Sei sulla pagina 1di 3

diritto e pratica amministrativa

ENTI E ORGANI IL SOLE 24 ORE

ATTUALITÀ
Le ordinanze contingibili e urgenti dei sindaci ex art. 191 del Testo unico ambientale

La prassi in tema di combustione


dei residui colturali e i profili
di responsabilità penale del sindaco
Il recente decreto legge n. 136/2013 “Terra dei Fuochi” (conv. in legge n. 6/2014) ha introdotto, con
l’articolo 256­bis, all’interno del Testo unico dell’ambiente, Dlgs n. 152/2006, il reato di “combustione
illecita dei rifiuti” che punisce “chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera
incontrollata in aree non autorizzate”.
di MAURO CALABRESE
Avvocato

Le ordinanze sindacali contingibili e spettive competenze, ordinanze contingi­ teggiare e agli strumenti disponibili” (Tar
urgenti sono atti amministrativi nego­ bili e urgenti per consentire il ricorso tem­ Umbria, sez. I, sent. n. 360 del 8 giu­
ziali a forma scritta che prevedono un poraneo a speciali forme di gestione dei gno 2010). E che si possa ricorrere
comando o un ordine alla generalità rifiuti, anche in deroga alle disposizioni temporaneamente a speciali forme di
dei cittadini o a un singolo, devono vigenti, garantendo un elevato livello di gestione dei rifiuti anche in deroga
essere adeguatamente motivate e tutela della salute e dell’ambiente”, su alle disposizioni vigenti purché non
non possono derogare, in virtù della “parere degli organi tecnici”, indicando sussistano conseguenze di danno o di
gerarchia delle fonti, alla Costituzio­ specificamente “le norme a cui si inten­ pericolo per la salute e per l’ambien­
ne, alle norme imperative primarie e de derogare”; devono essere comuni­ te,nel rispetto, non solo dei principi
ai principi generali dell’ordinamento cate al ministero dell’Ambiente, al mi­ generali dell’ordinamento, ma anche
giuridico. Tali provvedimenti, eserci­ nistero della Sanità e alla presidenza dei principi fondamentali del diritto
zio di un potere derogatorio previsto della regione, entro tre giorni dalla dell’ambiente di derivazione comuni­
per fronteggiare circostanze di parti­ loro emissione, hanno efficacia per un taria previsti dalla Parte I del Tua(1).
colare urgenza ed eccezionalità, sulla periodo non superiore a sei mesi e Il merito delle scelte e le motivazioni
base di presupposti documentati, so­ non possono essere reiterate per più dei provvedimenti adottati dalle auto­
spendono provvisoriamente la nor­ di due volte per un periodo massimo rità comunali sono sottoposti al sin­
mativa vigente, fino alla cessazione non superiore a 18 mesi. dacato di legittimità dei giudici, in
della situazione di pericolo. In quanto strumenti straordinari, a es­ quanto “l’esercizio del potere di emana­
Limitatamente alla gestione dei rifiuti, se si può ricorrere soltanto quando re ordinanze contingibili e urgenti ha ca­
l’art. 191 del Testo unico dell’ambien­ ciò sia inevitabile,comportando “da rattere eccezionale e presuppone che
te, Dlgs n. 152/2006, prevede che un lato l’impossibilità di differire l’inter­ non possa farsi fronte alla situazione di
“qualora si verifichino situazioni di ecce­ vento in relazione alla ragionevole previ­ pericolo grave e imminente per la popo­
zionale ed urgente necessità di tutela sione di un danno incombente; dall’altro, lazione con gli strumenti ordinari. La giu­
della salute pubblica e dell’ambiente, e l’insufficienza degli ordinari strumenti of­ risprudenza dovrà valutare e verificare,
non si possa altrimenti provvedere, il pre­ ferti dalla normativa. I presupposti della caso per caso, l’impossibilità di usare i
sidente della Giunta regionale o il presi­ contingibilità e urgenza devono essere normali mezzi previsti dall’ordinamento”
dente della provincia ovvero il sindaco valutati da un punto di vista oggettivo, (Cons. Stato, sez. V, sent. n. 6366 del­
possono emettere, nell’ambito delle ri­ cioè con riguardo alla situazione da fron­ l’11 dicembre 2007 e n. 2109 dell’8

(1) Principio dell’azione ambientale (art. 3­ter); dello sviluppo sostenibile (art. 3­quater), di sussidiarietà e di leale collaborazione (art. 3­quinquies),
il diritto di accesso alle informazioni ambientali e di partecipazione al procedimento a scopo collaborativo (art. 3­sexies).

34 GIUGNO 2014
diritto e pratica amministrativa
IL SOLE 24 ORE ENTI E ORGANI
ATTUALITÀ
maggio 2007). Sottolineando che tale smaltimento senza autorizzazione. contraria alle buone pratiche previste
potere di urgenza può “essere esercita­ Inserita nel pacchetto normativo per per la conservazione dei livelli di so­
to solo per affrontare situazioni di carat­ una più incisiva repressione delle con­ stanza organica presente nel suolo e
tere eccezionale e impreviste, costituenti dotte di illecita combustione dei rifiuti per garantire la tutela della fauna sel­
concreta minaccia per la pubblica incolu­ nella c.d. “Terra dei Fuochi”, la previsio­ vatica e la protezione degli habitat.
mità, per le quali sia impossibile utilizza­ ne ha riacceso il dibattito sul corretto Di fronte alle pressioni del mondo
re i normali mezzi apprestati dall’ordina­ inquadramento delle tradizionali pra­ agricolo, in mancanza di un chiaro e
mento giuridico e unicamente in presen­ tiche agricole di bruciare in pieno definitivo indirizzo a livello politico le­
za di un preventivo accertamento della campo i residui delle attività colturali gislativo, sono stati i sindaci a farsi
situazione che deve fondarsi su prove o della vegetazione, spinto delle istan­ carico di fornire una risposta imme­
concrete e non su mere presunzioni. Sif­ ze del settore produttivo agricolo. diata, fonte però di più gravi incertez­
fatti presupposti non ricorrono laddove il Seppure secondo una lettura forte­ ze, attraverso l’adozione di specifiche
Sindaco possa fronteggiare la situazione mente avversata dalle associazioni di ordinanze contingibili e urgenti desti­
con rimedi di carattere corrente nell’eser­ categoria sorrette, non in maniera nate ad autorizzare nei propri territo­
cizio ordinario dei suoi poteri, ovvero la univoca e costante, da rare iniziative ri la pratica della bruciatura in pieno
situazione possa essere prevenuta con i legislative o regolamentari a livello re­ campo dei materiali vegetali sulla base
normali strumenti apprestati dall’ordina­ gionale e da una isolata pronuncia giu­ del potere previsto dall’art. 191 del
mento” (Tar Toscana, sez. II, sent. n. risprudenziale, il dettato dell’art. 185, Tua.
1398 dell’11 maggio 2010). Sarebbe comma 1, lett. f), del Tua “si limita a Le decine di ordinanze di recente
quindi illegittima l’ordinanza che non escludere dall’applicabilità della parte adozione in tutte le regioni italiane,
descriva la situazione abnorme, ecce­ quarta del decreto legislativo le materie molto spesso di identico contenuto,
zionale e imprevedibile da cui sia sca­ fecali, se non contemplate al comma 2, sulla base di modelli prestampati, di­
turito un pericolo concreto ed effetti­ lett. b), paglia, sfalci e potature, nonché spongono che sia consentita, nel ter­
vo per la salute pubblica e l’ambiente altro materiale agricolo o forestale natu­ ritorio dei comuni, la combustione
che non sia possibile affrontare con gli rale non pericoloso utilizzati in agricoltu­ sul luogo di produzione esclusiva­
strumenti ordinari previsti dall’ordina­ ra, nella selvicoltura o per la produzione mente dei residui vegetali delle coltu­
mento, a seguito di adeguata e appro­ di energia da tale biomassa mediante re o delle potature, prescrivendo li­
fondita istruttoria da parte degli orga­ processi o metodi che non danneggiano mitazioni quantitative, qualitative e di
nismi tecnici, e che sia priva del carat­ l’ambiente né mettono in pericolo la sa­ orario, oltre che distanze di sicurezza
tere della provvisorietà perché finaliz­ lute umana” (Cass., III sez. penale, n. e in alcuni casi la sospensione di tale
zata a intervenire in maniera stabile su 11886 del 12 marzo 2014), con ciò concessione durante il periodo estivo
una situazione non contingente. chiarendo come detti materiali deb­ come misura di prevenzione degli in­
Il recente decreto legge n. 136/2013 bano in ogni altra ipotesi conservare cendi. Dal punto di visto oggettivo,
“Terra dei Fuochi” (conv. in legge n. la qualifica di rifiuti speciali non peri­ queste ordinanze, sono poi variamen­
6/2014) ha introdotto, con l’articolo colosi ai sensi dell’art. 184 Tua. Il me­ te motivate, insistendo sulla vocazio­
256­bis, all’interno del Testo unico desimo art. 256­bis al comma 6 chiu­ ne agricola dei territori interessati,
dell’ambiente, Dlgs n. 152/2006, il re­ de definitivamente ogni incertezza, con il richiamo a generiche difficoltà
ato di “combustione illecita dei rifiuti” degradando a mero illecito ammini­ economiche del settore produttivo,
che punisce “chiunque appicca il fuoco strativo punito con sanzione pecunia­ alla mancanza nelle vicinanze di im­
a rifiuti abbandonati ovvero depositati in ria soltanto la condotta di combustio­ pianti adeguati per il recupero e l’uti­
maniera incontrollata in aree non auto­ ne illecita di rifiuti vegetali provenienti lizzo delle biomasse, con un riferi­
rizzate” con la pena della reclusione da giardini, parchi o aree cimiteriali già mento a non meglio precisati oneri e
da due a cinque anni, aumentata di un qualificati come rifiuti “urbani”. Del costi eccessivi connessi al corretto
terzo nell’ipotesi che la condotta sia resto, già l’Allegato II del decreto del smaltimento o a vere e proprie istan­
commessa nell’ambito dell’attività di ministro delle Politiche agricole, ali­ ze degli operatori di fronte a situazio­
un’impresa o comunque di un’attività mentari e forestali n. 30125/2009, che ni di emergenza, alla tradizione delle
organizzata. La fattispecie trasforma detta il regime di condizionalità della pratiche agricole della bruciatura in
in un ipotesi di delitto, ricorrendo Politica agricola comune (Pac) ai sensi pieno campo o alle presunte proprie­
l’elemento del deposito incontrollato, del regolamento Ce/73/2009, vieta la tà di mineralizzazione delle ceneri
la medesima già prevista come reato pratica di bruciatura delle stoppie, usate come concimi, o infine richia­
contravvenzionale dall’art. 256 del della paglia nonché della vegetazione mando, a seconda delle zone, necessi­
Tua che punisce l’illecita attività di ge­ presente al termine dei cicli produtti­ tà di prevenzione della diffusione di
stione dei rifiuti nella forma dello vi di prati naturali o seminati perché patologie fitosanitarie, come quelle

GIUGNO 2014 35
diritto e pratica amministrativa
ENTI E ORGANI IL SOLE 24 ORE

ATTUALITÀ
dei castagni o dei kiwi, facendo ricor­ potrà anzi configurare il reato di cui non scriminando quindi le condotte
so a risalenti normative regionali che all’art. 256 del Tua a carico del sinda­ compiute sulla base del comando in
prevedevano tali pratiche, ma che co che “con il ripetuto uso del potere di esse contenute. A conferma, si regi­
non possono ritenersi conformi al ordinanza ed in mancanza dei relativi strano in tal senso diverse prese di
successivo Tua e alla gerarchia delle presupposti, abbia consentito” una ge­ posizione da parte dei competenti
fonti ex art. 117, lett. s), Cost. stione non autorizzata dei rifiuti (nella organi del Corpo Forestale dello Sta­
Ricordato che l’art. 191 “mira a con­ specie, una discarica non autorizzata: to. Ma potendo anche comportare
sentire il superamento di particolari si­ Cass., sez. III pen., n. 34298/2002 e per lo stesso sindaco firmatario un
tuazioni di emergenza nel ciclo dello Cass. n. 17414/2005 e la recente sent. profilo di responsabilità penale, non
smaltimento dei rifiuti mediante l’adozio­ n. 30125/2012). solo nel caso in cui l’ordinanza sia in
ne di misure positive alternative all’ordi­ Da sottolineare che per la giurispru­ sé illecita perché abbia violato le nor­
nario assetto del sistema e questa, come denza, non è possibile, comunque, fa­ mative ambientali di tipo vincolistico
tutte le disposizioni di carattere deroga­ re ricorso ai poteri di urgenza esclusi­ (si pensi all’ipotesi di bruciare residui
torio, è soggetta a interpretazione restrit­ vamente per ragioni finanziarie, in vegetali all’interno di aree sottoposte
tiva; con la conseguenza che il relativo quanto “non esiste un principio di giusti­ a vincolo paesaggistico), ma anche a
potere non può essere legittimamente ficazione di tipo economico […] e l’ente titolo di concorso con l’autore mate­
esercitato per impedire l’attuazione di locale ha il dovere di dare la priorità alle riale della condotta penalmente rile­
altri provvedimenti volti a disciplinare l’at­ spese necessarie per un corretto smalti­ vante.
tività di smaltimento” (Cons. di Stato, mento dei rifiuti urbani, anche se il sito In materia di rifiuti, infatti, già da tem­
sez. V, sent. n. 4067 del 25 agosto adatto si trovi ad una certa distanza e le po la giurisprudenza ritiene configura­
2008)di fronte alla prassi di autorizza­ risorse economiche comunali siano limi­ bile il concorso colposo, non soltanto
re la bruciatura dei rifiuti agricoli, oc­ tate” (Cass. n. 17414/2005 e Cass, nel delitto colposo, ma anche nella
corre rilevare come l’ordinanza sinda­ sez. III n. 25926/2002), anzi “la gestio­ meno grave fattispecie di contravven­
cale, consentendo il ricorso a forme ne dei rifiuti costituisce per i comuni una zione colposa, del soggetto che “pur
straordinarie di gestione dei rifiuti an­ assoluta priorità, in quanto incide su inte­ privo della particolare qualificazione sog­
che in deroga alla normativa vigente, ressi di rango costituzionale, come la sa­ gettiva prevista dalla norma (cosiddetto
dovrebbe costituire una speciale cau­ lute dei cittadini e la protezione delle ‘extraneus’), abbia determinato, agevo­
sa di giustificazione di condotte previ­ risorse naturali, sicché non ha rilievo giu­ lato, indotto o comunque partecipato
ste come reato, nella forma della con­ ridico la insufficienza delle risorse, doven­ nell’illecito compiuto da colui che detta
travvenzione e del delitto. Spetterà do le stesse essere destinate in via priori­ qualifica abbia (cosiddetto ‘intraneus’).
però al giudice penale verificare i pre­ taria al soddisfacimento delle anzidette Tale concorso è qualificabile anche nel­
supposti di legittimità delle ordinanze, esigenze, rispetto ad altre” (Cass. 10 l’ipotesi di contravvenzione colposa, in
innanzitutto sull’esistenza di una mo­ gennaio 2000, Mucci). Inoltre, “l’ordi­ virtù del principio fissato nell’art. 110
tivazione adeguata,(Cass., sez. III pen., nanza contingibile e urgente discrimina c.p. La specifica ipotesi di concorso
n. 12692/1998 e n. 3878/2000), poi­ solo i reati previsti dalla normativa in espressamente prevista soltanto per i de­
ché “in tema di smaltimento dei rifiuti, materia di smaltimento di rifiuti e che litti colposi e non anche per le contrav­
compete al giudice penale il sindacato di non può discriminare i reati in materia venzioni è stata disciplinata per ragioni
legittimità sul potere del sindaco di ema­ ambientale” (Cass., sez. III pen., n. insindacabili di politica giuridica in funzio­
nazione delle ordinanze contingibili e ur­ 27505/2008) e “non può in alcun caso ne meramente chiarificatrice e assolve a
genti” atteso che costituisce “una cau­ comportare il sacrificio dell’interesse pub­ compiti di regolamentazione opportuna
sa speciale di giustificazione per quelle blico che il provvedimento stesso è volto della materia” (Cass., sez. III pen., 7
attività di smaltimento di rifiuti non auto­ a salvaguardare e la cui titolarità è di novembre 1990 Polimeno), e quindi
rizzate che diversamente integrerebbero spettanza dell’autorità statale o regiona­ “è riferibile anche alle contravvenzioni
un’ipotesi di reato” (Cass., sez. III pen., le alla quale soltanto ne compete la com­ della stessa natura, come si desume dal­
n. 17414/2005), anzi ne discende il posizione con altri interessi concorrenti, l’art. 43, ultimo comma c.p., il quale di­
“potere­dovere del giudice ordinario di sempre che sia dei medesimi contestual­ spone che la distinzione tra reato doloso
verificarne i presupposti di legittimità e di mente portatrice” (Cass., sez. III pen., e colposo, stabilita dalla legge per i delitti,
applicarla solo in quanto conforme alla n. 1753/2002). si applica altresì alle contravvenzioni,
legge” (Cass., sez. III pen., n. Così delineato il perimetro del sinda­ ogni qualvolta da tale distinzione discen­
377/1998, n. 2180/1994 e n. cato del giudice, laddove tali ordinan­ dono effetti giuridici”(nello specifico, un
3511/1994). ze siano ritenute prive dei requisiti di sindaco fu ritenuto responsabile del
Laddove non venissero ritenuti sussi­ legittimità, dovranno essere disappli­ reato di cui all’art. 674, Cass., sez. I
stenti tali presupposti di legittimità, si cate dagli organi giudiziari e di polizia, pen., 15 novembre 1994).

36 GIUGNO 2014

Potrebbero piacerti anche