!"#!$%!>!&'((')*+,-..'+/-.'+012341+-..'+0-51)0+/6-612)*+67661+1+/'08'61+,1+7)+6162.

2+132)132
Giugno 2023 - n.387 - Mensile - Euro 7,50

(./0*".)%
1-%%&()+ 2
*(+,(
!"#$%%&'$
)*(-"#&%)./(0'$$1(
2)(34)$56)&-"(
7"-$(0&'$
!"#$%&!'(%)*+'(%,-%$"

!123*4)+5"$
)4*2*!+2)*4$67
/%&)#&&%!$-)'-&&%!
-!$)('-..%(1#,%!
+(1!21!#$$,%+#&%3(!
+(*$,-&(!*#!
.-*$,%+-!4#!2.#)-
"+158!+*$
!"#"$%&'( 9#!12#,$
)*+,-.!$/+0+ 8-!)
"#!$%#&&#'()*#!+(*$,-&#! 5,!.#,&(!*#1+#&(
$-)!%!$)(+-..()%! !&)#!6,%!7!-!%!89!:%&!
/#$&()!"#0- #3)-::-!$(&2&(!#3-)-!
&2&&#!21;#,&)#!.&()%#

!""#"$%&$#
!'$#(#)#!*# 89:;(&%(0)&*7"(#$%%$(')7$'76$<
#$%(%&="'"($(#$%%"(3=)%>44"(#)(7"#)7$
!"#"$%&'()*"$+,$-"..')$/,/+

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/VR - CANTON TICINO /SVIZZERA CHF 15,30 - PORTOGALLO € 12,80
 EDITORIALE
■ 4+5$)6)% "%*7)$%,)

!"#$%&'()#(*")++&
()""&#,&--./%(
8$%9+$'!,+!0)/(:+!;+((<%$=!*%*!>!('?;,)7'@
?+!;'$7AB!()+?%!+$$)9+:) + C/'(:%!;/*:%D

V
i sarà capitato più e più volte di porvi
questa domanda: che password uso
per questo device? Personalmente,
nel corso degli anni, ho maturato
la convinzione che la creazione di
password “buone” e, soprattutto,
che possano essere ricordate, è una
vera e propria impresa. Mi sono soffermato su
una recente analisi di Security.org e sono rimasto
piuttosto scioccato dai dati legati alle password.
Bene, una qualsiasi password di otto caratteri
può essere decifrata istantaneamente. Se nella
password è presente una lettera maiuscola, il
“lavoro di decifrazione” sale a 22 minuti… Inve-
ce, con l’aggiunta di un carattere speciale, ecco
che i vostri affari resteranno inviolati almeno per
un’ora. Ma i nostri dati, di qualsiasi genere essi
siano, sono così vulnerabili e alla mercé di tutti?
In effetti, la risposta è affermativa. Il nome dell’a-
mata o il classico 12345678 sono ormai scelte da
boomer ma, tranquilli, anche la cosiddetta Gen
Z ha difficoltà a non farsi “fregare”. Eppure, ci
sono diversi stratagemmi per avere password
più sicure. Basterebbe, ad esempio, aumentare il di essere rispettoso degli spazi altrui ma ritengo
numero dei caratteri usati. Sarebbe utile anche non che sia quantomeno bizzarro dover ingegnarsi
usare la stessa password su più device o siti (tro- per difendersi da potenziali criminali informatici.
vato un accesso, anche gli altri cadrebbero). Non Rimpiango un po’ i tempi del diario segreto con
memorizzare l’elenco delle password sul proprio il lucchetto… Battute a parte, vi invito a riflettere
computer e non usare nomi comuni o parole del su come siamo diventati tanto globalizzati quanto
dizionario sono altri stratagemmi per migliorare indifesi. Inevitabile? Può darsi, ma anche estre-
l’efficacia delle vostre password. Me ne rendo mamente pericoloso. Mi sono dilungato (come al
conto, sapete già tutto in fatto di sicurezza, vero? solito), meglio tornare a concentrarsi sul presente
Infatti, il mio obiettivo era tutt’altro. Continuo a e lasciarvi alla lettura di un numero molto ricco.
chiedermi perché si è giunti ad avere timore di Come sempre, buona lettura e, a chi mi scrive,
essere oggetto di cracking… Ormai, è sempre più solo ringraziamenti. Ogni complimento, così come
complicato tenere al segreto ciò che non si vuole ogni critica, è motivo d’orgoglio per tutti noi che
condividere con gli altri. Non so a voi ma a me fa ci impegniamo, giornalmente, per confezionare
un certo effetto. Sarà per l’età avanzata o per il fatto la nostra/vostra rivista preferita.

!!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.)/0*%!1213 3
 45.67#7!89#:5!46

SOMMARIO
!!!"#$#%&'())*&+,-("*. /01 2*34+& 565/

!"!
!!#
EDITORIALE
7- 4%,+8( 8*-(99,
8(--, #,))!&%8

>> PROVE <<

!$%
!"#$%&'()*+,&%#%-(#,%&
.#/0(&+1-2+34

!$&
!/#&05*6
47.+1-2+3839

4 !!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.)/0*%!1213
 #!$
>> ##$ NEWS
>> FIRST LOOKS RRRS383%$:-@@4$+"0-S4,
!"#$%"#& 09:37;<=>?3@A@0
#!$ !"#$% &'() *+ +$,-.$$/ "0012+,-0
$.#&**(#&3#&'6(/'"8.,&
3-% 4 546-$74$8",$%4
!"#$%&%' (')*%$'+%
#%& 9+" 34",,":$%;" <"3,$% ="/- !"#$%&%'()'*+%$',%-)+)$'!.//%'*",.(.0
;$6-%+" - 8$;30-," #%& #'$ 4(/*"**.
#'$ 9+ %$*,-% >? @-+A" 8$;3%$;-@@4 $.1"&%'*.-)+)$'!.//%'*",.(.0
$0#$%+"()'/2"-)+)$'!.//%'*",.(.0
'()*%"#& /.3$.2.$%"-)+)$'!.//%'*",.(.0
#&& 20 3*+,$ 64 %4:-%4;-+,$ !"//(34(,,"8(#"*(
+-00" 54%,*"04AA"A4$+- 6-@/,$3 ,-*%")' .'/0"$1++%2 !%+%33' 4"$)"0%2
4"001' 4"001%2 5"$%' 6$+")7%2
>> SPECIALE ,-*" 4"$*81/%2 ("/9-"+1 ('33"2
:%'$;%' <'//%2 =8'>"/ ?"**")%2
+($&,,"-.(/& 0$ #"& @+1//")7$' ?%")% A :">1 6B1$ .+-#2
?">-1+1 =$1>'+"7"
#"& !$6-00"A4$+- BC 3"%";-,%48"
8$+ D%--EFC 2!TF?2KFU2VKN N EVTN<H2KF)
5"B%71 4"&&-**8%
>> RUBRICHE
#!! /(1.*2 $",3+&#4"*( C%/%#%+%" D7%0$%*1 ?$+E L-6- 0-7"0- - $3-%",45")
GH-8I+48@G C%" ($%B"0" :%'B"))%)' 51 :$"//% FGHFGI" H GJFGK 4%+")'E
(-##+%*"&%')1 $1;%/0$"0" 3$1//' %+ =$%#-)"+1
#!& ./*&#1.'*"3&'4,5'.1" 7% 4%+")' "+ )E KKLIMFE N/*$%&%')1 <6. KOOPOE
=-00% % 7%$%00% 7% 3$'3$%10Q +1001$"$%" 1 "$0%/0%*" $%/1$B"0%E
GJ"+8" 2:4@G <-6"A4$+-) C%" ($%B"0" :%'B"))%)' 51 :$"//% FGHFGI"
GJFGK R4NS2 =1+E TKM JG LUJJVGJJ H !"W TKM JG LUJJVGOU
#$( &1&/*. GD$+6"A4$+- FK2FG L,";3") 417%";$"X ?3"2 C%" 71++" Y"B%;"&%')1 N)01$)"
VM Z KLJGO Y'B1)0" ("7'B")" R(5S "&%1)7" 717%0" "+

#)% &1&/*. G=-+$5$G

$%/3100' 1 "++" 0-01+" 71++[">#%1)01 B"+'$% 7%>'/0$"0%
7"++" *1$0%X%*"&%')1 \YN D N?6 FUJJ]GJFL 1 7"++" ;"$")0%0"
$%7-&%')1 7% 1>%//%')% .6G ;$"&%1 "++[%>3%")0' X'0'B'+0"%*'
#"' "66 GJH484+$G 1 7% 0$%;1)1$"&%')1
T*..0484,W) C%/%#%+%" .')*1//%')"$%" ?$+2
#($ 6431./*"7& C%" ($%B"0" :%'B"))%)' 71 :$"//% FGIFG@ GJFGK 4%+")'2
=1+E TKM JGLUJJVGJJ2 >"%+] *')*1//%')"$%"^B%/%#%+%">17%"E%0
L4+80"4% M*"+,*; =-"3 #($ T-%4$6484,W) >1)/%+1
N??Y FFGGHFMVU
!#) +($",.*2 "#4"$& !!&
HNOONK BP Q> "++4 64 645-%,4;-+,$
!!& +(/$(3&'6(#*'
20 @$*+6 64 =";.$%7I4+4
!!" ,.8#.3$&, +&'&
!%# !(%3*(
!!"
!'& 6('*" 42"5)"2' %*67.1%"3$"! 4)"86"&%.*1"61.1%2"6",6$%/).22' .6",," 202.,"
1.,,9"5#%.*2.8 :",'$% 1%5'/2$"2% 1",," +.$2%!%+"&%'*. ;<= >< =4?

!'" 6#(''.+( /5+&#(

@ABBCDB@E6.61",,"63"$"*2%2"6$%10&%'*.61%6.5%//%'*% 1%6F?D63$"&%.
",,9%5)%"*2'6!'2':',2"%+' . 1%62$%3.*.$"&%'*.(

3333333333333333333"BB?>CDE>F;G!4445+66%*+7'*8)5)89:)()6),)+!!!!!!!!! EDC;HG +66%*+7'*8);7%*<+<%$)5)8!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! FEHI!21!=>?@122@

@__6Y@4DY=N] ` 3'//%#%+1 "B1$1 %)X'$>"&%')% '
/'00'/*$%B1$1 -) "##')">1)0' 0$">%01] /%0' a1#] GGG(
"##'*"5.*2%(%2H:%/%#%,%"I 1H>"%+] "##'*"5.*2%-5'*1"1'$%(
%2b 01+1X')'] 7"++[N0"+%" JG UMLOGJJOE N+ /1$B%&%' "##')"0% `
%) X-)&%')1 7"+ +-)17c "+ B1)1$7c 7"++1 M]JJ "++1 FM]JJb X"W]
JKJEOOEOGEKVOb 3'/0"] /*$%B1$1 "++[%)7%$%&&'] 5N<D.= .d@YYD,
?(@ Z .I6 .4( _$1/*%" Z GLFGP _$1/*%"E ,["##')">1)0'
3-e "B1$1 %)%&%' %) 9-"+/%"/% 31$%'7' 71++["))'E ,[1B1)0-"+1
*">#%' 7% %)7%$%&&' ` ;$"0-%0'] %)X'$>"$1 %+ ?1$B%&%' @##')"0%
"+>1)' GJ ;%'$)% 3$%>" 71+ 0$"/X1$%>1)0'2 "++1;")7'
+[10%*8100" *') +" 9-"+1 "$$%B" +" $%B%/0"E ?1$B%&%' @$$10$"0%
" *-$" 7% ($1//H5% 5%/0$%#-&%')1 ?0">3" 1 4-+0%>17%"
?$+ Z GJJMJ ?1;$"01 R4NSE ,1 17%*'+1 17 % 3$%B"0% 3'0$"))'
$%*8%171$1 +1 *'3%1 71;+% "$$10$"0% 0$">%01 1>"%+ ";+% %)7%$%&&%
+',,.&-5'*1"1'$%(%2 1 "$$.2$"2%-5'*1"1'$%(%2 1 "**171)7'
"+ /%0' J22)/CHH"$$.2$"2%(5'*1"1'$%(%2H)$%:"2%H
@ 3"$0%$1 7"+ FL >"$&' GJGG %+ /-77100' /%0' ` /0"0' /'/0%0-%0'
7"+ )-'B' /%0' J22)/CHH"$$.2$"2%()$.//1%(%2

'4"#.4"3,"3/('*#"3"66
A/88) ) B%*8'*/8) <) "# "$%&'(()%*+,' <)(C%*)6),) *',,' '<)B%,' <)0)8+,) )DE ' F*<$%)<

!!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.)/0*%!1213 5
 ■ !" #$%&'(' )*'%+($,$ NEWS
!"#$%&'"&()$*(+"'
,'"*$-.#%,+-/'..$-0$,,1+2/
S i chiama Namirial Safe-
Access e si tratta di una
nuova piattaforma per
l’autenticazione pas-
swordless, progettata per ga-
rantire l’accesso sicuro alla po-
stazione PC e agli applicativi
aziendali. La soluzione è basata
sugli standard FIDO2 e sulla
PKI (Public Key Infrastructure),
ed è ideale per le aziende che
vogliono aumentare la sicurez-
za informatica e ridurre i costi
di gestione. Secondo i dati della
ricerca in materia di sicurez-
za informatica Verizon DBIR
Data Breach Investigations Re-
port 2008-2022, il 93% dei casi
di penetrazione nel sistema è
dovuto al furto di password.
Namirial SafeAccess offre una
soluzione a questo problema,
eliminando del tutto la neces-
sità di utilizzare password e
offrendo una soluzione di au-
tenticazione multi-fattore su
6 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
misura per ogni utente. Gli
utenti possono scegliere il loro
strumento preferito per l’acces-
so alle postazioni di lavoro tra
smartphone, badge, dispositi-
vo FIDO, smartcard di firma
o token. Namirial SafeAccess
semplifica la gestione delle cre-
denziali e l’accesso alle posta-
zioni e agli applicativi azienda-
li, tracciando i log e rilevando
eventuali minacce. La suite of-
fre una gestione del ciclo di vita
delle credenziali da interfaccia
grafica, è conforme al GDPR e
dispone di diverse alternative
per gestire i casi di dispositivi
di accesso smarriti. Inoltre, la
modularità della suite permette
di scegliere quali componenti
installare, garantendo massi-
ma flessibilità e integrazione
in tutti gli ambiti e le strutture.
Namirial SafeAccess rispetta
gli standard di sicurezza FIDO2
rilasciati dalla FIDO Alliance,
la più grande associazione di
imprese impegnata a indivi-
duare soluzioni per ridurre
l’uso della password. La suite
Namirial SafeAccess si adatta
alle esigenze di ogni organiz-
zazione: delle aziende private,
indipendentemente dalle loro
dimensioni, ma anche delle
Pubbliche Amministrazioni o
delle strutture sanitarie, che in
tante l’hanno scelta per la ge-
stione dei loro accessi.
Ciò è possibile perché Nami-
rial SafeAccess è composta da
cinque diversi componenti, che
possono essere implementati
singolarmente o in modalità
integrata, rendendola flessibile:
■ Credential Provider: sof-
tware per accedere in ma-
niera sicura alle postazioni
Windows senza usare cre-
denziali, ma in modalità
Passwordless e MFA (Multi-
Factor Authentication);
■ CMS (Credential Mana-
gement System): un’unica
postazione per l’emissione
delle credenziali e la gestio-
ne centralizzata del loro ci-
clo di vita;
■ Enterprise SSO: soluzione
per autenticare automa-
ticamente gli utenti con
un’unica credenziale forte
(smart card, token, active
directory);
■ Hylos: soluzione scalabi-
le che consente di traccia-
re centralmente i log e gli
eventi provenienti da router,
PC, server e applicazioni;
■ Wazuh: soluzione open
source per il monitorag-
gio della sicurezza, il rile-
vamento delle minacce e
degli attacchi, il controllo
dell’integrità, la risposta
agli imprevisti e il rispetto
degli standard.

!"#$%&'"#(")&*+#,-*.
/01234$.%*-$5"#)05*&67/,8
)05*&679,#:/63;
D isponibili sul mercato le nuove
Memory Card High-Endurance
microSDHC/microSDXC UHS-I,
progettate per il monitoraggio vi-
deo e per garantire affidabilità e durata
nel tempo in abbinamento a dash cam,
videocamere di sorveglianza domesti-
ca e professionale. Con tagli compresi
fra 32 e 128 GB, a partire da € 13,90, le
nuove schede di memoria di Lexar sono
progettate per consentire fino a 12.000
ore di registrazione video, distribuite su
cicli ripetuti di scrittura e sovrascrittura.
Perfette per i dispositivi di monitoraggio
pronti a rilevare - 7 giorni su 7, 24 ore
su 24 - soggetti in movimento e a cattu-
rarne, in caso di alert, video e immagini,
introducono l’affidabilità necessaria a far
fronte alla scrittura e alla cancellazione
continua dei file.
■ microSDHC/microSDXC UHS-I sono
!"#$%&'$( )(% %(#'#$(%(
*+,-( *..( ,"+/'0'"+'
)'1 /'22','.'
Oltre a garantire un’eccezionale tenu-
ta nel tempo, le nuove Lexar High-
Endurance microSDHC/microSDXC
UHS-I sono resistenti all’umidità, agli
sbalzi termici - quindi alle basse e alle
alte temperature -, agli urti accidentali,
alle vibrazioni e ai raggi X. Il range di
temperature entro cui le nuove schede
possono funzionare è compreso tra -25
°C e 85 °C, sopportando in fase di tra-
sporto o inattività fino a -40 °C e 85 °C.
Grazie alla certificazione IPX7 possono
inoltre cadere in acqua e resistere alla
profondità di un metro per un tempo
massimo di 30 minuti.
Certificate in Classe 10, U3 e con un ra-
ting V30 per le versioni da 64 GB e 128
GB (in versione da 32 GB, le certifica-
zioni sono U1 e V10), possono registrare
con fluidità video con le risoluzioni Full
HD e 4K, consentendo di trasferire velo-
cemente dati da un dispositivo all’altro
grazie alla velocità massima di lettura
di 100 MB/s. In scrittura, le prestazioni
garantite sono di 45 MB/s per il taglio
di 128 GB, di 35 MB/s e 30 MB/s rispet-
tivamente per i tagli di 64 GB e 32 GB.
Come gli altri prodotti Lexar, anche le
schede di memoria High-Endurance
state sottoposte, prima di essere com-
mercializzate, a una serie di test appro-
fonditi nei Lexar Quality Labs. Oltre
ai 1.100 dispositivi utilizzati per veri-
ficare l’affidabilità delle proprie unità
di memoria, i tecnici Lexar utilizzano
strumenti per testare la resistenza dei
loro prodotti alle vibrazioni, agli urti e
agli shock termici ed elettrici. Le schede
High-Endurance microSDHC/micro-
SDXC UHS-I godono di una garanzia
limitata di 2 anni.
NEWS
(&<0==-> 5-)?0-
0=#)&@&*"
.0#*05"*5-A
N
!""#$%&'(& )*)* +&,-""$ ! .-%
/ 0$11& 2-34$(& 51 $66&37&
45"(-4-"-&1$3-& 60! 2$ 7- /&&%"!
-" 4&(&3! 7- 3-6!36$ 83!7!2-1-(&
'5 9-3!2&:; <5(($=-$> $""$ '6$7!1,$ 7!"
6&1(3$((& -1 !''!3!> 6- 8&(3!??! !''!3!
51$ 1&=-(@ $''&"5($4!1(! -163!7-?-"!;
A" 8&3($"! <0! A12&34$(-&1 0$ -12$((-
'=!"$(& 6&4! +-63&'&2( '-$ -1(!3!''$(&
$7 51 $66&37& 6&1 +&,-""$ 8!3
7-=!1($3! -" 15&=& 4&(&3! 7- 3-6!36$
83!7!2-1-(& $ 7-'8&'-,-&1! 7!%"- 5(!1(-
7- 9-3!2&:; B$ !=-7!1,-$3! 6&4! .-% />
5"(-4$4!1(!> '- '-$ $33-660-(& 4&"(&
%3$,-! $""#5'& 7!""#CA 7- D0$8/8(;
B**0'-$&
0#1"C@0#C%#B="D-
A
"!:$ E &34$- 51 F$-5(&G '!483!
8-H 83!'!1(!; C4$,&1 0$ 6&4!
&?-!((-=& I5!""& 7- 3!17!3!
"#-1(!3$,-&1! $16&3 8-H !22!((-=$>
0$ 3!'& 7-'8&1-?-"- - F%!'(-G '5%"-
'8!$J!3 C"!:$ K60& L0&M N O7- '!6&17$
%!1!3$,-&1!P !7 K60& L0&M Q* O(!3,$
%!1!3$,-&1!P; B- 2$((&> 6&1 -" '!48"-6!
4&=-4!1(& 7!""! 4$1-> E 8&''-?-"!
-1(!3$%-3! 6&1 - 7-'8&'-(-=-; L!1,$ 7&=!3
3-6&33!3! $""#5'& 7!""$ =&6! & (&66$3! "&
'60!34& 7!%"- $"(&8$3"$1(-> E 8&''-?-"!
7-'$((-=$3! (-4!3 !R& '=!%"-!; S1 15&=&
8$''& 60! 3!17! C"!:$ $16&3 8-H
251,-&1$"! $""! !'-%!1,! 7!%"- 5(!1(-;
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 7
NEWS

!"#$%#&'$#'"()*#'+%,'-#""#..#"#/'#$'01231
N el primo trimestre 2023
l’Italia si conferma la
terza nazione al mondo
più colpita dai malwa-
re e prosegue il trend negati-
vo che aveva inaugurato nel
quarto trimestre 2022. Sono
ormai sei mesi che il Paese è
sotto la lente di ingrandimen-
to dei cybercriminali e man-
tiene questa posizione: da
ottobre 2022. Il dato emerge
dall’ultimo report di Trend
Micro Research, la divisione
di Trend Micro, leader globale
di cybersecurity, specializza-
ta in ricerca&sviluppo e lotta
al cybercrime. Nel dettaglio,
questo il podio mondiale del
primo trimestre 2023, relativo
agli attacchi malware:
■ Stati Uniti: 223.740.108
■ Giappone: 184.340.110
■ Italia: 110.046.478
Tra i settori più colpiti dai
malware il manufacturing, la
PA e i servizi finanziari. I dati
sono frutto delle analisi della
Smart Protection Network, la
rete di intelligence globale di
Trend Micro che individua e
analizza le minacce e aggior-
na costantemente il database
online relativo agli incidenti
cyber, per bloccare gli attacchi
in tempo reale grazie alla mi-
gliore tecnologia disponibile
sul mercato. La Smart Protec-
tion Network è costituita da
oltre 250 milioni di sensori e
ha bloccato nel 2022 il record
di 146 miliardi di minacce.

4#)"#'35%3(2"%"6'+%,'7($1.('( 8(0+$%.(
C on tanto di comunicato ufficiale, il
Dipartimento per la trasformazione
digitale, del Ministero dell’Interno e
del Poligrafico e Zecca dello Stato ha
svelato una grande novità per quanto riguar-
da la Carta d’identità. Ecco quanto deciso: “La
Carta d’Identità Elettronica (CIE) è ancora più
semplice, veloce e sicura”. Tutti i cittadini in
possesso della CIE potranno, infatti, accedere
ai servizi digitali della Pubblica Amministra-
zione e dei privati semplicemente impostando
on line una password e senza aver più bisogno
della carta fisica a portata di mano. Dopo una
fase di sperimentazione con alcune ammini-
strazioni, ora per l’accesso ai servizi digitali
abilitati, si potrà scegliere se continuare ad
utilizzare la carta fisica oppure in modo più
semplice inquadrare un QR Code tramite
l’App CieID o inserire email
e password con un codice temporaneo rice-
vuto per SMS. La Carta di Identità Elettronica
(CIE), il documento d’identità emesso dal
Ministero dell’Interno con la collaborazio-
ne del Dipartimento per la Trasformazione
Digitale e realizzato dal Poligrafico e Zecca
dello Stato, è già nelle mani di oltre 35 milioni
di italiani e consente la verifica dell’identità
sia fisica sia digitale del titolare. La CIE può
essere rilasciata fin dalla nascita e viene utiliz-
zata da una platea di utenti molto ampia: dai
minori agli anziani, fino ai cittadini stranieri
residenti in Italia.
■
!" #"$%" &'(&)*%+%,
-.)%%$/*+0" 1 .'+&)*%+%,
2+3 4+05$"
Specifici elementi di anticontraffazione
congiuntamente alla presenza di un micro-
chip integrato, garantiscono l’autenticità
dei dati del titolare al massimo livello di
sicurezza.
È l’unico strumento che permette il ri-
conoscimento fisico di una persona.
Attraverso l’utilizzo della carta fisica è ga-
rantito l’accesso con il massimo livello di
sicurezza previsto in ambito comunitario.
■
6+3 7"0+.) &" 54"$)
Con l’App CieID o con un codice tem-
poraneo ricevuto per SMS è possibile
accedere velocemente ai servizi online.
Una facile chiave per utilizzare, in pochi
minuti, comodamente e con qualsiasi
dispositivo, i servizi digitali delle am-
ministrazioni che hanno già reso dispo-
nibile per i propri utenti questa nuova
funzionalità, come ad esempio Agenzia
delle Entrate e INPS.
■
6+3 4)$8+9+ &+42/*+:+.+
La CIE permette di firmare un documento
digitale attraverso una firma elettronica
avanzata sia in ambito pubblico sia privato;
i cittadini che hanno comunicato in fase
di rilascio della CIE l’email o il cellulare e
avessero smarrito il PUK possono recupe-
rarlo in modo semplice attraverso l’App
CieID. È possibile attivare l’identità digitale
CIE con le nuove funzionalità attraverso il
sito anche subito dopo la richiesta di rilascio
del documento.

9:;<= >= ?@A!4= A@ B=4CD::E C !<A9=F;=?

!" #$%&#'& ()""* +,-$.* $%*"$*'* -, /*.)0&&1 ) !'-%*2#*+ 3* #$4&#%*%& -)#)'$%5 %#* 2"$ ,%)'%$6 78*..&#(& %#* 9)%* ) "* :&.$)%5 ()2"$ *,%&#$ )( )($%&#$
; .&+,'<,) %#*'-$%&#$&= >?00$*+& .&'.&#(*%& @ *'','.$* ,' 4&#%*A&.) ($ 9)%* @ ,'8)-%)'-$&') ()""8*..&#(& ($ "$.)'B* .&' :$*)6 C,)-%&
.&'-)'%$#5 *( ,%)'%$ ) .#)*%&# ($ *..)()#) *""* '&-%#* "$0#)#$* +,-$.*") .&+4")%*D $'.",-& $" .*%*"&2& :$*)D ')" 4$)'& #$-4)%%& ()" ($#$%%& (8*,%&#)
($ *#%$-%$ ) .&+4&-$%&#$6 ! 0#*'$ ()" #)4)#%&#$& :$*) -*#*''& #$4#$-%$'*%$ -,"") '&-%#) 4$*%%*E&#+)D E$'& *" F &%%&0#)6 G&'%$',)#)+& ") ')2&B$*B$&'$
.&' :$*) $' 0,&'* E)() ')""* -4)#*'B* ($ #*22$,'2)#) ,' *..&#(& * ",'2& %)#+$')H6

8 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


!""#$%&'()$*+,-&./!0&$"$$%&*# (#()1*,&)*##%2,3*-(
S e si vuole esplorare, ser-
vono gli strumenti giusti.
Suunto Vertical è la solu-
zione “per chi vive e
respira l’avventura”, come
spiegato da Petri Lehto-
virta, Suunto Head of
Product. Grazie a questo
orologio è possibile sco-
prire e creare percorsi,
il tutto grazie alle heat-
map, alle mappe 3D e ai
livelli di superficie stradale
dell’app Suunto (sincroniz-
zarli con l’orologio è un gioco
da ragazzi). Si hanno a dispo-
sizione mappe offline da con-
sultare ovunque ci si trovi, così
da avere la maggiore sicurezza
e fiducia. Con questo nuovo
prodotto, Suunto continua il
suo lavoro sulla sostenibilità e
sulla trasparenza. L’impronta
di carbonio di Suunto Vertical
è stata calcolata e verificata e
completamente compensata
con le Verified Carbon Units.
Durante la sua intera durata di
vita, la variante solare in titanio
crea solo 6,59 kg di CO2e - l’e-
quivalente di guidare un’auto
con motore a combustione fos-
sile per 39 km. Combinando il
design funzionale finlandese
con materiali di altissima qua-
lità, come il vetro zaffiro, l’ac-
ciaio inossidabile e il titanio,
Suunto Vertical offre una du-
rata testata in ambito militare e
NEWS
smo, fino al nuoto. Chi vuo-
le ancora di più può creare le
proprie modalità sportive per-
sonalizzate nell’applicazione
Suunto o visitare il SuuntoPlus
Store per ulteriori applicazioni
e guide sportive.
Caratteristiche principali
■ Mappe outdoor offline gra-
tuite sull’orologio
■ Pianificazione dei percorsi
nell’app Suunto con map-
pe di calore specifiche per lo
sport e informazioni sul tipo
di superficie stradale e sin-
cronizzazione con l’orologio
■ La migliore batteria in circo-
lazione: fino a 85 ore con la
una grande precisione, 500
ore in modalità Tour e 60
giorni di utilizzo quotidiano
■ La ricarica solare nelle va-
rianti solari in titanio forni-
confermata da atleti di li- sce almeno il 30% di energia
vello mondiale. Suunto in più nelle giornate di sole
Vertical è un orologio di ■ Precisione impeccabile gra-
qualità superiore, capace zie al sistema GNSS a doppia
di essere un compagno banda
affidabile per l’attività ■ Previsioni del tempo, lettu-
fisica quotidiana e per re dell’altitudine basate su
l’allenamento in vista di bussola e barometro e allar-
gare o avventure. Le di- mi per i temporali aiutano
mensioni generose del- a rimanere informati su ciò
lo schermo consentono che ci circonda
di seguire facilmente i ■ Robusto orologio da avven-
dati metrici mentre si è tura con pulsanti estrusi e
in movimento. Tutte le schermo da 1,4”
modalità sportive so- ■ Realizzato in vetro zaf-
no dotate di schermate firo, acciaio inossidabile e
di dati specifici per lo quattro modelli in titanio
sport e ci sono più di grado 5
95 modalità sportive di- ■ Peso: il modello in titanio
verse tra cui scegliere, 74 g e il modello in acciaio 86 g
dal trail running al cicli- ■ Prodotto e progettato in Fin-
landia con energia rinnova-
bile al 100%
■ Completamente compensato
con carbonio in un progetto
di riforestazione Tree-Nation
con Verified Carbon Units
■ Testato secondo i più alti
standard militari di resisten-
za (MIL-STD-810H)
■ Tracciamento dell’attività
quotidiana: passi, frequen-
za cardiaca, sonno, calorie,
stress e altro ancora
■ Aggiornamenti software via
etere
■ Impermeabile fino a -100 m
■ 95 modalità sportive tra cui
scegliere e la possibilità di
creare modalità personaliz-
zate.
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 9
NEWS
!"#$%&'"()*+,)-$% ."/01210$%$ 133$014(43$/($
P
owerShot V10 Canon è
una fotocamera leggera
e intuitiva pensata per
coloro che desiderano
condividere le loro avventu-
re con amici e follower, sen-
za dover trasportare molte
attrezzature. Con un peso di
soli 211 grammi e un design
compatto e tascabile, Power-
Shot V10 offre ai creatori di
contenuti di viaggio e lifestyle
una soluzione all-in-one che
coniuga microfoni di elevata
qualità e supporto integrato.
Questa nuova fotocamera con-
sente di realizzare contenuti
accattivanti per le community,
grazie alla registrazione video
4K UHD perfettamente stabile
e alla sfocatura dello sfondo
dall’aspetto professionale. Il
robusto corpo verticale rap-
presenta un’innovazione nel
design Canon: il dispositivo
è talmente portatile e discreto
da consentire ai creativi di mi-
metizzarsi tra la folla durante
le riprese. E per non perdere
nessun momento e nessuna
reazione spontanea, il pulsan-
te di registrazione centrale è
stato progettato in modo da
poter controllare agilmente la
fotocamera con una sola mano.
10 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
■ ■
!"#$%&'(')%
*+,)'-. /'&%0
"%) 1,)20 &'
+", 2,"0
PowerShot V10 è dota-
ta di un ampio sensore
CMOS da 1 pollice che
assicura un’eccellente
qualità video 4K, oltre a
offrire funzionalità di scatto.
Per aggiungere un effetto ci-
nematografico, i creativi pos-
sono rapidamente cambiare
l’atmosfera utilizzando uno
dei 14 filtri colore inclusi e il
modo Smooth Skin. Il modo
Movie Digital IS è ideale per
le riprese video a mano libera
perché evita il tremolio della
fotocamera, con filmati più
nitidi e ricchi di dettagli. In
linea con le funzionalità di va-
rie piattaforme social media,
PowerShot V10 può esegui-
re le riprese in entrambi gli
orientamenti e registrare fino
a un’ora di video ininterrot-
to. Inoltre, la funzione Auto
Level consente di realizzare
video livellando l’orizzonte
così da ridurre il tempo richie-
sto per modificare i contenuti.
3+&'0 &' %)%/,-,
*+,)'-. 1%$
$%"&%$% #4',$0 ')
1$01$'0 2%55,66'0
Perfetta per gli ambienti all’a-
perto e urbani, PowerShot V10
è dotata di due grandi microfo-
ni stereo progettati per i com-
menti audio e un terzo microfo-
no per la riduzione del rumore
acustico. Il kit avanzato di ac-
cessori include un antivento
opzionale che può essere in-
stallato sul filtro microfonico
integrato, migliorando ulterior-
mente la qualità audio durante
le riprese all’esterno.
■
7$06%--,-, 1%$
#,--+$,$% -+--' 6)'
,51%--' &%)), /'-,
Racchiusa in un corpo ver-
ticale e progettata pensando
alla semplicità, PowerShot
V10 può essere utilizzata
quasi completamente con
una sola mano. Dotata di un
LCD touchscreen da 2,0 pol-
lici che può essere ruotato in
avanti, perfetto per ripren-
dere sé stessi o gli altri, la
fotocamera si presta alle ri-
prese a mano libera, consen-
tendo di catturare facilmente
le emozioni e creare un senso
di intimità tra il vlogger e il
suo pubblico. In alternativa,
è possibile utilizzare il sup-
porto integrato per realizza-
re contenuti come tutorial di
cucina, haul o format popo-
lari come “Get Ready with
Me”, “Unboxing”, “AMA”
o video-elenco.
■
80""%--%$5' #0"
' 90))0:%$; 0/+"*+%
#' 5' -$0/'
PowerShot V10 è compatibi-
le con l’app Canon Camera
Connect, per cui è possibile
trasferire facilmente i video a
uno smartphone o a un tablet
utilizzando il Wi-Fi. Gesti-
re il flusso di lavoro video
è semplice grazie all’inte-
grazione con la piattaforma
image.canon per l’archivia-
zione temporanea su cloud,
dal quale è possibile trasfe-
rire direttamente i contenuti
alla piattaforma desiderata.
Il design intuitivo include
le porte HDMI e USB per il
facile trasferimento a lap-
top o PC o l’utilizzo come
webcam. Per coloro che sono
sempre in viaggio, il dispo-
sitivo può essere ricaricato
tramite USB-C. Le funzio-
nalità live streaming in-
cluse in PowerShot V10
consentono di portare
i contenuti dalla fo-
tocamera al pubblico,
realizzando trasmis-
sioni in diretta con i
follower tramite le
opzioni menu de-
dicate al live stre-
aming su YouTube
e Facebook.
 !"#$%& '() *+,-(%"!! RUBRICHE
■ :$ 78%'-*&;-,,-.$
& &(&<-*9"-0(&<%//-

!"#$"%&'()(!"#$"%*'+,-
.)/(010(.)/2)/)(0)33)01(40(5)67
!"#$%&$''()*$+% ( ,%'-.#$
*('/0$,$**$'$ ".$1$
-&2".3$%.-0$14&(&*1$0(5&60$
-")$,%0-)$&#$&."%+-
6(.()-3$%.(&#$&7(,8.$,*
1$&*(6"%.%&%+".9"(
-**(,%.#-.#%&%6.$&1"-
(*$6(.3-

A
partire da questo
mese sono dispo-
nibili i due nuo-
vissimi modelli
di auricolari Tech-
nics EAH-AZ80 e
EAH-AZ60M2,
pensati per accontentare an-
che gli audiofili più esigen-
ti. Nella vita di oggi, il poter
contare su auricolari di alto
livello rende la propria quoti-
dianità più godibile e rilassante.
Che sia per isolarsi dal mondo
esterno, partecipare a lunghe call
di lavoro o allenarsi, poterlo fare
al megliocon la propria musi-
ca a fare da dolce sottofondo, è
impagabile. Grazie alle funzio-
ni smart dei nuovi modelli AZ80
e AZ60M2 è possibile effettuare
chiamate con un audio chiaro,
sfruttando caratteristiche come la
tecnologia avanzata JustMyVoice,
la funzione di cancellazione del
rumore leader di settore, la lunga
attività, i nuovi auricolari True
Wireless Technics sono perfetti
per chi ricerca sempre una qua-
lità eccelsa in ogni situazione
di ascolto. Il modello di punta
AZ80 è realizzato con un nuovo
diaframma in alluminio a bor-
do libero da 10mm che fornisce
una qualità audio mai sperimen-
tata con gli auricolari True Wi-
reless di Technics, ampliando
la risposta alle alte e alle basse
frequenze e riducendo al tempo
■ stesso gli effetti indesiderati di
risonanza e distorsione. Il design
!" #$%"% esclusivo della cassa acustica
&'(()"'*% + ,) presente in entrambi i modelli

durata della batteria e il collega-
mento multipoint a tre dispositivi,
oltre alla carica wireless. Rifiniti
con un design elegante ed ergo-
nomico, li rende confortevoli da
indossare tutto il giorno anche
grazie ai cuscinetti forniti in sette
diverse misure.
-$'.)*/ #$0+&)%&+
12)&+.+##3
Grazie alla massima attenzio-
ne dedicata all’audio Hi-Fi e
all’esperienza tecnica maturata
da Technics in oltre 55 anni di
(AZ80 e AZ60M2) offre una ca-
mera di controllo acustico che
ottimizza il flusso d’aria per una
resa naturale delle voci e di altri
suoni alle medie frequenze, re-
galando bassi potenti e fungen-
do da armonizzatore per regola-
re le alte frequenze e creare una

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 11

RUBRICHE !"#$%& '() *+,-(%"

gamma di suoni dinamici con
distorsione ridotta. Il risultato
è un suono ricco ed espansivo
che si diffonde in modo fluido e
permette di apprezzare ogni sin-
golo dettaglio. Inoltre, entrambi
i modelli supportano la qualità
audio ad alta risoluzione con
tecnologia Bluetooth e LDAC,
offrendo un’ampia gamma di-
namica di suoni con una rispo-
sta rapida e un’alta definizione.
■ affinché chi ascolta percepisca
!"#$%%& '"
()*($%%)+"&*$
■ ■
1$(*&%&2")
3.%,"0&"*, 45 $
6.7,389&"($
Possibilità di collegare tre di-
spositivi simultaneamente con
tecnologia Multipoint x. La ge-
stione della connettività è fon-
damentale per chi risponde alle
telefonate in movimento, gesti-
sce riunioni, chiamate e musi-
ca su più dispositivi. I nuovi
modelli Technics supportano
i collegamenti multipoint con
tre dispositivi Bluetooth simul-
taneamente, per passare agil-
mente da una sorgente all’altra.
I nuovi auricolari sono inoltre
dotati di tecnologia JustMyVoi-
ce, che usa l’elaborazione del
segnale esclusiva di Technics
per analizzare il segnale vocale
ed eliminare il rumore di fondo,
chiaramente la voce. I microfoni
per il rilevamento della voce
individuano il parlato, mentre
:0+"&*$
(&%%$2)/$*,&
).-"(&%)-$ 7"*2&%&
Entrambi i modelli si possono
comandare liberamente utiliz-
zando solo l’auricolare destro o
sinistro. Attraverso l’App Tech-
nics Audio Connect si possono
regolare liberamente le funzioni
“touch&hold” e di tocco singolo,
doppio e triplo (come volume
su/giù, salto in avanti/indie-
tro, modalità di cancellazione
del rumore on/off). Inoltre, è
possibile assegnare azioni spe-
cifiche all’uno o all’altro aurico-
lare. La possibilità di regolare gli
auricolari a piacimento aumenta
le opzioni di personalizzazione,
soprattutto quando si vuole uti-
lizzare un solo auricolare.

),,"#) '$% -./&-$

)% ,&0
I modelli AZ80 e AZ60M2 so-
no dotati della tecnologia pro-
prietaria di cancellazione del
rumore Dual Hybrid che offre
prestazioni ai vertici del setto-
re. La combinazione tra il filtro
digitale software e il microfono
feedforward sopprime il rumo-
re dall’esterno degli auricolari,
mentre il microfono feedback
abbinato all’hardware analo-
gico elimina i rumori dall’in-
terno. Questa combinazione
consente di regolare i livelli
di cancellazione del rumore in
linea con l’ambiente circostan-
te, sia a casa sia in movimento,
mentre l’elaborazione senza la-
tenza non fa perdere nemmeno
un beat. La disponibilità di più
cuscinetti (inclusi) aiuta tanto
quanto scaricare
l’App Technics
Audio Connect.
due microfoni MEMS catturano
attivamente la voce e riducono
i rumori di sottofondo grazie
alla tecnologia beamforming,
per chiamate chiare anche in
ambienti rumorosi o quando si
lavora da casa. Gli otto micro-
foni totali, quattro per ciascun
orecchio, svolgono un ruolo
fondamentale per garantire
una conversazione telefonica
più confortevole e naturale. Nei
nuovi modelli wireless, la tec-
nologia JustMyVoice si è evolu-
ta per offrire una migliore capa-
cità di riduzione del rumore in
qualunque ambiente, ad esem-
pio durante le giornate ventose
o in contesti molto affollati. La
funzione di rilevamento del se-
gnale e di eliminazione adattiva
del rumore, che regola in auto-
matico i livelli di rumorosità,
riproduce il parlato in modo
più chiaro anche in presenza
di forte vento o in ambienti
rumorosi, evitando l’effetto
ovattato.

12 !!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.+//)%!0102
 !"#$%& '() *+,-(%"!! RUBRICHE

I
. /012..0 304 15 67//7 7.37 IA7.53J 2 4@2<2=37 .060 %2?F=5?< 5=?5<0 ?F2
(89: ; 15<40=5>5.2 A=G5=?5<50=2 ?0= 5. .060 ?0=C2@5<?2 A= 30??0 15
=25 ?0.0@5 =2@0 <?A@0 %2?F=5?<H ?.7<<2H stodia sul caricatore wireless.
2 6@5650B ?0= A=7 $. /012..0 (8K:*L +=3@7/>5 5 /012..5 L’App Technics Audio Connect
per smartphone facilita la con-
<A42@C5?52 37335.2 ?0= ; 15<40=5>5.2 =25 <7@7==0 15<40=5>5.5 7
figurazione e il controllo degli
<2=<0@2 @27.5DD737 ?0= ?0.0@5 =2@0B 7@62=30 2 47@35@2 17 IA2<30 /2<2H auricolari wireless, offrendo la
A=7 <42?57.2 .7E0@7D50=2 >.A =0332H )7 4@735?7 $. 4@2DD0 5=15?735E0 compatibilità con l’assistente
?F2 /56.50@7 .G2<42@52=D7 ?A<30157B 2<3@2/7/2=32 <A662@530 7. 4A>>.5?0 ; vocale e la personalizzazione
1GA<0H )7 ?A<30157 ?0/47337B ; @27.5DD737 15 M EFF6FF 42@ .2 (89: della cancellazione del rumore
?0/47337 2 .2662@7 ; ?0= A=7 C5=53A@7 15 7.37 2 15 M EEF6FF 42@ .2 e delle impostazioni della moda-
@5C5=537 5= 7..A/5=50 15 IA7.53J 2 4@2<2=37 5. (8K:*LH lità audio. Tra le novità dell’app,
spiccano la funzione di control-
lo della carica, l’equalizzatore
per i superbassi e l’opzione per
la commutazione tra la guida
■ vocale e sonora. I nuovi auri-
colari True Wireless di Technics
!"#$%&'( )*+&,-' si possono usare praticamente
."/-# ovunque. Sia il modello AZ80
sia il modello AZ60M2 offrono
I modelli AZ80 e AZ60M2 sono prestazioni eccellenti in termi-
dotati delle esclusive modalità ni di resistenza all’acqua grazie
audio “Natural Ambient” o “At- alla protezione IPX4 e resistono
tention”. La modalità “Natural agli spruzzi d’acqua da ogni di-
Ambient” cattura tutti i suoni rezione. Entrambi i modelli sono
circostanti e permette di ascoltare dotati di assistente vocale Alexa
musica o parlare al telefono riu- integrato.
scendo comunque a sentire ciò
che accade attorno. La modalità
“Attention” cattura i suoni alle ■
frequenze della voce umana af-
finché si possano sentire le voci C,8&5-
circostanti, eliminando altri ru-
0"-D"1',:"%, 7,1 /-
/'&%&99" 71"%/-5$'"
mori esterni indesiderati. Inol-
tre, con l’App Technics Audio
Connect è facilmente regolabile
il livello dei suoni esterni in en- Sono realizzati con un design
trambe le modalità, grazie all’in- ottimizzato rispetto alle gene-
novativa interfaccia con cursore. auricolari sono dotati di sen- razioni precedenti per rimanere
sore di prossimità che mette la al proprio posto durante qual-
riproduzione in pausa quando siasi attività. Il modello di pun-
■ vengono rimossi dalle orecchie ta AZ80 è dotato di una scocca
e la riprende in automatico una dalla forma speciale che si inse-
!$& $ 0"1'" #& volta reinseriti, prevenendo la risce nel padiglione auricolare
+$'',1&$ riproduzione accidentale e un
consumo inatteso della carica.
migliorando la stabilità, senza
la pressione causata dagli au-
Altro aspetto importante, gli au- ricolari tradizionali. Il modello
ricolari Technics hanno un’au- AZ60M2 offre un design confor-
tonomia importante. Infatti, of- ■ tevole per un utilizzo prolungato
frono un’autonomia di 7,5 ore con un’area di contatto più am-
di riproduzione senza cancella- 2& 34$15&-56 pia che aumenta la sensazione di
zione del rumore (25 ore con la
7,18"-$%&99$9&"-, comodità e sicurezza. I cuscinetti

:&$ )776 1,8&8',-9$

custodia); sette ore di riprodu-
zione musicale con modalità di
cancellazione del rumore attiva
(24 ore con la custodia) e quattro
ore di chiamate con entrambe le
modalità di cancellazione del
rumore e JustMyVoice attive
(13,5 ore con la custodia). Gli
$%%;$0</$ =>?@AB
Con il supporto per la ricarica
wireless Qi, i nuovi modelli
Technics si ricaricano sempli-
cemente posizionando la cu-
in silicone di Technics abbinano
materiali di diversa durezza per
una calzata eccellente e un audio
e un isolamento di alta qualità.
Sono disponibili sette diverse
misure, dalla XXS alla XL, per
trovare la soluzione migliore per
un audio perfetto.

!!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.+//)%!0102 13
 !"#"$%&"''%'"()*
*+,-&$-.%+,/0*. 4+!$)5'66+!7)!8+*5+!9&)(
:'$!(;),/::+$'!</()*'(( '!$',+=)%*)!7)!(/55'((%
5
,3 miliardi di euro: è
questa la cifra mes-
sa in campo dalle
banche italiane nel
2022 per sviluppare
investimenti digita-
li. Il settore bancario,
infatti, è uno dei più attivi nel-
lo sviluppo di nuove soluzio-
ni digitali applicabili in diver-
si campi, dalla cybersicurezza
allo snellimento dei processi,
dall’automatizzazione degli
ordini fino al rafforzamento
dei sistemi di accesso ai servi-
zi per la clientela. E, all’interno
del settore bancario italiano, c’è
una Banca che più delle altre
si sta distinguendo per inve-
stimenti in digitalizzazione. Si
tratta di Banca Ifis. La challen-
ger bank presieduta da Ernesto
Fürstenberg Fassio ha infatti in
programma 76 milioni di euro
di investimenti digitali entro
la fine del 2024. Per capire ver-
so quali progetti saranno dire-
zionati questi investimenti, PC
Professionale ha incontrato in
esclusiva Fabio Lanza, Condi-
rettore Generale e Chief Ope-
rating Officer di Banca Ifis.
Dottor Lanza, quali sono
gli investimenti in digitaliz-
zazione che avete già fatto e
che avete in programma di fare
come Banca Ifis?
A febbraio 2022 abbiamo
presentato il Piano Industria-
14 !!"#!"$%&'(()%*+,'!!-!!.)/0*%!1213
le D.O.E.S. con obiettivo 2024
nel quale abbiamo annunciato
investimenti per 76 milioni di
euro destinati allo sviluppo
digitale del business. In questo
triennio, adotteremo una logica
di sviluppo integrato per dar
vita a tecnologie che creino di-
scontinuità, riscrivendo pro-
cessi end to end, valorizzan-
do il know-how delle nostre
persone ed eliminando
le ridondanze. I nume-
ri del nostro impegno
hanno pochi eguali
nel settore: 13 pro-
grammi proget-
tuali con all’in-
terno oltre 100
iniziative per il
triennio (quasi 30
già completate nel
2022, in linea con il
piano), più di 450 appli-
cativi coinvolti di cui 150 cu-
stom con circa 3 milioni di righe
di codice. Più di 70 componenti
Front End per la costruzione
quindi della user interface; qua-
si 400 i processi analizzati tra i
quali quelli con finalità di bu-
siness continuity, erogazione
del credito, approccio paperless
e cybersecurity. Insomma, in
Banca Ifis grazie ad una struttu-
ra che vede coinvolte circa 120
persone, abbiamo dato vita ad
una vera e propria “piattafor-
ma manageriale diffusa” per
la transizione digitale, perché
crediamo che per poter garanti-
re i più alti standard di servizio
sia fondamentale investire sui
giusti driver in modo da coglie-
re appieno le opportunità di
un mondo, e un mercato, che
cambia ad altissima velocità. In
una parola: essere agili, con un
approccio orientato al fornire
risposte veloci alle necessità del
mercato. Infine, un altro aspetto
cruciale è quello della cyber-
sicurezza. Nell’ultimo “World
Economic Forum” è stato di-
chiarato che il 93% degli esperti
di sicurezza informatica e l’86%
dei leader aziendali ritengono
che l’instabilità geopolitica glo-
bale possa portare a forti incre-
menti di attacchi informatici nei
prossimi due anni. È evidente
quindi che questo ambito non
possa assolutamente essere
trascurato.
A proposito di questo ap-
proccio, cosa fate nel concreto
per sviluppare soluzioni defi-
nibili “agili”?
Il punto di forza di Banca
Ifis sono le sue persone che so-
no quotidianamente al lavoro
sul territorio e che affianca-
no le piccole e medie impre-
se, intercettandone i bisogni e
trasformandoli in soluzioni a
supporto del business. Per noi
oggi è fondamentale rafforzare
il dinamismo e l’efficienza: vo-
gliamo essere agili e veloci nel
mindset, nei processi e nella co-
municazione, con una gestione
attenta dei costi e orientata alla
crescita. Sappiamo rispondere
nei tempi di cui l’imprendito-
re ha bisogno, comprendiamo
le necessità dell’impresa e of-
friamo prodotti e servizi che
supportano le aziende. Oltre a
questo, siamo costantemente
alla ricerca di innovazione e
digitalizzazione che diventa
cruciale per il nostro business
model unico e caratterizzato da
servizi e piattaforme smart. Sia-
mo convinti che il digitale sia
un ulteriore asset utile a cono-
scere meglio il nostro cliente e
costruire relazioni continuati-
ve e stabili nel tempo.
Quali sono oggi i maggiori
rischi legati al digitale? E quali
le maggiori vulnerabilità?
Quando si parla di digita-
le il punto di maggiore vulne-
rabilità è l’utente. Occorre un
approccio basato sul rischio
e la definizione di misure di
sicurezza e di protezione del
dato già in fase di progettazio-
ne. Ecco perché stanno diven-
tando sempre più importanti
concetti come “Security by de-
sign”, “Privacy by design” e
“by default”, che impongono
un approccio circolare sul tema,
che si curi degli aspetti privacy
fin dalla progettazione inizia-
le. Nel dettaglio, si tratta di un
approccio concettuale innova-
tivo che impone alle aziende
l’obbligo di avviare un proget-
to prevedendo, fin da subito,
gli strumenti e i corretti presi-
di a tutela dei dati personali.
Non solo: l’approccio basato
sul rischio introdotto dal GDPR
porta il titolare ad avere mag-
giore consapevolezza del fatto
che chi tratta dati personali
in qualità di titolare del
trattamento espone il soggetto
interessato (cliente, dipendente,
ecc.) a potenziali rischi: questo è
il punto di partenza per meglio
applicare i principi e i presidi
previsti dalla normativa. In
linea con il Piano Industriale
2022-2024 D.O.E.S., come Ban-
ca Ifis abbiamo accelerato il
processo di digitalizzazione e
sviluppato un percorso verso il
digitale che non può che vedere
la normativa sulla data protec-
tion come un fattore abilitante
al raggiungimento degli obiet-
tivi. Siamo consapevoli che la
qualità della relazione col clien-
te sia fondamentale e anche per
questo l’adeguamento norma-
tivo rappresenta un ulteriore
fattore di tutela per il cliente
stesso.
!!"#!"$%&'(()%*+,'!!-!!.)/0*%!1213 15
 !"#$% &''($
HARDWARE
■!"#$%&!'$(#)*%

!"#$%&'"()&*+#%*,&+-.$#/%0
"%*1%.2.%2$"& 1%3#$4&)"+&5
(2./2 "' 42$+&)#*16*0&*#')$2
72%)8&%%"9

!"#
!"#$%&'()*&+,&,$-./$$0
"1123,-.1&4.%&5&657.$85$9"-$%5
!"#$%&'&#()*+,)#-*.&)#/01#23#-,23&$
4)&4&$,#%$*#5&$637%)*+3&$,#4&8,$8,#, 93"*$53*8*
*#%$#4),++&#:&"8&#3$8,),;;*$8,<
5&$#%$*#;,+3&$,#'32,&#!$8,"#=)5#=>?1-
■ @3#A%5*#-*)5B,;3
I
n passato gli appassionati di
videogiochi erano “costret-
ti” a utilizzare postazioni
desktop, perché le tradi-
zionali configurazioni fis-
se erano le uniche a poter
garantire una potenza di
calcolo sufficiente per eseguire
in modo soddisfacente i titoli
videoludici. Da diversi anni,
però, i produttori di notebook
hanno affilato le armi, grazie
anche alla disponibilità di pro-
cessori e Gpu mobile sempre
più potenti, offrendo disposi-
tivi portatili capaci di garantire
un’esperienza d’uso per lo me-
no soddisfacente. I sistemi fissi
mantengono ancora oggi un’ine-
vitabile vantaggio prestazionale,
specialmente a parità di costo,
ma i notebook progettati per i
videogiocatori hanno ottenuto
risultati molto significativi, sia in
termini di performance sia per
quanto riguarda le vendite e il
gradimento presso il pubblico,
grazie in particolare agli enormi
vantaggi in termini di portabilità
e spazio occupato.
I progettisti di Medion hanno
dotato il Major X10 di uno
schermo davvero interessante:
grande, ad alta risoluzione
e con ottimi valori di
luminosità e contrasto.
!"#$%"#&
-,23&$ ()*+,)#-*.&) /01
Le prestazioni, grafiche e com-
putazionali, sono cresciute a un
punto tale da attirare l’attenzio-
ne anche di altre categorie di
utenti (per esempio i professio-
nisti della progettazione o del
montaggio video), che hanno
apprezzato gli schermi ampi,
le sezioni grafiche moderne e
veloci e il supporto per le ultime
innovazioni tecniche.
I notebook per il gaming sono
infatti progettati innanzi tutto
per offrire prestazioni elevate,
anche sacrificando in parte la
portabilità (sono in genere di-
spositivi più voluminosi, per ga-
rantire un’adeguata dissipazio-
ne del calore) e l’autonomia (la
potenza di calcolo ha inevitabili
ricadute sui consumi). Questi
dispositivi sono dotati di com-
ponenti hardware di alta qualità,
come processori potenti, schede
grafiche dedicate, memoria Ram
e unità di archiviazione veloci.
Oggetto di questo test è uno dei
più recenti prodotti della linea
Erazer (il marchio dedicato al
gaming di Medion), il Major
X10; Medion è un marchio te-
desco di tecnologia con una lun-
ga storia alle spalle, eppure non
molto nota presso il grande pub-
blico: ha a catalogo una vasta
gamma di prodotti elettronici,
tra cui computer desktop, note-
book, tablet, smartphone, tele-
visori, fotocamere digitali e altri
FIRST LOOKS
!"#$$%&&
'()*
+)*
!"#$%&&#"% '#(%)(%
*(#"+,% -. #((./# 0.1%00#
*$2%"/# +/'.# % -. 34#)+ 54+0.(6
,*-.)*
!"%&(+7.#). ,"+8.$2% $#) +0(. % 3+&&.
90./%)(+(#"% ,"+)-% % '%&+)(%
+/012330/45 :%-.#)
B884;CDDEEEF:,23&$F5&:D38D,)*+,)G38
6- 7)'8'
;0 :+<#" =>? -%00+ &%".% @"+7%" -. :%-.#) A 4)
'#"(+(.0% '"#,%((+(# % $#&("4.(# '%" .
1.-%#,.#$+(#".B $+"+((%".77+(# -+ 4) -%&.,)
,"+-%1#0% &%)7+ ".&40(+"% %$$%&&.1#B
$#/'#)%)(. $+'+$. -. ,+"+)(."% #((./%
'"%&(+7.#). % 4) &.&(%/+ -. -.&&.'+7.#)%
/#0(# %88.$+$%C
D+ $#)8.,4"+7.#)% A 3.0+)$.+(+ % '%"/%((% -.
(#,0.%"&. '+"%$$2.% &#--.&8+7.#). &.+ .)
+/3.(# 04-.$# &.+ )%00+ '"#-4((.1.(6
54#(.-.+)+B &'%$.+0/%)(% &% &. 1+ #0("% 0%
)#"/+0. +''0.$+7.#). -+ 488.$.# % &%"1% .)1%$%
4)+ '#(%)7+ -. $+0$#0# &4'%".#"%C E#(%1#0% A
0# &$2%"/#B $+"+((%".77+(# -+ 4)+ -.+,#)+0%
+/'.+B 4)+ ".&#047.#)% %0%1+(+ % 4)F#((./+
04/.)#&.(6B $#&G $#/% 1%0#$. ".&40(+)# +)$2%
.0 '"#$%&&#"% % 0# &(#"+,% *&-C D+ &%7.#)%
,"+8.$+ ;)(%0 9"$ 9HI?: 2+ /#&("+(# #((./%
'"%&(+7.#). .) +0$4). $+&. % ".&40(+(. /%)#
&#--.&8+$%)(. $#) +0(". (.(#0.B % 4)+ $%"(+
.//+(4".(6 )%0 &#8(J+"% -. ,%&(.#)%C
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 17
FIRST LOOKS !"#$%"#&
dispositivi per la casa e l’ufficio.
È stata fondata nel 1983, Medion
ha sede a Essen, in Germania.
Proprio la sua provenienza ha
offerto a questo marchio un ca-
nale preferenziale presso alcune
catene della grande distribuzio-
ne specializzata attive anche in
Italia, ma si tratta di un’azienda
indipendente che ha incremen-
tato nel corso degli anni sia il
catalogo dei prodotti sia i canali
di vendita.
■
!"#$%&'()*%"#+
"(%&%#),+
Una delle caratteristiche più
interessanti del Major X10 è in-
dubbiamente la sua configura-
zione, che ospita una sezione
grafica discreta Intel Arc A730M:
si tratta di un processore video
mobile di fascia media, che offre
un ottimo rapporto tra potenza
e consumi e si colloca all’incir-
ca al livello della Gpu mobile
GeForce 3060 di Nvidia. Fin dal
L’illuminazione Rgb è controllabile in
modo semplice e completo attraverso il
software Control Center, che consente
di attivare giochi di luce, impostare
un’illuminazione fissa o disattivare
del tutto i Led.
18 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
Lo chassis del notebook offre ampie griglie per favorire la ventilazione:
sono presenti sui due bordi laterali, su quello posteriore e anche sul
pannello inferiore.
primo sguardo, il Major si pro-
pone come un computer indiriz-
zato al gaming, con una firma
Led Rgb piuttosto evidente nei
due angoli posteriori che viene
ripresa anche nel logo collocato
in alto a sinistra sul coperchio
(guardando il notebook da die-
tro in posizione aperta). Questa
scelta, unita a linee nette e a una
lavorazione che percorre il co-
perchio da un angolo all’altro,
lascia intendere chiaramente la
destinazione “gaming” del com-
puter. Ma i progettisti hanno sa-
puto rimanere entro i limiti del
buon gusto: la livrea è nera, le
forme sono piuttosto lineari e i
Led possono essere spenti trami-
te un’opzione presente nel sof-
tware di controllo per ottenere
un computer molto più sobrio,
capace di passare inosservato
anche in contesti professionali.
La costruzione è robusta e non
mostra particolari difetti, grazie
anche alla scelta di privilegiare
la costruzione e la capacità di
dissipazione rispetto alla por-
tabilità; si tratta, come abbiamo
già accennato, di un notebook
abbastanza voluminoso (36 x
26,5 x 3,1 cm) e anche piuttosto
ponderoso, con un peso di oltre
2,5 kg a cui bisogna aggiungere
un alimentatore non proprio ta-
scabile: il brick è infatti un Psu
Delta da 20 x 10 x 2,5 cm, che
aggiunge alla borsa altri 820 g.
L’alimentatore fornisce 300 W
con 20 V e propone una tradi-
zionale connessione a barilot-
to, che va collegata alla relativa
porta posizionata al centro del
pannello posteriore.
Ai lati di questo pannello, così
come in una notevole porzio-
ne del fondo e dei due fianchi
laterali, sono ricavate griglie
di aerazione che contribuisco-
no a mantenere le temperature
sotto controllo anche quando i

componenti vengono stressati
pesantemente.
Nonostante l’ampia superficie
dedicata alle griglie, la dotazio-
ne di porte è comunque piut-
tosto ricca: sul retro, accanto
al connettore di alimentazione
si trovano una porta Ethernet
RJ45, una Usb di tipo A e un’Hd-
mi di dimensioni standard; a
sinistra è collocata una seconda
Usb di tipo A e una Jack audio
da 3,5 mm, mentre a destra si
trova una terza Usb di tipo A
accanto a due Usb Type C.
Queste due porte consentono
anche la ricarica del notebook,
anche se non possono raggiun-
gere la stessa potenza dell’ali-
↑ SOPRA: Il
touchpad è piuttosto
piccolo in relazione
allo spazio disponibile; è
sufficiente per un utilizzo
saltuario, ma è consigliabile se
possibile l’uso del mouse.
→ A DESTRA: La tastiera offre
una retroilluminazione a Led
Rgb a quattro zone, che può
offrire effetti di illuminazione
animati piuttosto spettacolari o
limitarsi a un’illuminazione più
sobria e funzionale.
!"#$%"#&
mentatore dedicato; rappresen-
tano comunque una soluzione
d’emergenza, per mantenere la
carica durante l’uso con appli-
cazioni leggere o per ricaricare
la batteria in caso di necessità.
A proposito delle due porte
Usb Type-C, va segnalato che
supportano lo standard Usb 3.2
Gen2, veicolano i segnali video
ma non offrono la compatibilità
Thunderbolt: è un peccato, in
particolare se si considera che
la configurazione è basata com-
pletamente su hardware Intel.
Le dimensioni generose in pian-
ta sono necessarie per ospitare
uno schermo di grandi dimen-
sioni: si tratta di un pannello
IPS con diagonale di 16 pollici
e rapporto d’aspetto di 16:10,
con una generosa risoluzione di
2.560 x 1.600 pixel e refresh rate
capace di raggiungere i 165 Hz.
Lo schermo è sicuramente uno
dei punti di forza della confi-
gurazione, perché accanto alla
risoluzione e alle dimensioni of-
fre anche un’ottima luminosità,
con valori di picco superiori alle
500 cd/m2, e un contrasto mi-
FIRST LOOKS
surato di oltre 1.100:1. Buona è
anche la copertura dello spazio
colore sRGB, che supera il 98%;
non è certamente un pannello
(o un computer) pensato per i
professionisti del fotoritocco,
ma consente di giocare e fruire
di contenuti multimediali con
una fedeltà cromatica più che
soddisfacente.
Le dimensioni generose dello
schermo donano al notebook
una pianta abbastanza larga,
ma questo si traduce in mag-
giore spazio nel pannello infe-
riore, che può quindi ospitare
una tastiera completa di tastie-
rino numerico.
Questo componente, caratte-
rizzato da una costruzione a
isola, offre un’organizzazione
piuttosto interessante, in par-
ticolare per quanto riguarda
le frecce direzionali, che per
una volta sono ben separate
rispetto al resto dei tasti, a
tutto vantaggio dell’usabilità
specialmente nelle situazioni
di gioco. Il trackpad invece, è
piuttosto piccolo e non sfrutta
completamente lo spazio di-
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 19
 A SINISTRA: Le porte di comunicazione sono distribuite sui
due lati corti e su quello posteriore; spiccano in particolare
una presa Ethernet RJ45 e una porta Hdmi full size,
entrambe collocate lungo il margine posteriore.

↙ SOTTO: Il Major X10 mostra una notevole cura nel

sistema di dissipazione e consente di accedere e aggiornare
eventualmente diversi componenti, tra cui la memoria Ram
e lo storage Ssd.

!"#"$$%#&'$&!(%
!"#$% &'($)*+,-.+//01 -2)3'($
-+$.)//$+)
4$()./ #5($67
!"#$%)8(3 8+9/:
0+"1'."
;-. <=>#$)<77(?@
2)3$+'" 9. <=>#$)A7(B 6 2CD//):0E
2)3$+'" #' 3"//" -)F=>#$)GH7 IJK$ L5*H'"
4.*)+3$ M0A -?N-/ ;.CB?/)O)-C?//@
. 4'(#$)PH=,&1 9 4'(#$ PH=,81
5$(()//'$(' Q63R 91B)KK1 S#5$("$#)TQ2B1
07K*
6'+)7)// D/.C--6O1 U%V$#''#5 BC-
4'/%)3" $8)+"%'9$ W*"7'XH)--
:'3)(/'$(' 9BY O .?B O .+ KK
-)/$ .1B-)RZ
;"%%)+'" 2)3$%%$1)D/ W5
<7'3)(%"%$+) 9// W

sponibile: è più che sufficiente fissa o addirittura lo spegni-

per un uso “da ufficio” saltua-
rio, ma chi vuole invece sfrut-
tare al massimo il potenziale
ludico di questo dispositivo
farebbe bene ad abbinare un
mouse almeno durante le ses-
sioni di gioco.
La tastiera è retroilluminata
con illuminazione Rgb, che
consente giochi di luce piut-
tosto originali ma permette
anche una retroilluminazione
mento totale dei Led, il tutto
controllato dal software di ge-
stione (ci torniamo più avanti).
La cornice superiore ospita
anche una webcam, di qualità
piuttosto bassa: è probabilmen-
te il componente meno riuscito
della configurazione, tanto da
consigliare l’uso di una perife-
rica esterna se è importante la
qualità della propria immagine
durante le videoconferenze.
■
!" #$%"&'$()
*"+#,"+)
Come abbiamo già accennato, il
Major X10 è basato su una piat-
taforma Intel: il processore è un
Core i7 di dodicesima generazio-
ne, modello 12700H: offre 14 core
complessivi, di cui 6 di tipo P
(capaci di multithreading) e 8 di

20 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


La sezione video Arc A730M di Intel,
accompagnata da ben 12 Gbyte di
memoria video Gddr6, è sicuramente
la caratteristica più originale di questa
configurazione.
tipo e, con frequenza di clock ba-
se pari a 2,3 GHz che può salire
fino a 4,7 GHz in modalità turbo.
Le prestazioni di questa Cpu so-
no semplicemente eccellenti, ma
per ottenere tutta questa potenza
di calcolo è necessaria parecchia
energia: il Tdp è infatti pari ai 45
W, ma può salire fino a 75 W per
brevi periodi. Accanto alla Cpu
trova posto anche un processo-
re grafico dedicato prodotto da
Intel, la versione mobile dell’ar-
chitettura Arc, in particolare il
modello A730M. Questa Gpu
è accompagnata da 12 Gbyte di
memoria video Gddr6 a 1.750
MHz, mentre la velocità del pro-
cessore è di 2.050 MHz.
Completa la configurazione
una dotazione di ben 32 Gbyte
di memoria Ram, in configura-
zione a doppio canale con due
moduli Ddr5-4800 da 16 Gbyte,
e uno storage a stato solido Phi-
son E18 da 1 Tbyte che occupa
uno dei due slot M.2 disponi-
bili sulla scheda madre. La do-
tazione non comprende invece
altre memorie di massa o lettori;
!"#$%"#&
viste le dimensioni e lo spazio
disponibile, avremmo apprez-
zato la presenza di un lettore di
schede SD.
A questo proposito, vale la pe-
na di sottolineare come le di-
mensioni un po’ più generose
di questo notebook rispetto ai
più compatti ultrabook consen-
te non soltanto di migliorare la
dissipazione del calore, ma an-
che di ottenere una maggiore
flessibilità nella gestione della
configurazione, con un percorso
di upgrade che permette, per
esempio, di aumentare lo storage
disponibile o la memoria Ram in
caso di necessità, senza essere
costretti a sostituire l’intero com-
puter. Gli slot sono accessibili in
maniera relativamente semplice,
smontando il pannello inferiore
per esporre la motherboard; in
questo modo si può raggiungere
anche la batteria, da 80 Wh. La
capacità è abbastanza buona, ma
inserendo nell’equazione anche
i consumi dei componenti (in
particolare Cpu e sezione vi-
deo) si ottiene un’autonomia al
massimo discreta. Il benchmark
Modern Office Battery Life di
PCMark, infatti, ha fatto segnare
un risultato di 4 ore e 38 minuti:
un valore più che decoroso, spe-
cialmente se rapportato alla con-
figurazione del notebook e alle
sue prestazioni, ma certamente
non un nuovo record di autono-
mia. Siamo molto lontani da una
configurazione che consenta di
supportare un’intera giornata di
lavoro senza bisogno di cercare
una presa di corrente, ma d’altro
canto questo non accade pratica-
mente mai per i portatili dedicati
ai videogiocatori, configurazioni
che privilegiano le prestazioni ri-
spetto alla ricerca della massima
efficienza e autonomia. Questo
dato però ha come conseguen-
za il fatto che si è costretti quasi
sempre a trasportare anche l’a-
limentatore quando ci si trova
in movimento, aggiungendo un
peso non indifferente alla borsa.
Durante tutti i nostri test, anche
nelle situazioni più impegnative
il notebook non ha mai assorbito
FIRST LOOKS
più di 220 W; la scelta di dotare
il Major X10 di un trasformatore
brick da 300 W garantisce sicu-
ramente un margine ampio, ma
probabilmente un dimensiona-
mento meno generoso avrebbe
permesso al produttore di sce-
gliere un alimentatore più com-
patto e leggero, a tutto vantaggio
della trasportabilità.
A completamento della dota-
zione dei componenti integra-
ti, si segnala una sezione audio
capace di garantire un volume
significativo e una risposta ac-
cettabile, che non distorce in mo-
do significativo neppure ad alto
volume; per contro, la risposta
(come spesso accade) è tutt’altro
che lineare: la gamma bassa, in
particolare, fatica a trovare una
resa soddisfacente; è quindi con-
sigliabile dotarsi di un paio di
cuffie o auricolari per ottenere la
massima immersione nelle ses-
sioni di gioco o anche soltanto
durante la visione di un film. A
proposito di audio, segnaliamo
come il sistema di dissipazione
caratterizzato da due ventole,
un sistema di heatpipe piuttosto
complesso, rimanga molto silen-
zioso durante l’uso normale per
intervenire invece in modo più
deciso ed evidente se si vuole
sfruttare a fondo tutta la potenza
di calcolo offerta dal notebook: si
passa da 25 dB in modalità idle
fino ai 50 dB sotto carico, con un
risultato sicuramente ben udibile
e anche piuttosto fastidioso se
le sessioni di gioco sono molto
prolungate; per completezza, bi-
sogna comunque ricordare che
prestazioni simili sono del tutto
normali per i notebook destinati
ai videogiocatori; non si tratta,
quindi, di un vero e proprio di-
fetto di questo modello, quanto
di una caratteristica intrinseca
dei notebook di questa categoria,
che devono dissipare una poten-
za (e quindi un calore) davvero
notevoli rispetto al volume inter-
no, che è comunque ridottissimo.
Aquesto proposito, durante tutti
i nostri test il sistema di dissi-
pazione ha saputo controllare il
calore per far sì che le prestazioni
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 21
FIRST LOOKS !"#$%"#&
non venissero mai pregiudicate
da problemi di surriscaldamen-
to; anche la temperatura dello
chassis rimane comunque entro
limiti più che accettabili, special-
mente nelle aree in contatto con
le mani (tastiera, trackpad e pog-
giapolsi). È invece sconsigliabi-
le appoggiare in notebook sulle
gambe quando sta lavorando a
pieno carico, perché il pannello
inferiore è caratterizzato da una
griglia piuttosto generosa che
lascia passare il calore molto più
liberamente; inoltre, si rischia di
ridurre il flusso d’aria peggio-
rando la dissipazione comples-
siva del calore.
■ impostazioni come la ricarica via
!"# $ %&$"'()*#+*
Il Major X10 ha preinstallata la
versione più recente del sistema
operativo Microsoft; la versione
di Windows 11 proposta, però, è
quella standard e non la più ricca
variante Pro. La configurazione
Il notebook è
configurato per
impostazione
predefinita in
Office Mode, che
mantiene sotto
controllo i carichi
di lavoro limitando
la rumorosità delle
ventole.
22 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
è quasi priva di modifiche, con
un paio di dettagli significativi:
un difetto è l’integrazione di una
versione trial dell’antimalware di
McAfee, che dopo pochi giorni
inizia a tempestare l’utente con
richieste e suggerimenti di ag-
giornamento alla versione com-
pleta, mentre certo più positiva
è l’integrazione di un software
di configurazione e controllo
dedicato.
L’Erazer Medion Control Cen-
ter non offre moltissime opzioni,
ma quelle disponibili sono utili e
strutturate piuttosto bene: il tool
consente di controllare (ed even-
tualmente spegnere) i Led Rgb
della tastiera, della zona posterio-
re e del logo, modificare alcune
Usb quando il computer è spento
o la velocità massima delle vento-
le, ma soprattutto di scegliere tra
diversi profili prestazionali, de-
nominati Office Mode, Gaming
Mode e Turbo Mode (quest’ulti-
mo accessibile soltanto quando il
computer è connesso all’alimen-
tazione). I profili influenzano le
prestazioni pure e modificano
anche il comportamento delle
ventole, sacrificando parte del
comfort acustico sull’altare delle
massime performance.
Le differenze nei benchmark sin-
tetici sono davvero notevoli: Ci-
nebench Multi Core, per esempio
passa da meno di 9.500 punti a
oltre 15.000, mentre il guadagno
del benchmark single core è mi-
surabile ma più ridotto, passando
da 1.650 a 1.740 punti. Le diffe-
renze diventano quasi ininfluenti
in PC Mark, ed è un risultato per
molti versi atteso, visto che que-
sto benchmark vuole simulare un
carico di lavoro “da ufficio”, con
una serie di attività come l’uso
di applicazioni di produttività,
la navigazione su Internet e la
videoconferenza.
In assoluto, gli oltre 6.200 punti
registrati sono comunque un ot-
timo risultato, che dimostra come
il Major X10 possa fungere senza
alcun problema anche da posta-
zione di lavoro sia per la produt-
tività personale sia per svolgere
compiti più impegnativi, come

il rendering o la modifica di foto
e video. Passando ad analizzare
le prestazioni dei singoli com-
ponenti, il disco Ssd ha mostrato
ottimi risultati, con velocità di
lettura e scrittura di oltre 5.000 e
4.000 Mbyte/s, rispettivamente,
che si traducono in un punteggio
di 2.633 nel benchmark dedicato
allo storage di PCMark 10, con
una banda registrata di oltre 416
MB/s e un tempo d’accesso di 36
us. Ma il dispositivo più originale
e interessante della configurazio-
ne del Major X10 è sicuramente la
sezione grafica, se non altro per il
numero ancora molto esiguo di
modelli basati sull’architettura
Arc attualmente sul mercato. Il
processore video Arc A730M è
dotato di 24 core Xe e 24 unità
dedicate al ray tracing, abbinate
come abbiamo già sottolineato a
12 Gbyte di memoria video Gd-
dr6. Le prestazioni sintetiche so-
no risultate piuttosto interessanti,
mettendo il laptop in competi-
zione diretta con modelli dotati
di sezione grafica GeForce RTX
3060; i risultati crescono in manie-
ra molto significativa attivando
la modalità turbo (e accettando
il notevole aumento della rumo-
rosità delle ventola), arrivando
a superare anche il Radeon RX
6600M.
Anche l’A730M ha però qual-
che difficoltà a tradurre questa
potenza di elaborazione grezza
in risultati uniformemente con-
vincenti nei titoli videoludici: si
tratta di un problema ricorren-
!"#$%"#&
Il Turbo Mode, attivabile soltanto quando il
PC è collegato all’alimentazione, consente di
ottenere le massime prestazioni, ma il sistema
di dissipazione deve lavorare a pieno regime.
te per l’architettura Arc, dovuto
in gran parte all’ottimizzazione
ancora lontana dalla perfezione
dei driver. La situazione è molto
migliorata rispetto al debutto,
ma il divario decennale rispetto
a Nvidia e (in misura minore) ad
AMD non si può chiudere nel gi-
ro di qualche mese; i benchmark
hanno quindi evidenziato risul-
tati molto eterogenei, con picchi
molto convincenti in alcuni titoli
e risultati davvero deludenti in
altri. A questo quadro bisogna
aggiungere anche la scelta dei
progettisti di Medion, che han-
no dotato questo laptop di uno
schermo di risoluzione elevata,
che è ottimo per l’uso quotidiano
ma richiede un ulteriore sforzo
alla sezione grafica durante le
sessioni di gioco.
■ Il sistema di dissipazione riesce a
!"#$%&'("#(
Il Major X10 è un notebook dav-
vero interessante e originale,
che offre molto rispetto al suo
prezzo di vendita: a proposito,
nel momento in cui scriviamo
il notebook è disponibile sia su
Amazon sia sul sito di Euronics a
un prezzo inferiore ai 1.600 euro,
contro i 1.699 di listino.
Il rapporto tra costo e prestazioni
è davvero interessante, perché
se da un lato è sicuramente vero
che esistono notebook da gioco
capaci di garantire prestazioni
FIRST LOOKS
molto superiori, i loro prezzi
superano (spesso abbondante-
mente) i 2.000 euro, rendendoli
oggetti difficili da raggiungere
per l’utente medio.
Segnaliamo, però, che la confi-
gurazione proposta su entrambi
i siti prevede soltanto 16 Gbyte di
memoria Ram, invece dei 32 del-
la variante che abbiamo testato.
La costruzione è risultata solida e
il design è gradevole senza ecces-
si (specialmente se si spengono i
Led Rgb), con un’impostazione
generale capace di soddisfare an-
che chi deve uscire di casa di tan-
to in tanto per portare il notebook
al lavoro oppure sul luogo di stu-
dio (per esempio in una biblioteca
o in un’aula universitaria).
La configurazione è risultata
completa, bilanciata e capace di
garantire prestazioni convincenti,
sia nei benchmark sintetici sia
nei flussi di lavoro tradizionali.
Le prestazioni videoludiche han-
no mostrato invece luci e ombre,
a causa di un’ottimizzazione an-
cora imperfetta dei driver della
sezione grafica Arc A730M, che è
molto competitiva in alcuni titoli
e fatica invece a tenere il passo
in altri.
Ottimi sono lo storage a stato so-
lido, veloce e capiente, e lo scher-
mo, che offre una diagonale ge-
nerosa, un’ottima risoluzione e
immagini luminose e contrastate.
gestire sempre in modo efficace
la potenza sprigionata dall’otti-
mo processore e dalla sezione
video, ma tende a farsi sentire
quando il carico è molto elevato.
Fornire potenza a questi compo-
nenti richiede un alimentatore
piuttosto potente, che è grande
e pesante; anche la batteria, già
di per sé non capientissima, mo-
stra qualche limitazione nell’au-
tonomia: è difficile superare le 5
ore durante l’uso quotidiano, a
meno di risparmiare ogni singo-
lo Watt riducendo la luminosità
dello schermo e disattivando i
componenti inutilizzati.
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 23
24 !!"#!"$%&'(()%*+,'!!-!!.)/0*%!1213
 !"#$%"#&!! FIRST LOOKS

!"#$%&#''#()*+#$,#%')*
-#./$+)0/*"#$/$1)+%2/'#
4+!(56'7+!8+7$'!"$)8'!9:;2<= >)?)!@!),!8%7',,%!8'*% 5%(A%(%
*',,+!0+88+!7)!=(/(!5%*!56)B('A!C*A',!9:;2D
8+!,'!(/'!5+$+AA'$)(A)56'!0+$+*A)(5%*%!E/),7!7)!F/+,)AG
■ H) H+$)% I$,+*7)

!!"#!"$%&'(()%*+,'!!-!!.)/0*%!1213 25
FIRST LOOKS !"#$%"#&

26 !!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.)/0*%!1213

I
l lancio dell’architettura
dei processori Intel Core
di tredicesima generazio-
ne, caratterizzata dal so-
prannome Raptor Lake, è
stato accompagnato come
di consueto da una nuova
famiglia di chipset, che fanno
parte della serie 700. La nuo-
va architettura ha mantenuto
la compatibilità fisica e logica
con le schede madri della ge-
!"#$%"#&
nerazione precedente (chipset
della serie 600 e processori di
dodicesima generazione Alder
Lake): il socket rimane quin-
di anche in questa iterazione
l’LGA1700, ed è sufficiente un
aggiornamento del Bios (o, più
correttamente, del firmware
Uefi) per consentire anche al-
le schede dello scorso anno di
accettare i nuovi processori
Raptor Lake.
FIRST LOOKS
Ciononostante, i nuovi chipset
offrono diverse novità interes-
santi e rappresentano sicura-
mente la scelta più indicata per
chi deve selezionare i compo-
nenti per una build basata sui
processori Intel. La retrocom-
patibilità è sicuramente una
caratteristica apprezzabile per
gli eventuali aggiornamenti, ma
va anche detto che le differenze
prestazionali tra la dodicesima e
la tredicesima generazione dei
processori Core non sono tali da
giustificare la corsa all’upgrade,
a meno che non si decida con-
testualmente anche di scegliere
un processore più potente (per
esempio passando da un Core
i5 Alder Lake a un Core i7 o i9
Raptor Lake).
Uno degli aspetti più importanti
da analizzare quando si deve
scegliere l’architettura hardware
su cui basare un nuovo compu-
ter è il costo complessivo della
piattaforma. Quando Intel ha
lanciato i processori Core della
serie Alder Lake di dodicesima
generazione, ha introdotto per
la prima volta il supporto per
la nuova tecnologia di memoria
Ddr5, che offre benefici impor-
tanti sul fronte delle prestazioni
e della stabilità. In un primo mo-
mento, però, la disponibilità di
moduli Ram Ddr5 aveva causa-
to un incremento fuori scala dei
prezzi e una generale carenza di
prodotti a magazzino, rendendo
molto difficile l’assemblaggio di
configurazioni capaci di sfrut-
tare al massimo le potenzialità
della piattaforma.
Con una mossa piuttosto intel-
ligente, Intel ha infatti integrato
nell’architettura Alder Lake sia
il supporto per la nuova Ram
Ddr5 (fino a 4800 MT/s) sia per
la precedente Ddr4; i produtto-
ri di computer e schede madri
dovevano però scegliere una
delle due tecnologie, perché le
specifiche non consentono di
mescolare i due standard. La
doppia opzione di compatibili-
tà è stata mantenuta anche nella
nuova architettura di tredice-
sima generazione, a differenza
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 27
FIRST LOOKS !"#$%"#&
di quanto ha deciso AMD, che
ha abbandonato il supporto alla
memoria Ddr4 con il debutto dei
processori Ryzen della serie 7000
e del socket AM5.
Il mercato delle memorie Ram
ha comunque assorbito negli ul-
timi mesi il picco di domanda
per i moduli Ddr5; oggi i prezzi
sono scesi a un livello ragione-
vole, al punto da rendere i costi
delle due tecnologie paragona-
bili a parità di dimensioni, e an-
che la disponibilità nei negozi è
tornata a una situazione di rela-
tiva normalità. L’acquisto di una
scheda madre con chipset della
serie 7000 e supporto alla memo-
ria Ddr4 è quindi sempre me-
no conveniente, perché il nuovo
standard offre vantaggi signifi-
cativi in termini di prestazioni e
28 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
protezione dell’investimento nel
tempo; l’unica circostanza in cui
può avere ancora senso l’acqui-
sto è quando si è speso molto,
in passato, per acquistare i mo-
duli Ddr4, ma anche in questo
caso è opportuno valutare con
attenzione i pro e i contro della
scelta, perché i prezzi della Ram
sono scesi al punto da rendere
probabilmente più conveniente
un aggiornamento.
Il layout della scheda è
moderno e razionale:
dedica molto spazio allo
storage M.2 ma offre
tutti gli slot di espansione
Pci Express necessari
per l’assemblaggio di un
sistema completo.
!"#
!"#"$%&'()
*+,-.!$/'0'
!"#$%%
&'()
*()
!"##$ %&'$("&)* %" #&))*++"&)"
,"-#."'& %" $/"0*)'$("&)* +'$1"/*
* 2&'*)'*
3-&4*''$("&)* $''*)'$
+),-()
5$)#$ .)6.+#"'$ $.%"& %"4"'$/*
*./0122/.34$!"#"1 22234"#"356(
5, 6(&7&
74$%&'() *+,-.!$/'0'$8$94$"5:);4
(4;&)$<'=$455)""'>'9)$?)99@6AA)&B4
!"#" >4"4B4$"#9$?#6C6$5:'<")B
D?B)9 *+,-$<)&$'$<&65)""6&'$E6&) ;'
B&);'5)"'(4 F)?)&4G'6?)3$74
(6B:)&>64&;$6AA&)$#?4$;6B4G'6?)
;'$56??)""'6?' (69B6$&'554$)$#?4
<&6F)BB4G'6?)$4BB)?B41$56? 495#?'
<'5569'$B655:' ;'$594"")$56()$'9
<#9"4?B)$;'$"F4?5'6$<)&$96$"96B
;)994$"5:);4 C';)6$5:) ")(<9'A'54
?6B)C69()?B) 9) 6<)&4G'6?' ;'
(4?#B)?G'6?)3
7@)"B)B'54 8 F&4;)C69) ) ?6?
B&6<<6$)"B&)(41 ()?B&)$94
;6B4G'6?)$;'$<6&B)$"#996$":')9;
<6"B)&'6&)$?6?$8$&'55:'""'(4$;49
<#?B6$;' C'"B4$H#4?B'B4B'C6$(4
6AA&)$B#BB)$9)$56??)""'6?' <'=
'(<6&B4?B'1$B&4$5#'$#?4$I">.E JKJ1
#?4$<6&B4$LB:)&?)B 4 J1M$N><" ) '
56??)BB6&'$<)& 9@4?B)??4 ;)9
(6;#96$/'0'1 5:) "#<<6&B4 96
"B4?;4&;$OL3

La Prime Z790-A
integra un modulo WiFi
compatibile con la versione
6E dello standard; un’antenna
esterna migliora la qualità
della connessione.
■ fino a 5.600 Mt/s, mentre il
!" #$%&'( )"*
+,&-."' /012
Da queste considerazioni
emerge come Intel abbia scel-
to di percorrere un sentiero
abbastanza sicuro nel pas-
saggio dalla dodicesima al-
la tredicesima generazione
dell’architettura Core; l’evo-
luzione c’è stata ma non si
registrano novità rivoluzio-
narie, tanto che, per ammis-
sione della stessa azienda, è
lecito aspettarsi prestazioni
allineate tra motherboard con
chipset della serie 600 e 700, a
parità degli altri componenti
hardware.
Questo non significa, però, che
i nuovi chipset non abbiano
portato in dote nessuna no-
vità e nessun vantaggio; le
differenze esistono e rendono
la nuova piattaforma sicura-
mente preferibile per chi deve
partire da zero con la progetta-
zione di una nuova configura-
zione, anche se le schede ma-
dri della serie 600 dovessero
essere più economiche.
Innanzi tutto, la nuova archi-
tettura (e specialmente il nuo-
vo chipset top di gamma Z790)
consente di raggiungere una
velocità superiore per la me-
!"#$%"#&
moria Ddr5, che sale da 4.800
supporto alla Ddr4 è rimasto
invariato.
Inoltre, il nuovo chipset offre
altre 8 lane Pci Express 4.0 pro-
venienti dal chipset, che sosti-
tuiscono 8 lane Pci Express 3.0.
Il totale delle lane offerte dal
nuovo chipset rimane quindi
invariato a 28, ma il supporto
alla nuova versione dello stan-
dard consente ai produttori di
schede madri e sistemi note-
book di aumentare il numero
di connessioni da dedicare a
componenti e periferiche ad
alta velocità, come per esem-
pio gli slot M.2 per lo stora-
ge a stato solido o i controlli
Thunderbolt 4. Rimangono co-
munque nel progetto 8 lane
Pci Express 3.0, che possono
essere utilizzate per pilotare
componenti meno esigenti in
termini prestazionali, come
per esempio le schede di rete.
Il nuovo chipset Z790 non
supporterà più la tecnologia
Optane Memory, la soluzione
di caching della Ram basata su
Optane; questo è dovuto alla
progressiva marginalizzazione
di questa soluzione con il mi-
glioramento delle prestazioni
degli standard di memoria e
alla chiusura della divisione
che si occupava di questa tec-
nologia da parte di Intel.
FIRST LOOKS
■
!3 -4$-$.'3
)& 5.6.
L’oggetto di questa prova è la
motherboard Prime Z790-A Wi-
Fi di Asus, una scheda madre
che offre una dotazione di fun-
zioni piuttosto ricca pur mante-
nendosi entro un livello di prez-
zo tale da essere raggiungibile
anche per configurazioni non
troppo costose. Non si tratta,
comunque, di un componen-
te di basso prezzo: il chipset
Z790 rimane il top di gamma
nell’offerta consumer di Intel,
e in generale i prodotti di Asus
puntano più sulla qualità co-
struttiva e sulla dotazione di
funzioni che sull’economicità
a tutti i costi.
Nel momento in cui scriviamo il
prezzo minimo disponibile ne-
gli store online è appena sotto i
300 euro, una cifra non trascu-
rabile ma comunque commi-
surata alle caratteristiche del-
la scheda e alle proposte dei
concorrenti.
La motherboard è distribuita in
una classica confezione di car-
tone senza guizzi particolari e
include un set di accessori piut-
tosto ridotto: un set di cavi Sata,
alcune viti per fissare le unità
M.2, l’adattatore per semplifica-
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 29
FIRST LOOKS !"#$%"#&

re il collegamento dei terminali

Dupont del case e un’antenna
con un design piuttosto origina-
le per aumentare la qualità delle
connessioni wireless (Bluetooth
e WiFi), terminata con una cop-
pia di connettori coassiali a vite.
La scheda madre vera e propria
segue il form factor ATX e ha
un layout piuttosto moderno:
fin dal primo sguardo si notano
gli ampi dissipatori che copro-
no la sezione di alimentazione,
basata su un progetto a 16+1
stadi che promette di garanti-
re un trasferimento di potenza
adeguato anche per i modelli
più esigenti della nuova fami-
glia Intel Core Raptor Lake, che
comprende clienti piuttosto dif-
ficili come gli i9-13900K e KS,
per lo meno finché si mantiene
l’hardware entro le specifiche di
targa (non è sicuramente una
scheda pensata per gli over-
clock più estremi).
In un’epoca in cui molti case
offrono illuminazione inter-
na a finestre per mantenere i
componenti interni in piena
vista, anche l’aspetto estetico
non dev’essere sottovalutato;
con questa nuova generazio-
ne della serie Prime, Asus ha !
scelto di passare dalla livrea
bianca a una finitura argentata
probabilmente meno originale
ma comunque di buon impatto
scenografico. Tutti i componen-
ti in plastica sono comunque
neri, così come nera è anche la
colorazione del circuito stam-
pato, per un contrasto piuttosto
gradevole anche se certamente
non inedito.
Alcuni dettagli hanno sicura-
mente una funzione estetica,
come per esempio la finestra
trasparente che mostra il modu-
lo WiFi protetto dalla copertura
che racchiude tutte le connes-
sioni posteriori; a questo pro-
posito, bisogna segnalare che lo
shield della motherboard è in-
tegrato e solidale con la scheda,
come accade sempre più spesso

"
in un’evoluzione certamente
benvenuta nelle abitudini dei
produttori.

30 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213

!"#$%"#& FIRST LOOKS

!"#"$$%#&'$&!(%
!"#$%& '()*+,,-
!"# #"./0&1213%4#"5 65&%3 7"8%
194:1 *;0 % *<0 =%5%80>1"5%
!$%"&'( 65&%34?+@,
A4B3"&4C:8D- E15"404+;,,
)'*+,%-
FGHB I15 "J%8#3"#$K
.,-/%0- * C1B/30L/"8&- * M:.1
*4N#1O4DP, Q*R- * N#1O4AP, Q*R-
12+( 3% '&"-4&%+4'
*4N#1O4AP, QA- ; N#1O4AP,4Q*
; B3"&4FP; SJ.% N#1O4AP,
;;**,-4;4B3"& FP; SJ.%
1(+,-5'
AP, ;;T, I:1 #U1 U5"
#"./0&1213%4!0&0K
6($',4'( VWAD 0 ;-D (2/B
7%,'2'&& X1Y14RO- Z3U%&""&[ DP<
* \B2 <P; (%5 ;Q; GL/%]7- <
\B24<P;4(%54;
8&9 "+&(',%+,%
I; GL/%])-4*4GL/%]7K-
A \B2 <P; (%5 * GL/%])
*4\B2 <P; (%5 ;- * \B2 <P;
8&9 $'-3',
(%5 *- ;4\B2 ;P,
V%03&%$4!*;;,) +P*- < F151
:#3%+
W0#$ :04<-D ..
+4[%0:%8 0 A /15 /%8
;%&&%"-<%+4'
J%5&"3% N^.
*4[%0:%8 )U804V=2- <
=22#*%4-<%+4'
[%0:%8 V=2 (%5 ;
:00'&&+,% ; #0J1 !0&0- 05&%5504X1Y1
;%*'4&%+4% )G94I<,-D4Q ;A-A4#.K

! L’alimentazione è veicolata, oltre che

dal tradizionale connettore ATX a 24
pin, tramite una doppia linea a 12V con
collegamento a 8 pin.

" Chi lavora spesso con il case aperto

apprezzerà sicuramente la presenza di un
piccolo pulsante di accensione direttamente
sulla scheda madre.

#
Il modulo WiFi, protetto dalla copertura
dello shield, è comunque visibile grazie a
# una finestra trasparente che ha probabilmente
una funzione unicamente estetica.

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 31

FIRST LOOKS !"#$%"#&

■
!"#$%&
'$()*+$
Come abbiamo accennato, la
progettazione della scheda
madre segue un’impostazio-
ne molto attuale: sono addi-
rittura quattro gli slot M.2,
tutti coperti da dissipatori
in metallo con pad termici
preinstallati. Apprezzabile
è l’uso di viti autobloccanti
all’interno dei dissipatori,
che evitano lo smarrimen-
to durante le operazioni di
installazione e manutenzio-
ne del computer, anche se
ancor meglio sarebbe stato
un sistema di installazione
che non prevedesse affatto
l’uso di un cacciavite. A pro-
posito delle connessioni M.2,
secondo la documentazione
due dei quattro slot suppor-
tano il formato 22110 e sono
connessi a lane Pci Express
5.0 x4, il terzo si ferma al
classico formato M.2 2280
con interfaccia Pci Express 4.0
x4, mentre il quarto supporta
sia la modalità Pci Express 4.0
Nvme sia lo standard Sata:
bisogna quindi consultare la
documentazione della scheda
madre per verificare quale
slot utilizzare per sfruttare
al massimo le prestazioni di
ciascun componente. La seri-
grafia indica comunque per
tutti gli slot la compatibilità
Pci Express 4.0, e non ab-
biamo potuto verificare per-
sonalmente il supporto del
nuovo standard per la scarsità
di unità di storage di nuova
generazione.
Così come le unità Nvme, an-
che il chipset è sormontato da
un dissipatore metallico che
non prevede nessun sistema di
raffreddamento attivo; con un
Tdp di 6W, non ce ne sarebbe
comunque bisogno. A proposito
Asus ha dedicato una certa cura anche all’estetica della di slot di espansione le connes-
motherboard, che può essere ulteriormente valorizzata grazie ai sioni Pci Express sono cinque,
quattro header per l’illuminazione Rgb. di cui due x16, una x4 e due x1;

32 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


Lo shield posteriore è di tipo fisso e
ospita una dotazione di porte completa
ma non ricchissima dal punto di vista
della quantità.
per quanto riguarda la versione
dello standard supportata da
ciascuno slot, il primo dei due
x16, immediatamente ricono-
scibile per la presenza di uno
slot rinforzato in metallo (de-
nominato SafeSlot) supporta il
più recente standard Pci Express
5.0 ed è destinato tipicamente
!"#$%"#&
alla scheda video. Il secondo slot
x16 e lo slot x4 offrono invece
una connessione Pci Express 4.0
(entrambi sono utilizzabili con
schede x4), mentre gli slot x1
sono limitati al supporto della
versione 3.0 dello standard Pci
Express. Un dettaglio notevole
e sicuramente apprezzato da
chi modifica spesso la propria
configurazione è la presenza di
un pulsante “remoto” per sgan-
ciare la scheda video dallo slot
Pci Express principale, collocato
accanto agli slot della memoria
Ram in una posizione molto più
semplice da raggiungere rispet-
to alle linguette e ai sistemi di
ritenzione tradizionali.
Un altro dettaglio sicuramente
apprezzato da chi ama (o de-
ve) lavorare spesso a computer
aperto è la presenza di un pul-
santino di accensione lungo il
margine posteriore della scheda,
anche se le sue dimensioni sono
piccole e la colorazione non ne
facilita l’individuazione; biso-
gna quindi essere consapevoli
della sua presenza per poterlo
sfruttare.
Gli ingressi di alimentazione
comprendono il classico socket a
24 pin ATX a cui si aggiunge una
coppia di connettori da 8 pin
per l’alimentazione ausiliaria a
12V; il socket per il processore è
l’ormai classico LGA1700, com-
patibile sia con i processori Core
di tredicesima generazione, sia
con quelli della generazione pre-
cedente. Il socket è rinforzato da
un backplate metallico posizio-
nato sul lato inferiore della mo-
therboard, che non prevede nes-
suna connessione particolare.
I connettori interni sono mol-
ti e ben distribuiti lungo tutti
i tre margini della motherbo-
ard, con l’esclusione di quello
frontale. Sono disponibili molti
header per il sistema di raffred-
damento, tutti a quattro pin: la
scheda prevede una connessio-
ne dedicata alla pompa per un
dissipatore a liquido AIO e ben
quattro header per le ventole
dello chassis, controllabili quin-
di singolarmente, oltre natural-
FIRST LOOKS
mente alle connessioni per le
ventole di raffreddamento del
processore. Gli header interni
offrono anche quattro connes-
sioni Sata, due header Usb 2.0
a nove pin e diversi header di
ultima generazione: un Usb 3.2
Gen 2 Type C, un Usb 3.2 Gen
1 e un connettore Thunderbolt
4, che possono essere utilizzati
per portare queste connessioni
più moderne e veloci sul frontale
del case.
A proposito di connessioni con
il case, bisogna sottolineare e
apprezzare la scelta di Asus di
inserire nella confezione un he-
ader che consente il cablaggio
più semplice e rapido dei Led
e dei pulsanti, per poi collegarli
alla motherboard tutti insieme.
Gli appassionati di illuminazio-
ne a Led troveranno molto per
divertirsi: la Prime Z790 offre
infatti ben quattro connetto-
ri per l’illuminazione: uno in
standard Aura e tre Rgb Gen 2,
anch’essi indirizzabili Aura a
3 pin. Inoltre, la parte superio-
re della copertura delle prese
posteriori integra una sezione
illuminabile a Led, di fianco al
logo della motherboard, che può
essere controllata tramite il pro-
tocollo Aura.
La dotazione di porte posteriori
è buona ma non eccezionale, sia
per numero sia per tipologia: lo
shield integra due porte video
(una Hdmi e una Displayport,
entrambe full size), quattro por-
te Usb 3.2 Gen 1 Type A, due
porte Usb 3.2 Gen 2, sempre
Type A e riconoscibili da una
diversa colorazione, e due porte
Usb-C, di cui una 3.2 Gen 2x2.
Le connessioni di rete com-
prendono una porta RJ45 per
la connessione Ethernet con la
velocità massima di 2,5 Gbps e
i due connettori a vite per il col-
legamento dell’antenna esterna,
a cui abbiamo già accennato, che
supportano il WiFi 6E e la con-
nessione Bluetooth 5.3. Comple-
tano la dotazione tre Mini Jack
da 3,5 mm per la connessione
alla sezione audio della scheda,
basata sul codec Realtek S1220A
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 33
FIRST LOOKS !"#$%"#&

34 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213

 !"#$%"#& FIRST LOOKS

ogni connettore e l’ordine con cui

collegare i vari componenti. L’in-
stallazione dei vari componenti
sulla motherboard si effettua in
pochi minuti, anche se è richiesto
un cacciavite per smontare e poi
rimontare i dissipatori metallici
che coprono gli slot M.2. A que-
sto proposito, è opportuno fare
attenzione a non stringere trop-
po le viti dopo aver installato le
unità Ssd, perché c’è il rischio di
piegare il Pcb dello storage.
Il resto dei collegamenti si com-
pleta senza particolari difficoltà,
grazie alla presenza di nume-
rosi header con formati diversi
e all’abbondanza di connettori
per le ventole, che consentono
di evitare il ricorso a splitter e
altri accessori. Il firmware Uefi
è moderno nell’impostazione e
sicuramente gradevole da utiliz-
zare; modificarne i parametri non
è ancora un compito per tutti, ma
Asus ha lavorato molto per mi-
gliorare l’accessibilità anche agli
utenti meno esperti. Dal punto
di vista prestazionale, i risultati
ottenuti con i benchmark sintetici
e con i titoli videoludici collocano
la Prime Z790-A assolutamente
↖ A SINISTRA IN ALTO: Il diagramma a blocchi del nuovo chipset Z790 di in linea con la maggior parte del-
Intel, progettato per sfruttare al massimo i processori Core di tredicesima le altre motherboard basate sul
generazione Raptor Lake. chipset Intel Z790, al punto da
rendere questo fattore pressoché
↑ SOPRA: Tutti gli slot sono accompagnati da serigrafie che indicano in ininfluente ai fini della scelta, per
modo piuttosto chiaro le specifiche di ogni connessione e, di conseguenza, lo meno finché si rimane entro
l’ordine di assemblaggio del computer. le specifiche dei processori. Se si
vuole tentare l’overclock, il cir-
← A SINISTRA: La Prime Z790-A consente l’installazione di un massimo di cuito di alimentazione consente
quattro unità di storage M.2; due possono raggiungere lo standard 22110, un minimo di margine ma non è
mentre le altre sono limitate al più compatto 2280. certamente questa la scheda ide-
ale per approcci particolarmente
audaci. Piuttosto esauriente e ben
7.1, con supporto Dts:X Ultra e assortita è invece la dotazione di
la configurazione Crystal Sound ■ connessioni, che rendono questa
3: questa porzione del circuito si scheda un prodotto moderno e
trova in una zona isolata della !"#$%&'()*%"#+ completo, capace di soddisfare
motherboard, nel tentativo di
evitare che le interferenze elet-
+ '," le esigenze di un gran numero
di utenti senza pesare eccessi-
tromagnetiche provenienti dagli Come abbiamo già accennato, vamente sul portafoglio. Anche
altri componenti vadano a com- l’installazione della scheda ma- l’aspetto estetico, per quanto
promettere la qualità dell’audio. dre è risultata piuttosto semplice soggettivo, è stato curato con la
Come abbiamo già accennato, la e non richiede una fase di stu- scelta di materiali e abbinamenti
dotazione di porte posteriori è dio particolarmente approfon- di colore gradevoli e non troppo
buona, ma si segnalano alcune dita, grazie anche alle serigra- estremi, a cui si accompagna la
piccole assenze, come per esem- fie presenti sulla scheda madre possibilità di aggiungere molti
pio quella di un’uscita audio di- che indicano in modo piuttosto giochi di luce grazie ai quattro
gitale (ottica oppure coassiale). chiaro gli standard supportati da header Rgb.

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 35

 !"#$%&'($#)*#+(",-
.%/0$%/(++1
!"#$%&'&#()*+,+-./#01#23&#4)#(5,*5-3#65375,,5#4) 8&$4)')4535
%$-#8&$$599)&$5#:;#,3-#,%,,) )#4)96&9),)')#6539&$-") & 45""-#<-7)*")-
7-$,5$5$4&#"5#7-99)75#6359,-=)&$) &<<53,5#4-"#63&63)&#&653-,&35
■ >) >-3)& ?3"-$4)

36 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


!"#
F
ino a non mol-
ti anni or sono,
nessuno avreb-
be mai pensato
di sostituire
una linea dati
fissa con una
connessione broadband ba-
sata su rete cellulare. Anche
oggi, se si paragona lo stato
dell’arte delle due tipologie
di collegamenti a Internet,
le linee fisse basate su fibra
ottica continuano a offrire
vantaggi enormi in termini
di velocità pura, ma soprat-
tutto affidabilità e uniformità
delle prestazioni. Nella mag-
gior parte delle circostanze, pe-
rò, quando si esce dalle grandi
città il confronto non avviene tra
le migliori opzioni disponibili
per la rete fissa e quella mobile,
ma tra un collegamento Adsl su
doppino di rame il cui sviluppo
e aggiornamento è fermo ormai
Per migliorare l’autonomia, il Nighthawk M6 Pro consente di disattivare la
connessione Wi-Fi quando non rileva nessun dispositivo connesso per un
intervallo di tempo specificato.
CDEA-DE2!! FIRST LOOKS
da molti anni e una rete cellulare
che invece continua a crescere e
ad evolversi.
In questi casi, una connessione
tramite rete cellulare potrebbe
garantire un vantaggio presta-
zionale significativo, oltre a costi
generalmente più bassi e a una
flessibilità superiore. Serve pe-
rò l’hardware giusto per poter
sfruttare nel modo migliore una
connessione cellulare. Se da un
lato è certamente vero che può
bastare l’attivazione della mo-
dalità hotspot ormai presente
in quasi tutti gli smartphone
iOS e Android, per condivide-
re un contratto mobile con altri
dispositivi via Wi-Fi, dall’altro
le controindicazioni sono parec-
chie. Innanzi tutto, gli smartpho-
ne non sono ottimizzati per la
condivisione del traffico mobile,
quindi non garantiscono il rag-
giungimento delle prestazioni
massime offerte dal proprio
!"#$"%&
!'$(#(%)* +,-.&/
!!!"##
$%&'
(&'
!"##$%&$ '( )$*#+,&$
-./0. 12 ,3 2&4,%5,& 6 78' (9#:
!$;&<6%, 3. )$5;.="%6>.$5,
#$&,5&, , ?,%:6&.+,
)'*+&'
@65)6 "56 ;"5>.$5, A35:
B%,>>$ ,+,?6&$
(,-./00-,10-!"#$"%&1
(##23044)))56"#$"%&57/84'#4
2* 3&$4$
9:-!'$(#(%)*-+, .&/-;' !"#$"%& <
=6-8/;"8 &/=#"& 2"& :%-&"#"
7"::=:%&"-7%2%7" ;'-'63#%=&%&"
=6%-7/66"33'/6"->?-7/6 ':
2&/2&'/-2&/@';"& " 2/'
7/6;'@';"&:% 7/6-'-;'32/3'#'@'
;"::A=#"6#" 7&"%6;/ =6%-&"#"
:/7%:"-;";'7%#%1-#&%8'#"-B'CD'-,E1
E#("&6"#-%-F1> ?G23-/ 3H&=##%6;/
:% 7/66"33'/6"-I3GCJ-%;-%:#%
@":/7'#K5 9:-;'32/3'#'@/ /HH&"
=6A'6#"&H%77'%-=#"6#"-:/7%:"-8/:#/
"HH'7%7"1-%77"33'G':" #&%8'#"-=6
%82'/-;'32:%L-M7;-#/=7( ;%-F1N
2/::'7'1 8%-3=22/&#%-%67("
:A%77"33/-%88'6'3#&%#'@/ #&%8'#"
%22 2"&-' ;'32/3'#'@'-8/G':" /
'6#"&H%77'%-)"G5
M" 2&"3#%O'/6'-3/6/ "77"::"6#' "-:"
H=6O'/6'-;'-7/6H'$=&%O'/6" 3'-3/6/
;'8/3#&%#"-"3#&"8%8"6#"-"HH'7%7'
"-@"&3%#':'5 P/:#%6#/ ':-2&"OO/-;'
@"6;'#%1 ;%@@"&/ ":"@%#/1 H&"6%-=6
%7Q='3#/-%:#&'8"6#'
7/63'$:'%#'33'8/-%-7('=6Q=" %GG'%
G'3/$6/-;' $%&%6#'&"-:A%77"33/-%
96#"&6"#-@":/7" " %HH';%G':"-'6
%33"6O% ;'-=6% :'6"%-H'33%5
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 37
FIRST LOOKS !"#$%"#&
contratto e dal proprio provider.
Inoltre, l’attivazione permanen-
te dell’hotspot ha ricadute mol-
to negative sia sull’autonomia
del dispositivo sia sulla gestio-
ne delle temperature. Insomma,
uno smartphone può essere uti-
lizzato per la condivisione della
connessione cellulare in caso di
emergenza, ma non è una solu-
zione percorribile per garantire
un accesso a Internet affidabile
su base continuativa, anche solo
per qualche giorno.
La soluzione migliore per queste
esigenze è un router mobile: si
tratta di un dispositivo specializ-
zato che accetta una scheda Sim
e stabilisce una connessione a In-
ternet tramite il modem integra-
↓ SOTTO: Lungo il bordo superiore
è presente un unico pulsante, che
comanda l’accensione del dispositivo
e la riattivazione del Wi-Fi quando si
trova in stand-by.
↓ IN BASSO: Lungo il margine inferiore
del router sono concentrate tutte
le porte di connessione: una Usb-C
utilizzata anche per la ricarica della
batteria, un Ethernet RJ45 a 2,5 Gbps
e una coppia di connettori RF TS9 per
antenne esterne, nascosti dietro due
sportellini.
38 !!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.)/0*%!1213
to, per poi condividerla tramite
Wi-Fi o rete cablata. Rispetto ai
tradizionali router domestici, i
router mobili offrono la flessi-
bilità di poter essere utilizzati
ovunque ci sia copertura mobile
e sono particolarmente utili in
situazioni in cui non è disponi-
bile una connessione broadband
cablata. Uno dei principali van-
taggi nell’utilizzo di un router
mobile è la possibilità di avere
una connessione Internet veloce
e affidabile ovunque ci si trovi,
senza dover dipendere da reti
Wi-Fi pubbliche o hotspot. Ciò
significa che è possibile lavorare,
studiare o intrattenersi online
anche in zone remote o men-
tre ci si trova in viaggio, senza
dover rinunciare alla velocità e
alla stabilità della connessione.
Inoltre, i router mobili sono
particolarmente utili in situa-
zioni di emergenza o in caso di
mancanza di connessione bro-
adband cablata, ad esempio
durante un blackout o un’in-
terruzione della linea fissa. In
questi casi, un router mobile
può permettere di mantenere
la comunicazione con il mon-
do esterno e di avere accesso
alle informazioni necessarie: si
pensi, per esempio, all’accesso
a un impianto domotico o a un
sistema antiintrusione.
Un router mobile permette anche
di condividere la connessione con
più dispositivi contemporanea-
mente. Ciò significa che è possi-
bile utilizzare la connessione mo-
bile su laptop, tablet, smartphone
e altri dispositivi contemporane-
amente, senza dover rinunciare
alla velocità o alla qualità della
connessione e senza dover dotare
ogni device di una propria sche-
da Sim, con tutti i costi connessi.
I router mobili sono perfetti nel-
le situazioni in cui è necessario
avere una connessione Internet
temporanea, ad esempio durante
eventi o fiere. In questi casi, un
router mobile può permettere di
creare una rete Wi-Fi temporanea
per permettere ai partecipanti di
accedere a Internet senza dover
dipendere dalla connessione ca-
blata, spesso sovraccarica e poco
affidabile.
■
!" #$"%&
'()(*$+,&)$"(
Naturalmente, i router mobili
possono raggiungere al massi-
mo le prestazioni consentite dalla
rete mobile a cui sono connessi;
fino a poco tempo fa lo scenario
migliore era quello che prevede-

La procedura di configurazione iniziale del router suggerisce di modificare
le credenziali di accesso alla rete Wi-Fi esposta dal router.
va un collegamento 4G a piena
banda, che ha comunque limita-
zioni piuttosto significative ed è
molto suscettibile al numero di
dispositivi connessi a ogni cella:
chiunque abbia frequentato luo-
ghi molto affollati, come concer-
ti, fiere o eventi sportivi, sa che
l’affidabilità della connessione è
tutt’altro che certa.
L’avvento della rete 5G rappre-
senta un enorme passo avanti
rispetto alla tecnologia 4G in
termini di velocità, latenza e ca-
pacità di connessione. Uno dei
principali vantaggi è la velocità:
le prestazioni teoriche di down-
load possono infatti raggiungere
i 20 Gbps, dati che rendono il 5G
è fino a 20 volte più veloce della
generazione precedente.
Le attività che richiedono una lar-
ghezza di banda elevata, come lo
streaming di video ad alta defini-
zione o il gioco online, diventano
più fluidi e senza interruzioni.
I videogiocatori apprezzeranno
!"#$%"#&!! FIRST LOOKS
anche la riduzione della latenza,
ossia il tempo necessario per tra-
smettere dati da un dispositivo a
un altro: le specifiche 5G possono
infatti raggiungere una latenza di
appena 1 millisecondo. Ciò signi-
fica che le attività che richiedono
una risposta immediata, come
appunto i giochi online o le vide-
ochiamate, diventano molto più
reattive e senza ritardi.
Ma il vantaggio maggiore, al-
meno sulla carta, è la capacità di
connessione: la tecnologia 5G può
gestire un numero molto maggio-
re di dispositivi connessi contem-
poraneamente rispetto alle reti
4G. Ciò significa che il 5G può
supportare una maggiore den-
sità di dispositivi in un’area ge-
ografica, garantendo a ciascuno
connessioni più stabili e affidabili.
Inoltre, almeno durante il perio-
do di transizione, chi utilizza la
tecnologia 5G può contare anche
su infrastrutture meno congestio-
nate, proprio perché soltanto una
porzione degli utenti è già passa-
ta al nuovo standard. Per contro,
invece, sempre durante il periodo
di transizione, la copertura 5G
potrebbe non essere completa,
specialmente quando si esce dalle
grandi città e dalle aree più den-
samente popolate.
■
!" #$%#%&'"
() *+',+"$
I router mobili sono disponibili
in due tipologie principali: quel-
li fissi hanno un formato e una
dotazione simili ai tradizionali
modem router per le linee fisse,
ma accettano una scheda Sim al
posto (o in aggiunta) rispetto alla
tradizionale connessione dati ca-
blata. Questi dispositivi offrono
in genere un’ottima copertura
WiFi, grazie alle antenne di gran-
di dimensioni, e hanno molte fun-
zioni evolute per la gestione delle
connessioni. Per contro, richiedo-
no una connessione permanente
all’alimentazione elettrica che ne
limita la portabilità.
Esistono poi i router portatili,
dispositivi molto più compatti
che possono essere agevolmente
trasportati anche in una borsa
o addirittura nella tasca di una
giacca; grazie alle batterie integra-
te, questi device possono essere
utilizzati ovunque (sia pure per
un tempo limitato) e consentono
l’attivazione di una rete Wi-Fi an-
che in situazioni piuttosto estre-
me, come per esempio durante
un campeggio in tenda o mentre
si viaggia in auto o in treno.
Proprio a quest’ultima categoria
appartiene il nuovo Nighthawk
M6 Pro di Netgear, un router
mobile 5G di fascia altissima,
che raggiunge il massimo livel-
lo prestazionale consentito dalla
tecnologia attuale. Il dispositivo
ha una forma regolare e dimen-
sioni compatte, con una pianta
quadrata da 10,4 x 10,4 cm e uno
spessore che raggiunge i 2 cm
circa. Il peso è abbastanza con-
tenuto ma non trascurabile: la
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 39
FIRST LOOKS !"#$%"#&
bilancia fa segnare 253 grammi,
di cui quasi 100 sono dovuti alla
batteria integrata.
Il design è moderno e gradevo-
le, con angoli arrotondati e un
sistema di controllo basato su un
ampio schermo touch Lcd a colori
con diagonale di 2,8 pollici e alcu-
ni tasti a sfioramento. Il margine
superiore ospita il tasto fisico di
accensione e spegnimento, men-
tre quello inferiore propone una
porta Usb-C, utile sia per la rica-
rica sia per la connessione ad alta
velocità di un singolo dispositivo,
e una porta Ethernet RJ45 per la
connessione via cavo con un di-
spositivo compatibile (o con uno
switch esterno per distribuire la
connessione tra più device): una
coppia di sportellini nasconde poi
i connettori per il collegamento
di antenne cellulari esterne, che
però non sono comprese nella
confezione e devono essere ac-
quistate separatamente; è una
decisione tutto sommato con-
divisibile, perché la scelta delle
caratteristiche dell’antenna può
dipendere molto dalla specifica
situazione logistica, e sarebbe
stato molto difficile offrire un
accessorio capace di soddisfare
davvero le esigenze degli utenti.
La confezione, piuttosto elegante
e ben rifinita, contiene quindi il
L’interfaccia web semplifica l’accesso alle impostazioni di configurazione
avanzate, come quelle relative alla struttura della rete locale.
40 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
router vero e proprio, un sem-
plice manuale di avvio rapido,
e il necessario per alimentare e
ricaricare il dispositivo, ossia un
caricabatteria da muro piuttosto
compatto con porta Usb-A che
supporta la tecnologia Quick
Charge fino a 18 W (9V per 2A o
12V per 1,5A), e il relativo cavo
di connessione Usb-A/Usb-C.
Il trasformatore supporta in input
sia l’alimentazione in standard
americano a 110V sia quello eu-
ropeo, fino a un massimo di 240V,
ed è dotato di un sistema che con-
sente la sostituzione della presa
che va collegata al muro: non è un
particolare di poco conto, poiché
il target di questo device sono i
professionisti che si trovano spes-
so a lavorare fuori casa o fuori
dall’ufficio. Però nella confezione
sono presenti soltanto due pre-
se, in standard italiano e inglese;
avremmo apprezzato la presenza
di altri adattatori, che l’avrebbe-
ro reso un alimentatore davvero
universale. Bisogna comunque
tenere in considerazione che il
Nighthawk M6 Pro viene ali-
mentato e ricaricato tramite una
porta Usb-C, e quindi consente la
connessione con un gran numero
di alimentatori e cavi di ricarica.
Il pannello inferiore può essere
facilmente rimosso per accedere L’app di gestione e configurazione per i
dispositivi mobile, disponibile sia per iOS
sia per Android, propone un’interfaccia
amichevole che semplifica ulteriormente
l’uso quotidiano.
all’interno del dispositivo, domi-
nato dall’ampia batteria rimovi-
bile agli ioni di litio, con capacità
di 5.040 mAh. Una volta estratta
anche la batteria si può accedere
allo slot per l’inserimento della
Sim, in formato Nano. Il pannello
inferiore contiene anche tutti i
dati principali del dispositivo,
come il nome predefinito della
rete Wi-Fi esposta, la password di
accesso alla connessione wireless
e la password di amministratore
che consente invece la connessio-
ne all’interfaccia di configurazio-
ne e gestione, basata sul web. La
scelta di inserire queste informa-

L’app per gli smartphone offre diverse
funzioni di configurazione utili, tra
cui l’attivazione rapida della funzione
Wps per il pairing dei dispositivi
compatibili.
zioni all’interno del dispositivo,
e per giunta sotto la batteria, ha
vantaggi e svantaggi: certamente
non rimangono a disposizione di
occhi indiscreti, ma d’altro can-
to costringono allo spegnimento
del device per poter raggiunge-
re la password del Wi-Fi; non è
comunque un grosso problema,
perché le informazioni di connes-
sioni (ed eventualmente anche
un QR-Code) possono essere vi-
sualizzati in qualsiasi momento
tramite l’interfaccia utente sullo
schermo integrato. A proposito
del fondo, il coperchio è realizza-
to in plastica e si sgancia piutto-
!"#$%"#&!! FIRST LOOKS
La dashboard di amministrazione principale offre un colpo d’occhio
completo sulle impostazioni principali del router e sullo stato della
connessione.
sto facilmente; questo semplifica
l’accesso all’interno del disposi-
tivo, ma lascia qualche dubbio
sulla sua tenuta a lungo termi-
ne; inoltre, avremmo apprezzato
la presenza di piedini gommati
per tenere il router fermo sulle
superfici piane, o di un foro per
l’installazione a parete. Si tratta di
dettagli certamente secondari, ma
considerato il prezzo di questo
device è giusto considerare anche
i difetti più minuti.
■ per ottenere le massime presta-
!" #$%$&&"%'(&'#)"
&"#*'#)"
Il Nighthawk M6 Pro è un mo-
dem router Wi-Fi; il modem
5G può raggiungere la velocità
massima teorica di 4 Gbps, ed è
retrocompatibile con la rete 4G.
Il chipset utilizzato dal modulo
radio è il Qualcomm Snapdragon
SDX65, che supporta anche la
banda Sub-6 della specifica 5G.
La sezione Wi-Fi gestisce sia la
tradizionale banda a 2,4 GHz
sia quelle a 5 e 6 GHz; può rag-
giungere una velocità massima
di 3,6 Gbps ed è compatibile con
la versione 6E dello standard.
Il Netgear M6 Pro è un dispositi-
vo di rete con prestazioni di alto
livello: integra anche un firewall
e può gestire fino a 32 dispositi-
vi client contemporaneamente.
Grazie alla disponibilità della
connessione 5G, l’M6 Pro con-
sente di godere di streaming vi-
deo di alta qualità, connessioni
in videoconferenza, giochi online
e accesso ai portali, oltre natural-
mente a permettere il download
e l’upload di file di dati di grandi
dimensioni.
Il Nighthawk M6 Pro può essere
utilizzato anche in una posizio-
ne fissa (come, per esempio, in
una casa di vacanza oppure in
uno stand durante una fiera);
zioni il dispositivo consente di
attivare la modalità In-Home
Performance, che può coprire
aree fino a oltre 90 metri quadra-
ti. Per utilizzare questa modali-
tà è sufficiente estrarre la batte-
ria ricaricabile del dispositivo
e collegarlo a un alimentatore
esterno. Per coprire spazi ancora
più grandi, il device può essere
utilizzato con un router Wi-Fi
esterno, collegandolo tramite
la porta Ethernet che supporta
lo standard 2,5GbE.
Se ci si trova in una zona in cui
la copertura della rete cellulare
è scadente, l’M6 Pro consente di
potenziare la ricezione del se-
gnale cellulare collegando an-
tenne esterne, come abbiamo
già accennato. La porta Usb-C
del dispositivo non è dedicata
soltanto all’alimentazione e all’e-
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 41
 FIRST LOOKS !"#$%"#&

!"#"$$%#&'$&!(% maticamente dopo un intervallo

-(".+,,"(+ !"#$%&'' ()#*+,#-&) (./01
■ di tempo in cui il dispositivo non
registra nessuna connessione at-
/+.#"0"&%) 1%23% 2,345#)+ 63473809 !"#$%&'()*%"#+ tiva. Per riattivare il Wi-Fi è ne-
!"45)6%7%0%68 1%23% :;<=>>#?5?-?)?#%?#@ + '," cessario raggiungere fisicamente
il router e premere brevemente il
9+6+ .+00'0)(+ 1A4BA CDE Come abbiamo già accennato, pulsante di alimentazione. Sem-
:.;+(4" 2&"%FG%,EE) +#8<H:8*&$$3%3 il dispositivo è controllabile per pre per ottimizzare i consumi,
-"(6+ <6;+(#+6 > # <H1 A5*G lo meno nelle sue funzioni di ba- il device consente un controllo
se utilizzando lo schermo touch molto granulare delle bande at-
!"##+66%=%68 > IG5 2J*E4K integrato nel pannello superio- tive, che possono essere attivate
>5# L#GGDF,&"-F re; al primo avvio, dopo qual- assieme oppure singolarmente.
9+6+ &'+,6 (M che secondo dedicato al boot, il L’interfaccia di controllo offre an-
device propone un’interfaccia di che impostazioni per regolare la
?)66+(%) C34N&) ,3'&O353$E +#81=;B;8'PF configurazione multilingua, che potenza del segnale Wi-Fi, al fine
@%4+#,%"#% >;18@8>;18@ <>H18'' per una volta comprende anche di ottenere il compromesso mi-
K&))EGG3&)E8*E, #)DE))E81A l’italiano. gliore tra copertura e consumi, e
A#6+##+ Il primo passaggio suggerito ri- di utilizzare lo standard Wps per
EGDE,)E Q782(R
guarda proprio la personalizza- il pairing iniziale di dispositivi
-+," <108- zione delle credenziali di accesso compatibili. Il Nighthawk M6 Pro
al Wi-Fi, un passaggio piuttosto integra addirittura il supporto
ventuale ricarica della batteria: il importante per garantire la mas- per una rete Wi-Fi Guest, attivabi-
collegamento è bidirezionale sima sicurezza della rete locale. le e utilizzabile per la connessione
e può quindi essere utilizza- Il processo si svolge in quattro temporanea di dispositivi che de-
ta contemporaneamente come fasi ed è completamente guida- vono rimanere separati rispetto
connessione dati ad alta velo- to con un’interfaccia semplice e alla rete principale.
cità per la comunicazione di un intuitiva. Bisogna innanzi tutto Molto interessanti sono anche le
computer o di un laptop, con impostare un nuovo nome per la modalità multiple per la connes-
una velocità massima che può rete Wi-Fi, e poi indicare una pas- sione a Internet: quella predefini-
raggiungere i 5 Gbps. Il Nigh- sword per l’accesso alla rete wi- ta sfrutta il modem integrato e la
thawk M6 Pro può anche essere reless. Si passa poi a specificare e scheda Sim per la connessione
utilizzato come power bank per in seguito confermare anche una
caricare uno smartphone o un password diversa per l’accesso di
altro dispositivo utilizzando amministratore all’interfaccia di Tra le molte opzioni di
l’alimentazione della batteria configurazione del dispositivo, e configurazione offerte dal
ricaricabile dell’M6 Pro. A pro- infine si possono personalizzare Nighthawk M6 Pro, è possibile
posito di alimentazione, la bat- alcune impostazioni di base del selezionare perfino quali
teria consente di raggiungere dispositivo, come lo stand-by del- bande Wi-Fi mantenere attive
un’autonomia di oltre 12 ore la connessione Wi-Fi; la rete locale (utile per limitare i consumi
con una carica. può infatti essere disattivata auto- inutili).

42 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


cellulare, ma il dispositivo con-
sente anche di lavorare in mo-
dalità di backup che interviene
in caso di assenza di una con-
nessione Wi-Fi oppure cablata
principale. La sezione dedicata
alla connessione cellulare offre
informazioni complete sul traf-
fico generato (preziose per evi-
tare di superare le soglie quasi
certamente previste dal proprio
abbonamento), mentre nella se-
zione delle impostazioni si tro-
vano strumenti come la modalità
Aereo (utile per disattivare la rete
cellulare mantenendo invece at-
tivo il Wi-Fi) o la configurazione
delle impostazioni di accesso alla
rete dati del proprio provider di
connettività. L’interfaccia di con-
trollo e configurazione tramite
schermo touch è realizzata bene
ed è ragionevolmente comoda
da utilizzare; Netgear offre però
anche un’app di controllo per i
dispositivi mobile iOS e Android
che rende la gestione del Nigh-
thawk M6 Pro molto più intuitiva
ed efficace.
Molto ben realizzata è anche
l’interfaccia di controllo e con-
Le funzioni di sicurezza,
accessibili dall’interfaccia
web di amministrazione,
consentono di bloccare o
autorizzare dispositivi specifici
e anche di creare regole di
filtraggio per i contenuti web.
!"#$%"#&!! FIRST LOOKS
figurazione accessibile via web:
è sufficiente digitare l’indirizzo
IP del router (per impostazione
predefinita 192.168.1.1) e inserire
la password di amministratore
per raggiungere una dashboard
elegante e moderna, che consen-
te di controllare tutti i principali
parametri di configurazione e
funzionamento del router. Oltre
a tutte le impostazioni già illu-
strate nei paragrafi precedenti,
bisogna sottolineare la presenza
di una robusta sezione dedicata
alla sicurezza, che consente di
impostare filtri per bloccare o
consentire l’accesso in base all’in-
dirizzo fisico dei vari dispositi-
vi, oppure filtrare le connessioni
a specifici indirizzi Url. Si può
anche impostare una program-
mazione oraria per attivare e
disattivare l’accesso all’hotspot;
l’unica assenza di rilievo riguarda
la gestione del Dns dinamico, che
non è supportato dall’interfaccia
del router. Il Netgear M6 Pro non
integra neppure funzioni Vpn a
livello di rete locale, ma supporta
il passthrough per la connessione
a una rete virtuale dai dispositivi
connessi.
■ zioni ma non facile da digerire
!"#$%&'("#(
Il Nighthawk M6 Pro è un dispo-
sitivo di fascia molto alta, capace
di garantire le prestazioni miglio-
ri attualmente permesse dalla tec-
nologia nel suo specifico settore.
Caratteristiche come il supporto
alla rete cellulare 5G, il Wi-Fi 6E
e la connessione Ethernet a 2,5
Gbps concorrono a garantire le
massime velocità di connessione
consentite dal proprio abbona-
mento e dalla copertura fornita
dall’operatore mobile nella zona
in cui ci si trova. La dotazione
di funzioni e l’usabilità generale
sono risultate ottime, così come
molto versatili sono le opzioni di
configurazione, che consentono
di adattare il dispositivo a diversi
casi d’uso: dalla connessione di
una manciata di dispositivi per-
sonali durante una trasferta di
lavoro alla creazione di una rete
locale temporanea per una vacan-
za o una fiera, fino alla copertura
permanente di un’abitazione che
non è servita da una connessione
broadband fissa conveniente.
L’unica reale limitazione di
questo router mobile è il co-
sto: con un prezzo di listino
che sfiora i 1.000 euro, si trat-
ta di un investimento davvero
significativo, giustificato dalle
prestazioni senza compromessi
e dall’ottima dotazione di fun-
per il bilancio di una famiglia o
di un lavoratore che può adat-
tarsi a utilizzare soluzioni meno
potenti e versatili, ma notevol-
mente più economiche.
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 43
 !"#$% &''($
SOFTWARE
■!"#$%&!'$(#)*%

!"#$%&'"()&*+#%*,&+-.$#/%0
"%*1%.2.%2$"& 1%3#$4&)"+&5
(2./2 "' 42$+&)#*16*0&*#')$2
72%)8&%%"9

!"#$%&'(#)*#+*,-+*.-&'(
&-""/#0*+'%/"*11/1*(&-#)-23'($
+#!),&-#!-.$/%&).!*%!012#$.!3&$4/5#5%&)!6$&
/% 7&)8.$9#!,)!#9:%.)5.!9#5,$&;!7<.!/,==&$5#
8%)#(9.)5.!%)!9&*&!/.9=(%7.!%!$.>,%/%5%!*%!3%)*&2/!??
■ "% "#$%& '$(#)*%

44 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


!"#
I
software di virtualizzazione
desktop sono diventati sem-
pre più popolari grazie alla
loro capacità di fornire agli
utenti un ambiente di lavo-
ro flessibile e personalizza-
bile. Con la virtualizzazione
desktop, gli utenti possono ese-
guire più sistemi operativi su
un unico computer e utilizzare
le applicazioni e le risorse har-
dware in modo più efficiente.
La virtualizzazione desktop vie-
ne utilizzata in diversi contesti,
tra cui l’ambiente aziendale, l’i-
struzione e la ricerca. Le aziende
possono utilizzare strumenti di
virtualizzazione desktop per for-
nire ai dipendenti accesso a sof-
tware verticali che magari non
sono compatibili con le versioni
↑ SOPRA: Il lancio della release 17 è
stato accompagnato da diversi problemi
di stabilità; gli aggiornamenti successivi
(abbiamo basato la prova sulla versione
17.0.2) hanno però riportato la situazione
sotto controllo.
← A SINISTRA: L’interfaccia di VMware
Workstation è rimasta sostanzialmente
invariata ormai da diversi anni; il software
avrebbe probabilmente bisogno di una
rinfrescata.
!"#$%&'(!! FIRST LOOKS
più recenti del sistema operati-
vo, migliorando la produttività
e la sicurezza. Nell’ambiente
accademico, la virtualizzazione
può essere sfruttata per fornire
agli studenti accesso a software
specializzato e risorse di calcolo
ad alta potenza, o per mettere a
disposizione un ambiente sicuro
e isolato con cui poter sperimen-
tare senza timore di fare danni
irreparabili; grazie alle funzioni
di snapshot, infatti, bastano un
paio di clic per ritornare a uno
stato salvato in precedenza, eli-
minando eventuali variazioni e
riportando l’ambiente alla situa-
zione iniziale, pronto ad esempio
per una nuova esercitazione.
Gli ambienti virtualizzati sono
ormai da tempo uno strumento
indispensabile per gli sviluppa-
tori di software e siti web; grazie
alla virtualizzazione, infatti, gli
sviluppatori possono creare e
testare il loro lavoro in un am-
biente controllato senza dover
compromettere l’integrità del si-
stema operativo principale del
loro computer.
Uno dei maggiori vantaggi
dell’utilizzo di ambienti di vir-
tualizzazione per gli sviluppato-
ri è la capacità di creare ambienti
di sviluppo isolati. Ciò significa
!"#$%&
'(%)*+$+,(-
.%(/012324
!""
#$%%&'( )*&
++ !"##$%& '()
*+% #,$--&"%.$/+.0"
,'$
(1**"%0" 2"/*#+0" *+% 3&.!"45 66
7&-#&"%+ -+50&".+
!+##$ 2&8%$01%$ + !+& 9:7
);;&" $10"/$0&2" !+##+ ;&%01$# /$2<&.+
-$./'$
=+ .";&0> 5"." *"2" 5&-.&8&2$0&;+
?.0+%8$22&$ .". 0%$!"00$ &. &0$#&$."
,0123441056 !"#$%&5 ###267#$%&28(7
(. 7'898
9$/-:(6$/6&%*,(-&/01 ;, !"#$%&
'(%)*+$+,(-/.%(/<(%+$ ,-/;(+&/,=/*:<<(%+(
:>>,8,$=&/$/',-;(#*/005/*,$/8(7&/*,*+&7$
?(*+/*,$/*(<%$++:++(/8(7&/@:&*+A , %&B:,*,+,
;&=/-:(6(/CD ",8%(*(>+/?$--(/*<,-+(/@=,
*6,=:<<$+(%,/$/7(;,>,8$%&/=&/>:-E,(-, ;,
8,>%$+:%$/&/,-+%(;:%%&/-:(6&/>:-E,(-, ;,
*:<<(%+( ;&==$ +&8-(=(@,$ F." 4235 8?&
*&7<=,>,8$/=$/8(->,@:%$E,(-&/;&==&/6,%+:$=
7$8?,-&/',-;(#*/002/9& $=+%&/-(6,+G
,-+%(;(++&/?$--(/,-6&8&/:- ,7<$++(
=,7,+$+(/*:==H:*( B:(+,;,$-(/;&=/*(>+#$%&5
8?& *(>>%&/:-$/8(-8(%%&-E$/*&7<%&/<,I
*&%%$+$/;$/<$%+& ;&==&/$=+&%-$+,6& @%$+:,+&5
<%,7(/>%$/+:++,/!,%+:$=J(K/;,/C%$8=&2
L=/<%(;(++(/;, !"#$%&/8(-+,-:$/$/&**&%&
,=/<:-+(/;, %,>&%,7&-+( -&= *&++(%& ;&==$
6,%+:$=,EE$E,(-&/;&*)+(</<&% ',-;(#*
7$/=&/;,>>&%&-E&/%,*<&++( $,/8(7<&+,+(%
*(-(/*&7<%& 7&-(/%,=&6$-+,5/*<&8,$=7&-+&
<&%/8?, -(-/=$6(%$/8(- , *,*+&7, *&%6&%
!"#$%&/&/B:,-;,/-(-/-&8&**,+$
;&==&/>:-E,(-,/;,/,-+&%(<&%$M,=,+G/8(-
6D<?&%&/&;/NDO,2
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 45
FIRST LOOKS !"#$%&'(
che gli sviluppatori possono cre-
are una configurazione software
completa di sistema operativo,
pacchetti software e librerie
necessarie per il loro progetto,
senza dovere preoccuparsi di
eventuali conflitti o problemi
di compatibilità con il sistema
operativo principale del loro
computer e replicando in mo-
do esatto (o molto simile) l’am-
biente di destinazione. Inoltre,
le macchine virtuali consentono
agli sviluppatori di testare il loro
lavoro su una vasta gamma di
sistemi operativi, consentendo
loro di verificare che il loro sof-
tware funzioni correttamente su
piattaforme diverse.
Inoltre, utilizzando le macchine
virtuali gli sviluppatori possono
condividere facilmente le loro
configurazioni di sviluppo con
altri membri del team. Questo
significa che tutti coloro che la-
vorano su un progetto possono
facilmente riprodurre l’ambiente
di sviluppo di un collega senza
dover configurare manualmente
il proprio sistema.
Gli ambienti di virtualizzazione
consentono agli sviluppatori di
creare e testare applicazioni e siti
web in modo sicuro. Gli svilup-
patori possono creare ambien-
ti di test isolati e indipendenti
dalla configurazione specifica
del computer utilizzato per lo
sviluppo, mantenendo l’ambien-
te di sviluppo e testing al riparo
da eventuali minacce esterne.
Questo permette di testare gli
sviluppi in modo garantito e di
identificare eventuali problemi
di sicurezza prima che i prodotti
vengano rilasciati al pubblico.
■ zioni di virtualizzazione open
!" #$%&'()
*$+", -./$%0,1)%
Proprio per la grande utilità di
questa tecnologia e per i molti
scenari in cui la virtualizzazione
può risultare utile o addirittura
indispensabile, nel corso degli
anni si sono affacciati sul mer-
46 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
cato e poi consolidati diversi
prodotti software; il punto di
riferimento del settore, per lo
meno per l’ambiente Windows
(e Linux) è sempre stato Wor-
kstation di VMware, che da
qualche anno ha aggiunto alla
denominazione ufficiale anche
il suffisso Pro; questo è avvenuto
perché VMware ha rinominato
come Workstation Player quello
che in precedenza era denomi-
nato semplicemente Player, una
versione ridotta dell’ambiente
di virtualizzazione che è dispo-
nibile anche gratuitamente per
l’uso privato e non commerciale.
Workstation Pro è invece sempre
stato un software commerciale,
proposto a un prezzo abbastan-
za contenuto (199 dollari Usa
per la versione completa, 99 per
l’aggiornamento) ma comunque
non trascurabile.
Nel corso del tempo, VMware
ha visto crescere la concorrenza
specialmente in ambiente Win-
dows: a partire da Windows 10,
infatti, Microsoft ha deciso di
integrare il proprio hypervisor
(Hyper-V) nella versione Pro
del sistema operativo, sia pu-
re soltanto come componente
opzionale, e l’ha utilizzato co-
me strato software di base per
alcune funzioni molto evolute,
come il Windows Subsystem for
Linux e for Android.
Inoltre, anche VirtualBox di
Oracle è cresciuto ed è maturato
molto nel corso del tempo, fino
a proporsi come una reale alter-
nativa alla proposta di VMware
non soltanto dal punto di vista
↑ IN ALTO: Le opzioni avanzate
economico, ma anche da quel-
legate alla connessione di rete
lo della dotazione di funzioni
consentono di impostare una
e della versatilità. Entrambe le
alternative, insieme ad altre fun- limitazione alle prestazioni o
addirittura simulare problemi di
comunicazione, con perdita di
source molto diffuse in ambien-
te Linux (come, per esempio, pacchetti.
Qemu e i derivati), sono infat-
ti disponibili gratuitamente: ↑ SOPRA: La versione 17
per convincere i suoi clienti a vede il ritorno della funzione
continuare a pagare per una li- per l’avvio automatico delle
cenza di Workstation, quindi, macchine virtuali al boot del
VMware deve continuare a of- sistema operativo, che era stata
frire qualcosa in più rispetto alla inopinatamente eliminata dalla
concorrenza. release precedente.

Quando si crea una nuova VM Windows
11, la procedura guidata consente di
selezionare la modalità di cifratura (veloce
o completa) e impostare una password
salvata automaticamente nel gestore delle
credenziali.
La creazione di una nuova macchina virtuale
è affidata a una procedura guidata ridotta
allo stretto indispensabile, anche a costo
di costringere l’utente a intervenire poi per
modificare la configurazione predefinita.
!"#$%&'(!! FIRST LOOKS
■ Pro 17 sono abbastanza permis-
!" #$%&"
'()("*(
Da alcuni mesi VMware ha ri-
lasciato la nuova major release
17 del suo ambiente Worksta-
tion, sia nella variante Pro sia
in quella denominata Player; il
software aveva mostrato qual-
che problema di stabilità che ha
convinto molti utenti ad atten-
dere la pubblicazione dei primi
aggiornamenti, ma la release di-
sponibile nel momento in cui
scriviamo (la 17.0.2) ha superato
i difetti di gioventù e ora offre
un’esperienza d’uso stabile e af-
fidabile come è lecito attendersi
da un software indirizzato alla
clientela professionale, special-
mente dopo uno sviluppo che
prosegue da decenni.
VMware Workstation Pro 17 è
disponibile per l’installazione
su sistemi host Windows e Li-
nux e consente di installare un
gran numero di ambienti guest:
naturalmente Windows e Linux,
in un gran numero di varianti e
versioni, ma anche Bsd e molti
altri OS specialistici. Non è in-
vece supportato ufficialmente
macOS (anche a causa delle li-
mitazioni imposte dalle licenze
Apple, che non consentono l’in-
stallazione del sistema operativo
come guest su host non Apple),
ma con un po’ di sforzo e rinun-
ciando al supporto ufficiale è
possibile superare anche questa
limitazione.
Il settore degli hypervisor per
l’ambiente Apple è un mondo
a parte, in cui si danno Parallels
Desktop e il prodotto VMware
dedicato alla virtualizzazione
per Mac, denominato Fusion;
entrambi i prodotti sono foca-
lizzati in particolare sull’esecu-
zione di Windows sui computer
Apple, ma stanno affrontando
molte difficoltà in seguito al
passaggio di Apple dall’archi-
tettura x86 a quella Arm con
l’introduzione dei processori
Apple Silicon.
I requisiti minimi di Workstation
sivi: è necessario un ambiente
host basato su 8 o successivi e
processori Intel Core di seconda
generazione o AMD Bulldozer
e una sezione grafica compati-
bile con DirectX 11. Ma queste
indicazioni sono così permissi-
ve da risultare poco indicative
della reale esperienza d’utilizzo
offerta dalle varie configurazioni.
Per ottenere prestazioni davvero
convincenti, infatti, è necessaria
una buona quantità di memoria
Ram (16 Gbyte non sono mol-
ti, specialmente se si prevede di
dover eseguire più macchine vir-
tuali contemporaneamente) e un
numero di core tali da poterne
assegnare almeno un paio a ogni
virtual machine.
Se quindi per sfruttare al meglio
l’ambiente di virtualizzazione
serve quindi una macchina piut-
tosto potente, d’altro canto è an-
che vero che i requisiti non sono
cresciuti in modo significativo
negli ultimi anni e che tutti i con-
correnti hanno limitazioni simili:
la disponibilità di Ram e risorse
di calcolo è quindi da considerare
come una necessità intrinseca di
questa tecnologia.
La versione 17 introduce alcune
novità molto significative, che
migliorano l’usabilità per un
gran numero di utenti: in parti-
colare, la nuova release suppor-
ta finalmente in modo ufficiale
e organico la nuova versione di
Windows. In realtà già le versioni
precedenti consentivano l’instal-
lazione di Windows 11, ma erano
necessari alcuni accorgimenti non
proprio banali per superare le
limitazioni e i nuovi requisiti har-
dware imposti da Microsoft per
l’installazione della versione più
recente di Windows. Workstation
17 introduce il supporto per una
versione virtuale della tecnolo-
gia TPM 2.0 e offre una nuova
modalità di cifratura più veloce
per garantire la sicurezza delle
macchine virtuali senza incidere
eccessivamente sulle prestazioni.
In passato per aggiungere all’har-
dware virtualizzato un modulo
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 47
 FIRST LOOKS !"#$%&'(
↑ IN ALTO: Workstation Pro offre una
funzione di gestione e configurazione
delle reti virtuali estremamente flessibile
e potente, che permette di simulare anche
infrastrutture piuttosto complesse.
↑ SOPRA: L’elenco dei sistemi operativi
guest supportati ufficialmente è sterminato;
l’unica assenza di rilievo, dovuta alle
limitazioni delle licenze Apple, riguarda
macOS.
TPM era necessario attivare la
cifratura completa della virtual
machine, che costringeva a digi-
tare la password a ogni avvio; la
nuova versione, al contrario, con-
sente di evitare questo passaggio
e di ottenere prestazioni migliori
pur utilizzando la procedura di
installazione ufficiale di Micro-
48 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
soft. Quando si crea una nuova
virtual machine per Windows 11,
la procedura guidata segnala la
necessità di configurare il suppor-
to TPM e permette di scegliere se
cifrare tutti i file che compongo-
no la virtual machine o soltanto
alcuni elementi strettamente ne-
cessari. Non solo: ora il software
consente di generare una pas-
sword robusta e poi salvarla nel
Credential Manager per evitare
di doverla inserire nuovamente
a ogni avvio.
■ ma operativo guest è Windows
!"#$%&'()#
*%+(,*+'$*
La versione 17 introduce (o me-
glio re-introduce) la possibilità
di eseguire automaticamente
l’hypervisor e un ambiente guest
all’avvio del sistema operativo:
questa funzione è preziosissima
per migliorare l’usabilità special-
mente nei casi d’uso che coinvol-
gono utenti poco preparati dal
punto di vista tecnico, come per
esempio nelle aziende quando
si usa una virtual machine per
garantire l’accesso ad applicativi
non compatibili con le versioni
più recenti del sistema operati-
vo. In questi scenari gli utenti
possono ritrovare i software già
pronti all’uso quando comple-
tano l’autenticazione, in manie-
ra trasparente e senza bisogno
di alcuna specifica azione pre-
paratoria. Grazie alla funzione
Unity, che può estrarre le finestre
delle applicazioni per mostrarle
sulla scrivania del sistema host
come se fossero software nativi
(sia pure con alcune limitazio-
ni nella compatibilità tra host e
guest), l’accesso agli applicativi
installati nelle macchine virtuali
può essere quasi completamente
automatizzato.
Abbiamo sottolineato che que-
sta funzione è stata re-introdotta
nella versione 17 perché era già
disponibile, sia pure con carat-
teristiche diverse, nella versio-
ne 15 ed era poi stato elimina-
to inaspettatamente durante lo
sviluppo della release 16, per la
delusione di molti utenti.
L’ultima release introduce an-
che alcune novità importanti
sul fronte del supporto e della
compatibilità hardware; oltre al
supporto per i Trusted Platform
Module virtuali in versione 2.0,
necessari per l’installazione di
Windows 11, Workstation Pro 17
introduce il supporto per i dri-
ver Wddm (Windows Display
Driver Module) in versione 1.2,
e della versione 4.3 dello stan-
dard grafico OpenGL, se il siste-
7 o una distribuzione Linux con
Mesa 22 e un kernel in versione
superiore alla 5.16.
La nuova release porta in dote
il supporto ufficiale per un gran
numero di nuovi sistemi opera-
tivi guest: oltre a Windows 11, di
cui abbiamo parlato diffusamen-
te, Workstation Pro 17 riconosce e
gestisce ufficialmente anche Win-
dows Server 2022, Ubuntu 22.04,
22.10 e 20.04 (la più recente ver-
sione LTS), Debian 11.5 e 12, Fe-
dora 36 e 37, Red Hat Enterprise
Linux 9 e FreeBSD 12 e 13. Come
abbiamo già accennato, in real-
tà l’emulazione dell’hardware
nell’ambiente virtuale consente
l’installazione di una varietà mol-
to superiore di sistemi operativi,
anche non supportati in modo
ufficiale da VMware (è il caso,
per esempio, della recente versio-
ne 23.04 di Ubuntu, disponibile
da circa un mese). Il supporto uf-
ficiale offre però alcune garanzie
in più sul fronte dell’esecuzione
senza problemi, poiché l’espe-
rienza d’uso è stata analizzata
e validata dagli sviluppatori di
VMware, ma soprattutto con-
sente (in molti casi) di sfruttare
le funzioni di installazione sem-
plificata che automatizzano una
parte dei passaggi necessari du-
rante l’installazione del sistema
operativo.
Negli ultimi anni, VMware ha in-
trodotto alcune altre novità nella
gestione e nella manutenzione
degli ambienti guest, che pre-
vedono per esempio un proce-
 !"#$%&'(!! FIRST LOOKS

dimento molto più semplice per

aumentare la dimensione delle
unità disco virtuali per le virtual
machine già create; in passato
era infatti necessario utilizzare
utility separate rispetto al sof-
tware principale, mentre ora è
sufficiente raggiungere la finestra
delle impostazioni della macchi-
na virtuale e fare clic sul pulsante
Expand nella pagina dei dettagli
del disco da ingrandire. Natural-
mente, le modifiche non vengono
trasferite automaticamente al file
system ed è quindi necessario
modificare la dimensione delle
partizioni utilizzando gli stru-
menti software più adatti per cia-
scun ambiente guest, ma questa
funzione rimane comunque un
notevole passo avanti rispetto
al passato.

■
!"#$%&'("#(
Nonostante alcune delle novità
introdotte siano davvero signi-
ficative (ci riferiamo in partico-
lare al migliore supporto per i
requisiti di Windows 11), la sen-
sazione complessiva che si ottiene
analizzando la nuova versione
di VMware Workstation Pro è
che l’aggiornamento non offra in
realtà un grande valore aggiunto
agli utenti delle versioni prece-
denti in termini di effettiva in-
novazione. Già da qualche anno,
lo sviluppo di Workstation non
propone novità davvero rilevan-
ti, se non piccoli miglioramenti
nell’usabilità di alcune funzioni,
con aggiornamenti incrementali
che vanno a proporre piccole mi-
gliorie senza risolvere davvero
tutti i problemi che il software si
porta dietro ormai da troppi anni
che molti utenti hanno più volte
sottolineato.
Emblematico, da questo punto
di vista, è reclamizzare come
una novità il ritorno di una fun-
zione come l’avvio automatico
delle macchine virtuali, che era
già stata introdotta in passato e
poi eliminata in maniera davvero
↑ IN ALTO: Per raggiungere il Bios della macchina virtuale senza
premere improbabili combinazioni di tasti basta sfruttare la voce
Power On to Firmware, presente nel menu contestuale.
↑ SOPRA: La gestione delle istantanee (snapshot) dei sistemi
guest è una delle funzioni più pratiche e ben realizzate di
VMware Workstation Pro.
inspiegabile, per lo meno nella approfittando dell’immobilismo
prospettiva dell’utente. VMwa- di VMware per colmare, anno
re Workstation rimane il punto dopo anno, il divario prestazio-
di riferimento per chi necessita nale, con una proposta molto più
di un software di virtualizzazio- allettante in termini economici.
ne per l’ambiente Windows, ma Workstation Pro ha comunque
giustificare il costo della sua li- ancora diverse frecce al suo arco,
cenza diventa sempre più difficile tra cui un’integrazione nell’eco-
a ogni nuova versione, perché sistema VMware che consente,
le novità introdotte si limitano per esempio, la connessione con
spesso al supporto ufficiale per le i server vSphere/ESXi che garan-
versioni più recenti dei principali tisce al software un vantaggio in-
OS, unite a qualche altra piccola colmabile per chi abbia necessità
miglioria nell’usabilità genera- di lavorare con questi ambienti
le, e perché la concorrenza sta di virtualizzazione.

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 49

 TOPIC DEL MESE

!""#"$%&$#
'#(#$)*#

4,!,+*5)%!6)!#7+8."9!7+!(5+8'*+8%!/*+!5%$(+!+,,:%$%!*',!('88%$'!49;!5%*!+**/*5)!</+()
</%8)6)+*);!*%=)8>!57'!()!(/(('0/%*%!+!$)8?)!)?@$'(()%*+*8)!'!/*:'=%,/A)%*'
$+@)6)(()?+!57'!$'*6'!%B(%,'8)!@$%6%88)!'!('$=)A)!*',!0)$%!6)!@%57)!0)%$*)C!D+!6)&&/()%*'
6'0,)!(8$/?'*8)!B+(+8)!(/,,:)*8',,)0'*A+!+$8)&)5)+,'!E!%$?+)!/*+!$'+,8>!57'!()!+@@$'(8+
+!5+?B)+$'!?%,8'!6',,'!+B)8/6)*) 5%*(%,)6+8'!*',,:/(%!</%8)6)+*%!6')!()(8'?)!)*&%$?+8)5)
@'$!),!,+=%$%;!,%!(8/6)% ' ,:)*8$+88'*)?'*8%
■ F) D/5+!G+$57'()

50 !!"#!"$%&'(()%*+,'!!-!!.)/0*%!1213
N
egli ultimi mesi, anche chi non si in-
teressa affatto di tecnologia ha sicu-
ramente sentito parlare, almeno di
sfuggita, dei sistemi di intelligenza
artificiale generativa, e in particolare
di ChatGPT, se non altro per il bando
temporaneo da parte dell’Autorità
Garante per la protezione dei dati personali, che
(non senza ragione) ha rilevato diverse criticità
nel trattamento dei dati degli utenti da parte
di OpenAI, l’azienda che ha sviluppato questo
servizio.
Il settore dell’intelligenza artificiale ribolliva or-
mai da qualche tempo e si era già assistito alla
presentazione di prodotti davvero innovativi e
interessanti, ma nulla aveva preparato gli utenti
e anche gli sviluppatori attivi nel settore all’in-
credibile successo di questo servizio: si stima
che ChatGPT abbia raggiunto i 100 milioni di
utenti attivi mensili a gennaio, a soli due mesi
di distanza dal lancio, rendendola l’applicazione
consumer con la crescita più rapida nella storia.
Per avere un raffronto, il social media TikTok
ha impiegato circa nove mesi dopo il suo lancio
globale per raggiungere 100 milioni di utenti (ed
era già considerato un risultato incredibile) e In-
stagram 2 anni e mezzo. Il successo di ChatGPT
ha causato una serie di effetti a catena, e ha sca-
tenato una vera e propria corsa all’oro da parte di
sviluppatori di app, startup sostenute da venture
capital e grandi aziende. Tuttavia, nonostante le
opportunità di business che tali modelli promet-
tono, il loro impatto sui lavoratori e sull’economia
nel complesso è ancora incerto. Sebbene ChatGPT
e altri modelli di intelligenza artificiale generativa
siano in grado di automatizzare attività che in
precedenza si pensava fossero esclusivamente
nel regno della creatività e del ragionamento
umano, il loro impatto reale sulla produttività e
sull’occupazione è ancora sconosciuto.
Nonostante gli incredibili progressi nell’AI e in
altri strumenti digitali nell’ultimo decennio, il
loro impatto reale sulla prosperità e lo stimolo alla
crescita economica diffusa sono stati pressoché
ininfluenti. La crescita della produttività, che è
il modo in cui i paesi diventano più ricchi e più
prosperi, è cresciuta pochissimo dal 2005 nella
maggior parte delle economie avanzate.
!!"#!"$%&'(()%*+,'!!-!!.)/0*%!1213 51
TOPIC DEL MESE
■ incredibile facilità d’uso e alla
!"# $%&"'# %() *#
%)+,-''&.&'/
Molti analisti credono che l’in-
telligenza artificiale generativa
possa fornire una spinta alla
produttività. Potrebbe essere
utilizzata per automatizzare
attività ripetitive e noiose, li-
berando gli esseri umani per
concentrarsi su compiti più
creativi e di valore aggiun-
to. Tuttavia, è importante
notare che l’impatto dell’AI
sulla produttività dipenderà
dalla sua implementazione e
dalla sua adozione da parte
delle aziende e della società
nel complesso. Inoltre, sarà
importante garantire che gli
effetti dell’automazione sia-
no equamente distribuiti tra
la forza lavoro, evitando co-
sì un ulteriore aumento della
disuguaglianza.
ChatGPT e la recente versio-
ne di OpenAI DALL-E 2 sono
entrambi modelli linguistici di
grandi dimensioni addestra-
ti su enormi quantità di dati.
Questi modelli fondamentali,
come GPT-3.5 di OpenAI su
cui si basa ChatGPT, o il mo-
dello linguistico concorrente
LaMDA di Google, stanno di-
ventando sempre più potenti,
addestrati sempre su più dati
e con un numero di parame-
tri in aumento. Il rilascio di
ChatGPT alla fine dello scor-
so anno ha cambiato tutto per
52 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
!""#"$%&$# '#(#$!)#
molti utenti, grazie alla sua ler evidenti. Mentre le aziende
cercano di trovare modi per
capacità di creare rapidamente utilizzare questa tecnologia,
testi simili a quelli umani, dal gli economisti ritengono che si
codice sorgente per la creazio-
ne di software ai piani di alle-
sia aperta una rara opportuni-
tà di ripensare a come ottenere
namento per tenersi in forma. i maggiori benefici dalla nuova
La rivoluzione dell’AI ha un generazione di AI.
potenziale reale, come dimo- La tecnologia generativa
strato dall’interesse crescente dell’AI può essere sperimen-
degli investitori, che stanno tata e utilizzata da molte per-
riversando moltissimo dena- sone anche senza competenze
ro sulle aziende che lavorano di codifica. Tuttavia, la doman-
sull’intelligenza artificiale ge- da cruciale è: chi ne trarrà be-
nerativa. Microsoft ha investi- neficio e chi verrà lasciato in-
to 10 miliardi di dollari in Ope- dietro? Molti studiosi stanno
nAI e ChatGPT, e altri grandi lavorando per delineare i po-
player come Google stanno tenziali impatti sull’occupa-
impiegando i loro nuovi stru- zione dell’AI generativa, con
menti di intelligenza artificiale risultati piuttosto preoccupan-
generativa in prodotti ampia- ti: secondo un recente studio di
mente utilizzati come Gmail Goldman Sachs, per esempio,
e Documenti. Salesforce ha l’intelligenza artificiale potreb-
annunciato l’integrazione di be sostituire l’equivalente di
strumenti basati sull’AI gene- 300 milioni di posti di lavoro a
rativa nel suo popolare servi- tempo pieno. Contemporane-
zio Slack, insieme a un fondo amente, l’esplosione di questo
da 250 milioni di dollari per nuovo settore sta anche met-
investire in startup di intel- tendo in evidenza la carenza
ligenza artificiale generativa. di molte figure professionali
Nonostante l’enorme poten- e sta facendo nascere nuove
ziale dell’intelligenza artificia- professioni, che richiedono
le generativa, al momento non competenze tecniche nuove
ci sono ancora applicazioni kil- ed estremamente evolute.
↙ SOTTO A SINISTRA: La crescita degli utenti di ChatGPT è stata
semplicemente spettacolare, frantumando qualsiasi record precedente; le
difficoltà tecniche registrate da OpenAI sono una conseguenza pressoché
inevitabile.
↓ SOTTO: Microsoft si appresta a integrare funzioni basate sull’intelligenza
artificiale (chiamate Copilot) in un gran numero di applicazioni e servizi, tra
cui anche Excel.
 !""#"$%&$# '#(#$!)# TOPIC DEL MESE

!"#$%&''#(&$)*+*,%#-#.#*'&
Siri è stata sviluppata inizialmente come
applicazione a sé stante, ma soltanto con
l’integrazione all’interno di iOS è iniziata
l’era degli assistenti virtuali.
!"#$%&'%&()*"+%((*,%"-.&./+*0*#*.(%&'%12/.&%''%/%
%'3(4'.&'4(+."+4&5.&34#$*&1%'* #4"&*(&(."#*4&5* rale e nella visione artificiale.
6$.+789:&;<%'+4&'%++4/%&=&*"&/%.(+>&4,,%++4&5* Gli algoritmi di riconoscimen-
'+<5*4&5.&'%++."+).""*:&#4"&3/4,/%''*&(%"+*&1. to del linguaggio naturale so-
no stati utilizzati più tardi per
#4'+."+*&#$%&'*&'4"4&'<''%,<*+*&5%#%""*4&5434 creare assistenti virtuali, come
5%#%""*4:&'%"-.&3%/?&.//*@./%&;<.'*&1.*&. Siri di Apple e Alexa di Ama-
zon, che consentono agli utenti
#4"+.++4 #4"&*(&,/."5%&3<22(*#4 di interagire con i loro dispo-
sitivi utilizzando il linguaggio
naturale. Nel frattempo, gli al-

L’
intelligenza artificiale modo autonomo analizzando goritmi di visione artificiale
è stata un soggetto di grandi quantità di dati. Que- sono stati utilizzati per creare
studi fin dagli anni ’50, sta tecnologia è stata utilizzata sistemi di sorveglianza e ri-
quando i primi ricercatori han- per creare algoritmi di classi- levamento, come i sistemi di
no tentato di creare macchine ficazione, che consentono alle riconoscimento dei volti uti-
in grado di emulare la capacità macchine di distinguere tra lizzati dalle forze dell’ordine.
umana di pensare, ragionare diversi tipi di oggetti o dati, e
e risolvere problemi. Sebbene per l’elaborazione del linguag-
l’AI sia stata inizialmente ac- gio naturale, che consente alle Alexa di Amazon, integrata negli smart
colta con entusiasmo, i primi macchine di comprendere e ri- speaker Echo, è una delle assistenti
tentativi di creare macchine produrre il linguaggio umano. digitali più note e diffuse; molti
intelligenti si sono rivelati Negli anni ’90, l’AI ha fatto attendono un miglioramento di questi
molto più difficili del previ- progressi significativi nell’ela- strumenti vocali con l’ultima ondata di
sto. Negli anni ’60 e ’70, gli borazione del linguaggio natu- tecnologie basate sull’AI.
scienziati si sono concentrati
in particolare sulla costruzione
di sistemi esperti, ovvero pro-
grammi informatici in grado di
analizzare grandi quantità di
dati e fornire risultati utili agli
utenti. Questi sistemi erano in
grado di risolvere determinati
problemi e fornire risposte a
domande specifiche, ma non
erano in grado di apprendere o
migliorare le loro prestazioni.
Negli anni ’80, l’AI si è evoluta
grazie all’avvento della tecno-
logia del machine learning. Il
machine learning consente alle
macchine di imparare e mi-
gliorare le loro prestazioni in

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 53

TOPIC DEL MESE
↑ IN ALTO: Il cosiddetto Flash Crash del maggio 2010 è stato un
improvviso crollo degli indici azionari, causato almeno in parte
dagli algoritmi di trading automatico basati su strumenti di
intelligenza artificiale.
↑ SOPRA: Un video pubblicato su YouTube che ha per
protagonista il famosissimo attore Morgan Freeman (o, per lo
meno, le sue sembianze) ha mostrato la capacità di generare
deepfake assolutamente realistici.
Uno dei primi esempi di utiliz-
zo dei sistemi di intelligenza
artificiale in ambito consumer
è stato il sistema di raccoman-
dazione di Amazon, lanciato
nel 1998. Questo sistema uti-
lizzava algoritmi di machine
learning per analizzare i dati
di acquisto degli utenti e sug-
gerire loro prodotti correlati
che potessero essere di loro
interesse. Questo sistema ha
rivoluzionato l’esperienza di
acquisto online, rendendo le
raccomandazioni di prodotti
personalizzate e aumentando
il tasso di conversione degli
acquisti.
54 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
!""#"$%&$# '#(#$!)#
■ crollo del prezzo. Il crollo ha poi
!"#$ %&'() &%**)
+,') -./',0,)&)
Negli anni 2000, l’AI ha conti-
nuato a evolversi grazie alla cre-
scente disponibilità di dati e alla
potenza di elaborazione sempre
maggiore delle macchine. L’AI
è stata utilizzata per creare al-
goritmi di raccomandazione,
utilizzati da Netflix e Amazon
per suggerire film e prodotti agli
utenti, e per l’analisi dei dati, uti-
lizzata dalle aziende per identifi-
care trend e modelli nei loro dati.
Nel 2010, la presentazione di Si-
ri ha aperto l’era degli assistenti
virtuali vocali, con una platea
che si arricchita con i lanci di
Google Assistant di Google,
Alexa di Amazon e Cortana di
Microsoft (tra gli altri). Questi
assistenti utilizzano l’elabora-
zione del linguaggio naturale
e l’apprendimento automatico
per comprendere le richieste
degli utenti e fornire risposte
pertinenti. Questi assistenti vir-
tuali sono diventati parte inte-
grante dei dispositivi mobili e
degli altoparlanti intelligenti,
fornendo agli utenti un’espe-
rienza di interazione naturale
e intuitiva.
Il pubblico ha avuto un altro
incontro ravvicinato con l’in-
telligenza artificiale il 6 maggio
del 2010, quando è avvenuto
il cosiddetto Flash Crash della
Borsa di New York: un improv-
viso e significativo crollo del
mercato azionario americano,
che ha causato una rapida dimi-
nuzione del valore delle azioni
seguito da una ripresa altret-
tanto rapida. Il Flash Crash è
stato causato da una serie di
fattori, tra cui l’alta frequenza
di trading e l’uso di algoritmi di
trading automatico, che hanno
causato un’eccessiva volatili-
tà del mercato. In particolare,
un grande ordine di vendita
di contratti futures sull’indice
S&P 500 è stato inserito da un
algoritmo di trading automa-
tico, che ha causato un rapido
scatenato una serie di ulteriori
ordini di vendita automatici,
che hanno amplificato il crollo
e creato un effetto a catena.
Il Flash Crash ha sollevato pre-
occupazioni sulla stabilità dei
mercati finanziari e ha portato
a regolamentazioni più rigorose
sull’uso degli algoritmi di tra-
ding automatico. In risposta al
Flash Crash, la Securities and
Exchange Commission (SEC)
ha introdotto nuove regole per
limitare l’uso di algoritmi di tra-
ding ad alta frequenza e miglio-
rare la trasparenza del mercato.

■ re schemi e sviluppare modelli
!"#$%&'( & )('#"(
Prima di addentrarci negli aspet-
ti tecnici e nelle meraviglie tec-
nologiche legate all’intelligenza
artificiale, è importante una ri-
flessione preliminare che sotto-
linei anche le molte potenziali
criticità di questa nuova e po-
tentissima tecnologia. Abbiamo
già accennato alla possibilità che
un’intelligenza artificiale troppo
efficace possa portare alla sosti-
tuzione dei lavoratori umani; ma
questo è soltanto uno dei rischi
evidenziati dai ricercatori e dagli
analisti. Ci sono infatti diversi
potenziali problemi che potreb-
bero limitare la sua evoluzione
futura. Innanzitutto, i modelli
di AI non possono andare oltre
la qualità dei dati utilizzati per il
loro training: l’intelligenza artifi-
ciale si basa sull’analisi di grandi
L’immagine di papa Francesco con
il giaccone bianco ha fatto il giro
del mondo, dimostrando ancora una
volta che nell’epoca dell’intelligenza
artificiale non si può dare per scontata
l’autenticità di nessuna immagine.
!""#"$%&$# '#(#$!)#
quantità di dati per identifica-
di apprendimento automatico.
Tuttavia, se i dati non sono ac-
curati o incompleti, l’AI potreb-
be produrre risultati imprecisi
o inefficaci. Inoltre, la raccolta,
la gestione e l’analisi dei dati ri-
chiedono risorse significative, sia
finanziarie sia umane.
A questo si lega il problema dei
bias: una deviazione che può
portare il modello a fornire ri-
sultati e risposte non equilibrate.
Il bias essere introdotto nell’AI
in vari modi: in particolare dalla
selezione dei dati usati per il trai-
ning, ma anche nella selezione
delle funzioni e nell’interpreta-
zione dei risultati. Ciò può por-
tare a decisioni discriminatorie
o ingiuste, con conseguenze
negative per gli individui e le
comunità. Un esempio piuttosto
frequente di bias dell’AI è quello
etnico nei sistemi di giustizia pe-
nale. Se i dati utilizzati per adde-
strare l’AI riflettono i pregiudizi
razziali del sistema giudiziario,
l’AI può produrre risultati che di-
scriminano le persone di colore.
Ciò potrebbe portare a decisioni
ingiuste sulla custodia preventi-
va, sulle sentenze e sulla libertà
condizionata, con conseguenze
negative per gli individui e le co-
munità. Un altro esempio di bias
dell’AI è quello legato al genere
nei processi di assunzione. Se i
dati utilizzati per addestrare l’AI
riflettono i pregiudizi di genere
della società, l’AI può produr-
re risultati che discriminano le
donne o altri gruppi minoritari.
Ciò potrebbe portare a una scar-
sa rappresentanza di tali gruppi
nei processi di selezione e a una
mancanza di diversità nei luoghi
di lavoro.
Un altro problema molto sentito
è la mancanza di trasparenza. I
modelli di apprendimento auto-
matico possono essere così com-
plessi che è difficile capire come
sono stati creati o perché produ-
cono determinati risultati. Ciò
rende difficile per gli utenti e per
gli stessi sviluppatori compren-
dere e spiegare il funzionamento
TOPIC DEL MESE
dell’AI, il che potrebbe limitare la
loro accettazione e utilizzo. Basti
pensare all’uso di queste tecnolo-
gie in ambito medico: quali dati
e quali deduzioni hanno portato
a suggerire una cura in base al
quadro clinico di un paziente?
Aquesti ragionamenti si lega an-
che il problema della responsa-
bilità. L’AI può essere utilizzata
per prendere decisioni critiche in
una vasta gamma di settori, come
la finanza, la sanità e la giustizia.
Tuttavia, se l’AI prende una de-
cisione sbagliata, non è sempre
chiaro chi sia responsabile per
l’errore.
■
*+,& -&./ & 0/#
1"+02#%&-)#
I modelli di intelligenza artifi-
ciale generativi sono diventati
sempre più sofisticati nell’imitare
l’aspetto e il contenuto di testi,
immagini e video; proprio per
questo il loro uso per alimenta-
re le fake news presenta rischi
significativi per la società.
I modelli AI generativi possono
essere utilizzati per creare conte-
nuti che sembrano autentici ma
che in realtà sono falsi, come no-
tizie inventate o immagini mani-
polate. Questi contenuti possono
essere facilmente diffusi sui so-
cial media e su altre piattaforme,
contribuendo alla diffusione di
informazioni errate e pericolose.
Questo può offrire un potente
arsenale per chi voglia manipola-
zione l’opinione pubblica. L’uso
di modelli AI generativi per crea-
re contenuti falsi può influenzare
l’opinione pubblica e influenzare
i processi democratici, come per
esempio le elezioni.
Questo può anche portare a dan-
neggiare la reputazione delle per-
sone. I modelli AI generativi pos-
sono essere utilizzati per creare
contenuti falsi e diffamatori su
persone pubbliche o private, cau-
sando loro danni reputazionali e
persino danni fisici. Questo può
portare a conseguenze personali
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 55
TOPIC DEL MESE !""#"$%&$# '#(#$!)#

e professionali negative per le

persone coinvolte.
La diffusione di informazioni
falsificate rischia di far perdere
fiducia nell’informazione onli-
ne. Ciò potrebbe portare a una
diminuzione dell’uso di Internet
e dei social media, limitando così
la libertà di espressione e l’acces-
so all’informazione; ancora peg-
giore è il rischio che aumenti la
polarizzazione politica e sociale.
Fin dal lancio di ChatGPT, inol-
tre, è stato evidenziato come
questi sistemi offrano nuove e
pericolose armi anche alla cri-
minalità informatica. I sistemi
basati sull’AI possono infatti
essere preziosi per la creazione
di attacchi di phishing sempre
più verosimili e personalizzati.
Inoltre, possono aiutare a creare
malware sofisticati e personaliz-
zati, capaci quindi di evitare gran
parte delle difese messe in atto
dai sistemi di sicurezza.

↑ IN ALTO: Il Ceo di OpenAI, Sam Altman, ha dichiarato che

■ l’epoca dei grandi modelli di intelligenza artificiale è già al
!" #$%%$&'()*
)"&+$&,"
Non mancano neppure alcuni
problemi tecnici che potrebbero
rallentare o addirittura limitare
in modo permanente l’evoluzio-
ne di queste tecnologie: infatti,
l’addestramento dei modelli di
apprendimento automatico ri-
chiede enormi risorse di calcolo,
energetiche e (di conseguenza)
economiche. Questi problemi so-
no diventati sempre più diffusi
con l’aumento della complessità
dei modelli, della dimensione dei
dataset e delle richieste di presta-
zioni sempre più elevate.
Queste considerazioni hanno
portato Sam Altman, CEO di
OpenAI, a dichiarare durante
una conferenza organizzata dal
MIT che l’era dei modelli di in-
telligenza artificiale colossali è
(già) finita, confermando che la
sua azienda non sta sviluppan-
do Chat GPT-5 e sottolineando
che i progressi dell’AI si sposte-
ranno verso il miglioramento dei
capolinea, a causa degli enormi costi e richieste di potenza di
calcolo necessari per il loro addestramento.
↑ SOPRA: La potenza di calcolo necessaria per il training dei
modelli di intelligenza artificiale, e i relativi costi in termini
economici ed energetici, potrebbe rappresentare una limitazione
allo sviluppo di questa tecnologia.
modelli esistenti in altri modi. get limitati. L’addestramento dei
Anche se questa presa di posi- modelli richiede anche una note-
zione è sembrata a molti un po’ vole quantità di energia. Se la ri-
troppo definitiva per un settore chiesta di funzioni basate sull’AI
ancora agli albori, i ragionamenti dovesse crescere in modo molto
che stanno alla sua base sono si- significativo, l’impatto energeti-
curamente degni di nota. co, così come la richiesta di risorse
In primo luogo, i problemi le- computazionali, potrebbe non
gati alle risorse di calcolo sono essere sostenibile.
diventati una sfida significativa Tutte queste considerazioni si
per l’addestramento dei modelli traducono nella necessità di
di apprendimento automatico. I grandissime risorse economiche:
modelli più avanzati richiedono questi costi potrebbero concen-
un enorme quantità di calcolo, trare lo sviluppo degli strumenti
spesso eseguito su processori basati sull’AI nelle mani di pochi
grafici (Gpu) o su unità di ela- colossi con la capacità economi-
borazione tensoriale (Tpu). Tut- ca di sostenere gli investimenti
tavia, l’accesso a queste risorse di necessari, con tutti i problemi
calcolo è limitato, specialmente di concorrenza e accesso alle
per le aziende più piccole o per i tecnologie che questo scenario
ricercatori che operano con bud- potrebbe causare.

56 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213

 !""#"$%&$# '#(#$!)# TOPIC DEL MESE

!"#$%&'()(*(+"#$,-$ l’apprendimento supervisionato

e l’apprendimento per rinforzo
come tecniche di ottimizzazione.
Il 1° febbraio di quest’anno Ope-
!"#$%&'()!""#$%&&'!(")*#+,(-)'*.*(+(,$#$- nAI ha lanciato l’abbonamento
.#/01#$-(1.(2 /-345674(8988 4 "#(,:,01$#$-(:/ Plus al servizio (costa 20 dolla-
ri Usa al mese), che migliora i
1/$474,,4(0"4(+ #/;#$-(64/(-.$74(.#(0-5:/1$< tempi di risposta e garantisce
,014/$1=10#>($7#,=-75#/;-,1(7#?1;#54/$4(1/(:/ un accesso prioritario al servi-
zio anche durante i momenti
=4/-54/-(,-01#.4(?47(5471$-(;4..4(,:4(71,?-,$4 di maggior traffico; ChatGPT è
;4$$#@.1#$4(4(#7$10-.#$4(4 ;4..A#004,,-(@7#$:1$- stato infatti a lungo vittima del
suo rapidissimo successo, con
;1,?-/161.4(?47($:$$1>(#/0"4(,4(.#(,:#(#00:7#$4BB# difficoltà di connessione, errori

+(,$#$#(-@@4$$-(;1(071$10"4 di comunicazione e altri proble-

mi di gioventù che si sono però
ridotti sensibilmente nel corso
delle settimane, grazie ai grandi

C
hatGPT è un modello di
linguaggio di grandi di-
mensioni (large langua-
ge model, o LLM) sviluppato
inizialmente da OpenAI con
l’obiettivo di fornire una base
per la creazione di altri modelli
di machine learning. Il model-
lo è stato addestrato a partire
dai modelli Instruct GPT, ov-
vero l’evoluzione dei modelli di
GPT-3; in particolare, ChatGPT
è stato sviluppato a partire da
un modello GPT-3.5 utilizzando
investimenti infrastrutturali del
produttore, con la collaborazio-
ne tecnica di Microsoft.
Il 14 marzo 2023 è stata annun-
ciata l’introduzione di GPT-4, un
modello multimodale su larga
scala in grado di accettare input
di immagini, video, audio e te-
sto e produrre output di testo;
l’accesso alla versione GPT-4
di ChatGPT è però disponibile
soltanto per gli abbonati pre-
mium. Le differenze tecniche
sono notevoli: GPT-3 operava
con 175 miliardi di parametri
di apprendimento automatico,
mentre GPT-4 ne ha 100.000 mi-
liardi, stando almeno alle dichia-
razioni e alle descrizioni fornite
da OpenAI e dai suoi partner
tecnologici.
Per capire come sfruttare al
meglio le molte funzioni di
ChatGPT è importante capire
bene come funziona e quali sono
le sue caratteristiche. L’interfac-
cia è di tipo conversazionale e
consente di interagire con il mo-
dello in maniera estremamente

↖ A SINISTRA IN ALTO: L’interfaccia del servizio

ChatGPT, accessibile gratuitamente previa
registrazione, è molto spartana e facile da
utilizzare; la semplicità ha sicuramente contribuito
al suo successo.

← A SINISTRA: Nel momento in cui scriviamo, il set

di dati su cui è stato istruito ChatGPT è fermo al
settembre 2021; non può quindi fornire risposte
riguardo eventi più recenti.

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 57

TOPIC DEL MESE !""#"$%&$# '#(#$!)#

cioè la fonte da cui ha tratto

Oltre a creare testi di ogni genere, ChatGPT offre strumenti molto potenti
di supporto agli sviluppatori: è in grado di creare script, funzioni e
analizzare il codice alla ricerca di bug.
semplice e intuitiva, ponendo
domande o facendo richieste co-
me in una chat testuale con un
interlocutore umano. ChatGPT
non è però un motore di ricerca:
il suo meccanismo di funzio-
namento è diverso, così come
differenti sono anche i risulta-
ti che offre. Il modello, almeno
attualmente, non è connesso a
Internet e non può quindi ef-
fettuare una ricerca su dati in
tempo reale. Non può quindi ri-
spondere a domande come “chi
ha vinto l’ultimo Gran Premio di
Formula 1” oppure “che tempo
farà domani”.
di riassumere o rielaborare un
testo che contiene indicazio-
ni temporali generiche (come
per esempio “l’anno scorso”),
ChatGPT potrebbe sostituire
questa indicazione con l’anno
2020. ChatGPT presenta le ri-
sposte qualificandosi come
“fonte primaria”, non indica
le informazioni presentate.
Anche a domanda specifica,
il modello risponde spesso che
ha ricavato le informazioni dai
suoi dati di addestramento.
Lo scorso 24 marzo OpenAI
ha annunciato l’intenzione di
aprire il modello alla colla-
borazione di sviluppatori di
terze parti, con la possibilità
di creare plug-in per integrare
le informazioni del modello
con dati esterni, aggiornati in
tempo reale, e superare quindi
il limite principale del servi-
zio come fonte di informazioni
aggiornate.
Cosa può fare, quindi,
ChatGPT? In generale, offre
molte funzioni avanzate per
la manipolazione dei testi; è
quindi perfetto per lavorare
L’interfaccia di Poe consente di accedere
a diversi modelli generativi, tra cui
anche il nuovissimo GPT-4; il numero di
richieste giornaliere è però limitato per
gli utenti free.

■
!"#"$%&#'(
)*+*,(,(
Il set di dati utilizzato per il
suo training, nel momento in
cui scriviamo, è fermo al set-
tembre 2021; se gli si chiedo-
no informazioni più recenti,
quindi, la risposta del model-
lo segnala (spesso) che non ha
accesso a informazioni in tem-
po reale. In altri casi, invece,
questa limitazione emerge in
modo indiretto e più “subdolo”,
portando il modello a fornire
risposte errate o inadeguate:
per esempio, se gli si chiede

58 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


su informazioni fornite dall’u-
tente, come per esempio tra-
durre un brano da una lingua
all’altra, riassumere un testo
lungo per estrarre le informa-
zioni più importanti oppure
rielaborarlo per modificare lo
stile, ad esempio per rendere
più colloquiale un testo scrit-
to in tono troppo asettico, o
viceversa.
Il servizio è anche in grado
di generare informazioni a
partire da richieste semplici,
ma mantiene le sue risposte
entro una lunghezza limitata
(anche se non in modo “fis-
so” a un determinato numero
di caratteri): questo significa
che non si può semplicemen-
te domandargli di scrivere un
romanzo giallo di 300 pagine
su un omicidio a bordo di un
treno, o un poema in endeca-
sillabi in tre cantiche. Per otte-
nere documenti strutturati di
grandi dimensioni, la strategia
più efficace è chiedere inizial-
mente a ChatGPT una scaletta
del testo, e poi fargli espande-
re separatamente i vari punti
individuati.
Un’altra differenza fonda-
mentale tra i motori di ricerca
tradizionali e i modelli come
ChatGPT è la capacità di man-
tenere il contesto: quando si
inizia una nuova sessione, il
modello inizia a costruire un
contesto che viene poi raffina-
to a ogni nuova interazione.
Si possono quindi formulare
richieste come “accorcia il te-
sto”, oppure “traduci in tede-
sco” senza bisogno di speci-
ficare ogni volta a cosa ci si
riferisce. Quando ChatGPT
genera documenti a partire
da richieste che lasciano am-
pio spazio alla sua creatività,
c’è sempre il rischio che il mo-
dello produca “allucinazioni”,
o comunque restituisca infor-
mazioni fattualmente errate.
È quindi sempre necessaria
la supervisione e l’attenzione
critica di un essere umano per
verificare che i testi generati
non contengano inesattezze.
!""#"$%&$# '#(#$!)# TOPIC DEL MESE
!"#$#"$%&'()$&(*%+,*-
L
! "!##$%& '!&() *)$ "%*)++$
,!-!($ -.++/$0()++$#)01! !&($2$3$!+)
!((.!+")0() *$-'%0$,$+$ '&)4)*%0%
+/$0()&!1$%0) (&!"$() $-(&.1$%0$
) &$35$)-() $0 2%&"!(% ()-(.!+)6 35)
$0 #)&#% 4)0#%0% *)2$0$() '&%"'(7
83&$4)&) .0 '&%"'( )22$3!3) ) 3!'!3)
*$ -($"%+!&) +/9: ! 2%&0$&) $+ &$-.+(!(%
*)-$*)&!(% ; .0! 3%"')()01! 35) -$
3%++%3! ! ")(< -(&!*! (&! -3$)01! )
!&()6 -')3$!+")0() 0)+ 3!-% *)$ -$-()"$
9: *)-($0!($ ! #)0)&!&) 3%0()0.($ *$
($'% 3&)!($4%7
= .0! 3!'!3$(< 35) -$ !3>.$-$-3) 3%0 +/)-')&$)01!6 "! -(! !--.")0*% .0!
&$+)4!01! -)"'&) "!##$%&)6 ')& "%+($ 4)&-$ !0!+%#! !++! 2!"$+$!&$(< 3%0
$+ 2.01$%0!")0(% *)$ "%(%&$ *$ &$3)&3! 35) 3%0-)0() ! 35$ +! '%--$)*) *$
$0*$4$*.!&) ) &)3.')&!&) +) $02%&"!1$%0$ *)-$*)&!() *!+ ?), $0 "!0$)&!
&!'$*!6 '&)3$-! ) !22$*!,$+)7
@) 3%"')()01) 0)++/$0()&!1$%0) 3%0 +/$0()++$#)01! !&($2$3$!+) -%0% -) '%--$,$+)
!03%&! '$A 3&.3$!+$6 -')3$!+")0() $0 >.)-(! '&$"! 2!-)6 (!0(% 35) *$4)&-$
-$($ -')3$!+$11!($ 0)++! &$3)&3! *)+ ')&-%0!+) 5!00% #$< -)#0!+!(% 3%")
+) !1$)0*) -($!0% $0$1$!0*% ! 3)&3!&) 2&)>.)0()")0() 2$#.&) *$ '&%"'(
)0#$0))&6 % 3%".0>.) !'&$&) '%-$1$%0$ 35) &$35$)*!0% 3%"')()01! )*
)-')&$)01! 0)++/$0()&!1$%0) 3%0 $ "%*)++$ 9:7
di codice completo di commenti
■ e illustra anche in forma collo-
quiale il suo funzionamento.
!"#$% &'( )*" Il servizio è anche in grado di
+,"*#&&-$%(" analizzare una funzione fornita
dall’utente e individuare even-
Oltre alla generazione del testo tuali errori di programmazione,
per compiti di produttività ge- suggerendo modifiche per risol-
nerale, ChatGPT (e gli altri mo- vere il problema. Le competenze
delli analoghi) offrono un poten- di ChatGPT nello sviluppo sono
tissimo aiuto agli sviluppatori e molto vaste (conosce molti lin-
agli utenti di computer e servizi guaggi) e coprono diverse ti-
IT, grazie alla grande mole di pologie di strumenti e servizi,
informazioni tecniche utilizzate dalle pagine web ai linguaggi di
durante l’addestramento. Il mo- programmazione tradizionali,
dello può creare script di sistema dall’interrogazione dei database
o funzioni specifiche, tramite un agli ambienti di scripting offerti
processo iterativo che consente dai sistemi operativi, fino alle
all’utente di partire da una ver- funzioni di automazione offer-
sione di base e poi aggiungere te da alcuni applicativi. Si può
ulteriori dettagli e specifiche per quindi chiedere a ChatGPT di
indirizzare il modello. Notevo- creare lo scheletro per un plug-
le è anche la modalità con cui in di Wordpress, oppure di scri-
ChatGPT risponde alle richieste: vere il codice per una formula
il modello propone, infatti, brani di Excel, una macro per Word
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 59
TOPIC DEL MESE !""#"$%&$# '#(#$!)#

o un’espressione regolare per

individuare un pattern specifico
all’interno di un testo.
Bisogna sempre tenere in con-
siderazione che i risultati non
sono sempre necessariamente
giusti: proprio come uno svilup-
patore umano, anche ChatGPT
può fare errori o creare codice
che “sembra” corretto ma invece
non funziona.

■
!"#$%&$ '
()$'*+#,,'
ChatGPT è un prodotto dav-
vero potente e innovativo, ma
non l’unico; il suo successo è
dovuto a diversi fattori, tra cui
la scelta di renderlo disponibi-
le gratuitamente per tutti e la
sua semplicità d’uso. Esistono
infatti molti altri modelli con-
versazionali capaci di offrire
prestazioni anche superiori, ma
non altrettanto noti o semplici
da utilizzare.
Inoltre, OpenAI ha fatto un ot-
timo lavoro sul fronte dello svi-
luppo del modello, ma lo stesso
non si può dire dell’interfaccia
utente: l’impostazione della pa-
gina di ChatGPT è scarna e po-
co informativa, non offre molte
istruzioni e spesso non funziona
neppure troppo bene dal punto
di vista tecnico, con piccoli bug
e lunghe attese, probabilmente
dovute anche al notevole carico
di lavoro a cui sono sottoposti i
server dell’azienda.
Esistono però interfacce alter-
native che consentono di acce-
dere alle funzioni di ChatGPT
(e di altri modelli conversazio-
nali) sfruttando un’interfaccia
più evoluta e funzionale. Una
delle migliori è proposta da
Poe (https://poe.com), un servi-
zio realizzato da Quora che of-
fre un’interfaccia unificata per
accedere a diversi chatbot ba-
sati sull’intelligenza artificiale.
Oltre alla versione gratuita di
ChatGPT, il servizio consente
di accedere anche alla varian-
Poe consente anche di creare chatbot personalizzati, descrivendo il
comportamento tramite un semplice prompt testuale.
te basata su GPT-4, ad alcune
versioni di Claude di Anthro-
pic (https://www.anthropic.com/
product), Sage, NeevaAI e Dra-
gonfly, tutti accessibili da un’in-
terfaccia unificata ricalcata su
quella di un instant messenger.
Poe richiede una registrazione
ed è utilizzabile gratuitamente,
sia pure con alcune limitazioni:
in particolare, i chatbot più po-
tenti vedono limitato il nume-
ro di messaggi utilizzabili ogni
giorno. Per esempio, GPT-4 è
limitato a un singolo messag-
gio al giorno, un vincolo che
consente appena di testare il
servizio; per ampliare il numero
di messaggi si può sottoscrivere
un abbonamento premium, che
costa 19,17 euro al mese.
Poe propone anche un’inter-
faccia più efficace e funziona-
le rispetto a quella ufficiale di
ChatGPT, con pulsanti di co-
pia, cancellazione del contesto
e molto altro ancora. Una fun-
zione curiosa ma molto interes-
sante di Poe è la possibilità di
creare chatbot personalizzati,
scegliendo il modello di base
tra quelli supportati dal ser-
vizio e poi personalizzandoli
tramite una semplice descri-
zione in linguaggio naturale,
simile a una normale richiesta.
Per dimostrare la potenza e
la flessibilità di questa opzio-
ne, Poe ha creato alcuni bot di
esempio, tra cui una variante
basata su Claude che rispon-
de a tutte le richieste come un
vecchio pirata; per ottenere il
risultato, è stato sufficiente ag-
giungere come istruzioni la fra-
se “Respond to all messages as if
you were a salty pirate”. Natural-
mente, si può sfruttare questa
funzione in modo più pratico,
impostando alcuni parametri
di base da utilizzare in tutte le
comunicazioni.

60 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213

 !""#"$%&$# '#(#$!)# TOPIC DEL MESE

!"#$%&''#(&$)*+*,%#-#.#*'& 2
$&#+/0%0,#+1#+,#.&,.*
!"#$%&'()**#$+#(,#$'",-.-%%/",-
0-((1/**('2/3'#"- 0-' +#0-((' 2#"&-.%/3'#"/(' 0'
'",-(('4-"3/$/.,'5'2'/(-$6 (1'",-4./3'#"- 2#"$'
+#,#.'$0'$.'2-.2/$7-89$(1#**#.,)"',:$6$%,/,/
%5.),,/,/$'""/"3'$,),,#$0/$;'2.#%#5,<$2=-$%'$6
,.#&/,/$"-((/$*#%'3'#"-$'0-/(-$*-.$,-",/.-$0'$0/.- 3
)"/$%*/((/,/$/($0#+'"'#$5'"#./$'"2#",./%,/,#$0'
>##4(-$'"$?)-%,#$%-,,#.-

M
icrosoft aveva già in-
tessuto relazioni eco-
nomiche e tecniche con
OpenAI, a cui ha fornito capi-
tali e supporto tecnologico per
lo sviluppo dell’infrastruttura
cloud tramite Azure, e ha potu-
to sfruttare questa partnership
per lanciare una nuova versione
del suo motore di ricerca Bing,
basata proprio sulla tecnolo-
gia conversazionale di OpenAI.
Dopo una fase di anteprima che
richiedeva la registrazione in
una lista di attesa, ora l’accesso
è libero per tutti gli utenti; basta
raggiungere la homepage del
servizio all’indirizzo www.bing.
com e iniziare a digitare la ri-
chiesta nella casella del prompt.
Per ottenere l’esperienza d’uso
completa e tutte le funzioni, Mi-
crosoft consiglia l’uso di Edge.
Subito sotto si trova un pan-
nello di suggerimenti che offre
alcuni spunti da cui partire per
sfruttare le nuove funzioni del
servizio, come “sto organizzan-
do un viaggio di tre giorni a
Venezia, proponi un itinerario”.
Il nuovo Bing è basato su GPT-
4, ma sfrutta una versione per-
sonalizzata del modello, che è
stata ottimizzata per le funzioni
non previsto del servizio: in
particolare, ogni sessione è li-
mitata nel numero di richieste
successive (attualmente a 20),
in modo da evitare che le li-
mitazioni del modello causino
risposte sempre meno utili e
sempre più strane, come dimo-
strato da diversi ricercatori nei
primi giorni dopo il lancio della
4
versione iniziale.
Le funzioni del nuovo Bing
sono estremamente potenti e
spesso molto utili; offrono un
vero e proprio assistente al-
la ricerca web, che permette
un livello di astrazione molto
superiore rispetto al passato,
rispondendo in modo più pre-
ciso e puntuale alle specifiche
richieste dell’utente. Bing può
suggerire un menu per una ce-
na, tenendo in considerazione i
gusti e le eventuali intolleranze
2 La nuova versione conversazionale
del motore di ricerca di Microsoft
di ogni commensale, oppure è accessibile direttamente via web, ma
può sintetizzare le informazioni per sfruttarne tutte le funzioni bisogna
su un argomento complesso per utilizzare Edge.
poi presentarle con un livello
di approfondimento e un lin-
guaggio adatti a un bambino
3 La barra laterale dedicata a Bing
all’interno di Edge consente di
o a un ragazzo. Al contrario di sfruttarne le funzioni sia per la ricerca
ChatGPT, Bing propone una di informazioni sia per la creazione di
serie di collegamenti a pagine contenuti testuali originali.
web per approfondire ogni ar-

di ricerca. Dal lancio dell’an-
teprima, inoltre, sono state
apportate alcune modifiche
per limitare in qualche modo
l’interazione ed evitare un uso
gomento; in questo modo man-
tiene il bilanciamento tra la sua
funzione originaria di motore
di ricerca web e il suo nuovo
ruolo di assistente digitale.
4
La funzione di composizione integrata
nella barra laterale di Bing permette di
generare contenuti di vario genere a partire
da prompt semplicissimi.

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 61

 TOPIC DEL MESE
! offre anche funzioni basate
" $' ,**-&.
# “poco” da perdere: nonostante
! Le funzioni integrate in Bing per Edge
consentono di variare lo stile dei
contenuti, la lunghezza e la tipologia di
documento da creare.
" Bard è la risposta di Google al lancio
della nuova versione di Bing; l’assistente
però non è ancora disponibile per il pubblico
italiano.
# Durante la presentazione di Bard,
Google ha mostrato un esempio di
prompt che ha portato l’AI a fornire una
risposta errata. Questo infortunio ha causato
molte critiche e portato a conseguenze
negative anche in borsa.
62 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
!""#"$%&$# '#(#$!)#
Oltre alla chat, il nuovo Bing
sull’intelligenza artificiale per
la generazione di contenuti;
l’utente può scegliere il tipo di
contenuto da generare (testo
semplice, messaggio email, post
per un blog o lista a punti), il
tono da utilizzare e la lunghez-
za del contenuto.
■ pertinenti e accurati. Inoltre,
!"#$% &" #'()*(+"
Come abbiamo già accennato,
l’avvento dei modelli conver-
sazionali basati sull’intelligen-
za artificiale ha rappresentato
un’ottima opportunità per Mi-
crosoft, che ha colto la palla al
balzo lanciandosi in questo set-
tore con tutto il suo peso, eco-
nomico e tecnologico; l’azienda
di Redmond ha potuto fare que-
sta mossa anche perché aveva
gli sforzi, infatti, Bing non era
riuscito a scalfire il predominio
di Google, che secondo i dati di
Statista mantiene una quota di
mercato attorno all’85%, contro
l’8% di Bing.
Google è al lavoro da molti an-
ni nel settore dell’intelligenza
artificiale, e ha investito molto
in questo settore, sviluppando
una vasta gamma di prodotti e
servizi basati sull’intelligenza
artificiale, come Google Assi-
stant, Google Translate e Go-
ogle Photos.
L’azienda di Mountain View
si è concentrata in particolare
sulla comprensione del lin-
guaggio naturale, com’è ovvio
considerando i suoi servizi e
il suo modello di business. La
società ha sviluppato siste-
mi di riconoscimento vocale
avanzati, che utilizzano tec-
niche di apprendimento au-
tomatico per migliorare l’ac-
curatezza della trascrizione.
Inoltre, Google ha investito in
nuove tecnologie di traduzio-
ne automatica, che utilizzano
algoritmi di apprendimento
automatico per migliorare la
precisione della traduzione tra
lingue diverse.
Google sta anche utilizzando
l’AI per migliorare la ricerca
e la scoperta di informazio-
ni. La società ha sviluppato
sistemi di ricerca avanzati,
che utilizzano tecniche di ap-
prendimento automatico per
fornire risultati di ricerca più
Google sta utilizzando l’AI per
migliorare la comprensione
dei contenuti web, che con-
sente ai motori di ricerca di
fornire risultati più pertinenti
e completi. L’azienda è stata
però colta in contropiede dal
lancio del nuovo Bing, e ha
deciso di rispondere presen-
tando Bard (https://bard.google.
com), un “collaboratore crea-
tivo” che promette di affian-
care l’utente in modo simile
a quanto proposto da Bing;
il lancio di Bard è però stato
accompagnato da diversi pro-
blemi (tra cui alcune risposte
sbagliate che hanno minato
la fiducia sulla sua effettiva
affidabilità), e ancora nel mo-
mento in cui scriviamo non è
accessibile direttamente per
gli utenti italiani. Si può ov-
viare al problema utilizzando
un servizio Vpn ma, una volta
soddisfatta la curiosità inizia-
le, il servizio attualmente non
offre molto per cui valga effet-
tivamente le pena di cercare di
eludere il blocco geografico.
Durante l’ultimo Google I/O,
l’azienda ha annunciato molte
novità anche per Bard e per i
servizi basati sull’intelligen-
za artificiale, tra cui una se-
rie di modelli AI più evoluti
che potrebbero garantire un
vantaggio nella qualità delle
risposte. Però queste novità
sono ancora in gran parte sulla
carta, ed è impossibile sapere
davvero quali vantaggi e svan-
taggi Bard potrà offrire rispet-
to a Bing e ad altri strumenti
di ricerca basati sull’AI che
sono attualmente in cantiere.
 !""#"$%&$# '#(#$!)# TOPIC DEL MESE

!""#$%&%
'%&()(%*+)
!"#$%"&$"#'(&)*+#,'#-'.."#/"*."
Dall-E è il servizio di generazione
delle immagini basato su
$%'*("&+#*'#&)010%)'#2+*
AI sviluppato da OpenAI; la -"."3&'-"#4"&)$#5*2'3$+0#'*
registrazione dà diritto a una (&+$.)3)"$"#(&+/)"#6"07#8"&*2
manciata di crediti gratuiti,
ma per utilizzarla bisogna poi 9,"."3&'(,7#:;'&2<#(+&%,=
acquistare ulteriori pacchetti. *>)//'3)0+ %"0#%1)#'?+?'
('&.+%)('."#'* %"0%"&$"#+&'
↓ SOTTO: Sui modelli di Dall-E è basato il Microsoft Image Creator, un
$.'.'#3+0+&'.'#.&'/).+
servizio accessibile gratuitamente con il limite di cento immagini al giorno. *>)0.+**)3+0@'#'&.)-)%)'*+A#B*#3+$."
2)#5*2'3$+0#'?+?'
+?)2+0.+/+0.+ 10 )0.+0."
(&"?"%'."&)"<#/'#,'#$.1()."
$"(&'..1.." %,+ *>)//'3)0+
(&"("$.'#2'*#-"."3&'-"#.+2+$%"
'CC)' D)03'00'."E 10' 3)1&)'
%"/("$.'#2'#3&'02)#+$(+&.)
2+* $+.."&+

L
a vicenda è una testimo-
nianza del livello raggiun-
to dai modelli generativi
pensati per generare immagini;
anche se non hanno ottenuto,
almeno finora, la popolarità
presso il grande pubblico dei
sistemi di generazione testuali,
questi strumenti sono presenti
in diverse forme ormai da qual-
che anno, per esempio nelle app
che trasformano le fotografie in
ritratti, dipinti o cartoni anima-
Il servizio ti, e sono utilizzati in ambito
di Microsoft professionale per creare illu-
propone quattro strazioni originali.
alternative per Gli ambiti di applicazione di
ogni prompt, questi strumenti sono moltissi-
che possono poi mi, e coinvolgono in particolare
essere utilizzate il settore professionale: illustra-
come base zioni, immagini e composizioni
possono essere create (o, alme-
per ulteriori
no, abbozzate) nel giro di pochi
elaborazioni.
minuti, tentando diverse strade
senza dover impiegare troppo

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 63

TOPIC DEL MESE
!"##$%&'()'$*+%,$-%)./01
N
!"#$ %#&$'$ '!($
')#&$(($'! *+$!,-!
! *..#$/*+$),$
0*,,) *,,%,/$*&) )
*--$1$&&%1* $'.#!'!,&*&)
$# (%..)1&) .!1 (&1%'!,&$
! 2%,+$),$ 3*(*&!
(%##4$,&!##$"!,+* *1&$2$/$*#!5
6$/1)()2&7 (!'.1!
*##4*8*,"%*1-$* $, 9%!(&)
(!&&)1!7 (&* (8$#%..*,-)
2%,+$),$ -$ *(($(&!,+*
:/0$*'*&! ;).$#)&< .!1
')#&$ -!$ (%)$ .1)-)&&$ !
(!18$+$7 &1* /%$ =!*'( ! #!
*..#$/*+$),$ -!# .*//0!&&)
>22$/! ! $# &))# .1)2!(($),*#!
?@,*'$/(5 A8$-!,&!'!,&!7
.1).1$) ,!# (!&&)1! -!##!
*..#$/*+$),$ .1)2!(($),*#$
"#$ (&1%'!,&$ 3*(*&$
(%##4$,&!##$"!,+* *1&$2$/$*#!
.)((),) "*1*,&$1! $#
'*(($') 8*,&*""$)7
8!#)/$++*,-) /)'.$&$
/)'! #* /1!*+$),! -$ '*$#
#*8)1*&$8!7 .1!8!,&$8$ !
-)/%'!,&*+$),! &!/,$/*
-$ 8*1$) "!,!1!7 /1!*,-)
1$*((%,&$ *%&)'*&$/$ -!##!
1$%,$),$ ! &1*(2)1'*,-)#$ $,
&*(B ) !8!,&$7 ! ')#&) *#&1)
*,/)1*5
C), ()#&*,&) 6$/1)()2& (&*
#*8)1*,-) (%"#$ *(($(&!,&$
.!1 $# 3%($,!((D ')#&! *#&1!
*+$!,-! (),) (*#&*&! (%
9%!(&) /*11) .!1 $,&$'*
/),8$,+$),! ) .!1 ,),
1$'*,!1! &*"#$*&! 2%)1$
-* 9%!(&* $'.1)88$(*
!8)#%+$),! -!# (!&&)1!D (),)
"$E -$(.),$3$#$ ) $, /)1()
-$ (8$#%..) *(($(&!,&$ .!1
F))'7 G#*/B
:!7 .$H $, "!,!1*#!7
.!1 ')#&$(($'$ (!18$+$
64 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
!""#"$%&$# '#(#$!)#
! *..#$/*+$),$ -!##*
"*#*(($* G*#!(2)1/!<7 G*. !
')#&$(($'$ *#&1$ *,/)1*5
I,)#&1!7 #4$,&!##$"!,+*
*1&$2$/$*#! J %&$#$++*&*
(!'.1! .$H (.!(() *,/0! 3
.!1 $# &1*&&*'!,&) -!$ 2#%(($
*%-$)K %, *'3$&) $, /%$
($ #*8)1* -* ')#&$ *,,$ J
9%!##) -!##* &1*(/1$+$),!
-!$ 2$#! *%-$)7 /0! J )""$
*//!(($3$#! ($* &1*'$&!
(!18$+$ 3*(*&$ (%# L!37
($* /), *..#$/*+$),$ -*
%&$#$++*1! $, #)/*#!D %,
3%), .%,&) -$ .*1&!,+* J $#
()2&L*1! M0$(.!1?!(B&).
:!""#$%&&'("!)*+,-.&/-0$"1
.2&3!($#24<7 %,* 8!1($),!
4
!(!"%$3$#! $, #)/*#! -!#
')-!##) M0$(.!17 1!*#$++*&)
*,/)1* %,* 8)#&* -* >.!,NI5
O4NI .%P !((!1! %&$#$++*&*
*,/0! .!1 #* /1!*+$),! -$
'%($/*D 0* 2*&&) (/*#.)1!7
9%*#/0! (!&&$'*,* 2*7
#4%() -$ 9%!(&$ (&1%'!,&$
.!1 ($'%#*1! %, -%!&&) &1*
#4*..)1&) -!##4$,&!##$"!,+*
?1*B! ! =0! M!!B,- $, %,
*1&$2$/$*#! .1)'!&&! "1*,-$
.!++) /0! 0* 2*&&) $# "$1) -!#
$,,)8*+$),$ J #4$,-%(&1$* 2 L’annuncio delle funzioni
Copilot per Office (più
'),-) .1$'* -$ (/)'.*1$1! precisamente per Microsoft 365)
-*##! .$*&&*2)1'! -$ 8$-!)#%-$/*D (),) "$E ,*&$
ha suscitato molto interesse
(&1!*'$," * /*%(* -!##* (!18$+$ /0! /),(!,&),)
sia nei professionisti sia nelle
#!8*&* -$ (/%-$ -* .*1&! #* "!,!1*+$),! -$ ')-!##$ aziende.
-!##4$,-%(&1$* -$(/)"1*2$/*7 &1$-$'!,($),*#$7 *((!&
/0! ($ J ')((* * #$8!##) ! &!R&%1! %&$#$++*3$#$ .)$
3
Anche Salesforce sta
#!"*#!5 *##4$,&!1,) -!$ 8$-!)"$)/0$5 cavalcando la nuova
A($(&),) .!1P ')#&$ O4NI .1)'!&&! ().1*&&%&&) ondata di intelligenza artificiale
(&1%'!,&$ ! (!18$+$ /0! -$ *""$%,"!1! 8*1$!&E7 generativa, integrando funzioni
/),(!,&!,-) #* /1!*+$),! basate sull’AI in molti suoi
.)((),) !((!1! %&$#$++*&$ prodotti, tra cui Slack.
-*$ '%($/$(&$ ! -*$ 1*.$-* ! *%&)'*&$/* -$ %,
.1)-%&&)1$ .!1 /1!*1! 3*($7 "1*, ,%'!1) -$ 8*1$*,&$7
1$227 (!9%!,+! -$ *//)1-$ %&$#$++*3$#$ .!1 !(!'.$) .!1 4 Alcune funzioni AI possono
essere eseguite anche
! ')#&$ *#&1$ !#!'!,&$ -* 1!,-!1! %,$/$ "#$ *3$&*,&$ in locale: è il caso di Whisper
*((!'3#*1! .)$ $, %, -$ %,* /$&&E ) %,4)1-* -$ Desktop, che consente la
.1)-)&&) )1$"$,*#!5 ')(&1$7 * &%&&) 8*,&*""$) -!# trascrizione del parlato dai file
Q, *#&1) *'3$&) $, /%$ 1!*#$(')5 audio sfruttando la potenza di
calcolo del computer.
 !""#"$%&$# '#(#$!)# TOPIC DEL MESE

disponibili gratuitamente: ge-

nerare immagini o video è un
compito molto più impegnativo
dal punto di vista computazio-
nale, e richiede moltissime ri-
sorse di calcolo. Serve quindi
un attore con le spalle molto
larghe per poter assorbire i costi
connessi alla creazione di un
servizio accessibile al pubbli-
co gratuitamente che possa far
“scoccare la scintilla”, com’è
accaduto nel caso di ChatGPT.

■
!"##$% & '#( "#)*(
Uno dei servizi più semplici
da utilizzare è Dall-E 2 (https://
openai.com/product/dall-e-2),
anch’esso (come ChatGPT) re-
alizzato da OpenAI; l’accesso
è gratuito previa registrazione,
ma al contrario di ChatGPT gli
utenti hanno un numero finito
di crediti da poter sfruttare (15
nel momento in cui scriviamo).
Ogni immagine generata con-
suma un credito, e una volta
esauriti bisogna mettere mano
al portafogli acquistandone al-
tri al costo di 15 dollari per ogni
pacchetto da 115 crediti.
Dall-E consente di creare im-
magini a partire da descrizioni
testuali oppure di caricare una
fotografia di partenza; permet-
te inoltre di raffinare i risultati,
modificando l’immagine gene-
rata ad esempio per eliminare
determinati elementi.
↑ IN ALTO: Midjourney è un servizio di generazione capace di creare La principale alternativa è
immagini di altissima qualità, proposto però con una formula piuttosto Midjourney, un modello che ha
inconsueta: l’accesso alle sue funzioni avviene infatti tramite Discord. fatto molto parlare di sé per la
capacità di generare immagini
↑ SOPRA: Basta scorrere lo showcase delle creazioni realizzate dagli di grande realismo. L’accesso al
utenti di Midjourney per rimanere impressionati dalla qualità di molte modello è piuttosto inconsue-
illustrazioni. to, perché avviene attraverso il
servizio di chat Discord (https://
discord.com); bisogna quindi
tempo e poi selezionando la so- Rispetto ai modelli testuali co- registrarsi innanzi tutto a Di-
luzione più promettente. Que- me ChatGPT, però, il settore scord, scaricare il relativo client
sto approccio è particolarmente dell’AI legato alle immagini (e, e poi utilizzare gli strumenti di
vantaggioso quando bisogna in misura ancora maggiore, ai Midjourney con un’interfac-
interfacciarsi con un cliente, a video), è limitato nella sua dif- cia conversazionale. L’usabili-
cui si possono proporre veloce- fusione presso il grande pub- tà non è proprio entusiasman-
mente molte alternative. blico dalla scarsità di servizi te, anche se le funzioni sono

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 65

TOPIC DEL MESE !""#"$%&$# '#(#$!)#

Potenza
di
calcolo
!"#"$%$" &''%(&#&
$&)*&"+" ',-."/$&0,$0"1
2"$/34"0.,/&/0"$5&6&
0,#,/02"00,
%/2%(%'"#.,7

ben documentate (https://docs.

midjourney.com), ma la qualità
dei risultati ottenibili consiglia
di dare una possibilità a que-
sto servizio. Anche in questo
caso, l’uso non è gratuito: bi-
sogna infatti sottoscrivere un
abbonamento che parte da 10
dollari al mese per 3,3 ore di
computazione.
Un potenziale punto di svolta
per questo settore è rappresen-
tato anche in questo caso da
Bing; oltre al chatbot testuale,
infatti, Microsoft ha reso di-
sponibile da poche settimane
anche il Bing Image Creator
(https://www.bing.com/create),
basato sulla tecnologia di Dall-
E ma accessibile gratuitamente
con un massimo di cento richie-
ste al giorno. Al contrario dei ↑ IN ALTO: NightCafé è un’alternativa molto interessante ai principali
modelli testuali, però, in que- servizi di generazione di immagini; l’interfaccia è amichevole e ben
sto caso è necessario digitare i strutturata.
prompt in lingua inglese, e non
è supportato il caricamento di ↑ SOPRA: NightCafé consente di scegliere tra diversi modelli per la
immagini personali come input generazione delle immagini, e applicare molti stili predefiniti per velocizzare
per il modello. Microsoft sta l’elaborazione.
però lavorando molto su que-
sto prodotto e ha già promesso
l’implementazione di nuove tivi tra loro; tra gli altri, segna- di un modello distribuito con
funzioni, tra cui il supporto di liamo Starry AI (https://starryai. licenza libera che può essere
lingue multiple. com) e NightCafé (https:// quindi implementato libera-
Come abbiamo già accennato, nightcafe.studio), che integra il mente ovunque, teoricamente
l’assenza di un dominatore in supporto per moltissimi mo- anche in locale sul computer
questo settore ha permesso la delli, tra cui diverse varianti dell’utente (a patto di avere
nascita di molti servizi alterna- di Stable Diffusion: si tratta hardware abbastanza potente).

66 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


!" #$$%$&'"&'
()*+)#,,#&*)'
A
bbiamo già accennato al-
le notevoli capacità dei
modelli generativi nella
creazione di codice sorgente; an-
che i servizi “generalisti”, cioè
non sviluppati unicamente per
questo scopo, come per esempio
ChatGPT, sono in grado di crea-
re funzioni, script e porzioni di
codice in una grande varietà di
linguaggi e per un ampio ven-
taglio di casi d’uso. Ma sono in
corso di sviluppo (o addirittura
sono già disponibili per tutti)
strumenti di assistenza realizzati
espressamente per supportare,
consigliare e alleggerire il lavoro
degli sviluppatori software.
Chiunque abbia provato a svi-
luppare un programma o anche
soltanto un semplice script per
il sistema operativo sa che, una
volta compresa la sintassi di ba-
se e i concetti principali di un
linguaggio di programmazione,
!""#"$%&$# '#(#$!)#
molto spesso si ricorre ai motori
di ricerca e ai siti web dedicati
(come per esempio StackOver-
flow) per trovare suggerimenti,
esempi e porzioni di codice già
pronto per risolvere un proble-
ma specifico, che dev’essere poi
adattato al contesto e alle esigen-
ze specifiche di ciascun progetto
e di ogni sviluppatore.
I modelli basati sull’intelligenza
artificiale hanno portato questa
pratica a un livello completa-
mente nuovo, perché il sistema
non si limita più a fornire esem-
pi statici, estratti da un archivio,
che devono poi essere perso-
nalizzati e adattati dall’utente;
al contrario prendono spunto
dalla codebase utilizzata per
l’addestramento e forniscono
soluzioni su misura, pensate per
rispondere in maniera precisa
alle richieste e alle esigenze dello
sviluppatore.
GitHub Copilot è in
grado di interpretare
le richieste in
linguaggio naturale
e scrivere intere
funzioni e blocchi
di codice, completi
di commenti per
migliorare la
leggibilità.
Il lancio dell’offerta
Copilot for Business
ha completato
l’introduzione di
GitHub Copilot; i dati
raccolti durante la fase
di anteprima hanno
mostrato un notevole
miglioramento della
produttività.
TOPIC DEL MESE
■
!"#$%& '()"*(#
Come abbiamo già accennato,
questa opera “creativa” dei si-
stemi AI può portare alla genera-
zione di codice verosimile nella
forma, ma in realtà non funzio-
nante; l’intervento, lo spirito cri-
tico e l’esperienza del program-
matore rimane quindi un tassello
fondamentale nel processo di
sviluppo del software, ma questi
strumenti hanno il potenziale
per rivoluzionare questo setto-
re, migliorando enormemente la
produttività. Il primo modello
AI che ha catturato l’attenzione
della comunità degli sviluppa-
tori è stato GitHub Copilot, una
funzione sviluppata da OpenAI
in collaborazione con GitHub, il
notissimo servizio di hosting per
progetti software acquisito da
Microsoft nel 2018. Si tratta di un
assistente virtuale per lo svilup-
po software che utilizza l’AI per
suggerire codice in modo auto-
matico, rendendo il processo di
scrittura del codice più rapido ed
efficiente. GitHub Copilot è stato
annunciato per la prima volta nel
2021, ed è stato implementato
inizialmente come plug-in per
l’ambiente di sviluppo Visual
Studio Code. Il servizio è stato
poi esteso a Visual Studio nel
marzo 2022 ed è uscito dalla fa-
se di anteprima a giugno dello
scorso anno, per essere proposto
come servizio in abbonamento
per gli sviluppatori al costo di 10
dollari Usa al mese o 100 dollari
all’anno. Infine, il servizio è stato
reso disponibile per ogni genere
di impresa con l’offerta Copilot
for Business, che è indirizzato
non soltanto ai singoli svilup-
patori ma anche ai team e alle
aziende di ogni dimensione.
GitHub Copilot è ottimizzato per
i linguaggi di programmazione
Python, JavaScript, TypeScript,
Ruby e Go ed è alimentato dal
modello OpenAI Codex, una
soluzione specializzata della
tecnologia GPT-3, che è stata
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 67
 TOPIC DEL MESE
↑ Lo schema
a blocchi reso
disponibile da
Amazon ha
tratteggiato per
sommi capi il
funzionamento di
Code Whisperer,
la proposta
dell’azienda per
l’AI destinata agli
sviluppatori.
↗ StarCoder è un progetto sviluppato da Hugging Face insieme a ServiceNow;
oltre a vantare caratteristiche tecniche particolarmente avanzate, è anche
disponibile con licenza open source.
addestrata utilizzando un enor-
me archivio di codice sorgente
sviluppato in una dozzina di
linguaggi programmazione, re-
cuperato in parte proprio dalle
informazioni pubblicamente
disponibili memorizzate su Gi-
tHub. Secondo le informazioni
rilasciate dall’azienda, per l’ad-
destramento è stato utilizzato
un archivio con quasi 160 Gbyte
di codice Python, che è stato re-
cuperato da oltre 54 milioni di
repository pubblici ospitati su
GitHub.
Uno dei vantaggi principali di
Github Copilot è la sua capacità
di generare codice in modo au-
tomatico, basandosi su modelli
di apprendimento automatico
addestrati su enormi quantità
di dati di codice sorgente. Ciò
significa che Copilot può sug-
gerire linee di codice che sono
coerenti con lo stile di codice
già presente nel progetto, e che
rispettano le migliori pratiche di
programmazione.
Uno dei casi d’uso più comuni
di Github Copilot è la scrittura
di codice ripetitivo, come la cre-
68 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
!""#"$%&$# '#(#$!)#
azione di funzioni di utilità o la
gestione di errori. Copilot può
suggerire codice già esistente che
si adatta alle esigenze del proget-
to, consentendo agli sviluppatori
di risparmiare tempo e di evitare
errori di battitura.
Un altro caso d’uso comune per
Github Copilot è la scrittura di
codice in un nuovo linguaggio di
programmazione. Copilot può
aiutare gli sviluppatori a fami-
liarizzare con la sintassi e le fun-
zioni di un nuovo linguaggio,
suggerendo codice che rispetta le
convenzioni di quell’ambiente e
utilizza le librerie e i framework
disponibili. GitHub Copilot può
anche essere utilizzato per esplo-
rare nuove idee di progetto. Gli
sviluppatori possono utilizzare
Copilot per generare rapidamen-
te un prototipo che può essere
poi raffinato e ottimizzato in
base alle esigenze del progetto.
Inoltre, GitHub Copilot può
anche essere utilizzato per mi-
gliorare la qualità del codice sor-
gente di un progetto: il servizio
può infatti suggerire modifiche
al codice esistente che possono
migliorare la leggibilità, la ma-
nutenibilità e la performance
del codice. Copilot può essere
utilizzato per migliorare la col-
laborazione tra gli sviluppatori
all’interno di un team, sugge-
rendo una sintassi che rispetti
le convenzioni di stile interne
e utilizzando le librerie e i fra-
mework preferiti, consentendo
agli sviluppatori di lavorare in
modo più efficiente, produttivo
e integrato.
■
!" #$%&'() *%)"()
' $+*,)-$%$
GitHub Copilot è stato un pio-
niere nell’applicazione degli
strumenti AI al settore della pro-
grammazione, ma molti altri atto-
ri si stanno affacciando a questo
mercato, che si è dimostrato uno
dei più promettenti per i modelli
basati sull’AI. DeepMind ha svi-
luppatoAlphaCode eAmazon ha
risposto con CodeWhisperer, ma
uno degli annunci più interessan-
ti è arrivato da Hugging Face e
ServiceNow, che stanno collabo-
rando per sviluppare StarCoder,
un nuovo modello open source. Il
modello è stato creato nell’ambito
della BigCode Initiative, ed è una
versione migliorata del modello
StarCoderBase addestrato su 35
miliardi di token Python.
StarCoder è stato addestrato in
oltre 80 linguaggi di program-
mazione sfruttando informa-
zioni provenienti dai reposito-
ry pubblici di GitHub, tra cui
documentazione e appunti di
programmazione Jupyter, inoltre
è stato addestrato su oltre 1 tri-
lione di token e con una finestra
contestuale di 8.192 token, dan-
do al modello un impressionante
totale di 15,5 miliardi di parame-
tri. Perciò StarCoder ha supe-
rato i modelli più grandi come
PaLM, LaMDA e LLaMA, e ha
dimostrato di essere alla pari o
addirittura migliore dei modelli
chiusi come code-Cushman-001
di OpenAI.
 !"!#$%!! RUBRICHE

!"#$%&'()%(*(#+,*(#-."/'0
$%1*'#%"#*(1*(23(#&%#4(1&.5%(1'#67!6
!"#$%"&#$'&()*+,%-"+$#.+/&#"+,-#(+% *-"*&0,
*1&+,%#(+#2,)(&",%#*3&#3+""-#0+1,&*%0+,-#+$$+
.+/&#4+/#(&$$+#-"$)2#(&$$&#+22%*)1+5%-"%6#%"#.+1+ era quello di creare il concept di
-$,1&#78999#2,)(&",%#(%#79:#2*)-$&#%,+$%+"& un videogioco in cui avessero
un ruolo predominate i fattori

U
n videogioco
multilivello dove
ogni passaggio
aiuta ad acqui-
sire conoscenze
sul mondo delle
assicurazioni e
sulla sostenibilità. È Eco Value, il
webgame per PC e smartphone
rilasciato ufficialmente il 9 mag-
gio e realizzato sviluppando le
idee di studenti delle scuole su-
periori che hanno vinto la se-
conda edizione di Game4Value,
la game jam della Fondazione
ANIA, onlus del settore assicu-
rativo italiano nata nel 2004 e
che ha come obiettivo principale
l’informazione sulla prevenzio-
ne dai rischi, la promozione del-
la sicurezza e la protezione dei
cittadini e delle imprese.
■ valorizzare il ruolo fondamentale
!" #$%&"
Tra le tante iniziative organizzate
dalla Fondazione ANIAnegli ul-
timi anni c’è stata anche la game
jam, una forma di competizione
innovativa, in cui i partecipanti
si sfidano per creare un video-
gioco partendo da un’idea. Nel
caso di Game4Value l’obiettivo
ESG (Environmental, Social e
Governance) e SDGs (17 obiet-
tivi di sostenibilità fissati dalle
Nazioni Unite da raggiungere
entro il 2030 dagli stati membri
attraverso azioni di alto impatto
sociale), ma fosse presente anche
un elemento assicurativo teso a
che hanno le assicurazioni pro-
prio in relazione alle tematiche
della sostenibilità. Il concorso è
stato lanciato all’inizio dell’anno
scolastico 2022/23 e, fino al 30
ottobre, gli studenti delle scuole
superiori hanno avuto la possi-
bilità di iscriversi attraverso una
piattaforma on line. La vera e
propria sfida si è svolta dal 24 al
26 novembre, alla quale hanno

L'
&#%& '())'*+*,-( .* /0)'*+* 1/
(++/23'(4/5,* 26* 5)*'(,5 /, %-(./(7
899/ .:&#%& (++52/( ;<= 250)(9,/*
26* >(.95,5 2/'2( .:?@A 1*. 0*'2(-5
(++/23'(-/>5 /, -*'0/,/ 1/ )'*0/7 B5,1(-(
,*. ;CDD 250* &++52/(4/5,* #(4/5,(.* E'(
.* %0)'*+* &++/23'(-'/2/F .:&#%& '(99'3))(
26/ 1( +*0)'* 9*+-/+2* * 25)'* / '/+26/ )/G
1/>*'+/7

#*. =HHDF )*' >5.5,-I 1*..* 250)(9,/*

1/ (++/23'(4/5,*F J +-(-( 25+-/-3/-( .(
B5,1(4/5,* &#%& 25, .5 +25)5 )'/,2/)(.*
1/ 25,-'/K3/'* (..( '/134/5,* 1*. ,30*'5
* 1*..( 9'(>/-I 1*9./ /,2/1*,-/ +-'(1(./ /,
%-(./(7 L(. =H;M .( 0/++/5, 1*..( B5,1(4/5,*
J +-(-( (0)./(-( * (..('9(-( (..( )'5-*4/5,*
1*..* E(0/9./* * 1*..* /0)'*+* 1*. ,5+-'5
N(*+*7

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 69

RUBRICHE !"!#$%
partecipato oltre 1.000 studenti
di 103 scuole italiane, suddivisi in
305 squadre. Durante i tre giorni
di contest le squadre dei ragazzi
iscritti hanno lavorato per creare
il concept di un webgame ispirato
alle tematiche della sostenibilità e
dell’assicurazione, indicando in
via preliminare a quale dei 3 fat-
tori ESG si sarebbe ispirato il loro
progetto. Nel corso della compe-
tizione i ragazzi hanno avuto mo-
do di confrontarsi sia con esperti
del settore assicurativo, sia con
una squadra di giovani youtuber
tra i quali Yotobi, Sabaku, Fraws
e Synergo e Redez.
■ tutte ragazze composta
! "#$%#&'(#
Dopo tre giornate intense di
lavoro sono arrivati alla giuria
275 progetti validi, suddivisi
in modo bilanciato tra i 3 fatto-
ri ESG. La giuria composta da
rappresentanti della Fondazione
ANIA, youtuber ed esperti del
settore gaming ha scelto i mi-
gliori progetti. Nella categoria
Environmental ha trionfato il
team Climbarz dell’Istituto Tec-
nico Leonardo da Vinci di Firen-
ze, composto da Qianyi Zhou,
Isabella Wang, Andrea Lopez,
Antonella Munoz con l’idea Save
The Earth, che ha puntato sulla
forza di una eroina che diventa
un personaggio iconico, guidan-
do il giocatore in una gara basata
sulle tematiche della sostenibili-
tà. Nella categoria Social ha vinto
il team Pepe del Liceo Agnesi di
Merate, composto da Igor Aceto,
Giorgio Ferraresi, Matteo Fru-
scalzo, Enrico Manenti, Amelia
Quarenghi e Simone Rosada che,
con il progetto Limbo – Appesi a
un filo, porta il giocatore all’inter-
no di un format in cui agendo da
“giudice e giudicato” apprende
nozioni valoriali per una presa
di coscienza del proprio operato
quotidiano. Il quadro dei vinci-
tori è stato completato dal team
Machalps dell’Istituto Giovanni
Falcone di Gallarate, squadra di
70 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
da Sara Carlone, Anjeli
Hemage, Laura Menan-
dro e Alessia Pilo, che ha
sbancato nella catego-
ria Governance con un
classico “quiz game” sui
temi della sostenibilità,
dal titolo Consequences.
La strada dei 16 vincitori
non si è fermata alla pre-
miazione, ma con l’inizio
del 2023 per loro è par-
tita la seconda fase dell’av-
ventura: hanno cominciato a
lavorare allo sviluppo delle
loro idee con la game factory
“Non studio”, avviando un
percorso valido per l’alter-
nanza scuola lavoro (PCTO).
In oltre tre mesi di intenso la-
voro hanno visto la loro idea
prendere forma, imparando
a gestire tempi e modalità
delle riunioni del loro grup-
po di lavoro, integrando i 3
progetti vincitori in un unico
storytelling.
ti livelli, all’interno dei quali
■ il giocatore deve superare una
serie di prove, rispondendo
!) (#*+)&,&' anche a domande sul mondo
dell’assicurazione e a quesiti
Dalle idee e dal lavoro dei sui fattori ESG (Environmen-
ragazzi con la game factory tal, Social e Governance). Eco
è nato Eco Value. Si tratta di Value è nato dalla sintesi dei
un education game in stile 3 progetti e può essere gio-
“pixel game” composto da 3 cato su smartphone e su PC
capitoli, ognuno di 5 differen- in versione webgame. Ogni
 !"!#$% RUBRICHE

che hanno partecipato a

Game4Value sfideranno
tutti i ragazzi che hanno
partecipato all’iniziati-
va. Sarà un’occasione
per promuovere un al-
tro importante progetto
della Fondazione ANIA,
ovvero quello legato al-
la diffusione del rispetto
delle regole della strada
da parte dei più giovani:
i concorrenti che otter-
ranno i punteggi migliori
potranno essere selezio-
nati per partecipare gra-
tuitamente ai corsi di gui-
da sicura che si terranno
all’autodromo di Misano
Adriatico a partire da ot-
tobre (www.neopatentati.
it). Chi volesse provare a
cimentarsi in una sfida
all’insegna della sosteni-
bilità e dell’assicurazione,
può giocare a Eco Value
direttamente dal sito In-
ternet della Fondazione
capitolo del videogioco rap- corso del mese di giugno ANIA all’indirizzo www.
presenta un fattore ESG ed è saranno organizzati dei con- fondazioneania.it, entrando
stato realizzato sviluppando test di gioco in diretta social, nella sezione Game4Value pre-
i 3 progetti che hanno vinto il durante i quali gli youtuber sente in home page.
contest di novembre. La logi-
ca impostata da “Non studio”
nel periodo di lavoro con i
ragazzi è stata quella di cre-
are un sistema in cui fosse
possibile imparare attraverso
il gioco. Quello che si fa sullo
schermo stimola il giocatore
ad andare ad approfondire i
concetti che si trova ad ap-
prendere: le informazioni e
le curiosità legate al mon-
do assicurativo, ma anche i
principi di sostenibilità che
rappresentano un tema di
crescita e di confronto con-
tinuo. Quella che è stata af-
frontata è sicuramente una
sfida doppia: Eco Value è un
videogioco che deve diverti-
re, ingaggiare e piacere a chi
lo gioca ma, al tempo stesso,
deve saper anche educare e
formare. Il percorso di svi-
luppo e promozione non
si esaurisce con la presen-
tazione del webgame: nel

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 71

 RUBRICHE!!!
■ :(#;%8<9%.)#;+66%
!"!#$%

!"#$%$&'$()*
C’
era anche PC
Professiona-
le, a Spa-

+,-#)"++./"#0*
zio Lenovo
(Milano),
per il lancio
della nuova

1().2.3.*+"&#"+&/*4.#/
generazione di PC, monitor e
accessori Lenovo Legion con la
novità assoluta del chip Leno-
vo LA AI. Una “prima” di un
certo peso, considerato che il
chip Lenovo LA AI è qualcosa

!"#$%&'(%&)"*+#,%-($%.)#/,%0()#%#1)"+2+#13#345
di mai visto prima su un laptop
da gioco. Lenovo ha deciso di

(.#6,(&+#$7(6#%.#&+"-+#89#9"#.%6*+6#-%#/(+$+ fare il grande passo, installando

l’avveniristico chip sui nuovi
laptop Lenovo Legion Pro 7 e

72 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213

 !"!#$% RUBRICHE

7i (16", 8) e Lenovo Legion Pro
5 e 5i (16", 8), Lenovo Legion
Slim 7i e 7 (16", 8), Lenovo Le-
gion Slim 5i e 5 (16", 8). Questa
nuova serie Lenovo è la prima a
sfoggiare la famiglia di chip Le-
novo Artificial Intelligence (LA).
Si tratta di chip AI dedicati che
attraverso Lenovo AI Engine+
possono regolare in modo dina-
mico le termiche Lenovo Legion
ColdFront 5.0 e ottimizzare il
raffreddamento mantenendo la
massima potenza con il mini-
mo rumore. Lenovo AI Engine+,
alimentato dal chip Lenovo LA
AI, implementa un algoritmo
software di machine learning
per ottimizzare le prestazio-
ni del sistema. Il chip utilizza
l'apprendimento automatico
del software, distribuito trami-
te Lenovo Vantage, per aiutare
a monitorare gli FPS durante
le sessioni di gioco e regolarsi
dinamicamente per ottenere le
massime prestazioni. Offrendo
un TDP superiore fino al 15%,
questa combinazione di chip
e software di apprendimento
automatico consente ai laptop
della serie Legion di offrire pre-
stazioni più elevate rispetto alle
generazioni precedenti. I laptop
Lenovo Legion sono inoltre do-
tati di Tobii Horizon, un senso-
re gearless di rilevamento dei
movimenti della testa che offre
ai gamer un ulteriore livello di
immersione quando giocano ai
loro titoli preferiti, oltre al sof-
tware Tobii Aware.
Arriva in Italia la nuova genera-
zione di PC, monitor e accessori
Lenovo Legion e porta con sé
l’Intelligenza Artificiale. Anzi,
dentro di sé: con il chip Lenovo
LA AI, il primo al mondo su un
laptop da gioco.
Un 2023 pazzesco per Lenovo e
la sua flotta: Legion Pro e Slim
in tutte le loro versioni 7, 7i, 5
e 5i, contengono i chip Lenovo
Artificial Intelligence (LA) che,
attraverso Lenovo AI Engine+
possono regolare le termiche
Lenovo Legion ColdFront 5.0 e
ottimizzare il raffreddamento,
mantenendo la massima poten-
za con il minimo rumore. Pre-
stazioni ottimizzate, apprendi-
mento automatico, regolazione
dinamica e continua: le sessioni
di gioco arrivano così su livelli
mai visti prima, se si tiene conto
anche della dotazione di Tobii
Horizon (un sensore gearless
di rilevamento dei movimenti
della testa per un ulteriore li-
vello di immersione), e di Tobii
Aware.

! "#$%%& '$(() *+,-) (&*$) .$*,-,

!" #$%&" '()*( !(#%&% !(+*%# '"), -*'.%#*/*0( #(00( .)*#1*."0* 1"2(#( )(2"*0 -" +*$+#% "* .)(33* '$++()*2*4
1%5.0(2" -(* '()&*3* 677*-"/*0*2, 8")"#2*2"4 .() *0 )*5/%)'% -(0 1%'2% -* "19$*'2% *# 1"'% -* +$"'2% 2(1#*1%
(#2)% *0 .)*5% "##%4 !(#%&% :)(5*$5 ;")(4 *0 '$..%)2% "&"#3"2% 7%)#*2% -" .()'%#( )("0*4 *#10$'% .() < "##*
'$* #%2(/%%= !(#%&% !(+*%# ( *0 '()&*3*% -* 1%5.(#'"3*%#( -* (5*''*%#* -* 1")/%#*% !(#%&% ;>< >77'(2?

!(#%&% !(+*%# :)% @ ( @* ABCD4 EF '")"##% -*'.%#*/*0* " .")2*)( -" / 01233
!(#%&% !(+*%# :)% G ( G* ABCD4 EF '")"##% -*'.%#*/*0* " .")2*)( -" / 41533
!(#%&% !(+*%# H0*5 @* ( @ ABCD4 EF '")"##% -*'.%#*/*0* " .")2*)( -" / 01533
!(#%&% !(+*%# H0*5 G* ( G ABCD4 EF '")"##% -*'.%#*/*0* " .")2*)( -" / 21333
I 5%#*2%) -" +*%1% !(+*%# JKLM3NKO '")"##% -*'.%#*/*0* " .")2*)( -" / 333
I 5%#*2%) -" +*%1% !(+*%# PLGMNKO '")"##% -*'.%#*/*0* " .")2*)( -" / 21533

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 73

PROVE !"#$%&'(

!"#$#%&$!#"'($)*&"'+%,'-./
#&$#%$$&'0122&33&4&'1'51#61$$&
!"#$%&'&"(")*++*,"-"%"(*(."(%"/*%%0(,102*##"0)'%* +0) le ottenere il massimo può inter-

%3',,%"+'&"/0(."(4)&510,"+#6($)(#02&7'1* +08,%*&0(8' venire in maniera più profonda,

con personalizzazioni del trucco
#*8,%"+*(.'($#'1*6(#,*+"'%"99'&0()*%%3*%"8")'9"0)* e dei miglioramenti estetici. Il
risultato - che si ottiene molto
.*"(."2*&&"(/"#"-"%"()*"(1"&1'&&"(20&0:1'2"+" facilmente – è un ritratto con
il soggetto al meglio della sua
forma e del suo aspetto.
■ ;" <"+0%' ='1&*%%0

A
■
nthropics pro- strumenti molto potenti ed ef-
pone ai fotografi ficaci, che lavorano in maniera !" #$%&'(
professionisti e prevalentemente automatica in
agli appassiona- base al riconoscimento dei tratti Adesso è possibile cancellare i
ti di ritratti il suo del volto inquadrato. L’utente sottili capelli ribelli che possono
PortraitPro 23, un alle prime elaborazioni deve so- sfuggire a un’acconciatura non
applicativo in ita- lo scegliere i preset più adatti e troppo curata: basta passare un
liano specializzato nel miglio- regolare la forza di intervento pennello ad hoc. Nelle nostre pro-
ramento dei ritratti, dotato di delle modifiche, mentre chi vuo- ve, però il risultato non è sem-

74 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213

 !"#$%&'( PROVE
!"#

L’interfaccia di PortraitPro Studio Max 23 è dominata dall’anteprima, che

può mostrare solo il risultato finale, l’immagine originale oppure entrambi
affiancati. Sulla destra si trovano i cursori di regolazione.

!"#$#%&$!#"'($)*&"'+%,'-.

!"#$%&
'()*
!"#$ +,$-+
%&# '$#(#)*('#$ +(),-)#- ./
!"#$ -,$-+
%&# '$#(#)*('#$ +("-*$ ./
'#&00* 12) *,34"5)

.)*
6*5"4()(* -* 4*2&44$ %#$7&55*$,)4&
8$4($ 7)3*4& -) "5)#&
+&( 3$9%4&($ -* #&:$4)0*$,*

/*01)*
8*:4*$#);*4& 4$ 53$,($#,$ -* 5$::&((* -*77*3*4*
'&# 4) 5$5(*("0*$,& -&4 3*&4$ 9),3) 4) 7$53<*)
)44=$#*00$,(&
+("-*$ 8)> <) ", %#&00$ 9$4($ &4&2)($
#*5%&(($ ) +("-*$

.2345663278 ?,(<#$%*35@
///0%1$2#"3&4504"67&$73"#$#%&$3#"

90 :)';'
A, 5$7(B)#& %&,5)($ %&# * %#$7&55*$,*5(* 9)
"(*4*00);*4& 3$, %#$7*(($ ),3<& -):4* )%%)55*$,)(*
-* 7$($:#)7*) :#)0*& )44) 5") *,(&#7)33*) *,("*(*2) &
):4* )"($9)(*59* 9$4($ &77*3)3*C D4* 5(#"9&,(*
%&#9&(($,$ -* &4*9*,)#& * -*7&((* -&44) %&44&@ -*
)%%4*3)#& 3$59&(*3*@ -* 9*:4*$#)#& * 4*,&)9&,(*
-&4 2$4($C 14 #*5"4()($ 3<& 5* $((*&,& E -* 4*2&44$
%#$7&55*$,)4&C

↑ IN ALTO: Subito dopo il caricamento della foto, il programma analizza

l’immagine per individuare non solo il volto ma anche i dettagli: occhi,
bocca, naso, sopracciglia, contorno del viso. Le sagome sono regolabili a
mano.

↑ SOPRA: Il software può modificare la forma del volto per renderlo più
armonioso. Sono naturalmente disponibili le regolazioni manuali, per
cambiare il naso, la dimensione e la distanza degli occhi, la sagoma del
viso.

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 75

PROVE !"#$%&'(

■
!"#$ %&'"(&
)% *("+(&##&
Il flusso di lavoro in PortraitPro è
sostanzialmente automatico: una
volta che l’utente ha selezionato
la foto, il software individua da
solo il volto della persona e, nel
caso ci siano più visi, chiede all’u-
tente di scegliere quale bisogna
ritoccare (il programma lavora
anche immagini con più visi, ma
sempre solo uno alla volta). Sul
volto evidenziato appaiono in
sovrimpressione i contorni che
delineano gli occhi, le sopracci-
glia, il naso, le labbra, il profilo
della mascella e il confine della
fronte. Il riconoscimento è di so-
lito molto preciso, ma è sempre
possibile spostare questi contorni
trascinandone i nodi. Insieme ai
contorni appaiono le opzioni per
stabilire se la persona è un uomo,
una donna oppure se il soggetto è
un bambino con meno di 12 anni.
Queste informazioni servono per
impostare in maniera corretta gli
algoritmi di ritocco automatico,
che dopo pochi istanti produ-
cono il risultato visibile nell’an-
teprima. Di default la preview
mostra solo l’effetto finale, ma è
possibile dividerla in due parti:
a sinistra l’originale, a destra la
versione ritoccata. Se si preme
il tasto in alto a destra Passa a
↑ IN ALTO: Una novità dell’edizione 23 è la sezione con gli effetti artistici: Prima, al posto della variante mo-
38 template per trasformare la foto in una rappresentazione visivamente dificata appare subito l’originale,
originale e interessante. Le regolazioni sono ridotte al minimo. per un immediato confronto tra
le due versioni.
↑ SOPRA: La potenza di PortraitPro si vede nel miglioramento È possibile creare istantanee in-
dell’incarnato. Il software agisce in automatico, ma se serve si può termedie della foto elaborata,
intervenire manualmente per eliminare i piccoli difetti, senza mai scadere così da poter confrontare – ed
nell’artificioso. eventualmente salvare – le di-
verse versioni con un semplice
clic. Utile è anche la possibilità
pre stato soddisfacente, spesso una leggera luminosità localiz- di salvare le personalizzazioni
è rimasta una traccia dei capelli zata per staccare la persona dello dei preset, che così sono appli-
rimossi, che va eliminata con lo sfondo, per esempio. Con questa cabili velocemente ad altre foto,
strumento specifico per i piccoli edizione, il programma offre 38 senza dover rifare da capo tut-
difetti. Un altro pennello dedicato template per trasformare la foto te le regolazioni. Naturalmente
serve per creare un alone intorno in un’immagine artistica. Le va- questi preset modificati sono ap-
al soggetto, che il programma ha rianti disponibili sono di ottima plicabili anche in modalità batch
ritagliato in automatico. Lo stru- qualità e permettono di ottenere (un’esclusiva dell’edizione Stu-
mento è utile se si vuole inserire stili grafici molto diversi. dio Max), fondamentale per chi

76 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


deve elaborare molti scatti simili.
Il programma ritocca pratica-
mente ogni elemento del viso e
se il risultato prodotto in automa-
tico non va bene è possibile inter-
venire a mano, grazie a numerosi
cursori disposti con ordine nel
pannello a destra. I comandi so-
no collocati in una serie di me-
nu retrattili, riferiti ognuno a un
tipo di intervento: lineamenti,
carnagione, occhi, bocca e naso,
capelli e così via. Ogni blocco è
singolarmente regolabile e disat-
tivabile. Il programma consente
anche di regolare il bilanciamen-
to cromatico generale e di mo-
dificare a mano le maschere che
stabiliscono i confini della pelle
e dei capelli.
Il campo in cui si apprezza
maggiormente l’intervento di
PortraitPro è la carnagione: in
automatico il software rimuove
le occhiaie, le lentiggini, i pori
dilatati, le rughe, le irregolari-
tà e le macchie di vario tipo, il
tutto grazie alla tecnologia pro-
prietaria ClearSkin 5. Il risulta-
to è ottimo, proprio come se il
soggetto fosse stato truccato da
un estetista professionale. No-
tevole è anche la sezione Colore
& luminosità pelle, che non solo
permette di cambiare il colore
della carnagione ma consente
anche di illuminare il volto con
una luce virtuale sfumata, che
può arrivare dalla direzione che
l’utente sceglie trascinando un
cerchio sopra la sagoma stiliz-
zata del volto, nel pannello a de-
stra. Così è possibile aumentare
la visibilità degli zigomi, dare
maggior rilievo a un viso appiat-
tito da una luce troppo frontale
durante lo scatto. Tutto questo
è possibile grazie a un modello
3D virtuale che il software crea
in base ai riferimenti posizionati
sui lineamenti del viso all’inizio
del lavoro. Questo modello è ov-
viamente molto approssimativo,
ma comunque valido per creare
ombre e colpi di luce realistici e
convincenti.
PortraitPro può cambiare anche
i lineamenti del volto, per far-
lo apparire più proporzionato
La sezione Trucco raccoglie i classici elementi cosmetici per esaltare la
visibilità degli occhi, delle labbra, degli zigomi. L’utente può regolare sia le
tinte applicate sia l’intensità e la sfumatura delle zone colorate.
e gradevole, a tal punto da far
sorgere spontanea la domanda
se sia lecito applicare un miglio-
ramento di questo tipo. Nel caso
delle foto commerciali con mo-
delli professionisti il problema
non si pone perché lo scopo non è
rappresentare fedelmente la per-
sona, piuttosto visualizzare un
ideale di bellezza. Con i ritratti
il discorso cambia molto, perché
nei casi più estremi il risultato
è troppo lontano dall’originale,
non si tratta più solamente di
un ottimo maquillage e di una
corretta illuminazione. Per for-
tuna, se si viene assaliti da questi
dubbi etici il rimedio è semplice:
con un clic si disattiva la sezione
di modifica dei lineamenti (o se
ne riduce la forza di intervento)
e il gioco è fatto.
Infine, per quanto riguarda la so-
stituzione dello sfondo (del cielo,
in realtà), il programma offre un
set completo di strumenti per
definire la maschera di ritaglio.
Il processo è inizialmente au-
tomatico, poi, se necessario, si
interviene a mano con pennelli
semiautomatici per rimuovere
le sbavature, lavorando sia sullo
sfondo sia sul soggetto. Nei casi
più difficili (capelli, sfondo poco
differente come colore dal primo
!"#$%&'( PROVE
piano) il programma mostra i
suoi limiti. Un software profes-
sionale per il fotoritocco consente
di ottenere risultati più precisi. I
cieli disponibili sono 200 e l’ap-
plicativo altera l’illuminazione
del soggetto in funzione del cielo
scelto. L’effetto finale però non
convince appieno, perché man-
ca la possibilità di inserire una
foschia all’orizzonte.
■
!" #"$%&'(&
)& *'$+$,&+*$'
PortraitPro è disponibile in tre
versioni: Studio Max (quella
provata), Studio e Standard. Ri-
spetto alla versione top Studio
Max, Studio ha in meno solo la
modalità batch, fondamentale
solo per i fotografi professioni-
sti che devono elaborare molti
scatti simili. Standard non fun-
ziona come plug-in per Photo-
shop, Lightroom, Aperture, non
è compatibile con i file Raw,
Dng, Tiff e Png a 16 bit per co-
lore primario, non permette il
cambio di spazio colore e non
utilizza i profili colore memo-
rizzati nei file.
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 77
PROVE !"#$%&'(

!"#$%&'()'*+((,#%)#*#*-#./'()#
0(,($'*1'-,'($%/#*"#$*23.*4%5 6768

A
utodesk rinnova
3ds Max, l’applica-
tivo per animatori e
designer professio-
nisti, ricco di stru-
menti per la model-
lazione, animazione
e rendering 3D, utilizzato per la
creazione e la visualizzazione
di personaggi per videogiochi,
di ambienti architettonici e di
oggetti in generale. Le novità di
questa versione 2024 non sono
rivoluzionarie ma migliorano le
operazioni booleane, la creazione
di serie di oggetti, la gestione dei
colori e dei materiali. 3ds Max
2024 include Substance 2.4.10, il
plug-in per caricare nel progetto
i materiali creati con Substance, il
software di Adobe dedicato alla
preparazione di shader realistici,
e la versione 7.1.4 del motore di
rendering Arnold, di cui parlia-
mo più avanti.
!"#$%&'()*+#,+*#")#-%.+"")/0%1+#+#"2)10-)/0%1+#34
.0#56'%.+$7#%*)#018"6.+#61%#$'*6-+1'%#,09#):0"+#,+*#"+
%,+*)/0%10#;%%"+)1+<#8=+#&61/0%1)#)18=+ 8%1#%::+''0
8%1#+**%*0#1+""+#-+$=>#?+#'01'+#$%1%#,09#,*+80$+
■ 40 @08%") A)*'+""%
■ degli operatori ProBoolean e Boo-
lean già disponibili nelle versioni
!" #$%&'( precedenti di 3ds Max, il nuovo
)"**+")&,&$#" -.-/ strumento, una volta caricato, va
a far parte dell’elenco (Modifier
Per la modellazione, ora è dispo- stack) delle operazioni compiute
nibile nel menu con l’elenco dei sull’oggetto, così rimane sem-
modificatori (adesso dotato di pre modificabile. Lo stesso vale
un motore di ricerca) un opera- per le operazioni accumulate
tore per creare forme booleane, prima e dopo lo strumento bo-
che permette le consuete azioni oleano. L’interfaccia della nuo-
di sottrazione, unione e inter- va funzione consente modifi-
sezione tramite un’interfaccia che molto rapide tra gli oggetti
grafica intuitiva. A differenza coinvolti, come spostamenti e

78 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213

 !"#$%&'( PROVE
!"#

↑ SOPRA: Il nuovo modificatore Boolean è disponibile nell’elenco degli !"#$%&'$()(*

strumenti per lavorare gli oggetti 3D, così è sempre possibile rivedere le
operazioni compiute con i modificatori caricati prima e dopo il booleano.

↙ A SINISTRA IN BASSO: L’interfaccia di 3ds Max 2024 è composta in buona
parte dall’anteprima 3D, di default divisa in quattro finestre. Sulla destra ci
sono i pannelli con gli strumenti per creare e modificare gli oggetti. Sotto è
visibile la timeline.
cambio di operazione booleana.
Tutte le variazioni sono subito
visibili nell’anteprima 3D del
programma.
Sempre in tema di booleani,
adesso è disponibile il metodo
OpenVDB, un sistema alterna-
tivo per calcolare il risultato
dell’operazione. Questo meto-
do è attivabile come opzione
nel nuovo strumento Boolean
che abbiamo appena descritto.
Con OpenVDB gli oggetti usa-
ti nel booleano sono dapprima
convertiti in volumi e poi è ap-
plicata l’operazione di unione,
intersezione oppure sottrazio-
ne. Subito dopo il programma
trasforma la figura risultante in
una mesh poligonale composta
da quadrilateri. È interessante
notare che questo metodo smus-
sa gli spigoli netti, mettendo al
loro posto una stondatura. La
dimensione di questa stondatu-
ra è regolabile in maniera molto
limitata, tramite la variazione
del parametro Voxel Size: più è
grande maggiore è lo smusso,
quindi la figura finale risulta
molto approssimata. Il sistema
funziona molto bene se si vo-
gliono ottenere forme organi-
che, morbide, a partire da so-
lidi spigolosi. Secondo quanto
afferma Autodesk, OpenVDB
funziona in maniera affidabi-
le anche quando gli oggetti di
partenza sono molto complessi
o contengono errori nella mesh
3D. Questo perché l’operazione
booleana non è in realtà com-
piuta sulle forme originali, ma
sui loro volumi corrispondenti,
calcolati al volo.
Il modificatore Array, che dupli-
ca l’oggetto selezionato secondo
strutture predefinite (griglia fino
a tre dimensioni, radiale, lungo
una curva o una superficie) offre
adesso l’opzione Phyllotaxis, che
clona l’elemento di partenza se-
condo un percorso a spirale, che
imita in maniera realistica le strut-
ture naturali come i petali di un
fiore o i semi di un girasole. Phyl-
lotaxis può essere attivato anche
lungo una spline di riferimento,
per creare distribuzioni comples-
se e dall’aspetto molto naturale.
Un’altra innovazione in Array è
l’assegnazione automatica di un
Material ID, ovvero un identifica-
tivo per il materiale. I cloni appe-
na creati, infatti, possono avere
colori e materiali diversi, asse-
gnati dal programma in maniera
casuale oppure ordinata. Questa
!"#$ !"#$%%
%&&$'%()'*$ %+ (),)
!"#$ !&!'($%%
%&&$'%()'*$ %++-%''$
!"#$ '&)*%$%%
%&&$'%()'*$ .)# *#) %''/
!"#$ +,+$"%
%++-%''$ .)# /'0/) ",)#
1"*)'*/ 2$' 3%**"#%*$ +$#0$ /'3)#/$#)
% 4556555755 )"#$ %''"/8
9$+)::/$ :/$#'%+/)#$ 1; *$<)' %+ :/$#'$8=
!"#$ ++'$%% .)# 455 *$<)'
!"#$ #&')"$%% .)# >55 *$<)'
?#)@@/ AB% /'2+",%
-./
?#$:#%((% ($+*$ 2$(.+)*$ .)# +%
($0)++%@/$') CD ) +-%'/(%@/$')
E#'$+0 /(./):% F.*/G D)'$/,)# .)# +%
#/0"@/$') 0)+ #"($#)
0/12./
E#'$+0 '$' ,3#"**% H." ) I." /'
2$'*)(.$#%')%
?#)@@$ )+)B%*$
-345677438+ ,-./"0#12 3334&-./"0#145.
91 :.;<;
6/7.3&80 "5 9/"0::&;5/<02 &<59&;5/<0$0
80<"085<=$!> ?/<$-<&$"/.&;5/<0$"5$#.8-90<.5$"5
:5@0::/$A8/70##5/<&:04$B:$A8/=8&99&$A0890..0$:&
?80&;5/<0 "5 9&<5?C5<52 "5 .0##-.5 "07/89&D5:52 "5
?&A0::52$"5 7:-5"54 >5@08#5$5$9/./85 "5 80<"085<=
5<?:-#52$.8&$?-5$,8</:"4

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 79

PROVE !"#$%&'(

funzione è stata introdotta con 3ds Max2024 è compatibile con compatibili con OpenColorIO,
il secondo aggiornamento della lo standard aperto OpenColorIO naturalmente).
versione 2023 del programma, per la gestione delle tinte visua- OpenColorIO è uno standard
ma solo ora è possibile assegnare i lizzate a schermo. Il flusso che si open source ormai molto diffu-
materiali con gli ordinamenti che occupa dei valori cromatici dei so, che impiega file ad hoc per la
abbiamo appena descritto. Anco- materiali consente una maggio- definizione dello spazio colore
ra, adesso è disponibile l’opzione re precisione nella loro rappre- usato nelle varie fasi di lavoro.
Progressive, che fa assegnare la sentazione e inoltre assicura la Nel caso si impieghino più spazi
variazione di orientamento e di costanza dei colori quando si colore, il passaggio da uno all’al-
scala in maniera graduale: nulla passa il materiale di lavoro da tro è totalmente automatico, ci
per il primo clone, massima per un applicativo all’altro (tutti i pensa OpenColorIO. Di default,
l’ultimo. programmi usati devono essere la configurazione di 3ds Max
con OpenColorIO è basata sul
sistema Academy Color Encoding
↓ SOTTO: Con l’opzione OpenVDB dell’operatore Boolean è possibile lavorare System (Aces), ma l’impostazio-
anche con oggetti con mesh con errori. Il risultato dell’operazione è una ne è modificabile nel pannello
mesh poligonale a quadrilateri, con spigoli smussati e un aspetto organico. dedicato alla gestione dei colori
(oltre ad Aces, si può sceglie-
↓ IN BASSO: Con l’opzione Phyllotaxis, lo strumento Array crea cloni re tra gli spazi colore Rec.709/
disposti a spirale, con un risultato finale molto naturale. È ideale per creare sRgb, Dci-P3 D65, Rec.2020).
composizioni come i petali di un fiore o strutture senza ripetizioni regolari. Da notare, però, che l’imple-
mentazione di OpenColorIO è
solo parziale, non tutte le fun-
zionalità sono state codificate
nel programma, lo saranno nelle
prossime release. Questa pri-
ma versione va vista piuttosto
come una preview tecnologica.
Autodesk è aperta ai commenti
e alle osservazioni degli utenti.
Naturalmente il programma ha
sempre disponibile la vecchia
gestione del gamma, anzi, è at-
tiva di default se l’utente non
cambia le impostazioni di base.
Il nuovo shader Material
Switcher permette di assegna-
re con un clic uno dei materiali
inclusi nell’elenco dello shader.
Questo sistema, per esempio,
rende immediate le prove con le
varianti di un materiale. È ideale
per i designer e gli architetti che
vogliono sperimentare diversi
shader assegnati ai componenti
di un oggetto o di un ambiente.
Per le animazioni è stato intro-
dotto il nuovo Transform List
Controller, che consente di ag-
giungere più trasformazioni
a un oggetto, come fossero al-
trettanti livelli. Questa struttura
permette di miscelare le modifi-
che assegnate e di ottenere così
risultati complessi, facilmente
regolabili tramite modifiche ai
singoli elementi. Adesso so-
no disponibili le opzioni per
visualizzare o nascondere le

80 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213

 !"#$%&'( PROVE

grafiche lungo le traiettorie di

movimento degli oggetti: ma-
niglie ai nodi, numero dei key
frame, colore della traiettoria
in funzione della velocità o del
colore dell’oggetto.

■
!"#$%&'()**#)
L’area di lavoro di 3ds Max
non cambia da tempo ed è
costituita da un’ampia ante-
prima 3D, di default divisa in
quattro finestre, per vedere la
scena con le classiche tre viste
ortogonali e con una in pro-
spettiva. L’utente può scegliere
liberamente i punti di vista e le
dimensioni delle finestre, even-
tualmente ingrandendone una
a pieno schermo. Sulla destra
sono allineati i pannelli con
gli strumenti e con i comandi
per l’elaborazione degli ogget-
ti selezionati. In pannelli flot-
tanti sono disponibili l’editor
dei materiali, nella modalità
compatta oppure con la visua-
lizzazione a blocchi, il modulo
per l’impostazione delle ani-
mazioni, che le mostra sotto ↑ IN ALTO: 3ds Max2024 è compatibile con lo standard aperto OpenColorIO
forma di nodi oppure di curve, per la gestione delle tinte visualizzate a schermo. La cromia dei materiali è
il riquadro con i parametri per più precisa, anche quando si passa il progetto in altri applicativi.
il rendering della scena.
Alla base dello schermo è visi- ↑ SOPRA: Il nuovo shader Material Switcher permette di assegnare con un
bile la timeline con i key frame clic uno dei materiali inclusi nell’elenco dello shader. Questo sistema, per
relativi all’oggetto selezionato. esempio, rende immediate le prove con le varianti di un materiale.
Questa timeline è espandibile
per mostrare le curve relative
alla variazione temporale dei sono più schede video) per eli-
parametri che definiscono l’ele- ■ minare la grana dovuta al ru-
mento 3D, come la posizione, la more. Grazie a Optix i rendering
rotazione e il materiale. La crea- +'$,-. /0102 di qualità finale sono molto più
zione degli oggetti è questione veloci, perché non è necessario
di pochi clic grazie ai pannelli a Come abbiamo anticipato, 3ds proseguire i calcoli fino a ren-
destra, ben strutturati e ordinati. Max 2024 include la nuova ver- dere praticamente invisibile il
Se il professionista non ha diffi- sione di Arnold, un motore di rumore. Basta arrivare fino a un
coltà a muoversi nell’interfaccia rendering fotorealistico impie- certo punto e poi lasciar fare a
di 3ds Max, lo stesso non si può gato nella creazione di effetti Optix. Di più, questo denoiser
dire per il principiante: la curva speciali digitali in diversi film produce risultati compatibili con
di apprendimento di un pro- di successo mondiale. Arnold la produzione di immagini costi-
gramma di questo tipo è piut- sfrutta la potenza di Optix De- tuite da più livelli Aov (Arbitrary
tosto ripida all’inizio. Ma non è noiser di Nvidia, un algoritmo Output Variable), usati dai pro-
colpa del software di Autodesk, che impiega la Gpu Nvidia in- fessionisti in fase di compositing
è proprio il tipo di applicativo stallata nel computer (anche più per regolare in dettaglio ogni
che è impegnativo da usare. di una, se nella workstation ci aspetto dell’immagine.

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 81

PROVE !"#$%&'(
Purtroppo Arnold continua
a usare sempre e solo la Cpu
oppure la Gpu, in alternativa
esclusiva, mai insieme. Questo
limite si traduce in un notevo-
le spreco di potenza di calcolo
nel caso di workstation dotate
di entrambi i processori a ele-
vate prestazioni.
■
!"#$%&%' "
(")'**+&%' ,-. /&0
Per rendere 3ds Max più in-
teressante dal punto di vista
economico, Autodesk propo-
ne l’applicativo sia in abbo-
namento mensile o annuale
sia giornaliero, quest’ultimo
tramite un sistema a gettoni
(token) che l’utente può acqui-
stare nelle quantità più adatte
alle sue necessità. Ogni singo-
lo token costa 4,00 euro e ne
servono sei al giorno. L’azien-
da offre due pacchetti scontati,
da 100 gettoni a 336,00 euro
(ogni token costa quindi 3,36
La timeline alla
base dello schermo
di default mostra
solo i key frame
dell’animazione
dell’oggetto
selezionato. Con un clic
è possibile espanderla
per vedere e modificare
le curve delle variazioni
nel tempo.
82 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
Sono disponibili le
opzioni per visualizzare
o nascondere le grafiche
lungo le traiettorie
di movimento degli
oggetti: maniglie ai
nodi, numero dei key
frame, colore della
traiettoria in funzione
della velocità.
euro), 500 gettoni a 1.678,00
euro (con una differenza mi-
nima rispetto al pacchetto
da 100). Con questo sistema
è possibile modulare il costo
del noleggio in maniera molto
granulare, un costo ben scala-
bile in funzione del numero
di persone che devono usare
il software e dei giorni di ef-
fettivo impiego. Da segnalare
che i token non usati scadono
dopo un anno dalla data di
acquisto. Un’altra offerta molto
interessante dal punto di vista
economico è quella riservata
agli indie user, neolaureati, li-
beri professionisti, appassio-
nati e artisti 3D che hanno un
fatturato lordo annuo inferio-
re a 100.000 euro. Per queste
persone 3ds Max è noleggiabi-
le a 353,80 euro all’anno, una
cifra molto più contenuta dei
2.264,00 euro all’anno necessari
per l’abbonamento standard.
Tanto più che la versione del
programma per gli indie user
è la stessa offerta con la tarif-
fa standard, quindi completa
di tutte le funzionalità. Tutti i
prezzi citati sono Iva inclusa.

!"#$%&'()*+(&'%,,%&-%.,+%##%
-%,).,')/.,0"%,'12)2
(2&31"+2)433)5
3%(("6"12)72(8"92)12
82&329'8.92 :211'
39%39"' '6"8'0"%,2
I
l caldo è arrivato e, ancora una
volta, l’ha fatto senza preavvi-
so. Ormai, sia in inverno sia in
estate, è fondamentale poter
contare su soluzioni che pos-
sano rendere la propria abita-
zione perfettamente vivibile,
ovviamente tenendo sotto con-
trollo le spese per non ritrovarsi
con bollette esagerate. BTicino,
uno dei principali attori del-
la casa smart, offre il mo-
do migliore per gestire la
temperatura della casa in
modo semplice e puntuale,
ovvero l’App Home + Con-
trol. Grazie a questa fun-
zionale e semplice appli-
cazione è possibile gestire,
oltre all’impianto elettrico
attraverso le placche Living Now
e Living Light, anche il termo-
stato intelligente Smarther
2, insieme a tutte le
funzionalità lega-
te al controllo della
temperatura dome-
stica. Non manca il supporto de-
gli assistenti vocali Google Ho-
me, Siri e Amazon Alexa. Grazie
a Smarther 2 è possibile decidere
la propria temperatura di casa,
rinfrescandola al momento giu-
sto e da remoto. Possono essere
gestiti più termostati nella stessa
abitazione, o anche termostati
che si trovano in abitazioni dif-
ferenti (termostato della casa
principale e della seconda casa).
L’app consente di visualizzare
e verificare i consumi in modo
facile e immediato, monitoran-
do il tempo di funzionamento
dell’impianto. Inoltre, Smarther
2 è dotato dell’innovativa funzio-
ne Auto-Adapt grazie alla quale
il dispositivo “impara” le caratte-
ristiche dell’impianto
e garantisce la giu-
!! !""!! RUBRICHE
■ !"
4) #$%&'()*'++',"
56%7+( 8+99+*)
sta temperatura al momento
opportuno: dopo un periodo di
apprendimento il termostato è
capace, verificando le condizioni
climatiche esterne tramite il web,
di determinare l’accensione in
modo che all’orario desiderato si
abbia già la temperatura esatta,
garantendo così il giusto comfort
quando serve, senza sprechi.
L’App Home + Control è molto
intuitiva e offre un ventaglio di
proposte molto ampio. In primis,
sono disponibili ben otto possi-
bili scenari tra cui scegliere. Tro-
vata la configurazione migliore
per la propria abitazione, tutto è
“a portata di mano”. All’interno
della schermata “la mia casa”,
ad esempio, vengono riportate
le temperature di ogni singola
stanza, così da poter intervenire
immediatamente dove si vuole
più frescura. Il periodo di rin-
frescamento può essere attiva-
to per un tempo determinato,
così da avere la certezza che, a
fine programmazione, tutte le
funzioni vengano bloccate. L’ac-
coppiata termostato Smarther
e valvole intelligenti Netatmo
è affidabilissima. Da ricorda-
re che, attraverso delle notifi-
che, si sarà sempre informati
sull’andamento della propria
smart home, soprattutto a livello
di consumi. Il caldo non è mai
stato così gestibile.
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 83
 SPECIALE
!"#$%%&'(")$
*+,-&.&/$0.(1&
1"),2.$$34+
!$%0'44+$'#/*#%00'44%#+#4$'
5)6'*()%*)7#6+0+$)#5+
$'+,)88+$' 9%*#/*+#(4+6:+*4'
3;7#*%*#<#:$%:$)%#&+9),)(()6%7
)*%,4$'#('$='#/*#(%&4>+$'#+5
?%9@#"%6'#A$''"B;7#/*
+::,)9+4)=%#0$+4/)4% ' C'*
+44$'88+4%
■ ;)#D)9%,+#E+$4',,%
84 !"#!$%&'(()%*+,' - .)/0*%#1213
U
n moderno Cad
(Computer Aided
Design, disegno
assistito al com-
puter) permette
di creare pratica-
mente qualsiasi
oggetto, da un bullone a un edi-
ficio, ma un software di questo
tipo ha un costo, in molti casi per
nulla trascurabile. Esistono però
anche Cad gratuiti, che purtrop-
po di solito hanno funzionalità
molto ridotte e un’interfaccia
tutt’altro che intuitiva. FreeCAD
è un po’ un’eccezione in questo
panorama: è gratuito ma è molto
ricco di strumenti per il disegno.
Per di più, il disegno è gestito in
maniera parametrica, nel senso
che il programma permette di
creare forme 2D e 3D vincolate
da relazioni geometriche, anche
tra figure diverse. Per esempio,
se un cerchio deve essere tan-
gente a un altro, lo rimarrà an-
che quando l’utente cambia la
dimensione della seconda cir-
conferenza. E l’interfaccia? L’a-
rea di lavoro di FreeCAD mostra
lo sforzo dei suoi sviluppatori
per creare un ambiente di di-
 !"#$%%&'(")$ *#!! SPECIALE

■
!"##$%& '()'()
FreeCAD è un programma per
il disegno tecnico parametrico,
in altre parole serve per creare
disegni tecnici 2D e oggetti 3D
tramite il computer. L’applica-
tivo è focalizzato sulla prepara-
zione di elementi meccanici, ma
include anche strumenti per l’ar-
chitettura, grazie alla possibilità
di preparare planimetrie e alzati
3D completi di finestre, porte e
tetti. Il programma è nato nel
2002, è gratuito e open source,
è disponibile per Windows,
Linux, Mac OS. Lo sviluppo
dell’applicativo è portato avanti
da una comunità di sviluppatori
e appassionati. Le capacità di
FreeCAD non sono ancora alla
pari con quelle dei più famosi
Cad a pagamento, ma l’applica-
tivo dispone comunque di molti
strumenti, che permettono di
creare progetti di ogni genere,
da quelli amatoriali ai semplici
lavori di livello professionale.
FreeCAD legge ed esporta i pro-
getti 2D e 3D in molti formati di
uso comune, come Step, Iges,
Stl, Svg, Dxf, Obj, Ifc, Dae.
← A SINISTRA: Nell’interfaccia di FreeCAD la maggior parte dello spazio Il disegno parametrico permette
va alla visualizzazione del modello. Sulla sinistra si trovano i pannelli di stabilire relazioni dimensio-
con l’albero dei componenti del progetto e con le proprietà dell’elemento nali tra le varie parti degli ele-
selezionato. menti 2D e 3D, così la modifica
di una caratteristica comporta in
↑ IN ALTO: FreeCAD è diviso in moduli o ambienti di disegno. Quelli inclusi automatico la variazione delle
nel software sono numerosi, ma è possibile scaricarne altri, come quello per altre collegate. È sempre pos-
l’inserimento di viti, dadi e bulloni che si adattano al foro selezionato. sibile fare variazioni di questo
tipo grazie alla struttura ge-
↑ SOPRA: Il modulo FEM è dedicato all’analisi degli sforzi con la tecnica rarchica del progetto, struttura
degli elementi finiti. Il programma calcola le deformazioni in base al tipo di che permette di risalire la serie
materiale e alle forze applicate e mostra con colori codice gli sforzi interni. costituita dalle operazioni ef-
fettuate, apportare le modifiche
necessarie e ritornare subito al-
lo stato più recente del lavoro.
segno amichevole, ma bisogna vuole progettare da sé ogget- Nel caso di disegni a due di-
tenere in mente che la progetta- ti da realizzare con una stam- mensioni, è possibile tracciare
zione precisa con figure definite pante 3D, oggetti personalizza- curve e figure geometriche di
da formule matematiche, non da ti non disponibili nelle librerie ogni tipo, vincolate tra di loro
reticoli di triangoli, è un’opera- online. Anche progettisti e dise- in modo che rispettino determi-
zione impegnativa, soprattutto gnatori a inizio carriera, attenti nate regole geometriche, come
per chi è alle prime armi. al portafoglio, possono usare per esempio la distanza tra una
Un Cad gratuito, versatile e ben con profitto FreeCAD per lavori figura e un’altra inscritta (per
fatto, è utile soprattutto a chi non troppo complessi. definire uno spessore costan-

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*%!1213 85
SPECIALE !"#$%%&'(")$ *#

te) oppure la tangenza di un

segmento a una circonferenza.
Naturalmente questi disegni 2D
possono essere estrusi per otte-
nere solidi complessi, elaborabili
ulteriormente con operazioni
booleane di somma, sottrazione
e intersezione.

■
!"# $%&'%%'&# #
()*'+,
Il programma ha una struttura
a moduli: da quelli di base in-
stallati di default che servono
per disegnare in due o tre di-
mensioni, a quelli opzionali più
avanzati per l’analisi a elementi
finiti degli sforzi strutturali (Fea,
Finite Element Analysis), per la
gestione dei materiali necessari
per le costruzioni architettoni-
che (Bim, Building Information
Modeling), per la simulazione dei
movimenti di bracci meccanici
robotizzati.

↗ IN ALTO A DESTRA:
L’ambiente Robot serve per
studiare i movimenti dei
bracci articolati. Una volta
definite le relazioni tra le parti
del modello 3D, è possibile
muovere la struttura grazie a
cursori raccolti a sinistra dello
schermo.

↗ A DESTRA AL CENTRO: Il
modulo Arch è pensato per gli
architetti. Il software offre gli
strumenti per la modellazione
rapida degli elementi
architettonici di base, come
muri, finestre, porte, scale e
tetti. Ogni elemento è sempre
modificabile.

→ A DESTRA: Con gli strumenti

disponibili nell’ambiente Arch è
possibile ottenere piante, alzati
e sezioni della costruzione 3D.
I disegni 2D sono visualizzabili
in modalità al tratto oppure a
colori piatti.

86 !"#!$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


Il motore geometrico 3D, cuo-
re dell’applicativo, è basato su
Open Cascade Technology, un
Sdk gratuito e open source. Il
motore gestisce i solidi, gli og-
getti definiti tramite una rap-
presentazione dei confini (BRep,
Boundary Representation), le cur-
ve e le superfici di tipo Nurbs
(Non-Uniform Rational Basis
Spline). Le funzionalità princi-
pali di FreeCAD sono codificate
in C++, mentre sia la maggior
parte di ogni modulo di lavoro
(workbench) in cui è suddiviso
il software sia l’interfaccia sono
scritti in Python, un linguaggio
di programmazione flessibile e
molto conosciuto nella comuni-
tà degli sviluppatori. Gli utenti
avanzati di FreeCAD che cono-
scono questo linguaggio pos-
sono usare la console Python
integrata in FreeCAD per regi-
strare macro e per creare non
solo strumenti personalizzati
ma anche interi nuovi moduli
di lavoro.
■ caso, è importante notare che è
!"#$%&'()**#)
L’area di lavoro di FreeCAD, di-
sponibile in italiano (non tutte le
voci sono state tradotte, però), è
divisa in sezioni ridimensionabi-
li ed è dominata dalla scena del
progetto. Nell’angolo superiore
destro è visibile il widget per
cambiare velocemente il punto
di vista: basta un clic su una del-
le facce del cubo per aggiornare
immediatamente l’angolazio-
ne della visuale del progetto.
Il cambio del punto di vista si
può fare anche con il mouse e la
tastiera: per girare intorno agli
oggetti si premono i tasti destro
del mouse e Shift, per fare una
panoramica ancora il tasto de-
stro e Control.
Lungo il bordo superiore dello
schermo si trovano le icone dei
comandi, a sinistra i pannelli
con la rappresentazione ad al-
bero del progetto e l’area per
l’immissione numerica dei dati
!"#$%%&'(")$ *#
(come dimensioni e posizione,
anche sotto forma di formule
matematiche). In basso si tro-
va la finestra dove appaiono i
messaggi che il programma co-
munica all’utente, come avvisi
ed errori.
Molto importante è il menu
retrattile situato nella fila oriz-
zontale più in alto con le icone,
che all’apertura del programma
mostra una piccola freccia con
di fianco la scritta Start. In que-
sto menu sono elencati i diversi
moduli o ambienti di lavoro. Su-
bito dopo aver creato un nuovo
documento, infatti, è necessario
scegliere il modulo più adatto
al tipo di disegno che si vuole
realizzare.
Per un progetto di parti mec-
caniche si impiega l’ambiente
Part Design e, se è necessario
partire da sagome 2D, il modulo
Draft è il più adatto. Nel caso ci
siano vincoli da impostare tra
le forme bidimensionali, si sce-
glie Sketcher, mentre chi vuole
preparare un progetto architet-
tonico deve usare Arch. In ogni
possibile sia passare in qualsiasi
momento da un modulo all’altro
- senza perdere il lavoro fatto
- sia aggiungere o togliere gli
strumenti contenuti in ciascun
modulo, in modo da creare un
ambiente di lavoro personaliz-
zato, con tutti e soli gli attrezzi
che servono.
■ per inserire smussi e raccordi,
+, -#.&/$0
1&**)$#*0
Come abbiamo anticipato, l’am-
biente Part Design è il più adatto
per la modellazione di compo-
nenti meccanici 3D. Il modulo
contiene tutti gli strumenti per
ottenere un oggetto di forma
complessa, partendo da forme
molto semplici, lavorate sca-
vando o aggiungendo volumi
geometrici con operazioni bo-
oleane. La finestra con l’albero
degli elementi tiene traccia di
SPECIALE
L’AREA
DI LAVORO
!"#$%$&' $(")*#+,$"&-.'/'0$1
*2(+(*"#-#$3'0*
'"+("3*).$0*"#$%-/&*1
3*)-",' )*#-,,'4$*(-
56"*"768
tutte le entità usate, così è un
attimo ritornare sui propri pas-
si, aggiustare la posizione o la
dimensione di un elemento per
poi passare alla versione più re-
cente, che il software ha aggior-
nato di conseguenza.
■
20-&,,)3#0$& 45 &
657 ),*8$# &.&19#
In queste pagine descriviamo le
operazioni necessarie per crea-
re modelli 3D precisi, modelli
costruiti tramite estrusioni di
profili a due dimensioni, oppure
creati con una serie di opera-
zioni booleane (sostanzialmente
somma e sottrazione). A comple-
tamento dell’opera, abbiamo poi
usato le funzioni di FreeCAD
assolutamente necessari negli
oggetti reali per renderli più si-
curi e resistenti. Gli spigoli vivi
convessi, infatti, possono essere
pericolosi, mentre quelli concavi
favoriscono la concentrazione
degli sforzi interni, concentra-
zione che può portare alla rot-
tura del pezzo.
Con i nostri esempi non pre-
tendiamo di esplorare a fondo
il programma, né di passare in
rassegna tutte le sue funzioni
(sono moltissime). Semmai, il
nostro scopo è mostrare la logica
di funzionamento del software
! "#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 87
 SPECIALE !"#$%%&'(")$ *#
" $
% &
e l’impiego degli strumenti di
base, quelli fondamentali. Una
volta rotto il ghiaccio e superata
la parte più ripida della curva
di apprendimento, chi desidera
usare il software potrà esplorar-
lo un po’ alla volta, scoprendo
gradualmente le funzioni di cui
ha bisogno per portare a termine
progetti via via più complessi.
■ me con il comando File/Salva con
!" #$%&"$ '()*+,)-
.)- +-)/-) 0/1$#)
23 456+$"/*) %/
./-/#)*-5
Un progetto Cad non deve per
forza essere a tre dimensioni.
può essere semplicemente un
disegno 2D, per definire un og-
getto prevalentemente piatto
(per esempio, un ingranaggio)
oppure come punto di partenza
per un’estrusione. L’ambiente di
lavoro Sketcher serve per dise-
gnare forme a due dimensioni,
88 ! "#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
con gli elementi definiti da vin-
coli che ne bloccano le grandezze
ed eventualmente la posizione,
in base anche alle caratteristiche
di altre entità. Nel nostro esem-
pio vogliamo creare una forma
esagonale a lobi, con diversi fori
interni.
Dopo aver lanciato il program-
ma, create un nuovo progetto
con un clic sul riquadro Crea
nuovo… !"#, assegnategli un no-
nome… e poi fate clic sul menu
nella prima riga di icone in alto
nello schermo, quello con la fine-
strella che mostra una freccia e la
scritta Start. Nell’elenco a tendi-
na che appare scegliete Sketcher,
il modulo per disegnare in 2D
con impostazione dei vincoli !$#
. Poi fate clic sull’icona con un
quadrato e un cerchio rossi (Crea
uno schizzo) per iniziare il lavoro.
Date OK nella finestrella che ap-
pare subito dopo, per confermare
che il vostro piano di lavoro è
quello XY.
Per lavorare bene è meglio at-
tivare una griglia: espandete la
finestra Controlli sulla sinistra
e spuntate le voci Visualizza la
griglia e Aggancia alla griglia.
Controllate anche che l’opzione
Vincoli automatici sia attiva. Sem-
pre per ottimizzare lo spazio di
lavoro, trascinate i blocchi con le
icone degli strumenti di disegno
(Geometrie) e quelli per vincoli
(Vincoli) su una nuova riga nel-
la parte alta dell’interfaccia, in
modo che siano visibili tutti gli
elementi.
Per creare alcune linee di co-
struzione che serviranno per il
disegno, fate clic sull’icona con
due quadrati, uno rosso e uno
azzurro tratteggiato (Geometria
di costruzione), scegliete lo stru-
mento per tracciare un segmen-
to diritto (la seconda icona nel
blocco Geometrie). Aquesto punto
fate clic sull’origine, trascinate
lungo l’asse X e fate di nuovo clic
per creare un segmento orizzon-
tale. Ripetete l’operazione per
tracciare altri cinque segmenti,
tutti dall’origine e orientati più o
meno a 60° l’uno dall’altro. Non
preoccupatevi che i segmenti si-

ano tutti uguali o perfettamente
inclinati, sono caratteristiche che
sistemeremo tra poco. Premete
di nuovo sull’icona Geometria di
costruzione per uscire da questa
modalità di disegno !"#.
Ora iniziate a disegnare le curve
dell’oggetto vero e proprio. Fate
clic sull’icona con un cerchio (la
quarta del gruppo Geometrie) e
disegnate una circonferenza cen-
trata sull’origine. Poi passate allo
strumento Arco (la terza icona) e
tracciate un arco in corrisponden-
za di ogni estremo esterno dei
sei segmenti. Anche con queste
figure non preoccupatevi che si-
ano tutte uguali, l’importante è
che i loro centri coincidano con
gli estremi dei segmenti: appena
prima di fare clic per disegnare
l’arco, deve apparire una piccola
X rossa di fianco al crocino del
puntatore !$# . Sempre con Ar-
co disponete sei archi rovesci, in
modo che i loro estremi siano
vicini a quelli degli archi che ave-
% &
' (
!"#$%%&'(")$ *#
te creato prima !%#. Poi prendete
lo strumento Cerchio e create sei
circonferenze un po’ più piccole,
sempre centrate sui punti termi-
nali dei segmenti !&#.
La fase di creazione degli ele-
menti della forma 2D è termina-
ta, ora passiamo all’impostazione
dei vincoli. Selezionate i sei seg-
menti, facendo clic su ciascuno,
poi fate clic sull’ottava icona nel
blocco Vincoli, quella che somi-
glia a un =. Di seguito selezio-
nate gli archi di cerchio esterni e
ripetete l’operazione. Poi fate lo
stesso con i sei cerchi più piccoli
e con gli archi di giunzione. A
questo punto avete impostato
il vincolo di uguaglianza tra gli
elementi che compongono cia-
scuno dei quattro gruppi.
Per collegare gli archi interni, se-
lezionate i vertici più vicini di un
arco interno con quello adiacente
esterno. Dovete semplicemente
trascinare un’area rettangolare di
selezione. Poi fate clic sulla set-
SPECIALE
tima icona, Tangente, del gruppo
Vincoli. Ripetete questo processo
per tutte le altre undici coppie di
vertici !'#.
La figura ha assunto un aspetto
vicino a quello finale, ma manca
ancora l’angolazione corretta dei
segmenti di costruzione. Inoltre
bisogna assegnare valori numeri-
ci precisi per le dimensioni degli
elementi. Per questo selezionate
un segmento orizzontale, fate clic
sulla dodicesima icona del bloc-
co Vincoli (Distanza orizzontale) e
immettete il valore numerico che
preferite, per esempio 40 mm. A
questo punto passate in rassegna
gli altri elementi e impostate il
raggio con il quindicesimo stru-
mento del blocco Vincoli. Notate
che siccome avete stabilito una
relazione di uguaglianza tra gli
elementi di ciascun gruppo, la
modifica di uno comporta la va-
riazione automatica degli altri.
Come ultimo passo aggiustate
l’angolazione tra i sei segmenti
! "#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 89
SPECIALE !"#$%%&'(")$ *#

$
di costruzione. Selezionate due
segmenti adiacenti e fate clic
sulla sedicesima icona (Angolo),
scrivete 60 nel campo della fine-
strella che è apparsa e date OK.
Ripetete questa operazione per
le altre coppie di segmenti. Da
notare che per alcune selezioni il
programma può segnalare un er-
rore. Il problema è dovuto al fatto
che i vincoli su alcuni elementi
possono aver già bloccato com-
pletamente l’entità selezionata,
quindi il software non consente
di aggiungere ulteriori vincoli.
In questo caso passate alla cop-
%&
pia di segmenti successiva, fino
a completare il giro !"#.
Il disegno della sagoma 2D è ter-
minato e l’oggetto è pronto per
una eventuale estrusione in 3D,
operazione che vedremo in un
altro tutorial.

■
!"#$%%&'(")$
*") +"%(#( $
,""%$&)( () -&./ %%
In estrema sintesi, esistono due
strade per creare un oggetto
3D con un Cad: partire da soli-
di geometrici e modificarli con
operazioni booleane (somma,
sottrazione, intersezione) oppure
estrudere una sagoma 2D per poi
eventualmente lavorare anco-
ra l’oggetto prodotto. Natural-
mente nulla vieta di fare un mix
dei due metodi, dipende dalla
forma dell’elemento 3D che si
vuole creare. In questo esempio
modelleremo una biella usando
esclusivamente forme solide di
base e operazioni booleane.
%'
Aprite il programma, create un
nuovo progetto e selezionate il
modulo Part nel menu a tendina
posto nella prima fila orizzon-
tale delle icone. Per modellare
la biella, possiamo cominciare
dall’asta che unisce i due fori alle
estremità. Fate quindi clic sulla
settima icona (Crea primitive…)
del gruppo con le primitive ge-
ometriche solide (Solidi). Aprite

90 !"#!$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


$'
$(
il menu a tendina nella finestra
a sinistra e selezionate la forma
Cuneo, poi fate clic sul tasto Crea
!"#. Nella rappresentazione ad
albero del progetto (finestra Vista
combinata/Modello) selezionate il
Cuneo appena creato e nel pan-
nello Proprietà/Wedge sottostante
immettete questi valori, parten-
do dal primo Xmin: 0, 0, 0, 20, 0,
100, 300, 20, 80, 20. Con questi
dati abbiamo creato un prisma
alto 2 centimetri, lungo 30 e con
due lati grandi 10 e 6 cm !$%#.
Ora tocca alle due estremità
cilindriche. Create un cilindro,
selezionatelo nell’albero del pro-
getto e impostate queste dimen-
sioni nella finestra a sinistra in
basso: raggio (Radius) 60 mm e
altezza (Height) 40 mm !$$# . Per
posizionarlo in maniera precisa,
fate clic nella casella a destra di
Placement, situata poco sopra le
dimensioni, e poi fate un altro
clic nel piccolo riquadro grigio
con i tre puntini, apparso subi-
to a destra. Nella finestra Posi-
zionamento che si è aperta, im-
!"#$%%&'(")$ *#
mettete il valore 50 nella casella
Traslazione:/X e -10 in Z. Dopo
aver confermato l’operazione,
abbiamo spostato il cilindro al
centro del lato lungo 10 cm del
prisma e lo abbiamo abbassato
di un centimetro, in modo che sia
centrato anche sulla verticale. A
questo punto copiate il cilindro
selezionato (Control C, Control
V) e modificate il raggio della
nuova primitiva in 50 mm, la
sua altezza in 50 mm. Fate di
nuovo clic sulla casella di fian-
co a Placement e poi sul piccolo
quadrato grigio. Nella finestra
appena aperta scrivete -15 in
Traslazione:/Z, per centrare anche
questo nuovo cilindro. Copiate
ancora il cilindro, selezionatelo
e, con le stesse operazioni che ab-
biamo appena visto, impostate
il raggio a 40 mm, l’altezza a 60
mm e la sua posizione verticale
a -20 mm. Quest’ultimo cilindro
ci servirà per creare il buco con
un’operazione booleana.
Ora selezionate l’ultima forma
appena creata, copiatela e spo-
SPECIALE
statela all’altra estremità del
prisma. Per farlo potete usare il
sistema che abbiamo già visto
oppure potete impiegare il co-
mando Modifica/Trasforma, per
lavorare direttamente nell’an-
teprima 3D. In questo caso, per
lavorare con precisione, è me-
glio selezionare la vista dall’alto
con un clic sulla faccia Top del
widget in alto a destra e passare
alla modalità di visualizzazione
Reticolo, con un clic sul menu a
tendina Stile di disegno, la terza
icona nella seconda riga in al-
to. Sempre per lavorare bene,
impostate a 10 mm l’Incremento
di traslazione nel pannello Incre-
menti, così creerete una sorta di
snap che farà procedere a scatti
di un centimetro l’oggetto tra-
scinato. Per muovere il cilindro
dovete semplicemente fare clic
sulla freccia e trascinarla fino a
che il centro della figura si so-
vrappone all’altra estremità del
prisma !$&#. A questo punto, assi-
curatevi di avere ancora selezio-
nato il cilindro appena spostato
e cambiate il suo diametro in 20
mm. Poi copiatelo e immettete le
nuove dimensioni raggio 30 mm
e altezza 50, di seguito alzatelo
di 5 mm. Create un’altra copia
ancora, con dimensioni 40 e 40
mm e spostata in alto di 5 mm. Il
lavoro di preparazione delle for-
me geometriche di base è quasi
finito, manca una sagoma per
alleggerire il prisma. Per questa
modifica copiate il prisma, sele-
zionatelo e immettete questi dati
nelle sue dimensioni: 16, 0, 0, 26,
0, 84, 177, 20, 74, 20. Dopo di che
alzatelo di 15 mm e spostatelo in
modo che sia centrato tra i due
gruppi di cilindri. Poi copiatelo e
abbassatelo a -15 mm !$'#.
A questo punto tutto è pronto
per effettuare le operazioni boo-
leane. Selezionate il prisma prin-
cipale, i due cilindri più grandi
a un’estremità e gli altri due più
grandi all’altra estremità (per le
selezioni multiple bisogna tenere
premuto il tasto Control), poi fate
clic sulla quarta icona (Unione)
del gruppo di strumenti Opera-
zione booleana !$(#. In un attimo
! "#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 91
 SPECIALE !"#$%%&'(")$ *#
"#
"&
FreeCAD unisce i cinque solidi
in un’unica entità chiamata Fu-
sion, visibile anche nell’albero
del progetto. Da notare che gli
oggetti originali sono ancora
accessibili e modificabili, basta
espandere la voce Fusion nella
vista ad albero. Dopo l’unione, è
necessario procedere con le sot-
trazioni. Selezionate l’oggetto
composto appena creato e poi
uno dei prismi più piccoli, di
seguito fate clic sulla terza icona
Taglio, sempre del blocco delle
operazioni booleane. Ripete-
te l’operazione per il secondo
prisma, per uno dei cilindri più
piccoli e infine per l’ultimo ci-
lindro !"#$.
La modellazione è terminata,
mancano solo lo smusso e il rac-
cordo degli spigoli. Per questo,
con la biella selezionata, fate clic
sui quattro spigoli verticali di
unione tra il prisma originale e
i due cilindri più grandi, dopo
scegliete la quarta icona (Rac-
corda) del gruppo Strumenti par-
te. Sulla sinistra appare subito
la finestra con l’elenco di tutti
92 ! "#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
gli spigoli del progetto, con le
spunte sugli elementi selezio-
nati. Scrivete 100 mm nella fine-
strella Raggio: in basso e preme-
te il tasto OK. Il programma ha
creato un raccordo nei punti di
unione dei tre solidi !"%$. Ripetete
il processo selezionando questa
volta gli otto spigoli verticali dei
due scavi e impostate un raggio
di 25 mm. Infine, scegliete gli
spigoli orizzontali delle cave,
quelli circolari che definiscono
la cima e la base dei due cilindri
più grandi, gli spigoli principali
del prisma originale e applicate
di nuovo lo strumento Raccorda,
sempre con raggio 2 mm !"&$.
■ tazione ad albero della scena. Poi
!"#$%"&'(& )
*''+),(& -'( .,$# )
.,$# /)"&0(
Come abbiamo detto all’inizio del
tutorial precedente, i metodi per
costruire un solido dalla forma
"%
"'
complessa sono sostanzialmen-
te due: con operazioni booleane
oppure per estrusione. In que-
sto tutorial vogliamo seguire un
percorso misto, cominciando con
un’estrusione per poi proseguire
con le operazioni booleane neces-
sarie. Per non perdere tempo nel
descrivere operazioni che abbia-
mo già visto, partiamo dall’og-
getto 2D che abbiamo creato nel
primo tutorial, la sagoma a sei
lobi con sette fori. Per cominciare,
una volta lanciato FreeCAD, apri-
te il progetto che avete salvato in
precedenza. Selezionate l’oggetto
chiamato Sketch (o definito da un
altro nome, se lo avete cambiato)
nella finestra Vista combinata/Mo-
dello, dove è visibile la rappresen-
passate all’ambiente di disegno
Part, nel menu a tendina presente
nella prima riga dei comandi a
icone. Di seguito cambiate il pun-
to di vista: basta un clic sulla nona
icona (Isometrica) della seconda
riga delle icone.
Aquesto punto fate clic sulla pri-
ma icona (Estrudi…) del blocco
 !"#$%%&'(")$ *# SPECIALE

Strumenti parte. Sulla sinistra del- chiamata Fusion di default, e co- rispondenza di un altro lobo, con
lo schermo si apre subito la fine- piatela cinque volte. Siccome stia- una rotazione pari a un multiplo
stra Vista combinata/Azioni, che mo copiando un’entità composi- di 30°. Ripetete queste operazioni
mostra le opzioni per l’estrusio- ta, FreeCAD mostra una finestra per tutte le altre copie !&"$ .
ne. Lasciate attiva la voce Lungo in cui chiede di selezionare un Ora siamo pronti per sottrarre
la normale (in alternativa potete oggetto: fate clic su Tutti e pre- questi cilindri dalla forma prin-
definire una direzione arbitraria, mete OK !&'$. Una volta create cipale. Selezionate quest’ultima
assegnando le coordinate XYZ, le cinque copie, selezionatene e una coppia di cilindri, poi fate
con l’opzione Direzione persona- una e attivate il solito comando clic sulla terza icona (Taglio) del
lizzata) e nella casella Lunghezza/ Trasforma. Trascinate la pallina gruppo di comandi Operazione
Nello stesso verso scrivete 30 mm. blu per spostare la copia in cor- booleana. Ora al posto dei due
Con questo comando, il program-
ma crea un solido, pronto per le
nostre elaborazioni !"#$.
"%
Ora create due buchi sulla parete
esterna di ciascuno dei sei fori
alle estremità lobate. Per questo
inserite nella scena un cilindro,
con un clic sulla seconda icona
del blocco Solidi, poi selezionatelo
nella finestra con l’albero degli
oggetti e, nel pannello sottostan-
te Proprietà, impostate 2,5 mm
in Radius e 15 mm in Height. A
questo punto bisogna spostare il
cilindro all’estremità di un lobo,
così potremo creare un foro con
un’operazione booleana di sot-
trazione. Per muovere l’oggetto,
il modo più pratico è impiegare il
&'
comando Modifica/Trasforma, che
fa apparire un gizmo con frecce
e palline, per i movimenti e le
rotazioni, rispettivamente. Per
compiere movimenti precisi, con-
viene impostare a 10 mm l’Incre-
mento di traslazione, nella finestra
a sinistra Azioni/Incrementi. Fate
clic sulla pallina verde e inclinate
il cilindro di 90°, poi selezionate
e trascinate la freccia blu, fino a
far sporgere il cilindro oltre la su-
perficie esterna del lobo !"%$. A
questo punto trascinate la freccia
rossa per alzare verticalmente il
cilindro di 10 mm. Confermate i
&"
movimenti effettuati con un clic
sul tasto OK a sinistra.
Sempre con il cilindro seleziona-
to, copiatelo con Control C, Control
V, riprendete il comando Trasfor-
ma e trascinate il solido verso l’al-
to di 10 mm. Adesso creiamo un
nuovo solido, somma di questi
due cilindri. Selezionateli nella
vista ad albero e fate clic sulla
quarta icona (Unione) del blocco
di comandi Operazione booleana.
Selezionate la forma risultante,

! "#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 93

 SPECIALE !"#$%%&'(")$ *#
""
"%
cilindri ci sono due buchi sulla
parete esterna del lobo. Ripete-
te il processo per gli altri cinque
gruppi di cilindri, selezionando
ogni volta la forma principale e
una coppia di cilindri.
Continuiamo la costruzione del
nostro oggetto, aggiungendo ele-
menti al foro centrale. Create un
tubo (sesta icona del gruppo Soli-
di), e nel pannello delle proprietà
che è apparso a sinistra impostate
20, 15, 50 mm nelle tre caselle,
confermate con un clic su OK.
Ora abbassate il cilindro appena
creato di 5 mm, con il comando
Trasforma. Di seguito create un
cubo (prima icona del gruppo
Solidi) e impostate queste dimen-
sioni: 20, 20, 12 mm. Poi sposta-
telo con Trasforma, in modo che
sia centrato rispetto a una delle
cave tra i lobi e che sia appoggiato
sulla superficie superiore del soli-
do principale. Adesso create due
cilindri, uno con raggio 15 mm e
altezza 50, l’altro con dimensio-
ni 2,5 e 30 mm, rispettivamente.
Ruotate quest’ultimo di 90° in
modo che sia orizzontale e con
94 !"#!$%&'(()%*+,' - .)/0*%#1213
asse perpendicolare alla faccia
esterna della scatola creata poco
prima. In seguito centratelo su
questa faccia e trascinatelo così
che sporga un po’ !""#.
Ora effettuate le operazioni boo-
leane per unire al corpo principa-
le la scatola e il tubo, di seguito
per sottrarre il cilindro verticale
e quello piccolo orizzontale. Per
realizzare uno scavo circolare sul-
la faccia del cubo con il foro, po-
tremmo creare un nuovo cilindro
e sottrarlo con un booleano, ma
possiamo anche usare la funzione
di FreeCAD per generare un in-
cavo o un’estrusione partendo da
una sagoma 2D disegnata sulla
superficie. Per questo dobbiamo
passare al modulo Part Design,
nel menu a tendina nella prima
riga delle icone.
Una volta in Part Design, rinomi-
nate il modello 3D, per esempio
in Assieme-001, e create un nuo-
vo corpo, con il comando nella
finestra laterale Azioni/Crea un
corpo. Tornate nella vista ad al-
bero Modello e trascinate Assie-
me-001 dentro la riga Body, poi
"$
"&
selezionate la faccia frontale bu-
cata della scatola !"$#. Di segui-
to fate clic sulla seconda icona
Crea uno schizzo nel gruppo Part
Design - Aiutante. Il programma
cambia la vista in modo che la
faccia selezionata appaia frontal-
mente. Scegliete la quarta icona
(Cerchio) in Geometrie e traccia-
te una circonferenza di raggio 5
mm, centrata sul foro !"%#.
Premete due volte Esc e, una volta
tornati nella vista in prospettiva,
selezionate il comando Tasca nel
pannello Strumenti Sketch appena
apparso a sinistra. Regolate quin-
di a 2 mm la profondità (Lunghez-
za) dello scavo e confermate con
OK. Il modello è praticamente
finito, mancano solo gli smussi e
i raccordi. Selezionate quindi uno
spigolo qualsiasi della superficie
superiore con i lobi e un altro di
quella inferiore, poi nella finestra
a sinistra Edge Tools scegliete Rac-
cordo e quindi date OK. Ripetete
l’operazione con gli altri spigoli
che volete smussare, eventual-
mente cambiando il valore del
Raggio !"&#.
 TUTTI I SAPORI DEL CINEMA!
12 NUMERI
DI CIAK A SOLI
€ 32,00
ANZICHÉ € 58,80
PER UN ANNO
45% DI SCONTO

OPPURE PER TE
2 ANNI DI CIAK A SOLI
€ 47,00
ANZICHÉ € 117,60

S C O N TO 6 0 %

IN EDIZIONE CARTACEA
E DIGITALE
Vai sul sito CIAKMAGAZINE.it

IN EDICOLA OGNI MESE

RUBRICHE !" #$%&'()

!"#$%&"'
()&#*)+
,-&.
 !"#$%"&'
(%)*%&'
)+" ('),'
,+-#./#0-&
■ 1-#23*-%)' 4'$&%5+""-
RUBRICHE !" #$%&'()
I
l Sinclair QL, un compu-
ter inglese venduto all’ini-
zio del 1984, viene spesso
descritto per i suoi inne-
gabili difetti piuttosto che
per i suoi tanti pregi. Ed è
un peccato perché questa
macchina ha rappresentato una
grande occasione mancata, un
progetto valido, innovativo che
è fallito a causa di un uomo ge-
niale, ma troppo convinto delle
sue idee.
■ allargare il mercato dell’azienda
$1*-&%/ 21&+&
È il 1983, Clive Sinclair è appena
stato nominato cavaliere, i me-
dia inglesi lo adorano, gli ZX
Spectrum si vendono come il
pane, la sede della Sinclair Re-
↑ IN ALTO: IL CASTELLO DI SIR CLIVE
La modernissima sede della Sinclair
Research Ltd, come si presentava
all’inizio degli anni ’80.
98 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
search è un avveniristico com-
plesso industriale dal design
d’avanguardia pieno di opere
d’arte moderne. Tutto questo
sarà destinato a finire entro due
anni a causa di due progetti: C5
e QL. Benché vendere auto elet-
triche già nel 1985 potesse sem-
brare rivoluzionario, mancando
completamente di esperienza
nel campo automotive, il pro-
getto C5 era destinato a fallire.
Il QL invece aveva la possibili-
tà, se non di bissare il successo
commerciale dello Spectrum, di
inglese verso un nuovo target
che stava nascendo: un’utenza a
cavallo tra gli home computer e
i PC professionali, quella che nel
1985 si sarebbe divisa tra Amiga
e Atari ST. Clive Sinclair era in
anticipo su tutti, ma pensava
di essere in ritardo, solo perché
↑ SOPRA: SINCLAIR QL
Il computer con cui il britannico
Clive Sinclair voleva entrare nel
settore business, dominato dalle
società americane.
aveva sbagliato benchmark. Pro-
prio come Tramiel qualche anno
prima, pensava di fare guerra ad
Apple ma, a differenza sua, non
intuì che c’era un altro “oceano
blu” in cui tuffarsi. L’idea di en-
trare nel settore delle macchine
da ufficio non venne direttamen-
te da Clive Sinclair, ma da un
suo amico, Robb Wilmot, CEO
della britannica I.C.L. con cui
nel dicembre del 1981 strinse un
accordo. Se il successore dello
ZX81, che avrebbe dovuto chia-
marsi ZX82, poi prese il nome
di ZX Spectrum, il QL avrebbe
dovuto chiamarsi invece ZX83.
■
!" #$ %&" '&
(%)*+,& -./00&
L’accordo prevedeva che I.C.L.
avrebbe fornito il software (Su-
per-Basic) su licenza, avrebbe
acquistato i nuovissimi schermi
CRT piatti di Sinclair da inserire
in un computer e un terminale
per telecomunicazioni (che poi
sarebbe diventato l’OPD) proget-
tato da Sinclair. Avrebbe inoltre
finanziato il progetto con un mi-
lione di sterline, prendendo poi
una royalty sulle vendite. Nel
1982 fu coinvolto nel progetto il
giovane David Karlin che aveva
lavorato per la Xerox a Palo Alto,
in California. Assunto per la sua
idea di creare un sistema analogo
allo Xerox Star, stando entro 500
↓ SOTTO: SINCLAIR ZX83
Primo bozzetto, di Rick Dickinson, di
quello che sarebbe poi diventato il QL. Il
progetto comprendeva anche un piccolo
schermo e una stampantina.
 !" #$%&'() RUBRICHE

↑ SOPRA: UN CRT A SCHERMO PIATTO

La Sinclair TV80 era una televisione CRT
“flat”. L’ingegnosa trovata era quella
di far riflettere il flusso catodico a 90°.
L’utilizzo come monitor per computer
non si rivelò però funzionale.
to prodotto dalla Apple con il
↗ SOPRA A DESTRA: ONE PER DESK nome Lisa. Costava il triplo del
Il bellissimo design del QL spariva nella target price previsto da Karlin
versione OPD dall’aspetto brutalista. A per Sinclair, ma tutto il mondo
discapito delle apparenze, era un sistema dell’informatica era colpito da
telematico molto innovativo per i tempi. quella macchina innovativa. Che
fu comunque un flop.
→ A DESTRA: UN OTTO DI TROPPO
In primo piano, la Cpu Motorola 68008,
una scelta che condizionò pesantemente ■
il successo del QL.
!"#$%&"' $(#)'(
sterline: esattamente quello che
*++%,
Clive voleva sentirsi dire! Dalla Il Mac sarebbe stato messo in
teoria alla pratica però le cose vendita all’inizio del 1984 e sa-
andarono un po’ diversamente. rebbe stato in grado di fare quasi
Il processore Z80 era inadeguato tutto quello che si era visto sul
come Cpu per cui, dopo aver Lisa, ma sarebbe stato più veloce
preso in considerazione sia lo e più economico. Per risolve-
Z8000 sia l’Intel 8086, si pensò re il problema della velocità (il
al Motorola 68008, una versione
del 68000 che, avendo un bus
interno a 8 bit invece che a 16, co-
stava un terzo. Ironia della sorte,
poco dopo la scelta, la Motorola
tagliò il prezzo del 68000, che
avrebbe allora potuto essere
implementato sul QL rine-
goziando il contratto, ma
ulteriori spese di sviluppo
su altri componenti resero
impraticabile quella strada. Co-
me se non bastasse, il CRT piat-
to Sinclair, benché funzionante, costringeva l’utente a tenere la
testa perfettamente in linea con
esso, per evitare sfocature nella
SOPRA A DESTRA: APPLE LISA
visione dello schermo che pro-
Il primo personal computer Apple dotato ducevano nausea e cefalea.
di GUI fu un flop che però aprì la via alla Nel frattempo, un compu-
nuova generazione. ter basato su Motorola
68000, con schermo, ta-
A DESTRA: APPLE MACINTOSH stiera e FDD, dotato co-
L’arrivo nel 1984 di questo computer me lo Xerox Star di GUI,
avrebbe cambiato tutto. Sinclair cercò di in pratica quello che avrebbe
uscire prima per batterlo sul tempo. dovuto essere lo ZX83, era sta-

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 99

RUBRICHE !" #$%&'()
↑ IN ALTO: TIMEX SINCLAIR 1000
L’accordo con l’americana Timex per
vendere negli USA questa versione
di ZX81 portò a un ottimo successo
commerciale.
↑ SOPRA: TIMEX SINCLAIR 2068
Un computer veramente ben fatto.
Nonostante la scarsa popolarità in USA,
avrebbe potuto essere l’ideale successore
dello Spectrum.
motivo principale del flop), Jobs
fece a meno del multitasking, che
assorbiva troppe risorse. Per con-
tenere il prezzo (secondo proble-
ma) proseguì nella convinzione
che il colore non fosse per il mo-
mento necessario e si limitò a 128
kB di RAM, contro il generoso
1 Mega del Lisa. Un moderno
Floppy Disk drive da 3,5” sareb-
be bastato (Lisa ne aveva due da
5”1/4). La macchina era diretta
allo stesso segmento di mercato
professionale che stava puntan-
do Sinclair con la sua nuova cre-
azione. Clive decise che lo ZX83,
privato dello schermo integrato e
ribattezzato QL, avrebbe dovu-
to a tutti i costi uscire prima del
Mac. Il problema è che, nel 1983,
100 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
per via di una serie di fulminei
successi, Sinclair stava sopravva-
lutando la sua azienda. A livello
europeo, con lo ZX Spectrum,
aveva polverizzato quasi ogni
concorrente nel settore Home,
avendo come unico competitor
la Commodore; in Giappone lo
ZX81 era andato benissimo e an-
che in Usa, la collaborazione con
la Timex aveva funzionato molto
bene con il TS 1000, rebrand dello
ZX81 per quel mercato. In una
puntata di Wiz Kids, conosciuta
in Italia come “I ragazzi del com-
puter”, venne gratuitamente de-
riso questo piccolo grande com-
puter. Quella battuta, in realtà, è
una dimostrazione di fastidio per
l’imprevisto successo del compu-
ter britannico in USA, o forse una
ripicca, dato che la Timex fu una
delle poche aziende informatiche
del periodo a non apparire nei
credits come supporto. Curio-
samente, tre anni dopo, dei gio-
vani hacker utilizzarono proprio
↑ SOPRA: JUMPING CLIVE
Nello spot comparativo del QL,
lo stesso Clive Sinclair faceva
da testimonial saltando i suoi
competitor.
→ A DESTRA: IL FATTORE TEMPO
Dopo l’iniziale entusiasmo
la stampa di settore
continuava a rimarcare i
ritardi del QL che sembrava
non dovesse uscire mai.
lo ZX81 per bucare la sicurezza
della Difesa Francese, entrando
in un supercomputer Cray 1. La
Timex però non bissò il successo
commerciale del TS1000 con i
modelli successivi. L’ultimo fu il
TS 2068, una versione potenziata
dello ZX Spectrum, interessan-
te, soprattutto per la presenza
del chip sonoro AY-3-8912 e del
chip grafico Timex SCLD. Clive
decise di vendere direttamente
il QL in USA, uno sforzo troppo
grosso per la Sinclair Research
Ltd, un’azienda certamente in
grande crescita, ma non ancora
così strutturata.
■
!" #$%&' "(% )*+'
Passare a una nuova generazio-
ne di computer era già una cosa
impegnativa, entrare in un nuovo
settore ancora di più, fare pure
 !" #$%&'()!! RUBRICHE

ti. La reputazione di Sinclair si di-

sgregò in breve. Cosa ancora più
grave, in un ambiente business
dove ci si aspetta che quello che
viene venduto funzioni da subito
e bene. Entrare in questo modo
in un nuovo mercato vuol dire
uscirne immediatamente. Infatti
il QL fu dismesso già nel 1985.
Per via della seconda parte
dell’accordo, l’hardware del QL
confluì durante il 1984 anche nel
terminale per telecomunicazioni
One Per Desk, chiamato Merlin
Tonto (ehm...) in UK e Compu-
terphone in Australia e Nuova
Zelanda. Il sistema integrava
CONFERENZA STAMPA telefono, modem, sintetizzato-
La presentazione del QL in un video del periodo. Pur di arrivare prima del Mac, re vocale, in modo da avere un
il computer fu distribuito con alcuni bug nel sistema operativo. unico device per scambiare dati
e comunicazioni vocali, esatta-
mente come facciamo coi nostri
+!,-*.!/ )* una gara a tempo con Apple era PC da inizio millennio. Ma al di
0#1'2331#$ !"#$%&"'()*+*&'$, puro masochismo.Apple per fare là di pochi clienti istituzionali,
!4 5$4'&36 '6( -./0 il passaggio da 8 a 32 bit, oltretut- come Telecom Australia o New
-"2 1232'2%&(4/55/ to “sbagliando” la prima macchi- Zealand Post, neppure questa
na, aveva investito ingenti risorse seconda versione ebbe il favore
-(178 678(19: e impiegato quasi cinque anni di degli acquirenti.
/9: ;<=0/(>? sviluppo. Clive era convinto di ri- Non agganciare il mondo bu-
/.: '& ;$#&$ -</(>? uscirci in meno di due, oltretutto siness poteva non essere però
/.: <6;;&<6 405 >? facendosi finanziare la produ- questo disastro, considerando
@&+3"*'&(48 3&+3" "# A%&+3"$&(+B zione dagli acquirenti attraverso che le caratteristiche della mac-
!4"23 il meccanismo della prevendita. china avrebbero potuto essere
C*C?'&#&
Sinclair abitualmente investiva estremamente attrattive per tutti
923"23 @D(*(C2#"32'
infatti quasi il 100% delle risorse quelli che erano entrati nel mon-
:$<1#&6 '& <6;;6 1"$'2E'"F* della sua azienda nella ricerca, do dell’informatica con gli Home
< A2'3*(E" '*3*7 )GH7 I9J7 < andava in prevendita prima che Computer e adesso desideravano
)!<;<(#2# +3&#E&'E7 K@L-7 la macchina fosse disponibile e qualcosa di più.
01#3$ !=9
K@L< MN2O+3"$P 4;5QR7 A2'3& con i soldi degli acquirenti avvia-
)S17 HB+ *+A&#+"2#* va la prima produzione. Questa
*&4%26%%&1 !BA*'=H&+"$ modalità, che aveva funzionato ■
9+ !"#$%&"' TUS! benissimo fino allo ZX81, aveva
>$;31 /8(V(<87 0< 2(<8 $&'&33*'"
cominciato a mostrare il limite ! "#$%& '$( )*
con lo ZX Spectrum e si rivelò
8-<(V(<84 A"V*% & 0 $2%2'"7 <84 V
?#6@&76 $ 71(1#& un disastro totale con il QL. Ac- Cominciamo dall’esterno: il de-
<84 A"V*% & / $2%2'" quirenti che avevano anticipato sign era avanti anni luce rispetto
G*+3"32(E&($2A'2$*++2'*(W#3*% la somma prima che il computer a tutto il resto. Un computer de-
+141#1
/50.(&(-($&#&%* fosse prodotto, lo ricevettero con gli anni ’80, o anche del decen-
A&<$4;&14& B6(3$CC6 4 mesi di ritardo e con gravi difet- nio successivo, perfino quelli
D (6#%E$CC6 D ;7/(V(0670(V(-;74($C
"#1@14'&3FG
0#$CC1 '& (647&1 X ;..
H;$<"(6#& "#1'133& -85Y555

COMPUTER DELL’ANNO
Questo fu il prestigioso premio ricevuto nel 1985
ai British Microcomputer Awards. Probabilmente
il design ebbe il suo peso nel giudizio.

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 101

RUBRICHE !" #$%&'()

SOTTO: PUBBLICITÀ NON COMPARATIVA

Pubblicità aggressiva del Sinclair QL con in
evidenza i quattro programmi compresi e il
prezzo estremamente competitivo.

↑ IN ALTO: SOTTO LA SCOCCA

Da sinistra a destra: Cpu Motorola 68008, la prima ULA, in basso i banchi
dei 128 kB di RAM e, sopra, i due blocchi dei 48 kB di ROM; a seguire la
seconda ULA e sotto il Microcontrollore, laterale ai due Microdrive. In alto il
modulatore TV, accanto due dissipatori di calore.

↑ SOPRA: LE PORTE SUL RETRO

Da sinistra a destra: due porte di rete proprietarie, alimentazione, uscita
RGB, uscita TV, due Seriali RS232 e due porte per controller (Joystick,
Mouse) non standard, slot per ROM esterne.
considerati all’avanguardia,
appaiono oggi comunque da-
tati. Il QL potrebbe benissimo
stare su una scrivania nel 2023
e non sfigurare. Rick Dickinson
firmò qui il suo capolavoro.
Andando ad analizzare cosa
c’è dentro lo chassis, troviamo
un processore Motorola 68008
che almeno internamente fun-
zionava come un 32 bit, una
dotazione di RAM di 128 kB
(tanti per chi era abituato agli
Home) espandibili addirittura
a 640 kB.
Punti innovativi erano la pre-
senza di una LAN di serie, che
permetteva di collegare tra lo-
ro 64 QL (o QL e Spectrum) e
utilizzare in rete le periferiche
connesse ai singoli computer.
La risoluzione a 512 x 256 pixel
era di tutto rispetto, anche se
il numero di colori (4) appena
sufficiente per un computer
da ufficio, non per il gaming,
ma su questo ci torneremo. Era
presente sia un’uscita compo-
sita per monitor sia la classica
RF per TV, in questo caso la so-
la risoluzione accessibile era a
256 x 256 con gli stessi 8 colori
dello ZX Spectrum, ma senza
Color Clash.
Il QL implementava, efficace-
mente e senza rallentamenti,
un sistema multitasking, cosa
mai vista prima su macchine di
questa fascia; era dotato di un
Basic veramente evoluto e un
QDOS estremamente valido.
La macchina veniva venduta
con una dotazione di program-
mi simili al moderno Office,
oltretutto localizzati in varie
lingue, con ben due unità Mi-
crodrive, il tutto a un prezzo
di appena 399 sterline!

Insomma, il Sinclair QL era un

computer che non avrebbe do-
vuto competere con il Mac o il
↑ IN ALTO: I NASTRI INFINITI PC IBM ma, con poche modifi-
Molto minimali ed eleganti gli ingressi che progettuali, avrebbe potuto
per i due Microdrive, non necessitando di avere molti, entusiasti, estima-
tasti di espulsione come per i Floppy. tori. E anche così la porta di
espansione laterale, come si
→ A DESTRA: LA MACCHINA ESPANDIBILE è visto in tempi più recenti,
Il bus laterale permetteva l’aggiunta di avrebbe potuto compiere dei
schede esterne: espansioni di memoria, veri e propri miracoli attraver-
interfacce Floppy Disk Drive ecc. Le più so delle schede in grado di po-
tenziare la macchina in modo
interessanti arrivarono però a macchina
significativo.
ormai ritirata.

102 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213

 !" #$%&'() RUBRICHE

→ A DESTRA: UN PEZZO IN PIÙ

Racchiusa in una piccola scocca
di plastica, questa scheda con
EPROM rimediava agli errori
della ROM dei primi QL
messi in commercio.
↓ SOTTO: TECNOLOGIA
ACERBA
La memoria “made in
Sinclair” necessitava
ancora d’ulteriore
sviluppo per arrivare
all’affidabilità dei
Floppy Disk.
■ permetteva di registrare 100 kB.
! "#$%&&# "%' ()
Il risultato della corsa contro il
tempo fu uscire comunque mesi
dopo rispetto a quanto annun-
ciato da Sir Clive, solo due irri-
levanti settimane prima del Mac
e per di più con un computer
che non funzionava. La prima
release aveva bisogno di una
schedina con EPROM che occu-
pava e rendeva inutilizzabile la
porta ROM. La maggior parte di
questi computer furono riman-
dati indietro per essere riciclati e
sostituiti. I pochi clienti che deci-
sero di tenersi la schedina esterna
entrarono però in possesso di un
oggetto da collezione notevole.
I pochissimi QL di questa pro-
duzione che sono sopravvissuti
sono quelli che hanno il valore
collezionistico più alto. Ma, nel
1984, manco si pensava potes-
se esistere il collezionismo di
computer.
Anche il basso target price non
era in questo caso un bene:
nell’ottica di contenimento del
costo si risparmiò ovunque si
potesse, anche dove non era ne-
cessario; come memoria di mas-
sa, il QL aveva in dotazione ben
due Microdrive, un’invenzione
geniale che però… non funzio-
nava ancora bene! I Microdrive ↑ IN ALTO: TASTIERA DA CAMBIARE
erano delle piccole cassette di 3,4 I materiali utilizzati all’epoca per la
x 4,4 cm, con all’interno un na- membrana tendevano a seccarsi e staccarsi.
stro magnetico chiuso ad anello Quelle sostitutive, prodotte oggi, invece non
di Mœbius di circa 5 metri, che danno più alcun problema.
↑ SOPRA: GESTIONE A FINESTRE
Molto più veloce delle audiocas-
sette, ma sfortunatamente più Oggi ci sembra strano vedere delle finestre
lento dello standard che si stava senza un puntatore, ma all’inizio degli
imponendo proprio a partire da anni ’80 era ugualmente considerata
quell’anno: il Floppy Disk da 3,5 un’interfaccia molto moderna.
pollici. La tastiera a membrana
permetteva un abbattimento dei
costi, ma per i materiali utilizza- Basic implementato, non si può
ti, aveva il problema di usurarsi criticare questa scelta di Sir Clive
molto più velocemente di quelle se non con il facile senno di poi.
meccaniche. Se entrate oggi in L’errore sotto gli occhi di tutti era
possesso di un QL, c’è la quasi invece un altro.
certezza che la tastiera non fun-
zioni. La buona notizia è che le

100K PAGATI CARI

membrane sono facilmente so-
stituibili: ci sono aziende che da
I Microdrive erano tecnicamente decenni ne producono di ottima
gli stessi per ZX Spectrum
e per QL, la differente
qualità a prezzi molto accessibili.
Il bus a 8 bit del 68008 era un
formattazione permetteva collo di bottiglia che, oltre alle
un maggiore numero di prestazioni, peggiorava la perce-
tracce sui 5 metri di zione da parte del pubblico. Al-
nastro, quindi lora come oggi, si dava forse una
più memoria eccessiva importanza alla Cpu.
disponibile, La scelta di non implementare
ma forse alcuna GUI potrebbe essere
comprometteva identificata come l’ennesimo
ulteriormente problema ma, analizzando le
l’affidabilità. abitudini degli utenti nel 1983
e considerando l’eccellenza del
■
*+'%"%&&#
,#"%-.#-/0#
Ad impedire l’accesso del QL al
suo target naturale fu soprattut-
to l’avversione di Sinclair per il
mondo videoludico. Pare mal
sopportasse che il successo dello
ZX Spectrum derivasse dai vide-
ogiochi. Clive era uno scienziato
e aveva immaginato i suoi com-
puter per un utilizzo didattico e
scientifico. Jack Tramiel che in-
vece era un commerciale, aveva

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 103

RUBRICHE !" #$%&'()

accolto con favore le possibilità

commerciali date dai videoga-
me: il VIC 20 non era un gran
che come computer, ma nello
slot cartucce potevi mettere dei
giochi davvero niente male, in-
tuizione enfatizzata con il Com-
modore 64. Rispetto a questo, lo
Spectrum non aveva la gestione
hardware né dello scroll né degli
sprite, soffriva del famigerato
Color Clash e il sonoro era ri-
dotto al minimo indispensabile.
Mancava in origine addirittura
di una porta joystick e cartuc-
ce. Nonostante questi ostacoli,
grazie all’ottimo Z80 e alla fan-
tasia dei suoi programmatori, lo
Spectrum vendeva tanto proprio
per i suoi giochi. Con il QL, Cli-
ve Sinclair fece di tutto perché
questo non si replicasse. Avere a
disposizione l’ottima (per allora)
risoluzione di 512 x 256 pixel ad
appena 4 colori era una crudeltà
gratuita! Il colpo di grazia in am-
bito videoludico fu il sonoro. Il
Commodore 64 aveva mostrato
già cosa si poteva fare con un
Chip dedicato; sarebbe basta-
to utilizzare, al posto dell’Intel
MCS-48, un collaudato AY-3-
↑ IN ALTO: UN COMPUTER PER GIOCARE 8910, proprio come sul Timex
Lo ZX Spectrum nella versione 128K, grazie ai modelli Sinclair 2068, per accontentare
prodotti da Amstrad, sopravvisse diversi anni al QL proprio grazie tutti. Tanto è vero che questo
ai videogiochi. chip sonoro fu inserito sullo ZX
Spectrum 128 K che fu la base su
↑ SOPRA: IL RITORNO DELLO SPECTRUM cui partì Amstrad con i +2 e +3.
Quando il brand passò ad Amstrad, il QL fu cancellato e si produssero tre Nonostante tutto il suo impe-
versioni di ZX Spectrum a 128K: tastiera meccanica, registratore a cassette gno, Clive non riuscì a impedire
o Floppy Disk integrato, retrocompatibilità con tutto il software dello alle software house di provare
Spectrum 48K. Esattamente quello che la gente voleva da Sinclair. a realizzare giochi per il QL. La
famosa Psygnosis, che ci avreb-

← A SINISTRA: BRATACCAS
Il primo gioco della Psygnosis
fu sviluppato inizialmente per
QL: per questo ha i tipici 4
colori, anche se uscì su Amiga.

→ A DESTRA: IL GIOCO PERDUTO

Psygnosis nasce dalle ceneri
della Imagine, la leggendaria
software house. Il loro gioco
mai uscito “Bandersnatch” fu
di ispirazione per l’episodio
interattivo della serie Netflix
“Black Mirror”, da cui prende il
nome.

104 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


!"#$%&'&()*' +&''*,-&$-./#0(1!(.2(&($&3
H
! "#$"% &#' ($ '#)'%*%+&()#',")!
&%')!'", ,$ *!"! %--, ($ ./0
1'#+#""% *2#3 "# *%44#5,%$!)#
*%+&()#' 6,$*4!,'3 ", )'!))! 7, ($
&#55% ,+&'#"*,$7,8,4#3 8,"%-$! 7,'# *2#
$%$ 9 ($! +!**2,$! &#' )()),: ;$*2#
"# !$*%'! $%$ ", !$$%<#'! )'! , &#55,
(4)'! '!',3 $%$ 4! ", &%')! *%+($=(# !
*!"! !, &'#55, 7#44% 6&#*)'(+ % 7#4 >?@:
A,"%-$! !$*2# &'#<#7#'#3 )'! , *%"),3 ,4
*!+8,% 7#44! +#+8'!$! 7#44! )!"),#'!:
6(4 <!4%'# *%44#5,%$,"),*%3 !$*2# "#
9 *#')!+#$)# 7#"),$!)% ! *'#"*#'#3
7,BB,*,4+#$)# '!--,($-#'C <!4%', ")#44!',D
&#' *2, 4% <#7# *%+# ($ ,$<#"),+#$)%3
&%)'#88# #""#'# ($! "*#4)! $%$
"8!-4,!)!3 +! ",*('!+#$)# &,E ',"*2,%"!
7, !4)'#: 1'#55% &#'+#))#$7%3 8,"%-$!
,$ =(#")% *!"% &($)!'# ! +!**2,$#
&#'B#))#3 *%$ "*!)%4# ,$)#-'# # &%4,"),'%4%
! &%")%:
/! *%"! ,+&%')!$)# 7! )#$#'# &'#"#$)#
9 *2# ,4 6,$*4!,' ./ 9 4%*!4,55!)%: .(#")%
", <#7# "(8,)% 7!44! )!"),#'! F.GHIJK
L$-4#"#3 .MHIJK L)!4,!$!3 ;MHIJK
N'!$*#"# #**:O # ",-$,B,*!3 &(')'%&&%3
*2# ($ 7#)#'+,$!)% &'%-'!++!3
!$*2# "# <,#$# *!',*!)% # 4!$*,!)%3
$%$ B($5,%$! "(44# +!**2,$# 7, ($!
4,$-(! 7,BB#'#$)#: .(,$7, !4 &,!*#'# 7,
<#7#'# , *%+!$7, $#4 &'%&',% ,7,%+!3
", *%$)'!&&%$# 4! B'(")'!5,%$# 7, !<#'
'#*(&#'!)% ($ &'%-'!++! F!$*2# , @
7#44! ./ 6(,)#O # $%$ &%)#'4% 4!$*,!'#:
1#' =(#")% +%),<%3 ($ ./ ,$-4#"#
&%)'#88# #""#'# 4! "*#4)! &,E &'!),*!3
7%<#$7% "*#-4,#'# ($! +!**2,$!
"%4! 7! )#$#'# ,$ *%44#5,%$#: L -'!$7,
!&&!"",%$!), 7, 6,$*4!,' ,$ -#$#'# 2!$$%
($ +%7#44% ,)!4,!$% # ($% ,$-4#"#3 +!
=(#")% ")! !44! <%")'! 7,"&%$,8,4,)C
7, "%47, # 7, )#+&%: L4 '#)'%*%+&(),$-
2! "#$"% "#3 =(!$7% ", ',#"*#3 *,
", &(P 7#7,*!'# ($ &%Q !44! &'%&',!
+!**2,$!3 !**#$7#'4!3 ("!'4!3 !4)',+#$),
9 !**(+(4!5,%$# "#',!4#: 6(4 ),&% 7,
(),4,55%3 !$*2# =(, 8,"%-$! #""#'#
*2,!',R "# $#-4, !$$, QST +!"),*!<!)#
!" #$%&'() RUBRICHE
($ &%Q 7, A!",* # ",#)#
7,"&%"), ! "&#$7#'# ($ &%Q
% !7 !"&#))!'# 4Q%**!",%$#
8(%$!3 #**%3 ,$ =(#")% *!"%
+, "#$)% 7, *%$",-4,!'<#4%
<,<!+#$)#: 1(P #""#'#
4! +!**2,$! &,E !7!))! !
',"*%&','# ,4 &,!*#'# 7#44!
&'%-'!++!5,%$# &#' 2%88U:
1#' +,-4,%'!'$# 4Q("!8,4,)C 9
7,"&%$,8,4# F# *%$",-4,!8,4#O
($ 7',<# &#' +#+%',# 6V3 ↑ IN ALTO: UNA
!)),$-#$7% ! ($% 7#, )!$), VALIGETTA PREZIOSA
&'%-#)), *2# 4! B%')# *%++($,)U Il packaging del Sinclair QL con
*2# %'8,)! ,$)%'$% ! =(#")% *%+&()#' la caratteristica maniglia di
2! '#!4,55!)% $#-4, !$$,: ;4)'% !*=(,")% plastica. Difficile da trovare oggi
in condizioni perfette, tanto che
),&,*%3 +! *%")%"%3 9 4! W,'!*4# 6(&#' hanno stampato delle repliche.
X%47 >!'73 %'+!, 7, 7,BB,*,4# '#&#',8,4,)C: Boxato e funzionante attualmente
H",")%$% &#' =(#")% +%),<% 7#, *4%$, si trova sui 500 euro, in UK
$#4 +%$7% Y%+#8'#Z: /! W,'!*4# 9 qualcosa di meno, ma occhio alle
")!)! ($ &!""!--,% ,+&%')!$)# $#44! spese di importazione.
<,)! 7#4 ./ 7%&% 4! "(! 7,"+,"",%$#3
*2# 2! ',&%')!)% ,$ <,)! 4! &!"",%$# ↓ SOTTO: UNA SCHEDA
MIRACOLOSA
7, +%4), #[ (),4,55!)%',: \$ #4#+#$)%
La Miracle Super Gold Card
! B!<%'# 7#4 ./ 9 4! -'!$7# =(!$),)C aggiunge un processore Motorola
7, 7%*(+#$)!5,%$#: >'#7% 7, #""#'# 6820 a 24 MHz, 4 mega di
!BB!"*,$!)% 7! "#+&'# 7! ($ !4)'% Ram, interfaccia Centronics,
-'!$7# ]&#'7#$)#^R 4QH4!$ H$)#'&',"#3 due connettori per Floppy Disk
($! 7#44# )!$)# +!**2,$# 7!44# -'!$7, (fino a 4 drive) e fa raggiungere
&%"",8,4,)C *2# "%$ B,$,)# +!4,"",+%3 al QL prestazioni inedite. Costa
+! "% -,C *2#3 ($! <%4)! !'',<!)% praticamente quanto il QL ed è
estremamente difficile da trovare;
,$ *!"!3 4Q,+&#-$% &#' '#*(&#'!'# si può ripiegare sul clone Tetroid,
7%*(+#$)!5,%$# # ,$B%'+!5,%$, +, uscito nel 2018, che costa la metà.
"&,$-#'#88#'% ! ',+#))#'4% ,$ "*!)%4! #
',&%'4% $#44% "*!BB!4# ! &'#$7#'# &%4<#'#:
>%$ ,4 ./ ,$<#*# )())% 9 +%4)% &,E B!*,4#
# ,4 *%+&()#' &(P *%$),$(!'# ! #""#'#
(),4,55!)% &#' ,4 &'%&',% 7,4#))% &#' !$$,3
!)),$-#$7% ! 4,8', # &(884,*!5,%$,3 %
*#'*!$7% ',<,")# ,)!4,!$# # ,$-4#",3
,++#7,!)!+#$)# '#*(&#'!8,4, ,$ 1VN:
/Q!""%*,!5,%$# .(!$)! &%,3 9 !)),<!
!$*%'! %--, 7!4 _`S@ # &#'+#))# 7,
"*!',*!'# 7!4 "(% ",)% )()), , $(+#', 7#44!
$#Z"4#))#' # +%4),"",+# ,$B%'+!5,%$,: %))#$-%$% 7#-4, %)),+, ;+,-!3 *2#
&%""%$% -!'!$),'<, %'# # %'# 7,
6# ",#)# !44! ',*#'*! 7, ($Q#"&#',#$5! 7,<#'),+#$)%3 &%"",8,4,+#$)# "( ($
&,E <,7#%4(7,*!3 -(!'7!)# !4)'%<# 8#4 Ja % +%$,)%' >IJ &#' ',)'%<!'# ,4
"#$5! ,$7(-,%R *%$ *,B'# !$!4%-2# ", B##78!*b 7#, 8#, )#+&, !$7!),:
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 105
 RUBRICHE !" #$%&'()
↑ IN ALTO: PRIMA DI LINUX
Una Demo per QL di Linus Torvald, creatore
del popolare sistema operativo.
↑ SOPRA: SCACCO MATTO
QL Chess della Psion, uno dei primi software
a presentare una visione tridimensionale del
gioco degli scacchi.
↓ SOTTO: L’OFFICE DEL 1984
Compreso nel prezzo del computer si riceveva
un pacchetto completo di programmi
professionali su Microdrive, comprendente
un word processor, uno spreadsheet, un
database e un generatore di grafici.
106 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
be poi deliziato con giochi come
Shadow of The Beast e Wipe Out
e ottenuto successo planetario
con Lemmings, realizzò il suo
primo gioco proprio per QL. Il
fallimento del computer li co-
strinse al veloce porting del loro
Brataccas su Amiga e Atari ST,
portandosi dietro i tipici 4 colori
del Sinclair QL.
ll motivo per cui questo compu-
ter, nonostante tutti i suoi pro-
blemi, ha avuto molti estimatori
anche illustri come Linus Torvald
(il creatore di Linux) è che si trat-
tò di una macchina fantastica per
i programmatori. Il Super-Basic
era un linguaggio strutturato:
permetteva cioè di creare delle
procedure, una funzione (per
semplificare) simile a una macro.
Integrava keyword come ELSE,
END IF, utilità come AUTO, ad-
dirittura permetteva la gestione
delle finestre direttamente da
Basic. Si aveva un ambiente di
sviluppo eccellente, tanto che per
la maggior parte delle esigenze
di programmazione, si poteva
fare a meno di imparare il Lin-
guaggio Macchina.
Restando in ambito software,
la macchina veniva venduta
con in omaggio 4 software su
Microdrive prodotti da Psion
Software: Quill, Archive, Abacus
ed Esael. Si trattava di un pac-
chetto “office” comprendente
un word processor (Quill), un
database (Archive), uno spre-
adseet (Abacus) e un generatore
di grafici (Esael).
La Psion rilasciò anche due gio-
chi: Match Point (un non entusia-
smante porting del gioco di Ten-
nis per Spectrum) e Psion Chess,
forse l’unico gioco valido anche
graficamente. All’epoca, la sua
scacchiera tridimensionale, la-
sciava un po’ tutti a bocca aperta.
■
!"#$%&$ '( )*#*%$
Una sera del 1983, in una realtà
alternativa del multiverso, Sir
Clive aveva inspiegabilmente
trovato sulla scrivania una cas-
setta di Samantha Fox Strip Po-
ker per ZX Spectrum, gioco che
sarebbe uscito solo tre anni dopo.
Data la sua nota passione per le
belle bionde, incuriosito, aveva
caricato il programma, e iniziato
a pensare che i videogiochi non
fossero poi così male. Prenden-
doci gusto, si cimentò con The
Hobbit, Jet Pac, Atic Atac, Ant
Attack, Manic Miner… Capen-
do finalmente cosa provavano
i suoi acquirenti giocando e di-
menticandosi della corsa contro
il tempo per uscire prima del
Mac, aveva allora deciso di dar
loro un QL con almeno 32 colori
in HI-Res, chip sonoro Yamaha,
Cpu Motorola 68000. Magari ge-
stendo tutto da una GUI attra-
verso un mouse. A quel punto
sarebbe stato davvero pronto
a scontrarsi con Amiga e Ata-
ri ST, potendo contare su una
vasta schiera di fan che non ve-
devano l’ora di passare dallo
Spectrum al QL, una macchina
da sogno con il miglior Basic
che si fosse visto prima. Ma,
nella dura realtà, il QL rima-
ne il più grande rimpianto di
tutti gli appassionati Sinclair.
Se per caso qualche lettore aves-
se una De Lorean con flusso ca-
nalizzatore e avesse voglia di
fare un viaggio a Cambridge
nel 1983… non dimentichi la
cassetta di Samantha Fox!
 !"#$%&'( $)*$#+ RUBRICHE

!"##"$ %
&' ())*
+* +*,-./*0-)/1

!""#$%&'(&#)*'+%,#(-%*+%&*.")*/%#*+#,,0#(/.&)*+#1*(2(3# (Midway Games). Namco, oggi Ban-

4%*5#),(3#6*/%--(*'3)&#(*/%#*$#/%)5(2%777
dai Namco Entertainment, ha fatto
il suo regale ingresso nell’arena nel
1994 con Tekken (鉄拳, pron. “Tetsu

R
■ 8#*9(2%*:$%& ;-.< no ken”, trad. lett. “Pugno di ferro”).
Tekken, capostipite della serie, è stato
pubblicato il 9 dicembre del 1994 in
icorre quest’anno leggendaria? Gli anni ’90, lo sanno formato arcade e convertito per So-
il 25° genetliaco di bene i veterani del videogaming, ny PlayStation nel marzo dell’anno
Tekken 3, il capito- sono stati l’età dell’oro dell’arcade seguente (novembre per il mercato
lo più amato della e del picchiaduro. Le sale giochi ri- internazionale). I titoli della saga sono
celeberrima saga bollivano di persone impegnate a tuttora prodotti in arcade ma solo per
picchiaduro e pun- smanettare ai cabinati e le aziende il mercato nipponico. Una versione
to di svolta nel suo produttrici di giochi si contendevano arcade è stata inclusa in Tekken 5 per
genere, indelebile nella memoria di il fiorente mercato sfornando serie PlayStation 2 (2005), congiuntamente
qualunque videogamer di vecchia del calibro di Virtua Fighter (Sega), a Tekken 2 e Tekken 3, come parte
data. Quale occasione migliore per The King of Fighters (SNK), Street della modalità “Storia arcade”, per
ripercorrere la storia di questa serie Fighter (Capcom) e Mortal Kombat commemorare il decimo anniversario

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 107

RUBRICHE !"#$%&'( $)*$#+
del gioco. Il franchise ha inol-
tre generato adattamenti ani-
me (Tekken - The Animation;
Tekken: Bloodline) e manga.
Nel corso degli anni, la sof-
tware house giapponese ha
sviluppato numerosi sequel
e spin-off: Tekken 2 (arcade e
PlayStation, 1996); Tekken Card
World (arcade, 1997); Tekken 3
(arcade e PlayStation, 1998);
Tekken Card Challenge (con-
sole portatile WonderSwan,
1999); Tekken Tag Tournament
(arcade e PlayStation 2, 1999);
Tekken Advance (console por-
tatile Game Boy Advance, 2001);
Tekken 4 (arcade e PlayStation
2, 2002); Tekken 5 (arcade e
PlayStation 2, 2005); Tekken
5: Dark Resurrection (arcade e
PSP, 2005 e 2006); Tekken 5: Dark
Resurrection Online (PlaySta-
tion 3, 2007); Tekken 6 (arcade
e PlayStation 3, 2009); Tekken
6: Bloodline Rebellion (arcade,
PlayStation 3, Xbox 360 e PSP,
2010); Tekken Tag Tournament
2 (arcade, PlayStation 3, Xbox
360 e Wii U, 2011); Tekken 3D:
Prime Edition (Nintendo 3DS,
Namco
System 11
e grafica
3D,
la forza
di
Tekken
108 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
2012); Tekken Card Tournament
(iOS, Android e Browser, 2013);
Tekken Revolution (PlayStation
3, 2013); Tekken 7 (arcade, Mi-
crosoft Windows, PlayStation 4 e
Xbox One, 2017); Tekken Mobile
(Android e iOS, 2017); Tekken 8
(di prossima pubblicazione per
Microsoft Windows, PlayStation
5 e Xbox Series X/S).
Lo sviluppo di Tekken si deve a
un team guidato da Seiichi Ishii,
già autore del picchiaduro Soul
Blade (ソウルエッジ Sōru Ejji,
“Soul Edge”, primo titolo del-
la serie SoulCalibur), gioco di
paragonabile qualità grafica.
Obiettivo della squadra era un
gioco di combattimento che si
distinguesse offrendo un più
agile, coinvolgente e appagan-
te realismo, utilizzando a tale
scopo la piattaforma arcade
Namco System 11 e l’innova-
tiva grafica 3D. Namco System
11, lanciata sul mercato nel 1996,
era basata sull’architettura del
processore PowerPC 603e a 32
bit, con frequenza clock di 66
MHz e con 16 MB di RAM. Le
principali caratteristiche erano
il supporto per giochi 2D e 3D
con risoluzione fino a 640x480,
la capacità di gestire poligoni
texturizzati, l’illuminazione e
le trasparenze, l’audio stereo
a 16 bit con campionamento a
44.1 kHz, il supporto per due
giocatori in contemporanea, la
connessione di rete LAN per i
giochi multiplayer, la capacità
di archiviare le statistiche dei
giocatori e di salvare i progressi
di gioco su scheda di memoria
e la possibilità di organizzare
più unità di gioco in un sistema
multimonitor. Nel corso degli
anni, Namco System 11 ha co-
nosciuto più versioni, quali Sy-
stem 11 Ver. 2 e System 11 Ver.
2.1, ambedue capaci di maggior
potenza in elaborazione e dotate
di memoria RAM espandibile
fino a 64 MB. Altre novità sono
state l’accelerazione hardware
per l’elaborazione dei suoni, la
grafica perfezionata e il suppor-
to per giochi di guida con force
feedback nel volante. L’hardwa-
re di Namco System 11 è stato
utilizzato per giochi di grande
successo come Tekken 3, Soul
Edge, Rave Racer e Ridge Racer
Type 4. Autentico trendsetter, il
sistema ha largamente influito
sulla progettazione di videoga-
me negli anni ’90, aprendo la
strada allo sviluppo di piattafor-
me arcade ancor più potenti. Il
rivoluzionario 3D e lo stupefa-
cente realismo dei combattimen-
ti, in virtù del quale Tekken ha
meritato il plauso di numerosi
maestri di arti marziali, distin-
guevano il gioco da gran parte
dei prodotti concorrenti. La ri-
valità con Virtua Fighter, gioco
di pari qualità grafica e realismo
dinamico, è stata accesissima,
una lotta senza quartiere che ha,
per tanto tempo, visto Sega e
Namco rivali nelle sale giochi e
fra i possessori di console. No-
nostante il reiterato duello, le
due serie differiscono non poco,
condividendo in realtà soltanto
la presentazione grafica in 3D.
Se Virtua Fighter utilizzava un

!"#$#%&%'&"()*#++,
F
!"# $#%&'((#)* &*""+
,+-+ . !" /!%- #0 1)#%
2!,( 3#')%+4*%( 5&+
$'! !" (!(#"# 3*66*%7
81)#% 2!,(9:7 '% $#%0)#%(#
4#%&!+"* 0)+ $+4;!#%! &!
+)(! 4+)<!+"! !%&*((# &+"
=!,>!4+ ?+!@+(,' 5三
島財閥7 ()+&A 8B)';;#
0!%+%<!+)!# =!,>!4+97
+%$>* %#(# $#4* 3*66*%
C#%-"#4*)+(*:7 '%
$#"#,,# 4'"(!%+<!#%+"*
$>* !" "#,$# D*!>+$>!
=!,>!4+ >+ ',');+(#
+" 0#%&+(#)* E!%;+$>!
=!,>!4+A
F""G#)!-!%* &*" (#)%*#
. ;)#;)!# "+ H!#"*%(+
)!H+"!(I 0)+ ! 4*4@)!
&*""+ 0+4!-"!+ =!,>!4+
;*) !" $#%()#""# &*"
?+!@+(,'A 1% ;+"!# '%+
0#)('%+ !% &*%+)#
;*) $#"'! # $#"*! $>*
,$#%0!--+ D*!>+$>! %*"
!"#$%&'( $)*$#+ RUBRICHE
layout a tre pulsanti, Tekken
adottava un’esclusiva confi-
gurazione a quattro, ciascuno
dei quali controllava un arto
)#'%& 0!%+"* &*" (#)%*#A =+),>+"" L+N7 /+<'O+ del personaggio. A tutt’oggi,
1" ;)!%$!;+"* 4#H*%(* =!,>!4+7 =!$>*""* la serie Tekken è l’unica dotata
&! ;)*,,#$>J ('((! ! C>+%-7 P!%+ Q!""!+4,7 di questo peculiare layout. Fra
$#%$#))*%(! +" (#)%*#7 R+'" R>#*%!S7 /!%- i primi 3D apparsi sul merca-
to, Tekken è stato un apripista
+%$#) ;)!4+ &! 0+4+ * 17 E+$6 * T#,>!4!(,'A per le successive generazioni
&*%+)#7 . "+ H*%&*((+ F,,#$!+(# + $!+,$'%# di picchiaduro. In origine, con-
;*) K'*,(# # K'*" (#)(# *)+ '% 8,'@U@#,,9 $>* trariamente a giochi 2D come
,'@!(# &+""G+@#4!%*H#"* +H)*@@* ;)*,# ;+)(* +-"! Street Fighter, il moveset non
D*!>+$>! * &+""+ ,'+ !%$#%()! ,#"# %*""# ,(+-* prevedeva attacchi speciali
+<!*%&+A 1" (#)%*# V7 ;)!4+ &*" &'*""# 0!%+"* analoghi a Hadōken (“Pugno
. !% )*+"(I '% H!"* $#% D*!>+$>! =!,>!4+A a ondata”) o Shōryūken (“Pu-
gno del Drago Ascendente”).
()+%*""# +)$>!(*((+(# &+ 1 ,'@U@#,, *)+%# In seguito, la serie ha introdotto
D*!>+$>!A LG*,*$)+@!"* ;)*,,#$>J $"#%! !% anche mosse speciali e combo. I
4+-%+(*7 !%0+((!7 (*)4!%! &! 4#H*,*(7 picchiaduro 2D dell’epoca non
$#%,+;*H#"* &*""G#&!# * &!,(!%(! &+" $#4@+((*%(* permettevano al personaggio
&*" &*,!&*)!# &! )!H+",+ ;)!%$!;+"* &+ '% %'4*)# abbattuto di contrattaccare im-
$>* 4#"(! %'()#%# *,!-'# &! 4#,,*A mediatamente, concedendo ogni
%*! ,'#! $#%0)#%(!7 D*!>+$>! * ! ,'@U@#,, vantaggio all’avversario. Tekken
fa un passo in avanti e, in caso
!%(*%&* +&*,$+)"! %#% *)+%# -!#$+@!"! %*""+ di K.O., il combattente poteva
$#%(*4;#)+%*+4*%(* ;)!4+ H*),!#%* +)$+&*A rotolare in qualsiasi direzione
* %*""# ,(*,,# "'#-# +""# W!H*%%*)# ,@"#$$+@!"! e tornare subito all’offensiva
,$#;# &! *"!4!%+)"! !% ,#"# K'+%&# !" -!#$# 0' rovesciando le sorti dell’incon-
'% ,#" $#";#A LG#)!-!%+"* ;#)(+(# ,' R"+OX(+(!#%A tro. Alcuni attacchi singoli erano
H*),!#%* +)$+&* &*" LG+&+((+4*%(# ;*) particolarmente devastanti e le
(#)%*# $#%(+H+ #((# $#%,#"* +--!'%,* +%$>* combo consentivano di sferra-
re finanche una decina di colpi
;*),#%+--! -!#$+@!"!M '% +"(*) *-# &! /+<'O+ consecutivi.
=!,>!4+7 W*H!"7 !" K'+"*
0'%-*H+ &+ @#,, 0!%+"* Comunemente, nei picchiaduro
&! D*!>+$>! * ;#(*H+ tradizionali i pulsanti corrispon-
*,,*)* ,@"#$$+(# $#4* devano alla forza dell’attacco,
$#,('4* ;*) /+<'O+A L+ pugno forte o calcio debole ad
H*),!#%* ;*) $#%,#"* esempio. Tekken, con il suo la-
yout a quattro pulsanti/arto,
;#)(Y K'!%&! !" %'4*)# ha reso più intuitivo l’appren-
&*! "#((+(#)! -!#$+@!"! + dimento degli attacchi speciali.
&!$!+,,*((*A Osservando l’animazione sullo
1 4#H*,*( &*! ,'@U@#,, schermo, il giocatore sceglieva
0')#%# +--!#)%+(! ;*) il comando più naturale: se il
&!00*)*%<!+)"! &+-"! #((# personaggio doveva sferrare
;*),#%+--! ;)*&*0!%!(! un calcio basso con il destro,
il comando era “giù” + “calcio
* $!+,$'%# &!,;#%*H+ destro”. Un sistema di combatti-
&! '% %'4*)# 4!%!4# mento più immediato e di facile
&! 4#,,* 4'('+(* &+ esecuzione, dunque, ma anche
+"()! "#((+(#)!7 $#4* più ricco di mosse, svincolato
"GD*+HO R#N*) R'%$> dalle mezzelune e dai quarti di
&! Q+%-7 +& *,*4;!#7 giro tipiche degli stick analogici
&*,'%(# &+" R>#*%!S e care ai prodotti concorrenti,
Street Fighter fra gli altri. La mo-
X4+,>*) &! R+'"A dalità predefinita dell’incontro
era in due round ma i giocatori
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 109
RUBRICHE !"#$%&'( $)*$#+
!"#$%&'()'#%*+$')+',#-%..%(#/
K
!"#$! %&'(&)!* +&,-.
&/ 01&). -.1,2. 32442,
-1&.,5!,6. '#/ 0!612
2 !''#,-. &/ 7.,-1.//.
62/ %&'(&)! 8!&9!-'#*
,2 &,6&72 #,! '27.,6!
26&"&.,2: 32442, ;< =#.+.
6#2//. 5&,!/2 &, 5!)&>/&!
%&'(&)! 2 &/ '27.,6.
7!0&-./. '& 7(&#62 7., /!
1&+&,7&-! 6& ?2&(!7(& '#/
5&>/&.< @2--!-. &, #, +#/7!,.
6!/ 6&!9./&7. 0!612 2 6!
-#--& 7126#-. ).1-.* A!"#$!
2'72 6!/ >&.7.< B!+!/7!,6.
/C.,6! 62/ 7/!).1.'.
'#772''. 1&'7.''. 6!
32442,* =!)7. 012'2
6C!''!/-. /2 '!/2 >&.7(&
>&!00.,2'& 7., &/ '27.,6.
20&'.6&. 62//! '21&2 >&D ,2/
>&#>,. 62/ EFFG H!>.'-. &,
=.16 I)21&7! 2 '#/ 5&,&12
62//C!,,. ,2/ 12'-. 62/
).,6.J< K! 7.,+21'&.,2
110 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
021 L.,$ M/!$L-!-&., '2>#N
/C!,,. 6.0.< =.,.'-!,-2
&/ 912+2 -2)0. &,-217.1'.
-1! & 6#2 -&-./& O 2 0217&P
7.,-1!66&72,6. /2 )!>12
!'02--!-&+2 6& ,.+&-D
7(2 0#99/&7. 2 71&-&7!
,#-1&+!,. O 32442, ; 5#
#,! '+./-! 62-21)&,!,-2
021 -#--2 /2 '#772''&+2
&-21!"&.,&* ,.,7(Q #,.
62& 5&>(-&,> >!)2 0&R
&,5/#2,-& 62//C20.7!< S/-12
!//2 )&>/&.1&2 >1!5&7(2* &/
0!''!>>&. &, TU 6! #,
51!)2 1!-2 6& TV50' ! #,
+2/.7&''&). WV50' 5# #,
7!)9&!)2,-. 627&'&+.
&, -21)&,& 6& >!)20/!$
2 #, 0!''. 6! >&>!,-2
021 =!)7.* 7.,'&621!-!
/! 6&55&7./-D -27,&7!
62//C&)012'! !,7(2 !& >&.1,&
,.'-1&< X, 01.>12''. '-.1&7.*
6#,Y#2* )! /2 ,.+&-D 6&
32442, ; ,., 5&,&+!,. Y#&<
=#.+2 ).''2 H9!74 -(1.Z
2 7(!&, -(1.Z* 021 7&-!1,2
#, 0!&.J 5#1.,. !>>&#,-2
!/ 12021-.1&. 6& !/7#,&
021'.,!>>& 2 /2 7.)9.
5#1.,. 02152"&.,!-2< [1!
/2 +!1&2 ).6!/&-D 6&+2,#-2
&, '2>#&-. 7!16&,& 62//!
'21&2* 32442, ; &,-1.6#''2
L#1+&+!/* 32!) \!--/2
2 3&)2 I--!74* ,.,7(Q
&/ ]1&6&)2,'&.,!)2,-.
62& 6!,,&^< @1!"&2 !
Y#2'-C#/-&)!* 2+2,-#!/&
7./0& '5211!-& ! #,
021'.,!>>&. >&D
!99!--#-. 0.-2+!,.
2''212 1&6&)2,'&.,!-& 021
!//2+&!12 &/ 6!,,. '#9&-.< I/
1.'-21 62/ 01&). 20&'.6&.
5#1.,. !>>&#,-& Y#!--1.
01.-!>.,&'-& 2 !/-12--!,-&
021'.,!>>& 9.,#': I/2_*
I,>2/* U2+&/ 2 `.>21< [1! &
,#.+& 2,-1!-&* a#, A!"!)!
H/! 6.,,! 0126&/2--!
6! A!"#$! 2 )!612 6&
a&, A!"!)!J 6&+2,,2
#,. 62& ,.)& 0&R !)!-&
62//C&,-21! '21&2 021 !/
027#/&!12 2 1!55&,!-. '-&/2
6& 7.)9!--&)2,-.< @1!,62
5!+.12 &,7.,-1!1.,. &/
)!2'-1. 6& -!24Z.,6.
\!24* &/ 7!)0&.,2 6& )#!$
-(!$ \1#72 2 K2& b#/.,>*
7.)9!--2,-2 &, 0&R !1-&
)!1"&!/& 2 '.)&>/&!,-2
! a!74$ ]L#0217.0^
B(!,* &/ Y#!/2 7.,Y#&'-P
& 5!, &, +&1-R 62//. '-&/2
0&1.-27,&7. 2 !//! +!1&2-D
6& ).''2< c/ '#772''. 6&
32442, ; 5# 2,.1)2: 7&17!
Y#!1!,-!)&/! #,&-D !17!62
+2,6#-2 2 #, 92'-O'2//21
51! & >&.7(& 021 M/!$L-!-&.,
7., ./-12 G*d )&/&.,& 6&
7.0&2 6&'-1&9#&-2<
 !"#$%&'( $)*$#+ RUBRICHE

!"#$%&'()%('*'+%,-./0'%12%'%32+
avevano facoltà di impostarne
il numero scegliendo da uno a
cinque, nonché di variare il li-
mite di tempo di ciascuno. Allo
scadere, il personaggio con più
salute residua era dichiarato
vincitore. Tekken presentava già
tutte le caratteristiche che hanno
distinto e reso celebre l’intera
serie: non solo grafica avanzatis-
sima e grande fluidità dei movi-
menti ma anche match di breve
durata. Rispetto ad altri titoli
dello stesso genere, compresi
capolavori quali Street Fighter II,
il tempo assegnato per ciascun
round era assai ridotto. Critica
e stampa specializzata hanno
più volte riconosciuto alla serie
il merito di aver sensibilmen-
te rinnovato il fighting game e

di aver migliorato gli standard
qualitativi del genere, elogian-
done soprattutto le meccaniche
di gioco e il valore di rigioca-
bilità. Con oltre 53 milioni di
unità distribuite, il franchise si
è attestato fra i videogiochi di
maggior successo commerciale,
conquistando la terza posizione
nella classifica dei picchiaduro
più venduti. Il Guinness World
Records (Gamer’s Edition 2008)
ha assegnato a Tekken primati
quali “Primo gioco per PlaySta-
tion con vendite superiori al mi-
lione di unità”, “Primo fighting
game in 3D simulato” e “Serie
picchiaduro per console PlaySta-
tion più venduta”. Ancor oggi,
Tekken 3 è da molti considerato
il miglior fighting game di tutti
i tempi. La serie ha dimostrato
Tekken,
una
serie
F
!" # $%&'()*+,) -+ ./(&,01
20( 10')*-3 4/)5)6(&,,+ &$
10')*-)78 9$ *:,0() -+ /21
';0 :* 6+)') 2:< (&66+:*60(0
-+20*-0 -&$$0 '&(&550(+15+';0
50'*+';0 -0$$%;&(-=&(0 :5+$+>>&5)?
-&$$0 +,2)15&>+)*+ 6(&/+';0 -0$
6+)') 4/+$5(+? (+1)$:>+)*0 0''87 0 -&$$0
2(015&>+)*+ -0$ 6+)') 15011) 410 #
15&5) )55+,+>>&5) 20( 2+&55&/)(,&
) ;&(-=&(0 120'+/+'+78 9 6+)'&5)(+
12011) 2(0/0(+1')*) :*%&$5&
/(0@:0*>& /21 2)+';A 2:< ,+6$+)(&(0
$%0120(+0*>& -+ 6+)') 0 )//(+(0 :*
B&*5&66+) '),205+5+B) *0+ '&1+ +*
':+ 1)*) (+';+0150 (0&>+)*+ (&2+-0?
'),0 *0$ '&1) -+ 2+'';+&-:()?
12&(&5:55) 0 B+-0)6&,0 & 50,&
12)(5+B)8 C *0'011&(+) 2(0,0550(0
';0? 20( &B0(0 :*& (01& B+-0) /$:+-&?
10*>& 1'&55+? -)DD+&,) -+12)((0
-+ &$,0*) EF /21 4+* (0&$5G 1)*)
EH?IJK ,& &(()5)*-+&,) 20( )BB+&
'),)-+5G7? B&$0 & -+(0 $) 15&*-&(-
-0$$0 2()+0>+)*+ '+*0,&5)6(&/+';08
-0$ ,)B+,0*5)8 O+ 1)*) &$':*0
+,2)(5&*5+ -+//0(0*>0 5(& + -:0 /(&,0
(&508 9* 2(+,) $:)6)? :* B+-0) & KM
/21 1&(G 60*0(&$,0*50 2+N /$:+-)
0 -055&6$+&5) (+12055) & :* HM /21?
2)+';A 2&11&*) 2+N /)5)6(&,,+
*0$$& 15011& :*+5G -+ 50,2)8 L:55&B+&?
(+12055) &+ 6+)';+ & HM /21? + KM /21
(+';+0-)*) 2+N (+1)(10 20( 0110(0
B+1:&$+>>&5+ ')((055&,0*50? @:&$+
')**011+)*0 9*50(*05 2+N B0$)'0
0 1';0-& 6(&/+'& 2+N 2)50*508 P&
1'0$5& 5(& HM /21 0 KM /21 -+20*-0
20('+< -& (0@:+1+5+ 120'+/+'+
'&1) 20( '&1)8 "0 1+ -01+-0(&
:*%0120(+0*>& $:-+'& &22&6&*50
')* $& ,+6$+)( @:&$+5G B+-0)? +*
':+ 5:55) 6+(+ 1')((0B)$,0*50 0 &
(06+,0 ')15&*50 20( 0B+5&(0 '&$+ -+
/21 0 (0$&5+B0 +*50((:>+)*+? :* /(&,0
(&50 -+ KM /21 # $& 1'0$5& ,+6$+)(08
!0( :* 6(&* *:,0() -+ 6+)';+?
5:55&B+&? $& /(0@:0*>& HM /21 # 2+N
';0 1://+'+0*50 0- 0')*),+'&8 Q*&
/(0@:0*>& 1:20(+)(0 &+ KM /21 )//(0

da L&*5) 20( :* B+-0)6+)') @:&*5) 20(

:*& 20$$+')$& '+*0,&5)6(&/+'&? .HM )
Guinness KM /213 1+6*+/+'& ';0 )6*+ 10')*-)
2&11&*) HM ) KM /)5)6(&,,+?
dei + @:&$+? +* B+(5N -0$ $)() (&2+-)
primati 1:''0-0(1+? '(0&*) $%+$$:1+)*0 )55+'&
0B+-0*5+ B&*5&66+ &$ 6+)'&5)(08
R),0 # /&'+$0 +*5:+(0? &- 010,2+)?
2+N $%&*+,&>+)*0 # /$:+-&? ,&66+)(0
# $& 1+':(0>>& -+ '0*5(&(0 + D0(1&6$+
2)+';A + $)() ,)B+,0*5+ *)* 1)*)
1)66055+ & (&$$0*5&,0*5+ ) 1'&55+8

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 111

RUBRICHE !"#$%&'( $)*$#+
!"##"$%&'%() *"+,"--(.,/
T
!""!# $ %& '& ()& &**&+,-,.#!
#!''! (&'! /,.01, #!' 2&+-.
3!' 4556 ! *.+7&7. ()
8'&9:7&7,.# !(&77&2!#7! )#
&##. 3.*.; <#& =!+(,.#! &+0&3!
*!+ 8'&9:7&7,.# > %) *+.3.77&
#!' >??@ & ,#7!/+&-,.#! 3!''&
2.3&',7A B+0&3! C,(7.+9 3, D!""!#
@; E' /,.0. %) *., ,#(!+,7. &#01! ,#
8'&9:7&7,.# F'&((,0 3, :.#9; G)&'!
(,&H %+& , *,001,&3)+.H ,' #)2!+.
)#. 3, 7)77, , 7!2*, I 3& 7!2*.
0.#7!(. 2&H '&(0,&#3. '! 3,&7+,J!
& 01, '! =).'!H #&(0!=& )#. 3!,
7,7.', 0!+7&2!#7! *,K &2&7, #!''&
(7.+,& 3!' /!#!+!; L! 0!'!J+,&2.
M)!(7N&##. ,' >@O &##,=!+(&+,.
3, #&(0,7&; E' 7!+-. 0&*,7.'.
3!''& (!+,! (!/)P 3, *.0. '&
*)JJ',0&-,.#! 3, D!""!# >; Q!0,(.
& (2&+0&+(, )#& =.'7& *!+ 7)77!
3&' (!2*+! ,#/.2J+&#7! R,+7)&
S,/17!+H ,' 7!&2 3, (=,')**. L&20.
,#7!#3!=& *!+%!-,.#&+! *,K 01!
2&, /+&%,0& ! /,.0&J,',7AH #.#01T
&++,001,+! ,' /,.0. &//,)#/!#3.=,
#).=, *!+(.#&//, ! 2.((!;
D!""!# $ 0.#M),(7U %,#&'2!#7!
'! 7+! 3,2!#(,.#, & 7)77. 0&2*.H
, ()., *!+(.#&//, #.# !+&#.
*,K (!2*',0!2!#7! 2.3!''&7,
,# $Q () %.#3&', >Q 0.2! #!,
0&*,7.', *+!0!3!#7, ! 7)77.
&=!=& .+& )# +!(*,+. (*&-,&'!;
<'7,2. 7,7.'. *)JJ',0&7. *!+ '&
0.#(.'! 8'&9:7&7,.# .+,/,#&'!H
D!""!# $ %) 3.7&7. 3, )# #).=.
1&+3V&+! 01! 2,/',.+U '& /+&%,0&
$Q M)&#7. 2&, *+,2& 3N&''.+&W '&
(01!3& &+0&3! L&20. :9(7!2
4>H &//,.+#&2!#7. 3, L&20.
:9(7!2 44 *+.3.77. ()' %,#,+! 3!'
455X; E' (). 2,0+.*+.0!((.+! YE8:
Z$???B ,#0+!2!#7U '& =!'.0,7A 3!'
@?[ ! ,' *+.0!((.+! (.#.+. F6X
%) (.(7,7),7. 3&''NC\]$??>; B ()&
=.'7&H L&20. :9(7!2 4> )7,',--&=&
112 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
01,* Z^Y ()+%&0!_2.)#7!3 ! ./#,
/,.0. 3,(*.#!=& *!+0,U 3, )#&
(01!3& )#,0&; E' *.+7,#/ 3, D!""!#
$ 0.(7U & L&20. #.# *.01,
/+&77&0&*,; `N&+0&3! +!= !+& ,#
!(!0)-,.#! ()''& (01!3& &+0&3!
L&20. :9(7!2 4>H )# *&((. &=&#7,
+,(*!77. &' :9(7!2 44 )7,',--&7. *!+
D!""!# ! D!""!# >; `& =!'.0,7A
3!' *+.0!((.+! 3, :9(7!2 4> !+&
'!//!+2!#7! ()*!+,.+!H 0.(P
0.2! '& 2!2.+,& &//,)#7&H
,' 01! 0.2*',0U 3, )# *.0. ,'
*.+7,#/ 3, D!""!# $; 8!+ &//,+&+!
'N.(7&0.'.H ,' 7!&2 3, (=,')**.
,3!U )# J+,''&#7! !(*!3,!#7! 0.#
'& 3!0.2*+!((,.#! ,# 7!2*.
+!&'!W , 3&7, a,2J&''&7,b (&+!JJ!+.
(7&7, 3!0.2*+!((, ,# %&(! 3,
0&+,0&2!#7. 3!' /,.0.; E' +,()'7&7.
%)+.#. *+!(7&-,.#, '!//!+2!#7!
,#%!+,.+, +,(*!77. &''& =!+(,.#!
&+0&3! 2& *)+ (!2*+! &''N&'7!--&
3!' %+&2! +&7! 3, X? %*( ! 0.#
*,K 0&+&77!+,(7,01! ! *!+(.#&//,
*!+ 'N&==,.; S+& '! *+,#0,*&',
,##.=&-,.#,H D!""!# $ '&#0,U )#
(,(7!2& 3, 0.2J&77,2!#7. ,# $Q
01! *!+2!77!=& &, /,.0&7.+, 3,
2).=!+(, ',J!+&2!#7! ,# 7)77! '!
3,+!-,.#,; <#& #).=& 7!0#.'./,&
& +.7&-,.#! ca7!01 +.'',#/bd
,#7+.3)((! ,' (,3!(7!**,#/H (*!((.
0&2J,&#3. ,' +,72. 3!' /,.0. %,#.
& (.=+!00,7&+'.H )#& (=.'7& *!+ ,
0.2J&77,2!#7, $Q 0), #!(()#.
!+& /,)#7. *+,2&H #!22!#.
R,+7)& S,/17!+; E' 7,7.'. 2,(! ,#
(0!#& #).=, *!+(.#&//, 3,=!#)7,
+&*,3&2!#7! &((&, *.*.'&+,H M)&',
e,# f&-&2&H !+.! 3!' 0&*,7.'.H
! 'g&==!#!#7! `,#/ h,&.9); e,#
f&-&2&H %,/',. 3, f&-)9& Y,(1,2&
! e)# f&-&2&H *+&7,0& '! &+7,
2&+-,&', 3, &2J!3)! , /!#,7.+, !H
*+!()2!#3. !/', &JJ,& )00,(.
()& 2&3+!H 7+&2& =!#3!77& &,
3&##, 3!''g)2&#.,3! ^/+!H 3,=,#,7A
3!''& '.77&; i+&2&#3.#! , *.7!+,
(.=+&##&7)+&',H C!,1&01, ,#7!#3!
& ()& =.'7& (!+=,+(, 3!' #,*.7!
e,# *!+ (0.=&+'.; E#,-,&'2!#7!H
I 8&)' 81.!#,j & (0.#%,//!+!
^/+! #!''g,#0.#7+. %,#&'! ! &3
&//,)3,0&+(, ,' 7,7.'.; F.'*. 3,
(0!#&H +,*+!(.(, 3.*. '& (0.#%,77&
! ,2*.((!((&7.(, 3!''g&#,2& 3,
C!,&01,H ^/+! (=!'& ,' (). &(*!77.
+!&'! 2)7&#3.(, ,# D+)! ^/+!;
F.# 'N,#7+.3)-,.#! 3, M)!(7, !
&'7+, *!+(.#&//, ,0.#,0,H M)&',
i+9&# S)+9 ! CV.&+&#/H D!""!#
$ 2)7U *!+ (!2*+! ,' 0.*,.#!
3!' %+&#01,(!; Z,=!'&-,.#!
3!''N!*,(.3,. %) ,' ak!#! 3!'
Q,&=.'.b 01! e,# 1& !+!3,7&7.
3&' *&3+!H 0.#(.',3&2!#7. 3!'
(.=+&##&7)+&'! M)&'! 7!2&
+,0.++!#7! #!''& #&++&-,.#! 3,
D!""!#; `& 7+&(*.(,-,.#! *!+
0.#(.'! &//,)#(! =!+(,.#,
/,.0&J,', 3!, 3)! J.(( %,#&',H
^/+! ! D+)! ^/+!H .'7+! & J,--&++,
*!+(.#&//, 0.2! k.# ! Q+;
i.(0.#.=,701; S+& '! #!V !#7+9
01! *,K %!0!+. (0&'*.+! %) ,'
0&*.!,+,(7& l339 k.+3.H ,' 0),
(7,'! 3, 0.2J&77,2!#7. %) 0)+&7.
#,!#7!2!#. 01! 3&' 2&!(7+.
Y&+0!'. 8!+!,+& 3, F&*.!,+&
Y&#3,#/&H 2!#7+! CV&#/ :)_E'H
0,#7)+& #!+& 3, 7&!"V.#3.
(7,'! EDSH %) 2.3!''. ,# 2.7,.#
0&*7)+! *!+ ,' *!+(.#&//,. 3,
CV.&+&#/; <#& 0.+#)0.*,&
3, #.=,7A 7!0#,01!H ')3,01! !
#&++&7,=! ,' #.(7+. D!""!# $H
*+!/, 01! 0.#(!/#&#. ,' 7,7.'.
&''& (7.+,& 0.2! /&2! 01&#/!+
! J!(7 (!''!+ cXH4 2,',.#, 3,
0.*,! =!#3)7! #!' 2.#3.d 2&H
(.*+&77)77.H 0)'7. *!+ '!/,.#, 3,
%&# 3!' *,001,&3)+.;;; i).# >@O
0.2*'!&##. D!""!# $m

longevità e ha sempre raccolto
largo consenso, provando come la
chiave del successo non sia neces-
sariamente il cambiamento, bensì
lo sviluppo e l’integrazione degli
elementi più consolidati. Non sor-
prende che anche gli episodi me-
no riusciti siano stati ben accolti
da pubblico e critica grazie agli in-
dubbi pregi narrativi, alla sempre
eccellente qualità grafica e al ga-
45678987:6 !67;87:6
<8 ;=>7? 4@4!6> ABC
■ >+'$ 7*0C !"#$ %&'''( &)*+,- %"$./0123455216
7/8'69'&)/!:;6 <041=-,>? 041@21A=>34 * B8
!"#$6 ">5-1C3-,2> .=3D4/*/B/E,F
■ DE4C G&)/!FH5I
■ ?4 F?>C 8G) J,+,+K-45
■ 4(0$/ 7*0C :,-=3D,/:9H&'') 7/GLIM&M&8/!:;
■ =//'&'($+) 4(0$/ 7G'*C N=A32/.&8) 5=A0O4
0O=K+=3J
■ >+'$ F=>C )/A4?=+K-45
■ H'/"( HF=>C )/A4?=+K-45
■ 40($( F=>C/8G)/J,O2+K-45
■ 5-(2"II(-" J-+,'2(C &L'6'''
02O,?2>,6 501,-4HFP Q1=R,>?6 (QSC5-=+O4
@1=A4+C@@416/N2/O,>4/145-1,3-,2>6 B6'''
9T9 0,T4O/501,-45/R,-D/,>Q,U,QC=O 53=O,>?
=>Q 12-=-,2>6 $,ACO-=>42C5 +=3J?12C>Q5
V0=1=OO=T/5312OO,>?W
■ 6,,"&&' 4*-'&"C %2-=-,2>6 $3=O,>? C0HQ2R>6
X=10,>?6 Y1=>50=14>3K6 Z=Q,>?6 #1,21,-K6
[41-,3=O =>Q D21,;2>-=O/O,>4 5312OO
■ F'I()03'($"C )8LT))B */LB'TB9'
■ 7()(-'C/GLIM A,OO,2> 32O2156 \>O,A,-4Q/.]\Y5
V.2O21 ]22J*\0 Y=+O45W
■ =)&-" 2+-+&&"-'I&'2G"C 3C5-2A/?42A4-1K
4>?,>46 3C5-2A 02OK?2>/4>?,>46 !^#_P
Q432Q41
!"#$%&'( $)*$#+
meplay elettrizzante. Quale sia il
“miglior picchiaduro della storia”
tra Tekken e Street Fighter è stato
a lungo dibattuto dagli appassio-
nati del genere. In realtà, come
abbiamo già accennato, i due titoli
differiscono ampiamente sia per
sviluppo, sia per gameplay. Street
RUBRICHE
Fighter fu concepito come gioco a
due dimensioni, basato su preci-
sione dei movimenti e tempismo
nelle azioni offensive. Tekken, è
un picchiaduro in 3D sviluppato
con maggiore attenzione per le
posture dei personaggi e per la di-
namica delle mosse. Le due serie
presentano caratteristiche comuni
e differenze ma ciascuna vanta
un larghissimo seguito. Alcuni
amano la precisione e le tecniche
fulminee di Street Fighter, altri
preferiscono le dinamiche più
fluide e spettacolari di Tekken.
In conclusione, la contesa non è
altro che un divergere di preferen-
ze individuali più che uno scon-
tro sulla superiorità qualitativa
dell’uno o dell’altro.
■
!"##"$% &'&()' "
*'+&&+,(-." /'
*011)'2+3'($"
■ Tekken (1994)
Arcade, PlayStation, Won-
derSwan, iOS
■ Tekken 2 (1995) - Arcade,
PlayStation, WonderSwan,
iOS
■ Tekken 3 (1997) - Arcade,
PlayStation, PlayStation 2
■ Tekken Tag Tournament
(1999) - Arcade, PlaySta-
tion 2
■ Tekken 4 (2001) - Arcade,
PlayStation 2
■ Tekken Advance (2001) -
Game Boy Advance
■ Tekken 5 (2004) - Arcade,
PlayStation 2
■ Tekken 5: Dark Resur-
rection (2005) - Arcade,
PlayStation 3, PlayStation
Portable
■ Tekken 6 (2007) - Arcade,
PlayStation 3, Xbox 360,
PlayStation Portable
■ Tekken Tag Tournament 2
(2011) - Arcade, PlaySta-
tion 3, Xbox 360, Wii U
■ Tekken 7 (2015) - Arcade,
PlayStation 4, Xbox One,
PC
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 113
 RUBRICHE
■ ;) <+55'% <+55')
!"#$%&'($) * $)+%,-)

!"#$%&'(#(!#")*+%,-.!'!
4,!*%5%!6$+*7!+/5%8%6),)(5)9%!()!,+*9)+!*',!0+8)*0!9%*!:$%:%(5'!$%6%+*5)

N
ovità di grande ri-
levanza per player
e streamer. Auto-
mobili Lamborghi-
ni ha firmato una
nuova produzione
di cuffie e auricola-
ri dal sound tutto originale. Lo
ha fatto in collaborazione con
la Master & Dynamic, brand
newyorchese leader nel mondo
dei dispositivi audio di fascia
premium. Una partnership stra-
tegica per un sound “potente”,
in pieno stile Lamborghini. In
realtà i due marchi hanno crea-
to una terza collezione co-bran-
ded di cuffie e auricolari. Nello
specifico le cuffie MW75 Active
Noise-Cancelling Wireless, le
cuffie MG20 Wireless Gaming e
gli auricolari MW08 Sport True
Wireless. Una gamma di sistemi
audio high-tech con elementi
che richiamano il design delle
Automobili Lamborghini. La
collezione Master & Dynamic
per Automobili Lamborghini è
disponibile sullo shop online di
Master & Dynamic, su lambor-
ghinistore.com e nel flagship
store di Sant’Agata Bolognese.
Master & Dynamic è un brand
nato nel 2014 con sede a New
York (USA), dalla sua fonda-
zione ha realizzato svariati e
pluripremiati prodotti audio,
spaziando dalle cuffie fino
alle casse senza fili. Grazie al
proprio design esclusivo, gli
auricolari MW07 si sono aggiu-
dicati il Red Dot Design Award
2019 per la categoria Product
Design. L’azienda americana
ha collaborato con brand leader
nel comparto del lusso come
Louis Vuitton e l’architetto di
fama internazionale Sir David
Adjaye. I prodotti sono dispo-
nibili in oltre 500 negozi partner
in tutto il mondo.

114 !!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.)/0*%!1213


■
!"#$ %&'()*
+,(-*./01&*22(13
"(4*2*--
La collezione di cuffie firma-
te Automobili Lamborghini
comprende le MW75 Active
Noise-Cancelling Wireless.
Un prodotto che regola auto-
maticamente la cancellazione
del rumore dell’ambiente, per
un’esperienza di ascolto senza
precedenti. Realizzate in allu-
minio, pelle di agnello e vetro
temperato di zaffiro, le cuffie
MW75 sono perfette per un uso
quotidiano e prolungato. Sono
un accessorio hi-tech ideale an-
che per una sessione di gioco
durante un viaggio in treno o
in aereo. “Le cuffie MW75 ANC
rendono omaggio all’eleganza
e al divertimento di guidare le
supersportive Lamborghini”, il
commento di Jonathan Levine,
Fondatore e CEO di Master &
Dynamic. Ispirate al design au-
dace della supersportiva italia-
na, al player non resta che un
ascolto senza sforzo per tutto
il giorno grazie al sapiente uso
dell’alluminio anodizzato legge-
ro e alla morbida pelle di agnello
che enfatizza la forma raffinata.
Le cuffie MW75 sono prodotte
in colore bianco e pesano poco
più di 300 grammi; offrono un’a-
custica dettagliata con un suono
su misura. Il driver in berillio da
40 mm e la cancellazione attiva
del rumore adattiva permetto-
no una perfetta combinazione
di suono e silenzio. In più di-
spongono di una soluzione di
conversazione a 4 microfoni con
protezione dal vento e antenna
interna. La batteria dura fino a
32 ore o fino a 28 ore in modalità
cancellazione attiva del rumore.
Le cuffie sono fornite di cavo
di ricarica da USB-C a USB-C,
un adattarore USB-C a USB-A,
un cavo audio USB-C a 3.5mm,
un adattatore 3.5mm to ¼”, un
adattatore per aereo e una custo-
!"#$%&"!! RUBRICHE
dia da viaggio rigida. In vendita con materiali pregiati come la
online per l’Italia nello store di pelle di agnello e il vetro zaf-
Lamborghini, per averle il prez- firo, le cuffie MG20 sono state
zo è fissato a 650 euro più spese create per ottimizzare qualsi-
di spedizione. asi setup di gioco. Offrono un
microfono ad asta rimovibile e
un sistema di microfoni interni
■ per una comunicazione chiara
in-game e on-the-go. Dotate di
!567 "(4*2*-- driver in berillio da 50 mm e
508(13 suono surround 7.1, si posizio-
nano tra i dispositivi audio di
Il terzo capitolo della collabora- fascia premium.
zione tra Lamborghini e Master Il microfono ad asta staccabi-
& Dynamic, presenta il design le e il supporto dei microfoni
personalizzato delle cuffie G20 interni garantiscono una qua-
Wireless Gaming. Le cuffie han- lità di conversazione ottimale
no un pattern grafico nei toni in un design sofisticato. I con-
del verde shock, colore distin- trolli del volume, indipenden-
tivo delle supersportcar e sono ti per microfono e gioco, non
realizzate in pelle e vetro fron- faranno perdere neanche una
tale in cristalli di zaffiro. Come mossa. L’inconfondibile silhou-
afferma la casa automobilistica
di Sant’Agata Bolognese, sono
le prime vere cuffie da gaming
di lusso. Hanno un microfono
removibile e un sistema alter-
nativo interno per una comu-
nicazione chiara sia in gioco
sia in movimento. Costruite
in magnesio e dotate di un
adattatore a bassa latenza,
le cuffie MG20 Wireless Ga-
ming sono progettate per au-
mentare il livello di qualsia-
si configurazione di gioco.
“Le cuffie MG20 Gaming
nere e verdi mi ricorda-
no la prima Lamborghini
Huracán che ho visto ed
è perfetta per una cuffia
ad alte prestazioni”, dice
Jonathan Levine. Realizzate
115
RUBRICHE !"#$%&'($) * $)+%,-)

ette dell’MG20 di colore verde e

nero è progettata con magnesio
leggero, pelle di agnello e det-
tagli in vetro zaffiro per presta-
zioni e durata impareggiabili.
Le cuffie MG20 pesano poco
più di 300 grammi e offrono una
batteria che dura fino a 22 ore.
Sono fornite con un microfono
ad asta staccabile, un adatta-
tore USB a bassa latenza, un
cavo di ricarica da USB-C a
USB-A, un cavo d’ingresso
da USB-C a 3,5 mm e una cu-
stodia per cuffie. In vendita
online per l’Italia nello store
di Lamborghini, hanno un prez-
zo fissato a 549 euro più spese
di spedizione.
■
!"#$%&'(#$ )*+,
-.&#/ 0#"1
*$#1'122
Gli auricolari MW08 Sport True
Wireless riflettono il linguaggio
audace di Automobili Lambor-
ghini. Offrono prestazioni sen-
za interruzioni del suono e una
perfetta inossidabilità, dispon-
gono inoltre di una custodia di
ricarica in Kevlar®, che offre fino
a 42 ore di autonomia. Il design
è ispirato alle supersportive del
brand bolognese con il richiamo

!"#$%&%'()*+!"#&,(&%-&.
/0123+4%(5-& (*+6$%7$
8(,'4)*&+&+94&**$+:(5(-$

C
!"#$ %& '()&*+ ,-./0+1)1*2&, ./0)(2)1')3
,& 0(24& )50)(2)16& 72 '+(5& 21 &55+,8*+
'%) 8125') 2, 4+17+ 92(*8&,) ) :8),,+
;252'+< =-)4+62+1) 7),,& >827& 21'+1*(&
2, 0+*)162&,) 2,,242*&*+ ) ,-244&>21&62+1) 7),
4+*+(50+(*< ?),,+ 50)'2;2'+3 81-)50)(2)16& '%)
4+,*20,2'& ,) 0+*)162&,2*@ 2,,242*&*) 7), 4+17+ 7),
>2+'+ ) 7), 72>2*&,) '+1 ,-)4+62+1) 72 >827&()
81-&8*+ ()&,)< A!"#$ !(B&1#)B), #&'21> A+1')0*
) 81 925+() 0)( '+(()() 21 81 4+17+ 92(*8&,) 721&42'+3
58 :8&,52&52 5')1&(2+ 244&>21&B2,)< A+1 ,& ./0+1)1*2&,
./0)(2)1')3 '2C '%) 2, >827&*+() 9)7) D 92(*8&,)3 4& '2C
'%) >827& ) 0(+9& D ()&,)< A+1 &4B2)1*2 92(*8&,2 721&42'2
2502(&*2 &, 4+17+ 7)2 >2+'%2 ) 7),,) '+(5)3 A!"#$ %&
0(+7+**+ :8&,'+5& 72 &55+,8*&4)1*) 18+9+ ) +(2>21&,)< =&
*)'1+,+>2& &,,& B&5) 72 *8**+ D ,-21*)(;&''2& #)&,2*E =++0
'%) '+15)1*) &>,2 )9)1*2 1), 4+17+ 92(*8&,) 72 21;,8)16&()
;252'&4)1*) ,-&8*+ ) 92')9)(5&< F1+,*()3 81+ '%&5525
0(+>)**&*+ 0)( '+408*)( 7& >2+'+ 0)(5+1&,266&*+3 5800+(*2
0)( 5)15+(23 &402) ;8162+1&,2*@ 72 52'8()66& ) 81 525*)4& 72
'+4812'&62+1) B272()62+1&,) '+1 ,-),)**(+12'& 7), 9)2'+,+3
7+1&1+ &,,-)50)(2)16& 72 >827& 81 )1+(4) 0+*)162&,) 0)(
2, ;8*8(+ 7), 4+*+(50+(*< G & *8**2 >,2 );;)**2 81& )50)(2)16&
72 '+(5& '%) 52 &7&**& &,,) )52>)16) '+1*)40+(&1)) 7),,&
0(+5524& >)1)(&62+1) 72 (&')(<

116 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213

 !"#$%&'($) * $)+%,-) RUBRICHE

all’iconica “Y”, simbolo ripetuto
sul vetro zaffiro degli elegan-
ti auricolari. La loro eccellente
qualità di suono è completata da
una vestibilità confortevole. “Gli
auricolari wireless MW08 neri,
bianchi e argento, rendono omag-
gio all’eleganza e al divertimento
di guidare le supersportive Lam-
borghini”, afferma il Fondato-
re e CEO di Master & Dynamic
Jonathan Levine. Gli auricolari
wireless attivi con cancellazione
del rumore possono trasformare
in positivo qualsiasi esperienza di
ascolto, in ogni situazione. Rea-
lizzati in ceramica e acciaio inos-
sidabile, presentano una forma
aerodinamica progettata per il
comfort e una nuova soluzione
di conversazione antivento con
6 microfoni. Insieme al Bluetooth
5.2, le antenne in alluminio forni-
scono una connessione wireless
sicura e prevengono le cadute. Il
tutto per un’esperienza di ascolto
Bluetooth senza fili. Con MW08
si può passare facilmente da un
dispositivo all’altro con una co-
moda connessione multipunto.
Gli auricolari pesano poco più
di 9 grammi ognuno e offrono
una batteria che dura fino a 12
ore, 10 ore in modalità cancel-
lazione attiva del rumore. Sono
accessoriati con una custodia di
ricarica in acciaio inossidabile, 5
dimensioni diverse della punta
dell’orecchio, un adattatore USB,
un cavo di ricarica USB-C e un’ul-
teriore custodia in tela. In vendita
online per l’Italia nello store di
Lamborghini, hanno un prezzo
fissato a 489 euro più spese di
spedizione.

!"#$%&'"()*$+'',$-&
./&01&$+2"3",(+$2+--&
4+00&0"$567,016$!+0"+6

F
!""#"$ %# &''$($#)*!+,!
-"!.!+,#,/ )# 0&#",#
!1$2$/+! 1!))# .&#
3.-/",. 4!"$!.5 6+#
.,#7$/+!8 0&!))# 9:9;8 (%!
-!" )# -"$*# </),# = #-!",#
#))# "!7$/+! >.$#?@#($'$(/5
> -#",$"! 1# 7$/<!1A
9: )&7)$/8 $ -$)/,$ .$
#''"/+,!"#++/ $+ &+ ,!.,# #
,!.,# .& ! >..!,,/ B/".# ! "
>..!,,/ B/".# B/*-!,$2$/+!
-!" (/+,!+1!".$ $) ,$,/)/ 1$
B#*-$/+! C!""#"$ 3.-/",.
9:9;5 D+ -#)$/8 &+ -/.,/
+!) ,!#* 3.-/",. 1!))#
4(&1!"$# C!""#"$5 EF$+,!"#
.,#7$/+! .#"G ,"#.*!..#
.&$ (#+#)$ &''$($#)$ HI$,(%8
J/&H&K! ! C#(!K//L5
E# *#+$'!.,#2$/+! #<"G
$+$2$/ (/+ )# M&#)$'$(# D8
7$/<!1A 9: )&7)$/5 9:9;5
4!7&$"#++/ )# M&#)$'$(#
DD ! DDD "$.-!,,$<#*!+,!
7$/<!1A 9N #7/.,/ !
*#",!1A O9 .!,,!*K"!5
4&((!..$<#*!+,! ($ .#"#++/
)! '#.$ "!7$/+#)$8 )# P!7$/+#)!
>@>B .#K#,/ 9; .!,,!*K"!8
)# P!7$/+#)! Q> 1/*!+$(#
9N .!,,!*K"! ! )# P!7$/+#)!
63 .#K#,/ ;: .!,,!*K"!5
E# R"#+ '$+#)! -"!?.%/I
= .,#,# -"/7"#**#,# -!"
*!"(/)!1A OO /,,/K"! *!+,"!
)# R"#+ '$+#)! .$ ,!""G
7$/<!1A O9 /,,/K"!5 H&,,!
)! 7#"! .#"#++/ 1$.-&,#,!
.(!7)$!+1/ ,"# &+# C!""#"$
NSS RH;8 &+# NSS B%#))!+7!
3</ ! &+# 9TU RH;5 @!"
-#",!($-#"! $ 1"$<!" 1!</+/
./11$.'#"! 1!$ "!0&$.$,$5 V#)
)#,/ ./',I#"! = !..!+2$#)! &+
#((/&+, 4,!#* -!"./+#)! (/+
&+# (/-$# 1$ >..!,,/ B/".#
1$ W&+/. 4$*&)#2$/+$ ! &+
#((/&+, V$.(/"1 #,,$</5 V#)
)#,/ %#"1I#"!8 (F= K$./7+/
1$ &+ @B #1#,,/ / &+ 4,!#*
V!(L (/+ .$.,!*# *$+$*/
(/+.$7)$#,/5 Q!))/ .-!($'$(/
#)*!+/ &+ /. X$+1/I. O:
(/+ D+,!) B/"! $Y?NNU: / >ZV
C[?SO9:8 R!C/"(! RH[ \Y:
NR] / P#1!/+ P[ NU: NR]8 N
R] 1$ P>Z ! Y: R] 1$ .-#2$/
1$.-/+$K$)!5 6+ "!0&$.$,/
$*-/",#+,! !1 !..!+2$#)!
= 0&!))/ 1$ #<!"! &+#
(/++!..$/+! D+,!"+!, .,#K$)!
! (/!"!+,! (/+ &+ -$+7
*!1$/ *#..$*/ 1$ OY: *.
1#$ .!"<!" 1!7)$ /"7#+$22#,/"$5
@!"'/"*#+,$ .#"#++/ &+
</)#+,! ! -!1#)$ "$.-!,,/ # &+
7#*!-#15

8 #$$%&&' (')$* = &+ .$*&)#,/"! 1$ 7&$1# (%! "$-"/1&(! $ ($"(&$,$ ! )! #&,/*/K$)$ .,"#1#)$ ! 1# (/".#5 Q#,/ +!) 9:ON8 <#+,# ,&,,# )F!.-!"$!+2#
1!))F!1$,/"! W&+/. 4$*&)#2$/+$8 ./($!,G $,#)$#+# .-!($#)$22#,# +!) ./',I#"! 1$ #11!.,"#*!+,/ 1!$ -$)/,$ -"/'!..$/+$.,$ ! 1$ ,!., -!" -"/,/,$-$ 1!))!
(#.! #&,/*/K$)$.,$(%!5 D) 7$/(/ = $+ <!+1$,# -!" @4N ! [K/^ _+! # -#",$"! 1# 9T8TT !&"/5 E# <!".$/+! @B = .& 4,!#* # -#",$"! 1# OT8TT !&"/5

9 #$$%&&' (')$* ('+,%&-.-'/% = &+ .$*&)#,/"! 1$ 7&$1# 1!))# W&+/. 4$*&)#2$/+$5 _''"! )# -/..$K$)$,G 1$ <$<!"! $+ -"$*# -!"./+# )F#,*/.'!"# 1!)
B#*-$/+#,/ /*/)/7#,/ CD> RH;5 P$.-!,,/ #1 >..!,,/ B/".#8 B/*-!,$2$/+! = */),/ *!+/ $**!1$#,/5 ]$./7+# (/+/.(!"! K!+! $) ,"#(($#,/8 #<!"!
&+# ,!(+$(# K#.! 1$ 7&$1# -!" 7/<!"+#"! #) *!7)$/ $) (/*-/",#*!+,/ 1!))F#&,/ ! )! .&! ,"#$!,,/"$!5 ` */),/ -$a -!"'/"*#+,! .& @4Y5 D) 7$/(/ = $+
<!+1$,# -!" @4N8 @4Y8 [K/^ _+! ! [K/^ 4!"$!. [b4 # -#",$"! 1# ;T8TT !&"/5 E# <!".$/+! @B = .& 4,!#*8 #+(%! 0&$ # -#",$"! 1# ;T8TT !&"/5

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 117

RUBRICHE
■ !" #$%&'(' )*'%+($,$
!"#$" %&! '&(&
!"#$%&'$(%)&'$*"++%#',
-%.'&$/&$+0"$*))12
3"4/5/)&/$%.'&"
"$/&+"**/6"&7"$'#+/8/4/'*/ !"#$%&%#'()
■ "+%,% 4'*+*5)
O rmai ce ne siamo resi conto un
po’ tutti, alzi la mano chi non
si trova d’accordo: le intelligen-
ze artificiali permeano molti
aspetti del vivere quotidiano. Le pos-
siamo utilizzare per fare una ricerca
in Internet, ma anche per chiedere un
prestito oppure per cercare un lavoro
che riteniamo adatto alle nostre carat-
teristiche, ai nostri studi, e anche alle
nostre ambizioni: chi non ne ha? Anche
conoscere una persona attraverso una
118 !!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.)/0*%!1213
piattaforma avviene mediante l’azione
di vari algoritmi di intelligenza artifi-
ciale. Queste tecnologie, proprio perché
presenti sullo sfondo dell’esistenza,
diventano pressoché invisibili e ci so-
no sconosciute nella loro vera natura.
L’ambizioso obiettivo di questo volume
è cercare di rendere chiaro e compren-
sibile l’azione di questi strumenti onni-
presenti e chiedersi cosa ci sia da fare
per gestirli nella maniera più adeguata
e come non togliere all’uomo l’onore di
decidere. Il libro affronta la questione
della capacità o meno di controllo da
parte dell'umanità in un’epoca in cui
la macchina si fa capace di surrogare
le decisioni umane.Le domande che ci
poniamo sono indubbiamente molte-
plici. Cosa è in grado di fare la mac-
china senza il controllo umano? Che
decisioni può prendere? Come gestire
gli eventuali esiti negativi, se non ad-
dirittura nefasti, di questa delega? Ma,
soprattutto, come far sì che la perso-
na rimanga sempre al centro di quei
processi vitali per la sopravvivenza
della nostra specie e per una pacifica
convivenza sociale? Il rapporto tra de-
cisioni umane e intelligenze artificiali
non può e non deve diventare faticoso
e conflittuale.
!"#$%& !"#$# %&'"'()
'()#$%& *#'+"+#,)
*+,)-& -./
*%&..$ 01-2344
 !"#$" %&! '&(& RUBRICHE

!5$%'67+8'9$'6,-&$':2%"(&,%%-;$
!(0.4#%$ !(&)*+,'
■ 9'$':;!",+(*'$

L o strumento, va riconosciuto, è di
quelli potenti. ChatGPT è un model-
lo di linguaggio sviluppato da Ope-
nAI messo a punto con tecniche di
apprendimento automatico, di tipo non
supervisionato, e ottimizzato con tecniche
di apprendimento supervisionato e per
rinforzo, che è stato sviluppato per essere
utilizzato come base per la creazione di
altri modelli di machine learning. Sfruttare
tutte le sue potenzialità non è così facile:
chi ha deciso di entrare in questo mondo,
e non sono pochi (a volte ChatGPT non è
risultato accessibile a causa dell’elevato
numero di richieste di impiego) se ne è ben
presto reso conto. Questo manuale è utile
per chi ammette di non riuscire a capire
come utilizzare questo strumento in modo
efficace ma anche per chi vuole cercare di
ottenere il massimo da ChatGPT facendo
la minore fatica possibile e si dice pronto
a portare le proprie abilità in ChatGPT al
livello successivo. Il volume è stato pro-
gettato specificamente per aiutare coloro !"#$%& 9'$':;!",+(*'$
che fanno un po’ di confusione su come '()#$%& .%/012
utilizzare ChatGPT, hanno difficoltà nel
*+,)-& +34
creare conversazioni fluide e naturali con
questo strumento, faticano nel comprende- *%&..$ ) +'-'5
re le sue capacità ma anche i suoi limiti, con
conseguenti errori e intoppi, non riescono si ripromette di aiutare a massimizzare i
a ottenere risultati efficaci da ChatGPT, risultati, riuscendo a utilizzare ChatGPT al
come la generazione di contenuti di alta meglio delle sue potenzialità, carpendo tut-
qualità, la risoluzione di problemi e il mi- ti (o quasi) i suoi segreti e automatizzando
glioramento della produttività. L’autore i processi di lavoro.

!"#$%#&'%(')"#$%#*'+,%%-'.(//-$0('#//#"#')"#$%("1
)(2'34-'/%",0#2%-'3-,/%- !"#$$%&'

Q
uarantadue lingue, ol-
tre un miliardo di utenti
attivi mensili, 150 Paesi
nei quali sta facendosi
sempre più spazio: sono gli
impressionanti numeri relati-
vi a TikTok, l’app che sta velo-
cemente cambiando il mondo
dell’intrattenimento, della mu-
sica, del marketing, influendo
!"#$%& 4*0',)5+!6)5),)+*)!7'*8)
'()#$%& !"##$%
*+,)-& &'(
*%&..$ )*+,-((
■ 4*0',)5+!6)5),)+*)!7'*8)
su come ci informiamo e come
orientiamo le nostre scelte quo-
tidiane, anche se non l’abbiamo
nemmeno mai aperta. A illu-
strarcene la forza dirompente è
Angelica Siciliani Fendi. Laurea
in business, master in marketing
strategico all’Imperial College
di Londra, esperienza nel di-
gital marketing, è poi giunta
su Instagram e TikTok con un
account in cui condivide trick
e segreti utili a creare contenuti
per le piattaforme. Nelle pagi-
ne di questo libro racconta la
rivoluzione portata da TikTok
nel mondo della creazione di
contenuti brevi ma illustra an-
che la differenza tra contenuti
destinati a diverse piattaforme
come Instagram, TikTok e You-
Tube, e come creare il prodotto
più adeguato per sfruttare al
meglio ognuna di esse. La Sici-
liani Fendi, con un linguaggio
molto chiaro e diretto, espone
gli errori da evitare, i formati
più comuni e tutto il mondo
dei lavori che ruotano attorno
alla piattaforma. Un manuale
che fornisce ai lettori, in modo
molto immediato, con tanto di
tutorial pratici, gli strumenti per
esserci, per comunicare, per da-
re spazio alla propria creatività
e per dare un’opportunità ulte-
riore al proprio business.

!!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.)/0*%!1213 119

 HOWTO
■ () %*+), &+-*.()

!"!#$%" &'$()#"*"
opzioni di configurazione avan-
zate. L’interazione con i package
manager richiede l’utilizzo di
comandi in linguaggio naturale,
che possono essere difficili da
!"#$%&"' a questi tool gli utenti possono ricordare senza una formazione

1!"#$"%&'()**$)
installare, aggiornare e rimuove- adeguata.
re facilmente i pacchetti softwa- Per ovviare al problema si può
+')($*) ,&' $ re, senza dover cercarli manual- scaricare e installare WingetUI,

,)*-)+& .)")+&'
I package manager per Win-
dows sono strumenti preziosis-
simi per la gestione delle appli-
cazioni e delle librerie software
su piattaforme Microsoft. Grazie
mente sul web e preoccuparsi
dell’installazione manuale.
Tuttavia, l’interfaccia a riga di
comando dei package manager
può rappresentare una sfida per
molti utenti, soprattutto per co-
loro che non hanno familiarità
con la terminologia tecnica e le
l’applicazione che aggiunge
un’interfaccia grafica a diver-
si gestori di pacchetti di Win-
dows, tra cui Chocolatey, Scoop
e Winget.
WingetUI è stato sviluppato
per semplificare l’esperienza
degli utenti che preferiscono
evitare di utilizzare il termi-

!
nale per installare, aggiornare
o rimuovere applicazioni dai
propri dispositivi con sistema
operativo Windows. L’applica-
zione è open source ed è scari-
cabile dalla pagina Github del
progetto, all’indirizzo https://
github.com/marticliment/Winge-
tUI/releases. Una volta installa-
to, l’interfaccia utente visualiz-
zata sullo schermo consente di
scoprire, installare, aggiornare
o rimuovere i programmi sof-
tware supportati da diversi
gestori di pacchetti.
L’applicazione supporta anche

120 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213


! più a destra nella barra delle ap-
le operazioni batch, consen-
tendo agli utenti di installare,
aggiornare o rimuovere più
programmi contemporanea-
mente sul dispositivo Windows.
La versione 1.7.1 introduce di-
verse nuove funzioni e miglio-
ramenti, tra cui la possibilità
di saltare versioni specifiche
dei pacchetti per evitare l’in-
stallazione di quelle che han-
no problemi noti o modifiche
indesiderate.
La pagina Dettagli pacchetto con-
sente agli utenti di installare ver-
sioni diverse, non solo le più
recenti, personalizzando l’in-
stallazione con la possibilità di
selezionare un’architettura, un
ambito differente o eseguendo
argomenti della riga di coman-
do. Gli amministratori possono
configurare WingetUI per avvia-
re automaticamente i gestori di
pacchetti con diritti elevati.
Nella nuova versione, il siste-
ma di notifica dell’applicazio-
ne è stato rielaborato, consen-
tendo agli utenti di abilitare
o disabilitare le notifiche per
categoria e di selezionare ra-
pidamente le azioni trami-
te i pulsanti sulle notifiche.
L’elenco dei miglioramenti è
assai lungo, e include anche la
gestione dello scorrimento, nuo-
ve opzioni nei menu di scelta
rapida e un’organizzazione de-
cisamente più curata.
Infine, il supporto per i gestori
di pacchetti Chocolatey, Scoop e
Winget è stato migliorato, offren-
do una maggiore velocità, una
migliore gestione degli errori e
ulteriori miglioramenti quando
gli utenti interagiscono con que-
sti gestori di pacchetti nell’inter-
faccia dell’applicazione.
!"#$%&"'
2
!"#$%%"&$'( ")
%$*)(% +,-(
Se si possiede un laptop conver-
tibile 2 in 1, con tastiera sgan-
ciabile o schermo che ruota di
360 gradi, Windows attiva auto-
maticamente la modalità tablet
quando si effettua la conversio-
ne, ma questo non è sempre il
comportamento desiderato.
Per interrompere il passaggio
da una modalità all’altra si può
accedere alle impostazioni di
Windows e selezionare Sistema
e tablet. All’interno di questa
sezione, disattivare l’opzione
Non passare alla modalità tablet.
Una volta disabilitata l’opzione
automatica, si può comunque at-
tivare manualmente la modalità
tablet quando necessario.
Per passare dalla modalità tablet
a quella computer, il modo più
rapido è passare dal Centro ope-
rativo di Windows 10. Per far-
lo, è sufficiente aprire il Centro
operativo con un clic sull’icona
!"#$" RUBRICHE
plicazioni, ed eventualmente sul
collegamento Espandi per mo-
strare tutti i toggle disponibili.
La modalità tablet sarà presente
tra le opzioni selezionabili e sarà
possibile attivarla o disattivarla
a piacimento.
Un altro modo per attivare ma-
nualmente la modalità tablet è
attraverso le impostazioni di
Windows. Dopo aver aperto
il menu delle impostazioni, è
necessario selezionare Sistema
e poi Tablet. Al lato destro della
finestra, si aprirà un pannello
espandibile. È necessario fare
clic sul collegamento Modifica
impostazioni tablet aggiuntive e,
nella schermata successiva, atti-
vare o disattivare manualmente
la modalità tablet utilizzando lo
switch dedicato.
!()*&'
3.//(-('(
$
01$%234 -$))$
*$''$ -() +(56
I chatbot come ChatGPT, Bing
Chat e Bard sono molto po-
polari. Chi desidera accede-
re a ChatGPT senza aprire il
browser sul Mac, può sfruttare
l’app MacGPT. L’app è stata svi-
luppata da Jordi Bruin e scritta
utilizzando SwiftUI. Con una
dimensione di circa 4 MB, il
tool è estremamente leggero e
integra le funzioni di aggiorna-
mento automatico per sempli-
ficare l’aggiornamento a nuove
versioni. Il pacchetto di installa-
zione è disponibile all’indirizzo
https://goodsnooze.gumroad.com/l/
menugpt, mentre per maggio-
ri informazioni si può visitare
la pagina ufficiale del progetto
all’indirizzo https://www.macgpt.
com. MacGPT è disponibile per
il download gratuito: gli utenti
possono digitare 0 nella casella
del prezzo e fare clic sul pulsante
Lo voglio! per scaricare l’app. Si
può anche effettuare una dona-
zione allo sviluppatore in modo
facoltativo.
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 121
RUBRICHE !"#$"

!"#$%&"'

!""#$%"&'&(#)(*&+&,(-))-(./0&'*-+-(1#(2),//,

I
! "#$%&#'())%# *+! &+",# (&"#-.+'%/# 0 1$2(&&%3%&4 "#!&#
/#"1$+ + !+ ,+'-#$+ )+$+'(!"+$&+ (,,'+55($# !2(//+--# .(/%!+
(!!+ %$.#'"(5%#$% "+&+#'#!#)%/6+ -1% !#'# *%-,#-%&%3%7 8%$*#9- :; 4
+ :: /#$-+$&#$# *% 3%-1(!%55('+ !+ ,'+3%-%#$% "+&+# *%'+&&("+$&+
-1!!( -/6+'"(&( *% <!#//#= '+$*+$*#!+ &'( !+ ,'%"+ %$.#'"(5%#$%
3%-1(!%55(&+ (!!2(//+$-%#$+ *+! *%-,#-%&%3#7
>+' ())%1$)+'+ !+ %$.#'"(5%#$% "+&+# (!!( -/6+'"(&( *% <!#//#
*% 8%$*#9- :;= 0 $+/+--('%# (//+*+'+ (!!+ ?",#-&(5%#$%
+ -+!+5%#$('+ !( -+5%#$+ !"#$%&'()**'*)%&" +,)-.#'/017
@1//+--%3("+$&+= -+!+5%#$('+ 234"#5'6' 7) 8(%33% + (--%/1'('-%
/6+ %! "+$1 ( *%-/+-( 2,%&7% -%( %",#-&(&# -1 9%&6"&.6)/)&
":)7"&*'/7) ;)&7%<$/+,)-.#'/=17 A1%$*%= -+!+5%#$('+ !2%/#$(
*+!!2(,, -#&&# %! &+-&# 23"-() .&>'?? 7)/3.) :)$.'()**'#"/(%/$6'6%
7"66'-()'6%/&"((' $34"#5'6'/7) 8(%33% + -/+)!%+'+ @"6"%
*(!!2+!+$/# *+!!+ (,, *%-,#$%<%!% +,)-.#'/917 ?$ B1+-&# "#*#= !+
%$.#'"(5%#$% "+&+# 3+''($$# 3%-1(!%55(&+ -#&&# !2#'#!#)%# + !(
5
*(&(= $+!!( -/6+'"(&( *% <!#//# +,)-.#'/A17
C+! /(-# *% 8%$*#9- ::= ,+' ())%1$)+'+ !+ %$.#'"(5%#$%
"+&+# (!!( -/6+'"(&( *% <!#//#= 0 $+/+--('%# (//+*+'+ (!!+
?",#-&(5%#$%= -+!+5%#$('+ !"#$%&'()**'*)%&" + ,#% 234"#5'6'
7) 8(%33% +,)-.#'/B17 D#,# (3+' %$*%3%*1(&# !2#,5%#$+ 26'6%
$34"#5'6' 7) 8(%33%= -+!+5%#$('+ !"#"$ $+! "+$1 ( *%-/+-(
+,)-.#'/C17 E1&&(3%(= 0 %",#'&($&+ $#&('+ /6+ B1+-&( #,5%#$+
$#$ -('4 *%-,#$%<%!+ -+ $#$ 0 %$-&(!!(&( !2(,, @2D/@"6"% *%
F%/'#-#.&7 G$( 3#!&( -+!+5%#$(&( !2(,,= !+ %$.#'"(5%#$% "+&+#

6
3+''($$# 3%-1(!%55(&+ /+$&'(&+ $+!!( ,('&+ %$.+'%#'+ *+!!(
-/6+'"(&( *% <!#//#7

3 7

122 !!"#!"$%&'(()%*+,'

!
Per utilizzare l’app, è necessario
estrarre l’archivio di MacGPT in
una cartella ed eseguire l’app.
Dopo aver visualizzato la scher-
mata di accesso di ChatGPT, sa-
rà obbligatorio fornire le pro-
prie credenziali per accedere al
chatbot AI. Nel caso in cui non
si disponga di un account Open
AI, è possibile crearne uno gra-
tuitamente visitando il sito web
o direttamente dall’interfaccia
di MacGPT. Una volta effettua-
to l’accesso all’app, gli utenti
potranno accedere alle loro
conversazioni precedenti con il
chatbot nella GUI di MacGPT. È
possibile chiudere l’applicazio-
ne facendo clic sul pulsante X
o utilizzare il pulsante Cancella
per eliminare la cronologia del-
la chat. L’interfaccia utente di
MacGPT può essere utilizzata
anche in versione compatta, che
si apre facendo clic sull’icona
MacGPT nella barra dei menu di
macOS. Inoltre, l’app consente
di utilizzare la propria chiave
API OpenAI, che può essere ot-
tenuta dal sito ufficiale.
Tra le opzioni di personalizza-
zione disponibili, gli utenti pos-
sono assegnare una scorciatoia
da tastiera per accedere rapida-
mente alla chat, personalizzare
la larghezza dell’app della barra
dei menu e impostare la finestra
dell’app in modo che rimanga
sempre in primo piano rispetto
alle altre app. Inoltre, gli uten-
!"#$" RUBRICHE
ti possono scegliere tra diversi
modelli API, come GPT-3.5-
Turbo, GPT-3.5-Turbo-0301 e
GPT-4, a seconda dell’accesso
alle API.
Tuttavia, è importante notare
che MacGPT è un client per
ChatGPT e non aggiunge al-
cuna funzione propria. Soffre
quindi delle stesse limitazioni
del servizio, come una base di
conoscenza obsoleta. Nonostan-
te ciò, l’app è una piccola utility
che può essere vantaggiosa in
diversi contesti, come la scrit-
tura di codice, il riferimento a
qualcosa o l’uso per scopi di
scrittura creativa.
!"#$%&
4!"#$"# %&$ '()
*#"()&$+,--$.$
/, 01%&.%
La procedura di installazione
delle principali distribuzioni Li-
nux per il desktop è ormai alli-
neata a Windows nella ricerca
della massima semplicità, an-
che a discapito delle opzioni di
personalizzazione; chi volesse
mettere mano alla configurazio-
ne e alla dotazione del sistema
operativo ancor prima che ven-
ga installato, ha però diverse
opzioni a disposizione; una delle
più interessanti è utilizzare il
tool Cubic per creare una Iso
personalizzata per l’installazio-
ne di Ubuntu.
Come di consueto, prima di
poter utilizzare Cubic si deve
installarlo. Purtroppo, l’app non
è disponibile nelle fonti software
ufficiali di Ubuntu, e quindi è
necessario aggiungere un PPA.
Per aggiungere il PPA di Cubic,
bisogna aprire una finestra del
terminale, per esempio premen-
do Ctrl+Alt+T sulla tastiera. In
alternativa, si può anche cercare
terminale con il motore di ricer-
ca di Ubuntu e avviarlo. Una
volta nel terminale, utilizzare il
comando add-apt-repository per
aggiungere il repository Cubic
a Ubuntu, con il comando sudo
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 123
RUBRICHE !"#$"

!
add-apt-repository ppa:cubic-wi-
zard/release. Dopo aver inserito
il comando, Ubuntu aggiorne-
rà automaticamente le sue fonti
software. L’app Cubic può quin-
di essere installata sul sistema
Ubuntu utilizzando il comando
sudo apt install cubic.
Per creare una ISO personalizza-
ta con Cubic, bisogna lanciare il
software e iniziare selezionando
una directory di progetto. Fare
clic sul pulsante Sfoglia e cre-
are una nuova cartella di pro-
getto utilizzando il browser di
file. Dopo aver creato la cartel-
la, selezionarla per utilizzarla
con Cubic. Successivamente,
bisogna scaricare (dai relativi
siti ufficiali) una immagine ISO
di Ubuntu da utilizzare come
punto di partenza per la per-
sonalizzazione. Sono disponi-
bili moltissime varianti, tra cui
Ubuntu, Kubuntu, Xubuntu,
Ubuntu Mate e altre ancora.
Quando si è scaricata l’ISO di
partenza, ritornare a Cubic e tro-
vare l’area Nome file. Fare clic
sull’icona Sfoglia e individuare
il file ISO di Ubuntu scaricato;
una volta selezionato, il siste-
ma verrà caricato in Cubic. Do-
po aver selezionato il pulsante
Next, Cubic caricherà le infor-
mazioni relative all’immagine
selezionata e poi visualizzerà un
terminale, che può essere utiliz-
zato per personalizzare il filesy-
stem. Dopo aver fatto di nuovo
clic sul pulsante Next, si può sfo-
gliare un elenco di programmi
opzionali da aggiungere all’ISO
di Ubuntu. Una volta scelti tutti
i programmi desiderati, un ul-
teriore clic su Next porterà alla
pagina che consentirà di gene-
rare la nuova ISO.
Ora che è stata creata la nuova
ISO personalizzata di Ubuntu,
è necessario trasferirla su una
chiavetta Usb per l’installazione.
Per eseguire la copia dell’ISO,
è necessario scaricare uno stru-
mento per la creazione di una
chiavetta Usb avviabile, come
per esempio l’ottimo Balena
Etcher (https://www.balena.io/
etcher).

124 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213

 !""#$%!&$'($
!
!"#$%&'()*(&

1 !"#$%&&%'( )" %*
+&,-.('
Gli utenti di Thunderbird pos-
sono arricchire il client di posta
elettronica con l’installazione di
componenti aggiuntivi che con-
sentono di ampliare le funzio-
nalità e migliorare l’esperienza
d’uso. Tra le opzioni disponibili
vi sono componenti aggiuntivi
per l’archiviazione automatica
delle vecchie email, la verifica
delle firme, l’ordinamento ma-
nuale delle cartelle di posta elet-
tronica e l’aggiunta di funzioni
come Invia più tardi.
Da poco è stata aggiunta
la possibilità di installare
direttamente l’estensione
uBlock Origin, molto popola-
re tra gli utenti dei browser;
questa novità è stata annun-
ciata sul repository ufficiale del
progetto su GitHub. Per instal-
lare uBlock Origin, gli utenti di
Thunderbird devono selezio-
nare Strumenti e poi Add-ons
and Themes e temi nell’appli-
cazione, per aprire la gestione
dei componenti aggiuntivi. Lì,
possono selezionare Compo-
nenti aggiuntivi e utilizzare la
funzione di ricerca per trovare
l’estensione. Dopo aver cliccato
sull’opzione di installazione,
l’estensione dovrebbe esse-
re elencata sotto Componenti
aggiuntivi.
Una volta installata, gli utenti di elettronica è differente rispetto che per visualizzare i feed. Per
Thunderbird troveranno il pul- ai browser. Al momento, il bloc- farlo, gli utenti devono creare un
sante di uBlock Origin nella bar- co dei contenuti non riguarda account feed in Account Mana-
ra degli strumenti della posta. le email. L’estensione può però ger, che verrà poi elencato nella
Tuttavia, è importante notare essere utilizzata per elaborare i barra laterale. I feed possono
che l’estensione non è sempre feed Rss visualizzati nel client di essere importati da un altro pro-
attiva, poiché il funzionamen- posta elettronica. Thunderbird gramma supportato o aggiunti
to di un programma di posta può infatti essere utilizzato an- manualmente.

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 125

RUBRICHE !"#$"
!"#$%""&
!"#$"#%&'$%()*+$%,)%,)*+")-&.)/'#
S 0
! "# #$%#&$'
()!*+!$,!-!$,!
!-&#. & +$
/)+00' "0!1#(#1'
2# 2!",#$&,&)#3 "# 0+4
"!-0.#(#1&)! #. 0)'1!""'
1)!&$2' +$ /)+00' 2#
1'$,&,,# #$ 5+,.''67 8+!",'
1'$"!$,! 2# #$%#&)!
1 "!.!<#'$&)! # 1'$,&,,# 2&
(&1#.-!$,! +$ -!""&//#'
& ,+,,# # -!-9)# 2!.
/)+00' "!-0.#1!-!$,!
#--!,,!$2' #. $'-! 2!.
/)+00'7
:!) 1)!&)! +$ /)+00' 2#
1'$,&,,#3 ; $!1!""&)#'
"!.!<#'$&)! .& 0'"#<#'$!
#$ 1+# "# 2!"#2!)& "&.%&).'
$!..& 9&))& .&,!)&.!
"#$#",)& 2# 5+,.''67
=!. 1&"' #$ 1+# $'$ "#
! #$(!)#')! 2!..& (#$!",)&
"#& "#1+)#3 ; 0'""#9#.!
"1!/.#!)! !"#$%&#'(
)#'*+**& ,-&./0+ 127 =!..&
"1>!2& ?'-! 2# 5+,.''63
"#,+&,& $!..& 0&),!
"+0!)#')! 2!..& (#$!",)&3
2 #$ &.,' & "#$#",)& 0!)
; 0'""#9#.! "!.!<#'$&)!
.@'0<#'$! 3/#4# .0/$$# 5&
6#'*+**& ,-&./0+ 727
A# &0)#)B +$& $+'%&
(#$!",)&7 C$ *+!",& (#$!",)&3
; $!1!""&)#' #$"!)#)!
+$ $'-! 0!) #. /)+00'
3 $+'%& !-&#.3 "# 0&),!
2# 1'$,&,,# $!. 1&-0'
3#8( ,-&./0+ )27 D$& %'.,&
$'-#$&,' #. /)+00'3 "#
0+4 "!.!<#'$&)! .@'0<#'$!
4
1..&/'.& 8(890& $!..&
"1>!2& :#8(7 E *+!",'
0+$,'3 ; 0'""#9#.!
"1!/.#!)! 2& 2'%! )!0!)#)!
# 0)'0)# 1'$,&,,#3 1'-! &2
!"!-0#' .@!.!$1' 1'$,&,,#
2# 5+,.''6 ' .& )+9)#1&
,-&./0+ ;27 C$ &.,!)$&,#%&3
126 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
"# 0+4 1)!&)! +$ $+'%'
1'$,&,,' !-&#. 2& <!)' 0!)
&//#+$/!).' &. /)+00'7
A! "# "1!/.#! .@'0<#'$!
;+& 6#'*+**&<5&<=/*!##>?
"# 0'""'$' 0'#
&//#+$/!)! &. /)+00'7 :!)
"!.!<#'$&)! 0#F 1'$,&,,#
1'$,!-0')&$!&-!$,!
9&",& ,!$!)! 0)!-+,' #.
,&",' )*0! "+..& ,&",#!)&
! (&)! 1.#1 "+# 1'$,&,,#
2!"#2!)&,# ,-&./0+ ;27
G'0' &%!) !((!,,+&,' .&
"!.!<#'$!3 ; $!1!""&)#'
(&)! 1.#1 "+. 0+."&$,!
@(890& $!..& 0&),!
1'))!$,!3 "!/+#,' 2& =A7
H')$&$2' &..& (#$!",)&
2# 1)!&<#'$! 2!. /)+00'3
9#"'/$& #$(#$! (&)! 1.#1 "+
B+!4+<(<6C&/5& $!..@&$/'.'
1'-0.!,&)! .& 1)!&<#'$!
2!. /)+00' 2# 0'",&
!.!,,)'$#1& 2# 5+,.''6
,-&./0+ D27
:!) +,#.#<<&)! #. /)+00'
2# 1'$,&,,# #$ +$&
"1)#%!$2' #. -!""&//#'
1'-! 2# 1'$"+!,'7
A+11!""#%&-!$,!3 ;
0'""#9#.! (&)! 1.#1 "+.
1&-0' ! ! 2#/#,&)! #.
$'-! 2!. /)+00' ,-&./0+
E27 D$& %'.,& %#"+&.#<<&,'
#. /)+00' $!..@!.!$1'3
9&",& "!.!<#'$&).'7 C$(#$!3
; $!1!""&)#' 1'-0#.&)!
#. )!",' 2!# 1&-0# 2!..&
!-&#. ! "!.!<#'$&)! C$%#&
0!) #$%#&)! #. -!""&//#' &
,+,,# # -!-9)# 2!. /)+00'7

!
!"#!$
2!"#$%&'
(' )*+#$'
Excel permette di aggiungere ca-
selle di spunta per semplificare
la selezione di elementi specifi-
ci; basta poi una funzione per
contare le spunte aggiunte, o le
!"#$" RUBRICHE
caselle vuote. Si può utilizzare
una semplice formula per con-
tare il numero di caselle contras-
segnate o non contrassegnate in
una cella che si aggiorna auto-
maticamente man mano che le
caselle vengono selezionate o
deselezionate. Prima di creare la
formula, è necessario designare
le celle che conterranno i valori
Vero o Falso per indicare se le
caselle sono selezionate o dese-
lezionate. Quando si seleziona
una casella in Excel, il risultato
del controllo è Vero, mentre per
le caselle deselezionate il risul-
tato è Falso.
Per designare le celle, è neces-
sario fare clic con il pulsante
destro del mouse sulla prima
casella di controllo e selezio-
nare Formato controllo nel menu
di scelta rapida. Nella finestra
di dialogo passare alla scheda
Controllo e nella casella Collega-
mento cella immettere la cella
in cui si desidera visualizzare
il risultato Vero o Falso. Questo
processo deve essere ripetuto
per tutte le caselle di control-
lo che si desidera contare nel
foglio.
Una volta impostate le caselle
di controllo, è possibile utiliz-
zare la funzione CONTA.SE per
contare il numero di caselle se-
lezionate o deselezionate. Ad
esempio, per contare il nume-
ro di caselle selezionate nelle
celle da B2 a B13 con i risultati
nelle celle da C2 a C13, si può
utilizzare la formula =CONTA.
SE(C2:C13;VERO).
Per contare il numero di caselle
deselezionate, basta sostituire
VERO con FALSO nella for-
mula. Nel caso in cui i risultati
Vero o Falso siano visualizzati
in una singola colonna o riga
senza altri dati necessari, si può
nascondere la colonna o la riga
per evitare di distrarre dai da-
ti che si desidera visualizzare.
Per farlo, basta fare clic con il
pulsante destro del mouse sulla
colonna o sulla riga e seleziona-
re Nascondi nel menu di scelta
rapida.
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 127
 !"#$%"$#
!""!#$ %"&'
1!")*+,$-+$
#$%&#%" '&((&
Google Workspace è una suite di
strumenti di produttività online
fornita da Google che consente
agli utenti di creare, modificare
e collaborare su documenti, fogli
di calcolo, presentazioni e altro
ancora, direttamente dal proprio
browser web. I suoi strumen-
!
128 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
ti principali includono Google
Documenti, Fogli, Presentazioni,
Moduli, Meet e Drive, che of-
frono un’ampia gamma di fun-
zionalità per aiutare gli utenti
a creare e gestire i loro progetti.
Grazie alla loro facilità d’uso, al-
la collaborazione in tempo reale
e alla condivisione di file, i pro-
dotti di Google Workspace sono
diventati una scelta popolare
per aziende, istituzioni educa-
tive e privati. Inoltre, la suite è
costantemente aggiornata con
nuove funzionalità per miglio-
rare l’esperienza dell’utente e
l’efficienza del lavoro.
Proprio per lo sviluppo continuo
di nuove funzioni, a volte può
essere difficile trovare l’opzione
giusta o la funzione necessaria.
Per questo motivo, Google ha
introdotto una nuova funzione:
la barra di ricerca. Questa picco-
la casella di ricerca con i bordi
arrotondati si trova in alto a sini-
stra della finestra e permette di
cercare funzioni e strumenti di
uso comune, nonché istruzioni
specifiche come l’impostazione
di celle in colori alternati o l’eli-
minazione di un certo numero
di righe.
Questa funzione può essere
molto utile per velocizzare il
flusso di lavoro e rendere la su-
ite di strumenti di Google Wor-
kspace ancora più accessibile
per una gamma più ampia di
utenti. L’attivazione di questa
nuova funzione è prevista per
la seconda metà di maggio e
potrebbe richiedere fino a quin-
dici giorni: bisognerà quindi
attendere i primi giorni di giu-
gno per essere certi di ricevere
l’aggiornamento per il proprio
account.
 !"#$" RUBRICHE

!"#$%&%'(

2!"#$%&%'(
)*&"+,*$ -
."&/%,"0"1* /*$ (2(("
Microsoft Designer ha fatto
il suo debutto l’anno scorso
in una versione di anteprima,
come strumento per creare
biglietti di auguri, modelli di
presentazione e altri progetti
con l’aiuto dell’intelligenza ar-
tificiale. Il tool è ora disponibi-
le per tutti e può essere aperto
direttamente nel browser Edge.
Microsoft ha infatti annunciato
che Designer non ha più una
lista d’attesa, poiché l’azien-
da sta espandendo l’antepri-
ma con una massiccia serie
di miglioramenti. Può essere
trovato nella barra laterale di
Microsoft Edge, dove attual-
mente risiedono altre funzioni Quando si accede a Microsoft che piace, basta selezionare Sa-
di intelligenza artificiale come Designer, viene inizialmente ve per usarla.
Bing AI, e può anche essere visualizzato Designer Copi- Sulla parte destra della finestra
aperto raggiungendo la pa- lot. Questo strumento aiuta sono collocate invece idee per
gina https://designer.microsoft. gli utenti a creare il loro primo il design e l’impaginazione;
com. Gli utenti possono inse- oggetto utilizzando un’imma- se si è assegnato un titolo al
rire un prompt per qualsiasi gine generata dall’intelligenza proprio progetto, le anteprime
tipo di design desiderato e artificiale, la propria immagine mostreranno le informazioni
Microsoft Designer inizierà a o una zona di lavoro vuota. in tempo reale. Si può scegliere
produrre un risultato utiliz- Nella sezione Add image, gli il design da utilizzare e fare
zando DALL-E e l’intelligenza utilizzatori troveranno un’op- clic su Personalizza design
artificiale generativa. zione per iniziare a descrivere per aprirlo in Designer per
Ad esempio, gli utenti posso- il genere d’immagini deside- la personalizzazione. L’unico
no chiedere di creare un post rato; qui è dove la potenza di difetto della versione attuale
sui social media o un volanti- DALL-E 2 fa davvero la diffe- di Designer è l’assenza del-
no che pubblicizzi un evento renza. Gli utenti possono an- la traduzione in italiano, non
imminente; il limite è soltanto che trovare esempi pre-gene- tanto per l’uso dell’interfaccia
l’immaginazione. Ancora più rati di ogni genere, da una casa utente, che è davvero intuiti-
importante, grazie al suppor- che galleggia su una nuvola a va, quanto per la descrizione
to per l’intelligenza artificiale una lucertola che indossa un testuale delle immagini e dei
generativa, non è necessaria cappello a cilindro a uno sco- layout da utilizzare per inte-
alcuna esperienza di design, iattolo che fa sci nautico in un ragire con l’intelligenza artifi-
impaginazione o ritocco. lago. Se si trova un’immagine ciale generativa.

!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 129

RUBRICHE !"#$"

!"#$%&

!""#$%"&'&($%)#**+"#%&(+,,+(-#'*+(.#(/*+#,

G
!"#$ %&'()'*) +# ",,#-',).)
-'/#!!",#') "$$" 0#.!" %1)
2#)') #'().#*" ')# !)((",,# !
+# 3&(*" )$)**.&'#%" #' -(%#*"4
5-)(*& 3-6 )(().) -*#$)7 "+ )()!3#&7
3). "00#"'%".) #$ $&,& +)$$" 3.&3.#"
"8#)'+" "$ '&!) ) "$$" 0-'8#&')9
:-)(*& .#(-$*"*& 3-6 )(().) &**)'-*&
3). *-**) $) )!"#$ #' -(%#*" & (&$&
3). 5-)$$" %&..)'*)4 $/#!!",#') 3-6
3.&2)'#.) +" -' #'+#.#88& ;.$7 +" <&&,$)
=.#2) & +"$ 3.&3.#& 0#$)(>(*)! $&%"$)9
0
?). #!3&(*".) -'" 0#.!"7 @#(&,'"
#''"'8# *-**& "%%)+).) "$ (#*& A)@ +#
<!"#$ ) ()$)8#&'".) $/#%&'" " 0&.!" +#
#',."'",,#& #' "$*& " +)(*." !"#$%&'
()9 B)$)8#&'".) *#+%',#--'./%//0.,0
#123+/'-#34# 3). .",,#-',).) $"
3",#'" +)$$) #!3&(*"8#&'# !"#$%&'.5)9
C)$$" (%1)+" 6040&',# (%&..).) 2).(&
#$ @"((& 0#'& "+ "..#2".) "$$" ()8#&')
7#&1' !"#$%&'.8) ) ()$)8#&'".) 8&0'
1
4%393 3). #!3&(*".) -'" '-&2" 0#.!"
& ()$)8#&'".) -'" 0#.!" )(#(*)'*)
3). !&+#0#%".$"9 D'().#.) #$ *)(*& +)$$"
0#.!"7 0&.!"**".$& %&' ,$# (*.-!)'*#
+)$$/)+#*&. +# *)(*& !"#$%&'.:) )
3&(#8#&'".) #$ %-.(&.) ')$ 3-'*& #' %-#
(# +)(#+)." #'().#.) $/#!!",#')9 E".)

2
%$#% (-$$/#%&'" ;4+0&#+<#.#11'$#40
')$$/)+#*&. +# *)(*& ) ()$)8#&'".)
$/#!!",#') +" -' #'+#.#88& A)@7
+"$ 3.&3.#& =.#2) & +" -' 0#$) $&%"$)
!"#$%&'.=)9 F33&.*".) )2)'*-"$# "$*.)
!&+#0#%1) ')%)((".#) ) 0".) %$#% (-
>',9'.13?#"#<@07 #' 0&'+& "$$" 3",#'"9
?). ",,#-',).) -'/#!!",#') "$$"
0#.!" +)$$/)!"#$ %&..)'*)7 #'2)%)7
@"(*" ()$)8#&'".) $" 0-'8#&')
;4+0&#+<# "3/3 !"#$%&'.7)7 #'+#2#+-".)
$/#!!",#') (0.-**"'+& $) 2".#)
&38#&'# +#(3&'#@#$# GE&*&7 F$@-!7
H".#%" & D'+#.#88& A)@I7 ()$)8#&'".)
4 3
;4 ,#40' #' @"((& " +)(*." ) 3&#
0".) %$#% (-$ 3-$("'*) ;4+0&#+<# "
(#'#(*."9 D'0#')7 @"(*" .#+#!)'(#&'".)
$/#!!",#') G() ')%)((".#&I ) #'2#".)
$/)!"#$ %&!) +# %&'(-)*&9

130 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213

 !"#$%&
!"#$%&'$
1
!""#$%"&'&
$% ()%*+**)
+,,+ -(.&'/+*+
0)/& 1# !%1')#1
Per quanto gli smartphone
moderni rassomiglino più a un
computer in miniatura che a
un semplice dispositivo pensa-
to per telefonare, l’interazione
vocale o testuale con uno o più
contatti personali rappresenta
ancora l’utilizzo prevalente per
la stragrande maggioranza dei
possessori.
La procedura di comunicazione
standard prevede l’accesso alla
app delle chiamate, la scelta di
un contatto e l’avvio di una con-
versazione o l’invio di un mes-
saggio. Android offre in realtà
un’opzione aggiuntiva in grado
di ottimizzare i tempi, ovvero la
possibilità di aggiungere un con-
tatto personale direttamente al-
la schermata principale dell’OS
mobile.
Prendendo in considerazione
la app Contatti installata di de-
fault nelle versioni standard di
Android, l’opzione per aggiun-
gere un contatto alla schermata
Home è accessibile selezionando
il contatto desiderato, aprendo il
menu a scomparsa con l’icona a
tre punti in alto a destra, quindi
scegliendo la voce Aggiungi a
schermata Home.
A questo punto Android offrirà
all’utente la possibilità di posi-
zionare l’elemento in maniera
manuale, tenendo premuto sulla
nuova finestra in sovrimpres-
sione, oppure di aggiungere
automaticamente il contatto
nella prima posizione disponi-
bile. Con l’aggiunta manuale si
potrà ovviamente agire in totale
libertà nella modifica della con-
figurazione della Home.
Alla fine, con l’aggiunta manua-
le o automatica che sia, il con-
tatto preferito sarà disponibile
e accessibile in ogni momento
nella schermata principale del-
lo smartphone. La procedura
di aggiunta dei contatti alla
schermata Home può ovvia-
mente variare nelle versioni
custom di Android; sui termi-
nali Samsung, ad esempio, è ne-
cessario selezionare un contatto
da aggiungere tramite i widget
disponibili per la personalizza-
zione della schermata Home.
!"#$%&'$
22)%*'),,+'&
,) -*+*) 1# -+,$*&
1&,,+ 3+**&'#+
1&,,) -/+'*4.)%&
I dispositivi mobile devono
molto del loro appeal alla ca-
pacità di funzionare senza in-
terruzioni per molte ore di fila
– e per intere giornate nel caso
dei dispositivi meno energi-
!!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213 131
 RUBRICHE !"#$"
vori e più capaci – senza ri-
chiedere una ricarica. Quan-
do il momento della ricarica
sopraggiunge, il dispositivo
dovrà essere collegato alla
rete elettrica per ripristinare
l’energia oramai esaurita.
Ma come ben sanno gli uten-
ti di smartphone moderni, il
continuo susseguirsi di ci-
cli di carica e scarica porta
a un’inevitabile riduzione
della capacità della batteria
132 !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
integrata. Nel caso dei dispo-
sitivi Android, un’app come
AccuBattery (bit.ly/3GYzJKM)
può fornire una serie di infor-
mazioni piuttosto utili per va-
lutare lo stato di salute della
batteria. E magari per agire
al fine di migliorare le pre-
stazioni della stessa.
Una volta scaricata e installa-
ta da Google Play, AccuBatte-
ry mostra un tutorial visuale
in cui viene spiegato il modo
in cui funziona l’app, ven-
gono forniti alcuni consigli
veloci su come migliorare la
vita della batteria (ovvero ca-
ricando solo fino all’80% per
preservare la vita dell’accu-
mulatore), infine viene indi-
cato il modello di smartphone
e di batteria (con tanto di im-
postazioni di fabbrica) previa
identificazione.
Dopo il tutorial – comunque
sempre presente nel menu
accessibile tramite l’icona a
tre puntini in alto a destra –
AccuBattery passa ad aprire
la scheda Scarica con tutte le
informazioni sui consumi per
app, la velocità di scarica e
la durata. La prima scheda,
Carica, permette invece di te-
nere sotto controllo i tempi
e le prestazioni di ricarica e,
volendo, impostare un allarme
al livello di ricarica desiderata
posizionando l’indicatore blu.
La terza scheda, infine, è
quella più interessante: Sa-
lute permette di stabilire il
livello di efficienza della bat-
teria, con dati sui livelli di
esaurimento e capacità. Tali
informazioni saranno rese
disponibili solo in seguito
all’utilizzo dello smartphone
e alla ricarica della batteria.
La scheda Cronologia, infine,
permette di consultare uno
storico dell’utilizzo del di-
spositivo.

!"#$%&'$
!"#"$#%&''&()*+,$%)-.,(&$)&-)$%)
."/*&..*#0*1$2(,"2
1 .(*$"% '$.&,())%3 4
A
!"#$%" &#$'("(
)&("%*$ )+,,-
)*#-"- "(,,-
)(.&,%/%'-0%$!(
"(,,1%!*(#-0%$!( *#-
+*(!*( ( "%)&$)%*%2%3 (
!$! 4 "(**$ '5( 6+()*-
(2$,+0%$!( &#(2("- )$,$
)2-!*-77% &(# -".%!
( +*(!*% -2-!0-*%8 9-
&$#*-*$ $**%.% /#+**% %!
3 4
*-, )(!)$ ,1%!'-#!-0%$!(
.$"(#!- "% !"#$%&'()*3
-&& /$!"-.(!*-,(
"(,,1('$)%)*(.- :!"#$%"
7#-0%( -,,- 6+-,( 4 $#-
&$))%;%,( "%)%!)*-,,-#( &%<
-&& '$!*(.&$#-!(-.(!*(
#%)&-#.%-!"$ *(.&$ (
.$2%.(!*% "(,,( "%*-8
=+(,,$ '5( +!- 2$,*-
!('())%*-2- "(, )(('+,-
!"#$"
"(, "%)&$)%*%2$ $ "% -,*#%
$77% -''())%;%,( '$!
+! &-%$ "% *$''5% )+,
"%)&,-> .+,*%*$+'5 "% +!$
).-#*&5$!( $ +! *-;,(*
:!"#$%"8 ?(# #-77%+!7(#(
,1$;%(**%2$ $''$##( &#%.-
"% *+**$ *$''-#( ( *(!(#(
&#(.+*$ )+,,1%'$!- "%
?,-> @*$#(3 6+%!"% *$''-#(
,- 2$'( .*%/+* #00
2%)+-,%00-*- '$.( !$*%/%'-
12+-3)#%458
: 6+()*$ &+!*$ 4
!('())-#%$ +! *$''$
)+,,- 2$'( #(,-*%2- -,,$
)&-0%$ +*%,%00-*$ !(,
"%)&$)%*%2$ 12+-3)#%653 '$)A
"- 2%)+-,%00-#( +! (,(!'$
%!*(#-**%2$ "% *+**( ,( -&&
%!)*-,,-*( "-,,1+*(!*(
12+-3)#%758 =+% )% &$*#-!!$
)(,(0%$!-#( *+**( ,( -&& "-
"%)%!)*-,,-#( )&+!*-!"$
,- '-)(,,- '$##%)&$!"(!*(3
*$''-!"$ %!/%!( ,1%'$!- -
! !!"#!"$%&'(()%*+,' - .)/0*% 1213
RUBRICHE
/$#.- "% '()*%!$ %! -,*$
- "()*#- ( '$!/(#.-!"$
,- "%)%!)*-,,-0%$!( !(,
.())-77%$ &$&B+&
2%)+-,%00-*$ - )'5(#.$
12+-3)#%858
C! )(7+%*$ - +!1-**()-
&#$&$#0%$!-,( -, !+.(#$
"% -&& )(,(0%$!-*( D(
-,,( $&(#-0%$!% "% &+,%0%-
!('())-#%( - '$!',+"(#(
,- "%)%!)*-,,-0%$!(E3 ?,->
@*$#( '% '$!/(#.(#F '5(
,( -&& %! $77(**$ )$!$
)*-*( %!/%!( "%)%!)*-,,-*(
12+-3)#%958
@( ,( -&& $''+&-2-!$
+! 7#-!"( 6+-!*%*-*%2$
"% )&-0%$ )+, "%)&$)%*%2$3
7,% %!"%'-*$#% "(,,$
)*$#-7( "$2#(;;(#$
'$!/(#.-#( ,1-+.(!*$
"(,,$ )&-0%$ ,%;(#$ %!
.-!%(#- )$)*-!0%-,.(!*(
%..("%-*-8 G,*#( -
,%;(#-#( )&-0%$3 ,-
"%)%!)*-,,-0%$!( .+,*%&,-
"(,,( -&& &(#.(**( "%
()(7+%#( +!- 2(,$'(
$&(#-0%$!( "% #%$#"%!$
"(,,$ ).-#*&5$!( '$!
,1(,%.%!-0%$!( "% 6+(,,(
-&& '5( !$! )% +*%,%00-!$
"- *(.&$8
5
133
 RUBRICHE
■ :)!9/;+!<+$;='()
!"#$%
!"##$%&'
()#*+,%,()-%,#.,"//.0"
! "#$%%"&'()%$*)$%+,$-"".#$"//*$
#01++$&&" %*123%$ 41&&5$6 $ +,$
7'$&%1 &"#'83")$ +")&$)%$ 93 $:3%1*$
3 &3&%$23 93 1'%$)%3+183")$ %*19383")1;
#3< +"2$ #$ =1&&>"*9? @'$&%1 )":3%A
B 91::$*" +"&C *3:"#'83")1*31 +"2$
:3$)$ &D1)93$*1%1< $ )") ,1 )$&&')
=')%" 9$D"#$E
4567587 #758998
!"#$%&'()&('
Creare e utilizzare password
sicure può essere una sfida per
molte persone. Da un lato, è im-
portante creare password com-
plesse e uniche per proteggere i
propri dati, ma dall’altro, ricor-
dare queste password può essere
difficile, soprattutto se si usano
molti account online.
Proprio per questo troppe perso-
ne utilizzano ancora password
semplici e facilmente indovinabi-
li, che sono molto vulnerabili ad
attacchi di tipo brute force. An-
che quando le persone cercano
di creare password complesse,
spesso cadono nella trappola di
utilizzare parole comuni o infor-
mazioni personali, come il pro-
prio nome o la data di nascita,
che possono essere facilmente
indovinate da un attaccante suffi-
cientemente motivato. Per questo
abbiamo spesso consigliato di
utilizzare un password manager,
che consente di archiviare tutti i
propri account e proteggerli con
un’unica password, a cui ma-
gari aggiungere altri fattori di
autenticazione per evitare che
134 !!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.)/0*%!1213
una compromissione di questo
dato possa rendere vulnerabile
l’intero database delle credenziali
di autenticazione.
Inoltre, le password tradizionali
sono vulnerabili a diversi tipi di
attacchi: dalle truffe che convin-
cono gli utenti a rivelare volon-
tariamente le proprie credenziali
fino alla compromissione dei da-
tabase di utenti memorizzati in
remoto, che consentono di vio-
lare spesso almeno le password
più comuni grazie all’analisi
degli hash e il confronto con i
dizionari. In questi casi, anche
l’adozione di un password ma-
nager o l’utilizzo di un sistema di
autenticazione multifattore non
sempre garantisce la protezione
degli account; proprio per que-
sto, già da tempo è in corso uno
sforzo per elaborare una soluzio-
ne di autenticazione che sia allo
stesso tempo più robusta e più
amichevole da utilizzare.
■ ni sufficienti per l’account dell’u-
!" #$%&'%('
)%##*+,
Nel 2018, il World Wide Web
Consortium (W3C) ha presentato
WebAuthn, uno standard aperto
che consente di implementare so-
luzioni di autenticazione diver-
se dalle tradizionali password,
offrendo così la possibilità di
utilizzare le stesse librerie per
implementare sistemi di accesso
universali resistenti nei confronti
La pagina di
configurazione del
Google Account è il
punto di partenza per
la configurazione delle
passkey come metodo
di autenticazione.
degli attacchi di phishing. We-
bAuthn rappresenta un elemento
fondamentale del progetto FI-
DO2, frutto della collaborazione
tra la FIDO Alliance e il W3C, il
cui scopo è fornire un’identifi-
cazione forte per il web. Grazie
alla sua implementazione, i pro-
duttori di dispositivi e gli svi-
luppatori web possono garantire
l’universalità e l’interoperabilità
del sistema di autenticazione, in-
dipendentemente dal dispositivo
e dal sistema operativo utilizzato.
Le passkey sono una soluzione
di autenticazione basata sullo
standard WebAuthn e sono com-
poste da una coppia di chiavi.
La chiave pubblica è memoriz-
zata dal sito web, dal servizio
o dall’applicazione utilizzata
dall’utente ed è condivisa tra i
dispositivi che hanno le proprie
chiavi private, mentre la chiave
privata è presente soltanto sul
dispositivo dell’utente e non è
accessibile a nessuno, nemmeno
all’utente stesso. La chiave pub-
blica non ha alcun valore senza la
chiave privata; in questo modo,
anche in caso di compromissione
del server l’attaccante non può in
nessun caso ottenere informazio-
tente. Inoltre, la chiave privata
rimane sul dispositivo dell’uten-
te; non viene trasmessa al ser-
ver remoto e non può neppure
essere comunicata a eventuali
malintenzionati che mettano in
atto truffe e social engineering di
qualche tipo.
Per effettuare l’autenticazione
l’utente non deve più inserire la
tradizionale coppia di creden-
ziali (nome utente e password),
ma può invece utilizzare le fun-
zioni biometriche integrate del
proprio dispositivo, come per
esempio il riconoscimento del
volto o dell’impronta digitale.
L’utilizzo delle passkey non è
limitato a un singolo dispositi-
vo, ma può essere esteso anche
al computer o al tablet, grazie
a strumenti di sincronizzazione
che devono essere implementati
a livello di keyring o password
manager. Inoltre, il dispositivo
utilizzato per il riconoscimento
diventa una vera e propria chiave
che, attraverso le sue funzioni
biometriche, consente di acce-
dere a un sito web compatibile
anche se questo avviene da ap-
parecchi terzi.
■
-".+ /0&12"&%
3% )%##*+,
Quando si accede a un sito che ha
implementato questa tecnologia,
viene data la possibilità di effet-
tuare il login attraverso i dispo-
sitivi o le credenziali memoriz-
zate all’interno del portachiavi,
per esempio quello collegato a
iCloud di Apple. Nel caso in cui
non si disponga di un account,
il sito potrebbe richiedere alcu-
ne informazioni di base per poi
salvare la passkey all’interno del
portachiavi, senza la necessità di
inserire alcuna password.
Aquesto punto, il sistema proce-
de creando una coppia di chiavi
crittografiche (pubblica e privata)
univoche. Nel caso dell’imple-
mentazione di Apple, una vol-
ta completata la registrazione
dell’account, la passkey viene
condivisa tra tutti i dispositivi le-
gati allo stesso ID Apple. Questo
consente agli utenti di archiviare
le chiavi di autenticazione su tut-
ti i dispositivi e su piattaforme
diverse, evitando il rischio che
lo smarrimento o il furto di uno
smartphone portino a perdere
tutte le credenziali.
La coppia di chiavi gestisce senza
problemi il processo di autentica-
zione tra il dispositivo e l’app o il
sito web, rappresentando un’al-
ternativa più semplice e gestibile
rispetto alle classiche password.
Inoltre, le passkey sono proget-
tate per garantire maggior sicu-
rezza, in quanto ogni set di chia-
vi è collegato esclusivamente a
un’app o un sito web specifico e
lo scambio con il portachiavi av-
viene attraverso una crittografia
end-to-end, che impedisce a terzi
di leggerne il contenuto.

↑ IN ALTO: Per attivare il nuovo metodo di autenticazione bisogna
innanzi tutto aprire la pagina Sicurezza, e poi raggiungere la sezione
Come accedi a Google.
↑ SOPRA: Un clic sul pulsante Passkey permette di raggiungere la
pagina di configurazione di questa nuova modalità di autenticazione.
■ https://myaccount.google.com, se-
!"##$%&
'%( "))%*%(%
"+ #%(,+-+ .//01%
Come il lettore ha giustamente
osservato, da qualche tempo tut-
ti gli utenti Google possono atti-
vare le passkey per accedere ai
servizi dell’azienda di Mountain
View; in passato il supporto per
questa tecnologia era invece ga-
rantito da Google soltanto attra-
verso il password manager, per
semplificare l’autenticazione a
servizi di terze parti.
Attivare l’accesso tramite
passkey per i servizi di Google
è piuttosto semplice, una volta
compreso il meccanismo di fun-
zionamento di questa tecnologia
e soprattutto le sue limitazioni,
specialmente nell’interoperabili-
tà con password manager e por-
tachiavi di terze parti. In attesa
che altri servizi di gestione delle
password supportino completa-
mente questa tecnologia, infatti,
gli utenti rimangono vincolati al
password manager di Google
o al portachiavi iCloud di Ap-
ple; alcuni servizi di terze parti
hanno annunciato il prossimo
supporto al sistema Passkey (in
particolare 1Password), però nel
momento in cui scriviamo l’inte-
roperabilità non è ancora garan-
tita. Vediamo quindi come pro-
cedere: raggiungete la pagina
del Google Account all’indirizzo
lezionate la voce Sicurezza nel
menu di sinistra e poi scorrete la
pagina fino a raggiungere la se-
zione Come accedi a Google. Nella
parte bassa di questo riquadro si
trova il pulsante Passkey, subito
sotto l’etichetta Puoi aggiungere
altre opzioni di accesso. Un clic su
questo pulsante porta alla pagi-
na di creazione della passkey,
dopo aver verificato l’identità
dell’utente tramite l’inserimento
della password. Nella pagina di
creazione, bisogna fare clic sul
pulsante Crea una passkey per
avviare la procedura; il messag-
gio popup permette di creare
la passkey appoggiandosi alle
funzioni di Windows Hello (fa-
cendo clic su Continua) oppure
utilizzare un altro dispositivo
di sicurezza, come per esempio
un token hardware; in questo
caso, bisogna invece selezionare
la voce Usa un altro dispositivo.
Nel giro di pochi istanti la nuo-
va passkey sarà generata, ma
la configurazione non è ancora
completa; bisogna infatti confi-
gurare i servizi Google per uti-
lizzare questa nuova modalità
di accesso.
Bisogna quindi fare clic sul pul-
sante Usa passkey, nella sezione
Inizia a usare le tue passkey, per
attivare l’accesso ai servizi Goo-
gle tramite Windows Hello. Per
testare il corretto funzionamento
della nuova impostazione è suf-
ficiente effettuare il logout (fa-
cendo clic sull’icona dell’utente
!"#$% RUBRICHE
in alto a destra e poi selezionan-
do Esci nel menu a discesa) e
poi tentare un nuovo accesso;
Google proporrà in primo luogo
l’autenticazione tramite Passkey,
per ritornare all’accesso tradi-
zionale come opzione seconda-
ria in caso di problemi.
L’autenticazione tramite
Passkey collegata a Windows
Hello funziona bene ed è sem-
plice da utilizzare, ma ha alcune
limitazioni significative: in par-
ticolare, le passkey rimangono ↑ IN ALTO: La procedura di
legate all’account dell’utente creazione di una nuova passkey
in Windows e si sincronizza- in ambiente Windows è molto
no tra i computer collegati allo semplice: si possono utilizzare
stesso account (se si utilizza un le funzioni biometriche di
Windows Hello oppure un token
account Microsoft per l’auten-
ticazione), ma non sono invece hardware.
accessibili sui sistemi mobile,
↑ SOPRA: Una volta creata
come Android e iOS. Per ovviare
al problema, Google propone la passkey, bisogna anche
automaticamente la creazione modificare le impostazioni
di ulteriori passkey per i diversi dell’account per utilizzare di
ecosistemi quando si effettua preferenza questa nuova modalità
l’autenticazione da un dispo- di autenticazione.
sitivo per cui non è disponibile
una passkey già funzionante.
In definitiva, Passkey è una tec- ancora molto arretrato; nel ca-
nologia ben strutturata e molto so di Google si può facilmente
promettente, che nel medio pe- ovviare al problema creando
riodo potrebbe davvero man- passkey multiple per ciascun
dare in pensione i sistemi di ecosistema necessario, ma non
autenticazione attuali. Attual- tutte le implementazioni sono
mente, però, ci sono ancora alcu- altrettanto flessibili. In ogni ca-
ni difetti di gioventù che non ne so, costringere l’utente a creare
consentono l’utilizzo massiccio: più passkey non è comunque la
innanzi tutto, i servizi che sup- soluzione ideale, né dal punto
portano questa soluzione di au- di vista della sicurezza né da
tenticazione sono ancora pochi. quello dell’ergonomia.
Abbiamo parlato di Google, che
ha appena attivato il supporto, a
cui si aggiungono diversi servizi
e strumenti, alcuni dei quali di
grande rilevanza (per esempio
Paypal), ma i numeri sono an-
cora piccolissimi se confrontati
con l’enorme quantità di siti e
servizi disponibili online.
Inoltre, anche il supporto da
parte dei sistemi operativi e
(soprattutto) dei password
manager di terze parti è an-
cora all’inizio, con inevitabili La nuova interfaccia di
difetti di gioventù. In parti- autenticazione sfrutta la Passkey per
colare, l’interoperabilità del- impostazione predefinita, ma in caso
le passkey tra più dispositivi di necessità si può ritornare anche a
legati a ecosistemi differenti è username e password.
!!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.)/0*%!1213 135
RUBRICHE !"#$%

!"#$%&'()&*#+*,-"#&*.#/(-,)0)$1#21),*
! " #$%&'()" *+ (, %-$&,)& (, *"%(.&,)" $, (,
/"#.+)" 0"%" %".(,& 12*/34 ,&- )&,)+)$'" *$
+0#$#-" .$ 5"," $.6+))()" ,&--+ /(,7$",& *$ 8$,*"95
%:& 5(;;&#$5%& *$ %&#%+#& (,<+00-$%+7$",& %".0+)$=
6$-& ,&- >$%#"5"/) ?)"#& 1&50-"#+ -& +00 $, >$%#"5"/)
?)"#&3@ !" )&,)+)" A(&5)+ 5)#+*+B .+ -& +00-$%+7$",$
0#"0"5)& .$ 5"," 5&.6#+)& 0"%" +//$*+6$-$ 1C"%
20&,&# /"# ?&--D34 *+''&#" >$%#"5"/) ,", 5+ %:& $
*"%(.&,)$ 2*/ 5"," ;&,&#+)$ *+ E$6#&2//$%&D

!#4567!57889.:769
!"#$%&'()&(' Le ultime versioni di
Windows hanno aggiunto
Individuare i software più adatti per aprire ogni la voce Esplora le app
tipologia di file può essere piuttosto laborioso, in Microsoft Store, che
ed è apprezzabile il tentativo di semplificare promette di individuare
e automatizzare l’individuazione delle appli-
automaticamente un
cazioni giuste da parte di Microsoft. Come il
software compatibile con
lettore ha potuto notare, i risultati sono però
il formato selezionato.
tutt’altro che perfetti.
Se non si desidera utilizzare WhatsApp per
visualizzare file video Mp4 o Doc Opener ↓ SOTTO: Se si prova a
for Sell per aprire documenti Microsoft utilizzare la funzione di
Word, è consigliabile ignorare i consigli ricerca automatica del
di Microsoft Store per questi tipi di file. software, molto spesso i
Windows offre strumenti e funzioni inte- risultati sono deludenti:
grate per visualizzare (e, a volte, modifi- per molti formati di
care) molti formati di file comuni, come file, non viene suggerito
per esempio i più noti standard relativi a nessun programma
immagini, video e documenti. I programmi adatto.
di base, come il visualizzatore di foto per
le immagini, consentono agli utenti di vi-
sualizzare i tipi di file compatibili senza bi- non offra alcuna soluzione preimpostata,
sogno di installare programmi aggiuntivi. e si debba quindi usare un programma
Tuttavia, quando si va oltre i formati più dedicato. Quando si tenta di aprire un tipo
diffusi, è possibile che il sistema operativo di file non supportato, Windows visualizza

un elenco di applicazioni suggerite, com-

presa l’opzione Esplora le app in Micro-
soft Store. L’efficacia di questa funzione di
ricerca è però molto scarsa: la selezione di
app proposte è piuttosto limitata e molti
dei suggerimenti potrebbero non essere
davvero le scelte migliori per aprire uno
specifico formato. In alcuni casi, il software
suggerito potrebbe addirittura non essere
in grado di aprire il file.
In generale, il nostro consiglio è quello di
eseguire una ricerca più approfondita su
Internet per individuare le app migliori
per aprire i tipi di file desiderati. Sebbene
la funzione di ricerca integrata su Win-
dows possa essere utile in alcuni (rari) casi,
Anche quando si sceglie un formato comune, la lista dei programmi compatibili spesso è più efficace cercare informazioni
non è sempre convincente: le alternative sono fin troppe e aggiungono dubbi e su programmi specifici tramite motori di
confusione. ricerca come Google o Bing.

136 !!"#!"$%&'(()%*+,'!!-!!.)/0*%!1213
 !"#$%!! RUBRICHE

!"#$#%&'()"()&**
%+%),-&.()/&)#01
! "#" $% &"''$&()**" +,"+,$-*),$" '$
.# $/0"#- 1! ",2)$ .# +"3 ')*)*"4
50- 5"#*$#.) ) (.#6$"#),- 2"%*" 7-#-
+-, %- 2$- -&$8-#6-4 2) 0) .# .#$5"
8,)#'- '$(-**"9 $ :; <7=*- '$ &*",)8-
&"#" >.)&$ 5"2+%-*)2-#*- +$-#$4 )%
+.#*" ') #"# 5"#&-#*$,- #-++.,- %3$#?
&*)%%)6$"#- '-8%$ )88$",#)2-#*$ '$ $@!A
B" +,"C)*" ) 5)#5-%%),- %- $22)8$#$
- $ C$'-"4 2) $% &$&*-2) 5"#*$#.) )
,$2)#-,- *,"++" &)*.,"D 5"2- +"&&"
+,"5-'-,- &-#6) -%$2$#),- $#(",2)?
6$"#$ $2+",*)#*$E
4567#89#:!785;
!"#$%&'()&('
Lo spazio di storage disponibile
sui dispositivi iOS è una questio-
ne critica per molti utenti, perché
Apple non ha mai aggiunto uno
slot per estendere la capienza tra-
mite schede microSD; lo spazio
libero può esaurirsi facilmente,
specialmente nei modelli base di
iPhone, che fino a pochi anni fa
partivano da soli 64 Gbyte.
Gli smartphone e i tablet vengo-
no spesso utilizzati per memoriz-
zare grandi quantità di dati; nel
caso degli smartphone, inevita-
bilmente lo storage è occupato da
fotografie e (soprattutto) video,
che possono saturare in modo
assai rapido anche modelli ab-
bastanza capienti. Nel caso dei
tablet, invece, è più frequente
che lo spazio di memorizzazio-
ne sia occupato da musica, film
e serie tv scaricate in locale dai
servizi di streaming per poi po-
terli riprodurre anche senza una
connessione attiva a Internet.
Le app e soprattutto i giochi pos-
sono contribuire in modo signifi-
cativo all’esaurimento dello spa-
zio di archiviazione. Alcune app,
come giochi e app di produttivi-
tà, possono occupare centinaia di
megabyte o anche gigabyte di
storage. Inoltre, le app tendono
ad accumulare dati nel tempo,
come log di utilizzo e cache, che
possono erodere ulteriormente lo
2 3
me rallentamenti del dispositivo,
crash delle app e, come eviden-
ziato dal lettore, impossibilità di
installare gli aggiornamenti del
sistema operativo.
Gli aggiornamenti di iOS richie-
dono spesso una grande quantità
di spazio libero per l’installazio-
ne (anche oltre 10 Gbyte); se lo
spazio di archiviazione è insuf-
ficiente, gli utenti non saranno
in grado di installarli.
Per avere una panoramica dello
spazio libero e occupato sul di-
spositivo bisogna aprire le Impo-
stazioni e raggiungere la sezione
Generali/Spazio iPhone; questa pa-
gina mostra uno spaccato della
tipologia di informazioni me-
morizzate, l’elenco delle app più
voluminose e offre anche alcuni
consigli sui servizi da abilitare
per guadagnare qualche Gbyte
senza bisogno di rimuovere ma-
nualmente le applicazioni per
4
di spazio; in genere, iOS sugge- ricavare spazio.
risce di abilitare il backup delle Questa strategia funziona in ge-
foto con iCloud, che permette nere molto bene, ma ha un paio
poi di cancellare le immagini di difetti fastidiosi: il primo è l’as-
e i video dallo storage locale, e senza di un controllo per evitare
spesso offre anche l’opzione per la rimozione di un’app utilizzata
svuotare il Cestino dell’app Foto saltuariamente ma importante; il
(l’album Eliminati di recente). sistema agisce soltanto in modo
Esiste però anche un’altra so- automatico e non offre nessuna
luzione che permette poten- possibilità di intervento all’uten-
zialmente di recuperare molto te, che può soltanto disattivare
spazio: eliminare le app meno del tutto la funzione.
utilizzate. iOS offre una funzio- Inoltre, questa modalità di fun-
ne molto efficace per svolgere zionamento espone l’utente a un
questo compito, che lavora in rischio piccolo ma non del tutto
background e opera in modo trascurabile: quello che un’app
quasi sempre infallibile. disinstallata venga nel frattempo
L’opzione si trova in Imposta- rimossa dallo store: in questo ca-
zioni/App Store; verso il fondo so, infatti, il dispositivo non potrà
dell’elenco è presente la voce più scaricare il software e non
Rimuovi app che non usi, che eli- consentirà quindi il ripristino.
mina dal dispositivo il software
mantenendo però tutti i dati e
2
Le varianti più economiche degli iPhone hanno avuto per
le personalizzazioni. Anche l’i-
molto tempo uno storage limitato a 64 Gbyte; è fin troppo
cona dell’app resta disponibile
facile esaurire lo spazio disponibile.
nella home del dispositivo, ma
di fianco al nome viene aggiun-
ta un’icona a forma di nuvola
che segnala come sia necessario
3 L’elenco delle app mostra in modo chiaro i colpevoli
principali: le app di messaggistica tendono ad accumulare
scaricare nuovamente il software moltissimi dati, così come l’archivio delle foto e dei filmati.
per poterlo utilizzare. Basta quin-

spazio disponibile.
Quando lo spazio di archivia-
zione diventa limitato, gli utenti
possono incontrare problemi co-
di un tap sull’icona e attendere
qualche decina di secondi per
poter riprendere a usare l’app
come se nulla fosse accaduto,
4
L’opzione Rimuovi app che non usi recupera
automaticamente spazio sul dispositivo disinstallando
i software poco utilizzati, mantenendo però tutti i dati e le
impostazioni.

!!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.)/0*%!1213 137

 >>>
V

!"#$%!&'()
%)( *+#,!-,"'

!"#$%&'(()*'$!+*"&'
!""#!$%"&
'()*+
!"#$%&' ( $")*( ;< =>+>?@+AB
!"#$ %&'()**)+$,%*,'%'($#),"-$+)(%."/
$*%#%&)+$ %* '0-$+1*0" $ "((%#%22)+$ ;CDEFGHIJKK1
*$,-+$'()2%"&%3 4*+!56!7,'8 9:'!&+!8+!;','<)(%$'
9%=>+;;%!' 8+ 0$+*8'!=%*);%$
+,-* ./(0)# >'$ 0+='$ '()0'*;)
12"*) 345 678 ) 9: =@?16 IL
4&),5"#6%&)2%"&$,-$+1$(()
-$+,%,'%'($#%,-%7,-"($&(%3 #$'+$'!=+*)9:)*)!3?!/=+*)
' /=+*%)8)@ 9%* '(>$'(()%*)
8',!<)(%@!9+>',,)@!<'(;);)@!>%()A)%*)

', *%-"!.+
AG ;1M=@
N1GG1 M1G1
B/+*8%!9%*!C"'$(%*+, #%=>/;'$C
()!&+9'<+!$)&'$)='*;%!+,,DE>>,'!1

', !(,!/+
;1..1+ OP
GQ1<@G<16?A
N1GG> ?=1BA1
F+!('9%*8+!>+$;' 8',,+!(;%$)+ 8',
>)99:)+8/$%!9:' :+!9+=G)+;%!;/;;%

0'+,%!$+
R@;@76>RA> 9N6
F+!;'9*%,%0)+!H?I!8')!&),=!() >/J
/(+$' +*9:' >'$!,'!&%;%0$+&)'@
%$+!>)K!<)9)*'!+,,+!$'+,;L

>>> ! "#$%&'! %! '!(!#)"$#" ! *%" +,,'$-$#."/!#&" 0+'.1+'! ! )$-&1+'!

138 !!"#!"$%&'(()%*+,' -!!.)/0*%!1213
 !""#$%&'()#*+&,#
!"#$%&'&%'()*)'+&,'")()*)'#'-#%)"#'+#. /00)1/.2&
!!!"#$$%&#'(&)*"*)+,-,.%/0100

!!!
23 4567869:;< = >773
(-.- /0122 345-'6
7893:3 ;7'0/2122
0? &@'(.*
:3A B> C;<4367;
23D38>B; :;< = >773
!"!
23 4567869:;<9E9>776
(-.-'<=122'345-'66
7893:3 ;7 >2122
F0 &@'(.*
:3A B> C;<4367;
23D38>B; :;< E >776

!" #$"%&" ' $"()*&+&" #*, )-.//" 01 $").-&1%+ +, ,"-0" 01 "22.-&. )-"("/1"%+,1 .01$",+3 !+ )-.#.%&. "22.-&+4 1% $"%2"-(1&5 $"% ,6+-&378 . ##3 0., $"01$. 0., $"%#*("4 ' 2"-(*,+&+ 0+ 91#1:1,1+ ;01&"-. <)=3 >*"1 -.$.0.-. .%&-" ?7 @1"-%1 0+,,+ -1$./1"%. 0., )-1(" %*(.-"3
>.- (+@@1"-1 1%2"-(+/1"%1 A1#1&+ BBB3+::"%+(.%&131&C$@+ D EF G4HI .*-" $"(. $"%&-1:*&" ).- #).#. 01 #).01/1"%.4 ).- *% &"&+,. 01 JK4HIL M9= 1%$,*#+N DD EF ?4HI .*-" $"(. $"%&-1:*&" ).- #).#. 01 #).01/1"%.4 ).- *% &"&+,. 01 7O4HI M9= 1%$,*#+N

!""#$!%&
'("&%#)
Sì! MI ABBONO A PC PROFESSIONALE CON IN PIÙ,
INCLUSA NEL PREZZO, LA VERSIONE DIGITALE PER:

2 ANNI con il 55% di scontoO (24

(24 numeri) sol 81,00€ + 2,90€ come contributo
numeri) solo
375BG43 7;B98G69>HH67>I;786
20
per spese di spedizione per un totale di 83,90€ (IVA inclusa) invece di 180,00 €
8G883 397GI;<39379C;<4367; 23D38>B; !"#$%% &#'
10 1 ANNO
1 ANNOon il 55%
con il 50DI
% SCONTO
di sconto(12
(12numeri)
numeri)solo 45,00€ €+ +1,90€
solo 38,00 1,90 € come contributo 483 11 036!"#$&%
483 02

&8:?3'78'935@7-83 ;7A7BC.3'D35'EC:1 per spese di spedizione per un totale di 46,90 € (IVA inclusa) invece di 90,00 €

)*'3'%CF.3B'D35 B4BB- 7. D357-;- Nome e Cognome

;3..GCFF-8CH38B-'@:3.B-I Indirizzo N.
Offerta valida solo per l’Italia

>HH67>839:;<90 >773 CAP Località Prov

;9<34:><I3>9H;7 JJK11 ;G<6L Tel email

Pagherò con il bollettino postale che mi invierete
→ :648> !"#$%&'% %( )*&+, '-%*&, ,.
/%0#'+ 1-,((#2 !", Se invece desideri pagare con carta di credito collegati al sito: ***+,--./,01/23+3245657.89:99

1,&#22, 34&+,2# 567 8%, /,29,:%, ;<7 =>;=? @0#&'%, @! La presente informativa è resa ai sensi dell’art. 13 del Regolamento EU 679/2016 da Visibilia Editore S.p.A., con sede in Via Privata Giovannino De Grassi 12-12/a 20123 - Milano, titolare del trattamento, al fine di

→ 4386 378;<7;8 AAAB,))4(,9#(+%B%+C"'"04D=E== dar corso alla tua richiesta di abbonamento alla/e rivista prescelta. Il trattamento dei tuoi dati personali si baserà giuridicamente sul rapporto contrattuale che verrà a crearsi tra te e il titolare del trattamento e sarà
condotto per l’intera durata dell’abbonamento e/o per un ulteriore periodo di tempo previsto da eventuali obblighi di legge. Sulla base del legittimo interesse come individuato dal Regolamento EU 679/2016, il

→ M>N (F E<EB666B=<G6 titolare potrà inviarti comunicazioni di marketing diretto fatta salva la tua possibilità di opporsi a tale trattamento sin d’ora spuntando la seguente casella o in qualsiasi momento contattando il titolare. Sulla
base invece del tuo consenso espresso e specifico, il titolare potrà effettuare attività di marketing indiretto e di profilazione. Il titolare del trattamento ha nominato DIRECT CHANNEL SPA, responsabile del tratta-

→ 8;B;M67> ,2 HB E= I5>6=EE6 mento per la gestione degli abbonamenti alle proprie riviste. Potrai sempre contattare il titolare all’indirizzo e-mail privacy.pressdi@pressdi.it nonché reperire la versione completa della presente informativa
all’interno della sezione Privacy del sito www.abbonamenti.it, cliccando sul logo della rivista da te prescelta, dove troverai tutte le informazioni sull’utilizzo dei tuoi dati personali, i canali di contatto del titolare del
$,2 2*(#$J ,2 K#(#0$J $,22# 5BEE ,22# ;5BE trattamento nonché tutte le ulteriori informazioni previste dal Regolamento ivi inclusi i tuoi diritti, il tempo di conservazione dei dati e le modalità per l’esercizio del diritto di revoca.

Rilascio Nego il consenso per le attività di marketing indiretto Data P001

Rilascio Nego il consenso per le attività di profilazione