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Sergio Sammarone

Disegno e
rappresentazione
Disegno geometrico
Tecniche di rappresentazione
Elementi di progettazione
Seconda edizione di
Disegno
Sergio Sammarone
Disegno e
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Disegno geometrico
Tecniche di rappresentazione
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Seconda edizione di Disegno

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delle Opere dell’ingegno (AIDRO)
Corso di Porta Romana, n. 108
20122 Milano
e-mail segreteria@aidro.org e sito web www.aidro.org

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o le opere antologiche. Nei contratti di cessione è esclusa, per biblioteche, istituti di istruzione, musei ed archivi, la facoltà di cui all’art. 71 - ter
legge diritto d’autore. Maggiori informazioni sul nostro sito: www.zanichelli.it/fotocopie/

Realizzazione editoriale:
– Coordinamento redazionale: Matteo Fornesi
– Segreteria di redazione: Deborah Lorenzini
– Progetto grafico, impaginazione e ricerca iconografica: Stilgraf, Bologna

Copertina:
– Progetto grafico: Miguel Sal & C., Bologna
– Realizzazione: Roberto Marchetti
– Immagine di copertina: Puleggia, Musée des arts et métiers, Parigi, fine XVIII sec.

Prima edizione: marzo 2010

L’impegno a mantenere invariato il contenuto di questo volume per un quinquennio (art. 5 legge n. 169/2008) è comunicato
nel catalogo Zanichelli, disponibile anche online sul sito www.zanichelli.it, ai sensi del DM 41 dell’8 aprile 2009, All. 1/B.

Zanichelli editore S.p.A. opera con sistema qualità


certificato CertiCarGraf n. 477
secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008
2201_pagine_romane:Layout 1 05/02/10 10:33 Pagina III

Struttura del volume


SEZIONE
Il testo è articolato in B SISTEMI DI RAPPRESENTAZIONE
Pagine dedicate ai
sezioni; ciascuna sezione Suggerimenti di metodo suggerimenti di metodo
쐍 Fasi di elaborazione grafica

A Disegno
PREPARAZIONE DEL DISEGNO
è suddivisa in unità. Prima di metter mano al disegno su foglio è fondamentale chiarire
bene cosa e come si debba disegnare.
introducono alle
geometrico 쐍 Analisi dell’oggetto
Dopo aver attentamente analizzato l’oggetto da rappresentare, devo-
no risultare chiare le sue caratteristiche strutturali (piani e assi di
simmetria) e quelle geometriche (figure e costruzioni geometriche).
esercitazioni da svolgere.
쐍 Stesura dello schizzo preparatorio
Dopo aver definito quali rappresentazioni disegnare, si può inizia-
re a tracciare lo schizzo preparatorio (preferibilmente su carta qua-
drettata o millimetrata). Durante la stesura dello schizzo è impor-
tante che emergano:
• successione delle fasi di lavoro;
UNITÀ 1 • chiarezza sulle costruzioni geometriche da usare;
• definizione della rappresentazione e delle convenzioni utilizzate
1 Con mina dura si imposta la costruzione tracciando nella vista dal-
Fondamenti (tipi di linee ecc.).
l’alto l’asse longitudinale, quelli trasversali, circonferenze e semicir-
del disegno Dovendo disegnare delle proiezioni ortogonali è molto utile indivi-
duare da quale vista iniziare il lavoro. In generale è consigliabile
conferenze.

iniziare il disegno dalla vista più significativa, cioè da quella che


UNITÀ 2 presenta particolari caratteristiche strutturali (assi di simmetria) e
geometriche (figure geometriche, raccordi, circonferenze ecc.).
Costruzioni 쐍 Analisi dimensionale
geometriche Dopo aver chiarito i contenuti del disegno bisogna scegliere la scala
di rappresentazione; ciò è essenziale per valutare gli ingombri delle
singole viste e per una buona impaginazione del disegno.

ESEMPIO 1

쐍 Analisi dell’oggetto
L’oggetto da rappresentare
consiste in un parallelepipedo
raccordato da due semicilindri
e attraversato da due fori.
2 Si completa la vista dall’alto con due segmenti tangenti alle semicir-
conferenze, quindi si tracciano linee di riporto verso gli altri quadri.

SEZIONE
UNITÀ Il solido presenta due piani di
simmetria, dei quali è senz’al-
B SISTEMI DI RAPPRESENTAZIONE

tro più importante quello lon- ESERCITAZIONE 19 ESERCITAZIONE 22

ESERCITAZIONI
gitudinale, poiché su di esso si
trovano gli assi dei fori e delle

1
Disegnare in scala 1:1 tre proiezioni ortogonali del solido in figura Disegnare in scala 1:1 tre proiezioni ortogonali del solido in figura
superfici semicilindriche.
10 10 10 20 16 16 16
La vista più significativa è
indubbiamente la vista dall’al-

20
to, in quanto su di essa appaio-

Proiezioni ortogonali no l’asse di simmetria longitu-

8
dinale del solido, nonché le cir-

28
Vasilij Kandinskij, Nel quadrato nero, 1923, New York, Guggenheim Museum. conferenze e le semicirconfe-

6
renze con relativi centri e assi.
Quindi a partire da questa vista 3 Si ripassano con mina morbida le linee continue grosse (spigoli
si avvieranno le diverse fasi di e contorni visibili), a tratti fini (spigoli e contorni nascosti) e

12
B30 elaborazione grafica. miste fini (assi di simmetria).

8
10

10
40

30
10

ESERCITAZIONE 20 ESERCITAZIONE 23

Disegnare in scala 1:1 tre proiezioni ortogonali del solido in figura Disegnare in scala 1:1 tre proiezioni ortogonali del solido in figura

6 6

10

30

10
22
Le abilità e le conoscenze Abilità
Usare il metodo delle proiezioni
Esercitazioni da svolgere
ortogonali per rappresentare figure

che lo studio di un’unità piane e solidi semplici o composti


offrono una vasta gamma

10
8
20
Ricostruire la forma di un oggetto
a partire da un disegno in proiezioni

10
8

60
ortogonali

permette di acquisire sono di opportunità per

40
8 24 8 12 12 12
Conoscenze
ESERCITAZIONE 21 ESERCITAZIONE 24
La rappresentazione (cenni storici)

presentate nella pagina Cenni di geometria proiettiva


Cenni di geometria descrittiva
verificare l’apprendimento. Disegnare in scala 1:1 tre proiezioni ortogonali del solido in figura Disegnare in scala 1:1 tre proiezioni ortogonali del solido in figura

10 10 10

di apertura.
Proiezioni ortogonali di figure piane 18

10
Proiezioni ortogonali di solidi Claude Nicholas Ledoux, Progetto per la città ideale di Chaux, 1780.

14
6

6
6
6
6
20

6
40
10
10

6
20
10 10 10 6 8 12 6

10
B34

COSTRUZIONI GEOMETRICHE 2 Capitoli e paragrafi B SISTEMI DI RAPPRESENTAZIONE


Al recupero sono
Curve policentriche ben evidenziati guidano Capire lo spazio: dalle proiezioni ortogonali all’assonometria dedicate specifiche
ESERCIZI DI RECUPERO

PROBLEMA 36 Dalle proiezioni ortogonali si deve ricostruire la forma e la posizio- Infatti nell’assonometria cavaliera le figure parallele al piano xz,
GENERALITÀ
Le curve policentriche sono costituite da
archi di circonferenza tra loro tangenti.
Disegnare un ovale di asse minore assegnato

SPIEGAZIONE
ANIMATA
nella esposizione ne del solido nello spazio. In caso di libera scelta dell’assonometria
da impiegare, si analizzeranno le parti più complesse da disegnare
(circonferenze, poligoni regolari ecc.) al fine di scegliere il tipo di
assonometria che ne renda più semplice la rappresentazione.
così come quelle parallele al piano xy nell’assonometria planome-
trica, non subiscono deformazioni. Nell’assonometria isometrica,
invece, tutte le figure subiscono deformazioni angolari. pagine che espongono
Curve policentriche chiuse sono:
• ovali;
• ovoli.
• Si traccia AB (l’asse minore dato).
• Si disegna l’asse del segmento AB e
si trova il suo punto medio O.
A
articolata dei contenuti. ESEMPIO 1
ANALISI DEL SOLIDO. Dalle viste in proiezioni ortogonali si desume DISEGNO DELL’ASSONOMETRIA CAVALIERA. Si disegna la vista frontale a partire dal-
errori tipici,
Curve policentriche aperte sono: che il solido è un parallelepipedo con asola aperta (in sostanza l’asse di simmetria, quindi la semicirconferenza, le tangenti verticali e i re-
• Con centro in O si conduce la circon-

suggerimenti, spiegazioni
E F
• spirali. —
ferenza di raggio OA, che individua
un’arcata). Gli archi dell’asola sono paralleli al piano xz. L’as- stanti segmenti del contorno. Dai vertici della figura si conducono dei seg-
sonometria più vantaggiosa sarà quindi la cavaliera. menti paralleli all’asse y (45°) e si prende su uno di essi la misura (dimezzata)
i punti C e D sull’asse. O della profondità del solido. Riportando a 45° anche il centro della semicir-
OVALE • Da A e da B si tracciano le semirette z
C D conferenza e il punto di tangenza si può disegnare il fondo dell’apertura.
L’ovale è costituito da quattro archi di cir- per C e D.

Concetti, definizioni e essenziali ed efficaci.



conferenza e presenta due assi di simme- • Con apertura AB e centri in A e in B z
tria tra loro perpendicolari. si tracciano gli archi EF e G
H. H G z

• Con raggio CE e centri in C e in D si x y
Gli assi di simmetria staccano sull’ovale conducono gli archi F GeH E.
x y
B
due segmenti chiamati asse maggiore e
asse minore.
parole chiave sono messi x

PROBLEMA 37
asse minore

in risalto.
y
y
Disegnare un ovale di asse maggiore assegnato

SPIEGAZIONE
ANIMATA
ESEMPIO 2
asse maggiore ANALISI DEL SOLIDO. Lo stesso solido dell’esempio precedente pre- DISEGNO DELL’ASSONOMETRIA PLANOMETRICA. Si disegna la vista dall’alto ruotata di 45°
• Si traccia AB (l’asse maggiore senta gli archi di circonferenza paralleli al piano xy. L’assono- (assi x e y) partendo dall’asse di simmetria, quindi la semicirconferenza, le
dato). P metria più vantaggiosa (perché non deforma gli archi) sarà tangenti e i restanti segmenti del contorno. Con segmenti verticali di lunghez-
OVOLO
• Si disegna l’asse del segmento AB e quindi la planometrica. za pari allo spessore del solido si ottengono gli elementi del profilo inferiore.
L’ovolo è formato da mezzo ovale e una si trova il suo punto medio O. z
semicirconferenza; presenta un solo asse • Si individuano C e D, punti medi R F G S z
z
di simmetria. dei segmenti AO e OB.

• Con raggio OC e centri in O, C e D x y
L’asse di simmetria stacca sull’ovolo un si tracciano tre circonferenze.
segmento chiamato asse maggiore. Il dia- • Le circonferenze s’intersecano nei C O D x y
A B
metro della semicirconferenza è detto asse punti F, G, H, L. x
minore. • Le rette CF e DG s’intersecano in P
e determinano sulle circonferenze i
punti T e U.
asse minore

U L H T y
• Analogamente le rette CL e HD for- y
niscono i punti Q, R e S.
• Centrando in Q, D, P e C si traccia-

asse maggiore
no gli archi RS, S
T, T
UeU R. Q

A DISEGNO GEOMETRICO
ESEMPIO 3
ANALISI DEL SOLIDO. Lo stesso solido stavolta presenta gli archi di
circonferenza paralleli al piano yz. In qualsiasi assonometria
Si disegna il semiovale (rappresentazione
DISEGNO DELL’ASSONOMETRIA ISOMETRICA.
della semicirconferenza) partendo dal rombo con lati paralleli agli assi y e
ASSONOMETRIA 2
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Tangenti Gli esercizi di questa pagina devono essere disegnati dopo aver rea-
ESERCIZI DI RECUPERO
SPIRALE essi saranno deformati. Si potrà adottare l’assonometria isome- z. Si completa la faccia principale, dai cui vertici si ottengono quelli poste- nota bene
trica, in cui gli archi si possono disegnare con ovali. lizzato lopari
riori per riporto dei punti con segmenti paralleli all’asse x, di lunghezza schizzo preparatorio, curando con molta attenzione la Le dimensioni degli oggetti proposti si possono rilevare
La spirale è una policentrica aperta forma- allo spessore del solido. strutturazione del lavoro secondo una razionale sequenza delle fasi dalla griglia sovrapposta ai disegni; essa è costituita da quadrati
ta da più spire regolarmente crescenti. Per disegnare con precisione delle tangenti è indispensabile indivi- PROBLEMA 23 z di elaborazione grafica. di lato 4 mm.
duare il punto di tangenza. Si ricordano a tal fine le due seguenti Disegnare la tangente a una circonferenza data per un punto ester- ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
condizioni di tangenza. z z
Se le spire presentano una distanza costan- no P ESERCITAZIONE R1 ESERCITAZIONE R4 ESERCITAZIONE R7
te, questa viene chiamata passo (p) della
SPIEGAZIONE x y
spirale. Condizione di tangenza tra ANIMATA Disegnare l’assonometria isometrica del soli- Disegnare l’assonometria cavaliera del solido Disegnare l’assonometria planometrica del
retta e circonferenza x y
r O do raddoppiando le dimensioni rilevate dal raddoppiando le dimensioni rilevate dal dise- solido raddoppiando le dimensioni rilevate
x disegno gno dal disegno
Una retta è tangente a una
• Si congiunge P con O, centro della circonferenza.
p p circonferenza quando è per- 90°
T • Si trova M, punto medio del segmento PO (v. Problema 1).
pendicolare al raggio passan- —
• Con centro M e apertura M O si traccia un arco che interseca la
te per il punto di tangenza y
circonferenza in T1 e T2.
(in figura r ⊥ A47
Pianta del Teatro Totale (Walter Gropius). OT). B138 y
• Le rette PT1 e PT2 sono le due possibili tangenti alla circonferen-
C1
za data.
Condizione di tangenza tra P
T
due circonferenze C2
T
Due circonferenze sono tan-
genti quando i loro centri C1
sono allineati con il punto di C2 T1
M
tangenza (C1, C2 e T sono
sulla stessa retta).

O ESERCITAZIONE R2 ESERCITAZIONE R5 ESERCITAZIONE R8


PROBLEMA 22
Disegnare una circonferenza di raggio r tangente a una retta data in Disegnare l’assonometria isometrica del soli- Disegnare l’assonometria cavaliera del solido Disegnare l’assonometria planometrica del
T2 do raddoppiando le dimensioni rilevate dal raddoppiando le dimensioni rilevate dal dise- solido raddoppiando le dimensioni rilevate
un suo punto P
disegno gno dal disegno
r
SPIEGAZIONE
ANIMATA

Le icone orientano su • Da P si conduce la perpendicolare alla retta.


• Sulla perpendicolare si prende un seg-
O
P

mento PO di lunghezza pari a r.

spiegazioni relative agli • O è il centro della circonferenza di raggio


r tangente alla retta.

strumenti e sui riferimenti SPIEGAZIONE


ANIMATA
Esercizi per il recupero
• Si conduce la perpendicolare alla retta

al DVD-ROM. per il punto P (v. Problema 2).


• Sulla perpendicolare si trova O con un
arco di centro P e raggio r.
• O è il centro della circonferenza di rag-
O
chiudono le unità. ESERCITAZIONE R3

Disegnare l’assonometria isometrica del soli-


do raddoppiando le dimensioni rilevate dal
ESERCITAZIONE R6

Disegnare l’assonometria cavaliera del solido


raddoppiando le dimensioni rilevate dal dise-
ESERCITAZIONE R9

Disegnare l’assonometria planometrica del


solido raddoppiando le dimensioni rilevate
gio r tangente alla retta. P disegno gno dal disegno

Nella pagina appaiono Manifesto per le lampadine elettriche AEG, di Peter Behrens (prima del 1910,
particolare).

richiami, suggerimenti, •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

memo
Su di un piano una retta rispetto a una circonferenza può essere:
esterna, se non ha punti comuni;

annotazioni e spiegazioni A42


tangente, se ha un punto comune;
secante, se ha due punti comuni.
B139

III
Ambone cosmatesco della Chiesa di S. Lorenzo fuori le Mura a Roma (XIII sec.). •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

terminologiche.

Sergio Sammarone DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE © Zanichelli 2010 Seconda edizione di Disegno


2201_pagine_romane:Layout 1 05/02/10 10:33 Pagina IV

Contenuto del DVD-ROM


Il DVD-ROM allegato al corso contiene: 쐍 Indice
• Il corso di disegno • Costruzioni geometriche. Sezione A, Unità 2: pagg. A33-A61
• Il corso di AutoCAD • Proiezioni ortogonali. Sezione B, Unità 1: pagg. B12-B86
• Assonometria. Sezione B, Unità 2: pagg. B111-B120
• Prospettiva. Sezione B, Unità 5: pagg. B148-B157
CORSO DI DISEGNO • Ombre. Sezione B, Unità 6: pagg. B177-B184
Il corso contiene presentazioni con commento sonoro che percorrono
passo dopo passo le sequenze di elaborazione grafica dei problemi
descritti nel libro.

쐍 Nel libro un unico disegno racchiude tutte le fasi della costruzione

A DISEGNO GEOMETRICO

PROBLEMA 19 PROBLEMA 20
Disegnare un esagono regolare di lato assegnato Disegnare un ottagono regolare di lato assegnato
SPIEGAZIONE SPIEGAZIONE
ANIMATA ANIMATA

• Disponendo la squadretta a 30°-60° come in figura, da A e da B si • Da A e da B si traccia


— una sequenza di segmenti consecutivi di
tracciano delle semirette a 30°, 60° e 90°. lunghezza pari ad AB, servendosi della squadretta a 45° disposta
• Sulle intersezioni delle diverse semirette si individuano C, D, E e F. come in figura.
• ABCDEF è l’esagono desiderato.
E D

F C

A B A B
SPIEGAZIONE SPIEGAZIONE
ANIMATA ANIMATA


• Con centro in A e in B e con apertura AB, si tracciano due archi • Si disegna l’asse di AB (v. Problema 1), determinando anche M.
che s’intersecano in O.
• Con la stessa apertura si disegna la circonferenza di centro O, che za che individua N sull’asse.

• Con centro in M e apertura MA si disegna una semicirconferen-

L’icona indica le spiegazioni animate presenti nel DVD-ROM
determina i vertici C e F. • Centrando in N con apertura NA si trova O, centro della circonfe-
• Con archi di identica apertura e centri in C e F, si trovano D e E. renza passante per A e B.

• Con archi di raggio AB tracciati in sequenza da A e da B si trova-
no i vertici dell’ottagono.
E D

O O
F C

M
A B A B

Il nome della spiegazione animata contiene la pagina e il numero del


Pianta e fotografia della fortezza di Castel del Monte, in provincia di Bari.
problema corrispondenti a quelli del libro: per esempio, la spiegazione
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
memo
Gli angoli si possono indicare con lettere greche, ma anche
B A40-P20 (disegnare un ottagono regolare di lato assegnato) si riferisce
con due punti dei lati e il vertice. V
A40 Pianta di Hanna Residence a Palo Alto, California, USA (Frank Lloyd Wright).
B.
Per esempio l’angolo in figura può essere indicato con AV
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
A
alla costruzione dell'ottagono riportata a pag. A40 nel Problema 20

쐍 Nel DVD-ROM la costruzione del disegno è illustrata


e commentata passo dopo passo

IV

Sergio Sammarone DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE © Zanichelli 2010 Seconda edizione di Disegno


2201_pagine_romane:Layout 1 05/02/10 10:33 Pagina V

CORSO DI AUTOCAD 쐍 Indice


• Concetti fondamentali: ambiente di lavoro, immissione di comandi,
Il corso contiene spiegazioni ed esercizi per acquisire competenze di coordinate, assistenza al disegno
base o avanzate nell’impiego del CAD più diffuso in ambito professionale. • Comandi di disegno
• Comandi di modifica
• Funzioni avanzate: quotatura, blocchi, layout, stampa
쐍 Le spiegazioni • Disegno 3D
Sono contenute in file pdf, che si trovano all’interno della
cartella MATERIALI; possono essere visualizzati direttamente con
l’applicazione contenuta nello stesso DVD-ROM.

쐍 Requisiti operativi
2.1.14 TRATTEGGIO

Parte 2
Per un pieno impiego del corso necessita una postazione con i seguenti
Nel disegno tecnico il tratteggio è la campitura di zone
COMANDI sezionate con linee di vario tipo e inclinazione. requisiti minimi:
DI DISEGNO
In AutoCAD il tratteggio di aree chiuse si esegue
digitando il comando PTRATT, cliccando su Tratteggio • sistema operativo Windows XP o successivo;
1 2
nella Barra degli strumenti Disegna oppure selezionando
Tratteggia nel menu Disegna. • processore Pentium III o superiore;
Dopo il comando PTRATT appare la finestra Tratteggio
e sfumatura (scheda Tratteggio) che, nella parte
• 256 MB di RAM;
sinistra, contiene:
• monitor VGA 1024x768;
• Tipo: dall'elenco che si apre con la freccina a destra
della casella, si seleziona Predefinito, con cui si attiva • AutoCAD 2005 o superiore.
anche la successiva opzione Modello;
• Modello: con clic sul pulsante che appare a
fianco appare la Tavolozza dei modelli di tratteggio
dalla quale si sceglie quello desiderato;
• Campione: è mostrato il tratteggio selezionato;
• Angolo: si
può indica-
re un ango-
lo che mo- • Scala: si può digitare o scegliere nell'elenco a tendina
difica quello un fattore di scala del tratteggio (cioè della distanza
iniziale del tra le sue linee).
ESERCIZI tratteggio
scelto;
ES 2.21
ES 2.22 Scala = 1 Scala = 0.5 Scala = 1
Angolo = 0 Angolo = 0 Angolo = 45

Sammarone, Disegno © Zanichelli editore 2010

Rimandi agli esercizi presenti nel DVD-ROM

쐍 Gli esercizi 쐍 I disegni


Sono 94 esercizi contenuti in file dwg accessibili solo se sul computer Sono 30 file dwg che riguardano una più vasta gamma di comandi o
è installato AutoCAD (versione 2005 o successive). Sono dedicati spiegazioni e che quindi consentono realizzazioni un po’ più complesse
all’impiego di specifici comandi o funzioni. Si trovano nella cartella del disegno geometrico o tecnico. Si trovano nella cartella DISEGNI
ESERCIZI contenuta nella cartella MATERIALI. contenuta nella cartella MATERIALI.

Enunciato dell’esercizio con Enunciato dell’esercizio con


riferimenti alle spiegazioni elenco dei comandi utilizzati

Sergio Sammarone - AUTOCAD - Zanichelli Editore Esercizio 3.04 Sergio Sammarone - AUTOCAD - Zanichelli Editore Disegno 19

ENUNCIATO AREA DI DISEGNO ASSONOMETRIA ISOMETRICA DI CAPITELLO AREA DI LAVORO

Si apra il file ES 5.17.dwg e si copi (con punto base nel Dopo aver attivato lo SNAP Assonometrico (impostato con
centro) il fiore contenuto nella finestra di destra. intervallo 1) si disegni l'assonometria isometrica del
Si incollino poi quattro copie del fiore centrate sui vertici capitello.
del quadrato contenuto nell'area di disegno di questo file. Bisogna ricordare che con il tasto F5 si passa da una
Il risultato da ottenere è illustrato nella figura sottostante. modalità all'altra (Alto, Destra, Sinistra) dello SNAP
Si salvi il disegno. Assonometrico.

File di spiegazione
3.2.3

DISEGNO FINALE

Comandi utilizzati:
- LINEA
- ELLISSE CerchioASs
- TAGLIA

Area di realizzazione Area di realizzazione


Disegno da ottenere
del disegno del disegno V

Sergio Sammarone DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE © Zanichelli 2010 Seconda edizione di Disegno


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SOMMARIO

Sommario

SEZIONE
DISEGNO SEZIONE SISTEMI DI
A GEOMETRICO
B RAPPRESENTAZIONE

1 Fondamenti del disegno 1 Proiezioni ortogonali


Cos’è il disegno? A4 Scheda storica B4
Strumenti tradizionali del disegno A10 Cenni di geometria proiettiva B9
Computergrafica A12 Cenni di geometria descrittiva B12
Strumenti di misura A14 Proiezioni ortogonali di figure piane B20
Proiezioni ortogonali di solidi B23
Convenzioni generali del disegno tecnico A15
Convenzioni per le viste B28
Suggerimenti di metodo B30
Esercitazioni B32
Esercizi di recupero B45
Ribaltamento e rotazione B50
2 Costruzioni geometriche Esercitazioni B61
Esercizi di recupero B65
Scheda storica A22 Sezioni B67
Richiami di geometria elementare A28 Vera forma della sezione B75
Costruzioni geometriche elementari A33 Sezioni coniche B77
Poligoni regolari inscritti A36 Intersezioni di solidi B79
Poligoni regolari di lato assegnato A39 Schede di approfondimento B87
Tangenti A42 Esercitazioni B92
Raccordi A44 Esercizi di recupero B101
Curve policentriche A47
Curve coniche A50
Motivi geometrici A54
Sviluppo dei solidi A58
2 Assonometria
Schede di approfondimento A62 Scheda storica B106
Suggerimenti di metodo A80 Proiezioni assonometriche B109
Esercitazioni A83 Assonometria isometrica B111
Esercizi di recupero A104 Assonometrie oblique B116
Esempi di assonometria B121
Schede di approfondimento B126
Suggerimenti di metodo B130
Esercitazioni B132
VI Esercizi di recupero B137

Sergio Sammarone DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE © Zanichelli 2010 Seconda edizione di Disegno


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SOMMARIO

3 Prospettiva 2 Rappresentazione tecnica


Scheda storica B142 Simbologie nel disegno edile C34
Generalità B146 Quotatura C37
Metodi esecutivi B151 Elaborati grafici C44
Schede di approfondimento B159 Scheda storica C50
Esercitazioni B166 Cartografia C51
Esercizi di recupero B171 Suggerimenti di metodo C65
Esercitazioni C66

4 Ombre
Scheda storica B174
3 Rilievo
Generalità B176 Scheda storica C72
Ombre in proiezioni ortogonali B177 Il disegno di rilievo C74
Ombre in assonometria B180 Tecniche di rilievo C76
Ombre in prospettiva B183 Schede di approfondimento C81
Schede di approfondimento B185 Esercitazioni C83
Esercitazioni B188
Esercizi di recupero B195

4 Progetto
Scheda storica C86
La progettazione C88
SEZIONE
OSSERVAZIONE, Schede di approfondimento C100

C RAPPRESENTAZIONE
E PROGETTO
Esercitazioni C120

Appendice
Griglie
1 Percezione visiva Griglia quadrettata APP2 • Griglia millimetrata APP3
Griglia quadrettata a 45° APP4 • Griglia isometrica APP5
e osservazione
Griglia in prospettiva frontale APP6
Scheda storica C4 Griglia in prospettiva accidentale APP7
Percezione visiva C6 Glossario
Osservazione C15
Schede di approfondimento C21
Esercitazioni C27 VII

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Impara a imparare

L’Unione Europea ha individuato la capacità di apprendere come una Lo studio della tecnologie e delle tecniche di rappresentazione
delle competenze chiave per i cittadini della società della conoscenza. grafica favorisce l’acquisizione di queste competenze chiave attra-
La capacità di apprendere, cioè imparare a imparare, mette in gioco di- verso l’esercizio delle competenze specifiche della disciplina: la
verse competenze: cercare e controllare le informazioni, individuare col- costruzione della visione spaziale di oggetti complessi, l’analisi e
legamenti e relazioni, comunicare nella propria lingua e nelle lingue l’interpretazione della realtà finalizzata alla sua rappresentazione,
straniere, progettare, collaborare e risolvere problemi della vita reale. l’individuazione della struttura di sistemi spaziali complessi.

Il quadro delle competenze


Competenza Come si sviluppa in questo libro? Dov’è in questo libro? Per esempio…

Costruire la visione spaziale Mediante lo studio dei sistemi La Sezione A introduce a questo Da pag. B9 a pag. B11:
di oggetti complessi, scegliere di rappresentazione, allo scopo tipo di competenze mediante la proiezione centrale
metodi e strumenti tradizionali fondamentale di impiegare lo studio delle costruzioni e la proiezione parallela
o multimediali per rappresentarla. il metodo più adeguato alle geometriche, strumento e tre diversi sistemi di
esigenze della comunicazione indispensabile per il disegno rappresentazione: proiezioni
e alla complessità dell’oggetto. e quindi propedeutico ortogonali, assonometriche
alla Sezione B, destinata e prospettiche.
all’apprendimento dei sistemi
di rappresentazione.
Nel DVD-ROM allegato al corso
viene proposto il CAD come
strumento per le esigenze
di rappresentazione 2D e 3D.

Analizzare e interpretare la realtà, Il disegno, pur integrato con gli In particolare nella Sezione C Da pag. C15 a pag. C20:
per rappresentarla mediante altri linguaggi e strumenti, viene che introduce lo studente l’Osservazione come metodo di
strumenti e linguaggi specifici. proposto come uno strumento all’osservazione e all’analisi indagine della realtà per poterla
indispensabile per rappresentare formale, strutturale rappresentare.
la realtà. e dimensionale.

Individuare la struttura Le tecniche di rappresentazione In tutta la Sezione C. A pagg. C88 e C89 la descrizione
e l'organizzazione progettuale vengono arricchite mediante del processo progettuale
di sistemi spaziali complessi. specifici strumenti quali e uno schema descrittivo delle
la quotatura e le simbologie; fasi della progettazione.
sono inoltre proposte
le conoscenze basilari per
acquisire le competenze
per il rilievo e la progettazione
di strutture spaziali.

VIII

Sergio Sammarone DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE © Zanichelli 2010 Seconda edizione di Disegno


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SEZIONE

A Disegno
geometrico

UNITÀ 1
Fondamenti
del disegno
UNITÀ 2
Costruzioni
geometriche

Vasilij Kandinskij, Nel quadrato nero, 1923, New York, Guggenheim Museum.

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1.2.1

A1 1.2.2 1.1.3 1.1.2

Fondamenti

Ø40
del disegno 1.1.5 1.1.18 1.1.1

z
piano xz
pi
A2 an
4.1.2 2.1.1 o
yz
2.2.1 xA
4.2.2 4.1.4 yA A A3

A A x zA
O
1.1.7

2.1.2
Ø4 A1
1.1.4 piano xy y

D B

A2 8

P
E C

Costruzioni
7

geometriche C
5

4
D

A M B Q 3

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UNITÀ

1 Fondamenti del disegno

Abilità
Usare correttamente gli strumenti
del disegno
Applicare le norme fondamentali
del disegno
Impiegare le coordinate cartesiane
sia nel piano sia nello spazio

Conoscenze
Cos’è il disegno?
Strumenti tradizionali del disegno
Strumenti della computergrafica
Strumenti di misura
Convenzioni generali
del disegno tecnico Étienne-Louis Boullée, Cenotafio di Newton, Sezione con effetto diurno, 1784.

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A DISEGNO GEOMETRICO

Cos’è il disegno?
L’istinto primordiale dell’uo- Ignudo di Michelangelo,
mo di lasciare tracce del suo studio a sanguigna per
gli affreschi sulla volta
passaggio ha visto modalità della Cappella Sistina
assai diverse di espressione; le (1510).
tracce dell’uomo primitivo
sulle rocce testimoniano que-
sto bisogno. Nel bambino
sopravvive questo istinto nella
necessità di scoprire la realtà e
di esprimersi mediante segni.
L’evoluzione storica verso una
strutturazione più consapevo-
le e complessa dei segni ha
condotto alla nascita di lin-
guaggi grafici, cioè composti Graffito nella Grotta di Chauvet, Francia
di segni. (20 000-17 500 a.C.).
La lingua scritta è una parti-
colare manifestazione di linguaggio grafico destinato a comunicare
oggetti, sensazioni, idee.

disegno acquista una maggiore sensibilità; il disegnatore può espri-


Il disegno è una figurazione realizzata sulla base di un tracciato
mere più liberamente la sua soggettività. È questo il caso del dise-
più o meno complesso per trasmettere informazioni relative a
gno artistico, che invia al fruitore un messaggio liberamente inter-
oggetti esistenti o immaginari, concetti, emozioni.
pretabile. Esso può anche svolgere per l’artista il ruolo di strumen-
to di ideazione e preparazione
Il tracciato può essere effet- dell’opera d’arte (studio oppu-
tuato su fondo di materiali re bozzetto).
diversi, dalla pietra all’intona- In tutte le modalità, co-
co, alla carta, alla tela, ai sup- munque, il disegno può esse-
porti digitali. Il materiale può re strumento di indagine, di
essere scelto sulla base delle studio e di progettazione, sia
disponibilità concrete e della nel mondo dell’arte, sia in
funzione comunicativa (biso- quello della scienza e della
gno di trasportabilità, di diffu- tecnica.
sione ecc.). In questi ultimi ambiti il
Inoltre si possono impiega- disegno strumentale è un mezzo
re materiali diversi per esegui- fondamentale di ricerca e pro-
re il tracciato: inchiostro, gra- gettazione; esso si distingue in
fite, colori di vario tipo (tem- disegno geometrico, quando si
pera, pastelli, a olio) ecc. occupa dello studio scientifico
Particolare della decorazione della
Il tracciato stesso può essere
tomba della regina Nefertari (Egitto,
di entità geometriche, e in Disegno di Galileo Galilei per lo studio
delle fasi lunari (1609).
arricchito di chiaroscuri e disegno tecnico, quando deve
circa 1250 a.C.).
colorazioni; può essere realiz- descrivere forma dimensioni e
zato a mano libera oppure con proprietà materiali dell’oggetto
strumenti (disegno strumen- rappresentato.
tale). Il disegno tecnico si estende
In base alle scelte compiute dai confini dell’architettura
il tracciato acquisisce delle (disegno architettonico) a quelli
qualità, diventa segno. della produzione industriale
Il segno può rendere il dise- (disegno industriale).
gno sensibile, cioè capace di Nelle pagine che seguono si
esprimere le sensazioni e la analizzeranno più dettagliata-
personalità del disegnatore. mente le caratteristiche del
Quanto più il disegno è disegno tecnico, per l’impor-
strutturato sulla base di codici tanza che esso ha acquisito
rigorosi, tanto meno esso nella società contemporanea.
diventa sensibile; la comuni-
cazione diviene chiara, inequi- ••••••••••••••••••••••••••••••
vocabile; l’attenzione del frui- glossario
tore si concentra sull’oggetto
Codice: sistema convenzionale
della rappresentazione. di segnali o simboli per Disegno di Oskar Schlemmer relativo
Quando invece il linguaggio la comunicazione. allo studio del movimento del corpo
A4 è fondato su codici deboli, il Disegno di Egon Schiele (1912). umano (1926).
••••••••••••••••••••••••••••••

Sergio Sammarone DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE © Zanichelli 2010 Seconda edizione di Disegno


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FONDAMENTI DEL DISEGNO 1


UN LINGUAGGIO ESSENZIALE
Il disegno tecnico è un particolare sistema di segni per mezzo del
quale gli uomini comunicano tra loro; per questa sua funzione si
rivela indubbiamente come un linguaggio. Tale linguaggio nella
nostra società è sempre più essenziale, perché nella nostra vita quo-
tidiana, nel nostro ideare, progettare e operare esso ha assunto un
ruolo primario, assolutamente insostituibile, ma anche essenziale
perché, nel descrivere un oggetto, lo riduce alla sua essenza, lo
descrive nelle sue parti fondamentali e caratterizzanti.
Queste sue prerogative di linguaggio semplice e immediato
hanno reso il disegno tecnico uno strumento indispensabile sia per
i professionisti o i tecnici, sia per i comuni cittadini; ognuno di noi
è frequentemente alle prese con la piantina di una città, con il dise-
gno di un mobile o di un alloggio.
Il disegno tecnico ha però delle caratteristiche che lo differenzia-
no da altri tipi di disegno strumentale, cioè realizzato con l’aiuto di
strumenti. Per esempio il disegno elettronico privilegia la struttura
topologica, cioè la posizione reciproca delle parti.
Al contrario il disegno tecnico si serve di rappresentazioni grafi- Disegno topografico (particolare di una carta IGM).
che per comunicare essenzialmente la forma e le dimensioni di un
oggetto; esso dunque deve essere chiaro e inequivocabile, preciso e
completo.

S - 4596/1
0,22μF

47μF
C7

1,5W
BD907

R7

56KΩ
R2
3,3KΩ
30KΩ
R4
R5

C2
D2

2
R8

5 TDA 3
C8

56KΩ

0,22μF
2030A

R3
0,22μF 4

IN
220μF

C6

1
D1

C1
2 x 1N4001

BD908

220μF 40V

56KΩ
1,5Ω

R1
0,22μF
R6

C3
C5
+Vs

Disegno elettronico (schema di amplificatore). Sedia 3100,


produzione F. Hansen
(A. Jacobsen, 1952).

Disegno meccanico (motore 6V di produzione Peugeot). Pianta di edificio scolastico. Scala 1 : 1000
A5

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A DISEGNO GEOMETRICO

UN LINGUAGGIO DI RAPPRESENTAZIONE
Il disegno tecnico è lo strumento fondamentale per consenti-
re all’uomo-scienziato di studiare la realtà oggettiva in modo
rigoroso, a partire da una sua fedele e precisa rappresentazio-
ne, ma è anche il linguaggio privilegiato dall’uomo-progetti-
sta che deve razionalizzare il suo intervento operativo.
Pertanto il disegno tecnico serve alla rappresentazione sia
di oggetti esistenti (disegno di rilievo), sia di oggetti da rea-
lizzare (disegno di progetto).
È tanto diffuso il senso di questo duplice ruolo del disegno
tecnico, che anche nella lingua comune «disegnare» ha
assunto il significato estensivo di descrivere accuratamente,
progettare. Per esempio si pensi a espressioni quali «dise-
gnare la personalità del protagonista» oppure «disegno poli-
tico dello statista».
Va anche ricordato che nella lingua inglese il termine
design significa propriamente progetto.

••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

memo
CAD è l’abbreviazione di Computer Aided Design, che significa
«progettazione assistita dal computer».
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Sezione di edificio per abitazione. Scala 1 : 50.


N

1689
512 584 593
120
365

500
240
695
610
528

504

90
538

502 520 160 395


1537

223 110

1475

105
140

140
108

558 519 516


400

440
640
408

408
410

408

110
284
234

460 449 120 546


100

100

100
60

280 520 250 300 373


A6 1723 Disegno di rilievo di edificio per abitazione. Scala 1 : 200.

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FONDAMENTI DEL DISEGNO 1


UN LINGUAGGIO INTEGRATO
La descrizione approfondita e chiara che il disegno consen-
te di ottenere è pur sempre parziale; per questo esso si è
sempre più integrato con altri linguaggi, come quelli della
scrittura, della matematica, dell’arte. Inoltre, per la sua
natura di mezzo per la rappresentazione e la produzione di
manufatti, il disegno ha stretto particolari legami con il
mondo della tecnica: da questo mondo sono giunte richie-
ste sempre più pressanti di rappresentazioni adeguate alle
nuove tecniche di produzione, ma sono anche pervenute
nuove tecnologie da affiancare ai tradizionali metodi di rap-
presentazione.
La ricchezza della comunicazione, implicita in un proget-
to, impone dunque di avvalersi, oltre che degli elaborati di
disegno, anche di relazioni scritte, tabelle numeriche,
schizzi, foto, plastici.

ELAB. TITOLO
A RELAZIONE TECNICA

RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA
COMUNE DI RAPALLO
Complesso scolastico polifunzionale
Arch. Maurizio Renzi

Il progetto è relativo ad un manufatto edilizio


di complessivi mc 10.786,43 fuori terra, sviluppati
su quattro piani; il tutto ampiamente contenuto
entro l’altezza massima consentita dalla normativa

ELAB. TITOLO
E CALCOLO CUBATURA E
SUPERFICI
SUPERFICIE PIANO TERRA
A = 10.60 × 22.40 × 2 m2 474.88
B = 0.90 × 0.90 × 3.14 m2 2.55
TOTALE m2 477.43
ABACO INFISSI INTERNI ED ESTERNI - Porte a detrarre:
a = (9.40 × 1.30) × 2 m2 24.44
P1 P2 P3 P4 b = (3.70 × 2.40) × 2 m2 17.76
TOTALE A DETRARRE m2 42.20 42.20
TOTALE SUPERFICIE PIANO TERRA m2 435.23

0,10 1,50 0,10 0,10 1,50 0,10 0,10 1,30 0,10 0,10 1,50 0,10
1,70 1,70 1,50 SUPERFICIE PIANO PRIMO
1,70
A = 10.60 × 22.40 × 2 m2 474.88
B = 0.90 × 0.90 × 3.14 m2 2.55
TOTALE m2 477.43
DESCRIZIONE: DESCRIZIONE: DESCRIZIONE: DESCRIZIONE:
Porta esterna in profilati Porta esterna in profilati Porta esterna in profilati aduro
Porta in legno detrarre:
tipo
scatolari di alluminio scatolari di alluminio scatolari di alluminio ramino con specchiature in
anodizzato preverniciato con anodizzato preverniciato con anodizzato preverniciato con laminato plastico (9.40 × 1.30)
a = opaco. ×2 m2 24.44
specchiature in visarm. specchiature in visarm. specchiature in visarm.
TOTALE
A DETRARRE
N.1 blocco spogliatoi m2 24.44 24.44
N. 1 N. 1 N. 1 N.1 blocco servizi
TOTALE SUPERFICIE PIANO PRIMO m2 452.99 A7

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A DISEGNO GEOMETRICO

UN LINGUAGGIO FIGURATO
Per essere chiaro e rigoroso, il disegno tecnico deve semplificare
l’oggetto da rappresentare riducendolo a segni.
Il disegno è prevalentemente un segno codificato che consente di
ricavare una restituzione semplice e articolata dell’oggetto.
Il segno e la linea sono il frutto di una semplificazione dell’im-
magine visiva, ma anche la rappresentazione simbolica di interpre-
tazioni logiche e di astrazioni; pertanto troveremo disegni che rico-
struiscono immagini molto simili a quelle visive, ma anche disegni
fortemente simbolici e astratti.

I disegni di tipo meccanico sono caratterizzati da una codificazione


così spinta, che spesso risultano decisamente astratti.

Un disegno molto chiaro e immediato, come quello di una pianta o


di una sezione, si allontana abbastanza dall’immagine visiva.

Il disegno in prospettiva è molto suggestivo


perché immediatamente riconducibile
A8 alla percezione visiva.

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FONDAMENTI DEL DISEGNO 1


Nel disegno della città rinascimentale le opere dell’uomo sono al cen-
UN LINGUAGGIO DUTTILE tro dell’attenzione: gli edifici sono i soggetti privilegiati, ma comincia
a essere rappresentato anche il territorio; di esso però si accenna la so-
Nel corso dei secoli la funzionalità del disegno tecnico ha imposto la conformazione topografica: la precisione è molto approssimativa,
una sua evoluzione, strettamente connessa alle mutate esigenze colture e uso del suolo sono inesistenti.
della società, della comunicazione e delle tecniche di rappresenta-
zione.
In passato gli architetti dirigevano direttamente i lavori per la rea-
lizzazione dell’opera e quindi i loro disegni erano poco più di
appunti; in epoca moderna il progettista opera in modo nettamen-
te separato dal direttore dei lavori, quindi deve affidare al disegno
tutte le indicazioni, precise e complete, per le necessità di cantiere.
Ma l’evoluzione del disegno è anche dettata dalle esigenze della
società.

Pianta
Nelle antiche società mesopotamiche il disegno della città era fina- di Roma
lizzato a descrivere gli elementi più importanti per quell’epoca: di Leonardo
mura e fiumi; tutto il resto era secondario e quindi sommariamen- Bufalini
te accennato. (1551).

Nel XVIII secolo l’illuminismo impone una revisione del rapporto


uomo-natura; il disegno della città punta l’attenzione su tutti gli ele-
menti del territorio, sia naturali sia edificati, descrivendoli con pre-
cisione.

Pianta
Disegno di di Roma di
bassorilievo Giambattista
assiro. Nolli (1742).

Il disegno urbano nella società romana diviene un importante stru- Nel disegno urbano attuale si verifica una specializzazione in setto-
mento per descrivere forma e dimensioni delle costruzioni, sia pri- ri molto frammentati; mappe urbane (destinate ai soli spostamen-
vate che pubbliche; rimane totalmente assente la descrizione del ti), mappe geologiche, mappe urbanistiche, mappe catastali.
territorio. Queste ultime sono finalizzate a individuare le proprietà dei diver-
si edifici e le loro destinazioni d’uso; pertanto vengono rappresen-
tati i soli confini delle particelle proprietarie, numerate per la cata-
logazione e campite con tratteggi che ne indicano l’utilizzo.

Frammento
della
Forma Urbis Mappa
(200 d.C.). catastale.
A9

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A DISEGNO GEOMETRICO

Strumenti tradizionali del disegno


Gli strumenti e i materiali del disegno tecnico, come tutti i prodot- COMPASSI. I diversi tipi
ti della tecnologia attuali, sono soggetti a continui progressi e pro- (compasso ad aste,
fondi mutamenti. La varietà e le prestazioni degli strumenti per il balaustrone, balau-
disegno sono sempre più ampie, per far fronte al ruolo trainante strino ecc.) si diffe-
che l’informatica ormai ricopre nel mondo della grafica. renziano per le di-
In queste pagine sono segnalati i più usati tra gli strumenti tra- mensioni e per le mo-
dizionali del disegno tecnico. dalità di apertura (con
e senza vite microme-
trica di regolazione).
Oltre alla mina, i
SUPPORTI compassi possono
CARTA BIANCA LISCIA. È molto impiegata in tutti gli ambiti del disegno
montare anche le
tecnico e geometrico. In commercio se ne trova di formati e gram- penne, mediante ap-
positi innesti. Compasso ad aste Balaustrone Balaustrino
mature (pesantezze) diversi.
CARTA DA LUCIDO. È prevalentemente utilizzata in ambito professiona-
le per realizzare disegni da cui ricavare copie eliografiche. AFFILAMINE
PLASTICHE(PVC, acetato, poliestere). Indeformabili e trasparenti sono
adatte a dimostrazioni, proiezioni oppure disegni da archiviare. Per fare la punta alle mine, oltre alla tradizionale e sempre valida
carta abrasiva, esistono altri dispositivi, come il temperamine, la
campana e il girello.

TRACCIATORI
MATITE.Oltre alle tradizionali matite in legno (poco adatte al disegno
tecnico), sono di largo impiego i portamine in cui si montano mine da
2 mm oppure micromine di vario diametro (0,3 - 0,5 - 0,7 - 0,9 mm).

CORRETTORI
GOMMA bianca e morbida (per gli usi
MINE.Sono cilindri di grafite impastata con collanti che conferiscono più frequenti).
compattezza e durezza; le diverse durezze le rendono adatte a diver-
si impieghi nel disegno. Nel disegno tecnico sono prevalentemente GOMMA MATITA (per cancellature di pre-
usate le mine di durezza compresa tra 3H e 2B (v. la tabella seguente). cisione).

SIGLE DELLE MINE GOMMA-PANE (per sfumature e pulizia


MORBIDE MEDIE DURE del foglio).
6B - 5B - 4B - 3B - 2B - B HB - F - H 2H - 3H - 4H - 5H - 6H - 7H - 8H - 9H RASCHIETTO E LAMETTA (per cancellature
di inchiostro).
NOTA BENE. Nelle sigle delle mine ricorrono le seguenti lettere:
• B da black (nero) • F da firm (stabile) • H da hard (duro)
GUIDE
PENNE. Le penne si differenziano per le dimensioni del tratto, per il
tipo di punta (in acciaio, in fibra sintetica) e per l’inchiostro (inchio- RIGHE E RIGHELLI (con bordi piatti,

stro di china, inchiostri permanenti ecc.). a scalino, millimetrati).

Penna a inchiostro di china

Penna con punta in fibra sintetica


••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
SQUADRE di dimensioni diverse,
approfondimenti ma solo di due tipi:
Storia degli strumenti di disegno
(21 pagine) • con angoli di 90° - 45° - 45°;
A10 •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• • con angoli di 90° - 30° - 60°.

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Unità_A1_Licei:Layout 1 29/01/10 12:49 Pagina 11

FONDAMENTI DEL DISEGNO 1


PARALLELINEO. Consiste in
una riga trattenuta da fili SUGGERIMENTI
fissati sul tavolo; i vincoli
dei fili consentono solo COMPASSO: deve essere di buona qualità; in genere basta un solo

spostamenti paralleli. pezzo (balaustrone). È sconsigliabile l’acquisto di costosi astucci,


contenenti molti pezzi, spesso inutilizzati.
MINE: devono essere della durezza adeguata (dure per la costruzione,
morbide per il ripasso).
PUNTE: devono essere sempre ben affilate e della forma corretta:
TECNIGRAFO. È costituito da una
coppia di righelli tra loro per- • nella matita deve essere
pendicolari, fissati su un tam- di forma conica;
buro che può ruotare e slittare
lungo guide che consentono
spostamenti orizzontali e verti- • nel compasso deve avere
cali sul tavolo. forma di scalpello; dopo
l’affilatura bisogna rego-
larne l’altezza, in modo
CURVILINEI. In materiale plastico e
che sia allineata con lo
di varie forme, guidano nelle spillo.
tracciature di curve.

SQUADRE: bloccarle salda-


GONIOMETRI. Permettono di misu- mente con una sola mano,
rare e tracciare angoli. per consentire la tracciatu-
ra delle linee con l’altra.

NORMOGRAFI.Mascherine di plastica intagliate con caratteri alfa-


numerici che guidano nella scrittura.

PULIZIA:la leggibilità di un disegno è migliore se questo è ben puli-


to. A questo fine è bene pulire accuratamente gli strumenti (squa-
dre, righe), il tavolo e le mani prima di iniziare il disegno. La
MASCHERINE con forature di forme e dimensioni varie (cerchi, ellissi, gomma si può pulire strofinandola su un foglio di carta. Durante il
raccordi ecc.). disegno è bene coprire le parti già realizzate con un foglio di carta
bianca.

FASI DI LAVORO: disegnare prima tutta la costruzione con mine dure


(H oppure 2H) e successivamente il ripasso con mine morbide (HB
oppure B).

TRACCIAMENTO:

PIANI DI LAVORO • la matita durante la traccia-


tura deve essere inclinata e
I tavoli da disegno di ti- ruotata tra le dita;
po professionale sono
inclinabili e regolabili in
altezza; su di essi viene
montato il tecnigrafo. • il compasso deve essere ben
piantato sullo spillo e legger-
Esistono anche tavolette mente inclinato sul piano nel
di plastica o legno, por- verso di rotazione.
tatili e munite di riga
scorrevole lungo la gui-
da laterale a rotaia.

A11

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A DISEGNO GEOMETRICO

Computergrafica
unità centrale lettore o
GENERALITÀ SUL COMPUTER masterizzatore
video di CD e DVD
Il disegno si avvale da qualche decennio anche di un nuovo potente
strumento: il computer. Esso è in grado di ricevere (input) informa-
zioni, elaborarle e restituirle (output) mediante apparati di visualizza-
zione o di stampa.
Il computer si presenta normalmente come una stazione di lavo- porte
ro (work station), cioè un complesso di dispositivi collegati tra loro; USB
cuore di tutto il sistema è l’unità centrale (CPU, Central Processing
Unit), che elabora le istruzioni ricevute e le invia agli altri disposi-
tivi. Essa è costituita da circuiti e da componenti elettronici (proces-
sore, memorie ecc.) ed è collegata ad altri dispositivi, detti unità peri-
feriche, che ne completano le funzionalità e che consentono il dia-
logo con l’utente.
Le unità periferiche si distinguono in:
• unità d’ingresso, per introdurre informazioni sotto forma digitale,
l’unica modalità che il processore è in grado di comprendere ed ela-
borare; tra di esse figurano la tastiera, il mouse, lo scanner ecc.
tastiera
• unità d’uscita, per fornire i dati elaborati dal computer; le più comu-
ni sono il video (o monitor) e la stampante; mouse
• unità d’ingresso e d’uscita, che ricevono e forniscono dati al compu-
ter, quali il modem, i touch screen, i masterizzatori di CD o DVD ecc.

MEMORIA
TIPI DI DISEGNO COMPUTERIZZATO
PROCESSORE Le immagini che il computer può elaborare sono di due tipi: bitmap
CPU e vettoriali.
Le immagini bitmap sono molto diffuse negli impieghi multime-
diali. Sono tali le immagini create da fotocamere digitali, da scanner
Unità Unità d’uscita Unità e da specifici programmi di grafica.
d’ingresso e d’ingresso d’uscita
Poiché le immagini bitmap sono costituite da punti (pixel) colora-
Tastiera Modem Stampante ti, è evidente che la qualità dell’immagine dipende dalla quantità dei
Mouse Masterizzatori Plotter
Scanner Touch screen Video
pixel che formano l’immagine; questa caratteristica è chiamata riso-
luzione. La risoluzione è la misura dei pixel contenuti entro una cer-
ta lunghezza unitaria (comunemente il pollice); essa non solo deter-
Il complesso delle unità elencate in precedenza prende il nome di
mina la qualità dell’immagine, ma anche la memoria impegnata dal-
hardware; i dati e le istruzioni che fluiscono verso o dal computer
la stessa, che cresce con la risoluzione.
prendono invece il nome di software.
I disegni vettoriali, invece, sono realizzati da programmi CAD o il-
Il software può essere contenuto in appositi archivi chiamati memo-
lustrativi (come Illustrator) e non sono influenzati dalla risoluzione
rie. Esse possono essere:
con cui è stata creata l’immagine. Essi sono quindi di largo impiego
• memoria centrale, distinta in ROM (Read Only Memory), memoria quando devono essere stampati su dimensioni anche molto grandi.
permanente che contiene le istruzioni per l’avvio del computer, e in Le immagini vettoriali sono formate da entità definite tramite coordi-
RAM (Random Access Memory), la memoria di lavoro in cui vengo- nate ed elaborate sotto forma di equazioni o funzioni matematiche.
no temporaneamente archiviati i dati dei programmi in funzione e I programmi CAD (Computer Aided Design, cioè «progettazione assi-
quelli elaborati dal computer; stita dal computer») sono un valido aiuto per il disegno tecnico e la pro-
• memorie di massa, archivi per la conservazione di dati o programmi; gettazione, e hanno conosciuto uno strabiliante sviluppo di potenza e
la più importante memoria di massa è il disco fisso (o hard disk), con funzioni.
alta velocità di accesso e grande capienza. Altre memorie molto dif- Mentre inizialmente i programmi CAD potevano operare esclusi-
fuse sono i dischi ottici (nei vari tipi CD-R, CD-RW, CD-audio, DVD), vamente nel piano bidimensionale (disegno 2D), oggi possono creare
i flash disk (o pen drive) ecc. entità tridimensionali (disegno 3D).
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

glossario nota bene


Digitale: basato sulla codifica di un segnale mediante cifre (in inglese, digit). Per la grande importanza acquisita dai programmi CAD nel disegno tecnico,
Vettoriale: immagine composta da linee e figure descritte da equazioni e il DVD-ROM allegato al libro contiene una sezione dedicata all’apprendimento
funzioni matematiche. delle tecniche di base del CAD, con spiegazioni, esercizi e prove di verifica.
Bitmap (mappa di bit): immagine formata da una mappa di punti, carat- Il CAD utilizzato è AutoCAD, il più diffuso del settore, disponibile anche
terizzati da informazioni sul colore. in versioni più limitate (AutoCAD LT), ma altrettanto valide per la formazione
e gli usi fondamentali.
A12 Pollice (in inglese inch): equivale a 2,54 cm.
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

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FONDAMENTI DEL DISEGNO 1


ESEMPIO 2
CARATTERISTICHE DEL DISEGNO COMPUTERIZZATO
Pianta di edificio
Nell’ambito dello sviluppo dell’informatica, il disegno computeriz-
zato ha conosciuto una particolare fortuna grazie alle sue potenzia- Con gli strumenti tradizionali questo disegno sarebbe impostato
lità, che in ambito professionale hanno fornito vantaggi molto con- nella sua struttura (assi, circonferenze e poligoni di supporto); si
sistenti, tra i quali: dovrebbe passare quindi al disegno delle diverse absidi e degli altri
elementi architettonici. Data la simmetria del disegno il lavoro
• la correggibilità del disegno in ogni sua fase; risulterebbe particolarmente ripetitivo (ripetitività che è ancora più
• la sovrapponibilità di molti disegni diversi (layer o fogli traspa- marcata nella fase di tracciatura del tratteggio).
renti); Con il computer si sfrutta a fondo la simmetria del disegno,
• grandi capacità di calcolo interattivo durante il disegno/progetto; disegnandone in modo compiuto una sola metà; quindi se ne rica-
• utilizzo di disegni già creati per altri scopi e inseribili in nuovi disegni va una copia speculare.
(per esempio elementi standardizzati o di frequente uso personale); Il tratteggio viene eseguito automaticamente indicando le parti
• la facilità di stampa nelle fasi intermedie e finali, nelle dimensio- da campire.
ni necessarie;
• archiviazione comoda e funzionale degli elaborati.
A tutti questi vantaggi c’è da aggiungere che la possibilità di dise-
gnare oggetti tridimensionali (disegno 3D) ha aperto prospettive
molto innovative per le visualizzazioni e il controllo spaziale.
Questi vantaggi non sono sempre così marcati rispetto a quelli
del disegno realizzato con strumenti tradizionali. Talvolta piccoli
elaborati grafici possono più utilmente essere disegnati con stru-
menti tradizionali. Nell’uso didattico è importante che tutti questi
strumenti, tradizionali e informatici, vengano conosciuti, anche in
modo semplice, per coglierne le diverse caratteristiche. A partire da
queste sarà possibile impadronirsi di metodi di lavoro più consape-
voli e adeguati ai mezzi disponibili per realizzare il disegno.
Di seguito sono proposti due esempi che evidenziano le differen-
ze tra disegno con gli strumenti tradizionali e con quelli informatici.

ESEMPIO 1
Prospetto di edificio

Utilizzando le tecniche tradizionali si dovrebbe passare dal traccia-


to della struttura complessiva al disegno dei particolari, e infine alle
finiture degli elementi (porte, finestre ecc.).
Con il computer invece gli elementi possono tranquillamente
essere disegnati prima in modo completo, per poi essere inseriti
nel disegno mediante duplicazione degli elementi stessi.

Elemento finestra Elemento finestra aperta Elemento portoncino

••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

glossario
Campire: operazione grafica consistente nel riempire una zona del dise-
gno con un motivo o un tratteggio. A13
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

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A DISEGNO GEOMETRICO

Strumenti di misura
Il disegno geometrico e tecnico deve servirsi di misure delle gran- ASTE GRADUATE: con portata 1-3 m,
dezze da rappresentare. consentono misure con risoluzio-
ne di 1 cm.
Misura di una grandezza fisica è il rapporto tra la stessa e una
grandezza omogenea assunta come campione (unità di misura).

Le misure sono espresse da un valore numerico seguito dal


nome o dal simbolo dell’unità impiegata.
La misurazione consiste nelle operazioni di confronto tra la gran-
dezza e l’unità di misura, normalmente disponibile attraverso gli
strumenti di misura.
Questi dispositivi sono caratterizzati da alcune qualità metrologi-
che rilevanti, quali: ASTE TELESCOPICHE:
in genere hanno
• la portata, cioè il valore minimo e massimo che lo strumento può portata 3-5 m e consentono misu-
rilevare; re con risoluzione di 1 cm.
• la risoluzione, cioè la minima misura rielvabile dallo strumento;
• la precisione, cioè la scostamento rispetto a uno strumento campione.

2
Di seguito esaminiamo solo i principali strumenti di msura usati
nel disegno tecnico o nelle operazioni di rilievo per il disegno.

3
STRUMENTI PER MISURAZIONI LINEARI

4
hanno comunemente portata 20-60 cm e
RIGHE E RIGHELLI GRADUATI: Nonio ventesimale
consentono misure con la risoluzione di 1 mm.

con portata 130-


CALIBRO A CORSOIO:
500 mm, consente misure con
risoluzione di 1/10, 1/20, 1/50 di
SQUADRE GRADUATE: hanno comune- mm, secondo il nonio in esso pre-
mente portata 15-35 cm e con- sente.
sentono misure con la risoluzio-
ne di 1 mm. Esse consentono
anche misurazioni di angoli par-
ticolari (90°, 30°, 45° e 60°).
STRUMENTI PER MISURAZIONI ANGOLARI
METRO AVVOLGIBILE O PIEGHEVOLE: con portata 1-2 m e risoluzione di 1 mm.
GONIOMETRO:normalmente ha portata 180°-360° e consente misure
con risoluzione di 1°.

Goniometri da disegno

FETTUCCIA METRICA: con portata


10-20 m, consente misure con
risoluzione di 1 cm.

Squadretta con goniometro

••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

glossario
Metrologia: scienza che ha per oggetto lo studio dei princìpi, dei metodi
A14 e dei mezzi necessari per effettuare la misurazione delle grandezze fisiche.
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• Goniometro da officina

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FONDAMENTI DEL DISEGNO 1


Convenzioni generali del disegno tecnico
Per rendere il disegno tecnico un linguaggio chiaro e rigoroso, esso FORMATI ISO-A
viene regolato da norme e convenzioni; esse sono formulate da Enti
DESIGNAZIONE FOGLIO RIFILATO FOGLIO NON RIFILATO
di unificazione, quali l’UNI (italiano), l’EN (europeo) e l’ISO (inter-
mm × mm mm × mm
nazionale).
A0 841 × 1189 880 × 1230
A1 594 × 0841 625 × 0880
FORMATI UNIFICATI
A2 420 × 0594 450 × 0625
Le dimensioni dei fogli sono definite dalla tabella UNI EN A3 297 × 0420 330 × 0450
ISO 5457. Questi formati si basano su rettangoli che hanno un rap- A4 210 × 0297 240 × 0330
porto tra altezza e base pari a 1 : 兹苵2. Esso non è altro che il rappor-
to tra il lato di un quadrato e la sua diagonale. (UNI EN ISO 5457)

2
L’UNI prevede anche la possibilità di adottare, in casi particolari,
formati allungati. Essi sono ottenuti combinando il lato corto di un
formato A con il lato lungo di un altro formato A di dimensioni
maggiori; per esempio combinando il formato A3, il cui lato corto
è 297 mm, con quello lungo del formato A1, che è 841 mm, si ottie-
ne un formato allungato designato con la sigla A3.1.
1 (lato)

)
le
na
go
ia
(d
2

841
A0

594
A1 A1.0

La serie dei formati ISO-A è basata sulla definizione del formato A0 420
(il più grande) che ha un’area di 1 m2 e i lati nel rapporto A2 A2.1 A2.0
1 : 兹苵2; le sue dimensioni sono 841 × 1189 mm. I formati più pic- 297
A3 A3.2 A3.1 A3.0
coli hanno proporzioni identiche e area gradualmente dimezzata. 210
A4 A4.3 A4.2 A4.1 A4.0
841

0 297 420 594 841 1189


A0
594
A1
FORMATI ALLUNGATI
420
A2 DESIGNAZIONE DIMENSIONI
297 mm × mm
210 A3
A1.0 594 × 1189
A4
A2.0 420 × 1189

0 420 594 841 1189


A2.1 420 × 0841
A3.0 297 × 1189
Dal formato base A0 (841 × 1189), si ricava il successivo A1, dimez-
A3.1 297 × 0841
zandone il lato più lungo: esso pertanto ha dimensioni 594 × 841.
Procedendo analogamente, cioè dimezzando sempre il lato mag- A3.2 297 × 0594
giore, si ricavano i successivi. A4.0 210 × 1189
A4.1 210 × 0841
A4.2 210 × 0594

A2 A4.3 210 × 0420


(UNI EN ISO 5457)

A1
A0 A4 ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

A3 approfondimenti
Storia della normazione
A4 (5 pagine)
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
A15

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A DISEGNO GEOMETRICO

SQUADRATURA
I fogli da disegno in commercio non sono esattamente coincidenti con i formati ISO-A, ma un po’ più grandi; i più diffusi misurano
240 × 330 mm, oppure 330 × 480 mm.
La squadratura delimita la zona di esecuzione del disegno, lasciando un margine circostante di almeno 10 mm per i formati A2, A3 e
A4 e di almeno 20 mm per i formati A0 e A1.
Qualora si dovesse eseguire la squadratura di un foglio, si può applicare il seguente procedimento.

Tabella

1. Disegnate le diagonali, si centra con il compasso sulla loro inter- 4. Si eliminano le linee di costruzione e si ripassa la squadratura
sezione, tracciando quattro archi di raggio a piacere. con linea grossa continua (spessore minimo 0,5). All’interno si
disegna la tabella.
La tabella (o riquadro delle iscrizioni) viene disposta nell’angolo
inferiore destro della squadratura. Essa è costituita da una zona
principale e da una zona aggiuntiva.

La zona principale accoglie le seguenti informazioni:


• numero del disegno o codice;
• titolo del disegno;
• ragione sociale (persona o ente proprietario);
• simbolo del metodo di proiezione;
• scala del disegno;
• responsabilità e controllo.
La zona aggiuntiva riporta informazioni su modifiche e sui mate-
riali o componenti presenti nel disegno.

2. Centrando nei punti trovati sulle diagonali, si conducono otto


Zona aggiuntiva

Materiali e/o componenti


archi di apertura a piacere, che si intersecano in quattro punti; con-
giungendoli si tracciano gli assi del foglio. Altre informazioni

Modifiche e sostituzioni

Responsabilità Scala del Simbolo metodo


Zona principale
del formato ISO-A

e controllo disegno di proiezione


Metà lato corto

Titolo del disegno


Ditta
Numero del disegno o codice

Struttura di tabella di uso aziendale.

ÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉ Scala ÉÉ ÉÉÉÉÉÉ Simbolo metodo


Firma del docente Data di proiezione

Metà lato lungo Tav. n¡ ÉÉ ÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉ


Titolo del disegno
del formato ISO-A
ÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉ Classe ÉÉ
Cognome e nome del disegnatore

3. Si disegnano le parallele degli assi a distanza pari alla metà dei


A16 lati del formato ISO-A, ottenendo il rettangolo della squadratura. Esempio di tabella di uso scolastico.

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FONDAMENTI DEL DISEGNO 1


Pianta di alloggio a Berlino
SCALE METRICHE DEL DISEGNO (Walter Gropius).

Scala metrica del disegno è il rapporto esistente tra le dimensio-


ni lineari del disegno e quelle corrispondenti nell’oggetto reale.
La scala metrica è espressa dal rapporto tra due numeri: il primo nume-
ro è relativo al disegno, il secondo alla realtà. Per esempio la scala 1 : 20
significa che 1 mm del disegno equivale a 20 mm nell’oggetto reale.

Scala 1 : 20
Disegno Realtà

Scale di riduzione sono quelle in cui il primo numero del rapporto è


Scala 1 : 200
minore del secondo (per esempio 1 : 50).
Scale d’ingrandimento sono quelle in cui il primo numero è maggio- Lampada «Eclisse» di Vico
re del secondo (per esempio 2 : 1). Magistretti.
Scala al vero (o scala naturale) è la SCALE NORMALIZZATE
scala 1 : 1. CATEGORIA RAPPORTO
Le scale normalizzate (UNI EN Ingrandimento 50 : 1
ISO 5455) sono indicate a fianco. 20 : 1
10 : 1
5:1
SCALE PIÙ USATE 2:1
Meccanica 1:1 Scala 1 : 5
Al naturale 1:1
1:2
Riduzione 1:2
Arredo 1:5 1:5
1 : 10 1 : 10
Edilizia 1 : 20 1 : 20 SCALE GRAFICHE
1 : 50 1 : 50
1 : 100 1 : 100
1 : 200 1 : 200 Scala grafica è un segmento graduato su cui sono riportate le
1 : 500 misure reali.
Topografia 1 : 500 1 : 1000
1 : 1000 1 : 2000 Riportando una qualsiasi lunghezza del disegno sul segmento gra-
1 : 2000 1 : 5000
1 : 5000 1 : 10 000 duato, è possibile ricavarne la dimensione reale.

S. Giovanni
in Laterano rto
CALCOLO RAPIDO
ibe
Fil

MISURA REALE SCALA MISURA DISEGNATA


le
ue
an

1m 1 : 200 0,5 cm
Em
Via

1m 1 : 100 1 cm
1m 1 : 50 2 cm
1m 1 : 20 5 cm
1m 1 : 10 10 cm
1m 1:5 20 cm
N

S. Croce

0 100 200 300 400 500 m

Per semplificare il lavoro del disegnatore, evitando laboriosi calcoli


in scala, è usato spesso lo scalimetro, righello di sezione triangola-
re che riporta sei graduazioni in diverse scale.

40
4
30
3
1:1000 0 10 20 30 20
2
1:100 1 2 3 10
1
0
0
00
40 m 35 1:1 0
0
400 m 350 1:1 3
35 5
0

4
40 0 m
0
m

Planimetria di città (Viareggio). Scala 1 : 25 000.


A17

Sergio Sammarone DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE © Zanichelli 2010 Seconda edizione di Disegno


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A DISEGNO GEOMETRICO

L’ordine di priorità da rispettare in caso di


TIPI DI LINEE sovrapposizione di diversi tipi di linea è:
1. Contorni e spigoli in vista (tipo 1.2)
Nel disegno tecnico si usano solo i tipi di linee previsti dalla tabella UNI ISO 128-24. Le 2. Contorni e spigoli nascosti (tipo 2.1)
linee possono essere grosse oppure fini; le linee grosse devono avere spessore doppio di 3. Tracce di piani di sezione (tipo 4.2.2)
quelle fini. Le dimensioni del disegno e la densità grafica condizionano lo spessore delle 4. Assi di simmetria (tipo 4.1)
linee stesse. Questi spessori in mm possono essere scelti tra i seguenti: 0,13 - 0,18 - 0,25 - 5. Linee per particolari applicazioni (tipo 5.1)
0,35 - 0,50 - 0,70 - 1,0 - 1,4 - 2,0. 6. Linee di riferimento (tipo 1.1.3).

TIPI DI LINEA UTILIZZABILI NEL DISEGNO TECNICO Le linee di richiamo hanno lo scopo di col-
TIPI DI LINEA DENOMINAZIONE APPLICAZIONI legare una scritta o indicazione relativa a
1.1 Continua fine .1 Intersezioni fittizie un elemento del disegno. Le estremità delle
.2 Linee di misura linee di richiamo possono essere:
.3 Linee di riferimento
.4 Linee di richiamo • un punto, se terminano dentro un con-
.5 Tratteggi torno;
.6 Contorni di sezioni ribaltate
.7 Assi di simmetria brevi • una freccia, se terminano su un contor-
.8 Fondi di filettature no;
Continua fine irregolare* .18 Limiti, tracciati a mano libera, di viste • né punto né freccia, se terminano su una
e sezioni parziali, quando non siano assi linea di misura.
di simmetria
Continua fine con zig zag* .19 Limiti, tracciati al computer, di viste e
sezioni parziali, quando non siano assi
di simmetria
1.2 Continua grossa .1 Spigoli in vista
.2 Contorni in vista
.3 Creste di filettature
.4 Termine della filettatura a filetto
completo
2.1 A tratti fine .1 Spigoli nascosti
.2 Contorni nascosti
2.2 A tratti grossa .1 Indicazione di superfici oggetto
di particolare trattamento
4.1 Mista fine a punto .1 Assi di simmetria
e tratto lungo .2 Tracce di piani di simmetria
.3 Circonferenze primitive di ingranaggi
.4 Circonferenze su cui si trovano assi
di fori
4.2 Mista grossa a punto .1 Indicazione di porzioni di superfici
e tratto lungo soggette a trattamento
.2 Posizione di piani di sezione
Per evidenziare punti di incontro o interse-
5.1 Mista fine a due punti .1 Contorni di pezzi adiacenti zione di linee discontinue, bisogna realiz-
e tratto lungo .2 Posizioni estreme di parti mobili
.3 Assi o luoghi baricentrici zare l’incontro o l’incrocio dei tratti.
.4 Contorni prima delle lavorazioni
(sovrammetallo)
.5 Parti situate anteriormente
al piano di sezione
* È consigliabile utilizzare un solo tipo di linea in uno stesso disegno.

I seguenti disegni illustrano esempi di applicazione delle linee previste dalla norme vigenti.

1.2.1

1.2.2 1.1.3 1.1.2 1.1.8 1.2.4 1.1.6


Ø40

••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

nota bene
1.1.5 1.1.18 1.1.1
1.2.3 4.1.1 4.2.1 Ogni tipo di linea è associato secondo
le norme vigenti a un preciso significato;
4.1.2 2.1.1 la comprensibilità del disegno è garantita solo
4.2.2 4.1.4 2.2.1 dal rispetto scrupoloso delle norme.
5.1.2
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
A A
5.1.1 attenzione
1.1.7
Le norme riportate in questa pagina
2.1.2
Ø4 sostituiscono quelle vigenti prima del 2006.
A18 1.1.4 1.1.19 ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Sergio Sammarone DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE © Zanichelli 2010 Seconda edizione di Disegno


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FONDAMENTI DEL DISEGNO 1


 Uso dei trasferibili
SCRITTURE
Sono fogli di caratte- HELVETICA 3mm.

Le scritture sui disegni tecnici devono esse- ri adesivi che, pres- AAAABBB
re eseguite con accuratezza secondo requi- sati con una punta di CCDDEEE
EEEFFGG
siti indicati dalla tabella UNI EN ISO 3098. matita o di penna, HHIIIIIIIIJK
possono permettere LLLMMMM
I requisiti richiesti sono: NNNOOOO
scritture di buona PPPPQQR
• leggibilità; qualità, di tipi e di- RRRSSSS
• uniformità e omogeneità; mensioni diverse. TTTUUUU
VVWXYZZ
• riproducibilità nella stessa scala o in for- ??(())//;;;;....
mato ridotto con qualsiasi sistema. ’’’ " " " "&&
I caratteri devono essere ben distinguibili tra
di loro, in modo da evitare qualunque possi-
bilità di confusione, anche in caso di piccole  Scrittura a mano libera
imperfezioni.
Lo spazio tra ciascun carattere deve essere Per ottenere, anche a mano libera, una scrittura di buona qualità, è utile seguire alcuni
almeno il doppio dello spessore della linea accorgimenti:
utilizzata.
• scrivere utilizzando come
Caratteri maiuscoli e minuscoli devono es-
guida due o più rette;
sere disegnati con lo stesso spessore di linea.
• il minuscolo deve essere
Per l’esecuzione delle scritture sono pre-
alto 2/3 del maiuscolo;
visti due tipi di caratteri: leggero (tipo A) e
• distanziare le diverse righe
pesante (tipo B).
di una misura costante
I caratteri ISO 3098 di tipo B sono ripro-
(≈ 1/3 dell’altezza massi-
dotti nel disegno in fondo alla pagina.
ma dei caratteri).
 Spaziatura dei caratteri
Scrivendo con i diversi strumenti o a mano
libera, è opportuno regolare lo spazio tra i
caratteri, che in ambito tipografico è detto
crenatura o kerning; infatti, per ottenere
una scrittura omogenea e gradevole, la cre-
natura va ridotta a seconda delle lettere che
si affiancano. Per esempio:
è meglio …

 Caratteri tipografici ••••••••••••••••••••••••••••••••

memo
invece di … Esistono numerosissime varianti dei caratteri tipografi- Le lettere dell’alfabeto greco
ci (in inglese font); essi possono però essere distinti in maiuscolo e minuscolo sono le
due grandi gruppi: seguenti:
1. Caratteri con le grazie (ad esempio ABCDEFGHI) 〈 ␣ (alfa) ⌵ ␯ (ni)
 Scrittura con il normografo 2. Caratteri senza grazie (ad esempio ABCDEFGHI). 〉 ␤ (beta) ⌶ ␰ (csi)
⌫ ␥ (gamma) ⌷ ␱ (omicron)
Il normografo è una mascherina di plastica ⌬ ␦ (delta) ⌸ ␲ (pi)
Uno stesso carattere possiede diverse versioni, dette
con intagli dei diversi caratteri. Esistono nor- ⌭ ␧ (epsilon) ⌹ ␳ (ro)
stili, quali per esempio:
mografi con caratteri di diversi tipi e dimen- ⌮ ␨ (zeta) ⌺ ␴ (sigma)
sioni. • Tondo o Book ⌯ ␩ (eta) ⌻ ␶ (tau)
I bordi del normografo sono provvisti di • Corsivo o Italic ⌰ ␪ (teta) ⌼ ␷ (ipsilon)
⌱ ␫ (iota) ⌽ ␾ (fi)
barrette di plastica che forniscono il risalto • Neretto o Bold ⌲ ␬ (cappa) ⌾ ␹ (chi)
necessario per l’appoggio a righe o squadre • Neretto corsivo o Bold italic ⌳ ␭ (lambda) ⌿ ␺ (psi)
lungo le quali possa scorrere. • Compresso o Condensed ⌴ ␮ (mi) ⍀ ␻ (omega)
Durante la tracciatura dei • Compresso chiaro o Condensed light ••••••••••••••••••••••••••••••••
caratteri è opportuno tene-
re la matita o la penna in
posizione verticale, come
illustrato nella figura.

Caratteri della scrittura B verticale (UNI EN ISO 3098).


A19

Sergio Sammarone DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE © Zanichelli 2010 Seconda edizione di Disegno


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A DISEGNO GEOMETRICO

COORDINATE CARTESIANE NEL PIANO COORDINATE CARTESIANE NELLO SPAZIO

Assi cartesiani: sono una coppia di rette perpendicolari orientate. Una terna di assi cartesiani è costituita da tre semirette orienta-
te, tra loro perpendicolari e con la stessa origine.
L’asse orizzontale, indicato con al lettera x, è detto asse delle ascisse;
quello verticale, indicato con la y, è chiamato asse delle ordinate. Gli assi orizzontali sono indicati con le lettere x e y, mentre quello
L’intersezione degli assi è detta origine (O), mentre il piano su verticale è connotato dalla lettera z.
cui giacciono gli assi è chiamato piano cartesiano. I piani formati da coppie di assi (xy, xz, yz) sono detti piani coor-
dinati.
Gli assi x e y sono rispettivamente chiamati asse delle ascisse e
Coordinate cartesiane di un punto: sono la coppia di distanze del asse delle ordinate; l’asse z è invece chiamato asse delle elevazioni.
punto stesso dagli assi cartesiani.

Coordinate cartesiane di un punto nello spazio: sono le distanze


La distanza del punto dall’asse y è detta y del punto dai piani coordinati.
ascissa, mentre la distanza da x è l’ordi- ascissa A
nata del punto. Le coordinate cartesiane sono:

ordinata
• ascissa (distanza dal piano yz);
• ordinata (distanza dal piano xz);
• elevazione (distanza dal piano xy).
O x
In figura il punto A presenta le seguenti coordinate:
L’orientamento degli assi, indicato dalle frecce (verso destra e verso • ascissa (lunghezza del segmento xA);
l’alto), segnala il verso positivo dei valori presi sugli assi stessi; dalla • ordinata (lunghezza del segmento yA);
parte opposta rispetto all’origine si avranno valori negativi. • elevazione (lunghezza del segmento zA).
Le coordinate vengono trascritte indicando tra parentesi i due
valori separati da una virgola (prima l’ascissa e poi l’ordinata); per z
esempio: piano xz
pi
A ⬅ (5, 3) B ⬅ (–4, 2) C ⬅ (4, –3) A2 an
o
yz
Nel caso del punto A si legge «A di coordinate 5 e 3». yA A xA
A3

y zA
x
4 O
A
3
B
2 A1

1 piano xy y
x
–6 –5 –4 –3 –2 –1 O 1 2 3 4 5 6
–1 Così come da un punto si possono rilevare le sue coordinate nello
spazio, si può realizzare anche l’operazione inversa, cioè individua-
–2
re un punto nello spazio a partire dalle sue coordinate.
–3 C Nella figura in basso si è preso un segmento di lunghezza xB sul-
–4 l’asse x, un segmento yB sull’asse y e da essi si sono condotte le
parallele a x e a y. Si trova così il punto B1, dal quale si «eleva» un
In base alle coordinate si possono disegnare figure piane, anche segmento di lunghezza zB, determinando il punto B.
complesse. Dai valori forniti si individuano i punti della figura e li Analogamente, partendo dalle coordinate dei vertici o di altri pun-
si unisce con segmenti oppure curve, a seconda dei casi. ti di una figura piana o solida, si può ricostruire la figura nello spazio.

COORDINATE z
CARTESIANE piano xz
y F E
X Y 30 pi
an
D o
A 10 5 25 yz
20 B
B 30 5
C 35 10 15
10 xB zB
D 35 25 C x
5 O
E 30 30 A B x
F 10 30 O
5 10 15 20 25 30 35 40 yB
B1
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• piano xy y
glossario
Proiezione ortogonale di un punto su un piano è il piede della
perpendicolare condotta dal punto al piano. Nella trascrizione delle coordinate si devono indicare in ordine la x,
A20 •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• la y e infine la z, separandole con la virgola.

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SEZIONE
UNITÀ

2 Costruzioni geometriche

Abilità
Risolvere graficamente problemi
geometrici
Usare correttamente materiali
e strumenti del disegno
Impostare il disegno con metodo
razionale

Conoscenze
Richiami di geometria elementare
Costruzioni geometriche elementari
Poligoni regolari inscritti
Poligoni regolari di lato assegnato
Tangenti
Raccordi
Curve policentriche
Curve coniche
Motivi geometrici
Sviluppo di solidi Particolare della decorazione nell’Alhambra di Granada.

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A DISEGNO GEOMETRICO

GEOMETRIA E DISEGNO
SCHEDA STORICA

«Il libro della natura è scritto in lingua matematica ed i suoi


caratteri sono triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza
i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola;
senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto».
GALILEO GALILEI

Il disegno «spontaneo» tende naturalmente a divenire disegno


linearistico, cioè strutturato su linee, e quindi a una schematizza-
zione geometrica.
Per il disegno tecnico, invece, il riferimento a forme geometriche
regolari è sistematico
e integrale; questo
rapporto tra geome-
tria e disegno è da
sempre stato talmen-
te stretto da far pen-
sare che l’una non si
sarebbe sviluppata
senza l’altro, e vice-
versa.
La geometria ha
avuto fin dalle prime
origini un fascino ma-
gico: la sua capacità di
astrazione dalla real- Tavoletta babilonese con problemi di geometria.
tà, il suo rigore dimo-
strativo, le conquiste
di nuove acquisizioni Le antiche civiltà fluviali (Egitto e Mesopotamia) svilupparono
portarono ben oltre la tecniche di misurazione dei terreni agricoli mediante triangolazio-
soluzione di problemi ne, cioè dividendo superfici poligonali in triangoli; con semplici
concreti; l’estetica, la funi si eseguivano misurazioni lineari dei lati di questi triangoli e
ricerca del bello e del- con regole abbastanza evolute se ne poteva calcolare l’area.
l’armonia, ha sempre Gradualmente si sviluppò un sapere teorico basato sugli strumen-
avuto nella geometria ti disponibili per la misurazione e per il disegno. Non sembra un ca-
un territorio ricco di so che in Egitto si svilupparono, più che in Mesopotamia, complesse
stimoli per aprire regole geometriche; la disponibilità del papiro consentiva una preci-
nuove frontiere al «Qui comincia il metodo del disegno secondo l’arte sione di disegno superiore a quella delle tavolette d’argilla.
mondo delle arti e del della geometria, per lavorare facilmente» dal
pensiero. Quaderno di studi di Villard de Honnecourt (XIII sec.). 쐍 Antica Grecia
L’incontro della nascente civiltà ellenica con quella egizia è ben evi-
쐍 Mesopotamia ed Egitto denziata dall’aneddoto che riguarda il filosofo greco Talete (VI sec.
Geometria è un termine greco coniato per la misurazione della terra a.C.); di fronte alle piramidi egli stupì i dotti sacerdoti egizi calco-
(geo = terra e metria = misurazione). Erodoto, storico greco del V lando l’altezza della piramide mediante la lunghezza del lato di
sec. a.C., attribuisce l’origine di questa disciplina agli antichi egizi base e l’ombra del suo vertice.
che, per la necessità di misurare i terreni per scopi fiscali, scopriro- Da Talete in poi i sapienti dell’antica Grecia apportarono un gran-
no regole per il calcolo delle aree di varie figure. dioso sviluppo alla geometria mediante apparati concettuali sem-
pre più astratti e rigorosi, ma suscettibili di applicazioni tecnologi-
che; per tutti valga la geniale figura di Archimede.
La meravigiosa scoperta di relazioni e leggi geometriche, portò
gli antichi a privilegiare questa scienza in ogni settore dell’operare
umano; gli studiosi di geometria erano i sapienti, i filosofi.
Attraverso le armonie geometriche i filosofi greci, da Talete a
Platone, cercavano di interpretare l’universo, di dare una definizio-
ne alla bellezza.
Così Platone parla della bellezza delle forme geometriche: «Ciò
che io intendo per bellezza delle forme non è la bellezza dei corpi
viventi, o la loro riproduzione a mezzo del disegno. Io intendo le
linee rette e curve, le superfici e i solidi, che derivano dalla retta e
dal cerchio, con l’ausilio del compasso, della riga e della squadra.
Poiché queste forme non sono belle, come altre, a certe condizioni,
Affresco dell’antico Egitto raffigurante la mietitura: i terreni agricoli erano ma sempre belle in sé, per natura, e sono fonte di particolarissimi
A22 oggetto di accurate misurazioni da parte degli agrimensori. piaceri».

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COSTRUZIONI GEOMETRICHE 2

SCHEDA STORICA
Pagina degli Elementi
di Euclide, dal Codice
Bodleiano (888 d.C.).
Giovanni Keplero, Harmonices Mundi, libro V (1619).

Platone, di formazione pi- gno era affidata parte notevole della dimostrazione; disegno e ragio-
tagorica, riporta nel suo dia- namento deduttivo erano inscindibili.
logo Timeo la meravigliosa Il modello assiomatico-deduttivo di Euclide è stato per due mil-
armonia dei cinque solidi re- lenni il riferimento per ogni metodo scientifico.
golari a cui associa la creazio-
ne divina dei quattro elemen-
ti (acqua, terra, aria e fuoco)
쐍 Medioevo
e dell’universo nel suo com- Attraverso il mondo romano e la sua decadenza il meraviglioso
plesso. La mistica relazione patrimonio di scienza geometrica della cultura greca rischiò di
tra cosmogonia e solidi rego- andar disperso. Fu grazie alla cultura araba, fiorita dall’VIII sec.
lari (in futuro denominati so- d.C. e diffusa dall’espansione dell’Islam in tutto il bacino del
lidi platonici) affascinò scien- Mediterraneo fino ai confini con l’Estremo Oriente, che il patrimo-
ziati e artisti di tutti i tempi, nio scientifico del mondo classico sopravvisse e germogliò rigoglio-
primo fra tutti il grande ma- samente.
tematico e astronomo Gio- I contatti del mondo arabo con l’impero di Bisanzio, ultimo custo-
vanni Keplero. de dei manoscritti antichi, produssero una riappropriazione del patri-
Sull’affascinante scoperta monio scientifico del
di proporzioni geometriche, mondo ellenistico da
in particolare quella del rap- parte degli scienziati
porto aureo, tutta l’arte e l’ar- arabi; a essi si deve il
chitettura antica fondò le pro- salvataggio di opere
prie leggi dell’armonia; ogni andate poi distrutte
costruzione e ogni suo ele- nei saccheggi di Co-
mento (colonne, capitelli, stantinopoli e di Ales-
ecc.) era strutturato secondo sandria.
proporzioni calcolate con pre- La geometria tor-
cisione. I giovani artisti cre- nò a essere la scienza
scevano attraverso un duro ti- di base per lo svilup-
Pianta del Partenone di Atene con schema rocinio pratico, ma anche at- po delle altre scienze
di proporzioni basato su quadrati e su ret-
tangoli con rapporto 1:兹苶5.
traverso severi studi di geo- e della tecnologia; la
metria. meccanica, l’astrono-
Il massimo fulgore della mia, l’ottica, l’idrauli-
geometria antica come scienza esatta si ebbe verso il III sec. a.C. ca, la cartografia co-
quando la fiorente cultura alessandrina produsse il pensiero raccol- nobbero un vero «ri-
to da Euclide nei suoi Elementi di geometria. Nei 13 libri di questo nascimento» a opera
trattato Euclide istituì una scienza rigorosa basata su un apparato
teorico semplice e chiaro, e sul metodo deduttivo. La geometria
euclidea è una teoria scientifica fondata su definizioni (gli enti geo-
metrici, come punto, linea, retta, piano), cinque nozioni comuni Mosaici arabi
(per esempio: «l’intero è maggiore della parte») e cinque postulati o dell’Alhambra, Granada,
Spagna (XIV sec.).
assiomi. Ogni altra affermazione sugli enti geometrici sarà accetta-
ta come vera solo trovandone la dimostrazione, cioè una catena di ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
implicazioni logiche che parta dai postulati per giungere alla tesi. glossario
È da rimarcare che i cinque postulati di Euclide riguardano enti Postulato o assioma: principio generale evidente e indimostrabile che
geometrici rappresentabili con riga e compasso, cioè gli strumenti funge da premessa a un ragionamento o una teoria.
allora disponibili per il disegno su papiro. Alla precisione del dise- ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
A23

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A DISEGNO GEOMETRICO

Tutti gli artisti ri-


SCHEDA STORICA
nascimentali si ci-
mentarono negli
studi dell’antica
scienza geometri-
ca applicandone le
teorie nella pittura
e soprattutto nel-
l’architettura. Da
Leonardo al Bra-
Decorazione geometrica nell’Alcazar di Siviglia, Spagna (XIV sec.) mante, da France-
sco di Giorgio
di grandi scienziati arabi, quali Alhazen e Avicenna. Le città arabe Martini al Vignola
furono abbellite da meravigliosi monumenti in cui l’amore per la tutta la produzione
scienza euclidea è testimoniato da finissime decorazioni con motivi artistica e architet-
geometrici che ricoprono intere facciate e cupole. tonica fu segnata
dal fervore per le Compasso parabolico disegnato da Leonardo (1513).
armonie geometri-
쐍 Rinascimento
che.
La riscoperta del mondo classico e del suo spettacolare patrimonio Gli appassionan-
scientifico e artistico si trovò al centro della cultura rinascimentale. ti studi delle opere
I testi antichi vennero nuovamente studiati con passione, traducen- sulle curve coniche
doli e rielaborandone i contenuti. di Archimede e di
Gli ideali platonici divennero riferimento comune per filosofi, Apollonio di Perge
artisti e matematici. Il rilievo dei monumenti antichi condusse a (III sec. a.C.) frutta-
scoprirne la bellezza attraverso le armoniche proporzioni geometri- rono ingegnose rie-
che; artisti e matematici, quali Luca Pacioli e Leonardo da Vinci, laborazioni di stru-
furono incantati dalla riscoperta della sezione aurea, ridefinita menti (come il
come «divina proporzione», ritrovando nel disegno geometrico uno compasso paraboli-
strumento di precisa verifica dell’idea di bellezza. co di Leonardo) e
congegni applicati
a campi diversissi-
mi, quali l’artiglie-
ria militare, l’idrau-
lica e la meccanica.
La passione di Studio di capitello dal Trattato di architettura civile
di Francesco di Giorgio Martini (1476).
Leonardo per gli
antichi scienziati
fu condivisa da grandi artisti e matematici, tra cui Leon Battista
Alberti, Piero della Francesca, Albrecht Dürer, Francesco di Giorgio
Martini, Mariano Taccola.
Non va inoltre dimenticato che la scoperta della tecnica rigorosa
della prospettiva a opera di Filippo Brunelleschi (primi anni del XV
sec.) trovò valido supporto teorico negli studi sull’Ottica di Euclide,
riscoperta e rieditata intorno alla metà del XV sec., per opera
dell’Alberti e di molti altri studiosi, fino a Girard Desargues (1593-
1662), che sistematizzò la teoria della geometria proiettiva.

쐍 Il Seicento e la rivoluzione scientifica


Gli studi rinascimentali sulla prospettiva e le ombre portarono alla
Ritratto di Luca Pacioli, opera di Jacopo nascita di una nuova geometria che si occupava delle trasformazio-
de’ Barbari (1498).
ni delle figure sottoposte a operazioni di proiezione su superfici: la
geometria proiettiva; essa si affiancava alla geometria euclidea
assumendone completamente i princìpi teorici e il metodo assio-
matico-deduttivo.
Grandissimi scienziati eclettici posero le basi di una profonda
Luca Pacioli: costruzione geometrica della rivoluzione in tutti i settori della scienza, dalla fisica all’astronomia,
lettera E secondo l’alfabeto romano, mediante dalla matematica alla geometria. Nicola Copernico (1473-1543),
quadrati, cerchi e rettangoli aurei (1509). Galileo Galilei (1564-1642), Cartesio (René Descartes, 1596-1650),
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• Blaise Pascal (1623-1662), Giovanni Keplero (1571-1630), Isaac
glossario Newton (1642-1727) furono i fondatori del pensiero scientifico
moderno.
Geometria proiettiva: studia le proprietà che si conservano durante la
proiezione di figure. Galileo, matematico e astronomo di valore, seppe applicare allo
A24 •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• studio del moto dei corpi un metodo radicalmente innovativo: il me-

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COSTRUZIONI GEOMETRICHE 2
todo sperimenta- Astuccio portatile

SCHEDA STORICA
le induttivo. Nel contenente compassi,
tiralinee e goniometro
processo conosci- (XIX sec.).
tivo l’osservazio-
ne e la sperimen-
tazione vengono
poste alla base
della ricerca di
leggi universali.
Queste però non
hanno più il valo-
re assoluto che
nella scienza anti-
ca avevano gli as-
siomi, da cui veni-
vano dedotte con
rigore dimostrati-
vo le singole arti-
colazioni del sa-
pere scientifico
(leggi, teoremi,
ecc.). Galileo at-
traverso gli studi
dei grandi scien-
ziati dell’antichi-
tà, cui riservò Squadre e riga a T
(XIX sec.).
grande deferenza
ma anche uno
spigliato spirito «Noi paragoniamo qui la geometria descrittiva all’algebra: i rap-
Frontespizio di Discorsi e dimostrazioni matematiche critico, seppe ap- porti tra queste due scienze sono infatti particolarmente stretti.
sopra due nuove scienze di Galileo Galilei (1638). plicare il metodo Non c’è alcuna costruzione propria della geometria descrittiva che
dimostrativo a da- non possa essere tradotta analiticamente, e… qualsiasi operazione
ti sperimentali che suffragassero un concetto o una legge scientifica. analitica può essere interpretata come la redazione di una costru-
Altri grandi contributi alla scienza moderna vennero dall’insigne zione geometrica».
pensatore e scienziato francese Cartesio. Tra i tanti suoi meriti si de- Le teorie della geometria analitica fondata da Cartesio venivano
ve annoverare la nascita di una nuova geometria, la geometria anali- organicamente coniugate con quelle del disegno, dischiudendo
tica. Studiando problemi geometrici, quali quelli delle linee curve, definitivamente il processo di matematizzazione delle tecniche gra-
Cartesio supera l’uso di riga e compasso e si avvale di strumenti ma- fiche, che sarà fondamentale anche per la più recente rivoluzione
tematici. Mediante l’introduzione delle coordinate, cioè i valori delle tecnologica: quella informatica.
distanze di un punto da due assi perpendicolari di riferimento, ogni
ente geometrico viene descritto da equazioni algebriche. I più com-
plessi problemi di geometria vengono risolti con l’ausilio dell’analisi
쐍 Crisi della geometria euclidea
matematica. La Géometrie di Cartesio rimane una pietra miliare del- Le diverse geometrie (proiettiva, analitica e descrittiva) fondate dal
la scienza moderna e per gli sviluppi più innovativi della geometria, pensiero scientifico moderno erano pur sempre basate sulle certez-
fino alle attuali applicazioni nell’informatica grafica. ze della classica geometria euclidea.
Gli sforzi plurisecolari di trovare una valida indipendenza del V
쐍 Rivoluzione industriale e geometria descrittiva postulato di Euclide («per un punto esterno a una retta passa una so-
la parallela») non diedero risultati convincenti. Le difficoltà di dimo-
Il poderoso fenomeno della Rivoluzione industriale, innescato da
strazione del V postulato di Euclide arrivarono a consapevole matu-
grandi invenzioni tecniche, che dalla metà del ’700 condusse alla
razione alla fine del XVIII sec., quando D’Alembert definì la questio-
Civiltà delle macchine, ebbe ripercussioni profonde anche nel
ne «lo scoglio e, per così dire, lo scandalo di tutta la geometria».
mondo della scienza. Le esigenze di produzioni industriali portaro-
La concezione della geometria come scienza assiomatico-dedutti-
no una rigida divisione del lavoro, che vide seperarsi definitivamen-
va cominciò a vacillare sotto i colpi di una visione scientifica basa-
te il ruolo del progettista da quello del tecnico e dell’operaio.
ta sul metodo ipotetico-deduttivo. Ai princìpi inconfutabili della
La definizione del prodotto industriale deve essere completa ed
scienza classica si sostituirono ipotesi liberamente scelte e suggeri-
esplicita già in fase di progettazione, nulla può essere demandato
te dalla propria cognizione delle forme nello spazio.
alla creatività del singolo operatore; il disegno tecnico diventa il lin-
guaggio principe per la comunicazione tra i diversi operatori. Tra la ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
fine del ’700 e l’inizio del secolo successivo il disegno si può avva- glossario
lere di strumenti più precisi e funzionali, quali il tiralinee, il curvi- Geometria analitica: studia la descrizione di figure geometriche
lineo, la squadretta a tre lati (come quella attuale) e il compasso di mediante metodi algebrici.
precisione. Ma soprattutto dalla fine del XVIII sec. si ebbe a dispo- Metodo deduttivo: procedimento logico che da una o più premesse date
sizione il più completo e organico sistema di rappresentazione: la fa derivare conclusioni logicamente necessarie.
geometria descrittiva, fondata da Gaspard Monge (1746-1818). Metodo induttivo: procedimento logico che da osservazioni ed espe-
L’opera di Monge fu anche più preziosa poiché realizzò un sistema rienze particolari fa derivare princìpi generali in essi impliciti.
di rappresentazione integrato con i metodi dell’analisi matematica. ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
A25

Sergio Sammarone DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE © Zanichelli 2010 Seconda edizione di Disegno


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A DISEGNO GEOMETRICO

쐍 Geometrie non euclidee punti terminali? In


SCHEDA STORICA
tre dimensioni un
Karl Friedrick Gauss (1777-1855) fu il primo matematico a perveni-
Quadrato non gene-
re a una chiara concezione indipendente dal V postulato di Euclide;
rava – e questo mio
a partire dal 1816 egli elaborò un sistema di teoremi fondanti una
occhio non l’ha forse
nuova geometria non euclidea.
contemplato – quel-
Con Nikolaj Lobacevskij (1792-1856) si pone una visione della geo-
l’essere benedetto, un
metria fondata sul movimento e sulle percezioni sensoriali; i concet-
Cubo, con otto punti
ti primitivi della sua geometria iperbolica non sono più punto, retta e
terminali? E in quat-
piano, ma corpo e contatto. I corpi sono costruiti operativamente a par-
tro dimensioni, un
tire dalla dimensione più reale, quella tridimensionale. Il piano, per
cubo in movimento
esempio, viene definito dall’intersezione di due superfici sferiche con
non darà origine –
centri in due punti diversi e con lo stesso raggio.
ahimé per l’Analogia
e ahimé per il Pro-
gresso della Verità se
così non fosse – non
darà origine, dicevo,
il movimento di un
cubo divino, a un or-
ganismo più divino
con sedici punti ter-
minali?».
I solidi a quattro
dimensioni trovaro- Ritratto di Ambroise Vollard, di Pablo Picasso (1909).
no negli studi di
matematici, quali Stringham nel 1880 e Jouffret nel 1903, le prime
significative rappresentazioni.
Le suggestioni di queste ricerche ebbero riscontri nel mondo arti-
stico, in cui il Cubismo si pose la necessità di rappresentare l’oggetto
da più punti di vista, sovrapponendo e intersecando le immagini, in
Nella geometria iperbolica il piano è definito dall’intersezione di sfere
di uguale raggio. una sintesi che presuppone lo spostamento. Pablo Picasso e Georges
Braque furono i massimi rappresentanti di questa corrente artistica.
Nel 1923 Harold Coxeter iniziò le sue ricerche sulla geometria a
Partendo da assiomi
n-dimensioni, che pervennero alla pubblicazione nel 1948 del suo
diversi nacquero diver-
libro Politopi regolari, dove la parola politopo è il termine generale
se geometrie non eu-
della sequenza punto - segmento - poligono - poliedro. Nella ricerca di
clidee, basate sul prin-
Coxeter la dialettica con il mondo dell’arte fu sempre viva, come per
cipio di non contraddit-
esempio con il grafico C.M. Escher, che precorse alcune scoperte
torietà delle premesse
del matematico e ne ebbe consigli e indicazioni operative.
con le conclusioni. Tra
Alcune delle geometrie non euclidee forniscono strumenti impie-
i tanti scienziati che si
gabili in ambiti specifici; le geometrie sferiche, per esempio, posso-
cimentarono in queste
no trovare applicazione nella navigazione. Su una superficie sferica
nuove geometrie si
la linea più breve che unisce due punti non è un segmento di retta ma
possono annoverare
un arco di cerchio massimo e i lati dei triangoli sono archi.
Riemann, Hilbert,
Le geometrie di enti in movimento possono assumere come con-
Poincaré e gli italiani
dizioni le caratteristiche dell’ambiente in cui si opera; la direzione
Peano e Beltrami.
dei raggi luminosi non è sempre rettilinea ma condizionata dal-
Stimoli provenienti
l’ambiente circostante (fenomeno della rifrazione).
dalla società industria-
A seconda dei presupposti operativi e del comportamento degli
le e dall’arte dell’inizio
oggetti presi in considerazione, si possono formalizzare sistemi
del XX sec. spinsero
teorici diversi e validi in relazione all’ambiente in cui si opera. Il
studiosi di geometria a
relativismo scientifico ammette che si possano avere numerosi
considerare il supera-
modelli interpretativi della realtà.
mento dello spazio a
tre dimensioni. Un
precursore di geome-
쐍 Geometria e formazione
trie a n-dimensioni fu La vecchia geometria euclidea, forse più vicina ai modi di astrazione
E.A. Abbott, teologo e della cultura occidentale, fondata sul modello classico della scienza
matematico, nel suo li- degli antichi greci, appare una delle possibili geometrie. Essa però
bro Flatland, romanzo conserva intatto il suo ruolo insostituibile nella formazione scientifi-
a molte dimensioni, del ca; l’uso di modelli astratti messi in relazione alla realtà ma autono-
1884. In esso un dialo- mi da essa, la chiarezza di presupposti concettuali, il rigore del meto-
go dice: «In una di- do dimostrativo sono un possente fondamento per fronteggiare l’of-
mensione un Punto in fensiva semplificatrice di un sapere rivolto al «consumo di beni» o
movimento non gene- Figure regolari nello spazio a n-dimensioni, di mode scientifiche astruse e inorganiche che inducono una passi-
A26 rava una linea con due di W.I. Stringham (1880). va memorizzazione di concetti incomprensibili.

Sergio Sammarone DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE © Zanichelli 2010 Seconda edizione di Disegno


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COSTRUZIONI GEOMETRICHE 2

SCHEDA STORICA
왎 Arte e scienza: un fertile dialogo tra Escher e Coxeter

Maurits Cornelis Escher (1898-1972), grafi- menti sulle tassellazioni nel piano eucli- ritornano da dove sono venuti, non un sin-
co di geniale intuito e sensibilità nel suo deo e non euclideo. «In un modello di golo pesce raggiunge mai il bordo.
rapporto con l’ingannevole ed enigmatica Poincaré – egli dice – il piano iperbolico All’esterno vi è il nulla assoluto. E tuttavia
realtà del mondo circostante, ebbe grande appare come l’interno di una circonferenza questo mondo circolare non può esistere
affinità con le ricerche di matematici con- disegnata nel piano euclideo. Nella figura senza il vuoto intorno, non solo perché il
temporanei. Così Escher esprime questo rap- (riportata a fianco) l’insieme dei 6 + 6 dentro presuppone un fuori, ma anche per-
porto: «Dall’analisi degli enigmi che ci cir- triangoli riempie un esagono regolare… In ché è proprio là nel nulla che ha origine
condano e dalle considerazioni e dalle os- questo modello di Poincaré, le linee rette l’impalcatura che determina con geometri-
servazioni che ho fatto, sono arrivato nel del piano iperbolico appaiono come archi ca precisione i centri degli archi di circon-
campo della matematica. Sebbene sia com- di circonferenza ortogonali alla circonfe- ferenza che formano lo scheletro».
pletamente digiuno di conoscenze e di renza limite…». Dallo studio di questa opera Coxeter
esperienze nel campo delle scienze esatte, I suggerimenti produssero in Escher definì una nuova tassellazione. «In effetti
mi rendo spesso conto di avere più in comu- nuove opere, tra cui la xilografia a colori Escher – dice il matematico – ha anticipa-
ne con i matematici che con gli altri artisti.» Cerchio limite III; in essa «abbiamo to di cinque anni la mia scoperta di que-
Escher tenne rapporti stretti e duraturi sequenze di flussi di movimenti da parte a sta tassellazione composta iperbolica…
con lo scienziato Harold Coxeter, a cui sot- parte: tutti i pesci della stessa sequenza – Dal punto di vista della geometria iperbo-
toponeva le sue ricerche e i suoi dubbi, scrive Escher – hanno eguale colore e nuo- lica, il cerchio delimitato dalla circonfe-
ricevendone suggerimenti, ma in taluni tano uno dietro l’altro, testa contro coda, renza esterna è l’intero piano, e i pesci che
casi precorrendo alcune scoperte del suo lungo un arco circolare che va da bordo a lo riempiono sono tutti congruenti. Esiste
amico matematico. bordo… Dato che tutte queste file di pesci una isometria che trasforma ogni pesce in
Coxeter, ricevendo un primo studio di guizzano come razzi dall’infinitamente un qualsiasi altro, ma il singolo pesce non
Escher sul Cerchio limite, esprime chiari- lontano, perpendicolarmente al bordo, e è simmetrico».

Patterns, di H.S.M. Coxeter (1957).

Cerchio limite III, di M.C. Escher (1959).


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Sergio Sammarone DISEGNO E RAPPRESENTAZIONE © Zanichelli 2010 Seconda edizione di Disegno

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