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La scrittura scientifica è lo stile letterario con il quale vengono scritte le pubblicazioni scientifiche; la

forma linguistica inglese che caratterizza la letteratura scientifica è denominata "inglese scientifico".
La scrittura scientifica ebbe origine in Francia col Journal des savants del 1665 seguita
in Inghilterra nel XIV secolo.[13] Le corrette modalità e le convenzioni a cui viene sottoposta la scrittura
scientifica sono state stabilite dall'Accademia nazionale inglese delle scienze (Royal Society), fra i suoi
fondatori, Thomas Sprat era convinto dell'importanza e della correttezza di un metodo di descrizione
analitica accurato, piuttosto che di uno stile retorico[14], ed anche Robert Boyle enfatizzò molto
l'importanza di non annoiare il lettore con uno stile prolisso ed eccessivamente elaborato.[15]
In particolare nelle scienze matematiche, fisiche e naturali l'inglese scientifico è costituito dall'utilizzo
del tempo presente semplice, dalla costruzione minima delle frasi mediante utilizzo di proposizioni
principali e molto raramente proposizioni secondarie, dalla carenza di frasi subordinate o derivate e
dall'eliminazione sia di aggettivazioni, sia di sinonimi. Per esempio: "Il cane insegue il gatto che
scappa" si ritroverà nella forma: "Il cane insegue il gatto, il gatto fugge"[16].
Tipicamente la struttura prevede un sommario o abstract ovvero un riassunto iniziale circa i contenuti,
le motivazioni e i risultati ottenuti ed un corpo della pubblicazione dove sono descritti con accuratezza
le premesse a partire da altre pubblicazioni di altri autori sotto forma di citazioni, il metodo usato con
relative argomentazioni, gli eventuali dati di partenza ed infine i risultati ottenuti con annesse
conclusioni o considerazioni finali. La costruzione del testo è formata da periodi brevi, non ripetuti, nella
struttura soggetto-verbo-complemento per esempio: Simone mangia una mela, la mela è un frutto, a
Simone la mela piace. La struttura della frase risulta quindi molto semplice e la soppressione dei
sinonimi rende il testo ridondante.
Le pubblicazioni scientifiche, essendo destinate ai professionisti della ricerca, sono spesso di difficile
comprensione per i non esperti, sia per l'utilizzo di termini tecnici di settore, sia perché presuppongono
nel lettore una preparazione specialistica. Il loro stile si differenzia quindi dagli "articoli divulgativi", nei
quali la struttura del testo è ricostruita secondo i criteri dell'articolo di giornale e il contenuto è
semplificato per consentire un'adeguata comprensione anche ai meno esperti.
Nelle pubblicazioni scientifiche è essenziale che ogni affermazione sia verificabile dal lettore. In
particolare, è indispensabile che si possano chiaramente distinguere dimostrazioni, congetture o
risultati sperimentali riportati per la prima volta nell'articolo - per i quali devono essere fornite tutte le
necessarie evidenze - dalle proposizioni già presenti nella letteratura scientifica precedente. Per queste
ultime è necessario un puntuale riferimento alle fonti. Lo stile delle citazioni bibliografiche è quasi
sempre prescritto dalle norme editoriali della rivista o della casa editrice: in tutti i casi le citazioni
rimandano alla bibliografia presente alla fine dell'articolo. Il rimando alla bibliografia, la quale riporta tutti
i dati di riferimento dell'opera citata, può avvenire attraverso una nota a piè di pagina[17][18] oppure
attraverso un rimando diretto; quest'ultimo può essere nella forma "(nome autore/i, anno di
pubblicazione)"[19] oppure essere un semplice riferimento numerico fra parentesi quadre[20], in
accordo con le norme editoriali. Le citazioni possono riguardare opere scientifiche pubblicate, opere già
accettate ma ancora in corso di stampa (nel qual caso si aggiunge la dicitura "in press" dopo il nome
della rivista, senza indicare fascicolo, anno e pagina) o anche preprint (per i quali si specifica l'archivio
presso cui sono accessibili).
È possibile, in alcune situazioni, far riferimento a lavori già pianificati, ma non ancora completamente
redatti (con la dicitura "in preparation"; questo non è ammissibile laddove occorra una fonte di
riferimento, ma è d'uso per segnalare che ulteriori approfondimenti saranno presentati altrove). In
qualche caso, nelle note compare anche l'indicazione "comunicazione orale di ..." (verbal
communication from...) o "comunicazione personale di ..."; questa nota indica che l'autore riferisce
qualcosa di cui è venuto a conoscenza diretta tramite contatti personali con un altro ricercatore, a cui
l'affermazione deve essere attribuita ancorché non sia stata oggetto di pubblicazione.

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