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I NORMANNI
edizioni
delp rado UOMINI IN UNIFORME • 11 1'11~,Jii1
PUBLlSHING
SERIE UOMINI IN UNIFORME 9
I NORMANNI
DAVID NICOLLE
Direzione editoriale: Juan Maria Martfnez L'editore si riserva il diritto di modificare l'ordine
Coordinazione editoriale: Juan Ramon Azaola di apparizione e il prezzo di vendita degli elementi della
Supervisione e adattamento della versione italiana: raccolta, sempre che circostanze tecniche o
Melinda Mele di mercato di diversa natura lo richiedano. Si riserva
Grafica: Digraf anche il diritto di introdurre delle piccole modifiche nei
Testo: David Nicolle volumi per cause di forza maggiore.
lllustrazioni: Angus McBride
Consulenza storico-militare: Mario Tomasone
Traduzione: Luca Landoni
Titolo originale: The Normans
Pubblicato originariamente nel 1993 da Osprey
Publishing Ltd, Michelin House, 81 Fulham Road,
London SW3 6RB
L'EREDITA
NORMANNA
L'influenza dei nonnanni sulla storia d'Europa e dei
paesi britannici è stata sempre sminuita dalla cultura
inglese, o al più accettata con riluttanza. Sembra quasi
che gli inglesi non abbiano mai digerito la sconfitta
subìta sul suolo britannico ad opera di un esercito che,
in sostanza, si può considerare francese, avvenuta nella
battaglia di Hastings (1066). Gli studiosi del resto
d'Europa, invece, si sono fonnati un'opinione in gene-
rale più obiettiva riguardo ai nonnanni e ai loro due
secoli di spettacolari conquiste. Mentre è assodato che
hanno gli anglosassoni hanno fondato l'Inghilterra,
molti sostengono che siano stati proprio i nonnanni ad
avviare il processo di fonnazione del Regno Unito che
comprende l'Inghilterra, il Galles, la Scozia, le isole
del Canale, l'isola di Man, e, ancora oggi, parte dell'I-
rlanda.
Anche il contributo nonnanno alla storia francese è
importante, benché meno defInito, mentre lo stato che
fondarono nel sud Italia e in Sicilia sopravvisse sotto la
dominazione di numerose dinastie, fmo all'unificazio-
ne d'Italia, avvenuta nel 19° secolo. L'ultimo stato nor-
manno, quello del Principato di Antiochia nella Siria
settentrionale, non è mai stato studiato a fondo. La
ragione è che, evidentemente, si pensa che abbia rive-
stito un ruolo di secondo piano nella storia del mondo;
va però detto che il suo ruolo nella storia delle crocia- "S. Michele, Capitano delle Milizie Celesti", uno dei santi guerrieri
te fu per molti aspetti addirittura pari a quello del preferiti dai normanni: da un manoscritto normanno di Mont St.
Michel, 980-1000. (Ms. 50, Bib.Munic., Avranches)
Regno di Gerusalemme.
Ma chi erano in realtà i nonnanni del medioevo? ferocia, l'energia, l'astuzia e l'attitudine al comando. A
Erano vichinghi sottomessi o francesi di provincia? Gli questo i moderni studiosi tendono ad aggiungere la
storici inglesi più xenofobi hanno sostenuto che non grande adattabilità e una pietas esemplare. Questo
costituirono mai un popolo ben distinto, ma resta il senso di normannitas (nonnannità) sopravvisse fmo al
fatto che i nonnanni stessi e molti dei loro contempo- XIII secolo, per poi essere fagocitato dalle identità
ranei credevano nell'esistenza di una Gens nazionali emergenti che durano ancora oggi; francese,
Normannorum, intesa come "popolo nonnanno". Le inglese, scozzese e irlandese. La situazione italiana
origini etniche qui hanno scarsa rilevanza: è sufficien- appare oggettivamente differente, mentre ad Antiochia
te che un gruppo ritenga di avere un'identità a se stan- l'identità locale si mantenne sempre largamente dipen-
te, affmché questo gruppo si trasformi in un popolo, dente dalla religione.
foss' anche solo per un periodo limitato di tempo. Fin dal principio i punti in comune tra nonnanni e
Questi normanni 1, dunque, assunsero con la massi- vichinghi appaiono piuttosto evidenti. I loro notevoli
ma certezza un senso di identità e di caratteristiche successi militari derivarono sempre da una tattica pre-
comuni, che si esplicarono soprattutto nel campo poli- parata con attenzione e basata su rapidità dei movi-
tico e militare. Ai posteri lasciarono in eredità la loro menti, capacità decisionale, audacia e feroce crudeltà.
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I NORMANNI
u
luppo in campo economico, politico e culturale.
-. ARMI, ARMATURE
H E TATTICHE
Negli anni della dominazione normanna, l'Europa
assistette alla fme della cosiddetta "età della corazza di
maglia", mentre gli anni del loro declino recano già in
• I G
dimostravano di un'efficacia quasi devastante. In altri, Lo scenario dei combattimenti tra due opposte caval-
sembrava impossibilitato a raggiungere il suo avversa- lerie era ovviamente differente. Dopo la carica inizia-
rio, e persino a proteggere se stesso. In queste circos- le, quasi inevitabilmente il combattimento si trasfor-
tanze i cavalieri occidentali sembrarono raggiungere mava in una mischia confusa, a meno che una parte
migliori risultati quando fronteggiavano nemici che non si desse alla fuga. In questo caso la lancia imbrac-
adottavano gli schieramenti ordinati e le piccole for- ciata non sembrava fornire un vantaggio evidente, e gli
mazioni dei bizantini, in particolare quando lanciavano uomini venivano frequentemente disarcionati, il più
una carica contro un nemico scarsamente mobile, delle volte da colpi di lancia, in circostanze in cui sol-
Contro obiettivi mobili o a cavallo ottenevano rara- tanto il braccio del cavaliere forniva forza al colpo. Vi
mente dei successi. Un cavallo, anche se ben addestra- sono, in effetti, chiari riferimenti nei documenti antichi
to, normalmente non galoppa dritto contro un ostaco- ai più svariati usi della lancia durante una mischia. La
lo, che sia umano o altro, a meno che non scorga una sella alta e la lunga staffa, associati alla lancia imbrac-
via di fuga laterale; ma una lancia permette al cavalie- ciata, rendevano molto difficile per un cavaliere disar-
re di abbattere un bersaglio quando si trova ancora a cionato rimontare a cavallo. Forse lo sviluppo della
una distanza di uno o due metri. Quando non è imbrac- cavalleria leggera, in Europa formata dai serjeant 4 ,
ciata, la lancia può anche essere scagliata a cavallo nella Siria dei crociati dai più specializzati turcopoli,
fermo contro un obiettivo. Quando è imbracciata, inve- rifletteva i limiti di un cavaliere armato pesantemente
ce, è efficace soltanto contro un ostacolo invalicabile, in un combattimento di mischia.
come una formazione di fanteria, ammesso che il cava- Solo di recente gli storici hanno analizzato il com-
llo sia addestrato a spingere dopo l'impatto. La sella battimento nel periodo preindustriale con tecniche psi-
alta, la posizione rigida in sella, il fatto che la lancia cologiche, sviluppate durante e dopo la seconda guerra
venisse impugnata dietro al punto di bilanciamento per mondiale, per valutare il probabile stress cui andavano
accrescere il suo raggio d'azione, in aggiunta al fatto di incontro uomini e animali. Quali erano, per esempio, le
tenerla bloccata sotto il braccio del cavaliere, sono conseguenze di una carica di cavalleria medievale con-
tutti fattori che sottendono l'efficacia di questa tecnica tro una fanteria ben addestrata, o di irregolari ma dal
di spinta, facendone la base di tutti i successi originari morale ben saldo? I soldati di fanteria temevano più i
della cavalleria normanna. La fanteria papale a cavalli o gli uomini che li cavalcavano? E la cavalleria,
Civitate nel 1053, come anche i siculo-mussulmani a dal canto suo, temeva più gli arcieri o la cavalleria
Enna nel 1061, gli anglosassoni di Hastings e i loro nemica? Cosa succedeva quando una carica di cavalle-
discendenti bizantini in servizio a Durazzo nel 1081, ria si abbatteva sulla fanteria schierata ad attenderla, e
probabilmente, furono inftlzati più che travolti. a quale velocità avveniva l'impatto? Che effetto aveva
Cacciatore con elmo, cotta di maglia e arco - bassorilievo del XII l'impatto stesso sui ranghi disposti dietro la prima ftla
secolo, porta nord, La Martorana, Palermo. di cavalieri e fanti? Cosa avveniva quando due forze di
cavalleria si scontravano frontalmente, e quanto serra-
ti potevano rimanere i ranghi al momento dell'urto?
Come faceva la cavalleria, materialmente, a passare
attraverso un'altra unità di cavalleria o sopra alla fan-
teria? Sfortunatamente, le illustrazioni medievali di
eventi bellici preferiscono spesso riportare quello che
sembra l'attimo immediatamente precedente la batta-
glia, che non il combattimento vero e proprio. Questo
soprattutto per quanto riguarda le raffigurazioni di
cavalieri con lancia imbracciata. Nelle giostre i caval-
li passavano l'uno al ftanco dell'altro, e continuavano
ftnché non si fermavano o venivano fermati. Questo
tipo di situazione poteva riprodursi anche sul campo di
battaglia solo se le due forze contrapposte di cavalleria
si fossero disposte su una riga, ogni cavaliere ben di-
stanziato dai due vicini, e ognuno avesse già indivi-
duato all'inizio della carica il suo avversario. Una si-
tuazione piuttosto improbabile, nonostante la sua per-
fetta rispondenza agli ideali di cavalleria! Gran parte
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I NORMANNI
della questione, dunque, rimane inisolta, in particolare con i domini vichinghi nell 'Inghilterra settentrionale.
nel periodo normanno. Dopo di ciò, fmo alla schiacciante vittoria di
Guglielmo il Conquistatore a Val-ès-Dunes nel 1047,
la storia normanna fu una continua lotta di successione
I NORMANNI tra i duchi, nell'eterno tentativo di tenere unita la
Normandia e dominarne la bellicosa aristocrazia. Sino
IN NORMANDIA ai primi dell'XI secolo i normanni rimasero essenzial-
mente vichinghi, accogliendo le flotte d'incursione
La regione destinata in seguito a divenire la scandinave nei propri porti come se fossero alleate.
Normandia non fu creata dai normanni. Coincideva D'altro canto, però, una delle più importanti istituzioni
approssimativamente con l'antico arcivescovado di vichinghe, l'assemblea degli uomini liberi (thing), non
Rouen che, mancando di frontiere naturali, era poco vide mai la luce tra i normarini. I primi normanni erano
più di un'unità amministrativa concordata tra il duca piuttosto deboli militarmente, in rapporto ai vicini. Le
normanno e il re di Francia. La sua popolazione era forze normanne erano più esigue in numero rispetto a
essenzialmente gallo-romana con qualche componente quelle degli Angiò, ed erano anche meno disciplinate.
franca (germanica). Un numero considerevole di scan-
dinavi (vichinghi) vi si era insediato, suddividendosi Il feudalesimo
però in piccole colonie tra l'Alta Normandia (a est) e le
più consistenti colonie della Bassa Normandia (a La forza dei normarmi crebbe con lo sviluppo del
ovest). La colonizzazione scandinava ebbe inizio alla feudalesimo. Il feudalesimo è stato spesso descritto
fine del IX secolo; ma ne1911 Rollone, condottiero dei in termini troppo semplificati e fuorvianti. Essenzial-
colonizzatori della valle della Senna, costrinse Carlo mente, invece, rappresentava un modo di tenere
ID di Francia a riconoscere la sua autorità sull'Alta
Normandia, probabilmente come premio per aver
accettato la cristianità e aver dato aiuto al monarca
francese. L'accordo sarebbe stato sancito dal trattato di
Sto Clair-sur-Epte, ammantato dalla leggenda; ma
risulta chiaro che nel 923 Rollone avesse ormai assun-
to il controllo di tutte le colonie scandinave della Bassa
Normandia. I suoi successori spinsero le frontiere
verso la Bretagna e fecero di Rouen una fiorente città
mercantile, con stretti rapporti con la Scandinavia e
unito lo stato, legando l'uno all'altro il governante e l'usbergo era la cotta di maglia che, in teoria, distin-
il governato, il re e il duca, il signore locale e il gueva un valoroso cavaliere dal resto della soldate-
modesto cavaliere; il tutto mediante un giuramento sca. Il sistema feudale aveva anche il vantaggio di
solenne di vassallaggio, omaggio, e fedeltà. Questo liberare il guerriero dagli obblighi del lavoro manua-
era considerato un patto "onorevole", e si consolida- le, in modo che potesse concentrarsi sulle sue abilità
va in un contratto in virtù del quale il forte si impe- militari.
gnava a difendere il debole, e il debole a sostenere il
"La morte di Assalonne", in una Bibbia dipinta, probabilmente
forte. Più benvoluto era un vassallo, e più probabilità realizzata a Winchester, Hampshire, c. 1150-75. Si notino i dettagli
aveva che gli venisse assegnato un pezzo di terra o di del dipinto: la sella alta con le cinghie gemelle; l'usbergo con guanti
feudo, compresi coloro che lo abitavano. Tutto que- e cappuccio o camaglio, il casco rotondo (a sinistra) con nasale e
motivi dipinti; il cosiddetto elmetto "frigio", con un diverso nasale
sto gli spettava in qualità di luogotenente del suo si- (al centro), la suaforma inclinata in avanti indica forse un maggiore
gnore e aveva lo scopo di aiutare il vassallo, di soli- spessore del metallo sulla fronte, e lo scudo lungo a punta, dipinto a
to un cavaliere, a sostenere le spese sempre crescen- V. Altre scene della vita di Davide contenute nella stessa pagina
mostrano cavalieri con elmetti frigi o rotondi; gli altri scudi sono
ti per mantenere l'equipaggiamento militare dell' e- adornati con curve diagonali e losanghe. (Pierpont Morgan Library,
poca. Si costituiva così il tipico fief de haubert, in cui M.619 verso, New York)
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Normandia, e accolse tra gli alti gradi ecclesiastici dea che il conroi normanno, e anche il più grosso
molti membri dell'aristocrazia normanna, o anche bataille di cui faceva parte, fossero in grado di com-
semplicemente dei guerrieri anziani. L'aristocrazia si piere delle cariche in formazione serrata, di effettuare
diede con entusiasmo a costruire monasteri, molti dei rotazioni in formazione, cambiamenti di fronte, e per-
quali venivano incaricati di sovrintendere autonoma- sino di ritirarsi fmgendo la fuga; una manovra com-
mente alla difesa e alle ris0Tse militari delle loro terre. plessa che richiedeva disciplina e un'adeguato sistema
Sembra infatti che la gran parte dei primi cavalieri di segnalazione.
terrieri venisse inviata in quelle abbazie, in particolare L'uso della tattica della ftnta ritirata da parte della
quelle più vicine alle frontiere. Non che sussistesse una cavalleria normanna nell 'XI secolo è ancora una que-
grande differenza sociale tra i cavalieri terrieri e quelli
privi di terra. TI cavalierato in sé non era uno status, ma
stava semplicemente a indicare la condizione di guer-
riero di professione. Spesso ciò si riduceva a un sem-
plice dato statistico, come nel documento che descrive
l'abbazia di St. Père de Chartres prima del 1066, e che
la deftnisce come un villaggio dotato di "una chiesa,
terra per tre aratri, dodici contadini, cinque liberi cava-
lieri e un mulino". La condizione di cavaliere non
comportava ancora un'etichetta o un formalismo parti-
colari: consisteva semplicemente in una vita di duro
addestramento, costellata di duri allenamenti e colpi da
incassare ancor più duri.
Le tattiche
l'ultimo tentativo franco di annientare il ducato, nel minaccia scandinava e sapeva che una successione
987, i duchi normanni seguirono una politica di sup- normanna dopo la sua morte avrebbe chiuso per sem-
porto attivo alla corona di Francia. Non mancarono le pre la Manica alle loro incursioni. La sua mancanza di
situazioni di tensione, e il re invase il territorio a due carattere, tendente più che altro alla sopravvivenza,
riprese, nel 1054 e nel 1058. Tuttavia le principali lascia intendere che le pretese di Guglielmo al trono
minacce per la Normandia provennero sempre dalla d'Inghilterra non fossero poi così campate per aria
contea di Angiò e dalle Fiandre. come molti sostengono.
Le relazioni normanne con l'Inghilterra anglosasso- L'analogo timore che il duca normanno nutriva
ne erano molto più dirette. Nell'anno 1000 una flotta riguardo a un intervento scandinavo lo indusse ad
anglosassone probabilmente attaccò la Normandia allearsi con i suoi rivali d'un tempo, i fiamminghi, nel
occidentale per staname i pirati vichinghi che vi ave- 1066. Le altre vittime storiche degli scorridori vichin-
vano base; ma non appena la Normandia divenne cri- ghi erano sempre state le isole del Canale o Iles
stiana e francese, i suoi duchi fecero lega con i gover- Normandes. Allora come adesso, queste non facevano
nanti dell'Inghilterra del sud allo scopo di chiudere la parte né dell'Inghilterra, né, contrariamente a un'opi-
Manica alle flotte vichinghe. Questa alleanza si spezzò nione diffusa, del ducato di Normandia. Le isole erano
quando i normanni appoggiarono Edoardo e il casato in effetti un possedimento personale del duca
di Wessex contro Cnut di Danimarca, nella sua lotta Guglielmo, così come le contee di Bretagna e Maine.
per il trono d'Inghilterra. Quando Edoardo (il
Confessore) ritornò in Normandia dall'esilio, per pren- L'assedio di Gerusalemme "dipinto su una piastrella" (Ezech.4.1.)
dere la corona d'Inghilterra, le sue simpatie andavano mostra numerosi arieti su ruote ed è una delle prime
rappresentazioni pittoriche di balestre; da un manoscritto di
ovviamente ai normanni. Come ogni uomo Auxerre, c. 1000. (Commentaries of Hayman on Ezekiel,
dell 'Inghilterra meridionale, Edoardo temeva la Ms.Lat.12302, Bib.Naz., Parigi)
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un cavaliere dovesse essere dotato di un elmo, un nianza del loro breve servizio in Normandia si può
usbergo, uno scudo e una lancia; un uomo comune di forse ritrovare nei due "archi turchi", probabilmente
una camicia di maglia, di un casco e di una lancia. La degli archi compositi, elencati nell'inventario dei beni
classe cittadina poteva avere un corpetto imbottito, un di Wùliam Marshal nel 1246.) In seguito alla comple-
casco e una lancia; ma niente di più. L'equipag- ta annessione della Normandia e dell' Angiò al regno di
giamento militare, in effetti, stava diventando sempre Francia, gli uomini della zona vennero reclutati come
più costoso, e di conseguenza il meglio era destinato mercenari da re Giovanni d'Inghilterra, il quale
solo all'élite. Nel 1080 un usbergo di maglia costava apprezzava particolarmente gli esperti mastri d' ascia
100 sous, da due a cinque volte più di un cavallo. Un della zona.
cavallo valeva cinque volte più di un toro, e nel xm Un terzo gruppo di combattenti è costituito dagli
secolo il cavallo da guerra (destrier ) non valeva meno uomini provenienti dai vari stati vassalli. Alcuni con-
di sette volte un cavallo ordinario. I migliori destrieri tingenti Gallesi e Scozzesi sono probabilmente da con-
venivano dalla Spagna, dall 'Italia del nord e dalla siderarsi tali, mentre le truppe di Maine e Bretagna
Sicilia. erano chiaramente vassalle. Nel 1120, i bretoni erano
Un modo per procurarsi questo costoso equipaggia- ancora considerati dei superbi cavalieri, ma poco affi-
mento era di vincerlo in un torneo; ma Enrico II aveva dabili come combattenti a piedi. Nella battaglia di
bandito i tornei dall'Inglùlterra. Coloro che cercavano Tinchebrai (1106) tutto l'esercito di Enrico I smontò da
fama, fortuna e avventura in questo campo si videro cavallo tranne i soldati di Maine e Bretagna. A Lincoln
costretti a emigrare in Francia, nelle Fiandre, in Bor- (1141) i bretoni rifiutarono di combattere a piedi.
gogna e nello Champagne. La classe guerriera si stava Durante il XII secolo, tuttavia, il governo, l'ammini-
inevitabilmente suddividendo tra cavalieri, bachelers,
pueri, armigeri, valvassori, serviens, serjeants e altri.
Nel 1133 in Normandia solamente chi possedeva
almeno 50 o 60 acri di terra era tenuto ad armarsi come
un valvassore. In seguito questi vennero considerati di
rango pari a un quarto o metà di un cavaliere. L'esatto
significato di bacheler rimane incerto, ma si riferisce
probabilmente più all'entusiasmo e all 'inesperienza
giovanile che non a uno stato militare in senso stretto.
Una classe di guerrieri la cui importanza stava cre-
scendo sempre più era quella dei mercenari. Questi si
dimostrarono non solo meglio addestrati ed equipag-
giati dei guerrieri feudali, ma anche più affidabili. Se
ne ricordano numerosi gruppi, tra cui i molto rispettati
Brabançons (uomini del Brabante) dell 'attuale Belgio,
e i temibili Cottereaux e Routiers. I Brabançons erano
perlopiù serjeant, probabilmente armati di balestra e
lancia. Provenivano dall'ambiente cittadino ed erano
guidati da un cavaliere. Nel 1202, tuttavia, sia loro che
gli altri mercenari fiammihghi erano ormai muniti di
una cavalleria perfettamente equipaggiata e montava-
no cavalli con barde. I Cottereaux si erano probabil-
mente formati attorno a un nucleo di soldati di fanteria, ,
,,,,,,1
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I NORMANNI
strazione e in parte anche la tattica militare in Bretagna una fonnazione nonnanna di cavalleria mista a fante-
vennero rirnodellati secondo lo stile nonnanno, seg- ria. Sembra che i cavalieri Angioini siano smontati da
nando così il defInitivo tramonto delle tradizioni celti- cavallo, e che i loro arcieri abbiano bersagliato con
che. grande efficacia i cavalli del nemico. A Brémule nel
TI modo nonnanno di condurre la guerra si fece più 1119 una carica della cavalleria franca venne respinta
organizzato ed evoluto tra la fme dell'XI e i primi del dall'annata di Enrico I, smontata da cavallo; un episo-
xn secolo, ma non subì cambiamenti rilevanti. Quasi dio in cui di nuovo ebbero una grossa parte gli arcieri
tutte le guerre venivano risolte nel corso di un assedio, e i balestrieri. A Bourgthéroulde nel 1124 un gruppo di
e la gran parte delle battaglie scaturivano da tentativi di nobili ribelli condusse un assalto a cavallo contro una
soccorrere una guarnigione. Le battaglie venivano con- piccola unità della guardia di Enrico. Questi ultimi
siderate eventi imprevedibili e potenzialmente disa- avevano piazzato gli arcieri in prima fIla, con i cava-
strosi, e il confronto in campo aperto tendeva a essere lieri smontati ad appoggiatli, mentre un secondo mani-
l'ultima risorsa disponibile, o il risultato di un errore di polo di cavalieri era rimasto a cavallo, pronto per con-
valutazione. In effetti molte battaglie venivano evitate trattaccare. Un piccolo distaccamento di arcieri a
mediante negoziati, tregue, o con la ritirata di uno dei cavallo si dislocò più avanti, sulla sinistra, per investi-
contendenti. L'élite militare tendeva a evitare in ogni re il fianco scoperto del nemico, ma probabilmente
modo inutili spargimenti di sangue. I cavalieri non smontarono anch'essi per usare gli archi al meglio. Lo
erano molto propensi ad affrontare in battaglia quelli scontro si risolse in un trionfo assoluto delle truppe
che erano stati loro camerati in passato, e anche la fan- meglio inquadrate di Enrico.
teria riusciva a volte a trattenere la propria cavalleria Quando i cavalieri combattevano nel modo tradizio-
dall' assalire la propria controparte avversaria. nale, fonnavano piccole unità di cavalleria, molto
Quando aveva luogo uno scontro era prassi abituale compatte. L'abitudine di legare il pettorale del cavallo
che il grosso dell'esercito, inclusi i cavalieri, combat- intorno all'arcione dimostra quanto si fosse sviluppato
tesse a piedi. Ad Alencon nel 1118, una forza angioina l'uso della lancia imbracciata come tattica di sfonda-
di cavalieri, con l'appoggio di arcieri e fanteria, caricò mento. Contemporaneamente iniziò a scomparire dai
Esterno e interno del castello di Chambois. A differenza di altri
maschi normanni in Inghilterra a pianta quadrata, questo castello
vicino al confine meridionale della Normandia venne costruito
badando più alla sicurezza che alla comodità.
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I NORMANNI IN NORMANDIA
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I NORMANNI IN NORMANDIA
Nacque poi una figura di grande potere militare, il La cosiddetta "Casa Exchequerì", all'interno della cittadella di
sinisca1co di Normandia. Questo compito veniva affi- Caen, con il fossato del maschio distrutto in primo piano. La
costruzione è datata intorno al primo XII secolo, sotto il regno di
dato soltanto ai più abili e fedeli sostenitori del re. Enrico J, e costituiva il grande salone del palazzo ducale.
Non desta sorpresa l'allarme con cui il re di Francia
accolse questi sviluppi. I suoi territori erano ormai di risentì anche della brutalità dei mercenari di Giovanni
fatto, pur se non legalmente, molto più ridotti rispetto e Riccardo, soprattutto quando lo scontro si spostò
a quelli della dinastia angioina, e così lo scaltro quasi interamente sul suolo normanno. TI re di Francia
Filippo, uomo totalmente privo di scrupoli, si dedicò riuscì persino a servirsi del diritto del duca normanno
alacremente a demolire il potere degli Angiò. TI suo di entrare nei castelli per sostenere che lui, come legit-
obiettivo primario divenne la Normandia, zona che timo sovrano del duca, avrebbe dovuto godere dello
oltre tutto separava Parigi dalla Manica. TI pretesto fu stesso trattamento. La guerra si trascinò con sporadici
fomito dalle dispute intorno al possesso della zona di scontri sino a che, nel 1202, Filippo lanciò una serie di
Vexin, nella valle della Senna; una questione comun- grandi campagne. Dapprima cadde la Bretagna, poi
que non secondaria. Riccardo I Cuor di Leone difese parte di Poitou, la Turenna, l'Angiò, il Maine, e infme
con successo la Normandia, anche se dissipò gran la stessa Normandia, nella primavera del 1204.
parte delle sue risorse militari ed economiche. Suo fra- La zona era destinata a tornare sotto il controllo
tello Giovanni ereditò così una situazione ancora più degli inglesi durante la Guerra dei Cento Anni, ma nel
difficile. TI potere angioino era disperso su un impero 1204 si poteva fmalmente dire che la Normandia fosse
di enorme estensione. Giovanni, poi, non godeva dello di nuovo in mano francese, per la prima volta in più di
stesso rispetto che suo fratello, eroe delle Crociate, si trecento anni. Non vi furono conseguenze gravi per
era conquistato tra la classe guerriera normanna. chi aveva preso parte alla guerra. Molti baroni anglo-
L'aristocrazia della Normandia era anche attratta dal normanni mantennero il controllo di terre da ambo le
crescente splendore della cultura parigina, che esaltava parti della Manica. Altri resero omaggio a entrambi i
gli ideali della cavalleria, della poesia, e dell'Amor re, ma i più rimasero in Inghilterra. In tal modo la
Cortese. Molti provavano ancora del risentimento per Normandia perse il grosso della sua aristocrazia e
la conquista angioina, e Giovanni si ritrovò senza l'ap- venne facilmente assorbita nella Francia. Molti cava-
poggio di molti importanti baroni. La causa angioina lieri normanni, tuttavia, continuarono a cercare lavoro
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I NORMANNI
Il Chateau Gaillard che sovrasta la Senna, eretto nel 1196 da il suo utilizzo di una forza mista di cavalleria e fante-
Riccardo per difendere la Normandia dal re dei franchi. ria, rispetto all'utilizzo tipicamente germanico-scandi-
navo della fanteria degli anglosassoni. La tecnica della
nelle zone rimaste agli Angioini per diversi anni a lancia imbracciata non era stata ancora sviluppata pie-
seguire. namente, dunque a Hastings si potè assistere a una
varietà di usi differenti di quest'arma. Di solito non
I NORMANNI veniva scagliata, ma usata in una quantità di modi, tra
cui l'affondo verso il basso. Vi sono parecchie prove di
IN INGHILTERRA questo proprio nell'arazzo di Bayeux, probabilmente
realizzato, se non addirittura interamente concepito, da
E IN IRLANDA ricamatrici inglesi. Nell'arazzo, in effetti, si potrebbe
individuare una più fedele rappresentazione del guer-
Negli anni che seguirono ilI 066, mentre la Normandia riero anglosassone che di quello normanno.
assisteva a una graduale evoluzione delle tattiche mili- L'uniformità dei sistemi militari inglesi dopo il
tari, in Inghilterra si ebbe una vera e propria rivoluzio- 1066 è ancora oggetto di dibattito, ma l' organizza-
ne. L'invasione e conquista d'Inghilterra da parte del zione dell'Inghilterra anglo-normanna era tutt'altro
duca Guglielmo rappresenta probabilmente la più che uniforme. I combattenti a cavallo, per esempio,
grandiosa operazione militare del medioevo, ma la non provenivano solo dai proprietari terrieri che
spedizione non fu soltanto un affare normanno; attras- appartenevano alla nobiltà equestre. E anche il feu-
se un 'inflnità di volontari da tutta la Francia e oltre, dalesimo venne imposto in maniera del tutto diffe-
molti dei quali in seguito si stabilirono sull'isola. TI rente a seconda delle zone. Le gabelle di guerra
piano di conquista non era particolarmente elaborato, erano distribuite in modo quanto mai ineguale, e
ma la strategia del duca rivelò una grande conoscenza gravavano maggiormente sui territori conquistati
della situazione geopolitica dell'isola. Guglielmo era per primi. Inizialmente, i cavalieri di corte ancora
senza dubbio un uomo capace di sfruttare qualsiasi senza terre costituirono la forza più immediata e
opportunità gli venisse offerta. facile da reclutare. Soltanto dopo il consolidarsi della
Aroldo e il suo esercito furono costretti ad affrontare conquista, molti cavalieri si insediarono sul territo-
una estenuante marcia verso il sud, seguita da una bat- rio, ottenendovi emolumenti e feudi. Ancora verso la
taglia difensiva non preparata debitamente. Qui l'eser- metà del XII secolo i cavalieri senza terra erano una
cito di Guglielmo dimostrò, non senza qualche diffi- presenza più che comune nelle instabili zone di con-
coltà, la superiorità della tattica franco-normanna, con fme.
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I NORMANNI IN INGHILTERRA E IN IRLANDA
L'esercito anglo-normanno non era COStItUIto in di sovrintendere scuderie reali, e ora divenuto coman-
maggioranza da cavalieri, e il ferd scese in campo dante dei cavalieri del sovrano. li Gran Connestabile si
anche oltre la Manica, in Normandia. La sua debo- occupava della sicurezza di corte, gestendo il corpo di
lezza, tuttavia, risiedeva nella mancanza totale di guardia, le sentinelle, e i cerimonieri. I cerimonieri ri-
addestramento. Fu questa forse la ragione per cui fu spondevano a un Mastro Cerimoniere, e avevano il
rimpiazzato da mercenari nel corso del XII secolo. compito di accogliere i messaggeri, di supervisionare
Spesso il ferd viene associato alle milizie composte le scuderie, e di organizzare battute di caccia, il tutto
dalla classe "cittadina", dato che anch'esse erano for- con l'aiuto di alcuni assistenti. Tra le guardie a tempo
mate principalmente da soldati di fanteria. Va detto pieno, durante il suo regno Enrico I ebbe a disposizio-
però, che nessuna delle due forze agiva senza l'apporto ne anche un 'unità di arcieri reali. Guglielmo II aveva
della cavalleria. Le milizie urbane, comunque, avevano già impiegato dei balestri~ri alla sua corte, ma rimane
un'efficacia superiore, e tra esse godeva di particolare da chiarire se formassero un'unità ben distinta. Da una
fama quella londinese. Questa non solo difendeva le corte semi-nomade era ormai sorta una potente struttu-
mura cittadine, ma veniva spesso chiamata a combatte- ra militare.
re in campo aperto. Questo tipo di milizia si può consi- Dalla corte, le truppe personali del sovrano vennero
derare l'anello di congiunzione tra le semplici forze di poi impiegate per fornire di guarnigione i castelli più
fanteria del periodo primo medievale, e i ben più spe- importanti. Molti di questi soldati erano arcieri profes-
cializzati ed efficienti soldati a piedi del XIV secolo. sionisti. I cavalieri del re, però, godevano chiaramente
L'organizzazione delle armate anglo-normanne era di uno status più elevato. Molti di loro non erano mer-
basata sull'antico sistema normanno, ovviamente cenari in senso stretto, e il loro servizio era legato a un
aggiornato all'epoca. Tra i vari gradi si distingueva il giuramento di lealtà e fedeltà, anche se in cambio non
Connestabile (conestabile), originariamente incaricato ricevevano alcuna terra. Questi cavalieri si mettevano
anche al servizio della potente aristocrazia. Alcuni
venivano semplicemente pagati; altri avevano a dispo-
sizione le loro stanze nel periodo che trascorrevano
sotto il tetto del loro signore. Quelli che possedevano
della terra non la controllavano mai, né si occupavano
direttamente di agricoltura. Si limitavano ad incassare
una rendita terriera, che costituiva la loro principale
fonte di guadagno.
La ricchezza e lo status sociale variavano in modo
considerevole nell'ambito della classe guerriera, ma si
stava consolidando un codice comune di comporta-
mento, espresso nelle numerose epiche Chansons de
Geste, composte tra l'XI e il XII secolo. Questa forma
di letteratura contribuì anche a rafforzare e a diffonde-
re gli ideali di cavalleria, che a loro volta riflettevano
svariate influenze. Principalmente essi erano una stra-
na ma potente fusione tra gli ideali contrapposti della
Chiesa Cristiana, e l'antico codice guerriero germani-
co. Onore (la reputazione), sincerità, indomito corag-
gio, abilità guerriera, orgoglio davanti ai superiori e
umiltà davanti agli inferiori, protezione dei deboli,
della Chiesa, di donne e bambini, e amore per la
pompa: tutte queste erano le caratteristiche del mos
Architettura militare in Normandia e Inghilterra: A = il castello di
Courcy, Calvados, costruito nella prima parte del XII secolo durante
le guerre tra il duca Roberto e Enrico I d'Inghilterra (da Salch); B =
mastio e mura esterne del castello di Goltho, Lincolnshire, come
appariva nel 1100-50 circa (da Beresford) ; C = la White Tower,
maschio centrale della Torre di Londra (da Tuulse); D =il castello di
Chamboise, Ome, uno degli ultimi maschi rettangolari costruiti in
Normandia (da Tuulse).
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I NORMANNI IN INGHILTERRA E IN IRLANDA
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I NORMANNI IN INGHILTERRA E IN IRLANDA
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normanni dal loro potente armamento erano ridotti al inglesi alla fme del loro servizio venivano incoraggia-
minimo. Nel XIII secolo la resistenza irlandese fu ti a insediarsi nelle nuove città, in realtà poco più che
ulteriormente rinforzata dal reclutamento di guerrieri villaggi. Quasi ogni proprietà normanna eresse una
armati di scure delle Ebridi e della Scozia occidenta- quantità di fortificazioni di legno ma, ad eccezione
le. Registrati negli annali dapprima come gal! òglach della zona di confme tra le terre anglo-normanne e
(guerrieri stranieri), nel 1290 questi mercenari aveva- quelle ancora controllate dai principi gaelici, questi
no ormai alle spalle mezzo secolo di servizio in presidi furono rapidamente abbandonati.
Irlanda. All ' interno della zona anglo-normanna si verificò
Nell'area caduta sotto l'influenza degli anglo-nor- una notevole commistione tra vecchia e nuova aristo-
manni, la struttura della società mutò profondamente. crazia militare. L' ostman scandinavo continuò a esiste-
TI sistema feudale venne imposto con la forza, assieme re, non più come schiumatore dei mari ma come espo-
ai sistemi militari che vi erano connessi. L' obbligo di nente di una neonata classe guerriera delle città costie-
prestare servizio armato per il signore, tuttavia, non re. La divisione tra l'area feudalizzata anglo-normanna
durò per molto tempo, e fu presto rimpiazzato da una e quella gaelica confmante si fece ancor più accentua-
forma di riscatto chiamato "servizio reale" che consi- ta quando la conquista normanna subì un brusco
steva in un pagamento in denaro che divenne sempre rallentamento. Questo confine, ovviamente, fu il teatro
più diffuso, poiché consentiva al signore di assoldare di numerosi scontri tra i due popoli.
dei mercenari. In alcune zone si insediavano addirittu- Le aree sottoposte alla dominazione anglo-norman-
ra più cavalieri di quanti non ne avesse stabiliti il re na godettero comunque di una crescita demografica ed
stesso. TI Leinster, ad esempio, creò 180 feudi, ma di economica, di un ' intensa diffusione dell 'agricoltura e
questi soltanto 100 erano effettivamente autorizzati dal di una vera rivoluzione sociale che per la prima volta
re. Questo stratagemma serviva per aumentare i profit- inserì l'Irlanda come nazione a pieno diritto nella sto-
ti e il potenziale militare del signore feudale. Molti ria europea. Le città, specie quelle portuali, si ingran-
cavalieri e agricoltori cominciarono ad affluire dirono e lo stesso avvenne per il commercio. Nel giro
dall'Inghilterra e dal Galles. Inoltre molti mercenari di poco tempo l'Irlanda cominciò a esportare i suoi
cavalli leggeri e veloci; e non solo in Inghilterra, ma
anche sul continente. Due generazioni dopo l'arrivo
ITALIA E SICILIA IN EPOCA
dei normanni, l'Irlanda feudale inviava ormai stabil-
NORMANNA 1145 D.C . ca . mente truppe in aiuto del re anglo-normanno in
Inghilterra, Galles e Francia. Ulster e Kildare videro la
SERBIA crescita di una piccola industria dell 'acciaio, pur se
ancora confmata all 'interno dei castelli. L'impatto di
questi cambiamenti fu avvertito anche nelle regioni
gaeliche, al di là della frontiera anglo-normanna.
In tutte le nazioni celtiche la conquista normanna,
pacifica o militare che fosse, avvenne in modo incom-
pleto. In Galles il principato settentrionale di Gwynedd
mantenne la propria indipendenza sino all 'epoca
angioina. In Scozia il processo di normannizzazione
non portò al controllo politico da parte dell'Inghilterra.
In Irlanda, l'area effettivamente conquistata dagli
anglo-normanni copriva meno di metà del paese. La
ragione si deve in parte alla resistenza incontrata, e in
parte alle decisioni politiche degli stessi sovrani nor-
manni. Molti dei loro più potenti e inquieti baroni risie-
devano infatti nelle zone di frontiera. Quale modo
Invasioni normanne migliore per evitare che divenissero troppo potenti che
di Bisanzio
farli confrontare quotidianamente con gli ostili regni
...... 10 81
......•.• 10 84·8 5
celtici subito al di là della frontiera? Sarebbe bastato
.......... 1147 ben poco denaro a spingere i minuscoli ma bellicosi
._._._. Iles stati celtici ad abbattersi sui vicini normanni, in caso il
re avesse avuto bisogno di dar loro una lezione.
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I NORMANNI IN ITALIA E IN SICILIA
contro la cavalleria pesante, sfruttando in particolare la Qui sopra e a pag,45: pannelli delle porte bronzee della cattedrale di
loro maggiore manovrabilità. Gli arcieri, infatti, erano Trani, tardo XII secolo; raffigurano S.Eustachio e quattro guerrieri
siculo-normanni; si noti la chiara rappresentazione degli archi a
in grado di eseguire alcune manovre abbastanza velo- doppia curvatura. ( bassorilievi, cattedrale di Trani)
cemente da mantenere il passo con la cavalleria,
appoggiandola negli attacchi frontali. Nei secoli prece- minerarie, agricole, navali e della lavorazione dei
denti, i fanti delle milizie delle città italiane avevano metalli.
sempre combattuto armate di soli scudi e lance. Le tat- li fervido commercio che animava le città costiere
ti che della fanteria leggera siculo-mussulmana armata del Mediterraneo del periodo pre-normanno, è ben
di arco esercitarono probabilmente una certa influenza noto. Amalfi vi ricoprì dapprima un ruolo guida, ma
anche sui famosi balestrieri genovesi. dopo il X secolo il suo splendore si appannò a causa
I normanni dell 'Italia del sud e della Sicilia eredita- della concorrenza di Pisa e Genova. Vale comunque la
rono anche una fiorente industria bellica, benché su pena sottolineare che il commercio tra il Medio
piccola scala. Allo stato attuale è impossibile dire in Oriente e i porti italiani di Amalfi e Salerno, basato
cosa differissero i prodotti di questa industria dalle soprattutto sull' esportazione dall 'Italia di ferro e legno,
armi e corazze delle botteghe dell' Europa occidentale, guadagnò nuovo slancio subito dopo l'occupazione
di Bisanzio, del Nordafrica e Medio Oriente. La Sicilia normanna. In seguito continuò a fiorire, finché le rela-
era ricca di giacimenti di ferro, soprattutto nella zona zioni con l'Egitto non si deteriorarono a causa delle
di Messina e Palermo, e anche del legno necessario offensive siculo-normanne lungo il delta del Nilo del
come combustibile per la lavorazione dei metalli. Si sa 1153. Va detto che il governo normanno perpetrò lo
che vi erano già nella Palermo del tardo IX secolo dei stretto monopolio di stato già esercitato dai suoi prede-
fabbri armaioli; inoltre la Sicilia mussulmana fu di cessori, sullo sfruttamento forestale e minerario, come
sicuro coinvolta nell'espansione generale economica, anche sulla produzione di armamenti, e sull'esporta-
agricola e industriale delle provincie islarniche tra il zione di materie prime.
VII e l'XI secolo. Un processo di sviluppo analogo,
pur se meno esplosivo, si verificò nell'Italia del sud tra L'equipaggiamento militare
il settimo e l'XI secolo. Vi fu una crescita di produtti-
vità e ricchezza sia nelle provincie bizantine che nei Gli studiosi delle armi dei normanni del sud hanno la
ducati lombardi, e ne furono coinvolte le industrie fortuna di disporre di tre fonti eccezionali, risalenti al
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1 2 3
A
La battaglia di Hastings, 14 ottobre 1066:
I: D duca Guglielmo
2: Il vescovo Odone
3: Cavaliere bretone
4: Arciere normanno
5: Guerriero a piedi del Maine
6: Huscarl anglosassone
B
c
Inghilterra nor
I: Nobildonna an g lo-~_.lI n a,
c.1I40
2: Nobiluomo a
(scudfero), c.1
3: Cavaliere nor
c.1I00-25
3 1 2
D
'- E
caduta de\\a "Normandia: S0
1: cava\iere normanno, c.ll
60
2: serieant bretone, c.11
00
3: fante ga\\ese, c.12
~ Notmanni e irlandesi in Scozia: 2: Guerriero gaelico irlandese, c. 1200
I: Cavaliere anglo-normanno della ram 3: Guerriero delle Ebridi, c.1200
De Clare, c.1225
Italia e Sicilia iD prima epoca IlOl'IIIIIIIIial
I: Cavaliere slculo-normanno, c.l130
2: Guerriero a piedi napoletano, c.1100
.1: Arciere siciliano, «:.1140
...
~
Italia e Sicilia tardo normanne:
1: Nobile italo-normanno, c.U70
2: Guardia siculo-normanna, c.USO
3: Coscritto siciliano, c.U75
H
I normanni in Oriente:
l: Crociato italo-normanno, c.l098
2: Mercenario normanno ex-bizantino, c.l085
3: Oshin the Hetoumian, c.l098
I
~ Principato di Antiochia:
l: Cavaliere di Antiochia, c.1268
2: Crociato franco-normanno, c.12S0-60
3: Thrcopolo, c.1270
,r
~
Castelli e fortificazioni:
1: Mirville, XI sec.
2: Abinger, tardo XI sec.
3: Hedingham, XTT sec.
K
t""4
.~
4
2
-----
Navi normanne:
1: Nave da trasporto del Mediterraneo,
XIII sec.
2: Nave da guerra franco-normanna, primo
XIII sec.
3: Galea da guerra siculo-normanna,
tardo XII sec.
4: La nave Mora, ammiraglia del duca
Guglielmo.
5: Profili di imbarcazioni del
Mediterraneo, XIII sec.
(A) Tre ponti veneziano; (B) Quattro
ponti; (C) Due ponti; (D)
Salandrium, nave da trasporto
cavalli.
I NORMANNI IN ITALIA E IN SICILIA
• I ,
I
I NORMANNI A EST
B ._ La presenza dei normanni al servizio dei bizantini si
registra già qualche anno dopo la loro effettiva com-
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parsa in Italia. Nell'XI secolo molti dei cosiddetti
"Franchi" di Bisanzio erano in realtà italo-normanni, o
comunque provenivano dall'Italia meridionale. Alcuni
giunsero singolarmente, altri in gruppi sino a cento
Architettura militare nell'Italia normanna: A =Castello di Melfi, uomini. La prima azione cui presero parte si svolse nel
metà dell'XI sec. (da Willemsen): B e C =prospetto e pianta del corso della campagna bizantina contro i mussulmani di
castello di Adriano, eretto intorno al 1070 sulle rovine di una torre
araba. La parte bassa del muro esterno e le torri rotonde furono Sicilia, e contro gli invasori turchi peceneghi, nei
aggiunte in seguito (da Caciagli). Balcani.
I normanni acquisirono rapidamente un notevole
un'ottima testimonianza di come dovessero apparire le prestigio militare, e un certo Hervé prese non solo il
unità d'élite che proteggevano il signore normanno e il comando dei mercenari normanni, intorno al 1050, ma
suo tesoro. Per quanto riguarda le figure che indossano divenne uno dei due luogotenenti del generale
usberghi, elmi, scudi e armi di foggia occidentale, va Niceforo. Quasi inevitabilmente tutti questi turbolenti
ricordato che questo tipo di armamento era in uso generali normanni ebbero contrasti con i loro signori; e
anche nelle regioni dell' occidente islarnico, dall 'Egitto tuttavia a Bisanzio, diversamente da quanto avvenne in
alla Spagna. Italia e altrove, gli sforzi normanni di costruire un prin-
La terza fonte principale di informazioni sull'equi- cipato fallirono sempre. Hervé ruppe con l'Imperatore
paggiamento militare della Sicilia normanna e, in Michele VI e raccolse una forza di 300 soldati nor-
minor misura, dell'Italia del sud, sono i bassorilievi sui manni, spingendosi nell'Anatolia orientale. Qui, tutta-
capitelli del chiostro della cattedrale di Monreale. La via, si scontrò non solo con le autorità bizantine, ma
cattedrale venne eretta sulle colline che sovrastano anche con gli armeni, i turchi selgiuchidi e infrne con
Palermo tra il 1174 e il 1189. Anche se lo stile è essen- l'emiro arabo Abu Nasr di Ahlat, il quale mise Hervé
zialmente tardo romanico, i capitelli riportano una in catene e lo rispedì a Bisanzio. Ma l'abilità del nor-
grande varietà di guerrieri e una ancora maggiore di manno era tale che riuscì a risalire la china, sino a
equipaggiamenti. Questa è l'ulteriore testimonianza diventare strati/ate dell'armata orientale di Bisanzio
della natura multietnica degli eserciti della tarda Sicilia sotto Isacco Cornnenus, intorno al 1058.
normanna, dato che gli armamenti includono gli stili C'erano già molti normanni in Armenia, in Georgia
europeo occidentale, bizantino, islarnico e nordafrica- e nella zona di Trebisonda. Nel 1057 due dei cinque
no. Fondamentalmente si distinguono quattro tipi di corpi di frontiera era interamente costituito di
armamento. L'usbergo completamente in maglia e il "Franchi". La loro principale base era Malatya, ma se
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I NORMANNI A EST
ne potevano trovare altre più a sud, a Urfa (Edessa), fondò un principato normanno a est, ma anche il suo
sotto il controllo diretto del duca di Antiochia. TI con- tentativo, pur avendo maggior successo dei prece-
dottiero nonnanno successivo fu Robert Crispin, noto denti, fallì. Difese disperatamente il feudo assegna-
come Crépin Frankopoulos. Morì, presumibilmente togli dai bizantini in Armenia contro tutti gli inva-
avvelenato dai bizantini, poco tempo dopo la disastro- sori, ma infme venne catturato, come già era acca-
sa sconfitta subìta ad opera dei turchi selgiuchidi a duto a Hervé, e rispedito dai mussulmani al suo
Manzikert, nel 1071. Allora i nonnanni trovarono un nemico d'un tempo, il futuro imperatore Alessio I
nuovo capo in Roussel de Bailleul, che era stato uno Comnenus. Quattro anni dopo Roussel tornò nei
dei luogotenenti di Roberto il Guiscardo in Italia meri- favori imperiali, e divenne comandante dei merce-
dionale. Questi operò al servizio di Bisanzio, prima nari "Franchi" di Alessio.
contro i pirati turchi dei Balcani, e poi nella catastrofi- TI destino cui andarono incontro gli altri nonnanni
ca campagna dell 'Imperatore Romanus, nel 1071. stabilitisi in Anatolia è più oscuro; talvolta persino
Manzikert gettò l'impero bizantino in ginocchio. I anomalo. Quest'area strategica venne sempre massic-
selgiuchidi, i turchi degli altri principati, gli armeni,
i curdi e gli arabi, cominciarono a fronteggiarsi per Il castello di Sperlinga vicino a Enna, in Sicilia, eretto panialmente
all'interno di una montagna. Non si conosce molto circa le sue
assumere il controllo delle varie parti dell' Anatolia. origini, che probabilmente comprendono elementi di tutte le epoche:
Roussel tentò di sfruttare al meglio la situazione, e bizantina, islamica, normanna e successive. (Touring Club d'Italia)
47
I NORMANNI
ciamente rinforzata dai bizantini, che vi inviavano soli- dalla milizia cittadina, anche se non si disdegnava
tamente i loro migliori mercenari occidentali. Dopo il l'assunzione di mercenari, se i fondi a disposizione lo
disastro di Manzikert, molti di questi normanni o permettevano. Non si conosce il destino dei normanni
"Franchi" aiutarono i turchi a distruggere gli stati vas- dopo la sconfitta ad opera dei selgiuchidi, ma fonti
salli bizantini di Taron e Sassoun. Ma in seguito si veri- crociate riferiscono che i guerrieri inviati da Urfa alla
ficò un risveglio dell'indipendentismo armeno a sud Prima Crociata fossero armati, a quanto pareva, in
delle montagne del Tauro, in Cilicia, e nella Siria set- stile europeo. Altrove, specialmente ad Antiochia, la
tentrionale. Circa 8.000 "Franchi" guidati da un certo vecchia classe militare greca e armena venne "tur-
Oursel mossero verso la valle dell'Eufrate, raggiun- chizzata"(turcaverant) a seguito di una serie di matri-
gendo i margini meridionali della pianura siriana. Qui moni con i selgiuchidi conquistatori. Una parte so-
molte città continuavano a riconoscere l'autorità di stanziale dell'élite di un. tempo venne a patti con i
Bisanzio, pur pagando tributi ai mussulmani vittoriosi. nuovi arrivati, e si pensa che furono proprio i suoi
Queste regioni continuavano ad essere relativamente membri, o i loro discendenti, a fuggire all'arrivo dei
indisturbate in quanto erano divenute delle pedine di crociati. La presenza di "Franchi" o normanni non
minore importanza nel più vasto conflitto tra i turchi viene effettivamente menzionata, ma va tenuto pre-
selgiuchidi e gli emiri arabi di Siria, ma la loro auto- sente che solo 12 anni separano l'epoca della Prima
nomia reale non ne fu scalfita. Un generale armeno di Crociata dalla conquista di Antiochia da parte dei sel-
nome Filarete prese il controllo di una delle loro città, giuchidi. Forse proprio i discendenti, legittimi o
Antiochia, nel 1079. Filarete era stato il comandante meno, dei mercenari normanni difendevano ancora la
delle forze bizantine lungo il confme sud-est, e come città nel momento in cui i cavalieri normanni
tale era piuttosto conosciuto tra i normanni; in seguito
egli aveva assunto il controllo di un ampio territorio
comprendente Urfa (Edessa). Si pensa che sia giunto a
comandare un esercito di 20.000 uomini, la parte più
efficace del quale erano gli 8.000 normanni o
"Franchi" i quali, sotto il loro nuovo capo Raimbaud,
si unirono a Filarete nel 1073.
La loro prima base fu una fortezza di nome Afranji,
il castello dei "Franchi", vicino a Harput, sulla sponda
sinistra dell 'Eufrate. Altri si unirono alla guarnigione
di Urfa e forse anche a quella di Antiochia. Raimbaud
stesso morì difendendo la tenda di Filarete contro
Thornig, principe armeno di Sassoun, nel 1074.
Potrebbe anche non essere una semplice coincidenza il
fatto che i mercanti di Amalfi, città che si trovava
nell'area governata dai normanni, abbiano continuato
nei loro commerci con Antiochia anche durante quegli
anni travagliati. E lo stesso si potrebbe dire a proposi-
to dei mercanti di Bari, uno dei principali centri
dell 'Italia normanna, i quali commerciarono con
Tarso, nella Cilici a armena, sino al 1097.
La carriera di Filarete, e forse anche quella dei suoi
seguaci normanni, conobbe un brutale epilogo nel
1085, quando i turchi selgiuchidi catturarono
Antiochia, per poi annientare sia le dinastie arabe che
governavano Mosul e Aleppo, sia il loro alleato arme-
no Filarete. La stessa Urfa cadde nel 1087, a causa di
un tradimento avvenuto entro le mura. La città, tutta-
via, mantenne la sua autonomia sotto il governo arme-
no. Urfa ottenne anche di difendere la città con le sue
stesse forze, e di fornire di guarnigioni i castelli cir-
costanti. Il suo esercito era composto principalmente
48
I NORMANNI A EST
dell 'Italia meridionale si concentrarono per l'assedio cavalleria pesante che usava la lancia imbracciata.
sotto le sue mura. Questo processo lo avrebbe condotto in seguito al
In seguito al disastro di Manzikert, Bisanzio si disastro di Myriokephalon, nel 1176. Qui l'Impero
ritrovò senza le regioni anatoliche, tradizionalmente Bizantino subì una catastrofica sconfitta per mano dei
utilizzate per il reclutamento; e così, sotto la dinastia selgiuchidi, seconda soltanto a quella subìta a
Cornnenida, le forze bizantine furono prevalentemente Manzikert un secolo prima. A Myriokephalon i crocia-
formate da quelle forze mercenarie di cui i normanni ti d'Antiochia formavano l'ala destra dell'imperatore.
continuavano a formare l'asse portante. L'armata Dopo la sconfitta, Manuele inviò una lettera a Enrico
bizantina, estremamente poliglotta, era composta da II d'Inghilterra, in cui magnificava il coraggio dei suoi
normanni, germani, franchi e truppe degli stati crocia- inglesi, riferendosi quasi certamente alle truppe anglo-
ti. Tra queste ultime la massima parte proveniva dal sassoni al suo servizio.
principato normanno di Antiochia, che fu di tanto in Nell'Italia del sud molti normanni combatterono per
tanto nominalmente vassallo di Bisanzio. li nucleo Bisanzio, anche contro i loro compatrioti agli ordini di
dell'esercito bizantino, in effetti, fu rimodellato secon-
do gli scherni feudali franco-normanni dall'Imperatore
Manuele Cornneno, il quale lo ricostruì intorno alla
Scacchi in avorio dell'Italia meridionale o della Sicilia,
probabilmente dell'XI secolo; si noti la chiarezza dei dettagli
dell'equipaggiamento, interamente in stile bizantino o islamico
occidentale. (Cabinet des Medailles, Bib.Naz., Parigi)
49
I NORMANNI
Roberto il Guiscardo. Altri furono reclutati per com- forma di comportamento che vi si associava.
battere i turchi pecheneg e selgiuchidi, tra il 1080 e il Nella Prima Crociata i normanni rivestirono un ruolo
1100. Troviamo dei "Franchi" nelle guarnigioni che enormemente importante. Erano presenti in ben due
difesero Iznik (Nicea) nel 1113, COIfù nel 1149 e diverse schiere; una di Normandia, e una dell'Italia
Varna nel 1193. Altri furono coinvolti nella guerra meridionale, forse più importante. Quest'ultima era
civile del 1180, mentre vi furono dei "Franchi" anche comandata da Boemondo di Taranto, un figlio disere-
al servizio di Theodor Lascaris, signore di Iznik, nel dato di Roberto il Guiscardo. Pur essendo scarsi di
1259. numero, gli italo-normanni erano ben equipaggiati,
Molti di questi mercenari si stabilirono a Bisanzio e ottimamente comandati e disciplinati e, soprattutto,
le loro famiglie diedero luogo a caste militari assai lon- molto esperti nel combattimento con i bizantini e i
geve. Queste possedevano nella maggior parte dei casi mussulmani.
una pronoia, l'equivalente bizantino del feudo. La feu-
dalizzazione di Bisanzio, in effetti, potrebbe ricondur- Il principato di Antiochia
si al periodo in cui gli imperatori Cornnenidi reclutaro-
no quanti più normanni ed europei poterono trovare. In questa sede non vengono esaminate le crociate in
Tra queste famiglie fondate da "Franchi", spiccano i senso stretto {per questo vedi Osprey Men-At-Arms n°
Raoulii, discendenti da un italo-normanno di nome 75, Armies oJ the Crusades}, bensì la conquista di
Raoul, e i Petraliphae, che discendevano da Pierre Antiochia nel corso della Prima Crociata e la susse-
d'Aulps. Un gruppo di famiglie guerriere chiamate i guente fondazione del principato che da essa prendeva
Maniacati (maniakates) ,discendenti dai normanni che il nome, destinato a diventare un vero e proprio stato
servirono sotto il grande generale bizantino Maniakes, normanno. Mentre il duca Roberto di Normandia
si insediarono in Albania. Ne prese la guida un certo abbandonò la Terra Santa con il grosso delle sue trup-
Constantine Humbertopoulos, il cui nome sembra deri- pe, nel 1099, buona parte del contingente italo-nor-
vare dalla radice occidentale Humbert. Nel 1201, a un manno decise di rimanere sul posto. Boemondo aveva
altro Constantine Francopoulos ("figlio di Franchi") fu già assunto di fatto il controllo di Antiochia, ma il dirit-
assegnato il comando di sei galere da guerra; e nel to dei normanni di occupare la città fu aspramente con-
1285 un Humbertopoulos difese Mesembria, nell'at- testato. Bisanzio tentò di reclamare la propria sovranità
tuale Bulgaria, contro i Mongoli. sull' antico "Ducato d'Antiochia", ma molti crociati
Tra il 1190 e il 1216 il primo stato albanese medieva- non normanni si erano già resi conto che Boemondo
le si guadagnò una breve indipendenza alla guida degli era più interessato a guadagnarsi un feudo che non a
archon locali. Sarebbe interessante sapere se qualcuno conquistare Gerusalemme in nome della cristianità. In
di questi vantasse una discendenza "Franca" o norman- seguito, nel 1100, Boemondo venne fatto prigioniero
na. Di certo, quando gli angioini dell'Italia meridionale dai Turchi Danishmandi e suo nipote Tancredi venne
crearono uno stato fantoccio albanese nel 1272, molti chiamato in Galilea per assumere il comando delle
signori locali adottarono all'istante i titoli feudali e ogni truppe. Nel corso della sua permanenza in Palestina,
Tancredi aveva già capito come guadagnarsi l'appog-
gio delle comunità cristiane locali, e ad Antiochia fece
uso dell'esperienza acquisita per consolidare e ingran-
dire il nuovo principato. Tancredi incoraggiò in ogni
modo i normanni di Italia, Sicilia e Francia a venire a
stabilirsi nella Siria settentrionale, e diede al nuovo
stato un'impostazione fortemente feudale e normanna,
differenziandosi dal nascente regno di Gerusalemme,
situato più a sud. Allo stesso tempo il principe reclutò
un buon numero di mercenari di ogni provenienza,
arrivando persino a stringere delle alleanze con alcuni
capi turchi del luogo.
Nonostante gli sforzi di Tancredi e dei suoi succes-
sori, a causa del suo carattere essenzialmente occiden-
A destra: copertina in avorio del Queen Melisende's Psalter, dagli
stati crociati del primo XII secolo, raffigura armature di tre diversi
stili: europeo, bizantino e islamico. (Brit. Mus., Londra)
50
I NORMANNI A EST
51
I NORMANNI
strazione era caratterizzata da una mescolanza del sis- Il castello di Revanda (Ravendel); una tipica fortezza di confine del
tema bizantino, islamico e italo-franco, mentre in cam- Principato di Antiochia. Fu eretto su una montagna vicino alla
frontiera orientale.
pagna vigeva ancora il sistema arabo-islamico.
L'organizzazione dell'esercito di Antiochia era fon- Un grande castello poteva avere una guarnigione di
damentalmente occidentale, e la cavalleria ne costituiva almeno 1.700 uomini in tempo di pace, tra i quali i
ovviamente l'asse portante. Tutti gli stati crociati ave- cavalieri non erano più di 50. In tempo di guerra la
vano sofferto, nei primi anni della loro esistenza, per la guarnigione si ampliava sino a 2.200 effettivi.
penuria di cavalli, ma nel principato il problema si fece Le tattiche rimasero pressoché le stesse adottate dai
sentire di meno, poiché le pianure della Siria settentrio- normanni in Europa, ma presto vennero escogitate
nale erano famose per l'abbondanza di questi animali. alcune modifiche basate sull' esperienza locale. In
Si è spesso esagerato nel minimizzare per numero gli campo aperto la cavalleria veniva abitualmente prece-
eserciti crociati e, parallelamente, nel sopravvalutare le duta o addirittura circondata da fanteria armata di
dimensioni delle forze che si apponevano loro. I cava- picca, arco o balestra. Per difendersi, la fanteria usava
lieri di Antiochia, comunque, non superarono mai di scudi a palvese, con i picchieri in prima fila pronti ad
molto le 500 unità. In Medio Oriente, però, gli obblig- aprirsi per lasciar caricare la propria cavalleria.
hi militari di questi cavalieri erano sine die, e non si All'inizio del XII secolo la cavalleria operava ormai
limitavano ai teorici 40 giomi d'uso in Europa. TI tutta insieme: cavalieri e guerrieri plebei, equipaggiati
numero dei giorni di servizio andò poi decrescendo in modo pesante o leggero. Alcune veloci unità di fan-
grazie all'affluenza di pellegrini e mercenari senza teria a cavallo venivano impiegate per intercettare i
terra dall 'Europa. La ricchezza di cui Antiochia gode- convogli, o per compiere profonde incursioni nel terri-
va le permetteva di assoldare molti mercenari, vitali torio nemico. La cavalleria leggera, armata di lance di
per l'espansione e la sopravvivenza in ogni stato cro- bambù, e forse anche di giavellotti, fece la sua com-
ciato. Vennero reclutati anche numerosi serjeant di parsa alla fme del XII secolo, più vicina al modello
inferiore condizione, ma di pari valore militare, turco- arabo che non a quello più specializzato ma poco noto
poli e un gran numero di alleati, inclusi molti armeni. degli arcieri a cavallo turchi. A quell'epoca la spinta
53
I NORMANNI
espansionistica degli stati crociati si era ormai arresta- regioni mussulmane dell'entroterra. Questi castelli
ta, ed essi si erano messi sulla difensiva, acquisendo spesso venivano ricavati ristrutturando gli antichi forti
così notevole rapidità nell'apprendimento di nuove tat- del IX e X secolo, originariamente eretti a difesa del
tiche. Nel XIII secolo la strategia si fece ancora più ducato bizantino di Antiochia o della provincia araba
flessibile, variegata e sofisticata. di Aleppo. Molte città e villaggi del luogo erano stati
L'importanza della fanteria crebbe considerevol- fortificati da bizantini, armeni e arabi prima dell'arrivo
mente quando gli arcieri e i balestrieri diedero prova dei normanni.
della loro efficacia contro gli arcieri a cavallo. Le tatti- Nel corso del XIII secolo molti importanti castelli
che del passato non furono accantonate del tutto, ma la vennero venduti ai templari, agli ospitalieri e ad altri
cavalleria perse l'antica abitudine di schierarsi all' e- ordini militari, per compensare l'endemica mancanza
sterno delle formazioni di fanteria, per poi ritirarvisi di denaro e di uomini per difenderli. Massicci e com-
all'interno. Le cariche di cavalleria si fecero più limi- plessi com'erano, i'castelli finirono per decadere, prin-
tate, e sferrate di solito da uno o due piccoli contingenti cipalmente per le guarnigioni sempre insufficienti.
di soldati a cavallo. I serjeant a cavallo continuarono Antiochia stessa cadde dopo un assedio di cinque gior-
a combattere al fianco dei cavalieri veri e propri, ma ni, nel 1268, soltanto perché la guarnigione non era in
erano di norma armati meno pesantemente. grado di difendere tutte le torri. Molti castelli furono
I turcopoli fornivano perlopiù soldati a cavallo, traditi dall'interno, e questo dimostra quanto gli stati
anche se non mancavano le unità di fanteria. Le loro crociati del XIII secolo si basassero su una mentalità
origini precise, e anche le loro funzioni, sono ancora difensiva, "da castello", quasi ai limiti del disfattismo.
oggi oggetto di dibattito. Sembra che un certo numero Non si può biasimare l'élite militare per questo atteg-
di cristiani locali fossero stati arruolati in qualità di ser- giamento. Dai tempi del Saladino in poi, la loro posi-
jeant, ma il loro numero restava piuttosto esiguo. Molti zione si era fatta sempre più insostenibile. La contea di
prigionieri mussulmani si convertirono al cristianesi-
mo all'inizio del xn secolo, combattendo forse in Architettura militare nel Principato di Antiochia: A = uno scorcio
delle mura meridionali di Antiochia, come apparivano dopo la
seguito per i loro nuovi padroni. Questi uomini non =
riparazione del X secolo; B il castello di Sahyun (da Muller-
avrebbero mai rischiato di tornare tra i loro correligio- Wiener).
nari, poiché l'apostasia era considerata un crimine
capitale. I turcopoli catturati, in effetti, di solito veni-
vano passati per le armi. I pochi nomi a noi pervenuti M.
o so
ne suggeriscono un' origine mussulmana. Molti di loro
combatterono come arcieri a cavallo, ma nessuno
secondo lo stile dei nomadi turcomanni. Sembra inve-
ce che fossero equipaggiati più come i ghulam dei vici-
ni stati mussulmani [v. Osprey Men-At-Arrns nO171 ,
Saladin and the Saracenes] . Questi combattevano sia
come cavalleria leggera che come arcieri a cavallo ben
inquadrati, in grado di tirare con più ranghi contempo-
raneamente e agendo più spesso da fernlÌ che in movi-
mento, così come facevano invece le tribù turcoman-
ne. Alcuni turcopoli arrivarono a detenere dei feudi,
normalmente definiti serjeantries.
I monumenti più duraturi del principato di Antiochia
sono i suoi castelli. Alcuni erano di proporzioni
immense, e ancora oggi coronano molte delle colline
della Siria nordoccidentale e della Turchia del sud.
Molti, tuttavia, furono costruiti durante il declino del
principato. TI solo grande castello eretto nel xn secolo Il I I
fu quello di Sahyun: non meno di 170.000 tonnellate di ~ {Al
I I
I I I
roccia vennero estratte per costruirne il parapetto
~
orientale. Altre fortificazioni più piccole furono erette Il
Il
Edessa era onnai perduta da tempo e Antiocrua, così nonnanni nel nostro paese.
come Tripoli e Gerusalemme, controllava un tenitorio Anche il Centro Italiano di Studi sull' Alto Medioevo
sempre più ristretto. I feudi divennero sempre di meno, (Spoleto) pubblica più o meno regolarmente materiale
finché quasi tutta la classe dei cavalieri non fu costretta di notevole interesse per l'appassionato di storia nor-
a insediarsi in città. I suoi membri continuarono a recla- manna.
mare gli anticru diritti feudali sui villaggi e sui campi BOUARD, MICHEL DE; per i normanni in
onnai riconquistati dall 'Islam, ma lo status di cui gode- Normandia.
vano non era più altro che una finzione legale, suppor- BROWN, R ALLEN; per i nonnanni in Inghilterra e
tata a stento da una declinante ricchezza. I coloni euro- Nonnandia.
pei presero a fuggire verso altre città o tornarono addi- CAHEN, C., La Syrie du Nord a l'époque des
rittura in Europa, mentre un numero notevole di cristia- Croisades, Parigi 1940.
ni, tra cui persino alcuni serjeant e forse anche dei cava- CUOZZO ,E.; sui normanni in Italia.
lieri, si convertì alla religione islarnica, e venne rinne- DOUGLAS, D. C.; sui nonnanni in generale.
gato. Nel 1223 il Patriarca di Alessandria sostenne, HASKINS, C. H.; sui normanni in generale.
forse esagerando, che al servizio degli Ejjubiti, in Egitto HOFFMANN, H. ; sui nonnanni in Italia.
e Siria, si trovavano circa 10.000 rinnegati. Dopo che la JAMISON, E.; sui nonnanni in Italia.
Quarta Crociata conquistò Costantinopoli (Istanbul) nel LE PATOUREL, The Norman Empire, Oxford 1976.
1204, un gran numero di cavalieri, serjeant e turcopoli MENAGER, L. R; sui nonnanni in Italia.
abbandonò la Siria per cercare fortuna in Grecia. MOSSET, L.; sui normanni in Nonnandia.
Ma nonostante tutto, il principato di Antiocrua resse NORWICH, J. J.; sui nonnanni in Italia.
per altri 83 anni. Sopravvisse di nome anche dopo che TRAMONTANA, S. ; sui normanni in Italia.
la città cadde nelle mani del sultano mammalucco YEWDALE, R B., Bohemond I, Prince of Antioch,
Baybars, in un'orgia di massacri e distruzioni. In segui- Princeton 1924.
to il principato si ridusse a una regione piccolissima "Davide e Golia", da un manoscritto normanno del tardo XI secolo.
attorno al porto di Lattakieh, che cadde a sua volta nel (Commentari di Sant' Agostino, Ms.A.19, Bib.Munic., Rouen)
1287 dopo che un terremoto ne aveva seriamente dan-
neggiato le mura. Curiosamente, il sultano mamma-
lucco Qalaun giustifIcò la sua conquista avvenuta
durante la tregua, con un cavillo legale che i nonnanni
stessi avrebbero dovuto apprezzare. Quale governante
effettivo di Antiocrua, Qalaun sostenne il suo diritto su
tutte le dipendenze del veccruo principato, inclusa
quella parte che ancora resisteva. L'ultimo principe,
Boemondo vrr, morì senza figli sei mesi più tardi, pro-
babilmente di crepacuore.
PER UN ULTERIORE
APPROFONDIMENTO
•
La storia nonnanna ha generato una quantità enonne di
libri. Qui di seguito viene elencata una selezione dei
più importanti periodici, libri e autori che si sono occu-
pati dell'argomento:
Anglo-Norman Studies (in origine Proceedings of
the Baule Conference in Anglo-Norman Studies); pub-
blicato in prima istanza nel 1978, questo giornale cos-
tituisce una fonte essenziale per qualunque studioso di
storia militare nonnanna.
Gli atti delle Giornate Normanno-Sveve, (Bari), rac-
colgono gl'interventi dei convegni periodici che si ten-
gono in Italia, con particolare attenzione alla storia dei
55
I NORMANNI
dotati di un doppio foro che doveva servire per il fode- Illustrazione a margine di un manoscritto della Francia
ro della spada. settentrionale del tardo XII secolo, raffigurante forse il "giudizio di
Dio". (Ms.210, Bib.Munic., Avranches)
B/C4: Arciere normanno incisioni dei capitelli, tardo XI secolo, chiese di St.
Alcuni degli arcieri nonnanni riportati sull'arazzo Nectaire e Rucqueville.)
sembrano professionisti bene equipaggiati. Altri erano
forse contadini arruolati al seguito del loro signore, o, B/C6: Huscarl anglosassone
più probabilmente, erano marinai della flotta nonnan- La guardia personale di huscarl di Harold Godwinson
na che avevano seguito l'armata in battaglia. Questo era l'unità meglio equipaggiata dell'armata anglosas-
soldato è dotato di un arco semplice, ma di dimensio- sone. I discendenti di questi guerrieri entrarono tutti a
ni molto più ridotte rispetto a quelli in uso tra gli arcie- far parte delle armate nonnanne. Le loro armi e arma-
ri inglesi del XIV secolo. La sua è una primitiva anna ture differivano solo per qualche dettaglio da quelle dei
da caccia che si usava anch~ nelle battaglie navali. loro nemici nonnanni. Forse alcune avevano cappucci
di maglia separati, ma il fatto non è accertato; in ogni
B/C5: Guerriero a piedi del Maine caso usavano come arma primaria la scure a manico
I soldati a piedi di professione ebbero un ruolo lungo di origine danese. Molti portavano i nuovi scudi
importante dell'esercito del duca Guglielmo, ma l' lunghi alla nonnanna, ma alcuni adottavano ancora le
arazzo di Bayeux sembra ignorarli completamente. vecchie versioni rotonde o ovali.
Questo soldato è stato ritratto sulla base di altre
fonti, e rappresenta un guerriero delle zone meridio- D: Inghilterra normqnna:
nali del regno nonnanno. Il suo casco rotondo con il DJ: Nobildonna anglo-norrnanna, c.1140
coppo a due pezzi ha una fonna che i franchi aveva- La moda aristocratica delle donne del XII secolo era
no forse ereditato dal tardo periodo romano. Lo semplice ma affascinante. Le gonne venivano proba-
scudo ovale si desume da numerose fonti, tra cui bilmente tagliate diagonalmente per delineare al
alcune incisioni nella stessa Nonnandia. (Fonti : meglio la figura. Le donne giovani riunivano i capelli
57
I NORMANNI
in una lunga e stravagante treccia, aggiungendovi spes- scudi mantennero la stessa forma ma diventarono di
so dei capelli posticci per aumentarne la lunghezza. La dimensioni enormi. TI casco di questo guerriero è di
ricchezza veniva ostentata facendo uso di maniche un'inusuale forma a ogiva, con il coietto da legare al
estremamente ampie, in modo da mostrare la sottove- mento direttamente attaccato al bordo. La funzione
ste di lino pieghettata. della maglia intorno al capo è poco chiara, ma potreb-
be rientrare nello stile adottato dai crociati che torna-
D2: Nobiluomo anglo-normanno (scudiero), c. 1125- vano dalla Siria o dalla Palestina. (Fonti: Bury Bible,
50 1121-48, Coli. Corpus Christi, Ms.2, Cambridge; inci-
L'ascesa della cultura di corte si accompagnò a una sioni sui capitelli, c. 1120, cattedrale di Vezelay)
elaborazione dell'abbigliamento maschile, pur non
arrecando ancora grossi cambiamenti nell'equipaggia- E: Caduta della Normandia:
mento militare. Gli elmetti sbilanciati in avanti sem- El: Cavaliere normdnno, c. 1180
brano indicare un ispessimento sul fronte e sui lati. TI principale cambiamento nelle armi e nelle corazze
Alcuni caschi erano dipinti secondo gli stessi motivi del XII secolo, fu l'apparizione dei guanti di maglia
semi-araldici che comparivano sugli scudi. TI giovane sull 'usbergo. Alcuni caschi erano corredati anche di
scudiero qui riportato sta suonando una serenata col maschera facciale, e da qui in seguito, si sviluppò l'el-
salterio alla sua signora, apparentemente con un certo mo medievale (il cosiddetto elmo a cilindro).TI casco
successo... (Fonti: coppella di bronzo dorata, primo qui riportato non è segmentato, e consiste di una coppa
XII secolo, Glasgow, musei e gallerie d'arte) a pezzo unico rinforzata da strisce esterne di ferro. Lo
scudo è a sua volta rinforzato con delle parti decorati-
D3: Cavaliere normanno, c. 1100-25 ve di ferro. Sotto l'usbergo il cavaliere indossa l'ake-
Un buon numero di piccoli ma importanti cambiamen- ton, o gambale imbottito. (Fonti: tomba perduta del
ti si susseguirono nelle armi e nelle corazze intorno conte Guglielmo delle Fiandre, metà del XII secolo, St.
all'anno 1100. Gli usberghi divennero leggermente più Omer; Legend of Roland, finestra di vetro tinto, c.
lunghi, e di solito con maniche a lunghezza intera. Gli 1218, cattedrale, Chartres; dipinti a muro, tardo XII-
primo xm secolo, Chiesa di Ognissanti, Claverly)
"San Benedetto libera un prigioniero", illustrazione tratta da un
manoscritto dell'Abbazia di Montecassino del 1070 circa.
(Ms.Lat.1202, Lib. Vaticana, Roma) E2: *Serjeant bretone, c.1160
In apparenza non vi erano grosse differenze tra l'equi-
paggiamento dei cavalieri e quello dei serjeant, ma
1 quello di questi ultimi era più basilare. TI casco conico
passò presto di moda, e fu rimpiazzato da uno di forma
più arrotondata. Si cominciarono a usare anche degli
scudi specifici per la fanteria, tra i quali quello quasi a
mantelletto qui riportato. TI serjeant porta le antiche
armi dei Marescialli d'Inghilterra. (Fonti: cassapanca
matrimoniale dipinta, 1150-70, tesoro della cattedrale,
Vannes; Bible, 1160-70, biblioteca della cattedrale,
Winchester)
effigie, c. 1225, Abbazia di Malvern; manoscritto, oltre naturalmente di spada e scudo. Questi guerrieri
tardo XII secolo, Bib.Munic., Ms. 12, St. Omer) erano praticamente identici ai loro vicini italiani,
bizantini e egiziani. (Fonti: dipinti del soffitto, c. 1140,
F: I normanni in Irlanda e Scozia: Cappella Palatina, Palermo; bassorilievi, primo XII
F1: Cavaliere anglo-irlandese della famiglia De secolo, cattedrale di Lucca)
Clare, c. 1225
L'aristocrazia normanno-irlandese, naturalmente, era G2: Guerriero a piedi napoletano, c. 1100
equipaggiata esattamente come i cavalieri che risiede- Un buon numero di fonti pittoriche ritrae i soldati
vano in Inghilterra. Solo in seguito adottò lo stile della dell'Italia meridionale con armi e armature molto
cavalleria leggera dell'Irlanda gaelica. Quest'uomo diverse da quelle che si usavano al nord. Quasi certa-
porta una forma primitiva di elmo, che andava indos- mente queste riflettevano l'influenza islarnica o bizan-
sato sopra un copricapo imbottito che ne sosteneva la tina. Quest'uomo indossa un casco conico con cama-
calotta quadrata. Le alte spalle della sua sopraveste sot- glio. Questo sistema venne importato dal Medio
tintendono la presenza di un corsaletto pesantemente Oriente e dall'Asia centrale, e non divenne abituale in
imbottito, oppure di una casacca di cuoio semirigida Europa occidentale prima del XIV secolo. Lo scudo,
che indossava sotto. Questo guerriero veste anche dei sostanzialmente piatto, è tipico della fanteria italiana,
cosciali imbottiti per proteggersi ginocchia e cosce. mentre la spada è una forma primitiva di scirnitarra.
(Fonti: effigie perduta del XIII secolo, TempIe Church, (Fonti: scacchi in avorio, tardo XI secolo, Bib.Naz.,
Londra; statue, 1230-40, frontale ovest della cattedrale Parigi; leggio d'avorio intagliato, XII secolo, Museo
di Wells) della Cattedrale, Salerno; rilievo inciso sulla Porta
Romana, metà del XII secolo, Museo del Castello
F2 : Guerriero gaelico irlandese, c. 1200 Sforzesco, Milano)
Lo stile anglo-normanno si diffuse molto lentamente
nell 'Irlanda gaelica, tra le popolazioni indigene dell'i- G3: Arciere siciliano , c. 1140
sola. TI casco di quest'uomo lascia chiaramente tras- Gli arcieri mussulmani di Sicilia furono tra i soldati di
parire le influenze esterne, mentre la rotella di cuoio e fanteria più efficienti dell'Europa del XII secolo. Molti
i giavellotti sono più tradizionali. (Fonti: Cumdach of non usavano alcuna armatura, ma a questo soldato è
the Stowe Missal, XI-XII secolo, Royal lrish stato fornito un leggero usbergo di maglia indossato
Academy; Chapter House Uber A, Public Records sotto una tunica, probabilmente imbottita. TI suo poten-
Office, Londra; rilievo inciso, XII-XIII secolo, te arco composto è di una forma piuttosto primitiva,
Cashel) tipica del Medio Oriente e della zona del Mediterraneo
prima della diffusione dell'influenza turca. TI sistema
F3 : Guerriero delle Ebridi, c. 1200 di tiro "sotto" lo scudo di cuoio, era una tecnica anco-
I mercenari scozzesi presero parte fm dall 'inizio alle ra in uso tra i mammalucchi del XIV secolo. (Fonti:
campagne irlandesi. Nel XIII secolo guerrieri armati di soffitto dipinto, c . 1140, Cappella Palatina, Palermo;
scure e corazza vennero reclutati per opporsi alla rilievo inciso, c. 1140, La Martorana, Palermo)
cavalleria e fanteria corazzata anglo-irlandese. Questo
soldato impugna una tipica scure scoto-irlandese, con H: Italia e Sicilia tardo normanna:
intarsi in argento. La spada, invece, con la sua elsa di Hl: Nobile italo-normanno, c. 1170
bronzo dimostra un'evidente derivazione scandinava. Verso la fme del XII secolo, le armi e armature
(Fonti: Lewis Chessmen, 1150-75, Brit.Mus.; asce, dell 'Italia normanna cominciarono ad avvicinarsi a
XIII secolo, Mus. Naz., Dublino.) quelle del resto del paese. Questo nobile, splendida-
mente equipaggiato, porta un casco parzialmente dora-
G: Primi normanni d'Italia e Sicilia: to con maschera facciale, e sotto di esso un cappuccio
G1 : Cavaliere siculo-normanno, c. 1130 di maglia separato e ricoperto di tessuto prezioso. TI
I normanni continuarono a fare uso delle tattiche ela- resto dell'equipaggiamento è piuttosto semplice, fatta
borate nella Francia del nord anche dopo il loro inse- eccezione per i calzari di maglia che sembrerebbero
diamento in Italia, ma il loro equipaggiamento comin- rivestiti di scaglie di ferro, un concetto notevolmente
ciò presto a riflettere le influenze meridionali, allegge- avanzato per quell' epoca. (Fonti: incisioni sui capitelli,
rendosi sostanzialmente nell' armatura. In questo caso tardo XII secolo, chiostro della Cattedrale di Monreale;
il cavaliere è senza cappuccio di maglia, ed è armato L' Assassinio di Beckett, affresco, tardo XII secolo,
solamente con il casco "frigio" e l'usbergo di maglia, Chiesa di San Giovanni e Paolo, Spoleto)
59
I NORMANNI
piuttosto semplice e primitiva. La bardatura del caval- Capitelli del tardo XII secolo raffiguranti l'equipaggiamento misto
lo è stata cucita su una pesante fodera di feltro, cui di degli eserciti italo-normanni. A sinistra, guardie dormienti presso il
Sacro Sepolcro; al centro, un cavaliere normanno: si noti la
solito si aggiungeva un rinforzo di cuoio per protegge- decorazione a forma di fiore sullo scudo; a destra, guerrieri a piedi,
re la testa dell'animale. (Fonti: frammento di ceramica forse nordafricani; uno porta una spada ricurva. (In situ, chiostri
da Al Mina, XIII secolo, Mus. Hatay, Antiochia; della cattedrale di Monreale, Sicilia)
Histoire Universelle, tardo XIII secolo, Bib.Munic.,
Ms. 562, Digione e Bib.Naz. MS.Fr. 20125, Parigi, e questo caso ci si basa su un'icona dipinta, ritrovata
State Public Lib., Ms.F.v.IV.5, Leningrado) nella Palestina crociata, e su altre fonti tratte dall'arte
franca e bizantina. (Fonti: St. Sergius, icona, tardo XIII
12: Crociato franco-normanno , c. 1250-60 secolo, Monastero di Santa Caterina, Sinai; History of
Dopo la conquista franca della Normandia le differen- Outremer, 1290, Bib.Laur., MS.Plu. LXI.lO, Firenze)
ze tra l'equipaggiamento militare normanno e quello
del resto del paese divennero impercettibili. In questo K: Castelli e fortificazioni:
caso il serjeant indo~sa un cappello di ferro sopra un KI: Ricostruzione della torre di Mirville, XI secolo
cappuccio imbottito. E protetto inoltre da un corsaletto Eretta all'inizio dell'XI secolo e distrutta da un incen-
abbondantemente trapuntato, che include i guanti. La dio intorno al 1100, questa torre rappresentava la sola
scure è del genere più usatò nella Francia del nord e nei struttura in pietra del castello, che per il resto consiste-
Paesi Bassi, mentre lo scudo è decorato da una croce va di un cerchio di mura di legno e di una serie di edi-
rossa in campo verde, il simbolo preferito dai crociati fici sempre in legno. La torre è un elemento architetto-
franchi. il cavallo ha una bardatura di maglia, costitui- nico tipico delle piccole fortificazioni che si usavano in
ta da due pezzi distinti. (Fonti: Maciejowski Bible, c. Normandia.
1250, Pierpont Morgan Lib., New York; Chasse de
Sainte Gertrude, c. 1272, Chiesa di St. Gertrude, K2: Ricostruzione del mastio del castello di Abinger
Nivelles; Roman de Toute Chevalerie, metà del XIII Di questa torre in legno del tardo XI secolo ci sono
secolo, Trinity Coli. Lib., Ms. 0.9.34, Cambridge) giunte soltanto le buche d'appostamento. Le ricostru-
zioni effettuate tendono a raffigurarla come una torret-
13: Turcopolo, c.1270 ta retta da pali, ma in questo modo si sarebbe rivelata
il tipico equipaggiamento di un turcopolo, se di "tipi- estremamente vulnerabile al fuoco, se il nemico fosse
co" si può parlare, è molto difficile da stabilire. In penetrato oltre lo steccato esterno. Il muro a canniccia-
61
I NORMANNI
ILLUSTRAZIONI
ta, in questo caso, è stato ricoperto di fango e argilla costo crescente delle navi da guerra, causato dal di-
per riempire gli spazi tra i pali di supporto. sboscamento delle coste del Mediterraneo.
K3: Maschio del castello di Hedingham, XII secolo lA : La nave Mora , ammiraglia della flotta di
(A) Sezione dell'arco normanno più grande Guglielmo il Conquistatore
d'Inghilterra. Questa immagine è tratta dall'arazzo di Bayeux. Vi è
(B) Ricostruzione di una rampa di legno per l'ingres- raffigurata una lanterna posta sull' albero della nave,
so, che poteva essere rimossa in caso di necessità. una testa mostruosa simile a quelle delle prime navi
Quello di Hedingham è il maschio a pianta quadra- da guerra vichinghe, e una forma nuova del dritto di
ta meglio conservato d'Inghilterra. li maschio della poppa.
White Tower, a Londra, è stato invece alterato in
epoca successiva, specialmente per quanto riguarda L5: Profili delle tipiche navi del Mediterraneo, nel
le fmestre. XIII secolo
(A) Tre ponti veneziano; probabilmente l'imbarca-
L: Navi normanne: zione più grande del XIII secolo. (B) Quattro ponti.
LI: Nave da trasporto del Mediterraneo , XIII secolo (C) Due ponti. (D) Salandrium, una nave specializ-
Erano queste navi a rendere possibile l'espansione e zata nel trasporto di cavalli.
la sopravvivenza degli stati crociati e siculo-norman-
ni. Si notino i corridoria: usati per rimpiazzare il l In latino nel testo [NdC]
ponte superiore, erano elementi tipici di molte "navi 2 L'espressione "lancia in resta", anche se assai
rotonde" del Mediterraneo. popolare e maggiormente evocativa, sarebbe impro-
pria nel contesto. Infatti, la "resta" su cui si appog-
L2: Nave da guerra franco-normanna , primo XIII giava la lancia era una rotella di metallo posta ad
secolo altezza opportuna, solidale alla pettorina dell' arma-
Questo genere di nave è l'erede delle navi vichinghe: tura, introdotta solo a partire dal XIV secolo circa
il drakkar da guerra, e il più pacifico knorr. Con i [NdC]
suoi castelli aggiuntivi a poppa e prora, dominò i 3 In Italia questo tipo di scudo è anche noto come
mari settentrionali per molti anni. scudo "alla normanna", visto che furono proprio i
cavalieri Normanni i primi ad adottarlo diffusamen-
L3: Galera da guerra siculo-normanna, tardo XII te [NdC]
secolo 4 Dal latino "serventesì, essendo nota in Francia
La galera italiana fu derivata dal famoso dromon anche la notazione "servantì, indica in generale i
bizantino. La differenza principale tra le navi da combattenti di rango inferiore alla nobiltà, ad essa
guerra medievali e i loro antichi predecessori stava sottoposti. Più tardi, il termine indicherà i sottuffi-
nello sperone che fendeva il mare a prua. Col tempo, ciali [NdC]
questo assunse le funzioni di spezzare i remi e dan- 5 Lett. "rematore" in antico norvegese; in senso lato,
neggiare la nave nemica, più che di affondarla in indica il marinaio-mercante-pirata dei mari del nord
senso vero e proprio. Ciò rifletteva probabilmente il [NdC]
" Il trionfo di Tancredi", raffigurahte (fila alta) un parasole reale DAVID NICOLLE è nato nel 1944 e si è diplomato alla Highgate
cerimoniale; (fila centrale) musicisti e soldati mussulmani armati di School. Ha lavorato per otto anni al BBC TV News Film
lancia; (fila bassa) arcieri e balestrieri di origini svariate. Department, e poi come giornalista nel BBC Arabic Servi ce. Nel
Manoscritto siciliano del tardo XII - primo XIII secolo. (Cronache di 1971 è "ritornato a scuola" per ottenere il diploma della School of
Pietro di Eboli, Ms.Cod.120/1I, Burgerbib., Berna) OrientaI and African Studi es, e si è laureato a Edinburgo. Ha
scritto numerosi libri e articoli su armi e tattiche dell'Islam, ed ha
scritto ben dodici titoli nella serie Men-at-Arms della Osprey
Publications, e uno nella serie Élite, The Crusades. Per qualche
anno ha insegnato storia, arte e architettura islamica presso
l'università di Yarmouk, in Giordania. Sposato con un ' americana,
con due bambini, attualmente vive e lavora nel Leicestershire.
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ESERCITI E BATTAGLIE
La serie
LE GRANDI BATTAGLIE illustra gli scontri militari
più importanti, attraverso resoconti
rigorosamente documentati e descrizioni
di protagonisti, strategie ed eventi. I testi
sono arricchiti da oltre 80 figure, grafici e
mappe tridimensionali, e accompagnano il
lettore nel vivo dei combattimenti che
hanno segnato il corso della storia.
La serie
UOMINI IN UNIFORME prevede dei titoli unici (64
pagine) e dei titoli doppi (48 pagine cad.).
I primi descrivono l'organizzazione, le
uniformi, l'equipaggiamento e le azioni
spettacolari delle milizie più famose del
passato e del presente. I secondi
illustrano nei minimi particolari le
uniformi e i distintivi di tutte le epoche,
dal mondo antico a quello
contemporaneo.
4
edizioni
delD rado