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Marco non fu né apostolo né discepolo di Gesù, ma discepolo e interprete di Pietro a Roma, quindi non è un
testimone diretto dei fatti narrati nel suo scritto.
L’evangelista non ha scritto secondo un ordine cronologico perché ha seguito l’ordine logico della predicazione di
Pietro che faceva la sua catechesi tenendo conto delle necessità degli ascoltatori. Egli perciò non ha avuto intenzione
di trasmettere un resoconto storico della vita di Gesù, ma piuttosto testimoniare gli insegnamenti su Gesù fatti da
Pietro in un particolare ambiente, quello di Roma, allo scopo di rafforzare nella fede i credenti in Cristo. Il suo scritto
fu accolto come vangelo ufficiale sia perché trascriveva il racconto autorevole di Pietro, sia perché aveva avuto il
nulla osta direttamente dallo stesso apostolo.
È l’unico Vangelo che presenta un autentico titolo: Inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio (Mc 1,1), che
designa il punto di partenza e la causa che ha determinato la stesura dell’opera.
I tre vangeli di Marco, Matteo e Luca sono chiamati anche vangeli “sinottici”, perché il loro testo, posto su tre
colonne parallele, mostra molte somiglianze nella narrazione, nella disposizione degli episodi evangelici, a volte
anche nei singoli brani, con frasi uguali o con leggere differenze.
VANGELO DI MARCO
Il Vangelo di Marco è il primo scritto in ordine cronologico; è il più breve e non contiene nessun racconto sul
l’infanzia di Gesù, infatti inizia con il battesimo quando Gesù come un uomo qualsiasi accoglie l’invito di Giovanni a
farsi battezzare , ed appena esce dall’acqua si squarcia il cielo e lo Spirito Santo discende su di lui in forma di una
colomba e una voce dal cielo lo presenta dicendo “ Tu sei il Figlio mio , l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”
Marco si rivela un narratore di grande talento che riesce a raccontare con arte e vivacità. Si pensa che la Famiglia Di
Marco fosse benestante e parlasse anche il Greco.
Sicuramente Marco aveva una grande casa dove molti si riunivano per pregare, e dove si rifugiò anche San Pietro
dopo essere stato rilasciato dal carcere.
Marco collaboro anche con San Paolo infatti viene nominato nelle lettere che San Paolo scrive a Filemone e
Timoteo.
Marco scrisse esattamente ma non in modo ordinato quanto si ricordò San Pietro delle cose pronunciate o operate
da Gesù.
È noto che i vangeli sono stati scritti dopo la risurrezione, e quindi vi fu una fase di trasmissione orale.
Nel Vangelo di Marco ci sono delle ripetizioni, troveremo 2 racconti di moltiplicazione dei pani, 2 guarigioni di ciechi,
Più attraversate del mare.
Il vangelo racconta la vita di Gesù dal suo battesimo per mano di Giovanni Battista alla tomba vuota e all'annuncio
della sua resurrezione, ma si concentra principalmente sui fatti dell'ultima settimana della sua vita. La narrazione
rappresenta Gesù come un uomo d'azione, un esorcista, un guaritore e un operatore di miracoli. Gesù viene
chiamato "Figlio dell'Uomo", "Figlio di Dio", e il "Cristo
Gesù viene a noi come un costrutto testuale, cioè come l’immagine che i lettori ricostruiscono di lui, in base alle
convenzioni con cui il narratore ha voluto narrarlo. Se la persona di Gesù è unica non è unica la sua identità
narrativa; viene raccontato nei vangeli canonici da 4 evangelisti Matteo Marco Luca Giovanni in modo differente:
GESÙ DI MATTEO
Il Vangelo di Matteo inizia con 2 pagine dedicate alla genealogia di Gesù figlio di Davide di Abramo Isacco Giacobbe;
poi racconta dell’angelo che dice a Giuseppe di non temere perché il figlio che porta in grembo Maria, viene dallo
Spirito Santo e di chiamarlo Gesù, egli salverà il popolo dai peccati. Gesù di Matteo dice:
“non crediate che io sia venuto ad abolire la legge dei profeti ma a darne pieno compimento”