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Climatizzazione Radiante

Riscaldamento e raffrescamento con pannelli ribassati

ECOfloor Slim
Il comfort in 21 mm

Manuale Tecnico
ECOfloor Slim_TEC_IT_1.02.pages
©Rossato Group Srl
Indice

1 Composizione del sistema................................................................................................. pag.1

1.1 Sistema radiante ECOfloor Slim........................................................................... pag.4


1.2 Pannelli ECOfloor Slim........................................................................................ pag.5
1.3 Tubo PE-Xc………………………………..……………………………………………………………………………………… pag.7
1.4 Collettore di distribuzione................................................................................... pag.12
1.5 Adattatori a Y.................................................................................................... pag.15
1.6 Cassetta portacollettori...................................................................................... pag.17
1.7 Fascia isolante perimetrale................................................................................. pag.18
1.8 Accessori di fissaggio e finitura............................................................................ pag.19
1.8 Schiuma poliuretanica adesiva............................................................................. pag.19

2 Posa in opera.................................................................................................................... pag.20

2.1 Condizioni strutturali preliminari.......................................................................... pag.21

2.2 Nastro isolante perimetrale................................................................................ pag.22

2.3 Posa dei pannelli ECoflloor Slim........................................................................... pag.23

2.4 Disposizione dei pannelli ECOfloor Slim................................................................ pag.24


2.5 Posa dei circuiti idraulici..................................................................................... pag.25

2.6 Zona collettore.................................................................................................. pag.26

2.6 Prova di tenuta................................................................................................. pag.24

2.8 Posa dell’autolivellante NP45 .............................................................................. pag.27

2.9 Finitura superficiale.......................................................................................... pag.27


pag.27

3 Dimensionamento............................................................................................................. pag. 28

3.1 Applicazioni possibili.......................................................................................... pag.28


3.2 Sezioni Pavimento radiante......................................................................... pag.30
3.3 Isolamento termico............................................................................................ pag.31
3.4 Progetto di un impianto radiante ECOfloor Slim..................................................... pag.32
3.5 Resa termica in riscaldamento............................................................................. pag.33
3.6 Resa termica in raffrescamento........................................................................... pag.34

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1. COMPOSIZIONE DEL SISTEMA

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1.1 Sistema radiante ECOfloor Slim

ECOfloor Slim è il sistema radiante in pannelli ECOfloor Slim è particolarmente idoneo


di fibrogesso di soli 18 mm per la realizzazione all’applicazione su solai ben isolati in abitazioni
di pavimenti a secco ribassati. a basso consumo oppure su pavimenti
esistenti in interventi di ristrutturazione.
I pannelli ECOfloor Slim sono presagomati per
alloggiare i circuiti idraulici e possono essere La versatilità del sistema lo rende inoltre
dotati di lastre isolanti sul lato inferiore. idoneo anche ad applicazioni a parete e a
soffitto.
I circuiti idraulici in tubo PE-Xc con 12 mm di
diametro sono collocati direttamente nelle I pannelli preformati nelle due versioni, con
tracce dei pannelli a formare le serpentine fresatura bugnata o lineare, consentono
radianti. contemporaneamente la realizzazione delle
serpentine radianti e delle zone di adduzione
Il ridotto spessore del sistema radiante gli
permettendo un perfetto adattamento a tutte
conferisce una bassa inerzia termica
le configurazioni architettoniche.
garantendo una più veloce messa a regime ed
una più veloce risposta alla regolazione tanto Le operazioni di posa risultano agevolate dalla
in riscaldamento quanto in raffrescamento. gamma completa di accessori per il fissaggio e
la finitura che completano il sistema.
COMPOSIZIONE

Vantaggi:
➡ Pannelli in fibrogesso presagomati
➡ Pannelli certificati per bioedilizia
➡ Bassa inerzia termica
➡ Eliminazione dei tempi di asciugatura dei
massetti tradizionali
➡ Possibilità di posa su pavimenti esistenti

1-Polistirene Espanso Sinterizzato 10 mm ➡ Facilità e rapidità di posa


➡ Possibile applicazione a parete/soffitto
2-Tubo PE-Xc 12 x 2 mm

3-Pannello in fibrogesso 18 mm

4-Strato di rasante o di autolivellanbte

5-Pavimento

Allo spessore dei pannelli ECOfloor Slim deve


essere sommato solo lo spessore del rasante o
della lisciatura autolivellante, da 1 a 3 mm, e
lo spessore del pavimento: il pavimento
radiante può essere realizzato così in uno
spessore complessivo di circa 3 cm in base al
tipo di pavimento utilizzato.

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1.2 Pannelli ECOfloor Slim

I pannelli ECOfloor Slim sono in fibrogesso con


spessore di 18 mm fresati per l’alloggiamento
dei circuiti idraulici.

I pannelli sono disponibili in quattro formati


diversi, tra loro componibili: pannelli con
fresatura lineare per lo sviluppo delle
serpentine radianti e pannelli con fresatura
bugnata per la realizzazione delle zone di
adduzione. fig.1.2 Particolare: pannello ECOfloor Slim C

I p a n n e l l i c o n f r e s a t u ra l i n e a r e s o n o
caratterizzati da una geometria che consente Tutti i pannelli sono disponibili con pannello
c o n t e m p o ra n e a m e n t e l a s t e s u ra d e l l e isolante preaccoppiato in EPS200 di spessore
serpentine, con uno sviluppo lineare e minimo di 10 mm.
curvilineo, ed il passaggio delle linee di
adduzione.

fig.1.1 Particolare: pannello ECOfloor Slim L

I pannelli con fresatura bugnata sono


disponibili nelle due versioni con passo 100
mm e 50 mm: questo ultimo è particolarmente
fig.1.3 Particolare: combinazione di ECOfloor Slim B10 e
utile nelle aree di adduzione in prossimità del ECOfloor Slim L con isolante supplementare
collettore, come ad esempio in disimpegni e
corridoi, dove è necessario alloggiare in poco
spazio numerosi tubi di collegamento a diversi
ambienti.

A completamento del sistema c’è inoltre lo


speciale pannello progettato per la zona
collettore, il modulo ECOfloor Slim C, in cui la
geometria delle scanalature è studiata in modo
da consentire la posa in opera di un elevato
numero di tubi di in uno spazio ridotto.

Sfruttando la fresatura del pannello è possibile


alloggiare un numero elevato di tubi senza
produrre accavallamenti o brusche curvature.

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DATI TECNICI PANNELLI GESSOFIBRA ECOFLOOR SLIM

Caratteristica U.M. Valore

Composizione - Acqua, gesso, fibre di cellulosa


Densità nominale kg/m³ 1150±50
Massimo carico concentrato ammesso kN 1,0
Massimo carico distribuito ammesso KN 2,0
Conduttività termica W/m・K 0,32

Reazione al fuoco D.M.26/06/84 Classe 0


Aumento di spessore dopo 24 h di immersione in acqua % <2
Spessore mm 18

Peso pannello: 13,1 kg Peso pannello: 10,8 kg


Peso specifico: 18,2 kg/m² Peso specifico: 15,1 kg/m²

60

120

Peso pannello: 9,25 kg Peso pannello: 9,8 kg


Peso specifico: 12,8 kg/m² Peso specifico: 13,7 kg/m²

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1.3 Tubo PE-Xc

Il tubo attraversato dal fluido termovettore è


una componente fondamentale di un impianto
Vantaggi:
di riscaldamento a pannelli radianti.
➡ Impermeabilità all’ossigeno
Esso deve rispondere a numerosi e stringenti
parametri di qualità al fine di garantire buone ➡ Ideale per sistemi a basso spessore
prestazioni e lunga durata: elevati valori di ➡ Elevata resistenza a stress e lesioni
resistenza a stress di diversa natura devono
➡ Posa con piccoli raggi di curvatura
essere garantiti per almeno 50 anni con
eccellenti margini di sicurezza. ➡ Stabilità all’invecchiamento termico
➡ Resistenza ai solventi chimici
Il tubo PE-Xc è un tubo a 3 strati: PE-Xc
resistente alle alte temperature per lo strato ➡ Elevata resistenza a corrosione
più interno, barriera all’ossigeno in EVOH
➡ Minime perdite di pressione
all’esterno e strato di speciale collante
intermedio. ➡ Assenza di incrostazioni
➡ Resistenza alla propagazione delle lesioni
➡ Buona resistenza alle abrasioni
Strato in PE-Xc
Collante
Strato EVOH

fig.1.4 Particolare composizione del tubo

Il piccolo diametro del tubo è ideale per il suo


alloggiamento all’interno delle fresature dei
pannelli ECOfloor Slim e per la posa con i
piccoli raggi di curvatura tipici del sistema.

Il limite nello sviluppo in lunghezza dei circuiti


con tubo di piccolo diametro viene superato
con gli speciali adattatori ad Y che, ripartendo
la portata, fanno corrispondere ad una sola
uscita al collettore due circuiti radianti.

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DATI TECNICI TUBO PE-Xc 12 x 2

Caratteristica U.M. Valore

Ø esterno mm 12*

Ø interno mm 8*

Spessore mm 2*

Contenuto d’acqua l/m 0,05

Massa volumica kg/m³ 946

Campo di impiego °C da +5 a +100

Scabrezza 𝛍 - 1,00

Conducibilità termica W/m・K 0,41

Coefficiente di dilatazione termica mm/m・°C 0,15

Permeabilità all’ossigeno a 40°C (il controllo della barriera viene effettuato


g/(m³・d) ≤ 0,10
mediante sistema interno all’azienda)

Grado di reticolazione (verifica come indicato in EN ISO 15875-2) % ≥ 60

Modulo di elasticità MPa >600

Tensioni interne sulla lunghezza (verifica come indicato in EN ISO


% ≤3
15875-2)

Carico di snervamento MPa 24

Raggio di flessione minimo consentito (riferimento: DIN 4726) mm 5・ø

Allungamento a rottura % ≥ 500

Resistenza alla pressione interna (verifica come da EN ISO 15875-2): U.M.

- A 20°C con una sollecitazione σ=12,0 MPa h ≥1

- A 95°C con una sollecitazione σ=4,7 MPa h ≥ 22

- A 95°C con una sollecitazione σ=4,6 MPa h ≥ 165

- A 95°C con una sollecitazione σ=4,4 MPa h ≥ 1000


* Tolleranza + 0.2/-0 mm

La verifica viene effettuata secondo EN ISO 15875-2, mediante un sistema


Controllo di aspetto e dimensioni del tubo ad ultrasuoni, con laser ed in manuale.

Controllo dei difetti nella parete del tubo Effettuata durante il processo di reticolazione.

Il tubo, essendo atossico e quindi essendo conforme al D.M. 174/2004,


consente la veicolazione di acque destinate al consumo umano*. Inoltre, in
generale, sono veicolabili tutti i fluidi che rispettano le prescrizioni imposte
Fluidi trasportabili dalla norma ISO 15875 e che sono altresì compatibili con il materiale di
composizione del tubo (si veda in proposito il rapporto tecnico ISO/TR
10358: “Plastics pipes and fittings – Combined chemical – resistance
classification table).
Il tubo viene fornito in imballi che lo proteggono durante il periodo di
stoccaggio: il prodotto è stato stabilizzato contro i raggi ultravioletti ma una
Raccomandazioni per lo stoccaggio sua esposizione protratta nel tempo lo danneggerebbe irrimediabilmente,
pertanto non deve essere esposto alla luce diretta dei raggi solari.

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Diagrammi di regressione
Curve di regressione relative alle tensioni circonferenziali nei tubi in PE-Xc: le curve non
presentano un andamento a ginocchio tipiche di altri tubi. Il grafico fornisce informazioni di
carattere qualitativo circa le pressioni di utilizzo. Per informazioni quantitative consultare le tabelle
sottostanti.

Sollecitazione idrostatica [MPa]

Anni

Durata [h]

PRESSIONE DI ESERCIZIO PER CLASSE OPERATIVA (bar)

Classe 1 Classe 1 Classe 4 Classe 5

10 10 10 10

Classe Condizioni di esercizio per una durata di 50 anni e 100 ore Campo

49 anni alla temperatura d’esercizio (TD) di 60°C, 1 anno alla temperatura massima (Tmax)
1 di 80°C e 100 ore alla temperatura di malfunzionamento (Tmal) di 95°C. Acqua 60°C

49 anni alla temperatura d’esercizio (TD) di 70°C, 1 anno alla temperatura massima (Tmax)
2 di 80°C e 100 ore alla temperatura di malfunzionamento (Tmal) di 95°C. Acqua 70°C

2,5 anni alla temperatura d’esercizio (TD) di 20°C, 20 anni alla temperatura d’esercizio (TD) Riscaldamento
4 di 40°C, 25 anni alla temperatura d’esercizio (TD) di 60°C, 2,5 anni alla temperatura bassa
massima (Tmax) di 70°C e 100 ore alla temperatura di malfunzionamento (Tmal) di 100°C. temperatura

14 anni alla temperatura d’esercizio (TD) di 20°C, 25 anni alla temperatura d’esercizio (TD) Riscaldamento
5 di 60°C, 10 anni alla temperatura d’esercizio (TD) di 80°C, 1 anno alla temperatura bassa
massima (Tmax) di 90°C e 100 ore alla temperatura di malfunzionamento (Tmal) di 100°C. temperatura

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Diagrammi di dilatazione termica lineare
Il diagramma sotto considera la dilatazione lineare di 1 m di tubo (misurato alla temperatura di
posa) appena viene messo in esercizio.

Variazione di lunghezza [mm]

Temperatura d’esercizio [°C]

Le dilatazioni termiche possono essere calcolate anche secondo la formula:

∆L = 𝛂 · L · ∆T

∆L Variazione della lunghezza del tubo (mm)

𝛂 Coefficiente di dilatazione lineare (mm/m・K)

∆T Differenza di temperatura tra le condizioni di posa e di esercizio (K)

Si ricorda che per gli impianti radianti con serpentina annegata nell’intonaco l’effetto della
dilatazione termica risulta trascurabile sia a causa del contenimento da parte dell’intonaco e a
causa delle basse temperature di esercizio. Inoltre grazie all’elevato modulo elastico il tubo
contiene perfettamente le sollecitazioni che si generano in parete.

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Caratteristiche fluidodinamiche
Perdite di carico per metro lineare del tubo in PE-Xc 12x2 mm con acqua alle condizioni ambiente
(T=293 K - P= 1 atm)

1
G [l/min]

0,2
40 50 100 200 300 400 500 1000

∆P (Pa/m)

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1.4 Collettore di distribuzione

Collettore di nuova concezione per impianti


radianti a pavimento, parete e soffitto, per
riscaldamento e raffrescamento.

Il numero di uscite è variabile da un minimo di


2 ad un massimo di 18 e l’installazione può
essere sia orizzontale sia verticale: il risultato
è la perfetta compatibilità del collettore con fig.1.5 Particolare collettore con 8 uscite
qualsiasi sistema radiante. La predisposizione
del comando termostatizzabile ed il
visualizzatore di portata sono alcuni degli MATERIALI COSTITUENTI
accessori del collettore che permettono la nylon 6,6 caricato con fibra di vetro al 30%
perfetta taratura dell’impianto radiante ed il resistente all’idrolisi
suo successivo e ottimale funzionamento a
acciaio inossidabile
regime.
EPDM perossidico
La conformazione dei moduli, sia di mandata
sia di ritorno, garantisce una bassa perdita di
carico consentendo qualsiasi adduzione ai
SPECIFICHE TECNICHE
circuiti radianti, senza alcuna risonanza.

La struttura del collettore è prevalentemente Temperatura di stoccaggio °C da -10 a +80


realizzata in PA rinforzata con fibra di vetro,
Temperatura di esercizio °C da +2 a +100
tranne che per alcune componenti, al fine di
g a ra n t i r e e l e va t a r e s i s t e n z a a l l e a l t e
Temperatura max. di esercizio °C 120
temperature e pressioni, resistenza alle
deformazioni ed ancora inattaccabilità dai Pressioni di esercizio bar da 0 a 8
sedimenti calcarei e da qualsiasi tipo di
corrosione: il risultato è una lunghissima Pressione di scoppio bar > 40
durata del componente senza bisogno di
interventi di manutenzione.

E’ infine da sottolineare l’accurata


progettazione delle componenti mirata a COMPONENTI ACCESSORIE

facilitare l’installazione del collettore ed il


collegamento con i circuiti dell’impianto: Termometri su mandata e ritorno
appositi raccordi con aggancio a pulsante,
Sfiati su mandata e ritorno
consentono l’aggancio dei tubi con una
semplice manovra senza l’ausilio di particolari Sistema di carico e scarico dell’impianto su
utensili. mandata e ritorno

Staffe di collegamento

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1.4.1 Modulo di mandata 1.4.2 Modulo di ritorno

Il modulo di mandata è dotato di flussometri e Il modulo di ritorno è dotato di valvole di


valvole di regolazione di portata incorporati. intercettazione incorporate.

Mediante la valvola di regolazione la portata ai Mediante la valvola di intercettazione con


singoli circuiti può essere regolata con manopola manuale, la portata ai singoli circuiti
precisione al valore desiderato, valore letto può essere ridotta fino alla completa chiusura
direttamente sulla scala del singolo del circuito stesso.
flussometro.
Le valvole sono predisposte per l’applicazione
In questo modo si semplifica e velocizza di un comando elettrotermico, per renderle
l’operazione di taratura del circuito, senza la automatiche su segnale di un termostato
necessità di grafici di riferimento. ambiente.

La stessa valvola permette di effettuare la


chiusura ermetica del singolo circuito, nel caso
di necessità.

fig.1.6 Particolare: collettore modulo di mandata fig.1.7 Particolare: collettore modulo di ritorno

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1.4.3 Regolazione del flusso

Per la regolazione del flusso si agisce sul


volantino rimovibile del modulo di mandata di
ogni singolo circuito.

Si possono inoltre prefissare le varie curve, in


funzione di qualsiasi esigenza seguendo le
posizioni numerate.

Il flusso espresso in l/min è leggibile


d i r e t t a m e n t e s u l l a s c a l a g ra d u a t a : l a
regolazione della portata di ogni circuito
consente la taratura dell’impianto in funzione
delle prescrizioni progettuali. fig.1.8 Particolare: flussometro

DIAGRAMMA DELLE PERDITE DI CARICO

50
48
46
44
42
40
38 3,5 Giri
36
3 Giri
34 2,5 Giri
32
Perdita pressione ( kPa)

30
2 Giri
28
26
24 1 Giro
22
20
18
16 Tutto aperto
14
12
10
8
6
4
2
0
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300 320 340 360 380 400 420 440 460 480 500
Portata ( l/h)

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1.4.4 Dimensionali

COLLETTORE 2-11 USCITE

COLLETTORE 12-18 USCITE

DIMENSIONI COLLETTORE

Circuiti n° 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

Lunghezza (mm) 203 250 297 344 391 436 482 528 575 622 668 715 761 808 854 947 947

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1.5 Adattatori a Y

Il ridotto spessore del sistema radiante è reso


Vantaggi:
possibile anche dall’utilizzo del tubo 12x2 mm
che rimane completamente alloggiato nelle ➡ facilità di inserimento del tubo;
fresature dei pannelli ECOfloor Slim. ➡ non danneggiamento del tubo;
Per evitare eccessive perdite di carico, la ➡ garanzia di tenuta fluidica;
lunghezza massima dei circuiti deve essere
➡ facilità di scollegamento.
limitata a 60 m corrispondenti a circa 6 m² di
superficie radiante.
Terminale a baionetta
Per mezzo di uno speciale giunto ad Y è
Doppio O-ring
possibile far corrispondere a ciascuna uscita al
collettore due circuiti radianti: il giunto ha la
funzione di ripartire la portata su due circuiti.

L’utilizzo dei giunti consente di ridurre i costi di


installazione e contemporaneamente
l’ingombro del collettore, mantenendo
inalterata la funzionalità dell’impianto.

Guida-tubo
Pinzetta

fig.1.10 Sezione giunto a Y

MATERIALI COSTITUENTI

nylon 6,6 caricato con fibra di vetro al 30%


resistente all’idrolisi

acciaio inossidabile

EPDM perossidico
fig.1.9 Particolare giunto a Y

SPECIFICHE TECNICHE
I raccordi di giunzione sono dotati di
terminale a baionetta di connessione al Temperatura di stoccaggio °C da -10 a +80
tubo, secondo sistema brevettato.
Temperatura di esercizio °C da +2 a +100
La tenuta meccanica mediante pinzetta
posizionata sul doppio O-ring garantisce il non
Temperatura max. di esercizio °C 120
danneggiamento del tubo. La tenuta fluidica è
garantita dall’azione del doppio O-ring e del Pressione di esercizio bar da 0 a 8
guida tubo che mantiene la circolarità anche in
presenza di carichi laterali. Pressione di scoppio bar > 40

In caso di verifica o di modifiche all’impianto il


sistema a baionetta semplice ed univoco
consente notevole facilità di scollegamento.

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1.6 Cassetta portacollettori

La cassetta per l’alloggio dei collettori di distribuzione è del tipo da incasso, progettata per
posizionare con facilità i collettori degli impianti radianti. La cassetta è completa di:
• Binari per il fissaggio veloce dei collettori
• Piedini regolabili in altezza
• Cornice e sportello a bordo piatto
• Vernice di colore bianco

DIMENSIONI (mm)

A 400 600 850 1000 1200

B 720 720 720 720 720

C 110 110 110 110 110

D 10 10 10 10 10

H 650 650 650 650 650

I 450 650 900 1050 1250

L 420 620 870 1020 1220

ABBINAMENTO CASSETTA COLLETTORE

Uscite collettore 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

Ampiezza (mm) 400 600 850 1000 1200

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1.7 Nastro isolante perimetrale

Fascia perimetrale adesiva di colore grigio in


polietilene espanso elasticizzato chimico
compatto a celle chiuse. La collocazione della
fascia tra il massetto e tutti gli elementi
strutturali con cui esso confina verticalmente
ne permette l’assorbimento delle dilatazioni e
contemporaneamente ne limita le dispersioni
termiche.

Il nastro isolante è ideale per la realizzazione di fig.1.11 Particolare: nastro isolante perimetrale
impianti di riscaldamento e raffrescamento a
pavimento.

La sua collocazione tra lo strato di supporto e


tutti gli elementi strutturali con cui esso confina
permette di assorbire le dilatazioni del
massetto e di ottenere un buon isolamento
termico ed acustico.

DATI TECNICI

Caratteristica U.M. Valore

Spessore mm 0,035

Altezza mm 13,00

Conducibilità termica a 10 °C W/m・K 0,035

Conducibilità termica a 40 °C W/m・K 0,039

Campo di impiego °C da -20 a + 80

Isolamento al calpestio ∆Lw calcolato in istituto dB da 20 a 25,5

Isolamento al calpestio L’n,w in cantiere dB 57-59

Sollecitazione a compressione al 10% di deformazione kPa 13,0

Rigidità dinamica MN/m³ 41

Stima di schiacciamento subito dal prodotto


Massa di massetto Pressione del
Densità del Altezza Schiacciamento Schiacciamento
per unità di massetto sulla
calcestruzzo massetto verticale laterale
superficie lastra

kg/m³ m kg/m² Pa mm mm

1400 0,1 140 1373,4 0,08 0,04

1400 0,15 210 2060,1 0,13 0,07

2000 0,1 200 1962 0,12 0,07

2000 0,15 300 2943 0,19 0,09

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1.8 Accessori di fissaggio e finitura

Il sistema ECOfloor Slim deve essere


La schiuma garantisce un’ottima adesione su
completato da una gamma di accessori tutti i materiali impiegati in edilizia (mattoni,
necessari alla corretta posa in opera dei
calcestruzzo, gesso, legno, metallo, vetro,
pannelli: dal fissaggio degli stessi sul
polistirolo espanso, PVC e schiume
sottofondo fino alla posa della finitura
poliuretaniche rigide) ed inoltre resiste alla
superficiale.
formazione di funghi e muschi. Dopo
1.8.1 Schiuma poliuretanica adesiva l’indurimento la schiuma prodotta può essere
tagliata.
Schiuma monocomponente composta da una
La superficie su cui applicare la schiuma deve
miscela di prepolimero poliuretanico, da
particolari agenti schiumogeni e speciali essere esente da oli, grassi, polvere e ben
additivi, totalmente esente da CFC e quindi non pulita: eventuali parti incoerenti o in fase di
distacco devono essere asportate.
dannosa per l’ozono. Per effetto dell’umidità
atmosferica dopo l’estrusione, il prodotto
indurisce rapidamente, formando una struttura
stabile, con ottime caratteristiche meccaniche
ed elevate proprietà di isolamento termico ed
acustico.

PRINCIPALI CARATTERISTICHE

Collante tissotropico monocomponente a base poliuretanica, ad alto modulo elastico

Caratteristica U.M. Valore

Contenuto confezione ml 750


Consistenza - schiuma

Colore - giallo
Infiammabile - si
Temperatura di applicazione °C da +5 a +35
Temperatura di conservazione °C da +20 a +25
Temperatura di esercizio °C da -40 a +90
Tempo di indurimento completo h 1-2

Tempo di fuori polvere (a+23°C e 50%U.R.) min. 10-15


Resistenza a compressione N/cm² 4,5
Resistenza a trazione N/cm² 8,0
Allungamento a rottura % 25
Massa volumica kg/m³ 16-18
Ritiro (dopo 24 h a +20°C e 60% U.R.) % 1

Assorbimento di acqua dopo 24 h % 1


Conducibilità termica a +20°C (DIN 52612) W/m・K 0,036
Classe di infiammabilità (DIN 4102-1) - B2
Classe di infiammabilità (EN 13501-1) - E

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2. POSA IN OPERA

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2.1 Condizioni strutturali preliminari

L’installazione dell’impianto a pavimento Se la soletta è in appoggio sul terreno o a


radiante può iniziare quando l’involucro edilizio contatto con ambienti molto umidi, prima di
è stato completato e corredato di porte e procedere all’installazione dello strato isolante
finestre. è opportuno ricoprire il sottofondo con un
rivestimento impermeabile come un telo in PE
Prima di procedere accertarsi che siano
con spessore 0,2 mm. Per ottenere una base di
verificate le seguenti condizioni:
appoggio livellata è consigliabile correggere
- intonaco interno ultimato in tutti gli
eventuali piccole irregolarità mediante un
ambienti e rifinito fino alla soletta grezza;
legante o un livellante per pavimenti, qualora
- altezza strutturale verificata per la
le irregolarità interessino superfici più ampie.
realizzazione del pavimento scaldante;
- collegamenti di impianti elettrici ed
idraulici ultimati; Per la posa di ECOfloor Slim occorrono:
- sottofondo asciutto
- predisposizione di nicchie nelle pareti per
- sottofondo planare
i collettori;
- predisposizione per il passaggio dei tubi
di collegamento secondo progetto.

I solai grezzi devono essere ben asciutti,


sgombri da polveri e residui e presentare una
buona planarità con dislivelli nei limiti di
tolleranza come da normativa DIN 18202.

I valori limite delle differenze di quota sono


riportati nella tabella seguente:

L
d

DISTANZA (m) DISLIVELLO (mm)

1 <3

4 <9

10 < 12

15 < 15

Valori tollerabili di planarità secondo Riga 4 Tabella 3 DIN


18202.

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2.2 Nastro isolante perimetrale

Una volta preparato il supporto procedere


alla posa del nastro perimetrale che fa da
giunto tra il massetto e tutti i componenti
edilizi che lo delimitano quali muri, pilastri,
gradini, ecc. L’intonaco interno deve essere
rifinito perfettamente fino al piano di
appoggio, in modo che l’aderenza del nastro
alle pareti verticali sia totale.
Posare il nastro a partire dal piano del
sottofondo portante (soletta grezza o
pavimento esistente) fino ad oltre il livello del
fig. 2.2 Particolare: posa del nastro isolante perimetrale
nuovo rivestimento e fissarlo bene in modo
che non subisca spostamenti. Per garantire
la continuità dell’isolamento perimetrale
sovrapporre le estremità di almeno 10 cm.
1

2 3

1 Intonaco

2 Nastro perimetrale

3 Livello del pavimento

fig. 2.1 Posizione del nastro isolante perimetrale rispetto


al livello del pavimento

La parte superiore del nastro che eccede il


livello del pavimento, si deve rasare solo a
rivestimento ultimato.

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2.3 Posa dei pannelli ECOfloor Slim

Durante le fasi di trasporto e stoccaggio, avere


cura di non danneggiare i pannelli ECOfloor
Slim e di non esporli all’umidità.

Posare i pannelli secondo lo schema di


progetto, al fine di consentire lo sviluppo dei
circuiti radianti in modo coerente al progetto
stesso. Non sempre è possibile utilizzare i
pannelli per intero per cui è necessario tagliarli
per adattarli alle dimensioni degli ambienti da
climatizzare e per rispettare gli schemi di posa
di progetto.
fig. 2.3 Particolare: applicazione collante poliuretanico

La posa dei pannelli sul sottofondo deve


avvenire per mezzo dell’apposito collante da 8. Applicare il collante sulla superficie
applicare sul lato inferiore. Il collante da inferiore del pannello avendo cura di
utilizzare è una schiuma poliuretanica adesiva realizzare dei cordoli. I cordoli devono
in bombolette pressurizzate con attacco per avere un interasse medio di 11 cm e
pistole erogatrici. devono iniziare e terminare a 10 cm dal
perimetro del pannello. In questo modo si
La schiuma ha un’ottima adesione su tutti i ottiene una diffusione ottimale del
materiali impiegati in edilizia: mattoni, collante sotto i pannelli e si evitano
calcestruzzo, gesso, legno, metallo, vetro e bordature all’esterno. La schiuma in
polistirolo espanso. Non aderisce a polietilene, eccesso può essere rimossa
silicone e teflon. Per la corretta modalità di istantaneamente.
applicazione seguire le indicazioni seguenti:

1. Rispettare tutte le indicazioni e le


raccomandazioni di sicurezza riportate nella
scheda tecnica del prodotto e sulla
bomboletta.
2. Verificare che il sottofondo sia idoneo (vedi
sopra) e privo di polveri, oli e grassi
cm

3. Assicurarsi che la temperatura dell’aria sia


compresa tra +5 e +30°C e che la
confezione sia a temperatura ambiente cm
(20-25°C)
fig. 2.4 Particolare: applicazione collante poliuretanico
4. P r i m a d e l l ’ a p p l i c a z i o n e a g i t a r e
energicamente la bomboletta in modo da
miscelare completamente i componenti in Immediatamente dopo l’estrusione della
essa contenuti schiuma procedere alla posa dei pannelli
5. Per migliorare la resa e l’erogazione comprimendoli con forza e se necessario
inumidire il supporto con acqua nebulizzata mantenere premuto per un tempo adeguato
6. Utilizzare una pistola erogatrice su cui finché il collante non abbia fatto presa. Ad
avvitare la bomboletta del collante indurimento avvenuto la schiuma applicata in
7. Procedere all’applicazione del collante eccesso può essere rimossa.
mediante la pistola erogatrice

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2.4 Disposizione dei pannelli dei pannelli ECOfloor Slim

Collettoree

Il senso di posa dei pannelli deve seguire il I circuiti radianti devono avere una lunghezza
progetto dei circuiti radianti; il passo di posa di massima di 60 m circa. In un ambiente di 12
ECOfloor Slim è fisso a 10 cm. m², come quello in figura 2.6, sono necessari 2
circuiti idraulici: per mezzo degli adattatori a y
I pannelli con fresatura lineare, ECOfloor Slim L
sono stati realizzati 2 circuiti idraulici
devono essere impiegati in tutte le aree in cui il
corrispondenti ad 1 uscita al collettore.
tubo ha uno sviluppo lineare; in presenza di
curve occorrono i pannelli bugnati B10.

I pannelli bugnati B5 sono invece utilizzati in


prossimità del collettore, contigui ai pannelli
ECOfloor C, e nelle zone di passaggio quali
corridoi e disimpegni.

1 2

fig. 2.6 Particolare: circuiti idraulici


fig. 2.5 Particolare: circuiti idraulici

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2.5 Posa dei circuiti idraulici

Trascorse 24 ore dalla posa dei pannelli, si può


procedere alla stesura dei circuiti.

Il passo di posa minimo è di 10 cm, e la


lunghezza massima prevista per i circuiti è di
circa 70 m.

La disposizione dei tubi è agevolata dalle


apposite scanalature portatubo: con questi
pannelli lo sviluppo dei circuiti scaldanti deve
essere del tipo a serpentina. Discostamenti e
geometrie diverse sono possibili in
corrispondenza dei pannelli bugnati B10 e B5.

Iniziare la posa dalle zone perimetrali fig. 2.8 Particolare: posa del tubo su pannello ECOfloor Slim

incastrando i tubi di collegamento nelle


scanalature portatubo perimetrali e proseguire
seguendo gli schemi progettuali: assicurarsi di
un buon fissaggio del tubo senza sporgenze
verticali per non compromettere la planarità
dello strato.

fig. 2.7 Particolare: posa del tubo su pannello ECOfloor Slim

ECOfloor Slim_TEC_IT_1.02 Pag. 25


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2.6 Zona collettore

Particolare attenzione è richiesta nella posa del Il pannello è di tipo fresato con fresature
tubo in corrispondenza del collettore. lineari a ventaglio per aumentare il numero e
le combinazioni di passaggi: è possibile
Ad ogni uscita del collettore corrispondono,
collegare fino ad un massimo di 24 circuiti
mediante l’utilizzo dell’adattatore ad Y, due
corriispondenti a 12 uscite al collettore: oltre
circuiti radianti.
questo numero occorre sdoppiare il collettore.
Questo comporta la presenza di un elevato
numero di tubi da collocare immediatamente
sotto il collettore: in questo caso si ricorre al
pannello ECOfloor Slim C la cui geometria è
appositamente studiata per poter collocare una
elevata densità di tubi.

fig. 2.11 Particolare: collegamento al collettore

ECOfloor Slim_TEC_IT_1.02 Pag. 26


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2.7 Prova di tenuta

Ultimata l’installazione dell’impianto radiante,


2. Impastare la miscela di acqua ed
prima di coprire i circuiti con il rasante o
autolivellante con un miscelatore elettrico
l’autolivellante, effettuare la prova di tenuta
a basso numero di giri o, per applicazioni
mediante una prova di pressione dell’acqua.
su grandi superfici, con mescolatori per
Se sussiste il pericolo di gelo, prendere
impasti fluidi come betoniere o
provvedimenti idonei quali il condizionamento intonacatrici.
dell’edificio o l’uso di prodotti antigelo. La
pressione di prova è pari a 2 volte la pressione Massetto
di esercizio con un minimo di 6 bar per 24 ore:
la caduta di pressione deve essere inferiore a
0,3 bar. Qualità del liquido di riempimento,
temperatura e dilatazione della tubazione
Acqua
possono far calare la pressione oltre tale
valore: in tal caso per completare la prova è
necessario il rabbocco dell’impianto. Se il Miscelatore
normale funzionamento dell’impianto non
Macchine per
richiede ulteriori protezioni antigelo, i prodotti
miscela e pompaggio
antigelo devono essere drenati e l’impianto
deve essere flussato con 3 cambi d’acqua. fig. 2.9 Particolare: preparazione del cassetto autollivellante

2.8 Posa dell’autolivellante 3. Applicare l’autolivellante pompandolo


I pannelli devono essere trattati con idoneo direttamente sull’impianto radiante e
primer come da raccomandazioni del livellandolo con una spatola di lunghe
produttore del massetto autolivellante per dimensioni, una racla o una barra
migliorarne l’adesione. Si riportano indicazioni livellatrice.
di carattere generale per l’applicazione dei
massetti autolivellanti: 2.9 Finitura superficiale
1. Per il calcolo delle quantità di autolivellante Trascorso un tempo variabile da 1 a 3 giorni,
da preparare consultare la tabella in base alle temperature esterne ed allo
seguente: spessore dell’autolivellante, si può procedere
alla posa del pavimento.
VOLUMI DI RIEMPIMENTO A FILO BUGNA
La finitura superficiale può essere eseguita
Senza tubo Con passo 10 cm
Pannello con qualunque tipo di pavimento, dal parquet
(dm³/m²) (dm³/m²)
alle ceramiche. E’ importante che
B5 6,8 5,7 l’applicazione del pavimento avvenga quando
lo strato di supporto è completamente
L 2,2 1,0
asciutto, utilizzando per il fissaggio prodotti
B10 4,9 3,8 specifici per ciascun tipo di pavimento.
C 6,1 5,0
Lo stesso collante poliuretanico impiegato per
N.B. Al volume di riempimento a filo la posa dei pannelli ECOfloor Slim può essere
bugna va sommato quello per il impiegato per sigillare i giunti di contrazione.
completamento dello spessore del
massetto (con minimo 2-3 mm sopra la
bugna in base alle specifiche del fornitore
del massetto).

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3. DIMENSIONAMENTO

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3.1 Applicazioni possibili

Le lastre in fibrogesso fresato ECOfloor Slim, Il sistema radiante ECOfloor Slim rappresenta
svolgono il duplice ruolo di strato di supporto e una soluzione per diverse applicazioni, dagli
di mezzo di diffusione del calore, come per i edifici di nuova costruzione alle ristrutturazioni:
massetti tradizionali. - residenziale;
- uffici e terziario;
- edifici pubblici.

I carichi concentrati e distribuiti ammessi su


fig.3.1 Sezione pavimento radiante ECOfloor Slim
pavimenti radianti ECOfloor Slim, sono
corrispondenti al rigo (1) della tabella
sottostante. Carichi maggiori devono essere
Il sottofondo è lo strato calpestabile che riceve
presi in considerazione separatamente in fase
e trasmette sul solaio i carichi esercitati da
di progettazione.
persone o arredi sul pavimento.
Applicazioni diverse sono possibili con
I carichi ammessi sulle lastre ECOfloor Slim
applicazione dei pannelli ECOfloor Slim a parete
sono previsti in abbinamento a tutti i tipi di
oppure a soffitto.
finitura superficiale.

Carico Carico
Destinazione d’uso e carichi ammessi secondo DIN 1055-3 Concentrato Distribuito
(kN) (kN/m²)

1- Stanze e corridoi in edifici residenziali, camere d’albergo inclusi i relativi bagni 1,0 1,5/2,0

2- Corridoi in edifici adibiti ad uffici, studi medici, sale d’attesa in studi medici
inclusi i corridoi. Negozi fino a 50 m² di superficie in edifici residenziali per uffici 2,0 2,0
ed affini

3 - Corridoi in alberghi, case di riposo, collegi ecc., ambulatori incluse le sale


3,0 3,0
operatorie senza apparecchiature pesanti.

3 - Superfici con tavoli, per es. classi scolastiche, caffè, ristoranti, sale da
3,0 4,0
pranzo, sale di lettura, sale di ricevimento.

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3.2 Sezioni pavimento radiante

Sezione ECOfloor Slim - Solaio in laterocemento Sezione ECOfloor Slim

1 Intonaco

2 Zoccolino

3 Nastro isolante perimetrale

4 Pavimento

5 Tubo PE-Xc 12x2 mm

6 Strato rasante o autolivellante (1-3 mm)

7 Pannello in gessofibra ECOfloor Slim

8 Strato isolante in EPS preaccopiato

Sezione ECOfloor Slim - Solaio in legno Sezione ECOfloor Slim

1 Intonaco
2 Zoccolino
3 Nastro isolante perimetrale
4 Pavimento
5 Tubo PE-Xc 12x2 mm
6 Strato rasante o autolivellante (1-3 mm)
7 Pannello in gessofibra ECOfloor Slim
8 Strato isolante in EPS preaccopiato
9 Strato livellante su solaio in legno

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3.3 Isolamento termico

L’isolamento termico delle solette deve essere


conforme oltre che al progetto dell’edificio, in
ottemperanza delle attuali direttive sul
risparmio energetico, anche ai requisiti previsti D A
dalla UNI EN 1264-4.

Gli strati di isolamento devono presentare una


resistenza termica minima in funzione delle C B
condizioni termiche sottostanti il pavimento
scaldante, come si legge nella tabella che
affianco. Gli isolanti termici ed acustici previsti
dal progetto devono essere posizionati
direttamente sul sottofondo, planare e
asciutto.
fig. 3.2 Isolamento termico secondo UNI EN 1264
E’ buona prassi collocare nella parte superiore
dello strato isolante gli elementi che hanno
una maggiore comprimibilità.

Resistenza termica
(m²・K/W)

A Ambiente sottostante riscaldato 0,75

Ambiente sottostante non riscaldato o riscaldato in


C-B 1,25
modo non continuativo o direttamente sul suolo*

Temperatura esterna di progetto


1,25
T≥ 0 °C

Temperatura esterna di progetto


D 1,50
0°C >T≥ -5 °C

Temperatura esterna di progetto


2,00
-5°C >T≥ -15 °C

*) Con un livello di acque freatiche ≤ 5 m, il valore dovrebbe essere aumentato

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3.4 Progetto di un impianto radiante ECOfloor Slim

Il disegno esecutivo di un impianto radiante ECOfloor slim prevede oltre alla numerazione dei circuiti
radianti, cui far corrispondere le portate, anche la numerazione dei pannelli ECOfloor Slim al fine di
garantire una posa in opera che garantisca uno sviluppo dei circuiti radianti secondo progetto e nel
contempo una riduzione al minimo degli scarti di lavorazione.

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3.5 Dati di resa termica calcolati con simulazioni numeriche secondo EN 15377.
Temperature di mandata secondo UNI EN 1264.

Temperatura ambiente 20°C

Condizioni al contorno Salto termico 5°C

Passo di posa 10 cm

Tw Temperatura di mandata

Ts Temperatura superficiale*

Q resa termica

Qdown dispersioni verso il basso

*Le temperature superficiali sono arrotondate all’intero più vicino

Resistenza termica del pavimento - 0 m²・K/W

Tw(°C) 30 32 35 37 40 42 45 47 50

Ts(°C) 23 24 25 26 27 28 29 - -
Q (W/m²) 35 44 58 67 81 90 100 - -

Qdown (W/m²) 2 3 4 4 5 6 7 - -
Resistenza termica del pavimento - 0,05 m²・K/W

Tw(°C) 30 32 35 37 40 42 45 47 50

Ts(°C) 23 23 24 25 26 27 28 28 29
Q (W/m²) 28 35 46 54 65 72 83 90 100

Qdown (W/m²) 2 3 4 5 6 6 7 8 9
Resistenza termica del pavimento - 0,1 m²・K/W

Tw(°C) 30 32 35 37 40 42 45 47 50

Ts(°C) 22 23 24 24 25 26 26 27 28
Q (W/m²) 23 29 38 45 52 59 68 74 83

Qdown (W/m²) 3 3 4 5 6 7 8 8 9
Resistenza termica del pavimento - 0,15 m²・K/W

Tw(°C) 30 32 35 37 40 42 45 47 50

Ts(°C) 22 23 23 24 24 25 25 26 27
Q (W/m²) 19 25 32 37 45 50 58 63 71

Qdown (W/m²) 3 3 4 5 6 7 8 9 10

Temperatura di confine 20°C - Resistenza termica complessiva degli elementi sottostanti R=1,8
m²K/Watt Coefficienti di scambio termico α secondo UNI EN 1264-5

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3.6 Dati di resa termica calcolati con simulazioni numeriche secondo EN 15377.
Temperature di mandata secondo UNI EN 1264.

Temperatura ambiente 26°C

Condizioni al contorno Salto termico 5°C

Passo di posa 10 cm
Tw Temperatura di mandata
Ts Temperatura superficiale*

Q resa frigorifera
*Le temperature superficiali sono arrotondate all’intero più vicino

Resistenza termica del pavimento - 0 m²・K/W

Tw(°C) 14 15 16 17 18 19

Ts(°C) 22 22 23 23 23 24

Q (W/m²) 35 31 27 24 20 16

Resistenza termica del pavimento - 0,05 m²・K/W

Tw(°C) 14 15 16 17 18 19

Ts(°C) 22 23 23 23 24 24

Q (W/m²) 29 26 23 20 17 14

Resistenza termica del pavimento - 0,1 m²・K/W

Tw(°C) 14 15 16 17 18 19

Ts(°C) 23 23 24 24 24 24

Q (W/m²) 25 22 19 17 14 12

Resistenza termica del pavimento - 0,15 m²・K/W

Tw(°C) 14 15 16 17 18 19

Ts(°C) 23 24 24 24 24 25

Q (W/m²) 22 19 17 15 12 10

In accordo alla UNI EN 1264 la temperatura di mandata in raffrescamento non deve essere inferiore
di più di 1K al valore della temperatura di rugiada calcolato per le condizioni ambiente. (Esempio
temperatura ambiente di 26°C, umidità relativa 50%: la temperatura di rugiada è di 14,8°C e la temperatura di
mandata non può essere inferiore a 13.8°C)

Temperatura di mandata in funzione di U.R.

Ta (°C) U.R.(%) Tr(°C) Tw(°C)


26 55 16,3 15,3 Ta Temperatura ambiente
26 60 17,6 16,6 U.R. Umidità relativa
27 55 17,2 16,2 Tr Temperatura di rugiada
27 60 18,6 17,6 Tw Temperatura di mandata

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Note

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