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Etimologicamente la parola “simbolo” deriva dal latino “symbolus” o “symbolum”, che significa

“segno di riconoscimento”, e dal greco “symbolon” derivato a sua volta dal verbo “symballo”, che
vale: mettere insieme, far coincidere.
Nell’uso greco il termine serviva ad indicare quell’oggetto diviso in due (di solito due frammenti di
ceramica, legno o metallo) in possesso di due persone, in modo tale che il possessore di una delle
due parti potesse farsi riconoscere mostrando come la parte in suo possesso coincideva con l’altra:
due ospiti, oppure un creditore e un debitore, o due esseri che stanno per separarsi per lungo tempo,
si dividono il “simbolo”: riaccostando più tardi le due parti essi riconosceranno i loro legami di
ospitalità, o di debito, o di amicizia.
Il simbolo, ora come allora, separa e unifica, presuppone entrambe le idee di separazione e di
conciliazione. I simboli sono figurazioni che, aldilà del loro immediato aspetto, rinviano ad una
realtà più remota, più solenne e importante, frammenti che un tempo ci siamo scambiati per
riconoscere attraverso il loro ricongiungimento le antiche promesse.
Ogni simbolo rappresenta un patto.
Nel simbolo dobbiamo imparare a riconoscere il patto originario e ad esso restare fedeli. In questo il
simbolo si distingue dal segno: mentre il segno è una semplice convenzione arbitraria che lascia
estranei coloro che la decifrano, il simbolo è carico di affettività e dinamismo, mobilita la psiche
nella sua totalità, esclude un atteggiamento da semplice spettatore ed esige invece una profonda
partecipazione interiore. Nel simbolo ognuno vede ciò che la sua possibilità di partecipazione gli
permette di vedere: niente di profondo si può cogliere se non si penetra in profondità.
Ecco perché il simbolo non si può spiegare razionalmente; esso è sempre pluridimensionale ed
esprime relazioni di bipolarità: sintesi dei contrari, il simbolo ha sempre una faccia diurna ed una
notturna.
Ogni spiegazione che dei simboli si darà non dovrà mai essere presa per assoluta: i simboli
resteranno sempre affidati alle nostre personali capacità di penetrazione.

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