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SCENARIO DI
MERCATO:
CONTESTO E PROSPETTIVE
Il Contesto Macroeconomico
L’indice dei prezzi al consumo si mantiene tuttavia ancora su livelli strutturalmente più elevati rispetto al passato
superiori ai target delle banche centrali, soprattutto per quanto riguarda l’inflazione «core», ovvero il paniere di
beni e servizi che esclude energia e alimentari, componenti più volatili.
La riduzione osservata, dopo i livelli massimi raggiunti nel 2022, è stata il risultato degli interventi di politica
monetaria restrittiva adottati dalle principali banche centrali.
Fed e Banca Centrale Europea hanno presumibilmente terminato il ciclo di rialzo dei tassi iniziato nel 2022 – uno
dei cicli più aggressivi della storia - che li ha visti aumentare dallo zero al 5,5% (negli USA) e al 4,5% (in Area
Euro) in poco più di un anno – e sono entrate in una fase di «attesa accomodante», ossia più orientate a rilassare
la politica monetaria anche se pronte a variare atteggiamento in base all’evoluzione dei dati.
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Scenario di Mercato
Outlook 2024
Sebbene l’economia globale si sia dimostrata estremamente resiliente lo scorso anno, adesso sembra
concretizzarsi un rallentamento della congiuntura a fronte della prosecuzione del trend di discesa dell’inflazione,
anche se a ritmo più moderato del passato recente.
IL Pil globale dovrebbe quindi fare registrare un rallentamento nella prima parte dell’anno per poi riaccelerare
progressivamente e l’inflazione dovrebbe proseguire la sua discesa pur mantenendosi ancora al di sopra dei livelli
target delle banche centrali.
In questo contesto sarà cruciale monitorare la dinamica di prezzi/crescita e la reazione delle banche centrali: il
mercato stima che già a partire da marzo Fed e BCE potrebbero iniziare a ridurre i tassi di politica monetaria, per
supportare l’economia in caso di rallentamento della crescita e per migliorare le condizioni finanziarie – ad oggi
restrittive - se le pressioni inflazionistiche lo consentiranno.
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Scenario di Mercato
Mercato Obbligazionario
La dinamica dei mercati obbligazionari nel corso dello scorso anno è stata fortemente influenzata dalle aspettative
su inflazione e azioni delle banche centrali. I rendimenti a scadenza delle obbligazioni governative, hanno fatto
registrare un aumento a partire dalla primavera, dapprima sulla scia della crisi delle banche regionali americane e
in seguito in risposta alle dichiarazioni di esponenti delle banche centrali di tassi «più alti più a lungo», arrivando
ai massimi sia sulla parte a breve che su quella a lungo termine. I rendimenti a scadenza hanno poi registrato
una flessione sul fine d’anno grazie al rallentamento dell’inflazione e alle dichiarazioni più accomodanti da parte
delle banche centrali.
Guardando al 2024 le aspettative di prosecuzione del trend disinflazionistico e di un allentamento
dell’atteggiamento monetario restrittivo rendono l’investimento obbligazionario ancora interessante offrendo sia
opportunità di rendimento sia di protezione in caso di rallentamento economico. Lo scenario è favorevole sia
all’interno del mondo governativo sia all’interno del comparto delle emissione societarie.
Mercato Azionario
Dinamica decisamente positiva per i mercati azionari nel 2023, in particolare per quelli dei paesi sviluppati, che
hanno recuperato i rendimenti negativi del 2022.
Borse sostenute dalla resilienza economica, dalla diminuzione dell’inflazione, da utili societari solidi e da
sentiment positivo soprattutto verso alcuni settori come tecnologia, consumi discrezionali e finanziari.
Se è vero da un lato che un probabile rallentamento della crescita economica potrebbe avere un impatto negativo
in termini di utili aziendali e propensione al rischio azionario da parte degli investitori, dall’altro lato le classi di
attivo più rischiose dovrebbero, oltre ad anticipare una ripartenza dell’attività economica reale, trarre beneficio da
una probabile inversione di politica monetaria da parte delle banche centrali.
Fonte: Bloomberg.
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
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Scenario di Mercato
Conclusioni
Quanto accaduto negli ultimi anni è il risultato di una sequenza di avvenimenti a partire dalla pandemia, per
arrivare alle dinamiche di politica monetaria e all’inasprimento delle tensioni geo-politiche: eventi che hanno avuto
un impatto importante su crescita economica e inflazione. L’inflazione, dopo decenni di assenza, è tornata ad
essere la grande protagonista che ha spinto le banche centrali a mettere in atto una risposta molto aggressiva per
combatterne la crescita. Il 2023 ha mostrato segnali di stabilizzazione con crescenti attese per un cambio di
atteggiamento da parte delle banche centrali.
Il 2024 si presenta con aspettative per una ulteriore stabilizzazione dell’inflazione, anche se su livelli superiori
rispetto ai target di politica monetaria e per una crescita economica contenuta con evidenti dispersioni a livello
globale. Permangono tuttavia elementi di incertezza rispetto allo scenario centrale legati anche alle potenziali
evoluzioni della complessa situazione geo-politica.
Le asset class obbligazionarie rimangono interessanti sia da un punto di vista di valutazioni (rendimento a
scadenza offerto) che da un punto di vista di potenziale andamento per effetto della dinamica dei tassi di interesse.
I mercati azionari scontano uno scenario ‘’ideale’’ rappresentato da politica monetaria accomodante e crescita
globale resiliente a fronte di valutazioni che sono tornate sopra le medie di lungo termine.
Gli elementi di incertezza che permangono suggeriscono di orientarsi verso un approccio più flessibile, dinamico e
diversificato. Questo approccio mira da un lato a contenere i rischi di un eventuale andamento negativo dei mercati
finanziari e dall’altro a ricercare le migliori opportunità che i mercati offrono, in un contesto mutevole in cui
aspettative di crescita, prezzi e azioni delle banche centrali sono fortemente interconnesse e influenzano
sensibilmente la dinamica dei mercati obbligazionari e azionari.
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Le «parole» dei mercati finanziari
Inflazione
Con il termine inflazione si indica una crescita generalizzata e continuativa dei prezzi calcolato su un paniere di
beni e servizi.
Il paniere è lo strumento utilizzato per rilevare i prezzi al consumo di beni e servizi nel mercato e calcolare così la
variazione, su base mensile e annuale. Viene tipicamente aggiornato ogni anno e nel tempo subisce cambiamenti
in linea con le tendenze dei consumatori.
L’inflazione headline si basa sulle variazioni del paniere complessivo mentre con il termine di inflazione core si
escludono dal paniere di calcolo i beni e servizi più volatili, tipicamente energia e alimentari.
Livelli di inflazione strutturalmente elevati per periodi di tempi non brevi si traducono in una perdita del potere di
acquisto, ovvero con la stessa quantità di moneta si può acquistare una quantità di beni/servizi inferiore.
Spread
In ambito finanziario lo spread è la differenza tra due prezzi, due quotazioni, due tassi di interesse o in generale
due grandezze economiche collegate al medesimo argomento/strumento finanziario. Nei mercati obbligazionari è
comunemente associato al differenziale tra i rendimenti dei titoli di Stato di due diversi Paesi (ad esempio spread
Bund/BT) o tra i rendimenti di un titolo societario rispetto al titolo di stato del medesimo paese.
Asset class a spread sono le classi di attivo obbligazionarie in cui il differenziale di rendimento (spread) è la
principale caratteristica distintiva. Tipicamente rientrano in questa categoria le emissioni societarie (con merito di
credito Investment Grade e/o High Yield) e il debito dei paesi emergenti.
Rendimento a scadenza
Rappresenta il rendimento complessivo che l’investitore può ottenere da un’obbligazione a condizione che la
stessa sia detenuta fino a scadenza, le cedole siano reinvestite nel medesimo titolo e che l’emittente paghi
regolarmente le cedole e rimborsi il capitale a scadenza. Oltre a fornire una misura del rendimento complessivo
che si può ottenere da un singolo titolo, il rendimento a scadenza consente anche di confrontare tra loro
obbligazioni differenti. Ad esempio titoli con un rischio di default (rischio che l’emittente non rimborsi il capitale a
scadenza e/o non paghi le cedole) più elevato avranno coeteris paribus un rendimento a scadenza più elevato.
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un’indicazione affidabile circa il futuro profilo di rischio dell’OICR. La categoria di rischio/rendimento indicata potrebbe non rimanere invariata, e quindi la
classificazione dell’OICR potrebbe cambiare nel tempo. L’appartenenza alla categoria più bassa non garantisce un investimento esente da rischi.
I rendimenti del passato non sono indicativi di quelli futuri