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I nodi irrisolti delle politiche nazionali

Foto: South Hemp Tecno


Realizzato con il contributo di:
Giuseppe Cannazza, Giacomo Bulleri, Cesare Tofani e Canapar

© FEDERCANAPA | Federazione Italiana Canapa


FEBBRAIO 2020




INDICE
Proposte di Federcanapa
Dopo la sentenza della Cassazione: alcuni fatti
1. Canapa e cannabinoidi a cura di Giuseppe Cannazza
2. Evoluzione del mercato della canapa a cura di Beppe Croce
3. Il quadro normativo a cura di Giacomo Bulleri
a. Normativa internazionale
b. Normativa comunitaria
c. Normativa nazionale
d. La giurisprudenza
4. Normativa canapa a uso alimentare a cura di Giacomo Bulleri
5. Canapa e Cosmesi a cura di Giacomo Bulleri
6. Le filiere della canapa industriale – Stato dell’arte a cura di Cesare Tofani





Dossier Canapa Industriale
I nodi irrisolti delle politiche nazionali

Il presente dossier è destinato innanzitutto ai decisori politici con l’obiettivo di sollecitare quelle integrazioni
normative e quelle azioni delle Istituzioni competenti che a parere di Federcanapa consentirebbero all’Italia
di svolgere un ruolo da protagonista nello sviluppo del mercato mondiale della canapa industriale.

Punti chiave

• il mercato mondiale della canapa ha radicalmente cambiato volto negli ultimi 5 anni, in seguito alla conferma del valore
salutistico e terapeutico dei vari cannabinoidi, a partire dal cannabidiolo (CBD);
• l’OMS ha di recente inviato una lettera al segretario dell’ONU raccomandando che i preparati contenenti in predominanza CBD
e non più dello 0,2% di D9-THC non ricadano sotto la Convenzione Unica Stupefacenti;
• il mercato mondiale del CBD, come più in generale il mercato della cannabis legale (uso industriale e medico delle
infiorescenze), dal 2016 cresce a ritmi del 35-40% annuo. Protagonisti sono innanzitutto Canada e USA (75% del mercato) e
più di recente la Cina;
• Malgrado l’Italia si sia dotata di una legge sulla canapa industriale (242/2016), gli investimenti in Italia sono considerati a
elevato rischio per le interpretazioni normative restrittive relative all’impiego della parte apicale della pianta di canapa
Industriale;
• La Cannabis light è stato l’unico mercato che dal 2017 ha avuto un notevole sviluppo in Italia, ma in assenza di chiarezza
normativa è cresciuto senza regole e la sentenza del maggio 2019 delle Sezioni Unite della Cassazione lo ha pesantemente
colpito;
• In realtà la sentenza della Cassazione mantiene l’incertezza quando afferma che la commercializzazione dei derivati della
canapa, quali foglie, inflorescenze, olio, resina, ricade nel reato di traffico di stupefacenti “salvo che tali derivati siano in
concreto privi di ogni efficacia drogante o psicotropa”
• Tale sentenza, di fatto, prescinde dalla fondamentale constatazione che la Canapa sativa L. proveniente da varietà iscritte nel
Catalogo Europeo e a basso contenuto di THC è un “prodotto agricolo” per espressa definizione del Trattato sul Funzionamento
dell’Unione Europea;

• Il principale ostacolo allo sviluppo della canapa industriale in Italia sta nel fatto che la pianta della specie Cannabis sativa L., di
qualsiasi varietà si tratti e indipendentemente dal suo tenore di THC, continua ad essere trattata dalla normativa nazionale
prima come pianta da droga e in subordine come pianta industriale. Per uscire da questo circolo vizioso occorrono almeno due
piccole integrazioni alle leggi esistenti:

1. specificare all’art.14 del Testo Unico Stupefacenti (309/90) un valore limite di THC al di sotto del quale la
cannabis e i suoi derivati (estratti e preparazioni destinati ai settori già previsti dalla L. n. 242/2016) non possono
essere considerati stupefacenti;

2. specificare all’art.1 della legge sulla canapa industriale (242/2016) che il sostegno e la promozione della coltura
della canapa è finalizzata alla coltivazione e alla trasformazione di qualsiasi parte della pianta (compresi fiori,
foglie, radici e resine)

Questi sono i due interventi prioritari per eliminare la costante minaccia del reato penale di cui all’art. 73 DPR 309/1990 per tutti i
soggetti della filiera che hanno investito in Italia sulla trasformazione e sul commercio di canapa industriale.



Ma per garantire il decollo delle filiere industriali occorrono altri interventi specifici per i diversi settori di impiego dei derivati della
canapa:

• riconoscere tra i prodotti e i materiali derivabili dalle coltivazioni legali (art.2, comma 2 L.242/2016) anche i derivati quali
foglie, fiori secchi, freschi o recisi, biomassa, estratti e preparazioni contenenti cannabinoidi con tenore di THC non
eccedente lo 0,2%;
• riconoscere per le colture per florovivaismo la possibilità di riproduzione anche per via agamica (art.2, comma 2
L.242/2016);
• innalzare il limite di THC per l’olio di canapa a 10 ppm perché è possibile che alle nostre latitudini la contaminazione
accidentale del seme nei processi di trebbiatura e vagliatura superi il limite dei 5 ppm previsto dal decreto del 4 novembre
2019;
• attuare gli investimenti annui a favore dello sviluppo varietale e gli incentivi all’innovazione di filiera, già previsti dalla L.
242;
• riconoscere la possibilità di classificare le infiorescenze, i preparati ed estratti dalla pianta di canapa come alimenti o come
integratori alimentari;
• riconoscere la possibilità di classificare i preparati ed estratti di CBD come cosmetici;
• riconoscere la possibilità di classificare le infiorescenze fresche ed essiccate come prodotti da inalazione, nel rispetto della
disciplina del settore di cui al D.lgs. n. 6/2016;
• includere la Canapa sativa L. – con tutte le parti della pianta senza distinzione - nell’elenco delle piante officinali di cui al
D.lgs. n. 75/2018 e ammettere nelle "preparazioni erboristiche" l'uso di fiori, foglie ed estratti che non alterino la
concentrazione dei cannabinoidi presenti naturalmente nella pianta da cui derivano;
• equiparare il regime fiscale per la prima trasformazione della canapa industriale a quello vigente per la prima
trasformazione di qualsiasi altra specie agricola.

L’insieme di questi provvedimenti consentirebbe finalmente alle aziende agricole e agli operatori industriali e commerciali italiani
di sviluppare quelle filiere produttive agro-industriali che costituiscono la finalità della legge 242/2016.

Questo dossier è stato realizzato grazie al contributo di:


Giuseppe Cannazza, Giacomo Bulleri, Cesare Tofani e Canapar



Cosa è accaduto dopo la sentenza della Cassazione?
Molti danni e nessuna condanna

1) sequestri presso aziende agricole: circa 50 casi noti a Federcanapa (ma saranno di più) in cui è stato contestato il reato di
produzione stupefacenti per la semplice presenza di biomassa raccolta nel magazzino. In alcuni casi sequestri di intere aziende. In
altri casi piante strappate, raccolto perso, aziende che cessano di coltivare canapa.
Caso emblematico nel Viterbese prima della sentenza, ma dopo il varo della legge 242 sulla canapa:
un tecnologo alimentare coltiva n. 1 (una!!) pianta con regolare cartellino e fattura ed acquista alcuni sacchetti di canapa da vari
fornitori per fare ricerca per sperimentazione liquore, come da contratto. Arrivano i Carabinieri, strappano la pianta, perquisiscono
casa, auto e sequestrano le poche bustine e il minimo raccolto. Dopo 2 anni ancora pendente procedimento penale per produzione
stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio in quanto nessuno, nonostante le istanze, ha ancora deciso se archiviare o andare a
processo.

2) provvedimenti contro commercianti: oltre 100 casi, sequestri e procedimento avviato per spaccio, molte istanze di riesame
accolte, molte archiviazioni (caso particolare di Taranto che coinvolgeva 56 soggetti).
Giurisprudenza divisa tra chi applica principio dello 0,5% come soglia per l’efficacia drogante per cui i procedimenti sono state
accolte le istanze di riesame e/o i procedimenti terminati con l’archiviazione (Tribunali di Genova, Salerno, Avellino, Catania, Novara,
Livorno, Lucca, Ancona) e tra chi vorrebbe sostenere il principio secondo cui non vi sarebbe un parametro in termini percentuali in
assoluto per determinare l’efficacia drogante, bensì esso andrebbe valutato in termini di peso/quantità. E’ il caso del Tribunale di
Parma (11 soggetti indagati) poiché, avendo sequestrato prodotti per un totale di alcune centinaia di kg, si potrebbe ipotizzare
comunque l’efficacia drogante della canapa qualora estratta dall’intera massa il principio attivo con il butano. Secondo tale principio,
ispirato a sentenze che avevano ad oggetto casi di eroina e cocaina, qualsiasi produttore che coltivi o trasformi qualche centinaio di
piante industriali diventa di fatto uno spacciatore!!!Hanno seguito tale linea alcuni Tribunali tra cui Parma, Reggio Emilia ed
Alessandria.
Bilancio 2019 a nostra conoscenza: 2 assoluzioni definitive, molte archiviazioni e 0 condanne a fronte di centinaia di analisi e costi...
Altri procedimenti penali tuttora in corso.
Caso emblematico a Livorno: i Vigili Urbani (!!) sequestrano canapa in un esercizio commerciale (90 bustine). Il tribunale accoglie
l’istanza di riesame per la restituzione della merce sequestrata, ma la merce non può essere restituita perché le bustine da 1
grammo sono state tutte aperte per eseguire le analisi. Viene fatta perizia su tutti i campioni; dopo 6 mesi la Procura constata che
nessuna bustina ha efficacia drogante e chiede l’archiviazione... Nel frattempo l'imprenditore ha cessato l'attività a Livorno.

3) semi di canapa: nella sola città di Roma circa una decina di casi di sequestro indistinto di prodotti alimentari a base di semi di
canapa (pasta, farina, olio, biscotti, taralli, cioccolata ecc.) con le seguenti motivazioni:
- non era specificato che si trattativa di farina di semi di canapa negli ingredienti, ma solo farina di canapa...
- in alcuni casi si sosteneva che neppure i semi fossero alimenti perché non era stato emanato ancora il decreto sui limiti di THC
negli alimenti, come se fosse colpa del commerciante.
Il procedimento amministrativo, che coinvolge il Ministero delle politiche agricole (Mipaaft, dipartimento ICQRF), dopo le
osservazioni presentate dal difensore dei commercianti, è ancora pendente sine die senza alcuna notizia...
Caso emblematico: Rosario Scotto, presidente della Canaperia Italiana, che si è visto sequestrare tutti i propri prodotti con annessa
fotografia diffusa sui media dei prodotti sequestrati sul banco e gli agenti dietro il "bottino" sequestrato, come se si trattasse di droga!

4) ordinanze di sindaci: 3 casi di Sindaci sceriffi (Mondovì, Sesto San Giovanni e Porto Azzurro) che con ordinanze o delibere
comunali hanno vietato la commercializzazione di cannabis nel Comune.
A Mondovì e Sesto San Giovanni le ordinanze sono state ritirate dopo il ricorso al TAR per evitare il giudizio.
A Porto Azzurro si è invece visto bene di andare anche oltre. E’ stata vietata anche la coltivazione. Ad oggi risultano pendenti sia le
indagini preliminari a seguito dopo le osservazioni presentate dal difensore dei commercianti dell’esposto presentato presso la
Procura della Repubblica di Livorno sia ricorso al TAR, in attesa di fissazione udienza.

5) sequestri di biomassa alle Dogane: da segnalare due casi in positivo (Ancona e Como) dove tutto si è risolto in poche
settimane, grazie al dialogo ed alla corretta comprensione della fattispecie da parte dell’Autorità Giudiziaria, è stata riconosciuta la
legittima finalità agro industriale della biomassa sequestrata.

1 Cannabis e
Cannabinoidi
La Cannabis sativa L. è una pianta annuale
generalmente dioica, con fiori maschili e femminili su
individui differenti, anche se esistono varietà monoiche. La
fecondazione avviene per mezzo del polline trasportato dal
vento. L'infiorescenza femminile appare come un aggregato
compresso di brattee e fiori, ma anche pistilli e piccoli rami.
• Ad oggi sono stati identificati oltre Le brattee e tutti gli organi floreali, tranne i pistilli, sono più o
100 cannabinoidi meno densamente ricoperti di peli (detti anche tricomi)
• Di tutti questi cannabinoidi solo Δ9- ghiandolari. Queste strutture sono caratterizzate da una
THC e Δ8-THC sono considerati “testa” emisferica con cellule a disco specializzate nella
stupefacenti secrezione e accumulo di una resina oleosa, costituita
• Il più conosciuto, tra i cannabinoidi principalmente da due tipi di composti: cannabinoidi e terpeni
non psicotropi, è il CBD che ha [1].
dimostrato di avere importanti
I cannabinoidi sono composti a struttura terpenofenolica
proprietà farmacologiche
che possiedono importanti proprietà farmacologiche e
• Dal rapporto tra THC e CBD presenti
nutraceutiche. La pianta produce questi cannabinoidi in
nell’infiorescenza è possibile
forma di acidi carbossilici a partire da acido olivetolico e
distinguere una pianta da fibra da una
geranil pirofosfato, che formano il primo cannabinoide, la
drogante
cellula staminale da cui originano tutti gli altri: l’acido
• La letteratura scientifica indica la
cannabigerolico (CBGA) [2]. Attraverso enzimi specifici della
soglia di 2.5 mg/giorno per persona di
THC al di sotto della quale non sono pianta, come THCA-sintasi, CBDA-sintasi, CBCA-sintasi, il
stati osservati effetti avversi (LOAEL) CBGA viene convertito in altri cannabinoidi, come l’acido
• La dose minima giornaliera di THC nei tetraidrocannabinolico (THCA), l’acido cannabidiolico
cibi a base di canapa per riscontrare (CBDA), l’acido cannabicromenico (CBCA), ecc. [3]. Questi
qualche effetto è di 1mcg di THC per cannabinoidi acidi, ad opera di una reazione chimica e non
Kg di peso corporeo (ARfD) enzimatica innescata da calore e/o luce, perdono il gruppo
• Tale valore è stato adottato dalle carbossilico e si convertono nei corrispondenti derivati
istituzioni tedesche per la “neutri”, come CBG, THC, CBD, CBC, ecc. [4]. Per lungo
determinazione dei limiti di THC negli tempo si è creduto che i cannabinoidi neutri fossero i
alimenti costituenti della pianta, mentre ora è ormai accettato che essi
non sono altro che prodotti della degradazione chimica dei
composti originari acidi [5]. Un ulteriore processo di
degradazione per ossidazione si può avere sia sui
cannabinoidi acidi che neutri, portando a numerosi altri
derivati che contribuiscono ad allargare il numero di
componenti di questa classe di composti [6]. Ad esempio,
l’ossidazione del THC e del CBD dovuta a condizioni non
idonee di conservazione o semplicemente
all’invecchiamento, porta alla formazione del cannabinolo
(CBN) e del cannabindiolo (CBND) [7].
Ad oggi sono stati identificati, ma non completamente
caratterizzati, oltre 100 cannabinoidi, che sono stati suddivisi
per semplicità in 11 sottoclassi o chemiotipi principali: (-)-
trans-Δ9-tetraidrocannabinolo (Δ9-THC), (-)-trans-Δ8-
tetraidrocannabinolo (Δ8-THC), cannabigerolo (CBG),



cannabicromene (CBC), cannabidiolo (CBD), cannabindiolo Valutazione dei limiti di THC nei prodotti derivati da
(CBND), cannabielsoina (CBE), cannabiciclolo (CBL), cannabis
cannabinolo (CBN), cannabitriolo (CBT) e un chemiotipo
È noto che il cannabinoide psicotropo THC è
miscellaneo, che raccoglie strutture di cannabinoidi che non
responsabile di sbalzi d’umore, affaticamento, vertigini,
seguono le caratteristiche specifiche degli altri chemiotipi [7].
perdita di coscienza, insonnia, allucinazioni, nausea, euforia,
Di tutti questi cannabinoidi solo Δ9-THC e Δ8-THC sono
ansia, ma anche aumento della frequenza cardiaca e
considerati stupefacenti, ossia in grado di modificare lo stato
cambiamenti della pressione sanguigna [13], nonché causa
psico-fisico di un soggetto. Gli altri cannabinoidi, invece, non
assuefazione e dipendenza e sintomi di astinenza (irritabilità,
sono in grado di provocare tale reazione; il più conosciuto,
disforia) [14]. Tuttavia, tali effetti scaturiscono da dosi che
tra i cannabinoidi non psicotropi, è il CBD, che ha dimostrato
superano una certa soglia di THC. Ma qual è questa soglia?
di avere importanti proprietà farmacologiche, tra cui quella
Quanto THC è possibile assumere al giorno? Sono stati
antinfiammatoria, antiossidante, antiepilettica, ecc. [8].
condotti diversi studi per valutare il rischio per la salute
Proprio dal rapporto tra THC e CBD presenti
umana in seguito all’assunzione di THC. Di seguito si riporta
nell’infiorescenza, è possibile distinguere una pianta da fibra
una tabella riassuntiva (Tabella 1) in cui sono indicati tipo di
da una drogante [9]. Viene considerata da fibra una pianta
letteratura scientifica, tipo di soggetti, eventuale precedente
contenente livelli molto bassi di THC, che in Europa sono
uso di cannabis, tipo di THC utilizzato, via di
accettati fino allo 0.2%, al di sopra del quale si parla di pianta
somministrazione, concentrazione di THC somministrata,
drogante. Tuttavia, è da considerare anche la distribuzione
parametro considerato per il LOAEL (livello più basso al
del THC all’interno delle varie parti della pianta; quindi a
quale effetti avversi sono osservati) e NOAEL (livello al quale
seconda delle modalità di campionamento, si potrebbero
nessun effetto avverso è osservato) nonché i valori osservati.
avere valori diversi di THC per la stessa pianta. In
È noto che la sensibilità interindividuale agli effetti del THC
particolare, la sua concentrazione si aggira intorno al 10-12%
nella popolazione può variare considerevolmente. Per questo
nei fiori, 1-2% nelle foglie (ma soprattutto in quelle più
motivo, nella pratica medica si applicano inizialmente dosi
piccole) e meno dello 0.5% nei piccoli rami, senza prendere
molto basse per escludere effetti collaterali pronunciati anche
in considerazione fusto e radici [10].
nelle persone sensibili. Secondo questo principio, in
I terpeni sono sostanze volatili che caratterizzano il generale, una dose iniziale di 2.5 mg di THC viene
cosiddetto “spazio di testa”, ossia l’aria che circonda la parte somministrata una o due volte al giorno, poi si aumentata di
apicale della pianta, conferendo il caratteristico odore. Anche ulteriori 2.5 mg al giorno o ogni 2-3 giorni fino a quando si
i terpeni hanno importanti proprietà farmacologiche, sia se verificano gli effetti desiderati o indesiderati [29]. Pertanto,
impiegati tal quali, che agiscono contro il dolore, sia in LOAEL di 2.5 mg/giorno rappresentano la soglia efficace per
combinazione con i cannabinoidi, di cui potenziano l’attività e le persone sensibili e rappresentano quindi le basi per
modificano la farmacocinetica, in particolare il grado di iniziare un trattamento in modo che le persone sensibili non
permeabilità attraverso le membrane biologiche, agendo manifestino effetti collaterali gravi. Solo con questa quantità o
secondo un effetto entourage [11]. quantità superiori un effetto terapeutico è possibile e
prevedibile, soprattutto perché al di sotto della soglia di 2.5
Oltre ai terpeni, sono presenti abbondantemente nella
mg/giorno non sono stati finora riscontrati effetti sul sistema
cannabis anche loro derivati contenenti atomi di ossigeno
nervoso centrale. Ciò significa che una dose di 2.5 mg/giorno
legati alla catena carboniosa ramificata, detti terpenoidi,. I
è di fatto un LOAEL per la maggior parte delle persone, sia
terpeni più abbondanti nella cannabis sono monoterpeni
sane che malate.
quali pinene, mircene, limonene e terpinolene e
monoterpenoidi come linalolo. Sono presenti inoltre
Per la determinazione della dose minima giornaliera di
sesquiterpeni come il β-cariofillene e l’umulene e
THC nei cibi a base di canapa, prendendo in considerazione
sesquiterpenoidi come l’ossido di cariofillene. Ad oggi sono
il LOAEL, ossia 2.5 mg/giorno, un fattore di sicurezza di 3 per
stati identificati circa 200 molecole tra terpeni e terpenoidi,
l’estrapolazione del “no observed adverse effect level”
che si mescolano tra loro in diverse combinazioni. Infatti, la
(NOAEL) e un fattore 10 per la variabilità interindividuale
presenza di particolari terpeni e il loro rapporto reciproco
della sensibilità al THC, si ottiene una “acute reference dose”
sono responsabili di diversi aromi conferiti all’infiorescenza
(ARfD) di 1mcg di THC per Kg di peso corporeo. Tale valore
[12].
è stato adottato dalle istituzioni tedesche, che hanno
raccomandato un limite di 0.005 mg/kg per bevande
analcoliche e alcoliche, 5 mg/kg per oli commestibili e 0.15



mg/kg per tutti gli altri alimenti considerando il consumo attraverso una reazione di decarbossilazione da THCA-A a
medio giornaliero dei suddetti alimenti. THC, nonché il conseguente aumento del contenuto di THC
negli alimenti di canapa, dipende dai metodi di produzione e
Un aspetto fondamentale è la distinzione tra THC totale e
lavorazione. Se il prodotto a base di canapa viene riscaldato
THC, in particolare per la valutazione del rischio del
per un periodo di tempo più lungo (a temperature superiori a
contenuto di THC negli alimenti di canapa, poiché nella
85 °C), molto probabilmente si avrà tale conversione [31].
canapa e nelle infiorescenze fresche il THC è presente solo
Tuttavia, una conversione completa del precursore acido nel
fino a circa il 10%, mentre il 90% è costituito dal suo
derivato neutro in normali condizioni di produzione e
precursore acido non psicoattivo THCA-A (acido
lavorazione degli alimenti è quasi impossibile.
tetraidrocannabinolico A) [30]. La conversione, che avviene

Tabella 1 - Tipo di letteratura scientifica, tipo di soggetti, eventuale precedente uso di cannabis, tipo di THC utilizzato, via di
somministrazione, concentrazione di THC somministrata, parametro considerato per il LOAEL e NOAEL nonché i valori osservati

Via di THC
Tipo di Tipo di Parametro per LOAEL Parametro NOAEL
Studio somminista- somministrato
soggetti THC LOAEL mg/giorno per NOAEL (mg/giorno)
zione (mg/giorno)

Effetti sul sistema


[15] Pazienti THC Orale 5; 10 5 - -
nervoso centrale
5; 10; 15; 20 (70 Effetti sul sistema Intossicazione
[16] Sani THC Orale 5 5
kg peso corporeo) nervoso centrale soggettiva
Effetti sul sistema
[17] Pazienti THC Orale 2.5; 5; 10 2.5 - -
nervoso centrale
Effetti sul sistema
[18] Pazienti THC Orale 2.5; 5 2.5 - -
nervoso centrale
Effetti sul sistema
[19] Pazienti THC Orale 2.5; 5 2.5 - -
nervoso centrale
THC totale
Effetti sul sistema Effetti
[20] Sani (olio di Orale - 14-21 5
nervoso centrale psicotropi
canapa)
THC totale
Effetti
[21] Sani (olio di Orale - Effetti psicomotori 2×2.5 2×2.5
psicotropi
canapa)
[22] Pazienti THC Orale 5 Effetti psicomotori 5 - -
Sensazione
soggettiva:
[23] - cannabis Inalazione 2.8 2.8 - -
miglioramento
della mobilità
Effetti sul sistema
[24] Pazienti THC Orale 5 5 - -
nervoso centrale
THC totale Effetti
[25] Sani (olio di Orale 0.4; 0.5; 7.5 - - farmacodinam 14
canapa) ici
[26] - Cannabis Inalazione 0.25; 0.5 - - - -
Estratto di Qualsiasi
[27] Pazienti Orale 5 - - 5
cannabis cambiamento
Effetti sul sistema
[28] Sani THC Orale 2.5 2.5 - -
nervoso centrale

Bibliografia Cannabis e Cannabinoidi


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[25] R.S. Goodwin, R.A. Gustafson, A. Barnes, W. Nebro, E.T. Moolchan, M.A. Huestis, Delta(9)-tetrahydrocannabinol, 11-hydroxy-delta(9)-
tetrahydrocannabinol and 11-nor-9-carboxy-delta(9)-tetrahydrocannabinol in human plasma after controlled oral administration of cannabinoids,
Therapeutic drug monitoring 28(4) (2006) 545-51.
[26] J.G. Ramaekers, M.R. Moeller, P. van Ruitenbeek, E.L. Theunissen, E. Schneider, G. Kauert, Cognition and motor control as a function of
Delta9-THC concentration in serum and oral fluid: limits of impairment, Drug and alcohol dependence 85(2) (2006) 114-22.
[27] F. Strasser, D. Luftner, K. Possinger, G. Ernst, T. Ruhstaller, W. Meissner, Y.D. Ko, M. Schnelle, M. Reif, T. Cerny, Comparison of orally
administered cannabis extract and delta-9-tetrahydrocannabinol in treating patients with cancer-related anorexia-cachexia syndrome: a multicenter,
phase III, randomized, double-blind, placebo-controlled clinical trial from the Cannabis-In-Cachexia-Study-Group, Journal of clinical oncology :
official journal of the American Society of Clinical Oncology 24(21) (2006) 3394-400.
[28] M.E. Ballard, H. de Wit, Combined effects of acute, very-low-dose ethanol and delta(9)-tetrahydrocannabinol in healthy human volunteers,
Pharmacology, biochemistry, and behavior 97(4) (2011) 627-31.
[29] F.a.H. Grotenhermen, K., Cannabis – Verordnungshilfe für Ärzte. Wissenschaftliche Verlagsgesellschaft Stuttgart, Stuttgart, Germany, 2017.
[30] J. Jung, M.R. Meyer, H.H. Maurer, C. Neususs, W. Weinmann, V. Auwarter, Studies on the metabolism of the Delta9-tetrahydrocannabinol
precursor Delta9-tetrahydrocannabinolic acid A (Delta9-THCA-A) in rat using LC-MS/MS, LC-QTOF MS and GC-MS techniques, Journal of mass
spectrometry : JMS 44(10) (2009) 1423-33.
[31] W. Mei, W. Yan-Hong, A. Bharathi, R.M. M., W.A. S., v.A. John, P.J. F., E.M. A., K.I. A., Decarboxylation Study of Acidic Cannabinoids: A
Novel Approach Using Ultra-High-Performance Supercritical Fluid Chromatography/Photodiode Array-Mass Spectrometry, Cannabis and
Cannabinoid Research 1(1) (2016) 262-271.

2

Evoluzione del Il mercato mondiale della canapa ha radicalmente
cambiato volto negli ultimi anni. Se per tutto il Novecento gli
mercato mondiale usi industriali della canapa sono stati legati essenzialmente
ai materiali derivati della fibra e del canapulo, col nuovo
della canapa millennio hanno acquisito crescente importanza i derivati dal
seme e ultimamente dal fiore (a basso tenore di THC) per i
mercati dell’alimentare e della salutistica (nutraceutica,
cosmesi e farmaceutica). Nell’ultimo quinquennio i derivati
• Col nuovo millennio, a fianco di fibre
e canapulo, entrano in scena sul dal fiore rappresentano, in tutto il mondo, il settore a più
mercato della canapa industriale altri rapida crescita e a più elevato reddito per i coltivatori di
due derivati dalla pianta: i semi ad canapa industriale.
uso alimentare e gli estratti da
infiorescenze
• In Canada una politica federale Trent’anni di letargo: 1970-1998
avanzata ha consentito di ottenere In seguito all’abbandono delle campagne e di
rapidi vantaggi nei nuovi mercati del conseguenza delle colture ad alta intensità di lavoro, all’inizio
seme alimentare e delle infiorescenze. degli anni Settanta la canapa industriale in Italia era
Risultato: oggi il Canada è leader pressoché scomparsa. L’ultimo colpo di grazia fu inferto dalla
mondiale con la Cina nella cosiddetta “legge Cossiga” del 1975 sugli stupefacenti, che
coltivazioni di canapa
equiparava sostanzialmente qualsiasi tipo di canapa alla
• Anche due Paesi fino a tempi recenti “canapa indiana”.
rigidamente proibizionisti sulle
infiorescenze di canapa, come USA e Le superfici a canapa in Italia tra il 1936 e il 1970
Cina, oggi consentono la produzione
di preparati a base di CBD Superficie Produzione fibra in
Anno
coltivata in ettari quintali
• Tra il 2018 e i primi mesi del 2019,
diverse aziende italiane, canadesi e 1936-1943
statunitensi intendevano investire in 85.000 1.000.000
media
coltivazioni e in impianti di estrazione
nel nostro Paese, ma il Ministero della 1946-1949
61.000 687.000
media
Salute non ha mai concesso
autorizzazioni 1950 56.561 678.732
• Il caso dell’azienda Canapar, che sta 1955 33.709 420.800
investendo in Sicilia 26 milioni di $
canadesi, ma da oltre un anno attende 1960 12.518 114.900
le autorizzazioni 1970 899 10.080
Fonte: Istituto Centrale di Statistica, Annuario statistico
italiano, Ist. Poligr. dello Stato, Roma (da Sosio Capasso,
Canapicoltura e sviluppo dei Comuni atellani, 1994)

L’equiparazione ‘canapa=pianta da droga’ è stata

perfezionata dal Testo Unico Stupefacenti del 1990 (DPR
309/90), tuttora in vigore, che all’art.14 stabilisce che la
cannabis (senza distinzioni tra indica, ruderalis e così via)
rientra tra le sostanze indicate in Tabella II, ossia tra le
sostanze delle cui piante di origine è vietata la coltivazione,
pena sanzioni penali ed amministrative, “ad eccezione della
canapa coltivata esclusivamente per la produzione di fibre o



per altri usi industriali… consentiti dalla normativa dell'Unione Come ricorda uno studio dell’EIHA, l’Associazione Europea
europea”.1 della Canapa Industriale, “grazie alla notevole attività di
Proprio in quell’anno, 1990, entrava in vigore il regime di aiuti ricerca e sviluppo degli anni Novanta finanziata dalla
comunitari per il lino e la canapa tessile previsto dal Reg. CE Commissione Europea e dagli Stati Membri (proprio quel
1164/89, che ha sostenuto la ripresa delle coltivazioni in vari decennio che l’Italia ha perso completamente, ndr), sono
Paesi (Francia, Olanda, Regno Unito, Germania ecc.), ma nate nuove applicazioni per le fibre di canapa e lino, come i
l’assenza di un sistema autorizzativo e il rischio di cadere biocompositi (soprattutto nel settore dell’automotive), i
sotto l’illecito penale del TU Stupefacenti ne ha impedito materiali isolanti e i tessuti non tessuti (tessili tecnici).”3
l’applicazione in Italia per quasi un decennio. L’industria europea dell’auto nel 2012 ha assorbito 30.000
tonnellate di fibre vegetali, di cui circa il 12% fibre di canapa.4
I progetti dei primi anni Duemila sulla fibra tessile Se il cartario, con la canapicoltura francese, è sempre il
Nel 1998 una circolare del Mipaaf ripristinava anche in Italia, primo settore di impiego, i materiali isolanti e i biocompositi
fino a un massimo complessivo di 1.000 ha, la liceità della nel 2013 rappresentano oltre il 40% del mercato europeo
coltivazione della canapa “da tiglio, sia per impieghi cartari delle fibre di canapa, mentre il tessile abbigliamento è
che tessili”.2 Nascono nei primi anni Duemila alcuni progetti, praticamente scomparso.5
sostenuti da finanziamenti pubblici regionali, nazionali o
comunitari, con l’obiettivo principale di automatizzare il Semi e infiorescenze: l’esempio del Canada
processo di produzione della fibra lunga di canapa a uso A fianco di fibre e canapulo, entrano in scena sul mercato
tessile. Con questa scelta si intendeva ottenere un duplice della canapa industriale altri due derivati dalla pianta: i semi
risultato: ad uso alimentare e più di recente gli estratti da
- recuperare una grande tradizione in un settore in cui infiorescenze.
l’Italia era stata leader mondiale; Il grande rilancio della canapa in Canada, oggi protagonista
- valorizzare a cascata per altre applicazioni industriali insieme agli Usa del mercato mondiale, nasce nei primi anni
tutti i sottoprodotti della lavorazione della fibra lunga: Duemila proprio dalla produzione di semi a uso alimentare e
fibra tecnica, fibra corta, canapulo, polveri. dal successo che i derivati dai semi ricevono sul mercato
Un approccio dalla logica ineccepibile, che tuttavia ha avuto statunitense. Nel triennio 2008-2010 il mercato americano
poche ricadute e nessun seguito. I motivi delle loro scarse Food and Body Care era cresciuto del 120% fino a
ricadute sono a nostro parere da ricondurre a un problema raggiungere un valore di oltre 40 milioni di $. Nel 2006 in
tecnico-economico: le strategie di automazione seguite in Canada si coltivavano 8.000 ha e in un solo anno, tra il 2006
quegli anni non consentivano di ottenere un costo industriale e il 2007, le esportazioni canadesi di semi alimentari
accettabile, sia per gli agricoltori che per i trasformatori, o per crescevano del 300%, non solo verso gli Usa ma anche
converso una qualità accettabile. verso l’Europa.6 “Gli agricoltori e i trasformatori stanno
ottenendo un enorme successo con la canapa, grazie ai suoi
L’evoluzione dei mercati delle fibre nei primi anni molteplici benefici nutrizionali e all’ampia gamma di impieghi
Duemila nella pasta, nel condimento delle insalate e nei dolci da frigo”
Mentre in Italia si punta alla fibra tessile, nel resto di Europa dichiarava nel 2010 il Ministro della Sanità del Canada, Vic
la ripresa della coltivazione della canapa industriale è basata Toews, in occasione di un sostegno federale di 728.000 $
su sistemi di lavorazione dello stelo relativamente semplici all’agroindustria della canapa (un sostegno tra parentesi
che prevedono la produzione di fibra corta a uso tecnico e analogo a quello previsto dalla legge italiana 242/2016, ma
canapulo. Prodotti realizzabili con processi meno complessi mai erogato finora).
e a costi molto più contenuti. Principali drivers della ripresa Da notare che il Canada partiva con le nostre condizioni,
sono le industrie dell’Auto e delle Costruzioni, alla costante dato che la coltivazione di questa pianta è stata riammessa
ricerca di materiali più leggeri, rinnovabili e meno energivori, solo nel 1998.
anche su spinta della nuove Direttive europee sul fine vita dei
prodotti.
3
Michael Carus The European Hemp Industry: Cultivation,
processing and applications for fibres, shives, seeds and
1
DPR 309/90, artt.26 (Coltivazioni e Produzioni vietate) flowers – report EIHA 2017
4
comma 1 e 28 (Sanzioni) comma 1 ibidem
2 5
“Disposizioni relative alla coltivazione della Cannabis sativa Mark Renders Market Data on Industrial Hemp – fibres,
L. (canapa da tiglio)” - Circolare Mipaaf n.734 del 2/12/1997 shives and seeds – 14th EIHA Conference 2018
6
pubblicata sulla G.U. 62 del 16/3/1998 dati Agriculture and Agri-Food Canada e Statistics Canada



L’Europa, più in ritardo, riconosce per la prima volta nel 2007 alimentari canadesi e parte allo sviluppo del mercato dei
i “semi di canapa, anche frantumati, diversi da quelli destinati farmaci a base di CBD e THC.
alla semina” nell’Organizzazione Comune di Mercato (OCM) L’ultimo atto di grande rilevanza è stato compiuto nell'ottobre
di lino e canapa, oltre a fibre e canapulo (Reg.CE 2018, quando il Canada è diventato il secondo paese al
1234/2007). Tra il 2008 e il 2015 la produzione europea di mondo, dopo l'Uruguay, a legalizzare la cannabis
semi di canapa raddoppia da 6 a 11.000 ton. In Italia ricreativa. Si è aperto in tal modo un ulteriore mercato di
occorrerà attendere il 2009 perché una Circolare del proporzioni gigantesche.
Ministero della Salute riconosca la liceità dell’uso alimentare A fianco del Canada, si è risvegliato anche il gigante USA
dei semi di canapa.7 grazie al Farm Bill della fine del 2018 che riconosce, dopo 80
anni di proibizionismo, la canapa a usi industriali, con tenore
L’uso legale dei princìpi attivi di THC inferiore allo 0,3%.9 Inoltre 33 Stati dell’Unione hanno
Ma sono soprattutto le infiorescenze il nuovo protagonista già riconosciuto la cannabis terapeutica e 10 Stati anche la
della recente impennata del mercato mondiale della canapa cannabis a uso ricreativo.
dal 2017 ad oggi. Le infiorescenze infatti rappresentano il
prodotto a maggior valore aggiunto della pianta, ma anche il Il mercato dei preparati dalle infiorescenze e del CBD
più problematico, in quanto vi si concentrano princìpi attivi di Secondo le stime di alcuni studi americani, il mercato della
grande interesse salutistico e terapeutico, compreso il THC, cosiddetta ‘cannabis legale’ (canapa a elevato tenore di THC
ossia la sostanza psicotropa classificata come droga nella + canapa a elevato tenore di CBD) si attestava nel 2016 sui
Tabella I della Convenzione Unica sugli Stupefacenti. 40 miliardi di $ e sui 69 miliardi nel 2018 con la previsione
Il pregiudizio sulla dannosità della cannabis in generale si che sfiori i 200 miliardi nel 2021 (crescita media annua del
scontra con due evidenze scientifiche emerse negli ultimi 37%).10 All’interno di questo mercato il solo mercato
decenni: la valenza farmacologica del THC, in particolare per americano del CBD, inferiore ai 200 milioni di dollari nel
la terapia del dolore, in sostituzione degli oppiacei e la 2016, sale a 1,38 miliardi nel 2018 e si prevede che superi i
valenza salutistica e terapeutica di un altro cannabinoide, il 2,1 miliardi di dollari nel 2020, con una crescita annua del
cannabidiolo o CBD. Anche il fitocomplesso ed altri singoli 39%.11 Oggi il 73% del mercato mondiale del CBD risulta
cannabinoidi oggi sono oggetto di studio medico e scientifico. concentrato in Nord America e il 18% in Europa. Altro dato
Il CBD presenta due vantaggi innegabili rispetto al THC: non significativo, attualmente il 38% dell’olio di CBD, ossia oltre
ha effetto psicotropo, come ha confermato di recente un terzo, deriva da varietà di canapa industriale, ossia colture
l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)8 ed è il agricole a basso tenore di THC.
cannabinoide presente in quantità significative anche nelle Dal 2018 diverse imprese canadesi e americane stanno
varietà a uso industriale, ammesse nel Catalogo europeo esplorando le potenzialità del mercato europeo, forte dei suoi
delle varietà di specie agricole. Si può quindi fare estrazione 742 milioni di abitanti. Germania e Italia, come sottolinea
industriale di CBD anche impiegando una normale coltura Prohibition Partners, l’analista più attendibile del mercato
agricola in pieno campo. della cannabis ricreativa e terapeutica, sono i due potenziali
Ancora una volta il Canada anticipa tutti, autorizzando già nel ‘powerhouse’ del mercato europeo della cannabis.12
giugno 2005 il commercio di un estratto totale di cannabis
Va chiarito che i preparati delle infiorescenze non
sotto forma di spray sublinguale, il Sativex, standardizzato
riguardano solo il settore farmaceutico o ricreativo, ma
per THC e CBD, per il trattamento delle neuropatie dei malati

di sclerosi multipla e cancro. Nel 2006 il Sativex è stato 9
Agriculture Improvement Act of 2018 -
approvato negli Stati Uniti per essere sottoposto a studi https://www.govtrack.us/congress/bills/115/hr2/summary
10
clinici di Fase III per dolore intrattabile in pazienti con tumore. Technavio “Global CBD Oil Market 2017-2021”
11
Risultato della politica federale di questo ventennio: nel 2017 Grand View Research “Cannabidiol Market Size, Share &
le coltivazioni canadesi di canapa hanno raggiunto Trends Analysis Report By Source (Hemp, Marijuana), By
Application, By Distribution Channel, By Region, And
l’estensione ragguardevole di 60.000 ha, secondo i dati della Segment Forecasts, 2019 – 2025” - luglio 2019.
Canadian Hemp Trade Alliance (CHTA), l’associazione di Vedi anche: The Hemp Business Journal (“the CBD market
riferimento per i canapicoltori canadesi. Parte della crescita è will grow to a $2.1 billion market in consumer sales by 2020
dovuta all’apertura del mercato della Corea del Sud ai semi with $450 million of those sales coming from hemp-based
sources. That's a 700% increase from 2016.” - Matt Karnes
of Greenwave Advisors, (“In terms of the CBD market size, I
7
Ministero della Salute Circolare 15314–P maggio 2009 estimate an almost $3 billion market by 2021”)
8 th 12
WHO, 41 Expert Committee on Drug Dependence (12-16 Prohibition Partners “The Cannabis Legal Report 2019”
novembre 2018) - Cannabis plant and cannabis resin pg.21



anche l’industria alimentare (nelle sue varie accezioni: Le potenzialità del mercato in Italia – il caso Canapar
aromi, i ntegratori, novel food) e della cosmesi. Secondo un
nuovo studio di Prohibition Partners, il solo mercato del CBD Questo excursus sull’evoluzione dei mercati e sui nuovi
per la cura della pelle ha superato i 700 milioni di $ nel 2018, protagonisti internazionali ci consente di inquadrare meglio le
con prodotti ormai presenti sugli scaffali delle più grandi criticità, ma anche le potenzialità, della canapa oggi in Italia.
catene retail americane, e si prevede che sfiorerà il miliardo Da quanto illustrato finora è evidente che oggi l’unico
di $ entro il 2024, con una crescita guidata principalmente approccio vincente per un Paese è la capacità di sviluppare
da imprese indipendenti.13 un’ampia varietà di prodotti/mercato in modo flessibile, con lo
sviluppo di bioraffinerie territoriali in grado di valorizzare le
La possibilità di usare varietà anche a basso tenore di diverse parti della pianta: infiorescenze, foglie, semi, steli e
THC, quali quelle ammesse nel Catalogo europeo delle radici.
varietà di specie agricole, per la successiva estrazione di Non è pensabile avviare con successo questo percorso
CBD o del fitocomplesso è un impiego redditizio soprattutto senza una politica nazionale e una normativa adeguate, che
dal punto di vista agricolo. Nel 2019 il prezzo medio offrano garanzie a tutti gli attori della filiera e che sostengano
dell’infiorescenza essiccata sul mercato dell’estrazione era la ricerca di soluzioni innovative.
valutato 5-6 euro al kg per punto percentale di CBD, il che Tra il 2018 e i primi mesi del 2019 molte imprese canadesi e
può garantire una Produzione Lorda Vendibile variabile tra i 5 statunitensi, nonché vari fondi di investimento, hanno visitato
e gli oltre 10.000 €/ha. varie Regioni italiane, soprattutto del Centro-Sud, con
La coltivazione delle infiorescenze per estrazione non l’intenzione di investire in coltivazioni e in attività di
esclude peraltro la possibilità di raccogliere e estrazione nel nostro Paese e hanno contattato l’Ufficio
commercializzare anche gli steli della pianta, dato che la Stupefacenti del Ministero della Salute per ottenere senza
raccolta delle cime fiorite avviene nel periodo in cui è successo le autorizzazioni alla produzione. Quasi tutti i
massima la qualità della fibra. progetti sono stati quindi ritirati, tranne quello di Canapar, del
gruppo canadese Canopy Growth, che ha inaugurato nel
Proprio dalla capacità di valorizzare congiuntamente due
febbraio 2019 uno stabilimento a Ragusa e promosso una
o più parti della coltura derivano le migliori opportunità per
serie di attività agricole in Sicilia, Puglia e Campania con un
l’agricoltura e per la sostenibilità economica delle filiere di
piano di investimenti di 26 milioni di $ canadesi per
trasformazione.
l’estrazione di CBD per la cosmesi, la farmaceutica e la
Anche la Cina entra nel mercato del CBD veterinaria. A regime l’impianto dovrebbe avere una capacità
estrattiva di 1800 ton/anno.
Anche la Cina emerge da una lunga fase di proibizionismo, in
particolare per quanto riguarda l’uso dei cannabinoidi. La
Cina ha puntato nell’ultimo decennio alla produzione di semi
a uso alimentare (è il primo esportatore in Europa) e fibra
tessile, con coltivazioni stimate attorno ai 60.000 ha per il
seme e 20.000 ha per la fibra, di cui 6.600 nella sola
provincia dello Yunnan.14 La Cina avrebbe prodotto 50.000
ton di semi nel 2012, il 40% della produzione mondiale del
tempo, e nel 2013 ha esportato 600 tonnellate di filati e
800.000 metri di tessuti, per un valore di circa 18 milioni di
dollari. E visti i risultati del mercato americano, la Cina
ultimamente ha avviato investimenti nella produzione di CBD
con la previsione di superare nel 2019 i 200 milioni di $ in
questo segmento di mercato. Secondo Wind Information,
società cinese specializzata in dati finanziari e di mercato, il
valore 2019 della canapicoltura cinese è quasi raddoppiato
rispetto al 2018.


13
Prohibition Partners “Disrupting Beauty” gen 2020
14
Yang Ming Multipurpose Hemp Variety and Its Utilization
in China - Yunnan Academy of Agricultural Sciences 2017

3 Aspetti normativi
e giuridici
La Convenzione Unica sugli Stupefacenti
Sul piano internazionale, la Convenzione Unica sugli
stupefacenti del 1961 (cd. Convenzione di New York),
modificata dal Protocollo di emendamenti del 25 marzo
1972 e recepita dall’Italia con L. n. 412/1974 che prevede
espressamente all’art. 28, comma 2: “La presente
• Secondo gli esperti dell’OMS i convenzione non verra' applicata alla coltivazione della
preparati contenenti in predominanza pianta di cannabis fatta a scopi esclusivamente
CBD e non più dello 0,2% di THC non industriali (fibre e semi) o di orticoltura”. L’esclusione della
dovrebbero più essere sotto controllo canapa destinata per fini industriali dall’ambito di
internazionale, ossia non sono droga applicazione di detta Convenzione implica evidentemente
• La canapa, nei regolamenti CE, è l’ammissibilità della coltivazione e dell’impiego della
qualificata come “prodotto agricolo e cannabis e suoi derivati per finalità diverse (e non
anche come “pianta industriale” tassativamente elencate stante il riferimento al generico
senza alcuna distinzione normativa termine di orticoltura) rispetto a quelle – ovviamente -
tra le parti della pianta, purché il della produzione di stupefacenti.
tenore di THC non superi lo 0,2%
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), tramite il
• Entro tali limiti la “canapa greggia”
suo Comitato di Esperti sulla Dipendenza dalle Droghe
può circolare liberamente tra gli Stati
(ECDD), ha condotto nel 2018 una revisione scientifica del
membri con il codice doganale 5302 o
dossier cannabinoidi, che potrebbe avere notevoli
per le parti della pianta con il codice
ripercussioni sul piano della normativa internazionale. A
doganale 1211 90 85
conclusione lavori, il Direttore Generale dell’OMS ha inviato
• Il “caso Hammerstein”: la normativa
nazionale non può essere più nel gennaio 2019 una lettera al Segretario Generale
restrittiva dei Regolamenti europei in dell’ONU, António Guterres, che invita a modificare
fatto di Organizzazione Comune dei l’inquadramento della Cannabis nella Convenzione Unica,
Mercati raccomandando:
• In seguito ai pronunciamenti - di cancellare dalla Tabella IV degli Stupefacenti la
contraddittori delle circolari Cannabis e le Resine di Cannabis,
ministeriali e della magistratura è - di cancellare dalla Tabella I gli Estratti e le Tinture
dirimente stabilire nella legge 309/90 di Cannabis,
un limite di THC al di sotto del quale - di riconoscere in una nota che “i preparati
la cannabis e i suoi derivati non contenenti in predominanza Cannabidiolo e non
possono essere considerati più dello 0,2% di D9-Tetraidrocannabinolo non
stupefacenti sono sotto controllo internazionale”.15
Se l’ONU a marzo prossimo riconoscerà le
raccomandazioni dell’OMS, tutte le parti della pianta di
canapa - fiori, foglie e resine comprese - purché con THC
inferiore allo 0,2%, usciranno dalla sfera di competenza della
Convenzione di New York e potranno essere utilizzate in
ambito industriale senza minacce penali (purché ovviamente
nel rispetto delle normative dei settori di impiego).


15
lettera del Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom
Ghebreyesus, al Segretario Generale delle Nazioni Unite,
António Guterres, 24 gennaio 2019



per la canapa “vanno interpretati nel senso che essi ostano a
una normativa nazionale che abbia l’effetto di vietare la
Normativa europea
coltivazione e la detenzione della canapa industriale di cui ai
Sul piano comunitario, il Trattato sul Funzionamento detti regolamenti”.
dell'Unione Europea (TFUE), nell’allegato I, elenca alla
In definitiva a livello europeo:
lettera a) i prodotti agricoli cui si applicano le disposizioni del
• La Cannabis sativa L. è considerata prodotto agricolo;
medesimo Trattato, tra cui la “canapa greggia, macerata,
stigliata, pettinata o altrimenti preparata, ma non filata”. • La Cannabis sativa L. si può qualificare come “pianta
industriale”;
Peraltro, la canapa, a livello comunitario, viene qualificata • La produzione di canapa è subordinata alla
non solo come “prodotto agricolo”, ma anche come “pianta provenienza da varietà certificate iscritte negli apposti
industriale” ai sensi del Reg. UE n. 220/2015 senza alcuna registri e al rispetto del limite di THC non superiore allo
distinzione normativa tra le parti della pianta. 0,2%;
Il Reg. CE 73/09 (cons. 29 e artt. 39 e 87) sui Regimi di • Nessuna altra sostanza oltre al THC (es. CBD o altri
sostegno agli agricoltori precisa, poi, che “al fine di adottare cannabinoidi) è contemplata ai fini della
misure specifiche per la canapa, per evitare che siano determinazione della liceità o meno della produzione di
erogati aiuti a favore di colture illecite (..) Le superfici cannabis in UE.
utilizzate per la produzione di canapa (cannabis sativa L.)
sono ammissibili solo se le varietà coltivate hanno un tenore Normativa nazionale - Testo Unico Stupefacenti
di THC non superiore allo 0,2%”.
Sul piano nazionale, in materia di cannabis, le fonti del
In sostanza la liceità della produzione e diritto sono costituite da un lato dal D.P.R. 309/1990 (TU
commercializzazione della canapa quale “prodotto agricolo” e Stupefacenti) e dell’altro dalla L. 242/2016.
“pianta industriale” dipende dal tenore di THC che non può
superare lo 0,2% rilevato secondo le metodologie indicate Secondo le disposizioni del TU Stupefacenti, art. 2, è
dal predetto Reg. e mutuate dal Reg. 1307/2013. competenza del Ministero della Salute la concessione delle
autorizzazioni per “la coltivazione, la produzione, la
Ciò trova conferma nel fatto che la “Nota esplicativa fabbricazione, l’impiego, il commercio, l’esportazione,
relativa ai titoli di importazione e di esportazione per i prodotti l’importazione, il transito, l’acquisto, la vendita e la
agricoli” n. 278/34, pubblicata in Gazzetta Ufficiale detenzione delle sostanze stupefacenti o psicotrope”.
dell’Unione Europea del 30 luglio 2016, ha previsto
espressamente il codice doganale “5302 – Canapa L’art. 26 sancisce poi l'illiceità della coltivazione di
(Cannabis sativa L.) greggia o preparata, ma non filata; cannabis “ad eccezione della canapa coltivata
stoppe e cascami di canapa (compresi i cascami di filati e gli esclusivamente per la produzione di fibre o per altri
sfilacciati”. usi industriali, diversi da quelli di cui all'articolo 27,
consentiti dalla normativa dell'Unione europea”.
Sotto diverso profilo la nota esplicativa C 137/64
pubblicata in GU del 6 maggio 2011 prevede che nel codice In base alla Convenzione di New York (artt. 23 e 28) che
1211 90 85 “Rientrano in questa sottovoce in quanto non prevede l’istituzione di organismi statali ai fini della disciplina
sono ripresi nelle sottovoci precedenti di questa voce, e dei controlli relativi alla coltivazione di cannabis, l’Italia con
particolarmente le piante, parti di piante, semi e frutti citati DM 9 novembre 2015 ha istituito in seno all’Ufficio Centrale
nelle note esplicative de S.A., voce 1211, undicesimo Stupefacenti tale organismo con le seguenti funzioni:
capoverso, nonché: 1. le parti della pianta di cannabis, anche a) Autorizza la coltivazione delle piante di cannabis
mescolata con sostanze inorganiche o organiche, usate da utilizzare per la produzione di medicinali di
come semplici diluenti”. origine vegetale a base di cannabis, sostanze e
Tale impostazione appare confermata dalla sentenza preparazioni vegetali;
della Corte di Giustizia Europea, sez V, n. 462/01 del b) Individua le aree da destinare alla coltivazione di
16.01.2003 (cd. “caso Hammerstein”), secondo la quale le piante di cannabis per la produzione delle relative
disposizioni del Reg (CEE) 1308/1970 relativo sostanze e preparazioni di origine vegetale e la
all’Organizzazione Comune dei mercati nel settore del lino e superficie dei terreni sui cui la coltivazione è
della canapa e il reg. (CEE) del Consiglio 619/1971 che fissa consentita;
le norme generali per la concessione dell’aiuto per il lino e c) Importa, esporta e distribuisce sul territorio



nazionale, ovvero autorizza l’importazione, L’art. 2 chiarisce infine le destinazioni di utilizzo della
l’esportazione, la distribuzione all’ingrosso e il canapa stabilendo che dalla canapa coltivata ai sensi del
mantenimento di scorte delle piante e materiale comma 1 è possibile ottenere:
vegetale a base di cannabis, ad eccezione delle
a) alimenti e cosmetici prodotti esclusivamente nel
giacenze in possesso dei fabbricanti di medicinali
rispetto delle discipline dei rispettivi settori;
autorizzati;
b) semilavorati, quali fibra, canapulo, polveri, cippato,
d) Provvede alla determinazione delle quote di
oli o carburanti, per forniture alle industrie e alle
fabbricazione di sostanza attiva di origine
attivita' artigianali di diversi settori, compreso quello
vegetale a base di cannabis sulla base delle
energetico;
richieste delle Regioni e delle Province
c) materiale destinato alla pratica del sovescio;
autonome.
d) materiale organico destinato ai lavori di
L’art. 2 del Decreto in questione precisa che “Ai fini del bioingegneria o prodotti utili per la bioedilizia;
presente decreto per piante di cannabis, a cui si applicano le e) materiale finalizzato alla fitodepurazione per la
previsioni dell’art. 27 del testo Unico, si intendono le piante bonifica di siti inquinati;
diverse da quelle di canapa coltivata esclusivamente da f) coltivazioni dedicate alle attivita' didattiche e
sementi certificate per la produzione di fibre o per altri usi dimostrative nonche' di ricerca da parte di istituti
industriali, come consentito dalla normativa dell’Unione pubblici o privati;
Europea” g) coltivazioni destinate al florovivaismo.
L’allegato tecnico di tale DM precisa poi che “la Da ciò discende:
coltivazione di piante di cannabis per uso medico a
• La liceità della coltivazione di cannabis purché
contenuto di THC superiore allo 0,2% deve essere
vengano rispettati i seguenti requisiti:
autorizzata dal Ministero della salute”.
o Impiego di varietà di canapa nel Catalogo
comune delle varietà delle specie di piante
agricole, ai sensi dell'articolo 17 della direttiva
Legge sulla canapa industriale 242/2016
2002/53/CE del Consiglio, del 13 giugno
In tale quadro normativo si è inserita la L. 242/2016, che 2002;
reca norme “per il sostegno e la promozione della o Rispetto dei limiti di THC previsti dall’art. 4
coltivazione e della filiera della canapa” e si applica “alle della L. n. 242/2016;
coltivazioni di canapa delle varietà ammesse iscritte nel
Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole • la canapa industriale coltivata potrà poi essere
(…) le quali non rientrano nell'ambito di applicazione del trasformata e destinata alle sole finalità elencate
testo unico delle leggi in materia di disciplina degli dall’art. 2 della L. 242/2016 (lettere da a) a g).
stupefacenti (…)”. Da tale impostazione si può desumere che con l’entrata
Il comma 3 dell’art. 1 precisa poi che il sostegno e la in vigore della L. 242 sia possibile non solo coltivare la
promozione riguardano la coltura della canapa finalizzata: canapa industriale (nel rispetto dei suddetti requisiti) ma
anche espressamente “trasformare” la canapa coltivata
a) alla coltivazione e alla trasformazione; soprattutto con l’intento di promuovere quello “sviluppo di
b) all'incentivazione dell'impiego e del consumo finale filiere territoriali integrate che valorizzino i risultati della
di semilavorati di canapa provenienti da filiere ricerca e perseguano l'integrazione locale e la reale
prioritariamente locali; sostenibilita' economica e ambientale” previsto dall’art. 1,
c) allo sviluppo di filiere territoriali integrate che comma 3, della L. 242.
valorizzino i risultati della ricerca e perseguano
l'integrazione locale e la reale sostenibilita'
economica e ambientale; Le circolari ministeriali
d) alla produzione di alimenti, cosmetici, materie A seguito della diffusione del fenomeno della ‘cannabis
prime biodegradabili e semilavorati innovativi per le light’ nel 2017, è proliferta in Italia, come in altri Paesi UE, la
industrie di diversi settori; vendita di infiorescenze di canapa coltivate per destinazioni
e) alla realizzazione di opere di bioingegneria, ‘tecniche’ o per ‘collezionismo’.
bonifica dei terreni, attivita' didattiche e di ricerca.
Sul tema è intervenuto il MIPAAFT con una Circolare del



maggio 2018 (viceministro Olivero) che ha precisato come giurisprudenza sia di merito19 sia di legittimità,20 che si è
“Pur non essendo citate espressamente dalla legge n. 242 pronunciata con orientamenti contrastanti, tanto da rimettere
del 2016 né tra le finalità della coltura né tra i suoi possibili la questione alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione,
usi, rientrano nell’ambito dell’articolo 2, comma 2, lettera g) che si è pronunciata con la sentenza 30475 del 30 maggio
rubricato Liceità della coltivazione, ossia nell’ambito delle 2019, affermando il seguente principio di diritto: “La
coltivazioni destinate al florovivaismo” purchè proveniente da commercializzazione al pubblico di cannabis sativa L. e, in
varietà certificate e nel rispetto dei limiti di THC di legge.16 particolare, di foglie, infiorescenze, olio, resina ottenuti dalla
coltivazione della predetta varietà di canapa, non rientra
In seguito anche il Ministero dell’Interno è intervenuto
nell’ambito di applicazione della legge n. 242 del 2016, che
con due circolari.
qualifica come lecita unicamente l’attività di coltivazione di
La prima circolare del luglio 2018 ha analizzato il canapa delle varietà iscritte al Catalogo comune delle specie
fenomeno della Cannabis light rilevando che “Le delle piante agricole, ai sensi dell’art. 17 della direttiva
infiorescenze della canapa con tenore superiore allo 0,5% 2002/53/CE del Consiglio del 13 giugno 2002 e che elenca
rientrano nella nozione di sostanze stupefacenti” e

precisando più sotto: “sia la tossicologia forense che la 19
vedi Tribunale del Riesame di Asti 4 luglio 2018, Tribunale
letteratura scientifica, ma anche la stessa giurisprudenza del Riesame di Rieti 26 luglio 2018, Tribunale del Riesame di
individuano tale soglia (definita in precedenza come quei Macerata 11 luglio 2018 e Tribunale del Riesame di Ancona
limiti ‘idonei a mettere in pericolo la salute’, ndr) attorno ai 5 27 luglio 2018; in particolare il Tribunale di Rieti aveva
rilevato “La commercializzazione di prodotti derivati dalla
mg di THC (su 1 g di infiorescenza, ndr) che in termini
canapa con concentrazione di THC uguale o inferiore allo
percentuali equivalgono allo 0,5%.”17 0,6% ricade nell’ambito di applicazione della L. 242/2016
La seconda circolare n.11013/110 del 22 maggio 2019 derogatoria al dpr 309/1990. Quanto all’effetto liceativo
della novella, l’allegata circolare ministeriale del 22.5.2018
ha invece invitato gli agenti accertatori a porre in essere ha effettivamente interpretato la legge 242/16 nel senso di
“servizi di osservazione” al fine di verificare il rispetto dei consentire, nei limiti della tolleranza dell’indicato principio
requisiti tecnico-amministrativi degli esercizi commerciali che attivo, non solo la coltivazione ma altresì la vendita ed il
vendono la cd. cannabis light. consumo finale di tali prodotti perfino con riferimenti a
semilavorati; destinazione altresì logicamente riconducibile
Infine, per completezza, menzioniamo i chiarimenti forniti alla intermediazione in sé non avendo alcuna ragion d’essere
dal MIPAAFT in data 10 luglio 2019 e le considerazioni l’autorizzazione alla mera coltivazione o detenzione per una
dell’Agenzia delle Entrate. Il MIPAAFT, a seguito di specifica impresa che non possa reimpiegare in alcun modo il proprio
lavorato sul mercato……esulando utilizzazioni illecite del
interrogazione dopo la pronuncia delle Sezioni Unite, ha
consumatore (ad es. il fumo o la subcessione a minori) le
chiarito che “La produzione di piante, quali foglie, fronde, quali non possono essere ascritte in via oggettiva al
infiorescenze e talee ornamentali, secondo le norme in commerciante, deve ritenersi lecita l’attività di detenzione
materia di sementi, materiali, di moltiplicazione delle piante ma altresì di commercializzazione, intermediazione e la
ornamentali, e fitosanitarie, rientra nelle attività lecite, purché presupposta pubblicizzazione di tali prodotti – ove
rispondenti ai requisiti tecnici fissati dalla L 242/2016, anche
si tratti di un prodotto finale, non destinato ad essere
a mezzo internet, non trovando applicazione l’art. 84.
utilizzato per un’ulteriore produzione florovivaistica, fatti 309/90”.
20
comunque salvi i limiti di legge per il contenuto di THC”.18 vedi in particolare la sentenza n. 4920/2019 resa dalla
Corte di Cassazione, sez VI, la quale, meglio di ogni altra, ha
colto la ratio del fenomeno e della normativa vigente
La giurisprudenza affermando che: ”Il legislatore non ha promosso solo la
coltivazione, ma espressamente l’intera filiera
Su questi aspetti è intervenuta una copiosa agroindustriale della canapa” andando a ricomprendere
anche tutte le fasi successive alla mera produzione agricola e
che la L. n. 242/2016 indica le finalità per cui la coltivazione
della canapa è consentita “o meglio per le quali è promossa”,
16
MIPAAFT “Chiarimenti sull’applicazione della legge 2 ma non tratta della commercializzazione della canapa
dicembre 2016, n. 242” - Circolare n. 5059 del 22 maggio oggetto della coltivazione precisando come “Tuttavia risulta
2018 del tutto ovvio che la commercializzazione sia consentita per
17
Ministero dell’Interno “Aspetti giuridico-operativi connessi i prodotti della canapa oggetto del “sostegno e della
al fenomeno della commercializzazione delle infiorescenze promozione”, espressamente contemplati negli artt. 2 e 3
della canapa tessile a basso tenore di THC e relazioni con la della legge” e rilevando come “La legge è diretta ai
normativa stupefacenti” – nota Prot 43586 del 20/07/2018 produttori e alle aziende di trasformazione e non cita i
18
MIPAAFT Lettera DG DISR - DISR 05 - Prot. Uscita passaggi successivi semplicemente perché non li deve
N.0028125 del 10/07/2019 disciplinare”.



tassativamente i derivati della predetta coltivazione che Per consolidata giurisprudenza, a partire dalla sentenza
possono essere commercializzati”, sicché la cessione, la della Corte di Cassazione penale n. 16648/1989, a sua volta
vendita, e in genere la commercializzazione al pubblico dei fondata sulla letteratura scientifica e sulla tossicologia
derivati dalla coltivazione della cannabis sativa L., quali forense22, la soglia che determina l’efficacia drogante della
foglie, inflorescenze, olio, resina, son condotte che integrano cannabis è fissata allo 0,5% e come espressamente
il reato di cui all’art. 73, d.P.R. n. 309/1990, anche a fronte di richiamato anche dal Ministero dell’Interno con la circolare
un contenuto di THC inferiore ai valori indicati dall’art. 4, già menzionata del 22 luglio.2018 “Le infiorescenze con
commi 4 5 e 7, legge n. 242 del 2016, salvo che tali derivati tenore superiore allo 0,5% rientrano nella nozione di
siano in concreto privi di ogni efficacia drogante o psicotropa, sostanze stupefacenti”.
secondo il principio di offensività”.
Dello stesso parere il Ministero dell’Interno, Servizio di
Analizzando le motivazioni del provvedimento emerge Polizia Scientifica, Divisione III, Sezione Indagini sulle
come le Sezioni Unite abbiano ricondotto l’intera disciplina Droghe, che ha eseguito una relazione tecnica su prodotti
sulla cannabis al TU Stupefacenti (DPR 309/1990), sequestrati osservando che “considerato il valore limite di
stabilendo tassative eccezioni circa l’ambito di applicabilità 0,5%, si valuta il reperto 1 materiale NON idoneo ad un uso
del medesimo, delineando un rapporto tra regola ed stupefacente”.
eccezione secondo cui la produzione e la cessione a
Tale impostazione è stata seguita da alcuni Tribunali
qualunque titolo della cannabis è illecita in virtù dell’art. 14
anche in seguito alla sentenza delle Sezioni Unite. In
della 309/90, fatta eccezione per:
particolare, il Tribunale del Riesame di Genova del 21 giugno
1. la produzione di fibre o altri usi industriali in 2019 non solo ha confermato che “una percentuale di THC
conformità alla normativa comunitaria sopra citata inferiore allo 0,5% rende inapplicabili le sanzioni penali
(che per inciso non prevede alcuna limitazione a previste dall’art.73 DPR 309/1990” ma anche che “il PM,
parti della pianta); prima di disporne o convalidarne il sequestro, debba estrarne
2. le destinazioni tassative di cui all’art. 2 della L. dei campioni e sottoporli ad accertamento tossicologico per
242/2016; verificare la percentuale di THC in esse presente; soltanto
3. cannabis e derivati se sono “in concreto privi di all’esito, una volta configurata ex professo – e non più
efficacia drogante”. 21 implicitamente, tenuto conto della complessità del quadro
normativo e giurisprudenziale in cui la materia va iscritta – la
Tralasciando in questa sede le prime due eccezioni, ciò
fattispecie di cui all’art. 73, co. 4, dpr 309/90, sarà possibile
che è rilevante è la determinazione dell’efficacia drogante dei
disporne il sequestro”. Analogamente si sono pronunciati
prodotti in questione che, peraltro, le Sezioni Unite hanno
anche i Tribunali di Avellino, Ancona, Salerno, Lucca. 23
espressamente rimesso alla valutazione caso per caso del
Giudice. Altri Tribunali - vedi Parma, Reggio Emilia, Alessandria -
hanno invece “disancorato” il concetto di efficacia drogante
La Suprema Corte, infatti, ha osservato, in sostanza, che
da una valutazione in termini percentuali assoluti, ritenendo
“la norma incriminatrice, infatti, riguarda la
che tale efficacia debba essere verificata dal giudice in
commercializzazione dei derivati della coltivazione – foglie,
concreto secondo le circostanze. In questa ottica la
inflorescenze, olio e resina – ove si concentra il
detenzione di quantitativi considerevoli di fiori, foglie, oli e
tetraidrocannabinolo” e che pertanto la cessione, a
qualunque titolo, di cannabis e derivati, salvo che questi

siano privi di efficacia drogante, si traduce in una condotta 22
Vedi: Cattedra di Tossicologia Forense dell’Università di
penalmente rilevante ai sensi dell’art. 73 della 309/90. Firenze, Percentuale di D9THC nella cannabis e comparsa di
effetti psicoattivi per singola dose di assunzione nell’uomo;
Il concetto di efficacia drogante o psicotropa F.Lodi e F. Marozzi, Tossicologia Forense e chimica
A questo punto è dirimente determinare in concreto che tossicologica, ed. libreria Cortina, Milano; F. Lodi, F. Marozzi,
F. Mari, E. Bertoli, Trattato di Tossicologia Forense, ediz.
cosa si intenda per efficacia drogante o psicotropa.
Cedam.
23
In particolare, recentemente il Trib. Lucca, in data
7.11.2019 ha ritenuto che “In assenza di parametri fissati
21
vedi in dottrina C.A. Zaina e G. Bulleri, “Osservazioni a dalla legge, ritiene questo giudice che tale requisito
prima lettura sulla sentenza delle Sezioni Unite sulla (l’efficacia drogante nda) non possa, allo stato, che
rilevanza penale della commercializzazione dei prodotti individuarsi negli arrivi della tossicologia forense che
derivati dalla cannabis light” in Giurisprudenza Penale 2019, individua nel 0,5% la percentuale di THC necessaria per
7-8. attribuire al prodotto una capacità psicoattiva”



resine dovrebbe essere considerata idonea a produrre in limiti di THC non siano superiori allo 0,2%;
ogni caso effetti psicotropi indipendentemente da soglie • Entro tali limiti la “canapa greggia” può infatti circolare
predeterminate di THC. liberamente tra gli Stati membri con il codice doganale
5302 o per le parti della pianta con il codice doganale
Secondo tale impostazione risulterebbe lecita soltanto la
1211 90 85;
coltivazione (secondo i parametri tassativi della Legge
242/2016), nonché la realizzazione e la commercializzazione • Anche su base nazionale la coltivazione della
dei soli prodotti tassativamente elencati dall’art. 2 della Cannabis sativa L. proveniente da varietà certificate è
stessa legge. Di converso la soglia dello 0,5% risulterebbe lecita senza autorizzazione e può essere destinata alla
applicabile soltanto alle categorie elencate dall’art. 2 della trasformazione per ottenere i prodotti tassativamente
Legge 242/2016. elencati all’art. 2 della L. 242/2016 (alimenti, cosmetici,
semilavorati, materiale per bioedilizia, bioplastiche,
In definitiva ciò che risulta più in sintonia con la normativa florovivaismo);
comunitaria e nazionale e con le disposizioni delle Sezioni • Gli altri cannabinoidi presenti nella pianta di cannabis
Unite della Cassazione è ritenere lecita la coltivazione e il sativa L. (CBD, CBG, CBC, CBN ecc.) non rientrano
conferimento di biomassa coltivata secondo le previsioni di nel novero delle sostanze stupefacenti secondo la
legge, con valore di THC inferiore allo 0,2% per la normativa sia internazionale, sia comunitaria sia
realizzazione e commercializzazione delle categorie di nazionale.
prodotti elencati tassativamente nell’art. 2 della Legge 242.
Tutto ciò che esula da tale ambito è invece da ricondursi
nella disciplina del T.U. Stupefacenti e la rilevanza penale
della condotta dovrà essere accertata caso per caso dal
giudice in base all’efficacia drogante ‘in concreto’ riscontrata.
24

Risulta quindi evidente, data la continua oscillazione


giurisprudenziale, l’urgente necessità di un intervento del
legislatore che con una norma di legge possa sciogliere il
nodo gordiano del limite di THC nei prodotti finiti.
In definitiva, dall’analisi della normativa e dalle
interpretazioni fornite dai Ministeri e dalla giurisprudenza
penale si può concludere che:
• La Cannabis sativa L. proveniente da varietà certificate
iscritte al Catalogo comune delle varietà delle specie
delle piante agricole è, per definizione comunitaria, “un
prodotto agricolo” e una “pianta industriale” purché i


24
Tale impostazione appare ulteriormente corroborata dalla
recentissima giurisprudenza della Corte di Cassazione,
secondo cui il legislatore non “ha sottratto dall'applicazione
della normativa penale la sola attività di coltivazione, come
dimostra il richiamato art. 2 c. 1 della novella del 2016 e
l'interpretazione strettamente letterale dell'art. 1 c. 2 della
stessa legge. Il legislatore, tuttavia, non si è limitato a
stabilire una deroga ritenendo la coltivazione lecita solo in
relazione alla qualità del seme impiegato, ma ha definito la
"liceità della coltivazione" in relazione all'individuazione di
determinate finalità, specifiche e tassative, ovvero finalità
agroindustriali -come recita la rubrica della legge che
incentiva la filiera agroindustriale- che non comportano la
circolazione della .coltivazione della canapa tra soggetti
che non siano in grado di dare attuazione alle predette
finalità, impiegando il risultato della coltivazione per gli usi
stabiliti».

4
Normativa sulla
I prodotti alimentari nella normativa europea
destinazione In materia alimentare il riferimento normativo
alimentare della fondamentale è il regolamento (CE) 178/2002 del
Parlamento europeo e del Consiglio del 28 gennaio 2002,
canapa che stabilisce i princìpi e i requisiti generali della legislazione
alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza
alimentare e fissa le procedure nel campo della sicurezza
• In base alla legislazione alimentare alimentare.
europea, la canapa non può essere
Più specificamente, l'articolo 2 del regolamento (CE) n.
esclusa dal novero degli alimenti
178/2002 definisce25 «alimento» (o «prodotto alimentare», o
laddove provenga da sementi
certificate e con valori di THC inferiori «derrata alimentare») qualsiasi sostanza o prodotto
allo 0,2% trasformato, parzialmente trasformato o non trasformato,
• Di recente la Commissione Europea destinato ad essere ingerito, o di cui si prevede
ha inquadrato il CBD e gli estratti di ragionevolmente che possa essere ingerito, da esseri umani.
Cannabis contenenti cannabinoidi “Sono comprese le bevande, le gomme da masticare e
come Novel Food qualsiasi sostanza, compresa l'acqua, intenzionalmente
• Ma non c’è riferimento normativo alle incorporata negli alimenti nel corso della loro produzione,
foglie e ai fiori di canapa, per i quali preparazione o trattamento”.
sono state presentate evidenze di un
consumo ben anteriore al 1997 Il medesimo articolo stabilisce che non sono prodotti
• In base al “principio di equivalenza alimentari
sostanziale” della normativa sul Novel (…) g) le sostanze stupefacenti o psicotrope ai sensi
Food, se si impiega il fitocomplesso della convenzione unica delle Nazioni Unite sugli
estratto che presenta lo stesso
spettro di cannabinoidi della pianta,
25
Ai fini di una migliore comprensione della normativa in
questo prodotto non può essere
questione è opportuno richiamare gli obiettivi di cui all’art. 5
considerato novel food del Reg. CE 178/2002 proprio con lo scopo di individuare la
• La canapa e i cannabinoidi possono ratio del medesimo.
inoltre rientrare nella categoria degli “1. La legislazione alimentare persegue uno o più fra gli
‘aromi’, che è esclusa dalle regole del obiettivi generali di un livello elevato di tutela della vita e
Novel Food della salute umana, della tutela degli interessi dei
consumatori, comprese le pratiche leali nel commercio
• per gli integratori alimentari è alimentare, tenuto eventualmente conto della tutela della
prioritario aggiornare l’elenco dei salute e del benessere degli animali, della salute vegetale e
‘botanicals’ (sostanze e preparati dell'ambiente.
vegetali), che finora è limitato solo al 2. La legislazione alimentare mira al conseguimento della
seme di canapa e all’olio derivato dal libertà di circolazione all'interno della Comunità degli
seme, includendo anche fiori, foglie e alimenti e dei mangimi prodotti o immessi sul mercato nel
rispetto dei principi e dei requisiti generali enunciati nel
derivati
presente capo.
3. Le norme internazionali vigenti o d'imminente
perfezionamento sono prese in considerazione
nell'elaborazione o
nell'adeguamento della legislazione alimentare, salvo se tali
norme o loro parti pertinenti sono inefficaci o inadeguate per
il conseguimento dei legittimi obiettivi della legislazione
alimentare, se vi è una giustificazione scientifica in tal senso
o se il livello di protezione che assicurano non è quello
ritenuto adeguato nella Comunità”.



stupefacenti del 1961 e della convenzione delle prodotti alimentari.27
Nazioni Unite sulle sostanze psicotrope del 1971;
Sul piano dei mercati vanno segnalati il Regolamento
h) residui e contaminanti”.
1308/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo
Per una corretta comprensione degli aspetti e delle varie alla “Organizzazione del mercato comune dei mercati dei
implicazioni della normativa food, è opportuno ricostruire con prodotti agricoli” e il Regolamento 1234/2007 del Consiglio
chiarezza la ratio del Reg. CE n. 178/2002 e le finalità che all'art. 189 stabilisce le condizioni per l'importazione dei
perseguite: “La libera circolazione di alimenti sicuri e sani è prodotti di canapa in UE. Tale regolamento fissa nello 0,2% il
un aspetto fondamentale del mercato interno e contribuisce limite di THC per l'importazione di canapa greggia (NC 5302
in maniera significativa alla salute e al benessere dei 10 00), sementi destinate alla semina (NC 1207 99 20),
cittadini, nonché ai loro interessi sociali ed economici… nonché diversi da quelli destinati alla semina (codice NC
Emerge pertanto come i principi tutelati siano la salute del 1207 99 91).
consumatore e la libera iniziativa economica privata,
In sostanza la liceità della produzione e
riconoscendo al settore food un ruolo preminente all’interno
commercializzazione della canapa quale “prodotto agricolo” e
del mercato comune”.
“pianta industriale” dipende dal tenore di THC che non può
Il Reg. 178/2002 si pone pertanto l’obiettivo di garantire la superare lo 0,2% rilevato secondo le metodologie indicate
sicurezza degli alimenti in funzione economica di tutela del dal predetto Reg. e mutuate dal Reg. 1307/2013.
mercato interno. Per questi motivi viene sancito un principio
Lo 0,2% costituisce pertanto il confine tra sostanza
di responsabilità in capo al produttore26 e a chi immette sul
stupefacente e prodotto agricolo rilevante anche ai fini delle
mercato prodotti food, il quale, al di là delle previsioni
previsioni di cui al Reg n. 178/2002.
normative astratte, è colui che in concreto è chiamato a
rispondere del proprio operato, proprio in considerazione Viceversa, normative restrittive da parte degli Stati
della particolarità dei valori e dei principi connessi alla membri determinerebbero una indebita compressione della
materia food. normativa europea e, segnatamente, dell’organizzazione del
mercato comune, addirittura passibile di procedimento di
Ciò emerge con chiarezza soprattutto in riferimento a quei
infrazione da parte della UE.
prodotti che si collocano in una fascia “intermedia”, quali i
prodotti salutistici e legati al wellness, settore in cui si colloca
la canapa (e i cannabinoidi in essa presenti), date le note Il Novel Food
proprietà benefiche.
A questo punto occorre considerare come recentemente
la Commissione UE abbia modificato il Novel Food
L’inquadramento della canapa come prodotto alimentare Catalogue prevedendo le seguenti diciture:

La canapa, sempre a livello comunitario, viene qualificata Cannabis sativa L. “Nell’Unione Europea la coltivazione
come prodotto agricolo e come “pianta industriale” sia di varietà di Cannabis sativa L., è consentita a condizione
relativamente alla coltura che alla produzione di sementi ai che siano registrate nel Catalogo Comune delle Varietà di
sensi del Reg. UE n. 220/2015. Piante di Specie Agricole e che il contenuto di THC non
superi lo 0,2% in peso. Alcuni prodotti derivati dalla pianta di
A livello nazionale va segnalato il decreto attuativo del
Cannabis sativa quali semi, olio derivato dai semi, farina di
MIPAAF del 19 ottobre 2012, che all’art.2 rinvia alle
semi di canapa, semi di canapa decorticate hanno una storia
previsioni del Trattato sul Funzionamento dell'Unione
di ingestione nella UE e pertanto non sono novel. La
Europea per i prodotti agricoli e al Reg. CE 178/2002 per i
specifica legislazione nazionale può restringere l’immissione
nel mercato di questi prodotti come alimenti o ingredienti
26
L’art. 17 Reg. CE n. 178/2002 prevede che “la alimentari in alcuni Stati Membri. Pertanto si raccomanda di
responsabilità di garantire la conformità e la sicurezza dei controllare con le competenti autorià nazionali”.
prodotti immessi sul mercato spetta agli operatori del
settore alimentare e dei mangimi garantire che nelle imprese
27
da essi controllate gli alimenti o i mangimi soddisfino le Decreto MIPAAF concernente la “attuazione dell'articolo
disposizioni della legislazione alimentare inerenti alle loro 62 del D.L. 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con
attività in tutte le fasi della produzione, della trasformazione modificazioni, dalla Legge 24 marzo 2012, n 27". L’art. 62
e della distribuzione e verificare che tali disposizioni siano contiene disposizioni circa la “disciplina delle relazioni
soddisfatti” commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e
agroalimentari”



Cannabidiolo (CBD) “Consultare la voce Cannabinoidi” delle domande di autorizzazione all'immissione sul mercato
di nuovi prodotti e nuovi ingredienti alimentari, della
Cannabinoidi “la pianta di canapa (Cannabis sativa L.)
presentazione di queste informazioni e della preparazione
contiene diversi cannabinoidi (...) Senza pregiudicare
delle relazioni di valutazione iniziale, in forza del regolamento
l’informazione relativa alla Cannabis sativa L., gli estratti di
(CE) sul Novel Food 258/97 del Parlamento europeo e del
Cannabis sativa L. e I prodotti derivati contenenti
Consiglio. Al punto 3.3 della parte I dell'allegato si fa
cannabinoidi sono da considerare novel foods dato che
riferimento al principio di "Equivalenza sostanziale" quale
non è stata dimostrata una storia di ingestione. Questa
elemento discriminante tra novel food e non novel food.
disposizione si applica sia agli estratti in quanto tali sia a ogni
prodotto al quale siano aggiunti come ingredienti (ad es. l’olio "Se si riscontra che un prodotto o un ingrediente
dai semi di canapa). Si applica anche agli estratti di alter parti alimentare nuovo è sostanzialmente equivalente ad uno
contenenti cannabinoidi. I cannabinoidi ottenuti per via esistente, lo si può trattare alla stregua di quest'ultimo in
sintetica sono considerati novel food”. fatto di sicurezza, pur tenendo presente che il metodo
dell'equivalenza sostanziale non corrisponde ad una
In sostanza non rappresenterebbero Novel Food soltanto
valutazione della sicurezza o del valore nutritivo, ma è solo
i semi e prodotti da essi derivati, mentre i cannabinoidi
un'analisi comparativa di un potenziale prodotto nuovo e del
ottenuti per estrazione dalla canapa rappresenterebbero dei
suo omologo tradizionale."
Novel Food e come tali soggetti alla prescritta procedura
autorizzativa. E inoltre: "Il principio di equivalenza sostanziale può
essere esteso all'analisi dei prodotti alimentari derivati da
Al contempo alcun riferimento è contenuto ai fiori ed alle
fonti e da processi non convenzionali. In altre parole i nuovi
foglie di cannabis sativa L. per le quali vi è notoriamente un
prodotti sostanzialmente equivalenti sono paragonabili, in
consumo umano tradizionale sicuramente antecedente al 15
termini di sicurezza, ai loro omologhi convenzionali. Si può
maggio 1997 e sulla quale è pendente una richiesta di
riscontrare un'equivalenza sostanziale per l'alimento nel suo
revisione dinanzi al PAFF Committee (Comitato permanente
complesso o per l'ingrediente che racchiude la «novità»
per la Piante, gli Animali, gli Alimenti e i Mangimi) a seguito
introdotta, ovvero per l'alimento o l'ingrediente eccetto la
di istanza di EIHA che ha presentato tali evidenze. Va
«novità» introdotta".
ricordato che la Commissione Europea, con una
comunicazione del 3 marzo 1998 indirizzata ad un operatore Da queste asserzioni si può quindi presumere che se si
del settore che aveva richiesto chiarimenti in merito, aveva impiega il fitocomplesso estratto da una pianta, che in natura
asserito che “alimenti contenenti parti della pianta di canapa presenta una determinata composizione in cannabinoidi, per
non sarebbero stati riconducibili nella disciplina sul Novel realizzare un prodotto alimentare che presenta lo stesso
Food”. spettro di cannabinoidi della pianta o del lotto da cui deriva,
questo prodotto non dovrebbe essere considerato novel.
Tale provvedimento aveva sostanzialmente determinato
Tale indicazione, peraltro, risultava conforme alla precedente
l’apertura alla commerciabilità di prodotti a base di foglie e
versione del Novel Food Catalogue.
fiori (tisane in particolare) in molti Paesi dell’Unione Europea
sin dalla fine degli anni 90 sino alla modifica del Novel Food Anche su tale tematica ogni ulteriore considerazione
Catalogue del 2019. andrà comunque rimessa alle valutazioni delle competenti
Istituzioni comunitarie nell’ambito del procedimento di
Va da sé che appare quantomeno singolare che
riesame promosso da EIHA.
ingredienti che nel 1998 non erano considerati Novel Food lo
diventino nel 2019 dopo oltre 20 anni di presenza sul
mercato!
Gli aromi. Il Reg. CE 1334/2008
In ogni caso si prevede che le Autorità competenti
Al di là delle considerazioni sull’uso tradizionale della
assumeranno una decisione definitiva in merito nei prossimi
canapa va sottolineato che la categoria degli aromi è esclusa
mesi, che si auspica positiva e alla quale andrà subordinata
dal Novel Food Catalogue, al pari degli additivi e dei solventi
ogni ulteriore valutazione circa le applicazioni in campo
di estrazione già disciplinate da norme specifiche. Si tratta di
alimentare di foglie e fiori di canapa.
valutare se la Cannabis sativa L. può essere inclusa in
Va anche menzionata, sempre in materia di Novel Food, questa categoria.
la raccomandazione della Commissione del 29 luglio 1997 in
In primo luogo è opportuno individuare con chiarezza la
merito agli aspetti scientifici delle informazioni a sostegno
ratio e le finalità perseguite da tale regolamento, che sono in



linea con le finalità perseguite dal già citato Reg. 178/2002 punto i);
sugli alimenti, evidenziando le esigenze di tutela della salute
- Ingredienti alimentari con proprietà
umana e di libera circolazione di alimenti “sicuri e sani” in
aromatizzanti.
Unione Europea.
Per le altre categorie è invece obbligatoria la valutazione
Si ritiene pertanto opportuno estendere il regolamento
ed autorizzazione.
agli “aromi, ai materiali di base degli aromi e agli alimenti
contenenti aromi. Dovrebbe coprire inoltre taluni ingredienti Si tratta quindi di valutare in quali categorie possano
alimentari con proprietà aromatizzanti che vengono aggiunti essere incluse la Cannabis sativa L. con particolare
agli alimenti principalmente allo scopo di aromatizzarli e che riferimento alle infiorescenze e, dall’altro, i cannabinoidi
contribuiscono significativamente alla presenza negli alimenti (CBD ecc.) ottenuti dalla pianta con vari metodi: pressatura o
di talune sostanze indesiderabili presenti in natura (…), estrazione. A tal proposito occorre una serie di
nonché i loro materiali di base e gli alimenti che li considerazioni:
contengono” 1.L'uso della canapa per la preparazione di aromi o
Il comma 16 delle premesse asserisce che: “I materiali di sostanze aromatizzanti o ingredienti alimentari è noto e
origine vegetale, animale o microbiologica di cui può essere dimostrato da decenni (se non da secoli) di utilizzo per
sufficientemente dimostrato l’uso nella produzione di aromi la preparazione di prodotti con aroma cannabis;
sono considerati a tal fine materiali alimentari, anche se 2.La canapa, per essere preparata per il consumo,
alcuni di questi materiali di base, ad esempio il legno di rosa deve essere sottoposta a procedimenti di: essiccazione,
e le foglie di fragola, non sono necessariamente stati utilizzati sanificazione o pulizia e concia, che è un metodo
per gli alimenti nella loro forma originale. Per tali materiali tradizionale microbiologico, aerobico ed anaerobico; tali
non è necessaria una valutazione” attività hanno come effetto la degradazione delle
Al contempo il comma 9 precisa che “Sostanze clorofille e l'esaltazione degli aromi.
indesiderabili naturalmente presenti nelle piante potrebbero 3.Considerando la presenza di THC come possibile
essere contenute in preparazioni aromatiche e in ingredienti sostanza indesiderata, vediamo come l'uso della
alimentari con proprietà aromatizzanti. Tradizionalmente le canapa negli o sugli alimenti non determini un
piante sono utilizzate come alimento o come ingrediente superamento dei limiti delle dette sostanze
alimentare. È opportuno quindi stabilire tenori massimi indesiderate.28 La stessa cosa vale per i possibili residui
appropriati di queste sostanze indesiderabili negli alimenti…”.
di contaminanti che vanno valutati ai sensi del
Queste asserzioni denotano il carattere non tassativo Regolamento (CE) 1881/200629 e D.M. 27 agosto 2004
bensì aperto del regolamento 1334 che inevitabilmente e successive modifiche. Considerazione del resto in
presuppone valutazioni contestualizzate caso per caso senza linea con quanto previsto dalle premesse al comma 9
prevedere l’esclusione tout court di alcuni materiali di origine del Reg. 1334 secondo cui la presenza di eventuali
vegetale, animale o microbiologica che non sono sostanze indesiderate non esclude di per sé la
necessariamente impiegati come alimenti nella loro forma configurabilità della sostanza come “aroma” nelle varie
originale. definizioni di cui all’art. 3. Piuttosto è necessario fissare
dei limiti di presenza di tali sostanze come prescrive
Da tale impostazione, piuttosto ampia, il regolamento poi
correttamente il Reg. 1881/2006 e come previsto
precisa le varie categorie di aromi e tra queste quelle che
peraltro dalla legge 242/2016 che per la determinazione
necessitano di autorizzazione e quelle per le quali invece è
dei limiti di THC negli alimenti rinvia ad apposito
esclusa.
Il Regolamento distingue le categorie di aromi non
28
soggette all’obbligo della valutazione e autorizzazione: Reg 1334 “Fatto salvo il regolamento (CE) n. 110/2008, i
tenori massimi negli alimenti composti di cui all’allegato III,
- Preparazioni aromatiche (art. 3, par. 2 parte B di talune sostanze naturalmente presenti negli aromi
lett. d), punto i); e/o negli ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti
non sono superati per effetto dell’uso di aromi e/o
- Aromi ottenuti per trattamento termico ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti negli o
(art. 3, par. 2, lett. e), punto i); sugli alimenti”
29
Sul punto occorre sottolineare come ai sensi del Reg. CE n.
- Precursori di aroma (art. 3, par. 2, lett. g), 1881/2006 i cannabinoidi non psicoattivi non figurino tra le
sostanze indesiderabili.



Decreto che, allo stato, non risulta ancora adottato. 30 mercato tali prodotti, il quale dovrà comunque rispettare
alcuni requisiti:
In ogni caso, l’adozione di tale regolamento non potrà
determinare l’esclusione della canapa dal food, bensì avrà la - attestare che, sulla base dei dati
finalità di fissare i limiti rilevanti ai fini della presenza di una scientifici disponibili, i cannabinoidi contenuti nel
sostanza indesiderabile, al pari delle altre (metalli, aflatossine prodotto non presentano rischi per la salute dei
ecc.) di cui al Reg. 1881/2006. consumatori;
Queste considerazioni valgono soltanto per i residui di - che il suo uso non induca in errore il
THC, ma non dovrebbero comportare problematiche per i consumatore ai sensi dell'art. 4 Reg. UE n. 1169/2011 e
cannabinoidi non psicoattivi e che pertanto non sono DL 206/2005.
sostanze indesiderabili negli alimenti.
Quanto ai cannabinoidi estratti dalla canapa industriale,
Riassumendo: non essendo sostanze stupefacenti e non essendo quindi
sostanze indesiderabili tra gli alimenti, potrebbero rientrare
• la canapa di per sé non può essere
anch’essi nella categoria degli aromi e quindi, a seconda
esclusa dal novero degli alimenti in quanto non rientra in
delle applicazioni e della metodologia di produzione
alcune delle fattispecie di esclusione di cui all’art. 2 (in
(estrazione, pressatura, spremitura, singoli cannabinoidi non
quanto – occorre ripetere – in alcun caso può essere
psicoattivi, prodotti full spectrum) potrebbero essere
considerata una sostanza stupefacente laddove
classificati tra le “preparazioni aromatiche” o tra i “precursori
proveniente da sementi certificate e con valori di THC
di aroma” che, in quanto riferibili ad alimenti, potrebbero non
inferiori allo 0,2%).
richiedere la procedura di valutazione ed autorizzazione. Se
• la categoria degli aromi è esclusa ottenuti da materiali di base diversi dagli alimenti potrebbero
dall’applicazione delle regole del Novel Food; rientrare sempre nella categoria degli aromi come “sostanze
chimiche aromatizzanti” per le quali è invece necessaria la
• la canapa (e i cannabinoidi), in base alla
procedura di valutazione ed autorizzazione.
loro applicazione ed al procedimento impiegato di
lavorazione e trasformazione possono rientrare nella L’elemento discriminante è rappresentato dal processo
definizione di aromi, sia tra le preparazioni aromatiche produttivo e dalle tecniche di ottenimento degli stessi per cui
sia tra i precursori di aroma, sia tra gli ingredienti è assolutamente opportuno e consigliabile verificare tali
alimentari con proprietà aromatizzanti. processi sotto un profilo tecnico per valutare l’inclusione
nell’una o nell’altra categoria.
Sulla base di queste premesse si può concludere che la
canapa potrebbe rientrare nella categoria di «ingrediente Purtroppo, nonostante le considerazioni di cui sopra, il
alimentare con proprietà aromatizzanti»31 indicata al punto i), Ministero della Salute si è espresso sinora in senso negativo
art.3, del Regolamento sugli aromi, con la conseguenza della sulla possibilità di ricondurre aromi derivati da fiori di canapa
non obbligatorietà del procedimento autorizzativo. (estratti, oli ecc.) nel “romanino” i) alimenti, ritenendo che
Risulterebbe così sufficiente la generale previsione di invece i medesimi rientrino nel romanino ii) materiali di base
responsabilità del produttore e dell’operatore che immette nel diversi dagli alimenti e, di conseguenza, presupponendo la
procedura autorizzativa.

30
La bozza di DM 546/2018 trasmessa dal Ministero della L’inclusione esplicita anche dei fiori e delle foglie di
Salute alla Commissione Europea nel rispetto della
canapa tra gli alimenti consentirebbe di superare i dubbi di
procedura TRIS dice espressamente che “i cannabinoidi non
risultano, attualmente, inclusi fra le sostanze indesiderabili cui sopra, con l’applicazione di una normativa certa e
negli alimenti di cui al regolamento (CE) 1881/2006 della definita, oltre che particolarmente restrittiva come quella
Commissione e successive modifiche e che, l’articolo 5 del alimentare.
regolamento (CEE) 315/1993 del Consiglio consente agli Stati
membri di adottare limiti massimi per specifici contaminanti
negli alimenti qualora non siano state adottate disposizioni
Canapa e Integratori alimentari
comunitarie”
31
Per ingrediente si intende “Qualunque sostanza o Il Ministero della Salute ha aggiornato l'elenco dei
prodotto, compresi gli aromi, gli additivi e gli enzimi
‘botanicals’ (Linee guida sulla documentazione a supporto
alimentari, e qualunque costituente di un ingrediente
composto utilizzato nella fabbricazione o nella preparazione dell'impiego di sostanze e preparati vegetali negli integratori
di un alimento e ancora presente nel prodotto finito” (Reg. alimentari) qualificando come tali:
1169/11, art. 2, comma 2, lettera f).



- un ingrediente vegetale, ovvero la droga «derrata alimentare») qualsiasi sostanza o prodotto
vegetale ovvero la pianta in toto o sue parti (intere, a trasformato, parzialmente trasformato o non trasformato,
pezzi, tagliate) in forma non trattata, generalmente destinato ad essere ingerito, o di cui si prevede
essiccati; ragionevolmente che possa essere ingerito, da esseri umani.
- un preparato vegetale ottenuto “Sono comprese le bevande, le gomme da masticare e
sottoponendo l'ingrediente vegetale a vari trattamenti, qualsiasi sostanza, compresa l'acqua, intenzionalmente
ad esempio: estrazione, distillazione, spremitura, incorporata negli alimenti nel corso della loro produzione,
frazionamento, purificazione, concentrazione, preparazione o trattamento”.
fermentazione, triturazione e polverizzazione.
Il medesimo articolo stabilisce che non sono prodotti
Ma ha limitato l'uso della Cannabis sativa L. ai soli alimentari
“semen” e “oleum ex semine” con DM 9 luglio 2012, poi (…) g) le sostanze stupefacenti o psicotrope ai sensi
aggiornato con DM 27 marzo 2014 e successive modifiche. della convenzione unica delle Nazioni Unite sugli
stupefacenti del 1961 e della convenzione delle
In attesa di una ridefinizione della canapa tra i botanicals
Nazioni Unite sulle sostanze psicotrope del 1971;
non è pertanto possibile utilizzare parti diverse della canapa
h) residui e contaminanti”.
dai semi o dall'olio negli integratori alimentari.
Per una corretta comprensione degli aspetti e delle varie
Di fatto, ad oggi, la legislazione italiana in ambito
implicazioni della normativa food, è opportuno ricostruire con
alimentare riconosce soltanto i semi di canapa e derivati. Per
chiarezza la ratio del Reg. CE n. 178/2002 e le finalità
ulteriori considerazioni occorrerà attendere le evoluzioni della
perseguite: “La libera circolazione di alimenti sicuri e sani è
normativa sia a livello europeo che nazionale a partire
un aspetto fondamentale del mercato interno e contribuisce
dall’adozione del Decreto che fissi i limiti di THC negli
in maniera significativa alla salute e al benessere dei
alimenti come previsto dall’art. 5 della L. n. 242/2016.
cittadini, nonché ai loro interessi sociali ed economici…
E’ auspicabile in ogni caso una revisione della lista dei Emerge pertanto come i principi tutelati siano la salute del
botanicals che possa consentire l’impiego di parti ulteriori consumatore e la libera iniziativa economica privata,
rispetto al seme negli integratori alimentari. La limitazione a riconoscendo al settore food un ruolo preminente all’interno
seme e a suoi derivati infatti continua a rappresentare una del mercato comune”.
barriera alla commerciabilità di molte tipologie di prodotti.
Il Reg. 178/2002 si pone pertanto l’obiettivo di garantire la
sicurezza degli alimenti in funzione economica di tutela del
Più specificamente, l'articolo 2 del regolamento (CE) n. mercato interno. Per questi motivi viene sancito un principio
178/2002 definisce32 «alimento» (o «prodotto alimentare», o di responsabilità in capo al produttore33 e a chi immette sul
mercato prodotti food, il quale, al di là delle previsioni
normative astratte, è colui che in concreto è chiamato a
32
Ai fini di una migliore comprensione della normativa in
rispondere del proprio operato, proprio in considerazione
questione è opportuno richiamare gli obiettivi di cui all’art. 5
del Reg. CE 178/2002 proprio con lo scopo di individuare la della particolarità dei valori e dei principi connessi alla
ratio del medesimo. materia food.
“1. La legislazione alimentare persegue uno o più fra gli
obiettivi generali di un livello elevato di tutela della vita e Ciò emerge con chiarezza soprattutto in riferimento a quei
della salute umana, della tutela degli interessi dei
consumatori, comprese le pratiche leali nel commercio il conseguimento dei legittimi obiettivi della legislazione
alimentare, tenuto eventualmente conto della tutela della alimentare, se vi è una giustificazione scientifica in tal senso
salute e del benessere degli animali, della salute vegetale e o se il livello di protezione che assicurano non è quello
dell'ambiente. ritenuto adeguato nella Comunità”.
33
2. La legislazione alimentare mira al conseguimento della L’art. 17 Reg. CE n. 178/2002 prevede che “la
libertà di circolazione all'interno della Comunità degli responsabilità di garantire la conformità e la sicurezza dei
alimenti e dei mangimi prodotti o immessi sul mercato nel prodotti immessi sul mercato spetta agli operatori del
rispetto dei principi e dei requisiti generali enunciati nel settore alimentare e dei mangimi garantire che nelle imprese
presente capo. da essi controllate gli alimenti o i mangimi soddisfino le
3. Le norme internazionali vigenti o d'imminente disposizioni della legislazione alimentare inerenti alle loro
perfezionamento sono prese in considerazione attività in tutte le fasi della produzione, della trasformazione
nell'elaborazione o e della distribuzione e verificare che tali disposizioni siano
nell'adeguamento della legislazione alimentare, salvo se tali soddisfatti”
norme o loro parti pertinenti sono inefficaci o inadeguate per



prodotti che si collocano in una fascia “intermedia”, quali i A questo punto occorre considerare come recentemente
prodotti salutistici e legati al wellness, settore in cui si colloca la Commissione UE abbia modificato il Novel Food
la canapa (e i cannabinoidi in essa presenti), date le note Catalogue prevedendo le seguenti diciture:
proprietà benefiche.
Cannabis sativa L. “Nell’Unione Europea la coltivazione
di varietà di Cannabis sativa L., è consentita a condizione
che siano registrate nel Catalogo Comune delle Varietà di
L’inquadramento della canapa come prodotto alimentare
Piante di Specie Agricole e che il contenuto di THC non
La canapa, sempre a livello comunitario, viene qualificata superi lo 0,2% in peso. Alcuni prodotti derivati dalla pianta di
come prodotto agricolo e come “pianta industriale” sia Cannabis sativa quali semi, olio derivato dai semi, farina di
relativamente alla coltura che alla produzione di sementi ai semi di canapa, semi di canapa decorticate hanno una storia
sensi del Reg. UE n. 220/2015. di ingestione nella UE e pertanto non sono novel. La
A livello nazionale va segnalato il decreto attuativo del specifica legislazione nazionale può restringere l’immissione
MIPAAF del 19 ottobre 2012, che all’art.2 rinvia alle nel mercato di questi prodotti come alimenti o ingredienti
previsioni del Trattato sul Funzionamento dell'Unione alimentari in alcuni Stati Membri. Pertanto si raccomanda di
Europea per i prodotti agricoli e al Reg. CE 178/2002 per i controllare con le competenti autorià nazionali”.
prodotti alimentari.34 Cannabidiolo (CBD) “Consultare la voce Cannabinoidi”
Sul piano dei mercati vanno segnalati il Regolamento Cannabinoidi “la pianta di canapa (Cannabis sativa L.)
1308/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo contiene diversi cannabinoidi (...) Senza pregiudicare
alla “Organizzazione del mercato comune dei mercati dei l’informazione relativa alla Cannabis sativa L., gli estratti di
prodotti agricoli” e il Regolamento 1234/2007 del Consiglio Cannabis sativa L. e I prodotti derivati contenenti
che all'art. 189 stabilisce le condizioni per l'importazione dei cannabinoidi sono da considerare novel foods dato che
prodotti di canapa in UE. Tale regolamento fissa nello 0,2% il non è stata dimostrata una storia di ingestione. Questa
limite di THC per l'importazione di canapa greggia (NC 5302 disposizione si applica sia agli estratti in quanto tali sia a ogni
10 00), sementi destinate alla semina (NC 1207 99 20), prodotto al quale siano aggiunti come ingredienti (ad es. l’olio
nonché diversi da quelli destinati alla semina (codice NC dai semi di canapa). Si applica anche agli estratti di alter parti
1207 99 91). contenenti cannabinoidi. I cannabinoidi ottenuti per via
In sostanza la liceità della produzione e sintetica sono considerati novel food”.
commercializzazione della canapa quale “prodotto agricolo” e In sostanza non rappresenterebbero Novel Food soltanto
“pianta industriale” dipende dal tenore di THC che non può i semi e prodotti da essi derivati, mentre i cannabinoidi
superare lo 0,2% rilevato secondo le metodologie indicate ottenuti per estrazione dalla canapa rappresenterebbero dei
dal predetto Reg. e mutuate dal Reg. 1307/2013. Novel Food e come tali soggetti alla prescritta procedura
Lo 0,2% costituisce pertanto il confine tra sostanza autorizzativa.
stupefacente e prodotto agricolo rilevante anche ai fini delle Al contempo alcun riferimento è contenuto ai fiori ed alle
previsioni di cui al Reg n. 178/2002. foglie di cannabis sativa L. per le quali vi è notoriamente un
Viceversa, normative restrittive da parte degli Stati consumo umano tradizionale sicuramente antecedente al 15
membri determinerebbero una indebita compressione della maggio 1997 e sulla quale è pendente una richiesta di
normativa europea e, segnatamente, dell’organizzazione del revisione dinanzi al PAFF Committee (Comitato permanente
mercato comune, addirittura passibile di procedimento di per la Piante, gli Animali, gli Alimenti e i Mangimi) a seguito
infrazione da parte della UE. di istanza di EIHA che ha presentato tali evidenze. Va
ricordato che la Commissione Europea, con una
comunicazione del 3 marzo 1998 indirizzata ad un operatore
Il Novel Food del settore che aveva richiesto chiarimenti in merito, aveva
asserito che “alimenti contenenti parti della pianta di canapa
non sarebbero stati riconducibili nella disciplina sul Novel
34
Decreto MIPAAF concernente la “attuazione dell'articolo
Food”.
62 del D.L. 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con
modificazioni, dalla Legge 24 marzo 2012, n 27". L’art. 62 Tale provvedimento aveva sostanzialmente determinato
contiene disposizioni circa la “disciplina delle relazioni
l’apertura alla commerciabilità di prodotti a base di foglie e
commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e
agroalimentari” fiori (tisane in particolare) in molti Paesi dell’Unione Europea



sin dalla fine degli anni 90 sino alla modifica del Novel Food Anche su tale tematica ogni ulteriore considerazione
Catalogue del 2019. andrà comunque rimessa alle valutazioni delle competenti
Istituzioni comunitarie nell’ambito del procedimento di
Va da sé che appare quantomeno singolare che
riesame promosso da EIHA.
ingredienti che nel 1998 non erano considerati Novel Food lo
diventino nel 2019 dopo oltre 20 anni di presenza sul
mercato!
Gli aromi. Il Reg. CE 1334/2008
In ogni caso si prevede che le Autorità competenti
Al di là delle considerazioni sull’uso tradizionale della
assumeranno una decisione definitiva in merito nei prossimi
canapa va sottolineato che la categoria degli aromi è esclusa
mesi, che si auspica positiva e alla quale andrà subordinata
dal Novel Food Catalogue, al pari degli additivi e dei solventi
ogni ulteriore valutazione circa le applicazioni in campo
di estrazione già disciplinate da norme specifiche. Si tratta di
alimentare di foglie e fiori di canapa.
valutare se la Cannabis sativa L. può essere inclusa in
Va anche menzionata, sempre in materia di Novel Food, questa categoria.
la raccomandazione della Commissione del 29 luglio 1997 in
In primo luogo è opportuno individuare con chiarezza la
merito agli aspetti scientifici delle informazioni a sostegno
ratio e le finalità perseguite da tale regolamento, che sono in
delle domande di autorizzazione all'immissione sul mercato
linea con le finalità perseguite dal già citato Reg. 178/2002
di nuovi prodotti e nuovi ingredienti alimentari, della
sugli alimenti, evidenziando le esigenze di tutela della salute
presentazione di queste informazioni e della preparazione
umana e di libera circolazione di alimenti “sicuri e sani” in
delle relazioni di valutazione iniziale, in forza del regolamento
Unione Europea.
(CE) sul Novel Food 258/97 del Parlamento europeo e del
Consiglio. Al punto 3.3 della parte I dell'allegato si fa Si ritiene pertanto opportuno estendere il regolamento
riferimento al principio di "Equivalenza sostanziale" quale agli “aromi, ai materiali di base degli aromi e agli alimenti
elemento discriminante tra novel food e non novel food. contenenti aromi. Dovrebbe coprire inoltre taluni ingredienti
alimentari con proprietà aromatizzanti che vengono aggiunti
"Se si riscontra che un prodotto o un ingrediente
agli alimenti principalmente allo scopo di aromatizzarli e che
alimentare nuovo è sostanzialmente equivalente ad uno
contribuiscono significativamente alla presenza negli alimenti
esistente, lo si può trattare alla stregua di quest'ultimo in
di talune sostanze indesiderabili presenti in natura (…),
fatto di sicurezza, pur tenendo presente che il metodo
nonché i loro materiali di base e gli alimenti che li
dell'equivalenza sostanziale non corrisponde ad una
contengono”
valutazione della sicurezza o del valore nutritivo, ma è solo
un'analisi comparativa di un potenziale prodotto nuovo e del Il comma 16 delle premesse asserisce che: “I materiali di
suo omologo tradizionale." origine vegetale, animale o microbiologica di cui può essere
sufficientemente dimostrato l’uso nella produzione di aromi
E inoltre: "Il principio di equivalenza sostanziale può
sono considerati a tal fine materiali alimentari, anche se
essere esteso all'analisi dei prodotti alimentari derivati da
alcuni di questi materiali di base, ad esempio il legno di rosa
fonti e da processi non convenzionali. In altre parole i nuovi
e le foglie di fragola, non sono necessariamente stati utilizzati
prodotti sostanzialmente equivalenti sono paragonabili, in
per gli alimenti nella loro forma originale. Per tali materiali
termini di sicurezza, ai loro omologhi convenzionali. Si può
non è necessaria una valutazione”
riscontrare un'equivalenza sostanziale per l'alimento nel suo
complesso o per l'ingrediente che racchiude la «novità» Al contempo il comma 9 precisa che “Sostanze
introdotta, ovvero per l'alimento o l'ingrediente eccetto la indesiderabili naturalmente presenti nelle piante potrebbero
«novità» introdotta". essere contenute in preparazioni aromatiche e in ingredienti
alimentari con proprietà aromatizzanti. Tradizionalmente le
Da queste asserzioni si può quindi presumere che se si
piante sono utilizzate come alimento o come ingrediente
impiega il fitocomplesso estratto da una pianta, che in natura
alimentare. È opportuno quindi stabilire tenori massimi
presenta una determinata composizione in cannabinoidi, per
appropriati di queste sostanze indesiderabili negli alimenti…”.
realizzare un prodotto alimentare che presenta lo stesso
spettro di cannabinoidi della pianta o del lotto da cui deriva, Queste asserzioni denotano il carattere non tassativo
questo prodotto non dovrebbe essere considerato novel. bensì aperto del regolamento 1334 che inevitabilmente
Tale indicazione, peraltro, risultava conforme alla precedente presuppone valutazioni contestualizzate caso per caso senza
versione del Novel Food Catalogue. prevedere l’esclusione tout court di alcuni materiali di origine
vegetale, animale o microbiologica che non sono



necessariamente impiegati come alimenti nella loro forma di contaminanti che vanno valutati ai sensi del
originale. Regolamento (CE) 1881/200636 e D.M. 27 agosto 2004
e successive modifiche. Considerazione del resto in
Da tale impostazione, piuttosto ampia, il regolamento poi
linea con quanto previsto dalle premesse al comma 9
precisa le varie categorie di aromi e tra queste quelle che
del Reg. 1334 secondo cui la presenza di eventuali
necessitano di autorizzazione e quelle per le quali invece è
sostanze indesiderate non esclude di per sé la
esclusa.
configurabilità della sostanza come “aroma” nelle varie
Il Regolamento distingue le categorie di aromi non definizioni di cui all’art. 3. Piuttosto è necessario fissare
soggette all’obbligo della valutazione e autorizzazione: dei limiti di presenza di tali sostanze come prescrive
- Preparazioni aromatiche (art. 3, par. 2 correttamente il Reg. 1881/2006 e come previsto
lett. d), punto i); peraltro dalla legge 242/2016 che per la determinazione
dei limiti di THC negli alimenti rinvia ad apposito
- Aromi ottenuti per trattamento termico Decreto che, allo stato, non risulta ancora adottato. 37
(art. 3, par. 2, lett. e), punto i);
In ogni caso, l’adozione di tale regolamento non potrà
- Precursori di aroma (art. 3, par. 2, lett. g), determinare l’esclusione della canapa dal food, bensì avrà la
punto i); finalità di fissare i limiti rilevanti ai fini della presenza di una
- Ingredienti alimentari con proprietà sostanza indesiderabile, al pari delle altre (metalli, aflatossine
aromatizzanti. ecc.) di cui al Reg. 1881/2006.

Per le altre categorie è invece obbligatoria la valutazione Queste considerazioni valgono soltanto per i residui di
ed autorizzazione. THC, ma non dovrebbero comportare problematiche per i
cannabinoidi non psicoattivi e che pertanto non sono
Si tratta quindi di valutare in quali categorie possano sostanze indesiderabili negli alimenti.
essere incluse la Cannabis sativa L. con particolare
riferimento alle infiorescenze e, dall’altro, i cannabinoidi Riassumendo:
(CBD ecc.) ottenuti dalla pianta con vari metodi: pressatura o • la canapa di per sé non può essere
estrazione. A tal proposito occorre una serie di esclusa dal novero degli alimenti in quanto non rientra in
considerazioni: alcune delle fattispecie di esclusione di cui all’art. 2 (in
4.L'uso della canapa per la preparazione di aromi o quanto – occorre ripetere – in alcun caso può essere
sostanze aromatizzanti o ingredienti alimentari è noto e considerata una sostanza stupefacente laddove
dimostrato da decenni (se non da secoli) di utilizzo per proveniente da sementi certificate e con valori di THC
la preparazione di prodotti con aroma cannabis; inferiori allo 0,2%).

5.La canapa, per essere preparata per il consumo, • la categoria degli aromi è esclusa
deve essere sottoposta a procedimenti di: essiccazione, dall’applicazione delle regole del Novel Food;
sanificazione o pulizia e concia, che è un metodo • la canapa (e i cannabinoidi), in base alla
tradizionale microbiologico, aerobico ed anaerobico; tali loro applicazione ed al procedimento impiegato di
attività hanno come effetto la degradazione delle lavorazione e trasformazione possono rientrare nella
clorofille e l'esaltazione degli aromi. definizione di aromi, sia tra le preparazioni aromatiche
6.Considerando la presenza di THC come possibile
36
sostanza indesiderata, vediamo come l'uso della Sul punto occorre sottolineare come ai sensi del Reg. CE n.
canapa negli o sugli alimenti non determini un 1881/2006 i cannabinoidi non psicoattivi non figurino tra le
superamento dei limiti delle dette sostanze sostanze indesiderabili.
37
La bozza di DM 546/2018 trasmessa dal Ministero della
indesiderate.35 La stessa cosa vale per i possibili residui
Salute alla Commissione Europea nel rispetto della
procedura TRIS dice espressamente che “i cannabinoidi non
35
Reg 1334 “Fatto salvo il regolamento (CE) n. 110/2008, i risultano, attualmente, inclusi fra le sostanze indesiderabili
tenori massimi negli alimenti composti di cui all’allegato III, negli alimenti di cui al regolamento (CE) 1881/2006 della
parte B di talune sostanze naturalmente presenti negli aromi Commissione e successive modifiche e che, l’articolo 5 del
e/o negli ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti regolamento (CEE) 315/1993 del Consiglio consente agli Stati
non sono superati per effetto dell’uso di aromi e/o membri di adottare limiti massimi per specifici contaminanti
ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti negli o negli alimenti qualora non siano state adottate disposizioni
sugli alimenti” comunitarie”



sia tra i precursori di aroma, sia tra gli ingredienti diversi dagli alimenti e, di conseguenza, presupponendo la
alimentari con proprietà aromatizzanti. procedura autorizzativa.
Sulla base di queste premesse si può concludere che la L’inclusione esplicita anche dei fiori e delle foglie di
canapa potrebbe rientrare nella categoria di «ingrediente canapa tra gli alimenti consentirebbe di superare i dubbi di
alimentare con proprietà aromatizzanti»38 indicata al punto i), cui sopra, con l’applicazione di una normativa certa e
art.3, del Regolamento sugli aromi, con la conseguenza della definita, oltre che particolarmente restrittiva come quella
non obbligatorietà del procedimento autorizzativo. alimentare.
Risulterebbe così sufficiente la generale previsione di
Canapa e Integratori alimentari
responsabilità del produttore e dell’operatore che immette nel
mercato tali prodotti, il quale dovrà comunque rispettare Il Ministero della Salute ha aggiornato l'elenco dei
alcuni requisiti: ‘botanicals’ (Linee guida sulla documentazione a supporto
dell'impiego di sostanze e preparati vegetali negli integratori
- attestare che, sulla base dei dati
alimentari) qualificando come tali:
scientifici disponibili, i cannabinoidi contenuti nel
prodotto non presentano rischi per la salute dei - un ingrediente vegetale, ovvero la droga
consumatori; vegetale ovvero la pianta in toto o sue parti (intere, a
pezzi, tagliate) in forma non trattata, generalmente
- che il suo uso non induca in errore il
essiccati;
consumatore ai sensi dell'art. 4 Reg. UE n. 1169/2011 e
DL 206/2005. - un preparato vegetale ottenuto
sottoponendo l'ingrediente vegetale a vari trattamenti,
Quanto ai cannabinoidi estratti dalla canapa industriale,
ad esempio: estrazione, distillazione, spremitura,
non essendo sostanze stupefacenti e non essendo quindi
frazionamento, purificazione, concentrazione,
sostanze indesiderabili tra gli alimenti, potrebbero rientrare
fermentazione, triturazione e polverizzazione.
anch’essi nella categoria degli aromi e quindi, a seconda
delle applicazioni e della metodologia di produzione Ma ha limitato l'uso della Cannabis sativa L. ai soli
(estrazione, pressatura, spremitura, singoli cannabinoidi non “semen” e “oleum ex semine” con DM 9 luglio 2012, poi
psicoattivi, prodotti full spectrum) potrebbero essere aggiornato con DM 27 marzo 2014 e successive modifiche.
classificati tra le “preparazioni aromatiche” o tra i “precursori In attesa di una ridefinizione della canapa tra i botanicals
di aroma” che, in quanto riferibili ad alimenti, potrebbero non non è pertanto possibile utilizzare parti diverse della canapa
richiedere la procedura di valutazione ed autorizzazione. Se
dai semi o dall'olio negli integratori alimentari.
ottenuti da materiali di base diversi dagli alimenti potrebbero
rientrare sempre nella categoria degli aromi come “sostanze Di fatto, ad oggi, la legislazione italiana in ambito
chimiche aromatizzanti” per le quali è invece necessaria la alimentare riconosce soltanto i semi di canapa e derivati. Per
procedura di valutazione ed autorizzazione. ulteriori considerazioni occorrerà attendere le evoluzioni della
normativa sia a livello europeo che nazionale a partire
L’elemento discriminante è rappresentato dal processo dall’adozione del Decreto che fissi i limiti di THC negli
produttivo e dalle tecniche di ottenimento degli stessi per cui alimenti come previsto dall’art. 5 della L. n. 242/2016.
è assolutamente opportuno e consigliabile verificare tali
processi sotto un profilo tecnico per valutare l’inclusione E’ auspicabile in ogni caso una revisione della lista dei
nell’una o nell’altra categoria. botanicals che possa consentire l’impiego di parti ulteriori
rispetto al seme negli integratori alimentari. La limitazione a
Purtroppo, nonostante le considerazioni di cui sopra, il seme e a suoi derivati infatti continua a rappresentare una
Ministero della Salute si è espresso sinora in senso negativo barriera alla commerciabilità di molte tipologie di prodotti.
sulla possibilità di ricondurre aromi derivati da fiori di canapa
(estratti, oli ecc.) nel “romanino” i) alimenti, ritenendo che
invece i medesimi rientrino nel romanino ii) materiali di base

38
Per ingrediente si intende “Qualunque sostanza o
prodotto, compresi gli aromi, gli additivi e gli enzimi
alimentari, e qualunque costituente di un ingrediente
composto utilizzato nella fabbricazione o nella preparazione
di un alimento e ancora presente nel prodotto finito” (Reg.
1169/11, art. 2, comma 2, lettera f).

5


Canapa La legge 242/2016 prevede espressamente la cosmesi
in cosmesi tra le tipologie di prodotti ottenibili dalle coltivazioni.
A livello comunitario, nel Reg. (CE) n. 1223/2009,
allegato II “Elenco delle sostanze vietate nei cosmetici”
troviamo “Narcotics, natural and synthetic: All substances
listed in Tables I and II of the single Convention on narcotic
• Una recente revisione della Lista
drugs signed in New York on 30 March 1961” (Restrictions
europea degli ingredienti in cosmesi
II/306).
(CosIng List) limita l’utilizzabilità del
CBD di origine naturale, Nella primavera 2019 le Istituzioni europee si sono
riconoscendo solo i derivati dal seme impegnate nell’allineare la normativa cosmetica con le
e dalle foglie e il CBD per via sintetica previsioni della Convenzione Unica sugli Stupefacenti di New
• È prioritario sollecitare la York. Da tale allineamento è scaturita una revisione della
Commissione Europea a rivedere CosIng List, ossia dell’elenco degli ingredienti ammessi nella
questa modifica sull’esempio di cosmesi, da cui risultano le seguenti restrizioni per il CBD:
istanza presentata da EIHA
• Ad ogni modo la CosIng List non è “CANNABIDIOL - DERIVED FROM EXTRACT OR
vincolante per gli Stati Membri e la TINCTURE OR RESIN OF CANNABIS stating that:
normativa italiana non elenca né la II/306 - Cannabidiol (CBD) as such, irrespective of
canapa né i cannabinoidi tra le its source, is not listed in the Schedules of the 1961
sostanze vietate in cosmesi Single Convention on Narcotic Drugs. However, it shall
be prohibited from use in cosmetic products (II/306), if
it is prepared as an extract or tincture or resin of
Cannabis in accordance with the Single Convention.
Please note that national legislations on controlled
substances may also apply”.

La restrizione “II/306 = Narcotics, natural and synthetic:


All substances listed in Tables I and II of the single
Convention on narcotic drugs signed in New York on 30
March 1961” è applicata anche alla “CANNABIS SATIVA
FLOWER EXTRACT and CANNABIS SATIVA
FLOWER/LEAF/STEM EXTRACT” con esplicito riferimento

alla Convenzione Unica sugli Stupefacenti.

Al tempo stesso nel CosIng List non vi sono restrizioni
per I seguenti prodotti derivati da Cannabis sativa: leaf

extract, seed extract, seed oil, seed oil-glycereth 8 esters,
seed oil PEG-8 esters, seedcake, seedcake powder, stem
powder, decyl hempseedate, hydrogenated hemp seed oil,
hydrolized hemp seed extract, poly (dimer seed oil),
potassium hempseedate.





Da tali indicazioni risulterebbe pertanto ammesso nei
cosmetici soltanto il CBD prodotto per via sintetica ma non
quello derivato dalla pianta.39
Va in ogni caso ricordato che il CosIng List NON è
giuridicamente vincolante per gli Stati membri, ma si
limita a raccogliere una serie di indicazioni per i professionisti
del settore.
E ad ogni modo è pendente una procedura di revisione
presso la Commissione Europea su istanza della EIHA per la
riformulazione del CosIng List.
In Italia, ad oggi, né la canapa né I cannabinoidi sono
inclusi tra le “sostanze che non possono entrare nella
composizione dei prodotti cosmetici” né tra le “sostanze il cui
uso è vietato nei prodotti cosmetici salvo in determinati limiti
e condizioni” di cui agli allegati II e III della L. n. 713/86.
E’ pertanto evidente che ad oggi in Italia la canapa
coltivata secondo la L. n. 242/2016 può essere destinata alla
produzione di cosmetici, in assenza di restrizioni circa la
canapa e I cannabinoidi.
Ne consegue che, ad oggi, il Cannabidiolo (CBD) in Italia
risulta ammesso tra gli ingredienti cosmetici in
considerazione della normative comunitaria vigente secondo
le disposizioni della Decisione della Commissione n,
701/2019.
Ad ogni modo è auspicabile che ogni ulteriore dubbio
venga fugato nelle sedi europee competenti anche sui stanza
dei singoli Stati Membri; per cui ci auguriamo che l’Italia
possa insistere per l’introduzione della questione
CBD/cosmetico sin dal prossimo WG.


39
Peraltro il 5 aprile 2019 la Commissione ha emesso la
Decisione n. 701/2019 che include 22 derivati da canapa. Il
CBD è menzionato come 4403 CANNABIDIOL senza nessuna
ulteriore specificazione tra sinteticamente prodotto e
derivato dalla pianta. 5 ingredienti inclusi non sono elencati
nel CosIng List: 4411 CANNABIS SATIVA SEED/STEM OIL -
5071 CETYLDIMETHYLAMONE HYDROLYZED HEMPSEEDATE -
11193 HYDROLYZED HEMP SEED PROTEIN - 11194
HYDROLYZED HEMP SEED PROTEIN HYDROXYPRO¬
PYLTRIMONIUM CHLORIDE - 23152 SODIUM
HEMPSEEDAMPHOACETATE. Altri due derivati sono stati
introdotti nel Cosing, ma non hanno ancora un codice EU:
CANNABIS SATIVA SEED WATER - CANNABIS SATIVA
LEAF/STEM WATER

6
Le filiere della Perché riparta veramente la canapa industriale occorre
ricostruire un’intera filiera agro-industriale e ci vogliono i
canapa industriale numeri per fare massa critica.
Schematizzando, la filiera si articola in tre direzioni che
Stato dell’arte derivano dalla trasformazione di semi, fiori e foglie, stelo.

Primo punto critico: la trasformazione del prodotto


agricolo
• Senza infrastrutture impiantistiche E’ noto ed è opinione ampiamente condivisa che, per
adeguate la canapa industriale non attivare la filiera agro-industriale, occorre innanzitutto
può ripartire in Italia disporre di infrastrutture in cui conferire il prodotto agricolo
• Ancora a fine 2019 nessuno degli perché venga condizionato e trasformato in materie prime.
impianti di stigliatura presenti Quindi, per quanto riguarda il seme e le cime fiorite, le
attualmente in Italia risulta in attività e imprese che ad oggi effettuano in Italia le lavorazioni per la
trasformazione, sono quelle indicate in tabella:
nessun impianto di estrazione di CBD

ha ottenuto le autorizzazioni
necessarie
• E’ prioritario in un mercato nascente Tab.1 Impianti di vagliatura e spremitura seme per olio/farine
un intervento pubblico di sostegno IMPIANTO Sede
sia allo sviluppo delle tecnologie che MOLINO CRISAFULLI SICILIA
alla formazione, cose previste dalla CANAPALIFE VENETO
legge 242/2016 ma mai attuate ARESFARM MOLISE
• Sarebbe molto utile anche una HEMPFARMLAB CAMPANIA
politica di disincentivo dei materiali di RINALDINI UMBRIA
origine fossile
CANAPA CAMPANA CAMPANIA
• Laddove invece è stato speso molto
CARTECHINI MARCHE
denaro pubblico, ossia nei progetti
SALUTE SATIVA PIEMONTE
regionali o europei R&S di questo
STRIZZAISEMI (in liquidazione) TOSCANA
ventennio (circa 30 M€), non si è
PARODI NUTRA LIGURIA
avuta finora divulgazione dei risultati



Tab.2 Impianti di vagliatura, separazione per fiori e foglie
IMPIANTO Sede
BIOHEMPTRADE PUGLIA

CANAPAR SICILIA
BIOINAGRO SICILIA
CANAPALIFE VENETO
EMILCANAPA EMILIA
ROMAGNA

Tab.3 Impianti di estrazione CBD


IMPIANTO Sede
CANAPAR SICILIA
RSM TOSCANA
ECOHEMP VENETO




Per quanto riguarda gli steli che rimangono dalla mieti- in Italia la produzione agricola quasi sempre non abbia gli
trebbiatura o dalla raccolta delle cime si parla invece di esiti attesi e rimanga, per così, dire bloccata. D’altra parte le
impianti di stigliatura, cioè di separazione delle fibre dal attività industriali ed artigianali che cercano le materie prime
canapulo, che saranno conferiti poi a diverse attività derivate dalla canapa, non trovandole sul territorio nazionale,
artigianali e industriali: dal tessile all’edilizia, ai compositi si devono rivolgere all’importazione da Europa ed Asia.
plastici, all’industria cartaria. La carenza, per non dire A ottobre 2019 nessuno degli impianti di stigliatura
l’assenza di infrastrutture ed impianti di questo tipo, fa si che presenti attualmente in Italia, nessuno ci risulta operante.

Tab.4 Impianti di stigliatura

Potenziale t/anno Corrispondenza


IMPIANTO sede NOTE
ha coltivati

ASSOCANAPA 2.000 t/anno 500 ha Carmagnola - Piemonte inattivo

SOUTH HEMP TECHNO 2.000 t/anno 500 ha Crispiano - Puglia inattivo

TECNOCANAPA 3.000 t/anno 750 ha Lari -Toscana In allestimento

BIOINAGRO Licata – Sicilia In sviluppo

In ogni caso i 4 impianti citati sono tutti di piccola dimensione. Chi ha progettato di realizzare attività di trasformazione su scala
industriale si è dovuto confrontare, da una parte, con una produzione agricola limitata e dispersa sul territorio e, dall’altra, con
industrie che già usano materie prime di importazione e che determinano prezzi e condizioni di fornitura. Dato che i costi degli
impianti industriali di trasformazione sono importanti – oltre i 4 milioni di euro – nessuno in Italia, dopo un’esperienza fallita in Emilia
Romagna nei primi anni Duemila, si è ancora deciso a investire in un’attività, la trasformazione, che presenta un alto livello di rischio.
Se a questo si aggiunge, da un lato, l’incertezza delle norme che possono interferire sulla produzione agricola e le destinazioni d’uso
e, dall’altro, la completa deregulation del commercio estero, è evidente che un intervento pubblico sarebbe fondamentale per
incentivare la nascita di imprese di trasformazione nelle aree vocate alla produzione di canapa.

Il risultato è che, mancando le materie prime derivate dal prodotto agricolo, mancano anche i prodotti della canapa.
Praticamente le uniche produzioni oggi fattibili sono quelle derivate dal seme e dalle cime fiorite-foglie, per estrazione e/o per
prodotti alimentari, con tutte le incertezze legali che l’attuale normativa comporta. In entrambi i casi rimangono inutilizzate migliaia di
tonnellate di paglie, gli steli, che da risorsa si trovano ad essere ridotti a scarti ingombranti e inutili.
In questa situazione di stallo è determinante incentivare gli investimenti diretti alla meccanizzazione e trasformazione del
prodotto agricolo, come previsto dalla legge 242/2016 all’art. 6 (Incentivi per la filiera della canapa).
Parallelamente, l’uso di materiali e prodotti derivati dalla canapa acquisterebbe maggior interesse economico laddove fossero
attivati disincentivi all’uso di materiali di origine fossile, minerale, non riciclabili. Questo bilanciamento agirebbe sulla competitività
dei prezzi, orientando il consumo verso prodotti più ecologici e rinnovabili ottenuti dalla canapa.

Secondo punto critico: la coltivazione


Ad oggi gli agricoltori italiani in genere hanno perso le conoscenze e le competenze necessarie per coltivare con successo la
canapa. Occorre una grande campagna di comunicazione per trasferire a chi intende coltivare canapa le informazioni di base, come
prevede anche la legge 242/2016, già citata all’Art. 8 (Sostegno alle attività di formazione, di divulgazione e di innovazione):
“Lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, negli ambiti di rispettiva competenza, possono promuovere
azioni di formazione a favore di coloro che operano nella filiera della canapa e diffondono, attraverso specifici canali informativi, le
proprietà della canapa ed i suoi utilizzi nel campo agronomico, agroindustriale, nutraceutico, della bioedilizia, della
biocomponentistica e del packaging”.



I punti critici da considerare in sede di coltivazione sono:
• Scarsa disponibilità di sementi certificate a prezzi equi (i prezzi delle sementi francesi sono i più bassi sul mercato);
• Preparazione inadeguata del terreno per le concimazioni e la semina;
• Tempi e metodi di semina adatti alle condizioni pedoclimatiche locali,
• Mancanza di attrezzature specifiche per la raccolta dei semi, delle cime fiorite e degli steli
• Mancanza di conoscenze e di infrastrutture per il condizionamento dei prodotti post raccolta: sistemi di pulizia,
essiccazione, metodi di conservazione e imballaggio idonei alla conservazione e al conferimento dei prodotti.

Qualche iniziativa è stata messa in atto localmente da Associazioni ed Enti di settore, tra cui i corsi online di Federcanapa, come
pure dalle Organizzazioni Sindacali Agricole, che organizzano corsi rivolti ad aspiranti canapicoltori, ma occorre una più ampia
condivisione delle informazioni. Già nel 1999 il Ministero delle Politiche Agricole sponsorizzò una pubblicazione specifica sulla
canapa,40 che andrebbe ripresa ed aggiornata con i risultati della ricerca che è stata svolta sulla materia negli ultimi 20 anni da vari
Enti pubblici e privati, con fondi pubblici nazionali ed europei. Si stima un investimento considerevole di risorse pubbliche e private
nel ventennio precedente, valutabile in totale a circa 30 milioni di euro.

Alcune Regione Italiane41hanno poi emanato leggi specifiche per incentivare ed organizzare la produzione di canapa Industriale
ed ognuna prevede dei contributi particolari per attività mirate alle prove colturali, recupero del patrimonio genetico (varietà e
sementi), meccanizzazione della raccolta ed impianti di prima trasformazione del prodotto agricolo.

Tab.5 Leggi regionali sulla canapa


REGIONE LEGGE SCOPI RISORSE ANNO ITER
TOSCANA € 3.000.000 una tantum Approvata 2003 – e applicata al
progetto “Canapone” 2003-2006
E.ROMAGNA Approvata Giugno 2007
PIEMONTE - Approvata 2004
LOMBARDIA € 3.000.000 Proposta Dicembre 2017
VENETO Lg. 325 “Sostegno e promozione della € 350.000 Approvata Luglio 2019
coltivazione e della filiera
agroindustriale della canapa (Canapa
Sativa L.)”
FRIULI V.G. - Proposta Aprile 2019
LAZIO € 300.000 Approvata Febbraio 2017
UMBRIA Proposta Luglio 2018
PUGLIA Lg. 21 € 1.300.000 Approvata Giugno 2017
CAMPANIA € 30.000 Approvata Gennaio 2017
ABRUZZO Proposta di legge …..
MOLISE Proposta 2016 …..
MARCHE In attesa di approvazione definitiva
BASILICATA € 200.000 una tantum Approvata Novembre 2018
CALABRIA € 1.250.000 Proposta 2004


Sono in totale altri 10 milioni di euro circa.
Ci sono infine numerosi progetti che sono stati presentati e approvati di recente dalle Regioni nell’ambito dei PSR (Piano di
Sviluppo Rurale) e dei GO (Gruppi Operativi) e che hanno per oggetto la coltivazione della canapa, la trasformazione del prodotto
agricolo e l’utilizzo dei prodotti in vari settori. Una mappa di questi progetti ci mostrerebbe quali sono le aree in cui ha senso investire
risorse e competenze per creare una produzione agro-industriale di rilievo. Sono poi le aree che tradizionalmente producevano la
maggior parte delle coltivazioni nell’epoca di maggior sviluppo – Emilia Romagna, Veneto, Campania, Piemonte, Lombardia,
Toscana, Marche – a cui si aggiungono altre regioni che hanno discrete potenzialità, specie ove si ripristina l’avvicendamento delle
colture cerealicole – Puglia, Sicilia, Umbria, Lazio, Sardegna, Abruzzo, Molise, Lucania, Calabria.


40
Ministero Politiche Agricole, Giovanni Mignoni ed altri 1999



Ad oggi risultano attivi e ammessi a finanziamento i seguenti Gruppi Operativi:

Tab.6 I Gruppi Operativi sulla canapa ammessi a finanziamento dai PSR

REGIONE ENTE COORD. G.O. SCOPI


PIEMONTE Cooperativa Agricola CANAPA PIEMONTE supportare lo sviluppo della coltivazione della
Finagro canapa in Piemonte
TOSCANA Chimica Verde COBRAF Sfruttamento coprodotti della canapa oleaginosa
EMILIA ROMAGNA Az. Stuard -Parma SCARABEO Scarti di Canapa - riutilizzi alimentari e
biovalorizzazione energetica degli oli
EMILIA ROMAGNA Univ. Alma Mater BO MACARENA Mais, Canapa, frumenti e ortive per la riduzione
degli Input Esterni e dei Nitrati nelle Acque
MARCHE La Biologica Soc. Coop. BIOCANAPA Valutazione di biopesticidi ottenuti da prodotti di
Agricola scarto della canapa
MARCHE Az,agr, RETE CANAPA Impianto per l trasformazione delle paglie di
canapa
VENETO associazione Polesana OPERAZIONE CANAPA Produrre canapa nella filiera alimentare e agro
Coldiretti Rovigo, la industriale - produzione del seme - Utilizzo del
Federazione regionale seme in ambito zootecnico
Coldiretti Veneto

In conclusione occorre una strategia nazionale che incentivi la canapa industriale, garantendo al tempo stesso efficacia agli
interventi e diffusione dei risultati.
In altri Paesi, europei e non, questo iter è stato molto veloce e si provvede ad incentivare e regolamentare canapa industriale,
canapa terapeutica e cannabis ludica in modo che non ci sia confusione tra i diversi campi di applicazione. In assenza di questa
strategia arrivano in Italia derivati della canapa - olio, canapulo, filati, carta, infiorescenze, prodotti farmaceutici, integratori alimentari,
tisane, estratti cannabinoidi, infiorescenze per fumo - che sono stati prodotti all’estero e competono facilmente con le stentate
produzioni nazionali.

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