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Tutti i segreti

dello street food


I piaceri del
È un’eredità contadina, come i ceci e le patate dei panini con le panelle e le crocchè

Gusto è viscerale come il “pani ca’ meusa” e le stigghiole: la guida tra friggitorie e ambulanti in città
di I R E N E C A RMINA

AN NO 1 N ° 5 30 G I U G N O 2 0 2 2

PALERMO

3 LE RICETTE

Sultano e Lo Coco
le elaborazioni
degli chef stellati Copia di ba2947519e8a3ad47c788ffacf50eadb

di MAR I A A NTON I E T T A P I O P P O

5 LA SPECIALITÀ

Rosso o bianco
lo sfincione
il re del cibo di strada
di G I AD A L O P O R T O

5 L’INTERVISTA

Maria Luisa
nel tempio
dei “Cuochini”
di PA OL A P O TT I NO

6 I DOLCI

Gelo di melone
e cannoli
profumo d’estate

7 IL CIBO E I MITI

La fame a Palermo
I L LUST R AZI O NE D I A LB ERT O C ASA GRA ND E

una questione
atavica
di S A L VO PI P AR O
2 IL GUSTO 30 GIUGNO 2022

I LOCALI

Tutti i segreti
dello street food
Un viaggio nelle viuzze del centro storico
nelle periferie dei quartieri popolari e nel chiasso
dei mercati per trovare il vero cibo di strada

di I R ENA CA RMINA

icono che siamo ciò che mangia- ni di street food offerte ogni giorno, tra cui anche la

D
mo. Sacrosanta verità. I palermita- rascatura a 30 centesimi. Cos’è? Sono i residui delle
ni sono il loro street food: hanno panelle raschiato dalle pentole. Ma lo scettro del
un’anima araba, come lo zaffera- prodotto più venduto è sempre del pane ca’ meusa,
no che colora le arancine importa- che Nino ha reinventato in una formula light, sosti-
to alla fine dell’Ottocento dalle co- tuendo alla frittura nello strutto di milza, polmone e
ste africane; un’eredità contadi- trachea la loro cottura a vapore, così da conservare
na, come i ceci e le patate dei pani- le proprietà delle carne e da abbatterne le calorie. 1 Il cuoco ti. Al Capo e a Ballarò sobbollono, in un brodo a base
ni con le panelle e le crocchè; sono viscerali come il «È il nostro cibo più venduto, ma riscuote successo Antonino Buffa di cipolle e altre verdure, u’ zinieru (duodeno bovi-
pani ca’ meusa, le stigghiole, la quarume e la frittola; anche la porchetta», spiega Eugenio Tomasino di Ni- alias Nino ’u no), l’uòibba, il primo tratto dell’intestino cieco, ’u
chiassosi come il crepitio dell’olio che frigge. Paler- no ’u Ballerino. ballerino
Copia di ba2947519e8a3ad47c788ffacf50eadb

vurieddu ri cura e u’ cularinu. «Talia chi c’è cca’, ’a


mo è il suo cibo di strada. Quello dei vicoli stretti, dei Spostandosi in corso Vittorio Emanuele ci si im- quarume», grida Tony tra i banconi di Ballarò, men-
panini fumanti preparati al momen- batte in due pilastri dello street food 2 La specialità tre Totò allevia l’afa di giugno con le zucchine ghiac-
to, delle informazioni chieste in dia- palermitano, Roky, il re della Vucci- L’arancina d’aMare ciate.
letto: «U pane ca’ meusa, maritato o ria e Francu ’u Vastiddaru, a due Al Capo, un signore si aggira con un cesto di vimi-
schitto?», cioè con o senza ricotta. Le specialità passi da piazza Marina, che friggono ni coperto da panni, vende la frittola, uno dei più
Tra sfincioni, mussu e arancine, nel di giorno e di notte e sfamano mezza estremi street food palermitani, che nasce dallo
centro storico il fumo delle fritture of-
hanno Palermo con panini ca’ meusa. A ogni scarto degli scarti: l’osso del maiale viene raschiato
fusca il cielo, l’odore dello schiticchiu un’anima quartiere il suo indirizzo: al Capo, a e la carne ottenuta viene fritta (di qui l’origine del
inonda i mercati, i profumi si mesco- Porta Carini, c’è Dainotti’s, eletto nome, frittola) nel suo stesso grasso. Altro mercato,
lano, così come hanno fatto per anni i
araba dal programma tv “4 ristoranti” mi- ancora street food. Camminando per la Vucciria la
popoli dell’Isola. unita glior ristornate di street food palermi- zia Pina prepara ogni giorno panelle e crocchè, per
Bisogna addentrarsi nelle viuzze tano, a Brancaccio c’è Giovanni lo strada vengono bolliti in pentoloni di alluminio sta-
del centro storico, nelle periferie dei
a un’eredità stigghiolaro: «Le stigghiole vanno gnato i purpi vugghiuti, e d’estate si arrostiscono sul-
quartieri popolari e nel chiasso dei contadina manciate chi mani», le posate di pla- la griglia incandescente le pollanche.
mercati per trovare il vero cibo di stra- stica colorate sono per i figli di papà. E poi ci sono la Friggitoria Arianna di via Porta
da. Quello dei venditori ambulanti Con buona pace degli schizzinosi, so- Carini, la Focacceria Testagrossa di corso Calatafi-
che improvvisano baracchini con file no involtini di budello tenue d’agnel- mi. E per chi resta in centro i coppi di Natale Giunta
di ragazzi in attesa della propria razione di pane e lo arrotolato attorno a un cipollotto, poi arrostito di Passami ’u coppu, i crostini della Romanella di
panelle, quella dei “lapini” che vendono sfincioni e sulla griglia e servito con sale e limone. via Petrarca, le arancine del Bar Alba di piazza Don
cucuzze agghiacciate, le zucchine lunghe bollite e Alla Kalsa c’è la Friggitoria Chiluzzo dal nome Bosco, di Coast to coast di viale Campania e di Ke
congelate servite con sale e limone, quello dei chio- del suo storico proprietario, “Micheluzzo”, morto palle di via Maqueda e via Terrasanta, e la rosticce-
schetti e delle friggitorie storiche di Palermo. nell’aprile 2021. È sempre piena di gente e va più o ria mignon de I cuochini di via Ruggero Settimo,
E se la Focacceria San Francesco, in piazza San meno così dal 1943. E poi ci sono i coppini di anellet- realizzata nel laboratorio a vista di fronte al teatro
Francesco, è una tappa obbligata, il re del panino ca’ ti di calamaro fritti e di pesciolini da mettere tutti in Politeama che ogni giorno dal 1865 sforna timballet-
meusa è da anni Nino ’u ballerino che da ambulan- bocca come se fossero patatine. In viale Croce Ros- ti, arancine, krapfen salate con ripieno di formag-
te è diventato il proprietario del locale di corso Fi- sa, da tutt’altro lato della città, alla Friggitoria Da- gio, prosciutto e besciamella e panzerotti. E poi, un
nocchiaro Aprile con 33 dipendenti. In città tutti vide, si frigge tutto, anche la pizza, e nel panino con altro punto fermo: la pizza a taglio e lo sfincione di
sanno chi è, pochi conoscono il suo vero nome: Anto- le panelle e le crocchè si mettono anche le melanza- Graziano, anche se il più famoso resta quello di Ba-
nio Buffa, meusaro da generazioni e vincitore dell’O- ne. Mentre in via Filippo Parlatore Mimì è una garan- gheria.
scar del cibo da strada. Più di cinquanta declinazio- zia dal 1958 con menu familiari a prezzi convenien- ©RIPRODUZIONE RISERVATA
30 GIUGNO 2022 IL GUSTO 3

I PIATTI

di cipollotto cotto, un po’ di prezze-

Le ricette molo. Si arrotola la fettina racchiu-


dendo il ripieno e avvolgendo ogni
rotolo nella retina di maiale prece-
dente ammorbidito in acqua. Si ro-
solano le fette di pescatrice e con il
cipollotto cotto al cartoccio rima-

degli stellati sto, la patata bollita, il latte e la pan-


na e si inseriscono in un sifone per
ottenere la spuma. Le foglie ester-
ne dei cipollotti essiccate e spolve-
rate di zucchero a velo diventano
Tra gli chef gourmet fioccano ricette chips di cipolla.
Da una stella Michelin a un’altra,
d’autore che interpretano il cibo di strada la creazione di Tony Lo Coco de I
Pupi di Bagheria, è La Sicilia nel
piatto (arancina) in tre diverse ver-
sioni. Gli ingredienti per la prepara-
Viaggio nei sapori di MA RIA A NT O N IETTA P IO P P O zione sono riso Carnaroli, zaffera-
Bisogna no, pepe di timut, parmigiano e pi-
addentrarsi nelle selli. Si prepara a parte anche uno
viuzze del centro stracotto di maialino utilizzando il
storico, nelle e Palermo è la quinta concentrato di pomodoro, la papri-
periferie dei
quartieri popolari e
nel chiasso dei
S città al mondo per lo
street food, le altre
province siciliane si di-
ca piccante e quella dolce, e aceto
di sambuco. A parte la mollica di pa-
ne fritto che servirà a coprire il tut-
mercati per trovare fendono, eccome. E to. Sempre a Bagheria, lo chef Nino
il vero cibo di così tra stellati e gourmet, fioccano Ferreri del ristorante Limu, firma
strada: quello dei ricette d’autore che interpretano, la salsiccia di pesce azzurro e tzatzi-
venditori ambulanti nei modi più originali, il cibo di stra- ki di capra girgentana. Gli ingre-
che improvvisano da. Si comincia con il bistellato Cic- dienti, sarde, 1 lanzardo, tonno al-
baracchini con file cio Sultano e una ricetta de I Ban- letterato, aromi vari, semi di finoc-
di ragazzi in attesa chi, progetto che porta avanti con chio, provola affumicata e budello
di pane e panelle, lo chef Peppe Cannistrà e che vede di montone. Per la tsatsiki si frulla-
quella dei “lapini” protagonista una creazione che no yogurt di capra, aglio, 1 cetriolo
che vendono mette insieme la trippa ragusana e arrostito e uno fresco. Si cuoce la
sfincioni e “cucuzze lo stoccafisso messinese: Mare e salsiccia alla carbonella e si serve
agghiacciate” monti, Foiolo e baccalà. Si tritano il con la tzatziki e frutta di stagione.
baccalà e le patate lesse e si amalga- Da Bagheria a Montallegro, pro-
mano con il prezzemolo, la scorza vincia di Agrigento, per la ricetta di
LA P R E PAR AZIONE / 1 L A P R EP A RAZI O NE / 2 di limone, il peperoncino e l’olio. Si Damiano Ferraro, patron chef del
formano 4 polpette che poi vengo- ristorante Capitolo I: Arancinetta
no fritte. Per il foiolo (la trippa), si di riso al nero di seppie alla fonduta
prepara un soffritto e si aggiungo-
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L’arancina di peperoni multicolore, Vastedda


no capperi e olive verdi. Si aggiun- reinventata del Belice e code di scampi. Si pre-
ge sale, alloro e salsa di pomodoro. L’arancina para il brodo vegetale e il riso e a
Si serve ponendo una base di foio- d’aMare di Gigi metà cottura si aggiungono le sac-
lo, adagiando su la polpetta di bac- Mangia: il ripieno è che di nero di seppie. Rosolare la ci-
calà.Giuseppe Costa, chef una stel- con cozze, polla tagliata con olio evo, i pepero-
la Michelin de il Bavaglino a Terrasi- gambero rosso a ni. Si pelano gli scampi, si taglia il
ni, propone un Mangia e Bevi di ra- pezzetti, bisque e basilico, la Vastedda e le code di
na pescatrice. Dopo aver sfilettato un pizzico di burro scampi a dadolata. Si farciscono le
la rana pescatrice, si fanno cuocere arancine con il composto di pepero-
i cipollotti al cartoccio. A strati, so- ni, scampi e Vastedda. Si passa in
Le arancine Il “pani ca’ meusa” pra ogni fettina di pescatrice un po’ uovo e pan grattato. L’arancina è
pronta per essere fritta e servita.
Mauricio Zillo de Il Gagini, uni-
2 ca stella Michelin a Palermo, crea la
Con un chilo di riso si ottengono Milza e polmone vanno tenuti a bagno
venti arancine. Va cotto al dente in in acqua tiepida per 3-4 ore, ricciola in agrodolce di albicocca di
abbondante acqua salata, cambiando l’acqua di ammollo più Scillato, lattume, bottarga e polline
mantecato con burro e zafferano e volte per eliminare le impurità delle di ape nera sicula. Si chiude con l’a-
lasciato riposare fuori dal frigo. Il frattaglie. Vanno, poi, lessate in rancina d’aMare di Gigi Mangia.
segreto del ripieno, alla carne o al abbondante acqua salata e tagliate a Per la preparazione, riso originario,
burro? Deve essere denso. Per creare fettine, una volta che si siano brodo di pesce e zafferano. Si fa
l’arancina perfetta, il riso va steso sul raffreddate. Si passa alla frittura, mantecare con polpa di uova di ric-
palmo della mano semi chiuso e rigorosamente con strutto e non più ci. Il ripieno è con cozze, gambero
schiacciato in modo da renderlo che per 4-5 minuti. Scaldati i panini, rosso a pezzetti, bisque e un pizzi-
compatto. Si inserisce il ripieno e, detti “vastedde” sul grill, è tempo di co di burro senza lattosio. Si sfuma
sopra, un altro strato di riso riempirli con le frattaglie calde. Per un con vino bianco e si prepara l’aran-
modellato con l’altra mano a forma di panino ca meusa “maritatu”, le interiora cina avendo cura di sistemare la co-
pallina (tonda per le arancine alla vanno ricoperte di scaglie di da del gamberone. Si passa una nel-
carne, ovale per quelle al burro). caciocavallo o di ricotta di pecora. la pastella di acqua e farina, nella
Passate nella pastella di acqua e Basterà una spruzzata di succo di panatura di mais e si frigge.
farina, non resta che friggerle. limone per quello “schitto”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
30 GIUGNO 2022 IL GUSTO 5

LA SPECIALITÀ L’INTERVISTA

Maria Luisa
Lo sfincione I CUOCHINI
È uno dei templi nel tempio
della cucina di
strada, esistente

il re dello street food dagli anni Trenta


dei “Cuochini”
di P AO LA P O TTIN O

Dove gustarlo, dai panifici fino agli ambulanti del centro storico. Inserito nella lista
dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani del ministero delle Politiche agricole uno dei laboratori ga-
si può trovare davvero dappertutto
È stronomici più antichi
della città, all’interno
del cortile di Palazzo
De Stefani, in via Rug-
di G IA DA LO PORT O gero Settimo, al civico 68. La sto-
ria de “I cuochini”, precursore del
finger food e dello street food, risa-
le agli anni Trenta del secolo scor-
so quando Michele Allegra, per
tutti Carlo, scoprì di possedere
uno spirito imprenditoriale che
da lì a poco avrebbe reso il locale
uno dei luoghi più amati dai clien-
ti per la bontà e la genuinità dei
I piaceri del prodotti offerti. Le crocchette di
Gusto latte, le soffici krapfen, i panzerot-
ti ripieni o i deliziosi timballi di ca-
DIRETTORE RESPONSABILE:
Luca Ferrua pellini alla carne, rigorosamente
cucinati al momento, sono soltan-
CAPO DELLA REDAZIONE
DI PALERMO: to alcune delle specialità. Oggi, la
Carmelo Lopapa proprietaria, Maria Luisa Cigno,
Vicario
continua a seguire la tradizione
Fabrizio Lentini dei suoi predecessori senza vole-
A CURA DI:
re cambiare nulla perché — dice —
Alberto Bonanno «è tutto perfetto così com’è».
ART DIRECTOR:
Lei non ama fare pubblicità, ep-
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Angelo Rinaldi pure I Cuochini li conoscono tut-


Francesco Franchi ti...
GRAFICA: «Proprio così, io non amo essere
Paola Bergami al centro dell’attenzione, ma cre-
Sede ilgusto.it:
do che il successo del locale sia do-
Via Ernesto Lugaro 15 vuto al passaparola dei clienti e al-
10126 Torino
la sua posizione centrale».
CONSIGLIO DI Posizione centrale, ma al tem-
AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE:
po stesso “nascosta”.
Maurizio Scanavino «Sì, non siamo sulla strada ed è
AMMINISTRATORE
proprio questa la bellezza del luo-
DELEGATO go perché pur essendo in pieno
E DIRETTORE GENERALE: centro, è appartato ed io non ho
Fabiano Begal
o sfincione è il re dello mana non fatevi scoraggiare dalla fila che nessuna intenzione di cambiare

L
Lo sfincione
street food palermitano. Lo sfincione si crea fuori dal panificio, scorre veloce. CONSIGLIERI: le cose, aggiungendo tavoli e se-
Dal panificio Graziano rosso, tipico «Inimitabile» secondo i palermitani più Gabriele Acquistapace
Gabriele Comuzzo
die per la consumazione. Il locale
ai “lapini” disseminati del Palermitano anziani lo sfincione dell’antica friggitoria Corrado Corradi ha il suo fascino così com’è: picco-
per le vie della città “u dei fratelli Caruso di Corso dei Mille 803 Francesco Dini
Luigi Vanetti
lo e appartato».
sfinciuni” inserito nella che da quasi settant’anni sforna specialità I palermitani vi conoscono be-
lista dei prodotti agroali- palermitane. Viene cotto al forno dentro Società soggetta
all’attività di direzione
ne, ma il vostro locale è fre-
mentari tradizionali ita- teglie rettangolari e venduto a peso, ma i e coordinamento di quentato anche da molti turisti.
liani del ministero delle Politiche agricole più affamati possono tranquillamente GEDI Gruppo Editoriale
S.p.A.
«I turisti ci conoscono grazie an-
si può trovare davvero dappertutto, in cen- mangiarne una teglia intera. che ai consigli delle guide e alle re-
tro città e nelle borgate, inconfondibile l’o- Il “rosso palermitano” del panificio Tu- PRESIDENTE: censioni favorevoli sulle app. Il no-
John Elkann
dore di quello appena sfornato che si sen- sa di via Circonvallazione 58, a Monreale stro è un cibo mordi e fuggi, si
te all’improvviso durante una passeggiata: che aveva già trionfato allo “Sfincione Fe- AMMINISTRATORE DELEGATO: mangia con gusto e non si è co-
Maurizio Scanavino
cipolla, origano, acciughe, caciocavallo, I N PR O VI NC I A stival” organizzato da Sanlorenzo Mercato stretti ad aspettare delle ore co-
pangrattato, pomodoro, sembra quasi di appena prima dell’inizio della pandemia e DIRETTORE EDITORIALE: me al ristorante».
sentirlo in bocca, le labbra appena unte, la lo scorso anno ha pure vinto il contest “Pre- Maurizio Molinari
Tra i panzerotti, i piccoli timbal-
lingua a pulirle dalle ultime gocce verdi mio Miglior Sfincione 2021” promosso dal DIRETTORE E COORDINATORE
DEI CONTENT HUB:
li di capellini alla carne, le croc-
d’olio extravergine di oliva. sito online AllfoodSicily, in questo ultimo Alessio Balbi chette di latte, c’è solo l’imba-
Il nome deriva dal latino spongia e dal periodo è stato ulteriormente perfeziona- Titolare trattamento dati:
razzo della scelta.
greco spòngos, ossia “spugna”. Del resto, to. La vittoria è dovuta soprattutto al fatto GEDI News Network «I nostri prodotti sono buoni per-
gli ingredienti si amalgamano alla perfe- che rispetta fedelmente la ricetta palermi- S.p.A. ché genuini. Non riscaldiamo
Soggetto autorizzato
zione e vengono completamente assorbiti tana: l’impasto è soffice, la salsa di pomo- al trattamento dati niente e cuciniamo tutto al mo-
dall’impasto durante la cottura in forno. Il doro molto ristretta, il caciocavallo rigoro- (Reg. UE 2016/679): mento e questa è una cosa che pia-
il Direttore
primo morso è un’esplosione di gusto, si samente palermitano, la cipolla sprigiona Responsabile ce molto ai clienti».
sentono sapori e odori insieme: che gira- tutta la sua dolcezza e al palato si percepi- della testata. Parliamo delle crocchette di lat-
mento di testa. sce subito la sapidità dell’acciuga. PUBBLICITÀ: te, ad esempio.
Tra i posti più buoni in cui assaporare lo Tra le vie del centro storico c’è poi tutto A. Manzoni & C. «Le crocchette rientrano tra le no-
Via Winckelmann 1 -
sfincione c’è il panificio Graziano di via il mondo popolare, odoroso, colorato, urla- 20146 MIlano stre specialità e le serviamo calde
del Granatiere 11/13, dal 1957 regno dei pro- to — anzi “abbanniato” — degli sfincionari calde. È un cibo che cucinava sem-
REGISTRAZIONE
dotti da forno. La ricetta proposta è quella con la “lapa”, come viene chiamata a Paler- TRIBUNALE pre mia nonna e oggi lo adorano i
originaria dei mercati rionali di Palermo. mo la motocarrozzetta Ape della Piaggio DI TORINO clienti di tutte le età. Questa matti-
Registro stampa
Si tratta di una focaccia molto particolare dove gli sfincioni vengono posizionati uno n. 30/2021 del 4.5.2021 na, per esempio, sono entrati tre
il cui impasto trae origine dalla brioche si- sopra l’altro. La motoape è spesso dotata giovani e hanno mangiato solo
ciliana. Guarnito con una salsa di pomodo- di piastre per tenere caldo lo sfincione che quelle».
ro a lunga cottura, mollica e caciocavallo Il “bianco” trionfa a Bagheria viene poi condito seduta stante davanti al Anche i panzerotti non sono ma-
ultra stagionato, lo sfincione è una lievita- Più alto e più croccante. cliente: «Un filo d’olio e un po’ di origano» le...
to goloso, una ricetta che non manca mai Rigorosamente in bianco e condito spiega uno dei venditori palermitani. Per «Proprio così, sono squisiti. Noi li
la sera della vigilia di Natale e la notte di con cipolle, acciughe, tuma e ricotta. trovare gli ambulanti da piazza Verdi a Por- prepariamo con il pomodorino,
Capodanno, ma soprattutto un emblema Lo sfincione bagherese morbido e ta Sant’Agata basta seguire gli “slogan” del mozzarelle e acciughe e li servia-
della storia gastronomica palermitana. Do- caldissimo, si può gustare al panificio loro vociare: “Chi ciavuru (che odore)” ur- mo appena fritti. Anche il timbal-
po la cottura lo sfincione assume un aspet- Valenti, a ridosso di Villa Butera, a lano da un altoparlante che serve proprio letto condito con ragù di carne è
to poroso simile ad una spugna, morbido e Bagheria, oppure al panificio Ragusa per gridare per strada. Ancora: “bello cal- molto buono e può essere conside-
oleoso, quel che basta per avere la sensa- di via Scaduto do” e succulento, ça va sans dire. rato una variante alle più note
zione che si sciolga in bocca. Nel fine setti- ©RIPRODUZIONE RISERVATA arancine di riso».
6 IL GUSTO 30 GIUGNO 2022

to, in via Principe di Belmonte.


I DOLCI Proseguendo per via Maqueda, a
piazza Bellini, ecco la “spezieria”
all’interno del meraviglioso chio-
stro del monastero di Santa Ca-

Gelo di melone terina, anticamente preposta al-


la realizzazione di torte di ricotta
e biscotti di mandorle che le mo-
nache, attraverso la ruota del par-
latorio, vendevano al pubblico
per fare fronte alle spese del mo-
nastero. Oggi chiunque può visi-

e cannoli tare l’antico chiostro dove il tem-


po sembra essersi fermato e as-
saggiare le prelibatezze cucinate
secondo le antiche ricette delle
monache come, ad esempio, le
celebri minni di Vergine, i dolcet-
ti glassati e decorati con una cilie-

mordi e fuggi gia candita o le Conchiglie di pa-


sta di mandorla farcite di crema
e marmellata di albicocca secon-
do la ricetta originaria delle mo-
nache del vicino monastero bene-
dettino del Cancelliere. A pochi
Tra una sosta e l’altra passi dal monastero di Santa Ca-
terina, per gli amanti del caffè,
c’è solo l’imbarazzo da bere e da “mangiare”, una so-
di P AO L A PO T T I N O della scelta per gustare sta obbligata a Casa Stagnitta,
in via Discesa dei Giudici, 46 per
le diverse specialità assaggiare la “cubana”, la golosa
offerte dallo street food coppa al gusto di cioccolato, caf-
fè arabica, rum scuro e panna.
Chi visita la Cattedrale, non po-
trà fare a meno di fare una sosta
a calura estiva a Paler- e fuggi”. Una volta giunti a Paler- I cannoli e gocce di cioccolato. Per i paler- Opere d’arte al bar Marocco, in corso Vittorio

L mo non scoraggia i nu-


merosi visitatori e turi-
sti, curiosi di scoprire
mo, impossibile rinunciare al
cannolo, uno dei dolci più sceno-
grafici e irresistibili della tradi-
I cannoli
ripieni
di ricotta
mitani non è estate senza gelo di
melone e da Costa il dolce rinfre-
scante dal sapore aromatico e de-
Una volta
giunti
a Palermo
Emanuele, dove, si possono gu-
stare le tipiche “iris” palermita-
ne fritte e farcite con crema di ri-
non soltanto le bellez- zione gastronomica siciliana. licato, arricchito con granella di impossibile cotta e, secondo gli intenditori, i
ze monumentali della città, ma Un’opera d’arte da assaggiare an- cioccolato, è tra i più buoni della rinunciare al migliori cannoli di Palermo. Sem-
anche le prelibatezze gastrono- che in versione “mini”, come città, così come quelli preparati cannolo, uno pre in corso Vittorio Emanuele,
miche. Tra una sosta e l’altra, c’è quelle offerte dalla pasticceria dalla pasticceria Cappello, in dei dolci più ma al civico 360, da I Cucci Bake-
solo l’imbarazzo della scelta per Costa in via Maqueda, al civico via Colonna Rotta, dove si posso- scenografici e ry il caffè è più buono se accom-
gustare le diverse specialità offer- 174, un piccolo peccato di gola no gustare anche le crostatine di irresistibili pagnato da dolci, biscotti o gli im-
te dallo street food, fiore all’oc- dalla cialda croccante ripiena di morbida pasta frolla ripiene di della tradizione mancabili cannoli di Piana degli
chiello della cucina palermitana, ricotta di pecora, sulla quale è po- profumato gelo di melone. Si pos- gastronomica Albanesi.
e di rifocillarsi con i dolci “mordi sta una scorza d’arancia candita sono gustare anche da Spinna-
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siciliana ©RIPRODUZIONE RISERVATA


30 GIUGNO 2022 IL GUSTO 7

IL CIBO E I MITI

La fame di Palermo
questione atavica
L’hanno conosciuta in tanti, ma la peggiore è quella che cammina
sbilenca a braccetto con le invocazioni, esattamente come essere
appestati, con le pietre nelle tasche e le carte macchiate

di S A L VO P I P A R O selli amalgamati a pecorino, pro- lermo l’hanno conosciuta in tan- La mela di Jobs le ossa, quando il pane si compra-
sciutto e carote più il prezzemoli- ti, ma la peggiore è quella atavica Proviamo per un va a kilo e ti davano pure “la iun-
no con il pan “grattato”, ma no ru- che cammina sbilenca a braccet- attimo ad ta” ovvero l’aggiunta, non come
bato, stiamo parlando della molli- to con le invocazioni, esattamen- immaginare se ora che al massimo ti danno la
n Sicilia tutto quello ca del panificio comprata quan- te come essere appestati, con le Steve Jobs fosse stretta di mano con… tanti saluti.

I che riguarda il cibo di-


venta un rito. Così
mio padre quando ha
do si poteva comprare, con tanto
di scontrino, il tutto a soffriggere
(lo scontrino no però), con l’ag- SALVO PIPARO
pietre nelle tasche e le carte mac-
chiate, desiderosi di riempirsi le
ossa.
nato in Sicilia, di
certo avrebbe
messo in rete
E allora, forza, proviamo per un
attimo ad immaginare se Steve
Jobs fosse nato in Sicilia, di certo
annunciato la propo- giunta di vino bianco, cognac a Cuntista, attore Ah, se potessero parlare i libri arancine, non avrebbe messo in rete arancine,
sta di matrimonio a mia madre, lo fuoco lento, un bello sughicello e e narratore neri di credito dei salsamentari e “mele” muzzicate non “mele” muzzicate! E se an-
ha fatto a condizione che prima dulcis in fundo la legatura spago è custode della degli speziali, quand’ecco la leg- E se anche il grande che il grande Andrea Camilleri
superasse la prova del “Falsoma- con la punciutina, che da noi memoria, riletta ge del contrappasso, dove la sor- Camilleri fosse nato fosse nato a Palermo, persino lui
gro”, alias il brociolone. Mia ma- quando si parla di punciutina si con comicità te ci suggerisce un portentoso a Palermo, persino oggi non li avrebbe chiamati aran-
dre, di contro, non si fece trovare pensa subito ad una cosa, ma nel e crudo realismo controcanto alla malora, ovvero lui oggi non li cini e di certo se ne sarebbe usci-
impreparata e glielo cucinò come Brociolone si intende quella dello ridere dei propri guai. E così spin- avrebbe chiamati to con una massima delle sue: «In
da tradizione, mettendo una fet- stuzzicadenti, che punge la car- ti dalla necessità, gli affamati van- arancini e di certo Sicilia il plurale femminile maie-
ta di carne di vitello di qua al Poli- ne per fissare il filo tutto attorno. no oltre il rigurgito e partorisco- se ne sarebbe statis, esiste, ed è uno solo, Aran-
teama, tagliata larga a mestiere Quale migliore metafora per un no la fantasia e a stomaco vuoto uscito con una cinE». No che in giro si sentono
col coltello appoggiato, e dentro contratto di matrimonio! arrivano le idee. Basta avere oc- massima delle sue: cose strane come arancin*, che
una putìa: un impasto di tritato, Così essendo io stato impasta- chi per guardare, visto che a Pa- “In Sicilia il plurale pure la Comunità LGBTQ+ si sta
uova sode dei Pagliarelli, tuma to a Palermo, come un pupo con lermo “’u pitittu è orbo”, e forse femminile mangiando una bella fetta di bro-
troppo bella, mortadella a toc- l’uovo, nel mio dna ha preso il so- eravamo orbi quando da bambini maiestatis esiste: ciolone!
chetti vastasa che si tocca coi pi- pravvento la fame. La fame a Pa- di pane e panelle ci riempivamo
Copia di ba2947519e8a3ad47c788ffacf50eadb

ArancinE” ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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