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I Livelli di Coscienza

Tratto da Cabaret Mistico


di Alejandro Jodorowsky

Tanto nell’ambito spirituale quanto in quello materiale,


siamo ciò che mangiamo. Il nostro atteggiamento nei
confronti degli altri dipenderà dal modo con cui ci
nutriamo. Se ci cibiamo di una sessualità volgare –
che considera l’altro soltanto come un oggetto
masturbatorio – riempiremo il mondo di sessualità
volgare. Se ci nutriamo di sentimenti confusi, dolenti o
decadenti, espelleremo azioni che riempiranno il
mondo di sentimenti confusi, dolenti o decadenti.
Allo stesso modo, se ci alimentiamo di pensieri
negativi inquineremo il mondo con pensieri negativi.
Siamo ciò che mangiamo, mangiamo ciò che siamo.
Se ci nutriamo di coscienza, offriremo coscienza al
mondo.

Quando parliamo di “livelli di coscienza” diamo per


scontato che sia possibile liberarla dai suoi limiti. Ma
chi può agire su di una coscienza limitata? Non può
essere altri che la coscienza stessa la quale,
liberandosi dai suoi interessi esterni, propone se
stessa come meta.
Questa coscienza della coscienza la si può
raggiungere soltanto attraverso la meditazione [così
come ogni altra pratica spirituale autentica che ci aiuti
ad espandere la coscienza].

COLUI CHE NON CERCA SE STESSO,


CREDE CHE I SUOI LIMITI SIANO IL SUO
VERO ESSERE.

Qualunque tentativo di tirarlo fuori dal suo territorio


abituale lo manda in crisi, crisi che si manifestano con
sfuriate, irrigidimenti, fughe o finzioni. Tale rifiuto
deriva dal timore di perdere la propria identità e i
legami che lo uniscono alle persone che hanno il suo
stesso livello di coscienza. L’uomo non evoluto vuole
appartenere a, desidera essere accettato da gruppi e
istituzioni che riflettono i suoi propri limiti.

[Notate come i livelli di coscienza che vengono di


seguito descritti possono benissimo essere messi in
correlazione con la predominanza di uno dei
sette chakra principali dell’essere umano. Con
evidenti correlazioni…]

COSCIENZA ANIMALE

Coloro che trasformano la realtà in una giungla di


aggressività sono esseri umani con un livello di
coscienza animale. I loro ego intellettuale ed
emozionale sono al servizio della vita materiale e del
sesso. Soddisfazione istintiva, invidia per ciò che
possiedono gli altri, responsabilità zero, fierezza per il
fatto di possedere denaro. Sono le persone che
rubano, speculano, violentano, distruggono
l’ambiente, mancano di carità, trasformano il
linguaggio in volgarità, sono razzisti…

COSCIENZA INFANTILE

Un po’ più evoluti sono coloro che raggiungono un


livello di coscienza infantile. Consumatori compulsivi,
collezionisti di oggetti inutili, madri invadenti in rivalità
con le figlie, padri assenti interessati alle apparenze e
al gioco perenne, volutamente superficiali,
irresponsabili, sempre lì pronti a chiedere, invidiosi di
quello che possiedono gli altri, mai preoccupati di
dare, fieri del proprio cinismo, ma allo stesso tempo
deboli, incapaci di superare un ostacolo o un vizio,
capaci di tradire coloro che amano senza sentire
rimorsi di coscienza.

COSCIENZA ROMANTICA

Si può anche arrivare a un livello di coscienza


romantica. La persona crede che la soluzione ai suoi
problemi sia trovare qualcuno con cui vivere per
sempre in una fusione paradisiaca, entrambi
posseduti da un amore mitico. Questa visione
sdolcinata della vita (alimentata dal cinema, dalle
telenovele, le canzonette, le riviste rosa o la
pubblicità) conduce alla formazione di coppie che
finiscono poi in violente separazioni, all’idealizzazione
della realtà che sfocia nel fallimento, alla negazione
della sincerità cui si è invece preferito menzogne
seducenti, a riporre la propria fiducia in ruffiani
travestiti da principi azzurri, in prostitute che si fanno
passare per fate o in amanti delicati che si rivelano
assassini…

COSCIENZA ADULTA

Quando l’individuo perviene alla coscienza adulta,


impara a investire, a essere responsabile, a realizzare
dei progetti o imprese prospere, a non lasciarsi
abbindolare da false promesse. Eppure, in questa
intensa lotta, ossessionato dal potere – economico,
emozionale, sessuale o intellettuale – rischia di
diventare egoista, sfruttatore, di abusare di coloro che
sente come inferiori; vivrà in un isolamento mentale e
senza considerare la sofferenza altrui…

COSCIENZA SOCIALE-PLANETARIA

Si comincia a essere un umano degno quando si


giunge a un livello di coscienza sociale-planetaria. L’io
personale, unito all’io superiore, stabilisce relazioni
amorose con i regni vegetale, minerale, animale e
umano. Non desiderando nulla per sé che non sia
anche per gli altri, diventa rispettoso del pianeta e di
tutti gli esseri viventi. Quel che succede all’altro capo
della Terra lo riguarda, la fame nel mondo gli chiude
lo stomaco, l’inquinamento dell’aria se lo sente nei
polmoni, le malattie sociali lo trasformano in un
terapeuta. Comprende che essere un umano è essere
l’Umanità… Eppure, persino a questo livello così
elevato si possono commettere degli errori.

Un discepolo assorbe gli insegnamenti del vecchio


Maestro e sviluppa una sensibilità straordinaria. Ma
un giorno smette di recarsi al tempio dove lui e i
compagni erano soliti meditare sotto la guida di un
saggio anziano, per cui l’anziano Maestro va a casa
sua e lo trova a letto, sofferente.
“Ragazzo, mi sembri molto depresso… che cosa ti è
successo?” “Ah, grande Maestro… La mia sensibilità
si è fatta così acuta da unirsi all’intero pianeta.

Sento sulla mia pelle qualsiasi tragedia: gente che


muore di fame, guerre, omicidi, inquinamento, droghe,
bambini sfruttati; non ne posso più. Qualsiasi evento
negativo, anche se si verifica nell’angolo più sperduto
del mondo, mi si conficca nelle carni come uno
spillone…”

“Sciocco, hai sviluppato la sensibilità soltanto per


captare le cose negative! Credi che essere santo
significhi soffrire per il dolore degli altri, ma in questo
momento nel mondo stanno succedendo anche
un’infinità di cose meravigliose…

Il tuo corpo dovrebbe percepirle come carezze… Il


nostro pianeta continua a ruotare intorno al sole, per
metà di notte e per l’altra metà di giorno.”

Il rischio del livello di Coscienza sociale-planetaria è


restare ancorati alla nozione di un qui-e-ora
paradisiaco, dimenticando il destino universale di ogni
essere.
COSCIENZA COSMICA

La coscienza cosmica comprende quanto sia effìmera


la materia che la ospita, se paragonata con il tempo
eterno e lo spazio infinito. Sa di essere un minuscolo
frammento della grandiosa creazione divina [questo
corrisponde a quello che nello yoga viene indicata
come la tappa di risveglio dell’anima, jivatma].

Riconosce che se la morte è soltanto individuale, la


specie umana ha l’opportunità di vivere tanto quanto
l’universo. Di fronte alla comprensione della totalità, i
problemi quotidiani perdono importanza; questo livello
di coscienza si inchina con umiltà sincera davanti alle
leggi del cosmo, accetta che la disintegrazione del
corpo e della mente sia una necessità sacra e,
prendendo le distanze da qualsiasi ansia di possesso,
si abbandona alla vacuità con la stessa pace di Cristo
che si abbandona alla crocifissione, sapendo che la
Coscienza, sotto altre forme, è imperitura.

COSCIENZA DIVINA

Solo abbandonando la propria volontà alla fiamma


interiore [il nostro Sé Supremo atman], l’uomo
raggiunge la coscienza divina… Lo stesso mistero
che sorregge l’universo si trova al centro del nostro io
essenziale. Questa energia onnipotente è quello che
chiamiamo Dio interiore, manifestazione dell’Architetto
universale nella nostra incarnazione. Non possiamo
conoscerlo, possiamo solo sentirlo. Perché agisca
come nostro alleato dobbiamo avere il coraggio – in
uno stato di trance, d’estasi, di grazia o illuminazione
– di sacrificare la percezione che abbiamo di noi
stessi, le idee, i sentimenti, i desideri; e di negazione
in negazione [o, nei termini di atma-vichara, di
disidentificazione in disidentificazione] avvicinarci alla
sua definitiva affermazione per accettare l’idea che sia
l’astro luminoso di cui siamo soltanto l’ombra…

A questo livello di coscienza si obbedisce


continuamente. I nostri io – personale, superiore ed
essenziale – si inchinano davanti al diamante centrale
[diamante che sia i tantrici indiani che tibetani
chiamano altrettanto vajra, quando la purezza è tale
da non lasciare che alcun velo riduca il brillare pieno
della nostra Luce interiore].

Alcuni, ingenui, credono che pervenire a tale stato


spirituale (che chiamano illuminazione) sia come
ottenere un’aureola d’oro da sfoggiare davanti a tutti.
In realtà, il livello di coscienza divina non è un
oggetto. Quando le nostre idee stagnanti diventano
fluide, si ottiene la prima esplosione di coscienza, e
all’inizio crediamo che sarà così per sempre. Ma è un
errore.

L’unica cosa permanente a questo mondo è


l’impermanenza. Quello che non cambia ristagna,
bloccandosi. L’acquisizione della fluidità somiglia a un
sasso che cade al centro di un lago. Dall’urto con
l’acqua scaturisce un’onda circolare che dà origine a
un’altra onda più grande.

Onde che continueranno a propagarsi fino a ricoprire


l’intera superficie del lago. Lo stesso accade con
l’espansione della Coscienza, ma con la differenza
che il lago spirituale è infinito.

Una volta iniziato il processo, passiamo di


illuminazione in illuminazione, da sorpresa minore a
sorpresa maggiore, e la felice meraviglia davanti ai
nuovi aspetti della realtà non avrà mai fine.

LÀ DOVE AVEVAMO CERCATO


UN OGGETTO IMMOBILE, ABBIAMOTROVATO
UN INCESSANTE DIVENIRE.

Alcuni apprendisti stregoni commettono un errore;


con la loro falsa aureola che gli aleggia intorno alla
testa credono di essere i padroni, convinti che il Dio
interiore non sia altro che il loro servo.

Nel cammino che va dalla coscienza sodale-


planetaria alla coscienza divina, passando attraverso
la coscienza cosmica, l’individuo sviluppa i propri
sensi, la mente e la percezione di sé in un modo
diverso. Il miracolo quotidiano della vita gli si
rivela, comprende che gli eventi dipendono da ciò
che uno crede che siano, che la realtà esterna è
intrecciata con la sua anima, e la mente razionale
naviga in un oceano magico dove si verificano
coincidenze incomprensibili, che è il guaritore di se
stesso, circondato da un’aura percettibile che può
estendersi fino a distanze incredibili, che l’universo gli
ha offerto un ruolo prezioso: essere creatore di
coscienza…

Allora, pur ritenendola un’impresa impossibile, lavora


senza sosta per fare in modo che anche gli altri esseri
viventi raggiungano tale evoluzione.

(fonte: articolo di Stefano Alderuccio da evarconews.it)

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