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AMMINISTRAZIONE DELLE FINANZE DELLO STATO / SIMMENTHAL
LA CORTE,
ha pronunziato la seguente
SENTENZA
In fatto
I fatti che hanno dato origine alla (D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320;
controversia, le varie fasi del procedi Gazzetta ufficiale n. 142, del 24 giugno
mento e le osservazioni presentate in 1954). La tabella dei diritti vigenti nel
forza dell'art. 20 del protocollo sullo 1973 veniva fissata con legge 30
Statuto (CEE) della Corte di giustizia si dicembre 1970, n. 1239 (Gazzetta uffi
possono riassumere come segue: ciale n. 26, del 1° febbraio 1971).
Ritenendo che i controlli sanitari
eseguiti al passaggio della frontiera e i
I — Gli antefatti e il procedi
mento
diritti percepiti per tali controlli rappre
sentino ostacoli alla libera circolazione
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Un siffatto contrasto può del resto verifi costituire un ostacolo alla tutela dei
carsi soltanto nel caso di norme di diritti attribuiti ai singoli dalle norme
diritto interno successive a disposizioni comunitarie: tale criterio non impedisce
comunitarie: norme interne anteriori, ai singoli di far valere l'efficacia diretta
incompatibili col diritto comunitario, di queste norme; la declaratoria d'illegit
verrebbero tacitamente abrogate dalla timità costituzionale consente anche a
sopravvenuta e contrastante disciplina chi non vi avesse prima provveduto di
comunitaria. Quanto alle norme interne tutelare i diritti derivanti dalla norma
successive, un eventuale contrasto può tiva comunitaria, con il solo limite delle
essere in concreto risolto mediante appli prescrizioni e delle preclusioni in ipotesi
cazione del criterio ermeneutico della già verificatesi, limite la cui opponibilità,
specialità, ratione materiae, della norma anche nell'ambito dell'ordinamento
tiva comunitaria. Qualora un eventuale comunitario, è stata già espressamente
conflitto di norme non possa essere in riconosciuta dalla Corte di giustizia.
tal modo superato o appianato, si dovrà La declaratoria d'illegittimità costituzio
garantire la debita preminenza della nale di una norma di legge ha infatti effi
normativa comunitaria; ma questa cacia retroattiva e colpisce la norma sin
garanzia non può essere realizzata se dalla sua origine, eliminandola dall'ordi
non con i mezzi offerti dall'ordina
namento giuridico «ex tunc», dal
mento costituzionale dei singoli Stati momento in cui è entrata in vigore, se si
membri.
tratta di norma successiva alla Costitu
Nella sentenza n. 232 del 1975, la Corte zione, o dal momento di entrata in
costituzionale ha ribadito che, nell'ordi vigore della Costituzione, se si tratta di
namento giuridico italiano, non è norma anteriore.
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col principio, essenziale nell'ordina La nuova via aperta in Italia per la rimo
mento comunitario, della prevalenza zione delle leggi nazionali incompatibili
delle norme di questo ordinamento. col diritto comunitario, consistente nel
dichiararle incostituzionali, può rappre
Tale principio non trova la sua fonte
sentare un rafforzamento di tale diritto
nelle varie Costituzioni nazionali, il che
e rivelarsi utile in fattispecie complesse,
comporterebbe il rischio evidente di solu
zioni diverse a seconda del tenore delle che potrebbero dar vita a procedimenti
giudiziari lunghi e complicati. Essa non
singole Costituzioni, bensì nello stesso
può tuttavia sostituirsi, divenendo obbli
diritto comunitario. Il principio della
gatoria, alla via diretta, che il giudice
prevalenza e quello dell'efficacia diretta
comune deve seguire in ogni altro caso
implicano l'inopponibilità ipso jure delle
e che consiste nell'applicare la norma
leggi nazionali contrastanti, senza
comunitaria, non già la norma nazio
bisogno di attenderne la rimozione da
nale incompatibile. Se questa concor
parte del legislatore o di una Corte costi renza di rimedi sia ammissibile nel
tuzionale.
sistema costituzionale italiano è una
L'eventuale legge contrastante con la questione che esula dal presente
norma comunitaria è inopponibile a giudizio.
questa; essa non costituisce un ostacolo
Per quanto riguarda la seconda que
che sia indispensabile eliminare preventi
stione sottoposta alla Corte, è evidente
vamente, con l'abrogazione o la declara
toria d'incostituzionalità.
che se in ipotesi il giudice dovesse atten
dere, per poter applicare il diritto comu
Inaccettabile sul piano dei principi, il nitario avente efficacia diretta, la rimo
divieto fatto al giudice di applicare il zione della legge incompatibile, questo
diritto comunitario prima della declara rimedio dovrebbe retroagire alla data in
toria d'incostituzionalità porta, sul cui la norma comunitaria è entrata in
piano pratico, a complicare inutilmente vigore, senza di che le passate violazioni
il procedimento in tutti i casi in cui l'in dei diritti soggettivi fondati sulla norma
compatibilità della legge nazionale col stessa diverrebbero irreparabili.
diritto comunitario appare con suffi Tuttavia, l'esigenza di retroattività non
ciente chiarezza. L'interpretazione della può essere assoluta; essa deve conciliarsi
norma comunitaria spetta alla Corte di col principio fondamentale della
giustizia; allorché questa si sia pronun certezza del diritto, che giustifica la
ciata a norma dell'art. 177, l'unico
fissazione di termini di prescrizione e di
margine lasciato all'apprezzamento decadenza, nonché il divieto di rimet
delle autorità nazionali riguarda l'esame tere in questione le sentenze passate in
della legge interna per verificarne la giudicato.
conformità alla norma comunitaria così
interpretata. Tale margine è di solito Le questioni formulate dal Pretore di
assai ristretto; esso diviene nullo quando Susa potrebbero essere risolte nel modo
la Corte di giustizia abbia già accertato seguente :
la violazione della norma comunitaria in Le norme comunitarie aventi efficacia
forza dell'art. 169. In tali situazioni la diretta non possono essere pregiudicate
lunga sospensione del processo, in attesa da norme legislative nazionali incompati
della pronunzia della Corte costituzio bili, siano esse anteriori o successive. Il
nale, non è giustificata da alcun fatto che il legislatore possa abrogare la
vantaggio in termini di certezza del legge incompatibile o una Corte costitu
diritto. Poiché la declaratoria d'incostitu zionale dichiararne l'incostituzionalità,
zionalità è praticamente automatica, lo se può contribuire ad assicurare il
stesso ruolo della Corte costituzionale rispetto del diritto comunitario, non può
ne sarebbe d'altronde sminuito. privare il giudice del potere di applicare
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In diritto
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settore delle carni bovine (GU n. L 148, pag. 24) — di certi diritti di visita
sanitaria riscossi sulle importazioni di carni bovine in forza del testo unico
delle leggi sanitarie italiane, diritti il cui importo era stato da ultimo fissato
nella tabella allegata alla legge 30 dicembre 1970, n. 1239 (Gazzetta uffi
ciale n. 26, del 1° febbraio 1971);
3 in seguito alla souluzione data dalla Corte a tali questioni nella sentenza
15 dicembre 1976 (causa 35/76, Racc. pag. 1871), il Pretore, ritenendo
incompatibile la riscossione dei tributi considerati con quanto disposto dal
diritto comunitario, ingiungeva all'Amministrazione delle finanze dello
Stato di rimborsare i diritti indebitamente percepiti, più gli interessi;
5 tenendo conto degli argomenti svolti dalle parti nel corso del procedimento
di opposizione, il Pretore ha ritenuto di trovarsi di fronte ad un problema di
contrasto fra certe norme comunitarie ed una legge nazionale posteriore
(legge n. 1239 del 1970);
a) Posto che, ai sensi dell'art. 189 del Trattato CEE e della costante giuri
sprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee, le disposi
zioni comunitarie direttamente applicabili devono esplicare, a dispetto di
qualsivoglia norma o prassi interna degli Stati membri, piena, integrale
ed uniforme efficacia negli ordinamenti di questi ultimi, anche al fine
della garanzia delle situazioni giuridiche soggettive create in capo ai
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8 Nelle sue osservazioni orali, l'agente del Governo italiano ha richiamato l'at
tenzione di questa Corte sulla sentenza n. 163/77, emessa dalla Corte costi
tuzionale il 22 dicembre 1977 in merito a questioni di costituzionalità solle
vate dai Tribunali di Milano e di Roma, e nella quale viene dichiarata l'ille
gittimità costituzionale di talune disposizioni della legge 30 dicembre 1970,
fra cui quelle rilevanti nella causa pendente dinanzi al Pretore di Susa;
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Nel meritò
15 dette norme sono quindi fonte immediata di diritti e di obblighi per tutti
coloro ch'essere riguardano, siano questi gli Stati membri ovvero i singoli,
soggetti di rapporti giuridici disciplinati dal diritto comunitario;
16 questo effetto riguarda anche tutti i giudici che, aditi nell'ambito della loro
competenza, hanno il compito, in quanto organi di uno Stato membro, di
tutelare i diritti attribuiti ai singoli dal diritto comunitario;
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22 è quindi incompatibile con le esigenze inerenti alla natura stessa del diritto
comunitario qualsiasi disposizione facente parte dell'ordinamento giuridico
di uno Stato membro o qualsiasi prassi, legislativa, amministrativa o giudi
ziaria, la quale porti ad una riduzione della concreta efficacia del diritto
comunitario per il fatto che sia negato al giudice, competente ad applicare
questo diritto, il potere di fare, all'atto stesso di tale applicazione, tutto
quanto è necessario per disapplicare le disposizioni legislative nazionali che
eventualmente ostino alla piena efficacia delle norme comunitarie;
24 la prima questione va perciò risolta nel senso che il giudice nazionale, incari
cato di applicare, nell'ambito della propria competenza, le disposizioni di
diritto comunitario, ha l'obbligo di garantire la piena efficacia di tali norme,
disapplicando all'occorrenza, di propria iniziativa, qualsiasi disposizione
contrastante della legislazione nazionale, anche posteriore, senza doverne
chiedere o attendere la previa rimozione in via legislativa o mediante qual
siasi altro procedimento costituzionale.
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26 Dalla soluzione data alla prima questione risulta che il giudice nazionale ha
l'obbligo di garantire la tutela delle situazioni giuridiche soggettive sorte per
effetto delle norme dell'ordinamento giuridico comunitario, senza dover
chiedere o attendere l'effettiva rimozione, ad opera degli organi nazionali
all'uopo competenti, delle eventuali misure nazionali che ostino alla diretta
e immediata applicazione delle norme comunitarie;
Sulle spese
LA CORTE,
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CONCLUSIONI DEL SIG. REISCHL — CAUSA 106/77
Il cancelliere Il presidente
CONCLUSIONI DELL'AVVOCATO
GENERALE GERHARD REISCHL
DEL 16 FEBBRAIO 19781
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