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Illuminazione Informazioni introduttive
di emergenza sull’Illuminazione e la
segnalazione di sicurezza
Illuminazione
di emergenza
Illuminazione Illuminazione
di sicurezza di riserva
Illuminazione Illuminazione
di sicurezza Illuminazione di aree
per l'esodo antipanico ad alto rischio
Illuminazione di riserva
Consente di continuare o terminare l’attività ordinaria senza sostanziali cambiamenti.
Illuminazione di sicurezza
Parte dell'illuminazione di emergenza, destinata a provvedere all’illuminazione per la
sicurezza delle persone durante l'evacuazione di una zona o di coloro che tentano di
completare un'operazione potenzialmente pericolosa prima di lasciare la zona stessa.
È destinata ad evidenziare i mezzi di evacuazione ed a garantire che possano essere
sempre individuati ed utilizzati con sicurezza, quando risulta necessaria
l’illuminazione ordinaria o quella di emergenza.
L’illuminazione di sicurezza viene ulteriormente suddivisa in:
bbIlluminazione di sicurezza per l’esodo
Parte dell'illuminazione di sicurezza, destinata ad assicurare che i mezzi di fuga
possano essere chiaramente identificati e utilizzati in sicurezza quando la zona
è occupata.
bbIlluminazione antipanico di aree estese
(conosciuta in alcuni paesi come illuminazione antipanico)
Parte dell'illuminazione di sicurezza, destinata ad evitare il panico e a fornire
l'illuminazione necessaria affinché le persone possano raggiungere un luogo
da cui possa essere identificata una via di esodo.
bbIlluminazione di aree ad alto rischio
Parte dell'illuminazione di sicurezza, destinata a garantire la sicurezza delle persone
coinvolte in processi di lavorazione o situazioni potenzialmente pericolose e a
consentire procedure di arresto adeguate alla sicurezza dell'operatore e degli
occupanti dei locali.
Il grado di protezione
Il codice di protezione (IP) internazionale.
Per la classificazione del grado di protezione degli involucri, le norme IEC adottano
sostanzialmente il seguente sistema: IP (Internal Protection) + 2 cifre (variabili
secondo il grado di protezione. Per ulteriori dettagli vedere pag 516.
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Illuminazione La progettazione
di emergenza
Introduzione
Nella progettazione di un edificio o di un particolare locale, l'integrazione
dell'illuminazione di emergenza con quella ordinaria deve essere assolutamente
rispondente alle norme relative agli impianti elettrici. Il rispetto delle normative e
delle leggi costituisce una condizione necessaria per realizzare un impianto a regola
d'arte. I principali obiettivi dell'illuminazione di emergenza quando quella ordinaria
viene a mancare sono i seguenti:
bbIndicare chiaramente le vie di uscita, mediante appropriate segnalazioni.
bbPrevedere l'illuminazione di emergenza lungo i percorsi, in modo tale
da consentire il deflusso sicuro verso le uscite.
bbAssicurare che gli allarmi e le attrezzature antincendio previsti lungo
le vie di uscita siano prontamente identificati.
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Illuminazione La progettazione
di emergenza
Le norme “CEI”
Con le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano e del CENELEC (Comité
Européen de Normalisation Electrotechnique), entriamo in un ambito prescrittivo di
specifico interesse per il tecnico e per il progettista. Alla emergenza sono dedicate
varie sezioni. Una prima distinzione da fare riguarda le norme degli apparecchi
e le norme che attengono agli impianti.
Gli apparecchi per l'illuminazione di emergenza sono l'oggetto della Norma
Europea CEI EN 60598-2-22 "Apparecchi di illuminazione. - Parte II:
Prescrizioni particolari. Apparecchi di illuminazione di emergenza", che
costituisce una branca integrativa (di specificazione e di approfondimento) della
Norma CEI 34-21 "Apparecchi di illuminazione. Parte I: Prescrizioni generali e
prove". Le due norme richiedono pertanto una lettura congiunta.
Sui soccorritori utilizzati per servizi di sicurezza il riferimento normativo è la
CEI EN 50171 “Sistemi di Alimentazione Centralizzata”, che indica i requisiti
necessari dei gruppi, sia UPS sia Soccorritori, destinati all’alimentazione
di apparecchiature di sicurezza.
Altre norme di particolare importanza sull’illuminazione di emergenza sono la
“EN 50172 - Emergency Escape Lighting Systems” e la “EN 62034 - Automatic
test system for battery powered emergency escape lighting”, di recente
recepimento a livello europeo.
È importante notare che la norma EN 50172 è il primo documento che introduce i
requisiti fondamentali per effettuare le verifiche e le manutenzioni degli impianti
per illuminazione di emergenza.
Il campo degli impianti presenta una articolazione maggiore considerata
la diversità delle applicazioni per tipologie di ambienti.
Il posto di primo piano è occupato dalla Norma CEI 64-8, direttiva base
per la sicurezza degli impianti elettrici utilizzatori in bassa tensione.
La nuova edizione, rivista ed integrata alla luce dei più recenti documenti normativi
europei, comprende gli aggiornamenti ed i commenti delle 7 parti che la
compongono.
Importante ai fini degli impianti di emergenza è la parte 7, con la sezione 752
"Impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento" e con la
Sezione 710 - Variante 2, relativa ai locali ad uso medico che ha sostituito la vecchia
CEI 64-4.
Per impianti elettrici nei "locali adibiti ad uso medico" (Norma CEI 64-8/v2 sez710)
s'intendono gli impianti installati in locali destinati a scopi diagnostici, terapeutici,
chirurgici, di sorveglianza o di riabilitazione dei pazienti.
Altre norme e guide CEI che comprendono capitoli relativi all’illuminazione
di emergenza sono:
bbNorma CEI 64-15 – “Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza
storica e/o artistica"
bbGuida CEI 64-50 – “Edilizia residenziale”
bbGuida CEI 64-51 – “Centri commerciali”
bbGuida CEI 64-52 – “Edilizia scolastica”
bbGuida CEI 64-53 – “Agenzie bancarie, negozi, bar, magazzini, ristoranti”
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Le norme UNI
L'UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - è un'associazione privata che
svolge attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario ad
esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico di competenza del CEI - Comitato
Elettrotecnico Italiano.
Il ruolo dell'UNI, quale Organismo nazionale italiano di normazione, è stato
riconosciuto con la Legge n. 317 del 21 giugno 1986 (Direttiva Europea 83/189/
CEE).
L'UNI partecipa, in rappresentanza dell'Italia, all'attività normativa degli organismi
sovranazionali di normazione: ISO (International Organization for Standardization)
e CEN (Comité Européen de Normalisation).
All'UNI è assegnato il compito di elaborare norme in materia illuminotecnica, a
prescindere dall'impiantistica elettrica di alimentazione, di gestione e di controllo.
Documento particolarmente importante a livello europeo, riguardante l’illuminazione
d’emergenza, è la Norma UNI EN 1838 “Applicazioni dell’illuminotecnica –
illuminazione d’emergenza”. Questa norma introduce specifici requisiti e vincoli
che riguardano l’esecuzione e le prestazioni dei sistemi per l’illuminazione
d’emergenza.
Altre Norme UNI che comprendono requisiti sull’illuminazione di emergenza sono:
bbUNI 9316, aprile 1989 - "Impianti sportivi. Illuminazione per le riprese
televisive a colori. Prescrizioni"
bbUNI EN 81, 1 luglio 1987 - "Regole di sicurezza per la costruzione e
l'installazione degli ascensori e montacarichi. - Ascensori elettrici."
bbUNI 7543 parte 2ª - UNI 7546 parte 5ª -"Segnalazioni per l'illuminazione di
emergenza"
Le UNI 7543 e 7546 sono applicate congiuntamente alle prescrizioni contenute nel:
“D.L. 81/08” Tav. XXV e XXVI "prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza
e/o di salute sul luogo di lavoro”.
UNI CEI 11222 settembre 2010 “Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici”
Procedure per la verifica periodica, la manutenzione, la revisione e il collaudo.
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Illuminazione La progettazione
di emergenza
524
Dove serve l'illuminazione di emergenza
luoghi norme e leggi prestazioni richieste
Luoghi di lavoro uffici DM 22/2/2006 Alimentazione di sicurezza ad
interruzione breve; (≤ 0,5 sec.);
tempo di ricarica 12 h; autonomia
2 h; illuminamento non inferiore
a 5 lux ad 1m di altezza lungo le
vie di uscita.
luogo di lavoro pubblico e privato DL 9/4/08, n.81 Illuminazione di sicurezza di
intensità sufficiente nelle uscite
in sotterraneo DPR 20/3/1956, n.320
di emergenza che richiedono
illuminazione artificiale e dove i
lavoratori sono particolarmente
esposti a rischio.
Metropolitane DM 11/1/1988 Illuminazione di sicurezza ad
intervento automatico entro 3”;
illuminamento medio di 5 lux.
Edifici pregevoli per arte e storia Musei, esposizione o mostre DPR 20/05/92 n°569 Negli ambienti dove è prevista
DPR 30/06/95 n°418 la presenza di pubblico,
Biblioteche, archivi
l’illuminazione di sicurezza
deve garantire un’affidabile
illuminazione delle vie di
esodo e delle uscite, per il
tempo necessario a consentire
l’evacuazione delle persone.
Prevenzione incendi bbLocali per esposizione e/o DM 8/3/1985 L’illuminazione di sicurezza
vendita all’ingrosso o al dettaglio deve garantire un’affidabile
con superficie lorda superiore segnalazione delle vie di
400 mq. esodo, che per durata e livello
bbAziende e uffici nei quali siano di illuminamento consenta un
occupati oltre 500 addetti adeguato sfollamento
bbTeatri di posa per le riprese
cinematografiche e televisive
bbStabilimenti per sviluppo e
stampa di pellicole
cinematografiche
Scuole bbEdifici e locali adibiti a scuole DM 26/8/1992 Illuminazione di sicurezza
bbScuole di ogni ordine grado e DM 8/3/1985 con tempo di ricarica 12 h,
tipo, collegi, accademie e simili autonomia 30’; illuminamento
per oltre 100 persone presenti non inferiore a 5 lux
Locali pubblico spettacolo Teatri, cinematografi, sale per DM 19/08/96 Illuminazione di emergenza
concerti o da ballo, per Norma CEI 64-8 entro un tempo breve
esposizioni, conferenze o riunioni Guida CEI 64-50 (≤ 0.5 sec) con indicazione delle
di pubblico spettacolo in genere Circolare n.16 / 1951 vie di esodo; illuminamento di
Regio Decr. 7/11/’42, n.1564 2 lux in tutti gli ambienti con
Circolare n.79 - 27/8/’71 presenza di pubblico e 5 lux
sulle uscite e nelle scale; ricarica
completa in 12 h, autonomia di
almeno 1 h.
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Illuminazione La progettazione
di emergenza Le fasi principali di un progetto
Le fasi di un progetto
Per semplificare i passaggi della progettazione,lo schema consigliato è il seguente:
> Fase 1
Collocare gli apparecchi e la segnaletica nei punti obbligati
bbLa Norma 1838, al punto 4.1, richiede di installare gli apparecchi ad almeno 2 m di
altezza dal suolo, questo per offrire una buona visibilità in caso di evacuazione;
lo stesso paragrafo indica dove e come posizionare gli apparecchi dell’impianto di
emergenza.
Vicino alle scale in modo In corrispondenza di ogni Vicino ad ogni punto di pronto
che ogni rampa riceva luce cambio di direzione. soccorso.
diretta.
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> Fase 2
Segnalazione di sicurezza per l'esodo
E’ fondamentale che la via di esodo ottimale sia inequivocabilmente segnalata,
permettendo veloci e sicure evacuazioni degli ambienti e degli edifici.
L’efficienza delle segnalazioni dipende essenzialmente dalle dimensioni, dal colore,
dalla posizione e dalla visibilità del segnale. Massima distanza di visibilità.
Questi disegni fanno riferimento, per il loro formato, alle norme UNI 7546
ed alle direttive CEE 92/58 introdotte il 24 giugno 1992.
Massima distanza di visibilità
E’ importante assicurarsi che i segnali destinati alla segnalazione delle vie di esodo
siano visibili da ogni punto, ciò dipende, oltre che dalla posizione del segnale, anche
dalle dimensioni dello stesso. A questo scopo le normative forniscono la seguente
formula:
Formato di segnalazione d= s x p
più utilizzato.
dove
bb“d” è la distanza massima di osservazione;
bb“p” è l’altezza del pittogramma
bb“s”= 100 per i segnali illuminati esternamente
= 200 per i segnali illuminati internamente
Apparecchi di emergenza per segnalazione
Gli apparecchi di emergenza per segnalazione hanno caratteristiche distintive ben
definite e differenti rispetto a quelle dell’illuminazione di emergenza.
Non è consentito estendere la funzione di “illuminazione di emergenza”
ad apparecchi di segnalazione. Questi, infatti non devono illuminare gli ambienti,
ma segnalare e identificare chiaramente le vie di esodo, in conformità con le
normative nazionali ed internazionali riguardanti la segnaletica di sicurezza che ne
definiscono le caratteristiche fotometriche ottimali, per garantire il migliore livello di
leggibilità.
> Fase 3
Illuminazione di sicurezza per l'esodo
Nelle vie di esodo di larghezza fino a 2 m (secondo UNI EN 1838) è necessario
prevedere apparecchi per assicurare un livello di illuminamento minimo di 1 lux
sul pavimento, lungo la linea centrale della via di esodo. Sulla fascia centrale,
di larghezza non inferiore a metà della via di fuga stessa, l’illuminamento non deve
essere al di sotto di 0.5 lux.
Esempio di corretto posizionamento della segnalazione.
Riportiamo testualmente due note di commento della EN 1838 relative a questo
argomento.
bbNota 1: vie di esodo di larghezza superiore devono essere considerate come
insieme di percorsi di larghezza pari a 2 m oppure essere fornite di illuminazione
per aree estese (ANTIPANICO).
bbNota 2: i paesi che richiedono livelli di illuminamento diversi sono indicati
nell’appendice B.
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Illuminazione La progettazione
di emergenza Le fasi principali di un progetto
1 lux
1m
(u 0.5 lux)
> Fase 5
Illuminazione delle aree ad alto rischio
È necessario prevedere un illuminamento sul piano di riferimento non inferiore al
10% di quello previsto per l'attività; esso non deve essere comunque minore di 15 lx.
Il tempo di intervento degli apparecchi di emergenza nelle aree ad alto rischio deve
essere tale da fornire il flusso luminoso nominale entro 0,5 s dal momento della
mancanza della tensione di rete.
> Fase 6
Collocare gli apparecchi anche nei punti importanti dell'edificio
Le cabine degli ascensori, i locali tecnici, le scale mobili, i locali con gruppi
elettrogeni, i parcheggi coperti richiedono l'illuminazione di emergenza alimentata
u 0.5 lux a batteria per consentire l'intervento del personale in mancanza di rete.
0.5 m
> Fase 7
Definizione del tipo di impianto: autonomo, centralizzato o misto
Esistono essenzialmente due tipi di impianti di emergenza da scegliere:
bbAutoalimentato
bbCentralizzato.
In determinate situazioni diventa però conveniente utilizzarli assieme, in modo
combinato. Per facilitare la ricerca vediamo quali possono essere le ragioni di una
scelta. Spesso il progettista o gli addetti ai lavori si trovano di fronte a molteplici
soluzioni, che oggettivamente forniscono lo stesso risultato ma che in realtà a livello
Illuminazione delle aree antipanico. di manutenzione, durata, costi, sono completamente diverse.
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Illuminazione Manutenzione
di emergenza Verifiche periodiche e manutenzione
Per avere la certezza di un impianto a regola d’arte, che rispetti tutti i requisiti tecnici
e normativi, e soprattutto mantenga nel tempo tutte le caratteristiche di sicurezza e
di prestazioni, è necessario stabilire i criteri delle verifiche preliminari e periodiche.
Verifiche
Una volta realizzato l’impianto occorre verificare attraverso appropriati strumenti se
si rispettano i requisiti normativi o legislativi, poiché vengono richiesti, per ogni
ambiente, determinati livelli di illuminamento al suolo o ad 1 metro dal suolo.
Per la segnalazione delle vie di esodo dovrà essere verificata la distanza di visibilità
(m) e la leggibilità dei segnali di sicurezza.
La normativa tecnica e legislativa è vaga sull’argomento, infatti, con il termine
generale di“controllo” degli impianti elettrici si raggruppano diversi significati:
collaudo, omologazione, verifica,ispezione, esame. Apparentemente queste varie
forme di controllo si somigliano tutte, infatti spesso vengono utilizzate in maniera
indifferente confondendone il significato. Spesso con il termine collaudo s’intende
anche una prima verifica.
Manutenzione
Per quanto riguarda la manutenzione le indicazioni più recenti vengono dalla
Norma EN 50172 “Sistemi di illuminazione di sicurezza” e dalla Norma
UNI CEI 11222 “Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici”che hanno
stabilito una serie di procedure per effettuare le verifiche periodiche, la
manutenzione, la revisione ed il collaudo degli impianti per l’illuminazione di
sicurezza negli edifici, costituiti da apparecchi per illuminazione di emergenza,
sia di tipo autonomo che di tipo centralizzato e di altri eventuali componenti utilizzati,
al fine di garantirne l’efficienza operativa.
Per prima cosa la norma EN 50172 prescrive l’utilizzo di un registro per i controlli
periodici (Log Book), in cui siano annotate le verifiche di routine, i risultati dei test,
i difetti ed eventuali altre alterazioni dell’impianto oltre ad ogni intervento di
manutenzione. Il registro deve essere mantenuto aggiornato a cura di una persona
designata dal proprietario e deve essere sempre disponibile per le persone
autorizzate alle ispezioni. Un analogo registro è richiesto anche all'articolo 5
del D.M. 10 marzo 1998: “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell' emergenza nei luoghi di lavoro”, ma anche dalla serie di circolari e
decreti ministeriali relativi alla prevenzione incendi che sono indicati a seguire.
Il registro deve contenere come minimo le seguenti informazioni:
bbdata di messa in funzione dell’impianto di illuminazione di emergenza, compresa
la documentazione tecnica relativa al progetto originale ed alle eventuali modifiche
dello stesso;
bbdata e breve descrizione di ogni servizio, ispezione o test;
bbdata e tipo di verifica periodica ed intervento effettuato (mese/anno nel formato
mm/aa);
bbdata e breve descrizione dei difetti riscontrati e dell’azione correttiva effettuata;
bbdata e breve descrizione di ogni alterazione dell’impianto di illuminazione di
emergenza;
bbquando è presente un sistema di controllo automatico devono essere descritte
le caratteristiche.
N.B: l’esito stampato del sistema di controllo automatico, quando presente, è considerato
sufficiente a sostituire i dati del registro.
Altre informazioni che assumono importanza rilevante nella compilazione
del registro possono essere:
bbdati relativi ad altre registrazioni di sicurezza, come ad esempio sistemi di allarme;
bbdata e tipo di manutenzione periodica o revisione effettuata;
bbnumero di matricola o altri estremi di identificazione del dispositivo di sicurezza;
bbragione sociale e indirizzo completo Appe altri estremi di identificazione
del manutentore;
bbfirma leggibile del manutentore.
Una sintesi delle procedure fondamentali indicate dalla norma per effettuare le
operazioni in sicurezza e mantenere efficiente l’impianto sono invece:
bbtutte le operazioni di controllo dell’impianto, con particolare attenzione alla verifica
dell’autonomia, devono avvenire possibilmente in periodi di basso rischio e che
permettano la successiva ricarica delle batterie, al fine di evitare che un black-out
ravvicinato non generi situazioni di rischio;
bbVerificare giornalmente gli indicatori di corretta alimentazione delle sorgenti
di energia e di ogni circuito di inibizione se presente;
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Illuminazione Manutenzione
di emergenza Verifiche periodiche e manutenzione
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Illuminazione Approfondimenti progettuali
di emergenza Cenni sui tipi di impianti per illuminazione
di emergenza
Quadro
di zona
Accensione lampade
ordinarie
Linea illuminazione
di emergenza
Quadro
di zona
Linea Illuminazione
di Emergenza
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Illuminazione Approfondimenti progettuali
di emergenza Cenni sui tipi di impianti per illuminazione
di emergenza
VERDE
0.5 Hz LAMPEGGIANTE Linea di Illuminazione Ordinaria
Test in corso
Linea Illuminazione
di Emergenza
Un LED multicolore indica lo stato dell’apparecchio
7UEKVC8FCUQEEQTTKVQTG
MCL
ACL
&KURQUKVKXQRGTNC
FKXKUKQPGFGNNGNKPGG
45 45
/CZO
&%/ 45
Feed
#RRCTGEEJK/%5
ON/BATT.
DARDO PLUS
PRINTER
OK
ON DARDOPLUS
CNKOGPVCVKFCUQEEQTTKVQTG
&CTFQ2NWU /QFWNQ2TKPVGT
QR\KQPCNG
532
Anche negli ambienti adibiti ad uso medico, in particolare nelle sale operatorie, è
importante disporre di un'alimentazione alternativa permanente per tutte le utenze
legate alla salvaguardia del paziente (Es. lampade scialitiche, apparecchiature
elettromedicali ecc.). D’altra parte, rispetto alla semplicità dei collegamenti di un
impianto con apparecchi autoalimentati, c’è una maggiore complessità installativa e
normativa, infatti, se l’alimentazione è centralizzata occorre un “Circuito di
Sicurezza” per alimentare gli apparecchi e/o le utenze privilegiate, ovvero le
condutture devono essere posate preferibilmente in tubazioni e cassette separate
dall’alimentazione ordinaria o, se ciò non fosse possibile, divise da un setto
separatore tra le due condutture all’interno dello stesso tubo/canale e all’interno
della stessa cassetta.
Per l’installazione del soccorritore bisogna seguire anche le disposizioni normative
che fanno riferimento a questo importante sistema di sicurezza.
Molto importante ai fini della gestione dell’energia è la possibilità di installare, a valle
dei gruppi soccorritori, dei dispositivi per la divisione e la protezione selettiva delle
linee. In pratica questi “Quadri” prelevano l’unica l’uscita del soccorritore e la
dividono in più linee di minore potenza, protette singolarmente e programmabili nel
funzionamento. Nella gamma sono disponibili soccorritori con uscita in corrente
alternata, oltre a gruppi no-break, con tempo d’intevento zero, progettati e realizzati
nel rispetto assoluto della sicurezza e delle norme.
Linea di controllo
Cavo AWG24
RS485
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Illuminazione Approfondimenti progettuali
di emergenza Cenni sui tipi di impianti per illuminazione
di emergenza
534
Illuminazione Approfondimenti progettuali
di emergenza La supervisione
45 /CZO
%CXQ#9) 45
&%/
5VCORCPVG
(GGF
10$#66
&12.75
24+06'4
0$OCZGUVGPUKQPGNKPGC
FKUWRGTXKUKQPGO
4GVG 4GVG 4GVG 4GVG
8 8 8 8
OCZ%GPVTCNKPGEQNNGICDKNK
Web server
L'interfaccia Web permette ai sistemi Schneider Electric di essere configurati e
monitorati da posizione remota, con accesso da qualsiasi PC con connessione
internet.
La funzione Web Server è utilizzabile con i più comuni browser di internet,
non servono software specifici e permette:
bbinvio di comandi agli apparecchi collegati e configurati;
bbcontrollo dello stato degli apparecchi e delle lampade;
bbmessaggi di allerta tramite E-mail o SMS (con modem GSM);
bbfino a 4 indirizzi E-mail o 10 numeri telefonici;
bb2 livelli di accesso per la configurazione di sicurezza: livello amministratore
e livello utilizzatore:
535
Illuminazione Esempi applicativi
di emergenza
536
bbFino a 250 apparecchi (Medio/Grande impianto)
Illuminazione di sicurezza con Centraline di controllo Dardo Plus e apparecchi
autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata “Dardo”; autonomia di un ora e tempo
di ricarica 12 ore. Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne per i locali
tecnici e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove deve essere
IP65. Il funzionamento può essere di sola emergenza. Segnalazione di Sicurezza
Exiway Plus Led
con apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata Dardo, con autonomia
di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il funzionamento deve essere di tipo permanente
con segnale sempre illuminato. La Centralina Dardo Plus controlla fino a 100
apparecchi Dardo tramite una linea BUS bifilare polarizzata, segnalando eventuali
anomalie direttamente sul display a bordo. Dalla tastiera dell’unità di controllo è
possibile richiedere test immediati di autonomia e funzionali. Per il controllo di
impianti particolarmente imporanti è possibile interconnettere tra loro fino a 4
centraline per la gestione di max 400 apparecchi, mentre il collegamento del modulo
opzionale Dardo Plus Printer, unico per le 4 centraline, permette di avere un
documento stampato con lo stato dell’impianto.
Slim Signal
vv I prodotti della serie Dardo sono: Exiway One, Exiway Plus, Universal,
Slim Signal; Astro Signal; Quick Signal e Click Signal; Centralina Dardo Plus
vv opzione: Modulo Dardo Plus Printe, Dardo PC LITE software di supervisione
per il controllo.
MCL da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e Aut: 1 h - Ric.: 12 h
supervisione con PC (opzionale) Funziona.: NP
Segnalazione: P
IP40/IP65
oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi Aut: 1 h - Ric.: 12 h
autonomi e centralizzati e Sistema Dardo Funzionam.: NP
MCP
con diagnosi centralizzata e supervisione Segnalazione: P
Apparecchi adatti ad essere
con PC IP40/IP65
utilizzati in questi ambienti e
con i sistemi proposti.
537
Illuminazione Esempi applicativi
di emergenza
Mastersin Duo
538
Attività turistico alberghiere
Alberghi, motel, villaggi, affitta camere, case per vacanze, agriturismo, ostelli,
rifugi alpini, residence.
Illuminazione delle vie di esodo
Deve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando
l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite
e fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire.
L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux,comprese scale e porte
Illuminazione antipanico
Deve essere installata in ogni ambiente frequentato dal pubblico e deve permettere
alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il
panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimento.
Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti Alimentazione di riserva
e con i sistemi proposti. L’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che
devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non
rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di
continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.
ACL
Tabella riassuntiva attività turistico alberghiere
Le disposizioni si applicano a locali con più di 25 posti letto, come alberghi, motel,
Exiway Plus villaggi, affitta camere, case per vacanze, agriturismo, ostelli, rifugi alpini, residence.
Le norme tecniche e legislative applicabili sono: DM 09/04/1994 – UNI EN 1838 -
GUIDA CEI 64-55DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172.
apparecchi previsti sistema consigliato Requisiti
meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 1 h - Ric.: 12 h
MCL Funzionam.: NP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
Slim Signal IP40/IP65
da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h - Ric.: 12 h
Funzionam.: NP
MCP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
IP40/IP65
da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h - Ric.: 12 h
e supervisione con PC (opzionale) Funziona.: NP
Segnalazione: NP
Dardo Plus System (consigliata: P)
IP40/IP65
oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi Aut: 1 h - Ric.: 12 h
autonomi e centralizzati e Sistema Dardo Funzionam.: NP
con diagnosi centralizzata e supervisione Segnalazione: NP
con PC (consigliata: P)
IP40/IP65
Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni
dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno
del locale.
Mastersin Duo
539
Illuminazione Esempi applicativi
di emergenza
Edifici scolastici
Edifici e locali adibiti a scuole, di ogni ordine grado e tipo, asili infantili, collegi,
accademie e simili per oltre 100 persone presenti.
Illuminazione delle vie di esodo
Deve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando
l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e
fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire.
L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux,comprese scale e porte.
NB: Deve essere alimentato da un circuito di sicurezza anche il sistema di allarme e di diffusione
sonora.
Illuminazione antipanico
Deve essere installata in ogni ambiente frequentato dal pubblico e deve permettere
alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il
Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimento.
e con i sistemi preposti.
Quando gli edifici scolastici prevedono ambienti dove si possono riunire un alto
numero di persone, come aule magne per conferenze o impianti dove si svolgono
eventi sportivi importanti, le caratteristiche di queste aree devono rispondere ai
requisiti degli ambienti di pubblico spettacolo.
Alimentazione di riserva
ACL L’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che
Exiway One HF devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non
rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di
continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.
MCP meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 30’ - Ric.: 12 h
Funzionam.: NP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
IP40/IP65
da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 30’ - Ric.: 12 h
Dardo Plus System Funzionam.: NP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
IP40/IP65
da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e Aut: 30’ - Ric.: 12 h
supervisione con PC (opzionale) Funziona.: NP
Segnalazione: NP
(consigliata: P)
IP40/IP65
oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi Aut: 30’ - Ric.: 12 h
autonomi e centralizzati e Sistema Dardo Funzionam.: NP
con diagnosi centralizzata e supervisione Segnalazione: NP
con PC (consigliata: P)
IP40/IP65
Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni
dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno
Mastersin Duo del locale.
540
Centri commerciali
Grandi magazzini, centri commerciali, ipermercati (superiori a 400 m2).
Illuminazione delle vie di esodo
Deve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando
l’illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e
fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire.
L’illuminamento non deve essere inferiore a 10 lux,comprese scale e porte.
I segnali di sicurezza per le vie di esodo devono rimanere sempre accesi, alimentati
sia dall’alimentazione ordinaria sia da quella di emergenza.
Illuminazione antipanico
Deve essere installata in ogni ambiente con presenza di pubblico e deve permettere
alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il
Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti panico. L’illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux ad 1 m dal pavimento.
e con i sistemi preposti. Alimentazione di riserva
L’Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che
devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non
rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di
continuare o terminare in sicurezza l’attività ordinaria.
ACL
Tabella riassuntiva centri commerciali
Guardian Le disposizioni si applicano a grandi magazzini, centri commerciali, ipermercati
(superiori a 400 m2).
Le norme tecniche e legislative applicabili sono: DM 27/7/2010 - DM 08/03/1985 -
UNI EN 1838 - GUIDA CEI 64-51DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172.
apparecchi previsti sistema consigliato Requisiti
MCL
meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 1 h 30' - Ric.: 12 h
Funzionam.: NP
Segnalazione: P
Slim Signal IP40/IP65
da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h 30' - Ric.: 12 h
MCP Funzionam.: NP
Segnalazione: P
IP40/IP65
da 100 a 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e Aut: 1 h 30' - Ric.: 12 h
supervisione con PC (opzionale) Funziona.: NP
Segnalazione: P
IP40/IP65
Dardo Plus System
oltre 250 apparecchi impianto combinato con apparecchi Aut: 1 h 30' - Ric.: 12 h
autonomi e centralizzati e Sistema Dardo Funzionam.: NP
con diagnosi centralizzata e supervisione Segnalazione: P
con PC IP40/IP65
Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni
dell’ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all’interno
del locale.
Mastersin Duo
541
Illuminazione Esempi applicativi
di emergenza
542
L’organizzazione commerciale Schneider Electric
Supporto amministrativo
Tel. 011 4073333 TM
Supporto tecnico
Tel. 011 2281203
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