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Riapre
il Museo
del Duomo
di Milano
a pag. 17
IL PRESIDENTE DEL CNI ARMANDO ZAMBRANO
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1 CN/MI
N. 9 - Settembre 2013 www.giornaleingegnere.it
Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architeti
a pag. 8 a pag. 18
FOCUS/
PORTI E AEROPORTI
MATERIALI/
Solare termico
EXPO 2015: MASSIMO IMPEGNO DA PARTE DEL GOVERNO pag. 2 LINEA DIRETTA CON GLI ORDINI pag. 14 STUDENTI ITALIANI SULLE PASSERELLE MONDIALI DELLA SCIENZA pag. 16
Fuori dagli schemi pi classici le scelte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Scienza e innovazione al Senato
Abbado, Cattaneo, Piano e Rubbia a Palazzo Madama
Parbuckling della Costa Concordia
AL VIA LA RASSEGNA MILANESE
alle pagg. 4-5
La sfida cost-effective
dellinnovazione edilizia
prof. ing. G.B. Zorzoli
L
a notoriet del DL 63/2013 indubbiamente do-
vuta alle misure ivi contenute, relative ai cosiddetti
ecobonus, la cui efficacia meriterebbe un provvedimento
che le rendesse permanenti, come daltronde sollecitato
dallo stesso Parlamento.
Tuttavia, basta la lettura della prima parte del titolo della
legge 90/2013 (Conversione in legge, con modificazioni,
del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, recante dispo-
sizioni urgenti per il recepimento della Direttiva
2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio
del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nel-
l'edilizia) per rendersi conto che con questo provve-
dimento legislativo si avvia finalmente anche in Italia
un processo di trasformazione edilizia ed energetica,
destinato a modificare radicalmente entrambi i settori.
Secondo la Direttiva 2010/31/UE, gli Stati membri de-
vono infatti adottare, a livello nazionale o regionale,
una metodologia di calcolo della prestazione energetica
ENERGIA
MADEexpo punta
sul rilancio delle costruzioni
Davide Canevari
Intervenendo sul nostro Giornale
in occasione della presentazione
dell'edizione 2013 di MADEexpo,
Andrea Negri, presidente di questa
prestigiosa manifestazione, fa il
punto della situazione e illustra
le sue proposte.
Roberto Di Sanzo
Un Convegno per scoprire ruoli
e potenzialit dei Collegi.
Di questo parla lingegner
Bruno Finzi, presidente del
Collegio Ingegneri e Architetti
di Milano e direttore
responsabile del nostro Giornale.
Lorgoglio di essere ingegneri
segue a pag. 3
Ora un progetto per la sicurezza
e lefficienza dei porti italiani
ECONOMIA E MERCATI
Un action plan
per il sostegno
della siderurgia
Ora serve uno sforzo comune per la messa in sicurezza dei porti italiani. Armando
Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, non si limita a
compiacersi del ruolo svolto dalla categoria nella vicenda Concordia, ma va oltre
e annuncia unimportante iniziativa: Stiamo effettuando un monitoraggio dei
porti italiani per verificarne lefficienza e laffidabilit: i nostri esperti offriranno
quindi alle istituzioni uno strumento prezioso per individuare strategie e soluzioni
condivise al fine di rendere il sistema portuale italiano competitivo con le pi
importanti strutture internazionali. E ancora: E necessario accelerare le pro
cedure che hanno bloccato sino ad oggi ladozione dei piani portuali. Allo stesso
tempo credo che lunica soluzione per avere un sistema moderno e concorrenziale
sia mettere in rete le strutture, creare un sistema unico efficiente, fatto di com
petenze e conoscenze condivise. Spesso i porti italiani lavorano come entit se
parate; un errore che non va pi commesso.
prof. ing. Pierangelo Andreini
Secondo lOCSE, la produzione mon
diale dacciaio dovrebbe arrivare a
2,3 miliardi di tonnellate entro il
2025. Una crescita di quasi un mi
liardo rispetto al 2010, grazie allin
cremento della domanda del settore
delle costruzioni (edilizia e infra
strutture), dei trasporti, della mec
canica ed elettromeccanica, prove
niente soprattutto dalle economie
emergenti.
segue a pag. 6
Pierfrancesco Gallizzi
L
e nomine dei senatori a vita
ci rendono orgogliosi come
ricercatori e confermano lattenzio
ne del Presidente della Repubblica
per il mondo della ricerca scientifi
ca, cos il presidente del Consiglio
nazionale delle ricerche, Luigi Nico
lais, ha commentato la notizia
del conferimento della carica di se
natore a vita a Claudio Abbado, Ele
na Cattaneo, Renzo Piano e Carlo
Rubbia. Questa stessa attenzione
stata recentemente affermata da
Giorgio Napolitano con la parteci
pazione allinaugurazione delle ma
nifestazioni per il novantennale del
nostro Ente, presso la sede centrale
del CNR. La scelta premia due ri
cercatori di altissimo profilo, tra i
quali un premio Nobel e una scien
ziata di fama internazionale, insie
me a un architetto che ha recente
mente firmato un innovativo pro
getto di museo scientifico e a un
grandissimo musicista". Secondo
Luigi Nicolais, poi, la nomina del fi
sico Rubbia e della neuro scienziata
Cattaneo "rappresenta un impor
tante segno di sensibilit per il com
parto che ci conforta nella prose
cuzione del nostro lavoro e risponde
perfettamente al dettato costitu
zionale, nel quale si specifica che le
nomine a questa carica premia al
tissimi meriti nel campo scientifico,
artistico e sociale. A dare un senso
ancor pi forte alla decisione del
Presidente Napolitano sono le pa
role scritte da Armando Massarenti
sul 'Sole 24 Ore'. "Una scelta lungi
mirante quella dei quattro senatori
a vita nominati da Giorgio Napoli
tano: un segnale politico forte pro
prio sostiene Massarenti nella
misura in cui il presidente della Re
pubblica indica alla politica alcune
idealit ed eccellenze che la politica
stessa, da sola, difficilmente sareb
be mai riuscita ad esprimere e che
ora implicitamente invitata a te
nere in alta considerazione. Sia dal
punto di vista ideale, data la statura
etica dei neosenatori, sia da quello
pratico, visto l'impegno e la capacit
di visione che essi hanno sempre
dimostrato di incarnare per temi
cruciali del nostro sviluppo".
Ci sar tempo per tornare sullargomento scrivendo di questa operazione
quello che non avranno scritto altri, perch pu interessare solamente a
noi ingegneri. E contiamo di farlo. Questo, per noi, il momento di esprimere
lorgoglio di essere ingegneri, cio capaci di concepire unoperazione mai
fatta prima anche per tutelare lambiente, per mesi progettarla, pianificarla
e prepararla nei dettagli e, infine, eseguirla in poche ore, tenendo sotto
controllo, secondo per secondo, quanto stava accadendo, verificando che
corrispondesse a quanto pensato, prendendo provvedimenti di fronte a,
seppur piccoli, imprevisti. Questo il nostro lavoro di ingegneri e noi lo
sappiamo; lorgoglio viene dal fatto che oggi, forse, lo hanno capito anche
gli altri; quelli che vedono crescere grattacieli, ponti, ferrovie e non capiscono
quante competenze, esperienze, cultura ci siano dietro. Questo anche il
momento di unirsi agli abitanti del Giglio per complimentarsi, senza se e
senza ma, con chi ha voluto, diretto e realizzato questa operazione. E, infine,
il momento per ricordare, direi con un po di sollievo, i due dispersi che
forse, finalmente, avranno una sepoltura. (dott. ing. Franco Ligonzo)
Giornale 09_2013_Layout 1 23/09/13 22.55 Pagina 1
2 il GIORNALE dellINGEGNERE N. 9 - Settembre 2013
Expo 2015
mesi
-19
Direttore scientifico-culturale
Franco Ligonzo
____________________________
Direttore editoriale
Pierfrancesco Gallizzi
Redazione
Responsabile: Sandra Banfi
Davide Canevari, Roberto Di Sanzo
Coordinatore della newsletter:
Marco Zani
Comitato di gestione
Bruno Finzi, Eugenio Radice
Fossati, Anna Semenza,
Gianni Verga
Comitato donore: Vittore Ceretti,
Adolfo Colombo, Riccardo Pellegatta,
Fabio Semenza, Carlo Valtolina,
Gianni Verga
Comitato Scientifico Culturale
Presidente Onorario
Giulio Galli
AREASTRATEGICA
Sergio Barabaschi, Vittorio Coda,
Alberto Quadrio Curzio, Adriano
De Maio, Giuseppe Lanzavecchia,
Massimo Saita
AREAFORMAZIONE,
RICERCAE INNOVAZIONE
Umberto Bertel, Maurizio Cumo,
Aldo Norsa, Lucio Pinto, Michele
Presbitero, Umberto Ruggiero,
Claudio Smiraglia, Cesare Stevan
AREATECNICA,
ECONOMICA, NORMATIVA
E PROFESSIONALE
Pierangelo Andreini, Guido Arrigo-
ni, Giancarlo Bobbo, Gianmario
Bolloli, Sergio Brofferio, Giuseppe
Callarame, Vittorio Carnemolla,
Franco Cianflone, Sergio Clarelli,
Piercarlo Comolli, Antonio De
Marco, Mario Ghezzi, Gian Carlo
Giuliani, Leopoldo Iaria, Franco Li-
gonzo, Giovanni Manzini, Ernesto
Pedrocchi, Michele Rossi, Alberto
Rovetta, Angelo Selis, Giorgio Si-
meone, Franco Sironi, Andrea
Sommaruga, Francesco Tozzi Spa-
doni.
Presidenti degli Ordini e Collegi
abbonati al Giornale dellIngegnere
Di diritto componenti del Comitato
Scientifico Culturale Area Tecnica,
economica, normativa e professio-
nale
Collegio ingegneri di Pavia. Colle-
gio ingegneri di Venezia: Vittorio
Drigo; Ordini ingegneri: Alessan-
dria: Marco Colombo; Aosta: Mi-
chel Grosjacques; Belluno: Luigi
Panzan; Bergamo: Donatella Guz-
zoni; Biella: Generoso De Rienzo;
Brindisi: Erminio Elia; Caserta:
Vittorio Severino; Catanzaro: Sal-
vatore Sacc; Como: Leopoldo Ma-
relli; Cremona: Adriano Faciocchi;
Cuneo: Adriano Gerbotto; Forli-
Cesena: Lucio Lelli; Imperia: Do-
menico Pino; Lecco: Antonio Moli-
nari; Lodi: Luigi Ronsivalle; Man-
tova: Tommaso Ferrante; Milano:
Stefano Calzolari; Monza e Brian-
za: Piergiorgio Borgonovo; Napoli:
Luigi Vinci; Novara: Maurizio Ri-
boni; Parma: Angelo Tedeschi; Pa-
via: Giampiero Canevari; Piacen-
za: Fabrizio Perazzi; Reggio Emi-
lia: Piero Antonio Gasparini; Son-
drio: Enrico Moratti; Torino: Re-
mo Vaudano; Trento: Antonio Ar-
mani; Treviso: Vittorino Dal Cin;
Varese: Roberta Besozzi; Verba-
nio, Cusio, Ossola: Alberto Ga-
gliardi; Vercelli: Guido Torello.
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Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architeti
Massimo impegno da parte del Governo
E la Francia ufficializza la sua presenza
I
l Governo metter il mas-
simo impegno per Expo
2015: l'obiettivo dare forza
all'economia e rendere attrat-
tivo il nostro Paese". In visita
al cantiere dell'esposizione
universale, il presidente del
consiglio dei ministri Enrico
Letta ha indicato la rotta ver-
so cui si muove l'appuntamen-
to del 2015. la seconda vol-
ta, da maggio, in cui il premier
si reca a Milano per confer-
mare l'impegno del Governo
nei confronti dell'Esposizione
Universale. "Non dobbiamo
solo fare bella figura -ha pre-
cisato - : dobbiamo fare in
modo di creare nuovi posti di
lavoro". Nel corso dell'incon-
tro, il premier Letta ha avuto
modo di verificare in prima
persona lo stato di avanza-
mento dei lavori e di parlare
con le maestranze - circa 800
- impegnate nelle attivit:
Aspettiamo la riunione delle
parti sociali ha spiegato il
premier Letta - per mettere a
punto definitivamente la que-
stione flessibilit, lavori, regole,
per dare ancora pi forza alla
produttivit che la vicenda
Expo pu dare alleconomia
italiana". Attento e soddisfatto
delle parole di impegno del
Governo il commissario unico
delegato per Expo Milano
2015: "Expo 2015 entrata in
una fase estremamente ope-
rativa - ha dichiarato Sala -.
Siamo alla vigilia della conse-
gna dei primi lotti ai Paesi en-
tro fine anno. Il primo sar
quello dell'Italia". La visita del
capo del governo arrivata in
un giorno importante sul fron-
te del coinvolgimento inter-
nazionale all'appuntamento
del 2015.
A Palazzo Farnese, a Roma,
alla presenza del ministro de-
gli esteri emma Bonino e del
presidente dell camera dei de-
putati Laura Boldrini, la Fran-
cia ha firmato il contratto di
partecipazione. il Docu-
mento numero 65 che la so-
ciet ha sottoscritto con i Par-
tecipanti Ufficiali. "Sono 132
i Paesi che hanno gia' dato
l'adesione a Expo 2015 - spie-
gato il Commissario Sala-, ma
ha aggiunto di aspettarsi an-
che ''a breve un paio di ade-
sioni eccellenti''. Anche su
questo punto - il rapporto con
i Paesi partecipanti - il presi-
dente del consiglio ha ribadito
il sostegno del Governo, a
partire dall'incontro alle Na-
zioni unite di fine settembre :
Abbiamo deciso di usare la
settimana di fine settembre,
tradizionalmente dedicata al-
linaugurazione della sessione
annuale delle Nazioni unite, a
New York, per fare una tre
giorni straordinaria di eventi,
attivit. Io sar l in quei giorni,
interverr alle sessione delle
Nazioni unite e user quei
giorni per interloquire col
maggior numero di presidenti
e ministri di tutti i paesi. In-
sieme faremo anche la parte
di business, parleremo con un
gran numero di imprese ame-
ricane, che siano in grado di
aiutarci in questo grande
evento. Cercheremo di torna-
re a casa con una serie impor-
tante di risultati.
Ritornando alla firma del con-
tratto da parte della Francia,
va segnalato che il padiglione
tansalpino si erger su uno
spazio espositivo di 3.592 me-
tri quadrati. Si presenter co-
me una costruzione dallossa-
tura in legno, smontabile e riu-
tilizzabile, in stile Baltard
dal nome dellarchitetto che
nella seconda met dellOtto-
cento ha progettato le celebri
Halles di Parigi e promuo-
ver lutilizzo intelligente e so-
stenibile dellenergia, ponendo
lattenzione sul riciclo dei ri-
fiuti e sulla gestione delle ac-
que reflue. Allestimenti, sce-
nografie e spettacoli raccon-
teranno in modo semplice ed
efficace il tema di Expo Mila-
no 2015 Nutrire il Pianeta,
Energia per la Vita, dando ri-
lievo ai quattro ambiti princi-
pali in cui si articoler la par-
tecipazione francese: spiegare
come scienza e tecnologia
possano contribuire a rendere
il mondo autosufficiente a li-
vello alimentare; trovare ri-
sposte efficaci ai crescenti bi-
sogni produttivi preservando
le risorse naturali del pianeta;
promuovere politiche di coo-
perazione per ridurre il dise-
quilibrio nellaccesso ai pro-
dotti agricoli tra Nord e Sud
del mondo e valorizzare la di-
mensione del piacere legata
alla nutrizione, presentando i
piatti della tradizione e la pro-
duzione agroalimentare delle
regioni di Francia.
Giornale 09_2013_Layout 1 23/09/13 22.55 Pagina 2
degli edifici, da utilizzare per
stabilire i requisiti minimi, che
vanno aggiornati ogni cinque
anni e devono essere rispettati
dagli edifici nuovi, ma anche
da quelli esistenti, quando su-
biscono ristrutturazioni im-
portanti. In tal modo vengo-
no delineati il percorso e gli
strumenti necessari per lat-
tuazione degli obiettivi finali
stabiliti dalla Direttiva: entro
il 31 dicembre 2020 tutti gli
edifici di nuova costruzione
o soggetti a ristrutturazioni
importanti dovranno essere
a domanda energetica quasi
nulla, scadenza anticipata al
31 dicembre 2018 per quelli
occupati da enti pubblici o di
loro propriet. Proprio per re-
cepire quanto previsto dalla
Direttiva 2010/31/UE, la leg-
ge 90/2013 introduce innan-
zitutto lAttestato di Presta-
zione Energetica (APE), che
dovr essere redatto da pro-
fessionisti qualificati e sar ob-
bligatorio in caso di costru-
zione, vendita o locazione e
per tutti gli immobili della
Pubblica Amministrazione.
Misura altrettanto importante,
la legge 90 stabilisce che en-
tro la fine del 2014 va redatto
il Piano dazione nazionale,
per fissare gli obiettivi inter-
medi di miglioramento della
prestazione energetica degli
edifici di nuova costruzione
e per definire le politiche e le
misure finanziarie necessarie
alla trasformazione del patri-
monio edile in edifici a ener-
gia quasi nulla.
Il tasso di innovazione che la
legge 90 imporr gradual-
mente, ma in tempi molto
contenuti, allindustria delle
costruzioni, talmente sfidan-
te da richiedere un salto di
qualit non solo al settore, ma
anche alla capacit da parte
del potere politico e dellam-
ministrazione pubblica di ge-
stire una trasformazione cos
impegnativa: il 2018 e il 2020
sono infatti dietro allangolo.
Non meno importante per
il cambiamento che verr in-
dotto nel comparto energe-
tico. Per avvicinarsi progres-
sivamente a prestazioni ener-
getiche degli edifici con ap-
porti minimi di fonti energe-
tiche esterne, garantendo pe-
r livelli ottimali in funzione
dei costi, come recita la Di-
rettiva europea, progettisti e
costruttori dovranno di volta
in volta individuare quale mix
dei contributi forniti dagli ef-
ficientamenti energetici, dalle
rinnovabili termiche e da
quelle elettriche sar pi cost
effective. In un settore che, a
livello europeo, ma anche ita-
liano, contribuisce per quasi
il 40% ai consumi energetici
complessivi, allormai stuc-
chevole e in gran parte ideo-
logica contrapposizione fra
fautori dellefficienza energe-
tica, delle rinnovabili termiche
o di quelle elettriche si sosti-
tuiranno scelte basate sul con-
fronto tecnico-economico ef-
fettuato dalle imprese delle
costruzioni. Con risultati pre-
sumibilmente non univoci: le
diversit nelle tipologie edili-
zie, nelle prestazioni energe-
tiche preesistenti, nelle loca-
lizzazioni dei manufatti por-
teranno a differenti mix tec-
nologici, a loro volta modifi-
cati nel tempo dalle dinami-
che dei costi delle singole so-
luzioni.
Nella trasformazione del
comparto edilizio, delineata
dalla legge 90, non ci sar pi
spazio nemmeno per la que-
relle sugli incentivi che, per
le applicazioni nel settore,
non saranno pi necessari. Gli
interventi per realizzare una
maggiore efficienza energetica
e un ricorso pi spinto alle
rinnovabili non dovranno, co-
me avviene oggi, confrontarsi
con i costi di soluzioni pi
tradizionali, ma principalmen-
te fra di loro, proprio come
avviene per la componenti-
stica delle automobili o degli
elettrodomestici, quando si
elevano i loro standard ener-
getico-ambientali minimi.
Tecnologie come i vetri se-
lettivi, i collettori solari ter-
mici, i microcogeneratori a
biomasse entreranno quindi
a far parte dei cataloghi dei
prodotti per le imprese co-
struttrici e queste dovranno
sempre pi frequentemente
sceglierli in sostituzione di al-
tri, pi tradizionali, ma non
in grado di garantire le pre-
stazioni richieste.
Di conseguenza gli equilibri
oggi esistenti nellofferta delle
applicazioni in edilizia basate
su fonti rinnovabili sono de-
stinati a cambiare, anche sot-
to il profilo qualitativo. Pren-
diamo il caso del fotovoltaico,
la tecnologia oggi pi diffusa
nel patrimonio edilizio nazio-
nale (a fine 2012 il 57,1% della
potenza installata, pari a
9378,6 MW, non era a terra).
Per i cosiddetti sviluppatori,
ma anche per molti installa-
tori terzi, questo mercato si
andr tendenzialmente con-
traendo, al limite potrebbe
addirittura annullarsi, perch
le scelte in materia saranno
decise dalle imprese di co-
struzione.
Inoltre nel caso del fotovol-
taico, grazie ad alcune solu-
zioni tecnologiche pi inno-
vative e meglio rispondenti
alle specifiche esigenze este-
tiche del mercato edilizio, in
parte gi in commercio, altre
in fase di sviluppo, dovrebbe
in futuro crescere lofferta di
componenti tradizionali (fi-
nestre, tegole, ricoperture) in
cui saranno integrati sistemi
FV, ridando ossigeno a una
tecnologia, quella dei film sot-
tili, oggi in difficolt. Consi-
derazioni in parte analoghe
si possono fare per il solare
termico, mentre, soprattutto
nelledilizia extraurbana e nel-
le costruzioni di notevole al-
tezza, si apriranno prospettive
interessanti per il piccolo eo-
lico. La diffusione di edifici a
energia quasi nulla render
altres conveniente lintegra-
zione fra quelli limitrofi me-
diante micro-reti elettriche e
termiche, a loro volta desti-
nate a modificare radicalmen-
te il modus operandi degli at-
tuali sistemi di approvvigio-
namento energetico (reti elet-
triche e del gas, impianti di
teleriscaldamento).
Governare senza traumi una
trasformazione cos comples-
sa, inevitabilmente destinata
a modificare gli attuali equi-
libri economici e produttivi,
richieder, da parte dei sog-
getti pubblici e privati coin-
volti, una capacit di fare si-
stema che ha pochi prece-
denti nella storia del nostro
Paese.
prof. ing. G.B. Zorzoli
Presidente Ises Italia
N. 9 - Settembre 2013 il GIORNALE dellINGEGNERE 3
Edilizia ed energia, una grande sfida per il nostro Paese
LA LEGGE 90/2013
segue da pag. 1
31 OTTOBRE 2013 TRIENNALE DI MILANO
Concorso didee
arch. Mario Gottardi
passerella ciclopedonale
sul Naviglio della Martesana
17.30 Saluto di benvenuto
Bruno Finzi
Presidente Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano
Famiglia Gottardi
18.00 Situazione delle vie dacqua di Milano
in vista dellEXPO 2015
Maria Carmela Rozza
Assessore ai Lavori pubblici Comune di Milano
Riaprire i Navigli, criteri generali per la progettazione
e realizzazione dellopera
Roberto Biscardini
Presidente dellAssociazione Riaprire i Navigli
I Navigli di Milano nella storia e nella cronaca
Empio Malara
Associazione Amici dei Navigli
19.00 Premiazione Concorso dIdee
Premia Pierluigi Panza
Corriere della Sera
Aperitivo
Nel Salone dOnore sar allestita la mostra delle opere
dellarch. Mario Gottardi
Giornale 09_2013_Layout 1 23/09/13 22.55 Pagina 3
4 il GIORNALE dellINGEGNERE N. 9 - Settembre 2013
N
el nostro settore -
aveva dichiarato
Andrea Negri -
c un grande bisogno di rin-
novarsi e di percorrere strade
diverse rispetto a quelle tra-
dizionali. Per molti versi, da
un punto di vista pratico, sia-
mo ancora allet della pietra!
Le innovazioni ci sono, man-
ca per una cultura applica-
tiva e conoscitiva dellinno-
vazione stessa; domina in as-
soluto il ricorso alla logica del
minor costo immediato che
spiazza le soluzioni alternative
i cui vantaggi economici si
misurano nel tempo. A po-
che settimane dal debutto di
MADEexpo 2013, siamo tor-
nati sulla questione.
C qualche segnale positivo
di cambiamento da questo
punto di vista?
Purtroppo no; in questi dodici
mesi, ben poco cambiato. I
dati rilevati da CRESME,
frutto di molteplici interviste
e approfondimenti, ricondu-
cono allo stesso messaggio
lanciato nel 2012. Unico ele-
mento positivo, cresce la con-
sapevolezza sulla gravit del
problema. Federcostruzioni -
con il patrocinio di MADE-
expo ha organizzato un
convegno proprio su questo
tema, e pi in generale sul
problema della qualit nelle
costruzioni.
Siamo alle solite! A parole tut
ti d'accordo sul fatto che in
vestire in innovazione rappre
senta la scelta vincente. Nei
fatti, tuttavia, la committenza
sembra guardare solo al costo
finale di realizzazione di
un'opera e al massimo ribas
so possibile
Non posso far altro che con-
fermarlo. Per quel poco di
committenza che ancora ri-
masta, effettivamente, vige un
solo dictat: risparmio assoluto
ad ogni costo.
Come se ne esce?
La questione andrebbe af-
frontata a monte. Il nostro
Paese soffre per la totale ca-
renza di una politica delle co-
struzioni. Di pi: siamo addi-
rittura di fronte a un accani-
mento politico contro le co-
struzioni.
Cosa intende dire?
Quanta incertezza hanno ge-
nerato e continuano a gene-
rare gli incentivi mai struttu-
rali e stancamente rinnovati
ogni sei mesi? E poi la politica
fiscale, il tira e molla sullIMU,
la tassazione esagerata sulle
prime case e ancor pi sulle
seconde, lIVA, le tasse da ver-
sare anche sugli stock inven-
duti. Per non parlare di quel
poco di infrastrutture realiz-
zate o in fase di realizzazione
che non viene mai pagato dal
nostro Stato. Per mesi abbia-
mo discusso sull'eventualit
di abolire o sospendere l'IMU
sulla prima casa, che nel com-
plesso vale 1,5 miliardi, di-
menticandoci che ne paghia-
mo ben 90 solo di interessi
sul nostro debito pubblico!
Un debito che continua ad
aumentare: 87 miliardi nel-
lultimo anno. Insomma, stia-
mo perdendo di vista i veri
problemi!
Proviamo a mettere una mac
chia di colore in questo gri
giore dello scenario italiano
delle costruzioni?
Per farlo dobbiamo spostare
lo sguardo al di l dellOcea-
no! A Miami stanno realiz-
zando 130 nuovi building
stratosferici, e i costruttori
stanno facendo a gara per po-
ter fornire il prodotto pi in-
novativo, pi rifinito, pi bello
e ricercato; dove locali fitness
e piscine sono a disposizione
su ogni piano, dove contenuti
e forma si sposano in un'in-
finita spirale di ingegneria e
architettura Nelle scorse
settimane ricorrevano i 50 an-
ni del discorso I have a dream
di Martin Luther King. Bene
credo sia proprio venuto il
momento anche per la nostra
classe politica di concentrarsi
e di esprimere finalmente i
contenuti di un nuovo dream
anche per quanto riguarda il
settore delle costruzioni. Un
sogno concreto che abbia un
orizzonte temporale di alme-
no trentanni; non i soliti ri-
pieghi di brevissimo respiro.
Ci pu fornire qualche idea o
qualche spunto per rendere
pi concreto questo sogno?
Dati statistici alla mano, pur
essendo il pi bel Paese al
mondo abbiamo poco pi
della met dei turisti stranieri
che ha la Francia; e questo
incredibile. Il nostro obbiet-
tivo dovrebbe essere quello
di poter ospitare un flusso tu-
ristico straniero doppio rispet-
to a quello della Francia! L'at-
tuale apporto dei visitatori
stranieri al nostro PIL quan-
tizzabile in circa 45
miliardi/anno; in teoria que-
sto valore potrebbe essere
moltiplicato per 4. Passando,
appunto, dalla met al doppio
delle performance transalpine,
raggiungeremmo i 180 mi-
liardi di euro.
Perch pensare proprio a
questo settore per rilanciare
l'Italia?
Semplice: perch il patrimo-
nio occorrente ce l'abbiamo
gi, dobbiamo solo gestirlo,
sfruttarlo, sistemarlo.
Cos, di punto in bianco? Se
non siamo riusciti a farlo fi
nora? In fondo sono decenni
che si parla delle potenzialit
inespresse del comparto tu
ristico
In primo luogo si potrebbe
destinare tutto il personale in
esubero della pubblica ammi-
nistrazione a questo settore;
e poi offrire ogni nostro bene
storico e culturale in conces-
sione per 30 anni a fondi di
capitali stranieri con obblighi
contrattuali ben definiti, rela-
tivi alla gestione, manuten-
zione, ristrutturazione, ecce-
tera. Il valore complessivo
delle concessioni potrebbe
addirittura essere in linea con
lattuale debito pubblico.
Daccordo che si tratta di un
sogno Ma cos sembra di
sconfinare nella pura utopia!
Sono invece convinto che il
ragionamento di base poggi
su basi molto concrete. 135
milioni di stranieri in pi, che
spendono in media 1.000 eu-
ro a testa per il soggiorno,
possono generare 135 miliar-
di di PIL aggiuntivo, con un
incremento di quasi dieci
punti percentuali.
Si potrebbero creare 1,5 mi-
lioni di posti di lavoro (su cui
dirottare gli esuberi della
P.A.), abbattere il debito pub-
blico, migliorare sensibilmen-
te la nostra bilancia commer-
ciale, ridurre la pressione fi-
scale, liberare nuove risorse
per il rilancio dei settori col-
laterali (a partire proprio dal
mattone).
Mi piacerebbe davvero che
di questo sogno si potesse
parlare sempre di pi, a par-
tire proprio da MADEexpo.
Tornando alla dura realt?
La situazione interna pro-
prio critica. Nelle costruzioni
si salva solo chi riuscito ad
avere commesse dallestero,
ci sono comparti come quello
delle macchine movimento
terra che stanno subendo cali
delle vendite pari all80 per
cento. Cemento, laterizi, ton-
dino da costruzione, impianti
e finiture per edilizia hanno
registrato diminuzioni tra il
30 e il 60 per cento. E non si
vedono cambi di tendenza;
non ci sono prospettive con-
crete.
La risposta della vostra mani
festazione?
Come MADEexpo abbiamo
profuso un grandissimo sfor-
zo per contattare potenziali
clienti stranieri per le nostre
aziende direttamente nei Pae-
si dove si sta costruendo e
dove il saper costruire italiano
ancora fortemente apprez-
zato. Chi ha scelto di essere
presente alla nostra manife-
stazione potr cogliere i frutti
di questi sforzi e mi auguro
- cambiare il corso della pro-
pria azienda.
A proposito, quanto sono pre
parate le nostre aziende a
reggere la sfida della globa
lizzazione e dell'internaziona
lizzazione? E cosa propone
MADEexpo da questo punto
di vista?
Le nostre aziende sono sin-
golarmente in grado di svi-
luppare innovazione e design
di alta specializzazione e qua-
lit, ma necessitano di una
piattaforma autorevole per
accreditarsi allinterno della
propria filiera. Per questo
chiedono sempre pi di en-
trare in un sistema capace di
fare rete.
E il nostro obiettivo di ren-
dere MADEexpo la grande
piattaforma di rilancio del
mercato interno e internazio-
nale stato supportato da im-
portanti investimenti in ter-
mini di comunicazione, di
sensibilizzazione dei decisori,
di internazionalizzazione.
Abbiamo attivato migliaia di
qualificati contatti internazio-
nali, diffondendo la conoscen-
za di MADEexpo attraverso
road show, presentazioni
stampa, incontri B2B, e il pre-
sidio delle capitali mondiali
delle costruzioni attraverso
nostri uffici diretti. Emirati
Arabi Uniti, Germania, Sin-
gapore, Francia, Arabia Sau-
dita, Ucraina, Algeria, USA,
Russia, Libano, Turchia, Gre-
cia, Cina, Regno Unito, An-
gola, Ghana, Nigeria, Israele,
sono stati interessati da ini-
ziative promozionali dirette
che abbiamo intrapreso come
MADEexpo.
Quali sono le nuove e pi in
teressanti tendenze del set
tore che emergono dal vostro
osservatorio privilegiato? In
altre parole, come cambiata
la tipologia degli espositori e
in quale direzione crede stia
no cambiando le esigenze dei
vostri visitatori?
La globalizzazione e il cam-
biamento che stiamo vivendo
ci spingono sempre pi a
guardare avanti per accom-
pagnare le nostre aziende con
sempre maggiore determina-
zione. Lo sforzo comune
poich la competitivit
espressa dalle aziende riguar-
da sempre pi linnovazione
e la ricerca di nuove soluzioni
tecnologiche e applicative. La
ricerca sul prodotto affidata
a nuovi materiali, nuove ap-
plicazioni e innovazione for-
male delle soluzioni indotte
da nuovi stili di vita, sempre
pi attenti alla sostenibilit
ambientale e allefficienza
energetica, ma anche alla si-
curezza e allaffidabilit.
Per essere competitivi occorre
agganciare i mercati interna-
zionali, non in modo occa-
sionale, ma con una relazione
sistematica e frutto di una ve-
ra e propria strategia di poli-
tica industriale. Per questo ab-
biamo adottato iniziative di
maggiore visibilit e promo-
zione delle aziende sul mer-
cato comunicando e coinvol-
gendo i visitatori professionali
in una formula di scambio di
opportunit sempre pi in-
ternazionale.
Lo scorso anno aveva auspi
cato un legame ancora pi
stretto tra MADEexpo, il mon
do dell'ingegneria e le sue isti
tuzioni (Ordini, Collegi, CNI).
Cosa pu dire al riguardo? Ci
sono state iniziative concrete
che vale la pena ricordare?
Decisamente s. Il legame con
gli Ordini, i Consigli Nazio-
nali e i Collegi (di tutte le pro-
fessioni, non solo degli inge-
gneri) sempre pi forte e
sempre pi attiva la parte-
cipazione di queste realt alla
nostra manifestazione.
E proprio gli ingegneri sono
tra i nostri interlocutori pi
diretti. Ricordo, tra laltro, che
il CNI, il Collegio e anche
lOrdine di Milano hanno da-
to il loro patrocinio ai main
event organizzati da MADE-
expo 2013. Ancora, il presi-
dente Zambrano entrato a
far parte del Comitato dOno-
re di FTC-FORUM Tecno-
logie Costruzioni e molto ric-
ca lofferta dei Convegni or-
ganizzati dal Collegio di Mi-
lano e dallOrdine, con il pa-
trocinio del CNI.
Sempre restando in tema di
convegni, cosa le piace segna
lare di MADEexpo?
Oltre ai sogni nei convegni
saranno trattati gli attualissimi
temi relativi al risparmio ener-
getico, agli edifici produttori
di energia; e poi il grande te-
ma legato al fattore sismico
e gli interventi conseguenti.
Ancora, una nuova area te-
matica riguarda il mondo del-
le finiture, ed legata al mon-
do ceramico: dalle macchine
per produrre ai rivestimenti
interni, esterni e verticali.
La prossima edizione si svol
ger nel 2015. Pu sembrare
curioso parlarne ancora prima
di aver celebrato l'evento
2013. Ma quella sar una da
ta particolare!
Expo 2015, MADEexpo
2015 e se fosse questo il
punto di partenza per con-
cretizzare il sogno?
La parola dordine rilancio... e non solo del mattone
LINTERVISTA AL PRESIDENTE ANDREA NEGRI
Abbiamo a disposizione
uno straordinario patrimonio
turistico, storico e culturale.
Dobbiamo solo gestirlo,
sfruttarlo, sistemarlo, ponendoci
un orizzonte temporale
di almeno 30 anni
Con il patrocinio di
MADE EXPO 2013 FORUM Tecnologie Costruzioni
Convegno sabato 5 ottobre 2013 ore 10.3015.30
Possibili iniziative dei Collegi/Associazioni
degli Ingegneri e Architetti
a supporto dei rispettivi Ordini
per la crescita del Paese
Lo scopo del convegno, organizzato dal Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, e individuare come i
Collegi/Associazione degli Ingegneri e Architetti, valendosi del proprio radicamento locale e dei propri mezzi din
formazione, possano supportare gli impegni assunti con le Istituzioni da CNI e CNA, al fine di incidere sulleffi
cienza efficacia della macchina dello Stato e migliorare la nostra competitivita.
Moderatore del Convegno: dott. Ing. Bruno Finzi, Presidente del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano
Invitati: Presidenti e Consiglieri dei Collegi/Associazioni degli Ingegneri e Architetti, Presidenti e Consiglieri degli
Ordini degli Ingegneri e degli Architetti.
Per iscrizioni: http://eepurl.com/FIXSH
1563
COLLEGIO DEGLI INGEGNERI E ARCHITETTI DI MILANO
Giornale 09_2013_Layout 1 23/09/13 22.55 Pagina 4
N
ellambito del forum
Tecnologie Costru-
zioni dellimportante
fiera Made Expo 2013, il Col-
legio degli Ingegneri e Archi-
tetti di Milano organizza un
convegno dal titolo Possibili
iniziative dei Collegi/Asso-
ciazioni degli ingegneri e ar-
chitetti a supporto dei rispet-
tivi Ordini per la crescita del
Paese. Allevento partecipe-
ranno la maggior parte dei
dirigenti e presidenti di Ordini
e Collegi dItalia, oltre ai ver-
tici del Consiglio Nazionale
degli Ingegneri e del Consi-
glio Nazionale degli Archi-
tetti. A moderare lincontro
sar Bruno Finzi, presidente
del Collegio degli Ingegneri
e Architetti di Milano, e di-
rettore responsabile del Gior-
nale dellIngegnere. Lobiet-
tivo dichiarato il seguente:
individuare strategie sinergi-
che che permettano ai Col-
legi, con il supporto degli Or-
dini, del CNI e del CNA, di
fornire un aiuto concreto al
Governo e al Sistema Paese
affinch si possa rimettere in
moto lo sviluppo e la crescita
economica. Un convegno
che riprende le fila dellevento
organizzato lanno scorso
sempre al Made spiega lin-
gegner Finzi e che servito
soprattutto per fare una sorta
di censimento dei Collegi ita-
liani, per una conoscenza re-
ciproca e comprendere come
poter contribuire in maniera
fattiva alla vita economica, so-
ciale e politica del Paese. Ora
dobbiamo compiere un ulte-
riore salto di qualit. A co-
minciare dal rapporto con gli
Ordini territoriali, che va as-
solutamente rinsaldato, gra-
zie anche alla collaborazione
del CNI e del CNA, il tutto
nellottica della recente rifor-
ma delle professioni che ha
reso obbligatoria la formazio-
ne per ingegneri e architetti.
In tal senso, un rapporto si-
nergico per individuare forme
innovative e mirate per dar
vita ad una proposta forma-
tiva adeguata e condivisa
assolutamente necessario,
aggiunge il presidente Finzi.
Daltronde, se la formazione
anche cultura, il ruolo dei
Collegi diventa strategico, in
quanto tra i loro compiti prin-
cipali vi proprio la diffusione
della cultura, come conferma
Finzi: In tal senso il Collegio
degli Ingegneri e Architetti di
Milano svolge una funzione
importantissima per tutti i
colleghi e la societ civile, co-
me stanno a dimostrare tutte
le nostre pubblicazioni e gli
eventi che periodicamente
mettiamo in cantiere. A tal
proposito, proprio dalle co-
lonne del Giornale dellInge-
gnere il presidente Finzi ha
lanciato unimportante inizia-
tiva (Il Giornale dellIngegne-
re, giugno 2013): Abbiamo
intenzione di istituire una sor-
ta di network tra Ordini, met-
tere in rete le strutture ordi-
nistiche per lideazione di un
catalogo multimediale dal
quale attingere notizie, infor-
mazioni, appuntamenti ed
eventi, naturalmente gestito
da noi, a disposizione degli
utenti. Anche e soprattutto in
questo modo si pu fare cul-
tura. Un passaggio impor-
tante nel corso del convegno
al Made Expo sar lanalisi
della situazione economica
dellItalia e la necessit di pas-
sare da un forte snellimento
burocratico per il rilancio del-
le attivit produttive e dei
professionisti. Come ha sot-
tolineato il presidente del
Consiglio Nazionale degli In-
gegneri, Armando Zambrano,
al congresso di categoria svol-
tosi a Brescia a luglio, La
sburocratizzazione del Paese
la madre di ogni riforma,
tra laltro a costo zero. Una
questione che, stando alle di-
chiarazioni di Gianni Verga,
consigliere responsabile del
comitato di gestione del
Giornale dellIngegnere, pro-
fondo conoscitore della cosa
pubblica come assessore co-
munale a Milano e in Regio-
ne Lombardia, non mai
stata affrontata con una visio-
ne davvero globale e ponen-
dosi come obiettivo una ra-
dicale riforma dello Stato.
Ora, per, passi in avanti in
questa direzione se ne stanno
facendo. Il Governo sta di-
mostrando buona volont
spiega il presidente Finzi -
pensiamo ai titoli edilizi che
possono essere attuati tramite
lautocertificazione del pro-
fessionista, con lamministra-
zione pubblica deputata es-
senzialmente a compiti di
monitoraggio e controllo. Un
modo di agire che permette
un notevole snellimento delle
pratiche burocratiche, sia per
i professionisti che per la
committenza. Una strada da
seguire in diversi ambiti e set-
tori: in uno scenario del ge-
nere pu diventare davvero
importante il ruolo dei Col-
legi. La loro neutralit, dettata
dalla loro matrice culturale e
quindi non certo portatrice
di interessi privati, potrebbe
risultare preziosa sia per gli
Ordini che per lAmministra-
zione Pubblica: il Collegio po-
trebbe giocare il ruolo di in-
termediario, affinch per le
varie mansioni vengano indi-
viduati professionisti moral-
mente ed eticamente inap-
puntabili.
N. 9 - Settembre 2013 il GIORNALE dellINGEGNERE 5
Un convegno per scoprire ruoli e potenzialit dei Collegi
LINCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL COLLEGIO DEGLI INGEGNERI E ARCHITETTI DI MILANO, BRUNO FINZI
Il Collegio degli Ingegneri
e Architetti di Milano svolge
una funzione importantissima
per tutti i colleghi e la societ civile,
come stanno a dimostrare tutte
le nostre pubblicazioni
e gli eventi che periodicamente
mettiamo in cantiere
Con il patrocinio di
MADE EXPO 2013 FORUM Tecnologie Costruzioni
Convegno gioverd 3 ottobre 2013 ore 9,3013,00
Impatto del Regolamento
Prodotti da Costruzione (CPR) n. 305/2011
sulla filiera di produzione, impiego e controllo
dei materiali strutturali e non strutturali
Il Convegno, organizzato dal Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, in collaborazione con UNI, ICMQ Spa,
Bureau Veritas Italia Spa e il Giornale dellIngegnere, prende in esame il Regolamento sui Prodotti da Costruzio
ne (CPR) analizzandone in particolare la ricaduta sulla norme di prodotto armonizzate e lintroduzione dei nuovi
Requisiti Essenziali relativi alla tutela dellAmbiente e della Sicurezza.
Destinatari: operatori della filiera di produzione e vendita di materiali da costruzione (produttori, importatori,
distribu tori) e operatori nel processo di costruzione (enti appaltanti, progettisti, imprese, direttori lavori, collaudatori).
Relatori: CClara Miramonti, UNI
Evoluzione normativa, dalla CPD (Direttiva 89/106/CEE) al CPR (Regolamento UE n. 305/2011)
Umberto Vicentini, Bureau Veritas Italia Spa
La filiera dellacciaio nel nuovo CPR con un particolare focus sulla UNI EN 1090 1 (norma cogente per
la carpenteria metallica strutturale)
Igor Menicatti, ICMQ Spa
Marcatura CE in sistema AVCP di elementi prefabbricati in calcestruzzo, cancelli e porte industriali,
porte e finestre civili
Elena Benzoni, ICMQ Spa
Le materie prime per la produzione di calcestruzzo in cantiere e i kit di ripristino impiegati
con va lenza strutturale e non strutturale
Francesca Lubelli, Bureau Veritas Italia Spa
Membrane impermeabilizzanti, il Fabbricante secondo il nuovo CPR
Moderatore del Convegno: dott. Ing. Franco Ligonzo, direttore Scientifico de Il Giornale dellIngegnere
Per iscrizioni: http://eepurl.com/FIXSH
Con la collaborazione di
Giornale 09_2013_Layout 1 23/09/13 22.55 Pagina 5
Dunque ce n per tutti ed
essenziale che lindustria side-
rurgica europea approfitti di
questo trend, sfruttando la re-
sidua posizione di forza che
le rimane nonostante la reces-
sione. Con 177 milioni di ton-
nellate dacciaio lanno, pari
all11% della produzione glo-
bale, lUe di fatto ancora il
secondo produttore mondiale,
anche se la domanda interna
di acciaio oggi inferiore del
27% rispetto ai livelli prece-
denti la crisi. E altrettanto vale
per loccupazione nel settore,
diminuita del 10% tra il 2007
e il 2011, ma tuttora assai ri-
levante, con oltre 360 000 ad-
detti. La siderurgia si confer-
ma quindi strategica per la ri-
presa dellEuropa, ma soffre
gravemente. E ci perch
penalizzata da prezzi energe-
tici elevati e da investimenti
insufficienti per avviarla su un
percorso di sostenibilit che
immetta nel mercato prodotti
innovativi ecocompatibili.
Inoltre perch assai fram-
mentata, con circa 500 siti di
produzione di diverse dimen-
sioni, variamente distribuiti in
23 paesi europei. Infine per-
ch ora colpita, come detto,
da una forte debolezza della
domanda interna e da un ec-
cesso di capacit a livello
mondiale.
Tuttavia, insieme alle altre in-
dustrie di base, come la chi-
mica, il vetro e il cemento, essa
costituisce una risorsa deter-
minante, per uscire sostenibil-
mente dalla recessione. Del re-
sto lEuropa non ha alternati-
ve, deve reindustrializzare e
per questo ha bisogno del so-
lido ordito delle sue grandi in-
dustrie. I loro prodotti sono
essenziali infatti nella catena
del valore per immettere gli
altri comparti su un nuovo
cammino che coniughi cresci-
ta competitiva e compatibilit
ambientale. E la produzione
dellacciaio, che di per s to-
talmente riciclabile, il com-
parto dove innovazione, effi-
cienza energetica e sostenibi-
lit convergono emblematica-
mente con grande sinergia per
dare concreto avvio al nuovo
corso. Ma occorre scendere
in campo con armi adeguate
e per questo lEsecutivo eu-
ropeo ha varato nel giugno
scorso una specifica strategia
per sostenere lacciaio (Piano
d'azione per una siderurgia
europea competitiva e soste-
nibile COM 2013/47), pre-
vedendo di agire sui molte-
plici aspetti del problema. In-
nanzitutto, aggiornando il
quadro normativo, dopo che
sar stato valutato, entro la fi-
ne del 2013, lonere normati-
vo generale che le varie poli-
tiche fanno gravare sul settore
siderurgico e il suo impatto
sulla competitivit. Nel con-
tempo, per, non mancando
di promuovere misure per lo
sviluppo delle competenze e
per loccupazione giovanile
nel settore, tese ad aumentare
la competitivit. Rilanciando
poi la domanda interna di ac-
ciaio con unazione mirata per
stimolare in particolare la ri-
chiesta dei comparti della fab-
bricazione di veicoli e delle
costruzioni sostenibili. Miglio-
rando inoltre laccesso ai mer-
cati esteri e assicurando con-
dizioni di parit nella concor-
renza, cos da sostenere le
esportazioni di acciaio UE,
contrastare le pratiche sleali
e tutelare laccesso a materie
prime essenziali. Tutto ci
cercando di garantire prezzi
energetici accessibili, attraver-
so il completamento del mer-
cato interno dellenergia, la
diversificazione dellapprov-
vigionamento e una migliore
efficienza energetica, che aiu-
tino a ridurre i costi. E infine
promuovendo la R&S per in-
trodurre tecnologie innovative
rispettose dellambiente capaci
di produrre nuovi tipi di ac-
ciaio pi competitivi. Queste
sono molto costose nelle fasi
pilota e di dimostrazione e a
tal fine, nel periodo 2014-
2020, il finanziamento della
ricerca e dellinnovazione pro-
verr principalmente dal pro-
gramma Horizzon 2020 che
pone un forte accento sulla
leadership industriale nellin-
novazione.
Quello sullacciaio un inter-
vento certamente tardivo, ma
provvidenziale, specie per
leconomia italiana, duramen-
te provata dalla complessa
questione dellIlva di Taranto
e delle altre societ del grup-
po, che ha rischiato e rischia
di paralizzare lintera manifat-
tura nazionale. Non mancher
quindi di aiutare il nostro pae-
se a guardare risolutamente
avanti, per affrontare sinergi-
camente, con ordine e razio-
nalit, il processo di ristruttu-
razione dellacciaio e poten-
ziare lasset della siderurgia,
essenziale per gran parte della
filiera produttiva nazionale.
prof. ing. Pierangelo Andreini
6 il GIORNALE dellINGEGNERE N. 9 - Settembre 2013
SERIE 140 - 142 - 130 - 132 - 125 - 126 - 127
UN IMPIANTO BILANCIATO GARANTISCE
EFFICIENZA ENERGETICA E RISPARMIO
ECONOMICO. PER STARE TUTTI MEGLIO.
|a gamma offre |a poss|b|||t d| b||ano|are stat|oamente
o d|nam|oamente qua|s|as| t|po d| |mp|anto,
s|a a zone ohe a oo|onne montant|.
l| b||ano|amento |drau||oo stat|oo puo essere esegu|to
ut|||zzando va|vo|e manua|| oon m|sura de||a portata tram|te
d|spos|t|vo ventur| ser|e 130} o dotate d| fussometro
per |a |ettura |mmed|ata de||a portata ser|e 132}.
l| b||ano|amento d|nam|oo v|ene garant|to dag|| stab|||zzator|
automat|o| d| portata ATOF|OW
)
Fattore solare
Resa specifica
VAN
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
1
0,9
0,8
0,7
0,6
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
0 0,5 1 1,5 2 0 0,5 1 1,5 2
0 0,05 0,1 0,15 0,2
F
a
t
t
o
r
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s
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l
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r
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r
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Giornale 09_2013_Layout 1 23/09/13 22.56 Pagina 18
N. 9 - Settembre 2013 il GIORNALE dellINGEGNERE 19
CAPACIT INSTALLATA TOTALE A FINE 2012
Paese superficie Potenza Quota % potenza
(in m
2
) (in MW termici) (su totale Europa)
Germania 16.049.000 11.234,3 39,63
Grecia 4.119.200 2.883,4 10,17
Austria 4.108.338 2.875,8 10,15
Italia 3.365.730 2.356,0 8,31
Spagna 2.587.162 1.811,0 6,39
Francia 2.074.400 1.452,1 5,12
Polonia 1.211.390 848,0 2,99
Svizzera 1.145.431 801,8 2,83
Portogallo 856.867 599,8 2,12
Gran Bretagna 709.673 496,8 1,75
Cipro 707.776 495,4 1,75
Danimarca 682.345 477,6 1,68
Olanda 509.065 356,3 1,26
Altre nazioni* 2.367.717 1.657,6 5,85
TOTALE UE 40.494.094 28.346 100
+ Svizzera
* tutte al di sotto del mezzo milione di metri quadrati
POTENZA ENTRATA IN ESERCIZIO NEL 2012
Paese Potenza Quota % potenza
(in MW termici) (su totale Europa)
Germania 805,0 33,39
Italia 231,0 9,58
Polonia 211,4 8,77
Francia 174,7 7,25
Grecia 170,1 7,06
Spagna 158,0 6,55
Austria 144,5 5,99
Svizzera 99,4 4,12
Danimarca 79,1 3,28
Portogallo 63,4 2,63
belgio 43,4 1,80
Gran Bretagna 41,5 1,72
Repubblica Ceca 35,0 1,45
Ungheria 35,0 1,45
Altre nazioni* 119,1 4,94
Totale UE + Svizzera 2.410,6 100
* tutte al di sotto dei 35 MW termici
L
Europa del solare (ter-
mico) parla sempre te-
desco. Laffermazione
non coglie di sorpresa: noto
infatti che la Germania sta-
to il Paese che pi di ogni al-
tro ha creduto in questa so-
luzione tecnologica e ha sa-
puto investire concretamente
nel suo sviluppo e nella sua
diffusione molto pi di quan-
to non abbiano saputo fare
le nazioni mediterranee teo-
ricamente baciate dal sole.
Come spesso succede, per,
i numeri sono molto pi
espliciti delle parole. Punto
di riferimento, il rapporto So-
lar Thermal Markets in Europe
realizzato da ESTIF (Euro-
pean Solar Thermal Industry
Federation) e pubblicato lo
scorso giugno. Partiamo dalla
capacit complessiva instal-
lata. La Germania pu van-
tare oltre 16 milioni di metri
quadrati, circa il 40 per cento
del totale europeo (Svizzera
compresa). Sul secondo e ter-
zo gradino del podio la Gre-
cia e lAustria se la giocano
alla pari con poco pi di 4
milioni di metri quadrati. Il
distacco rispetto alla Germa-
nia dunque abissale. Quarta
piazza per lItalia con poco
pi di 3,3 milioni di metri
quadrati (e il gap con i tede-
schi appare ancora pi evi-
dente).
I rapporti di forza cambiano
di poco se si prende come
parametro di riferimento la
potenza termica installata e
non la superficie utile. I tede-
schi con 11.234 MW surclas-
sano gli altri Paesi europei (e
anche in questo caso lItalia
deve accontentarsi della quar-
ta piazza).
Questo, come detto, in ter-
mini di consolidato. Qual-
che ulteriore interessante
spunto viene dallanalisi del-
landamento del mercato lo
scorso anno. Il 2012 non
stata unannata eccezionale
per il settore. La ESTIF sti-
ma, infatti, che la capacit in-
stallata stata pari a 2.410
MW (circa 3,4 milioni di me-
tri quadri) con un calo del 6,4
per cento rispetto al 2011. Le
ragioni di questa frenata sono
sintetizzabili in poche parole:
Il perdurare di una situazio-
ne economica e finanziaria
difficile che si traduce in una
contrazione dei supporti pub-
blici al settore. A supporto
del fattore crisi generalizza-
ta, va aggiunto che la recen-
te contrazione non un caso
isolato. dal 2008 anno in
cui fu raggiunto il picco di
3,36 GW (e 4,8 milioni di
metri quadrati) che landa-
mento del comparto con-
traddistinto dal segno rosso.
Un po come quello delleco-
nomia planetaria
Inoltre va aggiunto che un
mercato che risulta fortemen-
te sbilanciato su un singolo
Paese non pu che essere for-
temente condizionato dalle
performance di questo ulti-
mo. Il fatto che la Germania
abbia registrato una contra-
zione del 9,4 per cento nel
2012, inevitabilmente, ha tra-
scinato al ribasso lintero bot-
tino continentale.
A parte lItalia, cui abbiamo
gi fatto cenno, il mercato
che sembra essere pi inte-
ressante in questa fase quel-
lo polacco che continua a
mostrare tassi di crescita mol-
to interessanti, grazie soprat-
tutto ai robusti incentivi. Lo
scorso anno in Polonia sono
entrati in esercizio 211 MW
che hanno portato la potenza
complessiva installata alle so-
glie degli 850 MW termici.
Particolarmente ambiziosi
sembrano essere i target per
i prossimi anni: lobiettivo di-
chiarato quello di arrivare
a 10 GW (circa 14 milioni di
metri quadrati) entro la fine
del 2020.
Per quanto riguarda la tipo-
logia delle applicazioni, un
po in tutta Europa il residen-
ziale continua a generare la
maggioranza assoluta della
domanda; anche se il seg-
mento che segnala i tassi di
crescita pi sostenuti quello
dei grandi impianti - al di so-
pra dei 500 metri quadrati e
dei 350 kW termici - che tro-
vano applicazione sui grandi
complessi commerciali. Que-
sto vale in particolare per la
Danimarca dove il mercato
delle grandi installazioni co-
pre addirittura il 65 per cento
del totale.
Nonostante il recente rallen-
tamento, la situazione gene-
rale pare comunque soddi-
sfare gli esperi della ESTIF.
Il solare termico dichiara-
no sul rapporto Solar Thermal
Markets in Europe - conferma
un ruolo crescente nella stra-
tegia energetica europea. I
circa 28 GW operativi sono
in grado di generare lequi-
valente di 20 TWh termici
allanno evitando lemissione
in atmosfera di 2,5 milioni di
tonnellate di anidride carbo-
nica. Significativo anche lim-
patto economico con un giro
daffari pari a 2,4 miliardi di
euro (nel 2012) e 32.000 posti
di lavoro full time.
la Germania la regina indiscussa dEuropa
Significativo
limpatto economico
del settore
con un giro daffari a
livello continentale
pari a 2,4 miliardi
di euro e 32.000
posti di lavoro
full time
Giornale 09_2013_Layout 1 23/09/13 22.56 Pagina 19
20 il GIORNALE dellINGEGNERE N. 9 - Settembre 2013
I
l nostro Giornale ha incon-
trato lingegner Federico
Musazzi, responsabile as-
sociazione Assotermica/ANI-
MA, per fare il punto sullin-
dustria di settore e sullattuale
livello di competitivit del
Made in Italy.
Ingegnere, come si posiziona
attualmente lofferta dei pro
duttori italiani sul mercato na
zionale e su quelli internazio
nali?
Lindustria nazionale costitui-
sce uneccellenza produttiva
in ambito internazionale ed
cresciuta negli ultimi anni
espandendosi anche fuori dai
confini del nostro Paese. I no-
stri prodotti sono riconosciuti
e apprezzati per la loro effi-
cienza e versatilit.
Purtroppo se guardiamo al
mercato interno, il solare ter-
mico non ancora piena-
mente sviluppato ed ben al
di sotto dei numeri di altri
Paesi (ad esempio, Germania
e Grecia) che hanno un rap-
porto di metri quadrati instal-
lati per abitanti di tutto rispet-
to. Questo un peccato se
pensiamo al fatto che lItalia,
oltre a unindustria di rilievo,
ha tutte le caratteristiche cli-
matiche per sfruttare appieno
il solare termico.
Quali sono i nostri principali
competitor?
La Germania il Paese lea-
der, come spesso accade an-
che in altri comparti, sia in
termini di produzione sia di
mercato di sbocco, ma i Paesi
dellEuropa dellEst rappre-
sentano un interessante area
geografica che sta crescendo
dal punto di vista produttivo.
Per quanto riguarda la con-
correnza extra europea, for-
tunatamente il problema li-
mitato e si pu dire che la no-
stra una filiera prettamente
italiana, o almeno europea.
Ci dovuto anche al fatto
che il settore del solare ter-
mico ben compartimentato
ed immune alla penetrazione
massiva di prodotti dal Far
East a bassissimo prezzo, que-
sti ultimi concepiti in modo
diverso dai classici pannelli
solari piani che costituiscono
pi del 90 per cento dei nostri
mercati.
Anche solo pensare di impor-
tarli da aree lontane diventa
molto difficile...
Il settore ancora fortemente
legato alle dinamiche degli in
centivi o ha cominciato a
camminare con le proprie
gambe?
Diversamente da quello che
accaduto, ad esempio, per
il solare fotovoltaico, gli in-
centivi sono stati di portata
ben inferiore per il mondo
delle rinnovabili termiche e
quindi anche per il solare ter-
mico. Certo, le detrazioni fi-
scali sono uno strumento im-
portante perch hanno con-
sentito al settore di svilupparsi
negli anni e soprattutto di im-
postare una strategia di co-
municazione verso lutente fi-
nale che ne facesse percepire
concretamente le potenzialit
e i tempi di ritorno degli in-
vestimenti.
A maggior ragione in questo
momento di crisi, impor-
tante che gli incentivi siano
mantenuti e rinforzati perch
costituiscono un vantaggio
anche per lo Stato in termini
di raggiungimento degli
obiettivi di efficienza energe-
tica e di maggior gettito
dIVA.
Purtroppo la continua messa
in discussione di questo stru-
mento e i ritardi nellapplica-
zione del Conto Energia Ter-
mico hanno alimentato unin-
certezza che non fa bene al
settore e che non consente di
pianificare investimenti a lun-
go termine con serenit.
Incontro con Federico Musazzi, responsabile associazione Assotermica/ANIMA
Il Made in Italy? Uneccellenza produttiva
sui mercati internazionali
dott. ing. Silvano Viani*
I
l Decreto Legislativo 3
marzo 2011, n. 28, obbliga
a dotare gli edifici nuovi,
o sottoposti a ristrutturazioni
rilevanti, di:
n impianti di produzione
dellenergia termica che ga-
rantiscano la copertura con
energia rinnovabile del 50 per
cento dei consumi per lacqua
calda sanitaria e una percen-
tuale dei consumi globali per
lacqua calda sanitaria, il ri-
scaldamento e il raffresca-
mento crescente in funzione
dellanno di presentazione
della richiesta edilizia (20 per
cento sino a fine 2013; 35 per
cento nel 2014-2016; 50 per
cento dal 1 gennaio 2017);
nimpianti alimentati da fonti
rinnovabili con potenza elet-
trica pari a una quota, rispetto
alla superficie in pianta del-
ledificio, crescente in funzio-
ne dellanno di presentazione
della richiesta edilizia (1
kW/80 m
2
sino a fine 2013;
1 kW/65 m
2
nel periodo
2014-2016; 1 kW/50 m
2
dal
1 gennaio 2017).
La Direttiva 2010/31/UE in-
troduce il concetto di edificio
a energia quasi zero, ovvero
NZEB dallinglese Nearly Ze-
ro Energy Building, e impone
a tutti gli edifici di nuova co-
struzione di essere a energia
quasi zero a partire dalla fine
del 2020, termine anticipato
di due anni per gli edifici
pubblici. In particolare tale
Direttiva fornisce la seguente
definizione di NZEB:
edificio ad altissima prestazione
energetica (). Il fabbisogno
energetico molto basso o quasi
nullo dovrebbe essere coperto in
misura molto significativa da
energia da fonti rinnovabili,
compresa lenergia da fonti rin-
novabili prodotta in loco o nelle
vicinanze.
Tale definizione molto qua-
litativa, per cui spetta a ogni
stato membro il compito di
specificare quali caratteristi-
che qualifichino un edificio
come NZEB. In Italia, non
essendo stata per il momento
recepita completamente la
Direttiva anzidetta, non sono
ancora disponibili criteri per
qualificare un edificio come
NZEB.
RSE ha effettuato valutazioni
sui fabbisogni di energia ter-
mica di edifici con diverse di-
mensioni (villetta monofami-
liare o bifamiliare o quadri-
familiare, condominio da 6 o
12 o 24 appartamenti), diffe-
renti periodi di costruzione a
partire dagli anni 60 (prima
della legge 373/76, allinterno
di tale legge, allinterno della
legge 10/91, allinterno del
DPR 59/09) e varie ubica-
zioni (Milano, Roma, Paler-
mo) rappresentative di estese
aree dellItalia. In particolare
gli edifici che rispettano i re-
quisiti indicati dal DPR
59/09 potenzialmente po-
trebbero essere considerati
NZEB qualora abbiano un
marcato utilizzo di energia
da fonte rinnovabile.
I risultati delle valutazioni ef-
fettuate indicano che negli
anni i fabbisogni per il riscal-
damento si sono ridotti no-
tevolmente, essendo miglio-
rate le tecnologie costruttive
(serramenti con doppio vetro,
tetto e pareti ben isolate,...),
al contrario dei fabbisogni per
il raffrescamento che non so-
no diminuiti e in alcuni casi
sono preponderanti rispetto
ai fabbisogni per il riscalda-
mento (centro e soprattutto
sud Italia). Per questi motivi
risulta necessario inserire ne-
gli edifici soluzioni tecnolo-
giche che consentano di ri-
durne efficacemente i fabbi-
sogni per il raffrescamento
(serramenti con vetri doppi
e con rivestimento basso
emissivo, tetto e pareti ben
isolate e possibilmente ven-
tilate, schermi adombranti,
) e impianti che sfruttino
la radiazione solare anche per
raffrescare.
Gli impianti solari per soddi-
sfare i fabbisogni di energia
termica degli edifici non sono
molto diffusi e spesso si limi-
tano a produrre acqua calda
Impianti solari per edifici a energia quasi zero
in aree a prevalente domanda di raffrescamento
Figura 2 Superfici dei pannelli solari e prelievi di energia elettrica dalla rete stimati necessari per coprire il fabbisogno di energia termica del condominio a Palermo con le percentuali di energia rinnovabile
imposte dal Decreto Legislativo 3 marzo 2011, n. 28, nei prossimi anni; in particolare i valori negativi rappresentano energia elettrica immessa in rete
Figura 1 Schemi di impianti termici studiati da RSE per un condominio con 12 appartamenti a energia quasi zero a Palermo. Quello a sinistra con pannelli solari
termici con tubi sottovuoto e frigorifero ad assorbimento a semplice effetto e quello a destra con pannelli solari ibridi e frigorifero a compressione; in particolare la
tubazione tratteggiata nello schema di questultimo impianto viene utilizzata in inverno, come bypass, per produrre riscaldamento
Giornale 09_2013_Layout 1 23/09/13 22.56 Pagina 20
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N. 9 - Settembre 2013 il GIORNALE dellINGEGNERE 21
TABELLA1
Superfici dei pannelli solari e prelievi di energia elettrica dalla rete stimati necessari per coprire il fabbiso
gno di energia termica del condominio a Palermo con le percentuali di energia rinnovabile imposte dal De
creto Legislativo 3 marzo 2011, n. 28, nei prossimi anni
Percentuale
di energia rinnovabile
35%
(anni 2014 2016)
50%
(dal 1.1.2017)
Superficie e tipo
di pannelli solari
60 m pannelli termici (a)
41 m pannelli ibridi (b)
(b)/(a) = 68%
92 m pannelli termici (a)
67 m pannelli ibridi (b)
(b)/(a) = 73%
Prelievo energia
elettrica ad agosto
2.404 kWh (a)
2.339 kWh (b)
(b)/(a) = 97 %
2.076 kWh (a)
1.676 kWh (b)
(b)/(a) = 81%
Prelievo energia
elettrica ad agosto
10.949 kWh (a)
7.849 kWh (b)
(b)/(a) = 72 %
8.408 kWh (a)
1.783 kWh (b)
(b)/(a) = 21 %
sanitaria e, a volte, anche a
integrare il riscaldamento in-
vernale. Nel mercato esistono
comunque tecnologie che
consentono di produrre fred-
do con la radiazione solare,
che peraltro presenta il van-
taggio di essere pi elevata
quando il fabbisogno per il
raffrescamento maggiore
(giugno, luglio, agosto).
Dal 2009 RSE svolge attivit
di ricerca nel settore del solar
cooling e, per ricavare elemen-
ti sulle prestazioni ottenibili
con questa tecnologia, ha an-
che effettuato studi per lim-
pianto di produzione termica
(riscaldamento, raffrescamen-
to, acqua calda sanitaria) di
un condominio con 12 ap-
partamenti a energia quasi ze-
ro a Palermo considerando
due soluzioni alternative
commercialmente disponibili,
rappresentate nella Figura 1,
rispettivamente con pannelli
solari termici con tubi sotto-
vuoto e frigorifero ad assor-
bimento a semplice effetto, e
con pannelli solari ibridi
(contemporaneamente ter-
mici e fotovoltaici) e frigori-
fero a compressione. Non
stato considerato un impian-
to con pannelli solari foto-
voltaici e frigorifero a com-
pressione poich risulta che
il D.L. 3 marzo 2011, n. 28,
non permette di considerare
come rinnovabile lenergia
prodotta da un impianto con
pannelli solo fotovoltaici.
Nella Figura 2 e nella tabella
1 sono riportate le superfici
dei pannelli solari e i prelievi
di energia elettrica stimati per
i due tipi di impianto, dimen-
sionati in modo che utilizzino
le percentuali di energia rin-
novabile (acqua calda sanita-
ria, riscaldamento e raffresca-
mento) imposte dallanzidet-
to Decreto Legislativo 3 mar-
zo 2011, n. 28, nei prossimi
anni. Come si pu osservare,
per soddisfare gli obblighi di
legge risultato pi vantag-
gioso utilizzare limpianto
con pannelli solari ibridi e fri-
gorifero a compressione poi-
ch richiede una minore su-
perficie di pannelli solari e
necessita di un prelievo di
energia elettrica dalla rete pi
ridotto, sia nei mesi estivi e
soprattutto globalmente du-
rante lanno.
Inoltre, nelle mezze stagioni
questo sistema immette ener-
gia elettrica in rete, sostituen-
do energia altrimenti prodot-
ta prevalentemente con fonti
fossili e fornendo un ricavo
al gestore dellimpianto.
RSE ha pure effettuato il mo-
nitoraggio di impianti, per
edifici adibiti ad uffici in Italia,
con pannelli solari termici -
piani o con tubi sottovuoto -
e frigorifero ad assorbimento
a semplice effetto o con pan-
nelli solari termici con tubi
sottovuoto e sistema DEC
(Desiccant Evaporative Coo-
ling).
Lanalisi dei dati sperimentali
ha messo in luce che i con-
sumi elettrici negli impianti
di solar cooling costituiscono
uno degli aspetti pi critici
sia nella progettazione che
nella gestione degli impianti.
In generale limpianto con si-
stema DEC risultato pi in-
teressante, dal punto di vista
energetico; in particolare
stato valutato che consuma
circa il 30 per cento di ener-
gia primaria in meno di un
sistema di condizionamento
a ciclo chiuso ad acqua con
chiller tradizionale.
Sono state valutate anche le
prestazioni di una soluzione
alternativa a temperatura pi
elevata, con collettori solari
termici a concentrazione e
frigorifero ad assorbimento a
doppio effetto, che potrebbe
presentare prestazioni ener-
getiche simili a quelle con si-
stema DEC, ma con costi
dinvestimento inferiori. In
particolare stato sviluppato
un modello, in ambiente
TRNSYS, di questa soluzio-
ne valutandone le prestazioni
con diverse condizioni di
esercizio e differenti dimen-
sioni dei componenti.
I risultati ottenuti sono assai
promettenti, a tal punto da
portare RSE ad avviare la
realizzazione di un prototipo
allinterno della propria area
sperimentale. Tale sperimen-
tazione porter a valutare in
termini energetici ed econo-
mici le effettive potenzialit
di applicazione della soluzio-
ne individuata, ed eventual-
mente a rivedere la preferen-
za assegnata in questo lavoro
a una soluzione con pannelli
solari ibridi e frigorifero a
compressione. In conclusio-
ne, utilizzare energia solare
per coprire parte dei fabbiso-
gni di energia termica (acqua
calda sanitaria, riscaldamento,
raffrescamento) ed elettrica
degli edifici facilita il soddi-
sfacimento degli obblighi di
legge attuali e futuri e genera
un minor consumo di com-
bustibili fossili, e quindi con-
tribuisce a ridurre linquina-
mento ambientale e la nostra
dipendenza dai combustibili
importati.
*RSE
Le attivit descritte nellarticolo sono state
finanziate dal Fondo di Ricerca per il Si
stema Elettrico nellambito dellAccordo
di Programma tra RSE e il Ministero dello
Sviluppo Economico D.G. Nucleare, Ener
gie Rinnovabili ed Efficienza Energetica
stipulato in data 29 luglio 2009 in ottem
peranza del DM 19 marzo 2009.
Informazioni pi dettagliate su queste at
tivit sono contenute nel sito internet
della societ, liberamente consultabile,
http://www.rseweb.it.
Solare termico
Come valuta lattuale quadro
normativo di riferimento in
Italia? Quali possibili migliorie
suggerite?
Lattuale formulazione dellal-
legato 3 del Decreto 3 marzo
2011 n. 28, che recepisce la
direttiva RES, assolutamen-
te penalizzante per il settore
perch fissa degli obblighi di
soddisfacimento dei fabbiso-
gni termici di un edificio con
fonti rinnovabili che sono ec-
cessivamente severi.
Si rischia cos di fissare degli
obiettivi solo sulla carta e di
impedire una diffusione delle
molteplici fonti rinnovabili,
tra le quali il solare termico,
indirizzando il progettista ver-
so scelte obbligate o, peggio,
verso deroghe per impossibi-
lit tecnica.
Leccessiva severit delle per-
centuali e la mancanza di una
metodologia condivisa per il
calcolo della quota rinnova-
bile nei nuovi edifici rende di
fatto inattuabile il decreto su
questo punto e getta i proget-
tisti e tutti gli operatori nella
pi totale incertezza.
Stiamo proponendo di torna-
re a unapplicazione pi allar-
gata che comprenda non solo
le nuove costruzioni ma an-
che la nuova installazione di
impianti termici e la ristrut-
turazione degli stessi con va-
lori sostenibili, come era nel
vecchio D.Lgs. 311/06.
Quanto importante linno
vazione e dove si sta orien
tando la ricerca di settore?
Quale spazio possono avere
le tecnologie del solare ter
mico nel promuovere leffi
cienza degli edifici, un settore
nel quale lItalia sembra avere
margini di miglioramento
davvero notevoli?
Il solare termico si sta rive-
lando lapplicazione di pi fa-
cile integrazione impiantistica
e anche di miglior accetta-
zione commerciale da parte
dei tradizionali partner del
settore termoidraulico.
Sfruttando questo vantaggio
linnovazione ci sta portando
verso tecnologie ibride che
permettono di integrare in
ununica soluzione, ad esem-
pio, una caldaia o una pompa
di calore con un sistema so-
lare termico.
Tali sistemi sono basati su ge-
neratori di calore molto com-
patti e di grande versatilit,
adatti per essere inseriti su
ogni tipo di impianto la cui
produzione di acqua calda sa-
nitaria integrata dai collet-
tori solari termici; il risultato
un sistema ibrido che per-
mette di unire i vantaggi of-
ferti dalla modulazione dei
bruciatori a basse emissioni
(o dalle pompe di calore) con
lo stoccaggio dellenergia gra-
tuita fornita dal sole, garan-
tendo sempre un confort sa-
nitario di livello superiore.
Lettere
Tra disoccupazione e sviluppo
Ho letto con interesse larticolo del Prof. An-
dreini pubblicato sul numero n. 5 del Giornale
e intitolato La via responsabile della crescita.
Espongo alcune considerazioni in proposito.
Finalmente ricompare il diagramma-base dei
Limiti dello sviluppo (1972). Sono passati
40 anni, ma tracciando una verticale sullanno
2013 e osservando i cinque grafici, si trova
proprio la situazione attuale: le risorse in calo
deciso, popolazione e inquinamento che con-
tinuano a salire inesorabilmente, alimenti e
produzione industriale che hanno appena pas-
sato il picco e iniziano a scendere.
Sui veri problemi del mondo, quel rapporto
promosso dal Club di Roma resta lo studio
pi completo degli ultimi decenni: furono esa-
minati dodici scenari, con ipotesi diverse, ma
in pratica fu divulgato al pubblico solo il primo.
Le proiezioni a conclusione del rapporto si
stanno rivelando esatte: infatti in questi de-
cenni non si sono modificate le interazioni fra
le grandezze esaminate, cio il modo di vivere,
ovvero il cosiddetto BAU (business as usual).
Malgrado tutto, si vorrebbe continuare come
prima, con la crescita, che la causa del male.
Se continuiamo con le premesse attuali, un
collasso inevitabile e forse verr innescato
da un evento traumatico. Probabilmente il si-
stema economico mondiale croller, il prezzo
del petrolio osciller in modo drastico e im-
prevedibile, le Borse salteranno. Sar la fine
del modello basato sullincremento indefinito
dei beni materiali, la fine di una forma di pen-
siero, scambiata ancora una volta per una fine
del mondo.
Il paradigma in atto deve cambiare al pi pre-
sto, invece si pensa solo alleconomia e ai suoi
numerini. I politicanti sono impegnati a di-
stribuire una certezza: prima o poi ci sar la
ripresa. Se continuiamo cos, molto presto
nessuno penser pi allo spread, al P.I.L. e al
reddito pro-capite, che appariranno come
amenit da relegare nei libri di storia, perch
ci saranno problemi ben pi grossi.
La Vita ha tre miliardi di anni, lumanit ha
un milione di anni, la cosiddetta civilt ha
diecimila anni, la crescita economica-indu-
striale ha duecento anni. La folle presunzione
della nostra specie solo un delirio di gran-
dezza.
Attualmente sulla Terra gli umani sono oltre
sette miliardi e aumentano di 80-90 milioni
allanno (questa cifra laumento, non il nu-
mero dei nuovi nati, che molto maggiore),
scompaiono 100.000 Kmq di foreste allanno,
lanidride carbonica aumenta di 3 ppm allan-
no, si estinguono 30 specie al giorno, la bio-
diversit si degrada a vista, il consumo di ter-
ritorio fa registrare cifre vertiginose. Palese-
mente questi fenomeni, conseguenze inevitabili
della crescita economica, non possono con-
tinuare ancora a lungo. Quindi la Natura deve
guarire dal suo male, facendo terminare quella
forma del pensiero che sta distruggendo la
Terra.
E la disoccupazione? Alcuni anni orsono
(1995) stato pubblicato un libro intitolato
La fine del lavoro (di Jeremy Rifkin) ristam-
pato da Mondadori nel 2005: ma non c bi-
sogno di scomodare tanta autorit, sufficiente
unocchiata sommaria al mondo di oggi per
rendersi conto che il lavoro per tutti non c
pi, e non potr mai esserci, se continuiamo
a pensare come prima. Dove cerano 50 im-
piegati, ora ne basta uno con un computer
che ha tutte le informazioni e fa quasi tutto.
Dove cerano migliaia di operai, basta qualche
macchina.
Il cosiddetto lavoro, modificato profondamen-
te nei significati, non potr occupare media-
mente pi di due-tre ore al giorno a testa.
Non stiamo parlando di qualche articolo di
legge, di alcune agevolazioni fiscali o delle ri-
cette di qualche giuslavorista, stiamo parlando
della fine di un modello culturale.
Il problema della disoccupazione non potr
mai essere risolto, ma si aggraver sempre pi
se si vogliono mantenere i principi dellOcci-
dente moderno. Occorre partire da altre basi,
occorre abbandonare: la competizione eco-
nomica, la globalizzazione, la crescita, il mer-
cato e la corsa ai consumi. Se invece si man-
tengono tali premesse, i problemi del mondo
sono chiaramente insolubili.
dott. ing. Guido Dalla Casa
Giornale 09_2013_Layout 1 23/09/13 22.56 Pagina 21
22 il GIORNALE dellINGEGNERE N. 9 - Settembre 2013
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N. 9 - Settembre 2013 il GIORNALE dellINGEGNERE 23
recensione a cura
di Riccardo De Col
Il secondo capitolo del volume esplora il
campo della gestione degli acquisti.
Per chi ha seguito cantieri di mediograndi
dimensioni, sa che un aspetto fondamentale
dato dal subappalto delle lavorazioni. Or
mai non possibile, per come organizzato
il lavoro nei cantieri, che unImpresa possa
avere la completezza delle maestranza per
coprire tutti i campi delle lavorazioni: le tec
nologie e le tecniche di lavorazione diven
tano sempre pi campo di specialisti e de
vono essere gestite nel modo pi corretto
possibile onde evitare perdite di tempo.
La qualit dellopera comunque a carico del
General Contractor che deve saper riversare nei contratti coi
subfornitori, tutti i requisiti richiesti dal contratto e dal progetto
con le relative clausole che devono sussistere per il periodo
prefissato di garanzia. Anche per questo secondo aspetto del
lesecuzione lautore fornisce schede di controllo che gli ven
gono dalle proprie esperienze, documenti che ogni lettore
potr poi adeguare alle proprie esigenze ed eventualmente
migliorare. Terzo ed ultimo capitolo lanalisi ed il controllo
delle lavorazioni. Non sarebbe male che controlli, tolleranze
e gradi di accettabilit fossero indicati in modo preciso gi nel
progetto e nel contratto. E anche vero che al livello minimo i
controlli sui materiali e sulle strutture sono quelli gi indicati
nelle vigenti Norme tecniche per le Costruzioni NTC08 , ma
queste da sole non bastano. Un esempio immediato riguarda
le norme per le costruzioni metalliche che attualmente non
arrivano a coprire il campo della lavorazione
in officina e del montaggio almeno sin
quando non diverranno operative le UNI
EN 10902.
Ma anche per altri materiali e lavorazioni
che rappresentano parti importanti delle
strutture si pongono gli stessi problemi: si
pensi ai materiali compositi per il rafforzamento
strutturale di murature ed elementi strutturali in cemento ar
mato o ai materiali per la protezione al fuoco delle strutture
in acciaio. E lodevole lo sforzo dellautore di affrontare in
modo pratico il problema dei controlli, proponendo molte
schede di controllo frutto della propria esperienza. Lincidenza
di queste attivit rappresenta un aspetto non trascurabile del
lopera; , indagini,controlli e prove su materiali ed opere com
piute sono peraltro di grande importanza in quanto spianano
la strada al collaudatore nella fase finale di accettazione della
costruzione. Si osserva da ultimo che si moltiplicano incontri
di aggiornamento anche in questo campo e sicuramente questo
contributo di Torricelli serve ad alimentare il dibattito.
Il risultato sar il sicuro miglioramento della capacit profes
sionale degli attori coinvolti nel processo edilizio.
MARCO TORRICELLI
Il controllo dei processi nei cantieri edili
La gestione della Progettazione,
La gestione degli acquisti,
Il controllo delle principali lavorazioni
Maggioli editore.
Anno 2013
Prezzo: 32
Sala di lettura
recensione a cura
di Sandra Banfi
Le lettere dallIndia di Guido Gozzano ap
parvero sulla Stampa di Torino nel 1914.
Pur mantenendo un carattere di imme
diatezza di fatto furono elaborate pi tardi
sugli appunti di viaggio, conservando an
che un grande valore documentario, e
pubblicate postume nel volume Verso
la cuna del mondo nel 1917.
Il viaggio di Gozzano, intrapreso tra il
febbraio e laprile del 1912, riguard
Bombay, Ceylon e Goa. Per tutte le al
tre tappe il Poeta si sarebbe ispirato al
testo di Pierre Loti LInde (sans les An
glais), a conferma della sua fascina
zione per lOriente, che ebbe il punto
di partenza nelle letture esotiche in
fantili.
Nel volume lAutrice ripercorre passo
passo il viaggio di Gozzano riportando
fedelmente i brani originari e sceglien
do in particolare quelli che si riferisco
no allarchitettura indiana nel suo fa
scino di forme e di colori, stimolati dal
la grandiosit e singolarit di ci che
egli vede.
Il volumetto di 104 pagine, corredato
da numerose immagini delle tappe del
viaggio redatto con cura da Elisa Ma
riani Travi, storica dellarte, saggista,
collaboratrice di numerose riviste di
Architettura e del nostro giornale.
ELISA MARIANI TRAVI
LETTERE DALLINDIA
GUIDO GOZZANO E LARCHITETTURA
Cusl 2013
Pagg. 104
Prezzo: 13,70
Sullo scenario a due tinte, lazzurro del cielo e il bronzo cupo dei cipressi, sinnalza la pi immacolata e giganetesca mole sognata da
questi sultani amici del candore (Il Taj Mahal). Una semplicit che sfugge alla parola e allindagine estetica. Sullo zoccolo immenso
una cupola eccelsa, e ai quattro lati minareti scagliati al cielo: non altro () Aveva il colore di certi nevai oggi, mentre lo contemplavo
per lultima volta. Poi passato al rosa, al cerulo, al verde, allardore violaceo dellacciaio nellora della tempra
Lettere dallIndia
Guido Gozzano e larchitettura
Il controllo dei processi
nei cantieri edili
Ecco il noto profilo dei templi e dei palazzi, con
le scalee, le verande, le specule, le infinite fine
stre tutte rivolte verso il fiume, ecco le strane
cupole a pigna, cos caratteristiche nellarchi
tettura indiana ()
Agra, il Taj Mahal (sec. XVII)
Il Taj Mahal in unimmagine storica
Varanasi Benares
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