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Educazione Alimentare
Per giocare
DI CHE COSA SIAMO FATTI ?
59 % ACQUA
19 % PROTEINE
17 % LIPIDI
4 % MINERALI
1 % CARBOIDRATI
Costruiamo la piramide
Conoscete la piramide alimentare? È una rappresentazione grafica,
molto immediata ed efficace, delle regole fondamentali per una corretta
alimentazione.
Purtroppo, di questa piramide si sente molto parlare, ma non si hanno
troppe occasioni per vederla, se non su poche pubblicazioni divulgative e
su qualche articolo della stampa specializzata.
Ecco allora la proposta: realizzatene un poster
5° comandamento
Non abituate il bambino a mangiare davanti al televisore; poiché quando mangia
deve essere pienamente consapevole di quello che fa e così svilupperà il senso
del gusto e della sazietà.
6° comandamento
Suggerisco pazienza e fantasia con quei bambini che storcono il naso e non
vogliono assaggiare quello che la mamma ha preparato per loro. Il bambino
mangia prima con la testa, poi con gli occhi e infine, se tutto fino a questo
punto è di suo gradimento, con la bocca.
7° comandamento
Bambini piccoli, piatti piccoli: non spaventiamo i bambini con le stoviglie dei
grandi o peggio ancora non riempiamo di cibi i piatti grandi con l’intento di far
mangiare al bambino le porzioni dell’adulto.
8° comandamento
I bambini non gradiscono cibi troppo conditi, quindi
usate poco sale, poco aceto e niente spezie.
L’olio, preferibilmente a crudo, e così il burro vanno
bene ma non per questo è meglio abbondare.
9° comandamento
I bambini percepiscono lo stato d’animo di chi gli porge
il cibo e dal loro atteggiamento dipende la loro
condiscendenza.
10° comandamento
Il bambino non ha solo bisogno di cibo, ma anche di
amore, di attenzione e di tempo. Se vuoi fare un piatto
gradito dal tuo bambino aggiungi sempre l’amore.
ATTIVITA’
Gioco dell’oca
Il gioco dei gruppi
Naturalmente non parliamo di gruppi musicali, ma dei sette gruppi nei quali si
suddividono gli alimenti, in base alla loro funzione e alla loro composizione
nutritiva.
•per un bambino, valutare quanto mangia non è proprio facile, così che il “quasi”, per alcuni può
corrispondere anche a un semplice assaggino.
•il confronto con i commensali può essere uno stimolo per centrare l’attenzione anche su questo
aspetto.
Ecco in che modo:
preparate un bel tabellone:
- per ogni riga, riportate il nome di un componente, mentre le colonne corrispondono alle portate
del pasto.
- convenzionatevi sul modo di valutare la quantità dei consumi. es: sì quando si finisce il piatto,
metà quando lo si consuma in parte, no quando si rifiuta la portata.
- alla fine del pasto i bimbi compilano il tabellone e tutti insieme si commentano i risultati.
-per rendere più stimolante l’attività, si possono utilizzare dei simboli (per esempio delle
faccine) primo secondo contorno frutta
-si possono porre degli obiettivi:
Es. chi colleziona più Sì per la verdura Luigino
durante la settimana ottiene
Si No No No
un riconoscimento speciale.
Mariella Metà Si Metà Metà
Mamma No Si Si Si
Come mangiavo
A quattro anni, i bimbi iniziano a prendere dimestichezza con
la nozione del tempo. Le parole "oggi", "ieri", "domani" hanno
ormai un senso preciso (o quasi) e, se è ancora presto per
avvicinarsi alla storia dei popoli, è invece il momento giusto per
confrontarsi con la storia più vicina, quella personale.
Le usanze locali, rispetto al consumo e alla preparazione del cibo, sono sempre un'espressione
di cultura e tradizione. In questo senso, la conoscenza del patrimonio gastronomico di un
Paese aiuta a comprenderne le radici più profonde e può diventare un elemento utile, oltre che
piacevole, per migliorare la capacità di relazione e imparare ad accettare la diversità. In
considerazione di ciò, si propone un'attività di sperimentazione centrata sulla ricerca, sullo
studio e sulla realizzazione delle ricette più tipiche dei diversi Paesi (nel caso in classe siano
presenti ragazzi stranieri, si potrà puntare l'attenzione proprio sui loro Paesi d'origine). È
importante che l'attività si concluda con la realizzazione di un prodotto di comunicazione. In
questo caso si propone un ricettario, ma è anche possibile produrre un breve ipertesto oppure
un filmato.
GLI OBIETTIVI
Note:
- In mancanza di un laboratorio di cucina a scuola, la preparazione delle ricette può essere svolta
a casa, dagli alunni riuniti in gruppi.
- Una connessione a Internet facilita indubbiamente il lavoro, ma non è indispensabile.
- È possibile scaricare una copia della lettura "gradisce un bel piatto di... vermi", cliccando qui
sotto.
LA SITUAZIONE DI LAVORO
La classe lavora prevalentemente suddivisa in gruppi, con compiti di ricerca da svolgere a casa.
La realizzazione
LE FASI DELL'ATTIVITÀ
La lettura del brevissimo brano tratto dal libro "...E venne chiamata Due Cuori", di Marlo
Morgan (edizioni Sonzogno), introduce la discussione sull'esistenza di abitudini alimentari
anche molto lontane dalle nostre. Sulla spinta della discussione, si propone di approfondire la
conoscenza dei costumi alimentari di alcuni Paesi e di comprenderne le ragioni.
2. A caccia di ricette
Si decide quali Paesi prendere in considerazione (tenendo presente anche l'eventuale presenza
di alunni stranieri) e si ricercano ricette dei piatti più tipici e notizie sulle produzioni e sulle
tradizioni locali. La classe può essere divisa in gruppi, uno per ogni Paese e si può ricorrere alle
riviste di cucina, ai ricettari etnici che si trovano anche nelle biblioteche e, soprattutto, si
possono contattare direttamente le comunità straniere e i centri culturali presenti sul
territorio.
GRADISCE UN BEL PIATTO DI… VERMI?
Nel libro “...E venne chiamata Due Cuori”, l’autrice Marlo Morgan, protagonista di un
avventuroso viaggio attraverso l’Australia, ospite di una tribù di aborigeni, descrive così
il
banchetto preparato in suo onore.
“Alla mia destra, un gruppo di donne aveva organizzato una sorta di catena di montaggio;
alcune raccoglievano grosse foglie, mentre una frugava tra i cespugli e nelle cavità degli
alberi morti con un lungo bastone, e una terza deponeva sulle foglie manciate di qualcosa
che non riuscii a identificare.
Quindi una seconda foglia veniva poggiata sulla prima e il tutto ripiegato più volte prima di
essere consegnato all'ultima della fila, che correndo andava a seppellirlo tra le braci del
falò.
Ero piuttosto curiosa, dato che quello sarebbe stato il nostro primo pasto insieme, ma
quando mi avvicinai zoppicando non riuscii a credere ai miei occhi. La mano chiusa a coppa
era piena di grossi vermi bianchi che si dimenavano.
Mi sfuggì un lungo sospiro. Ormai avevo perso il conto delle volte in cui le
abitudini dei miei compagni mi avevano lasciata senza parole, ma di una cosa
ero certa: la fame non mi avrebbe mai indotta a mangiare un verme!” - “Poco
dopo le foglie che fungevano da pentole vennero estratte dai carboni.
Quella destinata a me, notai, era maneggiata con la cura che un'infermiera
riserverebbe a mansioni particolarmente delicate.
Rimasi a osservare gli altri che aprivano le loro e ne mangiavano il contenuto
con le dita. Il mio banchetto era caldo, e poiché all'interno non percepivo
alcun movimento trovai il coraggio di guardarvi dentro. I vermi erano
scomparsi, o perlomeno non sembravano più vermi. Si erano tramutati in uno
strato bruno e croccante, simile nella consistenza alle noccioline arrostite o
alla cotenna di maiale. Pensai: Credo di potercela fare. Ce la feci, infatti, e il
sapore era ottimo! “.
3. In cucina
•Una volta raccolto un numero sufficiente di ricette, si deve decidere quali
preparare, tenendo conto anche della disponibilità degli ingredienti necessari.
GLI OBIETTIVI
· fermare l’attenzione sulle proprie preferenze alimentari
· saper consultare le tabelle di composizione degli alimenti
· imparare a valutare gli alimenti in termini di “porzioni di consumo”
· poter effettuare un controllo della propria alimentazione
I TEMPI
6 ore in classe
MATERIALE E STRUMENTI
· 2 fogli di cartoncino formato A4, di colore differente (comunque chiaro);
· un fermacampione.
· matita, pennarello; compasso, goniometro, righello; forbici, taglierino;
· tabelle di composizione degli alimenti
· una bilancia da cucina
LA SITUAZIONE DI LAVORO
lavoro individuale
La realizzazione
LE FASI DELL'ATTIVITÀ
1 Utilizzare il cartoncino di colore più chiaro per il disco più grande della ruota (fig. A).
Disegnare col compasso una circonferenza del diametro di 18 cm e tracciare, internamente ad
essa, altre sette circonferenze concentriche, con raggio crescente di centimetri 3; 4; 4,5; 5;
5,5; 6,5; 7,5
4 Utilizzare l’altro foglio di cartoncino per la costruzione del secondo disco (fig. B). Tracciare
una circonferenza di raggio 7,5 cm e disegnare un settore circolare con ampiezza di 10 gradi
7 Praticare un foro al centro dei due dischi e sovrapporre il più piccolo al più grande, collegandoli
al centro con un fermacampione, in modo che possano ruotare uno sull’altro.
2. L’inserimento dei dati
1 Ogni ragazzo deve riportare nelle 36 caselle più esterne del disco più grande
il nome (o il disegno) di 36 alimenti, scegliendoli tra quelli che consuma più
spesso o che gli piacciono di più.
2 Facendo ruotare il disco più piccolo, la finestra individa sotto ogni alimento 6
caselle nelle quali vanno riportati, dall’esterno verso il centro: il peso in grammi
di una porzione di consumo (al netto degli scarti), le calorie corrispondenti e il
relativo contenuto in grammi di glucidi, lipidi, proteine e acqua.
3 Per completare queste indicazioni, è necessario utilizzare una bilancia e le
tabelle di composizione degli alimenti, impostando delle semplici proporzioni.
Le conclusioni
I testi, le immagini, gli slogan, il linguaggio usato, sono tutti pensati per
integrarsi tra loro e rendere massima l'efficacia della comunicazione.
Materiali:
• Lievito di birra
• Saccarosio
• Acqua
• Provetta
• Vetrino portaoggetti e vetrino coprioggetti
• Microscopio
L’esperimento della fermentazione !
In questo esperimento si metterà in evidenza la produzione di anidride carbonica
durante la fermentazione.
Esperimento n. 1
Materiali:
• Lievito di birra
• Saccarosio ( comune zucchero )
• Tre provette
• Tre palloncini di colore diverso
Esecuzione:
Osservazioni
Per l’esperimento occorre della tintura di iodio che è stata versata, a gocce,
su alcuni alimenti per individuare la presenza di amido in essi.
Materiale:
una patata, farina di frumento, zucchero, tintura di iodio, microscopio, vetrini, tre
vetrini di orologio, contagocce, lametta
Esecuzione
Taglia con la lametta alcune fettine sottilissime di patata e immergile in acqua in
un vetrino di orologio. Metti una goccia d’acqua su un portaoggetti e appoggia la
fettina di patata, copri con il coprioggetti e osserva al microscopio.
Aggiungi ora una goccia di tintura di iodio e osserva nuovamente al microscopio.
Descrivi e disegna ciò che osservi. Che colorazione ha assunto il preparato dopo
l’aggiunta della tintura di iodio?
Compi le stesse operazioni usando la farina e poi lo zucchero.
Noti delle analogie e/o delle differenze?
Spiegazione:
la tintura di iodio, di colore marrone, assume una colorazione blu-viola a contatto
con l’amido. La tintura può essere considerata l’indicatore specifico per l’amido.
2) Riconosco la presenza di amido nel seme del fagiolo
Materiale
Un fagiolo tenuto a bagno in acqua per alcune ore; una lametta; tintura di
iodio; un fagiolo in germinazione in cui è possibile vedere la radichetta e 2
foglioline; un pentolino con acqua; un piattino; fornellino.
Esecuzione
Taglia con la lametta il fagiolo, fallo bollire in poca acqua e poi schiaccialo
leggermente. Aggiungi la tintura di iodio.
Schiaccia, in un recipiente pulito, il fagiolo in germinazione, fai bollire e
aggiungi la tintura.
Cosa noti nei due casi? Sai dare una spiegazione dei fenomeni?
Spiegazione:
Materiale
Arachidi; olio; burro; margarina; carta bianca.
Esecuzione
Versa qualche goccia di olio sulla carta. Schiaccia un po’ di burro
sulla carta. Schiaccia un’arachide sulla carta. Schiaccia un po’ di
margarina sulla carta.
In corrispondenza delle sostanze come appare la carta?
Spiegazione:
Tutti i grassi rendono la carta traslucida e quindi tutte le sostanze
che hai esaminato contengono grassi.
4) Proteine della farina
Materiale
Esecuzione
Spiegazione:
i
l
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a
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d
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Cellule della mucosa boccale
Procedimento
Mettete sul vetrino portaoggetti una goccia di acqua distillata e, con
l’estremità più larga di uno stuzzicadenti piatto, raschiate leggermente
la superficie interna della guancia.
Deponete il materiale raschiato sul vetrino, rigirando lo stuzzicadenti
nell’acqua. Mescolate bene, finché si forma una goccia omogenea
lattiginosa.
Osservate al microscopio prima a piccolo e poi a grande ingrandimento e
disegnate ciò che vedete.
Cellule della mucosa boccale