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I simboli sono paragonabili a delle chiavi della coscienza, in grado di penetrare l'inconscio e innescare nuovi processi di

pensiero (creare particolari stati di coscienza in cui si in connessione con la fonte). Ci permettono di connetterci (ki)
alla fonte universale (rei). Gli stessi simboli, sono appoggi per concentrarsi, in alcune discipline energetiche, si sa che il
solo pensare allenergia produce la connessione, o consapevolezza. I simboli sono utili per indirizzare la nostra mente e
l'energia, come un raggio laser su un determinato punto o una determinata persona. Quando abbiamo imparato a farlo
possibile che non sia pi necessario alcun aiuto. Dopo aver fatto abbastanza pratica con l'uso di Shirushi (simboli)
eJumon (mantra), l'operatore Reiki incoraggiato ad evolvere e trascendere il bisogno di supporti o aiuti esterni, ed a
lasciare simboli e mantra Reiki.

LA SEGRETEZZA DEI SIMBOLI

Per molti anni, seguendo le direttive della signora Takata, sui simboli reiki stato tenuto, da parte dei
Master occidentali, un atteggiamento di mistero e segretezza

molto forte. I simboli non dovevano essere in alcun modo divulgati e dopo averli appresi nei seminari
bisognava distruggerne ogni copia.Una delle conseguenze fu che non essendo possibile verificare i
simboli con degli "originali", con il passare del tempo cominciarono naturalmente ad essere modificati.

Master Reiki si accorsero che i simboli appresi da diversi insegnanti erano diversi fra di loro. In alcuni casi i
simboli differivano per pochi tratti ma in altri si trattava proprio di simboli differenti. Quali erano quelli
corretti?Fortunatamente con la scoperta della vera storia del Reiki e del Manuale di Usui venne alla luce la
verit! Si scopr che Simboli Reiki erano (e lo sono tutt'ora) liberamente esposti in vari templi (luoghi
pubblici accessibili a tutti).

Dunque nessun alone di mistero, l'intento di Mikao Usui era quello di divulgare il Reiki nella maniera pi
libera possibile. Cos finalmente fu possibile avere un riferimento anche sulla correttezza grafica dei
simboli.Oggi fortunatamente sono di dominio pubblico e, personalmente credo che questo non influisca in
alcun modo con la loro potenza o con la loro vibrazione.

MA COSA SONO I SIMBOLI?

La parola simbolo deriva dal latino symbolum ed a sua volta dal greco smbolon dalle radici
- (sym-, "insieme") e (bol, "lancio"), avente il significato di mettere insieme due frammenti
distinti. Nella lingua corrente della Grecia antica, il termine simbolo () aveva il significato di
tessera di riconoscimento o tessera ospitale, secondo lusanza per cui due individui, due famiglie o
anche due citt spezzavano una tessera, di solito di terracotta, e ne conservavano ognuno una delle due
parti, a conclusione di un accordo o di unalleanza (da cui anche il significato di patto o di accordo che
il termine greco assume per traslato). Il perfetto combaciare delle due parti della tessera provava
lesistenza dellaccordo.

Il simbolo quindi "qualcosa" in grado di mettere in comunicazione o in contatto parti distinte tra loro. Un
esempio di come questa definizione sia corretta ci viene dal meccanismo di comunicazione tra l'inconscio
e l'io cosciente. Battiato canta "L'inconscio ci comunica coi sogni, frammenti di verit sepolte" , in
effetti uno dei canali preferenziali dell'inconscio proprio attraverso le immagini e le sensazioni che ci
arrivano nei sogni. Queste immagini o queste sensazioni non hanno necessariamente un senso "logico" e
non possono essere interpretate con il canone del "Reale". Non sono altro che simboli o mezzi
utilizzati dall'inconscio per comunicare. Attraverso essi possiamo entrare in contatto con una
parte di noi che ci normalmente preclusa.

Anche nel Reiki la definizione si applica alla perfezione: il praticante utilizza questi mezzi o simboli per
"collegarsi" a vibrazioni energetiche molto particolari. Si molto scritto e molto discusso sui simboli del
Reiki; le tematiche relative ad essi sono numerose e di varia natura. I simboli sono innanzitutto
un'incredibile e potente strumento per aumentare la portata, la qualit dell'Energia a cui possiamo
attingere. Sono delle chiavi che ci consentono di accedere a dimensioni e vibrazioni molto particolari.

L'immagine (simbolo) ci aggancia ad una vibrazione energetica ben definita e diversa a seconda del
simbolo. Una volta collegati a questa specifica vibrazione, l'utilizzo di tecniche "mentali", ad esempio, la
Verbalizzazione Positiva e la Visualizzazione Creativa, ci consentir di utilizzarla secondo specifiche
esigenze. Diverse frequenze hanno effetti diversi quando utilizzate: la qualit vibrazionale definisce le
caratteristiche del Simbolo.

Si potrebbe anche dire che sono dei potenti Elementali (o forme pensiero) capaci di metterci in contatto
con energia ad altissima frequenza. Quando si parla di queste energie entriamo in una sfera nella quale le
dimensioni per come le esperiamo nella quotidianit perdono totalmente importanza e significato.
Attraverso l'uso dei Simboli, saremo in grado di andare oltre l'illusione della materia, sollevando il velo di
Maya, per "agire" nel territorio del Reale dove il tempo e lo spazio non esistono, dove l'eterno si intreccia
con l'infinito nel Grande Tutto. Questa la ragione per cui si dice che il tempo e lo spazio vengono
superati con il secondo livello.

IL SIMBOLO DELLA FORZA

Choku Rei il primo simbolo che viene insegnato nel sistema Reiki di Usui. Si tratta di un antico simbolo
probabilmente di origine Tibetana. Il suo Nome-Mantra viene normalmente tradotto: "Energia
Dell'universo concentrati qui!" o "..per volere dell'imperatore!". Sembra infatti che venisse utilizzato come
sigillo negli editti imperiali.

Il suo aspetto grafico indica chiaramente il movimento dell'Energia che scende e, in un andamento
spiralico, si concentra in un punto. Nella sua rappresentazione classica la spirale incrocia la linea
discendente cinque volte (nella figura

mostratata vi un prolungamento della spirale). Al di l della precisione grafica il senso quello di una
spirale (infinita?), che simboleggia una forza centripeta di concentrazione. La funzione principale di CR
proprio quella di richiamare e concentrare l'energia Reiki, questo ha come effetto un aumento
significatovo del flusso.
La forza dei suoi effetti e l'immediatezza del suo aspetto grafico probabilmente fanno di CR il simbolo pi
utilizzato dai praticanti Reiki. La sua potente vibrazione accompagnia sempre anche i praticanti avanzati,
che difficilmente ne abbandonano l'utilizzo.

Il suo impiego estremamente vario: pu essere usato per intensificare praticamente qualunque lavoro
con il Reiki. Abbinato con gli altri simboli ne fortifica l'azione. Viene usato anche per la protezione e la
purificazione di persone o ambienti.

Legate all'uso di questo Simbolo, vi sono anche tecniche "meditative" estremamente efficaci nel favorire il
radicamento, o la stimolazione del Sistema dei Chakra. In altri sistemi, ad esempio il Karuna, CR viene
utilizzato anche nella sua forma rovesciata, ottenendo ovviamente qualit vibratorie molto differenti.

LA DOLCEZZA

Sei Heki il secondo simbolo del Reiki di Usui, si tratta di un simbolo molto importante che offre
numerose possibilit di utilizzo e permette di entrare in una dimensione molto intima con se stessi,
favorendo il riconoscimento di parti e meccanismi relegati alla sfera inconscia.

Gi dal suono del suo Nome-Mantra se ne percepisce la dolcezza ed esso viene normalmente tradotto: "Io
ho la Chiave". Contrariamente a quel che potrebbe far pensare la sua spigolosit grafica, la dolcezza la
caratteristica vibrazionale principale del Secondo Simbolo.

La sua funzione quella di sciogliere i traumi, lenire i dolori. SH una potente chiave mediante la quale
entrare in contatto con la nostra parte inconscia, la sua vibrazione porta Luce nella nostra Ombra
sciogliendone dolcemente i nodi. questo ha come effetto, tra le altre cose, di mettere in comunicazione
stretta parti che normalmente quasi si ignorano (io cosciente, fanciulla interiore, S superiore).

Si detto che SH i simbolo della dolcezza e infatti sia per significato che per aspetto grafico viene
comunemente considerato una diretta derivazione di un altro simbolo tibetano: Kiliku. L'Antico Simbolo
dell'Amore.

Dolcezza, Amore, tutto ci riconduce al piano del cuore, alla dimensione compassionevole di Anahata
Chakra: centro, tra Cielo e Terra del Sistema dei Chakra.

INFRANGERE LE BARIERE
E' sicuramente il simbolo graficamente pi complesso, ed considerato il pi difficile da imparare.
Contrariamente ai primi due simboli di Usui Hon Sha Ze Sho Nen riconducibile a veri e propri kanji
giapponesi(ideogrammi).

Per la precisione il risultato della contrazione grafica di ben 5 kanji. Non facile dare una traduzione
letteraria anche perch normalmente i Kanji Giapponesi esprimono dei concetti pi che delle parole. Il
significato comunque sembra ricondurre alla Natura Ultima dell'Uomo, la quale avendo carattere di
eternit e non ubicazione travalica tempo e spazio.

HSZSN ci ricorda la connessione con il Tutto ad un nuovo livello: attraverso l'uso di questo simbolo
possibile superare lo spazio e il tempo. Esso ci mette in contatto con la natura costitutiva della realt,
nella quale il tempo e lo spazio non esistono.

Questo simbolo crea un ponte, un varco, attraverso la percezione della materia e ci consente di
"raggiungere" qualunque luogo in qualunque tempo. importante precisare che questo "ponte" non
rivolto al nostro esterno. Tutt'altro! Ci si accorger che il "ponte" si dirige dentro di noi.

L'idea quella di un percorso che va fino al nostro Centro, fino al riconoscimento della nostra parte pi
profonda, fino al riconoscimento della nostra parte Eterna. E' attraverso l'incontro con questa
consapevolezza che saremo in grado di aprire la porta del tempo e dello spazio.

E' usato in tutti i trattamenti a distanza, viene anche utilizzato in abbinamento con SH per il trattamento
di traumi del passato o situazioni future, ottimo per collegarsi con il S Superiore.

L'UNO

Dai Ko Mio l'ultimo simbolo insegnato nel Reiki di Usui, il simbolo Maestro. La sua caratteristica la
altissima qualit e frequenza vibratoria infatti richiama il Silenzio, l'Unit e la Consapevolezza. Come per
HSZSN anche in questo caso il suo aspetto grafico la contrazione di alcuni kanji e il suo nome-mantra
viene spesso tradotto con "splendente luce dorata".

Il contatto tra il Praticante e questo simbolo si svolge a livelli estremamente sottili ed estremamente
profondi. DKM ha la capacit di ricondurci all'unit e, in questo processo, favorisce enormemente il
riconoscimento e l'integrazione del proprio lato ombra.
La pratica e il contatto metodico con DKM, favorisce enormemente le nostra Crescita Evolutiva favorendo,
inoltre, le potenzialit insite in ognuno di noi; DKM sta portando nuova energia alla nostra
Consapevolezza.

Attraverso il suo utilizzo vengono effettuate tutte le iniziazioni del sistema di Usui. Viene utilizzato anche
in tecniche meditative e per ottenere un profondo contatto con un ricevente. In realt il quarto simbolo
del sistema di Usui ha una infinit di applicazioni: ovunque porta il contatto con il Grande S.

UN RESPIRO PI AMPIO

I cinque principi del Reiki rappresentano un'aspetto fondamentale di tutto il Sistema Reiki. Erroneamente
attribuite ad Usui si tratta di cinque "massime" tratte da alcuni scritti dell'imperatore Meiji, figura
illuminata molto stimata da Usui. Questi Principi ci offrono la chiave di lettura di tutto quello che il
Percorso del Reiki rappresenta. Ci raccontano della concezione di Usui, alla base del Reiki, dell'uomo e del
suo processo evolutivo. Consentono insomma di inquadrare l'attivit con il Reiki in una prospettiva di
crescita pi vasta, che va decisamente oltre l'aspetto di benessere psicofisico.

La tradizione ci racconta la frustrazione di Usui quando vedeva ricomparire sintomi in persone che lui
aveva gi trattato con successo. Succede spesso che, finch ad un mglioramento di un disturbo fisico non
si accompagna un cambiamento in senso emotivo e energetico, il disturbo torner a ripresentarsi nel giro
di poco tempo. Questi cinque Principi rappresentano un mezzo per portare l'esperienza Reiki ad essere
una strada evolutiva vera e propria.

1 - SOLO PER OGGI, LASCIA OGNI PREOCCUPAZIONE

2 - SOLO PER OGGI, NON FARTI PRENDERE DALL'IRA

I primi 2 Principi sono strutturalmente simili e strettamente collegati anche per il loro significato.
l'indicazione "solo per oggi", che alcuni traducono con "proprio oggi", indica l'importanza fondamentale
del presente, come punto di contatto tra passato e futuro, nel quale noi agiamo. In effetti i primi due
principi sembrano proprio rimarcare l'importanza del presente rispetto a ci che avviene nel futuro (la
preoccupazione) o ci che accaduto nel passato (l'ira). In questi versi, preoccupazione ira
rappresentano essenzialmente l'attaccamento materiale. La preoccupazione arriva quando si teme di
perdere qualcosa, e l'ira arriva quando si perso qualcosa. Non ci si arabbia invece quando l'oggetto di
cui si parla ha poca importanza o poco valore. Cercare di eliminare preoccupazione e ira significa
inevitabilmente eliminare l'attaccamento al superfluo, mettendo in moto, di fatto, tutta una nuova scala di
valori.

3 - ONORA I TUOI GENITORI, I TUOI MAESTRI E I TUOI ANTENATI


Anche se non opportuno attaccarsi al passato fondamentale avere sempre ben presente il percorso
che si compiuto. Siamo il frutto di un lungo viaggio che ci travalica e che, al di l di tutto, delle
esperienze brutte o belle, di tutte le gioie e i dolori, inevitabilmente conduce a noi. Questa visione ci
proietta in una prospettiva della vita, non pi fine a se stessa, ma parte integrante di un enorme flusso.

4 - LAVORA ONESTAMENTE

Questo uno dei pi controversi principi e la sua interpretazione varia. Da alcuni autori il verso viene
tradotto: "guadagnati da vivere onestamente" . Questa interpretazione fa riferimento ai valori del lavoro
che caratterizzavano Il Giappone di quel periodo, valori come impregno, dedizione, ecc.
Un'interpretazione differente d al termine "lavoro" la connotazione di "lavoro iteriore", dando anche al
termine "onestamente" una valenza di non auto inganno. In sostanza questo verso ci dice che "non ce la
dobbiamo raccontare..", anzi esorta a guardarci in faccia per riconoscere davvero quello che siamo.
Sapere dove si parte, codizione fondamentale per qualunque percorso.

5 - SII GRATO VESO OGNI COSA

La gratitudine verso tutti come punto di arrivo. La gratitudine nasce dalla consapevolezza di esserci, di far
parte di questo enorme Tutto. Essere contenti di parteciparvi e gioire nel vivere questa incredibile
esperienza che la vita, al di l di ogni contingenza.

Reiki non una religione e i suoi principi non sono dei precetti obbligatori che vanno seguiti
ciecamente, vanno piuttosto considerati, in maniera molto pi pratica, come dei buoni consigli per vivere
meglio. All'interno dei Principi Reiki si trovano nette concordanze con il cuore di tutte le fedi o pi
semplicemente con il buon senso. La meditazione su di essi e la loro interiorizzazione favorisce un
benessere generale e un positivo approccio alla vita al di l delle proprie convinzioni religiose.

LA LEGENDA

Come spesso accade, anche nella Tradizione Reiki vi sono leggende e miti che si sono tramandati nel
corso degli anni, riguardanti la nascita del reiki e alla figura del suo scopritore Sensei Mikao Usui...

"Si narra che Mikao Usui, nato in Giappone verso la fine dell'800, fosse un'insegnante dell'universit di
Kyoto. Un giorno uno studente gli chiese se fosse a conoscenza di come Ges Cristo fosse in grado di fare
i miracoli. Non sapendo rispondere alla domanda Mikao Usui, fervido cattolico (alcune versioni indicano
fosse addirittura un monaco cristiano), si mise alla ricerca di una risposta. La sua ricerca lo port a
viaggiare in svariate parti del mondo tra cui: Stati Uniti, Cina e India. Durante i suoi viaggi attinse alle
Conoscenze di altre culture imparando tra l'altro il sanscrito. In un monastero tibetano trov infine degli
antichi Sutra non tradotti e alcuni simboli sacri. Lo studio di questi antichissimi rotoli gli forn la
conoscenza di come fosse possibile utilizzare l'Energia Universale a fini terapeutici.Tuttavia, pur avendo
appreso la "teoria" di questa tecnica, Usui non era in grado di utilizzarla. Sal sul monte Kurama e l
digiun, preg e medit per ventuno giorni. Pose davanti a s ventuno sassolini e, per segnare il tempo,
ne tolse uno per ogni giorno trascorso. Improvvisamente, il ventunesimo giorno, apparve in cielo una
sfera di energia. La sfera colp Usui sulla fronte ed egli fu Illuminato e in grado ti usare l'Energia. Nella
discesa dal monte si fer ad una gamba e, imponendo le mani su di essa, la guar. Allo stesso modo in una
locanda guar il mal di denti di una cameriera. Per sette anni si occup di curare le persone meno abbienti
di Kyoto. Tuttavia si rese conto che molte delle persone da lui guarite, nel giro di poco tempo tornavano
ad ammalarsi nuovamente e a perseguire le vecchie abitudini che provocavano il loro malessere.Mikao
Usui si rese conto che queste persone, avendo ricevuto in dono la guarigione non ne coglievano
l'importanza: alla guarigione fisica non corrispondeva una "guarigione spirituale", e ci aveva come
effetto di farli ricadere nei vecchi stili di vita. Mikao Usui si rese conto che queste persone, avendo
ricevuto in dono la guarigione non ne coglievano limportanza: alla guarigione fisica non corrispondeva
una guarigione spirituale, e ci aveva come effetto di farli ricadere nei vecchi stili di vita. Fu cos che il
dottor Mikao Usui stabil i Cinque Principi Reiki."

Fortunatamente recenti scoperte ad opera di Frank Arjava Petter hanno portato alla luce, tra l'altro, la
tomba di Usui e unenorme lapide funeraria in cui scritta la vera storia. Inoltre i primi timidi contatti con
la Usui Ryoho Gakkai, l'organizzazione fondata da Usui stesso, hanno portato alla luce il suo Manuale
originale. Queste scoperte ci consentono oggi di tracciare con una buona precisione la sua vita e la sua
figura.

Sembra che Usui fosse nato nel 1865 nel distretto di Yamagata; non era n un insegnante n tantomeno
un monaco cristiano: era un commerciante. Dotato di una grande curiosit e di una intelligenza fuori del
comune, la sua voglia di sapere lo spinse a viaggiare in tutto il mondo rimanendo molti anni in Tibet. Qui
apprese tecniche molto antiche legate all'utilizzo delle Energie senza tuttavia esserne Iniziato. Tornato in
Giappone, sal sul Monte Kurama, luogo da lui frequentato anche in passato, e qui medit per parecchi
giorni.

Raggiunse, infine, quello stato che nel buddismo zen viene chiamato satori (il termine indica l'esperienza
del risveglio inteso in senso spirituale, nel quale non ci sarebbe pi alcuna differenza tra chi si "rende
conto" e l'oggetto dell'osservazione). Questa, che fu una sorta di iniziazione, in qualche modo "ricord" ad
Usui la vera natura energetica dell'uomo, gli ricord la Connessione e questo, gli diede, di fatto, la
possibilit di collegarsie ed attingere all'energia che poi chiamer Reiki.

Dopo anni passati a verificare la bont del Metodo Reiki Usui fond la Usui Ryoho Gakkai, organizzazione
con lo scopo di tramandare il Reiki di cui fu il primo presidente. Tuttavia il Reiki non arrivato in occidente
attraverso questa via. Il Reiki, infatti, deve la propria diffusione, in America prima, e successivamente in
tutto il mondo, alla signora Hawajo Takata allieva del dot. Chujiro Hayashi, a sua volta, allievo diretto di
Usui e suo successore. La Takata alla morte del dr Hayashi ne divenne l'erede spirituale. Port il Reiki alle
Hawaii e in America iniziando alcuni Master e dando cos inizio alla diffusione del Reiki nel mondo. Siamo
agli inizi degli anni ottanta, dopo la morte della sig.ra Takata ci fu una grossa battaglia "politica" in seno al
Reiki sulla successione e sul ruolo di Grand Master. Battaglia che ha portato alla diffusione e alla
specificit odierna del reiki occidentale.

A scopo di approfondimento interessantissima la famosa lettera aperta della Master Reiki Carell Ann
Farmer rivolta a tutti i Master Reiki del mondo (comparsa in internet nel 1997).
UN DOCUMENTO INTERESSANTE

Questo il testo della famosa lettera aperta della Master Reiki Carell Ann Farmer rivolta a
tutti i Master Reiki del mondo (comparsa in internet nel 1997).Non entro nel merito
dell'autenticit della medesima ma credo sia un documento estremamente interessante che
coglie molte di quelle che sono state le "problematiche" relative all'arrivo del reiki in
occidente.

"Cari Reiki Master, scrivo questa lettera per esporre la mia verit in risposta agli avvenimenti che
attualmente circondano la pratica del Reiki, in particolare, intorno al ruolo di Grand Master, al concetto di
un unico titolare di diritto delleredit, del lignaggio, della registrazione del marchio e dell'emissione di
licenze. Scrivo per fornire un quadro pi completo dello sviluppo del sistema Reiki di Usui. Scrivo perch
ora ho il coraggio e la volont per farlo. Scrivo per incoraggiare altre persone a rendere pubbliche le loro
verit. Scrivo al fine di rendere onore alla forza vitale per come si manifesta dentro di me.

Nel gennaio del 1981 fui iniziata da Phyllis Furumoto ai primi due livelli Reiki. Durante il seminario di
primo livello ricevetti tre doni: la consapevolezza che ero uninsegnante di questa arte per la guarigione
naturale (che allora era conosciuta come "Reiki unarte giapponese per la guarigione naturale"); la
consapevolezza che si trattava di un cammino individuale e che la mia saggezza interiore mi avrebbe
sempre guidato; la consapevolezza che quando imponevo le mani avveniva la guarigione. La
concretizzazione di questa saggezza aumentata durante gli anni successivi in virt delle sfide che mi si
sono presentate.

Fui iniziata a Reiki Master il 1 aprile 1982. Ero la quarta Master iniziata da Phyllis. Le pagai 10.000 dollari.
Phyllis mi chiese di assumermi due impegni: onorare il Reiki come tradizione orale e farne la mia sola
fonte di guadagno. Mi impegnai, quindi, a realizzare il master in me. Ho tenuto fede al mio impegno per la
tradizione, anche se allepoca in cui lo assunsi non sapevo bene che cosa significasse. Ero un genitore
single con due figli e nessun'altra fonte di guadagno. Credere che l'universo mi avrebbe fornito in toto
tutto ci di cui avevo bisogno per mantenere la mia famiglia fu un enorme salto nella fede. Il mio lavoro di
insegnante di guarigione naturale e la mia vita sono stati sostenuti da questa pratica. Sono stata invitata
a viaggiare in lungo e in largo per tenere seminari e fare trattamenti. stata una profonda esperienza di
aiuto e di amore. Questo mi ha insegnato l'essenza del Reiki. Ho mantenuto il mio impegno di farne la
mia sola fonte di guadagno. Il 1 aprile 1996 ho portato il mio lavoro di guarigione nel mondo del
commercio, dove sono cresciuta in esperienza e in forza, fronteggiando la politica e il bisogno di fondo di
guadagnare.

Vivo la pratica del Reiki silenziosamente e continuo ad approfondire la mia comprensione di ci che
significa seguire la mia saggezza interiore e a dedicare la vita a essere sempre pi competente nel mio
ruolo di Master. Parte dei ricordi che desidero condividere sono frammenti di conversazioni che Phyllis
ebbe con me durante i miei seminari di Primo e Secondo Livello, la mia successiva preparazione a Master
e l'amicizia che ci fu tra di noi per molti anni. Ho mantenuto il silenzio su tali conversazioni in base alla
mia etica, ma ora la relazione con Phyllis non esiste pi, e questo per mia scelta. Per molti anni ho sentito
di non potermi allineare con il controllo e il potere che essa esercita attraverso il suo ruolo. Phyllis e io
eravamo forti catalizzatrici l'una dell'altra, ma ognuna di noi ha il proprio destino da compiere e, come in
tutte le relazioni, abbiamo il diritto di essere d'accordo o in disaccordo. Voglio affermare chiaramente che
non ho alcun interesse a far apparire Phyllis in errore per le scelte che ha compiuto. Intendo solo parlare
con il mio cuore, e alcune delle cose che ho da dire sono in disaccordo con le sue scelte. Questa
dichiarazione per me difficile, perch lei stata mia insegnante e amica e uno dei principi del Reiki
prevede di onorare i propri insegnanti.

Incontrai Phyllis poco dopo la morte di sua nonna, Hawajo Takata, e rimanemmo in stretta associazione
per un periodo di diversi anni (dal 1981 al 1984). Phyllis aveva fiducia in me e mi parl senza risparmiare
dettagli di quanto fosse confusa a proposito della morte della nonna senza che fosse chiarito il suo futuro
ruolo, della mancanza di direttive che sentiva nella propria vita e della paura dell'opportunit che aveva
di fronte a s di farsi avanti nella posizione che era stata occupata dalla nonna. Ricordo il giorno in cui
arriv a casa mia e dichiar di aver preso una decisione. Disse: "Andr avanti per il denaro". Aveva deciso
di proseguire il lavoro della nonna insegnamento in seminari, iniziazioni di Master per le potenzialit di
guadagno. Phyllis inizi quattro Master tra il febbraio 1981 e laprile 1982, quindi cominci a progettare il
primo convegno dei Reiki Master nelle Hawaii (Aprile 1982) e il servizio commemorativo per la nonna. Per
molti versi stava gi agendo come se si trovasse nei panni di sua nonna. Laffermazione continuer per il
denaro mi colp profondamente; mi sembr sbagliato in base alla mia esperienza con il Reiki. Nonostante
fossi una neofita, avevo sentito la profondit intrinseca del Reiki e l'im-patto spirituale, mentre la sua
decisione era materialistica. Secondo la mia esperienza, non c'era consapevolezza spirituale in ci e ne
sentivo il paradosso. La mia confusione riguardo l'"onorare la mia insegnante" aument. edetti nel cerchio
del primo convegno dei Reiki Master nel 1982, dieci giorni dopo essere stata iniziata a Master. Ascoltai le
storie su come la Takata avesse preparato ciascun Master in modo diverso. Tracciammo insieme i simboli,
e fu uno choc per l'intero gruppo scoprire che erano diversi: simili per certi aspetti ma diversi per altri.
Che cosa significava questo? Le discussioni in proposito ci portarono a decidere che avremmo usato tutti
gli stessi simboli, ma non ricordo esattamente il modo in cui arrivammo a determinare quelli corretti. Fu
linizio del tentativo di standardizzazione.

Il metodo originale di insegnamento della Takata era fonte di grande disagio: non comprendemmo
limportanza dell'unicit; eravamo giunti l con la nostra nozione tutta occidentale di uniformit. Dalla
discussione sembr che nessuno del gruppo avesse compreso la reale funzione dei simboli quali
catalizzatori del risveglio interiore e della connessione con l'Energia. Se allepoca fosse stato compreso,
non ci saremmo impegnati in quel processo basato sul bisogno di simboli esattamente uguali per tutti. E
adesso lo comprendiamo? Capiamo che il metodo di insegnamento della Takata permetteva a ciascun
Master la libert di scoprire la sua personale unicit? Capiamo che ogni Master unico? Anchio vissi la
confusione per il fatto che nessun successore era stato designato. Barbara Weber Ray rappresentava se
stessa come aspirante leader e questo creava qualche preoccupazione perch essa aveva intrapreso
azioni e stava avanzando pretese a seguito di qualche accordo con la Takata, inoltre era stata invitata al
convegno ma aveva declinato linvito. Fu chiesto a Phyllis che cosa le avesse detto la Takata prima di
morire; essa rispose che la nonna sperava che lei seguisse le sue orme, ma senza dire alcunch di
definitivo. Fu chiesto a Phyllis se la Takata le avesse fornito una qualunque conoscenza supplementare sui
simboli. Essa rispose di no, ma era la sola persona ad aver cominciato a iniziare dei Master e in molti
modi stava presiedendo il convegno. Disse di essere aperta alla possibilit di essere prescelta in qualit di
colei che avrebbe seguito le orme della Takata, e alla fine questo fu ci che sembr accadere. Sembrava
che nessuno volesse assumersi la responsabilit di quel ruolo tranne Phyllis e nessuno comprese
realmente che cosa stava per accadere. Credo che nessuno di noi avesse la pi pallida idea di come il
Reiki avrebbe potuto essere portato avanti senza un leader.

A quel convegno ricevetti un altro profondo dono. Ebbi una potente esperienza riguardante il concetto di
Grand Master. Sapevo nel profondo di me stessa di avere il potenziale per essere una Grand Master, ma
ero appena stata iniziata a Master ed ero considerata la bambina del gruppo: la possibilit di
visualizzare me stessa nel ruolo di Grand Master o lidea di dire che avevo una profonda conoscenza
interiore era ridicola e terrificante. Scelsi di non parlarne. Vorrei aver avuto il coraggio e la fede per
parlare; avrebbe potuto rendere molto diverso il futuro del Reiki. Mi chiaro che, se avessi parlato, si
sarebbe aperto un dibattito sul concetto di Grand Master. Il futuro del sistema Reiki di Usui sarebbe
potuto apparire molto diverso. Ipotizziamo per un momento una discussione sul concetto di Grand Master
fra quei Reiki Master: Grand Master non come titolo o posizione, ma come possibilit alla quale tutti e
ognuno di noi pu aspirare. Credo che, a qualche livello, tutti i presenti a quel convegno avessero questa
esperienza energetica tale da renderli potenziali Grand Master. Mentre partecipavo al convegno, sentivo
l'energia attraverso il mio corpo, la piena forza e il potenziale di quella consapevolezza. So che tutti
abbiamo l'opportunit di dirigere la nostra vita in modo da diventare Grand Master. Potremmo chiederci:
"Che cosa significa Grand Master?" Significa una potente focalizzazione spirituale che ci spetta per diritto
di nascita. Dare vita a questo significato abbastanza diverso dall'agire come se fossimo Grand Master.
Se il titolo comporta una designazione onorifica, credo che esso debba essere guadagnato vivendo una
vita esemplare.

A mio parere abbiamo tutti dimenticato l'ingenuit dei partecipanti al convegno. Era la prima volta che un
gruppo di Reiki Master si riuniva in America. Sostanzialmente eravamo tutti "bambini" nella pratica del
Reiki, mentre ci trovavamo a fronteggiare questioni che richiedevano saggezza e maturit. Ritengo che
nessuno cominci neppure a capirlo, all'epoca. La mancanza di comprensione del discorso della
successione, la confusione sul metodo di insegnamento della Takata, le variazioni tra i simboli, la
minaccia che Barbara Weber Ray avrebbe riempito il vuoto lasciato dalla morte della Takata: tutto ci era
espresso dalle paure allinterno del gruppo. Nessuno sapeva della decisione di Phyllis di "andare avanti
per il denaro" tranne me, e io non divulgai quell'informazione. Nessuno dei presenti prese la mancata
designazione di un successore da parte della Takata come dimostrazione che non ci sarebbe dovuto
essere un successore. invece possibile che questa sia la verit. Al successivo convegno dei Reiki Master,
tenuto nel 1983 a casa di Barbara Brown, nella Columbia Britannica, ci fu un ulteriore sviluppo: venne
istituita la Reiki Alliance. Non ricordo pi esattamente i dettagli, ma rammento che Phyllis agiva come se
fosse la leader, e la maggior parte delle persone si muoveva in base all'energia della situazione. Ricordo
anche che ci vollero giorni di lavoro per stilare la dichiarazione d'intenti della Reiki Alliance. Fu l'inizio
dell'ulteriore occidentalizzazione del Reiki. In quanto persone nate e cresciute in Occidente, abbiamo un
certo insieme di valori e stili di vita. Quando questi valori vengono applicati a un insieme di altri valori
provenienti da diversa cultura, questi cambiano il loro significato originario. Nel caso del Reiki credo che
abbiamo deviato fortemente dall'insegnamento e dagli in-tenti originari. Per comprendere una cultura
diversa sono necessari studio e contemplazione approfonditi, invece il solo strumento che avevamo per
comprendere era la nostra struttura mentale occidentale. Questa struttura mentale occidentale,
combinata con la motivazione propria di Phyllis, port quest'ultima a farsi riconoscere Grand Master e, pi
tardi, a proclamarsi detentrice della discendenza.

Attualmente essa la sola erede di diritto del sistema Reiki di Usui. Non credo che quello che usc
provenisse dall'energia del sistema in s, ma che fosse piuttosto un prodotto della mentalit occidentale
e dell'ambizione di Phyllis. Al successivo raduno della Reiki Alliance, qualcuno dei Master chiese a Phyllis
di parlare di ci che accadde alla morte della Takata e di come si svolsero i fatti che la portarono a
proclamare il suo diritto a succederle. Essa cominci a raccontare una storia inventata, e io la richiamai
alla verit. Phyllis ritratt le sue affermazioni, ma la domanda rimase priva di risposta. Dopo il raduno
lasciai la Reiki Alliance. Sentivo che Phyllis aveva costruito attorno al sistema Reiki di Usui un edificio che
in realt era una protezione per i suoi scopi. Cominciai a seguire un mio cammino personale nel Reiki.
Iniziai a imparare a seguire la mia saggezza interiore. Nel corso di questi ultimi diciannove anni ho
lavorato per approfondire la mia comprensione e integrare quei tre doni ricevuti ai seminari dei primi due
livelli e il quarto, ricevuto durante il convegno alle Hawaii nel 1982. Queste esperienze spirituali sono
state le mie guide durante il viaggio. Esse mi hanno portato a sempre maggiore semplicit e amore, il che
una benedizione nella mia vita. Non sono d'accordo con le complesse nozioni che vengono
correntemente espresse da Phyllis a proposito della pratica del Reiki. Non sono d'accordo con alcuna delle
nozioni connesse con un ruolo di Grand Master, con un ufficio di Grand Master, con il suo dichiararsi
portatrice di discendenza, unica crede di diritto del Sistema Reiki di Usui, n con le tariffe per ottenere la
licenza, perch queste cose non appartengono al sistema in s. A che cosa serve tutto ci? Chi trae
vantaggio da tutta questa situazione? A me sembra che sia Phyllis. Le nozioni di forma, disciplina e
pratica sono inerenti al modo in cui questa arte di guarigione presentata dal Reiki Master: per lo meno
questo era vero un tempo. Nella tradizione orale, ci a cui veniva data enfasi era la scoperta di s, e
questo si incarnava nel concetto: "permetti all'Energia di guidarti". Non c' bisogno di lunghi trattati per
questo. Confida nel fatto che il Reiki Master lo viva e lo modelli. semplice. reale.

Siamo tutti fondatori di lignaggio, eredi di diritto e potenziali Grand Master. Non l'esclusivo diritto di una
persona. Abbiamo una grande opportunit di liberarci dalla confusione e di ritornare all'autentica
semplicit di questa dolce pratica. Credo che oggi abbiamo tutti la maturit e la comprensione necessarie
per parlare, per essere ascoltati e per portare avanti la dignit e l'integrit di questo insegnamento.
Siamo tutti responsabili di quello che accaduto e siamo tutti responsabili del futuro. Essere Reiki Master
significa mantenere una promessa sacra. Questa purezza di cuore l'essenza di ci che dobbiamo
condividere. Prego perch insieme possiamo portare avanti questa purezza per chiarire il passato, vivere
quello che insegnamo e insegnare quello che viviamo. Vi mando questa lettera con amore e molte
benedizioni.

Carell Ann Farmer, 31 dicembre 1997

TORNARE ALLE ORIGINI: IL REIKI GIAPPONESE?!

Con la scoperta dell'Usui Memorial e con i primi contatti con la Usui Ryoho Gakkai, organizzazione
tutt'oggi attiva, sono riemerse un insieme di tecniche che, nella tradizione della Reiki Alliance, non erano
state tramandate.

Questa organizzazione avvolta da un alone di mistero. Alcuni autori sostengo


no che sia stata fondata dallo stesso Usui, e che alla sua morte, in totale isolamento, abbia preservato le
tecniche originali di Usui.

Secopndo altre teorie la Usui Ryoho Gakkai sarebbe stata fondata dopo la miorte di Usui da suoi allievi, o
addirittura da praticanti che nulla avevano una discendenza diretta da Usui.

In ogni caso, al di l della sua origine due cose sono assolutamente chiare e universalmente riconosciute:

1. La Usui Ryoho Gakkai chiusa ed estremamente restia a condividere i suoi saperi con il mondo
Occidentale. Pochissimi Master occidentali hanno avuto contatti diretti e solo da poco alcune personalit
dell'Organizzazione hanno cominciato a condividere alcune delle loro tecniche e approcci.

2. I membri della Gakkai non hanno semplicemente conservato un consolidato e molto vario gruppo di
tecniche, ma sono i depositari di un approccio al Reiki molto diverso rispetto alla tradizione arrivata in
occidente.

Una delle principali differenze rispetto al Reiki Shiki (metodo tradizionale occidentale) sta nel percorso.
Nella tradizione giapponese l'insegnamento Reiki dura molti anni (si parla di oltre dieci).

Ad ogni modo alcune di queste tecniche sono arrivate anche qui da noi e rappresentano un validissimo
completamento per i praticanti che vogliano ampliare le conoscenze e le possibilit offerte dal Reiki.
Generalmente queste onoscenze vengono insegnate in un seminario pratico di tre giorni, riservato ai
praticanti che abbiano conseguito almeno il secondo livello.

IL PRIMO LIVELLO REIKI

SHODEN:

il Primo Livello e viene anche chiamato il livello fisico. In questa fase il praticante fa la sua prima
esperienza con l'Energia, comincia a percepirne la consistenza ed a familiarizzare con essa. L'Energia,
quella "cosa" che per molti giovani praticanti era un'astrazione quasi mistica, diventa un'esperienza molto
concreta e fisica. Comincia un processo di cambiamento su vari livelli: fisico, mentale ed energetico.

Vengono insegnate alcune tecniche di trattamento come il trattamento completo, il trattamento veloce,
l'autotrattamento, ecc. Attraverso queste semplici ma fondamentali tecniche il praticante comincia a
lavorare su se stesso e sugli altri. In questo tipo di lavoro ha una parte importante, il contatto fisico.
Attraverso il contatto delle mani ora possibile portare Energia in parti specifiche del corpo! Non solo: il
contatto fisico con il nostro corpo o con quello del nostro ricevente ci permette di riscoprire in modo
nuovo la nostra fisicit.

Accade spesso che, pur vivendo in una societ in cui l'immagine del corpo fondamentale, vi sia in noi
una quasi totale incoscienza della nostra dimensione corporea: infatti siamo quasi del tutto inconsapevoli
delle tensioni nel nostro corpo, ignoriamo la portata dei movimenti che ci sono possibili. Questa non
conoscenza del nostro corpo corrisponde inevitabilmente ad una non conoscenza di parti fondamentali
anche della nostra psiche. Le emozioni che proviamo durante il corso della vita si "imprigionano" nei
muscoli: la somma di tutte queste micro contratture forma quella che chiamiamo postura. Attraverso il
Reiki possibile riscoprire questa dimensione, cominciando finalmente ad ascoltare davvero la nostra
fisicit.

Spesso viene detto che l'operatore Reiki deve essere "un Canale di Energia", a questo livello viene
richiesto un atteggiamento per il quale l'Energia che "deve fare", il praticante deve "solo" spostare le
mani sul corpo del ricevente secondo le tecniche apprese o, una volta acquisita una certa esperienza e
sensibilit, dove sente ce ne sia bisogno.

Essere un canale puro di Energia significa sentirsi come una sorta di canna vuota attraverso la quale essa
scorre: meno mettiamo di nostro (intenzioni, desideri, ecc.) e pi saremo in grado di veicolare maggior
energia (come una canna internamente vuota e non ostruita da alcuna cosa).

Il NON fare e il lasciar scorrere sono alla base del lavoro di primo livello.

IL SECONDO LIVELLO REIKI

OKUDEN:

il Secondo Livello, e viene chiamato anche il livello mentale. Si tratta di un passaggio importantissimo
nella pratica del Reiki, passaggio che apre nuovi orizzonti e possibilit. In questa fase si apprendono, tra
l'altro, i primi tre Simboli Reiki del sistema di Usui e le varie modalit d'impiego.

Si apprendono tecniche come il trattamento mentale, il trattamento di situazioni presenti passate e


future, ma sopratutto, si impara a relativizzare il concetto e la percezione di spazio-tempo. Attraverso
l'uso dei simboli e di alcune tecniche mentali, ad esempio la visualizzazione, si sperimenta la possibilit di
"muovere" una quantit sempre maggiore di energia in un crescente numero di situazioni. Iniziando ad
utilizzare queste tecniche il lavoro su di noi risulter, rispetto allo Shoden, notevolmente amplificato e
sopratutto molto pi "consapevole" e mirato.

Okuden viene definito il livello mentale, infatti, al contrario del primo livello, nel quale era essenziale il
"non fare", ora importante imparare ad "imprimere uno scopo" ai flussi ai quali si attinge. Una delle pi
grandi possibilit offerte da questo livello quella di poter entrare in un sempre pi profondo contatto con
la nostra parte inconscia e, portandovi energia, sciogliere blocchi. Emergono e vengono superate, in
questo modo, problematiche anche molto profonde..

E' importante precisare che Reiki ha una modalit di intervento estremamente dolce. Con il Reiki di
secondo livello non emerger nulla dall'inconscio che non siamo in grado di sostenere a livello psichico.
Estremamente gravi sarebbero le conseguenze nel caso in cui venisse scoperchiato il vaso di Pandora,
lasciandoci di fronte alle nostre paure pi profonde senza le naturali difese. Meccanismi di difesa dell'Io,
come la rimozione o la proiezione, entrano in funzione proprio quando una "problematica" talmente
forte da non poter essere "sopportata" dalla parte cosciente.

Quello che succede, nella pratica del Reiki di secondo livello, che, sciogliendo i blocchi energetici, le
emozioni liberate vengono in qualche modo "ridimensionate". Spesso paure, e problemi ci sembrano
insormontabili. Tuttavia basta lasciar andare le tensioni che li nutrono e, problemi e paure, ci appariranno
subito decisamente meno enormi da affrontare. Inoltre l'azione di Reiki volta anche a rinforzare la nostra
consapevolezza e coscienza donando una maggiore sicurezza nell'affrontare la Vita.

Molto spesso, purtroppo, i nostri "malesseri" sono talmente profondi ed antichi che ci identifichiamo con
essi. A volte lasciare andare, cattive abitudini o altri aspetti che non ci fanno star bene, molto difficile
proprio perch esiste una paura inconscia di perdere parte della nostra identit, o per meglio dire, parte
dell'immagine (mappa) che ci siamo fatti della nostra identit. Durante il cammino legato al secondo
livello capita spesso che i praticanti smettono per un periodo, che pu anche durare anni, di praticare il
Reiki. Questo assolutamente normale. Sta ad indicare che si incontrato un nodo "tosto" e c' una parte
di noi che "teme" di star meglio. Reiki lavora, in maniera variabile a seconda dei casi, anche durante un
periodo di "ferma", in cui non si pratica. E' evidente che un lavoro attivo e costante, consente di
aumentare e velocizzare notevolmente gli effetti positivi di Reiki.

Il lavoro con il secondo livello estremamente affascinante e consente una notevole presa di coscienza di
come "funzioniamo". Per la particolarit e la profondit di questo lavoro importante non abbandonare
mai anche la parte fisica del primo livello. In questo modo potremmo godeci ed sperimentare le possibilit
offerte dalla dualit (fare-non fare, mentale\emozionale-fisico, attivit-passivit, interno-esterno, conscio-
inconscio, ecc).

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