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3a Edizione - 2010

ELISOCCORSO MEDICO PUBBLICAZIONE A CURA DEL GRUPPO DI


LAVORO DEDICATO AL PROGETTO
“SICURI IN MONTAGNA”
Testi:
Daniele Chiappa: Istruttore Nazionale CNSAS
Accademico del C.A.A.I.
Supervisione Tecnica:
Dott. Giovanni Peretti: del Centro
Nivo-Meteorologico di Bormio della
Regione Lombardia;
Vittorio Bedogni: Istruttore Nazionale
Alpinismo e Scialpinismo del CAI.
Con la collaborazione di:
Giovanni Cipolotti: Scuola Medici del CNSAS;
Elio Guastalli: Presidente della Commissione
Lombarda Materiali e Tecniche del CAI;
Responsabile Sicuri in Montagna CNSAS;
Rocco Zanelli: Responsabile UCV
del CNSAS Lombardo e Nazionale;
Franco Giacomelli: Istruttore Nazionale
d’alpinismo;
Mario Milani: Direttore Scuola Nazionale
Medici del CNSAS;
In Regione Lombardia sono attive 5 Basi
Danilo Barbisotti: Presidente CNSAS
di Elisoccorso Medico con elicotteri Lombardia - Istruttore Nazionale Alpinismo
adeguatamente attrezzati per ogni tipo del CAI;
di evento in ambiente impervio e ostile. Roberto Chiappa: Istruttore Nazionale di
Le basi sono dislocate nelle strutture Alpinismo e Accademico del C.A.I;
ospedaliere di Bergamo, Brescia, Como, Rolando Pistono: Servizio Valanghe Italiano
Milano e Sondrio ed è presente del CAI.
(dall'alba al tramonto) un'équipe di Editing: Paolo Moretti
soccorso composta da un Medico Grafica: Giorgio Pirovano - BluDesign
Stampa: Casa Editrice Stefanoni - Lecco
Anestesista - Rianimatore, un Infermiere
Gli Enti, le Organizzazioni, le Associazioni, le
ed un Tecnico del CNSAS.
Aziende,le Imprese o i privati che intendessero
Nel periodo invernale, in caso di partecipare a questo progetto o chiedere
necessità, è presente presso la base informazioni possono scrivere a:
una Unità Cinofila da Valanga. CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO
E SPELEOLOGICO
c/a Elio Guastalli
(Progetto Sicuri in Montagna)
Via Petrella, 19 - 20124 MILANO

...Dedicato all' amico


Giorgio Mazzucchi...
SCALA EUROPEA DEL PERICOLO VALANGHE
SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO

SCALA DEL  INDICAZIONI PER SCI
PROBABILITA' DI DISTACCO 
PERICOLO ALPINISTI ESCURSIONISTI
VALANGHE
E SCIATORI FUORI PISTA
Il distacco è generalmente possibile solo con un
1 - DEBOLE forte sovraccarico su pochissimi pendii esterni. Condizioni generalmente sicure per gite sciistiche.
Sono possibili solo piccole valanghe spontanee.

Il distacco è possibile soprattutto con un forte


Condizioni favorevoli per gite sciistiche ma
sovraccarico sui pendii ripidi indicati.
2 - MODERATO Non sono da aspettarsi grandi valanghe
occorre considerare adeguatamente locali zone
pericolose.
spontanee.
Il distacco è possibile con un bebole sovraccarico
sui pendii ripidi indicati; in alcune situazioni sono Le possibilità per gite sciistiche sono limitate ed è
3 - MARCATO possibili valanghe spontanee di media grandezza richiesta una buona capacità di valutazione
LOMBARDO

e, in singoli casi, anche grandi valanghe. locale.

Il distacco è possibile già con un debole sovracca-


Le possibilità per le gite sciistiche sono
rico su molti pendii ripidi; in alcune situazioni sono
4 - FORTE fortemente limitate ed è richiesta una grande capa-
da aspettarsi molte valanghe spontanee di media
cità di valutazione locale.
grandezza, talvolta, anche grandi valanghe.

Sono da aspettarsi numerose grandi valanghe spon-


5- MOLTO FORTE
tanee, anche su terreno moderatamente ripido.
Le gite sciistiche non sono generalmente possibili.

Sovraccarico: Edizione 2001/02


Forte: gruppo compatto di sciatori, mezzo battipista etc.
Debole: singolo sciatore, escursionista a piedi etc.
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...per capire...

PREMESSA
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (C.N.S.A.S.)
CNSAS Lombardia, continua il programma rivolto alla prevenzione degli
incidenti in montagna.
L’obiettivo è quello di dedicare ancora molto spazio a questo argomento
affinché si possano ulteriormente diminuire, in modo indiscutibile, le
statistiche riguardanti gli incidenti presentate ogni anno dal CNSAS.
Il progetto generale di prevenzione degli incidenti in montagna proposto
dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è denominato
“Sicuri in Montagna” e da esso si articolano diversi moduli specifici, tra cui
quello realizzato in questa pubblicazione e chiamato“Sicuri con la Neve”.

CHI STA LAVORANDO AL PROGETTO


“SICURI CON LA NEVE”
Al progetto “Sicuri con la Neve” rivolto alla 3
ricerca della sicurezza e della prevenzione
degli incidenti in valanga collaborano, oltre
ai Tecnici del Soccorso Alpino e
Speleologico Lombardo, il Centro Nivo-
Meteorologico della Regione Lombardia
con sede a Bormio, esperti del Servizio

SICURI CON LA NEVE


Valanghe Italiano del C.A.I. (S.V.I. - C.A.I.),
Istruttori e Tecnici della Scuola Regionale
di Sci Alpinismo e delle Commissioni
Lombarde di Fondo Escursionismo,
Materiali e Tecniche, Sci Alpinismo ed
Escursionismo del Club Alpino Italiano e le
Scuole Lombarde delle Guide Alpine. Nel
contesto regionale sono ben 44 le Scuole
delle Sezioni del C.A.I. (di cui 30 Scuole di
Sci Alpinismo e 14 di Sci da Fondo
Escursionistico) che organizzano corsi in
cui si parla de l’argomento valanghe.
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“ S I C U R I I N M O N TA G N A ”

SICURI SICURI CON LA NEVE


L’argomento riferito al pericolo valanghe
CON LA NEVE coinvolge un gran numero di appassio-
nati in cerca di libertà nella più inconta-
minata natura invernale e contrariamente
a ciò che più comunemente si pensa, in
questo scenario non sono legati solo gli
sci alpinisti: storicamente i frequentatori
più assidui della montagna innevata; ma
anche, gli escursionisti che frequentano
le montagne d’inverno, gli alpinisti in
generale, gli amanti delle discese fuori
pista con tavole da surf (snowboarder)
ed ancora gli escursionisti che hanno ritrovamento in vita). La principale causa
ritrovato in soffitta le vecchie racchette di morte è l’asfissia, che supera il 50%
da neve (ciaspe), usate dagli eschimesi dei casi nel seppellimento totale, da cui
ed oggi trasformate in accattivanti e futu- deriva l’importanza di proteggere le vie
ristici strumenti tecnologici. Anche que- respiratorie durante la fase di travolgi-
4 ste attività sono interessate al pericolo mento. I tempi di ritrovamento restano il
problema maggiore ed il recupero di tra-
valanghe. I messaggi multimediali che
ogni giorno vengono trasmessi dai più volti, ancora in vita, si riferisce solo a
disparati strumenti di comunicazione particolari situazioni, soprattutto relative
non dicono tutto; spesso presentano alla possibilità di avere uno spazio
immagini straordinarie esaltando gli davanti alla bocca: la cosi detta “sacca
aspetti ludici a discapito della sicurezza. d’aria” o “air pocket”.
Condensare in poche righe cosa è meglio
fare per evitare il pericolo valanghe non
è cosa facile ed un problema così grande
non può essere risolto attraverso una
scarna sinteticità. E’ però necessario
essere molto chiari; il terroristico allarme
generale non giova mai a nessuno, ma è
indispensabile che tutti sappiano che
ogni anno sulle Alpi sono decine le vitti-
me che rimangono sepolte sotto la coltre
di neve senza possibilità di essere salva-
te. L’autosoccorso, effettuato dal gruppo
stesso, è l’unica possibilità che, ancora
oggi, viene ritenuta la più valida…
LA SOLA VALIDA! Le statistiche interna-
zionali parlano chiaro. La probabilità di
sopravvivenza, nel caso di seppellimento
totale, in assenza di traumi importanti, è
elevata entro 15 minuti (con il 92% di
possibilità di ritrovamento in vita) e cala
drasticamente del 62% dai 15 ai 35
minuti (solo 30% di possibilità di
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Purtroppo va drasticamente precisato


che quando arriva la squadra del
Soccorso Alpino, anche con il cane da
valanga, il più delle volte è già tardi!
Raramente le squadre del Soccorso
Alpino riescono a raggiungere il luogo
dell’incidente entro tempi ragionevoli
(anche con l’elicottero) e la ricerca ope-
rata dall’Unità Cinofila da Valanga è quel-
la che consente tempi più rapidi di ritro-
vamento dei sepolti, che raramente sono
in vita. Per un idoneo autosoccorso sono
assolutamente necessari alcuni strumen-
ti quali l’ARTVa, LA PALA DA VALANGA ratamente la libertà ed il divertimento!
E LA SONDA, dispositivi indispensabili. Ma l’ARTVa, da solo, non è sufficiente;
Potrebbe sembrare paradossale, ma oltre alla necessità di una continua eser-
senza uno solo di questi strumenti sareb- citazione deve essere abbinato ad una
be come andare in bicicletta senza le sonda, possibilmente di veloce montag-
ruote. E’ paradossale perché, in sostan- gio; una sonda che consenta di stabilire,
con precisione una volta individuato con
5
za, chi vuole andare in montagna ci va
come crede, nella più assoluta libertà, l’ARTVa il sepolto, la profondità di sep-
ma se la sicurezza deve essere ritenuta pellimento e di valutare lo strato di neve
prioritaria, questi comportamenti sono da liberare.
d’obbligo. La presente analisi è indispen-
sabile per ricordare che questo tipo di

SICURI CON LA NEVE


eventi, spesso tragici, richiedono opera-
zioni di soccorso fra le più pericolose per
chi le attua. Queste osservazioni potreb-
bero essere sufficienti per far riflettere
chi fa della coltre nevosa la sua più sfre-
nata passione, senza pensare alle conse-
guenze che ne potrebbero derivare. E’ un
dato inconfutabile: pochi conoscono
l’esistenza dell’A.R.T.V.a. Letteralmente
l’acronimo proviene dalla Francia e signi-
fica (Apparecchio di Ricerca Travolti in
Valanga). Pochi sanno che l’evoluzione
continua di questi strumenti ha portato
ad un perfezionamento tale che è quasi
impossibile fallire una ricerca. Ma
l’ARTVa va conosciuto, ancor meglio
degli sci e delle pelli di foca. L’ARTVa è
dinamico, si muove, si modifica, rispon-
de a segnali che riconosce e che è neces-
sario saper riconoscere. Per questo ci
vuole addestramento e questa indicazio-
ne mal si sposa con chi ricerca spensie-
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“ S I C U R I I N M O N TA G N A ”

Per questo motivo serve, anche in que- costo di questi nuovi materiali non è
SICURI
sto caso, molto addestramento e la capa- ancora abbastanza basso per prevedere
cità di riconoscere ciò che va a toccare la una distribuzione di massa. La valanga
CON LA NEVE
sonda. Le prove di sensibilità servono deve essere evitata ad ogni costo e per
appunto ad individuare la differenza tra fare ciò è necessario conoscere accura-
uno scarpone, uno sci, uno zaino, un tamente la montagna: conoscerla prima
arto o la testa. Ma non è finita! Avere della partenza. La gita deve essere prepa-
l’ARTVa e la sonda e non avere la pala rata in ogni minimo particolare. Tutto
significherebbe nuovamente essere di deve essere pianificato prima di partire.
fronte ad un grosso problema. Ogni cosa va valutata ad ogni passo. Il
Durante alcuni seminari tecnici interna- pendio dove scorrono gli sci deve essere
zionali si è tentato di stabilire tempi di costantemente “verificato”; il suolo deve
spalatura di un metro cubo di neve e si è essere “ascoltato”… questo fa parte di
giunti ad un’allarmante classifica che un momento da vivere… e fa parte del
così si riassume: gioco… Occorre saper riconoscere gli
• circa 10/15 minuti con la pala; scricchiolii, il rumore sordo del
• circa 25/30 minuti con una tavola da “woumm” del manto nevoso.
snowboard; Dobbiamo costantemente essere consa-
6 • circa 60 minuti e più con la punta di uno
sci tradizionale o una racchetta da neve
pevoli della forza e della superiorità della
montagna. Solo così riusciremo a goder-
(ciaspa); ne le meraviglie e la montagna sarà parte
• circa due ore e mezzo con le mani della nostra vita. Queste considerazioni
guantate; ci devono invitare a coscienziose analisi
• circa tre, quattro ore con le mani senza personali, devono farci inoltre capire che,
guanti. al di là della tecnologia, la conoscenza
Se poi consideriamo che non tutte le nevi del terreno su cui camminiamo e scivo-
sono di identica consistenza e che le liamo non può essere scollegata dalla
condizioni ambientali e termiche potreb- cultura della montagna. La frenesia della
bero essere estreme, si comprende vita del terzo millennio non consente un
come questi tempi si possano ampliare a sereno rapporto con la montagna.
dismisura vanificando ogni sforzo. Da Questo modo di avvicinarsi ad essa è
queste innegabili considerazioni appare controproducente.
chiaro come sia indispensabile possede-
re questi attrezzi e la giusta
conoscenza del loro utilizzo
per mettere in campo il
solo,efficace,“AUTOSOC-
CORSO”. Ma ancora non è
sufficiente (ed è meglio che
sia così); la tecnologia da
sola non risolve tutto.
L’ARTVa, la sonda e la pala
non sono il lasciapassare
contro il pericolo valaghe.
Esistono ovviamente altre
soluzioni tecnologiche in
continua evoluzione, ma il
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...per capire...

QUALCHE INDICAZIONE nenti del gruppo) prima della partenza


SU COSA FARE! della gita, secondo le indicazioni del
costruttore, il funzionamento in ricezione
A CASA: e trasmissione di ogni apparato;
1. controllare che l’ARTVa abbia le batte- 3. controllare che gli sci (o la tavola o le
rie in carica; racchette da neve (ciaspe) siano scolle-
2. controllare che la sonda da autosoc- gati dagli scarponi (niente cinturini salva
corso funzioni correttamente e che la sci) e che i bastoncini siano impugnati
pala sia in ordine; fuori dai laccioli;
3. ascoltare attentamente le indicazioni 4. non pensare mai che una pala e una
del Bollettino Nivo Meteorologico relati- sonda per gruppo sia sufficiente… una
vo alla zona ove si vuol fare la gita; pala, una sonda e cinque ARTVa, per cin-
4. se la gita proposta è in altra nazione, que soggetti, è come avere cinque bici-
prendere nota di quali sono i numeri tele- clette di cui una sola con le ruote. Senza
fonici di riferimento per allertare i soc- ruote è impossibile muoversi… meglio
corsi; tornare! Se il soggetto che rimane sepol-
5. scegliere la gita adeguata alle condi- to è quello che ha la pala e la sonda, il
zioni meteo-climatiche e nivologiche, resto del gruppo che fa?
anche e soprattutto in base alla prepara-
zione psicofisica di chi è nel gruppo.
5. è opportuno ricordare sempre che la
neve è fredda… molto fredda! Sciare in 7
maglietta è eventualmente possibile solo
IN MONTAGNA PRIMA DI PARTIRE PER su grandi pianori. Durante la salita di
LA GITA pendii ci si deve coprire, si devono
RACCOMANDAZIONI: indossare i guanti… bisogna sempre
1. provvedere, prima dell’inizio della gita, prevedere il peggio! Altri, più sprovvedu-
ad indossare correttamente l’ARTVa

SICURI CON LA NEVE


ti, possono staccare una valanga e farla
acceso sotto la giacca a vento o sotto la cadere su di voi. Se si venisse sepolti,
maglia (portare l’ARTVa spento e chiuso sopportare il “freddo-bagnato” della neve
nello zaino equivale a lasciarlo a casa…); sulla pelle è la cosa peggiore che si
2. controllare (da parte di tutti i compo- possa immaginare.
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“ S I C U R I I N M O N TA G N A ”

DURANTE LA GITA re se i compagni di gita sono stati travol-


SICURI
1. durante il percorso è importante valu- ti o sono ancora in superficie;
tare ogni singolo pendio che si attraver- DOPO LA CADUTA DELLA VALANGA:
CON LA NEVE
sa, ed in caso di sospetto, eseguire un 1. verificare a vista se nella parte supe-
test di stabilità del manto nevoso; riore, quella del distacco della valanga, ci
2. in caso di esito positivo del test sono ancora ipotetici pericoli di distacco!
(distacco su minima sollecitazione) Se così non fosse, ma occorre essere
ricordare che grandi alpinisti, ancora certi, si potrà commutare l’ARTVa in rice-
viventi, ripetono che “è meglio una zione ed iniziare la ricerca dei compagni
amara rinuncia ad una dolorosa ritira- di gita scomparsi;
ta”… con la valanga non si scherza: se 2. è indispensabile procedere all’imme-
va male, raramente si torna vivi! diata ricerca dei travolti… ogni secondo
perso è un secondo in meno che avremo
IN CASO DI TRAVOLGIMENTO: a disposizione per identificare la posizio-
1. se ci si trovasse in condizioni di tra- ne del travolto, per individuare con la
volgimento, mantenere la calma, per sonda la sua profondità di seppellimento
quanto possibile, e cercare di aprire e per spalare la neve che lo ricopre;
immediatamente gli attacchi (soprattutto
8 chi è vincolato ad attrezzi che occupano
una grande superficie e che possono
produrre un “effetto àncora” (sci,
bastoncini, snowboard, racchette da
neve, (ciaspa) etc..);
2. lo zaino che indossiamo andrà vinco-
lato saldamente alla vita, a protezione del
dorso; le teorie che dicevano di abbando-
narlo in caso di travolgimento, sono
superate. Lo zaino, se ben legato in vita,
protegge da urti durante il travolgimento
e dal freddo durante il seppellimento.
Inoltre il travolto può venir espulso dalla
valanga e, senza il contenuto del suo
zaino, non potrebbe prestare soccorso ai
compagni e rimarrebbe a sua volta senza
attrezzatura ed equipaggiamento;
3. Il tentativo è quello di galleggiare in
superficie, anche se in certe condizioni di
neve (es. valanga a lastroni) è tutt’altro
che semplice contrastare lo spostamento
e le forze liberate da una valanga in movi-
mento;
4. a valanga ferma, se si è ancora in
superficie e coscienti, occorre valutare le
proprie condizioni fisiche, controllare il
funzionamento corretto dell’ARTVa, veri-
ficare se si ha ancora tutta l’attrezzatura
(sci, bastoncini, zaino, etc..) e controlla-
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3. contemporaneamente occorre effet- smisterà successivamente la chiamata al


tuare la ricerca “VISTA-UDITO”, verifi- Soccorso Alpino.
cando palmo a palmo il campo della
PER CHI E’ PRESENTE MA NON E’ COIN-
valanga. VOLTO DALLA VALANGA
4. nella “bonifica” VISTA E UDITO va 1. al distacco, osservare e memorizzare
posta molta attenzione: bisogna verifica- il punto di travolgimento ed il punto di
re tutta la superficie, riscontrando ogni scomparsa; tali punti, in base alla dire-
anomalia. Ogni attrezzatura od ogni cosa zione di flusso della valanga, ci indiche-
ritrovata in superficie dovrà essere ripo- ranno le zone di ricerca primaria;
sizionata sullo stesso punto in modo 2. quando il movimento della valanga è
visibile. Emergesse solamente un dito… ultimato, tenuto conto del punto di
quella potrebbe essere la salvezza del distacco, del punto di travolgimento e del
vostro compagno ed in questo senso è punto di scomparsa, una volta osservata
la possibilità di intervenire in sicurezza
opportuno ricordare che il 58% dei tra-
sul campo della valanga, ci si dirigerà
volti da valanga non rimane completa- verso l’area di maggior probabilità di
mente sepolto! seppellimento e si provvederà, come
5. anche i rumori o le grida di aiuto da detto in precedenza, alla ricerca “ARTVa -
sotto la coltre di neve (esperienze inter- VISTA-UDITO”;
nazionali sono confortanti in questo
senso) sono importantissimi. Questo
3. durante la ricerca, ogni attrezzo o capo
d’abbigliamento emergente dovrà essere 9
motivo da solo basterebbe perché la controllato, sondando nella zona circo-
ricerca “VISTA-UDITO” sia intrapresa stante, e in caso negativo dovrà essere
con la massima celerità e accuratezza lasciato in posto segnalandolo visibil-
mente;
con l’ARTVa in ricezione;
4. in caso di ritrovamento di arti emer-
6. solo dopo la ricerca “VISTA-UDITO” e genti provvedere immediatamente alla

SICURI CON LA NEVE


ARTVa si potrà procedere ad allertare i spalatura della coltre nevosa cercando di
soccorsi; raggiungere al più presto la testa. E’
7. se siete dotati di telefono cellulare e la assolutamente importante verificare
zona è coperta, per tutto il territorio ita- l’esistenza della sacca d’aria davanti alle
liano il numero telefonico da allertare è vie respiratorie. Se la bocca e il naso fos-
il 118, che si riferisce al Servizio sero ostruiti devono essere immediata-
Sanitario di Urgenza ed Emergenza, che mente liberati;
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“ S I C U R I I N M O N TA G N A ”

5. è assolutamente importante che la in considerazione congiuntamente i fat-


SICURI
spalatura della neve inizi a valle del tra- tori principali per l'analisi globale del
volto per evitare un pericoloso e deleterio rischio quali:
CON LA NEVE
effetto “cratere” (ovvero la neve che, • l'uomo;
dopo spalata, ritorna nel buco); in questo • il manto nevoso;
senso è sufficiente valutare la profondità
• la meteorologia;
del sepolto con la sonda ed iniziare a
• il terreno.
spalare a valle dell'ipotetica profondità
del puntale della sonda. In un'ottica di valutazione globale, é basi-
6. in caso di incoscienza, di assenza di lare che ogni elemento sia considerato in
respiro e attività circolatoria del travolto rapporto agli altri fattori; in altri termini,
provvedere, se addestrati, alla tutte le informazioni e tutte le osservazio-
Rianimazione Cardio Polmonare (RCP); ni devono essere ponderate e messe in
7. nel caso in cui non si riscontrassero relazione tra loro.
segnali provenienti dall’ARTVa del travolto La valutazione del pericolo di valanghe in
sarà necessario allertare, in qualsiasi tre fasi, basata sulla abituale successione
modo, il 118 che provvederà ad inviare
nel tempo e riferita alla:
sul posto il Soccorso Alpino;
10 8. nell’attesa dell’arrivo delle squadre
• pianificazione dell'escursione a tavolino;
• scelta dell'itinerario sul terreno;
sarà necessario continuare, instancabil-
mente, la ricerca nelle zone di accumulo, • valutazione del singolo pendio è già
nelle eventuali curve della valanga, a stata ampiamente sperimentata nella
valle di grossi massi, a valle di grandi pratica.
alberi, sul fronte di accumulo della valan- La formula del “3X3” non é altro che il
ga. Come ridurre il rischio: riassunto mnemonico e razionalizzato di
“LA REGOLA DEL 3X3” di Werner Munter questo schema.
Il pericolo di valanghe non può essere I fattori principali da considerare insieme
valutato sulla base di un solo criterio; al
per un'analisi globale del rischio sono:
contrario, ogni volta, si devono prendere
A) UOMO;
B) MANTO NEVOSO - METEOROLOGIA;
C) TERRENO.
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Tabella: regola del “3 X 3”
11

SICURI CON LA NEVE


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“ S I C U R I I N M O N TA G N A ”

Entrando nel merito delle tre fasi si in pericolo? Posso provocare distacchi a
SICURI
può meglio puntualizzare: distanza sopra di me? Controllo continuo
1. Regionale: dei fattori variabili!
CON LA NEVE
preparazione della gita a tavolino: 3. Locale:
• consultazione dei bollettini delle valutazione della resistenza del manto
valanghe e meteorologici (telefono - nevoso su pendio ripido:
internet - etc.); • inclinazione (è determinante la zona più
• analisi delle carte topografiche - ripida del pendio);
descrizioni dell'itinerario - informazioni • la neve fresca è con o senza coesione?
preparazione dello schizzo di rotta - indi- (test della pala);
viduazione di mete/itinerari alternativi • resistenza di base (cuneo di slittamento);
(cambiamento di meta o di itinerario • quali sono i limiti per il trasferimento
senza modificare la meta); dei risultati sui pendii assimilabili per
• fattore umano: chi partecipa?
inclinazione, altitudine, esposizione,
2. Zonale:
prossimità ai crinali, frequentazione del
scelta dell'itinerario e dello sviluppo della
percorso?
traccia sul terreno
Occorre eventualmente prendere delle
• neve: segnali d'allarme - altezza critica
precauzioni per non sollecitare troppo il
12 della neve - accumuli recenti di neve ven-
tata - cornici struttura della superficie manto nevoso?
della neve (sastrugi, ondulazioni) - con- L’applicazione corretta di questa proce-
dizioni nivologiche generali; dura permette una riduzione del rischio
• tempo: visibilità - temperatura (evolu- del 60% già attraverso il primo filtro.
zione prevista durante il giorno) vento - L’applicazione del secondo filtro riduce
precipitazioni - grado di nebulosità - ulteriormente di un 75% il rischio resi-
irraggiamento durante il giorno - scac- duo derivante dalla prima fase riducen-
cianeve (le creste fumano); dolo quindi al 10%.
• terreno: pendenza - esposizione - pros- L’ulteriore applicazione del terzo filtro,
simità delle creste - rilievo - vegetazione che ha una probabilità di successo del
- falesie; 90%, permette infine di ricondurre il
• esiste sopra di me un inclinazione che rischio residuo all’1% e pertanto a un
permetta il distacco spontaneo di valan- valore più che accettabile per uno sport a
ghe a distanza e che potrebbe mettermi rischio quale lo sci alpinismo.
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...per capire...

Valutazione della possibilità di distac- RECCO (Recco Rescue Syste) è un


R

co di una valanga da lastrone sistema di soccorso in valanga utilizza-


Tre sono le condizioni necessarie e suffi- to per la localizzazione precisa dei
cienti perché si realizzi il distacco di una sepolti; questo apparato, messo a
valanga di lastroni: punto dalla metà degli anni ottanta, è
• coesione tra i cristalli di neve; sempre più adottato dalle stazioni scii-
• esistenza della pendenza critica (supe- stiche, dalle basi di elicotteri e dalle
riore a 30°); organizzazioni di ricerca e soccorso
• bassa resistenza al taglio di base (insta- come strumento supplementare di soc-
bilità del manto nevoso). corso in valanga. Il sistema è composto
Queste tre condizioni possono essere da due parti: un rivelatore RECCO 3
R

verificate mediante specifiche prove usato dai gruppi di soccorso organizza-


quali: to e i riflettori RECCO integrati in
R

• prova della pala (controlla la presenza attrezzature, caschi, calzature o dispo-


di coesione tra i cristalli di neve); sitivi di protezione. Quindi, per aggiun-
• misura della pendenza con bastoncini gere una possibilità in più di localizza-
(verifica l’esistenza della pendenza critica); zione dei travolti, sarebbe bene che gli
• prova del cuneo o del blocco di slitta- appassionati di neve fresca indossas-
mento (indaga sulla presenza di instabili- sero un dispositivo riflettore RECCO 3
13
R

tà del manto nevoso). (anche se il rilevatore RECCO è in R

grado di rilevare il segnale ARTVa


(Apparato Ricerca Travolto Valanga),
ed è altresì in grado di captare, ma in
modo meno efficace, tutti gli apparati
elettronici che contengono un diodo).

SICURI CON LA NEVE


Va sottolineato con chiarezza che il
sistema RECCO non è destinato al soc-
R

corso personale e non è un alternativa


all’uso dei ricetrasmettitori da usare in
neve fresca (ARTVa).
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“ S I C U R I I N M O N TA G N A ”

SICURI
BOLLETTINI SCUOLE LOMBARDE DI SCI
NIVO-METEOROLOGICI ALPINISMO DEL CLUB
CON LA NEVE • Centro Nivo-Meteorologico della ALPINO ITALIANO
Regione Lombardia Via Reverberi, 2 -
BERGAMO* Scuola Intersezionale
23032 Bormio (So) tel. 0342.530.362 -
fax 0342.232225 LA TRACCIA* - Via XX Settembre, -
e.mail nivometeo@regione.lombardia.it - 24065 Lovere (Bg)
n. Verde 8488.37077 - fax polling OROBICA* - Via San Carlo, 32 - 24016
0342.901521 - internet meteo di San Pellegrino Terme (Bg)
http://www.regione.lombardia.it S. FASSI - Via Ronchetti, 17 - 24047
• A.I.NE.VA. Nembro (Bg)
Associazione Interregionale Neve e SCI - CAI BERGAMO - Via Ghislanzoni,
Valanghe - Vicolo dell’Adige, 18 15 - 24100 BERGAMO
38100 Trento tel. 0461.230.305 - VALLE SERIANA* - Biblioteca Civica -
fax 0461.232225 24021 Gazzaniga (Bg)
- email aineva@aineva.it
Bollettini Nivometeorologici dell’Aineva
delle Alpi Italiane 0461.230030
14 - internet http://www.aineva.it
- Sito internet sul quale sono riportati
tutti i servizi valanghe europei
http://www.avalanches.org
• SVI
Servizio Valanghe Italiano del CAI
http://www.cai-svi.it
Sicuri neve 2010_Layout 1 29 12 2009 11:01 Pagina 15

...per capire...

BRESCIA MILANO
ADAMELLO - Piazza Vescovado, 3 FALC - Via Mac Mahon, 113
25100 Brescia 20155 Milano
V. DE MICHELIS - Piazzetta Ghislandi, GUIDO DELLA TORRE* - Via Roma, 11
25043 Breno (Bs) 20025 Legnano (Mi)
VALLE CAMONICA - Via Nazionale, 103 F. BERTI - Via Longhi, 3
25051 Cedegolo (Bs) 20052 Monza (Mi)
VALTROMPIA - Via XX Settembre, 25 M. RIGHINI - Via S. Pellico, 6
25063 Gardone Valtrompia (Bs) 20121 Milano
COMO S. SAGLIO - Via Ugo Foscolo, 3
ALTO LARIO - Via Lusardi, 15 20144 Milano
22017 Menaggio (Co) VAL TICINO* - Corso san Pietro, 19
P. GILARDONI* - Via Volta, 56 20081 Abbiategrasso (Mi)
22100 Como VALLE DELL’ADDA - Piazza Matteotti,
CREMONA 20062 Cassano D’Adda (Mi)
PADANA - Via Palestro, 32 VALLE SEVESO* - Piazza san Martino, 2
26100 Cremona 20030 Bovisio Masciago (Mi)
LECCO PAVIA
CAI LECCO - Via Papa Giovanni XXIII, 11
23900 Lecco
G. GRIGNANI - V. Colesino 16
27100 Pavia
15
CARUGATI - GILARDONI SONDRIO
Via Fratelli Pini, VALTELLINESE* - Via Trieste, 27
23826 Mandello del Lario (Lc) 23100 Sondrio
P. GIORGI - Via Fatebenefratelli, 8 23868 VARESE
Valmadrera (Lc) COLIBRI’ - Via C. Battisti, 1

SICURI CON LA NEVE


VALLE SAN MARTINO* - Piazza Vittorio 21013 Gallarate (Va)
Veneto, 12 - R. e R. MINAZZI - Via S. Della Chiesa
23801 Calolziocorte (Lc) Temoli, 12
MANTOVA 21100 Varese
MOCCIA - MORARI - Vicolo S. dei
Lattonai, 1 -
46100 MANTOVA
S. GNACCARINI - Via Bini, 2
46012 Bozzolo (Mn)
Sicuri neve 2010_Layout 1 29 12 2009 11:01 Pagina 16

“ S I C U R I I N M O N TA G N A ”

SCUOLE DI SCI FONDO ESCURSIONI- SCUOLE LOMBARDE DI ALPINISMO,


SICURI SMO DEL CLUB ALPINO ITALIANO SCI ALPINISMO E ARRAMPICATA
BERGAMO DELLE GUIDE ALPINE
CON LA NEVE BERGAMO - “VAPRIO D’ADDA” - Via BERGAMO
Bornaghi, 8 - 20069 Vaprio D’Adda (Mi) BERGAMO - Via Martiri di Cefalonia, 4
BERGAMO - Via Ghislanzoni, 15 BERGAMO
24122 BERGAMO BRESCIA
BRESCIA BRESCIA - Via Pietro da Salò, 164
BRESCIA - Piazza Vescovado, 2 Salò (Bs)
25100 BRESCIA VALLE CAMONICA -
COMO Piazza Martiri della Libertà,
CANTU’ - Via A. Volta, 15 BRESCIA LECCO
22063 Cantù (Co) CASA DELLE GUIDE VALSASSINA E
CAPIAGO - Piazza Mazzini, 17 OROBIE
22070 Capiago (Co) Loc.- Cantaliberti - Introbio (Lc)
LECCO MILANO
LECCO - Via Papa Giovanni XXIII, 11 PROMONT - Via Sant’Ambrogio, 11
23100 LECCO Besana Brianza (Mi)

16
MILANO SONDRIO
BOVISIO MASCIAGO - Piazza San ORTLES - CEVEDALE - Via al Forte, 14
Martino, 2 Bormio (So)
20030 Bovisio Masciago (Mi) VAL MASINO E VAL DI MELLO
MILANO - Via S. Pellico, 6 Via Caimi, 16 SONDRIO
20121 MILANO VALCHIAVENNA - Via Roma, 36
MEDA - Viale Francia, 47 Chiavenna (So)
20036 MEDA
PAVIA - Via Calesino, 16
27100 PAVIA
VIGEVANO - Via Mulini, 11
27029 VIGEVANO
MILANO - “EDELWEISS”
Via Perugino, 13/15
20135 MILANO
MILANO “FIOR DI ROCCIA”
Rep. Cisalpina, 3
20154 MILANO
Sicuri neve 2010_Layout 1 29 12 2009 11:01 Pagina 17

RIVOLGITI ALLA SEZIONE DEL CLUB


ALPINO ITALIANO DELLA TUA CITTÀ
E AVRAI INFORMAZIONI SUI CORSI
CHE SI ORGANIZZANO OPPURE
INTERPELLA UNA GUIDA ALPINA…
NON CREDERE CHE
LA MONTAGNA SIA SEMPRE ALLA
PORTATA DI TUTTI!!!

17

SICURI CON LA NEVE


IL GRUPPO DI LAVORO “SICURI IN MONTAGNA”,
DEL SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO,
HA INTESO FORNIRE AI LETTORI DI QUESTO
OPUSCOLO LE BASILARI INDICAZIONI PER LA
CONOSCENZA DI QUESTO SPECIFICO ARGOMENTO.
TUTTE LE CONSIDERAZIONI, LE ANALISI ED I
CONSIGLI RIPORTATI NON POSSONO SOSTITUIRE
L’INSEGNAMENTO TRASMESSO DA QUALSIASI
SCUOLA DEL CAI, DI SCI ALPINISMO, DI FONDO
ESCURSIONISTICO, DELLE GUIDE ALPINE E DELLE
ORGANIZZAZIONI ED ASSOCIAZIONI
DI RIFERIMENTO.

Per ulteriori informazioni consulta il sito

www.sicurinmontagna.it
Sicuri neve 2010_Layout 1 29 12 2009 11:01 Pagina 18

Photo: D. Levati

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10099 San Mauro Torinese


C.so Lombardia 73
Tel. 011 2 230 711
Fax 011 2 230 700

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IL GRUPPO DI LAVORO
“SICURI IN MONTAGNA”,
DEL SOCCORSO ALPINO
E SPELEOLOGICO,
HA INTESO FORNIRE AI
LETTORI DI QUESTO
OPUSCOLO LE BASILARI
INDICAZIONI PER
LA CONOSCENZA DI
QUESTO SPECIFICO
ARGOMENTO.

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