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Nu-Shu: il linguaggio segreto delle donne cinesi?

Nu-Shu - letteralmente, "linguaggio delle donne" è una forma di scrittura e di


linguaggio “segreto” delle donne cinesi, nato per sfidare le leggi patriarcali

Origini e caratteristiche del Nu-Shu

Il Nu-Shu (女书 ) è nato nella contea di Jiangyong, nella provincia di Hunan,


in Cina meridionale fra il 1700 e il 1800.
Conta circa 1000/1500 caratteri romboidali, obliqui, definiti “femminili”, ad
ognuno dei quali corrisponde a un suono, non un significato. Questo viene
dedotto dal contesto di ciò che viene detto.
Si parla di linguaggio femminile, proprio perché i suoi ideogrammi sono
diversi da quelli della scrittura cinese tradizionale, logografica, con caratteri
che rappresentano parole e significati ben precisi.

Anche se le sue origini sono tuttora incerte, la leggenda narra che a inventare
questa forma di scrittura e di linguaggio sia stata una donna molto intelligente
e affascinante.
Vissuta alla fine dell’XI sec., divenne una delle concubine dell’Imperatore. A
Corte tuttavia viveva in completo isolamento.
Piccola precisazione: all’epoca, le ragazze della società patriarcale Yao non
potevano frequentare la scuola, non conoscevano i “caratteri maschili”, della
scrittura tradizionale.
Dal momento che le donne sposate interrompevano ogni contatto con i
parenti, la bella concubina escogitò un sistema “criptico”, attraverso cui
comunicare con le componenti femminili della sua famiglia.
Da allora, il sistema fu adottato dalle donne della Regione, le “sorelle
giurate”, per creare una sorta di “universo parallelo” in cui trovare rifugio,
conforto, comprensione o anche solo per sfogare il proprio dolore.
Il Nu-Shu divenne pertanto una chiara risposta alla società patriarcale
dell’epoca, che poneva le donne in uno stato di sottomissione.

Un fenomeno culturale non solo linguistico

Il Nu-Shu non è solo un interessante fenomeno linguistico ma anche


culturale.
La sua storia, i racconti legati a questa cultura rappresentano infatti uno
spaccato molto affascinante della tradizione locale.

Una lingua cantata e universale

Come dicevamo all’inizio dell’articolo, ogni carattere del Nu-Shu corrisponde


a un suono.
Da qui, la domanda spontanea: che rapporto esiste fra melodia e scrittura?
Il Nu-shu, è una lingua con dei propri caratteri, ma i canti sono il vettore
principale della lingua.
Essi sono esclusivamente tramandati, non scritti e solo le donne del posto
conoscono le melodie originali.
Quelle intonate oggi sono le stesse del passato e non vengono creati nuovi
canti, dal momento che esprimono concetti universali.
Uno di essi parla ad esempio dell’ “improvvisamente scoppio una malattia
che coinvolge l’umanità”.
Frase quanto mai profetica e universale!

Una lingua sopravvissuta a Mao

Con la “Rivoluzione culturale” lanciata nel 1966 da Mao Zedong (noto come
Mao-Tse-Tung), il Nu-Shu visse un momento di stop.
La Guardia Rossa pensava inizialmente che fosse un codice utilizzato per lo
spionaggio anti-imperialista. Dopo aver appreso che si trattava di una lingua
femminile segreta, numerose lettere, tessuti, ricami e altri manufatti furono
distrutti e alle donne fu proibito di praticare le usanze Nushu. Di
conseguenza, la lingua cessò di essere tramandata attraverso sorelle giurate.
Fortunatamente, a metà degli anni ’90, grazie al lavoro di molti studiosi,
questo fenomeno è stato riscoperto ed è rinato.

Le eredi del Nu-Shu

Il 20 settembre 2004, morì Yang Huanyi, l'ultima abile utilizzatrice della


lingua.
Successivamente sono nate le “eredi del “Nu-Shu”. A loro va il merito di
mantenere vivo il focolaio di questa tradizione. Ne tramandano i canti, la
lingua e organizzano festival che ne celebrano la nascita, anche se non la
utilizzano nel lessico quotidiano.

Riconoscimenti e privilegi per gli eredi del Nu-Shu

Chi possiede il titolo di “erede del Nu-Shu”, ha un riconoscimento economico.


Nel1995, il Nu-Shu è stato classificato quale Patrimonio mondiale dell’uma-
nità tra le lingue a rischio di estinzione.
La lingua è stata inclusa nello standard Unicode (sistema di codifica
universale dei caratteri) da giugno 2017.
La Fondazione Ford ha concesso 209.000 dollari per costruire un Museo Nu
Shu che ospita manufatti come registrazioni audio, manoscritti e articoli,
alcuni dei quali risalgono a più di 100 anni fa.
L'investimento di Hong Kong SAR viene utilizzato anche per costruire
infrastrutture in potenziali siti turistici nell'Hunan e alcune scuole della zona
hanno iniziato l'insegnamento della lingua.
Una lingua scritta sulla stoffa

Molti tessuti, quali: ventagli, federe, fazzoletti, vestiti cinture, stoffe, coperte
ecc; riportano caratteri scritti in Nu-Shu.
“Il ventaglio segreto”, film del 2011 diretto da Wayne Wang, basato sul
romanzo “Fiore di Neve e il ventaglio segreto” di Lisa See, sembrerebbe
alludere a questa tradizione.
Sicuramente il film, ma anche il libro si basano sulla cultura del Nu-Shu. Ci
sono tuttavia molti elementi inventati, che non corrispondo alla verità del
fenomeno.

E’ una lingua segreta?

Riguardo alla segretezza della lingua, occorre fare una specifica molto
importante. Il Nu-Shu era ed è una lingua “segreta”, solo in quanto il suo
significato era noto esclusivamente alle donne, non perché se ne ignorasse
l’esistenza.
Gli uomini sapevano che le loro donne comunicavano attraverso un
linguaggio tutto loro, ma semplicemente non se ne interessavano.
Questo perché si sentivano superiori rispetto al “gentil sesso” e a ogni forma
di espressione femminile.
Oggi molto uomini si interessano al Nu-Shu, tanto che il primo dizionario
(anno 2000), è stato realizzato dal Capo di partito del distretto: un uomo.

Fonti

Zhao Liming, Il leggendario Nüshu – La scrittura creata dalle donne per le


donne (CSA editrice, a cura di Giulia Falcini, pagg. 254, euro 19,90)
Giulia Falcini, Il nüshu. La scrittura che diede voce alle donne (CSA editrice,
pagg. 152, euro 19,90)

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