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Lezioni GIS
Lezioni GIS
069EC
A.A. 2023/2024
Giuseppe Borruso
Università degli Studi di Trieste
Email. giuseppe.borruso@econ.units.it
Argomenti
w Informazione Geografica
w L’Informazione Geografica di ogni
giorno;
w Introduzione ai GIS;
w Analisi geografica con i GIS
w Esempi e applicazioni
Informazione Geografica
w “quasi ogni cosa che accade, accade da qualche parte. Sapere
dove qualcosa si manifesta è di importanza cruciale” (Goodchild
et al., 2001)
w I problemi che implicano un aspetto legato alla posizione sono
definiti problemi geografici:
n Manager sanitari: - dove localizzare nuove cliniche/ospedali?
n Società di corrieri: - quali percorsi? Quali soste per i veicoli?
n Pianificatori dei trasporti: - percorsi per nuove autostrade;
n Gestori forestali: - come gestire al meglio le foreste, dove tagliare
dove piantare nuovi alberi?
n Governi: - come allocare fondi, dove localizzare nuovi servizi
pubblici?
n Agricoltori: - nuovi strumenti IT utilizzati per decidere meglio tempi
e luoghi per I fertilizzanti;
n Gruppi commerciali: - dove aprire un nuovo punto vendita?
n Società di telecomunicazioni: - dove sistemare una nuova cella?
Dove si trova il cavo difettoso?
n ….
Informazione Geografica
w Cosa distingue un problema geografico da uno non-
geografico?
n Scala o livello del dettaglio geografico:
w Il disegno di un edificio è un problema geografico a una scala molto
dettagliata o alla scala locale;
w Bacini di utenza economici di aree confinarie implicanouna scala più
ampia, e riguardano carte dei residenti, delle attività economiche, delle
infrastrutture di trasporto dell’area e anche di quelle vicine.
n Scopo o intento
w Alcuni problemi sono strettamente pratici in natura –da risolvere al
costo minimo– o guidati dalla curiosità umana [possibilità del GIS di
riempire il varco tra scienza guidata dalla curiosità e problem solving
pratico]
n Scala temporale
w Alcune decisioni sono operative (necessarie per il funzionamento
ordinario di un’organizzazione);
w Altre sono tattiche, riguardanti decisioni di medio termine (come il
taglio degli alberi nella gestione forestale);
w Altre sono strategiche e richieste per dare a un’organizzazione direzioni
di lungo termine.
Informazione Geografica
w Cosa c’è di speciale nello spazio?
n L’aggettivo ‘geografico’ fa riferimento alla superficie della Terra e
a ciò che si trova vicino:
w 2D della Terra - 3D del ‘vicino alla Terra’
n L’aggettivo ‘spaziale’ fa riferimento a ogni spazio, non solo a
quello relativo alla superficie della Terra – significato simile a
geografico:
w Qualsiasi struttura multi-dimensionale:
n Planimetrie riferite a un edificio;
n ‘spazio esterno’: tecnologie GI & GIS possono essere utilizzate per
cartografare altri pianeti;
n [Geospaziale implica un sottoinsieme del termine ‘spaziale’
applicato alla superficie della Terra]
Þ Perché i geographic information systems si sono sviluppati a
diffusi?
Þ Parte della risposta è che quasi ogni attività umana e decisione
implicano un’importante componente geografica;
Þ Lavorare con l’informazione geografica implica scelte complesse e
difficili e talvolta uniche
Informazione Geografica
w Alcune motivazioni tecniche sul perché l’IG è speciale:
n È multidimensionale – almeno 2 coordinate devono essere
specificate per definire una posizione (X, Y; E, N; Lat, Long);
n È voluminosa – un database geografico può raggiungere terabyte
di dimensioni - 1,000 miliardi di bytes;
n Deve essere proiettata su di una superficie piatta;
n Richiede molti metodi speciali per la sua analisi;
n Integrare e analizzare i molti diversi tipi di informazione geografica
può essere un’operazione impegnativa dal punto di vista
temporale;
n Sebbene la maggior parte dell’informazione geografica sia statica, il
processo di aggiornamento è complesso e costoso;
n La rappresentazione dell’Informazione Geografica sotto forma di
carte o mappe richiede una grande quantità di dati da reperire ed
elaborare.
Informazione Geografica
w Le informazioni geografiche svolgono un
ruolo importante nel processo decisionale;
w fondamentali per aziende e organizzazioni:
n indirizzi dei clienti,
n ubicazione dei rivenditori,
n aree di vendita
=>
n spunto iniziale per ottenere una grande quantità di
informazioni riguardanti la tipologia dei consumatori,
l’importanza della concorrenza, le aziende locali e i dati
sullo stile di vita o demografici, le indicazioni stradali, i
modelli di traffico e molto altro ancora.
Informazione Geografica
!Informazione Geografica (Geographic
Information):
! Informazioni riguardo a luoghi sulla superficie
terrestre;
! Conoscenza di dove si trova qualcosa;
! Conoscenza di cosa si trova in un determinato
posto;
! Può essere molto dettagliata:
! Posizione di tutti gli edifici di una città;
! Può essere molto imprecisa:
! Clima di una regione molto vasta.
Dai Dati alle Informazioni
wInformazione Geografica è diversa dai dati
geografici
w Dati: w Informazioni:
n Numeri; n Dati utilizzati per uno
n Testo; scopo
Elaborazione Selezione
n Simboli; n
Informazione Geografica
!Tecnologie IG:
! Sono tecnologie per la raccolta e la
gestione della Geographic Information:
! Possono essere di tre tipi:
Definizione di GIS
w Un GIS è un sistema informativo
computerizzato che consente di:
n Raccogliere;
n Modellizzare;
n Manipolare;
n Reperire;
n Analizzare;
Dati geograficamente riferiti
(georeferenziati)
Definizioni di GIS (2)
w “GIS è un insieme di comandi per raccogliere,
archiviare, reperire, trasformare e mostrare
dati spaziali del mondo reale per scopi
particolari” (Burrough e McDonnell, 1998)
w “GIS è un database in cui la maggior parte
dei dati possiedono un indice spaziale, e sui
quali si possono effettuare delle procedure al
fine di rispondere a interrogazioni che
riguardano entità spaziali nel database.”
(Smith et al., 1987)
Oggetti geografici
Relazione carta - tabelle
Database (2)
!Generalmente in un GIS i dati
assumono la seguente suddivisione:
! Elementi grafici (Punti, Archi, Aree);
! Immagini (aeree, da satellite, da scanner);
precedenti).
Dati
!Salvati in un computer come bits (serie di 0 e 1) e in
bytes (serie di 8 bits). Ogni byte rappresenta un carattere
(codice ASCII);
!Dati spaziali sono tradizionalmente divisi in due
grandi classi: raster e vector;
!Sono possibili passaggi da formato raster a formato
vector (vettorializzazione);
!Sono possibili passaggi da formato vector a formato
raster (rasterizzazione);
!Primi pacchetti GIS erano specializzati nella gestione
di uno dei due formati.
Raster
! Dati raster sono strutturati come una griglia di celle (o
pixels).
! Ogni cella in un raster è caratterizzata dalla sua posizione
nella griglia (numero di riga e di colonna);
! Il formato raster consente di rappresentare un grande
ammontare di oggetti spaziali computabili. Un punto può
essere rappresentato da una singola cella, un arco da una
sequenza di celle vicine e un’area (connessa) da
un’insieme di celle contigue;
! I computer gestiscono ‘naturalmente’ dati salvati sotto
forma di griglie (righe e colonne), ma spesso la gestione
di tali dati (se non compressi) può essere pesante
(un’area omogenea è composta da celle contenti tutte lo
stesso valore.
Vector
! Un vettore è un segmento lineare finito definito dai suoi
punti di inizio e di fine.
! La posizione dei punti di inizio e fine è data
rispettivamente a un sistema di coordinate del piano o
spazio a più numerose dimensioni.
! Dati vector sono uno strumento di rappresentazione
appropriato per una gran varietà di dati spaziali. Quindi,
un punto è dato semplicemente dalle sue coordinate (Lat
Long, X, Y, ecc.).
! Un arco è definito come una sequenza di segmenti
composti da linee diritte, ognuna rappresentata da un
vettore, e un’area è definita in termini dei suoi confini (o
contorni), rappresentati da un insieme di vettori.
Esempi:
w Vector w Raster
Punti
.
Linee/
Segmenti
Aree/
Poligoni
Confronto Vector-Raster
Confronto Vector-Raster
Argomenti
w Informazione Geografica
w L’Informazione Geografica di ogni
giorno;
w Introduzione ai GIS;
w Analisi geografica con i GIS
w Esempi e applicazioni
Query
Records
GIS Database
Query
Relevant
records
Query results
Buffer
w L’operazione di
buffer implica la
costruzione di un
poligono (fascia di
rispetto) a una
distanza data
attorno a un
oggetto geografico
Overlay = sovrapposizione
w Utilizzare un elemento
di un layer per
selezionare elementi di
un altro layer
w es. sezioni di
censimento (verde) che
sono toccate dalla
market area (cerchio
magenta)
= sezioni gialle
Analisi di rete
Misurazione
Argomenti
w Informazione Geografica
w L’Informazione Geografica di ogni
giorno;
w Introduzione ai GIS;
w Analisi geografica con i GIS
w Esempi e applicazioni
Alcune applicazioni
w GIS e analisi spaziale per l’analisi della
popolazione;
w Cartografia tematica – analisi dei
distretti industriali
w Relazioni tra dati geografici - tabelle
Comune di Trieste – distribuzione
dei residenti per numero civico
Densità di popolazione
Densità di popolazione
Densità di popolazione
Densità di popolazione
Distretti industriali
Distretti
industriali
A ogni elemento
grafico (es. comune in
verde) corrisponde
una e una sola riga
nella tabella degli
attributi
Capacità turistiche dei Comuni nel Friuli Venezia
Giulia
(popolazione
> 10.000 abitanti)
!Moland
11 October 2004
The image shows the global mean tropospheric
nitrogen dioxide (NO2) vertical column density
(VCD) between January 2003 and June 2004,
as measured by the SCIAMACHY instrument
on ESA's Envisat. The scale is in 1015
molecules/cm-2. Image produced by S. Beirle,
U. Platt and T. Wagner of the University of
Heidelberg's Institute for Environmental
Physics.
http://www.esa.int/export/esaEO/SEM340NKPZD_index_1.html
Bibliografia
! BORRUSO G., Network Density and the Delimitation of Urban Areas, Transactions in GIS,
2003, 7 (2), pp. 177 – 191.
! BURROUGH P. A. - MCDONNELL R. A., Principles of Geographical Information Systems,
Oxford University Press, Oxford, 1998.
! EUROPEAN COMMISSION, Panel – GI: Pan European link for Geographical
Information, 2000. *
! GOODCHILD M. F., What is Geographic Information Science?, NCGIA Core
Curriculum in GIScience,
http://www.ncgia.ucsb.edu/giscc/units/u002/u002.html, posted October 7,
1997.**
! LONGLEY P. A. - GOODCHILD M. F. - MAGUIRE D. J. - RHIND D. W., Geographic
Information - Systems and Science, Wiley, Chichester, 2001***
! McGUIRE D., An overview and definition of GIS, in Goodchild M., McGuire D., Rhind
D., Geographic Information Systems, Wiley, 1991, pp. 9 – 20 **
! O’ SULLIVAN D., UNWIN D.J., Geographic Information Analysis, Wiley, London,
2003 ****
! WORBOYS M. F., DUCKHAM M., GIS - A Computing Perspective, CRC Press, London, 2005.
La carta geografica
069EC
A.A. 2023/2024
Dr. Giuseppe Borruso
Università degli Studi di Trieste
Email. giuseppe.borruso@deams.units.it
Tel. 040 558 7008
Obiettivi
w Introdurre il concetto di carta come rappresentazione
dello spazio che ci circonda;
w Familiarizzare con le caratteristiche costitutive e
costruttive della carta;
w Comprendere le modalità di rappresentazione dello
spazio per mezzo di carte, nonché le possibilità di
utilizzo per la comprensione dell’interazione tra uomo
e ambiente e delle evoluzioni del territorio (v.
esercitazioni: lettura della carta; esercitazione GIS).
w Familiarizzare con le principali forme di produzione
cartografica italiana.
La carta e il globo (1)
“E finalmente abbiamo avuto l’idea grandiosa!
Abbiamo realizzato una mappa del paese alla
scala di un chilometro per un chilometro!”
“L’avete utilizzata?”
“Non è stata ancora dispiegata […] I contadini
hanno fatto obiezione. Hanno detto che
avrebbe coperto tutta la campagna e offuscato
il sole. Così adesso usiamo la campagna vera e
propria come pianta di se stessa e vi assicuro
che funziona ottimamente”
Lewis Caroll, Sylvie and Bruno (1889)
CARTOGRAFIA
w "Fornisce una possibile descrizione della forma e
dimensione della terra, dei suoi particolari naturali e
artificiali."
La carta geografica
w Rappresentazione
w Astratta
w Simbolica
w In scala ridotta
w del territorio (spazio geografico)
Elementi della carta
w Scala
w Sistemi di Riferimento
w Proiezioni
w Simbolismo
La scala
w Elemento fondamentale in cartografia
(assieme a proiezioni e sistemi di
riferimento);
w È il rapporto tra una distanza lineare
misurata sulla carta (su di un piano) e
la corrispondente distanza reale sulla
terra (su di una superficie curva).
La scala
Nel sistema decimale:
1:10.000 ˜
1 cm (sulla carta) = 10.000 cm (nella realtà)
La scala
w Verbale: “1 (sta) a 10.000”
w Numerica: 1:50.000
w Grafica
La scala
w Carte a grandissima scala, fino a 1:10.000 (es. piante di città;
mappe di zone rurali; Carte Tecniche Regionali; carte catastali);
w Carte topografiche, in scala 1:10.000 - 1:150.000 (Carta
Tecnica Regionale, 1:25.000; carte a grande scala dell’Istituto
Geografico Militare - IGM, con scale 1:50.000, 1:100.000);
w Carte corografiche o regionali, in scala 1:150.000 - 1:1.000.000
(a questo livello di dettaglio sono utilizzate le carte tematiche);
w Carte generali o geografiche, con scale superiori a 1:1.000.000
(atlanti);
w Planisferi o mappamondi, carte a piccola scala
La scala
w La riduzione in scala riguarda i valori
lineari mentre le aree subiscono
variazioni pari al quadrato delle
lunghezze
w Una riduzione in scala pari alla sua
metà (1/2) (es. da 1:50.000 a
1:100.000) porta ad una riduzione di
superficie pari ad un quarto (1/4)
La scala - effetti
La scala - effetti
Sistemi di riferimento
w Sistema Cartesiano
n René Descartes (1596-1650) introduce sistama di coordinate
basato su coordinate ortogonali.
n L’origine si trova dove i valori di X e Y sono uguali a 0.
n Per tradizione, il valore di X è chiamato Est (easting), in
quanto misura la distanza a est dell’origine.
n Il valore di Y è chiamato Nord (northing), in quanto misura
la distanza a nord dell’origine.
n Il computer rappresenta la grafica vettoriale in un sistema
cartesiano.
n La superficie della Terra in un GIS è ‘proiettata’ in un
sistema Cartesiano.
Sistemi di riferimento :
Coordinate piane
Asse Y Asse Y
7 2 7
(7,4) (7,4) a
4 4
(2,2)
2
b
Asse X Asse X
Sistemi di riferimento
Sistemi globali
w la posizione è individuata da longitudine e latitudine.
n Sistema di coordinate più utilizzato.
n L’equatore e il primo meridiano (Greenwich) sono i piani di
riferimento per questo sistema.
w Rete di paralleli e meridiani permette di individuare
univocamente i punti sulla superficie terrestre e riportarli sulla
carta
w Longitudine (λ) = distanza angolare di un punto dal meridiano
iniziale (misurata in gradi sull’arco di parallelo passante per il
punto)
w Latitudine (φ) = distanza angolare di un punto dall’equatore
(misurata in gradi sull’arco di meridiano passante per il punto)
Latitudine e Longitudine
Sistemi di riferimento
Sistemi globali
Arctic Circle
Tropic of Cancer
Prime Meridian
Equator
Antarctic Circle
Sistemi di riferimento
Sistemi globali
Sistemi di riferimento
Sistemi globali
Z Meridiano di
Greenwich
λ=0
O Y O φ
Equatore
φ=0
λ
X
Longitudine e Latitudine
Polo Nord
P Equatore
Asse di rotazione
Polo Nord
φ
Equatore
Meridiano di
Polo Sud Greenwich
Latitudine ‘φ’ Longitudine ‘λ’
B
w Sfera
n Rappresentazione
semplificata.
A
n Implica la
medesima
lunghezza di
entrambi gli assi
A=B
A/B=1
Elissoide
Asse
maggiore
a semiasse maggiore
b semiasse minore
f (schiacciamento) = (a-b)/a
Asse
minore
Asse di rotazione
φ φ
Equatore Equatore
Latitudine Chilometri
0° 110,57
10° 110,61
20° 110,70
30° 110,85
40° 111,04
50° 111,23
60° 111,41
70° 111,56
80° 111,66
90° 111,69
Lunghezza di un grado di longitudine geodetica (sull’elissoide WGS 84)
Latitudine Chilometri
0° 111,32
10° 109,64
20° 104,65
30° 96,49
40° 85,39
50° 71,70
60° 55,80
70° 38,19
80° 19,39
90° 0,00
Sistemi di riferimento
w Datum planimetrico = modello matematico della terra usato per calcolare le
coordinate geografiche dei punti
w Stesso datum diversi sistemi di coordinate: trasformazioni matematiche tra
coordinate
w Elissoide biassiale di riferimento associato a un sistema locale costituisce il
sistema di riferimento geodetico planimetrico (bidimensionale)
w Sistema di riferimento non geocentrico:
n il centro dell’elissoide è spostato rispetto al centro di massa della Terra (centinaia di
metri)
n Asse di simmetria dell’elissoide è disallineato rispetto all’asse di rotazione medio
n Elissoide locale dev’essere orientato rispetto alla terra
n In passato collegamento al sistema astronomico locale (verticale locale e asse di
rotazione terrestre)
n Punto iniziale: punto di emanazione e sei parametri:
w Latitudine e longitudine elissoidica
w Altezza geodetica
w Due componenti di deviazione della verticale e azimut elissoidico
w Idea è di vincolare le due superfici: elissoide e geoide
= orientare l’elissoide di riferimento locale sul punto di emanazione:
n Punto di emanazione: calcolo delle coordinate
I sistemi di riferimento
(elissoide vs geoide)
I sistemi di riferimento
(elissoide vs geoide)
Altitude Topography
Geoid
Sea Level Ellipsoid
Sphere
I sistemi di riferimento
Caratteristiche del geoide
I sistemi di riferimento
Caratteristiche del geoide (2)
I sistemi di riferimento
Caratteristiche del geoide (3)
I sistemi di riferimento
Caratteristiche del geoide (4)
I sistemi di riferimento
Caratteristiche del geoide (4)
Proiezioni
w Problema: rappresentare un volume (Pianeta Terra)
per mezzo di una superficie (carta);
w La Terra è assimilata ad un elissoide di rotazione con
semiasse polare ridotto rispetto al semiasse
equatoriale
w Le proiezioni consentono di ottenere, attraverso
formule matematiche, una corrispondenza biunivoca
tra i punti sulla superficie terrestre e quelli
rappresentati in piano
Le proiezioni
w Il ricorso alle proiezioni non elimina le
distorsioni;
w Le proiezioni possono essere distinte in
base:
n alle qualità reali che mantengono immutate
sulla carta;
n alle loro caratteristiche tecniche.
Proiezioni
Proiezioni distinte in base alla
qualità reali
w equivalenti (le maglie formate dal reticolato hanno
una superficie esattamente proporzionale a quelle
sulla sfera, conservando quindi i rapporti tre le aree
reali e quelle rappresentate);
w equidistanti (se presentano, in scala, le esatte
distanze reali misurate lungo alcune linee fisse -
meridiani e paralleli);
w isogone o conformi (se non vi sono alterazioni degli
angoli consentendo così una buona corrispondenza
tra le forme delle entità geografiche reali e
rappresentate)
Proiezioni cilindriche
w Tangente
n Il cilindro è tangente alla
sfera lungo un cerchio
massimo.
n = cerchio formato sulla
superficie della Terra da
un piano passante per il
centro della Terra.
w Secante
n Il cilindro tocca la terra
lungo due piccoli cerchi
n = cerchi formati sulla
superficie della terra da un
piano NON passante per il
Tangente Secante centro della Terra.
Distanze su carte proiettate
Proiezioni cilindriche
w Trasversa
n Quando il cilindro sul
quale si proietta la
sfera è proiettato ad
angoli retti ai poli.
w Obliqua
n Quando il cilindro è
Transverse proiettato a qualche
altro angolo, non
ortogonale, rispetto
ai poli.
Proiezioni cilindriche
w Proiezione di Mercatore
n Sviluppata nel 1569 dal cartografo Gerhard
Kremer.
n Usata dai navigatori per percorrere il globo. È
appropriata per tale scopo.
n Meridiani e Paralleli diritti, intersecano ad angoli
retti.
n La scala è reale all’Equatore o lungo due paralleli
standard equidistanti dall’Equatore.
n Tutte le linee diritte sulla carta sono linee di
azimuth costante (= direzione segnata sulla
bussola).
Proiezione di Mercatore
Prime Meri dian
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Tropic of Cancer
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Tropic of Capricorn
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Antarctic Circle
Proiezioni coniche
n Risultano dalla proiezione
di una superficie sferica
su di un cono.
n Quando il cono è
tangente alla sfera, il
contatto è attorno a un
piccolo cerchio.
n Nella proiezione secante,
il cono tocca la sfera
lungo due linee.
n Valido per
rappresentazione di
continenti o di paesi con
maggiore estensione est-
ovest
Proiezioni coniche
Tangente Secante
Proiezioni Coniche
w Conica di Albers (Equal Area)
n Scala e distanza distorte tranne ai paralleli
standard.
n Aree proporzionali.
n Le direzioni sono reali in aree limitate.
n Utilizzata negli Stati Uniti e in altri Paesi estesi
soprattutto in senso E-O piuttosto che N-S.
w Conica conforme di Lambert
n Aree, forme distorte allontanandosi dai paralleli
standard.
n Direzioni vere in aree limitate.
n Utilizzate per Nord America.
Conic di Albers (Equal Area)
Tropic
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Proiezioni Azimutali
n Risulta dalla
proiezione di una
sfera su di un piano.
n Tangente
w Il contatto è in un
singolo punto sulla
superficie della Terra.
n Secante
w Il piano tocca la Terra
lungo un piccolo
cerchio.
Proiezioni Azimutali
Tangente Secante
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Antarctic
Circle
Arctic
te Line
C
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International Da
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International Da
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Sistema Gauss-Boaga
Roma 40
w Simile al sistema UTM;
w Fusi denominati Est ed Ovest (corrispondenti a 33 e
32 in UTM);
w False origini (false eastings):
n 2.520 km per il fuso Est;
n 1.500 km per il fuso Ovest
w Meridiano centrale di Roma - Monte Mario
(Longitudine 12°27’08.40”);
w Orientamento a Roma - Monte Mario
(=punto di emanazione)
Lat= 41°55’25.51” N
Lon=12°27’08.40” E
Sistema Gauss-Boaga Roma 40
48
32 T 33 T
zone_utm
Meridiani centrali 40
E_33
O_32
Italia
32 S 33 S
32
Il sistema UTM – Fuso 33 e
quadratura km di 100km
12 15 18
TN UN VN WN XN YN
TM UM VM WM XM YM
TL UL VL WL XL YL
TK UK VK WK XK YK
UTM_33_GRID_100KM
TJ UJ VJ WJ XJ YJ Meridiani centrali
E_33
TH UH VH WH XH YH Italia
TG UG VG WG XG YG
TF UF VF WF XF YF
TE UE VE WE XE YE
TD UD VD WD XD YD
TC UC VC WC XC YC
TB UB VB WB XB YB
TA UA VA WA XA YA
TV UV VV WV XV YV
6 9 12
KT LT MT NT PT QT
KS LS MS NS PS QS
KR LR MR NR PR QR
KQ LQ MQ NQ PQ QQ
KP LP MP NP PP QP
UTM_32_GRID_100KM
KN LN MN NN PN QN Meridiani centrali
O_32
KM LM MM NM PM QM Italia
KL LL ML NL PL QL
KK LK MK NK PK QK
KJ LJ MJ NJ PJ QJ
KH LH MH NH PH QH
KG LG MG NG PG QG
KF LF MF NF PF QF
KE LE ME NE PE QE
Il sistema UTM – la
sovrapposizione tra i due fusi
6 9 12 15 18
48
KT LT MT NT PTTNQTUN VN WN XN YN
KS LS MS NS PS TMQSUM VM WM XM YM
KR LR MR NR PR TLQR UL VL WL XL YL
KQ LQ MQ NQ PQ TK
QQ UK VK WK XK YK
KP LP MP NP PP TJ
QP UJ VJ WJ XJ YJ
UTM_32_GRID_100KM
KN LN MN NN QN UH VH WH XH
PN TH YH
UTM_33_GRID_100KM
KM LM MM NM PM QM YG Meridiani centrali
TG UG VG WG XG
E_33
KL LL ML NL PL QL
TF UF VF WF XF YF O_32
Italia
KK LK MK NK PK QK
TE UE VE WE XE YE
40
KJ LJ MJ NJ PJ QJ
TD UD VD WD XD YD
KH LH MH NH PH QH
TC UC VC WC XC YC
KG LG MG NG PG QG
TB UB VB WB XB YB
KF LF MF NF PF QFTA UA VA WA XA YA
KE LE ME NE PE QETV UV VV WV XV YV
NS VM WM
PS TM QS UM
UTM_32_GRID_100KM
UTM_33_GRID_100KM
Meridiani centrali
E_33
NR VL O_32
WL
PR TL QR UL
Italia
NQ VK WK
PQ TK QQ UK
La rappresentazione del rilievo
w Nel passato
rappresentazi
oni ‘pittoriche’
del rilievo
(mucchio di
talpa; ‘a
bruco’)
Lumeggia-
mento da
nordovest:
Fonte luminosa
Curve
fittizia posta di
all’angolo livello
nordocciden-
tale della carta.
L’ombreggia-
tura è sul
versante
sudorientale
Il simbolismo
w Carta = strumento per raccogliere, conservare, rappresentare e
trasmettere informazioni;
w è un ‘sistema di segni’;
w gli oggetti spaziali sono rappresentati per mezzo di punti, linee,
aree (a partire dalle coordinate del piano);
w al variare della scala variano gli oggetti rappresentati
n Generalizzazione (= significato è generalizzato);
n Sfollamento (= alcuni oggetti scompaiono);
n Semplificazione (= il disegno degli oggetti viene semplificato)
Il simbolismo (2)
w Cromatismo - utlizzo di colori nella rappresentazione:
n Tonalità (tonalità fredde e calde utilizzate in base alle caratteristiche
fisiche);
n Saturazione (valore % di bianco contenuto in un colore/variazione di densità
del tratteggio)
w Rappresentazione della quota: isoipse (curve di livello);
w nelle carte 1:25.000 sono rappresentate le isoipse ogni 25 m e ogni
100 le direttrici principali;
w Lumeggiamento da nord-ovest (illuminazione fittizia della carta da
nord-ovest)
w Altre tecniche:
n ‘mucchio di talpa’ (o pan di zucchero);
n ‘a bruco’;
n ‘tratto forte’;
n Trateggio a lumeggiamento zenitale
Simbolismo
COLORE
w Risorse visive
n Utilizzate per attirare l’attenzione
sugli elementi della mappa.
n Ampia gamma di risorse.
n Varia a seconda della natura
dell’informazione che viene
mappata.
w Modificazione di elementi visuali
Saturazione Retinatura Intensità n É possibile modificare il colore e la
geometria.
w Modificazione di colori
n Saturazione.
GEOMETRIA
n Retinatura.
n Intensità.
w Modificazioni geometriche
n Forma.
n Dimensione.
n Orientamento.
Pali
Puntuali
Linea
Oggetti
Albero Areale
telef telef.
Fenomeni nel mondo reale
Densità
Animali abitativa
Oggetti
Aeroporto
Lineari
Autostrada
X Q Corso d’acqua Corpo d’acqua
Densità
stradale
¥ Suddivisione amministrativa
Copertura
boscata
Oggetti
a+D
Simbolo
Miniera a
cielo aperto R Valle
Catena
montuosa proporzionale
Simbolismo - strategie
Città
Simbolismo - strategie
Ogni punto
= 500 persone
w Ratio (rapporto)
Punti
5 10 15 n Informazione che
Simboli proporzionali può essere
30 40 50 organizzata lungo
Linee iso
una scala
flussi
Linee quantitativa
100
20
Poligoni
Densità di popolazione
La costruzione della carta
w Rilievo sul terreno
n in passato soprattutto: ‘levata’ sul terreno;
n realizzazione di una rete geodetica i cui vertici servono da capisaldi e punti
di riferimento per le acquisizioni successive;
n acquisizione delle coordinate plano-altimetriche dei punti della zona
considerata a partire dai capisaldi, vertici di rete di triangoli
n Rilevamento possibile a partire da due capisaldi, per mezzo di uno
strumento noto come teodolite
n al giorno d’oggi: utilizzo soprattutto del GPS nel rilievo sul terreno e utilizzo
del
w Telerilevamento (Remote Sensing)
n aerofotogrammetria
n rilevamento satellitare
w Redazione della carta
n Cartografia assistita computerizzata (CAC)
n GIS
Misurazione topografica
Reti geodetiche di
triangolazione;
Reticolo di triangoli
connessi, con vertici
centrati su punti di quota;
Sistema si basa sulle
proprietà trigonometriche
dei triangoli: teorema dei
seni e di Carnot.
Misurazione topografica
Triangolazione
w …permette di calcolare
la distanza tra due punti
non direttamente
accessibili:
w Conoscendo AB si
possono calcolare BD e w Considerando poi il
BC in base agli angoli triangolo ABC e con lo
misurati α, β, γ e δ. steso procedimento si
ottiene BC. Applicando il
w Considerando il teorema di Carnot al
triangolo ABD si ricava triangolo BCD si ricava
BD dalla relazione: CD:
1. Stazione di controllo a terra del satellite: programma e controlla il volo del satellite
2. Satellite
3. Sensore
4. Stazione a terra di ricezione dati
5. Pre-elaborazione dei dati
6. Distribuzione dei dati
7. Elaborazione dei dati a seconda delle necessità dell’utente
8. Distribuzione dei prodotti finali agli utenti (cartografia digitale, applicazioni GIS…)
Bibliografia
! COSTA M., Geografia col PC, Nuova Italia Scientifica, Roma, 1993.
! CUCCOLI L. - TORRESANI S., Introduzione alla cartografia e alle
rappresentazioni grafiche, CLUEB, Bologna, 1985.
! DANA P. H., Coordinate Systems Overview, NCGIA Core Curriculum in
GIScience, 1997
http://www.ncgia.ucsb.edu/giscc/units/u013/u013.html.
! DANA P. H., The Geographer's Craft Project, Department of Geography,
The University of Colorado at Boulder, 1999
http://www.colorado.edu/geography/gcraft/notes/mapproj/mapproj_f.
html
! ROBINSON A. H. - MORRISON J. L. - MUEHRCKE P. C. - KIMERLING A.
J. - GUPTILL S. C., Elements of Cartography, Wiley, New York, 1995.
Elementi di Cartografia............................................................................................1
Il mondo e la sua rappresentazione......................................................................1
La carta geografica...............................................................................................1
La scala ............................................................................................................2
Le proiezioni ....................................................................................................5
Latitudine e longitudine ...............................................................................5
Sfera, elissoide, geoide (parte I) ..................................................................9
Le proiezioni – caratteristiche operative....................................................11
UTM: proiezioni e sistemi di riferimento universali .................................16
I sistemi di riferimento...................................................................................21
Sfera, elissoide, geoide (parte II) ...............................................................21
Sistemi di riferimento - caratteristiche operative.......................................24
I sistemi di riferimento in Italia .................................................................27
Il simbolismo .................................................................................................28
La costruzione della carta ..............................................................................28
Aerofotogrammetria e telerilevamento ..........................................................28
Scheda 1. Remote Sensing: immagini aeree e satellitari ............................29
Scheda 2. GPS e GALILEO: tecnologie per la posizione ..........................31
La produzione cartografica ufficiale in Italia.....................................................32
Scheda 3. I sistemi di riferimento in Italia .................................................33
Scheda 4. Latitudine e Longitudine............................................................34
Riferimenti bibliografici ....................................................................................37
Approfondimenti................................................................................................37
Glossario ............................................................................................................37
069EC
A.A. 2023/2024
Giuseppe Borruso
Università degli Studi di Trieste
Email. giuseppe.borruso@deams.units.it
Tel. 040 558 7008 (Trieste)
Informazione Geografica
!Informazione Geografica (Geographic
Information):
! Informazioni riguardo a luoghi sulla superficie
terrestre;
! Conoscenza di dove si trova qualcosa;
! Conoscenza di cosa si trova in un determinato
posto;
! Può essere molto dettagliata:
! Posizione di tutti gli edifici di una città;
! Può essere molto imprecisa:
! Clima di una regione molto vasta.
Informazione Geografica
w “quasi ogni cosa che accade, accade da qualche parte. Sapere
dove qualcosa si manifesta è di importanza cruciale” (Goodchild
et al., 2001)
w I problemi che implicano un aspetto legato alla posizione sono
definiti problemi geografici:
n Manager sanitari: - dove localizzare nuove cliniche/ospedali?
n Società di corrieri: - quali percorsi? Quali soste per i veicoli?
n Pianificatori dei trasporti: - percorsi per nuove autostrade;
n Gestori forestali: - come gestire al meglio le foreste, dove tagliare
dove piantare nuovi alberi?
n Governi: - come allocare fondi, dove localizzare nuovi servizi
pubblici?
n Agricoltori: - nuovi strumenti IT utilizzati per decidere meglio tempi
e luoghi per I fertilizzanti;
n Gruppi commerciali: - dove aprire un nuovo punto vendita?
n Società di telecomunicazioni: - dove sistemare una nuova cella?
Dove si trova il cavo difettoso?
n ….
Informazione Geografica
!Tecnologie IG:
! Sono tecnologie per la raccolta e la
gestione della Geographic Information:
! Possono essere di tre tipi:
Immagini LANDSAT
Remote Sensing
w Misurazione da lontano
w Utilizzo di sensori elettromagnetici per
misurare le proprietà di un elemento da
lontano
w Sensori montati su aeromobili o satelliti
Remote sensing
Remote Sensing
w SPOT 1km pixel
w IKONOS
w LANDSAT 15 - 30 m pixel (-7 TM)
w ISTAR 50 cm
w ENVISAT (da poco lanciato in orbita)
Remote sensing
Remote sensing
Remote Sensing
Remote Sensing
Dal telerilevamento all’elaborazione di immagini
1. Stazione di controllo a terra del satellite: programma e controlla il volo del satellite
2. Satellite
3. Sensore
4. Stazione a terra di ricezione dati
5. Pre-elaborazione dei dati
6. Distribuzione dei dati
7. Elaborazione dei dati a seconda delle necessità dell’utente
8. Distribuzione dei prodotti finali agli utenti (cartografia digitale, applicazioni GIS…)
Remote sensing
Remote Sensing
w Pre-processing: correzione delle distorsioni radiometriche e geometriche
dei dati a seconda del sensore e della piattaforma. La correzione
geometrica è realizzata assegnando a ogni pixel dell’immagine la giusta
posizione sulla terra (georeferenziazione, geocoding, ri-proiezione, ecc.).
w Image enhancement: miglioramenti utilizzati per rendere più facile
l’interpretazione visiva delle caratteristiche dell’immagine. Correzione degli
effetti atmosferici, ecc.
w Image trasformation: semplice operazioni aritmetiche applicate ai dati
spaziali
w Image classification and analysis: svolta per identificare gruppi omogenei
di pixels che rappresentano diversi elementi o classi di interesse (es.
categorie nelle coperture del suolo)
I G.I.S.
Argomenti
w Introduzione ai GIS
w Le basi di dati
w RDBMS
w La georeferenziazione
w Operazioni per l’analisi spaziale
w Applicazioni pratiche
Introduzione ai GIS
w Un GIS è un sistema informativo
computerizzato che consente di:
n Raccogliere;
n Modellizzare;
n Manipolare;
n Reperire;
n Analizzare;
Dati geograficamente riferiti
(GEOREFERENZIATI)
Introduzione ai GIS
Interfaccia
Architettura ‘three tier’ Utente
w Interfaccia utente
(GUI) Strumenti
w Strumenti (funzionalità
GIS)
w Dati (Immagazinati in Gestione Dati
Database e gestiti da
DBMS)
Dati
Introduzione ai GIS
Il GIS:
w organizza le informazioni geografiche con diversi
tematismi (punti, linee o aree);
Fiumi Capitali
Strade Stati
Laghi
Oggetti geografici
Relazione dato grafico – dato attributo (=tabella)
A ogni elemento
grafico (es. comune in
verde) corrisponde
una e una sola riga
nella tabella degli
attributi
Argomenti
w Introduzione ai GIS
w Le basi di dati
w RDBMS
w La georeferenziazione
w Operazioni per l’analisi spaziale
w Applicazioni pratiche
Dai Dati alle Informazioni
wInformazione Geografica è diversa dai dati
geografici
w Dati: w Informazioni:
n Numeri; n Dati utilizzati per uno
n Testo; scopo
Elaborazione Selezione
n Simboli; n
Dati
!Dati spaziali (geometrici) sono tradizionalmente divisi in due grandi
classi: RASTER e VECTOR;
!Primi pacchetti GIS erano specializzati nella gestione di uno dei due
formati.
Principi di funzionamento dei
GIS
w Formati di Dati:
n Vector
n Raster
n Testo; alfanumerici
w Operazioni:
n Query
n Buffer
n Distanze
n Carte tematiche
Vector
! Un vettore è un segmento lineare finito definito dai suoi
punti di inizio e di fine.
! La posizione dei punti di inizio e fine è data
rispettivamente a un sistema di coordinate del piano o
spazio a più numerose dimensioni.
! Dati vector sono uno strumento di rappresentazione
appropriato per una gran varietà di dati spaziali. Quindi,
un punto è dato semplicemente dalle sue coordinate (Lat
Long, X, Y, ecc.).
! Un arco è definito come una sequenza di segmenti
composti da linee diritte, ognuna rappresentata da un
vettore, e un’area è definita in termini dei suoi confini (o
contorni), rappresentati da un insieme di vettori.
Rappresentazione vettoriale
Punto
w Concetto
(X,Y) n Si assume che lo spazio è continuo,
anziché discreto.
n Infinito insieme di coordinate (in teoria).
(X2,Y2) Linea w Punti
(X4,Y4) n Oggetti spaziali privi di superficie cui si
possono attaccare attributi.
(X3,Y3) n Un singolo insieme di coordinate (X e Y, E
e N) nello spazio.
(X,Y) (X5,Y5) w Linee
n Oggetti spaziali composti da punti (nodi)
connessi.
n Non hanno larghezza.
(X,Y) w Poligono
(X2,Y2)
n Area chiusa che può essere composta da
Poligono un circuito di segmenti lineari.
(X5,Y5)
(X3,Y3)
(X4,Y4)
Rappresentazione vettoriale
Nodo 1 Nodo 2 Nodo 3 1 Arco C2 Arco D 3
Arco B Arco E
Nodo 5 5
Nodo 4 4 Arco H
Arco F
Arco G
Arco A
Nodo 8
8
Nodo 6 Nodo 7 6 Arco J 7 Arco I
Nodo X Y Arco Da A
1 12 4 A 6 4
2 22 16 B 4 1
3 53 42 C 1 2
D 2 3
4 24 17
E 5 2
5 5 9 F 4 5
6 36 43 G 7 5
7 17 21 H 3 8
8 38 44 I 8 7
J 7 6
Rappresentazione vettoriale
1 C 2 D 3
B A E
5
4 C H
F
G
A B
8
6 J I
7
A 4 B,C,E,F
B 4 A,F,G,J
C 5 E,D,H,I,G
Rappresentazione vettoriale
Relational Links
Vector
w Problema:
n DB geo-relazionali non consentono di conservare
tabelle dove le righe hanno un diverso numero di
colonne;
n Né dove un singolo elemento è rappresentato da
più righe.
n => GIS conservano separatamente:
w Dati attributo (Nome; Tipo; N_Corsie; Senso di Marcia;
Traffico)
w Dati di posizione (X_COORD; Y_COORD)
Aree (=Poligoni)
w Disegnare il perimetro dell’elemento per
mezzo di coppie di coordinate (X,Y);
w Ripetizione di prima e ultima coppia
(X,Y) = linea chiusa;
w => poligono: forma chiusa definita da
linee diritte.
w Topologia: considerare le relazioni con
gli altri elementi
Misurazione di oggetti lineari
w Punti
n È possibile misurare la lunghezza di oggetti con
una o più dimensioni.
n Punti = 0D.
n Impossibile misurare la lunghezza di punti
w Linee
n Oggetti a 1D.
n Almeno 1 segmento tra due punti.
n è possibile calcolare la lunghezza delle linee.
n Più punti compongono una linea, più accurato sarà
il calclolo della lunghezza.
(3,2)
2.2 2.2
(1,1) (5,1)
w Lunghezza planare
n Lunghezza planare = somma (√((X2-X1)2 + (Y2-Y1)2) per tutti i
segmenti.
n Lunghezza planare = √ ((3-1)2 + (2-1)2)) + √ ((5-3)2 + (1-2)2).
n Lunghezza planare = √ (4+1) + √ (4 +1)
n Lunghezza planare = 4.47
Misurazione di oggetti
poligonali
w Poligoni
n Oggetti a 2 D
n Sono possibili più misurazioni.
w Perimetro.
w Area.
w Lunghezza.
w Lunghezza di poligoni
n Orientamento di un poligono è un dato importante.
n Indicatore di processi geografici:.
w Crescita/decrescita di un ghiacciaio.
w Crescita urbana.
w Aumento/riduzione delle superfici forestali.
Misurazione di oggetti
poligonali
Asse minore
n Asse maggiore
w L’asse lungo la parte pià
lunga del poligono.
Asse maggiore w Deve dividere il poligono
in due parti uguali
n Asse minore
w L’asse lungo la parte più
2.5 corta del poligono.
w Deve dividere il poligono
in due parti uguali
2.5 R=1 n Rapporto asse
maggiore/asse minore
w >1 => poligono elongato.
3.5 w = 1 => poligono uniforme
1.5 R = 2.33
Misurazione di oggetti
poligonali
w Perimetro
n Lunghezza di tutti i segmenti
che racchiudono il poligono
n Lunghezza della superficie di
contatto (esposizione) di un
elemento con altri elementi.
w Linea di costa di un lago.
w Esposizione di una foresta.
Area w Confine di un comune.
w Area
n Espressione quantitativa di una
superficie.
n Utilizzata per confrontare
l’importanza geografica di
Perimetro alcuni attributi.
Misurazione di oggetti
poligonali
Teoria
w Aree e lo spazio
geografico
n Non considerano la
realtà.
n Il calcolo richiederebbe
un modello digitale del
terreno.
Realtà
n = divisione dello spazio
in triangoli e utilizzo della
trigonometria.
Misurazione di oggetti
poligonali
w Centroide
n Punto al centro
geografico di un’area.
n Conosciuto anche come
centro di gravità
w Centro geometrico
B C n Regola del cerchio più
piccolo.
n Regola del trapezoide.
A
D
Topologia
w Branca della matematica che studia
quelle caratteristiche degli oggetti che
non cambiano se gli oggetti vengono
deformati
w Proprietà:
n Contiguità
n Contenimento
Relazioni topologiche
w Prossimità
n Espressione
qualitativa della
distanza.
n Collegare oggetti
spaziali secondo la
loro posizione
reciproca.
n Vicino più prossimo.
n Buffer attorno a un
punto o a una linea.
w Direzionalità
Relazioni topologiche
w Adiacenza
n Collega entità
contigue.
n Condividono almeno
un confine comune.
w Intersezione
City B w Contenimento
n Collega entità a un
insieme di ordine
City A superiore
Adiacenza Intersezione
Contenimento Buffer
Relazioni topologiche
w Connettività
1
n Adiacenza applicata
a una rete.
2 3 n Necessario seguire
un percorso, che
costituisce un
4 insieme di nodi
collegati.
n Percorso più breve.
5 6 n Tutti i percorsi
possibili.
Relazioni Topologiche
Terra coltivabile Terra pianeggiante
w Intersezione
n Ciò che due oggetti
Adatto per l’agricoltura
geografici hanno in
comune.
w Unione
n Somma di due
Terra
oggetti geografici
w Complementarietà
n Ciò che si trova al di
fuori dell’oggetto
Terra non coltivabile geografico.
Operatori Booleani
w Combinazione di condizioni
n Vero o Falso.
n Esclusione:
w And è un intersezione di due insiemi.
w ([area] > 1500) and ( [b_room] > 3).
n Inclusione:
w Or è un unione di due insiemi.
w ([age] < 18 or [age] > 65).
n Sottrazione:
w Not è una sottrazione di un insieme da un altro insieme.
w ([sub_region] = "N Eng") and ( not ( [state_name] =
"Maine")).
Operatori Booleani
AND
Operatori Booleani
Raster
! Dati raster sono strutturati come una griglia di celle (o
pixels).
! Ogni cella in un raster è caratterizzata dalla sua posizione
nella griglia (numero di riga e di colonna);
! Nel formato raster, un punto può essere rappresentato da
una singola cella, un arco da una sequenza di celle vicine
e un’area (connessa) da un’insieme di celle contigue;
! N.B: I computer gestiscono ‘naturalmente’ dati salvati
sotto forma di griglie (righe e colonne), ma spesso la
gestione di tali dati (se non compressi) può essere
pesante (un’area omogenea è composta da celle contenti
tutte lo stesso valore.
Raster
w Ogni pixel possiede un valore riferito a qualche elemento di
interesse;
w Il valore può essere:
n Binario (0/1 = presenza/assenza di un elemento)
n Numerazione (un valore per qualche tipo di classificazione: valore
codice)
n Numerico (intero o reale che registra il valore di un fenomeno
geografico: es. Quota in DEM; umidità nel suolo)
w Tassellatura:
n Forme geometriche che possono coprire completamente un’area.
w quadrati/ rettangoli.
w Triangoli.
w Esagoni.
Rappresentazione raster
Punto
Mondo reale Colonna Linea
Riga Valori
=0
Raster =1
=2
=3
griglia
Area
Triangoli
Esagoni
Rappresentazione raster
700 metri
w Vantaggi
n Facile da concettualizzaare
n Facili le operazioni di
overlay.
n Una griglia a due dimensioni
forma un coverage
dimensione = 7x7x4 = 196 (copertura).
Cella = 10 m x 10 m = 100 m2
w Problema della risoluzione
n Per una griglia piccola:
w Risoluzione grezza ma
spazio occupato limitato.
n Per una griglia grande
w Risoluzione fine ma grande
spazio occupato.
Raster
Raster
Esempi:
w Vector w Raster
Punti
.
Linee/
Segmenti
Aree/
Poligoni
Esempi (2)
w Raster =>
w Vector =>
Confronto Vector-Raster
Confronto Vector-Raster
Argomenti
w Introduzione ai GIS
w Le basi di dati
w RDBMS
w La georeferenziazione
w Operazioni per l’analisi spaziale
w Applicazioni pratiche
RDBMS
Definizioni:
• Un Database è un insieme di dati (non-ridondanti) che possono essere
condivisi da diversi applicativi
RDBMS
Database Relazionale (es. Microsoft Access)
• E’ composto da dati tabulari strutturati in tabelle collegate per mezzo
di relazioni;
• Ogni riga della tabella è un record (o tuple)
• Ogni colonna della tabella è un attributo o campo
Colonna
(Campo,
Attributo)
ID Nome Popolazione
1 Seattle 516.259
Riga (Record, Entità) 2 Bellingham 52.179
3 Spokane 177.179
4 Yakima 54.827
5 Vancouver 46.380
RDBMS
w I dati devono essere raccolti in modo che il
sistema li possa gestire e poi inseriti nel
sistema informativo
Strade
Tematismi
RDBMS
w Utilizzando la possibilità di relazione tra tabelle diverse, l’utente di
database è in grado di porre interrogazioni complesse (QUERIES) ai
dati.
w A seconda del tipo di relazione tra i dati e dal tipo di interrogazione, un
JOIN può essere utilizzato per combinare le informazioni di una tabelle
con quelle di un’altra.
w La possibilità di stabilire una relazione tra tabelle dipende da un campo
comune (chiave) che si trova in entrambe le tabelle da unire.
RDBMS
w Chiavi primarie e chiavi esterne;
w OPERAZIONI:
- Join tra tabelle
Chiavi esterne
Il campo Codice Provincia è chiave
esterna per la tabella
FVG_POP_2001….
Argomenti
w Introduzione ai GIS
w Le basi di dati
w RDBMS
w La georeferenziazione
w Operazioni per l’analisi spaziale
w Applicazioni pratiche
La georeferenziazione
w GEOREFERENZIAZIONE = la determinazione della
posizione di un punto appartenente alla superficie
terrestre o situato in prossimità di essa
w La posizione viene espressa mediante un opportuno
sistema di COORDINATE riferite ad un opportuno
DATUM * o SISTEMA GEODETICO DI RIFERIMENTO
La georeferenziazione
! La georeferenziazione può essere:
- ASSOLUTA se si riferisce al suo posizionamento
geografico generale (Lat. / Long)
- RELATIVA se si riferisce ad un indirizzo più
specifico (via, città, etc.)
La georeferenziazione
Argomenti
w Introduzione ai GIS
w Le basi di dati
w RDBMS
w La georeferenziazione
w Operazioni per l’analisi spaziale
w Applicazioni pratiche
Spatial Query
Records
GIS Database
Query
Relevant
records
Query results
Buffer
w L’operazione di
buffer implica la
costruzione di un
poligono (fascia di
rispetto) a una
distanza data
attorno a un
oggetto geografico
Buffer attorno a punto, linea, poligono
a)
w Buffer di distanza “ .”
attorno a :
a) Punto b)
b) Linea
c) Poligono
c)
Buffer
Overlay = sovrapposizione
w Utilizzare un elemento
di un layer per
selezionare elementi di
un altro layer
w es. sezioni di
censimento (verde) che
sono toccate dalla
market area (cerchio
magenta)
= sezioni gialle
Analisi di rete
Misurazione
Tematismi
Argomenti
w Introduzione ai GIS
w Le basi di dati
w RDBMS
w La georeferenziazione
w Operazioni per l’analisi spaziale
w Applicazioni pratiche
Comune di Trieste – distribuzione
dei residenti per numero civico
Densità di popolazione
Densità di popolazione
Densità di popolazione
Densità di popolazione
069EC
A.A. 2023/2024
Dr. Giuseppe Borruso
Università degli Studi di Trieste
Email. giuseppe.borruso@econ.units.it
Tel. 040 558 7008 (Trieste)
Argomenti
w Database management system (DBMS);
n SQL;
n Query;
n Join;
n Esempi
w Costruzione di nuovi dati
Definizioni:
Un Database è un insieme di dati (non-ridondanti) che
possono essere condivisi da diversi applicativi
Sottolineata l’importanza di applicazioni multiple,
condivisione dei dati;
Il DB spaziale diventa una risorsa comune per aziende,
organizzazioni.
Componenti di un DBMS
Tipi di dati
Integer (solo numeri interi)
Real o ‘Floating Point’ o Float (decimali)
Character (caratteri alfabetici e numerici)
Date
DB spaziali:
Le tre generazioni
Identificatore unico
I generazione
a
b
c
d
I generazione
geomatrie
Identificatore dell’oggetto (opzionale)
Campo di tracking della geometria
(opzionale)
II generazione
w Nei DB spaziali di II generazione, la componente
cartografica e la componente attributo sono
conservate all’interno di un DB relazionale.
w Ogni strato informativo è organizzato all’interno di
una tabella, contenente sia i dati attributo (non
cartografici) sia quelli cartografici.
n I dati attributo sono generalmente visualizzabili anche per
mezzo di software DBMS (Es. MS Access);
n I dati cartografici, pur se conservati come campi di una
tabella, vengono ‘trasformati’ in elementi grafici dal software
GIS.
w La famiglia di software GIS Intergraph GeoMedia si
basa su un DB spaziale di II generazione per
l’archiviazione dei dati (MS Access)
II Generazione: Dati in un DB spaziale
Componente cartografica Componente attributo
ID Nome Popolazione
1 Seattle 516.259
Riga (Record, Entità) 2 Bellingham 52.179
3 Spokane 177.179
4 Yakima 54.827
5 Vancouver 46.380
Poligoni
Linee
Punti
Database relazionale
Un metodo di strutturare i dati come raccolta di
tabelle che sono associate in maniera logica le
une con le altre da attributi condivisi. Una
relazione viene stabilita utilizzando un campo
comune. Tabella di database esterno collegata
Campo Comune
Tabella degli attributi delle linee
Linee
Database relazionale:
JOIN 1-a-1
Con un JOIN, le due tabelle separate sono
combinate in modo dinamico in una singola
tabella combinata. Tabella di database esterno collegata
dinamicamente
Tabella degli attributi delle linee
Linee
Database relazionale:
Join Molti-a-1
With a RELATE, the two tables remain separate
but a relationship is set up that can be used for
query and selection procedures. Tabella da database esterno
Tabella degli attributi dei poligoni
Poligoni
Tabella di destinazione Tabella di origine CARDINALITA’:
Tipi di Relazioni
Tabella di destinazione Tabella di origine
Relazione 1 a 1
Relazione 1 a Molti
Relazione 1 a 1
Esempio:
Province ó Capoluoghi
(ad ogni provincia corrisponde UNO E
UN SOLO capoluogo)
CARDINALITA’: Tipi di Relazioni
Tabella di destinazione Tabella di origine
Relazione 1 a Molti
Esempio:
Comuni ó Province
(ogni comune appartiene a UNA E UNA
SOLA provincia; una MEDESIMA
provincia può apparire in più comuni [=
righe])
Relazione 1 a Molti
Esempio:
Province ó Comuni
(ogni provincia ospita PIÙ DI UN
comune)
CARDINALITA’: Tipi di Relazioni
Tabella di destinazione Tabella di origine
Esempio:
Studenti ó Corsi universitari
(ogni studente frequenta più corsi; ogni
corso è frequentato da più studenti)
Database relazionale
Utilizzando la possibilità di mettere in relazione dati in forma di
tabella da fonti multiple (tabelle diverse), l’utente di database è
in grado di porre interrogazioni complesse (queries) ai dati (=>
e modellare in modo più accurato il mondo reale).
A seconda del tipo di relazione tra i dati e dal tipo di
interrogazione, un JOIN può essere utilizzato per combinare le
informazioni di una tabelle con quelle di un’altra.
La possibilità di stabilire una relazione tra tabelle dipende da un
campo comune (chiave) che si trova in entrambe le tabelle da
unire.
Chiavi
primarie/esterne
Il campo Codice Comune è
chiave primaria per la tabella
FVG_POP_2001 (no duplicati!)
Chiavi
primarie/esterne (2)
Il campo Codice Provincia è chiave
esterna per la tabella
FVG_POP_2001….
SQL - Join
SQL view
Design view
SELECT
FVG_POP_2001.[Codice
Comune],
FVG_POP_2001.[Totale
Maschi],
FVG_POP_2001.[Totale
Femmine],
FVG_POP_2001.[Totale
Popolazione],
FVG_POP_2001.[Codice
Provincia],
= Province_FVG.COD_PRO,
Province_FVG.REGIONE,
Province_FVG.SIGLA,
Province_FVG.PROVINCIA
FROM Province_FVG
LEFT JOIN
FVG_POP_2001 ON
Province_FVG.COD_PRO =
FVG_POP_2001.[Codice
Provincia];
Join su Codice_Provincia
SQL - Join e COD_PRO
FVG_POP_2001 Province_FVG
SQL – query
su Join
SELECT FVG_POP_2001.*,
Province_FVG.*
FROM Province_FVG LEFT
JOIN FVG_POP_2001 ON
Province_FVG.COD_PRO =
FVG_POP_2001.[Codice
Provincia]
WHERE
(((Province_FVG.COD_PRO)=3
0) AND
((FVG_POP_2001.[Totale
Popolazione])>=10000));
DB spaziali: realizzazione
w Scegliere i dati da inserire;
w Definire obiettivi;
w Definire livello di dettaglio;
w Definire tipologia (punto/linea/poligono)
Strade
Tematismi
Si può immaginare
di partire da
un’immagine
satellitare o da
una carta
topografica
scannerizzata per
realizzare nuovi
strati informativi
Risultato finale
Viabilità
Lotti
Idrografia
Costruzione di un nuovo layer
w A seconda del software che si utilizza, sarà necessario seguire
alcuni passi importanti:
w Definizione della tipologia di dato (punto, linea o poligono);
w Definizione dei campi della tabella degli attributi (es. contatore;
superficie; nome; popolazione; ecc.)
w Digitalizzazione della componente cartografica
w Riempimento della riga degli attributi associata a ogni
componente cartografica
w Il lucido che segue riporta la sequenza per costruire un layer di
comuni (poligoni) con attributi composti da campo contatore,
dal nome del comune, dalla tipologia del comune (collinare o di
pianura)
w L’ultimo lucido riporta una rassegna degli errori possibili e
DA EVITARE!!! nella costruzione di un layer all’interno
di un DB spaziale
ID NOME ALTIM
1) 1 XYZ P
ID NOME ALTIM
1 XYZ P
2) 2 AHC P
ID NOME ALTIM
1 XYZ P
3) 2 AHC P
3 HRB C
Costruzione di un layer – (DATABASE)
ID NOME ALTIM
1 XYZ P
2 AHC P
Nomi
3 HRB C dupli-
? 4 HRB P cati
? 5 C
!!
Attributi
E!
senza
AR
geometrie
IT
Geometrie
EV
senza dati
attributo
DA
Bibliografia
! BURROUGH P. A. - MCDONNELL R. A., Principles of Geographical
Information Systems, Oxford University Press, Oxford, 1998.
! DANA P. H., Global Positioning System Overview, NCGIA Core
Curriculum in GIScience, 1997
http://www.ncgia.ucsb.edu/giscc/units/u017/u017.html.
! GOODCHILD M. F., What is Geographic Information Science?, NCGIA
Core Curriculum in GIScience,
http://www.ncgia.ucsb.edu/giscc/units/u002/u002.html, posted
October 7, 1997.
! LONGLEY P. A. - GOODCHILD M. F. - MAGUIRE D. J. - RHIND D. W.,
Geographic Information - Systems and Science, Wiley, Chichester,
2001
! WISE S., GIS Basics, Taylor & Francis, London, 2001
! WORBOYS M. F., GIS - A Computing Perspective, Taylor & Francis,
London, 1997.
Sistemi Informativi Geografici
069EC
A.A. 2023/2024
Dr. Giuseppe Borruso
Università degli Studi di Trieste
Email. giuseppe.borruso@deams.units.it
Tel. 040 558 7008
w Raster =>
w Vector =>
Vector view
(x, y)
cell value = 1
Raster View
Superfici
w Superficie = fenomeno continuo
w Necessità di misurare la superficie su campioni
w Le proprietà misurate non sono proprie dei campioni,
ma della superficie
w => necessario costruire un modello della superficie
all’interno del calcolatore
n Non basta conservare i valori dei campioni all’interno di un
GIS così come oggetti discreti:
n I valori devono essere conservati ed elaborati in modo tale
da ottenere informazioni utili sulle proprietà della superficie
Superfici
w Punti di campionamento:
fenomeni discreti versus continui
w Punti possono avere (teoricamente!) le medesime
coordinate ma diverso significato
Superfici
Modello TIN (Triangular
Punti quotati; isoipse Modello GRID (griglia) Irregular Network)
Punti = quote su rilievo; Cerchi rossi = dati per Unendo i punti quotati si
Linee = isoipse modello GRID di superficie ottiene una rete di triangoli
(la stima dei valori di quota è (TIN)
attribuito a questi cerchi)
Modello Grid
w La regione dello spazio viene
suddivisa secondo una griglia
(generalmente quadrata)
w I centroidi di ogni quadrato vengono
utilizzati per ‘campionare’ le quote (da
punti quotati o da isoipse)
w Per mezzo della griglia è possibile
modellare la superficie topografica
come continua, piuttosto che come
insieme di elementi quotati discreti.
w Alcuni algoritmi:
w IDW (Inverse Distance Weighting) =
pesare in modo diverso i punti di
quota stimati secondo la distanza (più
sono distanti, meno pesano, v. 1a
legge della geografia!)
w Esempi di ‘pesi’:
n Esponenziale: w = e-d
n Potenza: w = d-1
Modello TIN
w Poligoni di Prossimità (Thyessen; Voronoi)
n DEF: la regione dello spazio che è più vicina al
punto di ogni altro
w Triangolazione di Delaunay
n Triangolazione che si ottiene unendo coppie di
punti i cui poligoni di prossimità condividono un
lato
Poligoni di prossimità (o Poligoni di Thyessen o di
Voronoi) e triangolazione di Delaunay
Punti di analisi
(o quotati)
In
te
rp
ola
z io DEM (orientato a SUD). Sovrapposizione:
ne Confini comunali;Edificato; Monte Castellir
DEM: TIN
DEM: GRID
Reti - Network
w Rappresentate più spesso utilizzando il modello
vettoriale
w Differenza rispetto ad altre linee o polilinee (es. linee
di livello): le linee sono connesse, e generalmente
costituite da nodi e segmenti (vertici e lati)
w Attributi importanti per il calcolo di percorsi o aree
(es., lunghezza, costo, impedenza, ecc.)
w =>
w Informazioni rilevanti:
n Costo dello spostamento lungo un segmento
n Connessione (esistente o meno) tra i segmenti
Reti - Relazioni topologiche
w Connettività
1
n Adiacenza applicata
a una rete.
2 3 n Necessario seguire
un percorso, che
costituisce un
4 insieme di nodi
collegati.
n Percorso più breve.
5 6 n Tutti i percorsi
possibili.
Reti - algoritmi
w Shortest path
(percorso più breve tra A e B)
w Service area
(area di competenza sulla rete: Punti che sono tutti
entro una certa distanza, calcolata sulla rete, da A)
w Travelling Salesmann Problem (TSP)
(Problema del ‘Commesso viaggiatore’: visitare una
serie di punti (B, C, D, E, F) , a partire da A e
ritornare ad A) = MST
w Minimum Spanning Tree (MST)
(percorso più breve tra A ed F, passando per B, C, D,
E)
Analisi delle reti per mezzo di grafi:
Percorso minimo
A A
B B
Percorso minimo (shortest path) tra A e B con Percorso minimo (shortest path) tra A e B senza
restrizioni sulla rete restrizioni sulla rete
(x2, y2)
d= (x1 - x 2 )2 + ( y1 - y 2 )2
(x2, y2)
(x1, y1)
d = x1 - x 2 + y1 - y 2
Calcolo del percorso più
breve (Shortest Path)
Soglia = 125m
B C
A
D
C X
E
D
MST Minimum Spanning Tree)
C X
E
Cartografia tematica
w Haley (1686) carte riferite all’articolazione
spaziale di uno specifico fenomeno
osservandone le variazioni in base a
caratteristiche intrinseche
(piuttosto che alla localizzazione degli
oggetti);
w Cartografia ‘a fini speciali’ o tematica
w Von Humboldt (1877) inizio della cartografia
tematica
(carta delle isoterme)
=>
Cartografia tematica vs di
base
w Cartografia di base privilegia
n Sguardo d’assieme;
n Inventario;
n Localizzazione degli elementi costituenti la realtà
rappresentata
w Cartografia tematica
n Documenti cartografici di analisi specifica
n Considerare soprattutto variabili
qualitative/quantitative rispetto a schemi di
riferimento spaziali/temporali.
Carte tematiche
w Distinte in base a:
n caratteristiche dei fenomeni;
n categorie di temi;
n tecniche di raffigurazione
Carte tematiche
(caratteristiche dei fenomeni)
w Analitiche: informazioni su estensione e
distribuzione di fenomeni messi in relazione
con lo spazio geografico:
n Fenomeni puntuali (es. distribuzione popolazione)
n Fenomeni lineari (es. vie di comunicazione)
n Fenomeni areali (es. densità di popolazione per
unità territoriali)
w Sintetiche: correlazioni tra più temi o
individuare zone omogenee
w Statiche vs dinamiche
w Da fonti primarie vs fonti secondarie
Carte tematiche
(categorie di temi)
w Di tipo antropico: presenza e attività di
gruppi umani (densità demografica;
caratteristiche socio-economiche della
popolazione; uso del suolo);
w Di tipo fisico: fenomeni naturali (clima,
geologia e geomorfologia del suolo,
vegetazione, fauna)
Carte tematiche
(tecniche di raffigurazione)
w Prevalenza di segni
n Areali
n Puntiformi
n Lineari
Carte corografiche
w Carte corografiche o regionali
(choropleth maps)
w Selezione delle classi;
w Errori nella rappresentazione;
Carte corografiche
w Rappresentare fenomeni spaziali riferiti a regioni
dello spazio:
n Stati;
n Unità amministrative (Regioni; Provincie; Comuni;
Circoscrizioni; Sezioni elettorali; unità di censimento;
ecc.)
w = generalizzazione planimetrica della realtà di
una distribuzione geografica
w suddivisione della distribuzione del fenomeno in
classi,
w basate sulla distribuzione di frequenza,
w assegnazione a di particolari colori o tonalità
dello stesso colore.
Carte corografiche
w Problemi legati alle aree
n suddivisioni amministrative non omogenee;
n impatto visuale di certe unità amministrative;
n MAUP.
w Problemi legati alla dimensione del fenomeno
n Numeri totali vs indici di densità;
n distribuzione del fenomeno.
w Problemi legati alla scelta dei colori e dei simboli
n limite fisiologico alla percezione dei colori;
n simboli per rappresentare uno o più fenomeni;
n simboli limitano l’errore nella rappresentazione areale.
Variabili e simboli cartografici
w Dati possono essere rappresentati per: w Qualitativi o categoriali:
n Descrivono una proprietà in modo
n Punti
nominalistico, oppure individuano le
n Linee classi cui appartengono gli oggetti;
n Poligoni; w Quantitativi ordinali:
w La rappresentazione degli attributi deve n Misurano delle grandezze, ma
tenere conto del loro contenuto indicano solo la posizione relativa su
una scala (es. popolazione di città);
descrittivo, classificabile in diverse
tipologie => w Quantitativi a intervalli e a rapporti
n Misurano con valori continui
l’intensità di un attributo con un
determinato grado di precisione (es.
età, popolazione di un comune).
n Attributi misurati a intervalli non
hanno una base assoluta o naturale
di riferimento, ma solo una base
convenzionale
n Le misurazioni a rapporti fanno
riferimento alla base assoluta
Densità di popolazione
Simboli proporzionali
Ordinale
Grande
Autostrada
Palude
Città Strada
Confine Deserto
Q Aeroporto
Fiume
Foresta
Carte tematiche
w Diverse tecniche di rappresentazione dei dati su una
carta, aventi in comune lo scopo di concentrare
l’attenzione sulla distribuzione di una variabile e
facilitare l´analisi comparativa, l´individuazione di
omogeneità o della concentrazione di un fenomeno
sul territorio.
w La carta tematica focalizza l´attenzione sulla
distribuzione, piuttosto che sulla localizzazione
precisa del fenomeno.
(Precisione vs generalizzazione del fenomeno)
w Applicazioni di carte tematiche più frequenti
riguardano dati aggregati
15
25
88 0-30
34
56
7 31-65
92
61
45 65-
77
39
21
Generalizazione Statistica
w Numero di classi
n Troppo poche classi: la forma della distribuzione dei dati è
nascosta.
n Troppe classi: può risultare confusione.
n La maggior parte delle carte tematiche ha un range tra 3 e 7
classi.
n 8 toni di grigio sono solitamente il massimo ammissibile per
rendere comprensibile la carta.
Generalizazione Statistica
w Metodi di classificazione
n Carte tematiche sviluppate a partire da una medesima
distribuzione di dati e aventi lo stesso numero di classi
portano a risultati diversi se il metodo di raggruppamento è
diverso.
n Ogni metodo di raggruppamento è particolare per la
distribuzione di dati.
Valore
la distribuzione dei dati
w Definita dall’utente
n L’utente è libero di selezionare gli intervalli delle classi che si
adattano meglio alla distribuzione dei dati.
n ‘ultima spiaggia’, difficile da spiegare la scelta.
n Analisti con esperienza sono in grado di effettuare scelte
valide.
n Utilizzata anche per arrotondare le cifre dopo aver usato un
altro metodo di classificazione.
w $5,000 - $10,000 invece di $4,982 - $10,123.
w Utilizzo della classificazione
n La classificazione può essere utilizzata per confondere in
modo deliberato o per nascondere un messaggio.
Distribuzione disomogenea di un
indicatore (1)
Popolazione Totale nel FVG
250000
200000
150000
100000
50000
Popolazione
0
4
6
1
8
2
1
2
5
5
6
1
3
2
4
5
8
0
8
7
3
4
0
1
5
3
03
01
06
10
01
01
10
03
02
02
02
10
12
12
06
09
02
03
11
05
03
01
12
00
03
30
93
30
30
30
31
30
30
31
93
31
30
30
30
30
30
30
93
30
30
93
93
30
93
93
Com uni
Distribuzione disomogenea di un
indicatore (2)
% stranieri nel FVG
5
%
0
3
5
7
4
0
4
6
0
8
2
6
2
0
9
07
00
13
10
04
11
03
01
12
04
13
07
05
09
00
01
03
06
01
05
07
01
03
05
02
30
30
30
30
30
30
30
31
30
93
30
30
30
30
31
30
30
30
93
93
30
31
93
93
93
Com uni
Distribuzione di frequenza di un
indicatore irregolare (% stranieri)
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
0,4 0,8 1,2 1,6 2 2,4 2,8 3,2 3,6 4 4,4 4,8 5,2 5,6 6 6,4 6,8 7,2 7,6 8
70
25
60
20 50
15 40
30
10
20
5 10
0
0
0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 6 6,5 7 7,5 8
0,2
0,6
1
1,4
1,8
2,2
2,6
3
3,4
3,8
4,2
4,6
5
5,4
5,8
6,2
6,6
7
7,4
7,8
Distribuzione regolare di un
indicatore
Percentuale popolazione maschile nel FVG
60
50
40
30
20
10
0
1
3
1
3
2
7
3
2
6
6
1
8
1
1
5
0
8
2
8
3
6
5
5
2
8
6
9
4
00
13
03
01
03
00
01
07
00
10
08
02
02
12
03
02
04
02
03
04
08
00
05
05
01
05
01
00
93
30
30
30
30
30
31
30
31
30
30
30
93
30
30
30
30
31
93
93
30
31
30
93
93
30
31
31
Distribuzione di frequenza di un
indicatore regolare
Percentuale popolazione maschile nel FVG
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55
Classi di uguale ampiezza
w Suddivide la distribuzione della variabile in
intervalli della stessa ampiezza; la differenza
tra il valore massimo e il valore minimo della
variabile viene divisa per il numero degli
intervalli pesati, individuando i limiti delle
diverse classi:
n Distribuzioni uniformi e con numero di unità di
osservazione relativamente costante ai diversi
valori della variabile;
n Se distribuzione NON uniforme, la classificazione
produce classi con numero di osservazioni molto
diversificate
n
tra il valore più basso e il
più alto diviso il numero
delle categorie.
w (H-L)/C
n Facile da interpretare.
L Valore H
n Va bene per distribuzioni
uniformi e per dati
continui.
n Non è adatto se i dati
sono raggruppati attorno
a pochi valori
Classi di uguale ampiezza (3)
Quantili
w …o metodo di equinumerosità delle osservazioni:
raggruppa le osservazioni in modo da ottenere classi
con uguale frequenza delle unità geografiche.
w La classificazione si ottiene ordinando le osservazioni
territoriali sulla base della variabile da rappresentare
e suddividendo la distribuzione in modo da ottenere il
numero di classi prefissato.
w => le classi contengono un numero di classi
tendenzialmente uguale di unità di osservazione,
mala distribuzione dell’indicatore all’interno di ogni
classe è variabile.
w => risultati sono generalmente fuorvianti quando le
unità di osservazione hanno pesi disomogenei
Quantili (2)
w Quantili
n Uguale numero di
osservazioni in ogni
C1 C2 C3 C4 categoria.
n n(C1) = n(C2) = n(C3) =
n(C4).
Frequenza
n(C2)
n(C3)
n(C4)
n Elementi con valori simili
possono ricadere in diverse
categorie.
Valore w Equal area
n Le classi sono divise in
modo da avere aree simili
per ogni classe.
n È simile ai quantili se la
dimensione delle unità è la
medesima.
Quantili (3)
Deviazione standard
w Si basa sulle proprietà statistiche della
distribuzione normale e presuppone che la
distribuzione della variabile approssimi la
distribuzione gaussiana;
w Le unità di osservazione sono assegnate alla
classi corrispondenti a una o più deviazioni
standard, sopra o sotto la media, a seconda
del valore della variabile;
w È applicabile solo se i dati approssimano la
normale
distribuzione ha forma
normale.
n Mostra elementi che si
trovano al di sotto o al di
sopra della media.
Valore -1STD X +1STD n Sono rappresentati
elementi molto diversi.
n NON illustra i valori degli
elementi, ma solo la loro
distanza dalla media.
Deviazione standard (3)
Percentuale popolazione maschile nel FVG
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55
Raggruppamento naturale
w Discontinuità o salti della distribuzione sono
utilizzati come criteri per la formazione delle
classi;
w È una procedura algoritmica, di ricerca dei
punti di rottura della distribuzione, fondata su
indicatori statistici
w Jenks (1967), metodo di ottimizzazione
iterativo, basato sulla GVF (Goodness of Fit),
bontà di adattamento della varianza.
w Classi ad elevata omogeneità interna, ma di
difficile confronto con altre carte.
Raggruppamento naturale (2)
w Natural breaks (Salti
naturali)
n Metodo di ottimizzazione
C1 C2 C3 C4 complesso.
n Minimizza la somma della
Frequency
Progressioni
w Quando l’indicatore presenta
n una distribuzione aritmetica (con
incremento costante: 1, 3, 5,…)
n una distribuzione geometrica (con
incremento moltiplicativo: 2, 4, 8,…)
n => le classi approssimano la distribuzione
dell’indicatore. L’ampiezza delle classi è
variabile ma sistematica
n => distribuzioni con valori elevati
raggruppati a un lato della distribuzione e
una lunga coda
Progressioni (2)
w Progressioni
aritmetica e
C1 C2 C3 C4
geometrica
L’ampiezza degli
Frequenza
intervalli di classe
aumenta in modo
non lineare.
Valore
n È buona per
distribuzioni a ‘J’.
Progressioni (3)
Classi
‘personalizzate’ 50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
0,4 0,8 1,2 1,6 2 2,4 2,8 3,2 3,6 4 4,4 4,8 5,2 5,6 6 6,4 6,8 7,2 7,6 8
70
25
60
20 50
15 40
30
10
20
5
10
0 0
0,2
0,6
1
1,4
1,8
2,2
2,6
3
3,4
3,8
4,2
4,6
5
5,4
5,8
6,2
6,6
7
7,4
7,8
Carte categoriali
w Variabili categoriali sono visualizzate con
simboli o colori che identificano
individualmente diversi valori.
w A seconda del significato della variabile, la
rappresentazione farà uso di simboli grafici,
che richiamano per associazione il fenomeno,
di colorazioni o di tratti grafici associabili alle
categorie elencate nella legenda.
w Mappe categoriali, oltre a indicare la
localizzazione dei fenomeni, mostrano il grado
di dispersione o di concentrazione dei
fenomeni nello spazio, ne evidenziano le
relazioni e li rendono comparabili visivamente
Carte categoriali (2)
Carte a isolinee
w Superfici continue sono visualizzabili, oltre che con scale cromatiche,
con isolinee:
n = linee che congiungono punti con valori uguali.
w Sviluppate nella cartografia dei fenomeni fisici, assumono
denominazioni diverse a seconda del fenomeno rappresentato:
n Isoterme (= temperatura)
n Isòbare (= pressione atmosferica)
n Isoiéte (= piovosità)
n Isoipse (= altezza sul livello del mare)
n Isòbate (= profondità)
n Isòcrone (= distanza oraria)
w Linee formate da piani orizzontali che tagliano la superficie
tridimensionale.
w Le isolinee per definizione non si intersecano tra di loro e formano aree
chiuse.
w È preferibile utilizzare serie di isolinee costruite dividendo la variabile in
intervalli costanti, in modo che la distanza tra isolinee fornisca l’illusione
visuale delle variazioni nei dati della terza dimensione.
Carte a isolinee
- isoipse
Punti con uguale
quota vengono
uniti in linee, al
fine di
rappresentare il
rilievo in forma
planimetrica
Carte a isolinee
Attraverso
funzioni di
interpolazione, si
può
rappresentare un
fenomeno sotto
forma di
superficie di
densità
(qui
rappresentata
con curve di
livello)
Densità di popolazione (3 D)
Attraverso
funzioni di
interpolazione, si
può
rappresentare un
fenomeno sotto
forma di
superficie di
densità
(qui
rappresentata in
3D)
La superficie di
densità può
essere ‘vestita’
con elementi
cartografici per
renderla più
realistica e
contestualizzata
(in questo caso, si
è aggiunto il
confine
comunale, la
viabilità e
l’edificato)
Isocrone stradali dall’area ‘ex-Aquila’ (Comune di Muggia)
Sito commerciale in
‘Area ex Aquila’
Isocrone:
30’
20’
10’
Chilom etri
Riferimenti bibliografici
w Boffi M., Scienza dell’Informazione Geografica
– Introduzione ai GIS, Zanichelli, Bologna,
2004
w Jenks G. F. and Caspall F. C., Error on
choroplethic maps: definition, measurement,
reduction, Annals of the Association of
American Geographers, 1971, 61-2, pp. 217-
244
w Robinson A. H., Morrison J. L., Muehrcke P.
C., Kimerling A. J., Guptill S. C., Elements of
Cartography, John Wiley and Sons, New York,
1995