era licenziato per fare il viaggio prima a Monaco poi a Parigi.
Il padre lo costringe di accettare
l’incarico a Salisburgo. Lo patisce un po’ il periodo salisburghese. Trovandosi a Vienna, decide Partiamo dalla storia di Bertati-Gazzaniga – opera veloca, un atto solo. I cantanti della compagnia protestano – dicono che è piena di stupidaggini. Il capocomico cerca di convincerli, minacciandoli di non pagarli più. Il primo quadro è preso pari pari da da Ponte. Don Giovanni le sue conquiste le fa perché si spaccia per qualcun altro – si spaccia per il fidanzato di donna Anna. Nelle storie precedenti non ha un fascino, è uno che inganna. Mozart lo riscatta – lo fa diventare da personaggio che si oppone a delle forze più grandi di lui. Un’opera buffa che inizia con un assassinio. Secondo quadro di Bertati – Le noze contadine. La sposa novella viene corteggiata immediatamente da Don Giovanni. Terzo quadro – la scena al cimitero, il servo Pasquariello (anziché Leporello) passano vicino alla statua del commendatore e per spavalderia Don Giovanni invita a cena la statua. Con gran stupore di tutti la statua accetta (annuisce). Quattro e l’ultimo quadro – la cena a casa del commendatore. Donna Elvira cerca di convincerlo a cambiare vita. Mentre tutti si nascondono, Don Giovanni accetta la mano del commendatore e viene trascinato all’inferno. Oggettivamente il linguaggio di Da Ponte è più bello di quello di Bertati. L’ouverture inizia con Re Minore – la caratteristica di tutta la parte tragica. Si scioglie improvvisamente e abbiamo l’allegro. Arriva il momento dell’opera buffa. Due aspetti nettamente separati durante tutta l’opera.