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COMPUTER.
che cos’è il sistema binario e che differenza c’è tra bit e byte;
unità informatiche: quali sono e come si misurano;
che cos’è il software e quante tipologie ne esistono;
che cos’è un sistema operativo;
che cos’è il browser;
che cos’è un file;
che cosa sono i pixel, la codifica ASCII e la codifica Unicode.
che cos’è un algoritmo in generale e in informatica;
che cos’è il firmware e che differenza c’è tra BIOS e UEFI;
che cos’è un indirizzo IP e che differenza c’è tra un indirizzo IP statico, uno
dinamico, uno pubblico e uno privato.
Nell’immagine illustrata qui sopra è possibile vedere quali sono le componenti hardware
che normalmente si trovano all’interno del case di un qualunque PC. In particolare:
la scheda madre (2), con a bordo la CPU (3), l’interfaccia ATA (4), la memoria RAM (5),
gli slot di espansione (6), e le eventuali schede elettroniche;
l’alimentatore (7);
il lettore CD/DVD (8);
e infine il disco fisso (9).
All’esterno del case di un qualunque PC, è invece solitamente possibile trovare
il monitor (1), la tastiera (10) ed il mouse (11). Se casomai volessi avere maggiori informazioni
riguardo il funzionamento delle componenti hardware interne presenti in un qualsiasi PC,
potresti comunque consultare questo apposito articolo, mentre, se casomai volessi
sapere come utilizzare al meglio la tastiera del PC ed il mouse, potresti invece
consultare quest’altro articolo.
CHE DIFFERENZA C’È TRA INPUT ED OUTPUT?
Le apparecchiature elettroniche, chiamate in gergo periferiche, che consentono di acquisire
prima i dati dall’esterno e poi di inserirli dentro il computer, prendono il nome
di periferiche di input. Tra le periferiche di input più diffuse è possibile trovare la tastiera,
il mouse, il touchpad (si pronuncia tàchpad), lo scanner, il microfono e la webcam (si
pronuncia uebcàm). Le periferiche che consentono di mostrare all’esterno i risultati
dell’elaborazione da parte del computer prendono invece il nome di periferiche di output (si
pronuncia àutput). Le periferiche di output più diffuse sono normalmente
il monitor, la stampante, i diffusori per l’audio, cioè gli altoparlanti, e le comuni cuffie.
Oltre alle periferiche di input e alle periferiche di output, in commercio è comunque
possibile trovare anche delle particolari periferiche che fanno sia da input che da output,
proprio come, ad esempio, lo schermo touchscreen (si pronuncia tàchscriin) di un tablet o di
uno smartphone. In quest’ultimo caso si parlerà, però, di periferiche di I/O, ovvero di
periferiche di input/output.
Connettore USB.
…la parallela, chiamata anche LPT ed utilizzata per collegare le vecchie stampanti, la seriale,
detta anche COM, la FireWire, ormai in disuso (si pronuncia comunque fàiruer), la PS/2,
utilizzata per collegare le vecchie tastiere e i vecchi mouse, la VGA, utilizzata, ad esempio,
per collegare la scheda video del PC ad un vecchio monitor CRT, l’Ethernet, utilizzata per
collegare i router o altre periferiche del genere, e gli spinotti, chiamati connettori jack (si
pronuncia gièc), utilizzati per collegare ad esempio il microfono, le cuffie e gli
altoparlanti stereo. C’è da dire, però, che la maggior parte di queste interfacce esterne
vengono solitamente chiamate anche porte. Infatti, piuttosto che di, ad esempio, interfaccia
USB, normalmente sentirai spesso parlare di porta USB.
I computer desktop (si pronuncia dèsctop), detti anche computer fissi, vengono chiamati così
proprio perché sono progettati per poter essere posizionati sopra un tavolo (desktop in
inglese significa appunto scrivania o tavolo). I PC di questa tipologia offrono, in generale,
delle prestazioni mediamente superiori rispetto alle altre tipologie di computer presenti sul
mercato. Se vuoi comunque avere maggiori informazioni riguardo le componenti interne
ed esterne di un computer, ti consiglio vivamente di leggerti questo apposito articolo.
COMPUTER PORTATILI
Gli smartphone (si pronuncia smartfòn) non sono altro che dei particolari telefoni
cellulari dotati di un ampio schermo tattile nonché di funzionalità proprie dei computer.
Con uno smartphone è possibile, ad esempio, effettuare delle telefonate, navigare
su Internet, inviare e/o ricevere dei messaggi di testo e/o dei messaggi di posta elettronica,
giocare con qualche videogame, ascoltare della musica, scattare delle fotografie, guardare
dei film, e altre interessanti cose di questo tipo. Se casomai volessi comprare uno
smartphone, ti consiglio comunque di dare un’occhiata a questoapposito articolo.
COSA SONO I COMPUTER PALMARI?
I PDA, il cui termine deriva dall’acronimo inglese di personal digital assistant, sono dei
computer di ridotte dimensioni che permettono di essere trasportati facilmente
nel palmo di una mano e che, alle volte, vengono accompagnati da uno stilo che consente di
scrivere e digitare agevolmente sul loro schermo tattile. C’è da dire, comunque, che
questi dispositivi sono ormai piuttosto rari da trovare in commercio in quanto sono stati
ampiamente sostituiti dai più moderni smartphone.
COSA SONO I TABLET?
I tablet non sono altro che dei dispositivi dotati di caratteristiche hardware e software
proprie degli smartphone che, a seconda dei casi, consentono di sostituire o meno un
computer portatile. Se vuoi avere maggiori informazioni riguardo i tablet, ti consiglio
comunque di dare un’occhiata a questo apposito articolo.
Arrivati dunque a questo punto dovresti aver finalmente capito cosa sono e a cosa servono i
computer fissi, i computer portatili, gli smartphone, i palmari e i tablet.
L’UNITÀ DI SISTEMA
L’unità di sistema è una periferica esterna del computer, ha una forma rettangolare, e viene
generalmente indicata con il termine di case (si pronuncia chèis). All’interno del case è
possibile trovare tutte le componenti elettroniche necessarie che permettono al computer
di funzionare, ovvero:
il processore, detto anche CPU, che rappresenta, in poche parole, il “cervello” del
computer;
la memoria ad accesso causale, chiamata semplicemente RAM, che permette di
archiviare temporaneamente le informazioni quando il computer è acceso. Infatti, quando
il computer viene spento, le informazioni contenute all’interno della memoria RAM
vengono automaticamente cancellate;
il disco fisso, dall’inglese hard disk (si pronuncia ard disc), sul quale è possibile creare
e/o archiviare i propri file (si pronuncia fàil), in maniera tale da poter essere riutilizzati
anche dopo aver spento il computer;
la scheda video, che consente di elaborare e visualizzare le immagini sullo schermo;
la scheda madre, che consente fisicamente di attaccare tutte le componenti presenti
all’interno del computer, sulla quale, tra le altre cose, viene anche integrata la scheda audio;
e l’alimentatore, che fornisce l’energia elettrica necessaria per alimentare
correttamente le varie componenti all’interno del computer.
Sulla parte frontale del case è di solito possibile trovare invece le unità
ottiche CD/DVD/Blu-ray, l’unità floppy disk – non più presente sui computer moderni –,
e/o un eventuale lettore di schede di memoria. Sul retro del case è possibile trovare infine
una serie di porte, tra le quali le cosiddette porte USB, che non fanno altro che
permettere di collegare gli altoparlanti, la tastiera, il mouse, il monitor, la stampante, e
tutte le altre periferiche esterne.
IL MOUSE
Il mouse (si pronuncia màus) non è altro che una periferica esterna del PC che consente di
interagire direttamente con gli elementi presenti sullo schermo del computer. In
commercio ne esistono di diverse forme e di diversi tipi ma sono tutti generalmente dotati
di un pulsante destro, di un pulsante sinistro, e di un pulsante centrale, quest’ultimo
chiamato, solitamente, rotellina.
LA TASTIERA
La tastiera è una periferica esterna del PC che serve principalmente per inserire del testo
nonché per comandare il computer stesso. Se casomai volessi avere maggiori informazioni
su come utilizzare sia la tastiera che il mouse ti consiglio comunque di
leggerti questo apposito articolo.
IL MONITOR
Il monitor è una periferica esterna del PC che consente di visualizzare il testo e le immagini
che vengono generate dalla scheda video del computer. La dimensione dello schermo viene
misurata in pollici mentre la risoluzione, espressa in pixel, indica la qualità con la quale
vengono riprodotte le immagini sullo schermo, di conseguenza maggiore sarà la risoluzione
dello schermo e migliore sarà la qualità di tutto ciò che verrà visualizzato sul monitor.
In commercio esistono principalmente due categorie di monitor: i monitor CRT,
dall’acronimo inglese di cathode ray tube, cioè a tubo catodico, e i monitor LCD,
dall’acronimo inglese di liquid crystal display, ossia schermo a cristalli liquidi. I monitor CRT
sono comunque ormai in disuso in quanto i monitor LCD, oltre ad essere molto più leggeri
e sottili, molto spesso consumano anche meno corrente.
LA STAMPANTE
La stampante è una periferica esterna del computer che consente di “trasferire” immagini
e/o testi dal PC al semplice foglio di carta. Fondamentalmente in commercio esistono
soltanto due tipologie di stampanti:
Lo scanner è una periferica esterna del computer che permette di scannerizzare i documenti
o le foto. In poche parole, lo scanner ha la funzione opposta rispetto a quella di una
comune stampante, ovvero “trasferisce” immagini e/o testi dal semplice foglio di carta al
computer.
GLI ALTOPARLANTI
Gli altoparlanti sono una periferica esterna del computer ed hanno soltanto lo scopo di
riprodurre i suoni emessi dalla scheda audio del PC. Generalmente sono due, in maniera
tale da poter creare un effetto stereo, ma alcuni modelli possono essere anche dotati di
un subwoofer, il quale permette di far ottenere dei suoni ancora migliori.
IL MODEM
Il modem è una periferica esterna del computer che, coadiuvato da un altro dispositivo
esterno, chiamato router (si pronuncia rùter), ha lo scopo di far collegare ad Internet il
proprio computer. Se casomai volessi avere maggiori informazioni su come funzionano
entrambi questi dispositivi, ti consiglio comunque di leggerti questo apposito articolo.
Arrivati dunque a questo punto dovresti aver finalmente capito quali sono le componenti di
un computer.
Subito dopo la CPU è possibile trovare invece la memoria primaria, chiamata anche memoria
centrale, memoria principale o semplicemente RAM, che non è altro che una memoria
temporanea contenente tutti i dati e le istruzioni che vengono prelevati dalla memoria di
massa, in attesa che questi siano a loro volta prelevati ed elaborati da parte del processore:
Subito dopo la CPU è possibile trovare invece la memoria primaria, chiamata anche memoria
centrale, memoria principale o semplicemente RAM, che non è altro che una memoria
temporanea contenente tutti i dati e le istruzioni che vengono prelevati dalla memoria di
massa, in attesa che questi siano a loro volta prelevati ed elaborati da parte del processore:
Varie tipologie di memoria RAM.
Per salvare perennemente le informazioni nel computer, c’è bisogno invece di un’altra
componente che viene chiamata memoria secondaria, memoria di massa o
semplicemente disco fisso (quest’ultimo, volendo, nei computer più moderni, può anche
essere sostituito o affiancato dalle nuove unità a stato solido). Il disco fisso, in poche parole,
ha il delicato compito di memorizzare le diverse informazioni presenti nel computer, in
maniera tale da poter essere poi riutilizzate anche dopo aver spento fisicamente il PC:
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Informatica Generale
Unità informatiche: quali sono e come si misurano
A quanti mega va la tua connessione? Quanti giga pesa questo film? Di quanti tera è il tuo hard
disk? Queste sono solo alcune di tutte le tipiche domande che oramai
sentiamo ripetutamente ogni giorno. Ma che cos’è di preciso un mega, un giga o un tera? E
che differenza c’è tra bit e byte? Per rispondere a queste e ad altre domande del genere
eccoti perciò un semplice articolo nel quale andrò a spiegarti quali sono e come si misurano
le unità informatiche.
il bit per secondo, il cui corretto simbolo è bit/s, talvolta però indicato anche
come bps o b/s, che non rappresenta altro che l’unità di misura della quantità di
informazione trasmessa su un canale di comunicazione;
il kilobit per secondo, il cui corretto simbolo è kbit/s, talvolta però indicato anche
come kbpso kb/s, che corrisponde semplicemente a 1.000 bit per secondo;
il megabit per secondo, il cui corretto simbolo è Mbit/s, talvolta però indicato anche
come Mbps o Mb/s, che corrisponde semplicemente a 1.000 kilobit per secondo;
il gigabit per secondo, il cui corretto simbolo è Gbit/s, talvolta però indicato anche
come Gbps o Gb/s, che corrisponde semplicemente a 1.000 megabit per secondo.
Queste e altre simili unità di misura sono solitamente utilizzate per indicare la velocità
massima di trasmissione dei dati su una comune rete informatica. Ad esempio, se a casa
hai una connessione ADSL da 7 mega, vorrà dire che la tua connessione avrà una velocità
in download di, al massimo, 7 Mbit/s. Di conseguenza, siccome un bit equivale ad 1⁄8 di
byte, potrai scaricare al massimo a 7 x 1⁄8 = 0,875 MB/s, ovvero al massimo a
0,875 megabyte al secondo. In aggiunta al bit per secondo e ai suoi multipli più diffusi, altre
unità di misura molto utilizzate nell’informatica quotidiana sono anche:
gli hertz (il cui corretto simbolo è Hz), che insieme ai più utilizzati
multipli megahertz (il cui corretto simbolo è MHz) e gigahertz (il cui corretto simbolo è GHz),
vengono soprattutto impiegati per indicare la frequenza di lavoro di un
determinato processore. Ad esempio, un processore Intel può essere venduto con una
frequenza di lavoro di 3.600 MHz, ossia di 3,6 GHz;
i pixel, che insieme al più famoso multiplo megapixel, vengono solitamente impiegati
o per indicare il numero di pixel che compongono una particolare immagine, o per indicare
la risoluzione di un determinato schermo. Quest’ultima, viene comunque in genere
espressa come prodotto tra i pixel distribuiti in larghezza e i pixel distribuiti in altezza. Ad
esempio, se un monitor ha una risoluzione di 1.280 × 720 pixel significa che sull’asse
orizzontale del monitor possono esserci al massimo 1.280 pixel mentre sull’asse verticale
possono essercene al massimo 720;
i pollici, il cui corretto simbolo è in o il doppio apice “, che vengono sempre utilizzati
per indicare le dimensioni della diagonale di un qualunque schermo. Ad
esempio, 5,5″, 10,1″, 24″, 50″, e così via dicendo.
Arrivati dunque a questo punto dovresti aver finalmente capito sia quali sono le unità
informatiche, sia come si misurano le unità informatiche.
Windows (si pronuncia uìndovs), che corrisponde al sistema operativo della Microsoft
(si pronuncia màicrosoft), ed in pratica rappresenta proprio il sistema operativo più diffuso,
del quale l’ultima versione disponibile nel momento in cui scrivo è Windows 10. I vantaggi
principali di un sistema operativo Windows sono riconducibili al fatto che è facile sia da
imparare che da usare, ma soprattutto che si tratta di un sistema operativo universalmente
supportato. Utilizzando infatti un sistema operativo Windows, non ci dovrebbero mai
essere problemi di compatibilità con la quasi totalità delle periferiche e dei software
presenti in commercio. Gli svantaggi principali di un sistema operativo Windows sono che
si tratta di un sistema operativo a pagamento, che solitamente è più soggetto
ai virus informatici, a causa della sua enorme diffusione, e che per un motivo o per un altro
può creare più problemi rispetto ad altri sistemi operativi esistenti;
Linux (si pronuncia lìnucs), che corrisponde all’erede di uno dei primi sistemi
operativi mai esistiti, e l’ultima versione disponibile nel momento in cui scrivo è la 4.15.7.
Di distribuzioni del sistema operativo Linux ne esistono davvero tante ma quello che le
accomuna tutte sono il fatto che si tratta di un sistema operativo libero, cioè aperto, o
meglio ancora gratuito, e che oltre ad offrire una vasta scelta di programmi del tutto
gratuiti, risulta anche essere leggero ed adattabile ad ogni esigenza. Lo svantaggio
principale di un sistema operativo Linux è invece dato dalla iniziale difficoltà nell’imparare
ad usarlo, soprattutto per gli utenti alle prime armi. Proprio per questo motivo non è
molto diffuso e non si trova tanto facilmente sui computer, per così dire, di “tutti i giorni”;
macOS, dall’acronimo inglese di macintosh operating system, che corrisponde al
sistema operativo della casa produttrice Apple (si pronuncia èppol) dedicato ai
computer Macintosh(si pronuncia mèchintosh), e l’ultima versione disponibile nel momento
in cui scrivo è la 10.13.3. A causa della sua natura votata alla completa chiusura, macOS
richiede driver e programmi sviluppati appositamente per lui. Allo stesso tempo, però,
macOS permette di usare più facilmente tutti i più disparati prodotti della Apple, ha
un’interfaccia decisamente più fruibile, ed inoltre è meno soggetto a virus e a potenziali
problemi di stabilità. Purtroppo, però, per questo sistema operativo esistono solitamente
meno programmi rispetto agli altri sistemi operativi esistenti. Tuttavia, col passare del
tempo, bisogna anche dire che questa differenza si è veramente ridotta, come anche i
potenziali problemi di compatibilità che potevano sorgere tra i vari sistemi operativi.
Ma quindi, quale sistema operativo scegliere? Diciamo che non esiste una risposta precisa a
questa domanda poiché dipende, più che altro, dalle proprie necessità. In ogni caso, se hai
iniziato ad usare da poco il computer e non vuoi incorrere in fastidiosi problemi di
compatibilità, o più semplicemente non vuoi spendere molto, il mio consiglio è allora
quello di scegliere l’ultima versione del sistema operativo Windows. Se invece sei un utente
medio allora la scelta può ricadere anche tra Linux e macOS a seconda che tu voglia un
sistema operativo completamente gratuito come il primo, che tra l’altro permette di
essere provato senza neanche essere installato, ma che all’inizio risulta essere un po’ più
difficile da imparare, oppure uno molto più semplice e sicuro come il secondo, ma che,
purtroppo, viene venduto ad un prezzo decisamente maggiore, visto che quest’ultimo,
almeno in teoria, è disponibile solamente per i costosi computer della Apple.
Ecco un esempio che mostra come attraverso i pixel è costituita in realtà una qualunque
immagine digitale.
…sia la dimensione del file dell’immagine in questione, che a seconda dei casi potrà perfino
superare le decine di MB per una singola immagine. Per cercare di risolvere questo
problema relativo alle dimensioni dei file delle immagini, si è dunque soliti utilizzare delle
particolari tecniche di compressione che non fanno altro che comprimere appunto la
dimensione del file senza comprometterne però molta della sua qualità. A tal proposito, le
tecniche più comunemente utilizzate per comprimere un’immagine digitale prendono il
nome di jpeg (.jpg), bitmap (.bmp) e gif (.gif), riconoscibili mediante l’estensione del file
stesso, cioè mediante le tre lettere che seguono il nome del file. Ad
esempio, Arcobaleno.jpg indica che l’estensione del file chiamato Arcobaleno è proprio .jpg.
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Informatica Generale
Che cos’è un algoritmo in generale e in informatica?
1. inizia lo spuntino
2. hai a disposizione qualcosa da poter mangiare?
3. mangia
4. hai ancora fame?
5. fine dello spuntino
L’algoritmo esposto in questo modo risulta piuttosto difficile da comprendere. Tuttavia,
rappresentando il suddetto algoritmo attraverso un semplice diagramma di flusso, sarà
molto più facile capirne il funzionamento: