Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Sostenibilità
Credito libero del Terzo anno
Docente: Leone Pierluigi
Anno Accademico 2020/2021
ENERGIA,
PROGRESSO E
SOSTENIBILITÀ
01OYZLP
Premessa
Il presente testo intende essere un supporto allo studio della materia Energia, progresso e sostenibilità.
Si specifica che è frutto dell’elaborato di studenti, e della loro percezione dei contenuti. Il testo non è
stato in alcun modo rivisto, revisionato o corretto da alcun docente; se ne raccomanda perciò un uso
finalizzato al semplice supporto, consigliando, a chiunque ne entri in possesso, lo studio della materia
attraverso i supporti consigliati, forniti, o indicati dai docenti. Ci si esime perciò da qualsiasi errore di
forma, o sostanza, che si potrebbe riscontrare all’interno di questa raccolta di appunti.
Autori che hanno collaborato alla stesura di tale raccolta:
Fabiani Virginia
Frigiola Arcangelo
Gaeta Lavinia
Gareffa Daniele
Magnati Alessio
Piana Eugenia
Piani Riccardo
Scollo Andrea
Spampinato Valeria
Suffia Rachele
Sommario
Introduzione ..................................................................................................................... 1
Introduzione al corso ................................................................................................................... 1
Unità di misura ............................................................................................................................ 3
Richiami di termodinamica ......................................................................................................... 8
I princìpi fondamentali della termodinamica ............................................................................ 13
Energia motore del pianeta Terra ................................................................................... 16
Introduzione ai flussi energetici ................................................................................................ 16
Genesi e storia della terra .......................................................................................................... 17
Drivers energetici ...................................................................................................................... 21
L’energetica del pianeta Terra........................................................................................ 23
Il bilancio energetico planetario ................................................................................................ 23
Il pianeta Terra .......................................................................................................................... 27
L’energia del pianeta ................................................................................................................. 33
L’uomo e gli organismi viventi ...................................................................................... 37
Il processo della vita ................................................................................................................. 37
Rilevanza dell’energia nello sviluppo delle società umane ...................................................... 42
Risorse e flussi di energia............................................................................................... 46
Le energie rinnovabili ............................................................................................................... 46
Gli stock di energia ................................................................................................................... 48
Il World Energy Outlook – WEO ............................................................................................. 49
Conseguenze degli usi energetici ................................................................................... 55
Effetti degli usi energetici ......................................................................................................... 55
I temi delle risorse energetiche ................................................................................................. 56
Impatti ambientali sulla natura .................................................................................................. 57
Il sistema energetico mondiale.................................................................................................. 58
Cicli planetari ............................................................................................................................ 61
Il cambiamento climatico .......................................................................................................... 64
Le emissioni di gas serra – GHGs ............................................................................................. 67
Uso del suolo ............................................................................................................................. 68
Il paradigma dello sviluppo integrato ....................................................................................... 71
Politiche per il clima e l’energia .................................................................................... 83
Introduzione alla Clean Technology ......................................................................................... 83
Overview degli scenari futuri .................................................................................................... 84
Politiche a supporto delle Green Technologies......................................................................... 87
New energy context e smart grid.................................................................................... 91
Introduzione .............................................................................................................................. 91
Comunità energetiche ............................................................................................................... 93
Regole operative ....................................................................................................................... 99
Emissioni di gas serra ............................................................................................................. 101
Lo sviluppo umano ed energetico ........................................................................................... 109
Esercitazioni ................................................................................................................. 113
Esercitazione 1 – Il lavoro scientifico ..................................................................................... 113
Esercitazione 2 – Le microgrids.............................................................................................. 115
Esercitazione 3 – Quiz ............................................................................................................ 118
Capitolo 1 – Introduzione
Introduzione
Introduzione al corso
Apriamo questo capitolo effettuando una breve introduzione al credito libero di Energia, Progresso e
Sostenibilità – EPS. Il corso parte nell’anno accademico 2012/2013, e si protrae fino ad oggi continuando
nel suo piccolo a portare agli studenti una visione d’insieme di tutti i cambiamenti a cui assistiamo sia
nella società in cui viviamo che all’interno del Politecnico stesso. La peculiarità del corso risiede nella
trattazione di argomenti prettamente energetici, e dunque ingegneristici, mescolati a temi più ampi quali
la sostenibilità, o più umanistici, come il progresso umano. La declinazione più ampia di sostenibilità
abbraccia di fatto diversi ambiti, non solo ciò che concerne l’ambito ambientale, ma anche tutta la sfera
economica e sociale. Tali argomenti hanno attratto la comunità scientifica a partire già dagli anni ’50,
per poi essere sempre più approfonditi ed esplorati anche dai non addetti ai lavori.
1
Energia, Progresso e Sostenibilità
La terza immagine ritrae la terra dallo spazio nella zona buia
e nella zona di luce. Entrambe hanno un nome,
rispettivamente black marble e blue marble, scattate a
distanza di quaranta anni l’una dall’altra. L’idea che lascia
trasparire è quella di bellezza ma certamente anche di
fragilità, idealizzando la terra come una sorta di navicella
spaziale, con una quantità di risorse limitate, che
ovviamente vanno gestite nel migliore dei modi. Quest’idea
di fragilità divenne così forte da essere utilizzata dai gruppi di ambientalisti nati negli anni ’70 per
sensibilizzare l’idea di una necessità di proteggere un’ambiente così fragile. La visione da così lontano
della terra permette di introdurre uno spunto che verrà poi ripreso successivamente: il nostro pianeta
possiede delle condizioni uniche per cui esistono dei processi energetici adatti a consentire la vita. Un
ulteriore spunto interessante è l’osservare dallo spazio la presenza umana grazie all’utilizzo dell’energia
elettrica, che associa quindi l’energia in generale come segno distintivo dell’uomo sulla terra. Ancora,
ritorna il tema della disuguaglianza, in quanto è possibile distinguere regioni che hanno accesso alle fonti
di energia da quelle che invece non ce l’hanno.
La quarta immagine ritrae due scene di due film
molto famosi di Stanley Kubrick, e ci spinge a
riconoscere l’importanza che il progresso ha
avuto nelle società umane. Grazie alla tecnologia,
l’uomo ha raggiunto lo spazio, sconfitto malattie,
raggiunto progressi altissimi, etc. Se da un lato
non bisogna dunque aver timore della tecnologia,
è necessario comprendere che questa non è il fine,
ma il mezzo per raggiungere determinati
obiettivi. L’immagine può poi essere ricollegata
al tema della tecnologia come potere: possedere determinate tecnologie significa ottenere un certo potere
sia economico che sociale. Bisogna poi fare attenzione ai rischi che derivano da tale potere e dal
progresso tecnologico in generale.
L’ultima foto rimanda invece al senso di responsabilità che investe non
solo le nuove e le future generazioni, ma anche chi, come gli ingegneri,
riveste un ruolo significativo nell’ambito tecnologico. La responsabilità
è indirizzata alla consapevolezza sia dei benefici che dei mali che
determinate tecnologie comportano, e ci spinge a perseguire i fini più
opportuni per l’umanità.
2
Capitolo 1 – Introduzione
energetiche disponibili sulla Terra. Infine, si tratterà riguardo la struttura e le conseguenze di tutti gli
eventi - ambientali, climatici, economici e sociali - attribuibili alle attività umane e ai quali nell’epoca
contemporanea si dà il nome di crisi energetica.
Unità di misura
Introduciamo adesso il primo argomento, riferito alle unità di misura che utilizzeremo in questo corso. I
processi energetici, in generale, posseggono scale di valori molto diverse tra loro, ed è perciò importante
analizzare con cura questa parte. Inoltre, molte unità di misura potrebbero risultare delle novità ai neofiti
della materia, come ad esempio unità relative agli ambiti di discussione dei cambiamenti climatici.
Di fatto, l’utilizzo di unità di misura deriva da un’esigenza dell’uomo di dare significato alle quantità di
materia, ad esempio al fine di confrontarle tra loro. Lo sfruttamento di questi strumenti è stato dunque
una conquista culturale che ha accompagnato lo sviluppo delle scienze e del pensiero speculativo, ed ha
trovato poi amplio utilizzo all’interno del commercio, delle applicazioni tecnologiche, etc. Le prime unità
di misura derivavano banalmente da grandezze tangibili, quali il peso, l’altezza, il volume o l’estensione.
Durante il corso dei secoli, il progresso scientifico ha fatto si che si introducessero altre grandezze dal
significato più profondo e spesso intangibile. La scelta di quale unità di misura utilizzare per una
determinata grandezza è stata dal principio abbastanza arbitrale, ed è questo il motivo per cui molte
grandezze posseggono molti modi per essere espresse. Con l’avvento della diffusione della conoscenza,
tutto ciò ha generato non poca confusione; perciò, a partire dall’illuminismo, si è cercato di dar vita ad
un sistema di unità di misura internazionale, condiviso globalmente.
3
Energia, Progresso e Sostenibilità
4
Capitolo 1 – Introduzione
• Unità a misura d’uomo – descrivono i processi energetici sulla scala umana, come ad esempio le
kilocalorie, joule, BTU, etc.
• Unità per la micro-scala – descrivono tutti quei fenomeni energetici che hanno luogo su scala
atomica o molecolare, come gli ergs, gli elettron Volt, etc.
Riportiamo alcuni valori di unità globali che potrebbero interessare ai fini del corso:
Consumo mondiale di energia primaria 550 EJ
Consumo mondiale di petrolio 176 EJ
Consumo europeo di energia primaria 71 EJ
Consumo europeo di petrolio 24 EJ
Consumo italiano di energia primaria 7 EJ
Consumo italiano di petrolio 3 EJ
Ancora, ritroviamo le unità di misura dell’energia:
5
Energia, Progresso e Sostenibilità
Da ricordare, di tutte queste unità, sono soprattutto le conversioni da Joule a kW/h e TEP, o TOE, che
utilizzeremo più spesso.
Interessante è l’immagine qui sotto, che riporta sulla destra le unità di misura nel sistema internazionale,
mentre nella scala a sinistra ritroviamo il fattore moltiplicativo da considerare. Nella zona centrale, destra,
abbiamo invece alcuni esempi; di fianco a sinistra altre grandezze equivalenti.
Fenomeni dunque molto diversi, alcuni legati all’ambito ingegneristico, altri alla vita quotidiana,
presentano delle scale di valori molto diverse.
7
Energia, Progresso e Sostenibilità
Questi numeri forniscono un’idea di quanto impattante sia l’emissione di anidride carbonica per ciascun
combustibile. Se si va a confrontare questi valori con una fonte rinnovabile, chiaramente le emissioni di
𝐶𝑂2 legate ai processi produttivi risultano nulle; tuttavia, bisogna tener conto delle emissioni legate al
processo di produzione delle singole tecnologie, che possono essere conteggiate per sapere se il ciclo di
vita complessivo di tale strumento sia effettivamente sostenibile o meno.
Parlando più in là di cambiamenti climatici ed emissioni di gas serra, introdurremo altre due grandezze:
la forzante radiativa, o Radiative Force – RF, ed il potenziale di riscaldamento globale, o Global Warming
Potential – GWP. Si tratta di due unità collegate: la prima esprime come un gas serra perturbi il bilancio
energetico planetario, tema alla base della scienza dei cambiamenti climatici; la seconda tiene sia conto
della forzante radiativa sia della stabilità chimica delle sostanze in atmosfera. In riferimento a
quest’ultimo parametro, si tratta di quanto una data sostanza riesca ad essere stabile e dunque riesca a
permanere per un tempo molto alto in atmosfera. La 𝐶𝑂2, come il 𝐶𝐻4 , l’𝑁2 𝑂 ed altre sostanze non sono
esenti da valori collegati a queste grandezze:
Richiami di termodinamica
Effettuiamo adesso un piccolo richiamo ad un argomento ampiamente affrontato in diversi corsi
ingegneristici. L’entropia è un concetto molto complicato da spiegare ma anche molto interessante;
potremmo dire che tale grandezza sia assimilabile ad una sorta di disegno: ogni processo, sia naturale
che antropico, se da una parte porta con sé il tema della creazione e realizzazione, dall’altra parte
nasconde sempre il tema della distruzione e della morte. Questo è un punto di vista molto interessante
perché spiega, dal punto di vista del secondo principio della termodinamica il concetto di sostenibilità.
Diciamo che, in generale, tutte le azioni umane, gli artefatti umani, tendono a creare sistemi ordinati, con
un contributo entropico che mira a ridurre l’entropia dei sistemi. Questo è l’atto della creazione: tuttavia,
tale situazione avviene solo attraverso l’utilizzo di risorse, e dunque di energia. Quindi,
complessivamente, analizzando sistema e ambiente, complessivamente il bilancio dell’entropia aumenta.
Quindi un atto di creazione, come lo sono tutti gli atti ingegneristici, sono anche atti di distruzione, perché
tendenzialmente sono delle azioni che tendono a portare il sistema in equilibrio. Avere un sistema in
equilibrio, da un punto di vista termodinamico, introduce quello che è il concetto di “stato morto”,
ovvero uno stato che non permette di avere ulteriori trasformazioni.
8
Capitolo 1 – Introduzione
Ritornando alla metafora cinematografica introdotta nella prima parte, possiamo effettuare un
parallelismo con il film di Kubrick, in cui un uomo invisibile, che nessuno riusciva a vedere, responsabile
però di alcune trasformazioni che si vedevano avvenire all’interno del film. L’energia, sostanzialmente,
è come questo uomo invisibile: non percettibile, ma operante nel mondo.
9
Energia, Progresso e Sostenibilità
11
Energia, Progresso e Sostenibilità
di transito. Le diverse forme differiscono per i meccanismi di scambio con cui avviene il trasferimento
energetico.
• Energia termica, o calore – scambiata spontaneamente tra due corpi a contatto a temperatura
diversa. Il flusso termico andrà spontaneamente nella direzione del corpo più freddo, dunque dal
più caldo al più freddo. Il processo inverso, dal corpo più freddo a quello più caldo, è possibile
ma non spontaneamente, attraverso l’utilizzo di macchine frigorifere.
• Energia meccanica, o lavoro – scambiata tra due corpi che possono interagire mediante forze di
contatto; in particolare, si ha energia meccanica quando o c’è uno spostamento dei corpi o quando
questi si deformano (e.g. variazione di volume).
• Energia radiativa, o irraggiamento – consiste in onde elettromagnetiche generate da tutti i corpi
con temperatura maggiore della zero assoluto. Le onde trasportano energia senza contatto fisico,
sia nella materia che nel vuoto.
Affrontando successivamente l’energetica del pianeta, parleremo di come il sole emetta un’energia sotto
forma di radiazione elettromagnetica che la terra intercetta ed in parte assorbe. Considerando la
composizione chimica dell’atmosfera e la conformazione del pianeta (con la sua capacità sia assorbente
sia riflettente), grazie a tale energia è possibile avere la vita così come la conosciamo.
Un’altra forma di energia, che fa parte sempre dell’energia di scambio, è l’energia trasportata dalla
materia. Questa viene presa in considerazione se il corpo in esame interagisce con l’esterno, cedendo o
ricevendo materia, la quale trasporta con sé l’energia che contiene. Nella vita quotidiana, in natura, o
nelle macchine, esistono molti esempi: il cibo, un trasferimento di massa che ha in sé un trasferimento di
energia, in grado di alimentare il metabolismo degli organismi biologici. Ancora, un fiume che alimenta
un lago e che ne accresce l’energia potenziale, un vapore introdotto ad alta pressione e temperatura che
entra in una turbina e le fa ruotare generando lavoro, i gas di scarico espulsi dall’ugello di un missile che
gli permettono il moto. La maggior parte di ciò che accade in natura è associato a sistemi termodinamici
chiamati “sistemi aperti”, che possono cioè scambiare massa con l’ambiente esterno.
12
Capitolo 1 – Introduzione
Esempio 1.1 Il consumo di energia mondiale annuo è di 550𝐸𝐽; dividendo tale valore per i secondi che
sono contenuti in un anno, la potenza media assorbita dal sistema energetico mondiale sarà di:
550 𝐸𝐽
𝑃𝑎𝑣𝑔 =
3600 𝑠 ∙ 24 ∙ 365
Esempio 1.2 Per portare ad ebollizione 7 𝐿 di acqua, prelevati dal rubinetto della cucina, servono circa
2,5 𝑀𝐽. Supponendo di portare a termine l’operazione in 15 𝑚𝑖𝑛, occorreranno 2,8 𝑘𝑊 di potenza; se
però si volesse compiere la stessa operazione ma avendo a disposizione 15 ℎ, sarebbero sufficienti 46𝑊.
Il messaggio è che risulta necessario sprigionare una quantità di energia superiore, volendo ottenere il
medesimo risultato in un tempo minore.
13
Energia, Progresso e Sostenibilità
Il primo principio è stato, concettualmente, molto importante in quanto infranse il sogno di quegli
scienziati che cercavano di costruire delle macchine che potessero creare il moto perpetuo.
Un personaggio fondamentale nello studio della termodinamica è stato Sadi Carnot. Attraverso le sue
osservazioni, senza ancora avere noto il secondo principio, riuscì a spiegare determinati fenomeni
termodinamici, poi formalizzati matematicamente e così confermati. Carnot sosteneva che il
funzionamento di una macchina non fosse dipendente dal fluido operante ma soltanto dai due livelli
termici tra cui operava. La formalizzazione di questi concetti avvenne con l’introduzione del secondo
principio e del concetto di entropia, ad opera di Clausius e Boltzmann. In conclusione, possiamo dire che
ogni qual volta la condizione di un corpo si modifica perché cede o riceve energia dall’esterno in forma
di calore, radiazione o materia, ci sono corrispondenti sottrazioni o apporti di entropia che fanno
14
Capitolo 1 – Introduzione
diminuire o aumentare il suo contenuto. C’è però una differenza sostanziale con l’energia: nei processi
naturali si ha un termine, noto come entropia generata, che è misura dell’irreversibilità del sistema,
ovvero una situazione di equilibrio verso la biosfera.
15
Energia, Progresso e Sostenibilità
La nascita della vita si ha quindi alla fine del periodo Adeano, e si associa soprattutto a delle zone
sotterranee che cominciano a popolarsi di microrganismi, aventi un metabolismo che consentiva di dare
loro energia a partire dall’assimilazione di alcuni composti chimici. Tutti gli organismi chemiotrofi
nascono in questo periodo.
1
Letture consigliate: “La fine del mondo. Guida per apocalittici perplessi”, di Telmo Pievani.
Documentari: “Home – La nostra casa” e “HUMAN”, di Yann Arthus-Bertrand; “The Big History”, di
David Christian.
19
Energia, Progresso e Sostenibilità
In questo grafico è possibile osservare, in prima battuta, come sia variata la temperatura media del pianeta
in relazione alla concentrazione di 𝐶𝑂2 in atmosfera. Si vede in maniera qualitativa, su un arco di tempo
enorme, 5 miliardi di anni dalla formazione del pianeta, una correlazione tra queste due grandezze.
20
Capitolo 2 – Energia motore del pianeta Terra
Drivers energetici
Quando parliamo di drivers energetici, cioè di flussi di energia con cui il nostro pianeta interagisce con
l’ambiente esterno, è possibile distinguerne 3:
1. La radiazione elettromagnetica proveniente dal sole e diretta verso il nostro pianeta. Tale flusso
è da 4.000 a 60.000 volte più grande ed intenso rispetto agli altri due.
2. Il flusso energetico legato all’azione gravitazionale che i corpi celesti esercitano tra loro, e che
può portare allo sfruttamento di fonti energetiche conseguenti, come le maree.
3. L’energia geotermica, intesa come il flusso di energia che proviene dall’interno del nucleo del
nostro pianeta.
In particolare, questi tre drivers hanno contribuito, nel corso della storia del pianeta, all’evoluzione della
Terra con meccanismi relativi al bilancio energetico radiativo, per quanto riguarda la radiazione
elettromagnetica, la tettonica delle placche, per quanto riguarda l’energia proveniente dal nucleo del
pianeta, ed infine le collisioni extraterrestri legate alle forze gravitazionali, che hanno avuto un impatto
notevole sull’evoluzione del pianeta. Sottolineiamo l’importanza della tettonica in quanto, oltre a definire
l’orografia del pianeta, ha innescato dei meccanismi legati alle attività vulcaniche, che hanno a loro volta
contribuito a modificare il bilancio energetico.
22
Capitolo 3 – L’energetica del pianeta Terra
23
Energia, Progresso e Sostenibilità
3. Energia meccanica (attrazione gravitazionale del nostro pianeta con altri corpi celesti)
24
Capitolo 3 – L’energetica del pianeta Terra
La temperatura nel nucleo è di circa 10 milioni di gradi celsius, e l’energia prodotta all’interno di esso
viene trasportata tra i vari strati del sole fino a quando viene poi irradiata e trasportata nello spazio,
attraverso onde elettromagnetiche; una quota di questa energia viene poi intercetta dal nostro pianeta.
Vediamo alcune caratteristiche fisiche di questo corpo celeste:
Il corpo nero è un modello che viene introdotto nell’ambito della trasmissione del calore, e descrive bene
il trasporto di energia sotto forma di irraggiamento in condizioni ideali. La composizione interna del Sole
25
Energia, Progresso e Sostenibilità
• Nel momento in cui le reazioni di conversione dell’idrogeno proseguono, il flusso diminuisce. Si
stima che la riduzione di tale flusso sia del 30% ogni 5 miliardi di anni; tale lasso temporale può
anche essere indicato come 5 𝐺𝑎, dove 𝐺𝑎 è l’unità di tempo uguale ad un miliardo (Gigaannum).
26
Capitolo 3 – L’energetica del pianeta Terra
Il pianeta Terra
L’altro attore principale della questione energetica è ovviamente il paineta Terra. È il terzo pianeta in
termini di distanza dal sole, ed è caratterizzato da un atmosfera unica che è definibile come un costrutto
biologico, in assenza del quale la nostra atmosfera sarebbe simile a quella di Marte o di Venere.
L’atmosfera, come già abbiamo avuto modo di vedere, si è originata dalla comparsa e dalla attvità di
27
Energia, Progresso e Sostenibilità
organismi capaci di operare un’effetto denominato effetto serra. Questo pianeta poessiede un raggio di
circa 150𝑘𝑚, e non è omogenea in termini di densità. Dalla tabella comparativa con i nostri vicini,
possiamo osservare come la temperatura della Terra non sia legata al bilancio energetico planetario.
28
Capitolo 3 – L’energetica del pianeta Terra
Un’altra grandezza che risulta opportuno citare, nell’interazione terra sole, è definita come “massa
d’aria”. La massa d’aria è il rapporto tra due distanze:
• BP: l’effettiva distanza che un raggio solare deve attraversare per superare l’atmosfera rispetto al
punto di incidenza
• AP: la distanza allo Zenit, ossia la distanza minima che devono attraversare i raggi solari.
29
Energia, Progresso e Sostenibilità
Dall’immagine qui a lato possiamo vedere cosa si sia inteso finora per re immissione della radiazione.
La radiazione entrante nell’atmosfera terrestre, e proveniente dal sole, rimbalza sulla superficie, venendo
riemessa sottoforma di radiazioni a lunghezza d’onda superiore:
0.2 𝜇𝑚 < 𝜆𝑆𝑜𝑙𝑒 < 2 𝜇𝑚
5 𝜇𝑚 < 𝜆 𝑇𝑒𝑟𝑟𝑎 < 50 𝜇𝑚
Questo sfalsamento implica un certo effetto: nel momento in cui
tale radiazione incontra l’atmosfera, incontra delle sostanze che
possiedono proprietà ottiche per cui possono interagire con tali
frequenze. Quello che succede è che tali sostanze tendono a
perturbare l’equilibrio di scambio di radiazione Sole – Terra,
assorbendo la radiazione e riemettendone parte verso lo spazio e
parte nuovamente verso la superficie. Questo comporta una
difficoltà, una resistenza, nel riemettere nello spazio tutta l’energia
entrante. Come si vede, ad esempio, nella legge di Fourier, dove
la quantità di calore trasferita è direttamente proporzionale al
calore, nel momento in cui la resistenza atmosferica aumenta, per poter emettere lo stesso flusso di
radiazioni nello spazio, è necessario aumentare il Δ𝑇.
30
Capitolo 3 – L’energetica del pianeta Terra
31
Energia, Progresso e Sostenibilità
Aspetto interessante è che tale fenomeno, seppur abbia trovato ampio respiro in tempi moderni, non sia
affatto nuovo. Il fenomeno della radiazione solare fu scoperto da Arrhenius, primo scienziato nel 1905
che riuscì a capire il legame tra la presenza di alcuni composti in atmosfera e l’interazione con la
radiazione elettromagnetica emessa dal pianeta.
L’ultimo dato è tanto interessante quanto inquietante: una percentuale irrisoria rientra in quel processo
grazie al quale tutta la vita sul pianeta esiste così come la conosciamo. Si tratta, inoltre, di una quantità
energetica che numericamente si avvicina a quella che l’uomo è oggi in grado di gestire. Il 25% di tutta
la produzione fotosintetica del pianeta viene usata dall’uomo. La fotosintesi produce biomassa, quindi,
vuol dire che l’equivalente del 25% dell’energia solare convertita in biomassa viene usata dall’uomo,
usata per produrre cibo, per foraggiare gli allevamenti. Solamente il 75% rimane a tutte le specie viventi;
potrebbe sembrare molto, ma si pensi che l’uomo è solo una delle innumerevoli specie che popolano la
Terra. L’energia solare che arriva sul pianeta è usata dai processi naturali. Gli ecosistemi sfruttano la
radiazione incidente, quindi nella misura in cui noi usiamo questa radiazione solare per fare altro (es.
pannelli solari, eolico, idroelettrico) in qualche modo la stiamo togliendo dalla disponibilità di altri
processi.
Riguardo fonti energetiche alternative, diciamo che, in generale, le biomasse possono NON essere
sostenibili: circa 4 milioni di persone al mondo, ogni anno, muoiono per l’utilizzo di biomasse a fini
energetici, legati alla combustione in ambienti che provocano malattie respiratorie, polmonari,
32
Capitolo 3 – L’energetica del pianeta Terra
avvelenamento da monossido di carbonio. Anche solo in Italia, vasti territori, come l’Emilia-Romagna,
sono tappezzati di coltivazioni di biomasse per usi energetici: si viene così a creare una malsana
competizione con il tema food. Le biomasse diventano sostenibili nel momento in cui vengono create
delle filiere locali, dove si utilizzano degli scarti al fine di sostenere in maniera circolare dei processi in
loco. La realtà odierna è ben diversa: oggi, l’unione europea importa biomassa da moltissimi paesi
stranieri. Questo porta alla devastazione di foreste primarie in giro per il mondo, alla distruzione di
equilibri sociali. Tutto ciò, ovviamente, non è accettabile.
33
Energia, Progresso e Sostenibilità
Una quantità di energia molto importante viene assorbita per cicloni, monsoni e temporali. Questi eventi
trasportano energia sotto varie forme: sia come energia cinetica che come calore latente.
• I temporali rilasciano calore fino a 2.5 − 5 𝑃𝐽 (1 − 5 𝑇𝑊 circa 40 volte la potenza installata in
Italia), 10 − 100 volte il totale di energia cinetica.
• I cicloni di dimensioni maggiori mettono in gioco tra i 10 e 50 𝐸𝐽 (120 − 580 𝑇𝑊, circa 10%
di tutta l’energia che viene consumata dalle attività umane in un anno).
• L’energia cinetica dissipata da un uragano atlantico medio è di circa 3 𝑇𝑊 e da un tifone nel
Pacifico dieci volte tanto.
• Monsoni hanno trasferimento di calore latente per quasi 1.5 𝑌𝐽 (1024 𝐽) con un flusso termico di
1.5 𝑃𝑊 e una densità di potenza di circa 150 𝑊/𝑚2 .
Il ritiro delle coste è la conseguenza più evidente di aumento del livello del mare. Nelle pianure costiere
si osservano perdite di 30 − 100 𝑐𝑚/𝑦. Questo comporta un certo impatto sul bilancio energetico:
aumentando la quantità d’acqua, cambia la quantità di radiazione infrarossa emessa, cambiando l’albedo.
34
Capitolo 3 – L’energetica del pianeta Terra
Le maree si originano dal terzo driver, ovvero la forza di attrazione gravitazionale tra corpi celesti. Questa
trasformazione assorbe una certa quantità di energia, e anche in questo caso è limitata sulla macro scala
dalle interazioni tipiche dell’energetica planetaria. Anche qui possiamo utilizzare le quantità di energia
sviluppata per produrne a scopi antropici. La potenza che può essere prodotta è proporzionale ai dislivelli
massimi registrabili, molto specifichi di ogni area territoriale. Le densità di potenza scaturite dalle maree
sono così basse che si preferisce installare eventuali tecnologie che sfruttano questa tipo di risorsa solo
in pochissime aree, dove questo fenomeno è molo più evidente. Disponibilità energetica misurata:
360 𝐺𝑊, potenzialità molto più contenuta.
35
Energia, Progresso e Sostenibilità
decina di secondi e qualche ora), e spesso molto intensi, con velocità del vento generalmente superiori a
20 𝑚/𝑠 in un temporale, e fino a 130 𝑚/𝑠 nei tornado.
Per quanto concerne i temporali, in base alla propria intensità, l’energia cinetica varia tra 30 a 300 𝑇𝐽.
La potenza può arrivare fino a 600𝐺𝑊 ; in alcuni temporali le superficie verticali possono essere
sollecitate fino a 0.5 − 1𝐾𝑊/𝑚2 , valore 5 volte in meno rispetto alle valanghe ma comunque
significativo. Nel caso degli uragani si può arrivare a potenze fino ad un 1 𝑀𝑊/𝑚2, quindi una densità
di potenza paragonabile ai maremoti.
36
Capitolo 4 – L’uomo e gli organismi viventi
Noi aggiungiamo, alla luce di quello che sappiamo, e di quello che ci interessa nell’ambito del corso, che
denominiamo viventi le entità che, pur con una grande varietà di modi, controllano la propria esistenza,
amministrando i flussi di energia scambiati con l’ambiente circostante.
37
Energia, Progresso e Sostenibilità
Attraverso gli organismi autotrofi si innescano tutte le altre catene trofiche. Tra tutte le specie, quella
umana ha un metabolismo molto importante, il 25% di tutta la produzione fotosintetica del pianeta viene
infatti utilizzata per le attività umane. Sono utilizzi che non riguardano solamente la vita biologica della
popolazione umana, ma tutta una serie di utilità legate all’utilizzo del territorio. Il fatto di incidere pe il
25%, ovvero dello stesso ordine di grandezza rispetto a quella arriva alla vita di tutte le entità biologiche,
é un tema allarmante.
“Tutta la vita su questo pianeta complesso, tutta la sua incredibile diversità, tutte le
nostre speranze e preoccupazioni, non sono che trasmutazioni della luce del sole, e
l’agente di questo miracolo è la fotosintesi. L’assorbimento della luce solare e la
sequenza successiva di reazioni fotosintetiche e termochimiche nei cloroplasti dei
batteri fotosintetici e delle pianteti verdi sono le conversioni energetiche più
importanti sulla terra. Le piante forniscono tutti i nostri alimenti, direttamente o
dopo esse state mangiate dagli animali; tutti i nostri combustibili si ottengono dalla
raccolta immediata in forma di residui legnosi o di colture o dall’estrazione dei loro
resti fossili in forma di carbone e idrocarburi. Tutta la ricchezza della vita
eterotrofica e tutta la complessità delle civiltà umane sono alimentate dell’energia
che viene dalla fotosintesi.”
V. Sill, “Energy Nature and Society”
Seppur una frase abbastanza ovvia, il concetto colpisce particolarmente. Un aspetto molto importante è
questo: la fotosintesi è il processo più importante che abbiamo sul pianeta, sia in termini di flussi sia in
termini di rilevanza, sia perché tutto lo sviluppo delle società moderne si è basato sull’utilizzo di fonti
energetiche primarie che provengono sempre da quel tipo di trasformazione. L’accaparramento e la
distruzione della capacità fotosintetica può danneggiare l’ecosistema che sostiene la vita umana.
38
Capitolo 4 – L’uomo e gli organismi viventi
4.1.2 La fotosintesi
Vediamo ora più nel dettaglio il funzionamento della
fotosintesi. Grazie alla presenza di una fonte energetica
(radiazione solare), più altre sostane nutritive, tra cui acqua e
anidride carbonica, vi è una trasformazione energetica che
converte carbonio, idrogeno e ossigeno, in biomassa, e che ha
poi come prodotto ossigeno gassoso rilasciato nell’atmosfera.
Questo processo non avviene in maniera continua, non tutta
la radiazione solare, infatti, viene convertita in biomassa, ma
solo una quota di essa, poiché i pigmenti che caratterizzano
la struttura dei cloroplasti presenti all’interno degli organismi
autotrofi sono sensibili soltanto in un range di lunghezza
39
Energia, Progresso e Sostenibilità
d’onda, intervallo in cui la sostanza è attiva dal punto di visa fotosintetico. Il bilancio che avviene
all’interno del cloroplasto è effettuato sia in termini di massa, che di energia; gran parte di quest’ultima
viene poi dispersa nuovamente, e solo una piccola quota la si ritrova nella crescita di biomassa. È
fondamentale, affinché il processo fotosintetico abbia luogo in maniera corretta, che ci sia la giusta
proporzione di sostanze nutrienti (carbonio, idrogeno, ossigeno, fosforo). Le attività antropiche moderne
alterano i cicli naturali di tutte queste sostanze; quindi, al di là degli effetti ambientali più diretti,
possiamo avere degli effetti indiretti dell’inquinamento, che riguardano l’alterazione delle dinamiche con
i processi fotosintetici che possono avvenire all’interno di una certa area.
I vettori energetici non sono fonti dirette di energia, ma sono delle forme con cui l’energia può essere
trasferita, trasportata o scambiata da un sistema all’altro. Due vettori che possiamo citare nelle
applicazioni energetiche sono l’idrogeno, il vapore (fluido ad alta temperatura e pressione che viene
prodotto a partire dalla conversione di una fonte primaria), e il più importante è l’elettricità, che consente
di connettere le fonti primarie di qualsiasi tipo con molti usi finali.
4.1.5 Il metabolismo
L’ATP è il principale vettore energetico che regola la vita sul nostro pianeta, sia negli organismi autotrofi
che in quelli eterotrofi, come gli esseri umani. Passando al metabolismo degli eterotrofi abbiamo due tipi
di digestione, aerobica (più efficiente e più diffuso, basato sulla conversione energetica di biomasse con
l’ossigeno che assumiamo attraverso la respirazione) e anaerobica. Vediamo alcuni numeri per quanto
riguarda il metabolismo energetico in diversi sistemi. Indicata con 𝐼 la potenza specifica per unità di
massa, abbiamo:
𝑇𝑜𝑡𝑎𝑙 𝑒𝑚𝑖𝑡𝑡𝑒𝑑 𝑓𝑙𝑢𝑥 385 𝑌𝑊 𝑛𝑊
𝐼𝑆𝑜𝑙𝑒 = ≈ 4
= 194
𝑀𝑎𝑠𝑠 199 ∙ 10 𝑌𝑘𝑔 𝑔
𝐵𝑀𝑅 50 𝑊 𝑚𝑊
𝐼𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑜 = ≈ = 1.7
𝑀𝑎𝑠𝑠 30 𝑘𝑔 𝑔
𝑊
𝐼𝑏𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑖𝑜 ≈ 100
𝑔
Da un punto di vista assoluto, la potenza massima è associata alla radiazione solare, ma, se si divide per
la massa della stella, otteniamo un valore molto basso circa. La potenza associata all’attività di un
bambino, invece, può essere calcolata come il rapporto tra il metabolismo basale (BMR), diviso il peso.
Questo risulta molto maggiore rispetto a quello del sole, ma molto più basso rispetto a quello di un
semplice batterio.
Il tasso di metabolismo basale, quantità di potenza che
istantaneamente assorbiamo per mantenere il nostro
metabolismo, è circa 80 𝑊, per un uomo di 65𝑘𝑔, e 60 𝑊
per una donna di 50 𝑘𝑔. Se si moltiplicano i due numeri per
le ore in un giorno, troviamo l’energia necessaria: 6.9𝑀𝐽/𝑑
per un uomo e 5.2𝑀𝐽/𝑑 per una donna, che corrispondono
alle indicazioni che troviamo nelle diete che però sono
espresse in chilocaloria. Nel caso in cui si progetti l’impianto
di condizionamento di una classe, è necessario valutare quale
possa essere la quantità di potenza termica generata
dall’attività metabolica delle persone presenti nell’aula, per
garantire il comfort. In realtà, la potenza che realmente
consumiamo di solito e molto più alta, tipicamente il doppio,
perché tutte le altre attività che facciamo richiedono una
quantità ulteriore di energia. In relazione a tabelle sui
41
Energia, Progresso e Sostenibilità
metabolismi animali, i metabolismi più piccoli hanno un BMR specifico più elevato. Poi, al di là del
tasso metabolico basale, dobbiamo considerare l’energia che spendiamo in maniera effettiva.
Un altro aspetto interessante e che fino al 40% di tutta l’energia che
viene assunta nell’arco della vita viene convertita nei processi di
sviluppo di organi vitali entro il primo anno di età. Possiamo poi vedere
come vengono utilizzate le quote di energia nei processi compiuti dagli
organi principali: ad esempio, in un bambino il 40% è utilizzato nella
attività celebrali, mentre in un adulto solo il 20% (anche questi numeri
non vanno saputi a memoria). Nell’ambito dell’attività fisica, quando si
fa un’attività molto intensa si possono consumare fino a 100𝑊 di
potenza; addirittura, in quella agonistiche si può arrivare fino a diversi
𝑘𝑊, valore molto alto rispetto al tasso metabolico basale. Se si erogano
potenze molto alte si è costretti a farlo per tempi molto piccoli, perché
l’energia è limitata.
Un altro aspetto fondamentale è quello dell’energia associata al mantenimento della temperatura
corporea. Esistono sono degli organismi viventi, chiamati omeotermi, che mantengono la propria
temperatura corporea a prescindere dalla quella esterna; quanto più distante tale temperatura è rispetto a
quella ottimale, tanto più sono spinte le trasformazioni energetiche che deve svolgere il nostro organismo.
Nel caso di temperatura esterna più bassa rispetto a quella corporea, ci sono delle trasformazioni che
ricavano energia dalle reazioni chimiche associate ai processi di digestione. Quando la temperatura
esterna è maggiore rispetto a quella corporea, è necessario raffreddare l’organismo attraverso alcuni
meccanismi; in particolare la superficie del corpo umano è di circa 2𝑚2 , e riusciamo a trasmettere
maggiore energia dal collo, che è anche la zona più calda. Per raffreddarci, disperdiamo energia termica
per effetto radiativo, una quota è trasmessa tramite calore latente che rilasciamo durante il processo di
respirazione, un’altra quota è invece associata all’evaporazione, ossia alla sudorazione. In particolare,
questo meccanismo nell’uomo è molto sviluppato e può associarsi ad un massimo di mezzo chilo d’acqua
per 𝑚2 , valori molto alti se paragonati alla capacità di evaporazione di un cane o un cammello. La
macchina umana risulta molto efficiente, nonostante valori di efficienza di conversione molto bassi, circa
15 − 20%.
42
Capitolo 4 – L’uomo e gli organismi viventi
strumenti, quindi a gestire in maniera più intelligenti quantità di energia, ed infine la capacità di utilizzare
energia in maniera indiretta, attraverso lo sfruttamento di flussi naturali.
Lo stile di vita paleolitico era abbastanza semplice, si cercava principalmente di non morire. Fino al
periodo neolitico, il controllo dell’ambiente avveniva attraverso degli strumenti tecnologici rudimentali.
I primi strumenti consentivano di concentrare energia, e di riuscire ad erogare delle potenze più elevate.
La scoperta del fuoco fu un importante spartiacque, aprendo le porte alla possibilità di accedere a delle
risorse alimentari che senza il processo di cottura erano irraggiungibili agli usi umani. Tuttavia, fino al
periodo neolitico, ovvero fino a quando non si inizio ad utilizzare l’agricoltura, gli umani erano dei
parassiti che diventano via via più efficienti.
Cosa avviene dal punto di vista energetico di così importante con i processi agricoli? Si riesce ad
immagazzinare per la prima vota energia sotto forma di biomassa, che può essere utilizzata più avanti
nel tempo, o in aree geografiche diverse da quella dove e stata prodotta. L’uomo riesce ad avere degli
stock di energia per la prima volta; la capacità delle nostre società di gestire energia si è sempre basata
sulla capacità di sfruttare i flussi energetici e trasformarli in stock. Ciò è partito con lo sviluppo
dell’agricoltura, ed è arrivato fino alla scoperta dei combustibili fossili, dove è possibile un accumulo di
energia molto elevato, che ha permesso alla società di avere uno sprint molto importante dal punto di
vista di sviluppo.
Possiamo trasporre quanto detto, ed effettuare un’analogia con i giorni nostri. Così come è stata
necessaria, in antichità, l’evoluzione di un’energia di flusso, ad una stoccabile, così dovremo essere
capaci, adesso, nel trasformare le fonti rinnovabili, che forniscono energia intermittente, in fonti di stock.
Quindi, lo stile di vita neolitica cambia di livello, si scoprono tutta una serie di tecnologie che consentono
di mantenere una quantità di energia e di potenza più alta rispetto all’energia muscolare associata gli
animali da traino. L’innovazione giunse anche attraverso la capacità di utilizzare in maniera efficiente,
attraverso alcune tecnologie, l’acqua, importante nelle pratiche agricole. Il salto di livello nella
produzione agricola avviene nel ‘900 , grazie all’utilizzo dei fertilizzanti prodotti attraverso la
trasformazione dei combustibili fossili, che consenti una disponibilità molto più importante di risorse.
43
Energia, Progresso e Sostenibilità
Questo è un indice di quanto sia, da un lato, potente e sviluppata la nostra società, ma dall’altro lato di
quanto sia alta la pressione sull’ecosistema. Se si rapportano le quantità di energia utilizzate nei diversi
periodi alla popolazione stimata nei diversi periodi, nel periodo paleolitico il consumo annuale pro-capite
di energia era 0.2 tonnellate equivalenti di petrolio annuo, mentre nel neolitico raddoppia. Nel periodo
neolitico, quindi, l’impatto dell’uomo delle attività antropiche sul pianeta diventa via via più importante;
ciò ha portato l’anno scorso all’introduzione ufficiale di una nuova epoca nella cronologia nello studio
dell’evoluzione geologica del pianeta: molti studiosi hanno suggerito che l’inizio dell’antropogene fosse
collegato non durante la seconda rivoluzione industriale ma addirittura nel neolitico, proprio perché
l’uomo inizia da qui a plasmare in maniera importante il pianeta. Quindi, dal punto di vista geologico, si
possono individuare le tracce delle attività umane già dal neolitico.
44
Capitolo 4 – L’uomo e gli organismi viventi
45
Energia, Progresso e Sostenibilità
Le energie rinnovabili
Per quanto riguarda le risorse rinnovabili che abbiamo già visto, possiamo dire che, a parte le risorse
geotermiche, e le risorse legate alle maree, che hanno due drivers diversi rispetto a quelli della radiazione
solare, tutte le altre sfruttano la riconversione diretta o indiretta dell’energia solare. L’energia solare
sostiene infatti i cicli planetari di: acqua, biomasse, venti e fotosintesi clorofilliana. Quando parliamo di
fonti di energia rinnovabili parliamo quindi di fonti provenienti da radiazioni solari.
46
Capitolo 5 – Risorse e flussi di energia
Per fare un esempio, il potenziale teorico, non tecnico, che fa parte del ciclo dell’acqua, precisamente
quello che alimenta le acque fluenti (come le cascate), è di circa 200 𝐸𝐽/𝑦𝑒𝑎𝑟. Il potenziale dell’energia
eolica è invece di circa di 110 000 𝐸𝐽/𝑦𝑒𝑎𝑟, quello della fotosintesi è di 24000 𝐸𝐽/𝑦𝑒𝑎𝑟, e quello del
moto ondoso è di circa 31 500 𝐸𝐽/𝑦𝑒𝑎𝑟 . La componente diretta della radiazione solare è invece
elevatissima rispetto alle altre potenze. La quota assorbita dagli oceani corrisponde a circa
1 000 000 𝐸𝐽/𝑦𝑒𝑎𝑟. Ci sono poi contributi che non dipendono dalla radiazione solare bensì dall’azione
gravitazionale; questi corrispondono a circa 95 𝐸𝐽/𝑦𝑒𝑎𝑟. Infine, la quota legata al flusso geotermico è
di circa 1300 𝐸𝐽/𝑦𝑒𝑎𝑟.
L’Istituto internazionale per l’analisi dei sistemi energetici, centro molto importante per l’energia
austriaco, ha svolto numerosi calcoli per ricavare il potenziale tecnico effettivo. Dai dati elaborati, si può
osservare comunque un potenziale solare che, anche considerando il peggior scenario possibile, risulta
47
Energia, Progresso e Sostenibilità
essere molto elevato, circa 62000 𝐸𝐽/𝑦𝑒𝑎𝑟. Questo potenziale è però tecnico, non economico. Purtroppo,
queste energie possono avere costi troppi elevati e quindi non viene investito in questi potenziali
energetici. Per il settore eolico, il potenziale calcolato nel miglior scenario possibile risulta essere circa
2250 𝐸𝐽/𝑦𝑒𝑎𝑟.Per l’idroelettrico, le biomasse e il geotermico i valori risultano essere molto inferiori.
5.2.2 Le riserve
La prima riserva che citiamo è il carbone: è una fonte di energia primaria, in quanto è presente in natura.
Le risorse di carbone sono di circa 500 𝑍𝐽 mentre le riserve sono di circa 21 𝑍𝐽.
48
Capitolo 5 – Risorse e flussi di energia
Abbiamo tre tipi diversi di carbone con tre diversi poteri calorifici (PCI):
La riserva più usata al giorno d’oggi è il petrolio. Il potere calorifico del petrolio è di circa 42 𝐺𝐽𝑡𝑜𝑛. I
maggiori Paesi che producono petrolio sono: Medio Oriente, Venezuela, Canada. Le risorse del petrolio
sono di circa 26 𝑍𝐽 mentre le riserve sono di circa 10 𝑍𝐽.
Il gas naturale è un’altra riserva e combustibile molto importante che venne usato soprattutto nella
seconda metà del ventesimo secolo. È una riserva di gas principalmente costituita da metano, ma ci
possono essere anche inerti come azoto o 𝐶𝑂2. Il 54% delle riserve di gas naturale viene custodito da:
Qatar, Iran e Russia. È interessante notare come solo 10 giacimenti, di cui 5 in Russia, contengono il
27% delle riserve totali. Le riserve di gas naturale sono di circa 7 𝑍𝐽, mentre le risorse sono di 27 𝑍𝐽. Le
risorse di gas sono cresciute notevolmente quando vennero scoperte, negli Stai Uniti, nuove tecnologie
per il recupero dei gas. Notevoli sviluppi nelle tecnologie di liquefazione hanno inoltre consentito il
trasporto di gas in giacimenti che prima non erano sfruttabili.
Dobbiamo ricordare che anche uranio e plutonio possono essere utilizzati per produrre energia da
fissione. Anche il torio può essere reso adatto alla produzione di energia. Queste fonti rientrano nella
categoria del nucleare. Le risorse del nucleare sono di circa 88𝑍𝐽, mentre le riserve sono di circa 4𝑍𝐽.
49
Energia, Progresso e Sostenibilità
Il report da loro emanato (appunto il World Energy Outlook) è il più importante del settore, viene sempre
pubblicato nel mese di ottobre ed è strutturato più o meno sempre allo stesso modo:
• Sempre presente, una parte sul tema delle risorse primarie:
• Una parte sul tema degli utilizzi finali;
• Un approfondimento su entrambi i precedenti temi;
• Infine, vi è un approfondimento ulteriore su un tema specifico (varia da anno ad anno), quest’anno
è stato sull’influenza del Covid sul tema energetico.
L’anno scorso, l’approfondimento finale riguardava il tema dell’elettrificazione, un focus molto più
tecnologico, andando ad analizzare quelli che sono i benefici al sistema energetico dal punto di vista
dell’inquinamento, dei costi, delle emissioni, sull’accesso all’energia ecc. Due anni fa, ad esempio, era
sull’Africa e sulla situazione africana, con un un capitolo, interamente dedicato.
50
Capitolo 5 – Risorse e flussi di energia
se meno d’un tempo: si va sempre più verso il disaccoppiamento dell’energia dall’economia, ma non si
è ancora a quel punto. Il disaccoppiamento avviene poiché aumenta l’efficienza, ovvero si è in grado di
fornire gli stessi servizi consumando però meno (si userà il termine intensità energetica che però verrà
esaminato più avanti). Un altro dato, abbastanza inquietante, che occorre commentare è che la domanda
di energia è stata influenzata dai vari lockdown, in giro per il mondo: in marzo e aprile c’è stato il
“disastro assoluto”: si vede come il picco di Nord America ed Europa è stato molto intenso, la Cina ha
avuto un piccolo aumento per poi rientrare quasi subito alla normalità. Anche l’Africa presenta un picco
importante; ciò è strano in quanto, di norma, il picco d’energia dovrebbe essere presente per paesi più
ricchi e quindi propensi a consumare.
Analizzando lo stesso grafico, posto però in contesto percentuale, si osserva come il petrolio abbia avuto
una leggera inflessione costante nel tempo; è tuttavia aumentato l’uso del carbone. Le biomasse sono
costanti, mentre il rinnovabile (area gialla) è praticamente insignificante a livello globale. L’idroelettrico
è sempre costante (così come lo è stato per praticamente gli ultimi 100 anni). Anche il nucleare è
piuttosto costante. Oggi dunque, nel mix globale, l’80% è formato dalla somma di petrolio, carbone e
gas (in questo preciso ordine), al quarto posto le biomasse (usate molto nei paesi in via di sviluppo), poi
51
Energia, Progresso e Sostenibilità
nucleare, idroelettrico ed infine rinnovabili, che contano per meno del 2%, e sono chiamate fonti
rinnovabili moderne: sono il solare, eolico, geotermico, etc. Ad essere precisi si potrebbe considerare
all’interno delle rinnovabili anche l’idroelettrico e le biomasse (note come rinnovabili tradizionali). Ciò
incrementerebbe lo share del rinnovabile al 14% circa del totale di energia (da notare che le biomasse
tradizionali non sono così “pulite” come ci si potrebbe aspettare). Il nucleare ha avuto un incremento del
circa 50% negli ultimi 30 anni, anche se comunque mantiene uno share energetico non molto grande.
52
Capitolo 5 – Risorse e flussi di energia
53
Energia, Progresso e Sostenibilità
54
Capitolo 6 – Conseguenze degli usi energetici
55
Energia, Progresso e Sostenibilità
6.2.3 Le liabilities
Per le liabilities, cioè le emissioni, esiste un principio molto semplice, che però nessuno rispetta: chi
inquina, paga. Tale principio, nell’economia, si esplicita nel concetto di esternalità e internalità:
tipicamente, un’azienda che produce effettua semplicemente un controllo che si ferma all’altezza ed alla
sommità delle ciminiere. I costi, invece, associati a tutte le emissioni non vengono pagati da nessuno, o
meglio è la società che risente delle conseguenze; non vengono quindi pagati da chi produce un bene, e
da chi poi ne trae profitto dalla vendita.
Si parla di esternalità quando questi costi ambientali vengono esternalizzati a livello sociale; mentre le
tendenze sono quelle di internalizzare tali costi, cioè sovraccaricare i costi aziendali per spese, ad
esempio, associate all’impatto che le emissioni possono avere.
56
Capitolo 6 – Conseguenze degli usi energetici
Ciò non significa mettere più tasse, ma spostare le tasse da una voce all’altra. Ragion per cui, quello che
viene chiesto da anni a livello europeo è quello di diminuire le tasse sul lavoro, quindi tasse sulla
produttività, e spostare il valore della tassazione sull’inquinamento. Questo, da un lato darebbe, a parità
di tasse che paga l’azienda, più risorse ai cittadini e da un lato fornirebbe all’azienda la possibilità di
migliorare, per ridurre poi un carico di tassazione che non è sul lavoro, ma è, invece, su come l’azienda
ha implementato il proprio processo produttivo.
57
Energia, Progresso e Sostenibilità
Questo lago aveva due affluenti, originati dalla stessa catena montuosa dell’Himalaya, sorgente di altri
fiumi fondamentali per l’Asia, i quali furono deviati per alimentare la produzione di cotone. I Russi
decisero, infatti, che l’Uzbekistan sarebbe dovuto diventare il paese produttore di gran parte del cotone
necessario per gli usi interni, pertanto, i fiumi non portarono più acqua al lago, alterando così il bilancio
tra evaporazione e apporto di acqua. Oggi esiste solo una sottile striscia d’acqua tra
Uzbekistan e Kazakistan.
L’impatto ambientale di tale disastro fu importante, in quanto questo lago rendeva la zona in cui era
ubicato temperata, con escursioni termiche stagionali che erano anche mitigate dalla presenza di questa
grande massa d’acqua, che faceva da “volano termico”, da inerzia, compensando le variazioni di
temperatura sia in estate che in inverno. Oggi questo non accade più: in inverno le temperature arrivano
facilmente a −30℃, e in estate, invece, a +50℃; le escursioni termiche, quindi, sono abbastanza
notevoli. Inoltre, il prosciugamento di tale lago ha cambiato completamente il contesto socioeconomico
del territorio, poiché questa era una zona che basava la sua economia sul turismo e la pesca; oggi, invece,
basa la sua economia sulla pastorizia e sul turismo “ambientale”, che coinvolge solo pochi appassionati,
essendo anche molto costoso.
Un altro caso simile a quello del lago d’Aral è la storia del lago Ciad in Africa. Tuttavia, ed è necessario
in tale contesto citarlo, il disastro ambientale per antonomasia è l’esplosione della centrale nucleare di
Chernobyl, nella città di Prypiat, in Ucraina. I due fenomeni, lago d’Aral e Chernobyl, sono molto diversi
tra di loro, il primo molto lento e il secondo, invece, istantaneo. Quest’ultima considerazione dovrebbe
far scaturire una profonda riflessione: spesso non si concede alcuna rilevanza e visibilità agli eventi
impattanti che scorrono più lentamente, anche se spesso sono quelli di maggior rilievo.
58
Capitolo 6 – Conseguenze degli usi energetici
Successivamente vediamo come si verificano sia perdite per efficienza delle macchine, sia perdite legate
alle conversioni termodinamiche. Il primo e il secondo principio della termodinamica, infatti, impongono
delle perdite; ad esempio, sappiamo che le macchine termiche devono lavorare con due sorgenti a
temperature diverse, ciò determina perdite termodinamiche intrinseche. Ci sono, inoltre, le perdite
cosiddette “risolvibili” perché sono legate al fatto che le macchine sono inefficienti, non per motivi legati
a limitazioni fisiche, ma bensì per motivi tecnologici.
In sintesi, entrano 17 𝑇𝑊, circa 2.2 𝑇𝑊 sono eliminate per perdite termodinamiche, circa 3.2 𝑇𝑊 sono
legate all’efficienza e circa 11.5 𝑇𝑊 sono alla fine consumate, quindi scaricate in ambiente. Se in
ingresso, quindi, abbiamo 17 𝑇𝑊, sommando tutte le perdite in uscita abbiamo sempre 17 𝑇𝑊. Pertanto,
il sistema energetico mondiale, da un punto di vista dell’energia, è perfettamente bilanciato, tutto ciò che
entra è uguale a tutto ciò che esce.
59
Energia, Progresso e Sostenibilità
Il grafico di seguito mostra, invece, rispetto alla radiazione solare incidente, come raccogliamo i flussi
di energia annuali.
Lo schema evidenzia come da un lato, in alto, si trovino i flussi, dall’altro lato, invece, in basso, gli stock;
tra i due, però, si vede come il processo di fotosintesi ha contribuito e continua a garantire l’esistenza
delle materie prime utilizzate per il sostentamento dell’energia. La fotosintesi offre non solo, quello che
usiamo per l’alimentazione, ma anche quello che viene utilizzato per fini energetici.
60
Capitolo 6 – Conseguenze degli usi energetici
Cicli planetari
La natura è formata essenzialmente da sostanze
che si trasformano; lo stesso elemento entra a
far parte di vari cicli naturali, passa dal
compartimento biotico al compartimento
abiotico, ma in un equilibrio naturale che le
attività umane stanno in qualche modo
alterando.
I cicli bio-geochimici più importanti sono
quelli:
• Dell’acqua
• Del carbonio
• Dell’azoto
• Del fosforo
• Dello zolfo
Il sistema energetico umano attuale ha notevoli conseguenze negative sul nostro pianeta. Una delle più
preoccupanti è quella che riguarda i cicli bio-geochimici. Questi cicli hanno infatti un’importanza
notevole: prevedono il passaggio di un elemento preciso (Idrogeno, Carbonio, Zolfo, Azoto, Fosforo) tra
i vari comparti biotici e abiotici del pianeta, e permettono la conseguente formazione di diversi legami
chimici essenziali per la vita. Compromettere l’equilibrio di questi cicli significa causare un grave
pericolo per la sopravvivenza dell’uomo, e purtroppo il sovrappopolamento odierno ( 10% della
popolazione mai vissuta sulla Terra vive attualmente nella nostra società) sta sempre più incidendo sul
loro delicato ritmo vitale. Interferire sempre più pesantemente con i cicli planetari porterà inevitabilmente,
prima o poi, ad una perdita di biodiversità con una conseguente diminuzione di resilienza del nostro
ecosistema (tra il 20% e il 50% delle specie è a rischio estinzione): saremo, ed anzi già siamo, all’inizio
di una sesta estinzione globale.
Quello che verrà analizzato più nel dettaglio è il ciclo del carbonio. Quest’ultimo è il ciclo in cui, a partire
dall’assorbimento fotosintetico del carbonio stesso, dal suo assorbimento compito dalle acque, e poi al
rilascio di 𝐶 in atmosfera, legato alla respirazione delle piante, l’uomo sta più interferendo.
Oggi questo ciclo è sbilanciato, nel senso che c’è una quantità di carbonio che viene emessa dalle attività
antropiche ma che non viene assorbita da nessuno, bensì si accumula in atmosfera. Verranno analizzati,
inoltre, il ciclo dell’azoto e il ciclo del fosforo, anch’essi importanti perché azoto e fosforo risultano
essere determinanti per quanto riguarda il ciclo fotosintetico.
61
Energia, Progresso e Sostenibilità
Il ciclo del carbonio un tempo era equilibrato: si riscontravano infatti processi di combustione e
deforestazione molto meno ingenti rispetto a quelli odierni, e di conseguenza gli oceani e la fotosintesi
permettevano, in modo ottimale, all’anidride carbonica di passare dalla biosfera all’atmosfera e
successivamente dall’atmosfera all’oceano e alle biomasse. Oggi invece questo ciclo non risulta più
equilibrato, e la causa del suo sbilanciamento è da ricercarsi nell’eccesso di combustione che risulta
essere +4 𝑃𝑔𝐶/𝑎𝑛𝑛𝑜, l’equivalente di circa 40 𝐺𝑡𝐶𝑂2 /𝑎𝑛𝑛𝑜, di cui 33 𝐺𝑡𝐶𝑂2 /𝑎𝑛𝑛𝑜 possono essere
62
Capitolo 6 – Conseguenze degli usi energetici
unicamente ricondotte a fenomeni di combustione. Il risultato più noto di questo notevole eccesso di
carbonio è l’aumento progressivo della concentrazione di 𝐶𝑂2 nell’aria.
Il ciclo del carbonio, oltre ad essere quindi legato all’effetto serra, ha conseguenze anche
sull’acidificazione delle acque. La capacità del pianeta di assorbire 𝐶𝑂2 dipende infatti dalla differenza
di concentrazione di anidride carbonica tra oceano e atmosfera. Essendo però gli oceani sempre più acidi,
il loro potenziale di assorbimento sta progressivamente diminuendo causando un notevole disequilibrio
ambientale.
63
Energia, Progresso e Sostenibilità
Il cambiamento climatico
6.6.1 Storico dei cambiamenti di temperatura
C’è sempre stato un andamento speculare tra temperatura e 𝐶𝑂2, e molto spesso, nella storia, ci sono
state civiltà che sono fiorite in corrispondenza di variazioni delle condizioni climatiche, mentre altre che
sono scomparse per sempre.
Al giorno d’oggi, rispetto a 8 milioni di anni fa, viene rilevata una temperatura molto più fredda. Nel
periodo Neolitico non si sono mai registrate temperature sopra i 2.5℃, e per questo motivo non si sa cosa
è successo alle civiltà oltre i due gradi. Nell’anno 1000 si è osservato un picco climatico, il quale ha
evidenziato come l’aumento notevole della temperatura riguardi principalmente gli ultimi 1500 anni.
Alcune ipotesi, fatte da recenti studi, affermano che se continuassimo così il picco di temperatura
64
Capitolo 6 – Conseguenze degli usi energetici
potrebbe superare i 4 gradi, causando una situazione ingestibile per l’umanità. Oggi l’aumento di
temperatura rispetto al periodo pre-industriale è di circa 1℃, ed è causato principalmente da azioni
dell’uomo. Un tempo, infatti, i picchi di temperatura erano causati da cicli solari, eruzioni vulcaniche e
eventi naturali importanti mentre attualmente l’aumento di temperatura è strettamente correlato
essenzialmente alle azioni antropiche.
Si fa inoltre spesso riferimento, per quantificate il cambiamento climatico, a delle vere e proprie
grandezze inerenti all’argomento: forzante radiativa, potenziale di riscaldamento globale, forzante
naturale e forzante antropica.
65
Energia, Progresso e Sostenibilità
È importante osservare che, anche se il 𝐶𝑂2 ha GWP minore di altre sostanze, esso incide maggiormente
a causa della sua alta permanenza in atmosfera.
66
Capitolo 6 – Conseguenze degli usi energetici
6.7.3 Il flaring
Con il termine flaring si intende la pratica per la quale, nei giacimenti, si trovano sia petrolio che gas in
maniera combinata. Purtroppo, e molto spesso, si deve rinunciare all’estrazione e al seguente utilizzo di
una di queste due fonti. Infatti, o a causa della posizione del giacimento, o alla ridotta quantità presente
di una delle due, conviene estrarne solo una che di solito risulta essere il petrolio. Il gas, infatti, se presente,
è contenuto in una parte molto esigua, e tende a bruciarsi durante l’estrazione, vanificando il lavoro
67
Energia, Progresso e Sostenibilità
eseguito. In molti luoghi, inoltre, è vietato procedere con un’estrazione combinata, mentre in altri paesi
invece è permesso, ad esempio in Africa.
69
Energia, Progresso e Sostenibilità
Per unità di superficie, non si riesce a produrre una quantità di energia superiore ad un certo livello,
ovvero abbiamo un tetto massimo. Definiamo tetto fotosintetico il valore massimo di densità di potenza.
Le fonti rinnovabili occupano un range di aree molto elevato, che va dalla scala distribuita fino alla scala
centralizzata, rapportato alla densità di potenza legate alle tecnologie per la conversione energetica delle
fonti fossili. Esempio: biocombustibili e idroelettrico, densità di potenza bassa, e footprint molto alti (le
centrali idroelettriche hanno in generali impianti molto grandi, e dunque impattanti).
Lo sfruttamento del suolo è un argomento molto importante: si tratta di una risorsa palesemente ridotta,
e che viene utilizzata per una grande varietà di fini, energetici e non energetici.
Esempio 6.1 Un esempio di utilizzo del suolo, ai fini energetici, è il solare, dove troviamo impianti molto
importanti, ma che hanno un impatto a livello di suolo molto impegnativo.
Esempio 6.2 Land for food: Gran parte del suolo viene utilizzato per il cibo, anche se è aumentata molto
la produttività, il fabbisogno di cibo è sempre molto elevato.
Esempio 6.3 Land for city: è molto alta, ma vista la popolazione ci si aspetterebbe un valore più elevato.
Il tema della densità di potenza vale sia sulla produzione, sia sui consumi. Parigi, Manhattan, Singapore,
ci danno un’idea di quella che può essere la densità di potenza in termini di consumo. Esempio più
estremo sono i grattacieli: sono delle costruzioni molto energivore, e quindi, anche se costruite in maniera
sostenibile, hanno delle densità di potenza molto importanti da tenere in considerazione.
70
Capitolo 6 – Conseguenze degli usi energetici
Il paradigma dello sviluppo integrato è stato reputato, e lo è tutt’ora, uno dei temi fondamentali dalle
Nazioni Unite, declinato in maniera differente all’interno dell’enciclica “Laudato si” del 2015, pubblicata
da papa Francesco.
Tale paradigma sostiene che lo sviluppo debba essere visto in maniere integrata, si devono quindi
coniugare insieme:
• Sviluppo economico
• Custodia ambientale
• Equità sociale
• Buon governo
Lo sviluppo energetico, fino ad ora, non è stato impostato seguendo questo paradigma e, di conseguenza,
ci si dovrà riallineare seguendo questi quattro pilastri.
71
Energia, Progresso e Sostenibilità
Solo nell’ambito più ristretto dell’economia ecologica è stato studiato con grande attenzione analitica il
legame tra TPES e crescita economica, e il legame tra PIL e il consumo pro capite di energia. Si è
concluso che, in sostanza, l’energia elettrica (forma pregiata di energia) è un importante vantaggio per lo
sviluppo economico.
Negli anni successivi, precisamente negli anni 60-70, si registra invece un vero e proprio boom
economico ed è importante sottolineare come, nei paesi che si stanno recentemente sviluppando, è
proprio la disponibilità di energia a trasportare lo sviluppo economico. Nei paesi industrializzati la
causalità è invece invertita.
72
Capitolo 6 – Conseguenze degli usi energetici
Nelle fasi di sviluppo più importanti si ha una correlazione di crescita tra energia spesa e unità di PIL
prodotto. Quando si arriva ad uno sviluppo industriale significativo, questa correlazione di origine
energetica cambia andamento e diventa decrescente. Le curve che descrivono il suo andamento sono
chiamate “curve di kuznets”.
73
Energia, Progresso e Sostenibilità
• Quella in verde chiaro rappresenta i prezzi del petrolio in contanti del 2012.
• Quella in verde scuro rappresenta i prezzi del petrolio in dollari correnti.
Il grafico relativo al dollaro corrente, quindi quello in verde scuro, tiene conto di un importante
fenomeno: l’inflazione (variazione del valore della valuta). Esso rappresenta quindi un’analisi più precisa
ma, comunque, non ci permette di comparare il prezzo del petrolio in periodi diversi, cosa che è possibile
fare con la curva in verde chiaro. Interessante è vedere come il prezzo inizialmente molto elevato diventi
poi un valore costante.
È presente poi una notevole impennata, che ha avuto conseguenze molto gravi: ha fatto tremare i paesi
importatori, e ha portato alla nascita dell’IEA – International Energy Agency, un’agenzia che ha come
obiettivo proprio il monitoraggio delle possibili future crisi geopolitiche.
Mentre in realtà gli obbiettivi da dover seguire sembrano abbastanza chiari e abbastanza definiti, i risultati
non lo sono. Dal grafico seguente si può vedere come:
• I paesi più ricchi seguano un andamento descritto dalla curva di Kuznets;
• I paesi in via di sviluppo siano in fase di crescita;
• I paesi più poveri (Africa) siano costanti;
76
Capitolo 6 – Conseguenze degli usi energetici
Dall’immagine accanto si può vedere, per rendersi meglio conto di ciò detto prima, come il consumo
dello stato di New York sia pari al consumo elettrico dell’intera Africa Sub Sahariana (in Italia il
consumo è di 300 𝑇𝑊ℎ).
77
Energia, Progresso e Sostenibilità
Per garantire l’accesso all’energia elettrica, con un consumo di 0.2 𝑀𝑊ℎ all’anno per utenza, si potrebbe
operare con un’estensione della rete elettrica che ne renderebbe accessibile un 30% in più. Un altro 15%
potrebbe provenire poi da pannelli fotovoltaici molto piccoli, installati su ogni singola utenza e, infine,
un 50% da mini-reti ibride che combinano diverse fonti e diverse tecnologie.
• Aspetti negativi:
o Si aumenta la complessità del sistema;
o Si richiede abilità nella progettazione e nella manutenzione;
Per garantire l’accesso di combustibili puliti, con un consumo di 30 𝑘𝑔 all’anno per persona, si può
procedere nel seguente modo: il 30% può essere garantito da sistemi a LPG (sistemi a propano e butano
liquidi), il 55% dalle tecnologie ICSS (sono sistemi di cottura e riscaldamento con sistema di controllo
della combustione) e infine il 15% dallo sviluppo del biogas.
78
Capitolo 6 – Conseguenze degli usi energetici
79
Energia, Progresso e Sostenibilità
• Riduzione della mortalità infantile e lotta alle malattie quali HIV, malaria e altre: l’accesso ai
combustibili per la cottura dei cibi consente la riduzione delle malattie respiratorie; l’ebollizione
dell’acqua riduce le malattie associate ad essa. L’accesso all’elettricità consente un
miglioramento dei servizi sanitari e di emergenza.
• Sostenibilità ambientale: attenuazione dell’utilizzo insostenibile di biomassa, (deforestazione,
degradazione e erosione del suolo).
• Sviluppo di una partership globale per lo sviluppo: l’accesso all’elettricità consente di rafforzare
le comunicazioni e i servizi di informazione.
Si declina in 3 modi:
1. Accesso alle risorse energetiche (spesso causa di guerre);
2. I produttori energetici possono fare cartello, ovvero creare delle alleanze e imporre prezzi a livello
globale;
3. Le superpotenze o le crisi politiche possono interrompere i meccanismi di controllo dei prezzi e
innescare delle fluttuazioni sul prezzo del petrolio;
Quattro eventi di portata globale stanno cambiando la geopolitica dell’energia:
1. Scoperta di giacimenti di gas e petrolio non convenzionali (soprattutto negli USA e Canada);
2. Primavere Arabe: hanno reso instabili delle aree del pianeta importanti per la produzione di fonti
primarie o come aree strategiche logistiche per il passaggio tra i paesi produttori e i paesi
consumatori;
3. Variazione della domanda di energia e riduzione dei prezzi del petrolio;
4. nuovi materiali per le fonti di energia rinnovabile che stanno innescando una riconfigurazione
degli assetti geopolitici globali
Il tema della geopolitica si lega a sua volta al tema della sicurezza energetica declinata in tre punti:
1. Disponibilità delle risorse
2. Accessibilità delle risorse
3. Convenienza economica dell’utilizzo delle risorse
80
Capitolo 6 – Conseguenze degli usi energetici
Dalla tabella si può vedere l’energia associata a determinate armi (le e armi con più energia sono normali
mezzi usati in modo terroristico: Boeing® 767 e camion con esplosivo). Quanto più moderni sono i mezzi,
tanto più alte sono le quantità di energia di cui hanno bisogno:
• Il carro armato AbramsM1:
o Ha un motore a turbina da 1.1 𝑀𝑊 (1500 𝐻𝑃);
o In condizioni normali consuma circa 500 litri di benzina per 100 𝑘𝑚 (210 𝐺𝐽) contro i circa
17 di una Maserati quattroporte e i circa 6 di una Fiat Panda;
o Con una semplice moltiplicazione si può immaginare quanta sia la benzina che serve per far
muovere per un’ora una divisione corazzata USA armata con più di 300 carri di questo tipo;
o Ad oggi è stato prodotto in quasi 10 000 esemplari dal 1980;
• Aerei da combattimento:
o Per tenerli regolarmente in volo negli Stati Uniti si spende circa il 60% di tutto il
combustibile utilizzato dai mezzi militari del paese;
o Si stima che un caccia F16 con i post-bruciatori accesi consumi poco più di 105 litri di
combustibile al minuto, che in un’ora di volo in queste condizioni diventano 215 𝐺𝐽!
o Solo nella zona critica del Golfo Persico ci sono circa 300 jet imbarcati su quattro portaerei
nel Golfo e altri 700 aerei di stanza in Arabia Saudita;
• Industria degli armamenti:
81
Energia, Progresso e Sostenibilità
o Fino alla metà del XIX secolo i materiali erano legno e metalli, quelli utilizzati per le industrie
non belliche;
o Con la scoperta delle potenzialità dei combustibili fossili e dello sviluppo delle conoscenze
scientifiche e tecnologiche, la situazione cambiò radicalmente;
o Oggi questa industria si fonda sull’impiego massiccio di combustibili di ogni tipo, di
carburanti talvolta anche molto raffinati e di elettricità, utilizzati oltre che per costruire le armi
anche per trasportarle e farle funzionare sui teatri di guerra;
o I fabbisogni attuali sono enormi per le dimensioni delle produzioni e per l’intensità energetica
dei materiali utilizzati;
L’energia complessivamente sviluppata in tutte le esplosioni nucleari tra il 1945 e il 1996 è stimata in
2 135 000 𝑇𝐽.
82
Capitolo 7 – Politiche per il clima e l’energia
83
Energia, Progresso e Sostenibilità
84
Capitolo 7 – Politiche per il clima e l’energia
Le fonti rinnovabili rappresentano circa un quarto della produzione di energia globale, in Italia il 40%.
Nel 2016 è stata installata una capacità aggiuntiva di 165𝐺𝑊 di cui circa 75𝐺𝑊 associate a fotovoltaico,
4.4𝐺𝑊 installate nell’Africa Subsahariana. Le fonti nucleari rappresentano l’11% dello share in termini
di produzione di energia elettrica a livello globale. Nel 2016 sono stati installati 10𝐺𝑊 di capacità
aggiuntiva, e 10 Paesi hanno nei loro programmi quello di implementare l’energia nucleare per
raggiungere gli obiettivi di Parigi. Il gas è la terza fonte di energia globale, ma gli impianti a gas vengono
sempre più utilizzati non come sistemi di generazione a regime, ma come sistemi di backup, cioè
soprattutto per sopperire ai picchi di domanda quando c’è un deficit di produzione di rinnovabile. Questo
vuol dire che il fattore di capacità tende a ridursi anche di un fattore 4, ed è un tema da prendere in
considerazione sia da un punto di vista economico sia regolatore. Il carbone è invece la fonte più utilizzata.
Fornisce circa il 40% dell’elettricità globale, ma i trend dicono che gli investimenti si stanno spostando
verso altre fonti. Infatti, nel 2015, la capacità installata dal carbone è stata di 84𝐺𝑊 mentre nel 2016 si
è ridotta al 57%.
Definizione: gli INDCs sono i contribuiti che ogni Paese intende perseguire per ottenere gli obiettivi
dell’accordo di Parigi.
85
Energia, Progresso e Sostenibilità
tale da avere emissioni zero. Se si utilizzano delle biomasse con CCS, si arriva a dei sistemi con emissioni
negative perché la biomassa viene considerata come una fonte neutra di emissioni di 𝐶𝑂2, quindi se si
utilizzano anche i sistemi CCS si arriva complessivamente a emissioni negative. Gran parte dei contributi
sono legati al saving, implementazione dei sistemi CCS, aumento del nucleare, impianti a biomasse con
CCS, aumento del wind, aumento dell’idroelettrico, di solare, di biomasse e di altre rinnovabili.
Si può notare come, di fatto, si abbiano tre diversi schemi, uno per ogni scenario. Si hanno due assi, in
un primo asse abbiamo la generazione di energia elettrica globale espressa in 𝑇𝑊ℎ, in un asse secondario
abbiamo invece il fattore di emissione di generazione elettrica, definito come i grammi di anidride
carbonica emessi per unità di 𝑘𝑊ℎ. Oggi, la produzione di energia elettrica, e quindi il consumo a livello
globale, è di circa 25000 𝑇𝑊ℎ (in Italia circa 300 𝑇𝑊ℎ). Abbiamo un aumento dei consumi in tutti e
tre gli scenari, addirittura nel B2DS abbiamo un aumento ulteriore della produzione di energia elettrica.
Per quanto riguarda il fattore di emissione, oggi abbiamo un valore di 550𝑔𝐶𝑂2 /𝑘𝑊ℎ a livello globale.
Si vede come cambia il mix elettrico: un aumento della generazione da fonti rinnovabili e low carbon e
una diminuzione del fattore di emissione; addirittura, si ha un fattore di emissione negativo nel 2050 per
quanto riguarda lo scenario B2DS. La grande differenza del mix di generazione sta nel carbonio che nello
scenario RTS aumenta, mentre diminuisce negli altri scenari, e un aumento delle fonti rinnovabili e dei
sistemi CCS negli scenari 2DA e B2DS.
86
Capitolo 7 – Politiche per il clima e l’energia
qual è la quantità di 𝐶𝑂2 emessa da ogni fonte per produrre energia. Il terzo passo è quello di operare dei
calcoli per ottenere il risultato.
Nella figura è mostrato un esempio, un confronto tra mix elettrico italiano e mix elettrico etiope. Le fonti
utilizzate e gli ordini di grandezza sono molto diversi a fronte di una popolazione etiope doppia rispetto
a quella italiana. Quindi abbiamo una disponibilià energetica pro-capite in italia pari a 60 volte quella
etiope.
Quindi, moltiplicando i valori del secondo grafico per i 𝑘𝑊ℎ prodotti da ogni singola fonte, sulla base
del mix, si riesce ad ottenere il valore del fattore di emissione. Per l’Italia è circa 400𝑔𝐶𝑂2 /𝑘𝑊ℎ, al di
sotto della media globale, mentre per l’Etiopia è 30𝑔𝐶𝑂2 /𝑘𝑊ℎ; non si possono confrontare tali valori per
la notevole differenza di consumi pro-capite. Il fattore di emissione italiano rispecchia il mix elettrico
dove circa la metà di generazione è gas, poi una parte di fossile, e infine una buona parte di rinnovabile.
Mercati di capacità: oggi i produttori di energia mettono sul mercato sulla base della quantità di energia
venduta però i sistemi a gas sono sempre più importanti come sistemi di buckup per gestire i picchi di
domanda e deficit di produzione. Però in questo caso ci sarebbe un investimento di capitale che
lavorerebbe solo in tempi ridotti. In questo contesto si stanno sviluppando mercati di capacità che vanno
a remunerare la disponibilità di capacità che assicura sicurezza ai sistemi.
1. Il settore industria contribuisce per il 38% sui consumi finali di energia TFC, che è diverso dal
TPS (la quantità complessiva di fonti utilizzati che in seguito alla conversione ci dà il TFC), per
il 42% sui consumi finali dell’energia elettrica e per il 24% sulle emissioni di 𝐶𝑂2 in atmosfera.
2. Il settore residenziale contribuisce al 30% sui consumi finali di energia, al 53% sui consumi
finali di energia elettrica e al 26% sulle emissioni di 𝐶𝑂2.
3. Il settore dei trasporti contribuisce al 28% sui consumi finali di energia, all’1.6% sui consumi
finali di energia elettrica e al 23% delle emissioni.
L’intensità carbonica dell’industria, ovvero le emissioni per unità di energia impiegata, si misura in
tonnellate di 𝐶𝑂2 al TJ.
88
Capitolo 7 – Politiche per il clima e l’energia
Per quanto riguarda il building, nella figura sottostante si può vedere cosa è successo e cosa accadrà
secondo lo scenario B2DS. Ci sono dei driver che fanno aumentare i consumi energetici, questi driver
sono per esempio l’aumento della popolazione, le attività svolte in casa legate alle disponibilità
economiche e quindi agli elettrodomestici presenti, le dimensioni delle abitazioni e altri fattori. Ci sono
poi driver che fanno diminuire i consumi, questi driver sono: scelte tecnologiche, miglioramenti
sull’involucro edilizio e l’efficienza delle diverse tecnologie. Negli anni c’è stato un aumento dei
consumi ma si prospetta una diminuzione nel 2060.
89
Energia, Progresso e Sostenibilità
• Potenziamento delle infrastrutture: secondo l’IEA sono necessari 38 milioni di km di nuovi
sistemi di trasmissione di energia elettrica tra cui delle tecnologie ad altissima tensione per i
trasferimenti a lunga distanza e infine potenziare le interconnessioni
• Domanda attiva: oggi il sistema energetico è caratterizzato dal fatto che la domanda non è
controllabile ma si riesce a controllare molto bene la produzione. In prospettiva però con
l’introduzione di nuove fonti rinnovabili anche la produzione diventa meno controllabile e quindi
si devono introdurre delle tecnologie per controllare la domanda. Abbiamo 11 𝐺𝑊 di capacità di
domanda attiva che verrà aumentata.
Le Key policies per fare questo:
• Energy storage: chiarire le regole di mercato, introdurre nuove regole di mercato, introdurre
modelli di business innovativi
• Trasmission infrastructure: c’è il tema del “governance” e degli assesti di mercato
• Demand side management: richiede dei meccanismi di policy, di mercato e trials in campo per
gestire tali situazioni.
90
Capitolo 8 – New energy context e smart grid
Attualmente la produzione di energia è centralizzata e l’utente può solo cambiare fornitore; grazie alle
precedenti direttive, ci sarà la possibilità di avere piccole produzioni decentralizzate, cioè un vero e
proprio sistema bidirezionale, in cui gli utenti sono molto più attivi, con il potenziale di diventare
addirittura dei piccoli fornitori. L’introduzione di elementi di bidirezionalità, aleatorietà ed intermittenza
minacciano la stabilità delle reti, con annesse ripercussioni sulla loro gestione sicura, affidabile ed
efficiente. Per migliorare la gestione e la distribuzione della rete elettrica esistono le Smart Grid: un
innovativo sistema di trasmissione e di distribuzione dell’energia elettrica interattivo, affidabile,
flessibile e sostenibile, incentrato sugli utilizzatori e basato sul mercato dell’energia. Una Smart Grid ha
due principali dimensioni e scopi:
• Rete: integra la generazione distribuita e assicura l’energia necessaria ai nuovi usi elettrici finali
(pompe di calore e mobilità elettrica); migliora l’esercizio della rete, garantendo sicurezza e
qualità della fornitura;
• Utenti: supporta un’informazione più ampia e tempestiva agli utenti dei propri consumi o
immissioni in rete per aumentarne la consapevolezza e favorire un impiego più efficiente
dell’energia e un accesso più informato al mercato; incrementa il coinvolgimento del
consumatore attraverso dispositivi intelligenti (contatori intelligenti, display domestici) per
comunicare in maniera trasparente i dati riguardanti prelievi, immissioni e segnali di prezzo.
91
Energia, Progresso e Sostenibilità
• Fornitori di tecnologia per le Smart Grid;
• Regolatori.
I primi Drivers della comunità energetica sono nati con l’intento principale di far risparmiare l’utente
finale attraverso l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile e con l’obiettivo di
aumentare la coscienza green. Le smart grid sono a servizio della comunità energetica, cioè permettono
di gestire meglio la distribuzione di energia prodotta attraverso l’aggregazione delle comunità,
rendendola più fruibile per i singoli utenti.
92
Capitolo 8 – New energy context e smart grid
Comunità energetiche
Guardando i consumi finali elettrici, più della metà di questi saranno coperti da fonti energetiche
rinnovabili (FER: Fonti Energetiche Rinnovabili).
93
Energia, Progresso e Sostenibilità
scambiare grossi volumi di energia. Per fare un esempio, in Italia, potrebbero arrivare circa 122 𝑇𝑊/ℎ
dai cittadini (e quindi da comunità energetiche) a fronte di una media annua complessiva di 300 𝑇𝑊/ℎ.
Le comunità energetiche vengono introdotte a tutti gli effetti nel 2018, la normativa vigente a livello
europeo è inserita in articoli facenti parte della sezione sulle energie rinnovabili. Le comunità energetiche
sono presenti con due articoli all’interno della sezione “renewable energy”: vengono descritti i caratteri
della comunità energetiche rinnovabili (CER). Questa si prefigge, sostanzialmente, il raggiungimento
della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili mediante l’utilizzo di piccoli impianti di
produzione (include dunque la partecipazione dei cittadini come utenti produttivi). Parallelamente, nel
2019, viene introdotta nella sezione “Electricity Directive”, una seconda normativa che tratta di
comunità energetica dei cittadini (CEC). In questo secondo caso, la Comunità Europea ha voluto porre
il focus sui cittadini e non più sul fatto che l’energia autoprodotta debba venire esclusivamente da fonti
rinnovabili.
In entrambe le configurazioni i singoli cittadini sono compresi: si parla sempre di condivisione di energia
tra i cittadini e produzione della stessa. Pertanto, il cittadino si trova a ricoprire due ruoli: produttore e
consumatore. Si parla dunque di “ruolo attivo del consumatore”, esso può esplicarsi principalmente su
tre livelli:
• Scelta del fornitore e corretta valutazione delle offerte commerciali e dei servizi connessi;
• Autoproduzione e adozione di sistemi di accumulo e gestione efficiente dei consumi;
• Modifica del carico in seguito a segnali di prezzo.
L’AUC esiste all’interno di un condominio: fino al 2019 in Italia non era possibile avere questa
configurazione, ovvero era possibile solamente che ogni utente, a cui spettava una piccola quota di tetto
(secondo ripartizione tra i condomini), potesse installare la sua quantità di fotovoltaico: un impianto per
un utente (configurazione 1:1); dal 2020 è invece possibile avere la configurazione di un unico tetto
94
Capitolo 8 – New energy context e smart grid
fotovoltaico la cui energia prodotta venisse condivisa tra i vari utenti dell’edificio (configurazione 1 a
molti).
Per quanto riguarda la comunità energetica estesa (sempre facente parte della CER), la direttiva del 2020
ha anche introdotto che gli utenti che si aggregano non devono per forza appartenere allo stesso edificio
ma possono appartenere a più edifici, purché siano sottesi alla stessa cabina secondaria (cabina MT/BT).
Le comunità energetiche rinnovabili (CER) sono state introdotte in Italia nel 2020 con il decreto
“milleproroghe”. Argomenti del decreto sono:
• Spazialità ridotta: solo per utenti sottesi alla stessa cabina media/bassa (al massimo 100 utenti);
• Ogni CE deve avere una potenza per singolo impianto non superiore a 200 𝐾𝑊;
• Posso accedere alla CE solo impianti costruiti dopo la pubblicazione della legge. Impianti
fotovoltaici già esistenti non possono accedere alla comunità energetica;
• Previsti sconti in bolletta per benefici tecnici alla rete, più un incentivo GSE all’energia elettrica
autoprodotta e auto consumata.
96
Capitolo 8 – New energy context e smart grid
Realizzazione pale eoliche: una comunità si costituisce cooperativa per realizzare un grosso impianto.
Progetto comunitario in cui i cittadini sono investitori ricevendo i ricavi dall’eolico.
97
Energia, Progresso e Sostenibilità
Edison™, azienda elettrica italiana che sta realizzando un progetto di teleriscaldamento nella cittadina di
Barge (CN). Rete di teleriscaldamento alimentata dalla combustione di biomassa, progetto realizzato da
crowdfunding, gestito da Edison dove però una parte del progetto è finanziato dai cittadini. Esempio di
comunità energetica. È possibile chiamare comunità energetica tutti quei progetti in cui i cittadini sono
coinvolti. Cantiere che durerà 3 anni, riuscirà a soddisfare il fabbisogno energetico di 500 famiglie, si
avrà una riduzione dell’emissione di 𝐶𝑂2 pari a circa 2.000 𝑡𝑜𝑛/𝑎𝑛𝑛𝑜.
98
Capitolo 8 – New energy context e smart grid
Regole operative
Le regole operative delle comunità energetiche sono regole che valgono in Italia e risultano in vigore da
pochi mesi. Sono quindi un’assoluta novità nel mercato energetico del nostro paese.
99
Energia, Progresso e Sostenibilità
comprendere tutti i condomini di uno o più edifici, basta che coinvolgano almeno 2+ utenti che
sottostiano alla stessa cabina secondaria.
Il percorso italiano parte dalla direttiva RED II emanata nel dicembre 2018 (anche se viene fatto partire
solamente nel 2020). Il primo recepimento legge con il decreto milleproroghe, dove si prevede le CE
nella forma di AUC e CER, si ha solo nel febbraio 2020. Emanata questa legge, l’autorità per l’energia
elettrica ARERA ha poi iniziato a chiarire alcuni aspetti tecnici delle CE, per arrivare in seguito
all’elaborazione di un vero e proprio regolamento tecnico nell’agosto 2020.
Nel decreto milleproroghe era stato annunciato che sarebbe stato offerto anche un incentivo sull’energia
condivisa. Questo venne però confermato ed esplicitato soltanto a settembre 2020 e prese il nome di
incentivo MiSE (l’autoconsumo prevede uno sconto tariffario: KW auto consumato valorizzato con una
restituzione in bolletta).
Gli incentivi valgono per 20 anni per impianti installati da qui al 2021 e, al termine di giugno 2021 allo
scadere del recepimento della direttiva RED II, bisognerà consolidare la normativa tecnica legislativa
riguardante le CE. Il tutto è ancora in via sperimentale.
100
Capitolo 8 – New energy context e smart grid
Ipotesi professore: definito un costo di investimento del tetto fotovoltaico, tenendo conto della
manutenzione, inflazione, si è ricavato l’incentivo MiSE per avere un tempo di ritorno dell’investimento
in 10 anni. Si calcola un incentivo tra i 12 e i 17 𝑐𝑒𝑛𝑡€/𝐾𝑊ℎ. Abbiamo visto però che l’incentivo MiSE
più ARERA è sui 109 − 119 €/𝑀𝑊ℎ, che convertiti risulterebbero tra i 10.9 e i 11.9 𝑐𝑒𝑛𝑡€/𝐾𝑊ℎ.
Quindi come vediamo la valorizzazione economica dell’energia condivisa è un po' più bassa di quella
che servirebbe per avere un tempo di ritorno sull’investimento del fotovoltaico in 10 anni. Questi
incentivi non sembrerebbero profittevoli, se non che gli utenti finali possono godere del 50% di
detrazione fiscale dell’investimento fiscale. Quindi il tempo di ritorno dell’investimento viene stimato
intorno ai 6 – 7 anni. Tenendo conto che un impianto fotovoltaico dura 20 anni, in 1/3 della vita utile
l’impianto viene ripagato.
I due terzi di emissioni riguardano la combustione di combustibili fossili per utilizzi di ambito energetico
o industriale. Tra il 2000 e il 2010 c’è stato incremento percentuale notevole di emissioni annuo, +2.2%.
101
Energia, Progresso e Sostenibilità
Si potrebbe immaginare l’atmosfera come una grande vasca da bagno che continua ad essere riempita di
acqua, la quale quest’ultima rappresenta le emissioni di 𝐶𝑂2; una parte viene assorbita dai cicli naturali
che coinvolgono gli oceani e i processi fotosintetici, ma ogni anno una parte viene accumulata, quindi la
vasca di fatto sale anche se moderatamente, in modo continuo.
Dal 1990 sono nate una serie di associazioni, la più importante è la IPPC – Integrated Pollution
Prevention and Control, si tratta di esperti che supportano le nazioni unite a livello scientifico, i quali
studiano a livello globale il tema dei cambiamenti climatici; venne preso atto a livello internazionale che
i cambiamenti climatici sono legati a delle attività di tipo antropico e per questo vengono prese delle
decisioni politiche in merito ai cambiamenti climatici.
102
Capitolo 8 – New energy context e smart grid
Nella curva dei grafici appena presentati vengono messe in evidenza le emissioni cumulative di 𝐶𝑂2 dal
1870 in poi in base alla relativa concentrazione di 𝐶𝑂2 e il relativo aumento di temperatura nel pianeta.
Ai giorni di oggi sono 410 𝑝𝑝𝑚; la quantità di 𝐶𝑂2 emessa è intorno ai 2500 miliardi di tonnellate che
corrispondono a 2/3 del trilione di tonnellate di carbonio.
Si è dedotto che il budget di un trilione sia quello massimo che la comunità può emettere per arrivare ad
una concentrazione di 𝐶𝑂2 in atmosfera che è circa 500 𝑝𝑝𝑚; Ma l’idea è quella di cambiare sistema
perchè già quel limite massimo è insostenibile. Dal grafico in alto a destra possiamo vedere i possibili
scenari. Questi scenari vengono chiamati “rappresentative concentration”, mentre i numeri
rappresentano le forzanti radiative. Uno scenario porta la forzante radiativa ad un determinato valore
(WATT al metro quadro).
Lo scenario che ci interessa maggiormente è quello tra 430 − 480; esso rappresenta l’obiettivo per
rimanere entro il grado e mezzo di incremento. Di fatto dovrebbe diminuire le emissioni globali nel 2050
per poi arrivare a 0 intorno a 2100.
Un trilione di questo budget, quindi quasi 2/3, è già stato utilizzato (il 60%), mentre una rimanente parte
è quella che non dovremmo mai utilizzare perché si arriverebbe ai valori limiti di concentrazione, che
potrebbero portare agli scenari poco sostenibili.
103
Energia, Progresso e Sostenibilità
Il concetto di mitigazione è legato al “carbon pricing” legato al tema della esternalità; ovvero i costi non
sono interni a chi emette le sostanze, ma la società viene compromessa per queste. Introdurre delle
tassazioni per le emissioni di CO2 è conveniente perché spingerebbe le aziende a ridurre queste. I due
strumenti fondamentali sono una tassa sul carbonio e il carbon trade che è un meccanismo di mercato.
Il “cap and trade” è uno strumento che ha come conseguenza quello di stabilire un tetto per le emissioni
di 𝐶𝑂2 , generando un mercato in cui i soggetti virtuosi cioè quelli che riescono ad avere emissioni
inferiori al tetto, e riescono a mettere sul mercato l’eccedenza positiva che hanno risparmiato. Al
contrario, i soggetti non virtuosi che emettono valori superiori al loro tetto devono andare sul mercato a
comprare dei pacchetti di emissione messi in vendita dai soggetti virtuosi. Più è basso il tetto, più le
aziende sono spinte a implementare delle misure rigorose pur di non comprare sul mercato dei pacchetti
di 𝐶𝑂2 che possono avere un costo elevato.
Esempio 8.2 Consideriamo due soggetti a cui viene fornito un tetto (ovvero un budget di emissioni che
può essere emesso). Viene stabilito un nuovo tetto ovvero vengono dati dei certificati con le emissioni
massime. Il soggetto A implementerà delle misure in modo tale che le sue emissioni reali saranno di
4000 𝑡𝐶𝑂2 . Al contrario B non intraprende nessuna misura per ridurre. Riassumiamo sotto i risultati:
Tutti e due gli strumenti possono però danneggiare l’economia: il primo viene implementato solo a livello
macroregionale e non globale, e può spostare la produzione in delle zone del globo in cui non ci sono
delle normative globali così stringenti. Dall’altra parte anche la tassazione se viene scaricata sui cittadini
in realtà può o appesantire o può portare alla chiusura di intere filiere che riescono ad essere competitive
e sostenibili. L’idea sarebbe quella di cambiare le percentuali delle tasse, per poter aumentare quelle
104
Capitolo 8 – New energy context e smart grid
sull’ambiente e diminuire quelle in altri campi. Ma questo processo è stato fatto in pochissime nazioni,
l’Europa non fa parte di queste.
105
Energia, Progresso e Sostenibilità
Tipicamente le tecnologie innovative hanno dei costi molto elevati che si riducono a mano a mano che
vengono raggiunte delle produzioni di massa. I principali meccanismi di incentivazione si dividono in
due grandi gruppi:
• Il supporto all’investimento: grants capitali (misure in cui vengono fatti sconti quando si
acquistano prodotti green), esempi tasse (incentivi attuali che vengono dati sull’acquisto di infissi
e caldaie…), riduzione sull’acquisto dei beni;
• Supporto al funzionamento;
106
Capitolo 8 – New energy context e smart grid
Sulla base della maturità tecnologica è giusto dare un certo tipo di rischio. Quando il rischio è tecnologico
si preferisce dare un supporto all’investimento. Quando il rischio è regolatorio, cioè le norme, le quote
immesse o la gestione ancora non sono definite per lunghi periodi, gli incentivi più adatti sono le feed –
in tariffs e i premium. Quando il rischio è di mercato (i costi possono essere ancora elevati) si hanno
incentivi sulla quota, quindi sulla quantità di energia rinnovabile.
Quindi Cina, Russia, Malesia, Tailandia, hanno “carbon leakage” negativi, mentre paesi che importano
li hanno positivi. Le emissioni vengono considerate in base a dove vengono prodotte e non consumate.
108
Capitolo 8 – New energy context e smart grid
8.5.1 Transizione
Il termine “transizione” viene spesso usato quando si parla di cambiamenti in ambito energetico: si parla
di transizione energetica per indicare la necessità di abbandonare, o meglio, ridurre prima e poi
abbandonare l'utilizzo delle fonti fossili per poi sviluppare in modo più importante e più capillare la
produzione e l'impiego di fonti rinnovabili.
Nella letteratura scientifica si usa il termine di transizione non in maniera casuale, ma in maniera molto
precisa: usando la rappresentazione di Milo Manarala, “La storia dell’umanità” si vuole mettere in
evidenza che l'umanità nel corso della sua storia ha attraversato diverse transizioni, e non sono solamente
transizioni di tipo energetico, ma anche dei cambiamenti spesso molto lenti che attraversano la società
nella loro interezza e, anche se lenti, portano ad un drastico cambiamento all’interno della società stessa
e dunque della vita di ogni umano. Quindi, sono dei cambiamenti che attraversano la tecnologia, gli
aspetti sociali e che modificano la struttura economica delle società fin addirittura ad influenzarne i
costumi e gli aspetti culturali della società in cui esse avvengono.
Pertanto, anche quando si parla di transizione energetica non si sta parlando di una cosa che riguarda la
sola energia ma è un “movimento” molto più profondo perché di fatto se da un lato il focus è quello di
passare da un sistema energetico ad un altro (quindi, ad esempio da fonti fossili a fonti rinnovabili),
dall’altro questo passaggio ha delle implicazioni in molti altri settori perché significa cambiare tutto il
sistema economico, il sistema sociale ed il sistema di mercato.
109
Energia, Progresso e Sostenibilità
Una transizione tecnologica comporta, a suo tempo; una transizione della società ed una transizione
energetica. Ad esempio, si immagini la possibilità di produrre energia in maniera autonoma installando
delle tecnologie fotovoltaiche sui tetti delle abitazioni private (transizione alle comunità energetiche).
110
Capitolo 8 – New energy context e smart grid
Pertanto, è una sfida sia intergenerazionale ma anche una sfida intragenerazione iniziata negli anni ’50,
con delle prime pubblicazioni scientifiche sotto nome differente e, dagli anni 70 in poi con il “Club di
Roma” ha certamente preso più piede e sarà un tema che proseguirà anche nei prossimi decenni (la
maggior parte dei plan istituiti porta al 2050 o addirittura 2100).
111
Energia, Progresso e Sostenibilità
8.5.5 Complessità
Ultimo tema è quello della complessità nel senso che tutti gli elementi legati tra di loro (ambito
socioeconomico, culturale, tecnologico, accesso all’energia, etc) e dunque non è possibile risolverne uno
senza risolvere anche gli altri. In caso contrario, la transizione non si completa lasciando l’ambito
energetico irrisolto.
Ora si va ad analizzare l’attuale livello di transizione energetica (nuove tecnologie green, clean e low
carbon): vi sono alcuni paesi che hanno preso più “a cuore” questa transizione di altri stati, tra questi
l’UE ha accolto con particolare forza la transizione, tanto che dal 2015 in cui la stessa UE aveva previsto
un taglio del 40% delle emissioni entro il 2050, oggi ha spostato quello stesso target al 55% sempre
entro lo stesso anno, rendendosi così ancor più fulcro della attuale transizione energetica. Sebbene questo
sia tutto molto positivo, meno positiva è la percentuale delle fonti rinnovabili moderne che attualmente
contribuiscono alla produzione energetica in Europa. È positivo, tuttavia, il trend esponenziale di crescita
tenuto dalle fonti rinnovabili moderne soprattutto dal 2010 in poi. Si è tuttavia ancora all’inizio della
permeabilità delle fonti energetiche rinnovabili. Saranno dunque necessari anni prima di poter ottenere
un “offsetting” delle fonti fossili attualmente in uso. Al 2018 più della metà della produzione energetica
globale (attenzione, non produzione elettrica!) proviene da fonti low carbon (quindi idroelettrico, solare,
vento, nucleare, biocarburanti, ecc). Da notare come ci siano grosse differenze a livello macroregionale
per la produzione dell’elettricità: se da un lato Europa e Stati Uniti hanno una produzione molto
diversificata sfruttando svariate fonti di cui una buona parte è formata da low carbon sources, la Cina
produce quasi tutta la sua energia elettrica sfruttando carbone (dal punto di vista mondiale, per la
produzione di energia elettrica, il totale delle fonti rinnovabili si attesta al 25% mentre il totale delle fonti
rinnovabili moderne al solo 10%, in Europa siamo sul 30% totale, in Italia al 40%).
Tecnologie energetiche con sistemi di smart grid (esempio è la comunità energetica): combinare
tecnologie energetiche con tecnologie digitali. Si usano le tecnologie digitali per un miglior controllo,
gestione e utilizzo dell’energia. Si possono declinare a più livelli di grandezza e complessità ma
sicuramente sono tecnologie molto importanti per quanto riguarda la gestione distribuita dell’energia. La
tecnologia CCS (carbon capture and storage): ovvero le emissioni di CO2 vengono catturate e stoccate,
è una soluzione transitoria per ridurre le emissioni e al contempo continuare ad usare fonti rinnovabili
per certe applicazioni (è una sorta di aiuto). Lo stoccaggio avviene in siti adatti. Sono tecnologie in fase
di sviluppo e pochi sono gli esempi attivi (uno di essi è in Canada). Esistono dei sistemi di pipeline di
CO2 in America dove la CO2 viene utilizzata per l’EOR (Enhanced Oil Recovery), ovvero una tecnica
per la quale si pompa CO2 nei pozzi petroliferi per permettere allo stesso petrolio greggio di salire in
superficie più facilmente. In questo modo è poi possibile lasciare la CO2 direttamente in questi pozzi per
lo stoccaggio.
Altro tema è quello dell’efficientamento energetico delle risorse, ovvero mantenere costante il livello di
servizi consumando però di meno. Gli impatti di questo efficientamento vanno a colpire tutti i rami:
economia, sistema energetico, prosperità, ambiente ed infine nel sociale. Si stima che se non fossero
intervenuti dei piani di efficienza energetica nel sistema globale, ad oggi la domanda di energia sarebbe
cresciuta di una quota molto maggiore. Ad oggi la quota di efficientamento energetico è calcolabile e si
stima che superi la quota di energia richiesta dalla fonte primaria. Non di meno, il risparmio ottenuto
dalla maggior efficienza del sistema permette di investire lo stesso denaro nella ricerca e sviluppo di
nuove tecnologie per migliorare l’attuale efficienza e per tecnologie a minor impatto ambientale.
112
Capitolo 9 – Esercitazioni
Esercitazioni
Esercitazione 1 – Il lavoro scientifico
9.1.1 Fonti e termini chiave
I due tipi principali di risorse che vengono utilizzati per lavori scientifici, e report tecnici, sono gli articoli
scientifici e la letteratura grigia.
Esempi di letteratura grigia sono:
• Documenti e report pubblicati da organizzazioni nazionali e internazionali, governative e non
governative o da compagnie private;
• Documenti e report governativi (es. NPS national policy statements, piani nazionali, report e
monitoraggi);
• Report scientifici
• Indagini e questionari
• Mappe
• Newsletters
• Comunicati stampa
• Conference proceedings
• Yellow papers
Le tipologie principali di articoli scientifici sono:
• Articoli che descrivono una particolare attività sperimentale;
• Articoli che presentano una metodologia o un modello;
• Articoli di review;
• Articoli che presentano una nuova tecnologia;
• Articoli ibridi;
• Anche se la classificazione non è così netta;
Vediamo due termini chiave all’interno dell’ambito di produzione scientifica, atti a categorizzare,
valutare, comparare e ordinare le riviste scientifiche:
• Per Indicizzazione si intende un metodo di salvataggio all’interno di database, come Pubmed
(Medline), Scopus di Elsevier e Web Of Science di Thomson Reuters. L’indicizzazione di una
fonte implica una certa qualità del report, o del lavoro scientifico. Si tratta, in sintesi, di repertori
bibliografici ufficiali.
• Per Impact Factor/Cite Score si intende una misura del numero medio di citazioni ricevute in un
particolare anno da articoli pubblicati in una rivista scientifica nei due anni precedenti.
La ricerca delle fonti può essere effettuata attraverso l’ausilio di strumenti come: Google Scholar,
Digproxy PoliTO, Science Direct e Scopus ELSEVIER.
113
Energia, Progresso e Sostenibilità
Nota Bene: iscriversi a Digproxy è utile anche per accedere a molti contenuti di Google Scholar. Uno
strumento molto utile può essere Mendeley, software che permette di organizzare la bibliografia e citare
le fonti.
114
Capitolo 9 – Esercitazioni
Esercitazione 2 – Le microgrids
9.2.1 Definizione di microgrid
Le definizioni di microgrids sono molteplici, una delle più calzanti è la seguente:
“La microgrid è un insieme di carichi che possono essere elettrici, termici o di altro
tipo, e di risorse energetiche distribuite e chiaramente definite rispetto al sistema
elettrico. I sistemi che generano energia al suo interno sono totalmente indipendenti
dalla rete elettrica e per questo motivo può essere connessa o disconnessa dalla rete
elettrica ovvero può lavorare in isola oppure con la rete.”
115
Energia, Progresso e Sostenibilità
9.2.4 Drivers
Le ragioni che spingono una cittadina a creare una microgrid possono essere diverse. Alcune di queste
vengono di seguito elencate:
• Ricerca di una propria indipendenza;
• Ragioni ecologiche ed economiche;
• Costi dovuti al trasporto di fonti energetiche in alcuni luoghi;
• Evitare perdite sulla rete;
Tutte queste motivazioni possono rientrare in 3 grandi categorie: “energy security”, benefici economici
e integrazione di fonti rinnovabili. Le microgrids permettono inoltre di accedere all’energia o di
integrarla in aree normalmente inaccessibili del pianeta, come in molti territori dell’Africa
116
Capitolo 9 – Esercitazioni
117
Energia, Progresso e Sostenibilità
Esercitazione 3 – Quiz
Risposte in fondo.
1) Qual è il valore di 𝐶𝑂2 in atmosfera?
a) 4000 ppm
b) 40 ppm
c) 400 ppm
4) In quale range spettrale la radiazione elettromagnetica del sole manifesta il suo picco di intensità?
a) Visibile
b) Infrarosso
c) Ultravioletto
5) Quale delle seguenti superfici terrestri sono ordinate in modo da mostrare l’albedo in ordine crescente
(dalla meno riflettente alla più riflettente)
a) Calotta glaciale, prateria, oceano
b) Oceano, prateria, calotta glaciale
c) Prateria, calotta glaciale, oceano
6) Quale delle seguenti forme di energia erano le uniche utilizzate nel periodo pre-industriale?
a) Vento, idroelettrico, biomassa
b) Muscolare, biomassa, vento
c) Carbone, muscolare, biomassa
7) Rispetto alla popolazione complessivamente vissuta sul pianeta quanto incide quella che attualmente
vive sul pianeta?
a) 1%
b) 10%
c) 14 miliardi
118
Capitolo 9 – Esercitazioni
8) L’aumento della temperatura media associata alle emissioni di gas climalteranti
a) È una risposta del sistema per compensare l’aumento della resistenza termica che introducono i gas
climalteranti
b) È legato all’aumento dell’albedo terrestre
c) È legato ai processi esotermici che queste sostanze introducono nell’atmosfera
9) Ordinare in modo crescente le seguenti fonti energetiche in base al loro potere calorifero
a) Petrolio – carbone- legno
b) Legno – carbone – petrolio
c) Carbone - legna – petrolio
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
C B A A B B B A B C C B
119