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Francesca da Rimini ed Emma Bovary Dante e gli altri

Al fascino dell’episodio fra Paolo e Francesca


contribuisce in modo determinante l’elemento
della «letterarietà» del loro amore:
i protagonisti vivono la loro storia sentimentale
attraverso la lettura di un’altra sublime vicenda
romantica, quella di Ginevra e Lancillotto: e vi
troveranno morte fisica e dannazione re come fontane. A quindici anni, dunque, Emma si
spirituale. La suggestione della letteratura
agisce spesso sulla percezione dell’esperienza
sporcò le mani per sei mesi con quella polvere di vec-
reale, inducendo desideri di emulazione e chie sale di lettura. Più tardi, con Walter Scott, s’in-
provocando a volte mistificazioni e frustrazioni fiammò per le avventure storiche, sognò forzieri, corpi
(pensiamo anche solo alla vicenda di Don di guardia e menestrelli. Avrebbe voluto vivere in qual-
Chisciotte). che vecchio maniero come le castellane dai lunghi cor-
Un esempio drammatico ci viene offerto dalla setti che, con i gomiti appoggiati al davanzale di un’o-
storia narrata dallo scrittore francese Gustave giva a trifoglio e il mento nella mano, passavano le loro
Flaubert (1821-1880) nel romanzo Madame
Bovary: la protagonista, Emma Bovary,
giornate a guardare se spuntasse all’orizzonte un cava-
giovane dal temperamento sognatore e liere con la piuma bianca, al gran galoppo su un caval-
inquieto nutrito da letture romantiche, sposa un lo nero. Nutrì allora il culto di Maria Stuarda, venerò
modesto medico di campagna, e resta ben entusiasticamente ogni donna illustre e sfortunata. Gio-
presto delusa dalla mediocrità del marito e vanna d’Arco, Eloisa, Agnès Sorel, la bella Ferronière e
dalla vita familiare. Clemenza Isaura si staccavan per lei come comete sulla
tenebrosa immensità della storia. [...]
«Sai cosa ci vorrebbe a tua moglie?» ripeteva la vecchia
Da Madame Bovary Bovary. «Ci vorrebbe un’occupazione, un bel lavoro
manuale! Se come tante altre fosse costretta a guada-
di Gustave Flaubert gnarsi il pane, non avrebbe mica tanti fumi per la testa.
Sai da dove vengono? Da quel mucchio di idee balorde,
Prima del matrimonio, lei aveva proprio creduto di pro- dal troppo ozio in cui vive».
vare amore per lui; ma, dato che la felicità non aveva «Eppure qualcosa fa», diceva Charles.
coronato un tale amore come avrebbe voluto, pensava «Fa? Ma cosa? Legge romanzi, legge cattivi libri, legge
di essersi sbagliata. Emma cercava d’immaginare cosa opere contrarie alla religione, prese in giro dei preti con
esattamente s’intendesse nella vita con quelle parole, ragionamenti presi in prestito da Voltaire. Tutto questo
felicità, passione, ebbrezza che le erano apparse tanto ha per forza delle conseguenze, povero ragazzo mio.
belle nei libri. [...] Ricordatelo: chi non ha religione finisce sempre male!».
Quando ebbe tredici anni, il padre la portò in città, per E così dunque venne deciso che si sarebbe impedito a
metterla in convento. [...] Emma di leggere romanzi. Certo l’impresa non pareva
Frequentava il convento una vecchia zitella che ogni facile. A ogni modo la vecchia se ne assunse ogni respon-
mese veniva per otto giorni a cucire biancheria. Spesso sabilità: passando da Rouen si sarebbe presentata al
le educande sgusciavano fuori dalle classi per vederla. libraio comunicandogli che Emma rinunciava al suo
Quella sapeva a memoria canzonette galanti del secolo abbonamento. Non avrebbero avuto il diritto di ricorre-
prima, e le ripeteva a mezza voce, continuando a lavo- re alla polizia nel caso che il libraio avesse nonostante
rare con l’ago. Raccontava un’infinità di storie, infor- tutto persistito nel suo mestiere di avvelenatore?
mava sulle novità, s’incaricava di far commissioni in città
e prestava, di nascosto, alle grandi qualche romanzo che GUSTAVE FLAUBERT, Madame Bovary,
portava nelle tasche del suo grembiule per leggerne avi- Milano, Garzanti, 1965
damente un capitolo nelle pause del suo cucito. C’era-
no sempre amori, amanti maschi e amanti femmine,
dame perseguitate precipitanti in deliquio in padiglioni
solitari, postiglioni trucidati a ogni tappa, cavalli fatti
scoppiare a ogni pagina, tenebrose foreste, tumulti del
cuore, giuramenti, singhiozzi, lacrime e baci, barchette
al chiar di luna, usignoli nei boschetti, eroi forti come
leoni, dolci come agnelli, virtuosi come non era possi-
bile essere, sempre ben vestiti, sempre pronti a piange-

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