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Il «Tofet»:

Un dibattito secolare
Di Nataly Pizzingrilli

Scuola di Specializzazione di Archeologia

Università Statale di Milano


Caratteri generali del
Tofet:
• Area recintata
• Santuario urbano (nord della città)
• Deposizione di urne in fossa, associate a stele
votive, altari, edicole
• Incinerazione di neonati e lattanti, talvolta connessi
o sostituiti da resti di animali (ovini, roditori,
uccelli)
• Notevole stratificazione per impiego di lunga durata
• Difficoltà interpretative nella stratigrafia,
frequentemente sconvolta
• Area del Mediterraneo centrale

Monte Sirai
Il termine «Tofet»:
• Libro II Re, 23, 10: «Dissacrò Tofet che è nella valle
di Ben-Ennom, acciocché nessuno facesse più
passare per il fuoco il proprio figlio o la propria
figlia per [o in] Molok»
• Geremia, 7, 31-32: «Costruiscono l’altare di Tofet
nella valle di Ben- Ennom per bruciarvi figli e le
figlie loro nel fuoco»
• Località geografica ben precisa, vicino a
Gerusalemme e citata nelle Sacre Scritture per
ammonire gli Israeliti a non lasciarsi corrompere
dai riti cananei.
• L’altare viene distrutto da Giosia nel VII sec a.C.

Stele di Mozia
Ipotesi tradizionale
• Tra fine ‘800 e primi decenni del ‘900 vengono alla
luce campi d’urne a Cagliari, Nora e Cartagine.
• Cartagine: nel 1921 P. Gielly, pubblico ufficiale, scopre
il santuario e avvisa le autorità. Partono gli scavi.
Verranno rinvenute 20000 urne per un periodo che va
dalla metà dell’VIII sec al 146 a.C.
• Collegamento immediate con le fonti classiche:
Diodoro Siculo, Curzio Rufo, Clitarco (IV-III sec),
Tertulliano. Tutte raccontano di sacrifici umani
praticati dai Fenici, in particolare di fanciulli
• Diodoro Siculo: durante l’assedio del 310 a.C da parte
di Agatocle i Cartaginesi, ritenendo che la situazione
disperata, aggravata dalla pestilenza fosse stata
dovuta a scarsi onori verso le divinità, decidono di
sacrificare 300 giovani di nobile famiglia. Descrizione
della statua del dio Cronos (Baal) dalle cui mani
vengono fatti scivolare verso le fiamme i giovani
sacrificati
• Tofet: santuario dove vengono praticati sacrifici Cartagine
infantili per Baal Hammon e la sua paredra Tanit.
Ipotesi della Necropoli
infantile
• Negli anni ‘80 si afferma una corrente in tutto o in
parte revisionistica dell’ipotesi tradizionale
• H. Bénichou-Safar propone di riconoscere nei Tofet
delle speciali necropoli infantili, separate dalle aree
funerarie della città per via del particolare status
dei neonati, morti prima di poter ottenere un vero
riconoscimento all’interno della società. Possibilità
di spiegare in questo modo la scarsa presenza di
tombe infantili nelle necropoli «ufficiali»
• Riconoscimento di una maggiore polivalenza rituale
del santuario
• Rilettura del termine MLK, proprio delle stele dei
Tofet, come «offerta» e non «sacrificio». In tal
senso i resti animali si configurano come offerte ai
giovanissimi defunti Cartagine
Ipotesi di Piero Bartoloni
• Nei Tofet l’offerta di cui si parla nelle stele sarebbe
stata costituita da bambini nati morti o morti poco
dopo il parto, “restituiti” alla divinità nella speranza
di una prole sana.
• Il rituale comporterebbe due fasi: offerta del bimbo
(o feto) deceduto per cause naturali e successive
dedica di una stele eretta per grazia ricevuta,
qualora fosse avvenuta una nuova nascita
• Questa ricostruzione spiega il numero inferiore di
stele rispetto alle urne
• Ribichini fa notare anche che la figura di Baal
Hammon, benevola e paterna e quella di Tannit,
intermediaria materna, si accorderebbero meglio a
questa lettura
Criticità ipotesi Piero Bartoloni
• Impossibilità di provare la tesi del rito in due tempi
• Problematica dei resti di agnello, disponibili solo
una volta l’anno in primavera
• Problematica del significato biblico dell’espressione
«passato per il fuoco». Implica uccisione o
semplice combustione del corpo?
• Secondo Paolo Xella il numero di urne non è
sufficiente a riequilibrare la mancanza di tombe
infantili nelle necropoli ufficiali a fronte dell’elevata
mortalità infantile. I numeri si accordano meglio a
quelli di un sacrificio in casi eccezionali
• Mancata giustificazione del motivo per cui alcuni
bambini verrebbero posti nella necropoli speciale e
altri no
• Per Xella il Tofet= santuario ove avvengono riti
sacrificali
Ipotesi di Paolo Xella
• In circostanze di bisogno eccezionale veniva fatto
un voto alla divinità per riceverne i favori. Se la
grazia veniva esaudita ci si recava nel Tofet per
sciogliere il voto tramite il sacrificio più grande;
quello di un figlio.
• Possibile che venisse offerto un bimbo ancora non
nato che poi non sopravviveva alla gestazione o al
parto. Oppure, in quanto dedicato, veniva abortito.
Offerto in questo caso il feto o il neonato deceduto.
Possibile anche la sostituzione con un agnello.
• Per Xella MLK = sacrificio. Si spiegano anche le
varianti MLK DM (uomo) e MLK MR (agnello)

Stele della suonatrice di tamburello. Sulky.


Il Tofet e il controllo
delle nascite
• Lawrence E. Stager and Samuel R. Wolff, scavando
un campione di circa 400 urne a Cartagine hanno
ipotizzato che il Tofet potesse essere il luogo della
ritualizzazione dell’ infanticidio finalizzato al
controllo delle nascite
• Aumento delle urne contenenti resti umani tra IV-
III sec, periodo di maggior sviluppo della città
• Ipotesi difficile da sostenere vista l’elevata
mortalità infantile, attorno al 60-70%

Tharros
Bibliografia:
• Bartoloni, Piero. 2015. «Studi sul Tofet». Rivista di Studi Fenici (XLIII).
• Bartoloni, Piero. 2006. «Il Tofet. Un pietoso rito offuscato da troppi miti». Darwin Quaderni, 1, Pp. 68-75.
• Garbati, Giuseppe. «Tradizione, memoria e rinnovamento: Tinnit nel tofet di Cartagine».
• Giardino, Sara, e Bruno D’Andrea. «Il Tofet Dove e Perché. L’identità Fenicia, Il Circolo Di Cartagine e La Fase Tardo
Punica». BOLLETTINO DI ARCHEOLOGIA ON LINE IV, 2013/1 (pp. 1-29).
• Quinn, Josephine Crawley. 2018. In Search of the Phoenicians. Princeton: Princeton University Press.
• Ribichini, Sergio. 2000. «La questione del “tophet” punico», Pp.1000–1012.
• Stager, Lawrence E. e Samuel Richard Wolff. «Child Sacrifice at Carthage—Religious Rite or Population Control?».
• Xella, Paolo. 2013. «Tophet: An Overall Interpretation».
• Xella, Paolo. «Per un modello interpretativo del Tofet». In Annuario del Dipartimento di Scienze Storiche
Archeologiche e Antropologiche dell’Antichità, Pp. 259–73.

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