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Collegamenti filettati
Definizione
I collegamenti filettati sono caratterizzati dall’essere ottenuti mediante accoppiamento tra due
elementi, vite e madrevite, lungo superfici che presentano una geometria di tipo elicoidale
(filettatura).
La filettatura si presenta come un risalto, esterno o interno, che si avvolge a elica sulla superficie
cilindrica o conica degli elementi del collegamento. Tale risalto ha una particolare forma geometrica
che caratterizza e differenzia i vari tipi di filettature.
I collegamenti filettati sono ampiamente adottati in ambito tecnico con funzione di giunzione
smontabile, di registrazione o manovra.
Figura 4. Esempio di profilo filettato utilizzato per una funzione di manovra (cric) e di giunzione (dado).
La forma del profilo del filetto, evidenziabile mediante una sezione mediante un piano passante per
l’asse della filettatura, costituisce l’elemento caratteristico dello stesso. Si hanno filetti a profilo
triangolare, trapezoidale, a denti di sega, circolare, etc.
Due sono gli elementi dimensionali fondamentali per la definizione del filetto: il diametro nominale,
ovvero di riferimento, che comunemente corrisponde al diametro esterno della vite; il passo del
profilo (P=Pitch), ovvero la distanza tra due creste consecutive del filetto.
Figura 6. Basic profile of a screw thread (ISO 68‐1:1998).
Influenzano le caratteristiche dimensionali e funzionali della filettatura anche il numero dei filetti
presenti. Infatti sulla medesima superficie è possibile generare due o più filetti contigui (Figura 7). Il
vantaggio di un maggior numero di filetti consiste nell’avere un passo di filettatura più ampio e una
ridotta profondità del filetto, ovvero un diametro resistente della vite maggiore a parità di passo
della filettatura.
L’avanzamento (L = lead) costituisce la distanza assiale percorsa tra vite e madrevite a fronte di una
rotazione relativa di un angolo giro completo. L’avanzamento (passo della filettatura Figura 7) è dato
dal passo del singolo filetto per il numero di filetti presenti. L’indicazione nel caso di più principi
dovrà includere il valore dell’avanzamento e del passo. Per esempio l’indicazione L3‐P1,5 indica una
filettatura a due principi con passo del filetto 1,5 mm e avanzamento 3mm)
Infine, il senso dell’elica che può essere destro, come nella maggior parte dei casi, o sinistro in alcuni
casi particolari (per esempio: saracinesche di intercettazione fluidi). Quando, ruotando in senso
orario, il movimento è di allontanamento rispetto all’osservatore, il senso dell’elica è destro,
viceversa è sinistro. Comunemente è sottinteso che il senso dell’elica sia destro, nel caso di senso
dell’elica sinistro, l’indicazione della filettatura dovrà essere seguita dalle due lettere LH (Left Hand).
Figura 8. Esempi di vite a filetto destro (sx) e sinistro (dx) con freccia indicante il senso di rotazione del dado.
Tipologie
Filettature WhitWorth
Si tratta di una filettatura basata sul sistema dimensionale imperiale e il cui profilo è un
triangolo isoscele con angolo di 55° fra le creste (Figura 10).
Le dimensioni della filettatura sono espresse in pollici. I diametri normalizzati della
filettatura sono riportati in Figura 11, dove sono riportati anche i valori dei passi
standardizzati (passo “grosso”); si noti che l’indicazione del passo è espressa come numero
di filetti per pollice. Esiste una ulteriore tabella che indica i profili normalizzati a passo “fine”.
Questa filettatura è importante in ambito industriale perché è alla base di tutte le giunzioni
adottate nelle tubazioni idrauliche.
La segnalazione della filettatura avviene mediante l’indicazione del diametro nominale in
pollici seguita dalla lettera W.
Esempio:
3/8” W: Filetto a profilo Withworth di diametro nominale 3/8 di pollice a passo grosso
normalizzato (16 filetti per pollice).
Figura 10. Basic form of Withworth thread (BS 84:2007).
Figura 11. Dimensioni nominali della filettatura Withworth (Basic Standard Withworth (B.S.W.) coarse thread series).
Filettature trapezie
Questa tipologia di filettature presenta un profilo di filetto trapezio (Figura 14) e sono
prevalentemente adottate per i collegamenti di manovra, ovvero dove si necessita di
trasformare il moto rotatorio in moto traslatorio nelle macchine.
Nella loro indicazione la lettera T e il pedice r precedono il diametro nominale della
filettatura e il suo passo, separati da una x.
Esempio:
Tr 40x7: Filettatura a profilo trapezio di diametro nominale 40 mm e passo del filetto pari a 7
mm.
Rappresentazione grafica
La filettatura viene sempre rappresentata mediante una linea fine parallela o concentrica, per un
arco appena superiore ai 270°, al bordo esterno della superficie su cui è realizzata. Una linea
continua, di spessore più grosso, indica il termine dei filetti utili della filettatura, ovvero la lunghezza
effettivamente utilizzabile del tratto filettato, sia sulla vite, sia nella madrevite (Figura 15 e Figura
16).
Il tratto inclinato indicante la parte di filetti incompleti sulla vite è talvolta utilizzato nella
rappresentazione del collegamento con vite prigioniera (Figura 17).
Arco di circonferenza
indicante la filettatura
Segmento
indicante la
filettatura
Tratto inclinato
Fine tratto utile indicante la
di filettatura zona di filetti
incompleti
Figura 19. Esempi (dall’alto a sinistra in senso orario): vite mordente in foro passante e sistema di anti‐allentamento;
bullone (vite+dado); vite prigioniera in foro cieco; vite mordente in foro cieco e sistema di anti‐allentamento.
Figura 20. Dimensioni relative alla filettatura per una vite e per un foro cieco filettato.
Riferimenti
ISO 7‐1:1994 ‐ Pipe Threads where Pressure‐Tight Joints are made on the Threads; Part 1:
Dimensions, Tolerances and Designation
ISO 7‐2:2000 ‐ Pipe Threads where Pressure‐Tight Joints are made on the Threads; Part 2:
Verification by means of Limit Gauges
ISO 68‐1:1998 ‐ ISO general purpose screw threads — Basic profile ‐ Part 1: Metric screw threads
ISO 68‐2:1998 ‐ ISO general purpose screw threads — Basic profile ‐ Part 2: Inch screw threads
ISO 225:2010 ‐ Fasteners — Bolts, screws, studs and nuts — Symbols and descriptions of dimensions
ISO 228‐1:2003 ‐ Pipe threads where pressure‐tight joints are not made on the threads — Part 1:
Dimensions, tolerances and Designation
ISO 228‐2:2003 ‐ Pipe threads where pressure‐tight joints are not made on the threads — Part 2:
Verification by means of limit gauges
ISO 261:1998 ‐ ISO general purpose metric screw threads — General plan
ISO 262:1998 ‐ ISO general purpose metric screw threads — Selected sizes for screws, bolts and nuts
ISO 965‐1:2013 ‐ ISO general purpose metric screw threads — Tolerances ‐ Part 1: Principles and
basic data
ISO 965‐2:1998 ‐ ISO general purpose metric screw threads — Tolerances ‐ Part 2: Limits of sizes for
general purpose external and internal screw threads — Medium quality
ISO 965-3:2021‐ISO general purpose metric screw threads — Tolerances ‐ Part 3: Limit deviations for
screw threads
ISO 965‐4:2021 ‐ ISO general purpose metric screw threads — Tolerances ‐ Part 4: Limits of sizes for
hot‐dip galvanized external screw threads to mate with internal screw threads tapped with tolerance
position H or G after galvanizing
ISO 965‐5:1998 ‐ ISO general purpose metric screw threads — Tolerances ‐ Part 5: Limits of sizes for
internal screw threads to mate with hot‐dip galvanized external screw threads with maximum size of
tolerance position h before galvanizing
ISO 6410‐1:1996 ‐ Technical drawings — Screw threads and threaded parts — Part 1: General
conventions
ISO 6410‐2:1996 ‐ Technical drawings — Screw threads and threaded parts — Part 2: Screw thread
inserts
ISO 6410‐3 ‐ Technical drawings — Screw threads and threaded parts ‐ Part 3: Simplified
representation