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A
IMPIANTI DI CAVI PER TELECOMUNICAZIONI
TT239/2018
rev. A
IMPIANTI DI CAVI
PER
TELECOMUNICAZIONI
Indice
1 INTRODUZIONE ................................................................................................................................................ 4
e-POD banca dati documentale RFI - download effettuato il 10/06/2020 08:09:28 - stato di vigenza: IN VIGORE - livello di riservatezza Uso pubblico
1 Introduzione
1.1 Oggetto e scopo
e-POD banca dati documentale RFI - download effettuato il 10/06/2020 08:09:28 - stato di vigenza: IN VIGORE - livello di riservatezza Uso pubblico
La presente specifica tecnica fissa le prescrizioni riguardanti le modalità di posa e installazione di cavi
a fibre ottiche o a coppie in rame per telecomunicazioni in esterno sulla sede ferroviaria di RFI (in
rilevati, trincee, viadotti, gallerie, piazzali ecc.).
La presente specifica non riguarda la posa di cavi all’interno degli edifici, se non per la parte
riguardante l’ingresso e terminazione dei cavi provenienti dall’esterno.
La presente specifica non riguarda la posa di cavi radianti per impianti di radioestensione in galleria
rispetto alla quale occorre far riferimento alla specifica tecnica TT589 nell’edizione in vigore.
La posa dei cavi per telecomunicazioni per gli impianti inerenti la sicurezza in galleria deve rispettare
quanto prescritto dalla specifica TT598 oltre a quanto previsto dalla presente specifica per quanto
applicabile.
La specifica si applica nel caso di realizzazione di nuovi impianti o di rinnovo di impianti esistenti.
Eventuali deroghe a quanto prescritto potranno essere applicate per la manutenzione di impianti
esistenti già in esercizio.
La presente specifica contiene in particolare le prescrizioni riguardanti:
- le diverse tipologie di cavi da utilizzare;
- le possibili infrastrutture e tipologie di posa da utilizzare;
- le modalità di realizzazione di giunzioni, derivazioni, terminazioni e sezionamenti;
- i criteri di progettazione degli impianti e la documentazione di progetto;
- le prove e le verifiche tecniche di accettazione degli impianti stessi.
Le installazioni realizzate dovranno essere pienamente rispondenti a tutte le leggi, i regolamenti e le
normative nazionali ed europee vigenti in materia di realizzazione ed esercizio degli impianti in
questione. Fatto salvo la predetta rispondenza, tutte le opere realizzate dovranno rispondere alle
prescrizioni della presente specifica.
Tutti i materiali e componenti utilizzati dovranno essere selezionati tra quelli di tecnologia più
aggiornata ed avanzata. In particolare tutti i materiali forniti dall’appaltatore dovranno essere provvisti
di marchio CE e protetti opportunamente sia durante il trasporto sia durante eventuali fasi di
immagazzinamento. A posa avvenuta l’Appaltatore sarà responsabile del corretto mantenimento delle
installazioni e dei materiali sino al collaudo tecnico e alla corrispondente accettazione dell’impianto da
parte di RFI.
I materiali e i componenti utilizzati per realizzare l’impianto devono essere garantiti dai rispettivi
fornitori per una durata funzionale di almeno 25 anni, qualora correttamente installati e regolarmente
sottoposti alle attività di manutenzione per essi previste.
La presente specifica annulla e sostituisce i seguenti capitolati RFI: TT239 ed. ; TT239/1; TT239/2;
TT239/3; TT375.
[R1] RFI TT528 specifica tecnica di fornitura di cavi per telecomunicazioni a fibre ottiche
monomodali;
[R2] RFI TT531: specifica tecnica di fornitura di cavi per telecomunicazioni a fibre ottiche
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multimodali;
[R3] RFI TT242: specifica tecnica di fornitura di cavi principali per telecomunicazioni a coppie in
rame;
[R4] RFI TT241: specifica tecnica di fornitura di cavi secondari per telecomunicazioni a coppie in
rame;
[R5] RFI TT413: specifica tecnica di fornitura di cavi per telecomunicazioni a 4 coppie in rame;
[R6] RFI DTC ST E SP IFS ES 728 A: sicurezza elettrica e protezione contro le sovratensioni per
gli impianti elettrici ferroviari in bassa tensione;
[R7] CEI EN 50411-2-2 Specifica di prodotto di schede di giunzione e muffole da utilizzare nei
sistemi di comunicazione in fibra ottica - Parte 2-2: Muffole di giunzione ermetiche a vasca di
Tipo 1, per le Categorie S & A;
[R8] CEI EN 50411-2-3 Specifica di prodotto di schede di giunzione e muffole da utilizzare nei
sistemi di comunicazione in fibra ottica - Parte 2-3: Muffole di giunzione ermetiche di linea di
Tipo 1, per Categorie S & A;
[R9] CEI EN 50411-2-4: Specifica di prodotto di schede di giunzione e muffole da utilizzare nei
sistemi di comunicazione in fibra ottica - Parte 2-4: Muffole di giunzione ermetiche a cupola di
Tipo 1, per le categorie S & A;
[R10] CEI EN 50122-1: Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane - Impianti fissi
- Sicurezza elettrica, messa a terra e circuito di ritorno Parte 1: Provvedimenti di protezione
contro lo shock elettrico;
[R11] CEI EN 103-6: Protezione delle linee di telecomunicazione dagli effetti dell’induzione
elettromagnetica provocata dalle linee elettriche vicine in caso di guasto;
[R12] CEI EN 11-17: Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione pubblica di energia
elettrica Linee in cavo;
[R13] CEI EN 61386-1: Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Parte 1: Prescrizioni
generali;
[R14] CEI EN 61386-21: Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Parte 21: Prescrizioni
particolari per sistemi di tubi rigidi e accessori;
[R15] CEI EN 61386-24: Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche Parte 24: Prescrizioni
particolari - Sistemi di tubi interrati;
[R16] RFI TT589: linee guida per il tracciamento e la posa in opera di sistemi di supporto per cavo
radiante nelle gallerie ferroviarie.
[R17] RFI TT598: impianti di telecomunicazioni per la sicurezza nelle gallerie;
[R18] REGOLAMENTO (UE) N. 305/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL
CONSIGLIO del 9 marzo 2011 che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione
dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio;
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[R19] EN 50575: Cavi per energia, controllo e comunicazioni - Cavi per applicazioni generali nei
lavori di costruzione soggetti a prescrizioni di resistenza all'incendio.
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2 TIPOLOGIE DI CAVI
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Riguardo al tipo di fibre contenute nei cavi si fa notare che i cavi di Tabella 2-1 con fibre
monomodali contengono solo fibre di tipo G.652.
Al riguardo è noto che in diversi impianti realizzati sulle linee AV di RFI sono presenti cavi misti
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contenenti sia fibre monomodali G.652 sia fibre monomodali G.655. I predetti cavi misti, dato il
limitato valore aggiunto degli stessi, non sono però stati successivamente inseriti nelle specifiche
tecniche di fornitura di RFI.
Inoltre, le fibre G.652 possono essere giuntate anche con le fibre G.655, con l’accortezza però che il
valore di attenuazione media a 1550 nm di una giunzione mista G.652-G.655, valutabile nell’ordine di
0,15 dB, è superiore a quella delle giunzioni tra fibre omogenee (0,08 dB).
Per quanto sopra, nel rinnovo parziale o totale di impianti di cavi a fibre ottiche sulle tratte AV, è
raccomandato in via generale l’utilizzo dei cavi con sole fibre monomodali G.652 definiti dalla
specifica di fornitura TT528 di RFI.
Eventuali deroghe a quanto sopra indicato dovranno essere sottoposti sempre all’approvazione di
RFI dandone evidenza e motivazione nel progetto.
I cavi per telecomunicazioni di cui al precedente paragrafo possono essere funzionalmente suddivisi
in cavi Principali e cavi Secondari.
I cavi Principali sono quelli da utilizzare per i collegamenti di lunga distanza e, salvo casi particolari,
devono essere del tipo a fibre ottiche con capacità pari a 64, 48 o 32 fibre, conformi alla specifica RFI
TT528 edizione in vigore.
La posa di cavi principali per telecomunicazioni a coppie in rame è in genere da evitare e deve essere
adottata solo qualora strettamente necessaria; al riguardo si raccomanda che il rinnovo degli impianti
tecnologici sia progettato in modo da evitare la necessità di detta posa, prevedendo, laddove
possibile, la sostituzione dei sistemi trasmissivi che utilizzano le coppie in rame con analoghi sistemi
che utilizzano supporti a fibre ottiche. Nei casi particolari in cui in cui si giunga a posare un cavo
principale in rame, il cavo deve essere conforme alla specifica RFI TT242/S.
I cavi Secondari sono quelli da utilizzare per i collegamenti di breve distanza o locali ed in particolare
per eseguire brevi derivazioni dai cavi principali. Come cavi secondari possono essere utilizzati, a
seconda del tipo di impianto da realizzare, sia i cavi a fibre ottiche con capacità di 48, 32 o 16 fibre
ottiche conformi alla specifica tecnica di fornitura TT528 sia cavi a coppie in rame conformi alle
specifiche TT241/S e TT242/S.
I cavi a 16 e 32 f.o. devono inoltre essere utilizzati anche per gli interventi di riparazione o
sostituzione di brevi tratti sui cavi esistenti a 8 e 24 fibre (non più previsti dalle specifiche tecniche di
fornitura).
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3.1 Generalità
Le tipologie di posa cavi consentite sono suddivise nelle due seguenti categorie principali:
- Posa a terra, utilizzabile sia per cavi a fibre ottiche sia per cavi con coppie in rame;
- Posa aerea su palificata TE, utilizzabile solo per cavi a fibre ottiche;
I paragrafi successivi riportano le prescrizioni da osservare per le diverse tipologie di posa consentite,
la scelta della tipologia di posa da applicare deve essere determinata in fase di progetto sulla base dei
vincoli di progetto. In genere devono essere selezionate tipologie di posa che consentano:
- la corretta funzionalità ed il corretto esercizio dell’impianto;
- l’adeguata protezione e assicurazione dei cavi rispetto a furti e/o danneggiamenti esterni;
- la facilità di manutenzione e modifica dell’impianto;
- il riutilizzo dell’infrastruttura di posa esistente.
Tutti i lavori di posa e installazione dovranno essere eseguiti nel rispetto delle norme e dei
regolamenti vigenti e in coerenza con la progettazione esecutiva approvata dalla direzione lavori.
I lavori devono essere eseguiti con mezzi e modalità tali da non arrecare danno in alcun modo ad
infrastrutture e manufatti esistenti, alla sede di posa e all’ambiente in genere. Tutte le operazioni di
posa e installazione devono essere eseguite in modo da non danneggiare in alcun modo il cavo e
l’accessoristica di posa, evitando in particolare che il cavo o altri componenti siano sottoposti a sforzi
di trazione o altre sollecitazioni meccaniche maggiori di quelli consentiti ovvero che il cavo sia
trascinato. In particolare occorre assicurarsi che la protezione del cavo non subisca lesioni o altri
danni.
I raggi di curvatura dei cavi installati non dovranno essere inferiori a quelli indicati nelle specifiche
tecniche di fornitura di riferimento.
Tutti i lavori di posa che necessitano dell’esecuzione di scavi devono essere eseguiti in modo da
produrre quantità ridotte di materiale da trasportare a discarica.
I materiali di risulta degli scavi che non debbano essere impiegati per rinterri devono essere
allontanati quanto prima dal cantiere e smaltiti secondo le indicazioni fornite dalla direzione lavori.
Per quanto riguarda la posizione dei cunicoli rispetto al binario, allo scopo di evitare e limitare, per
quanto possibile, situazioni d’interferenza con i blocchi di fondazione della palificazione TE, i
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suddetti cunicoli dovranno essere posati dalla parte in cui maggiore è lo spazio disponibile nella
piattaforma e comunque all’estremità della stessa, senza interessare però la scarpata, e tenendo conto
che, in caso di rinnovo della linea di contatto, i pali TE potranno essere spostati verso l’esterno della
piattaforma per attuare le nuove distanze sostegno-rotaia.
La suddetta posizione dei cunicoli affioranti va in ogni caso definita, tratta per tratta, nella
progettazione definitiva e riportata nei documenti di progetto per la conseguente approvazione e, di
norma, non dovrà ricadere nella fascia adiacente alla rotaia esterna interessata dai lavori di rinnovo
dell'armamento (m 1,50 circa).
La posa dei cunicoli non dovrà costituire intralcio né al normale deflusso delle acque dalla
piattaforma, né alla percorribilità dei sentieri pedonali di cui all’art. 8 della legge n°191/74 ed all’art.6
del D.P.R. n°469/79.
In deroga a quanto sopra riportato, previa approvazione di RFI e della direzione lavori, il cavo potrà
essere posato sul lato interno della palificata TE solo qualora tale tipo di posa si renda necessaria per
condizioni di particolare difficoltà presentate dalla sede; la maggior lunghezza di cavo conseguente
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alle variazioni dell'andamento planimetrico non potrà superare il 4% della lunghezza che si sarebbe
avuta in assenza di blocchi di fondazione dei pali.
L’andamento plano-altimetrico dello scavo dovrà essere in ogni caso definito in dettaglio nel progetto
esecutivo di impianto.
Le protezioni utilizzate (cunicoli/canalette/tubi) devono essere posate direttamente sul fondo ben
spianato dello scavo. Il fondo dello scavo deve presentare un piano d’appoggio regolare, privo di
sassi o spuntoni con un letto di sabbia o altro materiale inerte a granulometria fine di spessore pari a
5 cm. Il letto di posa deve essere accuratamente compattato in modo da permettere una uniforme
ripartizione dei carichi lungo la condotta.
La posa delle protezioni deve essere eseguita, tra pozzetto e pozzetto, con andamento il più possibile
regolare. Prima del rinterramento devono essere corretti gli eventuali serpeggiamenti delle protezioni
che possono verificarsi durante la fase di posa e le protezioni devono essere ricoperte di uno strato di
sabbia o di altro materiale inerte a granulometria fine di adeguato spessore (5-10 cm).
Il rinfianco del cavidotto dovrà essere eseguito nel miglior modo possibile, usando materiali
perfettamente costipabili, mentre sono da escludere, a meno di condizioni eccezionali, terreni di
natura organica, torbosi melmosi, argillosi a causa del loro alto contenuto d'acqua che ne impedisce la
costipazione.
In caso di posa su fondo roccioso le protezioni dovranno essere collocate sul fondo di uno scavo
eseguito in modo che la generatrice superiore del cavo in esse contenuto sia, rispetto al punto più
basso del piano di banchina, ad una profondità di almeno 200 mm, ed inoltre le protezioni dovranno
risultare appoggiate su tutta la loro lunghezza e bene assicurate nello scavo; pertanto dovranno essere
eliminati tutti gli spuntoni di roccia che emergessero dal fondo dello scavo e questo dovrà essere
comunque regolarizzato con uno strato di almeno 5 cm di sabbia di fiume o di cava sul quale le
protezioni saranno assestate.
La posa aerea consiste nell’installazione dei cavi tramite fissaggio dei cavi stessi su pali a un’altezza
opportuna. La posa aerea è consentita solo per le tipologie di cavi dielettrici autoportanti a fibre
ottiche definite nella specifica tecnica TT528 edizione in vigore. Non è quindi di norma consentita la
posa aerea di cavi per telecomunicazioni con conduttori metallici (in particolare di cavi a coppie in
rame) o di cavi a fibre ottiche con armatura metallica.
Tutte le indicazioni per la posa aerea riportate nella presente specifica, sono da intendersi come
riferimento generale ai fini della standardizzazione di principio degli impianti e devono essere
rispettate salvo particolari esigenze di progetto. È obbligo dell’Appaltatore individuare i casi in cui
dette indicazioni non risultino applicabili e tener conto di ciò ai fini della progettazione.
Il fissaggio dei cavi ai pali è effettuato tramite opportuni sistemi di ormeggio e sospensione descritti
in maggior dettaglio nei successivi paragrafi. I cavi ottici dielettrici sopra citati sono autoportanti e
pertanto non è previsto, né di norma consentito, l’utilizzo di funi portanti aggiuntive per il supporto
dei cavi stessi.
Fermo restando quanto di seguito specificato in merito alla posa aerea, il progetto di posa deve essere
redatto dall’Appaltatore tenendo conto che, usando i cavi dielettrici autoportanti di cui sopra, deve
essere possibile realizzare campate di lunghezza fino a 70 m.
Per la posa aerea dei cavi devono essere di norma utilizzati i pali e i portali di RFI già esistenti
impiegati per il sostegno della catenaria della linea di trazione elettrica (sostegni TE). In caso di
necessità potranno essere eventualmente utilizzati pali dedicati di nuova posa di cui al successivo
parag. 3.3.4.
È escluso in ogni caso l’utilizzo di pali o sostegni di qualsiasi altro tipo tra i quali si rammentano, a
puro titolo esemplificativo, i sostegni utilizzati solo per segnali ferroviari.
Inoltre, di norma, non è consentito utilizzare sostegni TE nei quali è già posato un altro cavo aereo di
telecomunicazioni; può essere comunque richiesta deroga per la posa di un secondo cavo aereo in
aggiunta ad uno già presente, previa redazione della relativa relazione di asseverazione statica e
autorizzazione delle S.O. centrali di RFI competenti.
La posa del cavo sui sostegni deve essere progettata ed effettuata in modo tale che in tutte le
condizioni di esercizio sia sempre verificato il rispetto delle prescrizioni relative al PMO (Profilo
Minimo Ostacoli) ammesso sulla linea ferroviaria sede dell’installazione e il rispetto delle distanze di
sicurezza dalle infrastrutture esistenti.
La posa deve altresì essere progettata ed effettuata in modo che la freccia iniziale del cavo sul piano
verticale non sia superiore all’1% della lunghezza della campata e che siano rispettati i limiti meccanici
del cavo stesso, dei sostegni TE e degli eventuali nuovi pali.
Il cavo non deve mai essere posato nell’interbinario.
L’Appaltatore deve eseguire la tesatura del cavo utilizzando apparati dinamometrici per la regolazione
del tiro al fine di garantire il rispetto dei limiti di tiro previsti nel progetto, dei limiti strutturali del
cavo stesso, dei sostegni TE e degli eventuali nuovi pali, sia durante le fasi di installazione che di
esercizio, tenendo conto dei necessari margini di sicurezza.
La prima modalità prevede di eseguire l’installazione del cavo in un'unica fase di posa, fissando lo
stesso direttamente nella posizione definitiva prevista dagli schemi di posa di progetto.
La seconda modalità prevede invece l’esecuzione dell’installazione tramite due differenti fasi di posa,
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temporalmente distinte: nella prima fase si esegue la posa del cavo in una posizione provvisoria (ad
una quota ridotta rispetto alla quota di installazione di progetto) e nella seconda fase si completa
l’installazione spostando il cavo dalla posizione provvisoria alla posizione definitiva prevista dagli
schemi di posa di progetto. Questa seconda modalità è consentita ai fini di ridurre al minimo, laddove
possibile, le operazioni di posa che richiedono la disalimentazione della linea di contatto e di
conseguenza l’interruzione della circolazione dei treni.
Tutte le operazioni di posa devono essere in ogni caso eseguite nel rispetto dei vincoli prescritti dalle
norme di legge e dalle norme RFI, con particolare riferimento a quelle sulla sicurezza, e tenendo
conto delle interruzioni della circolazione treni rese disponibili da RFI stessa.
I successivi paragrafi riportano ulteriori dettagli circa la posa in posizione provvisoria e in posizione
definitiva.
Deve essere comunque mantenuta libera una fascia di rispetto di almeno 20 cm al di sopra e al di
sotto degli organi di attacco delle attrezzature T.E. (mensole, corde di terra, sezionatori ecc.) sul
sostegno TE.
Nel caso in cui il sostegno TE sorregga un sezionatore con comando manuale tramite funi, è
necessario installare una staffa con supporto a sbalzo posto tra le due funi in modo che il percorso
del cavo risulti esterno alle funi.
L’Appaltatore qualora, a seguito delle proprie verifiche dimensionali, non ritenesse sufficientemente
sicura la tesatura del cavo sui sostegni esistenti è tenuto in alternativa a installare ulteriori nuovi pali
adeguatamente dimensionati previa approvazione di RFI o a prevedere nella tratta di linea in esame
sistemi di posa del cavo diversi da quella aerea.
Tale telaio deve essere realizzato in modo da poter essere maneggiato e agevolmente installato da una
sola persona; deve prevedere punti di fissaggio regolabili, tali da adattarsi ai sostegni TE esistenti e da
evitare qualsiasi tipo di movimento del telaio stesso nonché vibrazioni e indebiti allentamenti; deve
inoltre prevedere uno o più punti di aggancio tali da permettere al tecnico installatore di avere,
all’occorrenza, entrambe le mani libere.
Il sistema di ormeggio è realizzato tramite un opportuno dispositivo di amarro del cavo che può
essere funzionalmente scomposto in due sottosistemi meccanici, il “serra-cavo per amarro” e il
“collare”, tra loro interconnessi in modo non rigido, in grado di permettere nel loro insieme il
bloccaggio del cavo, l’ancoraggio di quest’ultimo al sostegno e il trasferimento del tiro dal cavo allo
stesso sostegno.
Il serra-cavo per amarro è installato direttamente a contatto con il cavo realizzandone il serraggio
ottimale ai fini della corretta interazione delle forze che si manifestano nelle diverse condizioni di
esercizio tra cavo e punto di amarro. Il serra-cavo è di norma realizzato con una spirale metallica
preformata ed eventuali accessori per l’interconnessione con il collare.
Il sistema di amarro deve consentire la realizzazione sia dell’amarro semplice o terminale (caso in cui
al sostegno TE o al nuovo palo viene ammarato il cavo proveniente da una sola direzione) sia
dell’amarro doppio o intermedio (caso in cui al sostegno TE o al nuovo palo viene amarrato il cavo
proveniente da due direzioni); nel secondo caso possono essere utilizzati due serra-cavo per amarro
semplice ovvero un serra-cavo per amarro specificatamente previsto per questo caso ed un unico
collare.
Il “collare”, rappresenta l’interfaccia meccanica tra il sostegno TE o il nuovo palo e il serra-cavo per
amarro o per sospensione e viene fissato direttamente e rigidamente al sostegno TE o al nuovo palo.
Comprende tutti gli elementi meccanici (piastre, distanziatori, bulloni, ecc.) necessari per la
realizzazione e per l’installazione dell’intero sistema di amarro, con la sola esclusione del serra-cavo.
Il collare deve essere derivato da quelli normalizzati da RFI per la realizzazione di ormeggi su
sostegni TE della linea di trazione elettrica, deve essere costruito in acciaio zincato a caldo e deve
essere realizzato in modo da semplificare il montaggio, che deve essere effettuabile da una sola
persona.
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Il collare deve essere realizzato in modo tale da garantire l’aderenza e la trasmissione degli sforzi
necessari al sostegno TE o al nuovo palo; a tal fine deve essere provvisto di spessori, ad esso saldati,
di dimensioni e in posizioni tali da realizzare un ottimo accoppiamento meccanico. Il collare deve
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Il serra-cavo per sospensione, viene installato direttamente a contatto con il cavo realizzandone il
serraggio ottimale ai fini della corretta interazione delle forze che si manifestano nelle diverse
condizioni di esercizio tra cavo e punto di sospensione.
Il corpo principale del serra-cavo deve essere realizzato in alluminio pressofuso, opportunamente
trattato in modo tale da resistere alla corrosione provocata dagli agenti atmosferici.
Nella parte interna del serra-cavo due gusci di materiale plastico, con elevate caratteristiche di
resistenza agli agenti atmosferici e stabilità nel tempo, di opportuna durezza, realizzano
l’accoppiamento con il cavo. Detti gusci devono essere bloccati alla parte metallica del serra-cavo per
sospensione in modo da evitarne lo scorrimento rispetto alla parte metallica del serra-cavo stesso,
mentre nel caso del serra-cavo per amarro possono scorrere nella fase iniziale della tesatura, prima del
bloccaggio del cavo.
Il “collare” per sospensione deve presentare le stesse caratteristiche generali già indicate per il collare
per ormeggio.
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Il sistema di sospensione deve permettere la rotazione intorno alla terna di assi ortogonali e piccoli
spostamenti verticali, circa 2-3 cm, in caso di forti oscillazioni del cavo.
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Per realizzare i nuovi sostegni devono essere usati i pali normalmente utilizzati sulle linee ferroviarie
(pali M, LS, LSU a standard RFI) ovvero pali in vetroresina o materiali equivalenti con elevate
caratteristiche di resistenza agli sforzi meccanici.
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Il dimensionamento dei nuovi pali sarà effettuato dall’Appaltatore nel progetto dell’impianto, a
seconda delle circostanze.
In via generale i nuovi pali devono essere posati tutti su blocco di fondazione di dimensioni e
caratteristiche uguali ai basamenti dei sostegni TE. La distanza tra il blocco di fondazione del nuovo
palo ed i blocchi dei sostegni TE di RFI esistenti non deve essere inferiore a 3 metri.
I nuovi pali potranno essere installati in asse o fuori asse rispetto all’asse longitudinale della palificata
T.E. verificando preventivamente l’assenza di interferenza dei pali di nuova posa e del cavo aereo con
la palificata T.E. in qualsiasi condizione di esercizio.
Nel caso di installazione non in asse, i nuovi pali devono essere posti di norma ad una distanza
maggiore di 3 metri dal predetto asse longitudinale dal lato esterno ai sostegni T.E. opposto a quello
verso i binari (è vietata l’installazione dei nuovi pali nello spazio tra i binari e l’asse longitudinale della
palificata T.E. preesistente).
Il posizionamento dei nuovi pali in asse non riguarda l’installazione di tratte continue e sarà adottato
in casi particolari e straordinari ove si renda necessaria la riduzione della campata del cavo. Si richiede
che non vengano previsti nuovi pali per campate fino a 70 metri in rettilineo nel caso in cui i sostegni
estremi risultino idonei alla realizzazione di detta campata.
Per quanto riguarda i nuovi pali metallici devono essere adottati i provvedimenti di protezione
concernenti la sicurezza e la messa a terra previsti dalle norme RFI.
Su ciascun nuovo palo deve essere riportata una targhetta o una siglatura indelebile contenente il
nome dell’Appaltatore, la sigla R.F.I., l’anno di installazione ed un dato identificativo del nuovo palo
con riferimento ai sostegni TE più vicini al palo stesso.
- solo nel caso in cui non sia praticabile una delle due pose suddette il cavo potrà essere posato
fascettato ad una fune di acciaio con rivestimento isolante ancorata ad altezza opportuna ai piedritti
della galleria;
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In caso di posa del cavo in canalette porta cavi occorre tenere presente che in nessun caso il cavo di
telecomunicazioni deve essere alloggiato nella stessa canaletta utilizzata per i cavi di energia.
Agli imbocchi delle gallerie, nel caso di passaggio dal terreno al piedritto, il cavo dovrà essere
collocato entro una canaletta opportunamente sagomata e fissata al piedritto mediante staffe in
acciaio zincato con le modalità di cui al successivo punto 3.5.2.
le modalità previste nel disegno TT3124. Tutti gli elementi in acciaio dovranno essere zincati secondo
le Norme CEI in vigore.
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Sui viadotti in muratura, lungo muri di sostegno, parapetti, ecc. il bloccaggio del cavo alle due
estremità o in eventuali punti intermedi dovrà essere previsto nei casi in cui le particolari condizioni
di posa, specialmente alle due estremità del tratto zancato, lo facciano ritenere necessario per la
buona conservazione del cavo.
Di norma la realizzazione di giunti su ponti, viadotti e muri di sostegno deve essere evitata. Qualora
risulti comunque necessario posizionare giunti su dette strutture, dovranno essere eseguiti bloccaggi
sui cavi a circa 3 metri da ogni muffola di giunzione sia a monte che a valle, con le stesse modalità del
citato disegno TT2977.
In presenza di giunti o di bloccaggi occorrerà, inoltre, fare in modo che la sezione utile della canaletta
rimanga inalterata rispetto al tratto di posa normale.
Pertanto dovrà essere utilizzata, nel tratto ove il cavo debba essere giuntato o bloccato, una canaletta
in vetroresina o in acciaio zincato di dimensioni maggiori nella quale far alloggiare sia la canaletta per
il bloccaggio e/o la cassetta di protezione del giunto sia lateralmente tutti gli altri cavi.
Le protezioni dei giunti ed i cassoni di dilatazione, se realizzati, devono essere eseguiti in lamiera di
acciaio zincato secondo le Norme CEI 7-6 in vigore.
L'Appaltatore dovrà inserire nella progettazione esecutiva i disegni relativi ai sistemi di posa del cavo
di cui ai precedenti punti ai fini della loro approvazione.
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4.1 Generalità
Le giunzioni dei cavi a fibre ottiche possono essere di “pezzatura”, intese cioè a realizzare la
continuità tra due pezzature di cavo, ovvero di “derivazione” (o “distribuzione”), intese cioè a
“spillare” da un cavo un certo numero di fibre in modo da portarle verso un dato punto di utenza.
Una giunzione di derivazione può essere realizzata anche in concomitanza con una giunzione di
pezzatura.
Le giunzioni dei cavi ottici possono essere sistemate sia all’esterno (lungo linea o nei piazzali
ferroviari) sia all’interno (nei locali tecnologici dei fabbricati ferroviari).
Le attestazioni dei cavi a fibra ottica consistono invece nella terminazione delle fibre ottiche tramite
opportuni connettori ai fini del collegamento delle stesse ai sistemi di trasmissione. Esse sono in
genere realizzate e collocate in appositi armadi all’interno di locali tecnologici.
Nel caso di muffole per installazione in galleria o in ambienti interni dovranno essere verificate anche
le caratteristiche LSZH e di autoestinguenza del coprigiunto tramite prove opportune condivise con
RFI.
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Le prove nonché l’emissione del report e del corrispondente certificato di conformità devono essere
effettuate da un laboratorio accreditato presso ACCREDIA ovvero presso un organismo di
accreditamento europeo equivalente.
La muffola deve consentire l’imbocco di almeno 4 (quattro) cavi e la struttura della muffola e degli
imbocchi deve essere tale da permettere l’esecuzione di una giunzione di derivazione (o distribuzione)
senza che occorra eseguire il taglio dei tubetti relativi alle fibre che non devono essere giuntate e che
devono pertanto rimanere continui ed integri.
L’involucro della muffola deve essere apribile e richiudibile in campo senza arrecare disturbo ai
circuiti in esercizio e, in condizioni di corretta chiusura, deve garantire una tenuta stagna del suo
interno pari a IP68 per installazioni a terra e IP67 per installazioni su palo, in qualsiasi condizione
d’impianto, anche dopo successive aperture e richiusure.
Il contenitore deve essere realizzato in materiale termoplastico di caratteristiche meccaniche adeguate
a sostenere sollecitazioni e sforzi che possono presentarsi nelle fasi di installazione ed esercizio. Nel
caso di muffole di tipo anticaccia si può prevedere una armatura metallica dell’involucro contenitore.
Il sistema di sigillatura degli imbocchi in cui sono inseriti i cavi deve essere di tipo a freddo e
garantire, a muffola chiusa, un grado di tenuta stagna pari a quello richiesto per le altri parti
dell’involucro.
Gli imbocchi non utilizzati, e quindi non aperti, in occasione della prima installazione devono poter
essere facilmente apribili ed utilizzabili successivamente per consentire l’ingresso nella muffola di
ulteriori altri cavi.
Sulla superficie esterna del contenitore di giunzione devono essere riportati in modo indelebile e
senza arrecare danneggiamenti e/o deformazioni alla struttura del coprigiunto stesso almeno i
seguenti dati:
− la sigla “RFI”;
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Sulla muffola, al fine di non comprometterne la tenuta, non devono essere eseguiti fori, rivettature o
interventi similari per il fissaggio di eventuali etichette contenenti le informazioni di cui sopra o per
l’installazione della muffola stessa.
Le dimensioni della muffola non devono risultare superiori a 55x25x25 cm.
All’interno del coprigiunto, e solidale con esso, deve essere presente un opportuno sistema di
gestione delle fibre (FMS Fiber Management System o organizer) la cui funzione è quella di
consentire la sistemazione ordinata di tutti gli elementi scoperti dei cavi (tubetti, fibre, giunzioni) e la
loro inequivocabile e corretta identificazione.
In particolare l’organizer deve consentire l’alloggiamento ordinato e la corretta identificazione dei
seguenti elementi:
- i tubetti loose che contengono solo fibre che non devono essere sezionate e/o giuntate; di norma
questi tubetti non debbono essere aperti ma vanno invece mantenuti continui ed integri per
proteggere le fibre in essi contenute;
- le fibre da sezionare e/o giuntare e che risultano scoperte a seguito della rimozione dei tubetti che
le contengono;
- le giunzioni realizzate tra le fibre scoperte;
- Le scorte opportune scorte di fibre e tubetti.
L’organizer è di norma realizzato in materiale plastico.
Ai fini di alloggiare correttamente tutte le fibre scoperte e le giunzioni tra le fibre, l’organizer deve
essere dotato di una serie di apposite schede di alloggiamento delle fibre scoperte e delle giunzioni.
La struttura dell’organizer può essere dei seguenti tipi:
- Struttura “tree type” a singolo elemento ( rif. EN 50411-2);
- Struttura “book type” a singolo elemento ( rif. EN 50411-2);
Le strutture schematiche dei due tipi di organizer sono riportate in Figura 4-2.
Figura 4-2 Tipi di organizer per muffole per cavi a fibre ottiche
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Ciascuna scheda di alloggiamento fibre/giunzioni deve essere facilmente accessibile e deve avere
struttura e dimensioni tali da permettere di alloggiare, rimuovere e in generale rimanipolare le fibre e
le giunzioni manualmente e in maniera agevole, senza che vi sia il rischio di compromettere la
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funzionalità delle altre fibre/giunzioni presenti nella medesima scheda o nelle altre schede. Ciascuna
delle predette schede deve poter contenere almeno otto giunzioni con relativa ricchezza di fibre. Il
sistema di gestione delle fibre e dei tubetti deve essere tale da garantire che tubetti e fibre possano
essere alloggiati preservando il raggio minimo di curvatura previsto sia dai tubetti sia dalle fibre. In
particolare l’organizer e le relative schede devono garantire raggi di curvatura delle fibre non inferiori
a 3 cm.
Anche le schede di alloggiamento di norma devono essere realizzate in materiale plastico.
Ciascuna scheda, in condizioni di riposo, dovrà inoltre essere fissata opportunamente al sistema di
gestione fibre in maniera tale che rimanga solidamente ancorata ad esso e non subisca movimenti o
vibrazioni proprie.
Il contenitore di giunzione deve essere in grado di ospitare agevolmente almeno 6 schede di
alloggiamento fibre/giunzioni.
I materiali utilizzati per la muffola e per le sigillature degli imbocchi devono essere compatibili tra
loro e con i materiali dei cavi.
I materiali e le parti che possono entrare in contatto con il personale devono soddisfare le opportune
norme europee di salute e sicurezza (EN 187105).
I materiali utilizzati devono essere inoltre conformi ai requisiti ROHS, essere non tossici e non
presentare potenziali danni per la salute delle persone o per l'ambiente.
Tutti i materiali della muffola devono essere resistenti ai comuni solventi e sgrassanti.
L'uso di materiali stabilizzati ai raggi UV per l’involucro esterno è obbligatorio per le muffole aeree e
deve essere opportunamente testato e documentato.
Le eventuali parti metalliche utilizzate devono essere resistenti alle azioni corrosive che possono
manifestarsi durante la vita del prodotto.
Tutte le muffole e gli accessori devono essere prive di spigoli o sporgenze appuntite che possano
danneggiare l’operatore che installa o maneggia la muffola e/o i suoi componenti.
La muffola e gli altri accessori impiegati nella realizzazione del giunto devono essere
tecnologicamente all'avanguardia e di alta qualità, appartenenti a produzioni di larga scala, ed essere in
produzione al momento dell'installazione.
La muffola deve essere corredata di manuale di installazione e di dichiarazione di conformità ai
requisiti richiesti nella presente specifica.
L'installatore deve garantire, per il giunto correttamente installato, il mantenimento per almeno
venticinque anni delle caratteristiche definite nel presente documento, senza necessità di eseguire
alcuna forma di manutenzione.
Nel primo caso la giunzione interessa tre o più estremità di cavo distinte e separate. Nel secondo caso
invece la giunzione interessa da un lato l’estremità della coda di derivazione e dall’altro il tratto
continuo di cavo in corrispondenza del quale innestare la derivazione. In quest’ultimo caso il giunto
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di derivazione, nei nuovi impianti, deve essere eseguito di norma senza procedere al sezionamento
completo del cavo continuo ma procedendo piuttosto, dopo aver sguainato detto cavo continuo per
una lunghezza sufficiente, al sezionamento dei soli tubetti e fibre interessati dalla derivazione. In
particolare quindi le fibre e i tubetti che non sono interessati dalla derivazione dovranno essere
lasciati integri e continui alloggiandoli opportunamente e con sufficiente scorta all’interno del
contenitore di giunzione.
Per procedere secondo quanto sopra esposto deve essere chiaramente disponibile un’adeguata
ricchezza di cavo nel punto in cui eseguire la derivazione (ricchezza da prevedere nel caso di nuova
posa).
Nel caso di utilizzo di muffola a Cupola, la tecnica sopra indicata richiede la presenza di un imbocco
di tipo ovale al fine di consentire l’ingresso nella muffola del tratto di cavo continuo su cui innestare
la derivazione senza procedere al taglio completo del cavo stesso.
Qualunque sia il tipo di giunzione da realizzare (pezzatura o derivazione) i diversi cavi interessati dalla
giunzione devono entrare nel coprigiunto tramite imbocchi distinti.
Gli ingressi dei cavi ottici nel contenitore, una volta sigillati devono anch’essi garantire una tenuta
stagna pari a IP68 (posa a terra) o IP67 (posa su palificata).
L'ingresso del cavo deve essere inoltre realizzato mediante sistemi tali da garantire sempre un
adeguato isolamento elettrico delle eventuali parti metalliche del cavo rispetto a tutte quelle del
coprigiunto.
Nel caso di cavi con armatura metallica di protezione, le armature dei vari cavi, in corrispondenza dei
giunti, non devono mai essere messe in continuità, né in modo diretto né tramite gli eventuali
elementi metallici del contenitore di giunzione; l’installazione deve essere viceversa eseguita in modo
da garantire accuratamente che tale continuità non possa verificarsi nemmeno accidentalmente. Le
predette armature dovranno altresì essere collegate ad una presa stagna PS/3 secondo le modalità di
cui al successivo punto 4.2.3.1.
La parte di cavo che viene inserita negli imbocchi deve rimanere integra e cioè non privata della
guaina esterna, detta guaina deve essere mantenuta all’interno del coprigiunto fino a raggiungere un
apposito primo elemento di serraggio del cavo al coprigiunto che stringa anche la stessa guaina
esterna.
Oltre tale punto il cavo deve essere opportunamente sguainato per consentire di operare
adeguatamente sui tubetti loose del cavo e sulle fibre in essi contenuti. A valle della rimozione delle
guaine (esterna ed interna) all’interno del contenitore di giunzione, gli elementi del cavo che
sopportano le forze di tiro (tondino in VTR, filati) devono essere ancorati alla struttura del
contenitore stesso, in modo da scaricare i tubetti e le fibre dalle tensioni meccaniche che possono
verificarsi nelle varie condizioni di realizzazione ed esercizio dell'impianto. Pertanto, la struttura e gli
elementi di ancoraggio del contenitore devono presentare una resistenza meccanica adeguata alle
sollecitazioni che possono verificarsi in qualsiasi condizione di realizzazione ed esercizio
dell'impianto.
I tubetti loose che rimangono integri all’interno del contenitore di giunzione vanno raccolti in spire
ordinate, avvolgendoli su elementi dell’organizer appositamente predisposti. Estrema attenzione va
posta nella manipolazione dei tubetti loose e nelle curvature ad essi imposte in modo da evitare
tassativamente che nei tubetti si generino cuspidi le quali, date le caratteristiche costitutive del
materiale costituente i tubetti (PBTF) non sono reversibili e sono in genere indicazione di un
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danneggiamento anche delle fibre contenute nel tubetto stesso. La lunghezza della raccolta di tubetti,
cioè la ricchezza prevista per ciascun tubetto, deve essere tale da consentire agevolmente l’esecuzione
di successive operazioni di rimozione dei tubetti e del sezionamento e/o giunzione delle fibre in essi
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contenute.
Il contenitore di giunzione, deve pertanto avere struttura e dimensioni tali da poter alloggiare
agevolmente la ricchezza di tubetti di tutti i cavi che ad esso afferiscono (comunque non superiori a
55x25x25 cm come già indicato al paragrafo precedente).
I tubetti loose che contengono fibre da sezionare e/o giuntare devono essere mantenuti integri sino
al loro ancoraggio in un opportuno punto dell’organizer (anche in tal caso, prima di tale punto, deve
essere prevista e raccolta un’opportuna ricchezza di tubetto per eventuali successive operazioni sul
tubetto e sulle fibre ad esso afferenti). Da tale punto di ancoraggio in poi, i tubetti possono essere
rimossi in modo da scoprire le fibre per le operazioni di sezionamento e/o giunzione.
Si osserva al riguardo che una volta rimosso un tubetto, rimangono scoperte sia le fibre da sottoporre
a sezionamento e/o giunzione, sia eventuali altre fibre, contenute all’interno dello stesso tubetto, che
non devono però essere sezionate e/o giuntate.
Sia le giunzioni sia le fibre scoperte ma non giuntate debbono essere disposte nelle schede di
alloggiamento con modalità e posizione tali da non sottoporle a stress meccanici di qualsiasi tipo.
All’interno delle predette schede, per ciascuna giunzione o fibra non giuntata, dovrà essere mantenuta
una ricchezza di almeno cinquanta centimetri rispetto alla minima lunghezza di fibra necessaria per
eseguire la giunzione e sistemarla nella scheda di alloggiamento.
La giunzione delle fibre ottiche, qualunque sia l’ambiente in cui è realizzata, deve essere eseguita con
molta cura, operando in maniera agevole e nelle migliori condizioni possibili di pulizia del campo
operativo, degli utensili, degli strumenti utilizzati e dei materiali accessori impiegati.
Le fibre devono essere giuntate testa a testa mediante fusione ad arco. La giunzione deve essere
eseguita utilizzando giuntatrici ad arco automatiche di recente fabbricazione che consentano di
eseguire la singola giunzione tra due fibre in pochi secondi e forniscano una stima del valore di
attenuazione della giunzione eseguita.
Nel caso di giunti di pezzatura tra due cavi dello stesso tipo le giunzioni devono essere eseguite solo
tra tubetti e fibre di egual colore/numerazione. Più in generale, in caso di giunzioni tra cavi di
tipologia diversa ovvero di giunzioni di derivazione, le fibre ottiche devono essere giuntate
rispettando per quanto possibile la loro numerazione nel cavo.
Nel caso di giunzione tra fibre monomodali omogenee (con eguali caratteristiche) il valore di
attenuazione stimato dalla giuntatrice a 1550 nm deve essere in genere inferiore a 0,08 dB (si veda il
successivo par. 8.3.1.2); nel caso di giunzione tra fibre monomodali non omogenee (ad esempio
giunzione tra fibra G.655-NZD e fibra G.652) il valore di attenuazione stimato dalla giuntatrice a
1550 nm deve essere inferiore a 0,15 dB. Qualora la giuntatrice fornisca stime d’attenuazione di
valore superiore, la giunzione deve essere in genere troncata subito ed eseguita nuovamente.
Dopo l’esecuzione della giunzione deve essere ricostituito il rivestimento primario delle fibre
mediante resine polimerizzanti U.V. tali da non provocare azioni nocive sulla fibra. Con la protezione
primaria ricostituita la fibra giuntata deve resistere ad una forza di trazione non inferiore a 5 Newton.
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Nella posa dei cavi a terra in cunicolo affiorante, il contenitore di giunzione per esterno sarà
normalmente installato anch’esso a terra all’interno di un contenitore prefabbricato in conglomerato
cementizio secondo le modalità riportate nel disegno TT3155.
Il suddetto disegno, oltre a contenere le specifiche costruttive del contenitore prefabbricato, fornisce
anche le modalità di installazione dello stesso nei principali casi che si possono verificare in sede di
impianto del cavo. Si osservi che detto contenitore, sui due lati più corti, presenta delle pareti non
armate e più sottili del resto del manufatto; esse, all'atto della posa in opera, dovranno essere tagliate a
misura per raccordarsi con i cunicoli affioranti adiacenti e permettere il passaggio dei cavi all'interno
del contenitore.
Nel caso di poa interrata in canalette o tubi saranno realizzati opportuni pozzetti in conglomerato
cementizio di dimensioni opportune.
Particolare attenzione dovrà essere posta nel caso di presenza concomitante di cavi di energia i quali
dovranno essere separati dagli altri cavi e protetti, per tutta la lunghezza del contenitore o pozzetto,
con una canaletta dedicata.
All’interno del contenitore prefabbricato o del pozzetto dovrà essere collocata una scorta di cavo,
avvolta a spire, di lunghezza non inferiore a m 8 per ciascuna testa di cavo in ingresso nella muffola.
Inoltre, all'atto della posa del cavo, prima dell’esecuzione del giunto, si dovrà prevedere un’ulteriore
ricchezza, per ogni testa di cavo, di almeno m. 2,50, necessaria appunto per l'esecuzione del giunto.
I raggi di curvatura del cavo ottico all’interno del contenitore non devono mai essere inferiori ai
minimi raggi di curvatura ammessi per il cavo e dichiarati dalle specifiche di fabbricazione.
In tutti i casi dovrà essere evitato che i cavi sistemati nel contenitore prefabbricato o nel pozzetto
presentino bruschi gomiti. Per evitare l'ingresso dei roditori nei cunicoli di posa del cavo, dovranno
essere sigillate mediante opportune resine poliuretaniche l'entrata e l’uscita del cavo stesso nel
contenitore o nel pozzetto.
Nel caso di cavi con armatura metallica, le armature dovranno essere collegate ad una presa stagna
PS/3 (descritta nel disegno TT3170) in modo da consentire, solamente qualora sia necessario, di
realizzare la continuità tra le armature stesse e/o il loro collegamento a terra.
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Il collegamento delle armature alla presa PS/3 sarà effettuato impiegando allo scopo le parti di cavo
rimaste all’esterno della muffola stessa. A tal fine si dovrà rimuovere la guaina termoplastica esterna
da una superfice minima di cavo in modo da scoprire l’armatura metallica e si dovrà collegare
quest’ultima all’estremità di una treccia di rame isolata, di sezione non inferiore a 16 mm2. La treccia
sarà poi collegata a sua volta alla presa PS/3. Una volta realizzato il collegamento occorre che siano
completamente ripristinati la copertura e l’isolamento originario delle parti metalliche del cavo e della
treccia. Per realizzare il collegamento e ripristinare le coperture e l’isolamento originario del cavo
potranno anche essere utilizzati appositi kit di messa a terra delle armature dei cavi realizzati allo
scopo.
La presa stagna PS/3 deve essere realizzata in polifenilenossido modificato (PPOm) o materiale
termoplastico con caratteristiche fisiche e meccaniche equivalenti.
punto di ancoraggio. La muffola deve essere fissata senza effettuare fori, saldature o modifiche al
sostegno TE.
Le muffole devono garantire nel tempo (almeno 25 anni):
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Figura 4-5 - Possibili posizioni del telaio di scorta e del giunto sul palo TE
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Qualora si debbano realizzare contenitori di giunzioni ottiche in galleria gli stessi verranno installati
all'interno delle nicchie con le modalità analoghe a quelle previste nel disegno TT3154 (relativo al
caso di posa del cavo in canaletta) e nel rispetto di quanto detto al punto 4.2.3.1 per i raggi di
curvatura e le scorte di cavo ottico.
possono essere installati sia in armadi tecnologici nuovi aventi le caratteristiche di cui al precedente
punto 4.3.1 sia in armadi tecnologici esistenti previa approvazione di RFI. È inoltre possibile, sempre
previa approvazione di RFI, installare i subtelai ottici in armadi contenenti anche apparati di
trasmissione.
I cassetti ottici devono presentare, sul lato frontale, le feritoie rettangolari nelle quali innestare le
bussole di accoppiamento in cui inserire i connettori di terminazione delle fibre. Le feritoie non
utilizzate (senza connettore) devono essere sempre coperte da appositi tappi di protezione.
Ciascun cassetto deve contenere un apposito sistema di gestione delle fibre (organizer) costituito da
più schede (trays) nelle quali devono trovare sistemazione i seguenti elementi:
- le giunzioni realizzate tra le fibre e i codini di terminazione;
- le eventuali giunzioni realizzate tra fibre “a passaggio” che non sono terminate;
- le ricchezze di fibre e di codini (50 cm per ciascuna fibra e per ciascun codino);
Ogni scheda dell’organizer deve consentire l’alloggiamento di almeno 8 giunzioni (fibra-codino o
fibra-fibra). Ciascuna scheda di alloggiamento delle fibre e delle giunzioni deve essere facilmente
accessibile e deve avere struttura e dimensioni tali da permettere di alloggiare, rimuovere e in generale
rimanipolare le fibre e le giunzioni manualmente e in maniera agevole, senza che vi sia il rischio di
compromettere la funzionalità delle altre giunzioni/fibre presenti nella medesima scheda o delle altre
schede presenti nel cassetto.
Le schede di alloggiamento sono di norma realizzate in materiale plastico.
Il singolo cassetto, nel suo insieme, deve essere realizzato in due parti: una parte fissa da assicurare
all’armadio di attestazione e una parte mobile comprendente l’organizer con le schede di giunzione e
il frontalino con le bussole di accoppiamento fibre; la parte mobile deve essere incernierata da un lato
alla parte fissa di modo che l’apertura del cassetto e l’accesso all’organizer possano essere effettuati
tramite una rotazione della stessa parte mobile di circa novanta gradi attorno all’asse della cerniera.
In tale azione di rotazione tutti gli elementi della terminazione (tubetti, fibre, giunzioni, codini,
bretelle ottiche) non devono subire nessun tipo di stress meccanico.
In alternativa l’accesso alla zona di giunzione/terminazione fibre (interno cassetto) può essere
garantita anche tramite l’estrazione frontale della parte mobile purché sia sempre garantito che tutti
gli elementi della terminazione (tubetti, fibre, giunzioni, codini, bretelle ottiche) non subiscano nessun
tipo di stress meccanico.
Ciascun singolo cassetto deve inoltre prevedere:
- un elemento rimovibile per coprire e proteggere la parte superiore del cassetto ( nel caso in cui
detta parte superiore del cassetto non sia già coperta dalla base di un cassetto soprastante);
- un elemento apribile (in genere tramite rotazione verso il basso) per coprire e proteggere
completamente la parte frontale del cassetto in cui sono disposte le bussole di accoppiamento e le
bretelle ottiche ad esse collegate.
I cassetti devono inoltre prevedere i fori per l’ingresso e l’uscita dei cavi ovvero dei tubetti di fibre da
terminare in essi e degli opportuni punti di serraggio dei cavi e dei tubetti fibre.
Nel subtelaio, insieme ai cassetti di giunzione/terminazione delle fibre, devono essere previsti anche
opportuni elementi passacavi, in numero e posizione adeguata all’impianto realizzato, in modo da
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ordinare opportunamente i percorsi delle bretelle di fibra ottica che sono utilizzate per i collegamenti
tra i vari cassetti ovvero tra i cassetti ottici e gli apparati di trasmissione.
Deve inoltre essere fornito il dispositivo per il sezionamento e/o messa a terra della eventuale guaina
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- Rivestimento della fibra di tipo tigth buffer, LSZH, diametro esterno 900 micron;
- Attenuazione d'inserzione a 1550 nm 0,3 dB;
- Massimo scarto di attenuazione su 1000 inserzioni ripetute < 0,1 dB.
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- i singoli tubetti del cavo, l’etichettatura va apposta in prossimità del punto in cui i tubetti vengono
rimossi per scoprire le fibre, sull’etichetta deve essere indicato l’identificativo del cavo di
appartenenza e il numero ovvero il colore del tubetto;
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- il cavo, in prossimità del punto in cui viene rimossa la guaina esterna e/o interna;
- le bretelle ottiche di collegamento tra due cassetti ottici ovvero tra un cassetto ottico e gli apparati
di trasmissione; l’etichettatura deve essere eseguita in prossimità dei singoli connettori indicando la
porta e il cassetto ovvero l’apparato a cui è connessa l’estremità opposta della bretella; in alcuni
casi può essere anche richiesta un’etichettatura intermedia in cui dovranno essere indicati
entrambe le porte e i cassetti ovvero gli apparati a cui sono collegate le due estremità della bretella.
Tutte le etichettature devono essere ben leggibili, stampate in caratteri neri su fondo bianco, realizzate
con materiale resistente all’usura e allo strappo e non soggette a decolorazione. Gli eventuali codici
identificativi di cavi, subtelai, cassetti e armadi necessari per realizzare le etichettature saranno indicati
da RFI.
Inoltre, in tutte le installazioni casi dovranno essere disposte in maniera ben visibili delle targhette
monitrici indicanti il pericolo dovuto alla presenza di sorgenti “laser” e dovranno essere adottati tutti
i provvedimenti necessari a garantire la sicurezza del personale di manutenzione.
ciascuna delle due estremità saranno suddivisi in due gruppi di 4 tubetti ciascuno (32 fibre totali per
ogni gruppo), ciascun gruppo di 4 tubetti verrà portato all’interno di un cassetto proteggendo
l’insieme dei tubetti con una opportuna guaina termoplastica LSZH (ad esempio del tipo a spirale)
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fino al loro ingresso nel modulo di terminazione stesso. All’interno del modulo di
terminazione/giunzione i tubetti dovranno essere opportunamente fissati al telaietto del modulo. Da
tale punto in poi sarà possibile rimuovere i tubetti e scoprire le fibre per eseguire le operazioni di
giunzione e terminazione. Nelle operazioni di cablaggio è necessario prevedere le opportune
lunghezze di scorta ed in genere rispettare tutte le prescrizioni già illustrate nei precedenti paragrafi.
Nel caso di sezionamento totale di cavo a 48 f.o. occorrerà seguire le stesse operazioni sopra descritte
per il cavo a 64 fibre, utilizzando sempre due cassetti con potenzialità pari ad almeno 24 fibre ma
attestando in ciascun cassetto solo 24 fibre. In tal caso per la terminazione delle due estremità di cavo
est e ovest occorrerà utilizzare sempre 4 cassetti ottici ma in ciascun cassetto saranno terminati solo 3
tubetti da 8 fibre ciascuno (vedi Figura 4-8).
I sezionamenti parziali di tipo B dei cavi a 64 fibre e i sezionamenti parziali di tipo B o C dei cavi a 48
fibre dovranno essere anche essi realizzati tramite entra-esci del cavo di dorsale dal posto di
sezionamento, seguendo di norma i relativi schemi riportati sempre in Figura 4-7 e Figura 4-8.
I sezionamenti parziali di tipo C e D dei i cavi a 64 fibre ovvero i sezionamenti di tipo D dei cavi a 48
fibre dovranno essere invece realizzati tramite code di derivazione, senza realizzare l’entra-esci del
cavo di dorsale dal posto di sezionamento.
La derivazione, a seconda dei casi e dell’affidabilità richiesta dal collegamento, potrà essere eseguita
sia con singola coda di derivazione sia con doppia coda di derivazione (vedi schemi da Figura 4-9 a
Figura 4-12).
La scelta tra singola o doppia coda deve essere operata in sede di progetto sulla base dell’architettura
d’insieme del sistema che deve essere realizzato e dell’affidabilità richiesta alla singola derivazione
ottica.
In ogni caso, qualora si utilizzi una singola coda di derivazione il giunto di derivazione dovrà essere
posizionato il più vicino possibile al punto di ingresso nel sito di sezionamento. Inoltre il progetto di
posa dovrà prevedere eventuali protezioni meccaniche aggiuntive per il tratto di coda che va dal
giunto di derivazione sino all’ingresso nel sito al fine di ridurre al minimo il rischio di interruzioni
della coda stessa.
Nel caso in cui siano utilizzate due code di derivazione occorre in genere che le due code:
- partano da due giunti differenti e distanti tra loro almeno un centinaio di metri;
- seguano percorsi differenti e ben distanziati, senza tratti comuni sino al sito di sezionamento;
- entrino nel sito di sezionamento da imbocchi distinti e sufficientemente distanti tra loro;
- seguano percorsi differenti e ben distanziati anche all’interno del sito sino all’armadio di
sezionamento/attestazione fibre.
Per evitare il moltiplicarsi di giunzioni di derivazione sul cavo di dorsale, è opportuno che uno dei
due giunti di derivazione coincida con un giunto di pezzatura del cavo di dorsale. La progettazione
della posa dei cavi dovrà essere sviluppata rispettando il più possibile tale prescrizione.
In tutti i casi sopra descritti per ciascuna coda di derivazione si dovrà utilizzare un cavo di capacità
opportuna (16, 32 o 48 fibre ottiche).
Per uniformità di installazione e di gestione dei cassetti, negli schemi da Figura 4-7 a Figura 4-12 sono
stati sempre considerati cassetti con 32 posizioni e di altezza 1 RU. Altre tipologie di cassetti (16, 24 o
48 posizioni preferibilmente di altezza 1 RU) potranno comunque essere utilizzate a seconda delle
esigenze impiantistiche e di installazione specifiche.
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SPECIFICA TECNICA
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IMPIANTI DI CAVI PER TELECOMUNICAZIONI
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16
Figura 4-9 - Sezionamento parziale fino a 24 fibre di cavo a 64 FO con singola coda di derivazione
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Figura 4-10 - Sezionamento parziale fino a 24 fibre di cavo a 64 fo con doppia coda di derivazione
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Figura 4-11 - Sezionamento parziale fino a 16 fibre di cavo a 48 fo con singola coda di derivazione
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Figura 4-12 - Sezionamento parziale fino a 16 fibre di cavo a 48 fo con doppia coda di derivazione
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5.1 Generalità
Per giunzione dei cavi in rame si intende la giunzione fisica tra i conduttori appartenenti a due
estremità di cavo ai fini di realizzare la continuità elettrica dei conduttori stessi. Le giunzioni possono
essere di “pezzatura”, intese cioè a realizzare la continuità tra due pezzature di cavo, ovvero di
“derivazione”, intese cioè a “spillare” da un cavo un certo numero di conduttori in modo da servire
un dato punto di utenza. Una giunzione di derivazione può essere realizzata anche in concomitanza
con una giunzione di pezzatura.
Per sezionamento dei cavi in rame si intende invece l’interruzione fisica di uno o più conduttori di un
cavo. Le estremità dei conduttori interrotti sono attestate su apposite morsettiere di sezionamento al
fine di consentire le permutazioni tra i conduttori per mezzo di opportune spine.
Per terminazione dei cavi in rame si intende l’attestazione dei conduttori della testa terminale di un
cavo. Anch’essa è eseguita tramite opportune morsettiere di terminazione al fine di rendere
disponibile il conduttore per il collegamento ai sistemi di trasmissione ovvero per la permutazione dei
conduttori con quelli di altri cavi.
I sezionamenti e le terminazioni dei cavi in rame possono invece essere collocati sia in ambienti
esterni (armadi o cassette di sezionamento lungo linea o nei piazzali di stazione) ovvero in ambienti
interni (armadi in locali tecnologici).
Figura 5-1 Esempio di struttura del contenitore di giunzione per cavi in rame a due semigusci
Il corpo principale e gli imbocchi della muffola devono essere realizzati in materiale plastico rigido di
colore nero, eventuali parti metalliche devono essere realizzate in acciaio inossidabile.
L'ingresso dei cavi nel coprigiunto deve essere realizzato in genere tramite foratura di setti predisposti
o tramite pressa-cavi con moduli a strati asportabili. È preferibile non utilizzare coprigiunti con fori
già predisposti; qualora si utilizzino dette coprigiunti i fori non utilizzati devono essere ermeticamente
chiusi con tappi a vite.
La muffola deve consentire l’imbocco di almeno quattro cavi.
Gli eventuali imbocchi non utilizzati, e quindi lasciati chiusi in occasione della prima installazione,
devono poter essere facilmente apribili e utilizzabili successivamente per consentire l’ingresso nella
muffola di ulteriori altri cavi.
Il coprigiunto deve consentire le lavorazioni sui conduttori (giunzione, saldatura, etc.) senza
interposizione di ostacoli, non sono quindi ammesse muffole con distanziatori fissi tra le due
estremità o con interposizione di altre parti meccaniche fisse, eventuali distanziatori devono pertanto
essere rimovibili.
Il coprigiunto inoltre deve poter essere riaperto per consentire l’aggiunta di ulteriori cavi di
derivazione. In tal caso le operazioni di giunzione per la nuova derivazione devono essere possibili
senza arrecare danni alle giunzioni e ai conduttori che non sono interessati dalla nuova derivazione e
che devono rimanere in servizio.
Il coprigiunto, correttamente chiuso, deve garantire il mantenimento delle caratteristiche elettriche
d’isolamento previste per il cavo che deve essere giuntato e non deve alterare in alcun modo le
caratteristiche elettriche del cavo e dei conduttori in essa contenuti.
Il coprigiunto correttamente chiuso deve garantire un grado di tenuta all’acqua pari a IP68. La
sigillatura ermetica del coprigiunto deve essere realizzata a freddo tramite opportune guarnizioni,
sistemi e accessori di chiusura, guaine retraibili a freddo ecc. È comunque ammesso anche il ricorso a
guaine termorestringenti, in quest'ultimo caso è però necessario proteggere termicamente l'isolamento
dei conduttori tramite l'applicazione di materiale termoisolante per evitare che il calore applicato per
restringere la guaina sigillante possa danneggiare le giunzioni.
Il sistema di chiusura e sigillatura deve in ogni caso consentire la riapertura e richiusura in modo
agevole del coprigiunto e quindi il suo riutilizzo per un numero indefinito di volte senza che si
manifesti alcun degrado delle caratteristiche meccaniche e di ermeticità e senza che i conduttori
all'interno subiscano danno alcuno.
Il coprigiunto deve inoltre permettere il passaggio delle corde in rame necessarie per il sezionamento
della guaina metallica, ove previsto, tramite presa stagna esterna alla muffola mantenendo inalterato il
grado di tenuta stagna (IP68).
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La muffola e gli altri accessori (guaina restringente, nastri isolanti, ecc.) impiegati nella realizzazione
del giunto devono essere tecnologicamente all'avanguardia e di alta qualità, appartenenti a produzioni
di larga scala, ed essere in produzione al momento dell'installazione; i kit di giunzione devono essere
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accessori di chiusura, guaine retraibili a freddo ecc.; è comunque ammesso anche il ricorso a guaine
termorestringenti ma in quest'ultimo caso è necessario proteggere termicamente l'isolamento dei
conduttori tramite l'applicazione di materiale termoisolante per evitare che il calore applicato per
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modalità di posa del cunicolo e di sistemazione e bloccaggio del giunto al suo interno sono
schematizzate nel disegno TT3136. Le due cassette di bloccaggio disposte a 3 metri dal giunto
devono essere realizzate in ferro zincato a caldo e devono prevedere un opportuno sistema di
fissaggio al cunicolo; il bloccaggio del cavo nelle due cassette può avvenire a mezzo di resina
poliuretanica bicomponente o in alternativa, previa approvazione di RFI, con altri sistemi meccanici
che garantiscano analoghe caratteristiche meccaniche e la corretta conservazione del cavo.
Le caratteristiche del sistema di bloccaggio del cavo vengono descritte nel disegno TT2977.
Posa in canaletta
Nel caso di posa del cavo in canaletta zancata su ponti, muri di sostegno o in galleria, il coprigiunto
deve essere contenuto nella stessa canaletta o in un’apposita cassetta in ferro zincato.
Posa in tubazione interrata
Nel caso di posa del cavo in tubazione interrata la muffola del giunto deve essere contenuto o in
pozzetto in conglomerato cementizio ovvero in un’apposita cassetta in materiale termoplastico di
dimensioni opportune installata senza soluzione di continuità rispetto alla tubazione.
Posa in galleria
Quando il cavo viene posato in galleria la sistemazione della muffola di giunzione deve avvenire
all'interno delle nicchie tramite apposito fissaggio a parete;
Il materiale del giunto realizzato all'interno di una galleria o di un locale chiuso deve possedere le
caratteristiche di reazione al fuoco eventualmente richieste dalle norme di legge per lo specifico
ambiente di posa e la specifica modalità di installazione effettuata.
Per la cassetta FS 3/10 N è possibile utilizzare la versione in vetroresina riportata nel disegno
TT2550-1. La capacità della cassetta in ogni caso dovrà essere proporzionata al numero di coppie che
dovranno essere sezionate tenendo conto dei morsetti collegati alle estremità della guaina metallica
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dei cavi attestati agli imbocchi posteriori nei casi sopraccitati in cui non esistono appositi morsetti.
Si precisa inoltre che:
- Gli accessori per l'imbocco dei cavi nelle cassette e nelle teste di terminazione devono essere di
tipo isolante e devono essere conformi al disegno RFI TT 2560 o ad altro disegno approvato da
RFI;
- Le morsettiere e le relative norme di collaudo devono essere conformi a quelle riportate nella
Tabella UNEL 79114 (Tipo B);
- Le banane ed i ponticelli di derivazione per le morsettiere e le relative norme di collaudo devono
essere conformi a quanto riportato nel disegno RFI TT 2503.
cavo di derivazione deve avere, a meno della potenzialità, le stesse caratteristiche costruttive del
cavo da sezionare.
I cavi da sezionare devono sempre entrare dalla camera posteriore della cassetta di sezionamento,
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garantendo sempre l'adeguato isolamento elettrico tra l’eventuale massa metallica della cassetta stessa
(nel caso di cassette metalliche esistenti non sostituite da cassette in vetroresina) e la guaina metallica
dei cavi.
Per i cavi con conduttori isolati in polietilene (compatto o espanso foam skin) l'ingresso va eseguito
mediante accessori pressacavi, ed è tassativamente vietato, nelle operazioni d’imbocco nella cassetta,
il ricorso a saldature e, più in generale, ad attività che prevedano operazioni di riscaldamento al fine di
evitare il danneggiamento dell'isolante dei conduttori.
Anche i cavi di distribuzione utilizzati per collegare gli apparecchi utilizzatori alle coppie attestate
nella cassetta (es. cavo a quattro coppie), devono di norma entrare nella camera posteriore della
cassetta stessa; qualora ciò non fosse possibile, solo per questi cavi è ammesso l’ingresso dai fori della
camera anteriore, anche per questi cavi occorre sempre garantire l'adeguato isolamento elettrico tra
l’eventuale massa metallica della cassetta stessa (cassette esistenti) e la guaina metallica dei cavi.
Se la cassetta è utilizzata per il collegamento di un telefono, l'uscita del cavetto a quattro coppie dovrà
avvenire di norma nella parte posteriore mediante adatto imbocco sempre isolante.
L’uscita dei cavi di derivazione locale dovrà di norma avvenire dalla camera posteriore della cassetta.
Quando ciò non sarà possibile, si utilizzeranno i fori della camera anteriore. Le coppie del cavo
verranno collegate alla morsettiera mediante il cordoncino di permutazione di cui alle Norme
Tecniche;
Le coppie da sezionare introdotte nella cassetta devono essere attestate tramite saldatura alle
morsettiere. Le coppie che invece non vanno sezionate devono essere giuntate nella camera
posteriore della cassetta mediante spiralino brasato a stagno, eseguendo il ripristino dell'isolamento
con le stesse modalità definite per i giunti nel precedente par. 5.2.2.
Qualora il cavo contenga anche coppie schermate occorre ripristinare la schermatura assicurandone la
continuità elettrica.
Le coppie sezionate devono essere attestate ai morsetti sempre nello stesso ordine in modo che
ciascuna coppia occupi, in ogni cassetta, sempre lo stesso posto.
Nel caso di cavi con isolamento in PE o altro materiale sintetico la camera posteriore della cassetta di
sezionamento non deve essere in alcun caso riempita con miscela isolante.
Nel caso in cui sia il cavo entrante che quello o quelli uscente abbiano l'isolamento di tutti i
conduttori in polietilene, nella camera posteriore non sarà colata miscela.
Nel caso di sezionamento senza giunto di derivazione e cioè con le estremità di cavo entranti
direttamente nella cassetta di sezionamento, le guaine metalliche dei cavi in ingresso devono essere
collegate ad opportuni morsetti isolati della cassetta, dedicati a tale scopo, tramite due corde di rame
isolate di sezione non inferiore a 16 mm2 (in caso di isolamento dei conduttori in polietilene, le corde
devono essere ancorate alla guaina con fascetta metallica stringitubo); un opportuno ponticello deve
consentire di mettere in continuità la guaina metallica delle due teste, nei casi prescritti nel successivo
capitolo 6. I morsetti utilizzati per attestare elettricamente le estremità della guaina dovranno essere
indicati nella apposita tabella di utilizzazione dei circuiti di cui la cassetta deve sempre essere munita.
Nel caso invece di sezionamento eseguito tramite giunto e coda di derivazione, le guaine metalliche
delle due teste del cavo principale da sezionare devono essere collegate con le suddette corde di rame
ad una presa stagna PS/3 (utile anche per l’eventuale messa terra) sistemata all'interno della piantana
di sostegno della cassetta di sezionamento, analogamente a quanto rappresentato nel disegno
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TT2861. In galleria la suddetta presa stagna viene fissata all'interno della nicchia di ricovero dove
viene installata la cassetta di sezionamento. Il collegamento della corda di rame alla guaina metallica
del cavo deve essere eseguito rispettando quanto specificato al riguardo per i giunti al precedente
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punto 5.2.2.
La resistenza d’isolamento tra un qualsiasi morsetto e tutti gli altri collegati fra loro (ed eventualmente
con la massa della cassetta nel caso di cassette metalliche esistenti) deve essere non inferiore a 50.000
MΩ, misurata con tensione di prova pari a 1000 volts.
Tutti i fori delle cassette non utilizzati dovranno essere ben chiusi mediante appositi tappi in
materiale termoplastico rigido e relative rondelle in neoprene;
Prima di serrare a fondo il coperchio anteriore delle cassette, si dovrà verificare che la scatola della
cassetta di sezionamento destinata a contenere le sostanze igroscopiche sia piena della sostanza
stessa.
Nel caso in cui all'atto della chiusura si costati l’alterazione della sostanza o qualsiasi altro segno
indicante la cessata attività igroscopica della stessa, si dovrà provvedere alla sua pronta sostituzione.
Le cassette di sezionamento di tipo metallico dovranno essere collegate a terra mediante la vite a testa
esagonale di cui sono provviste.
dei cavi.
Il singolo pannello deve essere incernierato al subtelaio su uno dei suoi lati verticali, in modo che
possa ruotare di almeno 90° rispetto alla posizione di chiusura, ed essere installato in modo che dette
cerniere siano dalla stessa parte di quelle della porta dell'armadio; il pannello deve essere stabilmente
bloccabile nella posizione di chiusura tramite un sistema di blocco posto sul lato verticale opposto a
quello delle cerniere (es. tramite un sistema a viti).
Ciascun pannello deve avere altezza pari a 250 mm e deve presentare sei finestre nelle quali installare
fino a sei morsettiere di sezionamento/attestazione (una per finestra) disposte orizzontalmente in due
file da tre.
Le morsettiere di sezionamento e attestazione dei conduttori devono essere conformi alla norma
UNEL 79114 (tipo B a sagoma ridotta) e realizzate in materiale sintetico autoestinguente. Le
morsettiere devono essere rimovibili e le finestre dei pannelli non utilizzate devono essere coperte
con opportune piastre di chiusura. Ciascuna morsettiera consente il sezionamento totale di cinque
coppie e deve essere di norma fornita completa di almeno 20 ponticelli di derivazione e 10 spine a
banana, le cui caratteristiche tecniche e relative norme di collaudo sono riportate nel disegno TT2503.
La resistenza d’isolamento tra un qualsiasi morsetto e tutti gli altri collegati fra loro e con la massa
dell’armadio deve essere non inferiore a 50.000 MΩ, misurata con tensione di prova pari a 1000 volts.
Pannelli e subtelai devono essere realizzati anch’essi in lamiera d’acciaio con stesse finiture superficiali
e colore degli armadi, devono inoltre possedere adeguate caratteristiche di robustezza per evitare
flessioni sotto l'azione di inserzione o disinserzione dei ponticelli e delle spine a banana nelle
morsettiere e devono resistere nel tempo alle azioni corrosive ambientali.
Il subtelaio deve consentire il passaggio delle coppie di permuta/derivazione dal lato frontale del
telaio a quello posteriore e prevedere delle strisce che permettano di identificare i singoli morsetti.
I subtelai devono essere montati nella parte più alta degli armadi per lasciare nella parte sottostante lo
spazio per successive installazioni di ulteriori subtelai e/o apparati.
Nel caso d’installazione di più pannelli nello stesso armadio, ciascun pannello deve essere
opportunamente numerato procedendo dall'alto verso il basso per consentirne la corretta
individuazione nella documentazione del cablaggio.
Il numero di subtelai e pannelli da montare in ciascun armadio e il relativo equipaggiamento sono
definiti in sede di progetto.
I subtelai e i pannelli devono essere messi a terra tramite adeguato collegamento elettrico all'armadio
su cui sono installato.
verso gli utilizzatori devono essere saldate posteriormente in corrispondenza delle file laterali più
esterne oppure attestate anteriormente sulle stesse file con il sistema a viti di cui sono dotati i
morsetti.
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Le coppie dei cavi da sezionare o terminare devono essere attestate alle morsettiere ordinatamente
dalla 1 alla N procedendo (guardando l'armadio frontalmente) da sinistra verso destra e dall'alto verso
il basso e facendo in modo che i due conduttori di ciascuna coppia siano sempre contigui sulla stessa
fila orizzontale di morsetti.
I cavi utilizzati per i cablaggi interni devono essere terminati sui relativi pannelli porta morsettiere con
modalità analoghe a quelle previste per i cavi principali e secondari. I collegamenti negli armadi e nei
telai verranno eseguiti mediante cordoncino di permutazione a due conduttori.
Tutti gli armadi devono essere corredati di schemi cartacei, adeguatamente protetti, che riportino
esattamente lo stato di sezionamento e terminazione delle coppie dei cavi, richiamando la
numerazione dei morsetti riportata in corrispondenza dei pannelli porta-morsettiere. Detti schemi
devono essere di norma sistemati sulla parte interna della porta degli armadi all'altezza dei
corrispondenti pannelli porta-morsettiere.
Le quantità e i tipi di tabelle da inserire in ciascun armadio sono riportati nel disegno TT 1895.
5.3.7 Teste di terminazione e sezionamento per cavi con coppie isolate in carta ed aria
Il presente paragrafo ha validità esclusivamente per interventi manutentivi o interventi di adattamento
derivanti da nuove esigenze, da effettuarsi su impianti esistenti realizzati con cavi isolati in carta ed
aria.
I cavi in carta e aria devono essere attestati alle teste di terminazione e sezionamento conformi alle
Norme Tecniche TT422, l'installazione delle citate sarà effettuata in armadi ETSI di cui al punto 5.3.4
tramite opportuni accessori meccanici di adattamento.
La testa è costituita da un elemento inferiore, conforme al disegno TT2505 in cui avviene l'ingresso
cavi, ed eventualmente da uno o più elementi superiori, conformi al disegno TT2506, necessari per
raggiungere la voluta capacità di terminazione/sezionamento.
In maniera analoga a quanto descritto per le cassette di sezionamento e con le stesse modalità,
l'ingresso dei cavi nella testa avviene nella camera posteriore dell'elemento inferiore utilizzando
opportuni imbocchi in grado di garantire l'isolamento elettrico tra la massa metallica della testa e la
guaina metallica dei cavi; il sezionamento e la messa a terra della guaina metallica si effettuano
collegando quest'ultima ad opportuni morsetti presenti nella testa tramite corda di rame da 16 mm2
isolata.
L'ordine di attestazione delle coppie alle morsettiere è lo stesso di quello indicato per i pannelli porta-
morsettiere di cui al precedente punto 5.3.6.
La resistenza d’isolamento tra un qualsiasi morsetto e tutti gli altri collegati fra loro e con la massa
della testa deve essere non inferiore a 50.000 MΩ, misurata con tensione di prova pari a 1000 volts.
I fori della testa non utilizzati devono essere ben chiusi mediante appositi tappi in materiale
termoplastico rigido e relative rondelle in neoprene e la camera posteriore della testa deve essere
riempita con miscela isolante.
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6.1 Generalità
Gli impianti devono essere realizzati adottando gli opportuni provvedimenti di protezione contro il
pericolo di shock elettrici che potrebbero essere causati dal tensionamento accidentale delle
componenti metalliche facenti parte degli impianti.
Tutti i provvedimenti di protezione adottati contro il pericolo di shock elettrico devono risultare
conformi alla normativa tecnica e di legge vigente e in particolare, per l’ambiente ferroviario, anche
alle prescrizioni della norma EN 50122-1 e alle norme tecniche RFI emanate al riguardo.
Al riguardo il progetto dell’impianto deve illustrare in modo chiaro e dettagliato, sia tramite
un’opportuna relazione che motivi le scelte adottate sia utilizzando opportuni schemi, tutti i
provvedimenti e i sistemi di protezione adottati in relazione alle componenti metalliche di impianto
che, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ed in particolare dalla norma EN 50122-1,
debbono essere coperte interessate da detti provvedimenti e sistemi.
A titolo esemplificativo e non esaustivo, tra le componenti per le quali occorre dettagliare i
provvedimenti di protezione adottati si citano:
- le infrastrutture di posa cavo conduttrici (es. canalette in acciaio);
- le armature/guaine metalliche dei cavi (in particolare in sede di sezionamento e/o attestazione dei
cavi stessi);
- le cassette metalliche di sezionamento;
- gli armadi metallici di terminazione;
Si osserva che i suddetti provvedimenti di protezione debbono essere necessariamente progettati e
realizzati in coordinamento con i provvedimenti e sistemi di protezione degli altri impianti tecnologici
presenti (ad esempio quelli della Trazione Elettrica e degli Impianti di Segnalamento).
Fatto salvo quanto sopra indicato, e in particolare la conformità alla normativa di legge vigente, si
riportano di seguito alcuni criteri generali da seguire in relazione in particolare alla messa a terra, al
sezionamento e all’isolamento delle guaine metalliche dei cavi di telecomunicazioni negli impianti di
RFI.
sezionata e resa non accessibile nelle condizioni normali di esercizio, non deve essere collegata a
terra. Il sezionamento deve essere fatto con un passo sufficiente (in genere < 2 Km) a garantire che
in ciascuna sezione le tensioni indotte siano inferiori ai limiti ammissibili (art. 2.1.02 Norma CEI 103-
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6). In corrispondenza del sezionamento deve essere possibile, all'occorrenza, realizzare la continuità
dell’armatura/guaina stessa e/o il collegamento di terra. In corrispondenza dei sezionamenti (e delle
attestazioni in arrivo ed in partenza) le armature devono essere rese non accessibili nelle condizioni
normali di esercizio.
[ Nota: riguardo alle guaine metalliche dei cavi si ritiene utile riportare di seguito le seguenti prescrizioni della norma
CEI 11-17.
In corrispondenza delle terminazioni e delle interruzioni dei rivestimenti metallici, se accessibili, devono essere applicate
opportune protezioni atte ad evitare tensioni di contatto superiori ai valori ammissibili dalle norme (Art. 5.3.02 -
Norma CEI 11-17).
Quando si eseguono lavori lungo un cavo con rivestimento metallico occorre premunirsi da eventuali trasferimenti di
tensioni pericolose di terra o collegando il rivestimento metallico del cavo stesso a tutte le altre masse metalliche accessibili
(inclusi tutti i rivestimenti metallici di altri cavi) o prendendo precauzioni per isolare gli operatori dalle parti pericolose
(Art. 5.3.03 - Norma CEI 11-17) ]
Sulle linee ferroviarie con sistema di trazione a corrente alternata le armature/guaine metalliche dei
cavi di telecomunicazione:
devono essere collegate a terra ad entrambe le estremità ed in più punti nei tratti intermedi,
con un passo non superiore ad 1 km; nel locale tecnologico devono attestarsi all'impianto di
terra del locale e non ai collegamenti equipotenziali dello scomparto Utenze essenziali;
oppure, non devono essere collegate a terra, analogamente a quanto descritto in ambiente c.c.
Per i cavi in fibra ottica, l'interruzione della guaina metallica deve essere di norma realizzata in
corrispondenza dei giunti di pezzatura o dei giunti di derivazione. L'interruzione della guaina deve
essere realizzata come descritto in 4.2 con l’avvertenza che all’interno delle prese PS/3 non deve
essere data continuità elettrica alle guaine. I cavi a fibre ottiche in ingresso alle sottostazioni elettriche
(SSE) devono essere posati, in prossimità della SSE, in tubazione di materiale termoplastico e la
continuità metallica della guaina del cavo deve essere comunque interrotta da due giunti isolanti
realizzati come descritto nel disegno TT3171.
Per i cavi in rame l’interruzione e l’eventuale messa a terra della guaina metallica può essere realizzata
in corrispondenza delle cassette di sezionamento. È inoltre necessario applicare, ai morsetti di
sezionamento della guaina, un dispositivo di bloccaggio che impedisca l’inserimento involontario del
ponticello atto a realizzare la continuità della guaina stessa. In assenza di una cassetta di
sezionamento, il sezionamento e l’eventuale messa a terra della guaina va realizzato, tramite presa
stagna in corrispondenza di un giunto di pezzatura o di un giunto di derivazione.
La guaina metallica dei cavi a fibre ottiche deve essere sezionata con le stesse modalità descritte al
punto 6.2.1 con l’avvertenza che all’interno delle prese PS/3 deve essere data continuità elettrica alle
guaine del cavo per tutta la tratta.
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ambientali in cui deve essere posato il cavo (impiantistica ferroviaria interferente, presenza di
circolazione ferroviaria con data velocità di esercizio della linea, ecc.) e prevedendo i necessari
margini di sicurezza.
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Su detti cippi verranno poste targhette zincate su cui saranno incise, secondo le modalità indicate
nella Tabella UNI 4097 i segni relativi a: tracciato rettilineo, derivazione, derivazione verso un
sezionamento, giunzione in rettilineo, giunzione in angolo, giunzione con derivazione.
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organizzato su più tavole ciascuna inerente un tratto di piena linea ovvero una stazione o posto
movimento; per i tratti di piena linea lo schematico potrà essere disegnato in forma rettificata mentre
per stazioni e posti movimento lo schematico dovrà mantenere il più possibile adeguate
caratteristiche topografiche e planimetriche.
L’elaborato deve contenere almeno i seguenti elementi informativi:
1) Indicazione di tutti gli elementi significativi atti ad identificare correttamente i diversi punti
della sede ferroviaria, riportando la progressiva chilometrica ferroviaria di ciascun elemento
(binari, pali e portali TE, fabbricati significativi, marciapiedi, sovrappassi e sottopassi,
attraversamenti stradali e pedonali, ponti, gallerie ecc.)
2) Indicazione di tutti gli elementi e punti singolari che caratterizzano il tracciato di posa,
riportando la corrispondente progressiva chilometrica ferroviaria (tipologia di cavo, tipo di
posa, infrastruttura di posa, cambi di direzione, lato di posa rispetto al/ai binario/binari,
attraversamenti, giunti, pozzetti, terminazioni, armadi, cassette di sezionamento, ormeggi,
discese del cavo, scorte etc.);
3) Coordinate GPS in formato WGS84 di tutti gli elementi puntuali identificabili ai precedenti
punti 1 e 2 (compresi tutti i cambi di direzione e/o tipologia di posa e /o di infrastruttura di
posa).
4) Distinzione delle parti infrastrutturali nuove da posare e di quelle già esistenti da utilizzare;
5) Distanze tra i punti singolari consecutivi del tracciato di posa;
6) Nel caso di posa aerea occorre riportare l’identificativo e la progressiva di eventuali nuovi pali
utilizzati.
7) In appositi riquadri devono essere poi riportati gli esempi dei tipologici di realizzazione della
posa cavi nelle varie infrastrutture e di installazione di giunzioni, scorte, cassette di
sezionamento, cassetti di attestazione e terminazione, armadi ecc.
Per le tratte di linea oggetto di posa aerea del cavo devono essere inoltre riportati almeno i seguenti
ulteriori elementi:
8) numerazione e tipologia di ogni sostegno TE e ogni nuovo palo, nonché la loro posizione
rispetto ai binari di corsa e secondari e agli attraversamenti;
9) funzione dei sostegni TE come ad esempio O.R.A. (ormeggio di regolazione automatica del
filo di contatto), O.P.F. (ormeggio di punto fisso del filo di contatto) e dei nuovi pali;
10) tipo di basamento;
11) distanza di ogni nuovo palo dalla rotaia più vicina;
12) lunghezza delle campate;
13) raggio delle curve;
14) presenza di ormeggi, scorte e giunti;
15) altezza di posa del cavo ottico;
16) tipologici di ormeggio e sospensione.
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Lo schematico di posa dovrà essere sempre organizzato su diversi layers CAD in modo da associare
ai diversi layers classi distinte di oggetti seguendo le indicazioni ricevute da RFI (binari, pali TE, cavi
distinti per tipologia, diverse infrastrutture di posa, giunti, accessori di posa, fabbricati, opere civili
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ecc.)
8 PROVE E VERIFICHE
8.1 Generalità
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Il presente capitolo fornisce le prescrizioni in merito alle prove di collaudo tecnico e di accettazione
da eseguire sia sui materiali e gli accessori componenti l’impianto sia sull’impianto finito.
In particolare vengono indicate sia quali prove eseguire sia le modalità di esecuzione delle stesse.
ciascuna tipologia di prova, gli strumenti necessari, i valori limite da verificare, i riferimenti normativi
e il report che deve essere compilato dall’esecutore della prova/verifica. Tali schede, oltre alle prove
ottiche sulle fibre e sulla tenuta delle muffole previste nel presente documento, devono prevedere
prove finalizzate alla verifica della rispondenza dell’impianto al progetto con particolare riferimento al
rispetto delle prescrizioni di posa (ad esempio quote, distanze, frecce, dimensioni dei basamenti e dei
nuovi pali, etc.).
RFI si riserva comunque il diritto di richiedere l’esecuzione di ulteriori prove rispetto a quanto
previsto dall’Appaltatore.
L’Appaltatore ha l’obbligo di eseguire, prima dell’ultimazione dei lavori, l’ispezione visiva di tutto il
tracciato e le prove, riportate nelle schede tecniche di cui sopra, necessarie per verificare che tutti i
lavori siano stati effettuati correttamente e a regola d’arte.
Nel caso in cui emergano irregolarità o non conformità al progetto, l’Appaltatore dovrà procedere
alla regolarizzazione prima di comunicare il completamento dei lavori.
L’Appaltatore è tenuto a certificare, contestualmente alla comunicazione di completamento dei lavori,
la corretta esecuzione dei lavori e l’esito positivo di tutte le prove e verifiche effettuate sull’impianto.
Le sezioni ottiche di prova sono costituite di norma da più sezioni ottiche elementari collegate tra
loro. Per sezione ottica elementare s’intende il circuito ottico costituito da fibre giuntate tra loro a
fusione le cui estremità sono attestate negli appositi armadi di terminazione.
I collegamenti tra le sezioni ottiche elementari per realizzare le sezioni ottiche di prova sono in genere
eseguiti tramite bretelle ottiche in corrispondenza degli armadi di attestazione delle singole sezioni
elementari.
Il numero e tipo di sezioni ottiche di prova deve essere concordato con RFI sulla base dello specifico
impianto realizzato. In ogni caso è opportuno che ciascuna sezione ottica di prova non superi la
lunghezza di 30 Km.
Le misure di cui sopra devono essere ricavate tramite analisi OTDR su ciascuna sezione ottica di
prova con le seguenti prescrizioni.
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IMPIANTI DI CAVI PER TELECOMUNICAZIONI
La lunghezza della sezione di prova deve essere misurata su una sola fibra per sezione impostando
sullo strumento di misura l’opportuno indice di rifrazione a 1,4675 e la relativa lunghezza d'onda a
1550 nm per le fibre SM.
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Le altre misure devono essere ricavate su tutte le fibre di ciascuna sezione di prova tramite analisi
OTDR sia per la lunghezza d'onda di 1550 nm sia per quella di 1310 nm.
Le misure OTDR devono essere eseguite nelle due direzioni di propagazione ottica, l'attenuazione di
ogni giunto deve essere, infatti, ricavata dalla media algebrica dei due valori così misurati.
Attenuazione di sezione
L’attenuazione totale Asez di ciascuna sezione ottica di prova misurata come prescritto nei precedenti
paragrafi deve soddisfare la seguente relazione:
Asez A f L1550 n g A g n c Ac
Dove:
Af = è l'attenuazione chilometrica nominale massima della fibra espressa in dB/km (prescritta
dalle specifiche di fornitura dei cavi ottici);
L1550 = è la lunghezza ottica della sezione misurata come prescritto al precedente par. 8.3.1.1
;
ng = è il numero di giunti presenti nella sezione previsti nel progetto as built di posa;
Ac = è l’attenuazione massima del giunto a fusione, di valor medio pari a 0,088 dB in accordo a
quanto richiesto per l’attenuazione dei giunti nel presente paragrafo;
nc = è il numero dì giunzioni eseguite tramite connettore nella sezione (generalmente una,
quella tra OTDR e estremità della sezione sotto misura);
Ac = è l'attenuazione massima introdotta dal singolo connettore (perdita d'inserzione) in dB che
è stabilita pari a 0,3 dB.
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In particolare il diagramma non deve presentare punti singolari di variazione locale dell’attenuazione
che siano indici di danneggiamenti del cavo e delle fibre. Il diagramma deve essere allegato alla
documentazione di prova.
RFI sulla base dello specifico impianto realizzato. La lunghezza di ciascuna sezione di prova non
deve in genere superare i 15 km. La lunghezza delle sezioni di prova deve essere misurata con tecnica
TDR, se esistono apparati intermedi la prova si farà fra due apparati amplificatori/rigeneratori
successivi o tra un apparato intermedio ed una stazione terminale.
8.4.7 Telediafonia.
Lo scarto di telediafonia sui circuiti di cavi principali, misurato con reti di bilanciamento poste ad uno
degli estremi della sezione di amplificazione, e terminando i circuiti in misura su resistenze pure di
150 ohm per circuiti Ø 0,9 mm e 125 ohm per circuiti Ø 1 mm ad una qualsiasi frequenza della banda
6108 KHz dovrà risultare, tra due qualsiasi circuiti, maggiore di:
- 68 dB per sezioni di prova di lunghezza inferiore a 10 Km;
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