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RASSEGNA DELL’ESERCITO
ON LINE
di Rivista Militare
NUMERO 2/2013
SOMMARIO
La rassegna ha lo scopo di estendere e aggiornare la preparazione tecnico-
(MARZO - APRILE) professionale dei Quadri dell’Esercito. A tal fine costituisce palestra di studio e
di dibattito
AFGHANISTAN: PUNTO DI
SITUAZIONE E PROSPETTIVE
FUTURE
del Capitano Gianluca LUCHENA
in servizio presso il Reggimento Lancieri di Montebello (8°)
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Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
A
gosto del 2012 è stato il mese senza di un potere centrale costituito
del Ramadan nei Paesi musul- che permetta loro di continuare a cura-
mani. Anche in Afghanistan, re i propri interessi. Noti più comune-
come in altre parti del mondo, dopo un mente come Insurgents, rappresentano
lungo periodo di astinenze, si è respira- tutt’altro che un avversario sprovvedu-
ta l’aria di festa tipica dell’«Eid ul Fitr». to. Di certo non competitivi con le forze
Si tratta di una grande manifestazione. della coalizione dal punto di vista tecno-
Segna la fine di un perido intenso di logico, numerico e logistico, hanno svi-
digiuno e di preghiera, un periodo in cui luppato delle precise strategie sia di
tutti i fedeli sono tenuti ad astenersi dal guerriglia che comunicative, facendo
peccato, a essere generosi col prossi- dell’Afghanistan uno dei Teatri Operativi
mo, a perseguire l’umiltà e l’autocon- dove è più chiaramente individuabile
trollo, imparando ad apprezzare, attra- l’asimmetria del confronto militare. La
verso la privazione, i doni quotidiani che NATO, da parte sua, ha scoperto col
Allah manda sulla terra durante il resto tempo di avere di fronte a sè un avver-
dell’anno. sario con grandi doti di flessibilità, capa-
È la decima grande festa da quando le ce di modificare le proprie Tactics,
Coalition Forces (CF) della NATO hanno Techniques and Procedures (TTPs) al
posato per la prima volta gli anfibi su que- variare delle strategie della controparte.
sto terreno sabbioso e arido, iniziando, Il terreno ceduto alle Forze Armate dei
sotto l’egida delle Nazioni Unite, una delle sei Regional Commands (RCs), solo
più insidiose e difficili missioni (1). Il logo per fare un esempio, aveva inizialmente
«ISAF» (International Security Assistance dato al mondo un ottimistico segnale di
Force), sulle uniformi di uomini e donne di svolta, salvo poi constatare che tale
numerose Nazioni, rimanda immediata- avvenimento rientrava in una pianificata
mente a un’idea di grande sforzo umano, e precisa volontà da parte degli insur-
militare ed economico, riporta alla memo- gents di sottrarsi alla pressione
ria il ricordo di valorosi soldati scomparsi dell’Alleanza rifugiandosi in zone più
nell’adempimento del proprio dovere, sicure («safe heavens») appena al di là
rammenta costantemente a tutti che in del confine col Pakistan e sfruttare la
questa remota parte della terra si lotta conoscenza del territorio e la stagione
quotidianamente per sconfiggere un primaverile/estiva ed autunnale, nota
nemico subdolo, un avversario che usa come fighting season, per minare alle
tecniche e tattiche deprecabili e ci si ado- fondamenta la credibilità delle CF attra-
pera per consentire ad una popolazione verso uno stillicidio di attacchi attivi e
martoriata da anni di guerra, di godere di passivi.
uno scampolo di pace. Qualcosa però negli ultimi due anni è
È una sfida difficile e impegnativa cambiato. Le statistiche e i rapporti
quella con cui le Forze della Coalizione attentamente valutati da COMISAF
si confrontano. Da circa dieci anni si (Commander of ISAF) ogni inizio setti-
tenta di controllare un territorio aspro, mana, raccontano chiaramente che i
da sempre dimora di un nutrito gruppo modesti risultati in security, governance
di terroristi, trafficanti, criminali, ecc., and development conseguiti nel corso
accomunati dal desiderio di mantenere del 2010 sono stati consolidati e incre-
lo status quo, ovvero il non - stato, l’as- mentati nel 2011 e appaiono sempre più
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STUDI, DOTTRINA E FORMAZIONE
confortanti con il passare del tempo (2). agire sui drivers del Paese affinché
Il 2011 ha visto per la prima volta un possa un giorno funzionare autonoma-
declino nel numero degli EIA (Enemy mente.
Initiated Attacks) consolidato poi nel Lo sforzo per essere in un territorio così
2012, a testimonianza che la strategia lontano dalla maggiorparte delle TCNs
adottata dalla Coalizione e il ruolo di pri- (Troops Contributing Nations), con una
maria importanza in cui è posta la popo- così grossa organizzazione di forze e di
lazione (3), hanno comportato grandi mezzi, è certamente notevole. Se da un
successi in termini di sicurezza e di sta- lato, però, c’è la precisa volontà politica di
bilità. In questo periodo storico, poi, ridurre il footprint dell’Alleanza su questa
l’Afghanistan affronta un’ulteriore gran- terra, dall’altro vi è la consapevolezza di
de sfida, che è quella della transition. non poter abbandonare drasticamente il
Come tutti sanno, l’impegno delle Paese alle sue sorti, correndo il rischio di
Nazioni del Trattato del Nord Atlantico non aver assestato al terrorismo quel
non può durare per sempre ma deve colpo risolutivo che si cercava e,
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Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
soprattutto, alla luce dell’elevato costo della NATO alla classe dirigente locale,
sofferto fin’ora in termini di vite umane. attraverso cinque fasi (tranches), fino
Questa deve esser stata la riflessione ad arrivare al completamento del pro-
fatta dai vertici militari e politici nell’or- cesso entro la fine del 2014. Le tran-
mai storica «Conferenza Internazionale ches sono pianificate e dichiarate attra-
di Kabul» del luglio 2010, durante la verso un percorso di tipo bottom – up,
quale è stato deciso di dare inizio a un ovvero attraverso una scrupolosa valu-
nuovo processo, quello appunto della tazione delle condizioni a livello locale,
transition, scrivendo, in questo modo, rispetto a precisi e dettagliati indicatori.
una delle più importanti pagine della L’assessment sulla sicurezza, sulla
storia di questo Paese. governance e sullo sviluppo di una
Il termine transition si traduce operati- determinata provincia, viene sottoposto
vamente nell’ambizioso progetto di por- al vaglio del Joint Afghan – NATO In-
tare gradualmente il Governo afghano teqal Board (JANIB), al cui tavolo siedo-
alla guida del Paese, riducendo conte- no COMISAF, i rappresentanti del
stualmente e progressivamente la pre- Governo afghano ed esponenti della
senza della NATO sul terreno. Questo è Comunità Internazionale (CI). Il JANIB
l’obbiettivo principale e una delle mag- raccomanda determinate aree, ritienute
giori priorità nell’agenda del Coman- «pronte» per entrare nel processo di
dante di ISAF. Dare cioè corso a un pro- transizione, al Presidente dell’Afgha-
cesso di maturazione che dovrà porta- nistan, il quale ha poi l’autorità di pro-
re, col tempo, il Governo afghano (4) ad clamare pubblicamente la decisione.
assumersi la responsabilità di guidare il Il tutto, per avere un quadro chiaro della
Paese, di difenderlo dagli attacchi inter- situazione, va intrecciato con la cosiddet-
ni ed esterni e di garantire alla popola- ta Force Posture delle CF. Procedendo
zione una vita pacifica. nelle varie fasi, il ruolo delle NATO cam-
Gli ingredienti sono, giocoforza, il bia. Man mano che le ANSF (Afghan
tempo, la caparbietà, il convincimento National Security Forces) acquistano
di poterci riuscire e la volontà della clas- capacità e credibilità, divenendo efficaci
se dirigente e dei vertici militari del nella gestione della sicurezza del Paese,
Paese di fare il grande passo. Aver ini- le forze della coalizione acquisiscono un
ziato questa nuova fase, comunque, ruolo più marginale, diminuendo notevol-
rappresenta di per sé un positivo se- mente in numero e passando da suppor-
gnale di progressivo rafforzamento ted a supporting, ovvero rimodulando la
delle Istituzioni afghane e della sovrani- presenza sul territorio in modo da fornire
tà del Paese dopo trent’anni di conflitti e un graduale supporto dapprima a livello
di sacrifici. tattico, per poi muovere al livello operati-
Il progetto di transizione, noto anche vo e strategico (nella fase apicale).
come Inteqal (in lingua Dari) poggia le Chiaro è che rimanendo invariato
sue basi, dunque, su una forte partner- l’End State (5) della missione ISAF e al
ship tra GIRoA (Government of the fine di non interrompere il momentum
Islamic Republic of Afghanistan) e CF della Campagna, ovvero quella serie di
(Coalition Forces), prevedendo il pro- successi in termini di vantaggio acquisi-
gressivo passaggio della responsabilità to sugli insurgents nel controllo del ter-
della sicurezza del Paese dalle forze ritorio e sulla popolazione in termini di
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STUDI, DOTTRINA E FORMAZIONE
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colo tipiche del regime talebano. Forze ISAF-ANA e ANP mettono in sicurezza
Sulla convergenza comune su queste un villaggio.
considerazioni si innesta il programma,
interamente afghano, di APRP (Afghan
Peace and Reintegration Program), il immediata assistenza nonché il suppor-
cui scopo principale è quello di dare to necessario per reinserirsi nel tessuto
una seconda opportunità a quegli insur- sociale di cui erano precedentemente
gents che decidano di rientrare nella parte. Alcuni di essi, poi, al termine del
società riacquistando dignità e onore. Il processo di recupero, vengono inseriti
Comando Operativo di ISAF, IJC (ISAF nelle fila dell’ANSF mettendo a frutto la
Joint Command) ha solo un ruolo di loro esperienza per costruire un Paese
supporto in questo particolare e delica- migliore.
to ambito, adoperandosi più che altro L’Afghanistan vive dunque, in questo
con tipiche operazioni di targeting e con momento, una fase molto delicata e
raccolta di informazioni per agevolare il complessa della sua storia. Tanti sono i
lavoro del Governo. Gli insurgents che settori nei quali la Coalizione sta lavo-
decidono di abbandonare la precedente rando e molteplici sono gli sforzi che si
vita e di aderire al programma, ricevono stanno intrecciando per permettere al
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STUDI, DOTTRINA E FORMAZIONE
Pattugliamento con veicolo VCC «Dardo» nel tesi, si può spiegare come il tentativo da
Distretto di Farah. parte di individui non membri di
Organizzazioni NATO/Governative afgha-
ne, ma con accesso ad esse per motiva-
Paese di fare quel passo che tutti zioni professionali o di impiego, di condur-
aspettano. Le difficoltà, però, non man- re atti di terrorismo, di sabotaggio ecc.
cano e un esempio estremamente dall’interno delle Istituzioni stesse, cau-
attuale di quanto l’intero processo sia sando spesso danni notevoli sia nelle fila
messo a dura prova, viene dal c.d. feno- delle CF che in quelle afghane. Ciò che
meno dell’insider threat (minaccia inter- rende questo fenomeno di difficile preven-
na). Si tratta di una problematica molto zione e di grave pericolosità è che non
delicata e complessa che, in estrema sin- esiste, in realtà, una precisa connessione
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tra gli attentatori e che non sempre tali ini- mente la missione ISAF, non è poi così
ziative possono essere ricondotte al solo lontano. L’Afghanistan con la sua com-
gruppo degli insurgents. Gli attacchi pos- plessità e le sue tante sfaccettature è
sono ad esempio essere il risultato di casi una scommessa e una sfida in cui biso-
di frustrazione da parte di militari afghani, gna credere fino in fondo. E forse il
o provenire da personale spinto da segreto per il successo è proprio que-
motivazioni personali, come, ovviamen- sto: crederci e impegnarsi fino in fondo.
te, possono essere il deliberato tentati- Fino alla fine. Del resto il motto di IJC
vo di insorgenti che riescono a inserirsi ne è testimonianza: «Make it matter! It
tra le fila delle ANSF per minare alle will be done!»
fondamenta la loro credibilità. Quel che
è certo, come ha affermato lo stesso NOTE
Comandante di ISAF, è che non esiste
una singola soluzione e che la risposta (1) La forza di intervento internazionale deno-
a questa insidiosa minaccia non può minata «International Security Assistance
che provenire, egualmente, sia dalle fila Force» si è schierata originariamente come
della Coalizione che da quelle del Missione Multinazionale nel dicembre del
Governo afghano (7). Proprio per enfa- 2001, ma è solo dall’agosto 2003 che il contin-
tizzare questo aspetto di comune espo- gente è passato alle dipendenze della NATO.
sizione al rischio e per sottolineare il (2) Report on Progress towards Security and
solidale coinvolgimento nel tentativo di Stability in Afghanistan, April 2012.
mitigarlo, oggi non si parla più di «green (3) Oggi si parla di POPCOIN ovvero di
on blue», ritenendo questa espressione Population Counter Insurgency, volendo enfa-
non adeguata a classificare un proble- tizzare il ruolo della popolazione, centro di gra-
ma che invece riguarda, in egual misu- vità della Campagna.
ra, entrambe le parti (8). Ed effettiva- (4) GIRoA: Government of the Islamic
mente lo sforzo comune in tal senso è Republic of Afghanistan.
notevole, come dimostrano una serie di (5) End State: The political and/or military
iniziative che vanno dall’organizzazione di situation to be attained at the end of an opera-
conferenze che coinvolgono Comandanti tion, which indicates that the objective has
e leader afghani, nell’intento di discutere been achieved (AAP-6);
e diffondere una spiccata sensibilizzazio- (6) Enablers: assetti quali Intelligence,
ne alla problematica, all’aumento del PSYOPS e ISR (Intelligence, Surveillance,
numero di counterintelligence teams nella Reconnaissance) nonché Human Terrain
Coalizione e nelle formazioni afghane, al Teams ecc.;
miglioramento del processo di selezione (7) «The issue of insider threats is very com-
delle reclute, all’ideazione di nuove proce- plex and requires a comprehensive, integra-
dure che realizzino un maggiore controllo ted, combined response from International
del personale che si reca o torna dalla Security Assistance Force (ISAF) and the
licenza. Afghans». (www.ISAF.NATO.int)
Si cerca, cioè, di fare il possibile per (8) Fonte: www.ISAF.NATO.int, Commander’s
essere protetti al meglio, condividendo corner, «insider threat».
contromisure e idee, in un’ottica di
affiancamento più che di supporto.
Il 2014, anno in cui termina ufficial- □
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AFGHANISTAN:
LA «TERRA DI MEZZO»
del Maggiore Marco PACCOJ
in servizio presso il Comando Operativo di Vertice Interforze (COI Difesa)
Fig. 1
P
ochi Paesi come l’Afghanistan van- La distribuzione etnica nelle province del ter-
tano un club assolutamente varie- ritorio.
gato di estimatori. In ogni epoca,
infatti, i forestieri di passaggio sul territo-
rio della «terra di mezzo» del «Grande dal paesaggio severo, dalla sua storia
Gioco», sono sempre rimasti affascinati permanentemente guerriera e dal miscu-
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Fig. 3
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punto di incontro e di
scontro per due grandi
ondate di civilizzazione: i
più urbanizzati imperi
persiani ad occidente e
gli imperi nomadi altaici a
nord dell’Asia centrale.
Per la sopravvivenza di
queste due antiche civil-
tà, che crebbero e cala-
rono in grandezza e con-
quiste seguendo l’onda
della storia, il controllo
dell’Afghanistan si rivelò
cruciale. In alcune occa-
sioni fece da ammortiz-
zatore tra i due imperi
mentre in altre servì da
corridoio per gli eserciti
che intendevano invadere
l’India, in marcia da nord a
Fig. 4 sud o da ovest ad est.
L’Afghanistan ha sempre
Suddivisione delle Aree di responsabilità delle posseduto caratteristiche di «centro di gra-
Nazioni che conducono i sei Comandi Regionali vità» nel «mezzo» dell’Asia centro-meridio-
ISAF.
nale subito a ridosso del sub-continente
indiano.
Nel XIX secolo gli inglesi in India e la
al mondo come per l’Afghanistan; la poli- Russia zarista avevano combattuto una
tica, la natura di un popolo, la collocazio- guerra non dichiarata, recante il nome di
ne geostrategica del Paese, tra Iran, «Grande Gioco», di competizione ed
Mare Arabico e India e tra Asia centrale influenza in Asia centrale e in
e Asia meridionale, hanno conferito Afghanistan. Scriveva l’inglese Lord
grande importanza al suo territorio ed ai Curzon prima di divenire viceré dell’India
suoi valichi montani fin dalla prime inva- nel 1898: «Turkestan, Afghanistan,
sioni ariane del 2000 a. C..(3) Il terreno Transcaspia e Persia: troppi di questi
aspro, accidentato, desertico e arido del nomi suscitano soltanto un senso di
Paese ha prodotto combattenti tra i assoluta distanza, o il ricordo di strane
migliori mai esistiti, mentre gli stupendi vicissitudini e di atmosfera moribonda.
scenari delle sue acri montagne e delle Per me, confesso, sono caselle di una
valli verdeggianti sono stati altresì fonte scacchiera sulla quale si gioca il dominio
di ispirazione letteraria. Strade e piste del mondo». L’epicentro di entrambi gli
sono state vitali per l’Afghanistan fin Imperi presenti in quest’area era dunque
dagli albori della sua storia; il suo territo- l’Afghanistan. Il Raj britannico temeva
rio intercluso fu il crocevia dell’Asia ed il che l’offensiva russa nella regione tur-
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ro una spinta multivettorialità nei confron- consolidata di Rentier State (8) governa-
ti delle potenze occidentali per provare a to da leader che cambiavano continua-
dirigersi verso una modellizzazione sta- mente direzione tenendo il Paese «nel
tuale moderna, facendo però contestual- bel mezzo» dei suoi lontani e plurimi
mente ristagnare all’interno la presenza protettori.
di poteri intermedi di tipo tribale. I gover- Nel decennio 1958-1968 più del 40%
ni di Kabul aprirono alla Germania nazi- delle risorse dell’Afghanistan derivarono
sta permettendo l’instaurazione di colle- dall’estero nella forma di aiuti specifici.
gamenti aerei Lufthansa per far giungere Un progetto sovietico di grande impor-
nel Paese ingegneri tedeschi come assi- tanza fu l’autostrada che collegò Kabul
stenti ai lavori pubblici. Ancora meno all’Asia centrale, una via di comunicazio-
saggiamente, dopo lo scoppio della ne ampia e solida per sostenere il peso
Seconda guerra mondiale, gli afghani si dei veicoli militari sovietici. Oltre all’urba-
aggregarono alla Germania e all’Italia nizzazione anche l’istruzione e l’apparato
quando fomentarono una sollevazione dello Stato venivano spartiti tra le poten-
antibritannica alla frontiera di Nord-Ovest ze occidentali (Francia, Germania Ovest,
del Raj britannico. Strategia che gli si Stati Uniti) lasciando però l’influenza
rivolse contro quando la Germania nel maggiore, in particolare verso l’addestra-
1941 invase la Russia. Inchinandosi ad mento dei Quadri degli Ufficiali, al blocco
un’istanza anglo-sovietica, il Paese si sovietico.
oppose, nell’immediatezza della fine del All’inizio degli anni ‘70 del XX secolo
conflitto, all’ingresso del Pakistan nelle l’Afghanistan conosce l’epilogo della
Nazioni Unite, attaccando la Durand line monarchia e delle dinastie regnanti (9)
come un relitto imperiale illegittimo (7). che avevano, fino a quel punto, tenuto le
«Il conflitto costrinse inevitabilmente il redini del Paese. Con il sostegno degli
governo afghano a cercare dei modi per Ufficiali dell’Esercito formati da una
l’accesso ai mercati internazionali dai sapiente regia sovietica, unitamente al
quali dipendevano la liquidità della sua sostegno dei militanti del piccolo partito
fragile economia e le magre entrate urbano del Parcham, Muhammad Daoud
governative. I trasporti verso l’Iran orien- Khan, già Primo Ministro del Regno, spo-
tale erano insufficienti così il solo sbocco destò il cugino Zahir Khan (inviandolo in
alternativo era l’Asia centrale sovietica». esilio a Roma), abrogò la Monarchia e isti-
Nei primi anni ‘50 del ‘900, l’Afghanistan tuì una Repubblica della quale si auto-pro-
si trovò sempre più impigliato, sia dal clamò Presidente. Il cambiamento della
punto di vista militare che economico, con leadership e della forma di Stato, trascinò
il blocco sovietico. ancora una volta il Paese nel bel mezzo
Un episodio legato al rifiuto di di una contesa nella geopolitica del con-
Washington verso il governo di Kabul di fronto bipolare nella regione. Lo scià di
provvedere ad una serie di forniture mili- Persia Reza Pahlavi, sostenuto dagli
tari, costrinse gli afghani a rivolgersi a Usa dell’amministrazione Nixon, aspira-
Mosca per armi da fuoco e personale va ad escludere l’influenza sovietica
addestratore. Nel frattempo affluivano dagli Stati vicini e, per primo tra tutti, dal
nel Paese aiuti esteri di ogni tipo che confinante Afghanistan, con lo scopo di
trasformarono la struttura politico-eco- provare ad attirarlo nello schieramento
nomica dell’Afghanistan in una forma del blocco occidentale. Un prestito di
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propagata dai Mullah locali, nonché del- dal nuovo governo filo-sovietico guidato
l’appoggio loro fornito da parte dei soldati da Babrak Kamal - dopo l’eliminazione,
delusi ribelli dell’esercito che, nel marzo perpetrata ad opera di agenti del KGB
del 1979, presero il controllo di Herat (allo- che cooperavano con la polizia segreta
ra città di circa 200 000 abitanti a forte afghana, anche dell’ultimo ostacolo: il
componente etnica pashtun e totalmente fanatico ultra nazionalista Hazifullah
di lingua persiana). Contestualmente, a Amin.
livello macro-regionale, si era appena trat- L’invasione sovietica dell’Afghanistan
teggiato il trionfo ideologico-religioso «mai colonizzato», si rivelò, oltreché un
dell’Ayatollah-Ruhollah Khomeini che, a clamoroso errore di valutazione storico-
seguito del consolidamento ottenuto attra- geografica e politico-strategica del
verso la Rivoluzione islamica, riversava, Politbjuro, un irrinunciabile assist per
dalla neo-costituita teocrazia sciita, una Brzezinski, presenza incessante nella
intensa e decisa spinta alla già evidente e politica estera statunitense fin dalla crisi
delineata volontà insurrezionale, anti-regi- degli ostaggi in Iran nell’aprile 1979, per
me, della resistenza afghana. colpire quei russi che detestava: «per
Nel rappresentato quadro di crisi, il regalargli il loro Vietnam e per spargere
presidente Taraki si rivolse a Mosca per .... nel loro cortile» (l’espressione fu resa
chiedere un immediato intervento arma- popolare da una copertina del Time del
to. Nei mesi successivi prese corpo una tempo). Il consigliere per la sicurezza
sostanziale appendice del «torneo d’om- nazionale dell’Amministrazione Carter, in
bre» ottocentesco: i sovietici, inizialmen- un viaggio lampo nell’area della «Crisis
te scettici sull’invio di truppe a supporto Crescent» riuscì a persuadere l’Arabia
del «regime marxista di Kabul» (11), Saudita ed il Pakistan, rispettivamente, a
decisero di non dispiegare alcun disposi- finanziare ed a far passare attraverso i
tivo militare preferendogli il supporto propri servizi segreti (Inter Services
esterno attuato sotto forma di fornitura Intelligence - ISI), tutto l’armamento
d’armamento ed expertise di consiglieri, necessario allo sforzo bellico per la guer-
dal momento che consideravano riglia di resistenza afghana all’invasore
l’Esercito afghano instabile e potenzial- sovietico. Per i dieci anni successivi,
mente capace anche di schierarsi contro infatti, le Forze Armate del Pakistan
il nuovo «invasore-alleato». Dal canto riscossero denaro contante ed arma-
suo invece, il Presidente statunitense mento da far arrivare ai mujaheddin
Jimmy Carter, nel luglio del 1979, aveva afghani, per mezzo proprio dell’ISI, fin
firmato un decreto che autorizzava la quando le forze sovietiche nel 1989, alla
Central Intelligence Agency (Cia) ameri- fine di dieci anni sventurati di intervento
cana ad intraprendere un programma militare, lasciarono l’Afghanistan nelle
segreto per rafforzare i ribelli afghani con maglie di una rete di militanti islamici,
interventi propagandistici e aiuti medici. altamente disciplinati, che identificavano
In una fase cospirativa di così torbido una nuova generazione di terroristi chia-
tratto (a tutt’oggi non ancora completa- mati «gli arabi afghani o i figli del jihad» (13).
mente delineato), che aveva visto anche Il Presidente della Repubblica democra-
il verificarsi di faide interne al regime (12), si tica succeduto a Kamal, Mohammad
giunse all’invasione Sovietica del 28 Najibullah, considerato l’ultimo uomo
dicembre 1979 – formalmente chiesta forte comunista, rimase aggrappato al
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potere, dopo il ritiro sovietico, per altri tre anni fa, l’altra alta 53 metri e vecchia di 1500
anni. La sua sostanziale politica opposi- anni, vennero distrutte il 12 marzo 2001, a
tiva e repressiva nei confronti degli seguito dell’emissione di un fatwa del leader
agguerriti mujaheddin durò fino al 1992 talebano, il mullah Mohammed Omar, con
quando una rivolta, scoppiata all’interno chiaro intento di esprimere la volontà di tra-
dei suoi stessi ranghi, lo costrinse a farsi sformare l’Afghanistan in uno Stato monocon-
da parte. fessionale e di lanciare un evidente monito
La corsa per Kabul venne quindi contesa alle altre confessioni religiose minoritarie del
tra le forze pashtun dell’estremista Hikmetyar Paese.
ed i tagichi di Burahnuddin Rabbani. Le forze (3) Le prime notizie del periodo pre-islamico
tagiche guidate dal comandante militare dell’Afghanistan risalgono alle invasioni ariane.
Ahmad Shan Massoud (14), prevalsero sugli In seguito, nella sua storia, ci furono le fasi per-
islamisti dell’Hizb-i-Islami di Hikmetyar cosic- siana, meda, greca, maurya e bactriana.
chè la capitale cadeva, dopo oltre tre secoli, (4) I khanati rappresentavano i regni territoria-
nelle mani di un non pashtun. Ne seguì un li in cui venne suddiviso il territorio asiatico
difficile negoziato tra le frammentate fazioni dall’Orda d’oro di Gengis Khan nel XIII secolo.
dei mujaheddin, che portò ad un accordo di (5) La «Linea Durand» è il termine utilizzato
governo per cui, il 17 aprile del 1992, veniva per indicare il confine (scarsamente delimita-
proclamata la Repubblica Islamica to, ma riconosciuto ufficialmente dal punto di
dell’Afghanistan con a capo il presidente vista internazionale) che per 2640 km separa
Sigbatullah Mujadeddi (15). Peraltro nel neo Afghanistan e Pakistan. La Linea Durand
costituito governo emergeva la figura di un prese il nome dal Colonnello Sir Mortimer
giovane Viceministro per gli Affari Esteri che Durand, Segretario degli Esteri del Raj
in futuro avrebbe inesorabilmente legato il Britannico che il 12 novembre 1893 insieme
suo nome al Paese: Hamid Karzai (16). all’Emiro afghano Abdur Rahman Khan,
negoziò i confini tra lo stesso Raj, di cui il
Pakistan faceva parte, e l’Afghanistan. La
NOTE Durand line viene a volte chiamata anche
«Zero Line» o Linea Zero.
(1) Principalmente Tagiki, Hazara, Pashtun, (6) Nel 1919 venne promulgata la prima Carta
Uzbeki, Beluci e Turcomanni. Costituzionale dell’Afghanistan ed emerse il
(2) I Buddha di Bamiyan rappresentavano due consolidamento sociale e politico di una pic-
colossali statue del Buddha risalenti al periodo cola élite urbanizzata.
preislamico dell’Afghanistan; esse sono state (7) Nel 1949 la Loya Jirga afghana dichiarò di
scolpite da una setta nelle pareti di roccia della non riconoscere la validità della Linea Durand in
valle di Bamiyan, territorio degli hazara sciiti a quanto nel 1947, con l’indipendenza del
circa 230 chilometri dalla capitale Kabul e ad Pakistan, il Raj, visto come la controparte nella
un’altezza di circa 2500 metri. La valle di stipula dell’accordo di confine, aveva cessato di
Bamiyan, infatti, fu al centro del buddhismo esistere. Questa presa di posizione non provocò
indiano e punto di sosta sulla Via della Seta comunque effetti tangibili ed il confine è sempre
per i mercanti che, dall’Europa, si dirigevano rimasto effettivo ed è riconosciuto, ancor oggi,
verso la Cina e l’India. La valle ha mantenuto dalla maggior parte degli Stati.
la sua posizione di centro religioso anche (8) L’espressione Rentier State (traducibile in ita-
dopo la sua conquista da parte dell’Islam. Le liano come «stato redditiere») è utilizzata per
statue, una alta 38 metri e risalente a 1800 classificare gli Stati che traggono tutto ovvero
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una ingente porzione sostanziale del loro reddi- causa di «una seria malattia».
to nazionale, dalla rendita assicurata dalla ven- (13) Il partito più estremista dei mujaheddin
dita di risorse indigene a clienti esterni. afghani - Hizb-i-Islami (Partito dell’Islam) -
(9) La dinastia Durrani (radice etimologica nei venne fondato da Gulbuddin Hikmetyar per
lemmi dur-e-durran, perla delle perle) si radi- resistere all’invasione sovietica.
cò nel territorio, che oggi viene chiamato (14) Ahmad Shan Massoud è stato un milita-
Afghanistan, nell’anno 1747 con l’incorona- re e politico afghano del Fronte Unito
zione di Ahmad Shah Durrani, un comandan- (Alleanza del nord), combattente contro il
te pashtun dell’Esercito safavide. Alla dinastia regime talebano afghano meritandosi l’appel-
di Durrani seguì quella di Barakzai, che lativo di «leone del Panjshir». Nato il 9 genna-
governò il Paese fino al 1973, anno della io del 1953 a Jangalak, nel nord
creazione della Repubblica Afghana. dell’Afghanistan, fu il comandante più rispet-
(10) L’appellativo Mullah è generalmente uti- tato ed amato dei combattenti islamici per la
lizzato per riferirsi a un fedele musulmano resistenza afghana contro l’invasione sovieti-
educato alla teologia islamica ed alla legge ca prima e contro il regime dei talebani poi. Il
sacra (Sharia). È inteso nel mondo islamico, suo sogno era un Afghanistan libero, indipen-
anzitutto, come termine di rispetto per un dente e democratico. Oltre ad essere un
uomo colto. L’etimologia del titolo è ricondot- ammirevole uomo di cultura, amante della
ta alla parola araba Mawla, che significa «vi- poesia e dei viaggi, si dimostrò un abile stra-
cario», «custode». In vaste aree del mondo tega militare. Nel 2002 venne candidato
musulmano, in particolare l’Iran, la Bosnia, postumo al Premio Nobel per la pace ed al
l’Afghanistan, la Turchia, l’Asia centro-meridio- Premio Sacharov, istituito dal Parlamento
nale e la Somalia, è il nominativo comunemen- europeo per coloro che si distinguono nel
te attribuito al locale leader religioso islamico. campo della lotta per i diritti dell’uomo. Nello
L’appellativo è stato altresì utilizzato in alcune stesso anno, il 25 aprile, Ahmad Shah
comunità ebraiche sefardite, con lo scopo di Massoud è stato proclamato ufficialmente
fare riferimento alla leadership religiosa della eroe nazionale.
comunità. (15) Sigbatullah Mujadeddi da sempre a capo di
(11) Da verbale reso pubblico nel 1991, durante una delle fazioni dei mujaheddin, ha diretto il
i processi che seguirono il fallito colpo di Stato Fronte nazionale di liberazione dell’Afghanistan
contro Michail Gorbaciov, emerge la volontà del a cui apparteneva anche Hamid Karzai. È stato
Ministro degli Affari Esteri sovietico del tempo anche un leader spirituale e il capo dell’ordine
Aleksej Kosygin di «non inviare truppe, ma di sufi del misticismo islamico in Afghanistan. Dopo
invitare il presidente Taraki e il fanatico naziona- il breve mandato presidenziale (28 aprile – 28
lista Amin a cambiare la loro tattica». giugno 1992), ha diretto la Commissione per la
(12) Dalle informazioni di cui si è in possesso pace e la riconciliazione, istituita per affrontare il
oggi, emerge che gli Ufficiali sovietici si problema dei talebani.
accordarono in gran segreto con il Presidente (16) Hamid Karzai è l’attuale Primo presiden-
Taraki per estromettere l’ultranazionalista te eletto dell’Afghanistan (dal 7 dicembre
Amin e costituire un governo a base più larga. 2004). In precedenza, dal dicembre 2001
Quest’ultimo tuttavia riuscì ad evitare – grazie Karzai aveva ricoperto il ruolo di Capo del-
ad una soffiata – un appuntamento fatale e l’amministrazione transitoria afghana e di
colpì giustiziando in anticipo Taraki, al punto Presidente ad interim (dal 2002).
tale da far risultare, in un comunicato ufficiale
del regime, che il Presidente era morto a □
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G
li uomini hanno cominciato fin
dalla preistoria a combattere,
ossia a usare la violenza per rag- incrementando così le proprie possibilità
giungere i propri scopi, sia contro gli ani- di sopraffare o non essere sopraffatti dal-
mali per difendersi o procurarsi il cibo, sia l’avversario. La manovra è proprio l’arte –
contro altri uomini per pura difesa ovvero non la scienza – di raggiungere quella
per appropriarsi di nuovi territori e beni. posizione, consentendo di condurre il
Ebbene, già allora, seguendo il proprio combattimento partendo da una situazio-
intuito, gli stessi uomini hanno cercato, ne di vantaggio. Essa risulta dunque fon-
prima degli scontri, di muovere verso la damentale nella condotta delle operazioni
posizione più favorevole per combattere, militari, tanto a livello tattico, quanto a
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blemi nel riordino delle forze. Durante dell’USMC (HMX-1), che metteva in linea
l’avvicinamento al suolo poi, sia gli alianti, i Sikorsky HO3S-1s, nacque il primo
sia i paracadutisti, erano estremamente manuale per le operazioni aeromobili eli-
vulnerabili al fuoco della contraerea o portate (Phib-31). Nel 1949 poi, il reparto
anche delle armi leggere eventualmente neocostituito, sperimentò la nuova dottri-
appostate nei pressi delle LZ stesse. na in esercitazione e, decollando da una
Le gravi perdite subite, ad esempio, da portaerei, condusse la prima manovra di
unità aerotrasportate tedesche a Creta, avvolgimento verticale della Storia con-
anglo-americane in Normandia e Olanda, dotta con elicotteri.
o russe a Vyaz’ma come a Kursk, sem- L’occasione di validare sul campo l’utili-
brarono confermare, su tutti i fronti della tà degli elisbarchi, si ebbe già qualche
Seconda Guerra Mondiale, la sostanziale anno dopo durante la guerra di Corea.
inefficacia, in termini di costi-benefici, Nel settembre 1951 infatti, gli elicotteri del
nella condotta di significative operazioni HMR-161 trasportarono oltre 200 Marines
aerotrasportate di livello superiore al tatti- alle spalle del nemico, lanciando l’opera-
co (4). La guerra finì, quindi, con l’impie- zione Summit, e nell’ottobre successivo,
go dei reparti aviotrasportati, sostanzial- con l’operazione Bumblebee, l’intero 3°
mente, come fanteria di élite. Battaglione del 7° Rgt. Marines condusse
il primo assalto aereo di massa su elicot-
teri Sikorsky HRS-1s.
NUOVI MEZZI PER LA MANOVRA I successi ottenuti e le grandi potenzia-
NELLA TERZA DIMENSIONE lità che già si intravedevano, spinsero
anche l’Esercito americano a esplorare le
Già dal 1946 però, il perfezionamento di possibilità di impiego del nuovo aeromobi-
un nuovo aeromobile in grado di atterrare le. Gli elicotteri infatti, non avendo biso-
e decollare verticalmente – l’elicottero – gno, per operare, di lunghe piste e per-
consentì l’ideazione e la sperimentazione mettendo di rilasciare le truppe d’assalto
di un metodo alternativo al paracadute, o già concentrate sulle zone di riordino,
all’aliante, per trasportare rapidamente i senza peraltro il necessario specifico
reparti aerotrasportati alle spalle del nemi- addestramento per l’uso del paracadute,
co. Il Generale Geiger dei Marines ameri- si candidavano ad essere il nuovo ideale
cani, riflettendo appunto sulle possibilità mezzo di trasporto per tutte le truppe
offerte dal nuovo mezzo che, proprio gra- aviotrasportate, in grado di ridurre i pro-
zie alle sue caratteristiche, poteva essere blemi di dispersione, perdite all’atterrag-
imbarcato sulle portaerei e sfruttato, quin- gio e limitazioni nella scelta di idonee LZ,
di, per attaccare dall’alto le spiagge nemi- sperimentati durante le operazioni aero-
che aggirandone le difese, raccomandò lo trasportate sui fronti della Seconda
studio del possibile impiego dell’elicottero Guerra Mondiale.
per la manovra aeromobile al fine di limi- Nel 1954, il celebre Generale Gavin, ex-
tare, in futuro, le altissime perdite subite, comandante dell’82a scriveva sulla rivista
nel recente passato, dai suoi Marines Harper’s: «Dov’era la cavalleria?... E non
durante la condotta delle varie operazioni intendo a cavallo. Intendo a bordo di eli-
anfibie sul fronte del Pacifico. Nel 1948, a cotteri e aerei leggeri, in grado di traspor-
seguito della formazione del primo repar- tare soldati armati con armi automatiche e
to sperimentale da trasporto aereo contro-carro portatili, ma anche veicoli
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stesse, nonché imboscate immediate alle Team WHITE, ricognivano gli itinerari di
unità appena sbarcate, come appunto infiltrazione del pacchetto aeromobile e
nella citata battaglia dello Ia Drang. Tra il verificavano la situazione sulla LZ pre-
14 e il 18 novembre 1965, gli americani scelta. I Team RED, intervenivano per eli-
persero infatti in azione, tra morti e feriti, minare le forze nemiche eventualmente
200 dei quasi 500 (1°/ 7° Cav.) impegnati presenti nei pressi della LZ (che in questo
sulla LZ X-RAY, e 279 dei 500 (2°/ 7° caso veniva denominata «HOT»), e i
Cav.), circa, attaccati nei pressi della LZ Team BLUE, provvedevano infine al tra-
ALBANY. sporto delle truppe d’assalto incaricate di
Nuove procedure tecnico-tattiche ven- eseguire la missione tattica terrestre. I
nero quindi sperimentate per limitare i Team PINK, erano invece un misto di OH
danni possibili in caso di imboscata, a e AH, destinati a individuare e distruggere
uomini o mezzi, in prossimità delle LZ e il nemico direttamente, senza l’intervento
nuovi aeromobili, come l’OV-1A Mohawks di forze a terra, tramite il loro stesso fuoco
o l’UH-1B Gunship (sostituito dai più o guidando quello dei mortai, dell’artiglie-
potenti AH-1G Cobra, dal 1968) furono ria o delle Close Air Support (CAS) dell’Air
integrati nei pacchetti aerotrasportati per Force. Esempi tipici di impiego dei PINK
migliorarne la capacità di individuazione Team erano ad esempio quelli destinati a
precoce del nemico e la potenza di fuoco. incrementare la protezione dei perimetri
I nuovi Squadroni di Cavalleria Aerea difensivi delle unità terrestri, nei periodi in
costituiti erano formati da 1 Plotone da cui era più probabile un attacco nemico,
ricognizione, su Observation Helicopter ossia intorno all’alba e al tramonto. A
(OH), 1 Plotone d’attacco, su Attack seconda poi del numero di truppe impe-
Helicopter (AH) e uno di fanteria aeromo- gnate nell’operazione e della resistenza
bile, su Utility Helicopter (UH). Ogni supposta sulla LZ, altri elementi potevano
Gruppo Squadroni di Cavalleria essere integrati. Alcuni esempi erano i
Corazzata, organici alle Divisioni di fante- velivoli per l’osservazione e il supporto
ria, aveva uno di questi Squadroni; men- aereo di fuoco ravvicinato, come i già cita-
tre i Gruppi Squadroni delle Divisioni ti OV-1A; gli aerei leggeri, come gli O-1
Aeromobili ne avevano tre. Le varie mino- Bird Dog, per guidare dall’alto il tiro delle
ri unità a disposizione potevano essere artiglierie o le CAS dell’aeronautica; gli
diversamente combinate, a seconda delle elicotteri con il compito di stendere cortine
missioni loro assegnate e divise in Team fumogene ai bordi delle LZ; le sezioni o le
(Tab. 1). Nella condotta di assalti aerei, i batterie da 105 mm, dislocate nei pressi
Tab. 1
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naio, condussero il primo raid alleato Prima che l’assalto fosse eseguito, gli
dell’offensiva, con 2 Sezioni (denomina- iracheni però si arresero e la campagna
te White e Red) di 4 AH-64 e 2 MH-53J terrestre fu quindi interrotta.
Pave Low, che, volando a bassissima Le azioni, seppur sommariamente
quota, distrussero due radar della difesa descritte qui sopra, dimostrarono certa-
aerea irachena in pieno territorio nemi- mente la validità dell’impiego di unità
co, aprendo così un varco nella rete aeromobili, anche in operazioni di guer-
della difesa aerea stessa. Questo varco ra condotte in Teatri Operativi lineari,
venne sfruttato poi, sempre nella notte contro eserciti regolari dotati di equipag-
del 17, dai primi caccia-bombardieri giamenti moderni e forze corazzate,
della coalizione, per colpire di sorpresa anche se la loro efficacia fu sicuramente
gli obiettivi strategici situati a Baghdad, incrementata dal fatto che gli alleati ave-
riuscendo quindi, non essendo avvistati, vano l’assoluta supremazia aerea nella
a massimizzare gli effetti dei bombarda- zona d’operazione. Le procedure d’im-
menti. All’inizio poi della campagna ter-
restre, il 24 febbraio (G-Day), tramite
assalto aereo, la 101a occupò una posi-
zione 151 Km a nord del confine irache-
no FOB Cobra (Forward Operating Base
“Cobra”), scavalcando le unità nemiche
schierate sul confine stesso, e lì costituì
diversi Forward Arming and Refueling
Point (FARP) (alimentati anche con 100
sortite di CH-47) necessari per rifornire
gli elicotteri che dovevano proseguire
l’assalto in profondità. Il giorno succes-
sivo infatti (G+1), la 101a si spinse altri
100 Km nel cuore del territorio nemico
(60 sortite di CH-47 e 125 di UH-60),
AH-64 durante un’operazione notturna in Iraq
raggiungendo la valle dell’Eufrate, riu- (foto US Army).
scendo così a tagliare la principale linea
di comunicazione delle forze irachene
schierate in Kuwait (Highway 8, attorno piego attuate, la versatilità e l’aggressi-
a As Samawah), a bloccarne l’eventuale vità tipica delle forze aeromobili, nonché
via di ritirata, verso nord, e a minacciare la spaventosa potenza di fuoco degli eli-
anche direttamente Baghdad, posta solo cotteri d’attacco, riuscirono comunque a
233 Km a Nord-Ovest. Nel G+2, la ottenere risultati impressionanti, consi-
Divisione rinforzò le posizioni raggiunte, derando le distanze coperte in soli tre
e il G+3 lanciò, da una nuova FOB giorni con perdite bassissime (un solo
(VIPER), costituita 150 Km più a Est (55 Blackhawk abbattuto). Analizzando que-
sortite di CH-47 e 120 di UH-60), i suoi sta manovra di aggiramento verticale,
elicotteri d’attacco (4 battaglioni) contro assimilabile, per ampiezza e forze
le unità nemiche in ripiegamento da schierate, a quelle condotte nella
Bassora (EA Thomas), pianificando poi Seconda Guerra Mondiale, si può anche
un nuovo assalto aereo per il G+4. osservare un significativo cambiamento,
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mai auspicabile, in quanto la loro intrin- attuali scenari operativi. Due esempi
seca mobilità, flessibilità e versatilità, recenti possono essere presi in conside-
consente la concentrazione rapida di razione per illustrare le potenzialità di
forze e/o fuoco dove necessario. Le questa integrazione: la Task Force
Forze Armate alleate operano infatti Hawk, costituita nel 1999 durante la crisi
spesso in territori vasti, con reti stradali del Kosovo e la Task Force ODIN
inadeguate che impediscono
celeri movimenti su rotabile,
e si confrontano con elemen-
ti ostili estremamente sfug-
genti, che risultano difficil-
mente agganciabili in com-
battimento da forze motoriz-
zate o meccanizzate. Esempi
come quello già illustrato
della Cavalleria Aerea ameri-
cana in Vietnam o delle Fire
Forces Rhodesiane (14),
impegnate per diversi anni in
aspre Counter Insurgency
Operations (COIN), mostrano
(al di là del risultato finale
delle campagne belliche)
appunto i vantaggi di poter
disporre di unità in grado di
spostarsi rapidamente, con
scarso preavviso, scavalcan-
do i possibili ostacoli naturali,
e agganciare il nemico prima che possa UH-60 e AH-64 della TF Hawk in atterraggio
nuovamente disperdersi dopo aver com- sull’aeroporto di Rinas nel 1999 (foto US
Army).
piuto atti ostili. Ritengo sarebbe quindi
certamente auspicabile riprendere pro-
prio le lezioni apprese delle citate espe-
rienze, per ottimizzare l’impiego delle (Observe Detect Intercept Neutralize),
unità aeromobili e limitare (eliminarle è impiegata nella campagna COIN in Iraq.
comunque impossibile) tragiche perdite, Nel primo caso, si tratta dell’integrazione
di uomini o vettori, come quelle sopra di elicotteri d’attacco (24 Apache dell’11°
citate, subite dagli americani durante US Army Avn. Rgt.), Multiple Launch
«Anaconda» in Afghanistan o nell’attac- Rocket System (MLRS) (27 M-270),
co alla «Medina» in Iraq. In particolare, Ground Sourveillance Radar (1 Q36, 1
l’approccio più efficace sembra essere Q37) e UAV (4 Hunter della Task Force
quello di integrare le forze aeromobili Hunter schierata in Fyrom), protetti da un
con altre risorse, come UAV (Unmanned Battaglione meccanizzato e uno paracadu-
Aerial Vehicle), aerei e unità blindate, tisti, in una stessa unità spiegata sull’aero-
per massimizzarne l’efficacia negli porto di Rinas dall’Esercito americano, con
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L’AVVENTO DELL’ARMA
NUCLEARE COME STRUMENTO
DI PRESSIONE INTERNAZIONALE
del Tenente Mario MASTANTUONI
in servizio presso il Reggimento «Genova Cavalleria» (4°)
I
l 16 luglio 1945 ad Alamogordo (città Prima esplosione nucleare in Nuovo Messico.
del Nuovo Messico - USA) avvenne il
primo test di un’arma nucleare, con il
nome di Trinity, mentre il neo presidente 1942 tanto aveva sostenuto quel proget-
americano Harry S. Truman (che suben- to nucleare di cui non vide mai la realiz-
trò a F. D. Roosevelt scomparso improv- zazione) si trovava in Germania come
visamente il 12 aprile 1945 e che già dal protagonista, assieme a Churchill e
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Winston Churchill.
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parti affinché il nucleare godesse di un Nazioni Unite, come proponevano gli ameri-
minimo di regolamentazione e fosse cani o invece prevedere degli accordi inter-
soprattutto sfruttato sotto il profilo civile e statali come auspicavano i sovietici. Al
non militare. momento la soluzione sembrò impossibile e
In tal senso iniziarono dei negoziati. Si assi- si perse così l’occasione per evitare la corsa
stette così ad una serie di contatti su come al riarmo.
definire la problematica, se dovesse essere Nel frattempo gli statunitensi, tramite il
risolta dalla nascente Organizzazione delle Piano Marshall (per la ricostruzione post
bellica), tendevano a portare in Europa
una nuova organizzazione delle istituzioni
Il fungo atomico su Nagasaki raggiunse i 18 governative, unitamente ad un nuovo
km di altezza. corso della politica economica in senso
capitalistico. A ciò i sovie-
tici risposero, sentendosi
minacciati da questo
capitalismo dilagante,
mettendo in atto una
serie di iniziative di coin-
volgimento dei partiti
comunisti europei, dando
vita ad una nuova inter-
nazionale comunista
chiamata Cominform.
Dunque, nel 1948 la
divisione dell’Europa era
compiuta e le zone di
influenza ben definite: «la
cortina di ferro» era stata
innalzata. Le due Europe
erano divise da distinti e
separati sistemi di gover-
no ed economici.
Intanto, il 29 agosto del
1949, con l’Operazione
Prima Luce (Kazakistan)
l’URSS fece cadere il
monopolio nucleare ame-
ricano facendo esplodere
il suo primo ordigno atomi-
co. Gli USA subito rispo-
sero a tale atto mettendo
allo studio la costruzione
di una nuova tipologia di
ordigni: la bomba «H»
(primo esperimento nel
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STUDI, DOTTRINA E FORMAZIONE
Fig. 1
febbraio 1954). I sovietici a loro volta riusci- con inserita all’interno una serie di misu-
rono subito a costruirne una tutta loro, spe- re atte ad ispezionare le parti in causa a
rimentandola nel novembre 1955. seguito di un’eventuale stipula dello stes-
Ma questo intensificarsi di esperimen- so. Ma secca fu la risposta dell’Unione
ti nucleari iniziava a porre seri problemi Sovietica, la quale era sì d’accordo al
di fall out radioattivo con seri rischi per contenimento della proliferazione, ma
la salute umana anche e soprattutto alla non ai controlli. Successivamente però si
luce delle malattie che gli abitanti di rese anche disponibile ad iniziare a trat-
Hiroshima e Nagasaki iniziavano a tare sulle eventuali modalità ispettive e di
riportare. controllo, tanto che l’anno successivo si
Infatti, proprio il diffondersi delle prote- ebbe a Ginevra una Conferenza ad hoc.
ste dell’opinione pubblica occidentale In concomitanza con questa apertura si
contro questi effetti nocivi, che sfuggiva- assistette per la prima volta ad una pausa
no al controllo dei militari, portò nuova- di due anni (1959-60 come mostrato in
mente alla ribalta la problematica del dif- figura 1) degli esperimenti nucleari. Un
fondersi dei test nucleari e si auspicava primo significativo passo era stato fatto.
se non uno stop quantomeno un conteni- In tal senso, nell’agosto del 1963, dopo
mento degli stessi. una breve discussione, le tre maggiori
Nel 1957, il delegato USA presso potenze nucleari (USA, URSS e Gran
l’ONU presentò una proposta di trattato Bretagna) stipularono a Mosca il Partial
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ADDESTRAMENTO E OPERAZIONI
I PROGETTI DI FORMAZIONE
PROFESSIONALE IN AMBITO
DIFESA SVILUPPATI IN CALABRIA
EUROFORMAZIONE E SBOCCHI OCCUPAZIONALI
D
urante il periodo trascorso come Consegna degli attestati di Euroformazione.
«Capo Sezione Collocamento ed
Euroformazione», presso il Comando
Militare Esercito «Calabria», ho avuto modo esperienza delle dinamiche socio-relazio-
di approfondire le mie conoscenze riguardo nali con gli Enti regionali e locali, al fine di
alle specifiche attività di responsabilità nel dare piena attuazione ai progetti di forma-
predetto incarico e di maturare una vasta zione professionale, prescritti dalle direttive
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Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
ministeriali in vigore, in favore dei militari Difesa a livello territoriale e viene attuata a
volontari in servizio presso gli EDR delle seguito delle disposizioni tecniche emanate
sedi stanziali della Calabria. Con l’auspicio da PREVIMIL;
che siffatto bagaglio tecnico-culturale e pro- • nei succitati atti di indirizzo regionale/pro-
fessionale possa essere preso a riferimen- vinciale, per quanto riferito al monitoraggio
to da tutti i colleghi che si occupano di for- e al controllo del «Progetto Sbocchi
mazione e di orientamento in ambito Occupazionali», è posto in essere il ruolo
Difesa, e dagli altri addetti ai lavori, illustro il del «Comitato di Coordinamento», del
mio articolo avente lo scopo di accrescere quale il Capo Sezione è «membro» ai
la preparazione del personale dell’Esercito sensi di quanto prescritto al para. 5 lett. a
e di far conoscere, anche alla pubblica opi- della Direttiva Organizzativa del Ministero
nione, i diversificati argomenti di quotidiana della Difesa – PREVIMIL n. 89628 del
applicazione nei contesti della difesa e della 24/04/2008, per il servizio di «informazio-
sicurezza. Ciò premesso, evidenzio innanzi- ne, orientamento e formazione professio-
tutto le responsabilità nell’incarico in qualità nale», e che, in particolare, ha il compito di
di Capo della Sezione Collocamento ed coordinare l’attuazione della Convenzione
Euroformazione, organicamente inquadrata al fine di definire il programma di avvio
nell’Ufficio Reclutamento e Comunicazione delle attività formative, di verificare e valu-
dei Comandi Militari dell’Esercito, attaglian- tare periodicamente lo stato di avanza-
do le attività al proprio operare in ambito mento delle attività ed il rispetto dei tempi,
Calabria e alle esperienze acquisite nella di inviare a PREVIMIL la documentazione
vita di tutti i giorni ed illustrando, conseguen- attinente alle suddette attività;
temente, gli sviluppi e lo svolgimento dei • interfacciarsi a livello territoriale, e
Corsi di formazione professionalizzante rela- secondo gli indirizzi di PREVIMIL, con
tivi al «Progetto Euroformazione Difesa» e al tutti gli «attori» del «Progetto Sbocchi
«Progetto Sbocchi Occupazionali». Occupazionali» (Regione/Province,
Associazioni imprenditoriali, Aziende
private, Enti di formazione, Centri di
IL CAPO SEZIONE COLLOCAMENTO Euroformazione, Enti locali);
ED EUROFORMAZIONE • interfacciarsi a livello territoriale, e
secondo gli indirizzi di Stato Maggiore
È il responsabile degli atti e delle attività della dell’Esercito - Dipartimento Impiego del
Sezione Collocamento ed Euroformazione, Personale dell’Esercito (Dipe)-Eurofor-
gerarchicamente dipendente dalla propria mazione, con tutti gli «attori» del «Pro-
linea di comando e avvalendosi di «nulla osta» getto Euroformazione Difesa» (Regione
funzionali emanati dall’Ufficio Generale per il amministrativa, Enti di formazione, Cen-
Sostegno alla Ricollocazione Professionale tri di Euroformazione), per il quale il
dei Volontari Congedati (PREVIMIL) di Roma. Capo Sezione è «membro» del «Comi-
I compiti pertinenti alla Sezione sono: tato di Coordinamento» presso la
• porre in essere ogni iniziativa finalizzata alla Regione Calabria, ai sensi di quanto
ratifica del Protocollo d’Intesa e delle relati- prescritto al para. 4 lett. g della Direttiva
ve Convenzioni Operative, stipulati con la dello Stato Maggiore dell’Esercito n.
Regione amministrativa/Province della 95/166/8.5/1 del 15/04/2005, per lo svi-
Calabria. Tale attività rientra nelle funzioni di luppo delle attività di Euroformazione;
rappresentanza dell’Amministrazione della • curare il mantenimento dei contatti con il
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ADDESTRAMENTO E OPERAZIONI
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ADDESTRAMENTO E OPERAZIONI
IL PROGETTO SBOCCHI
OCCUPAZIONALI
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ADDESTRAMENTO E OPERAZIONI
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ADDESTRAMENTO E OPERAZIONI
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vigore. Ciò in quanto la suddivisione in ri volontari che non trovano un utile sboc-
aree tematiche del citato 3° Modulo (giuri- co occupazionale in Forza Armata o nelle
dica, ordine pubblico, sicurezza, psicolo- Forze di Polizia o altre amministrazioni. In
gico-sociale), è sovrapponibile alle aree tale ambito risulta strategico lo sviluppo
costituenti il corso, come indicate nel D.M. del «Progetto Sbocchi Occupazionali», il
06/10/09. Pertanto, solo i militari Volontari cui scopo è quello di agevolare il colloca-
in ferma prefissata annuale (VFP1) svol- mento nel mondo dell’imprenditoria giova-
geranno moduli da 60 ore che andranno nile di quei volontari che hanno prestato
ad aggiungersi al percorso di 30 ore già servizio «senza demerito» ed hanno
effettuato nella formazione basica. Con i volontariamente aderito al progetto.
succitati corsi, in fase di svolgimento dal L’Istituzione ha, in sostanza, offerto la
20 marzo 2012 e per tutto il biennio 2012- possibilità ai militari volontari prossimi al
2013, saranno complessivamente formati congedo, che ne facciano specifica richie-
192 militari volontari in ferma prefissata sta, di seguire corsi di formazione per il
AUFP/VFP1/VFB/VFP4/VSP presso i conseguimento di qualifiche professionali
Centri Euroformazione del 1° Reggimento correlate all’effettiva domanda delle
Bersaglieri Cosenza e del 2° rgt. AVES imprese, su scala regionale e nazionale,
«Sirio» in Lamezia Terme (CZ). al fine di massimizzare la probabilità del-
l’inserimento lavorativo e, al tempo stes-
so, ha posto in essere che gli stessi risul-
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE/ tino orientati al ritorno nella vita civile. La
SCOPI formazione professionale ha assunto,
pertanto, un’importanza strategica all’in-
Il reclutamento del personale militare di terno della Forza Armata e del mondo del
truppa volontario risulta particolarmente lavoro, sempre più caratterizzato da esi-
connesso con la prospettiva di una futura genze di flessibilità e mobilità con continui
possibilità occupazionale degli interessati, aggiornamenti professionali volti all’am-
come si evince anche dalle esperienze pliamento delle competenze e all’appro-
maturate in tale ambito nei principali Paesi fondimento delle conoscenze. Nel con-
dell’Unione Europea. Contestualmente si tempo, un ulteriore contributo è stato dato
è assistito, nel corso dell’ultimo decennio, dal Progetto «Euroformazione Difesa»,
ad un incremento del numero di adesioni quale attività formativa propedeutica ai
alle tipologie di ferma volontaria, in conse- corsi professionalizzanti richiesti dal mer-
guenza del processo di professionalizza- cato del lavoro. Non a caso, nel linguag-
zione della Forza Armata e della prospet- gio tra gli addetti ai lavori, è sempre in
tiva di un rapporto di impiego con auge il concetto di «lifelong learning», o
l’Amministrazione statale. Tuttavia, l’ecce- formazione continua, lungo l’intero arco
denza del personale militare volontario in della vita lavorativa. A ciò si aggiunga
ferma prefissata, senza alcuna possibilità anche il rispetto degli standard formativi,
di uno sbocco occupazionale interno alla essenziali al conseguimento di qualifiche
Forza Armata, è stata prevista dal legisla- professionali, e il riconoscimento dei «cre-
tore con l’applicazione della ex legge n. diti formativi» per assicurare il raggiungi-
331/2000, abrogata e trasfusa nel D. Lgs. mento degli obiettivi sin qui esposti.
n. 66/2010, al fine di agevolare il colloca-
mento nel mondo del lavoro di quei milita- □
55
ADDESTAMENTO E OPERAZIONI
I
l 9 luglio 2011, la comunità internaziona- Militari del Sudan People's Liberation Army
le e le Nazioni Unite hanno accolto la (SPLA).
nascita di un nuovo Stato africano: il
Sudan del Sud, frutto della secessione dal
preesistente Sudan. La guerra civile tra il io 1956), è una delle più lunghe nella storia
Nord ed il Sud di questo Paese, iniziata nel- dell’Africa e le ragioni a monte della guerra
l’agosto del 1955, prima ancora dell’indi- sono complesse e interconnesse, alimenta-
pendenza dall’Egitto (avvenuta il 1° genna- te da fattori esterni ed interni.
56
Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
Il Sudan del Sud presenta una situazione di 1996 con la quale si è posto fine alla
estrema povertà, condizioni igienico-sanitarie UNMIS per dar vita alla United Nations
insufficienti e scarsità di infrastrutture basilari.
Mission in South Sudan (UNMISS), missio-
ne a cui l’Italia, dall’aprile del 2012, contri-
buisce fornendo, al momento, un Ufficiale
La divisione è giunta a coronamento di dell’Esercito impiegato quale Military
azioni sia militari – con truppe sotto egida Liaison Officer.
ONU schierate in Sudan – che diplomatiche, Il nuovo Paese non ha sbocco sul mare
effetto dell’attuazione del Comprehensive ed è incastonato tra Sudan, Etiopia, Kenya,
Peace Agreement (CPA). L’accordo, siglato Uganda, Repubblica Democratica del
nel gennaio 2005, aveva posto le basi per la Congo e Repubblica Centroafricana. Dal
separazione delle due anime del Sudan, punto di vista amministrativo, la Repubblica
islamica al nord e cristiana al sud. Per favo- Federale del Sudan del Sud è composta da
rire il rispetto e l’evoluzione del CPA, nel 10 Stati suddivisi, a loro volta, in Contee
gennaio dello stesso anno il Consiglio di (Counties).
Sicurezza dell’ONU aveva emesso la Il governo del neonato Stato è chiamato
Risoluzione n. 1547 con la quale si dava ad affrontare numerose minacce alla stabi-
avvio alla United Nations Mission in Sudan lità del Paese, provenienti sia dall’esterno
(UNMIS). Gli sviluppi diplomatici si sono che dall’interno del proprio territorio, in un
concretizzati, nel gennaio 2011, nello svolgi- quadro di estrema povertà, di condizioni
mento di un referendum teso a vagliare la igienico-sanitarie del tutto insufficienti e di
volontà popolare circa la separazione del scarsità di infrastrutture considerate basila-
Sudan del Sud dallo Stato del Sudan. Il refe- ri. La quasi totalità delle rotabili sono ster-
rendum fu vinto, con ampia maggioranza, rate e non sottoposte ad alcun tipo di
dai favorevoli all’indipendenza. L’8 luglio manutenzione; basti pensare che, su un
2011, l’ONU ha approvato la Risoluzione territorio avente un’estensione poco supe-
57
ADDESTAMENTO E OPERAZIONI
I mezzi dell'ONU si trovano ad affrontare le dif- malattie endemiche (malaria, febbre gialla,
ficoltà derivanti da spostamenti su rotabili non AIDS), malnutrizione, presenza di insetti e
sempre percorribili a seconda delle condime-
teo. rettili estremamente velenosi, contribuisco-
no a rendere impietosamente bassa
l’aspettativa di vita.
riore a quella della Francia, solamente 100
km di strade sono asfaltate. Ciò implica
una generale difficoltà e lentezza negli L’EREDITÀ DI 25 ANNI DI GUERRA,
spostamenti, in particolar modo nei mesi SCONTRI PER IL PETROLIO E CON-
della stagione delle piogge. Gli ospedali e i TROVERSIE TERRITORIALI
centri medici, molti dei quali operanti solo
grazie al lavoro delle numerose ONG (non- Il Sudan del Sud ha ottenuto l’indipen-
governmental organization) presenti sul denza con l’aspettativa che questa potesse
territorio, non riescono a sopperire alle esi- costituire il kick-off per un forte sviluppo,
genze della popolazione. Una rete fognaria reso possibile grazie ai proventi dell’estra-
moderna esiste solo in limitate aree della zione e vendita del petrolio. Il nuovo Paese,
capitale, Juba; nel resto delle città o villag- infatti, ha acquisito i ¾ del complessivo
gi, le acque di scarico vengono incanalate output petrolifero del preesistente Stato
in alvei che si riversano in aree periferiche sudanese unificato, ovvero 490 000 barili al
comunque abitate e spesso, nei torrenti o giorno.
nelle pozze createsi, i ragazzi e gli adulti si Molte delle risorse derivate dalla vendita
tuffano per lavarsi o per contrastare la del petrolio, tuttavia, sono state dilapidate
canicola. a causa di una dilagante corruzione; a ciò
Condizioni di vita molto dure, quali gene- si è aggiunta, dal gennaio del 2012, l’inter-
rale povertà, scarsa conoscenza delle basi- ruzione delle estrazioni di greggio sancita
lari norme igienico-sanitarie, numerose dal governo di Juba. La decisione è scatu-
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Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
rita dal drastico aumento dei costi di transi- riconoscono il governo centrale (i Rebel
to (36 dollari al barile) imposto dal Sudan Militia Groups e il Lord’s Resistance Army).
che si è visto decurtare dei ¾ delle entrate Inoltre, un’ulteriore minaccia per la sicurez-
derivanti dal petrolio; dopo una controfferta za di chi opera in Sudan del Sud è rappre-
del Sudan del Sud (rimasta ignorata) di 1 sentata dai campi minati non bonificati e
dollaro al barile al governo di Juba non è Unexploded Ordnance (UXO). Come con-
rimasta altra alternativa che fermare le seguenza dei precedenti 20 anni di guerra
estrazioni. civile, infatti, il Sudan del Sud risulta essere
Nel frattempo, al fine di liberarsi dal ricatto una delle aree maggiormente minate al
economico di Khartoum, il Sudan del Sud ha mondo.
annunciato la volontà di costruire nuovi oleo-
dotti per far arrivare il greggio fino in Kenya
e Gibuti passando dall’Etiopia. Poiché la
costruzione delle nuove infrastrutture richie-
de anni, nel breve periodo la ripresa della
produzione e vendita del petrolio dipende
solamente dalla stipula di nuovi accordi eco-
nomici con il Sudan.
I territori del nord, ricchi di petrolio, resta-
no contesi e la linea di confine tra i due
Stati non è ancora chiaramente definita e
riconosciuta. Ciò ha determinato tensioni
militari che, nell’aprile del 2012, sono sfo-
ciate in scontri tra il Sudan People’s
Liberation Army (SPLA) e le Sudan Armed
Forces (SAF). Per salvarsi dalle violenze
e dai bombardamenti, centinaia di miglia- Tra i compiti degli MLOs, vi sono frequenti
ia di sudanesi sono fuggiti verso sud: contatti e attività di pattuglia allo scopo di
sostenere le locali autorità militari e civili.
circa 560 000 persone sono state rag-
gruppate in due campi profughi nel nord
del Paese. Tuttavia le strutture a disposi-
zione delle persone ospitate risultano COMPITI DELL’ONU
insufficienti e le condizioni di vita molto
dure. Le organizzazioni non governative in Con la Risoluzione 2057, il 5 luglio 2012
azione continuano a lanciare frequenti il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
allarmi circa le condizioni igienico-sanitarie ha rinnovato la UNMISS, centrando il man-
ed alimentari, sollecitando un maggior dato sulla protezione dei civili e sull’innalza-
sostegno economico. mento del livello di sicurezza nel Paese.
Oltre alle controversie ancora in atto con Nell’adozione della Risoluzione, il Consiglio
il Sudan, il nuovo Stato africano deve fron- ha sottolineato l’esigenza di concentrarsi
teggiare anche dissidi prettamente interni, sulla effettiva capacità dell’ONU (della com-
quali scontri etnici (sul territorio del Sudan ponente militare e di quella civile) di conse-
del Sud si contano più di cento etnie, di cui guire risultati tangibili per la ricostruzione e
40 sono quelle numericamente considere- crescita del Paese.
voli) e la presenza di milizie armate che non Nel 2005 l’Italia aveva contribuito alla
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ADDESTAMENTO E OPERAZIONI
60
Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
Statale (presso ciascuna capitale di Stato) e interni e di una lunga storia di conflitti non
di Contea (County Support Bases – CSBs), ancora completamente risolti. Una definiti-
queste ultime avviate, ad oggi, solamente va e pacifica risoluzione delle controversie
presso i capoluoghi considerati strategici. potrebbe costituire un esempio per gli altri
In generale, i compiti per gli Ufficiali di col- Paesi africani attraversati da feroci contra-
legamento sono riassumibili nella creazio- sti interni; in caso contrario le conseguenze
ne di rapporti di collaborazione e scambio per questa parte d’Africa e per gli Stati con-
d’informazioni con l’Esercito locale e con gli finanti potrebbero essere devastanti. I due
organi operanti nel settore della sicurezza, Sudan non sono in grado di risolvere da soli
fornendo, qualora richiesto, assistenza e i propri problemi, come hanno dimostrato i
pareri professionali su tematiche militari e di fatti. La comunità internazionale deve inter-
sicurezza. venire, agendo in modo attento e neutrale
Per quanto riguarda l’Esercito del Sudan per consentire il conseguimento di una
del Sud, obiettivo primario ma non esclusi- pace sostenibile e di una cooperazione fra
vo dell’azione dei MLO, occorre sottolinea- le due parti. La crisi economica che attana-
re come lo SPLA costituisca, di per sé, un glia i due Paesi può costituire un’opportuni-
problema per il governo di Juba, in quanto tà per l’Occidente per far convergere i due
risulta fortemente sovradimensionato Paesi verso un medesimo obiettivo di coo-
rispetto all’effettiva sostenibilità consentita perazione, in cambio di concreti aiuti finan-
dalla ancor fragile economia dello Stato. ziari. Il Sudan del Sud, nonostante le nume-
Ulteriore preoccupazione per l’apparato rose difficoltà che lo affliggono e le molte
governativo, lo SPLA nasce come Esercito contraddizioni interne, è un Paese affasci-
di ribelli, portandone ancora i tratti caratteri- nante e carico dell’entusiasmo tipico di
stici che si concretizzano nella fedeltà alla colui che, per la prima volta nella sua storia,
propria tribù prima ancora che allo Stato. sente di poter essere l’artefice del proprio
Per completare il quadro, l’Esercito appare futuro dal momento in cui si è affrancato
malamente equipaggiato, scarsamente dallo stretto giogo da cui si sentiva oppres-
addestrato e la disciplina non può essere so. La fase per il consolidamento della
definita ferrea, anche se, tuttavia, negli nuova società sud sudanese deve ancora
Ufficiali traspare entusiasmo e la volontà di cominciare, stadio al termine del quale la
raggiungere un adeguato livello di profes- democrazia sarà percepita come l’unica
sionalizzazione. La componente militare alternativa politica praticabile – the only
della UNMISS, nelle regioni ove i rapporti game in town – parte integrante della vita
con lo SPLA sono giunti a livelli di fiducia sociale, istituzionale e perfino psicologica di
reciproca e adeguata collaborazione, ha una popolazione le cui due ultime genera-
iniziato un programma di training su mate- zioni sono cresciute nella guerra. Le poten-
rie militari per la crescita professionale che zialità per uno sviluppo florido e rapido
si affianca alle attività intraprese dalla com- sono evidenti: con il suo fertile terreno, irri-
ponente civile della missione. gato dall’acqua che scorre in abbondanza
nella stagione delle piogge e con la nota ric-
CONCLUSIONI chezza di materie prime del suo sottosuolo,
la nuova Repubblica africana ha tutti i
Il problema dei due Sudan non è unico in numeri per costruirsi un futuro sereno e pro-
Africa ma sicuramente rappresenta uno dei spero.
più complicati a causa di fattori esterni ed □
61
STORIA
FRANCESCO NULLO:
UN EROE GARIBALDINO
CADUTO IN TERRA POLACCA,
NEL 150° ANNIVERSARIO
del Generale di Divisione (c.a.) Giovanni BUCCIOL
D
a qualche anno è trascorso il due- Francesco Nullo (immagini concesse da: Fon-
centesimo anniversario della dazione Bergamo nella storia onlus - Archi-
vio fotografico Sestini).
nascita di Giuseppe Garibaldi, ma
non si può non rammentare la gran parte
che il Generale ha avuto anche nella terra polacca.
vicenda dell’eroe bergamasco, di cui ricor- Se la Marina Militare ha dedicato
re il centocinquantennale del sacrificio in all’Eroe dei Due Mondi il nome di un
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STORIA
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Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
secondo cui un tale atto avrebbe portato Garibaldi rendesse concreta questa pre-
guerra alla Russia, alla Prussia ed sunta insurrezione ungherese in contem-
all’Austria, compromettendo l’appoggio poraneità con quella polacca ed il gover-
internazionale alla nostra agognata unità no italiano gli avrebbe espresso sostegno
(3). in via definitiva» (4).
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STORIA
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STORIA
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Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
no, sordo agli incitamenti a ripararsi. «Le crazia russa e per questo obbligata a
palle mi conoscono», risponde, ma una sospendere le pubblicazioni». «Dall’idea di
palla che non conosceva il suo cavallo lo fa nazione», conclude Spadolini, «che può
stramazzare a terra ed un’altra lo centra al vivere e progredire solo nella democra-
cinturone e al cuore. «Madonna, Nullo!», zia, si sale verso un’idea dell’Europa,
urla Caroli. «So mort!» sussurra Nullo e che resta per tutti noi l’ideale attorno a
spira. Il suo corpo viene abbandonato e la cui lavorare, in questi anni di grandi in-
colonna si spezza in due tronconi: uno rie- quietudini, di grandi conflitti, ma anche
sce a guadagnare la frontiera, l’altro rag- di grandi speranze».
giunge Slowkow e, inseguito dai russi del
Generale Principe Szaskowskoj, viene cat-
turato. È il Principe stesso che salva i gari- NOTE
baldini bergamaschi dal massacro; egli
invita il Caroli a riconoscere la salma del (1) Il Cacciatorpediniere viene impostato nel can-
Nullo, «gli fa funerali e gli rende onori mili- tiere Quarnaro di Fiume nel 1924, varato nel ‘25,
tari come a generali pari suo». Nelle tasche completato nel ‘26 e perso nel 1940. Dislocava a
del valoroso deceduto si trova questo mes- pieno carico 1 580 t, era armato di 4 pezzi 76/40 e
saggio per gli italiani: «Se io morrò, ricor- 4 da 76/30 e di 4 tubi lanciasiluri da 450 mm. Aveva
datevi per quale causa sono morto, ed il un equipaggio di 69 uomini.
mio ultimo grido anche in Polonia sarà: (2) Bortolo Belotti: «Storia di Bergamo e dei berga-
viva l’Italia!». maschi» - Bergamo-Bolis 1989.
I prigionieri saranno poi inviati ai lager in (3) L’opposizione della sinistra di De Pretis denun-
Siberia. Il Caroli vi morirà nel maggio del cia l’agonia di ogni fede nel nostro Paese, incapa-
1865, felice di aver ricevuto la visita, oltre ce d’interventi generosi verso uno Stato, «le cui
che del fratello, anche di Giuseppina ossa dei figli biancheggiano in tutti i campi di batta-
Raimondi (8). glia europei, non esclusi quelli italiani». È scritto da
Alfonso Vajana in «Francesco Nullo, la sua
Bergamo, i suoi tempi» Milano, - Quaderni di poe-
CONCLUSIONI sie -, I939.
(4) Queste ed altre notizie «tra virgolette» sono trat-
In merito agli avvenimenti in Polonia, il te da alcuni documenti raccolti da Adriana Bortolotti
compianto Senatore Giovanni Spadolini nell’Archivio del Museo Storico di Bergamo.
ebbe a scrivere: «Caduto da valoroso per (5) Nelle sue memorie, Abba scrive: «Par loro
una causa santa, in nome di libertà, virtù ed d’aver ancora intorno l’orgia di villani, di soldati, di
eroismo, come scrisse Garibaldi alla madre frati che uccidevano al grido di viva Francesco II e
per esprimerle il suo affetto e la sua simpa- viva Maria»,
tia, Francesco Nullo col suo sacrificio ribadì (6) Giuliana Donati Petténi: «Francesco Nullo,
il legame esistente fra i due Risorgimenti, cavaliere della libertà» Bergamo, - Bolis, - 1963.
quello italiano e quello polacco, in nome (7) «Caporale, ho fatto un prigioniero», dice il sol-
della costante e strenua rivendicazione del- dato, «Portalo qui», gli intima il superiore. «Non
l’identità nazionale». Ricordando, poi, che posso, mi tien saldo» replica il soldatino.
nel 1833 l’Austria soppresse l’Antologia di (8) Giuseppe Locatelli Milesi: «La spedizione di
Vieusseux, il Senatore così continua, «Fu Francesco Nullo in Polonia. Nella Siberia orrenda»
la prima rivista italiana a battersi per i dirit- - Milano, - A. Vallardi 1933.
ti del popolo polacco oppresso dall’auto- □
69
STORIA
U
n secolo è trascorso dalla firma Guerra italo - turca: i soldati sostituiscono le
del Trattato di pace di Losanna; tende con baracche provvisorie, a Bengasi.
era il 18 ottobre del 1912 e con la
fine delle ostilità l’Italia guadagnava quel
prestigio internazionale, che era stato sconfitta della battaglia di Adua del 1°
offuscato dalla prima impresa coloniale marzo 1986. La guerra contro l’Impero
in Africa orientale, culminata con la Ottomano per la conquista della
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Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
Tripolitania e della Cirenaica era stata militari per poi arrivare a 100 000, che
pianificata segretamente con le diploma- nel breve tempo riuscì ad impadronirsi di
zie occidentali; il Ministro degli Esteri quasi tutta la fascia costiera libica.
Marchese Antonino di San Giuliano sti- Con il pretesto di violenze subite da
pulò accordi segreti che aprirono la stra- cittadini italiani nella Cirenaica e in
da all’azione militare. Tripolitania, il 29 settembre del 1911,
Secondo gli studi degli Stati Maggiori l’Italia dichiara guerra all’Impero
di allora, la guerra si sarebbe conclusa Ottomano e la Regia Marina si mosse
in breve tempo e con dei costi economi- per sorprendere le navi da guerra turche
ci e umani limitati. La campagna militare ancora all’ancora nelle basi navali.
venne studiata e preparata con una L’effetto sorpresa riuscì e gran parte del
certa cura dal premier Giovanni Giolitti, potenziale bellico ottomano venne affon-
per cui in pochi mesi di sforzo bellico si dato negli attacchi lanciati al porto di
realizzò l’occupazione militare della Beirut e nel Mar Rosso.
Libia, con le sue due grandi regioni: la L’operazione Libia iniziò nel mese di
Tripolitania e la Cirenaica. ottobre. La perfetta sinergia Regia
La guerra contro l’Impero Ottomano, Marina - Esercito permise lo sbarco delle
innescò negli anni successivi un effetto truppe con limitatissime perdite. L’azione
devastante, che provocò il crollo della militare iniziava sempre con il bombar-
«Sublime porta», con le rivolte nei damento dal mare delle fortificazioni
Balcani e in Grecia. In Italia, tutti canta- costiere; il maggiore calibro delle pos-
vano «Tripoli bel sol d’amore»; in effetti senti navi italiane riduceva al silenzio la
la Guerra italo - turca è rimasta nell’im- fragile risposta ottomana. Le truppe otto-
maginario collettivo come un momento mane e indigene, dopo una composta
felice della giovane Italia, che portò il reazione avevano l’ordine di ritirarsi nel-
Regno Sabaudo nel contesto delle gran- l’entroterra, per poi colpire gli italiani con
di potenze europee. rapide azioni di disturbo, che continuaro-
Nel percorso storico della Nazione no anche dopo il Trattato di pace firmato
Italia, la guerra incise profondamente e a Losanna.
creò un’eccellente base su cui poi si svi- Durante il breve conflitto bisogna ricor-
lupparono gli eventi successivi, a comin- dare l’impiego di nove aeroplani, inizial-
ciare da quelli bellici della Prima guerra mente usati per l’osservazione e poi
mondiale. Non è appropriato parlare di anche per le fotografie aeree e a segui-
guerra perché è stato un conflitto colonia- re i primi bombardamenti azionati ma-
le e d’invasione, ma oggi noi possiamo nualmente. Nasceva la prima Aviazione
analizzarlo con il dovuto distacco e obiet- militare italiana. Da ricordare che non
tività, cercando di analizzare con cautela tutti erano dei piloti con le stellette, alcu-
le vicende che ci portarono a conquistare ni erano dei volontari che si prestarono
quella assolata terra nordafricana, strap- alla causa coloniale. Si videro anche i
pandola alla Turchia. primi camion adibiti al trasporto della
La preparazione del conflitto è stata truppa e dei materiali che, non soppor-
una felice sinergia delle Forze Armate, tando la polvere del deserto, vennero
l’intervento militare venne preparato con inizialmente accantonati per poi essere
largo anticipo e con l’impiego di un’ar- riutilizzati con opportuni accorgimenti
mata composta inizialmente da 35 000 tecnici.
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STORIA
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Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
73
STORIA
LE TRINCEE QUALI
FORTIFICAZIONI CAMPALI
DURANTE LA GRANDE GUERRA
del Maggiore Stefano ELISEO
in servizio presso il Comando Militare Esercito Friuli Venezia Giulia
I
l primo conflitto mondiale ha inciso animato da grande fervore soprattutto nei
notevolmente nella storia dell’Italia e circoli intellettuali di Austria e Germania,
più in generale in Europa, sancendo la mentre il panorama politico vedeva le
fine degli Imperi e la nascita degli Stati grandi potenze europee schierate in bloc-
Nazionali. chi contrapposti e in alleanze che rende-
Nel 1914 il clima culturale europeo era vano l’equilibrio quanto mai precario.
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Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
75
STORIA
Postazioni di alta montagna, dove gli elementi campo di battaglia». Non solo durante la
dell’organizzazione difensiva si adattano al Grande Guerra vennero realizzati lavori di
terreno e la natura è spesso il primo avversa-
rio da combattere. La linea del fronte italo- fortificazione campale ma si conoscono
austriaco correva in larga parte ad alta quota, esempi di trincee realizzate sin dai tempi
in regioni dove nessuno aveva ma immagina- dei persiani di Ciro e di Dario: si sa infatti
to che gli uomini potessero vivere e combatte-
re indifferenti al volgere delle stagioni. che a Gaugamela il campo di battaglia
venne preparato eseguendo lavori di
scavo e innalzando fortificazioni. Con
essere superata solo attraverso una Cesare la fortificazione campale acquistò
gigantesca azione risolutiva….» (1). grande importanza per la creazione di
posizioni fortificate.
L’introduzione delle armi da fuoco e la
TIPOLOGIA DI TRINCEA E CARATTE- loro continua evoluzione tecnica rese
RISTICHE COSTRUTTIVE pressoché indispensabile il ricorso alla
fortificazione campale e la concezione di
Origini storiche lotta in campo aperto si ridusse ad
un’area attorno alle fortezze riducendo
La costruzione delle trincee rientra in un così l’ampiezza del campo di battaglia. Il
ramo specifico dell’arte militare chiamata Vauban (2), creando e modificando molte
in particolare «fortificazione campale», piazzeforti, adattandole al terreno, diede
del capitolo relativo ai così detti «lavori sul origine alla tecnica per l’espugnazione
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Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
progressiva delle fortezze eseguita con della guerra d’oriente del 1853 e nel corso
l’impiego della zappa e del cannone. della guerra civile americana. A partire
Conseguentemente alla Rivoluzione dalla seconda metà dell’ottocento, la rea-
Francese e alla costituzione degli Eserciti lizzazione di armi dotate di sempre mag-
nazionali, le tecniche del combattimento giore cadenza di tiro e potenza di fuoco
fuori dalle fortezze subirono ulteriori modi- resero necessario il ricorso a fortificazioni
fiche in funzione dell’aumentato numero interrate che avevano lo scopo di dare
dei combattenti. una maggiore protezione ai combattenti.
Fu con Napoleone che i «lavori sul Si cercò, così, di conciliare due esigenze:
campo di battaglia» e lo sfruttamento la prima era quella di sfruttare le nuove
delle possibilità offerte dalla fortificazione armi da fuoco, la seconda era quella di
campale assunsero un ruolo fondamenta- ottenere, il più possibile, una ottimale
le proprio in ragione delle grosse masse copertura dal tiro nemico, tutto ciò rima-
di combattenti che si affrontavano. Le tec- nendo ancorati al terreno per sfruttarne le
niche della fortificazione campale venne- caratteristiche morfologiche (3). Per rea-
ro ulteriormente perfezionate nel corso lizzare ciò era necessario soddisfare due
principi costruttivi: il primo era quello di
ottenere una buona postazione che con-
La siepe di filo spinato antistante alla trincea in sentisse l’osservazione del nemico, il
un’immagine emblematica della situazione di secondo era connesso con la necessità di
stallo che si determinò ben presto anche sul mantenere un'adeguata copertura dal
fronte italiano, non appena l’avanzata oltre
frontiera andò a urtare contro l’organizzazione fuoco avversario. Era necessario, dun-
difensiva predisposta dall’avversario. que, defilare le proprie posizioni dalla
77
STORIA
vista del nemico mantenendo, comunque, gli elementi attaccanti e un’azione di fuci-
adeguate possibilità di comunicazione e leria contro la trincea nemica.
circolazione delle proprie truppe anche Peculiare era la situazione degli scavi in
sotto il fuoco nemico. Era necessario, montagna dove le caratteristiche del ter-
però, creare degli ostacoli, che impedis- reno rendevano le opere di scavo partico-
sero, intralciassero e ritardassero i movi- larmente difficoltose e complesse. Si pre-
menti dell’avversario (4). ferì quindi sfruttare tutte le pieghe del ter-
Quando nel 1914 esplose il conflitto, reno per ottenere un appoggio per la linea
l’Europa venne attraversata da nord a sud difensiva e un riparo dal tiro nemico.
da due interminabili ordini di trincee: la Allo scopo di proteggere le pareti delle
prima correva, ininterrotta, dal Belgio alla trincee dagli effetti delle piogge (allaga-
Svizzera e costituiva il così detto fronte mento) e per evitare il franamento delle
occidentale o fronte franco-britannico-ger- pareti si ricorse, ove possibile, al loro rive-
manico mentre la seconda trincea, a stimento con legnami e graticci. Per
oriente della prima, era il fronte austro- aumentare l’impenetrabilità del trincera-
russo-serbo-rumeno. Il 24 maggio 1915, mento venivano posti sul ciglio dello
per effetto dell’entrata in guerra dell’Italia scavo ostacoli passivi come reticolati di
si aprì un altro fronte, quello italo-austria- filo spinato o cavalli di frisia che avevano
co, che si sviluppava per oltre 600 chilo- il compito di arrestare gli attaccanti fatti
metri, dallo Stelvio al mare. poi oggetto al fuoco dei difensori.
Questo fronte, prevalentemente monta- Sarebbe stata infatti necessaria una
no, in alcuni tratti raggiungeva i 3 000 forte concentrazione di fuoco di artiglieria,
metri e solo negli ultimi 90 chilometri (da soprattutto di grosso calibro, per ottener-
Gorizia al mare) si presentava semi pia- ne la parziale distruzione o quanto meno
neggiante e parzialmente sopraelevato l’apertura di varchi. Si usò inoltre l’accor-
rispetto alla bassa pianura friulana. tezza di costruire la linea non con anda-
Su questi quasi 90 chilometri finali di mento rettilineo ma a zig zag allo scopo di
fronte, tra il 1915 e 1917, vennero com- assicurare alle truppe una migliore prote-
battute 11 tra le battaglie più sanguinose zione dal tiro di artiglieria e rendendo dif-
della guerra sul fronte italiano. ficoltosa l’osservazione all’avversario.
Questo accorgimento dava ai difensori
Costruzione e dimensione manufatto un’ulteriore possibilità e cioè quella di
effettuare un tiro incrociato di fucileria e
Da punto di vista costruttivo, le trincee armi automatiche che aveva lo scopo di
erano realizzate come fossati profondi disorientare l’avversario.
circa due metri, di larghezza variabile, Mentre il concentramento del fuoco
con la fronte rivolta in direzione delle d’artiglieria sulle prime linee nemiche era
postazioni nemiche e che seguiva l’anda- una tecnica impiegata per manovre in
mento del terreno. campo aperto, per offensive eseguite in
Teoricamente la sponda fronteggiante il spazi limitati si preferiva impiegare tubi di
nemico avrebbe dovuto avere alla base gelatina esplosiva posti direttamente
un gradino lungo tutta la lunghezza dello sotto il reticolato. Ciò esponeva ovvia-
scavo avente la funzione di consentire mente i soldati al duplice rischio di essere
alle vedette l’osservazione della linea individuati durante l’avvicinamento al reti-
nemica, per eseguire un tiro mirato contro colato e, soprattutto, di notte durante
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Dalla pubblicazione del Comando del Corpo di orale…Questo sistema era detto “fogu a
Stato Maggiore - Ufficio Difesa dello Stato, intro”...» (5).
Norme complementari all’istruzione sui lavori
del campo di battaglia, circolare n. 250 in data Dietro la trincea di prima linea ne veni-
10 febbraio 1915. vano realizzate, se possibile, altre due
poste a distanza variabile dalla prima in
relazione alla morfologia del terreno.
l’operazione di accensione della miccia. Queste due linee avevano lo scopo di
Infatti, di notte il bagliore dello «zolfanel- conferire profondità allo schieramento
lo», utilizzato per l’accensione della miccia, garantendone la tenuta.
produceva un bagliore in grado di permet- Dei «camminamenti» collegavano tra
tere alla sentinella nemica di individuare i loro le linee successive. In particolare,
posatubi, di puntare e di fare fuoco. avevano il compito di consentire alle trup-
«…I sardi della Brigata Sassari ovviaro- pe quei movimenti tattici e logistici neces-
no a quest’ultimo inconveniente muoven- sari alla vita della trincea mantenendo il
do dalla trincea con un sigaretto acceso e personale al riparo dal fuoco e dalla
con la brace all’interno del cavo osservazione del nemico.
79
STORIA
In terreno roccioso si compensava con i sacchi Erano differenti i presupposti sui quali ci si
a terra la diffoltà di scavo. basò per eseguire i lavori di rafforzamen-
to. Era implicito, infatti, che agli italiani
spettasse l’onere dell’offensiva in quanto
Allo scopo di consentire ai soldati in la guerra era stata dichiarata da noi e a
linea, ma non impegnati nella vigilanza, tale scopo le nostre trincee più che opere
il riparo dalle intemperie e il riposo, di ingegneria dovevano essere opere
all’interno delle trincee vennero realiz- speditive che servivano da «testa di
zati dei ricoveri costruiti come nicchie. ponte» per l’assalto alla linea nemica.
Questi venivano attrezzati con materiali Come scrisse Luigi Barzini (6), ... «Il
di fortuna che avevano il duplice scopo campo di battaglia italiano fu certamente il
di renderli, se possibile, più vivibili e, più aspro tra i campi di battaglia europei e
nello stesso tempo, più resistenti alle il continuo incessante scavo di trincee fu
esplosioni. terribilmente faticoso quanto necessario.
Dopo la 4a battaglia dell’Isonzo, con l’ar- A questo impegno le truppe non si sot-
rivo della stagione invernale l’attività ope- trassero mai perché compresero, sin da
rativa giunse ad una fase di stallo. Fu in subito, che la trincea era l’unico salvacon-
questo periodo che, sia da parte italiana dotto che poteva, in parte, garantire l’inco-
che da parte austriaca, si procedette a lumità e quindi il ritorno a casa…».
lavori di rafforzamento delle prime linee. Dal canto loro gli austriaci avvertivano
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Rassegna dell’Esercito on line n. 2/2013
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STORIA
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erano il freddo e le piogge che trasformava- ripetitività, giorni tutti uguali durante i quali
no le trincee in autentici acquitrini: in tali venivano compiuti gesti sempre uguali
condizioni le truppe erano esposte anche che si susseguivano con estenuante
all’insorgenza e alle diffusione di gravi epi- monotonia. Gli assalti o il momento del-
demie e malattie da raffreddamento. l’avvicendamento per il riordino in secon-
Spesso le trincee di prima linea correva- da linea interrompevano questa monoto-
no parallelamente e a non più di cinquanta nia. La ripetitività quotidiana divenne
metri da quelle austriache: la necessità di quindi modello di vita per il fante che, a
costruire tali linee su terreni caratterizzati causa di questa monotonia cominciò ad
da forte contro pendenza creava degli ammalarsi di depressione.
«angoli morti» per l’artiglieria nemica; per Il mondo dei combattenti, per lo più gio-
contro tale caratteristica consentiva ai vani, era limitato allo spazio tra le trincee,
nemici il lancio di grossi sassi a mo’ di quindi il ritmo di vita veniva scandito dalla
valanga. ripetitività dei gesti interrotta dalle azioni
All’interno delle trincee trovavano siste- di offensiva e dal continuo rischio di mori-
mazione anche comandi a livello compa- re. L’unico desiderio, allora diventava
gnia e battaglione, collegati, telefonicamen- quello di sperare in una morte rapida e
te, con i comandi sovraordinati e con gli senza sofferenze.
schieramenti delle artiglierie orientate a
favore. NOTE
Oltre ai danni provocati ai collegamenti
telefonici dalle granate, soprattutto in mon- (1) P. Pieri: «La Prima Guerra Mondiale 1914-
tagna, vi era il problema dei danni causati ai 1918» Roma, Stato Maggiore Esercito 1986,
cavi telefonici dai fulmini che essi stessi atti- p.22.
ravano. Tutto ciò creava continue interru- (2) Sebastian Le Preste De Vauban: militare
zioni nelle comunicazioni complicando ulte- francese, uno dei più grandi ingegneri militari
riormente lo svolgimento delle operazioni di tutti i tempi.
belliche e rendendo necessarie continue (3) Capitano G. Del Giudice: «Fortificazione.
opere di riparazione e ripristino delle linee. Cenno storico, evoluzione della fortificazione
durante la guerra mondiale, la fortificazione
Vita da Trincea nell’avvenire», «Rivista di artiglieria e genio»
del 1926.
Teatro delle operazioni per il primo anno (4) Tenente Colonnello G. Forni: «Sviluppi Della
di guerra furono gli ultimi novanta chilo- Fortificazione Campale nella presente Guerra»,
metri di fronte che correvano da Gorizia al «Rivista di artiglieria e genio del 1917».
mare e che assorbivano, proporzional- (5) L. Cadeddu: «Sa Vida Pro Sa Patria -
mente, il maggior numero di forze. Storia della Brigata Sassari nella guerra del
Il servizio in prima linea non consisteva 1915» Ed. Gaspari, Udine, 2008.
in un continuo susseguirsi di fucilate inter- (6) Luigi Barzini, l’inviato di guerra più noto del
calate da salve d’artiglieria e soprattutto secolo scorso che nel 1915-18 fu corrispon-
non vi erano combattimenti giornalieri a dente da diversi fronti del primo conflitto mon-
cui sottostare e men che meno offensive diale.
o difensive periodiche da preparare o
subire. □
La vita da trincea era una snervante
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ASTERISCHI
LA CYBERWAR COME
STRUMENTO DI MINACCIA
GLOBALE
del Maggiore Nicola GRAMMATICO
in servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa - III Reparto
L
’enorme diffusione e utilizzo dei pate delle vere e proprie cellule sparse
sistemi informatici nella realtà nei Paesi a «rischio terroristico elevato»
quotidiana, in ambito militare, che studiano, creano, testano e attacca-
economico ecc., ha aperto nuovi scena- no quotidianamente i siti e le reti infor-
ri e generato nuovi strumenti per com- matiche mondiali civili e della difesa. Il
promettere la globalità delle attività loro scopo è quello di creare delle ineffi-
mondiali. A tal proposito si sono svilup- cienze, di carpire informazioni che pos-
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sano minacciare il normale andamento mente per generare un’azione non auto-
delle attività nonché costituire una seve- rizzata, spesso dannosa all’interno del
ra minaccia per il Paese attaccato. La computer.
minaccia informatica oggi si può suddivi-
dere in due categorie, come di seguito
specificato: TIPI DI MALWARE
• la prima correlata ai «personal compu-
ter», consistente in software e pro- Fanno parte dei malware: Virus, Worm,
grammi dannosi; Trojan, Rootkit, Spyware, Adware e
• la seconda correlata agli utilizzatori Polymorphic malware. Ormai sono tal-
«users», ovvero particolari tecniche mente diffusi che è difficilissimo distin-
che manipolano gli utenti e li inducono guerli se non solo per i differenti scopi che
a compiere intenzionalmente azioni ognuno di questi si propone. Il termine
(che di solito non fanno) tese a far rila- virus spesso è usato erroneamente per
sciare informazioni sensibili. descrivere tutto ciò che danneggia il
Alla prima categoria appartengono i nostro personal computer, ma in realtà si
cosiddetti malware, alla seconda i social tratta di una piccola applicazione o una
engineering e i phishing. Il malware, stringa di un codice il cui scopo fondamen-
ovvero MAL-icious soft-WARE, è un pro- tale è trovare un «computer ospitante» per
gramma creato o modificato deliberata- riprodursi e diffondersi in rete all’insaputa
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ASTERISCHI
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computer di un ignaro utente attraverso non ultimo per danaro. Infatti internet
le attività di «ingegneria sociale» di cui risulta essere un’enorme miniera.
parleremo più avanti. Recentemente una nota rivista di infor-
L’adware è un programma creato per matica ha pubblicato le tariffe degli hac-
lanciare annunci e per reindirizzare la ker trovate su un forum specialistico in
pagina web verso siti promozionali, internet di seguito riportate:
spesso si trovano in software freeware o Typical prices in hacker forums :
shareware. Di solito non sono una • $ 1,000 a $ 5,000: per un Trojan che tra-
minaccia. sferisce fondi attraverso conti on-line.
Infine, rientra nella categoria il poly- • $ 500: per ogni programma di clona-
morphic malware, il malware più perico- zione carte di credito con PIN.
loso perchè muta costantemente pas- • $ 80 a $ 300: per un programma che
sando da worm a trojan a malware risul- modifichi i dati di fatturazione,
tando difficile da eliminare e soprattutto account, indirizzi, data di nascita.
da individuare per i moderni sistemi di • $ 7 a $ 25: per ogni numero di carta
sicurezza. credito con il codice di sicurezza e
Il social engineering, ovvero lo studio data di scadenza carpite.
del comportamento individuale abituale • $ 7: per ogni PayPal o eBay account
di una persona per carpirne delle infor- con password carpito.
mazioni, in informatica è l’unica possibi-
lità che un individuo ha di trovare un
bug, una crepa, per poter attaccare un METODI DI DIFESA
sistema quando questo è inattaccabile
dal punto di vista tecnico. Così, attraver- I metodi per contrastare queste mi-
so l’inganno si cerca di carpire pas- nacce sono limitati all’installazione di
sword, accessi e dati sensibili. Rientra antivirus e di software di sicurezza che
in questa categoria il cosiddetto phi- ultimamente riescono a monitorare,
shing ovvero un sistema di e-mail finte scansionare, proteggere e disinfettare il
dove vengono chiesti dei dati con l’in- sistema dai virus, dai worms e dai mal-
ganno, di solito per ricevere un premio o ware, a bloccare gli adware e gli spywa-
per controllare un’anomalia. re ma non riescono a rimuovere i rootkit
già precedentemente installati, né rie-
scono a proteggere dal social enginee-
CAUSE DEI MALWARE ring. L’antivirus in un sistema è essen-
ziale e aiuta a mantenere elevata la
Le motivazioni che portano a creare e sicurezza ma non la garantisce al
diffondere i malware sono molteplici. 100%. Pertanto per ottenere una corni-
Occorre innanzitutto partire dal fatto che ce di sicurezza elevata occorre mante-
chi genera un malware è uno specialista nerlo sempre aggiornato e essere sem-
informatico, che molto spesso lo diffon- pre attenti alle e-mail di social enginee-
de per testare il suo livello, per far sape- ring. Infatti, oltre agli antivirus il primo
re che è in grado di colpire il sistema, metodo di sicurezza essenziale è l’edu-
per migliorare la sua reputazione o cazione e l’attenzione dell’utilizzatore
dimostrare il suo prestigio agli altri hac- che deve essere sempre pronto a
ker, a volte anche per uno scherzo e respingere il social engineering.
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Sala operativa allestita in occasione dell’opera- web o una rete, al limite delle prestazio-
zione «Gran Sasso» - Sisma Abruzzo 2009. ni, lavorando su uno dei parametri d’in-
gresso, fino a renderlo non più in grado
di erogare il servizio. In pratica è un
DISTRIBUTED DENIAL OF SERVICES genere di attacco nel quale i cosiddetti
pirati (crackers) attivano un numero ele-
Molti virus sono passati alla storia per vatissimo di false richieste da più mac-
l’enorme diffusione e il maggior numero chine allo stesso server, in questo modo
di PC messi fuori uso all’interno di una il provider «affoga» letteralmente sotto
rete e non. Ma oggi il mondo informatico le richieste e non è più in grado di ero-
è sempre più in evoluzione così come lo gare i propri servizi, risultando quindi
sono le tecniche di difesa, tanto che gli irraggiungibile. Per rendere più efficace
hacker «professionisti» hanno sviluppa- l’attacco in genere vengono utilizzati
to e perfezionato delle azioni improvvise molti computer inconsapevoli (zombie)
sempre più efficienti e difficili da contra- da svariate parti del mondo sui quali
stare, in una parola il cosiddetto DDOS precedentemente è stato inoculato un
(Distributed Denial Of Services) letteral- programma appositamente creato per
mente negazione distribuita dei servizi. questi attacchi e che si attiva ad un
Si tratta di un attacco informatico che comando proveniente dal pc (master)
cerca di portare il funzionamento di un del cracker creatore. Quindi, migliaia di
sistema informatico che fornisce un PC violati da un cracker, producono
determinato servizio, ad esempio un sito inconsapevolmente e nello stesso istan-
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SCRIPT KIDDIE
RECREATIONAL HACKER
CYBER ACTIVIST
CRIMINALITÀ
ORGANIZZATA
ORGANIZZAZIONI
TERRORISTICHE
STATI
NAZIONI
MINACCIA
INTERNA - USER
degli Stati Uniti ha elaborato una classi- di solito motivati da curiosità di testare
ficazione in merito stabilendo attori e il proprio livello o la propria invenzione
scopo. per poi vantarsene nel mondo della
Si riconoscono: pirateria, di solito singoli o piccoli
• Script kiddie: ovvero hacker che si gruppi.
limitano ad utilizzare sistemi, tecniche, • Cyber Activist: attivisti professionali
codici e programmi ideati da altri, e che posseggono un’alta esperienza e un
che si dilettano a seguire pedissequa- alto livello informatico usati per attacchi
mente le istruzioni, copiando/modifi- DDOS o per schernire alcuni siti.
cando leggermente gli script, facendo • Criminalità organizzata: hacker di
intendere di essere grandi guru dell’in- medio-alto livello che in cambio di
formatica. Di solito piccoli gruppi o sin- moderni sistemi e di protezione lavorano
goli hacker alle prime armi. per una grande organizzazione crimina-
• Recreational Hacker: hacker che le per la cifratura di sistemi, per carpire
posseggono un alto livello informatico, codici e clonare carte di credito.
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rie e prendono un sacco di soldi». Robert Fisk: «Il martirio di una nazione.
Infatti, «dopo una litigata degna di un Il Libano in guerra», il Saggiatore S.P.A.,
abitante del Bronx sostenuta in un bar 2010, pp. 848, euro 35,00.
all’ennesimo commento all’ennesimo
lutto, ho deciso che la buffa vita fami-
liare e coniugale di un soldato qual- Il Libano, secondo il corrispondente del
siasi con tutte le sue banali difficoltà Times, Robert Fisk, è la descrizione storico-
dovesse essere raccontata. Perché si giornalistica della guerra civile in Libano e
sappia che questi soldati hanno un della storia travagliata del «Paese dei Cedri»
nome, una vita, una famiglia e un fino allo scontro tra Hezbollah ed Israele del
impegno più grande del comprensibile 2006.
a molti». Tra le descrizioni e le ricostruzioni dei
Anche in assenza di tragedie, comun- drammatici avvenimenti, il corrispondente
que, il prezzo da pagare è sempre britannico del Times intervista i principali
molto alto. Già al ritorno dalla prima protagonisti del complesso mondo libane-
missione, dopo quattro mesi di stres- se, Yasser Arafat, Bashir, Gemayel, Abbas
sante attesa, la moglie non ritrova più al – Mussawi, il Generale Aoun, Nabih
l’uomo che era partito: «Lo sguardo di Berri, Rafiq Hariri e Hassan Nasrallah.
quattro mesi prima, il suo sguardo, Il giornalista britannico però va oltre la rico-
non è più tornato e conoscersi di
nuovo è stato uno degli sforzi più
grandi che abbiamo fatto per amore
nostro e della nostra piccola». Non si
tratta quindi solo di fare fronte con
stile alle «cinque sfumature di bian-
co» derivanti da un matrimonio «a
part-time verticale», ma di sopportare
una condizione molto particolare che,
se accettata con umiltà e coraggio, si
trasforma in una grande lezione di
vita. Questa consiste nel riuscire a
non prendere sul personale e a non
portare il broncio ai disagi, ma a pren-
derli con ironia, anzi con autoironia.
Così, chiedendosi da dove tutto ciò
sia mai cominciato, la Tiralongo risale
fino ad Adamo: «in effetti, anche lui
era un soldato a modo suo, combatte-
va contro l’esercito di cavolate che
diceva Eva». Ed infine riconosce che,
inspiegabilmente ma innegabilmente,
«il masochismo è una delle doti delle
mogli dei militari!».
Lia Nardella
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RECENSIONI
struzione di quella che fu la guerra civile del tali e personale di ambasciata dalla metà
Libano e si addentra in un’antropologica ana- degli anni ‘80 fino ai primi anni ‘90.
lisi della società e della politica libanese, fatta Fisk vive in prima persona il sequestro del-
di complotti e repentini cambi di alleanze. l’amico e direttore Associated Press, Terry
Una società e un popolo accogliente che Anderson, protrattosi dal marzo del 1985 al
nel giro di trent’anni di guerra ha accolto e dicembre del 1991.
poi respinto, e in certi casi umiliato, i nume- Quasi tangibile anche per i lettori il clima di
rosi eserciti e contingenti multinazionali terrore che si respirava nella Beirut di que-
che hanno cercato di portare la pace e gli anni, in cui ogni vettura con a bordo
garantire stabilità al Libano. uomini con barbe lunghe poteva far pensa-
Fisk è spettatore diretto e duro critico del re a potenziali sequestratori.
drammatico intervento americano e di Il lavoro di Fisk si conclude cronologica-
quello francese a Beirut nel 1983 così mente con la guerra del 2006 in cui
come dei continui e indiscriminati attacchi l’Esercito israeliano si vide sbarrata la stra-
israeliani che fanno da filo conduttore sia da dalle organizzatissime milizie sciite di
nell’invasione del 1982 sia nel drammatico Hezbollah e il conseguente intervento
bombardamento di civili avvenuto a Qana dell’ONU ancora oggi presente in Libano.
nel 1996. Forte il messaggio che l’autore vuole tra-
Raccapriccianti le descrizioni dell’autore nel smettere nel contestare l’utilizzo del termi-
tentare di raccontare le scene di disperazio- ne terrorista adottato a senso unico e in
ne dei sopravvissuti al massacro perpetrato particolare da Israele nel definire i suoi
dalle milizie falangiste con il tacito assenso nemici. Per Fisk, infatti, l’uso del termine
dell’Esercito israeliano nel campo profughi terrorista andrebbe utilizzato per tutte le
palestinese di Sabra e Shatila nel 1982. milizie e per tutti gli attori che presero parte
Particolarmente duri i giudizi dell’autore alla guerra civile libanese e ai più recenti
nell’analizzare la condotta bellica e la poli- scontri del 2006.
tica delle cannoniere portate avanti dagli Allo stesso tempo contesta l’alternanza
Stati Uniti nel vano tentativo di sostenere il del termine guerrigliero/terrorista a
sempre più debole Amin Gemayel asse- seconda delle convenienze e delle lati-
diato dai drusi e dal nascente movimento tudini. Eguale condanna meritano per
di guerriglia composto da sciiti libanesi che l’autore gli attacchi suicidi contro le
costituirà l’ossatura di Hezbollah. Ambasciate americane e francesi da
Di segno nettamente opposto il giudizio di parte delle milizie sciite così come il
Fisk sul contingente italiano sotto il coman- bombardamento indiscriminato condotto
do del Generale Angioni che ben si con- dalle Forze Armate israeliane contro i
traddistinse nel cercare di comprendere le civili palestinesi e libanesi presenti in
sfumature della società libanese. una Base delle Nazioni Unite.
Al riguardo, l’autore ci tiene a precisare Gli spunti e le riflessioni di Fisk su que-
come il Generale Angioni avesse distribui- sta complessa e dibattuta tematica, così
to a tutti i militari impegnati in Libano un come il protrarsi dell’instabilità della poli-
opuscolo che riassumeva la storia del tica libanese, sono dei drammatici ricor-
«Paese dei Cedri» e analizzava le sue si storici ai quali gli uomini non hanno
confessioni religiose. ancora saputo dare una soluzione.
L’autore inoltre è testimone diretto dei
sequestri che colpirono giornalisti occiden- Luigino Cerbo
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RECENSIONI
alcuni membri di Hezbollah tra gli esecutori Giuliano Ferrari, Maria Maddalena
dell’attentato di Hariri. Ferrari: «Bestie da guerra», Gruppo
Gli stessi eventi della Primavera araba Albatros il Filo, Roma, 2012, pp. 406,
investono indirettamente Hezbollah, che euro 18,00.
si schiera a favore delle rivolte in Libia e
in Egitto ma in Siria sostiene l’alleato
Assad, atteggiamento questo che crea Una lunga e accurata ricerca per rende-
non pochi problemi alla credibilità del re il giusto e meritato riconoscimento a
movimento sciita in tutto il Medio Oriente. tutti gli animali che a qualsiasi titolo
La duttilità e la capacità di adattarsi ai sono stati impiegati nel corso dei con-
mutevoli scenari politici ed internazionali flitti umani. Proprio ad essi è dedicato
non sono però una novità per Hezbollah, questo interessante saggio, che propo-
come dimostrato in diverse occasioni. ne un argomento militare con un
Inizialmente, infatti, il Partito di Dio, nato approccio diverso dai soliti, scritto dal
durante la guerra civile libanese (iniziata Generale di Corpo d’Armata, ora in con-
alla metà degli anni ‘70 e terminata alla gedo, Giuliano Ferrari, già Comandante
fine degli anni ‘80) e in risposta all’inter- della Brigata «Julia», nonché autore di
vento israeliano nel «Paese dei Cedri», saggi di argomento storico, sociologico
non aveva assunto i tratti di partito politi- e militare, insieme alla figlia Maria
co e non si era confrontato con la politica
libanese.
Dalla prima metà degli anni ‘90, però,
Hezbollah ha iniziato progressivamente a
partecipare alle elezioni politiche, accet-
tando le regole del gioco.
Anche i proclami e gli obiettivi iniziali,
come quello di riproporre in Libano una
rivoluzione islamica, sono nel tempo sfu-
mati tanto che Hezbollah, nel corso degli
anni, si è alleato con il partito guidato del
cristiano maronita Aoun.
Se è vero che le minacce e gli intenti di
distruggere Israele non sono mai svaniti è
altrettanto vero che sul fronte interno
Hezbollah ha saputo costruirsi una credi-
bilità ed un consenso nazionale che lo
rendono un rilevante soggetto politico
libanese ben diverso da un semplice
braccio armato della Siria e dell’Iran.
Per queste ed altre ragioni Hezbollah è un
movimento ben più complesso da come lo
si può immaginare e difficilmente etichetta-
bile all’interno di tradizionali categorie.
Stefano Felician
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