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Prime attività

Classe I

Organizzare un gioco per le presentazioni


Se tutto fila liscio e non ci sono pianti (è normale che qualche bambino si commuova), a quel punto si può
organizzare un gioco di presentazione e procedere con un' attività iniziale.
Si può leggere una semplice filastrocca e da li partire per scrivere alla lavagna una brevissima frase da
copiare in stampato maiuscolo e fare un disegno.

Mate

Le prime ore in classe - classe prima

La prima attività potrebbe essere rivolta a controllare la capacità di


osservare, descrivere e confrontare oltre alla conoscenza dello schema
corporeo. Considerato che gli alunni solitamente non si conoscono ancora tra
di loro si potrebbe proporre una prima attività in cui i bambini, seduti in
cerchio, devono descrivere a turno il compagno che sta loro vicino ( ad es. il
compagno che sta a destra) individuando almeno tre elementi di riferimento
(ha i capelli ……., ha il vestito ……., si chiama ……..). Al termine di questa
attività spieghiamo che adesso i bambini dovranno descrivere non un
compagno ma se stessi e non con le parole ma con il disegno. Facciamo
prendere il quaderno (che cos’è un quaderno, a cosa ci serve, come dobbiamo
aprirlo, su quale pagina dobbiamo scrivere) e facciamo disegnare il bambino
scrivendo sotto “IO SONO ………..” oppure solo “IO”.

Una seconda attività potrebbe riguardare l’avvio al concetto di quantità.Si


potrebbe raccontare una storiella che serva per attirare l’attenzione, per
motivare e funga da elemento di partenza. Io ne propongo una (di mia
invenzione), ma si potrebbe adattarne anche tante altre, narrandole e
drammatizzandole con i nostri alunni.

“C’era una volta un’ochetta un po’ musona che voleva sempre stare da sola,
perché non sopportava il chiasso. Abitava in un bellissimo laghetto, dove
nuotava tranquilla insieme a moltissimi pesci. Infatti era amica con i pesci
perché le tenevano compagnia e non facevano chiasso (si sa, i pesci sono
muti).
E c’erano tanti pesci, di tanti colori, pesci rossi, blu, gialli, verdi,
…….Purtroppo dove ci sono i pesci ci sono anche i gatti che vogliono papparseli.
Così, ogni tanto alla sera, venivano sulla riva del laghetto due gatti che
cercavano con i loro artigli di acciuffare i pesciolini quando si avvicinavano a
riva. E poi litigavano tra di loro: “Miaoo, è mio, miaoooooo”“No, miaoooooo,
non
è tuo, è mio, miaaaooooooo”. E andavano avanti così per un bel po’. Ora questi
gatti, miao di qua, mia di là, disturbavano la nostra ochetta che voleva
silenzio. Ci pensò su bene, poi ebbe un’idea. Andò nel punto della riva dove i
gatti si fermavano sempre, con le due zampe scavò una bella buca che,
siccome
era vicino al laghetto, presto si riempì d’acqua e poi col becco strappò rami ed
erba e coprì la buca. Si nascose dietro le canne ed aspettò pazientemente che
venisse la sera. Quando ormai il sole si era nascosto, eccoli arrivare i due
mici. Si guardarono intorno sospettosi perché non vedevano nuotare l’oca nel
laghetto. Ed infatti l’ochetta era dietro di loro, uscì all’improvviso dal
canneto, si mise a sbattere le ali ed a starnazzare così forte che ai due mici
si rizzarono i peli sulla coda. Fecero per scappare ma …….splash, dentro alla
buca, dentro all’acqua. Fecero così fatica ad uscirne e si spaventarono così
tanto, che non vennero mai più a minacciare i pesciolini e lasciarono tranquilla
la nostra ochetta.”

Al termine si può chiedere quante ochette c’erano, quanti gatti, i pesciolini


erano pochi o tanti? Vogliamo disegnare tutto alla lavagna e sul quaderno?

Si possono proporre quindi schede con esercizi sulle quantità.

La terza attività prende in considerazione le conoscenze pregresse sul


numero. L’insegnante finge di intervistare gli alunni per la trasmissione
“Diamo i numeri” e chiede: “Sapete cosa sono i numeri? Dove li avete già visti?
Voi li usate spesso? Quando, in che occasioni?” Sul quaderno
CERCHIA I NUMERI: 1 A C 3 5 K 7 2 Y.

Una quarta attività potrebbe servire per controllare la situazione concernente


la localizzazione di oggetti nello spazio. Si potrebbe far precedere l’attività
grafica da qualche gioco in palestra o in classe o, se si vuole una situazione
meno movimentata, da frasi pronunciate dall’insegnante. Quando non sono
vere i bambini dicono “Bum!”Es:
Andrea è fuori dall’aula Bum
Il cane è dentro la cuccia
Il quaderno è sopra il banco
La testa è sotto i piedi Bum
Si può quindi proporre una scheda sui principali concetti topologici.

Classe II
Dopo aver raccontato qualcosa delle recenti vacanze estive, di organizzare un attività di ripasso
sotto forma di gioco chiamato "pesca di parole".
Occorre stampare su cartoncino tante parole, come questa anteprima:

dare poi un pezzo ciascuno da ritagliare, mettere tutte le parole in un barattolo capiente, far estrarre a
turno a ogni bambino una parola, il bambino la legge e gli altri la devono scrivere sul quaderno. Con la
parola estratta si può formare una frase collettiva o se i bambini se la cavano ciascuno scrive nel suo
quaderno.
Questa attività è anche una verifica per capire se i bambini hanno subito pronta l'autonomia operativa o se
gli serve tempo per ingranare. Non spaventiamoci se qualcosa sarà dimenticata, con il ripasso ricorderanno
velocemente. Lasciamo appesi i cartelli coi suoni difficili almeno per il primo periodo e osserviamo in
maniera sistematica, prendendo nota di come ciascuno ha metabolizzato i contenuti e cosa è rimasto dopo
le vacanze. Queste osservazioni potranno proseguire per tutto Settembre. Saranno utili per programmare in
Italiano nei mesi di Novembre e Dicembre.

Con contenuti idonei questa modalità di ripasso è proponibile ANCHE PER LE CLASSI 3, 4 E 5, non solo per
Italiano ma anche per le ALTRE MATERIE, basterà sostituire le parole con un argomento e gli alunni
dovranno cercare di dire cosa ricordano in linea generale.

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