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Direttore Editoriale
Rossella Guarracino
Foto e Testi
Claudia Ambu
Redazione Malvarosa I
),
Anna Baldini
Stampa e rilegatura
Printertrento srl - Trento
]'
I
Casa Editrice Malvarosa I
Copyright © 2012
Via Roma, 7
80075 Forio (Isola d'Ischia)
info@malvarosaedizioni.it
www.malvarosaedizioni.it
www.facebook.com/malvarosa.edizioni
ISBN 978-88-97564-14-0
Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e a norma delle convenzioni internazionali. Nes-
suna parte di questo libro può essere riprodotta con mezzi elettronici, meccanici o altri, senza
l'autorizzazione scritta dell 'editore.
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I.
Per notizie e cUTiosità sulle Ticette presentate di seguito, scrivetemi pUTe al seguente indirizzo:
nataleincucina @monpetitbistrot. com
La magia del N atale si mostra a noi arrraverso il calore e i profumi, c'incanta con una
miriade di sapori capaci di riflettere il carattere di ciascuna enlozione, ci riporta a
un'atmosfera di festa con uno sfavillio di luci e di colori.
Giovane, sensibile e creativa, Claudia Ambu si lascia ispirare da questO magico unive rso
di sensazioni, ne assapota il gUStO pieno e avvolgeme e ne condivide i frutti coi suoi
lettori. FotOgrafa, blogger, cuoca appassionata e di talemo, Claudia propone ricette e
spumi per arricchire le nostre feste con un tOCCO di fantasia e di classe. Dagli aperitivi
ai dolci, l'autrice di Mon perir bistrot non trascura nessun dettaglio e, con la cura elle la
caratterizza, offre numerosi suggerimenti. Da sola e in collaborazione con altre colleghe
foodblogger, propone innovativi e raffìnati menù che esprimono la fo rza di condivisione e
di ispirazione che viene dalla rete. Claudia ci aiuta a rendere ancor più suggestivo il nostro
Natale consigliandoci, inoltre, speciali colazioni per un dolce risveglio con le persone che
amiamo e bevande che ci scaldano il cuore prima di andare a dormire.
Ciascun piatto sarà riportato da suggestive foto, realizzate dalla stessa autrice, che daranno
all'opera nel suo complesso uno stile inconfondi bile. Un regalo speciale da [1.re a chi ama
la cucina ed è attento a soluzioni raffìnate e d'avanguardia. Un modo in più per celebrare
l'incanto del Natale, per coccolare le persone che amiamo e vivere insieme momenti
indimenticabili.
12 Bicerin 72 Bomboloni alla crema
14 Caffè di Liegi 74 Ciambellone al cioccolato con glassa di caffé
16 Cioccolata calda alla cannella 76 Gallette al limone e zenzero
18 Vin Brulé 78 Panini al burro per una colazione... salata!
20 Irish coffee 80 Panettone di Natale a modo mio con mosto d'uva e gocce di cioccolato
t~ etJ/tI f1IHIii
50 Bignè al parmigiano e rosmarino 105 Martina
52 Cannelès salati al prosciutto cotto 106 La putizza
54 Cannoli sfiziosi alla ricotta 109 Marina
56 Ciambella all'arancia e cannella goa 110 Galantina
58 Ciambelle salate con toma di capra e cipolla rossa di Tropea 112 h1Salata di finocchi e arance
60 Crocchette di baccalà con maionese al sedano ed erba cipollina 115 Angela
62 Involtini di pasta fillo ripieni di ricotta e zafferano con crema al pomodoro piccante 116 Tris di antipasti "Ieri, oggi e domani"
64 Madeleines al pesto e pomodoro 118 Mezzelune con ricotta e zucca su vellutata di funghi profumata allo zenzero
66 Mignon di frolla salata
68 Torta di girelle allo speck
Tritate finemente al coltello il cioccolato e mettete da parte. In un pentolino fate sciogliere nel latte lo zucchero e
l'amido, fate cuocere sino a che il tutto non avrà assumo una consistenza bella densa. A questo puoto aggiungete il
cioccolato tritato fine e mescolate bene. A pane, semimomate la panna. Versate il composto al cioccolato nei bicchierini,
aggiungete il caffè zuccherato, e coprite a piacere con la panna semimomata.
Il Bicerin è una bevanda calda analcolica storica della città di Torino. Non si conoscono le dosi delw ricetta originale. Gli
ingredienti sono semplicissimi: cioccowto, caffè e fior di wtte, quest'ultimo meglio se raffreddato. La ricerca di ingredienti di
prima qualità è essenziale per riprodurre un piccolo capowvoro a casa vostra. Alle sue origini. il rituale del Bicerin prevedeva
che i tre ingredienti fossero serviti separatamente. Inizialmente erano previste tre varianti: ''pur e fior" (che corrisponde
all'odierno cappuccino), "pur e barba" (caffè con cioccolata), e '''n pòc 'ti tut" (ovvero un po' di tutto), che vede tutti e tre gli
ingredienti mÌscefati imieme. Quest'ultima formula ha avuto più successo ed è prevalsa sulle altre. Le tre versioni venivano
accompagnate da dei "bagnati '; dolcezze artigianali di 14 specie. Nel 2001 il Bicerin è stato riconosciuto come "bevtlnda
tradizionale piemontese'; con tamo pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
BEVANDESCALDACUORE --------------------------------
Versate in un pentolino il cacao amaro, lo zucchero e l'amido di riso. Mescolate tutto senza inserire liquidi, in modo da
far amalgamare bene tutti gli ingredienti. Ricordate di utilizzare un pentolino con fondo abbastanza spesso, per evitare
di bruciare la cioccolata durante la cottura. Iniziate ad aggiungere il latte poco alla volta, cercando di non far formare
i grumi. Dopo aver aggiunto il latte e mescolato bene, fate cuocere la cioccolata calda a fiamma moderata girando
continuamente. Non appena inizierà a sobbollire abbassate la fiamma e portatela al minimo. Unite a quesro punto il
cioccolato fondente e la cannella, continuando sempre a mescolare. Fate amalgamare bene il tutto e servite.
Per avere una cioccolata calda bella densa, fasciatela cuocere per qualche minuto in più, stando sempre attente a non farla
bruciare. Se siete intolleranti al lattosio sarà possibile sostituire /'ingrediente con la stessa quantità d'acqua o con del latte di
soia. Il sapore cambierà leggermente.
Il tasso alcolico minimo del vin brulé è de! 1%. Vini particolarmente indicati possono essere un Cerasuolo o un Nero d'Avola,
che possiedono corpo e gradazione corrette.
Ottimo anche More/lino di Scansano, un Amarone o un Pinot Nero.
Ingredienti e dosi .
Ih litro di vino rosso corposo, 100 g di zucchero, 4 chiodi di garofano, una stecca di cannella, 112 limone, 112 arancia.
-------------------------------- BEVANDESCALDACUORE
i
Prendete un calice da 0,20 litri e riscaldatelo con acqua bollente. Inserite un cucchiaino di zucchero di canna grezzo e
un bicchierino di Irish Whiskey. Aggiungete, quindi, una tazza di caffè lungo e mescolate bene, fino a che lo wcchero
non si sia ben sciolto. Nel frattempo versate in uno shaker la panna fresca (oppure utilizzate il vapore della macchinetta
del caffè, se ne possedete una) e iniziate a shakerare per qualche secondo, finché la panna non sarà semimontata.
Aggiungete la panna con un cucchiaino, rigorosamente senza mescolare!
Ingredienti e dosi
J 00 mI di caffe forte e caldo, GO mI di Irish Whiskey (Whisky irlandese), 40 mI di panna leggermente montata, 2
cucchiaini di zucchero di canna.
-------------------------------- BEVANDESCALDACUORE
In una ciorola unite gli ingredienti secchi: la farina, lo zucchero, la fa rina di nocciole, il fior di sale e la scorza grattugiata
dell'arancia. Aggiungete, con l'aiuto delle fruste elettriche, i tuorli. Introducete, quindi, poco a poco nell'impasto il
burro freddo a cubetti, se preferite, lavorando con le mani. Cimpasto risulterà molto morbido e ben comparro. Fate una
palla e avvolgetela con carta pellicola. Mettete in frigorifero a riposare per un'ora e mezza. Stendete con il mattarello la
pasta su un piano da lavoro infarinato a uno spessore di 3 mm. Iniziate a ritagliare i biscotti con dei tagliapasta di forma
circolare di misure mano a mano decrescenti in larghezza, in modo da ottenere i diversi pezzi che andranno a comporre
l'alberello. Ungete la teglia con un filo di olio d'oliva, aiutandovi con un pennellino a setole per alimenti.
Disponete sulla placca i biscotti e riponeteli in frigorifero per 15 minuti. Preriscaldate nel frattempo il forno , po rtandolo
alla temperatura di 195 cc. Infornate i biscotti e fate cuocere per 20 minuti. Preparate la crema, portando a bollore
in un pemolino la panna con il malto e la crema di nocciola. Filtrate il tutto e lasciate in frigo rifero per una nOtte.
Al mattino seguente montate la crema con le fruste, sino a che non avrà raggiunto una consistenza ben soda e ferma.
Farcite e decorare i vostri alberelli a piacere.
Preparate la ganache la sera prima. L'operazione è velocissima e il giorno successivo sarà pronta alf'uso. Se non riuscite a
reperire la farina di nocciole già pronta, per ottenerla potete tritare con un mixer le nocciole imere, ricordando vi di aggiungere
prima 2 o 3 cucchiai di farina o di zucchero a velo preso dal totaLe, in modo che iL prodotto risulti più liscio e asciutto. Se non
possedete il fior di sale, potete sostituirlo col sale di Mttldon o con il sale dolce di Cervia. Questi tipi di sede sono particolarmente
adatti alla preparazione di dolci e di paste folle, anche in piccole ma importanti grammature, come nel nostro caso. Qualora
non vogliate usare questo tipo di sale, incorporate al composto un semplice pizzico di sale comune. Per la preparazione base
della ganache il prodotto più consigliato è lo sciroppo di glucosio. Se lo possedete, utilizzate pure quelLo, altrimenti, provate la
variante da me proposta nella ricetta.
Fate lessare gli spinaci in abbondante acqua salata. Fate sciogliere il lievito in una parte presa dal totale del latte
appena tiepido (18-20 cC). Versate!o nella planetaria e incominciate a incorporare la farina setacciata e, a poco a
poco, il restante latte. Unite il malto e continuate a lavorare l'impasto, incorporando sempre poco alla volta il latte e
la farina, sino a esaurimento degli ingredienti. Quando l'impastO sarà omogeneo e incomincerà a staccarsi dalle pareti
della planetaria, unite, pezzo per pezzo, i[ burro a temperatura ambiente e fate incordare bene. Quando il burtO sarà
statO completamente assorbito dall'impasto, unite per uhimo il sale, quindi versare il tutto su un piano da lavoro
infarinato e finire di lavorare ['impasto. Mettete!o, quindi, in una ciotola unta d'olio, coprite con un panno o della carta
pellicola e fate riposare per 40 minuti. Trascorso questo tempo, prendete l'impasto, schiacciate!o per far uscire i gas
della lievitazione. Formate un rettangolo di pasta, quindi arrotolatelo su se stesso, ungetene la superficie d'olio d'oliva
e disponete!o già nello stampo (quello per p[um-cake va benissimo). Fate lievi rare per altri 40 minuti e fate cuocere in
forno caldo a 200 °C per 30 minuti. Terminata la cottura, disponete il pan carré su una gratella per dolci a raffreddarsi.
Per la mousse ucilizzate le fruste elettriche e miscelate la ricotta insieme aI parmigiano, sale, pepl! e noce moscata.
Mettete la panna in un pemo[ino e fatevi sciogliere la colla di pesce che avrete farto ammollare prima in acqua fredda.
Unite questo compostO alla ricotta montata insieme al parmigiano.
Incorporate per ultimo il prosciutto cotto e la panna semimomata. Ricavate delle fette di pane e, con l'aiutO dei
coppa pasta circolari, cercate di realizzare delle formine utili alla creazione di un alberello. lo ho usato tre dischi che si
rimpiccioliscono man mano che si sale. Riempite una sacca da pasticceria con la mousse di ricotta e farcite ogni ripiano
tra un disco di pane e ['altro.
Durante la preparazione della mousse potrà essere conveniente dapprima semi-montare la panna e metterla da parte, quindi
procedere con il resto dell'esecuzione. Cos'è la panna semi-montata? Il volume della panna montaftl dipende d,dia quantità di
aria incorporata al suo interno. In base a essa, infatti, possiamo ottenere una panna ben fèlma o una panna semi-montata, il
che comporta, durante la sua preparazione, l'imerimento di una quantità infèriore d'aria fasciandola quindi semi-cremosa.
In pasticceria la panna semi-montata viene utilizU/ta per la preparazione delle bavaresi, in quanto è necessario che la panna
mantenga una comistenza cremosa e non troppo soda, in modo da conferire al dolce quefla morbidezza inconfotldibile.
Ingredienti
Per il pan carré: 450 g di farina O + 20 g per lo spolvero del piano da lavoro, 65 g di burro, 200 g di spinaci lessati, 250
mI di latte fresco, 25 g di lievito di birra, 7 g di malto liquido (o miele), 10 g di sale .
Per la mousse di ricotta e prosciuTIo: 240 g di riCOlta di pecora, 80 g di Parmigiano Reggiano grattugiato, 80 g di panna
liquida, 160 g di prosciutto cotto a cubetti, 320 g di panna semimomata, 12 g di colla di pesce in fogli, noce moscata q.b.,
sale e pepe q.b.
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Preriscaldare il forno a 200 °e e imburrare a velo due teglie da forno. Lavorate con l'aiuro di un cucchiaio i] burro
insieme allo zucchero , sino a ridurre il composto in una crema liscia e spumosa. Unite i tuorli e la scorza grattugiara del
limone e amalgamate bene. Setacciate la farina direrramente sopra e iniziate ad amalgamare con le mani. Unite anche
le ciliegine, meglio se sminuzzate. Lavorare con le mani sino a ottenere un composto omogeneo e liscio. Un consiglio:
la pasta per biscotti, o pasta frolla, si p resta meglio alla lavorazione se lasciata in frigorifero a riposare; in questo caso
il nostro impasto potrebbe già essere steso e promo per essere copparo con il taglia biscotti. Se doveste avere difficoltà
nel maneggiare la pasta ricordate che sarà sufficiente fàr riposare l'impasto in frigorifero per almeno un'ora, in modo
da far "tirare" nuovamente il burro, il che faciliterà il VOS tro lavoro. Quando sarete pronti, stendefe l'impasto su di u na
spianatoia appena infarinata sino a raggiungere lo spessore di 4-5 mm. Utilizzate d ei taglia biscotti di 3 cm d i diametro
e ricavate il buco della ciambella con un ragliapasta di dimensione inferiore. Lavorate i ritagli, impastareli nuovamente e
continuare a formare le ciambelle sino all'esaurimento della pasta. Cuocete in forno caldo per 20 minuti o, comunque,
sino a quando i biscoHi non saranno d iventari dorari. Trasferite i biscotti su di una gratella, in modo da farli raffreddare
rapidamente. Nel frattempo preparate la glassa amalgamando allo zucchero a velo il succo di limone con l'aiuto di una
spatola di gomma dura. Decorate i biscotti con la glassa solo quando si saranno raffreddati completameme.
Lavorate il burro a pomata, rendete/o cremoso. Potete ottenere questo risultato sia fasciandolo ammorbidire Il temperatura
ambiente, sia sbattendolo velocemente con un cucchiaio, sia scaldandoLo al microonde, da utilizzarsi, in questi casi, sempre
alla massima potenza. Attenzione però: il burro non dovrà mai sciogliersi e liqueforsi completamente ma l'imanere cremoso.
In caso contmrio sarebbe inutilizzabile per la ricetta. La forina debole ha un basso contenuto di proteine, con una forza, o
"W'; molto bassa. Questa forina è particolarmente indicata per i biscotti, ma anche per la piccola pasticceria e per i piccoli
prodotti da forno, come i grissini. Per ricavare la scorza grattugiata di un agrume li'deale sarebbe che questo fosse non trattato,
privo, quindi, di pesticidi o additivi chimici. Se non doveste riuscire a trovarne, lavate accuratamente la scorza sotto l'acqua
corrente prima di utilizzar/a.
La cottura a bagnomaria avviene pe,' conduzione: il calore è trasmesso al cibo grazie al contatto con la j'uperficie calda del
pentolino in cui esso è contenuto. La peculiarità della cottura a bagnomaria risiede nella bassa temperatura della fonte di
calore. II pentolino, infatti, viene riscaldato dall'acqua bollente e non dal fuoco diretto del fornello. Questo consente un
controllo molto accurato della massima temperatura raggiunta dal fondo della padella, che non supera mai i 100 gradi e può
essere mantenuta anche più bassa. La cottura a bagnomaria si esegue ponendo il recipiente contenente l'alimento da cuocere
all'interno di un et/tro recipiente contenente acqua a una temperatura p refissata, in genere da 80 a 95 gradi. A seconda del
tipo di p"eparazione la cottura è fatta sul fomello o in fomo. La cottura a bagnomaria sul fornello è adatta alle salse e alle
creme contenenti uova da mescolare in continuazione, che non vanno cotte oltre gli 80 gradi, come la salsa olandese o bernese,
lo zabaione, la crema inglese, ecc. La cottura a bagnomaria in fomo è adatta, invece, per tutte le preparazioni che non vannO
mescolate, in cui la coagulazione delliwvo serve per produm' uno sformato solido. La classica preparazione che pl'evede la
cottura a bagnomaria è il creme caramel, ma si può ricorrere a essa ancheper preparare un'ottima panna cotta. Un interessante
abbinamento con il cioccolato, sostituibile con le albicocche disidl'l1tate, può essere l'uso dei pistacchi o la graneLla di nocciola,
oppure, per rimanere in tema frutta, anche delle ciliegine candite.
Nella variante al cioccolato dovete procedere sciogliendo 60 g di cioccolato a bagnomaria al quale aggiungerete 20 mi di latte. Il
risultato sarà incorporato subito dopo aver sbattuto il burro con lo zucchero e le uova, o, comunque, immediatamente prima di
incorporare la forina.
Può essere divertente fàrcire i lecca con innumerevoli preparazioni. Potreste sia scegliere la strada dei coloranti alimentari
per fare più rotoli tutti colorati, oppure realizzare una crema al cioccolato, una crema al burro, o utilizzare una semplice
confottura di .Futta. Se optate per una panna .Fesca il prodotto sarà comunque goloso in tutta la sua semplicità. Vi sconsiglio di
utilizzare la panna non fresca, quella jùori dal banco fogo. Quando dovete eseguire l'operazione di montaggio degli albumi,
fate sl che le fruste siano sempre pulite. Se dovessero rimanere delle tracce di tuorlo, l'albume non monterà mai. Al contrario
invece, potete Liberamente montare gli albumi prima, e poi, senza avere La necessità di lavttre le fruste, potete montare i tuorli.
Quando dobbiamo unire l'albume montato in un composto cremoso, o asciutto, come in questo caso, preleviamo una parte di
albume montato e mescoliamolo velocemente all'altro composto. In questo modo sacrificheremo una piccola parte di albume
smontandola, per far sì che i due composti si assomiglino il più possibile quanto a consistenza. Sarà così più facile incorporare il
resto dell'albume con movimenti delicati e decisi dal basso verso l'alto, che faranno sì che il composto rimanga soffice e spumoso.
La pasta biscttit non va cotta troppo a lungo, in quanto potrebbe perdere l'elasticità tipica che ci consente di arrotolarla. Sarà
il calore residuo e la sua elasticità, appunto, che permetterà al rotolo di fissare la sua forma.
La ricetta della pasta sfoglia che vi ho proposto taglia di molto i tempi di esecuzione della pasta sfoglia tradizionale, soprattutto,
per via del riposo in freezer. Anche il risultato è diverso; la pasta sfoglia risulta, infatti, sì friabile, ma anche morbida,
quasi briochosa. Se la salsa inglese vi serve calda utilizzatela subito, in caso contrario fatela raffi'eddare molto velocemente,
immergendo la casseruola in un contenitore più grande con acqua e ghiaccio, mescolando spesso.
La forina forte o "O" è la forina comunemente utilizzata per gli impasti lievitati. È detta forte, perché possiede un'alta
percentuale di proteine per 100 g, la sua jòrza arriva fino a 360 W. Questa farina è in grado di assorbire grandi quantità
di liquidi ed è fitcilmente reperibile in commercio, come "forina O" o "Manitoba". Per quanto riguarda la lavorazione della
°
pasta, potete utilizzare una planetaria, se la possedete, un'impastatrice, tenendo sempre conto del procedimento indicato
nella ricetta. Quando dovete lasciar lievitare !'impasto potete metterlo dentro il forno spento ma con la lucina accesa. In questo
modo il prodotto sarà al riparo da correnti d 'aria e in un ambiente a temperatura costante. La glassa, o ''ghiaccùi reale';
può essere ottenuta in due modi: possiamo unire allo zucchero a velo sia il limone - preparazione più veloce e aromatica - sia
l'albume dell'uovo. In quel caso sarà opportuno montare a neT)C l'albume - solitamente 1 albume per 100 g di zucchero a velo
_ incorporando poco a poco lo zucchero e, se si desidera, aggiungere qU4lchc goccia di succo di limone che renderà il tutto più
saporito e, soprattutto, lucido.
Potete sostituire il formaggio Mimolette con del Comté o del classico Parmigiano Reggiano grattugiato. Per rendere il tortino
ancora più sfizioso potete aggiungere della noce moscata. Assaggiate la preparazione prima di distribuire il composto negli
stampini, controllate il bilanciamento dei sapori tra dolce e salato e, eventualmente, correggete all'ultimo.
Per la cottura dei bignè la teglia dovrà essere rigorosamente unta di un velo di burro. Se necessario ripulite ulteriormente con
della carta assorbente per eliminare gli eccessi. Non utilizzate altri intermediari tra teg/ia e bignè, come la carta forno o la carta
oleata. La ragione è semplice: abbiamo necessità di avere un calore diretto, che induca velocemente i bignè a gonfiarsi. Tagliate
sempre il burro in piccoli pezzi prima di metterlo a sciogliere nel liquido, in quanto la condizione ideale, per non snaturare le
grammature della ricetta, vuole che, nel momento in cui l'acqua giunge a ebollizione, il burro sia già completamente sciolto. Se
mettessimo il burro in un unico pezzo, questo impiegherebbe più tempo per sciogliersi e l'acqua starebbe troppo a lungo in fase
di ebollizione, evaporando e alterando, di conseguenza, le grammature della ricetta. Se doveste frovarvi in questa situazione,
spostate la pentola dal fooco e portate il bun"o a completo scioglimento prima di portare a bollore. Come abbiamo detto,
l'impasto dovrà risultare cremoso al pari, o quasi, di una crema pasticcera. Nelle dosi ho indicato l'uso di 4-5 uova, perché
potrebbe esserci bisogno talvolta di unire altri liquidi, in modo che !'impasto risulti della giusta consistenza. Per accorgervi se
è pronto provate a prelevarne una parte con un cucchiaio: l'impasto dovrà ricadere lentamente su se stesso.
Per poterei cimentare nella trasformazione di ricette dolci in salate abbiamo spesso bisogno di trovare soluzioni alternative
al/a presenza dello zucchero. II maftitolo viene utilizzato in cucina proprio in sostituzione dello zucchero semolato ed è
assolutamente indispensabile nella pasticceria salata, se si considera, la totale assenza di zucchero saccarosio. Il ma/titolo è
comunque uno zucchero, un prodotto natumle che si ottiene dallo sciroppo di ma/tosio, ma possiede p/'Oprietà dolcificanti
inferiori rispetto al comune zucchero che utilizziamo in cucina. La cottura dei cannelés è molto lunga e avviene a temperatura
delicata. Durante la cottum può capitare che il composto si gonfi proprio come capita durante la cottura di un soujJlé; questo
avviene soprattutto per la presenza di un'elevata quantità di liquidi nella ricetta, che determincmo la fl17nazione di vapore,
che si sviluppa proprio grazie alla presenza del calore. Una volta sfornati, i cannelés salati ritorneranno a un'altezza regolare.
Così come per il cannolo siciliano dolce, potete preparare anche con anticipo gli involucri. Importante, però, è che li conseYlJittte
con cura in una scatola di latta o in un contenitore ermetico. Per gustare ai meglio la fragranza del cannolo, infatti, è
necessario che esso venga rigorosamente farcito appena prima di essere servito.
Ingredienti e dosi
200 g di fa rina 00, 30 g di fecola di patate, 175 g di burro, 175 g di zucchero, 3 uova, 2 arance, 2 cucchiai di miele di
fiori, 3 g di cannella goa, la scorza grattugiata di un'arancia, il succo di mezza arancia, l pizzico di sale.
Quando fote ammollare il baccalà, potete scegliere se utilizzare l'acqua o il latte; certamente in quest'ultimo caso incorriamo
in uno spreco eccessivo, in quanto il liquido andrà sostituito ogni sei m·e circa. UtiLizzate per l'ammollo un recipiente ben
capiente, che riesca a contenere molta acqua. In caso contrario, rischieremmo di ottenere comunque un baccalà molto salato.
Procedete con l'ammollo in un luogo fresco. Prin'ltl di aggiungere le uova al composto, assicuratevi che sul fondo della padella
non sia rimasto liquido residuo. Se cosl fosse, eliminate l'eccesso, perché potrebbe risultare difficile jòrmare le polpettine in
seguito. La ricetta si presta anche a una variante light: senza mettere le uova nell'impasto. Potete utilizzare queste ultime per
impanare le polpette, immergendole dapprima nell'uovo, poi nel pangrattato. Potete a questo punto cuocere le polpette alforno,
sul piano più alto, vicino al grill, sino a completa doratura.
L'idea del piatto nasce con l'intenzione di abbinare un gusto delicato e dolce a tm altro decisamente saporito e sapido. Qualora
non vi piaccia il connubio dato dal sapore dolce e salato, reaLizzate la farcia senza lo zucchero, aggiungendo magari un
ingrediente "croccante'; come la frutta secca, per dare allegria e particolarità al vostro aperitivo. Quando utilizzate la ricotta,
ricordate di scolare il liquido in eccesso: è vero che per questa preparazione sarebbe l'ideale una ricotta più compatta come
quella vaccina, ma si sa, la ricotta di pecora è deliziosa, quindi scolatela sempre p rima di usarla. La farcia dovrà risultare
ben jèrma e asciutta non liquida. Inumidite sempre la pasta fillo in fose di lavorazione: essa, infatti, è molto sottile e tende
con molta facilità a spezzarsi, perché si asciuga molto velocemente. L'utilizzo dei peperol1cino è, ovviamente, facoltativo , ma,
se decidete di usarlo, ricordate sempre di eliminare la punta, perché lì si concentra la capsaicina, che conjèrisce alle pietanze
una nota eccessivamente piccante.
La stagione invernale certamente non è quella adatta al basilico. Se avete la fol·tuna di rec'uperare qualche mazzetto fresco,
sarebbe opportuno realizzare la ricetta in casa, ma non formalizziamoci! Un buon pesto di basilico già pronto va bene
comunque.
Ingredienti e dosi
3 uova, 120 mi di latte intero, 225 g di farina 00, 5 g di lievito chimico in polvere per preparazioni salate, 160 g di
burro, 60 g di pesro di basilico, 60 g di concentrato di pomodoro, 40 g di mandorle in lamelle, sale e pepe q.b.
Ungere la teglia con un velo di burro è importante non solo per non fare attaccare i biscotti, ma anche, e soprattutto, per
condurre caLore e quindi concedere una cottura perfètta alfondo dei vostri biscotti. Prima di mettere in ammollo i fogli di colla
di pesce in acqua fredda, ricordate sempre di separarli l'uno dall'altro, in modo che non si compattino tra Loro.
Potete cambiare il ripieno sostituendo il prosciutto con lo speck e utilizzando altri formaggi, magari in abbinamento con delle
verdure. Non dimenticate mai di aggiungere il sale negli impasti lievitati, anche quando sono dolci, in quanto esso svolge
una fonzione fondamentale e influisce positivamente sulla realizzazione del prodotto finale. Il sale, infotti, è igroscopico,
ovvero assorbe l'acqua, focilita l'assorbimento della forina, coadiuva il glutine, migliorando la struttura della mo/lica e
dell'alveo/attera e uccide i lieviti. Per questo motivo va introdotto a/la fine, quando la formazione della "maglia glutinica" si
è già compiuta.
Quando separate i tuorli dagli albumi per evitare che si contaminino tra lo/"o procedete in questo motW: n un contenitore ben
capiente aprite tutte Le uova. Con le dita andate a prelevare solo i tuorli, l'albume, infatti, in particolare se l'uovo è fresco,
scivolerà nuovamente dentro il contenitore, focendo sì che a voi rimanga in mano solo il tuorlo. Prima di cuocere un prodotto
da forno ricordatevi sempre di preriscaldare il forno: mai partire da forno freddoi Le condizioni ideali perché un dola si
sviluppi in fo rno sono tre: l'aggiunta del lievito chimico nella ricetta, la presenza det lievito di birra nell'impasto, l'aggiunta
di "aria" all'interno della massa. La nostra preparazione, in questo caso, presenta il lievito chimico, che agirà grazie al calore,
sviluppando i gas che contribuiranno a for crescere in altezza e in volume il dolce; per questo è importante non aprire il jòrno,
per non creare scompensi nella diffusione del calore all'interno del forno. Questo comporterebbe, inoltre, la dispersione dei gas
e, non essendosi ancora coagulate le proteine delta forina né quelle delle uova, con l'apertura si verificherà la tipica discesa del
dolce, con la conseguente formazione di un avvallo nella parte centrale.
Ingredienti e dosi
300 g di farina tipo 00, 300 g di zucchero, 3 uova , 1/2 bicchiere di latte, 100 g di burro, 6 g di lievito in polvere (baking),
200 g di cioccolato fondente al 70%, 1 pizzico di sale.
Per la glassa: 250 g di zucchero a velo, 4 cucchiai di caffe forte, granella di zucchero.
Nella prepal'tlzione della pasta frolla è sempre consigliabile il riposo in frigorifiro dopo la lavorazione; il riposo permette,
infotti, al burro di tirare nuovamente, focendo acquistare compattezza e migliore lavol'tlbi!ùà aLL'impasto. [ 'utilizzo dello
zucchero a velo permetterà la realizzazione di una pasttl frolla più fine.
Potete servire i panini sia con un accompagnamento salato, sia dolce. Per jòrmare le palline non dovete far altro che appiattire
il composto con il palmo della mano, riportare verso il centro i lembi e cercare di richiuderli verso il basso; mettete la pallina
ottenuta sotto il palmo della mano e fatela roteare sul piano da lavoro, in modo che i bordi sottostanti si chiudano bene,
permettendo vi di ottenere una pallina perjètta. I tempi di lievitazione dei bocconcini già formati può variare a seconda della
temperatura dell'ambiente in cui lavorate. 2 ore JO/20 il tempo necessario alla lievitazione con temperature intorno ai 20°C.
Con temperature più calde, in/Ieee, sarà necessario minor tempo (l h-l h e 0). Quando ungete la teglia per la cottura, badate
bene che sia proprio un velo; pennellate la superficie con del burro fuso ed eliminate l'eccesso con della carta assorbente.
È possibile aggiungere un cucchiaio scarso di farina dopo l'aggiunta del burro, per aiutare l'incordatura, ma non di più, per
non snaturare l'impasto. Controllate di frequente che non bruci. Se ciò cWvesse avvenire, coprite con della carta stagnola e
proseguite la cottura. Se lavorate a mano, il/avol'O deIL'incordatura, ov/Jel"o il tempo necessario a far sì che si fll'mi una bella
maglia glutinica resistente, dovrà essere di circa 25 minuti, 0 ora. L'impasto sarà ben legato, lucido e, se lo tirate, dovrà
aLLungarsi senza spezzarsi. Se non avete a disposizione il mosto d'uva cotta, potete sostituire !'ingrediente con il miele.
Ingredienti e dosi
300 g di farina forte O, 150 g di burro di buona qualità, 2 cucchiai di mosto corro d'uva, 75 g di zucchero semolato, [O g
di lievito di birra fresco , 50 g di latte intero fresco , 75 g di acqua, 4 tuorli d'uovo, 2 albumi, 30 g di gocce di cioccolato,
5 g di sale.
Preparate la mostarda di peperoni. Sterilizzate in abbondante acqua in ebollizione un vasetto e coperchio - quelli
per conserve - e lasciate asciugare a testa in giù su di un canovaccio asciutto e pulito. Passate al mixer i peperoni e i
peperoncini, sino a ottenere una polpa fine, versare in una pentola per marmellate e aggiungete, a freddo, la pectina e
l'aceto. Non appena inizierà a sobbollire, aggiungere a pioggia lo zucchero e portare, quindi, a ebollizione. Da questo
momenro fare cuocere per circa 10 minuti. Trasferite la mostarda nel vasetto sterilizzato, chiudete con il coperd1io e
capovolgete il vasetto. Lasciate riposare. Preparate lo zabaione salatO. In una bastardella a bagnomaria imerite prima
il brodo vegetale, poi, fuori dal fuoco, aggiungete i tuorli. Rimettete sul fuoco, sempre a bagnomaria, per 4-5 minuti,
mescolando conrinuamenre con la frusta, sino a che la crema comincerà ad addensarsi. Correggete di sale e pepe. La
preparazione della pasta è molto semplice ma, ad ogni modo, richiede qualche piccola attenzione. Se impastare a mano,
disponete la farina a fontana su di una spianatOia e aggiungete poco a poco l'acqua, sino a ottenere un impasto ben
liscio e omogeneo. Per quanto le dosi siano studiate, porrebbe esserci sempre bisogno di aggiungere dell'acqua, nel caso
l'impasto fosse trOppo asciutto, o incorporare ulteriore farina, nel caso, invece, l'impasto risultasse troppo idratato.
Vi consiglio di utilizzare le dosi indicate ma di controllare sempre se, eventualmente, dovesse esserci la necessità di
aggiungere o l'uno o l'alero ingrediente in quanto, come già abbiamo detto, non tutte le farine sono uguali. Quando
l'impasto sarà pronto, formate una palla e avvolgetela nella carta pellicola. Lasciate riposare una mezz'ora, quindi
procedete a srenderla sino a raggiungere lo spessore di pochissimi mm - grosso modo quanto una sfoglia all'uovo. Con
un taglia pasca circolare ricavate dei dischi di pasca e disponete al cenrro mezzo cucchiaino di moscarda di peperone con
formaggio, oppure della confettura di fichi con formaggio. Chiudete ripiegando tutto il bordo della circonferenza a mo'
di fagottino, oppure, più semplicemente ripiegando la sfoglia su se stessa a mo' di raviolo. Disponere i ravioli dentro una
vaporiera o su una teglia rivestita di carta forno che andrà nel forno a vapore. Cuocete per 25-30 minuti circa. Servite
tiepidi con lo zabaione salato disposto a specchio, sul fondo del piatto.
L'abbinamento che vi propongo per la farcitura è certamente sfizioso e singolare. Ovviamente, se disponete di un buon prodotto
acquistato, utilizzate pure quello. La pectina è un addensante naturale che si trova in nt/tura nella frutta , oggi fàcilmente
reperibile nei migliori supermercati, drogherie e farmacie.
Sarà possibile, se abbiamo bisogno di un brodo vegetale più particolare, rtggiungere insieme alle verdure delle spezie, come
chiodi di garofano - spesso inseriti come se fossero chiodini direttamente nella cipolla- o alloro, così come anche la cannella o
il cardamomo. Se non avete un ftullatore a immersione, potete utilizzare un passa verdure. Per ottenere una maggiore finezza
del composto ricordate comunque di passare tutto al setaccio. Se necessario, ripetete l'operazione più volte. J sali speziati sono
ormai reperibili facilmente nei grandi supermercati. Qurtlora non doveste riuscire a trovarli potete ovviamente utilizzare il
comune sale marino da cucina.
89
Pulite i gamberi, privateli del carapace e delle teste ed eliminate il budello dalle code. In un penrolino riponete le teste
e i carapaci, un filo d'olio , la carora, il sedano a pezzettoni e la cipolla tagliata a metà. Con un cucchiaio schiacciate
le teste, in modo da ricavarne i liquidi, quindi ['ne tostare. Sfumate con il brandy. lasciate evaporare, quindi ricoprite
con acqua fredda. Lasciate sobbollire a fiamma dolce per circa 20 minuti. Trascorso questo tempo, filtrare il composto
e metrete la bisque cosl onenura da parre. Metrete in ammollo i fogli di gelatina in acqua fredda. Prelevate dal totale
250 ml di bisque, alla quale aggiungerete la panna fresca. Correggete di sale e di pepe e, quando'avrà quasi raggiunro il
bollore, spostate dalla fiamma e incorporate la gelatina ben strizzata. Filtrate. A questo punto disponete sul fondo degli
stampini una coda di gambero pulira e colare sopra il liquido. Mettete in freezer a rapprendere per almeno 2 ore. Per
le basi di pane croccante non dovete far altro che coppare dei dischi di pane dello sresso diamerro del budino , quindi ,
poco prima di servire il piano, far dorare leggermente in padella con un filo d'olio. La salsa al limone, da utilizzare a
specchio sul fondo del piatto, va preparara, invece, come un classico roux, una base di burro e farina. Mettete in una
padella a sciogliere il burro e incorporare poco a poco la farina, fino a ottenere una crema, che andrete ad aromatizzare
con il succo del limone. Correggete di sale e pepe. Assemblate il piatro disponendo sul suo fondo [a crema al limone,
quindi i crosrini di pane sopra i quali adagerete il budino di gamberi rossi. Completate il piatto con qualche semino di
papavero ed erba cipollina ragliata fine.
lh portare a temperatura ambiente i budini prima di servirli, è necessario farli scongelare gradatamente in .frigoriflro, in
modo che essi si scongefino interamente, soprattutto aLl'interno. Facend<Jfi scongelare a temperatura ambiente rischiate, infatti,
che si scongelino esternamente, ma che all'interno rimangano ghiacciati. Potete preparare i budini anche gio1'l1i prim(1 e
conservare ii prodotto in .freezer, in modo che al momento di servire vi dobbiate tldoperare solo per la prepamzione del pane
e della salsa a/limone.
Le luiles, dette anche ''tegoline croccanti" o ''croccantino': nascono come invenzione tipica della pasticceria ftancese. Ho
voluto sperimentare una versione salata, che vi suggerisco eventualmente di preparare anche in anticipo, a patto che esse siano
consenJate ermeticamente sino al momento di essere servite insieme al piatto, in modo che conservino intatta tutta la loro
ftagranza e croccantezza. La carne dovrà presentarsi ben caramellata all'esterno -le proteine della carne, grazie al calore della
cottura, svilupperanno quell'inconfondibile crosta - e all'interno dovrà rimanere succosa. leggermente rosata e umida.
Sbucciate le patate e riponetele man man o in una bacinella piena d'acqua. Quando le avrete sbuccia,e turte, cominciate
ad afl:èttarle con una mandolina, cercando di OHenere uno spessore molro sottile. In una ci~rola versate l'olio e, con
l'auro di un pennello, andate a spennellare tutte le patate. Ricoprite una teglia da forno con della carta olcata, o un
tappero antiaderente e dispo nete le fette di patate, sino a formare un piccolo ventaglio. Per ottenere una millefoglie
che vada restringendosi man mano che arrivate verso l'al to , abbiate cura di creare dei ventagli di patate di dimensioni
sempre più piccole. Salate, pepate, quindi fate cuocere in forno , partendo da forno freddo, a 190-200 °C per 15-20
minuti circa - il tempo di cottura d ipenderà molro dallo spessore che avrete dato alle patate. Potete completare la cottura
con il grill per alcuni minuti, in modo da fa r dorare bene le sfoglie d i patata e renderle croccanti. A questo punto,
posizionate i ventagli di patate direttamente sul piatto di portata e disponete tra uno straro e l'altro dei capperi appena
tritati al coltello. Pennellate la millefoglie di patate con dell'olio extravergine d'oliva, in modo da rende rla pill golosa
e piacevole alla vista. Fate fondere il cioccolato amaro a bagnomaria o nel forno a microonde. Utilizzate il cioccolato
fuso per decorare il piatto con delle gocce, le quali, insieme alla patata e al cappero , conferiranno al cuno un sapore
piacevo lmente affumicato e deciso. Servite caldo.
Per ottenere delle millefoglie aggraziate e non troppo pesanti, tre ventagli disposti l'uno sopra l'a/tra saranno sufficienti.
L'abbinamento cioccolato amaro-patara conftrisce al piatto un sapore deciso e affùmicato. Se pensate che ai vostri commensali
non possa piacere un cioccolato così forte e amaro, potete provare l'accostamento con un cioccolato meno intenso, ai 75-80% di
cacao. Quando sbucciate grandi quantità di patate ricordate sempre di l'orle di volta in volta in una bacinella piena d'acqua,
questo accorgimento forà in modo che, quando inizierete a utilizzar/e, esse non saranno annerite.
Affettate finemente il guanciale - lasciando qualche cubetto da parte - e lo scalogno e fateli rosolare in padella con un
filo d i olio extravergine d'oliva. In un altro pentolino fate scaldare l'olio di semi e friggetevi i carciofi precedentemente
lavati, privati delle barbe e tagliati in fettine sottili e piccole. Fateli cuocere sino a che non saranno ben croccanti, salate
e mettete da parte. In un mixer, tritate insieme il pan grattato con lo spicchio d'aglio - sbucciato e privato dell'anima - e
qualche ciuffo di prezzemolo.
Fate amalgamare il tmto, quindi versatelo in una padella con un fìlo d'olio d'oliva e lasciatelo tostare a fiam ma dolce,
rigirandolo di tanto in tanto. Fate dorare il composto e spegnete il fuoco. Potete salare e pepare'a piacere. In un pentolino
portate a ebollizione abbondante acqua salata . Nella stessa padella dove avete rosolato il battuto di scalogno con il
guanciale mettete le tagliarelle agli spinaci e cominciate ad aggiungere qualche mestolo d'acqua bollente. Cuocerete
le tagliarelle "risottan dole" in padella, aggiungendo cioè, di tan to in ramo, qualche mestolo d'acqua, sino a che non
verificherete la cottura. Quando la pasta sarà cotta, spegnete la fiamma, aggiungete per ultimo dei cubetri di guanciale
a crudo e un filo d'olio. Saltate in padella facendo amalgamare bene rutti i succhi e i profumi. Formate dei nidi di
pasta con l'aiuto di un mesto lo e di una forchetta, e posizionateli su un piatto. Spolverate con il pangrattato tOstato e
aromatizzato e sistemate sulla sommità qualche pezzetto di carciofi no croccante. Completate il tutto con un fìlo d'olio
d'oliva e servite caldo.
È un piatto di vewce esecuzione, il tempo di cottura della pasta è di circa tre minuti. Risottandola in padelfa, ad ogni modo,
potrete scegliere se servirla al dente o più morbida. Vi consiglio di prepararla all'ultimo, così come la frittura dei carciojìni,
in modo da mantener/i caldi e croccanti. Laddove lo scawgno si andasse a cowmre troppo, tenete sempre a portata di mano
dell'acqua bollente, in modo da allungare il fondo per insaporirlo meglio, prolungando La C'ottura fino a rendere lo sca[ogno
trasparente. Potete preparare prima il mix di pan grattato e odori, personalizzandofo ogni volta come desiderate. Le operazioni
di mantecfltura, quando aggiungiamo burro o olio a fine cottura, vanno sempre fotte a filOCO spento.
Non utilizzate i succhi della marinatura della mme, non sono salutari. Se desiderate mantenere i profumi degti agrumi
potete sempre usare delle zeste di arance e limoni grattugiati all'ultimo. Per ii croccantino: il destrosio sostituisce lo zucchero,
ma dolcifica decisamente meno, facendo sì che la nostra ricetta mantenga il giusto equilibrio tra dolce e salato. Se non
doveste riuscire a trovario, vi sconsiglio di sostituire /'intera parte di destrosio con dello zucchero semolato comune: il risultato
finale potrebbe risultare eccessivamente stucchevole. Potete sostituire il croccantino con delle fotte d'arancia, da adagiani
direttamente sul petto d'anatra in cottura. Potete conservare i ciuffi di cipoLla caramellata ancora integri per decorare il piatto.
Ingredienti
300 g di farina tipo 00, 250 g di ricotta di pecora fresca, 220 g di burro , 250 g di zucchero semolato, 4 uova, 2
cucchiaini di lievito in polvere per dolci, 80 g di ciliegine candite, 40 g di cedro candito, 70 g di gherigli di noce, la
scorza grattugiata di un limone non trattato, zucchero a velo, burro e (arina per lo stampo.
Hm'bert! Dalle tortine cotte alla luce della lampadina fld oggi.
passando per le cene preparate per amici e coinquiline varie
durante il periodo universitario. non ho mai smesso di cucinare
e di appassionarmi di cucina, Oggi unisco questa mia passione
a quella per la fltogrttfia nel mio blog. Mi piace sperimentare
sempre piatti nuovi e aprire i miei orizzomi culinari anche alla
cucina etnica. ma rimal/go sempre convinta che non esiste piatto
migliore di quello che porta con sé il gusto della tradizione. Pur
essendo convinta che l'estetica in tm piatto sia importante, credo
che essa debba porsi al servizio del gusto e non viceversa.
Sciogliere il lievito di birra nel lane precedentemente intiepidito, aggiungendo anche un cucchiaino di zucchero, e
lasciate riposare per cinque minuti. Nell'impasratrice mettete 450 g di farina, versateci sopra il latte con il lievito, lo
zucchero e due uova. Impastare a lungo fino a che l'impasto non risulterà liscio ed elastico. A questo punto aggiungere
il burro e la scorza di mezzo limone grattugiata. Impastate fino a incordare l'impasto. Una prova da fare per vedere
se l'impasto è incordato a sufficienza è quella di prenderne un pezzetto e tirarlo tra due mani in modo da allargarlo.
Se è incordato riuscirete a stenderlo in un velo sOl:tile senza che si rompa. A questo punto oliate un recipiente, che
possibilmente abbia le pareti dritte in modo da poter verificare la lievitazione in maniera più precisa e adagiatevi
l'impasto; segnate con una tacchetta a che altezza arriva. Riponete nel forno spento precedentemente riscaldato per un
minuto a 50 cc. Attendete il raddoppio dell 'impasto (circa un'ora). Nel fra ttempo sciogliete il cioccolato a bagnomaria
o nel microonde e tritate finemente le noci insieme ai pinoli in un mixer, fino a ottenere una pasra omogenea. Unire
ques ra pasta al cioccolato, aggiungete lo zucchero e la scor7-a di mezzo limone e amalgamat 7 tutto per bene. Scaldate
mezzo bicchiere di rum in un pemolino e poi versarelo sopra l'uvetta. Lasciate riposare l'uvena per 15 minuti, dopodiché
scolatela e strizzate/a. Quando l'impasto sarà raddoppiato, infarinare bene la spianatoia e stendetelo col mattarello in
un rettangolo dello spessore di mezzo centimetro. Ricoprite la superficie dell'impasto con la pasta di cioccolato, noci e
pinoli, cospargeteci l'uvetta e qualche fiocchetto di burro e arrorolare dal lato lungo. Formate un ferro di cavallo o una
chiocciola e, con un pennello da cucina, spolverare via la farina in eccesso dalla putizza. Tra.sferi te il dolce su W1a teglia
coperta di carra forno , coprite con un canovaccio e poi con una busta di plastica e trasferite a lievi rare in un posto tiepido e
lontano da correnti per circa mezz' ora. IntantO portate il forno a 170 cC. Trascorsa la mezz' ora, sbattete un uovo con una
noce di burro fuso - ma non caldo - e spennellate uniformemente la superfìcie della putizza. Infamate per circa un'ora.
La putizza è un dolce di origine slovma. Il suo nome dal verbo "poviti ': che significa arrotolare. La putizza, infatti, è
costituita da un morbido strato di pasta lievitata ripienll di noci, pinoli, cioccolato e uvetta, profumato dall'aramei del limone
e del rom. L'impasto viene arrotolato e poi disposto a ferro di cal/alfo o a chiocciola. In casa nostra la faceva, durante il periodo
natalizio, la mia bisnonna, originaria di Fiume. Purtroppo non avevamo segnata la sua ricetta, ma quella che vi propongo è,
in base ai mie ricordi e a quelli di mia madre, la versione che più si avvicina a quella che foceva lei. Risentire l'aroma della
plltizza che si sprigiona dal jòrno è un po' come rillivere un pezzetto della mia storia, quando ero piccina e sì e no arrivavo
alle gonnelle di nonna Marì.
Ingredienti
Per l'impasto: 450 g di farina O, 3 uova , 70 g di zucchero, 60 g di burro, 150 g di latte, 10 g di lievito di birra fresco.
Per il ripieno: 250 g di noci sgusciate, 100 g di cioccola(O fondente, 2 cucchiai colmi di pinoli, 80 g di uvetta, 80 g di
zucchero, rum, fiocchetti di burro.
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l'vIi chiamo Marina Della PflSqud, ho una laurea in
Conservtlzione dei Beni Culturali, un lavoro ti contatto con
l'archeologia classica e una spiccata attitudine all'ordine,
spruzzata da un po' di creatività. 11 cibo ha per me la capacità
di mantenere vivi i ricordi. Un tlrOma, un sapore, un odore mi
si imprigiontl nella mente e riaffiora nel momento esatto in cui
lo risento, Anche per questo ho scelto di raccontarmi attrtlverso
ltl mia cucina. dando vita a La tm'te maison, una castl virtuale
dal gusto vagmnente fran cese. in cui le ricette di fomiglia
appuntate qua e là si mescolano agli esperimenti e prendono
forma, vengono scritte definitiVi/mente e fòtografitte con cura,
la stessa cllra che metto nella ricerca del piatto. nel particolare
che mi può intrigare, nel virtuosismo della preparazione,
Disossate la gallina eliminando le ali. Una volta pronta, aiutandovi con un coltello affilato, togliete la carne in eccedenza,
in modo da lasciare uno strato di carne il più possibile uniforme. Usando un mixer, tritate la Farne eliminata. Mettete
la gallina in una ciotola, salate e pepate, spolverate con metà delle spezie e bagnate con il Marsala, lasciando riposare per
un'ora in frigorifero. In una ciotola preparate il ripieno: mescolate le carni macinate con il lardo, aggiungete il resto delle
spezie, il sale, il pepe e i pistacchi. A parre lavate e pulite la carota, tagliatela a strisce di mezzo centimetro di spessore
e fatele sbollentare per un paio di minuti in acqua salata. Un a volta trascorso il tempo, scolate i bastoncini di carota
e passateli sotto l'acqua fredda perché mantengano il colore. T1g1iate a bastoncini anche il lardo e il prosciutto cotto.
Riprendete la gallina disossata e apritela sopra una tela bianca adatta alla cottura. Distribuite il ripieno uniformemente
sulla gallina, livellando. Sul rip ieno distribuite, alternandoli, i bastoncini di carota, il prosciutto e il lardo. Aiutandovi
con la tela, arrotolate la carne e avvolgetela ben stretta nel tessuto stesso e poi, come se fosse un arrosto , legate il tutto
con giri di spago. Fate riposare un'ora in frigo e poi immergete la galantina nel brodo di carne in ebollizione. Abbassate
la fiamma al minimo e lasciate cuocere per un'ora e mezza circa. Trascorso il tempo, scolate la galantina e mettetela a
riposare con sopra un peso in un luogo fresco per una notte. Realizzate la guarnizione: merrete a mollo i fogli di gelatina
in acqua fredda e, una vo lta ammorbiditi , aggiungeteli al brodo fìluato e bollente. Distribuite il brodo in una casseruola
e lasciatelo riposare in frigo rifero. Il giorno dopo togliete dalla tela la galantina e servire!a fredda, ragliata a fette di un
centimetro e accompagnata da cubetti di gelatina e ciliegine in mostarda. Potete usare anche la mostarda di pere.
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113
Preparate la vinaigrette prelevando la buccia dell'arancia e tagliandola a striscioline sottili. Spremete il succo dell'arancia
e uni tela all'olio extra vergine. Aggiungete anche il sale e mesco late energicamente per emulsionare la salsa. A parre
lavate i fi nocchi, d ivideteli a metà e tagliateli a fètte sottili. Pelate a vivo le arance e unite gli spicchi al finocchio, insieme
alle olive scolate dell'olio. Condite l' insalata con ['emulsione e servite.
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Ho quaranttmni, una laurea in tradizioni popolari, dieci
anni di gavetta in giro per Le scuole della provincia di Reggio
Ca[{tbria imegnando letteratura italiana, tre figli, un marito,
un b/og di cucina e una rubrica dialettale di cucina tipica, tra
il serio e il jàceto: questi sono i miei numeri. Nonostante [a pila
di panni che ogni giorno supplica di essere stirata, nonostante
i mille impegni dei miei figli ai quali oltre che da mamma
faccio anche da autista, nonostante questo e tanto altro, l-itengo
la mia famiglia il mio bene più prezioso. Mi piace ridere ma
su certe cose sono serissima. 50710 celiaca e calabrese, due cose
che difficilmente riescono a convivere pacificamente a tavola.
Sono metereopatica e penso sempre a quello che dico, anche se
non necessariamente dico tutto quello che penso. Sono un'esteta
~.
e sono attratta da tutto ciò che appaga questo senso. Sono
curiosa di tutto ciò che è "a/tro da me" e credo nell'esempio
~&{~
riforma Ce/mini sono rimasta a casa e per non impazzire ho
iniziato a cucinare, trasformando un hobby in una passione.
Poi è nato il b/og e da Angela sono diventata Fttjiko: la
1~~
passione si è h-asjòrmata in impegno quotidiano, ricerca e cura
dei particolari, cibi freddi da mangiare a pranzo e a cena.
Cucinare, fotogrcifàre e scrivere i miei pensieri sono diventati la
mia terapia d'urto alla quotidianità. Da profa chef, quindi,
in questo viaggio alla ricerca della ricetta che tutti vogliono:
quella della felicità.
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Zeppolerte ai pomodori secchi: mescolate la farina con il lievito in una ciotOla, quindi versatevi al cemro metà dell'acqua
tiepida, amalgamando con una forchetta. Completate con il sale e il resto dell'acqua. Coprite con cellophane e mertete a
riposare per almeno due ore, fì no a farla triplicare di volume. Tagliuzzate i pomodori secchi e uniteli all'impasto. Friggete
la pasrella a cucchiaiate (aiutandovi co n due cucchiaini bagnati nell'olio) , ruffandola in piccole quantirà nell'olio bollente.
Girate le zeppole quando risalgono a galla.
Crostoni co n paté di olive e capperi: denocciolate le olive e mettetele in un mixer insieme ai capperi, al peperoncino
e a un cucchiaio d'olio. Fate frullare, unendo a filo l'olio , fino a ottenere un composto cremoso. Grigliate il pane,
spalmatevi sop ra il paté di olive e decorate con un'oliva e qualche cappero.
Tartare di pomodorini con uovo molecolare: in una ciotola mescolare zucchero e sale in pani uguali - un paio di
cucchiai per ciascun uovo basteranno - adagiatevi dentro il tuo rlo con molta delicatezza e rico pritelo con la stessa
miscela. Lasciarelo a marinare così, in un luogo fresco e asciutto, per 12 ore. Trascorso questo tempo, con molta
delicareZ'za estraetelo dalla miscela - che nel fratrempo si sarà impregnata dell'acqua contenuta nell'uovo e risulterà
bagnata - e passatelo in una ciotolina con acqua per pulirlo, quindi conservatelo in frigo fino al momento di servirlo.
Intanto preparatc la rarrarc, ragliando a cubetti i pomodorini, regolate di sale e completare con un fìlo d'olio. Con
l'aiuto di un coppapasta, disponete la tartare su un piatto da piano e adagiatevi sopra l'uovo marinaro. Completate con
un pizzico di pepe e uno di fìo r di sale.
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