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Pensieri fumati
Simona Mazza
Pensieri Fumati
Indice
1 Risvegli e sonno
2 L'Uno: la matrice di tutte le cose 3 Il processo creativo
4 Autostima ed ego
5 Consapevolezza
6 Coscienza
7 Pensieri surreali
8 Amori e amore
9 Intelligenza
10 Meditazione o psicologia?
11 Identificazione e malattia
12 Paura
13 Miti
14 Realizzare l'obiettivo dell'anima 15 Uomini e animali
16 Siamo donne quando
17 Gioco
18 Preghiera e fede
19 Valori rovesciati
20 La solitudine
21 Tutto è narrazione
22 Centro di gravità
23 Maschere
24 Potere e boicottaggio
25 Pensieri fumati
Dedico questi "pensieri fumati" ai miei figli, alla mia
famiglia, ai miei affetti più cari e a tutti coloro che hanno
bisogno di sognare e cambiare la narrazione della propria
vita. Un ringraziamento particolare a Vincenzo
Fiaschitello, che ha curato l’introduzione del libro, a
Roberto Cristiano, che ne ha scritto la postfazione e al
“Maestro di luce” Pietra Barrasso che mi ha consentito di
utilizzare due delle sue opere.
Simona Mazza
Foto di copertina: “Erna con sigaretta”
Ernst Ludwig Kirchner-1913
Vita spezzata 2
Pietra Barrasso “Maestro di luce” 2018
Le tre farfalle
Pietra Barrasso “Maestro di luce” 2022
Introduzione
Vincenzo Fiaschitello
Prefazione
Buona lettura
Risvegli e sonno
Risvegli e sonno
La creazione dell'uomo
Marc Chagall 1956-58
L’Uno: la matrice di tutte le cose
Il processo creativo
Anche la distruzione fa parte del processo creativo. L’Uno
la utilizza per ripristinare l’ordine primevo, l’Uomo
dovrebbe utilizzarla per superarsi, per creare e rinascere in
una forma superiore che lo avvicini sempre di più
all’emanazione primordiale. Il piacere sta nel mezzo.
Se non creiamo nulla, la nostra esistenza non serve a niente.
Se dovessi pensare che il fine ultimo della mia vita debba
essere pagare le bollette, sarei finita.
Non è importante creare consapevolmente, è importante
essere consapevoli del processo creativo.
L’arte è l’alibi che ci permette di liberarci delle nostre
maschere senza essere smascherati.
Un giornalista illuminato- almeno per me- getta il seme. Sta
al lettore, raccoglierlo, piantato o gettarlo al vento.
Ai media: date belle notizie.
Quelle belle notizie che non fanno notizia.
Il male si combatte con il bene; il brutto con il bello.
La parola è simbolo di un’ Idea.
E’ logos: il principio stesso della creazione.
De Pretore Vincenzo (1) mi ha fatto piangere.
Non è stato il pianto struggente, melanconico che viene da
una qualsiasi circostanza che in fondo non ci tocca più di
tanto.
Mi ha fatto piangere come un pugno nello stomaco, un
cazzotto violento, maledetto, dannato, senza possibilità di
redenzione.
Un livido tatuato nell’anima.
Autostima ed ego
Narciso
Caravaggio 1597-99
Autostima ed Ego
L’autostima presuppone che la stima di voi dipenda dalla
stima che un’altra persona ha di voi. A Robinson Crusoe
non serviva affatto.
E poi cosa vuol dire autostima?
Per progredire occorre farsi schifo ogni tanto. Dunque, più
che di sedute per aumentare l’autostima, avremmo semmai
bisogno di fare delle sedute di auto schifo.
Insultati da solo fino a trovare il peggiore degli epiteti:
vedrai che quando ti insulteranno gli altri, la cosa non ti
farà più né caldo né freddo.
Quando gratti la superficie di un grande Ego e trovi nel
nucleo un Ego ancora più smisurato, non si può che provare
compassione per chi ha una visione così ristretta.
Eco fa rima con Egoooooooooo.
L’Io in relazione al Tu diventa Sé. L’Ego è l’Io ripiegato su
se stesso.
Sicurezza e autostima non ti fanno progredire. Ti fanno
restare nel più basso livello evolutivo, nel più basso gradino
di coscienza.
Ci offendiamo solo quando ci affidiamo ai giudizi esterni.
Non mi offendono i tuoi giudizi su di me, mi offende che tu
giudichi.
Dai tuoi giudizi mi autoassolvo. Non è il mio Ego che
si offende. È la mia anima.
Consapevolezza
Il viandante sul mare di nebbia
Caspar David Friedrich- 1818
Consapevolezza
Ci ho messo 25 anni per essere consapevole dei miei 25
anni.
Brutto capire senza comprendere.
Eppure ridono! E pensano di aver capito tutto.
In certi casi, la resa è la manifestazione della vera
consapevolezza.
Sono consapevole di essere un’incompiuta:
sto percorrendo tutti gli stadi evolutivi a partire dal gradino
più basso.
Adesso ho smesso di punirmi.
Ho raggiunto gli inferi della mia anima, ho compiuto il mio
viaggio ctonio e sono pronta alla rinascita.
Con l’autostima non ci fai niente.
Ti anestetizza dicendoti “sei perfetto così”.
I nostri obiettivi vanno invece misurati secondo metri
di giudizi interni.
È questo il punto di partenza della consapevolezza.
Se ci giudichiamo prendendo riferimenti esterni, abbiamo
bisogno dell'autostima.
Con la consapevolezza puoi scoprire realmente te stesso e
superare i tuoi limiti. Tutto il resto è relazione.
Se sei consapevole di te stesso, nessuna relazione può
spostare il tuo baricentro e niente può scalfirti.
Vive nella più meravigliosa semplicità o l’uomo totalmente
ignorante o quello altissimamente consapevole.
Specchi: gli altri sono lo specchio riflesso di noi stessi e
viceversa.
Leggerezza vuol dire liberarsi dai pesi interiori.
Non è ignoranza ma altissima comprensione del tutto. Non
va confusa con la frivolezza.
Sono a un livello di comprensione avanzata. Non ha nulla a
che vedere con la cultura o con l’intelligenza.
Coscienza
Il figlio dell'uomo
Rene Magritte-1964
Coscienza
Se ci si trova su piani di coscienza diversi non si può
comunicare.
Piani diversi di coscienza sono infatti piani diversi di
comunicazione.
Io capisco il tuo stato di coscienza e posso comunicare con
te, perché l’ho sperimentato e superato, ma tu non puoi
capire il mio stato di coscienza. Sta a te decidere di cogliere
i messaggi o restare compiaciuto e beato al tuo livello.
Ci sono persone, gli zombie, con le quali non si può
istaurare alcun tipo di relazione.
Se fossi un insegnante direi loro “torna a settembre”.
Pensieri surreali
BrainChain
Willem den Broeder-2001
Pensieri surreali
Bello non distinguere la realtà dal sogno.
Chissà cosa vedevano i tuoi occhi quando morivi.
Per vedere la Galassia bisogna uscire fuori da essa.
La gente teme coloro che ragionano: ma la maggior parte di
voi non capisce a cosa mi riferisco.
La vita è solo una delle tante possibili forme dell’energia e
della materia e noi siamo solo una delle tante possibilità.
Potevamo essere delle pietre, delle piante, dei virus, delle
cacche di topo...
La terra è un punto finito nell’infinità. La lumaca è una
piccola galassia.
Non è che sei inferiore, è che non sei riuscito a vedere oltre.
Quanto è bello non avere certezze, a parte che il sole sorge
e tramonta lasciando il posto alla luna.
Non posso controllare i miei pensieri, figuriamoci se posso
controllare i pensieri altrui!
Vorrei scrivere un romanzo dal titolo “la bambina che
aveva capito il mondo”.
Negli occhi dei bambini vedo la più sublime e pura forma
di certezza.
Sapete già che non cerco consensi esterni.
La bellezza è necessità, il male ignoranza.
Il male me lo immagino come qualcosa di rattrappito che
implode dentro sé stesso.
Il bene me lo immagino come un fuoco d’artificio che si
espande.
Ci sono persone che non superano mai la condizione di
figlio.
Chi investe non vuole dare i numeri: li vuole fare.
Amo l’estate. Godi pienamente di ogni raggio di sole per
poi scivolare soddisfatto e appagato nei raggi benevoli della
luna.
Così dovrebbe essere ogni vita degnamente vissuta.
Il bosco è un luogo dove ci si ritrova dopo essersi persi, non
dove ci si perde senza possibilità di ritorno.
Una civiltà desacralizzata ha bisogno della morale per darsi
delle regole.
La legge è solo un buon deterrente ma non è una soluzione.
I soldi sono la materializzazione del concetto universale di
abbondanza. Andrebbero benedetti.
Combattere la guerra! Lottare per la pace! Che controsensi
dialettici.
Se non si è disposti ad accogliere non arriva niente.
Niente è giusto o sbagliato, buono o cattivo, bello o brutto.
Tutto esiste in quanto “possibilità” e in quanto possibilità,
tutto ha il diritto di esistere.
Sono incompiuta perché sono completa.
Chiudo le situazioni quando hanno concluso il loro ciclo.
Quando mi hanno fatto guarire da una mancanza.
Facciamolo distinzione fra il “perché" critico, accusatore,
vittimista e il “perché” indagatore, conoscitore, quello che
si chiede quale messaggio ci sta inviando una determinata
cosa.
Cerca sempre l’abbondanza esperienziale: per tutto il resto,
cerca l’essenziale. Nell’essenziale c’è molta più ricchezza
di quanto si possa immaginare.
Il Covid non è un nemico da combattere ma una divinità
con cui condividere questo spazio e questo tempo.
Non importa quello che fai ogni giorno, importa quanto ti
emozioni ogni giorno.
Le nostre reazioni agli eventi sono i meccanismi naturali di
guarigione.
Venerate gli Dei e i loro capricci.
Se non avessero le nostre virtù e le nostre degenerazioni,
penserebbero ad altro.
Gli audaci hanno il favore degli Dei.
Gli attaccamenti creano resistenze insormontabili: sono una
costante sontuosa.
E che sia rabbia! Ma rabbia sacra.
Il viaggio dentro l’anima è il viaggio più bello.
Se non lavoro mi sento in colpa.
Devo sempre fare qualcosa.
Ma è proprio qui il problema.
Stare in silenzio, senza fare nulla mi ha permesso di vedere
oltre, di capire l’imperscrutabile.
E’ la mente che non vuole essere superata.
Ti vuole controllare e allora ...via... una corsa ad
affaccendarsi in mille faccende.
Un amaro nettare per non pensare che non ci serve niente di
più che il nulla.
Amori e amore
Il Bacio
Francesco Hayez-1859
Amori e amore
Cammino sul ponte,
raggi di sole intermittenti tra le sbarre di ferro. Sprazzi di
luce e vibrazioni infrante nel pilastro senz’anima.
Vivo colpi di fulmine a lento rilascio.
Nebbia all’orizzonte, si apre una nuvola di nome Ariel.
Stesa sul letto, gli occhi...un vetro che nasconde i segreti
dell’infinito.
Un saluto, un bacio e poi l’incontro con l’eterno.
E’ un amore a lento rilascio, una frazione di tempo che è
già un paradosso.
Non ha inizio e non ha fine.
Mi presento: sono la Signora Unadelletante.
Al signore Unodeitanti: nel letto dell’amante non fare mai
entrare tua moglie.
Alla fine della fiera, conta solo quello che ti ha lasciato una
storia.
Adesso so perché sto con lui e ho bisogno di stare con lui.
Più lo osservo e più mi rendo conto che lui è tutto quello
che non voglio essere io.
O forse, perché essendo tutto ciò che non voglio in un
uomo, sto bruciando il karma in vista della mia successiva
rinascita? Sto forse espiando le mie colpe? Oppure sto con
lui perché mi fa vedere, riflessi, tutti quelli che considero
come miei “difetti”, tutte le mie mancanze e tutti i limiti.
Tutto ciò che c’è di irrisolto nella mia vita. Lui è la sintesi
dei difetti di mia madre, di mio padre e di mio fratello.
Ecco perché l’ho scelto. Per sciogliere le resistenze
transgenerazionali.
Sono nata per elevarlo ad un livello superiore di coscienza
ed evoluzione. Ecco perché mi venera.
Così accade nella scelta delle amicizie: ognuna di esse
riflette una mia mancanza, un problema irrisolto. Le chiudo
quando ho risolto lo specifico problema interiore. Dipende
forse da questo l’attrazione “masochista” che abbiamo
verso cose o persone che non ci piacciono?
Non riusciamo a vederci perché viaggiamo a velocità
diverse.
Sono pronta ad amare e riscattare la mia stirpe.
L’amore va tramandato alle generazioni future.
Un amore? Non l’hanno voluto né il fato, né l’accidente, né
la volontà.
Non sono bella, non sono colta, non sono sexy, non sono
intelligente, non sono ricca. Però ti amo.
In affari, i regali mi danno l’idea del ricatto. In amore però
li temo: mi danno l’idea della sottomissione.
Quando si ama, fare l’amore diventa un linguaggio
universale.
Il mio concetto di "fare l’amore". Non mi piace l’amore
romantico e neppure l’amore fisico: sono per l’amore
cosmico.
E' questa l’attività erotica più bella, quella che tutti
dovrebbero sperimentare, meritando in cambio
l’abbondanza dell’Universo.
Solo chi ama può fare sesso. Viceversa, chi fa sesso non è
detto che possa amare.
Il sesso nell’amore illuminato è “necessità”. È l’unico
modo affinché due anime si compenetrino e si connettino
intimamente utilizzando il mezzo fisico.
Le altre forme sessuali sono solo piacevoli prestazioni
meccaniche.
L’amore ci spetta, non come possesso egoistico, ma come
diritto di nascita. Come espressione vera dell’Uno. La parte
mancante che ci riunisce alla nostra stessa anima e ci
ricongiunge con Dio.
Annulliamoci nei ruoli! Nè uomini né donne: solo anime
che si amano.
In una vita passata ero la bella ninfa che poteva tutto e che
tutti amavano. Un ciclo che si ripete in moto perpetuo.
L’amore scappa da chi non lo sa o non lo vuole riconoscere.
Amare non è una mia necessità. È perché così dev’essere.
E’ giusto che sia!
Il “ti voglio bene” mi sembra la dichiarazione di un
sentimento un po’ stitico.
Intelligenza
La faccia di genio
Rene Magritte-1926
Intelligenza
Solo una persona intelligente può dire cose stupide in
maniera intelligente.
Siamo gli unici animali che non solo si sentono separati
dalla Natura, ma anche superiori. Pensa come siamo
intelligenti...
Puoi essere intelligentissimo ma se non sei illuminato hai
perso solo tempo.
Una persona intelligente è intelligente in tutto.
Una persona stupida è stupida in tutto.
Poi ci sono persone intelligenti in certi campi e stupide in
altre e viceversa.
Non ho capito a quale categoria appartengo.
Meditazione o psicologia?
La meditazione, o Madame Monet sul sofà
Claude Monet-1871
Meditazione o psicologia?
Con la meditazione impari a respirare ogni sensazione,
impari ad accoglierla in ogni cellula per poi dissolvere
fisiologicamente, attraverso i pori, tutte le cose inutili. Con
la psicologia analizzi e giudichi ogni minima sensazione,
fino a quando non si cristallizza e sedimenta dentro di te. È
li che ne diventi vittima.
Siamo solo noi a decretare se una cosa è disturbante oppure
no. Non è lo psicologo. A lui raccontiamo la nostra
narrazione di vittime o vincitori. Lui semplicemente
constata il ruolo, il mito che abbiamo scelto di impersonare
e ce lo spiega facendosi pagare.
Chiacchierare fa bene a noi che parliamo, un po’ meno a
quelli che ci ascoltano, psicologi a parte...
Nella stragrande maggioranza dei casi, quello che per la
psicologia è "patologia" per me è semplicemente "sonno
inconsapevole"
Woody Allen? Se avesse conosciuto un bravo psicologo
non avrebbe scritto i suoi capolavori.
Identificazione e malattia
Autoritratto con orecchio bendato
Vincent Van Gogh-1889
Identificazione e malattia
La patologia è uno stato ordinario di identificazione.
Identificarsi vuol dire trasferire il nostro senso di realtà su
qualcosa che sta al di fuori di noi. In questo caso sono gli
altri a spostare il nostro umore. Non siamo liberi.
Noi siamo l’insieme di tanti Io condizionati dall’esterno:
vince quello che al momento è più forte.
Molti malati di mente lo sono, non per via della patologia
stessa, ma per il fatto di credere di essere malati.
I finti matti sono un genere di matti creati da quelli che non
sanno di essere matti davvero.
Quello che noi chiamiamo “problema” a volte può
trasformarsi in un processo creativo.
Il delirio è Dioniso liberato.
Bisognerebbe essere all’altezza della propria follia.
Quando fai un lavoro, anche qualcosa che non ti piace,
bisogna che ci metti sempre un po’ del tuo e ...tanto amore,
perché altrimenti hai solo perso del tempo della tua vita
stando male.
Paura
L'urlo (Skrik)
Edvard Munch-1893-1910
Paura
Abbiamo paura degli altri quando non conosciamo noi
stessi.
Abbiamo paura degli altri quando, come specchi, riflettono
qualcosa che non ci piace di noi.
Quello che non ci piace degli altri è spesso una proiezione
dei nostri limiti e dei nostri difetti.
Gli uomini apprezzano il mio lato fisico ma temono il mio
lato mentale e spirituale.
Uno non mi ha riconosciuta, Uno mi ha riconosciuta e ne ha
avuto paura. Non so cosa sia peggio.
Miti
Dedalo e Pasifae
Affresco Pompei-Casa dei Vettii
Miti
Impersono il mito della maga Circe. Anche io isolana, che
ama sempre il viandante già ammogliato. È lui il mio
archetipo. Ecco perché ho dovuto scegliere l’uomo che odia
il viaggio, il sapere, che non ha curiosità. Avevo bisogno di
lui per riscattarmi.
Circe seduce per vendetta.
Raccontandoti il mito, ti ho fatto capire che porti il cappello
da cornuto. Hai riso. O non hai capito o sei un uomo
ironico. Nel secondo caso, ti stimo.
Identificarsi con Zeus è un po’ azzardato: lui è potente tu
no.
Tu rappresenti la legge degli uomini, ma io sono legge di
natura.
Impara a restituire il Toro Bianco: il potere non ci
appartiene. (2)
Realizzare l'obiettivo dell'anima
Uomini e animali
Chi l’ha stabilito che un pangolino, uno scarafaggio, una
zanzara, un cinghiale o un virus debbano avere meno diritto
di vivere rispetto a noi?
Non è che l'abbaiare del cane sia privo di significato! E' che
non siamo in grado di decifrare tale linguaggio. Non è che
gli animali siano meno intelligenti di noi.
Noi non siamo abbastanza intelligenti da capire la loro
intelligenza.
Gli animali hanno un’intelligenza diversa. Non è affatto
inferiore alla nostra.
Dovendo scegliere di incarnarmi in un triceratopo o in un
uomo non saprei davvero decidere.
Arearea (Giocosità)
Paul Gauguin.1892
Gioco
Noi (gli esseri umani) siamo delle storie che servono ad
animare il gioco.
Siamo il giocattolo di Dio. Lui si trastulla e noi siamo
prigionieri all’interno di un gigantesco videogame.
E poi un giorno ci sveglieremo e realizzeremo che siamo
solo dei giocattoli. Che il tempo, il tempo degli umani
intendo, non ha un inizio e non ha una fine. Corriamo come
in una ruota per criceti. Quando moriamo è solo perché
abbiamo esaurito l’energia o perché ci hanno ammazzato
sotto varie forme, come in un videogioco, ma più articolato.
E di volta in volta saliamo o scendiamo al livello
successivo o inferiore, in base alla nostra abilità di giocare.
Chi supera le difficoltà, accede a un livello superiore. Solo
questo. E i creatori di videogiochi secondo me l’hanno
capito bene!
Dio vuole solo che noi animiamo e teniamo pulito il suo
giocattolo.
Inoltre, nel creare il gioco Dio ha gettato su di noi alcune
gemmazioni del suo intelletto, così come fosse sale, in
ordine sparso, per potersi svagare con degli esseri
“coloriti”, in grado di creare qualche diversivo all’interno
di una noiosa ruota.
C’è chi ha una più alta concentrazione di sale e chi meno. È
un fattore del tutto casuale. Sarà per questo che si dice
avere del “sale in zucca?”
Alla sofferenza fisica si può porre rimedio con dei potenti
antidolorifici, l’unico modo per guarire l’anima è rendersi
conto che è tutto un gioco e che siamo fatti della stessa
sostanza del Creato. E che se siamo storpi è solo una
“possibilità”, non è giusto o sbagliato. Dio ha voluto degli
esseri così, proprio perché magari gli piacevano...
La vita è un bellissimo gioco. Il vero problema è che
abbiamo preso tutto sul serio. Ognuno inoltre è libero di
scegliere il gioco che preferisce. Alla fine ritorneremo a
essere polvere. Tanto vale giocare a essere felici.
Hai giocato? Ti sei divertito? Hai creato? Solo questo
importa.
Purché tu sia consapevole di far parte del gioco dell’Uno. E
se hai utilizzato il denaro per giocare, divertirti a creare,
non ti devi vergognare di averne ricevuto tanto. Ricordati
che la vita è un gioco ma intanto vivila.
Il mio motto è “sul serio e per gioco”.
Prima il piacere e poi il dovere. Se fai qualcosa che ti piace,
hai energia a sufficienza per affrontare quello che non ti
piace. Viceversa, se inizi a fare quello che non ti piace, non
avrai energia a sufficienza per godere pienamente di ciò che
ti piace.
Preghiera e fede
Donna che prega
Franco Battiato
Preghiera e fede
La preghiera non è un atto di sottomissione, ma un
momento di intima connessione.
Ecco perché necessita il silenzio della mente.
Dervish rotanti: una preghiera danzata.
Ti prego mio Signore, tienimi lontana dalla vanità!
Tu non hai bisogno dei miei ringraziamenti, sono io che ho
bisogno di ringraziarti.
La fede è molto più del credo. Nel credo tu pensi di capire.
Nella fede ti affidi perché hai compenetrato pienamente il
mistero dell’inspiegabile e una volta che comprendi
l’ingranaggio, tutta la nebbia si dirada.
Quando sto nella fede mi sento la persona più ricca del
mondo.
Valori rovesciati
L'uomo con la testa rovesciata
Marc Chagall
Valori rovesciati
In certi stadi di coscienza, l’abito fa davvero il monaco.
Viviamo credendo in valori capovolti. Percepiamo gli
animali e gli zulù delle tribù come degli esseri lontani,
addormentati, incoscienti. Noi ci percepiamo come i
“privilegiati” gli “illuminati”. Bisogna capovolgere
quest’ordine. Gli animali e gli zulù sono i più vicini allo
stato naturale. Non fanno altro che realizzare il loro
compito, con uno stato di coscienza intuitivo. Noi invece,
non solo non realizziamo alcun compito che sia compatibile
con lo stato naturale delle cose, stiamo distruggendo
quest’ordine e ci compiaciamo persino della nostra presunta
superiorità.
La solitudine
La Solitudine
Mario Sironi-1925-1926
La solitudine
Se dovessimo dire tutto quello che pensiamo degli altri,
resteremmo soli.
Ma se dovessimo misurare la solitudine in base alla nostra
piena soddisfazione nella relazione con gli altri, allora ci
accorgeremmo di essere davvero soli.
I soldi non possono comprare un abbraccio. I regali cafoni
non valgono una canzone.
Un abbraccio è l’unica materia che può colmare il vuoto.
Devi apprezzare l’immensità del vuoto, perché non è
mancanza è solo “materia invisibile”.
Che tristezza i sani di testa: dovranno soffrire tanto di
solitudine.
Tutto è narrazione
L'assenzio
Edgar Degas-1875-1876
Tutto è narrazione
Davanti a ogni situazione che non ti piace, immagina di
stare sulla vetta di una montagna e osserva tutto dall’alto.
Guarda con l’occhio dell’osservatore esterno e capirai che è
solo una sfida, un messaggio da decifrare. Esercitati a
capire il messaggio nascosto. Tutto è come fosse. Tutto è
narrazione.
Ogni notte lascia che le tue cristallizzazioni si sgretolino.
Evita di sedimentare strati di fango.
Ogni volta che una forza negativa ti si presenta, immagina
che sia un filo elastico: più ti spinge verso il basso, più la
sua energia ti catapulterà verso l’alto.
Bisogna invertire la narrazione: pensiamo di doverci
divertire tutto il giorno e pensiamo al lavoro come una
piccola pausa dal divertimento, per altro retribuita.
Siamo il riflesso di ciò che pensiamo e di come
giudichiamo. Ognuno guardi sé stesso e troverà la
spiegazione.
I concetti sono sempre gli stessi ma quando vengono
espressi in maniera diversa, cambia totalmente il loro
significato intrinseco.
Se siamo fatti della stessa sostanza di Dio, non esiste
imperfezione. È solo un costrutto mentale. Quelle che
crediamo imperfezioni sono solo diverse possibilità
espressive, narrazioni alterate.
Se viviamo ogni istante presente con creatività, non solo
saremo in grado di costruire il futuro come vogliamo ma
riusciremo a cambiare la narrazione del nostro passato.
Ognuno è quel che pensa. Ogni verità è vera nella testa di
chi la ritiene tale.
Le vittime sono persone che hanno già scelto il loro destino
attraverso una narrazione moralistica.
La sofferenza non è punitiva, serve a bruciare il karma. Mai
giudicarla!
Molti sentimenti, quando li narriamo, assumono una
dimensione di automatismo. Perdono la loro forza. Se li
evochiamo e ci lasciamo andare all’esperienza senza
giudicare, diventano pura potenza.
Centro di gravità
Funambolo
August Macke-1913
Centro di gravità
Quando si è fortemente radicati, tutto ciò che accade
all’esterno non ci può scalfire.
Questo comporta un grande lavoro interiore di
atomizzazione.
La nostra sicurezza non deve venire dall’esterno e poggiarsi
a cose materiali o alla nostra collocazione sociale, ma deve
venire dall’interno e si deve fondare sulla certezza della
vacuità e dell’effimero.
Non incolpiamo gli altri dei nostri stati d’animo o dei nostri
fallimenti. Negli altri e in ciò che ci accade risuona sempre
la parte di noi che fingiamo di non vedere.
L’Uno ha emanato le sue monadi, gemme che si sono
diramate a cascata. Più arrivano al centro di gravità terrestre
e più sono numerose. Cadendo hanno raccattato tante
possibilità e si sono diversificate ma anche frammentate
dall’Uno. Ecco, se ci vogliamo elevare al livello dell’Uno
dobbiamo riunire ogni frammento. Solo così arriveremo a
uno stato di coscienza unitario e talmente pieno che la
staticità in moto sarà il più grande piacere.
Lo scopo del gioco è restare in equilibrio.
Non è che all’Uno interessi il singolo, affida alle sue
gemmazioni il compito di mantenere tutto in equilibrio e
ripristinare l’ordine primevo.
Maschere
L'uomo con maschere
Raphael Chanterou-1930
Maschere
Un giorno inventeranno delle maschere da indossare sul
viso come una seconda pelle. Ognuno potrà scegliere i
connotati che preferisce.
Quando devi fare qualcosa che ti fa veramente schifo,
indossa una delle tante maschere del tuo Io e recita la parte
fino in fondo.
L’abito ha un fine.
Potere e boicottaggio
Eclissi di Sole
George Grosz-1926
Potere e boicottaggio
Il potere è bello quando è un gioco di alleanza e complicità
con il divino. Quando cerchi di imitarlo, ma sai di esserne
solo il riflesso. In questo caso il desiderio di potere è
volontà di perfezionamento.
Quando diventa una sfida contro il Dio, il potere è un
giocattolo crudele che ti illude, ti porta vicino alla fonte ma
poi ti fa crollare giù senza pietà.
Avevo capito Babbo Natale, avevo imparato a scrivere
prima degli altri, avevo capito Dio e il clero
istituzionalizzato, avevo capito la scuola, gli insegnanti,
l’educazione e la morale e mi sentivo in colpa per tutto ciò.
Perché suscitavo le invidie di tutti. Iniziai allora ad auto
boicottarmi per espiare le mie colpe.
Il potere mi si è sempre presentato sotto mentite spoglie,
quelle più brutte e reiette, e io l’ho cacciato, perché non
avevo fede in lui. Me lo sono fatto scivolare tra le dita.
Non lo volevo, mi faceva sentire in colpa perché sapevo di
meritarlo. Anzi sapevo che mi apparteneva naturalmente.
Quando ho bruciato le mie convinzioni e mi sono
accoppiata con il potere dalla faccia caprina, mi è apparso il
potere vero, quello più nobile e bello. Quello che avevo
perso ma che in realtà era sempre stato dentro di me. Mi
sono boicottata per un senso di colpa transgenerazionale?
Tenetevi il potere! Non voglio essere l’oggetto di consumo
di nessuno. Dalla vetta della montagna vi vedo così
piccoli…
Il potere andrebbe usato non contro gli altri ma a beneficio
degli altri.
Se Dio ti ha dato più potere degli altri, usalo! Ma usalo per
far crescere il prossimo insieme a te, in base al suo grado
evolutivo.
In queste quattro mura sei importante e riverito. Se giri
l’angolo, ti conoscono diverse persone e sei “qualcuno”.
Cambi città e sei il Sig. Nessuno. Cambi dimensione sei
solo una delle tante monadi dell’Universo.
Pensieri fumati
Fumatore
Renato Guttuso-1958
Pensieri fumati
Ho scritto una frase mentre ero fumata, l’ho letta da sobria
e non l’ho capita, l’ho riletta da fumata e l’ho compresa.
Non fumo ma non ci credo.
Se a te ve bene, a me pure. Se tu ci credi, io pure, se tu ci
credi...
Qualche volta sono intelligente.
L’autunno è la migliore stagione per prepararsi alla
primavera.
Adesso posso ritornare nel mio loculo.
A volte un cognome non ha possibilità di redenzione. Come
ti chiami? Mi puoi chiamare anche... sorella.
Com’è facile disegnare un cerchio partendo dal quadrato.
Il rito dovrebbe servire a semplificare una sana abitudine.
Ma perché in questa vita arrivo sempre in ritardo?
Gurdjieff lo capisco solo quando fumo.
Note
1. De Pretore Vincenzo. Nel 1948 Eduardo De Filippo
scrisse un poemetto intitolato Vincenzo De Pretore,
pubblicato nel 1950 sulla rivista "Sipario". Nel 1951 fu
incluso nella raccolta di poesie "Il Paese di Pulcinella", nel
1971 nel volume "'O canisto" e nel 1975 nella raccolta "Le
poesie di Eduardo”. La storia affronta il tema dei figli di
N.N., raccontata dal punto di vista dei figli e quello del
rapporto con l’aldilà. Il poemetto da cui Eduardo trasse la
commedia racconta di un uomo che fa il ladro per necessità:
«De Pretore Vincenzo s'arrangiava.
Campav' 'a bona 'e Dio, comme se dice.
Figlio di padre ignoto, senz' amice
Facev' 'o mariuolo pe' campà». Dopo essere stato ucciso,
chiede di parlare con Dio:-Tu ti chiami Vincenzo?
Vincenzo:-Sissignore.
Dio:-E di cognome?
Vincenzo:-faccio De Pretore.
Dio:-Tuo padre?
Vincenzo:-Ve l’ho detto poco fa.
Narratore :-N’ata voce dicette:
Dottore :-Su coraggio, cercate di rispondere al signore.
Vincenzo:-Gnorsì, già mi ha concesso l’alto onore. Sul’isso
me puteva perdunà.
Ce ll’aggio ditto, che so mariunciello e ca pè chesto songo
muorto acciso. Fatemi rimanere in Paradiso!...Teng’a
prumessa e voglio restà ccà...
Il Toro bianco
2. Nel mito, Minosse, il re di Creta che chiese al dio degli
oceani, Poseidone, il potere sulla natura. Poseidone lo
avvertì che non era cosa per lui, ma, alle sue insistenze,
rispose mandandogli un toro bianco, simbolo del fatto che
poteva provare il potere, ma che poi avrebbe dovuto
restituirlo attraverso un sacrificio rituale. Minosse rifiutò di
restituire il toro e da qui incominciarono tutti i suoi guai.
Passifae, sua moglie, si innamorò del toro bianco e, chiusa
in una giovenca di legno, si accoppiò con lui. Nacque il
Minotauro che Minosse fece rinchiudere nel labirinto.
Teseo, il falso eroe, venne da Atene per uccidere il
Minotauro. Teseo, però, è il falso eroe, perché rappresenta
il bisogno di controllo sull’istinto. Se fosse stato il vero
eroe, infatti, avrebbe detto a Minosse di restituire il toro
bianco e di ristabilire in questo modo l’equilibrio primario,
l’ordine universale, così da far finire i guai. Invece Teseo
decide di uccidere il Minotauro e si serve, per questo, di
Arianna, la sorella del Minotauro. Il Minotauro rappresenta
proprio l’anima selvaggia di Arianna, il suo istinto. La
donna, però, da questo allontanata, fa lo sbaglio di
innamorarsi di Teseo, che a sua volta si serve di Arianna
per uccidere la sua stessa anima, abbandonandola sull’isola
di Nasso. In questo modo, l’eroe sarà perseguitato da grandi
sciagure personali e familiari, mentre Arianna diverrà la
sposa del dio ribelle Dioniso. (Selene Calloni Williams).
Un grazie a Selene Calloni Williams per avermi guidato nel
percorso di crescita.
Donne recline
Egon Schiele-1915
Postfazione
“Yadwigha in un bel
sogno
Yadwigha dans un beau rêve dolcemente
S’étant endormie doucement addormentata
Entendait les sons d’une musette sentì il suon di
Dont jouait un charmeur bien pensant. cornamusa
Pendant que la lune reflète d’un incantator cortese.
Sur les fleuves [ou fleurs] les arbres Mentre la luna riflette
verdoyants, sui fiumi [o fiori] i verdi
Les fauves serpents prêtent l’oreille alberi,
Aux airs gais de l’instrument. serpenti l’orecchio
prestan
alle liete melodie.”
‘Chi l’ha stabilito che un pangolino, uno scarafaggio, una
zanzara, un cinghiale o un virus debbano avere meno diritto di
vivere rispetto a noi? Non è che l’abbaiare del cane sia privo di
significato! E’ che non siamo in grado di decifrare tale
linguaggio. Non è che gli animali siano meno intelligenti di
noi. Noi non siamo abbastanza intelligenti da capire la loro
intelligenza. Gli animali hanno un’intelligenza diversa. Non è
affatto inferiore alla nostra. Dovendo scegliere di incarnarmi in
un triceratopo o in un uomo non saprei davvero decidere’, la
nota della scrittrice.
• “Siamo donne quando”. “Le lacrime di Freyja”, realizzata
da Anne Marie Zilberman, pittrice contemporanea francese
che ha lavorato come pubblicitaria e in seguito, come stilista
per alcune note case di moda, tra cui Kenzo. Anne Marie
Zilberman, suo malgrado è diventata ‘famosa’ per l’erronea
attribuzione del dipinto da lei realizzato, a Gustav Klimt,
subito smentito, ma verosimilmente accaduto per
l’assonanza di stile ed in particolare per l’utilizzo della foglia
d’oro impiegata per simboleggiare le lacrime che versa la
protagonista del quadro, ma anche per quell’intrinseco
fascino sensuale e sognante che sprigiona il dipinto e che è
presente anche nelle opere di Klimt.
Conclusioni