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Possiamo amare qualcuno solo quando lo conosciamo davvero, perché amare significa fare
un salto nel vuoto, affidare la propria vita e la propria anima. E l’anima non si può
indennizzare. Conoscersi significa sapere quali sono le gioie dell’altro, qual è la sua pace,
quali sono le sue ire, le sue lotte e i suoi errori. Perché l’amore va oltre la rabbia, la lotta e
gli errori e non è presente solo nei momenti allegri.
Amare significa confidare pienamente nel fatto che l’altro ci sarà sempre, qualsiasi cosa
accada, perché non ci deve niente: non si tratta di un nostro egoistico possedimento, bensì di
una silenziosa compagnia.
Amare significa che non cambieremo né con il tempo né con le tormente né con gli inverni.
Amare è attribuire all’altro un posto nel nostro cuore affinché ci resti in qualità di partner,
padre, madre, fratello, figlio, amico; amare è sapere che anche nel cuore dell’altro c’è un
posto speciale per noi. Dare amore non ne esaurisce la quantità, anzi, la aumenta. E per
ricambiare tutto quell’amore, bisogna aprire il cuore e lasciarsi amare.
«Adesso ho capito» – rispose la rosa dopo una lunga pausa.
«Il meglio è viverlo» – le consigliò il Piccolo Principe.