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IL PROCESSO DI

NORIMBERGA
Alex Demurtas

13 FEBBRAIO 2023
CLASSE 4^ LSA
1

Introduzione
Nel documentario “Viaggio senza ritorno”, il cui tema generale è la Shoah, Alberto Angela racconta
la deportazione degli ebrei e il loro sterminio per opera dei nazisti durante la Seconda Guerra
Mondiale.
Seguendo l’ordine degli eventi e analizzandoli in modo oggettivo, ci parla del rastrellamento degli
ebrei del ghetto di Roma, del loro viaggio verso i campi di sterminio nazisti, del trattamento cui i
deportati erano sottoposti all’interno dei campi stessi e infine di ciò che avvenne dopo la liberazione
dei campi nazisti e di come oggi viene ricordato l’olocausto.
Negli ultimi minuti del documentario, si fa un breve accenno al processo di Norimberga: il termine
“Processo di Norimberga” è il termine usato per identificare due gruppi di processi distinti, ovvero il
Processo dei principali criminali di guerra e i Processi secondari di Norimberga. In questo
approfondimento parlerò del Processo dei principali criminali di guerra.

Il processo di Norimberga
Il Processo dei principali criminali di guerra fu istruito alla fine della Seconda Guerra Mondiale dalle
potenze degli alleati, ovvero Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia e Francia, allo scopo di punire i
principali esponenti della dittatura di Hitler per i crimini commessi durante la guerra.
Questo processo si tenne a Norimberga dal 20 novembre 1945 al 1º ottobre 1946; Norimberga fu
scelta come sede del processo perché era una delle città maggiormente simboliche della dittatura
nazista (era stata nominata la città del Reichsparteitag) e disponeva di un edificio, il palazzo di
Giustizia, che era perfetto per ospitare un processo, in quanto era spazioso, era rimasto intatto e
disponeva di una prigione al suo interno.
I processi furono tenuti dall’IMT, International Military Tribunal; nel processo principale la giuria
era composta da un giudice principale e da un sostituto per ogni nazione degli alleati. Nel processo
principale vennero processati 24 imputati: questi erano membri di alto rango delle 6 organizzazioni
ritenute criminali: la leadership del Partito nazista, le Schutzstaffel (SS), il Sicherheitsdienst (SD), la
Gestapo, le Sturmabteilung (SA) e l'alto comando dell'esercito.
Gli imputati vennero processati sotto 4 capi di accusa:
1. Cospirazione per commettere crimini contro la pace
2. Aver pianificato, iniziato e intrapreso delle guerre d'aggressione
3. Aver commesso crimini di guerra
4. Aver commesso crimini contro l'umanità
Dei ventiquattro imputati:
 12 furono condannati a morte per impiccagione;
Göring, von Ribbentrop, Keitel, Kaltenbrunner, Rosenberg, Frank, Frick, Streicher, Sauckel,
Jodl, Seyß-Inquart, Bormann
 Uno si suicidò prima dell’inizio del processo;
Robert Ley
 7 (furono condannati al carcere (alcuni all’ergastolo, altri a pene minori);
Hess, Räder, Funk, Speer, Von Schirach, Von Neurath, Dönitz
2

 4 furono assolti.
Fritzsche, von Papen, Schacht, Krupp
Dei dodici condannati a morte, solo dieci vennero giustiziati, in quanto Bormann all'epoca del
processo risultava tra i dispersi della battaglia di Berlino, mentre Göring si suicidò la notte prima
dell’esecuzione.
Un aspetto particolare del processo fu che, anche di fronte all’evidenza, i gerarchi nazisti
continuarono a dichiararsi innocenti, negando la loro implicazione nelle atrocità commesse all’interno
dei campi di sterminio.
Il processo di Norimberga e la sua equità sono ancora oggi temi molto controversi, in quanto molti
dubbi sono stati sollevati in merito alla composizione della corte. Infatti, essendo la giuria composta
di soli giudici appartenenti agli alleati vincitori della guerra, si è pensato e si pensa che il processo
non sia credibile e legittimo, anche se anche chi contesta la validità del processo è d’accordo sul fatto
che fosse giusto punire i nazisti per i crimini commessi.

Commento personale
Dopo aver visto il documentario “Viaggio senza ritorno” e aver visto il modo in cui gli ebrei (e i
deportati in generale) venivano trattati durante il viaggio verso i campi di sterminio e durante la loro
permanenza negli stessi, ho potuto fare delle considerazioni personali.
Come ci spiega il documentario, nella Germania della Seconda Guerra Mondiale i nazisti non
vedevano gli ebrei come esseri umani al loro pari: erano visti come animali, come oggetti, e venivano
trattati come tali. I nazisti pianificarono e studiarono ogni aspetto del viaggio verso i lager e dello
sterminio nei minimi dettagli, per distruggere prima psicologicamente e poi fisicamente gli ebrei
senza che avessero alcuna possibilità di sopravvivenza.
Il fatto che dal momento in cui i deportati venivano messi sui camion le SS avessero diritto di vita o
di morte sui deportati, e che la morte di 6 milioni di ebrei durante l’olocausto fosse premeditata,
pensata a freddo, e progettata minuziosamente, secondo me è da considerarsi disumano, perché penso
che nessuna persona lucida di pensiero riuscirebbe a immaginare una cosa del genere da zero.
Perciò, ho ritenuto giusto che venissero punite le persone che idearono una tale macchina di morte
con una tale organizzazione, ed è per questo motivo che ho voluto approfondire il tema del Processo
di Norimberga. Questo processo è stato messo molto in dubbio non per il suo scopo, ma per la sua
validità; infatti, in molti hanno trovato ingiusto che, all’atto pratico, siano stati i soli vincitori a
giudicare i vinti, e non una giuria neutrale.
Personalmente, penso che il processo sia stato abbastanza equo: è ovvio che avendo solo i vincitori
della guerra in giuria, il processo potesse sembrare imparziale, ma sarebbe stato probabilmente più
sbagliato il fatto che anche i vinti potessero giudicare i crimini da loro stessi commessi; è come se a
giudicare il processo di un ladro non fossero dei cittadini onesti ma una giuria di altri ladri. Quindi,
gli imputati avevano giustamente il diritto di chiedere una giuria equa, ma non neutrale, e la giuria
del Processo di Norimberga è ciò che più si avvicina a questa descrizione.
Per concludere, si dice sempre che la storia è scritta dai vincitori; nel caso dell’olocausto, però, tutte
le testimonianze arrivate ad oggi, sia quelle materiali sia quelle dei sopravvissuti, non sono state
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modificate o manipolate in quanto è importante che un’atrocità di tale portata resti viva nella memoria
delle persone in modo che non venga mai più ripetuta.

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