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1. PREMESSA ......................................................................................................................................................5
2.LEGISLAZIONE E NORMATIVA PRINCIPALE DI RIFERIMENTO ...........................................................................7
3.DATI DI PROGETTO .........................................................................................................................................10
3.0 PREMESSA ............................................................................................................................................. 10
3.1 DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI IMPIANTI TECNOLOGICI .......................................................................... 10
3.2 DATI RELATIVI ALL’IMPIANTO ELETTRICO .............................................................................................. 10
4. CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI ..............................................................................................................13
4.1 AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO ELETTRICO ........................................................................................... 13
4.1.1 TIPOLOGIA DI IMPIANTO ...................................................................................................................13
4.2 AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO D’INCENDIO .......................................................................... 13
4.2.1 TIPOLOGIA DI IMPIANTO ...................................................................................................................13
4.2.2 NOTE IMPIANTISTICHE LOCALE BAGNO............................................................................................13
5.VINCOLI PROGETTUALI DERIVANTI DA ALTRE DISCIPLINE .............................................................................16
6.CARATTERISTICHE DELL'IMPIANTO ELETTRICO .............................................................................................17
6.1 PREMESSA ............................................................................................................................................. 17
6.2 DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO ............................................................................................................... 17
6.2.1 QUADRI ELETTRICI............................................................................................................................17
6.2.2 DISTRIBUZIONE-ILLUMINAZIONE E FORZA MOTRICE .......................................................................18
6.2.3 ILLUMINAZIONE ORDINARIA .............................................................................................................20
6.2.4 ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA .......................................................................................................21
6.2.5 ASSERVIMENTI AGLI IMPIANTI TECNOLOGICI ..................................................................................23
7. PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI ..........................................................................................................27
7.1 PROTEZIONE CONTRO IL SOVRACCARICO.............................................................................................. 27
7.2 PROTEZIONE CONTRO IL CORTO CIRCUITO ............................................................................................ 27
8.PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI ...........................................................................................................28
8.1 GENERALITA’ .......................................................................................................................................... 28
8.2 IMPIANTO DISPERSORE DI TERRA.......................................................................................................... 28
8.3 COLLETTORE EQUIPOTENZIALE PRINCIPALE .......................................................................................... 32
8.4 COLLETTORI EQUIPOTENZIALI SUPPLEMENTARI .................................................................................... 32
9. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI ...................................................................................................33
9.1 PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE ISOLAMENTO DELLE PARTI ATTIVE .................................................... 33
Il presente progetto esecutivo prevede la realizzazione degli impianti elettrici e speciali all’interno di un nuovo
edificio adibito a scuola primaria, da realizzare in via Liberazione, 10 a Faloppio.
La realizzazione del nuovo edificio si rende necessaria per l’adeguamento sismico estremamente oneroso
dell’edificio esistente che verrà pertanto demolito e ricostruito.
Il nuovo immobile sarà costituito essenzialmente da:
- un piano terra con n°2 aule didattiche, un locale attività integrative e parascolastiche, una zona servizi igienici,
un locale tecnico adibito a centrale termica, una zona atrio, un corridoio di collegamento alle aule. Allo stesso
piano sarà realizzata una palestra con annessa zona spogliatoi, servizi igienici, locale infermeria, locale deposito
attrezzi e locale sotto-centrale termica;
- un piano primo con n°5 aule didattiche, n°2 aule per attività interciclo, una zona servizi igienici, una zona atrio e
un corridoio di collegamento alle aule;
- un piano sottotetto adibito a zona tecnica per gli impianti tecnologici (unità di trattamento aria, pompa di calore
e locale tecnico per l’impianto fotovoltaico).
Gli impianti elettrici e speciali che verranno realizzati nel nuovo edificio saranno i seguenti:
1) Nuova fornitura di energia elettrica con contatore in bassa tensione (400V a.c.);
2) Nuovo impianto dispersore di terra ed equipotenziale;
3) Nuovi quadri elettrici con dispositivi di protezione linee di alimentazione utenze;
4) Nuovi sistemi di distribuzione principali e secondarie realizzate con canalizzazioni metalliche, tubazioni
rigide in PVC e cavidotti corrugati interrati completi di pozzetti rompi-tratta;
5) Nuovo impianto di illuminazione ordinaria e di emergenza;
6) Nuovo impianto di distribuzione forza motrice;
7) Nuovo impianto di segnalazione manuale incendi con alimentazione di sicurezza;
8) Nuovo impianto automatico di segnalazione oraria con alimentazione di sicurezza;
9) Nuovo impianto videocitofonico;
10) Nuovo impianto di cablaggio strutturato (telefonia/informatica);
11) Nuovo impianto di supervisione e gestione automatica degli impianti tecnologici (BMS) in conformità alla
Norma UNI EN 15232:2017;
12) Nuovo impianto fotovoltaico in copertura;
13) Predisposizione impianto antintrusione (solo tubazioni).
Gli impianti di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria rispetteranno quanto previsto dai D.D.U.O.
n°176 del 12-01-2017, D.D.U.O. n°2456 del 08-03-2017, D.D.U.O. n°18546 del 19-12-2019 della Regione
Lombardia, dal Decreto Legislativo n°28 del 03-03-2011 e dal Decreto 11-10-2017 (C.A.M.) in materia di fonti
rinnovabili. In particolare verrà realizzato un impianto fotovoltaico in conformità a quanto previsto all’art. 6.14
lettera c. del D.D.U.O. n°18546, con potenza di picco elettrica pari a:
Dove K è un coefficiente di valore pari a 50 e S è la superficie in pianta al livello del terreno intesa come
proiezione al suolo della copertura.
I nuovi impianti rispetteranno anche i criteri minimi ambientali (C.A.M.) prescritti dal Decreto 11 ottobre 2017.
Note
1- Come indicato nella pratica di prevenzione incendi l’affollamento massimo del nuovo edificio sarà di 231
alunni oltre a circa 20 addetti per la scuola e 92 persone nella palestra;
2- Per quanto riguarda le prescrizioni dell’edificio e degli impianti, inerenti la prevenzione incendi si rimanda
al progetto redatto dall’Ing. Daniele Bellocchi.
Per la realizzazione del presente progetto si è fatto riferimento alle leggi vigenti e alle Norme del Comitato
Elettrotecnico Italiano ed in particolare:
D.M. 18/12/1975 - Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli
indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere
di edilizia scolastica;
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81 Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro;
D.Lgs. 3 agosto 2009 n.106 Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.
81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;
Legge 791/77: Attuazione delle direttive CEE in relazione alle garanzie di sicurezza che deve possedere il
materiale elettrico destinato all’impiego entro alcuni limiti di tensione (n.73/23/CEE);
D.P.R.
D.P.R. 151/11: Attività soggette e tariffe transitorie;
Decreto 11-
11-10-
10-2017 - Criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la
nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici;
Norma CEI 0-
0-2: Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici;
Norma CEI 64- 64-50: Edilizia residenziale: Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici
utilizzatori ausiliari e telefonici;
Norma CEI 64- 64-52: Edilizia residenziale: Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici
utilizzatori ausiliari e telefonici. Criteri particolari per edifici scolastici;
UNI EN 12464-
12464-1: Luce e illuminazione dei luoghi di lavoro –Parte 1: luoghi di lavoro interni;
Norma UNI 9795: Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio.
Progettazione, installazione ed esercizio;
Norme UNI EN 54: Norme di prodotto per componenti impianti di rilevazione e segnalazione incendi;
UNI EN 13501-
13501-1: Classificazione al fuoco dei prodotti dei prodotti e degli elementi da costruzione – Parte
1: Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco;
CEI 20-
20-105:
105 Cavi elettrici resistenti al fuoco, non propaganti la fiamma, senza alogeni, con tensione
nominale 100/100V per applicazioni in sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme
incendio;
CEI 50200:
50200 Metodo di prova per la resistenza al fuoco di piccoli cavi non protetti per l’uso in circuiti di
emergenza;
Norma CEI 0-0-21: Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti BT
delle imprese distributrici di energia elettrica;
Legge Regionale Lombardia 5 ottobre 2015 n°31: Misure di efficientamento dei sistemi di illuminazione
esterna con finalità di risparmio energetico e riduzione dell’inquinamento luminoso;
3.0 PREMESSA
L’edificio in oggetto sarà interamente adibito ad uso scolastico. In particolare, unitamente all’edificio adiacente in
corso di ultimazione, costituirà il plesso scolastico della scuola primaria del comune di Faloppio.
Al piano terra della scuola verrà realizzata una centrale termica contenente due generatori di calore alimentati a
metano, collegati in cascata, aventi potenza al focolare 110 kW (totale 220 kW). Nello stesso locale saranno
installati anche sistemi di trattamento acqua (dosaggi, sistema ad osmosi inversa per impianto di umidificazione
aria) e un bollitore avente capacità 300 litri dotato di pompa di calore integrata per la produzione di acqua calda
sanitaria per i servizi igienici della scuola.
Nella zona della palestra sarà realizzato un locale tecnico adibito a sotto-centrale termica contenente un bollitore
ad accumulo dell’acqua calda sanitaria avente capacità 1.000 litri collegato ad apposita pompa di circolazione
posta in centrale termica.
Nello stesso locale saranno installati anche sistemi di trattamento acqua (addolcitore e sistema di dosaggio) per
l’acqua sanitaria.
Al piano sottotetto verranno installati una pompa di calore di potenza termica e frigorifera pari a 160 kW che sarà
utilizzata come generatore di calore primario, una unità di trattamento aria con recupero di calore a servizio dei
ricambi d’aria delle aule, avente portata nominale di circa 11.500 mc/h, una unità di trattamento aria con recupero
di calore a servizio sia dei ricambi d’aria che del riscaldamento e raffrescamento della palestra, avente portata
nominale di circa 9.000 mc/h e una unità di recupero calore a servizio degli spogliatoi e servizi igienici della
palestra, avente postata nominale di circa 660 mc/h.
♦ Sistema di I categoria
♦ Collegamento a terra TT
♦ Frequenza 50HZ
♦ Tensione di esercizio 3 fasi + neutro: 400V
♦ Potenza elettrica per nuovo edificio: 100 kW
♦ Corrente di Corto Circuito (nel punto di fornitura CEI 0-21): 15kA
Illuminazione
1 1 1 1
esterna
PIANO PRIMO
Recuperatore
0,3 0,7 1 0,21
palestra
TOTALE
Il plesso scolastico, compreso l’edificio già realizzato, è classificato, ai sensi del D.M. 26/08/1992, DI TIPO 2:
scuola con numero di presenze contemporanee da 301 a 500 persone. Si rimanda alla documentazione tecnica
relativa al progetto di prevenzione incendi, indicata in premessa.
Tutte le zone esterne e il piano sottotetto dell’edificio saranno considerati ambienti a maggior rischio elettrico per
l’eventuale presenza di acqua dovuta alle condizioni atmosferiche.
A favore della sicurezza nelle zone esterne sarà mantenuto un grado di protezione minimo IP55.
Tutto l’edificio scolastico sarà classificato ambiente a maggior rischio in caso d’incendio, come indica il DPR
151/11 del 01 agosto 2011 allegato 1
4.2
4.2.1 TIPOLOGIA DI IMPIANTO
Gli impianti elettrici verranno realizzati conformemente a quanto previsto dalla norma CEI 64-8 sezione 751.
Nei locali con docce posti nei servizi igienici della palestra dovrà essere rispettato quanto di seguito riportato.
Gli impianti elettrici nei locali contenenti vasca da bagno o doccia saranno realizzati conformemente a quanto
previsto nella sezione 701 della norma CEI 64-8.
Le prescrizioni della suddetta sezione sono basate sulle dimensioni di 4 Zone (vedere schema tipico allegato):
-Zona 1: volume delimitato dalla superficie verticale circoscritta alla vasca da bagno o al piatto doccia o, in
assenza del piatto doccia, dalla superficie verticale posta a 0,6m dal soffione della doccia; dal pavimento; e dal
piano orizzontale situato a 2,25m al di sopra del pavimento; se, tuttavia, il fondo della vasca da bagno o del piatto
doccia si trova a più di 0,15m al di sopra del pavimento, il piano orizzontale viene situato a 2,25m al di sopra di
questo fondo;
-Zona 2: volume delimitato dalla superficie verticale della Zona 1; dalla superficie verticale situata a 0,60m dalla
superficie precedente e parallela ad essa; dal pavimento e dal piano situato a 2,25m sopra il pavimento;
-Zona 3: volume delimitato dalla superficie verticale esterna della Zona 2; dalla superficie verticale situata a
2,40m dalla superficie precedente e parallela ad essa; dal pavimento e dal piano situato a 2,25m sopra il
pavimento.
nella Zona 1
• grado di protezione IPX4 o, nei casi in cui, nei bagni pubblici o destinati a comunità, per la pulizia sia previsto
l’uso di getti d’acqua: IPX5;
• non devono essere installati dispositivi di protezione, di sezionamento e di comando con l’eccezione di
interruttori di circuiti SELV alimentati a tensone non superiore a 12V in a.c. o a 30V in c.c., e con la sorgente
di sicurezza installata al di fuori dalle Zone 0, 1 e 2;
nella Zona 2:
• non devono essere installati dispositivi di protezione, di sezionamento e di comando con l’eccezione di
interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non supriore a 12V in a.c. e 30V in c.c. e con la sorgente di
sicurezza installata al di fuori delle Zone 0, 1 e 2, e di prese a spina, alimentate da trasformatori di isolamento
di classe II di bassa potenza incorporate nelle stesse prese a spina, previste per alimentare rasoi elettrici;
nella Zona 3:
• grado di protezione IPX1 o, nei casi in cui, nei bagni pubblici o destinati a comunità, per la pulizia sia previsto
l’uso di getti d’acqua: IPX5;
• si possono installare prese a spina, interruttori ed altri apparecchi di comando solo se la protezione è ottenuta
mediante:
-separazione elettrica, o
-SELV, o
NOTA
• nelle Zone 1, 2, 3 possono essere installati elementi riscaldanti annegati nel pavimento e previsti per
riscaldare il locale, purché siano ricoperti da una griglia metallica messa a terra o da uno schermo metallico
messo a terra e collegato al collegamento equipotenziale supplementare specificato in 701.413.1.6 CEI 64-8
Il presente progetto dell’impianto elettrico e le conseguenti soluzioni impiantistiche adottate potrebbero subire
notevoli cambiamenti nel caso avvenissero variazioni delle condizioni al contorno del progetto quali:
-tipologie di aperture
6.1 PREMESSA
Per una corretta interpretazione di quanto segue si rimanda allo schema a blocchi, agli schemi dei quadri elettrici
e alle planimetrie allegate al presente documento.
A valle del punto di fornitura, che verrà ubicato sul confine di proprietà in posizione da definire con i tecnici
dell’ente distributore al momento della richiesta, in apposito manufatto in muratura posto sul confine di proprietà
lungo la via Liberazione, sarà installato un quadro elettrico denominato QEG all’interno del quale verrà posizionato
un dispositivo magnetotermico differenziale automatico per la protezione generale del nuovo edificio scolastico,
4x250A, Idn regolabile 0-3A, taratura 3A. Il dispositivo sarà dotato di bobina di sgancio automatico del tipo a
lancio di corrente 230V a.c., collegata ad un pulsante di sgancio dell’energia elettrica posto all’esterno
dell’edificio. E’ prevista anche l’installazione di un attivatore di sgancio di emergenza per l’interfacciamento del
sistema di sgancio con quello esistente posto sul quadro elettrico ubicato sulla via liberazione, di alimentazione
dell’edificio in corso di ultimazione che costituirà parte del plesso scolastico. Nel quadro saranno installati anche
dispositivi limitatori di sovratensione di Tipo 1. Dal quadro elettrico QEG partirà la linea elettrica generale di
alimentazione del nuovo edificio, che sarà del tipo FG16M16 in formazione 3x(1x150)+1x95+1G50. La linea
elettrica sarà posata in tubazione interrata di tipo corrugato, liscia internamente, con filo di traino e alimenterà il
quadro elettrico generale QE1 della scuola, posizionato in apposito locale tecnico al piano terra
Dal sopraccitato quadro elettrico avranno origine tutte le linee di alimentazioni delle utenze terminali del piano
terra dell’edificio e dei seguenti quadri elettrici:
Dal quadro elettrico della zona palestra sarà alimentato il quadro elettrico del locale sotto-centrale termica QE4.
In tutti i quadri elettrici sopra elencati saranno installati i dispositivi automatici di protezione delle linee elettriche
di tutte le utenze presenti, come indicato negli schemi allegati.
Negli stessi quadri saranno installate anche le schede di controllo e gestione dell’impianto di supervisione (BMS).
I quadri dovranno essere cablati in conformità alle Norme CEI EN 61439-1, CEI EN 61439-2 e CEI 23-51, nei
limiti della loro applicabilità.
I quadri elettrici devono essere corredati da istruzioni semplici, ma complete, in modo da fornire all'utente le
necessarie informazioni per l'identificazione e per il comando delle apparecchiature.
Dovranno essere anche completi di schema AS-BUILT, certificazione CE e certificazioni delle prove di conformità
eseguite ai sensi della normativa vigente (CEI EN 61439-1).
I quadri elettrici, costruiti in materiale isolante, devono possedere il marchio IMQ o equivalente e il simbolo del
doppio isolamento.
Nota: la corrente di corto circuito condizionale si ottiene accoppiando un interruttore differenziale senza sganciatori
di sovracorrente con un interruttore magnetotermico. Il costruttore deve riportare a catalogo i dati necessari per
effettuare il coordinamento; in particolare l’I2 t massima sopportata dal differenziale puro oppure valore massimo
della Icc ottenuto con l’accoppiamento di un interruttore di marca e potere di interruzione dichiarati.
6.2.2 DISTRIBUZIONE-
DISTRIBUZIONE-ILLUMINAZIONE E FORZA MOTRICE
La distribuzione all’interno della scuola sarà realizzata in parte a vista mediante l’utilizzo di canali porta-cavi
metallici in acciaio zincato tipo Sendzmir, completi di setto separatore e coperchio nei tratti verticali, per la posa
di cavi di energia e segnale, posti all’interno dei controsoffitti degli atrii e dei corridoi ed in parte sottotraccia per il
collegamento delle utenze poste nella parte bassa delle pareti (prese F.M.).
Tutte le canalizzazioni metalliche installate all’interno dei controsoffitti dell’edificio dovranno essere installate
utilizzando sistemi di staffaggio antisismici conformi alle Norme Tecniche delle Costruzioni NTC 2018, con
appositi profili metallici, barre metalliche filettate.
La ditta installatrice dovrà fornire, prima della realizzazione delle distribuzioni principali, un progetto a firma di un
tecnico strutturista, in funzione delle reali apparecchiature da installare e dei percorsi effettivi delle stesse.
Quando l'impianto è previsto per la realizzazione sotto traccia, i tubi protettivi devono essere in materiale
termoplastico per i percorsi sotto intonaco, in acciaio smaltato a bordi per gli attraversamenti a pavimento.
2. Il tracciato dei tubi protettivi deve avere un andamento rettilineo orizzontale o verticale. Nel caso di
andamento orizzontale deve essere prevista una minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale
condensa. Le curve devono essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e
non pregiudichino la sfilabilità dei cavi;
3. La tubazione deve essere interrotta con cassette di derivazione ad ogni brusca deviazione resa necessaria
dalla struttura muraria e ad ogni deviazione della linea principale e secondaria. Le giunzioni dei conduttori
devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere. Le
cassette devono:
3.1) essere costruite in modo che ad installazione avvenuta, non sia possibile l'introduzione di corpi estranei.
Il coperchio delle cassette deve essere apribile solo con idoneo attrezzo;
4. Il numero dei cavi che si possono introdurre nei tubi è indicato nella tabella N-CAV, desunta dalla Norma
CEI EN 50086, che costituisce il riferimento normativo per ogni ulteriore indicazione in merito
all'argomento in oggetto.
Tabella N-
N-CAV - Numero massimo di cavi unipolari che si possono introdurre nei tubi protettivi
16 10,7 (4) 4 2
20 14,1 (9) 7 4 4 2
25 18,3 (12) 9 7 7 4 2
32 24,3 12 9 7 7 3
Nota:
Nota i numeri tra parentesi riguardano i cavi dei circuiti di comando e segnalazione.
Impianti a pavimento
Sono considerati idonei i tubi rispondenti alla Norma CEI EN 50086-1 di tipo resistente allo schiacciamento.
Dopo la posa dei tubi bisogna realizzare una protezione che sia adeguata ad evitare possibili danneggiamenti.
In prossimità dell’ingresso di ciascun locale dell’edificio saranno installate delle scatole di derivazione sui bordi
delle canalizzazioni, indicanti il numero di circuito in origine dal quadro elettrico. Da tali scatole di derivazione
partiranno tubazioni rigide poste a vista all’interno dei controsoffitti, contenti i conduttori di alimentazione di tutte
le utenze presenti all’interno dei locali (apparecchi illuminanti ordinari e di emergenza, prese, rilevatori di
presenza e luminosità, sonde di temperatura, valvole motorizzate per impianti di riscaldamento e HVAC, serrande
motorizzate impianti HVAC, motorizzazioni tapparelle e relativi comandi sali/scendi e inclinazione lamelle, ecc.).
Particolare attenzione sarà posta nella posa delle scatole porta-frutti da installare sulle pareti divisorie delle aule,
degli spazi attività interciclo e del locale attività parascolastiche al fine di poter garantire l’isolamento acustico. In
particolare le scatole saranno posizionate in modo tale da non risultare contrapposte.
Tutti i locali destinati alle attività didattiche saranno dotati di prese FM e prese dati a servizio delle postazioni di
lavoro degli insegnanti e delle lavagne interattive multimediali (L.I.M.).
E’ prevista l’installazione di un gruppo di continuità U.P.S. di potenza nominale pari a 3 kVA con autonomia
minima 20 minuti, per l’alimentazione della rete di cablaggio strutturato, di tutti i regolatori del sistema B.M.S,
posti sui quadri elettrici ai vari piani dell’edificio e delle elettrovalvole degli impianti di riscaldamento e HVAC.
L’U.P.S. sarà dotato di contatto di sgancio dell’energia elettrica generata, collegato ad apposito pulsante posto
all’esterno dell’edificio in prossimità del pulsante di sgancio generale dell’energia elettrica.
L’illuminazione di tutti i locali adibiti ad attività didattica sarà realizzata con l’utilizzo di apparecchi illuminanti a led
a basso consumo e bassa luminanza (UGR<16, CRI>90, 4.000K), adatti per ambienti con utilizzo di
videoterminali, opportunamente posizionati per garantire l’illuminamento medio richiesto dalla norma UNI EN
12464. Tutti gli apparecchi illuminanti saranno comandati da rilevatori di presenza e saranno dotati di sistema di
dimmerazione tipo DALI. Le sonde di temperatura installate a parete in ciascun ambiente saranno dotate di
pulsanti per la selezione di scenari di illuminazione programmabili tramite il sistema B.M.S. (Building
Management System) previsto.
L’illuminazione dei corridoi, degli atrii, dei servizi igienici, dei locali tecnici e del vano scala sarà realizzata con
l’utilizzo di apparecchi illuminanti a led opportunamente posizionati per garantire l’illuminamento medio richiesto
dalla norma UNI EN 12464. Detti apparecchi saranno anch’essi comandati da rilevatori di presenza ma non
saranno di tipo dimmerabile in quanto, in detti ambienti, non sono presenti elementi finestrati e/o non sono locali
con presenza permanente di persone.
L’impianto di illuminazione sarà gestito automaticamente dal sistema di supervisione B.M.S. previsto per l’intero
edificio.
Tutti gli apparecchi illuminanti previsti rispetteranno
rispetteranno i criteri minimi ambientali (C.A.M.) prescritti dal Decreto 11
ottobre 2017 punto 2.4.2.12 in termini di smaltimento completo a fine vita. vita.
Si riepilogano di seguito i livelli minimi di illuminazione che verranno garantiti:
Illuminamento
Compito Uniformità U0 UGRL Ra
medio EM [lx]
Locale attività
300 0,60 19 80
parascolastiche
Zone di
circolazione/corridoi/locali 100 0,40 25 80
tecnici
Magazzini materiale
100 0,40 25 80
didattico
Le strutture scolastiche devono essere dotate di un’alimentazione di sicurezza da apposita sorgente, distinta da
quella ordinaria. Dalla sorgente di sicurezza devono essere derivate le seguenti utilizzazioni strettamente connesse
con la sicurezza delle persone:
• illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo che
garantisca un livello di illuminazione non inferiore a 5 lx su un piano orizzontale ad 1m di altezza dal piano di
calpestio;
Non è ammesso derivare dalla sorgente di sicurezza utilizzazioni diverse da quelle sopra elencate. I circuiti di
sicurezza devono potersi inserire anche con comando a mano posto in posizione conosciuta dal personale.
L’autonomia della sorgente di sicurezza non deve essere inferiore ai 30 min. Sono ammesse le seguenti sorgenti
per i circuiti di sicurezza:
• batterie di accumulatori;
Utilizzando degli accumulatori come sorgente di sicurezza, il dispositivo di carica deve essere di tipo automatico e
tale da consentire la ricarica, per l’autonomia richiesta, entro 12h. Per l’illuminazione di sicurezza è ammesso
l’impiego di singole lampade o gruppi di lampade con alimentazione autonoma”. Nel caso specifico della scuola
in oggetto saranno installati apparecchi illuminanti ciascuno con propria sorgente di alimentazione.
L’illuminazione di sicurezza, essendo preposta alla evacuazione di una zona o di un locale deve garantire una
buona visibilità nell’intero spazio di mobilità delle persone. Ma l’illuminazione di sicurezza deve, non solo rendere
visibile il locale, ma anche illuminare le indicazioni segnaletiche poste sulle uscite e lungo le vie di esodo, in
modo da identificare in maniera immediata il percorso da seguire per giungere in un luogo sicuro. Quindi
l’illuminazione di sicurezza non può scindersi da quello sulla segnaletica di sicurezza da impiegare per facilitare il
raggiungimento delle uscite di emergenza. Normalmente si devono usare segnali direzionali luminosi, nel caso in
cui si sia in un luogo da cui non è possibile vedere direttamente l’uscita di emergenza.
Gli apparecchi di illuminazione da utilizzare devono rispondere alla norma EN 60598-2-22 (CEI 34-22) e devono
essere installati almeno nei seguenti punti (queste sono indicazioni minime che possono essere integrate in base
alle singole situazioni):
1. In corrispondenza di ogni uscita di sicurezza indicata;
2. In corrispondenza di ogni porta di uscita prevista per l’uso in emergenza;
3. Vicino (cioè ad una distanza inferiore ai 2 m misurati in senso orizzontale) ad ogni rampa di scale in modo
che ognuna di esse riceva luce diretta;
4. Analogamente vicino (cioè ad una distanza inferiore ai 2 m misurati in senso orizzontale) ad ogni cambio di
livello o gradino;
5. In corrispondenza dei segnali di sicurezza;
6. In corrispondenza di ogni cambio di direzione lungo la via di esodo;
Nelle due ultime situazioni indicate (punti 9 e 10), nel caso in cui i punti di pronto soccorso e antincendio non
siano lungo le vie di esodo o in aree estese (dove vi è la presenza di illuminazione antipanico), e quindi siano più
difficilmente individuabili, l’illuminamento a cui devono essere sottoposti deve essere di almeno 5 lx al suolo.
I livelli di illuminazione conformi alla Norma EN 1838 non devono tenere conto dei contributi dati dagli effetti di
riflessione della luce e che sono sempre valori intesi come requisiti minimi. I livelli di illuminazione minimi
devono essere garantiti lungo tutto l’arco di vita degli apparecchi di illuminazione di emergenza.
La segnalazione delle vie di fuga dovrà essere ottenuta attraverso adeguata cartellonistica affinché la stessa risulti
visibile, i segnali di sicurezza dovranno avere illuminazione interna o semplice illuminazione dall’esterno in base
alla massima distanza di osservazione del segnale stesso, secondo la relazione proposta dalla Norma EN1838
d=sxp
dove
d: distanza di osservazione
p: altezza del pittogramma
s: 100 per i segnali illuminati dall’esterno
200 per i segnali autoalimentati
Per le vie di esodo di larghezza non superiore ai 2 metri, l’illuminamento al suolo sulla linea mediana sia uguale o
superiore a 1 lx, mentre la banda centrale di larghezza pari o superiore alla via di esodo abbia un illuminamento
almeno pari al 50% di quello presente sulla linea mediana.
- n°2 elettropompe elettroniche singole a servizio del circuito di riscaldamento a pannelli radianti a soffitto;
- n°1 elettropompa elettronica singola a servizio del circuito di riscaldamento a radiatori;
- n°2 elettropompe elettroniche singole a servizio del circuito di alimentazione delle batterie di riscaldamento e
raffrescamento delle unità di trattamento aria;
- n°1 elettropompa elettronica singola a servizio del circuito di alimentazione delle batterie di post riscaldamento
delle unità di trattamento aria e delle batterie di post riscaldamento a servizio dei vari ambienti;
- n°1 elettropompa elettronica singola a servizio del circuito di carico bollitore acqua calda sanitaria palestra;
-predisposizione per un eventuale futuro circuito di distribuzione a servizio di ventilconvettori da installare nel
corpo di collegamento fra i due edifici scolastici (nuovo ed esistente);
-n°1 bollitore con annessa pompa di calore, capacità 300 litri, per la produzione di acqua calda sanitaria per i
servizi igienici della scuola;
- n°1 sistema di dosaggio continuo per acqua calda sanitaria a biossido di cloro e ioni d’argento (anticorrosivo,
antincrostante e di prevenzione contro la legionella);
- n°1 sistema di dosaggio per carico impianto (anticorrosivo, antincrostante ed antialghe);
- n°1 sistema di dosaggio per carico impianto (anticorrosivo, antincrostante ed antialghe);
- n°1 sistema di trattamento acqua ad osmosi inversa a servizio dell’impianto di umidificazione dell’U.T.A. della
zona aule didattiche;
- n°1 sistema di rilevazione fughe gas con relativa elettrovalvola;
Nota: ad ogni pompa di circolazione degli impianti idraulici andranno collegati, oltre alla linea elettrica di
alimentazione, anche la linea di comando e le linee di riporto degli stati ed allarmi. Le linee di comunicazione
(comandi, stati e allarmi) dovranno essere collegate ai regolatori posti nel quadro elettrico della centrale termica
QE2, facenti parte del sistema B.M.S. dell’edificio.
Nel quadro elettrico della centrale termica sono installati i regolatori per la gestione di tutti i dispositivi sopra
riportati, con protocollo di comunicazione Bacnet / IP. Gli stessi regolatori gestiranno anche i le apparecchiature
presenti nella sotto-centrale termica della zona palestra.
- n°1 elettropompa elettronica singola a servizio del circuito di ricircolo acqua calda sanitaria della scuola;
- n°1 sistema di addolcimento centralizzato a singola colonna con relativo serbatoio (taratura da verificare a
seguito di apposita analisi dell’acqua potabile in ingresso);
- n°1 sistema di dosaggio continuo per acqua calda sanitaria a biossido di cloro e ioni d’argento (anticorrosivo,
antincrostante e di prevenzione contro la legionella);
- sonde di temperatura come da schema di flusso;
- sistemi di contabilizzazione del calore e conta-impulsi volumetrici come da schema di flusso.
Locali scuola
La temperatura, all’interno di ogni locale adibito ad attività didattica, sarà rilevata da una sonda ambiente installata
all’interno del locale. Tale dispositivo sarà collegato, tramite bus Konnex, ad un regolatore con protocollo di
comunicazione Bacnet / IP, posto sul quadro del relativo piano. Sullo stesso regolatore di ciascun locale verranno
collegati, sempre tramite cavo bus Konnex:
Saranno, inoltre, collegati al regolatore di ciascun locale, tramite opportuni cavi bus, anche le seguenti
apparecchiature:
una elettrovalvola modulante di comando dell’impianto di riscaldamento radiante a soffitto, poste sul
relativo collettore di distribuzione all’ingresso del locale;
una elettrovalvola modulante di comando della batteria di post riscaldamento, poste sul relativo collettore
di distribuzione all’ingresso del locale;
una sonda di temperatura nel canale di ripresa aria. In funzione del set-point impostato verrà collegata e
comandata una valvola modulante per la gestione della batteria di post-riscaldo installata entro il canale
di mandata aria;
servocomandi elettrici di tipo on-off posti sulle serrande di regolazione dell’aria primaria (uno per la
Anche i corridoi e gli atrii saranno gestiti attraverso regolatori posti nei quadri elettrici generali di piano.
Nei quadri generali di piano saranno installati anche i regolatori con protocollo di comunicazione Bacnet / IP, per
la gestione del sistema di dimmerazione DALI delle lampade dei locali.
La temperatura all’interno del campo da gioco della palestra sarà regolata attraverso una sonda posta sulla
canalizzazione di ripresa aria, collegata direttamente al regolatore dell’unità di trattamento aria della palestra posta
al piano sottotetto. Negli spogliatoi e servizi igienici non è previsto un controllo della temperatura tramite
apparecchiature elettriche ed elettroniche in quanto verranno installati radiatori con valvole termostatiche;
Nel quadro elettrico generale del piano terra, QE1, sarà installato un regolatore automatico dell’impianto con
comunicazione Konnex, al quale saranno collegati:
L’impianto di illuminazione della palestra è predisposto per la dimmerazione in funzione della luminosità presente
in quanto gli apparecchi illuminanti previsti saranno di tipo DALI.
La regolazione della luminosità è solo predisposta in quanto la palestra avrà un utilizzo saltuario pertanto detta
funzione non comporterebbe un consistente risparmio energetico.
Locale sottotetto
Oltre all’alimentazione delle unità di trattamento aria citate al Punto 3.1 dovranno essere effettuati i seguenti
collegamenti:
- Le unità di trattamento aria saranno fornite ed installate in esecuzione package complete di sistema di
regolazione installato e cablato, con regolatore montato nel quadro elettrico di comando a bordo, con
protocollo di comunicazione Modbus RTU. Dovranno essere collegati, tramite idoneo cavo bus, al
regolatore posto sul quadro elettrico della centrale termica;
- Anche la pompa di calore sarà fornita ed installate in esecuzione package completa di sistema di
regolazione installato e cablato, con regolatore montato nel quadro elettrico di comando a bordo, con
protocollo di comunicazione Modbus RTU. Dovrà essere collegato, tramite idoneo cavo bus, al regolatore
posto sul quadro elettrico della centrale termica;
- Dal quadro elettrico del piano sottotetto, QE6, sarà derivata, inoltre, l’alimentazione di cavi scaldanti con
funzione di protezione antigelo delle tubazioni idrauliche previste al piano sottotetto per il collegamento
delle unità di trattamento aria ;
Devono essere previsti dispositivi che interrompano le correnti di sovraccarico dei conduttori dei circuiti prima
che tali correnti possano provocare un riscaldamento nocivo all'isolamento, ai collegamenti, ai terminali o
all'ambiente circostante le condutture.
1) Ib≤In≤Iz
2) If≤1,45Iz
dove:
Devono essere previsti dispositivi di protezione per interrompere le correnti di cortocircuito dei conduttori del
circuito prima che tali correnti possano diventare pericolose a causa degli effetti termici e meccanici prodotti nei
conduttori e nelle connessioni.
- avere potere d’interruzione non inferiore alla corrente presunta di cortocircuito nel punto d’installazione
- le correnti di cortocircuito devono essere interrotte in un tempo non superiore a quello che porta i conduttori alla
temperatura limite ammissibile
I2* t ≤ K2 * S2
dove
t = tempo di intervento della protezione
S = sezione in mm2 del conduttore
I = corrente effettiva di cortocircuito in ampere, espressa in valore efficace
K = parametro caratteristico del cavo
8.1 GENERALITA’
La protezione dai contatti indiretti è attuata mediante collegamento a terra delle masse e coordinamento con
interruttori automatici differenziali che consentono la sicura interruzione dell'alimentazione in caso di guasto a
terra.
Re*Idn<=50
dove
Nel quadro generale, a valle del contatore, verrà installato un interruttore magnetotermico differenziale con taratura
differenziale di 3A pertanto si avrà coordinamento tra interruttore differenziale e impianto di terra per valori di
Ra<=16,667 ohm.
L’impianto di terra è finalizzato al collegamento alla stessa terra di tutte le parti metalliche conduttrici e accessibili
dell’impianto elettrico (collegamento o messa a terra di protezione).
La messa a terra di protezione, coordinata con un adeguato dispositivo di protezione, ad esempio il relè
differenziale, realizza il metodo di “Protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione” che è il
metodo correntemente utilizzato contro i contatti indiretti.
Scopo dell’impianto di terra, negli impianti utilizzatori alimentati da sistemi di I categoria, è di convogliare verso
terra la corrente di guasto, provocando l’intervento del dispositivo di protezione che provvede all’automatica
interruzione della corrente di guasto, evitando il permanere di tensioni pericolose sulle masse.
Figura IMP-
IMP-TERRA - Elementi costitutivi e collegamenti di un impianto di terra
La 2^ edizione della Guida CEI 64-12 "Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso
residenziale e terziario" costituisce il documento normativo più completo ed aggiornato per la corretta esecuzione
di un impianto di terra e a detta Guida si rimanda per tutte le prescrizioni inerenti la progettazione, il
dimensionamento e l'esecuzione dell'impianto.
Dalla Guida (e dalla Norma CEI 64-8) sono tratte le seguenti tabelle, la cui osservanza è indispensabile per il
corretto dimensionamento degli elementi costitutivi l'impianto di terra.
Dimensione minima
Rivestimento/guaina
Tipo di
Materiale
Materiale Superficie Diametro Sezione Spessore Valore Valore
dispersore
mm mm2 mm singolo medio
m
μm m
μm
Acciaio Zincato a Piattina 90 3 63 70
caldo o Profilato 90 3 63 70
inossidabil
e Barra tonda 16 63 70
per
picchetto
Tondo per 10 50a
dispersore
orizzontale
Tubo 25 2 47 55
Con guina Barra tonda 15 2000
di rame per
estrusa picchetto
Con guaina Barra tonda 14 90 100
di rame per
elettrolitica picchetto
Rame Nudo Piattina 50 2
Tondo per 25b
dispersore
orizzontale
Corda 1,8 per 25
singolo filo
Tubo 20 2
Stagnato Corda 1,8 per 25 1 5
singolo filo
Zincato Piattina 50 2 20 40
a Nel caso di rivestimento con bagno continuo, attualmente è tecnicamente fattibile solo uno spessore di 50 μm
b Quando l’esperienza dimostra che il rischio di corrosione e di danno meccanico è estremamente basso, si può
usare 16 mm2
Tabella COND-
COND-PROT - Sezioni minime convenzionali dei conduttori di protezione
Sezione minima
Sezione dei conduttori di fase S [mm2]
del conduttore di protezione Sp [mm2]
S 16 Sp = S
16< S 35 16
S > 35 Sp = S/2
Quando il conduttore di protezione non fa parte della stessa conduttura dei conduttori di
fase, la sua sezione non deve essere minore di:
- 2,5 mm2 se è protetto meccanicamente
- 4 mm2 se non è prevista una protezione meccanica.
Tabella COND-
COND-EQP - Sezioni minime convenzionali dei conduttori equipotenziali
Nel quadro elettrico QE1 generale della nuova scuola, posto al piano terra, verrà installato il collettore di terra per
il collegamento di tutti i conduttori di protezione delle linee uscenti dal quadro.
Dovranno essere realizzati dei collegamenti supplementari per il collegamento delle masse e delle masse
estranee, nei seguenti ambienti:
-centrale termica: collegamento delle tubazioni idrauliche, della tubazione del gas in ingresso, della tubazione
dell’acqua in ingresso, del mantello delle caldaie e dei conduttori di protezione;
-sotto centrale termica: collegamento delle tubazioni idrauliche, della tubazione dell’acqua in ingresso e dei
conduttori di protezione;
-piano sottotetto: collegamento delle tubazioni idrauliche, del mantello della pompa di calore e delle strutture
metalliche dell’unità di trattamento aria e dei conduttori di protezione.
Le parti attive devono essere completamente ricoperte con isolamento che ne impedisca il contatto e che possa
essere rimosso solo mediante distruzione ed in grado di resistere alle influenze meccaniche, chimiche, termiche
ed elettriche alle quali può essere soggetto nell'esercizio.
Le parti attive devono essere racchiuse entro involucri o dietro barriere che assicurino almeno il grado di
protezione IPXXB.
Gli involucri al di sotto dei quali sono presenti parti in tensione dovranno essere provvisti, sulla parte esterna in
posizione ben visibile, di opportuna segnalazione.
Come misura addizionale di protezione dai contatti diretti sarà fatto uso d’interruttori differenziali ad alta sensibilità
(≤30mA): in particolare in tal modo saranno protette le linee destinate ad alimentare utenze elettriche mobili.
10.1 PREMESSA
Secondo l'articolo 464.1 della Norma CEI 64-8 devono essere previsti dispositivi per il comando di emergenza di
qualsiasi parte di un impianto in cui può essere necessario agire sull'alimentazione per eliminare pericoli
imprevisti.
Per assolvere a tale funzione il comando di emergenza deve essere facilmente individuabile e generalmente deve
intervenire su tutti i conduttori attivi, disalimentando solo i circuiti ordinari e non quelli di sicurezza. Deve inoltre
essere facilmente raggiungibile ed identificabile.
- interruttori magnetotermici;
- interruttori magnetotermici e differenziali o interruttori differenziali puri;
- interruttori di manovra;
- dispositivi con comando a distanza (la cui apertura deve avvenire per diseccitazione di bobina) agenti sul
circuito dell’alimentazione.
- N.1 pulsante generale collegato sul quadro elettrico QEG che toglierà tensione all’intero stabile (bobina a
lancio di corrente 230V a.c.). Il circuito di sgancio sarà realizzato tramite attivatori interfacciati posti sia
sul quadro QEG che sul quadro a valle del contatore per l’alimentazione dell’edificio scolastico limitrofo
in fase di ultimazione. Essendo il plesso scolastico unico i pulsanti di sgancio generale di entrambi gli
edifici dovranno sezionare gli impianti elettrici dei 2 edifici;
- N.1 a servizio della centrale termica (con bobina di sgancio su QE1 a lancio di corrente 230V a.c.);
- N.1 a servizio dell’UPS (con bobina di sgancio su QE1 a lancio di corrente 230V a.c.);
È prevista l’installazione di una spia verde luminosa per segnalare l’integrità del circuito su ciascun pulsante.
Nota: relativamente all’impianto fotovoltaico non è previsto un comando di emergenza dedicato in quanto, tramite
il comando di emergenza generale, verrà tolta alimentazione agli inverter che non erogheranno quindi energia a
valle. Gli inverter saranno posizionati in apposito locale areato e compartimentato al piano sottotetto dell’edificio.
Nel medesimo locale saranno posizionati anche i quadri di stringa dell’impianto fotovoltaico. Non saranno
pertanto presenti linee in tensione all’interno dell’edificio in caso di sgancio generale dell’energia elettrica, fatta
eccezione per le linee a monte degli inverter, ubicate però all’interno di locale compartimentato al piano
sottotetto. Detta scelta è stata concordata con il progettista delle prescrizioni di prevenzione incendi, a sua volta
concordata con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.
I passaggi tra la centrale termica e locali limitrofi e fra il cavedio tecnico e il piano sottotetto dovranno essere
compartimentati con idonee barriere tagliafiamma aventi caratteristiche non inferiori a REI 120.
Per la verifica della protezione dalle scariche atmosferiche si rimanda all’analisi dedicata.
In tutti i quadri elettrici principali è prevista l’installazione di limitatori di sovratensione.
13.1 GENERALITA’
• Videocitofonico;
• Cablaggio strutturato;
• Sistema di “building automation” (B.M.S.);
• Impianto di segnalazione manuale d’incendi;
• Predisposizione impianto antintrusione.
Le tubazioni, scatole di derivazione degli impianti speciali devono essere indipendenti dall'impianto di
distribuzione dell’energia elettrica. Le canalizzazioni metalliche in acciaio zincato saranno dotate di setto per la
separazione dei cavi di segnale dai cavi di energia.
E’ prevista la realizzazione di un impianto videocitofonico di tipo a due fili costituito principalmente da:
L’ impianto rete dati è stato progettato per fornire un’unica infrastruttura fisica utilizzabile per l’integrazione del
trasporto dati a larga banda.
Il sistema di distribuzione dell’edificio collega gli apparati di trasmissione di dati e video, i dispositivi di
automazione dell'edificio e altri sistemi di gestione delle informazioni tra loro e con le reti di comunicazione
esterne.
Esso comprende tutti i componenti di cablaggio e di distribuzione esistenti tra il punto in cui il cablaggio
dell'edificio si collega alla rete esterna e i terminali di trasmissione di dati e video presso le postazioni di lavoro.
Il sistema di distribuzione consiste in diverse famiglie di componenti, tra i quali mezzi trasmissivi, hardware di
amministrazione dei circuiti, connettori, jack, spine, adattatori, elettronica di trasmissione, dispositivi di protezione
elettrica e hardware di supporto. Questi componenti sono utilizzati per costruire elementi, ognuno con un impiego
specifico, che consentono una facile implementazione e una transizione lineare per migliorare la tecnologia di
distribuzione al variare delle esigenze a livello di comunicazioni.
Il sistema di distribuzione progettato correttamente è indipendente dalle apparecchiature che serve ed è in grado
di interconnettere diversi dispositivi, tra cui terminali dati, telefoni digitali, personal computer e host computer,
Dovrà essere fornita la documentazione di certificazione ed etichettatura sia in formato cartaceo che elettronico.
PUNTO UTENZA
Il punto di utenza telematico è realizzato su scatola tipo 503 conforme alle normative di riferimento. Le placche
saranno dotate di set di etichette per l’identificazione univoca dell’utenza all’interno dell’edificio. Una dicitura di
identificazine dovrà riportata anche sui due estremi del cavo, sul patch panel all’interno dell’armadio e riportata sul
libro delle permutazioni (cartaceo e/o informatico); la distanza tra il patch panel all’interno dell’armadio di piano e
la postazione di lavoro dovrà essere al massimo di 90 metri.
Le prese RJ45 saranno di tipo modulare e provviste di icone colorate asportabili per l’identificazione esterna del
servizio dati/fonia ad esse collegato.
SOLUZIONE UTP
Su tutti i punti utenza deve essere previsto l’uso di prese RJ45, come sistema di terminazione dei cavi UTP lato
utente; tali prese devo avere le seguenti caratteristiche tecniche:
-Presa non schermata (UTP) RJ45 a 8 fili
-Categoria 6
Le prese RJ45 dovranno avere la possibilità di essere estratte dal fronte della placca senza smontare la medesima,
al fine di facilitarne l’installazione e l’eventuale futura manutenzione.
Le patch-cord la armadio saranno costituite da un cavo a UTP con impedenza caratteristica 100Ω, in rame a
filamenti 24-AWG e rispondente alla Categoria 6 con guaina di protezione ritardante la fiamma, con estremità di
connettori RJ45 Cat. 6
PANNELLI DI PERMUTAZIONE
Tutti i cavi , facenti parte del cablaggio orizzontale, devono terminare, lato armadio passivo, su sistemi di
permutazione di categoria 6. 6
Il pannello di permutazione orizzontale (patch panel) sarà utilizzato all’interno degli armadi per l’attestazione di
cavi UTP e la relativa permutazione tramite bretelle (patch cord) verso apparati e/o altre tratte di cavo.
Il permutatore deve avere una struttura in lamiera metallica verniciata di spessore 10/10mm, parte frontale
provvista di supporto per rack 19”, altezza 1U con 24 prese RJ45 di Categoria 6
Come più volte citato, nell’edificio verrà realizzato un impianto di gestione e supervisione degli impianti B.M.S.
(Building Management System) per l’ottimizzazione di tutti i consumi energetici dell’edificio, nel rispetto di tutte
le prescrizioni citate in precedenza (minimo Classe B per edifici non residenziali, secondo UNI EN 15232).
Nello sviluppo della progettazione si è fatto riferimento ad apparecchiature di marca Siemens per meglio
specificare le caratteristiche tecniche delle stesse.
Qualora, in fase d’offerta o in fase realizzativa le apparecchiature dovessero essere di altro produttore, dovrà essere
sottoposta richiesta di approvazione al Committente e alla Direzione Lavori e dovranno essere coordinati gli
impianti (elettrici, speciali e meccanici), in modo tale che il fornitore del sistema sia unico e che tutte le
apparecchiature previste siano compatibili.
Le principali funzioni del sistema sono state in parte descritte al punto 6.2.5 e vengono di seguito riassunte:
Per una descrizione più dettagliata di tutte le funzionalità applicabili del sistema si riporta un elenco conforme alla
UNI EN 15232. Successivamente è riportato l’elenco punti di controllo (indicante apparecchiature Siemens
utilizzate per lo sviluppo del progetto come sopra citato).
Spiegazione Controllo automatico di ogni ambiente con comunicazione tra i regolatori e verso BACS
Spiegazione
Spiegazione Es. in base alla temperatura ambiente. La soluzione in generale riduce la temperatura media
di mandata.
Spiegazione per esempio, a seconda del setpoint della temperatura acqua di mandata
Posizione Inserzione a più stadi del generatore di calore in base al carico o alla
richiesta
Posizione Controllo in base all'elenco di priorità dinamico (in base all'efficienza e alle
capacità reali dei generatori)
Spiegazione per esempio: energia solare, geotermica, impianti di cogenerazione, combustibili fossili
Spiegazione
Spiegazione
1.1.12 Controllo della temperatura dell'accumulo Acqua Calda Sanitaria tramite un generatore di calore.
Spiegazione
1.1.13 Controllo del carico dell' accumulo di ACS con collettore solare e generazione di calore supplementare
Spiegazione
Spiegazione
Spiegazione Tra regolatori e BACS (ad esempio, programma orario, setpoint di temperatura ambiente).
Spiegazione
1.1.17 Controllo temperatura acqua refrigerata nella rete di distribuzione (mandata e ritorno)
Spiegazione Per esempio: controllo variabile della temperatura ambiente; tale azione generalmente
aumenta la temperatura media di mandata
Spiegazione Controllo multistadio per ridurre la richiesta di energia ausiliaria da parte delle pompe.
Spiegazione
Spiegazione Il controllo operativo del generatore viene impostato individualmente sui generatori
Spiegazione
1.1.25 Controllo della temperatura dell'aria dell’ambiente tramite il sistema di ventilazione (sistemi tutt’ aria,
combinazione con sistemi statici come raffrescamento a soffitto, radiatori, ecc.)
Spiegazione Minima richiesta di energia grazie al controllo ottimizzato. Sia la portata dell'aria che la
temperatura dell'aria di mandata in ambiente sono controllate in base al carico di
riscaldamento / raffreddamento.
1.1.26 Gestione del controllo della temperatura ambiente mediante ventilazione e un sistema statico
Spiegazione Un solo sistema è controllato da un regolatore ad anello chiuso per la temperatura ambiente,
l'altro sistema condiziona l'ambiente solo per permettere che il regolatore ad anello chiuso
possa beneficiare di apporti di calore interni ed esterni.
Spiegazione A seconda dell'occupazione, ad esempio interruttore della luce, sensori a infrarossi ecc.
Spiegazione Un circuito di controllo consente di garantire che la temperatura dell'aria di espulsione che
esce dallo scambiatore di calore non sia troppo bassa per evitare la formazione di ghiaccio.
Spiegazione Nei periodi in cui l'effetto dello scambiatore di calore non sarà più positivo, interverrà un loop
di controllo tra "stops" e "modulates" o il bypass dello scambiatore di calore.
Spiegazione Sia la quantità di aria esterna che l'aria di ricircolo vengono modulate durante tutti i regimi di
funzionamento per ridurre al minimo la quantità di raffreddamento meccanico. Il calcolo viene
eseguito sulla base delle temperature.
Spiegazione Auto On / Dim Off: Auto On / Dim Off: il sistema di controllo luminosità accende
automaticamente gli apparecchi quando l'area illuminata è occupata e li commuta
automaticamente in uno stato con emissione luminosa ridotta (di non più del 30% del
normale "stato") non più tardi di 10 minuti dopo l'ultima occupazione. Inoltre, non oltre 20
minuti dopo che è stata rilevata l'ultima occupazione dell' ambiente nel suo insieme,
l'apparecchio(/i) si spegne (spengono) automaticamente.
Auto On / Auto Off: Il sistema di controllo accende automaticamente gli apparecchi di
illuminazione ogni volta che l'area illuminata è occupata, e li spegne automaticamente non
più tardi di 10 minuti dopo che l'ultima occupazione è stata rilevata nell'area illuminata.
Spiegazione Gli apparecchi si spengono automaticamente quando è presente una quantità di luce
sufficiente a fornire l’illuminazione minima necessaria e sono accesi quando non c’è
abbastanza luce diurna.
Spiegazione Per ottimizzare l’uso di energia per HVAC, tapparelle e illuminazione di ambienti occupati e
non occupati.
Spiegazione Per esempio. postazione di lavoro, operazione web; le unità operative dell' ambiente sono
escluse.
Spiegazione Per esempio. postazione di lavoro, operazione web; le unità operative degli ambienti sono
escluse; fasi precondizionate variabili.
1.1.39 Rilevare i guasti o i difetti dei sistemi tecnici dell'edificio e fornire supporto per la diagnosi di queste
problematiche
Spiegazione
Spiegazione
Spiegazione
Posizione Utilizzo gestito del calore di recupero o dello scambio di calore (compresa la
carica/scarica TES)
Spiegazione
Posizione I sistemi energetici degli edifici sono gestiti e operano in base al carico della
rete; la gestione lato richiesta viene utilizzata per lo scambio del carico
ATTIVITA' INTEGRATIVE E
PARASCOLASTICHE Piano Terra
N°1 DXR2.E09-101A Controllore compatto
N°1 QMX3.P02 Unità Ambiente X
N°2 UP258/12 Sensore presenza e luminosità X X
N°4 UP 520/31 Attuatore comando di un
motore tenda X X X X
N°1 serranda aria primaria mandata X
N°1 serranda aria primaria ripresa X
N°2 elettrovalvola radiante a soffitto X X
N°1 elettrovalvola batteria di post X
N°1 sonda T canale di mandata X
AULA INTERCICLO 1
N°1 DXR2.E09-101A Controllore compatto
N°1 QMX3.P02 Unità Ambiente X
N°1 UP258/12 Sensore presenza e luminosità X
N°1 UP 520/31 Attuatore comando di un
motore tenda X
N°1 serranda aria primaria mandata X
N°1 serranda aria primaria ripresa X
N°1 elettrovalvola radiante a soffitto X
N°1 elettrovalvola batteria di post X
N°1 sonda T canale di mandata X
AULA INTERCICLO 2
N°1 DXR2.E09-101A Controllore compatto
N°1 QMX3.P02 Unità Ambiente X
N°1 UP258/12 Sensore presenza e luminosità X
N°3 UP 520/31 Attuatore comando di un
motore tenda X X X
N°1 serranda aria primaria mandata X
N°1 serranda aria primaria ripresa X
N°1 elettrovalvola radiante a soffitto X
N°1 elettrovalvola batteria di post X
N°1 sonda T canale di mandata X
INGRESSI/USCITE UTILIZZATI 2 12 12 11 14 11 2 14 12 13 11 2 1 1
TOTALE 14 50 54
RAMO KNX
Colonna 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
N°1 PXC001.E-D
Moduli di sistema
N°1 AP 257/22 Stazione meteo esterna X
-Interfaccia ModBus 250 Punti (Integrazione UTA , Pompe di Calore , Caldaia, Recuperatore di calore, Centrale
segnalazione incendio, antifurto)
-Interfaccia ModBus 250 Punti (Integrazione nr. 4 multimetri elettrici, inverter FV)
0-10 V + Trasd.
UMIDITA' REL.
PRESSIONE
IMPULS. 0-I
LOC./REM.
LOC./REM
STATO 0-I
VEL. ARIA
ALLARME
TERMICO
MANT. 0-I
0-10 Vcc
4-20 mA
4-20 mA
3 Punti
TEMP.
ALTRI
SS1
Colonna 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 22 23 24
CIRCUITO CARICO
BOLLITORE PALESTRA
Pompa singola 1 1 1 2 1
Temp. Bollitore 1
CIRCUITO RADIATORI
Pompa singola 1 1 1 2 1
CIRCUITO PANNELLI
RADINATI SOFFITTO
Pompa Gemellare 2 2 2 2 2
Valvola Miscelatrice 1
Temp. Mandata
Termostato Limite 1
Totale Foglio 7 7 8 11 10
0-10 V + Trasd.
UMIDITA' REL.
PRESSIONE
IMPULS. 0-I
LOC./REM.
LOC./REM
STATO 0-I
VEL. ARIA
ALLARME
TERMICO
MANT. 0-I
0-10 Vcc
4-20 mA
4-20 mA
3 Punti
TEMP.
ALTRI
SS1
Colonna 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 22 23 24
(PREDISPOSIZIONE)
CIRCUITO
VENTILCONVETTORI
Pompa singola 1 1 1 2 1
Valvola Miscelatrice 1
Temp. Mandata
BATTERIA DI POST
RECUPERATORE DI
CALORE
Sonda temperatura 1
Valvola miscelatrice 1
Temp. ESTERNA 1
Temp. BOLLITORE
CENTRALE TERMICA 1
ALLARME ADDOLCITORI E
4
DOSAGGI
ALLARME BOLLITORE
POMPA DI CALORE ACS 1
ALLARME OSMOSI
INVERSA 1
Internfaccia TX-OPEN
ModBus disponibile
TX-OPEN Interfaccia 50 Modbus disponibile
Totale Foglio 3 3 10 5 3
Totale Stazione 10 10 18 16 13
E’ prevista la realizzazione di un sistema di segnalazione manuale d’incendi conforme alle Norme UNI 9795 e
EN54-2, EN 54-3, EN 54-4.
Detto impianto sarà costituito da:
-centrale analogico/indirizzata a due zone posta in zona presidiata (bidelleria);
-pulsanti di segnalazione manuale idoneamente identificati e posizionati come da piante allegate;
-sirene interne di segnalazione allarme complete di segnalazione ottica;
-cavi di collegamento di tipo resistente all’incendio conformi alla Norma UNI 9795 e EN50200.
L’area sorvegliata deve essere suddivisa in zone, secondo quanto in seguito specificato, in modo che, quando un
dispositivo interviene, sia possibile individuare facilmente la zona di appartenenza.
Le zone devono essere delimitate in modo che sia possibile localizzare rapidamente e senza incertezze il focolaio
d’incendio.
Ciascuna zona individuata ha area inferiore a 1600 m2.
Più locali non possono appartenere alla stessa zona salvo quando siano contigui e se:
- il loro numero non sia maggiore di 10, la loro superficie complessiva non sia maggiore di 600 m2 e gli
accessi diano su uno stesso disimpegno;
oppure
- il loro numero sia maggiore di 20, la loro superficie complessiva non sia maggiore di 1000 m2 ed in
prossimità degli accessi siano installati segnalatori ottici di allarme chiaramente visibili, che consentono
l’immediata individuazione del locale dal quale proviene l’allarme.
Si rimanda agli elaborati grafici allegati per meglio comprendere i locali appartenenti a ciascuna zona.
Criteri di installazione
L’ubicazione della centrale di controllo e segnalazione del sistema deve essere scelta in modo da garantire la
massima sicurezza di funzionamento del sistema stesso.
La scelta della centrale deve essere eseguita in modo che risulti compatibile con il tipo di segnalatori installati ed
in grado di espletare le eventuali funzioni supplementari (per esempio il comando di trasmissione di allarmi a
distanza, ecc.) ad esse richieste.
In tale scelta si deve inoltre verificare che le condizioni ambientali in cui viene installata la centrale siano
compatibili con le sue caratteristiche costruttive.
Nella centrale devono essere individuabili separatamente i segnali provenienti dai punti di segnalazione manuale.
La centrale deve essere installata in modo tale che tutte le apparecchiature componenti siano facilmente
accessibili per le operazioni di manutenzione, comprese le sostituzioni.
Dette operazioni devono poter essere eseguite in loco.
Qualora la centrale non sia sistemata in un apposito locale distinto e sufficientemente protetto contro l’incendio,
essa deve essere realizzata in modo da conservare integra la sua capacità operativa per il tempo necessario ad
espletare le funzioni per le quali è stata progettata.
Gli avvisatori di allarme si distinguono in:
- avvisatori di allarme interno, posti nella centrale ed in grado di dare un allarme percepibile nelle immediate
vicinanze della centrale stessa;
- avvisatori di allarme esterno, di tipo autoalimentato, posti all’esterno della centrale.
Gli avvisatori di allarme esterni devono essere costruiti con componenti di caratteristiche adeguate all’ambiente in
cui si trovano ad operare.
Le segnalazioni acustiche o ottiche degli avvisatori di allarme esterni d’incendio devono essere chiaramente
riconoscibili come tali e non confuse con altre:
-il livello acustico percepibile deve essere maggiore di 5 dB(A) al di sopra del rumore ambientale;
-la percezione acustica da parte degli occupanti dei locali deve essere compresa fra 65 dB(A) e 120 dB(A).
Le segnalazioni acustiche devono essere affiancate o sostituite da segnalazioni ottiche negli ambienti in cui gli
occupanti utilizzano protezioni acustiche individuali.
Il sistema di segnalazione di allarme esterno deve essere concepito in modo da evitare rischi indebiti di panico.
Alimentazioni
Il sistema di rivelazione deve essere dotato di almeno due fonti di energia elettrica, primaria e secondaria,
ciascuna delle quali in grado di assicurare da sola il corretto funzionamento dell’intero sistema.
I sistemi fissi di segnalazione manuale di incendio devono essere suddivisi in settori secondo i criteri indicati in
precedenza.
In ciascun settore deve essere installato un numero di punti manuali di segnalazione tale che almeno uno possa
essere raggiunto da ogni punto della zona sorvegliata con un percorso non maggiore di 30 m. In ogni caso i punti
manuali di segnalazione previsti vanno installati lungo le vie di uscita e in corrispondenza di ogni uscita di
sicurezza.
I punti di segnalazione vanno installati in posizione chiaramente visibili e facilmente accessibile ad un’altezza
compresa tra 1 e 1,6m.
I punti manuali di segnalazione devono essere protetti contro l’azionamento accidentale, i danni meccanici e la
corrosione.
In caso di azionamento, deve essere possibile individuare sul posto il punto manuale di segnalazione azionato.
In corrispondenza di ciascun punto manuale di segnalazione devono essere riportate in modo chiaro e facilmente
intelligibile le istruzioni per l’uso, nonché essere disponibile, in caso di punto sottovetro, un martelletto per la
rottura del vetro.
Nel presente caso verranno installati pulsanti manuali, posti ad altezza 1,4m dal pavimento in prossimità delle
uscite di sicurezza e con un percorso massimo tra ogni pulsante di 30m.
Interconnessioni
I cavi devono essere del tipo resistente al fuoco per 30 minuti a bassa emissione di gas tossici e corrosivi tipo
FTG10OM1 0,6/1kV, per quanto riguarda i circuiti alimentati a tensione 230/400V, e cavi tipo FTE4OHM1
100/100V per i circuiti dei loops. Le modalità di posa possono essere le stesse usate per gli impianti elettrici e
telefonici.
La sezione minima dei conduttori di alimentazione dei componenti (punti manuali, segnalatori ecc.) deve essere
0,5mmq.
Le interconnessioni possono essere eseguite:
Le giunzioni e le derivazioni devono essere eseguite in apposite scatole. I cavi se posati assieme ad altri
conduttori non facenti parte del sistema, devono essere riconoscibili almeno in corrispondenza dei punti
ispezionabili.
Devono essere adottate particolari protezioni nel caso in cui le interconnessioni si trovino in ambienti umidi od in
presenza di vapori di gas infiammabili od esplosivi.
Le linee di interconnessione, per quanto possibile, devono correre all’interno di ambienti sorvegliati da sistemi di
rivelazione di incendio. Esse devono comunque essere installate e protette in modo da ridurre al minimo il loro
danneggiamento in caso di incendio.
Non sono ammesse linee volanti.
La verifica dell’impianto di rivelazione fumi deve essere effettuata secondo la Norma UNI 11224.
La verifica comprende:
In particolare, nel corso della verifica si deve controllare la funzionalità della centrale di controllo e segnalazione e
delle alimentazioni conformemente a quanto specificato in precedenza.
A verifica avvenuta il fornitore deve rilasciare un’apposita dichiarazione.
Generalità
L’utente è responsabile del mantenimento delle condizioni di efficienza del sistema che restano affidate alla sua
responsabilità e pertanto deve provvedere:
Il registro deve essere tenuto a disposizione del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.
L’utente deve tenere a magazzino la scorta di pezzi di ricambio ragionevolmente consigliata dal fornitore.
Ispezioni periodiche
Ogni sistema in esercizio deve essere sottoposto almeno due volte l’anno, con intervallo non minore di 5 mesi, ad
un’ispezione allo scopo di verificarne lo stato di efficienza.
L’accertamento deve essere formalizzato nell’apposito registro ed eventualmente mediante certificato di ispezione
evidenziando, in particolare:
- le eventuali variazioni riscontrate, sia nel sistema di sorveglianza, rispetto alla situazione dell’ultima verifica
precedente;
- le eventuali deficienze riscontrate.
Operazioni occasionali
E’ prevista la predisposizione di un impianto antintrusione per la protezione interna dell’edificio. Verranno posate
tubazioni vuote di predisposizione all’interno dei controsoffitti e delle pareti dell’edificio.
In particolare, il futuro impianto sarà costituito da:
-una centrale posta nel locale tecnico al piano terra;
-contatti magnetici su tutte le aperture presenti;
-rilevatori volumetrici a doppia tecnologia digitale con antimascheramento nei locali interni;
-inseritore a chiave di prossimità posto all’esterno dell’edificio;
-tastiera di gestione del sistema posta all’ingresso principale dell’edificio;
-n°2 sirene esterne di tipo autoalimentato;
-cavi di collegamento schermati a 2 coppie + 2 conduttori per alimentazione;
L’edificio sarà dotato di un sistema di segnalazione oraria costituito da quadro multiorologio con batterie di
alimentazione, posto in bidelleria al piano terra, n°3 orologi ricevitori di tipo analogico da posizionare a parete e
N°5 segnalatori acustici posti ai vari piani dell’edificio.
L’impianto fotovoltaico di potenza nominale pari a 30 kW sarà installato sulla copertura dell’edificio e verrà
collegato alla rete elettrica di distribuzione in Bassa tensione Trifase in corrente alternata di tipo Trifase a 400 V di
competenza del gestore di rete.
L’impianto, che entrerà in esercizio a seguito di completamento del nuovo edificio, sarà individuato da un unico
punto di connessione alla rete elettrica in uscita dal gruppo di conversione, rispetto al quale sarà presentata
domanda al gestore di rete per la connessione alla rete.
Per le scelte progettuali dell’impianto sono stati considerati i limiti prescritti dalla legislazione vigente (vedere
quanto indicato in premessa), gli aspetti energetici, gli aspetti impiantistici e di sicurezza e gli aspetti
architettonici - strutturali.
L’impianto fotovoltaico di potenza nominale1 di 30 kW e sarà collegato alla nuova fornitura elettrica Trifase in BT a
tensione nominale di 400 V. La potenza massima impegnata per il nuovo edificio scolastico sarà di circa 100 kW.
Per la definizione della potenza nominale dell’impianto sono stati considerati anche gli spazi disponibili sulla
copertura con un’esposizione energeticamente conveniente (sud-ovest).
14.3 Producibilità
Dal punto energetico, il criterio utilizzato nella scelta dell’esposizione del generatore fotovoltaico2 è quello di
massimizzare la quantità di energia solare raccolta su base annua. Generalmente, l’esposizione ottimale si ha
scegliendo per i moduli un orientamento a Sud ed una inclinazione rispetto al piano orizzontale leggermente
inferiore3 al valore della latitudine del sito di installazione.
In casi particolari, sono ammessi esposizioni diverse qualora siano presenti vincoli architettonici della struttura
che ospita il generatore fotovoltaico che impediscono l’ottenimento dell’esposizione ottimale.
Generalmente tutti i moduli fotovoltaici devono avere la stessa esposizione.
Nel caso dell’impianto in oggetto, il generatore fotovoltaico presenta un'unica esposizione (angolo di tilt, e angolo
di azimuth uguale per tutti i moduli fotovoltaici).
Inoltre, per ridurre le perdite di energia sul generatore fotovoltaico e quindi massimizzare la produzione di energia,
sono state fatte le seguenti scelte progettuali:
1
La potenza nominale di un impianto fotovoltaico è intesa come somma delle potenze di targa o nominali
di ciascun modulo misurate in condizioni di test standard (STC).
2 Insieme dei moduli fotovoltaici e relative strutture di sostegno di un impianto fotovoltaico.
3 Tipicamente da 5° a 10° in meno della latitudine, in funzione del rapporto tra la radiazione annua diffusa
Al fine di ottimizzare i costi di realizzazione si è scelta una conversione CC/CA centralizzata, composto da un
gruppo di conversione di due inverter da 15 KW cadauno e dotato ciascuno di 2 MPPT.
La scelta della potenza nominale dell'impianto è stata fatta in modo da poter accedere al regime di cessione
dell’energia elettrica alla rete pubblica più conveniente per l’utente che ha la titolarità o la disponibilità
dell’impianto. Il criterio di scelta è quindi quello di rendere massimo il valore economico dell’energia prodotta.
Nel caso specifico, si accederà al regime di cessione denominato “Scambio sul Posto”.
Come sopra indicato, l’impianto fotovoltaico di potenza nominale pari a 30 kW verrà collegato alla rete elettrica di
distribuzione in Bassa tensione Trifase in corrente alternata di tipo Trifase a 400 V.
Le caratteristiche d’impianto sono riassunte nello schema elettrico unifilare d’impianto allegato.
Di seguito vengono riportate le caratteristiche del generatore fotovoltaico e dei suoi componenti principali, ovvero
stringhe e moduli.
Il generatore fotovoltaico della potenza nominale di 30 kW utilizza la configurazione serie-parallelo (S-P) e sarà
suddiviso in 8 stringhe di moduli collegati in serie. Di seguito si elencano le composizioni delle stringhe
dell’impianto.
Caratteristiche elettriche
elettriche delle stringhe
Numero moduli fotovoltaici in serie 10
Potenza nominale 3,75 kW
Il gruppo di conversione dell’impianto fotovoltaico in oggetto sarà composto da 2 inverter Trifase per una potenza
nominale complessiva di 30 kW. Gli inverter saranno costituiti da un ponte di conversione DC/AC e da un insieme
di componenti quali dispositivi di protezione contro guasti interni e contro le sovratensioni, e da filtri che rendono
il gruppo idoneo al trasferimento della potenza dal generatore fotovoltaico alla rete elettrica in corrente alternata in
conformità ai requisiti normativi tecnici e di sicurezza applicabili. Per aumentare l’efficienza operativa d’impianto,
gli inverter non avranno un trasformatore di isolamento.
15.1 CAVI
I cavi elettrici installati saranno protetti dalle sovracorrenti con opportuni dispositivi magnetotermici posti a monte
delle linee stesse. Per i cavi dedicati al trasporto di energia elettrica non dovranno essere utilizzate sezioni inferiori
a 1,5 mmq.
Ciascun cavo dovrà avere isolamento adeguato alla propria tensione d'esercizio. Nel caso in cui siano raggruppati
cavi con tensione d'esercizio differente tutti i cavi dovranno avere isolamento adeguato alla tensione di esercizio
più elevata: quanto detto vale solo per cavi appartenenti a sistemi anche diversi fra loro, ma compatibili (ad
esempio energia e segnalazione, energia e telecomandi).
Nel caso di cavi, appartenenti a sistemi tra loro incompatibili (energia e telefono, antenna TV e telefoni), se inseriti
nella stessa canaletta o scatola, devono essere separati da diaframma che permetta autonomia operativa su
ciascuna linea.
La colorazione dei cavi sarà la seguente:
-giallo verde strettamente riservato per i conduttori di protezione e collegamenti equipotenziali
-blu chiaro strettamente riservato per il conduttore di neutro
-marrone, nero per i conduttori di fase
Per i cavi unipolari senza guaina sono considerati dalla tabella CEI-UNEL 00722 i seguenti altri colori: grigio,
arancione, rosa, rosso, turchese, bianco. Questi ultimi colori non devono essere usati per le funzioni che hanno un
proprio colore riservato.
I cavi installati saranno del tipo non propagante l'incendio secondo non propagante l'incendio a ridotta emissione
di gas corrosivi in accordo al Regolamento Europeo CPR UE 305/11, aventi tensione d’isolamento U0/U pari a
450/750 (es. FG17, FS17), 0,6/1kV (es. FG16OM16 – FG16OR16.).
I cavi dovranno essere posati rispettando i raggi minimi di curvatura, lo sforzo massimo di tiro e ogni eventuale
altra indicazione fornita dal costruttore. Lo stipamento dei tubi dovrà essere tale che il diametro interno del tubo
non sia inferiore al 130% del diametro circoscritto al fascio di cavi contenuti.
Il sistema di tubazioni impiegato sarà completo di tutti i sistemi adatti alla realizzazione di condutture e vie cavi
per posa a vista, sottotraccia, bordo-macchina e interrata.
15.2.1
15.2.1 TUBI RIGIDI
Caratteristiche generali
Il sistema di tubazioni rigide in materiale termoplastico impiegato comprenderà tubazioni in PVC vergine e
materiale halogen free, in modo che le caratteristiche meccaniche del prodotto siano le migliori possibili, e
permettano la possibilità della piegatura a freddo in fase di posa. Tutte le tubazioni saranno dotate di marchio di
qualità IMQ.
La serie di accessori comprenderà tutte le funzioni di collegamento, supporto e raccordo tra i tubi; in particolare
sarà completata da giunti flessibili che permettono il loro utilizzo sia come giunzione sia come curva, e mettono al
riparo da eventuali errori di taglio sulla lunghezza del tubo in fase di posa. Gli accessori permetteranno la
realizzazione di percorsi interamente halogen free.
La serie comprenderà almeno tre tipologie di tubo:
- tubo rigido medio piegabile a freddo;
- tubo rigido pesante ad elevata resistenza meccanica;
- tubo rigido pesante halogen free.
Caratteristiche specifiche
Tubo isolante rigido medio piegabile a freddo
- Materiale: PVC;
- classificazione 3321;
- resistenza alla compressione 750N.
15.2.2
15.2.2 TUBI FLESSIBILI
Riferimenti normativi
EN 61386-1 (CEI 23-39): Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche
Parte 1: Prescrizioni generali
EN 61386-23 (CEI 23-56)+(V1): Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche
Parte 23: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi flessibili e accessori
Caratteristiche generali
Il sistema di tubazioni flessibili (guaine spiralate), dovrà comprendere una serie di prodotti adattabili a diverse
esigenze ed utilizzabili anche in ambienti con condizioni ambientali particolarmente gravose. Tutte le tubazioni
saranno dotate di marchio di qualità IMQ.
In particolare, la gamma dovrà comprendere:
- guaine isolanti spiralate (autoestinguenti resistenti ad agenti chimici per impieghi industriali);
- guaine isolanti spiralate per impieghi non gravosi (applicazioni industriali non gravose).
La gamma comprenderà un elevato numero di accessori, che permetteranno di poter impiegare tutte le guaine
spiralate in tutte le condizioni ambientali ed installative previste dalle norme.
Gli accessori dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- Realizzati in materiale termoplastico a base di PVC, autoestiguente;
- Grado di protezione minimo IP64;
- Resistenza alla fiamma secondo EN 61386: autoestinguente in meno di 30s;
La gamma degli accessori dovrà comprendere:
- Raccordi girevoli dritti scatola-guaina con almeno tre tipologie di filettatura: Metrica, Gas, PG;
- Raccordi girevoli curvi scatola-guaina guaina con almeno tre tipologie di filettatura: Gas, PG;
- Raccordi fissi scatola-guaina guaina con almeno tre tipologie di filettatura: Metrica, Gas, PG;
- Raccordi tubo-guaina ad innesto rapido;
- Manicotti girevoli guaina-guaina;
- Raccordi guaina-cavo.
- Resistenza all’urto 2kg da 100mm (2J);
- resistenza di isolamento 100Mohm a 500V per 1 min.;
- rigidità dielettrica: 2000V a 50Hz per 15 minuti;
- resistenza alla fiamma (secondo CEI EN 50086): autoestinguente in meno di 30s;
- temperatura di applicazione permanente e di installazione: -5°C/+60°C.
15.3.1 DA PARETE
- Ampia gamma di dimensioni, che dovrà comprendere dalle scatole di derivazione tonde Ø65 mm alle scatole
quadrate e rettangolari fino a dimensione 460x380x180mm;
- protezione tramite doppio isolamento contro i contatti indiretti;
- disponibilità di coperchi con fissaggio a pressione, con viti a ¼ di giro, viti in metallo o in plastica;
- incernierabilità dei coperchi tramite semi - fissaggio di due viti;
- presenza nella gamma di scatole realizzate in tre differenti tipologie di tecnopolimero autoestinguente:
GWT650°C; Termopressione con biglia 75°C anche in versioni Halogen Free
GWT650°C; Termopressione con biglia 120°C Halogen Free
GWT960°C; Termopressione con biglia 75°C;
- tutte le tipologie costruttive avranno in comune gli stessi accessori;
- viti coperchio imperdibili e piombabili;
- possibilità di scelta tra quattro tipologie di coperchi, coperchi ciechi o trasparenti, alti o bassi;
- possibilità di utilizzo di coperchi alti che permettono l’integrabilità degli impianti sottotraccia con gli impianti a
parete;
- colore grigio RAL7035;
- possibilità di facile fissaggio di morsettiere specifiche tramite apposite nervature all’interno della scatola;
- possibilità di accoppiare più cassette con l’impiego di appositi raccordi, che permettono il passaggio dei cavi da
una scatola all’altra;
- grado di protezione da IP40 a IP56 a seconda della tipologia;
- Glow Wire Test da 650°C a 960°C;
- contenitori dotati di marchio di qualità e del marchio navale.
Tutte le apparecchiature elettriche interne al quadro devono essere fissate su piastre metalliche o su telai realizzati
in profilati DIN;
In tutti i quadri situati nei locali aperti al pubblico e/o ove i quadri siano accessibili anche a personale non
addestrato le porte frontali devono essere in vetro fumé temperato di sicurezza. Negli altri locali sono ammesse
porte frontali in lamiera;
Le protezioni elettriche devono essere realizzate con interruttori automatici magnetotermici e magnetotermici
differenziali, non sono ammessi fusibili, salvo dove esplicitamente indicato sugli schemi;
Tutti gli apparecchi devono essere contrassegnati da targhette, che devono riportare le sigle indicate sugli schemi
elettrici di progetto;
Le morsettiere devono essere dimensionate in funzione della sezione dei cavi elettrici, ogni morsetto un solo
conduttore;
Gli apparecchi elettrici, interruttori e sezionatori, devono essere in grado di interrompere o sopportare la corrente
di corto circuito nel punto dove sono installati; inoltre devono sezionare sia i conduttori attivi che il neutro;
Le carpenterie devono essere costituite da strutture portanti e involucri di tipo prefabbricato e modulare,
facilmente assiemabili ed in grado di consentire la realizzazione di carpenterie diverse per forme, dimensioni e
funzioni;
Le strutture portanti (come base e testata), gli involucri e gli elementi di copertura metallici (come pannelli
laterali, frontali e porte) devono essere in lamiera di acciaio verniciata con polveri epossipoliestere mentre gli
accessori di fissaggio e di supporto per gli apparecchi elettrici devono essere in acciaio zincato;
Riferimenti normativi
CEI EN 60439/1: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 1:
Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di
tipo (ANS)
CEI EN 61439/1: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione – Parte 1: Regole
generali
CEI EN 61439/2: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione – Parte 2:
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra di potenza
Caratteristiche generali
Il quadro elettrico di distribuzione deve essere del tipo componibile ed avere le seguenti dimensioni BxH (mm):
Per i quadri elettrici si richiedono le seguenti caratteristiche tecniche come requisiti minimi:
Tutti componenti del sistema devono essere atti a realizzare quadri elettrici conformi alle norme:
- CEI EN 60439-1 (CEI 17-13/1);
Il quadro elettrico deve essere montato e cablato come da schemi elettrici di progetto, realizzato e collaudato in
conformità alle normative vigenti e corredato di accessori e oneri relativi per renderlo installato a regola d’arte.
Riferimenti normativi
CEI 23-48: Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari
Parte 1: Prescrizioni generali
CEI 23-49+(V1)+(V2): Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari
Parte 2: Prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezione ed
apparecchi che nell’uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile
IEC 60670-1: Boxes and enclosures for electrical accessories for household and similar fixed electrical
installations
Part 1: General requirements
IEC 60670-24: Particular requirements for enclosures for housing protective devices and similar power
consuming devices
La gamma dei contenitori per la realizzazione di centralini di distribuzione dovrà essere caratterizzata da una
grande flessibilità di allestimento, e dovrà essere predisposta per il montaggio di apparecchi su guide EN 50022.
Dovrà inoltre prevedere contenitori adatti all’installazione sia a parete che contenitori adatti all’installazione ad
incasso.
La gamma comprende versioni di centralini da arredo con finiture estetiche tali da poterli coordinare con la serie
civile prescelta, ed una serie di centralini adatti a segnalazioni d’allarme ed impieghi di emergenza.
Di seguito vengono elencati i principali requisiti a cui dovranno rispondere ciascuna delle tipologie di contenitori
sopra elencate.
15.
15.5.1 CENTRALINI E QUADRI DI DISTRIBUZIONE DA PARETE E STAGNI
15.6
15.6.1 INTERRUTTORI MODULARI PER PROTEZIONE CIRCUITI
Riferimenti normativi:
CEI EN 60898-1 (CEI 23-3/1): Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e
similari - Parte 1: Interruttori automatici per funzionamento in corrente alternata
CEI EN 60947-2: Apparecchiature a bassa tensione - Parte 2: Interruttori automatici
Caratteristiche generali
In esecuzione unipolare, bipolare, tripolare, quadripolare secondo necessità, devono avere le seguenti
caratteristiche tecniche:
- Caratteristica d’intervento tipo “C”, “B”, “D”;
- Tensione nominale 230/400V;
- Corrente nominale da 1 a 125A (32A per apparecchi compatti);
- Durata elettrica: 10.000 cicli di manovra;
- Morsetti a mantello con sistema di serraggio antiallentamento;
- Meccanismo di apertura a sgancio libero;
- Montaggio su guida EN 50022;
- Grado di protezione ai morsetti IP20;
- Grado di protezione frontale IP40;
- Elevata resistenza ad agenti chimici ed ambientali;
-Apparecchi tropicalizzati;
- Marchio IMQ e marcatura CE.
I poteri di interruzione, nominali o effettivi, devono essere indicati secondo la norma CEI 23-3 Fasc.1550/91 (CEI
EN 60898) e proporzionati all'entità della corrente di corto circuito nel punto di installazione in cui la protezione è
stata montata, come specificato nella norma CEI 64-8.
E’ vietato l’uso di questi apparecchi quando sugli schemi unifilari è specificato “TIPO SCATOLATO”
Apparecchi con ingombro ridotto, da utilizzare per impianti di tipo domestico o similare oppure nei casi in cui non
vi siano spazi sufficienti per l’installazione di apparecchi tradizionali.
Devono avere le seguenti caratteristiche specifiche:
- Caratteristica d’intervento tipo “C”, “B”;
- N° poli: 1P; 1P+N; 2P; 3P e 4P;
- Ingombro massimo 2 U.M.;
- Gamma di corrente nominale da 2 a 32A;
- Gamma di Poteri d’interruzione di 4,5; 6 e 10 kA;
- Componibili con ampia gamma di accessori;
- Cinematismo di scatto del tipo a ginocchiera con acceleratore di intervento in cortocircuito;
- Camere spegniarco composte da 12 lamelle in materiale ferromagnetico.
Riferimenti normativi:
CEI EN 61009-1 (CEI 23-44): Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni
domestiche e similari - Parte 1: Prescrizioni generali
CEI EN 61009-1 app. G (CEI 23-44): Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per
installazioni domestiche e similari - Parte 1: Prescrizioni generali
Apparecchi con ingombro ridotto che devono avere le seguenti caratteristiche specifiche:
- Caratteristica d’intervento tipo “C”, “B”;
- N° poli 1P+N; 2P; 3P e 4P;
- Ingombro massimo 4 U.M.;
- Gamma di corrente nominale da 6 a 32A;
- Gamma di Poteri d’interruzione di 4,5; 6 e 10 kA;
- Gamma di classe differenziale tipo “AC” e “A”;
- Gamma di corrente nominale differenziale di 30 e 300 mA;
- Componibili con ampia gamma di accessori;
- Cinematismo di scatto del tipo a ginocchiera con acceleratore di intervento in cortocircuito;
- Camere spegniarco composte da 12 lamelle in materiale ferromagnetico.
Gli apparecchi modulari della serie utilizzata dovranno comprendere anche una serie di contatti ausiliari e di
sganciatori nel tipo di minima tensione e a lancio di corrente per l’apertura automatica degli interruttori a cui sono
associati. Le caratteristiche sono di seguito riportate.
Riferimenti normativi
EN 60947-3 (CEI 17-11): Apparecchiatura a bassa tensione - Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori,
interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili
Caratteristiche generali
Apparecchi portafusibili sezionabili modulari saranno predisposti per accogliere fusibili di tipo cilindrico gG.
Sezionamento visualizzato conforme alla Norma CEI 64-8 con grado di protezione ad apparecchio aperto IPXXB
che consente di effettuare il ricambio in condizioni di sicurezza. Dovranno avere le seguenti caratteristiche
tecniche:
- Corrente nominale da 20 a 50A;
- Tensione nominale 400/690V;
- Frequenza nominale 50/60Hz;
- N° poli 1, 1P+N, 2P, 3P, 3P+N;
Le caratteristiche tecniche relative ai rispettivi fusibili cilindrici del tipo gG, saranno le seguenti:
- Corrente nominale da 2 a 50A;
- Tensione nominale 400/500/690V;
- Frequenza nominale 50/60Hz;
- Dimensioni: 8.5x31.5, 10.3x38, 14x51;
- Potere di interruzione: 50kA per dim. 8.5x31.5; 100kA per dim. 10.3x38 e 14x51.
15.
15.6.5 CONTATTORI
Riferimenti normativi
CEI EN 61095 (CEI 17-41): Contattori elettromeccanici per usi domestici e similari
CEI EN 60947-4-1 (CEI 17-50): Apparecchiature a bassa tensione - Parte 4-1: Contattori e avviatori - Contattori e
avviatori elettromeccanici
Caratteristiche generali
- Tensione nominale di comando 24/230Vca/cc
- Tensione nominale contatti 230 - 400 Vac;
- Corrente nominale contatti 2063 A;
- Possibilità di avere da 1 a 4 contatti NA, NA+NC, NC;
- Durata elettrica minima a cosfì 0.9 > 100000 cambi di stato;
- Ingombro max. da 1 a 3 moduli EN 50022;
- Possibilità di essere accessoriati con contatti ausiliari (dalle versioni da 24A).
15.
15.6.6 INTERRUTTORI ORARI SETTIMANALI/GIORNALIERI
Caratteristiche generali
La gamma comprende versioni analogiche e versioni digitali.
Nell’offerta sono previsti anche interruttori crepuscolari con sonda esterna.
- Tensione nominale 230Vca – 110Vcc;
- Portata contatti: 16A/250V carico ohmico; 8A/250V carico induttivo;
- Morsetti di collegamento a gabbia;
- Riserva di carica da 0 a 3 anni;
- Ingombro max. da 1 a 3 moduli EN 50022.
15.
15.6.7 SEGNALAZIONI LUMINOSE
Caratteristiche generali
- Tensione nominale: 12÷48Vac/dc, 230Vac;
- Colore gemme: rosso, verde, giallo, blu, bianco, rosso/verde, tripla rossa;
- Lampada: led;
- Ingombro 1 modulo EN 50022;
- Morsetti di collegamento a mantello;
- Grado di protezione IP40;
Riferimenti normativi
normativi
CEI EN 61643-11 (CEI 37-8): Limitatori di sovratensioni di bassa tensione - Parte 11: Limitatori di sovratensioni
connessi a sistemi di bassa tensione - Prescrizioni e prove
Caratteristiche generali
Apparecchi modulari adatti alla protezione contro le sovratensioni per linee di energia e trasmissione dati.
Dovranno presentare le seguenti caratteristiche:
Riferimenti normativi
CEI EN60947-3 (CEI 17-11): Apparecchiatura a bassa tensione - Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori,
interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili
Caratteristiche generali
Gli interruttori sezionatori di manovra modulari per apertura/chiusura di circuiti sotto carico (già protetti da
sovraccarico e cortocircuito), devono avere le seguenti caratteristiche specifiche:
- Corrente nominale da 32 a 125A;
- Frequenza nominale 50/60Hz;
- N° poli 1P, 2P, 3P, 4P;
- Categorie di utilizzo AC-23B (3240), AC-23A (63125A);
- Ingombro massimo 4 U.M.;
- Gli interruttori di manovra sezionatori sono accessoriabili con contatti ausiliari.
Riferimenti normativi
CEI 23-85, CEI EN 60669-2-4: Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso
domestico e similare - Parte 2-4: Prescrizioni particolari - Interruttori sezionatori La presente Norma,
Caratteristiche generali
Gli interruttori sezionatori modulari per apertura/chiusura di circuiti (già protetti da sovraccarico e cortocircuito),
devono avere le seguenti caratteristiche specifiche:
- Corrente nominale da 16 a 32A;
- Frequenza nominale 50/60Hz;
- N° poli 1P, 2P, 3P, 4P;
- Ingombro massimo 1 U.M.;
15.7 MORSETTIERE
Questa categoria di prodotti sarà composta da morsetti e morsettiere per conduttori di rame senza preparazione
speciale con corpo in materiale isolante.
La gamma dovrà essere composta dai tipi di morsetti sotto elencati con le relative caratteristiche tecniche
generali.
Morsettiere multipolare
- Normativa di riferimento: CEI EN 60998-1; CEI EN 60998-2-1; CEI EN 60999-1;
- capacità connessione: da 4 a 35mm2;
- tipi di fissaggio: a pressione o a vite;
- tensione di isolamento: 450V (morsettiere fissaggio a pressione), 750V (morsettiere fissaggio a vite);
- protezione contro i contatti diretti: IPXXA;
- resistenza al calore anormale e al fuoco: termopressione con biglia 125°C;
- Glow Wire Test 850°C;
- temperatura di utilizzo max. 85°C.
Caratteristiche generali
I comandi, in 1 o 2 moduli, si devono montare (e smontare) dal fronte delle armature portapparecchi ed avere le
seguenti caratteristiche:
♦ interruttori, deviatori e invertitori di comando con corrente nominale di 10A, 16A, 20A;
♦ morsetto "comune" deviatori rialzato rispetto ai morsetti in deviazione per consentire un'immediata
individuazione al tatto anche in condizioni di non perfetta illuminazione;
♦ pulsanti con contatti 1P NA, 1P NC, 2P NA, 1P NA doppio, 1P NA doppio con frecce direzionali, 2P NA
doppio con interblocco meccanico; 1P NA+NC di emergenza colore rosso;
♦ comandi a chiave con codifica personalizzata;
♦ pulsante con targhetta portanome, in 2 moduli, illuminabile con lampadine con attacco E10 1,5W max ad
incandescenza o a led;
♦ tasto con una grande superficie, secondo quanto recita il D.P.R. 384 relativo alle barriere architettoniche, con
dimensioni, per la versione 1 modulo 22,5mm di base e 45mm in altezza. Per la versione 2 moduli 45mm di
base e 45mm in altezza;
♦ possibilità di scelta tra tasto completamente liscio (cieco) e tasto con gemma illuminabile;
♦ possibilità di personalizzazione frontale dei tasti;
♦ ampia gamma di tasti intercambiabili con simbologie varie (luce scale, suoneria, lampada, chiave, resistenza
elettrica, boiler);
♦ morsetti doppi con chiusura a mantello e viti a doppia impronta imperdibili per il serraggio dei conduttori
flessibili di sezione fino a 4mm² o rigidi fino a 6mm²;
♦ corpo in materiale termoplastico resistente alla prova del filo incandescente fino a 850°C;
♦ rivelatore di presenza a raggi infrarossi passivi per accensione luci, in 1 modulo, con regolazione frontale del
ciclo di temporizzazione da 20 secondi a 5 minuti e regolazione frontale sensibilità di lettura della luminosità
ambiente;
♦ relè elettromeccanico passo-passo, in 1 modulo, con contatto 1P NA 10 A e alimentazione bobina a 230Vca;
♦ possibilità di comando e dimmerazione luci per mezzo di comandi a sfioro;
♦ possibilità di rendere i comandi nascosti dietro ad una placca in cristallo, sensibili al semplice tocco o
sfioramento della placca stessa, dalla quale grazie ad un led luminoso, far trasparire il punto di comando
rendendolo pertanto riconoscibile anche in condizioni di oscurità.
15.8
15.8.2 PRESE DI CORRENTE
Riferimenti normativi
CEI EN 60309-1 (CEI 23-12/1): Spine e prese per uso industriale - Parte 1: Prescrizioni generali
CEI EN 60309-2 (CEI 23-12/2): Spine e prese per uso industriale - Parte 2: Prescrizioni per intercambiabilità
dimensionale per apparecchi con spinotti ad alveoli cilindrici
Caratteristiche generali
La dotazione comprenderà una serie di spine e prese fisse a Norme IEC 309.
La gamma dovrà comprendere oltre alle tradizionali spine e prese dritte, anche spine e prese nella versione a 10°
e a 90° che permetteranno di ridurre la sporgenza della spina inserita e le sollecitazioni meccaniche sul cavo.
Saranno inoltre dotate di contatto supplementare pilota per la realizzazione dell’interblocco elettrico per le versioni
di prese e spine con corrente nominale 63 e 125A.
Caratteristiche elettriche
- Tensioni nominali: 110V, 230V, 400V, 500V (50/60Hz) per le versioni a bassa tensione;
- tensioni nominali: 24V, 42V (50/60Hz, 100÷200Hz, 401÷500Hz, c.c.) per le versioni a bassissima tensione;
- correnti nominali: 16, 32, 63, 125 A;
- N. poli 2P+PE, 3P+PE, 3P+N+PE per le versioni a bassa tensione;
- N. poli 2P, 3P per le versioni a bassissima tensione.
Caratteristiche meccaniche
- Grado di protezione: da IP44 a IP67;
- resistenza agli urti: minimo IK08;
- Glow Wire Test minimo: 850°C (parti attive).
Riferimenti normativi
CEI EN 60309-1 (CEI 23-12/1): Spine e prese per uso industriale - Parte 1: Prescrizioni generali
CEI EN 60309-2 (CEI 23-12/2): Spine e prese per uso industriale - Parte 2: Prescrizioni per intercambiabilità
dimensionale per apparecchi con spinotti ad alveoli cilindrici
CEI EN 60947-3 (CEI 17-11): Apparecchiatura a bassa tensione - Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori,
interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili
CEI EN 61558-1 (CEI 96-3): Sicurezza dei trasformatori, delle unità di alimentazione e similari - Parte 1:
Prescrizioni generali e prove
CEI EN 60269-1 (CEI 32-1, IEC 127): Fusibili a tensione non superiore a 1.000 V per corrente alternata e a 1.500
V per corrente continua - Parte 1: Prescrizioni generali
CEI EN 60269-3 (CEI 32-5, IEC 127): Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata e a 1500 V
per corrente continua - Parte 3: Prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone
non addestrate (fusibili principalmente per applicazioni domestiche e similari)
Caratteristiche generali
Tale gamma di prodotti sarà costituita da prese fisse di tipo industriale rispondenti allo standard IEC 309, con
interblocco meccanico costituito da un interruttore che consente l’inserimento ed il disinserimento della spina
solo in posizione di aperto e la chiusura dell’interruttore stesso solo a spina inserita. La gamma sarà comprensiva
di modelli con interruttore rotativo o con interruttore rotativo e base portafusibili.
Tali prese dovranno poter essere tra loro combinabili tramite il montaggio su opportune basi modulari e cassette
di fondo da parete o da incasso, oppure su quadri di distribuzione nei quali potranno prendere posto anche
apparecchi modulari per guida EN 50022.
La gamma sarà completata da prese fisse con interruttore di blocco compatte a Norma IEC309, con azionamento
dell’interruttore di blocco longitudinale che conferisce al prodotto elevata compattezza, per gli impieghi in cui è
richiesto risparmio di spazio.
Caratteristiche elettriche
- Tensioni nominali 110V, 230V, 400V, 500V (50/60Hz) per le versioni a bassa tensione;
- tensioni nominali 24V (50/60Hz) per le versioni a bassissima tensione;
- le prese a 24V saranno dotate di trasformatore 230/24V con potenza minima di 160VA;
- correnti nominali: 16, 32, 63 A;
- N. poli: 2P+T, 3P+T, 3P+N+T per le versioni a bassa tensione;
- N. poli: 2P per le versioni a bassissima tensione.
Caratteristiche meccaniche
- Grado di protezione: da IP44 a IP55;
- resistenza agli urti: minimo IK08;
- Glow Wire Test: minimo 850°C (parti attive).
L’impiego dei canali portacavi e porta-apparecchi è previsto in ambiente terziario, per la distribuzione dell’energia
elettrica e dei segnali. Il sistema dovrà essere dotato di tutti gli accessori di interconnessione.
Riferimenti normativi
CEI 23-32: Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi e porta-apparecchi
per soffitto e parete
Caratteristiche generali
- Grado di protezione min. IP40 per istallazione a parete, IP20 per istallazione a sospensione;
- colori: bianco RAL 9010; grigio RAL 7035;
- coperchio removibile solo con utilizzo di attrezzo;
- temperatura di installazione: -5°C/+60°C;
- resistenza di isolamento min. 100MΩ;
- resistenza alla fiamma (secondo CEI EN 50086): autoestinguente in meno di 30s;
- resistenza agli urti min. 6J;
- fondo del canale preforato per facilitare le operazioni di fissaggio;
- disponibili in almeno 4 dimensioni.
La gamma comprenderà anche:
- accessori per il fissaggio del canale a sospensione (mensole);
- serie completa di componenti di percorso;
- traversine di tenuta cavi;
- scatole portapparecchi, con relativi coperchi finestrati, per il montaggio di apparecchi di serie civili;
- accessori per il montaggio di prese industriali IEC309 fisse;
- coperchi finestrati (12 moduli DIN EN50022) per il montaggio di apparecchi modulari;
- guide di separazione interne.
15.10.
10.1 PASSERELLE PORTACAVI IN FILO DI ACCIAIO SALDATO
Sistema di passerelle portacavi realizzate in filo di acciaio galvanizzato. La gamma dovrà comprendere sia
passerelle galvanizzate a caldo prima della lavorazione che canali galvanizzati a caldo dopo la lavorazione; dovrà
inoltre essere disponibile anche una serie di passerelle realizzate in acciaio elettrozincato ed in acciaio Inox AISI
304L (questi ultimi per impieghi in ambienti più gravosi). Questo tipo di passerelle rende la propria posa e quella
dei cavi più agevole e facilita l’aerazione dei cavi, inoltre agevola l’uscita dei conduttori in tutte le direzioni senza
ostacoli. La realizzazione di curve e cambi di direzione sarà semplicemente realizzata tagliando i fili con apposita
cesoia e piegando la passerella.
Le estremità dei fili della trama dovranno essere ripiegati all’esterno dei bordi, in modo tale da rendere
impossibile che i cavi vengano danneggiati in fase di posa.
La gamma dovrà essere completa di tutti gli accessori di raccordo, derivazione, collegamento e supporto per
fissaggio a parete e soffitto delle canalizzazioni. In particolare dovranno essere presenti accessori per la giunzione
ed il fissaggio automatici, senza l’utilizzo di bulloni con conseguente risparmio di tempo.
Riferimenti normativi
CEI EN 61537 (CEI 23-76): Sistemi di passerelle porta cavi a fondo continuo e a traversini per la posa dei cavi
Supporti
- Realizzati con acciaio galvanizzato in uno dei due seguenti modi:
- galvanizzazione a caldo prima della lavorazione (NF a 36-321/ NF A 36-322);
- galvanizzazione a caldo dopo la lavorazione (NF A 91-121/ NF A 91-122);
- presenti anche supporti in acciaio Inox AISI 304L;
- possibilità di fissaggio rapido su mensola senza impiego di bulloni, tramite apposito accessorio;
- disponibilità mensole almeno fino a 20 differenti lunghezze, da 95mm a 645mm;
- disponibilità, di supporti in profili e lunghezze diverse, da 240mm a 3030mm;
- adatti a fissaggio di passerelle in acciaio galvanizzato e passerelle in filo metallico.
Sistema di passerelle portacavi realizzato in acciaio galvanizzato. La gamma dovrà comprendere sia passerelle
galvanizzate a caldo prima della lavorazione che, canali galvanizzati a caldo dopo la lavorazione (questi ultimi per
impieghi in ambienti più gravosi). Tali passerelle dovranno essere dotate di nervature trasversali sul fondo, che ne
miglioreranno la resistenza al carico meccanico e quindi alla flessione. Il canale inoltre dovrà presentare la parte
superiore dei bordi arrotondata in esterno, così da conferire rigidità e resistenza al bordo stesso.
Riferimenti normativi
CEI EN 61537 (CEI 23-76): Sistemi di passerelle porta cavi a fondo continuo e a traversini per la posa dei cavi
Caratteristiche generali
Passerelle
- Le passerelle saranno realizzate in acciaio galvanizzato nei modi qui elencati:
- galvanizzazione a caldo prima della lavorazione (NF a 36-321/ NF A 36-322);
- galvanizzazione a caldo dopo la lavorazione (NF a 91-121/ NF A 91-122);
- gamma di colori disponibili: Argento, Grigio RAL 7035 e altri colori a richiesta;
- altezze di profilo: 35mm, 50mm, 65mm, 80mm;
- larghezze: da 65mm a 605mm (12 larghezze diverse);
- lunghezza passerelle 3m;
- lunghezza coperchi 3m;
- fondo della passerella perforato per facilitare le operazioni di fissaggio e favorire l’aerazione dei cavi.
La gamma dovrà essere completa di tutti i componenti di percorso, di fissaggio e sospensione, in particolare:
- coperchi;
- setti separatori;
- curve orizzontali a 90° e 45°;
- derivazioni orizzontali a T e a croce;
- possibilità di utilizzare giunzioni rapide senza uso di viti tra passerelle e tra passerelle e curve;
- curve verticali regolabili per cambi di piano;
- curve orizzontali regolabili per cambi di direzione;
- traversine di tenuta cavi.
Supporti
- Realizzati in acciaio galvanizzato in uno dei due modi qui elencati:
- galvanizzazione a caldo prima della lavorazione (NF A 36-321/ NF A 36-322);
- galvanizzazione a caldo dopo la lavorazione (NF A 91-121/ NF A 91-122);
- disponibilità mensole almeno fino a 20 differenti lunghezze, da 95mm a 645mm, adatte ad ogni tipo di carico
(carichi leggeri, medi e pesanti);
- disponibilità, di supporti in profili e lunghezze diverse, da 240mm a 3030mm;
-adatti a fissaggio di passerelle in acciaio galvanizzato e passerelle in filo metallico;
- possibilità di utilizzo di profili dentellati per il fissaggio rapido delle mensole senza l’impiego di bulloni.
Durante la realizzazione dell'impianto e/o alla fine ogni impianto elettrico deve essere collaudato prima della
messa in servizio.
Gli esami e le prove da effettuare sono quelle previste al Capitolo 6 della Norma CEI 64-8.
I quadri elettrici dovranno essere sottoposti a tutte le prove di tipo ed individuali previste dalla norma CEI 17-113..
Si consiglia l'utilizzo di quadri elettrici che abbiano superato tutte le prove di tipo richieste dalla normativa: a
carico del costruttore finale del quadro rimangono le seguenti prove individuali che dovranno essere condotte in
relazione al fatto che si tratti un quadro AS o ANS (per i specifici contenuti delle prove si rimanda alla norma CEI
17-113):
• cablaggio e funzionamento elettrico
• isolamento
• misure di protezione
• resistenza di isolamento
• sovratemperatura
• tenuta alla tensione applicata
• tenuta al cortocircuito
• efficienza del circuito di protezione
In base al D.P.R. 462/01, gli impianti elettrici in ambienti classificati a maggior rischio in caso di incendio,
devono essere verificati da appositi enti notificati ogni due anni.
Gli impianti elettrici negli ambienti a maggior rischio d’incendio devono comunque essere controllati
internamente, ad intervalli di tempo come previsto dalla norma CEI 64 – 8 sezione 710.62.
Affinché sia possibile una corretta manutenzione dell’impianto elettrico l’amministrazione dovrà
• mantenere aggiornata la documentazione di progetto
• fare effettuare interventi sull’impianto elettrico esclusivamente ad imprese in possesso dei requisiti di
legge
• mantenere aggiornati i registri di manutenzione
Il tecnico