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G. B. DI CROLLALANZA

DIZIONARIO
STORICO-BLASONICO
DELLE

FAMIGLIE NOBILI E NOTABILI


ITALIANE ESTINTE E FIORENTI

VOLUME PRIMO

ARNALDO FORNI EDITORE


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DIZIONARIO
STORICO-BLASONICO
DIZIONARIO
STORICO-BLASONICO
DELLE

FAMIGLIE III I S014II IMI


ESTINTE E FIORENTI
COMPILATO

DAI. COMMENDATORE

G. B. DI CROLLALANZA

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VOLUME PRIMO

ARNALDO FORNI EDITORE


BOLOGNA
DIZIONARIO
STORICO-BLASONICO
DELLE

FAMIGLIE NOBILI I Hill Ili


ESTINTE E FIORENTI
COMPILATO

DAI. COMHBVDATOaS

G. B. DI CROLLALANZA

VOLUME PRIMO

ARNALDO FORNI EDITORE


BOLOGNA
PREFAZIONE

L libro che io presento agli studiosi delle araldiche e genealogiche di-

scipline è frutto di lunghe e pazienti ricerche durate quasi tre lustri,


è lavoro, ultimo forse, di chi a passi celeri è prossimo a varcare il

limite della vita umana. Dopo aver fondato la R. Accademia araldica italiana
e dato vita al periodico che porta il titolo di Giornale araldico-genealogico che
in tredici anni di onorata pubblicazione à raccolto quanto di meglio e di utile
era a sapersi in fatto di scienza araldica, genealogica, cavalleresca e nobiliare,
e Annuario della nobiltà italiana il quale conta già otto anni di rigogliosa
all'

esistenza, mi sembrava non poter meglio chiudere la mia laboriosa e lunga car-
riera di araldista e di genealogista, che coll'incarnare un vecchio mio proponi-
mento, qual'era quello d'impastare e dar ordine alle tante arme gentilizie da me
raccolte distribuendole per ordine alfabetico affinchè anche la nostra Italia a-
vesse un armerista il più possibilmente ricco delle sue famiglie nobili e nota-
bili, estinte e fiorenti.
E
per raggiungere il mio scopo io faceva pure tesoro di quelle pubblicate
dal Conte Franchi-Verney per gli antichi Stati della Monarchia Sabauda, del
Barone di Ramione per la Sicilia, del Conte Berardo Candida Gonzaga per le
Provincie meridionali, e del Barone Galluppi di Pancaldo nel saggio di un Ar-
merista generale italiano. Il raccoglier dunque in un sol corpo tutti questi ele-
menti ed aggiungervi quanto si riferisce alle altre provincie italiane ed è sfug-
gito alle pazienti ricerche di cotesti benemeriti, mi è sembrato cosa, più che
utile, necessaria.
Ma al dire di molti intelligenti, cui era noto il mio proponimento, l'opera
mia sarebbe riuscita monca ed imperfetta, se io non mi fossi adoperato di ag-
giungere alle armi gentilizie un cenno storico delle famiglie cui queste si ri-

ferivano traendo profitto delle notizie e documenti da me raccolti sopra una


gran parte di esse e frugandone altre nelle pubblicazioni genealogiche parziali,
L'impegno era grave, difficile, e tale da sgo-
e nelle storie municipali italiane.
mentare il più volenteroso e paziente
e stetti lungo tempo in sul forse prima
;

di decidermi. La passione, e l'aiuto che io mi riprometteva dai miei benevoli


corrispondenti vinsero la mia titubanza, e mi accinsi alacremente al lavoro,
ed in luogo di dare un semplice armerista delle famiglie italiane, io sono oggi
in grado di pubblicare un Dizionario storico-blasonico dette famiglie nobili e
notabili italiane estinte e fiorenti a beneficio della storia e di quanti si appli-
cano alla illustrazione di famiglie nobili italiane ed alla scienza del blasone.
Il mio lavoro è dunque destinato alla storia e non alla vanità; ed ecco la

ragione per laquale io mi sono occupato anche delle famiglie estinte. Le vi-
venti non si lusinghino di trovare in esso la loro genealogia, nè illustrazioni
immaginarie od esagerate, nè compiacenze tali da rendere sospetto quanto io
conscienziosamente ò esposto su di esse. Ho creduto essere più che sufficiente
un brevissimo cenno che basti a farne rilevare la parte caratteristica e più sa-
liente di ciascuna, e quando, o me ne sono mancati gli elementi, o questi non
sono stati tali da meritare un'illimitata credenza, ò preferito di dir nulla e di ;

limitarmi soltanto alla blasonatura dell'arma, siccome quella che maggiormente


interessa perchè l' Italia abbia anch' essa un Armerista generale delle sue fa-
miglie, scopo precipuo, e maggiormente profittevole all'araldica, di questo mio
lavoro. E me ne sapranno grado, io spero, gli studiosi e i ricercatori di armi
antiche e moderne, e soprattutti gli archeologi e i cultori della sfragistica, i
quali abbattendosi spesso in un monumento od in un sigillo armeggiato privo
di epigrafe e di leggenda non sanno cui
attribuirlo. Per agevolare ad essi il

riconoscimento di un monumento armeggiato io mi son proposto


un'arma o di

di far seguire al mio Dizionario una chiave per la quale si possa con facilità
riconoscere un' arma di cui s'ignora la spettanza. Io non pretendo di aver rac-
colto le armi di tutte le famiglie italiane; còmpito questo che riuscirebbe dif-
ficile, se non impossibile, per chi è il primo a tracciare un Dizionario di que-

sto genere in Italia, ma posso assicurare i lettori che la maggior parte di esse,

e specialmente quelle che ànno una storica importanza, sono comprese nel mio
lavoro, di completare il quale spetta a chi verrà dopo di me.
Riguardo io ò esposto quel tanto che sapevo e che ò
alla parte storica

potuto raccogliere. Per le famiglie celebri, mi sono tenuto in limiti assai an-
gusti perchè universalmente conosciute. Per le meno note mi sono diffuso di
più, quando ò creduto meritassero di essere ancor esse cono-
specialmente
Di quelle assai modeste ò dovute tacere o dire pochissimo. Di talune
sciute.
ò dato solo un cenno nobiliare, di altre ò fatto rilevare di preferenza gli uo-
mini egregi che ne emersero, e di pochissime ò potuto trattare la storia feu-
dale, biografica e nobiliare insieme. Ripeto: offro ai lettori nè più nè meno di
quel che so. Sulle mie traccie io ò fiducia altri di me più periti correranno e
per essi si avrà quanto manca nell'opera mia.
Progredendo nella stampa di questo primo volume, io ò potuto raccogliere
armi e notizie che troppo tardi mi sono arrivate per potervi essere inserite,
e sono stato gentilmente avvertito di mende ed omissioni nelle quali sono in-
volontariamente incorso. — I nuovi materiali e le rettificazioni necessarie mi
obbligano quindi ad un'appendice che renderà più ampio e meno imperfetto il
mio lavoro, ed invito fin da ora tutti i miei benevoli a coadiuvarmi in quest'o-
pera di riparazione e di complemento, che seguirà subito dopo ultimata la
stampa del Dizionario.
Io sono dunque convinto di aver fatto opera utile alla storia e alla scienza
del blasone, ed a quanti coltivano l'ima e l'altra. Questi potranno fare utili
confronti nel vedere schierate le più notabili famiglie delle diverse regioni d'I-
talia e di ciascuna regione formarsi un'idea dell'importanza e dell'influenza che
ànno avuto le sue famiglie nella storia, nelle istituzioni, nella civiltà locale, ed
1

— VII —
apprendere la parte caratteristica di esse, e nelle loro armi gentilizie rilevare i

colori propri e gli emblemi particolarmente comuni a tutte. \J omonomia di

esse sarà vantaggiosissima ai genealogisti e alle varie famiglie che portano lo


stessonome, chè gli uni saranno curiosi di rilevare se vi sia o nò fra esse
comunanza di origine, mentre le altre saranno vaghe di apprendere di tutte la
storia e di far ricerche perchè questa approdi al soddisfacimento delle loro le-

gittime aspirazioni. Quelle che non conoscono la loro origine, e non son po-
che, ed ignorano i fatti egregi dei loro antenati, veggendo il loro cognome nel
mio Dizionario saranno spinte dalla curiosità ad investigazioni e ricerche nella
lusinga di scoprire la loro provenienza, e di apprendere la storia della propria
schiatta. E tante, osiamo sperarlo, per quel legittimo orgoglio che nasce dal-

l'esempio degli avi, si trasformeranno e sulle tracce di questi vivranno la loro

vita avvenire rendendosi utili a sè stesse, alla patria e ad ogni civile ed one-
sta disciplina, ossequenti alla divisa ereditata dai loro maggiori : NoBLESSE
ORLIGE

Pisa i Agosto 1886.


G. lì. m Crollalanza.
DIZIONARIO STORICO-BLASONICO
DELLE FAMIGLIE NOBILI ITALIANE

ABACO (dall') di Verona, Baroni Bavaresi 12 t- ABATE (dell') di Modena. — Giovanni, Nico-
Mag. 1766. — Arma: D'azzurro, alla fascia di lò, Pietro-Paolo (seniore), Ercole e Pietro-Paolo
rosso, accompagnata in capo da due mani di car- (juniore), tutti pittori di belia fama sono la mag-
nagione poste in fascia mostranti il dorso, col gior gloria di questa famiglia. Nicolò fu invitato
polso vestito d'argento, quella a destra tenente di recarsi in Francia, dove lavorò per quel re, e
una penna da scrivere dello stesso, e quella a si- morì a Fontainebleau nel 1571. — Arma: D'ar-
nistra un compasso d'oro aperto in capriolo. — gento, a due caprioli d'azzurro; col capo di rosso,
Alias: D' azzurro, a due mani di carnagione poste caricato di una mitra con infule di argento, hor-
in fascia col polso vestito d'argento; quella a destra data d'oro e foderata di verde.
tenente una penna da scrivere dello stesso, e quella ABATELLI di Palermo, Conti di Cammarata di
a sinistra un compasso d'oro aperto in capriolo. origine Lucchese, trapiantati in Sicilia nel 1237.
ABAISIO o ABBASI di Ferrara. — Guido Ve- Una ramo fiorisce in Catania. — Arma: D'oro,
scovo di Reggio-Emilia. — Altro Guido Vescovo al grifo rampante di nero.
di Ferrara nel 1304 (estinta). — Arma: D'oro, ABATESSA. V. Abbadessa.
al leone d' azzurro. ABATI di Mantova. Combatterono — contro
ABALEO di Verona. — Arma: Spaccato d'ar- Ecellino. Un Antonio esercitò mercatura e fu Con-
gento e d'azzurro, caricato il secondo di due bande siliarius mercadantie Mantuae e membro del Co-
del primo; al leone d'oro traversante sul tutto mune, de' cui affari si occupò nel 1291 e 1292
e tenente nella branca destra una melograna al trattando la pace con Verona e la lega con Pa-
naturale, fustata e fogliata di verde. dova e Bologna. Filippo fu Cav. e Podestà di Via-
ABATUCCIdi Corsica. —
Ebbe due marescialli dana. Giambattista di Matteo rialzò il ramo detto
di Campo: Carlo sotto Luigi XVI morto alla di- per la sua povertà degli Abbadini, e nel \ '6M fu

fesa di Uninga nel 1796, e Giacomo-Pietro mor- Cancelliere poi Segret. del March, di Mantova,
to nel 1812. — Arma? dal quale ebbe in dono alquanti beni. (Estinta nel
ABATE di Savigliano. — Arma : D'azzurro, alla 1681). — Arma: D'oro, all'aquila spiegata di nero.
fascia di rosso orlata d'argento, accompagnata da ABATI di Cesena. — È un ramo della celebre

due stelle d'oro, una in capo, e l'altra in punta. famiglia omonima fiorentina rifugiatosi in Cesena
— Cimiero: un pavone al naturale ruotante. — nel XV secolo alla cacciata de' propri antenati da
Motto: OPPORTUiVUM OBSEQUUM. Firenze. Ebbe un Ventura che fu Vescovo di Ber-
ABATE di Firenze seguì il partito dei Bian- tinoro nel 1428.
chi e fu potente in Firenze che dovette poi ab- ABAUMA del Napoletano. — Arma : D' oro,
bandonare quando quella fazione fu sconfitta dai a tre bande spinate d' azzurro.
Neri. — Dante à reso famoso un Bocca degli Abati ABBACO di Bologna. — Arma: D'argento a

nel XXXII Canto dell'Inferno, al cui tradimento fu due bande di rosso, addestrate nel capo da una
dovuta la sconfitta di Monteaperto. Questa fami- stella d'oro.
glia scomparisce da Firenze dopo la metà del ABBACO (dell') di Firenze. - Un Maestro
XV secolo. Si vuole provenienti da questa di Fi- Luca, perchè celebre in Firenze nelP insegnare la

renze le famiglie Abati di Brescia e di Mantova. grammatica e l'aritmetica ai giovanetti, fu detto


Gli Abati di Firenze tennero il dominio del dell'Abbaco nome che restò ai suoi discendenti,

castello di Galianza, e come capi del popolo so- i quali ottennero dieci volte il priorato tra il 1469
vente disposero a loro arbitrio del governo. — ed il 1326. Questa famiglia si estinse dopo la

Arma: D'azzurro, al palo d'argento. — Un ramo metà del XVI secolo. — Arma: Spaccato al 1.°

di questa famiglia usò: d'argento a sei palle di d'oro, a due palle di rosso; nel 2.° di rosso ad
rosso, collocate come quelle dei Medici. una palla d'oro.
ABB —2— ABB

Vi fu in Firenze altra famiglia dell'abbaco o — Di origine Normanna, stabilita nei primi anni

della grammatica, alla quale dette nome un mae- del XII secolo in Aversa cui diede parecchi Con-

stro Pietro di Scr Paolo famoso geometra, nestabili e fu signora di molti feudi. Si diramò in

grande aritmetico ed il più famoso grammatico Capua e in Reggio di Calabria. Un Lodovico Ab-
del suo tempo. Egli ottenne il priorato nel benevoli fu uno dei compagni di Ettore Fieramo-

1363, e portò per stemma una tavoletta da abaco sca alla disfida di Barletta. — Arma Abbe- : degli

bianca in campo nero; ma la sua famiglia che si nevoli di Reggio di Calabria. — D'argento, a tre

estinse nel XVI secolo usava un addogato d' az- pali di rosso, col lambello di tre pendenti d'oro,

zurro, d'oro e di rosso, col capo di rosso con un attraversante nel campo. — Arma degli Abbenevoli

A gotica d'argento. di Aversa: D' oro, alla banda d' azzurro caricato

ABBADESSA di Firenze. — Arma : D' argen- di tre gigli del primo.

to, a tre circoli tondi uno entro l'altro di nero. ABBIATE (de) da Carcsana. — Arma: D'az-
ABBADESSA o ABATESSA di Sicilia. — D'o- zurro, alla croce d'argento.

rigine fiorentina recatasi a Palermo sotto Fede- ABB1ATI-FORIERI di Milano. — Ebbe de-
rico III. — Arma: Spaccato d'oro e di rosso. curioni milanesi, dottori di Collegio, Canonici or-

ABBAINO di Nizza. — Arma: Di rosso, al dinari del Duomo, e trasse il secondo nome da

leone d'oro; col capo cucito d'azzurro, a tre stel- Giovanni detto Foriero, che fu Commissario Ge-
le del secondo ordinate in fascia. nerale del Re di Francia nel XVI secolo. — Ebbe
ABBASI di Ferrara. — Vedi Araisio. il titolo di Conti di Castellamonte negli Stati

ABBATE di Messina, baroni d'Ucria, e March, Sardi nella prima metà del XVIII secolo, e si spense

di Longarini (Estinta). — Di origine milanese, di- verso la fine di esso. — Arma : Bandato d'ar-
ramossi in Messina, Catania e Monte S. Giuliano gento e d'azzurro di sei pezzi, i tre d'argento ca-

e possedette molti feudi. Appartiene a questa — ricati, il 4.» di una, il 2.° di tre, il 3." di due
famiglia Sant'Alberto Frate Carmelitano. — Arma: stelle di otto raggi di rosso.

Spaccato di verde e d'argento. ABBIOSI di Padova e di Ravenna. — Un ra-


ABBATE (de) di Alba (Conti) e di Saluzzo. — mo di questa famiglia padovana trapiantossi in Ra-
Ar»' : di rosso, al leone d'oro con una stella del venna sul nascere del XV secolo, e si estinse nel

me iusimo nel canton destro del capo. — Cimie- 1752. Un Girolamo fu celebre in armi, insignito
ro un turco al naturale, nascente, impugnante della dignità di Conestabile, militò in Francia e

colla mano destra un dardo. — Motto: je l' at- sostenne la carica di Custode della città di Pa-
TEÌNDS. dova — Un Ottavio seconda metà nella del XVI
ABBATI di Modena, nobili fin dal XVI se- secolo fu Vescovo, prima Altamura, poi di di Pi-

colo, alleati alla famiglia modenese dei Marescotti stoja. — Arma: Spaccato, al 1.° d'azzurro, a tre

il nome dei quali aggiunsero al proprio verso la gigli d'oro; al 2.° fasciato d'oro, di rosso e d'ar-

fine del XVIII. — Francesco IV Duca di Mode- gento.


na, nella prima metà del XIX decorò gli Abbati ABBIOSI di Messina. — Originaria di Ra-
del titolo di Conti. — Arma: Tagliato nel 1.° venna. (Estinta). — Arma: D'argento, alla fascia

d azzurro, al pioppo sradicato al naturale, sini- di rosso.

strato da un leone passante d' oro incatenato al ABBRACCIASENE di Sicilia. — Originaria


detto pioppo; nel 2.° d'oro, a tre torte di rosso, di Romagna, emigrò in Palermo al tempo di Lo-
po^e 2 e 4, dovico d'Aragona, passò quindi in Sciacca dove
ABBATI di Carpi. — Ettore era dottore, e si estinse. Ebbe il feudo con titolo baronale di
nel 1514 difese la città di Corpi per Alberto Pio Scunzatinni. — Arma : D'oro, alla* colonna di nero
contro il Barone di Bearn Luogot. di Gastone di abbracciata da un leone di rosso.
Foix. Un altro Ettore fu nominato Arcidiacono ABBRANDICI di Sicilia. — Arma: D'azzur-
della chiesa di Carpi nel 1512 dal suddetto Al- ro, alla banda merlata d' oro, accostata da quat-
berto Pio. (Estinta). — Arma : Di verde, alla fa- tro stelle di sei raggi dello stesso, poste una in
scia cucita di rosso cimata da due mitre con in- capo e tre in punta.
fule d'oro chinate a sinistra, accompagnata in ABELA di Siracusa. — Di origine spagnuola,
punta da due scaglionetti d'argento. ri recò in Sicilia verso la fine del XIII secolo. —
ABBATI-OLIVIERI di Pesaro. — Oriunda Un Ferrare Abela ebbe in dono 1' is. di Malta,
da Brescia, si stabilì verso la fine del XIV secolo ma ne fu scacciato da Federico II. I suoi figli

•iella città di Pesaro. Antonio segretario di. Ga- ne furono compensati co' feudi di Giaesi e colle
leazzo Malatesta e poi Gran Cancelliere di Ales- castellarne di Agirò e di Raginelgi. — Arm£:
sandro Sforza; Franceaco-Maria Vescovo di Rieti, D' azzurro, al capriolo d'oro accompagnato in capo
trasferito alla sede di Carpentras nel 1720; e da tre stelle di sei raggi dello stesso poste in

Fabio creato Cardinale nel 1715. — Arma? fascia. — Alias: D' azzurro, a due fucine di fuoco
ABBENEVOLI di Avena e di Reggio-Calabria. al naturale.
ABR —3— ACC
ABENANTE di Cosenza. — Oriunda da Ve- 1466 ascritta all'ordine nobile di Padova, e rico-

nezia, al tempo di Carlo I d'Angiò si stabilì in nosciuta per tale dal Senato Veneto nel 1627,

Venosa, poi in Corigliano, donde in principio del confermata nel 1819. — Nel 1826 ottenne la con-
XVI secolo si trapiantò in Cosenza. A posseduto ferma del titolo di Conti Palatini conferitole nel

nove baronìe, fra le quali Ciro, Calopezzati e 1469 dall'Imperat. Federico III. — Arma: Inquar-
Martirano ottenute dallo stesso Carlo. — Ebbe tato; nel 1.° e 4.° d'azzurro, al leone d'oro
vari Cavalieri nell'Ordine Gerosolimitano, ed i coronato dello stesso; al 2.° e 3.» partito d' ar-
di essi, Marzio, fu Priore di Pisa, Gran Croce < gento e di nero, allo croce di S. Andrea scor-
Ammiraglio delle galere di Malta. — Un Nico
*

data dell' uno nelP altro, riunita al basso da una


Abenante nel 1227 fu martirizzato in Mauritania traversa dell' uno all'altro. — Alias: Di rosso,
per la fede cattolica ed innalzato all'onore degli alla corona d' oro.

altari. — Arma: D'azzurro, al leone al naturale. ABR1GNANO di Trapani. — Di origine ra-


Alias: D'oro, cantonato da quattro aquilotti spie- vennate, nel 1316 passò in Napoli ed in Sicilia

gati di nero. — Alias: Inquartato; nel 1.^e 4.° ove fu investita della baronia di Regalmuto e di
d' oro, all' aquila imperiale bicipite; nel 2.° e 3.° quella delle Saline di Trapani. — Arma: Di ros-
di nero, al leone d' argento. so, alla torre d' oro sormontata da tre torrette
ABERTINI di Roma. — Arma: D'oro, a due dello stesso aperte e finestrate del campo.
bande d' azzurro, accompagnate da due crocette ABRIONI o ALBRIONI di Bra, Conti di Ro-
di rosso. rà. — Arma: Di rosso, a due bande d' argento,
ABIATI di Milano, famiglia estinta, detta an- caricate ciascuna da due rose del campo, botto-
che Forieri, originaria di Abbiategrasso da cui nate d' oro.

trasse il nome. Ebbe parecchi famigliari dei Du- ABRUGNALE di Messina Baroni del Ponte
chi, membri dei XII di Provvisione e del Consi- di Agrigento. — Arma: Di rosso, alla brogna
glio dei LX. — Arma: D' argento, all' aquila ossia trombetta marina d' argento.
spiegata di nero. ACADEMIA (dall') di Verona. — Arma: In-
ABICI di Padova (Estinta). — Arma: D'azzurro quartato; nel 1,
n e 4.° d'azzurro, ad una catena
alle lettere latine A, B, C di rosso. d' oro posta in palo annodata in lacci d' amore;
ABIGNENTE di Sarno. — Famiglia molto nel 2." e 3.° d'argento, ad un'ancora di tre bec-

antica, che vanta un Landulfo il quale difese la chi d' azzurro, di cui due volti a destra.
Torre Francolise sul principio del XI secolo, Ot- ACAJA (dell') di Lecce. — Di origine fran-
tone di lui figlio eques et comes nominatus et cese, venne in Italia con Carlo I d' Angiò e si

eatafractorum militum magister, e quel Mariano stabilì in terra d'Otranto nel 1265 dove fu feu-
che fu uno dei 13 alla disfida di Barletta. — dataria di molti castelli. (Estinta). — Arma:
Arma: Di rosso, al leone d' argento. D' argento alla banda d' azzurro caricata di tre
ABITO o AVITO di Messina. — Originaria conchiglie di S. Michele d' oro, accompagnata da
di Francia. (Estinta.) — Arma: Di rosso, a due sei anelli di rosso posti in cinta, il secondo dei
bande d' argento. tre nel canton destro della punta attaccato con
ABONDIO di Castiglione. — Arma: D'argen- un altro del medesimo.
to, a sei rose di rosso, poste 2, 2 e 2. ACCARDO di Messina. — Famiglia estinta
ÀBRAMI di Trieste e di Venezia. — Da originaria di Malta. — Arma: D'oro, al monte
Trieste nei primi anni del XII secolo si trapiantò di tre cime di rosso, movente dalla punta, sor-
in Venezia ove fu ascritta al gran Consiglio. montato nel capo da una stella dello stesso.

Passata in Candia, quivi rimase estinta nel 1459. ACCARIGI di Siena, detta anche ARMALEI.
Arma: Grembiato d'azzurro e d'oro. — Estinta ne' primi anni del XIX secolo. —
ABRAMO di Sicilia. — Feudataria per molto Fu de' Grandi e poi dei Nove risieduti fin dal
tempo della baronìa di Carcaci. — Arma: D'ar- 1272. — Umberto Monaco Leccetano fu ascritto

gènto, a tre bande di rosso. tra i beati nel 1341. — A Baldassarre Generale
ABRANDICI di Sicilia. - Arma: D'azzurro, dei Veneziani la Repubblica eresse una statua.
ad una banda merlata d' oro accostata da quat- Pio II lo creò Senatore di Roma. — .Arma : Di
tro stelle, una in capo a sinistra e le altre tre rosso seminato di gigli d' oro, alla banda dello
in punta dello stesso. stesso.
ABRIANI di Verona. — Arma: Spaccato, al ACCARISI di Bologna, di Firenze e di J/o-
1.° d'azzurro, alla stella d' oro; al 2." d'azzurro, dena. — Gli Accarisi di Bologna, di Firenze e
al crescente d' oro. di Modena anno comune P origine. Furono essi
ABRIANI di Venezia. — Arma : D' oro, a tre antesignani dei Ghibellini ed emuli dei Manfredi
monti uniti di rosso moventi dalla punta, e tre co' quali £i contesero con varia fortuna il domi-
rose dello stesso ordinate in capo. nio di Faenza, ma vinti completamente, dovet-
ABRIANI o ABRIANO di Padova. — Fin dal tero da questa esulare nel 1 256. — Quei di Bo-
ACC -4- ACC
logna seguirono le parti dell' Impero afliliati ai potenza ed autorità, e diede alla Repubblica 11 Se-
Lambertazzi che ne erono i capi. — Nella città natori, 16 Gonfalonieri, e 65 Priori. Ebbe discordie

di Cento à pure fiorito una nobile famiglia Ac- coi Giandonati per le quali vi furono vari tumulti

carisi. — Arma: Inquartato d' argento e d' az- in città, e i capi della famiglia furono esiliati, e

zurro, al capo d'oro, caricato dell'aquila spiegata quindi dopo breve tempo richiamati. Nel 1342 An-
di nero, coronata del campo. — Alias: Inquar- gelo Acciajoli Domenicano fu eletto Vescovo di Fi-
tato diaprato d'oro e di rosso; col capo d'Angiò. renze, e si valse della sua autorità spirituale per in-

ACCASCINA di Pisa, di Palermo e di Mes- durre i fiorentini ad assoggettarsi a Gualtieri Duca


sina. — Godè in Pisa le cariche di Priore e di d'Atene. Fra i più illustri membri di questa fa-
Anziano, e passò sotto re Alfonso d' Aragona in miglia, fu celebre quel Nicolò Gran Siniscalco di

Palermo ove godè la dignità senatoria, e poi in Napoli sotto la regina Giovanna li, Conte di Melfi

Messina alla cui nobiltà venne ascritta. (Estin- e feudatario di molti castelli di quel regno. In

ta). — Arma: Di rosso, all'aquila spiegata d'oro. lui principiò il dominio degli Acciajoli nella Gre-
ACCEGLIO di Cuneo. — Fu un dì padrona cia, ove per liberalità della casa reale possede-
di Occcglio, ultima terra della valle di Macra. — vano Corinto, gran parte del Peloponneso e del-

Arma : Partito di rosso e d' argento, a dieci ci- l' Acaja, il ducato di Atene, unitamente a Tebe,
glia umane ordinate 5 e 5 in palo, su ciascun Corinto, Megara, e Platea, il cui dominio cessò
punto, dell' uno nell'altro. nella ea.sa Acciajoli in Francesco sesto Duca che
ACCETTANTI di Lucca, — Nel XV secolo nel 1463 fu ucciso d' ordine di Maometto II, il

ebbe Anziani nel quartiere di S. Martino. — quale erasi impadronito della Grecia. — La casa
Estinta verso la metà di detto secolo. — Arma: Acciajoli, oltre molti Arcivescovi e Vescovi, dette

D' azzurro, a tre accette d' argento. tre Cardinali alla Chiesa, e si estinse nella per-

ACCHIARDI di S. Stefano. — Arma: D'oro, sona del prelato Filippo che morì in Venezia
a due alabarde di nero decussate, accantonate da nel 1834.
quattro croci trifogliate di rosso. — Cimiero : Un Adma degli Acciajoli di Firenze : Di rosso, al

selvaggio coronato di foglie di verde, nascente, leone d'azzurro, caricato nel corpo di un N d'oro,
impugnate con ambe le mani una clava dello stesso. tenente una bandierucla d' azzurro, caricata di
ACCHIARDI di Nizza Signori di Alpette già tre gigli d'oro fluttuante sopra la testa del leone
nobili antichi, nel 1566 ottennero la nobiltà in a sinistra. — Alias: D' argento, al leone d' az-
persona di Giovanni Acchiardi. — » Arma: Di ros- zurro armato e Iampassato di rosso.
so, al capriolo d'argento sormontato da un fiorda- Arma degli Acciajoli di Roma: Inquartato;
liso, ed accompagnato da tre fiori di ranuncolo, nel 1.° e 4.° d'argento, al leone di rosso; nel 2.»
due ai fianchi, uno in punta, il tutto d' oro. — e 3.° d'argento, al leone d'azzurro tenente fra le
Cimiero: un Nettuno al naturale col tridente na- sue branche un giglio d' oro.
scente da una nuvola. — Arma di un altro ramo: Arma degli Acciajoli di Sicilia : D'argento, al

D'oro, all'accetta d' azzurro, manicata del cam- leone di nero, coronato dello stesso.
po, posta in banda, ed accompagnata da tre tri- ACCIAJOLI di Ferrara. — Un Battista Ac-
fogli di verde, cadauno in sbarra, uno in capo a ciajoli della famiglia omonima , da Firenze si

sinistra dello scudo, due in punta a destra. trapiantò in Ferrara circa il 1382, dove la sua
ACCHIARDI di Barge Signori d' Ostana. — famiglia fiorì per quattro generazioni assai cara ai

Arma: Trinciato di rosso e d'oro; il primo ca- Marchesi d' Este ai cui servigi i discendenti di

ricato da un' accetta del secondo in banda. Battista si dedicarono, e ne ottennero dignità ed
ACCHILL1NI di Bologna, — Un Claudio di Gio. onori. — Arma : D' argento, al leone d' azzurro
Ant. fu anziano del Comune nel 1458. Giovanni- tenente un fiordaliso d' oro.

Filoteo, letterato, scrisse un libro di poesie ita- ACCIAJOLI di Carpi. - Archelao Protonot.
liane tra la fine del XV ed il principio del XVI Apost. e Cav. Gerosolim. di origine fiorentina, ed
secolo. Achille, fratello del precedente, lesse filo- appartenente al ramo trapiantato in Ferrara nel
sofia nello studio di Padova e fu concorrente del XIV secolo, fu poeta egregio. Al servizio degli
famoso Fomponaccio. Claudio di Clearco Dott. di Estensi, ottenne nel 1565 diploma di cittadi-

leggi e Prof, nello studio di Ferrara, morì nel nanza per sè e suoi dal comune di Carpi. Un
1640, ultimo di sua famiglia. — Arma: Spaccato, Pietro-Antonio Acciajoli, detto anche Azaioli, fu

nel 1.» scaccato di rosso e d'argento di tre file; anch'esso poeta, ed i suoi epigrammi furono stam-
nel 2.° d' oro. pati in Reggio nel 1511. (Estinta). — Arma:
ACCIAJOLI di Firenze, di Napoli, e di Mes- D' argento, al leone d' azzurro, armato di rosso,
sina. — Di origine bresciana, si trapiantò in Fi- tenente nella branca anteriore sinistra un giglio
renze nel 1160, dove avendo esercitato il traffico d' oro.

dell'acciaio da questo prese il nome. Per le sue ACCIAPACCIA di Napoli e di Sorrento. —


ricchezze salì presto nella nuova patria in molta Originata in Napoli nel X secolo, formò un Seg-
ACC —5- ACC
gio a suo uso nel tenimento di Portauova che fu ACCONCIAIOCO di Monopoli. — Arma: D'oro,
detto degli Acciapaccia. Possedè tre contadi e alla Croce del Calvario di verde, piantata sopra
parecchie baronìe, ed un ramo di essa si tra- un monte di tre cime d'azzurro, movente dalla
piantò in Sorrento e fu ascritto al Seggio di punta, sormontata da tre stelle di rosso, ordinate
Porta. — Un Nicolò fu Arcivescovo di Capua, e nel capo.

poscia Cardinale nel 1 439. — Questa famiglia si ACCOPPI di Firenze. — Arma : D'azzurro, a
estinse nei primi anni del XVII secolo. — Arma: tre coppe d'oro, fiammeggianti di rosso, 2 e 1.
D' argento, al leone di rosso attraversato da una ACCORAMBONI di Roma, di Firenze, di Gub-
banda d' azzurro caricata di tre accie o ascie bio e di Sicilia. — Famiglia originaria di Gub-
d' oro. — Cimiero: una testa di cavallo fra un bio, diramata in Roma, Firenze ed altrove, pa-
volo. trizia romana. — Ebbe un Ottavio Vescovo di

ACCOLTI di Arezzo e di Firenze. — Fami- Fossombrone nel 1589 ed un Giuseppe che fu

glia Aretina, detta anche da Pontenano, fu cele- Cardinale nel 1743. È celebre per beltà, sven-
bre per molti uomini insigni nelle scienze e nelle ture ed eletto ingegno Vittoria Accaramboni che
lettere. Benedetto, giureconsulto e storico, fu fu moglie di Felice Peretti, nipote di Sisto V, e

Cancelliere della Repubblica fiorentina nel 1459. quindi di Paolo Orsini. — Arma del ramo di Gub-
Trapiantatasi in Firenze, diede alla Repubblica bio e di Roma: Di rosso, al grifo d' argento co-
due Gonfalonieri e 7 Priori, e alla Chiesa due ronato d'oro tenente colla sua branca destra una
Cardinali. — Si estinse nel 4699. — Arma: Fa- spida del secondo guernita del terzo, con quattro
sciato di rosso e d' argento, alla bordura d' az- cotisse d'azzurro attraversanti sul tutto.

zurro caricata di otto stelle d' oro. Alias per quelli che ebbero il titolo di Conti:

ACCLOCCIAMURO di Napoli. - Vedi Ac- Di rosso, al grifo tenente colla branca destra
CROCCIAMURO. una spada e sopportante colla sinistra tre palle,

ACCOMODO di Palermo. — Arma: D'azzurro, il tutto d' argento. — Cimiero: Un' aquila na-
alla fascia d' oro, al sinistrocherio in capo arma- scente di nero coronata d' oro.
to al naturale, movente dalla fascia ed impugnante Arma del ramo di Firenze, Marchesi di Lister
una spada d' argento guernita d' oro colla punta in Danimarca 22 Apr. 1709: Di rosso, al grifo
rivoltata, ed accompagnato all'angolo sinistro del d' argento caricato di tre bande d' azzurro; te-
capo da una stella di sei raggi d' oro. nente colla branca destra una spada d' argento
ACCONCI o ACCONTI di Forlì. — Famiglia guarnita d' oro, la lama caricata di due bande
distinta per uomini celebri nelle scienze, fra' quali d'azzurro, e sostenente colla sinistra un monti-
Claudio che fu assai caro a Gregorio XIII e cello d'oro caricato di una banda di azzurro, colla

più volte suo ambasciatore. (Estinta). — Arma: bordura composta d' oro e d' argento, ciascun
D' oro, al becco rampante di nero movente dalla pezzo d' argento caricato d'una mosca d' armel-
media cima di tre monti di verde, attraversato lino di nero.

da una banda d'azzurro caricata di tre gigli d'oro Arma del ramo di Sicilia: Tagliato d' oro e
disposti nel senso della banda. di rosso, al grifo dell' uno nell' altro.

ACCONCI di Lucca. — Questa famiglia era ACCOSTA di Messina, originaria di Porto-


conosciuta anticamente sotto il nome di Serlu- gallo, (Estinta). — Arma : Di rosso, a due costole
nardi, ed il primo che si recò ad abitare in Lucca umane d' oro moventi dai fianchi dello scodo, op-
fu un Ser Francesco di Leonardo da Massa circa poste nel cuore.
il 1 350. Ser Lunardo figlio di Ser Francesco nel ACCONTI di Forlì. — Vedi Acconci.
1 398 fu incaricato di trattare una lega cogli 0- ACCROCCIAMURO di Napoli. —È la stessa

bizzi per il Frignano. Egli ebbe un figlio che si che la famiglia Pontiaco, e trovasi così nominata
chiamò Acconcio e che lasciò il proprio nome alla fin dal tempo di Carlo I d' Angiò. — Possedette
famiglia. Lo stesso Ser Lunardo intervenne a molte baronìe e la contea di Celano, e si estinse
tutti i Consigli generali della Repubblica e fu il con Ruggerone ultimo Conte al tempo di Ferdi-
primo Anziano della famiglia, e dopo lui altri nando I. — Arma: Fusato d'argento e di nero.
della sua casa ebbero lo stesso onore, ma nel 1725 ACCURSI di Firenze e di Bologna fu tra-
completamente si estinse. — Arma: D' azzurro, piantata da Firenze a Bologna dal celebre glos-
alla sbarra d' oro accompagnata in capo da una satore Accursio o Accorso che quivi insegnò per
mazza e da tre stelle dello stesso. 40 anni il diritto e morì ottuagenario nel 1260.
ACCONCIAIOCO di Ravello. — Famiglia e- I suoi figli, Francesco, Guglielmo c Cervolto, se-
stinta, che nel 1343 possedette la baronia di Ca- guirono le orme paterne ed insegnarono anch'essi
strignano. — Arma: D'argento, al palo di rosso nello studio di Bologna e fuori d'Italia. — Molti
caricato di tre verghette d'argento, accostato da di questa famiglia furono anziani e possedettero
due leoni controrampanti al naturale, sostenenti due torri in Bologna, delle quali è rimarchevole
uno scaccato di 16 pezzi d' argento e di rosso. quella che il glossatore possedeva sulla piazza
ACE - - < ACQ
maggiore, e che ora è detta dell' Orologio. — tutto il regno di Napoli. Un altro Tommaso, terzo
Arma : D' azzurro, al cavallo allegro d' argento conte di Acerra, ebbe per moglie una sorella di

bardato di rosso; col capo d'Angiò. Re Manfredi che lo investì di parecchi feudi in

ACCURSIO di Genova. — Originari di Bisa- Terra di Lavoro e in Terra d' Otranto. Adi-
gno e di Sestri-Ponente. Antonio fu anziano nel nolfo, quarto ed ultimo Conte di Acorra, caduto

1386, ed un suo omonimo ascritto nel 1528 in in disgrazia di re Carlo d'Angiò, fu fatto da que-
famiglia Promontorio. — Arma: D'azzurro, alla sto morire nel 129i, ed i suoi beni tutti, com-
banda d'oro, con un cerchio di rosso attraversante presavi la contea, furono confiscati. — Arma :

sul tutto. D' azzurro, a tre caprioli d' argento, caricati da

ACCURSIO di Aquila. — Un Gianfrancesco dieci mosche d' armcllino di nero, 4, 4 e 2.

Accursio di Norcia eletto Cancelliere del Comune ACETI di Fermo. — Antonio illustre giu-
di Aquila, quivi trapiantò la sua famiglia verso reconsulto fu Podestà di Firenze, indi nel 1393
la metà del XV secolo, ed ottenne da Ferdinan- occupò la signoria della sua patria, ma fu fatto

do I d'Aragona alcuni feudi. — Con Casimiro, decapitare nel 1 407 da Lodovico Migliorati. Que-
nipote di Gianfrancesco si spense questa casa nel sta famiglia si estinse nel 1540 nella persona del
1503. - Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.« d'ar- P. Serafino Can. Regol. Lateranense del quale si

gento, all'aquila spiegata di nero; nel 2.» e 3.° anno varie opere ascetiche più volte impresse e

d' azzurro, al leone d' oro rivoltato. tradotte in diverse lingue. — Arma?
ACCUSAMI di Acqui — Carlo-Maria nel 1248 ACETO di Sicilia, di origine normanna tra-
fu investito del cascinale di Retorto e Portauo- piantata in Sicilia da un Roberto de Aceto Conte
va, territorio di Alessandria, in baronia. Giam- di Auccnse, marito di Matilde Gglia del Conte
battista Vescovo di Vigevano nel 1830. — Ar- Ruggero. (Estinta). — Arma: Spaccato d' oro
ma: Spaccato, nel primo di rosso, all'aquila d'oro e di nero, al leone dell' uno nell' altro coronato
in atto di spiegare il volo; nel 2.° d'argento, al del secondo.

braccio armato, movente da una nuvola in alto ACHILLI di Mantova. — Originaria della

a sinistra, ed impugnante una mazza d'armi, il Mirandola trapiantata in Mantova da Domenico


tutto al naturale; con una fascia in divisa d'az- che ne ottenne la cittadinanza nel 1548. — Si

zurro caricata di tre stelle d'argento, attraver- estinse nel 1718. — Arma antica: D'azzurro,
sante sulla partizione. ad un monte di sette punte di verde sulla som-
ACERBA di Verona. — Arma : Di rosso, alla mità del quale è posto un cesto d'oro entro cui
fascia d'oro accompagnata da tre uccelli d'argen- sono alcuni aquilotti di nero giacenti nel loro

to, 2 in capo affrontati ed il terzo nella punta. nido. — Arma moderna: D'argento, all'aquila
ACERBI di Milano. — Originaria di Ferrara, spiegata di nero accostata in punta da due aqui-
fu ammessa nella cittadinanza milanese nel 1509. lotti dello stesso.

Lodovico Pres. del Senato verso la fine del XVI ACHIONO di Roma. — Arma : Di rosso, al

secolo, comprò il marchesato della Cisterna che compasso aperto d' argento.
fu poi venduto dal March. Borso suo fratello alla ACONO di Sicilia, di origine aragonese tra-
famiglia dal Pozzo di Torino. Un ramo si estinse piantata in Sicilia da un Giovanni al seguito di
nel 1727 nella persona del March. Luigi Filippo, re Martino che pe' suoi militari servigi lo grati-
il quale lasciò erede dei beni liberi la famiglia ficò della baronia di Camastra. — Arma: Di ver-
Giussani. Dei fidecommessi fu erede un Nicolò di de, a cinque conchiglie d' oro poste in croce di
un altro ramo che era caduto in miserevoli con- S. Andrea.
dizioni. — Arma: Semipartito: d' argento, alla ACQUA (dell') di Valtellina. — Signora di
ruota di S. Caterina di rosso, e d' oro, all' aquila vari castelli, fra* quali quello cui essa dette il

nera coronata del campo, e spaccato di rosso, alla proprio nome. —


Un ramo si trapiantò in Po-
stella di otto raggi d'argento. schiavo nei primi anni del XVII secolo, e vi fondò
ACERNO di Napoli. — Originaria di Tar- la contrada dei Franchini, cosi detta da Fran-
rascoua, fu detta anche Bekadro dal nome di chino che fu il primo a stabilirsi in quella terra.
una delle sue baronie, ed ebbe la contea di A- (Estinta). — Arma: D'argento, al castello torri-
cerno. Si estinse nel 1300. — Tommaso rino- celiato di due pezzi di rosso, aperto del campo,
mato scrittore Vescovo di Lucerà e Nuuzio in piantato in mezzo ad un lago sul quale vedesi un
Boemia per il Papa Urbano VI. — Arma: Partito pesce nataute al naturale.
di rosso e di nero, alla foglia di sega d' argento ACQUA (dall'; di Vicenza. — Originaria di

posta in banda e attraversante sul tutto. quella città in cui fioriva fin dal 1224. — À ap-
ACERRA di Napoli. — Derivata dalla fami- partenuto al Nobile Collegio dei Notali. — Arma:
glia d'Aquino, prese il nome di Acerra della con- Fasciato innestato d' azzurro e d' argento di sei
tea di questo nome concessa da Federico 11 Im- pezzi. — Cimiero; Una testa e collo di liocorno
perai, a Tommaso d' Aquino che fu Viceré di d' oro.
ACT ADA
Altre famiglie di questo nome ànno fiorito in ACUGNA di Sicilia e di Taranto, famiglia
Lodi, in Murano, in Dalmazia e nel Tirolo. Castigliana passata in Sicilia col Conte Ferdi-
ACQUANEGRA di Mantova. — Era fiorente nando di Acugna che fu Viceré nel 1488. — Si
fin dal 1200, e si spense nel 1607. — Arma: Di estinse nella famiglia Moncada. — Arma: D'oro, a
rosso al porco rampante al naturale cinto di una nove banderuole d' azzurro, poste 3, 3 e 3, colla

fascia d' argento. bordura di rosso caricata di sette castelli d'oro.

ACQUA RONE di Genova. — Originaria da Un altro ramo fu portato a Taranto da un


Porto-Maurizio. — Bernardo fu ministro generale Luigi d' Acugno che fu Capitano d' infanteria al
dei Minori Cappuccini nel 1678. Bartolomeo Pro- servizio del re di Spagna e che fu destinato al

fessor nell'Università di Siena, autore di pregiate governo della piazza di Taranto verso il 1515 ed
opere storiche, morto da pochi anni. — Arma: aggregato a quella nobiltà. Si cstinse verso la

D'argento, all'aquila di nero coronata dello stesso. metà del XVII secolo. — Arma: D' argento, a
ACQUA VIVA di Napoli. — È una delle sette nove banderuole d' azzurro, disposte 3, 3 e 3.
grandi case del regno di Napoli. — Di origine ACUTI di Spello. — Gli Acuti, detti poscia
germanica e del regio sangue dei Duchi di Ba- Urbani, furono custodi perpetui del castello di
viera, passò in Italia nel X secolo ed acquistò Collcpino, s' ebbero per capostipite Ser Niccolò
molto terre nella Marca d' Ancona. Si recò coi dichiarato Cav. e Conte Palatino dell' Impcrat.
re svevi nel regno di Napoli, ed ottenne un vasto Ottone IV nel 1210. -- Questa famiglia si cstinse
stato negli Abruzzi, in cui era compresa la terra sullo scorcio del XV secolo. — Di una famiglia
di Acquaviva dalla quale trasse il nome. Impa- Acuto che non sappiamo se sia la stessa, il Barone
rentata colla R. Casa di Aragona, aggiunse al Galluppi ci descrive l'arma come segue D'argen- :

proprio il nome di questa. À goduto 164 baro- to, al leone di rosso, tenente un giglio dello stesso.
nie, 14 contadi, 5 marchesati, 7 ducati, e 2 prin- ADAMI, o ADAMONI, o ADAMOLI di Cre-
cipati. — À avuto alcuni Vescovi, 8 Cardinali e mona. — Benché chiamati sotto diversi nomi, ap-
parecchi Generali d'esercito, ed à goduto il gran- partennero allo stesso ceppo. Un Giambattista
ducato di Spagna. — Arma: D'oro, al Icone Adami fu eletto Decurione nel 1619, ed un Rodo-
d'azzurro lampassato di rosso. monte Adamoli fu uno dei notaj del Collegio
ACQUAVIVA della Mirandola. — È questa un Cremonese. — Arma: D'azzurro, ad un albero ac-
ramo della precedente. Dal Duca Alessandro I collato di un serpente e accostato delle figure di

ottenne amplissimi privilegi e fu innestata nella Adamo e di Eva, il tutto al naturale; al capo
propria casa Pico, onde si disse Acquaviva-Pichi, d' oro, caricato di un' aquila di nero. — Alias:
ed ebbe il titolo di Conte'. Si cstinse nel 1693 nella Interzato in fascia; nel 1.°di rosso, al leone pas-
persona del Conte Pietro. Arma come la precedente. sante d'oro; nel 2." d'oro, e nel 3.° d' azzurro
ACQUAVIVA di Sicilia. —
Un ramo della a tre stelle d' argento, 1 e 2.

celebre famiglia omonima napoletana fu portato ADAMI di Fermo. — Di origine germanica,


in Sicilia nel 1195 dai fratelli Rinaldo e Forte- si stabilì nella città di Fermo in epoca assai re-
braccio che militarono sotto le insegne dell' Im- mota. Appartiene a questa casa il Beato Adamo
perai Enrico di Svevia dal quale ottennero i ca- dell' Ordine Serafico, morto nel 1285. Un Otta-
stelli e le terre di Giarratana e di Buccheri. Un vio, prode Colonnello, si segnalò alla famosa bat-
Federico edificò la città di Augusta nel 1219. — taglia delle Curzolari. (Estinta verso la metà del
Arma eguale alla precedente. XIX secolo). — Arma: Partito; nel 1.° all'aquila
ACQUISTI di Venezia aggregata al Patriziato d' oro imperiale posante sopra una scacchiera di
Veneto nel 1686. Arma: Spaccato, nel 1.°— rosso e d'argento; nel 2.° d'azzurro, all' aquila
d' azzurro al cane levriere d' argento corrente spiegata di nero.
dietro una lepre dello stesso; nel 2.<» di rosso, ADAMI di Venezia, inscritti nel libro d'oro
alla mano destra d'argento, posta in fascia e col- di Murano. — Arma antica: D' oro, a tre gigli
1' indice sporgente. di azzurro. — Arma moderna : D'azzurro, alla fa-
ACTA di Sicilia. — Arma : D'oro, al castello scia accompagnata in capo da tre rose di sei fo-
di nero, la cui porta è guardata da un uomo glie, ed in punta da un giglio, il tutto d' oro.
vestito d' azzurro con manto di rosso tenente ADAMI di Firenze. — Arma : D'azzurro a tre
colla sinistra una spada appoggiata alla spalla; il mazze d'oro, coi manichi al basso, poste in ven-
castello sormontato a sinistra da un altro uomo taglio.
vestito ed armato come il precedente, tenente ADAMI di Murazzano (Piemonte). — Gioac-
colla destra una bandiera inquartata d'argento e chino-Maria nel 1781 ottenne il predicato di Ca-
d'azzurro e caricata di una crocetta di rosso at- vagliano in contado, e fu primo presidente della
traversante sulP inquartatura; il tutto accompa- Camera dei Conti, Ministro di Stato ecc. Giusep-
gnato da una stella di sei raggi di rosso posta pe-Maria, suo fratello, Dott. in medicina, nel 1787
nell' angolo destro del capo. fu creato Conte di Bergolo. — Arma: Spaccato;
ADE —8— ADE
al primo d'azzurro, a tre monti d'oro, ristretti, stato. Ebbe la signoria di Ferrara e molti posse-
quello di mezzo più alto, sormontati da tre stelle dimenti nel Polesine e nella Marca di Ancona.
d' argento ordinate in fascia ; al 2.° bandato di — Il ramo di Ferrara si estinse nella casa d'Este
rosso e d'oro di quattro pezzi. nella persona di Marchesella morta verso la fine
ADAMO di Messina, famiglia lombarda tra- del XII secolo; quello di Ancona prosperò per
piantata in Sicilia da Childeberto condottiero di brevissimo tempo, e quello di Rovigo detto Bul-
300 fanti al servizio di Pietro I d' Aragona, il gari si spense nel 1633 nella persona di Gahazzo
quale si stabilì in Messina, alla cui nobiltà fu che fu un assai gentile poeta. — Arma: Spac-
colla sua famiglia aggregato. Godette la baronìa cato di rosso e d' argento, al leone dell' uno
di Cefalà e si estinse verso la fine del XVI se- nell'altro accompagnato nel primo da due stelle
colo. — Arma: Spaccato di rosso e d'azzurro, alla di sei raggi d' argento, col capo d' argento cari-
fascia d'oro attraversante; nel 1.° al leone illeo- cato di una croce patente di rosso. — Cimiero:
pardito d' argento passante sulla fascia ;
nel 2.° una testa e collo di cavallo d' argento.

a tre stelle d' argento male ordinate. ADELARDI di Modena. Da Ferrara, un ramo
ADAMOLI di Cremona. Vedi — Adami. di questa potente famiglia si trapiantò in Mode-
ADAMONI di Cremona. — Vedi Adami. na. — Un Raniero fu uno dei fondatori dei Frati
ADATTI di Firenze. — Arma: D'oro, al- Gaudenti, ed un Niccolò fece dono del suo gran-
l' orso rampante di nero accompagnato da otto dioso palazzo di Modena, nel 1255, alle Monache
croci trifogliate disposte in giro. di S. Chiara. Gli Adelardi nel 1306 erano della
ADDA (D') di Milano. — Trae questo casato Cinquantina di Porta Cittanova, e durante il

il nome dal fiume Adda e 1' origine dalla terra XIV secolo ebbe il dominio sul castello e sul ter-

di Olginate posta appunto su quel fiume. — Deve ritorio di Formigine, (Estinta). — Arma : Tagliato
la sua grandezza alla mercatura, colla quale ac- di rosso e d' argento, al leone dell'uno all'altro,
cumulò grandi ricchezze nel XVI secolo. — Si accompagnato nel 1.° da tre stelle del secondo;

divise in tre grandi rami, quello dei Conti di col capo dello stesso caricato da una crocetta pa-
Sale estinto nel 1 ,
quello dei Marchesi di tente di rosso. — Cimiero: una testa di cavallo
Pandino e quello dei Marchesi Conti e Baroni del al naturale. — Alias: d'oro, al giglio d' argento

S. R. I. tuttora esistenti. — Ebbe i feudi di accostato da due ross di rosso.


Oggiono, di Pandino (1547) e di Sale (1549). Fu ADELARDI di Mantova. — Un Adelardo vi-

decorata dei seguenti titoli: marchesi di Pandino vente nel 1100 fu stipite di questa famiglia che
1615: conti di Sale 1549: marchesi, conti e baroni si estinse nella seconda metà del XVIII secolo.
del S. R. I. — Ebbe questa famiglia un cardi- Alberto, figlio del precedente, nel 1198 fu uno
nale, un consigliere di stato, ciambellani, decu- dei tre reggitori del governo di Mantova; poi te-
rioni, dottori di collegio, un vicario e parecchi soriere del Comune, e nel 1202 spedito a trattar

dei XII di provvisione ed altri rivestiti di cariche la pace coi veronesi. Bonaventura suo figlio fu

patrizie. — Arma: Fasciato ondato d'argento e consigliere, poi giudice e sindaco del Comune, e

di nero, col capo cucito d'oro, all'aquila di nero fu de' nobili mantovani che guidarono nel 1234
coronata del campo. — Alias: D'argento, a tre ad Albareale il Vescovo Guidotti di Mantova. Un
foglie ondate di nero, e nel capo le parole Con Nicolò fu Consigl., poi Podestà di Parma nel 1237.

limpidezza in lettere nere; col capo d' oro, cari- e trattò poi per la patria la pace con Verona e

cato di un' aquila di nero coronata del campo. Brescia nel 1279. Un Andrea di Nicolò essendo

Lo scudo posto in cuore di un' aquila spiegata creditore di 1500 ducati d'oro della Repubblica
di nero, imbeccata e memorata d'oro, sormontata di Venezia, ottenne da questa, insieme al fratello

della corona imperiale, tenente coll'artiglio destro Bartolomeo, la signoria di Marianna nel 1418.
una spada ed uno scettro e col sinistro un mon- — Arma: d'argento, alla banda d'azzurro attra-
do. — MoVo: Ne derelinquas nos, Domine. versata da due sbarre di rosso.
ADELARDI detta BULGARI e MARCHE- ADELARDI di Bologna. — Arma: D'oro, al

SELLI di Ferrara. — Originaria della Bulgaria, giglio di ,


accompagnato nei fianchi da una
si trova stabilita in Ferrara fin dall' Vili secolo. rosa di rosso.
Si divise in tre grandi linee, delle quali una pas- ADEMARI di Sicilia. — Vedi Adimari.
sò a Rovigo, la seconda ad Ancona e la terza ADEMONIA di Palermo, famiglia sveva tra-
rimase in Ferrara, ove alcuni membri di essa piantata in Sicilia da Landolfo Adamonia che era
appartennero al Magistrato dei 12 Savj. — Un ai servigi dell' Imperat. Enrico VI, il quale gli

Marchesello fu fatto Marchese della Marca Anco- concesse la castellania di Palermo ed il governo
nitana e lasciò il proprio nome a'suoi discendenti; delle fortezze del regno. — Arma: D'oro, al leone

un Guglielmo fu creato nel 795 Capitano supremo di rosso tenente colle zampe anteriori un' aquila
dei due castelli Cortesi ed Alto con la soprain- di nero.

tendenza generale della soldatesca di tutto lo ADESI di Tropea. — Arma: Di rosso, alla
ADO AFF
celata chiusa d'argento, bordata d'oro, posta in À posseduto otto baronie, quattro contee, e due
profilo, sostenuta da una zampa di tigre dello ducati, Catena e Monserrato. — Arma: D'azzurro,
stesso. al leone d'oro coronato dello stesso e portante
ADILARDl di Tropea. — Arma: Di rosso, una face accesa al naturale.
a tre sbarre d'oro, ADORNI o ADORNO di Genova, celebre
ADIMARI di Firenze, discendono dagli antichi famiglia genovese di parte ghibellina che dette
Marchesi di Toscana e si stabilirono in Firenze sette dogi perpetui alla patria e che fu rivale
nel XI secolo. Furono sssai potenti ed apparten- accanita dei Fregosi, i quali per circa due secoli
nero alla fazione dei Guelfi; ma rotti questi alla le contrastarono il potere supremo; causa di di-
famosa giornata di Montaperti furono costretti scordie e di disastri da cui Genova fu afllitta

emigrare dalla patria, e non vi rientrarono se per lunghi anni. — À posseduto parecchi feudi
non dopo la sconfìtta di Manfredi e dei Ghibellini. e signorie in Italia e in Francia, fra'quali Ovada,
Al suscitarsi dei partiti bianco e nero, gli Adi- Castelletto, Varagine, Serravalle, Castelnuovo e
mari si divisero, alcuni schierandosi fra i Bianchi Silvano nel Genovesato. — Arma: D' oro, alla

ed altri fra i Neri. Nel 1302 i primi furono espulsi banda scaccata di tre file d' argento e di nero.

da Carlo di Valois, e non rientrarono in patria ADRIANI di Firenze, detti anche Dal Pino,
che nel 1328. Agli Adimari fu tolta ogni spe- luogo non molto lontano da Firenze da cui erano
ranza di poter ottare alle magistrature, ma furono originari. Un Andrea di Berto fu Priore nel 1394
dichiarati Magnati, e nel 1343 si conciliarono il e nel 1411; un Marcello Segre t. della Repubblica
pubblico favore quando Antonio si fece capo della dal 1498 al 1512. (Estinta nel 1664). — Arma:
congiura per la quale fu espulso dalla città il D'azzurro alla croce d'oro, accompagnata nel lato

Duca d'Atene. — Dagli Adimari nacquero i Trotti, sinistro superiore da una stella di otto raggi dello

gli Alamanneschi, i Cardinaleschi, i Della Trita, stesso, e nel lato destro inferiore da altra simile.
i Di Domenico, i Boccaccini, e molte altre fami- ADRIANI di Romagna. — Arma: D'azzurro,
glie. Tutta questa consorteria dette Comune
al al leone d' argento.

di Firenze 23 Priori dal 1286 al 1526. Alamanno AFAN DE RIVERA di Napoli. — Famiglia
di Messer Filippo, morto nel 1422 fu Arciv. di di origine spagnuola discesa da Don Rodrigo Si-
Pisa e Cardinale. La famiglia si spense in Firenze gnore di Cabrerà o Ribera che nacque da Don
nel 1736 nella persona di Adimaro di Curzio. Un Sancio figliuolo di D. Ramiro III re di Leon. I

ramo di essa, ora estinto, fu trapiantato in Sici- figliuoli di Don Rodrigo trassero il nome dalla

lia da un Pietro Adimari che fu a'servizi di Fede- signoria di Rivera, al quale anteposero quello di

rico II, il quale gli conferì il governo della città Afan per parentela contratta colla famiglia di

di Termini, e gli concesse il feudo di Maeggi nel questo nome. A posseduto molti feudi in Ispagna,
territorio di Siracusa. — Arma: Spaccato d' oro e e fu portata nel Napoletano nel 1559 da Don
d' azzurro. Pera Afan de Rivera Viceré e Capitano generale
ADIMARI di Rimini. — È un ramo della del regno di Napoli, il quale fu aggregato colla
precedente, che nel 1300 si trapiantò in Rimini sua famiglia al Seggio di Montagna. Dopo lui

dove ottenne eminenti cariche ed onori. È famosa altri due della famiglia furono Viceré e Capitani

nella storia riminese la Congiura degli Adimari generali nei regni di Sicilia e di Napoli, e tre

del 1498 ordita contro Pandolfo Malatesta, della marescialli di campo dell'esercito napoletano. —
quale furono capi Adimaro e Niccolò degli Adi- Ahma: d'oro, a tre fascie di verde.

mari. Si estinse nel XVII secolo. — Arma: Spac- AFELTRO di Napoli, originaria di Gragnano
cato d' argento e di rosso. ove à goduto nobiltà. — Andrea Segret. di re
AD1NOLFI di Sicilia, antica famiglia feuda- Renato d'Angiò. — Arma: D'azzurro, alla croce
taria portata in Sicilia da un Lanfranco svevo patente d'argento accompagnata da quattro rose
che vi seguì V Imperat. Enrico VI. — Arma : di rosso, col capo di rosso a due rose d'argento.
D'argento, ad una spada di rosso ed una palma — Alias: D'argento, a tre cuori di rosso.
di verde poste in croce di S. Andrea, accostate AFFA1TATI di Cremona. — Antichissima
da quattro stelle di rosso, una in capo, una in famiglia, che si estinse in Cremona verso la fine

punta e due ai fianchi. del XVII secolo. Dette alla patria quindici decu-
ADOALDI di Venezia. — Arma: Di rosso, rioni ed appartenne alla fazione guelfa, della quale
alla fascia d'argento, caricata di un uccello d'az- un Pietro-Martire Aflaitati fu capo. Gli Affaitati
zurro. furono Conti di Romanengo e Marchesi di Gru-
ADONNINO di Messina e di Licata. — Ori- mcllo. — ARMA: D'azzurro, al grifo d'oro.
ginata dalla famiglia Donnino di Firenze, donde AFFAITATI di Bari, Monopoli e Barletta. —
per discordie politiche passò in Messina e fu Uuesta famiglia trae origine dalla precedente, e
ascritta a quella Mastra nobile. Nel 1733 il Conte fu trapiantata in Bari da Ruggero che fu familiare

Giambattista Adonnino la trapiantò in Licata. ed armigero di Re Ladislao e poi della Regina


AGA — 1 — AGI
Giovanna II di Napoli. Fu signora di molti feudi, AGATA di Matera. — È menzionata fin dal
od ebbe il marchesato di Canosa e la contea di Poz- XI secolo, e si cstinse verso la fine del XVII. —
zofranco. Da Bari si trasferì a Barletta, mentre Arma: Di rosso, alla colonna _d' argento accol-
un'altro ramo fioriva in Monopoli. — Arma eguale lata d'una biscia di verde.
alla precedente. AGAZZANI di Carpi. — Trovasi fiorente e
AFFAROSI di Reggio- Emilia. Famiglia estin- divisa in più rami fin dal XIV secolo, assai ben
ta, che godeva il titolo comitale, — Camillo, ele- vista dai principi Pio di Savoja ai quali à dato
gante poeta fioriva nel XVI secolo; un altro Ca- alcuni segretari. — Arma: Di rosso, alla testa
millo fu Abate Cassinese, Presidente generale del di delfino nascente dalla punta e spasimata d'nr-
suo Ordine, e storico rinomatissimo, morto nel gento, ingolante un arbusccllo di verde cimato
1763; Gherardo Can. Teol. della Cattedrale di da un passero marino al naturale.
Reggio scrittore di opere filosofiche e teologiche AGAZZARI di Siena. — Trae origine dalla
nel XVI secolo. — Arma? Gazzaja, luogo presso Siena, e le prime memorie
AFFLITTO di Amalfi, Scala, e Napoli. — rimontano a Mino di Vincenzo di Compagno che
Di origine romana, trapiantata nella costiera di sedette nel 1279 nel supremo magistrato di Siena
Amalfi all' epoca dell' invasione de' barbari. A all'epoca in cui quella Repubblica era sotto la

goduto 48 baronie, 6 contadi, 3 marchesati, 5 signoria dei Quindici. Parecchi individui di questa
ducati e 5 principati. Fra questi ultimi i più casa furono dei Nove, altri furono Provveditori
importanti sono Durazzano e Scanno. A goduto di Bicchicrna. — Due Vescovi di Grosseto, Gu-
nobiltà in Napoli ai seggi di Nido, Porto e Por- glielmo nel 1 445, e Giovanni nel 1452. — Si

tauova, ed in altre città del Napoletano. — Un cstinse nel XVIII secolo trasfondendosi nella nobilo

Leone fu Duca della Repubblica di Amalfi nel- famiglia senese Della Ciaja. — Arma: Di rosso,

l'800; un Leonardo Vicario e Gran Cancelliere del alla croce ricrociata a doppio d' argento, col

regno nel 1414; un Camponello Gran Maestro dei capo partito d'oro e d'azzurro, all' aquila bicipite

Templari; un Vincenzo Vescovo di Lucerà nel 1643. spiegata dell' uno nell' altro c coronata dell' uno
— Ansia: Vajato ondato d'azzurro c d'oro. all' altro.

AFFLITTO di Sicilia. — È un ramo della •


AGAZI della Mirandola. — Un Giambattista
precedente trapiantato in Sicilia da un Pandolfo, di questa casa, da Palermo si recò alla Mirandola,
il quale essendo a' servizi di re Giacomo si recò dove da quel duca Alessandro II fu fatto presi-

a Palermo, o per le sue virtù militari meritò la dente della sua ducal camera, e quivi trapiantò la

concessione di molti feudi. Un Marchisio d'Afflitto propria famiglia che si spense verso la fine del

fu primo Principe di Belmonte, qual feudo fu XVIII secolo. — Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.»
antico appannaggio della sua famiglia sin dal d'azzurro seminato di gigli d'oro; nel 2.° e 3.° fa-

1439. — Arma: Vajato d'oro o d'azzurro, allo sciato di ; sul tutto .'o scudetto di cari-

scudetto del primo attraversante, caricato da cato di tre lancie di


una palma sradicata di verde, accostata da due AGELLO o AJELLO di Palermo. — Antica
pavoni al naturale addossati e colle teste rivolte. famiglia trapiantata in Sicilia da un Matteo d'A-

AGADI di Venezia. — AwwA: Di rosso, alla jello regio notaro del re Guglielmo il Buono, dal
fascia d' oro, col capo dello stesso. quale fu creato Gran Cancelliere del regno nel

AGALDI o 1NGALDI di Sicilia. — Di origine 1169 e fondò in Palermo il monastero detto del
sveva passata in Sicilia con l'Irnperat. Enrico VI. Cancelliere. — Arma: D'argento, alle onde marine
— Ha posseduto l' isola d' Ischia, la signoria con una testa di delfino al naturale movente dal
di Cortona ed altri feudi. (Estinta). — Arma : fianco sinistro dello scudo, ed al sole di rosso
D' azzurro con ondo marine al naturale nella movente dall' angolo destro del capo.
punta, dalle quali emergono per metà tre gaipa AGERIA o AZERIO di Milano. — Un Pietro
(uccelli marini) d'argento che mirano un sole d'oro fu deputato del Duomo nel 1395. (Estinta). — Ar-
movente dall' angolo sinistro del capo. ma: Di rosso, a due caprioli d'oro.

AGAPITO di Venezia, originaria di Cipro, AGES di Sicilia. — Famiglia nobile catalana

trapiantatasi in Venezia allorquando quest'isola passata in Sicilia al tempo dei re Aragonesi. À


cadde in potere dei Turcfr. La Repubblica Veneta occupato le prime cariche dello stato ed à pos-
nel 1782 lo confermò il titolo di nobile feudataria seduto la baronia di S. Stefano. — Arma: Trin-
Crctcnso o quello di Conti, e nel 1822 fu con- ciato d'argento e di nero, al leone dell'uno nell'al-

fermata nell' antica nobiltà dall' Imperat. d' Au- tro tenente con le zampe anteriori un giglio d'oro.

stria. — Arma? AGIEVOLI di Treviso. — Originari di Vene-


AGARI di Sicilia. — Arma: Di rosso, alla zia, si trapiantarono in Treviso nel 1200, ed un
fascia d'argento caricata da tre torte del campo, secolo dopo furono ammessi al Consiglio dei 300,

accompagnata nel capo da una stella di sei raggi ma si estinsero poco dopo. — Arma: D'argento,
if urger» io. a tre bande di rosso.
-

AGL — 11 AGN
AGLI di Firenze. — Antica famiglia consolare AGNELI di Mantova, Marchesi. — Arma:
signora di torri e loggie, si divise in varie con- D' azzurro, all' agnello rampante d' argento.

sorterie per farsi di popolo, e da essa derivarono AGNELI-MAFFEI-SOVARDI di Mantova. —


i Filippeschi, i Cari, i Rinieri, gli Scaglioni, ed Marchesi. — Arma: Spaccato di uno e partito di

i Liberali. Ebbe quattro Priori di libertà, Pelle- tre, che formano otto quarti; al 1.» e 4.° d'oro,

grino filosofo e poeta, ed Antonio Vescovo di all'aquila di nero; al 2.° e 7." d'azzurro, all'agnello

Fiesole, poi Arciv. di Ragusa, da dove fu trasla- rampante d'argento; al 3.° e 6.° spaccato d'oro
tato nel 1470 alla sede vescovile di Volterra. Si e d' argento, alla fascia di rosso caricata di tre

estinse in Firenze nel 1705; ma un ramo fiorisce stelle d'argento attraversante sulla partizione;
tuttora in Ancona. — Arma: D'oro, al leone di al 5.° di rosso, al leone d' oro caricato di due
rosso, contornato da una fascia d' azzurro semi- bande d' argento (Sovardi); all' 8.° spaccato, nel

nata di agli d'argento. — Alias: Spaccato d'ar- primo d'azzurro, al cervo nascente d'oro movente
gento e di rosso al leone dell' uno nelP altro. dalla partizione; al secondo fasciato d'oro e d'az-

AGLI di Ferrara. — Anticamente era detta zurro di sei pezzi; al capo dello scudo d'oro
de' Lai. Produsse uomini assai dotti nelle leggi, caricato di un' aquila spiegata di nero.
un de'quali, Gervasio, fu dichiarato dal Marchese AGNELLI di Mantova, famiglia originaria di

Alberto d'Este il Primario dello Studio di Fer- Pisa, portata a Mantova da un Agnellus judex
rara, carica assai eminente in quel tempo. Nella et patronus Mantuac qui floruit an. circa 4180.
Corte Estense ebbero sempre gli Agli distinzioni Si estinse nel 1802. — Ebbe due Vescovi; Vin-
e favori. — Si estinsero verso la fine del XV cenzo d'Alba e quindi di Mantova nel 1619, e

secolo. — Arma: D'argento, alla banda di rosso Scipione di Casale Monferrato nel 1624. Nel 1638
caricata da tre mazzocche di agli ed accompa- ebbe il titolo di Marchese dalla Duchessa Maria
gnata da due corone d'alloro al naturale, una Gonzaga. — Arma: D'azzurro, all'agnello ram-
in capo e 1' altra in punta. pante d'argento. — Alias: Inquartato; nel 1."
AGLIANO di Asti, Consignori d' Agliano. — e 4.° d'azzurro, all'agnello rampante d' argento;
Arma: Fasciato ondato d'azzurro e d'argento. nel 2.° e 3.° d' argento a due sbarre, la superiore
AGLIARDI di Lombardia. Arma: Inquar- — d'oro, e l' inferiore di rosso caricata da tre stello

tato; nel 1.° e 4.° d'azzurro, all'aquila spiegata d' oro.

di nero, coronata all'antica d'oro; nel 2.° e 3.° A Ferrara fiorisce una nobile famiglia Agnelli
di nero, a tre granate al naturale: che non à nulla di comune con quella di Man-
AGLIARIZZI di Milano. — Auma: D'azzurro, tova, e di cui non conosciamo l'arma. — Un altro
al leone d'oro, tenente colle branche anteriori ramo fiorisce pure a Roma originario della Marca
un mazzo di agli a! naturale. Fermana.
AGLIATA di Pisa e di Sicilia, Vedi Alliata. AGNELLO di Sicilia, antichissima famiglia
AGLIAUDI-BARONI di Piemonte. — Conti di Lentini che dette un Arciv. alla città di Mes-
di Tavigliano. — Arma: D'azzurro, al leone sina; quindi si estinse al tempo di Carlo I d'Angiò
d'oro, armato e linguato di rosso, sormontato da che la dichiarò fellona. Sotto re Alfonso un Paolo
tre teste d'aglio al naturale ordinate in fascia; Agnello da Pisa trapiantò la propria casa in Sici-
col capo d'oro, all'aquila di nero. Cimiero: lia nel 1449 ed ebbe la carica di mastronotaro
una fenice sulla sua immortalità, il tutto al na- e capitano in Mistretta. Un ramo di questa casa
turale. — Divisa: PeriT ut vivat. fu ascritto al patriziato messinese ed ebbe la

AGLIO ( dall' ) di Cremona. — Fu nobile baronia di Francavilla. — Arma: D'azzurro, a


dalla sua origine, e fino dal principio del XIV quattro pali d'oro, con l'agnello accovacciato al

secolo diede diversi notaj alla patria. Per un'eredità naturale, attraversante sul tutto.
conseguita aggiunse al proprio il nome della estin- AGNESE di Napoli. — Di origine normanna
ta famiglia cremonese Dolci. A dato a Cremona e feudataria fin dal tempo di Carlo I d'Angiò, à
quattro decurioni, l'ultimo de'quali fu Francesco goduto nobiltà in Napoli nel seggio di Portanuova
Maria nel 1722. Sembra che i dall'Aglio di Cre- ed in Benevento. — Un ramo si disse Pomarice
mona abbiano comune il ceppo coi nobili dall'Aglio per il possesso di un feudo di questo nome, ed
di Parma, ai quali appartenne il Tenente-Mare- à goduto il marchesato di Castrovalva. Un Astor-
scrallo austriaco Barone dall'Aglio. — Arma: gio di questa casa fu Cardinale di S. R. C. —
D'azzurro, a tre agli al naturale legati di rosso; Ultimo di essa fu un altro Astorgio che non
col capo d' oro, all' aquila di nero, ed alla fascia avendo figli istituì suoi eredi i Chierici Regolari
d' argento sulla partizione. di S. Paolo. — Arma: D'azzurro, a due spade
AGLIONE di Firenze. — Arma: Trinciato d' argento passate in croce di S. Andrea colle
d'oro e d'azzurro, ad un aglio dell'uno nell'altro. punte al basso; colla bordura dentata di rosso.
AGNAIA di Sicilia. — Arma : D' azzurro, a ;
— Cimiero: un caprone uscente di nero.
cinque cotisse d' oro. |
AGNESI di Alitano, fu feudataria di Monte-
AGO - 12 — AGO
vecchia nella pieve di Missaglia. Appartiene a montato da tre aghi di le cui punte conver-
questa famiglia la celebre Maria-Gaetana, donna gono sulla più alta cima del monte.
di meraviglioso sapere nelle scienze matematiche AGOCCHIARI di Bologna. - Bonaventura nel
e nella filologia che insegnò nelP Università di 1263 fu uno degli ambasciatori di Bologna al

Bologna, dove morì nel 1799. Uno dei di lei fra- Pontefice Urbano IV. — Arma: Spaccato; nel 1.»

telli, Giuseppe, si trova registrato nell'elenco dei d'azzurro, al cervo nascente d'oro; nel 2.° d'az-
Cavalieri ammessi agli onori della Corte arcidu- zurro, a tre pali d' oro.
cale nel 1776. — Arma: Spaccato; al 1.° d'oro, AGOLANTI di Firenze. — Famiglia poten-
all'aquila di nero coronata del campo; al 2.° tissima, di cui alcuni membri anno seduto nel
d'azzurro, a due spade d'argento, manicate d'oro, consiglio dei Consoli. — Appartenne alla fazione
passate in croce di S. Andrea, le punte al basso, ghibellina, e i suoi membri dovettero esulare nel
traversanti una spugna d'oro. — Cimiero: un 1268, ma rientrarono in patria nel 1280. Negli
aquila nascente di nero. ordinamenti di giustizia del 1292 furono dichia-
AGNIFILI di Aquila. — Appartenne al patri- rati dei grandi, e di nuovo per tali nella riforma

ziato aquilano, e possedette la baronia di Forcella. del 1311. Nel 1340 e 1343 combatterono contro
— Recarono lustro a questa casa Amico I Ve- il popolo, ma ne rimasero disfatti di uomini e
scovo in patria e creato Cardinale di S. R. C. di averi. Un Zanobi di Francesco Agolanti chiese
nel 1467, e Francesco Vescovo pur di Aquila nel ed ottenne nel 1380 di esser fatto del popolo ma
1472. — Si spense verso la line del XVIII secolo. coll'obbligo di cangiare lo stemma ed il cognome
— Arma: Spaccato; nel 1.° d'argento, all'agnello per cui assunse quello dei Fiesolani. (Estinta nel

al naturale sormontato da un libro di rosso; nel 1643). — Arma: D'argento al falcone di nero.
2.° di verde. — Alias: Di rosso, all' aquila dal volo abbassato
AGNON di Sicilia. — Martino d'Agnon Cav. d'oro, caricata nel cuore da uno scudetto roton-
Aragonese passò in Sicilia col re Pietro d' Ara- do d'argento, alla croce di rosso.

gona nel 1281 ed ottenuta la castellania di Len- AGOLANTI di Rimini. — Ua ramo della

ti ni, quivi fondò la sua famigl a, che più tardi precedente trapiantato in Rimini nel 1260 da un
passò a Randazzo. — Arma: D'argento, all'aquila Giacomo Agolanti Signore di Veglia e di altre

spiegata di nero tenente cogli artigli due serpi giurisdizioni, il quale in forza delle discordie civili

dello stesso. aveva abbandonato Firenze. Appartiene a questa


AGNONE di Lombardia. — Arma: Di rosso, casa la Beata Chiara dell'Ordine Serafico morta
al capriolo d'oro. il 10 Febbraio 1344. - Arma?
AGNUSDEl di Venezia. — Appartiene a que- Un altro ramo da Firenze si trapiantò in Tre-
sta casa quel Gualtieri Agnusdei che fu Vescovo viso nel XIV secolo, e molti di essi combatterono
Olivolensc nel 1272. — Arma: D'azzurro, all'a- con onore a prò degli Scaligeri. Furono essi ag-
gnello pasquale d' argento passante tenente una gregati al Collegio dei nobili di quella città.
croce latina di rosso. AGOLANTI di Ferrara, è un altro ramo della
AGOfClll o AGUCCHIA o DELLE AGUC- famiglia omonima fiorentina trapiantata in Fer-
CHIE di Bologna detti anche Dai Unni, ebbero rara nel 1251 da un Giovanni di Gervasio Ago-
titolo comitale. Un Dino era del Consiglio gene- lanti, il quale trovò grazie ed onori presso la

rale nel 1387, ed un Francesco morto nel 1507 fu Corte Estense che elevò poi Agolante Agolanti
lettore di leggi. Famiglia estinta, la cui ereditò figlio del precedente all' alta carica di Governa-
passò alla famiglia Legnali i che ne assunse il no- tore di essa Corte. — Arma : D' argento, all' a-
me. — Altra famiglia omonima detta Agocchi- quila coronata di rosso.
Spagnuoli à pur limito in Bologna, nò sappiamo AGON di Sicilia. — Di origine aragonese
che avesse comune la origine colla precedente, ed passata in Sicilia con Pietro d'Aragona. — Arma:
à dato alla Chiesa un Girolamo Cardinale nel 1G01, D' oro, a tre monti di verde sormontati da una
e Giambattista suo fratello che fu Arcivescovo di stella di rosso.

A malli, Nunzio Pontif. a Venezia, Dott. di leggi AGONALDI di Padova. — Arma: Di rosso,

e letterato illustre. Fu 1' ultimo della sua casa, a tre bande d' oro, caricate ciascuna di un monte
la cui eredità passo ai Fioravanti. — Arma: d' azzurro.
Di rosso, a tre ruote d'oro, i e 1. — Alias: AGOSTI di Brescia e di Bergamo, — Si anno
D'azzurro, al monte di tre cime di verde, sormon- memorie di questa famiglia prima del mille. Un
tato da un leone d'oro tenente una crocetta di Guido, che diede il proprio nome ad una terra
rosso; col capo d'azzurro, caricato da un lambello da lui edificata, ebbe 1' onore del consolato in

di quattro pendenti di rosso, fra' quali tre gigli Brescia; un Obizzo essendo capo supremo delle

d' uro. — Alias: Partito inchiavato d'argento o milizie bresciane, diede alle cremonesi una grande
d'azzurro, al bue passante dell'unti nell'altro. — sconfitta presso Pontoglio; un Guicciardo che
Alias; D' oro, al monte di tre cime di sor- correndo il XII secolo ebbe la suprema giudi-
AGO 3 — AGO
t'attira dei Bergamaschi; ed un Lodovico che fu rat. d'Austria. — Arma: Partito d'argento e di

Arciv. di Spalato. Ad un Girolamo Agosti fu rosso, a due leoni dell'Uno nelP altro; col capo

conferito da Gregorio XIII il titolo di Conte e di d'oro, all'aquila spiegata e coronata di nero.

Cavaliere, che fu poi dal Senato Veneto confer- AGOSTINI di Pisa, — Nel XV secolo si trova
mato al nipote Carlo ed esteso a tutta la sua questa famiglia assunta ai più alti ufiici della

discendenza nel 1618. — Arma: Di rosso, al ca- città di Pisa, ed un Antonio fu Priore nel 1461,
priolo d'oro, accompagnato da tre stelle di otto 1464 e 1468. Quando i Pisani, ricuperata la pro-

raggi dello stesso. pria libertà per favore di Carlo Vili, la sostene-

AGOSTI o AGOSTA di Cremona e Casal- vano contro i Fiorentini, Mariano e Paolo figli

maggiore. — Un ramo della precedente da Ber- del precedente furono tra i capi del governo, e

gamo si trapiantò in Cremona nel XIII secolo, sostennero anche dappoi quest'ufficio quando Pisa
ed ebbe per capostipite un Orfeo che esulò dalla ricadde sotto il giogo dei Fiorentini, e dopo essi
patria per le intestine discordie. Da questo ramo una lunga serie de' loro discendenti. — Per l'e-

ebbe origine quello che fiorisce tuttora in Roma- stinzione di nobili famiglie Pisane imparentate
nengo, e l' altro che nel XV secolo si stabilì in cogli Agostini, questi vennero in possesso dei
Casalmaggiore, il quale si spense insieme alla beni delle case Fantini, Della Seta, Grassi e Ve-
linea principale di Cremona sullo scorcio del XVIII nerosi, e nel 1746 della contea di Strido appar-
secolo. Gli Agosti anno dato a Cremona 15 de- tenuta a quest' ultima famiglia. — Arma: In-
curioni, molti scienziati e letterati, fra quali è quartato: nel 1.° d'argento mantellato d'azzurro;
celebre Anton-Maria Agosti il più elegante poeta nel 2.° -spaccato di nero e d'argento; nel 3.° spac-

latino del XVI secolo. — Arma: Di rosso, il ca- cato semipartito, al 1.» d' argento a sei filiere

priolo d' oro accompagnato da tre stelle di otto ciascuna di cinque gomitoli di seta di rosso colla
raggi dello stesso, col capo dell' impero. banda d' oro attraversante, al 2.° di rosso, alla

AGOSTI di Belluno. — Originaria di Como, banda nebulosa d'oro, al 3.° partito; a destra
si trapiantava nel XIV secolo in Belluno, dove un inquartato di rosso e d'argento, a sinistra palato
ramo di essa fu aggregato nel 1607 a quel Con- d' oro e di rosso di quattro pezzi, nel 4.° d' ar-
siglio nobile, ma si estinse nel 1670. Un altro gento alla banda di rosso caricata di due cani
ramo, tuttora fiorente, ebbe il titolo comitale nel correnti d'argento collarinati del campo, accom-
1748 acquistando una porzione della contea di pagnata da tre rose di rosso bottonate d'argen-
Cesana, e nel 1759 venne alla sua volta aggre- to. Sul tutto di rosso, col capo d' azzurro cari-
gato allo stesso Consiglio nella persona del Conte cato da tre stelle di otto raggi d' oro.

Francesco e de' suoi discendenti. Il titolo comi- AGOSTINI di Ferrara. — Da Pavia fu tra-

tale fu confermato alla famiglia dalla Repubblica piantata nel 923 in Ferrara da un Eugenio Ago-
Veneta, e nel 1829 dell' Imperat. d' Austria. — stini. Alessandro fu quivi Segretario del Duca
Arma antica: D' azzurro, al calice d'oro. — Arma Borso ed Alessandro Consigliere di Alfonso I. —
moderna: Interzato in fascia; noi 1.° d'argento, (Estinta). — Un ramo si trapiantò in Carrara,
all'aquila spiegata di nero ;
nel 2.° d'azzurro, al nel cui libro d'oro è inscritto col titolo di Conte.

calice d'oro; nel 3." di rosso. — Alias: Spaccato; — Arma: Di rosso, all' aquila dell'impero coro-

nel 1.° d'azzurro al calice d'oro; nel 2.° di rosso; nata di nero, caricata nel cuore da uno scudetto
col capo d'argento caricato dell' aquila bicipite del campo, alla stella di sei raggi d'oro. — Cimie-
spiegata di nero e impugnante cogli artigli due ro: un leone nascente d' oro.

spade nude in alto. — Alias: Spaccato; nel 1.° AGOSTINI di Cagli. — Arma: D'azzurro, al

d'argento, all'aquila spiegata di nero; nel 2.° d'az- leone d' oro tenente colle branche anteriori un
zurro, al calice d' oro. — Alias: Partito d'azzur- ramo di verde e sostenuto da un monte di tre

ro e di rosso, al calice d'oro attraversante sulla cime dello stesso movente della punta.
partizione; col capo d'argento, caricato dell'aquila AGOSTINI di Venezia ascritta al libro d'oro

spiegata di nero. di Murano nel 1605. — Arma: D'argento, alla

AGOSTI di Alessandria, famiglia patrizia fre- fascia di rosso, con un artiglio di aquila di nero

giata del titolo comitale nel 1834. — Arma: attraversante sulla fascia.

Spaccato; al 1.° d'oro, all' aquila di nero coro- AGOSTINO di Sicilia. — Di origine pisana

nata dello stesso, col volo abbassato, posta su tre trapiantata in Sicilia al tempo del re Carlo d'An-
colli di verde, moventi dalla partizione; al 2." giò che le conferì rilevanti affici, si stabilì pri-

d' azzurro alla lettera A majuscola romana d'oro, ma in Polizzi, quindi in Messina e successiva-
accompagnata da tre stelle dello stesso, 2 e 1. mente in Palermo. Possedette il feudo di Feu-
AGOSTINELLI di Bassano. — Francesco Ago- reni ed altri. — Un Pietro fu Capitano delle

stinelli di Andrea fu aggregato al Consiglio No- armi nella città di Trapani e Vicario generale
bile di Bassano nel 1727. — Nel 1821 fu con- del regno. — Arma: D'azzurro, a tre fascie d'oro

fermata a questa famiglia la nobiltà dall' Impe- accompagnate da sei pignatte dello stesso, poste
AGU — 4 AID
3 fra la prima e la seconda fascia, 2 fra la se- alla Croce di S. Andrea di rosso, colla bordura
conda e la terza, ed una in punta. d' azzurro, caricata di otto gigli d' argento.
AGOSTO di Messina. — Famiglia patrizia e- AGUIRRE (d') di Milano. — Francesco d'A-
stinta. — Un Pino di Agosto fu Senatore di guirre Questore in compenso dei danni sofferti
Messina nel 4 436-4 437. — Arma: D'azzurro, al nella fuga per V invasione Gallo-Sarda, fu fatto
capriolo d' argento, accompagnato da tre stelle Conte dall' Imperat. Carlo VI nel 4736.11 Conte
dello stesso. Vittorio suo figlio fu regio podestà di Milano, e
AGRAMONTE di Sicilia. — Originaria di non avendo lasciato figli, con lui si spense la

Spagna e patrizia di Messina, ebbe la baronia di famiglia. — Arma: D'azzurro, all' albero terraz-
Faverchi. (Estinta). — Arma: D'azzurro, ad una zato di verde, attraversato sul tronco da due
montagna d'argento con balze di verde movente |
cagne correnti di nero tenenti in bocca ciascuna
dalla punta. una lepre di rosso; nei rami cinque lepri dello
AGRAZ di Sicilia. — Di origine spagnuola, stesso poste 2 e 3; le prime due affrontate; la

portata in Sicilia da un Alfonso che fu reggente 3.» e la 5.e affrontate e controrampanti; la 4.a

e presidente del tribunale del real patrimonio passante fra la 3.a e la 5..

ed ebbe il titolo di Marchese di Laguna. Un AGUSELLI di Cesena, originaria dalla fami-


Francesco-Emanuele Agraz March, di Unia, il 25 glia Anguissola, il cui nome cambiò in quello di

Giù. 4787 fu riconosciuto nel titolo di Duca di Aguselli un Marco il quale fu costituito in patria
Casteiluzzo. — Arma : D' oro, a due rami di vi- Luogot. Generale del famoso Cardinale Albornoz.
gna pampinosi di verde posti in sbarra, portanti À goduto la signoria dei feudi di Caresto e Li-
ciascuno alla sua estremità inferiore un grappolo nara e la contea di Apozzo nel Montefeltro. —
d' uva d' azzurro. Arma: D' oro, al lupo rampante di nero.
AGRESTE di Capodistria. — Arma: D' ar- AGUSTINI di Forlì. — Antica famiglia, oggi
gento, alla vite di verde fruttifera di nero ac- estinta, vanta un Cardinale di S. R. C. nella per-
collante un palo d' oro. sona di Stefano Arciv. di Eraclea nel 4 681 Un
AGRICOLA di Udine, aggregata al Consiglio Tommaso ebbe il titolo di March. d'Altomburgh.
Nobile di Udine nel 4670, e confermata nobile — Arma Di rosso, al : liocorno d' argento colla

dall' Imperat. d' Austria nel 4 820. — Arma: Par- banda d' azzurro attraversante.
tito di due; al 4.o di verde; al 2.° d'argento, al AIALA di Napoli e di Sicilia. — Arma:
leone d' oro; al 3.° d' oro. D' argento, a due lupi passanti, 1' uno sull'altro,

AGRIGENTO oGIRGENTI di Sicilia. — Nel accompagnati da nove stelle d' azzurro, disposte
4397 il Re Martino chiamò un Rinaldo di que- tre in capo, e tre in ciascun fianco, una sopra
sta famiglia suo nobile amico e famigliare e gli 1' altra.

donò il castello di Agrigento per aver contri- AIANO di Pistoia. — Dei Priori fin dal 4 376
buito a sottrarre la città di Girgenti dalla op- nella persona di Signoretto di Ser Nuovo Agliuni.
pressione dei Chiaramontani. Dal suddetto ca- — Arma : Di rosso, a tre caprioli d'oro, il secondo
stello egli prese il nome che trasmise a' suoi di- sormontato da una crocetta potenziata del campo.
scendenti, i quali possedettero la baronia di — Alias: Spaccato dentato d' oro e di rosso.
Rabbugini. (Estinta). — Arma : Spaccato, al 4 .» AJARDI di Bergamo. — Arma: D' argento,
d' azzurro, alla torre d' argento, sormontata da a tre aquilotti spiegati di rosso, 2 e 4, sormon-
tre torrette dello stesso, aperta e finestrata del tati nel capo da un giglio dello stesso.
campo; al 2.° d' argento, a tre fascie ondate AJAZZA di Vercelli. — Un Nicolò fiorente

d'azzurro. nel XVI secolo fu senatore ducale, ed un Giro-


AGRINALI di Venezia. — Arma: Partito di lamo fu Gran Cancelliere di Savoja. Questa fa-
rosso e d' azzurro, al palo d'oro attraversante miglia à posseduto la signoria feudale di Monteu
sulla partizione e caricato di un A di nero; col da Po. — Arma: D' oro, a tre gazze al naturale,

capo d' argento caricato di un leone illeopardito 2 e 4, le prime affrontate; colla bordura compo-
d' oro. sta d' argento e di nero. — Cimiero: Un braccio

AGU di Modena, famiglia estinta, annoverata vestito di scaccato d' argento é di nero soste-

dallo Spaccini fra le nobili modenesi. — Arma: nente sul pugno una gazza al naturale in atto

D' azzurro, al tigre rampante rivolto a sinistra di spiccare il volo.

d'oro, impugnante un'alabarda d'argento. AICARDO di Venezia. — Arma: D' azzurro,

AGUCCIOdi Bologna, famiglia estinta di parte alla fascia d'oro, accompagnata da quattro cespi
ghibellina. — Arma: D'azzurro, al cane d'ar- di foglie d' albero dello stesso, disposte 3 in capo
gento, passante fra due piante di mirto al na- ed 4 in punta.
turale ; col capo d' oro, caricato dell'aquila spie- AIDONE di Sciacca, di origine aragonese por-

gata di nero. tata in Sicilia da un Corrado che fu segretario

AGUERRA di Milano. — Arma: D'armellino, del re Federico II. À posseduto i feudi di S. Giù-
AIM — 1 5 — AIT

liano e di Montagna di Marzo. — Arma: Di ros- 1085 un Gerardino fu Console; nel XII secolo

so, alla fascia d' argento, accompagnata in capo un Anselmino aveva P avvocazia dei Canonici, e

da due stelle d' oro, e in punta da un capriolo nella descrizione delle famiglie della Marca Tri-
del secondo. vigiana, fatta da Eccellino nel 1213, questa fa-
AIDONI di Ferrara, originaria di Mantova, miglia si trova elevata fra le populares majores.
trapiantata in Ferrara nel 1352 da Antonio Ai- Un Licavero nel 1254 fu proscritto dal tiranno
doni che fu Ambasciatore più volte pel Marchese Eccellino. — Da lungo tempo estinta; ma si

di Ferrara. Anche un Marcello fu ambasciatore vuole che gli Emo di Venezia abbiano da essa tratto
al pontefice Bonifacio IX per Nicolò III. Ad un la propria origine. — Arma?
Pellegrino, che fu 1' ultimo di sua famiglia, fu- AIMO del Piemonte, — Francesco-Bernardino
rono confiscati i beni per aver sparlato del duca Segret. di Stato e Finanze nel 1685 fece acqui-
Borso. — Arma: Di porpora, al leone d'argento sto della giurisdizione di Castigliole di Saluzzo.
sostenente colle branche anteriori un fascio di — Arma: Di rosso, a due bande a spina di pe-
verghe di nero. sce d' argento, caricate, ciascuna, di tre gigli

AJEDO di Sicilia. — Arma : D' argento, a d'azzurro; col capo d'oro. — Cimiero: un'aquila
due cavalli bai, broccante 1' uno sulP altro, gal- di nero coronata d'oro nascente. — Motto: Cre-
oppanti dietro un albero di verde, il tutto ter- SCAM UT EVEHAR.
razzato al naturale. AIMONERI di Aosta baroni di S. Martin de
AJELLO del Piano di Sorrento. — Si onora Corlian. — Arma: Spaccato d'azzurro e di rosso,
di un Antonio Preposito del Capitolo generale al leone d' oro, dall' uno all' altro, impugnante

dell' Ordine Teatino, creato Vescovo di Acerno colla branca anteriore destra una spada d' ar-
nel 1593, e di un Pietro che fu Abate generale gento alta in palo, con una corona all' antica
dei Celestini nel XVII secolo. — Arma: D' oro, d' oro infilzata a metà della lama. — Cimiero:
.alla sbarra di azzurro, caricata da tre stelle del un pappagallo al naturale. — Motto: Non expers
campo. consilii vis.
AJELLO di- Termini-Imerese e di Messina. — AIMONINO di Crescentino Conti di Tricerro.
È una derivazione della famiglia omonima napo- — Arma : D'argento, all'albero al naturale, nodri-
letana appartenuta al sedile Capuano. Verse la to, alla destra dello scudo, sulla pianura erbosa
fine del XVIII secolo fu elevata alla nobiltà di al naturale, e sinistrato da due leoni illeoparditi,
Messina dopo- che Francesco, Vincenzo e Letterio al naturale, correnti uno dietro l'altro; col capo
Ajello ne indossarono la toga senatoria. — Arma: d'azzurro, a tre gigli d'argento ordinati in fascia.
D'oro, alla sbarra d'azzurro, caricata da tre stelle AIOSSA di Napoli e di Calabria, di origine
del campo, accompagnata da due leoni rivoltati germanica, venuta in Italia al seguito di Fede-
del secondo. — Alias: D' oro all'albero di palma rico II che le fè dono del feudo di Roccasecca,
di verde, sinistrato da un leone di nero rampante al quale più tardi si aggiunsero quelli di Fumari
contro il fusto; il tutto terrazzato al naturale. e di altri castelli. — Fu aggregata alla più co-
AJERBI D' ARAGONA di Sicilia, principi di spicua nobiltà napoletana ed ascritta aP Seggio
Cassano e Marchesi della Grotteria, Patrizi di Capuano, e a quello di Porto. Ad un Raffaele
Messina. (Estinta). — Arma : D' oro, a quattro Aiossa fu conferito dal re Ferdinando II il titolo
pali di rosso, colla bordura d'azzurro, caricata da di Marchese. Un Pietro di questa casa fu eletto
otto scudetti d' argento, alla fascia d' azzurro. Vescovo di Sessa nel 1 487. — Arma : D' azzur-
AIMARI di Villafranca, signori di Reano nel ro, a due sbarre d'argento, accompagnate da due
1440. — Arma: D'azzurro, al leone d'argento, im- conchiglie dello stesso, una in capo ed una in
maschito di rosso. punta.
A1MERCI di Bologna. — Arma: D' oro, alla AIROLA o AIROLO di Genova e di Messina,
banda di azzurro sostenente una colomba ferma originaria di Genova, Patrizia Messinese, estinta
di nero.
in Messina. — Arma: D'azzurro, alle quercia al
AIMERICI di Bologna. — Arma: Di rosso, a naturale, nudrita sopra un terreno dello stesso,
tre spade d' argento manicate d' oro poste in fa-
sinistrata da un leone d' oro, rampante contro
scia, accompagnate da nove torte d'oro, 3, 3 e 3. il tronco.
AIMI di Cremona. — Dette molti Decurioni AIROLDI od IROLDI di Milano. — Arma:
e parecchi senatori alla patria; altri apparten- Grcmbiato d'oro e d'azzurro col capo dell'impero.
nero al Nobile Collegio dei Giureconsulti ed altri AITANTI Lucca,
di si trova nei registri delle
al Collegio dei Nobili Fisici. — Estinta verso la famiglie nobili lucchesi del 1300. — Arma: D'az-
metà del XVIII secolo. — Arma: Di rosso, al zurro, alla torre d' argento sormontata da una
gatto mammone seduto d' oro. stella dello stesso. — Alias: Spaccato d'argento
AIMO di Vicenza. — Le prime memorie di e di rosso, a tre mazze ferrate, due di rosso nel
questa potente famiglia risalgono al 1066; nel primo e una d' argento nel secondo.
ALA — 16 - ALA
AJO (dall') di Vicenza. — Arma: Di rosso a regno e Conte di Borrello. — Un ramo si tra-
tre capi d' aglio d' argento colla coda in alto. piantò nella città di Messina e ne ottenne il pa-
AJUTAMICR1STO di Sicilia. — Originaria di triziato. (Estinta). — Arma: D' oro, alla croce
Fisa, passò in Sicilia al tempo di re Alfonso di di rosso, caricata di cinque gigli d' argento.
Castiglia. Ebbe molti feudi, fra' quali Misilmeri ALAGNO (d'j di Taranto, un ramo della pre-
di cui fu investito Guglielmo Ajutamicristo nel cedente, le cui prime vestigie in Taranto si rin-
1385, e la terra di Calatafimi. — Ahma: D'oro, a vengono in un Antonello compagno d' arme di

cinque fuscelli d'azzurro accollati e posti in fascia. Ramondello Orsini Princ. di Taranto nel 1400.
AJUTO di Trapani. — Nel 1392 un Nicolò Si estinse nei primi anni del XVIII secolo. —
Àjuto fu provveditore del palazzo di Federico III, Arma: D'argento, alla croce d'azzurro caricata
e nel 1535 un Lorenzo fu armato Cavaliere dal- di cinque gigli d' oro.

l' Imperai Carlo V, ed eletto quindi capitano ALAGONA di Sicilia e di Catania, origina-
della città di Napoli. — Ahma: Di rosso, alla ria spagnuola, fu portata in Sicilia dal famoso
croce d'oro, accantonata da quattro bisanti dello Blasco d'Alagona il quale vi aveva seguito il re

stesso, al paternostro di nero attraversante in Pietro I d'Aragona di cui fu Capitano generale in

cinta sul tutto. Sicilia. Possedè ben 54 feudi ed otto contee, e

ALA di Cremona, ascritta fin dal 1082 al di Mistretta gli Alagona s' intitolarono Conti,

patriziato decurionale di Cremona nella persona mentre del titolo di Marchesi di Oristan anda-
di un Beltramino Senatore della patria, e dopo rono pure fregiati. À goduto nobiltà in Napoli
di lui ali ri della famiglia appartennero al decu- al Seggio di Portanuova, in Palermo, Catania,

rionato. » posseduto parecchi feudi, fra' quali Siracusa, ecc. — Un Matteo fu Maestro-giusti-

Scandolai i ripa d'Oglio, Binanova, Levata ecc. — ziere del regno di Sicilia, Luogot. Generale delle

Lasciarono bella fama di sè, un Benedetto Te- armi, Cavallerizzo maggiore del re Federico III

nente-Maresciallo proprietario di un reggimento d'Aragona e suo Generale nella Calabria, un se-


d' infanteria italiana che tanto si segnalò in Sar- condo. Blasco fu Viceré e Maestro Giustiziere del

degna, nella Spagna all'assedio di Barcellona, nel regno di Sicilia, e fu a capo della famosa con-
Monferrato e in Piemonte, ed un altro Benedetto giura dei Catalani contro i Chiaramontani; un
che fu fatto Arciv. di Urbino nel 1610. Filip- Manfredi fu uno dei Tetrarchi del regno; un

po IV re di Spagna conferì a Daniele Ala il ti- Artale Gran Giustiziere del regno fu tutore della

tolo marchionale trasmissibile ai suoi discendenti regina Maria, Vicario generale del regno ed edi-
primogeniti. — Arma: Di rosso, al leone d' oro ficò la città di Francofonte. — Un ramo di que-
sostenente colla branca destra un semivolo d'ar- sta famiglia, oggi tutta estinta, si trapiantò in

gento, ed una striscia bianca svolazzante sulla di Reggio di Calabria. — Arma : D' oro, a sei palle

lui testa e portante il motto: virtus ad alta di nero, 2, 2 e 2, ovvero d' argento a sei palle

volat in lettere majuscole di nero. di nero.

ALA di Catania e di Messina portata in Si- ALAIMO di Sicilia di origine spagnuola por-
cilia dalla Catalogna da un Guarnuccio Ala se- tata in Sicilia da un Roberto Alaimo al tempo
gretario di Federico II. — A posseduto i feudi di Federico II e stabilita in Lentini. Si diramò
di Canicattini, Racalveti e la Fontana della Mor- in Malta ed in Siracusa. — Arma: Spaccato d'az-
tilla. — Nel 1584 da Catania passò in Messina zurro e d' argento, caricato nel primo di un' a-

al cui patriziato venne ascritta ed ai sopraccen- quila di nero, colla fascia d' oro attraversante

nati feudi aggiunse quelli di Spalla, Bigini, Ma- sulla partizione.

strari e Prioli (Estinta). — Arma: D'azzurro, ALAISE di Nizza, Conti di Berrà. — Arma :

al mezzo volo di argento. Inquartato, nel 1.° e 4.° d' azzurro, alla croce di

ALABANTI di Bologna. — Arma : D' azzur- S. Andrea d' argento, accantonata da quattro

ro, all' artiglio alato d' oro, posante sopra una conchiglie dello stesso; ne! 2.» e 3.° di rosso, al
mastio d'argento, torricellato di tre pezzi, aperto
palla d' argento; col capo d'Angiò.
ALAGNA o ALAGNO di Napoli e di Mes- del campo, e caricato d' una banda, in divisa,

sina. — Originata da Mauro d' Alagno Vicario scorciata, d' az«urro.

della Repubblica di Amalfi nel 900, feudataria ALAMANDIANI di Viterbo. — Arma : D'az-

sotto Carlo I d'Angiò. Deve la sua grandezza ad zurro, alla cometa d' oro.
Alfonso d' Aragona il quale invaghitosi perduta- ALAMANDINI di Bologna. — Un Michele di

mente di Lucrezia d' Alagno era sul punto di di- questa famiglia fu frate Gaudente nel 1265, un

vorziare la regina Maria per isposarla, ma vi si Rodolfo anziano del Comune nel 1289, un Gui-
oppose il pontefice Pio IL — Sono da segnalare dotto Savio del Comune nel 1285, un Jacopo an-
un Pietro che fu Conte della Repubblica Amalfi- ziano nel 1307, un Domenico Conservatore nel

tana, un Bertraimo Vescovo di Famagosta ed Ar- 1347 ed un Francesco anziano nel 1357. — Ar-
civ. di Amalfi ed un Ugo Gran Cancelliere del ma: D'oro, al semivolo spiegato di nero.
ALB — 47 — ALB
ALAMANNI di Firenze, probabilmente ori- zaro nel 4 395. Gli Albairate da Pessano fiorirono
ginaria dalla Germania e discendente da quell'A- in Milano nel XVI secolo. — Arma: Bandato di

lamanno che fu console di Firenze nel 4 173. Nel rosso e d'oro. — Alias: D' oro, a cinque cotisse
4 354 incominciò a godere le prime dignità della di rosso.

repubblica cui diede 20 Priori e 2 Gonfalonieri. ALBAMONTE di Sicilia. — Al tempo del fa-
— Si divise in due rami, i quali si onorarono di moso Vespro, un Leone Albamonte fu governa-
6 Senatori, di vari Vescovi ed uomini illustri in tore della città di Naro. A Giovanni di lui figlio

lettere e in armi e dei titoli marchionali su Te- fu concesso da Federico III il feudo di Motta
rentola e Luciano. Si estinse nel 4795 per la d'Affermo. — Appartiene a questa casa quel Gu-
morte del Senatore Vincenzo. — Arma : Trin- glielmo che fu valoroso capitano sotto Prospero
ciato d'argento e d'azzurro, alla banda dell'uno Colonna, ed uno dei tredici italiani della disfida
all' altro. di Barletta. -— Arma: Di rosso, al monte d'ar-
ALAMANNI di Lucca, estinta. — Arma: gento e al sole d' oro nascente. — Alias: In-
D'azzurro, a tre stelle d' oro. quartato; nel 4.° e 4.° di verde, a quattro fascie
ALAMI di Lecce. — Arma: D' argento, al d' argento; nel 2.° e 3.» di rosso, ad una stella

leone e all'orso di rosso, affrontati e combattenti. d'oro. — Alias: Inquartato: nel 4.° e 4.° d'oro;

ALANDRI di Verona. — Arma: D' argento, nel 2.° e 3.» di nero, a due fascie d' oro. Sul
al leandro di verde, fiorito di rosso. tutto uno scudetto d'azzurro caricato di una mon-
ALARDI di Mondovì. — Estinta verso la fine tagna d' argento sulla cui vetta un sole d' oro
del XVIII secolo. — Il Dott. Giacomo fu medico nascente.

ordinario e molto accetto al Pontefice Pio V. — ALBANELLI di Sicilia, oriunda da Valenza,

Arma: D' azzurro, al semivolo destro d'oro, col portata in Sicilia da un Gerardo Albanelli. —
capo cucito di rosso, a tre stelle del secondo or- Un Guglielmo fu Capitano valoroso di re Alfonso

dinate in fascia. d'Aragona. — Arma : Di rosso, a sei stelle d'oro,

ALARI di Milano, nobilitata nella persona di poste, 3, 2 e 4.

un Giacinto-Francesco che fu fatto conte nel ALBANES di Sicilia. — Un Pietro Albanes,

4734; titolo che fu poi appoggiato sul feudo di Milite e Segretario della regina Bianca di Na-
Trebbiano da lui comprato nell'anno susseguente. varra, trapiantò questa famiglia in Sicilia, dove

Anche un Saule-Agostino, di un altro ramo, fu acquistò la baronia di Boternò e Marco di Gra-


fatto Conte di S. Damiano nel 4775. Con Saule, do. — Arma: Di rosso, al cane rampante d'ar-
figlio del precedente, che fu Barone e Scudiero gento, collarinato d' oro.
sotto Napoleone l, si estinse completamente que- ALBANESE di Sicilia. — Arma D' argento, :

sta famiglia. —
Arma: D' azzurro, al destroche- alla fascia d' azzurro, caricata da un sole d* oro.

rio di carnagione, movente dal fianco sinistro, e ALBANESI di Crema — Un Cristoforo capi-
tenente una lancia al naturale in palo, armata tano di 200 fanti stabilì in Crema la propria fa-

d' argento, frangiata di rosso, ed alata presso la miglia, oggi estinta, nel 4 512. Un Annibale, a-

frangia; le ali d' oro frammiste di penne d' az- vendo militato pei Veneziani nella guerra di Ci-
zurro. — Cimiero: un' aquila nascente di nero, pro, morì da prode in Nicosia nel 4570. —
coronata d' oro. Arma ?
ALASIA di Cuneo. — Arma: Trinciato d'ar- ALBANESI di Bologna. — Arma: D'argento,
gento e di nero. a sei monti di verde, posti 3, 2 e 4 moventi

ALATI di Calabria. — Arma: Di rosso, al dalla punta, e sormontati da un tronco di albero

volo d' oro. con due rami al naturale, sul destro de' quali

ALATORN di Sicilia. — Arma: D'oro, all' a- posa un uccello di nero.


quila spiegata di nero, coronata dello stesso, guar- ALBANESI di Modena. (Estinta). — Arma:
dante il sole di rosso orizzontale a destra. D' azzurro, a tre monti di verde nascenti dal-

ALATRI di Napoli: Fusato d'argento e di rosso. l' acqua al naturale in punta; ciascun monte sor-

ALATRINI di Taormina. — • Vanta un Car- montato da una spiga d'argento, ed in capo a


dinale nella persona di Gollrodo creato da Papa sinistra una stella d'oro.
Urbano IV. — Arma: Di rosso, a duo cani pas- ALBAN ino di Palermo, di origine francese,
santi d' argento. venuta in Italia con Carlo l d' Angiò, e trapian-

ALBA — Arma: Di
di Sicilia. rosso, al cigno tata poi in Sicilia da un Orlando Albaneto ca-
d' argento passante sopra una fascia d' oro. meriere della regina Eleonora. — Arma : Di ver-
ALBAIRATI Milano. — di Nella matricola de, a tre monti d' argento, sormontati du una
delle famiglie nobili milanesi del 4 277 da cui si stella di rosso.

dovevano eleggere i Canonici ordinar)' del Duomo ALUAM di Bergamo. — Da Albano, paesello

Medici di Albairate. Antonio poco distante da Bergamo, e dove questa fami-


sono compresi i fu

Duomo nel 394, e Bal- glia aveva estesi possedimenti, trasse il proprio
deput. della fabbrica del 4

2
Mzionarlu Si or. Blu*.
ALB — 18 — ALB
nome. Era fiorente in Bergamo fin dal XI secolo, tribuni antichi, ascritti nel maggior consiglio nel

e nel XIII dette alla patria tre Consoli maggiori. 1112, e rimase estinta nel 1262. — Arma : Ban-
— Nel 1459, gli Albani furono creati Conti e dato d' azzurro e d' argento di sei pezzi. —
Cavalieri del S. R. I. e nel 1571 per decreto del Alias: Spaccato d' argento e di rosso, caricato
Senato di Roma furono dichiarati nobili romani nel primo da una rosa del secondo.
ed aggregati all' Ordine Senatorio. Un Francesco ALBANI di Modena. (Estinta). — Arma:
fu chiamato padre della patria per gli eminenii Spaccato di rosso e d' azzurro, alla fascia in di-

servigi resi a questa in tempi assai calamitosi ;


visa d' oro sopra il tutto, accompagnata da tre
nel 1812 fu uno dei 12 cui Bergamo, poi che fu stelle dello stesso, 2 in capo ed 1 in punta.
abbandonata dai Francesi, affidò il proprio go- ALBARI o ALBERII di Bologna. — Ebbe
verno e volle che egli solo potesse disporre del (
comune la origine con i Gabriozzi e co' Perticoni
pubblico tesoro, e nel 1813 fu dalla Repubblica da quelli da Castello, dinasti antichissimi, e forse
Veneta creato Provveditore generale della sua gli Albari furono i conti di Castel dell' Alboro o

patria. Un Giangirolamo nel 1570 fu creato dal de Albario (presso Castelsanpietro), uno de' quali,
Pontefice Pio V Cardinale di S. R. C. ;
un Giam- Lotario, fece la sua dedizione a Bologna nel 1178.

battista fu Patriarca di Alessandria nel 1568, ed Nel 1228 erano nobili di parte geremea e nei
un Bonifacio nel 1667 fu creato Arciv. di Spala- conflitti di questa coli' avversaria dei Lambertazzi
tro. — Arma : Spaccato di rosso e d' azzurro, grandemente si segnalarono. Nel XIII ed in parte
alla fascia d'oro attraversante sulla partizione, nel XIV secolo gli Albari maneggiarono gli affari

accompagnata da tre stelle dello stesso, 2 in ca- di Stato. Bonaccorso nel 1203 fu uno dei due Con-
po, e 1 in punta. — Divisa : Respice in me, Do- soli di giustizia e nel 1221 fu Procuratore del Co-
mine, ET MISERERE MEI. mune. Dal 1 351 al 1 359 si trovano undici volte tra
ALBANI di Urbino e di Boma, famiglia ve- gli anziani, e da ultimo nel Consiglio dei sei-

nuta dall'Albania in Italia nel XV secolo. Un cento nel 1387. — Arma: D'argento, a tre al-

Giorgio, celebre condottiero di armati al servi- beri al naturale, terrazzati di verde.

zio di Roberto Malatesta Signore di Rimini e di ALBARO di Genova. — Il cognome addita


Francesco I Duca di Urbino stabilì quivi la pro- il luogo di origine della famiglia. Nel 1157 Gu-
pria famiglia, la quale salì in grande possanza al- glielmo di Albaro si trova fra i cittadini che
lorché nel 1700 un Giovanni-Francesco fu creato giurarono il trattato d' amicizia stipulato da Ge-
sommo pontefice col nome di Clemente XII. Diede nova col re Guglielmo I di Sicilia. Ma la fami-
inoltre tre Cardinali alla Chiesa, Annibale creato glia Albaro, o di Albaro, come parecchie altre
nel 1711, Alessandro nel 1721, e Giuseppe-Cle- genovesi, salì ad alto grado mercè l'esercizio del
mente nel 1801. L' Imperat. Giuseppe I innalzò notariato; e appunto fu notaio quel Goflredo, che
gli Albani di Roma al rango di Principi dell'Im- nel 1461, dopo la morte di Battista Stella, fu

pero nel 1710, conferendo questa dignità ad An- eletto dal governatore Lodovico dalla Valle a scri-
nibale (quello stesso che fu poi Cardinale) col di- vere i patrii annali. De* quali Antonio Gallo (toc-
ritto di trasmissione a tutta la famiglia, la quale candone a Paolo Moneglia, nel Commentario delle

si spense nel 1811 colla morte del Princ. Carlo cose genovesi accadute fra il 1476 e il 78) non
Consigl. intimo al servizio dell' Austria e gran dubita di aflermare che saranno scritti « con
maestro dell'Arciduca Francesco. — Arma: D'az- quella prudenza con che Goffredo vale cotanto, e
zurro, alla fascia d' oro accompagnata nel capo con quella lealtà che è in lui singolare ». Indi
da una stella di otto raggi d' argento, e da un 10 stesso Gallo intitolando a Goffredo il Commen-
monte di tre cime d' oro movente dalla punta. tario della guerra contro gli Aragonesi, cosi gli
Lo scudo sormontato dal gonfalone e dalle chiavi parla: « A prendermi questo carico mi spinsero
pontificie poste nel mantello di scarlatto foderato le tue esortazioni, perchè tu possa senza fatica
di armellino, frangiato d'oro, accollato dall'aquila veruna trascrivere queste cose ne' tuoi Annali ».

bicipite spiegata di nero, membrata, imbeccata, Ma Goflredo o non si decise mai a scriverli, o il

e sormontata della corona imperiale d' oro. suo lavoro andò perduto; giacché non è ben certo
ALBANI di Vercelli. — Albano, terra del che fosse « una parte almeno di questa storia »

Vercellese à dato il nome a questa nobile fami- 11 testo che lo Spotorno accenna come esistente
glia che fu un tempo signora del castello di S. in un codice « di moderno carattere, presso di
Damiano. — Arma: Palato d'oro e di rosso; i un patrizio genovese » (Stor. Lett. della Ligu-
pali del secondo caricati, ciascuno, di tre scu- ria, Voi. II, pag. 80). — Arma: D'azzurro, al-
detti ovali del primo, all'ombra di leone di nero. l' albero nudrito sulla campagna erbosa, il tutto
ALBANI di Venezia, originaria di Trieste da al naturale; il tronco sinistrato e sostenuto da
cui dovette emigrare al tempo delle irruzioni dei un leone d'oro, coronato dello stesso; con un
Barbari, e rifugiarsi nelle venete lagune — Pro- crescente d' argento, figurato, rivoltato, e rag-
dusse uomini sapientissimi di gran governo, e giante verso I' albero, nel punto destro del capo.
ALB — 1 9 — ALB
ALBENGA di Genova, della città omonima divise in due rami : il senatorio, Albergati-Capa-
nella riviera di ponente, detti anche Albingani. celli, che possedette i marchesati della Valorosa
Jacopo di Albenga, insigne canonista e Prof, nel- e di Montecanino nel Vicentino, e la giurisdizione
P università di Bologna nel XIII secolo. Nicolò ed il titolo marchionale del Serraglio in Romagna;
Albingano f i tra gli anziani della Repubblica nel l'altro detto Albergati- Vezza, che ottenne il titolo
1394. Nel 1328, per la legge dei Ventotto Al- marchionale dal Duca di Modena il 1628. — ARMa:
berghi, Bartolomeo Albingano fu ascritto alla fa- D'azzurro, alla banda d'argento, bordata di rosso.
miglia dei bornari. — Arma: D'azzurro, a due ALBERGHETTI di Bologna. — Arma : Par-
fascie ondate nebulose d' argento. tito; a destra d' argento, e a sinistra d' argento,
ALBERENGHI di Venezia. — Arsa D' az- :
a tre fascie d'azzurro. — Alias: Di rosso, cari-
zurro, all' albero sradicato al naturale. cato da una banda d' azzurro, bordata d' argento;
ALBERESANI di Ferrara. — Antichissima colla bordura d'oro, caricata da dieci torte d'az-
famiglia originaria della Fratta, castello dell' a- zurro.
gro ferrarese, dove nel IV secolo vivea un Co- ALBERGHI di Bologna. — Arma: Partito; a
stantino Alberesano dal quale presero il nome i
destra d' azzurro, al capriolo coricato di rosso,
suoi discendenti. Una Isotta di questa famiglia accompagnato da tre stelle d'oro; a sinistra va-
fu moglie del March. Alberto d' Este, e madre jato d' argento e di rosso.
di Nicolò III, e fu P ultima della sua casa. — ALBERGHINI di Bologna. — Ippolito di An-
Arma: Trinciato d' azzurro e d'oro, al grifo del- tonio Dott. in medicina nel 1o95. — Arma: Spac-
l'uno all'altro. — Cimiero: un gallo di nero. cato d' oro e d' azzurro, alla croce di S. Andrea
ALBERGARIA di Sicilia. — Un Garzia Al- dell'uno all'altro, caricata all' estremità di quat-
bergarla di nobile stirpe portoghese venne in Si- tro gigli dell' uno nell' altro, ed in cuore da un
cilia con Pietro I d' Aragona ed ottenne da que- dado di nero caricato da una losanga spaccata
sto sovrano la custodia del quartiere Neapoli di d' oro e d' azzurro ; la croce accantonata in
Palermo, che prese poi il nome dell' Albergarla. capo da una rosa di rosso.
— Arma: D'azzurro, seminato di gigli d'oro, ALBERGLNI di Piacenza. — Arma : D' ar-
alla banda di nero caricata di tre scudetti d'oro gento, a due leoni di rosso, affrontati e com-
attraversante sul tutto. battenti.

ALBERGATI di Roma e di Bologna. — 0- ALBERGONI di Crema. — Di origine vicen-


riginaria della Germania dove nel 933 vivevano tina, trapiantata in Crema nella prima metà del
Cosimo ed Aurelio, Baroni P uno di Vistinga, XV secolo. Appartenne alla fazione guelfa e si

l'altro di Chastel. Nel 976 vivevano in Italia un estinse prima del 1700. — Arma: D'azzurro, al

Lucio scrittore religioso ed un Gregorio Card, leone nascente d'oro, sormontato da tre stelle di
di S. R. C; raa il primo personaggio noto per sei raggi dello stesso.
documenti è un Ugolino vivente in principio del ALBERGOTTI di Arezzo e di Firenze, di o-
XIII secolo. Un altro Ugolino ed un Enrichetto rigine antichissima, avendo per «'stipite un Te-
intervennero alle Crociate, il primo nel 1276 ed baldo vissuto nell' 891. Furono signori di molti
il secondo nel 1290. Molti furono Anziani, Savi, castelli, di Joppole in Casentino, di Castelnuovo,
Gonfalonieri di Giustizia, e Senatori del Comune di Argiano, ed altri. Nelle fazioni politiche se-
di Bologna. Un Francesco nel 1346 guerreggiò guirono costantemente la parte Guelfa, osteg-
contro i Turchi; Pier-Antonio fu Capit. nel 1322, giando la Ghibellina, per cui ebbero onorevoli
e Pier-Nicola fu Gonfaloniere di giustizia nel 1378 uflici nella Repubblica di Arezzo. Un Guiduccio
e 1386, poi Ambasciatore al Duca di Milano nel e un Marcellino furono Vescovi della loro patria,
1 402. Appartengono a questa famiglia il celebre ed in essa esercitarono grande preponderanza
Card. Nicolò Albergati, beatificato, che fu Legato perchè oltre il potere spirituale avevano ancora
Pontificio in Francia, a Venezia ed in Germania quello temporale, essendo capi supremi del go-
e che fu scelto ad ine- .trare a nome del Papa verno. Uscirono da questa stessa famiglia dottori,
P lmperat. d'Oriente quando nel 1439 venne al giudici e consiglieri della repubblica; un Pirro
Concilio di Firenze; un Viarese che fu Nunzio si acquistò (ama di valoroso capitano nelle guerre
Pontif. in Spagna nel 1516 e poi Vescovo di di Germania e di Fiandra: un Nerozzo fu Sena-
Caiazzo; ed un Antouio che fu Vescovo di Bi- tore di Firenze. In questa città Francesco Al-
sceglie, poi Nunzio Pontif. a Colonia. Fiorì nel bergotti, detto il Dottore della solida verità,

XVIII secolo Francesco Albergati Capacelli, uno portò un ramo della sua famiglia nel 1349 che
dei più valenti poeti drammatici d' Italia, e con- poscia si riunì di bel nuovo a quella di Arezzo. —
tinuatore della riforma teatrale iniziata dal Gol- Arma: Bandato d'oro e di nero; la seconda banda
doni. — Un Girolamo Albergati ebbe l'eredità dei caricata nel capo di una stella di sei raggi d'oro.
Capacelli e ne assunse il cognome che trasmise ALBERI di Orvieto. — Arma: D' argento, al

a' suoi discendenti. — La famiglia Albergati si pino sradicato di verde, fruttifero d' oro.
ALB — 20 — ALB
ALBERI di Roma. — Arma: Di rosso, al- origine : D' azzurro, ad un albero di verde ac-
l' aquila d' argento, coronata d' oro, alla banda compagnato da due stelle d'oro.

curva di nero attraversante sul tutto. ALBERIGHI-QUARANTA di Mantova. Un -


ALBERICI di Roma, Vicenza, Trieste e Or- ramo dell'antica famiglia fiorentina, trapiantato
vieto. — Sembra essere originaria questa nobile nel 1313 in Mantova da un Pietro che emigrò

famiglia dalla casa dei Conti Tuscolani, e circa dalla patria per sottrarsi alle discordie di cui
al 974 un Alberto degli Alberici tentò di acqui- era funestata Firenze dalle due fazioni dei Guelfi
stare il dominio sopra le città del Piceno e della e dei Ghibellini. Si estinse verso la metà del
Romagna. Gadaldo Alberici nel 1 360 godeva più XIX secolo nella persona del Conte Massimiliano.
di dieci mila pertiche di terreno. Diramata a Arma: Spaccato d'azzurro e d'oro, a tre gigli

Trieste, a Vicenza, ebbe ovunque uomini illustri del secondo nel primo, e alla catena d' argento
che la onorarono: Alessandro, Giuseppe, Antonio attraversante sulla partizione.
Alberici furono Senatori di Venezia : Ippolito e ALBERINI di Roma. — Arma: Di rosso, a
Luigi celebri letterati: Pietro fu in Vicenza eletto tre zampogne d' argento poste in banda, I' una
console nel 1202 per quietare le cittadine discor- sopra l'altra, coli' imboccatura al basso, e alla

die. Altro ramo, fuggendo da Brescia al tempo torre di due piani d' azzurro, aperta di nero at-

delle fazioni Guelfa e Ghibellina, si stabilì in Sa- traversante sul tutto, colla bordura inchiavata
lerno; ed oggi questa famiglia tuttora esiste in d' azzurro e d' oro.

Orvieto e vanta un Card, di S. Chiesa nella per- ALBERONI di Piacenza. — Appartiene a

sona di Francesco creato nel 1832. — Arma: de- questa famiglia il celebre Cardinale Giulio Albe-

gli Alberici di Roma: D' argento, alla torre di roni che fu primo ministro di Filippo V di Spa-
verde, aperta e finestrata di nero sormontata ne' gna, e che morì nel 1752. — Arma: D' oro, all'al-
suoi merli da un leone passante di rosso. — Ar- bero terrazzato di verde, sormontato da una stella
ma degli Alberici di Orvieto : D' azzurro, al leone di sei raggi d' argento.

d' oro rampante a sinistra. — Cimiero : uno ALBERTENGHI o ABERTENGO di Vigerne

struzzo nascente. (Piemonte), già dal 1200 Signori di Bagnolo. Nel


ALBERICO (d') o ALBERIGHI di Bologna. — 1764 un Guglielmo- Gio. Battista fu investito di

I più antichi documenti di questa famiglia ci ri- una parte di Bagnolo colla dignità comitale, ed
velano un Ubaldo d' Alberto che nel 1141 inter- un Leonardo-Antonio nel 1723 ebbe investitura
venne alla donazione del castello di Trèntola, di Monasterolo in contado. — Arma: D'argento,
fatta da Guarino e nipoti al comune d' Imola. al leone di rosso. — Motto: Dieu avant.
Ugo e Alberico furono illustri giureconsulti, ed ALBERTI di Firenze. — Ben cinque diverse
il primo, chiamato mens legum ebbe incarico dal- casate hanno esistito in Firenze sotto il cognome
l' imperat. Federico di definire le regalie da esi- Alberti, la prima delle quali è quella dei Conti Al-
gersi in Lombardia. Amedeo, figlio di Alberico, berti possessori di molti feudi nella Toscana, e do-
fu medico del prigioniero re Enzo. Ugo e Gerar- minatori di Certaldo, di Capraia e Semifonte. Ro-
dino ottennero il Consolato. — Questa fami- berto, Bonifacio, Puccio e Albertinello si segnala-
glia si arrichì di molto col commercio e nel 1257 rono nelle guerre dei Crociati. Nelle fazioni Guelfa
possedeva settantun servi della gleba, e diverse c Ghibellina, tennero la parte imperiale per cui
torri in Bologna. — Arma: Vajato d' argento e incontrarono 1' odio dei Fiorentini. Un ramo andò
d' oro. a stabilirsi a Prato, e prese il cognome di Al-
ALBERICONI di Reggio- Emilia. — Un Al- berimi, e da questo uscirono due Cardinali. In
bericone ed un Pietro furono Vescovi di Reggio; Lombardia ebbero molti possessi per favore di

il primo nel 1164 e l'altro nel 1187. Rolando Carlo IV imperatore. Cante di Ridolfo Albertini
essendo Capitano dei Reggiani e dei Parmegiani imparentatosi con l'Alighieri, si portò in Verona,
contro i Geremei di Bologna, li vinse nel 1274, e vi stabilì sua casa. Gli Alberti però di Fi-
e nel 1277 era tra i Sapienti, ossia tra gli uo- renze mancarono in Antonio di Alberto nel 1685.
mini di reggenza del Comune di Reggio. Guic- Assai più celebre è quella degli Alberti detta
ciolo nel 1229 Ambasciat. della sua patria al del Giudice, di cui è stipite Marco Alberto del
Comune di — Arma
Parma. (Estinta). ? Giudice da Catenaia in quel di Arezzo. Ebbe 49
ALBERIGHI Firenze. — Appartenne
di a priori di libertà, undici gonfalonieri, molti pre-
questa antica famiglia un che Ca- Filippo fu fatto lati, diversi ambasciatori, c cavalieri a spron d'o-
valiere da Carlo Magno. — 1348, Si cstinsc nel ro. Otto furono Sonatori, e Giovali Vincenzo Conta
ma un' altra omonima meno antica à fiorito in Palatino. Alberto di M. Cipriano fu Cardinale noi
Firenze e si spense verso la fine del XVII secolo. 1 439. Leon Battista fu uomo enciclopedico in o-
— Arma dell'antica famiglia Alberighi: D'az- gni scienza ed arte. Di questa famiglia un ramo
zurro, a tre pezzi di catena d' argento, posti in fu trapiantato in Francia da un Luigi di Tom-
pergola. — Arma degli Alberighi di più recente maso di Caroccio, e tuttora vi fiorisce, sotto il
ALB — 21 — ALB
titolo di duchi di Luynes e Chevreuse e Principi berti fu capo del presidio ad una delle porte del-
di Neufchàtel. L'ultimo della famiglia Alberti del la città. — Arma: D'azzurro, ad un fuoco di
Giudice morì nel 1836 dopo aver adottato, con rosso, accompagnato in capo da una corona d'oro.
l' obbligo del cognome, il Cav. Priore Mario Mo- ALBERTI di Gorizia. — Arma: Spaccato
riubaldini. — Arma degli Alberti del primo ra- d'argento e d'azzurro, al leone d'oro tenente colla
mo: Partito: a destra spaccato; nel 1.° scaccato branca destra un ramo fogliato di verde, e colla
d' azzurro e d' argento, nel 2.° di rosso; a sini- sinistra un pomo d'oro, e rampante contro un
stra d' azzurro, a tre fascie d' oro. — Arma de- albero di verde, il tutto attraversante sulla par-
gli Alberti del Giudice: D'azzurro, a quattro ca- tizione e terrazzato di verde.
tene d'argento moventi dai quattro angoli dello ALBERTI di Venezia. — Cavalieri del S. R.
scudo e legate nel cuore da un anello dello stes- 1. nel 1694, e Conti bavaresi nel 1695. — Ar-
so. — Cimiero: un leone nascente d'oro tenente ma: Inquartato, nel 1.° e 4.» di rosso, a quattro

una lista fluttuante d'argento colla leggenda: His catene d'argento poste in croce di S. Andrea,
astringor catenis in lettere di nero. moventi da un anello dello stesso in cuore; nel
ALBERTI DI LIPPO di Firenze. - Un ra- 2. ° e 3.° d' azzurro, al leone d' argento coronato
mo della precedente. — Arma : Bandato d'oro e di d'oro. Al capo dello scudo, attraversante sull'in-
rosso, alla fascia d'azzurro attraversante sul tutto. quartatura, caricato da un'aquila spiegata di ne-
ALBERTI di Siena, oriunda di Asciano, fu ro coronata d'oro, accostata da due stelle d' ar-
molto potente ai tempi della Repubblica Senese, gento, e caricata nel petto da uno scudo di ros-
di cui un Ventura nel 1563, ed un Alberto nel so, alla fascia d'argento — Sul tutto dell'inquar-
1580 occuparono il supremo magistrato. — Arma: tatura, uno scudetto d'oro coronato dello stesso,

D' azzurro, al monte di tre cime d' oro sormon- caricato da un albero terrazzato di verde.
tato da un sole dello stesso ; col capo dell'impero. ALBERTI D'ENNO del Trentino, Conti del
ALBERTI di Sicilia. — Sotto re Alfonso nel S. R. I. dal 1714. — Arma antica: D'argento,
1 430, un ramo degli Alberti di Firenze passò in alla sbarra d'azzurro, caricata da una stella d'o-
Sicilia. — Antonio fu Vicario del regno ai tempi ro. — Cimiero: un semivolo, colle armi dello
di Carlo V, e suo figlio Filippo fu Barone di Nic- scudo. — Arma moderna: Inquartato nel 1.» e

chiara in Mineo dove continuò la sua famiglia. 4. ° d'oro, alla mezz'aquila di nero, inombrata e
Un altro ramo da Firenze si recò a Messina nel coronata del campo, movente dalla partizione; nel
1528 e vi piantò la sua famiglia. Il di lui figlio 2.° e 3.° d'argento, alla banda d' azzurro, cari-
Simone acquistò nel 1588 la terra e baronia di cata da una stella d'oro. — Cimiero: un volo di
Pintodattolo in Calabria, eretta in marchesato nel nero, ciascun' ala caricata da una stella d'oro.

1600. Stefano figlio di Simone comprò la terra di ALBERTI DI POJA del Trentino, Conti del
Pagliara e si stabilì, in Palermo. — Arma: eguale 5. R. I. dal 1774. — Arma: Spaccato nel |.«
a quella degli Alberti di Firenze. d' azzurro, all'aquila d'argento, membrata e co-
ALBERTI di Nizza, Baroni di Castelnuovo. — ronata d'oro; nel 2.° palato di rosso e di verde;
Carlo-Giuseppe Viceintendente generale di Nizza alla fascia d' oro attraversante sulla partizione.
fu investito di una parte del feudo di Villanova ALBERTI di Saluzzo, Conti di Pessinetto. —
col titolo di Conte nel 1772. — Arma: Spacca- Tommaso nel 1270 fu investito di Montabone in
to; al 1. n d' azzurro, a quattro catene d'argento contado. — Arma: Spaccato, al 1.° d'azzurro, al

moventi dagli angoli dello scudo, legate nel cuore sole d'oro nascente dalla partizione; al 2.° d'ar-
ad un anello d'oro; al 2.° d'oro, al palo dentato gento, a tre rose di rosso, bottonate d'oro, ordi-
di rosso, accostato da due gigli dello stesso. nate in fascia. — Cimiero: Una stella d'otto
I Conti di Villanova di Casale (pur di Nizza) raggi d'oro. — Motto: Pulcrior in tenerris.

usano la stessa arma originaria del ramo prece- ALBERTINA di Verona. — Arma : D'argen-
dente, cioè le sole catene d'oro in campo azzurro. to, ad un albero di verde, terrazzato dello stesso,
ALBERTI di Verona. — Un ramo degli Al- e due spade d' argento manicato d' oro, poste in
berti di Firenze, al tempo delle fazioni, si rifugiò fascia, colle punte opposte e toccanti il fusto

in Verona. Un Bertolotto fu tesoriere maggiore dell'albero.

di Cangrande, e il di lui fratello Alberto sposò nel ALBERT1NELLI di — Arma : In-


1342 Beatrice figlia di Alboino della Scala. Nel quartato; nel 1.° e 4.° d'oro, ad una testa di

1 405 fu aggregata al nobile Consiglio di Verona, moro attortigliata d'argento; al 2.» e 3.» d' ar-

c la Veneta Repubblica nel 1754 la fregiò del ti- gento, ad un' aquila di nero, ed una fascia di

tolo comitale. — Arma: eguale a quella del pri- rosso attraversante sull'aquila, e caricata di tre

mo ramo di Firenze. crescenti rivolti d'argento.

ALBERTI di Treviso. — Quando verso il 1 328 ALBERTINI di Verona, originaria di Firenze.

i Tempesta stabilirono in Treviso la loro signo- — Nicolò Albertini Cardinale; Bonaventura con-

ria, dopo il bando degli Azzoni, un Giovanni Al- sigliere di pace fra Veronesi, Mantovani e Bre-
ALB — 22 - ALB
sciani nel 1279. Già insignita del titolo comitale, do questi studiava in Bologna. — Arma: D' ar-
fu creata nobile dell' Impero nel 1825. Nella per- gento, alla croce del Calvario di rosso, colla fa-
sona di un Bonifacio fin dal 1406 era stata ag- scia d'azzurro attraversante. — Alias: Vajato
gregata al nobile Consiglio Veronese. — Arma: d'argento, di quattro file, fioccato di nero; col ca-

Trinciato di rosso, e d'argento, a tre stelle poste po d'azzurro caricato da un cane corrente d'ar-
in palo, quella del capo d'oro, quella in punta gento collarinato di rosso.
di rosso, e quella del mezzo, attraversante sulla ALBERTO (d') d' ORSO di Bologna. — Ge-
partizione, trinciata d'oro e di rosso. rardo di Aghinolfo, signore nel secolo X di Gal-
ALBERTINI di Nola, Taranto e Napoli. — liera, di Lama dei Conti e di altri luoghi, fu il

Di origine spagnuola, trapiantata nel Napoletano progenitore di Alberto d'Orso, vivente nel secolo
ai tempi di Re Carlo d'Angiò. Si stabilì primiera- XI. Dalla stirpe di Gerardo derivano i Savioli,

mente a Nola per alcuni feudi dei quali era inve- i Caccianemici, i Savii, gli Odaldi, i Figliocari, i

stita in quelle vicinanze, e venne aggregata a Braiguerra, i da S. Pietro, i da Portanova, i da


quella nobiltà. Nel 1615 passò a Taranto ed ebbe Santalberto, famiglie estinte, ad eccezione dei Sa-
in signoria l'esteso fondo di Facciano che possiede violi. Udo dei figli di Alberto fu Cardinale nel
tuttora col titolo principesco. Pietro creato Car- 1122 e quindi Papa col nome di Lucio. Jacopo ni-
dinale da Giovanni XXII e la B. Berta di Val- pote di Lucio fu console, e padrone del castello di
lombrosa. — Verso il 1729 gli Albertini di Ta- Surizano, e i discendenti di questo si dissero di-
ranto vennero a stabilirsi a Napoli e vi godet- poi de' Caccianemici. — Arma: Di rosso, all' orso
tero nobiltà nel seggio di Porta Nova. Oltre 15 rampante al naturale.
feudi, à goduto il marchesato di Sanmarzano, il ALBERTONI di Roma. — Conosciuti sino
ducato di Carosino, e i principati di Cimitile, dal sec. X. Marchesi di Rasina nel 1626. Paluzzo,

Faggiano, Sanseverino. — Arma: Di azzurro, al- uno dei tre conservatori della città nel 1414. Ludo-
l'aquila d'oro coronata dello stesso, con la fascia vica (1470-1 530) beatificata. Altro Paluzzo (1623-
di rosso caricata da cinque gigli d'oro attraver- 1698) card, di S. R. C. nel 1614. Gaspare sposò
sante sul tutto e con tre monti d'oro moventi nel 1669 Laura Caterina Altieri. Papa Clemente
dalla punta. X (Altieri) tramutò il lignaggio degli Albertoni
ALBERTINI di Cagli (Umbria). — Arma: Parti- in quello degli Altieri ed innalzò il marchesato
to: nel 1 .o d'azzurro, al monte di tre cime di verde, di Rasina a principato in favore di Angelo Al-
sormontato dall'aquila di nero, attraversata da una bertoni divenuto Altieri. — Arma Alrertoni: D'o-
lista d' argento ; nel 2.» d' argento, all' albero ro, a tre caprioli di rosso; col capo del primo
sradicato di verde, con la banda merlata e con- sostenuto di azzurro e caricato di un leone illeo-
tramerlata del campo attraversante sul tutto. pardito del secondo.
ALBERTINI di Modena, — Arma : D'azzurro, ALBERTONI di Cremona, — Come il casato,
al leone alato d'oro tenente nelle branche ante- ebbero sempre comune anche l'arma cogli Alber-
riori un bastone sormontato da un mazzo di spi- toni di Roma. — Provengono da un Michele, il

ghe, il tutto d'oro. cui figlio Antonio sposò nel 1532 Margherita dei
ALBERTINO di — Arma: D'azzur- patrizi cremonesi Somenzi. Diedero cinque decu-
ro, all'aquila d'argento, beccata, membrata e co- rioni a Cremona dal 1560 al 1794. Regi feuda-
ronata d'oro, sostenuta da una collinetta dello tari di Maccherio nello stato di Milano nel 1771.
stesso ; alla fascia di rosso, caricata di quattro Conti di Maccherio nel 1789. Confermati nell'an-
gigli d'oro attraversante sul tutto. tica nobiltà e nel titolo comitale nel 1816. Conti
ALBERTIS (de) di Verona. — Arma: D'az- di Val di Scalve, con facoltà d'inquartare l'arma
zurro, a quattro catene d'oro, poste in croce di dell'antica repubblica e comunità di Val di Scal-
S. Andrea, moventi da un anello dello stesso e ve, per motu proprio reale del 1875 ed altri
confinanti ai quattro angoli dello scudo. — Ci- reali decreti del 1879 e del 1883. Facoltà a
miero: un leone nascente d'oro, tenente una cro- Francesco di Carlo di aggiungere il cognome Pi-
ce latina dello stesso. cenardi per decreto reale del 1868. — Arma co-
ALBERTIS-COLLICO di Conti. — me la precedente. — Cimiero: un leone di rosso
Arma: Spaccato: nel 1» d'oro, all'aquila di nero nascente. — I Conti di Val di Scalve portano
coronata d'oro; nel 2.» d' argento, all' albero di al 1.° e 4.' di Albertoni, al 2.° e 3.» di Val di
palma terrazzato di verde, accostato da due leoni Scalve, che è d'azzurro, a tre abeti nodriti suite
affrontati di rosso, rampanti contro il fusto. pianura erbosa e ad un orso passante ed intrec-
ALBERTO, o DA SANT'ALBERTO di Bolo- ciente i tre tronchi degli abeti; il tutto al natu-
gna. — Appartiene a questa famiglia lo storico rele. — Cimiero: un leone di rosso nascente ed
Leandro Alberto, e fu dello stesso ceppo Oreste impugnante colla branca anteriore destra una spa-
degli Alberti vivente nel 1230 famoso leggista e da d'argento impugnata d'oro alta in isbarra. —
poeta, condiscepolo ed amico del Petrarca, quan- Motto: non sine armis patria.
ALB — 23 — ALB
ALBERTONI di Bassano. — Un Antonio Al- bicini di Forlì: D'oro, al cervo d'azzurro uscente

bertoni fu aggregato al Consiglio nobile di Bas- da un bosco di verde.

sano nel 1749, e i suoi nepoti furono confermati ALBICINI di Modena, famiglia estinta origi-

nobili nel 1822 dall' Imperai Francesco 1. — naria di Città di Castello. — Un Nicola era tra
Arma : D'azzurro, ad un monte di tre cime d' ar- i Conservatori di Modena nel 1412. — Arma e-
gento movente dalla punta, sulla più alta delle guale alla precedente.
quali sta piantato un giglio al naturale accompa- ALBINELLI di Modena, originaria di Sestola
gnato da due stelle di sei raggi di verde. nel Frignano, à dato un podestà a Sassuolo, ed
ALBERTONINI di Roma. — Arma : D' argen- uno a Montefestino. Fu decorata della cittadinanza
to, a due bande di rosso, caricate ciascuna da una ferrarese e fu ammessa a quella nobile di Mo-
catena d'oro. dena nel 1629. —
Andrea Dott. di leggi nel
ALBERTUZZI di Bologna. — Arma : D' oro, XVI secolo è citato dal Tiraboschi fra i lette-
al capriolo di rosso. — Alias: Partito di rosso rati. Il P. Giovanni Cappuccino, autore di varie
e d' argento, al semivolo uno dell' all' altro. opere ascetiche, indusse Alfonso
III d' Este Duca

ALBIANI di Pietrasanta. — Trasse origine di Modena ad abdicare nel 1629 la corona e farsi
da un villaggio di Val di Magra nominato Albia- Cappuccino col nome di Fra Giambattista da Mo-
no, e da un Ser Giovan-Paolo di Cristoforo nel dena. (Estinta). — Arma : D' azzurro, alla torre
1432 fu trapiantata in Pietrasanta dove fu fatto rotonda merlata di tre pezzi al naturale, aperta
Cancelliere degli Anziani e Camerlingo munici- del campo, terrazzata di verde e sormontata dal-

pale nel 1453. I suoi successori appartennero al l'aquila bicipite coronata di nero posata sui merli
Collegio degli Anziani, ed un Bartolomeo di Lo- della torre. — Alias: D'argento, al castello di
renzo sedeva Priore degli Anziani nel 1505. — tre torri di rosso, chiuso e finestrato di nero.

Gli Albiani ebbero gran parte nella famosa con- ALBINGANI di Genova. Vedi Albenga.
giura che nello stesso anno si ordiva per sot-è ALBINI di Ferrara. — Fu nobilitata dai
trarre Pietrasanta alla Repubblica di Lucca in principi Estensi, e si estinse nel XVII secolo.
favore dei Fiorentini, per il qual fatto parecchi Arma : Spaccato, al 1 .° d' azzurro, al sole d' oro
degli Albiani ebbero a soffrire 1' esilio e la con- accostato da due stelle d'argento; al 2.° di rosso,
fìsca de' beni. — Ultimo di questa famiglia fu al sinistrocherio appalmato di carne, vestito d'az-
Tommaso Albiani che nel 1 573 instituì suoi eredi zurro, movente dalla punta e posto in palo.
i Tornei coli' obbligo di assumerne il nome e lo ALBINI del Friuli. — Arma : Spaccato d'az-
stemma. — Arma: D'azzurro, alla sbarra d'ar- zurro e di verde, alla fascia d' argento caricata
gento. di tre trifogli del secondo, attraversante sulla
ALBICI di Bologna. — Arma: Di nero, a due partizione.

cerchi d'oro, uno entro l'altro; col capo di nero ALBIROLI di Bologna. — Arma D' : oro, al-
caricato della croce d'oro. l' albero di cinque rami sradicato naturale. al

ALBICI di Roma. —
Ebbe un Cardinale che ALBIROLO di Messina. — Messinese Patrizia
fu Commendatario Buon Gesù in
della chiesa del al servizio di re Ludovico 1344 con nel titolo
Ravenna da lui edificata nel 1680. Arma: — di Barone. (Estinta). — Arma: Di rosso, a tre
D'oro, a tre anelli concentrici di nero, col capo fascie d' argento.

del primo caricato da una croce del secondo. ALBISIA di Aversa e Napoli. — Arma: Di
ALBICC1ATI di Milano. — Arma : Di rosso, rosso, a due galli d' oro, posti ciascuno sopra un
a tre crescenti d'argento, 2 e 1. monte d' argento, affrontati in atto di azzuffarsi.
ALBICINI di Forlì e Città di Castello. — Si ALBISO di Venezia. — Arma: D'oro, all'a-
ha memoria certa di questa famiglia sino dal quila di nero.
principio del XII secolo. Fioriva per ricchezza e ALBIZZI di Firenze e di Pisa. — Di origine
importanza politica in Città di Castello, da cui, tedesca, venne a trapiantarsi in Firenze nella
perchè ghibellina di partito, fu cacciata dalla fa- metà del secolo XIII. Nel 1251 Benincasa di Al-
zione guelfa nel 1285. Allora si divise: Bartolo II bizzo, sedette nel Consiglio degli anziani, e nel
rientrò in Città di Castello, e vi propagò la di- 1282 Ser Compagno aprì la serie di 98 priori
scendenza estinta nel secolo XVIII, Albizzino III che uscirono da questa Casa, la quale fu altresì
si stabilì a Forlì circa 1' anno 1 300. Il primo di per 15 volte onorata della dignità di gonfalonie-
questi rami fu nel secolo XVII investito del mar- re. Ghibellina di partito, sostenne molte lotte coi

chesato di Lodergnano e delle contee di Valdi- Guelfi, e fu esiliata da Firenze, dove ritornò nel
noce, di Rocca di Girone e della Petrella degli 1 381 , e Maso Albizzi resse la città da sommo po-
Ubertini; il secondo della contea dei sacri pa- litico. Tommaso godette il dominio di alcuni
lazzi apostolici. — Arma degli Albicini di Città feudi nella Soria. Ubertino Albizzi fu Vescovo di
di Castello: D* argento, a tre monti fioriti al Pistoia nel 1425. Questa famiglia si estinse nel
naturale moventi dalla punta. — Arma degli Al- 1842 con la morte del Cav. Priore Marchese A-
ALB — 24 - ALB
inerigo. Un ramo degli Albizzi fu trapiantato in guirono la prima. Il Cappuccino Ippolito Albrici,
Pisa nel secolo XVI da Francesco di Luca. — da Vilminore, fu dai suoi superiori spedito in

Arma: Di nero, a due cerchi concentrici d' oro, Francia nel 1575, e quivi fu per perecchi anni
col capo d'argento caricato della croce di nero maestro dei novizi. Indi ad istanza di Alessandro
dell' Ordine Teutonico. Farnese, duca di Parma, passò commissario ge-
ALBIZZI o ALBIZI di Cesena. — Un Fran- nerale del suo Ordine nella Fiandra, accolto con
cesco di Rinaldo della nobile famiglia degli Al- grande onore da quei cattolici. Al suo arrivo non
bizzi di Firenze, creato Tesoriere di Romagna da vi trovò che quattro frati; ma in dieci anni che

Paolo II, trapiantò un ramo della sua famiglia in dimorovvi, ne vestì più di duecento, e vi lasciò

Cesena, dal quale vennero un Tommaso Vescovo la sua religione in grande osservanza e santità.

di Cagli, un Francesco Vescovo di Rimini e de- Un Taddeo Albrici di Vilminore, dotto giurecon-
signato Cardinale da Gregorio XIV, ed un altro sulto, autore del Formularium Istrumentorum,
Francesco creato Cardinale da Innocenzo X. — fiorì al principio del XVII secolo. -—Arma: D'az-
Arma, eguale a quella degli Albizzi di Firenze. zurro, al castello torricellato di tre pezzi, sor-
ALBIZZI di Genova. — Arma: D'oro, a due montato da un leone illeopardito passante e pre-
armille concentriche di azzurro. mente colle branche anteriori una ruota, il tutto
ALBIZO o ALBEZO o ALBIGO di Venezia. d' argento.
— Da Muggia venuta in Venezia, fu ascritta al ALBRICIO di Napoli. — Arma : D' argento,
nobile Consiglio nel 1028. Si estinse nel 1272 in ad una porta di castello di verde posta sopra un
Ser Pietro Albezo essendo al Piovego. — Arma: terreno dello stesso.
D' oro, all' aquila bicipite di rosso. ALBRIEUX di Torino. — Originaria di S.

ALBONI di Modena. (Estinta). — Arma: D'az- Giovanni di Moriana. Un Pietro-Antonio Sena-


zurro, alla fascia cucita di rosso, accompagnata tore comprò nel 1824 il titolo di Barone. —
in capo da tre stelle d' oro male ordinate ed in Arma: D'oro, al pioppo al naturale, sormontato
punta da tre monti di verde, sormontato cia- da un sole del primo, e accostato alla sommità
scuno da un fungo d' argento. da due stelle dello stesso; il pioppo addestrato
ALBORA di Genova. — Arma : D' argento, da un'aquila di nero e sinistrato da un leopardo
al pioppo nudrito sulla pianura erbosa : il tronco illeonito di rosso, tenente una bandiera dello

sostenuto da due leoni affrontati : il tutto al na- stesso; il tutto sulla campagna bandata d'argento
turale. e di rosso. — Cimiero: Una corona ducale da
ALBORE di Venezia. — Arma: Di verde, a cui esce un braccio nudo impugnante una spada.
tre bande di rosso. — Alias: D' argento, a tre — Motto: Fructus et flores in odorem sua-
bande di rosso, accompagnate da otto B di nero vitatis.
poste in sbarra, 1, 3, 3 e 1. ALBRIGIO di Sicilia. — Arma: D'azzurro,
ALBOREZ di Sicilia. — Arma: D'argento, a ad una porta di castello d' oro, aperta del cam-
tre bande d'azzurro, colla bordura d'oro, cari- po, sormontata da un colubro allacciato d' ar-

cata da quattro gigli d'azzurro, posti uno in ca- gento ondeggiante in fascia.

po, due nei fianchi ed uno in punta, e da quat- ALBRIONE di Bra, Conti di Rorà. — Arma :

tro crocette di S. Andrea dello stesso poste negli Di rosso, a due bande d' argento, ciascuna cari-
angoli. cata di due rose del campo, bottonate d' oro.
ALBORI di Venezia, Baroni Austriaci dal ALBRIZZI di Velletri. — Da Como trapian-
1880. — Arma: Inquartato; nel 1.» di rosso, al tatasi in Velletri, fu ascritta al nobile consiglio

leone d'oro; nel 2.° d'azzurro, a tre stelle male della città. Un Nicola di Giulio si trovò a capo
ordinate d'argento; nel 3.° d'azzurro, al cre- dei priori del municipio al passaggio per Velie-
scente d' argento posto in banda colle punte ri- tri di Sisto V. (Estinta nel secolo XVII). — Ar-
volte verso il cantone sinistro del capo ; nel 4.° ma: D'azzurro, al castello torricellato di due
di rosso, a due spade d' argento, manicate d'oro, pezzi d'argento, aperto e finestrato di rosso, ter-
poste in croce di S. Andrea. Sul tutto d'oro, ad razzato di verde e sormontato da un leone pas-
un albero sradicato di verde — Divisa : Fideli -
sante d' oro rivolto a sinistra e tenente con la

tate et Assidl'itate. branca destra anteriore una rosa di rosso fo-


ALBORONE di Sicilia. — Arma: D'oro, al- gliata di verde.
l' albero di nero, movente dalla punta, accom- ALBBIZZI di Venezia. — Dalla Grecia pas.sò
pagnato da tre stelle del secondo, disposte in (juesta famiglia in Venezia, ove ottenne il patri-
capo. ziato nel 1667. Ebbe due Procuratori di S. Marco
ALBRICI di Bergamo e di Valdiscalve. — Fi- ed otto Senatori. — Nel 1820 due rami di que-
gura come cittadina ed antica originaria di Ber- sta casa furono dichiarati Conti dell'Impero.
gamo fino dal 1362. DV.rante le fazioni dei Guelfi Arma: D'azzurro, alla torre d'argento, merlata e
e dei Ghibellini, gJi Albrici di Val di Salve se- I
torricellata dello stesso, aperta, finestrata e mu-
ALC — 25 — ALD
rata di nero, cimata da un leone leopardito d'oro, gio, fu nominato nel 1 462 dal Duca Lodovico di

tenente nella destra alzata una ruota del mede- Savoja suo scudiero, senatore e controllore gene-
simo. rale. Un Francesco fu Vescovo di Casale dal 1817
ALBRIZZI di Napoli e di Lombardia. — Ar- al 1828. — Arma: Fasciato d'azzurro e d'ar-
ma eguale alla precedente. gento — Cimiero: una sirena nascente. — • Di-
ALBUTIO di Milano e Sicilia. — Nobile fa- visa : TOUT À LA VENTURE.

miglia Milanese, fu trapiantata in Sicilia da Gior- ALCONO di Sicilia, di origine romana pas-
dano d' Albutio, confinato colà dall' Imperat. Fe- sata in Sicilia ove à posseduto la baronia di Bul-
derico II. — Arma: D'oro, a tre fascie di rosso, garano. Un Alessio Alcono fu governatore della
attraversate da una banda del medesimo. Camera regi naie. — Arma: Di rosso, a tre ca-

ALBUZZI di Milano. — Arma : D' azzurro, al prioli d'oro, accompagnati da una croce poten-
castello torricellato di due torri d' argento, a- ziata dello stesso posta sopra il secondo capriolo.
perto e fincstrato del campo, accompagnato da ALCORACE di Mazzara. — Antica famiglia
una stella di otto raggi d' oro fra le due torri ; di Mazzara in Sicilia, ove à goduto le prime ca-
col capo d' oro, caricato da un' aquila di nero, riche. — Arma : D'argento, al montone saliente
coronata d' oro. di nero.
ALCANDRI di Motta. — Arma: D'azzurro, ALDANA o ALDANO di Napoli, di Lucerà
a sei rose d'oro ordinate 2, 2 e 2. e di Firenze, originaria di Alcantara in Ispagna,
ALCANDRO di Treviso (Forse ALIPRANDO) trapiantata in Napoli nel 1501. Un Garzia ne
— Di origine milanese, si trasferì in Treviso nel portò un ramo in Firenze nel 1540. A goduto
1420, esiliata dalla patria da Filippo-Maria Vi- nobiltà in Pisa, Firenze e Lucerà. (Estinta). —
sconti. Un Giovanni Aliprando per ingrazionirsi Arma: Di rosso, alla spada d'argento manicata
il Duca tentò di uccidere il Carmagnola. Perduti d' oro colla punta in alto, accompagnata da tre
i beni che possedeva nel Milanese, attese nella corone dello stesso, 1 in capo e 2 ai lati.

nuova patria alle arti e al commercio delle spe- ALDEGATI di Mantova, Marchesi. — Fin
zie. Arma : D' azzurro, a due picche d' oro, to- dal 1200 era fra le famiglie nobili e possenti di
state d' argento, passate in croce di S. Andrea, quella città, al cui Consiglio appartenne un Gen-
accompagnate da quattro gigli dello stesso, e un naro nel 1328. — Arma: Spaccato; al 1.° par-
alandro di verde, fiorito di rosso, movente dalla tito di rosso, ad una stella d' argento ; e di az-

punta, attraversante sul tutto. zurro, ad una freccia di argento in palo; al 2.°

ALCENAGO di Verona. — Famiglia ascritta di verde, ad Una testa di gotto al naturale posta
al nobile Consiglio di Verona, ed oggi estinta. — di fronte; colla fascia d'argento sostenente un
Arma : D' azzurro, alla torre di rosso (o d' oro) palo dello stesso attraversante sulle partizioni.
aperta e finestrata di nero. ALDEMONDO di Sicilia. — Arma : D' argen-
ALCIATI di Milano. — Questa famglia è to, alla fascia di vajo, accompagnata in capo da
compresa nella matricola del 4277. — Fra i suoi una croce scorciata d' azzurro.
uomini celebri si deve annoverare Francesco dot- ALDEMORESCO o MORESCO di Napoli, O-
tore del Collegio di Milano e Cardinale di S. tranto, Lecce e Sicilia. — Originata da un Aldo,
Chiesa nel secolo XVI e Andrea parimente dot- guerriero greco venuto dalla Morea a combattere
tore di collegio e senatore, insigne giurista e sto- nel Napoletano. Trovasi feudataria fin dal tempo
rico, del cui nome anche oggi s'intitola la via che del Re Manfredi, ed à posseduto Avigliano, Bel-
conduce al pretorio milanese. Giov. Paolo fondò vedere, Carinola, Carovilli, Foresta, Formicola,
il Collegio Alciato in Pavia. Don Francesco fu ri- Nociglia, Riciano, Ripalimosano, Salice, Sangia-
conosciuto patrizio milanese sul finire del secolo como, Trentola e Triviano. Oltre vari Giustizieri,
XVIII. — Arma: Partito: al 1." d'argento, al ca- Ciambellani e Maggiordomi, vanta un Ludovico
stello di rosso aperto del campo e torricellato Maresciallo del regno e Grande Ammiraglio del
di due pezzi : ciascuna torricella finestrata del re Ladislao, ed un Bartolomeo Vescovo di Ter-
campo e merlata di due pezzi alla ghibellina, moli — A goduto nobiltà in Napoli nel seggio
sormontato da un'aquila di nero linguata di rosso di Nido, donde si diramò in Otranto, Lecce, Si-
e coronata d'oro coi piedi sostenuti dalle due racusa e Noto. Il ramo di Napoli si estinse nel
torricelle : al 2.° fasciato d' argento e di rosso. XV secolo, e quelli di Otranto e di Lecce nel
— MHAEN ANABAAA OMENOS
Motto : principio del XIX. — Arma dei rami di Napoli,
ANAPOS AIR AIOT KAPNOS OTK A- Otranto e Lecce: Spaccato palizzato d'azzurro e
NOAATTAI d' argento, col capo del secondo caricato da una
ALCIATI di Vercelli, Conti della Motta di croce scorciata di rosso. — Arma dei rami di
Viancino. Guglielmo Alciati fu Console di Ver- Sicilia : D' oro, ad una teste di moro, attorti-
celli nel 1181, e Bartolomeo nel 1193. — Un gliata d'argento.
Nicolao, dotto giureconsulto e dottore di Colle- ALDERIS10 di Termini. — Arma: di rosso
ALD — 26 — ALD
al monte (Toro sormontato da un giglio dello stesso. nel 4355, 1360 e 1374. Mancarono nel secolo XV.
ALDIGERI di Parma e di Messina. — Un Un quarto ramo fu degli Aldobrandini del Rosso,
ramo di questa famiglia si trapiantò da Parma di cui un Aldobrandino fu Priore per ben quattro
in Messina dove fu ammessa al Patriziato nel XIII volte. Un quinto ramo si disse AIdobrandini-(7a-

secolo. (Estinta). — Arma: D* oro, a tre fascie rini, e venne meno nel secolo XIV. Finalmente
di rosso. un sesto ramo è degli Aldobrandini di Madonna
ALDIGERI di Roma. — Arma: Scaccato di detti anche del Nero, che da Longiano si stabi-
rosso e d' azzurro, alla fascia d' argento attra- lirono in Firenze. Anno tenuto per sei volte il

versante sul tutto. gonfalonierato, e 28 volte il priorato. Ippolito


ALDIGIERI di Fontana di Ferrara. — Illu- figlio di Silvestro fu Papa sotto il nome di Cle-
stre famiglia, ebbe in Giberto di Alberto un mente Vili e morì nel 1605. Altri sei personaggi
Console in patria, ed in Guglielmo di Enrico di questa famiglia furono Cardinali. Un Jacopo fu

un luogotenente generale del Marchese Obizzo VI Vescovo di Troia; un Alessandro Arcivescovo di

nel 1271. Giberto di Paolo fu capitano generale Rodi; un Silvestro di Giovan-Francesco Senatore
ed uomo di straordinario valore ; e valentissimo nel 1802. Questa famiglia esiste tuttora in Fi-
giureconsulto fu Berardo Aldigieri. Un ramo di renze. Un ramo degli Aldobrandini s' innestò per
questa famiglia ha pur fiorito in Parma. Ar- — maritaggio colla casa Pamphili di Roma, la quale
ma: Inquartato: nel 4.° e 4.° d'oro, all'aquila si estinse nel 1760, ed il nome e le sostanze di
coronata d' argento : nel 2.° e 3.» d'argento, alla esso passarono alla famiglia Borghese del ramo
fontana di nero, zampillante di cinque getti d'az- secondogenito. — Arma dei Principi Aldobran-
zurro; sul tutto d' azzurro al leone d' oro. dini: D' azzurro, alla banda doppio-merlata d'o-
ALDIMARI di Napoli. — È un ramo degli ro, accompagnata da sei stelle di otto raggi dello
Adimari di Firenze portato a Napoli nel 1 272 da stesso. — Arma A Idobrandini- Bellincioni D' az- :

un Carlo che fu poi Capitano del ducato di A- zurro, Croce


alla Andrea d'oro. — Arma
di S.

malfi. — Arma Spaccato


: d' oro e d' azzurro, ca- Aldobrandini-Carini : Inquartato in croce di S.
ricato il 4.» da un'aquila di nero coronata d'oro, Andrea d'azzurro e d'argento; in capo e in

ed il 2.° da tre bande d' oro; colla fascia d' az- punta ad un crescente rivoltato d'argento; alla

zurro attraversante sulla partizione, caricata da croce di S. Andrea, di ... . attraversante sul-
tre stelle d'oro. — Cimiero: una spada d' ar- l' inquartatura. — Arma Aldobrandini di Ghin-
gento, manicata d' oro, colla punta al basso, at- go: Di rosso, alla croce d'oro. — Arma Aldo-
traversante sopra un libro aperto d' argento, coi brandini di Lippo : D' azzurro, alla banda d'oro,
margini di rosso. accompagnata da due gigli dello stesso. — Arma
ALDOBRANDESCIII di Siena. — Originaria Aldobrandini di Rosso: D'azzurro, alla croce
di Roselle, città distrutta presso Grosseto, è co- d' oro accantonata da quattro stelle dello stesso.
nosciuta questa famiglia fino dal secolo IX per un ALDOBRANDINI di Sicilia. — È un ramo
Ildeprando Conte. Di moltissima potenza e ricchez- della precedente trapiantato in Palermo sui pri-

za, ebbe molta parte nelle civili discordie che al mordi del XIV secolo. À goduto il patriziato di
tempo dei Guelfi e Ghibellini funestarono le città Messina, di cui un Luigi fu straticò nel 1336,

di Toscana. Gli Aldobrandeschi furono Conti pa- ed un Giovanni nel 1379 fu Senatore e Pretore

latini ; ebbero molti dominii, e i principali furono di Palermo. (Estinta). — Arma: D'azzurro, alla

di Monte Amiata, della Maremma, di Campagna- banda doppio-merlata d' oro, costeggiata da sei
tico, di S. Fiora, di Pitigliano e Sovana. Dante stelle di otto raggi dello stesso.

Allighieri celebrò questa famiglia nella sua Di- ALDOVRANDI di Bologna. — Originaria
vina Commedia. — Estinta verso la metà del XV di Bologna e patrizia Romana. Undici dei suoi

secolo. — Arma: d'oro, al leone di rosso avente personaggi appartennero al Consiglio degli anziani,

a ridosso una mezz' aquila spiegata dello stesso; col il primo dei quali fu un Buonagrazia nel 1257.
capo dell' Impero. Un Buonaccorso nel 1295 faceva parte del Con-
ALDOBR ANDINI di Firenze e di Roma. — siglio dei Savi della città: nel 1430 Giacomo era
Ne fu capostipite un Palmizzi degli Aldobrandini Cavalier gaudente e generale del suo ordine, ed

vissuto nel 960. Si divise in vari rami, dei quali il Ercole di Filippo venne investito nel 1586 della
più antico è quello degli Aldobrandini Bellincioni Contea di Guja dal Duca Alfonso. Il Card. Pom-
che ebbe 29 priori e 3 gonfalonieri di giustizia. Si peo Aldovrandi bilanciò per 40 giorni nel Con-
cstinse circn al 1 348. Un secondo ramo fu degli Al- clave del 1740 la fortuna del Card. Lambertiui.
dobrandini di Lippo che godette per 24 volte il prio- — Arma: D'azzurro, alla riga accompagnata in

rato e 14 il gonfsklouiorato. Si estinsc in Luigi di capo da una rosa, e in punta da un capriolo, il

Giovanni chea al 14oY,(j|i Aldobrandini diGhingo tutto d'oro. — Alias: Inquartato; nel 1.° e 4.°

formarono un 3° ramo Ou ottonile per 9 volte il ; d' azzurro, caricato da una treccia d' oro ;
nel 2.°

priorato, e Lippo di Dino d\ Giùngo fu Gonfaloniere j


e 3.° palato d'argento e di rosso. — Aliqs: Di
ALE — 27 — ALE
rosso, a tre fascie d'oro, colla banda d' azzurro dovico il Bavaro : un Giacomo nel 1 425 ammi-
attraversante. raglio della flotta gerosolimitana. Un Giov. Fran-

ALDRIGHETTI o ANDRIGHETTI di Padova. cesco, ultimo conte di Pulcino, passato ai servigi

— Arma : D'azzurro ad una zampa di leone d'o- di Francia, fu creato principe di Stigliano. Ve-
ro, movente dal fianco sinistro, impugnante un nuto poi nel reame con Luigi d'Angiò fu nomi-
libro rilegato di rosso coi fermagli d'oro; il tutto nato Consigliere di Stato e Viceré. In questa ca-

accompagnato da due stelle d' oro, una in capo, rica era stato preceduto nel 1228 da un Rinaldo,
ed una in punta. e nel 1272 da un Pietro. Da ultimo un Giorgio
ALEANDRl del Friuli. — Questa famiglia e un Leopoldo furono pure viceré di Napoli, (fi-

nobile della Motta nel 1509 fu esiliata dal Friuli stinta). —


Arma: Di rosso, a due gemelle d'oro,
colla confisca de'beni per aver parteggiato per accompagnate da otto merlotti d'argento, disposti
V Imperat. Massimiliano allora in guerra colla tre in capo, tre in punta e due fra le gemelle.

Repub. di Venezia,' ma nel 1518 ebbe la grazia Sul tutto uno scudetto d'azzurro caricato di sei

di rimpatriare colla restituzione de'beni. Un Gi- gigli d'argento disposti 3, 2 e 1, con un lam-
rolamo, dottissimo prelato fu creato Cardinale di bello di tre pendenti di rosso nel capo.

S. R. C. nel 1538. — Arma: Trinciato nel 1.° ALEMAN di Sardegna. — Ottennero patenti
d'azzurro, a tre rami di leandro d'argento; nel di cavalierato il 30 Sett. 1661. — Arma: Inquar-
2.° d'argento, a tre fascie di rosso, col capo del- tato; al 1.o d'azzurro, a due fascie d'oro, accompa-
l'impero. gnate da sette tortore d'argento, tre sopra, tre
ALEANDRO di Venezia. — Arma: D'argento, sotto, ed una nel mezzo, con uno scudetto d'az-
al leandro sradicato al naturale. zurro posto nel canton destro del capo, a tre gi-

ALEARDI di Verona. — Antichissima di Ve- gli d'oro ordinati in fascia, sormontati da un


rona, nella cui storia si trova onorevolmente lambello dello stesso; al 2.° d'azzurro, al liocorno

menzionata fin dal 942. Nel 1 405 fu ammessa al al naturale, inalberato, guardante una cometa
patrio Consiglio Nobile, ed occupò con onore le d' oro in alto a destra ; al 3.° di verde, a due

primario cariche municipali. Un ramo nel secolo crescenti d' argento affrontati; al 4.» d' argento,

XVII fu fregiato del titolo comitale, ed ebbe poi all'aquila di nero attorniata da cinque foglie di

giurisdizione sopra la villa di Sanguinetto ed al- fico al naturale, due per parte nei fianchi, ed
tri luoghi. Un A leardo nel 1387 fu eletto dai una in punta.

Veronesi loro Capitano Generale; carica che nel ALEMANI di Milano. — Arma: Partito, a

1404 gli fu confermata da Francesco da Carrara. destra d' oro, alla mezz' aquila di nero movente
— Arma: D'argento, alla fascia d'oro, accompa- dalla partizione; a sinistra fasciato d' argento e

gnata da due gigli di rosso, uno in capo e un di rosso, la prima fascia caricata da una stella
altro in punta. d'oro. — Cimiero: una stella d'oro.

ALEDO di Sicilia. — Arma: Spaccato; al 1.» ALEMANNI di Sicilia, Napoli e Calabria. —


di rosso, alla torre d'oro, aperta di nero, al de- A comune 1' origine cogli Alamanni di Firenze,
strocherio armato d'azzzurro sortente dalla porta di cui un ramo passò in Sicilia e dal quale de-

verso sinistra e impugnante una spada; la torre rivarono altri due rami; uno che si stabilì in Ca-
accostata da due dadi d'argento marcati ciascuno labria e l' altro che fu portato a Napoli da Al-

di cinque punti di nero ; al 2.» d'ergento, a due varo e Federico che seguirono la regina Violante
cavalli galoppanti di nero, attraversanti V uno moglie di re Roberto d'Angiò. À goduto parec-
sull'altro. chi feudi, fra' quali il marchesato di Trentola di
ALEMAGNA di Milano. — Oriunda da Va- Caserta. Un Corrado fu Viceré di Sicilia per
rese, feudataria di Bucinago e Roncello, ebbe dal- l'imperat. Federico di Svevia. — Arma degli A-
l'Imperatrice Maria-Teresa nel 1756 il titolo co- lemanni di Napoli : D'oro, a due fascio di rosso.
mitale. — Arma: Partito; a destra d'oro, all' a- — Arma degli Alemanni di Calabria: Di rosso,

quila spiegata di nero uscente dalla partizione; a a tre fascie d' oro, sormontate in capo da tre
sinistra d'oro, a tre bande di rosso. stelle di sei raggi dello stesso. — Arma degli
ALEMAGNA (d') di Napoli. — Questa fami- Alemanni di Sicilia: D'argento, al leopardo di
glia, detta prima Merlotto, è di origine aleman- rosso.
na; venuta in Napoli fu nominata d' Alemagna. ALEMO di Matera. — Illustre ed assai anti-
A goduto nobiltà nelle città di Napoli, Amalfi, ca, signora di feudi in Val di Crati e di altri in
Firenze, Squillace, Sanseverino, Piacenza, Milano, prossimità di Matera, quivi estinta da lungo tem-
Palermo e in Catalogna. Fu ricca di molti feudi, po, un ramo della quale sotto il nome di Matera
in diversi contadi, specialmente di Gravina, di si trapiantò in Cosenza. — Arma : D'azzurro; al
Andria, di Conversano. Un Guido nel 1280 fu am- pesce d' argento nuotante nel mare dello stesso,
miraglio di Sicilia e giustiziere di Capitanata: un ombrato di nero, movente dalla punta.
Alberto nel 1325 segretario dell' Imperat. Lu- ALEOTTI di Forlì. — Discendono dai Bel»
ALE — 28 — ALE
monti, Signori delle Caminate, e si dissero A- ALESSANDRI di Firenze. — Disendenti dalla
leotti da Aleotto degli Ambroni che venne a sta- famosa stirpe degli Albizi, gli Alessandri si di-
bilirsi in Forlì. Nel 1456 furono investiti della visero nel 1372 avendo in detto anno Alessandro
signoria del castello di Civorio che godettero e Bartolomeo di Niccolò d' Ugo di Maso di Landò
fino al 4511. Useirono da questa famiglia Pietro Albizzi, per alcune inimicizie che avevano coi loro

e Simone vescovo della loro patria, il primo nel consorti, eletto di separarsi da essi, ed ottenu-
1551 e l'altro nel 1558. Un Paolo fu Vescovo di tone il consenso dalla Signoria assunsero nuovo
Civita Castellana ed Orte nel 1698. Un Simone cognome e nuovo stemma. Gli Alessandri per 23
fu Podestà d'Imola. (Estinta). — Arma: D'argen- volte ottennero il priorato, e per nove volte il

to, alla banda d'azzurro caricata di sei stelle di gonfalonierato, oltre tutte le altre più distinte
sei raggi d'oro, ed accompagnata da sei palle di cariche dello Stato. Dall' imperat. Giovanni Pa-
rosso. tologo nel 1439 e da Leone X nel 1516 fu con-
ALEPRI di Firenze. — Capo stipite di que- cesso ad individui di questa casa il titolo di

sta fam ;
glia fu Alepro fatto cavaliere da Carlo Conte palatino, confermato da Gregorio XVI nel

Magno r
nell 805. Abbracciarono il partito dei Ghi- 1845. Un Giovanni figlio di Cosimo fu elevato al

bellini e furono proscritti dalla patria. (Estinta). grado di barone dell' impero di Napoleone I im-
— Arma: Partito: nel 1.° di rosso con mezz' a- peratore dei Francesi. — Arma : D' azzurro, al-
quila bicipite spiegata d' argento movente dalla l'agnello passante d' argento, a due teste addos-
partizione: nel 2.° palato d'argento e di rosso. sate. — Alias: D' azzurro, all' agnello passante
ALERAMI di Monferrato e di Milano. — Di d' argento, a due teste addossate, accompagnato
antichissima origine. Un Aleramo nel 938 fu fatto in capo a destra da due palme di verde attra-
signore della terra di Ronco da Ugo re d'Italia. versate da una corona d'oro.
Un Guglielmo nel 1164 divenne padrone del ca- ALESSANDRI di Bergamo, detti anche de'
stello di Belforte per diploma di Federico Bar- Longhi d'Adraria. — Un Giovan-Fermo nel XIV
barossa ; altro Guglielmo fu luogotenente del re secolo favoreggiò il partito dei Guelfi. — Arma?
Baldovino IV. Un Federigo Vescovo d'Alba. Cor- ALESSANDRINI di Trento, e di Treviso. —
rado nel 1188 alia signoria di Siro aggiunse il Proveniente da Bergamo e appellata anticamente
marchesato di Monferrato: un Guglielmo fu ca- Gandolfi, si trapiantò in Trento sul finire del se-
pitano del popolo e poi signore di Milano. Que- colo XIV. Nel 1581 questa famiglia ebbe da Mas-
sta famiglia si estinse nel 1305 in Giovanni detto similiano I imperatore il privilegio di nobiltà; e
il Giusto. — Arma: D'argento, al capo di rossso. Massimiliano III nel 1573 eresse in feudo nobile
Lo scudo accollato dall' aquila bicipite di nero, la loro casa e un ricco podere in Civizzano col
membrata e imbeccata d'oro. predicato di Neuenstein. Un Pietro Alessandrini
ALESANI di Cagliari. — Ottennero patenti nel 1512 era stato creato Conte Palatino. Un
di cavalierato il 7 Lug. 1752. — Arma: Spaccato; ramo, tuttora fiorente in Treviso, dove si stabilì

al 1.° d'azzurro, al sole d'oro ncll' angolo destro nel XVIII secolo, à comune la origine cogli Ales-
del capo; al 2.° d'argento, all' aquila di nero vo- sandrini del Trentino, ed il governo veneto lo

lante in banda verso il sole del primo punto. registrò nel libro dei titolati. Nel 1819 gli fu

ALESINA di Milano. — Arma : D'oro, al ca- confermata la nobillà dall' Imperat. d' Austria.
priolo d'azzurro sormontato da un castello tor- — Arma: Inquartato: nel 1.» e 4.» fasciato di
ricellato di due pezzi di rosso, accompagnato da rosso e d' argento, la seconda fascia rossa cari-
due semivoli d'azzurro, uno a destra e l'altro a cata di tre pomi d'oro: nel 2.» e 3.° d'oro, a tre
sinistra, ed in capo da un' aquila spiegata di scogli d'azzurro, di cui quello di mezzo è il più
nero. elevato. — Cimiero: un leone rampante al na-
ALESMANINI di Padova. — Arma Fasciato :
turale, linguato di rosso. — Motto: Exaltatio
di rosso e d'argento. LAUS ET PROTECTIO MEA DOMINUS.
ALESSANDRANO di Sicilia. — Originaria ALESSANDRO (d') di Napoli e di Sorrento.

di Savoia, fu trapiantata in Sicilia da un Aldo, — Famiglia greca di origine. Nel 1187 un Gui-
che stabilì sua dimora in Catania. Onofrio di lui done fu tra i Baroni che partirono per Terra
figlio fu investito dal re Martino delle terra di Santa; un Angelo fu Consigliere di Re Carlo I e

Nuzolino nel 1397. — Arma: D'argento, all'a- Luogotenente del regno. À goduto nobiltà in Na-
quila di nero, accompagnata in punta da una ge- poli ai seggi di Porto e Montagna, in Melfi, Sor-
mella ondata d'azzurro. rento, Ascoli, Monteleone e Rossano: ebbe 18
ALESSANDRI di Aquila. — Patrizia di A- baronie, e i due ducati di Castellina nel 1639 e
quila e feudataria di Fagnano, si estinse verso la Pesoolanciano nel 1594. Un ramo à fiorito in Bor-
metà del XIX secolo. — Arma: Spaccato; nel 1.<> go S. Sepolcro; e quello che si trapiantò in Sor-
d'azzurro, alla pecora bicipite al naturale; nel 2.° rento si estinse nel secolo XVIII. — Arma: D'o-
di verde. ro, al leone di rosso, colla banda di nero attra-
ALF — 29 — ALF
versante sul tutto, caricata di tre stelle del naria di Scala. (Estinta). — - Arma: Partito; nel 1»
campo. d' oro, a due fascie ondate d' azzurro, accompa-
ALESSANDRO (d') di Catania à comune lo gnate da quattro torte di rosso, 3 e 1, con tre
stipite colla precedente, e fu trapiantata in Ca- stelle dello stesso, ordinate nel capo; nel 2.? d'ar-
tania da un Guglielmo che fu ascritto nella ma- gento, a due braccia armate al naturale, moventi
stra de' Nobili ed ottenne dal re Alfonso il feudo dai fianchi dello scudo, impugnanti nel cuore un
della Giarretta. — Arma: D'oro, al cavallo bu- ramo di verde, fiorito d' argento.
cefalo corrente di nero. ALF ARANO di Lecce, famiglia feudataria di

ALESSI di Arquà, feudataria dei beni di Ce- origine greca, originata da Alano Signore del-
rasole e Ceresolette nel territorio Vicentino — l'Epiro nel 1228, il quale venuto in Italia, dopo
Ultimo investito fu Giovan-Battista Alessi del fu varie vicende, stabilì la sua dimora in Presicce
Dott. Antonio stante la morte di Angelo di lui (Terra d' Otranto) — À goduto nobiltà in Lecce
fratello, il 25 Ag. 4794. — Arma: Trinciato d'az- ed à avuto il possesso di molti feudi, fra' quali
zurro e di rosso. la baronia di Giurdignano. — Arma : Di rosso,
ALESSI di Carrù (Piemonte) Conti di Cano- al crescente d' argento, accompagnato da tre
sio. — Il banchiere Giambattista nel 1747 fu stelle del medesimo.
investito di Canosio in contado. Gian-Giacomo ALF AZIO-GRIMALDI del Piemonte, Conti
suo nipote fu investito nel 1777 di Magliela in di Bellino. — Arma: Inquartato; al 1.° e 4.°<di
contea. — Arma : Inquartato ; al 1 .«> di rosso, al- rosso, alla branca d'orso di oro armata di nero:
l' aquila d' argento, coronata dello stesso ; al 2.° al 2.° e 3.o fusellato d'argento e di rosso. — Ci-
d'azzurro, al mastio d' argento; al 3.° d' azzurro, miero: un orso nascente, tenente colla branca
all' albero nudrito sulla pianura erbosa, il tutto destra una spada, il tutto al naturale. — Motto:
al naturale ; al 4.° scaccato di rosso e d' argento. Ursum ne tentes.
ALESSIO di Castellerò (Piemonte) Baroni. — ALFELTRO di Napoli. — Arma : D' argento,
Arma: Spaccato; al 1.° d'azzurro, al leone d'o- a tre cuori di rosso, 2, 1, sormontati nel capo
ro, impugnante colla branca anteriore sinistra un da un giglio d' oro.

ramo di palma al naturale in palo ; al 2.° fasciato ALFERI o ALFIERI di Aquila. — Origina-
di rosso e d' oro di quattro pezzi, a tre stelle ria di Lombardia, fu questa famiglia trapiantata
d' argento sulle fascie di rosso, due sulla supe- in Aquila da Paolo Alfieri nella prima metà del
riore, una sull'inferiore. secolo XV, al cui patriziato fu aggregala. À pos-
ALESSIO di Legnago. — Arma : D' argento, seduto vari feudi, e fra gli altri quello di Poggio
al destrocherio abbigliato d' oro, movente dal Picenze con titolo di Marchese. — Arma : D'az-
fianco sinistro dello scudo, impugnante tre spi- zurro, all'ala di argento trapassata da una frec-
ghe d' oro. cia del medesimo movente dall' alto, posta in

ALESSIO di Sicilia. — Originaria di Roma sbarra.


e trapiantata in Palermo, conseguì da re Fede- ALFIERE di Sicilia. È un ramo degli Alferi
rico molte e grosse terre in Messina e Castrogio- di Aquila, ed à fiorito in Polizzi dove ebbe Ca-
vanni. Un Antonio nel 1435 fu Barone di Bugi- pitani e Giurati. — • Arma eguale alla precedente.
diano, e un Matteo Alessio nel 1550 senatore in ALFIERI di Crema. — Antichissima di Cre-
Messina e Capitano in Catania nel 1553. — Ar- ma, dette il nome ad una delle 27 vicinanze in

ma : D' oro, a tre rose male ordinate di rosso. cui venne ripartita la città dopo la sua riedifi-
ALEVANDRO di Sicilia. — Arma : Di rosso, cazione (1196). Nel XIII secolo la si trova divisa
al monte di tre cime d'oro, battuto dal mare in due rami ; uno estinto verso la fine del XVII
d' argento, fluttuoso di nero. secolo, e 1' altro al principio del susseguente. Un
ALFANGHI di Belluno. — Arma : D' argento, Martino fu Arciv. di Cosonza, e un Giovanni-
a tre pali di rosso, abbassati sotto una fascia in Andrea Senatore e Podestà di Cremona. Di que-
divisa del medesimo, e tre teste di serpent-* di sta famiglia vari rami si trapiantarono in altro
verde uscenti dalla divisa. città d' Italia, cioè in Aquila, in Poiitrcmoli, e
ALF ANI di Firenze. — Ebbe due Gonfalonieri in Milano. — Arma : D' azzurro, al scmivolo d'ar-
c sei Priori tra il 1291 e 1360. Si estinse nel gento, ferito da una freccia d' oro posta in banda
1694 in Pier Forese di Gio. Isidoro. — Arma: colla punta al basso.

D'argento, a tre fascie ondato di nero. ALFIERI di Milano. — Tommaso capostipite


ALFANI di Perugia. — Dello stesso sangue di questa famiglia da Napoli si recò a Milano se-
del celebre Bartolo di Sassoferrato, vanta questa guendovi Francesco Sforza che poi ne divenne
famiglia tra gli altri uomini illustri un France- Duca. Ebbe quivi decurioni, vicorii di provvisio-
sco Vescovo d' Jesi. — Arma : D' oro, al leone ne, senatori e consiglieri ducali, o fri» quosti ul-
coronato di rosso. timi lasciò bella fama di sè un Giacomo che fu
ALFANI di Sicilia, patrizia Messinese origi- storico insigne. Un Martino fu Arciv. di Cosenza
ALF — 30 — ALI

e morì nel 1641. — Gli Alfieri di Milano si di- Un Antonio ebbe l' isola della Calcara per real
visero in due rami: i Conti di Azzate (4659) privilegio : un Agostino fu barone di Calaci, e un
estinti nel 1712, ed i Nobili Alfieri che si spen- Alfonso Guglielmo barone di Graniti e di Man-
sero nel 4758. — Arma eguale alla precedente. giavacchi, ed un Rois ebbe nel 4549 dall'impe-
ALFIERI di Firenze, Cesena e Rimini. — ratore Carlo V il feudo dell' Amorosa. — Arma:
Godettero della dignità consolare e delle altre ma- D' azzurro, alla fascia d' oro, accompagnata da sei

gistrature prima della instituzione del governo stelle dello stesso; 3 in capo e 3 in punta.
popolare; ma essendo seguaci del partito ghibel- ALFRIDI di Romagna. — Arma : Di rosso,

lino e inagnati furono esclusi da questo e dovet- alla lettera majuscola A d'argento; col capo
tero esulare. Neri, cacciato da Firenze verso la d' azzurro, caricato da tre stelle d' oro.
fine del XIII secolo si ritirò a Padova, ed alcuni ALGARDI di Bologna. — Appartenne a que-
de' suoi discendenti passarono in seguito ad Asti sta famiglia il famoso scultore Alessandro Algar-
nel Piemonte. — Una diramazione rimasta in Fi- di, morto in Roma nel 4654. — Arma: D'azzurro,
renze, umiliata dai rovesci della fortuna, dovè alla fascia scaccata del campo e d'oro di tre file, ac-
ascriversi alle arti, e così potè dare alla patria compagnata da tre teste di gatto dello stesso,

diecisette priori, l' ultimo de' quali fu Francesco due affrontate in capo, ed una in punta.
nel 4526. Da un Francesco figlio del precedente, ALGARIA di Sicilia. — Fu di origine Catala-
colpito da proscrizione nel 4564, provengono i na, trapiantata in Noto nel 1 41 8 da Giovanni Perez
due rami di Cesena e di Rimini. — Arma : Di castellano di Capopassaro. — Arma: inquartato
rosso diaprato d' oro, alla fascia d' argento. in croce di S. Andrea; nel 1.° e 4.° losangato
ALFIERI di Cortona, un ramo della prece- di nero e d'oro; nel 2.° e 3.» d'azzurro alla stella
dente, fondò il castello di Poggioni di cui ebbe d' oro.

la signoria, ed à posseduto in feudo la Pieve di ALGAROTTI di Verona. — Appartiene a

S. Marco. Un Luigi fu Vescovo di S. Marco in questa famiglia il celebre letterato Francesco Al-
Calabria e morì nel 4 650. — Arma eguale alla garotti nato nel 1712 e morto nel 1764. — Arma:
precedente. D'azzurro, al rastrello d'argento, il ferro in alto

ALFIERI di Treviso. — Originari di Firenze in forma di lambello di sei pendenti, accompa-


o, come altri vogliono, di Cortona, si trapianta- gnato da quattro gigli d' argento, posti tre in

rono in Treviso verso il 4 250 e furono notaj. — capo ed uno in punta.


Estinti sullo scorcio del XV secolo. — Arma : ALI-MACCARANI di Nizza, Marchesi. —
D'argento, alla bordura di rosso. Arma: Spaccato; al 1.° di rosso, a tre S maju-
ALFIERI di Asti. — Di antica origine, fu scole romane di argento ordinate in fascia; al 2.»

questa famiglia signora dei feudi di Magliano e d'argento, a tre stelle di rosso, 2 e 1.

Costigliole delle Lanze, di Castell' Alfieri e di So- ALIAS di Sicilia, Patrizia Messinese. (Estin-

stegno nel vercellese. Uscirono da essa il B. En- ta). — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, tenente

rico ministro generale dell' Ordine Francescano in ciascuna delle branche anteriori un semivolo
nel 4 387 : un Catalano, e più tardi un Carlo E- spiegato dello stesso.
manuele furono Cavalieri dell'Ordine della SS. ALIBERTI-B ALEGNO di Racconigi, Consi-
Annunziata. Benedetto. Alfieri fu padre di Vitto- gnori di Cavallerleone e di Carpeneto. — Arma:
rio, principe della tragedia italiana. — Arma : D'azzurro, a quattro catene d'oro, moventi dagli
D' oro, all' aquila spiegata di nero coronata del angoli dello scudo, legate in cuore ad un anello
campo. dello stesso. — Cimiero: Una fenice sulla sua

ALFIERI di Roma. — Arma: D'azzurro, a immortalità al naturale. — Motto: Sic vivam.


due bandiere attaccate a lancie di torneo d'oro, ALIBRANDI di Messina. — Arma: D'azzur-
poste in croce di S. Andrea; la bandiera a de- ro, al destrocherio di carnagione, armato d' ar-

stra d' argento caricata da due freccie d' oro ar- gento, alato d'un volo spiegato d' oro movente
mate d' argento impennate di rosso poste in da sinistra, impugnante una spada d'argento ma-
croce di S. Andrea colle punte al basso quella nicata d' oro.
di sinistra d' argento, caricata da una testa d'a-
;

ALIBRIO di Sicilia. — Arma: Spaccato; al

quila di nero. Le bandiere accompagnate in capo 1.o d'azzurro, ad un monte d'oro, movente dallo
da una stella d'oro, e in punta da un monte di spaccato, accompagnato da tre stelle dello stesso
tre cime dello stesso. poste in fascia nel capo; al 2.» di rosso, ad una
ALFONSI di Vellclri. — Arma : D' azzurro, zampa d' aquila d' argento, cogli artigli al basso,

al pino al naturale movente dalla punta, sini- accostata da due leoni affrontati d' oro.

strato da un leone d' oro. ALICORNI di Bologna. — Arma: D'oro, col

ALFONSO (d') di Sicilia. — Di origine por- capo di nero, caricato dal liocorno passante e

toghese. Un Martino Alfonso venne in Sicilia nel guardante un monte di tre cime, il tutto d' ar-
4 383, e fu consigliere dell'infante D. Giovanni. gento.
ALI — 31 — ALI
ALIDOSSI o ALIDOSIO d' Imola, Ravenna, dai Saraceni, fu riedificata ai tempi di Gugliel-
Forlì, Venezia, Vicenza, Bologna. — Oriunda mo II da un Attilio Alimena, governatore delle
dalla Grecia, Costantino Alidosi, senatore e scri- Calabrie, e fu detta Attilia. À posseduto molti
nano dell' Imperator Giustiniano, la trapiantò in feudi, quattro marchesati ed un ducato, ed à go-
Italia, e la stabilì nella città d'Imola, della quale duto nobiltà in Cosenza, MontaUo ed Amantea.
dal 1272 fino al 1424 ebbe il sovrano comando. Un ramo passò in Sicilia nel XV s*colo, godette
Fu signora di molti feudi, di Castelrio, Massa, nobiltà in Palermo, ed edificò nel 162S la terra
Fornione, Fossignano, Fontana ed altri. Dei tanti di Alimena presso Messina. — Arma: D'azzurro,
suoi uomini illustri un Carlo, un Lipo, un Gu- al leone d' oro, colla banda di rosso caricata di
glielmo furono Vescovi Imolesi: un Alidosio nel sette teste d' idra d' oro, attraversante sul tutto.

1332 Vescovo di Rimini, un Riccardo per due — Motto: Herculis labor.


volte Senatore Romano, e un Francesco di Gio- ALINEI di Dronero, originaria di Prazzo in

vanni Arcivescovo di Bologna, Legato a latere Val di Maira, si stabilì in Dronero verso la fine

di Giulio II e Cardinale. Un Ala degli Alidosi del XVI secolo e vi emerse fra le primarie fa-
portò la sua famiglia in Ravenna : un'altro ramo miglie di quella città, di cui un Giovan-Lodo-
fiorì nella città di Forlì e vi si estinse nelle fa- vico fu Podestà e capo del partito cattolico con-
zioni degli Ordelafli, passando in Siena. Nel 1 398 tro il calvinista a' suoi tempi predominante. In
un Ludovico Alidosi, trovandosi in Venezia, fu benemerenza nel 1599 egli ottenne le ducali pa-
dichiarato nobile dal Consiglio del Doge e un tenti di nobiltà per sè, suoi agnati e discenden-
Rizzardo stabilì la sua famiglia in Vicenza dopo ti, ed il di lui figlio Antonio fu infeudato nel
aver perduto il castello di Fossignano in quel 1610 della terra di Elva, sulla quale e su quella

d' Imola, e fu ascritto a quella nobiltà. Arma : di Pistolesa i suoi discendenti ottennero il titolo

D' oro, all' aquila spiegata di verde, accollata di di Conti. — Arma: D'azzurro, al crescente d'ar-
una corona d' oro, e caricata nel cuore di un gento in punta dello scudo, sormontato da tre
giglio dello stesso. — Arma degli A lidossi Nobili stelle d'oro male ordinate. — Cimiero: una cometa
di Bologna: D' oro, al grifo d' azzurro, coronato d' oro. — Motto: elata refulget.
di nero. ALIOQUI di Sicilia. — Arma: D' oro, a tre

ALIFA o GALIFI di Messina. — Famiglia di cotisse di nero poste in sbarra, colla bordura di

greca origine, fu trapiantata in Messina da un rosso.


Baldovino cavaliere dell'imperator Paleologo. Ro- ALIOTTI di Firenze, detti ancora Del Me-
berto, suo figlio, fu arcivescovo, e un Guglielmo dico, ebbero Ser Medico di Aliotto del Medico
ebbe da Enrico VI un baliato in feudo. Un Fran- che fu cinque volte Priore, ed un Gonfaloniere
cesco nel 1380 fu Cardinale di S. R. C. e nel tra il 1297 ed il 1317, e con questo si spense
1506 questa famiglia ottenne il privilegio della la famiglia. — Arma: Partito: a destra fasciato
zecca di Messina. Diversi furono senatori, nobili ondato d' azzurro e d' oro; a sinistra di rosso
e capitani sotto Carlo V. — Arma : D' oro, al- pieno.
l'elefante di nero colla proboscide abbassata, fer- ALIOTTA o LA LIOTTA di Sicilia, di ori-
mo e guardante i raggi della luna d'argento, o- gine parmigiana, trapiantata in Sicilia da un Gu-
rizzontale a destra del capo. glielmo che ebbe dal re Federico II la castella-
ALIGHIERI o ALDIGIERI di Firenze. — Di- la di Mazzara, dove si stabilì un ramo di que-
scendenti dalla nobile famiglia degli Elisei, cre- sta famiglia, mentre altri passarono in seguito a
duta un ramo dei Frangipani di Roma, gli Ali- Trapani, a Sciacca, e più tardi a Terranova ed
ghieri ebbero in Cacciaguida un valoroso com- a Licodia-Cubea. Quest'ultimo nel 1798 ottenne
pagno d' armi dell' Imperator Corrado III nella dal re Ferdinando il titolo di Barone diCumenì.
crociata, e da lui fatto cavaliere. Altri sosten- — Arma: Spaccato; al 1.° d'azzurro al leone
nero onorati uffici nella loro patria. Ma il lustro d'oro nascente coronato dello stesso; al 2.° ban-
maggiore e imperituro di questa famiglia fu Dante, dato di rosso e d'oro, colla fascia attraversante

il divino poeta, il quale ottenne anche il priorato sulla partizione.


della città. Pietro figlio primogenito di Dante tra- ALIOTTI di Bologna. — Arma : Di rosso, al

piantò la sua stirpe in Verona, dove si estinse grifo d'argento.


in Francesco Alighieri nel 1558, passando i beni ALI P ANTO di Venezia. — Arma: D' azzur-
e il cognome nei Conti Sarego. — Arma: Par- ro, alla fascia d' oro, accompagnata da duo rose
tito d' oro e di nero, alla fascia in divisa d' ar- di sei foglie dello stesso, una in capo, erf una in
gento attraversante sul tutto. — Alias: D'azzurro punta.
al semivolo destro spiegato d' argento. ALIPRANDI di Milano, Cremona, Verona e
ALIMENA di Cosenza. — Di origine greca, Penne. — Illustre famiglia in Milano compresa
trasse il proprio nome da Alimena, terra fabbri- nella matricola dei nobili milanesi del 1277.

cata da un cavaliere di questa casa. Distrutta Sì divise in tre rami che diedero personaggi il-
ALI -32 - ALL
lustri in gran numero: guerrieri, dottori di col- al 1307; un Francesco Giustiziere del Principato
legio, podestà, ambasciatori, cancellieri e consi- e di Abruzzo nel 1305; un Tibaldo Giustiziere

glieri ducali, senatori, conti palatini, cavalieri di Bari nel 1329; e un Giuseppe Maria Vescovo
di Santo Stefano etc. Uno di questi rami aggiunse anch' esso di Sulmona dal 1829 al 1840. — Arma
per eredità il cognome Fossati. Si estinsero — eguale alla precedente.

tutti sul finire del secolo XVIII. Un altro casato ALITTO di Bitonto. — Originari dagli A-
Aliprandi pure antico e nobile, ma che non si litti degli Abruzzi, gli Alitti di Bitonto furono

attacca coi precedenti à fiorito in Milano ed à ascritti a quella nobiltà, e si estinsero passando

avuto un Giacomo che fu uno dei Capitani e il loro cognome nella famiglia Giannone. — Arma:
difensori della Repubblica Ambrosiana. Da lui D' argento, a tre fascie d' azzurro.
molti fisici e dottori di collegio, decurioni etc. ALITTO di Diano-Tegiano, Bisignano e Ma-
Questa discendenza si divise in due rami estinti ratea. — Avente di comune con la precedente
nella seconda metà del XVIII secolo: gli Ali- l'origine, un ramo degli Alitto fu trapiantato in

prandi-Visconti e gli Aliprandi-Carena Conti di Diano Tegiano, provincia di Salerno, da un Giu-

Merone dal 1726. — Un ramo degli Aliprandi sto Barone di Pappasidero. Altro ramo si stabilì

si trapiantò a Cremona, ed ebbe in Giovanni in Bisignano da Pietro-Marco fratello di Giunto,

un Decurione mercantile nel 1387. Anche a Ve- ed un terzo da Giuseppe, altro fratello di Giusto,
rona fiorirono gli Aliprandi che presero poi il fu trapiantato in Maratea. — Arma : Interzato in

nome di Cartolari; e finalmente un ramo si tra- fascia; nel 1.° d'argento, semivolo spiegato dal

piantò in Penne negli Abruzzi, ove esiste ancora rosso; nel 2.° di rosso, a tre stelle d'oro di sei

e ne ottenne il patriziato. raggi, ordinate in fascia: nel 3.° d'azzurro, a due

Arma degli Aliprandi di Milano e di Cre- mezzi voli spiegati di argento ordinati in fascia.

mona: Grembiato di rosso e d'oro. ALIVESI d'Ittiri (Sardegna). — Arma: D" ar-
Arma degli Aliprandi di Milano e di Penne: gento, all'albero di olivo con una colomba in atto di

Grembiato di rosso e d'argento; sul tutto d'oro, spiccare il volo da un ramo; 1' albero addestrato
all' aquila di nero coronata d' oro. da un cane mastino, seduto, rivoltato col muso
Arma degli Aliprandi di Verona: Grembiato in alto; il tutto al naturale.
di rosso e d'argento; sul tutto d'azzurro, ad una ALLANA di Verona. — Arma : D'argento, al

torre d' argento, ovvero d' oro, ad una torre di volo di nero.
rosso. ALLEARDI di Verona. — Arma: Losangato
ALIPRANDI di Mantova. — Derivante dalla d'argento e d'azzurro, al capo d' oro caricato da
precedente, fioriva già in Mantova fin dal 1200. un'aquila di nero. — Cimiero: Una testa e collo

— Arma: Grembiato di rosso e d'argento, collo di aquila di nero movente da un volo dello stesso.

scudetto in cuore d' oro caricato dell' aquila, al ALLEGRA o GALLEGRA di Sicilia. — Di
volo abbassato, di nero. — Alias: Di rosso, al origine francese, si trapiantò in Sicilia sotto Carlo
volo spiegato d' argento. d' Angiò negli ultimi del secolo XIII, e un Marco
ALIQUÒ di Castroreale. — Vedi Arigò. e un Francesco furono investiti del feudo di Mi-
ALISIO di Bari. — Arma: Di rosso, alla lifindi. Arma: — D'oro, al leone di rosso tenente
banda d'oro, caricata di tre rose del campo. un mazzo di rose dello stesso e di fiori d'azzurro.
ALITTO o de LETTO negli Abruzzi. — Di ALLEGRA di Palermo. — Arma: D'azzurro,
origine longobarda, passata nel regno di Napoli alla fascia d' oro, accompagnata in capo da tre
al tempo di Roberto Guiscardo, ha goduto nobiltà rose dello stesso poste in fascia, e da un giglio
nelle città di Bitonto, Chieti, Sulmona, Bisigna- d' argento nella punta.
no, Tropea, Castelluccio e Diano. È divisa in ALLEGRETTI di Siena, dei Grandi, risieduti
varii rami ;
e da essa uscirono illustri personag- fin dal 1255. Un Girolamo di Fausto fu Cava-
gi. Un Teobaldo fu Capitano generale di Fede- liere di S. Stefano. —
Arma Di rosso, a due :

rigo li Svevo un Enrico, barone di Val di Crate


; bande d' oro.

e di Terra Giordana nel 1239; un Abbamonte ALLEGRETTI di Forlì, famiglia antica e ca-
Giustiziere di terra di lavoro; un Gentile Barone valleresca. Un Mazzone prese parte alla prima
di Abruzzo nel 1320: un beato Benedetto e una Crociata. Partigiano della fazione Guelfa, un Gia-
be^ta Alessandrina. Ebbe questa famiglia la si- como ebbe a patire la persecuzione degli Orde-
gnoria, di ben 65 feudi in diversi tempi. — Arma: lafli, che lo costrinsero ad espatriare, ed a rifu-
Partito Schiavato d' argento e di rosso. giarsi in Rimini. La sua prosapia si estinse per
ALITTO di Sulmona. — Della stessa origine la linea maschile nel 1479; ma una Margherita
della precedente, un ramo degli Alitto pose stanza di Francesco Allegretti, maritatasi ad un Lodo-
in Sulmona nel yrincipio del secolo XIII. Ebbe vico degli Aspini, trasmise a questa famiglia gli
molti uomini illusttj, tra i quali un Federico- averi ed il nome della sua casa paterna. — Arma:
Raimondo fu Vescovo della sua patria dal 1295 IV azzurro, al cuore d' oro.
ALL — 33 — ALL
ALLEGRI di Firenze. — Due famiglie di e Montegrosso acquistati da lui nel 1760. —
questo cognome fiorirono in Firenze fin dal tem- (Estinta verso la fine del XVIII secolo). — Arma?
po della repubblica. La prima, discendente da ALLIATA o AGLIATA di Pisa. — < Di ori-
Simone di Accattapane di Grossolo da Legri, ed gine greca, portata a Pisa da un Tiburzio, à
estinta in Camillo di Vincenzo nel 1697: la se- quivi goduto in ogni tempo i primi onori e le

conda, proveniente da San Cresci a Valcava nel più eminenti cariche della Repubblica. — Molti
Mugello, ebbe 4 priori tra il 1348 e il 1529. degli Alliata furono degli Anziani e parecchi so-

Arma della prima famiglia: D' azzurro, al stennero il Priorato. Un Cecco di Bindo nel 1347
palo d' argento con tre cinciallegre al naturale, fu uno dei capi della fazione Bergolina contro
poste in banda, una per ciascuna delle tre parti quella dei Raspanti, e 1' anno appresso fu Capi-
dello scudo. tano maggiore dell' isola dell' Elba; un Filippo di

Arma della seconda famiglia: D'azzurro, in- Giovanni fu Capitano di due galere pisane colle
cappato d' oro, con due gigli d' azzurro nella quali si distinse in molte battaglie contro i Sa-
parte superiore, el una stella d'oro nell'inferiore. raceni, e ritornò vittorioso in patria nel 1374;
ALLEGRI di Verona, Conti, estinta sul fi- ed un Ranieri di Francesco, dopo essere stato
nire del XVIII secolo. — Arma: D'azzurro, a tre Vescovo di Volterra, nel 1806 fu promosso al-

pali d' argento, alia fascia dell' uno nell' altro; l'arcivescovato di Pisa. Gli Alliata anno posse-
ciascun quadrato caricato da una stella dell'uno duto vastissime tenute nel contado di Pisa, tra
nell' altro. le quali la contea di Biserno nella maremma pi-

ALLEGRI di Correggio. — Originaria di sana. — Arma: D' oro, a tre pali di nero.
Campagnola nel territorio di Correggio, posse- ALLIATA di Palermo. — Un ramo dalla pre-

deva quivi una torre feudale. Appartiene a que- cedente trapiantato da Pisa a Palermo nel 1300
sta famiglia il celebre pittor delle grazie, Anto- da un Filippo Alliata. A goduto nobiltà in Pa-
nio Allegri detto il Correggio, nel cui figlio ri- lermo e in Noto, ed à ottenuto nel 1722 il Gran-
mase estinta. — Arma: D'azzurro, al cavallo dato di Spagna ed il Toson d' Oro ed il titolo

passante d'argento su campagna di verde. di Prin. del S. R. I. À posseduto ben 32 baro-


ALLEGRI di Treviso. — Insignita del titolo nie, 4 ducati e sette principati. — Un Antonio
di nobili e conti palatini, ed aggregata al nobile edificò la città di Villafranca nel 1491, ed un
consiglio della città di Asolo nella persona di Gio. Francesco la terra di S. Anna nel 1624. — Arma:
Maria Allegri nel 1774. — Arma: D'argento, alla D'oro, a tre pali di nsro, accollata dall'Aquila
fascia di rosso, accompagnata da due gigli dello bicipite spiegata di nero, sormontata dalla co-
stesso, uno in capo, ed uno in punta. rona imperiale d' oro.

ALLEGRO di Genova. — Originaria da Quinto ALLIOLI di Valtravaglia (Lombardia). — Fio-


al mare e da Chiavari. — Filippo consigliere riva in Traffiume fin dal XIII secolo, e diede alla

della Repub nel 1368; Giovanni anziano nel 1 408; patria parecchi Consoli. L'antico cognome di que-
Battista ambasciatore del Console di Calfa in Cri- sta casa era Ferrari originaria della valle di Lu-
mea al campo dei Turchi nel 1475 per negoziare gano, e già feudataria di Sommovico. — Arma:
la resa di quella colonia genovese. Monsignor D'azzurro, a tre spicchi d'aglio d'argento, col
Filippo Allegro è al presenta Vescovo di Alben- capo d' oro, caricato dell' aquila di nero.

ga. — Arma: Partito d* azzurro e di rosso, al ALLIONE del Piemonte, Conti di Brondollo.
leone d' oro dall' uno all' altro. — Gabriele Dott. in leggi nel 1700 fece acqui-

ALLEOTTI di Correggio. — Jacopo fu ele- sto del feudo di Brondello. — Arma: D'azzurro,
gante poeta del XVII secolo. Un ramo di questa al grifo d' argento ; col capo d' oro, a tre stelle

casa à pur fiorito in Argenta, ed appartiene ad di rosso ordinate in fascia.


esso un Giambattista celebre idrostatico. — Ar- ALLODI di Villafalletto (Piemoute), Signori
ma: Spaccato; nel 1.» d'oro, al semivolo d'azzurro di Torretta acquistata nel 1734 da Antonio-Ma-
voltato a destra e posto in fascia; nel 2.° d'az- ria Allodi. — Arma: Di rosso, a due rami
zurro, al semivolo d'oro voltato a sinistra e po- d' alloro, uno accanto all'altro, ambedue in palo,

sto in fascia. ed alla fascia di verde, orlata d' oro, e caricata

ALLI di Roma. — Arma: Spaccato; nel 1.° da tre stelle dello stesso, attraversante; col capo
di rosso, caricato da tre S d'oro ordinati in palo; d' oro, all' aquila bicipite di nero.

nel 2.° d'azzurro, da tre stelle d'oro, 2 e 1. — ALLUCIGNOLI o ALLUC1NGHI di Lucca. -


Alias: Spaccato di rosso e d'argento. Appartengono a questa casa il Pontefice Lucio III,

ALL1AGA di Fossano. — Un Federico creato e due Cardinali, Uberto e Gerardo da fui creati.

Conte di RicalJone, Montegrosso e Melazzo, si — Arma: Partito d'azzurro e d'argento, alla banda

distinse assai nella guerra contro i Gallo-Ispani ondata a onde grosse, dell'uno nell'altro. — Alias:
nel 1744. — Un Accellino Alliaga nel 1771 ot- Losangato d' argento e d' azzurro.

tenne l'erezione in contado dei feudi di Borghetto ALLUIGI di Lucca, la stessa dei Venturini. —
,

ALO — - ALT
Arma: D' azzurro, alla torre d' argento sormon- dato nelle pubbliche riformanze di Assisi. Talvol-

tata da una stella d' oro. ta fu detta pure Apolloni fino dal 1469. Mae- —
ALMEIDA di Sicilia. — Arma: Di rosso, a stro Andrea detto l'Ingegno, celebre pittore del
sei bisanti d' oro, 2, 2 e 2. XVI secolo, discepolo di Pietro Perugino ed e-
ALMERICI di Pesaro e di Padova. — Origi- mulo di Raffaello; Giovan-Matteo Podestà di Mon-
naria di Gubbio, ebbe nobiltà in Pesaro ed in tefalco nel 1557; Paolo Governat. di Rieti nel 1660
Padova, ed in quest' ultima città alcuni degli Al- e Pretore di Camerino nel 1632; Marco-Antonio
librici si trovano ascritti al catalogo dei nobili Luogot. generale della Marca in Macerata nel 1 63 1

fino dal 4275. — Arma: D'oro, al leone di verde. altro Marco-Antonio Capit. di fanteria al ser i-

ALMERICO di Vicenza. — Si à memoria di zio del re di Napoli, poi della S. Sede, latore
questa famiglia sino dal 1175, e nel 1403 tròva- della Vita di Metastasio e fondatore in patria

vasi ascritta al nobile Collegio dei Notai. Un della Colonia Arcadico-Properziana. (Estinta nel

Paolo Almerico edificò in patria la celebre fabbrica 1859). — Era divisa in due rami, uno de'quali

detta la Rotonda. — Arma: Spaccato; al 1.° d'az- si distingueva dall' altro per il cognome Mam-
zurro, ad una collina di tre cime d' oro movente moni aggiunto al proprio. — Arma: Doro, alla

dallo spaccato ;
al 2.° di rosso, a tre bande d'oro, ruota raggiante di — Arma degli Aloigi-Mam-
ovvero una fascia d'oro attraversante sullo spac- moni : Di rosso, alla ruota raggiante d'oro, ac-

cato. compagnata da due gatti mammoni al naturale,

ALMERIGO DE CASTELLIS di Castelfranco affrontati e sostenenti insieme colle zampe ante-


(Veneto). In antico chiamavansi semplicemente De riori un castello torricellato di

Castcllis o Castelli. Erano oriundi di Germania ALOISIO di Sicilia. — Oriunda francese

d' onde scesero a Treviso ai tempi di Federico passata in Aragona e venuta in Sicilia con gli

Barbarossa — Possedevano vari i castelli nel pe- Aragonesi. In antico à posseduto le baronie e

demonte del Trivigiano. — Cacciati da Treviso feudi di Mangalanti, Mirto, Capisuso, Belmonte,

perchè vi volevano signoreggiare contro i Cami- Mirtiri, Fazana ed altri. — Arma: D'oro, a quat-

nesi (1283), uno di loro, Guidone, si chiuse in tro pali di rosso, attraversati da un leone del

una sua rocca chiamata Castelli. Riparatosi più primo.


tardi in Castelfranco, prendendo il cognome d'Al- ALOPA di Napoli. — Arma: D'oro, alla grò
merigo, quivi piantò la sua casa che diede pa- al naturale posta di fronte e pascente sopra un
recchi uomini d'arme e di toga, tra' quali un Pie- terreno di verde.

tro luogotenente di Michele Attendolo Generale ALOQUI di Sicilia. — Arma : D' oro, a tre

della Repub. Veneta e signore di Castelfranco sbarre di nero.

(1452). Verso questo tempo tornarono a prendere ALOTTI di Firenze e Licate. — Arma: Par-
l'antico loro cognome, appellandosi Almerigo de tito d'uno, spaccato di due, d'argento e di rosso.
Castellis, e si estinsero nel 1852. Arma: D'az- — ALOTTO di Sicilia. — Arma : D'azzurro, alla
zurro, al castello d'argento sostenuto da due leo- banda di tre tiri, di nero e d' argento.

pardi d'oro, illeoniti, colla coda biforcata e pas- ALPESE o ALPINI di Avigliana, Conti di

sata in croce di S. Andrea. Veneri. — Furono antichissimi signori di Alpi-


ALMERIGOGNA di Capo d'Istria. — Arma : gnano. Gli Alpini da Centallo ebbero 1'
investi-

D' azzurro, al collo di pozzo d' oro attorniato da tura di Vignolo in contado nel 1701. — Arma:
due dragoni dello stesso, affrontati con le code D' oro, al monte di verde.

annodate e passate in croce di S. Andrea. ALPUCCHE di Sicilia. — Arma: D' oro, a


ALMUNDO di Catania, antica e potente fa- cinque foglie di vite di verde passate in croce di
miglia originaria di Pisa, trapiantata in Sicilia S. Andrea.
da un Adamotto soprannomato Carafa o Carafc ALTACINA di Bologna e di Sicilia. — Un
il quale vi accompagnò il re Ruggero, da cui ot- ramo di questa famiglia bolognese fu trapiantato
tenne la castellania ed il dominio di Jace nel in Sicilia sotto i reali di Aragona, ed ebbe di-
1089. I suoi discendenti stabilirono la loro resi- verse baronie. — Arma: D'oro, al pino di verde.
denza in Catania. — Arma? ALTAN o ALTHAN di Lombardia. — Arma:
ALÒ di Arma: Di rosso, al-
Lombardia. — Di rosso, alla fascia d' argento caricata da un A
l' anitra d' argento beccata e membrata d' oro. di nero.

ALOÈ di Cosenza. - Arma: D'argento, all'albe- ALT ANI o ALTHAN del Friuli, di Treviso
ro di \o.rde fustato di rosso movente dalla punta. e di Venezia Conti di Salvarolo. — Fino dal se-
ALOl <\i Sicilia. — Arma: D'azzurro, all'al- colo XIII un Manfredo del Than vivea nel Friu-
bero d'oro, scostato da due leoni coronati dello li," e da lui ebbe sviluppo questa famiglia. Un
stesso e da un sole d' oro in capo. Antonio 1.o fu investito del castello di San
ALOIGI o ALUIGI di Assisi. Trae — il suo Vito con titolo di feudo di abitanza: un An-
nome da un Magishr Aloisius Apollonii ricor- tonio 2° fu Vescovo di Urbino. — Gli Altani
ALT — 35 — ALT
ebbero nobiltà anche nella terra di San Vito. Nel miglia Altemps vi fu stabilita da un Roberto
1 460 comperarono il castello di Salvarolo eretto marchese e duca di Gallese, di Soriano e della
in contea da Federico III, il quale nel 1 469 crea- Rocchetta. Un ramo erasi trapiantato nella città
va Matteo Altari conte palatino, cavaliere au- di Fermo dove si è estinto verso il 1850. —
reato, conte del S. R. L, Barone e Consigliere di Arma: D'azzurro, al capro saliente d'oro, cornato
Stato. Gli Altani nel 1821 furono confermati di nero. — Cimiero : Capro nascente.
Conti dell' Impero Austriaco. Un ramo di questa ALTERICI di Mantova. (Estinta nel 1630).
famiglia fu trapiantato in Venezia, un secondo — Arma: D'argento, alla fascia di rosso, accom-
in Lombardia, un terzo in Udine, un quarto in pagnata a sinistra del capo e a destra della
Treviso. — Arma comune a tutti i rami: Uno punta da una stella di . . . . , col capo di . . .

scudo ovale circondato da un serpente di verde caricato da un leone nascente di ... .

mordendosi la coda, inquartato; nel 1.° e 4.° spac- ALTESSANI di Torino, così chiamati da Al-
cato d'argento, alla rosa di rosso, bottonata d'o- tesano o Borgaro, ebbero signoria su Cervere.
ro, e d' azzurro, a tre teste di leopardo d'oro or- — Arma: D'argento, alla fascia a spina pesce di
dinate in fascia; colla fascia d' oro attraversante rosso; fiancheggiato d' azzurro alla stella d' ar-
sullo spaccato; nel 2.° e 3.° d' azzurro, ad una gento.
collinetta d' oro movente dalla partizione e sor- ALTIERI di Roma. — Principi il' Oriolo e

montata da un mezzo volo d'argento: sul tutto duchi di Monterano. Quest'illustre famiglia portò
uno scudetto ovale d' argento caricato da un' a- anticamente il nome di Perallucri, cangiato in

quila di nero, coronata d' oro. Il grande scudo quello di Altieri verso la fine del secolo XV.
posto sul petto di un' aquila bicipite spiegata di Ebbe un conservatore ed un governatore del po-
nero, ciascuna testa coronata d' oro. — Divisa: polo romano; due Vescovi di Camerino che fu-
Droit. rono poi Cardinali. Emilio Altieri fu Papa sotto
ALTANTEDESCO di Sicilia. — Arma: Di il nome di Clemente X e morì nel 1676. Estin-

rosso, a una fascia d'oro caricata della lettera A. guendosi in lui gli Altieri, adottò il Marchese
ALTARDIO di Venezia. — Arma: D'argento, Giuseppe Paluzzi; e questa nuova stirpe ebbe
alla fascia d' oro, accompagnata da due gigli di anch' essa tre Cardinali, uno dei quali fu Arciv.
rosso, uno in capo e l'altro in punta. di Ravenna nel secolo XVII. — Arma: D'azzur-
ALTARIPA di Piacenza e Sicilia. — Oriunda ro, a sei stelle d'argento, ordinate 3, 2 e I e la
di Piacenza, si trapiantò in Sicilia, e propria- filiera dello stesso.

mente in Marsala. Un Pietro Altaripa fu Barone ALTINA, nel Napoletano. — Arma: D' ar-
dei feudi di Riesi e Cipolla. — Arma: D'argen- gento, alla torre di verde.
to, alla muraglia d' azzurro e d' oro sostenente ALTISSIMA di Mineo (Sicilia). — Famiglia
tre monti di verde. originaria di Francia. — Un Corrado ebbe dagli
ALTAVILLA di Capua e Sicilia. — Questa Aragonesi la castellala di Mineo. — Arma: D'az-
famiglia fiorì in Vizzini sotto i re Angioini ed zurro, stellato d'oro.
Aragonesi. Un Roberto Altavilla fu consigliere ALTOFIORE di Roma e Sicilia. — Arma:
del Re Carlo, ed il Re Ludovico lo annoverò fra Di rosso, al giglio d' argento, coronato d'oro. —
i baroni della città. Un Bartolomeo nel 1375 ebbe Alias: D'azzurro, al pesce d'argento, posto in
da Federico III le baronie di Canicattini, Racu- fascia sormontato nel capo da una corona d'oro.
laesi, Fratemortilla ed altre. — Arma: D' oro, ALTOGRADI di Lucca. Discendente da —
al cipresso sradicato di verde, sinistrato da un San Miniato, questa famiglia venne ascritta nel
cane di rosso rampante affrontato al tronco. 1417 alla nobile cittadinanza di Lucca. Ebbe nel
ALTECLERI di Verona. — Arma: D'azzur- Consiglio diversi anziani. (Estinta). — Arma: Di
ro, ad un monte di sei cime di verde movente vaio pieno, ombreggiato d' azzurro.
dalla punta, accompagnato in capo da una cro- ALTONATI di Aquila. — Dalle rovine della
cetta pattata di rosso. distrutta città di Amiterno, prese stanza in A-
ALTEMANA di Verona. — Arma : D'azzurro, quila. Ascritta al patriziato, ebbe gran parte
a un sole d' oro. nelle fazioni politiche della seconda metà del se-
ALTEMPS di Roma e di Fermo. — Que- colo XV. Parteggiò per gli Aragonesi contro gli

st' antica ed illustre famiglia fu dalla Svevia tra- Angioini. Si estinse nei primi anni del sec. XVII.
piantata in Italia da Marco Sittico fin dal prin- — Arma: Spaccato, nel 1.° di azzurro, alla stella

cipio del secolo XVI. Questi fu dall' imperatore di otto raggi d'oro; nel 2.° scaccato d' argento e
d'Austria creato barone. Un Iacopo-Annibale ebbe azzurro, partito e spaccato di tre.
il titolo di Conte per sè e suoidiscendenti. Un ALTOVITI di Firenze. — Di stirpe longo-
Marco Sittico fu Arciv. di Salisburgo nel 1619. barda, venne a stabilirsi in Firenze intorno alla
Altro Marco Sittico fu Cardinale di S. R. Chiesa metà del secolo XII; ed il primo fu Corbizzo di
nel 1561 e Vescovo di Costanza. In Roma la fa- Gollo. Fin dal primo anno del XIII secolo co-»
ALV — 36 — AMA
minciarono gli Altoviti a sedere fra i consoli, e quartato; nel 1.° e 4.° d'argento, all'aquila bici-
di poi fra gli anziani. Sostenitori del partito dei pite spiegata di nero, coronata d' oro: nel 2.° e

Gui'lfi, esularono in Lucca, e, fatto ritorno in 3.° spaccato d'oro e di rosso, a tre speroni del-
Firenze, si schierarono sotto le bandiere dei l' uno nell'altro, colla molletta al basso; col capo
Neri. Da questa famiglia uscirono 11 Gonfalonieri d' argento caricato da una croce piena di rosso.

di giustizia, 107 Priori di arti e libertà, 90 Po- ALVERI di Sicilia. — Arma : D' azzurro, a

destà, 24 Vicari, una trentina di Castellani, 12 tre stelle d'oro in fascia nel capo, e due ali ad-
Senatori. Un Alberto Altoviti nel 1633 ebbe dal- dossate dello stesso in punta.

l' imperatore Ferdinando II il titolo di Marchese ALVIANO (d ) di Orvieto. — Originaria di

del S. R. L, un Iacopo fu Vescovo di Fiesole nel Todi, prese il nome dal castello d'Alviano, di cui

1390; un altro Iacopo Arcivesc. di Atene e Pa- era anche feudataria. Ebbe inoltre i feudi di

triarca di Antiochia; un Filippo nel 1674 Ve- Riofreddo e della Mandola. Un Ugolino fu pote-

scovo di Fiesole. — Arma: Di nero, al lupo ram- stà e capitano del popolo nella sua patria, e di-

pante d' argento armato e linguato di rosso. — versi altri occuparono le stesse carkhe in varie

Cimiero: Un vecchio in profilo con lunga barba, città d'Italia. Un Pandolfo fu Vescovo di Came-
nascente che tiene con ambe le mani un nastro rino, e un Luigi signor di Persiano. È sopra tutti

su Et avi numeraistur avorum.


cui sta scritto: celebre Bartolomeo, valoroso condottiero morto
ALTOVITI di Roma. — È un ramo della nel 1515. Si estinsero i d' Alviano in Livio-At-

precedente (Etinto). —
Arma: Di nero, al lupo tilio ucciso in campo nel 1537. Un ramo si tra-

rampante d'argento. piantò in Girgenti al tempo di Pietro II d'Ara-


ALÙ o ALÒ di Sicilia. — Originaria di Lom- gona. — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° d'ar-

bardia, si trapiantò in Sicilia sotto Pietro d'A- gento, al palo di rosso; col capo d' azzurro, a tre

ragona. Un Alatteo Alù acquistò i feudi di un gigli d'oro; nel 2.° e 3.° spaccato, nel primo d' ar-

tal Filippo Galipo nel 1401. — Arma: Di fosso, gento, alla rosa di...., nel secondo bandato d'ar-
all' anitra d' argento con becco e piedi d' oro. gento e di rosso; colia fascia d'oro attraversanle

ALUNNO di Napoli. — Arma: D'azzurro, a sulla partizione.

due oche affrontate d'argento. — Alias: D'oro, ALVIANO di Venezia. — Arma: Inquartato;

a tre scudetti di azzurro pieno, 2 e 1. al 1.» d'azzurro, a quattro gigli d'oro disposti

ALVAREZ DE TOLEDO di Sicilia. — An- in fascia, accompagnati in capo da un lambello


tica ed illustre famiglia spagnuola, à goduto no- di cinque pendenti di rosso; al 2." d' argento,

biltà in Napoli nel seggio di Montagna. Un Gu- alla rosa di rosso; al 3.° d'argento, alla croce

tierre ebbe il feudo di Alba de Tormes, e un di rosso; al 4 bandato di rosso e d'argento;


Garcia fu dichiarato Duca dello stesso feudo. Un col capo d'oro, caricato da un'anguilla d'azzurro
Federico, figlio di Garcia, fu viceré di Napoli nel ondeggiante in fase a.

1556, ed un Pietro nel 1532. Federico Marchese ALVITO di Gaeta. — Arma: D'azzurro, a

di Villafranca fu viceré nel 1671. Giuseppe Al- due bande d' argento accompagnate nel capo da
varez de Toledo Duca di Bivona fu riconosciuto un giglio di giardino d' oro, gambuto e fogliato

nel titolo di Conte di Adernò con decreto mi- di verde. — Alias: D'oro, a due bande di rosso
nisteriale 11 Gennaio 1872. Arma: Scaccato— accompagnate da due conchiglie dello stesso.

partito di due, e spaccato di quattro lince a 7 ALZANELLO di Sicilia. — Capostipite di

scacchi d' argento e 8 di azzurro. questa famiglia fu Filippo Alzanello, palermitano,


ALVAR1 di Poma. — Arma: Di rosso, all'a- e scalco di Pietro II re di Aragona. — Arma:
quila spiegata d' argento, coronata d' oro ; colla D' azzurro, a una ruota d' oro.

banda di nero, attraversante sul tutto. — Alias: ALZIARI di Nizza. — D'argento, alla lu-
Fasciato d' argento e di rosso, alla banda d' az- certola montante di verde ; col capo d' azzurro,

zurro attraversante. caricato di tre stelle d' oro.


ALVAROTTI di Padova e di Rovigo. — Ar- AMADEI di Roma. — Arma : D' azzurro, ad
ma: Spaccato d' oro e di rosso, a tre speroni una colonna sostenuta da una rosa, sormontata
dell'uno nell'altro colla molletta al basso; col da un sole, e accostata da due leoni rampanti e
1
capo d argento caricato da una croce piena di affrontati, il tutto sostenuto da una collina di tre
rosso. cime, il tutto d'oro.
ALVAROTTI di Ferrara. — Oriunda di Pa- AMADEUS di Vicenza. — Arma: D'azzurro,
dova e stabilita in Ferrara, ebbe questa nobile al girasole di rosso, stelato e fogliato di verde,
famiglia molti uomini insigni che la illustrarono. terrazzato dello stesso, accompagnato da un sole
Un Alvarotto fu creato da Federigo I imperatore d' oro posto nel canton sinistro del capo.
Conte Palatino; ed un Francesco ed un Giulio AMAD1 di Lucca e Venezia. — Fioriva già
ottennero il titolo di Marchesi di Castel Feli- fin dal principio del secolo XIV, e come fautrice

ciano per sé e loro discendenti. — Arma: In- dei Guelfi, parti dalla patria e si trapiantò in
1

AMA — 37 — AMA
Venezia ove nel 1 480 fu ascritta a quella nobile Di verde, alla mano appalmata al naturale; col
cittadinanza. Ebbe nel 1379 un Giovanni Vesco- capo d'oro caricato dell'aquila di nero.
vo di Castello. — Arma : Spaccato d' argento e AMARALDI di Roma. — Arma : D' azzurro,
d'oro; colla pianta al naturale attraversante. ad un braccio vestito di rosso, movente dal fianco

AMADI dj Adria. — Arma: Inquartato d'oro sinistro, impugnante un bastone d' oro in palo,
e di rosso, al {capo d'azzurro, caricato da tre gi- sormontato da due crescenti addossati dello stes-
gli d' oro. so; e due piccoli dragoni senz' ali di verde, ram-
AMADINI di Padova. — Arma: D' azzurro, panti, attaccati ai due lati del bastone, quello
a tre bande ondate d' argento. a destra avente la testa rivoltata.

j

AMADIO di Venezia. Arma: D' azzurro, AMARELLI di Rossano in Calabria. (Baroni).


ad un monte di tre cime d' oro, movente dalla !
— Discendente da Ansoise Amarclli, uno dei

punta e sormontato da un D di rosso. i trenta Duchi venuti dal settentrione in Italia,

AMADORI di Roma. — Arma: Di rosso, alla j


esiste ancora in Rossano. Fu celebre un Alessan-

fascia arcuata d' azzurro, accompagnata da tre


:

dro Amarelli, crociato sotto il Re Balduino. Gio-


cuori dello stesso. van-Leonardo fu aggregato alla nobiltà dell' or-

AMADORI di Firenze e Lucca. — Arma: dine senatorio di Messina, e dichiarato Conte pa-

D' azzurro, alla banda dentata d' oro, accostata latino. Il Barone Giuseppe Amarelli ebbe Scon-
da due cotisse d' argento, ed accompagnata da ferma della nobiltà messinese nel 1835 per sè e
due stelle di otto raggi del secondo suoi discendenti in perpetuo. — Arma: D'azzur-
AMADUCCI di Ravenna. — Arma: D'oro, allo
I
io, al leone d' argento, lampassato di rosso, im-

scaglionetto di verde accompagnato da tre gigli pugnante con le branche anteriori un mazzetto
dello stesso. di fiori del secondo.

AMALA di Napoli. — Arma: Di rosso, al AMARI di Sicilia. — Oriunda da Trapani,


cane rampante d' argento riguardante un sole o- à per capostipite un Leonardo provveditore del
rizzontale a destra d' oro. R. Palazzo di Federico III. — Un Filippo ebbe
AMALFITANI di Cotrone e di Napoli. — dal Re Martino nel 1397 il feudo di Gibilivasilì;

Oriunda di Amalfi, à goduto questa famiglia un Giacomo la baronia di Marineo e Risalaimi.

nobiltà in Cotrone nel seggio di S. Dionigi. Ebbe Molti altri feudi à posseduto questa famiglia;

in baronia Casabnna, in contea Sevallo e in mar- e un Salvatore figlio di Michele fu riconosciuto

chesato Crucoli nel 1580 ed Episcopia. Un Iacopo nel titolo di Conte di S. Adriano il 21 Marzo
fu Artiv. di Capua nel secolo XIII, un Pietro 1787. Con decreto poi ministeriale 21 Decem-
Vescovo di Atri. — Arma: D'oro, a due bande ; bre 1872 fu confermato il d<»tto titolo a Michele
di rosso, accompagnate da due leoni rivolti dello Amari. — Arma: D' argento, alla sirena al ua-
stesso. |
turale, posta sopra un mare d' azzurro, movente

AMALTEI di Udine e di Oderzo. — Un !


dalla punta ;
col capo dello stesso, caricato da
Giambattista di questa famiglia nel 1554 fu se- una stalla d' oro.

gretario della repubblica di Ragusa, del Ponte- AMARIGHI di Sicilia. — Originaria di Siena,

fice Pio IV e del Concilio di Trento. Nel 1 55 trapiantata in Sicilia al tempo dei Guelfi e Ghi-
gli Amaltei ebbero nel Consiglio di Oderzo il bellini sotto Federico II d'Aragona. — Arma:
privilegio della nobiltà confermato nel 1822 dal- Spaccato, d'azzurro e d'oro; con fascia d' argento
l' Imperat. d'Austria. — Arma: Di rosso, a due attraversante sullo spaccato, accompagnata in

fascie d'oro, sparse d'armellino di nero. capo da un' aquila d' oro coronata.

j

AMANDOLA di Genova. — Originaria del Bi-


1

AMASEI di Udine. Famiglia di origine

sagno — Giacomo ufiiciale di S. Giorgio n i 1444, bolognese, trapiantata in Udine nel 1290 ed a-

console della Ragione nel 1 445, ufiiciale di Moneta scritta al numero delle nobili di questa città circa

nel 1447. — Un altro Giacomo fu ascrittoli) fa- al 1300. — Arma: D'azzurro, al leone d'argen-

miglia Pallavicino nel 1528. — Arma: D'oro, a to; colla banda d' oro, caricata da tre martelli

due caprioli scaccati ciascuno di due file d' ar- di nero, attraversante sul tutto.

gento e di rosso, col capo cucito d' argento, al- AMASEI di Bologna detta anche Fabbri. —
l' aquila nascente di nero. Romolo fu prof, di greco nell'Università di Bolo-

AMAXI di Crema. — Si stabilì in Crema, ;


gna e Segret. maggiore del Senato. Fu inoltre

da Bergamo, nel 1455 con Bettino Amanio, can- ì precettore del Card. Farnese, ed ebbe cariche alla
celliere di Matteo Grifoni. Un Alessandro fu Se- corte del Pontefice Giulio III. Senofonte Cav. de'
natore di Milano; un Giov. Paolo Vescovo di |
SS. Maurizio e Lazzaro nel 1585. Teofrasto Ca-
Vglone; e un Valerio Segretario di S. Carlo Bor- |
stellano di Civitavecchia nel 1573. - Arma: D'az-

romeo e del Papa Pio IV. Si estinse in Crema ! zurro, alla fascia d'argento bordata d'oro; colla

verso la mata del secolo XVII. mentre un ramo torre merlata al naturale attraversante.

di essa era di già stabilito iu Ancona. — Arma: I


AMAT di Sardegna, Marchesi di Villa-Rios
AMA — 38 — AMA
c di S. Filippo. Originaria della Catalogna, ebbe estense. — Cimiero : un caprone nascente d'oro,

per capostipite Bonuccio Amat, discendente dai AMATI di Padova. — Arma: Di rosso, al

conti sovrani di Barcellona e dai principi di leone d'argento. — Alias: Di rosso, ad un uc-
Ampurias. Un ramo di questa famiglia trapian- cello d' argento posto sopra una collina di tre

tossi in Sardegna al principio del secolo XVI con cime di verde. — Alias: Inquartato; al 1.° di

Iacopo Amat, che nel 1506 fu Viceré nell'isola. rosso, al leone d'argento; al 2." di rosso ad una

Ebbe un Cardinale di S. R. C; tre furono insi- corona di foglie di verde in capo, ed una collina

gniti del Collare della SS. Annunziata. Fu si- di tre cime d' oro in punta; al 3.° di rosso, ad

gnora di molti feudi, dei quali i principali: il un uccello d' argento posto sopra una collina di

Marchesato di Villa-Rios, la Baronia di Pozzo- tre cime d'oro; al 4." inquartato d'oro e di rosso.
maggiore, di Montiferro, di Ussana e S. Giuliano. AMATI di Cremona. — Famiglia estinta che
Arma: Di rosso, al destrocherio di carnagione u- à dato alla patria diciannove decurioni. — Arma:
scente da una nuvola, movente dal fianco sini- Inquartato di rosso e d' oro.

stro dello scudo e impugnante una spada d' ar- AMATI di Pistoja. — Un Piero di Chino,

gento alta in palo; con un mare d'argento flut- celebre capitano dei Fiorentini nel 1511, perdette

tuoso d'azzurro nella punta. — Motti: Domat gloriosamente la vita nella depredazione di Prato

OMNIA V1RTUS — 6 LfjQl'EBAR DE TEST1MOMIS fatta dalle milizie spagnuole. ed un Giambattista


TUIS IN CONSPECTU REGUM. creato Vescovo di Nocera nel 1669. Arra: Spac-

AMATI di Taranto. — Un Pagano d'Amato cato; nel 1° di rosso, al leone passante d'oro; nel

nel 1296 venne rimunerato dal re Federico d'A- 2° d'argento, ad un fiore di giallo, sostenuto da
ragona di un feudo dopoché questi venne inco- uno stelo con otto foglie di verde, quattro per
ronate re di Sicilia. La di lui famiglia fu in se- parte, posto in palo.

guito ascritta al patriziato di Taranto, di Po- AMATO di Messina, baroni di Cullisi e Vil-

tenza e di Cosenza. Nel 1720 un patrizio romano, lanova, originari di Spagna e Patrizi di Messina.

a nome Iacopo Amati, si stabiliva in Taranto e (Famiglia estinta). — Arma: DV.zurro, alla banda
formò una nuova famiglia, la quale fu ascritta d'oro, sostenente un leone illeopardito, guardante
alla nobiltà con diploma di re Ferdinando IV nel una cometa; la banda addestrata al terzo can-
1759. I rappresentanti delle due famiglie, Fran- tone da una stella, il tutto d' oro.

cescantonio, che aveva in moglie Francesca Mag- AMATO di Sciacca. — Originaria di Cata-
gio, e Iacopo suddetto che si era disposato alla logna, fu trapiantata in Sciacca da Pagano d'A-
nobile Giuseppa Cavaselice, per distinguersi fra mato circa il 1282. Fu signora di oltre 15 feu-
loro, aggiunsero al proprio il cognome delle ri- di, ed occupò i primi urtici della città. — Arma:
spettive loro consorti. — Gli Amati-Cavaselice D'azzurro, a sei stelle di sei raggi d'oro 3, 2 e 1.

acquistarono la baronia di Levrano. — Arma: AMATUCCI di Assisi. — Un Amatutius ma-


D' azzurro, al leone d* oro sormontato da una gistri Angeli è nominato fino dal 1365 inter bo-
stella dello stesso; colla fascia d' argento attra- nos et sapientes viros Communis assist» nella se-

versante sul tutto. greteria municipale; Franceschino Priore per la

AMATI di Napoli. — Da Roccasecca, ov'eb- porta di S. Francesco nel 1404; Giacomo Capi-
bcro origine da un Antonello, si trasferirono a tano al servizio del Re cattolico, prefetto della
Napoli sul finire del secolo XV1I1. Nel 1419 la guardia e consigliere di guerra di Alessandro
Regina Giovanna II li creò baroni di Schiavi. i
Farnese duca di Parma, e Capit. del Perdono in

Nel 1820 Francesco I di Napoli dette il titolo patria nel 1586. Estinta nel 1713 nella persona
di Marchese a Felice Amati, nel quale successe di Margherita sposata al Conte Giambattista Roc-
il nipote ex-fratre Giuseppe. — Arma: Spaccato chi di Jesi che ne fu l'erede coli' obbligo di as-
nel 1." di azzurro, alla colomba d'argento con i
sumere il nome e l'arma degli Amatucci. — Ar-
due stelle d'oro negli angoli; nel 2.» d'oro, a ma: D'oro, al palo d'azzurro, caricato da tre

due caprioli di azzurro. stelle del campo.


AMATI di Ferrara. — Originaria di Napoli, AMATUCCI di Ravenna, di Xapoli e di San
fu trapiantata in Ferrara nel 1051 da un Ferdi- Potito. — Originaria di Assisi, e consanguinea
nando gentiluomo della Contessa Matilde. Un della precedente, si trapiantò in Ravenna, alla

Enrico nel 1101 fu Marchese di Mantova, eletto cui nobiltà venne ascritta. Un Lorenzo di questo
da Guelfo VII; un Ferdinando II fu nel 1179 ramo si trasferì in San Potito nel Napoletano, e

capitano del popolo di Ferrara: un Ferdinan- quivi dette origine ad un'altra famiglia che tut-
j

do III da Azzo IX fu mandato Marchese a Ve- ! torà fiorisce, la quale per antica ed immemora-
rona; e un Ferdinando V a Faenza da Niccolò II. bile concessione godeva il titolo di Conti della
— Arma: Inquartato: nel 1.° e 4." d' azzurro a Volpinare; titolo che fu confermato con regio
tre corone antiche d' oro; nel 2.° e 3.° di. . . . decreto 18 Feb. 1876 a Giuseppe Amatucci. —
al liocorno giacente di ... ; sul tutto 1' aquila Arma: D'oro, al capriolo di verde, accompagnato
AMB — : I — AMI

da tre gigli dello stesso, posti 2 in capo ed 4 tone; nel 2.° e 3.° baudato ondato d' argento e

in punta. d' azzurro.

AMBO di Sicilia. — Un Michele fu maggior- AMDUA di Sicilia. — Arma


- : Spaccato ; al

domo di re Martino, barone di Casale, di Castel- 4.» d'oro, all'aquila bicipite spiegata di nero,

lo, di Sola, di Donn' Alvira e di Misirdino. — ciascuna testa coronata dello stesso; al 2.° in-

Arma: D'oro, al capriolo di verde. terzato in banda d'azzurro, d'argento e di nero.

AMBRONE di Sicilia. — Arma : D' azzurro, AMELINA o ARMELINA di Messina. — Pa-


a tre ancore d' oro, 2 e 1. trizia messinese estinta. Un Enrico Amelina ca-
AMBRONI di Cesena. — Originaria dai Ric- pitano segnalossi nella famosa guerra del Vespro;
ciarelli di Rimini, fu trapiantata in Cesena dopo ed un Bernardo milite e barone fu al servizio

la metà del XII secolo da un Ambrone che fu militare di re Ludovico noi 4 343. — Arma:
fatto condottiero d'armi e cittadino di quella cit- D' oro, a tre mosche di nero, ordinate 2 e 4.

tà. — Arma: D'argento, alla sbarra d' azzurro AMELJ (d') o AMELIO (d'j o AMELY (d') di

accompagnata da sei palle di rosso. Bari, originaria ed antica di questa città, feu-

AMBROSI di Bologna. — Trovansi nei ca- dataria delle terre di Binello e Meladugno, fu

taloghi degli Anziani tra il 4 256 ed il 1333. — nel 4749 aggregata dalla Real Camera al governo
Nel XIII secolo possedevano una torre in strada della Piazza de' Nobili, ed ottenne indi a poco
Castiglione venduta da un Giov.-Pietro ad Amadore tutti gli onori del patriziato, e fu ascritta nel

Clarissimi. Ultimo della famiglia Ambrosi fu Fi- 4 805 al Registro delle Piazze chiuse del regno
lippo, il quale nel 4 558 chiamò successore nel- di Napoli. — Arma : D'argento, a due leoni ad-
1' eredità e nel easato Diotifebo Spannocchi di dossati e coricati sostenenti col dorso una torre
Siena. —
Arma? merlata, il tutto al naturale.
AMBROSINI di Cremona, — Di origine mi- AMENDOLEA di Napoli. — Arma: D'ar-
lanese, si stabiliva in Cremona al tempo delle gento, a due fascie di rosso, sormontate nel capo
fazioni guelfa e ghibellina. Un Ambrogio nel 1648 dal lambello di tre pendenti dello stesso.
fu in patria il primo decurione della sua casa, la AMFUSO di Sicilia, di origine normanna e

quale si spense nei primi anni del XVIII secolo. proveniente da un Amfuso figlio di re Ruggero
— Arma: Di rosso, alla banda dello stesso orlata nato nel 1135, il quale ebbe un figlio naturale
dentata d' argento, e caricata da un leone illeo- chiamato Ruggero che possedè alcune terre presso
pardito dello stesso coronato d'oro. — Cimiero: Catania e Lentini. — Arma: D'oro, alla fascia

Una grue colla sua vigilanza d'argento. — Alias: di verde caricata da tre crescenti del campo.
Partito d' argento e di rosso, a due triangoli AMICA d'Asti. — Alessandro, controllore ge-
isosceli dell' uno nell' altro col vertice all' ingiù. nerale delle finanze ai tempi della duchessa Cri-
AMBROSINI di Bologna. — Jacopo di Mi- stina, fu creato Conte di Castellalforo, Portoco-
chele notaro fioriva nel 1 303 ;
Nicolò era Gon- mare e Quarti. — Arma: D'argento, a tre uc-
faloniere di Bologna nel 1378; e Bartolomeo di celli passanti di nero, col capo d'azzurro, caricato
Agostino Prof, di Botanica nel 465.... Con Ce- di un anello d'oro rappresentante due mani con-
sare, morto nel 4 706, rimase estinta. — Arma: giunte, detto comunemente 1'
anello della fede.
D'azzurro, all'albero sradicato al naturale; col AMICI di Venezia. — Arma: Interzato in
capo d' oro caricato da tre semivoli di nero. banda, d' oro, d* argento e di rosso.
AMBROSINO di Napoli. — Arma: Di rosso, AMICI di Modena detta pur Castrllacci. (E-
al leone d'oro, guardante una corona dello stesso, stinta). — Arma: Scaccato d'oro e di verde, al
accompagnato da due foglie di sega d'argento po- capo d'argento, caricato da un albero al natu-
ste in banda. rale.

AMBROSIO del Piemonte. — Domenico udi- AMICO di Messina, di origine bolognese sta-
tore della Camera dei Conti nel 1735 fu inve- bilita in Messina al tempo di Federico II da cui
stito di Chialamberto, e Domenico-Simone fu Mi- ebbe cariche e favori; ma un Giovanni d' Amico
nistro del re Carlo-Emanuele IV e nel 4796 di- aderendo, sotto Federico III, ad una ribellione
venne Ministro a Roma. — Arma: Spaccato; al fu privato di tutti gli averi e della vita. Un altro
4.» d'oro, all'aquila di nero, coronata dello stesso; Giovanni, sotto re Martino, ricuperò gran parte
al 2.» d'argento, alla rosa di rosso; colla fascia dei beni confiscati al precedente, servì re Alfonso
ondata d' azzurro, attraversante sulla partizione. in guerra, dal quale ottenne alcuni territori e ra-
AMBUOSA di Firenze. — Arma : D' azzurro, gioni di gabella, e nel 1 457 la castellarla di Mi-
ad otto gigli d' oro, ordinati 3 3, e 2. lazzo. Un Antonino d'Amico nel 1 759 fu onorato
AMBUSTO di Napoli. — Arma : Inquartato : da Carlo III di Borbone del titolo di marchese.
nel 4.° e 4.° d'argento, al serpente di verde, u- Arma : D' oro, alla banda d' azzurro, accompa-
scente dal mare al naturale, movente dalla punta, gnata in capo da uno sparviero di nero.

c guardante una stella d'oro posta al primo can- AMICONE di Milano. — Ascritta alla ina-
AMI — 40 — AMM
tricola del 1277 delle duecento famiglie nobili da tre gigli d' argento attraversante sul tutto.
di Milano. — Un Obizone Amiconi insieme a Ber- AMIGONI di Milano. — Trovasi compresa
gonzio da Alliate erano nel 1226 rettori della nella matricola delle famiglie nobili milanesi del

Lega per la città di Milano. — Arma : Di rosso, 1277. Con decreto 31 Ag. 1775 il Tribunale a-

a tre corone all'antica d'oro, 2 e 1. raldico riconosceva l'antica nobiltà dell Avv. An-
AMIDANI di Cremona. — Discendente dagli tonio Amigoni di Solicino, il cui albero risaliva

Omodoi di Milano. Un Amilcare nel 1080 la tra- fino alla prima metà del XV secolo, e si preten-
piantò in Cremona. Pocino fu ascritto tra i cento deva oriundo m lanesè. — Arma: Inquartato;
nobili Cremonesi; Antonio-Civico fu decurione e nel 1.» e 4.° di rosso, all'agnello pasquale d'ar-
senatore della sua patria. Un Guglielmo nel 1342 gento passante sopra una terrazza di verde, te-

fu Vescovo di Novara. Un Giovannino fu decu- nente una bandiera d' argento astata d'oro ca-

rione di Cremona nel 1385; ed ottennero la stessa ricata da una croce scorciata d' oro; nel 2.° e

dignità Melchiorre nel 1 417, Bartolomeo nel 1432, 3.° d' azzurro, a tre stelle malo ordinate d' oro
Baldassarre nel 1436. Nell'anno 1446 Sigismondo in capo, ed un cuore dello stesso in punta.
Amidani, detto l'Oracolo della Sede Apostolica, AMIGONI di Conegliano. — Sino dal 1543
fu Vescovo di Piacenza. Marc' Antonio il giuniore era ascritta alla cittadinanza di Conpgliano, e

fu Vescovo di Melfi creato da Gregorio XIV. Si vari della famiglia esercitarono onorevoli impie-
estinse circa la metà del secolo XVII. — Arma : ghi. Ottenne la conferma della nobiltà nel luglio
D'oro, a sei pine di verde 3, 2 e 1. — Alias: del 1820. — Arma?
D' argento, alla fascia dentata di rosso, col capo AMISTÀ di Mondovì Un Pietro Amistà —
d'oro, caricato dell' aquila spiegata di nero coro- il 1 Mar 1328 prestò giuramento di fedeltà, in-
nata del campo. sieme ad altri Monteregalesi. al Vescovo di Asti,

AMIDEI di Firenze — Di origine romana, e ed un Guglielmo della stessa famiglia faceva parte
trapiantata in Firenze, della qual città nel 1182 della deputazione del Comune di Mondovì la quale
fu Console un M. Bongianni. Un Amideo è an- il 20 Giù. 1347 prestò giuramento di fedeltà ad
noverato tra i sette fondatori dell'illustre Ordine Amedeo Conte di Savoja e a Giacomo Prin. di

dei Servi di Maria. Marco di Cristofano fu dei Acaja. — Arma: D'azzurro, al leone d' oro, colla

Priori nel 1346. Patrocinatori del partito Ghi- terza di nero in banda, attraversante. — Ci-
bellino, furono cacciati dalla loro patria, e fu al- miero: un cane d' argento nascente. — Motto:
lora che si dipersero. Dante però ne celebrava la Amicitia.
memoria nel suo immortale poema. Arma: D'oro, AMITERNINI di Aquila. — Da Amiterno
alla fascia di rosso. presero il nome, e si stabilirono in« Aquila. Un
AMIDEI di Sicilia. — È un ramo della pre- Antonio fu precettore di Papa Clemente VII, e
cedente, che Corrado Amidei trapiantò in Mes- scrittore di merito. Si estinsero nel principio del

sina. Un Giovanni ebbe dal Re Manfredi la ca- secolo XVI. — Arma: Spaccato; nel 1.° d' az-

stellala di Trapani. Un Nicola fu Barone di Pie- zurro, al sole d'oro, accompagnato da due stelle

tralonga nell' isola di Malta, titolo concedutogli di sei raggi dello stesso; nel 2.° d'argento, a

nel 1371 da Federico HI. Un Francesco ebbe la due caprioli di rosso; colla fascia attraversante
baronia della Tonnara, del Palagio di Trapani, sulla partizione.

di Monterosso e della Salina nel 1 465. — Arma : AMIZO di Padova e Venezia. — Originaria
Spaccato d'argento e di rosso, al leone dell'uno di Piacenza, trapiantata in Padova nel XI secolo.

nell'altro. — Un Giovanni-Buono de Amizo fu Console di

AMIERI di Firenze. — Ebbe in Firenze quella repubblica nel 1130. (Estinta'. — Arma:
palazzo, torre e loggia, e signorie di varie ca- Trinciato d' oro e di rosso, alla banda d' argento
stella in contado. Diversi furono nominati consoli attraversante,
della patria, da cui furono esiliati all'epoca delle j
AMMANNATI di Firenze e di Pisfoja. - De-
fazioni, e non vi tornarono che nel 1280. Si e- rivante dall' antica casa dei Beccanugi, si divise
stinse sul finire del secolo XIV. — Arma: D'oro, in due rami. Il primo dal 1284 al 1494 ebbe per
alla banda d'azzurro, bordata d'argento. ben quattro volte il gonfalonierato, e per 39 il

AMIGLI ANO di Amalfi. — Arma: Di rosso, priorato. — Il secondo ottenne il priorato nelle
alla croce d'oro, accantonata da quattro teste di persone di Giovanni di Conte nel 1366 e 1372
moro. e di Conte suo figliuolo nel 1390 e 1401, il quale
AMIGO di Venezia. — Arma: D'argento, a fu inoltre Gonfaloniere nel 1398. Questi Amman-
due bande di rosso. nati passarono quindi in Pistoja, e da essi usci-
AMIGONE di Verona. — Arma: Inquartato rono tre Cardinali, uno dei quali per nome Ia-

di rosso e d'argento, al leone d'oro attraversante copo è conosciuto col titolo di Cardinal di Pavia;

sull'inquartatura, tenente colla branca destra un il secondo, Tommaso dì Donato, creato da Ur-
giglio d'argento; colla fascia d'azzurro, caricata bano VI Arciv. di Napoli, uscì dal grembo del-
AMM — 44 — AMU
la comunione cattolica per entrare sotto 1' an- tato; nel 1.° e 4.° d'argento, caricato da cinque

tipnpa Cernente VII nel numero degli Anticar- cotisse ondeggiate di nero; nel 2.° e 3.' d' az-

dinali col titolo di S. Prassede; ed il terzo, Bo- zurro pieno. — Cimiero: Un leone nascente al

nifacio, fratello del precedente, pervenne alla stes- naturale, linguato di rosso, sostenente colla branca

sa illegittima dignità nel 1397, eletto dallo sci- i


sinistra una rosa al naturale.

smatico Benedetto XIII. — Con Bonifazio di Ja- AMODEO di Trieste. — Arma: D'argento, al

copo Ammannati Cav. di S. Stefano, morto il 15 capriolo d' azzurro, accostato nel canton sinistro

Nov. 1629, si spense quest' antica famiglia. — del capo da un leone di .... col quarto-franco

— Arma del 1.° ramo: D'azzurro, seminato di d'azzurro, caricato da un sole d' oro.

stelle d' oro al leone dello stesso. — Arma del 2.° AMODIO di Messina. — Ha comune o- 1'

ramo: D'oro, a tre branche di leone d'azzurro rigine con gli Amidei di Firenze. Un Mario Amo-
poste in fascia. dio fu senatore della sua patria nell'anno 1787,

AMMIRATI di Firenze. — Fin dalla prima .


e più tardi un Domenico governatore della città.

metà del XIII secolo erano potenti in Firenze, Domenico suo figlio ebbe 11 titolo di Marchese
j

e furono tra i principali del partito Guelfo che I


di Manganelli per successione de' Costa-Grimaldi.
dovettero esulare nel 4 260 dopo la disfatta di Arma : D'azzurro, al leone d'oro, posto alla cam-
Monteaperti. Otto priori uscirono da questa fa- pagna di verde, guardante il sole del secondo,
miglia tra il 1242 ed il 1417. Un Bardo, giu- figurato di rosso, orizzontale a destra.

dice e cavaliere, fu nel 1279 deputato amba- AMOLA o deli' AMOLA di Bologna. — Un
sciatore al papa per invitarlo a farsi mediatore di Giovanni fu Prof, nello studio di Bologna dal 1378
pace nella città. Nuccio suo figlio fu nel 1329 . al 1401. — Arma: D'azzurro, al busto d'angelo
destinato a presiedere alla difesa del castello di al naturale, vestito di porpora movente da una
Montecatini, e nel 1332 dovè portarsi a Pistoja nube d'argento e tenente colle due mani un na-
per ricevere il giuramento di fedeltà da quel Co- stro dello stesso caricato del motto Innocentia
mune, che per due anni erasi accomandato alla di nero.

repubblica fiorentina. Da uno de' suoi figli pre- AMOLDONI di Correggio. (Estinta). — Arma:
tendeva discendere il celebre storico Scipione Am- Spaccato di rosso e. d'azzurro, abbassato sotto un
mirato, il quale per altro era nato da una fa- capo caricato del lambello di quattro pendenti
miglia di origine fiorentina, che da molti anni di- d'oro rovesciato colle punte in alto e da tre
morava in Lecce. — Arma: Fasciato ondato d'ar- stelle dello stesso poste fra le punte.
gento e di nero. AMORE di Sicilia. — Un Antonio fu a' ser-
AMMIRATI o AMMIRATO Lecce. — Dopo di vigi di Federico III, ed altri soggetti ebbero ono-
la battaglia di Montaperti (4 Settembre 1260) un revoli incarichi dal re Martino e dalla regina
ramo della precedente famiglia, fuggendo le ire Bianca. Nel 1437 questa famiglia venne in pos-
della trionfante fazione ghibellina, si rifugiò nel sesso del feudo di Lorsa, e più tardi ottenne
regno di Napoli, e pose sua stanza in Lecce, ac- quelli di Siccara, Casacchio, Sulla e Crucifia. —
quistando il feudo di S. Vito de'Mauri, poi detto Arma: D'oro, ad un cuore di rosso trafitto da
degli Schiavi, ed oggi dei Normanni in quella una saetta d' argento.
provincia. Nicolò ed Aloisio furono Sindaci della AMORETTI di Oneglia. — Marchesi di Os-
città di Lecce, il primo nel 1440, e 1' altro nel sario, Conti di Envie. Ebbe i feudi di Envie, Ca-
1462; Tommaso Vescovo di Lecce dal 1410 al stelvecchio, M;ilpertugio, Barcheo, Costarossa, Cor-
1438; Giurello milite e Governai, di Giovinazzo tiglione, Olivello, S. Agata, Orsolaro ed Oliva-
per Ferrante I d'Aragona; e Jacopo Castellano a stro. — Arma: D'argento, al cane di nero, mac-
Brindisi verso la metà del XVI secolo. Scipione, chiato del campo, passante, trafitto nel collo da
figlio del precedente, famoso storico e genealogi- un dardo d'oro in sbarra; col capo d'azzurro, a
sta, morto nel 1600, fu l'ultimo di questa casa. tre stelle di sei raggi d'oro. — Cimiero: Un
— Arma: D'argento, alla sbarra di nero, caricata Cupido al naturale, in atto di saettare. — Motto:
da un cane corrente al naturale. Semper fidei.is.

AMMONE di Sorrento, di origine normanna, AMORINI di Bologna. — Famiglia estinta,


si trova già stabilita nel reame di Napoli fin dal la cui eredità passò insieme col nome ai Bolo-
1135 nella persona di un Lanfranco condottiero gnini. Carlo-Antonio nel 1571 comandò una com-
di milizia sotto Ruggero I, e da tempo remoto pagnia di fanti in Candia ; Flaminio fu deposita-

à fatto parte della nobiltà sorrentina al seggio di rio generale della Camera di Bologna nel 1603;
Porta. — Si divise in due rami, il primo dei quali Ottavio Prof, di leggi nel XVII secolo. — Arma:
fu trapiantato in Sulmona, estinto nel 1791. Il Di rosso, a tre stello d'argento in banda.

secondo fiorisce tuttora in Sorrento. Un Amone AMULA di Bologna. — Arma: Di rosso, alla
fu barone del contado di Tricarico; un Giulio nel fascia d'oro.

1260 castellano di Sulmona. — Arma: Inquar- ÀMULDONI di Modena, detta anche Fava-
.

ANC — 42 — AND
lotti. (Estinta). — Arma: D'azzurro, alla quercia favorì quella dei Scajoli. — Giovanni, elegante
al naturale coi rami passati in croce di S. An- poeta, fu nel 4 664 insignito del titolo di Conte
drea, terrazzata di verde, ed accostata da due cani da Giovanni -Casimiro Re di Polonia; Girola-
rampanti affrontati d'argento, collarinati di rosso. mo nel 4 697 fu investito dal Duca Rinaldo d'E-
AMULIA di Venezia. — Arma: Partito d'u- ste dei feudi di Bedogno e di Cà de Zoboli con
no, spaccato di due, d' argento e d' azzurro. titolo comitale. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro
ANANIA di Bologna. — Arma: Inquartato; tenente colla branca anteriore uno scudetto dello
al 4.° e 4.° d'azzurro, alla stella d'oro; al 2.° e stesso caricato da due uncini addossati di nero;
3.° di rosso. col capo di rosso, caricato da tre gigli d'oro.
ANASATl di Venezia. — Arma: D'azzurro, ANCISA di Piemonte, Conti di Marentino. —
al capriolo d' oro, accompagnato da tre crocette Arma : D'azzurro, al leone d' oro, sormontato da
dello stesso. — Alias: D'azzurro, a due caprioli cinque stelle dello stesso ordinate in fascia.
d' oro. ANCONA di Messina. — Originaria di An-
ANASTASI o NASTASI di Sicilia. — Ori- cona, si trapiantò in Messina nel secolo XIV ove
ginaria di Ravenna, Patrizia di Messina. (Estinta). fiorì fino al XVIII. — Arma : D'azzurro, all' ele-
— Arma: D'azzurro, al pastorale d'oro. fante al naturale, sostenente una torre merlata
ANCARANI di Bologna. — Arma
- : D' oro, a di tre pezzi d'oro, aperta del campo, sormontata

sette gigli d' azzurro, 3, 2 e 1 da tre stelle d' argento, 4 e 2.

ANCARANI o ANCHERANI di Reggio Emi- ANCORA Palermo e Napoli.


(d*) di Amalfi,
lia. — Gli Ancarani erano aggregati al Senato Furono detti Ancorari, de Anco la e de Angula-
di Reggio e si estinsero nella nobile famiglia ria. — Un Leone nel 4 4 79 fu Conte, ed un Gio-
Guzzoni di Correggio. — Un Giovanni-Pietro vanni Battista nel 4 459 fu ascritto alla nobiltà
nel 1549 era del Consiglio dei Giureconsulti di di Barletta. Bartolomeo fu dichiarato nobile di

Reggio, Commissario di Cento, poi Giudice delle Amalfi nel 4 527. Nel 4 600 un Luigi trapiantava
appellazioni in Modena, poeta e prosatore di me- la famiglia in Napoli dove fiorisce tuttora. Ve-
rito. — Arma : Sbarrato d' azzurro e d' argento spasiano, dei Chierici Regolari Teatini, fu eletto

di nove pezzi. Vescovo di Motola da Urbano Vili e quindi Ar-


ANCENI di Orvieto. — Arma: D'argento, al civ. di Trani. Ebbero i d' Ancora i feudi di Ba-
leone di nero. stia, Bolognano, Campi, Costavaccare, Iscadaman-
ANCHI di Vicenza e di Udine. — Un Albe- to. Un ramo si stabilì pure in Palermo. — Arma
rencio nel 4 254 fu uno di que' cittadini che dei d' Ancora di Amalfi: D' argento, alla banda
esuli dalla patria, si radunarono in Padova e fe- rossa accompagnata da due ancore di ferro. —
cero lega contro il tiranno Eccellino; ed un Pa- Arma dei d' Ancora di Palermo: D' argento, ad
varizio nel 4 260 fu Giudice. Un ramo si era un'ancora di ferro.

trapiantato fin dal 4 4 90 in Udine, alla cui no- ANCORANO di Roma. — Arma: D'azzurro,
biltà venne aggregato nel 4 250; ma nel 4 280 si a tre ancore d' oro.

estinse. Arma? ANDALÒ di Bologna. — Originata da Al-


ANCHISE di .... — Arma : D'oro, all'orso berto Conte di Bagnacavallo al principio del se-
levato di nero, tenente nelle branche anteriori colo XI, prese il nome da Pietro Andalò di Lo-
un fuoco di rosso. vello governatore di Cesena nel 4 202. Ebbe in

ANCILLA di Verona. — Arma: Spaccato; nel diversi tempi il supremo comando di molte città
primo di rosso, alla fascia d'argento caricata da d' Italia, e il senatorato di Roma. Da questa fa-

una stella del campo, ed accompagnata da due miglia uscì il famoso Loderingo istitutore del-

stelle del secondo, 4 in capo, ed 4 in punta; nel l' Ordine di S. Maria Gloriosa ossia dei Cavalieri
2 ° di rosso incappato d'argento, a tre stelle del- Gaudenti, approvato da Urbano IV nel 1261, di
l' uno nell'altro, 2 e 4. cui egli fu il primo gran Maestro. Un Domenico
ANGINA di Fossano. — Ebbe parte nella fu degli Anziani di Bologna nel 4 377. Gli Andalò

giurisdizione dellaMelleaeMota. Giovenale, dopo signoreggiarono su Piancaldoli, Belvedere, Massa,


essere stato medico, fu poi nel 4 609 Vescovo di Monterenzo, Cassano ed altre castella. — Arma:
Saluzzo, dove morì nel 4 64 4 non senza sospetto d'azzurro, al leone d'oro, con la fascia d'argento,

di veleno. — Arma: Partito; al 4.° d' argento, caricata di un' aquila spiegata di nero, attraver-

al melo di verde fruttifero d'oro; al 2.° ban- sante.

dato d' oro e di rosso; le bande di mezzo ca- ANDALOT di Napoli, — Arma: D' argento,
ricate ciascuna da un uncino dell' uno nell'altro, a due buoi di rosso, passanti uno sull' altro. —
nel verso della pezza, uno sull'altro; col capo Alias: D'azzurro, all'aquila spiegata e coronata
d' azzurro, a tre stelle d' oro ordinate in fascia. d' oro, guardante il sole dello stesso, orizzontale

ANCINI di Reggio-Emilia. — Prese parte alle a destra.

fazioni che nel XVI secolo funestarono Reggio e ANDERLINI di Forlì. — Arma: D' azzurro,
AND 43 — AND
alla fascia d' oro, sormontata in capo da due uc- ghibellina, e a sinistra di rosso, al lonne coro-

celli volanti dello stesso. nato d'oro; nel 2.» bandato d'argento < di rosso

ANDERLINI di Padova. — Arma: Tagliato di otto pezzi.

curvo, di rosso e d'argento, a due anelletti del- ANDREARDI di Venezia. — Arma : D'argento,

l' uno nell' altro. al palo d'oro accostato da sei bisanti dello stesso.

ANDORA di .... — Arma: Spaccato-den- ANDREASI di Mantova. — Originaria dal-

tato; al 4.° d'argento, ad un albero di verde l'Ungheria, si trapiantò in Mantova nel 1156 con
movente dalla partizione, con una colomba d'ar- Niccolò, padre della beata Osanna. Arma: Di verde,
cigno bianco sormontato da una stella <"•.
gento posata sui rami avente nel becco un ramo al .!

d' olivo di verde ; nel 2.» d' azzurro, a tre gigli ANDREASI di Ferrara. — Della stessi' • n
d' argento. gine della precedente, Alessandro Andreasi la

ANDORA di Genova. — Originaria del castello trapiantò in Ferrara circa il 1591. Fu ascritta

omonimo nella riviera occidentale. — Molti no- da Clemente VIII al nobile Consiglio. — Arma:
tari. — Benedetto Cancelliere della Repubblica D'azzurro, al cigno d'argento su terreno di verde
nel 1420. — Nel XV inalbergarono secolo s' nei accompagnato in capo da due triangoli intrec-

Soprani. — Arma: Spaccato d'azzurro e di rosso, ciati d' oro.

alla banda oro attraversante.


d' ANDRE ATI di .... — Arma : Spaccato in-
ANDRADA Taranto. — Oriunda spa-
(d') di chiavato d' oro e d' argento.
gnuola dei Conti di Trastamare, si trova stabi- ANDREATTINI di Roma. — Arma: Trian-
lita in Taranto fino dal 1513. Si estinse nel se- golato d' azzurro e d' oro.

colo XVII. — Arma: Di verde, alla banda d'oro ANDREINI di Siena. — Arma: Di rosso, al

ingoiata da due teste di drago dello stesso. — capriolo d' oro, accompagnato da tre gigli dello

Alias: D'oro, alla marella di nero con la banda stessp, 2 in capo, ed 4 in punta.
d'azzurro, caricata all'angolo sinistro della punta ANDREIS del Piemonte Conti di Cimella. —
da una testa di leone d'argento attraversante sul Arma: Partito; al primo, d'azzurro, alla torre

tutto. sinistrata da un antimuro, il tutto d' argento,


ANBREA (d') di Napoli. — Oriunda da Mar- 1' antimuro sostenente un leone d' oro affrontato

siglia in Provenza, si trapiantò in Napoli alla alla torre; al secondo: troncato; sopra, d'oro alla
venuta di Carlo I d' Angiò. Nel 1311 Girardo banda d'azzurro ;
sotto, di rosso alla spada d'oro,

d'Andrea fu castellano del Castel di Capuana, e alta, in palo.

signor di Mortula in quel d' Otranto. Nel 1 401 ANDREIS di T'ormo. — Un Pietro-Matteo
Peretto fu creato dal Re Ladislao Conte di Troia, Andreis, di Boves, dei Conti di Bausone, nel 1724,
e quindi Viceré e capitano di guerra in Unghe- fu investito da Vittorio-Amedeo II del feudo di
ria, Dalmazia e Croazia. Nel 1413 ebbe la signo- Mondrone in vai di Lanzo con titolo comitale. —
ria di Minarbino in terra di Bari; e fu anche Arma : Di rosso, alla croce di S. Andrea scorcia-
signore di Ursara, Precina, Tresanto, Castelluc- ta, accantonata da quattro gigli d'oro.
cio e di altre terre. — Arma: D' azzurro, alla ANDREOLI di Milano. — Originaria della
croce di S. Andrea d'oro, accompagnata in capo valle di Vegezzo, ove se ne ànno memorie fin

da un giglio dello stesso e in punta da un pu- dal principio del secolo XVI. Pietro Andreoli
gnale d' argento, impugnato d' oro. ebbe il titolo di Marchese nel 1741, e Giov. An-
ANDREA (d') di Sicilia. — Oriunda catalana, tonio suo fratello nel 1764 1' appoggiò al feudo
si trapiantò in Sicilia sotto il cognome di Andres. di Sorico. (Estinta). Arma: D'azzurro, al capriolo
Garraffo ebbe da Federico II la castellala di di rosso, accompagnato in capo da due stelle di
Naro. Un Mincio nel 1474 ebbe la baronia di otto raggi d' oro, ed in punta da un leone di
Seccafati. — Arma : D'azzurro, alla banda d'oro. nero passante sulla pianura erbosa; col capo d'ar-
ANDREANI di Milano. — Fu capo-stipite gento, all' aquila di nero.
un Fossato feudatario della Chiesa Milanese. Un ANDREOLI di Gubbio. — Originaria di Lom-
Camillo fu creato da Urbano VIII Vescovo di Ai- bardia, si trapiantò in Gubbio sulla fine del se-
mira, e morì nel 1641. Giambattista nel 1765 colo XV.J Giorgio ottenne nel 1498 la cittadi-
era Vescovo di Lodi. Un Gian Mario, portatosi a nanza, fu console della patria e castellano della
Vienna conseguì il titolo di Conte, ereditato da fortezza maggwrc. Lepido fu podestà di Mantova.
Pietro Paolo che fu capitano di giustizia e se- — Arma : D' azzurro, al capriolo alzato, accom-
natore nel 1760. Diversi rami di questa famiglia pagnato in capo da due stelle di sei raggi, ed in
si trapiantarono in varie città, in Lucca, in Bor- punta da un leone, il tutto d'oro; col capo dello
mio nella Valtellina ed altrove. Il ramo di Mi- stesso, caricato dall' aquila spiegata di nero.
lano si estinsc nella famiglia Sorniani. — Arma: ANDREOTTI di Milano. — Derivata da An-
Spaccato; nel 1.° partito; a destra d'argento, al dreotto Riva. Francesco di Melchiorre ebbe il

battello torricellato di due pezzi di rosso alla titolo di Conte della Valle Intelvi e di Os tcno
ANE — 44 — ANG
nella riviera di Lecco nel 1713. (Estinta). — croce di S. Andrea di rosso: nel 2.° e 3.° d'az-
Arma : Interzato in fascia: al 1. n d'oro, all'aquila zurro, al selvaggio di carnagione, cinto e coro-
spiegata di nero coronata del campo: al 2.° d'ar- nato di ellera, colla destra appoggiata sopra una
gento, al leone passante di rosso: al 3.° d'ar- clava, e la sinistra sull' anca.
gento, a due fascie ondate d' azzurro. ANFARl di Sorrento. — Arma: Di rosso, a
-
ANDREOTTI di Cosenza. — Originaria dalla sei fusi d'argento accollati in fascia.
Normandia, e derivai i da Andreotto Loria, ebbe ANFERIO di Capua. — Arma: Di verde, alla
nobiltà in Cosenza e in Benevento. Fu decorata- croce d'argento, accantonata da quattro rose dello
dei titolo di Marchese, ed à ereditato i titoli di stesso.

Conte, di Duca, e di Principe dalla famiglia Cop- ANFORA di Sorrento e Napoli. — È di o-


pola. — Arma : D' oro, al leone impugnante una rigine Normanna; trapiantata in Sorrento fino
spada al naturale di fronte ad una torre di pie- dal XIII secolo, ottenne il patriziato nel seggio
tra; col capo cucito d'oro all'aquila imperiale. —> di Porta e fu investita del titolo di Duca. Un
Alias: D'azzurro, a tre fascie d'oro, colla banda Niccola fu Vescovo di Castellamare nel 1447.
del primo, attraversante sul tutto. Fiorisce in Napoli, ed è ascritta al registro delle
ANDREUCCI di Siena. — Arma: D'azzurro, Piazze Chiuse. — Arma : D'oro, alla fascia rossa
al monte di tre cime d' argento, sormontato da accompagnata nel capo da due rose, e nella punta
una stalla di otto raggi d'oro. da nove losanghe dello stesso, disposte 5, 3, 1.

ANDRIANI di Velletri. — È un ramo della Alias: Di rosso, con l'anfora d'oro, sormontata
famiglia Andreani di Milano, che da Fivizzano si nel capo da due stelle dello stesso.
trapiantò in Velletri nel 1641 e fu ascritta tra ANFOSSI di Genova. — Originaria di Taggia.
le consolari. Un Massimo ebbe la nobiltà del S. — Giov. Antonio giureconsulto, oratore di Ge-
R. I. per sè e suoi discendenti. Si estinse in nova al Duca di Milano nel 1459. Domenico di
Mattia di Giambattista. — Arma: D'azzurro, alla Sebastiano, Dott. in teologia e in decretali nel-
rovere al naturale, accompagnata nei fianchi da l'Università di Pavia circa il 1610. — Arma : D'ar-
due stalle di otto raggi d' oro. gento, al mare d'azzurro fluttuoso d'argento, col

ANDRIANI di Lucca. — Ha la medesima o- destrochcrio vestito di rosso, movente dal fianco

rigine della precedente, e fu trapiantata in Lucca sinistro dello scudo ed impugnante un tridente
da un Andriano. Nel 1443 fu ascritta alla citta- di terrò in sbarra in atto di trafiggere un delfino
dinanza; e nel 1534 un Nicolao fu del numero nuotante nel mare, il tutto al naturale; col capo
degli Anziani. (Estinta). — Arma: D'oro, alla cucito d' oro, a tre fiamme di rosso ordinate in

fenice al naturale sulla sua immortalità. fascia.

ANDRIGHETTI di Padova. V. Aldrkìhetti. ANFUSO di Messina. — Arma: D'oro, alla

ANDRIOTTI del Friuli. Ebbe origine da — fascia di verde, caricata da tre crescenti volti
Andrea detto Andriottis della terra di Tricesi- del campo.

mo, e si trapiantò nel 1150 in Udine, alla cui ANG A R ANI di Vicenza. — Sino dal 1 325 se

nobiltà fu aggregata nel 1210. Anticamente chia- ne à memoria in un Mario. Ebbero il titolo di

mavasi Idriotti ed anche de Castro Utini, perchè conti. Si divisero in due rami, chiamandosi il

abitava nel recinto del castello, e poi fu chiamata primo degli Angarano delle Stelle, e il secondo
da Brazzaco e Castel del Volgo, feudi da essa del Sole. — Arma: D'azzurro, alla fascia d'oro,
posseduti insieme a molti altri nel patriarcato aqui- accompagnata da tre stelle di otto raggi dello

lejese. Si spense intorno alla metà del sec. XVI stesso, 2 in capo ed 1 in punta.
nella persona di Antonio Andreotti. — Arma: ANGARANl di Venezia. — Originaria di Vi-
D'argento, a due semivoli addossati di rosso. cenza, si trapiantò in Venezia nel 1655, dove
ANDROSILLA di Roma. — Arma: Di rosso, Fabio Angarani fu ascritto al patriziato. La sua
alla croce d'argento caricata di cinque volpi pas- nobiltà fu riconosciuta dall' Imperatore d'Austria

santi del campo. nel 1817. — Arma: D'azzurro, a due zampe di

ANELLE o DALLE ANELLE di Bologna. — grifo d'oro poste in croce di S. Andrea, sormon-
Già mercanti, poi nobili. — Un Bartolomeo di tate da un sole dello stesso.
Giambattista fu Anziano nel 1583, 1584 e 1596. ANGARINI di Venezia. — Arma : D'azzurro,
— Arma: D'oro, a tre fascie ondate di rosso; col alla fascia d'oro, accompagnata da tre stelle d'otto

capo d'azzurro, caricato di tre stelle d' oro. raggi dello stesso, due in capo ed una in punta.
ANELLI di Napoli e del Vasto. — Ottennero ANGELELLI di Bologna. — Molti di questa

la nobiltà austriaca col 10 Gennaio del 1868. Un famiglia furono Senatori, altri Podestà in diversi
ramo ha fiorito in Vasto fin dal 1333, e Pietro luoghi; cinque appartennero al Consiglio dei

di Nello nel 146^ n'era governatore. Un Ferdi- Savi, e oltre 26 a quello degli Anziani della pa-

nando Maria fu barone "di Brittoli e Carplheto. tria. Furono esiliati all' epoca delle fazioni, e

Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° d'argento, alla allora si divisero in diversi rami, recandosi al-
ANG — 45 — ANG
cuni a Verona, altri a Vicenza, a Lucca, a Ve- Arma: Spaccato; nel 1. d'azzurro, al capriolo

nezia ed a Gubbio. — Arma : D" azzurro, al grifo d'oro, sormontato da un serafino dello stesso; nel

rampante d'oro, con la bordura di rosso, caricata 2.° d'argento, al monte di tre cime di

di 14 punte di penne di pavone al naturale. ANGELINI di Aquila. — Ha origine da un


ANGELI di Ferrara. — Oriunda di Parma, Angiolino Capitano goto, governatore di Aquila
si trapiantò in Ferrara nel 1100. Un Enrico fu sotto il Re Ataulfo. Ebbe la contea di Vetoio
capitano generale della Contessa Matilde, e un sulla fine del secolo XVIII; e si estinse nel 1850.

Alberto governator di Bonde.no. Si divise poi in Un ramo di questa famiglia fiori in Ferrara fino

molti rami, e si trapiantò in diverse città. Gli dal 1480: altro ramo a Spello fino dal 1274 ed
Angeli di Lucca appartenevano si Consiglio no- è estinto. Un ramo si trapiantò anche in Mode-
bile nel 1488. Da Lucca passarono a Pisa, e na. — Arma: D' oro, a due angeli affrontati

dettero un Jacopo Cardinale di S. R. Chiesa che di rosso, sormontati nel capo da una stella dello

morì nel 1695, un Antonio Vescovo di Massa, e stesso. — Alias: D'argento, alla fascia rossa ac-
un Cosimo Vescovo di Cortona. Da Pisa si tra- compagnata in capo dall' angelo al naturale te-

piantarono a Roma, dopo la dislatta che l'armata nente in aria la scritta: Gloria in cxcelsis Dro,
pisana ebbe dai Genovesi nell' isola di Meloria. ed in punta da due pali di rosso. — Alias: Spac-
Un altro ramo fiorì in Versilia dal 1430 al 15*76; cato da una fascia d'oro: nel 1.° d'argento, al-
ed uno nella Valtellina. Gli Angeli di Venezia si l'angelo al naturale tenente in aria la scritta:

stabilirono dapprima in Conegliano ov' ebbero Gloria in excelsis Deo: nel 2.° d'azzurro a tre

nobiltà nel 1685, e nel 1687 furono investiti del sbarre d' oro.

titolo di Conti, confermato nel 1820. In Rovigo ANGELINI o ANGELLINI di Bologna.


furono aggregati al nobile Consiglio nel 1603, e Un Jacopo fu Anziano nel 1326 ed un Giacomo
quei di Feltre, ottennero la conferma della no- Prof, in patria nel 1411. Arma: D'azzurro al

biltà nel Maggio del 1821. — Arma: Inquartato: monte di sei cime d'argento, movente dalla punta,
nel 1.° e 4. n d'oro, all'aquila spiegata e coro- sormontato da un angelo al naturale, vestito di
nata di nero; nel 2.« e 3." d' azzurro, al capriolo porpora, tenente con la destra un giglio, e con la

rampante d'argento, addestrato da un sinistro- sinistra una palma al naturale.


cherio armato di giavellotto al naturale, movente ANGELINI di Assisi, detta anche Martinel-
dal quarto-franco; sul tutto d'azzurro, al giglio li. — Figura fin dal 1279 nelle carte dell'Archi-

d' oro, accompagnato in capo da tre steli- dello vio segreto di quel Comune. Giacomo di Marti-
stesso. — Cimiero: un leone nascente di ... . nello era de'Priori nel 1467; Lorenzo Capitano
ANGELI di Cortemiglia (Piemonte) Signor del- i
del Perdono nel 1534; Francesco Gonfaloniere
la Scaletta. — Arma: D'azzurro, a tre conchiglie nel 1674. (Estinta). — Arma: Trinciato d'oro e
d'argento; col capo d'oro, all'aquila di nero coro- d'argento, alla banda di rosso attraversante sulla
nata dello stesso partizione, caricata da una rosa di
ANGELI (de) di Napoli. — Arma: D'azzurro, ANGELINI di Modena, originaria dalla Gar-
alla fascia d'oro, accompagnata da due stelle fagnana, ove nacque nel 1652 Giorgio Angelini
dello stesso. poeta e giureconsulto distinto. — Arma: Di ver-
ANGELI di Rovigo. Conti. — Arma: D'oro, de, alla fascia cucita di rosso, accompagnata in
all' aquila spiegata di nero, caricata in cuore da capo da un agnello nascente d' argento tenente
uno scudetto ovale d'argento, caricato da un an- un giglio dello stesso, ed in punta da un ca-
gelo di carnagione, posto di fronte sopra una priolo d'oro; con un palo dello stesso attraver-
terrazza di verde, vestito di una dalmatica d'ar- sante sul tutto.
gento, alato dello stesso, colla testa circondata ANGELINI di Viterbo. (Estinta). — Arma:
da un' aureola d' oro, tenente colla destra una Spaccato; nel 1.° d'azzurro, al cane bracco pas-
spada d'argento, impugnata d'oro in palo. sante ed avente nella bocca un osso, il tutto al

ANGELICA di Messina. — Originaria di naturale, sormontato da una stella di otto raggi


Lucca, si trapiantò in Messina sotto Pietro II Re d'oro; nel 2." d'argento, a tre palle di rosso ma-
di Aragona. Ebbe San Vittorio, martire e pro- le ordinate; con la fascia di verde attraversante
tettore della sua patria. Un Artale fu creato da sulla partizione.
Re Martino Castellano del castello di S. Alessio. ANGEL1S (de) di Napoli. — Oriunda dal-
— Arma: D' azzurro, al cherubino alato d' ar- l' antica Possidonia, si trapiantò in Capaccio, ed
gento, tenente con ciascuna mano una spada ebbe il feudo di Trcntinara col titolo di Mar-
dello stesso. chese. M diramò poi in Napoli ov' esiste tuttora.
ANGEL1ERI di Assisi. — Le più antiche me- Un altro ramo fiorì in Bari, ov'ebbe nobiltà. Ac-
morie di questa famiglia risalgono al 1184. Bal- quistò il feudo di S. Celso col titolo di Principe.
dino CaSt. del Cristo di Portogallo, morto nel 1638. Un Guido fu Barone di Campo Marino e di Al-
Estinta nella prima metà del XVIII secolo. — veto. Flaminio de Angelis fu dichiarato da Fi-

ANG — 46 — ANG
lippo IV re di Spagna principe di Bitetto, e Be- Nel 4793 contribuì con particolari dispendii alla
nedetto principe di Misagne. Carlo II conferì il difesa della Sardegna dall' invasione francese; tre
titolo di Marchese di S. Agapito a Fulvia nel anni dopo gli fu dal Viceré March. Vivalda con-
1680, e Carlo IV re di Napoli accordò a Giu- feriti ampi poteri sul campo settentrionale del-
seppe de Angelis il titolo di Duca di S. Donato l' isola col titolo di Alternos, dove in luogo di
nel 1744. Ferdinando IV di Borbone nei 4797 con- reprimere i moti popolari intenti a sopprimere la

ferì il titolo di March, di Torre Ruggero a Gi- feudalità, si fece protettore e capo dei tumul-
rolamo de Angelis-Effrem , Patr. della città di tuanti, ma dovette cedere all' ostinazione e alla
Bari. —
Arma: D'azzurro, a tre fascie d'argento. forza del governo ed abbandonare per sempre la

ANGELIS (dej di Roma. — Arma : D'azzur- patria. Arma: D'azzurro, all'agnello d'argento
ro, ad un angelo posto di fronte, vestito di rosso, arrestato. — Alias: Inquartato: al 1.° di verde
alato d' argento, tenente colla destra una palma a due agnelli d' argento, l'uno sull'altro: al 2.°
di verde, colla sinistra un corno d' abbondanza di azzurro, al pero fruttato, al naturale : al 3.°

d' oro, e sostenuto da un cuscino quadrato d'ar- d'oro, al leone al naturale tenente con le branche
gento, bordato e fioccato d' oro. anteriori un libro aperto d' argento; al 4.° di ros-

ANGELIS (de) di Romagna. — Arma : D'ar- so, ad una fanciulla sèduta di fronte, sopra un
gento, all' alloro di verde, nudrito sopra una cervo passante d' argento.
terrazza dello stesso, accostato da due angeli af- ANGIOLETTI di Verona. — Arma : D' az-
frontati al naturale; col capo d'azzurro caricato zurro, a cinque stelle d'oro, ordinate in croce.

da tre stelle d' oro. ANGI0LIN1 di Firenze. — Arma: D'azzurro,


ANGELIS (de) di Matera e Tropea. — Arma: alla banda d' argento caricata di tre stelle del

D' azzurro, a tre fascie d' argento. campo.


ANGELIS (de) di Ascoli-Piceno. — Un Filip- ANGIOLINI di Milano. — Da Bergamo nel

po fu creato Cardinale di S. R. Chiesa l'8 Lug. 1666 Cristoforo Angiolini si stabilì in Milano.

4 839, poi Arciv. e Princ. di Fermo il 27 Gen. Un Girolamo appartenne al Magistrato, e nel 1712
4 842. — Arma: D'azzurro, all'angelo posto di fu Marchese di Cerro. In lui si estinse la fami-

fronte vestito di rosso e tenente colla destra una glia. — Arma: Spaccato; al l.° d' azzurro, a due
palma di verde, movente da un monte di tre ci- angeli vestiti d' argento e con le ali abbassate
me d' oro. dello stesso, tenenti ciascuno, mano il 1.° nella

ANGIARI di Ferrara e Verona. — Oriunda sinistra, il 2.° nella mano destra un ramo di
di Napoli, si trapiantò in Ferrara nel 4 352, e si verde fiorito di due gigli d'argento: al 2.° fa-

estinse in Uberto di Nicolò nel secolo XVII. Un sciato di 6 pezzi il 1.° 3.° e 5.° d'oro: il 2.° e

ramo à fiorito pure in Verona. — Arma degli 6.° di rosso ; il 4.° d' azzurro.

Angiari di Ferrara: Inquartato; al 4.° e 4.° ANGIONO del Piemonte, Con signori di Pra-
di azzurro, al leone coronato d'oro; nel 2. n e 3.° lormo. — Arma: D'argento, al capriolo d'az-
di a tre bande di Cimiero: Un zurro caricato di tre stelle d' oro; col capo cu-
leone nascente coronato. — Arma degli Angiari cito d'oro, al giglio d'azzurro. — Cimiero: Una
di Verona: Spaccato; nel 4.° d'azzurro, all'a- colomba tenente nel becco un ramo di ulivo, il

quila d' oro, armata, imbeccata e membrata di tutto al naturale.


rosso; nel 2.° d'argento, all'albero di verde, ac- ANGIORELLI di Lucca. — Si conoscono due
costato da due leoni affrontati d'oro; il tutto rami degli Angiorelli. Il primo, ascritto il Patri-
sostenuto da una terrazza di verde; colla fascia ziato Lucchese avanti il 1200, ebbe il celebre

di rosso attraversante. Pietro Domenicano, quinto maestro del S. Pa-


ANGINOLFI di Parma. — Arma: D'argento, lazzo e poi Arcivescovo della sua patria. Il se-

a cinque stelle di rosso, ordinate in croce. condo ramo si estinse nel 1720. — Arma: D'az-
ANGIO di Venezia. — Arma: Inquartato; zurro, alla ruota d'oro.
nel 1.° fasciato d'argento e di rosso di otto ANGLES di Sicilia. — Oriunda di Maiorca,
pezzi; nel 2.° d'argento, alla croce di Gerusa- si trapiantò in Sicilia sotto Federico II. Un Ni-
lemme d'oro; nel 3.° partito d' azzurro e d'oro; colò fu Barone in Palermo nel 1343: un Pietro
nel 4.» d'oro, alla banda di rosso; col palo at- Castellano del forte di Castellamare. — Arma :

traversante sul tutto interzato in fascia, nel 4.° Spaccato: al 1.° di verde, a due leoni d'oro af-

d' azzurro, a tre gigli d' oro ; nel 2.° di rosso, frontati sostenenti un giglio d' argento : al 2.<>

a due pali d' argento; nel 3.° d' azzurro pieno. d'azzurro e la campagna di verde, alla fascia rossa
ANGIOI di Orani in Sardegna. — Ebbe pa- attraversante.
tenti di cavalierato nel 4 652. — Recò molto lu- ANGLESOLA di Sicilia. — Originaria di Ca-
stro a questa casa Giovan-Maria, Dott. in leggi, talogna, un ramo si trapiantò in Sicilia nel 1283,
e di Collegio, poi Prof, di diritto nell' Università e si stabilì in Sciacca. — Arma: Df rosso, al

di Cagliari, e quindi Giudice della reale udienza. leone d'oro.


ANG — 47 — ANG
ANGOSOLA di Venezia. — Arma: Inchia- d' argento, alla torre di nero, aperta del campo ;

vato in fascia, d'argento^ di rosso. nel 2.» d'azzurro, alla sbarra d'argento, accom-
ANGOTTA di Sicilia. — Proveniente dalla pagnata da due stelle dello stesso; nel 3.° d'az-
Gallizia, si trapiantò in Sicilia. Diversi degli An- zurro, al colubro ondeggiante in palo d'argento,
gotta furono Giudici della R. G. C. e maestri ra- cornato d' oro ingolante un fanciullo di carna-
zionali del tribunale del real patrimonio. — Ar- gione; nel 4.» di rosso ad un peso d'oro sospeso
ma: D'azzurro, alla banda accompagnata in capo ad una Fede di carnagione, col braccio destro
da un drago alato, ed in punta da tre bande vestito d'azzurro, ed il sinistro di verde; col
scorciate, accompagnate da otto stelle, il tutto capo dello scudo losanga to d' argento e di nero.
d' oro. Sul tutto spaccato inchiavato di quattro pezzi di
ANGUÌLLARA di Ferrara. — Ebbero molti rosso e d'argento; il rosso caricato da due palme
uomini illustri, dei quali Marco Bruno ottenne d' argento poste in croce di S. Andrea passate
segnatamente distinzioni dai Principi d' Este. Si entro una corona d' oro.

estinsero nel secolo XVII. — Arma: Di rosso, ANGUISSOLA di Cremona. — Dettero alla

al leone d' oro colla coda biforcata. |


patria 10 decurioni; ed il primo fu Orlandino
ANGUÌLLARA di Padova. — Arma: D' ar- nel 1127 e l'ultimo Asdrubale nel 1577. Da que-
gento, al colubro ondeggiante in palo d'azzurro. sto ramo uscì la celebre Sofonisba. — Arma:
ANGUÌLLARA di Roma. — Ebbero il nome D' azzurro, al drago d'oro.
e il titolo baronale dalla terra omonima. Un Rai- ANGUISSOLA-TEDESCO-SECCO di Milano.
mone fu lo stipite della famiglia; un Orso, Se- — Venne trapiantata in Milano da Piacenza al-
natore romano, incoronò in Campidoglio il poeta l' epoca della morte del Duca Pier Luigi Farne-
Petrarca. Si divisero in tre rami. Il primo fu il- se, della quale il Conte Giovanni Anguissola fu

lustrato da un Dolce e da un Averso, che pre- uno dei principali autori. 11 medesimo ebbe il

sero parte nelle discordie Orsini-Colonnesi, e si governo di Como, il titolo di Senatore c fu go-
estinse sotto il pontificato di Sisto V. Il secondo vernatore di Pavia. Ascritta al patriziato veneto.
ramo, così chiamato da Stabbio, si estinse con — Arma : Spaccato di una linea o partilo di «lue al-

Flaminio di Giambattista che morì nell' impresa tre formando li quarti: al l.« spaccato inchiavato dì
di Gerbe. Dal 3.° ramo detto da Ceri uscì Renzo quattro pezzi d' argento su rosso. [Atujnisaolah
che ottenne supremi onori dalla repubblica di al 2.° di rosso seminato di losanghe d'oro, al de-
Venezia. — Arma : D' argento, a due serpenti strocherio di carnagione movente da una nuvola
d' azzurro in palo, passanti in doppia croce di d' argento, impugnante un pioppo di venie so-
S. Andrea; colla bordura inchiavata d' argento stenuto da una pietra quadrata d' argento eoi-
e di rosso. P iscrizione sul lato MIT ZEIT in lettore di nero
ANGUISARA di Mantova, Marchesi. -— Arma: (Tedesco): ai 3.° di rosso, a quattro pali ondati
D' oro, ad una fascia riunita ad un capriolo posto d'argento; al 4.° d'argento, al leone di rosso co-
in punta ed accompagnato da tre stelle, e nel ronato d'oro tenente una spada d' argento guar-
capo un'aquila, il tutto di nero. nita d' oro ed una banda d' azzurro caricata di

ANGUISSOLA di Piacenza. — Galvano dei tre rose d'argento attraversante sul leone (Sec-
Sordi, liberatore di Costantinopoli sotto Leone III co): al 5.» d'argento al P di nero attraversante
dall' assedio dei Saraceni, dette il cognome a su un X dello stesso, e accompagnato a sinistra
questa famiglia che si divise in molti rami. Il da un A di nero e a destra da un W pure di
più illustre ed il primo fu quello di Piacenza. nero: al 6.° d'oro, all'aquila bicipite di nero, te-
Nel 1245 un Francesco fu Console di Giustizia nente nell' artiglio destro una spada e nel sini-
nella sua patria; un Gherardo fu signore di Salso stro uno scettro sormontato dalla corona impe-
Maggiore. Ebbero in loro signoria anche le città riale; e la detta aquila caricata di uno scudetto
di Bobbio, di Travi e Rivenzaro. Un Giovanni ovale d' argento sovraccaricato di tre campane di
nel 1372 governò la città di Vercelli con asso- nero.
luto dominio, e un Riccardo fu signore del castello ANGUISSOLA di Napoli. — Si trapiantarono
di Vigolzone. Giovan Battista fu dichiarato Conte in Napoli nella prima netà del secolo XVIII ed
di San Giorgio. — Arma: Inquartato; nel 1.» occuparono i più alti gradi militari. — Arma:
e 4.° d' azzurro, ad un listello d'argento svolaz- Spaccato; nel 1.» di azzurro, all'aspide d'oro;
zante in banda portante le parole: A buon diritto nel 2.° spaccato inchiavato d'argento e di rosso.
in lettere romane di nero, e sormontato da una ANGUISSOLA di Vicenza — Oriunda da Pia-
colomba volante d'argento; al 2.° e 3.» spaccato cenza, si stabilì in Vicenza nel 1406 con Gior-
inchiavato di quattro pezzi di rosso e d'argento. gino di Uberto dei Conti di S. Polo, il quate con-
Sul tutto d' oro, ad un colubro ondeggiante in quistò il castello di Schio che ottenne in feudo.
palo di verde. — Cimiero: Un drago alato na- Fu aggregata al patriziato vicentino, e la sua
onte di verde. — Alias: Inquartato; nel 1.» nobiltà fu confermata dal Governo Veneto nel
ANN — 48 — ANS
4729. — Arma: Spaccato incbiavato di quattro ANNIBALI di Roma. — Originaria dai Conti
pezzi di rosso e d'argento. di Ceccano, si estinse alla fine d<±l secolo XVIIL
ANGUISSOLA di Ferrara. — Originari di Riccardo, fr. Annibale dell'Ordine dei Predicato-
Piacenza, si trapiantarono in Ferrara verso il 1545. ri, e Pietro furono Cardinali di S. R. Chiesa. Un
Si estinsero nella persona di Bonifacio Monaco Orazio fu Arciv. di Siponto nel 4 560. — Arma:
Cisterciense. — Arma eguale alla precedente. Di rosso, a quattro lascie d' argento.
ANGULLO di Sicilia. — Oriunda spagnunla, ANNICHINI di Napoli e di Bagnacavallo. —
si trapiantò dapprima in Girgenti, e nel 4 437 in Di origine germanica, riconosce per capo-stipite
Palermo. Ebbe capitani e governatori. — Arma: Annichino di Boumgarten, valoroso capitano del

D' oro, a cinque pali di nero e di rosso. secolo XIV. Un Gioberto figlio di Annichino tra-
AMBALDI di Lecce. — Un Roberto firma qual piantò la famiglia in Napoli ove si estinse. Un
testimonio un diploma di Tancredi Conte di Lecce ramo fiorì pure in Firenze; un terzo ramo esiste
nel 1184. Tancredi drgli Auibaldi fu Vescovo di tuttora in Bagnacavallo, quivi trapiantato nel 1 471.
Coifì. —
Arma? Arma degli Annichilii di Napoli : D' oro, a tre

ANICITA di Sicilia. — Originaria di Bene- teste di donna di carnagione, poste in profilo, e

vento, si trapiantò in Messina con Giorgio Ani- attortigliate di rosso. — Arma degli Annicchini di

cito. Ebbe in feudo la baronia di Catuso. — Bagnacavallo: D'azzurro, al capriolo d'oro accom-
Arma : Di rosso, all'aquila spiegata, scaccata d'oro pagnato da tre fiammelle al naturale ;
col capo
e di nero. d' Angiò.
ANIVA di Sicilia, famiglia patrizia messinese. ANNICHINO nel Napoletano. — D' azzurro,
(Estinta), r- Arma: D'oro, alla banda di rosso, al grembo d' oro, movente dal fianco sinistro, ri-

caricata di sette ferri di lancia del campo, ac- tondato e appuntato verso la punta.
compagnata da due colombe posate, di nero. ANNONI di Milano. — Originaria della Brian-

ANJOI di Sardegna, vedi Angioi. za, se ne à memoria in Milano fino dal 1199 in

ANNA (d') di Napoli. — Originaria di Ro- cui era ascritta fra le 100 famiglie nobili che po-
ma, ebbe nobiltà nel seggio di Portanova, in tevano aspirare al Cardinalato Ambrosiano Paolo
Sessa, Lucerà, Cava, Benevento ed altre città. Annoni ebbe in feudo la terra di Merone, ed un
Lancillao Annio ebbe un feudo nel contado di Carlo ottenne dal Re di Spagna Carlo II il feudo
San Severino, e fu creato alto barone di Canta- di Cerro, e nel 1676 il titolo di Conte. Giovanni-
lupo. Angelo d'Anna fu Cardinale nel 1384; un Pietro, morto nel 1707, fu decurione. Il ramo
Ferdinando nel XVI secolo Arcivescovo di Amal- tuttora fiorente degli Annoni Conti di Gussola e
fi; un Giovan Domenico vescovo di Bovino nel di Martignano nel Cremonese à comune l'origine

1578. Saverio d'Anna nel 1758 ebbe il titolo di coi Conti di Cerro. — Arma: D'oro, al ca-
Marchese da Carlo III di Napoli. Ottenne questa stello di rosso, cimato nei fianchi da due torri

famiglia il ducato di Castelgrandine e la signoria dello stesso e nel mezzo da una colomba d' ar-
di Grottaminarda, di Rocchetto e di Pornigliano gento, aperto del campo; col capo d'oro, cari-

d'Arco. — Arma: Inquartato: nel 4.° e 4.° d'az- cato dell' aquila di nero, coronata del campo.
zurro, a tre gigli d'oro, spaccato d'argento a tre ANNONI di San Casciano (Brianza). — È un
bande di rosso: nel 2.° e 3.° di azzurro, al cre- ramo della precedente, estinta nello scorso seco-
scente montante d'oro, accostato da due stelle dello lo. — Arma. Partito d'azzurro e d'argento, al

stesso, spaccato d' argento a tre bande di rosso. capo spaccato di rosso e di verde ed abbassato
ANNA (d') di Sicilia. — È un ramo della sotto un altro capo d'oro, all'aquila di nero co-
precedente, trapiantato in Sicilia da Giovanni Fi- ronata del campo.
lippo, Cameriere del Re Alfonso d'Aragona. — ANOLFI di Alessandria (Piemonte). — Fu
Arma : Di verde, al giglio d' oro, accostato da delle prime che popolarono Alessandria. Un Fran-
due rose dello stesso. cesco Anolfi ottenne nel 1644 la cittadinanza
ANNA (d') di Venezia. — Discendente dagli Castigliana, ebbe in feudo la terra di Borgoratto
Anna di Napoli, verso il 4 497 fu trapiantata e fu Senatore. — Arma: D'argento, a cinque lo-
in Venezia, di cui nel Giugno del 4545 ottenne sanghe di rosso accollate in fascia; col capod^llo
la cittadinanza. — Arma : D'oro, a tre melagrane stesso, caricato dal leone illeopardito e coronato
aperte di nero e granite di rosso. d' oro.

ANNIBALDI o ANN1BALDESCHI di Velletri. ANOREA di Sicilia. — Arma: D'azzurro,


— Se ne à memoria fino dal 4 374. Ebbero la alla fascia d' oro, sormontata da un uccello ed
signoria del Castel Zancato, di San Pietro in accompagnata sul canton destro del capo da una
Foruiis e di quello di Lozzeria. — Arma: Spac- stella, ed in punta da un monte al naturale, il

cato, al 4.° d'argento, allo scorpione di nero; al tutto d'oro.


2.° d'azzurro, a due leoni affrontati d'oro; conia ANSALDI di San Miniato. — Discendente da
fascia di rosso attraversante. Pileo Ansaldo, venne nell'Italia al tempo di Carlo
ANS — 49 — ANS
Magno, e si stabilì in Firenze, e quindi si tra- cero ritorno sotto il governo dei Medici. Si e-
piantò in San Miniato ove esiste tuttora. Un Gio- stinsero nel 1732. Divisi in molti rami, uno
van-Battista fu Vescovo di Cariati nel 1576. Un si trapiantò in Francia nel secolo XV, ov' ebbe
ramo, oggi estinto, si portò in Lombardia circa la signoria di Bloac, Jonas e Vicors, e finì nel
al 1 228. — Arma : Di rosso, al dragone d'oro. secolo XVII. Altri si portarono in Mantova, in
ANSALDI di Bologna. — È un ramo della Saluzzo, in Padova, in Venezia, in Treviso, in
precedente, e vi à fiorito dal 1116 fino al 1321. Bologna e in Serravalle, ove nel 1740 furono as-
Enrichctto ed Ugo furono Consoli, e Ansaldino critti al consiglio nobile. — Arma: D'azzurro, can-
appartenne al collegio degli Anziani. — Arma: cellato d' argento, di otto pezzi.
Trinciato, d'argento e d'oro; colla banda ondata ANSELMI di Mantova. — A Mantova fiori-

di rosso sulla partizione. rono gli Anselmi fino dal 1279, ed un Jacopino
ANSALDI di Messina. — È un ramo della fu Console dei Mercanti. — Arma : D'argento, a
precedente, e si trapiantò in Messina con Gre- due fettuccie fra loro intrecciate, cucite d' oro,
gorio Ansaldi sotto l'imperatore Federico II. Con ANSELMI di Saluzzo. — Si trapiantarono in

decreto 13 Febbraio del 1749 un Giovanni di Si- Saluzzo sotto il Marchese Tommaso I, e si estin-

mone fu riconosciuto col titolo di Marchese di sero nella metà del secolo XVI. — Arma: D'oro,
Spataro, passato poi nel 1872 a Giuseppa-Beatrice al leone di nero attraversato da una banda di

Ansaldi. — Arma come la precedente. rosso caricata di tre rose d' argento.
ANSALDINI di Bologna. — Arma: Di rosso, ANSELMI di Padova. — Nel 1627 furono
a tre caprioli d' argento, moschettati di nero, ascritti al nobile Consiglio di Padova, e ottennero
colla crocetta patente d' oro posta fra il primo e la conferma della nobiltà nel 1819. — Arma:
il secondo capriolo. D' argento, al castello di rosso, aperto di nero,
ANSALDO di Sassari. — Francesco giure- sormontato da una torretta, coperto da un tetto
consulto distinto, fu regio Vicario in patria e accuminato, e torricellato sugli angoli da due altre
luogot. governatore nel capo settentrionale del- torrette come sopra.

l' isola, nominato infine dal Comune di Sassari ANSELMI di Venezia. — Arma: Spaccato di

nel 1686 suo sindaco residente presso la corte di rosso e d'argento, al leone dell'uno nell'altro.

Madrid. — Arma: D'azzurro, al mastio fortificato ANSELMI di Treviso. — Erano de'nobili tre-

di tre torri, al naturale, sormontato da un'aquila vigiani nel 1388. — Il capo fu un Anselmo da
di nero, la porta chiusa, custodita da due leoni Feltre. Un Nicolò spedito con altri ambasciatori
d'oro controrampanti, tenenti ciascuno una spada all'imperatore quando per la lega di Cambrai la

al naturale, alta, in palo: il mastio fondato sopra Repubblica Veneta diede libertà a Treviso, si la-

uno scoglio uscente dal mare, con due venti ne- sciò persuadere da Francesco Rinaldo a non giu-
gli angoli del capo, soffianti verso il mastio, il rare fedeltà a Cesare, ma a cooperare in favore
tutto al naturale. di Venezia. — Nel 1552 questa famiglia fu a-

ANSALONE di Messina. — Originaria della scritta alla cittadinanza maggiore. Altra fami-
Pannonia, Ladislao la trapiantò in Messina sotto glia omonima da Parma si trapiantò in Treviso
Enrico VI. Nel 1212 Federico fu straticò della nel 1500 e trattò il pannificio. — Arma della

sua patria. Pietro ebbe in feudo il castello di prima: D'argento, a tre fascio d'azzurro.
Comiso, ed altri ne ottennero Bonsignore ed ANSELMI o ANTELMI di Castelfranco (Ve-
Andrea. Giovanni fu creato barone di Pettineo, neto). — Originaria della Germania, si trapiantò
de' Rossi, Scali, Comeni, Migaidi, Ogliastro e Ca- in Treviso, ed è forse un ramo della precedente,

stelluzzo. — Dagli Ansalone derivarono i principi da dove passò nel 1 199 a Castelfranco e si spense
di Roccacolomba, del cui titolo venne insignito nel 1442. — Arma: Partito d'oro e di rosso.

Corsetto nel 1639, e i duchi della Montagna rea- ANSELMI di Bologna. — Arma: Trinciato
le, di cui fu il primo nel 1642 Asciano, il quale d'oro e di azzurro, a due stelle dell'uno nell'altro.
fu altresì Marchese di Sorrentino, Conte di Tin- ANSELMI del Piemonte, Consignori di Barge
daro e Prin. di Patti nel 1655. — Arma: D'az- e di Monteu. — Arma: Interzato in fascia, d'ar-
zurro, a sei traverse d'oro. gento, di n sso e di nero.

ANSELINI di Padova. — Arma: D' argento, ANSELMO di Parma. — Arma: D'oro,


al castello di rosso torricellato di tre pezzi, quello alla torre torricellata di tre pezzi di verde, chiusa

di mezzo più alto, coperti da un tetto accumi- e fincstrata di nero.


nato, aperto e finestrato del campo. ANSELMO di Messina. — Originari di Par-
ANSELMI di Firenze. — Originati da An- ma, si trapiantarono in Messina sotto il re Al-
selmo Fighineldi, si stabilirono in Firenze circa fonso il Magnanimo. — Amia: come la prece-
il secolo X. Dal 1283 al 1433 ebbero 28 prio- dente.
ri; nel 1293 Duccio fu gonfaloniere di giu- ANSELMO di Genova. — Originaria di S.
stizia. Esularono dalla patria nel 1433 e vi fe- |
Remo, nel 1528 fu ascritta in famiglia Spinola

Diti»nariu Sior. Blas.


ANT .0 — ANT
nella persona di un Tommaso Anselmi, donde la ANTELMI di Venezia. — Da Lodi si stabi-
nobile discendenza di questo casato. — Battista, lirono in Venezia, e furono ascritti alla nobiltà
medico e scrittore di chiara fama, vivea nel 1636. nel Settembre del 1646. — Arma: D'azzurro, a
— Arma: Palato di rosso e d'argento di quattro tre elmi graticolati d'argento posti in profilo 2e 1.
pezzi; col capo d'oro, all'aquila nascente di nero ANTELMI di Castelfranco, vedi Anselmi.
coronata dello stesso. ANTELMINELLI di Lucca. — Circa P 850
ANSI PEI di Perugia. — Dal castello di Ca- si divise in vari rami, adottando diversi cogno-
trano si trapiantarono in Perugia verso il 1 400. mi, e si dissero dei Savarigi, dei Mugi, dei Pargi,
Si divisero in quattro rami, di cui uno solo ri- dei Gonnelli, dei Bovi, dei Castracani, dei Mezzo-
tenne il nome di Catrani, prendendo gli altri tre lombardi, ritenendo però sempre il principale de-
quelli di Condoli, di Benincasa, e di Ansidei. Usc- gli Antelminelli. — Santi Conte di Coreglia e
rono da questa famiglia un B. Andrea martirizzato di Garfagnana: Rogerio nel 1220 creato Conte
a Cada in Tartaria verso il 1300; uno Scipione, Palatino, e nel Maggio del 1355 Francesco An-
Castellano di Ferrara ; e un Marcantonio Arciv. telminelli ebbe lo stesso titolo da Carlo IV
di Damiata, poi Vescovo di Perugia e quindi Cardi- di Lussemburgo. Furono signori di molti feudi
nale. — Arma: Di rosso, alla banda d'oro. — Ci- nel Lucchese, nella Lunigiana e nella Garfagnana.
miero: Una branca di leone tenente un sasso d'oro. Da questa famiglia uscì il valoroso Castruccio
ANTALDl di Pesaro. — Originaria di Pesaro, Castracane creato da Ludovico Imperatore nel
si stabilì in Rimini ove se ne a memoria fino 1338 Conte del S. Palazzo Lateranense. — Arma:
dal 1194. Un Martino fu Capitano del popolo spaccato, d'azzurro e d'argento, al cane levriere
nel 1252. Da Rimini si trapiantò in Urbino, ed rampante dell'uno nell'altro, collarinato di rosso,

appartenne dal cominciare del XVI secolo alla no- bordato d'oro. — Cimiero: Una testa d'aquila
biltà primaria. Un Antaldo fu Vescovo di Seni- col busto di nero, coronata d'oro. — Motto:
gallia. Nel 1626 ebbe la nobiltà romana, e nel 1NEXPIT.NABILIS.

17 il conseguì il titolo marchionale da Augu- ANTENOREO di Venezia. — Originari di

sto III Re di Polonia. — Arma: Partito; nel Trieste, passarono in Venezia cui dettero in Obe-
1.' di azzurro, alla crocetta patente e ritrinciata lerio, Beato e Valentino tre Dogi. Un Obelato
inquartata d' argento e di rosso, accantonata da Antenoreo fu il primo vescovo di Venezia nell'anno
quattro stelle di sci raggi d'oro e accompagnata 774 e un Fortunato fu patriarca di Grado. —
da quattro quadrifoglie dello stesso poste una in Arma: D'argento, alla corona da nobile d'oro,
capo, due nei fianchi ed una in punta: nel 2.° accompagnata da tre monti di verde, moventi dalla
di rosso, al semivolo spiegato d'argento. punta.
ANTA MORI di Roma. — Fino dal secolo XI ANTICI di Roma. — Originari di Recanati,
dimoravano in Montalto, ed erano fra le nobili col titolo di Conti. Un Tommaso nel 1780 fu

famiglie della Marea Picena. Si estinsero in Fran- creato Cardinale; un Matteo è stato Senatore di
cesca di Bartolomeo; ma il di lei figlio Francesco Roma, e un Ruggiero fu eletto Cardinale anch'esso

lasciando il paterno cognome Giovannini, adottò nel 1875. Essendosi estinta in questa famiglia
il materno e lo stemma, e si stabilì in Roma. quella dei Duchi Mattei, ne à con 1'
eredità as-
Nel 1773 furono ascritti al patriziato romano, sunto il cognome innestandone 1' arma alla pro-
ed ottennero il titolo di Conte. Nel 1780 un Fran- pria. — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro ac-
cesco-Paolo fu creato Cardinale da Pio VI e morì compagnata da quattro stelle dello stesso.

Vescovo di Orvieto nel 1795. — Arma: Bandato ANTIGNANO di Piemonte. — Signori di

d' oro e di nero; col capo d' azzurro, caricato di Antignano. — Arma: D'oro a tre pali, ondati,
un crescente montante d' oro, sostenuto da una d' azzurro.
riga dello stesso. ANTIGNATI o ANTEGNATl di Cremona.
ANTEGNATl di Antegnate, vedi Antignati. — Originari di Antegnate, si trapiantarono a
ANTELLA (dall') di Firenze. — Originaria Cremona. Un Melchisio Antignato fu ascritto nel
dall'Alemanna, si stabilì nel villaggio dell' Antella 1275 al Collegio dei notai cremonesi, e un Ga-
di cui ebbe la signoria per lungo tempo e donde spino a quello dei Dottori nel 1330. — Nel 1431
si trapiantò in Firenze. Uscirono da essa lo Gon- un Giovanni era Console di Castelleone; nel se-

falonieri, e 12 Priori. — Filippo Vescovo di Fer- colo XIV un Giovanni fu governatore e capitano
rara, e poi di Firenze; il B. Manetto uno dei sette della Valtellina. — Il ramo di Cremona si estinse
fondatori dell'Ordine dei Servi di Maria, e Lam- verso il 1492. Un altro ramo fiorì in Brescia nel
berto il primo a battere moneta d'oro nella sua secolo XV. — Arma ?
patria. — Durante il principato, ebbe per diverso ANTIGNOLI di Perugia. — Arma: D'argento,
tempo anche la dig.iità senatoria e si estinse alla coppa d' azzurro, sormontata nel capo da
in Rocco di Antonio nel 1698. — Arma: D'argento, una rosa di rosso.

all'archipenzolo di rosso. ANTIMACI di Mantova. — Di origine lon-


ANT — 5 ANT
gobarda, fiorivano in Mantova fino dal 766, e di- ANTOGNO di Moncalìeri. — Giuseppe ot-
vennero potenti nel 1220. Si estinsero nel secolo tenne la nobiltà nel 1570. — Arma: D' argen-
XVII. — Arma: azzurro, D' alla ruota d' oro. — to, alla pianta di cotogno di verde, fruttata d'oro,
Alias: — D'azzurro, due a serpi d'oro passati in con foglie cadenti lateralmente. — Cimiero: Un
croce di S. Andrea. cervo nascente al naturale.
ANTINIANO di Capua. — Arma: D'argento, ANTOLINI di Montalboddo (Marche). — Da
a due pali vaiati di rosso e d' argento. Monte Cassiano in quel di Macerata, si trapianta-
ANTIN'ORI di Firenze. — Discendenti dai rono verso la fine del secolo XVII in Montalboddo in

Buondelinonti. Da Lucca si stabilirono in Firenze quel di Ancona. Ebbero il patriziato in Macerata,


circa al 1263. Ebbero 3 Gonfalonieri, e 23 Priori, in Montecassino e in Cingoli; e Giuseppe e Carlo-
ed il primo fu Francesco ncl'1351. Un Pierantonio Nicolò furono creati Conti Palatini. — Arma:
fu Senatore nel 1666, e la stessa dignità con- Partito; a destra spaccato d'azzurro e d'argento,
seguirono un Giovan-Battista, un Amerigo, un alla fascia di rosso, accompagnata in capo da due
Vincenzo, un Gaetano ed altri. — Ludovico fu stelle d'otto raggi d'oro, fra le quali una cometa
Vescovo di Volterra, di Pistoia e quindi Arcive- dello stesso, ed in punta da un pino al naturale
scovo di Pisa nel 1575. — Un ramo di questa fami- terrazzato di verde; a sinistra d'azzurro al gallo
glia fu trapiantato in Roma, ed un altro in Napoli al naturale, crestato di rosso, movente dalla
nel 1458 ov' ebbe molti feudi di cui i princi- pianura erbosa.
pali furono Solafra, Melito, Volturara, Fratta- ANTOLINI di Venezia. — Arma: Spaccato;
piccola, Casabuono ecc. Ottennero anche il titolo al 1.° d'argento, alla banda di rosso; al 2." d'or»,

di Duchi di Brindisi, continuato negli Antinori alla rosa di rosso.

di Firenze. Un terzo ramo fiorì pure in Lione. — ANTONELLI di Aquila. — Originaria di A-


Arma: D'oro, al capo losangato d'azzurro e del miterno, si trapiantò in Aquila verso la metà del
campo. secolo XIII. Fra i molti feudi ebbe a godere e

ANTIOCHIA di Sicilia. - Originaria di An- gode tuttora la baronia di Forclla. Divisa in due
tiochia. Un Corrado nel 1268 fu governatore di rami fino dal secolo XV, P un di esso si disse
Sicilia. Ebbe le contee di Capezzi, di Alba e delle Torri. — Ludovico ebbe nel 1490 dal
Celano. — Arma: Di rosso, seminato di gigli re Federigo di Aragona il privilegio di batter
d'oro. — Alias: D'argento, all'aquila di nero, moneta. — Per successione della famiglia Angelini
coronata dello stesso. gli Antonelli anno il titolo di Conti di Votoio.

ANTISARI di Viterbo. — Arma : D' azzurro, — Arma. D'azzurro, alla fascia di rosso caricata
alla folaga marina avente nel becco un pesce e di una stella d' argento, accompagnata da due
posata sopra uno scoglio che emerge da un mare stelle di sei raggi d'oro nel capo, e da un altra
fluttuoso, il tutto al naturale. simile nella punta. — Alias: D' argento, alla

ANTI-SOLA di Vicenza. — Originari di Colo- rovere sradicata di verde, accostata al tronco da


gna, si trapiantarono in Vicenza al principio del due porci pascolanti di nero.

Secolo XVIII. — Un Sebastiano fu del Consiglio ANTONELLI di Senigaglia. — Originaria di


dei 150. — Arma: D'azzurro, al giglio d'argento. Gubbio, ebbe nobiltà in Pergola e in Aquila. —
ANTOGLIETTA di Taranto. — Originaria Nel 1250 un Antonello fu signore del castello
della Normandia, si stabilì circa l'anno 850 in Pro- di S. Colomba. Nel 1769 fu ascritta alla nobiltà

venza ed ebbe la signoria di Tours e di altri Eugubina. — Uscirono da questa famiglia due
castelli, tra i quali Nantogliette presso Parigi Cardinali: Niccolò nel 1759, e Leonardo nel 1775.

di cui prese nome. — trapiantò


il Taranto — Arma? Si in

nel — Goffredo Giovanni viceré gran


1 280. ANTONELLIdi Sonnino: — Patrizi Romani e di

giustiziere inTerra Lavoro 300. — An- 1850. Giacomo Cardinale


di Segretario
nel 1 nel e di

tonio Arciv. — Ebbero feudo


di Bari. Stato Pio IX. — Arma? poi in le di

baronie Formicola, Francavilla


di Tragagna- ANTONELLI
di — Se ne memo-
e di di Velletri. à

ro, e marchesato
il — Arma: Spaccato; 1372. — Giancarlo
di Oria. 1667 ria fino dal nel eletto
nel l.° d'azzurro, ad un corvo di nero avente Vescovo di Ferentino, ed Antonio Vescovo di

nel becco un anello d'oro, accompagnato nelP an- Urbania e Sant'Angelo in Vado sotto il Pontefice
golo destro da un crescente d'argento fra le corna Clemente XI. — Giancarlo sostenne la Nunzia-
del quale una stella raggiante d'oro; nel 2.° d'oro, tura in Piemonte e fu Vescovo in p. di Dioclia.

alla croce di rosso caricata nell' estremità da — Giampaolo, figlio di Saverio, ebbe il titolo

quattro stelle d'argento, e nel centro da una di Conte da Benedetto XIII per sè e suoi discen-

cometa dello stesso- accompagnata al lato destro denti. —


Arma: D'azzurro, alla fascia da cui parte
superiore da un leone d'oro. — Cimiero: Una un semivolo spiegato dello stesso nel capo, e con
testa di un brioso cavallo bianco dalla cui bocca tre pali nella punta, il tutto d' argento.

esce l'iscrizione: semper ardentiis. ANTONI (d') di Vicenza. — Arma : Spaccato


ANZ — 52 - APP
d'azzurro e d'argento, al fiore di pervinca del secondo in Ariano. — Donato creato Vescovo di Marsico
distato e fogliato di verde attraversante sul tutto, da Clemente XI ; Giovan Angelo fu Vescovo
e accompagnato in capo da due stelle d'oro. di Satriano e di Campagna. — Arma: Di rosso,

ANTONIACCI di Assisi. — Ferdinando Gon- a due lancio d' oro passate in croce di S. An-
faloniere nel 1655. — Cesare Colonnello, molto drea, accompagnate da quattro gigli dello stesso.

versato nell'architettura militare, al servizio di ANZ A VERTA di Lombardia. — Arma: In-


Massimiliano Elettore Palatino del Reno e Duca terzato in fascia, al 1° d'oro, all'aquila spiegata

di Baviera nel 1633, e di altri principi dell'Impe- di nero, coronata del campo: al 2.° d'azzurro;
ro. — Chiara-Berenice, ultima di questa casa, al 3.° d' oro.

sposò nel 1715 Giambattista Falcinelli, nella cui ANZELLI di Crema. — La sua nobiltà ebbe

famiglia trasmise il nome e le sostanze degli An- origine nell'anno 1660 per essere stato Alessan-
toniacci. — Arma : Di rosso, al monte di tre ci- dro Anzelli ascritto al Consiglio nobile della

me d'oro sormontato da una quercia al naturale; città. Nel 1693 un altro Alessandro ebbe in feudo
colla sbarra di verde attraversante sul tutto. Rocca di Villafranca sul Veronese, col titolo di

ANTON1ELLI di Rivoli (Piemonte). — L'Avv. Conte (Estinta). — Arma ?

Francesco-Giacinto fu investito nel 1799 di Co- ANZIANI di Ravenna. — Arma: D'azzurro,


stigliele di Saluzzo in baronia. L' Avv. Giambat- alla fenice d'oro, sulla sua immortalità di rosso,

tista fu Conte di Dulsc pel matrimonio suo con guardante un sole dello stesso, posto nel 1.°

Paola figlia unica del Conte Niger di Dulse. — cantone.


Arma: Spaccato; al l.° d' azzurro, a tre stelle ANZIO di Sicilia. — Originaria della Cata-

d'oro, 2 e I: al 2.° d'argento, all'aquila di nero, logna, si trapiantò in Sicilia sotto Pietro d'Ara-
coronata, rostrata e memorata d' oro: colla fa- gona da cui fu investita di molti feudi. — Arma:
scia in divisa di rosso attraversante sulla par- Di rosso, alla pergola d'argento.
tizione. ANZUOLA di Parma. — Arma: Spaccato,
ANTON1ETTI di — Arma: Fasciato con un filetto di rosso: nel 1.° d'oro pieno; nel

d' oro e di nero. 2.° partito d' argento e d' azzurro.


ANTONINI di Udine. — Vuoisi originaria AP1A del Napoletano. — Arma: D' oro, alla

della Germania, e trapiantata in Udine nel 1308. sfinge di rosso.

Nel 1491 ebbe la signoria di Saciletto, e nel 1515 AP1LIA di Palermo. — Originaria dalla Sve-
fu ascritta alla nobiltà udinese, il Duca Cosimo via, trapiantata in Sicilia al tempo di Enrico VI.
111 conferì a questa famiglia il titolo di Conti — Raimondo nel 1396 ottenne in feudo la terra
della Toscana. — Arma: Di rosso, alla pila d'ar- di Prizzi, e Giovanni il castello di Cefalà nel
gento movente dal fianco destro e convergente 1399. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro cir-
nel centro del fianco sinistro. condato da api dello stesso.
ANTONINI di Trento. — Patrizi di questa APOLLINARI di Romagna. — Arma: D'oro,
città fin dal 1631. — Arma: Spaccato; al 1.<> al leone di verde.
d'oro, all'aquila di nero coronata del campo; al APOLLONI di —Arma: D'argento,
2.° di rosso, a due stelle accostate d oro sormon- al lauro sradicato di verde, fruttato di rosso.
tanti un A dello stesso; colla fascia d'argento, APOLLONI di Assisi, vedi Aloigi.
caricata da tre bande d' azzurro, attraversante. APONTE di Palermo. — Originaria di Spa-
ANTONINI dell' Umbria. — Arma: Bandato gna, trapiantata in Palermo all' epoca dei Re A-
d' azzurro e d' argento. ragonesi. — Arma: D'azzurro, alla fascia, ac-
ANTONIOLI DE GRAZIA di Padova. — compagnata in punta da un ponte sotto cui scorre
Conti. — Arma: Partito, d'oro alla fascia di un fiume, il tutto d'argento.
verde, e di verde pieno; col palo d'oro attraver- APPIANI di Pisa. — Originari della terra di
sante sulla partizione. Appiano, ebbero 1' assoluta signoria di Pisa dal
ANTONIONI del Piemonte. — Consignori della 1392 al 1399. Furono signori del principato
Torre di Bairo. — Arma: Di rosso, al mastio di Piombino, di Searlino e dell' isola dell' Elba.
d'argento, merlato di tre pezzi; col capo d'oro, Un ramo di questa famiglia si stabilì a Piacenza
all'aquila di nero coronata dello stesso. — Cimie- nel 1536; e nel 1661 un Girolamo fu creato
ro: Un guerriero nascente, armato di ferro al Marchese di Ceva. Nel 1654 si estinse il ramo
naturale, col capo scoperto. degli Appiani «li Piombino. — Arma: Inquartato:
ANZAGALLI di Pisa. — Arma: D'argento, nel 1.° e 4. n partito di tre linee, d'Aragona, d'Un-
al gallo di rosso, coronato d'oro. gheria, di Francia antica e di Gerusalemme: nel

ANZANl di Napoli. — Originaria Milano, di 2.° e 3.° d'argento, cancellato di nero. — Alias:
c trapiantata in Napoli da Donato sotto i Re Losangato di rosso e d' argento.
Angioini. Ottenne il feudo nobile di Santamaria APPIANI d'ARAGONA di Milano. — Origi-
col titolo di Barone. Ebbe nobiltà in Milano ed nari dagli Appiani di Pisa, furono aggregati alla
APR — 53 — AQU
famiglia di Aragona nel 1 465 e fioriscono tuttora alla fascia d' oro accompagnata in capo da un
in Milano, al cui decurionato furono ascritti. Un giglio d' argento, e in punta da tre stelle d' oro

Cristoforo fu creato Conte Palatino nel 1494 dal- poste in fascia.


l'imperat. Massimiliano. — Arma: Inquartato: al APRILI di Giovio (Piemonte) signori sin dal
4.° c 4." d' azzurro, al leone d'oro; al 2. n e 3.° 1274 di Bussolino, poi Consignori di S. Giovio
partito, a destra d'oro, alla mezz' aquila di nero in Val di Susa. — Arma: Di rosso, alla banda
coronata d' oro movente dalla partizione, a sini- d' oro.

stra palato d'oro e di rosso di sei pezzi. Sul tutto APROSlOdi Ventimiglia, nobilitata nella per-
losangato di rosso e d'oro. — Cimieri: i.° un sona di Roberto. — Il P. Angelico, agostiniano,
leone nascente d'oro; 2.° un drago alato di ver- celebre letterato seicentista e fondatore della Bi-
de ;
3.» un pioppo di verde. — Divisa: Si Deus blioteca Aprosiana. — Paolo-Agostino Teatino
PRO NOHIS, QUIS CON TRA NOS? Preposto all'abazia di S. Siro in Genova, e Ni-
APPIANI di Milano. — Arma : Spaccato d'o- colò, suo fratello, andò Vescovo di Nibbio in Cor-
ro e d'azzurro, al leone dell' uno nell'altro; col sica nel 4712, dove morì in odore di santità. —
capo d' oro, caricato da un' aquila di nero. Akma: D' oro, alla fascia di rosso.
APPIANI di Firenze. — Ha la stessa origine APROVINO di Treviso. — Originaria Fran- di

degli Appiani di Pisa. — Arma: Losanga to d'ar- cia, venne in Italia nel 1260; 1388
e a- nel fu

gento e di rosso. scritta fra i nobili di Treviso. — Giannantonio


APPIANI di Torino, Consignori di Pino. — oratore nel protestar fede alla Ropubblica Ve-
Arma: D'azzurro, al castello d'argento; col capo neta prima della guerra di Cambrai ; ma poco
d'oro, all'aquila di nero coronata dello stesso. dopo esortò i suoi concittadini a cedere a tem-
APPIANI del Piemonte. — Evangelista, Con- po e sottoporsi a Cesare — Nella prima metà
servatore del patrimonio ducale in Asti nel 1599 del XVII secolo fiorì Paolo Aprovino, che fu del
fu donato della signoria di Cocconato, ed ebbe Collegio dei filosofi, scolaro ed apologista a Pa-
anche giurisdiziono su Torre Bormida. — Arma: dova del Galilei, e per circa un anno fu vicario

Di rosso, al castello d' argento, sormontato nel capitolare della diocesi. Inventò una macchina
punto del capo da un' aquila dello stesso, con la per avvicinar la voce, che fu ricercata dal Gran-
testa rivolta coronata d' oro. duca di Toscana. — Arma: D'azzurro, e tre con-
APPIO di Matera. — Da Ugiano, si stabili- chiglie d'argento.

rono in Ferrandina e quindi in Grottole, ed ul- APRUZZO di Sicilia. — Si vuole originaria


timamente a Matera, ove vennero aggregati alla" di Moscovia. — Arma: D'argento, ad un monte
prima piazza dei nobili originari fino dal 1380. di tre cime di rosso sormontato da una corona
— Arma: D'azzurro, alla banda d'argento, ac- dello stesso.
compagnata nel lato sinistro del capo da un cre- APULIA di Siracusa, Baroni. — Arma: In-
scente rivolto dello stesso, e da un cavallo d'ar- quartato in croce di S. Andrea di rosso e d' ar-
gento uscente dalle acque e movente dalla punta gento.
guardante una stella d' oro a destra. AQUARI A di Bitonto. — Arma: Di rosso, a
APPISI di Mazzara. — Arma: Di rosso, a tre bisanti d' oro.
tre pile d'oro. AQUILA (dell') di Benevento. — È origina-
APRANO di Napoli. — Discendente dalla ria della Normandia. — Riccardo nel 1090 fu si-

famiglia Pisciceli!, prese nome dalla signoria


il gnore di un grosso feudo in Terra di Lavoro. Ebbe
di Aprano. Se ne à memoria all' epoca di re ancora la signoria di Fondi per cui un ramo di
Manfredi, e fu aggregata alla famiglia Capece. essa, oggi estinto, si disse dei Conti di Fondi. —
Ebbe nobiltà in Napoli al Seggio Capuano; ed Nel 1268 i dell' Aquila furono ascritti al patri-
ottenne, oltre la baronia di Aprano, quelle di An- ziato di Benevento. Ebbero 26 barouie Ric-
dretta, di Ortona, di Pietrapertosa, di Rose, di cardo doge di Gaeta nel 1105: Pietro Cardinale
Sanmartino e di Sanmarzaro. Un Giacomo fu Giu- nel 1204. — Arma: D'azzurro, all'aquila spiegata
stiziere di Capitanata e di Bari; un Marino Con- d' argento.
sole in Roma nel 1487. — Arma: Di rosso, alla AQUILA (dell') di Padova. — Arma: D' ar-
banda d'argento caricata da un girello di az- gento, all'aquila di nero, rostrata e membrata
zurro, accompagnata nel capo da un bisante d'oro. d' oro.

APRILE di Caltagirone. — Originaria di AQUILANI di Roma. — Arma : D'azzurro, al-


Valenza, si portò in Sicilia al tempo di Fede- l'aquila coronata d'oro, sormontata da una stella

rico II di Aragona, e si stabilì


'
in Caltagirone, di otto raggi- dello stesso, ed accompagnata in
in Noto ed in Modica. — Arma: D'argento, alla punta da una rosa d'argento.
fascia di rosso accompagnata da tre rose dello AQUILERA di Messina. — Originaria di Poz-
stesso situate 2 in capo ed una in punta. zuoli. — Arma: D'azzurro, all'aquila d'oro.

APRILE di Palermo. — Arma: D' azzurro, AQUILINO di Milano e di Napoli. — Arma:


ARA — 54 — ARA
D' azzurro, all' aquila coronata d' oro, guardante di principe di Castel Vetrano, di duca di Terra-
il sole del medesimo, orizzontale a destra. nova, di marchese d' Avila e della Favara, di

AQUILONE di Messina. — Baroni originari di barone di S. Angelo e Burgetto. — Arma: D'oro,


Spagna. — Arma: D'oro, all'aquila di nero, affer- a quattro pali di rosso.
rante un serpente di verde. ARALDI di Cremona. — Originari di Parma,
AQUINO (d') di Napoli. — Di origino lon- si stabilirono in Cremona nel secolo XVII. Nel
gobarda, ne fu capostipite un Atenolfo signore di 1515 un Francesco fu creato Conte Palatino: un
Capua nel 906 ed anche signore di Aquino, da Araldo nel 1691 fu investito da Carlo II di Spa-
cui la famiglia trasse il nome. Altro Atenolfo gna del feudo di Piadena. Antonio-Maria fu creato
fu duca di Gaeta, Rinaldo e Landolfo Conti di Marchese dal Duca di Parma e Piacenza nel 1716.
Caserta, Tomaso viceré di Napoli, ed Aimone vi- — Un ramo à fiorito in Padova e si è estinto in

ceré di Sicilia. Appartengono a questa casa S. principio del secolo XVII. — Arma: D' azzurro,
Tomaso d'Aquino, domenicano, Donato Arciv. di alla cometa d' oro accompagnata da tre stelle

Benevento, Raiiliero Arciv. di Messina, e Ladislao dello stesso, due in capo ed una in punta.
Cardinale, eletto papa, ma morto in Conclave. ARALDI di Mantova. — Marchesi. — È un
Ebbero i d'Aquino il privilegio del conio e della ramo della precedente. — Arma: D'argento, a

zecca, e il titolo di principi del S. R. I. — Pos- due stelle d'azzurro in capo ed una cometa dello
sedettero nove principati, sette ducati, sette mar- stesso in punta.
chesati, quattro contee, e 115 baronie. — Arma: ARALDI di Reggio-Emilia e di Modena. —
Bandato d'oro e di rosso. Una famiglia Araldi fioriva in Reggio-Emilia nel
AQUINO (d') di Taratilo. — È un ramo della XVI secolo, ed appartenne a lei un Jacopo me-
precedente. — Matteo Vescovo di Gravina nel dico di bella fama, che scrisse un Trattato sulle
1508; Antonio Arciv. di Taranto; Tommaso Ve- febbri. Gli Araldi di Modena, che non sappiamo
scovo di Mottola nel 1648. — Arma: Fasciato di se provengano da quei di Reggio, erano già in

rosso c d' oro di sci pezzi. molta considerazione nel XVIII secolo. Antonio
AQUINO-CARAMANICO di Napoli. — Ori- (seniore) illustre matematico ed ingegnere mili-
ginata da Bartolomeo Aquino nel 1600, à goduto tare sotto Napoleone I. Sono viventi Monsi-
nobiltà in Napoli al seggio di Portauova. Ebbe gnor Gherardo Vescovo di Carpi, ed Antonio (ju-
7 baron e, la contea di Falena, il marchesato di niore) Generale del Genio nell'esercito italiano. —
Torrefrancolise, ducati di Casarano e di Casoli, ed cometa posta in palo, colla
i
Arma: D'azzurro, alla
il principato di Caramanico. Un Francesco fu coda rivolta verso la punta, accompagnata da tre
viceré di Sicilia nel 1786. — Arma: Inquartato: stelle, 2 in capo, ed 1 in punta, il tutto d'oro.
nel l.° e i.° bandato d'oro e di rosso; nel 2.° ARANA di Sicilia. — Arma: D'argento, a
e 3.° spaccato d'argento e di rosso, al leone del- cinque cuori infiammati di rosso in croce di S.
l' uno nell' altro.
Andrea.
ARAC1EL di Milano. — Originaria di Na- ARAXDA di Sessa. — Arma: Di rosso, alla
varra, fu trapiantata in Milano da un Pietro. Un accompagnata nel capo da una stella
banda d'oro,
Giuseppe fu Senatore, e creato Marchese da Carlo e dal monte di tre cime movente dalla punta, il

VI. Un. altro Giuseppe ebbe in feudo la terra di tutto dello stesso.
Cerro e fu decurione. — Arma: Inquartato, nel 1.° ARANGI di Genova. - Ebbero in feudo l'isola
e 4.° d'azzurro, all'arcobaleno di tre godettero del titolo di
file d' oro, di Niearia fino al 1481 e
di rosso, e di verde, sormontato da un crescente C on ti. — Arma: D'oro, a tre bande d'azzurro;
rivolto d' argento: nel 2.* e 3.° d'oro, all'aquila
colla spada d' argento attraversante.
di nero coronata del campo; lo scudo bordato di ARANGO di Sicilia. — D' oro, a sei uccelli
rosso, caricato da otto croci trifogliate d'oro. d' azzurro, posti 2, 2, e 2.
ARADA di Sicilia. — Arma: Di rosso, alla ARANZO di Padova. — Arma: Spaccato nel
banda d'oro accompagnata in capo da un'aquila mezzo da una fascia d' oro, posta nella direzione
dello stesso, c noli' angolo destro della punta da di una banda: al 1.° d'azzurro, e al 2.° di rosso,

un leone del medesimo. a tre torte dell'uno nell'altro, 2 in capo, ed 1

ARAGON di Aosta. — Originaria di Villa- in punta.


nova nel ducato di Aosta. Il suo primo apparire ARATA di Sicilia. — Arma: Spaccato: nel
nella città di Aosta rimonta ai primordi del XVI 1. " d'azzurro, a tre gigli ordinati d'argento: nel
secolo, e Francesco Aragon è il primo che si trova 2. ° d' azzurro, a due bande ritirate nel primo
qualificato nobile. — Arma: D' argento, a tre quartiere d' oro, sinistrate da un aratro dello
bande di rosso; col capo cucito d' oro, all'aquila stesso.
di nero, armata e membrata di rosso. ARAZIO di Mantova. — Arma: D'oro, a

ARAGONA di Sicilia. — Originaria della R. due pesci di rosso passati in croce di S. Andrea.
Casa di Aragona di Spagna, à posseduto i titoli ARBAUDI di Savigliano. — Arma: Spaccato:
ARC — 55 — ARC
al 4.° di rosso, a due leoni d'oro affrontati; al cato; nel 1.» d'azzurro, all'arco sostenuto da due
2.° d'azzurro, a due fiiscie ondate d'oro; con la colonne, coronato d' oro, accompagnato da due
fascia di rosso, bordata d' argento e caricata di melogranate, gambute e coronate dello stesso:
quattro bisanti dello stesso attraversante. nel 2.° fasciato d'azzurro e d'oro.

ARBEA di Sicilia. — Originaria di Catalogna, ARCANGELI di Verona. — Originaria di


fu trapiantata in Sicilia da Ramiro Arbea, che Roma, passò in Urbino, e quindi in Verona. —
ebbe la castellala di Lentini. Da un altro ramo Arma: Partito; nel 4.° scaccato d'oro e di rosso;
della stessa uscì Pietro straticò di Messina nel nel 2.° spaccato d'oro, all'aquila di nero rostrata
1 398, e signore della Vigna Grande. Un Giovanni e membrata di rosso, coronata del campo, e di
ebbe la baronia di Sambuca, e nel 1453 il feudo rosso a dieci bisanti d'argento.
delli Muni. — Arma: Di rosso, a tre sbarre d'oro; ARCANGELI di Viterbo. — Arma: Doro, a
col capo cucito d' azzurro caricato da un gi- tre fascie di verde, accompagnate da sci gigli di
glio d'oro. azzurro posti 3, 2 e 1.

ARBOLINI di Venezia. — Arma: Bandato ARCANGELO di Catania. — Ne fu caposti-


d' argento e di rosso di otto pezzi. pite nel 1495 un Giovanni. — Aloisio mastro
ARBONA di Milano. — Nel 1692 un Giovan notaro nel 1523 e capitano della città. — Arma:
Paolo ottenne il feudo di Agrate, e nel 1708 D' azzurro, all' arcangelo d' argento, impugnante
furono dichiarati Marchesi. — Arma.: Interzato nella destra una spada dello stesso.

in fascia: nel 4.° d'oro, all'aquila di nero coro- ARCANO del Friuli. — Derivata dagli an-
nata del campo: nel 2.° d'argento, al castello di tichi re di Croazia. — Leonardo d' Arcano nel
rosso murato di nero, aperto del campo e torri- 1208 ebbe il titolo di Conte e Vicario generale
celiato di due pezzi, ciascuna torricella finestrata di tutta la Romagna da Ottone Imperatore, e
del campo e merlata di tre pezzi alla ghibellina, nel 4 210 Germanno fu creato marchese d'Istria. —
sormontato da AR di nero: nel 3.° d'argento, al Ebbe in feudo i castelli di Sattimberg, Monfort,
destrocherio di carnagione, vestito di rosso, tenente Buia, Morozzo, ed Arcano, già detto Tricano,
una rosa dello stesso gambuta e fogliata di verde. per cui questa famiglia si trova anche col cognome

ARBORIO di Vercelli. — Arma: D'azzurro, di Tricani. Nel 1822 ottenne la conferma della
alla croce ancorata di S. Andrea d'argento, accan- nobiltà. — Arma: Partito; nel 1. d'azzurro, alla

tonata da quattro gigli d'oro. mezz' aquila spiegata di nero, coronata d' oro,

ARBORSELLA di Verona. — Arma: D'argen- movente dalla partizione; nel 2.o inquartato; nel
1.o e 4.° d'oro, a tre cani correnti al naturale,
to, al capriolo di rosso, accompagnato da tre
pioppi sradicati di verde. uno sopra l'altro; nel 2.'° e 3.» scaccato di rosso

ARCA di Narni. — Di origine longobarda, e d' argento.

ebbe la contea di Bufone. — Diversi della famiglia ARCELLA di Sicilia. — Arma: d'argento,
furono creati Conti Palatini e Senatori di Roma. alla croce scaccata di tre file, d' argento e di

Si estinse sul finire del secolo XVIII. — Arma: rosso.

Interzato in fascia: nel 1.° d'azzurro, all'arca ARCELLI di Piacenza. — Sono un ramo dei

sormontata da una colomba avente nel becco un Fontana, e presero il cognome Arcelli dalla Signo-

ramoscello di ulivo, il tutto al naturale; nel 2.» ria di una terra omonima che godevano fino dal

di.... al lambello di quattro pendenti di rosso con 1192. — Gherardo ebbe nel 1202 la rocca di

tre stelle d'oro; nel 3.° di.... al monte di cinque Olgiso ;


Martino fu creato Conte della Valle

cime di Laretta, e Giacomo fu signore della città di Ver-

ARCA (dell') di Sardegna. — Giovanni Arca di celli. — Arma: D'argento, alla croce scaccata d'ar-

Bitti autore di un' opera famosa De Sanctis Sar- gento e di rosso di tre file, accostata da un leone

diniae, appartiene forse a questa famiglia. — di rosso tenente una spada nuda d'argento im-
Arma: D'argento, all' arca di Noè sopra la pia- pugnata d'oro.
nura erbosa, il tutto al naturale: lo scudo in ARCES di Messina. — Originaria di Aragona.

petto ad un'aquila bicipite di nero coronata d'oro. — Arma: D'azzurro, al ponte sormontato da un

ARCABASCIO di Sicilia. — Arma: D'oro, al castello d'oro, sostenuto da due leoni dello stesso.

feretro d'azzurro, sostenuto da un leone di nero, ARCHENUTO di Milano. — Arma: D'argento,


tenente una croce dello stesso, al serpente ondeggiante in palo di nero.

ARCAMONE di Napoli. — Originaria greca, ARCHETTI di Brescia. — Un Giovanni An-


già trapiantata in Napoli fino dal 14 50. Ha drea creato Card, da Pio VI nel 4784 e morto
e

goduto nobiltà in Napoli, ai seggi di Nido, Mon- Vescovo di Sabina nel 1805. — Arma: Inquar-
tagna, Portauova e Porto, in Bari, nel 1382, in tato; nel 1.° spaccato d'oro, alla fenice coronata

Trani al seggio di Campo, in Giovinazzo, ove un di nero sulla sua immortalità, guardante il sole

ramo si stabilì nel 1520. Ebbe 17 baronie, e il radioso d'oro posto nel canton destro del capo,

ducato di San Demetrio. (Estinta). — Arma: Spac- e d'azzurro, a tre archi d'oro posti in fascia; nel
ARC — 56 — ARC
2.o partito, a destra d'argento, alla croce piena tino. — Arma: D'oro, alla banda d'azzurro, ca-
d'azzurro; a sinistra di rosso, al cavallo inalbe- ricata da tre stelle di sei raggi del campo.
rato d'argento; nel 3.° partito; a destra d'argento, ARCINO di ... . — Arma: D'azzurro, alla

a tre fascio doppio merlate di rosso, accompagnate banda di rosso, bordata d' oro.

da otto ; a sinistra d'azzurro, al leone coro- ARCIS di Gaeta. — Arma: Di rosso, a tre
nato d'argento; nel 4." inquartato; nel 1.° e 4.' 1

fascie centrate d'oro.

d'azzurro, all'arco d'oro posto in sbarra: nel 2.° ARCIZONI di Milano. — Arma: Di rosso,

e 3.° d'argento, al palo di rosso; il tutto abbas- al leone d'argento, sormontato da tre stelle dello
sato sotto un capo d'oro caricato da un castello stesso, ordinate in capo.
merlato di ARCO di Mantova. — Originari della Baviera,

ARCHIOIACONI di Cremona. — Si dissero si stabilirono in Italia nel 1124. Ebbero diversi


anche Artczaghi. Uscirono da questa famiglia 14 feudi, e furono dichiarati da Federigo li Conti
decurioni, il primo nel 1257 e l'ultimo nel 1648. di Arco. Ottennero nel 1484 la cittadinanza di

— Arma: D'oro, a due scettri gigliati d'argento Mantova; e nel 1558 Federigo I accordava loro
passati in croce di S. Andrea; col capo cucito il titolo di Baroni di Ungheria. Un Francesco fu

d' oro caricato dell' aquila di nero. doge della repubblica di Siena. — Si divisero in due
ARCHIEPISCOPO di Capita. — A rm a : D'az- rami, fiorenti tuttora, I' uno in Baviera e 1' altro

zurro, al pastorale d' oro, posto in palo. in Mantova. — Arma: D'oro, a tre archi d'azzurro

ARCH1NTI di Milano. — Di origine longo- con le corde volte all' ingiù, uno sopra l'altro.

barda, à per capostipite un Archinto di Teodo- ARCOLA (da) di Verona. — Arma: Fasciato
rata duchessa di Benevento. Filippo Arciv. di d'azzurro e d'argento: — Alias: D'azzurro, a
Milano eletto dal Pontefice Paolo IV. Un Romolo due fascie d'argento. — Alias: D'oro, alla ban-
fu Vescovo di Novara, e un Cristoforo Vescovo di diera di rosso, caricata da un uccello d'argento.

Saluzzo. Diversi furono decurioni e conti palatini. ARCOLANI di Forlì. — Arma: D'azzurro,
— Arma: D'argento, a tre fascie ondato di verde. al cantone sinistro d'oro.
ARCIERI di Catanzaro. — Arma: D'azzurro, ARCOLONIANI del Friuli. — Originaria di

a quattro bande d'oro. Vicenza, trasse il nome da un Alangato de Ar-


ARC1C0CA di Napoli. — Arma: D'oro, al colonia che nel 1290 si fece aggregare alla cit-

gallo fermo di rosso. tadinanza udine-e. — Ettore e Francesco fratelli

ARCIMANNI di Ferrara. — Originaria della e consorti di Polcenigo, nel 1460 comprarono il

Sardegna, fu trapiantata in Ferrara nel 970 da castello rovinato di Moruzzo per 2000 ducati. —
un Cirino che il Duca Tebaldo creava soprainten- Arma: Di rosso, alla ruota di molino d' argento.
dente generale delle armi nei suoi Stati. Ha sem- — Alias: D'argento all'anellino di rosso.
pre goduto il favore degli Estensi. Corradino resse ARCOLONIERl di Udine. — Di rosso, al-

a nome della Contessa Matilde tutta la Marca Tre- l'armilla d' argento.
vigiana. — Bonifacio III duca di Ferrara creava ARGON ATI di Milano. — Ascritta al patri-
un Giovannni suo vice-duca, destinandolo al go- ziato milanese nel 1277. — Ebbe dottori di colle-
verno di Lucca; un Cirino 2.° fu vice-duca della gio e decurioni. Un B. Luchino appartenne all'Or-
Toscana, e un Giovanni 2.° vice-duca a Spoleto, dine di S. Agostino, e a quello dei Predicatori
mandatovi da Guelfo II Estense. Nel 1309 un un B. Pietro. — Si divise in tre rami, ora estinti:
Claudio fu creato da Azzo X vice-marchese di il 1.° dei Conti di Lomazzo, il 2.° dei Marchesi
Ancona, e un Nicola vice marchese di Parma da di Busto Garolfo: il 3/ dei Conti di Arconate. —
Obizzo VII. Corradino, 4.o di tal nome, governò Arma: Cinque punti d' argento equipollenti su
nel 1377 la città di Faenza col titolo di vice- quattro di rosso.
marchese di Nicolò II di Ferrara; Roberto fu per ARCOUR del Piemonte. — Conti . di S. Didero,
molti anni nel numero dei dodici Savi; e Claudio Signori di Fiano. — Un Giacomo Arcour o de Ar-
fu consigliere di giustizia nel 1399. — Arma: catoribus nal 1 335 era conte di Fiano e Viscon-
D'argento, al leone di rosso, coronato d'oro. te di Baratonia, ed il suo figlio Guglielmo, U
ARC1MBOLDI di Milano. — Originaria di quale era di Rivarolo (Canavcse) ed abitava in

Parma, si trapiantò in Milano sul principiare del Lanzo, con istrumento. 25 Sett. 1365 comprò da
sec. XV e fu ascritta a quel patriziato. Si divise Ugoneto figlio di altro Ugoneto Visconte di Ba-
in due rami, quello dei Marchesi di Arcisate estin- langero e Mathi tutti i fitti, fodri, beni, e diritti

to nel 1727, e quello dei Duchi di Candia estinto che questi aveva in tutta la valle di Ala (Lanzo).
nel 1675. Diede due Vescovi a Novara, e due Il di lui figlio Arosmino nel 1420, oltre i fondi

Arcivescovi a Milano, uno dei quali, Giovanni, fu summenzionati, aveva altresì quelli di Vallo, Va-
creato Cardinale. Un Nicolò fu castellano di Trez- risetta e Monaslerolo. Giovanni, Guglielmo, Gia-
zo, e furono decurioni un Giovanni e un altro como, Enrico, Matteo ed Avesmino aggiunsero ai

Nicolò. Nel 1591 Giuseppe fu creato Conte Pala- loro possessi i feudi di Lemie, Forno di Lemie
-

ARD — 57 — ARD
ed Usseglio. Nel 1590 Carlo di Giovan-Tomaso Diano, nella riviera di Ponente, donde si reca-

possedeva pure Saint-Didier nella valle di Susa, rono ad abitare in Genova sullo scorcio del se-

e nel 1734 i suoi posteri avevano pure Mulazzano colo XIV — Gian-Giorgio Vescovo di Aiaccio nel
— Nel 1381 Guglielmo di Giacomo fu aggregato 1656 — Paolo-Moria, morto in Genova nel 1628,

alla cittadinanza torinese e nel 1385 era bailo di dove professò la filosofia e la teologia, scrisse :

Susa e del Canavese — Molti membri di questa Brevis concionandi methodus, sive ecclesiastica
famiglia furono ascritti al collegio di giurispru- rethorica — Nicolò insigne giureconsulto e buon
denza dell'Università di Torino. — Arma: Inquar- latinista, professore di giurisprudenza nel patrio
tato; al 1.o e 4.° d'azzurro, all'aquila d' oro coro- Ateneo, morto nel 1832. — Arma: D'argento, al

leone di rosso coronato d' oro.


1
nata dello stesso: al 2. e 3.° di rosso, all'arco,

in sbarra, col dardo incoccato, il tutto d'argento. ARDISSONE di Casalmonferrato, vedi AR-
ARCUCCIO di Capri. — Eliseo fu signore DIZZONE.
di quest' isola. Godettero gli Arcuccio 60 baro- ARDITI di Otranto e di Crema. — Originaria
nie. (Estinta). — Arma: D'oro, alla fascia di ros- lombarda, si trapiantò nel reame di Napoli nella
so, accompagnata da tre archi di nero posti in prima metà del secolo XIII. Nel 1444 un Pietro

palo, 2 in capo, ed 1 in punta, Arditi fu creato Barone di Valentino: un Bene-


ARCUSSIA di Napoli. — Arma: D'oro, alla detto ottenne nel 1682 il titolo di Marchese dal
fascia d' azzurro, accompagnata de tre archi di re Carlo li, e nel 1797 un Michele fu dichiarato
freccia di rosso, posti in palo. Marchese di Castelvetere. Un ramo degli Arditi

ARDANGIS di Gaeta. — Arma : D' argento, fino dal 1398 fioriva anche in Crema, ma si e-
al fiore di rosso, gambuto e fogliato di verde, te- stinse sul finire del 1400. — Arma: D' azzurro,
nuto da due orsi controlevati del secondo. alla fenice d' oro.
ARDENGHI di Modena, detti Turrini o Tu- ARDITI di Bologna. — Arma: Trinciato di

rini. — Un Pietro Antonio Turrini spectabilis et rosso e d'argento, a tre palle male ordinate del-
eximius legum doctor fu Podestà di Sassuolo nel l' uno nell' altro, colla banda d' oro, caricata di

1508, e la sua famiglia quivi si trapiantò nel 1522 tre stelle di rosso.
e prese parte a quelle fazioni favoreggiando quella ARD1ZONI di Reggio e di Modena. — Ori-
dei Mari Lei. Un Paolo Turini fu Podestà di Reg- ginaria di Reggio, al cui Senato era aggregata
gio nel 1463. — Arma: Interzato in fascia; nel 1 fin dal XV secolo. — Arma: Di rosso, alla ban-
d'azzurro, a tre monti di verde, sormontati da da d'oro, caricata da tre stelle di otto raggi del

tre gigli di rosso male ordinati ; nel 2.° d' az- del campo, ed accompagnata da sei palle d'argento,
zurro, a tre rose al naturale poste in fascia, ab- tre per parte, quelle in capo male ordinate, e
bassato sotto un capo d'argento; nel 3.° di ros- quelle in punta poste in banda.
so, al cane passante d'argento rivolto a sinistra. ARDIZZONI di Bologna. — Arma: D'azzur-
ARDIMENTI o ARDIMENTO di Genova. — ro, a sei lingue di fuoco al naturale moventi
Si pretendono di origine germanica — Oberto fu dalla punta, ciascuna sormontata da uno spegni-
tra i mille cittadini che in nome di Genova giu- toio d' oro ; col capo d' Angiò.
rarono la pace con Pisa nel 1188 — Battista an- ARDIZZONI o ARDISSONE di Casalmonfer-
ziano nel 1410 — Nel 1414 entrarono nell'al- rato, — Un Cesare Ardizzone di Piacenza fu il
bergo Pinzili — Arma : Partito d' azzurro e di primo a prender stanza nel Monferrato, dopo a-
rosso, addentellato di quattro pezzi del primo sul ver militato per la Francia, ed unitosi in matri-

secondo. monio ad Anna Galli signora di Volongo ne fu

ARD1NGHELLI di Firenze. — Originari di investito da Bonifacio Paleolago. Cristoforo suo


Volterra, n' esularono all' epoca delle fazioni, figlio fu fatto Conte di Volongo del March. Gu-
trapiantandosi in Firenze. Dettero 13 Gonfalo- glielmo nel 1517. Lelio nipote del precedente fu
nieri di giustizia, ed ottennero 32 volte il prio- magistrato alla Ruota Genovese nel 1581, poi
rato. Marco Vescovo di Penne nel 1352 e poi di senatore a Casale nel 1592, e Conte di Casta-
Camerino; Luigi Vescovo di Fossombrono nel gneto creato da Vincenzo Gonzaga. Ottaviano fra-
1544, e Benedetto Vescovo di Civitacastellana. — tello di Lelio assunse nel 1581, insieme ad Ot-
Nicolò fu Cardinale, e morì nel 1547. — Estinti taviano Pollini di Brescia, le zecche mantovana e

in Firenze nel 1613. — Arma: D'oro, alla croce di monferrina. Cesare di Lelio nel 1624 fu creato
verde, losangata d'argento. Conte di Borgo S. Martino, luogo da lui acqui-
ARD1NGIIELLI di Aquila. — E un ramo stato due anni innanzi. — Un altro Lelio fu Ve-
della precedente, trapiantato in Aquila nel se- scovo di Casale nel 1680. — Arma: D'argento,
colo XVI ed aggregato alla nobiltà del quartiere al leone di rosso, coronato d'oro.
S. Maria. Si estinse nel secolo XVIII. — Arma: ARDIZZONI di Mantova. —È un ramo della
D' argento, alla croce d'azzurro losangata d' oro. precedente trapiantato forse in Mantova nel tempo
ARDISSONE di Genova. — Da Taggia o da cho Ottaviano Ardizzone ne assunse la zecca —
ARD — i — ARE
Francesco-Maria Capit. delle Corazze del Duca di fesa di Verona con Azzo Estense : un Pellegri-
Mantova nel 4 632, poi suo gentiluomo di camera, no VI fu consigliere di giustizia sotto Alfonso I.

e nel 1656 comandante la veneta cavalleria. Ot- — Arma: D'azzurro, alla banda ondata d'argen-
taviano Podestà prima di Castelgoffredo, poi di to, accompagnata da tre stelle d' oro, 2 in capo
Sermide, quindi di Gazolo — Francesco-Maria ed una in punta.
Preside del Senato Mantovano, poi Governat. di ARDUINI di Pesaro. — Arma: D'azzurro, al
Guastalla. Con Lelio che fu Ministro del Duca di capriolo d'argento, accompagnato da tre crescenti
Mantova si estinse la famiglia Ardizzone, il cui rivolti dello stesso.
nome fu assunto da Francesco-Eugenio d' Arco ARDUINI di Venezia. — Arma: D' argento,
marito della dì lui figlia Teresa. — Arma: D'ar- alla banda di rosso, costeggiata da sei stelle delle
gento, all'albero terrazzato di verde; col capo stesso.
d'azzurro caricato da tre stelle d' oro. ARENA di Genova, originaria di Loagli, Ra-
ARDIZZONI di Venezia. — Arma: Di rosso, pallo e Rogliasco — Andrea Consigl. della re-
alla banda d' oro, accompagnata da sei bisanti pubblica nel 1382, e Bartolomeo nel 1447 —
d'argento posti in giro. Giambattista, Lazzaro e Gregorio ascritti in fa-
ARDIZZONI di Siracusa. — Originari del miglia Giustiniani nel 1528. Giovan-Domenico e
Piemonte, si trapiantarono in Siracusa nel se- Giuseppe Capitani di Rapallo, il primo nel 1739,
colo XVII ed ottennero il titolo di Marchese. — e l'altro nel 1758. — Arma: D'oro, alla piog-
Arma : D' azzurro, al castello ad una torre d'oro, gia di arena al naturale cadente dal capo en-
aperto, fincstrato e murato di nero, fiammeg- tro un pozzo di azzurro, il tutto movente dal
giante nella cima di rosso, fiancheggiato da due fianco destro dello scudo, con un leone di rosso
leoni del secondo, coronati dello stesso, contro- in atto di toccare con le branche anteriori l'a-

rampanti alla base. rena, e con la posteriore destra il pozzo.


ARDOINO di Sicilia. — Originaria di Francia ARENA di Messina. — Questo ramo fu tra-
fu trapiantata in Napoli da un Falcone Arduino piantato in Messina all' esordire del secolo XV da
nel XII secolo. Un Arduino nel 1178 fu Cardinale un Antonio d'Arena, e fu aggregato a quella no-
sotto il Pontefice Alessandro III: un Pietro Stra- biltà. Diversi furono Senatori. Un Francesco fu
ticò di Messina nel 1385: un Giacomo Vescovo creato Vescovo di Aquileja da Clemente XI. —
di Lipari nel 1 496. Un Paolo fu per diverse volte Arma: D'azzurro, alla fenice d'oro, soprala sua
Senatore di Messina, e uno Scipione, morto nel immortalità di rosso, guardante il sole del se-
1778, ne fu Arciv. — Possedettero due prin- condo, orizzontale a destra.
cipati, 3 marchesati, e 10 baronie, ed ebbero il ARENA-PRIMO di Napoli. — Discendente
titolo di conti di Quintana. Un Nicolò Arduino dagli Arena Conclubet, di origine normanna, nel
fu creato barone dell' impero da Napoleone 1. — secolo XVII adottò il cognome di Primo per non
Arma: Spaccato; nel 1.» d'argento, all'aquila confondersi con gli altri Arena. Ebbe la contea
di nero, membrata, imbeccata e coronata d' o- di Arena, eretta in marchesato da Carlo V. Un
ro ; nel 2.° d' azzurro, al leone d' oro, coro- Luigi, barone di Badolato, ottenne la contea di
nato dello stesso, guardante la cometa di otto Stilo, e un Nicolò quella di Milena. Possedette
raggi d'argento, posta al primo cantone, accom- dieci baronie — Federigo fu gran giustiziere del
pagnato nella punta da un crescente montante Re Manfredi; Manfredo e Francesco furono stra-
del medesimo. Lo scudo accollato dall'aquila spie- tigoti di Messina. — Arma: D'oro, a quattro

gata di nero, membrata, imbeccata e coronata fascie cucite d'oro più oscuro; colla banda d' az-
d' oro. zurro attraversante.
ARDUINI di Bologna. — Arma: Partito, a ARENA di Palermo. — Arma : D' azzurro, al

destra d'argento, al leone scaccato d'oro e di leone d' oro posto sopra un monte d'argento, mo-
nero; a sinistra fasciato d' argento e di rosso. vente dalla punta.
ARDUINI di Cuneo, Consignori di Caraglio. ARENA (dall') di Padova. — Arma: D'az-
— Arma: D'azzurro, al leone d'oro, coronato zurro, alla gemella d' oro, racchiudente tre stelle
dello stesso, accompagnato da una stella pur di sei raggi dello stesso, ed accompagnata da
d' oro, in alto a destra, e da un crescente d'oro, una mezza ruota egualmente d'oro, uscente dalla

montante, posto sotto la branca sinistra ante- fascia in capo, alias movente dalla punta. — A-
riore ; col capo d' argento, all'aquila di nero co- lias: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, a tre stelle di
ronata dello stesso. sei raggi d'argento, o d'oro; nel 2.» di rosso,

ARDUINI di Ferrara. — Di origine roma- al leone d'argento, o d'oro, cappato d' argento o
na, fu tra le prime famiglie che vennero ad a- d'oro, a due rose di rosso.
bitare la città di Ferrara. Un Giovanni Arduini ARENOS di Sicilia. — Arma: D' argento, al

fu capitano di Tedaldo Estense nel 1 007. Un Pel- lupo di rosso guardante un sole dello stesso o-
legrino I ottenne il titolo di magnanimo alla di- rizzontale a destra.
ARE — 59 — ARG
AREOSTI o ARIOSTO di Bologna. — Se ne Cesare, Pellegrino e Costanzo, de'quali i più va-
à memoria fin dal 1089 nella persona di Gregorio lenti furono Pellegrino figlio di Giovanni, detti
di Pietro. Nel 1156 Ugo d'Alberto fu console ambedue Munari, e Cesare. Il primo morì mas-
della sua patria; nel 1198 un Gerardo Areiv. della sacrato per vendetta di un omicidio commesso in

stessa. Enrichetto di Simone appartenne al Con- Modena nel 1523 da un suo parente. Detto Pel-
siglio degli 800. Un Francesco ebbe nel 1392 il legrino fu scolaro di Raffaello, e con lui dipinse
castello di S. Martino in Sovverzano e quello nelle Loggie del Vaticano, e Cesare fu collega e

di S. Prospero. Un Corradino, Domenicano, fu fors'anco maestro dei Caracci. (Estinta). — Arma:


scritto nell' albo dei Beati. Diversi poi furono Fasciato di cinque pezzi; il primo di verde, il se-
Senatori, ed altri appartennero al consiglio degli condo d'argento, il terzo di rosso, il quarto di
Anziani. — Arma: Palato d'azzurro e d'argento. verde, ed il quinto d' argento, alla capra ram-
AREOSTI o ARIOSTO di Ferrara. — È un pante al naturale attraversante sul tutto.
ramo della precedente, trapiantato in Ferrara AREZZO di Sicilia. — Originaria romana,
fino dal sec. XIII. Un Nicolò ne ottenne la citta- trapiantata in Sicilia da Aldo Arezzo nel 1130.
dinanza nel 1363. Altro Nicolò nel 1413 fu e- Ebbe oltre 20 baronie e il titolo di duca di S.

letto Giudice dei Savi. Un Ludovico fu creato Filippo li Colonni, concesso da Carlo li nel 1697
Vescovo di Reggio. Un Francesco, 3.° di tal no- a Bernardo Arezzo, e il titolo di marchese dato
me, ebbe il titolo di Conte nel 1 466 da Federico nel 1748 ad Orazio da Carlo III di Borbone. —
imperatore. Rinaldo, che visse nel secolo XVI, Arma: Spaccato d'oro e d'azzurro, a quattro
fu creato Capitano di Reggio, e Visconte di Ar- ricci dall' uno all' altro.

genta. Da questa famiglia uscì il celebre poeta ARGELATI di Bologna. — Jacopo Prof, di
Lodovico, morto nel 1533. — Arma: Inquartato; leggi in patria nel 1341. Filippo libraio in Bolo-
nel 1.o e 4." d' oro, all'aquila di nero, coronata gna, poi in Milano, numismatico di chiara fama.
del campo ; nel 2.° e 3.° palato d'azzurro e d'ar- — Arma: D'oro, a sette losanghe di nero accol-
gento. late in banda.
ARESE di Milano. — Chiamavasi in origine ARGELI di Bologna. — Anticamente si dis-

dei Capitani di Arese, e fu compresa nella fa- sero d'Argile, come da tal luogo derivanti. Di
mosa matricola del 1277. Un Giulio fu decurione questa famiglia 14 appartennero al Consiglio de-
della patria. Il Conte Bartolomeo Presid. del Se- gli Anziani e 4 al Consiglio dei 400. Nel 1288 un
nato, personaggio assai noto nella storia di Mi- Isnardo fu dei 4 Savi della Compagnia delle Tra-
lano e costruttore del magnifico palazzo Litta. — verse: nel 1297 un Federigo fu capitano del po-
Furono creati Conti di Barlassina e della Pieve polo di Montecchio, e nel 1368 un Basotto se-

di Sevese nel 1666, feudi che possedevano già dette fra i 12 Riformatori della città, e ottenne

fin dal 1538. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, il gonfalonierato. — Cesare nel 1647 Arcivescovo
all'aquila di nero, coronata del campo; nel 2.° di Avignone. — Arma: D'argento, al leone di

d' argento, al volo abbassato di nero. — Cimiero: nero; col capo d'Angiò.
Un braccio di carnagione, armato al naturale, ARGENTA (de) o ARGENTI di Ferrara e di

impugnante una spada d'argento, guarnita d'oro. Modena. — Capostipite di questa famiglia fu un
— Motto: PER LEALTÀ MANTENER. Childerico bavaro capitano di gran valore, al

ARESINI di Milano e di Mantova. — Arma : quale Alfonso re de'Longobardi donò nel 752 la
D' argento, al monte di tre cime di rosso. terra di Regcnta (oggi Argenta) col suo castello,
ARESO di Sardegna. — Ebbe patenti di ca- di cui i suoi discendenti presero il nome. Tra-
valierato nel 1635. — Arma: D' argento, all'e- piantatasi nel 1107 in Ferrara, quivi entrò nelle
lefante di nero sostenente una torre di rosso, grazie degli Estensi che la onorarono di fiducia
con un braccio vestito d' azzurro uscente dalla e di privilegi. Un ramo si stabilì in Modena alla

sommità della torre ed impugnante con la mano cui nobiltà venne aggregato, ed appartiene ad
di carnagione tre pennelli; la torre addestrata, esso un Giovanni gesuita che fiorì sullo scorcio

in alto, da due stelle d' oro, una sull' altra, e del XVI e in principio del XVII secolo, e che fu

sinistrata, in punta, da una graticcila di nero. Provinciale del suo Ordine in Milano, in Austria,
ARETINI di Ferrara. — Originari di Firen- in Polonia, in Boemia ed in Transilvania, e la-
ze, furono molto accetti agli Estensi, dai quali sciò molti pregevoli scritti apologetici in latino.

ottennero importanti cariche. — Arma: Inquar- Tommaso Argenti fu Podestà di Reggio nel 1504.
tato; al 1.o e 4.° d'argento, al leone di rosso; (Estinta). —
Arma del ramo di Ferrara : D' az-
al 2.o e 3.° di azzurro, al monte di tre cime zurro, alla croce di S. Andrea di argento, accan-
d' argento dalla cui sommità si sprigionano fiam- tonata da quattro stelle di otto raggi d'oro. —
me di rosso. Arma del ramo di Modena: D'azzurro, a duo ba-
ARETUSI o ARTUSI di Modena. — Quattro stoni di rosso posti in croco di S. Andrea, ac-
pittori sortirono da questa famiglia, Giovanni, compagnati da quattro stello di otto raggi d'oro.
ANG — 60 — ARI
ARGENTERI di Chiari, Torino e Castelnuo- carattere diverso, dice che I' autore fu fucilato
vo, Conti di Bagnasco. — Giorgio Archiatra di dagli Austriaci sul monte Fasce nel 1800 come
Carlo-Emanuele I, scrittore e professore di medi- democratico. — Arma: D'azzurro, al leone im-
cina nel 1597 fu investito di porzione di giuri- pugnante un giglio con la branca anteriore de-
sdizione su Cocconato e Bagnasco in contado. Fa- stra, e sormontato da tre altri gigli ordinati in
bio fu primo Presidente della Camera dei Conti. fascia, il tutto d' oro.
Carlo nel 1603 fu eletto Vescovo di Mondovì. — ARGOGLIOSI di Forlì. — Arma: Di rosso,
Aiima: Inquartato: al 1.° e 4.° d'oro, al cancel- al leone d' oro.
lino di verde in banda, al 2.° e 3.« d'argento, ARGOMENTO di Sciacca. — Arma: D'az-
alla banda d' azzurro caricata di tre bisanti d'ar- zurro, alla fascia d'argento accompagnata da tre
gento. due
palle d'oro, situate in capo ed una in punta.
ARGENTERIA di Lecce. — Gian-Pietro no- ARGUMENTI di — Arma: Inquartato;
taro, segretario e procurat. fiscale di Giovannan- nel 1.» e 4.° d'azzurro, a due gigli accostati
tonio del Balzo Orsini. Gaspare Protomastro dei d'oro, accompagnati in capo da una stella dello
pesi e misure e soprintendente della zecca di stesso; al 2." e 3.° d'argento, ad una testa calva
Lecce; uflicio conservato nella famiglia fino al di carnagione posta di profilo; colla fascia di rosso
1634. Giantornmaso, guerriero di gran valore, attraversante sull' inquartatura. Sul tutto d'oro,
comandò in Lecce una compagnia della nuova all' aquila bicipite spiegata di nero, ciascuna te-
milizia nel 1622. — Arma: D'azzurro, a tre fal- sta coronata d'oro. — Cimiero: Tre penne di
coni d'argento. struzzo di rosso, d' azzurro e d' oro.
ARGENTI o VALVASSORI di Cremona. — ARIACINI di Ferrara. — Furono in molto
Famiglia estinta, che à dato alla patria un de- favore presso gli Estensi, da cui ebbero missioni
curione in Gian Francesco nel 1581. — Arma: importanti e onorifiche. Un Agostino fu consi-
Inquartato; nel 1.- d'oro, all'aquila di nero; nel gliere di stato nel 1473. — Arma: Inquartato;
2.» di rosso, all'aquila di nero, coronata d'oro; nel 1.° e 4.° d"oro, all' aquila spiegata di nero;
nel 3.» scaccato di nero e di rosso di quattro file; nel 2.» e 3." d' argento, a tre bande di rosso,
nel 4.» di rosso, alla porta torricellata di due pez- accompagnate a sinistra da un cervo fuggente
zi d'oro, aperta del campo. al naturale posto nel senso delle bande; sul tutto
ARGENTI di Padova. — Arma: D'argento, d' argento, al leone passante di rosso accompa-
alla sbarra d'azzurro, accompagnata da due rose gnato nel quarto franco da una rosa dello stesso.
di — Cimiero: Un' aquila spiegata e coronata di
ARGENTINI di Roma. — Arma: Di rosso, nero.
alla fascia arcuata d'argento. ARIANI di Venezia. — Arma: D'argento, a

ARGENTINO di Venezia. — D'argento pieno. quattro cotisse di rosso.


ARGENTO (dell') di Trieste. — Famiglia an- ARIBERTI di Cremona. — Arma: D'argento
tica annoverata fra le 13 patrizie delia Congre- a due semivoli di rosso posti in palo, sormontati
gazione di S. Francesco, dalla quale uscì un Ve- dalla lettera A di nero.
scovo di Concordia nel 1494; e un Francesco ARIBERTI di Venezia. — Arma: Di rosso,
Cardinale nel 1511. Un Giusto ed un Bartolomeo all' aquila di nero, caricata in petto da uno scudo
furono creati da Carlo V Conti Palatini, l'uno ovale d' azzurro, al volo abbassato d' argento.
nei 1548 e l'altro nel 1554 (Estinta). —
Arma: ARICANINI di Napoli. — Arma : Di rosso,
Fusata di rosso e d'argento. — Cimiero: Una al castello d'oro, accostato da due cani d'argento.
figura muliebre di carnagione tenente nella de- ARIENTi di Bologna oriunda dal castello di
stra un cuore umano di rosso. Cassio — Sabbatino famoso alla corte dei Benti-
ARGENTO di Pozzuoli. — Arma : Trinciato voglio. — Arma: D' azzurro, al volo di nero.
d' argento e di rosso. ARIENTI di Ferrara e di Modena. — Di o-
ARGENV1LLIERI di Sicilia. — Arma: D'oro, rigine greca, servì con fede ed amore gli Estensi
a tre pali di azzurro. sia in Ferrara, sia in Modena, dove Dionigi A-
ARGIROFFO di Genova originaria di Chia- rienti seguì il Duca Cesare di cui era fattore ge-

vari — Antonio, protettore delle Compere di S. nerale, come risulta da patente 15 Ag. 1599. —
Giorgio nel 1467; anziano della Repubblica nel Un Giovanni Arienti fu compagno di Obizzo II

1472 — Sperindeo, Preposito di S. Donato, fondò d'Este alle tre incoronazioni seguite nel 1292 del
nel 1486 la Congregazione dei sacerdoti secolari Pontef. Nicolò IV, dell'Imperat. Adolfo di Nassau,
— Fra Diego-Maria Min-Osservante lasciò mano- e di Andrea III re d'Ungheria. (Estinta). — Ar-
scritte le Memorie storiche e cronologiche della ma: Spaccato di nero e d'argento, caricato il 1.°

città, stato e governo di Genova, le quali giun- di tre palle del secondo, poste — Cimiero: 1 e 2.

gono fino al 1799, e il cui originale si custodi- un'aquila al volo abbassato d'argento.

sce nella biblioteca dell' Università. Una nota, di A RIGÒ o ALIQUO Castrorcalc. — Arma:
di
ARL — 61 — ARM
D' argento, al cuore di rosso, alato di un volo ARLUNI di Milano. — Estinta in principio

spiegato di verde, posto sopra un rogo di porpora. del 1600, dette alla patria un decurione. —
ARIGONIO di Romagna. — Arma D'argen- : Arma : D' argento, al semivolo di rosso, abbas-
to, a tre colonne di rosso, ordinate in fascia, sato sotto un crescente dello stesso; al capo
sormontate da un leone illeopardito dello stesso, d'oro, all'aquila di nero coronata del campo. —
avente un piede sopra ciascuna delle colonne; col Alias: D'azzurro, al palo d'oro, fiancheggiato da

capo d'azzurro, all'aquila di nero. due palme di vprde, poste in palo.

AR1GUCCI di Cremona e di Milano. — Arma: ARMADEI di Siena, vedi àccarigi.

D'argento, a tre fascie ondate d'azzurro. ARMALEO di Messina. — Originaria di Ger-


ARIMONDO di Venezia. — Arma: Spaccato mania, si trapiantò in Messina nel secolo XIV.
d'azzurro e d'oro, all'aquila spiegata dello stesso, Un Francesco ottenne dal Re Martino il feudo

posta nel primo. di Scalifi col titolo di Barone nel 1397. — Arma:
ARIOSTO di Bologna e di Ferrara, — Vedi Di rosso, al leone d' oro coronato dello stesso.

Areosti. ARMANDI di Roma. — Arma: D'argento,


ARISTIPPO di Catania. — Arma: D'argen- alla biscia di rosso ondeggiante in palo, coro-

to, al monte di tre cime di verde, movente dalla nata d'oro.


punta e sormontato in capo da tre rose di rosso. ARMANO di Bologna. — Arma: Interzato in
ARISTOTILE di Aquila — Originaria di Sul- fascia, al 1.° d' oro. all'aquila spiegata di nero;
mona e trapiantata in Aquila nel secolo XV. (E- al 2.° di rosso, al leone nascente d'argènto; al

stintal. — Arma: Di verde, al cammello giacente 3.° di verde.


al naturale, mostrante il lato sinistro. ARMANO del Piemonte. — Originaria di Pe-
ARISTOTELLI di Bologna. — Furono ban- rugia e fiorente fin dal 1100, fu signora del feudo

chieri — Francesco Dott. in medicina (1348-1420 di Grosso e di parte di Villanova di Mathi con
— Pietro Dott. di leggi nel 1414, fu mandato titolo comitale. — Amedeo nel 1695 Senat. in

Nunzio a Giovanni XIII. — Arma: Di rosso, a Piemonte e nel 1710 reggente del Senato di Ca-
due gru d'argento, aventi i colli fra loro intrec- sale. — Arma: Inquartato d' oro e di rosso; e,

ciati, moventi da una campagna di verde. sul tutto, d'oro alla pianta di canepa di verde
ARLATTI del Friuli. — Arma: Di rosso, ad stradicata.
una punta d' argento sormontata da una corona ARMANNI di Gubbio. — Fino dal secolo X
d' oro dalla quale partono tre penne di struzzo possedettero signorie e castelli, e furono Conti
d' argento ;
il rosso caricato a destra e a sini- di Agello c di Monte Salaiolo. Ghibellini di par-
stra da un' A all' antica d' argento sormontata tito, esularono dalla patria, e vi furono richia-
da una stella dello stesso. mati nel 1374 da Antonio Conte di Montefeltro.
ARLI di Toscana, Marchesi. — Arma: Di Esci da questa famiglia 1' avola paterna di S.

rosso, a tre pali d' argento. Ubaldo Vescovo di Gubbio. Un ramo si trapiantò
ARLOCO di Sicilia. — Originaria irlande- anche in Perugia, e si disse degli Armanni della
se. Un Giovanni fu barone di Montalbano, poi di Staffa. — Arma : D' azzurro, al capriolo di oro,
Casa Bonanni. — Arma: D'azzurro, a tre uncini accompagnato da tre rose d' argento, due in capo
d' oro. ed una nel centro.
ARLOTTI di Reggio Emilia. — Originaria di ARMELINA di Messina, vedi Amelina.
Arles nella Borgogna, venne in Italia sul prin- ARMENI di Milano. — Arma: Di verde, al

cipio del secolo XII, e si divise in tre rami. Il leone d'oro, coronato dello stesso.
1.° si stabilì a Mantova, ed ebbe nel 1217 un ARMENIA di Messina, — Originara da un
Adottino Console di giustizia. Il 2.° a Lucca, e Giorgio armeno. — Arma: D' oro, a due orsi
dette nel XIV e XV secolo diversi anziani a controlevati di rosso.
quella repubblica. Il 3.° ramo, il solo superstite, ARMENIA di Lenfini. — Originaria di Pia-
si trapiantò in Reggio-Emilia, e da esso uscì un cenza, si trapiantò in Sicilia sotto i Re di Ara-
Arlotto Console nel 1168, e un Bonfranccsco Ve- gona, e si stabilì nella città di Lentini. — Arma:
scovo della sua patria. Un Bartolomeo nel 1784 D'oro, al leone di rosso unghiato d'azzurro.
fu da Rinaldo Modena dichiarato
III duca di ARMEN1NI di Faenza. — Arma; D' oro, a
Conte. Gode questa famiglia il patriziato di Reg- cinque foglie di rosso, fibrate del campo, poste
gio, Bologna, Carpi e Finale. — Arma: Partito: 2, 1 e 2.

nel 1.« sbarrato d'oro e d'azzurro; nel 2.° d'az- ARMERdi Venezia. — Originaria della Pieve
zurro, a tre scettri gigliati d'oro moventi a ven- di Cadore, ed estinta nel 1853 in un Giacomo
taglio da un crescente d'argento. governai di nave nella guerra contro i Turchi.
ARLOTTO d' Orvieto. — Arma: Inquartato; Un Albano, di questa stessa casa era morto nel
nel 1.» e 4." di rosso, alla stella d' oro; nel 2.° 1499 malaugurata battaglia navale con-
in quella
e 3.«> d' azzurro, a quattro fascie d' oro. tro i Turchi perduta per viltà da Antonio Gri-
— 62 — ARN
mani. — Arma: D'oro, alla fascia d' azzurro, ac- deputati della fabbrica del Duomo nel 1391. —
compagnata da tre gigli dello stesso ordinati in Matteo fu dei XII del tribunale di Provvisione.
capo. — Alias: Fasciato d'oro, d'azzurro, d'oro, — Arma: D'argento, a tre fascie ondate d' az-

e di rosso, colla campagna di verde. zurro.


ARMERII o ARMARII di Milano. — Fiori- ARNAUD del Piemonte, Baroni di Castelnuovo.
rono in Milano nel medioevo, e nel 1396 un Gal- — Arma: Trinciato di azzurro e di rosso, alla

dino fu deputato alla fabbrica del duomo. (Estin- banda d' oro attraversante sulla partizione, ac-
ta). — Arma: D'argento, al castello di rosso, compagnata in capo, a sinistra, da un giglio d'o-
con il Icone dello stesso, rampante contro la porta. ro, in punta, a destra, da una rosa di argento.
ARMI (dell'} d Bologna. — Se ne à memo- ARNAUD del Piemonte. — Gaspare-Antonio-
ria (ino dal secolo XIII. Dettero alla patria 25 Ignazio Giudice della R. Udienza a Cagliari, poi
illustri personaggi che furono ascritti al Consi- Presid. del R. Senato di Piemonte, quindi"" ug-
glili degli Anziani; 8 appartennero al Consiglio gente la R. Cancelleria di Sardegna, nel 1721
degli 800 e cinque furono senatori. Un Giovan- ottenne V infeudazione della borgata detta di S.

ni I fu Gonfaloniere di giustizia nel 1383: un Salvatore presso Chieri, infranciosata per vezzo
Giovanni II nel 1464 e un Giovanni III nel 1559. S. Sauveur, in titolo di contado. — Arma: D' az-
Uscì da questa famiglia la B. Rengarda morta zurro, al leone d' argento accompagnato da cin-
nel 1410. — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro, que bisanti dello stesso, due per parte nei fian-
car tata di tre rose di rosso, e accompagnata da chi, uno sull'altro, ed uno in punta: col capo
due stelle d' oro. — Alias: Partito d'azzurro e d'oro, all'aquila di nero coronata dello stesso.
di rosso, ad una rosa dell' uno nell' altro, colla ARNOD del Piemonte. — Filiberto-Amedeo
ban;la d' oro attraversante, caricata nelle due e- valdostano, nel 1686 ottenne punti di giurisdi-

stremità da una crocetta scorciata d' argento. zione sul castello d'Introd. — Arma: Spaccato: nel

ARMILLEI delle Marche. — Arma: D'az- l.« d'argento, a tre dardi impugnati di rosso,

zurro, all' armellino passante rivolto d' argento, le punte all'ingiù legate d'azzurro; nel 2.° d'az-
accompagnato in capo da due stelle di sei raggi zurro, alla stella d'argento, raggiante d'oro.
d' oro, fra le quali una cometa dello stesso. ARNOLFl di Firenze. — Arma: D' azzurro
ARMINI di Sima. — Arma: Di rosso, a due seminato di stelle d' argento, al leone dello stesso

alabarde d' argento astate d' oro e passate in attraversante sul tutto.
croce di S. Andrea, accompagnate da quattro ARNOLFl di Rimini. — Arma : Di rosso, al

stelle di sei raggi d' oro, poste una nel capo, dragone d' oro.

una nella punta e due nei fianchi. Sul tutto uno ARNOLFINI di Lucca. — Originari di Al-
scudetto d' argento caricato di un leone di nero. lemagna, furono creati da Federico Barbarossa
ARNABOLDI di Milano. — Famiglia di re- Conti palatini dell'impero. Nel 1379 un Martino
cente nobiltà — Il vivente Bernardo è stato in- fu gonfaloniere della sua patria, e la sua fami-
signito del titolo di Conte. — Arma: D'azzurro, glia dichiarata una delle quattro primarie patri-
al leone d'argento coronato dello stesso. zie. — Arma: Inquartato: nel 1.° e 4.° d'az-
ARNALDI di Finale (Liguria). Conti. — Ar- zurro, a due zampe d' orso d' oro, passate in
ma: D'argento, infornato di quattro pezzi in divisa croce di S. Andrea: nel 2.° e 3." d'oro, all' a-

di nero : V interstizio in cuore dello scudo, d'oro quila di nero, coronata del campo.
alla rosa di rosso: quello nell'angolo del capo a ARNONE di Sicilia. — Originaria di Firen-
sinistra, d'azzurro a due gigli d' oro ordinati in ze, à goduto nobiltà in Cosenza, e fu signora

fascia. di 16 baronie. — Arma: Pieno di onde marine.


ARNALDI di Vicenza e di Venezia. — No fu — Alias: D' azzurro, alla fascia d' oro accom-
capostipite un Arnaldo, vissuto nel secolo X. — pagnata nel capo da una stella di otto raggi
Ebbe diversi consoli: un Guido nel 1613 fu di- dello stesso.
chiarato Conto Palatino da Paolo V. Un ramo ARNONO di Messina. — Originari di Cala-

fu trapiantato in Venezia, e fu confermato nella bria, e baroni di Ramate. — Arma : Fasciato on-
sua nobiltà nel 1817. — Arma: Spaccato di nero dato d' argento e d' azzurro.

c d' oro, al dragone alato dell' uno noli' altro. ARNUCCIO di Pavia. — Arma: D' azzurro,

ARNALDI di Viff&ne (Piemonte). — Con RR. a tre fascie d' argento, con la banda d' oro, at-

Patenti 15 Gen. 1724 l' Avv. Filippo-Nicola fi- traversante sul tutto.
glio di Antonio-Leonardo Arnaldi ebbe la inve- ARNUZZI de'MEDICI di Alessandria, Conti
stitura del feudo di Baline per 5000 lire con ti- di Corteranzo. Un Tommaso fu Cardinale creato
tolo comitale c col diritto dell' arma de'suoi an- da Celestino V. — Arma: Inquartato: nel 1.» e

tenati. — Arma: D'argento, a tre bande di rosso. 4.°, d'oro, a cinque tortelli di rosso, ordinati in
ARNATI di Milano. — A fiorito in Milano cinta, sormontati nel punto del capo da un altro
nel medio-evo. — Barbaro e Paolo furono dei più grande, d' azzurro, caricato da tre gigli d'o-
- 63 — ARR
ro, due e uno; nel 2.» e 3.° fasciato d'argento e ARRAC di Sicilia. — Arma : Di rosso, a tre
di rosso. palme d'oro, due delle quali in capo passate in
AROLDE di Sicilia. — Originaria di Mazza- croce di S. Andrea, e la terza rovesciata nella

ra. — Arma : D' argento, alla banda di verde punta, il cui stelo s' intreccia con quelli delle

accompagnata da un uccello di rosso. prime due.


AROLDO di Padova. — Arma: Spaccato d'az- ARRARDI di Bologna. — Arma: Partito d'o-
zurro e di rosso, alla torre al naturale, movente ro e di azzurro, al leone metà di rosso nel 1.«

dalla campagna d' oro attraversante sulla parti- e metà d' argento nel 2."

zione e sormontata da una stella di sei raggi ARRAS di Bono (Sardegna). — Ottennero pa-
d' oro. tenti di cavalierato nel 1531. — Arma: D'ar-
AROMARMIO di Spoleto. — Arma : Di ros- gento, alla fascia d' oro, per inchiesta, sormon-
so, "ia croce latina, sostenuta da un monte di tata da un tronco d'albero di verde senza foglie,

tre cime, movente dalla punta, il tutto d' oro. nei di cui rami sono adissi dieci anelli, con un
AROMATARJ di Assisi. — Favorino medico braccio armato di ferro, movente dal fianco si-

in patria e Gonfaloniere nel 1566. — Giuseppe, nistro dello scudo, in atto di prendere uno de-
figlio del precedente, filosofo, letterato, poeta e gli anelli : il tutto sormontato ancora da tre
medico di molto merito, dimorò 50 anni in Ve- stelle d' oro, ordinate in fascia, nel capo.

nezia dove morì nel 1660 e fu l'ultimo di sua ARRETTO di Taranto. — Arma: Di verde,

famiglia. — Arma : D'azzurro, alla banda d' oro, a due bande d' argento, sinistrate nel capo da
accompagnata da due stelle dello stesso, una in una stella d' oro.

capo e l'altra in punta. ARRIETA di Napoli. — Arma: D'argento,


ARONE di Sciacca. — Nel 1679 furono in- a due fascie d' azzurro, congiunte e cucite, ca-
vestiti del feudo di Mezzo Catuso, e nel 1767 del ricate ciascuna da una stella d' oro.

feudo di Buonfiglio. Nel 1704 ebbero l'altro feudo ARRIGHETTI di Firenze. — Si dissero an-
di Bertolino. — Arma: D'azzurro, al sinistroche- che Corsetti, e dettero alla patria undici Priori

rio vestito d' oro, impugnante colla mano d' ar- dal 1367 al 1425 e si estinsero nel 1807. — Ar-
gento una verga di nero colla quale percuote un ma: D'argento, al lambello di rosso, posto in

monte di verde movente dal canton destro dello banda, e nella parte superiore dello scudo un
scudo, e ne fa scaturire una sorgente d'argento. corsaletto di maglia di ferro al naturale.
AROPARDO di Pisa. — Arma: D'oro, al ARRIGHETTI di Firenze. — Originaria di
leopardo al naturale. Prato, fu trapiantata in Firenze da Moro di Ar-
AROSIMUNDA di Napoli. — Arma: D'az- righetto nel 1301 e si divise in due rami. Dal
zurro, a nove crocette di S. A. d' oro, 3, 3 e 3. primo, estinto nel 1825, uscì un Andrea Senatore
ARPI di Treviso. — Un Arpo fu Vescovo di nel 1649 e decorato del titolo di Conte da Ra-
Feltre nel 1116. Nel 1310 un Francesco era Ve- nuccio II duca di Parma nel 1668. Il secondo
scovo di Ceneda. — Estinta verso la fine del sec. fiorisce tuttora. — Arma: D'azzurro, seminato di
XVI. — Arma: Scaccato di rosso e d'argento. gigli d' oro, alla banda del secondo, caricata da
ARPINO di Venezia. — Arma: D'oro, ad una tre corone d' olivo di verde, composta ciascuna
burella d' azzurro, fra due fascie dello stesso. di due rami, i cui piedi sono passati in croce di
ARPONI di Napoli. — Arma : D'argento, ad S. Andrea; ledette corone poste nel senso della
un uccello di nero. banda.
ARQUÀ o D'ARQUADO di Padova. — Arma: ARRIGHI di Bologna. — Baldassarre Bar- di
D'azzurro, a due leoni affrontati d'argento. tolomeo anziano nel 1476. — Un' altra famiglia
ARQUATA di Genova. — Originaria del ca- omonima originaria da Castel Bolognese 1600 nel
stello omonimo in riva alla Scrivia — Leonardo si trapiantò in Bologna nel 1600. — Arma: In-
anziano nel 1360, Giacomo nel 1449-56-60-64 e quartato; ciascun quarto di cinque punti equi-
Francesco nel 1500-03-06-10 e quindi ufficiale di pollenti di rosso su quattro d'oro; l'inquartatura
Balìa nel 1507 — Vari degli Arquata furono a- divisa da una croce di rosso bordata d' oro.
scritti alla famiglia Salvago nel 1528. — Arma: ARRIGHI di LAPO di Firenze e di Novara.
D'azzurro, al leone di rosso, colla coda biforcata, — Ebbero per 18 volte il priorato tra il 1283 e
le zampe posteriori posate sopra un monte di il 1526. Matteo d'Iacopo fu per due volte Gon-
tre cime di verde movente in banda dal canton faloniere di giustizia, e magistrato dei dieci di
destro della punta. guerra. Uscirono inoltre da questa famiglia quat-
ARQUIS di Milano. — Originaria spagnuola, tro senatori, e un Francesco fu Vescovo di Mon-
si trapiantò in Milano al principio del secolo XVII tepulciano nel 1710. Fiorisco tuttora divisa in
e si estinse verso la metà del XVIII. Ebbe un due rami; e un terzo ramo è stabilito nella città
senatore, un giudice, ed ottenne il privilegio di di Novara. — Arma : Di rosso, alla fascia di vajo
batter moneta. — Arma? di una sola fila. — Alias: Spaccato: al 1.° d'ar-
ARR - 64 — ARR
gerito, ad una branca di leone d'azzurro posta in Conte dall'Elettor che ottenne nel 1 829
di Baviera, e
banda colle unghie in alto; al 2.° d'argento, a la conferma della nobiltà, con sovrana risoluzione
tre pali d'azzurro. dell'imperatore di Austria. — Arma: Inquartato:
ARRIGHI di EMPOLI di Firenze. — Origi- nel 1.o e 4.° bandato d'argento e di rosso: nel
nati dalla precedente, dettero alla repubblica due 2.° e 3.° d' oro. all' aquila di nero coronata del
priori nelle persone di Filippo e di Andrea, ed campo; colla fascia di azzurro, caricata di due
un gonfaloniere nel 1430. Si cstinsero in Ber- stelle di sei raggi d'oro, attraversante: e, sul
nardo di Giovanfrancesco morto nel 1721. — tutto, d' argento alla sigla formata dalle lettere
Arma; Spaccato d' oro e d' azzurro, a sei rose, majuscole romane, di nero, AR unite.
disposte 3 nel 1.o e 3 nel 2.° dell'uno nell'altro. ARRIGONI di Mantova, Marchesi di Villa-
ARRIGHI di FEO di Firenze. - Per tre volte deati. È un ramo della precedente estinto nel
ottennero il priorato tra il 1314 e il 1434. — 1820. — Giovan-Giacomo Commend. di Malta,
Arma : D'argento, al leone scaccato d'oro e d'az- Ambasciat. del Duca di Mantova a Milano; Fer-
zurro. rante Senat. di Monferrato nel 1590; Giambat-
ARRIGHI da GAMBASSl di Firenze. — Ar- tista Prof, di Leggi a Padova, dove fondò V Ac-
ma: Partito d'azzurro e d'oro, a due palle del- cademia degli Avveduti; Vincenzo Vescovo di Se-
l' uno noi T altro. benico nel XV secolo: Alessandro Gran Cancel-
ARRIGHI di Verona. — Originaria di Firenze, liere dell'Ordine del Redentore e Consigl. ducale
e trapiantata in Verona nel 1540. Fu aggregata nel 1696; Ascanio Colon, di corazze imperiali;
alla nobiltà dell' impero con sovrana risoluzione Alessandro Vescovo di Mantova nel 1713 e Gia-
dui 1823. — Ahma: Di rosso, a due fascie cu- como Cancelliere ducale nello stesso tempo. —
cite dello stesso; col capo d'argento, caricato Arma: Spaccato; nel 1.» d'oro, all'aquila di nero
di un albero di verde, fustato di rosso, e sor- coronata del campo ; nel 2.° d'argento, a tre ban-
montato da un uccello di nero. de d'azzurro ; colla fascia d' azzurro, caricata da
ARRIGHI de CASANOVA di Corsica. — tre stelle d'oro, attraversante sullo spaccato.
Ebbero il titolo di duchi di Padova nel 1808. — ARRIGONI del Friuli. — Di origine lombar-
Arma: Inquartato: nel 1.» e 4.o di argento, alla barda, esercitarono in Friuli l'arte di calderaj, a-
croce cancellata d'azzurro: nel 2." e 3.° d'oro, bitarono in Spilimbergo, e fattasi ricchi, nel 1510
alla sfinge egiziana, di nero, giacente sopra una si stabilirono in Udine dividendosi in due case.
base di rosso, sostenente uno stendardo turco di — Arma: Spaccato, nel 1° d'oro, all'aquila spie-
nero posto in sbarra con tre code di cavallo dello gata di nero; nel 2.° palato d'argento e di rosso
stesso: col capo di rosso, seminato di stelle d'ar- di otto pezzi ; colla fascia d'argento attraversante
gento. sulla partizione e caricata dalla sigla AR di nero.
ARRIGO di Sicilia. — Arma: Spaccato; al — Alias: D' argento, all' aquila bicipite di nero
1.o d'azzurro, alla branca di leone d'oro; al 2.° coronata d' oro posta sopra un triangolo rove-
d' argento, a tre pali d' azzurro. sciato bandato di rosso e d' argento di tre pezzi

ARR1GONI di Milano e di Vicenza. — 0- movente dalla punta.


riginaria della valle Taleggio, andò divisa in ARRIGUZZI di Bologna. — Arma: Fasciato
molti rami, fra cui i principali sono: 1.°I Conti innestato d' azzurro e d' oro.
di Brono (dal 1536) il più illustre di tutti i ra- ARR1VABENE di Correggio. — Ippolito, me -
mi che diede Secretari e Questori ducali, Sena- dico distintissimo e letterato, nato 1669 e morto
tori, Dottori di Collegio, Decurioni ed un Presi- 1739, era di quest'antica e nobile famiglia. La-
dente del Senato, estinto nel 1827. — 2.° Il ra- sciò opere mediche ed apologetiche, e fu uno dei
mo di Roma diramazione del precedente, che di- fondatori della Colonia Estense (Accademia), cui
scende da quel Simone Conte di Valsassina che fu appartenne sotto il nome di Tauiimbo Cassan-
decapitato in Milano nel 1507. Da questo, Pom- dro. (Estinta). — Spaccato di rosso e d'argento;

peo Arcivescovo di Benevento e Cardinale: si e- il 1.° caricato del monogramma AT di nero; col
stinse in principio del 1600. — 3.° I Marchesi di capo dell'impero.
Villadeati di cui si parlerà in apposto articolo. ARRIVERI di Velletrx. — Arma: D'azzurro,
— 4.° I Conti di Rovagnn.te (del 1708), da cui alla fascia d'oro sormontata in capo da una croce
un Senatore ed un Fiscale abbastanza noti, e- d'argento, con tre bande dello stesso in punta.
stinto nel 1780. — 5." Il ramo dei Marchesi di ARSE di Genova, meglio Alzoé che è la tra-

Riolo (dal 1730;, diramazione del precedente, e- duzione genovese dell'italiano Alzate. — Oriundi
stinto nel 1847. — 6.° Il ramo del Monte di Milanesi, forse discendenti da quel Filippo di Al-
finanza, compreso nell'antichissima esenzione Ar- zate, che, governatore in Genova pel Duca di Mi-
rigona, estinto sulla fine del secolo scorso. — 7.o lano, perdette la vita nella sollevazione popolare
Il ramo di Bergamo tuttora esistente. — 8.° e del 1435. — Filippo Alzate fu ascritto al Libi .

quello di Vicenza, che ebbe nel 1674 il titolo di d* oro della nobiltà genovese nel 1577. — Arma.
ART - i — ARY
D'azzurro, a due leoni d'oro, coronati dello stesso, fiorirono dal XIV al XVII secolo con titolo di
affrontati e sostenenti fra ambi, colle branche an- baroni. — Arma: Fusato d'argento e di verde.

teriori, e con una delle posteriori una spada d' ar- ARTESIO di Sicilia. — Arma : Inquartato
gento, alta, in palo. di rosso e d' argento.

ARSENDI di Padova. — Arma: Di rosso, al ARTEZAGHI di Cremona. V. Arcidiaconi.


leone d' oro. ARTICHI del Friuli, della stessa famiglia
ARSERI o ARSERY di Vicenza. — Arma :
Valentinis. — Arma: Di rosso, ad destrocherio

D' azzurro, al tronco d' albero sradicato al natu- vestito d' azzurro, movente dal fianco sinistro e

rale, accostato da due fiamme di rosso; il tutto impugnante tre rami di fiori di rosso fogliati di

sostenuto da una terrazza d' oro. verde.

ARSINI oALFINI di Messina. — Originari ARTUSINI di Ravenna. (Estinta). — Un Cam-


di Scio — Arma D' argento, al cuore
: di rosso, bio, un Antonio e un Ostasio furono senatori

sormontato da tre stelle dello stesso, ordinate della patria. — Arma: D'azzurro, a sei stelle di

nel capo. otto raggi, 3, 2 e 1.

ARSURA di Genova. — Originaria di Boglia- ARTUSINI di Bologna. — Lamberto o Rom-


sco, donde Nicolò passò a Genova per facoltà con- berto Governatore e Rettore dell' ospedale del

cessagli dalla Signoria con decreto 7 Nov. 1470. Ponte dell' ldice nel 1287, Pino famoso profes-
— Nel 1528 furono ascritti in famiglia Gentile, sore di Decretali nel 1321, e Cantino di lui fi-

Agostino, Onofrio e Giov. Francesco figli del fu glio prof, di leggi nel 1334. — Arma: D'azzurro,
Agostino. .
— Arma: D'azzurro, alla croce di S. alla banda d'oro, accompagnata da due rose dello

Andrea a foglia di sega d'argento. stesso, una nel canton sinistro del capo, Y altra
ARTALE di Palermo. — Originaria di Ca- nel canton destro della punta.

talogna, venne in Sicilia con Tristano nel 1394. ARTUSINI di Forlì. — È un ramo della pre-

Un Filippo nel 1597 la trapiantò in Palermo. Un cedente, trapiantata in Forlì da Livio di Andrea
Filippo II ottenne il titolo di Barone di Poggio nel 1525. — Antonio-Girolamo aggregato co'

Ferrato. Un Filadelfio fu ascritto alla nobiltà di suoi discendenti al patriziato romano con facol-

Catania, e nel 1779 ebbe il titolo di Marchese tà di entrare nei Consigli e godere di tutti i

di Collalto e Cannata. — Arma: Di rosso, al privilegi concessi ai patrizi romani. — Arma:


leone d' oro, tenente con le branche anteriori un D'azzurro, a sei stelle di otto raggi d'oro, 3, 2

martello di nero. Lo scudo accollato dall' aquila e 4.

imperiale. ARTUSIO di Genova. — Originaria del Bi-

ARTE Arma: D'


di Sicilia. — oro, al globo sagno, donde passò a Genova nel 1450. — An-
di azzurro sormontato da un uomo al naturale, drea procurat. della Repubblica nella pace col

tenente nella destra un compasso di nero. re d'Aragona nel 1462. — Antonio, Giuliano e

ARTEA di Sardegna. — Ottennero patenti Sebastiano, figli del fu Antonio, ascritti nei Pro-
di cavalierato il 23 Gen. 1774, e con patenti del montorio nel 1528. — Arma: D' argento, a due
giorno successivo fu conferito a Girolamo Artea bande d' azzurro accompagnate in capo da tre

il titolo di conte col predicato di S. Elia tra- stelle di sei raggi del secondo, ordinate, due in

smissibile ai discendenti maschi di Vittoria sua fascia, la terza inferiormente a quella di sinistra.

figlia e del marito di questa, Cav. Antonio Mella ARVAR1 di Verona. — Arma: D'azzurro, a

di Vercelli. — Arma: Spaccato; al 1.» d'azzurro, sei ruote d' oro,

alla cometa d'oro attorniata da sette stelle dello ARVECCI di Capri. — Arma: D'argento, alla
stesso: al 2.° d' argento, all' aquila di nero ca- fascia di rosso.

ricata nel petto d' una croce scorciata d'oro. ARVIER (d') di Val d'Aosta. — Nobile ed
ARTEGUA di Sicilia. — Originaria di Ara- antica famiglia originaria di Arvier da cui trasse

gona. — Arma : Di rosso, a due mazze d' oro, il nome. Le prime memorie di essa rimontano al

passate in croce di S. Andrea. 1263, in cui un Aimone cavaliere ed Anselmo


ARTENISIO di Taranto. — Originaria di suo fratello servirono di testimoni ad un atto
Normandia, si stabili in Taranto nei primordi di donazione fatta da Pietro figlio di Marco d'IIu-
della monarchia siciliana, ed ebbe diversi feudi, gues signore di Bard al proprio nipote Guglielmo
il possesso dei quali le fu confermato da Carlo II Sariod di tutta la sua porzione di signoria sul

d'Angiò nel 1295. Nel 1488 ottenne la signoria Chàtel-Argent. — Un Aimaro de la Motlie verso
di Mammalia e del Prato in quel di Ugento, con la fine del XIII secolo avendo sposato 1'
ultimo
giurisdizione sul mare. — Arma: Di rosso, alla rampollo ed erede di questa famiglia, ne adottò
banda d'argento caricata di segui del zodiaco di 1' arma e fece fabbricare il castello della Mothe.
nero, con un bue rampante al naturale attra- — Arjia : D'azzurro, al leone d'oro, colla fascia,

versante. per inchiesta di nero, caricata di tre fiori d'avel-

AJITESI di Messina. — Originari di Spagna, lano d'argento, attraversante.


ASC — 66 — ASM
ARZALEON di Padova. — Arma: D'azzurro, j
alla bandiera quadrata di rosso, astata dello stes-
alla fascia d' argento caricata da tre crocette so, svolazzante a sinistra, caricata da un uccello
scorciate di rosso. posato d' argento.
ARZANO di Napoli. — Arma: Spaccato-se- ASDENTE di Taggia, Conti di Lucerame. —
mipartito d' argento, d' azzurro e d' oro. Buonvassallo Asdente giurò la pace di Genova
ARZENTI NI di Padova. — Arma: Inquarta- con Pisa nel 1188. — Il 19 Ag. 1668, nell'abi-
to; al 1.° e 4.° di rosso; al 2." e 3.» d' oro. tazione di Giov. Stefano Asdente, in Taggia, fu
ARZERE (dall') di Padova. — Arma: Partito inaugurata l'Accademia letteraria dei Vagabondi.
d'argento, a quattro fascio ondate di rosso, c — Fu degli Asdenti la nota monaca di Taggia,
d' azzurro, al cane saliente d' argento. morta verso il 1850, e della quale ebbero qual-
ARZIGANO di Vicenza. — Furono una di- che fama le profezie politico-religiose. — An»iA:
ramazione dei Conti Beroaldi. (Estinta). — Arma: D' azzurro, a tre pali d' argento ritirati verso la

D' argento, alla fascia di rosso. punta dello scudo; col capo d'oro, all' aquila na-
ARZOXE di Milano. — Arma: Di rosso, alla scente di nero, coronata d' oro.

stella d' oro. AS1NARI di Asti. — Si divisero in cinque i

ARZONICO di Lombardia. — Arma: D'ar- rami e si dissero: 1.» della Città: 2.° di Costi-

gento, ni grifo alato, rampante di rosso. gliele e di S. Marzano: 3.° di Spigno: 4. n diCa-
ASARTA (de) del Piemonte. — Oriunda di sasco: 5." di Camerano. Possedettero molti feudi.
Spagna, fu trapiantata in Italia sulla fine del Un Raimondo nel 1250 fu investito del castello

secolo XVIII da Emanuele-Dionisio. Un Giacomo di Duodecimo Dusioo. Un Gian Francesco fu dal-

fu Viceré di Sardegna nel 18i2. — Arma: D'az- l' Imperatore Carlo V dichiarato Conte di Came-
zurro, a tre fascio d rosso con tre mezze lune rano nel 1530. Un Corrado fu Arciv. di Vercelli
rovesciate d' oro nel i io. nel 1590. - Arma: D'azzurro, alla torre d'oro,

A SCARELLl di Si» a. — Originaria di A- aperta e finestrata del campo, colla bordura com-
rezzo, fu ascritta alla no Uà all'ordine del Po- posta di rosso e d' argento. — Cimiero: Un a-
polo nel 1502. Il primo cevuto nel Supremo sino nascente al naturale alato d'oro. — Motto:
Maestrato di Concistoro f« Giacomo di Giovanni. Tl'TTO ALFIN VOLA.
— Un Leonardo Dott. in Wgg\ fu lettore nel ASIXARI di MOMBERCELLO di - Arma:
secolo XVI nella Università e cancelliere di Balìa. Partito; nel 1.» d'azzurro, alla torre d'oro, mer-
— Estinta sul cominciare del ecolo XVIII. — lata d' argento, colla bordura composta d'argento
Arma: Scaccato d* oro e d'azzurro. e di rosso; nel 2.° trinciato d' argento e di rosso.
ASCEXSO di Palermo. — Originaria fran- ASINELLI o dall' ASINELLA di Bologna. -
cese, fu trapiantata in Sicilia da uh Giovanni A- Dettero alla patria sette Consoli, e fabbricarono
sccnso, castellano di Naro. Ha goduto nobiltà in sul principio del secolo XII la celebre torre o-
Modica, Palermo e Messina. Dette ali » patria nove monima, vera meraviglia dell' arte. — Arma :

mastri giurati. Un Francesco ottenne da Marti- D'azzurro, alla torre degli Asinelli di rosso mo-
no I la castellani^ di Agrigento : un Pietro nel vente da una porta meriata dello stesso, aperta
1*89 fu Senatore di Palermo, e nel 1812 ebbe del campo, dalla quale esce un asino al natu-
il ducato di Santarosalia da Ferdinando I di Bor- rale. — Alias: D'argento, al capriolo d'azzurro.
bone. — Ha posseduto 26 baronie, i marchesati ASINI (degli) o dell' ASINO di Firenze. -
di Roccella e Sanmartiuo, il ducato di San» aro- Originari da Pietro Asino, fratello di Farinata
sa lia, e i principati di Maletto e Venetico. — I degli Uberti. Godettero per ben sette volte il

Arma: Trinciato; nel l.° d'oro, all'aquila bicipite I


priorato tra il 1343 e 1529. Un Giovan Battista
spiegata di nero: nel 2.» di rosso, a tre bande I ottenne il titolo di Conte palatino. — Estinti

d' oro caricate di cinque palme di verde situate |


nel 1794. — Arma: D'oro, alla banda merlata
2, 2 e 1. e contromerlata di rosso.
ASCHERI di Genova. — Oriundi d'Albenga, ASIXO (dall') di Verona. — Arma Spaccato
:

si trapiantarono in Genova fino dal secolo XII < oro e di rosso, o d'oro e d'azzurro, ad un a-

e servirono quella repubblica in onorevoli uflici. si io rampante al naturale attraversante.

Furono signori di Giaglione. — Arma: Fasciato ASMUXDO di Sicilia. — Originaria di Pisa,


di nero e d' argento, col capo del secondo cari- un tamo si trapiantò in Sicilia nel 1089 ed ot-

cato da tre gigli di rosso ordinati in fascia. I tenne la castellala d' Iace : nel 1173 acquistò i

ASCHIERI di Suso. — Nel 1562 era già si- j


feudi 1. Baldirone e Pontalica, ed altri ancora,

gnora del castello di Rocca di Baldi. Nel 1597 i


Un Girolamo fu Vescovo di Patti nel 1546; un
acquistò Clavesana, poi la Margherita che fu nel Francesco fu barone di San Giuliano; ed un Giu-
1627 alienata ai Sandri insieme a Rocca di Bal- seppe Marchese di Sessa. — Arma: D'oro, a tre

di. — Arma? fascie di rosso, sormontate dal leone leopardito

ASCOLI di Sicilia, Baroni. — Arma: D'oro, dello stesso.


ASS — 67 — AST
ASOLLA di Verona. — Arma: Spaccato d'az- ASSALTI o ASSALTO di Genova. — Origi-
zurro e di rosso, al levriere rampante d'argento, naria di Rocco nella riviera di Levante ed ascritta
collarinato d' oro attraversante, sostenente colle in famiglia dei Vivaldi nel 1528. — Arma: D'az-
sue zampe anteriori un castello torricellato di tre zurro, all' orso al naturale, arrestato, sormontato
pezzi d'argento; la torretta di mozzo più alta, da tre gigli d' oro ordinati in fascia.
ed aperta e finestrata di nero. ASSANDRI di Milano. — Originaria di Man-
ASPINI di Forlì. — Se ne à memoria fino tova, e stabilita in Milano fin dal principio del

dal 1203. Una Flora fu madre di S. Pellegrino secolo XIV. Un Bartolomeo fu dei 60 decurioni
Laziosi, servita. Un Girolamo nel 1580 fu ca- del Consiglio generale di Milano: Orazio fu de-
stellano di Milano. Questa famiglia, oggi estinta, curione dal 1612 al 1625. Nel 1770 e 75 otten-
ebbe titolo comitale. — Arma: Spaccato d'ar- nero la conferma della nobiltà dall'imperatrice Ma-
gento e di verde, al leone rampante sopra una ria-Teresa d'Austria, e dall'I. R. Tribunale Aral-
spina dell' uno nell' altro. dico di Milano. (Estinta nel 1851). — Aiima: D'o-
ASPIRANO di Genova. — Arma: Di nero, a ro, al castello di rosso aperto del campo : col

.tre bande contradoppio-addentellate d' argento. capo d'oro, all' aquila di nero linguata di rosso,
ASPRELLO di Sessa. — Arma: Di rosso, al sostenuto di nero, ed una scure al naturale in
giglio d' argento, accostato da due rose del me- banda nel punto d'onoro, attraversante.
desimo. ASSANTI d' Ischia e di Gallipoli. — Arma:
ASQUER di Cagliari. — Originaria di Spa- D' argento, a tre fascio di rosso.
gna. Nel 1421 Re Alfonso la investì dei feudi ASSEXGO o ASSENTO di Fossano. — Ga-
della Curadoria di Sols e di Montagna, delle briele, alfiere della milizia di Fossano, fu creato
ville di Rugis, Antas e di Flumini Maggiore nobile nel 1371. — Arma: Interzato in faseia

col titolo di Visconte. — Arma: Di verde, al d'oro, d'azzurro e d'argento; l'oro caricato di
leone d' oro, coronato dello stesso, impugnante un' aquila di nero.
colla branca destra una spada al naturale, alta ASSERETO di Genova. — Dalla valle di Rec-
in palo. co, portatasi ad abitare in Genova verso il 1306.
ASQUINI del Friuli. — Erano consorti dei — Costantino anziano nel 1499. — Biagio, no-
Conti di Fogogna, e godevano il voto nel Parla- taio, comandante della flotta che nel 1435 trionfò
mento della patria. La loro antica nobiltà chia- a Ponza dei re di Aragona e di Navarra ; in pre-
ramente apparisce dall'istrumento di lega e con- mio di che ebbe dal Duca di Milano il feudo di
federazione col Doge Antonio Venier nel 1385, e Serravalle-Scrivia per sè e suoi discendenti. —
da altro documento del 1420 portante la data- Nel 1528 gli Assereto furono ascritti nei Vivaldi.
zione fatta al Generale Filippo Arcelli ed al Prov- — Girolamo Assereto-Vivaldi Doge di Genova nel

veditore Marco Bragadin. — Il Senato Veneto, biennio 1607-1609. — Arma: D'argento, al grifo
con risoluzione 11 Marzo 1719 volle fregiare gli di rosso collarinato di tre corone all'antica d'oro.
Asquini del titolo di Conti feudatari di Fogogna. ASSIENI di Sicilia. — Arma : D' oro, all'al-
— Arma? bero di verde accostato da due cani bracchi di

ASSALE o ASSALII di Palermo. — Origi- rosso rampanti.

naria di Francia, fu trapiantata in Palermo da ASSUEROS d' Orvieto. — Arma; D'argento,


un Luigi nel 1168. — Arma: Di rosso, a due a due lupi di nero, passanti uno sulP altro.

leoni d' oro, affrontati e combattenti, posti sopra ASTALLI di Homa. — Nelle Rifonnanze della

un monte di tre cime di verde, movente dalla città di Perugia nell'anno 1225 è ricordato un
punta. Pietro Astalli col titolo Romanorum Consul. Nel
ASSALINI di Modena. — Malvisa dagli E- 1144 un Astaldo fu creato cardinale da Celesti-

stensi, dovette esulare da Modena nel 1306. — no li; ed indossarono pur». la sacra porpora nel

Trovasi inscritta nei libri d'oro di Modena, di 1650 un Camillo, e nel 1686 un Fulvio. Gli A-
Reggio e di Massa, statavi ammessa nel 1817. — stalli ebbero il nobile feudo di Sambuci in quel

Si estinse nel 1829. — Arma: D'azzurro, all'an- di Tivoli. — Arma : D' oro, al palo di rosso, ca-

gelo posto sopra una base quadrata colle ali ab- ricato da tre fusi del campo verso la punta, e
bassate e vestito, il tutto d'argento, tenente col- da una torta di azzurro, forata d' oro, verso il

la sinistra un ramoscello di verde. capo, il palo accostato nel capo da due torte

ASSALONNE di Vclletri. — Se ne à me- simili. — Alias: D'argento, a tre rose d'azzur-


moria fino dal secolo XVI e si trova descritta ro, 2 e I, accompagnate in punta da due foglie

tra le famiglie consolari. — Si estinse in Angelo I


di sega di rosso, poste in palo, moventi dalla
Assalonne. — Arma: D'azzurro, alla rovere al
|
punta, coi denti opposti; colla bordura inchiavata
naturale, da un ramo della quale pende una te- |
d' argento e d' azzurro.

sta al naturale impigliata pei capelli aderente al |


ASTANCOLLI di Todi, — Originari di Pa-
busto vestito d' azzurro. ! dova, si stabilirono in Todi nel secolo XII e fu-
AST — 68 — ATT
rono signori del castello di Monticello. — Arma: un giavellotto d'argento posto in banda, col ferro
D' argento, al monte di tre cime d' azzurro, mo- al basso, e sinistrato da un albero al naturale
vente dal mare al naturale. in sbarra, movente dalla base del castello; nel
ASTARIA di Sicilia. — Arma : Di rosso, al- 3.» .sbarrato d' argento e d' azzurro.
l' albero di pino al naturale sormontato da un ASTORELLI di Padova. — D' azzur-
semivolo d' oro. rò, a due cani controrampanti d' oro, collarinati

ASTE (d') di Albenga. — Nel 1366 un Be- dello stesso.

nedetto fu Console dei nobili della sua patria. ASTRALDO di Sardegna. — Ottennero pa-
Un Giov. Battista fu investito della baronia di tenti di cavalleria nel 1664. — Arma: Trin-
Acerno nel 1619 da Filippo III Re di Spagna; e ciato.: al 1.° d'azzurro, alla cometa d'oro, sini-
nello stesso tempo un Gregorio fu dichiarato strata da una stella dello stesso, ed accompa-
Conte di Somano dal duca di Savoia. Ebbero gnata inferiormente da altra stella simile : al 2.°

pure in feudo Casanova, Cosio, Mentatica e Len- di verde, sparso di fiori di varii colori, alla co-

gueglia. Un Maurizio nel 1672 fu Arciv. d' 0- lomba, ferma, tenente nel becco un ramo, il tutto
tranto; nel 1699 un "Marcello fu creato Cardi- al naturale,
nale e Vescovo di Ancona ; e Vescovo di Mon- ASTUDILLO di Firenze. — Arma: Inquar-
tepulciano nel 1707 un Gregorio. Un ramo di tato; nel 1.» e 4.° di rosso, al castello torricel-
questa famiglia fu trapiantato in Roma sulla fine lato di tre pezzi d' oro, aperto del campo; nel
del secolo XVI ed ascritto a quel patriziato. Al- 2.° e 3.° d' azzurro, ad un albero d' oro, accom-
tro ramo fiori in Genova. — Arma: D'oro, a cin- pagnato da una volpe passante d'argento, attra-
que traverse di rosso; col leone d'azzurro, coro- versante a piè del fusto.
nato dello stesso, attraversante sul tutto. ASTUTO di Sicilia. — Arma: — D'argento,
ASTE (dall') di Forlì e di Padova, vedi Dal- alla biscia di nero, posta in fascia, accompagnata
l' Aste. in capo da tre stelle d'azzurro e in punta da tre
ASTEGIANl del Piemonte, Consignori di Ca- fiamme di rosso, allineate in fascia.

rema. — Arma : Di rosso, a tre bande d'argento ATANASIO di Messina. — Oriunda di Ta-
caricate di sette rose del campo, tre sulla banda ranto. — Arma: D'argento, a due bande d'azzurro.
di mezzo, due su ciascuna delle laterali. — Ci- ATÀVANTE di Roma. — Arma: D'argento,
miero: un pellicano nel suo nido, d'argento. — alla colonna di rosso, sostenente un' aquila po-
Molto: AUXÌLIUM MEUM A DOMINO. sata dello stesso.
ASTESI di Pistoia. — Da un Messer Asta, ATELLINO di Ferrara. — Arma: Spaccato;
clic fioriva nel 1285 prese il proprio nome. Fran- nel 1.° d'argento, a due bande d' azzurro; nel

cesco di Lapo, nipote del suddetto Asta, fu uno 2.° d' azzurro, a due pesci curvi d' argento, po-
dei sette ambasciatori spediti a Carlo re dei Ro- sti in palo e ordinati in fascia.
mani nel 1355, e quindi Podestà di Borgo San ATTARDO di Malta. — D' oro, a tre monti
Sepolcro. — Lazzaro di Giovanni di Francesco uniti di rosso, moventi dalla punta, sormontati
era compagno in Venezia della celebre ragione dei nel capa da una stella dello stesso. — Alias:
Borromei. — Alessandro, sacerdote , commenta- D' azzurro, alla banda d' oro sostenente un uc-
tore di Dante nel 1445. — Arma? cello d' argento.

ASTI di Bologna. — Arma : D' azzurro, a ATTAVANTI di Firenze. — Uscì da questa


tre fasci d' aste d' oro posti in palo ed annodati famiglia una S. Verdiana dell'Ordine Vallombro-
fra loro da un nastro di rosso. sano, ed una B. Maria-Regina. Un Giuseppe An-
ASTOLFA di Verona. — Arma: D' azzurro, tonio nel 1683 fu Vescovo di Arezzo. — Arma:
ad una donna vestita d'argento tenente nelle D' azzurro, alla croce di S. Andrea d' oro.

sue mani levate in alto un velo dello stesso svo- ATTEMS o ATTIMIS del Friuli. — Origi-
lazzante al di sopra della sua testa. nari della Germania, si trapiantarono nel Friuli

ASTOLFO di Lombardia. — Arma : D' az- nel secolo XII e furono investiti dal Patriarca
zurro, ali ippocrifo rampante d'oro, accompagnato Ulrico del feudo di Attimis, da cui presero il

al primo cantone da un crescente rivoltato d'ar- nome. Nel 1380 vennero aggregati alla nobiltà
gento. di Udine, ed ebbero il titolo di marchesi. —
ASTORE o ASTORRI di Milano, nobili di Hanno goduto la signoria di diversi castelli. —
Lodi e feudatari — Arma: Interzato in fascia; Arma: D'argento, all'orso — Alias: Di
di nero.

nel 1.° d' oro, all' aquila spiegata di nero, ar- rosso, al tridente di nero.

mata del campo ;


nel 2.° d' argento, al castello ATTENDOLI di Bagnacavallo. — Originaria
di rosso, sormontato da una torre senza merli di Barbiano, strettamente congiunta colla coti-
dello stesso; il detto castello addestrato da un gnolese che cangiò I' antico cognome con quello

serpente di verde curvato in semicerchio, la cur- di Sforza. — Arma: D' azzurro, al leone d' oro,

vatura in alto, la testa a sinistra, traforato da lampassato di rosso, tenente con le branche ar>~
ATT — 69 — AUD
tenori un ramo di cotogno tagliato e fruttifero e nel 1805 ascritti al registro delle Piazze chiu-

<T oro. se. — Arma: D' azzurro, al leone d' oro rivolto
ATTENDOLI di Cotignola (Romagna). — Una e sinistrato da un' aqujla spiegata di nero.

delle più distinte di quella terra nel XIII secolo. ATTOLINI di Castelnuovo di Garfagnana. —
Un Attendolo mandato dalla città di Bertinoro Consigliere di Giustizia, ed Uditore di Rota a
Sindaco e Ambasciatore alla Repubblica di Bolo- Genova Baldassare che fu quindi Podestà di Reg-
gna nel 4 262; un Muzio ebbe in enfiteusi beni gio nel 1600. Estinta nel 1717 nella persona di
fondi dal Comune di Cotignola. Appartiene a que- un Giambattista che lasciò i propri beni ed il

sta casa il famoso condottiero Muzio che fu poi cognome alle famiglie Ponticelli e Rampalli, am-
soprannomato Sforza, che da Roberto Imperat. bedue di Ca itelnuovo. — Arma: Trinciato di

fu latto conte di Cotignola nel 1411, e cui il Mar- e di ,


al leone dell'uno nell'altro; col capo
ch, di Ferrara donò il castello di Montecchio. — dell' impero.
Arma eguale alla precedente. — Cimiero: un ATZORI di Cagliari. — Arma: Partito: al

dragone alato con testa umana barbuta, baffuta 1. n d'oro, al sinistrocherio di carnagione, mo-
e crinita, collo crestato, e coda attortigliata, te- vente da una nuvola al naturale, e questa dalla

nente con gli artigli un grande anello. partizione, e tenente colle tre prime dita tre

ATTENDOLI di Venezia. — Arma: Trinciato fiori di giacinto : al 2 ° d' azzurro, al sole d' oro

di rosso e d' argento, al leone di nero attraver- raggiante d'argento, sormontato da una stella

sante sulla partizione, e alla fascia inclinata d'o- d' otto raggi d' oro.
ro, caricata da tre rose d'argento, attraversante AUBRY (d') di Chieri. — Un Giannetto nel

sul tutto. 1540 trapiantò questa famiglia in Chieri, e da essa


ATTENDOLO-BOLOGNINl di Milano. — Un uscì Gian Giacomo Cardinale della Chiesa Roma-
Giammateo Maregatis di Bologna, sotto i Visconti na. — Arma : D'azzurro, al capriolo d'oro accom-
duchi di Milano, fu il capostipite di questa fa- pagnato da tre rose d' argento.

miglia. Ebbe in sovranità e a titolo di Contea il AUDA di S. Vittore (Piemonte). — Giovanni-


castello di S. Angelo Lodigiano, e ne fu inve- Michele, nizzardo, medico del Duca Carlo-Ema-
stito nel 1452. Nel 1469 un Giovanni ebbe dal nuele II, nel 1661 ebbe la giurisdizione di Ma-
duca Galeazzo-Maria Sforzi I' investitura di Ole- draudel e Monteclivo. — Giovanni-Andrea nel

vano e Cereto, e la cittadinanza milanese. Gli 1782 fu creato Conte della borgata di Naz. —
Attendolo-Bolognini dettero alla patria 10 decu- Arma: D'oro, alla volpe al naturale, seduta, tenente
rioni. Un Giovan-Giacomo nel 1812 da Napoleo- colla zampa destra anteriore un martello d' az-

ne I fu creato barone del regno d'Italia. — Ar- zurro, in atto di batter un ferro rovente, in-

ma: D'azzurro, al leone d'oro, lampasso di rosso fiammato di rosso, posto sopra un' incudine col-

tenente con le branche anteriori un ramo di co- locata sopra un ceppo di legno movente dal fianco

togno fogliato e fruttifero d'oro. — Corona co- destro dello scudo, il tutto al naturale.

mitale. — Cimiero: Un S. Michele tenente con AUDIBERTI del Poggetto (Piemonte), Conti

la destra una spada, e con la sinistra una bilancia. di S. Stefano. — Leone nel 1596 ottenne la no-

ATTI di Todi. — Di origine longobarda, det- biltà da Carlo-Emanuele I. — Arma: Troncato:


tero alla Chiesa 9 Beati, 1 2 Vescovi, e 4 Cardi- al 1.° di rosso, alla banda d' argento caricata di

nali. Si divisero in diversi rami; e dal ramo di tre crocette d'azzurro; al 2.° d'argento, alla

Sassoferrato uscì un Carlo Vescovo di Ancona rupe al naturale sormontata da una stella di rosso

nel 1405. — Arma: Di rosso, alla palma sradi- ed accostata da due altre stelle simili. — Cimie-
cata di verde, accostata da due leoni affrontati al ro: Un ramo d' ulivo, fruttato, al naturale. —
naturale. Motto: Unge me domine oleo dilectio.ms.

ATTICONTI di Bologna. — Erano dei nobili AUDIFFREDI di Piemonte. — Gian-Giacomo


primari alla fine del secolo XII; ed entrarono Membro del Consiglio del Commercio, nel 1722
fra gli anziani dal 1321 al 1368. — Delfino Prof.* venne creato Conte di Mortigliengo, e più tardi

di Leggi nel 1439. — Arma: D'azzurro, a due Direttore delle gabelle. — Arma: D'oro; al ca-

delfini d* oro affrontati. priolo alzato di azzurro, caricato da cinque stelle

ATTIVERl di Velletri. — Dettero al Comune del campo e un monte di tre cime di nero, mo-
tre priori dal 1615 al 1721, e un Clelio fu anche vente dalla punta, cimato da un falcone dello

rettore della città.. — Arma: Spaccato: al 1.° stesso, la testa rivolta, e la zampa destra alzata;

d'azzurro, alla croce trifogliata d'argento; al 2.° colla bordura dello scudo composta d' oro e di

del primo, a tre bande del secondo, colla fascia nero, di 28 pezzi. — Cimiero: Un ferro di frec-

d'oro attraversante sulla partizione. cia d' oro.

ATTOLINI di Bari. — Da Ceglie si trapian- AUDIFFRET di Marchesi. — Arma :

tarono in Bari nella seconda metà del secolo XVI. D'oro, al capriolo d'azzurro, caricato da cinque

Nel 1789 furono aggregati alla Piazza dei Nobili, stelle del campo, ed accompagnato in punta da
AUL — 70 — AVA
un monte di tre cime di nero, sormontato da un al leone rampante d' oro, accompagnato in capo
falco dello stesso, colla testa rivoltata, il piede da tre rose d' argento poste in fascia.

destro alzato; colla bordura composta di nero e AURA di Lucerà. — Arma: Di nero, alla fa-

d'oro di 24 pezzi. — Cimiero: Un ferro di frec- scia d' argento, accompagnata da tre stelle del

cia d'oro. medesimo 1 e 2.

AUDIGLI di Sicilia. — Arma: Partito d'uno, AURAGNES di Napoli. — Arma: Di rosso,


spaccato di due d' oro e d' azzurro. al grifo rampante d' oro.

AUFERIO di Capua. — Arma : Di verde, alla AURELI di Padova, originari di Aquileia. —


croce d' argento, accantonata da quattro rose Nel 421 un Marco fu Console ; e nell' 831 fu-ono
dello stesso. ascritti al Gran Consiglio di Venezia. (Estinti nel
AUGURELLI di Rimini. — Arma: D'argento, 1207). — Arma: Inquartato, nel 1.° d'argento, alla
alla fascia d'azzurro attraversata dalla Croce croce scorciata di rosso: nel 2." e 3.° d'azzurro,
dello stesso. al leone d'oro: nel 4.» d'oro, all'aquila spiegata
AUGUSTA di Piemonte, Consignori di Mona- di nero.
sterolo. — Arma: D'oro, al capriolo d'azzurro ca- AURELIO di Cherasco, Conti di Torricella.
ricato di tre stelle di sei raggi del campo, ed ae- — Arma: Bandato d'oro e di verde di otto pez-
oompagnato in punta da un ramo d' alloro di zi ; col capo d' azzurro, a tre stelle d' oro male-
verde, fruttato di nero; col capo cucito d'ar- ordinate. — Cimiero : Un braccio al naturale, in
gento, all' aquila di nero, coronato dello stesso. palo, tenente una lista col Motto: qlis ut deus.
— Cimiero: Una gallina bianca tenente nel becco AURIA di Lucerà. — Manfredo fu Signore
un ramo d'alloro. — Motto: haud cunctis coelo di Calatabiano e d'altri feudi. Ottobuono ebbe la

dimissa. terra di Castronuovo e il territorio di Rieni.

AUGUSTINI di Forlì. — Un Bartolomeo fu Emanuele ottenne dal Re Pietro II. Castellam-


castellano della fortezza di Ravaldino. Uno Ste- mare del Golfo, il feudo di Calatubi e V isola di
fano fu Arciv. di Eraclea, e Cardinale nel 1681. Pantagia. — Arma Spaccato : d' oro e d' argento,
Un Fabrizio fu Arciv. di Amassea e Nunzio Pon- all' aquila spiegata di nero.
tificio a Napoli. — Arma: D'azzurro, a tre fa- AURIEMMA di Sorrento. — Tenne il tabel-
scie d' oro, accompagnate da sei vasi dello stesso, lionato della sua patria nel XV secolo. Tommaso-
ordinati tre fra la prima e seconda, due fra la Vincenzo fu creato Conte Palatino nel 1627 da
seconda e terza, uno nella punta. Urbano Vili. — Arma: Spaccato; nel 1.» d'az-
AUGUSTO — Arma: Di di Padova. rosso, alla zurro, alla stella d'oro: nel 2.° scaccato di nero

torre d'argento, sostenuta campagna dalla di verde. e d' argento.

AUGUSTONI Correggio. — Originaria di di AURINETA di Napoli. — Di origine nor-


Reggio-Emilia, dove fiorì un Giovan-Basilio poeta manna, un ramo si stabilì in Aversa e fu aggre-
e prof, di medicina nelF Università di Padova vi- gato al seggio di S. Luigi; un altro ramo, di-
vente sullo scorcio del XV secolo — Sigismondo, stinto col titolo di Baroni di Zaccaria, fu nobile
n. in Correggio nel 1483 servi quei Conti, e poi in Napoli fuori seggio. Fu signora di cinque feudi,
gli Estensi pei quali fu Capitano di Garfagnana di una -contea, e di un marchesato. — Arma:
e Giudice delle appellazioni in Ferrara, indi Udi- D' azzurro, alla sirena ai naturale, coronata d'oro
tore di Rota in Genova. Girolamo, nato pure in uscente dall' onde, sormontata nel capo dall' ar-
Correggio nel 1584 fu distinto giureconsulto e cobaleno di rosso filettato d'oro, accompagnato nel

coperse le cariche di Consigliere di Giustizia e canton sinistro da una stella di sei raggi simil-
di Avv. Generale del Duca di Modena e lasciò mente d' oro.

scritti legali che furono stampati dopo la sua AUTHIER di Nizza, Conti di S. Bartolommeo.
morte Era Cav. Commend. di S. Stefano di To- — Arma: D'azzurro, a tre pini d'oro, sradicati,
scana. Nel XVII secolo viveva in Correggio un uno accanto all' altro,

Cont Giuseppe Augustoni, ricordato dal Tirabo- AVALAS di Sicilia. — Arma : D' azzurro, al

schi \j le sue opere poetiche. (Estinta). — Ar- castello d'oro torricellato di tre pezzi, chiuso e

ma : D Mirro, a tre monti di verde nascenti fincstrato di nero; colla bordura composta d' ar-

dalla pu i sulla più alta cima dei quali sta gento e di rosso di 22 pezzi.
piantato u ">'bero al naturale, sormontato da tre AVALCIO di Novara. — Arma: Di verde, a
stelle d'oro i \ le ordinate; col capo dell'impero. tre bisanti d' oro.
AULARI di .'llessandria. — Alcuni membri AVALERIA di Napoli. — Arma: D'argento,
furono degli Anziani — Biagio capitano di giu- al leone di verde.
stizia in Monza, e poi priore in patria. Camillo AVALLI di Modena (Estinta). — Arma: Di
creato Vescovo di Bobbio da Clemente Vili. — alla piramide movente da una base qua-
Arma : D' azzurro, a tr>> bande d' oro. drata e sormontata da un crescente, il tutto
AULCA di Lombardia. — Arma: Di rosso, di
AVA — 71 — AVE
AVALOS di Napoli — Di origine spagnuola, AVARIO di Cherasco. — Arma: Fasciato d'oro
venata nel regno di Napoli con Alfonso I di A- e di rosso di dieci pezzi. — Cimiero: Una fan-
ragona — Ebbe nobiltà in Napoli al Seggio di ciulla nascente vestita d'oro e di rosso con un
Nido, in Benevento e in Palermo. Fu signora di velo legato alla fronte e discendente dietro le

58 baronie, di 5 marchesati, di 3 ducati, e di 7 spalle, tenente con ambe le mani una briglia di
principati. Ottenne anche il titolo di Principe cuojo al naturale, la correggia di rosso, colla de-
del S. R. Impero — Ferrante viceré di Sicilia stra, la destiera colla sinistra alquanto abbassata.
nel 4 568; Indico e Gaspare Cardinali di S. R. — Motto: EST MODUS IN REBUS.
Chiesa e Francesco-Ferdinando stratigò di Sicilia AVARNA di Palermo. — Ebbe origine da
nel 1570 — Per 195 anni ebbe questa casa la ca- Goffredo, uno dei figli di Tancredi, gran Conte di
rica di gran Cauinrlengo, ed il privilegio della zec- Altavilla. Si divise in quattro rami, il 1.° dei
ca. — Arma: D'azzurro, al castello d'oro; colla quali si estinse nel secolo XVII ; il 2.» in Gae-
bordura composta di rosso e d'argento. — Motto: tana moglie di Papardo del Pozzo; il 3." in Cor-
F1JNIUNT PARITER RENOVANTQUE LAOORES. nelia maritata a Giuseppe Canzano Messinese; il

AVANCINI di — Fiorirono sino dal 4.° ramo fiorisce tuttora in Palermo. — Ebbe la

1555 ed ottennero la conferma della nobiltà il 9 signoria di 24 feudi, la viscontea di Francavilla,


Gennaio del 1805. — Arma: Inquartato; al 1° le contee di Castroello, Galati, Lauro e Marsico,
di rosso, a due fascie d'oro; al 2° d'oro, al ca- il marchesato di Castania e Giuliana, il ducato
stello torricellato di tre pezzi di rosso; al 3.° di Belviso e Gualtieri — Nicolò Senatore di Mes-
d'argento, al cervo rampante al naturale; al 4.° sina nel 1567, e dopo di lui altri tre ebbero la
di nero, all'orso assiso al naturale; col capo d'o- stessa carica. Un Ferdinando fu Vescovo di Ca-
ro, caricato da un' aquila di nero. — Cimiero: tania, e un Gaetano Vescovo di Zama e di Nico-
un leone nascente d' oro. sia nel 1840. — Arma: D'oro, alla fascia d'az-
AVANZAGO di Venezia. — Arma : D' argen- zurro.
to, a quattro zampe d' orso di rosso, moventi in AVATI di Bari. — Ebbe nobiltà in Bari nel
fascia dai fianchi dello scudo 2, e 2. 1791; e nel 1805 fu ascritta al Registro delle
AVANZI di Verona. — Arma: Di rosso, alla Piazze Chiuse. — ARMA: D'azzurro, alla torre
fascia d' argento, caricata da tre rose del campo, d'oro sinistrata da un leone del medesimo e ac-
accompagnata in capo da una testa e collo di compagnata nel capo da una stella di sei raggi
drago di verde vomitante fiamme, movente dalla d' argento.
fascia, ed in punta da un capriolo d' argento. — AVELLA di Sicilia. — Originaria della Nor-
Alias: Di verde, a tre fascie ondate d'oro; col capo mandia, ebbe a capostipite Arnaldo -Siginolfo
dello stesso, caricato da un orso nascente di ne- — Fu signora di 5 baronie, e godette le conte •

ro, collarinato d'oro. di Alife, di Avella e di Ponza. (Estinta). — Ar-


AVANZI di Bologna. — Originaria di S. Gio- ma : Di rosso, alla fascia d' argento.

vanni in Persiceto, trapiantata in Bologna da Cri- AVELLANI di Casale, Conti di Terzo. — Ar-
stoforo di Nannino nel 1519 — Bartolomeo an- ma: Inquartato, al 1.° e 4.° d'oro, all'aquila di
ziano nel 1306, e Vitale Vescovo di Ascoli nel nero: al 2.° e 3.° d'argento, all'avellano fogliato
I389. — Arma: Di rosso, al leone d'oro tenente e fruttato, nudrito sulla pianura erbosa, il tutto
colla branca destra un giglio dello stesso, cari- al naturale. — Motto numquam otiosa.
:

cato sulla spalla sinistra da un giglio di rosso AVELLINO di Napoli. —


Arma: D'azzurro,
ed accompagnato nel cantone sinistro del capo al montone d' oro.

da un giglio d'oro. AVELLINO di Messina. — Arma: Spaccato:


AVANZINI di — Arma: Inquartato; nel 1 d'azzurro, a tre sbarre d'oro: nel 2° d'o-
nel 1.o e 4.° di rosso, al leone d'argento; nel 2° ro, ad una sbarra di nero accompagnata da un
d' azzurro, a tre stelle malordinate d' oro ; nel leone dello stesso situato neil' angolo sinistro della
3.° d'azzurro, ad un vaso con due manichi d'oro, punta.
dal quale sortono delle fiamme. — Cimiero: un AVELLONE-VENTURA di Sicilia. — Origi-
leone nascente d'argento — Motto: ignis ut astra naria di Napoli, trapiantata in Sicilia nel XVIII
SIC ANIMUS. secolo e diramatasi in Partinico, Termini-Imercse

AVANZO di Gaeta. — Arma: D'oro, alla e Roccapaluniba. Giuseppe di Francesco nel 1839
sbarra cucita d' argento, accompagnata nel capo acquistò dal Conte di S. Antonio Duca di Caniz-
da una stella dello stesso, e nella punta da un zaro tutti i beni che egli possedeva in Roccapa-
monte di tre cime di verde. lumba. — Per le nozze contratte da Salvatore
AVANZONI di Siena. — Arma: Di rosso, alla Avellone, Cav. Mauriz. con Maria Concetta Ven-
fascia, accompagnata iu capo da un' A majuscolo tura Baronessa d'Intorrella e Signora di Dagala
movente dalla fascia e da due rose, ed in punta i beni ed i titoli dei Ventura sono stati devoluti

da tre rose ; il tutto d' oro. alla casa Avellone che ne à ottenuto decreto di
AVE — 72 — AVI
riconoscimento il 24 Gennaio 1884 dal Ministero feudi — In quell'epoca, da un Lorenzo presero
dell' Interno. — Amia Avellone: D'azzurro, a tre il nome di Lorenzetti, e si estinsero nel XVIII
bande d'oro; la terza caricata da tre stelle d'az- secolo. — Arma: Trinciato d' azzurro e d'argen-
zurro, accompagnate nell'angolo destro della pun- to, alla colomba del secondo posata alla sinistra

ta da tre rocche d' argento dalle quali sorge una del capo.
testa di serpente coronata dello stesso. — Arma AVEZZANOdi Sicilia. — Originata dai Conti
Ventura: D' azzurro, alla (igura della fortuna al di Marsi, prese nome dalla signoria di Avezzana
naturale, la ruota d'oro uscente dalla punta. nel 1040. Ebbe nobiltà in Napoli nel Seggio di
AVELTA nel Napoletano. — Amia: azzur- D' Nido, ed à goduto la signoria di 5 baronie, fi-
ro, a tre bisanti di argento male ordinati. stinta nel 1300. — Arma : D' argento, alla banda
AVENABOLO di Napoli. — Arma D' argento, :
di rosso, accompagnata da tre uccelli di nero
a due pesci di verde, passati in croce di S. An- senza becco e senza piedi; due nel capo, ed uno
drea, accompagnati da quattro conchiglie dello nella punta.
stesso. AVIAN del Friuli. — Arma: Spaccato di

A VENATI del Piemonte, Conti di Lingotto. rosso e di nero, alla fascia d' oro caricata da tre
— Amia: D'azzurro, alla quercia d'oro, con una rose del primo attraversante ; il rosso caricato
vite di argento, attorcigliata in due giri attorno da tre rose male ordinate d' argento, ed il nero
al fusto. — Motto: excult a crescit. da tre rose 2 e 1.

AVENELLA nel Napoletano. — Amia: Di AVIANI di Treviso. — Arma: Spaccato; al

verde, a due caprioli d' oro. 1. n palato d'argento e di nero; al 2.° di verde
AVENTI di Ferrara. — Fino dal secolo XVII pieno; colla fascia d' argento attraversante.
ottenne illustri cariche in patria, ebbe il titolo AVIANI di Treviso. — Sono due famiglie ve-
di Conte, e fu ascritta al patriziato romano. — nute da Aviano di Livenza in Treviso; la prima
Arma: D'azzurro, al capriolo di rosso, accompa- nel 1300 con un notajo; l'altra dopo circa due
gnato in capo da due rose dello stesso, ed in secoli, ed ebbe un Francesco, laureato Cavaliere
punta da una testa d' aquila rivolta d' oro. e Conte palatino da Federico III, conosciuto sotto
AVERATO di Milano. — Arma: Vaiato d'oro il nome letterario di Pontico. Il fratello Girola-

e di verde. mo fu pittore di qualche merito. — Arma: In-


AVERDI di — Amia : D' oro, alla terzato in fascia; al 1.° palato d'argento e di

banda di rosso, caricata da una volpe corrente rosso di sei pezzi; al 2° d'argento; al 3" di
d' argento. AVIANI di Vicenza. — Arma: D'azzurro,
AVEROLDA di Brescia. — Se ne à memoria all' aquila spiegata di nero.
fino dal secolo X. Un Leonardo fu Cardinale del AVIGNI di Mantova. — Se ne à memoria
titolo di S. Cecilia nel 1150, e un Altobello Ve- fino dal secolo XI, e dal XV figurano col titolo
scovo di Pola. — Arma : D' oro, alla banda di di nobili. Fioriscono tuttora in Viadana, provin-
rosso. cia di Mantova. —
Arma: D'argento, alla fascia
AVEROLDI di Modena. — Probabilmente un di rosso, accompagnata in capo e in punta da un
ramo della precedente avente la stessa arma. — leone passante dello stesso.
(Estinta). AVIGNONE di Messina. — Arma: Partite-
A VERSA di Sicilia. — Un Giacomo nel 1509 ne! 1.° d'azzurro, al pesce d'argento nuotante
fu investito dei feudi di Felzuto e di Ortelia. — nel mare del medesimo, fluttuoso di nero, mo-
Arma : D' argento, al leone di rosso, la testa ri- vente dalla punta, sormontato nel capo da tre
volta, guardante una stella dello stesso, posta al stelle del secondo, 2 e 1 che è di Avignone: nel
secondo cantone. 2. ° d' azzurro, al guerriero armato al naturale, le

AVERSANA di Napoli. — Arma: D'azzurro, mani e la faccia di carnagione, impugnante una


al pesce delfino d'argento, uscente dal mare del mazza di nero, in atto di percuotere un leone
medesimo, fluttuoso di verde, movente dalla punta. d' oro, affrontati ad un albero di verde, fustato
A VESA ovvero GRASSI DALL' AVESA di d'oro, sormontato nel capo da una stella dello
Bologna. — Sigismondo notaro nel 1220, e Pa- stesso, e terrazzato al naturale, che è di Mazzeo.
triziolo dell'Ordine dei Minori nel 1291. — Ar- — Motto : ONOR VIRTUTIS PREMIUM.
ma: Inquartato di rosso e di verde, al leone illeo- AVIGNONESI di Montepulciano. — Fino dal
pardito d' oro attraversante sull' inquartatila. secolo XVI fu ascritta al patriziato, ed occupò
AVEZANO di Napoli. — Arma: Inquartato nella cosa pubblica i più alti seggi. Prossima ad

d' oro e d' azzurro, alla fascia del primo, attra- estinguersi, nel 1874 il casato e lo stemma fu

versante sul tutto. assunto da Leopoldo Lucilla che oggi rappresenta


AVEZUTI di Castelfranco (Veneto). — Erano la famiglia Avignonesi. — Arma: D'azzurro, al

di Treviso, e nel 1199 si trapiantarono in Ca- crescente d' argento, accompagnato in capo da
stelfranco, dove fin dal 1424 possedevano vari un sole radioso d' oro, ed in punta da due clave
AVO — 73 — AVV
nodose di verde, passate in croce di S. Andrea. senatore della repubblica. Un Giovanni- Andrea
AVILA di Roma. — Arma: D'azzurro, a sei fu Vescovo di Verona. — Arma simile a quella
:

bisanti d'oro, ordinati 2, 2 e 2. agli Avogradi di Brescia.

AVILA di Sicilia. — Antonio barone della AVOGADRO di Padova. — Arma: Di rosso,

Biscaglia nel 1501. (Estinta). — Arma: D' azzur- seminato di bisanti d'oro.

ro, alla torre d'oro col leone sorgente della AVOGADRO o AVOGADRl di Milano. —
stessa. Antica e nobile famiglia milanese, già chiamata

AVISE di Aosta. — Originaria dell' Allema- degli Avvocati — Fiorirono di essa molti dottori
gna, si crede sia un ramo degli antichi Conti di di Collegio, decurioni, vicari di provvisione, un
Cleves e di Juliers, avendo la stessa arma. 11 più Cav. Gerosolim. ecc. (Estinta nel XVIII secolo).
antico che si conosca di questa famiglia è il Ca- — Arma : Cinque punti d' oro equipolenti a quat-
valiere Ugo, vivente verso la fine del XI secolo, tro d'azzurro. — Alias: Di rosso, a tre pesci

il quale nel 1091 fece atto di riconoscimento di natanti, l' uno sull' altro, d' argento.
un suo feudo all' Imperatore. Arnolfo di lui figlio AVOGADRO di Verona. — Arma: Scaccato
fu Priore di S. Orso, e nel 1140 consacrato Ve- d' oro e d' azzurro, al capo d' argento, caricato
scovo di Aosta — Nel 1195 i signori d' Avise da una sirena al naturale.
godevano la signoria e la giurisdizione di tutto AVOGADRO di 6'omo. — Un Avvocato fu

il mandamento di Avise, consistente non solo vescovo della sua patria, e un Princivallo potestà
nella parocchia di questo nome ma ancora di nel 1300. — Arma: Di rosso, a tre pesci d'oro
quella di Valgrisenche, e godeva le rendite di nuotanti uno sopra l' altro.

Runa Lyverogne e parte di S. Nicola di Civoyes AVOGADRO di Bergamo. — Arma: D'ar-


colle loro dipendenze. — (Estinta nel 1729). — gento, al giglio di rosso.

Arma : D' azzurro, al leone d' oro, armato e lin- AVOGADRO di Ferrara. — Arma : Spaccato
guato di rosso. — Molto: qui tost avise tard d' oro e di rosso : caricato nel 1 .° da un leone
SE REPENT. uscente al naturale: nel 2.° da tre cerchi d'oro
AVOCATI di Genova. — Arma: D'azzurro, 2 e 1.
a tre bande doppio addentellate di rosso. AVOGADRO di Genova. — Vedi Avvocati.
AVOGADRO o AVOGARI o ADVOCATI di AVOGADRO di Piemonte, Conti di Collobiano
Vercelli. — Ebbe origine dai monti del Biellese, e di Quaregna. — Arma: Fasciato d'oro e di

e si trapiantò in Vercelli dividendosi poi in tanti rosso di dieci pezzi. — Cimiero: Un leone d'oro,
rami distinti dai feudi di loro proprietà. Gli A- armato e lingua to di rosso, nascente. — Motto:
vogrado di Vercelli dettero alla Chiesa molti Ve- NISI LACESS1TUS LìEDO.
scovi, tra i quali un S. Emiliano che fu il deci- AVOGARO DEGLI AZZONl di Castelfranco,
mo vescovo della sua patria. Furono creati Vi- vedi Azzoni-Avogaro.
sconti della Chiesa Vercellese, ed ebbero la si- AVOGLI di Ferrara e di Bologna. — Origi-
gnoria di molti feudi. Cinque furono pretori a naria di Napoli, fu trapiantata in Ferrara nel
Milano, e diversi vi esercitarono l' uflicio di po- secolo XIV sotto Alberto V marchese. Nel 1523
destà. — Arma : Di rosso, a cinque burelle d'oro: fu ascritta alla nobiltà di Ferrara — Un ramo
10 scudo accollato dall'aquila bicipite spiegata di fa ascritto al patriziato bolognese. — Arma :

nero, membrata, imbeccata e coronata d' oro. D'azzurro, a tre denti di elefante d'argento mo-
AVOGADRO di Brescia. — Estinta nel 1800. venti dal lato destro dello scudo. — Cimiero:
Nel 1150 un Oddone fu insignito della dignità una testa e collo di elefante al naturale.
consolare : un Pietro fu aggregato alla veneta no- AVONALE di Venezia. — Arma: Partito; a
biltà nel 1438. Nel 1574 Scipione e Lelio ebbero destra d' oro, a tre fascie ondate d' azzurro (ov-
11 titolo comitale dall' imperatore Massimiliano II. vero d'oro, a tre bande d' azzurro); a sinistra di
— Arma: D'argento, a tre fascie doppiomerlate rosso pieno.
di rosso. AVRESI di Sicilia. — Arma: D' oro, a due
AVOGADRO di Novara. — Dettero alla Chiesa cavalli neri passanti.
un Bonifacio, vescovo della sua patria nel 1179; AVVEDUTI di Sicilia. — Originaria di Or-
e un Giuseppe Maria Vescovo di Casale nel 1792. vieto, fu trapiantata in Sicilia da un Corrado se-
Diversi furono decurioni della patria, ed altri Con- gretario del re Ludovico. — Ebbe feudo in al-
soli di giustizia. — Arma: Palato d'argento e cune terre nell'isola di Malta. — Arma: D'argento,
d'azzurro. — Alias: Inquartato: nel 1' e 4° trin- al leono di rosso accompagnato da una cometa
ciato d' argento e d' azzurro; nel 2° e 3.° d* ar- dell'istesso situata nell'angolo destro del capo.
gento pieno. AVVERA di Gaeta, — Arma: D'azzurro, alla
AVOGADRO di Venezia. — Discendenti dal volpo al naturale, riguardante un solo orizzontale
ramo di Brescia, anno per capo stipite un Pie- a destra d'oro.
tro, signore di molti feudi. Fu celebre un Vido, AVVOCATA di Sicilia, — Arma: Di rosso
AYM — li — AZZ
al braccio armato d' argento, impugnante una A Y MONE (D') di Sicilia. — Arma: D'azzurro,
penna. al bisante d'oro.
AVVOCATI di Lucca, Signori di Col di Poz- AYMONIER di Aosta. — Deve la sua origi-
zo, che comprendevano nella loro signoria S. Ge- ne ad un Umberto, che essendosi grandemente
mignano, S. Pancr azio, Marsia ecc. — Arma Pa- :
l
arricchito nel commercio accquistò molti beni in

lato di rosso e d'argento di sui pezzi. principio del XVII secolo. Filiberto, di lui figlio,

AVVOCATI o AVOGADRO di Genova. — fu nobilitato verso il 1631. — Un Giovanni-Bal-


Una delle tante famiglie che discesero dai Vice- dassarre nel 1696 acquistò la giurisdizione di S.
conti di Genova, così detta dall'avvocatura del Martino Carlian. Con lui si spense la famiglia. —
monastero di S. Stefano esercitata da taluni de' Arma?
suoi membri nei secoli XI e XII. — Gli Avvo- AZEGLIO di Piemonte. — Consignori d' A-
cati erano partecipi del pedaggio di Gavi. — Gio- zeglio. — Arma: D' oro, a tre mazze d' armi di

vanni Avvocato fu Console del Comune di Geno- rosso, due ed una. — Cimiero: Un mezzo brac-
va nel 1210 e nel 1215. — Gli annali rammen- cio destro impugnante una mazza d'armi di ros-

tano le furiose discordie tra gli Avvocati ed i so. — Motto: POUR DROIT TENIR.
Castello, composte nel 1169 dall' Arciv. Ugone AZOLIN1 di Modena. — Annoverata fin dal
della Volta. — Arma: D'argento, a tre bande 1306 fra le nobili e potenti famiglie di Modena,
merlate e contramerlate di rosso. apparteneva alla Cinquantina della porta di Citta-

AXALO di Lodi. — Arma: D' argento, al nova. Un Bartolomeo ed un Dionigi erano dei
leone di rosso. Conservatori di Modena nel 1417. (Estinta). —
AYALA VALVA (d') di Taranto. — Origi- Arma: Inquartato; nel 1." e 4.° d'argento; nel
naria di Spagna, e insignita del titolo di Mar- 2.» e 3.° di nero, col capriolo d' oro attraver-
chese. — Arma: D'argento, a due lupi passanti sante sul tutto; col capo di Francia abbassato
al naturale, l'uno sull'altro, accompagnati da no- sotto il capo dell'impero.
ve stelle d' azzurro, disposte 3 in capo, e 3 in AZONl di Modena, detti PIVI. — Arma: D'az-
ciascun fianco, una sull'altra. zurro, alla banda d' oro; col capo dell' impero.
AYERBO di Napoli. — Originaria di Spa- A ZUMI di Genova. — Arma: Spaccato: nel

gna, si trapiantò in Napoli sotto Alfonso I di 1. ° d'argento-, alla fenice sorante di nero; nel 2.°
Aragona. Godette nobiltà al seggio di Porto, a d'azzurro, alla croce di S. Andrea d'oro, accom-
Catanzaro, a Cotrone, a Stilo e a Grotteria. Ebbe pagnata nel capo da una stella di otto raggi dello

il marchesato di Grotteria nel 1583, il ducato di stesso; con la bordura dello scudo d'azzurro.
Alessano nel 1637, il principato di Cassano di AZZALONI di Modena. — Non ben veduta
Bari nel 1668. Fu inoltre signora di altri 28 dagli Estensi, fu una di quelle che nel 1306 do-
feudi. (Estinta). — Arma: Di rosso, caricata da vette esulare dalla patria. Alessandro Giudice di
otto scudetti d' argento, alla fascia di rosso, po- Reggio nel 1752, e Podestà in patria nel 1756.
sti in circolo attorno ad uno scudo d'oro caricato Un Felice Azzaloni è citato dal Tiraboschi come
da quattro pali di rosso. poeta latino. — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.°

AYMARI di Genova. — Oriundi dal Piemonte. d'azzurro, al crescente d' argento; nel 2.° e 3.»

— Simone fu tra i cittadini, che del 1488, ne- di rosso, a tre fascie ondate d' argento.

gli atti del cancelliere Gottardo Stella, giurò la AZZ ANELLI di Milano. — Arma: Spaccato;
fedeltà di Genova al Duca di Milano. Agostino fu al 1.» d'oro, all'aquila di nero, coronata dal cam-
ascritto alla famiglia di Negro noi 1528. — Arma: po; al 2.° bandato d'azzurro e d'argento. — Alias:
D'argento, alla fascia ondata nuvolosa di nero. Inquartato; nel 1.° d'oro, all'aquila di nero; nel
AYMERICH di Cagliari. — Di origine cata- 2. n
e 3." d'azzurro, ad una donna nascente ve-
lana, portata in Sardegna nel 1478 da un Pietro stita d'oro, tenente in ciascuna mano alzata cin-

che fu governatore della Gallura ed il primo si- que spighe fogliate dello stesso; nel 4.° di rosso,

gnore di Villamar. Gli Ayrnerich ànno posseduto al colubro ondeggiante in palo d' azzurro, coro-

inoltro i feudi di Samassi e Gesturi. La signoria nato d'oro.


di Villamar fu eretta in contea nel XVII secolo AZZARELLO di Sicilia. — Arma: D'azzurro,
a favore di un Ignazio Ayrnerich. Il rappresentante al capriolo d' argento, accompagnato da tre co-
attuale di questa famiglia à i titoli di March, di lombe ferme dello stesso, due posate e affrontate

Làconi Conte di Villamar, Visconte di Sanluri sopra il capriolo, una nella punta.

e Barone di Ploaghe. — Arma: Inquartato: al AZZARITI di Napoli. — Arma: D'argento, a

primo e quarto inquartato in croco di S. Andrea; due leoni di rosso controrampanti ed affrontati

al 1.° e 4.° d'Aragona, al 2.° e 3.» dell' impero; ad un pino di verde fruttifero del medesimo.
al secondo o terzo d'azzurro, alla torre d'argento, AZZATI di Lodi. — Arma: Di rosso, a due
aperta e finestrata di nero, sormontata da tre bi- rami di vigna pampinosi di verde, passati in

santi d'argento ordinati in fascia. croce di S. Andrea in alto c in basso, ed un pe-


AZZ — 75 — AZZ
ro ai naturale sospeso fra questi rami e attra- vivente nel secolo XV. (Estinta). — Arma: In-
versante sopra un listino d' argento portante le quartato d'argento e d' azzurro; col capo d' oro,
parole Meliora latent in lettere di nero. all'aquila spiegata di nero, coronata del campo.
AZZI di Modena, detti DE' PITTORI. — Un AZZONI di Bologna. — Alberto d' Azzone
Giovanni era Conservatore del Comune di Modena Dott. in leggi nel 1233, e Francesco di Buonvi-
nel 1412. — Arma: Interzato in fascia; nel 1.<> cino Notaro nel 1305. — Arma: Spaccato; nel 1.»
d' azzurro, a due stelle di otto raggi d'oro poste d' oro, all' aquila bicipite spiegata di nero, coro-
in fascia; nel 2.° d'argento, a tre losanghe d'az- nata del campo; nel 2." d'azzurro.
zurro accollate in fascia; nel 3.° di rosso, ad una AZZONl-AVOGARO di Castelfranco (Vene-
stella di 8 raggi d'oro. to). — Discendono dai Duchi di Sassonia. — Pri-
AZZIA di Napoli. — Di origine longobarda, ma ancora del mille abitavano Treviso, e nel

passò in Napoli nel 1500 e fu ascritta al seggio 1014 ospitarono nel loro palazzo l'Imperat. En-
di Nido. Ebbe i titoli di Conti di Noja e Nasco; rico II. — Furono per molto tempo gli avogari
di Marchese di Terza, e fu signora di 12 feudi. della chiesa e de' vescovi di Treviso. — Molti si

Un Raone fu Vicario di Basilicata. — AhMA: Di segnalarono nelle armi e nelle ambascerie, altri

nero, alla banda doppio merlata di argento. furono prelati, altri podestà a Padova e a Fi-
AZZINI-GHINUCCI di Firenze. — Ottennero renze. — Furono insigniti del titolo di conti
per ben dodici volte il priorato, e si estmsero dell'impero dell'Imperatrice Maria-Teresa. — Da
nel 1649. — Arma: Di rosso, al leone d'argento; Treviso si trapiantarono in Castelfranco nei pri-

col capo d'Angiò. mordi di questo secolo per occupare l'eredità dei
AZZINI di Verona. — Arma: D' azzurro, a Conti Riccati. — Al presente si chiamano Avo-

due bastoni di rosso, passati in croce di S. An- garo degli Azzoni. — Arma: Spaccato d'argento
drea; col leone d'oro attraversante sul tutto. e d'azzurro sostenuto da due leoni d'oro contro-
AZZOGUIDI di Bologna. — Nel XIV secolo rampanti.
fiorirono di questa famiglia Maccagnano, Azzo- AZZONI di Milano. —È compresa nel libro

guido, Bibliobarigi, Chino, Gregorio, Nicola, Al- d'oro delle famiglie nobili milanesi del 1277. —
berto e Taddeo tutti professori di leggi. L' ulti- Paolo, Dott. di Collegio e decurione illustre, fu
mo fu assai famoso e stette a capo della fazione Consigliere ducale nel 1385. — Vanta questa fa-
popolare, e fu anche ambasciatore di Bologna al miglia molti altri dottori di collegio, decurioni

Papa ad Avignone nel 1362. Bibliobarigi nel 1324 ecc. insigni pel sapere e per le cariche che go-
fu mandato ambasciatore in Romagna per pacifi- dettero. Arma? —
care i Conti di Cunio coi loro popoli. Un Ger- AZZONI di Modena ben diversa dall' Azonì
mano fu medico di nome e lettore nell' Univer- detta Pivi. — Aiima: Tagliato di rosso e di ver-
sità di Bologna nel 1770. —Famiglia estinta e le de; nel 1.° al destrocherio e al sinistrocherio di
cui sostanze passarono ai Zanotti. — Arma: Di carnagione, vestiti il primo d' argento, ed il se-
rosso, alla banda d'azzurro, bordata d'argento ca- condo di verde, tenenti entrambi un tralcio di
ricata di cinque losanghe addossate di nero. vite al naturale, senza grappoli, attraversanti sul
AZZOLINI di Fermo, decorati del titolo di tutto; e nel 2." ad una pera d'argento.
Marchesi. —
Un Tommaso fu Vescovo della sua AZZONI di Treviso. — Fu capostipite Azzo
patria nel 1074: un Girolamo fu creato Cardi- od Azzone, vissuto nel secolo XI, e prefetto im-
nale nel 1431. Un Decio fu Vescovo di Cervia, e periale della Marca Trevigiana. Un Artico fu a-
nel 1585 vestì la porpora cardinalizia. Un Lorenzo scritto con tutta la famiglia nel 1315 alla no-
fu vescovo di Ripatransone e di Narni. — Pietro biltà veneta: un Alteniero fu podestà di Cattaro,
Azzolini fu podestà di Orvieto, Spoleto e lesi. Un ed il primo che assunse il cognome di Azzoni-
Troilo vennne decorato del titolo di Conte pala- Avogadro perchè dichiarato difensore della Chie-
tino da Ferdinando di Aragona. — Arma: D'az- sa di Treviso. — Arma: Spaccato d' argento e
zurro, a sei stelle d'oro ordinate 3, 2 e 1. d'azzurro. — Alias: Scaccato d'oro e d'azzurro,
AZZOLINI di Bologna. — È un ramo della al capo d' argento caricato da mezzo volo destro
precedente; e già nel secolo XIV si trovano a- spiegato di nero.
scritti nel consiglio nobile degli anziani. — Ar- AZZOPARDI di Malta, baroni della Marsa. —
ma: Partito a destra d'azzurro seminato di gigli Arma: D' azzurro, all' albero di olivo terrazzato
d'oro; a sinistra spaccato di rosso e di verde. di verde, accostato a sinistra da un leopardo il-
AZZOLINI di Mantova. — Anche a Mantova leonito al naturale, con una stella d'oro nel pri-
à fiorito un altro ramo, di cui fu Buonaccorso mo cantone.
— 76 —

BABACCI di Velletri. — Ascritta alla no- Malta, pure d'argento. — Alias: Spaccato; nel 1»
biltà veliterna in principio del XIX secolo nella d'azzurro, alla croce di Malta d'argento, accom-
persona di Alessandro colla quale si spense nel pagnata da tre stelle di otto raggi d' oro.

1830. — Arma: Spaccato dentato d'azzurro e di BACCI d' Arezzo. — Sul cominciare del se-
rosso, al leone d'oro passante nel secondo, col capo colo XI si trovano signori di Sassello, poi di Ca-
d' oro caricato dell'aquila spiegata di nero. faggio, di Capolone e della Chiassa. Ebbero no-
BACCALÀ di Brissago (Cantone Ticinese). — biltà in Arezzo, in Pesaro e in San Marino. —
Arma : D'argento, al leone di rosso avente tra le Arma: D'argento, alla banda d'azzurro, caricata
branche anteriori un'alabarda dello stesso; col ca- di tre stelle di sei raggi d'oro, e accompagnata in

po di rosso, al castello torricellato di tre pezzi capo da una testa di leone al naturale.
d'argento. BACCIOCCHI di Cannobio, Brinalo e liocor-
BACCALAR di Sardegna. — Son decorati del no. — Illustre e potente nei secoli XV, XVI e
titolo di Marchesi di S. Filippo e di Visconti di XVII. Andrea fu fatto familiare ducale della
Fuente Hennosa. — Arma: Spaccato; al i.« d'az- Duchessa Bianca-Maria Visconti vedova di Fran-
zurro: al 2.° d'argento, mareggiato di verde, con cesco I Sforza Duca di Milano. — Arma : D' ar-
un pesce al naturale, nuotante in fascia. gento, al castello di rosso torricellato di due
BACCARI di Velletri. — Fino dal 1654 un pezzi ; dalla porta di mezzo, aperta del campo,
Vespasiano fu consigliere e priore della sua pa- esce un fiume diviso in tre rami d' azzurro; fra
tria. — Arma: D'azzurro, alla fascia d'oro sor- le due torricelle una campana d'azzurro; col ca-
montata da un toro passante al naturale, ed ac- po dello stesso caricato da tre gigli d'oro.
compagnata in punta da vari ramoscelli di verde BACCIANO (Signori di) della Garfagnana. —
caricati di bacche d'oro. Un Bonaccorso e un Ranuccio, con altri nobili

BACCELLI di Roma. — Arma: Spaccato; nel cittadini, prestarono giuramento a Papa Grego-
1» d'azzurro, a due leoni affrontati d'oro tenenti rio IX nel 1228 in S. Marta di Prignano nella
insieme colle branche anteriori una stella dello Diocesi di Pisa. — Arma"?
stesso ; nel 2 n di rosso, a due mazze d'armi d' ar- BACIGALUPO di Genova. — Arma: D' az-
gento passate in croce di S. Andrea, accantonate zurro, al lupo al naturale arrestato sopra una
da quattro pere fustate e fogliate dello stesso. — trappola, ossia un piano quadro tenuto sospeso
Cimiero: un dragone alato di nero, coronato d'oro. da quattro funi, moventi dagli angoli del mede-
BACCIIELLI di Modena. — Arma: D'azzurro, simo fino ad unirsi nel punto di mezzo della li-

a due bastoncelli d'oro posti in croce di S. An- nea che separa il campo dal capo, il tutto d'oro:
drea, accompagnati in capo da un giglio dello col capo d' oro all' aquila nascente di nero coro-
stesso. nata dello stesso.
BACCHI di Modena. — Arma: D' oro, a due BACILE di Fermo e di Terra d'Otranto. -
clave al naturale poste in croce di S. Andrea, Originaria da Fermo nelle Marche, da un Pelle-
la parte grossa e nodosa in alto, accompagnata grino fu trapiantata nel XVI secolo in terra d'O-
da quattro stelle di otto raggi di rosso, una in tranto, dove à goduto le Baronie di Castiglione

capo, una in punta, e le altre due nei fianchi. e Sannicola in Pettorano. Il ramo rimasto a Fer-
BACCHINIdi Modena. — Tre famiglie di que- mo ottenne il titolo di Conte dellTmperat. Fran-
sto nome fiorivano in Modena nel 1543. — Ad cesco I d' Austria. — Arma : D'azzurro, alla fa-
una di esse apparteneva Benedetto Monaco Bene- scia cucita di rosso, caricata di tre bacili d'oro.

dettino e Abbate, prima del Monastero di S. Pie- BACILIERI di Bologna. — Antica e nobile

tro di Reggio, poi di quello di Modena, vivente famiglia bolognese, in causa delle civili discordie
nel XVIII secolo, e Giambattista vivente nel XVI, dispersa nel contado, ed estinta. — Bacciliero

entrambi eccellenti scrittori — Arma: Spaccato nel 1188 partì crociato per la Palestina; Nicolò
d'argento e di rosso, il rosso caricato da una Pretore di Modena nel 1212, e Ramberto che in-
bomba d' oro, dalla quilc emerge una croce lati- sieme al fratello Bacciliero fu dato nel 1280 in

na di rosso attraversante sul tutto. — Alias: ostaggio al Papa, ma avendo tentato nel 1288
Spaccato d'azzurro e di rosso; colla fascia d'ar- di pugnalare il March. Obizzo II d'Este, fu im-

gento attraversante sullo spaccato, dalla quale piccato in Ferrara. Celebre fra tutti fu Tiberio

emerge un vaso con coperchio in forma di pisside dottore medico e filosofo morto nel 1525. — Ar-
dello stesso, accompagnato in capo dalla croce di ma: Inquartato di nero e d'oro.
BAD - 77 — BAD
BACILOTTO del Piemonte, originaria di Pa- XVI secolo. — Arma: D' oro, alla testa di cin-

rigi. — Claudio tapezziere e guardamobili del ghiale, di nero, museruolata e difesa d' argento.

Duca Carlo-Emanuele I. Suo figlio, Emanuele-Fi- BADAT di Nizza. — Giambattista Cav. Mau-
liberto, cameriere, poi ajutante di camera del riziano, Consigl. di Carlo Emanuele 1 e governat.

Duca, quindi musico e suonatore di camera, ot- di Villafranca. — Annibale suo figlio nel 1615
tenne nel 1621 il feudo di Maria con titolo ba- fu investito, colla dignità comitale, di Entraun-

ronale, e nel 1640 quello della Costa. — Arma: ce, S. Martino, Castelnovo e Villaume. — Stefano,

D'azzurro, al capriolo d' argento caricato di tre altro figlio di Giambattista, nel 1621 fu investito

spronelle di nero ed accompagnato in capo, da due di Robbione e Cadenetta. — Carlo- Tommaso, co-

stelle d'oro, in punta da un crescente montante lonnello e comandante di Termini in Sicilia nel

d' argento. periodo della dominazione sarda in quell'isola. —


BACINETTI di Ravenna. — Molti membri di Arma: Di rosso, alla stella di sedici raggi d'oro.

questa famiglia ressero in tempi remoti la cosa BADESSA (della) di Firenze. — Dettero alla

pubblica nel magistrato dei Savj fra' quali Pie- patria 28 priori ; e un Lodovico sedè più volte
;

tro nel 1547, Alessandro nel 1576, Giovanni nel nel magistrato dei Dieci. Si estinsero circa la

1622 ed il Capit. Giovanni nel 1699. — Arma: metà del secolo XVI. — Arma: D'argento, a tre

Bandato dj azzurro e di rosso, con sei stelle d'o- anelletti concentrici di rosso.

ro nell' azzurro 1, 2, 3; col capo d'oro, all'elmo BADIA o BADII di Modena. Detta ancora im-
dì azzurro, posto in profilo. propriamente degli Abbati o delle Abbazie, à dato
BACIO-TERRACINA di Benevento. — Origi- un Cardinale alla S. R. Chiesa nella persona di
naria di Brescia. Il suo primitivo nome era Rosa. un Tommaso, Domenicano, creato da Paolo III nel

Un ramo passò in Sicilia, dove si disse Terraci- 1542. — Arma: Spaccato d'azzurro e d'argento,

na-Rosa. Altro ramo si stabilì a Napoli nel 1275 caricato il 1.o da un capriolo scalinato d'oro col
e dalla signoria di Bazio prese il nome di Bacio- vertice piano; accompagnato da tre stelle di otto
Terracina. Ha goduto nobiltà in Benevento, in raggi dello stesso, 2 in capo ed 1 in punta; il 2. n

Napoli ed in Sicilia. Ebbe il titolo di Marchese da tre fiori di rosso, fogliati di verde, posti 2 e 1.

dal Papa Pio VI e fu signora di sette baronie. BADIA di Roma. — Originaria di Modena,
Un Giovanni fu senatore di Palermo nel 1574 e ha goduto nobiltà in Anagni e in S. Marino. Un
un Giaeomo Gran Giustiziere di Napoli nel 1577. ramo di questa casa fiorisce tuttora in Aquila,
— Arma: D'azzurro, al leone d'argento col Capo ed appartiene ad esso Monsignor Pasquale prelato
d'oro caricato da un giglio d' argento accompa -
domestico di S. S. che à sostenuto l'ufficio di De-
gnato da due rocchi dello stesso. legato in varie provincie dello Stato Pontificio,
BACIOCCHI di Alessandria. — Sono origina- ed è stato insignito dell' Ordine Costantiniano di

ri di Corsica, e Baroni di Montalp.ro. — Arma: Napoli, della Legion d' Onore, della Corona di

D'oro, all'albero al naturale nascente da fiamme ferro, ecc. — Arma: Spaccato; al 1.° d'argento,

di rosso moventi dalla punta. al capriolo scalinato d' oro, accompagnato da tre
BACIOCCHI di Corsica. — Felice sposò Elisa stelle dello stesso, poste due in capo ed una in
Bonaparte sorella del I.» Napoleone, e fu nomi- punta; al 2.° d'azzurro, a tre rami di palma di
nato da questo, quand'era primo Console, colon- verde; colla fascia in divisa di rosso attraversante
nello del £6.° regg. d.' infanteria leggera. In ap- sullo spaccato.

presso divenne membro del Senato nel 1804, poi BADO di Messina. — Originaria di Genova,
Generale, Uff. e Gran Cordone della Legìon d'o- un Pietro nel 1453 la trapiantò in Messina, e
nore. Sua moglie fu fatta principessa di Piom- vi ottenne nobiltà (Estinta). — Arma: Spaccato
bino e dì Lucca nel 1 805, che governò con mol- d'azzurro e di rosso, con la fascia in divisa d'oro

ta- saggezza, e Felice fu il comandante supremo attraversante: caricato il 1.° da tre fascie ondate
del principato. — Da questi coniugi nacque una d'argento; il 2.° da una rosa dello stesso. — A-
sola figlia, Èlisa Napoleone che si maritò al Prin- lias: D' azzurro, al leone d'oro.
cipe di Caminata. — Arma : D' oro, al pino di BADDI di Cannobio, Milano e Locamo. (E-
verde, fruttifero di tre pezzi d'oro e moventi da stinta). — Arma: Di rosso, al semprevivo d'oro,
un rogo di rosso. gambuto e fogliato di verde, accompagnato da
BADAGGI di Milano. — Famiglia compresa due gigli d' oro.
nel libro d' oro delle famiglie milanesi compilato BADOER o BADOARIO o BADUARO di Ve-
nel 1277. Un Anselmo già vescovo di Lucca, fu nezia. — Originaria dall' Ungheria, portò anti-
Papa col nome di Alessandro II (1061): Landolfo camente il cognome di Particiacchi, o Partecì-
fu il primo Preposto di S. Ambrogio, e ricusò pazi. Un ramo fiorì anche in Pavia ed in Pado-
l'arcivescovato di Milano. S. Anselmo, nipote di va. Dettero alla Repubblica nove Dogi. Bonaven-
Alessandro II, fu Vescovo e Cardinale. Di questa tura e Ginnalberto furono Cardinali: Alberto Ve-
Casa, fiorì pure un giureconsulto di Collegio nel scovo di Crema. — Arma: Bandato di argento e
BAG — 78 — BAG
di rosso di sei pezzi. — Alias: Bandato d'argento BAGGI di Modena. — Oriunda da Montegib-
e di rosso, al leone d'oro attraversante sul tut- bio, castello vicino a Sassuolo nel Modenese, e
to. — Alias: Fasciato d'oro e d'azzurro. — A- denominata anche de'Malci, nel XV secolo tra-
lias: D'argento, all'aquila bicipite accollante uno sferì il suo domicilio in Sassuolo, dove fu una
scudetto di rosso a tre bande di argento, col delle più considerate di quella nobile cittadinan-
leone d'oro attraversante sul tutto. — Alias: za. Trapiantatasi nel XVIII secolo in M< dena,
D'argento, al leone d'oro armato di targa porpo- pur conservando il suo domicilio in Sassuolo, fu
rina. — Alias: Fasciato d'oro e d'azzurro, al leo- ascritta al libro d'oro della nobiltà m>denese,
ne d'argento attravers;inte. ed anche in quelli di Campi e di Correggio. —
BADOLATO di Messina. — Fiorì nel secolo Vogliono alcuni che i Baggi di Modena sieno una
XVI, ed ebbe il titolo di Marchese di Cropalati. diramazione dell' antichissima famiglia milanese
— Arma: D'azzurro, al monte di tre cime d'oro, Badaggio, poi da Baggio, e quindi Baggi, dalla
movente dalla punta e sostenente un leone dello quale sortirono il pontefice Alessandro li (1061-
stesso, sormontato da tre stelle d'argento, ordi- 1073) e Sant'Anselmo Vescovo di Lucca. — Ar-
nate nel capo. ma: Di rosso, al monte di tre cime di verde mo-
BAELl di Sicilia. — Famiglia feudataria pa- vente dalla punta, sulla cui più alta cima del
trizia messinese nei secoli XVI e XVII, e di Mi- mezzo sta piantato un albero di verde, accom-
lazzo dove possedè la baronia di S. Nicola. (Estin- pagnato in capo da tre stelle di otto raggi d'oro.
ta). — Arma: Di rosso, al leone coronato d'oro; BAGGIOVARI di Modena, vedi Bazzovara.
sostenuto dal mare ondato d' argento e d'azzur- BAGIOCCO di Genova. — Arma : D'azzurro,
ro, movente dalia punta. al leone d'oro in atto di toccare colla branca an-
BAESE (da) di Bologna, vedi Baisi. teriore il battaglio di una campana d'argento po-
BAESIA di Venezia. — Arma: D'argento, al- sta nell'angolo destro del capo.
l'aquila partita d'azzurro e di rosso. BAGLI ANI di Alessandria e di Casale. —
BAFFO di Venezia. — Originaria di Mestre, Originaria della Palestina, dove aveva sede un
fu ascritta alla veneta nobiltà sino dal 1297. — mezzo secolo prima della edificazione di Alessan-
Arma: Bandato, partito e contrabandato d'azzur- dria e dove possedeva un castello. Bngliano fu

ro e d'oro di 4 pezzi: sul tutto uno scudetto o- marito di Maria vedova di Almerico re di Geru-
vale d'oro caricato di un'aquila spiegata di nero, salemme e figlia di Giovanni-Augusto. Dalla di-
coronata del campo. scendenza di Bagliano, derivarono i Bagliani di
BAGAROTI di Conti. — Arma: In- Alessandria, che furono assai potenti nel 1280 e
quartato; nel 1.° e i. n di n^ro, al grifo d'oro; fabbricarono fuori della porta di Genova la terra
nel 2.o e 3.° di rosso, all'albero di palma di ver- denominata Casale dei Bagliani. Appartennero al

de, terrazzato dello stesso. Sul tutto uno scu- partito guelfo e presero parte al Consiglio come
detto d'argento, coronato d' oro, caricato da un nobili. — Giovan-Franccsco giureconsulto e ma-
ramo di rosajo di verde, fiorito di tre pezzi ma- tematico di gran merito podestà di Voghera nel

le ordinati di rosso, movente da una terrazza di 1562; Raimondo celebre capitano combattè valo-
verde. rosamente contro i Francesi, fu Commissario ge-
BAGAROTTI di Bologna. — Bagarotto, dot- nerale d'esercito col comando di dieci compagnie
tore famoso di leggi, viveva nel principio del XIII Italiane; quindi Governatore del castello e città

secolo, e sostenne molti onorevoli ulìici in patria di Tortona, e morì ne! 1659. Nel XVII secolo i

e fuori. — Discacciati da Bologna nel 1274, i Bagliani furono signori di Odalengo, e poi* di
Bagarotti si trapiantarono in Piacenza e quindi Viarigi, e nel 1730 ebbero il titolo marchionale.

in Padova. — Una contrada di Bologna porta — Arma: D'oro, all'aquila di nero, coronata dello

tuttavia il loro nome. Arma: D'azzurro, a — stesso; col capo cucito d'argento, alla croce d'az-

quattro bande doppio-merlate d'argento. zurro; lo scudo accollato ad un aquila bicipite di


BAGAROTTI di Padova. — Arma: D'argento, nero, coronata di un solo diadema, membrata e

a tre fascio merlate d'azzurro. rostrata d' oro, tenente coli' artiglio destro una
BAG ATTA di Verona. — Ebbero 1750 nel spada, col sinistro uno scettro. — Motto: Hinc

il feudo di Bagatta ed il titolo di Conti. — Ar- Genus Inde Fides.

ma: Di rosso, ad un' oca d'argento posta sopra BAGLIONE di Sicilia e di Venezia. — Ar-

una terrazza di verde, accompagnata in capo da ma: Partito; a destra d'argento, alla fascia d'az-

una stella del secondo. zurro ; a sinistra scaccato d' argento e d' az-

BAGATTI-VALSIiCCHI di Milano. — Ar- zurro.

ma: Spaccato; al 1.° d'oro, all'aquila di nero; al BAGLIONI Perugia.


di Originaria dai Du- —
2-° d'azzurro, a due gigli accostati d'oro. — Ci- chi di Svevia, ebbe a capo-stipite in Italia un
mterorQuattro penne di struzzo, d'oro, di nero, Ludovico, Vicario imperiale del Barbarossa nel

d'oro, d'azzurro. 1181. Nel 1260 Baglione Socco prese stabile di-

BAG — 79 — BAG
mora in Perugia. Cacciati gli Oddi, i Baglioni tore nel 1617 e morto nel 1636, il quale chiamò
dominarono per qualche tempo la propria patria, alla sua eredità un ramo della famiglia stabilito
c da essi uscirono uomini valorosi. Un Baglione a Modena fino dal secolo XIII che aveva preso
fu podestà di Firenze : un Gio. Andrea ed un da un Bellicino il cognome dei Bellicini. — Ar-
Troilo Vescovi di Perugia; un Gentile ed un Er- ma: D'azzurro, alla fascia d'argento.
cole Vescovi di Orvieto; un Angelo Vescovo di BAGNI di Siena. — Arma: Inquartato in

Macerata. Un ramo fiorì a Venezia, e fu ascritto croce di S. Andrea, d'oro e d'azzurro.


a quella nobiltà nel 1716. Altri rami si trapian- BAGNO (da) di Modena. — Un Jacopino da
tarono a Firenze, a Verona e nella Mirandola. — Bagno era conservatore del comune di Modena
Arma: D'azzurro, alla fascia d'oro. — Cimiero: nel 1417, ed un Alessandro, pittore lodato dal

Un drago coronato di con ali spiegate, Vedriani, fioriva nella prima metà del XVII se-
tenente una spada diritta nella branca destra. colo. — Arma?
BAGLIONI di Ferrara. — È un ramo della BAGNO-TALENTI di Mantova. — Arma: In-
precedente che fu trapiantata in Ferrara sotto quartato in croce di S. Andrea d' oro e d' az-
Ercole II Estense da un Rodolfo Baglioni. (Estin- zurro. '

ta). — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° di. . .


,
BAGNOLI di Bagnacavallo. — Giulio-Cesare
al leone passante di ... . coronato di ;
distinto poeta del secolo XVII, autore dell'ara-
nel 2.° e 3.° d' argento, a tre fascie d' azzurro, gonese e del Giudizio di Paride, tragedie. —
colla sbarra di . . . attraversante; sul tutto uno Arma: Spaccato; nel 1.° d' azzurro, a tre stelle

scudetto d' oro, all' aquila di nero. — Cimiero: d' argento; nel 2.° di rosso, a tre sbarre d' ar-
Un cane nascente di ... , collarinato di ... . gento.
BAGLIOTTI di Novara. — Un Paolo Gau- BAGNOLO (da) di Reggio-Emilia. — Un Gui-
denzio fu nel 1730 riconosciuto signore del feudo do Ferrari de'Scopoli di Reggio, detto da Bagnolo
di Maggiera col titolo di Conte. — Arma: Fa- perchè derivante da una famiglia antica del ca-
sciato d'oro e di rosso. stello di questo nome sito nella contea di Novel-
BAGNACCI di Siena. — Arma : D' oro, alla lara, fu celebre medico nella seconda motà del

banda d'azzurro, accompagnata da due istrici al XIV secolo ed esercitò la sua professione in Ve-
naturale, uno in capo ed uno in punta. nezia e quindi in Cipro presso quella corte reale.
BAGNAGO di Padova. — Fu aggregata al no- Petrarca lo cita come seguace della dottrina di
bile consiglio della città nel 4 627 e ottenne la Averroe. Morì senza lasciar prole dopo aver fon
conferma della nobiltà nel 1819. Arma: Spac- dato in Bologna un collegio pei scolari reggiani
cato: nel 1.» d'argento, all'aquila spiegata di ne- --Un Gherardo da Bagnolo vivea nel 1080 ed
ro; nel 2.° scaccato d'argento e di nero. un altro Guido nel 1218 Canonico della Metro-
BAGNARI di Ferrara. — Originaria di Lom- politana di Bologna. Fiorisce presentemente in

bardia, si stabilì in Ferrara sui principii del se- Reggio una famiglia Bagnoli, ma non sappiamo se

colo XIV. (Estinta). — Arma: Di rosso, al sini- abbia comunanza di origine colla Ferrari de'Sco-
strocherio vestito d'argento, guantato d'oro, mo- poli — Il Tiraboschi cita i fratelli Bernardo e
vente dal fianco sinistro, portante nel pugno un VinctMizo Bagnoli di Reggio, originari di Villa
falcone d'oro; col capo cucito di Francia soste- Masone, distinti scultori. — Arma ?
nuto dalla divisa d'oro. BAGOLI di Ferrara. — Originaria di Napoli,

BAGNAROLA o DA BAGNAROLA di Bolo- fu trapiantata in Ferrara da un Dalmazio barone


gna. — Nel 1237 un Martino Bagnarola fece parti! napoletano. Un Rainiero fu governatore di Bon-
dell'ambasciata mandata dai Bolognesi a trattare deno. — Arma: Inquartato; nel 1 e 4.° tre palle

la lega col Marchese d' Este e coi Ferraresi. — male ordinate; nel 2.° e 3.° due pali traversati ;

Arma: D' azzurro, ad una fonte d' argento con da una sbarra. - Cimiero: Un cane nascente
due bocche una per ciascun lato versanti acqua avente nella zampa sinistra una spada nuda in
sopra un terreno ricoperto d'acqua, e sormontata alto.

da tre gigli di giardino al naturale. BAGOLINI di Modena. — Inscritta nel libro


BAGNASACCO di Andorno (Piemonte).— Ar- d' oro della Nobiltà di Modena e in quella del
ma: Fasciato d'azzurro e d'argento; col capo d'o- Finale. (Estinta). — Arma: D'azzurro, .a tre ra-
ro, all' aquila di nero. — Cimiero: Un lupo al mi incrociati di verde, fioriti d'argento col fusto
naturale tenente il Molto: et prope et procul. e petali d'oro; alla fascia di rosso attraversante
BAGNESI di Firenze e di Modena. — Fu sul tutto. — Cimiero: un dragone alato nascente
capo-stipite un Uberto da Bagno. Dal 1346 al a volo spiegato di verde.
1527 dettero alla patria tre gonfalonieri, e quin- BAGOLINI di Verona. — Originari di Man-
dici priori. Una Bartolomea, terziaria Domenica- tova, nel 1558 vennero ascritti al nobile consi-
na, fu ascritta nel catalogo dei Beati. Ultimo dei glio di Verona. —
Arma: D'azzurro, ad una Fé-»
Bagnesi in Firenze fu Giuliano di Simone Sena- de di carnagione movente dai fianchi* vestita di
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rosso fodrato d' armelliuo, tenente un arancio al minata dal castello di Baiso nelle montagne reg-
naturale, le cui mani fanno scaturire il succo che giane, di cui era signora fin dal XII secolo. —
cade a goccie; colla campagna spaccata d' oro e Aberto e Guidone giurarono in quel tempo fedele
d'argento. — Cimiero: Un avambraccio in palo alleanza al Comune di Reggio che loro diede la

vestito di rosso coi rovesci d'argento, colla ma- cittadinanza; lo stesso fece Raimondo nel 1188,

no appalmata e giurante. il quale fu poi Console di Reggio nel 1210. —


BA1ADA di Sicilia. — Discendente dai Pu- Pellegrino, che godeva la cittadinanza di Bologna,
giades di Barcellona. Un Martino fu creato no- fu Podestà di Reggio nel 1259; e Guido fu Prof,

bile del S. R. Impero. — Arma: D' azzurro, al di diritto canonico in Bologna nel 1283 e nel 1298,
giglio d'oro e la merlatura dello stesso. poi Canonico ed Arcidiacono di quella Metropo-
B AIOLO! A di Verona. — Arma: D'azzurro, litana, e finalmente Uditore e Cappellano di Cle-
a due semivoli addossati d'argento. mente V in Avignone. Un altro Guido, nipote
BAIAMONTE di Sicilia. — Arma: D'argento, del precedente, fu creato Vescovo della sua patria

a tre fascie d' azzurro ciricate ciascuna di cin- nel 1314, quindi di Rimini nel 1330 e finalmente
que losanghe e due mezze d'argento. di Ferrara nel 1332. — Altri tre omonimi furono
BAI A MONTI di Verona. — Armaì D'oro, al- egualmente Vescovi ; cioè uno di Tripoli e poi
l'aquila di nero. Arciv. di Ravenna nel 1332, il secondo di Mo-
BAIARDl di Palermo. — Un Giuseppe fu ba- dena nel 1380, il terzo di Ferrara nel 1381. (E-
rone di Mottacarnastra, luogotenente in Sicilia ed stinta). — Una famiglia omonima à pur fiorito in

isoli! adiacenti. Un Giovanni nel 1768 fu dichia- Vicenza, della qualo un Guido fu eletto Vescovo
rato Marchesa di S. Carlo (Estinta). — Arma: di Ferrara 1304. — Arma?
nel

D'azzurro, al cavallo d'oro guardante un sole dello BAIVERI di Alti. — Arma: D'oro, alla pan-
stesso, movente dal primo cantone. tera di rosso, macchiata di nero, rampante. —
BAI ARDO di Trieste. — Arma : Di . . . ,
al Cimiero: Un pozzo di rosso sostenuto da due
leone di. . . .
draghi di verde affrontati. — Motto: virus ve-
BAILA di Cavaglio San Donnino (Lombar- nenum EXPELLIT.
dia'. — Arma: D'argento, alla banda d'azzurro, BAJALARDI DAL FIUME di Padova. — Nel
accompagnata da due stelle di otto raggi dello 1163 un Alberto Bajalardo seguendo l'Imperatore
stesso. Barbarossa, trapiantò la sua famiglia in Padova,
BAILA di Verona. — Arma: D' argento, alla e. da essa derivarono personaggi ragguardevoli. —
banda d' azzurro, accompagnata da due stelle di Arma: D'argento, al leone di rosso.
otto raggi dello stesso. BAJOVARII di Modena, vedi Bazzovara.
BA1LLE di Sardegna. — Arma: D'oro, al BALBANI di —
Arma: D'argento, a
mastio di rosso torricellato di tre pezzi, fondato tre bande d' azzurro, caricate ciascuna di tre a-
sopra un ponte dello stesso murato d' argento, quile d'oro, poste nel senso delle bande.
col capo d'azzurro ad un sole d'oro. — Cimiero: BALBANO di Sicilia. — Originaria dai Conti
Un' aquila al naturale, nascente, tenente col bec- di Marsi, prese il nome dalla signoria di Balbano.
co una penna da scrivere. — Motto: Pro patria. Ha goduto 20 baronie e le contee di Apice e
BAIONA di Sicilia. — Arma: D'oro, all'ele- Conza. Un Gilberto fu giustiziere di Capitanata,
fante di nero, fermo sopra un colle di verde. un Riccardo barone e gran contestabile di Na-
BAIONARI di Modena, vedi Bazzovara. poli. — Arma: D'oro, alla fascia di nero accom-
BAISANI di Padova. — Arma: Fasciato di pagnata da tre api di azzurro, due nel capo af-
rosso e d'argento. frontate ed una rivolta nella punta.
BAISI o DA BAISIO o DA BAESE di Bolo- BALBI o BALBIS di Chieri. — Dicesi discen-
gna. — Originaria di Reggio, o più probabil- dente da un Romano Balbo che sul declinare del

mente da Baiso nelle montagne reggiane. Guido VI secolo fondò la repubblica di Chieri. Dette
tra la fine del XIII ed il principio del XIV se- questa famiglia molti podestà a Testona. Ebbe in
colo fu arcidiacono di Bologna e vescovo di Ri- feudo Bonavalle, Cavallerleone, Castelgentile, Cer-
mini, Dott. di leggi e Lettore celebre nello stu- vere, Ravigliasco e Cavoretto. ed ultimamente Va-
dio bolognese; Filippo fu pure Dott. di leggi e nadio, col titolo comitale. Un Prospero fu Cav.
Lettore nello stesso studio verso il 1350; ed un dell'Ordine supremo della SS. Annunziata. Ce-
altro Guido anch'esso Dott. di leggi fu Cappel- sare Balbo, statista e letterato insigne dei nostri
lano del Papa Innocenzo VI e sostenne per lui tempi. — Arma: D'oro, a cinque bande d'azzur-
varie ambasciate ai Veneziani, ai Gonzaga ed ai ro. — Cimiero: Una giovane scapigliato al natu-
Marchesi d'Este. — Arma: D'azzurro, a tre pe- rale, vestita d'azzurro, il braccio e la spalla de-
sci d'argento posti in fascia, uno sovrapposto al- stra ignudi, impugnante una spada d'argento. —
l'altro. Motto: POUR BIEN FAIR!.
BAISO (da) di Reggio-Emilia. — Così deno- BALBI di Milano. — Di origine romana, fa
BAL — 81 — BAL
compresa nel libro d'oro del 1277. Si divise in BALBI A NO di Chicri. — I Balbiani, il cui

tre rami, oggi tutti estinti. Il primo ebbe per nome risponde a quello di un antichissimo paese
eredità Visconti la consignoria d'Invorio e diede già spettante al territorio di Chieri, ebbero giu-

alla patria due dottori di Collegio ed un Cav. risdizione comitale sul luogo di Viale, su por-
Gerosolim. Il 2." s'illustrò con insigni parentadi, zione di Santena, di Avigliana e di Aramengo; ed
e si estinse nel 1624. Il 3.° diede Camerieri du- ottennero con titolo marchionale il feudo di Cal-
cali, illustri Capitani, Cav. Gerosolimitani, Que- cavagno che fu acquistato da un Alberico nel
stori e Prelati. — Ahma : D'oro, a tre pesci nou- 1670. Nel secolo XVI un Flaminio fu Gran Priore
tanti al naturale, I' uno sull'altro. dell' Ordine Gerosolimitano a Messina, ammira-
BALBI di Genova. — Di origine milanese, glio e gran maestro di campo del Duca di Sa-
fu trapiantata in Genova nel XV secolo da un voia. Un Cesare ed un Andrea furono Vicari di

Allegrino, i di cui figli vennero ascritti a quel Cuneo, ed un Guglielmo nel 1627 gran priore di

patriziato. Dette due Dogi biennali alla Repub- Venezia. Un Vincenzo Balbiano nel 1700 fu creato
blica: Francesco Maria nel 1730 e Costantino nel Viceré di Sardegna. — Arma: Di rosso, al bar-
1738. — Arma: D'oro, a tre pesci balbi al naturale. bio coronato alla reale, d'oro; col capo d'oro al-

BALBI di Ravenna. — Le prime memorie di l'aquila di nero, coronata dello stesso. — Cimie-
questa famiglia risalgono al secolo XI. Fra i suoi ro: Un moro nascente vestito d'azzurro, la fronte
uomini illustri è da annoverarsi un Isacco, ca- cinta di bianco, tenente sulla spalla destra una
pitano negli eserciti dell'imperatore; un Alessio si clava di verde. — Molto: previde m tira. — A-
unì coi Polentani, assalì con essi i Cescnati e li lias: Di rosso, al barbio coronato alla reale, d'o-
aiutò a distruggere il castello che questi aveva- ro. — Cimiero: Un moro nascente, vestito di

no innalzato sul lido del mare; ed un Poano si sc- rosso, tenente sulla spalla destra una mazza d'ar-
analò nell'attacco di Ferrara con Ostasio Polen- mi d'oro. — Motto: rekarde a toi.
tani. I Balbi possedettero molte selve e paludi BALDACCHINI di Cortona. — Si à memo-
vicine al Pò e la valle Fenaria. — Arma: Di ria nel 1160 di un Rinaldo capo-stipite di que-
rosso, alla fascia semipartita d'oro e d'argento. sta famiglia. Ebbe la signoria di molti feudi, e
BALBI di Venezia. — È un ramo della pre- tra gli altri di Castel Gherardo, e di Modena. Da
cedente, ascritto al patriziato veneto fino dal 1296. lei uscì un B. Giuliano dei Minori Osservanti.
Si divise in due famiglie; l'ima si disse dei Bal- Filippo d' Antonio fu creato Conte del palazzo
bi-Porto, e fu decorata del titolo di Conti del- Lateranense da Clemente Vili. — Arma: Fasciato
l'impero austriaco, e illustrata da diversi Savi del innestato d'oro e di azzurro: partito d' argento,
maggior consiglio. L'altra dei Balbi-Valier dette alla fascia del secondo.

alla Chiesa un Marco Arciv. di Corfù. Fu signora BALDACCHINI di Amantca e di Barletta.—


della contea di Duodo e della baronia di Caraz- È un ramo della precedente trapiantatosi nel
zula. — Arma: D'oro, al capro di nero. — Alias- 1 409 nella città di Amantca, al cui illustre pa-

D'oro a una leena di nero. triziato venne ammesso al tempo della dinastia
BALBIANI di Chiavenna. — Fu capo-stipite Aragonese, della quale fu molto partigiano. Ri-
un Galeotto di Varenna, capitano nella fine del cevuta per giustizia nell'ordine di Malta nel 1631,
XIV secolo della cittadella di Porta Vercellina a ebbe uomini illustri per urtici e per sapere, e di-
Milano. Baldassarre suo figlio comperò nel 1403 ramatasi più tardi nella città di Barletta fu pu-
da Caterina Visconti il contado di Chiavenna, ri- re aggregata a quella nobiltà. — Dimora presen-
tenuto per molto tempo dai suoi discendenti in temente in Napoli e per allogazione convalidata
dominio feudale. Un Alessandro fu investito nel da regio assenso aggiunse al proprio il cognome
1514 dal Duca Massimiliano Sforza del feudo di dell' estinta famiglia Gargano, nei diritti della
Borgo Lavizzaro, e nel 1322 fu governatore di quale è pienamente succeduta. — Arma : Inquar-
Como. Si estinsero i Balbani di Chiavenna verso tato; nel 1." e 4.° d' azzurro, all' albero nudrito
la metà del secolo XVIII. — Arma: Interzato in di verde, sormontato da due stelle ed un cre-
fascia: nel 1.° d'oro, all'aquila spiegata di nero; scente d'oro, ed accompagnato alla radice da due
nel 2.° d'argento, al leone leopardito di rosso ac- porcospini al naturale affrontati (per Baldacchini):
compagnato da due torte dello stesso; nel 3.° nel 2.° e 3." bandato di rosso e d' argento ;
col

d'argento, a quattro pali di rosso. capo d'oro, a tre anitre senza becco e senza piedi
BALBIANI di Livorno. — È un ramo della di azzurro, ordinate in fascia (per Gargano).

precedente, trapiantato in Livorno da un Seba- Alias: Ondato d'oro e d'azzurro, alla sbarra di
stiano che fu uno dei dodici governatori della rosso attraversante sul tutto.
città. Estinto sul principio del secolo XIX. An- BALDACCHINI di Treviso. — Originaria di
che in Pontedera fiorisce tutt' ora una famiglia Parma, da dove fu costretta esulare per le civili

Balbiani originaria da Lierna. — Arma: Come la discordie che funestarono la patria e ricovrarsi

precedente. sotto la protezione dei Caminesi di Treviso. — Ar-


Uiziun.nriu Stor, ti
Bla .
DAL — 82 — BAL
tico, dell'ordine dei predicatori, e Vescovo di Co- ro caricata di tre foglie di edera di verde : nel

stantinopoli morto in Treviso nel 1326. — Ghe- 2.° e 3.° di rosso, al grifo d'oro.

rardo Ambasciai a Caterina moglie del duca di BALDES di Sicilia. — Chiara famiglia della
Calabria nel 1 315, ed alla Rcpub. di Venezia nel Val di Noto che à posseduto parecchi feudi. —
1318 e 1348. — Arma: D'argento, a quattro Arma: D' argento, a quattro fascie d' azzurro ac-

fascie nebulose di rosso. compagnate da dieci rosette rosse ordinate 3,

BALDACWNA di Verona. — Ugolino fu Giu- 2, 2, 3.

dice sotto gli Scaligeri nel 1343. — Arma: D'az- BALDESCUI di Perugia. — Ha dato due Car-
zurro, al crescente- figurato e rivolto d'oro. dinali olla Chiesa: Benedetto creato nel 1633, e
BALDANA o BALDANI del Friuli. — Ori- Federico nel 1673. — Arma ?

ginaria di Parma, passata nel Friuli verso il 1300. BALDESI di Firenze. — Arma: D'azzurro, a

Sigismondo re dei romani, poi Imperat. con di- due cotisse d' oro, accompagnate da due stelle

ploma 10 Giù. 1415 creò Antonio di Nicolò Bal- di otto raggi dello stesso; una in capo, a sini-

dana co'suoi discendenti Conte del Sacro Palazzo stra, ed una in punta a destra.

Latcrancnsc. (Estinta). — Arma: Partito; a de- BALDESIO di Cremona. — Se ne à memo-


stra fasciato di verde e d'argento; a sinistra d'az- ria fino dal secolo Vili. Un Giovanni nel 1081
zurro, ad una facciata di chiesa d' argento mo- fu gonfaloniere maggiore della sua patria. Un
vente da una terrazza di verde. — Alias: Par- Pietro nel 1507 fu ascritto al nobile collegio dei

tito; a destra, d'azzurro, al muro merlato e tor- Notari Cremonesi. Estinta nel secolo XVII. —
ricellato di un pezzo con porta aperta d'argento, Arma: Fasciato di rosso e d'argento, ad un brac-

movente da una terrazza di verde; a sinistra cio armato di nero posto in palo, col gomito a

d'argento, a tre fascie d'azzurro. sinistra, la mano guantata tenente una palla d'o-

BALDASSARINI di Siena. — Arma : D' az- ro attraversante sul tutto

zurro, al capriolo d'oro, accompagnato in capo da BALDI di Bologna. — Arma: D' azzurro, al

un giglio dello stesso, e in punta da un crescente globo areostatico d'oro.


d'argento. BALDI di Bra, Conti di Scrralunga. — Arma:
BALDASSERONI di Toscana. — Ascritta alla D'argento, all'aquila di rosso armata di nero; col
nobiltà di Modena, Reggio, Mirandola e Correggio. capo d'azzurro a tre stelle di sei raggi d'oro. —
Il conte Giovanni fu primo ministro del Granduca Cimiero: Una stella d'oro di sei raggi. — Motto:
Leopoldo II, ed un di lui antenato fu ministro e LUM1NF. TITO.
governatore del ducato di Massa per In Duchessa BALDI di Genova. — Originaria di Lerici.

Maria-Beatrice d'Este moglie dell'Arciduca Ferdi- Giambattista Vescovo di Nebbio nel 1579. —
nando d'Austria. — Arma: D'azzurro, ad una Ascritta al Libro d' oro verso la metà del XVII
spada, un ramo d' olivo ed una scimitarra al na- secolo. — Arma: D' azzurro, al leone d'oro co-
turale posti in fascia — Lo scudo accollato dal- ronato dello stesso, sostenente con la branca an-
l' aquila al volo abbassato di nero, armata e lam- teriore destra un giglio d'argento; con la banda di

passata di rosso. rosso caricata di tre stelle di sei raggi d'argen-


BALDASS1NI di Gubbio. — Un Pace Baldas- to, attraversante.
sino vissuto nel 950, valoroso soldato, fu il capo- BALDI di Novara. — Fu capo-stipite un
stipite di questa famiglia. All'epoca delle fazioni Baldo che viveva nel 1040. Un Pietro fu crento
esularono dalla patria e un ramo si stabilì in dal Barbarossa Conte dell'impero: un Lapo fu Po-
Germania, ed un altro in Sinigaglia. Un Giobe- destà nel 1298, e un Cino nel 1296. — Arma:
lardino fu signore di Carpiano, e un Baldoino fu D'argento, al cannone al naturale ( ?! j
affustato di
creato dal Barbarossa conte dell'Impero. Dei Bal- rosso, posto - sopra una rupe di verde, movente
dassini fu il celebre S. Ubaldo Vescovo di Gub- dalla punta: al capo d'oro, sostenuto dalla divisa
bio. Fiorisce ancora questa lamiglia in Firenze di azzurro, a tre stelle d' oro e caricato dall' a-
col titolo di Marchese, ed in Pesaro col titolo di quila spiegata di nero, coronata d'oro.
Conto. — Arma: D'azzurro, alla fascia d'oro sor- BALDI DELLA CAPPELLINA di Bologna e
montata da due stelle dello stesso. — Alias: di Modena. — Figurano fra i feudatari estensi
D'azzurro, all'albero di ulivo di verde sostenuto con titolo comitale. — Arma: Inquartato; nel 1°
da tre monti d'oro, e sormontato da una cometa e 4° d' azzurro, alla pigna d' oro fra due foglie

dello stesso. dello stesso accompagnata nel capo da un lam-


BALDELLl di Cortona e di Perugia. — Origi- bello di tre pendenti d'oro con tre gigli dello
nari di Siena, un Baldo si stabilì a Cortona. Un stesso; nel 2° e 3° d'oro, al monte di tre cime
ramo fiorì anche noi Perugino, ov'eressc il castello di verde, sormontato da una gallina al naturale.
di Montignana. Ebbero la signoria dei feudi di BALDINI di Firenze. — Nel 1371 furono in-
Tregivolo, di Pecciano e di Siolo. — Arma: In- vestiti dalla Repubblica Fiorentina della signoria
quartato; nel 1.o e 4.° d'azzurro, alla banda d'o- di Friena e Bordignano, col titolo di Conti. Un
BAL — 83 — BAL
Belisario fu Vescovo di Latina nel 1555. Un Fran- di Ugo sedette nel consiglio degli anziani nel
cesco circa la metà del secolo XVII ebbe il titolo 1251. Uscirono da questa casa 32 priori, e 5 gon-
di marchese. — Arma: D'argento, al cavallo al- falonieri di giustizia. Un Baldovinetto di Gio-
legro di rosso, bardato e imbrigliato dello stesso, vanni fu Vescovo di Ancona nel 1523. Si estin-
accompagnato in capo da una mazza l'errata pur sero nel 1814. — Arma: Di rosso, al leone d'oro.

di rosso posta in banda. BALDOVINI di Pisa. — Un Baldovino fu pri-

BALDINI di Palermo. — Deriva dalla prece- ma vescovo di Mariana in Corsica e poi di Aversa
dente e fu trapiantata in Sicilia da un Giorgio Bal- nel 1554. Un Cristoforo di Giovanni" fu Bali del-

dini gentiluomo fiorentino al tempo di re Fede- l'Ord. Milit. di S. Stefano nel 161 4. (Estinta). —
rico II, facendo in Palermo resistenza. — Arma? Arma ?
BALDINI di Velletri. — Uscì da questa fa- BALDOVINI di Venezia. — Originaria di

miglia un Bartolomeo rinomato nell'Italia per la Lucca, trapiantata in Firenze, da dove si diramò in
sua eloquenza, e che mori Ministro Generale del- Bologna e in Venezia. Nel 1310 Simone fece parte

l'Ordine dei PI». Carmelitani. — Arma: Spaccato della congiura di Bajamonte Tiepolo, e Francesco
d'oro e di rosso, alla fascia dentata d'azzurro ac- avendo tentato di farsi signore di Venezia per
compagnata nel 1." da un' aquila spiegata di ne- vendicarsi di essere stata esclu.-a la sua famiglia
ro; e nel 2.° da un leone d'oro. dal Maggior Consiglio fu impiccato nel 1415. —
BALDINOTTI di Pistoja. — Il capo-stipite Un Andrea Baldovino insieme ad Angelo Drusia-
dei Baldinotti ebbe la signoria di Volterra da no,- avevano portato da Costantinopoli a Venezia
Ottone il Magno. Guelfi di partito, ne furono spo- i corpi dei SS. Simone profeta ed Ermolao. —
gliati rimanendo signori di Monte Veltrio e di La famiglia dei Baldovini fece edificare in Vene-
altre castella. Un Galgano fu Vescovo di Reggio. zia la chiesa dei SS. Simone e Giuda, ed il mo-
Un ramo di questa famiglia fiorì in Firenze, ed nastero di S. Croce insieme coi Magistrelli. —
un altro in Roma ed in Lucca. — Arma : D'az- Aiima antica: Di rosso, all'aquila d'oro, accom-
zurro, alla banda d'argento. pagnata da treccie dello stesso. — Arma mo-
BALDIRONI di Milano. — Ebbe origine in derna : Di rosso, all' aquila d' oro.

principio del XVI secolo da un Giovanni-Antonio BALDRACCANI di Forlì. — Fu capo-stipite


da Lissone, il quale si arricchì coli' appalto della Giovanni di Francesco che viveva nel 1371. Nel
catena del Naviglio Grande di Milano. Fiorirono 1480 un Giorgio fu scelto da Pino III Ordelaili

di questa famiglia diversi Notai e Giureconsulti, a reggente del principato. — Arma: Di rosso, al

Capitani, un Sindaco fiscale ed un Can. della Sca- cane rampante d'argento, collarinato dello stesso.
la. — Carlo nel XVII secolo fu confiscato per BALDUCCI o BALDUZZI di Bagnacavallo.
aver ucciso la moglie, Vittoria del Sole. — Ar- — Originaria di Castel Bolognese e della Serra,

ma: D'azzurro, al castello torricellato di tre pez- di cui possedeva lo storico castello, à dato alla

zi di rosso, aperto del campo, sostenuto da tre patria uomini distinti in armi e nelle magistra-
roecie di verde; col capo d'oro, all'aquila di ne- ture. — Arma: Di rosso, al capriolo d
;

argento,

ro coronata del campo. accompagnato da tre palle dello stesso, 2 in ca-

BALDISSONE di Genova. — Originaria di po, ed 1 in punta.


di Savona. Percivalle andò ambasciatore a papa BALDUINI di Bologna. — Gli antichi Bai-
Martino IV nel 1281. Nel XV secolo entrò nel- duini non sono da considerarsi cogli altri omo-
1' Albergo dei Cibo. — Arma : D' argento, al leone nimi originari di Milano e trapiantati in Bolo-

al naturale coronata d'oro. gna nel XVII secolo. — Jacopo Balduini, celebre

BALD01NI o BALDUINI del contado di Nizza, Dott. in leggi e Lettore nello studio bolognese,

Conti di S. Dalmazzo. — Giuseppe-Francesco fi- fu creato nel 1229 Pretore di Genova; un altro

glio dell' Avv. Spirito, nel 1766 fu investito di Jacopo fu pure Dott. in leggi e nel 1280 dato
Clans in contado. — Arma : D'azzurro, al capriolo con altri di nobili famiglie in ostaggio al Papa
d' argento, accompagnato da tre trifogli dello per accertarlo che i Bolognesi non rinnovereb-
stesso, e caricato di due leoni di rosso affrontati. bero le lotte cittadine. — I Balduini possede-

BALDONI di Romagna. — Arma: D'azzurro, vano molte terre nel comune di Zola. — Arma:
alla bomba d' oro infiammata di rosso, movente D' azzurro, alla colonna d' argento, con capitelli

da un mare di argento, e sormontata da tre stelle d'oro, sormontata da corona dello stesso, terraz-
del secondo. zata di verde ed accompagnata da due semivoli
BALDORCI di Firenze. — Arma: D'azzurro, d'argento. — Alias: Spaccato d'argento e di ros-

al monte isolato di sei cime d'oro, sormontato da so, al piano al naturale accostato da due leoni af-

un crescente volto d'argento. frontati dell'uno all'altro; col capo d'argento ca-

BAL DO VINETTI di Firenze. — Un Baldovi- ricato da tre aquile di nero.

netto di Borgognone, capo-stipite della famiglia, BALDUINI DE CAPRIS nel Tirolo, Nobili

fu console nel 1198 e nel 1204. Un Baldovinetto del S. R. I. dal 17 Luglio 1 478, e cavalieri dello

BAL — 84 — BAL
stesso dal 22 Ott. 1696. — Arma: di rosso, al
'

BALESTRINO di Genova. — Originaria del

becco rampante d' azzurro scaglioso d' argento, castello omonimo, già capo-feudo di un ramo dei

circondato dalla coda di un dragone d'oro in ca- Del Carretto. — Antonio fu Consigliere della re-

pò; il detto dragone sormontato da una croce I pubblica nel 4 455 e 4 461. — Ascritta in famiglia

trifogliata dello stesso. — Un ramo di questa


j
Promontorio. — Arma: D'oro, al leone di nero

casa in Basilicata fu decorato del titolo di Con- !


impugnante con le branche anteriori una bale-
te il 3 Ag. 1790, ed à per Ama: D'argento, alla stra al naturale, in palo.

capra rampante d'azzurro, collarinata del primo. BAL1ANI di Genova. — Originaria di Le-
— Cimieri: \. n un dragone d'oro sormontato da vanto, ebbe in Genova uffici pubblici nel XV se-

una croce di dodici punte dello stesso; 2.° la ca- colo. Bartolomeo Consigliere delle Compere di

pra nascente dello scudo. S. Giorgio nel 1463; Teramo ufficiale di Balia nel

BALDU1NI di Modena. — Appartiene a que- 1 489, Anziano nel 1302 e 1504, capitano della
— Ascritti
|

sta casa, già nobile e potente in Modena fin dal I città e difensore del popolo nel 1506.

1306, un Gaspare architetto militare che fu al in famiglia Imperiale nel 1528. — Nel XVII se-

servizio dei Duchi di Savoja, ed assai lodato dal colo ebbero parecchi senatori, ed un Giambattista
Tirabosclii. — Arma Spaccato : di rosso e d'oro, fu emulo del celebre Galileo. — Arma: D'oro,
all' albero sradicato al naturale, posto sopra il all' aquila di nero coronata dello stesso; col capo

tutto, accostato da due leoni sfrontati egual- cucito d'argento alla croce di azzurro.

mente posti sopra il tutto doli' uno all' altro; col BALISTRER1 di Messitw. — Nel libro d'oro
capo dell' Impero. dei nobili messinesi si trova scritto nel 1596 un
BALDU1NT di B-cggio-Emilia. — Jacopo, vi- Biagio. Diversi furono straticò della loro patria.
vente noi XIII secolo, fu celebre giureconsulto e — Arma: D'azzurro, alla balestra tesa d'oro, po-
fu ascritto alla cittadinanza di Reggio e di No- sta in palo.
|

fogna, nella qual ultima città tenne la cattedra BALLACCIII di Sant'Arcangelo (Romagna).
di giurisprudenza, poi fu Podestà di Genova e Famiglia assai cospicua che à dato due vescovi
morì in Bologna nel 1233. Michele sacerdote ed alla chiesa riminese; Guido nel 1278 e Lorenzo
elegante poeta nel XVIll secolo fu 1' ultimo di nel 1301. — Arma: Una banda accompagnata da
questa casa. — Arma ? tre palle, due in capo, ed una in punta.
BALENI di — Arma. D'oro, alla BALLADA di Piemonte, Conti di San Rober-
croce di S. Andrea d' azzurro, accompagnata da to. — Arma: D' azzurro, alla fascia d' argento,

quattro merlotti dello stesso. alzata, caricata d' un giglio del campo, con un
BALESTEROS di Sicilia. — D'origine spa- leopardo d'argento in punta dello scudo. — Ci-
glinola, lu trapiantata in Sicilia da un Pietro ve- miero: Un leopardo nascente, d' oro, lioguato di
nuto da Madrid nel 1623. Filippo IV lo creò ca- rosso, tenente fra le branche un ramo di giglio

stellano della città di Agosta. Un Isidoro fu ba- di giardino al naturale. Motto: a diev sorr tovt.
rone di Bongiordano, qual titolo commutò in quello BALLAI di Messina. — Originaria di Fran-
di Marchese. — Arma: D'azzurro, alla banda scac- cia e patrizia di Messina. Fra Pietro Ballai del
cata d'argento o di rosso di tre file sormontata priorato di Messina, fu Cav. Gerosolim. nel 1514,
da un leone d' oro guardante una balestra tesa e quindi Commendatore. — Arma : D' argento,
dello stosso, movente dal primo cantone. alla banda di fusi accostati e accollati di rosso,

BALESTRAZZI di Venezia. — Originaria di accompagnata da sei gigli d' azzurro, ordinati in


Malamocco, e trapiantata in Venezia dove si spense cinta.

nel 1301 nella persona di Messer Rinaldo. — Ar- BALLARD o BALLARDI del Piemonte, otten-
ma; Partito d'azzurro e d'oro, alla banda di nero nel 1734 il titolo di Conti di Roccafranca.
verde attraversante sul tutto. — Arma: D'argento, alla croce di S. xVndrea den-
BALESTRI di Modena. — Arma: D'azzurro, tata di rosso; col capo cucito d'oro, all'aquila di
olla balestra al naturale colla freccia d'argento nero coronata dello stesso.
accostata da altre due dello stesso, tutte tre ri- BALLAR1NI di Padova. —
Ebbe nobiltà in
volte al capo; col capo dell' Impero. Treviso e in Murano. — Arma: Partito d' ar-
BALESTRI di Venezia, detti anticamente BA- gento e di rosso, a due fascie abbassate dell'uno
LADI, originari di 'Porcello, si trapiantarono in nell'altro.

Venezia dove furono fatti nobili alla serrata del BALLARENI o BELLARINT di Padova. —
Maggior Consiglio. — Arma: D'oro, alla banda Un Zuane Balarin, essendo molto amico di Fran-
scaccata d' azzurro e d' argento. cesco Novello, sapendo che questi era nel Friuli
BALESTRIERI di Venezia. — Arma: Di ros- coli' esercito per ricuperar la patria dalle mani
so, alla banda d'oro, caricata di una balestra al del Conte di Virtù, fuggì da Padova, o con Riz-
naturale posta in banda, l'arco attraversante sul zolctto Rizzolctti e Cbecagio Pcccanini andò a tro-
rosso. varlo e per lui militò alla ricuperazione di essa.
BAL — 85 — BAL
— Arma: D' argento, i due fascie, la prima di ottenne da Carlo V la conferma del titolo comi-
rosso e la seconda di nero. tale concesso nel 4 469 ai fratelli Francesco e
BALLARINI di Treviso. — Arma : D'azzurro, Giacomo. Teodoro cav. del S. M. 0. Gcrosolim.,
alla banda scalinata d'argento, accostata da due era Comandante di Nizza della Paglia nel 4 599.
rose d'oro. Giovan-Giacomo, Oratore del Duca di Mantova e
BALLAROTO di Palermo. — Un Salvatore fu Monferrato al ro di Francia nel 4662, fu pre-
procurato!* causidico, e un Pietro giudice preto- sento al congresso di Mùnster. Camillo, figlio del
riano. Un Benedetto assunse il titolo di Marche- precedente, insignito dal Duca del titolo di Con-
se nel 4763. — Arma: D'azzurro, al sole d'oro. te. — Arma?
BALLATI-NERLI di Mantova. — Originaria BALLO di Sicilia. — Originaria bolognese,
di Siena, ebbe a capo-stipite Giovanni d'Orazio, fu trapiantata in Sicilia da Sancio nel 4 378. Un
Un Orazio, suo figlio, fu investito del marchesato di Antonio fu maestro razionale del regno: un Gio-
Yalderro che commutò dipoi con quello di S: Secon- vanni-Graziano barone di Callatuvo. Nel 4 398 un
do. Un Domenico fu Vescovo di Colle nel 4704. — Giacomo e un Lorenzo furono baroni di Avola, e
Arma: Partito; a destra d'azzurro, alla stella d'o- un altro Graziano marchese di Bonfornello nel
ro in capo, che è dei Ballati; a sinistra d' ar- 4694. — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro ca-
gento, a tre pali di rosso che è dei Nerli; sul ricata di tre palle di nero.
tutto una fascia d'oro attraversante. BALLONIO o BALLON E di Sicilia. — Ori-
BALLATI di Steno. — Originaria senese, e ginaria di Lombardia, fiorì nei secoli XI, XII,
del Monte dei Riformatori. — primo 11 fra i ri- XIII. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, armato
sieduti fu Andrea di Checco di Casello nel Sett. e lampassato di rosso, col capo cucito dello stes-
e Ott. 4 355. Francesco di Meo risiedè nel 4375. so, caricato da un cuore d'argento, accostato da
— Orazio di Giovanni Ballati fu adottato nella due rose dello stesso.

casa materna dei Nerli di Mantova, e da quel BALLOTTA di Siena. — Arma: D' azzurro,
tempo i Ballati si dissero Ballati- Nerli. — Un al grifo d' argento impugnante una spada nuda
altro ramo dei Ballati sì è estinto verso il 4760. dello stesso manicata d'oro.
— Arma : D' azzurro, alla stella d' oro in cape. BALLY del Piemonte. — AnMA : D' azzurro,
— Alias: D'azzurro, alla banda d'oro, accompa- al diamante d'argento nel cuore dello scudo ac-
gnata in capo da una stella dello stesso. compagnato da tre fascie d'oro, una sopra o duo
BALLATINI di Bologna. — Ottenne molti fa- sotto. — Cimiero: Un albero di quercia alquan-
vori da Giovanni II Bentivoglio, e s' imparentò to inclinato in banda, sinistrato da un vento in

colle principali famiglie bolognesi. — Arma : D'ar- atto di sofliarc contro il medesimo. — Motto:
gento, all' ulivo al naturale terrazzato di verde, PREMITUR SEU NON Ol'PHIMITUH.
sopra un ramo del quale posa un uccello di nero. BALME (la) di Piemonte, Signori di Asprc-
BALLE o DALLE BALLE di Bologna. — An- mont. — Arma: Fasciato d'oro e di nero.

tica famiglia ghibellina che novera fra' suoi parec- BALNEO di — Aiima: Inquartato in
chi ragguardevoli personaggi. — Ballo ebbe dal re croce di S. Andrea, d'oro e di azzurro.
di Aragona il titolo di soldato regio e fu creato BALSAMI di Milano. — Ebbe origine nel se-

Viceportolano di Alcamo in Sicilia. — Akma : Di colo XV in cui alcuni de' suoi membri esercita-

rosso, al capriolo d' oro, accompagnato da tre vano il notariato. Dette alla patria un Giurecon-

palle d'argento, 2 in capo ed 4 in punta. sulto Collegiato ed un membro del tribunale dei

BALLESTRERO d'Asti, Conti di Montalen- XII di provvisione. Nel XVIII secolo acquistò il

ghe . — Arma : Di rosso, al leone tenente con le feudo di Zelo Surrigone, ed ebbo poi il titolo di

branche anteriori una balestra, il tutto d' oro. Marchese. Ora chiamasi Balsamo-Crivelli. — Ar-
BALLESTRERO di Savigliano. — Arma: ma: Spaccato d'argento e di rosso, a due ceppi di

Troncato d'oro e di rosso al Satiro tcnent ; colla vite di verde fruttiferi di rosso, passati in dop-

destra un dardo, colla sinistra un arco, ed avente pia croce di S. Andrea, moventi dalla pianura er-

appeso ad armacollo un turcasso pieno di dardi, bosa.

il tutto al naturale, e dall' uno all' altro. — Ci- BALSAMO di Messina. — Originaria di Lom-
miero : Un braccio vestito d' azzurro e di rosso bardia, fu trapiantata in Messina nel secolo XII

impugnante un dardo. — Motto: nii.i.a me ter- da un Maurizio che acquistò i feudi della Vigna,

reni. della Massaria in Patti, di Pollina, Limiiii e Sam-


BALLI ANI di Casale. — Da un Balliano gen- basilio. Un Giacomo fu signor di Mirto: un Pie-

tiluomo di Casale nel 4 "260 che essendo signore tro nel 1613 fu il primo principe di Itoecaliorita.

di Anuf no vendè il dominio agli Ospitalieri, di- e straticò di Messina nel 1621. Un Francesco nel

scende questa chiara famiglia, che ebbe il feudo 4759 acquistava il principato di Castellaci; ed

di Oddalengo. Nel 4 103 erano consiglieri della un Giuseppe fu croato Barone di Cattali. Dome-
città Giacomo ed Agostino. — Antonio nel 1535, nico Balsamo, Benedettino, fu Arcivescovo di
HAI, — 86 — BAN
Monreale. — ARMA: Spaccato: al I.» partito d'oro to, posti 2 e 1. — Alias: di rosso, al crescente

c di rosso, all'uccello di nero sull'oro; al 2" d'az- montante d' argento.


zurro. BALZANI di Bologna. — Ebbe parecchi Dot-
BALSANO di Palermo. — Originaria della tori Collegiati ed Anziani del Comune di Bolo-
Germania, si stabilì in Palermo sotto P impera- gna. — Arma: D'azzurro, a due coscie recise e
tore Enrico VI. Un Tommaso ottenne da Federi- sanguinose di daino al naturale poste in croce di
go 11 la castellania di Catania, e un Giovanni S. Andrea.
quella di Lentini. — Arma: D'oro, al monte di BALZI di Vicenza. — Ebbe conferma del- la

nero, sormontato da un cavallo di rosso. l'antica nobiltà nel 1820. — Arma. D' azzurro,
BÀLSORANO di Messina. — Di origine Nor- all'albero di verde, posto sopra una collina dello
manna, prese il nomo dal feudo di Balsorano. A stesso.

goduto nobiltà in Avellino ed in Sarno. Fu signo- BALZO (del) di Napoli, — Originaria dalla
ra di sei baronie; e si cstinsc nella famiglia dei Provenza, un Raimondo si stabilì in Napoli e di-
Marchesi Cammarota. — Arma: D'oro, al grifo ventò Conte di Avellino. Un Barrale fu gran giu-
di azzurro, linguato d'oro; con la banda di rosso stiziere sotto Carlo I d' Angiò: un Giacomo de-
attraversante sul tutto. spota di Romania e principe di Acaia. Ha goduto
BALUCÀNTI di Brescia. — Giacinto ottenne la signoria di 162 feudi, di un Viscontado, di 27
dal governo veneto il feudo di Cento d'Albana Contadi, di un Marchesato, di 5 Ducati, e di 3
e di S. Maria del '/orno con titolo di Conte con Principati che sono Altamura, Acaia e Molfctta.
Ducale I Die. 1083 — I fratelli Giacinto e Gio. Ebbe nobiltà in Napoli al seggio di Capuana, in
Battista ottennero con sovrana risoluzione 18 Die. Capua, in Brindisi. Pozzuoli e Stilo, ed ottenne
18to la conferma del titolo comitale per loro e il titolo di Serenissima come una delle sette
discendenti maschi. — Arma: D'oro, ad una quer- grandi famiglie di Napoli. — Arma: Inquartato:
cia di verde. nel l.o e 1.° di rosso, alla stella caudata e di se-

BALUC1UX di Venezia. — Arma: Spaccato; dici raggi d'argento; nel 2.° e 3.' d'oro, alla cor-
nel l.° d'argento, a tre bando d'azzurro; nel 2.° netta di verde.
di nero, a tre bande d'argento. BALZO (del) di Capua. — È un ramo della
BALI' DI o BHLLUDI di Padova. — Furono precedente, trapiantato in Capua da Scipione e
ascritti al nobile consiglio nel I08I. Un Bclludo Raimondo. Fu insignito del titolo di Duca sui
e un Passerino consoli della patria. Un Luca, dei feudi di Caprigliano, Presenzino e Schiavi. — Ar-
Minori Conventuali, per la sua pietà meritò il ti- ma: Eguale alla precedente.
tolo di Beato. — Arma: D' argento, a tre fascio BAMBAGLIOLI di — Arma: Bandato
di rosso. — Alias: D' argento, a tre bande di d'armellino e di rosso.
rosso. BAMBASI di Feggio-Emilia. — Un Simone
BALUFFI di Ancona. — Gaetano Vescovo fu podestà di Sassuolo nel 1510, e un Bartolomeo
d'Imola, poi Arciv. di Camerino, creato Card, di podestà del Finale nel 1510. — Arma: di rosso,

S. Chiesa il 21 Die. 18'iGdal Ponte!'. Pio IX.— al grifo d' oro; colla fascia d' azzurro caricata di
Arma: D'azzurro, alla fascia d' argento, caricata tre crescenti d' argento, attraversante sul tutto.

di tre palle di ,
accompagnata in capo . BAMBASI o BOMBACE di Modena. — È un
da un' aquila coronata di . . . . ,
e in punta da ramo della precedente. Antonio era tra i Con-
due cigni di ... . soranti, accostati posti sopra servatori di Modena nel I ti 2. ^Estinta). — Arma:
un fiume al naturale in punta, e guai-danti due ! D'azzurro, alla banda increspata d'argento, ac-
stelle d' argento, poste sotto la fascia, un po' a compagnata in capo da un giglio d'oro.
— Ascritta
j

destra. BANCA (dalla) di Vicenza. al Con-


BALUGOLI di Modena. — Trasse ilnome e siglio nobile di Vicenza nel Io il nella persona
— Arma: D'oro,
|

P origine dal castello di Balugola nelle montagne i di Giovan-Filippo. al capriolo di


del Modenese. — Scudo Avvocati della Chiesa di nero, caricato da due leoni affrontati del campo.

Modena erano perciò detti Avvocati nel 1018 — BANCARI di Mantova. — Nobile di Mantova
Fu tra le nobili e potenti di Modena, e signora fin dal 1581. — Giambattista medico collegiato
di Rocca S. Maria. Aveva il privilegio di — j
nel 1620; Francesco Cancelliere ducale tra il

tenere il freno, poi di avere il cavallo che il Ve- ;


1681 e 1690: altro Giambattista giureconsulto
scovo di Modena montava allorquando prendeva collegiato, poi priore di esso collegio, Podestà di

possesso della sua diocesi, e quello pure di avere Revere nel I70i, poi Governai di Ostiglia, quindi
j

lire sette e un soldo per ogni duello, dovendo di Goito, e nel 1721 di Sermide. Detto Giam-
|

essa custodire il campo ed avere il cavallo e le


j
battista ed il fratello Gaetano nel 1726 furono
spoglie del vinto campione. (Estinta^. — Un ra- ! insigniti del titolo di Conti dal Duca di Gua-
dio di questa casa à pur fiorito in Carpi. — Ar- I stalla. Antonio decurione nel 1791, e Consigliere
ma: Di rosso, a tre crescenti montanti d' argen- j
della Prefettura del Mincio nel 1810. — Arma:

BAN — 87 - BAN
Spaccato, d'azzurro, a tre stelle d'oro, c d'ar- figlio di Paolo Giustiniani della Banca. — Ai»ma:
gento, al corvo di nero, posto sopra una terrazza D'azzurro, alla banda scaccata di tre file d' ar-
dello stesso ; colla fascia di rosso, caricata da un gento e di nero.
crescente d'argento, attraversante sulla spacca- BANDA di Verona. — Di antichissima ori-
tura. gine, ed ascritta al Consiglio nobile di Verona
BANCHELLI di Sassuolo. — Un Vincenzo fu il fin dal 1279 nella persona di un Bonaventura —
capo-stipite della famiglia ascritta alla cittadinanza Giovanni nel 1 434, Andrea nel 1 445 e Nicola nel
sassolese nel 4 488. Girolamo e Cristoforo furono 1558, chiarissimi giureconsulti, appartennero al

podestà della patria. — Arma: D'azzurro, al leo- Collegio degli avvocati e dei giudici. Antonio nel
ne d'oro lampassato di rosso e accompagnato da 1451 fu pretore urbano. — Daniele e Galeazzo
tre stelle del secondo, accostate in capo. furono legati a Cornelio vescovo di Verona e
BAXCIIERIO di Sicilia. — Un Giovanni fu Cardinale nel 4504; c nel 1509 prefetti del Be-
giurato di Palermo nel 1320. Un altro Giovanni naco. — Il soprannomato Andrea per aver con-
ottenne dal re Alfonso I' uflicio della Statia di dotto in moglie una Soncina Martinengo venne
Palermo; e un terzo Giovanni ebbe la Castella- in possesso del castello di Sanguinotto, del quale
nia di Siracusa. — Arma: D'oro, alla banda di i di lui figli furono costituiti Conti dalla Repub.
rosso. Veneta. — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro;
BANCIIERO di Genova. — Da Clavarezza con una testa di Giano al naturale attraversante
presso Savignone, e da Rapallo. Nella distrutta sul tutto, coperte le spalle da un manto di rosso
chiosa di S. Andrea di Sostri (ponente), vedevasi fodrato di armellino, con una striscia di rosso in
la lapide sepolcrale di Lanfranco Banchero e di palo fra le due teste. — Cimiero: La testa di
suo figlio Oliverio, segnata del 1188. Nel 1550 Giano, ovvero, una testa e collo di aquila di nero
Bernardo Banchero qm. Bartolomeo fu ascritto in posta fra un volo dello stesso.
famiglia Negrone. Giuseppe Banchero, nato in BANDELLI di Lucca. — Se ne ànno memo-
Genova il 6 Mar. 1815 ed ivi morto il 44 Gen. rie fino dal secolo XIV. Bandello, collettore apo-

1874, compilò varie opere di storia patria, stolico nella Toscana e nel Ducato di Spoleto, fu
fra le quali è certamente la più importante, seb- nel 1388 Vescovo di Città di Castello, poi di Ri-
bene rimasta incompiuta, quella che si intitola: mini nel 1407 creato Cardinale nel 1408. Ar-
Genova e le due riviere. — Arma: D'argento, ma: Tre bande, fra le quali le lettere R. A. —
all'aquila di nero coronata d'oro posta sopra una Alias: la croce di S. Andrea.
panca d'oro movente dalla punta dello scudo. BANDI di Cesena. — A questa nobile fami-
BANCHI di Siena. — Arma: D'argento, alla glia, imparentata coi Braschi, appartiene Gian
croce trifogliata di rosso. Carlo Vescovo d' Imola e poi Cardinale nel 1775.
BANCHIERI di Pistoia. — Antonio creato Car- — Arma?
dinale da Benedetto XIII, e Segretario di Stato BAXDIERA di Lombardia. — Potente fami-
da Clemente XII. Gianfrancesco, nipote del prece- glia che nel XVII secolo si diramò nel Friuli e
dente, ebbe la porpora cardinalizia nel 1753 e la in Messina. — Arma: D'oro, alla torre di rosso,
legazione di Ferrara. — Arma: D'azzurro, al aperta e finestrata di nero, cimata dalla bandiera
monte di sei cime, movente da un mare, il tutto spaccata di rosso e d'argento, astata di nero, ca-
d' argento, sostenente due garofani d'oro, gambuti ricata da un artiglio di aquila dell'uno nell'altro.

di verde e moventi dalle due cime più basse: il BANDIERA di Messina. — Fu capo-stipite
tutto sormontato in capo da un'aquila spiegata dei Bandiera di Messina un Mario sul cominciare
di nero. del secolo XVII. — Arma: Spaccato : nel 1.° d'az-
BANCI o BANZI di Bologna. — Originaria zurro, al destrocherio armato al naturale, la ma-
dalla Germania, fu trapiantata in Bologna sul no di carnagione, impugnante una bandiera di
principio del secolo XIII. Ben 36 individui ap- rosso, astata d'oro, svolazzante a sinistra ; nel 2.»
partennero al nobile consiglio degli Anziani. Un di rosso a due bande d'argento.
Taddeo seniore fu Vescovo di Nepi e Sutri. Un BANDIERA del Friuli. — Arma: Di rosso,
Emilio ebbe il titolo di Conte. I Banci ottennero alla bandiera d' argento, astata d' oro.

il marchesato di Aquaria nel modanese dal Duca BANDIERI di Modena. — Domenico Proto-
Rinaldo. — Arma : D'oro, alla croce alta, vuota, not. Apost. vivente in Roma nel 1630 fu per no-
ritondata, e trifogliata di rosso. — Cimiero: Un ve anni Prof, di morale filooslia nella Sapienza,

angelo tenente la croce dello scudo. ed à lasciato alcuni suoi scritti latini citati dal

BANCO ó. BANCA di Genoca. — Originaria Mazzuecholli e dal Tiraboschi. — Auma: Burel-


del castello omonimo presso Rapallo, ma nal 1362 lato increspato d' oro e d'azzurro di sette pezzi,
entrò a comporre l'albergo dei Giustiniani. Il al giglio d' oro attraversante sulla terza d' az-

celebre poliziotto e annalista Agostino Giusti- zurro.

niani, che mori Vescovo di Nebbio nel 1536, era BANDINELL1 di Siena. — Dalla Francia si

BAN — 88 - BAR
portarono in Siena con 1' imperatore Carlo Ma- alla croce di rosso; b) di rosso, a due bande d'ar-

gno, e si dissero Bandinclli da un Batidinello. Si gento, che è dei Bandini: nel 2.° spaccato: a)
divisero poi in Palazzcsi e in Paparoni. Uscì da d' oro, all' aquila di nero; b) di rosso, alla torre
questa famiglia il Pontefice Alessandro III morto d' argento, che è dei Giustiniani; nel 3.° di rosso,

nel 1484. Rolando fu Cardinale sotto Lucio III; alla banda d' argento, caricata da un grillo di

un Filippo fu Vescovo di Penne, e un Volunnio nero posto in banda, che e dei Grillo: nel 4«
Patriarca di Costantinopoli e Cardinale nel 4658. d'argento; alla banda di rosso, accompagnata da
— Arma: D' oro pieno. tre garofani al naturale, due in capo ed uno in

BANDINI di Bologna. — Fu ascritta fra le punta. — Cimiero: Una testa di moro attorti-
quaranta nobili. Un Botto di Camillo fu degli tigliata d'argento. — Jlfo//o: Laus Deo cne puis.
Anziani nel 1 560, e un Ercole di Giovanni Se- BANDINI di Firenze. — Diverse furono in

natore. — Arma: D'azzurro, a quattro catene Firenze le famiglie Bandini; la prima addetta al-

d' argento, moventi dai quattro angoli dello scu- l' arte dei piannellai ebbe un priore nel 1382.
do, e convergenti al centro legate ad un anello La seconda appartenne all' arte dei vinattieri; e
dello stesso; col capo d'azzurro caricato da tre la terza detta dei Bandini d'Oltrarno ebbe per 6
rose d'argento. volte il priorato e per una volta il gonfalonie-
BANDINI-GIUSTINIANI di Camerino e di rato. Ottavio fu Cardinale nel 1596. Arma: Ban-
Roma. —
Da Vanni di Baudino dei Baroncelli dato d' argento e di rosso.
riconosce questa famiglia la propria origine. — BANDINI di Palermo. — Discendente dai

Melchiorre nel 1140 vestì l'abito del S. M. 0. Bandini di Firenze, fu trapiantata in Palermo da
Gerosolim., di cui fu Gran Cancelliere, e Procu- un Giorgio al tempo di Federico II. Un Giovanni
rai Generale ossia ambasciatore a Roma dove e un Bernardo furono pretori della città. — Arma:
diede il suo voto per 1' elezione del Gran Mae- D' oro, alla banda d' azzurro caricata da tre rose
stro Fra Battista Orsini nel 1467. Cornelio fu d' argento, accompagnata da due rose di rosso
Colonnello di Francesco I re di Francia, e nel 1337 poste una in capo ed una in punta.
si segnalò all'assedio di Montcmerlo in Toscana. BANDINI di Siena. — Un Bartolo sedette
Leonardo nel 1512 fu Parafrenario, ossia Caval- nel supremo magistrato nel 1368. Un Mario, in-
lerizzo di Giulio II, che lo mandò Commissario signito nel 1526 del titolo di Conte da Carlo V,
Apostolico per ricuperare da Galeazzo Sforza d'A- fu capitano del popolo nel 1555. Francesco, suo
ragona la fortezza di Pesaro, della quale fu poi fratello, fu sollevato nel 1539 alla dignità arci-
nominato castellano. Filippo ottenne da Innocen- vescovile di Siena, e Germanico ebbe 1' Arcive-
zo XIII per la sua famiglia la investitura della scovato di Corinto in p. i. Questa famiglia per
rocca di Varano nel contado di Camerino il 29 ragioni di matrimonio fu adottata in casa Picco-
Ott. 1721. Ottavio Cardinale, Areiv. e Princi|>e lomini. — Arma : D'azzurro, alla banda d'argento
di Fermo, creato da Papa elemento Vili. Con caricata da due teste di aquila di nero, linguatc
chirografo 30 Maggio 1753 di Benedetto XIV fu di rosso, affrontate e ingolanti una torta d' oro;

fatta vendita delle tenute di Lanciano e Rusta- col capo d' oro, all' aquila di nero.
no ad Alessandro Bandirli, erigendo le suddette BANDITI di Rimini. — Nobile famiglia che
tenute in marchesato. Nella casa Bandini si è dette Francesco Maria, Vescovo di Montefiascone,
estinta quella dui Principi Giustiniani che aveva Arcivescovo di Benevento e Cardinale nel 1775.
ereditato le sostanze e i titoli della famiglia — Arma?
Grillo Duchi di Mondragonc. Colla morte della BANZOLA di Reggio-Emilia. — Potente fa-

Duchessa di Newbourg pari di Scozia figlia del miglia, denominata dal castello omonimo di cui
Princ. Vincenzo Giustiniani e della Duchessa Ni- era signora. — Alberto dì Banzola si assoggettò
coletta del Grillo e sorella di Cecilia marit. al al Comune di Reggio co'suoi vassalli, terre e ca-

March. Carlo Bandini, il figlio di questa suc- stelli nel 1182. (Estinta). — Arma?
cedette per diritto ereditario alla dignità di Pari BARABALLA di Napoli. — Se ne ànno
di Scozia col titolo di Conte di Newbourg, Vi- memorie fin dal 1200. Divisa in due rami, l'uno
sconte Kynniard e Barone Livingstonc di Fale- à goduto nobiltà in Napoli nel seggio Capuano,
raig. — 11 Senatusconsulto del 2 Mag. 1853 ri- e l' altro in Gaeta. Ebbe le baronie di Baraballa,
confermò i titoli di alto patriziato romano al di Castrocucco, di Cesa, di Dagazano, e di Giu-
vivente March. Sigismondo Bandini, ed alla di gliano. Un Agnello fu straticò di Salerno, giu-
lui figliuolanza; ed il Pontefice Pio IX con Breve stiziere d' Otranto, di Calabria c di Capitanata
del Ti Gen. 1863 conferì al medesimo il titolo — Arma: D'argento, a due fascio d' azzurro.

di Principe Romano. — Aiima antica: Bandato Alias: D' oro, a due fascio di rosso.
d' argento e di rosso, col capo del primo cari- BARABANI di Modena. — Pietro, nativo di
cato da una croce del secondo. — Arma moderna: Carpi, fu l'architetto della chiesa di S. Pietro di
Inquartato: nel primo spaccato: a) d'argento, Modena, edificata nel 1476. (Estinta). — Arma:
.

BAR — 89 — BAR
Inquartato nel J.« e 4.° d'azzurro, alla stella di stano e di S. Agnese. — Lazzaro, Presiti, del Se-
otto raggi d'oro; nel 2.» e 3.» d' oro, alla stella nato di Torino, nel 4644 fece acquisto di S. A-
d'azzurro; col capo pure d'azzurro, ad un uccello gnese. — Giambattista fu Vescovo di Novara
passante d'oro. nel 4748. — Arma: D' argento, a nove monti-
BARAGAZZI o DA BARAGAZZA di Bolo- celli o colli di nero isolati e ristretti 3 3 2 e 4

gna. — Furono signori e conti di un castello — Cimiero: Un leone nascente d' oro, coronato
omonimo. Si estinsero nel 4390 con un Romeo dello stesso. — Motto: sola nobilitas est ex
che sedette fra gli anziani. — Arma: D'argento, VOLUNTATE DEI.

a tre croci patenti di rosso 2 — Alias: Spac-


e 1. BARATTA di Sicilia. — Arma : D' azzurro,
cato: al 4.» d'argento caricato da una pisside a due leoni d' oro, controrampanti e affrontati,

d' oro movente dalla partizione, dalla quale nasce tenenti una corona baronale del medesimo.
una croce di rosso; al 2.° scaccato di nero e BARATTÀ di Savigliano. — Originaria di

d' argento di tre Gle; col' capo d' Angiò. Cavaglio e signora di Vignolo e di Cerrasca, si

BARALDI di Modena. — Giuseppe Protonot. trapiantò in Savigliano poco prima del 4 476, e
Apost. e letterato distinto fu insignito della no- quivi un Antonio ed i suoi figli Stefano e Gio-
biltà modenese dopo la restaurazione, e morì nel vanni acquistarono in enfiteusi dal Comune am-
4832. — Arma: Spaccato d'azzurro e d'oro; colla plissimi latifondi, che dal loro nome furono poi
fascia di rosso attraversante; caricato il 4." di detti «7 Barattò. — Lo stesso Antonio nel 4 484
tre stelle di sei raggi d'oro, ed il 2.» di tre pru- ottenne la cittadinanza saviglianese. — Carlo ce-
gne al naturale fogliate di verde ordinate e ri- lebre giureconsulto, fatto senatore dal Duca Car-
volte verso la punta. lo III, ed autore di una Corografia di Savigliano.

BARALIS di Nizza già signori di Castel- Lorenzo-Cristoforo eletto nel 4727 Vescovo di
nuovo, Fagliene e Pigna, Conti di Pigna. — Ar- Fossano, fu l'ultimo di sua famiglia, la quale a-
ma : D' azzurro, a tre bande d' argento; col capo veva ottenuto fin dal 4588 il feudo di S. Agnese
cucito del primo a tre crescenti rivoltati d' ar- nella vicarìa di Sospetto con titolo baronale. —
gento, ordinati in fascia. Arma : Trinciato d' argento e d' azzurro, all' al-

BARANZONI di Modena. — Credesi origina- bero di olivo sdradicato dall' uno all' altro, di

ria di Monbaranzone nel Modenese. — Un Cur- verde sul primo, d' argento sul secondo. — Ci-
zio Monbaranzone della Cinquantina di S. Catal- miero: Un angelo vestito 'd' argento o di rosso
do in Modena fu cacciato dalla 4344
città nel tenente il motto: Initium sapienti ae est timor
perchè partigiano degli Estensi. — Un Monsignor Domini.
Baranzoni di Modena era governatore di Roma BARATTI di Forlì. — Giuseppe distintissi-
nel 4660, ma ne fu destituito quando avvennero mo giureconsulto del XVII secolo assai stimato
i torbidi tra i Chigi ed il Card. Rinaldo d'Este, da Ferdinando duca di Mantova e del Monferrato,
perchè fu ritenuto dai primi partigiano dell' E- il quale lo colmò di onori. Lodovico scrisse la

stense. (Estinta). — Arma: D'oro, al monte di tre Cronaca di Forlì dal 474 4 al 4752 — Arma:
cime di verde, sormontato da un' asta di rosso D' azzurro, alla banda d' oro, caricata da tre gi-
sulla sommità della quale sta una crocetta pa- gli di ed accompagnata in capo da una
tente, pomettata dello stesso. stella d' oro, ed in punta da un monte di tre
BARATTÀ di Alessandria della Paglia. — cime di verde.
Fu del partito guelfo, assai ricca e potente, e BARATTI di Parma. — Dette il nome a
quando si cominciò a cingerò Alessandria di Castionc dei Baratti sui monti parmigiani, e si

mura e di baluardi, Lazzaro nel 4598 fabbri- divise in due famiglie, dei Baratti bianchi e dei
cò a suo spese il celebre torrione che portò il Baratti rossi. — Arma?
suo nome, e fu da Carlo Emanuele Duca di Savoia BARATTIERI di Bologna. — Arma: D* az-
elevato a presidente del Senato ducale. Luigi, zurro, alla fascia d'argento, accompagnata da tre
uno dei più famosi condottieri del XVII secolo, dadi dello stesso, 2 in capo ed 4 in punta; col
grandemente si distinse nel 4629 alla difesa dei capo d'argento, alla bandiera di rosso posta in
trinceramenti di Susa assaliti dai Francesi sotto banda caricata dalla croce piena d'argento ed a-
il comando di Luigi XIII, e dal Duca di Savoia stata d' oro.
fu poi nominato prima Generale dello sue guar- BARATTIERI di Lodi. — D' azzurro, alla
die, e quindi Generale d' esercito. Un ramo di fascia d' argento, accompagnata da tre dadi dello
questa famiglia, sulla (ine del XVI secolo fu tra- stesso; i due del capo marcati ciascuno da cin-
piantato in Avellino da un Nicola. — Arma: D'az- quo punti, e quello in punta da sci; il tutto ac-
zurro, al leone d' oro caricato nel campo da un compagnato da un giglio d' oro posto tra i due
rastcllo di rosso, avente in ciascun vuoto un gi- dadi dol capo.
glio d' oro. — Cimiero : Un leone coronato d'oro. BARATTIERI di Piacenza. — Un Guidone
BARATTA di Fossono, Conti di Sarola, So- fino dal 4230 fu dottoro del Collegio dei giudi*
BAR — 90 — BAH
ci, e dopo di lui vi appartennero altri sette della BARBANEGRA di .... , Baroni francesi

famiglia. Un Antonio fu Podestà di Cremona; e dal — Arma: D'azzurro, al sinistrochc-

un Francesco e un Marc' Antonio furono signori rio armato d' oro, movente dal fianco sinistro,

del castello di S. Pietro in Ceri. — Arma: Fa- tenente tre bandiere d' argento.
sciato d'azzurro e d' argento di quattro pezzi, le BARBANI di Trieste e di Venezia. — Fu-
duo fascio d'azzurro caricate di tre triangoli ro- rono aggregati al Gran Consiglio di Venezia nel
vesciati del campo, 2 e 1; col capo d' argento 982 e si estinsero nel 1297. — Arma: Semipar-
caricato da una bandiera di rosso, alla croce d'ar- tito spaccato: al 1.° di verde alla sbarra d'oro;
gento fluttuante a sinistra, attaccata ad un'asta al 2.° di azzurro, alla banda di verde; al 3.» di

d' oro posta in banda. rosso alla barba di nero con la fascia d'oro at-
BARBA di Novara. — Arma : D'azzurro, al- traversante sulla spaccatura, e il palo di rosso

l' albero al naturale, sradicato: sostenuto da due attraversante sulla partitura. — Alias: D' oro,
leoni d'oro, affrontati e controrampanti; col capo a sei barbe di nero 3 2 e 1.

d'oro, all'aquila spiegata e coronata di nero. BARBANTI-SILVA di Correggio nel Mode-


BARBACOVI DE TIIAY di .... — Conti nese. — Arma: D' azzurro, al capo di rosso, ca-
del S. R. I. dal 30 Sett. 1790. — Arma: Par- ricato da un monte di tre cime di verde mo-
tito; al 1.° d' azzurro, a tre stelle d' oro poste vente dalla punta; coll'albero al naturale radicato
in palo; al 2.° d'argento, al leone di rosso te- sulla cima di mezzo e attraversante sul tutto.
nente otto spighe d'oro. — Cimieri: 1.° il Icone BARBARA di Sicilia. — Arma : D' argento,
dello scudo nascente e rivolto; 2.° un' aquila di a tre fascio d' azzurro, accompagnate da dodici
nero; 3.° un busto d' uomo vestito di rosso, fo- k'igli dello stesso 3, 3, 3 e 3.
drato d' argento. BARBARANI di Venezia. — Prima fu chia-
BARBADICI di Sicilia, vedi Barrace. mata dei Minori. Se ne à memoria fino dal-
BARBADORO di Firenze. — Ahma : Scaccato l' anno 1222, e godette nobiltà in Venezia fino

d' argento e di rosso. dal 1404. Un Montano nel 1552 ebbe il titolo di

BARBAGALLO di Messina. — Fiorirono nei Conte di Belvedere. — Arma: D'argento, al leone


secoli XVII e XVIII. — Benedetto Console no- di nero, armato e lampassato di rosso.

bile del mare di Messina nel 1098, e quindi se- BARBARELLA di Castelfranco (Veneto) .

natore nel 1733. — Arma: D'oro, al ^allo fer- Originaria di Venezia, fu trapiantata in Castel-
mo di nero, barbato e «-restato di rosso. franco da un Niccolò. Uscì da questa casa il cele-

BARB AGELATA di Genova. — Originaria bre Giorgio o Giorgione, principe della pittura
da un luogo omonimo nella Fontanabona. — Gio- classica nel secolo d' oro. — Arma : Di rosso, al

vanni fu tra i migliori pittori che operassero in castello d'argento, murato di tre torri, aperto e

Genova nel XV secolo, ed ivi morì verso il 1508. fincstrato del campo, movente dalla punta; col capo
Vincenzo e Girolamo furono nel IJJ28 ascritti in d'oro, caricato dell'aquila spiegata e coronata di
famiglia Ficschi. — Arma : I)' azzurro, al cane nero posante co' suoi artigli sulle due torri la-

d'argento passante sulla pianura erbosa al na- terali.

turale ed impugnante con la zampa anteriore de- BARBARICO di Sicilia. — Arma: D'oro, alla

stra un giglio d'oro; col capo d'argento, alla banda di nero.

croce di rosso. BARB A RIGO di Venezia. — Originaria di

BARBAI, LA di Gaeta e di Napoli. — Arma: Trieste, nelle persecuzioni dei barbari prese stan-

D'argento, a due fascio d'azzurro. za in Venezia, dove esercitò il tribunato e fu a-


BARBALUNGIIl di Ferrara. — Originaria seritta a quel patriziato. Sortirono da questa casa

della Germania. Un Buono fu nel 1310 Capitano molti procuratori di San Marco e due dogi, Marco

generale del March. Obizzo VII Estense: un Bar- nel 1485 ed Agostino nel 1486. Il B. Gregorio

tolomeo fu consig. del March. Nicolò III e nel fu Cardinale nel 1660; Gianfrancesco, Angelo e

1399 giudice dei Savi. Arma: D' azzurro, al — Marcantonio vestirono anch'essi la sacra porpora

monti! di 15 cime di verde, accompagnato in capo — Arma: D'argento, alla banda d'azzurro, cari-
da tre stelle posti; in banda. — Cimiero: Un cata da tre leoncelli d' oro, costeggiata da sei

dragone coronato d' oro. barbe di nero.


BARBAMOCOLO di Triesti'. — Furono ag- BARBARINI di Sicilia. — Originaria di Spa-
gregati al nobile Consilio di Trieste sino dal 1032. gna, si stabilì in Sicilia al tempo del Re Mar-
(Estinti nel 1277).— Arma: Spaccato; nel 1 .-• d'ar- tino. Un Giovanni fu castellano di Castrogiovan-

gento, al leone nascente d'oro, avente fra le bran- ni. Un Bernirdo ebbe il titolo di Barone. —
che una corona di fiori: nel 2." di verde pieno. Arma: D'azzurro, a tre api d oro ordinate 2, I.

BARBA MONZIM) di Venezia. — Originaria BARBARO di Venezia. — Ebbero molti pro-

di Trieste. Un Giovanni fu podestà di ( berso. curatori di San Marco, ambasciatori, e tre pa-
— Arma: Uguale alla precedente. triarchi di Aquilea, Ermolao nel I i91 , Francesco
4

BAR — 91 — BAR
noi 1593 ed Ermolao II nel 1616. Un Ermolao un Amedeo di Mondovì nel 1497 e un Giovan-
fu Vescovo di Treviso e di Verona. — Arma: ni di Como. — Arma: Di azzurro, alla torre
Spaccato d'argento e d'oro; il 1." a un anel- d' argento fondata sulla pianura erbosa al natu-
Ictto di rosso ; il %. n a tre teste d'orso di nero. rale; col capo d' oro, all'aquila di nero coronata
— Cimiero: Una testa d'orso di nero. — Motto: dello stesso. — Alias: Spaccato; al 1.° d'oro,

VI SANGUINE ET ANIMO. all' aquila di nero, coronata del campo; al 2.° di


BARBARO di Malta. — È un ramo della pre- rosso, al castello merlato d'argento, aperto e finc-

cedente, trapiantata iti Malta da un Simone di strato del campo, e torricellato di due pezzi.
Vincenzo nei primi anni del XVIII secolo. — Al BARBAZZI di Bologna. — Originaria di Mes-
Dott. Carlo-Antonio, letterato ed archeologo di sina, fu trapiantata in Bologna nella prima metà
bella fama, il Gran Maestro dell'Ordine Geroso- del secolo XIV da un Andrea di Antonio. Un
lim. con diploma 6 Sett. 1778 conferiva il titolo Alessandro ebbe il titolo di Conte. Di questa casa
di Marchese di S. Giorgio, reso estensibile ai suoi otto appartennero al nobile Consiglio degli An-
discendenti ambo
d' sessi con diploma 5 Giù.
i ziani. — Arma: Trinciato di rosso e di verde,
I792. — Arma: Spaccato d'argento e d'oro; alla banda d'oro attraversante.
il 1." ad un anelletto di rosso, il 2.° a tre teste BARBERA di Palermo. — Originaria di Ni-
d'orso di nero. cosia. Un Gioacchino fu Giudice Pretoriano in

BARBAROMANO di Venezia. — Originaria Palermo nel 1758. — Arma: D'azzurro, a due


di Brescia e trapiantata in Venezia, dove si spense braccia d'argento, moventi dai fianchi dello scu-
nel 1212 nella persona di un Messer Pietro. — do, le cui mani sostengono un serpente d' oro
Arma : Di rosso, cappato d' argento; !' argento ca- posto in palo.
ricato da due crocette patenti d'azzurro, ed il BARBERI d' Asti. — Giambattista Barberi
rosso caricato da una grande losanga d' argento tesoriere della provincia d' Asti, nel 1626 fu
sopraccaricata da una terza crocetta patente dello creato nobile da Carlo-Emanuele I. — Arma:
stesso. D' argento, alla fascia a spina pesce di rosso, con
BARBAROUX di Cuneo e di Torino. — Com- una stella d'azzurro nel punto del capo. — Ci-
mercianti, illustrati dall'insigne giureconsulto Giu- miero: Una fanciulla ignuda e scapigliata, na-
seppe, nato in Cuneo nel 1772. Avvocato gene- scente, cogli occhi volti al ciclo, tenente nella
rale del Senato di Piemonte, nel 1813 veniva destra un ramo di palma di verde. — Motto:
croato conto. Sotto Re Carlo-Alberto fu mi- FERENDO REFERAM.
nistro di grazia e giustizia, dopo essere stato sotto BARBERI di Bibbiana (Piemonte). — Arma:
il precedente sovrano ministro a Roma. Compilò Spaccato; al 1.° d'argento, all' aquila bicipite di
il Codice Civile Albertino e morì nel 1843. — nero; al 1.° d'oro, al capriolo di rosso. — Ci-
Arma: D' azzurro, al cane levriero d'argento, col- miero: Cinque rami di verbena al naturale. —
larinato di rosso, fibbiato d' oro, rampante. Motto: 1VSTUS ex fide vivit.
BARBATIS di Venezia. — Originaria di Trie- BARBERI di Modena. — Giovanni e Guido
ste, portossi in Venezia nel 792, e fu ascritta a fratelli Barberi della Cinquantina di S. Tomma-
quel patriziato. — Arma: Semipartito spaccato: so di Modena furono cacciati dalla città nel 131
al "1 .°
di verde, alla sbarra d'oro; al 2." di az- perchè troppo ligii agli Estensi. — Nel Libro
zurro, alla banda di verde; al 3." di rosso, alla d'oro della Nobiltà modenese figura una famiglia
barba di nero; colla fascia d' oro attraversante di questo nome assai nota nella Magistratura to-
sulla spaccatura, e il palo di rosso attraversante gata, ed un' altra in quello del Finale, ma non
sulla partizione.
sappiamo se queste discendano dall'antica. — Ar-
BARBATO di Messina. — Giovan-Domcnico ma dell'antica famiglia: Spaccato d'azzurro e d'o-
fu cinto Cavaliere del re Ferdinando d' Aragona. ro, colla fascia d'argento attraversante sullo spac-
— Arma: D'azzurro, alla testa umana di carna- cato; l'azzurro caricato da una fiamma di tre pun-
gione, barbata e crinita di nero, accompagnata te ondeggianti o montanti di rosso, ovvero da
da tre gigli d' oro. tre fiamme distinte poste in fascia. — Arma del-
BARBA VARA di Milano. — Di origine No- la famiglia moderna: D' azzurro, alla fascia di

varese, e discendente dai Conti di Castello. Carlo nero, accompagnata in capo dal cavallo pegaseo
Magno investì Ottone Barbavara noli' 811 della passante a gran corsa e ad ali aperte d'argento,
signoria di Pallanza e di altri paesi sul Lago ed in punta da un monto di tre cimo di ver-
Maggioro creandolo Conte del S. R. I. I fratelli de, sormonfato da tre fiamme di rosso poste in
Giuseppe e Marco, feudatori di Gravellona, fu- banda.
rono ascritti alla nobiltà milanese nel 1677. Da BARBERI fli Villa franca di Piemonte, Conti
Galeazzo Visconti ebbero privilegi e potenza. Un di Branzola, Consignori di Cantogno. — Arma:
Francesco fu costituito Vice-Duca dello Stato. D' oro, alla pianta di verbena al naturale, di tre
Furono vescovi un Michele di Tortona nel 1444; rami, fiorita di rosso, tre fiori sul ramo di mezzo.
BAR - 92 — BAR
e due su cadmio dei laterali. — Cimiero: Un BARBIANO di Milano. — Fu signora dei
leone nascente d' oro impugnante una pianta di feudi di Cuoio, Barbiano, Lugo, Zagonara, Ba-
verbena con quattro fiori al naturale. — Motto: gnacavallo, Donigallia, Fusignano, Castel Bolo-
UND1QUE TUTA. gnese e Belgioioso. Ebbe il titolo di Conte. Il

BARBERINI o DA BARBERINO di Firenze. primo a stabilirsi in Milano fu Alberico II che


Dal castello omonimo situato nella Valle d'Elsa, vi morì nel 4 433. Ottennero la cittadinanza mi-
si stabilì in Firenze nel secolo XIII e fu ascritta lanese nel 4 456. Un Alberico nel 4 405 ebbe da
a quella nobiltà. Dette alla Repubblica 4 Priori Ladislao Re di Napoli la Contea di Conversano e
dal 4 490 al 1544. Un MalTeo, prima Vescovo di le città di Trani e Giovinazzo. Altri acquistarono
Spoleto, poi Cardinale, fu eletto Papa nel 4623 nuovi feudi. Nel 4 769 un Antonio fu creato prin-
col nome di Urbano Vili. Un Antonio e un Fran- cipe del S. R. I. e di Belgioioso con privilegio di
cesco furono Cardinali. Un ramo di questa fami- batter moneta. Un Ludovico fu nominato nel 4529
glia à fiorito in Roma, in Na-
Avigliaua ed in Viceré di Sicilia. — Arma: Scaccato d' argento
poli. Si estinsero nel Principe Urbano morto il e di rosso; col capo d' argento, caricato da una
28 Sctt. del 4722 ereditandone i beni ed il nome croce del secondo.
1 Signori Colonna, per cui si dissero Barberini- BARBIER di Torino. — Amia: D'argento,
Colonna. — Amia: D'azzurro, a tre api d'oro all' aquila di nero accompagnata in punta da una
2 e 4. — Alias: Di verdo, alla croce di S. An- pianta di battisegola al naturale. — Motto assez
drea di rosso accompagnata in capo da una stella CLAIR VOIT QUI L' EMPECHE DU FOVDRE.
di otto raggi d'oro. BARBIERI di Bologna. — Dette alla patria
BARBERIS di Castellamonte (Piemonte). — molti dottori, anziani, gonfalonieri ed ambascia-
Un Giuseppo fu avvocato fiscale, e capitano ge- tori. — Manfredino, detto Felino, eminente Dot-
nerale di giustizia: fu podestà di Bprgo d'Alice, tore di legi-'i e Lettore pubblico nel 4 340; Pie-
e per patenti del 43 Gennaio 4574 venne nomi- tro capit. dell' Iraperat. Federico III, si trovò in

nato conservatore degli Ebrei Portoghesi, e più Costantinopoli quando questa città nel 4 453 cadde
tardi capitano genorale di tutto 1' esercito del in potere dei Turchi. — Arma: D' oro, al monte
Duca di Savoia. Francesco Giacomo, suo figlio di sei cime d'argento sormontato da un drago alato
fu nel 4 575 podestà di Vivcrone. — Arma? di rosso posto in maestà. — Alias: D'argento, al

BARBERO di Itene (Piemonte). - Amia : cane lepriere rampante di rosso; colla banda
D' oro, al pruno nudrito sulla pianura erbosa, d' azzurro attraversante, caricata di tre stelle

custodito da due mastini sdraiati a piè del tron- d* oro.

co, e sormontato da un braccio armato impu- BARBIERI di Castelfranco (Veneto). — Si

gnante una spada nuda, il tutto al naturale. chiamarono anche Dalla Barbiera. Erano antichi
BARBETTA di Vellctri. — Se ne à memoria di Castelfranco, e diedero Provveditori alla pa-
(ino dal 4 488 nella persona di un Giovanni ret- tria. — Si spensero circa il 4 500. — Arma ?

tore della Chiesa di S. Lucia. Molti di questa BARBIERI di Modena. — Un Pietro Barbieri
casa anno sostenuto le cariche di conservatori e della Cinquantina di Saliceto di fuori, fu cacciato
consiglieri in patria. — Amia: D'oro, al giglio nel 4 34 4 da Modena perchè amico degli Estensi.

di ... . accompagnato da una rosa di ... . — Giammaria illustre letterato del XVI secolo,

BARBETTA di Venezia. — Amia: D* oro, a o Cancelliere della Comunità di Modena. (Estinta).

tre bande di nero. — Arma: Spaccato d' azzurro e di nero, colla

BARBI o BARBO di Venezia. — Originaria fiamma di rosso nel primo.


di Trieste, ebbe nobiltà in Mantova, in Belluno; BARBIERI-FONTANA di Bologna. — È un
o in Venezia nel 4203. Fu decorata del titolo di ramo della precedente trapiantato in Bologna da
Conte del S. R. Impero, Un Pietro nel 4 464 fu Claudio figlio del letterato Giammaria o di To-
eletto Papa sotto il nome di Paolo li; un Marco maso Fontana. I di lui discendenti ebbero i feudi

fu Cardinale nel 4 474; e un Luigi fu Vescovo di Ciano nel Modenese, di Montalbano uel Bolo-
di Treviso. — Amia: D'azzurro, al leone d'ar- gnese, e di Salasco in Piemonte con titolo mar-
gento (alias d'oro) linguato di rosso; colla banda chionale. Estinta in Bologna nel XVIII secolo

d' oro attraversante. nella famiglia dei Conti Savioli. — Arma: In-
BARBI di Gubbio. — È un ramo della pre- quartato; nel 4.° e 4." di Barbieri; noi 2.» e 3.»

cedente, che fino dal secolo XV fu ascritto alla di Fontana che è d' azzurro, alla fontana monu-
cittadinanza eugubina. Un Giacomo appartenne mentalo a due vasche zampillante acqua, il tutto

al nobile consiglio dei Notai, e un Giuseppo fu d'argento.

croato Conte Palatino. Un Pier Clemente nel 4766 BARBIERI di Modena. — Camillo citato dal

fu podestà di Sassocorbaro, ed un Ermenegildo ebbe Tiraboschi come autore di poesie latino, e Tom-
il titolo di Marchese. — Amia; Uguale alla pre- maso pittore, allievo del Lana. — Arma: D' az-

cedente. zurro, a due |>esci d'argento nuotanti in fascia,


BAR — 93 — BAR
uno sopra l'altro, il primo volto a sinistra e l'al- titolo di Conte di Gasalmorano, interinato dal
tro a destra, nell'acqua al naturale in punta. senato milanese nel 28 Sett. 1626. Un Pietro fu
BARBIERI del Modenese. — Antica famiglia ambasciatore di Ludovico il Moro a diversi prin-
modenese che aderì a casa d'Este nel 1314, sta- cipi: un Daniele, Domenicano, fu Vescovo di Pe-
bilita in Castelvetro in principio del XVI secolo. dina e nunzio Apostolico nel 1657 a Venezia. —
Un Carlo fu prima podestà di Trassilico e di Ca- Arma Barbò di Cremona: Di rosso, al bue
dei
stelnuovo nei monti, e poi di Sassuolo nel 1685. passante d' argento accompagnato da tre stelle
Nel 1710 fu creato consigliere di giustizia. — di otto raggi d' oro, due nel capo ed una in

Arma: D' azzurro, alla fascia d' oro, cimata da punta. — Motto: all'opera. — Arma dei Barbò
tre fiamme di rosso uscenti, ondeggianti e mon- di Milano: Inquartato: al 1.° e 4.° [di rosso, al

tanti. bue passante d' argento, accompagnato da tre

BARBIERI-N AGLI ATI di Ferrara. — Un stelle di otto raggi d' oro, due nel capo, una in
ramo della precedente, dette alle belle arti il punta, che è dei Barbò: al 2.° e 3.° partito, a
famoso pittore Gian-Francesco soprannominato il destra d' azzurro, al levriero rivoltato rampante
Guerrino. Si estinse nel 1875. — Arma: Eguale d' argento, collarinato d'oro; a sinistra spaccato:
alla precedente. al 1.» palato di otto pezzi di rosso e d'oro; al

BARBIERI di Venezia. — Arma : D' argento, 2.° di rosso alla colomba d' argento: e questo
ad un albero sdradicato di verde, posto a destra, quarto è dei Carrcras. — Cimieri: a destra: una
ed un leopardo illeonito d' oro, armato e lam- stella di otto raggi d' oro fra due corna di bue
passato di rosso posto a sinistra. — Cimiero: il d' argento; a sinistra, un levriere d argento na-
1

leopardo del campo nascente. scente collarinato d' oro.

BARBIERI di Vicenza. — Furono ascritti BARBOLANI di Venezia. — Originari di

nella metà del secolo XVII al nobile consiglio Trieste, ripararono nelle venete lagune nella se-

vicentino, ed ebbero il titolo comitale di Pescan, conda meta del secolo X. Un Vidal fu patriarca
di Sclavoncsco e di Blossan nel Friuli, confer- di Grado, e nel 1026 un Pietro fu Doge della

mato nel 1829. — Arma: D' azzurro, a tre pesci Repubblica. Si estinscro nel 1131. — Arma: Spac-
nuotanti d' argento, posti uno sopra 1' altro. cato; al 1.° d'oro, ad un uccello d'argento, bec-
BARBO o BARBI di Venezia, Baroni dal 1629, cato di rosso; al 2.° d'azzurro, ad una stella di
e Conti del S. R. !. dal 10 Apr. 1674. — Arma: otto raggi di rosso.
D'azzurro, al leone d'argento, lampassato di rosso; BARBOLANI di Arezzo. — E un ramo della
colla banda, o fascia, d' oro, attraversante sul precedente. Furono signori di Montauto, della
tutto. — Cimiero: Un leone nascente d'argento, Valle di Chio in Val di Chiana; e un Rainieri
lampassato di rosso. nel 1085 ebbe la signoria di Anghiari. Nel 1326
BARBÒ di Cremona e di Milano. — Di origine un Fr. Borlinghieri, Francescano, morì, ed ot-
tedesca venuta in Italia con 1' imperatore Enri- tenne gli onori di Beato. Fu Vescovo della sua
co IV. A Filippo, distinto capitano dell' esercito patria un Tebaldo; un Federigo Castellano della
cremonese, nel 1145 viene attribuita la riedifi- fortezza di Pistoia, e un Montauto nel 1605 Mar-
cazione del castello di Soncino, e fu il caposti- chese del S. R. I. — Arma: D'oro, all'aquila
pite dei Barbò di questo paese. Dividendosi in bicipite spiegata di nero, afferrante una lista di
molte linee, si diramarono in diverse città, Bre- azzurro. — Alias: D' argento, all'aquila di nero,
scia, Padova, Milano. Dal ramo cremonese usci- coronata d' oro, movente da una trangla d' az-
rono 32 decurioni: un Paolo dottore in leggi fu zurro.
podestà della sua patria: un Ludovico primo mar- BARBONIANI di Venezia. — Originari da
chese di Sorcsina. I Barbò di Pietro di Cremona Trieste, passarono in Venezia coi Barbolani e coi
furono da Francesco Farnese Duca di Parma e Barbarigo. Si estinscro nel 1375. — Arma: D'o-
Piacenza con diploma 23 Apr. 1721 creati conti ro, alla banda di nero.
coi discendenti in linea maschile, ed ottennero BAUBOZINI di Venezia. — Ebbe origine da
nel 1816 la conferma della nobiltà e del titolo Trieste, e passò in Venezia coi Barbano e Bar-
da Francesco I imperatore di Austria. Un Gian- barigo. Ottenne in diverso tempo la dignità tri-
francesco nell'Ottobre del 1810 ebbe da Napo- bunizia. Ascritti al nobile consiglio nel 1297, si

leone I il titolo di Conto del regno d'Italia tra- estinsero nel 1361. — Arma: D'argento, al ca-
smissibile. Ebbero inoltre la signoria dei feudi priolo accompagnato in capo da un B e un A e
di Binaiìova, Scandolara, Grontardo, Gambina, in punta da un R in carattere gotico, il tutto
Levate, Torrenuova, Pesearuolo e Fonnigara. — di rosso.
Dei Barbò di Milano un Pietro nel 1577 fu uno BARDASSI di Catania. — Di origine spa-
dei XII di Provvisione, e un Giovanni dei LX linola, si trapiantò in Sicilia nel 1391. Un Be-
Decurioni perpetui. Un Girolamo ottenne da Fi- rengario ebbe la baronia dei Martini, o un Ga-
lippo IV Re di Spagna nel giugno del 1625 il leotto fu signore di molti feudi, fra i quali quello
BAR — 94 — BAR
di Scordia Sottana. — Arma : Di rosso, alla stella compagnata da tre cerchi dello stesso, 2 in capo
di otto raggi d' oro. ed 1 in punta.
BAREL di Torino, Conti di S. Albano. — BAREA di Castelfranco (Veneto). — Origi-
Arma: Di rosso, alla torre d'oro, addestrata da naria del Friuli, e fino dal 1500 appartenente
una stella, e sinistrata da un giglio, il tutto alla nobiltà di Castelfranco. — Il P. Jacopo Pro-
d' argento. vinciale dei Serviti nelle Marca Trivigiana nel
BARDELLA di Ferrara. — À prodotto que- 1650. Angelo Cavaliere di Papa Alessandro \ II.

sta casa vari dottori, fra i quali Filippo morto nel Arma: Spaccato d'azzurro e di verde, al leone
1310, Guglielmo e Federico. Un Taddeo fu più d' oro.

volte giudice di Ferrara sua patria e poi podestà BAREL di Torino. — Ricchi e reputati ban-
di Sassuolo nel 1494. — Arma: Di rosso, a due chieri di Torino, membri di amministrazioni di
bande d' argento passate in croce di S, Andrea. opere pie. — Carlo membro del Consiglio di com-
BARDESONO di Agliè (Piemonte). Conti di mercio nel 1788, fu investito di parto del feudo
Pavigliano e di Nigras. Del feudo di Nigras fu di S. Albano (Biondo?)] con titolo comitale. Suo
investito un Federigo, collaterale nella R. Ca- figlio, Conte Giuseppe, Colonnello della brigata
mera dei Conti, nel 1780; e dell' altro di Pavi- d' Aosta sposò Cristina-Ippolita De Megard figlia
gnano un Pietro-Antonio. — Arma: Spaccato: del March, di Lucinge, da cui nacque Carlo, che
nel 1.° d' azzurro, alla torre d'oro, sormontata morto nel 1850 trasmise a sua volta al figlio
da un sole dello stesso; nel 2.° bandato d'argento Conte Giuseppe la dignità di March, di Lucinge
e di nero. — Motto: ardens sum. e signore di Pellionese riconosciuta con declara-
BARDI di Bologna. — Arma: D' oro, alla toria camerale del 29 Gen. 1853. — Arma: Di
sbarra di rosso. rosso, alla torre d' oro addestrata da una stella
BARDI di Firenze. — Sono provenienti da e sinistrata da un giglio, il tutto d' argento.
Rubclla, castello di loro signoria nel piviere del- BARELLA di Velletri. — Un Giovanni An-
l' Antella, e riconoscono per capo-stipite Pagano tonio, che tolse a moglie Porcia dei Savelli di
di Bardo, vissuto nel 1112. Si stabilirono in Fi- Roma, è il primo che si conosca dei Barella. Un
renze nel secolo XI e si divisero in molti rami. Giuseppe fu piò volte rettore della città. — Ar-
Una Berta di Lotario, abbadessa nel monastero ma: Spaccato: al 1.- d'oro, all'aquila spiegata
di Cavriglia, ottenne P onore degli altari. Diversi d' argento; al 2." palato di rosso e d' argento,
furono podestà in varie città <T Italia. Un Bar- colla fascia d'azzurro attraversante sulla parti-
tolo fu il primo degli eletti al priorato della sua zione e caricata di tre stelle di otto raggi d'oro.
patria nel 1282; ed altri della sua famiglia ot- BARELLI di Modena. — (Estinta). — Aiima:
tennero la stessa carica. Uberto e Girolamo fu- D' azzurro, all' albero di verde piantato in vaso
rono Cardinali; Bartolomeo, Filippo, Cosimo e cilindrico su base di mattonato al naturale mo-
Alessandro Vescovi. — Arma: D'oro, a cinque vente da una terrazza di verde, accompagnato
fusi di rosso accollati in banda. da tre stelle di otto raggi male ordinate d' oro.
BARDI di Palermo. — Originaria di Firenze, BARELLI del Piemonte. — Nel 1782 Dome-
passò in Napoli sotto Carlo d' Angiò nel 1270, nico Barelli ebbe la contea di Mocchie. — Arma?
ed un ramo fu trapiantato in Palermo da un BARETTA di Vicenza. — Originaria di Ber-
Luigi clic s' imparentò con la famiglia ricchissi- gamo. Ebbe nobiltà in Udine nel 1731 e nella
ma di Mastrantonio. Ottenne il titolo di mar- sua patria nel 1799. Un Francesco Baretta fu
chesi di Sambuca. Un Salvatore fu barone della decorato del titolo di Conte. —
Arma: D'oro, ad
Corda e signore d' Jaci nel 1526. — Arma: U- una berretta di nero. — Cimiero: Tre piume di

guale alla precedente. struzzo, una d' oro fra due di nero.
BARDONI di Modena. — Arma : D' azzurro, BARETTI di .... — Arma: D' armellino,
al cervo passante «P argento su terrazza di verde. al capo d' argento, caricato da una croce di Ge-
BARDUCC1-C11EIUG1I1NI di Firenze. — Un rusalemme d'oro. — Cimiero: Un busto di donna,
Barduccio di Chériehiuo fu priore nel 1387; al- vestito di nero, posto in profilo.
tri ottennero per sette volte il priorato, e per BARGAGLI di Genova. — Originaria della
tre volte il gonfaloniorato di giustizia. Un Gio- villa omonima in Bisagno, ebbe vari anziani e
vanni fu degli otto di balìa e dei dieci di libertà. consiglieri nei secoli XIV e XV, altri esercita-
(Estinta nel 1795). — Arma: Di rosso, e sei rono il notariato e la medicina. — Nel 1528 a-
palle poste in giro, d'oro a destra c d'argento a scritti in famiglia Sauli. — Fu di questa famiglia
sinistra divise da un;) doga di azzurro. la Beata Maria Sauli del Terz' Ordine dei Servi
BARUUCCI-OTTA VANTI di Firenze. — Con- di N. D., morta in Genova il 9 Marzo IoSj.
seguirono per 18 volte il priorato tra il 1372 e — Giacomo Bargagli fu senatore nel 1597. —
il 1523. Si estinsero nel 1020 in Alemanno di Arma: Interzato in palo: al l.° bandato d'az-
Stagio. — Arma: D' oro, alla (ascia di verde ac- zurro e. d'argento, col pino dì verde, sradicato.
BAH — 95 — BAR
in palo, attraversante; al 2° d'oro, al leone co- di Turolifi, e nel 1814 un Paolo March, di Sa-
|

ronato dello stesso; al 3.° d'azzurro, alla fascia j


vochetta ebbe il titolo di barone di S. Leonar-
cucita di rosso, caricata da due cinque foglie do. — Arma: D'azzurro, al grifo d' oro, attra-
d' argento, una accanto all' altra, ed accompa- versato dal lambello di tre pendenti di rosso.
gnata da quattro rose d'oro, tre in capo, ordi- BARILE di Piemonte, Conti di Torricella. —
nate in fascia, ed una in punta. Arma: Spaccato, al 1.° d'argento, all'aquila di

BARGAGLI di Siena. — Appartenuta nel se- I nero, coronata di rosso : al 2.° d' oro, ad un ba-
colo XIII all' ordine dei Nove. Un Celso ed un !
rilc, ossia una botte, di nero, cerchiata d'argento
Scipione furono letterati illustri, e un Gaetano col fondo e manico di rosso. — Cimiero : Un' a-
Maria Cu eletto Vescovo di Chiusi nel 1706. — quila di nero, tenente colle zampe un compasso
Arma: Di rosso, alla fascia d'argento caricata ,
d' oro. — Motto : Ne quid nimis.
da due rose del campo, ed accompagnata da quat- BARILLA di Reggio-Calabria. — Fu nobile
tro rose d'argento, tre in capo ed una in punta; messinese. Un Pietro ebbe la castellatila di Mi-
col capo dello stesso caricato dell' aquila bicipite nia dal re Alfonso di Aragona. Alcuni si distin-
spiegata di nero ed accompagnata in capo da tre sero nella letteratura. — Arma: D' azzurro, al

rose di rosso. I barile d'oro, posto in fascia, sormontato nel capo


BARGALI di — Arma: D' argento, da un giglio, accostato da due stelle, il tutto
all' aquila bicipite di nero, coronata ciascuna te- dello stesso.
sta d' oro, accompagnata in capo da due rose di BARISANl di Castelfranco (Veneto). — De-
rosso; alla campagna di rosso, caricata di tre rivano da Firenze, d' onde per le lotte politiche
rose d' argento. de' Bianchi e de' Neri ripararono a Treviso nel

BARGELLINI di Bologna. — Ben 56 appar- 1327. Di qui si tramutarono a Castelfranco poco


tennero al nobile consiglio degli Anziani; 7 a prima del 1600. Battista combattè per la Repub.
quello dei Savi: due furono podestà e dieci se- Veneta nella guerra del Friuli contro gli Uscoc-
natori. Un Ovidio fu investito da Giulio II della chi. Silvestro archiatro del Princ. di Salisburgo.
contea di Badi, Bargi e Stagno ; un Pietro d'Ip- Giovanni, decorato del titolo di conte da Napo-
polito fu Arciv. di Tebe, e un Fr. Costanzo del- leone I, sedè tra' senatori del primo regno italico.
l' Ordine dei Minori fu Vescovo di Rieti e quindi — Arma antica: Partito d' argento e d'azzurro,
di Foligno. — Arma: Partito d' oro e di rosso, caricato da una riga di rosso, alla montagna di
al leone dell' uno nell' altro. tre cime di verde movente dalla punta e sor-
BARGELLINI di Paler.no. — Originaria di montata da un braccio di carnagione, accostata
Bologna, ebbe per capostipite in Palermo un Al- da due stelle di otto raggi d' oro. — Arma mo-
berto Barone di S. Benedetto, — Arma eguale derna: D'oro, alla fascia di nero posta in di-
alla precedente. visa caricata da tre rose del primo bottonate di
BARGIGLIA di Ravenna. (Estinta). - Arma: rosso.
D* azzurro, al cipresso al naturale accostato da BARISANl di Fiorano (Modenese). — Si < is-
due leoni rampanti d' oro. serò anticamente dei Bresciani, e si à mcmona
BARGNANI di Pesaro. — Arma: D'azzurro, di un Pellegrino che nel 1 434 possedeva beni in
al capriolo d' argento, accompagnato da tre cre- S. Polo, presso Sassuolo. Furono ascritti alla cit-
scenti rivoltati dello stesso. tadinanza sassolcse nel 1620. Un Nicolò fu Po-
BARIGIANI di Perugia. — Arma: D'azzurro, destà di Sassuolo. — Arma: D'azzurro, al cane
alla banda merlata e contromerlata d' argento. di profilo e passante d' argento, collarinato di
BARIGLIETTI di T'ormo. — Antonio, aju- rosso.
tante di camera del Duca Carlo-Emanuele I, ot- BARISELLI di Camisano. — Se ne à me-
tenne la nobiltà nel 1616, e nel 1624 fu inve- moria fino dal 1490: nel 1526 un Giovanni fu
stito di parte di Cantogno. — Arsia: Spaccato creato Cavaliere; e nel 1572 vennero ascritti alla
d' argento e di nero al leone dall' uno all' altro, cittadinanza di Vicenza. — Arma: Spaccato di .

e dell'uno nell'altro, armato e linguato di rosso, ... al barile di ... . posto in fascia nel pri-
accostato da sedici foglie di ruta sopra P ar- mo, accompagnato da tre stelle di otto raggi di
gento, otto per parte, quattro e quattro, una . . . . due in capo, ed una in punta.
,

suir altra. — Cimiero: Un leone nascente — BARISELLI di Montagnana (Padova). — La


Motto : CONSURGIT GENEROSlOR. più antica memoria è di un Azzo che viveva
BARILE o BARRILE di Messina e di Calta- m i 1372. Furono ascritti alla cittadinanza, e al
nisetta March, di Mongiuflì, baroni di Melia e nobile collegio dei giureconsulti di Padova. —
Caggi, de' Duchi di Caivano e dei Baroni di S. Arma: Spaccato di . . . . , al barilo di
Arcangelo, originarii di Napoli, trapiantati in posto in fascia nel primo.
Messina nel XVI secolo ed ammessi a quel patri- BARISELLI di Parma. — Un Giovanni Ra-
ziato. Nel 179C un Giovanni fu investito del feudo risello nel 1260 conciliò la sua patria col Ponte-
BAR — 90 — BAR
Fu ascritto al nobile consiglio parmense.
lìce. — pagliata da tre elmi comitali dello stesso, bor-
Arma: D'oro, alla croce di azzurro. dati d'oro e posti in terza.
BARISELLI di Venezia. — Nel 1400 furono BAROCCI o BAROZZI di Modena. — Al-
aggregati al patriziato veneto, e si estinsero in berto fu uno dei compilatori delle Provisioni,
un Pietro nel 4273. — Arma: Spaccato, al 4.° Decreti istrumenti, Gratie ecc. a Benefit io della
d'oro, caricato da tre stelle di otto raggi di magnifica Città di Modena impresse nel 1544. —
rosso; al secondo di rosso, a due pali d' argento. Arma: Di rosso, al monte di tre cime di verde,
BARISONl-VIGONZA di Padova. — Origi- movente dalla punta, sormontato da un barroc-
nari della Germania, furono ascritti al nobile cio adue ruote d'oro, ed accompagnato in capo
Consiglio di Padova nel 4 014. Si dissero Vigonza da tre stelle dello stesso.

dal castello omonimo di cui furono baroni. Nel BAROLI di Cremona. — Un Pietro fu Pode-
1104 un Girardino fu Console della sua patria. stà della sua patria, ed a lui e suoi discendenti
Diversi furono Podestà, e un Albertino fu Ve- nel 4 858 I' Imperat. Francesco Giuseppe l d'Au-
scovo di Ccncda. (Estinta). — Arma: Fasciato stria concede il titolo di Cavalieri dell' Impero.
di rosso e d' oro di sei pezzi. — Arma: Fasciato di rosso e d' argento, a due
B ARGANELLO o BARIS ANELLI di Venezia. pesci barbii al naturale addossati attraversanti
— Originaria di Musestre, fu aggregata al Con- su tre delle sei fascio, e cioè sulla prima e sulla
siglio noi 4 4 10 e si spense nel 4 272 nella per- seconda d'argento e sulla seconda di rosso. —
sona di Messer Piero. — Arma : Di rosso, a due La fascia inferiore poi, in argento, carica di un
p;ili d'argento; col capo d'oro, caricato da tre ramo d'ulivo al naturale movente dalla punta c
steli»; di otto raggi del campo. divergente in due ramoscelli, il tutto sotto un
BARIZANI di Venezia. — Arma: D'azzurro, capo d' oro. — Motto: Fovet et ixcesut.
a quattro bande nebulose d' oro. BARONCELLI di Firenze e di Bologna. —
BARL1NI o BERLINI di Cento. — Di ori- Originaria da Baroncello, antico castello nelle vi-
gine modenese. Ad un Matteo Capit. di Carlo V cinanze di Firenze. Si stabili nella città verso il

imperatore fu da questo conceduto il titolo di secolo XII; e un Buonricovero di Folco di Bene


Conto Palatino, con tutti i privilegi dei Conti fu Priore nel 4 287. Un ramo di questa famiglia
dell' Impero. Un Giacomo nel 4 658 fu Capitano passò in Francia ed acquistò la signoria di Javon
in Dalmazia per la Repubblica Veneta. — Arma: nel 4 495. Altro ramo si stabilì in Bologna. ;E-
D' azzurro, alla colonna d' argento, terrazzata di stinta nel 1649). — Arma: Bandato di rosso e

verde, cui sta attaccato con catena d' oro un d' argento.
cane passante e attraversante al naturale, colla- BARONCI di Firenze. — Se ne à memoria
rinato d'oro, e sormontata da un' aquila di nero. fino dal 4 197. Della fazione ghibellina, furono c-
BARLOTTA di Sicilia. — Oriunda di Ca- sigliati dalla patria nel 1 268.. Dettero 4 6 priori
rinzia, e trapiantata in Sicilia da un Bernardone al Comune, ed il primo fu Deodato nel 1330. Un
segretario della Regina Elisabetta moglie del Re Galeotto fu gonfaloniere nel 4 388. Si estinsero
Pietro IL Ebbe i castelli di Vizzini e di S. Fi- nel secolo XV. — Arma: D'azzurro, a due bande
lippo d'Agirò. Un Blandino nel 4 394 ottenne la spinate d' oro.
castellania di Trapani, e fu ascritto a quel ceto BARONE di Lecce. — Durante la guerra
dei Un Antonio fu barone delle Saline di
nobili. della Lega di Francia contro Carlo V, si segnalò
Biondiccllo. Un Gianfrancesco fu primo prin- il grandemente un Gabriello Barone patrizio leccese,

cipe di S. Giuseppe nel 4 671. Un Giuseppe fu il quale fu al servizio del Re di Francia che lo-
Vescovo di Teletta. (Estinta). — AnMA: Di rosso, mandò suo ambasciatore a Venezia. Fu quindi in-

alla banda d'oro accompagnata da due stelle dello caricato di conquistare le provincie di Bari e

stesso, poste una in capo ed una in punta. di Lecce, d' accordo coi Veneziani. Espugnata
BARNABO di Foligno. — Un Giovanni An- Melfi e fatte rivoltare le principali città di quelle

tonio dei marchesi Barnabò fu amministratore Provincie, entrò in quella di Lecce alla testa di
vescovile della sua patria per Card. Giov. An- il 800 uomini, e conquistò Ostuni, Brindisi. Mesa-
gelo dei Medici. Un Alessandro Card, di S. R. gne e finalmente Lecce, ajutato in queste imprese

Chiesa, creato da Pio IX nel 1856. Arma Man- — dal proprio nipote Marcantonio che fu Colonnello

dato d' azzurro e d' oro di sei pezzi. — Cimiero di 3000 fanti, e dal fratello Raffaele Generale
una testa di bue d' oro coronata di pampani di Castellano della rocca. (Estinta
1

. — Arma: Di
verde. rosso, spaccato, nel 4.° al leone nascente d'oro,
BARNI o MARNA di Crema. — Fiorì fin dal e nel 2.° a tre rose d' argento poste in fascia.

4 4 85, e dette il nome ad una delle ventisette BARONE di Sicilia. — Originaria di Scozia.
vicinanze di Crema. Divisa in vari rami, si tra- Ebbe nobiltà in Napoli. Messina, Reggio, Tropea,

piantò in Siena, in Milano, in Lodi e in Messina. Lecce, Cosenza, Amalfi, Nola, Bitonto, Aquila,
— Arma : Di rosso, alla divisa d'argento, accom- Stigliano, Gragnano, Sorrento, Catanzaro, Nico-

BAR — 97 - BAR
tera, Monteleone, ^uc^ra e in Toscana. I rami BAROSIA di Cremona. — Dettero alla pa-
di Catanzaro, Cosenza, Lucerà e Bitonto sono tria due decurioni; un Pietro nel 1608, ed un
estinti. Quello del Duca di Frisia nobile di Ca- Gian-Francesco nel 1632. — Arma?.
pua si estinse nella seconda metà del sec. XVII. BAROVIERI di Castelfranco (Veneto). — Fu-
Ebbero la signoria di 39 feudi, della contea di rono della prima colonia venuta di Treviso in Ca-
Casoli; dei marchesati di Livari e Montebello, e stelfranco nel 1499 c*si estinsero circa l'anno
del ducato di Frisia. Un Giuseppe fu Arciv. di 1325. —
Arma?
Reggio nel 1727. — Arma dei Barone di Mes- BAROZZI o BARROCCI di Venezia. — Fu
sina e Reggio di Calabria: D'argento, a tre fa- originaria di Burano. Dette alla patria molti uo-
scie ondate d' azzurro, col capo dello stesso so- mini illustri. Al tempo di Attila si trapiantò
stenuto da una 'trangla d' oro, caricata da tre nelle lagune venete, e fu una delle dodici tribu-
stelle dello stesso. — Arma del ramo di Napoli, nizie che fondarono Venezia. Un Benedetto fu

Capua e Nola : D' azzurro, alla croce d' oro can- nel 1079 creato procuratore di S. Marco, e un
tonata da quattro rose dello stesso. — Arma del Giovanni Patriarca di Venezia nel 1465. Fu si-

ramo di Tropea: Di rosso, a tre fascie ondate gnora di Santorino e Therasia nell' Arcipelago.
d'oro caricate da due stelle del medesimo. — — Arma: D' argento, alla banda d' azzurro. —
Cimiero: Tre torri d' argento. — Arma dei Ba- Alias: D'argento, alla fascia d'azzurro. — A lias:
rone di Naro: Di rosso, con l'uomo di carnagione, D' azzurro, al leone rampante di rosso attraver-
crinito di nero, impugnante nella destra un bastone sato da una banda d' argento.
appoggiato alla spalla, e nella sinistra tenente BAROZZI di Modena, vedi Barocci.
pei capelli, una testa umana, il tutto al naturale. BAROZZI di Vercelli, baroni di Lessona, conti
BARONI di Chieri. — Arma: D'azzurro, alla di Monteu. Un Pietro Lorenzo fu Consignore e
banda d' argento caricata da tre gigli di rosso, Segretario di stato di Vittorio Amedeo I. Si e-

ciascuno in sbarra, e accompagnata da due cro- stinse questa famiglia in Camillo, nel 1558. —
cette d' oro. — Cimiero: Una croce d' oro. — Arma: Inquartato: al 1.°e 4.° d'azzurro, al ba-
Motto: Auxilium meum a domino. roccio o carro all' antica, tirato da due leoni e
BARONI di Bologna. — Arma: D'azzurro, al sormontato da una cometa ondeggiante in fascia

leone illeopardito d' oro sostenente con le bran- verso sinistra, il tutto d'oro: al 2.° e 3." d'ar-
che anteriori una palla di rosso. gento, alla fascia d'azzurro: e, sul tutto, d' az-
BARONI di Firenze. — Originari dell' In- zurro, al — Cimiero Una co-
mare d' argento. :

ghilterra, furono molto potenti nel secolo XIII meta come campo. — Motto: His duciris.
nel
e capi dei Paterini. Un Bindo d' Alberto si se- BAROZZINI Modena. — Arma: D'azzurro,
di

gnalò nelia battaglia di Montaperti nel 1 26U. Det- ad un piccolo baroccio d'oro rivolto a sinistra;
tero alla patria un gonfaloniere ed otto priori. col capo d'azzurro, caricato da tre stelle di otto
Si estinsero dopo la metà del secolo XV. — Ar- raggi d' oro, e sostenuto da uua divisa dello

ma : D' azzurro, a due lupi affrontati d' oro. stesso.

BARONI di Lucca. — Ebbe principio in Lucca BARRAGE o BARRACI di Sicilia. — Origi-


nella persona di Jacopo di Barone dei Guari noni naria della Venezia, fu trapiantata in Sicilia da
della comune di Averaia nel contado di Berga- un Nicolò venuto al servigio del Re Alfonso. —
mo, il quale vi prese stanza nel 1470, e nel 1495 Arma : D' azzurro, a tre bande d' oro, al leone
ne ottenne la cittadinanza. Barone, figlio del pre- dello stesso rampante sulla prima.

cedente, lasciò il proprio nome alla sua famiglia, BARRESE o BARRESI di Sicilia. — Origi-
la quale fu detta dappoi dei Baroni. Bernardino, naria di Francia, e trapiantata in Sicilia da un
fratello di Barone, nel* 1532 era del Consiglio or- Abbo che ottenne dal Conte Ruggero le terre di
dinario della Repubblica. Un altro Bernardino fu Naso, di Ucria ed altri castelli. Un altro Abbo
erudito di bella fama, molto amico del Muratori conseguì le terre di Militello nel 1318. Ebbe i-
e di altri insigni letterati del suo tempo. — noltre la signoria di molti feudi. Un Tomaso
Arma: Spaccato: nel J.° di rosso, alla torre mer- verso il 1460 ottenne dal Re Alfonso la contea
lata al naturale, dalla cui base sgorgano due ru- di Terranova e il ducato di Castrovillari. Un
scelli dello stesso convergenti verso la punta; Pietro fu straticò di Messina, e primo principe
nel 2.° d' argento a tre bande di rosso. di Pietraperzia nel 1564. — Arma: D'oro, a dodici
BARONIS d' Avigliana, Conti di Battigliera, merlotti di rosso 4, 4 e 4. — Alias: Vaiato
Consignori di Santena. — Arma : Spaccato: al 1.» d' oro e di rosso, di tre tratti.

di rosso, al bastune da pellegrino d'oro, accosta- BARRILE di Napoli, e di Caltanisetta. — Eb-


to, a destra, da una stella d'oro, a sinistra da be origine dai Conti di Marsi, e ne fu capo-stipite
una conchiglia d'argento, al 2.° d'oro, alla banda un Tommaso signore di Barrile. Trovasi feudata-
di rosso. — Cimiero: Un pellegrino nascente. ria dal 1397, ed à goduto nobiltà in Napoli al Seg-

Motto: Tentanda via. gio Capuano, in Siracusa, in Tropea, in Ulessina,


TVjiuni»rii> Stnr. Bjas, 7
BAR - 08 — BAR
in Reggio e in Lavello. Fu signora di 31 baronie, BARTOLI di Chianciano nel Senese. — Ar-
del marchesato di Mongraflb, del ducato di Cai- ma: D'azzurro, alla croce di S. Andrea d'argento,
vano e Marianolla, e del principato di Capri e caricata di cinque stelle di sei raggi di rosso.
Santareangelo, ed ebbe il titolo di principe del S. BARTOLI di Firenze. — Uscirono dalla fami-
R. I. — Un Giovanni ed un Giulio furono maestri glia dei Filippi, e dettero alla patria undici Priori.
razionali della regia corte. — Un ramo fiorisce Si estinsero nella fine del secolo XVI11. — Arma:
tuttora in Caltanisetta. — Arma: D'azzurro, al D'azzurro, alla ruota d'oro, senza quarto, accom-
grifo rampante d' oro; col lambcllo di rosso at- pagnata in capo da tre gigli dello stesso, posti
traversante. — Alias: D'azzurro, alla fascia d'oro tra i quattro pendenti di un lambello di rosso.
caricata nel capo da una stella e in punta da un BARTOLI di Firenze. — Diversa dalla pre-
barile dello stesso. cedente. — Arma: Trinciato merlato di tre pozzi
BARKOERO di Carmagnola (Piemonte). — di rosso su due pezzi e due mezzi d' oro, n fine

Arma: Di verde, al cavallo d'argento, spaventato, stelle di sci raggi dell'uno nell'altro.
imbrigliato d'un semplice filetto d'oro. — Cimie- BARTOLI di Ferrara. — Un Antonio fu am-
ro: Un cavallo come nel campo, nascente, cari- messo alla cittadinanza sassolese nel 1709, e fu

cato sulla spalla d'una stella di rosso. — Motto: podestà di quella terra. Derivò da questa famiglia
DONEC AD METAM. il celebre Daniele dotto scrittore della Compagnia
BARTAL1NI di Siena. — Arma: D'azzurro, a di Gesù. — Arma: Trinciato: nel 1.» d'azzurro
due gemelle d'oro, fra le quali un crescente dello seminato di stelle raggianti d'oro: nel 2.« d'ar-
stesso, accompagnate da tre stelle pur d'oro, 2 gento, alla corona di lauro al naturale ;
colla

in capo, ed 1 in punta. banda di rosso attraversante sul tutto. — Alias:

BARTALUCCI di Siena. — Arma: Inquartato, Spaccato; nel 1.» d' azzurro, alla colomba volante
nel 1.« e 4.» d'argento, alla cometa di rosso; d' argento, accompagnata in capo da tre stelle

nel 2.° c 3.° d'oro, al castello murato al naturale. d' oro, ed in punto da un monte di tre cime di

BARTIIOLAZZl del Trentino. — Conti dal verde; nel 2.» d'argento, alla corona d'alloro al

1 702. — Arma: Spaccato; nel 1." d'oro, ad un naturale; colla fascia d'argento bordata di rosso
elmo da torneo d' azzurro, posto di fronte, cir- attraversante sullo spaccato.
condato da due rami di lauro di verde, coi gam- BARTOLI di Roma. — Arma: Partito; nel

bi passati in croce di S. Andrea; nel 2.° d'az- l.o spaccato di rosso e d'argento, a due rose del-
zurro, alla cicogna d' argento, col volo spiegato, l'uno all'altro; nel 2.° d'argento, a tre bande
posta sopra una terrazza di verde. Lo scudo ac- ondate di rosse.

collato ad un'aquila di nero, beccata, membrata BARTOLI di Siena. — Originaria senese, fu


e diademata d'oro. ascritta nel 1369 alla nobiltà all'Ordine o Monte
BARTOCCELLI di Sicilia. — Originaria di dei Riformatori. Il primo risieduto nel supremo
Spagna, venne in Sicilia nel 1527. Ebbe l'inve- magistrato di Concistoro fu Agostino di Giovanni
stitura, col titolo di Barone, di Altamira nel 1775 che risiedè fra i governatori pel bimestre Sett.

e fu ricevuta nella mastra-serrata di Caltanisetta e Ott. 1369. — Appartiene a questa famiglia il

nel 1777. — Arma: D'azzurro; inquartato: il B. Giovanni d'Agnolo Servita. — Carlo d'Agno-
1.° caricato di tre colombe d'argento male ordi- lino, personaggio molto illustre, fu più volte am-
nate: il 2.° di tre lancio d'oro, una in banda nel basciatore per la Repubblica, e tre altre a papa

capo, due in croce di S. Andrea nella punta, Martino V nel 1423; nominato rettore dell'ospe-
addestrate da una colomba dello stesso: il 3.° da dale di S. Maria della Scala, fu dopo pochi anni
un leone d'oro accompagnato nel quarto franco eletto Vescovo di Siena nel 1 427. — Jacopo Capit.
da una stella dello stesso: il 4.° da un albero delle armi senesi a Brescia. — Arma: D'oro, a
sradicato d' argento, nel cui tronco sta attorti- due fascie di rosso, accompagnate da un crescente
gliato un serpe d'oro. montante di rosso posto fra le due fascie, e da
BARTOLACCI di Vianola (Modenese). — An- due. stelle di sei raggi dello stesso, una in capo,
tonio, qualificato nobile noi rogiti notarili, fu nel ed una in punta. Alias: Trinciato d'oro e d'oro
1667 podestà di Montelìorino, nel 1670 di Castel- da una linea increspata di nero; al cantone di

nuovo nei monti, nel 1680 di Sassuolo. — V»,ma: rosso caricato di una stella di sci raggi del campo.
D'azzurro, al cane barbone d'argento, collarino BARTOLI di Vellctri. — Trovasi annoverata
di rosso, formo sopra un piano di verde, e ,
;- fra le consolari fin dal 1346, nel quale anno un
giante la zampa destra anteriore sopra un sasso Pietro siedeva fra i Nove buoni uomini che reg-
al naturale. gevano il comune. In principio del XIX secolo

BARTOLI di Bolonna. — Arma: Patito in- à fiorito un Giuseppe che fu Ministro generale
chiavato in fascia di quattro pezzi d'azzurro e dei Carmelitani. — Arma: Spaccato; nel l.« d'oro,

d'oro, a due mezze stelle in capo, e a due in' ere ad nna colomba volante al naturale; nel 2.° d'oro,

in punta dell' uno noli' altro. a tre gigli di rosso; colla fascia dello stesso at-
BAR — 99 — BAR
traversante sullo spaccato. — Alias: D'azzurro 1.« d'azzurro, al monte di tre cime di oro sor-

pieno. montato dalla colomba volante d' argento, con


BARTOLINI-SCODELLARI di Firenze. — De- tre stelle dello stesso, ordinate nel capo; nel 2."
rivano da Bartolino di Uberto. Conseguirono per d' azzurro, alla corona d' alloro d' oro.
tre volte il gonfalonierato, e 29 volte il priorato BARTOLOMASI di Modena. — Questa fami-
tra il 1297 e il 1503. Mancarono circa la metà glia, fregiata del titolo comitale, fu feudataria di
del secolo XVII. — Arma: D'azzurro, a due Torricella nel Frignano fin dal 1722. — Arma:
branche di leone d'argento poste in croce di S. D' azzurro, al monte di tre cime di verde mo-
Andrea. vente dalla punta, sormontato dall'albero di olivo
BARTOLINI di Firenze. — Detti ritagliatori dello stesso. — Alias: D' azzurro, al monte di

per la professione che esercitavano. Dettero sette tre cime di rosso, movente dalla punta e sor-
priori alla repubblica tra il 1373 e il 1473. Si montato dall' albero di olivo di verde.
cstinsero nel secolo XV. Arma: Di rosso, al leone BARTOLOMEI di Lucca. — Originaria di

d'oro tenente tra le branche una rosa d'argento Pisa, e della stessa famiglia degli Alibraudi. Ni-

fogliata di verde. colosio fu amico del Petrarca. — Arma: D'argento,


BARTOLINI-BALDELLI di Firenze. — Ori- ad un ruscello ondeggiante in banda al naturale.
ginaria di Cortona, fu ammessa alla cittadi- BARTOLOMEI di Sospello (Piemonte). — Ba-
nanza fiorentina nel 1559. Un Luigi fu senatore roni di S. Agnese. — Arma: Cinque punti d'oro
e bali di Firenze. Godono il titolo di Marchesi. alternati con quattro di rosso.
— Arma: D'oro, al monte di sei cime di verde BARTOLOMEI di Susa, Signori di S. Giorgio.
movente dalla punta, sormontato da un montone — È un ramo della precedente, trapiantato in Susa
saliente d' argento. nel XII secolo. Enrico, celebre canonista c giu-
BARTOLINl-SALIMBENI di Firenze. — Go- reconsulto, autore della Somma dorata, creato
dettero per cinque volte il gonfalonierato, e tren- Cardinale e Vescovo Ostiense da Urbano IV il 31

taquattro volte il priorato. Un Leonardo nel 1518 Mag. 1262. — Arma: Scaccato d'oro e di rosso.

fu eletto Arcivescovo di Pisa, e un Zanobi di BARTOLOMEI di Vicenza. — Arma: D'az-


Giovan Battista nel 1713 ottenne dall'imperatore zurro, alla fascia d'argento; colla torre di rosso
Carlo VI il titolo di Marchese. — Arma: Di rosso, terrazzata di verde, dai cui merli esce un braccio
al leone diviso a sega d' argento e di nero. vestito d'argento tenente una bandieruola di rosso;

BARTOLINI di Roma. — Appartiene a que- il tutto attraversante sulla fascia.


sta casa il vivente Domenico, nato in Roma nel BARTOLOMEO di Palermo. — Ne fu capo-
1813, e creato Cardinale di S. R. Cehiesa da stipite un Lembo giudice della gran Corto sotto
Pio IX. nel 1 875. — Arma : Inquartato; nel 1 re Pietro II nel 1340. Un Simone fu pretore della
e 4.» d' azzurro, alla fenice d' oro sulla sua im- patria nel 1414. Un Leonardo fu signore di Tra-
mortalità dello stesso; nel 2.° e 3. n d' oro, al- bia. — Arma: D'oro, al castello di nero acco-
l' aquila coronata di nero. stato da due rose di rosso.
BARTOLINI di Udine. — Originaria di Fi- BARTOLOMMEI di Firenze. — Di origine
renze, trapiantata nel Friuli verso il 1290. — anconetana, un Bartolomeo si stabilì in Firenze
Fino dal 1516 fu ascritta al nobile Consiglio nel 1376, e fu ascritto a quella cittadinanza. Un
di Udine, ed ebbe nella metà del XVIII secolo Battista e un Antonio furono attuari della Signo-
in feudo la
}
terra di Butrio, per cui si trova ria e consoli dell' arte dei Giudici e Notari. Un
decorata del titolo di Conte. Con sovrana riso- Giovanni ebbe per due volte il priorato. Un
luzione del 1 Feb. 1821 ottenne la conferma della Girolamo nel 1667 fu investito del marchesato
sua antica nobiltà. — Arma: Inquartato, d'oro e di Monte Giovi — Arma: Spaccato; nel 1." di
d* azzurro, alla fascia dell' uno nell' altro. rosso, a tre gigli d'oro 2 e 1; nel 2° scaccato

BARTOLINI di Urbino. — Feudatari di Bi- d'oro e di rosso.


scina. — Il Dott. Girolamo fu Podestà di Sas- BARTOLOMMEI di Lucca. — Girolamo, di-
suolo nel 1576. — Arma: Un capriolo scorciato. stinto giureconsolto, fu Commissario di Sassuolo
— Cimiero: Una testa di cervo. nel 1680, e quindi frate francescano. — Arma:
BARTOLINI di — Arma: D'azzurro, alla D' oro, a tre tazze d'azzurro, due in capo poste
banda d'argento caricata da una cotissa del campo in croce di S. Andrea, e 1' altra in punta. —
seminato di gigli d' oro. Cimiero: Un leone nascente d' oro. — Motto:
BARTOLO (di) o BARTOLl di Messina. — Ni- Spera in Deo, pugna pno patria.
colò, capo della milizia del re Martino ed assi- BARTOLONI di Bologna. — Arma: Partito:
stente alla guardia reale, ottenne la castellatila nel 1.° d'argento, a mezz'aquila spiegata di nero,
di Vizzini, e Francesco concorse alle cariche pa- movente dalla partizione; nel 2.p di rosso a due
trizie di Messina nel 1590. — Arma: Spaccato pali d' argento.

con la fascia in divisa d'argento, orlata di rosso; nel BARTUCCl di Gualdo. — Un Salustio fu nel
BAR — 100 — BAS
4585 podestà di Sassuolo. — Arma: D'azzurro, BARZI di Milano. — Arma: Partito; nel l.o
al palo di rosso, caricato di una bertuccia in d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo ; nel
profilo d' oro, seduta sopra una zolla di verde, e 2.» di rosso, alla ruota di quattro raggi d'ar-
sormontata in capo da un sole nascente d'oro. gento, sormontata da una crocetta dello stesso.
BARUCCI di Firenze. — Ubaldo e Aldobran- — Cimiero l'aquila uscente di nero.
dino consoli della patria, l'uno nel 4196 e l'altro BARZIZA di Venezia. — Originaria di Mi-
nel 1202. Pietro patriarca di Aquileia. Sandro di lano, ebbe nobiltà in Bergamo nel secolo XVI.
Donatino, ed Angelo ottennero il priorato. Si Un Giovan-Maria ottenne nel 1533 da Carlo V
estinsero nel 1649. — Arma: Di rosso, a due gi- il titolo di Conte di Cazano. Nel 1694 fu ascritta
gli d' argento astati e passati in croce di S. An- al patriziato veneto, e confermata nella nobiltà
drea. nel 1818. — Arma: Inquartato; nel 1.» e 4. B

BARUCCI-CARROLI di Brisighella (Romagna). d' argento, all' albero di verde, terrazzato dello
— Sembra che i Barucci-Carroli di Brisighella stesso, e due dolci al naturale controrampanti,
sieno della stessa famiglia fiorentina signora del affrontati al tronco ;
nel 2.° e 3.° d' oro, ad un
castello di Ovile di cui parla Dante nel XVI uomo al naturale, suonante un cornetto; col capo
canto del Paradiso. — Il Dott. Stefano fu Po- d' oro, all' aquila spiegata di nero, coronata del

destà e Commissario di Sassuolo nel 1571. — campo.


Arma: Partito; a destra di rosso, alla cotta d'ar- BARZIZA di Verona. — Arma: Spaccato
me d' oro, sormontata da uno scudo dello stesso, d'oro e di verde, all'albero di palma sradicato
attraversato in banda da una torcia d' argento, e spaccato di verde e di rosso ; con una striscia
accesa di rosso e fumante da ambedue le estre- d' argento attraversante sul tutto e portante il

mità, che è dei Barucci; a sinistra spaccato: nel motto deo soli in lettere majuscole di nero.
1.o di rosso, al carro d'aratro posto in palo di...;
BASACOMARE o BASCIACOMARI di Bolo-
nel 2.o bandato di sette pezzi di rosso, di azzur-. gna. — Fiorì tra le principali famiglie fino dal

ro, d' argento e d' oro, e viceversa che è dei secolo XII. Un Giovanni fu strenuo capitano nella
Carroll. famosa battaglia di Campaldino. Nel secolo XIII
BARUFFALDI di Ferrara. — Antica fami- un Basacomare d' Albertuccio governò le città
glia di Cento. Un Bernardino vivente nel XVI di Cremona, di Faenza, di Ascoli e di Lodi. Dal
secolo fu cancelliere del Duca Alfonso II. Un Ni- 1282 al 1369 dettero alla patria vari anziani. —
colò scrisse gli Annali Ferraresi. — Arma : D'az- Arma: Scaccato d'azzurro e d'oro di sei fila;

zurro, alla fascia d' oro accompagnata in capo da col capo d'Angiò.
una stella di sei raggi dello stesso, e in punta BASADELLO di Venezia. — Da Aitino si

da una fiamma al naturale. trapiantò in Rivalto, e fu nel numero delle an-


BARZELLI di Carpi. — Inscritta nel libro tiche famiglie tribunizie. — Si spense nel 4 325.
d'oro della Nobiltà di Carpi, vanta molti uomini — Arma: D'argento, alla sbarra di rosso, ac-
illustri, frà quali Giovanni famoso architetto che compagnata da due B d'azzurro.
fiorì verso la fine del XV secolo; Antonio pittore BASADONNA di Venezia. — Originaria di
incaricato da Ercole II d' Este di dipingere il Trieste, si riparò in Venezia all' epoca delle in-
Buccntoro ducale, in occasione delle nozze di sua cursioni barbaresche, e fu ascritta al patriziato
figlia Lucrezia col Duca d'Urbino; e Giammatteo nel 1297. Détte alla patria senatori, procuratori
che fu uno dei primi ad esercitare l'arte di di- di San Marco, ambasciatori e capi di guerra. Nel
pingere a scagliola, vivente nel XVI secolo. (E- 1673 il Papa Clemente X creò Cardinal Diacono
stinta). —
Arma? Pietro Basadonna che morì in Roma nel 1684.
BARZELLINI di Bologna. — Vanta quat- — Arma : Grembiato d' oro e d' azzurro.
tordici senatori, quattro capitani, e un colonnello BASADONNE di Genova. — Arma: Partito,
della repubblica vegeta. Un Alberto, barone di troncato, trinciato e tagliato, d'azzurro e d'oro;
S. Benedetto, trapiantò un ramo di questa fa- col capo d'oro caricato di un aquila nascente di
miglia a Palermo. — Arma: Partito di rosso e nero coronata dello stesso.
•d'oro, al leone dell'uno all'altro. BASAGNANI di 'Modena. — Arma: Inquar-
BARZENA di Milano. — Arma : Di rosso, a tato; nel 1.° e 4." d'azzurro, a tre gigli d'oro,
sei rose d'argento disposte in due .pali, poste ,4' e 8; nel 2.» e 3.° losangato d'argento e d'az-
ciascuna entro un anelletto del secondo. zurro.
BARZI di Perugia. — Antichissima e nobi-
'
BASANAI-MEDICl di Verona. — Arma : Ban-
lissima. Estinta nel XVIII secolo, cui appartiene dato d' argento e d' azzurro.
San Costanzo Vescovo e Martire Perugino. — BASANO di Saluzzo, Conti di S. Giorgio. —
Arma : di rosso, a tre fascie scorciate d' argento, Arma; D'oro, ai lupo di nero, rampante, tenente
la prima più lunga della seconda, e questa più nella bocca un o&o d'argento. — Cimiero*, Un
lunga della terza. lupo simile. — Motto: pour biei* pairb.
BAS — 101 — BAS
BASCARINI di Ferrara. — Giovanni medico seggi ascritto nel 1690 alla nobiltà di Gradi-
insigne del XVII secolo. — Arma: D' azzurro, al sca. — Ebbe Vicari, Pretori e Capitani. — Ar-
capriolo d' argento, accompagnato in punta da ma: Spaccato: al 1.» d' argento, alla corona d'oro
un libro aperto dello stesso, su cui sta posato in movente dalla partizione, accompagnata da due
palo un bordone da pellegrino d* oro. corvi coronati di nero, moventi dai due angoli del
BASARELLI o BAZZARELLI o BASILIERI capo, imbeccanti le punte laterali di detta coro-
di Padova, — Originaria di Firenze, fu trapian- na : al 2.° di rosso, a tre ossa di morto poste in

tata in Padova da un Bandoni quondam Basilier, fascia una sopra V altra.

il quale aveva un fratello chiamato Buon-Gio- BASENGHI di Bologna. — Di antica origine


vanni che era bravo notaro ed assai ricco — An- ma nobile sol dal XVI secolo. — Arma : Di rosso ;

drea, fu uno degli Anziani del quartiere di ponte al leone d'oro.


Molin nel 1390. — Arma; D'argento, al BASILE di S. Lucia del Mela (Sicilia). — Fu
liocorno rampante di rosso; colla fascia di verde nobile di Messina col titolo di Barone del Grano.
attraversante sul tutto. Derivò dall' isola di Rodi nel tempo che vi re-
BASCHENIS di Modena (Estinta). — Arma : gnava L'Ordine sovrano di S. Giovanni di Geru-
D' azzurro, alla campagna di rosso, a due mazze salemme. La sua nobiltà generosa venne provata
di verde poste in croce di S. Andrea unite con presso lo stesso Ordine come uno dei quarti del
catena di ferro all' impugnatura verso la punta Cav. fra Giovanni Casata Singritico Montolif e
poste sopra il tutto, accompagnate da tre stelle Basile nel 1573. — Arma: D'argento, a tre fa-

di otto raggi d' oro, poste 1 e 2, una sul campo scie d'azzurro.

azzurro. BASILE di Napoli, Nobili di Bologna. —


BASCHI (de) di Orvieto. — Firto dal 1322 Arma: D' azzurro, al leone d' oro, lampassato di

ebbero nobiltà in Orvieto col titolo comitale; ap- rosso, tenente colle branche anteriori un'accetta
partennero al patriziato di Siena e a quello di manicata d'argento.
Lodi. Bernardino, commendatore di S. Giustino, BASILI o BASILIO di S. Lucia del Mela. —
e Francesco di Ranuccio Cavalier di S. Stefano Arma: D'azzurro, al destrocherio armato al natu-
nel 1613. Ugolino difese la patria presso la Ba- rale impugnante una lancia d'argento e combat-
dia di S. Rémedio contro le truppe del Bavaro tente il dragone, posto al terzo cantone, accompa-
nel 1327. Raniero, capitano dei Pisani, si segnalò gnato al primo cantone da una cometa, e al quarto
nella battaglia di Gello, e in quella dei Vene- da una croce di Malta, il tutto dello stesso.
ziani contro Padova. — Arma: Inquartato; nel BASILI di Padova. — Furono ammessi al

J.» e 4.° di rosso, al leone d'oro; al 2.° e 3.° nobile consiglio nel 1081. Ebbero, fra i molti
d'argento, alla fascia di nero. privilegi, quello pure di batter moneta. Un A-
BASCHIERI di Modena. — Arma : D' azzur- leardo resse la patria con Dogio dei Buzzacarini.
ro, alla mano sinistra di carnagione posta in palo, Quattro furono consoli. — Arma: D'azzurro, a tre
coli' indice e pollice stesi, accostata da due stelle fascio nebulose d'argento.

di otto raggi d'oro, ed una fascia in divisa al- BASILICO di Sicilia. — Discende da un Gio-
zata d'argento, caricata dalla parola greca XAPE vanni Regio Milite, ed à avuto un cavaliere di

scritta in lettere romane. giustizia dell'Ordine di Malta nel 1637. — A


BASEGGIO, o BASEGI, o BASEI, o BASILII posseduto i feudi di Ricoya, Camastra, e Bagna-
di Venezia. — Originaria di Roma, e stabilitasi tila e iO onze feudali all' anno sopra la Segre-
in Venezia fu ascritta al libro dei nobili. Un Lo- ria di Randazzo nel 1365. — Arma: D'azzurro,
renzo fu patriarca di Grado, e un Basilio Procu- al vaso d'oro, piantato di basilico al naturale.

ratore di San Marco. — Arma : D'azzurro, a tre BASILIERI di Padova, vedi Basarklu.
ossi di morto d'argento posti in fascia l'uno so- BASSA di Verona. — Arma: Interzata in fa-

pra l'altro, accompagnati in capo da una corona scia; al I." d'argento, al giglio d'oro; al 2.» d'o-

del secondo. ro, alla colomba d'argento tenente nel becco un


BASEGGIO di Trieste. — Della stessa origi- ramo di olivo di verde, e posata sopra un poggio

ne della precedente. Fu annoverata fra le tredici dello stq#so: al 3° d'argento, a tre bande d' oro.

Casate antiche patrizie della città nel Consiglio BASSANI di Modena. — Arma : D' oro, al

dei nobili. — Arma: Uguale alla precedente. porco al naturale passante sopra una terrazza
BASEGGIO di Capodistria. È un ramo — di verde.
della precedente. Fu ascritto al nobile consiglio BASSANI di Padova. — Trassero il nome
degli anziani. — Arma: Grembiato di rosso e della città di Bassano donde venne verso 1500 il

d'oro, caricato il primo di 18 gigli d'argento, ed un Alessandro dott. di leggi e primo fondatore
il secondo di altrettanti d'azzurro. di questa famiglia in Padova. Un altro Alessan-

BASlJLLl di Gradisca. — È un ramo dei Ba- dro vivente in pieno secolo XVII fu raccoglitore
HAS — 102 — HAS
appassionato di antiche medaglie. — Afima: Fa- al leone di rosso, sostenente colla branca anterio-
sciato di rosso e d'oro. re destra un giglio di azzurro.
HA SS A NO o DONDONTNl di Verona. — Fa- BASSO di Crema. — Vincenzo Vescovo di

miglia cos'i chiamata ila Don Donino Bassani fi- Sebenico nel 1599, e poi di Andria nel regno di

glio di Orlandino di Borgo San Donnino nel Par- Napoli. — Arma: Interzato in fascia: al 1." di

migiano. Era prete benefiziato della cattedrale di rosso caricato di una croce patente d'oro; al 2°

Verona nel I 405, poi Arciprete di S. Giovanni d' oro ; al 3.° di verde.
in Fonte nel HI 3, e finalmente Canonico nel 1460. BASSO di Savona, Conti di Monastero, Si-
— Nel seguente secolo Teodosio fu Vicario della gnori di Bestagno. — Deriva da un Guglielmo
Casa de' Mercanti. Agostino e Mario furono Po- che nel 1278 era podestà di Savona. Acquistò
li est; i di Peschiera, e Federico nel 1644 fu ag- celebrità e ricchezze merce il matrimonio con-
gregato al Collegio dei Giudici. — Bortolomco tratto da Giovanni Basso, notajo, con Luehina

nel MB?, e Jacopo nel 1517 si leggono iscritti della Rovere sorella di Francesco che fu poi papa
col cognome Bassani nel Consiglio Nobile, c con col nome di Sisto IV. Da questa unione nacquero
quello di Dondonini nel 1875 il Conte Teodosio, sei figli, Girolamo che fu vescovo di Alba e Car-
ed altri lino al Conte Giuseppe che vi fu aggre- dinale, Antonio che fu Conte di Albiano (1480)
gato nel 1783. — Un'altra illustre famiglia Bas- e che sposò Caterina Marzano dei principi di

sani nel XVI secolo da Brescia passò ad abitare Rossano, Guglielmo che sposò Maria degli Inter-
in Verona. — ARMA: Spaccato; nel 1» di rosso, nimeli^ Francesco che fu Priore di Pisa, Barto-
ad una crocetta patente d' oro; nel 2." d'azzurro, lomeo, e Maria che si maritò ad Antonio Grosso
ad un avanbraccio posto in palo vestito di verde e che divenne madre di quattro vescovi, due car-
movente dalla partizione, colla mano addossata; dinali, e quattro figlie, divenute madri alla loro

colla fascia di rosso, caricata di tre st die d' oro volta di altri ricchissimi porporati. — Arma: In-
attraversante sullo spaccato. terzato in fascia; al 1.» d'oro, all'aquila di nero
BASSF TI di Piemonte. — Aiwa: D' azzurro, coronata dello stesso; al 2.° d'argento, alla croce
al leone illeopardito d'oro. di rosso; al 3. n inquartato in croce di S. An-
BASSETTI di Verona. — Arma: D' azzurro, drea d' azzurro o d' argento.
fòla torre di argento merlata alla ghibellina, chiusa BASSO di Verona, antica famiglia estinta. —
e finestrata di nero, movente da una cotissa di Daniele fu Consigliere di Verona nel 1279, ed un
rosso e sormontata da un putto nascente di car- altro individuo di questa stessa casa ebbe la ca-
nagione, avente nella destra una palma di verde. rica di Console nello stesso secolo. — Un' altra
BASSI di Milano. — Se ne à memoria certa famiglia Basso originaria di Vercelli, à pur fio-

nell'anno 1472. Paolo ed Anselmo furono dei rito in Verona, alla cui cittadinanza fu ascritta
150 nobili che prestarono giuramento al fi- nel 1534. — Arma?
glio di Galeazzo-Maria Sforza. Paolo-Maria fu BASSOLI di Modena. — Ebbe parecchi Ma-
governatore di Mantova e regio ducal senatore in gistrati e Conservatori della Comunità di Mo-
Milano. — Arma: Interzato in fascia; nel 1.» d'o- dena ed edificò nel 1630 la cappella e l'altare di
ro, all' aquila di nero coronata del campo; nel mezzo della navata a destra della chiesa del Voto,
2.» d'argento, alla croce di rosso ; nel 3.° di rosso dedicate al SS. Crocifisso, ricche di marmi e di
c d'oro inquartato in croce di S. Andrea. metalli, ornate di statue e dei busti dei bene-
BASSI di Velletri. — Da Piacenza si stabili- fattori della famiglia. — Arma : D' azzurro, al-
rono in Velletri nel secolo XIV e furono scritti l'unicorno d'argento passante sopra una terrazza
nel libro dei nobili col titolo di Conti. — Arma: di verde e sinistrato ad un palmizio dello stesso.
Partito semispaccato: nel 1.° inquartato in cro- — Alias: Invece di un cavallo unicorno d'argen-
ce di S. Andrea di azzurro e d'oro, alla colomba to, un leone unicorno d' oro.

d'argento nel primo quarto; nel 2." d'oro, a tre BASTA di Taranto. — Originaria dell' Alba-
gigli d'azzurro; nel 3. n trinciato d'oro e di verde, nia. Un Giorgio fu capitano e barone di Civitel-
all' aquila dell'uno nell'altro, con la banda d'ar- la. Un Pasquale-Teodoro fu nel 1748 eletto Ve-
gento attraversante: col capo d'oro, all' aquila scovo di Melfi e Rapolla. Nel 1759 Ferdinando IV
spiegata d'argento. con suo speciale diploma ascriveva i Basta alla
BASSI di Verona. — Arma: D'oro, al drago- nobiltà Tarantina. — Arma: Partito; a destra
ne di rosso, colle ali distese, sdraiato a' piedi di d'argento, ad una fiamma di rosso; a sinistra
un albero di verde, attraversante sul fusto, il dello stesso, al cavallo corrente d'argento con
tutto sostenuto da una terrazza di verde. sopra un guerriero armato di tutto punto, im-
BASSIGNANA di Genova. — Originaria di pugnante colla destra una spada nuda in atto di
Poleevera. Antonio, protettore delle Compere del ferire; sopra il tutto uno scudetto d'oro caricato
Capitolo nel 1576; Leonardo anziano nel 1 478 — dell'aquila imperiale avente negli artigli due celate
Ascritti nei Grillo nel 1528. — Arma : d' oro, coperte di ferro e ornate di simboli cavallereschi.
BAT — ,|03 — BAT
BASTAI o M10RI di Modena. — Arma : D'az- Scagncllo. — Arma: Palato di rosso e d'argen-
zurro, a due cani rampanti affrontati d' argento to, al capo del primo, sostenuto d' oro, c ca-
collarinati di rosso, accompagnati da due roso ricato di un destrocherio movente dal fianco de-
dello stesso, poste una in capo, e l'altra in punta. stro, armato, ed impugnante una spada, il tutto
BASTARDI di Modena. — Famiglia antica al naturale.
e tra le nobili e potenti di Modena nel 1306. — BATTAGLIONE di Ozegna (Piemonte). O- —
Il Tiraboschi cita un Padre Zaccaria fatto Mo- riginaria di Roma. Venuta in Piemonte dimorò
naco Cassincsc nel 1621, letterato distintissimo. fino al 1470 in Feletto, e quindi in Ozegna. (Man-
— Arma: D' azzurro, al cane unicorno rampante Giacomo, Mastro uditore nella Camera dei Conti,
d' argento; col capo dello stesso caricato di una nel 1584, ebbe la cittadinanza torinese nel 1588,
croce di rosso. Giovanni-Pietro Prefetto a Mondovì nel 1600,
BASTA RI di Firenze. — Ebbero quattordici Ottavio-Felice, avvocato illustre, giudice di Oze-
volte il priorato e sci il gonfalonierato tra il gna nel 1695, poi senatore nel 1723, Severino
1303 e il 1386. Si estinsero circa il 1400. — segretario di Stato. — Arma : D' oro, al leone di
Arma: D'oro, seminato di plinti neri, al leone rosso volto a destra, coronato dello stesso, te-
dello stesso. nente colle branche anteriori una mazza di nero.
BASTONE di Sicilia. — Arma: Di rosso, al BATTAGLIUCCI o BATTAGLIUZZI di Bolo-
braccio armato d' argento impugnante un bastone gna. — Arma : D' oro, a tre fascie di verde, ca-
d' oro. ricate ciascuna di due cotisse del primo ; colla

BATTAGLIA di Bologna. — Arma : D' oro, bordura del secondo.


al leone di rosso impugnante una spada nuda BATTEZZATI di Modena. — È annoverata
d' argento in alto; colla lascia d' argento caricata nel Liber Nobilium ac Potentum C'ivitatis Mu-
di tre X di nero, attraversante. tinae et Districtus compilato nel 1306. — Un
BATTAGLIA o BATTAGLINI di Rimini. — Bartolomeo era Conservatore di Modena nel 1417.
Originaria di Borgazzano, villa del Riminese, prese (Estinta). — Arma?
il nome da un Battaglia che vivea nel primo quarto BATTIGATTO di Geno* a. - Arnaldo fu

del XIII secolo, e dal quale discese il famoso Go- console del Comune nel 1125; Ogerio testimonio
zio Patriarca di Costantinopoli che fu creato Car- pubblico nel 1180; Raimondo giurò la pace ìfi

dinale nel 1338 da Benedetto XII. (Estinta). — Genova con Pisa nel 1188 — Più tardi questa

Arma: Una scimitarra posta in banda colla punta famiglia fu aggregata nei Grillo, ma la sua di-
a sinistra. scendenza si erodeva estinta fin dal XVIII secolo.

BATTAGLIA o B ATT AGGI A di Venezia. — — Arma: D'azzurro, alla banda di rosso, per
Provenienti da Cotignola di Romagna, furono ag- inchiesta, con una corona all' antica d'oro nel

gregati nel 1439 al veneto patriziato, e si se- punto del capo.


gnalarono per servigi militari resi alla repub- BATTISTI di Corsica. — Antica o, nobile fa-
blica. — Arma: Di rosso, a tre melogranati miglia originaria del Comune di S. Nicolò di Mo-
d' oro. riani in Corsica, prese parte alla lunga lotta con-
BATTAGLIA di Pisa. — Arma: Di rosso, al tro i Genovesi a favore della patria, e favorì in

monte di sei cime di verde, cimato da tre pan- fine I' annessione dell' isola alla Francia. — Arma :

nocchie di melica d' oro, fogliate dello stesso; col D'azzurro, alla fenice d'argento, armata e lain-
capo d' oro, all' aquila di nero. passata di rosso movente dalla sua immortalità
BATTAGLIA di Sicilia. — Un Giuseppe fu e mirante un sole dello stesso posto nel cantone
giudice di Concistoro nel 1718 della città di Pa- destro del capo.
lermo. — Arma : Di rosso, al braccio armato, im- BATTISTINl di Reggio-Emilia adì Novellala.
pugnante un' asta d' oro con bandiera d' argento. — Giovan-Giacomo di Quirino di Reggio laureato
BATTAGLIA di Treviglyo. — Un Girolamo in filosofia e giureconsulto collegiato, fioriva sullo
Battaglia vivente nella seconda metà del XV sec, scorcio del XVI secolo ed era elegante poeta in
fu della famiglia Grassi, alla quale si aggiunse il latino e in italiano. — Giambattista di Novcllara
sopra nnomé^i Battaglia per 1' ardore con cui gli fu Podestà di Montefiorino nel 1784. — Non
ascendenti di Girolamo si erano distinti nei com- sappiamo se questi duo soggetti fossero della
battimenti. Dedicatosi al mestiere delle armi, stessa famiglia. — Arma dei Battistini di Novcl-
sostenne, varie cariche militari, e venduta a patti lara: il monogramma GB accompagnato da quat-
per sè onorevoli la fortezza di Cremona, di cui era tro gigli, due in capo e due in punta.
governatore per Lodovico Sforza Duca di Milano, BATTUTI di Bologna. — Arma : 1)' argento,
alle armi venete, si trasferì a Venezia, ove fu alla banda d' azzurro, accompagnata da due staf-

aggregato colia sua famiglia a quella cittadinanza fili di rosso armati d' oro di quattro pezzi posti

c nobiltà. — Arma? in banda.


BATTAGLIERI di Piemonte, Consignori di |
BAUDI di Vigono (Piemonte). — Nel 1722
BAY -I l - BAZ
acquistarono il feudo di Selve con titolo comi- tra ambe una sega in isbarra, segante un tronco
r
tale, e nel 1786 quello di Y csme con titolo si- d' albero movente dal fianco sinistro dello scudo,
gnorile. — Il senatore Carlo storico e filologo di in fascia, sin presso il fianco destro, il tutto al

chiara fama. — Arma: Di rosso, al compasso naturale.


d'oro aperto in capriolo: col capo cucito d'az- BA VIERI di Bologna. — Arma : D' argento,
zurro a tre conchiglie d'oro ordinate in fascia. alla banda di rosso, caricata da un leone illeo-

Motto: FIDELIS CUSTOS. pardito fuggente d' oro, ed accompagnata da due


BAUDUCIll di Moncalieri (Piemonte). — Fu- conchiglie di rosso, una in capo, ed una in punta.
rono potenti nelle pianure testonesi, dove lascia- BAVOSI di Bologna. — Alfonso Abate e pre-

rono il proprio nome a due villaggi, distanti due side generale dei Canonici Regolari Lateranesi. —
miglia l'uno dall'altro. — Nel 1559 alienarono Arma; D' azzurro, a sei stelle d'oro poste in giro.

Bibiana a Giovanni Ferrerò. — Arma? BAVUSO di Messina. — Originari di Pisa, si

BAUGA di Verona. — Famiglia illustre, dalla stabilirono in Messina nel secolo XIII. — Arma:
quale uscirono Cresci mbene ascritto nel 1453 al Spaccato di nero e d' argento.
nobile consiglio municipale, Girolamo, Erasmo ed BAVSIO di Ferrara. — Originaria dal ca-
Alessandro aggregativi nel secolo successivo, e stello omonimo- nel Reggiano (Emilia) di cui ebbe
Teodoro celebre medico. — Arma : Spaccato d'az- 1' alto dominio. Fu trapiantata in Ferrara circa
zurro e di rosso, alias di verde, colla banda d'ar- il 1360. (Estinta). — Arma: Spaccato di nero e
r
gento attraversante sulla partizione. d oro, a sei palle poste 3 e 3 dell' uno nell'altro.
BAY'A di Fossano, Conti di S. Paolo. — Ga- BAZAN di Sicilia. — Originaria di Nararra.
leazzo, dei signori di Cervere, governatore del Ca- Un Bazan fu Arciv. di Palermo nel 1694; Gio-
stello di Avigliana nel 1592 poi di Busca, Mon- vanni ebbe in feudo il territorio di Pagliara; Al-
dovì e Cuneo, Tommaso governatore di Mondovì varo ottenne il titolo di barone delli Sollazzi. —
nel I6&3. — Arma: Di rosso, al leone bandato AHM A: Scaccato d'argento e di nero; colla bor-
d'argento e di nero. dura di rosso, caricata da otto crocette di S. An-
BAVA di Genova. — Originari da Fossano, drea d' oro.

vennero in Genova nel 1430. Nel 1528 furono BAZANI di Casale, Signori di Ferrugia ori-
ascritti a quel patriziato. — Arma; Uguale alla ginari di Vercelli da dove si trapiantarono in

precedente. Casale fin dal tempo che le due città si regge-


BÀVARÀ o BAVERA di Marsala. — Si chia- vano a comune. Sondo di parte Guelfa, furono
mò puro Manganello, e fu una delle case patrizie nelle grazie dei Conti di Provenza nel tempo che
di Marsala, ove possedè una cappella gentilizia questi dominarono in Casale, — Erano investiti

nella chiesa dell' Annunziata. — Arma: D' oro, di parte della giurisdizione di Ferruggia e di due
al destrocherio di carnagione impugnante una massarie di Morano. — Bazano Cousigl. di Gio-
mazza di nero in atto di percuotere un cavallo vanni-Giorgio, ultimo dei Paleologi, nel 1350.—
passante dello stesso. — Divisa: In nomine Do- Giacomo, uno degli ambasciatori di Casale al Mar-
mini NOSTRI .lESU CllRISTI. ch, di Monferrato nel 1403. — Carlo Vili di
B AVARA di Sicilia. — Arma: D'azzurro, al Francia concesse a Pietro Bazano Capitano spe-
cavallo d'oro sopra onde marine, montato da un rimentato il titolo di Consigliere col privilegio di

guerriero dello stesso tenente nella mano destra aggiungere nella sua arma un giglio d'oro m
un tizzone acceso. campo azzurro. — Arma: Inquartato: al 1» e 4°

BAVASTRELL1 di Genova. — Furono patrizi partito: a destra, d'argento, alla croce poten-
della repubblica neH' albergo de' Grillo. — Arma: ziata d' oro, accantonata da quattro crocette dello
D' azzurro, alla fascia d' oro, accompagnata da tre stesso ; a sinistra, d' azzurro a tre gigli d' oro,

stelle di sei raggi dello stesso, due ed una,, con •due, e uno: al 2° e 3" d'azzurro, alla volpe d'oro
un albero al naturale nodrito sulla fascia. rampante.
BAVASTRELLl di Messina. — Da Genova BAZANI o BÀZZANI, o da BAZZANO di
si stabilirono in Messina, e furono aggregati a Modena, Reggio, Bologna? Savignano, Montefe-
quella nobiltà. Giuseppe ebbe il titolo di Mar- stino'e Vignola. —
Originaria del castello omo-
chese e fu senatore della patria nel 1758. — nimo di Bazzano sulla frontiera bolognese, e di-
Arma: Uguale alla precedente. visa in più rami sparsi nei suddetti paesi. —
BAYASTRO di Genova. — Originaria della Quello di Modena era considerato nej 1306 fra

villa omonima in quel di Torriglia (alto Bisagno), le famiglie? nobili e potenti, e da esso trasse o-
se ne anno memorie a partire dal XV secolo — rig'ne Virgina famosa poetessa del XVIII secolo
Tommaso fu ascritto nei Calvi nel 1528. — Arma: maritata ad un Cavazzoni, e fu preceduta da un
D'azzurro, a due mani di carnagione manicate di Giovanni, cronista vivente nel XIV secolo. —A
bianco, moventi, una dall'angolo sinistro del capo, quello di Montefestino appartenne il Dott. Pelle-
l'altra dall' angolo destro della punta, e tenenti grino, Podestà di Sassuolo nel 1694 e poi Go-
BAZ — 103 — BEA
vernat. del Frignano nel 4704. — Dal ramo di zano nel territorio bolognese. — Matteo insigne
Vignola discendono Ercole Dottore ed Arciprete Dott. di medicina e filosofia morto nella prima
in patria nel XVI secolo e due governatori del metà del XVIII secolo, fu 1' ultimo della sua casa.
proprio paese. — Arma dei Bazzani di Modena: — Arma: Di rosso, al melograno fruttato di tre

Spaccato; nel 1 .° scaccato di rosso e d'oro di due pezzi al naturale, nudrito di verde ; col capo
file; nel 2° di verde, a tre melograne al naturale d' Angiò.
con stelo e foglie ordinate in fascia; col capo BAZZANI di Monfestino (Modenese). — È un
dell' Impero. — Arma dei Bazzani di Montefe- ramo della precedente, che si radicò anche nella

stino e di Vignola: Di rosso, a tre melograne al terra di Vignola dove ottenne i primi uffici ci-

naturale moventi da un solo stelo e poste a ven- vili, militari ed ecclesiastici. Un Pellegrino fu

taglio; col capo d' Angiò. podestà di Sassuolo nel 4694. — Arma: uguale
BAZETTA o BAZZETTA di Milano. — De- alla precedente.
rivanti da Omegna. In origine chiamavansi do Ve- BAZZANI di Ferrara. — Ippolito dotto teo-

menia: assunsero per eredità il nome di Bazetta, logo, superiore generale dei Servi di Maria, morto
famiglia che aveva dato decurioni a Novara. — nel 4660. — Arma: Di rosso, alla fascia scac-

Vantavano celebri giureconsulti, un senatore, un cata d'argento e di nero, accompagnata in capo


professore a Pavia, notai e canonici ordinari del da tre gigli d' oro.

Duomo, e si estinsero nella prima metà di que- BAZZARELLI di Padova, vedi Basarelli.
sto secolo, lasciando eredi del nome e del patri- BAZZENA di Milano. — Un Ignazio, Spa-
monio i loro congiunti Conti Bertoglio. — Arma: gnuolo, ufficiale del soldo, si stabilì in Milano
D' azzurro al levriere rampante d'argento collari- verso il 1671. I suoi discendenti si accasarono
nato di rosso tenente un giglio d' oro. nobilmente. — Arma Di : rosso, a sei palle d'ar-

BAZI.LIERI di Bologna. — Trassero il nome gento, disposte 2 e 2.


da un Bazalerio di Enrico della stirpe dei Gere- BAZZI di Milano. — Diede parecchi illustri

mei. Ramberto console nel 4 208 ; Nicolò podestà capitani agli antichi Duchi di Milano. — Un Bal-
per tredici volte tra il 1248 e il 4270. {Estinti dassare, famigliare ducale, ebbe nel 1432 dal
nel 4 864). — Arma: Inquartato di nero e d'oro. Duca Filippo-Maria Visconti il feudo di Robecco
BAZOLANI di Venezia. — Arma: Di rosso a che fu conservato dai discendenti fino all' aboli-

quattro fàscio ondate d' azzurro, e una fascia d'oro zione deiEbbe Giureconsulti Collegiati,
feudi.

attraversante sul tutto. Decurioni, membri del tribunale di Provvisione


BAZOLI di Padova. — Discendenti dai Conti ecc. —
Arma: Partito; al 1.» d'oro, all'aquila
di S. Fenzo di Legnaro. vantano per capo stipite di nero coronata del campo; al 2." di rosso, alla
un Nizolio capitano delle milizie padovane nel ruota di quattro raggi d'argento, sormontata da
1' 820. Furono ascritti alla nobiltà nel 4420. — una crocetta dello stesso.
Arma: Spaccato; nel 4.» d'argento, a due ba- BEATRICE di Sterna. — Di origine Pisana,
stoni d'azzurro posti in croce di S. Andrea, ac- trapiantata da un Raffaele nel 1500 in Sicilia,
compagnati da tre palle dello stesso, poste due ove occupò le prime cariche. — Arma : D' azzur-
ai fianchi ed una in punta, e da una cometa di ro, all' aquila d' oro stringente negli artigli un
rosso in capo; nel 2.» d'azzurro, alla stella di 6 nastro d' argentò.
raggi d' oro. — Cimiero : un destrocherio armato BEAUMONT di Taranto. — Discende dagli
di acciaio tenente in mano una stella di sei raggi antichi re di Navarra, ed il più antico di cui si à
di rosso. — Alias: Spaccato d'azzurro e d'ar- menzione è un Filippo pronipote di S. Luigi Re di
gento, a due bastoni ritorti del secondo nel pri- Francia. Ebbe la contea di Briens e il ducato di
mo, posti in croce di S. Andrea, e alla stella di Durazzo. Nel 1628 Antonio trapiantò la famiglia
sei raggi del primo posta nel secondo. — Alias: in Taranto, e ne fu regio governatore. Nel 4759
Spaccato: nel 4° d'azzurro, a due bastoni ritorti il Re Ferdinando IV I' ascrisse alla nobiltà di me-
d' argento posti in croce di S. Andrea, accom- rito. (Estinta nel 4867). — Arma: Inquartato;
pagnati in capo da una cornuta d' oro : nel 2. n nel 4." e 4.° di rosso, alla croce d'oro; nel 2.»
d'oro, caricato di una stella di sei raggi d' a/, e 3.o d' azzurro, a tre pali fusati di nero; sul
zurro. tutto uno scudetto d'azzurro, caricato da una fa-
BAZURRO di Genova. — Originari della villa scia d' oro accompagnata da tre gigli dello stesso,
di Struppo in Val di Bisagno — Taddeo anziano due in capo ed uno in punta.
nel 4 429, 4 443 e 4 444; Girolamo anziano' nel BEAZIANO di Venezia. — Originaria di Ro-
4 494. — Vincenzo, notaro, fu ascritto nei De ma, fiorì prima in Broscia, dove un San Benia-
Marini nel 4528. — Arma: D'azzurro, a tro mino, capo di una legiono romana sotto l' impe-
sbarre d' oro, colla rotella del secondo, caricata di ratore Elio Adriano raccolse la palma del marti-
un leone di rosso, sul tutto. rio nell'anno 4 22. Passò quindi a Trieste e poi
BAZZANI di Bologna. — Originaria di Baz- a Venezia. Ebbe il titolo comitale dolla Giapidia.
BEC — 106 — BEC
Giulio nel 1077 fu decorato dal greco imperatore via; S. Tesoro, Generale dei Vallombrosani, e le-
Michele della suprema carica di Protostratore ;
gato di Alessandro IV a Firenze : il B. France-
Siccardo nel 1191 ebbe la signoria di Mondeserto sco dell'Ordine dei Minori, Corrado ed Ottone
e Nicaria e fu creato barone; Arcadio Vescovo furono anch' essi Vescovi di Pavia, Filippo Ve-
di Capodistria; Giulio Cesare araldista autore del scovo di Scutari, e Giacomo Cardinale sotto In-
Blasone dei nobili veneti rimasto per 1'
avvenuta nocenzo III. — Alessandria, Milano, Voghera e
morte incompleto. — Arma: Spaccato d'oro e Novara ebbero nei Beccaria ottimi Podestà. —
d' azzurro, all' albero sradicato di verde attraver- Arma: D'oro, a tredici pezzi di vajo di rosso po-
sante sul tutto. sti 3. 4. 3. 2 e 1 sormontati da un' aquila di
BEBI o BIBI di Padova. — Si trova ascritta nero coronata del campo.
al Consiglio nobile nel 1081 e nel 1249. Man- BECCARIA di Valtellina e di Chiavenna. —
fredo podestà in Vicenza, Antonio in Cividal di Non sappiamo se i Beccaria di Valtellina avessero
Belluno. Ebbe la signoria di Torreglia. (Estinta comunanza di sangue colla precedente famiglia.
nel secolo XVI). — Arma: D'argento, alla fascia Certo è che in Valtellina le loro memorie risal-
scaccata di rosso e del campo di due file. — gono ad un' epoca assai remota, e formarono una
Alias: Spaccato, nel 1.° d'argento; nel 2." scac- delle sei quadre in cui il comune di Sondrio era
cato di nero e di rosso. diviso, ed erano venuti in possesso del castello
BECCADELLI di Bologna, così detti da un di Masegra dopo V estinsione della famiglia dei
Beccadello staccatosi dagli Artenisi che inter- Capitanei spenta nel XV secolo. Il ramo stabi-
venne come membro del consiglio generale nel lito nel Chiavennasco, ebbe quivi grande auto-
1216 al giuramento dei patti stabiliti dal comune rità, e sostenne i primi uflici del comune, e si

coi Fiorentini. — Furono di parte geremea, ed spense nella terribile catastrofe di Piuro nel 1618.
ebbero il consolato, il grado senatorio, e l' an- — Arma: D' oro; partito, a destra all' aquila di
zianato, fino al 1795, centotredici volte. — Ar- rosso, e a sinistra a dodici pezzi di vajo dello
ma: D'azzurro, alla zampa di grò alata di un se- stesso, posti 2 a 2, gli uni sugli altri, formanti
mivolo destro spiegato d'oro, armata di rosso. nell' insieme un palo.
BECCADELLI di Palermo. — È la stessa BECCARINI di Siena. — La prima memoria
precedente famiglia esiliata dalla patria nel 1304, certa se ne à in un Crescenzio vissuto nel 1030.
e detta di Bologna, alludendo alla madrepatria. Molti furono Consoli in patria, e fino dal secolo
— Ebbe nobiltà in Napoli al Seggio di Nido, ed XIII furono ascritti al Consiglio dei Glandi. —
in Palermo ove ancora fiorisce. Fu Signora di 19 Arma: Spaccato d'oro e di nero. — .\lias: Spac-
baronie, di 3 marchesati, di 3 ducati, di 3 prin- cato: nel l.° d'oro, al leone uscente di nero, lam-

cipati e di due contadi. Simone Arciv. di Paler- passato di rosso : nel 2.» scaccato d' oro e di nero.

mo, e Bernardo Arciv. di Messina nel 1512. Di- BECCARINI di P^logna. — Arma: D'azzur-
versi furono Pretori, Stratigoti e Maestri razio- ro, a tredici gigli d'oro, disposti 3. 4. 3. 2 e 1;

nali. — Arma: Spaccato: nel 1© inquartato in col capo d'argento caricato da un'aquila di nero.

croce di S. Andrea di Svevia e d'Aragona; nel BECC11I-NETTOLI di Firenze. — Dettero


2.° d'azzurro, a tre artigli alati d'oro. alla patria tre priori: il primo nel 1437, il se-

BECCANUGl di Firenze. — Arma: D' azzur- condo nel 1 446 ed il terzo nel 1517. Guglielmo
ro, seminato di mollette d' oro, al leopardo illeo- di Giovanni, Agostin ano, famoso astronomo dei
nito dello stesso, attraversante sul tutto. suoi tempi, e morto vescovo di Fiesole nel 1 480.

BECCARI di Ferrara. — Aggregata alle 27 (Estinta nel 1599). — Arma: D'oro, a tre teste

nobili famiglie della patria, e decorata nel 1735 d'aquila d'azzurro, linguate di rosso.
da Clemente XII del titolo di Conti Palatini. Una BECCH1-FIBBIAI di Firenze. Dal 1437 — al

Beata Cecilia monaca in Santa Caterina in Sie- 1527 dette al comune ben tredici priori, e si

na, e un Antonio nel secolo XVI Vescovo di Su- estinse nel 1706 iu Giovai) Maria di Gaspero. —
tri. — Arma : Palato d' oro e d' azzurro, al ca- Arma: D'azzurro, alla quercia al naturale pian-

priolo di rosso attraversante sul tutto; col capo tata sopra una piramide di sei monti d* oro, so-

dell'impero. stenuta da due leoni affrontati d^llo stesso.


BECCARIA di Pavia. — Di origine germa- BECCHI di Fiesole. — Uno Stefano nel I363,

nica, fu trapiantata in Pavia da un Beccarino, e un Tieri e un Lorenzo nel 1391 ebbero parte

vi si mantenne in stato principésco fino al 1357, nel Consiglio della città. — Arma : D' azzurro,

nel qual anno perdette II dominio della patria e al Saracino al naturale cavalcante un becco d'ar-

si divise in diversi rami, assumendo varie deno- gento.

ininaz'oni, e sul finire del XVI secolo se ne con- BECCHI di Sesto (Firenze). — Un Gianni di

tavano più- di 50 distinguendosi ciascuno dal no- Becco fu dei Signori nel 1282, 1285 e 1289. —
me del proprio feudo. — Lanfranco nell' 800 Ve- Arma: D'argento, al doppio lambello di rosso

scovo di Cantoibery in Inghilterra, e poi di Pa- posto in banda.


BED — 107 — BEL
BECCHI-BUJAMONTI di Torre di Becchi origine dai Negri di Roma. Ebbe per 338 anni
(Contado Fiorentino). — M. Bujamonte di M. la signoria di Maguzzano, in quel di Salò, con

Rota, insieme ai suoi figli, intervenne alla batta- titolo comitale. — Arma: Partito; a destra d'ar-

glia di Monteaperti, ed è rammentato da Dante. gento, alla fascia di rosso caricata da tre gigli
— Arma: Di rosso, a tre teste di falco d'oro. d' oro, accompagnata in capo da una testa mu-
BECCHIGNONI di Genova. — Originata da liebre di nero cinta di un nastro d'argento; a
un Simone che nel 1250 era genero di Luchetto sinistra di nero, alla testa muliebre d' argento
Grimaldi. La sua discendenza dura tuttavia, ed cinta di nero posta in capo ; le due teste affron-
essendo stata aggregata all' albergo Centurioni tate ; sul tutto verso la punta una testa dell'uno
appartengono alla famiglia dei Becchignoni tutti nell' altro cinta d' argento.

i dogi biennali di quest' albergo. — Arma: D'ar- BEGIAMI di Savigliano. — Se ne anno me-
gento, a tre fascie, le due inferiori di azzurro, la morie fino dal 1216, e si trovano Signori di gran
superiore di rosso, e questa doppio addentellata. parte della Sturana, di Demont e di altre terre.

BECCI o BEZZI di Forlì. — Paolo capitano Laidetto nel 1290 segretario e consigliere di A-
di tutta la milizia di Girolamo Riari nel 1 492 ;
modeo IV conte di Savoia: Enrico capo della fa-

e più tardi Generale — Giovanni Vice-duca di zione Guelfa e rettore della sua patria nel 1344.

Arignano per la casa Muti. — Arma: D'azzurro, Melchiorre, vissuto nel secolo XVI signore di Ca-

al becco d' argento con la banda di rosso attra- vallerone e di S. Albano; Melchiorre II Conte di

versante. Alba. — Arma: Di rosso, a tre bande doppio


BECCUTI di Torino, Consignori di S. Seba- addentellate d' oro. — Cimiero: Un uomo vestito

stiano, ebbero anche la signoria di Lucento. — di rosso, con una croce patente sul petto, te-

Arma: Bandato d'argento e di azzurro. — Cimie- nente con ambe le mani in alto, in modo a na-

ro: Un leone d'oro impugnante con la branca scondergli il viso, un orologio a polvere. — Motto:
destra una spada d' argento, e con la sinistra uno E URTE E URTE.

scettro d'oro. — Motto: iustus et fortis. BEGLIERA di Malta. — Arma: Di rosso, alla

BECCUTI nel Napoletano. — Arma: D'az- fascia accompagnata da due stelle, una in capo e
zurro, al capriolo d' oro, accompagnato da due una in punta, il tutto d'oro.

leoni dello stesso, addossati e contrauscenti dai BELCREDI di Pavia, Marchesi di Golferenzo

fianchi del capriolo. e di Monte Calvo. — Arma: Spaccato di rosso e

BECCUTO (del) di Firenze. — Originaria di d' oro, ad un leone illeopardito dell' uno nell' al-

Perugia: i suoi membri furono ammessi fino dal tro; col capo d'oro, all'aquila di nero coronata

1284 al godimento degli urtici della Repubblica dello stesso.

cui dettero un gonfaloniere e 13 priori. — Ar- BELCREDI di Milano. — Arma : D' oro, alla
ma : Di rosso, alla banda d' argento. fascia di rosso, caricata da un leone illeopardito
BECELLI di Verona. — Originaria dalla Ger- d' oro, coronato dello stesso, accompagnata nel

mania, e trapiantata in Verona, ottenne fino dal


capo dall' aquila spiegata di nero, membrata, im-

1528 l'aggregazione alla nobiltà, confermatale beccata e coronata del campo, e nella punta da
poi nel 1822. — Arma: Di rosso, al leone d'oro un leone illeopardito del secondo, coronato del

tenente colle branche anteriori una rosa d' ar-


campo.
gento stelata e fogliata di verde. BELEGNO di Venezia. — Originaria di Ber-
BECHETTI di Milano. — Giacomo fu segre- gamo, e denominata anche Salvi, si trapiantò in
tario ducale nel 1 447. Gerolamo suo figlio fu Ca- Rivalto, fece parte delle antiche famiglie tribù
valiere Gerosolimitano. — AnsiA? nizie, e fu aggregata alla nobiltà veneta alla ser-

BEDORI di Bologna. — Nel 1438 Nicolò fu rata del Maggior Consiglio. — Fece fabbricare
Gonfaloniere di Giustizia, e nel 1445 fu tratto la chiesa di S. Bartolomeo che prima era .detta
dal popolo bolognese sulla piazza pubblica ed ivi di S. Domiziano. — . Arma: Di rosso, a sci co-

crudelmente ucciso per aver dato ricetto nella tisse d' argento.

propria casa a Battista Canctoli, uccisore di An- BELFANTI di Verona. — Arma : Inquartato
nibale Bentivoglio. (Estinta nella prima metà del d'azzurro, d'oro, d'argento e d'azzurro, all'al-

XVIII secolo). — Arma: D' azzurro, al monte di


bero di pomo sradicato di verde, fruttato di ros-
tre cime d' argento, sormontato da un giglio so, attraversante sul tutto.
d' oro. BELFIORE di Messina. — Anno goduto il titolo
BEDOLATO di Venezia, — Da Aitino si tra- di Conti. Beatrice Belfiore nel 1254 fu una dello
piantò in Rivalto, fu del numero delle antiche fondatrici del tempio monumentale di S. Fran-
famiglie tribunizie, e si spense nel 1280.— Ar- cesco d'Assisi in Messina, incendiato nel 1884.
ma : D' oro, alla banda d' azzurro, accompagnata — Arma: D' azzurro, al giglio di giardino allar-
da due monti di tre cime dello .stesso. gato e bottonato d'oro.
BEFFA-NEGHI NI di Mantova. — Trasse sua BELFORTI di Volterra. — Nel 1185 si trova
.

BEL — 408 — BEL


un Ranieri signore di Belforte. Ottaviano ac- fu Senatore e un Gerlando capitano di giustizia.

crebbe lo splendore e la potenza della sua fami- — Ebbe nobiltà in Palermo, in Sciacca, in Taor-
glia, perchè fattosi capo del partito guelfo, giunse mina. — Arma: D'azzurro, alla fascia d'argento,
ad ottenere la signoria della città. Dettero alla accompagnata in capo da tre stelle dello stesso,

patria due Vescovi: Ranieri nel 4 306 e Filippo e in punta da tre bande d' oro.

sotto il pontificato di Clemente VI. — Arma: BELLA (della) di Firenze. — Un Giano fu

D'argento, all'obelisco di rosso, fiancheggiato da autore della grandezza di questa casa che dette
duo rose dello stesso. alla repubblica tre Priori. Un ramo di questa
BELGODERE di Bagnala in Corsica. — Ar- casa si trapiantò in Napoli, da dove si diramò in
ni \: Spaccato d'azzurro e di nero; alla fascia Foggia e in Vico del Gargano, e quivi fiorisce

d'argento attraversante, accompagnata nel capo tuttora. — Arma: Palato di rosso e d'argento;
da tre stelle ordinate d'oro, e nella punta da un colla bordura d' oro.

;;i^lio dello stesso. — Motto: totus patri;*:. BELLACATI di Padova. — Alvise Belhcati
BELGRADI o BELGRADO de! Friuli. — Di- di Brescia medico famoso in Padova, ottenne la

visa in due rami, fu il primo aggregato ai Con- cittadinanza di questa per sè e suoi discendenti.
iglio nobile di Udine nel i 430, ottenendo poi la — Arma: D'argento, al capo pure d'argento
•••inferma della nobiltà e del titolo di Barone nel caricato da una porta di rosso, inquadrata da due
1846. Il secondo ascritto al patriziato nel 1565, colonne e da un arco d' azzurro, ed accostata da
n*ìl 1777 ebbe da Ferdinando I Duca di Parma due leoni affrontati d'oro. — Alias: Partito d'ar-
il titolo di Conte che fu riconosciuto dalla Re- gento e d' azzurro ; col capo di rosso caricato da
pub. Veneta e confermato con Sovrana Risolu- una porta d' oro inquadrata da due colonne e da
zione dell' Imperai d' Austria il 9 Mag. 1 829. un arco d' argento.
— Appartiene a questa casa il celebre gesuita BELLACERA di Palermo. — Oriunda Fran-
Jacopo Belgrado matematico, filosofo e letterato, cese, si stabilì prima in Napoli e quindi in Pa-
morto nel 4709. —
Arma: D'argento, alla fa- lermo. Ebbe i feudi di Santa Ninfa, Bissano dei

scia d'azzurro, accompagnata da tre teste di a- Bosco, della Culia ed altri, e il principato di
quila d'oro coronate di rosso. — Alias: Di ros- Monteleone. — Un Giovanni ebbe la castellala
so, alla fascia d' argento. di Castellamare. Nel 4 418 altro Giovanni fu

BELGRANO di Oneglia e di Torino. — Un creato barone di Regalmigieri. — AnMA : D' az-


Capitano Belgrano Colonnello delle milizie e Go- zurro, alla fascia d' argento, sostenente una testa
vernat. dei castelli di Oneglia; Agostino e Rug- di leone d' oro, lampassato di rosso; col capo dello
giero nel 1649 valorosi capitani, in prò della pa- scudo dello stesso, alla croce d' argento.

tria contribuirono alla cacciata delle truppe spa- BKLLACCI di Firenze. — Arma : Di verde,
gnuole che si erano impadronite di Oneglia. Un alla banda d' argento caricata di tre rose di rosso.

ramo di questa famiglfa si stabilì a Buenos-Ayres BELLAFABAR di Carni (Piemonte). — Arma:


nel 1759, « da questo uscì il valoroso Generale D' oro, alla donnola al naturale, passante sopra

Emanuele. Un ramo dei Belgrano d'Oneglia stabi- una banda d'azzurro. — Motto: bellat inge.mo.
lito in Torino porta il titolo di Conti di Famo- BELLAIA di Ferrara. — Da Bergamo fu da
lasco. — Arma: Di rosso, a tre spighe di grano un Giovanni trapiantata in Ferrara nel 4 330.

d' oro piantate sopra una zolla di verde movente Accetta a Marchesi d' Este, ebbe ouorevoli uffici.

dalla punta; al capo di azzurro, a tre gigli di Nicolò Savio del Magistrato nel 1384. (Estinta).
Francia d' oro. — Arma: D'argento, al capriolo di ... . sormon-
BELINZAGHI di Milano. — Vittorio Ema- tato da due galli affrontati di sostenenti

nuele lì re d' Italia con decreto del 4 875, e let- colla zampa destra una palla di ...

tere patenti del 1876 concedeva a Giulio Belin- BELLAMAURO di Sicilia, Baroni di Longa-
zaghi il titolo di Conte. — Arma: Troncato: al villa. — Arma: Partito; nel 1.» d'azzurro, al

4.° di rosso, al festone di foglie d'alloro d'oro, grifo coronato d'argento, sostenuto dal mare dello

legato alle estremità dello stesso, posto in forma stesso, ombrato di nero, movente dalla punta ;

di crescente montante, e sormontato nel punto nel 2.° d'azzurro, al grifo coronato d'argento;

del capo da una stella d' argento, raggiante ulclto col capo di rosso, caricato di una crocetta po-
stesso: al 2.° d'azzurro, al leone d'oro. — Motto: tenziata d' oro.

PER CORTESIA PIÙ SPLENDO. BELLANDA di Verona. — Vivaldo Filippo e


279. — L'antico
BEL1SELLI di Cremona. — Arma : Spaccato; furono Consiglieri di Verona nel 1

nel 4 .° d' oro, a due merli di nero ; nel 2.° di sepolcro di questa casa era nel chiostro di S. Eufe-

rosso ad un merlo d' oro colla fascia spaccata di mia. Arma: Fasciato ondato d'azzurro e di rosso.

rosso e d'oro attraversante.


;

BELLANDI di Firenze.— Arma D' : azzurro,

BELLA di Sicilia. — Originaria di Genova, al leone d'oro, armato lampassato e di rosso.

si stabili in Sicilia nel XV secolo, ove un Pietro BELLANI di Verona. — Famiglia ragguar-
BEL — 109 — BEL
devole, che nel 1279 intervenne alla pace tra di uno di palma, a destra, l' altro di cedro a si-
Bresciani, Mantovani e Veronesi. — Ottaviano nistra, al naturale.

nel 4 455 venne aggregato al Nobile Consiglio di BELLI di Messina. — Elia, rettore della città

Verona. — Arma: Spaccato d' azzurro e di ver- di Ragusa, portò la sua famiglia in Messina, dove
de; l' azzurro caricato da due teste e colli di uo- un Francesco fu Senatore nel 1546. — Arma:
mo di rosso, moventi dallo spaccato, affrontati, e D' oro, al destrocherio armato al naturale, im-
criniti dello stesso. pugnante una croce del calvario di nero.

BELLANTI di Siena. — Furono dei Grandi BELLI di Trieste. — Nel 1246 ascritta tra
e de' Nove, e risiederono nel 1286. Francesco fu le 13 famiglie patrizie. (Estinta nel 1619). —
Vescovo di Monteverdi, di Veroli, di Narni e di Arma: D'azzurro, alla lettera B maiuscola d'oro.

Grosseto. Ebbero tre beati, Francesco Osservante, BELLI di Alba e di Asti. — Furono feuda-
Giambattista Cappuccino, e Aldobrandesca delle tari del castello di Grinzane fino dal 1546. —
Umiliate. Giovanni, celebre giureconsulto, fu creato Domenico Belli Gran Cancelliere di Savoia nel

Conte Palatino e Senatore di Roma. — Arma: 1 588, investito nel 1589 dei feudi di Grinzane e
Di rosso, alla fascia d' oro sormontata da un leone di Bonvìcino, quindi ministro di Stato e adope-
nascente al naturale sostenente colla branca de- rato dal Dùca Carlo Emanuele I in diciasette am-
stra un lambello di quattro pendenti d'azzurro bascierie presso le corti dei sovrani d'Italia, della

posto in fascia. Francia e della Spagna. — Un Pierino eletto


BELL ANO di Barcellonetta (Piemonte). — dall' Imperat. Carlo V uditore di guerra, poi da
Arma: Inquartato: nel 1.» e 4.° d'oro, a tre fascie Filippo II promosso a consigliere di guerra; quindi
di nero: nel 2.» e 3. (l
rombeggiato d'oro e di ne- da Emanuele Filiberto creato Consigliere di Sta-
ro. — Cimiero: Un braccio armato impugnante to, e spedito ambasciatore al Re di Francia, e

una spada nuda. — Motto : bellando oebellans. nel 1566 Commissario Generale e giudice del
BELLARM1NI di Montepulciano. — Angelo commercio delle arti e delle industrie dello Stato

nel 1308 ebbe il titolo di nobile. Diversi furono Sabaudo. — Arma: D'argento, alla fascia d'az-
gonfalonieri, e sedettero altri tra i dodici Savi zurro caricata di tre stelle d' oro, ed accompa-
del Comune. Roberto, Cardinale nel 1598, fu Ar- gnata da un bue di rosso nella punta dello scudo.
civ. di Capua nel 1601 e Bibliotecario del Vati- BELLI di Piemonte, Conti di Barbaresco, Si-

cano. — Arma: Di rosso, a sei pine cadenti d'o- gnori di Carpenea. — Arma: Inquartato: al 1° e

ro, 3, 2 e 1. 4.° d' azzurro, a sette barbii d' oro, quattro e


BELLARMINI di Ravenna. — Arma: Spac- tre: i primi quattro addossati, due a due: degli
cato d' azzurro e di rosso, alla divisa d' oro at- altri, i laterali, addossati : al 2." e 3." d' azzurro
traversante, e una stella di sei raggi d' oro, po- alla banda d'oro caricata di un'altra in divisa, di

sta in capo. verde, ondata, ed accompagnata in capo da una


BELLATI di Feltre e di Massa Carrara. — rosa al naturale, accostata da due stelle d'oro,
Nel 1557 fu aggregata al Consiglio nobile di Fel- in punta da un crescente d'argento. — Cimiero:
tre; ed ebbe la conferma della nobiltà nel 1821. Una tigre al naturale, nascente. — Motto: virtù
Dal ramo di Massa Carrara uscì il Dott. Alessan- sola fa l' uomo.
dro Podestà di Sassuolo nel 1661 e nel 1670 di BÈLLI di Romagna. — Arma: Interzato in
Brescello. — Arma: Di rosso, all'elefante d'ar- fascia, nel 1.» di rosso, alla stella d' oro; nel 2.°
gento, fermo su piano al naturale, e sostenente di rosso, al crescente d'argento; nel 3.° d'azzur-
una torre merlata, aperta e finestrata del se- ro, al giglio d' oro.
condo. BELLIBUONI di Ferrara. — Un Pietro, fu
BELLESY o BELLESI #A osta. — Nobilitata V apostolo della città in prò della religione cristia-
il 20 Nov. 1598 del duca Carlo-Emanuele I nella na: un altro Pietro appartenne al Consiglio dei 12
persona di Francesco che fu Segretario degli stati Savi per ventiduo anni: e la stessa dignità ebbe
del ducato d'Aosta. Si spense col nipote del pre- nel 1327 un Giovanni II. — Arma: Inquartato:
cedente, ilNob. Claudio-Fraucesco che morì nel nel 1 .
B e 4." tre sbarre, al capo caricato da una
4645. — Arma: Troncato: al 4.» d'azzurro, alla croce ;
nel 2.° e 3.° un castello, al capo caricato
stella d'oro: al 2.° di verde, mareggiato, con un da un'aquila. Sul tutto uno scudetto caricato da
leone d'oro dall'uno all'altro. — Cimiero: Una tre leoni rivolti, 1' un sull'altro.
testa di leone. — Motto: vigilando. BELLINCINI di Modena. (V. Bagnesi di Fi-
BELLETRUTTI Mondovi. — Agostino Pre-
di renzo e di Modena).
sid. dellaCamera Conti ottennedei4722 nel l'in- BELLINCIÒNI di Firenze. — Ottennero due
vestitura Biagio con
di S. — Ar- titolo comitale. volte il priorato. — Arma: D'argento, al leone
ma: D'argento, alla banda d'azzurro caricata di di rosso.

tre stelle d'oro ed accompagnata da due semi- fcELLINGERI del Piemonte, Signori di Riva-
voli di nero. — Cimiero : Due rami posti io croce rone. — Giovan-Giacomo, eleganto poeta del
BEL — 11 — BEL
XVIII secolo e principe dell' Accademia degl' Im- Vescovo di Cesena nell'anno seguente. — Arma:
mobili di Alessandria. — Arma: Di rosso, a tre Fasciato di quattro pezzi d' oro e d' azzurro. —
leopardi d' oro, uno sull' altro. Cimiero: Un fuoco al naturale. — Divisa: for-
BELLINI di Novara. — Marc' Antonio Ve- TITER ET GENEROSE.
scovo di Bobbio, creato da Paolo V. — Arma :
BELLO o DAL BELLO di Bologna. — Arm\:
Di rosso, alla zampa d'orso d'oro, posta in palo. Inquartato in croce di S. Andrea d' argento e
— Cimiero: Un coccodrillo di verde in mezzo d'azzurro, alla spada nuda del primo, impugnata
alle fiamme di rosso e d'oro. — Motto: vim vii d'oro, colla punta al basso; col capo d'Angiò.
BELLINI di Ravenna. — Nel 1478 si divise BELLO di Padova. — Si à memoria di que-
in vari rami, il primo dei quali si estinse in Ip- sta famiglia fin dal 1320. — Arma: Tagliato
polito nel 1629. Ottavio fu Podestà di Bologna. d'oro e d'argento; la partizione divisa da una
(Estinta). — Arma: D'azzurro, alla croce di traversa di azzurro accompagnata in punta a de-
S. Andrea d' oro, accompagnata da quattro gigli stra da un B di rosso.

dello stesso. BELLOC di Sicilia. — Famiglia catalana, tra-


BELLINI di Milano. — Arma : Spaccato ;
al piantata in Sicilia da un Guglielmo sotto il Re
1." d'oro, all'aquila di nero coronata del cam- Alfonso. Antonio acquistò la baronia di Carcaci,
po; al 2.° di rosso, ad una zampa di leone d'oro e ne fu investito nel 1513. — Arma: Spaccato;
posta in sbarra, colle unghie in basso, sormon- nel 1.» di rosso, al castello d'argento, sporgente

tata da una stella di otto raggi d' oro. da onde marine al naturale : nel 2.° di rosso, a

BELLINI di Verona. — Originaria di Fran- tre bande d' argento.


cia e trapiantata nei primi anni del XVI secolo BELLOCCHIO o BELLOGIO di Genova. —
in Verona da un nobile Ugolino figlio del Nob. Da Quinto al mare, e da Sestri di Levante. Ugo
Gio. Francesco, e padre del chiaro giureconsulto consigliere del comune nel 1157: Pietro anziano,

Paolo Giudice di Collegio, Provveditore della città 1361, 63, 67, 71 : Nicolò commissario e capitano
di Verona, Vicario della Casa de' Mercanti, Po- di una piccola flotta per guardia della riviera
destà di Peschiera e primo Sindaco e Giudice 1524. — Ascritti nei Calvi 1528. — Lorenzo se-

d' appello di Lucca. — Un' altra famiglia dello natore 1536. — AnMA: Trinciato; al 1.» d'oro,
stesso cognome originaria di Rovigo anticamente al leone di rosso: al 2.» d'argento, a due bande

abitò in Verona, dalla quale discese Nicolò a- di nero.

scritto nel 1406 al Nob. Consiglio. — Arma: BELLOCCHIO del Piemonte, con titolo comi-
D' azzurro, all' avambraccio posto in palo, vestito tale. — Arma: D'oro, a tre pali di rosso, quello

di rosso, la mano di carnagione impugnante un di mezzo accostato in capo da due occhi umani
crescente montante d'argento; il tutto accompa- al naturale.
gnato da una stella dello stesso in capo, e da BELLOMO di Sicilia. — Originaria di Roma,
due gigli dello stesso nei cantoni della punta. trapiantata in Sicilia da un Luigi al tempo di

BELLINO del Piemonte, dei nobili di Vinteb- Federigo II imperatore. — Giovanni barone di

bio e Bornate. — Arma: Inquartato: al 1» e 4° S. Cosimano nel 1398, e Antonio Conte di Au-
d' argento, a tro piante di lino di verde, fiorite gusta nel 1440. — Arma: D'azzurro, a quattro

di rosso, nudrite sul terreno erboso al naturale: branche di leone d' oro, poste 2 e 2.
al 2.° e 3.° di rosso, alla banda d' argento accom- BELLONE di Messina, con titolo baronale. —
pagnata da due stelle dello stesso e caricata di D'azzurro, al B maiuscolo d'oro.
sette rombi d'azzurro nel verso della pezza. BELLONI di Bologna. — Un' antica famiglia
BELLIOSSI di Bologna. — Arma: Di rosso, bolognese di tal nome si estinse in principio del

al leone illeopardito d' oro sostenente una cro- seicento. Alla fine poi dello stesso secolo un Gian-
cetta con lunga asta dello stesso; col capo d'Angiò. Angelo Belloni di Codogno si recò a Bologna e
BELLINZONA o BKRLENZONI di Verona. da Giacomo IH Stuart ebbe il titolo di Marche-
— Chiamavasi dapprima Rossetti, e fu detta da se, — Arma: Inquartato: al 1.° e 4.» fusato di

poi Berlenzoni o Bellinzona per essere di quella rosso e d'argento: al 2.° e 3.° d'argento, a tre

città, c trasferitasi a Verona verso la fine del pali di rosso.

XIV secolo. — Nel 1 41 1 fu aggregata al Nobile BELLONI di Valenza, da cui uscirono i rami
Consiglio, e Francesco Bellinzoni ebbe nel 1493 di Moncallieri e di Torino, vanta eminenti giu-
il posto di Giudice e poi si trasferì a Venezia. reconsulti che. furono professori nell' Università
— Arma: D'oro, al capriolo di rosso, caricato di Pavia, ed alcuni Senatori di Milano. — Otto-
da setto stelle d' oro, e accompagnato da tre li- bono Vescovo di Ventimiglia nel 1405. Ottone
bri rilegati di rosso, dorati sul taglio, ornati di Podestà succesivamento di Asti, Forlì, Siena, Luc-
fcrmayli d'oro, il taglio a sinistra. ca, Fano e Fermo sul finire del XV secolo. Gio-
BELLISOMI di Pavia, Marchesi di Frascarolo. vanni, eccellente capitano, ebbe la giurisdizione
— Carlo Cardinale di S. R. Chiesa noi 1794, e di Villafranca. — Il castello di Valenza, già da
BEL — 1 11 — BEL
più di un secolo distrutto, passato in proprietà e Ruggiero, podestà di Piacenza, e nel 1216 luo-
di questa famiglia, all' estinzione di essa, cadde gotenente del Marchese Uberto Pallavicino. —
in retaggio dell' Ospedale di Valenza fondato dal- Arma: Partito: nel 1.» ripartito d'oro e d'az-
l' ultimo dei Belloni. — La Marchesa Delfina Dei- zurro, al leone dell' uno nell' altro : nel 2.» d'oro,

Carretto, vedova Belloni, con suo testamento 28 alla banda d' azzurro, accompagnata da due gam-
Ott. 1776, avendo in sè raccolte tutte le so- beri di rosso.
stanze della famiglia Belloni, volle che le mede- BELLUCCI di - Bernardino Vescovo
sime fossero devolute all' Ospedale Mauriziano di di Camerino nel 1713. — Arma: Spaccato di . . .,

detta città. — Arma? alla fascia di ... . caricata da tre stelle di ... .

BELLONI di Rovigo. — Arma: Trinciato d'az- al leone nascente di ... , movente dalla fascia.

zurro e d' argento, ad un' ancora d' argento sul- BELLUDI di Padova, vedi Baludi.
l' azzurro, e di nero sull' argento, sormontata da BELLUGI di Siena. — Arma : D' azzurro, a
una stella d'oro. due levrieri d' argento fuggenti, uno sull' altro ;

BELLONI di Venezia. — Sono stati molto col capo d' Angiò.

ricchi e potenti in Venezia nei secoli XIII e XIV. BELLUOMI di Roma. — Arma : D' azzurro, al

Molti di essi furono Cavalieri della Calza, altri leone d' argento.
anno tenuto Banco pubblico, ed altri anno pos- BELMONTI di Napoli. — Originari di Forlì,
seduto e comandato navi da guerra e di com- e Signori del castello delle Caminate. Rinaldo nel
mercio. — Camillo dottore famoso dello studio di 1 231 podestà della sua patria, Ludovico capitano
Padova; Giacomo dottore ed oratore celebre in di Bertoldo Orsini rettore della Romagna nel
Venezia, il quale depositò in una sola volta nella 1278: Guglielmo ottenne da Carlo I di Angiò la

zecca al 5 per cento 40 mila ducati e maritò contea di Caserta, e la baronia di Albi in Pro-
nella casa dei Papafava una sua figlia avendo poi venza. — Arma: D'azzurro, al destrocherio alato
collocato 1' altra nella casa Bardellini di Asolo. 11 d'oro, impugnante una spada d'argento. — A-
di lui figlio Bartolomeo [non avendo prole ma- lias: Di verde, alla banda cucita di rosso, accom-
schile diede in moglie V unica sua figlia a Gio- pagnata in capo da due stelle d' oro, e da un
vanni-Giuseppe Tornaquinci che adottò per figlio monte di tre cime d'argento, movente dalla punta.
e che continuò la casa dei Belloni. Nella guerra BELMONTI di Rimini. — Originaria della
di Candia avendo egli fatto dono alla Repubblica Normandia, à dato due vescovi alla seconda pa-
di 150mila ducati, fu insieme al suo figlio adot- tria: Uberto creato da Al lessandro II che fu poi
tivo e discendenti decorato della veneta patrizia cardinale Prenestino, e Guido, creato nel 1277.
nobiltà il 5 Gen. 1646. Arma: D'azzurro, alla — — Arma : Di rosso, al leone d' oro, sostenuto da
banda d'oro, accompagnata da due armille dello un monte di tre cime d' argento, movente dalla
stesso. — Alias: D'azzurro, ad un ferro da mo- punta, col bastone d' azzurro, posto in banda, at-
lino, in forma di una sbarra di ferro, posto in traversante sopra il leone ; colla bordura inchia-
fascia, le estremità terminanti in crescente, ac- vata d' argento e di nero.
compagnato in capo da una stella di otto raggi BELMOLTO di Genova. — Da Levanto. Ma-
d' oro. rino e Ottone giurarono la pace di Genova con
BELLONZI di Velletri. — Fiorirono nel se- Pisa nel 1188 : Rolando Console dei Placidi 1203,
colo XV. Nel 1513 Cinzio Rettore del Comune. 1211. Ottavio nel 1591 vescovo di Alvria in Cor-
Alcuni furono conservatori ed altri priori. (E- sica, e nel 1616 Cardinale. Si trasferirono in Na-
stinta). — Arma: Spaccato; nel 1.° di azzurro, poli al tempo di Re Roberto. Innocenzo q. Au-
a tre rose d' oro poste in fascia : nel 2.° bandato relio morì l'anno 16 all'assedio di Ostenda,
di rosso e d'argento; colla fascia d'oro attraver- dove militava col grado di capitano sotto Ambro-
sante sulla partizione. gio Spinola. — Arma : D' azzurro, al mastio mer-
BELLONZI di Rovigo. — Arma: Fasciato lato, torriccllato d' un pezzo, pure merlato, d'ar-
controfasciato di nero c d' argento di sci pezzi. gento, fondato sulla pianura di verde, e sormon-
BELLOSELLO di Venezia. — Originaria di tato da una stella di sci raggi d' oro nel punto
Capodistria ed estinta n«l 1264 nella persona di del capo.
Messer Nicolò. — Arma: D'azzurro, ad uno scu- BELONI di Modena. — Arma: Di rosso, al
do d'oro in abisso, sostenente due uccelli affron- palo d'argento.
tati dello stesso, posti sugli angoli, ed accompa- BELGRATO di Napoli. -~ Originaria della
gnato in punta da un terzo uccello di oro, e ca- Spagna, fu trapiantata in Napoli da un Simonctto
ricato da una banda merlata di ro.so. che vi seguì Alfonso I d' Aragona. A goduto no-
BELLOTTI di Cremona. — Originaria di Ve- biltà in Napoli fuori di Seggio e si estinse nella
nezia, ov' ebbe nobiltà nel 1685, fu poi trapian- famiglia Capua. À goduto le baronie di Campo-
tata in Cremona, cui dette tre Consoli e quat- giove, Canzano, Oria e Villalago, la contea di An-
tro Decurioni. — Ravanino podestà di Reggio; versa ed i principati di Crucoli e di Santorito.
BEL — 11 2 — BEN
— Arma . Spaccato di rosso e di verde, con la 1 326 sostenne con molto onore un' ambasceria ai

fascia in divisa d'oro: nel 1.° un giglio d'argen- Veneziani. — Arma : D' azzurro, al capriolo d'o-
to: nel 2.» seminato di fiorellini di rcsso, gam- ro, accostato da tre teste di carnagione; due in
buti e fogliati d' oro. capo, delle quali una maschile e V altra rnaliebre
BELTRAME del Friuli. — Ebbero i Beltra- affrontate, ed una infantile in punta; col capo
me nobiltà in San Daniele del Friuli. — Un Te- d' Angiò.
baldo nel 1697 fu dichiarato Conte del S. R. L, BEMBO di Venezia. — Originaria di Roma,
e degli stati Austriaci. — Arma : D' argento, alla e trasferita in Bologna, si trapiantò nel 700 in
fascia scaccata di nero e del campo, di due file. Venezia, ove fu ascritta al patriziato. Giovanni
BELTRAM1NI di Vicenza. — Ebbero uomini nel 1615 fu doge della Repubblica e Pietro Car-
peritissimi nelle scienze, e valorosi nelle armi. — dinale e Vescovo di Gubbio, e quindi di Bergamo.
— Arma : Spaccato d' azzurro e di rosso, con la Leone Vescovo di Equilio, Francesco di Venezia,
fascia in divisa d'oro, attraversante, sormontata e un Giovan-Francesco di Belluno. Quattro della
nel capo da una stella radiosa dello stesso. casa Bembo ottennero gli onori degli altari : San
BELTRAMINI di Verona. — Scipione trovasi Leone Vescovo di Medone e Corone, Martire e
annoverato fra i Nobili Consiglieri di Verona nel Confessore morto nel 1110: il B. Leone Senatore,
1595, e Giovanni giureconsulto ascritto al Colle- morto nel 1204: la B. Illuminata, terziaria Fran-
gio nel 1574. — Arma: Partito; nel 1.» di rosso cescana, morta nel 1485; ed il B. Antonio del-
pieno ; nel 2.° spaccato d' azzurro e di verde ; il l' ordine dei Gesuiti. Con sovrana risoluzione del
verde bordato da una squadra d' argento che fa 1 840 fu dato ai Bembo il titolo di Conte. — Ar-
il giro dello spaccato e del partito. ma : D'azzurro, al capriolo d'oro accompagnato da
BELTRAMO di Rivarolo (Piemonte). — Conti tre rose dello stesso.
di Monasterolo e di Mezzenile. — Arma: D'azzur- RENACCI di Bologna, vedi Benazzi.
ro, al leone d'oro, sostenente con le branche an- BENADl di — Arma: Spaccato d'az-
teriori una ruota d' argento, e addestrato da una zurro e d'argento, alla bandiera posta in banda,
stella d' otto raggi d' oro nell' angolo del capo. dell'uno nell'altro.
BELTRAMO o BELTRAN di Messina. — 0- BENADO di Venezia. — Arma: Spaccato
riginari di Spagna, fiorirono sino dal secolo XIII, d'azzurro e d'argento, alla bandiera del secondo
ed un Bartolomeo era consigliere della città nel svolazzante a sinistra, 1' asta posta in banda del-
1282. — Arma: D'oro, al capriolo di rosso, ca- l' uno nelP altro.

ricato di tre gigli del campo, accompagnato nella BENADDUCCI di Tolentino (Marche). — Be-
punta dall' aquila bicipite spiegata di nero, mem- nadduce, vissuto nel 4175 è il capo-stipite di
brata e imbeccata d' oro. questa famiglia. Placido di S. Mauro, religioso Ci-
BELTRAN1 di Trani. — Originaria, come la stercicuse, fu scritto nell' albo dei beati ; Giovan-
precedente, di Spagna, e forse un ramo della Pietro podestà in patria e Orazio Podestà di
stessa, à posseduto il feudo di M«ssagne con ti- Monte Podio q governatore di Osimo. Francesco,
tolo di Conte. Dapprima fu aggregata al patri- Giudice delle Appellazioni nella città di Fermo;
ziato di Salerno, poscia al seggio di San Marco Scipione Seniore governat. di 47 governi delle
in Trani, ed ascritta in fine al registro delle principali città dello stato pontificio, poi uditore

piazze chiuse. — Arma: D'azzurro, al capriolo del Torrone in Bologna, quindi collaterale del

d' oro, con un sole dello stesso nella punta. Campidoglio, e primo ministro regio plenipoten-
BELVEDERE di — Arma : D' argento, ziario del regno di Napoli. Odoardo Seuiore luo-
a tre pali di rosso ; colla banda d' azzurro, cari- got. civile in Fermo, e Uditore in Avignone. Be-

cata di tre bisanti d' oro, attraversante sul tutto. nadduce, quinto di tal nome, Prot. Apost. luo-

BENATI di Bologna, decorata nel 1734 del got. criminale in Ferrara e giudice delle solda-

titolo comitale dal Re di Sardegna. Arma Di :


tesche del presidio della fortezza urbana di Bolo-

rosso, a tre pali d azzurro, col capo d'oro, cari- gna. — Arma: D'azzurro, al monte di tre cime

cato di un aquila spiegata di nero. d' oro, movente dalla pianura erbosa e sormontato

BELOIS di Sicilia. — Originaria di Spagna, da una colomba al naturale avente nel becco una

si trova aver fiorito prima del 1271. — Trasse rosa di rosso fogliata e gambuta di verde.

il proprio nome dal castello omonimo, di cui ebbe BENAGLIO di Bergamo. — Angilberto, fre-

la signoria. — Francesco ottenne nel 1414 la ba- giato del titolo di Conte del S. Palazzo e di Tre-

ronia dell' isola di Pantelleria, e Giovanni fu Vi- viglio da Arrigo III nel 1050, fu il capo-stipito

cario Generale regno. — Arma del : D' oro, a tre- della famiglia. Ebber la signoria di molti feudi,

fascie di rosso. e fu potente in Lecco, Ulginate, Vercurazo e Co-


BELVISI Bologna. — Undi frate Armanno lottio. — Arma: Di rosso, al capriolo d'argento,

uomo di molto ingegno, ed autore di varie opere sostenente due galli affrontati al naturali 1
.

fiorì noi XIII secolo. Jacopo Dott. di leggi nel BENASSAI di Siena. — Furono dei Nove,
BEN — 44 3 — BEN
risieduti nel 1 326, e godono il titolo comitale. — sto. — Francesco e Soccino medici di bella fama.
Amia: D'oro, alla croce di S. Andrea di rosso, (Estinta). Arma? —
accompagnata in capo da una stella dello stesso. BENCI-GUERNTERI di Firenze. — Ottennero
BENASSÙ o BENASSUTI di Vicenza. — Un per sei volte il priorato, e si estinsero nel 4632.
Giacomo nel 4 493 ed altri furono inscritti nella — Arma : D' argento, a due lambelli di . . . posti
matricola dei notar! nobili di Collegio di Vicenza. in banda.
— Arma: Spaccato di rosso e d'argento, al leo- BENCI-TADDEI di Firenze. — Dettero alla

pardo rampante d'oro attraversante sulla par- patria tre priori, e mancarono in Taddeo di Gio-
tizione. van-Battista nel 4613. — Arma: Di rosso, alla

BENAVIDES di Sicilia. — Originari di Spa- testa di leone d' oro strappata, accompagnata da
gna, fiorirono nel secolo XVIII col titolo di Mar- tre stelle dello stesso.

chesi di Tremista, e di Conti di S. Stefano del Prato. BENCI-del SANNA di Firenze. — Dette alla

— Arma: D'oro, al palo di rosso, caricato da un patria tre gonfalonieri, e un gran numero di

leone del campo, coronato del medesimo, cinto priori. — Arma: D'oro, a due leoni d'azzur-
d'argento; colla bordura dello stesso, caricata da ro affrontati e tenenti una rosa rossa di cinque

otto caldaie di nero. foglie.

BENAZZl o BENACCI di Bologna. — Questa BENCI di CIONE di Firenze. — Ottennero


famiglia, detta altresì Bonacci, Benacci e Bonazzi, per due volte il priorato, e si spensero circa il

è di origine lombarda, e vuoisi fosse la stessa 1387. — Arma: D'argento, alla rosa al naturale.
della pressoché omonima fiorita nella città di Ber- BENCI di Serrasanquirico (Ancona). — Egidio
gamo. Passata in Bologna tra la line del XI ed Generale superiore dei Monaci Silvestrini nel

i principi! del XII secolo, appartenne a quel pa- 4598. — Arma: Un bue strajato sopra un'ara
triziato, ed ebbe molti senatori ed anziani. Un guardante una cometa posta nel canton destro
Arduino fu condottiero dei Bolognesi alla Crociata del capo.

del 4 217; un Fortuna crociato alla stessa spedi- BENDEDEI di Ferrara. — Ila per capo-sti-
zione; ed un Gerardo Capit. dei Bolognesi nella pito un Bendedio, ambasciatore del popolo di Per-
guerra contro i ribelli nel 1287. Un Giacomo, iamola a Papa Sergio nel 638. Timoteo nel 768
stato gran tempo alla corte del Duca di Savoja era capo dei nobili in patria. Clemente Vili a-
dal quale fu gratificato con la concessione di scrissc i Bendedei fra i nobili dei consiglio cen-
un'arma gentilizia, fu celebre lettore di astronomia tumvirale. — Estinta nella seconda metà del

nello studio di Bologna dal 1501 al 1528, ed un secolo XVIII). — Arma: Inquartato: nel 4» e 4-
Lattanzio, Conte e Cavaliere, fu prof, di filoso- d' oro, all' aquila spiegata di nero coronata dello
fìa nello stesso studio dal 1538 al 1572. — Ar- stesso; nel 2.° e 3.° trinciato d* oro e di rosso,

ma antica: Partito di nero e d'argento, a tre lo- alla banda ondata d' azzurro sulla partizione.
sanghe accollate in palo, e confinanti coi lati dello BENDINELLI di — Arma: D'oro, al-
scudo, dell' uno all'altro. — Arma moderna: D'az- l'aquila di nero munita di un pendaglio ritorto
zurro, all'albero di quattro rami di verde mo- di rosso.

vente dalla pianura erbosa, e sormontato da tre BENDONI-CACCIA di Milano. — Auma: In-
gigli d'oro fra un lami; ilio di quattro pendenti quartato; nel l.° e 4." di verde, alla fascia cu-
di rosso. cita di rosso; nel 2." di rosso, alla fascia cucita

BENCI o BENZI di Assisi. — Originaria di di verde; nel 3.° bandaio di rosso e di verde.
Todi, si trova stabilita in Assisi fin dal 4 257 ed BENE (del) di Firenze. — Vennero ila Fie-
in possesso del Colle S. Sabino, poscia detto de' sole, e anticamente si dissero, Bellucci. Ottennero
Benzi, ove sorgeva un forte castello con 800 a- per venti volte il priorato. Iacopo di Francesco
bitanti. — Francesco Segret. delle lettere latine fu gonfaloniere di giustizia e podestà di Prato,

di più pontefici, e specialmente di Clemente VII; — Ebbero anche due senatori al tempo d<»ì M«>

Trifone Segret. della Cifra di più Papi; Giam- — Arma: D'


dici. azzurro, a duo gigli d'ur^outo
battista Luogot. Generale delle truppe pontificie posti in croce di S. Andrea.
al tempo di Pio VI ed Ispettore generale delle BENE («lei) di Verona. — fc un rumo tlcila

finanze; Conte Francesco-Antonio gonfaloniere precedente, decorato del titolo cernitalo. — Arma:
della sua patria e consigl. provinciale, morto nel La stessa.

4 857. — Ora questa famiglia trovasi stabilita in BENE (del) FAFFI di Firenze. — Un Lapo
Forlì. — Arma: D'azzurro, alla banda di rosso, di Bene di Fallo fu priore per ben cinque volte.
accompagnata da due gigli d' oro, uno in capo ed — Arma: D' argento, all' aquila bicipite dai volo
uno in punta. abbassato di rosso.
BENCI o BENZI di Ferrara. — Originaria BENE (del) CHIARI di Firenze. — Dettero
di Siena, e stabilita in Ferrara da Ugo Benci quattro priori tra il 4 319 e il 1361 e si evin-
distinto letterato, condotto seco da Leonello d'E- sero nel 4363. Il B. Remigio Domenicano. — An-
Dalduarl» Si..'- RIr<. x
BEN BEN
ma: D'azzurro, a due crescenti d'argento divisi della Corte di Portogallo. — Questa famiglia n
da due fregi d' oro. spense nel XVIII secolo, ed i Giordani ne rac-
BENE (del) BUCELLI di Firenze. — Proven- colsero il nuiie e l'eredità. — ARMA: D' azzur-
gono da una famiglia Bucelli del Corso, ed ebbero ro, a due caprioli d'oro, accompagnati in capo
sci priori tra il 1367 e il 1461. — Arma: D'ar- da tre stelle di sei raggi dello stesso.
gento, al bue rampante di rosso. BENEDETTI di Venezia. — Furono fatti del

BENE (del) BENIZZ1 di Firenze. — Furono Consiglio nel 129G. — Aiima : Losangato d'oro e

ascritti all' arte degli speziali ed ottennero il di nero.

priorato in persona di Girolamo di Nicolò per tre BENEDETTO di Palermo. — Originaria della

volte, e dopo di lui altri quattordici ebbero la stessa Toscana, si trova stabilita in Palermo fin dal

carica dal 130* al 1427.— Un Banco di Gucr- XIII secolo. — Andrea fu signore della Gisia e
nieri fu gonfaloniere di giustizia. — S. Filippo Manno lo fu di Ossone. Altri senatori della patria.
dell'ordine dei Servi di Maria, morto nel 1285. Ebbero il titolo di Conti, e di Baroni. — Aiima:
— Arma: D'azzurro, all'aquila d'argento, semi- Inquartato ; nel 1° e 4° d'argento, all'aquila spie-

nata di crescenti del campo. gata di nero, afferrante un lambello di tre pen-
BENE (da) di Genova. — Arma : D' azzurro, denti dello stesso; nel 2.» e 3.° di rosso, al leo-

al capo d'oro caricato di un'aquila di nero, na- pardo illeonito d' oro.

scente. BENEDETTO di Messina. —È un ramo della


BENEDETTI di tornir*. — Giovan-Carlo, precedente. — Arma : D' azzurro, a due fascie
Agostiniano, distinto letterato; Giambattista geo- d' oro, accompagnate in capo da due rose, ed in

metra ed idrostatico del XVIII secolo. — Arma : punta da due caprioli egualmente d' oro.

D' azzurro, alla banda d' oro, accompagnata in BENEDICTIS (de) di — Arma: Spacca-
capo da un cervo, ed in punta da una stella, il to; al 1.° d'oro, all' aquila di nero; al 2.° d'az-
tutto d' oro. zurro, a due ceppi d'oro passati in croce di
BENEDETTI di Genova. — Dalla Fontana- S. Andrea.
buona e da Albenga. Corrado, vicario del pode- BEN EN ATI di Sicilia. — Oriunda di Milano,
stà in Savona nel 1308; Francesco q. Damiano ove nel 1388 si trovava annoverata nel consiglio
anziano in Genova 1370 e 77, ambasciatore al Re dei 900 nobili, fu trapiantata in Sicilia da un
di Cipro e governatore di quella Maona 1385. — Luca sotto Alfonso Re di Aragona. Nel 1431 ebbe
Vari esercitarono il notariato nel secolo XV e la castellania di Mineo e di Lentini. Cristoforo
seguenti. Ascritti negli Spinola 1528. Nell'Ospe- fu barone del feudo di Cannameli. — Arma: D'o-
dale di Pammatone vedesi la statua in piedi di ro, al pino sradicato di verde, sinistrato da un
Agostino de Benedetti. — Arma: St accato di nero leone di rosso appoggiato al tronco.
e di argento; col capo d'azzurro caricato danna BENEVENTANO di Sicilia. — Vuoisi discen-
mano destra di carnagione, in palo, appaltnata, dente dalla famiglia Orsini di Roma. In Venezia
colle due ultime dita abbassate, accompagnata da si disse Orseola, ed un Pietro nel 976, ed un al-
cinque stelle di sei raggi d'oro ordinate in ca- tro Pietro nel 991 furono dogi della Repubblica.
priolo, una al di sopra, le altre ai lati della Da un Matteo Orseolo fu trapiantata in Sicilia

mano. con il cognome di Beneventano, e fu ascritta al


BENEDETTI di Legnago. — Arma : Di rosso, libro dei nobili. Ebbe la signoria di molti feudi,
ad un avambraccio vestito d'argento, movente dal e il titolo di Barone. — Arma: D' o?'o, al monte
fianco sinistro, tenente un ramo fogliato di verde 1

di tre cime di verde al naturale, movente dalla


in palo fustato d'oro. '

punta, sostenente un leone di rosso ed un orso


BENEDETTI di Padova. — Originari di Ve- levato dello stesso, affrontati e combattenti.
nezia, dove erano appellati Simonini, si trapian- BENEVOGLIENTI di Siena. — Dei Riforma-
tarono in Padova per esercitarvi il commercio di tori nel 1373. Dal Papa Eugenio IV ebbero il

cordami, ed accumularono grandi ricchezze che titolo di conti. — B. Girolamo Osservante. —


permisero loro di essere ascritti alla cittadinanza Arma: Di rosso, al cane rampante di\iso d'ar-
padovana. — Pietro Dott. di Leggi. — Arma: gento e di nero, eollarinato d' oro.
D'oro, al leone di rosso. BENI di Gubbio. — Se ne à memoria fino

BENEDETTI di Pesaro. — Il primo indivi- ! dal secolo X. Federigo podestà in Mantova, in

duo conosciuto di questa famiglia è Monsignor Perugia e senatore di Milano. Diversi furono ca-
Giovanni che fu Vescovo di Pesaro dal 1419 al ! pitani e ambasciatori. Giacomo nel 1733 Vescovo
1471. — Fu puro Vescovo della stessa città sul di Fano; e Giuseppe nel 1776 Vescovo di Car-
finire del XVI e sul cominciare del XVII secolo pentras. Ebbero la signoria di Carpiano, di Siolo,
Monsignor Cesare Benedetti. — Due zii paterni di Siego, di Caresto, di Carcstello e di Casti-
di questo prelato si resero illustri, il primo nelle glione Ildobrando; e godono il titolo di conti. —
armi, e l'altro colla toga, e morirono al servizio AnMA : D' argento, all' albero di verde movente
BEN — 115 — BEN
dalla punta; col capo d'azzurro caricato da tre BENINCASA di Siena. — Iacopo e Bartolo
stelle di otto raggi d'oro e sostenuto da una fa- suo figlio appartennero al supremo magistrato.
scia in divisa d'azzurro, a tre stelle pur d'oro. — Un altro Bartolo e uno Stefano furono ascritti
BENIGASSIO di Genova. — Da Gavi. An- alla cittadinanza fiorentina nel 1370. — Appar-
drea, dottore di leggi, q. Antonio, ambasciatore tiene a questa casa la celebre S. Caterina da
a Siena nel 1434, al duca di Savoia nel 1449, Siena. — Arma : D' azzurro, al drago alato d' o-
al re Alfonso di Aragona nel 1451. Ascritta nei ro, reciso e sanguinoso del campo.
Vivaldi il 1528. Pellegro q. Francesco senatore BENINI detti FORNICHI di Firenze. — Dal
1586. — Arma: Partito: al 1.° di rosso, alla 1321 al 1494 dettero alla patria otto priori. —
mezz' aquila bicipite al naturale, coronata d'oro, Un Piero di Bindo fu fatto Cavaliere dui Ciompi
movente dalla partizione: al 2.» d' argento, a tre nel 1378. — Arma: D'oro, alle catene di rosso
fascie doppio-addentellate d' azzurro. poste in croce di S. Andrea.
BENIGNETTI di Cingoli. — Arma: D* azzur- BENINI-GUCCI di Firenze. — Un Benino di
ro, al pino di verde, terrazzato dello stesso, in- Guccio priore nel 1402, e dopo di lui altri quat-
nanzi al quale un elefante passante di nero, ac- tro ebbero la stessa carica. — Arma: Spac-
compagnato nel capo da tre stelle d'oro. cato d'azzurro e d'oro, alla tigre passante sul

BENIGNI di Assisi. — Ne fu capostipite un primo.


Filippo vissuto verso il 1200. — Evangelista era BENINI da TIGNANO di Firenze. — Ebbero
tra i consiglieri che sottoscrissero il primo libro due priori, Feo di Benino nel 1365 e nel 1375, e
dello statuto municipale formato nel 1475. — Giovanni di Zauobi di Ser Pietro nel 1477. —
Giuseppe Can. del Duomo, Vicario generale in Si estinsero in Girolamo morto nel 1619. — Ar-
Perugia, nel 1697 ricusò il vescovato di Bagno- ma: D'azzurro, al leone d'oro; colla banda del
rea. — Un ramo fiorisce tuttora in Boemia, colà campo bordata di rosso e caricata ila tre spighe

trapiantato da un Alessandro di Graziano, il quale d'oro attraversante; col capo d' Angiò.
si partì dalla patria verso la metà del XVIII sec. BENINI di Firenze. — Un Iacopo di Niccolò
per prender parte alla guerra di Sassonia contro fu gonfaloniere di compagnia nel 1506 e Niccolò

la Prussia in favore dell' Imperatrice Maria-Te- suo figlio nnl 1518. — Arma: D'azzurro, ad una
resa. (Estinta in patria da pochi anni). — Arma: coltella d'oro sormontata da bilancio dello stesso.
D' azzurro, alla croce di S. Andrea d'oro, accan- BENINO (del) di Firenze. — Originari della
tonata da quattro crescenti d'argento affrontati. Valdelsa, più anticamente si dissero Kidolfini e
BENIGNI di Koìna. — Arma: D' argento, alla anche Neldi. — Rinaldo, Albertesco e Tuccio si

sbarra di nero. distinsero tra i Guelfi nella battaglia di Mouta-


BENINCASA di Messina. — Ha il titolo ba- perti. Conseguirono per 31 volte il priorato, e
ronale di Caravacio, otteuuto da un Pierleone, per 5 il gonfalonierato di giustizia. Si estinsero

segretario dell'imperatore Federico II. — Arma: nel 1679, passando l'eredità nei Male volti di Sie-

D'azzurro, al castello di tre torri d'oro, ciascuna na. — Arma: D'argento, al liocorno rampante di

sormontata da una stella dello stesso, poggiato rosso.

sopra tre burelle ondate d' argento, poste nella BENINTENDI di Firenze. — Dette alla pa-
punta, e sormontato nel capo dalla banda del se- tria 6 priori; e alla Chiesa la B. Villana, ed al-
condo, caricata dal leone di rosso, impugnante tra beata che fu abbadessa delle Romite di San-
nella destra un ramo d' alloro di verde. ta Agnese al Borgo S.Lorenzo. — Arma: Spac-
BENINCASA di Perugia. — Furono, coi Con- cato di rosso e d'argento, alla fascia ondata del
tuli e cogli Ansidei, antichi signori e conti di secondo.
Catrano, ed ebbero a capo-stipite un Oddolo di BENINTENDl-FALCIMAGINI di Firenze. —
Bernardo. Andrea, Domenicano, raccolse la palma Ascritta all' arte dei Icgnajoli, à dato alla pa-
del martirio nel 1300: Pietro podestà di Gual- tria 16 priori dal 1435 al 1526. — Arma: D'ar-
do: altri ottennero il priorato del comune, e di- gento, alla banda ondata d' azzurro con sopra un
versi furono consiglieri. — Si estinsero nella pri- orso passante al naturale.
ma metà del secolo XVIII. — Arma : Di rosso, BENINTENDI DI SAN GIOVANNI di Firen-
alla banda d' oro. — Cimiero: Una branca di ze. — Ottennero per dodici volte il priorato, e
leone d' argento tenente fra gli artigli un sasso si estinsero nel secolo XVII. — Arma: D'azzur-
d'oro. — Motto: fortiter et prldenter. ro, al monte di sei cime d' oro sormontato da
BENINCASA di Ravenna. — Ascritta al pa- un pino di verde avente una cassetta infilata nel
triziato ravennate. — Un Francesco fu dei primi suo pedale.
oratori del suo tempo ed esimio poeta. — Ar- BENINTENDI di Mantova. — Si stabilì in

ma: Spaccato; al 1° d'oro, a quattro bisanti d'az- Mantova verso la metà del secolo XVI. — Otta-
zuro; al 2.° dello stesso, a tre stelle d'oro, colla vio nel 1619 fu creato nobile del S. R. I.— Ar-
fascia rossa attraversante sulla partizione. ma: Spaccato; al 1.° d' azzurro, all' aquila spie-
BEN — 416 — BEN
gata di nero, coronata d'oro: al 2.» di rosso, al cedente. — Alias: D'azzurro, a tre conchiglie
Icone d'oro tenente tra lo branche un bastone, d' oro poste 2 e 4.

da cui parte un ramo trifogliato di verde. BENTACCORD1 di Firenze. — Originari di


BENISSON del Piemonte. — Originaria fti Fiesole, dettero alla patria quindici priori e due
Venezia, si trapiantò in Piemonte, in principio del gonfalonieri di giustizia. — Un Pascasio fu ve-
XVIII secolo. (Estinta). — Arma: D'azzurro, a scovo Lavacense. (Estinta verso la fine del secolo
due torri di rosso sormontate da un' aquila di XV). — Arma : Di rosso, a due gigli d' argento
nero. — Motto : bene sunt fortes. astati e posti in croce di S. Andrea.
BENIVIENI di Firenze. — Dette alla re- BENTACORDO di Verona. — Arma: Partito
pubblica tre priori, e si estinse nel secolo XIV. d'azzurro e di rosso, ad una torre d'argento a-
— Arma : Di rosso, alla croce d' azzurro vaiata perta e finestrata di nero, attraversante sulla

d' argento. partizione.


BENIVIENI di Firenze. — Ottenne per otto BENTANI di Venezia. — Da Mestre si tra-

volte il priorato, e un Giovanni di Benivieni Spa- piantò in Rivalto, e fu una delle antiche fami-
daio fu il primo priore nel 4383. Girolamo fu glie tribunizie. — Si spense con Messer Giovanni
scolaro di Marsilio Ficino, ed intimo di Fr. Gi- essendo podestà in Chioggia nel 4286. — Arma:
rolamo Savanarola. — Si estinsc nel secolo XVII. D' argento, al capriolo di rosso accompagnato da
— Arma : D' azzurro, al crescente d' oro, sormon- tre trifogli di verde.
tato in capo da un giglio dello stesso. BENTI VENGA di Acquasparta (Umbria). —
BENIZZI di Firenze, vedi Bene (del) Benizzi. Un Bentivenga, dell'Ordine dei Minori, fu ve-
BENNI di Bologna. — Arma: D'azzurro, a scovo di Todi nel 4 276, e Cardinale creato da
cinque bande d'oro. Nicolò III. — Arma: D'azzurro, al muro d'ar-
BENN1NI di Bologna. — Fin dal XV secolo gento, movente dalla punta e dai fianchi dello

avevano il titolo di nobilcs viri. — Arma: D'az- scudo, murato di nero, aperto del campo, e scor-
zurro, ad un monte di tre cime d'oro sostenente rente acqua al naturale dalla porta, sormontato
un castello d' argento. da tre gigli d' oro divisi dal lambello di quattro
BENSÀl di Ravenna. — Un Bensa io militò pendenti di rosso; col capo d' argento, all'aquila
con Paolo Traversat i nelle guerre d' Italia e di bicipite, spiegata di nero, membrata, imbeccata
Germania del 4 226. — Arma: D'oro, alla banda e coronata in ambo le teste d' oro.
di rosso caricata da tre stelle del campo. BENTI VENGO di — Arma : Spaccato;
BENSÌ di Siena. — Furono nel numero dei al 4° d'oro, al capriolo di nero, accompagnato in
Nove, risieduti nel 1326. — Ugo lettore di filo- capo da due rose di rosso: al 2.» d'azzurro, al

sofia nello studio di Parigi. — Arma: Di rosso, pesce nuotante d' argento.
alla scala di quattro piuoli d' oro posta in palo, BENT1VOGIA di Verona. — Detta anche
accompagnata nei fianchi da quattro stelle dello Da Malcesine, perchè originaria di questa terra.
stesso. Veronese Da Malcesine dotto giureconsulto, ebbe
BENSÌ di Assisi. — Arma: D'azzurro, alla un figlio di nome Gaspare, che nel 1455 fu tra'no-
banda cucita di rosso, accompagnata da due gi- bili consiglieri di Verona, e poi nel 4 476 giu-
gli <ì' oro. dice di Collegio. — Giambattista entrò nel 1625
BENSO di Torino. — Fiorirono
<
fino dal tem- nel Consiglio Nobile col cognome Bentivoglio. —
po della repubblica di Chieri, ed ebbero investi- Arma: D'azzurro, a tre freccie accostate e ro-

tura di Cellarengo, Santena e Cavour. Primo vesciate d' argento, sostenute da un zoccolo qua-

marchese di Cavour, fu Michelantonio. Un Giu -


drato di rosso posto sopra una collina di tre ci-
seppe governatore di Chieri: un altro Michele- me di verde.
Antonio ottenne il Collare della SS. Annunzia- BENTIVOGLIO di Bologna. — Il più antico
ta. Camillo celebre ministro di Stato di Vittorio di questa casa è uno Zambone. Presero poi il no-
Emanuele II e Cavaliere della SS. Annuziata. — me da un Bentivoglio nato nel 4253. Molti fu-
Arma: D'argento pieno ;
col capo di rosso, a tre rono vescovi, altri prelati della Romana Corte.
conchiglie d'oro ordinate in fascia. — Cimiero: Dominarono per qualche tempo la loro patria, e

un pellegrino uscente vestito di nero, di azzurro furono signori di molti feudi. Divisi in di-

e di rosso. — Motto: gott wii.l rkciit. versi rami, si stabilirono in Mantova, in Milano,
BENSO di Palermo. — È un ramo della pre- in Gubbio, in Forlì, in Ferrara ed in Venezia.
cedente, stabilito in Palermo sul principio del Alcuni godono il titolo di Conti, altri quello di
«ecolo XVII ed ascritto a quel patriziato. — Ot- Marchesi. — Arma: Inquartato; nel 4.* e 4.»

tenne la baronia di S. Stefano, il marchesato di trinciato dentato d'oro e di rosso; nel 2.° e 3.»

Alimcna e il ducato di Verdura. Stefano e Giu- d' oro, ad una fiamma al naturale posta in sbar-
1

sepjK ««untori «Iella patria ; Giulio Vescovo in ra; col capo d azzurro caricato da tre rami frut-

partflxM di Calumino. — Arma: eguale alla pre- tiferi di quercia d' oro. — Cimiero: Un testa u-

BEN — 117 — BE>
mana al naturale. — Arma dei Conti Bentivo- cito d'azzurro sostenuto da una divisa d'oro c
glio : Trinciato inehiavato di rosso e d'oro di caricato da una stella di otto raggi dello stesso.
quattro pezzi e mezzo. — Arma dei Marchesi BENVENUTI di CINO di Firenze. — Fu o-
Bentivoglio : Inquartato; nel 1.° e 4.° d'oro, al- riginaria di Calenzano, e consorte dei Ginori. Tra
l'aquila di nero coronata del campo; al 2.° e 3.° il 1346 e il 1482 dette sei priori al Comune.
di Bentivoglio. — Cimiero: Un'aquila spiegata — Arma: D'azzurro, a due spade d'argento col-
di nero, coronata d' oro. l' elsa d' oro posto in croce di S. Andrea.
BENTIVOGLIO d' ARAGONA di Ferrara. — BENVENUTI del Quartiere di S. Giovanni
Si stabilirono in Ferrara nel 1512, dopo aver ri- di Firenze. — È un ramo dei Benvenuti di Cino.
nunziato il dominio di Bologna loro patria. Er- — Ottenne quattro volte il priorato tra il 1384
cole ebbe dai principi d' Este importantissimi uf- e il 1 509 e si estinse circa il — 1600. Arma:
fici : altri furono ambasciatori, ed alcuni si se- uguale alla precedente.
gnalarono per valor militare. Guido e Cornelio BENVENUTI-DONATI di Firenze. — Ila dato
Cardinali di S. R. C. — Arma: Inquartato: nel 1.° sei priori al Comune tra il 1438 e il 1481, e si

e 4.° d'oro, all'aquila spiegata di nero: nel 2.° e 3." spense nel 1605 nel Canonico Francesco di Bar-
trinciato indentato d'oro e di rosso, e sopra il tolomeo. — Arma: D'oro, alla croce d'azzurro.
tutto partito di tre: a) d' argento, ad un palo di BENVENUTI di PUCCIO di Firenze. — Ori-
rosso: 6) Nd'argento, atre fascie di rosso: c) d'az- ginari di Sommaia, castello in Val di Marina, so
zurro, a 7 gigli d'oro ordinati 1, 2, 1, 2, 1: d) ne à memoria fino dal 1 260. — Dettero alla Re-
d' argento con due croci doppie unite a due rami pubblica quindici priori tra il 1296 e il 1320.
e potenziate di rosso. — Cimiero: L'aquila bi- Lippo fu gonfaloniere di giustizia nel 1318.—
cipite, spiegata di 'nero, coronata d'oro. Si estinsero circa la metà del secolo XV. — Ar-
BENTIVOGLIO di Fossombrone (Marche). — ma: D'azzurro, spaccato; al disopra ad un leone
Credesi sia un ramo della celebre famiglia omo- nascente d' oro armato di rosso, e al disotto a

nima di Bologna, le cui più antiche memorie in tre fascie d'argento.

Fossombrone rimontano poco oltre la metà del BENVENUTI del Sesto San Pier Maggiore
XV sec, e si riferiscono ad un Aluige — Luigi di Firenze. — Ottennero per sei volte il prio-
Cav. di Consiglio dell'Ordine di S. Stefano di To- rato tra il 1314 e il Arma: D'oro, al
1339. —
scana, eletto nel 1644 Gran Conservatore del- toro di rosso rampante sopra un monte di sci
l' Ordino — Giambattista di lui figlio fu Cav. cime d'azzurro.
Gran Croce dello stesso (Estinta). — Arma an- BENVENUTI del Quartiere S. Maria Novella
tica: Inquartato, nel J.« e 4." trinciato dentato di Firenze. — Originaria di Rondine nel contado
d'oro e di rosso; nel 2.° e 3.° d'oro, al monte di pisano, ebbe quindici volte il priorato e quattro

tre cime di verde su cui posa un corvo al na- il gonfalonierato tra il 1365 e il 1514. (Estinta
turale. — Arma moderna: il corvo è stato sur- verso il 1790). — Arma: Di rosso, alla banda
rogato dall'aquila spiegata di nero. d' oro caricata di tre rondini di nero, e accostata
BENTIVOGLIO di Venezia. — È un ramo da due rose del secondo.

delle precedenti, detto anch' esso di Aragona per BENVENUTI di Crema. — È un ramo dei

concessione di Ferdinando, re di Sicilia, fatta nel Benvenuti di Puccio di Firenze trapiantato in


1482. Nel 1488 fu aggregato al patriziato vene- Crema da Corrado di Benvenuto capitano del po-
to. Nei diplomi imperiali è fregiato del titolo di polo nel 1296. — Godono del titolo di conti. —
conti, di cavalieri e nobili del S. R. I. Ebbero Arma: D' azzurro, al filare di picconi d'oro posto

conferma di loro nobiltà e del titolo di marchese in banda.


dell' Imperat. d'Austria nel 1818. — Arma: Par- BENVENUTI di Belvedere (Sinigaglia). — Fu
tito; a destra trinciato dentato d'oro e di rosso, illustrata questa famiglia da Giovanni-Antonio,

col capo del primo caricato da un' aquila spie- creato Cardinale da Leone XII nel 1828. Sotto
gata di nero; a sinistra d'oro, a quattro pali di Gregorio XVI fu Legato a latere delle Marche.
rosso. — Arma?
BENUCCI di Toscana. — Arma: D'oro, al BENVENUTI 'di Cingoli. — Oriunda di Fi-
crescente di porpora volto a sinistra. renze, si stabilì in Cingoli circa il 1200. — Go-
BENVEDUTI di Gubbio. — Marchesi di Bu- dono del titolo di conti. — Arma: D'azzurro,
ratto per privilegio di Benedetto XIV. — Roma- all' orso osceno coronato, sedente a diritta e pog-
no di Berto podestà di Foligno nel 1424: Ga- giando colla destra sopra una clava mira mezza
briele di Berto nel 1434 vescovo di Fossombro- stella, il tutto d'oro.
ne, e Antonio contestabile della sua patria per BENVENUTI di Bologna. — Arma : D' azzur-
la festa e fiera di S. Ubaldo nel 1638. — Arma: ro, al crescente d' argento.

D' azzurro, alla croce di S. Andrea diminuita BENVENUTO di Genova. — Da Nervi. Raf-
d'oro, le linee inferiori merlettate; col capo cu- faele notaro nel 1326. Ascritti nei Giustiniani
BEN — Il R — BEH
1528. — Aiuta: D'azzurro, alla fede di carna- al patriziato e dichiarato conte. Nel 1819 le fu

gione, manicata di rosso, in fascia, sormontata confermata la nobiltà ed il titolo. — Arma : Spac-
da tre gigli d'oro ordinati pure in fascia. cato; al 1.» d'azzurro, al levriero fuggente d'ar-

BENZI di Assisi, vedi Benci. gento; al 2." piumato d'argento, ciascuna piuma
BENZI di Ferrara. — Originaria di Siena, caricata da una mosca d' armellino di nero.
fu trapiantata in Ferrara nel secolo XIII da Ot- BENZONI di Cremona. — Arma : Di vajo, al

tavio valoroso capitano. — Arma: Inquartato; capo d' azzurro caricato da un leone illeopardito
al 1.» c 4.» aquila coronata; al 2.° e 3.° sbarrato d'oro. — Alias: D'azzurro, squammato d'ar-
ondato al Icone posto in banda. gento, fioccato di nero; col capo d'argento cari-
BENZI o BENZO di Rimini. — Di origine cato di un cane di
fiorentina, stabilita in Rimini nel XIV secolo. — BENZONI di Milano. — Arma : Spaccato, al

Nicolò conduttore di una squadra distinta nel 1.» d'oro, ad un cane passante di nero; al 2."

fatto d'armi del 1461 tra Sigismondo Malatesta piumato d' argento, ciascuna piuma caricata di

e gli Ecclesiastici della Marca, cameriere nella una mosca d'armellino di nero; col capo d'ar-
corte del Malatesta suddetto, e quindi commis- gento, caricato di un'aquila bicipite di nero, co-
sario di Roberto Malatesta nelle Marche. — Pie- ronata in ciascuina testa d' oro. — Cimiero : Un
tro suo figlio soccorse colla sua compagnia Rai- volo d' argento e di nero.
mondo Ma la testi che ora per soccombere nella BENZONI di Poma. — Arma : D' argento, a
famosa battaglia contro il Duca Alfonso d' Estc. tre verghette di nero, accompagnate da sedici
— Armv? crescenti dello stesso, disposti in quattro pali ;

BENZI di Milano. — Oriundi di Como, dove col capo d' oro, caricato di un levriere fuggente
ebbero dei decurioni, si trasferirono a Milano e di nero, collarinato d'oro.
vi fiorirono nei secoli XVI e XVII, e la loro o- BEOLATO di Virle (Piemonte). — Arma:
pulcnta eredità rialzò la famiglia Canzi. — Ar- D'azzurro, a tre donnole d'oro. — Cimiero:
ma: Spaccato; al |.« d'oro, al leone d'azzurro; Una donnola rampante, nascente, tenente in boc-
al 2. n d'oro, sfioccato d'azzurro. ca un serpe d'azzurro. — Motto: nostra ttendo.
BENZI di Santcna (Piemonte). — Originata BEOLCIII di Milano. — Arma: D'argento,
dai Visconti di Baldissero, proso i! cognome da ad una casa di rosso col tetto accuminato, a-
una donna Bon/.ia che viveva noi 1150. Dai ca- perta del campo, finestrata di due finestre ogi-
stelli di Ponticello e di Santcna di loro proprietà vali, abbracciata da due treccie di capelli del se-
si denominarono i due rami di questa famiglia. condo, passate in croce di S. Andrea. — Cimie-
Da quello di Santcna uscì un Cesare vescovo ro : Un'aquila nascente di nero, coronata d'oro.
d'Asti, e un Goffredo cavaliere dell'Ordine su- BERALDI di Padova, e di Treviso. — Que-
premo della SS. Annunziata. — Arma: D'argen- sta famiglia, detta anche Andolfi originaria di

to, al capo di rosso caricato di tre conchiglie Pavia, si trapiantò prima in Bassano, quindi in

d'oro poste in fascia. — Cimiero: Un mezzo pel- Padova, dove fu insignita della nobiltà dai Car-
legrino vestito d' azzurro, di rosso e di nero, col raresi. — Un Biaquino di Treviso, nel 1265 era
volto e lo mani al naturale. dei più devoti ai Caminesi ;
un Gajardo, milite
BENZON di Rovigo e di Venezia. — Arma: trivigiano del grado maggiore, ed anche fra gli

Inquartato; nel l.« e 4.° di rosso, al leone d'oro anziani, comunque avverso ai Caminesi, interven-
portante sulle spalle una spada d'argento; al 2.° ne alle nozze di Tolberto da Camino. — Gaspare
e 3.° d'armellino; col capo d'oro, caricato di un anziano di Treviso nel 1314, e Tommaso nel
leone illeopardito di nero. 1315. — Aldevrandino fu console di Treviso e
BENZONI di Crema. — Furono signori della signore de' Malcfizj, e Tommaso sapiente pur di
patria fino dal 1258, e interrottamentc la gover- Treviso nel 1316. Quest'ultimo fu pur giudice
narono per oltre un secolo e mezzo. Un Giorgio ed ambasciatore dei Trivigiani a Venezia. — Un
Ronzoni governò Crema da padrone dispotico dal Bartolomeo dogli Andolfi di Beraldo da Bassano
24 Feb. 1 105 al 31 Lug. 1414 con imperiale era podestà di Castelfranco nel 1387. Cristoforo,
consenso; poscia fino al 1 423 come feudatario del di lui figlio, per aver tentato di sorprendere la

Duca di Milano con titolo di conte; ma costretto città e darla al Carrarese, fu bandito dalla pa-
dagli intrighi del Duca Filippo-Maria a partirse- tria. — Alessandro Capit. de' Veneziani nel 1495
ne, riparò a Venezia, al cui patriziato venne a- morto nella battaglia del Tauro. — Aristide, uno
scritto. — Arma: Squamato d'azzurro e d'ar- dei cento nobili padovani che si dedicarono nel
gento; al capo del primo caricato di un leone 1570 ai Veneziani nella guerra contro il turco.
passante del secondo. — Daniele rinomato giureconsulto, ammesso al

BENZONI di Venezia. — È la stessa che la Consiglio nobile nel 1586. (Estinta verso la fine

precedente. Perduto il dominio di Crema, Gior- del XVII secolo). — Arma : D' azzurro, al semi-
gio si pose al servizio dei Veneziani c fu ascritto volo d' argento.
Itili — 119 — BER
BERALDI di Castelfranco (Veneto). — Erano ramo si cstinse verso il 1610 nella persona d'Im-
Trivigiani e si trapiantarono in Castelfranco nella berto, che aveva poco prima venduto il castello
prima colonia nel 1199. — Giovanni capitano ed il feudo di Cartignano a Claudio Cambiano di
carissimo ad Alberico da Romano, il quale fu uc- Ruflia. — Un altro ramo, consignore di Castel-
ciso dalle genti di Guglielmo Camposampiero magno fiorisce tuttora in San Damiano. — Ar-
quando questi occupò Castelfranco per Ezzelino ma: Interzato in banda, di rosso, d'azzurro, e
nel 1215. — Si estinscro verso il 1500. — Arma? d' argento.
BERARDI di Bologna. — Aiima : Spaccato BERARDUCCI di Teramo. — Fino dallo scor-
d' oro e di rosso, al pino sradicato al naturale, cio del secolo XIV trasmigrarono in Bisceglie.
fruttato del secondo. ove tuttora fioriscono. Un ramo pose sua stanza
BERARDI di Cagli. — Arma: D'oro, a tre in Castelbcllino di Jesi intorno alla metà del se-
sbarre di rosso, abbassate sotto una trangla dello colo XV. — Dai Berarducci di Teramo uscirono
stesso, sormontata da un leone uscente d'oro te- parecchi magistrati e due vescovi: Ippolito, Ve-
nente con le due branche una palma dello stesso. scovo di Caserta, e Orazio Vescovo di Bitonto.
BERARDI di Ceccano (Prov. di Roma). — — Carlo V nel 1528 confermava loro la nobiltà.
Ebbe il titolo di conti e di marchesi da Vitto- — Arma?
rio Emanuele II re d' Italia, concesso al Common- BERAUDl o BERAUDO di Nizza. — Giaco-
datore Filippo. — Giuseppe nel 1868 creato Car- mo fu senatore, avv. patrimoniale fiscale gene-
dinale dal Pontefice Pio IX. — Arma: Spaccato; rale, intendente generale di giustizia, e fatto a-
!•! 1 ù\ •''•t; ,.>, all'aquila spiegata di nero coro- cquisto da Francesca-Maria Costa contessa di Po-
1
: ì 'ti-o: .i!
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mareggiato d'argento e di verde longhcra di parte del feudo di Pralormo, otteneva
,<i ili! t-.i rato, .i ire sbarre composte di scogli; con la nel 1680 la dignità comitale sul medesimo. —
fotoia d'oro attraversante sulla partizione cari- Carlo-Francesco percorse la carriera diplomatica,
cata di un riccio d' argento. e nel 1850 ottenne il collare della SS. Annun-
BERARDI di Firenz : — Originaria dalla Li- ziata.— Arma Di a colombe: ar- rosso, tre d'

guria, dette alla repubblica quattro gonfalonieri gento, 2 capo cucito


e 1; col d'azzurro, alla stella
e ventisette priori tra il 1363 e 1529, e due se- d'oro.— Cimiero Una colomba tenente becco : nel
natori sotto il principato. — Si estinse con Giu- un ramo — Motto: puritas et veritas.
d'olivo.

seppe di Cristofano nel 1781. — Arma: D'az- BERD ARINO — Arma: D' di azzurro,
zurro, alla banda ondata d'oro e di rosso, acco- alla torre d' argento aperta del campo ed un orso
stata da due cotisse d' argento. al natu r le uscente dai merli, tenente fra le bran-
BERARDI di San Damiano, di Dronero e di che un; mazza al naturale, accompagni*» da tre
Saluzzo. — Fin dal XII secolo aveva estesi pos- stelle d' oro poste in capo.

sedimenti nella valle di Maira, e probabilmente BERENGAN1 di Venezia. — Origin n di Vi-


nello stesso luogo di San Damiano dal quale prese cenza, furono nel 1649 aggregati :| » triziato
il nome aggiungendolo al proprio. Un Ugone Be- veneto, e nel 1818 ottennero la ci r.r-'inia della
rardo trovasi nominato col titolo di dominus fra nobiltà. — Arma: Interzato in fa : nel 1.°
gl'intervenuti nel 1254 alla conferma dei privi- d'azzurro, alla cometa d'oro, accoswia da due
legi della suddetta valle fatta dal conte di Savoja gigli: nel 2.° di rosso, al leone illeopardito d'oro,
a nome del march, di Saluzzo. Un Mansuerino de tenente nella destra alzata una spada d' argento
Berardis era fra quelli che nel 1295 possede- nel 3.° d' argento, all' albero di verde, terrazzato
vano beni enfiteutici dipendenti dal monastero di dello stesso.
S. Costanzo sul territorio di Dronero; quindi un BERENGARI di Forlì. (Estinta). — Nel 1321
Ponzio Berardo sindaco di AcCeglio nel 1300, ed un Lelio fu dei Signori di Castel-Latino, Culmano
un altro Mansuerino sindaco nel 1379 di San Mi- e Poggio. — Arma: D'argento, a tre fascie di
chele. — Nella prima metà del XIV secolo un ra- rosso.

mo di questa famiglia si trova stabilito in Saluzzo BERENGIII di Venezia. — Ebbero nobiltà


ed era delle primarie. Guglielmo credentario di anche in Murano. — Arma : D'argento, alla banda
quel Comune nel 1329 e sindaco nel 1352 e 1357. di rosso.

Giacomo, di lui figlio, ebbe in feudo dal marche- BERETTA di Pavia. — Guido Vescovo d'A-
se Tommaso di Saluzzo la borgata di Zoardo e dria nel 1301 ;
Giovanni Antonio podestà in pa-
Cartignano. — Baldassarre signore di Cartignano tria nel 1 499, Giacomo e Francesco ascritti al

era nel 1442 castellano di Dronero e podestà di Collegio dei nobili giureconsulti. — Ebbero la si-

Alba, e Costanzo suo figlio, dopo aver governato gnoria del castello di Frascarolo-Lumcllina. —
per la Chiesa Perugia ed altre città pontifi- Arma: D'azzurro, all'albero al naturale, terraz-

cie, nel 1445 fu innalzato alla dignità di sena- zato dello stesso, attraversato nel tronco da un
tore di Roma, e due anni dopo nominato pode- porco di nero; col capo d'argento, caricato del-
stà di Dronero e delia Valle di Maira. — Questo l' aquila spiegata di nero, coronata d' oro.

IIKR — 129 — bei:

BURETTA «li Milano e di Piacenza. — Sono su cui posa un neretto nero da dottore, che è
duo rami della precedente. — Uscì dal primo un dei Berettoni; al 2.» d'azzurro, al capriolo di
Giovanni-Antonio Vescovo di Lodi nel 1784, c rosso caricato da tre stelle d' oro, accompagnato
dal secondo un Lorenzo, insignito del titolo di da tre teste e busti di nero, attortigliate d' ar-
conte, segretario del Duca di Mantova. — Arma : gento, vestiti di porpora diaprati d' oro, che è
Uguale alla precedente. dei Nascili.
«ERETTA di Milano. — Vittorio Emanuele li BERGAMI della Mirandola. — Si dissero pri-

re d'Italia con decreto di niotu-proprio del 15 Ott. ma dei Sassoli, poi Bergami, come derivanti da
1871 concosse il titolo di Conte trasmissibile per Bergamo. — Nel 1508 furono ascritti al patri-
primogenitura maschile ad Antonio Beretta, già ziato Mirandolcsc. — Nel secolo X Vili passirono
Sindaco di Milano e Scnat. del regno e Grande a Correggio, quindi nel 1805 a Modena, e poscia
Uff. dell' Ordino Mauriziano. — Aiima : Partito; a Castelvetro Rangoni. — Godettero nobiltà in

al 1." d'oro, al castello di rosso, merlato alla Ferrara e in Finale. — Un Luigi fu commissario
ghibellina, aperto del campo, fondato sulla pia- generale di Sassuolo. — Arma: D'argento, al

nura di verde e sormontato da una beretta o libro chiuso di rosso, affibbiato di nero; col capo

tocco <li nero, ornato di un fiocco a pennello dello d'oro caricato dell'aquila spiegata di nero.
stosso; al 2. n d'azzurro, alla grò d' argento colla BERGAMO di Genova. — Dalla città omoni-
sua vigilanza, inombrata e rostrata di rosso, fer- ma, donde vennero in Genova nel 1429. Giovanni
ma sovra la vetta superiore di un monte, d' oro Anziano nel 1431 e Pellegro nel 1507. Ascritti
di tre cimo, una su due; il tutto sotto un capo nei D'Oria nel 1528. Il nome di Bergamo si con-
d' argento, all' aquila di nero armata e inombrata serva in una località dove questa famiglia ebbe
di rosso. — Motto: fidenti sperata succedupt. certamente le proprie cas", in vicinanza dello

BERETTA di Udine. — Originaria di Berga- spedale di Pammatone. — Arma: Di rosso, al

mo, stabilita nel Friuli da tempo assai remoto. mastio d' argento, merlato, torriccllato di tre
— Il Veneto Senato con Ducale 28 Sett. 1715 pezzi pure merlati, equidistanti, aperto del campo
trasferì in Giovanni-Maria e Francesco, zio e ni- e fondato sulla campagna di verde.
pote, discendenti dagli antichi nobili feudatari BERGERA di Torino. — Ebbero signoria su
del Friuli, pel feudo che tenevano in Colloredo Marene, Cavallerleone, Cly e Villarbazze. — Mar-
di Prado, la investitura del feudo giurisdizionale cantonio referendario e consigliere di Stato; Giu-
della villa di Colugna coli' annesso titolo comitale, lio-Cesare Arciv. di Torino nel 1642; Carlo-Giu-
ed approvò ad un tempo 1' infoudazione dei beni seppe nel 1 G io ottenne la dignità comitale sul

in villa di Lanzaeco da loro offerti in ragione di feudo di Cavallerleone; e Giacomo-Antonio nel

feudo nobile, retto, legale e giurisdizionale. Nel 1655 fu primo presidente de! Senato di Nizza. —
1739 la famiglia Berotta fu aggregata al Consi- Arma : D'oro, alla banda d' azzurro caricata di

glio nobile di Udine, e con sovrana risoluzione tre conchiglie rovesciate e vuote, d'argento, nel
del l.
n
Feb. 1821 ottenne la conferma della sua verso della pezza. — Cimiero : Un pellegrino na-
nobiltà e del titolo comitale. — Arma: Spaccato; scente, col bordone e mozzetta di nero. — Motto:
nel 1." d'oro, all'aquila bicipite spiegata di ros- SIC FATA VOCANT.
so; nel 2.° d'azzurro, all'albero movente dalla BERGONZI di Cannobio, vedi Minoggio.
punta, sostenuto da due capre salienti e affron- BERGONZI di Venezia. — Arma: D'azzurro,
tate, il tutto al naturale. alla torre merlata d'argenti, sormontata da due
BERETTA di Vicenza. — Giacomo giudice torrette dello stesso, con due uccelli d' argento,

nel 1240 investito del feudo di Costafabbrica. posati e affrontati sopra le torricelle.

Arma: Spaccato; al l.° d' oro, all' aquila spiegata BERGONZOLI di Cannobio, Viggiona e Mi-
di non»; al 2.° d' azzurro, alla torre d' argento lano. — Arma: D'oro, alla fascia di nero, ac-

aporta e finestrata di nero, coronata d'oro, ac- compagnata in capo da tre crescenti dello stosso,
costata da due gigli dello stesso. ed in punta da un leone passante di rosso.

BERETTE giallo) di Bologna. — Un Jacopo BERIA di Xolc (Piemonte). — Domenico di

era dogli Anziani nel 1267. — Arma: Di rosso, Giovai) Battista nel 1742 fu creato conte di Sale.
al leone d' oro. Benedetto comprò nel 1770 il feudo di Argenti-
BERETTOXI-NASELLI di Ferrara. — Ales- na. — Arma: Di rosso, al capriolo d'argento;

sandro, morto nel 1583, fu governatore della Gar- col capo cucito d'azzurro, alla stella d' oro. —
fagnana. — Estinti i Naselli nel Conte Antonio, Cimiero: Una stella d' oro.

passò l'eredità ed il cognome ai Berettoni, che BERISO di Genova. — Da Oneglia. Dettero

furono assai benemeriti della patria. — Arma : alla patria quattro anziani dal 1303 al 1505.

Partito; nel 1.° d'azzurro, al destrocherio di car- Pantaleo q. Stefano ascritto nei Promontorio 1528.
nagione vestito di rosso uscente da una nuvola — Arma: D'argento, al grifo d'oro, per in-

posta nel fianco destro, e sostenente un carello chiesta, tenente con le branche anteriori un àn-
BER — 121 — BER
cora senza trabe, colla gomena a! naturale. BERNABEI di Ancona. — Originaria di Fa-

BERLAN DE BUITRON di Aquila (Abruzzi). magosta, fu trapiantata in Ancona nel sec. XII
— Originaria di Spagna, venne in Italia nella e venne ascritta a quel patriziato. Lazzaro priore
prima metà del XVI secolo. - Andrea nel 1528 degli Anziani della patria e Ferdinando Vescovo
ebbe in feudo i castelli di Piacenza e Cagliano, di Osimo. — Arma: Spaccato d'azzurro e d'oro,

e quivi stabilì la propria famiglia (Estinta). — al leone dell' uno ne II' altro. — Cimiero : Un'
Arma : Di rosso, alla torre d' argento sormon- aquila nera. — Motto: Mens sana in corpore
tata da un braccio in completa armatura, im- sano.

pugnante una spada sguainata. BERNABÒ di Fuligno. — Godono del titolo

BERLENDIS di Bergamo. — Aggregata al pa- di marchesi. — Alessandro creato cardinale della


triziato veneto il 28 Mar. 1662. — Arma: Spac- Chiesa Romana il — Arma: D'az-
16 Giù. 1856.
cato: nel 1° d'argento, alla scala d'oro in palo, zurro, a tre bande d' oro. — Cimiero: Un bue
sostenente una Croce del Calvario dello stesso, uscente d' oro.

accostata nel capo da due stelle d' oro : nel 2.° BERNAGO di Milano. — Arma: Spaccato;
partito d' argento e di rosso. nel 1.o d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° d'ar-
BERLENZONI di Verona, vedi Bellinzona. gento, a due sbarre d' azzurro, ed un B d' oro
BERLI A del Piemonte, conti della Piò e di attraversante sulle sbarre. — Cimiero : Un'aquila
Vasone. — Arma: D' azzurro, alla banda d'ar- nascente di nero.
gento caricata di tre piedi di bue di rosso, e ac- BERNA RDELLl di Revere nel Mantovano. —
compagnata in capo da un sole d'oro. — Cimiero: Nel 1640 Stefano Bernardelli pellicciajo lasciava
Un'aquila di nero nascente. — Motto: Virtute al suo abiatico Giuseppe Zelotti, insieme al nome,
Duce. scudi 1600 ed il possesso di beni feudali nella

BERLINGHI ERI di Firenze. — Provengono Corte di Poggio, del qual Giuseppe furono abia-
da Berlinghieri di Ruballa che nel 1215 sedendo tici Paolo Capitano nel 1716 e Giuseppe marito
nel consiglio del Comune firmò una lega tra i della santa donna Angela Pastorio che generò il

Bolognesi e i Fiorentini. Dai suoi discendenti tolse dott. Angelo giureconsulto collegiato e accade-
la Repubblica tre gonfalonieri e trenta priori mico nel 1766, decurione e consigliere della Con-
tra il 1365 e il 1531. (Estinta nel 1610). — Ar- gregazione, delegato dello Stato nel 1796. Furono
ma: D'azzurro, al capriolo di nero, accompagnato suoi figli Giuseppe che coprì pubbliche cariche e

in capo da un lambello di rosso. i due capitani Francesco e Luigi. — Arma : D'az-


BERLINGHIERI di Ferrara. — Berengario zurro, ad un avambraccio posto in fascia, vestito

Berlinghieri passò da Savona a Ferrara ne! 999: d' oro foderato di rosso movente dal fianco sini-
Carlo fu paggio della Contessa Matilde, e Corra- stro, e tenente un ramo di tre foglie di nenu-
do nel 1 1 37 capitano di Enrico duca di Baviera. phar male ordinate di rosso.
Stefano governatore di Cento nel secolo XVII. BERNARDI di Bologna. — Arma : D'azzurro,
(Estinta). — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° tre a due scettri gigliati d' oro, posti in croce di
leoni passanti coronati, uno sopra l'altro; nel S. Andrea legati in punta da un nastro di rosso.
2.° e 3." castello sormontato da un albero e so- BERNARDI di Busca (Piemonte). — Conti
stenuto da due leoni affrontati. — Cimiero : Un di Monasterolo. — Arma: Di rosso, alla sfera del
leone sedente e coronato. fuoco, d'oro, in fascia abbassata, raggiante verso
BERLINGHIERI di Messina. — Originari di la punta dello scudo e sormontata da una stella

Napoli, fiorirono nei secoli XIV e XV. — Arma: di otto raggi, posta sotto un crescente rove-
D' azzurro, alla croce d' argento. sciato, il tutto d' argento.
BERLINGUER di Sassari. — Arma: D'az- BERNARDI di Firenze. — Conseguì il nota-
zurro, seminato di stelle d' argento, al destro- riato della Signoria nella persona di Sor Nicolò
cherio armato movente dal fianco destro dello di Piero. — Giovanni e Bernardo furono priori.

scudo ed impugnante un ramo di ulivo al natu- (Estinta nel XVII secolo). — Arma: D'azzurro,
rale; con un sole d' oro orizzontale noli' angolo al pino sradicato al naturale sostenuto da duo
destro del capo, e la campagna pure d' oro. bracci vestiti di rosso moventi da ciascun lato

BERLINI di Cento, vedi Barlumi. dello scudo.

BERMONDI del Piemonte. — Fregiati del BERNARDI-BETTI di Firenze. — Furono


titolo di conti. — Arma: Spaccato; al 1.» di ascritti all' arte dei beccai, c dettero alla re-
nero, alla banda d' argento caricata di tre croci pubblica dal 1474 al 1529 sette priori. — Arma:
potenziate del campo, nel verso della pezza; al D' azzurro, al cane rampante diviso di argento e
2.° d' azzurro, al monte di tre cime d' argento, di rosso, collarinato del secondo.

sormontato da tre stelle d'oro ordinate in fascia. BERNARDI di Genova. — Da S. Margherita


BERNABÈ di Reggio di Calabria. — Arma: Ligure. Nicolò q. Battista fu ascritto alla nobiltà
D' azzurro, a tre caprioli d* oro. nel 1576: Francesco, agente della repubblica a

BER — 122 — BEK
Londra dal 4654 al 4665, fu grande amico di capo del primo caricato di tre stelle d'otto ragj-'i

Oliviero Cromwel. Il suo carteggio diplomatico d' oro e sostenuto da una divisa dello stesso: nel
fu pubblicato nel voi. XVI degli Atti della So- 2.° d'argento, al monte di sei cime d'oro movente
cietà Ligure di Storia Patria, Genova 4 882. — dalla punta sostenente due cani di rosso collari-

Arma: Spaccato di verde e di rosso, al leone, nati d'oro controrampanti, il tutto accompagnato
con la coda biforcata, d' oro, dall' uno all' altro. in capo da una croce piena d'oro, il braccio in-
BERNARDI di Lucca. — Due famiglie di feriore scorciato.

questo nome anno fiorito in Lucca; una conso- BERNARDO di Cosenza. — Arma: D'azzur-
lare prima del trecento, di cui un Arrigo fu capo ro, al sole d' oro, figurato di rosso.
dei Guelfi Lucchesi nel 4 313, nel qual anno i BERNARDO di Malia. — Arma: Di rosso,

Bernardi furono costretti esulare da Lucca, ma alla banda d' oro, accompagnata da due stelle

vi ritornarono nel 1334. — Arma : D' azzurro, a dello stesso.

due battiloro d' oro, passati in croce di S. An- BERNARDO di Venezia. — Anticamente chia-
drea, legati insieme nelle due estremità da una mati Mazi, originari di Musestre, furono tribuni
catena di ferro. della patria al tempo della sua fondazione. —
BERNARDI di Piacenza. — Giovanni, nipote Quattro procuratori di S. Marco, molti senatori,
di Eugenio IH Pontefice, illustre capitano di Fe- ed un procuratore straordinario, poi provvedi-
derico I, fu ascritto al patriziato della sua pa- tore generale di Dalmazia, Antonio, dal 1650 al

tria. — Stefano anziano nel 4 455, e Bernardo 1660. — Furono aggregati al patriziato nel 1296,

ebbe la cittadinanza di Pavia. — Arma: Trin- ed ottennero la conferma della nobiltà nel 1817.
ciato; superiormente scaccato d'argento e di nero — Arma: Trinciato; nel 1.° inquartato di nero
di tre file; al disotto di rosso. e d'argento; nel 2.» di rosso.

BERNARDI di Crema. — Giacomo podestà di BERNAREGGI di Milano. — Compresi nella


Reggio, ed Erasmo vescovo Ariense. — Arma : matricola dei nobili Milanesi del 1277. Dettero
Eguale alla precedente. alla patria parecchi dottori di Collegio e decu-
BERNARDI o DE BERNARD1S di Sulmona. rioni. Nel 1711 ebbero il feudo di S. Damiano
— Originaria di Ortona a Mare in Abruzzo Citra. con titolo comitale. (Estinta nel 1752). — Arma:
Un ramo si trapiantò in Sulmona e fu aggregato Spaccato d' oro e di rosso, all' arbusto di verde.
a quel patriziato. (Estinta). — Arma? BERNASCONI di ... .
— Arma: D'azzurro,
BERNARDI di Torino. — Arma: D' azzurro, al leone d'oro, sostenuto da un monte d'argento,
alla torre d' argento murata di nero, fondata so- movente dal fianco destro.

pra uno scoglio di tre cime d' argento, ed ac- BERNERIO di Modena. — Girolamo, dell'Or-
compagnata da tre stelle d' oro male ordinate, dine dei Predicatori, fu Vescovo di Ascoli, e nel
una nel punto del capo, le altre al lato dei mer- 1586 Cardinale. — Arma?
li. — Cimiero: Un monticello di verde, smaltato BERNESSI del Piemonte, Conti di Rossana. —
di fiori al naturale, e sovra esso una gru con la Arma: Di rosso, a tre caprioli d'oro. Cimiero:
sua vigilanza. — Mollo: Hjnc tutior. Un sole nascente da un fiume. — Motto: En tems.
BERNARDI di Venezia. — Un Francesco fu BERNI di Ferrara e di Mantova. — Furono
Senatore; Niccolò 1 e li ed un Paolo procuratori delle 28 più antiche famiglie d'Irlanda che ave-
di San Marco. — Arma: Uguale alla precedente. vano il titolo di Pari, Secolari, Feudatari, e Si-
BERNARDINI di Cesena. — Signori dei ca- gnori della Torre Rotonda. Venuti in Italia si

stelli della Massa, di Casaleechio e di Pagno. — diramarono in Lusignano, in Padova, in Mantova,


Arma: Inquartato: nel 1." e 4.° d'oro, all'aquila in Ferrara, in Calabria e in Correggio, con si-

spiegata e coronata di nero; nel 2.° e 3.» d'az- gnoria di molti feudi. Ebbero nobiltà in Ispagua,
zurro, alla rovero coi rami passanti in doppia in Firenze, in Padova e in Ferrara, e furono a-
croce di Sant' Andrea, sradicata e ghiandifera scritti al patriziato romano nel 4758. — Cou
d' oro: sul tutto la divisa d'azzurro, a tre stelle decreto 4 Lug. 1658 il Duca di Mantova confe-
d' oro. riva a Francesco Borni per sè e discendenti il

BERNARDINI di Lucca. — Fino dal 1370 titolo di conte sul cognome. — Francesco Berni
un Bernardino faceva parto dei Conservatori della poeta faceto del XV secolo dette il proprio nome
quieto pubblica nella sua patria. Dettero molti alla poesia giocosa detta poi bernesca — Arma :

uomini illustri alla repubblica letteraria. Furono Spaccato; al l.° d'azzurro, a tre crescenti d'ar-

creati da Carlo V conti palatini e nobili dell'im- gento male ordinati; al 2.° di rosso, alla sbarra

pero germanico. — Arma: Di rosso, alla croce di vajo, accompagnata in capo da una branca di

di S. Andrea caricata di un crescente d'azzurro. orso al naturale, movente dal fianco destro, posta
BERNARDINI di Nami. — Ammessa alla no- in banda ed afl'errante la sbarra, e in punta da

biltà narniense il 17 marzo 1775. — Arma : Par- una stella di otto raggi d'oro. — Cimiero: Un'
tito ; noi 1 .° d' azzurro, all' albero di verde ; col aquila spiegata di nero, coronata ti' oro.
BER 123 — BER
BERNINI di Roma. — Patrizia Romana. È Angarano e Cartigliano. Furono fregiati del titolo

celebre il Cav. Gianlorenzo Bernini, scultore, no- comitale. — Arma : Palato di rosso e d'argento.
bilitato da Gregorio XV e morto nel 1680. — BEROALDO di Palermo. Arma D'azzur- — :

Arma: D'azzurro, ad una fontana d'argento com- ro, al mare d'argento, fluttuoso di nero e sor-
posta di una colonna che s'innalza da un bacino montalo da una stella d'argento; col capo di
rotondo, zampillante di due getti. Francia.
BERNINI (de) di Verona. — Ottennero nel BEROLDI di Verona. — Arma Spaccato : ; al

passato secolo il titolo di nobili e di cavalieri 1.o di verde, al lupo nascente d' argento, bai-
del S. R. I. Dalla Veneta Repubblica nel 1752 passato di rosso, movente dallo spaccato; nel 2.°
furono dichiarati Conti coli' investitura del vi- di rosso, a tre pali d' argento.
cariato di S. Bonifacio, e nel 1829 da S. M. I. BERRÀ di Nizza. — Antichi signori di Berrà,
R. A. furono come tali riconosciuti. — Arma : poi di Zoetto, Falicone e Caudalunga in Proven-
Inquartato; nel 1.<> e 4.° d' oro, all' aquila spie- za. — Antonio nel 1602 ottenne la baronia da
gata di nero, inombrata e linguata dello stesso; Carlo-Emanuele I. — Arma : Di rosso, al mastio
nel 2.° e 3.» d' argento, al leone di rosso. d' argento torricellato di tre pezzi, murato di ne-
BERNISONE di Genova. — Arma: D'oro, al ro, e caricato da una banda scorciata e in divi-

Icone di nero, colla fascia di rosso attraversante. sa, d' azzurro.

BERNIZZI di Chiavenna. — Arma : Inquar- BERSATORI di Pinerolo. — Ebbe origine da


tato in croce di S. Andrea; al 1.» d'azzurro ca- Pantaleone dei Signori di Rivalta, ed ebbe i feudi
ricato di cinque foglie d' argento; al 2.° e 4.° di Riva, del Castellaro, di Miradolo e di una
palato di rosso e d' argento ; al 3." d' azzurro parte di Macello. (Estinta nel XVII secolo). —
caricato di una melagranata al naturale fogliata Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° d'azzurro, alla

di verde. croce piena d'oro; nel 2.° e 3.° degli Orsini di

BERÒ di Bologna. — In un istrumento del- Roma.


l' antica abbazia dei Canonici Reg. Lateranensi BERTA del Piemonte. — Nel XIV secolo e-
detta di S. Giovanni in monte, si fa memoria sisteva numerosa in Cantoria, donde si diramò
nel 1123 di Raniero fìerò, qualificato per nobile nel secolo susseguente in Mczzenile, Coazzolo, Ger-
cittadino. Furono ascritti al Consiglio dei 400: mognano, Lanzo ecc. Un Facio del ramo di Mez-
diversi ottennero l'anzianato; altri il gonfalonie- zenile diede origine alla famiglia Facio o De Fa-
rato di giustizia. — Arma: D' azzurro, al leone cis; un altro individuo, Aimonetto, a quella de-
tenente nella destra una stella e accompagnato gli Aimonetti, ed un altro ancora a quella dei

da tre altre, due in capo ed una in punta, il Gallo. — Un Lorenzo, di Cantoria, detto Ravic-
tutto d' oro. chio, fu lo stipite della famiglia Ravicchio, dalla

BEROALDI di Bologna. — Del nobile consi- quale uscirono i Favicchi Conti di Vallo-Torinese.

glio fino dal secolo XIII. — Bartolomeo, dell'Or- — Il ramo di Lanzo, poi di Torino, diede sette
dine dei Gesunti, elevato ali' onore degli altari. notai collegiati. Un Gio.-Pietro nel 1530 avea il

Diversi furono anziani ; Alessandro esercito l'uf- titolo di nobile, come pure lo ebbero i suoi figli

ficio di podostà in Osimo, o di governatore del- Ippolito detto Berton (creduto bastardo di Casa
l' Umbria. — Arma : Spaccato di rosso e d' oro, Savoja), Marco-Antonio e Benedetto. Nel 1590 un
al destrocherio vestito d'azzurro, impugnante un Luigi, poi il figlio Costanzo, avevano diritti fou-
ramo d'olivo d'argento; col capo d'Angiò. — dali su varie alpi o pascoli nella valle d' Ala o
Alias: Partito; a destra d' argento, al cardasso su Mezzenile. Da questo ramo sono forse discesi
di rosso, uncinato di nero; a sinistra d'azzurro i Berta conti di Celle e consignori di Revigliasco
caricato da 1 4 gigli d'oro, posti 3, 4, 3 e 4, col e di Givolctto. — AnMA: Spaccato; nel 1.» d'ar-
capo d' Angiò. gento, a tre colonne di rosso, ordinate in tro pali,
BEROALDI di Verona, — Crcdesi originaria con due gazze al naturale, affrontate, una su
di Vicenza, dove à fiorito una famiglia omonima. ciascuna delle colonne laterali ; nel 2.° d'azzurro,
Gualengo nel 1410, Bartolomeo nel 1411 ed An- al leone d' oro.
drea nel 1485 furono magistrati di Verona. — BERTACCIII di Modena. — Fino dal 1327
Arma : Spaccato di uno e partito di due che for- erano signori della Rocca Alberti. Pellegrino,
mano sei quarti; nel 1.° e 6." d'argento, al gi- morto nel 1627, vescovo della sua patria; e Gia-
glio di rosso^ nel 2." d' oro, all' aquila di nero, como podestà di Sassuolo nel 1602. — Arma:
coronata del campo; nel 3.° e 4.° di rosso, al Inquartato: nel 1.» o 4." d'azzurro, a tre stelle
giglio d' argento ; nel 5.» d' azzurro, all' albero d'oro 1 e 2; nel 2.° e 3.° di alla ver-
di verde posto sopra una collina dello stesso. ghetta scorciata di verde, attortigliata da un
BEROALDI di Vicenza. — Candiano III, doge ramo fiorito dello stesso, e di rosso e bianco, si-
di Venezia nel 942 é il capo-stipite di questa nistrata da un istrice al naturale ; col capo d'ar-
Casa. Beroaldo di Guido ebbe i feudi di Bassano, gento, caricato da una lista d' azzurro portante
BER _ \ 24 — BER
il motto: opportuna QUitno di nero. Sul tutto BERTALDI di Firenze. — Originari Signa, di
uno scudetto d'azzurro, caricato dell'aquila spiega- e consorti dei Boccacci-Arduini. — Guglielmo si

ta e coronata d'oro. segnalò nella battaglia di Campaldino, e Matteo


BERTACCHINI di Modena e di Fermo. Gia- — fu gonfaloniere di giustizia nel 1381. — Otten-
como podestà di Savignano nel 1690; Bartolo- nero per sette volte il priorato. — Arma Spac- :

meo pretore di Spezzano nel 1699: Alessandro cato; al 1.» d'azzurro, all'aquila nascente d'oro;
nel 1719 segretario del duca di Modena. — Ar- al 2.° palato d' oro e d' azzurro.
ma : D' azzurro, al capriolo abbassato di rosso, BERTALLA di Milano. — Arma: Spaccato;
cimato da un uomo nudo, sedente, rivoltato di nel 1.o partito; a) d' oro, al leone d'azzurro; b)
carnagione, impugnante con ambo le mani una d' oro, al castello sormontato da due torri d' az-
spada d' argento e sormontato da una stella d'oro; zurro, aperto e fincstrato del campo ; nel 2."

con tre monti d'argento moventi dalla punta. d'oro, a tre bande d'azzurro. — Cimiero: Un leo-
Una famiglia Bertacchini ha pure fiorito nella pardo illeonito d' azzurro nascente. — Motto :

città di Fermo, al cui patriziato apparteneva, e Neque vi neque metu.


che à dato alla patria assai dotti giureconsulti, BERTAZOLA o BERTAZZOLI di Verona. —
fra i quali merita particolar menzione I' illustre Martino nel 1521, Oliviero nel 1523, ed Antonio
Avvocato concistoriale Giovanni che fu il primo nel 1527 vennero aggregati al patrio nobile Con-
compilatore dei Repertori di materie legali, e che siglio. — Arma: D'oro, al capriolo d' azzurro ac-
visse nel XV secolo. compagnato da tre M gotiche dello stesso.
BERTALAZZONE di Torino. - Divenne ricca BERTAZZI di Ferrara. — Si dissero antica-

con l'esercizio della mercatura. — Giuseppe Fe- mente Pravamonti, e discendono da un Giacomo
lice, dichiarato nobile, fu investito col titolo di che servì il Pontefice Sergio II nell' anno 845
conte nel 1777 del feudo di Arrache. Luigi, Sin- in importanti uffici. Francesco nel 1008 fu capi-

daco di Torino, ebbe l' investitura del cascinale tano della Repubblica di Venezia. — Arma: In-
della Veglia col titolo di conte di San Fermo. quartato: 1.» e 4.° di rosso, a due leoni illeo-

Un Conte di S. Fermo prima del 1848 fu decu- parditi d' oro passanti 1' uno sopra l'altro: al 2.°

rione di Torino. —
Arma: D' oro, ai mastio di e 3. p d'azzurro, al castello d'argento sormontato
rosso, aperto e murato di nero, torricellato, con da tre stelle d' oro male ordinate. — Cimiero :

una gazza al naturale passante sulla torre; col Una testa e collo di unicorno.
capo d'oro sostenuto di rosso, e caricato da due BERTAZZ(/LI di Ferrara. — Claudio Prof,
gigli d'azzurro. — Cimiero: Un Angelo nascente, di giurisprudenza nel 1575, Gabriele, uno dei più
vestito d'azzurro, alato di rosso, tenente un ramo illustri matematici del XVII secolo, e Grisostomo
di olivo. — Motto: Omne bonum de sunsusi. Generale doli' Ordine dei Somaschi nel XVIII. —
BERTALDl di Asti. — Paolo Consigliere della Arma : Spaccato d' azzurro e. d' oro, all' unicorno
patria ne' 1217. Raniero, detto Rossetto, insieme dell' uno nell' altro sormontato da un berrettone
ad Ottina chiamata Signora, e moglie di Robaldo di nero.

della stessa famiglia vendè nel 1264 parte del BERTAZZOLI di Lugo. — Francesco fu Ar-
castello di Calosso al Comune di Asti. Giovanni civescovo di Edessa in partibus, e nel 1 823 Car-
nell' anno successivo fece acquisto dai marchesi dinale di S. R. Chiesa. — Arma ?

di Busca del castello della Rocchetta, che poi 0- BERTI di Firenze. — Abitarono nel quartier

berto suo figliuolo vendette nel 1280 allo stesso S. Croce Gonfalon bue, e dettero sei priori alla

Comune. Roberto, Rosso, Bultrano e Giacomo furono patria. — Si estinsero nel 1670. — Arma: Par-
consiglieri della patria nel 1276. — Roberto e Ni- tito; al 1.° d' argento, seminato di stelle d' az-

colino, di parte ghibellina ed animosi guerrieri zurro, al leone dello stesso attraversante sul

ebbero le proprie case distrutte dai Solari, della tutto; al 2.° d'azzurro, seminato di stelle d'ar-
parte avversaria, nel 1310, perchè a nome di gento, al leone dello stesso, attraversante sul

di quelli del Castello, tenevano il castello di Ma- tutto.

sio, nè vollero rimetterlo al Comune di Asti, con- BERTI di Firenze. — Presero il nome da

forme i capitoli della pace stabilita poc' anzi tra Berto di Ser Dino dei Maffei di Asciano, e godet-

le parti di quella città per opera del Conte A- tero tre volte il priorato tra il 1441 e il 1497.
medeo di Savoja. Furono esiliati dalla patria, ed Ser Simone di Berto fu notaio della Signoria nel
i loro beni confiscati. — I Bertaldi furono pure 1426. Si estinsero nel 1659. — AnMA: D'azzur-
signori di Bubbio e Monastero ; onde Roberto fi- ro, alla banda trinciata d' argento e di rosso.

glio di Bonifacio, che ne era padrone, nel suo BERTI-RINIERI di Firenze. — Furono con-
testamento (1384) prometteva a Robertino suo sorti dei Rustici, e dettero alla signoria sette

figliuolo di farne la vendita ai Scarampi consi- priori. — Si cstinsero nel secolo XV. — Arma:
gnori di Calosso. — Arma ; Palato d' oro e di D'azzurro, al grifo d'argento; con la bordura
rosso di dieci pezzi, d« oro.
BER — m—
BERTI di Mantova. — Arma: Spaccato; nel D' azzurro, all' albero d'olivo terrazzato di verde

4 .» cT argento, al leone d' oro tenente un ramo sopra cui posa una gazza al naturale, sostenuto
di ciliegio fruttato di duo pezzi di rosso; nel 2.° da due levrieri affrontati di argento. — Motto:
d'azzurro, a tre stelle d'oro; colla fascia di rosso Fides juncta paci.
caricata da tre gigli d' oro attraversante sullo BERTOIA o BERTOGLIA di Sassuolo nel

spaccato. Modenese. — (Estinta fino dal secolo XVII). Nel


BERTI di Siena. — Furono dei Nove, e ri- secolo XV ottennero la cittadinanza di Reggio e
siedettero nel 4351. Battista, insigne letterata, quella di Modena, e Gandolfo fu vice-podestà della

fu fatta contessa nel 1451 da Federico III. — sua patria. — Arma: Inquartato; nel 4.» o 4.»

Arma: D'azzurro, al palo d'oro; col capo di di rosso; nel 2.° e 3.* di verde. Sul tutto un
rosso caricato di mezzo leone al naturale uscente ippogrifo rivoltato d' argento.
dalla partizione. BERTOJA di Ceneda (Veneto). — Derivata
BERTIA di Belforte (Mantovano). — Origi- dalla famiglia Porcia (V. q. n.). — Arma: D'az-
naria di Bozzolo, trapiantata nel 1730 in Bei- zurro, alla fascia cucita di rósso, accompagnata da
forte da Francesco Àlfire, il quale non avendo cinque stelle d'oro, tre in capo e due in punta, ed
figli adottava Francesco de Solazaris figlio natu- al monte di tre cime dello stesso, movente dalla
rale del Dott. Lorenzo col diritto di ereditare le punta. — Alias: D'azzurro, alla fascia d'oro ac-

sostanze e coli' obbligo di assumerne il nome e compagnata da tre stelle dello stesso, due in

arma gentilizia giusta gli statuti di Gazolo.


l'
— capo, ed una in punta.
Arma: Un leone rivolto, tenente colla branca de- BERTOLA del Piemonte. — Hanno il titolo

stra un ramo di cinque foglie, e movente da un di conti di Exilles e di Gambarana. — Arma:


zoccolo di quattro gradini, accompagnato dalle D' oro, all' aquila di rosso; con la bordura d'az-
lettere F. B. zurro caricata di sci stelle del campo. — Cimie-
BERTINATI di Legnago. — Arma: Spaccato; ro: Una fascia d'azzurro, caricata di tre stelle

nel 1.o di nero, alla rosa di argento, stelata e d'oro, cingente l'elmo. — Motto: Ad sidera semper.
fogliata di verde; nel 2.° d'azzurro, alla ruota BERTOLDI di Siena. — Arma Spaccato : ; al

d' oro. 1." d' azzurro, all'aquila nascente d' oro; al 2."

BERTINELLI di Fossombrone (Marche). — palato d' oro e d' azzurro.


Alcuni membri di questa casa furono decorati BERTOLI di Mazzara. — Enrico, monaco
delle insegne dell' Ordine di S. Gregorio Magno. dell' Ordine Basiliano, Patriarca di Antiochia, c-
— Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, a tre stelle letto Cardinale diacono col titolo di S. Teodoro,
|T oro; nel 2.° di rosso, alla croce d'argento; colla dal Pontefice Pasquale II nel 1140. — Federico
fascia attraversante sullo spaccato. giudice pretoriano nel 1684 e Fcliziano maestro
BERTINI di Fossano. — Furono consignori razionale nel 1773. — Arma: Spaccato; nel 1.°
di Montaldo Roero. — Arma : D' azzurro, alla d' azzurro, a tre stelle d'oro; nel 2.° d'oro, alla
banda d' oro accostata da due altre, in divisa, di nassa di nero galleggiante sul mare al naturala.
argento, con tre stelle d' oro, due in banda, in BERTOLINI del Piemonte, conti di Albanne.
capo, ed una in punta. — Motto: Point de plaisir Arma: D'argento, al capriolo di rosso, rovescia-
SANS DOVLEUR. to, accompagnato, in capo, da una stella di otto
BERTIOLI di Parma. — Nel 1599 un Bat- raggi del secondo, e in punta da tre gazze, fer-
tista, oriundo d'Ostia, ottenne la cittadinanza di me, di nero, due e una.
Parma. Antonio nel 1794 ebbe il titolo comitale. BERTOLINI del Piemonte, consignori di Sal-
— Arma: D' azzurro, all'albero al naturale, to- to. — Arma: D' oro, al pino fruttato, sinistrato
stato d'oro, erboso di verde, sormontato nel capo da un orso rampante in atto di cogliere pine, il

da tre stelle d' oro, e un leone dello stesso af- tutto al naturale. — Cimiero: Una gazza al na-
frontato al tronco. turale. — Motto: Hic non hic.

BERTODAMI o BERTODANO di Biella. — BERTOLINI del Trentino. — Nel 4798 fu-


Arma: D'azzurro, alla banda di rosso bordata rono creati baroni del S. R. I. — Arma: Spac-
d'oro, caricata dalle lettere BER maiuscole dello cato; nel 4." d'oro, al levriere fuggente di nero,
stesso. collarinato e fibbiato del campo; nel 2.» di nero,
BERT0GL10 di Milano. — Si trova stan- alla torro d'argento senza apertura nè finestre,

ziata in Milano fin dal secolo XIV ed i suoi mem- murata di nero, accostata da due stelle d'oro.

bri furono ammessi al Consiglio dei 900 patrizi BERTOL10 del Piemonte, consignori di Tra-
della città. — Bergamolo fu del Consiglio gene- na. — Arma: Di rosso, alla banda scaccata di

rale della Repubblica nel 1447. — Girolamo se- tre file d' argento e d' azzurro, accostata da due
gretario di Carlo V. — Da Carlo VI con diplo- rose d'argento, bottonate del campo. — Cimiero:
ma 15 Gen. 1738 ebbero il feudo col titolo co- Un leopardo d' oro, nascente, impugnante una
mitale di Tormo in Gera d' Adda. — Arma : mazza d'armi al naturale.. — Motto: Perdomo.

BER — 12i ì — BES
BERTOLLÀ di Pisa. — Arma: Interzato in mato e linguato di rosso. — Cimiero: Un leone
fascia; nel 1.» d' azzurro, a tre stelle di sei raggi nascente come nel campo. — Motto : Sajme.nter
d' oro ;
nel 2.° d' oro, all' albero di verde terraz- ET CO.NFIDENTER.
zato dello stesso, ed accostato da due leoni se- BERTUCCI di Cingoli. — Arma : D'azzurro;
denti al naturale affrontati e linguati di rosso; sjtaccato nel t.° ad una berta seduta a destra in
nel 3.° di rosso, al capriolo di nero. — Motto: atto di recarsi un pomo alla bocca, il tutto al
In Deo fidi;s. naturale accompagnata in capo da tre stelle
— Originaria
,

BERTOLLI del Friuli. del Friu- d' argento nel 2.» a tre sbarre d' oro.

;

li, prese stabile dimora in Udine nel 1480. BERTUCCIO di Messina. — Fiorirono nei
A avuto due valenti leggisti, ed un distintissimo secoli XVII e XVIII. — Arma: D' azzurro, alla
medico, il Dott. Alvarotto che morì nel 1532. scimmia rampante d' oro.
(Estinta nel 1564). — Arma: D'azzurro, alla fa- BERTUZZA di Verona. — D' oro, alla fascia
scia d'oro, accompagnata in capo da tre stelle dì rosso.
dello stesso. BERZETTI del Piemonte. — Godono del ti-
BERTOLO di Vicenza. — Tutta la gloria di tolo di conti. — Arma: Spaccato di nero e d'ar-
questa famiglia si concentra in Giovanni-Maria gento, al leone dall' uno all' altro e dell' uno nel-
nato nel 1631 e morto nel 1707 in Venezia. Fu 1' altro, armato, linguato ed immaschito di rosso.
consultore del Senato Veneto, e giudice dei no- Cimiero: Un leone di argento, nascente, armato
bili in patria. L' imperatore Cesare Leopoldo l'o- e linguato di rosso. — Motto : Divo jove aicture
norò del titolo di conte nel 1680. — Arma: SEQUMUI ACTA PATRL'M.
D' azzurro, al leone d' oro. BERZIOdi Pavia.— Arma: D'argento, a cin-
BERTOLOSSO di Genova. - Originaria di que alberi di verde posti in ventaglio, moventi da
Savona. Gandolfo giurò la pace con Pisa nel 1188. un fuoco di rosso sopra una terrazza del secon-
Ascritta nei d'Oria nel 1528. — Arma? do; col capo d' oro, all' aquila di nero, coronata
BERTOLOTTI di Bologna. — Un Giovanni del campo.
fu console nel 1234, e dopo di lui altri conse- B ESA NO- MA RI NI di Milano. — Arma: Spac-
guirono l'anzianato. — Arma: Partito; a destra cato; al 1.» d' oro, all' aquila di nero coronata
d' argento bordato di rosso, alla cotissa dello del campo; al 2.° d'argento, al castello merlato
stesso; a sinistra d'azzurro caricato di 10 gigli di rosso, cimato da due torri dello stesso, aperto
d' oro posti 3, 2, 3 e 2; col capo d' azzurro, ca- del campo, accompagnato da due gambe umane
ricato da un giglio d'oro. di nero, moventi dai fianchi dolio scudo, col piede
BERTOLUZZO di Torino. — Arma: D'ar- al basso, quello a destra rivoltato.
gento, al ramo di rosa fiorito di tre pezzi al na- BESCAPÈ di Milano. — Furono dichiarati
turale ; col capo d' azzurro alla stella d' oro. — nobili per decreto del Vescovo, confermato dal
Cimiero: Un ramo di moro germogliante. — Consiglio, a motivo della dotazione fatta ad una
Motto: Imitari conaror. chiesa di S. Pietro. Dettero alla patria ed alle

BERTONE di Chieri. — Una delle più no- scienze uomini famosi. — Arma: Spaccato d'oro
bili ed antiche famiglie di Chieri derivante dal- e d'azzurro, alla fascia di rosso attraversante sullo
l' Ospizio dei Baldi, il più potente e numeroso spaccato, I' oro caricato di un* aquila di nero co-
di quella città che à posseduto parte dei feudi ronata del campo. — Cimiero: Un'aquila nascente
di Rovigliasco e di Santena, il contado di Mom- di nero.

bello e il castello di Sambuto. 1 Bertone furono BESEGGIO di Trieste, vedi Baseggio.

inoltre signori di Baldassano. di parte di Sciol- BESENO di Trento. — Presero il nome dal

se, di Pavarolo e di Montalto, di Belforte e dei castello omonimo, feudo della famiglia, passato*

castelli di San Felice e di Perione e di altri poi in quella dei Castelbarco. — Si à memoria
luoghi del contado di Chieri. Ascritti fra i no- dei signori di Beseno fino dal secolo XI in Car-
bili di Avignone, ebbero in Francia la baronia bonio loro capo-stipite. Conrado Vescovo e prin-
di Grillon ed altri castelli. — Un Ludovico Ca- cipe della propria patria, ottenne nel 1189 dal-
valiere dello Spirito Santo, e favorito da Enrico l' imperator Federico e la rinnova/.ione delle in-

IV fu generale dell'artiglieria in Francia; Filippo vestiture imperiali, e la concessione di tutte le

di lui fratello Bali di Malta e Maestro di campo miniere d' argento del principato Trentino. —
dei Francesi in Italia. — Arma: D' oro, a tre Arma?
bande d' azzurro. BESENVAL d'Aosta. — Nobilitata dal Duca
BERTONI di Treviso, vedi Brittoni. Carlo-Emanuele I con patenti 10 Gen. 1621 nella
BERTOROTTI di Genova. — Arma: D' oro, persona di Nicolò che fu segret. ducale e castel-
al drago di verde. lano di parecchie signorie, col quale si spense.
BERTRAND del Piemonte, conti della Perosa. Arma: D'azzurro, alla banda d'argento. — Motto:
— Arma: D' oro, al leone di nero, coronato, ar- Litteris et armis.

BES — 1 27 — BET
BESINI di Scandiano nel Modenese. — Ori- OCCURSUM. — MELIUS ET PRO PATRIA MORI QL'AM
ginaria di Modena, dove nel 1276 viveva un Fi- PRO REGE FOEDARI.
lippo de Bixinis. Si à pure memoria di un Bar- BEST AGNO di Genova. — Dal castello omo-
tolomeo Bisinus proprietario in Fredo di S. Sal- nimo nella valle di Oneglia. Giacomo fu dei fon-

vatore nel 1393. — Il ramo di Scandiano, da cui datori del monastero di S. Barnaba nel 1244 fatto

uscì Antonio podestà di Sassuolo, dette molti uo- poi ristaurare dall'abbadessa Cidiana nel 1362.

mini che si dedicarono con molta lode alla let- Baliano, anziano, 1389. Barnaba id. 1381 e 94.
teratura. — Arma: D'argento, alla fascia di ros- Un ramo dei Bestagno entrò nell' Albergo Cen-
so, caricata della biscia serpeggiante di verde, e turione nel 1579; gli altri furono ascritti nel

accompagnata in punta da due (alias tre) bande Negroni nel 1560. — Arma: D'oro; col capo
d' azzurro, col capo dell' impero. d' azzurro, a tre gigli d' oro ordinati in fascia.
BESOZZI di Milano. — Nobili fino dal se- BETTA (de) del Trentino. — Originaria spa-
colo XIII. — Da questa famiglia uscirono quat- gnola e fautrice del prin. Garzia figlio di Ferdi-
tro beati, due Alberti, un Iacopo ed una Nice. nando il Grande, fu costretta verso il 1100 emi-
— Bracchino Vescovo di Bergamo, Pietro, detto grare dalla patria, dopo la sconfitta patita da
al suo tempo un Archivio di Sapienza, ebbe dal quel principe e rifugiarsi nelle valli del Trenti-
duca Filippo-Maria Visconti in feudo il castello no, e precisamente in quella Lagarina da dove
di Besozzo con la pieve di Brebbia. — Arma: Di si trapiantò nelle limitrofe diramandosi in Ro-
rosso, all' aquila spiegata e coronata d' oro. vereto donde passò poi a Riva, a Brentonico e

BESSICA o DA BESSICA di Castelfranco (Ve- ad Arco. L' arciduca Ferdinando 1 re dei Romani
neto). — Vennero di Treviso nella seconda co- concesse a questa famiglia nel 1525 e nel 1545
Ionia che presidiò Castelfranco nel 1277. — Pre- amplissimi privilegi di familiarità, e V Imperai
sero il nome dalla villa di Bessica nel Trivigiano Carlo V nel 1545 confermava ad essa l' antica
dove possedevano molti poderi, e si estinsero nel nobiltà. — Per un matrimonio contratto con una
1512. —
Arma? Concini di Castel Maggio, il ramo di Arco si tra-
BESSO di Ronco (Piemonte). — Sostennero piantò nel 1555 in detto castello di cui divenne
in patria onorevoli uffici. Un Giovanni-Battista poi proprietario e ne assunse il nome. Sono ri-

nel 1747 fu eletto vice-prefetto d' Ivrea, e Lo- marchevoli un Guglielmo che seguì Corradino
renzo, suo figlio, nel 1789 venne investito del Duca di Svevia e prese parte all' infausta bat-
titolo di barone di Scandaluzza, e nel 1816 fu taglia del Lago di Fucino; un Antonio che nel
prefetto di Tortona. — Arma? 1350 militò come ufficiale sotto le insegne di

BESTA (de) di Teglio (Valtellina). — È una Lodovico di Brandeburgo; Alvisio potestà di Man-
delle più antiche di cui la storia valtellinese fac- tova nel 1520; Francesco consigl. prima ed audi-
cia menzione. In un privilegio del 26 Ag. 1 444 tore civile in Piacenza, poi presidente del go-
l'Àrciv. Enrico di Milano confermava a Mastaino verno della città di Parma, e quindi, in assenza
de Besta un' antico feudo paternum avitum et del sovrano, suo rappresentante col titolo di

proavitum, il quale comprendeva tre peschiere Vice-Duca; e Giovanni, medico e teologo, nomi-
nell' Adda, il villaggio di Nigola, e i beni fondi nato Vescovo e Conte di Trieste verso il 1560.
circostanti, ed Ippolito II d'Este Arciv. di Mi- — Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° di rosso, ad
lano con istrumanto 4 Ag. 1534 cedeva ad An- una pianta di betta di tre foglie di verde mo-
drea Guicciardi e ad Azzo de Besta per 4000 vente dalla punta, dalla quale si parte un er-
scudi d'oro ogni diritto feudale su quel di Te- mellino d'argento posto in banda; nel 2.° c 3.»
glio e moltissimi beni quivi situati in quibus e- spaccato; nel 1.» d'azzurro, a tre pine d'oro;
tiam compreensum est castrum seu dirupati ca- nel 2. n bandato d' argento e d' azzurro. — Ci-
sti Tillij cum casamenti ecc. — Da questa famiglia miero : Una coda — Motti:
di pavone al naturale.
sortirono un Giacomo-Filippo che nel XVI secolo MUS ERMINEA RETAM PEDE COMPR1M1T — 11ERRAM.
coprì in Milano importanti uffici e lasciò una QUEM PENE FOEDARI VULT MAGIS MORI. — MALO IIXE
dotta storia della peste che desolò quella città MORI QUAM FOEDARI.
nel 1576; un Azzo il quale ebbe molta parte BETTERA di Brescia. — Giambattista Prot.
nella lotta per V indipendenza che la Valtellina Apostolico e Cappellano intimo di Clemente Vili,
sostenne dal 1620 al 1639; un Giuseppe-Vin- Arcidiacono e Vicario foraneo di Brescia. (Estin-
cenzo giureconsulto e scrittore erudito del XVIII ta). — Arma: D' argento, ad un vaso elegante
secolo, che lasciò, fra molti suoi scritti, un largo d' azzurro, contenente sette fiori di rosso, fo-

commento ai patrii statuti, ed infine Giuseppe e gliati di verde e col gambo dello sfosso.
Napoleone poeti gentili. — Arma: Di rosso, a tre BETTI di Firenze. — Discendenti dal vicino
fascie d' argento abbassate sotto un leone pas- paese di Montevarchi, e stabiliti in Firenze, det-
sante illeopardito dello stesso, addestrato da un tero in Nicolctto e in Giovanni due notnri alla

pino al naturale. — Motti: Ad nullius parrrit Signoria. Fu di questa casa i! celebre storico
BET — 4 28 — BEV
Benedetto detto Varchi o Monte Varchi, dal no- BETTONE o BETTONI di àfessina. — Ori-
me della sua patria. — Arma : D'argento, al leone ginaria di Siena, e patrizia messinese nei secoli
di rosso. XVI e XVII. — Vincenzo nel 4 595 aprì la serie
BETTI di Firenze. — Ottennero il priorato dei senatori messinesi di sua casa, la quale pro-
nelle persone di Lorenzo e di Zanobi di Marco dusse pure varii giudici della Corte stratigoziale,
nel 4 444, di Marco di Lorenzo nel 4 47-1 e di Be- e due uomini chiarissimi : Domenico valentissimo
nedetto di Lorenzo nel 4 479. (Si estinsero nel medico, e Mario-Saverio letterato e giurista di
4701). — Arma: Trinciato ondato d'oro e di bella fama. — Arma: Inquartato d'argento e di
verde. rosso, a quattro rose dell' uno ncll' altro.
BETTI-BERNARDI di Firenze. — Ottennero BETTONI di Venezia. — Originaria di Ber-
sette volte il priorato dal 4 474 al 4529 e si e- gamo, ne fu capostipite un Lorenzo. — Ottenne
stinsero circa la metà del secolo XVII. — Arma: la nobiltà nel 4684. — Arma: Uguale alla pre-
D' azzurro, al cane levriere rampante di rosso e cedente.
d' oro, collarinato del primo. BETTONI di 'seta. — Arma antica: Di
BETTI di Orciano nel Pesarese. — Cosimo rosso, al monte •
i-e cime di verde movente
illustre letterato e poeta, autore della Consu- da onde d' azzui », ormontato da -una colomba
mazione del secolo fu luogotenente di Pesaro ;
d'argento avente nel becco un ramo di bettonia
il figlio di lui Avvocato Antonio fu biblioteca- di verde, con tre stelle di sei raggi d' oro male
rio della Oliveriana di quella città ed ascritto a ordinate in capo. — Arma moderna: Inquarta-
quel patriziato; e Salvatore, di lui figlio, morto to; nel 4.° e 4.» di rosso, al monte di tre cime
recentemente, fu per oltre 50 anni segretario di verde sormontato da una colomba d'argento
perpetuo dell' insigne Accademica di San Luca avente nel becco un ramo di bettonica di verde ;

di Roma, ed autore della Illustre Italia! — Ar- nel 2.° e 3.» d' azzurro, alla sbarra d' oro, ac-
ma: D'azzurro, ad un fascio di spighe d'oro, le- compagnata da due stelle ili sei raggi d' oro. —
gato e posto in palo, movente da una terrazza Arma del ramo comitale: Inquartato; nel 4.° e

di verde; colla fascia cucita di rosso, abbassata 4.° spaccato d'oro e di nero, ad un ippogrifo del-
sotto un capo d' azzurro, caricato da tre stelle l' uno nell'altro, linguato di rosso impugnante
di sci raggi d' oro, quella di mezzo caudata. una spada d'argento; nel 2.° e 3.» d'azzurro,
BETTI di Velletri. — Un Puzio era dei Nove alla sbarra d' oro accompagnata da due stelle di
buoni uomini nel 4346 (Estinta). — Arma: Di sei raggi dello stesso. Sul tutto di rosso, al monte
verde, all' agnus Dei accosciato d' argento, ac- di tre cime di verde, movente dalla punta ci-

compagnato in capo da una cometa dello stesso. mato da una colomba d'argento, avente nel becco

BETTIGNOLI di Treviso. — Originaria di un ramo di bettonica di verde.

Brescia si trapiantò in Treviso, alla cui cittadi- BEVAGNA di Napoli. — Arma : Di rosso, a
nanza fu ascritta ed ottenne molti onori dalla tre caprioli d' oro, col capo dello stesso caricato

repubblica veneziana. Fiorisce tuttora divisa in da tre rose del primo.


due rami, detti, 1' uno dei Bcttignoli, e 1'
altro BEVILACQUA di Verona e di Ferrara. —
dei Brisia. — Arma: D' oro, alla fascia di verde, Fiorirono primieramente in Verona, ove furono
caricata da un uccello di rosso fra due rose dello ascritti al nobile Consiglio nel 4 407. Quivi ot-
stesso. tennero le più eminenti dignità, c i titoli di

BETTINI DA VILLANUOVA di Firenze. — conti del castello di Nogarola, del S. Palazzo e

Originari dal castello omonimo, di cui furono si- del Sacro Romano-Impero. — Un Cristino-Fran-
gnori. Iacopo di Bettino ambasciatore a Capua cesco trapiantò la famiglia in Ferrara, ove fu

nel 4347; e Pietro suo fratello cancelliere della accettissima ai Principi Estensi. Uscì da essa Bo-
Signoria nel 4398. (Si estinscro nel 464 2). — nifacio Cardinale nel 4599. Accrebbero in gran
Arma: Partito d'oro e d'azzurro, a due stelle numero i loro feudi, e divennero Signori di Mal-
dell'uno all'altro; col palo doppiomerlato di rosso, castorna e del castello di S. Prospero, e mar-
attraversante sulla partizione. chesi di Maleo, e d'altre terre, e presero posto
BETTINI di Firenze. — Oriundi di Monte- fra le 27 nobili famiglie del gran Consiglio. —
varchi, dettero due Priori alla patria nel 4 498 Si trovano ascritti alla nobiltà di Padova e di

e nel 4 499. — Mancarono sulla (ine del scc. XVI. Asolo. — Arma: Di rosso, alias d'azzurro, al

— Arma: Di rosso, alla fascia d'argento caricata semivolo abbassato d'argento. — Cimiero: Una
di un orso al naturale. testa d'elefante al naturale. — Motto Fortii eh :

BETTINI di Firenze. — Oriundi da Molcn- ET FlOELITER.


zano, furono nel nobile consiglio fino dal 4 384 e BEVILACQUA di Brescia. — È un ramo della
si estinsero nel 4709 nel cav. Zanobi di Zanobi. precedente trapiantatosi in Brescia por l'eredità
— Ahma : D' argento, a due accette d'oro posto conseguita della famiglia Negroboni. Ultimi di

io croce di S. Andrea. questa famiglia furono due fratelli ; I' un de' quali
BIA — >
29 - BIA
volontario nella campagna del 1848, mori mas- signoria e la città di Venezia, e fu fatto dai
sacrato dai Tedeschi; l' altro, Guglielmo, acquistò Gran Consiglio nel 1078. (Estinta nel 1248). —
il titolo di duca dal Granduca di Toscana, com- Arma: Fasciato ondati; u' argento e d'azzurro di
però il grandioso palazzo Pesaro in Venezia che otto pezzi.
arredò sontuosamente ,
sposò quindi una figlia BIADINI di Treviso. — Arma : Partito ; al 1
naturale di un principe tedesco, e morì pochi d'azzurro, ad una casa d'argento posta sul fianco
anni dopo senza figli, avendo dilapidato un in- di un monte di verde, movente dal fianco destro
gente patrimonio. — Sopravvive a questi due dello scudo, col capo d'oro; al 2.° d'azzurro pieno.
fratelli la sorella Felicita vedova del Generale BIAGIO (San) di Genova. — Dalla villa omo-
garibaldino la Masa, la quale per veder modo nima in Polcevera. Antonio e Stefano anziani,
di salvare il patrimonio della sua casa paterna, l'uno nel 1339, l'altro nel 1471. Gregorio, no-
ottenne dal governo quella famosa lotteria per- taro, ascritto negli Spinola nel 1528. — Arma:
petua sorgente d'infinite contestazioni. — Arma : D' argento, al grifo di nero, coronato d' oro; con
Eguale alla precedente. la fascia d'azzurro attraversante.
BEVILACQUA di Sicilia. — È un altro ramo BIAGINI di Siena. — Arma : D' azzurro, al-
della precedente, inscritto fino dal 1330 nel registro l' albero di verde, fustato di rosso, movente da
dei giurati nobili. Un Terrisio, familiare del re un monte di tre cime d' oro; colla banda dello
Carlo II, ebbe da questo alcuni feudi in Nocera, stesso attraversante.
Gragnano e Castellamare. — Arma: Eguale alla BIAMATI di Roma. — Ascritta a quel pa-
precedente. triziato. — Giovanni-Antonio paggio di Corra-
BEVILACQUA di Milano. — Provenienti dallo dino Re di Napoli, fu poi capitano del Re Pie-
stesso stipite, ebbero un Leone, uomo per ric- tro di Aragona. — Arma: D'azzurro, alla testa
chezza e potenza segnalatissimo, e capo-popolo di serafino di carnagione avente quattro ali al

nelle discordie fra i Torriani e i Visconti. — Di- naturale attraversante sopra una sbarra d'oro.
versi di questo ramo furono consiglieri della pa- BIANCA di Venezia. — Originaria di Tre-
tria. (Estinta). — Arma: D'azzurro, con un ani- viso, si spense in Venezia nel 1342 nella perso-
male fantastico posante d' oro, la testa, il collo, na di Messer Luchino ufficiale sopra Rialto. —
la coda, e i piedi di dietro di cavallo, i piedi Arma: Di rosso, al palo d'argento, caricato di tre
davanti di grifo, il corpo di cane. — Cimiero: caprioli d'azzurro.
Un semivolo spiegato d' argento. BIANCA (della) di Rovigo e di Verona. —
BEVILACQUA di Ceneda. (Estinta). — Arma: Arma: D' azzurro, al cane rampante d' argento,
Di rosso, al semivolo d' argento. collarinato d'oro.
BEVILACQUA di Fossombrone (Marche). — BIANCALANA di Lucca. — Originaria di
(Estinta). — Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, Carrara, fatta cittadina nel 1540, e nobile ere-
all' aquila bicipite di nero, coronata d' oro, sor- ditaria nel 1765. — Arma: Partito d' argento e
montata da una cometa dello stesso; nel 2.° d'oro, d'oro, all'aquila di nero nel primo, e d' argento
al semivolo di ; colla fascia di rosso at- nel secondo coronata d'oro.
traversante sullo spaccato. BIANCANI di Milano. — Cominciò a ren-
BEZZI di Forlì, vedi Becci. dersi chiara nel 1500, e si arricchì col commer-
BEZZI di Ravenna. — Ebbero per capo-sti- cio della seta. — Pietro fu dei nobili eletti a
pite un Cristoforo. — Nel 1512 Giovan-Battista provvedere durante la peste del 1630. — Guido-
concorse valorosamente alla difesa delto patria Antonio, ultimo di questa casa, fatto conte di

contro gli attacchi dei Francesi. — Arma: D'az- Azzate nel 1737, finì tragicamente giustiziato per
zurro, alla fascia di rosso caricata di un becco ordine di Maria-Teresa. — Arma ?

d'argento, accompagnata da stelle d'oro. — Alias: BIANC1IELLI di Toscana. — Arma: Bandato


D' azzurro, al becco rampante d'argento; colla d'argento e d'azzurro.
banda di rosso caricata da tre stelle d' oro, at- BIANCHETTI di Bologna. — Originari della
traversante; Borgogna. Ludovico nel 1094 ed altri furono va-
BEZZOLI di Firenze. — Ottennero due volte lorosi crociati. Diversi appartennero al Consiglio

il gonfalonierato ed otto il priorato tra il 1302 degli anziani, e Sigizzo e Lorenzo furono Cardi-

e il 1342. (Estinta nel XIV secolo). — Arma: nali di S. R. G. — Arma: Bandato d'azzurro e

D' oro, alla branca di leone d' azzurro, seminata d' argento.
di bisanti del campo. BIANCHI di Alessandria. — Prima dell'edi-

BIA di Milano, vedi Biglia. ficazione di Alessandria, dimoravano nell' antico


BIACQUA di Venezia. — Originaria di Mo- castello di Rovereto, dove rimasero poi sempre,
dena, si trapiantò in Venezia dove esercitò il e v' innalzarono una torre che portava il loro no-
traffico delle biade. Un Messer Nicolò, al tempo me, ed un'altra ne fabbricarono fuori della città
del doge Vitale Michiel, sovvenne di frumento la verso la Villa del Foro. Questa famiglia fu dei

Dlsiaaarla Sior. Blas. 9


BIA — 130 — BIA

Guelfi del Comune ed ebbe per lungo tempo la — Diede parecchi capitani e molti dottori di
prefettura del giuoco tV Acheronte, di cui con- Collegio, ed un ramo aggiunse per eredità il co-
servava presso di sè lo stendardo. Biagio, capi- gnome d' Adda, ed inquartò I' arma di questa fa-
tano di fanteria, nel 1(510, si segnalò sotto le mu- miglia alla sua. — Arma: D' argento, al castello
ra di Torino, c all' assedio di Ivrea nel susse- di rosso torriccllato di due pezzi, e sormontato
guente anno. Ortensio, distinto giureconsulto, po- da uno stendardo d' argento ; col capo d' oro, al-
destà di Asti nel 1594, poi oratore residente in l' aquila di nero coronata del campo.
Milano e questore inline del magistrato ordina- BIANCHI DI HOBBIANO di Milano. — Co-
rio. — Arma? minciò a farsi nome verso il 1 600. — Giuseppe
BIANCHI di Bologna. — Tutte di antica ori- fu cancelliere del Sale verso la fine del XVII
gine sono le diverse diramazioni di questa fami- secolo. —
Arma ?
glia, dalla quale uscirono Gerardo e Ottone, Car- BIANCHI di Taggia (Liguria). — Discendono
dinali, molti vescovi, capitani, consoli, signori dai Conti di Lavagna. — Oberto Bianco figlio di Pa-
di ricelli feudi, decurioni, consiglieri di principi, gano dei Conti di Lavagna, che nel 1 138 aveva giu-
e valorosi scrittori. Il primo clic del ramo di Bo- rato fedeltà al Comune di Genova e nel 1 1 13 era
logna apparisce, è un Martino console di Orvieto vassallo di quell'Arciv., fu capostipite dei diversi
nel 938. Corradino e Venturino crociati nel 1223. rami che assunsero il cognome di Bianchi. Martino
Appartennero altri al Consiglio dei Savi, e molti ed Enrico, figli di Oberto, nel 1156 furono presi
furono degli anziani, senatori, e gonfalonieri di sotto la protezione del Comune di Genova, e più
giustizia, — Arma : D'argento, a tre bande d'az- tardi fatti esenti dalle gravezze. Dal primo discen-

zurro; con la fascia del primo attraversante sul dono i nobili Lavagnino, e dall'altro i Bianchi, i quali
tutto. ultimi si suddivisero in molti rami, un de' quali
BIANCHI di Napoli. — È un ramo della pre- diede origine a quello che si stabilì in Taggia,
cedente, passato prima in Istria c poi in Napoli dove i Bianchi dal 1511 furono quasi sempre di
ove nel 1682 ottenne il riconoscimento della no- quel Consiglio e nel 1561 difesero la città contro
biltà. Nel 1696 fece acquisto del feudo di Mon- i pirati. Tutte le altre famiglie dei Bianchi, forse

trone, ed ebbe il titolo di marchese. Fu ascritto in numero di trenta, si diramarono in Genova,


alla nobiltà di Bari e nel registro delle Piazze in Lavagna, in Lisbona e in molti altri luoghi, e
Chiuse. — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° di vengono tutte nominate nella sentenza di franchi-

azzurro, alla colomba d' argento imbeccante un gia del IO Sett. 1790 esistente nell'Archivio di

ramoscello di ulivo, poggiata sopra un monte di S. Giorgio di Genova. — Arma: Partito; nel \ .-

tre cime di verde movente dalla punta; col capo d' argento, al leone rampante d'azzurro; nel se-
cucito di rosso, caricato da tre gigli d' oro; nel condo bandato d'argento e d'azzurro. — Cimiero:
2.° e 3.° partito d'oro e d'azzurro, alla banda un gatto accovacciato.
d'argento, caricata da tre teste di drago di rosso, BIANCHI di Genova, è una delle tante fami-
linguate dello stesso: sul tutto d'argento, a due glie dei Bianchi di cui si è parlato nella prece-

bande d'azzurro; con la fascia d'argento attraver- dente. — Si disse Bianchi dei Bracelli perchè un
sante. decreto senatorio del 1592 la unì alla famiglia

BIANCHI del Veneto. — Sono originari di Bracelli. — Arma : D' azzurro, al grifo d'argento,

Fognana sul lago di Como. Nel 1767 un Giaco- coronato dello stesso, colla fascia di rosso attra-
mo andò a stabilirsi a Vienna, e ottenne la no- versante. — Alias: D'argento, al leone d'oro.
biltà dell' impero austriaco. — Al presente sono BIANCHI di Sassuolo nel Modenese. — Origi-
stabiliti a Magliano nel Veneto, e godono del ti- naria di Carpi, e qualificata nobile nei pubblici
tolo di duchi di Casalanza. — Arma: Di rosso, registri. — Il primo che trapiantò questa fami-
al castello fiancheggiato di due torri d'oro, aperto glia in Sassuolo, ov'ebbe la cittadinanza nel 1622,
del campo, movente da una pianura di verde e fu un Nicolò di Benedetto. — Giovanni vice-po-
sormontato da una stella del secondo in mezzo destà sassolese nel 1699; Gaetano nel 1829 ge-
alle due torri; col capo d'oro, all'aquila di nero. nerale delle truppe parmensi. — Arma: Inquar-
— Motto: SlT NOMEN DOMINI BENEOICTUM. tato di rosso e d'azzurro, al piano di verde, ci-

BIANCHI di Milano. — Fu una delle dodici mato dal leone d'oro posto sul tutto ed impu-
famiglie nobili che governarono lo Stato dopo la gnante un lungo tridente d'argento.
morte di Filippo-Maria Visconti. — Un Ugolino BIANCHI di— Furono Monte
Siena. del del
fu creato da Galeazzo maresciallo del ducato nel popolo risieduti nel 1523. Giulio governatore dello
1390. — Arma: Uguale alla precedente. stato di Siena per Ferdinando — Arma D'az- III. :

BIANCHI DI VELATE di Milano. — Anti- zurro, alla spada nuda d'argento, manicata d'oro,
chissima e nobilissima famiglia milanese origina- posta in palo, colla punta in alto, accompagnata
ria di Velate presso Varese, è compresa nella in capo da tre stelle male ordinate d'oro.
matricola delle famiglie nobili milanesi del 1377. BIANCHI di Modena. — Arma : D' azzurro,
BIA BIA
alla banda d'oro, accompagnata da due ruote d'ar- tre pezzi di rosso, aperto e finestrato del campo,
gento. la torre di mezzo più elevata.
BIANCHI di Roma. — Arma: D' azzurro, a BIANCHIS di Pinerolo. — Daniele Bianchi*
due colombe affrontate d' argento, accompagnate j
nel 1672 era del Consiglio sovrano di Pinerolo,
in capo da due triangoli vuoti di nero intrec- l
allora tenuto dai Francesi. Girolamo suo figlio,

ciati in stella; col capo d' oro, caricato di un'a- senatore a Torino, fu investito di Talucco, e poi
quila bicipite di nero, ciascuna testa coronata di Pomaretto nel 174<> con titolo comitale, (li-

d' oro. stinta). — Arma: Spaccato; nel I.» d'azzurro, a


BIANCHI di Fivizzano. — Trassero il cogno- tre stelle d'oro mal ordinato; nel 2.° d'argento,
me da alcune terre dette dei Bianchi poste nella alla donnola al naturale, passante.
Lunigiana, come si à dai documenti dei secoli BIANCIARDI di Firenze. — Arma; Di rosso,
XII e XIII. Andrea podestà di Sassuolo, altri a quattro catene d'oro passate in croce di S. An-
cavalieri di Santo Stefano. — AltMA: D'azzurro, drea, moventi da un anelletto dello stesso in ab-

alla banda scaccata d'argento e di rosso, di due bisso, e convergenti ai quattro angoli dello scudo.
fde, accompagnata da due colombe del secondo, BIANCO o BIANCHI di Barbania (Piemonte).
Puna in capo e l'altra in punta. — Originaria di S. Maurizio. — Un Carlo, consi-
BIANCHI di Mantova. — Nel 1651 France- gliere e segret. di Stato di Carlo Emanuele 11,

sco ottenne il titolo di marchese dal duca Car- fu nel 1669 investito del feudo di S. Marcel, e nel
lo II. (Estinta). — Arma: D' azzurro, all' avam- 1679 di quello di San Secondo. In seguito la fami-
braccio posto in fascia, vestito di rosso coi ro- glia si divise in due rami, ed uno di essi ottenne
vesci d'oro, movente dal fianco sinistro, la mano il feudo di Barbania nel Marzo del 1772 col titolo
di carnagione tenente un tronco fogliato di ver- baronale. — Arma: Spaccato d'azzurro e d'oro,
de, fiorito in alto da una rosa bianca. aj leone dell' uno all' altro e dell' uno ncIP altro,

BIANCHI di Treviso. — Amia: Inquartato Ii^guato di rosso e tenente colla branca anteriore
d'argento e di verde, alla fascia d'argento attra- / destra un ramoscello di gelsomini d'argento; colla
versante sul tutto. fascia d'argento in divisa attraversante sul tutto.
BIANCHINI di Ferrara. — Se ne à memoria — Cimiero: Un leone d'oro nascente impugnante
fino dal secolo X in un Livio, accettissimo al Mar- un ramo di gelsomini d'argento. — Motto: Ir-
chese Tedaldo d'Este. Alessandro fu capitano della ritate et FIDE.
Contessa Matilde; ed un altro Alessandro fu dei BIANCO di Messina, dei signori di Autalbo,
Savi della città. Giovanni celebre astronomo molto di Saccaia, Giacosia e Bilingeri, originari della
privilegiato da Federigo III. — Arma: Inquar- Liguria. — Arma: D'azzurro, a due fascie d'oro,
tato: nel l.o e 4.° dell' impero; nel 2.° e 3.° di sormontate nel capo da un sole dello stesso.

rosso, a due fascio cucite d'azzurro. BIANCO dei BRACELLI di Genova. — Arma:
BIANCHINI di Bologna. — È un ramo della Spaccato di rosso e di azzurro, al braccio sini-
precedente, trapiantato in Bologna da Livio di stro vestito di rosso, manicato di bianco al na-
Almerico. Molti appartennero al Consiglio dei Sa- turale, la mano di carnagione, appalmata, esso
vi, e diversi ottennero I' anzianato. Furono mar- braccio movente in palo dalla punta dello scudo
chesi di Zurlesco e conti di Val d'Oppio. (Estinti e attraversante sino al punto del capo.
nel 1829). — Arma: Di rosso, a due fascio d'ar- BIANCO di Venezia. — Di origine unghe-
gento; col capo dell'impero. rese, trovasi stabilita in Venezia fin dai primi
BIANCHINI di Dagnacavallo, insignita del anni del XIII secolo. — Pietro fu del Consiglio
titolo comitale. (Estinta). — Arma: D' azzurro, dei X nel 1482, ed un altro Pietro fu più tardi
alla banda ondata d'argento, accompagnata da tre segretario del Senato e dello stesso Consiglio;
stelle dello stesso, 2 in capo, ed 1 in punta. ufficio sostenuto pure da un Vittorio nel 409, 1

BIANCHINI di Fossombrone (Marche). — (E- e nel XVIII secolo da Agostino, da Mafio e da


stinta). — Arma: D'azzurro, al monte di tre ci- Francesco il quale era stato inoltre residente a
me di oro, sormontato da una croce dello stesso. Milano, a Napoli e a Firenze. — Vendramino,
BIANCHINI di Venezia. — Originari di Za- padre di quest' ultimo, era stato residente in
ra, ov'erano ascritti al nobile consiglio. Ebbero Isvizzera, in Inghilterra e a Milano, aveva con-
nel 1714 l'investiture del vicariato della villa di corso per due volte a cancelliere grande nel
Allucigo nella provincia di Verona con giurisdi- 1717 e ed era stato segret. del procura-
1724,
zione civile e titolo comitale. — Arma: Spaccato; tore Carlo Ruzzini Ambasciat. plcnipot. al Con-
al I." d'oro, all'aquila di nero; al 2.° di nero, a gresso di Passarovitz. — Bernardo Can. regol.
due cotisse d' argento colla punta d'azzurro. di S. Salvatore nella prima metà del XVII secolo
BIANCHIS (de) di Milano, — Arma: Spacca- assunto all'onore degli altari col titolo di Beato.
to: nel 1.° di nero, all'aquila d oro, corunata dello — Arma: D'argento, ad una stella di otto raggi

stesso; nel 2.° d' oro, al castello torricellato di di rosso.


BIA — 132 — BIA

BIANCOCOSSA di Bologna. — Arma: Di — Ricchi ed assai potenti nel Monferrato e nel


rosso, a due lascio d'argento; col capo d'azzurro, Canavese, i Biandrati seguirono la parte imperiale
caricato da un giglio d'oro. ed ebbero dall' Imperatore cariche supreme. Al-
BIANCOLI di Bagnacavallo. — Se ne ànno berto II si distinse nelle Crociate, e poi fu con-
memorie fino dal 1312. Paolo-Antonio fu creato sole di Milano nel XI secolo. — Ai tempi del-
Conte da Francesco Pico della Mirandola. — Ar- l'Iinperat. Federico I i Biandrati possedevano 37
ma: Inquartato; nel 1.« e 4.° d'argento, a sci teste castelli. — Questa casa si divise in diversi rami

strappato di grifo, disposte 3, 2, 1 ; col capo stabiliti nel Vercellese, in Saluzzo, Cherasco, in

d'azzurro, a tre stelle d'argento poste in fascia: Isvizzera e altrove; ma quello che sopratutti si

nel 2.° c 3.° fasciato d'argento e di rosso, al leone distinse fu il ramo di San Giorgio, al quale ap-
d' oro. partiene quel Fra Benvenuto guerriero, oratore
BIANCOLI di Lucca. — Nel 1338 Ludovico e cronista, di cui il Muratori pubblicò le storie

V Imperatore di Germania creò conte palatino del Monferrato. — Luitprando Vescovo di Ravenna
Pietro d'Andreazzo; e nel 1431 i Biancoli furono nel 1019, Alberto Vescovo di Belluno nel 1344,
ascritti alla cittadinanza di Lucca. — Aiima: Giovan-Francesco Cardinale creato da Clemente
D' azzurro, al leopardo d' oro. Vili, e quindi Vescovo di Faenza. — Molti dei
BIANCONI di Bevagna e di Bcttona (Umbria). Biandrati furono insigniti del Collare della SS.
— Originaria di Todi, trapiantata nel 1139 in Annunziata. — Arma: Di rosso, al cavaliere al

Bevagna dove cambiò 1' antico nome di Candidi galloppo, armato di tutto punto con spada e targa,
in quello di Bianconi. — Appartiene a questa casa il tutto d'argento. — Cimiero: un'aquila di nero
il Beato Giacomo domenicano, nato in Bevagna tenente nel rostro un ramo di rose bianche e
nel 1220. In Bettona le prime memorie di que- rosse, e coli' artiglio destro un anello d' oro in
sta casa non rimontano al di là del XVII secolo cui è incastrato un diamante. — Motto: non
nè si sa quando vi si sia stabilita. Quivi à go- PER FORZA.
duto in ogni tempo di grande autorità ed à eser- BIANDRATI di Saluzzo. — È un ramo della

citato le più eminenti cariche cittadine. — Un precedente, che à fiorito in Saluzzo fino dal 1230.
Placido fu capitano nelle milizie urbane dell'Um- — Un Antonio che nominavasi di Monteacuto
bria, Francesco due volte priore in patria, ed il fu signore di quel castello, e dell' altro di Cara-
vivente cav. Giuseppe due volte priore e cinque magna che ottenne nel 1305. Giorgio fu podestà
volte sindaco. — Arma: D'azzurro, a due bracci di Saluzzo e di Dronero. — Arma: Uguale alla

vestiti di rosso, moventi dai fianchi dello scudo precedente.


c tenenti insieme tre foglie di verde, accompa- BIANDRATl-ALDOBRANDINI del Piemonte.

gnati in capo dfi tre stelle di sei raggi d'oro, ed — Guido, nipote del Card. Giovanni-Francesco
in punta da un monte di cinque cime dello stes- Biandrati, ebbe dal papa Clemente TIII conces-
so, addestrato da un olmo accollante un tralcio sione dell' arma della casa Aldobrandini ed il

di vite, il tutto al naturale ; P uno e l'altro sor- cognome stesso, e dal Duca di Savoia il collare
montati da due stelle di sei raggi d'oro. della SS. Annunziata, oltre molti feudi, fra cui

BIANCONI di Milano. — Famiglia nobile il marchesato di Rivarolo. — Questo ramo gode


che ebbe notai di collegio. Si estinse nel 1731 il titolo di Conti. — Arma: Inquartato, nel 1.°
lasciando erede il Luogo Pio della Misericordia. e 4.° di rosso, al cavaliere al galoppo armato di
— Arma: D'azzurro, alla banda di fusi d'argento tutto punto con spada e targa, il tutto d'argento:
accompagnata in capo e in punta da due teste nel 2." e 3.» d' azzurro, alla òanda contra doppio
al naturale. addentellata d' oro accostata da sei stelle d' otto
BIANDRÀ di Trino (Piemonte) Conti di Rea- raggi del medesimo, tre per parte.
glie. — Arma: D'azzurro, al leone d'argento BIASII di Padova. — Arma: Inquartato; nel
accompagnato da cinque bisonti dello stesso, due 1.o e 4.° d'azzurro, al leone d'oro tenente fra i

per parte, uno sull' altro, nei fianchi, ed uno in denti una spada di nero posta in banda, la punta
punta; col capo d'oro, all'aquila di nero coronata al basso, attraversante sul corpo del leone; nel
dello stesso. 2.° e 3.° d'azzurro, al giglio d'oro. — Alias:
BIANDRÀ di Vercelli. — Arma: Bandato D'azzurro, a due cotisse d'oro, accompagnate da
d'azzurro e d'argento, al leone d'oro sul tutto: quattro stelle dello stesso, la prima in alto a
— Cimiero: una fenice d'oro sulla sua immor- sinistra, e le altre tre al basso accostanti la co-
talità: — Motto: NEC MORITUR V1RTUS. tissa; col capo del primo caricato di due gigli
BIANDRATI del Monferrato. — Opizzone, d' oro.
vivente nel X secolo, sposò una nipote di Beren- BIASINI di Messina. — Originari di Rodi,
gario re d'Italia, e Riprando di lui fratello ebbe fiorirono nei secoli XVI e XVII. — Arma: D'az-
dallo stesso re terre nel modenese e nel bolo- zurro, alla torre d' argento, aperta e finestrata
gnese. Un Guido nel 4025 fu investito d'Ivrea. del campo, cimata da un uccello posato del se-
BIC — 433 — BIG
condo. sormontato nel capo da una stella d' oro. to nel 1205 sostenne in Toscana, in Francia, in
BIASSA di Genova. — Dal castello omonimo Inghilterra importantissime legazioni. — Arma:
presso la Spezio, fra Marinasco e Pogazzano. Pa- D'argento, alla fascia di rosso, accompagnata da
ganino, anziano in Genova nel 1405: Antonio, tre bicchieri di nero.
commissario di Spezia nel 1447, riformò gli sta- BICETTI DE' BUTTINONI di Treviglio, vedi
tuti di questo Comune, poscia andò commissario Buttinomi.
a Sarzana nel 1445. Vari furono capitani di galee BICH d' Aosta. — Di origine toscana, ed una
al servizio della repubblica e dei Papi: famoso su diramazione dei Biechi di Siena, che si rifugiò
tutti quel Baldassarre alle cui imprese, anno 1503- nel 1375 nelle Alpi perniine a causa delle fazioni
13, il Guglielmotti à consacrato un intero libro civili. Nel 1842 il Re Carlo-Alberto di Sardegna
della Guerra dei Pirati. — Ascritti nei Gentile concedeva al dottore Emanuele Bich il titolo di

nel 1528. — Arma: D'azzurro, al tigre al natu- barone. — Arma: Inquartato; nel1.° e 4.° d'az-
rale rampante. zurro, al covone di spighe d' oro; col capo d' ar-
BIBAN DELLA TORRE di Padova. — Que- gento caricato a destra di una testa di cane
sta famiglia, che fu partigiana dei Carraresi, For- e a sinistra di una cima di torre merlata, uscente
zate e da Montagnon contro i Lemizzoni e da al naturale ; nel 2.» e 3." di rosso, a tre monti
Ponte, discende da Marno duca di Baviera. Con- d' argento moventi dalla punta e sormontati da
servò 1' ufficio ereditario di siniscalchi imperiali. tre gigli d'oro.
— Fino dal 1081 i suoi membri furono ascritti BICHl di Roma. — AnMA: D'oro, ad una te-
fra i nobili cittadini, e nel 1196 ebbero il titolo sta di leone strappata di nero, lampassata di ro-
di conti. Pagano nel 1148 Vescovo della sua so; col capo del primo, caricato di un'aquila di
patria. Si dissero Bibao Steno da un loro ante- nero.
nato, e della Torre dai feudi che possedevano in BIFFI di Cremona. — Dettero alla patria di-

questa terra. — Arma: D'argento, alla fascia versi decurioni. Carlo II, duca di Mantova, con-
scaglionata d'azzurro. — A lias : d' azzurro, alla ferì a questa famiglia il titolo comitale. — Gio-
fascia scaglionata d' argento. — Alias: Fasciato vanbattista, ultimo dei Billi, fu giureconsulto
scaglionato d'argento e d'azzurro di sei pezzi. collegiato, e ciambellano di Sua M. Cesarea. —
— Alias: Spaccato: nel 1.°di rosso, a tre bande Arma: Interzato in fascia; nel 1.° d' oro, all' a-
scaglionate d'argento; nel 2.° d'argento. — A- quila di nero, coronata del campo ;
nel 2.° d'ar-
lias: Spaccato; nel 1 .° d'argento, alla torre mer- gento, al castello di rosso, torricellato di due
lata al naturale aperta del campo: nel 2.° di pezzi, aperto del campo; nel 3" interzato in ban-
rosso. da, di verde, d' argento e di rosso.

BIBBI di Padova, vedi Cedi. BIFFI di Firenze. — Arma: D'oro, all'aquila


BICCHETTO o BICCHET di Sicilia. — 0- spiegata di nero, coronata d' argento.
riunda dall' Inghilterra, ove possedè titoli, Pro- BIFFOLI di Firenze. — Originaria di Gine-
vincie e contee, e si rese illustre per un Santo streto, dette alla patria undici priori tra il 1345
Martire Tommaso Becchet, Canonico Regolare e e il 1431 oltre a cinque cancellieri della signo-
Arcivescovo di Cantorbery. — Esiliata dal Re ria ed un senatore durante il principato. — Si
Enrico, nel 1 570, si trasferì in Sicilia, ove fiori estinse in Francesco di Alessandro morto nel 1736.
per uomini illustri. — Arma: D'oro, alla capra — Arma: Di verde, alla banda d'oro, caricata
di nero saliente. di tre sbarre ondate di rosso.
BICCHI di Siena. — Nel 1292 acquistarono BIFOLCI o BIFOLCHI di Ravenna. — Ori-
il feudo di Villa di Bagnaia. Giovanni fu creato ginaria di Forlì, si trasferì in Ravenna per sot-
conte dall' imperator Sigismondo, e Galgano fu trarsi alle persecuzioni di Pino Ordelafli, dive-
senatore di Roma. Un Metello fu Vescovo di nuto padrone di quella città. Un Giovanni-Pie-
Soana; Alessandro, Antonio, e Vincenzo furono tro, dottore in legge, fu più volte magistrato
Cardinali di S. R. Chiesa. — Ebbero anc'ie il di giustizia, ed altri appartennero al magistrato
titolo di baroni. — Arma: Spaccato: nef 1.° d'oro, dei Savi. — Arma: D'azzurro, alla pantera ram-
all'aquila di nero coronata dello stesso; nel 2.° pante al naturale, sostenente con la destra una
d'azzurro, alla testa di leone, strappata, d'oro. stella d'oro.

BICCHIERI di Vercelli. — Fu originata da BIGA di Savigliano. — Ebbero il titolo di

Caro Beccaria coppiere di Lotario II. Prese il Conti di Bioglio. — Arma: D'argento, a tre fa-

nome da un castello datogli in feudo dall' impe- scie di nero, con la banda di rosso attraversante.

ratore e nominato Bicchicro giacente fra Morr BIGAUOLA di Milano. — Marco-Antonio fu

tara e Scutirano. Un Pietro, capo della fazione segretario del Consiglio segreto sul finire del 1500.
ghibellina, « fondatore in patria di un insigne — Suo figlio sposò Costanza figlia naturale del

ospedale. Beatrice ed Emilia, sue figlie, vennero Cav. Fabrizio Sforza Visconti. — Estinta nel 1700,

ascritte all'albo dei Beati. Guala Cardinale crea- i suoi beni furono ereditati dai Marchesi Pianta-
RIG — I3Ì — BIX

nula. — Arma :
1)' azzurro, al caprini') scorciato RIGOLINl di Padova. — Arma : Fasciato d'ar-
e rovesciato di rosso, caricato di tre rose d' ar- gento e di nero, alla sbarra d' oro attraversante

gento, accompagnato in capo da raggi d'oro mo- sul tutto.

venti da una nube d' argento. BIGOTTI di Aeerenza (Basilicata). — Arma:


MGl o RISI di Correggio. — Un Pietro fu Fasciato d'oro e di rosso, al capo cucito del pri-
podestà in Bologna, Mantova, Siena e Firenze, e mo, caricato da un cane passante d'argento, sor-
senatore di Roma. Un Quirino, morto nel 1880, montato da tre stelle ordinate del secondo.
fu istoriografo c biografo di merito. — Arma: BILAXCETTl di Borgo S. Sepolcro (Toscana).
Partito: Nel I." d'azzurro, al sole accompagnato — Nobile ed antica famiglia che à dato alla re-
da tre stelle d' oro ; nel 2.» d' oro, a due fascie pubblica fiorentina due connestabili, Giovanni e

di rosso. Guido, il primo dc'quali fu pure Connestabile


—È
|

BIGI o RISI di Ferrara. un ramo della della Repubblica Veneta. — Un Bernardo fu al-

precedente. — Lodovico comandante di cento fiere nella guerra di Siena. — Arma: Spaccato di
lancio per l'Arcivescovo di Colonia nel XVI se- rosso e d'argento, alla bilancia d'oro nel secondo,
colo, e Anton-Maria Capitano di Corazze in Fran- sostenuta da un destrocherio vestito di verde e
cia. — Arma eguale alla precedente. manicato d'argento movente dal fianco sinistro
BIGLIA o DIA o B1LLI di Milana. — Ori- del primo, ed accompagnato da una rosa aperta
ginaria di Roma, appartenne alle più antiche fa- di rosso fogliata e gambuta di verde.
miglie patrizie milanesi. Ebbe la contea di Sa- BILIOTTl di Firenze. — Famiglia patrizia
ronno nel 1525, e fu insignita del titolo di mar- fiorentina a cui appartiene queir Ivo che fu uno
chesi del S. R. Impero nel 1623. — Andrea degli ultimi difensori della patria libertà ed uno
Conto Palatino, Protonot. Apost. c Senatore du- dei migliori capitani del suo tempo. Nel 1529 di-
cale. — Diversi furono decurioni della patria; e fese il forte di Spello contro le truppe del Papa
Francesco e Giovanni-Battista Vescovi della me- e di Carlo V. Si distinse una seconda volta al-
desima. Un secondo Andrea, religioso di S. Ago- l' assedio di Firenze, e passato al servizio di Fran-
stino, fu storico insigne, di Milano. (Estinta). — cesco I re di Francia, morì all'assedio di Diep-
Arma: Inquartato: nel l
n
e IV* spaccato; nel l.« pe. — Un ramo di questa casa à fiorito nella

d'azzurro, alla croce di S. Andrea d' oro; nel 2." città d' Imola. — Arma : Di rosso, al capo d' ar-
inquartato; nel l.« e 4. n sbarrato d'azzurro e gento caricato da una volpe passante del primo.
d'oro, nel 2.° e 3.° d'oro, all'aquila spiegata di BILL! di Fossombrone ^Marche). - (Estinta).
nero coronata del campo: nel 11° e III» dei Vi- — AnMA: D'azzurro, al monte di tre cime d'oro,

sconti. sormontato da una colomba d'argento avente nel


BIGLIANI di Nisza-Mmferrato. — Ebbero becco un ramo d'olivo di verde, ed accompagnata
il titolo di conti di Cantoira. — Arma: D'ar- in capo da tre stelle di ... .

gento, a sci stelle di rosso, 3. 2. e 1 ;


col capo BILLl di Milano, vedi Biglia.
d' oro, all' aquila di nero coronata di rosso, so- BILLICARIA di Sicilia. — Arma: D'oro, al-

stenuto da una riga dello stesso, caricata di tre l'albero di pino sradicato di verde, accostato da
stelle d' argento. — Cimiero : Un liocorno al na- due grifi rampanti di nero.
turale, nascente. BILLO di Siena. — Appartennero ai Rifor-

BIGLIOXI di Monda}-). — Furono dei signori matori. Il primo che risiedesse nel supremo ma-
di Castelnuovo. — Arma: D'oro, al tronco node- gistrato fu Lorenzo di Ser Giovanni nel 1617, e
roso di verde, posto in banda. dopo lui un Ansano e un Vittorio. — Arma :

BIGNA di Genova. — Arma: Partito adden- D' azzurro, alla banda cucita di rosso accompa-
tellato di rosso e d'oro, il secondo caricato di un gnata da tre gigli d' oro in capo ed altrettanti
merlo di muro alla ghibellina d' argento: il tutto in punta.
sotto il capo d' argento, alla croce di rosso. Bl LOTTA di Benevento e di Catanzaro. —
BIGNAMI di Milano. — S' illustrarono nel Originaria di Benevento, ove si trovano memorie
1500 con Ottavio celebre giureconsulto e sena- fin dal tempo della dominazione longobarda, à
tore, il quale ebbe due figlie, una maritata col goduto nobiltà nella sua patria d'origine, in Brin-
lìsico colleggiato Alessandro Cataneo, l'altra col disi ed in Catanzaro. Fu signora di quindici ba-
Cav. Pietro-Francesco Lonati Crivelli. — Arma? ronie. (Estinta). — Arma : D' azzurro, al serpente
BIGNAXI di — Arma: Spaccato; nel d'oro, avente una seconda testa all'estremità
1." d'argento, a due bracci di carnagione, vestiti della coda, attortigliato e passato due volte in

di rosso, e moventi dai fianchi dello scudo, so- croce di S. Andrea, le teste affrontate.

stenenti un frutto di pino al naturale; nel 2.o BIXDAXGOLl di Atriti. — Originaria di Ber-
scaccato d'argento e di nero di tre file; col gamo, trapiantata in Assisi nel XVI secolo. —
capo d'oro caricato dell'aquila di nero, soste- I fratelli Giacomo, capii di cavalleria, e Giu-
nuto da una trangla. seppe dichiarati Comites aulete Latcranensis con
BIN — 135 — BIR

diploma del 24 Feb. 1751. Il castello di Chiagina I avente nella punta una piramide di sei monti
era loro signoria. Il suddetto Giuseppe, più volte d' oro.

gonfaloniere in patria, e capit. del Perdono nel


I
B10LCHI di Padova. — Arma: Di rosso, alla

1775, avendo sposato Lucrezia figlia unica di j


torre d'argento, aperta e finestrata di nero, so-
Paolo-Girolamo Bini, i suoi figli ereditarono le I
stenuta da due scalini del secondo, sormontata
sostanze di questa famiglia, e ne aggiunsero al da una torrieella coperta ili un tetto accumulato.
proprio il cognome. — Arma : D' azzurro, a due BIONDI di Cesena. — Originaria di Fontana-
fascio d'oro, accompagnate in capo da due stelle fredda nell' Emilia, si trapiantò in Cesena dove
di sei raggi d' argento, fra le quali una cometa nel 1303 si divise in vari rami, uno de' quali si

dello stesso. estinse poco tempo dopo, e ne' suoi possedimenti


BINDI di Sima. — Del popolo, risieduti nel subentrò il ramo rimasto a Luzara, il quale si

1422. — Bindo governatore di Orvieto nel 1461 e spense poi nel 1605 nella persona di Muzio morto
Giovanni Vescovo di Montalcino nel 1825. — senza prole. Un terzo ramo originario di Ronco-
Arma: D'argento, alla croco, di S. Andrea d'az- freddo raccoglieva I' eredità dei due precedenti,-
zurro, accantonata da quattro rose di rosso. non che quella dei limosini, rie' cui beni entrò
DIN DOCCI A di Siena. — Arma : Di rosso, al in possesso nel 1663. Questo terzo ramo si estinse

capriolo rovesciato d' oro, accompagnato da due nel 1800 in un Fabrizio, la cui unica figlia, An-
crescenti dello stesso, uno in capo e l'altro in tonia, era maritata al nobile Carlo Ceccaroni. —
punta. Arma: D' azzurro, alla fascia cucita di rosso, ac-
BIN DONI di Milano. — Originari d'Isella (I- compagnata da due teste d'uomo al naturale, una
solabella) sul Lago Maggiore. — Francesco-Feli- in capo, ed una in punta.
ciano si recò a Milano, e vi fu tesoriere delle BIONDI di Cremona. — Lorenzo, Giovanni,
entrate straordinarie (1 635) e notajo camerale Gian-Battista furono aggregati al nobile collegio
(1639). — Antonio suo figlio fu celebre giure- dei notai. — Arma: D'azzurro, alla spada d'ar-
consulto, autore di consulti legali citati dall'Ar- gento, guarnita d' oro, sormontata da una stella
gelati. Ebbe in moglie una Caccia, per cui la di sei raggi dello stesso, e fiancheggiata da due
famiglia aggiunse quasto cognome al proprio. — simili stelle.

Cesare loro figlio fu senatore. — Akma. In- BIONDI di Mantova. — Ebbero il titolo co-

quartato; nel l.o e 4.° di verde, alla faseia cucita mitale. — Arma: D'argento, ad un busto di

di rosso; nel 2.° di rosso, alla fascia cucita di ver- donna di carnagione vestito d' azzurro, crinita
de; nel 3.° bandato di rosso e di verde. d' oro, coi capelli sparsi, sostenente sulla testa

BINI di Assisi. — Le più antiche memorie di una cometa d' oro dalla parte della coda.
questa casa risalgono al 1040 in cui vivea un BIONDI di lloma. — Arma: Partito; nel 1»
Bina Bini capostipite di essa. — Divisa in molti d* oro, alla mezz'aquila di nero coronata del campo
rami, quattro erano tuttora fiorenti in principio movente dalla partizione ; nel 2." di rosso; col
del XVIII secolo, e di essi uno solo sopravvive capo d' oro caricato di un grifo nascente di nero.
al presente. — Distinti fra loro per altri nomi, BIONDI di Treviso. — Arma: D'azzurro, alla

a quello detto dei Monconi apparteneva il pa- fascia d'argento, accompagnata da due treccie

triarca San Francesco, del cui spirito fu più tardi di capelli biondi poste in palo e ondeggianti,
erede Suor Diomira Bini terziaria che morì nel quella a destra attraversante sulla fascia, e quelli»
1608. — Ànno fiorito nel corrente secolo i Pa- a sinistra passante dietro la fascia, le punte pas-
dri D. Vincenzo e D. Mauro Bini-Cima, il primo sate in croce di S. Andrea riunite in alto per

Abate in S. Pietro e Prof, nell' Università di Pe- un nastro di rosso.

rugia, e per lunghi anni Procuratore Generale ;


B1RADELLI di Serrasanquirico (Ancona). —
e il secondo Presid. Generale della Congrega- Giovanni-Maria, dottore in filosofia e medicina,

zione dei Monaci Benedettini Cassinesi. — Ar- e consigliere della nazione anconitana nello studio
ma: Di rosso, a tre fascie d' oro nella metà di Padova nel 1657. — Arma: D'azzurro, a tre

inferiore dello scudo, sulla prima delle quali sono girasoli di verde, fioriti d' oro moventi dalla pia-
seduti due putti al naturale sostenenti un giglio nura erbosa, rivolti verso il sole radioso d' oro
d' oro. posto nel canton dastro del capo.
BINI di Firenze. — Derivati da Ser Tinac- BIRAGHI o BIR AGO di Milano, e di Biella.

eio di Ranieri di Passionano, dettero alla patria — Nei tempi delle municipali grandezze furono
diciannove priori. — Agostino, religioso Agostinia- i Biraghi potentissimi in patria. Il Duca Giovanni
no e sommo teologo, fu Vescovo di Narni nel 1343. Galeazzo creava un Daniello senatore e suo con-
Bernardo eletto gonfaloniere nel 1524, ed un al- sigliere, che fu dipoi Arciv. di Metelino. Renato
tro Bernardo senatore nel 1686. (Estinta nel ebbe da Gregorio XII la porpora cardinalizia, ed
1843). — Arma: D' azzurro, all' archipenzolo d'o- Orazio fu nel 1590 Vescovo di La Vaur in Gua-
ro, accostato in capo da due rose dello stesso, ed scogna. Andrea, cognominato il Magnifico, obbe
BIS — 136 — BIS

la signoria di Frascarolo con la cassina dei Botta ro; nel l.° un pesce d'argento in fascia, sor-
e la terra dei Baretti in Lomellina. Primo si- montato dalla stella dello stesso: nel 2.<> tre monti
gnore di Mettono e di Sizzano fu Francesco. Pie- d' oro, ciascuno di tre cime, 1 e 2.

tro li acquistò il feudo di Ottobiano. — Arma: BISCAGLIA del Piemonte. — Furono dei
D' argento, a tre fascio merlato e contromerlate signori di Dogliani. — Arma : Di rosso, al leone
di rosso, caricate ciascuna da quattro trifogli d'oro impugnante con le branche anteriori un
d'oro. — Cimiero: Una mezza colonna, soste- ramo di verde, fiorito di rosso.
nente una granata accesa. — Motte : concussus B1SCARETTI del Piemonte. — Ebbero il ti-

SURGO. tolo comitale di Ruffia. — Arma: Spaccato d'az-


BIRAGO di Cremona. — È un ramo della zurro e d'oro, a sei piante di cardo, dell'uno
precedente. Napoleone I con decreto del 17 Sett. nell'altro, tre sull' azzurro, ordinate in fascia, tre

1811 creava conte del regno d' Italia Carlo- Am- sull'oro, due ed una. — Cimiero: Un leone d'oro
brogio, già Consigl. di Stato. — Arma : In- nascente, impugnante colla branca destra un cardo
quartato : nel 1.° di verde scaccato d'oro; nel 2° d'azzurro. — Motto: non sine virtite.
d' argento, a tre burelle, controdoppiomcrlate di BISCHERI di Firenze. — Dattero alla Repub-
tre merli di rosso, caricate ciascuna di otto tri- blica quattro gonfalonieri e quindici priori tra
fogli d' oro; nel 3.° d' azzurro, alla tavola preto- il 1309 e il 1434. (Estinta). — Arma: D'argento
riana montata sul piano erboso di verde; nel 4.° pieno, diaprato di nero.
di verde, alla sbarra d'argento. BISCHERI del PEVERADA di Firenze. —
B1RELLI di Assisi. — Patrizio gonfaloniere Tre priori uscirono da questa famiglia. (Estinta).
in patria nel 1569. Suor Chiara morta in odore — Arma : D' oro, alla fascia di rosso accompa-
di santità fra le Abbandonate di Siena nel 1622. gnata da sci stelle d' azzurro.

(Estinta). — Arma: D'oro, alla pianta di verde BISCHERI di Toscana. — Arma: D'oro, a tre

fiorita di tre gigli d'argento; col capo di rosso, gemelle in banda di nero.
ad una rosa d' argento. BISCEGLIA di Napoli. — Arma: D'azzurro,
BIRINGUCC1 di Siena. — Furono dei rifor- alla banda d' argento caricata da una scopa di
matori, risieduti nel 13*2. — Arma: D'azzurro, nero, e sinistrata nel capo da una corona d' oro.

alla fascia di rosso bordata d' oro, accompagnata BISCOTTI di Genova. — Originaria di Luc-
da tre cinquefoglie dello stesso, due in capo ed ca ; se ne ànno memorie in Genova fino dal se-

una in punta. colo XV. Ascritta nei Grillo nel 1528. — Arma:
BISACCIA di Genova. — Diramazione dei D'oro, alla banda doppio-addentellata di nero;
Guercio. Rubaldo e Bisaccino consoli del Comune col capo cucito d' argento, alla croce di rosso.
in diversi anni ; Balduino console dei placiti nel BISENZl di Orvieto. — Guido Cardinale creato
1201. Entrarono nei Cicala prima del 1528. — dal pontefice Innocenzo III e Vescovo di Palestri-
Arma: D'azzurro, al leone d'oro, coronato dello na. Fu inoltre Legato di Onorio III in Lombar-
stesso, tenente collo branche anteriori una bi- dia. Giovan -Battista fiorì nel secolo XVI lettore

saccia d'argento. di filosofia nella Università di Perugia, e quindi


B1SAGNA di Messina. — Famiglia nobile in quella di Pisa destinatovi dal Gran Duca Co-
genovese, abitante in Scio nel Levante. Un Gio- simo dei Medici. — Arma: Partito d'oro e d'az-
vanni fu il primo che andò in Messina, e fu ag- zurro, alla pergola troncata dall' uno all' altro.

gregato a quella nobiltà nel 1541. — Arma: Di BISI di Correggio, vedi Bigi.

rosso, a due bande d' oro accompagnate da un BISIGNAXO di Messina. — Giovanni primo
àncora d' argento. Conte di Villamena per concessione del Re Carlo
BISAL1CHI di Padova. — Arma: Di ros- Il nel 1699 e commissario generale viceregio in

so, alla croce scaccata di nero e d' argento, di Sicilia. — Arma: D'azzurro, alla croce del cal-
due file. vario d'oro, piantata sopra una testa di morto,
BISAZZA di Messina. — Felice distinto poeta sostenuta da un libro aperto, il tutto dello stesso.
del XIX secolo. Arma: — D'azzurro, al leone BISLET1 di Veroli. — Di origine francese
d' oro, rampante contro un pino del suo colore, trapiantata nel XVI secolo da un Adriano che vi

movente dalla punta, sormontato da tre stelle del sposò Diambra Campana. Desiderio suo figlio fu

secondo, ordinate nel capo. aggregato al Consiglio nobile, sostenne più volte
BISBAL o BISBALLO di Napoli, decorata del la carica di sindaco, e nel 1590 fu uno dei quat-
titolo di marchesi di Ambriatico. — Un Gio- tro riformatori dello Statuto Verolano. — Gia-
vanni-Alfonso, famoso capitano d'armi, militò como Cav. di Malta morto combattendo contro i

sotto Carlo V e Filippo II. — Arma: D'azzurro, Turchi, ed altri furono Cavalieri di S. Stefano di
al castello di tre torri d' argento. Toscana, e fra questi un Pio cui fu accordata, nel
BISCACCIANTI di Cagli (Umbria). — Arma : 1723, la cittadinanza nobile od il patriziato ro-

Spaccato di azzurro c di rosso, con la divisa d'o- mano. — Gianfrancesco fu Vescovo di Cagli e
BIU — 1 37 — BLA
quindi di Segni morto nel 1709; Camillo nel 4 847 rine, sormontato da due donne al naturale strette

Vescovo di Ripatransone, traslocato alla sede di per le mani.


Correto e Civatevecchia nel 1854. — Stanislao- BIVAGNA di Messina. — Fiorirono nel se-

Augusto re di Polonia, con diploma 30 Sett. 1774 colo XIII ed appartennero al Patriziato Messi-

conferiva il titolo di marchese a Ferdinando Bi- nese. — Arma : Di rosso, a tre caprioli d' oro ;

sleti, ed a' suoi figli e successori in infinito. — col capo dello stesso, a tre rose del primo.
AnMA: Inquartato; nel 1.» di rosso, a tre fenici BIZOZZERI di Milano. — Oriunda da Vare-
di nero volanti verso il sole radioso d' oro posto se, e compresa nella matricola nobile di Milano

nel cantone sinistro del capo; nel 2.o d' azzurro, nel 1277. (Estinta). — Arma: D'azzurro, al ca-

a tre tronchi nodosi d' albero d' oro posti in is- stello d'oro, torricellato di due pezzi, ciascuna

barra; nel 3.» di rosso, alla staffa da sella di ne- torricella di due piani, aperto e fincstrato del

ro; nel 4.° d'azzurro, al cavallo corrente d'argen- campo: ciascuna torricella sormontata da una co-
to; sul tutto un giglio dello stesso. — Cimiero: lomba d' argento, quella a destra rivolta.

un semivolo d' argento. BIZZARINI di Siena. — Furono del popolo,

BISOGNI di Napoli. — Originaria di Brescia, e risiedettero nel 1631. — Arma : Scaccato d'ar-

si stabilì primieramente nella città di Monteleone gento e di nero, di sei file; col capo d'azzurro,
in Calabria, ove ottenne nobiltà nel 1596. Verso caricato da una stella di sei raggi d' oro.

la metà del XVIII secolo, prese stanza in Na- BIZZOCCHI di Rimini. — Tommaso fu can-
poli, e fu nel 1797 insignita del titolo di mar- celliere della Casa Malatesti in principio del XV
chese. — Giovanni ottenne da Carlo V di poter secolo. Suo figlio Giovanni fu capitano al servi-

godere della nobiltà di qualsiasi città dell'impe- zio di Sigismondo Malatesti, e nel 1463 era del

ro, di cui avesse ottenuto la cittadinanza. — Ar- Consiglio dei Dodici. (Estinta.) — Arma ?
ma: D' azzurro, a tre fascio di rosso con sei monti BLANCH del Napoletano. — È di origine
al naturale disuguali e disposti in fascia, soste- romana. Ha goduto nobiltà in Napoli, in Milano,
nenti due colombe al naturale affrontate contro in Firenze, in Parma, in Barcellona e in Giovi-
una spada sospesa dall' alto e accompagnata nel nazzo. Fu signora delle baronie di Cancello, di

capo da due stelle d'oro. Ceglie, di Cugliano, di Perdifumo e di Guagliet-


BISSARl di Vicenza. — Se ne à memoria ta. Nel 1644 ebbe il marchesato di Olive to; quello

fino dal 1109. Al tempo 'di Eccellino il tiranno di Pizzone nel 1683, che cangiò nell'altro di

dovettero abbandonare la patria, e vivere fuoru- Campolattaro nel 1770, e finalmente fu fregiata
sciti; ma nel 1266 rimpatriarono. Nel 1291 eb- dei titoli di marchesi di San Giovanni, di duchi
bero la signoria del feudo di Costafabbrica, col di Monteplano e Pegnafiel in Ispagna. — Iacopo,
titolo comitale. Nel 1820 ottennero la conferma Bianco, Egano e Francesco, furono ascritti nel-

della nobiltà e del titolo. — Arma: Fasciato d'az- P albo dei Beati; un Gerardo Cardinale nel 1305,
zurro e d' argento, a due biscie affrontate di nero e nel 1566 un Arcangelo. — Arma: D'azzurro,
poste in palo attraversanti sul tutto. a nove stelle d' oro, disposte 3. 3 e 3.

BISTORTI di Torino. — Furono conti di BLANCARDI di Sospello (Piemonte). — Inve-


Borga retto. —
; Arma: D'azzurro, a due caprioli stiti del feudo di Cigala con titolo comitale fino

ondati d' argento, accompagnati da tre stelle d'o- dal 1615 e confermati con sentenza senatoria nel
ro, due in capo.ed una in punta. — Motto: nec 1697. — Ne furono privati con altra sentenza

CONTORTA DES1T. del 1721, ma l'anno susseguente fu ricomprato da

B1TINI o BITINO di Marsala. — Originaria Ottavio-Maria Blancardi, e rimase nella famiglia


di Roma, e stabilita in Sicilia, fu una delle più fino al 1755 in cui morì il Conte Giovan-Vitto-
antiche della mastra nobile di Marsala. — Gio- rio che non lasciò discendenti, per cui il feudo ri-
vanni capitano giustiziere nel 1521 ;
Rosario ebbe tornò al Demanio. — Arma: Spaccato; al 1.° d'ar-
il titolo di marchese dal Re Carlo III nel 1752. gento, al leone di nero : al 2.° d' oro, a tre piante
— Arma : D' oro, all' albero di vite al naturale. di cardo col fusto rimondato, fruttate di verde,
BIUNDO o BLUNDO di Comiso e di Paler- in tre pali. — Cimiero: Una testa di leone co-
mo. — 'Concessionario del feudo di Garesini nel- ronata di una ghirlanda di olivo. — Motto: ET
l' isola di Malta fu uno Stefano : Antonino sena- ROBUR ET PIETAS.
tor di Palermo nel 1449, e Francesco barone di BLANCHETTl di Cuorgnc (Piemonte). —
Garesini nel 1464. Nel 1778 Giuseppe fu inve- Scese in Cuorgnè da Ceresole Reale. — Giovanni
stito del feudo di Giubbino, e Ruggiero, dell'Or- Bernardino archiatro del Duca e della Duchessa
dine Cassinese, Vescovo di Cefalù. — Un ramo di Savoia, eletto nel 1637. Nel 1658 ottenne da
di questa famiglia, decorato del titolo di baroni Emanuele II il titolo di nobile per se e suoi di-
di Torrevecchia, à fiorito in Comiso, e si è e- scendenti. — Arma : D' azzurro, alla fascia for-
stinto in principio del XVIII secolo. — Arma : mata da tre rombi interi e due mezzi, d' argento.
D' azzurro, al ponte d' argento sopra onde ma- BLANCIII di Dronero. — Furono signori di
BLE — 438 — BOB
Roasio. — Arma; Spaccato; nel 4 d'azzurro, BLUDO di Sicilia. — Arma: D'argento, a
alla stella d'argento; nel 2.° d'oro, all' arrnellino tre fascie di rosso ed un leone d' oro attraver-
al naturale passante. — Motto: potius mojH-'QUam sante sul tutto; col capo cucito d' oro caricato
FOEDARI. da sei uccelli di nero.

BLASCHI di Sicilia. — Di origine spagnuo- BLUNDO di Comiso e di Palermo, vedi Biundo.


la, fu trapiantata in Sicilia da Blasco Fernandez BO (dal) di Verona. — Arma: Di verde, al
Velasco che seguì re Pietro di Aragona nel 4 282. leone spaccato d' oro e d'argento, tenente un gi-
— Enrico castellano di Castroreale nel 4 338, e glio d' oro.

Pierantonio governatore di S. Lucia nel 4 422. — BOARELLO di Verzuoh (Piemonte). — To-


Arma: D'azzurro, al leone d'oro colla testa ri- maso, intimo del duca Carlo Emanuele I di Sa-
volta guardante una stella dello stesso posta nel voia, fu da questo principe creato nobile con
cantone sinistro del capo. tutti i suoi discendenti nel 4 603, e Giovanni-
BLASI di Velletri. — Appartennero alle fa- Vincenzo nel 4 846 ottenne la conferma della no-
miglie consolari. — Antonio, vissuto nel secolo biltà dalla camera dei Conti di Torino. — Arma:
XVII si distinse per valor militare contro i Tur- Inquartato: nel 1." e 4.' di rosso, al bue d'oro;
chi ; e lo stendardo che tolse a questi in una nel 2.° e 3.° d' oro, alla sbarra di rosso. — Ci-
battaglia, appese nella chiesa di S. Clemente miero: Un cane barbetto d'argento, nascente,
della sua patria. — Arma : D' azzurro, alla fascia tenente con la zampa destra il motto: mandatis
d' oro, bordata di nero, sormontata da una stella PAR ATl'S.
d' oro. BOARI di Ferrara. — Un ramo di questa
BLASI (di) di Sicilia. — Originaria di Sale- famiglia fu insignito dalla S. Sede del titolo co-
mi, ebbe lo baronie di Diesi e Sparacia, e l'altra mitale. — Gregorio Vescovo di Comacchio in

della Torre; e nel 4 688 Giuseppe fu investito principio del XIX secolo. — Arma: D'azzurro,
di quella della Salina. — Gabriele, abate Cassi- al bue passante d' oro, accompagnato in capo da
nese, Arciv. di Messina nel 4764. - Giovanni tre stelle dello stesso.

barone dell'Aquila, fu riconosciuto nel 4792 nel BOASSO di Torino. — Furono dei consignori
titolo di marchese di Camporeale, nel qual titolo di Coceonato. — Arma: Di rosso, al bue d'ar-
Giuseppe de Blasi fu riconfermato con R. Re- gento; col capo d'oro, all'aquila di nero coro-
scritto del 27 Sett. 4843. — Arma: D'azzurro, nata dello st i». — Cimiero: Un'aquila di nero
alla fascia d'oro, accompagnata in capo da una coronata dello stesso, nascente. — Motto: coelo-
cometa ondeggiante in palo, e in punta da due QUE SOLOQIE.
stelle, il tutto d' oro. BOBA o BOBBA del Monferrato, Consignori
BLASI (di) di Messina. — È un ramo della di Terrngia. — Marcantonio Cardinale di S. R.

precedente, da cui uscì un Antonino barone del C, due Ascani ed un Alberto Cavalieri della
Tono di Milazzo. — Arma: D'azzurro, all'albero SS. Annunziata. Il primo Ascanio fu figliuolo di

d' oro, terrazzato di verde, sinistrato dal leone Alberto Cav. aurato, Conte Palatino, Senat. di
del secondo, rampante contro il tronco e sor- Torino e governai di Vercelli; l'altro fu con-
montato nel capo da una cometa d' argento posta sigl. di Stato, Gran Priore dell'Ordine Mauriz.
in banda. governat. del castello di Nizza, Capit. degli ar-

BLASIO (de) di Reggio-Calabria. — Origina- cieri della guardia del Duca Carlo-Emanuele I

ria di Benevento, e divisasi nel secolo XIV in e Gran Ciambellano di Savoja, poi Gran Ciam-
tre rami, uno di questi pose stanza in Catanza- berlano di Carlo-Emanuele li ; e il padre di Al-
ro, poscia si trasferì in Bari, e finalmente in berto fu consigl. di Stato, governat. del castello
Reggio di Calabria, nel cui territorio aquistò nel di Nizza, Grande Scudiere del Duca Vittorio-A-
4750 il feudo baronale di Palizzi e Pietra pen- medeo. — Questa famiglia à posseduto i castelli

nata, di cui Fabio de Biasio ebbe l' investitura Camogna, Cagliano, Torricella, Montalto, San Ger-
por sè e suoi discendenti. — Arma : D' azzurro, vaso. il marchesato di Groja, Pollone e Sorbivo-
al libro aperto di bianco marginato d'oro e ca- lo, Bianzè e il contado di Bozzolaio. — Arma:
ricato della leggenda ula-si-us a destra e fa-ci- Spaccato di rosso e d' argento, a due teste di

to di nero sormontato da una cometa d'oro. bue dell'uno nell'altro. — Alias: Inquartato; nel
BLAVET di Nizza. — Furono conti di Pie- 4.° e 4.° d'argento, all'aquila di nero; nel ì.°

trafuoco. (Estinta). — Arma: D'argento, a tre e 3.° dello stesso, al leone tenente colle branche

rombi di rosso, 2 e 4. anteriori una croce, il tutto di rosso; e sul tutto,

BLENGINI di Mondovì. — Furono consignori spaccato di rosso e d' argento al rincontro di bue
di Torricella. — Arma: D'azzurro, alla fascia dell' uno nell' ajv'.ro. — Cimiero : a destra un bue

d' argento sormontata da una stella d' oro. — alato, nascenjp» partito d' argento e di rosso, a

Cimiero: La figura della speranza unita con quella sinistra ungilo di rosso, affrontati. — Motto:
de! tempo. —
Motto: nil nisi quod hceat. LABORE ET VljILAÌNTIA.
BOC — 139 — BOC
BOBBA di Alessandria. — Originaria di Lu, ]
conte di Castagneto. — Camillo fu dichiarato ba-
di cui fu investita nel 1448 da Giovanni IV Mar-
j
rone del S. R. I. da Leopoldo I nel 1670. — Ar-
eh. del Monferrato. Ma fin dal 1300 possedeva I ma: ligule alla precedente.
il feudo di Castelgrana. È un ramo dei Boba o BOCCACCINI di Pistoja. — Originaria di Fi-
Bobba del Monferrato, coi quali à comune l' ar- renze, ove ai tempi della repubblica godette dei

ma gentilizia. primi onori. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, al

BOBONE del Piemonte. — Ebbero il titolo


'

leone nascente al naturale linguato di rosso, ac-


di Conti. — Arma : D' azzurro, alla torre d' ar- ;
compagnato da due corone all' antica del campo,
gento, finestrata di nero, segnata sulla porta i
poste una :
n ciascun fianco; nel 2.° di verde, a

d' una croce d' oro, e fondata sulla pianura er- tre sbarre cucite d' azzurro, colla fascia in divisa
j

bosa al naturale, con una palma d'oro nascente di rosso attraversante sulla spaccatura.

dalla sommità della torre. BOCCACCIO di Firenze. — È originaria di


BOBONI di Roma. — Antica ed illustre fa- Certaldo, ed il suo vero cognome fu Chellini. —
miglia, dalla quale si crede sieno derivati gli Or- Un Boccaccio fu dei priori nel 1322, maestro
sini, e che à dato un pontefice alla Chiesa in di zecca nel 1345 e console dell'annona nel 1347.
persona di Celestino III. — Molti senatori ro- — Questi fu padre del celebre Giovanni Boccac-
mani, ed un Bobo nel 1214 era console dei Ro- cio, morto nel 1375. — Arma: D'oro, alla testa

mani e podestà di Perugia. (Estinta). — Arma : d'orso di nero; colla bordura inchiavata d'oro
Inquartato; nel l.« e 4.° d' oro; nel 2.° e 3.» d'oro, e d' azzurro.
alla banda di rosso sinistrata in capo da una BOCCÀDIFERRO di Bologna. — Antica fa-
stella d'azzurro; colla croce d'azzurro attraver- miglia di parte guelfa, che dette alla patria un
sante sulP inquartatura. Bernardino console nel 990. Molti appartennero
BOCA di Gemme (Piemonte), Consignori di al consiglio degli Anziani, altri furono podestà e

Cella. — Arma: Spacccato; nel 1.<> d'azzurro, al governatori. — Nel 1536 Vincenzo di Giovanni
camelo d'oro, sdraiato; nel 2.» d'argento, all'al- Vescovo di Marsico. — Arma: Spaccato d'azzurro
bero nudrito sulla pianura coi rami passati in e d' oro.

doppia croce di S. Andrea, il tutto al naturale. BOCCADIFUOCO o BUTTAFUOCO di Sicilia.

— Cimiero : Un camelo come nel campo. — Mot- — Originaria di Piacenza, trapiantata in Sicilia
to: SUSTINE ET ARSTINE. nel 1343 da un Giacomo, molto favorito dal Re
BOCCA di Cherasco. — Arma: D'oro, a due Pietro II. - Pietro di Giovanni castellano di Piaz-
leoni affrontati di rosso, moventi da un monte za nel 1453, e Mario, senatore di Palermo, fu nel

di tre cime di verde. 1720 investito del marchesato della Scaletta. —


BOCCA-PIZZOLA di Verona. — Nicola di Arma: D'azzurro, al drago aggruppato d'oro,
Bonaventura nel 1358 Vicario di Pace Naimerini ignivomo di rosso.

giusdicente di Can Grande della Scala in Incaffi, BOCCAFOLO di Verona. — Un Daniele nel
Cavajon, Affi ed altre terre. — Cristoforo aggre- 1300 fu giudice di Verona. — Arma: D'oro, a
gato al Nob. Consiglio municipale nel 1405. — tre rose male ordinate di rosso.

Arma: D'argento, a tre bandiere flottanti a de- BOCCALETTI di Toscana. — Se ne à me-


stra, attaccate ciascuna ad una lancia da torneo moria fino dal principio del secolo XIV. — Gio-
d' argento posta in banda ; le lancie poste in vanni nel 1323 gonfaloniere di Giustizia nella
isbarra. Fiorentina Repubblica: Antonio di Francesco nel
BOCC ABELLA di Roma. — Arma: D'oro, a 1350 ambasciatore a Ferdinando II Re di Spa-
due leoni addossati di rosso, passati in croce di gna, a Carlo V Imperatore, ed al Pontefice Pao-
S. Andrea, quello a sinistra attraversante su lo III. — Arma: Spaccato di rosso e d'azzurro,
quello a destra, accompagnati in capo da un caricato il 1. n di tre boccali d'argento, fregiati
giogo di rosso posto in fascia ; colla bordura in- c manicati d'oro; il 2° da una stella di otto

chiavata d' oro e di rosso. raggi d'argento; con due spade d'argento ma-
BOCCACCI di Pisa. — Ebbe tal nome da nicate d'oro poste in croce di S. Andrea con le

Boccaccio di M. Arduino di ser Parigi di Rustico punte in alto, attraversanti sul tutto; colla fa-
dei Gherardelli da Signa. Federico, fratello di scia d' oro attraversante.
Boccaccio, priore della Repubblica fiorentina nel BOCCAMAGGIORE di Mantova. — Una delle

1342, e dopo di lui altri sette ottennero la stessa 12 più antiche famiglie mantovane. Benvenuto
dignità. — Arma: D'azzurro, all' aquila d'argen- console di giustizia e Boccamajrgiore del Consi-
to; con la banda di rosso attraversante. glio nel 1217. Furono pure di Consiglio e giu-
BOCCACCI di Fano. — Discendenti dai Boc- dice Agnello nel 1 254, Giuliano nel 1260, Tom-
cacci di Pisa, si stabilirono in Fano quando Pan- masino nel 1272, Guido nel 1285, Luigino e Fla-
dolfo Malatesta, Signore di questa città, ehia- vio nel 1328, e Bosio o Dusio nel 1433. — Giu-
movvi ad esercitar le sue veci Moldaccio Boccacci lio, soprannomato Guatino, fu nel 1389 m.mdato
BOC — 140 — BOC
al conquisto di Asola, e nel 1414 fu ministro ed trizia di cui si à memoria fino dai tempi di Re
intimo del Gonzaga. — Rainero maestro di ca- Manfredi. — Godette gli onori del sedile di Ca-
mera di S. A. e membro della Consulta Impe- puana, ed ebbe molti feudi, fra i quali quello di

riale di governo in Mantova, e Francesco-Carlo Brinditi in Basilicata con titolo di marchese, e


furono creati baroni dall' Imperatore. (Estinta nel I' altro di Ripacandida con titolo di duca. — Si

1725). — Arma: D' argenta, a tre pali d'azzur- diramò verso la metà del secolo XV in Bari, ove

ro; con una cometa d'oro attraversante sul tutto. fu ascritta nei registri di quella nobiltà. — Ar-
— Alias: Di rosso, a tre pali di verde; quel di ma : Di rosso, alla faseia d' oro caricata da tre

mezzo caricato da una stella d'oro. — Alias: bande d' azzurro.

D' argento, a tre fascie d'azzurro; quella di mezzo BOCCA REO di Padova, aggregata al consi-
caricata da una stella d'oro. glio nobile di Padova nel 1380. — Arma: D'az-
BOCCAMAIORI di Ferrara. — Distrutta A- zurro, al Icone d' argento, colla fascia di verde
lessandria di Egitto, un Lippo Boccamaiori si inclinata in banda attraversante sul leone. — Ci-
portò con la sua famiglia in Ferrara ove Azzo IX miero : Un leone nascente d' argento.
Io accolse amorevolmente, e lo ascrisse nel libro BOCCASI di Venezia. — Arma : D' azzurro,
dei Nobili. — Brandeliso fu valoroso capitano, e a tre caprioli d' oro.

militò con Lorenzo dei Medici a nome della Re- BOCCAS1NO di Treviso. — Questa famiglia
pubblica Fiorentina. — Alessandro, Alberto, Lippo fu illustrata da un Nicolò che dall'ordine dei Pre-
e Francesco furono accettissimi agli Estensi. — dicatori salì al trono pontificio nel 1300 col no-
Arma ? me di Benedetto XI. — Arma: Partito d' oro e
BOCCAMAZZA di Roma. — Giovanni Arciv. di nero.

di Monreale in Sicilia nel 1278, creato Cardinale BOCCATI di Vercelli. — Arma: Di rosso, a
di S. R. Chiesa da Onorio IV nel 1285. — Ar- due leoni d'oro affrontati, sostenenti fra ambi, in

ma: Partito; nel 1.» bandato d'oro e di rosso, alto frammezzo a loro una testa e collo umano
col capo d' argento, sostenuto d' azzurro, e cari- di carnagione, recisi, di fronte, con un sole d'oro
cato di due leoni affrontati e controrampanti di nascente dal punto destro del capo.
rosso, tenenti una rosa d' oro, gambuta e fogliata BOCCELLA di Lucca. — Originaria di Fi-
di verde; nel 2." di rosso, al leono alato d'ar- renze, trapiantata in Lucca nel 1280. — Ludo-
gento. — Alias: Di rosso, al leone alato spac- vico degli anziani nel 1370, e Simone primo gon-
cato d' oro e d' azzurro. faloniere di giustizia. — Filippo V Re di Spagna
BOCCAMITI di Roma. — Giovanni, Arcive- concedette a questa famiglia il titolo di marchesi,

scovo di Monreale in Sicilia, fu decorato della S. confermato dipoi nell'Agosto del 1827 dal Duca
Porpora nel 1285 da Onorio IV. — Arma? Carlo-Ludovico, a Francesco Boccella suo Mag-
BOCCANERA di Genova. — Guglielmo, capo giordomo. — Arma: D'oro, alla sbarra d'azzurro.
della fazione popolare, capitano del popolo nel BOCCETTA (La) di Messina. — Originaria
1257; Simone, suo nipote, primo doge di Genova della Germania, fu ascritta al patriziato messine-
nel 1339; Ammiraglio di Castiglia e Conte di se, e fiorì dal secolo XIII al XVII. — Arma :

Palma fu Egidio, riputato il più gran capitano D* oro, ad otto torte di rosso, ordinate 4 e 4.

d' armata navale del secolo XIV. — Arma: D'ar- BOCCHI di Adria, ascritta al Consiglio no-
gento, fiancato-ritondato di rosso; al capo d'oro, bile dr Adria nel 4780. — Arma: Partito d'az-

caricato di una croce di nero. — Alias : Inquar- zurro e di rosso, alla scala d' argento, sostenuta

tato in croce di S. Andrea d'argento e di rosso, da due cani affrontati e controrampanti dello
caricato il primo da una croce del secondo. stesso, movente da una terrazza di verde, accom-
BOCCAPADULI di Roma. — Patrizia roma- pagnata in capo da quattro gigli d' oro, posti 1

na, estinta nel principio del XIX secolo. —: An- e 1 a destra, e 1 e 1 a sinistra, e attraversante

ticamente era detta Boccapecora. — Francesco sulla partizione.

Vescovo di Valva e Sulmona, creato da Urba- BOCCHI di Brescia. — Arma : Fasciato d'ar-

no Vili, e poi da Innocenzo X traslatato alla sede gento e di rosso di sei pezzi, caricate la prima
vescovile di Città di Castello. — Antonio nel fascia da una rosa fra due stelle di rosso, e la

1516 governò col titolo di conte la città di Ti- terza da due rose e tre stelle dello stesso.

voli, e quindi fu priore in Campidoglio dei capi BOCCHI di Bologna. — Originaria della Mau-
delle regioni. — Innocenzo X creò conte late- ritania, venuta in Bologna da antichissimo tempo.
ranense e palatino Curzio Boccapaduli ;
e lo stesso — Molti appartennero al Consiglio degli anziani.

onore ottenne Giuseppe sotto Alessandro VII. — — Bucchino e Buono furono gonfalonieri di giu-

Arma : Scaccato in onda d' oro e di nero, alla stizia, il primo nel 1380, ed il secondo nel 1387.

banda d' azzurro, caricata di tre stelle del primo, — È celebre un Achille Bocchi letterato del

attraversante sul tutto. XVI secolo, cavaliere aurato e conte palatino,

BOCCAPIANOLA di Napoli, — Famiglia pa- di cui si anno a stampa parecchie opere di lette-
BOD — 141 — BOG
ratura latina e italiana. — Arma: D'azzurro, al a Bologna. — Giacomo suo figlio fu Mastro di

capriolo d'oro accompagnato da tre stelle di otto Campo Generale della milizia del ducato ed oc-

raggi dello stesso, due in capo ed una in punta. cupò altre cariche patrizie. (Estinta nel XVIII
BOCCHIARDI di Pinerolo. — Originaria secolo). — Arma : Spaccato di rosso e d' argento,

di Francia, nel XV secolo si trapiantò in Pi- 1

al rincontro di bue dell' uno nell' altro.

nerolo di cui si rese benemerita per uomini BODISSON'I di Venezia. — Furono creati ba-
dediti alle scienze e alla letteratura. Nella chiesa roni del S. R. Impero nel 1749. — Arma: in-
di S. Domenico di questa città esiste una lapi- quartato; nel l.o di rosso, al leone rivolto d'oro;

daria latina iscrizione, nella quale sono scolpiti i nel 2.o spaccato d' azzurro e d' argento, caricato
nomi dei più distinti personaggi di questa casa, il primo di una crocetta pattata del secondo; nel
che gode il titolo di Conti della Valle di S. Mar- 3." d'azzurro, alla sbarra d'argento, caricata da
tino. — Arma: Rombato di rosso e d'argento; una bilancia posta nel senso della sbarra ; nel 4.°

col capo d' oro sostenuto di nero, caricato di un di rosso, al pavone ruotante al naturale. Sul tutto
lupo cerviero al naturale corrente. d' argento a due alberi di palma accostati e ter-

BOCCHIARDO di Pinerolo. — È un ramo razzati al naturale, accompagnati in capo da un


della precedente. — Arma: Spaccato; nel \ .
n
d'o- giglio d'oro. — Cimieri. L un albero di palma
ro, al lupo cerviere al naturale, corrente; nel 2.° al naturale; EL un'aquila di nero, membrata di

di nero pieno. rosso; III. un ramo di cervo al naturale.


BOCCHIMPAM di Ferrara. — Di origine ro- BOETTI di Fossano. — Il Duca Carlo Ema-
mana, trapiantata in Ferrara si rese assai bene- nuele I di Savoia con sue lettere patenti 21 Mag.
merita degli Estensi e dette soggetti valorosi |
1614 conferiva ai Boetti consignori di Montegrosso
specialmente nelle armi. — Rinaldo, andò per 0- il titolo di nobili. — Giovenale ebbe il feudo
bizzo Vili nel 1336 a Faenza onde sedare i tu- comitale della terra di Pornassio. — Estinti sulla
multi nati fra i faentini e forlivesi, e fu 1' ulti- fine del secolo XVIII. — Arma : D' azzurro, al

mo di sua famiglia. — Arma: Di ... . alla banda bue d' oro. accompagnato da tre stelle dello stes-
di ... . caricata di tre gigli di accompa- so, due in capo, una in punta. — Cimiero: Un
gnata da due teste di leone uscenti poste di bue d' oro nascente, sormontato da una stella
fronte, una in capo e 1' altra in punta. dello stesso. — Motto: virtlte et opere.
BOCCIARELLI o BUCCI ARELLI di Xami. BOETTI del Piemonte. — Furono dei Signori
— Originaria di Acquasparta, Mons. Giovan Paolo di Cavallerleone. — Arma : D' oro, al bue di ros-
Bocciare!!! creato da Papa Urbano Vili Vesco- so, sormontato da tre stelle d'azzurro 2 e 1.

vo di Narni nel 1634 condusse quivi la sua fa- BOETTI di Bivarolo ^Piemonte , Conti di San
miglia che fu ammessa alla nobiltà. — Arma: ! Sebastiano. — Arma: D'argento, al bue di rosso;

D' azzurro, al leone d' oro lampassato di rosso col capo d' azzurro, a tre stelle d' oro mal or-
tenente una rosa dello stesso, gambuta e fogliata dinate.

j

di verde, sopra una terrazza dello stesso, accom- BOEZl del Friuli. Arma: Di verde, alla
j

pagnato in capo da una cometa d'oro: colla fascia d' argento caricata da un bue passante
banda d' oro caricata di tre torte di rosso attra- d' oro, e accompagnata in capo da tre stelle dello
j

versante sul tutto. slesso.


I

BOCCOLE (dalle) di Venezia. — Arma: Trin- BOFONDI di Porli. — Originaria di Castro-


ciato di nero e d' argento, ad una palla dell'uno earo, si trapiantò in Forlì nel 1630. Con atto
j

nell' altro. pubblico 8 Febbraio 1757. Giovan-Pietro fu a-


BOCCON di Venezia. — Arma: D' azzurro, j
scritto con tutti i suoi discendenti al patriziato
I alla banda d' oro, accompagnata da due stelle di forlivese. — Giuseppe Cardinale di S. R. Chiesa,
otto raggi dello stesso. creato da Pio IX nel 1857. — Arma: Di rosso,
BOCHINÀ di Padova. — Asma: Tagliato d'az- all'albero sradicato al naturale, accompagnato da
zurro e d'oro, al leone dell'uno all' altro tenente tre stelle di otto raggi d'oro, una in capo e due
una rosa d' oro, colla trangla di rosso, attraver- nei fianchi. — Cimiero: Un leone nascente al

sante sul tutto. naturale, linguato di rosso.


BOCHO di Venezia. — Verso 1'
anno 804, da BOGETTI di Cherasco. — Ebbero il titolo di
Trieste passarono i Bocho a Venezia, e furono conti di Lachclle. — Arma : D' oro, a tre teste
ascritti a quel nobile consiglio nel 1297. — Si di leopardo di rosso, fibbiate d' argento. — Ci-
estinsero in Ser Daniele Bocho giudice dei prò- |
miero: Una fenice sulla sua immortalità. —- Mot-
curatori nel 4312. — Arma: D'argento, a tre to: SOLA FIDES.
toste di furia di nero. BOGGETTI di Torino, Conti di Mongrand o
BODII di Milano. — Originaria del Piacen- Mongreno. — Arma: Spaccato; al 1. n d'oro, al

tino. — Antonio comperò il feudo di Grugno- bue di rosso: al 2.« d' azzurro, a tre monti d'oro
torto nel 4 692, poi rovinatosi al giuoco si ritirò j
sormontati da altrettante stelle dello stesso ordi-

BOI — 142 — BOL
— Motto: Mihi labor alteri lucrum.
nate in fascia. cittadini. Tra i letterati della casa Boiardo me-
BOGGIANI Genova. — Da Bertone e Se-
di rita special menzione il celebre poeta Conte Mat-
stri nella riviera di Levante, donde vennero a teo, autore dell' Orlando innamorato, governa-
Genova nel 1488. Ascritti nei Grillo 4528. — tore di Reggio, capitano del popolo di Modena,
Arma: D' oro, alla stella di otto raggi d' azzurro, e signore di Scandiano. (Estinta nel 1560). —
caricata di un bue del campo, passante. Arma: Di rosso, al capriolo alzato d'argento.
BOGGIO di Vaiperga (Piemonte). — Fra i BOIDI di Alessandria. — Famiglia che da
diversi rami di questa famiglia va notato quello Gamondio, ora Castellazzo, concorse eflicamente
che nel 1838 ebbe il titolo di barone nella per- alla fondazione di Alessandria; e fu anzi uno dei
sona del Cav. Giuseppe, mastro uditore alla R. Boidi che persuase con la sua robusta eloquenza
Camera dei conti. — Arma : Di rosso, al bue ai popoli abitatori primitivi dell' a^ro alessan-
sdraiato sulla pianura erbosa, colla testa rivolta, drino 1' opera immortale. Fu tra le guelfe del Co-
addestrato da cinque spighe di grano, nudrite mune. — Alberto governatore del Dclfinato nel
sulla pianura, il tutto al naturale. 1596 e luogotenente del Duca di Monmorency. —
BUGINO di Torino. — Giambattista, infeu- Giovanni-Antonio consigliere di Roberto d'Angiò.
dato nel 1737 di Migliandolo col titolo comitale, — Arma: Spaccato d'oro e d'azzurro.
e nel 1749 di Vinadio con egual titolo, fu Au- BOIDI di Milano. — ^stinta). — Arma:
ditore generale delle milizie sarde, Ministro di D'argento, alla banda di rosso, caricata da tre
Stato e Gran Croce dell'Ord. Mauriz. Col Conte rose d'argento; col capo d'oro, all'aquila di nero.
Vincenzo-Francesco, di lui figlio, Intendente ge- BOISIO di Milano. Derivanti dalla terra —
neralo prima di Alessandria e poi del Monferrato, di nome nel milanese. Sasso fu cameriere del
tal

si spense la famiglia Bogino, ed i feudi di Mi- Duca Francesco Sforza lì; sposò Caterina de Soa-
gliandolo e di Vinadio furono ereditati dal conte bra figlia di Don Filippo Barone d' Auxì, nata
Prospero Balbo figlio adottivo del Conte Giam- da una sorella del Duca di Medina Sidonia. —
battista Bogino marito di sua avola. — Arma : Arma: Spaccato: nel 1.° d'argento, al castello di
D'azzurro, a tre bisanti d'oro, 2 e 1. rosso torricellato di due pezzi e aperto del cam-
BOI di Sardegna. — Arma: D'azzurro, al- po ;
nel 2.° fasciato di 8 pezzi di rosso e d' ar-
l' albero di cocco, fruttifero, con due buoi, sulla gento; col capo cucito d'argento caricato dell'a-
pianura erbosa, fiorita, uno verso l'altro, in atto quila di nero coronata d'oro.
di lottare con le corna, attraversanti sul tronco BOLAGNOS di Milano. — Giuseppe Bola-
dell' albero, il tutto al naturale. gnos spagnuolo venuto a Milano, nel 1702 ebbe
BOI (di) Verona. — Arma: Di verde, al bue la carica di senatore; nel 1708 fu creato conte
rampante d'oro, accornatp d'argento. del S. R. I.; nel 1728 Marchese di Pizzighettonc

BOI (dai) di Verona. — Arma: Partito; nel e feudatario di Galeppio, e finalmente ambascia-
1.° d'argento, al palo di verde, ed un mezzo bue tore a Venezia dove morì nel 1732. — Il mar-
saliente d'oro, accornato ed unghiato di rosso chese Carlo suo figlio fu dei 60 decurioni. —
movente dalla partizione e attraversante sul pa- Arma: Spaccato: nel 1." di cielo al naturale, alla

lo; nel 2.» di verde, al leone d'argento, armato pecora d'argento passante sulla pianura erbosa,
e lampassato di rosso. a destra, e al castello d' oro merlato, dalla cui
BOIANI del Friuli. — Originaria dalla Boe- finestra sporge un uomo vestito d' azzurro, a si-
mia, si trasferì in Cividale del Friuli ove fino nistra; nel 2.° partito; al primo d'azzurro, alla

dal 1298 fu aggregata al consiglio dei nobili. cotissa di verde ingoiata da due teste di drago
Vanta questa casa una Beata Benvenuta, parec- d'oro; al secondo d'oro a cinque teste di pecora
chi vescovi, marescialli ed ambasciatori dei Pa- d'oro, disposte 2 1 e 2. Sul tutto, il 2.-, una
triarchi di Aquileja, e fu confermata nobile dal- croce patente scorciata d' argento.
l' Imperat. d'Austria con sovrana risoluzione G BOLDONI di Milano. — Originaria di Bel-
Mag. 1821. —
Arma: D'argento, al bue al na- lano sul lago di Como, dette parecchi fisici e dot-
turale passante sopra una terrazza di verde; coi tori di Collegio, un Vescovo di Teano, ed un pro-
capo d* oro, all' aquila di nero. tofisico generale del ducato di Milano. — Parec-
BOIARDO di Reggio-Emilia. — Se me- ne à chi di costoro furono autori di opere mediche e

moria fino dal 1095. Presero il cognome da Ru- letterarie. Sigismondo autore di un poema eroico
bicra, luogo di lor signoria, posto sulla Secchia intitolato: La caduta dei Longobardi. ^Estinta
tra Modena e Reggio. Ebbero in feudo Casalgran- nel secolo XVII). — Arma: Spaccato: nel l.°

de, Dirizzano, Arceto, Salvaterra e Montabbio. — d'oro, all'aquila di nero coronata del campo; nel
Niccolò Vescovo di Ferrara nel 1400; Pietro e 2.° di rosso, all' aquila d'oro coronata dello stesso.

Carlo Vescovi di Modena. Diversi furono gover- BOLDÙ di Venezia. — Sino dall'anno 810 la

natori e podestà. Un ramo passato in Ferrara fu famiglia Boldù faceva parte dei Nobili veneti, e nel

devotissimo agli Estensi, ed ottenne i primi onori 1297 fu ascritta al patriziato. Ebbe senatori, prò-
BOL — 143 — BOL
curatori di S. Marco ed inquisitori di Stato. — cato d'oro e di rosso; colla bordura composta di
Arma: Trinciato d' azzurro e di argento, alla co- otto pezzi alternati, quattro d' argento, alla croce
lomba dello stesso, accollata di una coroncina potenziata d' oro, accantonata da quattro crocette
d' oro, posta nel primo. dello stesso, e quattro d'azzurro seminato di gigli
BOLENI o BOLLANI di Venezia. — Origi- d'oro, col lambello di rosso.
nari, come vogliono alcuni, di Aquileia, ed altri BOLLINI di Fossano. — Antica e patrizia
di Costantinopoli, passarono nelle isole venete fino famiglia fossanese proprietaria della chiesa della
dal secolo V. — Nel 1297 furono ascritti al pa- SS. Vergine di Cussanio nella regione del Cor-
triziato. — Ebbero diversi procuratori di S. Mar- netto, con sepoltura gentilizia nella chiesa del-
co. — Arma: Bandato di cinque pezzi, verde, l' Annunziata di Fossano. — Michelangelo, nel
oro, azzurro, argento e rosso. 1701 era vice-prefetto di Fossano ed avvocato
BOLGARINI di Siena. — Furono dei Nove, fiscale patrimoniale. — Gerardo abbate titolare

ma prima dei Grandi. — Bolgarino console di del monastero della Consolata di Torino, Giove-
Siena nel 1207. Fr. Bartolomeo Domenicano, di- nale abbate de' Cisterciensi del monastero d' A-
scepolo di S. Tomaso creato da Sisto IV Abate sti, e Nicola fu giudice delle cause, indi Di-
di S. Galgano. Altro Bolgarino ambasciatore a screto Generale per la elezione del capo di sua
Firenze, Venezia, Milano, e all'imperatore Massi- congregazione (agostiniana). — Alcuni di questa
miliano, consigliar di Stato del Duca Ercole di casa portano il titolo di Conti Marchisio della
Ferrara. — Arma : D' argento, a tre pali di ros- Predosa. — Arma?
so; col capo d'oro, all'aquila di nero coronata BOLLINI di Venezia. — Arma : D' azzurro,
del campo. a cinque piante di verde, fiorite d'argento poste
BOLINO di Genova. — Arma: D' azzurro, al- sopra una terrazza del secondo, la seconda e
l' olivo al naturale, sinistrato da un leone d'oro quarta pianta sormontate ciascuna da un uccello
coronato dello stesso, sostenente il tronco. — d' argento, il primo rivolto.

Cimiero: Un leone d'oro nascente. — Motto: do- BOLO di Palermo. — Paolo Bolo Conserva-
MINUS PROTECTIO MEA. tore della patria nel 1438. — Arma: D'oro, alla
BOLLA di Alessandria. — Fu già signora del campagna di verde, accompagnata in capo da due
castello di Osasco. — Ambrogio Abate di S. Carlo stelle di otto raggi d' azzurro, e in punta d'un
e di Moncucco, elemosiniere di Corte di Vitto- cannone in banda del secondo.
rio-Emanuele I. — Arma : Di rosso, al semivolo BOLOGNA di Locamo. —
Originari di Bo-
destro d'argento; col capo d'oro, all'aquila di nero logna, presero il uòmo di Locamo dal castello
coronata dello stesso. — Cimiero: Un' aquila di omonimo di loro giurisdizione. Ebbero nobiltà in

nero nascente. — Motto: fortitudo pax. Como nel 1413 e possedettero il feudo di Luga-
BOLLA di Milano. — Antica famiglia decu- no, che venne loro confiscato da Franchino Ru-
rionale, che diede notai, giureconsulti ed un av- sca. — Arma : Partito di rosso e di verde, a due
vocato fiscale ducale sul finire del 1400. (Estinta levrieri d' argento collarinati di rosso, rampanti
verso la fine del XVI secolo). - Arma: Inquar- ed affrontati. — Cimiero: Un'aquila nascente,
tato d' oro e d' azzurro, al bisante d' argento ca- di nero, coronata d' oro.

ricato di un B di nero; col capo d'oro, all'aquila BOLOGNA-CAPIZUCCIII del Piemonte. —


di nero coronata del campo. Furono signori di Cassine di Strà. — Arma :

BOLLERÒ di Fossano. — Originati dallo D'azzurro, alla banda d'oro.


stesso ceppo dei Sarmatorio, assunsero il nome BOLOGNA (di) di Palermo, vedi Beccadelm.
di Bollerò verso la fine del XII secolo per di- BOLOGNATI di Treviso. — Arma: Di rosso,
stinguersi dagli altri rami clic si erano distac- al leone d'argento, colla testa attraversante sopra
cati dal ceppo comune. Furono feudatari di Sai- un mezzo cerchio di ruota dello stesso in capo, le
more, ed il 13 Gin. 1247 fecero omaggio di fe- cui estremità sono tenute dalle branche del leone.
deltà al Comune di Fossano, obbligandosi di abi- BOLOGNETTl di Bologna. — Fu del nobile
tare nella città. — Con istromento del 6 Gen. Consiglio e senatoria. — Molti furono anziani del
1251 il podestà di Fossano rimise di nuovo ed Comune, ed altri si segnalarono per valor mili-
investì del sud. feudo Boi Iorio e Giacomo suo fi- tare. — Alberto Vescovo di Massa in Maremma,
glio e Semalgherio suo fratello, a patto perù che nunzio apostolico e poi Cardinale creato da Gre-
lo tengano e custodiscano a nome ed a vantag- gorio XIII. Un Baldassarre, dell' Ordine dei Servi,
gio del Comune di Fossano. — I loro discendenti fu creato Vescovo di Nicastro nel 1624; e Gior-
ottennero di abbandonare questa città, ed ebbero I
gio fu Vescovo di Ascoli. — Ebbero il titolo di
poscia il feudo di Centallo su cui acquistarono principi di Vicovaro. — Arma: D'azzurro, alla
signoria, e più tardi vuoisi che abbiano posto do- fascia ondata d'oro, accompagnata in capo da
m icilio in Savigliano. — Furono visconti di De- tre gigli dello stesso, e da un medaglione con
monte e marchesi di Centallo. — Arma: Spac- ritratto d' argento orlato d' oro in punta.
BOM — 1 44 — BON
BOLOGNINI di Bologna. — Antonio e Nicolò BOMBACI o BOMBASO di Reggio-Emilia, cosi

dell'Ordine dei Gesuati, ed Apollonia, terziaria di denominata per il commercio del bombace che
S. Francesco, furono ascritti nell' albo dei beati. faceva nel XIV secolo. — Erano detti anche bo-
— Mario Arciv. di Lanciano nel 1579; Bartolo- netti nel XVI secolo. — Arma: Di rosso, al grifo

meo capitano di giustizia in Siena e Ludovico sena- d'oro, colla fascia d' azzurro, caricata di tre cre-
tore di Roma, e valente giureconsulto. -- Arma ? scenti d'argento e attraversante sul tutto.

BOLOGNINI- ATTENDOLO di Milano, vedi BOMBELLI di Cannobio e di Milano. — Am-


Attendolo. messa alla cittadinanza di Milano nei 1471 per
BOLONA di Sardegna. — Arma: D'azzurro, lettera del Duca Galeazzo-Maria Sforza, confer-

ad una città al naturale, cinta di mura, nella mata poi da Francesco II Sforza nel 1533. — Ar-
punta dello scudo, sormontata da una colomba al ma: Di rosso, al bue passante d'argento; col capo
naturale, volante. d'oro, all' aquila di nero.

BOLTRAFlO di Milano. — Antica famiglia BOMBELLI di Genova. — Originaria di Ceva


che diede dottori e notai ai Collegi di Milano. in Piemonte. Fu ascritta nei De Franchi nel 1528.
— Arma: Bandato d'oro e di rosso. — Arma: Inquartato d'argento e di rosso; i

BOLZONI di Casalmaggiore (Lombardia). - punti del primo caricati ciascuno di una testa e
Originaria di Modena, di cui un Corrado fu con- collo di gallo, nascente, di nero, coronata dello
sole nel 1170 e nel 118l\ Nel 1362 si trasferì a stesso, quella del primo punto rivoltata.
Viadana, donde un ramo si trapiantò più tardi BOMBELLI di Valenza. — Arma : Inquartato
in Casalmaggiore. Ascritta alla cittadinanza di d' oro pieno, e di rosso alla rotella di sprone
Parma, fu nel 1795 dichiarata nobile con decreto d' argento.
del R. Magistrato politico camerale della Lom- BOMBENI di Treviso. — Originari di Firen-
bardia. — Dal 1714 al 1770 à dato alla patria ze, furono nel 1486 ascritti al patriziato udine-
quattro decurioni, e Francesco Farnese Duca di se. Ebbero nel 1820 la conferma della nobiltà. —
Parma con diploma 4 Ott. 1709 dichiarò, creò e Arma: D'oro, al palo di rosso, accostato da sei
costituì Pietro Bolzoni e i di lui discendenti no- crescenti dello stesso, affrontati, posti in due pali;
bili della città di Parma; nobiltà riconosciuta nel lo scudo accollato da un'aquila bicipite di nero,
1816 dall' Imperat. d'Austria. (Estinta). — Ar- coronata di due corone d' oro.

ma: D'azzurro, al toro rivolto furioso addentato BOMBINI di Cosenza. — Di origine greca,
all'orecchio da un cane pure rivolto, ambi moventi immigrata in Italia verso il 1000 per fuggire la

dalla pianura erbosa, il tutto al naturale, e a tre persecuzione dei Turchi che infestavano quelle
stelle di sei raggi d' oro male ordinate in capo. contrade. Fu prima in Genova, e poi in Cosenza
BOLZONI di Crema. — Una famiglia di que- ove fu ascritta alia nobiltà. — Giovanni barone*
sto nome figurava in Crema fra le patrizie e ghi- del regno di Napoli al tempo di Re Manfredi. —
belline. Da lei, che ne era proprietaria, tolse il Nell'Aprile del 1 549 Carlo V Imperatore conce-
nome il villaggio di Bolzone. Ad un Pietro Bol- deva in feudo a Bartolo i diritti fiscali delle due
zoni furono confiscati i beni da Giorgio Benzone. Calabrie. Emilio Vescovo di Umbriatico nel 1575;
— Agostino e Cristoforo, per essere ghibellini e Michele Vescovo di Cassano, governò quella dio-
vennero da Andrea Dandolo confinati 1' anno cesi per 42 anni. — Arma: D' azzurro, alla croce

1451. — Arma eguale alla precedente. di S. Andrea d'oro, accompagnata da due stelle

BOMBACE di Modena, vedi Bambasi. dello stesso, una in capo e l'altra in punta.
BOMBACI di Bologna. — Fu prima del par- BOMBIZO di Venezia. — Arma; Partito d'ar-
tito ghibellino, e poi del guelfo. — Uguccio se- gento e di rosso, al capriolo dell'uno nell'altro,
dette nel supremo magistrato degli anziani, e accompagnato in capo da due stelle dall' uno al-

Giacomo nel 1382, membro del consiglio dei 400. l' altro, ed in punta da una palla dell' uno nel-
Capitano del castello di Sant' Agata nel conta- T altro.
do d'Imola fu Bernabò; e Bartolomeo di Girolamo BON di Venezia. — Originaria di Bologna,
conte palatino nel 1585. — Anton-Michele ed fu ascritta al veneto patriziato nel 1297 ed à
Alessandro furono ascritti il 2 Novembre del dato alla Repubblica due procuratori e molti se-
1665 al Patriziato Romano. — Arma: D'azzurro, natori. — Furono castellani di S. Nicolò di Se-

alla croce di S. Andrea di rosso, finestrata nel benico: Domenico nel 1559, Giorgio nel 1675,

cuore in losanga d'oro, accompagnata nel capo e Francesco nel 1696, Girolamo nel 1708 e Nicolò
nella punta da due stelle dello stesso. — Cimie- nel 1787. — Arma: Partito d'argento e di rosso.

ro: Un uomo nascente di carnagione crinito di BON di Verona. — Fino dal 1788 fu aggre-
nero, impugnante con la destra una spada d' ar- gata al nobile Consiglio, e fregiata del titolo di

gento, impugnata d'oro, e tenente con la si- conte di Asparedo. Nel 181 9 ottenne la conferma
nistra lo scudetto di azzurro, al leone uscente della nobiltà. — Arma: Di rosso, alla fascia d'oro,

d' oro. — Motto : caroli sum. accompagnata in capo da una stella dello stesso.

BON — 145 — BON
BONA di Brescia. — Arma: Inquartato; nel Un Bonaccorso di Pietro fu notaro della Signoria

lv e 4.° spaccato d'azzurro e d'oro, al leone nel 1 427 ambasciatore a Siena e in Savoia. Pie-
dall' uno all'altro; nel 2.» e 3.» d'argento, alla tro suo tìglio fu cancelliere dei Signori nel 1441
croce patente d' azzurro. ed un Leonardo ebbe il titolo di conte palatino.

BONA (della) di Genova. — Arma : Inquar- (Estinti nel 1724). — Arma: D' azzurro, al leone
tato d'oro e di rosso; il primo punto all'aquila d'oro tenente nella branca destra una roncola
bicipite di rosso coronata di una sola corona del dello stesso.

campo; il quarto, alla palizzata di rosso in banda. BONACCORSI di VANNI di Firenze. ~ Ori-
BONA di Mondovì. — Uscì da questa fami- ginari dei contado di Lucca, venuti a Firenze
glia il famoso Giovanni Bona, creato Cardinale furono ascritti all'arte degli orafi. — Bonaccorso
nel 1669. — Arma? di Vanni priore nel 1370 e gonfaloniere di giu-
BON ACCI di Pisa, vedi Bonazzi e Fironacci. stizia nel 1380. Francesco, Pietro e Nicolò priori.
BONACCIOLI di Ferrara. — Il Conti ascrive — Arma: D'azzurro, all' archipenzolo d'argento,
questa famiglia tra le più antiche d' Italia. Nico- accompagnato da due gigli d' oro, posti uno in

lino cancelliere di Azzo Estense nel 1394, e Giu- capo e l'altro in punta.
liano cancelliere di Nicolò III. — Arma: Partito; BONACCORSI di GHESE di Firenze. — Det-
nel 1.° trinciato di verde e d'azzurro, al leone d'oro tero alla Repubblica un priore nella persona di
uscente dalla partizione; nel 2.° spaccato d'azzurro Ghese di Bonaccorso nel 1319. — Arma: Trin-
e d' oro, al destrocherio vestito di rosso posto in ciato d'argento e di verde, al giglio del secondo

fascia e palo uscente dal fianco sinistro e con la nel primo.

mano di carnagione in atto di benedire, sormon- BONACCORSI detti dei Noferi di Firenze. —
tata da un bisante crociato d' oro, accostato da Derivarono da Simone di M. Bonaccorso da Pas-
due gigli dello stesso. signano che conseguì il priorato nel 1302. —
BONACCOLSI o BONACOSSI di Ferrara e Bartolo di Simone di Noferi fu 1' undecimo priore
di Mantova. — Famiglia estinta nel 1328. — di questa casa nel 1460. (Estinta alla morte del
Fino dal 1225 faceva parte del consiglio di Man- senatore Lapo di Antonio nel 1702). — Arma:
tova; e già dal 1206 possedeva a titolo di feu- Trinciato d'oro e di rosso, alla banda d'azzurro
do la terra di Poleto. — Pinamonte nel 1219 attraversante, accompagnata da ciascun lato da
del magistrato degli anziani del popolo, e Mar- una stella dell'uno nell'altro.

tino rettore della Repubblica. Tono podestà di BONACCORSI di Macerata e Potenza-Picena.


Verona nel 1 283. Corrado nel 1 280 ebbe l' inve- — Riconoscono la stessa origine dei Bonaccorsi

stitura della metà della corte di Pazzuolo e delle di Firenze, e godono il titolo di conti di Castel

terre adiacenti in riva al Mincio. — Furono Bo- i San Pietro in Sabina. — Furono ascritti al pa-
naccolsi signori di Susano, di Villa dei Cavalieri, triziato romano, riconfermato loro da Benedetto
di Villagrossa, di Pampuro e di Gazo. — Arma: XIV il 4 Gen 1746, alla nobiltà e patriziato di
D'oro, a tre fascie di rosso. — Alias: Di rosso, Macerata nel 1496, alla nobiltà di Bologna nel
a tre fascie d'oro. 1677, e a quella di Firenze con decreto di ricon-
BONACCOLTI di Sicilia. — Originaria di ferma del 17 Lug. 1752. — Furono Cardinali di
Mantova, riparata in Sicilia per isfuggire le per- S. R. Chiesa un Bonaccorso nel 1616, ed un Simo-
secuzioni dei Gonzaga. — Giovanni pretore di Pa- ne nel 1763. — Arma: Spaccato d'oro o d'azzur-
lermo nel 1382; Aldo capitano di giustizia in Ca- ro, al grifo dell'uno nell'altro, traversato da una
strogiovanni; Luigi, barone di Cariato, e stratigò banda di rosso.
nel 1390. — Arma: D'argento, alla fascia di rosso BONACCORSI di Milazzo e di Messina. — Ar-
cimata da una testa di porco al naturale, sor- ma: D'azzurro, al levriere d'argento, rampante,
montata da una crocetta di rosso. sostenuto da un monte di tre cime al naturale,
BONACCORSI o BUONACCORSI-PINADORI movente dalla punta.
di Firenze. — Famiglia unita in consorteria coi BONACHO di Verona. — Arma: D'oro, al

Berti-Rinieri e coi Rustici. — Domenico notaro drago alato e rampante di verde uvonto due sole
della Signoria nel 1482, ed Antonio suo figlio priore zampe, la coda annodata e terminante in saetta

nel 1523. Bonaccorso e Simone furono Cardinali: verso la punta.


un Giovanni di Antonio Vescovo di Colle nel BONAC1NA di Cannobio. — (Estinta). — Att-
1645, e Lorenzo suo fratello senatore nel 1673. ma: D'argento, ad un camoscio passante sopra
— Arma: Di rosso, al pino d'oro al naturale. una pianura erbosa, avente dietro qualche pianta
Motto: TEMPESTATE VIGET. di verde, ed innanzi una roccia o sasso ui natu-
BONACCORSI dei VALDIGIANI di Firenze. rale ; col capo d'oro, all'aquila di nero.
— Cominciarono ad ottenere il priorato nella per- BONACINA di Milano. — Originaria dalla
sona di Piero di Buonaccorso corazzalo nel 1402, terra omonima, frazione del Comune di Diati», si

e da quell'epoca al 1510 lo conseguirono sei volte. stabilì in Milano fin dal 1220. — Martino, gran

Dizionario Slor. Bla». 10


BON — ur, — BON
teologo e giurisperito, creato dall' imperatore Cavaliere. — Arma: D'oro, alla fascia scaccata
Ferdinando II conte palatino, fu Vescovo di Li- di rosso e d'argento, di due file, sormontata dal
tica. Diversi furono capitimi, e Ignazio senatore. capriolo rovesciato d'azzurro, bisantato d'oro di
(Estinta sulla lino del secolo XVIII). — Arma: cinque pezzi; col capo di rosso caricato da un
Spaccato; nel 1.° partito: a) d'oro, all'aquila di j
giglio d'oro.

nero coronata del campo: b) d' argento, a tre BONAFFINI di Sicilia. — Di origine spa-
bando di rosso; nel 2.° di cielo al naturale, al gnuola, fu trapiantata in Sicilia circa al 1 300 da

I

monte di tre cime di verde a destra e una ca- un Vincenzo il quale vi segui Federico II.

pra al naturale, saliente il monte. Giuseppe Capitano di armi nel vallo di .Mazzara;

BONACORSI di Padova. — Arma: D'azzur- Francesco Capitano d'armi nel regno. — Conta se-

ro, alla banda d' argento, caricata di tre cuori di natori, pretori, capitani, giustizieri ed altri distinti

rosso, posti ciascuno in palo, la banda accompa- personaggi, ed ottenne il titolo baronale. — Ar-
gnata da tre stelle d' oro, le due in capo poste ma: Spaccato; nel 1.» d'azzuiro, a quattro bande
in banda, e la terza in punta. — Alias: D'az- d' argento, le prime tre caricate da una stella

zurro, all' albero al naturale accostato da due dello stesso; nel 2.» di rosso, al volo d' argento.

leoni affrontati d'argento; il tutto sostenuto da BONAGENTE di Vicenza. — Originaria di

una terrazza di verde; col capo d'oro, all'aquila Schio, fu ascritta al nobile collegio dei Notai di
di nero. — Alias: Fasciato d'azzurro e d'oro, Vicenza. Nel 1830 ebbe la conferma della sua
le fascie d' azzurro caricate di sei stelle d' oro, nobiltà. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzui ro, alla

3, 2, 1. colomba spiegata d' argento; nel 2.° d' argento


BONACOSSI di Ferrara e di Mantova, vedi pieno.
Bonaccolsi. BON AG IL NT A di Aquila. — Originaria di

BON ACQUISTI di Assisi. — Conti e signori Cappito, uno dei castelli che concorsero alla edi-
di Panzo, antico castello sul dorso del Subasio, ficazione della città di Aquila. — Il primo di cui
alcuni de' quali furono eccellenti capitani ed altri si faccia menzione nei documenti è un Luca vi-

cavalieri di Malta. — Il Conte Ferrante, ultimo vente intorno al 1200. Giunta lì detto Giunta-
di questa casa, e Capit. delle milizie napolitane, tilo giustiziere di Calabria e conte di Corbaro.
dette I* unica sua figlia Francesca in moglie al Antonuccio, figlio di Giuntarello, giustiziere nella
Conte Luigi Marini, il quale ereditò i beni ed il provincia del Principato. (Estinta). — Arma: D'ar-
cognome Bonacquisti nel 1780. — Arma: Di ros- gento, alla quercia di verde; colla fascia attraver-
so, a tre monti al naturale sostonuti da una sante di rosso, caricata di tre palle di oro.
trangla d' argento, dai quali escono due grandi BONAGIUNTA di Legnago. — Arma: D'az-
penne di struzzo. zurro, alla croce di S. Andrea trifogliata d'oro.

BONADA di Cuneo. — Ottenne singolari fa- BONAGIUNTA di Verona. — Arma : D az-


vori dal Duca Carlo Emanuele I, il quale con pa- zurro, al leone d' argento.
tenti del 2 Fcb. 1497 conferì la nobiltà eredita- BON AG LI A di Brescia. — (Estinta^. — Ori-
ria con lo stemma gentilizio a Biagio. Battista, ginaria di Mantova. — Arma: Spaccato; nel I. 8

Giovanni e Stefano Bonada. Nel 1725 ebbero l'in- d'azzurro, al bue al naturale, sormontato da tre
vestitura di Vignolo in contado. Biagio fu uno stelle d'oro; nel 2.° di verde, ai capi d'aglio d'ar-

dei più distinti ufliciali dell'esercito savoiardo. — gento, legati di rosso.


Arma: D'azzurro, al grifo d'oro; col capo d'oro, BONAGRAZIA di Messina. — Sotto il Re
all' aquila di nero coronata dello stesso. — Ci- Federico lì un Pietro fu castellano di Matagri-
miero: Un'aquila come nel campo. — Motto: fone; ed un Vincenzo nel 1341 conseguì il feudo
N1I1IL NIMIS. di Melala» in contrada Mineo. — Arma: D'oro,
BONA DONA di Rivoli (Piemonte). Patrizia di a due rami, uno di palma e l'altro di ulivo al

Rivoli, ebbe signoria in Altessano. — Antonio naturale, passati in croce di S. Andrea.


per molti anni sindaco di Rivoli al tempo di E- BONAGUISI di Firenze. — Uguccione e Bona-
ma miele-Filiberto, assai benemerito della patria guisa furono armati cavalieri nell'SOo da Carlo

e della dinastia, sofferse gravami incredibili dalle Magno. — Un Bonaguisi intervenne alla Crociata
varie milizie ebe a que' dì scorazzavano il Pie- nel 1215 e primo piantò sulle mura il vessillo

monte. — Giall'rodo era in quello stesso tempo cristiano per il che fu conosciuto sotto il nome
Arciprete della colleggiata di sua patria. — Ar- di Della Presa, e i suoi discendenti corrottamente
ma: D'azzurro, alla banda d'argento accompa- furono detti della Pressa. Tre volte conseguirono
gnata da due rose dello stesso. il priorato tra il 1 439 e il 1498. Ebbero la si-

BONAFEDE di Sicilia. — Originaria dai Conti gnoria di Monte Garoso, e si estinsero in Stagio
di San Giuliano di Francia, si stabilì in Sicilia di Matteo nel 1591. — Arma: Partito; nel 1" d'oro,
nel secolo XIV. Un Federico ebbe dal Re Ferdi- alla mezz' aquila spiegata di nero, movente dalla
nando il Cattolico nel 1508 il titolo di regio partizione; nel 2.° palato d'argento e di rosso.
BON — 147 — BON
BONAJUTl di Firenze. — Ammessa alle ma- degli Adriani. — Un Arnaldo fu segretario di

gistrature fin dal 1311. — Coppo di Stefano fu Bertoldo d'Este, e un Ferrante ambasciatore della
priore per ben otto volte, e gonfaloniere due sua patria presso Innocenzo VII. — Bonamico fu

volte. Marcliionne di Coppo conseguì anch'esso il capitano e generale del Duca Alfonso I nella guer-
priorato nel 1379. — Arma: Spaccato d'azzurro ra contro i Veneziani, e si acquistò il titolo di

e d'oro, al liocorno rampante dell'uno nell'altro. valoroso. — Arma: Di al palo d'azzurro infor-

BONAJUTl di Firenze. — Originaria del Mu- riato d' oro e seminato nei vuoti di gigli dello

gello. Un Lapo, un .Martino e un Bartolomeo fu- stesso, ed accostato da due leoni di coronati
rono per diverse volte priori della repubblica. — di controrampanti.
Arma; Grembiato d' argento e di nero di sei BONAMICI di Pavia e di Voghera. — Fino
pezzi. dal cominciare del secolo XV fioriva in Pavia di
BONAJUTO di Sicilia. — È originaria di cui era console un Burgundio Bonamico. Divisa
Valenza, e fu trapiantata in Sicilia da un Rai- in molti rami, si sparso in varie città d' Italia.

mondo, balio di Violante figlia di re Pietro di Quello di Voghera dette uomini illustri e per valor
Aragona. Un altro Raimondo favorì il Duca Ro- militare e por scienza delle cose di stato. Gio-
berto nel conquisto della Sicilia; un Giovanni ca- vanni, Giacopino e Contino furono Decurioni. —
satosi in Siracusa comprò dai Moncada la terra Arma: Di rosso, alla bando d'argento accompa-
di Melilli, mentre il di lui fratello Antonio acqui- gnata da un canton sinistro dello stesso in capo.

stava in Lentini il feudo e castello di Osino nel BONAMICO di Sicilia. — D'argento, alla

I497, ed ebbe anche il feudo dell' Albiato. Un fascia di rosso accompagnata in capo da un uccello
Bartolomeo comperò il feudo della Cavallera in passante di nero.
Centorbi; un Guglielmo quello di Miliato, ed un BON AM INI di Pesaro. — Discende da un
altro Bartolomeo quel di Carracino nel 1535. Un Girolamo Venturini detto di Ser Bonamino, grosso
Silvestro fu barone di Fucilino nel 1540, ed un negoziante di spezicrie, nativo di Bergamo, capi-
Gaspare senatore di Palermo nel 1590. — Arma: tato in Pesaro, tra il cadere del XV, e l' inco-
D'oro, a tre cipressi di verde, quello di mezzo minciare del XVI secolo, il quale quivi si stabilì,

accostato da un leone di rosso. e nel 1504 ottenne di essere aggregato al patri-


BONALDI di Treviso. — Arma: D' azzurro, ziato pesarese. Simone di lui figlio fece moltissimi
al cappello d'oro, coi cordoni dello stesso passati acquisti di stabili, fra cui la superba tenuta delle

in croce di S. Andrea. Torrette ed edificò un sontuoso palazzo ed una


BONALDI di Venezia. — Originaria di Fer- magnifica villa, e per molti anni occupò la carica
rara, passata a Rivalto e spenta nel 1341. — di maggiordomo nella Corte ducale. — Pier-Si-
Tommaso nel 1253 fu fatto decapitare sulla pub- mone, figlio di un fratello del precedente, tenne
blica piazza di Padova per ordine di Ezzelino da la stessa carica presso il Duca Francesco-Maria 11,

Romano. — Arma: D'argento, alla croce di S. e fu uno degli otto, cui questi, ritiratosi a vita

Andrea d'azzurro, accantonata nel 'J.° e 4.° da cenobitica, affidò per alcuni anni la cura suprema
una barba di nero, e nel 2.° e 3.° da una crocetta dei suoi stati. — Bonamino e Girolamo figli di

patente di rosso. Pier-Simone combatterono valorosamente in Fian-


BONAL1NA di Verona. — Al tempo degli dra e morirono sul campo di battaglia, 1' uno
Scaligeri vivea di questa casa il maestro Delaido a Nieuport nel 1600, e l'altro ad Ostenda nel

il quale ebbe due figli, Jacopo e Bartolomeo. Que- 1602. — A Giambattista, fratello di questi due
st'ultimo fu fatto morire con altri nell'anfiteatro prodi capitani, fu concessa la nobiltà romana. —
di Verona per ordine del Carrarese accusato di Due di questa casa furono cavalieri di Santo
voler dare la città al signore di Mantova che era Stefano. — Francesco-Maria e Domenico, avendo
in lega coi Veneziani. — Pietro Bonalini celebre impalmato due dame della celebre famiglia Popoli

medico di Collegio nel 1522, scrisse in greco e di Bologna suino aggiunto al loro nome quello di

in latino, ed è nominato dal Maffei nella sua Ve- questa illustro casa. — Arma: Spaccato, d'azzur-
rona illustrata. Nel 1409 questa famiglia fu ascrit- ro e d'oro, alla fascia di rosso attraversante sullo

ta al nobile patrio Consiglio, e nel 1655 si e- spaccato; l'azzurro caricato da tre stelle di otto
stinse. — Arma: D'argento, al bue rampante al raggi d'oro; e l'oro caricato da una balla di mer-
naturale, gettante fiamme dalla bocca e dalle narici. canzie d' argento posta in fascia, e legata con
BONAMENTE di Verona. — Arma: D'argen- fune d'oro.

to, alla fascia ondata d' azzurro, costeggiata da BONAMINI di Venezia. — Originaria di Cipro,

sci stelle dello stesso. donde si trapiantò in Corfiì prima e quindi in

BONAMENTI di Sicilia. — Arma: D'azzurro, Venezia. — Francesco fu Gran Cancelliere di Can-

al castello d' argento sormontato da tre torri dia. Questa famiglia ascritta alla cittadinanza ve-
ctello stesso, chiuso di nero. neziana nel 1632 si spense nello stesso secolo. —
BONAMICI di Ferrara. — Si dissero prima Arma ?
BON — 148 — BON
BONANNO di Siracusa e di Aquila. — Sono BONAPARTI di Treviso. — D'argento, alla
originari di Pisa, dove ebbero gran parte nel fascia increspata di rosso. — Alias: Di rosso,
governo repubblicano. Nel 1130 fioriva un Bonanno alla banda d'argento, caricata di una vite di
celebre letterato, e nel 1174 un altro Bonanno verde pampinosa di quattro foglie poste nel senso
che insieme a Gugliemo Tedesco costruì la torre della banda.
pendente della metropolitana pisana. Per contese BONARDI di Mondovì, Conti e Signori di
avute coi Gualandi, abbandonarono la patria e si Roburent. — Arma: Di rosso, a tre bande d'oro,
recarono in Sicilia nel 1285, diramandosi in Sira- bordate di nero. — Cimiero: Una torre di rosso
cusa, in Palermo, in Messina e in Aquila negli fra un volo interzato in fascia di rosso, ore e
Abruzzi. Vari e tutti celebri sono i rami di que- nero. — Motto: rona ardua virtus.
sta stirpe: 1.» Dei principi della Cattolica e duchi BONARDI di Roma. — Arma: D'azzurro, al
di Montalbano, da cui uscì un Giacomo barone naviglio fornito d'argento; col capo dello stesso,
di Canicatti, autore delle Antichità Siracusane. caricato di tre gigli di rosso.
Il di lui figlio Pietro fu primo principe di Roc- BONASI di Bergamo, detta anticamente Bo-
cafiorita e barone di Castellamarc. Questa linea naxis, e quindi per traduzione Bonacci, Bonasi e
si estinse nel 1820. 2.° Dei duchi di Castellana, Bonazzi, è originaria del Bergamasco, e se ne
anch'essa estinta, alla quale appartenne un Gia- ànno chiare memorie fin dal 1158. Ammessa nel
como che fu prima Vescovo di Patti, e poi Arciv. Consiglio nobile di Bergamo nel 1450, ebbe dira-
di Monreale morto nel 1754. 3.» Un altro ramo mazioni nella vicina Albino e nella città di Po-
della stirpe Bonanno formò i Principi di Lingua- scia e di Bari, dove fu pure fra le nobili anno-
glossa, pari del regno, di cui il primo ad inve- verata, e credesi avesse comunanza di sangue
stirsi nel 1626 fu Orazio Barone di Ravanusa, coli' antica casa Benazzi di Bologna, anch'essa di
Carrancino e Belvedere. Altri rami fioriscono tut- origine lombarda. Ricevuta per giustizia nell'Ordi-
tora in Caltagironc nei Baroni di Polino, e in ne di Malta nel 1711, fu per sovrana risoluzione
Aquila (Abruzzi) nei Baroni di Ocre. — Arma: dell'Imperai d'Austria del 5 Mag. 1820 ricono-
D'oro, al gatto passante di nero. — Motto: ne- sciuta nella sua antica nobiltà. — Arma dei
QUE SOL PER DIEM: NEQLE LUNA PER NOCTEM. Bonasi Gobia: D'oro, all'albero nudrito e terraz-
BOXANO di Lombardia. — Arma: Partito; zato di verde e fruttato di rosso. — Arma degli
nel 1.° di nero, alla sbarra ondata, accompagnata altri rami: D'oro, al giglio di giardino reciso,
in capo da una rosa, e in punta da uu giglio, il fogliato di verde e fiorito di sei fiori al naturale.
tutto d'argento; nel 2.° d'argento, al monaco ve- BONATI di Brescia. — (Estinta) — Arma:
stito al naturale, tenente un cornucopia d'argento, Partito; nel 1.° spaccato d'argento e di rosso,
da cui escono tre spighe d'oro. — Cimiero: tre ad una fascia d'azzurro attraversante sullo spac-
spighe d' oro entro un volo di nero. cato; nel 2.» di verde.
BONANOMI di Lodi e di Milano. — Ebbe BONATI di Ferrara. — Assai antica ed illu-

in feudo Melegnarello lodigiano nel principio del stre. — Giovanni distinto pittore del XVII secolo,
1700. — Arma: Interzato in fascia; nel 1.° d'oro, e Teodoro celebre idraulico, Cav. della Legion
all'aquila di nero; nel 2.° d'argento, al leone illeo- d'Onore morto in principio del XIX secolo. —
pardito di rosso, posante la branca sinistra sopra Arma ?
un ramo fogliato di verde, posto e curvato a de- BONATTI di Mantova. — Ebbero il titolo di

stra; nel 3.o d'argento, a tre bande di rosso. Conti. — Arma: Partito; nel 1.° d'azzurro, all'al-

BONAPARTE di Treviso, di Firenze, di Sar- bero terrazzato di verde; nel 2.» d'oro, a due pali

zana e di Roma. — Il nome di questa famiglia tro- di rosso; col capo d'oro, caricato di un'aquila di
vasi registrato nel libro d'oro della città di Tre- nero.
viso fino dal sec. XII. Nel secolo XIV si trova sta- BONAUDO del Piemonte. — Furono Conti di

bilita in S. Miniato (Toscana). Un Giovanni fu pode- Monteu e di Frassinere. — Arma: D'argento, a

stà di Firenze nel 1334, e un Oderico capitano del tre pianticelle di biancospino fogliate al natu-
popolo fiorentino nel 1345. Al tempo delle fazioni rale, fiorite di rosso, moventi da un solo ceppo
esularono i Bonaparte da Firenze, e un ramo si sradicato.
riparò a Sarzana, e più tardi in Corsica sul cader BONAVENTURA di Roma. — Arma: D'argento,
del sec. XV. — Il ramo dei Bonapirte di Roma al leone d'oro seduto sopra una terrazza di verde
proviene da Luciano fratello dell'imperatore Na- coperto di un elmo chiuso di nero, portante per
poleone I e gode dei titoli di principi di Canino, cimiero un'uccello sorante al naturale; il leone

di Musignano e della Santa Sede. — Arma antica: posante la sua branca destra sopra uno scudo
Di rosso, a due sbarre d' oro accompagnate da ovale di rosso, coronato all'antica, bordato d oro,
due stelle dello stesso, l' una in capo e l' altra e caricato di un trifoglio di verde posto sopra

in punta. — Arma nuova: D'azzurro, all'aquila un monte di sei cime dello stesso.
d' oro avente ira gli artigli una folgore dello stesso. BONAVENTURI di Siena. — Furono dei gen-

BON — 149 — BON


tiluotnini, risieduti nei Nove nel 1355. — Arma: zia furono aggregati al nobile Consiglio nel 1297.
Capriolato, increspato d'oro e d'azzurro; col capo Si estinsero nel 1509 in Giovan-Battista podestà
d' argento caricato da un volo di nero. di Rovigo. -- Arma: D' oro, alla croce patente
BONAVERI di Verona. — Ascritta al nobile di nero.
patrio Consiglio nel 1408. — Nicola oratore de- BONCIANI di Firenze. — Originari di Fran-
gli Scaligeri, poi consigliere dei Carraresi, c fi- cia. — Ammessi alla magistratura fiorentina nel
nalmente ambasciatore alla Veneta Repubblica 1286, conseguirono il priorato trentasci volte,
quando Verona si sottomise al di lei dominio. — ed undici il gonfalonierato. — Francesco di Pao-
Aiima: Di rosso, ad una torre d' argento, aperta lo, Arcidiacono Fiorentino, eletto Arcivescovo di
e finestrata di nero. Pisa nel 1613. — Si estinsero in Paolo di Neri
BONAZZI di Bergamo e di Napoli. — A- di Lorenzo nel 1667. — Arma: Di rosso, a tre
scritta al Consiglio nobile di Bergamo fin dal pali di vaio; col capo d'oro.
1330. — Fermo-Giuseppe Cav. di giustizia del- B0NC1LE di Venezia. — Arma: Partito; nel
l' Ordine di Malta nella prima metà del X Vili 1.° d'azzurro, alla fascia d'oro; nel 2.° di rosso,
secolo, verso la fine del quale si estinse in Ber- alla burella alzata d' argento.
gamo la famiglia. Ma un ramo nel XVI secolo BONCOMPAGNÌ di Bologna. — Fino dal 4 347
stabilivasi in Bari ed un altro nel susseguente Pirrjno fu ascritto al Consiglio generale della Re-
in Pescia. Il primo passò a Napoli, di cui nel pubblica di Bologna, e nel 1351 al Magistrato
1796 ottenne la cittadinanza, poi fu ascritto fra degli Anziani. Vanta questa casa quattro Cardi-
le famiglie nobili fuori piazza, o con decreto mi- nali di S. R. Chiesa; Filippo nel 1572, France-
nisteriale 5 Lug. 1882 autorizzato ad usare il sco nel 1621, Giacomo nel 1690, e Girolamo nel
titolo di Baroni di Sannicandro. — Aiima : D'oro, 1664. — Quest'ultimo fu Arciv. di Bologna, co-
al giglio di giardino, fogliato di verde e fiorito me un Cristoforo suo antenato lo era stato di
di sei pezzi alternati al naturale. Ravenna nel 1578. — La maggior gloria però di
BONAZZI di Pescia (Toscana). — Un ramo questa famiglia fu Ugo di Cristoforo, Cardinale
della precedente trapiantato, nel corso del XVII nel 1565, eletto Papa nel 1572 sotto il nome di
secolo, nella città di Pescia, dalla quale fu per Gregorio XIII. — Ebbe questa famiglia il marche-
nobile riconosciuto. — Marco Cav. del S. M. 0. sato di Vignuola ; il ducato di Sora, di Fiano e
di S. Stefano. — Arma: D'oro, a tre gigli di di Arcch; il principato di Piombino, dell' isola

giardino recisi e fogliati al naturale. dell'Elba e di Venosa. — Arma: Di rosso, ad un


BONAZZI o BONAS1I di Concgliano. — Fi- mezzo drago spiegato d'orò.
gurava fra i Rettori del Comune dai tempi di BONCOMPAGNÌ del Piemonte. — Arma:
Ezzelino da Romano. — Arma ? D' oro, alla banda di nero, accompagnata da una
BONAZZI di Guastalla. — Di origine lom- rosa di rosso bottonata d' oro nel punto sinistro
barda, ebbe il consolato in patria nel XIV se- del capo.
colo, occupò eminenti urtici e dignità alla Corte BONCONSIGLI di Bologna. — Di parte gc-
dei Gonzaga e fu insignita del titolo comitale. remea, di corta durata ma di gran nome in giu-
— Arma? risprudenza. — Odorico fu celebre lettoro di di-

BONAZZI di Parma. — Fu ricevuta nell'Or- ritto civile alla fine del XII secolo, e dalla sua
dine Costantiniano, ed à monumenti in S. Maria scuola uscì il famoso giureconsulto Fillio. Boni-
della Steccata, chiesa magistrale dell'Ordine. facio, di lui figlio, fu anch' esso professore di di-

Arma : D'azzurro terrazzato di verde, a tre monti ritto al principio del secolo seguente, e fu anno-
sormontati da una colomba avente nel becco un verato fra i sostenitori dello studio bolognese, e

ramoscello d' ulivo, il tutto al naturale, ed ac- trattò in Mantova la pace tra Ezzelino ed i Mon-
compagnata in capo da tre stelle d'oro. tecchi di Verona. Guglielmo d' Ubaldo insegnò
BONAZZI o BONACCI di Pisa. — Se ne ànno pubblicamente il diritto canonico sul finire dello

notizie dall'anno 1158. — Appartenne alla stessa stesso secolo, mentre suo padre ora capitano del
Leonardo Pisano, e diede origine alla famiglia popolo in Assisi. — Arma?
dall' Abaco. — In seguito fu detta Fibonacci BONCR1ST1ANI di Pisa. — Arma : D'argento,
(Vedi Fibonacci). — Arma? alla banda d' azzurro accomp;ignata da una croce
BONAZZO di Firenze. — Ebbe un priore trifogliata dello stesso in punta.

nel quartiere di S. Spirito nel 1368, ed avea BON DEL MONTI di Firenze e di Sciacca. —
monumenti nella chiesa omonima. — Arma; Spac- Originari di Val di Greve, ov' ebbero giurisdi-

cato; nel 1.o d'argento, ad un uccello passante zione estesa sul castello di Monte buoni , sulla

di nero; nel 2.° spaccato d'argento e di nero di terra di Valdipesa ed altri luoghi. Dai Bondclmon-
dodici pezzi. ti uscirono S. Giovanni Gualberto, fondatore della
BONCI di Trieste e di Venezia. — Furono de- religione Vallombrosana , il B. Pietro dell'Ordine

gli antichi tribuni di Trieste. Passati in Vene- dei Getuati, e Maria madre di S. Maria Madda-
BON — 150 — bon
Iona dei Pazzi. Manente ebbe la baronia di molte una ruota di rosso senza cerchio col mozzo d'oro.

castella nel regno di Napoli. Esaù fu Despota del - BONELLl di Alessandria e di Homa. — Ori-
PArta e del Zante c Ile della Romania. Giovanni ginaria dalla terra del Bosco, fu ascritta nel 1566
d'Andrea da Martino V creato Arciv. di Colossa al patriziato di Alessandria nella persona di Ma-
nell'Ungheria. Simone conte di Grottafrancola rio decurione in patria. — Michele, conosciuto
senatore in Campidoglio nel 1428; ed Andrea col nome di Cardinale Alessandro, ebbe la por-
Arciv. di Firenze nel 1532. — Un ramo di que- pora da San Pie V suo zio materno, ed il mar-
sta famiglia fu trapiantata dai fratelli Nicolò e chesato del Bosco da Filippo II Re di Spagna;
Mainettò nel 1394 nella città di Seiacca in Si- un altro Michele venne insignito da Emanuele I

cilia. — AliMA ANTica: Spaccato d' azzurro e di di Savoia dell'Ordine della SS. Annunziata. Carlo
argento. — Arma moderna: Spaccato d'azzurro, nel 1664 cardinale, eletto Pontefice nel Conclave

e d'argento, alla croce del Calvario di rosso pian- del 1676, ma morì nel Conclave stesso. — Eb-
tata sopra un monte d'azzurro. — Alias] Spac- bero i Bonelli il marchesato di Cassano, la con-
cato d' azzurro e d' argento, allo scudetto dello tea di Bosco, il ducato di Montanara e di Salci

stesso caricato della croce del Calvario di rosso, nel 1570, e il principato romano da Benedetto
piantata sopra un monte d' azzurro. — Alias: XIV nel 1736. — Arma: Partito d'uno, spaccato di

Partito; a destra spaccato d'azzurro e d' argento; due; nel 1.° e 6.» di rosso, a tre bande d'oro; nel 2.»

a sinistra d' azzurro caricato dalla croce piena di e 3.° d' argento, al bue di rosso; nel 4.° e 5.*»

rosso movente dalla cima di sei monti dello stes- bandato d' oro e d'azzurro, di otto pezzi ;
il capo
so, disposti 1, 2 e 3. dello scudo ritondato di rosso col gonfalone e le

BONDENARI di Ferrara. — Una delle fa- chiavi pontificie d' oro.


miglie indigene ferraresi note fino dal tempo BONELLl di Barletta. — Se ne ànno notizie
della fondazione della città. — Ad essa appar- fino dal scc. X. — Nella prima metà del XV si

tenne quel Giustiniano giureconsulto del XV se- divise in due rami, dei quali uno rimase in Bar-
colo, celebre professore di diritto nella Univer- letta e 1' altro passò ad abitare in Arienzo presso

sità di Ferrara. — Estinta in casa Bonaecioli nel cui Pietro Bonelli nel 1415 ebbe la concessione
secolo XVII. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'ar- di un feudo. Il primo si estinsc sul principiare
gento, alla fascia di rosso caricata di quattro bi- del XVI II sec. — Ebbero nobiltà in Catanzaro,
santi del campo, accompagnata in capo da una in Palermo, in Messina e in Scala. Furono si-

fiamma di rosso ed in punta da un cuore dello gnori di 1 i feudi e del marchesato di Cassano. —
stesso; nel 2.° d'azzurro, a tre bisaiiti d'oro, 2 e I. Un Raffaele Arciv. di Ragusa nel 1583. — Ar-
BONDENARI di Genova. — Originaria di ma: Bandato-onduto d'argento e di azzurro. —
Uovi, donde venne a Genova nel 1 320. Dette tre Alias: D'argento, alla banda di rosso accompa-
anziani dal 1318 al HI 8. Pietro, console di gnata da due rose dello stesso.
Cada nel 1426. Ascritta nei Cicala nel 1528. BONELLl di Lodi. — Arma: Spaccato; nel I.-
Ambrogio senatore nel 1583. — Arma: Partito d'argento, al bue passante di rosso ; nel 2.° d'az-
di rosso e d'argento, al leone d'azzurro dall'uno zurro, a tre bande d' argento.
ali* altro. BONELLl di Saluzzo. — Originaria di Piazzo

DON DE H1CI di Cagli (Umbria). — Arma: nella valle di Macra, trapiantata in Saluzzo nel
D'oro, a due sbarre di rosso; col capo cucito del 1270 nella persona di Berquadano di Boncllo Dott.

campo, caricato di un grifo d' argento uscente, in leggi, il quale dopo parecchie ambasciate in
e sostenuto da una divisa d' azzurro, caricata di Francia e presso il Conte Amedeo di Savoja, fu

un crescente d'argento, fra due stelle dello stesso. nel 1290 nominato Vicario generale del marche-
RONDONI del Piemonte. — Signori di Ron- sato dal March. Federico, e nella stessa carica
soeco. — Arma: Bandaio d'azzurro e d' oro, le servì quindi il March. Tommaso. — I suoi di-
bande del primo caricate di sei gigli del secon- scendenti ebbero pure molte onorifiche cariche
do, due su quella di destra, tre su quella di presso i Marchesi di Saluzzo, e furono loro con-
mezzo, una su quella di sinistra, tutti nel senso siglieri, scudieri, maggiordomi ecc. — Questa fa-
della pezza; col capo d'oro, all'aquila di nero miglia, estinta nel XV secolo, fu una di quelle
coronata dello stesso. — Cimiero: Un'aquila co- riconosciute e dichiarate nobili dal March. Fe-
me nel campo. derico 1 con suo editto del 20 Ag. 1460. — Ar-
BONDUMIFRl di Venezia. — Ori-mari di ma: Spaccato d'azzurro e d' argento, alla banda
Acri in Palestina, circa al 1268 si posero al ser- di rosso attraversante; col capo d'oro, caricato
vilo della Repubblica Veneta, dalla quale nel di un'aquila spiegata di nero, coronata del campo.
1 200 furono ascritti pei loro ineriti al nobile BONELLl di Sicilia. — Un Angelo Bonelli
consiglio. — Arma: Spaccato d' azzurro e d'ar- fu procuratore fiscale della Gran Corte, e un Pie-
gento. ;illa banda dell'uno nell'altro. tro giudice di Paternico. — Arma: D'azzurro,
BONECA di Roma. — Arma; D' argento, ail al castello d' argento chiuso di nero, accostato
BON — 151 — BON
da un Icone d' oro, e sormontato da una cometa BONE VERA di Verona. — Arma : Di rosso,
dello stesso. alla torre d' argento aperta e finestrata di nero.
BONELLI di Tolentino. — Ascritta al patri- BONFÀ di Legnago. — Arma: Spaccate» di
ziato tolentinate fin dal 1232 nella persona di nero e d' azzurro; 1' azzurro caricato di una
un Giunta di Bonello, riconfermatavi poi verso fede di carnagione vestita d'argento, tenente due
la metà del XVII secolo. — Giuseppe-Niccola palme di verde passate in croce di S. Andrea,
conclavista nell' elezione di Papa Innocenzo XI, attraversanti sullo spaccato, e accompagnate in
quindi segretario del Granduca di Toscana; Pie- capo da una corona d'oro sul nero.
tro-Paolo segretario prima del Card. Francesco- BONFADINI di Ferrara. — Un Giovanni
Maria de' Medici, quindi del Granduca Cosimo III, servì Papa Giovanni X contro gli Ungari calati
e successivamente degli altri Granduchi fino al in Italia a' danni della Chiesa. Antonio Conven-
1747. — Arma: D' azzurro, alla fascia di rosso tuale innalzato all' onore degli altari col titolo

caricata di tre stelle di otto raggi d' argento, di Beato. —


Arma: Una banda caricata di tre
accompagnata da un monte di tre cime d' oro stelle, ed accompagnata a sinistra da un giglio
movente dalla punta. e a destra da un leone passante.
BONESE di Velletri. — Arma : D' azzurro, BONFADINI di Venezia. — Oriundi di A-
alla fascia in divisa d' oro, con tre bande dello gost, discendono da un Montanaro di Casa Chizza-
stesso in punta. li. Furono ascritti alla veneta nobiltà nell' anno
BONET di Nizza, Signori di Aiglun. — Ar- 1648 e ne ottennero la conferma nel 1817. —
ma : D' azzurro, a tre fascie sormontate da un Arma: Di rosso, all' aquila bicipite spiegata di
basilisco e accompagnate da sei stelle ordinate, nero, membrata, imbeccata e coronata d'oro, ac-

tre fra la prima e la seconda fascia, due fra la compagnata fra le due teste da un giglio dello
seconda e la terza, ed una in punta; il tutto stesso, e caricata da uno scudetto ovale spaccato
d' oro. d' azzurro e d' oro, con la torre d' argento sul-
BONETI o BONETTI del Piemonte e del Ve- l' azzurro.
nessino. - Originaria del Piemonte, di cui un ramo BONFANT di Cagliari. — Ottennero no- la

si trapiantò nel contado venessino e si stabilì biltà con diploma del 1831. — Arma: D'azzur-
in Malaucène. Un Pietro Bonetti nel 1281 assi- ro, ad un amorino al naturale, con gli occhi ben-
steva come sindaco di questa città alle opera- dati, arco e turcasso, fermo sulla pianura erbosa
zioni di confine fra il territorio di Malaucène e di verde. — Alias: Spaccato; nel 1.« d'azzurro,
quello di Entrechaux, Un Amato aveva la quali- ad un amorino al naturale, ignudo, con arco e
fica di nobile nel XIV secolo, e Pietro-Francesco turcasso, ferino sulla partizione ; nel 2.° di verde,

ottenne il 18 Lug. 1778 da Pio VI un breve che al vaso d' oro pieno di gigli di giardino al na-
gli confermava 1' avita nobiltà. Con lui si spense turale.

la famiglia Boneti. — Arma: D'azzurro, ad ma BONFANTE di Genova. — Arma: D'oro,


chiave con due ingegni d' oro posta in palo <*d alla banda d' azzurro, accompagnata da tre stello
un crescente abbassato d' argento; col capo »- di otto raggi di rosso, due nel capo ordinate in
cito di rosso, caricato da tre stelle d' oro. banda, una al canton dostro della punta; col
BONETO di Girgenti. — Ludovico Arciv. di capo cucito d' argento, alla croce ancorata di
Palermo nel 1383, Arciv. di Antivari nel 1395, rosso.
Vescovo di Bergamo nel 1399, poi di Pisa nel BONFANTI di Belforte (Mantovano). — Di
1400, e finalmente di Taranto nel 1406. — Gre- origine milanese, vennero nel Mantovano in qua-
gorio XII lo creò Cardinale del titolo di S. Maria lità di uomini d'arme al servizio dei Signori
in Trastevere il 18 Sett. 1408. — Arma D'az- Gonzaga di Mantova. Nel 1742 un Cristoforo ot-
zurro, alla banda controgigliata d'oro di sei pezzi. teneva dall' Imperatrice Maria-Teresa il titolo di
BONETTI di Legnago. — Arma: Spaccato nobile per sè e suoi discendenti, coi diritti e
di rosso e d'azzurro, all'albero sradicato di verde, privilegi dei cittadini milanesi purché avesse di-
il fusto accostato da due gigli d' argento sul- morato gran parte dell'anno nella città o ducato
I' azzurro; 1' albero sostenente nella sua cima un di Milano. —
Cristoforo, Giuseppe e Sicimò fu-
uccello rivolto d' oro. rono successivamente capitani delle milizie di
BONETTI di Nago di .... — Arma : In- Belforte nel XVII e XVIII secolo. — Arma: Spac-
quartato; nel 1.° e 4.» d' azzurro, ad una pira- cato; nel 4.* di rosso, all' aquila di nero; nel 2."
mide d' oro sopra un piedistallo quadrato dello di verde, a tre caprioli d'argento; colla fascia
stesso; nel 2.° e 3.» di rosso, ad un uccello d'ar- cucita di rosso, attraversante sullo spaccato.
gento posto sopra un monticello dello stosso, te- BONFANTI di Sicilia. — Onofrio ebbe la
nente nel suo becco un anello d'oro; quello del nobiltà in Castronovo; Nicolò fu sindaco di Sciac-

terzo rivolto. — Cimiero: la piramide del primo ca e Mazzara nel 1478; Geronimo capitano giu-
sormontata dall' uccello del secondo. stiziere di Castronovo nel 1500; altro Nicolò
BON — 152 — BON
capitano giustiziere. — Arma : D' azzurro, al BONFRANCESC1II di Ferrara. — Ugolino di

Icone d' oro accompagnato da un giglio d'argento Francesco vicario delle gabelle in Rimini nel 1437
in capo, c da tre stelle del secondo in punta. fu mandato da Sigismondo Malatesta alle Corti
BONFIGLl di Osimo. — Antichissima e no- di Mantova e di Ferrara, e conosciuto dal March.
bilissima, le cui memorie certe risalgono al 1024 Nicolò fu da questo invitato a trasferire il domi-
nella persona di Alberto. — San Bonfiglio abate cilio della sua famiglia da Rimini a Ferrara, di

benedettino, Vescovo di Fuligno si trovò alla presa cui ottenne la cittadinanza e fu messo nel Con-
di Gerusalemme nel 1099. — A occupato in ogni siglio che si occupò dei Riformatori di quello stu-

tempo le più eminenti cariche della patria, e si dio il quale fu allora eretto in università, e quindi
è estinta nel 1883 col Cav. Andrea, Commend. ebbe le giudicatura criminale. — Agostino figlio

di vari Ordini, e Delegato pontificio in Ancona del precedente, sostenne la stessa giudicatura, e
nel 1860. — Arma: D'argento, a due sbarre di nel 1473 fu ascritto fra i Savi della città, quindi
rosso; col capo d' Angiò. del Consiglio segreto del Duca Ercole, e fu il

BONFIGLl di Ravenna. — Alberico scrittore primo ad occupare nelP Università Ferrarese la

delle memorie storiche di Romagna. — Arma: cattedra di giurrsprudenza. — Arma?


D'azzurro, alla fascia alzata di rosso, accompa- BONGIANINI o BONZA G NI di Bologna. —
gnata in capo da tre gigli d'oro, e in punta da Arma: Palato di rosso e d'argento.
una branca di leone dello stesso, recisa di rosso, BONGIARDINA di Sicilia. — Arma: Partito;
posta in fascia. -

nel 1.» d'azzurro, a due leoni d'oro rampanti


BONFIGLl di Vcllctri. — Un Giacomo, dei contro un albero di palma dello stesso ; nel ì."

Conventuali francescani, servì in diverse amba- d' azzurro, a tre bande d' oro.
scicrie la Santa Sede. — Arma: D'azzurro, al BONGIOANNI di Cremona. — Arma: D'ar-
grifo rampante di ... movente da un monte
. gento, al destrocherio vestito di rosso, movente
di tre cime d'oro, e premente colla destra zampa dal fianco destro e tenente un ramo fogliato di

ini globo di .... , sormontato in capo da tre verde dinanzi un leone rampante d'oro posto a
gigli d' oro. sinistra; colla campagna d'oro caricata di tre

BONFIGLIO di Genova. — Arma: D'argento, pali d' azzurro, e col capo d' azzurro sostenuto
al capo d'azzurro caricato di un crescente mon- da una divisa d' oro, caricato da tre stelle dello
tante del campo, accostato da due stelle di sci stesso.
raggi il' oro. BONGIORNO di Sicilia. — Leandro came-
BONFIGLIO di Xizza. — Furono Signori riere del Re Manfredi il Normanno, senatore e

della Rocchetta del Varo. — Arma: D' azzur- poscia pretore della città di Palermo. — Arma:
ro, alla banda d'oro, accostata da sei stelle dello D'azzurro, al sole d' oro, accompagnato in capo
stesso, tre per parte. — Motto: Im his et ab da due stelle d' argento.
WS OMNIA. BONGIOVANNl di Padova. — Ottennero la

BONFIGLIO di Sicilia. — Originaria della conferma della nobiltà per sovrana risoluzione
Germania, passò nella Sicilia al tempo di Carlo del 29 Marzo 1823. — Arma: Spaccato; nel l.«

d* Angiò. Ebbe la signoria dei feudi di Bonal- d'argento, alla rosa di rosso; nel 2.» di verde,
bergo in Nicosia e del Mompeliere nel monte a tre bande d' argento; la spaccatura attraver-
Etna, non che le baronie di Canniti, di Condro sata da una divisa di verde.
e di Gattori. — Roberto ottenne la castellania BONG IO VANNI di Sicilia. — Giacinto pro-
di Lcntini. — Arma Spaccato : d' argento e di curatore fiscale della gran Corte nel 1677, e
nero, al leone dell' uno all' altro. Giambattista barone del grano, e segretario del
BON FIGLIOLI di Bologna. — Originaria di regno. — Arma : D' azzurro, all' albero di due
Fizzara, in Bologna si distinse per uomini celebri rami d'oro accollato da un serpe di verde.
per dottrina e per conseguite dignità, ed ebbe la BONGIOVANNI di Verona. — Ascritta al

signoria di Falcino col titolo comitale. — Ercole nobile Consiglio fino dal 1517 e confermata no-
di Orazio senatore della patria nel 1597. Anto- bile per sovrana risoluzione del 4 Sett. 1818. —
nio di Bonfiglio, cameriere di Paolo V ebbe la Arma: Partito; nel 1.» di rosso pieno; nel 2.» d'az-

sede vescovile di Carinola. — Arma : Inquartato: zurro, al capriolo cucito di rosso; col capo dello
nel 1.° e 4.» d'oro, all'aquila spiegata di nero, scudo d' oro attraversante sul partito, e caricato
membra ta imbeccata e coronata del campo; nel 2.» di un' aquila di nero, coronata del campo.
e 3." di rosso, alla fascia cucita d'azzurro, cari- BONI di Firenze detti delle Catene. — Ot-
cata da una freccia al naturale; col capo d'Angiò. tennero il priorato nella persona di Paolo di Am-
BONFIO di Cremona. — Arma: D'azzur- brogio di Meo nel 1384, e di Bernardo nel 1463.

zurro, alla branca di leone al naturale, uscente Si estinsero nel 1600. — Arma: D' azzurro, a

dal fianco destro e tenente un ramo di palma di quattro catene d' oro poste in croce di S. An-
verde ; col capo dell' impero. drea convergenti ai. quattro angoli dello scudo

BON — 153 — BON


e moventi da un anelletto d' argento in abisso, BONINCONTRO di .... — Arma : D' ar-
accostato da due stelle d' oro. gento, alla B maiuscola di rosso; col Capo dello

BONI o BUONI di Firenze. — Originari di stesso, alla croce del primo.

Gubbio; venuti in Firenze ottennero per dodici BONINI- LONG ARE di Vicenza. — Nel 1769
volte il priorato. Carlo di Giovan-Battista Ve- furono investiti del feudo di Barche col titolo di
scovo di Angouléme morto nel 1603. — Arma: conti, riconosciuto dalla repubblica di Venezia
Partito di rosso e d'azzurro, al leone d'argento nel 1784. Ottennero la conferma della nobiltà
attraversante sulla partizione, caricato di uno nel 1 820. — Arma : Spaccato d' argento e d'az-
scudo d' azzurro sopraccaricato di uno, o di tre zurro; 1' azzurro caricato di un capriolo rove-
gigli d'oro. sciato del primo; colla volpe nascente di rosso,
BONI o DE BONIS di Vettori. — Era fra le movente dallo spazio che sta fra le gambe del
consolari. — Antonio priore del Comune nel capriolo e attraversante sull' argento in capo.
1606. (Estinta). — Arma: D' azzurro, al cigno BONINO di Biella, Conti di Chiavazza. —
d' argento rivoltato. Arma : D' argento, al semprevivo di verde ; col
BONICALDI di Venezia. — Originaria di Trie- capo d'azzurro, alla stella d'oro. — Cimiero: Un
ste e decorata dell' antica dignità tribunizia, fu toro d' argento nascente. — Motto: Ad ethera.
trapiantata in Venezia e quivi ascritta al gran BONINO di Bra (Piemonte). — Ebbero il ti-

Consiglio. — Estinta nei primordi del XIV se- tolo di Conti di Robassomero. — Arma D' : oro,

colo. — Arma: D'argento, a tre bande d'azzur- all' orso al naturale tenente con ambe le branche
ro; colla fascia d'oro attraversante. — Alias: Di una colonna di rosso in banda. — Cimiero: Un orso

rosso, a tre bande d'azzurro, colla fascia d' oro nascente come nel campo. — Motto: Firma fides.

attraversante. BONINO del Piemonte. — Furono consignori


BONICI di Genova. — Arma: D'oro, a tre di Villarbasse. — Arma: Spaccato; nel 1.° fa-

fascie doppio-addentellate di verde. sciato innestato nuvoloso d' argento e di nero ;

BONICI di Malta. Originaria da una fa- — nel 2.o d'oro, al semprevivo di verde. — Cimiero:
miglia omonima di Firenze, trapiantata in Malta Una palma al naturale. — Motto: Fide et merito
dove ebbe il titolo baronale della Culeia. Ar- — parta.
ma antica: D' azzurro, al giglio naturale d' ar- BONINO di Venezia. — Un Bartolomeo fu
gento gambuto e fogliato di verde. — Alias: Di Vescovo di Sebenico dal 1 495 al 1 51 2. Arma — :

rosso, alla spada d' argento, guarnita d' oro. — Una sbarra sormontata da un drago volto a
Arma dei baroni della Culeia: Inquartato; nel l.« sinistra, ed accompagnata in punta da una rosa.

e 4.° di rosso, a sei losanghe d'oro accollate in BONINSEGNA di Venezia. — Arma : Di ros-
banda ; nel 2." e 3.° d' argento, al giglio di ros- ro, a tre bande d'oro, accompagnate da otto
so; sopra il tutto di rosso, alla spada d'argento plinti dello stesso, 1, 3, 3 e 1 posti nel senso
guarnita d' oro. delie bande.
BONIFACIO di Rovigo e di Treviso. — Ar- BONIPERTI di Milano. — Arma: Spaccato;
ma: D'azzurro, al leone d'oro; colla spalla ca- nel 1." di rosso, al leone illeopardito d'oro; nel 2.»
ricata di uno scudo del primo, bordato del se- d' azzurro, a tre conchiglie d' oro. — Cimiero:
condo, e caricato di tre gigli dello stesso. Un leone uscente d'oro, tenente una spada d'ar-
BONIFACIO o BONIFAZIO di Messina. — gento impugnata d' oro.

Fiorì fino dal tempo dei Re Normanni. Un Mat- BONIPERTI di Novara. — Alberto vescovo
teo, dottore in leggi, giudice della corte strati- di Novara ucciso per ordine dei Conti di Bian-
cotiale. fu barone del Casale per ragion di dote. drate, da lui scomunicati, nel 1075; Gregorio
Il di lui fratello Nicolò senatore di Messina, e podestà della sua patria nel 1311; Matteo e Ro-
Francesco portulano di Catania nel 1457. — berto Vescovi di Mantova. — Arma : D'argento,
Arma: D'oro a quattro pali di rosso; con la al leone d' azzurro.
banda d' argento attraversante. BONIS di Verona. — Arma: Spaccato; nel

BONINA di Castroreale. — Arma: Di nero, 1.» d'azzurro, ad un crescente rivolto d'argento


al leone d' oro, tenente colle branche anteriori a destra, e tre stelle dello stesso a sinistra, 2
una spiga d' avena d' argento. poste in palo sinistrate dalla terza; nel 2.° d'oro,
BONINCONTRO di Sicilia. — Arma: D'az- all' albero terrazzato di verde.
zurro, all' asta d' oro cimata da un triangolo BONITO di Girgenti. — Ludovico chiarissi-
dello stesso, accollata da due serpi di nero, ed mo nelle leggi, fu creato Cardinale da Gregorio
accompagnato da tre stelle di sei raggi d' oro, XII. — Arma ?
poste una in capo e due in punta. BONIVENTO di Genova. — Arma : Partito
BONNINCONTRO di Verona. — Arma: Partito d' argento e di azzurro, alla banda di rosso at

d'azzurro e di rosso, ad una torre cimata da una traversante; col capo d'oro, all' aquila nascent
torricella d'argento attraversante sulla partizione. di nero coronata del campo.
BON — 154 — BON
BONIVERTI di Padova. — Arma: Partito di titolo di Conti di Costigliole. — Arma: D'ar-
rosso e d' oro, alla verghetta d' azzurro, divi- gento, alla torre di rosso, aperta del campo, la

dente la partizione. porta caricata d' un sole d' oro con un pero sra-
BONIZI o BONITI di Padova. — Ne fu ca- dicato, passato entro la torre ed uscente supe-
postipite un Bonino o Bonicio vissuto nel 44 IT. riormente alla medesima, fogliato e fruttato di
Furono signori di varie terre in Villa di Piove due pezzi, il tutto al naturale.
ed alle Carceri. — Arma: Di ... . alla banda BONO di Polizzi (Sicilia). — Oriunda di Man-
di ... . caricata di cinque bisanti di ... . tova, passò in Sicilia sotto il re^no di Federi-
BONIZZI di Toscana. — Arma: Di rosso, a co Il d' Aragona, e dimorò in Castrogiovanni, Ca-
sei losanghe d' oro accollate in banda. lascibetta e Polizzi, occupando i primi uffici. (E-
BONJACOPO del Friuli. — Inquartato; nel stinta). — Arma?
I.» e 4.» di rosso, ad una pianta di ... . mo- BONOMI di Trieste e di Venezia. — Pietro
vente da una terrazza d' argento murata di ne- Bonomi nel 1200 propagò la sua famiglia, una
ro; nel 2.° partito di nero e d'argento; e nel 3." delle dodici tribunizie, in Trieste. — Francesco,
d' argento, a due corni da caccia addossati del- detto il Corvo, compilatore e riformatore degli
l' uno nell' altro. statuti Triestini nel 1365. — Lorenzo nel 1442
BONLEI di Ferrara. — Childcberto di Bouil- ebbe il titolo di conte palatino dall' imperatore
lon gentiluomo francese e barone del regno di Federigo V. — Altro Lorenzo vicedomo della
Costantinopoli, nel 1200 circa approdava nel Porto provincia del Cargno, e quivi signore di due ca-
di S. Biagio ed il Marchese Azzone il vecchio d'E- stelli. Pietro Vescovo della propria patria. — Nel
ste si affrettava ad incontrarlo e riceverlo. Die- 1297 un ramo si trapiantò in Venezia, e fu a-
tro le premurose istanze dell' Estense, Childcberto scritto a quel. patriziato. — Altri rami fiorirono
prese stabile soggiorno in Ferrara, dove morì in Padova, in Vicenza da cui uscì la Ven. Gio-
nella prima metà del secolo XIII. Giovanni Bon- vanna, e in Pozzuoli di Napoli. — Arma : D'ar-
lei, discendente in linea retta da Childcberto gento, alla croce di rosso, accantonata da quat-
sposò nel 4 350 Livia della Scala figlia del Signor tro B dello stesso. — Alias: D'argento, a due
di Verona. Compagno uno dei più distinti Cava- crocette d' azzurro in capo, e una terza dello

lieri della Corte di Alberto d' Este, Carlo pode- stesso in punta, chiusa da una losanga vuota di
stà del Finale nel 1444, e Ilicobono di Sassuolo rosso< — Alias: Di rosso, alla banda trinciata
nel 1443. Pier Giovanni membro del Consiglio increspata d'argento e di rosso. — Cimiero: Un
centumvirale nel 1602 creato conte da Clemente aquila coronata, tenente un anello nel becco.

Vili. — Un ramo di questa famiglia, estinta in Alias: D'oro, alla croce d'azzurro; al quartier
Ferrara, si stabilì in Castelfranco, continuando a franco di rosso.
far uso del titolo comitale. — Arma: D'oro, al BONOMI di Cremona. — Originata dalla pre-

leone d' azzurro tenente con le branche anteriori cedente, sostenne in patria onorevoli uflici. —
una lettera B di nero rovesciata g. — Alias: Arma: D'azzurro, a due uomini vestiti di vio-

D' oro, al leone d' azzurro, lampassato di nero te- letto inginocchiati davanti alla croce del Calva-
nente fra le branche anteriori una balestra dello rio piantata sulla pianura erbosa, con tre stelle
stesso. di sei raggi d'oro male ordinate nel capo.
BONLINI di Venezia. — Originari di Bre- BONOMO di Pozzodujotto (Sicilia). — Arma :

scia, furono aggregati nel 1G85 al veneto patri- D* azzurro, alla banda d' oro, sostenente un uc-

ziato. — Arma: D'azzurro, a cinque piante di cello posato di nero, tenente nel becco un ramo
lino al naturale, nudrite sopra un terreno di ver- d' olivo al naturale, accompagnata in punta da
de, con due calderini del loro colore posati af- tre gigli del secondo male ordinati.
frontati sopra la seconda e quarta pianta. BONON1 di Ferrara. — Antichissima. — Carlo
BONN ARDI di Bologna. — Arma: D'azzur- celebre pittore del XVI secolo; Antonio-Maria
ro, alla nave equipaggiata d'argento; col cupo medico e prof. nell'Università Ferrarese nel se-

dello stesso caricato di tre gigli di rosso. colo susseguente; Gian-Vincenzo protomedico del
BONO o dal BONO di Palermo. — Fu a- I' Arcispedale di Ferrara, uno dei più illustri chi-
scritta alla nobile compagnia della pace, di cui rurgi del XVIII secolo. — Arma?
fu presidente Antonino del Bono al quale re Fer- BONPESCE di Sicilia. — Arma: Di rosso,

dinando I con decreto 28 Mag. 1815 concesse il alla banda dentata e scorciata d' argento, con la

titolo di marchese. — Arma : D' azzurro, all'arca sbarra dentata e scorciata dello stesso, attra-

di Noè d'oro, sostenuta dal monte di tre cime versante.


dello stesso e sormontata da un arcobaleno d'oro, BONSECOLO di Lecce. — Nobile fin dai pri-

di rosso, di verde, d' azzurro e d' argento in mordi della monarchia, ebbe in feudo Racale,

fascia. Fellinc e S. Cesario. Teodoro fu vescovo in pa-

BONO di Verzuolo (Piemonte). — Ebbero il tria dal 1062 al 1 4 13 e consigl. di Roberto Gui-
BON — 15Ò —
scardo. — Estinta verso la fine del XVI secolo. timo di questa famiglia costituì erede universale
— Arma? nel 1820 Francesco del Cav. Antonio Canestri,
BONSl DELLA RUOTA di Firenze. — Eb- suo parente, e patrizio forlivese. (Estinta). —
bero tre volte il gon fa Ionie rato, e ventiquattro Arma : D' oro, al capriolo d' azzurro, sormontato
il priorato. — Domenico di Baldassarre fu dei da tre galli crestati di rosso, i due laterali af-

Dieci nel 1Ì97; Antonio vescovo di Beziers in frontati.

Francia, e un altro Domenico senatore. — Un BON VA LORI di Bologna. — Arma: Partito;


Giovan-Battista ebbe la dignità cardinalizia, con- a destra d'argento, a due caprioli d'azzurro; a
seguita dopo di lui da Pietro Arciv. di Tolosa e sinistra d'argento, al monte di tre cime di verde
di Narbona morto nel 4703. (Estinta nel 1832 su cui poggia un liocorno di rosso; il partito
con Lelio di Ugolino). — Arma: D'azzurro, alla diviso da un filetto in palo di verde; col capo
ruota di mulino d' oro. d'oro caricato da tre anelli di rosso.
BONSI di Firenze, detti Succhielli. — Di- BON VASSALLO di Genova. — Arma: Spac-
scese dei Rovezzano, e in Firenze fu ascritta al- cato d' azzurro e d' oro.

l'arte dei vinattieri. — Undici Priori. — Arma: BONVICINI di Bologna. — Arma : D'azzurro,
D' azzurro, alla banda d' oro, accompagnata da al capriolo d'oro bordato di rosso, accompagnato
tre succhielli dello stesso, 2 in capo ed \ in pun- da tre gigli dello stesso, 2 in capo ed 1 in punta.

ta ; col capo d' Angiò. BONVICINI di Venezia. — Originaria di Ber-


BONSI di Firenze. — Fu ascritta al quartiere gamo, aggregata nel 1663 al patriziato veneto.
S. Giovanni, ed ebbe un gonfaloniere e cinque — Arma: Spaccato; nel 1.<> di rosso, a due co-
priori. — Dette all'arte della pittura Pietro- lombe affrontate d' argento che bevono ad una
Paolo detto il Gobbo dei Frutti per la sua mae- stessa coppa del medesimo; nel 2.° d' azzurro, a
stria in questo genere di pittura. — Arma: Spac- due bande d'argento.
cato; nel l.« d'argento, ad una testa di elefante BON VISI di Lucca e di Firenze. — Un Bon-
al naturale, colla proposcide in alto; nel 2.° fa- visio, favorito nella Corte dell' Imperatore Ot-
sciato di rosso e d'oro. tone III fu il capostipite di questa famiglia in

BONSIGNORE di Bologna. — Arma: Partito Lucca. — Antonio governatore di tutta la Cala-


d'oro e di rosso, al giglio dall'uno all'altro, si- bria; Bonvisio Cardinale, e Girolamo Vescovo in
nistrato al secondo cantone da una cometa d'ar- patria. — Un ramo à pur fiorito in Firenze. —
gento posta in banda. Arma: D'azzurro, alla cometa d'oro caricata di
BONSIGNORE di Messina. — Fiorirono col un bisantc-torta inquartato in croce di S. An-
titolo baronale di Nissuria nei secoli XIV e XV. drea d'argento e di rosso. — Alias: D'azzurro,
— Arma: D'azzurro, al leone fasciato di rosso alla stella di 8 raggi d'oro, caricata di un bi-
e d'argento coronato dello stesso. sante-torta inquartato in croce di S. Andrea
BONSIGNORI di Verona. — Arma: Spacca- d' argento e di rosso.
to; nel l.° di rosso, ad un' uomo nascente, posto BONZAGNl di Bologna, vedi Bongianwi.
di profilo, movente dallo spaccato, vestito di ver- BOLZANINI di Bologna. — Arma: Partito
de, di rosso e d' oro, colla mano destra in atto d' oro e d' azzurro, al leone di rosso sul primo
di giurare; nel 2." partito d'oro pieno e di verde, o d'argento sul secondo; col capo d' Angiò.
a due pali d' oro. BONZANINI di Padova e di Udine. — Arma:
BONSOLI di Sicilia. — Geral do, maestro ra- D'azzurro, a quattro catene d'oro poste in croce
zionale sotto il Re Federigo III, ebbe per ragion di S. Andrea, ciascuna movente da un anelletto
di nozze i feudi di Fiumetorto. Raia, Sabucliita, dello stesso posto in cuore, le dette catene non
e li Friddi in Girgenti, ed Onofrio ottenne dal toccanti le estremità dello scudo; col capo d'Angiò.
Re Martino i feudi e la fortezza d' Alagona nel BONZKNO di Venezia. — Arma: Partito d'ar-
1397. — Arma: D'azzurro, al sole d'oro. gento e di rosso, al capriolo dell'uno nell'altro,
BONTÀ di Lodi, vedi DESTRERI. la gamba destra accostata da due rose d' oro, I

BONTEMPO di Cenala (Veneto). - Arma: in capo, ed I in punta.


Un uccello svolazzante sopra un monte di tre BONZ1LI di Trieste e di Venezia. — Una
cime di verde. delle dodici famiglie tribunizie di Trieste, aggre-
BONUCC1 di Fori). — Fino dal 1300 trovia- gata alla nobiltà di Venezia nel 1297, ed estinta
mo accennati i Bonucci quali patrizi forlivesi. circa il 1318. — Arma: Partito d'azzurro c di
Nel 152i) un Andrea di Giovanni conseguì il ti- rosso, alla fascia dall'uno all'altro.
tolo di conte e fu uno dei,r li ambasciatori spediti BONZUANA di Verona. - Arma: D'argento,
dal patrio senato al Pontefice Clemente VII per alla croce di S. Andrea di rosso.
ottenere la conferma del Collegio dei dottori. — BORBONE DEL MONTE di Firenze. — Arma:
Andrea di Giacomo fu cavaliere aurato, ed un I D'azzurro, a tre gigli d'oro; col bastone di rosso
Bernardino cavaliere di S. Giorgio. Giovanni, ul- j
in abisso posto in banda.
BOR — 456 — BOR
BORBONESE di Torino. — Portano il titolo tato; nel 1.» e 4.» di verde pieno; nel 2.» e 3.* d'o-

di Baroni. —Arma: Di rosso, al destrocherio ro, a due bordoni di pellegrino di nero passati
vestito d'argento, movente dal fianco sinistro dello in croce di S. Andrea.
scudo od impugnante con la mano di carnagione BOREA di Lugo. — È originaria della Bre-

un ramo di palma al naturale; col capo cucito tagna, da cui sulla fine del XII secolo si trasferì

d' azzurro, a tre stelle d' oro male ordinate. a Venezia, e fu ascritta Gran Consiglio nel
al

BORCANO di Genova. — Arma: Di verde, alla 1297. Nel secolo XIII un ramo fu trapiantato in
sbarra doppio-addentellata d' argento. Imola da cui provenne quello che verso la metà
BORCHl di Milano. — Arma: D'argento, al del XIV passò a Lugo. Un Giorgio nel 4649 fu

Icone di rosso. eletto Vescovo di Comacchio, ove morì nel 1655.

BORDA del Piemonte. — Furono signori di Un Giovanni-Maria, celebre giureconsulto, diede


Piobesi. — Arma: Spaccato; nel 4." d'argento, a origine al ramo dei Borea di Modena, estinto nel
tre pioppi nudriti sulla pianura, il tutto al natu- 4725. 'Questa famiglia tuttora fiorente in Lugo,
rale; nel 2.° d'azzurro, al cigno d'argento, mem- ed ascritta al patriziato d' Imola e di Ferrara,
brato e beccato d'oro, tenente nel becco un porta il titolo di Conte fin dal secolo XVIII. —
ramoscello di verde in palo, e sormontato da due Arma: Spaccato semipartito; nel 4.» di azzurro,
gigli d' oro, uno a destra, l' altro a sinistra. ad una testa soffiante verso una nuvola posta a

BORDELLA (della) d' Imola. — Originari di destra; nel 2.* di verde bordato d' argento; nel

Francia, furono di parte guelfa. — Giotto venuto 3. ° d'argento bordato di verde.


in Italia fabbricò presso Massa Lombarda in Roma- BOREA di San Remo e di Albenga. -— È un
gna un nobile castello che chiamò Bordella. Rovi- ramo della precedente. — Vittorio Amedeo III
nato circa dopo un secolo, Braccio innalzò un altra re di Sardegna concedeva il 6 Lug. 1773 a Pie-
terra che volle nominare Bordana e di cui ebbe la tro-Francesco Borea feudatario di Roccasterone il

signorile giurisdizione col titolo comitale datogli da titolo e dignità marchionale, ed in feudo antico
Innocenzo VI. Galeotto ed Alberigo furono capitani e retto per lui e suoi discendenti maschi con
del popolo di Firenze nel 1 406, e Baldassarre so- mero e misto impero il luogo di Olmo, ed il di

stenne nel 4420 la dignità senatoria in Roma. — lui figlio Tommaso veniva insignito dall' Imperai
Arma: Di rosso, al leone d'oro; col capo d'azzurro, Napoleone I della dignità di barone dell' Impero
caricato di quattro gigli dello stesso. Francese. — Carlo-Vincenzo, essendosi disposa-
BORDOCCHI di Bologna. — Un Girolamo to, nella seconda metà del XVIII secolo, all'unica

era notajo hi Bologna dal 4477 al 4 491 ; un figlia ed erede della famiglia Ricci di Albenga,
Gaspare nel 1 51 1 entrò in Bologna coi Benti voglio, divenne il capostipite dei Borea-Ricci di questa
ed il 28 Settembre 1812 fu chiamato alla rin- città. — Arma: Spaccato semipartito; nel 4.»

ghiera come ribelle per iscolparsi; ed un Fran- d'azzurro, ad una testa soffiante verso una nuvola

cesco-Maria del Collegio degli Avvocati e prof. posta a destra al naturale, il tutto sormontato

nell'Università di Bologna, cho fu commissario da tre stelle di sei raggi d'oro; nel 2.» di verde;

e luogot. del governo di Sassuolo nel 1665, ed nel 3.* d'argento.

autore di molti scritti dati alla stampa. — Arma: BORELLI di Alessandria. — Nel 4 483 era

D' azzurro, al cervo saliente d' oro, tenente una console di Alessandria un Caldera Gorelli; e nel

spada rivolta al basso coli' elsa del secondo, e la 4225 questa famiglia fu iscritta nel quartiere di

lama insanguinata; col capo del primo caricato Rovereto fra quelle appartenenti al partito dei

da tre stelle d'argento. Guelfi del popolo. — Ebbero la signoria di Les-

BORDOLO di Venezia. — Arma: Di rosso, solo. — Arma: Bandato d'oro e d'azzurro, al ca-

alla croce di verde. po del secondo caricato di tre palle del primo mal
BORDONI di Treviso. — AnMA : D' azzurro, ordinate. — Cimiero: Un puttino al naturale na-

a due bordoni di pellegrino d'oro, posti in croce scente, tenente in ciascuna mano una palla d'oro.

di S. Andrea. — Motto: LE PLUS AVANT GAMSKE.


BORDONI di Verona. — Arma: Inquartato; BORELLI di Bologna. — Arma: Spaccato; nel

nel 1 .° e 4." d'azzurro, ad una stella d'oro; nel 2.° 4. ° d'azzurro, caricato da un bue nascente d'oro;

e 3.° d'argentoj, ad una rosa di rosso. nel 2.° d'azzurro, a tre pali d'argento.

BORDONARO di Sicilia. — Trae origino se- BORELLI di Cesena. — Originaria di Rosi-

condo alcuni dalla Spagna, e da Genova secondo gnomo in quel di Ravenna, fu trapiantata in Ce-

altri. Ila contato cavalieri gerosolimitani, magi- sena nel 4 379 da un Malatcsta Borelli, la cui fa-

strati, capitani d'armi e senatori. — Arma: Spac- miglia fu non molto tempo dopo ascritta fra le

cato semipartito; nel 4.» d'oro, all'aquila di nero; consolari prendendo posto in Consiglio. — Parteg-
nel 2.» d'argento, alla torre di rosso; nel 3.» d'az- giò per i Tiberti e recò frequenti molestie alla

zurro, a tre bande d'oro. patria. — Ebbe giureconsulti e medici distinti,


BORDONIGIII di Venesia. — Arma: Inquar- fra'quali Floriano e Lorenzo che furono cavalieri
BOR — 457 — BOR
di S. Stefano. — Estinta verso la fine del XVI ni avvenimenti. — Borghesino Borghese nel 1345
secolo. —
Arma: D' azzurro, al ponte di tre ar- fu investito da Jacopo d'Acaia della metà di due
cate d'argento murato di nero, sotto cui scorro- parti del castello di Altezzano inferiore, da lui

no le acque di un fiume al naturale, accompa- acquistate dai Bardi. Un Galvagno Borghese era

gnato nel canton destro del capo da una testa a que'dì giureconsulto di pregio. Arma? —
d'Eolo soffiante al naturale. BORGHESI di Fossombrone (Marche). — Gre-
BORELLI di Demonte (Piemonte). — Sono in- gorio de'Min. Conventuali insigne teologo, chiamato
signiti del titolo comitale. — Arma: D' azzurro, ad esaminare le opere di Quesnel e dar voti nelle
a tre bande d'oro; col capo d'argento caricato di differenze insorte fra la S. Sede ed il Card, di

tre tortelli di rosso, ordinati in fascia. Noailles. Rifiutò il vescovato di Cagli e l'arcive-
BORELLI o BORELLO di Genova. — Arma: scovato di Ragusa. — Domenico-Andrea, dello

D' argento, a quattro pali di rosso, colla banda stesso Ordine, morto nel 1713, fu ministro ge-
d'azzurro attraversante. nerale della sua religione. (Estinta). — Arma: Di
BORELLI di Napoli. — Ebbero la contea di rosso, alla fascia cucita d' azzurro, seminata di

Pietrabbondante nella provincia di Campagna. — stelle di su cui posa un gallo al naturale.

Simeone Cardinale nel 1158. — Arma? BORGHESI di Siena, di Roma e di Firenze. —


BORGARELLI di Chieri e di Fissano. — Eb- Tiezzo da Monticiano fu il capostipite di questa

bero ambedue il titolo di Conti, ed i secondi furono famiglia che fino dal 1266 ebbe in Giacomo di Ben-
signori di Villaviana. — Arma: D'azzurro, alla chie- civenne la dignità di Messere dell' ospedale e di

sa d'argento, aperta e finestrata di nero, coperta Ambasciatore ai Guelfi fuorusciti. — Cornelio,

di rosso, con due campanili simili, uno più alto Pietro, Nicolò, Giovanni ascritti dell' Albo dei
dell'altro. — Cimiero: Una colomba d'argento, pas- Beati. Antonio Domenico Arciv. Antibarense; Pie-
sante, tenente col becco il Motto: Pax huic domui. tro di Cristofano nel 1380 Vescovo di Jesi; e

BORGANI di Marni (Umbria). — Nel 1237 Claudio Vescovo di Grosseto, già vescovo d' Jesi

comprò in feudo il castello del Poggio di Narni e Cardinale, fu nel 1 605 creato Sommo Pontefice
unitamente e prò indiviso con Gentile di Pier- col nome di Paolo V. Scipione e Pier-Maria fu-
gentile nobile namese. (Estinta). — Arma? rono anch'essi Cardinali, ed altri Vescovi. Un Ago-
BORGARO di Genova. — Arma : D' azzurro, stino di Nicolò ebbe dal papa Pio li il titolo di

al cavallo d'argento brigliato di nero, spaventato. conte. Possedevano sul finire del secolo XVII il

BORGAZZl di Milano. — Nel 1776 Giam- principato di Sulmona, e la città di Rossano, tre
battista, avendo provata la civiltà della propria ducati, sei marchesati, e undici signorie. Il ra-
famiglia, fu dichiarato capace di acquistare un mo dei Borghesi di Firenze fiorì nel secolo XIV.
feudo nobile, previa nobilitazione da concedersi — Arma : Di rosso, al drago alato d' oro, reciso

dal sovrano. — Questo acquisto però non ebbe e sanguinoso del campo.
luogo. — Nel 1817 i suoi discendenti chiesero BORGHETTI di Cesena. — Ascritta alla no-
conferma dell' antica nobiltà, ma ebbero invece biltà cesenate nel 1737. — Fra Francesco Cap-
con sovrana risoluzione 27 Nov. dello stesso an- puccino, vescovo di Catania morto nel 1693. —
no la nobiltà austriaca ex novo. — Nel 1822 pe- Estinta nel 1798 nella persona di un Filippo, il

rò, non avendo pagato le tasse prescritte, furono quale non avendo figli lasciava erede delle sue
dichiarati decaduti da questa nobiltà. — Arma: sostanze Bartolomeo Conti di Bertinoro. — Ar-
D'azzurro, alla colonna d'argento tra due alberi ma: D'azzurro, al castello torricellato d' argento,
di verde; col capo d'oro, all'aquila di nero, coro- aperto e fincstrato del campo, accompagnato in

nata del campo. capo da una cometa dello stesso.


BORGHERINI di Firenze. — Sono originari BORGHETTI di Verona. — Famiglia molto
di Cerreto-Guidi e si trovano nel nobile Consi- antica che nome dal paese e
trasse il proprio
glio fino dal 1433. Ottennero tre volte il priora- castello del Borghetto dove da tempo assai re-
to tra il 1495 e il 1531 e la dignità senatoria moto aveva estesi possedimenti. Ne fu capostipite
nella persona di Pierfrancesco nel 1698. (Estinta Antonio padre di Bardilone il quale nacque verso
nel 1768). — Arma: Di rosso, alla banda d'oro, la fine del 1200. Ebbe antichi diritti di pesca
caricata da tre rose del campo. sul Mincio, di estrarre acqua per irrigazioni e di
BORGHESANI di Bologna. — Arma : D'oro, tenervi ruolini. — Nel 1427 fu aggregata al pa-
all'ulivo sradicato al naturale. trio nobile Consiglio, e nel 1534 dal Duca Er-
BORGHESE di Tonno. — Un Ardizzonc Bor- cole II d'Este ottenne la cittadinanza di Ferra-
ghese, che viveva nel 1216, apparteneva ad una ra. — Arma: D' azzurro, alla fascia d' argento
delle più nobili famiglie torinesi, che coi Bec- caricata di tre stelle di rosso ed accompagnata
cuti, Gorzani e della Rovere, godeva del privile- in capo da due teste e colli di gallo affrontate
gio di portare una delle aste del baldacchino d'argento, crestate e barbate di rosso, e in punta
nella processione del Corpus Domini ed in solen- da una collina di tre cime di verde.
BOR — 158 BOR
BORGHI o BORGO di Cremona. — Filiberto passata in banda da una spada d' argento guer-
e Zacchino senatori della patria., il primo nel nfta d'oro colla punta all'ingiù; nel 2.» spaccato;
1080 e l'altro nel 1088, amendue decurioni, la di sopra d'oro al bue passante di rosso sulla pia-
qual carica fu poi tenuta da altri 56 individui nura di verdi;; di sotto d' azzurro, a tre sbarre
della famiglia. — Arma: D'argento, al leone di d'oro. — Alias: D'azzurro, al ponte di tre archi
rosso. d'argento, merlato di tre pezzi dello stesso, mu-
BORGHI di Firenze. — Furono originari del- rato di nero, movente da una riviera d' azzurro.
la Castellina nel Chianti. Dal 1297 fino al 1368 — Alias: Inquartato; nel 1." d'oro, col bue di

risiedettero per otto volte nella signoria, ed una «•osso, passante su'verde, e la bordura di rosso,
volta ascesero al gonfalonierato di giustizia. — caricata da otto fiammelle d'oro; nel 2.° d'oro, a
Decaduti dall' antica grandezza, si estinsero nel quattro pali di rosso; nel 3.° d' azzurro, a tre
1720. — Arma: D' azzurro, al crescente d'oro, gigli d'oro 2 e 1; nel 4.° fasciato d'oro e di rosso
sormontato da una stella dello stesso. <ji sei pezzi.
BORGHI di Firenze. — Si dissero della Dia- BORGO (dal) detti GRULLI di Firenze. —
na per distinguersi dalla omonima precedente fa- Provengono dal Borgo San Lorenzo, in cui sortì
miglia; e conseguirono per due volte il priorato. i natali messer Dogino il quale fu dei priori
— Arma : D'argento, alla croce di S. Andrea di per cmque volte dal 1283 al 1300. — Aua:
rosso. D'oro, al bue rampante di rosso.

BORGHINI di Firenze. — Tre gonfalonieri . BORGO (dal) di Firenze detti CORREGGIAI.


e 14 signori della Repubblica furono l'ornamentò — Vennero da Monteceraio presso il Borgo di S.

di questa famiglia, dalla quale uscì un Vincenzo, Lorenzo in Mugello, e conseguirono par otto volte
nato nel 1515, che fu il primo indagatore delle il priorato tra il 1460 ed il 1531. — Nicolò di
antichità fiorentine. (Estinta nel 1670). — Ar- Antonio era uno dei difensori di Firenze durante
ma: D'oro, alla banda di rosso accompagnata da 1' assedio. — Mancarono nel Capitano Carlo di
sci uccelli di nero disposti in giro. Luigi morto il 7 Ott. 1801. — Arma: D' oro,
BORGIA di Sicilia, di Velletri, ecc. —E ori- .alla banda d'azzurro caricata da un monte di sei

ginaria di Valenza in Ispagna, ed alcuni la vo- cime del campo.


gliono di sangue reale. Venuta in Italia si divise BORGO (dal) detti del CILIAGIO di Firenze.

in moltissimi rami, e fu trapiantata in diverse — Vennero da un piccolo paese del Mugello


città. Vi furono i Borgia di Siena, di Roma, di detto le Canniccie. Luigi di Giordano d'Jacopo di

Firenze, di Ferrara, e di Napoli. Innumerevoli Ciliagi» fu priore nel 1417, nel 1522 un Jacopo
sono le grandezze di questa famiglia la quale det- di Valerio, nel 1431 un Jacopo di Galeotto. — Si

te alla Chiesa due Papi, Callisto III e Alessan- estinsero in Jacopo di Bartolomeo, morto nel Lu-
dro VI; un San Francesco, terzo generalo della glio del 1639. — Arma: D'azzurro, al ciliegio al

Compagnia di Gesù, molti Cardinali, fra' qaali il naturale piantato sopra un monte di sei cime
famoso Cesare Duca del Valentinois, e moltissimi d' oro.

Vescovi. Un Pier-Luigi fu duca di Spoleto, pre- BORGO di Piacenza. — È un ramo della pre-

fetto di Roma e castellano di Castel Santangclo; cedente che si distinse per segnalati servigi alla

Pietro Vice-Re di Abruzzo; un altro Pier-Luigi patria. La illustrò un Almerigo Borgo, valoroso
duca di Candia nella Spagna, e poi di Benevento crociato. — Arma: D'oro, all'aquila coronata di

c Terracina; Joirrè principe di Tricarico; c Ga- nero.


spare Vice-Re di Napoli. Il ramo di Sicilia appar- BORGO (dal) di Pisa. — È iscritta an- fra le

tiene alla linea dei duchi di Candia, e vi fu tra- tiche nobili famiglie pisane. — Un Bacciomeo nel-
piantata da un Leone segretario e consultore di l'822 fu P autore di quest' illustre casata, dalla

Federigo li. Dopo di lui un Guglielmo venne in quale uscirono consoli, senatori, anziani, pode-

possesso dei feudi di Albiato e di Galcrmo e di stà, castellani, tanto in patria che fuori di essa.

Casale. A quest' ultimo fu aggiunto il titolo di Pietro di Paolo monaco benedettino, fu Vescovo
marchese che si conserva tuttora dalla famiglia di Osimo. — Ebbero nobiltà in Lucca e in Vol-

di Siracusa. Nel ramo di Volletri si à por primo terra. — Arma: D'azzurro, alla fascia di rosso ac-

un Riccardo nel 1181. Nicola nel 1417 fu uno compagnata in capo da un grifo nascente d' oro,

dei reggenti della sua patria; Clemente, patrizio movente dalla fascia, e in punta da sei palle d'o-

romano, ne fu rettore. — Fabrizio e Alessandro ro 3 e 3.

Vescovi, il primo di Ferentino, e il secondo di BORGO (dal) di Verona. — Arma: Di rosso,

Fermo. — Da questo stesso ramo uscì Stefano al leone d'argento, tenente; nella branca sinistra
Cardinale nel 1785. — Furono creati nobili ro- un martello dello stesso manicato d' oro; colla

mani nel 1756. — Arma: Partilo; nel 1.° di ros- banda d'azzurro attraversante.
so, alla capitozza uutlrita su pianura erbosa al BORGOGELLI di Fano. - Trasse I* origine
naturalo, o sormontata da una stella d'oro e tra- da un Pietro di Forlì, giudice e consigliere nella
BOR — 11 ) — BOR
città di Fano nel 1340. — Giovanni, chiarissimo* al rosajo di verde; fiorito di nove rose d'azzur-

giureconsulto, podestà di Sassuolo nel 4 545, e ro, terrazzato del secondo, accollato dà un ser-

nel 1571 gonfaloniere nella sua patria. — Ar- pente d' argento.

ma: Di rosso, al liocorno inalberato d'argento. . BORREL del Piemonte. —


Ebbero la signo-
BORGOGNO di Alba (Piemonte). — Nobile e ria di La Casette. — Arma: Inquartato; nel 1.°
antica famiglia di origine spagnuola, trapiantata e 4.° d'argento, alla croce di sedici punte, quat-
in Piemonte in principio del secolo XVI. — tro ad ogni estremità, d'azzurro, accantonata da

Gherardo Borgogno fu assai elegante poeta. — quattro rincontri di bufalo di rosso, anellati dello

Arma ? stesso; nel 2.° e 3.' spaccato; sopra, di rosso alla

BORGOGNONI di Bologna. — Arma Di : ros- stella d' oro accostata da dur elmi chiusi in pro-
so, a tre cani rampanti d' argento, i primi due filo d'argento, affrontati; sotto, d'azzurro al ca-
affrontati; col capo d'Angiò. priolo d' oro, fotto. — Cimiero : Un braccio ar-
BORGOGNONI di Firenze. — Sono molto an- mato.
tichi, trovandosi alcuni di essi nel ruolo dell'Ar- BORRELLO di Benevento. — Originaria dai
bia. — Dal 1 393 al 1 530 uscirono da questa casa Conti di Marsi, prese il nome dalla signoria di

dieci priori. (Estinta nel 1609). — Arma: Di Borrcllo dn essa posseduta, oltre la quale ebbe
rosso, a otto bisanti d'argento posti 2 3, 2 e 1. cinquanta baronie. Mario contestabile di Sicilia

BORGONDII di Brescia. (Estinta). — Arma: sotto Guglielmo il Malo. Guglielmo stratigò di

Spaccato d'oro e d'azzurro con due crescati del- Messina e luogotenente di Sicilia nel 1254. —
l'uno nell'altro. Arma : Di rosso, alla banda d' argento, caricata
BORGORICCO di Padova. — Arma : Di ros- da ^re corni da caccia del campo.
so, al leone d'argento. BORRI di Milano. — Di origine longobarda,
BORLASCA di Genova. — Arma; Interzato se ne à memoria certa fin dal 1119; anno in cui

in fascia; nel 1.° d'oro, all'aquila nascente di nero, un Eriprando e Malasterna Borri con trentacin-
coronata del campo; nel 2.° di rosso, alla croce que nobili milanesi firmarono l'indipendenza della
d' oro accantonata da quattro lettere B. maiu- chiesa di S. Giacomo di Pontida. — Dette alla

scole romane dello stesso; nel 3.° interzato in pa- patria otto consoli di Repubblica, quattro con-
lo, di rosso, di nero e d'azzurro. soli di giustizia, tre decurioni; e molti podestà
BORLATI di Cannobio e di Lesa (Lago Mag- a Bologna, a Faenza, a Como, a Piacenza e ad
giore). — Arma: Spaccato; nel 1.° d'argento, alla altre città. — Furono signori di parecchi feudi,

riga di nero, abbassata sotto tre torte di rosso fra i quali del castello di Vcspolate di cui fu

male ordinate; nel 2.° di verde, al giglio d'oro. investito un Donato dal Duca Francesco Sforza
BORMIOLO del Piemonte. — Sono originari nel 1463. Un Pietro-Giorgio ebbe il titolo di

d'Altare, ed anno il titolo di Conti del Pino. — conte. Nel 1815 ottennero la conferma della no-
Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, a tre stelle d'o- biltà. — Arma : D'argento, al bue passante di nero.

ro male ordinate; nel 2.° di rosso, al bue d'oro. BORRI di Parma. — Nel XIV secolo un ramo
BORNATI DEGLI ALBERGIIINI di Brescia, dei Borri di Milano distaccavasi dal ceppo co-
(Estinta). — Arma: D'argento, a tre bande d'az- mune per trapiantarsi in Parma, dove nel 1349
zurro, caricate di stelle di sei raggi d'oro. un Ottorino fu podestà. — Possedette estesi po-
BORNATI di Brescia (Estinta). — AnMA: D'ar- deri, e si divise in vari rami, di cui uno fiorisce

gento, a tre bande d' azzurro. tuttora in Parma. — Arma : Uguale alla proce-
BORNI di Fivizzano e di Beggio-Emilia. — dente.
Nel 1613 un Scipione fu governatore di Vignola, BORRIGLIONE del Piemonte. — Ebbero il

e un Gabriele podestà di Castelnuovo; un Pietro titolo di conti di Aspromonte. — Arma: D'oro,


e un Tommaso podestà di Sassuolo. Dettero due alla banda di. rosso, accostata da due altre, in
Vescovi alla sede di Castro in Puglia nel Salentino. divisa, di azzurro.
— Arma : Di rosso, al pioppo al naturale ter- BORRO di Sardegna^ — Arma: Spaccato; nel
razzato di verde, e alla biscia di ... . accollata 1 d' argento, a tre bande di nero, ed in punta,
al tronco con la testa rivolta. a destra, un albero nudrito sopra un monte di

BORRANI di Jirissagoe di Locamo. — Arma: tre cime, il tutto al naturale; nel 2." pure d'ar-
D' argento, alla pianta di rosa di verde fiorita di gento, al cavaliere armato di tutte pezze in atto
nove pezzi d' azzurro, piantata sopra una ter- di slanciare il cavallo contro un drago ritto, ri -

razza di verde, ed accostata da un serpente d'ar- voltato, il tutto al naturale.


gento. — Alias: D'argento, al pino di verde BORROMEO-ARESE di Milano. — Discende
piantato sopra una terrazza dello stesso, accom- per alleanza dalla famosa famiglia dei Vitaliani
pagnato da due leoni affrontati di rosso, ed in di Padova, e fu trapiantata in Milano nel 1.1%
capo da due stelle dello stesso. da un Giovanni Borromeo di San Miniato. Vita-
BORRANI di Milano. — Arma : D' argento, liano suo figlio ottenne nel 1406 da Filippo Ma
BOR — 160 - BOR
ria Visconti ia cittadinanza milanese, nel 1439 il BORSA di Milano. — Originaria di Lodi, ove
feudo di Arona, nel 1440 Camairago e San Vito ebbe un notaio di Collegio. — I suoi discendenti
nel Lodigiano, c nel 1445 il titolo di conte di si recarono a Milano nel 1500, e Bartolomeo fu

Arona, e fu signora di altri moltissimi feudi. — dei gentiluomini eletti a provvedere durante la

Si contano fra i Borromeo otto decurioni della peste del 1630. — Fiorirono di questa famiglia
propria patria, sette governatori di città e Pro- parecchi nobili deputati di luoghi pai della città,

vincie, diversi senatori. — Dette alla chiesa molti due capitani ed un canonico ordinario del Duo-
prelati, vescovi, arcivescovi e sei cardinali, dei mo. — Furono dichiarati nobili con decreto del-

quali sono celeberrimi S. Carlo e Federico am- l' I. R. Consiglio di governo 28 Apr. 1788. —
bedue arcivescovi di Milano. Un altro Carlo nel (Estinta da pochi anni). — Arma : D'azzurro, alla
1710 fu Viceré di Napoli; un Giovanni fu creato borsa aperta d'argento; col capo d'oro, all'aquila
marchese di Angera; un Giovan-Benedetto ebbe di nero coronata del campo.
il titolo di principe di Maccagno-Imperiale, e un BORSARELLI di Mondovì. — Furono baroni
Giberto nel 1812 fu fatto Conte del regno ita- di Rifreddo. — Arma: D'azzurro, a due torri

lico. — Arma : Inquartato, fiancheggiato in arco d' argento in due pali, ed in mezzo ad esse, in

di cerchio, col capo e la campagna ritondati ;


jiel alto, una borsa d'oro, chiusa, legata dello stesso;
1.o di rosso, alla corona antica d' oro, posta in col capo d'oro, all'aquila di nero coronata dello
sbarra; nel 2.° d'argento, a due treccie di rosso stesso.

posto in sbarra annodate in croce di S. Andrea; BORSELLI di Ferrara. — Dette all' Ordine
nel 3.° d'azzurro, a tre anelli intrecciati d'oro; dei Servi di Maria un Dionisio distinto oratore,

nel 4.° di rosso, al freno d'argento posto in ban- e lettore pubblico di teologia nella patria uni-
da. Il fiancheggiato di rosso seminato nel fianco versità. — Arma: D' argento, alla borsa d' oro,

destro di plinti d' oro, al liocorno d'argento, ac- accompagnata in cape da una stella di otto raggi

collato da una corona antica d'oro, spaventato da dello stesso.


un ombra di sole radioso dello stesso, orizzontale BORSELLI di Vicenza. — È originaria di

a destra, caricata dal biscione visconteo di verde Padova, e fu potente al tempo di Eccelino, ma
all' uscente al naturale; e il fianco sinistro caricato questi la condusse a rovina. Un Bartolomeo, che
di un camello d'argento giacente in un canestro trapiantò la famiglia in Vicenza fu famoso giure-
d' oro, sostenente sulla gobba una corona antica consulto e morì nel I330 (Estinta). — Arma: Fa-
dello stesso sormontata da sette penne di struz- sciato merlato di rosso e d'argento di dieci pezzi.
zo, tre d' argento e quattro d' azzurro. Il tutto BORSELLO di Venezia. — Arma: Partito di

sinistrato e spaccato; superiormente d'oro, al- verde e d' argento, a due caprioli dell' uno nel-
l'aquila spiegata di nero, coronata del campo; l' altro.
inferiormente d'argento, al volo abbassato di nero. BORSONE di Genova. — Dalla villa omoni-
Il capo e la campagna d'argento, caricato il pri- ma nella valle di Stuoia. Obcrto giurò la pace
mo dal motto humilitas in carattere gotico di con Pisa nel 1188. Ascritta nei Pincelli nel 1528.
nero, sormontato da una corona fioronata d' oro, — Arma: Spaccato: nel 1. n d'azzurro, a due leoni
e la seconda da un cedro d' oro, gambuto e fo- d' oro, affrontati, sostenenti insieme un fiore di

gliato di verde, posto in fascia. Sopra il tutto rosso senza foglie, sul quale posa un uccello di

scudetto partito: nel 1.» bandato di vaglio e di nero; nel 2.° bandato d'argento e d'azzurro; colla
verde; nel 2.° di rosso, a tre fascie di verde, alla fascia in divisa di rosso, attraversante sulla par-

cotissa d'argento attraversante sulle fascie. — tizione, e sostenente i leoni ed il gambo del fiore

Cimiero a destra: Un serpente alato a testa u- del primo punto.


mana accollato ad una colonna d'argento uscente BORSOTTO o BORGOTTO di Genova. — 0-
da un canestro d'oro. — Cimiero a sinistra: Il riginaria di Piacenza. Se ne anno memorie in Ge-
cammello dello scudo. nova dal secolo XV. Parecchi esercitarono le arti

BORROMEO di Firenze. — Originaria di S. di laniere e di speziale, e in tempi più vicini an-


Miniato. — Carlo d'Antonio nel 1512 fece parte dei che il notariato. Francesco Borsotto, speziale, ot-
XVI Gonfalonieri di compagnia e nel 1515 del tenne privilegio di nobiltà dall' imperatore Mas-
Magistrato dei X di Balìa. Questo ramo si estinse similiano li nel 1574 e due anni dopo fu inscritto

nel 1679. — Arma: Fasciato di rosso e di ver- nel libro d'oro. Ebbe dignità di senatore nel 1597
de; alla banda d'argento attraversante sul tutto. e 1619. Nel 1621 istituì del proprio patrimonio
BORROMEO di Padova. — È un ramo dei la Pia Opera dei poveri vecchi, unita più tardi
Borromei di Milano, e porta il titolo di Conte all'albergo dei poveri in Carbonara; dove perciò
che nel 1 403 fu conferito a Borromeo dei Borro- nell' atrio della Chiesa vedesi la sua statua col

mei. Fino dal 1634 furono ascritti al nobile Con- motto: Super senes intellexi. — Arma: D'az-
siglio, ed ebbero la conferma della nobiltà nel zurro, al leone d' oro tenente colle branche an-
1819. — Arma: Uguale alla precedente. teriori una borsa, legata dello stesso.
BOS — 161 — BOS
B0RT0LAN1 di Vicenza. — Arma: Partito; mitale il 25 Nov. del 1710 e dette alla S. R.
nel1.° di rosso, a tre Limbelli d'oro, l'uno sul- Chiesa un Cardinale nel 1766. — Arma: D' ar-
l'altro; nel 2." d' azzurro, al monte di tre cime gento, a tre cipressi di verde nudriti sopra una
di verde movente dalla punta; col capo d' argento terrazza dello stesso; col capo centrato d'az-
attraversante sulla partizione, e caricato di un' zurro, sostenuto d' oro e caricato da tre gigli
aquila di nero, coronata d' oro. dello stesso.
BORTOLAZZI di Bassano. — Appartenne al BOSCHI di Ferrara. — Vanta molti illustri

nobili1 e patrio Consiglio sino dalla sua istitu- medici, chirurgi e professori nell'Università Fer-
zione, od ottenne la conferma di nobiltà per so- rarese. — Arma: Spaccato; nel 1." d'oro, all'a-
vrana risoluzione del 21 Sctt. 1821. — Arma? quila di nero; nel 2.° d' azzurro, al bue al na-
BOIiZANI di Bologna. — Arma : Di rosso, turale accostato da due alberi sulla pianura di
alla banda d'azzurro, caricata da tre stelle d'oro verde.
e accompagnata da due carrette dello stesso. BOSCHI di Poirino (Piemonte). — Arma:
UOSA (de) di Sardegna. — Arma: D'argento, D' azzurro, alla fascia d' oro convessa verso il

alla città al naturale sormontata da tre stelle capo e posta in punto d' onore, sormontata da
d'azzurro ordinate in fascia. una stella dello stesso, ed accompagnata in punta
BOSCARINl di Aidone (Sicilia). — Oriunda dello scudo da un bosco nudrito sulla pianura er-
dalla Toscana. — Un Giuseppe nel 1761 ebbe il
bosa; il tutto al naturale. — Cimiero: Un'aquila
privilegio di barone di Villa d'Orlando. — Arma: di nero. — Motto : felici sidkre coellm.
Partito; nel l.° di rosso, al destrocherio armato BOSCO (Marchesi del) di Alessandria. — Di-
d' argento, accennante col dito al motto fedeltà scendono da quell'Alberto che fu il capostipite dei
dello stesso, posto in palo al fianco destro; nel Ponzone,
marchesi di Monferrato, di di Cova,
2.° di rosso, al leone d'oro, impugnante una lan- d' Occimiano ecc. Ugone di Anselmo fu il primo
cia dello stesso. marchese del Bosco nel XI secolo. A lui succe-
BOSCELLO di Sicilia. — Originaria di Mo- dette il proprio figlio Anselmo che fu fautore
dena, e trapiantata in Sicilia da un Bernardino. dell' imperat. Lotario. Venne quindi Guglielmo I
Un Natale acquistò la baronia di Serravalle, e fu che per le tristi condizioni del suo marchesato
senatore di Palermo nel 1586. — Un ramo di
fu costretto farsi vassallo della piccola repubblica
questa famiglia passò in Trapani. — Arma D'az- :
di Gamondio; poi Anselmo II figlio del preceden-
zurro, alla torre d'oro cimata da tre spighe dello te, il quale nel 1180 strinse la pace con Ales-
stesso e la campagna cucita di nero. sandria e ricuperò alcune terre di sua pertinen-
BOSCH (del) di Sicilia. — Casa ascritta alla za. Ad Anselmo succedettero i fratelli Ottone e
Mastra nobile di Messina del 1807 in persona del Bonifazio, i quali nel 1210 strinsero la pace con
march. Emmanuele del Bosch del fu march. Giu- Tortona, cui cedevano la terra di Pozzuolo col
seppe, spenta in quella de' Rosso o Russo. — patto che quella repubblica restituisse loro i tre
Ainu: Spaccato di rosso e d'oro, al tronco di- quarti del Bosco. Guglielmo II fu 1'
ultimo mar-
ramato e sradicato dell' uno nell' altro. chese. — Egli ebbe un' unica figlia Elena che
BOSCHETTI di Ferrara. — Un Alberto di sposata al March, di Ponzone gli portò in dote il

Albertino trapiantò questa famiglia in Ferrara marchesato del Bosco, e così ebbe termine la di-
dove fu fregiata del titolo comitale, e presso la nastia dominante. — Arma: D' argento, al capo
corte degli Estensi ottenne onorevoli uffici. Vi di rosso. — Cimiero : Un S. Giorg'o a piedi che
furono ambasciatori, condottieri di armati, e ri- uccide un dragone di nero. — Grido di guerra:
putatissimi consiglieri; distinguendosi tra gli al- San Giougio!
tri un Albertino, un Cesareo, e un Baldassarre BOSCO di Sicilia. — Nel 1282 un Pietro
che per la sua valentia militare fu chiamato al del Bosco in compagnia del Re Pietro di Ara-
servizio della Repubblica di Venezia. — Arma : gona venne in Sicilia, ove stabili la sua famiglia,
Inquartato; nel 1.» e 1° d' oro, all' aquila bici- la quale poi si diramò in Cosenza, in Trapani e
pite coronata di nero; nel 2." e 3.» fasciato d'ar- in Palermo. — Ha goduto i titoli di pi-in. della
gento e di rosso di sei pezzi; col capo d'azzur- Cattolica, duca di Missilmeri, conte di Vicari,
:
ro; sul tutto di rosso, alla graticola d oro. barone di Prizzi e S. Nicolò. Antonio fu barone
BOSCHETTI di Bologna. — È un ramo della dell' isola di Favignana, della terra di Carini e
precedente. — Francesco di Girolamo senatore dei feudi di dulia, Cefalà, Cofano, Dattelo e la


;

Sigismondo e Cesare anziani. Arma eguale Guisa, e da Re Martino fu creato vicario del re-
alla precedente. gno. — Vincenzo primo conte di Vicari, fu stra-

BOSCHI di Bologna. — Arma : D' azzurro, a ticò di Messina nel 1507 e quindi pretore di
tre alberi al naturale terrazzati di verde; col cd- !
j
Palermo; e Giuseppe Cav. della SS. Annunziata.
po d' oro, caricato da un'aquila spiegata di nero. Un Cesare ebbe nel 1659 l'investitura del prin-
BOSCHI di Faenza. — Ottenne il titolo co-
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cipato di Belvedere. — Arma: Spaccato d'oro e

Dizionario Stor. Blas. H


BOS — 162 —
di rosso, al tronco d' albero dell' uno nell' altro. Bonini. — Un Boscllo nel 1305 era Capitano Iella
BOSCOLI di Firenze e di Parma. — Fino società dei mercanti di Piacenza, e quindi fu

al 1434 non poterono entrare nelle magistrature questore cesareo un Giovanni morto nel 1351;
perchè Ghibellini e Magnati; ma Cosimo il Vecchio Giovan-Francesco, notajo e poeta del XVI secolo
dei Medici aprì ad essi la via degli onori. Gio- trovasi iscritto nel Collegio dei giudici di Pia-
vanni di Giachinotto fu ambasciatore a Genova cenza nel 1559 e menzionato dal Crescenzi; Bar-
nel 1445, ed Antonio di Francesco ottenne il tolomeo rettore di Gragnano nel 1396, ed un
priorato nel 1484. — Si cstinscro in Firenze sulla altro Bartolomeo, anziano del Comune, fu uno dei
(ine del secolo XVI, ma un ramo fiorisce tuttora quattro nobili prescelti ad assistere alla fonda-
in Parma. — Arma : Spaccato di rosso e d' ar- zione del Monte di Piacenza nel 1664. — Da una
gento, a tre rose di rosso nel secondo. Nota dei Nobili e Magnifici di Piaconza del 1733
BOSELLI di Bergamo, di Bologna, di Ferrara risulta che un Carlo Boselli era fregiato del ti-

e dJ Parma. — Nei primordi del XIII secolo la si tolo di conte. — Appartengono in fine a questa
trova stabilita nella Val Brembana, nel Berga- casa un cronista e lo storico Vincenzo, assai noti
masco, dove possedeva in feudo molte terre con agli studiosi di storia patria. — Arma dei Bo-
piena giurisdizione. — Appartenne al partito selli-Bonini : Inquartato; nel 1 .° d'azzurro, al bue
guelfo, di cui molti membri furono i cupi nel passante d' oro, accompagnato in capo da una
tempo della guerra che fece Roberto di Baviera stella di sei raggi dello stesso; nel 2.° d'oro, al-
contro Galeazzo Visconti e l'infame Vcnceslao. — l' aquila bicipite spiegata di nero, coronata dello

Fu fregiata nel 1460 da Federico III d' Austria stesso; nel 3.' d'oro, al giglio d' azzurro; nel 4.°

del titolo di conti del S. R. 1., e si estinse in d' azzurro, al capriolo d' oro, accompagnato da
Bergamo nella persona del conte Scipione, luo- tre stelle di sei raggi d' argento, due in capo ed
got. generale nelle armate del re di Francia e una in punta.
Cav. di S. Luigi. — Divisa in vari rami, uno si BOSIO di Torino. — Originari di Chivasso,
trapiantò in Ferrara e ricevette dal re Giovanni- nel 1580 furono decorati della nobiltà da Ema-
Casimiro di Polonia nel 1466 il titolo marchio- nuele-Filiberto nelle persone di Giovanni-Maria
nale e si estinse nel 1803 nella persona del conte e Michelino. — Ebbero vari cavalieri di Malta, e
Luigi-Antonio. — Un altro ramo passò in Ger- fra essi un Antonio fu Generale dell'Ordine nol-
mania, dove ebbe le contee di Burehausen e di I' assedio di Modena. — Tommaso Vescovo di

Schindcrburg. — Nel XVI secolo i discendenti Malta nel 1555, e Francesco trattò con Carlo V
di questo ramo si stabilirono in Bologna dove e Clemente VII molti interessi dell'Ordine. —
godettero di una grande autorità, ed in Savona, Giacomo autore della celebre storia della Roma
da dove uno di loro si recò in Francia verso la sotterranea e di quella dell' Ordine di Malta —
fine del XVIII secolo e vi fomlò un altro ramo Arma: Di verde, al Icone. d' argento linguato di
che tuttora fiorisce. — Fiorisce pure, oltre quelli rosso, e armato di azzurro, uscente dal cuore
di Bologna e di Savona, il ramo di Parma, quivi dello scudo e sormontato da una stella d'oro. —
trapiantato in epoca sconosciuta, la cui nobiltà Cimiero: Un leone come quello del campo, im-
fu rinnovata nel 1686, e che fu insignito del ti- pugnante colla destra branca un ramo di rose, e

tolo comitale dal Duca Filippo di Borbone nel colla sinistra il Motto: parta labore.
1750. — Arma amica comune a tutti i rami :
BOSO di Venezia. — Arma: Spaccato d'ar-
Di rosso, al bue pascente d' oro. — Arma mo- gento e di rosso, al leone di verde attraversante
derna: Di verde, al bue furioso d'oro, sul quale sulla spaccatura.

è un cavaliere armato di tutto punto al natu- BOSOMOdi Sicilia. — Arma: D'azzurro, al-
rale con pennacchio e sciarpa di rosso, tenente l' albero di pino d' oro abbrancato da un leone
colla sinistra un corno del bue, e colla destra coronato dello stesso.
una spada in alto al naturale; col capo d' oro, BOSSES di Val d'Aosta. — Furono signori di
caricato dell' aquila di nero. — Cimiero: Il bue Bosses da cui trassero il nome. — Arma: D'ar-
dello scudo uscente. — Motto: A furore rusti- gento, al capo cuneato da cinque pezzi di rosso.
CORUM LIIIERA NOS DOMINE. BOSSI di Fossombrone (Marche). — Arma:
BOSELLI di Piacenza, — Varie famiglie di D'azzurro, alla pianta di bosso al naturale; colla
questo nome ànno fiorito in Piacenza, non aventi banda d'oro attraversante sul tutto.

fra loro alcun legame di parentela, nò comunanza I BOSSI di Milano. — Le più antiche memo-
di origine colle precedenti. — Donde sieno ve- rie di questa famiglia rimontano al XII secolo,

nute non è noto. — Una di esse, nobile ab im- in cui troviamo alcuni individui di essa consoli
memorabili, appartieni! al patriziato piacentino, e e podestà a Pavia e a Padova. Un Consabecco e

vuoisi originaria di Vigolo Marchese, ed era detta j


j
un Tosabue fecero parte, verso il 1170, dei con-
Boselli-Bonvisi della Vecoltcrla, mentre un'altro I
soli di giustizia del Comune di Milano, e il se-

ramo, tuttora fiorente, era denominato Bosclli- |I


condo fu uno dei riformatori dei patrii Statuti.
BOT — 163 - BOT
Dettero decurioni, senatori, consiglieri ecc. — Nella Branduzzo, di di Calcabio, e del marchesato di

prima metà del XV secolo si divisero in tre ra- Fortunago. — Arma: Uguale alla precedente.
mi, dei conti Bossi di Azzate, dei Bossi marchesi BOTTA di Verona. — È un ramo di quella

di ìMusso e dei conti Bossi Fcdrigotti, tuttora di Cremona. — Arma: Di rosso, alla fascia d'az-
fiorenti. — Uscirono da questa casa un France- zurro, caricata da un crescente d'argento e ac-

sco Vescovo di Como nel 1420; un altro Fran- compagnata da due stelle d' oro, una in capo e
cesco Vescovo di Gravina nel 1568, poi di Pe- 1' altra in punta.

rugia, e quindi di Novara; un Carlo Vescovo di BOTTAINI di Pesaro. (Estinta). — Arma:


Vigevano nel 4731. — Furono in possesso di D'oro, spaccato, al 1.° 1' aquila di nero; al 2."

parecchi feudi, fra i quali quello di Meleto nel due bande scaccate di verde e d'oro.
Lodigiano ottenuto il 22 Ag. 1439 da Filippo- BOTTARI BOTTAROL1 di Castelfranco
Mara Visconti, il castello Azzate, Oggiano, S. (Veneto). — Originaria di Vicenza, si trapiantò in
Stefano e Musso. — Un Giacomino ebbe il titolo Castelfranco verso il 1400. — Diede un prov-
di conte palatino; un Matteo ottenne la cittadi- veditore a questo castello quando era assediato
nanza di Lodi, ed un Paolo-Maria fu nel 1721 dalle genti imperiali della Lega di Cambiai. (E-
dichiarato conte dall' Imperatore Carlo VI. — stinta nel XVIII secolo). — Arma: D' azzurro,
Arma: Di rosso, al bue passante d'argento. . al botticello d'argento, cerchiato di rosso.

BOSTICHl di Firenze. — Sostennero il con- BOTTARI di Messina. — Giuseppe, valente


solato in patria nella persona di M. Pietro nel giurista; il barone Emanuele giudice della R.
1186, ed al suscitarsi delle fazioni seguirono la Gran Corte e Ministro della R. Azienda di Mes-
parte guelfa. (Estinta nel secolo XIV). — Arma: sina; e Giacomo Abate di S. Elia de Ambula nel
Di rosso, a tre pugnali d'oro posti in banda ; col 1790. — Arma: D'azzurro, alla fascia d'oro sor-
capo d' oro. montata da tre stelle dello stesso ordinate in capo.
BOT1NI di Bologna. — Arma: D'azzurro, alla BOTTARZI di Padova. — Arma: Spaccato;
nave d'argento, accompagnato nel capo a destra in capo d'argento, alla crocetta di rosso; in

da un crescente volto, e a sinistra da una stella, punta d' azzurro, al cuore d' oro.

il tutto dello stesso. BOTTERO di Cuneo. —


Ebbero il titolo co-

BOTON di Padova, vedi Bottoni. mitale di Utelle. — Arma: Inquartato; nel 1.° e
BOTRIGARi di Bologna. —È stata del Con- 4.° d' azzurro; nel 2.° e 3.° scaccato d' oro e di

siglio dei 400 e dette alla patria uomini illustri, rosso; colla banda in divisa d'argento attraver-

quindici dei quali furono anziani, altri apparten- sante sul tutto. — Cimiero: Un'aquila di nero.
nero al Collegio dei Savi. — Achille di Giovan- — Motto: Et in arduis.
Battista nel 1541 fu podestà di Lucca, e un Fla- BOTTI di Bologna. Arma Partito d' ar-
minio nel 1578 governatore di Bagnorea e pode- gento e di azzurro, a tre pesci dètl'uno nell'altro
stà di Fuligno. — Arma: D'azzurro, alla botte posti in fascia ; col capo d' Angiò.
d'oro posta in fascia sostenente due leoni affron- BOTTI di Genova. — Arma : Bandato d' az-
tati ad una croce del Calvario piantata sopra zurro e d' argento ; col capo d'oro caricato di un
la botte, il tutto dello stesso. giglio d' azzurro posto fra due rose di rosso.

BOTTA di Cremona. — Si fa menzione nel BOTTI di Padova. — Arma : Spaccato d'az-


1090 di un Elvezio Botta annoverato fra i dieci zurro e d' oro, il primo caricato di una crocetta
coraggiosi ufliciali ai quali fu aflidato il comando patente del secondo.
di un corpo di riserva. Quattro esercitarono l'uf- BOTTIGELLA di Pavia e del Piemonte. —
ficio di senatori in patria, e dal 1 1 03 fino al 1745 Un Giovan-Battista a soli 20 anni trovossi nella
venticinque furono decurioni. Molti si scgnala- memorabile impresa dei Cristiani contro il Turco
larono nelle armi ed altri si distinsero nelle scienze alla Prcvese. Un Aurelio fu priore di Pisa e go-

e nelle lettere. — Arma: Inquartato; nel 1.° e vernatore di Tripoli ;


un Pier-Francesco per il

4.° d'argento, a tre stelle di rosso, 2, 1; nel 2.° suo amore alla patria venne detto I' Immortale.
e 3.» di rosso, alla fascia in divisa di argento ca- I Botticella del Piemonte furono signori di Co-
ricata del motto Mit-Zeit di nero, e sostenente rana. — Arma: Inquartato; nel J> e 4." di rosso,

tre piante di semprevivo di verde. alla botte d' oro, cerchiata di nero, posta in fa-

BOTTA- ADORNO di Pavia. — È un ramo scia; nel 2.° e 3." fasciato di verde e d'argento, a

della precedente, che fu trapiantato in Pavia da quindici monticclli dell'uno nell'altro posti 3, 2,

un Andrea ai tempi di Luchino e Giovanni Vi- 3, 2, 3. 2.

sconti. — Nel 1477 Giacomo era Vescovo di Tor- BOTT1LIA del Piemonte. — Furono conti di

tona ,
e Bergonzo, suo fratello, ebbe i feudi di Savoul. — AnMA: D'argento, a tre zucche a fia-

Sale, Castelnovetto ed altri, confermati di poi da sco, secche, al naturale, legate di rosso, in tre

Ludovico XII di Francia. L' Imper. Carlo V con pali ;


col capo d'azzurro, a tre stelle d'oro ordi-

diploma 31 Gen. 4527 investiva i Botta dei feudi nate in fascia.


BOT — 464 — BOV
BOTTINI di Lucca. — Originaria della Pieve Nel 1782 era stato fatto senatore e consigliere
di M u lazzo, fu ascritta alla cittadinanza lucchese delle finanze, e nel 1800 Primo Presidente della

nel 1500. — Nel 1556 un Giovanni-Battista fu Camera dei Conti. (Estinta). — Arma ?

il primo anziano e vicario imperiale. — Il Pon- BOTTONI di Bologna. — Arma: D' oro, al

tefice Clemente X nel 1612 conferì a questa fa- leone d' azzurro, accompagnato da cinque stelle

miglia la nobiltà romana col titolo di marchesi d' argento, 2 in capo e 3 in punta ; col capo
confermatole da Carlo-Ludovico Duca di Lucca d' Angiò.
nel 1835. — Arma: D'azzurro, alla sbarra d'ar- BOTTONI di Messina, vedi Rettone.
gento caricata da una stella di rosso. BOTTONI o BOTON di Padova. — Vennero
BOTTINI di Sant' Agata sopra Canhobio. — ascritti al nobile Consiglio il 13 Dee. del 1626,
Originaria del Gcnovesato, à posseduto artisti di e confermati nella nobiltà nel 1820. — Arma:
bella fama, fra' quali Pietro valente architetto e D'argento, al leone d'azzurro, caricato di cinque

pittore del XIX secolo. — Arma: Spaccato d'ar- stelle del campo, 1 sulla spalla, 3 sul corpo di-

gento e di rosso, al toro rampante d' oro, mo- sposte in banda, e 1 sul mezzo della coda.
vente da un monte di due cime di verde. BOURBON DEL MONTE SANTA MARIA
BOTTINI di Boma. — D'azzurro, alla banda dell' Umbria. — Diconsi discesi da un Ariberto

arcuata d'argentc, caricata di una stella di rosso. che, accompagnando Carlo-Magno in Italia nel-

BOTTINI di Sospetto (Piemonte). — Furono l' 801, in premio dei suoi servigi fu costituito

signori e baroni di S. Agnese. — Arma : D' az- Marchese della Toscana e Vicario imperiale in

zurro, alla botte lunga, d'oro, cerchiata di rosso, Arezzo e in Città di Castello. Fu quest'Aribei to

posta in fascia, accompagnata da tre rami di rosa barone di Bourbon e ascendente di un Ranieri
fogliati di verde, fioriti di rosso, i fiori bottonati che si disse Bourbon del Monte. Questa famiglia

d'oro. — Cimiero : Un monte scosceso. — Motto: si divise in molti rami, per cui abbiamo i Bour-
NlLLA KOS VIA TARDAT EUNTES. bon del Monte Marchesi di Petrella, Civitella e

BOTT1NONI di Milano. — Si arrichirono colla Petriolo, quelli di Vigliano e del Monte Santa
mercatura nel 1500. — Pietro-Paolo fu giure- Maria, quelli di Sorbello in Perugia, di S. Maria

oonsulto e senatore nel 1606. — Arma? in Firenze e in Ancona, e i Bourbon del Monte
BOTTO di Genova. — Originaria della valle di Città di Castello. Tutti questi rami ebbero
di Stili la e di Rapallo , venne ad abitare in Ge- distintissimi personaggi, podestà, capitani, priori,

nova nel secolo XII. — Ingo anziano del Comune gonfalonieri, cavalieri di S. Stefano, governatori.

nel 137 1 e Francesco cancelliere della Repubblica Un Elemberto fu Vescovo di Arezzo ; un Ugolino
nel 1518. Un Marco-Antonio pittore e poeta fiorì Vicario in Siena dell' imperatore Carlo IV; un
circa il 1618; un Alberto fu Vescovo di Alben- Cristoforo Vescovo di Cortona. Ebbero inoltre la

ga, e un Antonio fu Vescovo di Minori nel 1670. signoria di molti feudi e diversi marchesati. —
— Arma: Bandato d' argento e d'azzurro; col Arma: D' azzurro, a tre gigli d'oro, divisi dalla

capo d'oro caricato di un giglio d'azzurro, acco- cotissa di rosso. — Alias: Di rosso, alla banda
stato da due rose di rosso, d' argento; col capo dell' impero.

BOTTO di 7on;io. — Ebbero il titolo di BOUTAL di Pinerolo. — Godettero del titolo

conti di Rouvre. — Arma : D' argento, a due comitale di Pinasca. — Arma : D' azzzurro, alla

leoni al naturale, affrontati, moventi dalla pia- botte d' oro sormontata da tre stelle dello stes-

nura di verde, e sostenenti insieme con una dollc so ordinate in fascia. — Cimiero: Un uomo na-
branche anteriori un mozzo di ruota pur d'oro: scente, colle braccia ignude dal gomito in giù,

còl capo cucito d'oro, all'aquila di nero. tenente colla destra il Motto: In omnirls respice
BOTTONE del Piemonte. — Originaria di Cra- FINEM.

vagliana nella Valsesia. — Ascanio-Flaminio figlio BO VARO-REINA di Milano. — Arma: Par-


di un notajo di Cravcnzana avendo sposato Rosa- tito; nel 1.° d'azzurro, al bue fermo d'argento so-

Giacinta Cognengo, ed essendo morto nel 1771 pra una terrazza di verde, accostato da tre stelle
Giuseppe-Antonio Cognengo dei Conti di Castel- del secondo ordinate in capo; nel 2.° d' argento,
lamonte zio di sua moglie, senza prole ;
ne ere- a sei fascie increspate di rosso.
ditò le ragioni feudali, cui altre ne aggiunse nel BOVE di Fcssano. — Una delle 12 primarie
1773 su Castcllamonte per acquisto fattone dal famiglie dette dì platea, fu consignora di Ricro-
Commend. Marenco. — Egli fu Avvocalo fiscale sio che nel 1250 cedette al Comune di Fossano,
a Mortala, poi amministrò Biella come Intendente, dal quale ebbe un palazzo merlato in città. iE-

poi le finanze col grado di primo ufliciale, e più stinta). — Arma: D'azzurro, a cinque bande d'oro.
tardi di generale, il conte Ugo suo figlio lasciò BOVE di Treviso. — Arma: D'azzurro, al

bella fama di sé per l'illuminato suo governo delle bue rampante d'oro, accostato da due stelle dello

finanze militari, come Presidente di Corte di Cas- stesso, una in capo a sinistra, ed una in punta a
sazione e come scrittore di giurisprudenza. — destra.
BOV — 165 — BOZ
BOVE (dal) di Treviso. — Amwa: Inquartato cornuto d' argento fermo sopra una terrazza di
d'azzurro e di rosso, alla fascia d'argento carica- verde. — Cimiero: Il bue uscente.
ta di tre rose del secondo, attraversante sull'in- BOVO o DAL BOVO di Cremona e di Verona.
quartato. — Originaria della Provenza, un ramo si stabilì

BOVE di Velletri. — Fiorì nel secolo XV, ed in Cremona ed un altro in Verona, ove nel 1 405
un Girolamo, per desiderio del Pontefice Sisto IV, fu ascritto al nobile Consiglio. Diversi di questa
fu eletto podestà di Sezze. — Arma: Di rosso, famiglia si segnalarono nelle crociate; e un Gio-
al bove d'argento. van-Battista ebbe da Ferdinando-Carlo, Duca di
BOVERELLO di Bologna, vedi Buvalelli. Mantova, il titolo di conte. — Arma: D'azzurro,
BON ETTI del Piemonte. — Fregiata del ti- a tre bande ondate di rosso, accompagnate da
tolo comitale di Castagnole delle Lanze. — Ar- tre stelle d'oro poste fra le bande 1, 2, 2 e 1.

ma: D'oro, al bue di rosso pascente sulla pianura — Cimiero: Il bue uscente di rosso. — Alias:
erbosa al naturale. D'azzurro, al bue rampante di rosso.

BOVI di Bologna. — Un Rinaldo fino dal' BOVOLINI di Castelfranco (Veneto). — Ori-


1 277 fu pretore in Orvieto, ed un Giacomo sotto ginaria della Svizzera, si trapiantò in Castelfran-
Leone X fu senatore di Roma: un Pietro ed un co nel 1500, e si estinse nel 1675. — Arma:
Giovan-Carlo ottennero il vescovato di Ostuno, P'azzurro, al bue d'oro passante sopra campagna
donde quest'ultimo passò all'arcivescovato di Brin- semipartita d'argento e di rosso.
disi. — Gregorio XIII creava Vescovo di Nardo BOVOLONE di Legnago. — Arma: D'argen-
nel 1572 un Cesare, abate di S. Andrea dell' I- to,, ad un olmo di verde terrazzato "dello stesso.
sola. Girolamo e Carlo furono anch' essi fregiati BOZELLl di ... . — Arma: D' azzurro, al
della dignità episcopale, il primo di Camerino e rincontro di bue d'oro.
l'altro di Bagnorea prima, e quindi di Sarsina. — BOZOLO di Genova. — Dalla villa omonima
Alessandro nel 1580 acquistò in Puglia il castello in quel di Levante. Luigi anziano nel 1453, lo

di Bisignano: il senatore Andrea fu da Gregorio stesso Girolamò nel 1476, ed un altro Girolamo nel
XV suo zio materno, creato vicecastellano di 1515. Ascritta nei Doria nel 1528. — Arma: D'az-
S. Angelo in Roma. — Arma: D'azzurro, a due zurro, al mastio merlato, torricellato a destra d'un
caprioli d' oro, accompagnati nello spazio che li pezzo pure merlato d'argento, aperto del campo,
separa da tre gigli dello stesso, 1 in capo, e 2 la torre sinistrata da un leone d' oro, movente
nei fianchi; col capo d'Angiò abbassato ad un al- dai merli del mastio, e tenente con la branca
tro capo d'oro, all'aquila di nero, armata e im- anteriore destra un'ancora al naturale, capovolta,
beccata di rosso. senza trabe.
BOVI di Ferrara. — Francesco elegante poe- BOZOMO di Genova. — Originaria dalla villa
ta latino del XV secolo, e Girolamo valente teo- di Struppa nella valle di Bisagno. Domenico e
logo del successivo. — Arma: D'azzurro, al bue Nicolò anziani: Corrado, uno dei quattro capita-
d'argento passante. ni eletti pel governo di Genova nel 1462. A-
BOVINI di Reggio-Emilia. — Appartennero scritta nei Cattaneo nel 1528. — Arma: D'az-
all' antica famiglia dei signori di Cavriago, che zurro, al leone d'oro, tenente colle branche an-
possedettero molti feudi nel Parmigiano e nel teriori un liore al naturale, colla banda d'argento
Reggiano e si dissero dei Braini. Se ne à certa attraversante.
notizia fino dal 1079 in cui un Gerardo de Cor- BOZZACHI di Cannerò, di Cannobio e di Mi-
viago fu presente con altri nobili ad un placito lano. — À avuto notaj e causidici collegiati. —
della Contessa Matilde. Un Bernardo fu podestà im- Arma: D'azzurro, alla colonna d' oro, cimata di una
periale di Parma, un Gherardo di Reggio, ed un corona dello stesso, col bue passante d' argento
Rambaldo di Sassuolo nel 1 503. — Arma: D'az- movente da una terrazza di verde, e attraver-
zurro, alla testa dj bue al naturale posta di sante sulla colonna; col capo d'oro, all' aquila di
fronte. nero.
BOVIO di Bitonto. — Originari di Ravelio, BOZZETTA di Sicilia. — Armaleo, venuto
furono ascritti al patriziato di Bitonto, quando in Sicilia con 1' imperatore Federico li vi tra-
nel I270 vi furono trapiantati da un Sergio, il piantò la propria famiglia. — Sotto Pietro II un
quale fu commissario della zecca di Brindisi e Giovanni fu giudice dei maestri razionali del R.
feudatario. — Arma: Di verde, al bue d' oro Patrimonio. Un Alberico, Abate di S. Maria di
passante. Roccadia nel 1325, fu Vescovo in Francia. —
BOVIO di Milano. — Arma: Spaccato d' oro Arma: D' oro, alla banda d' azzurro, caricata da
e d* azzurro, alla fascia d' argento attraversante sei palle del campo.
sullo spaccato, caricato il primo di un' aquila bi- BOZZI di Mantova. — Arma: D'azzurro, alla
cipite spiegata di nero, ambedue le teste corona- fascia d' oro, accompagnata in capo da una co-
te d' oro, ed il secondo di un bue al naturale, meta d'argento, e in punta da un bue rivolto di
MIA — 166 — BUA
nero dirigcntosi verso un pozzo d'oro a sinistra; BRACCI di Orvieto. — Originaria di Monte-
il tutto sostenuto da una terrazza di verde. pulciano, dove se ne à memoria fino dal 1300.
BOZZUTO-CAPECE di Napoli. — Ila avuto — Vanta per suo antenato il celebre Fortebrac-
origine da Enrico Capecc, detto Bozzuto nel 1136. cio che cacciava dalle Puglie i Saraceni, morto
Feudataria fin dal tempo di Giovanna I, à goduto in Melfi nel 1012. Un Giacomo di Braccio fu

nobiltà in Napoli al seggio Capuano, in Monte- gonfaloniere di Orvieto, ed un Pietro di Giacomo


leone e S. Agnta, e fu signora di venti baronie. fu Sotto-prefetto di Montepulciano. — Fregiata
Ha doto quattro cardinali alla Chiesa: Giacomo, del titolo comitale. — Arma: Spaccato; nel 1.»

che fu Arciv. di Napoli, creato nel 1378. Luigi d'oro, al destrocherio di carnagione vestito di

nel 1401, Giovanni nel 1454, ed Annibale nel rosso movente da sinistra, tenente un ramoscello
1550. — Un Lodovico fu Arciv. di Napoli. — di verde; nel 2.° d'azzurro, al crescente d'argento;

Andrea governatore del ducato di Amalfi c del- colla fascia scaccata di rosso e d'argento di dicci
l'isola d'Ischia nel 1328. (Estinta). — Arma: pezzi attraversante sullo spaccato.
D'oro, alla banda d'azzurro, caricata da tre con- BRACCI di Sicilia. — Di origine milanese,
chiglie d' argento. trapiantata in Sicilia da Pierluca al tempo del-
BUA di Verona. — Uscirono dalla nobile fami- r Imperai Federico II, da cui fu investito del fendo
glia detta dalla Corte Murari di S. Nazario, e di Fornari. — Giovanni maestro razionale della

furono ascritti al nobile Consiglio di Verona nel Camera Reginale nel 1437. — Arma: D'azzurro,
1(581. — Arma: Di rosso, alla fascia d'azzurro, al braccio armato d'argento impugnante una picca
caricata di due gigli d'oro, ed accompagnata da d'oro posta in palo.

tre rose dello stesso. — Cimiero: un drago acco- BRACCIO di Tropea. — Arma: D' azzurro,
vacciato d'oro avente due zampe, colle ali levate. al destrocherio armato d'oro, impugnante una
BRACACCI di Vclletri. — Fu ascritta al mazza, accostata nel capo da due stelle, il tutto

patriziato veliterno per le virtù eminenti di che dello stesso, ed in punta da un crescente mon-
splendette in patria e fuori un discendente di tante d'argento.
ossa per nome Antonio, valoroso guerriero. — BRACCIOLINI di Firenze. — Venne in Firen-
Arma: D'azzurro, alla fascia d'oro. ze da Terranova in Valdarno, ed ebbe un priore
BRACCAMONTE del Napoletano. — Furono nel 1455 nella persona di Marco-Poggio di Guc-
dei Conti di Pignoranda. — Arma: D'argento, cio. — (Estinta nel principio del secolo XVI). —
al capriolo di nero, con un martello dello stesso Arma: Partito d'argento e di rosso, ad un brac-
posto in sbarra nel canton destro del capo. cio movente dal fianco sinistro, vestito dell' uno
BRACCESCHl-MENICONl di Perugia. — È nell'altro, tenente una freccia di rosso sull'argen-
originaria della terra di Montone, dove dapprima to; col capo d'Angiù.
ehiamavasi Baldogli. All'epoca delle fazioni fu BRACCIOLINI di Pistoia. — Vuoisi derivata
costretta ad esulare; ma tornata in patria vi in linea femminile da Uga marchese di Toscana.
sostenne onorevoli uflici, e fu ascritta al patri- — Margugliese di Andrea gonfaloniere nel 1334.
ziato. — Arma: Interzato in palo; nel ^d'azzur- Ippolito colonnello pei Veneziani nell' armata di

ro, alla banda d'oro accompagnata da sei stelle Candia nel 1570; Francesco di Vincenzo gover-
di sei raggi dello stesso; nel 2.° d'oro, al mon- natore di Faenza; Giovanni-Battista di Ottavio
tone nascente al naturale: nel 3.° d'azzurro, al barone del S. R. L, ed Alfonso-Maria governatore
monte di sei cime isolato d' oro, sormontato da della Lunigiana, e castellano della fortezza vec-

tre stelle male ordinate dello stesso. chia di Firenze. — Urbano Vili concesse al poeta
BRACCI di Cesena. — Originaria di Vene- Francesco Bracciolini in ricompensa del poema,
zia, trapiantata in Cesena nel XV secolo. — Cor- V Elezione di Urbano Vili, di poter inserire nel
radino arciprete ebbe l'azienda religiosa della casa suo stemma le api, arma dei Barberini; onde il

di Malatesta Novello. (Estinta nel 1688). — Ar- detto poeta si nominò d'allora in poi Bracciolini

ma: IV azzurro, al destrocherio armato di tutto dalle Api, a differenza degli altri rami di questa
punto, tenente una fiaccola accesa al naturale c famiglia che continuarono a ritenere il solo cogno-
movente dal fianco destro. me primitivo. — Arma: Fasciato d'oro c di nero
BRACCI di Firenze e di Pisa. — Originaria di sei pezzi.

del castello di Vinci. — Mazzeo di Braccio di Puc- BRACCO di Lodi e di Palermo. — Un Gui-
cino portò il domicilio a Firenze, dove là sua dotto Bracco fiorì il primo nel 1153 in Lodi, di

casa fu ammessa alla magistratura ed ottenne per cui molti di questa famiglia furono consoli e de-
cinque volte il priorato tra il 1478 e il 1523. — curioni. — Da Lodi passarono a Pisa, e quindi

Un Antonio di Zanobi, fu Vescovo di Tullon. Que- un Salvatore si stabilì in Palermo ove sostenne
sta famiglia fu poi trapiantata in Pisa e ascritta a le prime cariche. Un Giorgio fu pretore nel 1510.
quel patriziato. — Arma: D'oro, al braccio vestito — Arma: D'azzurro, al cane bracco al naturale.

di rosso tenente una mazza di ferro al naturale. i BRACCONER1 di Sicilia. — Di origine pisa-

BKA — 467 — BRA


na, fu trapiantata in Sicilia da un Pierangelo monte di tre cime al naturale, movente dalla

conservatore della milizia spagnuola e italiana punta, sostenente un toro di rosso, sormontato
nelle guerre contro i Francesi. Simone maestro da una stella d' oro.

portulano di Siracusa nel 1342; Angelo castel- BRAGALONI di Velletri. — Arma: D'azzur-
lano di Capopassaro. Un altro Simone fu barone ro, a sei fascio superiormente dentate d'argento.
del feudo di Piscopo e castellano di Castroreale. BRAGONI di Velletri. — Arma: Spaccato;
— Arma: D'argento, a due cani bracchi di rosso, nel 1.° d'azzurro, alla stella di dicci raggi d'oro;

passanti l'uno sull'altro, accompagnati da due nel 2.° d'argento, alla rosa d'oro; colla fascia

stelle di rosso situate una in cuore ed una in capo. dello stesso attraversante sulla partizione.

BRACELLI di Genova. — Arma: D' oro, al BRAIDÀ di Alba (Piemonte). — Furono con-
grifo, senz'ali, d'azzurro. signori di Cornegliano. — Arma: D'argento, a tre

BRACÒ di Avise (Piemonte). — Arma: D'az- caprioli d'azzurro. — Cimiero: La figura della
zurro, al cane bracco d' argento passante. fortuna nascente. — Motto: Bien faire passe tout.
BRACONI di Velletri. — Il primo ascritto BRAIDA di Cuneo e Trinità. — Arma: D'az-
tra le famiglie consolari velitorne fu Ercole di zurro, a sei anelletti d'argento, 3, 2 e 1.

Gaudenzio. Paolo più volte consigliere e priore; BRAIDA di Torino. — Originaria di Ozcgna.
ed Ercole valoroso capitano. — Arma: Spaccato: — Giovanni-Antonio capitano di giustizia, sena-
nel 1.* di azzurro, alla stella d'oro; nel 2.° d'ar- tore e conte di Ronsecco nel Vercellese, titolo

gento, alla sbarra d' oro, accompagnata da una ottenuto nel 1674 e confermata nel Giugno del
rosa dello stesso. 1836. — Arma: Inquartato; ad una croce man-
BRAGA di Padova. — Arma: Di rosso, alla cante del braccio inferiore, attraversante sulle

fascia d'azzurro, caricata di tre stelle d'oro. partizioni; il braccio superiore d'oro, a due fascie
BRAGA di Treviso. — Arma: Di rosso, alle di nero; quello a destra d'azzurro pieno, e quello
brache d' argento. a. sinistra di nero pieno; nel 1.» di rosso al leone

BRAGADIN di Venezia. — Fino dalla fon- nascente e rivolto d'argento, movente dal brac-
dazione della città fece parte delle 24 tribunizie cio destro della croce ; nel 2.° di rosso pieno ;

che formarono il patriziato. — Fu originaria di nel 3.° di nero pieno; nel 4.° palato di rosso e
Veglia, di cui un tempo godette la sovranità. — d'oro. Sul tutto di Braida, che è d'argento, a
Nel 1297 venne ascritta al nobile Consiglio. — tre caprioli d' azzurro.
Uscirono da questa famiglia 8 procuratori di San BRAIDA di Udine* — Se ne ànno certe me-
Marco, patriarchi e senatori. Marc' Antonio Ve- morie fin dal 1259 in cui un Vernardo fu presente
scovo di Crema e poi di Ceneda, fu creato Car- ad un contratto esteso nel monastero di S. Maria
dinale da Urbano Vili nel 1641. — È celebre un in Valle di Cividale. — Nel 1263, Giovanni di
altro Marcantonio, comandante a Famagosta, che Raimondo fu investito dai Conti di Gorizia a retto
il 17 Ag. 1571 fu scorticato vivo dai Turchi. feudo di abitanza della tore di Mossa. — Aggregata
Ebbe la conferma della propria nobiltà nel 1817, e al nobile consiglio di Udine nel 1778 e confer-
un ramo fu dichiarato conte dell'Impero Austriaco mata nella sua nobiltà nel 1820. — Arma: D'ar-
nel 1819. — Arma antica: D'oro, all'aquila di gento, a quattro cotisse di nero, sulla prima delle
'
nero. — Arma moderna: Spaccato d'argento e d'az- quali sta piantato un albero di verde, cimato da
zurro, alla croce attraversante
di rosso sul tutto. un uccello di nero.

BRAGAMONTE — Originaria di Sicilia. di- BRAMBILLA di Milano. — Originaria della


Francia, passò in Aragona portatavi da Mose Ru- valle Brembilla, nel Bergamasco, da cui trasse il

bin de Bracamont, almirante maggiore di Fran- nome, si vuole sia un ramo della famosa stirpe
cia, nel tempo che regnava Don Pedro I. — Un dei Carminati un tempo assai potente nella stessa
ramo passò in Sicilia, ebbe nobiltà in Napoli nel valle. Un Francesco di Carlo con istrumento del
Seggio di Porto ed in Lucerà, ed ottenne il Gran- 2 Giugno 1752 acquistò il feudo di Civesio. —
dato di Spagna di 4.* classe. — Fu signora di Arma: D'azzurro, al leone rampante d'oro; col
sette baronie e della contea di Pennaranda. — capo d' oro caricato dell' aquila di nero.
Gasparo fu Viceré e Capitano generale del regno BRAMIA di — Arma : D'azzurro, ad
di Napoli. — Arma : Di nero, al capriolo d' ar- una branca di leone d' oro posta in fascia.

gento sormontato da un bastone dello stesso, po- BRANCA di Cannobio, Brissago, Milano e Pai-
sto in fascia: — Motto: Frustra qui non ltitur. lonza. — Un ramo di questa famiglia fiorisce in
BRAGH1NI di Ceneda (Veneto). — Arma: Baviera col titolo baronale. — Arma : Tagliato
D' oro, alla torre di rosso, accostata da due leoni di rosso e d'azzurro, al leone d'oro, coronato dello
affrontati dello stesso. stesso, e tenente nelle sue branche anteriori una
BRAGNI del Friuli. — Arma; Spaccato d'oro corona reale d' oro, appoggiata sopra una stella

e d' azzurro. d'argento; col capo d'oro, all'aquila imperiale


BRAGO di Tropea. — Arma: D'azzurro, al di nero.
BUA — 168 — BkA
BRANCA di Milano. — Arma: Spaccato ;
nel BRANCALEOXE di Boma. — Leone, Cano-
1." d'oro, all'aquila di nero, imbeccata, mera- nico Regolare di S. Frediano in Lucca, fu Car-
brata e coronata dol campo; nel 2.° tagliato d'az- dinale nel 1200, poi legato in Germania, iu Sas-
zurro e di rosso, al leone d' oro attraversante sul sonia, in Ungheria e Bulgaria. — Arma: D'az-
tagliato, tenente colla sua branca destra una zurro, al leone d' oro ;
col capo dello stesso cari-
stella dello stesso, sormontata da una corona e- cato di un aquila spiegata di nero. — Alias:
gualmente d' oro. Vaiato, a due bande d' argento.
BRANCA di Sicilia. — Un Giovanni fu ca- BRAXCALEOXI di Perufjia. (Estinta . — AR-
stellano di Mazzara sotto Re Pietro d' Aragona, e MA: D' argento, al leone al naturale tenente un
indi coppiere di Federico II. — Arma: Di rosso, bastone pure al naturale.
alla branca di leone d' argento rivoltata, posta BRANCALEON1 dell' Umbria. — Ebbe la si-

in fascia. gnoria di Castel Durante, di Antico, di S. Sisto,


BBANCACCIO di Napoli. — Quest' antica c di Piagnano, di Piobbico e di molti altri luoghi.
nobile famiglia si trova fra le feudatarie del re- — Vogliono alcuni sia originaria di Bologna tro-
gno di Napoli fin dai tempi dei Re Normanni c vandosi colà vissuto nel principio de! secolo XIII
Svevi. — Tra i feudi posseduti sono a notarsi il un Brancalco di Andatone podestà di Genova, avo
contado di Nocera ricevuto dal Re Ladislao; diBracalione di Andalù senatore romano nel 1252.
Campagna e Castiglione di cui era in possesso — Si divise in molti rami che si stabilirono in

nel 1645. — Ebbe inoltre i marchesati di Mon- diverse città dell' Umbria, ed in Cesena e Fer-
tesilvano e di Ravello, e i ducati di Castelnuo- rara. — Un Brancaleone nel 1211 fu creato da
vo, Lustra e Castelluccio , non che i principati di Federico li conti di Luco e signor di Cascia, un
RulTano e di Trigiano. Ottenne pure il Grandato Aldobrandino nel 1430 podestà di Sassuolo, un
di Spagna, e dette alla Chiesa dieci Cardinali, ed Latino Cardinale di S. R. Chiesa nipote di Nicolò
oltre a conto Vescovi. — Devesi ai Brancaccio III; un Francesco Vescovo di Camerino, ed un
la pubblica Biblioteca Brancacciana esistente in Armanno nel 1403 Vescovo d' Imola. — Arma:
Napoli, ricca di rare opere. — Arma dei Bran- D' argento, al leone di rosso sormontato da una

caccio-I mbriani: D'azzurro, al palo d'argento, corona d' oro. — Alias : D'azzurro, alla branca di

caricato di tre aquile di rosso, ed accompagnato da leone d'oro movente dal fianco sinistro dello scudo.

quattro branche di leone d' oro, poste in fascia BRANCHIXl di Mantova. — Arma: Di rosso,

moventi dai fianchi dello scudo, due a destra e al leone d'oro, abbracciente colla branca sinistra
due a sinistra. — Arma dei Brancaccio del Car- anteriore una banda d'argento attraversante sul

dinale: D' azzurro, alla fascia d' argento, accom- suo corpo; col capo d'oro, caricato di un' aquila

pagnata da quattro branche di leone d' oro in di nero.

fa.«cie, moventi dai fianchi dello scudo, due al di BRAXCIA di Napoli e di Calabria. — Venne
sopra, e due al di sotto della fascia. — Arma nel regno di Xapoli con Carlo I d' Angiò, ed ot-
dei Brancaccio del G iu Ho : D'azzurro, a quattro tenne dallo stesso i feudi di Licinoso e Pietra-
branche di leone d'oro, poste in fascie, moventi cupa. — Fino al XVI sec. un ramo fiorì in Amalfi,
dai fianchi dello scudo, due a destra, e due a si- ov' ebbe nobiltà, e si estinse alla fine dello stesso
nistra. — Arma dei Brancaccio del Vescovo: secolo. Un altro ramo passò a Sorrento, poi a Na-
D' azzurro, al palo vajato d' argento e di rosso, poli, ed un terzo in Calabria. Ambedue questi
accompagnato da sei branche di leone d'oro in rami anno prodotto uomini egregi e posseduto
fascie, moventi dai fianchi dello scudo, 3 a de- feudi e signorie di gran rilievo. Un Raffaele, con-

stra, e 3 a sinistra. sigliere del Re Ladislao, fu barone di Tortora,


BRANC ADORO di Fermo. — Fu così potente Aieta e Torre di Xava: un Francesco, giustiziere
in patria da lottare, coli' assistenza della famiglia in Calabria, poi gran cancelliere del regno. —
Orsini, contro l'emula dei Guerrieri. — Si diramò Ebbero inoltre i marchesati di S. Mauro e di Pa-
in varie città dell'Italia, e specialmente in Roma. dula. Cinque ottennero la dignità vescovile. Un
— Da Federico II ottenne la contea di Macrio o Filippo d'Antonio nel Marzo del 1 62 i fu creato

Macriano, confermata dall' Imper. Sigismondo ad principe di Casalmaggiore, od Apricena, dal Re Fi-

un Giovanni con diploma 23 Apr. I Ì33; creando lippo IV; titolo che ànno fatto rivivere i fratelli

esso Giovanni conte palatino. — Un Gentile ot- Antonino prima e poi il vivente Carlo del ramo
tenne nel 1446 il governo di Siena, nel 1453 la collaterale superstite, essendosi estinto nel 1789
pietura di Firenze e nel 1445 la carica di se- il ramo dei principi di Apricena, con regi decreti

natore in Roma. Cesare fu fregiato della S. Por- S 22 Nov. 1874 e 21 Sett. 1882. — Arma: D'az-
pora e tenne per lunghi anni la cattedra arci- I zurro, alla branca di leone d'oro movente da si-

vescovile di Fermo nella prima metà del XIX se- nistra. — Arma dei Branda di Calabria: D' oro,
colo. — Arma: D'azzurro, a due branche di leone j
alla branca di leone in fascia di rosso.

d'oro passate in croce di S. Andrea. I


BRANCIFORTE di Piacenza. — Obizzo.
-

BRA — 169 — BRA


fiere generale dell' esercito di Carlo Magno contro BRANDOLINI di Bagnacavallo. — Di origi-
i Longobardi, diede pel suo valore il cognome e ne germanica, e probabilmente dello stesso san-
F arma alla propria famiglia. Lanfranco fu inve- gue degli antichi signori di Brandeburgo, tra-
stito dall' imperat. Ottone del feudo di Vustino, piantata in tempo assai remoto da un Brando,
e creato barone dell' impero. Ha inoltre posse- prode guerriero nella terra di Bagnacavallo, dove
duto i feudi di Branciforte, di Pittoli, di Valle- per circa 10 secoli si mantenne potente e indi-
longa, di S. Bonico, di Cerveliano ed altri. — visa, contando nel suo seno una non interrotta
Arma: Di rosso, a tre leoni d'oro. — Alias: D'o- serie di prodi capitani che in Italia, in Francia
ro, a due leoni illeoparditi di rosso, F uno sopra ed altrove spesero il proprio sangue e valore in
l'altro. tutte le più note contingenze di quel lungo pe-
BRANCIFORTE di Roma. — Arma: D' az- riodo di tempo, e ne furono largamente rimu-
zurro, al leone d'oro, tenente una bandiera d'ar- nerati, come un Guido che fu Generale dei Mila-
gento flottante a sinistra, caricata da una stella nesi, e nel 1281 per i suoi eminenti servigi ne
di rosso, e attaccata ad una lancia di torneo fu gratificato della signoria di Alessandria e dr
d' oro. Novara; un Brandolino che in premio di sue im-
BRANCIFORTE di Sicilia. — Originaria di prese contro gli Scaligeri fu donato da Gian-Ga-
Piacenza, da dove passò a Pisa e poi in Sicilia; leazzo Visconti del castello di Montorio, e nel
e si diramò in Catania, Piazza e Palermo. — 1388 della contea di Zumelle; un altro Brando-
Ebbe il principato di Butera, di Pietraperzia, lino che insieme al famoso Gattamelata fu al soldo
di Leonforte, di Licodia, di Villanova, di Nisce- della Repubblica Veneta, la quale volle premi-
mi ;
il ducato di S. Giovanni ; il marchesato di rare i servigi col dono della contea di Valma-
Militello e Barafranca; la contea di Cammarata, rino nel Trivigiano. — Nei figli del precedente
Mazzarico e Racuja, la baronia di Fiumedinisi e si divise in due rami, F un de' quali restò in Ba-
dell'Ochiolà. — Ottavio fu Vescovo di Catania nel gnacavallo, e F altro si stabilì in Venezia. Il pri-
secolo XVIII; e Luigi Vescovo di Melfi. — Arma: mo fu in possesso di Castel Arquato, Castelnuovo
D'azzurro, al leone d'oro, stringente nelle bran- e Saliceto, e si spense verso la fine del XVIII
che una bandiera d' argento caricata di una croce secolo. — Arma: Di rosso, a tre bande d'argen-
di rosso. to, caricate di nove scorpioni di nero, disposti 3,
BRANCONI di — Arma: Partito; 3 e 3; col capo del secondo, caricato di tre trec-
nel 1.° d'azzurro, al leone d'oro a sinistra, ram- cie di rosso ordinate in fascia. — Cimiero: Un
pante contro una torre d' argento a destra, il destrocherio armato impugnante una spada col
tutto sostenuto da una terrazza di verde ; nel 2° Motto: Impavidum ferient.
di rosso, a tre fascie d'argento. BRANDOLINI di Venezia. — Originaria di
BRANCONIO di Aquila. — Trasse origine Bagnacavallo, fu trapiantata in Venezia da un
dal castello di Collebrincioni o Colle Brineonio Brandolino, e fu ascritta a quel patriziato nel
da cui prese il nome; e venuta in Aquila fu a- 1686. — Ebbe in feudo Valmarino e la Gastaldia
scritta al patriziato. — Giuseppe acquistò la ba- di Solighetto, e nel 1818 ottenne con sovrana
ronia di Bolognano; Giovan-Battista fu insigne risoluzione la conferma della nobiltà. — Arma :

prelato accettissimo a Giulio II ed a Clemente VII. Eguale alla precedente.


— Arma: Spaccato; nel 1.» d'oro, a due palle BRANDOLINI di Ferrara. —È del medesimo
di rosso, ed una in capo di azzurro caricata di stipite delle precedenti. — Stabiliti in Ferrara,
tre gigli d'oro; nel 2.° d'argento, al monte di i Brandolini furono accettissimi ai Principi E-
tre cime di verde sostenente due rami di quer- stensi. Un Brandolino fu capitano generale, ebbe
cia al naturale, passati in croce di S. Andrea. in dono lo stato di Zumelle e fu creato Conte.
BRANCUCCI di Bologna. — Akma: Partito; Lippo, dottissimo nelle scienze e poeta elegante,
a destra di verde, a tre sbarre d'argento; a si- fu celebrato da tutti gli scrittori del suo tempo.
nistra d' azzurro, a tre bande d' oro. — Arma: Uguale alla precedente.
BRANCUTI di Calvi (Umbria). — Arma: Spac- BRANDOLINI di Firenze. — Originari an-
cato; nel 1.° d'azzurro, a due branche di leone ch' essi di Bagnacavallo, dettero alla Repubblica
d'argento, passate in croce di S. Andrea; nel 2. n un gonfaloniere e undici priori. — Si estinsero

d'oro, a due bande di rosso. nel 1657 nel Cav. Girolamo di Alessandro. —
BRANDELENGO di Valdiscalve, vedi Ronchis. Arma: D' oro, a tre corone di foglie di verde.
BRANDIS del Friuli. — Sono provenienti BBANDOLINO di Napoli, — Arma: Di rosso,
dalla famiglia di Attems. Un ramo fiorì anche in al cane passante d'argento, collarinato d'oro.
Cividale ov' ebbe nobiltà nel 1294, confermata nel BRANZI-LOSCHI di Vicenza. — Arma an-
1820. Nel 1605 furono fregiati del titolo di ba- tica: D'oro pieno; col capo di rosso, caricato di
roni, c nel 1654 dell'altro di conti dei S. R. I. tre gigli d'argento. — Arma moderna: D'oro alla
— Arma: D'argento, al leone di rosso. fasci;* di rosso, caricato di tre gigli d'argento, e
BRA — no - BRA
accompaganta in capo da un'aquila di nero, sor- cata di tre stelle d'oro e accompagnata da due
montata da una corona imperiale. gigli dello stesso posti uno e uno; sopra il tutto
BRASAVOLA di Ferrara. — È un ramo dei di rosso al giglio al naturale curvato sotto il

Conti di Harlemond, ovvero Straten, stabilito in soffio d' argento di un Borea di carnagione u-
Ferrara nel 11 85 da un Wilbrando. — Alberico fu scente da una nube d' argento; col capo dello
governatore di Ancona ; Donato dell' Ordine dei stesso caricato di tre stelle d'oro.
Minori di S. Francesco, fu inscritto nel catalogo BRASCHI di Roma. — È un ramo della prece-
dei Beati; Alfonso nel 1600 fu ascritto alle 82 dente trasferitosi a Roma allorquando Giovan-An-
famiglie del Consiglio Contumvirale; Ireneo Ve- gelo fu assunto al pontificato col nome di Pio VI.
scovo di Castro nel 1617. (Estinta in principio — Romualdo, nato da una sorella del papa per
del secolo XVIII). — Arma: D' azzurro, ad una nome Giulia, marit. al March. Girolamo Onesti di

fiamma di rosso movente dalla punta, sormontata Cesena, fu adottato dal Pontefice insieme al fra-
da una colomba volante d'argento, con un ramo tello Luigi. Il primo fu creato Cardinale di S.

di olivo nel becco, accompagnata in capo da tre Chiesa, e Luigi ebbe dallo zio il titolo di Duca
gigli d'oro ordinati in fascia. di Nerni, feudo comprato dalla famiglia Fraucipa-
BRASCA di Milano. — Divisa in due rami: ne, e fu creato da Carlo IV, insieme a' suoi di-
il 1.° che si estinse nel 1764, diede alla patria scendenti Grande di Spagna. Da lui discende la

Matroniano Tommaso che furono dei XII di


e famiglia che fiorisce tutt' ora e che al nome Bra-
Provvisione nel XV e XVI secolo; Santo che fon- schi porta congiunto quello degli Onesti. (Vedi
dò il luogo pio del Dio Padre, ed Erasmo cele- Onesti). — Arma: Eguale alla precedente.
bre consigliere di Carlo V, ambasciatore a molte BRASCO di Vicenza. — Originaria di Arzi-
Corti, prefetto di Trieste e cavaliere aurato. — gnano, abbandonò quel paese per le gravi di-
Il 2.o, estinto da pochi anni, ebbe parecchi de- scordie che continuamente aveva con i conti di
curioni, dottori di Collegio ed un giudice delle quella terra, e si stabili in Vicenza, al cui nobile

strade, ed aggiunse per eredità al proprio i cognomi Consiglio fu ascritto Daniele nel 1305. — Amia:
Visconti e Daverio. — Amia: Inquartato; nel 1.» D' azzurro, alla zampa di grifo d' argento posta
d'azzurro, al sole d'oro posto noli' angolo destro in banda.
del capo; nel 2.° spaccato; d'oro, all'aquila di ne- BRASILE di Genova. — Arma: D'oro, all'al-

ro sopra un fasciato di rosso e di azzurro; nel bero nudrito sulla pianura erbosa, il tutto al na-
3.° dei Visconti; nel 4.° d' azzurro, alla fenice turale, colla fascia di rosso attraversante.

d'argento sulla sua immortalità di rosso. BRAVI di Padova. — Arma: Partito d'argeuto
BRASCHI di Cesena. — Duo famiglie di que- e di rosso, al drago alato di verde, avente due
sto nome, nobili ambedue, ma distinte l'una dal- piedi, rampante in palo, attraversante sul partito.
l'altra, anno fiorito in Cesena da tempo anteriore BRAVO di Verona. — Arma: Di rosso, al

al XVII socolo. Dal luogo di loro abitazione si leone d' oro.

dissero, l'una dei Serri, I' altra delle Tavernelle. BRAYDA di Napoli. — È originaria della

— Quest'ultima originaria di Rimini, aveva avuto Francia, e venuta in Italia coi Principi Normanni
in Cesena umili principii esercitandovi l'arte della si fermò in Piemonte dove edificò il castello di

tintoria e del fabbro-ferraio. .Ma in poco tempo Brayda (Vedi Braida di Torino). Un ramo stabi-

seppe levarsi in cosi alta posiziono, che nel 1721 litosi nel regno di Napoli, ebbe in Basilicata il

meritò di essere ascritta alla nobiltà cesenate. — feudo di Montemilone. Un Guglielmo nel 1237 fu

Appartenne a questa casa Monsignor Giambatti- Vescovo di Alba; un Giovanni, Vicario del Re
sta vescovo di Sarsina, poi Arciv. di Nisibi, uo- in Otranto e nelle Calabrie; un Corrado Vice-Re
mo assai erudito e scrittore di merito, autore di in Marsiglia. Ettore I March, di Rapolla, con di-

alcune opere storiche, filosofiche e religiose. Con ploma del 29 Mag. 1613 ottenne il titolo di mar-
lui si estinguevano nel 1736 i Braschi delle Ta- chese di Soleto in Terra d' Otranto, ed un Etto-
vernelle, la cui eredità passò nelle famiglie Ma- re li acquistò il ducato di S. Pietro in Galatina.

sini o Venturelli. — L'altra famiglia Braschi detta — Ebbe il riconoscimento della nobiltà nel Feb-
dei Serri proveniva da Sarsina, ed a lei appar- braio del 1858. — Arma: D'azzurro, a tre caprioli

tiene quel (Jiovan-Angelo che fu prima vescovo d'argento. — Cimiero: Un irco collarinato d'oro.
d'Imola, e quindi pontefice col nome di Pio VI. — Motto: DONEC TOTUM IMPLEAT ORDEM.
— Con la morte di questo gran papa avvenuta BRAZZÀ o BRAZZACCO del Friuli. — Eb-
nel 1799 estingueva» questa famiglia là cui ere- bero comune la origine co' signori di Savorgnan,

dità, insiem col nome, fu raccolta dal Duca Bra- possedettero i castelli di Brazzacco e di Cergneu,
schi Onesti liglio di Giulia sorella del pontefice. che abbandonarono nel 1430 per stabilirsi in Udi-
— Amia: Inquartato; nel f.»o i.« d'oro, all'aquila ne di cui ottennero la cittadinanza e furono mem-
bicipite spiegata di nero, coronata del campo; nel bri del Parlamento Friulano. — Arma: Di nero,

2.° e 3.° d' azzurro, alla fuscia d' argento cari- alla sbarra arcuata d' argento.

BRE — 171 — BRE
BRAZZALOTTO di Castelfranco (Veneto). — gento, a due gigli dell'uno nell'altro; colla banda
(Estinta nel 1660). — Arma: D'azzurro, al destro- di rosso attraversante sulla partizione.

cherio vestito d'argento, movente dal fianco sini- BRENI di Lucca. — Arma: D' azzurro, ad una
stro, e impugnante una rosa al naturale. mano di carnagione tenente un morso d'argento.
BRAZZANO del Friuli. — La famiglia Jona- BRENNA o BRIENNA di Lecce. — Prese il

ma, discendente dal nobilissimo sangue degli Or- nome da una terra omonima posta in Francia nel
zone, assunse il nome di Brazzano di cui ebbe la dipartimento dell' Aube, di cui ebbe la signoria
signoria feudale. — Si estinse poco dopo il 1292 con titolo comitale. Fino dal 1308 ottenne il su-
per morte di Bertramo di Jonamo Jonami. — premo dominio di Atene, convertita dai Latini in

Arma: D'argento, al palo di nero. ducato. Se ne anno memorie in Lecce nel 1201 in
BRAZZOLANI di Venezia. — Arma: D'argen- cui Gualtieri III, Conte di Brenna, fu il primo
to, a tre fascie ondate d'oro. Conte di Lecce. A lui succedette nella contea

BRAZZOLI di Padova. — Arma: D'azzurro, il figlio Gualtiero IV, quindi Ugo che fu primo
al leone d' oro, tenente fra' suoi denti una spada Duca di Atene. Gualtieri V fu morto dai Catalani
di nero, in banda, la punta al basso, attraversante presso il Cefìso nel 1312. Gualtieri VI ultimo conte
sul corpo del leone. di Lecce, fu luogotenente in Firenze del Duca
BREA di Piemonte. — Ebbero il titolo comi- di Calabria. Fondò in Lecce l' antica chiesa di

tale di Rivera. — Arma: D'azzurro, a tre fascie S. Croce nel 1355 e morì nel 1356 senza succes-
d'argento, accompagnate da due stelle d'oro, una sione. — Arma: Cinque punti d'azzurro equipol-
in capo, 1' altra in punta. lenti a quattro di armellino.
BREBBIA di Milano. — Il capostipite cono- BRENTANO di Lombardia. — È ignoto quan-
sciuto del ramo dei Brebbia conti di Barzago, è do dalla Gran Brettagna si stabilisse in Italia.
un Giovanni, del Consiglio generale nel 1447. Le memorie più antiche non risalgono al di là

Celebre fu Girolamo tesoriere generale, presidente del XV secolo, in cui si trova sparsa sulle rive
del Magistrato Ordinario e dei 60 Decurioni nel del lago di Como e più particolarmente nella Tre-
1538. (Questo ramo è estinto). — Un altro ramo mezzina, divisa in moltissimi rami, i quali pre-
dei Brebbia lasciò i beni ed il nome ad un Ali- sero diverso nome dai vari loro possedimenti e

prando Visconti sul finire del 1500. — Arma: dalle alleanze contratte. Quindi abbiamo i Bren-
Spaccato d' argento e d'azzurro, alla croce di tano-Monticelli, i Brentano-Mezzegra, i Brentano-
rosso, attraversante sul tutto. Alias: Spaccato Consolone, i Brentano-Gobbi, i Brentano-Gilar-
d'oro e d'azzurro, alla croce di S. Andrea d'ar- done, i Brentano-Scalini, i Brentano-Cimaroli, i

gento attraversante sullo spaccato, accompagnata Brentano-Gnosso, i Brentano-Riatti, i Brentano-


in capo da una B di nero, ed in punta da tin'R Bernarda, i Brentano-Bclgiovini, i Brentano-Toc-
dello stesso. — Cimiero: una donna uscente, con cia, i Brentano-Serfranz, i Brentano-Semenza, i

capelli sparsi, vestita di rosso, posta di profilo, Brentano-Griante, i Brentano-Moretti, ed i Bren-


mostrante colle due mani un nastro d' argento tano-Tona. Di tutti questi rami non sopravvivono
flottante al di sopra della testa col motto: Sopra che quelli di Tremezzo, i Gnosso residenti a
IL TUTTO IDDIO SIA LAUDATO. Vienna, i Toccia, e i Cimaroli residenti a Berga-
BREDA di Ceneda (Veneto). — Fra i genti- mo. — Un Brentano fu Cardinale, e in qualità di
luomini di Ceneda che furono inviati ad incon- Commissario Apostolico seguì Cristoforo Colombo
trare l' Imperat. Massimiliano all' Ampezzo, figu- alle Indie Occidentali. Un ramo dei Brcntano-
rano alcuni di questa famiglia da gran tempo Toccia fu fregiato del titolo di conti feudatari
estinta. — Arma: D'azzurro, alla fascia cucita d'Isarno, Coltignago, Solagno e Cademonte: un
di rosso caricata della lettera B di nero, ed ac- Giovan-Pietro Brentano-Monticelli, governatore
compagnata da due rose d' oro, una in capo ed di Como, fu creato conte nel 1750. Del ramo di
una in punta. Tremezzo i fratelli Giuseppe, Francesco e Ferdi-
BREDA di Verona. —
Arma: D'argento, al- nando furono creati baroni Impero nel Lu- dell'

l'aquila di nero, imbeccata e membrata di rosso, glio del 1787: e nel Commcndaterc Gio- 1856 il

coronata d' oro. vanni -Giodoco Brentano-Gnosso fu anch'esso


BREGANZE (da) di Vicenza. — Anselmo fu fregiato del medesimo titolo. Finalmente della
accettissimo nella Corte dell' Imperatore Arri- linea Cimaroli un Giovan-Francesco fu ricono-
go III. Ponzio, suo discendente, fu investito nel sciuto nobile e patrizio di Bergamo da S. M. Ap.
1148 delle decime di Riva, di Fara e di Breganzc. nel 1850. — Arma: Interzato in fascia; nel 1. n
Ottennero dall'Impcrator Federigo tutta la riviera d'oro, all'aquila dell'impero; nel 2.° d'azzurro,
di Marostiea eoi titolo comitale, ed ebbero in alla brenta d'oro, accostata a destra da un leone
feudo il castello di Piovene — Bartolomeo, Vescovo rampante dello stesso e a sinistra da una biscia
della sua patria, fu inscritto nell'albo dei Beati. di verde coronata d'oro; nel 3." bandato d'argento
(Estinta). — Arma: Trinciato d'azzurro e d'ar- e di rosso.
BRE — 472 — BRI
BRENZONI di Verona. — Sono due famiglie roccie al naturale, al destrocherio di carnagione
dello stesso nome, ma non provenienti dal mede- vestito di rosso e d'oro uscente dal fianco destro
simo ceppo. — La prima, di Nicola figlio di Fran- e tenente una chiave d'argento diretta ad aprire
ceschi no, fu aggregata al Nobile Consiglio Vero- la porta della torre.
nese nel 1406, ed uscirono da essa cavalieri, giu- BRESOLATI di Castelfranco (Veneto). —
dici di Collegio, vicari della Casa dei Mercatanti, Chiamavansi dapprima Bresda, e da Mestre si

capitani del Lago e podestà di Peschiera. La trapiantarono in Castelfranco dopo il 1500, e si


seconda famiglia venne assai più tardi in Verona, spensero nel 1683. — Arma: D'argento, al palo
e fu ascritta anch' essa al patriziato. — Arma: d' oro; colla banda in divisa di rosso attraver-
della prima famiglia: Di rosso, a tre bande d'oro; sante.
col capo cucito del primo caricato di un leone BRESSA di Venezia. — Originari di Treviso,
illeopardito d'oro. — Arma della seconda famiglia: furono aggregati alla veneta nobiltà il 14 Aprile
Spaccato; nel 1.» d'azzurro, a tre stelle male or- del 1652. — Arma: D'oro, alla fascia di verde,
dinate d'oro; nel 2.° partito di rosso e d'oro: colla caricata da una colomba posata d' argento; la
fascia d' argento attraversante sullo spaccato. colomba accostata da due rose di rosso.
BREOSO di Venezia. — Arma: Scaccato d'oro BRESSANI del Piemonte. — Furono signori
e di rosso. di Carrù. — Arma: D'azzurro, alla banda d'ar-
BRESCIA di Treviso. — Originaria di Bre- gento bordata d'oro.
scia, della casa dei Conti di Bettigno, e abban- BRESSI di Milano. — Arma: D'oro, alla fascia
donata al tempo delle fazioni la patria, si tra- d'azzurro, caricata di tre stelle d'otto raggi del
piantò, assumendo il nome di questa, in Treviso. campo, ed accompagnata in capo da un'aquila di
Nel 1652 fu ascritta alla Veneta nobiltà, ed un nero, ed in punta da un drago alato a due zampe
Giovan-Battista fu creato Vescovo di Vicenza nel di verde, crestato e barbato di rosso. — Cimie-
1656. — Arma: Spaccato; nel 1.» d'azzurro, al ro: un'aquila nascente di nero.
monte di tre cime d'argento, sormontato da una BREVEI di Genova. — Originaria dal Poggio
crocetta patente d'oro; nel 2." d'oro, ad una rosa di Belvedere, posto nella villa di Promontorio
di rosso. sopra S. Pier d' Arena, ottenne la cittadinanza

t

BRESCIANI di Cremona. Originaria di genovese nel 1445. Lodisio Consigliere nel H99
Brescia, si stabilì in Cremona nel volgersi del e 1501, anziano nel 1502. — Ascritta nei Fieschi

secolo IX. — Nel 1091 un Leonardo senatore nel 1528. — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro,

della patria, fu dei decurioni, e dopo di lui altri accostata, a sinistra, in capo, da una stella di

16 della sua famiglia conseguirono la stessa digni- sei raggi d' oro, a destra, in punta, da un cre-
tà. Bernardino creato Vescovo di Berito nel 1332 scente rivolto d' argento.
da Clemente VII. — Francesco à illustrato con BREVIA di Verona. — Arma: D'azzurro, a
un' opera, ancora inedita, le nobili famiglie cre- due branche di leone d' oro, unghiate di rosso,

monesi. — Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° d'ar- passate in croce di S. Andrea, cogli artigli in

gento, al B d'azzurro; nel 2.° e 3.» d'azzurro, alto; col capo d'oro, caricato di un'aquila di nero,
alla stella di otto raggi d'argento. Sopra il tutto beccata e membrata di rosso.
d'argento, al leone d'azzurro. BREZZI di Milano. — Giulio-Cesare arricchì
BRESCIANI di Udine e di Gorizia. — Deri- colla ferma del sale dello Stato di Milano verso
vata dall'antica e nobile stirpe dei Pizzamiglio di il 1625. — Fabricio suo liglio fu cancelliere del

Brescia, si trapiantò nella seconda metà del XV senato, e Giulio-Cesare di Fabricio fu podestà di
secolo nelle contee di Gorizia e di Gradisca dove Novara. — Arma?
acquistò considerevoli possedimenti, e in ricordo BRIANDATA o BIANDRATE di Genova. —
della prima patria, quivi adottò il nome di Bre- Originaria da Biandrate in Lombardia, e ascritta
sciani. L'antica nobiltà dei Bresciani fu ricono- nei Giustiniani nel 1528. — Arma: Di rosso, a

sciuta e riconfermata nel 1589 dall'Imp. Rodol- tre bande d'oro.

fo 11. Ferdinando III con diploma del 20 Marzo BRIANI di Venezia. — Arma: Trinciato d'ar-
1653 conferiva ai membri di questa casa il titolo gento e di verde, al ramo dello stesso, fruttifero

di cavalieri del S. R. I. e l'Imperatore Giuseppe I di un sol pezzo di rosso, posto nel primo.
accordava loro il 21 Giugno 1710 il titolo ere- BRICCl di Venezia. — Arma: Losangato d'ar-
ditario di liberi baroni del S. R. I. e delle Pro- gento e d'azzurro. — Alias: Losangato d'azzur-
vincie ereditarie di Austria: col 14 Gennaio del ro e d' argento.
1740 furono inscritti membri ereditari del nobile BRICCHI di Cagli. — Arma: Di rosso, al

collegio degli Stati di Gorizia; e il 15 Aprile leone d' argento, rampante contro una palma di

1798 furono aggregati alla nobiltà friulana ed verde, il tutto sostenuto da un monte di tre

inscritti nel libro d' oro di Venezia. — Arma: cime del secondo, movente dalla punta.
D' azzurro, alla torre d' argento piantata sopra BRICHIERI di Finale (Liguria). — La città
BRI — 473 — BRI

di Final Borgo, posta sulla riviera genovese di I


!
Antonio, March, di Gropoli fu ambasciatore della
Ponente, è la culla della famiglia Brichieri ascritta Repubblica a Vienna nel 1814. — Arma: Inquar-
fra le nobili prima del 1400. L'imperatore Carlo tato: nel 1.o scaccato d' azzurro e d'oro; nel 2°
V con diploma del 18 Giugno 1530 riconosceva d'argento, all'albero di verde, terrazzato dello

nobile e costituiva tale del S. R. I. un Giorgio stesso; nel 3.° d'oro, al leone di rosso, tenente
Brichieri. — Ebbero in patria grande autorità, colle branche anteriori una croce latina dello

e sostennero le primarie cariche. Un Sebastiano stesso; nel 4.« d'oro, a tre pali di nero.

andò a stabilirsi a Genova, e fu il capostipite di BRIGNONE del Piemonte. — Ebbero il titolo

una linea nobile, estinta dopo due secoli; un Bar- comitale di Costigliole. — Arma: D'azzurro, alla

tolomeo andò nelle Fiandre, e a Bruxelles originò banda doppio-addentellata di argento, caricata di
un'altra linea. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, tre stelle di rosso. — Cimiero : Una stella d'oro.

sostenuto da un monte di tre cime al naturale, — Motto: URI DEUS IDI LUX VERA.
movente dalla punta, e sormontato in capo da BRIOSI, BRIOSO o BRIOSSO di Padova e di

tre stelle d'oro male ordinate e sinistrate da un Venezia. — Divisa in due rami, uno fu ascritto
sole dello stesso. al Consiglio nobile di Padova nel 1081, e Panta-
BRICHERI di Firenze. — È un ramo della leone nel 1086 fu uno dei Consoli di questa cit-
precedente, di cui fu capostipite un Giorgio II. tà. — Luigi fu benemerito della patria, riconci-
Giovan-Bernardo nel 1746 fu nominato Presid. liando la Repubblica col Papa l'anno 960. (Estin-
del buon governo. Fu valente giureconsulto, e ta nel 1281). — Arma: Scaccato d' argento e di

lasciò molte pregiate opere, Giovan-Domenico rosso. — Alias: Scaccato d'oro e di rosso. —
Segretario di Stato del Granduca di Toscana. Alias: Di rosso, alla banda d'oro, combinata con
Vestirono per giustizia l' abito dei cavalieri di una losanga dello stesso messa in sbarra, nel cen-
S. Stefano, e nel 1779 furono ascritti alla no- tro della banda, senza linee di divisione.
biltà e patriziato di Firenze. — Arma: Uguale BRILLANDI di Toscana. — Arma : D'azzur-
alla precedente. ro, alla cometa d' oro.

BR1GANDÌ di Messina. — Ha posseduto un BRIOSCHI di Milano. — Originaria dalla


feudo che dal suo nome si disse Brigandì ed à Brianza, dove avvi un villaggio chiamato Briosco,
avuto cavalieri gerosolimitani, senatori, giudici, ed fu compresa nella matricola del 1277. — Diede
un governator dei nobili Bianchi. — Un ramo si al Collegio di Milano parecchi Notai. (Estinta). —
estinse nel secolo XVIII. Quello baronale finì nel Arma: D'argento, a tre bande di rosso; col capo
secolo XVII. Altro ramo passò in Palermo. — d'oro, all'aquila di nero spiegata e coronata del
Arma: D'azzurro, al leone coronato d' oro, attra- campo.
versato dalla sbarra di rosso, accompagnato nella BRISCI di Cesena. — Da Bibbiena sua patria
punta da una rosa d'argento. emigrava in Cesena 1574 Cristoforo Brisci
nel
BR1GIA di Brescia. — Arma: D'azzurro, alla medico, filosofo, astronomo valentissimo. Da —
torre d' argento, sormontata da tre stelle d' oro. lui discesero un Giambattista dottore, archeologo
BRIGI di Pesaro (Estinta). — Arma: Spacca- assai erudito delle cose della sua patria; un An-
to; nel 1.o d'azzurro, all' aquila di nero; nel 2.° gelo Domenicano inquisitore del S. Uffizio di Mo-
d' oro pieno. dena assai stimato da Clemente Vili, ed un Ce-
BRIGNALI di Genova. — Arma: D'oro, alla sare che nel 1598 pubblicava in Ferrara una re-
fascia d' azzurro accompagnata da tre stelle di lazione sulla città di Cesena che riscuoteva l'ap-
sei raggi di rosso, 2 e 1, cou un prugno al na- provazione e le lodi d-;l summenzionato pontefice.
turale movente dalla fascia, ed innalzanlesi fra — Estinta sul cadere del XVII secolo, e la sua
le stelle superiori. eredità passò alla casa Braschi delle Tavernellc.
BRIGNOLE di Genova. — È antichissima nella — Arma: D'azzurro, alla colonna d'argento, mo-
riviera orientale di Genova, e si ànno memorie di vente dalla punta, accollata da un serpe di verde
essa che risalgono al sec. XIII. Francesco d'Anto- avente in bocca un cartello, ed accompagnata in
nio, di Rapallo, nel 1453 prese dimora e cittadi- capo da tre stelle d' oro.
nanza in Genova, ed entrò nella fazione guelfa BRISSIA di Treviso, vedi Bettignoli.
per ottenere le dignità dello Stato. — Ha dato BRISTOLANI di Venezia. — Arma: Di verde
quattro dogi alla Repubblica: Giovan Francesco a due fascie increspate d'oro.
Seniore nel 1635, quindi Giovan-Francesco Giu- BR1TONIS d'Aosta. — Arma: D'oro, al ca-
niore nel 1746, poi Rodolfo nel 1762, e Giacomo- priolo di nero, accompagnato da tre moscaturc
Maria nel 1779. — Arma: D'azzurro, all'albero d' armcllino dello stesso.
di prugna abbracciato da un leone di rosso coro- BRUTI di Verona. — Arma: Partito; nel I
.•

nato d' oro. d'oro, alla mezz'aquila di nero, coronata del


BR1GNOLE-SALE di Genova. — È un ramo campo, movente dalla partizione ; nel 2.° d'azzurro
della precedente, fregiato del titolo marchionale. ad una mezza torre di rosso, aperta e finestrata
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di nero, movente dalla partizione. — Cimiero: BROCCARDI di Bologna. — Arma : Di ros-
Una testa e collo di aquila di nero. so, a tre spighe di miglio d'oro riunite in uno
BR1TTONI o BERTONI di Treviso. — Ar- stelo movente dalla punta.
ma: Di rosso, al cavallo galoppante d'argento, BROCCARDI di Genova. — Arma: D'azzurro,
origliato del campo. a tre mastii, ciascuno fortificato da due torri, il

BR1VIO di Milano. — Originaria della Ger- tutto merlato, d'argento, 2 e 1.


mania, e stabilita in Milano al tempo dell' Impe- BROCCARDI o BRODENIGHI di Venezia. —
ratore Rodolfo L — Giacomo console di giusti- Arma: Spaccato; nel 1.» partito d'oro e d'az-
zia uel 4 286, e Franchino, decurione, compilò zurro; nel 2.» d'argento pieno; colla fascia di
nel 4 340 i patrii statuti. Paolino fu podestà di rosso, caricata di tre bonetti accuminati d'oro,
Pisa, e Dionigi cavaliere senatore dell' Impera- attraversante sulla spaccatura.
tile Carlo V e governatore di Carmagnuola. — BROCCARDO di Sicilia. — Originaria di Vol-
Sforza, uno dei LX decurioni perpetui, fu com- terra, fu trapiantata in Mazzara dal Cavaliere
missario generale degli eserciti di Lombardia e Antonio, signore della villa Broccardo. — Arma :

Piemonte. Cesare ottenne il titolo di marchese D'oro, alla fascia d< rosso, accompagnata in punta
sopra il feudo di Casalmajocco, e un Giovanni- da un capriolo e da tre rose dello stesso, situate
Barnaba fu Vescovo di Cremona. Giacomo dall'im- 2 e 4; ed in capo da tre gigli d'azzurro ordinati
peratore Giuseppe 1 fu fatto conte di Brochles in fascia.

e acquistò nel 1713 il feudo di Montevecchia. — BROCCOLELLI di Xarni (Umbria). — La


— Arma: Imquartato : nel l.° e 4.° di rosso, al Beata Lucia da Narni Domenicana appartiene a

sasso al naturale, sostenuto da una mano di car- questa nobile famiglia, che vanta pure illustri
nagione, cinta al polso da un nastro d' argento, personaggi, fra' quali Tommaso podestà di Narni
col motto: alzo pest di nero; nel 2.° e 3.° di nel 1384. Estinta). — Arma?
rosso, al pomo di pino d' oro, legato da un na- BROCHIERI di Milano. — Arma: Spaccato:
stro d'argento col motto: vou got di nero; sul nel I." d'oro, all'aquila di nero; nel 2. n di rosso,
tutto d'azzurro, a due zampe di leone passate ad uno scudo ovale d'argento, attraversante so-
in croce di S. Andrea d'oro; col capo dello stesso, pra una spada dello stesso impugnata d' oro, colla

caricato dell'aquila spiegata e coronata di nero. punta al basso.


BR1ZI di Toscana. — Arma: D'azzurro, alla BRODENIGHI di Vernai*, vedi Broccardi.
fascia d' oro, caricata di una lima d'argento. BROGIONI di Siena. — Furono del Monte
BRIZI del Piemonte. — Di origine irlandese, del Popolo; risieduti nel 1461. — Arma: Di ros-
si stabilirono in Asti al tempo delle Crociate. so, al capriolo cucito d' azzurro caricato di tre
Divisi in molti rami e sparsi in varie terre, si torte d' oro, ed accompagnato da tre stelle di sei

denominarono in gran parte dai loro feudi. E raggi d'argento, due in capo ed una in punta;
quindi abbiamo i Brizi consignori, e poi signori col capo d'oro, all'aquila di nero.
di Salmor e Yillameirana, i Brizi-Falletti conti BROGLI di Bologna. — Arma : Spaccato; nel
del Castellazzo, baroni della Loggia; i Brizi di 4.» d'azzurro, ad una faccia di putto posta sul

Alba e di Asti, conti di Torre d' Assone, mar- cantone sinistro del capo e soffiante contro nu-
chesi di Novello; i Brizi di Brà ; i Brizi di Piaz- vole adunate nel fianco destro, il tutto al natu-
za, e finalmente i Brizi di Cherasco Conti della rale; nel 2.» d'oro, al capriolo di rosso attraver-
Veglia. — Giacomo Vescovo di Aquino nel 1420, sante sulla partizione.
poi di Spoleto, e in ultimo di Carpentras; Fr. Paolo BROGLIA di Chieri. — Apparteneva all'Al-

nel 1643 Vescovo di Alba e scrittore eruditissi- bergo dei Gribaldi, o Gribaldeniihi, uno dei sette
mo degli Annali Ecclesiastici Piemontesi. — Ar- dominatori o fondatori di quella repubblica, e
ma: Imquartato di nero e di rosso. — Alias: In- perciò ne porta sempre il nome unito al proprio,

quartato d'argento e di rosso. — Cimiero: La qual nome collaterale discendente dal più antico
figura della fortuna. — Alotto: jn alteritra for- stipite. È divisa in tre rami principali: il 1.° fio-

tuna. risce nella città di Evian, da cui uscirono vari


BRIZZI di Siena. — Furono dei gentiluomi- magistrati ed un Arcivescovo di Vienna in Fran-
ni, risieduti nel 1356. — Aldello Protonotario cia nel 1568; il 2 ° stabilitosi in Francia ebbe
Apostolico dei Partecipanti di Leone X. — Arma: il titolo di Principe del S. R. Impero : il 3.° ri-

D' argento, al leone di nero tenente colla branca masto in Piemonte, dette personaggi distinti alle

sinistra un lambello di quattro pendenti di rosso, gerarchie ecclesiastica e militare. Ottaviano vescovo
posto in fascia. di Penne nell' Abruzzo nel 1236; Raimondo, Ar-
BROCCA o BROCCO di Como e di Cannotto. ci v. di Cesarea e Cardinale nel 4 241. — Un Cec-
— Arma: Di rosso, ad una pianta di bruchi di colo, o Cecchino fu signore di Assisi e di Peru-
venie, terrazzata dello stesso; col capo d'oro, al- rugia, ed il suo nome è fra i più illustri risto-
l' aquila di nero. ratori della milizia italiana. Fu allo stipendio dei
I

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Visconti (li Milano. Bonifacio IX, mosso dal va- da un grappolo d' uva di argento, attraversanti
lore di lui, lo chiamò a Roma creandolo gonfa- sul tutto.

loniere e generale delle armate pontificie. Anche BRONDI di Genova. — Venuta da Lerici. Fe-
i Fiorentini lo elessero per loro capitano. Morì derigo anziano nel 1261 e Bartolomeo nel 1473.
nel 1100. — Un Carlo fu per venticinque anni Ascritta nei Pinelli nel 1528. — Arma: Bandato
Arciv. di Torino; Ottavio Vescovo d'Asti nel innestato nuvoloso d' argento e d' oro, per in-
1624; Michel-Angelo, Abate di S. Maria di Pi- chiesta, di quattro pezzi.

nerolo, Arciv. di Vercelli nel 1563. — Un Fran- BRONDO di Sardegna. — Arma: Inquarta-
cesco-Maria, conte di Revello, fu capo-stipite della to; nel 1." di rosso, alla quercia fruttifera, nudrita

famiglia ducale dei Broglia di Francia. — Arma: sulla pianura erbosa, fra due teste, di moro re-
D'oro,. alla croce di S. Andrea ancorata d'azzur- cise, posate sulla pianura, affrontate, Il tutto al

ro. — Cimiero: Un cigno al naturale, nascente, naturale; nel 2.» d'argento, alla banda d'oro ac-
beccato d' oro, caricato nel petto di una croce compagnata da due coppe dello stesso per inchie-

di S. Andrea come nel campo, con una piccola sta; nel 3.° d'argento, al leone al naturale; nel 4."

bandiera di rosso movente in palo dal mezzo della d' azzurro, alla montagna d' argento con una sega
croce. — Motto: pour l'avenib. al naturale infissa nella medesima.
BROGLIO di Milano. — Furono ascritti alla BROSOLO d' Ivrea. — Arma : Troncato di oro

nobiltà il 31 Gennaio del 1834. — Arma: In- e di rosso; il secondo al capriolo d'azzurro, bor-
terzato in fascia; nel 1.» d' oro, all' aquila di co- dato d'argento, e sormontato da una pianta di

lor brunastro; nel 2.° inquartato in croce di brosolo, fruttifera al naturale, attraversante sull'o-
S. Andrea di rosso e d' azzurro ; ciascun quarto ro. — Cimiero: Una fenice d'argento sulla sua
d'azzurro caricato di un giglio d'argento; nel 3° immortalità, tenente nel becco il motto: non perii.

palato di rosso e d'oro: — Cimiero: Tre penne BRUCO o BRUCCO del Piemonte. — Giusep-
di struzzo, una d' argento fra due d' azzurro. — pe-Antonio mastro auditore figlio di Giovanni-
Motto: INTEGRIATE ET MERITO. Bartolomeo avvocato de' poveri nel 1722 fece a-
BROGNOLI o BRUGNOLI di Verona. — Ar- cquisto del feudo di Sordevola con titolo comitale.
ma : D' azzurro, ad un albero di verde fustato di Giovanni-Paolo, fratello del precedente fu stipite
rosso, piantato in una secchia d' oro, cherchiata del ramo di Ceresole. — Arma: Inquartato: nel
di nero; il tutto accostato da due stelle d' oro — 1." e 4.° d'argento, alla pianta di bruco (erica)
ovvero l'albero terrazzato di verde, senza secchia, sradicata e fiorita al naturale: nel 2.° e 3° d'az-
ed accompagnato in capo da tre stelle male or- zurro, al leone d'oro, tenente nella destra un ra-
dinate d'oro. moscello di erica d'argento. — Cimiero: Un de-
BROGNOLI di Brescia, — Arma: D'oro, alla strocherio armato al naturale, impugnante una
pianta di pruno di verde, fruttifera di rosso, spada dello stesso. — Motto: soli deo.
fustata di nero. BRUCOLA di Verona. — Arma: Spaccato;
BROGNOLICO di Verona. — Arma: Di ros- nel 1.° d'azzurro, all'aquila di nero; nel 2.» par-

so, a due colubri ondeggianti in palo d'oro af- tito d'azzurro e di rosso, ad una collinetta di
frontati. tre cime di verde, movente dalla partizione, ed
BROGNONIGA di Verona, — Arma : Di ros- attraversante sul partito; colla fascia d'oro at-
so, a due colubri ondeggianti in palo d' argento, traversante sullo spaccato.
passati in doppia croce di S. Andrea, e sormon -
BRUGGIA o BRUZI di Ferrara. — Origina-
tati da una corona d' oro. ria di Bruges e stabilita in Ferrara nel XV se-
BROLLINI di Fossombrone (Marche). Estinta. colo. — Nicolò e Benedetto Generali ducali, il

— Arma: D'oro, alla rosa al naturale. — Alias: primo nel 1480, e l'altro nel 1515. — Ruggero
D'azzurro, alla fascia d'oro, accompagnata in capo valente pittore alla Corte di Leonello d'Este. —
da un ramo d' ulivo al naturale, ed in punta da Arma ?
un monte di tre cime d' oro. BRUGINE o ABRUZENE di Padova, — E
BROLO (dal) di Verona. — Arma: Inquartato originaria di Cadore, ed ebbe giurisdiziono nel
d' oro e d' azzurro (o d' azzurro e d' argento), paese appellatoBrugine. Venne ascritta al Con-
colla linea dello spaccato dentata. Padova noi 1081 ma non acquistò rino-
siglio di
BRONDA (della) di Sai degna. — Arma: D'az- manza se non dopo la morte di Eccclino, nel qua
zurro, al mastio d' argento, merlato, torriccllato tempo comparve fra le più illustri famiglie, o
di due pezzi merlati, aperto e fincstrato di due seguì il .partito di Cane dalla Scala. Feco parte
pezzi, movente dalla punta dello scudo. del Consiglio congregato dai Carraresi. — Furono
BRONDELLI del Piemonte. — Ebbero il ti- Consoli della patria un Manfredo nel 1106: ed
tolo comitale di Brondcllo. — Arma : D' oro, a un Almerico nel 1172. — Albertino giudice del
quattro bande d' azzurro, con tre monticelli di Collegio nel 1275. — Arma: Inquartato d'azzurro
verde, quello di mezzo più elevato, sormontato e di rosso, al leone partito d'oro e d'argento.
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BRUGLI o BRUGLIO di Messina. — Origina- to, al monte di tre cime di verde movente dalla
ri di Spagna, fiorirono in Messina nei secoli XVI punta, da cui sorge una pianta di rose al natu-
e XVII. — Arma: D' azzurro, al leone d'oro. rale, sormontata in capo da due stelle di sei
BRUGNOLI di Verona, vedi Brognoli. raggi d'argento, fra le quali una cometa dello
BRUGORA di Milano. — Oltre parecchi stesso.
dottori di Collegio e decurioni, vanta questa fa- BRUNAMONTI di Tra i Umbria;. — Origi-
miglia un Girolamo che fu cavaliere dei SS. Mau- naria da Serra Brunamonte, ant co castello posto
rizio e Lazzaro nel 1580, e Galeazzo avvocato fi- nelle vicinan/.e di Gubbio, se ne à memoria fino
scale e senatore, legato al Concilio di Trento ed dal secolo XIII. Un Brunamonte fu capitano di
ambasciatore a diversi principi, morto nel 4591. ventura, e strenuo difensore del partito ghibelli-
Estinta nella prima metà del XVII secolo. — no. Circa la metà del secolo XVIII la si trova
Arma: Di rosso, alla banda d'oro accompagnata divisa in due rami, uno dei quali stabilto in
in capo e in punta da fogliami di verde. Assisi, e l' altro in Trevi. Fino dal 1 630 vennero
BRUMANI di Cremona. — Un Francesco ascritti alla cittadinanza e al patriziato di Tre-
venne aggregato al nobile Collegio dei giurecon- vi, Cingoli ed Assisi. — Arma: Inquartato; nel 1."
sulti nel 1469; quindi al corpo decurionale. La d' azzurro, al monte di tre cime d' oro sormon-
stessa carica esercitò un Matteo nel 1514. Un tato da un pino di verde, ed accompagnato in
altro Matteo, vestito l'abito dei Canonici La- capo da tre stelle di sei raggi d' oro male ordi-
teranensi, e ottenuta l' Abbazia di San Pietro nate ; nel 2.° d'azzurro alla fascia di rosso, ac-
al Po, fu da Sisto V creato Vescovo di Nicome- compagnata in capo da una stella di sei raggi
dia e poi suffraganeo di Napoli nel 1586, e final- d' oro, e in punta da un serafino al natura-
mente Vescovo di Melfi. — Arma: D'azzurro, al le ; nel 3.° d'azzurro, ad un ramo di rose al na-
castello d' argento sostenuto da due ruote dello turale, movente dalia pianura erbosa, ed ac-
stesso. compagnato in capo da tre stelle di sei raggi
BRUNACCI di Chieri. — Arma: Troncato d'oro, male ordinate; nel 4.° d'a/zurro alla torre
d'argento e di nero, al cane da caccia rampante di rosso movente da una pianura erbosa, sini-
dall' uno all' altro, e dell' uno nell' altro, linguato strata da un leone passante al naturale e da un
e collarinato di rosso, il collare chiodato, orlato destrocherio vestito di rosso movente dal fianco
ed anellato d' oro : esso cane sormontato da un sinistro, e sormontata da una stella di sei raggi
aquila di nero, coronata dello stesso, linguata di d' oro.

rosso.— Cimiero: Un'Aquila nascente come nel BRUNATI di Torino. — Ebbero il titolo di

campo. — Motto: fides perpetua. Baroni. — Arma: D'argento, alla testa di moro
BRUNACCI — Arma: D'argento,
di Pisa. a al naturale, recisa; col capo d'azzurro, a cinque
due branche di orso d'oro passate in croce di S. stelle d'oro ordinate in fascia.

Andrea, colle unghie in alto, accompagnate da BRUNAV1LLANI di Treviso. — Arma : D'az-


tre cipolle di rosso, colla coda al basso, 2 in capo zurro, al giglio d'argento.
ed 1 in punta. BRUNEL d'Aosta. — Arma: Di nero, alla
BRUNACCINI di Firenze. — Nel secolo XVI banda d' argento caricata di una testa di moro
esercitavano la professione di velettai in via dei al .naturale attorcigliata di bianco, nel verso della
Servi. Furono ammessi al patriziato, e si estin- pezza e ritirata verso il capo.
scro nel 1801. — Arma: D' azzurro, a due bran- BRUNELLA di Napoli. — Arma: D'argento,
che di leone passate in croce di S. Andrea, ac- al lambello di tre pendenti d'azzurro, accompa-
compagnate in capo da una stella d' oro, e nei gnato da due crescenti montanti dello stesso.
fianchi ed in punta da un giglio dello stesso. BRUNELLESCHI di Firenze. — Fu già si-
BRUNACCINI di Sicilia. — È un ramo della gnora di Petraia, castello sul contado di Firen-
precedente, trapiantato in Messina da un Pier- ze. È nota nelle storie per uomini sommi nelle
Francesco. — Un Diego nel 1671 fu commissa- armi e per la difesa da Boccaccio Brunelleschi
rio generale per tutto il regno, e nel 1681 fu in- fatta del suo castello della Petraia contro Gio-
vestito del titolo di Principe di S. Todaro da vanni Hackvood che con l'esercito pisano per tre
Carlo II; un Giacomo acquistò la baronia e terra volte lo assaltò nel 1360 e ne fu per altrettante
di Mili Superiore nel 1709. Diego II e Giuseppe respinto. Un Antonio fu Priore nel 1467. — (E-
furono senatori della patria. — Arma: uguale stinta prima del secolo XVI). — Arma: D'oro,
alla precedente. alla fascia d'azzurro.

BRUNAMONTI di Assisi. — Si à memoria di BRUNELLI di Brescia. — Originaria della


un Angelo Brunamonti stabilito in Assisi nel valle di Gandino nel Bergamasco, si dette in

1223, il quale sembra sia stato il capostipite della principio a fabbricare una certa stoffa di lana
famiglia che nel XVIII secolo fu ascritta al libro che dal suo nome fu detta Brunella. — AnMA:
d' oro della nobiltà di Assisi. — Arma : D'argen- D'azzurro, a due bande, l'una d'oro e l'altra di
BRU — 177 —
rosso. — Cimiero: Un asino nascente posto di cato; a) d'argento, all'aquila di nero, beccata e
profilo. — Motto omnia : vincit labor improbus. membrata d' oro ;
b) di rosso, alla banda d'azzurro
BRUNELLI di Venezia. — Ascritta fra le bordata d'argento; nel 2.° trinciato: a) di nero,
patrizie venete nel 1151, e si spense nel 1301 a tre stelle d'oro poste in banda; b) di nero, a
nella persona di Messer Luca Bilonghi ; nome che tre rose di rosso fustate e fogliate di verde po-
la famiglia aveva tratto da un Pietro Brunello ste in banda; colla banda doppiomerlata a piombo
che per la sua alta statura fu cosi soprannoma- di un pezzo e due mezzi pezzi d' oro attraver-
to. — Arma ? sante sul trinciato. — Cimieri: |.« due piu-
BRUNELLl di /Vanti e di Boma. — Vanta me di struzzo d'azzurro sormontate da una stella
un Cardinale, e persone di elevato ingegno. — Fu d' oro — 2.° un' aquila spiegata di nero coronata
aggregata alla nobiltà narnesc nel XVI sec. e un in ambedue le teste d' oro, sormontata da una
ramo si trapiantò in Roma nel XVIII. — Arma? corona imperiale e portante sid petto uno scudo
BRUXELLI di Padova. — Arma: D'azzurro, di rosso caricato di una fascia d' argento soprac-
ad un sinistrooherio in fascia vestito di nero, caricata della cifra P. I. d'oro e di nero; l'a-
impugnante un albero sradicato di verde, col fu- quila tenente nel becco un lista d' argento colla
sto e le radiche d' oro. leggenda : parta virti te, alcto labore di nero.
BRUNEXGO di Sardegna. — Arma: D'az- BRUNFORTE di Arccvia (Marche). — Anti-
zurro, all' albero nudrito sulla pianura erbosa, il chissima ed assai potente famiglia inarchegiana,
tutto al naturale; l'albero addestrato da un leone un ramo della quale trovasi stabilito in Arccvia
illeopardito d' oro, rivoltato e camminante, e ca- fin dal XIII secolo come feudatario di Procozzone,
ricato sui rami, nel mezzo, di una fenice al na- Algrano, Ripe, Tomba e Castelleone. — Essen-
turale sulla sua immortalità di rosso, guardante dosi quest'ultimo castello più volte assoggettato,
un sole d' oro orizzontale nell' angolo destro del ed in ispcCle nel 1266, al Comune di Arccvia, i

capo; con un gruppo di nuvole al naturale nel- Brunforte, per non perderne il dominio, si fecero
l'angolo sinistro. cittadini di detta terra, della quale furono poi
BRUXERI di Torino. — Arma: Spaccato; nel chiamati nobili. — Un Gualtiero era rettore nel
1.» d'argento, al leone d'azzurro accostato da due 1288, e difensore nel 1289 di Arcevia (Estinta).
stelle di rosso; nel 2.° d'oro, a due bande di rosso. — Arma?
BRUXETTA del Piemonte. — Ebbero il ti- BRUNI di Bologna. — Arma: D'argento, ad
tolo comitale di Usseaux. — Arma: Partito; nel un tronco d' albero di verde, avente tre rami,
1.o d'azzurro, a tre stelle, mal ordinate, sormon- due a destra ed uno a sinistra, caricati ciascuno
tate da una croce ancorata, il tutto d'argento; di un cuore di rosso.

nel 2.° di rosso, alla pianta di rose fiorita e fo- BRUNI di Firenze. — Originari di Arezzo,
gliata al naturale. — Motto: -fide et opere. e stabiliti in Firenze, furono ascritti a quella
BRUXETTI di Massa di Carrara. — Hanno cittadinanza, e dettero tre priori alla Repubbli-
fiorito di questa famiglia nel XVII secolo un Laz- ca. — Leonardo, celebre grecista, segretario di
zaro Capit. di cavalleria al servizio del Granduca quattro Pontefici, e segretario della Repubblii-a
di Toscana; un Giovanni Vescovo di Sparta in Fiorentina. (Estinta nel secolo XVI). — Arma:
p. e sufl'raganeo della diocesi di Breslavia, ed un Losangato d' oro e di rosso, al leone d' argento
Giuseppe-Ambrogio Presid. del Consiglio del Duca attraversante sul tutto.
di Massa. — Un ramo di questa casa si trapiantò BRUNI di Firenze. — Originari da Vespi-
in detto secolo in Breslavia, e Gian-Giacomo Bru- gnano in Mugello. — Matteo, Domenicano, fu
netti fu creato nobile del regno di Boemia il 30 Vescovo di Scssa nel I363; Giovanni, morto nel
Apr. 1691. Lazzaro-Ambrogio, nipote del prece- 1331, ebbe il culto di Beato. — Francesco am-
dente fu creato barone il 13 Die. 1692. Egli era messo alla cittadinanza fiorentina, ottenne il no-
Consigl. intimo dell' Imperat., cancelliere gene- tariato della Signoria e fu priore nel 1378, poi
rale della Slesia e signore di Goldschmieder e di ambasciatore a Perugia ed a Siena, segretario di
Mahsendorf. — Arma: Partito; nel 1.° spaccato Urbano V e di Gregorio XI. Carlo IV lo creò
d'argento, all'aquila spiegata di nero, imbeccata conte palatino. (Estinta nel secolo XVI). — Ar-
e membrata d' oro, e di rosso, alla banda d' az- ma: D'azzurro, alla banda di vaio.
zurro bordata d' argento; nel 2.» trinciato di BRUNI di Firenze. — Originari di Lama
nero, a tre stelle d' oro ordinate in banda, e di nella potesteria di Castel Focognano, dette sei

nero, a tre rose di rosso, gambute e fogliate di priori alla Repubblica, un notaio alla Signoria,
verde, ordinate in banda; con la banda merlata e un Francesco fu gonfaloniere di giustizia nel
di un pezzo e due mezzi d' oro, attraversante sul 1380; e andato ambasciatore a Napoli vi lasciò

trinciato, la sua discendenza conosciuta sotto il titolo di

BRUXETTI di decorata del titolo co- Duchi di Fratta. — Arma : D'argento, alla banda
mitale nel 1830. — Arma: Partito; nel 1.» spac- d' azzurro.

Diiionario Stor. Bla>. 12


BRU — 178 - BRU
BRUNI di Firenze, del quartiere di S. Spiri- Palermo: un Pietro ebbe la castellala di Sale-
to. — Un Marco Bruno sedè nel Consiglio nel mi: un altro Pietro possedè il feudo di Casbn e

1220; Salino, Alessandro, Antonio furono priori. di Canetici. — Ar» v : D azzurro, alla sbarra d' oro.

Bruii' Antonio, ambasciatore all' Elettor di Sasso- BRUNO Dello di Yelletri. — Uo Antonio fu

nia, ebbe il titolo di barone, ed in lui, morto nel Consigl. del Comune e Conestabile nel 1306. E-
1735, si estinse la famiglia. — Arma : D'azzurro, stinta . — Armv: TV argento, alla testa di moro
alla banda di vaio, fregiata d'oro, accostata da al naturale.

due stelle dello stesso. BRUNOZZI di Pistoja. — Oriunda secondo


BRI NI di Firenze. — Cu Francesco Bruni fu alcuni di Francia, e secondo altri di Lizzano, si

sqoittinato nel 1381 per il quartier San Giovan- stabilì in Pistoja nel secolo XV. Per desiderio di

ni. — Arma: I> argento, all'elmo al naturile Lorenzo il Magnifico dei Medici fu ammessa alla

fregiato di penne rosse. magistratura nel I i73. Dette alla patria dup
BRUNI di Forti. — Pietro-Martire nel 1550 priori e duo gonfalonieri. Estinta. — Arma
si segnalò nella letteratura e nelle leggi : Paolo Spaccato; nel l.« d' oro, al leone uscente di verde

fu capitano d' infanteria ncll' esercito di Papa A- linguato di rosso; nel 2.- di venie, a tre fascie

lessandro VII e cavaliere di S. Stefano. — Arma: increspate d' argento : colla fascia d" oro attra-

D'azzurro, ai bue d'oro versante fiamme al na- versante sullo spaccato.


turale dalle narici e dalle orecchie, accompagnato BRUSAFERRI di Velletri. — Fra Paolo Mi-
da quattro stelle di otto raggi d'oro, poste una nistro Generale dei religiosi mercedari nel XVI
in capo, una in punta e due nei fianehi. secolo. Fondò un convento del suo Ordine a Rocca
BRUNI di Fratta Umbertide nell'Umbria — di Papa. — Arma: D' argento, alla fucina di fab-
Arma: Interzato in fascia; nel 1.» d'oro, all'a- bro al naturale.

quila di nero; nel 2.* d'argento, all'albero di BRUSASORZ1 di Verona. — Arma : az-
verde, accostato da due stelle di otto raggi dello zurro, alla torre d" argento abbruciata di rosso

stesso: nel 3.» scaccato di cinque file d'argento posta sopra ana terrazza di verde, colle fiamme

e di nero. sortenti dai merli, dalle finestre e dalla porta.

BRUNI di Verona. — Arma D'argento, al BRIGANTINI di Ferrara. — Fu eelebre per


una testa di moro al naturale. copia di uomini illustri fra' quali Paolo cavaliere

BRUNI o BRUNO di Mondovi — Ebbero in e letterato del XV secolo, e Vincenzo poeta ed


feudo con titolo comitale Samene. S. Giorgio emulo di Ludovico Ariosto. — Fregiata dagli E-
Scarampo e Toumafort — Bruno, ul* no titolare di stensi del titolo comitale, fu poi aggregata alla
Samoue, fu Vescovo di Cuneo. — Arma : Parti- nobiltà romana con titolo di marchese, e si e-
to: nel I." d; nero pieno; nel 2.» bandito <f oro e stinse nel 1661. — Arma: D'azzurro, al monte
di nero: il tutto sotto un capo d'argento all'a- di nove cime di verde 2. 3. 4. sormontato da un
quila di rosso. — Cimkro: Un moro nascente, olmo uscente dalle fiamme di rosso.

impugnante eolla mano destra un dardo, e te- BRC5ATI di Brescia. — Antichissima e as-
nente la sinistra appoggiata sul fianco. — 3Iotto: sai potente in patria all' epoca dei Comuni, e più
U'CETT ORSCURA NITORE». volte capoparte nelle fazioni che lacerarono il pae-
BRUNIS di Chieri. — Furono signori di Mar- se. Estinta. — Arma: Fasciato di sei pezzi di
correngo. — Arma : D'argento, al palo di rosso. nero e d'argento: la fascia superiore nera cari-
— Cimiero: Cn porco spino sedente, alato, di cata dell'arma del popolo fiorentino, che è d'ar-
nero, il tutto sostenuto da due mantici di nero, gento, alla croce di rosso : col capo d'Angiò.
contornati d'oro, uniti con un nodo di Salomone BRUSATI di Legnane. — Arma : D" azzurro,
pur d'oro. — Motto: Ad vaio. a due leoni affrontati d'oro sostenenti insieme
PRUNO di — Furono Conti
Cuneo. di Cas- una torre d* argento, aperta e finestrata di rosso.
sanio e di Stroppiana. — L'Avv. Giovanni, figlio BRUSATI di Milano. — Arma : Fasciato ìop-
del Capit. Giangiacomo. nel 1722 acquistava il piomeriato <f argento e di rosso di sei pezzi: col
feudo di Samonc con titolo comitale, e Giambat- capo <f Angiò.
tista di Vincenzo nel 1723 quello di Tornaforte BRUSATI di Xouara. — Un Guglielmo e Gn-
nel contado di Nizza con titolo comitale. — Ar- glielmotto fu eletto da Enrico VII suo vicario
ma: Di rosso, alla gemella d'argento in fascia, imperiale in Novara. Un Panfronio fu Vescovo
accompagnata in capo da una testa di moro al della propria patria; e la stessa dignità vesco-
naturale, attortigliata d" argento, ed in punta da vile conseguirono un Ottone e un Defendente,
un cinquefoglie dello stesso con petali di verde. Giuseppe fu fregiato del titolo di conte. — Ar-
BRUNO di Sicilia. — Originaria di Firenze
j

ma : D r

azzurro, a tre fascie merlate di rosso, ac-


e trapiantata in Sicilia dai fratelli Giovanni e compagnate in capo da un lambello di tre pen-
Pietro al tèmpo del Re Manfredi I. Un Giovanni denti del secondo. — Cimiero: Un leone rosso.
fu rettore del popolo nel * 232 e castellano di , nascente. — Motto decrim ho.mores.
BRU — J
79 — BUC
BRUSATI di Verona. — Arma: D'oro, ad vente del cantone sinistro del capo. Sul tutto di
una testa d' uomo d' argento posta di profilo, rosso, all' aquila d' argento coronata d' oro. —
tortigliala di rosso c sormontata da una stella Cimiero: una fenice uscente d'argento movente
dello stesso. da un fuoco d' oro.

BRUSCIOTTI di Viterbo. — Arma : Inquar- BRUTTURI di Ferrara. — Originaria di Fran-


tato; nel 1.» c 4.° d'oro, al leone al naturale; cia. — Un Giovanni fu tra i famigliari di Azzo
nel 2.» e 3.° d' azzurro, alla fascia di verde, ac- d' Este ; un Francesco compagno di Nicolò III
j ;

compagnata in capo da un montone al naturale un Aristotile segretario di Ercole Un Ari>to-


I.

movente dalla fascia, sormontato da due stelle di tide II segui nel secolo XVI il Duca Amedeo di
otto raggi d' argento, ed in punta da tre bande Savoia all'assedio di Cahors col grado di capi-
di verde. tano di cavalleria. (Estinta nel secolo XVII). —
BRUSCOLO di Bologna. — Arma: Partito; — Arma : Spaccato d'azzurro e d'oro, alla stella
a destra spaccato, nel 1.» scaccato d'azzurro e di 16 raggi dell' uno nell' altro. — Cimiero: La
d'argento, nel 2.» di rosso; a sinistra fasciato stella dello scudo.

d'azzurro e d'oro. — Alias: Inquartato: nel 1.° BRUZI di Ferrara, vedi Bruggia.
e 4.° d' azzurro, al leone d' argento; nel 2.« e 3.» BRVAND-BARRET di Siali*. — Arma : Di
fasciato d'azzurro e d'oro. — Alias: D'oro a rosso, al capo inchiavato d' argento, di quattro
tre fascie d' azzurro. pezzi, caricato da tre conchiglie d' azzurro. —
BRUSENTINI di Padova. — Arma : D' ar- Cimiero: Un drago passante di verde.

gento, ad un monte di sei cime di verde mo- BUARELLO di Bologna. Vedi Buvalelu.
vente dalla punta; la cima superiore vomitante BUATTIER DE MONGEOTA di Parma. —
fiamme al naturale. Venuta di Francia, dove se ne ànno antiche e
BRUTI di Ripatransone (Marche). — Origina- nobili memorie, e dove pare avesse preso il nome
ria dell'Albania, e trapiantata in Ripatransone da dal castello omonimo con altri feudi lungamente
un Alessio verso la fine del XV secolo, vanta posseduto. — Stabilitasi in Parma nel XVIII se-
'
molti uomini egregi, fra' quali Pietro Vescovo di colo, occupò nobili uffici nella corte ducale e
Troja nell' Epiro, e quindi di Cattaro creato da venne nel corso dello stesso secolo aggregata alla
Sisto IV ; Francesco valoroso soldato, il quale si Nobiltà parmense. —
Arma; D'oro, al cignale
coprì di gloria alla famosa battaglia di Lepanto passante inseguito ed addentato al dorso da un
stando sulla nave di Marcantonio Colonna; Jonno, veltro, il tutto al naturale. — Motto : Nec tkm-
altro prode soldato, che combattè valorosamente PORA POSSENT.
per la patria contro gli Spagnuoli nel 1521; Luigi BUBALINI o BUBALI di Roma. — Arma:
chiaro giureconsulto; Domenico podestà di Cosi- Fasciato indentato d'oro e di rosso, di otto pezzi,

gnano; Lucia assai valente in pittura ed in ar- e un ricontro di bufalo di nero, anellato d' az-
chitettura morta in Roma verso la fine del XVUl zurro, caricato di un nastro d' argento sopracca-
sec; Filippo, decorato del titolo di marchese, bene- ricato del motto Ordo di nero, attraversante sul

merito illustratore delle memorie della sua patria, tutto.

che à fiorito nella prima metà del sec. XIX; Liberato BUBEO di Sicilia. — Oriunda francese, por-
Cav. di molti ordini equestri e Colonnello di Stato tata in Napoli dal Cavai. Guido Bubco ai servigi
maggiore delle truppe pontificie; e Stefano Com- di Re Carlo IL Viasio sotto re Martino la stabilì

missario apostolico della S. Casa in Loreto, poi in Caltagirone. — Altro Viasio fu giurato della
Delegato apostolico di Velletri. — Arma: Di ros- città nel 1445, e molti furono capitani giusti-
so, alla fascia d'argento caricata di un leone pas- zieri. — Nel 1542 un Francesco era governatore
sante del campo, ed accompagnata in capo da un della sua patria. — Arma : Di verde, alla banda
albero al naturale accostato a destra da una stella d' oro caricata nel centro da una cotissa di nero,
d' oro, ed a sinistra da un crescente rivoltato accompagnata in capo da un leopardo rampante
dello stesso, ed in punta da un monte di tre ci- d' oro sormontato da tre stelle dello stesso, po-
me d' oro. ste 2 e 1.

BRUTI di — Ebbero il titolo di conti. BUBONA-ORSINI di Roma. Famiglia ro- —


— Arma: Inquartato; nel 1." d'azzurro, ad un mana illustrata da un Pontefice, Celestino III, e-
braccio vestito di rosso, tenente una lista d' ar- letto nel 1191 e morto nel 1198. — Arma: D'o-
gento colla scritta libertas, e movente dal can- ro, alla croce piena d'azzurro, caricato nel %• e 3.»
ton destro del capo; nel 2.» di rosso, ad una fe- di una banda di rosso, accompagnato in capo da
nice d' argento uscente dalla sua immortalità e una ruota di sperone d' azzurro.

guardante un sole d'oro movente dal canton de- BUCCARDI di Narni. — Fioriva in patria
stro del capo; nel 3." come nel 2.° la fenice ri- prima del XIV secolo e fu aggregata a quel pa-

volta ed il sole posto nel cantone sinistro del triziato. — Carlo fu Vescovo di Narni. Estinta).
capo; nel 4.° come nel I.» ma col braccio mo- Arma?

BUC — 180 — BUD
BUCALO di Messina. — Furono baroni di una lista d'azzurro caricata del motto: Virus
(ìurnfi Orientale, c fiorirono nei secoli XVI, XVII di nero; al destrocherio vestito di rosso, impu-
e XVIII. — Arma: D'azzurro, al tronco di quer- gnante un buccio sporgente dalla estremità del

cia con un ramo fronduto d' oro, c un anello del tronco; al colmo d' azzurro, caricato di tre itele
medesimo infilzato nel tronco. d' oro.

BUCELLI di Arma: D'argento, al BUCC1ARELLI di Aquila. — È un ramo ietta


bue furioso di nero; colla bordura spinata dello famiglia Rivera. Giovanni valoroso soldato e ca-
stesso. merlengo di Aquila, sua patria. — Arma Spac- :

BUCCA o BUCCHI o BOCCO di Napoli. — cato; nel 1.o d'oro, a tre monti di verde posti
Ebbe origine in Fiandra dal Conte Arnaldo Bueca in fascia, dai quali scaturiscono tre rigagnoli d'a-
rhe nel 1044 fu maresciallo di quattromila fanti. cqua al naturale: nel 2.° acqua al naturale.
Tassò poi in Lombardia nel 1062 e di là in Na- BUCCI ARELLl di Marni, vedi Bocciarf.i.li.

poli ai tempi di Carlo I d' Angiò. — Ha goduto BUCELLI di Firenze. — Ama: D'azzurro,
nobiltà in Sicilia, in Napoli, Caserta, Bologna e al bue rampante di nero e la bordura spinata
Brescia. Fu signora di 56 baronie, del marche- dello stesso: col lambcllo di cinque pendenti di

sato di Alsedena, e del ducato di Montenegro. rosso attraversante sul corpo del bue.

Un Michele nel 1312, c un Giovanni nel 1126 BUDETTA di Monteeorvino (Principati .



furono Cardinali. Manfredi fu console di Brescia Di origine normanna, le cui memorie risalgono al

nel 1196 e un Giovanni podestà di Mantova nel 1118. Fino dai primi tempi della dominazione An-
1248 (Estinta). — Arma: Partito, nel l.« d'argen- gioina, fu signora di molti feudi. Ebbe nobiltà

to, a cinque burelle ondate di nero; nel 2.° palato in Napoli al seggio di Nido, in Amalfi, in Aver-
di rosso e d'oro di quattro pezzi; col capo dello sa, in Cittaducale ed in Monteeorvino Gentile fu

scudo d' oro caricato dell' aquila di nero. governatore di Gaeta nel 1292; e Guglielmo di

BUCCAMAZZI di Moina. — Di rosso, al leone Avena nel 1303. Giacomo ottenne da Alfonso II

spaccato d' oro e d'azzurro, alato e armato d'oro di Aragona il riconoscimento della propria nobil-
BUCELLA di Padova. — Arma: D' azzurro, tà. — Arma : D' argento, alla fascia d' azzurro
alla banda d'argento caricata di tre rose di ros- caricata di tre stelle d' oro, accompagnata nel
so, ed accompagnata da due leoni d' oro, tenenti capo da un' aquila spiegata di nero, coronata d'o-
ciascuno una spada d' argento. ro, e nella punta da 14 stelle di nero disposte 5,

BUCCI! IERI di Messina. — Furono baroni di 4, 3 e 2. — Cimiero: Cinque penne di rosso.

Rocalbrnna, e fiorirono nei secoli XV e XVI. — Motto: Volando coedo.


Arma: D'argento, al capriolo d' azzurro, accom- BUDRIO del Friuli. — Famiglia antica e

pagnato nella punta da un montone di nero. feudataria, le cui memorie rimontano al 1219,
BUCCI di Cesena. — Originaria di Fontana- nel qual tempo riscontrasi un Giacomo di Budrio
fredda nell'Emilia, si trapiantava in Cesena nel come ribelle al Patriarca. Ebbe valorosi cavalieri
1579 dopo aver dimorato per qualche tempo in e distinti gentiluomini, ma fu quasi sempre in

Urbino. — Bianco fu il primo a stabilitisi in qua- lotta coi vicini e co) proprio principe. — Ric-
lità di ministro di affari di Ermellina Malatesta; chissima di feudi, ad altri li subinfeudava, come
Giacinto fu tesoriere di Martino V; Angelo te- fece coi Cucagna, coi de Portis e coi Villalta.

soriere delle Romagne sotto Paolo II; Giacomo Ebbe anche V avvocazia di Orsaria, fu ascritta
tesoriere particolare di questo stesso papa; Aga- nel 1380 alla cittadinanza di Udine, e si spense
mennone governatore della Marca d'Ancona; di nel 1415, ed i suoi beni furono devoluti al Fisco.
Perugia, di Temi, di Rieti, di Amelia sotto Giu- Arma: di . . . . , a tre accette di ... . mani-
lio II; Giambattista governatore di Ferrara; Ro- cate di . . . poste in banda. — Alias: Di rosso,
berto senatore di Roma. — Si estinse nel 1742 ad un' aquila di profilo d' argento, inchinata so-
colla morte tli Ettore cronista della sua patria, pra un uccello dello stesso, il tutto accompa-
il quale lasciò crede di tutte le sue sostanze la gnato al canton destro del capo da una stella

famiglia Comandini di Cesena. — Arma: Di ros- del secondo.


so, alla colonna d' argento su cui sta infisso un BUDRIOLI di Bologna. — Detti anticamente
cartello portante il motto: recipe fine», e alla Mascari, di cui nel 1387 un Bertinuzzo era del
cui base fu appoggiata un' ancora di ferro posta Consiglio dei 400. Pace suo figlio, dott. di legge

in palo, col capo d' argento, a tre stelle d' oro assunse il nuovo nome di Butrioli perchè discen-
ordinate in fascia. dente da un Budriolo di Ugolino. — Giacomo fu

BUCCI di Pesaro. — Uscì da questa fami- degli anziani nel 1496, come altri di sua fami-
glia Antonio , uno dei riformatori del patrio glia dopo lui, e quindi uno dei 20 cittadini eletti

statuto nel 1531 e podestà di Sassuolo. — Arma: a quietare le turbolenze della città; fu ambascia-
D' argento, all'olmo di verde, fustato al naturale, tore al papa cui portò in Imola le chiavi di Bo-
terrazzato del secondo e attorniato sul tronco da logna; poi nel 1506 fu uno dei tribuni della pie-
BUF — 1 84 — BUG
be, c nel 4 54 4 fu bandito dalla città come ri- BUFFA di Urbino. — Vanta un Venerabile
belle c morì a Vedruna. — Vincenzo nel 4506 Cappuccino vissuto nel XVI secolo. — Arma: Un
fu ambasciatore al re di Francia in Lombardia. bue passante.
— Arma: D'azzurro, al leone' d'oro tenente con BUFFALI di Bologna. — D' azzurro, ad un'
la branca sinistra una maschera di carnagione, col asta d'oro, movente dalla punta sormontata da
capo d' Angiò. un giglio dello stesso, e accostata da un leone
BUE (del) di Cremona. — Dette alla patria d' oro a destra, e da un bufalo di nero a sini-
molti insigni giureconsulti e capitani. Un Fran- stra, ambedue rampanti.
cesco fu giudice del Turno nel 4791. Ebbero la BUFFATTI di Caraglio (Piemonte). — Ebbe-
conferma della nobiltà da S. M. A. nel 1816. — ro il titolo comitale di Chialambertetto per ac-
Arma: D'azzurro, al bue al naturale, fermo sopra una quisto fatto di questo feudo nel 172 4 da Fran-
terrazza dello stesso, accompagnato da tre stelle cesco di Claudio. — Arma: Interzato in capriolo;
di otto raggi d'oro, due in capo ed una in punta. d' oro, di nero, e d' argento, a tre croci una sul-
BUFALELLI di Velletri. — Un Giacomo, un l'altra in palo: la superiore, sul primo, l'inferiore
Francesco e un Giuliano rivestirono la toga con- sul terzo, potenziate di nero, quella di mezzo
solare e priorale in patria, e un Sante ne fu sin- sul secondo, trifogliata, d'argento. — Cimiero:
daco nel 1554. — Arma: D'azzurro, al bufalo Un grifo nascente di nero, alato, a destra dello
pascente di nero. stesso, a sinistra d'argento. — Motto-. Nh. interio-
BUFALINI di Città di Castello. — Patrizia ra MORANTUR.
romana derivata da un Riccomano vivente nel BUFFERI di Genova. — Arma : D' azzurro,
1210. — Vanta un Cardinale nel 1766 nella per- al capo e collo di bufalo d'oro movente dal fianco
sona di Giovanniottavio, e molti capitani al ser- sinistro dello scudo.

vizio di Francia. — Ottavio ebbe tre cavalli uc- BUFFI di Pesaro. — (Estinta nel 1776). —
cisi sotto di sè alla battaglia di Moncontour, e Arma: Spaccato; nel 4.° d'azzurro, all' aquila di
Nicolò, parente di Mazzarino, fu maresciallo di nero coronata d' oro; nel 2.° d' oro, al bufalo di
campo a 38 anni. — Sono conti di S. Giustino nero passante ;
colla fascia d' argento attraver-
da Paolo III in poi. — Arma: D'argento, semi- sante sullo spaccato, e caricata della parola fides
nato di rose di rosso, al rincontro di bufalo di di nero.
nero, attraversante sul tutto. BUFFONI di Bologna. — Arma: D' azzurro,
BUFALO (del) di Roma. — Trae origine dalla ad una mezza ruota d' oro, movente dalla punta,

consorteria dei Cavalieri di Pistoia. Fu ricono- sormontata da un grifo rampante dello stesso;

sciuta come patrizia romana da Benedetto XIV. col capo d' Angiò.
Un Innocenzo fu Cardinale creato nel 1601. Al- BUFFONI di Fossombrone (Marche). — Luigi
cuni personaggi di questa famiglia furono Vescovi fregiato da Pio VII del titolo di conte, ed An-
di Nepi, Aquino, Camerino e Calvi. — Arma: drea di lui figlio decorato delle insegne di San
Triangolato di rosso e d' oro, al rincontro di Gregorio Magno da Gregorio XVI, benemeriti am-
Bufalo di nero, anellato d'azzurro e caricato sulla bedue della patria e dell'industria serica. — Ar-
fronte d' un nastro svolazzante d' argento colla ma: D'azzurro, al destroeherio al naturale soste-

leggenda Ordo di nero. nente un' àncora di nero, accostata in capo da

BUFALO (del) o BUFALI di Velletri. — È un sole raggiante d' oro, ed in punta da onde
un raiuG della precedente, trapiantato in Velletri marine al naturale.
da un Pietro nel 1281. Un altro Pietro fu capi- BUGAMI di Bologna. — Arma: D'azzurro, al

tano dei Veliterni nella guerra che la città so- bue d' argento passante sopra una pianura erbo-
stenne in favore del pontefice Urbano V contro sa, ed uscente dal fianco sinistro.
i Caetani. — Furono priori del comune: Antonio BUGATTI di Bologna. Arma: D' azzurro, —
nel 4555, Lelio e Ponziano nel 1606 o Clemente a due bracci vestiti di rosso, moventi dai fianchi
nel 1672 (Estinta). — Arma: D'argento, al bu- dello scudo e tenenti un mantile al naturale.

falo pascente di nero. BUGATTI del Friuli. — Originaria di Man-


BUFALO (del) di Messina. — Occupò in pa- delio in Lombardia. Ultimo di questa casa fu un
tria la dignità senatoria. — Arma: D' oro, al Serafino notaro e sollecitatore di cause, morto nel
bufalo di rosso. ,1546. — Arma: D'argento, a due avambracci oppo-

BUFFA del Piemonte. — Furono signori del sti, vestiti di rosso, moventi dai fianchi dello scu-

Perrero. — Arma: Spaccato; nel 1.» d'azzurro, al- do, sostenenti un drappo di nero posto in fascia.

l' aquila d'oro coronata dello stesso; nel 2.° par- BUGIACO di Lecce. — Nicolao succedette a

tito, a destra di rosso, al compasso d'argento a- suo padre nei feudi di Specchia dei Normanni, Alba-
perto in capriolo ed accompagnato in punta da ro, Leverano, Specchia de Ligatiis, Ortelle, Spon-

tre stelle dello stesso male ordinate, a sinistra gano, Catrolìano, Cellino, e fu consignore di Sora-
d' oro, al leone di nero coronato dello stesso. nello, di Ortelle di Spongano e di Castro. Arma? —
BUL — 182 — BUO
MIGLIO di Sicilia. — Fiorirono fino dal 1151 BULG1 di Padova. - Arma: Spaccato d'argento
ed ebbero il titolo di baroni della Bifera e Fa- e di rosso, al levriero rampante dell'uno nell'altro.

va rotta, c quello di marchesi di Casalmonaco dal- BULLA di Genova. — Arma : Spaccato di

l' imperatore Carlo VI nel 1723. Ebbero inoltre rosso e d' azzurro.
il principato di Lercara. — Arma: Fasciato d'oro BULLO di Chioggia. — Originaria di Padova,
e d'azzurro; al capo d'oro, caricato di un pesce e trasferita a Chioggia per sottrarsi al furore dei
d'azzurro, nuotante in un mare dello stesso, om- barbari. La più antica memoria rimonta al 1019.
brato di nero. Un Antonio fu podestà di Monselice; un Fran-
BUGLIONE di Bra (Piemonte). — Se ne à cesco acquistò e tenne come gastaldo alcune ca-
memoria eerta fino dal 1499. Un Francesco-An- stella nel Polesine pei Veneziani. Ebbero la con-
tonio fu creato nobile dal Duca di Savoia Carlo- ferma della nobiltà con sovrana risoluzione del

Emanuele nel 1796. Stefano-Raffaele acquistò nel 21 Giugno 1830 da S. Maestà Francesco I di

1722 il feudo di Monale e Bastia col titolo di Austria. — Arma : D' azzurro, alla chiocciola ri-
conte. Giuseppe-Antonio fu dei decurioni di To- voltata d' oro.
rino; e Filiberto, senatore, acquistò il titolo di BULLO di Venezia. — È un ramo della pre-

march, di S. Martino nel 1760. — Arma : D'az- cedente, passato ad abitare in Venezia nel 1672.
zurro, a due vasi d'oro cerchiati di nero, uno Quivi un Andrea fu aggregato al nobile Consi-
accanto all' altro, con una pianta di giglio di glio; e più tardi alcuni dei suoi membri furono
giardino fiorita al naturale, di tre rami, nudrita fregiati del titolo di conti. — Arma: Uguale alla
in ciascun vaso; col capo d'oro, all' aquila di ne- precedente.
ro, coronata dello stesso. — Cimiero: Due rami BUNIO di Asti. — Ebbero il titolo di conti
di ulivo, fruttati, al naturale. — Motto: Foecln- di Monale. — Arma : D' argento, al capo-palo di
1MOR IN P1ES. rosso caricato nel punto del capo da un giglio
BULGARELLA di Monte San Giuliano (Si- del primo. — Cimiero : Una fanciulla nascente
cilia). — Commendasi un Salvatore, cav. aurato e vestita di azzurro, armata d'una spada d'argento.
fregiato del titolo di conte palatino per diploma di — Motto: IlSTITIAM FORTUNA NTNQl'AM DESERIT.
Carlo V del 10 Ott. 1535. — Arma: D' azzurro, BUOI (de^ di Bologna. — Ebbe molti sog-
alla banda d'oro, caricata da tre rose di rosso, ac- getti del Consiglio dei 400, podestà, capitani,
compagnata da due stelle del secondo; col capo dottori, ambasciatori ecc. ed un Vescovo di Ca-
d'oro, all'aquila spiegata e coronata d'oro. merino nella persona di Girolamo che nel 1584
BULGARI di Bologna. — Arma: D'oro, al leone andò Nunzio in Polonia. Nel secolo XVII fu de-
staccato di nero e d' argento, bugnato di rosso. corata del titolo di marchese dal Re di Spagna.
BULGARI di Rovigo. Vedi Adesardi. — Arma: Inquartato; nel |.« e 4.° d' oro, all'a-

ÌU'LGARIM di Bologna. Arma: D'azzurro, — quila spiegata di nero, coronata del campo; nel

al destrocherio di carnagione movente dal fianco 2.° c 3.° d' azzurro, al bue d' oro passante sulla
sinistro e impugnante un canocchiale d'argento. campagna dello stesso; col capo d* Angiò.

BULGAR1NI di Toscana. — Furono creati BUOI di Verona. — Arma: D'azzurro, al

conti palatini dall' imperatore Massimiliano I nel bue d' oro.

1191, conti di Elei nel 1662, conti ereditari BUOLETTI di Bologna. — Arma : D'azzurro,
d' Austria nel 1816, col titolo di visconti per la al bue rampante d' argento circondato in punta
linea lombarda nel IS25. — Arma: Di rosso, alla da fiamme al naturale, ed accompagnato da due
croce d' argento, attraversata dal capriolo rove- stelle d'oro in capo; col capo d' Angiò.
sciato d' azzurro. BUONA o DALLA BUONA di Bologna. —
1ULGARINI di Firenze. — Arma: Palato di Arma: D'azzurro, alla fascia d'oro, caricata da
rosso e d argento, al capo d'oro, caricato di un'a- un monte di tre cime d' argento, dai fianchi del
quila di nero. Motto: Stri.igiius nei stringimir. quale si dipartono due palme di verde, e sormon-
BULGARINl di Mantova. — È originaria di tato da una cometa d' argento.
Dcsenzano. Lem-Angelo, israelita di religione, BUON'ACCORSI di Firenze. Vedi Bonaccorsi.
trafficante ili mestiere venne nel 1584 a stabi- BUOXACORSI di Homo. — Arma: D'azzur-
lirsi in Mantova. Felice si fece cristiano, e Fran- ro, al leopardo al naturale rampante, colla testa
cesco nel 1652 fu investito del feudo di Castel- posta di fronte.
vero nel Monferrato, col titolo di conte. v
Estin- BUON'AGGIUNTI di Siena. — Arma: D" az-
ta\ — Arma: Spaccato: d'azzurro, al crescente zurro, alla croce di S. Andrea trifogliata d'oro.

il
1
argento, avente fra le sue corna una stella BUONAGU1SA di Firenze. Vedi Bonagusi.
dello stesso, e di rosso al palo d' oro; colla fa- BUON'AIUTI di Firenze. Vedi Bo.nauti.
scia dello stesso attraversante sullo spaccato e BUONAIUTO di Firenze. Vedi Bonaiuti
caricata di tre stelle di nero; col capo d'argento, BUON'AMICI di Ferrara, Siena ecc. Vedi Bo-
all' aquila di nero. tanici.
BUG — 483 — BUO
BUONAPARTE di Treviso, ecc. Vedi Bona- due Beati, uno dei quali fu un Fr. Spinello del-
PARTE. l' Ordine dei Gesuati. Antonio fu croato conte
BUONAQUISI di Firenze. — Arma: Partito; Palatino, ed ascritto al patriziato di Orvieto nel

nel 1.o d'azzurro, alla mezz'aquila d'argento mo- 1518. Lorenzo fu senatore di Roma, e Bernar-
vente dalla partizione, caricata nel petto di uno dino ambasciatore di Carlo V e Arrigo II al Con-
scudo di rosso alla fascia d'argento; nel 2." pa- gresso di Castel Cambresis. — Arma : Di rosso,

lato d' oro e d' azzurro di quattro pezzi. al capriolo d' oro accompagnato da tre rocchi di

BUONARROTTI di Firenze. — Dal 4 343 al scacchiere d'argento; col capo d'oro, caricato del-
1515 conseguirono undici volte il priorato. Fu l' aquila spiegata di nero, coronata del campo.
illustrata questa famiglia dall'immortale Miche- BUONIVENTI di Verona. — Arma: Inquar-
langelo, il di cui fratello fu creato conte pala- tato; d' azzurro, di rosso, di verde e d' argento ;

tino da Leone X. — Arma: Trinciato; nel l.« col capo d' argento, a quattro stelle d' oro poste

bandato d'azzurro e d'oro; nel 2.° d'azzurro, al in croce.


lambello di quattro pendenti di rosso accompa- BUON- MARTINI di Padova. — Arma: D'az-
gnato da tre gigli d'oro; col capo d' oro caricato zurro, a tre bande d'argento, la seconda caricata
da una palla d'azzurro a tre gigli del campo, ac- di una crocetta di rosso posta in palo.
compagnata dalle lettere maiuscole L. X. di nero. BUONOCORE di Napoli. — Fu ceppo della

BUONAUGURIO di Roma. — Arma: Partito famiglia un Guglielmo Porcelet gentiluomo fran-


di rosso e di azzurro, al giglio d' argento, attra- cese, che per la sua cordialità fu detto Buono de
versante. core. Francesco fu Generale Maestro di Campo
BUONA VENTURI di Firenze. Vedi Bonaven- del re Filippo II di Spagna, e morì all' assedio
tura DELLA GHERARDESCA. di Valmontone nel 1557. Giuseppe, uomo di rara
BUONCOMPAGNI di Bologna ecc. Vedi Bon- coltura, fu Vescovo di Lavello. Vincenzo portò per

COMPAGNl. il primo il titolo di conte de Widmann, e Gen-


BUONDELMONTE di Firenze. Vedi Bondel- naro-Maria vi aggiunse quello di conte di Mosen-
MONTE. ga. — Arma: Partito; nel 1.» d' azzurro, all' a-
BUONFANTINI di Firenze. — Arma : Inquar- quila dal volo abbassato d'argento coronata dello
tato in croce di S. Andrea d' oro e d' azzurro. stesso: nel 2.° di porpora (?) alla torre d'argento,

BUONFIGLIUOLI di Firenze. — Arma : Sbar- la partizione sinistrata d'oro; al palo composto


rato d' oro e di rosso, alla banda d' azzurro se- d'azzurro e d'oro attraversante sul partito; il

minata di gigli d' oro, attraversante sul tutto, i tutto abbassato sotto un capo di .... e cari-
gigli posti nel senso della banda. cato da due leoni di ... . contrarampanti c so-

BUONFII di Padova. — Arma : D' azzurro, stenenti un cuore di ... .

ad una branca di leone d' oro, spaccata di rosso, BUONRISTORI di Siena. — Furono dei Nove,

unghiata dello stesso, posta in fascia, accompa- da cui Bartolomeo dei frati gaudenti. — Arma:
gnata in capo da una corona di quattro fiori d'ar- D' oro, alla banda d' azzurro caricata di tre con-
gento, fra i quali tre gigli dello stesso. chiglie d'argento.
BUONGIANNELLI di Firenze. — Arma : D'o- BUONSEGNI di Firenze. — Arma : Trinciato
ro, alla fascia doppiomerlata e controdoppiomer- d' oro e d' azzurro, a tre stelle di otto raggi po-
lata di nero. ste in banda dell' uno nell' altro.

BUONGIOVANNI di Cremona. Vedi Bongio- BU0NSIGN0R1 di Siena. — È originaria di

VANNI. Francia, e godè sempre in patria immensa stima


BUONGIROLAMI di Firenze. — Arma : D'az- e potenza. Fu signora dei castelli di Montenero,
zurro, ad un sole d' oro accompagnato da tre Bagno di Vignone, Montegiovi e Potentino pres-
stelle dello stesso. so Monteammiata. Il primo che fece parte del
BUONI di Firenze ecc. Vedi Boni. Magistrato fu nel 4 257 un Orlando. Ornamento
BUONINSEGNI di Firenze. — Ottenne per di questa famiglia furono: la B. Gemma, il B.

quattro volte il gonfalonierato, e per quindici il Gesualdo e il B. Antonio dell' Osservanza. Luca
priorato, e fu illustrata dal Beato Buoninsegna nel 1293 fu console della Mercanzia; e Lorenzo
dell' Ordine dei Predicatori martirizzato in Siena nel 4 490 senatore di Roma. — Arma: D'oro,
nel 4220 e da Domenico e Pietro, valenti giu- alla banda controdoppiomerlata di nero.

reconsulti e scrittori. — Estinta dopo la metà BUONTRAVERSI di Padova. — Arma: Una


del secolo XVI. — Arma: Inquartato in croce fascia caricata di tre trifogli, accompagnuta da tre
di S. Andrea d' azzurro e d' oro, alla fascia d'az- 9 ordinati in capo, e da tre Q ordinati in punta.
zurro attraversante sul tutto, caricata di un gi- BUONVICINI di Sassuolo (Modenese). — Dal
glio di rosso fra due stelle d' oro. castello di Fiorano, ove allignava fino dal secolo

BUONINSEGNI di Siena. — Furono dei Ri- XIV, si stabili in Sassuolo nel XVI. — Giulio
formatori risieduti, nel 1379. Dettero alla Chiesa nel 1628 ne fu podestà. — Estinta poco dopo il
BUR — m— BUR
lfi(;:t. — Arma: D'azzurro, alla fascia di rosso
[
alla testa di leone d' oro guardante mezza stella

caricata di tro B di nero, accompagnata in capo dello stesso |>osta in alto a sinistra dello scudo.

dall'aquila spiccata e coronata dello stesso, e in BURATTI di Roma. — Arma: D'azzurro, alla

punta da un albero al naturale. fascia arcuata d' oro, accompagnata in capo da


BUON VISI di Lucca. — Furono fregiati del due stelle dello stesso, ed in punta da una rapa
titolo di marchesi da Filippo Duca Parma il
di d' argento, fogliata di verde.
13 Ottobre del 1763; titolo trasmesso dal Duca BURCHELLATI di Treviso. — Arma: D az-
Ferdinando il 19 Agosto 1791 nei figli di Maria- zurro, ad una terrazza di verde sul davanti, die-
Caterina Buonvisi nei Montecatini, che assunsero tro la quale una barca di nero portante un al-

il cognome Buonvisi. Bonviso, Francesco e Giro- bero dello stesso colla sua fiamma d' argento, e
lamo vestirono la porpora cardinalizia. — Arma: la sua vela dello stesso fluttuante sopra acqua
D' azzurro, ad una stella di sette raggi d'oro, il d' argento.
settimo caudato ed allungato verso la punta dello BURCHI di — Arma: D'azzurro, al cre-
scudo, la stella caricata in cuore da un bisantc in- scente d'oro sormontato da una stella dello stesso.
quartato in croce di S. Andrea d' oro e di rosso. BURGARELLA di Napoli. — Arma: Di ros-

BUORA (da) di Venezia. — Arma: D'oro, spac- ro, al Icone d'oro; col capo dello stesso.

cato nel I.» al capriolo di azzurro; nel 2.» a tre BURGENSE di Valciiscahc nel Bergamasco.
bande dello stesso. — Nel 1243 Arnulfo conte d'Austria, signore

BUOSI ili h'orl). — Arma: D'azzurro, al bue di Brescia e di Bergamo, donò 1? valli Cavallina,

passante d' oro, colla testa rivolta e guardante Seriana superiore e di Scalve a Pantaleone Bur-

un sole orizzontale a sinistra d'oro. gense. Morto questo nel 1 2o3, il conte Patavino
BUOSO di Venezia. — Arma Spaccato
: d'ar- suo nipote delegò Alessandro Farnese a ricevere

gento e di rosso. dalle dette valli il giuramento di fedeltà ed a

MIRAGGI di Finale. — Ebbero il titolo di sanzionare i privilegi che godevano per lo in-

conti. — Arma: D'azzurro, alla fascia d'oro ac- nanzi. A tale scopo egli si recò a Clusone, ed
compagnata in capo da tre stelle dello stesso or- ottenuto quest' omaggio ne fè redigere solenne

dinate in fascia, ed in punta da un serpe d'oro istromento che a nome della valle di Scalve fu fir-

ondeggiante in fascia in mezzo a tre crescenti mato da Filippo de'Cnpitanci di Scalve. — Arma?
montanti d' argento male ordinati. BURGENZA di \apoli. — Arma: D'azzurro,
RURALI di Arezzo. — Originaria di Ruro al capriolo d' argento, caricato da un altro di

nella Francia. Al tempo delle fazioni esulò in nero c accompagnato da tre stelle d'oro.
Valle d'Arno, e comprò il castello di Ostina. — BURGIO di Sicilia. — Usci da questa fami-

Ebbe nobiltà in Napoli. — Giovanni, settimo gene- glia San Nicasto, uno degli croi della religione

ralo dell' Ordine di S. Francesco, ottenne gli ono- gerosolimitana e patrono di Trapani e di Caeca-
ri di beato; Giacomo fu Areiv. di Otranto; Paolo mo. Si è diramata in varie lin?e, cioè: nei baroni

Cardinale nel 1370; Pietro e Rodolfo insigni poe- delle due Gazzere che formano la linea primoge-
ti. — Arma nita, e nei baroni di Villanova io Trapani, da cui
BURANA di Verona. — Arma: D'argento, a derivarono i baroni di Serravalle. i baroni di Sci-
tre gigli di rosso, posti tra due fascie d'azzurro. rinda e i duchi di Villafiorita, di cui. il primo
BURATELLI di P<saro (Estinta). — Arma: ad essere investito nel 1710 fu un Niccolò si-

D' azzurro, al monte di tre cime di verde mo- gnore dei feudi di Dimina, Rampicallo e Massana.
vente dalla pianura erbosa, acoompagnato in capo Un Giovanni fu Vescovo di Mazzara. poi Arciv.
da tre stelle di otto raggi d' oro. di Palermo. — Arma: D'azzurro, al capriolo d'o-
BURATTI di Bologna. — Arma: Spaccato ro, accompagnato da tre stalle di otto raggi dello

d' oro e d'azzurro, al bue rampante dell' uno nel- stesso, poste due in capo ed una in punta.
tro; col capo d' Angiò. BURGISI di Messina. — Arma: D'argento,
BURATTI di Cingoli e di ifonteca ssiano ^Mar- al leone di uero.
che). — Furono originari di Recanati, ed ebbero BURGOS di Messina. — Originaria di Spa-
maggiordomi alla corte ducale di Urbino, celebri gna, fu fregiata del titolo comitale. — Arma: Di
guerrieri e cavalieri mauriziani. — Arma: D' az- rosso, al castello di ire torri d' oro, murato,
zurro, all' albero di verde, sinistrato da un cen- fincstrato e aperto di nero, cimato sopra la torre
tauro tenente una freccia tesa sull'arco, il tutto di mezzo da una grue d'oro, con la sua vigilanza
d' argento. al naturale.
BUR ATTI-SI MONETTI di Montecassiano^r- BURI di Verona. — Galvano, ascritto al no-
rfce). — Originaria di Cingoli, come la precedente, bile consiglio di Verona nel 1 405, fu capo del
assunse por eredità il cognome e l'arma dei Si- Collegio dei notari. I suoi discendenti ebbero
monctti di quella città nel 1665. — Arma: Par- il titolo di conti con giurisdizione sopra la vili?
tito; a destra dei Buratti; a sinistra di rosso, Bartolomea. — Arma: Spaccato d'argento e di
BUB — 185 — BUS
rosso, all' orso rampante di nero, linguato di rosso alla sbarra d' azzurro ;
b) di rosso, a tre palle di

attraversante sulla partizione. cannone al naturale poste in piramide.


BURICALDI di Venezia. — Fu una delle fa- BURONE di Genova. — Arma : Di rosso, alla

miglie tribunizie, che da Aitino si stabilirono in banda d' azzurro, per inchiesta, caricata di tre

Venezia, ove conseguirono insigni cariche nella cinquefoglie d' argento.


magistratura. (Estinta). — Arma : D' argento, BURONZO di Vercelli. — Se ne anno chiare
spaccato; nel 1.° a due bande d'oro, nel 2.° a memorie fino dal secolo XI; come consta dal di-
due bande d'azzurro colla fascia d'argento, carica- ploma dell' Imperat. Corrado concesso nel 1028
ta di tre rose di rosso, attraversante sullo spaccato. ad un Vallone che investi della signoria di quella
BURIN di Vicenza. — Arma : D' azzurro, ad terra. Possedette ancora il castello di Zumaglia
un cane bracco d' argento passante sopra una con parte di quelli di Crevacuore, di Sandiglia-
terrazza di verde e guardante un crescente ri- no, Carisio, ed altri. Enrico fu podestà di Ver-
volto d'argento posto nel cantone destro del ca- celli nel 1285; Pietro nel 1436 era senatore del
po, il tutto accompagnato nel cantone sinistro Piemonte, e Carlo-Luigi fu Vescovo di Aqui, poi
del capo da tre stelle d'oro, 2 e 1. di Novara, e finalmente Arciv. di Torino. — Ar-
BURLAMACCHI di Lucca. — Aggiunsero in ma : Spaccato di nero e d' argento, al leone del-
antico il cognome degli Avanesi, e si stanziarono l' uno nell' altro.

primieramente a Pisa, da dove si trasferirono a BUROSCHI di Cherasco. — Ebbero il titolo

Lucca nel 1220, esercitando 1' arte della seta. comitale di Scagnello. — Arma : D' oro, al leone
Fino dal 1303 furono nel novero delle famiglie di rosso coronato del campo, movente da un
patrizie, e nel 1317 cominciarono a sedere fra gli ponte di tre cime di verde ed impugnante colla
anziani. Nel Giugno del 1620 ebbero da Ferdi- branca anteriore destra una spada d' argento,
nando II imperator di Germania il titolo comi- colla sinistra un ramo di rose fogliato e fiorito

tale. Diversi furono senatori, anziani e gonfa- al naturale.


lonieri di giustizia. Alcuni furono scrittori va- BURRI di Aquila. — Trae origine dal ca-
lenti, fra' quali un Gherardo che lasciò le Memo- stello di Porcinaro appartenente all' antico con-
rie della sua famiglia e una raccolta di vari av- tado di Aquila, e stabilitasi in questa città ebbe
venimenti della sua patria. È celebre Francesco gli onori della nobiltà municipale. Vincenzo fu

Burlamacchi che nel 1546 fu commissario delle camerlengo nel 1568; Giov-Battista dottor di

armi, e poi gonfaloniere della Repubblica. Egli leggi fu avvocato dei poveri sul finire del secolo

tentò di liberare la Toscana dalla dominazione XVII e fu eletto membro della Deputazione dei
Medicea, e riunirla con altre parti d' Italia in Sedici nel 1694 e 1713 (Estinta). — Arma: Spac-
uno Stato solo. Fu giustiziato nel 1548. — Ar- cato; nel 1.° d'azzurro, al porco passante al na-
ma: D'oro, alla croce d'azzurro. — Cimiero: Un turale, accompagnato in capo da tre stelle d'oro
busto di moro posto di profilo tortigliato d'azzurro. poste in fascia; nel 2.° campagna di verde.

BURLI (de) di Trieste. — Una 3 fami- delle 1 BUSACCA di Sicilia. — Originaria di Fran-
glie patrizie di Trieste. — Un Cristoforo nel- cia, stabilita in Messina, fu ascritta fra le nobili
1' anno 1 400 fu della Balìa, ed un Domenico fu ai famiglie senatorie. Michele, barone del Corvo, fu
servizio del Pontefice Pio II, e nel 1463 fu de- senatore di Palermo e primo marchese di Galli-

stinato ad annunziare alla propria patria la pace doro, investito nel 1724. — Arma: Spaccato; nel

conchiusa tra 1' Imperatore e la Repubblica Ve- l.o di rosso, alla borsa d'oro, legata dello stesso;

neta. Con diploma del 1501 fu creato famigliare nel 2.o d' azzurro, a tre gigli d' oro, ordinati in

dell' Imperatrice Bianca-Maria. — Nel 1811 la fa- fascia, sormontati ciascuno da una corona al-

miglia Burli ottenne il baroni,


titolo di 1855 e nel l' antica del medesimo.
quello di cavalieri d' Ehrwall. — Arma: Spac- BUSA TI di Treviso. — Arma: D' azzurro, al

cato; nel 1.° d'azzurro, al leone leopardito d'ar- cavallo rampante d' argento.
gento tenente un ramo fogliato di verde, fiorito BUSCA di elusone nel Bergamasco. — Anti-
di tre rose male ordinate di rosso; nel 2.° sbar- chissima e nobilissima, caduta negli ultimi tempi
rato d' argento e d' azzurro di quattro pezzi. — nella più squallida miseria. — Un Vincenzo si

Alias: Inquartato; nel 1.° e 4.° d'azzurro, al distinse nella guerra contro il turco alla presa
leone d'oro, coronato dello stesso, sostenente colla della fortezza di Belgrado io qualità di ufficialo
sua branca destra tre palle male ordinate dello del reggimento Caprara (Estinta). — Arma: Par-
stesso; nel 2.° e 3.° sbarrato d'oro e d'azzurro tito; nel 1.° partito di rosso e d' oro; col capo
di quattro pezzi. Sul tutto di rosso, a tre bis- d' azzurro sostenuto da una fascia d'argento, ca-
santi male ordinati d'oro. — Cimiero: Il leone ricata da un avambraccio vestito di color mar-
uscente. — Alias: Inquartato; nel 1." e 4.» d'az- rone, colla mano chiusa di carnagione, movente
zurro, al leone d' oro, lampassato di rosso, quello dal fianco sinistro: nel 2.° partito di rosso e d'ar-
del l.o rivolto; nel 2." e 3.° spaccato; a) d'oro gento, alla porta aperta e merlata di tre pezzi
BUS — 186 — BUS
dall' uno all' altro sormontata da due galletti af- lice Busi decurioni di Casalmaggiore, e V Impe-
frontati dell' uno nell' altro e fra essi da un ci- ratrice Maria-Teresa, con diploma 24 Novembre
presso di verde ; col capo d'oro, all'aquila di nero 1770 concesse agli stessi il titolo di conti della
coronata dello stesso. Lombardia austriaca. Francesco I Imperatore
BUSCA di Mantova. — Arma: Partito; nel d'Austria nel 1816 confermò nell'antica nobiltà
1. » d'argento, alla biscia ondeggiante in palo di col titolo di conti i fratelli Giuseppe ed Anto-
verde; col capo scaccato d'oro e d'azzurro; nel nio, trasmissibile per primogenitura maschile. Ai
2. ° d'argento, al pino di verde, con due leoni af- nepoti del secondo, Francesco e Giuseppe, il Mi-
frontati di rosso rampanti contro il fusto; col nistero dell' Interno, del regno d' Italia dichiarò,
capo d' oro, caricato dall' aquila spiegata di nero. con decreto 30 Giù. 1875 spettare il suddetto
— Alias (per il ramo dei Marchesi): Inquartato; titolo comitale. — Arma: D'azzurro, al leone
nel 1 .« d' oro, all' aquila di nero, coronata del d' oro, tenente colle branche anteriori un tubo
campo; nel 2.° d' azzurro, al palo d'oro; nel 3.» di cannone d'argento in sbarra; col capo d'oro, ca-
d'argento, all'albero terrazzato di verde; nel 4." ricato di un'aquila di nero. — Cimiero: l'aquila
d'argento, alla biscia ondeggiante in palo di verde, di nero nascente.
accompagnata in capo, a destra, da un giglio d'oro. BUSINELLI di Padova. — Arma: D'argento,
BUSCA di Milano. — Oriunda di Pavia dove al monte di sei cime di rosso, caricato di una
restò un ramo dei Conti Busca. Pietro-Francesco croce latina dello stesso.
questore straordinario si stabilì in Milano verso BUSINI di Firenze. — Ebbero due gonfalo-
la fine del 1500. — Ebbe cavalieri di Malta e di nieri e ventotto priori, primo dei quali fù Bese
S. Stefano, dottori di Collegio, decurioni, giudici di Busino di Donato nel 1345. Francesco d'An-
delle strade, ed un Cardinale nella persona d' I- tonio, sotto il dominio dei Medici, fece parte del
gnazio, morto nel 1803. — Ebbe il feudo diLoma- Consiglio dei duegento alla istituzione di quella ma-
gna nel 1659 e il titolo marchionale nel 1661. gistratura nel 1532. — Estinta Nicolò in del Cav.
— Aggiunse al proprio, per eredità, i nomi Ar- Lotto, morto nel 1713. — Arma: Fasciato d'oro
conati e Visconti di cui assunse pure le armi. — e di azzurro, alla banda di rosso, caricata di tre

Arma: Inquartato; nel 1.<> d'oro, all'aquila di nero rose d' argento, attraversante sul tutto.
coronata del campo; nel 2.° cinque punti d'oro BUSNADO di Venezia. — Da Torcello si tra-
alternati con quattro d'azzurro (Arconati); nel 3.» piantarono in Rivalto e fecero edificare la chiesa
d'argento, alla pianta di verde; nel 4.° dei Visconti. di S. Severo. — Nel XV secolo si stabilirono in

BUSCA del Piemonte, Marchesi della Roc- Candia. — Arma: Di rosso, alla banda d'oro.
chetta. — Arma: D'oro, a quattro pali di rosso. BUSSERI di Milano. — Di Ordine patrizio,
— Cimiero: Un leone nascente d'oro, linguato dette parecchi dottori al Collegio di Milano (E-
di rosso, tenente in bocca il Motto: Nulla for- stinta). —
Arma: Spaccato; nel 1.» d'oro, all' a-
T1TUDO SINE DEO. quila di nero coronata del campo; nel 2.° d' ar-
BUSCHETTI di Chieri. — Arma: Spaccato gento, alla croce di S. Andrea di rosso accompa-
di rosso e d'argento, alla banda di nero, caricata gnata in capo e in punta da una cappa coperta
di tre stelle d'oro, attraversante. — Cimiero: dello stesso, e a destra e a sinistra da una stella

Un drago di verde, linguato di rosso, nascente. d'oro. — Motto: quam juvat astris fidere.

Motto En en
: iti . BUSSETTI di Milano. — Famiglia oriunda
BUSCHI di Cesena. Originaria di Genova, — da Tortona. Un Biagio fu senatore di Roma nel

ascritta alla nobiltà cesenate nel 1719 nella per- 1567; Bartolomeo suo figlio stabili in Milano la

sona di Mauro avo di Mons. Nicola che fu arciv. propria casa, la quale dette un cavaliere di Malta,
di Efeso e quindi vescovo di Ferentino. (Estinta un maestro di campo, un questore straordinario,
nei primi anni del XIX secolo). — Arma: Spac- due giudici delle strade e diversi decurioni. — Eb-
cato; nel 1.° d' argento, ad un ponte di tre ar- be il feudo di Avolana nel Tortonese nel 1647;
chi al naturale fra' quali tre gigli d' oro; nel 2.° quello di Cerretto nel 1698; il titolo di marchesi
d'azzurro, al leone al naturale. di Avolana nel 1693. (Estinta nel 1768). — Ar-
BUSDRAGHI di Lucca. — D'argento, al drago ma: Bandato di nero e d'oro; col capo del secondo,
mostruoso di verde, aggrupato e seduto, avente all' aquila di nero coronata del campo.
la testa umana incappucciata, alato di rosso. BUSSI di Vigevano. — Illustrarono questa
BUSENICI di Venezia. — Arma : D* oro, al famiglia un Giovanni Andrea Vescovo di Aleria,

cavallo di rosso. bibliotecario e segretario del Papa Sisto IV e un


BUSI di Casalmaggiore nel Cremonese. — Giacomo, famigliare dello stesso pontefice. — Ar-
Dal XV alla fine del XVIII secolo diedero alla ma : Scaccato d'argento e d'azzurro di sette pezzi.
patria primati e decurioni. — Filippo infante di BUSSI di Viterbo. — È proveniente dai Conti

Spagna e duca di Parma nel 1752 concesse il di Basco. Ugolino console di Orvieto nel 1080;
titolo comitale ai fratelli Evaristo e Giovan-Fe- Ugolin uccio vicario in Viterbo di Ludovico il
BUT — 187 — BUV
Bavaro. — Giovanni-Battista nel 1712 fu fregiato sbarre di rosso, colla fascia d' argento attraver-
da Clemente XI della porpora cardinalizia, e prov- sante ; col capo d' Angiò.
veduto del vescovato di Viterbo. Arma D'az- — : BUTTINONI di Treviglio. — Un Antonio de'

zurro, a due occhi umani accostati al naturale, Buttinom, figlio di Giovanni che vivea nel 1430,
posti in fascia. conosciuto anche col soprannome di Bicettus, fu

BUSSI di Roma. — È un ramo della prece- il capo stipite del ramo dei Bicetti Buttinoni, e
dente, stabilita in Roma da un Pier-Francesco. da lui discendono il celebre dottor fisico Gio-
Ottenne il patriziato, ed ebbe un seggio fra gli vanni-Maria cui fu dedicata un' oda dal Parini,

Uditori della Rota Romana. — Arma : Uguale alla la poetessa Francesca moglie del Conte Imbo-
precedente. nati, e Pietro-Paolo giureconsulto, regio avvocato
BUSSOLE o DALLE BUSSOLE di Bologna. fiscale generale e senatore di Milano. Giovanni-
— Arma: D'azzurro, alla fascia di rosso, accom- Maria fu conte del Sacro Palazzo Lateranense e
pagnata da tre bussoli d'oro, due in capo mo- Vescovo di Sagona in Corsica. — Diversi di que-
venti dalla fascia ed uno movente dalla punta. sta famiglia appartennero dal 1606 al 1774 al

BUSSONE di Carmagnola. — Appartiene a nobile consiglio dei notai. — Arma : D' azzurro,
questa famiglia il celebre capitano e Conte Fran- al bue rampante contro un albero nutrito sulla

cesco, nato nel 1390 e giustiziato nel 1432. Fu pianura erbosa, il tutto al naturale.
ascritto al patriziato di Venezia, e fatto conte di BUTTINTROCCHI di Milano. — Originaria
Castelnuovo nel Veronese. — Arma : Di rosso, alla dalla Svizzera, si stabilì in Milano verso il 1650.
banda d'argento, caricata da tre caprioli del campo. Arricchitasi con diverse imprese, comperò il feudo
BUSSOTTO di .... — Dionisio Vescovo di di Cotogno nel 1657 ed ebbe il titolo di mar-
Borgo S. Sepolcro in Toscana nel XVII secolo chese nel 1717: — Estinta nella prima metà del
era di questa famiglia. — Arma: Una fascia in- secolo XVIII. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'az-
crespata, accompagnata in capo da due stelle di zurro, alla rosa di rosso; nel 2.° di rosso, a tre
otto raggi, e in punta da un monte di tre cime. fascie scaglionate d' argento.
BUSTARINI di Genova. — Dalla riviera di BUTTOD d'Aosta. — Arma: D'azzurro, al

Levante. Desiderio fu dei Padri del Comune nel crescente montante d' argento sormontato da due
1403 e anziano nel 1405. Emanuele, anziano nel rami di palma d'oro, moventi dal medesimo e di-
1428, entrò nell'Albergo dei Cattaneo il 1433. vergenti ; con un altro ramo di palma d' oro in
— Arma: D' oro, al capo dentato di rosso. punta dello scudo, pendente verso destra. — Ci-
BUTI di Firenze. — Tre famiglie di questo miero: Un guerriero armato di tutte pezze, na-
cognome fiorirono in Firenze. La prima detta dal scente, tenente colla destra il motto : Unus mihi
Delfino, ottenne il priorato nella persona di Bo- deus, una fides, unus princeps, e colla sinistra
najuto nel 1486; la seconda dette Nicolò priore una lancia.
nel 1393; alla terza appartenne Francesco priore BUTTRIO del Friuli. — Arma: D' argento,
nel 1 345. — Arma della La famiglia: D'azzurro, alla fascia arcuata di rosso.
al delfino d' oro posto in palo, con la banda di BUTTURINl di Verona. — Arma: Partito
rosso attraversante. — Arma della 2. a famiglia: d' oro e di rosso,, al monte di sei cime di verde
D' azzurro, alla fascia di rosso accompagnata in in punta sormontato da una croce latina di nero,
capo da un leone nascente d' oro movente dalla il tutto attraversante sulla partizione. — Alias:
fascia. — Arma della 3. a famiglia: D'argento, Partito di rosso e d' argento, ad una croce latina
a cinque uccelli d' oro, 2, 1 e 2. dell' uno nell' altro, piantata sopra un monte di
BUTI di Gubbio, Marchesi. — Arma : D' az- sei cime di nero, movente dalla punta.
zurro, alla fascia di rosso, caricata da un' altra BUVALELLI, o BUARELLO o BOVERELLO
fascia d' argento, sopraccaricata da un Icone pas- di Bologna. — Dell' illustre famiglia dei Gere-
sante rivolto in atto di calpestare una serpe e- mei, prese il nomo da un Buvalo, detto Buva-
gualmente rivolta, il tutto al naturale. lello, zio di Baruflaldino condottiero di Crociati
BUTTAFUOCO di Piacenza e di Sicilia. Vedi nel XII secolo, verso la fine del quale e in prin-
BOCCADIFIOCO. cipio del susseguente i Buvalelli tennero in patria
BUTTICARI di Pinerolo. — Ebbero il titolo quattro volte il consolato, e furono degli anziani
di conti di Bovile. — Arma : D' azzurro, a tre sino al 1368. Partigiani dei loro consorti, si az-
monti d' argento moventi dalla campagna erbosa zuffarono coi Lambertazzi nel 1248. — Appartiene
al naturale, e sormontati da tre stelle d'oro or- a questa casa il famoso trovatore Rambertino o
dinate in fascia; col capo d'oro, all'aquila di ne- Lambertino, detto talvolta anche Buarello o Bo-
ro, coronata dello stesso. varcllo, il quale lasciò parecchie canzoni scritte
BUTTIGHERI di Bologna. — Arma: Spacca- in rime provenziali. Egli, oltro esser poeta, era
to; nel 1.o d'oro, caricato da tre pugnali d'ar- un abile politico ed un accorto amministratore,
gento posti in sbarra: nel 2.° d'azzurro, a tre perlochè nel 1201 fu chiamato pretore a Bre-
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scia, quindi podestà a Milano, Mantova e Parma, BUZI di Velletri. — Originaria di Milano, fu
e condusse le milizie di quest'ultima città a Pon- trapiantata in Velletri da Guido-Antonio nel tem-
tedusolo per vendicare il parmigiano Vicedomini po che il di lui fratello Monsignor Agostino reg-
che vi era stato ucciso in un'agguato, mentr'era geva come Vescovo suffragalo la diocesi veli-
podestà di Modena. Andò poi pretore a Genova terna sotto Gregorio XIII, e noverata quasi su-
e fu per due volte riconfermato in quest' uflicio. bito fra le consolari di quella città, al cui nobile
Finalmente fu chiamato dai Modenesi al loro go- consiglio appartennero quasi tutti i suoi discen-
verno, che Rombertino accettò ad onta del di- denti ;
alcuni col grado di priore ed altri con
vieto fattogli da Papa Onorio III, e durante il quello di conservatore. Carlo capitano nell' eser-
suo uflicio trattò per il suo Comune e convenne cito di S. M. Cattolica. Giovanni-Andrea nel 1419
co' Parmigiani e co' Ferraresi nel 1209 il pareg- vestì 1' abito del S. M. O. Gerosolimit. di cui fu
gio della moneta. Anche un Buvalello fu uomo Commendatore, ed al quale appartennero pure Fra
di molto senno, e adoperato dal comune a com- Filippo cav. di giustizia, Fra Nicolò bali dell'Or-
porre la pace coi Pistojesi nei 1208. Guido di dine, e da ultimo i fratelli germani Carlo e Fi-
Rambertino fu uno degli arbitri fra il popolo pa- lippo, co' quali verso il 1840 si spense la fami-
dovano ed il feroce Ezellino, ed un altro Ram- glia Buzi. — Arma : Partito di rosso e d'argento,
bertino fu pretore di Genova nel 1248 e di Ce- a due B majuscole dell'uno nell'altro; col capo del-
sena nel 1271. Buvalello suo figlio implicato nella l' impero.
congiura del 1303 per la quale Bologna doveva BUZII di Milano. — Famiglia compresa nella
cadere in potere del March. Azzo d'Este, fu con- matricola dei nobili milanesi del 1277. — Gio-
dannato a confine in Alessandria, ed i figli di lui Pietro fu famoso prof, di medicina a Pavia nel
nel 1306 incorsero nel bando per aver tentato di XVI secolo. Fabio suo figlio fu pure fisico col-
sottrar- Bologna al Legato del Papa. In forza però legiate ed ebbe un' unica figlia marit. in casa
di un' amnistia generale, nel 1310," rientrarono Dralli. — Arma: D'argento, al castello di rosso,

tutti in patria. Un Nicola andò ambasciatore a aperto e finestrato del campo, torricellato di due
Firenze nel 1320 per sollecitare V invio del con- pezzi, sormontato da una stella di otto raggi di

tingente militare promesso dai Fiorentini, non rosso.

che dai Sanesi e Bolognesi a Giovanni XXII e al BUZINI di .... — Arma: D' argento, allo

re Roberto per annientare il ghibellinismo in Ita- scoglie di nero movente dal fianco sinistro, ca-
lia; Filippo snidò dal castello di Panico i Conti ricato di un nido di piccoli bozzaghi di rosso
che vi si erano fortificati per ricondurre i Pepoli (uccelli), addestrato da un bozzago dello stesso
a Bologna; Azzo fu inviato nel 1372 ad Urba- rivolto, sorante e tenente nel becco un serpente
no VI per reclamare guarentigie di libertà al Co- di nero.
mune, e verso la fine del XIV secolo fu pubblico BUZZACARINI di Padova. — Originaria di

lettore di medicina in patria, e probabilmente Cremona e della stessa stirpe dei Vetuli. Un Buz-
l'ultimo di sua famiglia. — Arma: D'azzurro, al zacarino nel 1053 trapiantò la propria famiglia
bue rampante d' argento, avente fra le zampe in Padova, ed un altro Buzzacarrno, di lui nepo-
posteriori fiamme di rosso, ed accompagnato ai te, deposto 1' antico cognome, prese quello deri-
fianchi da due stelle d'oro; col capo d' Angiò. vante dal suo nome e lo lasciò a' suoi discendenti

BUVALI di Bologna. — Partigiani dei Gere- che perciò furono detti de' Buzzacarini. Il di lui

mei, e probabilmente un ramo di essi. — Erano figlio Salione, tolse in moglie Cunissa d' Onara
nobili, e possedevano case e torre in via S. Ste- che gli portò in dote il castello di Abano, e fu

fano. — Arma? per due volte podestà di Verona. Fatto arbitro

BUZALINO di Genova. — Arma : D'azzurro, e depositario delle ragioni dei Vicentini e dei

al leone, colla coda biforcata, d' oro, coronato Bassanesi, compose con soddisfazione comune le

dello stesso. loro controversie. Ugolino ammiraglio nel 1234


BUZANO del Piemonte, Conti di Borgomag- di 40 galee pisane; Pantaleone pretore di Bolo-

giore. — Arma: Spaccato; nel l.« d'azzurro, a due gna nel 1311; Falcubino di Treviso e Duccio di
stelle d' oro ; nel 2.° d' oro, all' elefante di nero Verona. Un altro Salione nel i 336 fu generale

sostenente una torre di rosso; colla fascia in di- supremo dei Padovani contro Cangrande della

visa d'argento attraversante sulla partizione por- Scala signore di Verona. Arcuano condusse le

tante il motto in majuscole di nero: Soccumbo squadre di Lodovico re d' Ungheria nel 1378 ed
Et' NON OCCUMDO. ebbe poi il supremo comando di quelle di Fran-
BUZELETTE di Milano. — Arma : D'azzur- cesco Carrara signore di Padova, colle quali pose

ro, al crescente d' argento, aceompagnato da tre 1' assedio a Treviso, e sottomise Aquileja, Asola

rose dello stesso. ed altre piazze. — Venceslao ebbe il generalato

BUZENGO di Genova. — Arma: D'oro, a tre di S. Chiesa per Urbano VI, e difese Lucca, Siena
bande di nero. e Perugia. Lodovico generale delle truppe venete
— —

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nel 1408 riportò una splendida vittoria contro di rosso, accostate. — VI. Inquartato; nel 1.°e

il re d' Ungheria, sconfisse 1' armata dell' Impe- 4.o l'arma Buzzacarini N.° I; nel 2.° e 3.° l'arma

rat. Sigismondo, e liberò Sebenico dai ribelli ecc. Buzzacarini N.° V ; sul tutto di Buzzacarini N.° IL'

ecc. Nel XVII secolo tre individui di questa fa- BUZZI di Roma. — Arma: Spaccato; nel 1

miglia vestirono l'abito del S. IL 0. Gerosolimi- d' azzurro, alla cometa d' oro ;
vd 2.° di rosso, a

tano: Pataro noi 1674, Venceslao nel 1694, e due fascie nepulose d' argento colla fascia di

Lelio nel 1698. — Salione fu Vescovo di Adria rosso caricata da due rose d' argento attraver-
nel 1322. Giorgio Protonot. Apost. Tesoriere ge- sante sullo spaccato.
nerale di S. Chiesa sotto Paolo II e Nunzio a va- BUZZONI di Brescia. — Arma: Inquartato;
rie corti di Europa. — Armi : I. Di rosso, al- nel 1.o di verde al liocorno nascente d' argento; nel
l' aquila dal volo abbassato d'argento, le ali e la 2.° d'oro, all'aquila di nero; nel 3.° d'oro, a tre
coda legate da due cerchi d' oro, coronata, mem- sbarre di nero; nel 4.° di rosso, al giglio d'argento.
orata e imbeccata dello stesso. — II. Partito BUZZUTO di Napoli. — Annibale creato Ar-
d' argento e di verde, alla bordura dell' uno al- civ. di Avignone da Giulio III nel 1552; innal-
l' altro. — III. Partito d' oro e d' argento. — zato alla dignità cardinalizia il 12 Mar 1565.
IV. Di rosso, all' aquila dal volo abbassato d'oro, Arma : D' oro, alla banda d' azzurro caricata di

coronata dello stesso. — V. D' oro, a due torri tre conchiglie d' argento.

G
CABALLERO di Napoli. — Giovanni, postosi |
CABIANCA di Vicenza, — Esiliata da Fi-
a servizio di Carlo III di Spagna, si segnalò nella renze nel 1315, perchè ghibellina, si stabilì in


|

difesa di Malilla nel 1774 contro il re di Ma- Vicenza. Era nobile e assai ricca, ed acquistò

rocco. Fu luogotenente generale e direttore di molti possedimenti. — Arma : D' azzurro, alla

tutte le fortificazioni e accademie militari. — Gi- fascia d' argento, caricata da tre cuori di rosso
rolamo, consigliere di Stato e marchese. — Arma ? e accompagnata da tre stelle d' oro.

CABALLO o CAVALLO di Genova. — Ema- CÀBICA di Sicilia. — Fiorente ai tempi della


nuele meritò il titolo di liberatore della patria, monarchia aragonese, un Manfredo, famigliare di

avendola salvata dal lungo assedio di cui la strin- Federico II, ebbe in feudo la gabella del biscotto

sero i Francesi nel 1515. — Arma: Spaccato e la Cabica, ed un Giacomo ottenne il castello,
d' argento e di verde, all' albero dell uno
1
all' al- ! feudo e tonnara di Solanto. — Arma: D'argen-
tro, nudrito sulla pianura, il tutto al naturale, ! to, all' istrice di nero.
ed un puledro d'argento, passante, attraversante CABILLONI di Lombardia. — Arma: Di
sul tronco dell' albero. rosso, al leone d'argento, tenente con le branche
CABEI di Cento. — Troilo e Giovanni, va- anteriori un castello d' oro.

lentissimi nell' arte medica, furono eletti a pro- CABRERÀ di Sicilia. — Originaria di Ara-
tomedici della Repubblica Veneta. — Aurelio in- gona, riconosce per capo stipite un Ponzo nel
signe dottor di leggi, e consigliere intimo del 1040, visconte di Cabrerà, Girona e Anger. —
Duca di Savoia. — Troilo II fondò la teatrale Bernardo nel 1356 ebbe il titolo di conte dal
Accademia del Sole. — Obice capitano nelle Re Pietro. Un altro Bernardo la trapiantò in Si-
guerre imperiali, fu creato cavaliere da Carlo V. cilia nel 1391, ed ebbe dal Re Martino la contea,
— Arma: D'azzurro, a tre fascie dì rosso at- di Modica e fu gran giustiziere del regno. — Ar-
traversate da un leone d'oro rivolto; con tre ma: D'oro, alla capra saliente di nero; colla bor-
gigli dello stesso in capo. dura interrotta dello stesso.
CABELLÀ di Genova. — Arma: Di rosso, CACACE di Sorrento. — Dragonetto, fra i

alla fascia cucita d' azzurro, scanalata, e caricata nobili et egregi huomini elccti Rectores et Gu-
di un leone illeopardito d'oro, nel verso della bernatores civitatis Surrenti et Plani ncll'istru-
pezza. mènto di Ambrogio Anriemma del 1501, si col-
CABELLI o GABELLI di Cremona. — Pie- legò con altri nobili per la difesa della patria
tro-Antonio, decurione commerciale nel 1722. contro 1' invasione francese e spagnuola. — Ba-
Un ramo imparentato coi Mussi-Gallarati si e- silio, Arciv. titolare di Efeso nel 1624. — Altri
stinse nel 1717. — Arma? esercitarono le cariche di consultori di Stato, di
CABEO di Ferrara. — Nicolò, della Compa- prefetti e di senatori. — Arma: Partito; a de-
gnia di Gesù, celebre pei suoi studi nella filoso- stra d' azzurro, al braccio nudo di carnagione
fia magnetica, e nelle matematiche, fu molto ono- movente dal fianco sinistro e tenente una catena
rato da Luigi XIII Re di Francia. — Arma ? cui sta legato un cano d' argento fermo sopra
CAC — 190— CAC
onde increspate di nero e d' argento, accompa- — Motto: HUMILITAS OMNIA VINCIT.
gnato in capo da una stella di sei raggi d'oro; CACCIA di Milano. — Della linea dei Caccia
a sinistra, d'argento a quattro bande di nero; Dominione di Novara, Giovanni Filippo trapiantò
col capo d' oro caricato di due rose di rosso. la propria famiglia in Milano nel 1549. Fu feu-
CACAFOCO di Velletri. — Fioriva ancora datario di Sillavengo e di Proli. Dominione dei
nel 1344. — Mario fu consigliere e connestabile LX decurioni, Michelangelo senatore, Camillo,
della società dei balestrieri. — Arma D'azzurro, : regio feudatario di Varallo-Pombia e Pombia nel
seminato di scintille di fuoco cadenti dall' alto al Novarese; Bartolomeo capitano di giustizia. —
basso. Arma: Uguale alla precedente.
CACCABO o CACCAMO di Sicilia. — Oriunda CACCIA di Piacenza. — È un ramo dei Cac-
di Aversa, e proveniente dalla famiglia Altomare. cia di Novara, stabilito in Piacenza nel 1152 da
— Nel 1462 il Re Alfonso investiva della castel- Prete. — Giovanni e Predenzone, suoi figli, ap-
lala di Patti un Girolamo. — Bartolo, stabilita partennero al nobile Consiglio Piacentino nel 1187,
sua dimora in Palermo, ebbe un figlio per nome e nel 1200 un Gherardo. Roggero fu Vescovo
Alberto che fu Vescovo di Lipari. Un altro Bar- della sua patria. — Arma : Losangato d'argento
tolo fu barone di San Pietro. — Arma D' az- : e di nero.

zurro, alla caldaia d' oro, tenuta da due leoni CACCIA di Firenze. — Signora del Poggio
controrampanti e affrontati dello stesso. di Correna, ebbe per quattro volte il gonfalonie-
CACCAMISl di Sicilia. — Giudice della Corte rato. — Ranieri nel 1257 comandante delle mi-
pretoriana di Palermo e della Gran Corte Civile lizie Aretine; Leonardo nel 1513 Commissario
fu Michele nel 1733, e Gaspare giudice delle ap- del Campo; Alessandro governatore per la Chiesa
pellazioni n->l 1739, pretoriano nel 1750. — Ar- Romana di Parma e Piacenza, senatore in Cam-
ma : D' azzurro, all' albero al naturale abbrancato pidoglio e commissario dell' esercito fiorentino

da un leone d' oro, e sormontato da tre stelle creato da Cosimo I nel 1554. Altro Alessandro
d' argento. Vescovo di Pistoia nel 1600, ed un Giulio nel

CACCARO di Sicilia. — Arma : D' azzurro, 1660 senatore e commissario generale delle truppe
al leone d' oro. ducali. Finalmente un altro Giulio ebbe la pre-
CACCI, o CACCIO, o CAV ACCIO, o CAVAZ- sidenza dell' Ordine militare di S. Stefano. —
ZI, o GAVAZZI- VIVIMPACE di Padova. — Con Arma : D' oro, alla branca di leone di rosso, po-
Giovanni Cacci o Caccio, vescovo della sua pa- sta in banda.
tria nel 1148, comparisce nelle storie padovane CACCIA di .... — Arma: Di rosso, a due
questa nobile famiglia. — Nel 1214 Tomaso po- caprioli d'argento; col palo dello stesso attra-
destà di Cividal di Belluno. Altro Tomaso capo versante sul tutto, caricato di un cucchiaio di

della spedizione dell'esercito pontificio contro E- ferro posto in palo col manico in alto. — Ci-
celino III. Galeazzo giudice di collegio nel 1275. miero: Un'aquila di nero, sormontata dal motto:

Alcuni rami dei Cacci fiorirono in Venezia, in Ne quid nimis.


Milano, in Bologna e in Piacenza. I Caccio di CACCIACONTI di Siena. — Signori di A-
Piacenza dettero cinque vescovi alla propria pa- sciano, Asinalunga, Bibbiano, Bettolle, Fabbrica,
tria, e un Obizzo marchese di Mantova, barone Montisi, Montalceto, Poggiolo ed altri castelli col
di Napoli e duca di Narni. Quei di Venezia van- titolo comitale. Ebbero grande influenza nei con-

tano Guglielmo, generalo della Sacra Alleanza in sigli della repubblica. (Estinta). — Arma : Spac-
Italia sotto Rinaldo di Ferrara, e distinti lette- cato d' argento e d' azzurro.

rati. — Ansi a amica: Di rosso, al sole d' oro di CACCIAFUME di Velletri. — Domenico ed
sei raggi. — Arma moderna: Palato ondato d'az- Ercole furono priori del Comune nel secolo XVI.
zurro e d' argento. — Arma: Spaccato d'azzurro e d'argento; nel
CACCIA di Novara. — D'incerta, ma antica 1.° a due sbarre d'oro nel mezzo delle quali

origine. Ebbe malti Vescovi, fra' quali Alberto una stella dello stesso; nel 2.° al braciere ar-

che occupò la sede di Piacenza, Antonio della Dal- dente e fumante al naturale.

mazia, Federico di Milano, Giov. Antonio di Ca- CACCIAGUERRA di Cesena. — Possessori da


stro nel 1603. Pomponio indossò la sacra porpora lungo tempo del castello di Roversano, di cui a-

nel 1541. — Il B. Leone dei Gcrolimiiii od il B. vevano ricevuto l' investitura dell' Arciv. di Ra-
Tomaso M. O. illustrarono questa famiglia che venna, che alla sua volta lo aveva acquistato dai
dette a Novara decurioni, senatori, e famosi giu- Conti Ugone e Raniero da Panico uel 1157, i

reconsulti. Fino dal 1110 Ardito fu fregiato della Cacciaguerra si stabilirono in Cesena nel 1481
dignità di Cattaneo dall' Imperatore Enrico V; per ottemperare al desiderio dei Malatcsta. —
Ardizzone ambasciatore della patria alla Lega Bartolomeo cappuccino, morto nel 1597, elevato
Lombarda contro Federico II. — Arma : Fasciato dalla Chiesa all' onore degli altari col titolo di

di rosso e d' argonto. — Cimiero: Un Angelo. beato. — Tristamente celebre è un Fnbri/io, il


CAC — 491 — CAC
quale venuto a contosa col proprio fratello Gior- tale. — Arma : D' azzurro, al capriolo di rosso
gio, lo uccise. Conseguenza di sì atroce delitto accompagnato in capo da tre stelle male ordinate
furono la perdita del castello di Roversano e lo d' oro, e in punta da un forzieretto quadrato di

sperpero della famiglia. — Dopo questo avveni- nero, più lungo che largo, aperto senza coper-
mento i Conti Cacciaguerra si allontanarono, nè chio ; alla campagna losangata d' argento e di

più ricomparvero in Cesena (Estinta). — Arma : rosso.

D' azzurro, alla fascia cucita di rosso, sormontata CACCIALUPI di Bologna. — Originaria di

da tre monti, ciascuno di tre cime d'oro, fra cui Fano, fu trapiantata nel 4 288 da Benvenuto, Dott.
due piante di verde; con torre merlata d'argento in leggi, in Bologna, dove poscia ebbe grado se-
movente dalla punta, e sormontata da una pianta natorio. — Arma : D' azzurro, al lupo rampante
di verde. d'argento, collarinato di rosso ; col capo d'Angiò.

CACCIAGUERRA di Siena e di Sicilia. — CACCIALUPI diFerrara. — Originaria dal-

Derivata dai Monaldeschi di Asciano, fu ascritta l' isola di Malta. — Alessandro privato segretario

alla nobiltà senese, all' ordine popolare fin dal del Duca Borso, e consigliere di stato di Erco-
4 439, ed ebbe sepolcro nel celebre convento dei le I, ed Alberto consigliere di stato di Alfonso I.

Minori Osservanti fondato da S. Bernardino. — (Estinta). — Arma: Inquartato; nel 4." e 4.°

11 primo risieduto nel supremo Magistrato della bandato d'argento e di nero; nel 2.° e 3.» ban-
Repubblica fu Lorenzo di Matteo. Buonsignore fu dato d'argento e di rosso. — Cimiero: Un lupo
compagno di S. Filippo Neri vissuto circa il 4560, tenente nella destra un bastone nodoso di nero.
e lasciò stampati due volumi di lettere spirituali, CACCIANEMICI o CAZZANEMICI di Bologna.
ed un trattato sulle tribolazioni. — Girolamo, Magnatizia fino dal secolo X, e signora di molte
teologo insigne, stampò in Germania un libro col terre nel Bolognese. Si disse prima dell' Orso, e

titolo: Della Croce. — Cacciaguerra fu capitano poi Caccianemici da un Caccianemico cavalier di


d' infanteria della Repubblica fino al giorno in giustizia nel 4 498. — Estinti i Geremei, prese
cui questa si arrese a Carlo V; di poi fu capi- il primato della parte guelfa. S' imparentò con
tano della fortezza di Pietramala. — Giulio fu gli Estensi. — Un Giacomo d'Alberto nel 4 479
capitano d' infanteria a Modena. — Cacciaguerra fu dei consoli di Bologna, Gruamonte podestà di

di Mario e Lorenzo di Pompeo furono cavalieri di Modena, e nel 4264 uno dei fondatori dei Cava-
Santo Stefano, il primo nel 1566, e l'altro nel lieri gaudenti; Venetico, celebrato da Danto nel
4 638. — Si estinse in Siena in istato miserabile cap. XVIII dell'Inferno ; Pellizzone ebbe la signo-
nel 4754. — Un ramo fu trapiantato in Sicilia ria di alcuni feudi a Lendinara da Niccolò di U-
nel 4292 da un Guido che vi seguì 1'
Imperat. bertino da Carrara signor di Padova. — Somma
Federico II, ed ebbe nel 4 303 il feudo di Cera- gloria però di questa famiglia fu Gherardo d'Al-
tausi. — Arma del ramo di Siena: D' azzurro, berto, papa col nome di Lucio II. — Ubaldo fu

al bisante d' oro, col capo dentato dello stesso. — Cardinale. — Arma: D'argento, all'orso ram-
Arma del ramo di Sicilia : D'oro, al destroche- pante al naturale. — Alias: D'argento, all'orso
rio armato, impugnante un ramo di ulivo al na- rampante al naturale; colla bordura di nero, ca-
turale. ricata da otto palle del campo.
CACCIAGUERRA di Ferrara. — Si trovano CACCIANEMICI di Ferrara. — Sono prove-
detti dei Mauruzzi o Mariuzzi, e sono originari nienti da Cremona. — Baldassarre fu chiamato
di Tolentino. — Giovanni, famoso inventore di a Ferrara nel 4 393 dal Marchese Nicolò III che
macchine militari, sgominava con poca gente nu- lo fece capitano. Taddeo governò Rovigo poi Du-
merosi eserciti per cui fu soprannominato Cac- ca Borso. Luigi governatore degli stati Estensi
ciaguerra. — Baldissera, famigliare di Francesco I nella Romagna. — Si cstinsero in Ippolito paggio

Estense c governator di Rovigo; Aldovrando con- del Duca Alfonso II. — Arma: D'argento, al leone
sigliere di stato di Aldobrandino III Estense. — al naturale.
Arma : Trinciato, d'azzurro a tre gigli d'oro, e d'ar- CACCIANTI della Mirandola e del Finale
gento al monte di sei cime di verde sormontato (Emilia). — Si ritiene che sia un ramo della fa-
da una stella d'oro; con la banda di rosso cari- miglia Caccia di Firenze, stabilito in Mirandola
cata di tre stelle d' oro attraversante sulla par- e poi passato in Finale ove cambiò cognome, as-
tizione. — Cimiero: Il monte e la stella come sumendo quello di Onofri. — Bernardino podestà
nel campo. di Sassuolo nel 4507. — Arma; D'oro, ad una
CACCIAGUERRA di Spello (Umbria). — Erco- branca di Icone scorticata e sanguinosa di rosso,
le, compagno del crociato Pietro Eremita, militò piegata in banda.
sotto Boemondo di Puglia; e Gualtiero fu intrepi- CACCIAPIATTI di Novara. — Proveniente
do capitano di Ottone IV Imperatore. — Arma? dalla famiglia Caccia, si denominò nel 4 441 del
CACCIALI o CAZZALI di Verona. — Fami- Cacciapiatti da un Giovan-Pictro Caccia detto
glia signorile, decorata ab antico del titolo comi- del Piatto. — Nel secolo XVIII I' imperatore
CAC - 4 ì — CAD
Carlo VI fregiava Giacomo del titolo di marchese. famiglia, illustrato da Giambattista li rettore
— Giovanni fu decorato della sacra porpora da della R. Università di Torino, riformatore dell'

Pio VII nel 1816. — Arma : Fasciato di rosso e scuole di Asti, e da Carlo-Vittorio maresciallo a
d' argento. alloggio delle guardie reali. — Arma : Fasciato
CACCIARDI del Piemonte. — Furono baroni innestato, nebuloso d' argento e di nero. — Ci-
di Montfleury. — Arma: D'oro, a tre bande miero: Una regina nascente, tenente con la mano
d' azzurro ; col capo del secondo, a tre stelle del destra una colonna d' argento, con la base e ca-
primo, male ordinate. — Cimiero: Tre penne di pitello d' oro. — Motto: Sureté. — Alias: In-
struzzo d'oro e d'azzurro. — Motto: Assiduo quartato ; nel 1.° e 4.° d'oro, all'aquila di nero
labore. coronata dello stesso ; nel 2.» e 3.° di rosso, a tre

CACCIARELLI di Velletri. — Una delle Con- monti d' argento, caricati ciascuno di ua sem-
solari, e si trova nel nobile consiglio lino dal 1400. previvo di verde fruttifero al naturale, sostenuti
Ebbe priori, sindaci e depositari. — Arma: D'az- da una fascia in divisa d'argento caricata del motto
zurro, alla fascia d'oro, accompagnata da due rose Mit rait di nero ;
sul tutto uno scudetto fasciato
dello stesso, una in capo ed una in punta. innestato, ondato e nebuloso di argento e di nero.
CACCIOTTI d' Ivrea. — Uscirono di Agliè: CACOPARDI di Messina. — Domenico, del-
nel 1418 si stabilirono in Ivrea nella persona di l' Ordine Senatorio, fu elevato alla nobiltà con
Giacomo avvocato, i di cui discendenti ebbero privilegio dell' Eccellentissimo Senato spedito nel

giurisdizione di parte di Nomaglio. — Arma? 1821 per sè e suoi discendenti. — Arma: D'oro,
CACCITI di Bologna. — Rigo e Ncrio furono al pino sradicato di verde, sormontato nel capo

degli Anziani, il primo nel 1307, l'altro nel 1393. da una corona all'antica d'oro, e attraversato
— Arma : Spaccato merlato di rosso e d'azzurro. nel tronco da un cavallo inalberato di nero.
CACHERANI di Asti. — Annoverati alla no- CADAMOSTO di Lodi. — Paolo, nel 1354
biltà de Hospitio di Asti, come di antica nobiltà vescovo della sua patria; Urbicino uno dei com-
e signori di molti feudi. — Ebbero cittadinanza pilatori degli statuti de! proprio Comune; Carlo,
in Genova e furono ascritti al libro d' oro. Con- Capitano di Francesco Sforza, contribuì alla libe-

seguirono inoltre la nobiltà in Milano, ed alcuni razione di Genova assediata dalle armi francesi
furono insigniti della dignità di vicari perpetui guidate da Renato Redi Provenza. — Otto mem-
del S. R. I. ed ebbero il privilegio di batter mo- bri di questa famiglia appartennero al nobile Col-

neta nella rocca di Arazzi. — Si divisero in molti legio Lodigiano dei Giurisperiti. — Arma?
rami, e tutti illustri, prendendo ciascuno ordina- CADAZI o CODAZZI di Padova. — Arma:
riamente nome dal feudo di propria signoria.
il Di rosso, a una torre d' argento con la porta di
— Del ramo principale di Asti, Roberto fu con- nero, fincstrata di due pezzi con due alabarde
sigliere e magnate nella sua patria; Raimondo, d'argento sortenti dalle finestre, a destra in bau-
comandante delle armi venete. Del ramo dei Ca- da, a sinistra in sbarra, con la fascia d'azzurro,

cherani di Mombello o della Consolata, Carlo con- attraversante sul tutto, e caricata di tre gigli

sigliere di Stato, presidente della Cai» tra dei d' oro.

Conti in Torino; Filiberto conservatore dell'uni- CADELLO di Cagliari. — Originaria di Sar-


versità di Torino e feudatario di Cavallerleonc e degna, ottenne dai sovrani spagnuoli il privilegio
Mombello. Del ramo di Cornegliano e Villafranca, della nobiltà nella prima metà del secolo XVII,
Alessandro gentiluomo di camera del principe ed ebbe il feudo di San Sperate col titolo mar-
Maurizio di Savoia; Carlo governatore di Alba e chionale. Giuseppe, uno dei più eminenti magi-
poi di Chieri. Dei Cacberani di Briehcrasio, Giu- strati dell'isola fu il primo Marchese. — Salva-
seppe generale dell'ordine degli Agostiniani e tore Vescovo di Ampurias, e Diego Arciv. di Ca-
Giambattista cavai. dell'Ordine Supremo della SS. gliari e Cardinale di S. R. C, uno dei più ze-
Annunziata. Dei Cacherani di Envie, Gian-Cri- lanti e, dotti prelati che illustrarono la Sardegna
stoforo valente giureconsulto, Carlo- Vittorio gen- negli ultimi a uni del XVIII e nei primi del XIX
tiluomo di camera del Duca Carlo-Emanuele. Il secolo. (Estinta). — Arma : D'azzurro, alla quer-
ramo dei Cacherani di Osasco detto molti cava- cia fogliata, fruttata e nudrita sulla pianura er-

lieri gerosolimitani, e Ottaviano I gran cancel- bosa, il tutto al naturale, ad un cane bianco pas-
1
liere di Savoia. Gian-Martino fu stipite dei Ca- sante, in atto di guardare soli albero.

cherani della Rocca, marchesi di Lanzo o signori CADELLO o ADDISCADELO di Sicilia. —


di Rcvigliasco, dai quali uscirono Carlo IV paggio Originaria dalla Sardegna, trapiantata in Spagna

d' onore del duca di Savoia o primo feudatario e poi in Sicilia da un Leonardo governatore di

della Rocca nel 1665; Carlo-Emanuele Cavaliere Lentini, Marsala, Cefalù, Girgenti e Trapaui. —
dell'Ordine Supremo della SS. Annunziata. Otta- Ebbe il titolo di nobile del S. R. I. — Girolamo
viano II col 9 Ott. 1627 fu investito del feudo senator di Trapani nel 1694; Leonardo barone
di Coazzolo, o formò un nuovo ramo della sua dell'isola di S. Giuliano nel 1750, ed altro Gi-
CAE - -
93 — CAF
rolamo governatore del monte di pietà in Palermo CAETANI di Velletri. — Carlo, dei Gaetani
nel 1762. — Arma: D'azzurro, al leone d'ar- di Roma, si stabilì in Velletri, nel secolo XV.
gento guardante una cometa d'oro posta nel can- Fu capitano di una delle quattro compagnie che
ton destro del capo. la città levò nel 1642 a favore di Urbano Vili,
CADENAZZl di Milano. — Arma : Inquar- Altro Carlo rettore del Comune nel 1641. (Estin-

j

tato ;
nel I." e 4.» d'argento, ad un ganghero ta). Arma: Uguale alla precedente.
di nero, posto in fascia; nel 2.° e 3." d'oro, al- CAFARFLLI o CAFFARFLLI di lloma. —
l' «aquila di nero coronata del campo. — Cimiero: Insigniti del titolo di duchi. — Scipione creato
Un' aquila nascente. da Paolo V Cardinale di S. R. C. il 18 Log. 160. i, r

CADENELLI di Bologna. — Arma: D'argento, fu Arciv. di Bologna nel 1610, e nel 1629 da
:*lla fascia di nero; col capo d'Angiò. Urbano Vili ebbe il vescovato di Sabina. — Ar-
CAPOLINI di Milano, di Cremona e di An- ma: Partito; nel 1." d'azzurro, al leone d'oro; nel
cona. — Originari di Pallanza, si stabilirono in 2.° spaccato; nel primo tagliato d'oro e di rosso,
.Milano nel 1388, dove un Carlo fu membro del nel secondo trinciato d'oro e di rosso; col capo
Consiglio generale. Giovan-Battista nel I 498 ot- dello scudo il' oro attraversante sulla partizione
tenne dal Duca Ludovico il Muro lettere di no- e caricato di un'aquila di nero coronata d'oro.
biltà. Fu trapiantata in Cremona da Gaetano- CAFARELLI di Caltagirone. — Originaria
Pietro, ascritto nel 1832 anclie alla nobiltà di di Roma, e trapiantata in Caltagirone da Masio
Foligno. — Antonio, Vescovo di Cesena e poi di Cafarclli che da Federigo II ebbe il feudo di Ro-
Ancona; Ignazio Vescovo di Foligno, e Cardinale vella. — Si divise in diversi rami stabiliti in

Arciv. di Ferrara. — Arma : Inquartato d'argento Vizzini, in Castrogiovanni ed in Modica. — Bene-


e d' azzurro, al pino terrazzato al naturale, mo- detto primo barone dell'exfeudo Gusmano, giurato,
vente dalla punta e attraversante sull' inquarta- capitano giustiziere e giureconsulto, patrizio di
tura; col capo d'oro, all'aquila di nero, coro- Vizzini nel XVIII secolo. — Arma: Spaccato e
nata del campo. semipartito; nel {.- d'oro, all'aquila di nero; nel
CADOLO di Fueecchio (Toscana). — Fu signo- 2.° di rosso, al leone d'oro; nel 3.° spaccato d'oro

ra di Fueecchio con titolo comitale (ino al 1114. e di rosso.

Cadolo fu il primo conte longobardo che signoreg- CAFFARELLI di Genova. — Arma: D'oro
giò molte terre del Valdarno. (Estinta). — Arma? al leone di nero coronato del campo; con la bor-
CAETANI o GAETANI di Napoli e di Roma. dura di rosso; col capo d'argento, all'aquila na-
— Signora di Gaeta fin dal secolo VIII per pri- scente di nero, coronata d'oro, accostata da due
vilegio di Gregorio II confermato dall'imperatore stelle di sei raggi di nero, nella parte inferiore
Lotario, si disse dei Gaetani o Caetani. — Si del capo; esso capo attraversante.
divise in molti rami. Antico è quello di Pisa CAFFARELLI del Piemonte. — Signori di
seduto per molto tempo al governo della repub- Castelnuovo Calcca. — Arma: D'azzurro, al leone
blica. Da questo ramo si formarono tre linee in d'oro tenente con le branche anteriori un'ala-
Sicilia; la prima da Riccardo sotto Guglielmo il barda al naturale in palo; col capo d'oro, all'aquila
Malo, la seconda in Catania da Antonio nel 1370, di nero coronata dello stesso.
la terza in Palermo nel 4>ii7 da Pietro. Altro CAFFARO di Genova e di Messina. — Caffaro
Pietro fu barone di Cassaio nel 1619, e Cesare di Costantinopoli trapiantò in Genova nel J06;i
nel 1631 ne fu primo principe per concessione di la sua famiglia dalla quale uscì una lunga serie
Filippo IV. Il ramo esistente in Napoli è fregiato di consoli e di ambasciatori. Altro Caflaro scrisse
del titolo di principe di Piedimonte, duca di Lau- gli Annali della sua patria. Melchiorre capitano
renzana e conte di Alife. Il ramo di Pioma dette dell'armata contro i Pisani, e console della Re-
origine ai Gaetani duchi di Sermoneta e principi pubblica. Angelotto con Rinaldo firmarono la pace
di Teano. Oltre questi feudi, possedettero Caserta tra i Genovesi e i Pisani. Andrea nel 230 am-
1

sotto i re Angioini, Fondi, Traietto, Morcone, basciatore al Re di Aragona. — Giacomo tra-


Venafro; i marchesati di Cisterna, Sortino, Telese; piantò la sua famiglia in Messina, dalla quale
i ducati di Gioia prima del 1703, e di Miranda. derivarono un Cristoforo governatore di Tram',
Dai Gaetani di Gaeta uscì il Pontefice Gelasio II, ed un Matteo ascritto nel 1729 tra i nobili di

e da quelli di Roma Bonifacio Vili Diciassette Piazza di Portauova. — Arma: Partito; d'azzurro,

Cardinali e molti Vescovi. — La casa Caetani fu al leone d'oro, e semigrembiato d'oro e di rosso,

fregiata del Gratulato di Spagna, ed ebbe vari di 4 pezzi.

dei suoi membri insigniti del Collare della SS. CAFFAROTTO di Genova. — Arma: D'az-
Annunziata. — arma: Inquartato; nel l.
n e i.° zurro, alla banda d'argento caricata di due gigli

d'oro, alla gemella ondata d'azzurro, posta in d'oro nel verso della banda.

banda; nel 2.» e 3.° d'azzurro, all'aquila d'argento CAFFURI di Savigliuno (Piemonte). — Signo-
coronata d' oro. ri di Cervere. — Gabriele consigliere del Re di

43
CAC — i - CAI
Francia. — Uscirono da questa famiglia due Beate. denti. — Arma: D'azzurro, a cinque bande d'ar-
Arma? gento, col levriere rampante al naturale attraver-
GAGGIO di Palermo. — Originaria di Ale- sante sul tutto.
manno. — Giorgio castellano del palazzo reale di GAGNOLI di Cento. — Arma: Di rosso, al
Palermo, Luca paggio del Re Martino, ed altro cane mastino rampante d' argento, collarinato.
Luca Cav. Gerosolim. nel 1590. — Arma: D'ar- d'azzurro; col capo d' Angiò.
gento, alla croce scorciata di rosso, accompagnata CAGNOLI di Ferrara e di Reggio-Emilia. —
in punta da una stella dello stesso. Patrizia Reggiana nobilitata dagli Estensi. —
CAGLI o CAGALLIA di Verona. — Arma : Bernardino, dei Minori Conventuali, lettore nel-
Di rosso, all'albero di verde a destra e ad un gallo l'università ferrarese nel 1 408. — Agostino, ele-
ardito d'argenta, barbato e crestato d'oro a si- gante poeta del XIX secolo. — Estinta casa in

nistra; il tutto sostenuto da una terrazza di verde. Pasini. — Arma: Di rosso, al leone rampanti'
CAGNACCI di Ferrara. — Credesi derivare d'oro; col capo d'azzurro caricato di tre gigli d'or<».

dall'antichissima famiglia Agucci romana. — Mat- CAGNOLI di Vercelli. — Conti di IImmiìm


teo I circa al 1000 fu capitano della sua patria; e di S. Agnese. Se ne à memoria (in dal 1120
Matteo III intimo del Marchese Francesco Estense; in cui Riccardo era uno dei consoli della patria.
Marco uno dei dodici Savi. — Arma: Di rosso, — Ugo creato nel 1231 Vescovo di Torino: Bar-
al cane rampante d'argento avente un osso in naba nel 1324 Generale dell'Ordine dei Predica-
bocca. — Cimiero: Tre picche in palo. tori; Sebastiano dott. in leggi, senatore a Torino
CAGNACCINI di Ferrara. — Nobilitata dagli e morto a Padova nel 1551, fu creato conte
Estensi e riconosciuta dai sommi Pontefici. — palatino. — Arma: Scaccato d'argento e di rosso:

Iacopo scrittore erudito del secolo XVI servì gli col capo d'oro, all'aquila di nero, coronata, rostra-
Estensi in importanti unici. — (Estinta nel se- ta, e inombrata l'ì rosso. — Cimiero: Una ninfa
colo XXVII). — Arma: Di verde, allo scudetto ova- nascente con tre faccie, una di fronte, cine in

le d'oro caricato da una catena posta in croce di profilo, al naturale, tenente colla destra uno spec-
S. Andrea munita nel centro da un anello, il tutto chio all'antica d'oro, e colla sinistra un compaio
di ferro, e sostenuto da due cani leprieri affrontati d'argento. — Motto: Major prvdentia fato.
al naturale. — Cimiero: Un cane uscente al GAGNOLI di Velletri. — Cola Cagnolus fu con-
naturale. sigliere conestabile, e uno dei nove signori al gover-
CAGNIS del Piemonte. — È un ramo della no del Comune. — Arma: Un cagnolino e sbarra.
nobile prosapia dei conti canavesani di Castella- CAGRIEL di Venezia, o meglio Carriel o Ca-
monte, che ebbe giurisdizione su parte di Lessolo. rrieli, detti prima Cangoleti. — Originaria di
— Michele procuratore generale della Corte d'ap- Gaeta, mercanti accreditati e civili, quali nel 1207
pello di Torino morto nel 1868. — Arma? furono ascritti alla veneta nobiltà. — Arma:
C AG NOLA di Brescia (Estinta. — Arma: D' oro, alla fascia scaccata d' oro e d' azzurro di
Spaccato d'azzurro e d'argento, ad un cane ram- otto pezzi, merlata e doppio-merlata d' azzurro.
pante spaccato d'argento e di rosso, tenente colla CAIAZZA di Capita. — Arma: Spaccato; di

zampa destra anteriore una rosa di rosso alias nero, al Iambello d'argento; e d'argento, a tre

un giglio al naturale. fusi accollati in fascia di rosso.

GAGNOLA (de
1

di Milano. — È compresa nel CAIAZZO v


Conti di). — Provenienti dai se-
libro d'oro delle nobili famiglie milanesi del 1277. condogeniti dei Conti di Marsico. — Roberto
— Diede questori, presidenti di magistrato, se- di Lionetto. capitano di Francesco Sforza, fu crea-
natori, dottori di Collegio, decurioni, membri to dal Re Ferdinando di Napoli conte di Caiazzo.
del tribunale di Provvisione, e cavalieri geroso- Fu inoltre governatore di Milano, generale dei

limitani. — Fondò la chieda della SS. Annunziata Veneziani e generale di Santa Chiesa. Federigo
in Porta nova a Milano, ebbe il feudo di Vailate Cardinale creato da Innocenzo Vili. Alessandro
nel 1535, che poi perdette, e quello di Granozzo Arcivescovo di Vienna. — Arma?
nel 1523 che conservò sempre e su cui ebbe il CAIFA di Xapoli. — Arma: D' azzurro, alla

titolo di conte, poi quello di marchese. — Il ce- colomba d'argento imbeccata e membrata di ro-s<\

lebre architetto March. Luigi, autore dell' Arco posata sopra un monte di verde, movente da un
della Pace in Milano, fu l'ultimo di sì chiara lì urne del secondo nella punta, e sormontata ila

famiglia. — Arma: Di rosso, al mastio d'argento tre stelle d'oro, ordinate nei capo.
astenuto da due cani levrieri dello stesso, colla- CAI MI di Milano. — Originaria della Ger-
rinati d*oro, affrontati e controrampanti. mania, e stabilita in Milano fino dal secolo XI. —
CAGNOLA (de) di Milano. — Nel I8S3 Giu- Corrado, detto Bronzino, nel 1340 potestà di Ber-
seppe Cagnola appaltatore, che dal nulla seppe gamo e di Piacenza. — Dette alla patria decu-
crearsi un'ingente sostanza, ottenne dal Governo rioni, capitani, grandi scudieri, consigliori di stato.
Austriaco il titolo di nobile per sè e suoi diseen- — Gaspare fu creato conte di Stirate da Filippo
CAI — 195 — CAL
li Re di Spagna e duca di Milano con privilegio lo. Nel 1669 il conte G iacinto-Maria acquistò il

del 1523; Bernardino, dell'Ordine dei Minori, fon- feudo di Rontedassio; e nel 1 730 Carlo- Luigi quello
datore del celebre sacro monte di Varallo. — S. Maria, poi l'altro di Vantano con titolo di

Arma: D'azzurro, alla lascia d'argento. — Ci- marchesa, e di quello S. Vittoria d'Asti. Antonio-
miero: Un levriero nascente d' argento, linguaio Francesco ministro di Stato nel 1773. (Estinta). —
di rosso, collarinato d' azzurro. Arma: eguale alla precedente.
CALMO di Udine. — Trae la sua origine dai CALA o KALA di Castrovillari e di Napoli.
Conti Caimo di Milano, e trovasi da tre secoli — D'incerta origine, ma antica in Castrovillari.
stabilita in Udine ed aggregata fin dal 1548 a Il B. Giovanni, eremita, morto nel 1255. — Altro
quell'ordine nobile. — Nel 1648 conseguì dalla Giovanni vescovo di Minervino nel 1472. Bernar-
Veneta Repub. per tutti i suoi discendenti ma- dino conte del S. Palazzo, creato da l'io IV. Gin-
schi l'investitura del feudo giurisdizionale di Fis- van-Maria 'onte dell' Impero nominato da Carlo
sano col titolo di conti, e fu confermata nella V. Altro Giovanni-Maria governatore di Ariano.
sua avita nobiltà con sovrana risoluz. 28 Feb. Battista nel I 487 ebbe da Ferdinando I di Ara-
1821. — Eusebio vescovo di Cittanova nell'Istria gona i beni feudali di Bellcdoiia. — Marcello, Cesa-
e Jacopo furono illustri giureconsulti del XVII re, Girolamo famosi giureconsulti. — Carlo fu duca
secolo. — Arma: D'argento, alla fascia d'azzurro. di Diano, march, di Villanova, di Ramon te e signore
CAIRASCHI di Sospetto (Piemonte). — Con- di Nocara c Canna. — Questa ascritta famiglia fu in

signori di Castelnuovo. — Arma: D'azzurro, alla Napoli al sedile Capuano. — Arma: D'azzurro, alla

fascia d' argento, accompagnata in capo da una torre d'oro accontata da due leoni affrontati dello
stella d'oro, ed in punta da un melo al naturale, stesso, e sormontata da tre stelle del medesimo.
fruttato d' oro e nudrito sulla pianura erbosa. CALABRESI di Viterbo. — Aiima: D'azzurro,
CAISELLI di Udine. — Aggregata fin dal alla fascia d'oro, accompagnata in capo da un
1677 al Nobile Consiglio di Udine, con decreto agnusdei passante dello stesso, ed in punta da
del Veneto Senato, le fu conferito il 2i Ag. 1779 tre stelle di otto raggi d'argento male ordinate.

il patriziato della Repubblica e registrata nel CALABRO di Messina. — Antica famiglia

libro d'orò. — In forza dell'investitura ottenuta messinese che diede alla patria parecchi senatori

fin dal 1647 della giurisdizione civile e criminale, dell' ordine civico, fra' quali Vincenzo nel 1648,
in ragione di feudo nobile e gentile, di alcune 1656, 1659 e 1664; Giuseppe nel 1666 e 1069;
ville del Friuli, era altresì insignita del titolo di altro Giuseppe nel 1714. — Domenico fu depu-
conte di Reana. — Ottenne la conferma della sua tato di sanità nella peste di Messina del 17 43 e

nobiltà con sovrana risoluzione 2 Die. 1819. — console del mare nel 1750. (Estinta). — Arma:
Aiima: Spaccato; ih' 1." d'azzurro, a due angioli D'azzurro, all'albero al naturale, terrazzato dello

genuflessi, sostenenti un fiore; nel 2." fasciato di stesso, sormontato da un uccello volante di nero.

rosso e d' argento di quattro pezzi. CALAMARÀ di Messina. — Ascritta al pa-


CAISOTTI — Giannantonio da Niz-
di Cuneo. triziato messinese fino dal XVI secolo. Francesco
za trapiantò
si Cuneo dove ebbe inI6I9 nel la governatore del baluardo S. Vincenzo di Monta-
contea Chiusane
di — Carlo-Antonio
e Cinaglio. grifone nel 1646. Altro Francesco console del

fu ministro a Roma e Cav. gran croce de'SS. Mau- Consolato del mare nel 1733. Gregorio senatore
rizio e Lazzaro. Francesco-Antonio fu riformatore nel 1765. — Arma: Tagliato d'azzurro e di rosso,

dell'Università di Torino. — Rietro-Gioacchino alla traversa d' argento, caricata da tre stelle

abate di S. Giusto di Susa, per la rinuncia di d'oro, attraversante sul tutto; nel l. n un sole

quest'abbazia al governo, nel 1763 ottenne la d'oro, figurato di rosso; nel 2." l'aquila spiegata
dignità marchionale, mentre nello stesso anno un d'argento, membrata, imbeccata e coronata d'oro.
altro membro di questa casa era creato Vescovo CAL AMA TI di liapolano .Toscana.. — Origi-
di Asti. — Arma: D'oro, all'aquila di nero col volo naria di Risa, ove fioriva fino dal 1 256. Vuoisi
abbassato, coronata del campo, caricata nel cuore capo-stipite Alberto comandante della fiotta pisa-
da uno scudetto spaccalo d'argento e di rosso, al na capitanata da Ugolino della Gherardesca contro
braccio armato di ferro al naturale movente dal i
i Genovesi. — Da Risa >i trapiantò in Ilapolauo.

fianco sinistro impugnante una clava d'argento — Anton-Angelo uomo dottissimo


in fu nelle scienze

isbarra dall'uno all'altro. — Motto: Ckrtatim. — — Arma: Spaccato;


forensi. nel 1.° d'oro, all'aquila

Alias: Spaccato; nel 1.* d'azzurro, al leone d'oro, j


di nero coronata del campo; nel 2.° d'azzurro, a
nascente dalla partizione, coronato di rosso; nel 2.° ! due pali cuciti di verde.

di rosso alla scala d'argento. — Cimiero: Un volo '

CALAMATONT di Dohfjna. — Della parte


degli smalti delle armi. — Motto: Gradatim. geremea nel 1228. Nel 1267 si segnalarono nel
CAISSOTTI di Mzza. — Nel XVI secolo Vin- combattere i Principi e i Guidozagni. Gabriello
cenzo Caissotti dei signori di Masio, Ayglun e nel 1313 premiuistrale delle armi. Iacopo anziano

Deux-Fraires, governatore della Vicaria di Sospel- i nel 1336. — Arma'/


CAI. 196 - CAL
CALANCHI di Bologna. — Arma: Spaccato Trieste, si trapiantò in Venezia, t dette a quella
ti' oro e di rosso, alla sbarra attraversante di Repubblica due dogi, il primo in Maurizio Gai-
nero. — Alias: D'azzurro, al cuore di rosso sor- baio nel 764, ed il secondo in Giovanni ned 787.
montato da una crocetta e caricato da un cre- (Estinta). — Arma: D'azzurro, a tre bande ondate
scente rivoltato d'argento; col capo d' Angiò. d' argento.
CALANDRA di Caravaggio (Bergamo). — An- CALDI o CALVI di Padova. — Vuoisi origi-
drea, nella prima metà del secolo XVI a servi- naria di Roma. — Luigi nel 1470 capitano a
gio della Repubblica Veneta; Francesco ambascia- Ncgroponte; Antonio nel 1539 consigliere in Can-
tore al Pontefice Sisto V. — Arma: Uguale alla dia. — Arma: Inquartato d'oro e di rosso; il 2.»

precedente. quartiere caricato di una crocetta d' argento.


CALANDRA di Sicilia. — Originaria di Na- CALDI o CALVI di Ravenna. — Fabio, ver-
poli, fiorì nei secoli XVI e XVII. — Samuele fu satissiino nelle lingue, tradusse gli 80 libri di

riconosciuto nel titolo di barone di Roccolino con Ippocrate. Ruggero fu insigne protomedico nella
real rescritto del 21 Apr. 1854. — Arma: D'ar- sua patria. (Estinta). — Arma: Spaccato d'azzurro
gento, alla calandra posata al naturale. e d'oro, al leone illoopardito dello stesso, posta
CALANDRINE di Sarzana. — Fu capo-stipite nel primo.

Ruongiovanni, padre di Calandrino, dal quale nel CALDO o CALVI di Venezia. — Furono prima
secolo XVI prese il cognome. — Calandrino, del detti Calbini, e vennero da Padova ov'erano degli
Consiglio generale nel 1278 e 1288; nel 42% antichi tribuni, e furono ascritti al nobile consi-

podestà di Castelnuovo e di Magra. Tomaso fu glio veneto nel 1297. Ebbero un procurator di

patrigno del Pontefice Nicolò V.; Filippo, Arciv. S. Marco. — Furono in Sebenico conti e capitani,
di Bologna, e poi Cardinale creato nel 1448. — Antonio d'Alvise nel 1486 e Giambattista d" Alvi-
Arma: Una croce di S. Andrea accompagnata in se nel 1567. — Arma: Uguale alla precedente.
capo da una calandra. CALDOLI di Forlì. — Fin dal X secolo era
CALANDRINE di Sciacca. — Proveniente dalla signora del castello omonimo, da cui trasse il pro-
Francia, passò in Sciacca sotto il comando del prio nome, conseguito con assoluta giurisdizione
Conte Ruggiero. — Vanta generali di guerra, e insieme a 26 fra terre e castelli dall' Imperai.

fu signora di molti feudi, fra'quali Ja baronia ilei Ottone III. — Fu assai potente in Romagna, ed
Lago e di Misirendino. — Arma: D'azzurro, alla ebbe grande autorità in Forlì, dove nel 1340
banda d'oro caricata da tre calandre di nero. ricevette a nome di Papa Clemente V l' investi-
CALANI di Ferrara. — Maurizio me- illustre tura xle'suoi feudi. — Fulcherio e Ranieri, prodi
dico e prof, nella patria università nel XVII secolo. guerrieri, presero parte alla crociata del 1095;
— Arma: Interzato in fascia; nel I.» d'azzurro, un altro Ranieri Cav. e signore di S. Casciano e

all'aquila d'argento; nel 2.° d'oro, a due cipressi di Castelnuovo; un altro Fulcherio fu podestà di

di verde, legati nei tronchi da un aspide d'argento; Milano e di Firenze, capitano del popolo di Dolo-
nel 3.° di verde, al volo abbassato d' argento. gna e Comandante Generale di S. Chiesa nel 132 2:

CALAN1S di Gcìwva. — Arm\: D'azzurro, un Francesco nel 1307 fu Generale dei Fiorentini
al ramo di castagno con tre ricci e foglie, pian- all'impresa di Arezzo, ed in seguito, deposte le

tato sopra la pianura verdeggiante, con un serpe armi, fu fatto vescovo di Sarsina nel 1337, e ne
attorcigliato al ramo, in atto di mordere il riccio godette per molti anni la temporale signoria. —
a destra, il tutto al naturale. Da un Paoluccio de'Calboli, che illustrò grande-

CALAPA.I di Messina.— Ascritta alla nobiltà mente la sua famiglia, questa assunse il nome
nel secolo XVIII. — Domenico senatore nel 1751; di Paolucci (v. q. .). — Arma: Interzato in palo;

altro Domenico, sindaco di Messina. — Arma : nel 4.° fasciato d'oro e di nero; col capo di rosso,

Di rosso, a due voli d'argento, uno spiegato, l'al- alla rosa d'argento bottonata d'oro; nel 2.* d'ar-

tro abbassato, riuniti nel cuore. gento, a 27 gigli di rosso, 2, 3, 2, 3, 2, 3, 2, 3,

CALASCIBETTA di Sicilia. — Giovanni-An- 2, 3. 2; nel 3.° d'oro, all'aquila dell'impero uscente


drea fu investito nel 1505 del feudo della Mon- dalla partizione.

tagna, e nel 1636 Girolamo ebbe i feudi di Ca- CALDULLI di Bologna. — Arma: Di rosso,

strorosso e di Capozzo. — Arma: D'azzurro, a! leone alla fascia d' oro.

d'oro tenente colla branca destra una spada sguai- CALCAGNI di Ferrara. — Originaria di Reg-
nata d' argento alta in palo. gio-Emilia. — Ruppio vescovo di Castro; Africano
CALAVA, di Malta. — Arma: D'azzurro, a governatore di Porto Maggiore nel 1395; Luigi
due pali d' oro, caricati in capo da due rose di consigliere segreto del Duca Dorso. Giovanna-Fran-
rosso; colla banda del secondo attraversante sul cesco, giureconsulto, fu ambasciatore a Leone X.
tutto. — Arma: Spaccato; nel 1.° di rosso, al leone illoo-
CALDANI o CALBII o GALBAIO di Trieste pardito d'oro; nel 2.° di rosso, a tre palio d'oro
e di Venezia. — Antica famiglia tribunizia di male ordinate.
GAL — 197 — GAL
CALCAGNI di Torino. — Giampietro dott. a cui vennei'o affidate nel 1208 le chiavi dell'arca

in legge, referendario e decurione, ottenne una che conteneva il legno della Croce ed altre re-

parte di Cavoretto in principio del XVII secolo. liquie. Erano del partito ghibellino, ebbero nel

— Gaspare-Francesco, suo figlio, fu sindaco di 1322 l'investitura di Sezzé col suo castello e

Torino negli anni 1614 e 4654, e vicario. — territorio, e vennero annovertai fra le famiglie

Arma: l'alato di vaio e di rosso; col capo d'oro. ducali nel 1417. — Giovanni, giureconsulto e

— Cimiero: Una fortuna ignuda, scapigliata, im- guerriero, fu auditor generale dell' esercito di

pugnante una scimitarra e posata sopra un lam- Carlo V in Alemagna e in Fiandra alla ricupe-

bello d'azzurro. — Motto: Aiìdentes juvo. razione di Metz. — Giacomo-Antonio nel 1734
CALCAGNI di Sicilia. — Originaria di Recana- ottenne in contado l'erezione della cascina grossa

ti, e fregiata del titolo marchionale di Calcagni. — Cascinale d'Alessandria. (Estinta nel 1842). —
Ahma: Di rosso, al leone d'argento tenente con Arma: Spaccato; nel 1." d'oro, all'aquila di ne-

la destra una rosa dello stesso, gambuta e fogliata ro, coronata d'argento; nel 2.° d'azzurro, alla

di verde; con la banda d' azzurro attraversante banda d' oro.

sul tutto. CALCAMUGGI del Piemonte. — Conti di

CALCAGNI di Vellctri. — Delle consolari Cassina Grossa e consiglieri di Monlcale. — Au-


veliterne. — Leonardo e Vincenzo consiglieri, e ma: Di rosso, alla banda d'oro; col capo d'oro,

poi priori del Comune. — Arma: D'oro, ad una all'aquila di nero coronata dello stesso.

gamba al naturale movente dal fianco destro e CALCARI (dei) o CALZA di Verona. — Ori-

premente col piede una biscia di verde. ginaria di Bologna, donde sembra che nel 1415

CALCAGNINI-ESTENSI di Ferrara. — Ori- l'abbia trapiantata in Verona un Bartolomeo figlio

ginaria di Germania, trapiantata in Italia nel di mastro Antonio Calza. —


Non è però (torto
XIV secolo. Da Rovigo passò a Ferrara. — Rug- che la famiglia patrizia omonima abbia avuto la
giero Vescovo di Castro; Teofilo, cavaliere e poeta stessa origino. — Questa fu rinomata in Verona
leggiadro alla Corte di Borso d'Este, ebbe il ca- al tempo degli Scaligeri, e poi nel I u 17 al tempo
stello dei Curiazi in quel di Reggio, di Maranello della riforma del nobile Consiglio, ne ottenne

nel Modanese, di Fusignano in Romagna e di F aggregazione. — Arma : I)' azzurro, ad un a-

Cade nel Reggiano, con titolo di conte. Alfonso vanbraccio posto in fascia vestito di rosso, coi

sposò Laura d'Este e portò nella famiglia il cogno- rovesci d'argento sporgente da una nuvola dello

me degli Estensi. Francesco podestà di Lendinara, rtesso, movente dal fianco sinistro, la mano di

Carlo-Leopoldo e Guido II Cardinali. — Ebbero carnagione tenente una coppa d'oro.


inoltre i Calcagnini in feudo il territorio Leonino, CALCASOLA di Verona. — Arma: D'azzur-
ed il marchesato di Formiggine, ed ottennero la ro, al capriolo d'oro accompagnato da tre soli

nobiltà nel regn) di Polonia nel 1336 e quella dello stesso.

Romana no! 1606. — Arma: Inquartato di rosso CALCATERRA di Milano. — Conti di Set-

c d'oro; nel 1.° e ì. n al leone passante d'oro ap- timo Vittone. — Arma: D'azzurro, all' erpice

poggiato colla branca sinistra anteriore sopra dentato di tre file d'oro, in fascia, ferrato di un

una palla dello stesso; nel 2." e 3." a tre palle rampo in cui è infisso un anello di ferro, volto

di rosso poste 1 e 2. — Cimiero: Un cigno al verso la punta dello scudo: col capo d'oro, al-

naturale. — Motto: Il est biex secret. l' aquila di nero, coronata dello stesso. — Motto:
CANCAGNINI di Sicilia. —È un ramo della VERTIT ET AEQIAT.
precedente. — Arma: Inquartato; nel I." e 4.° CALCATERRA di Sicilia. — Corrado barone

di rosso, a due cani d'oro passanti l'uno sul- di Castrogiovanui e segretario della Regina Bian-
l'altro; nel 2.° e 3." d'oro, a tre palle di nero, ca. — Antonio capitano della città di Noto. —
poste 2 e 1. Arma: Di rosso, alla gamba d'argento col piò

CALCAGNO di Milazzo. — Arma: D'azzur- sopra un monte dello stesso.

ro, al leone coronato d' oro, impugnante una lan- CALCETTI o CALZETTI di Ferrara. —
cia dello stesso. Francesco giureconsulto, professore nella patria

CALCAMUGGI di Alessandria. — Derivante Università nel secolo XVII. — Arma : D' azzurro,

Roma, ne capo- alla banda di rosso, caricata di tre calzerotti di


dalla celebre casa Savelli di fu

stipite un Roflino che avendo valorosamente com- argento, e accostata da sei stelle di otto raggi

battuto sotto la bandiera di Carlomagno ottenne d' oro, tre per parte.

da questo il marchesato di Sozzò ed altre terre. CALCHI di Milano. — Antichissima famiglia


— I figliuoli di Rollino si divisero col tempo in feudataria di Sartirana nella Brianza. —È com-
due distinti rami, uno de' quali si chiamò Calca- presa nel catalogo delle 200 famiglie nobili di

muggi e 1' altro Firoflini, ed ambedue fermarono Milano del 1277. Ebbe molti decurioni, dottori e

il loro domicilio in Alessandria. I Calcamuggi fu- fisici di Collegio, vicari di provvisione, senatori,

rono una delle famiglie del quartiere di Marengo, capitani, castellani, canonici ordinari del Duomo,
(VI. — 198 —
canonici della Scala c veaeovi; ma sopra gli altri I barda, divisa in due rami Caldareri e Caldarera.
.si resero famosi Bartolomeo segretario ducalo — Si trapiantò in Sicilia con Roberto Caldaroni

j

sotto gli Sforza; Gabriele suo fratello valoroso ca- sotto il Conte Ruggiero. Nel 1328 Ruggiero
I

pitano; Giovati- Agostino ambasciatore ducale; c acquistò il feudo nobile di Alcamo in contrada
j

Girolamo fondatore del Collegio Calchi. Un ramo di Piazza, e i feudi di Regalbigini e di Camemi.
di questa casa, tuttora fiorente, à aggiunto per
I

— Giovanni capitano di Catania nel 1409; Gia-


eredità al proprio il cognome Novati. — AnMA:
ì

|
corno capitano di Randazzo: Giuseppe nel 1748
\Y azzurro, all'aquila d'oro coronata dello stesso. |
fregiato del titolo di marchese. — AnMA: Di
— Cimiero: Un'aquila nascente. rosso, alla caldaia manicata d'oro, accompagnata
— Originaria
j

CÀLCI di Siri! in. milanese, e ,


in capo da tre stelle dello stesso allineate in
trapiantata in Cicilia da un Annibale sotto Fe- fascia.

derico II. — Ebbe la baronia del Castello, il


I

CALDARONE di Sicilia. — Francesco Cal-


feudo di San Calogero nel territorio di Lentini darone fu investito nel 1760 della terra di Bau-
e la easicllania di Matagrifone. — AnMA: D'az- cina. — Artale giudice della R. Corte Pretoriale
zurro, a tre caprioli d' argento, il primo cimato di Palermo nel 1768. — Arma: D' argento, a due
da un merlo al naturale. I leoni affrontati coronati di rosso, tenenti con le

CALCINA o DALLA CALCINA di Bologna. branche anteriori una caldaia dello stesso.
— Antichissima e di parte Lambertazza. — Nel i
CALDENZO o CALDINAGO di Padova. —
1264 Ognibenc, che era stato scacciato dalla pa- Arma: Trinciato di rosso e d'argento.
tria perchè appartenente a questa fazione, fu gra- CALDERA del Piemonte. Conti di Menusiglio.

ziato e rientrò in Bologna, ma nel 1288 Giovanni I


— Arma: Bandato d'oro e di nero.
di .Man frodi no fu uno dei 400 banditi per gì' in- CALDER ARI di Alba. — Nel 1448 Antonio
testini rivolgimenti. — Dn altro Giovanni fu in- ;
acquistava Grinzano, Borgone e Bambellino. Fu
signe Dott. di leggi, nel 1297 ambasciatore dei prosatore e poeta distinto. [Estinta). — Arma:
Bolognesi in Toscana, nel 1298 a Milano, nel 1301 Di rosso, a due bande d'oro.
in Romagna, e nel 1307 eletto nello studio a pe- CALDERARl di Milano. — Originaria del
tizione degli scolari. — Guido fu degli anziani Lago di Como, cominciò a farsi nome del 1600.
nel 1265. e Giuliano nel 1295. — Bartoluccio I
— Si divise in due rami: il I
.° dei Marchesi di

nel 1341 fece parte del Consiglio generale eletto ,


Turano (1690) estinti nella prima metà del NIX
in seguito alla morte di Taddeo Popoli, e final- secolo; il 2.° dei Conti di Palazzolo :1686) tut-
mente Nicolò nel 1611 fu fatto cavaliere aurato. ,
torà fiorenti. — Uuesto ramo ebbe un senatore.
— Ama: Inquartato: nel I.- e i." d'azzurro, — Arma: Interzato in fascia; nel 1." d'oro, al-
al collo e testa di liocorno d' argento, dal cui I
l' aquila bicipite di nero, ciascuna testa eoro-
corno pende un cartello dello stesso caricato della 1

nata del campo ; nel 2.° di rosso, al leone illeo-


n
parola r.nvs in lettere romane di nero; nel 2. e , pardi to d'oro; nel 3.° d'argento, alla caldaia
3.° d'oro, alla banda di rosso. corniciata di nero, dentro d' argento. — Cimiero:
CALCINACUO o CALSINACCIO di Sassari. Un' aquila nascente di nero, coronata d' oro.
— Ebbe il cavalierato nel 1680, e la nobiltà nel CALDERARl di Verona. — Antonio di Cor-
1686. (Estinta). — Arma: D'azzurro, all'albero ! radino Calderari priore e rettore dell' ospitale

al naturale sinistrato da un leone pure al natu- i della Casa di Dio di S. Daniele nel 1315; altro
ralo, il tutto sulla pianura erbosa; in capo, a Antonio celebre medico nella prima metà del XVI
destra una colomba di argento volante, a sini- secolo. — Nel I 506 ascritta al nobile Consiglio
stra un sole d'oro circondato da sei stelle d'ar- di Verona. — Arma: Partito d' argento e di ne-
gento: in punta a sinistra, in lontananza una ,
ro, a tre stendardi pendenti di nero sull'argento,
cappella, fondata sopra una collina, e sormontata attaccati a tre travi dell'uno nell'altro, posti
da un gallo, il tutto al naturale. in l'ascia l'uno sull' altro. — Alias: Interzato
CALCINARA di Genova. — Sono originari di in palo, di nero, d' oro e di rosso; col capo di
Tortona. — Nel 1352 Filippo capitano di gal^a ;
nero.
sotto 1'
Abiurante Pagano Doria ; noi 1380 Gio- CALDERARl di Vicenza. — Nel 1316 Bona-
vanni consigliere popolare alla sesta compagnia ventura fu capo del partito popolare; e nel 1310
nella contrada di Somiglia ; nel 1398 Filippo e Ira i personaggi illustri di Vicenza erano di que-
Giovanni ascritti all'Albergo dei Franchi: noi ! sta famiglia un Catarino. un Alberto e un Ot-
1(10 Giovanni anziano della Repubblica. — Ar- tono. — Arma: Di rosso, al leone d'oro; con la

ma: Di verde, al leone d'argento. fascia d' azzurro attraversante sopra il leone, e
CALCINARA di Padova. — Con decreto della caricata di tre stelle del secondo.
Repubblica Padovana, i Calcinara ebbero nel 1 196 CALDERINA di Bologna. — Dettero alla pa-
il titolo e 1'
investitura di Conti. — Arma ? , tria quattordici anziani e sei senatori. Andrea di
CALDARERA di Sicilia. — Di origino lom- Gaspare, Vescovo di Ceneda; Calderino o Gio-
GAL — 499 — CAL
vanni creati conti palatini da Bonifacio IX. — uno dei quattro eletti dal Quartiere di Porta
Arma: Inquartato; nel l.°c 4.° d'oro, all'aquila nuova per la compilazione dei putrii statuti; Gu-
spiegata di nero, coronata del campo; nel 2.» e glielmo uno dei 20 giovani eletti dagli anziani
3.° d'azzurro, alla testa ramosa di cervo d'ar- per andare in traccia delle possessioni del Comune
gento, sormontata da una rosa di rosso: col capo usurpate da Ecellino; Angelo ambasciatore al-

d' argento. l' Imperatore Massimiliano, nella sua venuta a


CALDERINI di Verona. — Detta anticamente Vicenza. — Arma: D'oro, all' aquila di rosso co-
Calderi, deriva da un Bartolomeo vivente in prin- ronata del campo. — Alias: Partito d'azzurro e
cipio del XIV secolo. — Appartiene a questa di rosso, all' aquila d'argento movente da un pie-
casa il celebre Domizio famoso letterato e scrit- distallo dello stesso attraversante sul tutto.

tore, maestro di belle lettere nell' Università Ro- CALDORA di Momlovì. — Di origine abruz-
mana e Segret. Apostolico, il quale tiorì nel XV zese, dove possedeva parecchi feudi ed ebbe un
secolo. — Fu ascritta al Consiglio nobile vero- Giacomo valentissimo capitano e ^condottiero di

nese nel 1602. — Arma : Inquartato d' oro e d'az- eserciti nel 1440, verso la qual epoca un ramo
zurro ; col capo di rosso caricato da un leone na- si stabilì in Piemonte in Roccaforte di Mondovì.
scente d' oro. Nella guerra contro i Gallo-Ispani clic ebbe prin-
CALDERONI di Cannerò presso Cannobio. — cipio verso la metà del XVIII secolo, diedero lu-

Ebbero la cittadinanza milanese dai Duchi Sfor- minose prove di valore i tre fratelli Stefano,
za. — Arma: D'argento, alla caldaia di rosso; Carlo e .Michele Caldora; il primo fu govcruat.
col capo d' oro caricato dall' aquila bicipete. di Castel Sardo ;
il secondo ebbe il comando della

CALDERONI di Faenza. — Gasparo, nel 1447 cittadella di Torino, ed il terzo fu Maggiore co-

governatore della fortezza Faentina; Gabriello, mandante la cittadella di Mondovì. I due ultimi
governatore di Brescia e pretore di Firenze; Paolo si distinsero nella famosa battaglia del Colle del-

capitano di Carlo V. — Arma? l' Assietta contro i Francesi ed ottennero perciò


CALDERONI di Velletri. — Dal 1539 al 1548 dal re Carlo-Emanuele III l' Ordine Mauriziano.
Simone consigliere e priore del Comune. Altri (Estinta verso la fine XVIII secolo). — Arma:
esercitarono la stessa carica. — Arma : D' azzur- Spaccato d' oro c d' azzurro, addentellato di quat-
ro, alla fascia d' oro, accompagnata in punta da tro pezzi del primo su cinque del secondo. —
un monte di tre cime di verde, dai fianchi del Motto: NEC N1L, NEC NIMILM.
quale sorgono due palme di rosso, e sormontato CALDORA di Xapoli e di Sarni. — Origi-
da una spada d' argento, manicata d' oro posta in naria francese, si stabilì negli Abruzzi nel secolo
palo e attraversante la fascia. XIII. Signora di 38 baronie, di 10 contadi, del

CALDERONI^ di Messina. — Originari di marchesato di Vasto nel 1119 e del ducato di

Spagna e nobili di S. Lucia del Mela. — Arma: Bari. — Ramondaccio, giustiziere dei Principa-
D' argento, a due bande di rosso, accompagnate ti ;
Giacomo, duca di Bari, detto pel suo valore

da cinque calderoni di nero, 1, 3 in banda e 1. il Gran Capitano, conquistò Aquila ed cdilicò in


CALDIERA di Venezia. — Arma: Trinciato; Vasto Aimone un castello; Antonio Viceré di Na-
nel 1.° d'azzurro, al leone d'oro; nel 2.° palato poli. —
Un ramo di questa famiglia à fiorito an-
d' oro e d' azzurro di otto pezzi. che in Narni. —
Arma: Inquartato d'oro e di
CALDINAGO di Padova, vedi Caldenzo. azzurro.
CALDOGNO di Vicenza. — Una delle più CALEFATI o CALAFATO di l'isa e di Mes-
antiche famiglie vicentine. — Nel 1190 il pode- sina. — Marc' Antonio ottenne nel militare Or-
stà Tebaldo de' Tebaldi abitava in casa di Gado dine di S. Stefano la dignità di ammiraglio, e
Caldogno, e ivi pure fu radunato il maggior Con- peritissimo nelle cose navali tentò I' espugnazione
siglio per la creazione dei consoli. — Anche nel di Scio, e s' impadronì del porto. — Un ramo si

1191 fu tenuto consiglio nella stessa casa, e fu trapiantò in Messina ove godette nobiltà dal XIV
eletto console Villanello Caldogno. — L' Impe- al XVII secolo. — Bartolomeo, morto in Calta-
rator Federico nella Dieta di Costanza creò Cal- nisetta nel IG3o, stabili la propria casa in que-
derino conte palatino, e gli confermò la dona- sta città, ove possedè le terre feudali di Guap-
zione della rocca di Caldogno ;
più tardi gli con- peria, la baronia di Bigini, tuttora di proprietà
cedette lo stemma gentilizio in premio di aver delia famiglia, ed il titolo di barone di Canaiotti,
salvata l'insegna imperiale nella famosa battaglia portato dai Calefati ora stabiliti in Palermo. —
di Milano. — Nel 1330 Marco e Alberto furono Gloria di questa casa è la Beata Eustochia morta
creati dall' Imperator Ludovico con tutta la loro nel 1491, il cui corpo si venera nel monastero
discendenza conti palatini e cavalieri aurati, con di Montevergine in Messina da lei fondato. —
la conferma del castello di Caldogno con mero e Arma: D'azzurro, al grifo d'argento, coronato

misto impero. — Villano ambasciatore del Comune d'oro, attraversato da una fascia dello stesso. —
di Vicenza ed Eccellino da Romano; Vitaccbio Divisa : Attuto .nam credo.
CAL - I 00 - CAL
CALEXID1 di Cesena, vedi Calisrsi. 1 d' azzurro, a tre stelle d' argento, ordinate in

CALEGARI di Bologna. — Nel 1394 Grazia ! palo ;


nel 2.° di rosso, alla torre d' oro, poggiata
Calcgari fu uno dei dicci componenti la Balìa, al fianco destro sopra scogli al naturale, moventi
magistrato che soleva eleggerai in certi casi spe- !
dalla punta, cimata da una crocetta a doppia
ciali e clic esercitava le funzioni di governo prov- tarversa ricrociata di nero, colla scala d'oro, ca-

visorio. — Arma Spaccato


: inchiavato di rosso c ricata dal leone saliente dello stesso, appoggiata

d" oro ; col capo d' Àngiò. in banda alla torre.

CALENDA di Noèera dei Pagani. — Di ori- CALI di Lieata Sicilia). — La sua nobiltà
gine Normanna, è menzionata fino dal 982 nella generosa fu provata dal Cav. di Malta Fra Gu-
persona di uno Stefano. — Nel 1200 fu ascritta glielmo Servilla e Cali nel 1613. Carlo ebbe il

al Seggio chiuso del Campo dei Longobardi della titolo di barone di S. Carlo nel 16o7. e Pietro-
città di Salerno. Ebbe nobiltà in Napoli al Seg- Paolo nel 1798 ottenne il riconoscimento del ti-

gio di Capuana, in Benevento e in Lucerà. Pos- tolo di barone di Fabio n?l nome maritale di

sedette molti fendi, fra' quali San Pantaleone, Giuseppa-Maria Costa. — Arma: Di rosso, al

lino dal IX secolo, la baronia di Montolcone, Ca- cane d'argento, collarinato d'oro.
sule e S. Maria di Zambella, c finalmente la C ALI ANI di ì'icema. — Originaria di Pa-
baronia di Tavani. — Landolfo nel 11o7 grande dova, e stabilita in Vicenza da un Guglielmo di
ammiraglio del regno dì Puglia; Salvatore, il Prosdocimo condottiero di genti d'armi per gli
primo e più illustre medico che abbia fiorito, fu Scaligeri. — Arma?
priore del Collegio di medicina in Napoli ; Co- CALI ARI di Verona. — Arma: Spaccato; d'az-
stanza, detta Costanzella, dettò filosofia e medi- zurro, al cane nascente d'oro collarinato di rosso
cina nella scuola salernitana. — Arma: D'azzur- movente dallo spaccato, tenente nella zampa de-
ro, alla fascia sormontata da un crescente mon- stra un ramo fogliato di tre pezzi d'argento e

tante; questo accompagnato da due stelle di sei d'azzurro caricato di tre stelle d'oro; colla la-
raggi, il tutto d'argento. scia d'argento attraversante sulla spaccatura,
"
CALI-PIO o CALEPPI di Bergamo. — Dal- caricata di tre rose di rosso, bottonate d' oro. —
l' Imperat. Federigo Barbarossa ebbero il titolo Alias: D'azzurro, a due bande ondate d'argento.
comitale di Calappio, e da Francesco Foscari, — Alias: D'azzurro, a due bande ondate d'oro,
doge di Venezia, la giurisdizione di tutta la valle accompagnate da due stelle dello stesso.
Caleppìana, confermata di poi nel 1509 da Lnigi CALIDONIO di Vieenza. — Ar>u: D'azzurro,
XII Re di Francia. Neil' anno 8"7 Garibaldo fu ad una donna vestita di rosso col capo coperto
Vescovo della sua patria; Nicotina comandante di un cappuccio d' oro e con grembiale dello
dei Comuni delle riviere Bergamasca e Brescia- stesso, tenente una rocca al naturale, filante.
na Giacomo autore del famoso Dizionario detto
; CAL1NDEZ di Milano. — Famiglia spaglinola
Calepino. —
Ahma: Di rosso, al leone d'oro. ,
che si stabilì in Milano e vi si arricchì nel XVII
CALERGI di Venezia. — Originari di Can- [
secolo. — Estinta nello stesso secolo e ne furono
dia. — Giovanni fu fatto del Consiglio nella eredi i Carena conti di Merone. — Arma"?
guerra coi Genovesi nel 1381. — Arma: Bandato CALINI di Brescia. — Gezio Calino, famoso
d'azzurro e d'argento di quattro pezzi. j
crociato nel il 48, inalberò la croce sulle mura
CALERI di Garcssio ^Piemonte 1
.
— Gian- I della città di Damasco, ed ebbe dall' Imperat.
Tommaso Dott. in leggi, nel 1823 fece acquisto, I
Corrado lo stemma genti izio. Muzio, Arciv. di
col regio assenso, dal vassallo Francesco-Federico Zara nel 1533. Ludovico. Vescovo di Crema. —
Avogadro, del feudo di Sala, che venne eretto per Arma: D'azzurro, alla croce del Calvario di nero
lui alla dignità comitale. — Arma: Di rosso, al ! movente dalla punta e terminante nel capo, cui
Icone d'oro, colla banda in divisa d' azzurro, at- ;
è attaccata una bandiera svolazzante d'argento:
traversante. — Cimiero: Un astore volante, te- . alla scala di nero posta in sbarra attraversante
nente con una zampa una pernice ed in atto d'in- i
sul tutto. — Alias: D' azzurro, ad una scala
seguirne altre. — Motto: et .non parta seqior. i
d'oro posta in banda attraversata da uno sten-
CALESCI o CALESl di Vettóri. — Bernar- :
dardo in palo d' argento, coli' asta d'oro. — Al-
do, priore nel 1oòi. e Francesco nel 1641. — ! tra famiglia dello stesso nome porta: fasciato

Ahma: Spaccato; nel 1.° d'oro, alla rosa di ros- •


d'oro e di rosso di sei pezzi.

so; nel 2.° d' azzurro, ad un vaso di fiori al na- CALISESl di Cesena. — Di origine tedesca:
turale ; con la fascia spaccata di bianco e di ne- trapiantata in Cesena sul principio del XIII se-

ro, attraversante. j
colo da un Teodorico che vi si era recato in mis-
CALFAPIETRA di Messina. — Vennero dalla j
sione politica. Il di lui figlio Atanasio ottenne il

Calabria col titolo di baroni. II barone Giuseppe governo di Cesena, di Bertinoro e di Meldola, ed
fu deputato del supremo Magistrato di pubblica a cui subentrarono nel dominio medesimo due
salute in Messina. — Arma: Partito; nel I.°
J

i
armigeri. Giulio ed Antonio Calisesi. - In Fa-
CAL — 204 — CAL
bio fu governat. di Cesena nel 1229; un Rodolfo — Arma: Di rosso, a tre monti di verde cimati
fu Capit. del popolo in Parma, e quindi gover- da tre gigli d' argento stelati e fogliati di ver-

natore in Rimini nel 1274; Teodorico II gover- de; col capo d' azzurro caricato di tre gigli

natore di Milano, e Teodorico III di Ravenna nel d' argento.


1315. — Celebre sopratutti fu un altro Teodo- CALLERATI di Napoli. — Arma : Inquarta-
rico che fu Arcivesc. di Ravenna ed ottenne dal to; nel 1.° e 4." d'argento, all'aquila di nero;

papa il diritto di batter moneta ed il privilegio al 2.° e 3.° d' argento, all' aquila di nero ed un

di farsi precedere dalla croce, come fa il papa nastro d'azzurro e d'argento.


stesso che aveva facoltà di rappresentare dovun- CALLERI -GAMONDI di Bosco di Alessandria.

que si trovasse. Fu tenuto in grande stima da — Giacomo, dott. in leggi, applicato alla segre-

Gregorio IX e da Federico II i quali si valsero teria di Stato per gli affari di Sardegna, ottenne

di lui in molte contingenze. Ma non potendo egli la nobiltà ereditaria il 18Lug. 1845. — Camillo
servire a questi due antagonisti nello stesso tem- suo fratello, tesoriere della provincia di Torino,

po, si pose dalla parte del Papa, esponendosi così era stato creato nobile nel 1841. — Arma: Par-
allo sdegno dell' imperatore, il quale avendo a- tito; nel 1.° d'oro, a tre bande di rosso; col
vuto occasione di porre V assedio a Ravenna, ne capo d'oro, all'aquila di nero, coronata dello stes-
fè prigioniero l'Arcivescovo che condusse in Pu- so; nel 2.° d'azzurro, a due leoni d'oro, affron-

glia, c ve lo tenne per lungo tempo. — Zanghino tati, tenenti fra ambedue un mondo d'oro, cinto

Calisesi fu uno degli ultimi di sua famiglia, che d'argento e sostenente un'aquila al naturale co-
si estinse sul declinare del XV secolo. — Egli si ronata d' oro.

rese grandemente benemerito della sua patria, CALLIGINE o FULLIG1NE di Padova. —


cui legò prima di morire quasi tutte le sue so- Damiano ed Enrico consoli della patria, il primo
stanze destinate a sollievo dei poveri. — Arma: nel 1142 e il secondo nel 1169. — Giacomo, a-
D' azzurro, alla fascia d' oro caricata di tre cre- scritto al collegio dei giudici nel 1275, podestà
scenti d' argento volti a sinistra. di Vicenza e di Modena; Araldino giudice nel
CALTSSANO o CALIZZANO di Genova. — 1 31 2 ;
Prosdocimo, podestà di Conegliano nel 1 334.
Dal castello di Calizzano in quel di Albenga, si — Arma: Di rosso, a tre bande di verde.
stabilirono in Genova. Nel 1445 Bartolomeo fu CALLORI o CALORI di Casal Monferrato.
dei Consiglieri di S. Giorgio; nel 1490 Leonardo — Vuoisi originaria di Asti, dove fu console Gual-
degli Anziani. — Ebbero nobiltà in Genova nel fredo nel 1161, e consiglieri Rolando e Obertino
1528, e furono aggregati all'Albergo Salvago. — nel 1190, e Oggero nel 1217. — Trapiantata in

Arma: D' argento, al leone di rosso coronato d'oro. Casale, Giovanni-Maria fu presidente del senato
CALISTANI di Verona. — Originaria di Par- ducale nel 1650 e Antonio governatore nel 1698.
ma, tramutata in Verona prima del 1442, nel — Acquistò la contea di Vignale, e fu signora
quale anno Bartolomeo fu fatto Arciprete di S. dell'altra di Montemagno *li cui fu investito An-
Cecilia, ed ascritta al Consiglio nobile nel 1520. tonio nel 1659 ministro "di stato a Mantova. —
— Arma : Di verde, ad una colonna d'argento. Giulio-Cesare ebbe il feudo di Frassineto. — Ar-
CALLA di Milano. — Fregiati del titolo mar- ma: Inquartato; nel 1.» d'oro, all'aquila spiegata
chionale. — Arma: Spaccato: nel d'oro al- di nero; nel 2.° bandato d'oro e d'azzurro; nel
l'aquila di nero, coronata del campo; nel 2." di 3.° di verde, al grappolo d' uva di rosso, fogliato

nero, a quattro pali di armellino i cui pezzi sono di due foglie d'argento; nel 4." di rosso, alla co-
rotondati nella sommità. lonna d'argento, colla base e capitello d'oro, co-
CALLAMATONI di Bologna. — Arma : D'ar- ronata dello stesso, e attortigliata da un tralcio
gento, a tre fascio di verde. di vite al naturale.
CALLANDRA di Pineroìo. — Conti di San CALO di Bari. — È di origine greca. Fu tra-
Germano. — Arma : D' argento, alla calandra fer- piantata nel regno di Napoli nel 1272 da Calò
ma sopra una collina erbosa, e tenente nel becco Giovanni chiamato ?wbilis vir, ambasciatore di
un ramo d'olivo, il tutto al naturale; col capo Emanuele Commeno a Carlo I d' Angiò. Ebbe no-
d' azzurro, a quattro stelle d'oro ordinate in fascia. biltà in Bari nel seggio, in Gallipoli, Taranto ed
CALLANDRINI di Bologna. — Arma: D'az- Oyra. Nel 1805 fu ascritta alla nobiltà di Napoli.
zurro, alla croce di S. Andrea d'oro, accompa- Si divise in diversi rami; quello di Gallipoli si

gnata in capo da una colomba volanta d' argen- estinse nel 1 760; altro ramo mancò nei Sylos
to ; col capo d' Angiò. di Bitonto. Ebbe in feudo Calò e Torricella. —
CALLARI di Vellctri. — Fra le consolari Bernardo castellano di Taranto per Carlo II d'An-
Veliterne fino dal secolo XIV. — Arma: D'ar- giò; Francesco sindaco di Gallipoli; Giacomo a-
gento, a tre bànde ondate di scritto nell'albo dei Beati. — Arma: D'azzurro,
CALLEGÀRl di Venezia. — Giovanni-Dome- al leone d' oro rampante contro un albero sradi-
nico fu Vescovo di Sebenico dal 1676 al 1722. cato di verde, con la fascia d' oro attraversante
GAL - 202 — GAL
sul tutto. — Cimiero: Una face. — Motto: sa- di un' aquila di nero imbeccata e membrata di

LUS ET GLORIA. rosso, coronata d'oro.


CALO di Taranto. — Pietr' Antonio dei Calò CALTAGIRONE di Caltagirone. — Capo-sti-
di Bari, ufficiale di guarnigione, stabilì in Taranto pite un Guido segretario di Federico li, dal quale
la sua famiglia nel 1580, e vi ebbe nobiltà. (E- ebbe feudi e cariche distintissime. Gualterio, uno
stinta). — Arma: uguale alla precedente. dei primi quattro baroni della congiura del Ve-
CALÒ di Trieste. — È un ramo della prece- spro, ebbe la signoria di Giarratana. Giovanni
dente trapiantato in Trieste circa il secolo XVI pretore di Palermo nel 1523 e barone di S. Ste-
da Tullio di Francesco. Nel 1626 fu ascritto al fano e Valle lunga; altro Giovanni, baroue di

patriziato triestino, e nel 1638 a quello di Cra- Sciacca e consignore del feudo degP Imbaccari.
gno. — Annibale consigliere imperiale e ammini- — Arma: Di verde, alla torre d'oro, cimata da
stratore del capitanato di Trieste; altro Annibale un braccio destro uscente e armato d' argento,
vice-cancelliere Cesareo. — Arma, uguale alla impugnante in sbarra una spada dello stesso,

precedente. guarnita d'oro.


CALOGERÀ di Venezia. — Originaria di CALTRANO di Vicenza. — Tre famiglie dello

Corfù, all' epoca del dominio della repubblica ve- stesso nome fiorirono in Vicenza. Della prima si
neta in quel!' isola ottenne la nobiltà settinsula- à memoria nella cronaca di Ecellino fatta nel 1203
re. — Nel secolo XVI si trapiantò in Italia, e per riconoscere i nobili della Marca ; la seconda
un ramo di essa si stabilì in Venezia, e da esso ebbe la cittadinanza nel 1409; e la terza nel

uscì Angelo, Camaldolese, nato a Padova, celebre 1470. — Arma: D'azzurro, ad un ricinto di mura
per la raccolta di opuscoli letterari e scientifici merlate con sei torri 3 e 3, il tutto d' argento,
conosciuta sotto il nome di raccolta Calogerana. accompagnate in capo da una stella di sei raggi
— Marco Vescovo di Spalato. — Un ramo di d'oro. — Alias: Partito di nero e d'oro, ad un
questa famiglia fiorisce tuttora in Udine. Ar- — ricinto quadrato di mura merlate con sei torri

ma: D'azzurro, all'ancora d'argento posta senza ugualmente merlate, 3 e 3, le due di mezzo acu-
trave, la stanga accollata da un ramo di cedro minate, il tutto d' argento sormontato da una
di verde fruttata di un sol pezzo d' oro a sini- stella di sei raggi dello stesso.
stra; il tutto accompagnato in capo da una stella CALUSIO del Piemonte. — Consignori di Fe-
di otto raggi d'oro. nile. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, all'aquila

CALOIRA di Sicilia. — Arma: D' azzurro, al di nero coronata del campo; nel 2.° d'argento,

castello d'oro sormontato da tre stelle dello stesso. gambuta e fogliata al naturale. — Cimiero: Un
CALONEGI o CALONISI di Venezia. (Estinta angelo nascente al naturale, tenente il motto:
nel 1246). — Arma: Inquartato d'oro e di verde, VANITAS VANITATUM ET OMNIA VANITAS.
al palo di rosso attraversante sul tutto. CALVANESE di Foggia. — trova stabi-Si

CALOPRINI di Venezia. — Originari di Ra- lita in Foggia fin dal 1650. — Arma: D'azzur-
venna, furono tribuni antichi, e fecero edificare ro, alla fascia d'argento accompagnata in capo
la chiesa di S. Benedetto. (Estinti nel 1280). — da tre stelle male ordinate d' oro, e in punta da
Arma: Spaccato d'azzurro pieno, e d'argento, a un monte di tre cime di verde.

due pali di rosso; con la fascia dello stesso at- CALVARIO di Messina. — Famiglia nobile
traversante sul tutto. messinese del XVIII secolo. — Placido Dott. in
CALORI di Modena. — Originaria di Spagna, S. Teologia e valente oratore, pubblicò per le

e trapiantata in Modena nel 1120 da Diego di stampe alcuni suoi panegirici, e morì nel 1647.
Pietro. Dette alla patria molti consoli ;
diversi — Altro Placido fu governatore della tavola pe-
furono priori dell'ordine dei Conservatori, ed al- cuniaria di Messina della parte dei nobili nel

tri esercitarono le più illustri cariche della città. 1771 e console nobile del mare nel 1765. (E-

— Giovanni creato conte palatino da Leone X; stinta). — Arma: D' azzurro, al monte d'oro, mo-
Bartolomeo il 21 Gen. 1540 ottenne per sii e suoi vente dalla punta, cimato da una croce dello stesso.
discendenti dal duca Federico Gonzaga la nobiltà CALVELLI o CALVELLO di Sicilia. — Ori-

di Mantova; e nel 1649 Carlo-Francesco la cit- ginaria alemanna, fu stabilita in Milano da Ar-
tadinanza bolognese. Il tonte Giuseppe ebbe no- naldo Calvello, e trapiantata in Sicilia nel 1195

biltà in Ferrara. — Arma : Di rosso, al capriolo da un Luigi che acquistò i castelli di Greci e

d'oro accompagnato da tre stelle dolio stesso, Gangi. — Ha goduto nobiltà in Aragona, Milano,

due in capo ed una in punta. — Motto: in te- Venezia e Palermo. — Ebbe la signoria di 10

nerris tamiìn arsquiì teneuris. — Alias: Di ver- baronie e il ducato di Ossada cambiato in quello

de, al capriolo di rosso accompagnato da tre stelle di Calvello. — Giovanni straticò di Messina nel

d' argento. 1200; Antonio console del commercio di Messi-

CALOSINA di Verona. — Arma: Di russo, na; Goffredo, primo duca di Calvello nel 1771.

a tre caprioli d' argento; col capo d' oro caricato governatore della pace —Arma: Spaccato d'ai-

CAL — 203 — CAL


gento e di nero, al capriolo d' argento sul nero. decurioni e signore di vari feudi in Binasco; Da-
CALVI di Bergamo. — Oriundi dalla valle miano membro del Consiglio generale nel 1513;
Brembana, divennero potenti nel medio evo e Gabriele pretore ducale del borgo di Treviglio
capi del partito ghibellino. — Giacomo, preposto nel 1524. — Arma: D' azzurro, a tre bande d'o-
di Gandino, generale degli Umiliati nel 1338; Go- ro; col capo del primo caricato di una testa
dioso maestro generale dei Serviti; Paolo pubblico calva e barbuta al naturale.
lettore di filosofia nella università di Padova ; Do- CALVI di Oneglia (Liguria). — Lazzaro resse
nato, agostiniano, scrittore delle effemeridi berga- la reale Cancelleria hell' isola di Sardegna, e fu
masche. — Un ramo dei Calvi di Bergamo si tra- uditore generale di guerra. Nel 1816 ebbe il ti-

piantò in Milano nel 1611 e vi fiorisce tuttora. tolo di conte. — Arma: Di rosso, alla fascia
— Arma: Interzato in fascia; nel 1.° d'oro, al- d' argento accompagnata in capo da due teste u-
l'aquila di nero; nel 2.° d'argento, alla testa u- mane calve, al naturale, affrontate, e in punta
mana calva e barbuta al naturale accompagnata da tre gigli d' oro 2 e 1.

da due rose di rosso; nel 3.° bandato d'oro e CALVI di Padova. — Dello stipite comune
d'azzuro di quattro pezzi. dei Calvi, ma oriunda dalla Romagna. Ebbe no-
CALVI di Bologna. — Tre famiglie di que- biltà anche in Venezia, confermata con sovrana
sto nome fiorirono in Bologna. La prima ebbe risoluzione . del 27 Feb. 1 827. Domenico nel

per capostipite un Pietro, e da essa uscirono i 1807 Giudice di pace in Asolo, quindi presidente
Marescotti ; la seconda ebbe Zambone notaio nel del tribunale di Treviso. — Arma: Spaccato se-
1220, Giacomo cavalier gaudente e Giovanni se- mipartito; nel 1.« incappato di nero sull'argento,
natore in Mantova. I Calvi della terza famiglia al cervo sdraiato volto a sinistra al naturale,
furono prima banchieri, poi causidici e quindi pa- movente dalla partizione, sormontato da una co-
trizi. Giovanni-Ludovico appartenne al Magistrato rona all'antica d'argento da cui si partono due
dei tribuni della plebe; Giuseppe creato nobile palme dello stesso fra le quali una stella pure
bolognese nel 1744 fu degli anziani. Ottenne nel d'argento; nel 2." d' argento, alla testa di uomo
1773 il titolo di marchese da Clemente XIV. — Arma calva e barbuta al naturale; nel 3.° d'azzurro,
della 1.» famiglia: Spaccato; nel 1.» d'azzurro, all' aquila bicipite di nero colla corona imperiale.
alla testa di uomo calva e barbuta al naturale, CALVI di Piacenza. — Nel secolo XII ebbero
posta fra due gigli d'oro; nel 2.° di rosso, a tre le supreme cariche della repubblica piacentina.
bande d'argento; col capo d' oro, all'aquila coro- Gherardo, console e ambasciatore alla dieta di
nata di nero. — Arma della 2. 8 fa miglia: Spac- Costanza; Carlo e Pietraccio vescovi di Bobbio;
cato; nel 1.» d'argento, alla testa umana calva Giovanni canonico rcg. lateranense poeta e sto-
e barbuta al naturale; nel 2.° di rosso; cai capo rico di merito. — Arma: Inquartato; nel 1." e
d'Angiò. — Arma della 5. a famiglia: Spaccato; 4." scaccato d'argento e di rosso; nel 2.° e 3."

nel 1.° d'azzurro, alla testa umana calva e barbuta di rosso, a due semivoli d' argento addossati, mo-
al naturale : nel 2.° di rosso, a tre bande d'oro. venti dalla partizione ; col capo d* oro, all' aquila
CALVI di Genova. — Formò uno dei 28 Al- coronata di nero.
berghi della repubblica genovese. — Marchisio CALVI del Piemonte. — Lazzaro, avendo il

nel 1223 uno degli otto nobili del governo; Ni- grado di reggente la Reale Udienza di Cagliari,
colò ambasciatore al Re di Castiglia nel 1251; nel 1814 ottenne la dignità comitale. — Nel 182 2

Bonifacio celebre poeta provenzale; Guglielmo an- fu primo presidente del senato di Savoja, e nel
ziano nel 1461 ; Giovanni-Antonio console di Cem- 1825 primo presidente della Camera dei Conti di
balo e Battista di ..Giorgio eletto doge di Genova Torino. — Nel 1832 ottenne, con declaratoria
il 4 Gen. 1651. — Da questo ramo genovese dei camerale, il predicato di Bengolo. — Arma?
Calvi ebbe origine la famiglia omonima di Messina, CALVI di Roma. — Di antica origine roma-
ascritta a quella nobiltà nel 1507 e di cui un na, diramata nelle principali città d'Italia. In

Tommaso fu vescovo di Tropea nel 1593. — Ar- Roma fioriva tuttavia nel principio del secolo XVI
ma : Scaccato di nero e di argento. fra le maggiorenti del rione S. Angelo, e fra le

CALVI di Milano. — Diverse famiglie Calvi patrizie del rione Trevi e del rione Monti. —
fiorirono in Milano. Dute però furono le princi- Dei Calvi romani fu Antonio Vescovo d' Imola
pali. Dalla prima, estinta, uscì Lanfranco, uno nel 1390 e poi di Todi nel 1396, ed in ultimo
dei 900 patrizi del Consiglio generale nel 1335 cardinale creato nel 1405; altro Antonio notaio
e 1340; Ambrogio, membro del Consiglio gene- nel 1449, e Paolo camerario (Ioli' ospedale mag-
rale Gian-Antonio questore del Magistrato. Vari
; giore. — Arma: D'azzurro, alla fascia d'argento
appartennero al corpo dei canonici della metro- sormontata da due teste di uomo calve, affronta-
politana. — Del secondo ramo furono: Giacomo te, in mezzo alle quali un giglio d'oro.
cavaliere aurato e conte palatino creato da Fe- CALZA di Padova. — Gtialpcrto sapiente del
derico imperatore nel 1 452 ;
Benedetto dei 60 Consiglio Trivigiano, anziano o podestà di Cono-
lAL - 20i — CAM
gliano: Pietro ambasciatore della sua patria ad drago, col dorso ornato di una cresta intagliata.
Alessandro IV Pontefice: Ziraldo sapiente di CAMBI DI NAPOLEONE di Firenze. — Ebbero
primo grado e poi degli anziani. — Arma: Par- otto priori tra il 4 438 e il 4529. — Filippo di
tito: nel I .° d' argento, alla banda d'azzurro ca- Francesco conte palatino ; Girolamo di NaiKtleoue
ricata di tre crescenti rivolti d'oro: nel 2.» d'ar- commissario sopra le grascic: Napoleoue suo fi-

gento, alla banda di azzurro ed una mazza d'ar- glio senatore nel 4575. Estinta nel 1603). —
mi di rosso in palo attraversante sulla banda, Arma: Partito di argento e di rosso, alla banda
colla cima in forma di ruota di quattro raggi. di nero attraversante, caricata di uno scudo di

CALZA del Piemonte. — Giambattista fece rosso sormontato dall' aquila bicipite d' oro coro-
acquisto dal vassallo Francesco-Antonio Carneri nata dello stesso, all'imperiale.
di una porzione di Costigliolc di Saluzzo tiel 1793 CAMBI detti MERCANTI di Firenze. — Ori-
col beneplacito di re Vittorio-Amedeo III — AR- ginari di Querceto, ottennero quattordici volte il

IA: D'oro, alla banda d' azzurro, caricata da tre priorato. — Giovanni di Nicolò consigliere <1 l-

stelle d'argento. l' imperatore Massimiliano d'Austria nel 1482;


CALZAMAGLIA di Oneglia. — Ambrogio, giù Lorenzo d'Antonio castellano di Rimini nel I5M
acquisitore nel 1720 di parti del feudo di Salug- eletto da Leone X: Bernardo di Lorenzo gover-
gia rivendute dal figlio Agostino nel 1739, il 22 natore di Guadalaxara. — Arma: Partito d'oro
Sctt. 1722 faceva acquisto del feudo di Villa- e di rosso, al pino sradicato in banda e ad una
guardia con titolo comitale. — Nel 1622 tre dei quercia egualmente sradicata in sbarra al natu-
Calzamiglia avevano ottenuto lettere di nobiltà rale, passati in croce di S. Andrea.
per essersi distinti coi loro figliuoli in tempo che CAMBI detti BALI di Firenze. — Ebbero
Oneglia era stata attaccata dai nemici. — Ar- Ugolino di Bartolomeo priore nel 1475. e si dis-

ma : D'azzurro, alla torre d'argento, fondata so- sero Cambi del Bali per la fondazione del baliato

pra uno scoglio d' oro, sinistrata da un leone dello di Cimisi nell'ordine di S. Stefano da essi btla
stesso, controrampante, e sormontata da una co- nel 4664. — Ugolino-Tommaso grande ammira-
lomba (V argento volante verso la punta dello glio di Malta nel 1797, e gran priore di Pisa nel

scudo e tenente nel becco un ramo d' ulivo, d'o- 4802. Estinta. — Arma: D'oro, alla testa di

ro, fruttato dello stesso. — Motto: pax virtlti bue di rosso, accompagnata in capo da un lam-
COMES. bello di quattro pendenti dello stesso.

CALZA VEGLIA di Brescia. — Arma: D'oro, CAMBI detti FIGLI AMBUCHI di Firenze. —
a tre bande d'azzurro. — Cimiero: Un cane na- i Ottenne questa casa per tre volte il gonfalonie-
scente collarinato. 1

rato e per diciasette il priorato. — Lapo e Cam-


CALZE o DALLE CALZE di Bologna. — bio di Geri balestieri nel 1312 in difesa della pa-
Arma: Di rosso pieno; col capo tagliato d'oro e tria. — Estinta nel secolo XVI . — Arma: D'ar-
d' azzurro, a due stelle dell' uno nell' altro. I
gento, sfioccato di rosso.
CALZE di Messina. — Girolamo senatore, e CAMBI detti di SER-MAXETTO di Firenze.
Giovanni-Antonio e Giacomo cavalieri gerosoli- — Ebbero origine da Pontormo. Ser Manetto di

mitani. — Arma: Incappato d'azzurro sull'ar- Cambio notaio della Signoria nel 1333. Tomaso
gento. priore per. tre volte della repubblica. — Arma:
CAMALDARI di Gallipoli. — Antonio Ve- D' oro, al seinivolo di rosso.

scovo di Montepeloso in Basilicata. Guglielmo CAMBI DEL GONFALON VAIO di Firenze.


Arciv. di Rossano nel 1761. —
Arma? — Dettero alla Repubblica nove priori tra il 1289
CAMBEN di Sicilia. — Arma Spaccato;
: nel e il 1340. Estinta;. — Arma: D' azzurro, alla

1." d'azzurro, al crescente d'argento accostato banda d' argento accompaguata da due stelle

da due stelle d'oro; nel 2.o d' argento, alla rocca d' oro.

di verde sormontata da un porco di nero. CAMBI-UBERTl di Firtnze. — Giovanni di

CAMBI di Velletri. — Francesco, priore del


'

Uberto di Cambio ottenne per ciuque volte il

comune nel secolo XVL e Nicola conservatore e i


priorato tra il 4 321 il 1338. — Arma: D'oro,
sindaco. — Arma: D' azzurro, a tre caprioli alla banda d'azzurro caricata di tre rose d'ar-

d' argento. gento.



;

CAMBI-IMPORTUNI di Firenze. — Originaria CAMBI-MARTINI di Firenze. Martino di

di Fiesole, celebrata da Dante come una delle più Bizzo di Cambio dei dodici buonomini nel 4 346
}K>tenti famiglie fiorentine, ottenne per ventitre ! e gonfaloniere di compagnia nel 1398. — Lu-
volte il priorato, e per una il gonfalonierato. — renzo per due volte priore. — Arma: D'azzurro,
Giovanni di Nero celebre cronista vissuto tra il a due chiavi d' argento passate in croce di S.

XV e XVI secolo. (Estinta nel 1639.— Arma: Andrea, accompagnate in capo da una rosa di
D' argento, a tre caprioli d' azzurro, posti uno rosso.

sopra 1'
altro. — Cimiero : Una testa e collo di CAMBI del Vine-sino. — Un ramo dei Cambi
CAM - 20 \ - CAM
di Firenze passò nel contado Vcnessino nel XV Tommaso giudice nel 1388, e nel secolo succes-

secolo al seguito dei principi della Casa d'Angiò. sivo vicario generale del podestà di Verona ; Leo-
— Luca di Giovanni acquistò nel 1448 il mar- nardo commissario di Francesco da Carrara nel

chesato di Villeron e le baronie di Orsan e di 1404. — Ascritta al Consiglio nobile nel 1408.

Lagnes. (Estinta). — Arma: D'azzurro, al pino — Arma : Semipartito spaccato d' azzurro, di

d' oro fruttifero dello stesso accostato da due leoni rosso e di verde.

affrontati d' oro. CAMBIJ di Bologna. — Furono anche detti

CAMBIAGl o CAMBIAGO di Cremona. — Graziadei, e la più antica memoria di essi si ri-

Dette ventinove decurioni alla patria; Aurelio, ferisce ad un Guglielmo che nel 1259 fu degli

Lodovico, Gusmerico senatori; Camillo dux mili- anziani. — Arma: D'azzurro, alla rosa di rosso.

tum : Antonio capo della milizia urbana. — Ar- CAMBINI di Firenze. — Arma: D' argento,
ma: D'argento, a due castelli di rosso aperti del al leone d' oro, tenente fra le branche un albero

campo, merlati alla guelfa, sormontati ciascuno sradicato di verde.

da un' aquila di nero, e in punta un monte di CAMBRATI di Crema. — Un Pietro prov-

verde al naturale. veditore della città verso il secolo XVI. (Estin-


CAMBIAGO di Genova. — Arma : D' argento, ta). — Arma ì

al ponte di nero, movente dalla base dello scudo, CAMBRAY DIGNV di Firenze. — Originaria
accostato in capo da due aquile e in punta da ! di Piccardia, à per capo-stipite un Tassard de
due torri, il tutto di nero : le aquile coronate Cambray signore d'Angles, il quale visse nella se-
d' oro, e le torri aperte del campo. conda metà del secolo XIV. — Un ramo di que-

j

CAMBIAGO-VTSCONTI di Milano. Antica : sta famiglia hi stabilì in Firenze nel 1744 con
famiglia milanese che rimonta al XV secolo, e diede •
Luigi-Guglielmo signore di Digny. Luigi valente
uno dei capitani e difensori della Repubblica Am- architetto, ed altro Luigi-Guglielmo senatore del
brosiana nel 1447. — Fiorirono altresì di questa
j

I
regno d' Italia. — Arma : D' azzurro, al capriolo
casa segretari ducali sotto gli Sforza, fisici e d' oro accompagnato da una stella di sei raggi
dottori di Collegio, un pretore d' Alessandria, dello stesso posta nel canton destro del capo, e
diversi del Tribunale di Provvisione ecc. — Si in punta da un giglio pur d'oro.
divise in due rami, oggi ambedue estinti. Uno di CAMBRIA di Messina. — Un fra Giovanni
essi aveva aggiunto per eredità il cognome di Cav. Gerosolim. concorse alle cariche patrizie
Visconti. — Arma: D' argento, all' obelisco sor- messinesi nel 1600. (Estinta). — Arma: Spacca-
montato da una palla, accostato da due torri sor- to; nel 1.° d'oro, alla crocetta di rosso; nel 2.»
montate ciascuna da due torricelle, il tutto di d'azzurro, al cane rivolto e corrente d'argento,
rosso ;
col capo d' oro, caricato da un' aquila di la testa rivoltata.
nero, coronata del campo. CAMBRIA di Pozzodigotto Sicilia). — Arma:
CAMBIANO di Savigliano. — Prese il nome D' azzurro, al leone coronato d' oro, rampante con-
da una piccola villa detta Cambiano, e fissò il tro una colonna d' argento, posti al fianco sini-
suo primo domicilio in Chieri, e quindi sul finire stro, sostenuti dalla campagna cucita di verde;
del secolo XII passò in Savigliano, ove dopo poco la colonna addestrata da tre bisanti d'oro, 2 e 1.

tempo fu ascritta fra le nobili famiglie del po- CAMELLA, CAMILLA o CIMELLA di Mes-
polo. Nel secolo XVI fu annovorata tra le nobili sina. — Fregiati del titolo baronale. — Arma:
di Albergo, divenendo i Cambiani signori di Ruf- D'argento, alla fascia d'azzurro.
fia, Lisio, Perlo, Malpotremo, Lemie. Forno ed CAMERA o DALLA CAMERA di Bologna.
Usseglio. — Giuseppe fu accurato scrittore di — Arma: D'azzurro, a 17 gigli d'argento posti
memorie storiche. — l fratelli Guglielmo avv. e 3. 4. 3. 4 e 3.
sacerdote e Filippo avv. ottennero la concessione CAMERINO di Asti. — Arma: Di rosso, a
del titolo e dignità di veri nobili col predicato due fascie d'argento caricate di tre foglie d'edera
di Ruflia trasmissibile ai discendenti dell' Avv. di verde, due sulla superiore, una sull' inferiore.

Filippo in perpetuo con RR. Patenti 29 Mag. 1830. Cimiero: Una grò volante, tenente nel becco un
— Arma: Di rosso, alla banda d'azzurro caricata ramo di platano al naturale, e colle zampe un
di tre scudetti d' oro, e orlata di due filetti dello sasso. — Motto : modus optimus est.
stesso. — Cimiero : Un' aquila di nero, coronata CAMERANO di Nissa. — Orazio, il 18 Ag.
d' oro. — Motto : a ron compte. 1601, ottenne la nobiltà ereditaria dal Duca Carlo
CAMBIASO di Sfatta. — Arma : Di rosso, alla Emanuele I. — Arma: Spaccato: nel 1." d'azzurro,
scala d'oro, accostata da due cani affrontati dello al Icone d'oro, armato c linguato di rosso, nascente
stesso, il tutto sostenuto da una terrazza d' oro. dalla partizione; nel 2.° d'oro, a tro mazze d'anni
CAMBIATORI di Verona. — Ricca e potente di nero, capovolte, 3 e — Cimiero:
1. Un leone
famiglia, da cui sortì Luchetto, uno degli ade- nascente come nel campo. — Motto: Vigilanti.*
renti alla fazione dei Sambonifacio nel 1277. — ET CURA.
CAM - |M - CAM
CAMERARI di Cesena. - Originaria di Bre- rivati da Biaquino. ebbero Vecello podestà in
i. nel 1450 si trapianta in Cesena dove i Prio- Trevigi airqioca di Alberico da Ramano: Tolberto
pareechi fra i genti- conte di Ceneda e signore di Solighctto: Ercole,
loro Corte. — Giorgio, ebe fa il cittadino di Udine nel 1 40 3. e signore del castello
a stabilirsi in quella città, fu ascritto fra delle Coste creato dal Seuato Veneto. Estinta
i nobili e fu del Consilio, e dopo di lui molti nel I 442 . — Arma: Spaccato di nero e d* argenti;
altri detta sua famiglia. Estinta nel lift - I' argento caricato di una croce pattute e scor-
Arma: D' azzurro, all' albero di melo carico dì ciata del priiD'i. — Alias: Spaccato d' atzurro e
fratti al naturale, sormontato da una stella di d'argento. — Alias: Spaccato d argento e di neru.
ut te» raggi
1
d oro. CAMINO da di Padova. — Arma: Di nero,
LA MERARI -CES ESA TI di Gazzolo nel Man- alla fascia d'argento. — Alias: d'argento alla
tovano. — Originaria di Cesena, stabilita in Gai- torre di nero aperta e finestrata di rosso.
aria da Gian-Mario, gentiluomo di Gian fariseo C A MIRI di Padova. — Armi: Spaccate di
Gonzaga. — Arma. Eguale alla precedente. rosso e d'argeuto. al grifo dell'uno nell'altro.

CAMERATA di Palertm. — Originaria di Su- CAM1SANO Conti di di Crema. — Vogliono


tera. Gian-Fraueeseo capitano di Sutera nel 1438: alcuni che la famiglia dei Conti di Carni sano sia
altri fareao gìaratt. Mario e Filippo giudici la stessa dei Conti di Bergamo rifugiatisi nel

Grani Carte. Rocce Caanerata- Seoarzo fu territorio cremasco quando Bergamo perdette la

nosc uto nel titolo di barone di Casalgismondo con feudale supremazia: riconoscono altri per eajio-
decreti reali U Lag. 1869 e 40 Ag. 1873. — stipite di questa casa un Masauo. francese, in-

Arma: Di rosso, alla colonna d'argento, sinistrata vestito delia signoria di Crema sui finire del sec. lo

da un leone coronato d" oro. X. — Giovanni e Guido Cardinali, e que>t ultimo


CAMERATI del Monferrato. — Cari , figlio antipapa col nome ai Pasquale III. — Gilberto
di Alessandro Camerati di S. Salvatore dott. in condottiero delle legioni imperiali creato dal Bar-
u-gg. -i 12 Feb. 1734, ottenne ella dignità barossa. — Gherardo podestà di Cremona. —
itale HéMémi del cascinale dì Estinta verso il 17i0. — Armi: Spaccato; nel
1.° di verde, all'aquila spiegata di nero: nel i.'
d' argento, all' aquila spiegata di rosso.

CAMISANO di TVrono. — Detta anebe Chi*


visoni, credesi discesa dalla omonima di Crema.
— Fu ascritta al Coniglio nobile di Verona nel

1526. — Estiuta .
— Arma: Spaccato: nel 1.» di

rosso, ed una testa e collo d'uomo al naturale,


profno. 1? spalle vestite di verde, mo-
vente dallo spaccato: al i." d'oro, incappato
d azzurro.
CAMISANO di Vicenza. - Cosi detta perche
della terra e castello di Camisano, ven-
ne! H87 da Oiderico di Erio al Comune
vicentino. — Guglielmu nel 1176 giudice del Ve-
scovo Ariberto: nel lit>9 Mootcnario notaro. —
Trei .>; — Arma?
ito CAMMARERI di Castroreale. — Arma: Dai-
1089 nelle terre avute turro, alla torre d'oro, eimata dall'aquila spiegata

di Cen-da tra la Livenza e la Piave.


detti- CAM MARO T A di Messina. — Famiglia nobile
Conti messinese dei XVII secolo che produsse un vescovo

Kore ùi Ctneda. signori di di Bova in Calabria. E-tinta . — Arma: D azzurro,


ed altri castelli: e Caininesi di al monte di tre cime al naturale, cimato da una
del contado inferiore. Dei primi fu ruota di otto raggi d'oro, trattenuta da due leoni

Vecello, terrò di tal nome. - Tisoue controrampanti e affrontati i*sti sopra le due cime
V., :., a. Tetre creiti ua lunceenio IV: Ghe- laterali, e tre stelle d'argento ordinate nel caj.o.

nt- v cti..t.aii: g:-D;raii- e poi sovrano nel 1 5>3 CAMOGLI di Genova. — Arma: Trinciato

di Trevigi, Feltre e Bulluno e di gran parte del d'oro e d'azzurro, al leone di nero dal! uno all'al-

Frinii; Riccarda ika—jeirt con le armi la per- tro; col capo d'oro, ali aquila nascente, di nero.

di Irevigi, e vi aggiunse tutta h C A MOLI di Sic ilia, — I n Girolamo Caiaoli


del Frinii, e fa inoltre signore di Sarile, fa barone di Cerami, e da esso derivano

e Principi di Cerami. — Arma: D'azzurro,



CAM — 207 - CAM
sparso di camole d'oro, al sole dello stesso sopra . . . ,
al cavaliere armato colla visiera rialzata

il tutto. e la spada sguainata montante un cavallo galop-


CAMONT del Piemonte. — Arma: D'azzurro, pante d' argento sulla pianura erbosa e tra due

alla banda d'argento, caricata di tre ferri di ca- cipressi al naturale; nel 3.° d'argento, a tre bande
vallo di nero. di rosso.

CAMORA di Fossano. — Arma: Interzato in CAMPAGNOLI di Cento. — Giambattista


fascia d'oro, d'azzurro e d'argento, il primo cari- creato da papa Benedetto XIV vescovo di Loreto
cato da un'aquila di nero. — Cimiero: Un braccio e Recanati nel 1746. — Bartolomeo celebre suo-
vestito d'azzurro impugnante una spada. — Motto: natore di violino, melodista e compositore, diret-
Por tu rey y por tu ley. tore dei concerti di Corte in Baviera, nominato
CAMOSSI di Moncaìvo (Monferrato). — Gio- quindi dal Duca Carlo di Curland, quindi correttore
vanni, Cav. Mauriz. e governatore della divisiono supremo della sua musica a Dresda, lasciò scritte

di Sassari, il 29 Nov. 184'>, ottenne il titolo di e stampate molte produzioni musicali. — Arma :

Barone. — Arma? D' azzurro, alla colomba d' argento movente dalla
CAMPAGNA di Bologna. — Famiglia mer- di punta di verde ed avente nel becco un ramo di

canti estinta nel XVIII secolo. — Arma: Di rosso, ulivo al naturale, accompagnata in capo da una
alla colonna d' argento, coronata dello stesso. stella d' argento.

CAMPAGNA di Padova. — Arma : D' azzur- CAMPANA di Aquila, — Cesare, distinto


ro, a due fascie d'argento. — Alias: Un leone istoriografo fiorito tra il XVI ed il XVII secolo,
seduto sopra una scranna tenente un ramoscello. cui sono dovute due storie del mondo, quella della
Alias: Spaccato, d'oro alla torta di rosso, e d'az- guerra 'di Fiandra e la vita di Filippo 11 re di
zurro a tre gigli dello stesso. Spagna, il quale lo aveva creato suo familiare, e

CAMPAGNA di Verona. — Ai tempi di Ez- la città di Aquila lo ascrisse al suo patriziato.


zelino si trova fra i consiglieri Veronesi un Na- — Con due suoi figli si spense la famiglia Cam-
scimbene Campagna. Ulino, giudice sotto lo Sca- pana. — Arma: D'argento, alla campana di

ligero Cansignorio, fu degli eletti a presiedere verde.


alla restaurazione delle mura della città. Barto- CAMPANA di Brescia. — (Estinta). — Ar-
lomeo, cavaliere creato dall' Imperat. Sigismondo. ma: D'azzurro, a due sbarre unite d'oro e di rosso,
— Molti furono ambasciatori, giudici di Collegio, accompagnate da due campane di bronzo, una in
vicari della Casa dei Mercatanti, provveditori di capo ed una in punta, e I' ornamento ove si at-
Comune, podestà di Peschiera. — Nel secolo XVI taccano le campane d' oro porta nella zampa an-
ottennero dalla Signoria di Venezia il titolo co- teriore sinistra un giglio, e nella destra un bimbo.
mitale ;
e i Campagna, ora detti di S. Pietro in CAMPANA di Gorizia. — Fregiata del titolo
Carnario, e divisi in due famiglie, furono nel 1780 di Conti. — Arma: D'azzurro, all'orso rampante
dalla Veneta Repubblica riconosciuti e registrati al naturale, sostenuto da una terrazza di verde,
col titolo di Conti. — Arma: D'oro, alla fascia sormontato da un' accetta d' argento posta in fa-
d'azzurro, accompagnata da tre stelle di otto scia, il manico a destra ed il ferro penetrante
raggi dello stesso, due in capo e una in punta. nella testa dell' orso.
— Cimiero: Un cane nascente d'azzurro, colla- CAMPANA di Osimo. — Ebbe molti uomini
rinato d' oro sormontato da una stella d' azzurro. eruditi e capitani distinti, fra' quali Cino Avv.
CAMPAGNA di Messina. — Originaria di concistoriale e lettore di giilrisprudenza in varie
Verona, ebbe i feudi di Sartana e San Demetrio, università di Europa, morto nel 1612; Federico
coi casali di Macchia e di San Cosimo in Cala- castellano di Ancona e Cav. aurato sotto Urbano
bria Citra, concessi nel 1743 a Carlo Campagna, Vili, e Muzio di lui nepote comandante le mili-
e fu fregiata del titolo baronale di Migliatilo. — zie dell' ex-ducato di Urbino. — Arma: D'azzur-
Arma: Spaccato d'azzurro e di nero; con la fa- ro, al monte di tre cime d'oro, sormontato da
scia in divisa d'argento attraversante, caricata una campana dello stesso; col capo d' Angiò.
del motto lirkrtas del secondo; nel \.« un do- CAMPANA di Venezia. — Oriunda di Cor-
strochcrio armato al naturale, la mano di carna- sica. — Giovanni Capitano delle armi. — Nel
gione, impugnante la bandiera di rosso, astata 1840 ebbe la nobiltà dell'impero austriaco col
di nero; nel 2." cinque spighe di frumento d'oro, predicato di Serano. — Bartolomeo, Console de-
poste in palo e ordinate in fascia. gli Stati-Uniti di Venezuela. — Arma: Spaccato
CAMPAGNANI di Milano. — Mercanti di seta alla divisa di rosso attraversante sul tutto; nel
verso il 1670, e con tale commercio divennero 1.° partito, a destra d'azzurro, alla stella d'oro,
ricchi. — Avevano il sepolcro gentilizio nella a sinistra d'argento, alla colomba al naturale a-
chiesa, ora distrutta, di S. Maria de' Servi. — vente nel becco un ramo d' ulivo di verde ; con
Arma: Interzato in fascia; nel 1.» d'oro, all'a- la campana al naturale attraversante sul partito;
quila di nero coronata del campo; nel 2.» di . . nel 2." d' argento, n tre rose di rosso.
CAM - 2 * — CAM
CAMPANA di (Conti). — Arma : In- ed alcuni esercitarono la carica di Senatore. —
quartato d' azzurro e d' argento, a tre campane ;
Nove vescovi e due cardinali, Lorenzo creato
2 e 1 ; le prime due dall' uno all' altro e la terza nel 1517, ed Alessandro nel 1551. — Ugolino
dell'uno nell' altro, generale dei Pisani, Bartolomeo consigliere di

CAMPANARA-ADORNO di Genova. — Due Ludovico Marchese di Mantova, Girolamo conte


erano sul declinare del XIII secolo le famiglie palatino e signore di Orsara. — Un altro Bar-
Campanara, ma di origine affatto diversa. — Sti- tolomeo fu conte di Pescina in quel di Feltro,
pite di quella che poi prese il nome degli Adorni e Tommaso ebbe la signoria di Dozza con titolo
fu Giacomo, già defunto nel 1307. Egli diede marchionale. — Arma: Partito; nel 1." d'oro,
principio alla sua famiglia che si estinse verso il all' aquila bicipite spiegata di nero, inombrata,

1600 dopo aver contratto le più cospicue alleanze armata, imbeccata e coronata del campo, uscente
colle primarie genovesi. — In occasione di un dalla partizione; nel 2.° d'oro, al cane rampante
maritaggio cogli Adorni, i Campanara presero il di nero.

nome di questi. — Akma: D'azzurro, al tondo CAMPEGGI di Pavia. — Antica famiglia de-

d' oro caricato di un aquila di nero. curionale, ebbe i titoli di conte e di marchese,
CAMPANARI di Padova. — Arma: Trincia- e si estinse in principio del XVIII secolo lasciando
to nel I .° di rosso, al leone d' oro ;
nel 2.° d' az- eredi i Ghisilieri. — Aiima: D'oro, a tre fascie

;

zurro, al paniero col manico d' oro. d'azzurro. Cimiero: Un'aquila uscente di ne-

CAMPANARI di Veroli. — Fin dal 1400, an- ro, coronata d' oro.

noverata in patria fra le consolari, nel 1753 ot- CAMPELLO di Spoleto. — Originari di Fran-
tenne dal pontefice Benedetto XIV il titolo di cia dalla grossa terra di Campcaux di cui ebbero
marchesi di Castellassimo. — Aggregata da più il sovrano dominio. — Un Roveto venne in Ita-
secoli alla nobiltà di Orvieto e di Todi, lo fu lia con Guido duca di Spoleto e fabbricò sul Cli-

pure in seguito alla romana (1572) e alla napo- tunno un castello cui dette il nome di Campello

letana, ed ebbe vari cavalieri gerosolimitani, fra e del quale ebbe investitura con titolo comitale

quali à lasciato chiara memoria di sè Fra Griov. dal duca Guido, confermata dall' imperatore Lam-
Angelo che fu terzo castellano di Rodi. — France- berto. Circa il 1300 i Conti di Campello si di-

sco Vescovo di Alatri nel 1620; Tommaso verso visero in vari rami. — Diversi furono senatori

la stessa epoca Vescovo di Ferentino. — Arma: in Roma. — Francesca e Girolamo furono scritti

D'azzurro, a due leoni sostenenti una campana; noli


1
albo dei Beati. — Guglielmo Vescovo di

il tutto al naturale. Chalon nella Sciampagna, e Nicolò Vescovo della

CAMPANATI di Padova. — Se ne à memo- Mauritania. — Lanfranco acquistò il castello

1081 negli atti dei notaf del Sacro della Spina. Paolo di Bernardino fu gran conser-
ria fino dal
nella persona di Patavino. Fu ascritta vatore e gran priore dell' Ordine di S. Stefano.
Palazzo
alla nobiltà nel secolo XIV. — Aldovrandiuo — Arma?
giudice nel 1280. — Una famiglia Campanati CAMPESI di Padova. — Un Daniele fn de-

trovasi ascritta nel libro d' oro di Murano. — putato del Comune nel XVII secolo. — Arma:
l'asciato d'oro e d'azzurro.
Arma?
CAMPANAZZI di Bologna. — Benvenuto fu CAMPI di Cento. — (Estinta). — Arma: In-

degli anziani nel 1292 ed Antonio dottore in terzato in fascia; nel 1." d' azzurro, al crescente

leggi vivente nel 1448. — Arma: D'azzurro, al montante d'argento; nel 2.» d'argento, all'aquila

capriolo d' oro, accompagnato da tre campane di nero; nel 3.° d' azzurro, al monte di tre cime

d'argento, poste due in capo e una in punta; di rosso.

col capo d'Angiò. CAMPI di Cremona. — Galeazzo e Bernar-

CAMPANELLA di Castrovillari (Calabria). — dino furono valenti pittori; e quest' ultimo nel

Stefano Vescovo di Mileto nel 1139; Soffrido Ve- 1554 familiare del duca Ippolito Gonzaga. Anto-

scovo di Cassano nel 1101; Paolo Vescovo di


nio pittore, architetto e scrittore della storia

Pozzuoli; e Giovanni Vescovo di Minervino nel della sua patria. Papa Gregorio XIII lo creò ca-

4 475, Francesco uditore e consigliere del valiere aurato nel 1583. — Arma: D'oro, a tre

Gran Capitano Consalvo. — Arma? bande di verde, col capo del secondo caricato ila

CAMPANELLA di Putignano (Puglia). — Ar- un destrocherio vestito di rosso impugnante un


caricata da mazzo di spighe oro moventi- dal fianco si-
D' azzurro, alla punta d' argento,
d'
ma :

di nero. nistro.
una campanella del campo, battagliata
CAMPANILI di Allamura (Puglia). — Arma: CAMPI di Ferrara. — Originari di Verona,

[)' azzurro, al campanile d' argento, murato di si stabilirono in Ferrara nel 1309 con Camillo
movente dalla punta. Campi sopraintcndente generale degli Stati E-
nero,
CAMPEGGI di Bologna. — Diversi appar- stensi. — Giovanni nel 1336 governatore di Fri-

anzianuto, altri al ponsigiio dei 400 gnano; Camillo capitano del marchese Francesco:
tennero all'
CAM — 209 — CAM
altro Giovanni consigliere supremo di Stato nel patriziato di Pesaro. (Estinta). — Arma : D' az-
1430. — Diversi furono ambasciatori. — Arma: zurro, alla torre d' argento, aperta e finestrata
Tagliato; nel 1° d'argento, alla sbarra d'azzurro del campo, movente dalla pianura erbosa.
accompagnata da tre gigli di oro, uno in capo, e CAMPI di Rovigo. — Conti. — Arma: Spac-
due in punta; nel 2.° di rosso, alla torre d'ar- cato d' azzurro e di rosso, al crescente rivolto
gento sormontata da una stella di otto raggi d' argento accompagnato da tre stelle dello stesso;

dello stesso. con la fascia d'oro attraversante sulla partizione.


CAMPI di Genova. — Gabriele, consignore CAMPI di Treviso. — Originaria di Padova,
dell'isola di Scio dal 1 474 al 1548. — Giovanni trapiantata in Treviso poco prima del 1500 da
Agostino doge di Genova nel biennio 1591-1593. un Pietro aromatario al Pomo d'oro. — Ebbe
— Arma: D'azzurro, al volo d'argento. sepoltura gentilizia nella distrutta chiesa di San-
CAMPI di Milano. — Antonio, nobile citta- ta Margherita. — Arma: D'azzurro, a sette spi-
dino milanese, fu consigliere e decurione della ghe gambute e fogliate d' oro poste sopra una
patria nel 1388; Francesco, magistrato nel 1447; terrazza di verde, sormontate ciascuna da una
altro Francesco dei CL eletti dal consiglio nel 1470 stella del secondo.
a prestare giuramento di fedeltà a Galeazzo-Maria CAMPIGLIA di Pisa. — Derivata dalla fa-
Sforza. — Arma: Di rosso, a due leoni d'oro affron- miglia degli Ubaldini. Col titolo di visconti resse

tati tenenti ambedue fra le branche un compasso la terra omonima, e dominò San Cassiano nel

dello stesso; col capo scaccato d'oro e di rosso. territorio di Orvieto. — Ebbe Cavalieri Geroso-
CAMPI di Modena. — Se ne à memoria fino limitani, e di Santo Stefano. — Arma?
dal 1181 come avente signoria dei Campi Nacri CAMPIGLIA di Vicenza. — Fu detta così

che comprendevano il territorio fra il Po e il per essere originaria di Campiglia. — Nella cro-
Panaro ove ora sorgono le città di Mirandola e naca di Eccellino del 1 203 si trova scritta fra i

di Carpi ed il castello di S. Felice. — Cesare e Castellani maggiori. — Arma: Inquartato d'ar-


Giulio furono fregiati nel 1699 del titolo eredi- gento e di verde, a quattro cani bracchi dell'uno
tario di conti da Rinaldo I duca di Modena. — nell' altro rampanti e affrontati.

Paolo-Emilio distinto poeta tragico, priore del CAMPILONGHI di Padova, — Arma : Di ros-
comune Modenese; altro Emilio podestà di Carpi. so, a due leoni affrontati d' argento, sostenenti
Un altra famiglia omonima fiorisce pure in Mo- ambedue uno scudo dello stesso caricato di una
dena derivante dallo stesso ceppo, e che per di- croce di rosso.
stinguerla dalla prima vien detta Campi di S. CAMPIONI di Busseto. — Ebbe a caposti-
Felice. Cesare di Bartolomeo, di questa famiglia, pite un Francesco, morto nel 1422. — Antonio
fu podestà di Mirandola e di Sassuolo. — Arma anziano del Comune nel 1541. Cassio e Fabio e-

della prima famiglia : D' azzurro, a cinque spighe sercitarono la stessa carica. — Arma?
d'oro legate in fascio e poste in palo, sormontate CAMPIONI di Chcrasco (Piemonte). Eb- —
da tre stelle d' oro poste in fascia; con la bordura bero la signoria della Bastita. — Arma: Fasciato
inchiavata d'oro e di rosso. — Cimiero: L'aquila d' azzurro e di verde, al palo d'argento attraver-
estense d' argento al volo abbassato coronata d'oro. sante; col capo d'oro, all' aquila bicipite di nero.
— Motto: non sine campis. — Arma della seconda CAMPIONI di Siena. — Dei Nove, risieduti
famiglia: D' azzurro, al capriolo abbassato di rosso, dal 1356. — Ippolito creato vescovo di Chiusi
accompagnato in punta da tre alberi di verde da Urbano Vili nel 1637; Anselmo presidente
piantati sopra un terreno erboso, e in capo da generale cassincse. Alla sua estinzione, ereditò i

un sinistrocherio vestito del secondo impugnante beni di questa casa Alessandro di Paolo Pecci. —
tre spighe d'oro, e da un crescente montante sor- Arma: D'oro, all'artiglio alato di aquila di nero
montato da tre stelle, il tutto dello stesso. posto in palo.
CAMPI di Piacenza. — Dionigi e Gregorio CAMPISANO di Catania. — Enrico Senatore
Campi di Milano trapiantarono la propria fami- nel 1 470. — Arma Scaccato : d' oro e d' azzurro.
glia in Piacenza, e circa al 1460 ottennero la CAMPISI di Sicilia. — Famiglia antica elo-
cittadinanza e furono ascritti alla nobiltà. — giata dal Padre Ansatone, che vuoisi sia la stessa
Esercitarono in diverso tempo 1' ufficio di priori di Lainpisi, la quale possedette la terra di Gi-
nella propria patria. — Arma: Uguale a quella bcllina nel 1513. — Arma: D'azzurro, alla co-
dei Campi di Milano. mota d' oro.

CAMPI di Pesaro. — Originaria di Modena, CAMPITELLO di Napoli. — Arma : D'azzur-


à prodotto distinti architetti militari, de' quali ro, alla banda d' argento sostenente un leone il-

il più celebre fu Bartolomeo vissuto nel XVI leopardito d' oro costeggiata in punta da tre rose

secolo, che fu al servizio, prima della Francia e dello stesso.

poi della Spagna nella guerra di Fiandra. Egli CAMPO di Genova. — Arma : D' azzurro, al

fu il primo della sua casa ad essere ascritto al volo d' argento.


CAM — 2 IO — C \ H
CAMPO di Messina. — Originaria di Piacen- CAMPOLO di Sicilia. — Da Pino Campolo
za, fu trapiantata in Messina dai fratelli Fede- cavaliere veneto fu stabilita in Sicilia sotto il

rigo e Pier-Corrado. Il primo, maggiordomo della regno di Federico III. Giacomo, maestro e teso-
regina Costanzo, acquistò la Signoria di Caltabel- riere generale del regno, ebbe in feudo S. Bar-
lotta e Bivona. — Vanta questa famiglia molti tolomeo, Belmonte, Francavilla, Sigona, Librici,
capitani giustizieri, senatori e pretori ;
possedè Villafranca, Mistretta, Marineo, Palazzolo e S. To-
i feudi la Cuba dei Solazzi, Ficarazzi, Misilmcri, daro. — Francesco, Vescovo di Catania. — Ar-
Favi, Zubio, Castclmagro e S. Biagio. — Ercole ma : D'argento, al leone di rosso; col capo jn-
nel 1592 ebbe la baronia di Campofranco. — chiavato dello stesso.
Arma: D'argento, a tre aquile coronate di ros- CAMPOLOXGO di Xapoli e di Calabria. —
so; col capo dello stesso. Di origine normanna e feudataria fin dall' unde-
CAMPO (da) di Treviso. — Originaria tede- cimo secolo, ebbe per capostipite un Giacomo die
sca trapiantata in Italia nel 1010 da un Gerardo vivea nel 1100. — Da Napoli si diramò in di-
venuto al seguito dell' Impcrat. Enrico dal quale versi luoghi della Calabria, dove ebbe parecchi
ottenne castelli in Pagnano, Cies, Castelli ecc. feudi. — Felice fu barone di Pietraformosa e fa-
Trasse il nome dal paese di Campo. Egidio decano miliare di Carlo V; Giacomo capit. di cavalleria

della Cattedrale di Treviso nel 1191. — Arma? di Carlo V nel 1536: Muzio barone di Acquafor-
CAMPO (da) di Verona. — Originaria del mosa; Giovanni Cav. di Malta; Michele barone
Trentino dove possedeva il castello di Campo da di S. Donato: e Francesco barone di Lungro e

oii trasse il nome. — Pietro figlio di Alberto Firmo, e di Porcile (poi Frascineta.) — Arma?
per alcune controversie avute col Vescovo di CAMPOLOXGO di Padova. — Gli antenati
Trento, fu esiliato, e trapiantò in Verona la pro- di questa famiglia, erano ricchi Mugnaj di Cam-
pria famiglia nel XIV secolo, la quale nel 1127 polongo, da cui i discendenti si trasferirono in
fu aggregata a quel Consiglio nobile, ed ottenne Padova, assumendo il nome della loro patria di
dal Vescovo il gius di Decima sopra alcuni paesi, origine, ed alcuni furono lanari, altri si dedica-
e da Francesco Erizzo Doge di Venezia il titolo rono al notariato, alla medicina e all'avvocatura.
di Conte di Castelvero. — Vanta dotti giurecon-
|
— Arma: D'azzurro, alla fascia d'argento, ac-
sulti, giudici di collegio, prelati, capitani d'armi, compagnata da tre stelle d' oro.

cavalieri ecc. — Arma: D'oro, alla fascia d'az- CAMPOMAR1XO di — Arma: Di vaio
zurro, accompagnata in capo da un' aquila di pieno.

nero imbeccata e inombrata di rosso. CAMPOMIXOSO di Aversa. — Arma: Spac-


CAMPOBASSO di Xapoli. — Arma: Di ros- cato di azzurro e di argento, al leone dell' uno
so, alla croce scorciata d'oro, accantonata da nell' altro, armato e lampassato di rosso, coronato

quattro rose dello stesso. d'oro, tenente un giglio dello stesso; con la fa-

CAMPO-ENNI di — Arma : Trinciato scia ondata di rosso attraversante sul tutto.


dentato d'argento e di rosso, l'argento caricato CAMPONESCHI di Aquila. — Antica fami-
di un leone del secondo. — Cimiero: Un leone glia aquilana originaria di Amiterno, à posseduto
uscente di rosso. parecchi feudi, fra' quali Evoli, S. Agata de' Goti,
CAMPOFERRO di .... — Arma: D'argento, Monteodorisio e Molitorio tutti con titolo comi-
al bue di rosso. tale. Ebbe gran parte negli avvenimenti politici

CAMPOFREGOSO di Genova. — Si à per del regno di Xapoli sino al XVI secolo, e potè
capostipite certo di questa famiglia un Felleguerio salire ai più eminenti posti governativi. — Lolle
ossia Frcgario vissuto prima della metà del se- capo di una fazione politica in patria, fiaccò l'or-

colo XIII. — Divenne ducale in Genova nel 1370 goglio delle altre e divenne quasi assoluto signore
e diede alla repubblica dodici dogi perpetui. — della città; parteggiò in seguito per Ludovico
Vanta inoltre molti capitani e generali d' Arma- d'Ungheria venuto in Italia nel 1347 per vendi-
ta : Pietro conquistatore di Cipro, Giovanni Ca- care la morte di Andrea marito della regina
pitano Generale contro gli Aragonesi, Paolo e Giovanna I.», e con lui scorazzò per il regno, ma
1
Federico Cardinali, il primo nel I i80 e I altro ridottosi in patria, vi fu ucciso nel 1354 dai
nel 1539. — Fu espulsa dalla patria nel 1528. partigiani della regina. — Antonuccio illustre
Un ramo stabilito a Parigi, si estinse nella prima capitano di ventura, fu al soldo di Ladislao re
metà del secolo XIX. In Verona esiste un altro di Napoli col quale guerreggiò in Ungheria. Noi
ramo fregiato del titolo di Conte. — Arma : 1 409 passò agli stipendi di Jacopo de' Terzi si-
Spaccato di nero e d' argento. gnore di Parma, e quindi a quelli della Chiesa.
CAMPOLO di Venezia. — Arma: D'oro, ad Ridottosi in patria, nel 1442 vi sostenne un fiero

una scimitarra d' azzurro, posta in palo, la punta combattimento a favore della regina Giovanna II*,

in basso, il fodero d' azzurro e l' impugnatura di e vi sconfisse il prode Fortebraccio di Montone
rosso. che vi restò ucciso. — Pietro-Lalle fu a capo di
CAM - 211 - CAM
una fazione in patria, ed avendo osteggiato Fer- 1183, Camposacco nel 1187. Gherardo signore
dinando I d'Aragona, perde i suoi feudi, che poi dei castelli di Poggio Croce c di Luccolc, capi-
riebbe, stette qualche tempo in prigione, e morì tano della repubblica fiorentina. — All' epoca
nella sua città nel 1-490. Da una di lui figlia, delle fazioni i Camposacchi, parteggiando pei Ghi-
Vittoria, maritata in casa Carafa nacque il pon- bellini furono quasi interamente distrutti dai
tefice Paolo IV. — Un altro Antonuccio fu illu- Guelfi. — Rimase superstite messer Salvi, da cui
stre capitano di ventura al soldo della Repub- provengono i Salviati, e ìucsscr Gherardo che
blica di Venezia verso la metà del XV secolo. pose stanza in Arozzo, città ghibellina. — Pietro
Estinta nel XVII secolo). — Arma : D' argento, Camposacchi egregio filosofo. — Arma : Inquar-
al monte di cinque cime d' azzurro. tato d' argento e di rosso.
CAMPO DI ORO di Roma. — Arma: Doro, CAMPOSAMPIERO di Padova. — Due fami-
all' aquila di nero coronata del campo, accompa- glie di questo cognome àuno fiorito in Padova,
gnata al canton destro del capo da una stella di affatto distinte 1' una dall'altra. La prima che è
rosso. la più celebre ed antica e che à per stemma un
CANFORA di Bologna. — Arma: Inquarta- leone d'oro in campo azzurro, venne dalla Germa-
to; nel l.° e 4° d'oro, all'aquila spiegata di nia nel 1013 colf Imperat. Enrico II, dal quale fu
nero, col capriolo attraversante; nel 2.» e 3.° infeudata del castello di Camposampiero che diede
d'azzurro, a cinque stelle d'oro, quattro negli il cognome alla Casa dii Tisoni. Fu di-Ile più
angoli, e la quinta in forma di cometa nel nobili e potenti della Marca Trivigiana, ed ap-
centro. partenne al senato di Padova nel 1081 un Tisone-
CAMPORA di Vercelli. — Conti di Pezzana. Novello I (che fu il fondatore dell' anzidetto ca-
— Arma: D'azzurro, alla fascia d'argento, ac- stello', il quale fu poi Console di Padova nel
compagnata in capo da tre stelle d' oro ordinate 1108, come lo fu Ghcrardino I nel 1131. Oltre
in fascia, in punta da un cane levriere d'argen- il castello di cui sopra, à posseduto Trevillc nel
to, collarinato di rosso, corrente. contado di Treviso, Russcga c Loreggia, per lo

CAMPORACCOLARI di Treviso. — Arma : che i Camposampiero vennero dichiarati nobili e

Spaccato d' azzurro e di verde, alla fascia d' ar- castellani anche della provincia trivigiana fino
gento attraversante sullo spaccato; l'azzurro ca- dal 1262. Contribuirono efficacemente a sottrar
ricato di tre rane di verde, poste ciascuna in la patria dal ferreo giogo dell' ultimo Ezclino, a
palo e ordinate in fascia, ciascuna rana sormon- discacciar gli Azzoni da Treviso ed a contrastar
tata da una stella d'oro; il verde caricato di lungamente il primo potere ai Carraresi di Pa-
una sbarra ondata di rosso. dova. Sin dal I Ì23 erano aggregati al Consigli»»
CAMPORI di Modena. — Originaria di Cam- nobile di questa città, ed uu Gregorio copri la

pora, piccola villa di Garfagnana, da cui prese il carica più luminosa della sua patria, quella di
nome nel secolo XVI. — Nel 1565 Giovan-Maria Deputato ad utilia. Ornata di cavalleria nel 1320
fu del Consiglio di Castelnuovo, e Giovan Batti- da Ferdinando Duca d' Austria, dagli Scaligeri
sta uno dei Caporioni delle quattro squadre po- nel 1331, e dai Carraresi nel 133j, all'antico
ste alla custodia del castello. Da lui discesero suo titolo di concessione im|>eriale aggiunse più
gli attuali marchesi di Soliera, feudo che ottenne tardi quello di Conti del Sacro Palazzo e Cava-
nel 4 636 un Pietro da Francesco I d' Este. Altro lieri aurati conferitole con diploma 9 Ott. 1692
Pietro Cardinale nel 1616. Onofrio militò in Spa- del Card. Imperiali Legato di Ferrara a nome
gna, e fu gentiluomo del Duca Francesco. Giu- dei Pontefici Alessandro Vili e Innocenzo XII.
seppe consigliere di Stato, ciambellano e general Fu confermata nobile con Sovr. Risoluz. 2i N'ov.
comandante le truppe modenesi. — Arma: In- 1820. —
Arma: D'azzurro, al Icone d'oro. —
quartato; nel 4.o e i.° d'oro, al capriolo d'az- Alias: Di rosso, alla cometa d'oro posta fra le
zurro, cimato da uu' aquila spiegata e coronata corna di un crescente d' argento.
di nero ; nel 2.° e 3.» d' azzurro, a tre stelle d'o- CAMPOSTRINI di Verona. — Nel 1819 S.

ro, due in capo e una in punta, e nel centro M. I. Francesco I creò nobile dell'Impero Au-
una cometa a coda abbassata pure d' oro. — Ci- striaco Antonio, il quale ebbe da Ferdinando I

miero : Un cervo bianco nascente rivolto a de- il grado di scudiere. — Ama: Di rosso, alla

stra col ventre cinto da una fascia di rosso ca- torre d' argento movente dalla punta, sormontata
ricata di tre rose bianche in linea orizzontale, e da un uccello di nero; con la bordura scaccatu
con uua cometa abbassata d' oro fra le corna del di rosso e d' argento di due file, ciascun punti»
cervo. di rosso caricato di una stella d' argento ;
col

CAMPOSACCIII di Piemie, di Firenze e di capo d' oro caricato di un aquila di nero, imbec-
Arezzo. — Fioriva in Fiesole tra le primarie fa- cata e membrata di rosso.

miglie ; ma alla distruzione di questa città nel CAMPRETTO o DA CAM PRETTO di Castel-

1010 si rifugiò iu Firenze. — Donato console nel franco ;


Veneto .
— Provenienti da Campretto,

CAN - 212 — CAM
castello della Marra Trevigiana, diroerato da Ez- CANALI di Ferrara. — È un ramo di

zelino nel 1216. furono della prima colonia che quella di Venezia nobilitato dagli Estensi. —
nell 199 era venuta a presidiare Castelfranco. — Tomaso giudice dei Savi verso la metà del XII
Si dissero più tardi ancha A rtusi da un Artnrio '
secolo; Carinto ambasciatore a Filippo H di

che nel 1 431 ebbe h castellala di Belluno. E- i Francia; Giovanni familiare di Obi zzo Estense:
stinti nel 1437 . — Auu: D* oro. al capriolo di I Oddo IL, famoso giureconsulto e consigliere di
nero. Stato del march. Rinaldo d' Estc ; altro Giovanni

C AMIGLI A di Messina. — Ebbe origine in consultore ducale. — Arma: Fasciato di rosso e

Messina da un Eritago eavalier greco, esarca di d" argento di sei pezzi, all' aquila d" azzurro, im-
Sicilia sotto l' impera tore Michele Coropalata l'an- beccata e memorata d'oro attraversante sul

no 815. — Pietro fu dei quattro Sindaci di Mes- tutto.


sina sotto re Manfredi e uno dei principali con- CANALI di Chieri. — Emersero da questa
giurati contro i Francesi nel Vespro Siciliano; famiglia Guidone, Vescovo di Torino nel 13*2;
Sebastiano senatore di Messina: Camuglia console Tcrmignone cavaliere e primo signore di Cumia-
di mare nel 1347; Martino console nel 1 460. na; Remigio celebre giureconsulto giudice gene-
Ama: D" azzurro, al leone d oro tenente con le rale del Piemonte e cancelliere di Lodovico Prin-
branche anteriori una palma di verde contornata cipe di Acaia. — Ama: Inquartato; nel I.* e 4.
-

d'ora di rosso, al leone d' oro; nel 2.» e 3.» di oro. al

CAMURATI di S. Salvatore .Piemonte .


— leone di rosso.

Conti della Roncaglia. — Arsa: D'azzurro, alla CANALI di Fitti. — Un ramo cadetto della
casa d' argento sormontata da tre stelle d' oro famiglia Canali vanta un Ludovico, valoroso mi-

ordinate io fascia. lite, il quale servi iu Ungheria V Imperatore


CAMCZZOLl di Bologna. — Ama : D' azzur- Ferdinando II nel l/lo. e nclb guerre di Ale-
ro, ad una casa al naturale movente dalla punta magna ebbe il grado di Capitano. Gregorio XV
di verde, accompagnata in capo da tre stelle lo spedi capitano nella Valtellina. Nel 1531 fu

il' oro. governatore di Mantova; e nel 1^32 ebbe il ti-


CANABRl di Venezia. — Ama : Di rosso, al tolo di Conte. Il Re di Francia Ludovico XIII In

palo d'argento. — Alias: Spaccato; nel I.» diviso dichiarò Maresciallo di venti compagnie. — Ar-
in capriolo di rosso e d'azzurro, al capriolo d'oro ma : Di rosso, al palo d' argento.
attraversante sulla partizione: nel 2.* di rosso, ad CANALI di Terni e di Perugia. — Origina-
una torta di azzurro bordata d'oro. ria da Todi, si stabili in Terni verso il 1440. —
CANACCI di Firtnze. — Originaria dal po- Saverio Cardinale nel 1766; e Giovan-Maria fu

polo di S. Stefano ad Ugnano, eomioeiò a godere investito da Carlo li duca di Mantova nel 1684
•Ielle magistrature nella persona di Lapo di Dioo del feudo di Varolengo nel Monferrato. — Anche
detto Omaccio. — Dette alla Repubblica tren- io Perugia à fiorito un ramo di questa famiglia,
tun priori. — Ser Giovanni d" Iacopo no taro della da cui emerse un Francesco Cardinale nel 4831.
signoria nel I 4*2. Estinta nel 1777). — Ami: — Ama: Uguale alla precedente.
Di rosso, a tre catene d'argento poste io per- CANALI o CANAL di Venezia. — Furono
gola, moventi da un anelletto in abisso, e accom- prima Vallesiani, e dopo avere abitato lunga-
pagnate in capo da una testa di cane del secondo. mente in Venezia furono inclusi nella nobiltà
CANALE di Gene vi. — Ama: D'argento, 1" anno 1 297 al chiudersi del Consiglio. — Anno-
al leone al naturale: con la banda di rosso attra- vera questa famiglia quattro procuratori di San
versante. Marco; Nicolò e Cristoforo chiari capitani gene-
CANALI di Cumìana e di Pinerolo. — Ten- rali nel 1470; il primo ambasciatore al Duca di
nero sempre la principal parte del dominio di Milano, al Re di Portogallo, al Papa e al Re di
Cumiana nell'antico contado torinese. — Si di- Francia, quindi nel 1467 provveditore nell'ar-
visero in due rami ; I" ano seguì la Certe d*i mata. — Io Sebenieo furono conti e capitani
principi d'Acaia in Pinerolo, l'altro continuò la Pietro di Filippo, Giovanni di Girolamo, e due
sua dimora nel castello di Cumiana. — Il primo Antoni : e quattro ebbero la carica di castella-
ramo ebbe Dome dal Villane o da Bruino, castelli ni. — Ama: D'argento, al capriolo d' azzurro.
la esso posseduti, e si estinse verso la metà del — Alias: Di rosso, al palo d'argento.
secolo XVL Del ramo di Cumiana fu Francesco CANANEI di di Genova. — Arma: Scae-
ambasciatore di Amedeo I alle corti di Parigi e eato d' oro e di nero.
dì Roma, e Cav»l. della SS. Annunziata nel 1666: C ANANl di Ferrara. — Originaria di Bi-
Lodovico governatore di Lodi nel 1794, cav. an- sanzio, si disse anche dei Caniani, e si stabilì in
ch' esso dell* ordine supremo; Gian-Secondo go- Ferrara nel XIII secolo. — Giambattista, medico
vernatore di Torino. — Ama: D' oro, al leone insigne e archiatro di Mattia Corvino e quindi
di nero caricato di tre fa scie di rosso. della eorte d'Este; Giulio. Veseovo di Adria e

CAX — 21 3 - CAX
poi Cardinale nel 4 583; Tomaso nel 4 589 Ve- capo ed una in punta; col capo d' Angiò.
scovo di Adria. — Ebbe posto nel Gran Consi- CANCELLIERI di Pistoia e di Firenze. —
glio nel 1663. (Estinta). — Arma : Partito semi- Famiglia celebre per essere da lei derivate le fa-

spaccato; nel I.» d'azzurro, air aquila dal volo zioni dei Bianchi e dei Neri che travagliarono
abbassato e coronata d'argento; nel 2.* d'oro, assai la Toscana. — Suo capo-stipite fu Pietro
all'aquila dal volo spiegato e coronata di nero; del Forcone, gran cancelliere del regno di Fran-
nel 3.° d' azzurro, al leone d' oro. cia. Cancelliere suo figlio, che esercitò nel 4 471
CANARELLI o CAXARILLl di Padova. — :

la stessa carica del padre; dalla Francia ritornò


Ugo ne console nel 1175 e di nuovo nel fi 86. '
in Pistoia sua patria ove propagò la propria
Arma ? !
stirpe. Ma nei tumulti popolari cagionati dalla
CAXATI di Vicenza. — Arma: D'oro, al
!

dette fazioni, costretti ad esulare, i Cancellieri


cane levriere rampante di rosso, collarinato e st- si rifugiarono a Firenze ove gettarono il mal
uellato d'argento; con una riga o divisa dello j
seme della discordia che si sviluppò dipoi tra i

stesso attraversante sul tutto. '

Cerchi ed i Donati. Cacciati da Firenze, si spar-


CAXAVESE Conti del Piemonte .
— Derivanti sero in molte città della Toscana. Un ramo si

dai Marchesi d'Ivrea; Arduino ebbe dal padre il j


stabili in Roma sotto il cognome Dal Bufalo.
titolo di Conte del Canavese. — Bianca di Ar- Ricciardo di Lazzaro Cancellieri podestà dei Pc-
duino, ripartito lo Stato tra i suoi tre figli, que- rugiui nel 4 333, e nel 4 378 capitano generale
aggiunsero Canavese
1

sti al titolo di Conti del degli Estensi; Bartolomeo Podestà di Bologna, e


quello dei principali luoghi dello Stato rispettivo, ,
gran giustiziere in Abruzzo; Lazzaro senatore di

e si divisero in tre grandi linee, cioè dei Val-


I
Roma e giustiziere di Bari nel 4 383; Bandiuo,
pergani, dei Sammartinesi e dei Castellainontesi, castellano del forte S. Angelo in Romanci U12;

j

le quali poi si moltiplicarono in molte altre di- Pietro Vescovo di Lipari. Arma: Inquartato:
ramazioni. — Emersero da questa famiglia va- nel l.o e i.« d'oro, all' aquila di nero, coronata
lorosi capitani di arme, gran dignitari della Corte del campo; nel S.« e 3.» di verde, al para d'oro
di Savoia. — San Guglielmo fondatore della Con- : passante sopra una campagna dello stesso. —
gregazione di Montevergine; Arduino Cardinale Cimiero: Un'aquila bicipite spiegata di nero;
nel 4178. — Ebbe la signoria e cousiguoria di j
ciascuua testa coronata d'oro. — . Alias: Spae-
moltissimi feudi, quale col titolo di conte e quale cato d' azzurro e d' argento.

j

con quello di marchese. — Diversi furono deco- CANCELLOSI di Palermo. Originaria di


rati del Collare della SS. Annunziata, e di altri
f

Valenza, e trapiantata in Palermo da un Gia-


insigni Ordini Cavallereschi. — Arma dei Conti i
corno cavaliere sotto re Pietro II, dal quale ebbe
del Canavese di Valperga: Fasciato d'oro e di la castellala di Cefalù. Giovanni, chiamato miles
rosso, alla pianta di canapa di verde, fiorita •
per privilegio del Re Alfonso, fu signore di Pe-
d' argento, attraversante sul tutto. — Motto: tralia e dei feudi di Mondiletto, Oliastro, Scia-
Ferme tov. — Arma dei Conti del Canavese di ! rafia. Margi, Culla e Mandarini, e di Piscardo in
San Martino: Inquartato: nel l.° e i.° losangato |
Montemaggiore. — Arma : D' argento, al pesce
d'azzurro e d' oro; nel 2.» e 3.» di rosso pieno. di rosso posto in fascia.

— Cimiero: Cinque freccia legate da un nastro CAXDELSI di Velletri. — Silvio capitano di


col motto: sams despartir. — Arma dei Conti ;
uomini d' armi nella Marca, rettore della sua pa-
del Canavese di Castellamonte: D'azzurro a tre tria, priore e depositario dell' erario, e commis-
monti d'oro uscenti dalla punta, caricati ciascuno sario dell' annona. Estinta . — Arma : D' azzur-
da un trifoglio di verde, e sormontati da tre ro, al leone d' argento sostenente con le bran-
uccelli dello stesso. che anteriori un cornucopio dello stesso.
CAX'CAXIGO di Venezia. — Ani: D'azzur- CAXDELORI di Roma. — Originaria di Sper-
ro, al palo inquartato di rosso e d' oro. lunga nel regno di Napoli, si trapiantò verso la

CANCELLASI di Roma. — Arma: Triango- fine del XVIII secolo in Montalto di Castro nella
lato di rosso e di argento. persona di Vincenzo il quale da Ferdinando IV

CAXCELLERI di Gonna. — Arma: Spaccato fu nominato suo Console, e dal pontefice Pio VI
d' argento e d' azzurro, al cinghiale al naturale ebbe in enfiteusi la tenuta di Camposeala in quel
nel primo passante sulla partizione. territorio. I di lui figli scoprirono l'antica città
CANCELLIERI-NAPPI di Cingoli e di Roma. di Vulci nella suddetta tenuta, la quale da Gre-
— Arma: Partito; a destra d'azzurro, alla fa-
|
gorio XVI con breve del 4 3 Nov. 4835 fu eretta
scia d' oro, caricata da tre stelle d' argento, ac- in marchesato a favore dei fratelli Candelori, lo-
compagnata in capo dall'aquila di nero, coronata ro figli e successori in infinito. — Estinta sulla
d' oro, ed in punta da un cane passante d' ar- fine del XVIII secolo con Vittoria figlia unica
gento; a sinistra d' azzurro alla sbarra d oro, ac- ed erede del Marchese Alessandro, entrata in
compagnata da due nappe dello stesso, una in casa Moroni, alla quale portò l'eredità, il nome ed
CAN - ìli — CAN
— Arw« Smaccato dT ar- Satta il suo dogato arreno* il celebre fatto del
di rosso, al destroroerio armato sall*ar- rapimento delle spose. Pietro IV doga ad 959,
gen4o,meve>te dal Banco destro, ed impalante fa pia tiranno eoe magistrato. Vitale, doge ad
ana candela arresa al oatnrale,attraversantesallo 978. — Domenico, vescovo di Torcello: altro Vi-
spaccato. — Motte tata conte di Padova e di Piacenza: ed aa ter»
CANDÌ di Cinto. — Vitale, in cni si estinse questa famiglia, vesrovo
: i do! XVIII secolo, fa aao dei pia di Eqailio c nel 967 Patriarca di Grado — Ann :

valeati pittori del suo tempo. — Ani: D m- D argeato. alb banda di anarro. — Alias Spac- :

znrro, a tre fascie d'argento; eoi cato di rosso e d'oro, al leone dell'ano nell'altro,
rosso caricato da una CANDÌ ANO di Sicilia. È aa ramo detta —
tata da aaa fata»» radiosa <f oro, avente nel pi auJftì trapiantato in Sicilia da aa Andrea
berrò aa giglio di giardino al aatarale. re M". --. — ?.:-: Ci: i. Ti- r-

CANDÌ di Mara. — Originari di Moafeliee,

eserritarooo in principio X arte delta lana in Pa- — Spiccato di rosso e d* oro,


dova. — Arricchitisi, furono considerati fra i al leone dell' aao aelT altro,

principali cittadini. — Un ramo ai estinse rena CANDIDA di .Voso/i e di lama** - Èhm


di S. Giustina. — Un litro ramo che primitiva- A Ideine Fibngìeri Barane della terra di
mente era appellato dei Bekkxnandi o
dette un deputato il Cornane, e lasciò - E::o -J:::.:-> - Na:- : fa- ri

a ad seggio deli' arcivescovato. Nota,

Aiwa: D" argento, al vise i

da tre Lucerà e di Tra ni. n primo verso la metà dd


XVII $i suddivise in altri dar rami, dd
CAN PI A di JfjArre (Sardegna e di uno vive in Napoli e T altro in Lacera. Il

D azzurro, al leone <T oro,

ti al natarale; il tatto
dello stesso, H ><-<': :.' dd Gonzaga. Fa signore di 42
inorale a destra. di Barete nel 1404. di Boli-

CANDIANI di Cosa*. — Conti di Olivata.— di Polenta e di Serri ve li. ed ebbe pare


Amba: laterzato in fascia: nel L« d'oro, air ac- il titolo di Conte del S. R L — Uà Giovaaai
quila di nero coronata ddlo stesso: nel 2.» d'az- fu Vescovo di Bovino nel 1477: Salvatore Abate
zurro, alla torre <T argento; ad 3-» (T argeato. a di S. Maria di Ripalta: Filippo milite e giesti-

tre pali di r-ss.-. ziere di Basilicata nel 1381: e G bromo gàmti-


CANDIANI di Milano e di Paria. — Milo. ziere di Abruzzo e Castellano di CaareUo. —
Testavo di Tarrino ed Arriv. delta ssa patria, Ai*i: Inquartato: ad t.« e 4.« d'argento, alb
coronò l'imperatore Enrico V; Bernari V .

sirena al aatarale coronata e7 ora lattiate saprà


dì Asti e di Como, e ad 1443 di Paria; Gio- an aure d azzurro : ad 2.< e 3.« <T argeato alb
vanni decurione della patria ad I ITI; Filippo crore (f azzarro. — Cimiero: Caa sirena. —
uno dei Xll vicari di rrowisione: *i Ar-ir::---.:-? Motto: Froes.
Cav. di Malta nel 16-50. — Angelo, eoasattato CANDIDA di Crrmoma. — Un ranno desta
pel suo sapere dai re e dai principi fa rreato prece-dente famiglia trapuntato ia Cremona dette
conte ael 1737. Furono i Candiani — feudatari a questa quattro decurioni: Candidiro nel H 53:
di Mootau de Gabbi e di Canneto Francesce ad 1178; Lazzaro ad 1216: ed A-
amai — Assai: D'oro, all'aquil; b rami no nel 1303. — Am 1

beccata. membruta e coronata del camsm — C6- CANDIDI di Udine. — Roviaato Campo, ca-
- • •
: U~ braccio armato al naturale stello di saa proprietà ael territorio di Trento,
si stabilì ia Udine e fi aggregata a qaelh no-
CANDIANO di Venezia. — Originaria di biltà ad ISSI. — Ugo, Cardinale, segai le parti
nel territorio Padovano, e della stessa di Vuisperto di Ravenna contro Gregaria VII e
e—jartf ria dd Sa—di Stabilita in Venezia, dande — A'. zìi'. Fri i: esce. <? Lo-
riaqne dogi a qndta repnbbtira; Pietro I nell'IT dovico valorosi militi: Giovanni, storico di me-
r::rr:r;.\ : Corssjl di Datavano, e f : accise in s--r'ss-T . C:r-r.en:ari : Ayi iria — Aia%:
battaglia navale; Pietro H ael 932 ebbe guerra D' argeato. alla fascia d' azzarro, caricata da dar
coi Tarantini; Pietro ni nel 9»» trattò eoo Be- crescenti <T oro.
rengario re <f Italia per {stabilire i maini delta CANDIDO di Sprema. — Diorigiae rimisi,
Venezia, e iroerressiò coi corsari slavi e croati. trapiantata ia SìeOta ael 1 233 da aa Pietro. Ni-
CAS 15 - CAN
colò, suo tiglio, passò in Siracusa ed ebbe i feudi CASELLA di tei — Arma: D izzarro.
di Scirumi e Predaci. Matteo Candido scrisse adestra to d argento, la partizione innestata ne-
delle coso seguite in Sieilia dal U37 al 1 44-5. — bulosa, alla banda di rosso attraversante: eoi
Arma : D' oro, a tre stelle di rosso, sormontate eapo d' argento, alla eroee di rosso,

da tre fiamme dello stesso. CANELLLS o CAS YELLES di Cagliari. —


CANDÌ LA di Cremona. — Due decurioni. Sobile famiglia catalana renata in Sardegna co-
Benvegoa nel 1 33-5. e Raimondo nel 1387 emer- gli Aragonesi. — Nicolò, sindaco della citta d* I-
sero da questa famiglia. — Arma ? glesias. fa padre del dotto prelato Nieolò che
CANE del Piemonte. — Giambattista Cane, nel 1577 fu Vescovo di &osa. e che introdusse
milanese, si stabili in Torino per esercitarvi il il primo l'arte della stampa nellisola. — Arma :

commercio, Giacomo suo e figlio fu nominato Spaccato: nel 1.» d'oro, all'aquila bicipite im-
mastro uditore della Camera dei conti. — Sta- periale di nero, coronata, tenente eoli' artiglio

bilita poi questa famiglia io Sa vigliano. Giuseppe destro una spada, eoi sinistro uno scettro, il

ebbe gli uffici di sostituto dell'avvocato dei po- tutto d'oro; nel d'oro, a quattro pali di
veri e dell'avvocato generale, e nel (753 ottenne ri;:".
1'
infeudazione di Ussolo nella valle di Maera con CASEPASOVA di Pavia. — Pietro Vescovo
titolo comitale. — Arma: D'azzurro, al eane le- di Pavia, sali al trono pontificale col noioe di
vriere d'argento, rampante, armato, linguato, ed Giovanni XIV. — Guglielmo, Arde rigo e Riccardo
immaschito di rosso, eollarioato dello stesso, chio- furono eonsignori del feudo di Moodone. — Ar-
dato d' oro, movente da un montieello di verde. ia : D oro, all'aquila di rosso coronata del campo.
— Cimiero: Un esne levriere d'oro nascente. CANEPARl di Crema. — Anticamente detta
— Motto: Irmitis 15 oosTts. dei Come pardi, ed abitava in Piacenza, poi a
CANE di Sicilia. — Arma: Tagliato; nel I.- Brescia e finalmente a Crema, «ve guru tra le

d'azzurro, al leone d'oro coronato dello stesso: patrizie fino dal secolo XIII. — All' epoca del
nel 2.» di rosso, al monte accuminato di tre cime veneto dominio diversi esercitarono V ufieio di
d'oro; con la banda dello stesso attraversante provveditori della città. — Arma?
sul tutto. C AN ERA di Putendo. — Ihrt altane o, ban-
CANEDINI di Padova. — Aroodioo nel 1119. chiere della Duchessa Cristina nel 1637-16(7,
Giambonetto nel 1172. Matteo nel 1173 furono comprò nel 1661 Salaseo dal March. Tassone. ed
consoli della patria. — Arma: D'argento, all'an- in seguito fu sindaco e vicario di Torino. —
cora di rosso posta in palo. L'Abate Giuseppe nel 4765 fu elemosiniere del
CANEFRI di Castellazzo Alessandria .
— re. — Sei IMS-49 il Conte Carlo di Salaseo fu
Di origine Longobarda, venne io Italia circa al Ministro delb guerra e capo dello Stato Mag-
568 sotto il primo Re Alboino. Fino dal 1062 giore nelle campagne di Lombardia, ed autore
Arnoldo e Roberto furono da Arrigo IV dichia- del famoso armistizio che prese il suo notne. —
rati Conti di tutta la provincia Gamondiese, ora Il Generale Alessandro di Salaseo fu nel 1*5-7
Castellazzo. — Nel XII secolo ebbe la signorìa prefetto del palazzo reale. — Arra Di rosso, a
di una parte del castello di Fresonara, e più tre piante di canne d' oro in tre pali ; col capo
tardi di quello di Canefri, da lei stesio editata cucito d'azzurro, a tre stelle d'oro male ordinate.
— Pietro e Raniero Cardinali nel secolo XI: CAS ERA di Verona. — Arma: Spaccato
Francesco, Giovanni. Ugo ne Vescovi; Ugo Cava- d' argento e di verde, al eane bracco <T aro, eol-
liere gerosolim. ascritto all'albo dei beati; Pie- larioato di rosso attraversante sullo spaccato.
tro e Giorgio consoli della patria; Nieobo feu- CANESTRI di Forlì. — Originaria di Berga-
datario della Rocchetta Palafea; nel 1478 Fran- mo, dove fioriva fino dal II 00. e trapiantata in
cesco. Conte Palatino: nel 1622 Cesare e Gio- Forlì verso la meta del secolo XVI. fu ascritta
vanni ereati nobili del S. R. I.: nel 1656 Bau- poco dopo a quel patriziato. — Giuseppe di-
dolino ebbe il titolo di Marchese da Filippo Re stinto archeologo e giureconsulto. — Arjla:
di Aragona; nel 1747 Carlo-Emanuele fregiò del D azzurro, al cane passante if argento sopra Ma
titolo comitale per se e suoi discendenti Cesare. terrazza di verde in atto di abbaiare verso una
— Nicola Canefri autore di un'opera genealogica stella d" oro posta in capo.
delle famiglie nobili di Alessandria, tuttora ine- C ANETO di Genova. — Aria: D oro. alla

dita. — Un ramo di questa famiglia fiori nel see. canoa di verde nudrita sulla pianura dello stesso.
XVI in Novi, ed ebbe la signoria di Giambarda. CASETOLl di Bologna. — Sobile e poten-
— Arma: Di rosso, alla banda seaeeata di tre tissima famiglia, se ne à me uxoria fino dal 1095,

file d' argento e d' azzurro, aeeompagnata da una io uo Rolandino di Principile che prese parte alla
stella d' argento nel canton sinistro del eapo. — Crociata in qualità di Capitano. — Sei 1273, i

Cimiero: Una testa di cinghiale al naturale. — Caoctoli spianarono il castello di Trecento, fendi*

Motto: Graxims caisa. dei Fantuzzi loro avversari, e più tardi diedero
CAN — 216 — CAN
nonio ad una delle fazioni di Bologna, nemica a- tito: nel l.« d'azzurro, alla torre d'oro, merlata

ecrrima della parte bentivoglicsca. — Anche i di tre pezzi dello stesso, aperta e finestrata di
:

Griffoni furono contrarli, ina 1' odio coi Bentivo- nero; nel 2.» d oro, all' albero sradicato di ver-

glio fu quello die dopo aver originato tanti mali de, addestrato da un cane sedente di nero, col-

alla patria, cagionò il loro completo sterminio. larinato e legato dello stesso all' albero.
— La storia di Bologna è p ena delle lotte fra ;
i CANGI di Fossombrone. — Biagio, Can. di

Bentivoglio e i Canetoli, e benché più volte a S. Pietro in Roma e Maestro di camera di Sisto

questi fosse dato il bando, furono tuttavia richia- V, fu Arciv. di Efeso; Giambattista e Ludovico
mati in patria, ma avendo Battista ucciso a tra- Cav. commendatori dell'Ordina di S. Stefano, l'u-
dimento Annibale Bentivoglio nel 1445, fu tratto no nel 1590, l'altro nel 1625. (Estinta! . — Ar-
dal suo nascondiglio e trascinato in piazza, uc- ma: D'azzurro, alia fenice sulla sua immortalità,
ciso, ed il suo capo dato a divorare ai cani. — guardante il sole nascente d'oro posto nel canton
Dopo questo fatto le case dei Canetoli furono at- destro del capo.
terrate, e tutti quelli del loro partito banditi CANI di Padova. — Arma: D'azzurro, al cane
dalla città. — Dettero alla patria valenti legi- rampante d' argento.
sti e gonfalonieri di giustizia, ed un Arcangelo CANI di Meana (Sardegna). — Ebbe il cavalie-

di Facino, Canonico regolnre del Salvatore, fu rato e la nobiltà il 19 Ott. 1736. — Arma:
innalzato all'onore degli altari col titolo di bea- Spaccato: nel 1.° d'azzurro, a tre stelle d'oro;
to. — Nel XVII secolo Floriano raccolse in due nel 2.° d'argento, mareggiato d'azzurro, con
volumi tutte le armi delle famiglie bolognesi, un' isola in mezzo al naturale, e, fondata su di

dando a quest' opera il titolo di Blasone bolo- essa, una torre d' oro, sopra cui sta sdraiato un
gnese. — Amia : D' azzurro, a tre canne di ver- cane d' argento.
de, uscenti dalla gola di una testa di drago d'o- CANI-BISNATI del Piemonte. — Conti di

ro, movente da una zolla del secondo. Pietra Maraggi, signori di Monleale. — Arma :

CANETOLI di Vellctri. — È un ramo della D' azzurro, all' albero nutrito sulla pianura, il

precedente, trapiantato in Vel.letri da un Pietro tutto al naturale; con un serpe d' oro avvitic-

nel secolo XIV. — Giuseppe consigliere e priore chiato in tre giri all' albero, la testa verso sini-

del Comune nel XVI secolo. — Arma : D'azzur- stra; 1' albero addestrato da un mastino al na-
ro, alla testa di lupo marino al naturale mo- turale, controrampante, in atto di mordere il

vente dalla punta, e dalle cui fauci escono sei serpe.


canno fogliate di verde. CANIBUS (de) di Sulmona. — Famiglia pa-
CANE VALE di Genova. — Arma: Partito: trizia di antica origine, estinta nel XVII secolo.

nel 1.° d'oro, a tre colli di verde c due leoni — Arma?


d' argento moventi ciascuno da uno dei colli la- CANIGIANI di Firenze. — Da Fiesole passò

terali, essi leoni affrontati, ed in atto di azzuf- in Firenze dopo la distruzione di quella città, e
farsi con le branche anteriori; con un capriolo in fu seguace del partito guelfo. — Cinque membri
divisa di rosso attraversante sui leoni ; nel 2.° di questa famiglia presero parte alla giornata di
d'azzurro, al cane barbone al naturale seduto Montaperti. — Ammessa a far parte del governo
sulla campagna di verde, rivoltato, in atto di popolare, ottenne per cinquanta volte il priorato
guardare una stella di sei raggi d' oro posta nel e per dodici il gonfalonierato tra il 1282 e il

cantori sinistro del capo. 1 530. — Ristoro di Piero ambasciatore a Car-


CAN E VARA di .... — Arma: D'argento, lo di Durazzo nel 1313; Piero di Dato teso-
all' albero di verde, terrazzato dello stesso, ad- riere dell' Imperatore di Costantinopoli, amba-
destrato nel capo da una stella di rosso, e nella sciatore a Faenza e a Milano nel 1365; Do-
punta da un levriere rampante di nero. menico di Alessandro uno degli istitutori dell'Ac-
CANEVESl di Milano. — Famiglia decurio- cademia della Crusca, e senatore ; Alessandro Ar-
naie, patrizia nel 1771. (Estinta). — Arma: D'az- civ. d' Aix in Francia; Eletta, madre di Fran-
zurro, al leone di rosso caricato di tre bande cesco Petrarca. (Estinta nel 1813). — Arma:
d'argento, mordendosi la lingua con un paio di D' argento, al crescente d' azzurro, accompagnato
tanaglie dolio stesso che tiene con la sua branca in capo da un lambello di rosso.
destra. — Cimiero: Un leone uscente. CANIZZARO di Sicilia. — Oriunda Catalana,
CANEZZA di Genova. — Arma: Partito d'o- trasferita in Sicilia da un Tommaso sotto il Re
ro e di rosso, al cane levriere d' argento, colla- Pietro I da cui ebbe in feudo la castellala di

rinato dello stesso, corrente, in fascia dall' uno Terranova. — Bernardo ottenne dal Re Martino
all' altro. nel 1396 alcune terre nel territorio di Calata-
CANGEMI di Ademò (Sicilia). — Fu consi- biano. Più tardi ebbero la baronia di Ravagliuso,
gnora di Pietrabianca, porzione delqual feudo di Rigilosi e di Stafenda, e poi nel XVII secolo
passò poi ai Guzzardi nel 1799. — Arma: Par- quella di ( istelluzzo c di Passaneto. — Franco-
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sco duca di Belmurgo nel 1689 e governatore cinque decurioni: Giovanni Stefano nel 1572; E-
della nobile Compagnia dei Bianchi di Palermo. vangelista nel 1596; Cesare, qualificato dux mili-
— Nel 1540 fiorì Cherubino Canizzaro, minore tum, nel 1627, Francesco-Giulio ad un altro E-
osservante, e nel suo ordine qualificato beato. — vangelista nel 1660. — .Arma: D'argento, al

/Vrma: Spaccato; nel 1.» d' azzurro, a due stelle castello di rosso, torricellato di due pezzi ed a-
d' oro, ordinate in fascia ; nel 2.° di rosso, a tre vente un uomo posto sopra la torricella di de-
bande d' oro. stra, vestito d' azzurro, e tenente in mano una
CANNADA di Sicilia. — Domenico ottenne fiaccola accesa; col capo d'oro, all'aquila di nero.
dall' Imperator Carlo VI il titolo di Marchese CANOBBIO di Modena. — Originaria di Can-
Scuderi con diploma del 10 febbraio 1734. — nobio, si estinse nella casa dei Conti Ruggeri. —
Arma: D'azzurro, al vaso d'oro pieno di fiori al Arma : D' argento, alla colonna di nero cimata
naturale. da un pajuolo dello stesso.
CANNATA di Palermo. — Fregiata del ti- CANOBBIO di Milano. — Ebbe per capo-
tolo baronale di Bonerati. — Arma D' azzurro, : stipite Beltramo Zaccheo, e da lei sortì il fonda-
al vaso d' oro, piantato di ramoscelli di verde tore delle scuole cannobiane. Paolo, che fu tanto
fioriti d' argento. — Alias: D' azzurro, al leone benemerito della sua patria. — Arma: Di rosso,
d' oro linguato di rosso sostenente colle branche a tre fascie ondate d'oro ; col capo d'azzurro ca-
anteriori un vaso d' oro. ricato dall' aquila uscente d' argento.
CANNELLA di Tropea. — Arma: D'azzurro, CANOBBIO di Novara, alias Omaccini. — È
al leone d' oro. oriunda da Cannobio, e si stabilì in Novara circa
CANNETA di Sicilia. — Arma: D'argento, la fine del secolo XV. Emerse da questa fami-
ad un fascio di canne d'azzurro fogliate di verde. glia Amico Canobbio fondatore delle scuole Ca-
CANO di Sassari. — Se ne à notizia fino nobbiane in Novara. — Arma : D'argento, al ca-
dal secolo XIV. — Antonio nel 1 436 Vescovo di stello di rosso torricellato di due pezzi, col ponte
Bisarcio, e nel 1448 Arciv. della sua patria; An- levatoio calato; il tutto terrazzato di verde: so-
gelo, valente in armi, fu al servigio del Re di A- pra il ponte levatoio e di contro la porta sta
ragona ed ottenne la baronia di Caquinas ed il ritto un uomo selvatico armato di un grosso ba-
castello di Doria, come apparisce da reali diplo- stone nodoso nell' atto di cacciare un leone del
mi 1438 e del 1443; Francesco
del si segnalò suo naturai colore, che impetueso cerca di en-
nel 1527 contro pirati barbareschi i nell' isola trar nel castello; col capo d'oro caricato dell'a-
dell' Asinara. Eugenio nel 1871 Vescovo di Boss. quila imperiale di nero.
— Arma: Di cielo, al mare al naturale da cui CANOBI di Modena. — Arma: D'azzurro, alla

emerge una montagna a picco al naturale, sini- colonna con piedistallo e capitello d'argento, pian-
strata da un castello torricellato di due pezzi tata sopra una terrazza di verde, sormontata da
di rosso, aperto e murato di nero, e addestrato un vaso o cesto pure d'argento; colla bordura di

da un faro di rosso innanzi al quale passa una rosso.


nave a Vele spiegate, di nero; col cigno attra- CANOBIO di Milano. — Antica e nobile fa-
versante sulla montagna; col capo d'argento, ca- miglia milanese. — Domenico nel 1623 fece co-

ricato di tre bande d' azzurro. struire una cappella gentilizia in S. Protaso e
CANOBBIO di Bologna. — Due famiglie o- la fece dipingere da Daniel Crespi. — Tomaso,
monime fiorirono in Bologna; 1' una oriunda da suo figlio, Capitane, poi Sergente Maggiore, si

Cannobio, si disse dei Sesso di Ticinallo: l'altra, segnalò nelle guerre di Fiandra. (Estinta in fine

chiamata Mazza, originaria di Trafliume, e sta- del XVII secolo). — Arma: Fasciato di rosso c
bilita in Bologna nel secolo XVI, vanta un Gio- d' oro, alla pianta di canapa di verde, fiorita

vanni nunzio di Pio IV all' imperatore Ferdi- d' argento attraversante sul tutto.
nando I, e un Giovan-Francesco Vescovo di Forlì. CANONAGO di Milano. — Arma: Spaccato
— In quest'ultima si estinse la prima. — Arma d'azzurro e di argento, al leone dell'uno nell'al-
dei Canobbio di Sessa Ticinallo: Di rosso, al tro. — Cimiero: Un leone uscente d' argento.
castello d'argento, torricellato di due pezzi dello CANONICI di Ferrara. — Originaria di Bo-
stesso, aperto e fincstrato del campo, con un ci- logna, trasferita in Ferrara nel XII secolo, ove
gno bianco posto fra le due torricelle ed avente nel 1190 ottenne diversi feudi da Obizzo d'Este.
nel becco un nastro colla leggenda: sola Fides Petroncino servì il Marchese Nicolò III , Gherar-
sufficit; col capo d' oro, all' aquila di nero. — do, podestà di Modena . Paris capitano del pre-
Arma dei Cannobio detti dei Mazza: D l
azzurro sidio della cittadella di Roccafranca, e coman-
il destrocherio armato di tutto punto d'argento, dante la rocca di Sassuolo; Roberto erudito ar-
la mano di carnagione, impugnante una mazza cheologo del XVI secolo. Uu ramo di questa fa-
i' armi. miglia à pur fiorito in Firenze. — Arma: Di
CANOBBIO di Cremona. — Dette alla patria rosso, al leone d' argento.
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CANOSSA di Verona. — Presero il nome scia alzata d' azzurro, caricata da una stella di

dal celebre castello omonimo nel Reggiano, già sei raggi d' oro, ed accompagnata in capo da due
di proprietà della Contessa Matilde, e dove l'Im- stelle simili.

peratore Arrigo IV fece atto di sottomissione al CANTELLI di Cento. — Arma: D'azzurro, al

Pontefice Gregorio VII. — Nel 1358 l'imperatore cane rampante d' argento, tenente colle zampe
Carlo IV investi Gabriotto del feudo di Bianello anteripri la lettera T di rosso; col capo d'Angiò.
col titolo di conte; e nel 1432 Simone ebbe dal- CANTELLI di Modena. — Originaria dnl
l' imperator Sigismondo il castello di Canossa con castello omonimo posto in quel di Reggio, edifi-
lo stesso titolo. — Nel secolo XVII ottennero i cato da Catello. — Ludovico, capitano della mi-
Canossa dai Duchi di Mantova. Vincenzo e Fer- lizia della Repubblica fiorentina, fu in grazia di
dinando-Carlo, il feudo di Caliano in Monferrato Pandolfo Malatesta signor di Rimini; Giuseppe
col titolo marchionale, riconosciuto dall' impera- podestà di Sassuolo nel 1670; Alfonso pretore di
trice Maria- Teresa nel 1766, e confermato da Formigine, di Castelnuovo nei Monti e di Muii-
Francesco I nel 1819. Fin dal 1477 era stata tefiorino. — Arma : Di rosso, al cane rampante
aggregata al nobile consiglio Veronese. — Ga- d' argento tenente nella zampa destra anteriore
leazzo, valoroso condottiere di armi per la Casa un T di nero.
d' Este contro i Fiorentini; Ludovico, vescovo di CANTELLI di Genova. — È un ramo della
Tricarico; Giovan-Tomaso governatore di. Mon- precedente, trapiantato in Genova circa il 1360,
ferrato; Maddalena, fondatrice'dell' Istituto delle c confuso di poi cogli Scoti, coi Bochignoni, coi
figlie di carità; Luigi, Vescovo della sua patria, Bestagni sotto il cognome di Centurioni. — Ar-
e Cardinale creato nel 1877. — Arma: Di rosso, ma: D'azzurro, al triangolo gomenato, gigliato al

al cane bracco rampante d' argento collarinato e vertice di ogni angolo, d' oro.
affibbiato d' oro, tenente fra i denti un osso al CANTELLI di Ferrara. — Originaria di Par-
naturale. ma. — Arma: D'oro, a due scettri gigliati di
CANTAFESTÀ di Milano. — Arma : Spac- rosso posti in pila rovesciata.
cato; nel 1.» d'argento, alla corona d'oro; nel CANTELMI di Napoli. — Originaria di Fran-
2.° di rosso, al giglio d' oro; con la fascia d' az- cia o trapiantata in Italia nel 1264 da un Gia-
zurro attraversante sullo spaccato, caricata di un como venuto a rappresentare Carlo d' Angiò nel
sestifoglio d' oro, tra due gigli dello stesso. — Senato Romano, e da cui nel 1269 ebbe i feudi
Cimiero : Un avambraccio di carnagione in palo, di Popoli col titolo comitale, di Alvito e di

tenente tre bandiere d'azzurro, di rosso e d'oro, Sora. — Rostaino nel 1292 capitano di Na-
spiegate a sinistra, fioccate d' oro con le lancie poli, governatore di Capitanata e di Abruzzo,
dello stesso. — Motto: Cantate et exultate. portò il titolo di Duca di Terranuova. — Per
CANTAGALLINA di Perugia. — Prese il ragione di matrimonio Rostaino II fu Principe
nome da un castello omonimo di sua proprietà. di Pettorano; Giacomo Giustiziere nell' Abruzzo
— Antonio, creato Uditore della S. Ruota Ro- nel 1295, e nel 1313 Vicario del Re Roberto in

mana da Nicolò V; Ludovico pubblico professore Firenze. Giovanni nel 1335 fu creato Conte di
nelle università di Fermo, di Macerata e di Pa- Bovino, e si segnalò nelle lotte coi Ghibellini a-
dova. (Estinta). — Arma ? nimati dal valore di Castruccio. Berlinghieri ebbe
CANTALMAGGI di Gubbio. — Famiglia e- la contea di Archi nell' Abruzzo; e Pier-Paolo
stinta, cui successero i Signori Conti della Porta. per privilegio del Re Alfonso ottenne nel 1 154
— Arma : D' oro, all' albero piantato di verde il titolo di Duca di Sora e di Olvito; Alfonso
sormontato da un uccello di nero moscato d'ar- ebbe il ducato di Ortona. Giulio nel 1481 go-
gento. vernator di Foligno, e nel seguente anno Vescovo
CANTALUPO di Genova. — Arma: Partito di Montepeloso in Basilicata. Andrea, passati

d' azzurro e d' argento, ar mastio merlato, forti- tutti i gradi della milizia nell'esercito spagnuolo,
ficato a destra da una torre pure merlata, ed a- fu governatore della provincia di Luxembourg.
perto nel mezzo, il tutto dall'uno all'altro e del- Giacomo Cardinale nel 1690. (Estinta nel 1749).

l' uno nell' altro, con un lupo al naturale cor- — Arma: D' oro, al leone di rosso attraversato

rente pei merli del mastio nell' argento. da un lambello di tre pei.denti d' azzurro.

CANTANO del Napoletano. — Trasse il suo CANTELMI di Ferrara. — È un ramo della

nome da una villa del Beneventano eretta in du- precedente che datosi al servizio degli Estensi

cato, ed era già illustre fin dal tempo delle Cro- fu da questi fregiato d' illustri onorificenze. —
ciate. — Ebbe eminenti professori di diritto in Ercole, uno dei dodici Savi Regi nel 11 76; Pom-
Italia e in Francia e si estinse nella famiglia de- peo podestà della patria; Sigismondo, Ambascia-
gli Staffa di Trinitapoli, Rosati, Bonghi e Iazeol- tore del Marchese Nicolò II al Pontefice Sisto IV;

la. — Arma: D'argento, a tre pugnali doro po- altro Sigismondo consigliere maggiore di guerra

sti in ventaglio e moventi dalla punta, colla fa- setto Alfonso I e sopraintendente generale del
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suo esercito. — Arma: Uguale alla precedente. cingolo militare. Nicola, figlio del precedente, si

CANTINI di Pistoia. — Conserti dei Caval- trasferì a Taranto dove sposò la nobile France-
canti e dei Cancellieri. — Cantino di Amadore sca Faccipecora, e fu aggregato alla nobiltà ta-

Cavalcanti per opera dei Cerchi fu eletto capi- rantina. — Nel 1507 Ferdinando il Cattolico pro-

tano di Pistoia nel 1 300 ;


Cancellieri da Cantino rogò a Pompeo ed a suo figlio Antonio una pen-
ebbe molta parte nelle fazioni dei Bianchi e dei sione di 50 once d'oro sopra i Fiscalari della pro-

Neri; Domenico, nel 1490, lasciato il cognome vincia d'Otranto che dal re Ferdinando, suo pre-

dei maggiori prese per sè e suoi discendenti decessore, era stata conceduta ad Antonio padre
quello di Cantini ; con 200 soldati pistoiesi si di esso Pompeo in rimunerazione dei servigi pre-
portò in aiuto di Giovanni Bentivoglio che vo- stati tanto da esso Antonio, quanto da Niccola
leva rivendicare la signoria di Bologna. Giovanni suo padre. — Arma?
nel 1519 depositario e provveditore di S. Zeno. CANTÙ o CANTUTI di Castelvetro (nel Mo-
Antonio Cavaliere dell' Ordine di S. Stefano. — denese). — Figurano nel libro d'oro antico e mo-
Arma: D' azzurro, alla torre d'argento, aperta derno della Nobiltà Modenese. Essendosi estinta
d' oro, accostata da due delfini dello stesso, posti nel XVIII secolo in questa famiglia quella dei
in palo, le teste in alto, quella a sinistra rivolta; Caslelvetro, i Cantuti ne assunsero il nome e l'ar-

a torre sormontata da tre stelle di sei raggi ma. — Il Tiraboschi cita con lode il conte Fran-
d'oro poste in banda con sopra una spada d'ar- cesco Cantuti Castelvetri che fiorì nel XVIII se-
gento manicata d'oro, con la punta in basso; il colo e lo dice un»» dei più colti e leggiadri poeti
tutto accompagnato in capo da una stella di sei modenesi di quest'età. — AnMA: Partito; nel 1.»
raggi d' oro. d'argento e di rosso, a due cani rampanti affron-
CANTO (del) di Firenze. — Arma Di : rosso, tati dell'uno nell'altro, accompagnati in capo da
a due pesci addossati d' argento. una stella d'oro, che è dei Cantuti; nel 2.° d'az-
CANTONI di Mantova e di Faenza. — Se zurro, alla fascia d' argento accompagnata in ca-

ne à notizia fino dal 1225 in cui un Cantonus po da tre nocciuole d'oro fogliate dello stesso, 1

de Cantono era consigliere del Comune di Man- e 2, ed in punta dal castello aperto, fincstrato
tova. — Il primo che si stabilisse in questa cit- e torricellato di tre pezzi di mattonato movente
tà nella metà del secolo XVII fu Stefano Can- dalla pianura erbosa; ciascuna torre à una ban-
tono. — Nel 1759 con diploma dell' imperatrice dierola di rosso volta a sinistra.
Maria-Teresa fu fregiata del titolo comitale. Dai CANTÙ-PORRO di Milano. — Capostipite
Cantoni di Faenza, estinti nel 1873, emerse An- di questa famiglia fu un Giovan-Pietro vivente
tonio Vescovo della sua patria e poi nel 1767 nel 1468. — Il suo discendente Carlo, nel 1654
Arciv. di Ravenna. — Arma: Spaccato; nel 1.» sposò Caterina Porro figlia di Giovan-Angelo dei
d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° d'azzurro, ad 60 Decurioni. — Per 1' eredità Porro, aggiunse
un triangolo in rilievo d' argento; con la fascia al proprio questo cognome e l'arma. Arma: —
dello stesso attraversante sullo spaccato. Partito: nel 1.° spaccato: a) d'argento, un ad
CANTONI di Milano. — Vittorio-Emanuele II braccio armato al naturale, impugnante un maz-
re d'Italia, con decreto 5 Nov. 1871 concesse zo d'armi; b) bandato d' azzurro e d'argento;
ad Eugenio Cantoni il titolo di barone trasmis- nel 2." spaccato: a) d'oro, all'aquila di nero co-
sibile per primogenitura maschile. — Arma : ronata del campo ;
b) d' oro, a tre bande di ros-
Spaccato; nel 1.» d'argento, all'aquila d'azzurro so, con tre agli di verde, lo stelo in alto, posti
linguata e membruta di rosso; nel 2.» d'azzurro, in fascia attraversanti sulle bande. — Cimiero:
al monte di tre cime d' argento, quella di mezzo L' aquila uscente.
più alta. CANTUCCI di Firenze. — Arma: Partito in-
CANTONO di Vercelli. — Felice, il 3 Giù. vestito d' oro e d' azzurro, alla banda partita
1839, ottenne sentenza camerale che dichiarò a- d' azzurro e d' oro, attraversante sul tutto ;
col
perta a suo favore la vocazione al titolo comitale capo d' oro, caricato di un' aquila di nero coro-
di Castiglione; lecito dunque a lui di assumerlo. nata d' oro.
— Fin Marzo precedente aveva ottenuto pa-
dal CANTUCCI di Perugia. (Estinta), — Arma:
tenti che gli davano all' uopo l'abilitazione per D'azzurro, alla banda di rosso. — Cimiero: Un
esserne investito nel caso il magistrato ricono- leone nascente d'oro.
scesse competergli detto titolo. — Arma: Spac- CANTULLI di Cremona. — Dette alla patria
cato; nel 1.» partito di rosso e di verde; nel 2." due decurioni, Gian-Francesco nel 1566, e Fran-
di porpora, al triangolo d' argento. cesco nel 1 582. — Arma ?
CANTORE (de) di Taranto. — Originaria di CANUBBIO del Borgo S. Dalmazzo (Piemon-
Messina, servì il partito angioino; ma caduta la te). — Conti di Torrettas. — Arma: Spaccato;
Sicilia sotto gli Aragonesi, passò a Napoli nella nel 1 .° d' argento, all' aquila di nero, armata e
persona di Michele il quale fu quivi decorato del rostrata di rosso ; nel 2." d' azzurro, al braccio
CAO 20 — CAI*

arma. 'argento, impugnante un'ascia all'an- gliari. — Costantino innalzava in Roma un va-
tica de u — Cimiero : Un fascio di canne di verde sto ospedale pe' poveri di origine sarda; Bene-
legate C rosso. — Motto: Fragiles prudenti* detto, fu creato Cardinale dal Papa Gregorio VII,
FIRMAT. Annibale e Quintilio fiorirono nel secolo XIV e

CANUCCI o CATUCCI di Xarni. — Arma : dettero prove di valore al servigio degli Arago-
D' azzurro, al lepriere rampante di rosso, colla- nesi ;
Francesco e Girolamo si dedicarono con
rinato d' oro, guardante una stella di otto raggi lode agli studi storici. —
Non sappiamo se ap-
dello stesso, posta al primo cantone. partenga a questa 1' omonima famiglia dei Conti
CANUSCIO del Friuli. — Fu feudataria di di S. Marco, della quale un Francesco ottenne il

molti villaggi e di una parte del castello i Sof- privilegio di cavalierato e nobiltà verso la prima
femburgo. — Andrea rettore della città d Civi- metà del secolo XVII. — Un Efisio fu creato
dale; Candido, consignore dei patriarca Ot )bono conte di S. Marco dal re Carlo-Alberto di Sar-
e provveditore di Cividale ebbe nel 1303 inve- degna. Attuale Conte di S. Marco è il di lui fi-

stitura del castello di Orzone ;


Ulvino ff e ac- glio Enrico Generale di fanteria. — Arma: Spac-
quisto della terra di Selza, e venne elett capi- cato; al 1." d'azzurro, al mare agitato al natu-
tano di Soffemburgo. Più tardi comprò l torre rale, e due delfini, pure al naturale, nuotanti in
di Asquino e di Varmo in Cividale. — ,a Re- esso; il tutto sormontato da un uccello bianco
pubblica Veneta investì questa famiglia dcle giu- (cao) volante e guardante una stella d' oro ncl-
risdizioni di Vercaglia, O'oblizza e Schriù. Fu i- 1' angolo del capo; nsl 2.» di rosso, partito da
noltre aggregata ai Consigli provinciali di Gori- un filetto d'argento, a destra un castello di sasso
zia e del ducato di Carniola. — Arma : D'argen- sostenente un leone, il tutto al naturale; a si-
to, al palo di nero; col capo di rosso. nistra sei pani d' oro, 2, 2 e 2.

CANZANIGO di Venezia. — Originaria della Altra famiglia di questo nome ottenne il ca-
Romania, furono antichi tribuni, e si estinsero valierato e la nobiltà in persona di Antonio il 2

nel 1303 nella persona di un Pantaleone avvo- Nov. 1736. — Arma: Partito: nel !.° di rosso,

cato di posizione. — Arma: D' azzurro, al palo all' agnello d' oro discendente da un monte al

inquartato di rosso e d'oro. naturale a sinistra, ed in atto di muoversi per


CANZANO-AVARNA di Messina. — Di ori- abbracciare colie zampe anteriori una colonna
gine Castigliana, trapiantata in Messina nel 1619 d'argento alquanto distante a destra; nel 2.°
da Giuseppe Canzano dei duchi di Montaga e dei d' azzurro, a tre caprioli d' oro, sormontati cia-

signori di Fuenda e Zueta, il cui figliuolo Giov.- scuno alla punta da un uccello bianco ^cao) te-
Battista fu ascritto alla Mastra nobile nel 1568. nente nel becco un pane d' oro.

— Il ramo primogenito di questa famiglia si c- CAOTORTA di Venezia. — Originaria di


stinse nel 1573, e per ragiono di matrimonio Trieste fu delle prime famiglie che per fuggire
aggiunse al proprio il cognome di Avarila coi ti- la furia dei barbari si trasferi nelle lagune ve-
toli di duca di Bclviso, di Visconte di Franca- nete circa il 554. — Nel I3I0 per servigi pre-
di Conte di Galati e barone dell • Decima.
villa, stati al Doge ed al pubblico fu ascritta al Mag-
— Giuseppe senatore in patria nel IO* 3. Ar- — gior Consiglio. — Arma: Di rosso, al leone d'oro,

ma: Di rosso, al maschio di fortezza tt' oro sor- tenente con le branche anteriori una torta dello
montato da tre torri merlate e burliate dello stesso. — Alias: Di rosso, alla torta d'oro.

stesso. — Alias: Inquartato: nel ,.° e i.« di CAPACCI di Siena. — Dell'ordine popolare,
J
rosso, a tre torri d' oro; nel 2." e 3 d'oro, alla originaria del castello di Monteautolo del Bosco,

alia fascia d' azzurro. ebbe sepolcro e cappella in S. Domenico. — Am-


GANZI di Milano. — Regi feudatari nobili di messa alla nobiltà senese, il primo a risiedere

Labbrate Superiore confermati nella loro nobiltà fra i Governatori fu Ser Cristofano d' Andrea
Imperat. Francesco I dopo il
dal','
)H\'ò. — Ar- nel 1100. — Adriano fu Maestro di Camera del

ma: Spaccato; nel 1." d'oro, all' :.quila di nero Cardinale Piccolomini, poi Papa Pio III, di cui

cognata del campo; nel 2.» d'azzurro, a tre bo- divenne Datario. — Frate Jacomo Domenicano fu

netti di rosso, il bordo superiora del rovescio Vescovo di Trani. — Bernardino e Salimbene fu-
oro dentato, sormontati ciasci.no da una
palla rono canonici della metropolitana senese, e que-
d'
accoi (pagliati da sette st' ultimo lasciò al Capitolo un vastissimo terri-
Mìo stesso, posti 2 e 1 e

stelle di otto raggi d'oro 3, 4, 2 c 4. — Ci- torio con la villa detta del Petraio. — Fabrizio
coronata d'uro. fu celebre lettore di filosofia in Pisa ed in Siena.
miero: Un' aquila uscente di Ufi o,

CAO di Cagliari. — Se i.e à memoria lino — Fra Benuceio di Cristoforo fu Cav. Gerosoliin.

XI iella persona d'Ila- noi 1 130 e Priore di Alberese, dopo lui altri
dal cominciare del secolo
Pontefice Benedetto Vili ad in- due della stessa famiglia appartennero allo stesso
rio che spinse il

tjrporsi presso i Pisani ondi questi muovessero Ordine. — Nicolò fu spedito ambasciatore al

Ca- pontefice in Avignone nel 1362. e Salimbene dopo


r/uerra ai Saraceni che face- ano
strazio, di
CAP — 221 — CAP
essere stato rettore dell' Ospedale di S. Maria rento, trapiantata in Napoli da Marino fratello
della Scala nel 1475, fu poi ambasciatore a Cle- di Corrado viceré di Sicilia circa il 1040. Avendo
mente Vili nel I 483. — Cristoforo fa egualmente parteggiato sempre pel re Manfredi, fu persegui-
ambasciatore più volte alla Corte Pontificia, al tata dagli Angioini in modo che molti individui

re d' Aragona e alla Repubblica Fiorentina. (E- di essa fuggirono, riparandosi alcuni in Dalma-
stinta nel 1700). — Arma: D' oro, al teschio di zia, altri in Sicilia, altri in Lecce. — Un ramo
ringhiale strappato di nero, difeso d' argento di fiorì in Otranto nel secolo XVI e si divise in tre
due pezzi. case; nei Capeci di Barbarano estinta nel 1817;
CAPALTI-ERCOLANI di Fossombrone. — Già nei Capece di Lucugnano, parimente estinta, e

mercanti e capitani dell'arte della lana, ebbero in nei Capece di Corsano che tuttora fiorisce. — Ha
progresso di tempo il titolo di marchesi. — Cri- goduto nobiltà in Napoli ai seggi di Capuano c
stoforo servì come architetto Francesco-Maria II Nido, in Lecce, Sorrento, Benevento ed Ischia.
della Rovere duca. d'Urbino, e Francesco, maestro — Ebbe 73 baronie, 8 marchesati, 3 ducati, e

di musica, scrisse il Contrapuntista pratico che fu 2 principati, cioè di Montaguto e di Montcdoro.


stampato in Terni nel 1788. (Estinta.) — Arma? — Ginello Console della repubblica napoletana
CAPANO di Napoli. — Ebbe origine nel Ci- nel 1066; Sergio contestabile a tempi di Gio-
lento e se ne ànno memorie fino dal tempo di vanni Commeno; Corrado console di Sorrento;
Enrico VI imperatore. — Ha goduto nobiltà in altro Corrado viceré di Sicilia; Marino capitano
Napoli al seggio di Nido, in Salerno al seggio di di 40 galere pisane, scorazzò per i lidi del regno;

Portaretese, in San Pietro in Galatina e nel Ci- prese Ischia, Castellamare, Sorrento e Positano;
lento. — Fu suffeudataria della Casa Sanseveri- Petrino, giustiziere di terra d'Otranto; Gaetano
no. — Divisa in due rami, il primo dei Principi Maria Arciv. di Trani. — Arma: Di nero, al

di Pollica si estinse nella famiglia Signori; il leone d' oro coronato dello stesso. — Alias: D'ar-
ramo dei Capano Marchesi di Miano si estinse gento, al leone fasciato d'oro e di nero, coronato
nel 1815. — Fu signora di ben 56 baronie, del d' oro con la bordura dentata di rosso.
contado di Celso, del marchesato di Miano e del CAPECE-GALEOTA di Napoli. — Ha per
principato di Pollica. — Corrado, giustiziere di capo-stipite un Galeotto Capece, figliuolo di En-
Abruzzo nel 1 250 ;
Tommaso, ciambellano e fa- rico Contestabile della Repubblica Napoletana,
migliare di Re Roberto d'Angiò; Guglielmo, luo- vissuto nel 1170. — Ebbe il possesso di molti
gotenente del regno. — Arma : D' argento, alla feudi, tra i quali alcuni con titolo di conte, duca
banda di rosso, caricata di tre gigli d'oro posti e principe; ed à goduto nobiltà in Napoli nel
nel senso della banda stessa. Seggio di Capuana. — Ha occupato alti uffici e

CAPASANTA di Vicenza.Arma Spaccato — : dignità civili, militari ed ecclesiastiche, e fu insi-

d' azzurro, sopra un muro merlato di rosso, mu- gnita di molti ordini cavallereschi. — Arma: On-
rato di nero caricato di una conchiglia rovesciata dato d'argento e d'azzurro, al lambello di tre
d'oro; a due terrazze di verde moventi in se- pendenti di rosso attraversante sul tutto. — A-
micerchio dai fianchi dello scudo e attraversanti lias: D' oro, a quattro fascie ondate d' azzurro.
sul muro: l'azzurro caricato da due teste d' a- CAPECE-LATRO di Napoli. — Ebbe per
quila affrontate d' oro vomitanti fiamme di rosso. capostipite Stefano vivente nel 1107, signore di
CAPASSO di Napoli e di Benevento. — Ori- Civitavecchia e d' Alatro, dal quale feudo prese il

ginaria francese, venne in Napoli, ov' ebbe no- nome di Latro. Fece parte del Monte Capece
biltà al seggio di Portanova, sotto Carlo d' An- istituito nel 1 584; ed à goduto nobiltà in Napoli
giò, nel qual tempo si à memoria di Anselmo nel seggio di Capuana e in Caserta. — Da Ra-
signore di Castelvecchio. — Da Napoli si stabilì gone signore di Fraina discesero i Capecelatro
in Benevento e fu aggregata a quella nobiltà. — duchi di Nevano, di Morrone e i marchesi Cape-
Ebbe la signoria di Castelvecchio, di Santangelo celatro; da Giovanni signor di Ardore e Pazzi-
a Cupolo, di S. Maria a Toro, di Poppano, della gno vennero i duchi di Castelpagano ; ed Ettore
contea di Pastene nel 1648, e del marchesato sul marchese del Torello dette origine ai duchi di
cognome. — Giovanni e Roberto creati cavalieri Siano. — Ha goduto ben 42 feudi oltre la con-
dal Re Carlo I nel 1271 ;
Luigi famigliare del Re tea di Olvito avuta nel 1210, quattro marche-
Federico d'Aragona, e ambasciatore a vari prin- sati, e sei ducati. — Stefano Senatore di Roma
cipi italiani; Annibale dottore in leggi, Commis- nel 1190; Goffredo Cardinale nel 1261 ;
Paiisio
sario di campagna contro i banditi e regio con- Viceré di Sardegna; Riccardo Vescovo di Monte-
sigliere. — Arma: D'azzurro, alla croce di S. corvino; Giuseppe nel 1778 Arciv. di Taranto.
Andrea d' oro, accantonata da quattro teste di — Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° di nero, al
leone dello stesso, lampassatc di rosso, le due leone d'oro; nel 2.° e 3.» losangato in banda
dei fianchi affrontate. d'argento e di nero. — Alias: Fusato in banda
CAPECE di Napoli. — Originaria di Sor- d' argento e di rosso.
CAP - ì ì — CAP
CAPECE-MINUTOLO di Napoli. — Vuoisi nati, aventi ciascuno un vistoso cordone di verde.
una diramazione della casa Capeee, e che verso CAPELLANO di Castroreale. — Arma : D'az-
la metà del secolo XI si disse Minutolo dal so- zurro, a tre crescenti montanti d'argento, 2 e
prannome dato ad un individuo di essa per la 1, caricati ciascuno da tre macchie di nero, ac-
piccolezza del corpo. — Ha goduto nobiltà in compagnati nel cuore da una stella d' oro, e sor-
Napoli nel Seggio di Capuana, in Messina ed in montati nel capo da un bisante dello stesso.
Capua, e trovasi ascritta al libro d' oro. — Feu- CAPELLARI di Legnago. — Arma: D'argen-
dataria fino dai tempi di Carlo I d' Angiò, ebbe to, all' aquila bicipite di nero, imbeccata c mein-
i titoli di marchese, di duca e di principe. — brata di rosso, sostenuta da una terrazza di
Antonio principe di Canosa ottenne sulla fine del verde, avente una stella d' oro fra i due colli ; il

secolo XVIII il grandato di Spagna. — Arma : tutto sormontato da un cappello di nero.


Di rosso, al leone di vaio armato d' oro con la CAPELLARI DELLA COLOMBA di Roma.
testa dello stesso. — Arma: Spaccato; d'azzurro, al cappello di
CAPECE-PISCICELLI di Napoli. — Di ori- nero, coi cordoni d' oro a destra e a sinistra ;

gine longobarda, à le sue prime memorie nell'an- sull'azzurro a una colomba d'argento imbeccata
no 997. — Fu una delle famiglie aggregate alla e memorata di rosso, colle ali distese; colla fa-
Capece nel Seggio Capuano di Napoli, e venne a- scia di rosso attraversante sullo spaccato e ca-

scritta al libro d' oro. — Arma : Trinciato d' oro ricata di tre stelle d'oro.

e di rosso, alla banda inchiavata d'argento sull'oro, CAPELLI di Cremona. — Dette alla patria
attraversante sul trinciato accompagnata in capo due decurioni; Pietro nel 1387, e Gian-Battista
da un lambello di rosso sull'oro di tre pendenti. nel 1591. — Arma?
CAPECE-SCONDITI di Napoli. — Arma: CAPELLI di Firenze. — Arma: Spaccato
D' oro, al leone di nero, armato e lampassato di d'azzurro e d'argento (alias) d'argento e d'az-
rosso. zurro, al cappello dell' uno nell' altro.
CAPECE-TOMACELLO di Napoli. — Arma: CAPELLI di Ferrara. — Originaria di Ve-
Di rosso, alla banda scaccata d' azzurro e d' oro nezia. — Nicolò, valoroso compagno d' armi di

di tre file. Azzo VIII marchese Estense, si segnalò nel 1208


CAPECE-ZURLO di Napoli. — Giovanni, nella battaglia contro Ezzelino il tiranno. — Pro-
morto nel 4 381 figlio di Berardo Piscicelli Si- perzio, si distinse nel 1224 nell'assedio dato da
gnor di Aprano, abbandonato il cognome paterno, Azzo IX alla Ferrata per discacciare Salinguerra
cominciò a chiamarsi Zurlo, e dette origine alla fa- Guramonti, che si era impadronito di Ferrara. —
miglia da lui denominata Capece-Zurlo. Fu ascritta Taddeo fu ambasciatore a diverse Corti. — Ar-
al Seggio Capuano. — Sotto la dominazione dei ma: Spaccato d'azzurro e d'argento, al cappello

Durazzeschi e degli Aragonesi fu signore di molti dall' uno all' altro.

feudi. — Il ramo esistente deriva da Francesco CAPELLI di Modena. — Figurano come cit-
uno dei giudici della disfida di Barletta. — Gio- tadini cospicui fin dal 1314, in cui Pietro Ca-
vanni ammiraglio della religione gerosolimitana pelli della Cinquantina di S. Pietro fu scacciato

e balio di S. Stefano; Giuseppe-Maria, morto nel dalla città con altri 300 fra i principali cittadini

1801, Cardinale e Arciv. di Napoli. — Arma: Di perchè troppo ligi agli Estensi stati allora spode-

rosso, alla banda d' oro caricata da un girello stati dal popolo. — Francesco podestà di Bolo-
d' azzurro. gna nel 1371. — Giuseppe e Tommaso eleganti

CAPECCE di Milano. — Furono Baronie poeti. — Arma: D'argento, al cappello di nero

Conti della Somaglia, e nel 1772 ottennero il coi cordoni e fiocchi di rosso.

Patriziato Mantovano. — Annibale Cav. Geroso- CAPELLINI di Bologna. — Arma: D'azzur-


limitano. — Arma? ro, a tre tazze male ordinate d' oro ;
col capo
CAPELLA di Verona. — Nicolò, ambascia- d' Angiò.
tore al Veneto senato; Tebaldo difensore della CAPELLO di Venezia. — Originaria di Ca-
patria; Camillo e Alessandro, insigni giurecon- pua, fu inclusa nella nobiltà veneta nei 1297
sulti, furono creati Conti da Luigi Mocenigo, alla serrata del Consiglio. — Giovannino procu-
doge di Venezia con diploma del 4 Apr. 1573. ratore di San Marco nel 1229. — Divisa in molti

— Arma: D'argento, al cervo rampante di ros- rami, uno dei quali portò il titolo di conte del

so, incatenato e unghiato d' oro. S. Palazzo Lateranense e dell' aula imperiale con-

CAPELLANA di Cremona. — Dette quattro cesso nel 1540 dall' Imperator Carlo V ad Anto-
decurioni a Cremona; Galeazzo nel 1517; Fran- nio cavaliere o procuratore. — Ebbe la conferma
cesco nel 1527; Gian Francesco nel 1563; e Ca- della nobiltà con Sovrane risoluzioni del 1817,
pellano nel 1594. — Arma? 1818 e 1826. — Arma: Spaccato d'argento e
CAPELLANI di Cento. — (Estinta). — Ar- d'azzurro, al cappello dell'uno nell'altro; i cor-

ma: D'argento, a tre cappelli di nero male ordi- doni di rosso passati in croce di S. Andrea.
CAP 223 — CAP
CAPELLO di Nizza. — Furono dei Signori Una donna ignuda nascente tenente il motto: con

di Castelnuovo. — Arma : Spaccato cuneato d'az- IL TEMPO.


CAPISTRARI o CAPISTRATI di Locamo. -
zurro e d' oro.
CAPELLO (dal) di Verona. — Ascritta nel Vedi Bologna di Locamo.

4 520 al nobile Consiglio di Verona. — Si segna- CAPII ANEI o CATTANEI di Crema. — Due
larono Agostino e Camillo cavaliere che furono famiglie di questo nome esistettero in Crema, i

giudici ed avvocati, ed un Onofrio che nel 4592 Capitanei di Rivoltella, e i Capitanei di Caravag-

fu pretore di Peschiera. — Arma: D'azzurro, ad gio. La prima risale al 950; e la seconda à per

un cappello di rosso coi cordoni passati in Croce capo-stipite un Giovanni vissuto nella seconda

di S. Andrea. — Alias: Spaccato; nel 4.° d'ar- metà del secolo XIII ; si estinse nel XVII seco-

gento, ad un cappello di rosso, ornato di rosette lo. — Arma?


d'oro sui fianchi; i cordoni d'oro passati in croce CAPITANEI di Sondrio e di Valdiscalve. —
di S. Andrea; nel 2.° di rosso pieno. Così detti dal grado che ebbero gli antichi in-

CAPELLONI di Genova. — Arma : D'argento, dividui di questa famiglia nella Valtellina e in

al cappello di nero, ornato di una penna di Val di Scalve, sono originari di Locamo. Ebbero
struzzo dello stesso. storica importanza in quelle parti ; furono dei

CAPID1VACCA o CAPINERI o PARADISI di primari di Sondrio e di Bergamo, e da Bergamo


Padova. — Originaria di Firenze, stabilita in sen venne a Milano Asalonne de' Capitanei, che
Padova nel 4018, e divisa in tre rami, uno dei fu in Corte di Bianca-Maria, ed ebbe la cittadi-

quali assunse il cognome di Capineri e l'altro di nanza milanese. Questa famiglia ebbe diversi feudi
Paradisi. — Giovanni nel 4 084 sedette fra i ma- imperiali, personaggi illustri in ogni fatta di no-

gistrati; Rambaldo pretore in Firenze nel 4258; bili discipline, ambasciatori a corti straniere, in

Francesco nel 4 323 prefetto di Castelfranco pei servizio specialmente dei Duchi di Milano, e con-
Carraresi ; Andrea dei Capineri nel 4134 fu Con- dottieri d' uomini d'armi assai valenti. — Molti
sole; e Pagan Paradiso nel 4 228 podestà di Ci- furono cavalieri gerosolimitani, ed alcuno anche

vital di Belluno; Enrico nel 4 233 podestà di col grado di Commendatore; altri militarono con
Conegliano. — Diversi furono rinomati giurecon- onore, anche fuori d' Italia, in ispecie nel Belgio,
sulti ed ascritti al nobile collegio dei giudici. — in Ispagna e contro i Turchi, e meritarono belle
Arma: Di rosso, a tre spade d'argento poste in rimunerazioni da' Papi, da' Principi e dalla Veneta
banda. — Alias: Di rosso, inquartato; al 4.° e Repubblica. — La famiglia à titolo comitale, il

4.° a tre gigli disposti in fascia, sormontati da patriziato milanese e il grandato di Spagna di

una stella di sei raggi : al 2.° e 3.° una testa di 1 a classe per concessione di Carlo VI imperatore
vacca rivolta. — Alias: D'azzurro, al rincontro (1737), e fu confermata ne' suoi titoli e privilegi
di vacca d'argento. più antichi con onorevoli dichiarazioni, anche mo-
CAPILUPI di Mantova. — Sono fregiati del derne dell' I. R. Governo Lombardo-Veneto. —
titolo di marchesi. — Lelio, poeta di nome; Ca- Arma: Inquartato; nel 4 .° d'azzurro, a sette co-
millo, ambasciatore a diverse Corti; Ippolito, se- rone marchionali al naturale, ordinate 4, 2, 1, 2
gretario del Card. Ercole Gonzaga, Vescovo di Fano e 4 ; nel 2.° d'argento, a tre fascie scaccate *di

nel 1564 e quindi Nunzio a Venezia. — Arma: nero e d'argento di tre file, con sei busti d'uo-
D'oro, ad una testa e collo di lupo al naturale. mini con cappello in testa, nascenti dalle fascie,

CAPINERI di Padova. Vedi Capodivacca. posti di fronte, tre dalla superiore, due dalla me-
CAP1NI di Lucca. — Originaria di Pontcdera, dia, ed uno dall' inferiore, vestiti di rosso; nel 3°
e trapiantata primieramente in Gattaiola, da un d'argento, a quattro gigli d'oro, per inchiesta,
Domenico che andò a stabilirsi in quel paese coi 4,2 ed 1 ; nel 4.° d' azzurro, ad un monte o
nobili signori Balbani. Da Gattaiola passò in Lucca rupe al naturale, movente dalla punta dello scudo
nel 1455 e fu fatta cittadina lucchese. — Lorenzo a destra alla metà del fianco sinistro, con un
Capini fu del Consiglio Ordinario della Repubblica sole d' oro orizzontale al canton destro del capo;
— Antonio Dottore — Altro Lorenzo causidico. sul tutto d' oro, all' aquila di nero coronata del
(Estinta). — Arma; D'argento, al leopardo illeo- campo; lo scudetto timbrato da corona comitale.
nito d'oro sostenuto da un monte di tre cime di — Cimiero: Una figura di donna vestita di rosso
verde, movente dalla punta; con la fascia di rosso con cappello o tocco in testa dello stesso, posta di
attraversante caricata di tre stelle di otto raggi fronte, nascente, la mano sinistra appoggiata all'ar-
d' oro. ca, ed impugnante colla destra una lancia in banda.
CAPISANO di Chieri. — Abma : Spaccato ;
CAPITANEO di Modugno. — Diversi mem-
nel 1.° d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° di ros- bri della famiglia Cattaneo di Novara, seguirono
so, alla fascia scorciata e doppio addentellata di nel suo esilio Isabella di Aragona duchessa di
due pezzi d'argento; con una fascia in divisa di Milano che prese stanza in Bari, suo stato. Edi-
nero attraversante sulla partizione. — - Cimiero : ficarono un palazzo nella città di Modugno, c fu-
CAP — 224 — CAP
rono aggregati a quella nobiltà. Ebbero in feudo Filippo- Maria Visconti nel 1412 dicliiarò nobile

San Demetrio nel territorio di Bitonto. Guarino, la famiglia Capitani di Vimercate. — Gregorio
castellano di Bari, fu creato da Carlo V con di- Vescovo di Trebisonda nel 1461. — Arma: Di
ploma del 31 Dee. 1554 milite aurato. Diodato, rosso, al castello d' argento torricellato di tre

Cavaliere gerosolimitano e nel 1747 commenda- pezzi alla ghibellina; col capo dell'impero.
tore della SS. Trinità di Barletta. — Arma: D'az- CAPITE (de) di Sulmona. — Originaria di
zurro, a cinque sbarre d'oro. Sulmona e molto antica. — Un ramo si sta-
CAPITANI D' ARZAGO di Milano. — Anti- bilì in Aquila e vi si estinse nel XYT secolo.

camente detta d' Intimiano dal castello omonimo L'altro rimasto in Sulmona vi si spense nel .sus-

da lei posseduto nella provincia di Como, prese seguente. — Ahma: D'azzurro, a due bande unite
la nuova denominazione allorquando Girardo o d'argento e di rosso, accompagnate da una stella

Gariardo, nipote del famoso Eriberto d' Intimiano caudata d'oro in capo, e da tre melograno fo-
Arciv. di Milano, si rese padrone della corte e gliate dello stesso in punta.

pieve di Arzago nel 1018, denominazione con- CAPITEGALLI di Roma. — Arma: D'oro, al
servata dai di lui discendenti i quali si dissero gallo di nero, barbato e crestato di rosso, posto

promiscuamente signori di Arzago o de Capitani sopra un monte di tre cime di verde, movente
d' Arzago. — Molti personaggi vantano la stirpe dalla punta.

degli Arzago. — Arnolfo II Arciv. di Milano nel CAPITELLI di Napoli. — Guglielmo con de-
996, Girolamo Vescovo di Nizza e Grande Ele- creto del 1869 (18 Nov.) fu creato Conte da Vit-
mosiniere di Caterina de Medici Regina di Fran- torio-Emanuele II re d' Italia ; e con altro de-

cia nel 1544; Francesco Tenente-Generale gover- creto dell' 11 Gen. del 1870 ottenne I' uso dello

nai di Milano nel 1624, poi di Genova. Di- — stemma gentilizio. — Arma: Partito di rosso e

visa in due rami, quello proveniente da Paolo fu d'oro, al capitello toscano di marmo bianco al

riconosciuto nobile nel 1771, e l'altro da Anto- naturale in cuore dall'uno all'altro. — Cimiero:
nio nel 1770. — Arma: Sei bande d'argento e Un antibraccio destro di carnagione impugnante

di rosso alternate, abbassate sotto un capo d'oro un ramo d' issopo al naturale in sbarra. — Motto :

caricato di un castello merlato di cinque pezzi SIT COLUMNA LABOR VIRTIS ITNDAMENTIM.
di rosso, aperto del campo e movente dalla par- CAPITANANO di Taranto. — Di origine

tizione, sormontato da un' aquila di nero coronata Normanna, se ne à memoria fino dal secolo XII.

dello stesso. — Si disse anticamente de Tarento, cognome


CAPITANI DI GRADI di Milano. — Regi- mutato in quello di Capitignano dalla baronia
strata nel Codice araldico lombardo nel 1772. presa a censo da un Goffredo nel 1*269. —Rug-
(Estinta). — Arma: Di rosso, alla banda d'oro, giero fu nel 1160 protonatario nel reame di Na-
caricata delle lettere S. P. Q. R. di nero, accom- poli; Goffredo maestro portolano di Puglia; Ca-

pagnata in capo, ncll' angolo sinistro, da due taldo nel 1405 andò ambasciatore in Provenza
torri d' argento, ed in punta, ncll' angolo destro spedito dalla principessa Maria d'Eugenio per ot-

da una inferriata di nero; col capo dell'impero. tener soccorsi contro il Re Ladislao di Durazzo:
CAPITANI ORELLI di Milano. —È un ra- Gabriele nel 1407 ottenne la baronia di Torri-

mo dei Capitanei di Sondrio e Val di Scalve, cella, confermata a Fazio da Alfonso Re di Ara-

staccatosi nel 1080. — Arma: Spaccato; nel 1.° gona. — Nel 1512 la famiglia era divisa in 7

dell'impero; nel 2.° tagliato di rosso e d'argen- rami, di cui quattro si estinsero nella prima ge-

to, al leone dell' uno nell'altro. ncrazone; altri due più tardi. Uno fiorisce tut-

CAPITANI DI SESTO di Milano. — Martino tora. — Arma: D'azzurro, alla fascia di rosso

decurione di Milano e legato di Galeazzo-Maria caricata di due gigli d' argento.

Sforza a Federico HI nel 1468; Dionigi decurione CAPITONE di Narni. — Di origine romana.

nel 1474. (Estinta). — Arma: Capriolato d'ar- — Nel 1217 Pietro podestà di Terni; Benigno e

gento e d'azzurro; col capo dell'impero. Biagio di Recanati; Pellegrino di Fuligno. Paolo,

CAPITANI DI SET TAL A di Milano. — Con- Minore Osservante, fu elevato all' onore degli al-
nobili 1493. Feliciano Arciv. di Avignone
feudatari di Sardigliano, furono riconosciuti tari nel nel

nel 1770, e creati conti dell'


impero austriaco 1566. — Questi Capitone ebbero nel medio
nel 1834. —
Arma: Di rosso, a sette ali spie- evo i titoli di nobilcs et potentes de Proietta e

3 ed 1. di Cotnitcs Turris Picchii, fortilizi fabbricati da


gate d'oro, poste in fascia 3,

CAPITANI DI VIMERCATE di Milano. — loro unitamente a Capitone, e alla villa di Scoia-

Giustamente, nel 1089, era conte di Vimercate ; no. — Nel 1467 ottennero la cittadinanza Nar-

Pinamcnte nel 1163 era signore della Rocca di nese. (Estinta). — Arma: D'azzurro, al leone

Agrucci; Ottavio nel 1080 Vescovo di Bergamo; d'oro armato e lampassato di rosso, sormontato da

Acherio condottiero dell' esercito milanese nel i una stella di sei raggi d'oro; colla banda di rosso ca-

1150; e Bcllolo decurione di Milano nel


1380.— |
ricata di due bisanti d'oro attraversante sul tutto.
CAI* — m CAP
CAPIZUCCHI di Roma. — Signora di molti dalla fascia stessa; l'aquila fiancheggiata da due
castelli, e fregiata del titolo baronale. — Gio- stelle di otto raggi d'argento; e in punta da
vanni-Antonio Cardinale e Vescovo di Lodi ;
Pao- tre caprioli d' oro. — Cimiero : Collo e testa
lo, Vescovo di Neocastro, e Vicclogato in Unghe- d' aquila di nero.
ria, pacificò le fazioni sorte in Avignone; Rai- CAPOA NO di Amalfi. — Pietro Cardinale
mondo, dell' Ordine dei Predicatori, fu Maestro creato da Celestino HI ;
Luigi Vescovo di Ra-
dei Sacri Palazzi apostolici e poi Cardinale. I fra- vello; altro Pietro Cardinale nel 1221 Mansone ;

telli Camillo e Biagio si segnalarono nelle guerre e Landolfo conti di Prata; Tomaso signore di
di Fiandra e d' Italia. (Estinta). — Arma : D'az- ben venti castelli ; Matteo e Giovanni vescovi di

zurro, alla banda d'oro. Amalfi. — Arma: D' azzurro, al cavallo d'argen-
CAPIZUCCHI di Vclletri. — È un ramo della to, brigliato di rosso, passante sopra una terrazza
precedente trapiantato in Vclletri da un Valeria- di veld e.

no. — Tiberio e Paolo sedettero nel magistrato. CAPOBIANCO di Sicil a. — Originaria di

— Arma: Uguale alla precedente. Lecce, fu trapiantata in Sicilia da Picrantonio


CAPIZZI di Messina. Dei baroni — di Diesi signore di Salandra sotto Federico II, da cui ot-
e Mulotta. — Arma : D' azzurro, al destrocherio tenne i feudi di Lalbiato, Carrubba e Reddini. —
armato al naturale, impugnante pei capelli una Un ramo si stabilì in Siracusa, da cui emerse
testa di leone d' oro. Giovanni-Antonio Vescovo di detta città. — Ar-
CAPOA o CAPUA (de) di Napoli, — Ebbe ma: D'azzurro, al capriolo d'oro accompagnato
origine dalla famiglia Archiepiscopis, e perchè da tre stelle dello stesso, due in capo ed una in

nobile capuana fu detta Capoa o de Capua. Ot- punta, colla testa di vecchio al naturale chio-
tenne nobiltà in Napoli ai seggi di Capuano, Ni- mata di bianco e barbuta di nero.
do, Montagna e Portauova, in Capua, in Bene- CAPOBIANCO di Forlì. — È un ramo della

vento, in Reggio di Calabria e in S. Pietro in precedente, fregiato del titolo di Marchese. —


Galatina. — Divisa in due rami, si estinse il Arma: uguale alla precedente.
primo dei Duchi di Termoli nella famiglia Cat- CAPOCCI di Roma e di Viterbo. — Giovanni
taneo, il secondo dei Duchi di S. Cipriano nella podestà di Perugia nel 1223 e Giacomo senatore
casa Monforte. — Fu signora di cento diciannove diRoma nel 254. Cencio camerario parla di un
1

baronie, di sedici contadi, di otto marchesati, di Romanus Capoccias Romanorum Consul nel 1221.
nove ducati e di dieci principati, ebbe il titolo di — Giovan-Vincenzo scrisse la storia della sua

Gran Conte di Altavilla ; fu fregiata del grandato famiglia. — Un ramo dei Capocci à fiorito in

di Spagna e dell'Ordine del Toson d'oro. — Ugo Viterbo, da cui usci Raniero monaco cisterciensc
capitano dell'imperatore Isacco I Commeno; Al- e poi Cardinale creato da Innocenzo III. — Ar-
demaro, Pietro, Tommaso, Guglielmo, Ludovico, ma : Palato di rosso e d'oro, alla banda ondata
un altro Ludovico. Cardinali; Ludovico, Monaco d'a/.zurro attraversante sul tutto. — Alias: D'ar-
Cassinese fu beatificato; Andrea ed Annibale Ar- gento, alla fascia di nero.
civescovi di Napoli; Pietro e Fabrizio Arciv. di CAPO D'ASINO di Verona. — Molto antica
Otranto; Achille gran Contestabile del regno; e nobile. — In un diploma del Carrarese del
Iacopo ciamberlano del Re Roberto d' Angiò; Mat- 1404, diretto al Vicario della Casa dei Mercanti
teo, capitano della repubblica di Venezia, gover- gli s' ingiunge di fare ragione ad Antonio Santi
natore e viceré degli Abruzzi pel re Ferdinando I contro Domenico Capo d' Asino. — Aggregata
di Aragona. — Arma: D' oro, alla banda di nero, nel 1 423 al Nobile Consiglio di Verona, e l'an-
caricata da una cotissa d' argento. tichissimo palazzo di lei era quello che oggi ap-
CAPOANI di Venezia e di Trieste. — Di o- partiene ai Conti Cattarinetti. — Arma: Di pos-
rigine romana, stabilita in Venezia nel -1272 ed to, ad una testa e collo d' asino al naturale cri-
ascritta a quella nobiltà. — Un ramo à fiorito nito d'oro. — Alias: D'oro, ad una testa e
io Trieste, ove Marcello nel 1515 fu luogotenente collo d'asino di nero.
cesareo e vice-capitano; promosso poi al governo CAPO DI BROGLIO di Ceneda. V. Fiore (dal).
del contado di Pirano. — Questo ramo ottenne CAPODIFERRO di Verona. — Famiglia delle
la conferma della nobiltà dall' imperat. Ferdinan- primarie di Verona al tempo degli Scaligeri. —
do II con diploma del 20 Mar. del 1624. — Ar- Nel 1382 Giovanni e Matteo furono provveditori
ma: Inquartato; nel 1.° e 4.° d'azzurro, a un al lanificio, ed il secondo fu poi consigliere nel
anelletto di rosso; nel 2.° e 3.» d'argento, alla 1388. — Gabriele nel 1407 era ricchissimo e
croce trifogliata di rosso ; con la fascia dello stesso comperò la Fattoria di Verona succeditrice degli
attraversante sull' inquartatura, caricata di due Scaligeri, campi 1 800, pel prezzo di ducati 8500
bisanti d' argento. — Alias: D'azzurro, alla fa- nella terra di Gazzo, con vicaria, molini, diritti
scia d' oro sormontata in capo da un collo e te- di pesca e caccia; i quali beni per l'acquisto di

sta di aquila di nero, coronata d' oro, movente Pier-Francesco Giusti fattore da Antonio Capo-

— IH, —
CAP CAP
di ferro passarono nobile casa — Censo dell'anno 1275,
nella diversi appartennero (j insti. I al e

Capottile ITO furono potenti Vcronn. — Collegio e faziosi quello dottori.


in al dei giudici, altri a dei

Un Zenone, amico degli 1412 mancò — Francesco 1301 spedito ambasciatore


Scaligeri, nel nel fu a
della dovuta sudditanza Veneta Repubblica Genova per trattare
alla pace. ;Estinta\ — Arma: la

dando ojuto ad Antonio e Brunoro della Scala D'oro, alla fascia d'argento sormontata nel capo
che tenevano il Ponte Nuovo, perlochè fu ban- da una stella del cani|>o. — Alias: D'azzurro,
dito colla confisca de' suoi beni. — Nel 1 iOT alla stella di otto raggi d'oro.

questa .casa entrò nel nobile Consiglio di Vero- CAPOFERRI di Roma. — Girolamo Diacono
na. — Arma: Partito; nel 1.° d'oro, a sei gigli Cardinale, creato da Paolo III e Legato a latere di

d'azzurro, 1, 2, 2 e 1 ; nel 2. n d'azzurro, a cin- Romagna. — Arma: D' argento, al bue di rosso.

que trangle ondate d'oro. CAPOFERRI di Forlì. — Provenienti dai Ca-


CAPODILISTA di Padova e di Venezia. — poferri di Roma. — Bartolomeo di Giacomo p
Originaria francese, venuta in Italia con Carlo ritissimo nelle discipline legali; Battista guerrie-

Magno. — Il suo più antico cognome fu quello ro, ambasciatore ad Eugenio IV per gli Ordì -

dei Transalgardi, e cliiamossi in seguito anche laffì; Filippo, esperto capitano, servi Cater.'.ia

dei Forzaté, e di Picacapra. — Ebbe il titolo co- Sforza contro il Duca Valentino. — Arma: Par-
mitale di Montemcrlo, della Mandria e di Saei- tito; a destra d'oro alla mezz'aquila di nero co-
sica. — Il B. Pietro, Gauslino e Giovanni Vesco- ronata del campo movente dalla partizione; a si-

vi ; il B. Giordano, vissuto nel secolo XIII, priore nistra d'oro, a tre fascie di verde.

di San Benedetto. — Otto membri di questa fa- CAPOGRASSO di Messina. — Prese il nome
miglia furono consoli; Giordano ed Alvise capi- dalla terra di Capograssi nel Cilento. Se ne anno
tani dei duchi di Milano; Pio ed Annibale con- memorie fino dai primi anni della dominazione
dottieri dei Veneziani; Francesco, legato al Con- normanna. — Ha goduto nobiltà in Salerno nel
cilio di Basilea, e creato conte da Sigismondo seggio di Portauova, in Somma, nel Cilento, in
imperatore. — Un ramo dei Capodilista à fiorito Roma e in Sulmona. — Fu signora di nove ba-
anche in Venezia. — Armi : 1. D' argento, alla ronie, ed ebbe il titolo marchionale sul cognome.
fascia nebulosa di verde. — IL D' argento, alla Pandolfo giudice di Salerno; Ruggiero castellano
fascia di verde, la bordura superiore nebulosa. — d'Ischia nel 1279; Giacomo capitano di Gaeta nel
111. D'oro, al cervo passante di rosso. — IV. D'oro, 1327; Francesco Vescovo di Policarpo, od Andrea
al leone d'azzurro, le spalle coperte di un man- di Sulmona nel 1319. — Barnaba, inquisitor gene-
tello piumato d'argento; col capo d'oro caricato rale del regno contro gli eretici nel 1507. — Ar-
di un'aquila bicipite di nero, ciascuna testa co- ma: Spaccato; nel 1." d'azzurro, al grifo uscente
ronata d'oro. — V. D' argento, ad una fascia d'oro, d'oro; nel 2.
n
d'argento, a tre bande di rosso.

caricata di un ceppo di vite di verde posto in CAPOMAZZA di Pozzuoli. — Si vuole ori-

fascia. — VI. D'oro, al cervo rampante di rosso, ginaria di Cava. — Arma: Spaccato; nel I.-

tenente fra i suoi denti una rosa dello stesso d'azzurro, alla testa umaaa barbuta, fiancheggiata
gambuta e fogliata di verde. da duo bastoni d'oro e sormontata da tre stelle

CAPO DI PONTE di Verona. — Detta pri- dello stesso ;


nel 2. n d'azzurro, a tre bande d'oro.

ma Di Crema, e poi Capo di Ponte perchè a- CAPONAGO di Milano. — Antica famiglia


veva il proprio palazzo presso uno dei ponti di milanese che diede uomini illustri fin dal secolo

Verona. — Nel XII secolo ebbe due giudici, con- XIV. — Paolo fu giudice delle legna. — Ascritti
soli, guerrieri ecc. — Adelardino nel XIII fu al patriziato milanese nel 1752. — Arma: Spac-
Vescovo della patria, ed Isn; rdo, uno d i potenti cato d'azzurro e d'argento, al leone dell'uno al-
cospiratori contro Mastino I della Scala, fu esi- l'altro linguato di rosso.
liato, nè più ritornò. — Arma: Di rosso, all'a- CAPONE di Messina. — Originaria di Spagna.
quila bicipite di nero imbeccata e inombrata d'o- — Arma : D' azzurro, al cappone passante del
ro, sormontata da una corona dello stesso. suo colore.
CAPO DI SELVA [dej di Padova. — Aggio- CAPONI di Pinerolo. — Originaria di Firen-
gata al Consiglio nell'anno 1081. Si denominò ze, si stabilì in Pinerolo nel 130G, e fu investita
anticamente de Caìiselvc ed anco da Conselve — della signoria di Fiano presso Torino. — Giovan-
Aldobrandino fè prova del suo valore e del suo ni, esimio dottor di logge; Moretto uno dei de-
amore alla patria in una disfida che. presente putati del patrio Comune per impetrare 1' anno
l'imperator Barbarossa, tenne con Enrico, tribuno 1310 la conferma dei privilegi dal Principe d'A-
dell'esercito alemanno che voleva detrarre, esal- caia; Guglielmo nel 1384 abate del Villare di
tando se stesso, all' italica prodezza. Aldobrandino San Costanzo. — Arma ?

fu vincitore nella lotta, per cui il Barbarossa CAPONSACCO di Firenze. — Tenzone, vis-
stesso lo ascrisse tra i cavalieri e lo fregiò del suto circa il 1071 fu il capo-stipite di questa
titolo di conte. — Questa famiglia fu ascritta famiglia* — Gerardo priore della repubblica, c
CAP — 227 — CAP
nel 1293 podestà di Arezzo; Tolomeo console nel versa, di Ventignano, di Ventignancllo e del tor-
1 183. — Arma : D'argento, a due fascie abbassate li torio feudale di S. Eustachio. — Giovanni nel
di rosso, la prima caricata da un vaso di fiori dello 1307 fu dichiarato nobile dal Re Ferdinando il

stesso da cui esce un giglio nudrito, sormontate Cattolico; Ettore, capitano di fanti nello stato

da tre rose ordinate in capo, il tutto di rosso. di Milano e nelle Fiandre; Decio famigliare del
CAPOZZO di Sicilia. — Arma: IV azzurro, Re Filippo III di Spagna da cui ebbe il titolo di

alla fascia d'oro, col leone uscente dello stesso. marchese per sè e suoi discendenti. — Arma:
CAPOZZOLI di Padova. — Fu ascritta al D' azzurro, alla fascia d' oro sormontata da tre
nobile Consiglio nel 1801. — San Bellino Vescovo stelle dello stesso ed accompagnata nella limita
della propria patria, e Pietrobuono console nel da una vipera al naturale.
1098. — Arma: D'azzurro, a sei conchiglie d'oro, CAPPAI di Cagliari. — Ebbero il cavalie-
poste 3 2 e 1. rato e la nobiltà il 2 Nov. 1677. — Arma?
CAPORIACO del Friuli. — Antichi e nobili CAPPARELLA di Velletri. — Antica nobile
...«stellani e feudatari, sino dal 1501 ebbero parte Veliterna. — Domenico e Clemente suo figlio c-
iif/l generale parlamento friulano. — Fino dal sercitarono nel secolo XV le cariche di prime e
962 questa famiglia fu dall' Imperatore Ottone I di conservatore nel patrio comune. — Arma :

qualificata dell'ordine dei nobili liberi, e confer- D'oro, a tre sbarre d' azzurro.

mata in detto ordine nel 1220 dall'Imperatore CAPPASANTA di Trapani. — Ila per capo-
Federico II. — Nel 1 4ó7 Francesco di Caporiaco stipite Antonio vissuto nel 1/400. — Leonardo
fu investito dal patriarca di Aquileia del castello senatore nel 1453. — Arma: D'azzurro, alla

e beni di Caporiaco con giurisdizione di mero e croce d' oro.


misto impero. La Repubblica Veneta riconobbe CAPPASANTA di Vicenza. — Originaria di
la suddetta investitura feudale con lettere du- Feltro, e trapiantata in Vicenza da un Domenico
cali del 1020, 1690 e 1716 e fregiò i Caporiaco armigero. — Arma: D'azzurro, alla conchiglia ro-
del titolo di Conti. — Arma: Partito; nel 1° di vesciata d'oro; col capo nebuloso cucito d'azzur-

rosso, ad una zampa di aquila d'argento; nel 2° ro, caricato di due teste di aquila d'argento co-

fasciato di rosso e d'argento. — Alias: Partito; ronate dello stesso, affrontate. — Alias: D' azzur-
nel 1.° di nero, alla fascia d'argento; nel 2.° ro, ad una muraglia di rosso murata di cinque
scaccato d' argento e di rosso, a due fascie di pezzi dello stesso, movente d^lla punta, caricata
rosso attraversanti. da una conchiglia d'oro rovesciata, e sormontata
CAPOSAVI di Montefrascone. — Arma: In- in capo da due teste di aquila dello stesso, co-

quartato; nel 1° un sole, nel 2° un'aquila coronata, ronate e affrontate.


nel 3.» un i< rovesciato, nel ì.° un leone coronato. CAPPELLANI di Fossombronc. — Panfilo ca-

CAPOSCROFA di Messina. — Ebbe per capo- pitano in Candia per la Veneta Repubblica nel
stipite un Pietro, rinomato medico che nel 1272 16 ìò'. — Arma: D' azzurro, al capriolo di rosso,
il Re Carlo I mandò in Sicilia a curare suo zio sormontato da cappello prelatizio di nero, ed ac-
il Conte Pittarense. — Ha goduto nobiltà in Sa- costato in punta da un monte di tre cime di

lerno al seggio di Portaretese. — Pctrone milite verde eruttante tre fiamme al naturale.
e capitano di Sulmona nel 1312; Giovanni Giu- CAPPELLANO di Messina. — Originaria di
stiziere di Principato; Felice Vice-cancelliere del Castroreale, à fiorito fino dal secolo XVI. — Ar-
regno. — Arma: D'azzurro, alla testa di porco di ma: D'azzurro, a tre crescenti montanti d'ar-
nero sormontata da tre stelle d'argento; con la bor- gento, 2 e I, caricati ciascuno da tre macchie di

dura composta di sedici pezzi d'argento e di rosso. nero, accompagnati nel cuore da una stella d'oro,

CAPPA — Famiglia
di Aquila. patrizia e e sormontati nel capo da un bisante dello stesso.
feudataria, quale anno antiche
della si notizie CAPPELLARl di Belluno. - Michele fu se-
nell'Abruzzo Aquilano. — Feudataria del castello gretario della regina di Svezia, e Mauro, monaco
di Bagno da tempi anteriori all'anno 1383, pos- camaldolese, Pontefice Romano col nome di Gre-
sedette posteriormente Caporciano, Coppito, Tres- gorio XVI dal 1831 al 1846. — Arma: Spacca-
sio e Sannicandro di Abruzzo. — Fu ricevuta to; nel 1.° d'azzurro, al cappello cucito di nero;
per giustizia nell'Ordine di Malta nel 1701 e ag- nel 2.° d'argento pieno; colla fascia di rosso, ca-
gregata al patriziato Arma: Spac-
aquilano. — ricata da tre stelle di sei raggi d'argento attra-
cato ; nel 1." d'argento, ad una testa di moro versante sullo spaccato.
tenente in bocca una rosa al naturale; nel 2" fa- CAPPELLETTI di Hieti. — Originaria di Ve-
sciato di nove pezzi avvicendati d'uro, di rosso, rona, e potentissima, ricordata dall'Alighieri in-
e di azzurro. sìciuj alla gente dei Montecchi famosi ambedue
CAPPA BIANCA di Messina. — Originaria per la cacciata di Azzo marchese di Ferrara e

di Aversa, ove à goduto nobiltà, si divise in due gjvernator di Verona. — Si stabilì in Rieti circa
rami, et ebbe le baronie di giurisdizione di A -
il 1300. — Tazio, che fiori circa il 1320, fu pro-
CAI' — 228 — CAP
fondo filosofo; Martino, sonatore di Roma creato stinguendosi fra loro col nome della località

da Clemente Vili : Rodolfo valente nelle armi dove avevano il principale palazzo. — I due ra-
sotto l'imperatore Ottone IV; Giuseppe di Paolo mi tuttora esistenti si dicono i Capponi di

ebbe l'investitura delle baronie di Santa Maria Borgo San Frediano e i Capponi delle Rovi-
di Ponte e di Rocca Pretara; e Giuseppe di Ma- nate o di via dei Bardi, ed ànno il titolo di conti.

rio fu al servizio del Re Carlo III di Spagna. — — Luigi cardinale nel 1608; Gino di Neri, va-
Benedetto, Cardinale creato da Gregorio XVI nel loroso in guerra, assediò e prese la città di Pisu

1832. — Arma ? nel 1406; Neri di Gino commissario nella guerra


CAPPELLI di Ferrara. — Originaria di Ve- di Poppi e gran capitano in Garfagnana nel 1 ì31;
nezia, trapiantata in Ferrara nel XII secolo, à Piero di Neri di Gino, difensore della patria; Ni-
dato alla patria vari uomini illustri ed à occu- colò suo figlio entrò nella città di Pisa trionfante

pato i primi uffici della Corte Estense. (Estinta). alla testa delle milizie fiorentine; Gino, uomo di

— Amia: eguale a quella dei Cappello di Venezia. stato c letterato insigne. — Diversi vescovi u-
CAPPELLI di Firenze. — Originari di S. Pie- scirono da questa casa, e Ferdinando del Conte
tro a Sicve nel Mugello. — Si dissero più an- Giambattista Arciv. attuale di Pisa. — Arma:
ticamente Truffoli, quindi Cappelli. — Ottennero Trinciato di nero e d'argento. — Cimiero: una
per diciotto volte il priorato tra il 1326 e il testa e collo di cappone di rosso in mezzo ad un
ISIS. Nel 1 i33 Giovanni di Filippo fu deputato volo spiegato di nero e d'argento. — Motto : post
ambasciatore c sindaco ai Senesi per ricevere da TENERRAS LUX.
essi alcune castella che dovevano vendere alla CAPPONI di Milano. — Antica e nobile fa-
repubblica. — Francesco ambasciatore ad An- miglia milanese che diede un dottore collcgiato
cona nel 1180 e a Roma nel 1500. Luigi di Ba- e parecchi notari pur di Collegio. (Estinta nel

rone capitano di Volterra nel 1528, e Filippo 1596). — Arma ?

gonfaloniere. — Amia: D'oro, al cappello prela- CAPPUCCI o CAPULATl di Vellctri. — Fa-


tizio di rosso. miglia consolare, estinta. — Antonio e Domenico
CAPPELLINI di Mondov).- — Conti di Mon- furono dal Consiglio, il primo nel 1505, e l'altro,

tclupo. — Arma: D'argento, al cappello a larga che fu pure priore, nel 1530. — Arma: D'ar-
tesa di nero, cinto da un cordone d'oro. — Ci- gento, alla sbarra cucita d'oro, caricata di una
miero: Un putto ignudo, il corpo coperto da un testa umana al naturale coperta da un cappuc-
cappello di nero come nel campo. — Motto : ar cio di

AESTU ET TEMPESTATE. CAPRA di Cento. — (Estinta). — Arma: D'az-


CAPPELLINO di Messina. — Arma : D'argen- zurro, alla capra rampante d'argento ; col capo
to, al cappello di nero, cinto da un nastro di rosso. d' Angiò.
CAPPELLO di Chicasso. — Consignori di CAPRA di Milano. — Illustre ed antica fa-

Monteu. — Arma : D'argento, a tre cappelli da miglia milanese, diede molti dottori di Collegio,
cardinale di rosso, 2 e I. decurioni, senatori, canonici ordinari del Duomo,
CAPPELLO di Rimini. — Arma: Spaccato uno dei capitani della Repubblica Ambrosiana,
d'argento e d'azzurro, al cappello dell'uno nel- un vescovo di Pesaro, uno di Bobbio, ed un Ar-
l'altro, cordonato d'argento, e sormontato da una civ. di Milano. — Galeazzo, segret. ducale sotto
corona d'oro. gli Sforza, fu storico famoso. — Furono fetti

CAPPELLO o CAPPELLINA di Verona. - conti di Spino e Nosadello nel 1637, e si estol-

Le più antiche memorie di questa casa rimon- sero nel XVIII secolo. — Arma: Dazzurro, alla

tano al 1360. — Nel 1 105 fu ascritta al Consi- capra rampante d'argento; col capo d'oro; all'a-

glio nobile. — Nicolò fu socio del podestà di Ve- quila di nero coronata del campo.
rona; Galeazzo segret. del Duce di Milano; altro CAPRA di Vicenza. — Caprello è il primo
Nicolò uno degli oratori spediti a Venezia per nome certo di questa famiglia, per il quale i di-
trattare la dedizione di Verona; e Carlo fu ono- scendenti furono chiamati De Capra o de Caprel-
rato del grado di Sopracomito delle venete navi. lis. — Umberto nel 1172 pose leggi alla villa di

— Nel 1523 ottenne il titolo comitale ed occupò Carré di cui i suoi antenati ebbero piena giuri-
in seguito le primarie cariche municipali. — Arma: sdizione concessa loro dagli imperatori germanici.
Spaccato; nel 1.° d'oro, ad un ceppo sradicato di Eretta in contea la villa Carré, i Capra furono
nero ; nel 2.° di nero, a tre fascie ondate d'argento. fregiati del titolo di Conti. L' imperatore Pedi-
CAPPONI di Firenze. — Originari di Lucca, nando III con diploma 24 Feb. 1648 concedette
si stabilirono in Firenze nel secolo XII: e nel il titolo di Marchese ad Odorico Capra. — Arma:
1287 incominciarono ad aver parte nel governo D' argento, alla capra rampante al naturale a-
della repubblica, cui dettero 10 gonfalonieri e vente fra le corna un' aquila spiegata di nero.
56 priori. — Sotto il principato ebbero 25 se- CAPRA del Piemonte. — Conti di Azzano.
natori. — Si divisero in varie diramazioni, di- — Arma : D'oro, inquartato da un filetto di nc-
CAP — 229 — CAP
ro; nel e 4.° all'aquila di nero; nel 2.° e 3.° all' albero di verde terrazzato dello stesso e ad-
alla capra di nero rampante. destrato da una capra d' argento rampante sul
CAPRA di Ravenna. — Oriunda di Lombar- tronco in atto di mangiarne le foglie.

dia, e stabilita in Ravenna do un Donato nel CAPRI di Messina. — Fiorirono nei secoli
1519. — Pier-Francesco oratore e poeta. — Ar- XVI e XVII. — Arma: D'oro, alla testa e colio
ma : Di rosso, ad una capra d'argento. di stambecco di nero, cornato d'argento.

CAPRALBA (Conti di) di Crema. — Antonio CAPRIATA di Genova. — Originaria di

dei Conti di Capralba era castellano di Pandino, Francia e venuta in Italia sotto Carlo Magno, si

quando Giorgio Benzone godeva il feudo di Cre- stabilì primieramente in Messina da dove, co-
ma e di Pandino. — Giovanni nel 1445 fu iscritto stretta ad esulare, riparò in Genova. — Ivi ot-

fra i mercanti matricolati, e coprì in Crema la tenne la città di Capriata dalla quale assunse
carica di provveditore. (Estinta). — Arma? il cognome. — Pier-Giovanni distinto letterato.

CAPRANICA di Roma, — Patrizia romana — Arma : Di rosso, alla banda d'oro, caricata da
da cui emersero il Cardinal Domenico, fondatore tre R di nero; col capo dell'impero.
di un collegio dello stesso suo nome e di una CAPRIATA di Valenza (Piemonte). — Nel
illustre biblioteca ;
Angelo Arciv. di Spoleto c 1743 furono fatti Marchesi di San Giuliano. —
Cardinale nel 1470; Giacinto e Bartolomeo con- Arma ?
servatori; Giuliano priore dei Caporioni nel 1669. CAPRILI di Ferrara. — Vincenzo, distinto
— Gode degli onori di Marchese di Baldacchino filosofo nel secolo XVI; Cesare pubblico profes-
— Arma: D'oro, a tre cipressi sradicati di ver- sore di medicina nella patria università. (Estinta).

de, ordinati in fascia, intrecciati nei tronchi da — Arma : D'azzurro, alla cicogna d' argento te-
una gomena di rosso, con V àncora dello stes- nente nel becco un serpente d' oro.

so legata e attraversante in base al tronco di CAPRINI di Aquila. — Ascritta al patriziato


mezzo. aquilano ed estinta nei primordi del XIX secolo.

CAPRANZANO o CRAPANZANO di Sicilia. — Arma : Spaccato in punta ; nel L° d'argento,


— Oriunda di Catalogna, trapiantata in Sicilia da alla quercia di verde, con duo capre inerpicate
un Palascino cavaliere del re Manfredi. — Anto- di nero ; nel 2.° di verde.
nio sotto Carlo d'Angiò governatore di Terrano- CAPRINI di Viterbo. — Arma : D' azzurro,
va, e Guglielmo castellano di Marsala. — Gio- alla rovere al naturale dì due rami passati in
vanni ebbe il titolo di miles e fu giurato e ca- croce di S. Andrea, terrazzata di verde, e sini-
pitano giustiziere nel 1434; Ruggiero ottenne la strata da una capra d' argento rampante contro
castellala di Piazza. — Arma: D'oro, alla banda il tronco.
di rosso caricata da un leone del primo. CAPRIOLI di Brescia e di Vasto. — Ebbe
CAPRARA di Bologna. — Originaria da un da Arrigo III imperatore l'investitura della terra
castello omonimo nel contado bolognese, dette alla di Capriolo, da cui prese il cognome. — Tom-
patria diversi anziani. — Filippo fu dei tribuni maso segnalossi nelle imprese di Strigonia e di
della plebe; Francesco-Carlo senatore. — Arma: Vicegrado, e dall'imperatore Rodolfo ebbe il go-
Spaccato; nel 1." di rosso, al leone d'oro uscen- verno dell' Ungheria superiore, e fu generale della
te ; nel 2.° d' azzurro, a sei stelle d' otto raggi Transilvania. — Con sovrana risoluzione 3 Giù.
d'oro, 3, 2 e 1. 1845 i fratelli Francesco e Giovanni ottennero
CAPREDONI di Milano e di Genova. — Fa- la conferma del titolo comitale. — Un ramo di
miglia originaria del Cremonese. — Giulio fu questa famiglia à pure fiorito in Vasto, da cui
sindaco del contado di Cremona e notajo colle- emersero insigni letterati. — Arma antica : D'az-
giate della stessa città. — Arma? zurro ad un capriolo d' oro rampante. — Arma
CAPRETTI di Correggio. — Due famiglie di moderna: Inquartato d'azzurro e d'argento; nel
questo nome, ed ambidue nobili, anno fiorito in 1 .° e 4.° ad un capriolo rampante d' oro, lin-
Correggio, dove sono tuttora alcuni individui o- guato di rosso; nel 2." e 3." ad un corvo al na-
monimi ma non si conosce se sieno derivanti da turale posante sopra una pianta di ginepro di
esse. — Arma della prima famiglia: D' azzurro, verde sradicata, sormontata da una stella dello
all' albero di verde terrazzato dello stesso, adde- stesso; il corvo rivoltato. — Cimiero: Un ca-
strato da una capra d'argento rampante sul tron- priolo tra quattro stendardi, i due a destra
co in atto di mangiarne le foglie; col capo d'az- d'oro e d'azzurro, gli altri due a sinistra d' ar-
zurro, caricato di tre stelle d'oro male ordinate, gento e di rosso.

e sostenuto da una divisa di rosso. — Arma della CAPRIS del Piemonte. — Originaria dell'Un-
seconda famiglia: Partito, nel 1.° palato d'azzur- ,
gheria, se ne ànno certe notizie fino dall' anno
ro e d'argento ; nel 2.° d'azzurro, alla capra ram- 1100. -^.Divisa in quattro rami, il primo si sta-
pante d'argento; alla ^amj>agna di rosso. bilì a Biella, il secondo a Torino, il terzo in Sa-
CAPRETTI di Modena. — Arma: D'azzurro^ voia e .il quarto nel Delfinato. — Tebaldo nel
4

CAP — 230 — CAP»

1204 fu croato cavaliere; Giacomo nel 1230 con- CARABETTI-BECCAR1 di Cesena. — Pro-
sole e giudice; Gaspare nel 1550 Vescovo d'Asti veniente da S. Arcangelo di Romagna, stabili il

e cancelliere dell' Ordine della SS. Annunziata. suo domicilio in Cesena nel 1690. — Quivi un
— Nel 1579 il Senato Piemontese pronunziò co- Lodovico, Dott. in leggi, unitosi in matrimonio
stare dell' antica nobiltà dei Capris; e nel 1 76 colla sorella di Giulio Beccari, ereditava parecchi

Giuseppe-Ottavio fu investito dei feudi di Cigliò possessi di quest' ultimo, ed al proprio univa il

o Rocca Cigliò con titolo comitale. — Arma : nome della sposa. Nel 1742 fu ascritto fra i no-
D'oro, al capo e collo di capra di nero, reciso. bili cesellati sedendo por la prima volta nel Con-
— Cimiero: Un capo e collo di capra di nero. siglio del Comune. Giuseppe, di lui fratello, spo-
— Motto: TiMKNTinrs deum niiiil deest. (Alias) sata una Maria-Alessandra della nobile famiglia
SPERA IN DEUM ET l'AC RONUM. Ugolini, ereditava pure di questa le sostanze. —
CAPROXA di Sirilia. — Originaria di Pisa Camillo, figlio del precedente, diventò nipote di

c di partito ghibsllino, fu trapiantata in Sicilia Pio VII per aver sposato la Contessa Aurelia dei
sotto il re Alfonso da un Bernardo che nel 1445 Chiaramonti. — Ultimo dei Carabetti fu Don
acquistò la contea di Modica e le terre di Alca- Gregorio che morendo 1' 8 Ott. 1873 lasciava il

mo, Caccamo e Calatafimi. — Paolo senatore nel suo pingue patrimonio alla Casa Chiaramonti. —
1628; e Guido, barone della Roccella, maestro Arma: Partito; a destra d'argento, all'aquila
razionale del regno. — Arma : Di rosso pieno ;
bicipite di nero coronata d'oro; a sinistra di

col capo d' oro caricato di un castello d'azzurro, rosso, al toro al naturale rivolto e guardante il

sinistrato dell' aquila spiegata di nero. sole nascente d'oro posto nella punta sinistra
CAPRUCCI di Aquila. — Patrizia aquilana del capo.

di antica origine estinta verso la metà del XVII CARACCI di Mantova e di Guastalla. — È
secolo. — Arma: Di rosso, alla fascia d'argento, un ramo dei Baroni Caracci di Nardo uscito dal
accompagnata in capo da una capra passante regno di Napoli in tempo delle fazioni degli An-
d'argento, ed in punta da tre bande dello stesso. gioini e d"gli Aragonesi. Stabilito sul Mantovano,
CAPUANO di Napoli. — Di origine longo- conseguì sempre P onor della toga per diversi
barda, tolse dalla città di Capita, sua primitiva giureconsulti e avvocati di merito. — Cesare ot-
diinora, il proprio cognome. Passata ad Amalfi, tenne dai Gonzaga il privilegio di acquistare sul
ascese ai maggiori uffici di quella repubblica, ed Guastallesc, e quivi trapiantò la sua famiglia;
occupò anche il seggio arcivescovile. Ai tempi Persio, avvocato e pei suoi giorni egregio poeta,
del re Carlo I d' Angiò, un ramo si trasferì in seguì la Corte Romana ed ebbe vescovato di il

Napoli alla cui nobiltà fu subito aggregato. — Larino nel 1630. —


Un altro Persio fu fatto
Feudataria da antichissimo tempo, prese parte a Conte dal Duca di Mantova noi 1678 e fu go-
vari de' più importanti avvenimenti del Napole- vernatore di Guastalla, come Io fu in seguiio il

tano, e fu decorata di titoli nobiliari e di ordini di lui figlio Francesco. — Filippo fu Maggiore
cavallereschi. A goduto pure nobiltà nella città delle milizie modenesi e comandante la fortezza
di Manfredonia. — Arma: D'armellino, alla testa di Sestola nel XVIII secolo. — Arma : D'argen-
di Icone recisa c sanguinosa Mugliata di rosso e to, ad un albero di verde accollato da un ser-
coronata d' oro. pente al naturale; il piede accostato da due ricci
CAPUTO di Napoli e di Tropea. — Origi- al naturale; il tutto sostenuto da una terrazza
nata da Corrado Caputo principe di Antiochia di verde; con una lista d' argento attraversante
della casa llohonstaffon, vicario generale dell' i- sul tutto al disotto didle foglie, col motto: Opes
sola di Sicilia, e nipote dell' Imperatore Federi- FUGIT OSPITEM.
co II. — Ila goduto nobiltà in Xapoli ai Seggi CARACCI di Mantova. — Originaria di Pa-
di Nido, Montagna, Porta nova, in Catanzaro, in via. — Paolo fu protomedico dei Duchi Gugliel-
Cosenza, in Tropea ed in altre città. — Il ramo mo e Vincenzo di Mantova. — Arma: D'oro, al
di Tropea à per capostipite un Barnaba che nel leone d' azzurro.
1400 vi trapiantò la propria casa. — Ebbero i CARACCIOLO di Napoli. — Le prime noti-
Caputo la signoria di quindici feudi, del contado zie dei Caracciolo rimontano al nono secolo. —
di Montefortino, del marchesato di Cervcto e Pc- Da un Ligorio, vivente nel 1290, nacquero Gio-
trella, del ducato di Turano e del principato di vanni detto Rosso e Gualtiero detto Pasquizio, i

Calopezzati. — Sortono fu innalzato all' onore quali originarono due grandi linee dette dei Ca-
degli altari col titolo di Beato, e si venera in racciolo Rossi e dei Caracciolo Pasquizi. Dalla
Aquila; Gualtiero sindaco di Xapoli sotto Carlo I seconda derivò una terza linea detta dei Carac-
d'Anpiò; Consalvo Vescovo di S. Marco; Manilio ciolo del Sole. —
Ebbe questa famiglia nobiltà
elegante poeta nel lìiìiO; Pietro-Paolo governatore, in Napoli di Capuana e di
ai Seggi Nido, in
di Foligno, Imola e Xarni. — Arma: di rosso, Lecce, Lucerà, Benevento. Tropea, Palermo. Mes-
alla testa di leopardo d'argento coronata d'oro. sina, Termini, Piacenza, Venezia ecc. Dette alla
CAR — 231 — CAJì

Chiesa Francesco, upo degl'istitutori dell'Ordino un ramo dei Caraffa della Stadera passato in Gir-
dei Preti regolari, santificato nel 1 807 ;
otto Car- genti ed in Trapani nel secolo XVI. — Cara-
dinali, e quattordici fra Arcivescovi o Vescovi; fello, castellano di Girgcnti ; Giovanni sotto il re

alla patria 18 giustizieri, 6 maestri razionali della Ferdinando il Cattolico, nel 1486, ebbe il go-
Gran Corte, 6 camerieri maggiori, 4 gran ca- verno dell'isola del Gozzo. — Arma: Uguale alla

merlenghi, 4 maggiordomi della R. Casa, 6 mae- precedente.


stri di campo, 8 marescialli del regno c di cam- CARAFFA di Vellctri. — Fiorì nei secoli XV
po, 7 viceré e capitani generali e 6 gran can- e XVI e dette al patrio Comune consiglieri o

cellieri del regno. — Ebbe questa famiglia ben priori. — Ostilio, capitano nelle guerre di Un-
36! feudi, 24 contee, 41 marchesati, 40 ducati e gheria con il Conte di Podronc, e poi capitano
26 principati. — Giovanni tesoriere di Re Car- della fortezza di Ferrara. (Estinta). — Arma:
lo 11 d'Angiò; Ludovico gran Maresciallo di S. D' azzurro, a tre fascie di rosso sormontate in

Chiesa nel 1410; Ser-Giovanni gran Siniscalco capo da un monte di tre cime d'oro, accompa-
del regno nel 1419 e potentissimo sotto la re- gnato da una croce cavalleresca dello stesso.
gina Giovanna I. — Arma dei Caracciolo Rossi. CARAFFINI di Cremona. — Discendente da
Bandato d'oro e di rosso; col capo d' azzurro. — un Lazzaro dei Caraffa di Napoli, c stabilita pri-

Arma dei Caracciolo Pasquizii. D' oro, al leone ma in Parma, e poi circa la metà del secolo XVI
rampante d' azzurro con la coda rivolta nel di in Cremona, ove ottenne nobiltà, e fu ricono-

dentro, linguato e armato di rosso. — Arma dei sciuta nel titolo di Conte di Levata, di Gambina
Caracciolo del Sole. Di rosso, al sole d' oro, ca- Barchctti e di Torrcnuova. — Girolamo fu a-

ricato di un leone d'azzurro colla coda rivolta scritto al Collegio dei Notai l'anno 1560; Giovan
nel di dentro, linguato e armato di rosso. Maria tribuno militare; Ferrante mastro di campo
CARACCIOLO di Lecce. — È un ramo della delle milizie nazionali; Lazzaro vescovo di Melfi

precedente già feudatario nel 1 272 in terra d'O- e quindi di Como; Giuseppe nel 1690 primo as-
tranto. — Nel 1302 Roberto feudatario, Cava- sessore e poi principe dell' Accademia degli Ani-

liere e maestro dei Passi in terra di Lavoro; nel mosi. — Arma: Fasciato di rosso e d'argento,
1356 Giovanni signore del tenimento di Cesaria caricato in cuore (V uno scudetto d' azzurro a tre

e protontino d'Otranto; nel 139G Antonio ba- gigli d'oro 2 e 1 ; il tutto sotto un capo d'oro,

rone di Cesaria, e nel 1446 regio siniscalco e all' aquila di nero.

capitano della città in nome della regina Maria CARAGNANO di Taranto e di Napoli. —
d' Enquiens. — Arma: Uguale a quella dei Ca- Nunzio, nelle turbolenze di Taranto del 1418
racciolo Pasquizi. quando i cittadini erano divisi in due fazioni,

CARADORI d'Imola. — Arma: Spaccato; una aderente alla regina Giovanna II e l'altra

nel 1.° d'argento, al carro di nero; nel 2.° d'az- al Conte Giacomo della Marca, si segnalò in di-
zurro, alla banda di rosso, bordata d'oro; col fesa della regina e rimase morto nel conflitto.

capo d' Angiò. Urbano nel 1485 Vescovo di Monopoli. — Un


CARAFFA di Napoli. — D' incerta, ma an- ramo fiorisce tuttora in Napoli ed è ascritto al

tica origine, questa famiglia fu feudataria di ol- seggio di Portanova, e porta il titolo di Duca.
tre a trecento tra città e terre, delle quali no- — Arma: Di rosso, al capriolo d'oro accompa-
teremo, fra i contadi: Maddaloni posseduto al gnato da tre stelle d' argento, due in capo ed
tempo della Congiura dei Baroni, ossia nel 1480, una in punta.

Santaseverina, Cerreto, Montenegro ecc., fra i CARAMANNO di Noto. — Fu capo-stipite


ducati, Nocera, Rocca di Mondragone, Boiano, un Giovanni Caramanno gentiluomo del Re Lu-

Laurino ecc., fra i principati Stigliano, Roccella, dovico, il quale acquistò molti beni che perdette
Castel S. Lorenzo ecc. Ha goduto nobiltà in Na- a motivo di ribellione ma che furono ricuperati
poli al Sedile di Nilo e in molte altre città del da Antonio suo figlio. — Arma: D'azzurro, al

regno di Napoli e di Sicilia. — Ha dato alla cigno fermo d'argento.


Chiesa Romana diciasette Cardinali, molti ve- CARAMELLA di Cavallcr maggior e. — Mar-
scovi ed infine il Sommo Pontefice Paolo IV, ed chesi di Clavesana. — Arma: Spaccato; nel 1."

è stata illustrata da molti uomini insigni nelle d' argento, all' aquila bicipite spiegata di nero,

armi e nelle lettere. — Si divise in due grandi linguata di rosso; nel 2.° partito d'azzurro e

linee, detta 1' una della Spina, e l' altra della d' argento, al capriolo dell' uno noli' altro. —
Stadera. — Arma dei Caraffa della Spina : Di Cimiero: Una ninfa nascente tra un volo di nero.

rosso, a tre foglie d' argento, con una spina so- — Motto: Spera in ijelm et iac uonitatem.
prastante di verde messa in banda. — Arma dei CARAND1NI di Modena. — Chiamavasi pri-
Caraffa della Stadera: Di rosso, a tre fascie ma De Risi, ed à per suo capo-stipite un Vi-
d' argento. viano che fioriva sulla metà del secolo XIII. —
CARAFFA di Giryenti e di Trapani. — È Alessandro nel 1455 podestà di Sassuolo; altro
CAR — 232 — CAR
Alessandro valente legista; Nicolò ascritto nel dal Senato Veneto investitura dulia giurisdizione

4621 alla cittadinanza sassolcse. Questa famiglia civile e criminale della villa di Luzzano a titolo
ebbe da Francesco li d' Este il marchesato della di feudo nobile, e nel 1682 fu aggregata al no-
Torricella e Gallina morta, e per eredità il feudo bile Consiglio di Udine nella persona del Dott.

di Sarzano. — Arma: Di rosso, al capriolo d'az- Bernardino. Fu confermata nella sua avita no-

zurro, caricato di due spighe d' oro affrontate, biltà con Sovrana Risoluzione 14 Lug. 1820. —
o accompagnato in punta da un leone nascente Arma?
dello stesso. CARAVADOSSI di Nizza. — Nel 1728 Pie-
CARANDINI di Parma. — Arma: D'argento, tro fu creato Vescovo di Casale; nel 1770 Bal-
alla banda d'azzurro caricata di un leone pas- dassare fu fatto barone del Toetto; e nel 1838,
sante d' oro e fiancheggiata da quattro spighe con decreto camerale del 15 Feb. fu data facoltà
fogliate dello stesso, due per ciascun fianco, po- al Barone Giulio di assumere il titolo di Conte
ste in due bande; col capo d'oro, all'aquila di di Aspromonte. — Arma: D' azzurro, a due leoni
nero, coronata d' oro. d'oro, coronati dello stesso, affrontati, sostenenti
CARANZA di Sicilia. — Arma: D'azzurro, fra ambedue con una delle branche anteriori un
alla torre d'oro merlata di tre pezzi, accompa- giglio d'argento; con un cuore di rosso infiam-
gnata da tre leoni dello stesso, posti 2 ai fian- mato dello stesso, in punta dello scudo. — Motto:
chi e 1 a guardia della porta; ed un braccio Candor illaesls.
armato sporgente dalla sommità, impugnante una CARAVAGGI di Crema. — Risplendeva fra le

spada d'argento alta in sbarra; colla bordura patrizie quando Crema si reggeva a repubblica.

cucita di rosso, caricata da 8 crocette d' oro — Benedetto, dottore di merito; un Caravaggi
poste 3, 2 e 3. scrittore di un'opera intitolata: Diarii della sto-
CARANZONI di Brescia. (Estinta). — Arma: ria di Crema. — Arma ?

Di verde, a tre stelle di sei raggi d' oro, 2 e 1. CARAVAGGIO-MELZl di Milano. — Sono
CARA PRESA di Lucerà. — Abma: Di ros- fregiati del titolo di Marchesi. — Arma: Parti-
so, a tre semivoli destri spiegati d' argento, to; nel 1.° d'argento, al leone di rosso, coronato
uno movente dal fianco destro dello scudo, 1'
al- d' oro, tenente una spada d' argento guarnita
tro dal sinistro e il terzo dal canton sinistro d'oro; colla fascia di nero caricata di cinque
della punta, sormontati da una luna montante del rose d'argento attraversante sul leone; nel 2.°

medesimo posta nel punto d' onore. trinciato d'oro e di verde, l'oro caricato da un'a-
CARARA di Verona. — Arma: D'azzurro, ad quila di nero coronata d' oro posta in sbarra.
una croce latina d'oro cimata da una stella dello CARAVALLO di Matera. — Originaria di
stesso e posta sopra un poggio di tre cime di Spagna, e venuta con Carlo V in Italia. — Arma:
verde. D'azzurro, alla fascia d'oro accompagnata in capo
CARASSO di Bene (Piemonte). — Marchesi da un leone uscente e coronato dello stesso, te-
di Villa dal 1744, Conti di Pralormo dal 1680. nente tra le branche due rami di palma al na-
— Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° d'azzurro, turale, e in punta da un monte di tre cime di
alla cometa d'oro in palo; nel 2. 1
e 3.° d'argento, verde.
al palo di nero, con due tralci di viti d' uva nera CARAVASCHINI di Nizza. — Consignori di

fruttati e fogliati al naturale, passati in doppia S. Andrea. — Arma: Spaccato di rosso e d'oro,
croce di S. Andrea, attraversanti. — Cimiero: all' arm'ellino d' argento fermo sopra una zolla di

Una vite potata. — Motto: Gemendo germinai. verde dall' uno all' altro.

CARATI di Milano. — Antica famiglia mi- CARAVAZZI di Brescia. — Arma: D'azzur-


lanese illustre fin dal secolo XIV. — Diede pa- ro, ad un albero sradicato, accompagnato da due
recchi giureconsulti ed un capitano regio del teste di leone affrontate, poste in punta; il tutto
Lago Maggiore. — Arma Spaccato
: ; nel «1 .° d'ar- d' oro.

gento, a due leoni nascenti d'oro affrontati e te- CARAVAZZI di Cento. (Estinta). — Arma :

nenti un anello di nero; nel 2.° palato di nero Di rosso, al palo d' argento, caricato verso il

e d' argento. capo da un monte di tre cime d' oro ; col capo
CARATONA di — Molto
Verona. — antica: d' Angiò.
In un diploma di Alberto Scaligero 1325 del si CARAVELLI di Venezia. — Marino fu man-
nomina Alberto Carattoni. — Nel 1517 Dome- dato dalla repubblica di Venezia in soccorso ai

nico fu ascritto al Consiglio — Nel 1648


nobile. Trevigiani stretti d' assedio dal Carrarese. Fu
la casa Caratona era caduta in estrema povertà. quindi potestà di Padova. — Arma: Spaccato d'ar-
— Arma: D'azzurro, alla croce d'argento cari- gento e di nero, al capriolo del primo nel secondo.

cata di cinque rose d' azzurro, quella in capo e CARAVELLO di Venezia. — Arma: D'az-
1' altra in punta gambute e fogliate di verde. zurro, ad un uccello d'argento imbeccato e mem-
CAR ATTI di Udine. — Nel 1648 ottenne brato di rosso.
CAR — 233 — CAR
CARAVITA di Napoli. — Originaria di Spa- CARBONELLI di Napoli e di Monopoli. — Se
gna, dove ebbe il nome di Sanchez. Un ramo di ne à memoria nel 1120 in Guglielmo Carbonelli
essa circa il 1300 si era trapiantato in Napoli, signore di Simmari in Calabria. Divisa in più rami,

e nel 1639 fu ascritto alla nobiltà fuori seggio il principale rimase in Calabria, e si stabilì per
e quindi aggregato al seggio di Monte Manso, e alcun tempo nella città di Paola ov' ebbe nobiltà.
nel secolo XVIII inserito nel libro d' oro della Nel sec. XVII si trasferì a Napoli. Pietro scudiero
nobiltà napoletana. — Nel 1819 per ragion di regio e nobile di Valenza ne portò un ramo in

nozze acquistò il titolo di principe di Sirignano Monopoli l' anno 1 495 ove fu aggregato a quel
e barone di Moncilioni e Sant'Elia. Ebbe inoltre patriziato. Un altro ramo fu nel 1511 trapian-

il titolo di marchese sul cognome, e nel 1710 il tato in Mantova da un Prospero, e vi ebbe i ti-

ducato di Toritto, con altre signorie. — Paolo toli di conte e di marchese, e si estinse nel 1740.

Arciv. di Conza; Semplicio Arciv. di Amalfi. — — Fra i molti feudi dei Carbonelli si annovera
Arma : D' azzurro, al leone rampante d' oro at- la baronia di Ailano, di Letino e di Campofi-
traversato da una fascia di rosso caricata di tre gliolo ed il marchesato di Barbasso. — Pietro nel

stelle d'argento. — Cimiero: Un elefante uscente. 1269 cav. templario; Rinaldo famigliare del Re
CARAZACANEVO di Venezia. — Arma: D'az- Carlo I da cui ebbe in dono il Casal dei Corniti;
zurro, al capo inchiavato d'oro di due pezzi e due Raimondo detto Dominus et Nobilis Vir fu ca-
mezzi. stellano di S. Giorgio e governetore di Gaeta;
CARAZONA di Verona. — Arma: Spaccato Francesco conte palatino; Gregorio Arciv. di Nio-
d'oro e d'argento, a tre stelle dall'uno all'altro. sara, e Raffaele Vescovo di Betsaidene. — Arma
CARAZZIA di — Arma: Spaccato di dei Carbonelli di Latino e di Barbasso: D' az-
rosso e d' azzurro, ad un Mercurio di carnagione zurro, al leone d' oro guardante un sole dello

vestito al naturale, coli' elmo alato, tenente la stesso posto nel canton destro dello scudo ed a-
sua mazza, il tutto al naturale, e seduto sopra vente alle spalle un crescente d'argento. — Arma
un carro a due ruote d'oro, il tutto attraver- dei Carbonelli di Monopoli: D'azzurro, alla tri-
sante sulla spaccatura. — Cimiero: Un'aquila di glia del suo color naturale nuotante nel mare
nero. sormontato dalla fascia arcuata d' oro accompa-
CARBONARA di Gubbio. — Conti. — Arma: gnato nel capo dal sole del medesimo.
Partito; nel 1.° di azzurro, ad un bisante d'oro, CARBONERA di Valtellina. — Da Pinello,
caricato di un leone di rosso; nel 2.° spaccato: vissuto nel 1400, discese Antonio I podestà di

a) d'oro, al grifo nascente di nero; b) di rosso, Tirano nel 1519, e console di giustizia in patria;
ad una fortezza cimata da tre torri d' argento, Nicolò esimio giureconsulto; Andrea II podestà
aperte, finestrate e mattonate di nero. di Sondrio, e ambasciatore per la valle al Re di

CARBONARA di Genova. — Arma: D'az- Francia nel 1627; Francesco, capitano delle mi-
zurro, alla rotella di rosso per inchiesta, caricata lizie di Sondrio, Castione e Montagna, valente
di un leone d' oro. giureconsulto. — Arma : Interzato in fascia ;
nel
CARBONE (di) di Napoli. — Di origine nor- 1.o d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° d' azzurro,
manna, e feudataria fin dal tempo dei re svevi. al castello d'argento, torricellato di duo pezzi
— Da Roma passò in Sorrento e poi in Napoli, dello stesso ed aperto del campo; nel 3.» d'ar-
dove à goduto nobiltà al seggio di Capuano, co- gento, a quattro sbarre di rosso.
me pure in Reggio, in Stilo, in Messina ed in CARBONESI di Bologna. — Originarono dai
Genova. Ebbe la signoria di quattordici baronie e figli di Carbone, ed ebbero anch' essi a capo-sti-
dei merchesati di Padula e Prignano. — Gio- pite Alberto conte di Bagnacavallo. — Dettero
vanni, Guglielmo e Francesco Cardinali; Ales- alla repubblica bolognese quindici consoli, e molti
sandro Vice-Duca del ducato di Amalfi; Bartolo- furono rettori di altre città. — Nel secolo XIII
meo, senatore di Palermo nel 1413 (Estinta). — ebbero la contea di Porsena, e nel XVI quella
Arma: Di verde, a tre pali d'oro; con la banda di Aiano. Tranne Mansarello che andò crociato
di rosso attraversante sul tutto. nel 1217, i Carbonesi non conobbero altra mili-
CARBONE di Sicilia. — È un ramo della zia che quella delle fazioni, in cui furono dei
precedente. Bartolomeo e Antonio senatori; Cor- più accaniti Lambertazzi. — Nemici dei Galluzzi
rado gentiluomo e notaro regio del re Alfonso. ebbero con essi frequenti e sanguinosi conflitti
— Arma: Fasciato d'argento e d'azzurro di sei che desolarono la propria patria. Nel 1338 i fra-
pezzi. telli Bonifacio ed Egidio furono dichiarati conti
CARBONE di Genova. — È un ramo della di San Giovanni in Pcrsiceto. Decaduti dalla loro
precedente, ascritta all'Albergo Franchi. — Ar- potenza, non entrarono che due volte in senato,
ma: Di rosso, alla banda d'oro caricata di un ed ebbero pochi anziani. (Estinta). — Arma:
leone di nero, e accompagnata da sei carboni al D'argento, con sei carboni di nero, accesi di ros-
naturale, ordinati in palo. so, ordinati 3, 2 e 1 ; col capo d' azzurro.
CAK — 234 — CAK
CARBONI di Ferrara. — Originaria di Na- merge Bonaventura creato conte nel 1688 da
poli, e trapiantata in Ferrara nel 1308 da un Vittorio-Amedeo duca di Savoia, e Bernabò ca-
Aldobrando speditovi da Carlo Re di Napoli con stellano di Piacenza e di Pavia, il quale ottenna
cento cavalli in difesa del Marchese Francesco E- da Filippo-Maria Visconti i possedimenti ducali

stense. Ottaviano, suo figlio, fu creato nobile del del Monte presso Cantò, I suoi discendenti si

Gran Consiglio, e console; Anselmo podestà di dissero Carcano del Monte, ed ebbero la confer-
Perugia; Aldovigio ambasciatore a diversi prin- ma della nobiltà dall' imper. Francesco I con so-
cipi; Biagio valente giureconsulto; Nicolò Vesco- vrana risoluzione del 21 Nov. 1816. — Laterza
vo; Ludovico fu da Nicolò HI, marchese di Fer- linea, proveniente da Francascolo, decurione di

rara, spedito ai confini dello Stato ad incontrare Milano nel 1388, vanta Carlo-Camillo giurecon-
1' imperatore Giovanni Paleologo che portavasi al sulto collegiato, che col 18 Ag. 1684 fu inve-
Concilio. — Arma: Spaccato di nero e d'argento, stito dei feudi di Anzano, Pugnago, Camilasca,
al leone dell'uno all'altro. Breno, Musico», e Centemero. Luigi, suo figlio,

CARBONI di Velletri. — Originari di Roma, ebbe da Carlo VI nel 1714 il titolo di marchese.
e trapiantati in Velletri nel 1397 dal podestà Anche questo ramo ottenne la conferma della
Erenzio di Pietruccio. Furono ascritti alle fami- nobiltà con sovrana risoluzione del 27 Nov. 1816.
glie consolari. — Rocco oratore della città al
— 'Dai Carcano uscirono uomini illustri e va-
Pontefice Paolo IV. — Arma: D'oro, alla fascia lenti nelle armi. — Arnolfo o Landolfo Arciv. di
d'azzurro caricata di una riga ondata di rosso, Milano; un secondo Landolfo vescovo di Como
e accompagnata in capo da tre rose dello stesso, nel 1120; Francesco podestà di Como, e Giacomo
c in punta da un braciere di carboni ardenti al capitano del popolo; Bernabò nel 1 399 castellano
naturale. della fortezza di Piacenza; Giovanni, valente ca-
CARBONY di Sardegna. — Ebbe il cavalie- pitano; Donato, uno dei dodici capitani della Re-
rato il 10 Die. 1691. — Appartiene a questa pubblica Milanese nel 1 448 e finalmente Miche-
famiglia il famoso poeta latino Francesco, nato le, confessore della duchessa di Milano Bianca-
nel 1746. Pei suoi ineriti letterarii fu chiamato Maria Visconti e fondatore dell'Ospedale dei poveri
doctae Sardiniae decus novellimi, e creato citta- il quale fu innalzato all'onore degli altari col titolo
dino d'Imola. — Arma: D'azzurro, alla torre al di Beato. — Arma: Di rosso, al cigno d'argento,
naturale, con fiamme uscenti dalle finestre dal sormontato da una scure posta in fascia, armata
lato destro, sinistrata da un guerriero armato di d'argento, manicata d'oro.
tutte pezze presso un cannono al naturale volto CARCANO o CARC ANI di Troni. — È un ramo
verso la torre. discendente dalla prima linea dei Carcano di Milano.
CARBONIZI di Venezia. — Arma: D'azzur- Venne trapiantato in Bari nel 1301 da un Ber-
ro, al capo contramerlato di rosso, di quattro nardino. Gabriele nel 1622 si trasferì con la fa-

pezzi e due mezzi. miglia a Trani ove nel 1747 fu ascritta alla no-
CARBURI del Piemonte. —Giambattista, prof, biltà chiusa della città. Fabio col 14 Die. 1858
di medicina nell' Università di Torino, ottenne ebbe da Ferdinando lì il titolo di duca di Mon-
nel 1760 la concessione del titolo e dignità co- tanino, trasmissibile. —-Arma: Uguale alla pre-
mitale senza feudo. — Arma? cedente.
CARCAMO di Palermo. — Michele senatore CARCASSOLA di Milano. — Nel 1500 erano
nel 1698; Francesco governatore della Tavola fornai di pane bianco. — Antonio fu mercante
nel 1733; Giuseppe governatore del Monte di di lana e fece fortuna. — Ebbero il feudo di

Pietà e senatore. —
Arma: D'azzurrò, al leone Lentate col titolo marchionale (Estinta). — Ar-
scaccato d' oro e di nero. ma: Spaccato; nel 1.» d'argento, all'aquila di nero,
CARCANO di Milano. — Di origine longobar- coronata d oro; nel
1
2.° di rosso, alla banda d'ar-
da, dalla signoria di Castel Carcano. di cui era gento accompagnata da due bisanti dello stesso.
investito nel 970 Bonizzo o Bonizzone, prese il — Cimiero: Un'aquila del primo uscente.
cognome. Stabilita in Milano, si divise col tempo CARCASSONA di Sardegna. — Originaria di

in tre grandi linee: la prima discendente da Cor- Alghero. — Bernardo fu armato cavaliere dal-

rado di Filippo di Beltramo, podestà di Genova l' Impeiat. Carlo V quando, veleggiando per Tu-
nel 1289, e poi di Bologna nel 1295. Il ramo nisi, approdò in quella città nel 1527. — Anton-
primogenito di questa linea ebbe il feudo di Ni- Angelo dotto giureconsulto, discepolo di Mariano
corvo di cui fu investito nel 1640 Marco-Fran- Socino il Giovane nell' Università di Bologna, il

cesco, e la conferma della nobiltà per sovrana quale scrisse e pubblicò un lodatissimo commen-
risoluzione del 28 Gennaio 1817. La seconda li- tario sul titolo giustinianeo De Aclionibus. —
nea discende da Ardizotto nel 1340; Filippo, suo Antonio fu Vescovo d'Ales e Terralba. — Elìsio

figlio, fu investito nel 1390 dalla signoria di Ver- ebbe il feudo di S. Saverio con titolo marchio-
temate nello Stato di Milano, Da questo ramo e- nale (Estinta). — Arma?

CAR — 235 — CAR
CARCELLI di Milano. — Arma: D'azzurro, verata fra le 60 coscritte e fregiata del titolo

al castello d' argento, cimato da due torri dello comitale. — Nel secolo XVI ebbe due conserva-
stesso, aporto e fincstrato del campo, e un a- tori; Cola nel 1429, e Giuliano nel 1452. — Un
gnello passante d' argento in punta. Il detto ca- Pietro-Paolo Canonico Lateranense ambasciatore
stello accostato da due stelle d'oro. — Cimiero: al Re di Francia; Giovanni-Pietro nel 1556 quando
Un'aquila di nero imbeccata, e membrata d'oro. fu fatta la mostra generale dei romani radunati
CARCERI (dalle) di Verona. — Fuoruscita in campo presentò 6000 uomini fra alabardieri e

dalla propria patria, si ritirò in Treviso. — Bo- archibugieri. — Arma: D' azzurro, alla banda
nifacio signore nel XIII secolo di Gardizi, di E- d'argento caricata di tre gigli d'oro e accostata
gina c di Caristo e Baylo nel ducato di Atene ;
da due cardi al naturale.
Tomaso, di lui figlio, signore di Serbena. — Ar- CARDENAS di Valenza (Piemonte). — Conti
ma: D'argento, alla fortezza merlata di nero mo- di Valeggio. — Arma: Partito; nel 1.» d'oro, a
vente dal fianco destro, fìnestrata'di rosso e si- due lupi d' azzurro passanti uno sull'altro; nel
nistrata da un cervo saliente d' oro; un braccio 2.° di verde, a due caldaie di nero, ripiene di

al naturale tenente un ramo di palma di verde, rosso, una sull' altra per inchiesta; il tutto en-
uscente dalla finestra della fortezza e rivolto tro una bordura d'azzurro, caricata di sei S e di
verso il cervo; il tutto sopra una terrazza di sei croci di S. Andrea scorciate, alternate tutte
verde. — Alias: Partito; d'argento, a due stelle d' oro.

di rosso, una in capo e una in punta; e di verde CARDI di Cento. (Estinta). — Arma: D'az-
pieno; colla banda d' azzurro attraversante sul zurro, all' artiglio alato d' argento.
tutto, caricata di tre rose d' oro bottonate di CARDI di Mantova. — Nel XV secolo Fi-
rosso. — Alias: Spaccato; nel 1.» d' argento al lippo fu ufficiale del March, di Mantova e Gior-
monte di tre cime di verde, movente dallo spac- gio fu fatto cavaliere da Carlo V. — Tommaso
cato; nel 2.° d'azzurro, al monte di tre cime di avendo militato in Francia ottenne il titolo di
verde movente dalla punta. cavaliere. Flaminio-Fortunato fu cancelliere du-
CARCHERO di Sardegna. — Arma : D' az- cale poi segret. di Stato nel XVI secolo. — Al-
zurro, al tigre rampante, calpestante un drago, fonso tenente delle guardie ducali, fu poi Com-
il tutto al naturale; con tre stelle d'argento in missario successivamente di Marcarla e di Re-
fascia, nel capo dello scudo. dondesso, e Tommaso suo fratello capitano e
CARCHIOLO di Rcgalbuio (Sicilia). — Fami- commissario di Gonzaga nel secolo XVII.
'

Ar-
glia feudataria della baronia di Donna Maria, di ma: Un leone tenente colle branche anteriori un
cui fu investito Santo Carchialo nel 1734. — capo di cardo. — Cimiero: Un' aquila.
Arma: D'azzurro, alla fascia in divisa d'oro, ac- CARDIA di Mandas (Sardegna). — Arma:
compagnata in capo da un sole dello stesso, fi- Inquartato; nel 1.° d'azzurro, al toro furioso d'ar-
gurato di rosso, e nella punta da un'ombra di gento, movente da un monticello di verde; nel 2.»
sole del secondo tramontante nel mare al natu- d'oro, alla sfera di porpora; nel 3.° d'argento, ad
rale, movente dalla punta. una città al naturale fortificata in forma di cuo-
CARDANI di Milano. — Originaria di Car- re; nel 4.» di verde, a tre ancore d'argento.
dano piccola terra presso Gallarate, da cui trasse CARDIA di Siliqua (Sardegna). — Ebbero il

il nome, diede notaj, giureconsulti


e fisici collc- cavalierato e la nobiltà il 17 Die. 1743. — Ar-
giati; ma sopra ogni altro si segnalò il celebre ma: Inquartato; nel l.« d'oro, ad un uccello fer-
Gerolamo matematico e fisico illustre del secolo mo sopra un ramo d'albero, il tutto al naturale
XVI, il cui nome è noto in tutta Europa. — nel 2.° d'argento, al verziere nudrito sulla pianura
;

Milone, di questa stessa famiglia, fu Vescovo di erbosa, c sormontato da un sole, il tutto puro al
Torino nel 1170 c poi Arciv. di Milano nel 1187. naturale nel 3.° d'argento, ad una sfera smaltata

;

Arma : D' oro, al castello di rosso aperto e di vari colori infissa in due perni che l'attra-
fincstrato del campo, torricellato di tre pezzi; i versano in croce; nel 4.« d'oro, ad una città al
due laterali di rosso, quello di mezzo di nero; naturale, fortificata, in forma di cuore. — Molto:
col capo cucito d'oro, caricato di un'aquila di VoLViTUR IMMOTO SECl'RUM CAUDINE COELUM.
nero coronata del campo. CARDIA di Tortoli (Sardegna). — Ebbe il

CARDARUZZI di Vcllctri. — Nobile e con- cavalierato e la nobiltà il 1 Apr. 1644 in per-


solare di Velletri, sedette al governo della città sona di Marc' Antonio. — Arma?
lungo il secolo XVI c dette alla patria conser- CARDILLO di Messina. — Domenico, giudice
vatori, sindaci e priori. — Arma : Di rosso, alla dellaGran Corte civile nel 1738, presidente della
sbarra d'oro accompagnata in capo ed in punta R. Camera della Sommaria del regno di Napoli,
da una rosa d' argento. ottenne per se e suoi da Carlo III nel 1772 il

CARDELLI di Roma. — Originaria d' Imola, titolo di marchese. — Arma : Spaccato d' azzurro
da oltre cinque secoli stabilita in Roma, e anno- c di rosso, alla fascia d' oro attraversante sulla
CAR — 23G — CAR
spaccatura, sormontata da un cardellino dello CARDONA di Napoli. — Di origine catala-
stesso. — Alias: Spaccato con la fascia in divisa na, se ne anno memorie fin dal 770, in cui ap-
centrata di rosso; nel 1. d'azzurro, alla corona parisce il capostipite Raimondo Folcii cugino di
marchionale d'oro, sormontata da tre stelle d'ar- Re Luigi il Conquistatore, uno dei dodici prodi
gento, ordinate in capo; nel 2.° d'azzurro, al capitani che liberarono la Catalogna dai Mori;
cardellino del suo colore, sorante sopra un ra- per cui ebbe la terra di Cardona col titolo di
moscello di verde, fiorito d' argento, nudrito sul visconte, dalla quale presero nome i suoi discen-
terrazzo al naturale. denti. Passò in Sicilia con Pietro di Aragona nel
CARDINALI di Firenze. — Derivante dalla 1282 e venne in Napoli con Alfonso I di Ara-
famiglia Tornaquinci della quale un Iacopo di gona. Ha goduto nobiltà in Napoli ai seggi di

Nicolò di Teglia chiese nel 4 393 ed ottenne di Nido e Porto, in Camerino, in Sicilia e nella
chiamarsi dei Cardinali. — Arma: Spaccato d'oro Spagna. — Fu signora di 43 baronie, di 10 con-
e di verde, ad una palla d' argento caricata di tadi, di 8 marchesati e di 7 ducati, ed ottenne
una croce rossa attraversante sullo spaccato. il grandato di Spagna. — Dette alla chiesa tro
CARDINALI di Pesaro. — Fiorirono di que- Cardinali, Enrico nel 1501, Giacomo nel 1527 e

sta casa Giovanni o Leonardo, ambedue Vescovi, Pasquale; Antonio e Giovanni vescovi. Cinque
1' uno dopo P altro, di Segna in Dalmazia sul fi- furono viceré, altri straticò di Messina. — Rai-
nire del XIV secolo. — Un Guido verso lo stesso mondo capitano del Re Ferrante d'Aragona scac-
tempo fu podestà di Padova. (Estinta). — Arma? ciò da Firenze Pietro Sodarini Cardinale perpe-
CARDINALI di Siracusa. — Nicolò barone tuo, mettendo al governo di quella città il Car-
di Cariato o Carioso. — Arma : Spaccato d' oro dinale Giovanni e Giuliano dei Medici. Sancio,
e d'azzurro. grande ammiraglio sposò la figlia di Cristoforo
CARDINALI di Velletri. — Famiglia conso- Colombo (Estinta). — Arma: D' argento, a tre
lare. Originaria delle Marche si stabilì in Velie- cardi di verde, fioriti di azzurro.
tri nel secolo XVIII. — Luigi e Clemente lette- CARDONETO di Perugia (Estinta). — Arma :

rati di bolla fama. — Arma : Di rosso, a due D' azzurro, al monte di tre cime di verde, su cui

bande di nero caricate di chiodi d'oro. sono piantati tre cardi dello stesso, aventi le
CARDINES di Sicilia. — Originaria di Spa- punte ed i fiori paonazzi.
gna, e trapiantata in Sicilia da un Giovanni pre- CARDUCCI di Firenze. — Derivante da un
tore di Palermo nel 1324. — Alfonso, ottenne Carduccio della consolare famiglia Buonamici. —
dal re Alfonso la castellania di Piazza; Giovanni Giovanni di Filippo fu il primo dei 33 priori

ebbe i feudi di Marza, di Buterno e del Marzù della sua casa nel 1380, e Francesco di Nicolò
Grande nel territorio di S. Filippo d'Argirò nel l' ultimo degli otto gonfalonieri nel 1529; Nicolò
1483; un altro Alfonso fu signore del feudo dello Vescovo d' Osimo morto nel 1580; Filippo di

Spitalotto nel 1512. — Arma: D'oro, a due lupi Giovanni, gonfaloniere nel 1439, ebbe dall' im-
di azzurro passanti l'uno sull'altro, con la bor- perator Giovanni Paleologo il titolo di conte pa-
dura di rosso caricata di otto conchiglie d' oro latino; Francesco, gonfaloniere nel 1528. trasse
alternate con otto lettere S maiuscole romane in rovina la sua patria perchè uomo di mala
dello stesso. fede. (Estinta nel 1 760). — Arma: Fasciato d'ar-
CARDOINI di Genova. — Arma: Spaccato; gento e d'azzurro, alla banda d'oro attraversante.
nel 1." d'azzurro pieno: nel 2.» d'azzurro in- CARDUCCI di Taranto. — È un ramo della

cappato d' oro. precedente che nel 1474 si trapiantò in Bari,

CARDOLI di Narni. — Oriunda della Ger- donde più tardi si diramò in terra d' Otranto, e
mania, e trapiantata in Narni, ebbe le baronie specialmente nella città di Taranto. Fu ascritta
delle Coppe, di Torricella, Lugnola, Monte e Bai- alla nobiltà di ambedue queste città, ebbe in

duino. La storia rammenta un Viccardo signore feudo la terra di Valenzano nel 1 474, e quindi
di questi castelli nel 1084. Giacomo giudice e la signoria di Gagliano nel 1482. II ramo di Bari

vicario nel 1277 del podestà di Perugia; Giove- si spense, e quello di Taranto nel XVII secolo

nale podestà di S. Gemine nel 1313. Altri eser- si divise in due linee, cioè Carducci-Artenisio e
citarono la stessa carica in diverse città. Ladi- Carducci-Agustini. Quest' ultima per successione
slao cameriere di Leone X e da questo ponte- della famiglia Antoglietta Marchesi di Franca-
fice eletto a Commissario nel 1513 per far pace gnano, è decorata del titolo marchionale in uno
con Fano e la S. Sede, e nel 1519 tra la mede- de' suo rami, mentre un altro ramo di essa porta

sima S. Sede ed il municipio di Fermo. Francesco il titolo di conte per concessione 23 Giù. 1850
distinto oratore, storico, poeta e diplomatico. — del Granduca di Toscana, riconfermata dal ile

Arma: D'azzurro, alla gemella in banda d'argento, delle Due Sicilie con rescritto 4 Nov. 1851. —
abbassata sotto una tigre d' oro, e sormontata Arma: Spaccato; nel 1.° di rosso, all'aquila d'oro;

in capo dal lambello di rosso a tre gigli d' oro. ne! 2." fasciato di nero e d' azzurro, alla banda

CAR — 2 r - CAR
d'oro attraversante; il tutto accollato dall'aquila biltà. — Altra famiglia Carena à fiorito pure in

bicipite di nero, coronata d' oro. Milano col titolo di conte di Merone concesso a
CARDUCCI di Narni. — È un altro ramo Carlo-Francesco da Carlo VI con diploma del 7
dei Carducci di Firenze trapiantato in Narni al Nov. 1711. — Arma: Inquartato d'argento e di

tempo delle fazioni. Quivi ereditò i beni della rosso; ciascun quartiere d'argento caricato di

casa Genuense di cui prese il nome ed il titolo una stella di otto raggi del secondo. Alias: In-

comitale. — Arma? quartato; nel 1." e 4.° d'oro, alla stella di otto

CARDUCCI di Roma. — È pure un altro raggi di rosso; nel 2." e 3.° di rosso. — Cimie-
ramo dei Carducci di Firenze che Filippo di Bar- ro: Un destrocherio armato al naturale, impu-
tolomeo stabilì in Roma, ove contrasse cospicue gnante uno stilo.

parentele. — Alessandro di Girolamo fu Cav. di CARESANA di Vercelli. — Arma; Inquar-


Santo Stefano. — Arma: Scaccato d' oro e d'az- tato; nel 1.° e 4.° di nero, a due leoni illeopar-

zurro di 7 file. diti d'oro, linguati di rosso, uno sull'altro, quelli

CARDUCCIO di Messina. — Originaria di del primo punto, rivoltati; nel 2.° e 3.° d'oro,

Milano, ebbe per capo-stipite un Luigi Carduccio al mastio di nero, aperto del campo, torricellato
poggio del Re Federico III. — Nicolò stabilì la di tre pezzi, quello di mezzo nuovamente torri-
famiglia in Messina ov' ebbe in feudo alcune ter- cellato, il tutto merlato. — Cimiero: Un guer-
re; Angelo nel 1530 primo barone nel feudo del riero armato di tutte pezze, nascente, tenente
Vescovo. — Arma: Fasciato d' argento e d' az- colla destra una spada nuda, ed avente nel brac-
zurro di sei pezzi; con la banda d' azzurro at- cio sinistro uno scudo di nero caricato di una
traversante sul tutto. stella d' oro. — Motto: Virtute et fato.
CAREGGINE (Signori di) della Garfagnana. — CARESETO di Genova. — Arma : D' azzurro,
Fino dal 995 Vinisdo ed Alberico di Fraolmo eb- alla banda di rosso cucita; ed un pino, al natu-
bero da Gherardo Vescovo di Lucca le decime rale, nutrito sulla pianura erbosa di verde, il

delle ville di Careggine, Opaco* e Regiana. Pere- pino addestrato da un leone, coronato d' oro, e

deo, Vescovo. — Arma: D' azzurro, a tre gigli tenente colla branca anteriore destra un calice

d'oro 2 e 1. dello stesso; il tutto attraversante.


CARELLI di Alessandria. — Originaria di CARESINI di Venezia. — Abma: D'oro, a tre

Milano, fu tra le prime che si portarono a po- pali d'azzurro.

polare Alessandria. Derivò da Carello che nel CARETO (del) di Alessandria e di Napoli. —
secolo VII era paggio di Rodoaldo re dei Longo- Fregiata del titolo marchionale. — Ebbe la cit-

bardi. Marco nel 1334 legò 35,000 ducati perla tadinanza Alessandrina nel 1202, e continuò per
costruzione del duomo di Milano. — Arma : Spac- molto tempo ad usare dei suoi diritti civili nella

cato; nel 1.° d'armellino pieno; nel 2.° d'ar- città. — Dopo il secolo XIII non si ebbe più
gento, a tre pali di nero. memoria di essa in Alessandria; ma un ramo à
CARELLI di Modena. — Arma: D' azzurro, fiorito in Napoli. — Arma: Di rosso, a cinque
alla terrazza di verde, colla colomba d' argento cotisse d'oro. — Alias: D' oro, a cinque bande
passante. di rosso.
CARELLI di Varallo (Piemonte). — Bene- CARETTÓNI di Bari. — Originaria di Pe-
detto-Giuseppe, arricchitosi mercè fortunate lo- saro, trapiantata in Bari da un Francesco nel se-
cazioni di poderi nella Lomellina, potè nel 1812 colo XIII, fu ascritta a quella nobiltà. — Diversi
cominciare a fondare una commenda dell'Ordine furono sindaci della piazza nobile, ed altri ma-
Mauriz. ed ottenere dal re Carlo-Felice nel 1 826 stri giurati. — Arma : D' argento, al monte di

la dignità comitale, e di unirvi nel 1837 il pre- tre cime di azzurro movente dalla punta, sor-
dicato di Roccacastello. — Dispose di un legato montato da tre stelle d' oro ordinate in fascia.

di centomila lire a favore dell' Ospitale della SS. CAREZZA di Genova. — Arma: Fasciato di
Trinità di Varallo. — Arma: Partito; nel 1.o ban- rosso e d' argento ;
col capo d' oro, all' aquila na-
dato d'azzurro e d'argento; nel 2.° di rosso, al scente di nero, coronata d' oro.

carro a due ruote di argento, col timone alzato, CARFORA di Napoli. — Originaria spaglino-
sormontato, esso carro, da una stella d' oro. — la, à occupato nel regno di Napoli atti ed im-
Cimiero: Un leone d'oro nascente. — Motto: portanti uffici, ed à dato alla patria egregi let-
A TOUT AZARD. terati. — Nel 1797 fu ricevuta per giustizia nel-
CARENA di Pavia e di Milano. — Fami- P Ordine di Malta. — Arma: D' azzurro, al pino
glia decurionale, descritta nelP elenco delle no- al naturale terrazzato di verde, sostenuto a si-
bili riconosciute e approvate dall'Imperatore Car- nistra da un leone d' oro.
lo V. — Francesco I d' Austria con sovrana ri- C ARGANO di Vicenza. — Arma: Di rosso,
soluzione del 28 Gen. 1817 confermava ai fra- al cigno d'argento imbeccato e inombrato d'oro,
telli Giovanni, Luigi e Alessandro l'antica no- sormontato da un accetta del secondo, manicata
CAR !38 — CAR
del terzo, posta in fascia, il tagliente in basso. CARINI di Brescia (Estinta). — Arma : Spac-
CARI di Sicilia. — Arma: D'azzurro, al leone cato; nel 4.0 d'oro, a due leoni affrontati soste-
d'oro rampante sopra una colonna con base e nenti una clava, il tutto di ; nel 2.-> d'azzurro,
capitello d' argento. — Motto : Cupis alta salire. ad una biga (carro antico) d'oro volta col timone
CARIANI di Cento. — Emersero da questa a destra; colla fascia di rosso attraversante sullo
famiglia Giovan-Battista Cavaliere del Pontefice spaccato.
Clemente Vili e valoroso militare, ed Antonio va- CARISIO di Milano. — Arma: Spaccato; nel
lente dottor di legge. — Si trova nel 1263 nella 1.° d'oro, all'aquila di nero coronata del campo;
carta dei partecipanti alla prima divisione dei nel 2.° di rosso, ad un carro d' oro caricato di
beni di Malafitto. — Arma: D'azzurro, a tre torri tre spighe sfogliate dello stesso.
isolate d'argento, quella di mezzo più alta, aperta CARISSIMA di Trapani. — Originaria bolo-
e finestrata del campo, moventi dalla pianura er- gnese, dimorante in Parma. Capo-stipite fu Ge-
bosa, e cimate ciascuna da una corona d' oro. sualdo cavaliere, che nel 1222 andò a combatte-
CARIDDI di Messina. — Di origine romana, re in Terra Santa con una croce d'oro sul petto
trapiantata in Messina sotto il Re Martino. — An- e sotto il motto: Carissima: di qui il cognome e
tonio gentiluomo maggiore della regina Marian- l'arma. Fu trapiantata in Sicilia da Pascotto ai

na, e Gianfilippo della regina Bianca — Alfonso, di- servigi dell'imperatore Federigo II nel 1248. La
stinto legista e giudice della Gran Corte nel 4 517. linea continuò in Trapani, ove ottenne le baro-
— Arma: Di rosso, al pino d'oro, nudrito sopra nie delle isole di Favignana, Levanzo e Maretimo
un terreno di verde, con due grifi del secondo, con le tonnare di S. Nicolò e San Leonardo. —
coronati dello stesso, controrampanti e affrontati Arma: Di rosso, a tre bande ritirate in punta
al tronco. d'oro, sormontate da una crocetta potenziata dello
CARIGA di Sassari. — Era una delle più stesso.

nobili ed antiche di Sardegna. — Giovanni fu CARISSIMI di Venezia. — Raffaele cancellier


governatore di Sassari nel 1546. — Ebbero la grande, fu fatto del Consiglio nella guerra contro
signoria di Tiesi per il matrimonio di Pietro Ca- i Genovesi nel 1381. Con Giovanni figlio del pre-
riga con Erilla Manca (Estinta). — Arma? cedente si cstinse nel 1430. — Arma?
CARIGNANI di Napoli. — Originaria di Ta- CARLETTI di Pesaro. — Arma: D' azzurro,
ranto, se ne à memoria in un Guglielmo vissuto alla torre d'argento aperta e finestrata del cam-
nel 1320. Ha goduto nobiltà in Napoli al seggio po, movente dalla punta e sormontata da una co-
di Portanova, in Taranto e in Bologna. Fu si- meta d'oro.

gnora delle baronie di Carignano, di Terrazzano CARLE VARIS di San Damiano (Piemonte).
e di Trepuzzi; del marchesato di Carignano, pas- — Carlo-Giuseppe, dott. in leggi essendo sinda-
sato a ducato nel 1728, e dei ducati di Novoli co di San Damiano nel 1722 fece in modo che
e Tolve. — Nicola consigliere di stato in tempo ne ottenne l'investitura colla dignità comitale, e
di Giuseppe Bonaparte e ministro di Gioacchino poi rivoltosi contro quel Comune gl'intento con-
Murat. — AnMA: D' azzurro, al capriolo d'oro, tro una famosa lite per levargli tutte le prero-
accompagnato da tre stello di sei raggi d' ar- gative che godeva da tempo immemorabile. Il

gento, due in capo ed una in punta. Conte Carlo-Giuseppe suo figlio fu uditore gene-
CARIGNANI di Savigliano. — Giuseppe- rale di guerra, indi avvocato fiscale regio del con-

Vittorio nel 1789, dopo ottenuta la nobiltà in siglio supremo di Sardegna. — Arma?
considerazione della civiltà di sua famiglia, foco CARLI di Aquila. — Patrizia aquilana di an-
acquisto del feudo di Chianoc (Susa) colla dignità tica origine. — Giambattista Vescovo di Sulmo-
comitale. Suo figlio, Luigi-Angelo, agostiniano poi na dal 1514 al 1519. Giacomo dotto giureconsulto
canonico in patria, fondava ivi l' ospedale dei autore di pregiate opere di diritto. — A posse-
cronici approvato nel 1825. — 11 di lui fratello duto vari feudi, fra'quali quello di Poggio Santa
Conte Francesco- Vincenzo fu senatore nel senato Maria con titolo comitale ottenuto nel XVIII se-
di Piemonte. — Arma: Di rosso, al levriere d'ar- colo. — Arma: Di rosso, al pavone d'argento.
gento rampante. CARLI di Ces ila. — Originaria di Milano, si

CARIGNANO di Fano. — Trasimondo spedito recò in Romagna nel 1660, fermandosi parte a
ambasciatore della città al Cardinale Raniero Ca- S. Arcangelo, e parte a Cesena. — Il ramo di

poccio Viterbese, legato Apostolico nel patrimo- S. Arcangelo si estinse dopo breve tempo; l'altro

nio per aver la conforma dei privilegi concessi di Cesena continuò quivi fino alla metà del XIX
alla città stessa dall'Impcrator Barbarossa. Guido, secolo in cui emigrò nella campagna di Roma. Il

capo della fazione Ghibellina, poco mancò che di- capostipite di questo ramo fu un Adamo, cui fu

venisse tiranno della patria; e Giacomo lottò con- concessa la cittadinanza cesellate, ed un suo di-
tro i Malatcsti, ambizioso di giungere al supre- scendente, per nome Giovanni, nel 1721 fu ag-
mo comando. — Arma? gregato alla nobiltà. (Estinta). — Arma: D' ar-
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gento, al tronco d' albero al naturale terrazzato nelle branche un piccolo scoglio di sei cime d'ar-

di verde ed accostato da due leoni affrontati e gento burellato d' oro e di rosso. — Cimiero :

controrampanti al naturale; col capo d'Angiò. l'aquila nascente.

CARLI di Genova. — Nel 1 448 fu aggregata CARLINI di Modena. — Arma: D' azzurro,

all' albergo Grimaldi. (Estinta). — Arma: Spac- al monte di sei cime di verde movente dalla pun-

cato dentato d' argento e di rosso, alla banda ta, accompagnato da tre leoni d' oro, uno posto
d' oro. sulla più alta cima del monte, e gli altri due
CARLI, o DE CARLI o DE CAROLI di Mi- affrontati, uno a destra e 1' altro a sinistra del

lano. — Originari di Lezzeno sul Lago di Como. monte.


— Un ramo conservò l'antico nome latino de Ca- CARLO di Genova. — Arma: Spaccato, den-

rolis, ebbe la nobiltà milanese e si estinse in tato di rosso e d'argento, alla banda d'oro attra-
principio del XIX secolo. — Altri rami si appel- versante.

larono de Carli, ed uno di questi ottenne il ti- CARLO (de) di Verona. — Arma: Spaccato
tolo di conte di Rovagnate, e si estinse durante d'argento e di verde; l'argento caricato in basso

10 stesso secolo nella persona di Luigia sposata da una trangla nebulosa di rosso, le parti spor-

al Conte Fulvio Barbò nella cui casa passarono i genti attraversanti sul verde.

possessi di Montevecchio ed altri. — Un altro CARLOTTI di Verona. — Originata dalla


ramo si fece chiamare semplicemente Carli, e nobile stirpe detta di Garda, fioriva fino dal se-
questo è tuttora fiorente. — Capostipite di que- colo XIII in Verona, e da un Carlotto, ascritto
sta famiglia fu Marcolo, uno «lei decurioni di Mi- al nobile consiglio nel 1407, prese il cognome.
lano nel 1388, e dopo lui altri della casa sosten- Nel 1480 Andrea a nome della Veneta Repub-
nero la stessa carica, egualmente che quella di blica presiedeva alla riviera del Benaco. — Il ti-

sindaco, di consigliere del Comune ecc. — Giaf- tolo marchionale concesso a que°*a famiglia col
fredo di Carlo Carli, giureconsulto, fu senatore e feudo di Riparbella nel 1635 dal Granduca di To-
presidente del senato di Milano dal 1503 al 1 5*24, scana Ferdinando II fu confermato nel 1819 dal-
e fu fatto da Luigi XII Presid. di tutto il delfi- l' Imperatore Francesco I. — Sostenne in patria
nato. — Antonio e Giuseppe suoi discendenti, lo cariche di vicario della casa dei Mercanti, di
furono riconosciuti nobili con decreto de! tribu- provveditore, di podestà di Peschiera. — Arma:
nale araldico 4 Feb. 1777. — Arma: Interzato in D'azzurro, al capriolo d'oro accompagnato in ca-
fascia; nel 1.» d'oro, all'aquila di nero coronata po da due leoni affrontati dello stesso, e in pun-
dei campo tenente nel rostro ed in ciascun ar- ta da una torre d'argento. — Cimiero: Una to-
tiglio un giglio d'oro; nel 2.° di rosso, ad una te- sta e collo di leone d'oro.
sta di moro attortigliata d'argento; nel 3.» par- CARLUCCIO di Matera. — Il primo di cui
tito, a destra d'oro, a quattro pali di rosso; a si- si abbia certa notizia è Carluccio sindaco nel 1483
nistra d'azzurro pieno. — Cimiero: l'aquila na- della città. Tomaso nel 1485 fu tra i sei depu-
scente di nero tenente nel rostro un giglio d'oro. tati nobili eletti per gli affari di guerra tra il

— In Mantova à fiorito pure una famiglia omo- principe di Taranto e il duca d'Andria. Nei ca-
nima che usava la stessa arma. pitoli del Rcg. Villanova del 16 Aprile 1559 fra
CARLI o DE CARLI di Milano. — Arma: i 25 Decurioni nobili si riscontra Messer Donato
Inquartato; nel 1 .° d'azzurro, al leone rivoltato c Carluccio. — Arma?
coronato d'oro; nel 2." e 3.» spaccato d'azzurro e CARMAGNOLA di Genova. — Originaria del-
d'oro, a due palme addossate dell'uno all'altro, ac- la città omonima nel Piemonte, e stabilita all'Al-
costate in capo da due gigli di nero; nel 4.» d'az- bergo di Negro. — Battista, Pantaleo, Lazzaro,
zurro, al leone d' oro tenente fra le branche an- artefici di fazione Guelfa altro Battista anziano
— Cimiero: Un
;

teriori una palla d'argento. leone nel 1514 e ufliziale di Moneta. Sopratutti però fu
uscente d'oro, coronato dello stesso. celebre Francesco Bussonc, detto il Conte di Car-
CARLI di Verona. — Trovasi stabilita in Ve- magnola, che per il suo valore giunse al grado
rona sul finire del XVI secolo, dove ottenne l'a- di capitano supremo delle armi di Filippo Vi-
scrizione al Consiglio nobile e fu decorata del ti- sconti, duca di Milano. Perduta la grazia di lui
tolo comitale. Ebbe giurisdizione , insieme coi si dette al servigio della Repubblica di Venezia;
Cnnti Giuliari, sopra Cona, Alfredo e Ceredo. — ma questa insospettita che il Carmagnola avesse
11 Conte Alessandro scrisse nel XVIII secolo la segrete pratiche col nemico Visconti, lo condan-
storia di Verona e fu l'ultimo della sua casa. — nò al taglio della testa nel 1432. — Arma: Di
Arma: Spaccato d'argento e d' azzurro, al leone rosso, al mastio d'argento merlato alla guelfa, a-
d'oro attraversante sullo spaccato. pcrto del campo, e fortificato da tre torri pure
CARLI di — Arma: Spaccato; nel 1." merlate in simil modo.
d' argento, all' aquila nascente di nero, nel 2 « CARMANDINO di Genova. — È un ramo dei
di rosso, al leone illeopardito d' oro sostenente Visconti, ascritto agli alberghi dei Marri e Serra,
CAK — 240 — CAR
ed all'altro di Usodimare. — Tre furono consoli '

'
d'oro. — Cimiero: Una testa e collo di aquila di
del comune e quattro dei placiti. — Giona nel nero: — Motto: spero.
1157 giurò le convenzioni col Re di Sicilia e nel CARMINATI di Venezia. — È un ramo della
1188 la pace fra Genova e Pisa; Baldicione ac- precedente, che riparatosi in Venezia divenne dei
quistò una nobile terra in Cogorno, e fu amba- più ricchi mercanti della piazza; e nella guerra
sciatore a Federigo Barbarossa. — Arma: Spac-
I

di Morea offrì al pubblico 100 mila ducati. Fu


cato d'argento e di nero, al leone dall'uno all'al- perciò ascritto alla veneta nobiltà il 30 Aprile
tro e dell'uno nell'altro. del 1G87. — Arma: Spaccato; nel I." d'oro, al-
CARMIGNANI di Napoli e di Taranto. — l'aquila bicipite spiegata di nero; nel 2.» di ros-
Feudataria dai tempi di Re Manfredi, occupò im- so, al carro d'oro.
portanti uflici sotto i re Angioini; fu in seguito CARMINATI di Ferrara. — Di origine greca,
col possesso di molti feudi decorata dei titoli di Arnaldo fu nel numero dei 12 Savi della città
principe di Massafra, di marchese di Acquaviva nell'anno 801; Aurelio nel 891 ambasciatore a
e di Fernello, e in questi ultimi tempi à eredi- Carlo III, il quale passava in Italia per liberare
tato dalla famiglia Capece Scondito il titolo di gli stati della Chiesa. Franchino capitano della

duca da premettersi al cognome. Fu inscritta nel guardia di Nicolò III Marchese di Ferrara com-
libro d'oro della nobiltà del regno. — Un ramo battè contro i Veneziani; Carlo viceduca per il

fu trapiantato in Taranto nel secolo XVI. — Duca Ercole; Ambrogio segretario del Card. Ip-
Arma: Di rosso, al leone d' oro e la spinatura polito Estense. —
Arma: Una banda accompa-
dello stesso. gnata in capo da un leone portante nella branca
CARMIGNOLA di Venezia. — Arma: Di ros- destra un monte di tre cime, e in punta da una

so, alla banda dello stesso bordata e scanalata cometa di 7 raggi posti in sbarra: sul tutto uno
d' argento, e caricata da quattro caprioli dello scudetto attraversante caricato di tre rose poste
stesso. — Alias: Inquartato: nel l.« c 4.« d'oro, 2 e 1, e da tre corone antiche poste 2 e I.

all'aquila di nero; nel 2.° e 3.» d'argento, ad un CARMINE di Cannobio. — Fu detta antica-
serpente ondeggiante in palo a sinistra, e divo- mente Del Sasso da Carmine, por un castello da
rante un bambino di rosso. essa edificato sopra il sasso di Carmine. Col tem-
CARMINATI DI BRAMBILLA di Bergamo e po si appellò semplicemente Carmine. Uberto e
di Milano. — Originaria dalla valle Brenibilla nel Giovanni fautore di Ottone Visconti, furono da
Bergamasco, dove fu una delle più potenti, e vi Ini creati cittadini milanesi, dando loro il privi-
possedette il castello di Montc-Ulbione c il forte legio di inquartarc nello stemma gentilizio la bi-

di Casa-Eminente. Le notizie piò remote di essa scia viscontea. Giovan-Francesco dottor di legge

ci provengono da un Brevedi Papa Giovanni XVIII scrisse la storia di Cannobio e delle sue fami-
diretto a Pietro Carminati di Valbrcmbilla in da- glie. — Arma: D' argento, a due scogli di «
orde
ta 6 Gen. 1006 col quale, tra gli altri privilegi, bagnati dall'acqua del lago, frammezzati dalla bi-

si concedeva a Giacomo suo figlio. Canonico, la scia d'azzurro posta in palo; col capo d'oro all'a-

successione nel vescovato di Bergamo, aggiun- quila di nero.

gendo che ognuno della stirpe dei Carminati por- CARMISINO di Messina. — Giovan-Battista,
tasse per diritto il titolo di conte e cavaliere. membro del collegio legale della città; Domeni-
AH' epoca delle fazioni, i Carminati parteggiando co, maestro notaro del Senato Messinese, fu se-
pei Ghibellini, combattettero i Guelfi e sfidarono natore nel 1768 e nel 1775. — Arma: Spaccato
perfino l'ira del Duca di Milano e della Veneta con la fascia in divisa d'argento; nel 1.» d'azzur-

Repubblica. Questa impadronitasi nel 1 i28 della ro, alla sbarra d'oro, sinistrata da tre stelle dello

città di Bergamo e suo territorio, distrusse tutti stesso, nel 2." d'oro, al monte di tre ci-
1 e 2;

i villaggi della valle, c così i Carminati, costretti me di movente da un terreno di verde.


rosso,

a prender l'esiglio, si rifugiarono in gran parto CARNAGO di Milano. Antica e nobile fa- —
in Milano, dove dividendosi in tre grandi linee, miglia che diede diversi dottori al collegio dei

formarono tre differenti case, cioè quella detta giurisperiti, conti e cavalieri di Milano. — Si c-

dei Bergamini Conti di S. Giovanni in Croco, e- stinsc verso la metà del XVII secolo. — Arma:
quella vissuta in Vigevano col cognome Spaccato; nel 1." d' oro, all'aquila di nero coro-
stinta;
di Brambilla decorata da Carlo VI imperatore del nata del campo; nel 2.» palato d' oro e di rosso
marchionale; e la terza tuttora fiorente in di otto pozzi.
titolo

Milano col nome di Carminati di Brambilla a- CARNALE (del) o CARNALI di Verona. —


scritta a quel patriziato nel secolo X Vili. — Amia: D'argento, alla fascia di rosso, caricata di

Arma: Semipartilo spaccato; nel 1." d'oro, all'a- tre rose del campo, e accompagnata da due rose
quila spiegata di nero, coronata del campo; nel del secondo, una in capo ed una in punta.

2.° d'argento, al leone rampante di rosso uscente CARN ASSALI di Aquila. — Antica famiglia
dallo spaccato; noi 3.° di rosso, ad una carretta nota nei fasti della città durante il secolo XIV,
CAR — 241 — CAR
ed estinta nel XVI. — Arma: Inquartato d' az- nese, si trapiantò in Cagliari nel 1482 nella per-
zurro e d'argento. sona di Giovanni che fu segretario della città. —
CARNESECCHI di Firenze. — Originari di Un pronipote di questo ebbe il privilegio di ca-
S. Piero a Cascia nel Valdarno superiore, si dis- valierato e di nobiltà e continuò la sua famiglia
sero dapprima dei Frazzini, e talvolta dei Du- fino agli ultimi anni del XVIII secolo, in cui si

ranti. — Dettero alla repubblca 49 priori, e 11 estinse. — Tommaso Domenicano fu vescovo di


gonfalonieri di giustizia; al ducato dei Medici 8 Alghero, e Gaspare di lui fratello fu intendente
senatori. — Paolo di Berto commissario di Pisa del R. Demanio e maestro ragioniere del tesoro
nel 1407; Bernardo di Cristoforo deputato nel di Sardegna. Nella guerra di successione alla co-
1451 ad accompagnare Federigo III imperatore rona di Spagna parteggiò questi per 1'
Arciduca
nel suo passaggio per il territorio della Repub- Carlo che lo rimunerò colla carica di consigliere
blica; Bernardo, accettissimo a Leone X, conte nel supremo Consiglio d'Aragona. — Arma?
palatino. — Arma: D'azzurro, ad un rocco scac- di CARO di Civitanova (Marca Anconitana). —
chiere d'oro; col capo bandato d'azzurro e d'oro. Originaria di Montegallo nella provincia di Ascoli
CARNEVALE Tortona. — Gian-Giacomo,
di Piceno, e stabilita in Civitanova da un Giambat-
patrizio to> tonese, sostituto avvocato fiscale pro- tista nei primordi del secolo XVI. Questi fu per
vinciale, vice uditore di guerra in Tortona, mem- ben due volte priore del patrio Comune. Illu-
bro del consiglio generale del debito pubblico, strata da Annibale, figlio del precedente, famoso
ed autore di una storia della sua patria, nel poeta, cavaliere e commendatore del S. 0. Gero-
1836 ottenne il titolo di conte. — Arma: D'ar- solimitano. Giovanni, fratello di Annibale, otten-
gento a tre fascie doppio-addentellate d'azzurro, ne pur esso il priorato. (Estinta nel 1653). —
col capo cucito d'oro, all'aquila di nero coronata Arma?
dello stesso. CARO di Sicilia. — Originaria di Napoli, e
CARNEVALE di Sicilia. — Originaria di Na- trapiantata in Sicilia sotto re Pietro d' Aragona
poli, trapiantata in Sicilia da Andrea capitano da Palmerino, castellano di Licata. Luigi, regio
giustiziere del Val di Noto sotto il Re Alfonso. cavaliere presso Federico III; Palmerio castellano
— Pietro, patrizio di Noto nel 1509. — Arma: di Sutera, signore del feudo e castello di Monte-
Di rosso, a due fascie ondate d'argento, sormon- chiaro; Giovanni comandante le isole di Malta, di

tate da tre stelle d'oro allineate in fascia. di Gozzo e di Lampedusa. — Arma: D'oro, a quat-
CARNEVALI di Fossombrone. — Francesco tro pali di rosso; coli' albero di palma di verde
segretario di GuidobaldO I di MonteJeltro duca attraversante sul tutto.
d' Urbino; altro -Francesco fece parte del Consi- CAROBENE di Noto. — Ne fu capo-stipite
glio degli Otto che il Duca Francesco-Maria II Antonio, eletto castellano da Re Federigo II. Gio-
chiamò nel 1606 a reggere lo Stato; e Tiberio, vanni-Antonio, suo governatore della pa-
figlio,

figlio del precedente Can. d' Aquileja, Proton. tria sotto Re Martino. Altro Antonio barone della

Apost. e Vicario regio ebbe grazie e favori da Salina. — Arma: Di rosso, alla fascia d'oro, ca-
Ferdinando II re di Boemia e di Ungheria, andò ricata da tre rose del campo.
per questo principe legato al Pontefice Paolo V, CAROCCI di Todi. — Ridolfo nel 1383, ed Al-
e fu poscia creato vescovo di Alessandria e con- berto nel 1390 podestà di Pistoia. Vincenzo giu-
sigliere del S-R.-I. — Due rami di questa fami- reconsulto di nome. — Arma: D'azzurro, ad un
glia si trapiantarone in Pesaro ed in Nocera- carro su quattro rote d'oro, posto sopra una ter-
Umbra. — Quello di Fossombrone estinto. — razza di verde; col capo d'oro caricato di un' a-
Arma ? quila di nero, coronata del campo. — Cimiero:
CARNEVALI di Pesaro. — Arma: D'azzurro, Un'aquila uscente di nero coronata d'oro.
al destrocherio vestito di rosso, tenente con la CAROELLI di Milano. — Originari di No-
mano di carnagione un grappolo d'uva di verde, vara, dove godettero il decurionato, si trapian-
e movente dal fianco destro dello scudo, accom- tarono in Milano e furono onore del foro e del
pagnato in capo da tre stelle di otto raggi d'o- senato. — Nel XVIII secolo salirono a molta
ro ordinate in fascia, e nella punta da un leone grandezza, ma in principio del susseguente si e-
rivolto al naturale passante e tenente colla bran- stinsero. — Ebbero il feudo di Luccrnato con
ca sinistra una maschera spaccata di nero e d'ar- titolo comitale. — Arma: D'azzurro, all' agnello
gento. passante d' argento, abbassato sotto un castello
CARNEVALI di Velletri. — Famiglia conso- torricellato di due pezzi dello stesso, ed accompa-
lare. Francesco, giurisperito di nome, vicario e gnato da due stelle di sei raggi d'oro.
uditor generale del Cardinal Farnese. — Arma: CAROELLI di Piemonte. — Originari di Novara,
Di rosso, alla fascia d'oro, accompagnata da due nel 1715 furono fatti signori di Vespolato o conti

rose d'argento, una in capo e l'altra in punta. del S. R. I.; nel 1767 ottennero il feudo di Nib-
CARNICER di Cagliari.— Di origine arago- biola con titolo marchionale e quello di Garba-
Dliictiario &or. Bla». 16
CAR - ìli — CAR
gna con titolo comitale. — Arma: D'a/.zurro, al CARPANEDI di Padova. — Arma : Di rosso,
castello al naturale, torricellnto nel mezzo, sor- alla fascia d'argento.

montato da due stelle d' oro e accompagnato in CARFANI di Alessandria. — Fregiati del titolo
punta da un agnello pasquale d'argento, passante, comitale. — Arma: D'azzurro, al mastio d'ar-
la croce banderuolata di rosso. gento torrici'llato di due pezzi ai lati, aperto del
CAROLA di Alghero (Sardegna). — Ottenne campo, fondato sulla pianura erbosa al naturale;
il cavalierato e la nobiltà con RR. Patenti ì\ e ed una pianta di carpino, pure al naturale, nu-
20 Apr. 1647. — Arma: D'azzurro, al braciere drita sulla pianura innanzi alla porta e attra-
d'oro ardente di rosso, con un agnello al naturale versante; col capo d'oro, all'aquila di nero coro-

in mezzo alle fiamme. nata dello stesso.

CAROLEI di Cosenza. — Arma: D'azzurro, CARPANI di Milano. — Giovan-Angelo e

alla campana d'oro, battagliata dello stesso. Bernardo, fratelli, valorosi soldati e difensori del

CAROLI (de) di Dronero. — Antonio nel 1439 duca Francesco II. Orazio e Giovanni-Antonio,
membro del patrio consiglio; Girolamo sindaco; legisti, e Pier- Vincenzo esimio teologo. — Arma:
Giovan-Battista professore in legge. (Estinta). — D'argento, al castello di rosso aperto del campo,
Arma: Di rosso, al leone d'oro. e torricellato di due pezzi, e alla pianta di car-
CAROLI di Milano. — Arma: D'azzurro, al- pino al naturale nascente dall'apertura del castello.
l'albero di verde, accostato da due leoni d' oro, CARPANTIERl di Fori). - Girolamo, co-
rampanti contro il fusto, il tutto sostenuto da mandante le truppe sussidiarie della città di A-
una terrazza del secondo. lessandria nel 1457, nel qual' anno ottenne il ti-

CAROLI di Saluzzo. — Originaria di Monte- tolo di conte trasmissibile. — Arma: Spaccato;


marie nella Val di Macia, si stabilì in Saluzzo al nel 1.° d'oro, al drago di verde avente la coda
tempo del marchese Federico II (4357-4396), e attorcigliata nel cui centro evvi una croce d'ar-
fu una delle dodici famiglie la cui nobiltà fu ri- gento in campo rosso, il drago sormontato da un'
conosciuta dal March. Luigi I coll'editto del 20 aquila di nero; nel 2 .» bandato di rosso e d'oro.
Ag. 1460. — Goffredo, ambasciatore alla corte CARPEGNA di Poma. — Udalrico, discen-
di Francia, all'Imperatore, al Papa, ai principi e dente di Armileone Carpineo ottenne nel 962
alle repubbliche italiane, presidente del parla- dall'imperatore Ottone la donazione di 24 castelli
mento de! Delfinato, c del senato di Milano. — nel Montefeltro e in Romagna, confermati alla

Agostino suo fratello capitano d'uomini d'armi e famiglia Carpegna da Ottone li, da Ottone III,

governatore di Cremona sotto Carlo Vili e Lui- da Enrico II, da Ottone IV. Nel 1140 si divise
gi XII di Francia. (Estinta). — Armv: Di rosso, in tre rami, il primo dei quali fiorisce tuttora, il

al leone d'oro. — Cimiero: Un angelo avente un secondo si estinse dopo tre generazioni, e il terzo
dito sulla bocca e rappresentante il silenzio. — dette origine ai Montefeltro da cui discesero i

Divisa: LAISSKS pire. duchi di Urbino. Nel 1 223 Raniero ed Ugo com-
CAROSl di Venezia detti anche Cnltarosti. prarono il castello di Miratoio, e nel XVI secolo
Originari di Mantova, fi-cero edificare la chiesa Giovanni venne in possesso del marchesato di Ro-
di S. Salvatore, e si spensero nel 1382. — Arma: sina nella Valle Tiberina. — Nel 1463 per una
Fasciato d'oro e d'azzurro, al capo d'argento cari- nuova divisione si formarono di questa famiglia
cato di un leone uscente di rosso. due rami distinti dei conti di Carpegna e dei

CAROSl di Veli tri. — Fino dal secolo XIV conti poi principi di Scatolina. Il conte Udalrico
dette al Comune conservatori, depositari e priori. di questo secondo ramo fu nel 1683 decorato
— Giustino avvocato in Roma del S. Concistoro dall'Imperatore Leopoldo I del tilolo di principe
sotto Alessandro VI. — Arma : D' oro, al toro del S. R.-I. Emersero da questa casa due Cardi-
poggiante sopra un monte di tre cime al naturale. nali, Ulderico nel 1633 e Gasparo nel 1670. e

CAROSIM di Venato. — Arma: Palato d'o- diversi Vescovi. — Arma: D'azzurro, a tre ban-
ro e d'azzurro, di quattro pezzi. de ondate d'argento.
CAROSIO di Palermo. — Originaria di Ge- CARPEGNA di Eimini. — Francesco podestà
nova, ebbe la cittadinanza in Messina. — Arma: di Arezzo nel 1314; Alessandro Cav. di S. Ste-
Trinciato; nel |.« d'azzurro, al Icone illeopardito fano nel 1588; Mario e Pietro Commendatori di

d'argento, la testa rivolta; nel ?. n bandato d'oro S. Stefano nel 1604; Tommaso Vescovo di Rimini
e di rosso, la prima banda sostenente il leone nel 1636. — Arma 1
D'argento, a tre fascio cen-
del primo quartiere. trate di rosso.
CAROSSIO di Ortaggio (Piemonte). — Arma : CARPENTNO di Genova. - Dalla Polccvera -
D'argento, a tre sbarre d' azzurro, ritirate nella Giorgio console delle Caleghe nel 1474 — Ascritti
punta dello scudo, sormontate da un leone d'az- nei Calvi nel 1528. — Vincenzo consigliere della
zurro Mugliato di rosso. — Cimiero: Un leone d'az- Repubblica nel 1576. — Arma: D'azzurro, al

zurro, nascente. — Motto: lnfestus lnfestis. leone d'oro coronato dello stesso
CAR — 243 — CAR
CARPI di Ferrara. — Detta prima dei Grassi, verde, alla fascia di rosso, abbassata sotto il ca-
adottò il cognome Carpi dalla originaria sua pa- po d'argento, caricato da una volpe passante al

tria, da dove uscì per timore dei Pii e dei Fo- naturale. — Motto: dum spiro spero.
gliani prendendo stanza in Ferrara al tempo del CARRARA di Cesena. — Originaria di Rover-
Duca Borso. — Paolo distinto giureconsulto; Lu- sano, comune poco lontano da Cesena, da dovi!
dovico nel 1647 fu aggregato ai 27 nobili del si trapiantò in questa . iUà nel 1504, di cui ot-
gran Consiglio. — Arma: Un leone. tenne la cittadinanze e la nobiltà un Tommaso
CARPI (da) di Verona. — Antica e ragguar- nel 1608, il quale fu cIiu..:ito a far parte del
devole. — Bartolomeo giudice di Verona sposò patrio Consiglio. — Vincenzo fu eruditissimo giu-
Bartolomea figlia di Chiccliino della Scala, e nel reconsulto e lettore nell'università ecscnate. (K-

1405, quando Verona si diede a Venezia, egli fu stinta verso la metà del XIX secolo). — Arma:
uno degli oratori che presentarono le chiavi della D' azzurro, alla fascia d' argento, accompagnata
città ai rappresentanti della Repubblica. — L'an- in capo da tre fiamme al naturale moventi da

no seguente fu aggregata al nobile Consiglio. — essa fascia e sormontate da due stelle d'oro, ed in

Arma: Spaccato; nel l.° d'azzurro, ad un albero di punta da tre sbarre d'argento.
verde posto sopra una terrazza dello stesso; nel CARRARA di Fossombrone. — Angelo mae-
2. ° d' argento pieno. stro di casa dei SS. Palazzi nel I7I7. (Estinta).
CARPINEL del Piemonte. — Originari di Arma: D'azzurro, al giglio d'argento, sormontato
Carmagnola. — Arma: D' argento, a tre fascio da tre stelle di sei raggi d'oro. Alias: D'azzurro,
di verde, caricate, quella di mezzo da una ge- al carro di quattro ruote, sormontato da tre stelle
mella, le altre, caduna, di quattro stelle, il tutto di sei raggi d' oro.
d'oro. — Cimiero: Un pellicano d'oro. — Motto: CARRARA di Serina nella Valle Brembana
DE LA VERTU VIENT LA GLOlRE. (Bergamo). — Gerardo e Guido, Vescovi; il pri-

CARPINI di Roma. — Arma: Partito; d'az- mo di Savona nel 1342, ed il secondo di Berga-
zurro, a tre api d'oro, e d'argento, a tre bande mo. — Giovan-Michelc fu creato da Federigo II

di rosso; lo scudo bordato di rosso. conte palatino nel I i88; Guido, celebre medico
CARPINI ERI di Sicilia. — Arma: D'azzur- dello stesso Federigo; Maffeo valoroso colonnello

ro, a due leoni affrontati d'oro controrampanti della veneta repubblica; e Damiano, dell' ordine
ad un albero sradicato dello stesso. dei Minori, gettò i semi della concordia tra i

CARPINTO di Sicilia. — Arma : D'azzurro, a Guelfi e i Ghibellini. Agostino tesoriere generale

sei stelle d'argento, 3, 2 e I: partito d'argento dell'Ordine di S. Stefano nel 1613. — Arma?
a tre bande di rosso. CARRARA o CARRARESI di Padova. — Fu
CARPUCCI di Carpi nel Modenese. — Detta signora della sua patria per circa un secolo. —
alias Lisnardi, fu delle primarie della sua patria. Nel 1314 Giacomo I fattosi capo di una fazione
— Giovanni podestà di Reggio; altro Giovanni popolare cacciò in bando i magistrati, e nel 1318
commissario generale e luogotenente del podestà si lece capo della repubblica. Ebbe a combattere
di Sassuolo nel 4 510. — Arma: Trinciato-mer- contro Cane della Scala, signor di Verona. Mar-
lato d'argento e di rosso, a due rami di tre fo- silio, nipote del precedente, trasferì il dominio
glie di verde posti in banda; col capo d'oro ca- della città a Cane della Scala, ma Io ricuperò
ricato dell'aquila di nero, coronata del campo. coll'aiuto dei Fiorentini e dei Veneziani nel 1337.

CARQUERO di Bosa (Sardegna). — Ottenne- Ubertino III principe di Padova, morì nel 1345;
ro il cavalierato il 28 Gen. 1638, e la nobiltà il Marsilietto non regnò che due soli mesi; Giaco-
o Lug. detto anno. — Serafino fu Vescovo di 0- mo II morì assassinato nel 1350; Giacomino fu

gliastro, e poi di Bisarcio. — Arma: D'argento, acclamato signore della patria, ma per opera del
al rosaio al naturale fiorito di tre pezzi, soste- suo nipote Francesco cessò di vivere in una for-
nente alla sommità un uccello di più colori; il tezza nel 1372. — Francesco, valoroso in guerra,
tutto nella destra dello scudo, e nella sinistra un aggiunse al suo stato Treviso, Feltro e Belluno;
braccio ignudo, movente dal fianco dello scudo ed ma \into da Galeazzo Visconti, dovette cedergli
impugnante un arco al naturale, con un dardo noi 1388 Padova e Treviso. Morì nel castello di
d'azzurro incoccato verso l'uccello. Como l'anno 1393. Francesco II, spogliato an-
CARÀFFI di Mondavi. — Giovanni -Maria ca- ch'esso della sovranità, ricuperolla nel 1390 col-
pitano del Duca Emanuele-Filiberto, ottenne la l'aiuto dei Fiorentini e dei Veneziani. In uno dei
nobiltà nel 1589. — Arma? suoi figli si cstinse questa celebre famiglia. —
CARRANO di Sicilia. — Arma: Partito; nel Arma: D' argento ad un traili) di carro con le

1." d'azzurro, a cinque stelle d'argento ordinate sue quattro ruote, il tutto di rosso, pnsto in
3, 2 e I; nel 2.° d'argento, a tre bande di rosso. palo, il timone in alto. — Cimiero: Un lupo u-
CARRANZA della Liguria. — Originaria di scente al naturale addestrato da una bandiera
Spagna, gode il titolo baronale. — Arma: Di d'azzurro.
CAR - 244 — CAR
CARRARESI di Padova, Conti di Anguilla™. ronata d' oro e da tre stelle dello stesso, ed in

— Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.™ d'argento, ad punta da una botte fiancheggiata da due leoni
un traino di carro con le sue quattro ruote, il affrontati, il tutto al naturale.
tutto di rosso, posto in palo, il timone in alto; CARREGA di Genova. — Dalla villa omoni-

nel 2.° e 3.° d' argento, al serpente ondeggiante ma in diocesi di Tortona, donde scesero a Geno-
in palo d'azzurro. va nel secolo XIV esercitando varie onorate pro-
CARRARA (da) di Ferrara. — È un ramo fessioni, fra le quali più frequenti quelle di no-

dei Carraresi di Padova, ed à per capo-stipite taro e di speziale. — Raffaele ufliziale di Moneta
Guido di AJberto che nel 1263 si stabilì con la nel 1437, vicario di Spezia nel 1439, ufliziale di

sin famiglia in Ferrara. — Sinibaldo savio del Balìa nel 1483. — Nel 1528 furono ascritti in

magistrato della sua patria morto nel 4391; 0- parte nella famiglia De Marini, ed in parte nei

bizzo ambasciatore in Francia per Nicolao li; U- Sauli; e fu di questi ultimi Nicolò Sauli Carrega
guccione consigliere segreto del Duca Ercole II; valente letterato del XVI secolo. — kmUà : Par-
altro Sinibaldo distinto giureconsulto e podestà tito d'oro e di rosso, al leone illeopardito dal-

di Ferrara. — Arma: Inquartato; nel l.« e 4.» l' uno all'altro e dell'uno nell'altro, tenente colla

d'oro, all'aquila di nero coronata del campo; nel branca anteriore destra un giglio di rosso.

2. n e 3.° d'argento, al carro di guerra di rosso. CARRÉ RI di Mantova, di Revere e di Bo-


CARRARA di Musone nel Bergamasco. — nizzo. — Ascritta alla nobile cittadinanza man-
Anno il titolo di Conti. — Arma : Spaccato d'az- tovana fin dal XVI secolo. — Il Beato Matteo,
zurro e di rosso, alla sirena al naturale nel 1.° Domenicano, protettore di Vigevano è quivi mor-
c al botticello d'argento posto in fascia nel 2. n ; to nel 1472 e la Venerabile Caterina morta nel

colla fascia d'argento attraversante sullo spacca- 1557, le cui spoplic si venerano nella Cattedrale

to, caricata di tre stelle di sei raggi d'oro. di Mantova. — Un Giov. Francesco, celebre no-

CARARESI-PAPPAFAVA di Padova, Vedi taro, ebbe V incarico da Luigi HI secondo mar-

Pappafava. chese di Mantova, di riordinare i pubblici uffici;

CARRARl di Bologna. — . Rolandino fu nel ed un Paolo Capitano che si segnalò nella guerra

1188 testimonio alla donazione del castello di del 1630. — Arma antica: D' azzurro, al carro
Crespeliano fatta dai condomini al Comune di d'oro in palo. — Arma moderna: D' azzurro, al
Bologna. — Due membri di questa famiglia in- carro d'oro posto in fascia, sormontato da un'a-
segnarono leggi nella seconda metà del secolo quila di nero.

XIII, cioè Tommaso d'Albertino ed Albertino suo CARRES1NI di Venezia e di Vicenza. —


figlio. — Questi fu uno dei giureconsulti chia- Arma: Di rosso, a cinque verghette d'oro.

mati ad esaminare il patrio statuto allorché i CARRETTO d' Alessandria, Vedi Caretto
Geremei volevano riformarlo; e passò allo studio (del).

di Padova essendo stato espulso con i Lamb?r- CARRI (dei) di Ferrara. — Antica e nobile
tazzi. Ripatriato, andò oratore a Bonifacio Vili e famiglia ferrarese che diede il nome alla strada

a Carlo figlio del re di Francia nel 1301. — Al- detta dei Carri. — Bartolomeo fattore ducale di

cuni dei Carrari furono anziani fino al 1359. — Borso I e di Ercole I. — Lodovico filosofo e me-
Arma: Di rosso, al carro di quattro ruote d'oro dico distintissimo, riformatore dell'Università de-
posto in fascia; col capo d'Angiò. gli studi di Ferrara. — Michele pittore e deco-
CARRARl di Brescia. — A avuto comune ratore del XV — Alfonso medico
secolo. e filo-

1' origine colla famiglia omonima di Bergamo e sofo del XVII — Arma?
secolo. (Estinta).

con quella bresciana dei Serina, originaria pure di CARRI di Man'ova. — Arma: D' oro, all' a-
Bergamo. (Estinta). — Arma: Interzato in fascia quila spiegata di n?ro, avente sul petto uno scu-
di rosso, d'argento e d'azzurro; il rosso caricato do d'argento caricato di un carro di rosso so-
di una sirena coronata d'oro colle squame d' az- stenuto da una terrazza di verde, e sormontato
zurro; e l'azzurro caricato di una botte di vino in capo da tre stelle d'oro.
d'oro chiamata volgarmente carraro. CARR1DI di Messina. — Arma: Di rosso, al

CARRARl di Rovigo. — Arma: Partito d'ar- pino d'oro, nudrito sopra un terreno di verde, e
gento e d'azzurro, ad una ruota d'oro attraver- due grifi del secondo, coronati dello stesso, con-
sante sul partito. trorampanU e affrontati al tronco.

CARRATELL1 di Messina. — Originaria della CARRIER! di Padova. — Paolo, gran cancel-


città di Amantea, ove se ne ànno memorie al liere della Repubblica Veneta nella Soria l'anno
tempo di Giovanna II. — Godette nobiltà in A- 1529; Prisciano capitano nel 1541 dell' esercito

mantea al seggio di S. Basilio, ed in Paola, e fu del Duca di Urbino ;


Girolamo governatore di

signora dei feudi di Sanmaurizio e Santamaria di Cattaro, di Corfù, di Famagosta, di Legnago, Ma-
Campana. — Arma: Di rosso, alla fascia d'oro ac- rano, Treviso e Brescia. — Arma: D' oro, a tre

compagnata nel capo da un' aquila imperiale co- fascie nebulose di rosso.
CAR - 245 — CAR
CARRO di Genova. — Confermati nobili il ebbe, in rimunerazione de'suoi servigi, molte con-
20 Ott. 1883. — Akma: D' argento, alla banda cessioni di feudi in Sardegna. Berengario conte
d'azzurro caricata da tre scmivoli d' oro posti in di Quirra fu per due volte viceré dell' isola nel
palo. — Cimieri: 1." Un volo d'oro; 2.» due te- 1410 e 1415. Altri due di questa casa ebbero
ste e colli di cigno accostati d' argento, collari- pure la stessa carica, e Nicolò, uno di essi, ebbe
nati d'oro. principal parte alla vittoria di Macomer per la

CARROCCI di Lanzo (Piemonte). — Origina- quale fu debellato e vinto l'ultimo March, d' 0-
ria di Rivarolo, possedeva nel 1410, e Gabriele ristano. — I feudi goduti da questa casa in

otteneva la facoltà di segnare con un marchio Sardegna comprendevano 76 terre e tre castelli.

suo particolare le proprie lavorazioni in ferro. — (Estinta). — Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° con-
Verso la fine del XVI secolo Tommaso era capi- trinquartato d'oro pieno e d'un fasciato d'oro e
tano delle milizie della valle di Lanzo, e suo fi- di rosso; nel 2.° e 3." d'argento, al leone di rosso.
glio Filippo fu senatore. Questi, con Pietro suo CARROZZA di Messina. — Antica patrizia mes-
fratello, fu investito nel 1642 di parte di Ville- sinese. — Giovanni nel 1769 fu investito del ti-
forchiardo. Lo stesso Pietro nel 1652 ebbj il ti- tolo di marchese di S. LeonarJo, avendo acqui-
tolo di conte, fu ambasciatore di Savoja in Fran- stato la porlulania della città di Siracusa nel
cia e primo Presid. della Camera. Bernardino, fi- 1756. — Arma: Spaccato; nel 1.» d'azzurro, ad
glio del precedente, nel 1667 ebbe in dono parte una carrozza a cavalli e cocchiere d' oro, carni-
di S. Giorgio, e nel 1669 fu investito del con- nante in un terreno al naturale, accompagnata
tado di Castellamonte. (Estinta). — Altri Car- da un sole nascente dall'angolo sinistro del capo;
rocci del Vernante ebbero l'infeudazione nel 1783 nel 2.° cinque punte d' oro equipollenti a quat-

di parte di Monale con Bastia in contado nella tro d'azzurro; col capo d'argento caricato da uno
persona di Martino-Antonio dott. in legge. — steccato scorciato di nero.
Arma : D'azzurro, alla carrozza a due ruote d'oro. CARRUFFO di Mondovì. — Arma: D'azzurro,
— Cimiero: Un cavallo nascente d' argento. — a due torri d' argento, unite da un muro dello
Motto: FEDELIS CURRO. stesso aperte del campo, fondate sopra una rupe
CARROCCIO del Piemonte. — Conti di Bus- al naturale con un fiume d'argento ondato d'az-
soleno. — Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° d'az- zurro scorrente in fascia a piè di/questa. — Ci-
zurro, al carro d'oro a quattro ruote, montante, miero: Un braccio armato impugnante una spa-
iJ timone in alto; nel 2.° di rosso, al puledro spa- da in sbarra. — Motto : virtus sibi merces pll-
ventato e rivoltato d'argento; nel 3.° di rosso, a chkrrima.
tre fiocchi d'oro, 2 e I, sormontati da una co- CARSERÀ-COSTA di Messina. — Arma: D'o-
rona ducale dello stesso. — Cimiero: Un puledro ro, al leone di nero, attraversato dall' inferriato

d'argento nascente. — Motto: f.deli tolerantia. dello stesso.


CARROCCIO di Genova. — Arma: D'azzur- CARTA di Cagliari. — Ebbe il cavalierato
ro, al grifo d'argento sopra un carro a quattro nel 1633. — Angelo distinto legista prima nella
ruote d'oro col timone alzato. metà del secolo XVI. Giovanni-Stefano, Minore
CARRON del Piemonte. — Originaria della Osservante, lettore di logica e metafisica nella
Savoia, si stabilì in Torino al principio del se- regia università di Cagliari per sovrana provvi-
colo XVII con un Giovanni accettissimo a Car- sione del 3 Marzo 1780. — Arma: D'azzurro, al

lo III. Altro Giovanni Consigliere di stato ebbe leone al naturale, tenente con la branca destra
in feudo S. Tommaso de Coeur e Battiglieti col una lettera posta nel fianco destro dello scudo, e,

titolo di conte. Guglielmo fu il primo marchese nel fianco sinistro una nuvola al naturale, dalla
di S. Tomaso. Carlo-Vittorio, Giuseppe-Gaetano quale esce un destrocherio di carnagione tenente
e Angelo-Maria cavalieri dell' Ordine della SS. un libro d'oro con tre cuori di rosso ordinati in
Annunziata. — Arma: Inquartato in croce di S. fascia nella punta dello scudo.
Andrea; nel 1.<> e 4." d' oro; nel 2.° e 3.° d' az- CARTA di Sardegna. — Giambattista Carta
zurro, a due fascie d' oro, con una croce di S. Giudice della R. Udienza ebbe il privilegio di no-
Andrea in divisa di rosso, dentata a sega in al- biltà il 7 Ag. 1701. — Arma: D'azzurro, al leo-
to, attraversante sulla partizione: e sul tutto, u- ne d'oro coronato dello stesso, tenente colla bran-
no scudetto d'azzurro, a tre tavolette d'argento ca anteriore sinistra un cornucopia d' argento
2. 1. pieno di rose, ed in atto di spargerne colla destra
CARROZ di Cagliari. — Originaria del regno sopra un foglio di carta al naturale spiegato nella
di Valenza, trapiantata in Sardegna fin dal tem- punta dello scudo.
po della conquista fatta nel 1323
di quest'isola Altra famiglia omonima di Sardegna ebbe la

dall'infante D. Alfonso figlio di Giacomo II d'A- nobiltà nel 1819. — Arma: D'azzurro, alla fa-
ragona. — Francesco Ammiraglio della flotta a- scia a spinapesce di rosso, orlata d' oro, accom-
ragonese, e governat. generale dell'isola nel 1325 pagnata, in capo, da tre stelle di otto raggi dello

CAR — 246 — CAS
stosso, ordinate in fascia, ed in punta da un ca- cammo c dei feudi dei Pulci, Lungarino e Bur-
priolo addestrato da una sega, e sinistrato da un gillusi. — Placido senatore c capitano d'armi. (E-
pesce (botta) capovolto, il tutto d'oro. stinta.) — Arma: D'azzurro, al capriolo accompa-
Vi furono in Sardegna dei Carta nobili nel gnato da tre stelle, abbassato sotto una riga
1o20 c 1528. sormontata da una testa rasa; il tutto d'oro.
CARTA!, di Igino (Piemonte). — Arma: CARCTTI di Cuntiana Piemonte 1
.
— Ebbero
IV azzurro alla croce di rosso bordata d'argento. da tempo immemorabile la signoria di Carni da
CARTARI di Fossambrone. (Estinta). — Ar- cui presero il cognome, ed ottennero il condomi-
ma: D'azzurro, al capriolo di rosso, accompagnato nio di Manzano, Fontana e S. Albano. — Nel se-
da tre stelle di sei raggi d'oro, due in capo ed colo XII un ramo di questa famiglia portò il ti-

una in punta. tolo originario di Carni, ed un altro il cognome


CARTE (dalle) di Rovigo. — Arma: Di nero, di Tilosi. e il predicato di S. Vittoria, castello
alla fascia d' oro accompagnata in capo da una presso Alba. Ambedue questi rami seguirono in

testa di leone dello stesso, movente dalla faccia. Piemonte le parti di Carlo d'Angiò. — Nel 1333,
CARTER A di Verona. — S' ne à memoria Manfredo di S. Vittoria comprò il feudo di Can-
fino dal 1279, nel qual'anno Bono Carteri fu an- togno. — I Carutti acquistarono alcune terre
ziano fra i consiglieri della patria. — Nel 1 105 nei dintorni di Villafranca e di Barge, ed estinto
fu ascritta al nobile Consiglio. Dette giudici di il ramo di S. Vittoria furono nel 1561 investiti
Collegio, oratori al principe veneto, vicari della dal ducq Emanuele-Filiberto di una parte di Can-
Casa dei mercatanti, e podestà a Genova. — togno. — Nel principio del secolo XIX presero
Arma: Partito d'argento e di verde; l'argento stanza in Cumiana. Domenico, distinto storico e
caricato di due stelle di otto raggi di rosso, una letterato, ebbe da Re Ciliberto I il titolo e la

in capo e una in punta; colla banda d'azzurro at- dignità baronale. — Arma: D'argento, al carpino
traversante sul tutto o caricata di tre rose d'o- I di verde: col capo d'azzurro, a tre stelle d' oro

ro, trottoliate di rosso. ordinate in fascia. — Cimiero: Una stella d'oro.

CARTOLARI di Urbino. Estinta). - Arma :


— Motto : f.LARIOR IN TF.NRBRIS.

Un torchio da legatore di libri. CASA di Sardegna. — Francesco Casa fu

CARTOLARI di Verona. — Proveniente dal- creato nobile il 31 Ag. 1 439. — Bartolomeo Ca-
l'estinta casa Aliprandi di Milano. — Nel 1445 sa di Mandas ebbe il privilegio del cavalierato e
fu ascritta alla cittadinanza veronese, conferitale della nobiltà il 17 Gin. 1717. — Arma: Inquar-
per decreto del nobile Consiglio il 23 Apr. Ilio. tato: nel |.« d azzurro, al castello d'argento, sor-
— Ama: Spaccato d oro e d'argento, ad una fa- montato da una crocetta dello stesso attorniata
scia doppio merlata d'azzurro attraversante sullo da sette stelle d'oro: nel 2.» di rosso, alla stella

spaccato. — Alias: Inquartato: nel |.« e i.° d'oro: nel 3.' d'argento al cingliiale al naturale
grembiato d" argento e di rosso, ad una torta fasciato di rosso; nel d'oro, al braccio di car-

lY azzurro, attraversante sul tutto e caricata di nagione impugnante un ramoscello di fiori al na-
una torre d'argento: nel 8.» e 3." d'oro, ad una turale.
testa e collo di aquila di nero, coronata d' oro. CASA della' di Firenze. — Famiglia potente,
— Cimiero: Due proboscidi d'argento. del Mugello, si stabilì in Firenze da un castello
CARTOLARI di Vicenza. — Due famiglie di di sua proprietà da cui prese il nome. — Dal
questo nome fiorirono nella città di Vicenza: una 1 39 4 al 1536 dette alla repubblica 15 priori.
originaria di Treviso: l'altra vicentina di origine. ;
È celebre Mons. Giovanni creato da Paolo III Ar-
— Arma : Una fascia doppio niellata. ! civ. di Benevento, e quindi Nunzio Apostolico (-
CARTURIO di Vicenza. — Arma: D'argento. |
la Repubblica di Venezia. ^Estinta nel 1 6 48' .

alla fascia di rosso. ! Arma: D'argento, al monte di verde, sormontato
CARCCCI di Firenze. — Signori di Monte 1

da un albero dello stesso.


Pilli e di Terzano. dettero alla patria nove prio- CASA RI ANCA di Cornea. — Creati conti
ri ed un cancelliere della Signoria, ed alla ca- dell'impero francese il 5 Ottobre 1808, e ricon-
— —
j

n
duta della repubblica emigrarono in Spagna. ! fermati nel 18o0. Ar>ia: Partito: nel 1. di

Arma: D'oro, a due bande d'azzurro, caricate cia- rosso, ad una torre cimata a sinistra da un ca-
scuna di tre roso d'argento. |
sotto e addestrata da un cipresso, il tutto d'ar-
CARUSO di Sicilia. — Originaria di Piacen- gento: nel ì. n d'oro, ad un albero di verde sor-
za, à per capo-stipite un cavalier Pier-Fortugno montato da una colomba d'argento.
che nel 1 2G era al servizio di Federigo II. Si CASABLANCA di Messiìia. — Originaria di
stabilì dapprima in Napoli, e quindi in Sicilia. Corsica. — Arma: Di rosso, alla torre d'argento

— Nel 1307 ebbe il feudo di Comitini, e nel cimata a sinistra da un casotto e addestrata da
1399 il territorio di Granato. Antonello, mae- |
un cipresso dello stesso.
stro razionale, fu signore della baronia di Spac- CASA-DEI di Velìetri. — Famiglia consola-
CAS - 247 - CAS
re. — Nel secolo XIV Giordano sedette nel con- CASALI di Modena. — Il Tiraboschi cita un
siglio della città, e quindi al governo di essa Lodovico sacerdote, c lo dice letterato e profes-
come uno dei Nove Buoni Uomini. — Arma: sore di musica. — Arma : Spaccato; nel I.» d'oro,
D'azzurro, al tempietto d'oro. al leone nascente al naturale, tenente colle bran-
CASALASCHl di Casalmagyiore, V. Molossi. chi) anteriori un giglio di rosso; nel 2.° di rosso,
CASALE di Catania. — Originaria di Roma, a tre stelle d'oro. 1 e 2.

e trapiantata. da un Pierantonio in Catania. Va- CASALI di Piacenza. — E un ramo della


lerio, suo figlio, fu castellano di Castroreale per precedente, trapiantato in Piacenza da un Fran-
concessione di Re Martino I. — Arma: D'azzurro, cesco che fu castellano della rocca di Parma,
ad una torre d'argento aperta e finestrata di ne- maestro di camera del Duca, e commissario ge-
ro, sormontata da una colomba d'argento. nerale. Ottenne la consignoria di Monticelli con
CASALECCHI o CASALESCHI di Ferrara. titolo marchionale ed à dato alla chiesa quattro
— Originaria di Casalecchio nel Ferrarese, di cui Vescovi. — Giambattista fu nunzio in Inghilterra

ebbe il dominio. — Petroccino giureconsulto del al Re Enrico Vili. — AlWA: Spaccato; nel I."

XIV secolo, Vescovo di Torcello, poi Arciv. di d'azzurro, al leono d'oro tenente con la branca
Ravenna. (Estinta). — Amia : Spaccato d'oro, alla destra anteriore un giglio di rosso; nel 2.° di

rosa di rosso, e d'azzurro pieno. rosso, a tre stelle di otto raggi d'oro.

CASALE di Padova. — Aiwa: di rosso, al- CASALI di Bologna. — È un ramo della pre-

l'artiglio d'aquila d'oro, sormontato da un volo cedente, trapiantato in Bologna da un Andrea di


d'argento. Bartolomeo, e nel 1451 ascritto a quella citta-

CASALI di Cesena. — Originaria della Car- dinanza. Sei membri di questa famiglia sedettero
pineta, si trapiantò in Cesena nel 1758, dove e- fra gli anziani, cinque furono senatori, ed altri

sercitò la professione farmaceutica. L'anno susse- distinti capitani. — Arma : Uguale alla prece-
guente fu ascritta a quel nobile consiglio nella dente.
persona di Antonio figlio di Pietro. — Nicola ve- CASALI di Mantova. — Fregiati del titolo
scovo di Sarsina eletto da Pio VI. — Arma: comitale. — Arma: Di verde, ad un muro d'ar-
Spaccato; nel l.° d'azzurro, alla cometa d'oro; nel gento, aperto di rosso, fiancheggiato da due torri
2.» d' argento, alla casa al naturale, terrazzata d'argento; col capo di rosso, caricato di cinque
di verde; colla fascia di rosso attraversante sulla gigli d'azzurro.

partizione. CASALI di Ferrara. — Se ne à memoria fino

CASALI di Cortona. — Antica e potente fa- dal secolo X in un Federigo capitano dell'impe-
miglia di origine tedesca, trasse il proprio nome ratore Berengario. Alberto suo figlio, fu nel nu-
da un luogo della montagna presso Cortona detto mero di quei nobili che nel 973 furono mandati
Casale di cui ebbe la signoria. — Un Rinaldo nel ad incontrare Ottone Imperatore che si portava
4 1 50 venne ad abitare in Cortona di cui fu fat- in Ferrara. Federigo uno dei dodici savi della
to cittadino. Da lui derivarono sette principi che sua patria. Ottavio fu ascritto al nobile Consi-
col titolo di vicari imperiali dominarono per cir- siglio; altro Federigo ambasciatore ai Genovesi
ca un secolo quella città, e l'ultimo de' quali fu nel 1173, e nel 1194 podestà di Ferrara. (E-
Luigi-Battista, che mori nel I -420 nel Casteluuo- stinta. — Arma?
vo di Napoli dopo undici anni di dura prigionia CASALI di Udine. — Arma: D' azzurro, a

fattagli subire dal re Ladislao il quale si era im- quattro fascie ondate d'oro.
padronito di Cortona e 1' aveva ceduta alla Re- CASAL1NI di Iiocifjo. — Arma: D'oro incap-
pubblica Fiorentina. — Con lui si spense questa pato di rosso; col capo del primo, carieato di un
celebre casa la quale ebbe uomini illustri per in- leone uscente di rosso, tenente fra le sue bran-
gegno, valore militare e cariche sostenute. Uguc- che una crocetta dello stesso.
cio nel 1 258 era capitano del popolo quando CASALM AIA di — Arma: Inquar-
Cortona fu presa dagli Aretini, nel I 260 com- tato; nel I.» e ì.° contrinquartato di rosso e
battè con i Senesi sulle sponde dell' Arbia. e nel d azzurro, all'aquila d'argento uttraversaute sul-
1265 creato da'suoi concittadini podestà della pa- 1' inquartatura; nel ì." e 3." di rosso, a due fa-
tria. Guglielmino. di lui figlio, fu podestà di Arez- scie d'oro.
zo nel 1307, poi vicario e consigliere imperiale CASALORCl di Ti viso. — .Nobili Cremone-
nel 1313; un altro Uguccio vicario imperiale e si, trapiantati in Treviso prima del 1300. e fu-
capitano del popolo nel 1334. Il di lui fratello, rono cittadini del maggior ordine e militari. —
Ranieri, fu il primo della famiglia che salisse al- Paolo mosse ad incontrare Federico III imperat.
l'assoluta signoria di Cortona nel 1325. Un altro di passaggio per Treviso, e con lui si spende la

Ranieri nipote ex-filio del precedente fu cavaliere famiglia nel 1462. — Arma: Di rosso, seminato
gerosolimitano e morì in Rodi nel 1363. — Ar- di gigli d oro, alla banda d'argento attraversante
ma: D'oro, a tre fascie d'azzurro. sul tutto.
CAS — 248 — CAS
CASAMARTE di Sorrento c degli Abruzzi CASANI di Modena, Vedi Cassfa.ni.

— Originaria di Sorrento, coi Mastrogiudice, i CASANOVA di Cento. — Arma: D'azzurro,


Scrsale, i Spasiano ed altre famiglie formò il al levriere rampante d'argento; col capo d'Angiò.
primo contingente della nobiltà sorrentina. — CASANOVA DI BIRAGA di Milano. — Ori-
Fu detta indistintamente Dominimarte e Casa- ginaria di Gravedona, dove era molto antica e

marte, c venne fino dai suoi primordi aggregata potente, si trasferì in Milano verso la fine del

al seggio di Porta. Nel secolo XII si trovano al- XVII secolo. — Ebbe familiari ducali, consoli,

cuni dei Casamarte fra i sindaci dei nobili cui podestà, sindaci, giureconsulti ecc. Giovan-Batti-
era devoluto l'esclusivo governo della città. — Ni- sta Commissario Generale in Ungheria, poi dele-
cola cappellano maggiore della cappella di Castel- gato in Turchia, ebbe dall'Imperat. Leopoldo I il

nuovo, regnando Re Roberto. Estinta in Sorrento titolo personale di barone; Giuseppe segret. del
sulla fine del secolo XVII. Un ramo fiorisce tut- senato e notaro camerale, ebbe in compenso di

t'ora negli Abruzzi. — Arma : D' azzurro, alla opere prestate il feudo di Biraga e Biraghina; ed
banda merlata e contromerlata d'oro, a due cre- Agostino fu ammesso nel Collegio dei nobili fisi-

scenti dello stesso posti, uno in capo, ed uno in ci. — Arma-: Interzato in fascia; nel 1.° d' oro,

punta. all'aquila di nero coronata del campo: nel 2.* par-


CÀSAMASSIMI di Bari. — Originaria di Ro- tito, a destra d'oro, al mastio torricellato di due
ma, trapiantata nella città di Bari ni tempo delle pezzi di rosso, aperto del campo e sormontato da
invasioni dei barbari, ed ascritta a quel patriziato una colomba volante a destra e tenente nel bec-

in tempo assai remoto. Nel 11 56 Guglielmo il Mal- co un ramo d'olivo, il tutto al naturale; a sini-
vagio ordinò la distruzione di Bari, e dette due stra d'azzurro, alla casa al naturale; nel 3." pa-
giorni di tempo agli abitanti per uscirne fuori: lato d'oro e di rosso.
la famiglia Massimo si ritirò nelle sue possessioni CASANOVA DI CIVATE di Milano. — An-
a 15 miglia di distanza dando origine al paese tica e nobile famiglia milanese, ebbe nel medio-
che da lei si chiamò Casa Massimi, e che tenne evo le signorie di Casanova e del Simonte. —
quel feudo con titolo baronale. — Guido nel 1195 Guglielmo, detto Cagnone di Casanova, ebbe in
ebbe la conferma di questo feudo da Arrigo VI investitura molte terre in Brianza dall'Abbate di
di Svevia; Giordano nel 1250 fu signore di Pala- Civate nel 1245. — Beltrame fu decurione mila-
giano. Nel 1805 questa famiglia venne ascritta nese nel 1447 al tempo della Repubblica Ambro-
al registro delle piazze chiuse. — Arma: D'oro, siana; Pietro-Paolo fu dei patrizi! milanesi eletti
alla banda di rosso caricata da tre scudetti d'ar- a provvedere durante la famosa peste del 1630.
gento. — Motto: Cl'NCTANDO RESTITUII. — Ebbe inoltre questa famiglia capitani, giure-
C ASANA di San Damiano (Piemonte). — E- consulti, deputati, canonici della Scala ecc. —
rano i Casana delle famiglie nobili di S. Damia- Arma: Inquartato; nel 1." d' azzurro, alla casa
no, ed essendosi quivi trattenuti nel XVI secolo, d'argento aperta e finestrata di nero e tegolata
vi fiorirono fra le principali. — Baldassarre e di rosso; nel 2.° d'oro, al castello torricellato di
Costanzo ottennero il 23 ed il 25 Gen. 1505 da due pezzi di rosso; nel 3.° d'oro a tre pali di
Margherita di Foix tutrice del proprio figlio Mi- rosso; nel 4.° di rosso, a due chiavi addossate
chele-Antonio 3Iarch. di Saluzzo due investiture passate in croce di S. Andrea, l'ingegno in alto.
di due parti di un forno feudale in San Damia- CASAPIERI di Pisa. — Ebbe a capo-stipite

no. — Arma ? Pipino padre di Pietro che nel 1028 fondò e da-
CASANA di Torino. — Vittorio-Emanuele II tò il monastero di S. Matteo di Pisa. — Pietro
re di Sardegna, con decreto 23 Mar. 1852, con- di Albizo prese parte all impresa che fecero i Pi-
cesse il titolo di barone, trasmissibile per pri- sani all' Isole Baleari; sedette fra i consoli della

mogenitura maschile, ad Ignazio Casana. banchie- patria, e nel 1172 fu ambasciatore ai Lucchesi.
re, capo della casa di tal nome e decano del com- — Altri pure di questa famiglia esercitarono il

mercio della capitale (Torino), il quale aveva reso consolato e sostennero ambascerie a vari poten-
importanti servigi per trenta e più anni come tati di Europa. — Lotto podestà e capitano di
amministratore del R. Ospedale di carità ecc. — Vico Pisano; Roberto nel 1319 vescovo di Albi
Arma: D'argento, alla fascia accompagnata in ca- in Francia; Corrado capitano di tutta l'isola del-

po da due stelle ordinate in fascia, e nella punta l'Elba nel 1331; Simone nel 1348 castellano della

da una torre merlata alla ghibellina, il tutto di Verruccola; Saracino fu degli anziani. — Arma:
rosso; essa torre aperta e finestrata del campo. Spaccato di nero e d'argento.
CASANATA di Napoli. — Originaria di Spa- CASARETO o CASA RETTO di Genova. —
gna. Girolamo Cardinale creato nel 1673, e bi- Da Chiavari, donde un Antonio si trasferì a Ge-
bliotecario della vaticana. Fondò e dotò in Roma nova nel 1477. — Antonio e Mario nel 1528 fu-
la biblioteca che da lui prese il nome di Casa- rono ascritti nei Centurioni. — Arma : D'argento,

natense. — Arma 7 alla palma di verde nudrita sulla campagna dello


CAS — 249 — CAS
stesso, ed accostata da due leoni di rosso affron- altro ramo, riconosciuto patrizio nel 1770, di cui

tati e controrampanti sul tronco. un Giovanni era nel 1495 castellano di Novara,
CASÀRIO di Brescia. — (Estinta). — Arma: ed un Genesio vescovo di Lucca nel 1714. —
Spaccato di nero e d' argento, al leone dell' uno Arma: D'azzurro, all'aquila d'oro coronata dello

nell' altro portante colle branche anteriori, una stesso. — Cimiero : L'aquila del campo.

fune fatta a nodo, con in mezzo una stella di sei CASCINA di Palermo. — Originaria di Pisa,

raggi, il tutto d'oro. e trapiantata in Palermo da un Pietro padre di

CASAROSSI di Arma: D'azzurro,


Rimini. — Giacomo cavaliere gerosolimitano. — Arma: Di
al leone d'argento, attraversato da una cotissa di rosso, alla fascia d'argento.

rosso. CASCIONE di Taggia (Liguria). — Notabile


CASASAGIA di Sicilia. — Di origine cata- famiglia e rinomata per la tradizionale sua arte

lana, à per capo-stipite un Francesco distinto passata di generazione in generazione di fondere

giurista del suo tempo, consigliere e tesoriere le campane. Era originaria di Moro nella valle di

del regno sotto il re Martino. Acquistò la baro- Oneglia. — Giacomo Cascione trovò il secreto di

nia di Solanto nel 1402; ed il suo figlio Nicolò combinare in giuste proporzioni, il rame, lo sta-

la terra di Giarratana. — Arma: Di rosso, alla gno e l'argento affine di ottenere una lega solida

casa finestrata e tegolata d'oro. e sonora nelle campane. (Estinta nel 1870). —
CASATA o CASATI di Messina. — Originaria Arma: Spaccato; nel 1.° una fascia caricata di

di Rodi, si stabilì in Messina nel secolo XVI. — cinque stelle, con una cometa e due altre costel-

Arma: D'argento, al castello di rosso. — Alias: lazioni; nel 2.° un leone rampante coronato e ar-

Spaccato d'azzurro e d'oro, al leone dell'uno nel- mato di spada.

l'altro. CASELATI di Ferrara. — Il primo di cui

CASATI di Milano. — Capo-stipite di questa si fa menzione nella storia è un Mambrino stre-


famiglia fu un Apollonio vicario imperiale per nuo difensore della patria. Dopo di lui abbiamo
Lotario il Sassone nel 1126, il quale eresse un un Peregrino che insieme ad altri nobili cava-
castello presso Casate-Vecchio nella Martesana. lieri fu mandato ad incontrare Ludovico figlio di

— Si trova ascritta nella matricola delle 200 fa- Lotario Re d'Italia; un Ferrante nel 1204 al

miglie patrizie milanesi, pubblicata da Ottone servigio del Re di Francia ; un Teodoro nel 1 471

Visconti nel 1277. — È divisa oggi in due rami; ambasciatore al Pontefice Sisto IV; un Antonio-

quello cioè dei Conti di Borgo Lavezzaro e nel- Maria, distinto letterato, il quale ebbe diverse
l'altro dei Conti di Spino e Nosadello. — Conte cariche dalla Repubblica Veneta. — Arma: Un
da Arcidiacono della Chiesa Milanese fu Cardi- capriolo e tre gigli, due in capo ed uno in punta.

nale; Guglielmo reggente della città nel 1323; CASELLA di Aquila. — Antica famiglia il-

Girolamo decurione nel 1535; Gabrio Cavaliere lustre nelle armi, nelle lettere e nelle ecclesia-

della Santissima Annunziata. — Un ramo di que- stiche dignità, estinta nel XVII secolo. — Arma:
sta famiglia fiorisce in Francia. — Arma: D'ar- D' argento, alla fascia d' azzurro, accompagnata
gento, al mastio di rosso aperto del campo, mer- in capo da una rosa di rosso, ed in punta da
lato di cinque pezzi alla guelfa, torricellato di un tre pali d' azzurro.

pezzo e questo con tre merli simili e coperto, il CASELLA di Revello (Piemonte). — Conti di
tutto racchiuso entro due treccie di capelli dello Selve. — Arma: D'argento, al mastio di rosso,

stesso, ciascuna di tre manipoli passati in croce torricellato e merlato alla guelfa, aperto del campo.

di S. Andrea, nella punta dello scudo e le punte CASELLA o CAZELLA di Genova. — Da


combaciantesi in alto. — Cimiero: Un' aquila di Chiavari, Rapallo ed altri luoghi — Giovanni an-
nero nascente, rostrata d'oro e linguata di rosso. ziano nel 1386-1394-1404; Luchino nel 1397. Più
— S. M. il Re Vittorio Emanuele nel 1873 con- altri ebbero lo stesso ufficio ed altre cospicue ca-
cesse al Conte Gabrio Casati un capo recante la riche nel secolo XV. Ascritti nei De Fornari nel
parola fert con due rose dell'ordine della SS. An- 1528. — Giovanni-Francesco De Fornari, clini

nunziata d' oro in campo azzurro e due leoni a Casella, senatore nel 1569. Altri Senatori nel se-
sostegno dell' arma. colo XVII. — Arma: Spaccato; nel 1.» d'azzurro,
CASCAPERA di Velletri. — Si trova ricor- al mastio, merlato alla guelfa, torricellata di tre
data fra le patrizie nei secoli XV e XVI. Dette torri, merlate similmente, equidistanti, quella di

vari consiglieri al comume, di cui Cola e Cle- mezzo più alta, il tutto d' argento; nel 2.» di

mente furono priori. — Arma: D'azzurro, all'al- verde, al muro merlato alla ghibellina di tre pezzi

bero di pero al naturale, dal quale cadono i frutti. d' argento, movente dalla punta.
CASCHI di Milano. — Giovanolo decurione CASELLATI di Adria. — Arma: D'argento,
di Milano nel 1388; Bartolomeo segret. ducale al capriolo di rosso accompagnato da tre gigli
nel 1517; ed un altro Bartolomeo nel 1691 fu dello stesso.
investito del feudo di Pozzolo e Rosate. — Un CASELLE (dalle) di Padova. — Fregiata del
CAS — 250 — CAS
titolo comitale. — Arma: Inquartato; nel 1.°e una torre di rosso aperta e finestrata d'argento,
4.° d'azzurro, al giglio d'oro; nel 2.° e 3.» pa- sormontata da un' aquila di nero, imbeccata e
lato di nero e d' argento. membrata di rosso: ed un destrochcrio, vestito
CASELLI di Cosenza. — Originaria di Ro- di verde, uscente dalla finestra della torre, la

ma. — Feudataria fin dal tempo dei Normanni, mano di carnagione impugnante una croce latina
à posseduto 1' entrate feudali sopra Rivalto, le d' argento attraversante a destra sull' azzurro.
baronie di Cervicati e di Casello, e la contea di CASINI di Arezzo. — Originaria dalla Val-
Buonvicino. Ebbe il titolo di conte palatino, e la dambra e consignora del castello di Montehicci
nobiltà in Cosenza, in Rossano e in Caserta. — distrutto dalla Repubblica di Firenze nella guerra
Col 4 Marzo del 1879 Leone XIII la fregiò del contro gli libertini. — Casino di Neri nel 1380
titolo di Marchese. — Giovanni e Tomaso Ve- portò la sua famiglia in Arezzo, e fu ascritta a
scovi; Carlo-Francesco Cardinale; Giovanni-An- quella nobiltà. — Un ramo fu trapiantato in Fi-
tonio giustiziere di Montefuscolo e governatore renze da Iacopo di Casino, e dette alla repub-
di Gaeta, di Sorrento, di Sanseverino e Sangior- blica tre gonfalonieri e due priori. — Francesco-
gio; Sertorio valoroso capitano al servizio di Car- Maria, dell' Ordine dei Cappuccini, Cardinale
lo V imperatore ;
Ruggiero andò con altri baroni creato da Clemente XI. — Arma: D'oro, a due
alla conquista di Terrasanta sotto gli auspici di bande d'azzurro, accompagnate da tre stelle, due
Guglielmo li il Buono. — Arma: D' azzurro, al in capo e una in punta.
grifo d'oro caricato nel capo da un lambello di CASINI di Cesena. — Un Conte Giacomo del

cinque pendenti di rosso. contado di Celano nel 1309 emigrava in Cesena,


CASELLI di Ferrara. — Originaria di Mila- dove le sue ricccliezze e le sue virtù lo fecero
no. — Pietro giureconsulto nel 1393; Casello emergere fra i nuovi suoi concittadini. — Vin-
gentiluomo di Camera del Marchese Nicolò III; cenzo prode capitano si segnalò per nobili ed
Ludovico, segretario di Borso I e suo consigliere avventurose imprese nel 1489 in Ungheria, e

e referendario; Cesare, luogotenente governatore Paolo, assai benefico, mise buona parte del. Suo
di Ferrara in assenza del Duca; Evangelista, go- patrimonio a disposizione dei poveri in tempo di
vernatore di Comacchio. — Arma: Inquartato; nel fame, peste e civili discordie. Più celebre fu un
1.° e 4.» un'aquila coronata; nel 2.° e 3.» quat- Marco, assai dotto legista, il quale avendo molto
tro sbarre con un busto muliebre attraversante; brigato perchè Cesena aprisse le sue porte al

sopra il tutto un'aquila bicipita coronata. famoso Cesare Borgia, ne ebbe in premio da A-
CASELLI di Modena. — Due famiglie di que- lessandro VI protezione ed onori, ed il grado di

sto nome anno fiorito in Modena, ambedue citate senatore di Roma. — Ma i Cesenati non gli per-
dalla Cronaca Spaccini. — Cane ed Albertino c- donarono siffatta ingerenza, ed uno di essi, Pie-
rano della Cinquantina dell'Asino nel 1314 tro-Gaspare Martinelli, portatosi per gli altri a

quando vennero scacciati gli Estensi da Modena, Roma, vistolo mentre faceva parte della proces-

per cui subirono anch' essi la stessa sorte. — Ar- sione del Corpus Domini, lo ferì mortalmente di

ma della prima famiglia: Inquartato; nel I." e pugnale, per il che quasi subito spirò. — Infe-

4.° d' oro, all' aquila imperiale bicipite e coro- lice al pari di Marco fu Alberico, che accusato
nata di nero ; nel 2.° e 3." bandato d' oro e di un delitto commesso contro i Mala testa, fu

d'azzurro, al pavone al naturale posto di fronte, chiuso nella rocca di Bertinoro, dove misera-
con un bambino di carnagione ignudo nascente mente morì. — Altra famiglia dello stesso nome
sul ventaglio della coda del pavone sopra il tutto. à fiorito in Cesena, originaria di Roneofreddo e

— Arma della seconda famiglia : D' azzurro, al forse proveniente dallo stesso ceppo dacché l'ar-

torrione movente da una terrazza di verde, a- ma di entrambe è identica. — Anche questa ap-
perto, ricoperto di tettoja dalla quale sorgono partenne al patrio Consiglio, e si estinse nel 1846

due piccole torri o camini coperti pure di tet- nella persona di Luigi, le cui sostanze passarono

toja, il tutto di mattonato al naturale; nel cen- in eredità nelle case dei Conti Golfarelli di For-

tro della porta del torrione un pavone al natu- limpopoli e dei Della Torre di Cesena. — Arma:
rale col bambino ignudo di carnagione, uscente D' azzurro, alla casa d' argento, terrazzata di

dalla coda a ventaglio del detto pavone. verde e movente dalla punta, accompagnata in

CASERTA (Conti di). Vedi Ratta. capo da tre stelle di sei raggi d'oro.

CASETTI di Venezia. — Erano ricchi e ci- CASOLI di Fossombrone. — Arma : D' az-

vili mercanti di sete. Gasparo in occasione della zurro, ad una piccola casa d' oro accompagnata
guerra di Candia offerì alla Repubblica 100 mila in capo da una cometa dello stesso.
ducati ed ebbe la nobiltà nell' agosto del 1662. CASOLO di Venezia. — Originaria di Aitino,

— Arma: D' azzurro, a una cassetta quadrata e trapiantata in Rivalto, fu una delle tribunizie.

d' oro. (Estinta nel 1261). — Arma: D'azzurro ;


a quat-

CASINA di Verona. — Arma : D' azzurro, ad tro bande d'oro.


CAS — 251 — CAS
CASONI di Cento. — Paolo procuratore ge- tenente con la destra una spada, e colla sinistra
nerale dei Canonici regolari di S. Salvotore nel una corona d'alloro. — Motto: Virtute tletur.
XVII secolo. — Arma: D' azzurro, alla capanna CASSANDRINI di Cento. (Estinta). - Arma:
tessuta di sarmenti e di canne al naturale, mo- D' azzurro, alla fascia d' argento su cui posa un
vente dalla pianura erbosa, aperta e finestrata uccello, detto astorre al naturale avente nel becco

dal campo; dalla finestra ovale sovrapposta alla un cordoncino rosso attraversante la fascia e sul

porta esce un ramo d' albero fogliato di verde. quale sta appeso un archipensolo di piombo di

CASONI di Sarzana. — Emersero da que- forma cilindrica.


sta famiglia Lorenzo e Filippo Cardinali, creato CASSANO di Bari e di Gioja del Colle. —
il primo da Innocenzo XI nel 1706, ed il secondo Trapiantata nelle provincie meridionali per mezzo
da Pio VII nel 1801. — Arma: D'azzurro, al di Francesco e Bianco, dei quali il primo seguì
castello torricellato d' oro, aperto e mattonato Giacomo Attendolo a Bari nel 1524 quando que-
di nero. sti sposò Isabella d' Aragona, figliuola di Bona,
CASONI di Vittorio nel Veneto. — Di antica duchessa di Bari. Bianco fu aggregato fra i no-
nobiltà, insignita del titolo di conte con inve- bili del sedile di Porto in Napoli, e fu capitano

stitura feudale accordata dal senato veneto a di Taranto e Brindisi. Più tardi questa famiglia
Giacinto Casoni con decreto del 1653 sulla torre passò a Noci e quindi a Gioia del Colle. — Do-
di Canale, Roberbasso e Rostagliuzza ; e di mar- menico generale dell' Ordine dei Predicatori. —
chese accordato allo stesso Giacinto e suoi di- Arma: D'argento, alla banda d'oro accompagnata
scendenti da Carlo-Emanuele Duca di Savoia con in capo da una stella di otto raggi, e in punta
diploma 15 Gen. 1680. — Ebbe la conferma della
I

!
da un monte di tre cime dello stesso.
nobiltà dal governo imperiale con sovrana riso- CASSANO di Genova. — Dalla villa omoni-
luzione del 24 Ag. 1820. — Dette molti illustri ma, nella riviera di levante. — Vassallo anziano
capitani alla Veneta Repubblica. — Arma: In- di Genova nel 1303; e più altri dopo di lui. —
quartato; nel 1.° e 4.° d'azzurro, al giglio d'oro; Antonio capitano di Famagosta 1478. — Ascritti
nel 2.° e 3.° d' oro, al colubro di verde. del 1528 parte nei Cicala. — Arma: D'oro, a

CASOTTI di Bologna. — Arma : D' azzurro, tre fascie d'azzurro; col capo del secondo al cre-
alla casa al naturale movente dalla punta di ver- scente montante d' argento.
de; col capo d' Angiò. CASSARINO o VALCASSERINO di Sicilia.

CASOTTI di Ferrara. — Originaria di Parma, — Originaria di Maiorca, trapiantata in Sicilia

trapiantata in Ferrara all'epoca delle fazioni. — da un Giovanni sotto il re Martino dal quale
Luitprando fu mandato nel 1209 in aiuto dei ottenne la castellania della Bruca nel 1407. —
Vicentini contro Ezzelino il Monaco. — Bonifa- Arma: D'oro, a tre teste di moro al naturale at-
zio Consigliere di Azzo IX; Tommaso ambascia- tortigliate di rosso, ordinate 2 e 1.

tore alla Repubblica Veneta pel Marchese Aldo- CASSARO di Siracusa. — Pietro barone
brandino Estense ; Giulio console di Ferrara; del feudo omonimo; e Giovanni barone di Pic-
Bartolomeo poeta latino del secolo XV; ed Egi- trarossa. — Arma: D' argento, a due. bande di
dio ambasciatore in Portogallo. — Arma: Inquar- rosso attraversate da un palo dello stesso.
tato; nel 1." e 4.° tre corone 2 e 1 frammez- CASSERÀ di Milano. — Originaria di Do-
zate da una stella di sei raggi ; nel 2.» e 3." tre maso sul Lago di Como. — Giuseppe fu sindaco
oaprioli con tre stelle, due in capo e una in pun- generale della provincia di Como, ed inviato alla
ta; «opra il tuttd un' aquiìa bicipite coronata. Corte di Spagna ottenne da Carlo VI il titolo di
CASOTTI di Lecce. — Originaria dallo stato conte con diploma 13 Gen. 1726, e nel 1770 fu
veneto, e trapiantata in Lecce nel 1713 da un dall' imperatrice Maria-Teresa investito del feudo
Pietro che nel 1726 fu Console dell' Ordine di S. di Dovero in Gora d' Adda (Estinta). — Arma :

Giovanni di Gerusalemme. Circa al 1750 acquistò Interzato in fascia; nel 1. n d'oro, all'aquila di
due feudi nobili, Tramacene e Sasso presso Lecce. nero coronata del campo; nel 2.» di rosso, al ca-
— Agostino Vescovo di Agram nel 1303, ascritto stello cimato da due torri d' argento, aperto del
fra i Beati; Giovanni fu creato conte per valor campo; nel 3.° d' argento, a due bande d'azzur-
militare dalla Repubblica Veneta nel 1728. — ro. — .Cimiero: Un' aquila uscente di nero.
Arma: Spaccato: d'azzurro, al crescente d'ar- CASSERO di Messina. — Originari di Sira-
gento accompagnato da due stelle dello stesso; e cusa e fregiati del titolo di barone di Cassero e
d' argento, a cinque bande di rosso.
j
Diclini. — Arma: Uguale ai Cassaro di Siracusa.
CASOTTI di Vigone (Piemonte). - Conti di CASSETTI di Venezia, vedi Casf.tti.
Casalgrasso e di Mongrando. — Arma: Di rosso, CASSI di Pesaro. — Originaria di Ostia nel
alla fascia scaccata di tre file d'argento e d'az- : Mantovano, fu trapiantata in Pesaro da un Vin-
zurro, sormontata da tre stelle d' argento male cenzio Cassio che nel 156 4 vi esercitava la mer-
ordinate. — Cimiero : Una giovanetta nascente, I
catura. — Nel XVIII secolo Anton-Maria fu creato
CAS — 252 — CAS
conte del Sacro Palazzo Apostolico. — Nella pri- CASSOLI di Mantova. — Fregiata del titolo
ma metà del XIX à fiorito il Conte Francesco comitale. — Arma: Spaccato; nel 4.° d'azzurro,
elegante poeta, traduttore della Farsaglia di Lu- al sole d' oro, sormontato da un nastro ondeg-
cano, il quale fu 1' ultimo della sua casa, di cui giante d' argento col motto: Proinde sit; nel 2

il nome e le sostanze furono ereditate dagli Schia- d'argento, all'aquila di profilo di nero, col volo
vini. — Ahma: D'azzurro, alla fascia d' argento, aperto e abbassato, piegata sopra un serpente
caricata da un leone passante di rosso, accompa- annodato di verde posto in fascia.

gnata in capo da tre stelle di otto raggi d' oro CASTAGNA di Napoli. — Ebbe la baronia
disposte in fascia, ed in punta da una rosa bianca di Sessano. — Nicola podestà di Sassuolo nel
con stelo e foglie di verde. 4 465. — Arma: D'azzurro, al castagno sradicato
CASSI di Sassuolo nel Modenese. — Oriunda d' oro.

di Dinazzano e trapiantata da un Giovanni d'An- CASTAGNA di Messina. — È un ramo della


tonio in Sassuolo nel 1436, prese parte alle fa- precedente, trapiantato in Messina nel 1230 da
zioni, facendo causa comune col Caula. In pro- un Antonio, giurato nella sua patria. — Nicolò,
gresso di tempo si trasferì a Modena, e fu insi- viceré di Sicilia nel 1421, ottenne la baronia di
gnita dal Duca Rinaldo I del titolo comitale (E- Biscari, Saponara, Granito, Nocifora, Serravalle,
stinta). — Arma: D'azzurro, alla fascia di rosso, Ristini, Poggiorosso, Cane, Sollaviani. Cannetto,
caricata di tre gigli d'oro, accompagnata in punta Rocca di Macrojanni. S. Andrea e Bavuto. —
da cinque spighe dello stesso, piantate in una Arma : D' argento, all' albero di castagno di verde,
zolla al naturale, e in capo da un sole orizzon- fruttato d' oro.
tale a sinistra d' oro. CASTAGNA di Roma. — Originaria di Ge-
CASSIA di Malta. — Pietro Barone di Gha- nova. — Dette alla Chiesa un Pontefice che si

riescem e Tabia e di Castel Cicciaro. — Arma: chiamò Urbano VII. — Arma: Bandato centrato
Partito; nel 4.° di rosso, a tre bande d'argento; d'oro e di rosso; col capo del secondo, caricato
nel 2.° d'azzurro, a tre stelle d'argento, ordi- di una castagna fogliata d' oro, e sostenuto da
nate in palo. una riga d' argento.

CASSIANI o CASANI di Modena. — Bona- CASTEGNERI di Torino. — Originaria di

cursio e Nardo Cassiani nel 4 314 facevano parte Ala di Stura, ebbe per capo-stipite un barone
della Cinquantina dei Frati Minori della città di per nome Lynch, capo di una compagnia di ven-
Modena. — Giuliano, nato nel 4712 e morto nel turieri inglesi. — Nel 1570 un Giovanni fabbricò

1778, poeta e prof, di eloquenza è citato con in Balme un castello sopra una rupe che domina
lode dal Tiraboschi, e Bernardino scultore, morto il villaggio stesso di Balni*, ed acquistò molte
nel 1599, è lodato dal Vediiani che lo dice abi- possessioni. Giambattista ottenne la nobiltà nel

lissimo nel T effigiare e colorire su curarne cotto. 4 595. — Pietro-Antonio suo figlio, consigliere di
— 11 Tiraboschi cita pure un Gianfrancesco Cas- Stato, presidente e generale delle finanze e ba-

sana pittore modenese. — Un Paolo Cassiani, rone di Chàteaunef. — Arma: D' oro, al casta-

matematico, avvocato, letterato e prof, di diritto gno fustato, fogliato e fruttato, nudrito sulla pia-

canonico, d' istituzioni criminali e di filosofìa nel- nura erbosa, il tutto al naturale. — Cimiero:
1' Università di Modena, fu pure ministro e con- Un orso al naturale, nascente, tenente con la

sigliere al tempo del primo regno d'Italia e Cav. zampa destra un ramo di castagno al naturale

della Legion d' Onore. — Abbia: D' azzurro, alla con due foglie ed il riccio aperto. — Motto:
terrazza di verde, su cui è posta una cassa col Pasco bonos pungoque malos.
coperchio di legno al naturale, dalla quale sorge CASTAGNETTO di Treviso. — Antica fami-

un albero di verde; col capo di rosso, a tre gi- glia originaria di Selva, molto illustre fin dal 4 300,

gli d' oro. e ebbe molti notari e giudici egregi ed esimii

CASSIBILE di Messina, vedi Loffredo. ambasciatori (Estinta). — Arma?


CASSINI del Piemonte. — Originaria di Pi- CASTAGNOLA di Napoli e di Genova. —
rinaldo presso Nizza, dette parecchi individui Famiglia di parte ghibellina. — Arma: D'az-
celebri nella storia dell' astronomia e della geo- zurro, al capriolo scaccato di due file di rosso e

grafìa. — Gian Domenico ebbe il titolo di Conte. d'argento, accompagnato da tre stelle di sei raggi

— Arma: D'oro, alla fascia d' azzurro, accompa- d' oro, due in capo ed una in punta. — Alias:

Di rosso, alla fascia d' oro, caricata di una ca-


gnata da sei stelle dello stesso.

CASSINO di Cherasco (Piemonte). — Conti stagna fogliata di verde.

di Merindol. — Arma: D'argento, a tre fascie CASTAGNOLI di Bologna. — Fu detta an-

di rosso. — Cimiero: Un liocorno presso ad un che da Castagnuolo Maggiore, luogo donde ebbe

ruscello, tenuto per la collana colla mano destra origine. —


Nel XIV secolo ebbe parecchi notari,

da una giovane scapigliata che colla sinistra tiene dottori ed anziani. — Arma: D'azzurro, al ca-

stagno fruttifero al naturale terrazzato di verde,


il motto: POTUIS MORI QUAM FOEPARl.
CAS — 353 - CAS
accompagnato nei fianchi da due R. di rosso, co- CASTELFRANCHI di Milano. — Antica fa-

ronati d'oro; col capo d' Angiò. miglia decurionale milanese che diede molti no-
CASTALDI di Bologna. — Arma: Spaccato taj e giureconsulti al Collegio di Milano. (Estin-
d'oro e di rosso, al leone dell'uno nell'altro, ca- ta). — Arma?
ricato di una crocetta d' argento sull' umbelico. CASTELFRANCO o da CASTELFRANCO di
CASTALDI di — Trassero origine da
Milano. Bologna. — Arma : Di rosso, alla torre al natu-
Nocera de' Pagani. — Giovan-Battista capitano fu rale, murata, aperta e finestrata di nero, sor-
famoso, e Giammatteo Vescovo Pozzuoli. — di montata da una crocetta d' oro da cui pende una
Ebbero il titolo di conte, poi quello di marchese banderuola d'argento; col capo d' Angiò.
appoggiato al feudo di Cassano d' Adda, e si e- CASTELGOMBERTO di Vicenza. — Famiglia
stinsero nel XVI secolo. — Arma? ricca e giusdicente di Castelgomberto. Ottone
CASTALDO o COSTOLDO di Trieste e di Ve- giudice console del comune. — Arma?
nezia. — Abbandonata la città di Aitino nel 456 CASTELLAMONTE del Piemonte. — Prove-
si stabilì in Venezia colla prerogativa di tribuni nienti dalla stirpe dei Conti del Canavese, se ne

antichi, e fu aggregata al gran Consiglio. — Ca- à memoria fin dal 1066 in una donazione fatta

staldo, generale di Cesare, ricuperò l'anno 1551 a dì 8 Novembre dal Conte Ardoino, figlio di

la fortezza di Lippa sulle sponde del fiume Marocz. altro conte dello stesso nome, all' Abbazia di S.
— Arma: D'argento, alla fascia d' oro accompa- Benigno. — Oltre la signoria di Castellamonte,
gnata da due gigli di rosso, uno in capo ed uno in signoreggiarono nella valle di Brosso, in Lessolo,

punta. — Alias: Inquartato; nel 1.» e 4.° di rosso; in Strambinello, in Quagliuzzo, e parteciparono
nel 2.° e 3.° di azzurro; sul tutto altro inquar- coi Biandrati alla giurisdizione di Balangero e di

tato; al 1.° e 4." d'azzurro; al 2.° e 3.° di rosso. Oregna. — Si divisero più tardi in tre rami, di

CASTANIO di Milano. — Originaria di Ca- Castellamonte, di Brosso e di Montalenghe, e poi

stano e aderente al partito dei nobili. — Da Ot- in altri due di Strambinello e di Lessolo. — U-
tone Visconte ebbe nobiltà, e fu ascritta all'or- gonetto Abate Fruttuariese nel 1225; Martino
dine dei Capitani. — Arma? vicario di Chieri nel 1348; Bonifacio Capitano
CASTELALFIERI di — Arma: Par- del popolo. — Arma: D'azzurro, al monte di tre

tito; nel 1.o d'argento, a tre corvi di nero, al cime d' oro, ciascuna cima caricata da un trifo-
colmo d'azzurro, caricato da un anelletto d'ar- glio di verde, e sormontata da un uccello dello

gento, sormontato da una fede dello stesso; nel stesso senza capo.

2.° spaccato; primo inquartato, losangato d'az- CASTELLANI di Bologna. — Famiglia di

zurro e d'oro, e di rosso pieno; secondo rispac- parte bentivogliesca. — Antonio fu notaro di

cato d' azzurro e d' argento. Giovanni II, c Ludovico, nel 1513, fece sicurtà,

CASTELBARCO di Milano. — La più antica pei Bentivoglio al Pontefice Leone X. — Arma:


memoria di questa famiglia risale al 1062, nel Fasciato d' oro e d' azzurro, alla torre merlata
qual anno Giovanni Castelbarco fu mandato dalla d'argento, aperta e murata di nero; col capo
Contessa Matilde verso Roma con 400 cavalli e d' Angiò.
3000 fanti per difendere il Papa Alessandro II CASTELLANI di Firenze. — Tre famiglie

osteggiato dall' imperatore Enrico IV. — Ebbe omonime, ma dello stesso stipite, fiorirono in Fi-

la signoria di molti feudi, del Castello Pratalia e renze. — I Castellani del sestiere di S. Pancra-

Castelbarco, e degli altri di Albano, di Rovereto zio ebbero Tano di M. Banco priore nel 1317 e
e di Nomi. — Nicolò e Federico con diploma im- 1320; i Castellani del quartier Santacroce det-
periale del 19 settembre 1508 furono creati ba- tero alla Repubblica Bencivcnni di Zanobi pan-
roni di Gresta; Francesco nel 1662 Conto del- narlo priore nel 1353; ed i Castellani che a di-

l' Impero; Giuseppe-Scipione consigliere di stato stinzione degli altri si dissero Galigai, dalla pro-

di Carlo VI e Sigismondo-Carlo Vescovo-principe fessione da essi esercitata, ottennero sei volte il

di Kamsee. — Arma: Inquartato; nel 1. n e 4.° di priorato tra il 1344 e il 1425. — Arma: D'az-
rosso, al leone d'argento, coronato d' oro; nel 2.° zurro, alla stella d' oro accompagnata da altre

e 3.° d'argento, alla biscia viscontea; sopra il tre d'argento, due ai fianchi ed una in punta;
tutto, d'oro, all'aquila bicipite spiegata di nero, col capo d' Angiò.
cimata delle lettere F III, di nero: e il capo CASTELLANI di Firenze. — Altra famiglia
dello scudo di rosso, al leone d'argento, coro- distinta dalla precedente, e così denominata dalla

nato d' oro. custodia che aveva del castello di Altafrontc,


CASTEL DEI BRITTI di Bologna. — Arma : posto ad una delle estremità dell'antica Firenze.
Spaccato-merlato d' argento e d' azzurro, al ca- Dette alla repubblica 39 priori, e 9 gonfalonieri
moscio al naturale passante sui due merli del di giustizia. — Michele di Vanni nel 1365 fu

secondo, accompagnato da tre stelle d' oro; 2 in mandato a Siena per intendersela con gli amba-
capo ed 1 in punta. sciatori del Papa e della regina, di Napoli e sta-
CAS — 254 — CAS
bili re una lega per reprimer l'ardire delle bande tore di Nizza; altro Paolo-Maria si distinse nelle
di ventura. M. Lotto suo fratello fu ambascia- guerre di Fiandra, di Ungheria e del Piemonte, e
tore al Pontefice in Perugia nel 4 387, quindi a nel 4614 fu governatore di Romagnano. — Arma:
Venezia. M. Vanni, armato cavaliere nel 1385 e D'azzurro, a tre bande d'argento; col capo d'oro,
Commissario nel territorio Aretino per ricupe- a tre merle di nero, armate e membra te di rosso,

rare alcune castella: — Matteo di Michele molto ordinate in fascia. — Cimiero: Un'aquila nascen-
si adoprù nelle guerre di Pisa, e nel solenne in- te di nero, coronata d' oro.
gresso in quella città, nel 1405, portò l'insegna CASTELLANI-VARZI di Alessandria. — Ar-
di parte guelfa. Iacopo di Bernardo alla istitu- ma: Partito; nel I.» d'azzurro, a tre bande d'ar-
zione del Consiglio dei duegento ne fece parte. gento, col capo d'oro a tre merle di nero, armate
— Arma: D' argento, al castello merlato, fian- e membrate di rosso ordinate in fascia; nel 2.° di

cheggiato da due torri, il tutto di rosso, aperto rosso, al leone d'argento, coronato dello stesso.

di nero, sormontato da due palme di verde in CASTELLANI di Roma. — AnMA: Losangato


croce di S. Andrea, passanti dentro una corona d' argento e d' azzurro.

d'oro. — Alias: D' azzurro, ad una pera d' oro CASTELLANI di Naro (Sicilia). — Origina-
gambuta e fogliata dello stesso, lo stelo in alto, ria di Firenze, si stabilì in Sicilia sotto il domi-
accompagnata da tre crescenti d' oro. nio normanno, e prese stanza in Naro. — Gior-
CASTELLANI di Fossombrone. — Vincenzo, gio barone di Galfitta. — Arma: D'azzurro, al

dotto ed elegante latinista del XVI secolo, autore castello di tre torri merlate ciascuna di due pezzi
di varie opere, fra le quali quella De Officio Regis d' oro, accostato da due leoni controrampanti e
stampata in Marbourg nel 1797. (Estinta). — affrontati dello stesso.

Arma ? CASTELLANI di Ferrara. — Ludovico esimio

CASTELLANI di Novara. — Antonio-Maria scultore del XV secolo. — Arma: D'oro, al leone

militò al servizio di Alessandro Gonzaga, e Gio- d' azzurro; colla banda del primo attraversante
vanni ebbe il titolo di conte sul feudo di Sola- caricata di tre stelle del secondo.

rolo. — Giovan -Battista ed Alfonso decurioni della CASTELLANI di Rimini. — Arma: D'azzurro,

patria. — Arma: Di azzurro, alla torre d'oro, alla torre d'argento mattonata di nero, terrazzata

aperta del campo, sostenuta da due leoni affron- d' argento, e sostenuta da due leoni affrontati

tati e controrampanti dello stesso; col capo >iel- d' oro, a tre stelle dello stesso in capo ordinate in

l' impero. fascia.

CASTELLANI di Verona. — Antichissima, CASTELLAR di Sicilia. — Famiglia catalana

detta prima Taiabasta o Taiabalfa. — Alberto del trapiantata in Sicilia da un Francesco che nel

Signor Castellano fu giudice nel 1225, e nel 1210, 1475 comprò i feudi di Voltarotta, Marcaso, Li-

1211 e 1 229 podestà di Cerea. — Datosi poi al me- miftu. — Gastone barone di Spampinato e delli

stiero delle armi, ebbe il comando delle truppe Riesi. — Arma: Di rosso, al castello di tre torri,

veronesi, ma nel 1241 per ordine di Ezzelino gli merlate ciascuna di due pezzi, il tutto d'argento

furono atterrate le case. — RalTaele notajo nel colla banda d'azzurro caricata da quattro rotelle

1387, e Benedetto giudice nel 1499. — Aggre- d' oro attraversante sul tutto.

gata al Consiglio nobile nel 1520. — Arma: D'az- CASTELLAZZO di Genova. — Dalla villa o-

zurro, al castello d' argento, cimato da una tor- monima sopra Lcvanto. — Melchiorre figura tra

retta dello stesso, accostato da due stelle d'oro; i popolari negri nel 1461. — Giacomo fu ascritto

il detto castello posato sopra un monticcllo di nei Vivaldi nel 1528. — Arma: D'azzurro, al ma-
tre cime di verde. stio torricellato di tre torri, quella di mezzo pià
CASTELLANI-MERLANI di Alessandria. — alta, il tutto merlato e d' argento; il mastio, a-

Fu delle prime che popparono Alessandria, e perto del campo.

venne registrata fra le ghibelline del comune. CASTELLES DI CIIATILLON d' Aosta. —
Questa famiglia non è che un ramo di quella dei Arma: Di rosso, al liocorno d'argento, accompa-
Merlani; ed il suo nome deriva da ciò che uno gnato in capo da una stella d'oro, in punta da
dei Merlani essendo stato messo a custodire un tre rose dello stesso ordinate in fascia. — Cimie-
castello, fu poi chiamato Castellano dei Merlani. c ro: Un liocorno d'argento nascente.

la sua discendenza assunse in appresso questo CASTELLESCHI di Corneto. — Da Montalto

titolo. Furono i Castellani tenacissimi capi della di Castro fu trapiantata in Corneto da Vannuzio

fazione ghibellina, ed ebbero favori dal conte nel 1438. — Michelangelo, Battista, e Andrea
Filippo di Savoia e dall' imperatore Arrigo III. consoli della Terzeria del Poggio. — Adriano,
— Giovan-Marco, distinto giureconsulto, fu nel celebre cardinale, conosciuto sotto il nome di

1670 nominato ambasciatore di Alessandria alla Cardinal di Corneto. (Estinta). — Arma?


corte di Madrid: Paolo, senatore di Milano: Paolo- CASTELLET di Sicilia. — Originaria di Ca-
Maria, guerriero ed uomo di Stato fu governa- talogna, stabilita in Sicilia dal barone Gastone sot-
CAS - 255 - CAS
to gli Aragonesi. — Arma: Inquartato; nel !.<• d' azzurro, col leone ed il lupo contrarampanti
e 4.o di rosso, al castello torricellato di tre torri dell'uno all'altro, divoranti ciascuno un fanciullo

merlate d'oro, ciascuna di due pezzi; nel 2." dello stesso; nel 3." d'azzurro, a due fascie incre-
:

e 3." d'azzurro, al grifo rampante d'argento. spate d argento ; nel 4.° d' azzurro, a due fascie

CASTELLI di Brescia. — (Estinta). — Ar- d' oro sormontate dal lambello di tre pendenti
ma: Di verde, alla torre d'argento, sormontata di rosso; e sopra il tutto d' argento, al castello

da tre gigli di rosso. di rosso, merlato dello stesso, aperto e finestrato

CASTELLI di Bologna. — Furono della fa- d' azzurro.


zione dei Lambertazzi, dalla quale poi disertando CASTELLI di Milano. — Arma: D'azzurro,
passarono fra i Geremei. Varie volte esularono al castello d'oro, aperto del campo, sormontato
dalla patria, e tornandovi sotto i Bentivoglio con- dall'aquila spiegata di nero, membrata, imbeccata
seguirono tutti gli onori cittadini. Ebbero posto e coronata d' oro.

in senato fino al 1590 e tra gli anziani cento CASTELLI di Milano. — Oriundi da Menag-
quarantasei volte! Leone X dette ai Castelli la gio sul lago di Como, si trapiantarono in Milano
contea di Serravalle e di Savignano, e Clemente nel XVI secolo e vi ebbero cariche di questori,

Vili l'altra di Rocca Cometa e di Belvedere. avvocati fiscali e senatori, non che il titolo mar-
Giambattista capitano nella guerra mossa contro chionale. — Arma: D'argento, al castello d'azzurro
Siena da Carlo V e da Cosimo I. — Valenti giure- torricellato di due pezzi, aperto dal campo; colla
consulti furono Guido e Giacomo sul finire del bordura composta d' argento e d'azzurro.
secolo XIII. — Arma: D'azzurro, al castello tor- CASTELLI di Pai rmo. — Ne fu capostipite

ricellato di tre pezzi d'oro; i tre castelli caricati un Gregorio che da Genova si trasferì a Palermo
ciascuno di uno scudetto ovale di azzurro, alla nel 1608, e vi acquistò la contea di Gagliano, i

banda d'oro; col capo d'Angiù. — Alias: D'az- marchesati di Capizzi e della Motta, la baronia
zurro, al lóone d'oro; colla banda attraversante di di Durilli e le signorie di Mistretta, Risitano e
rosso, caricata di tre stelle del secondo. — Alias: S. Stefano. — Lancillotto ebbe la contea di San
D'oro, al monte di sei cime di verde, sormontato Carlo, e nel 1659 ottenne da Filippo IV il prin-
da un castello merlato alla ghibellina d'argento, cipato di Castel-Ferrato. — Bartolomeo e Gre-
aperto e finestrato di nero. gorio Vescovi; Ferdinando giustiziere di Palermo
CASTELLI di Catania. — Arma: D'azzurro, nel 1689; Castello marchese della Motta, si distin-
al castello d' oro, con la bordura composta di se nella battaglia di Almanza. Carlo-Girolamo
rosso e d' argento. nel 1734 per concessione dell'imperatore Carlo VI
CASTELLI di Ferrara. — Da Terni Guiscardo fu creato principe di Torremuzza. — Arma:
Castelli, spogliato della signoria di quella città D' azzurro, al castello d' argento, sormontato nel
da Federigo I imperatore, trasferì la sua dimora capo da un giglio dello stesso.
in Ferrara al servizio degli Estensi. — Giulio po- CASTELLI del Piemonte. — Giovanni-Anto-
destà della patria e commissario generale d' An- nio, originario di Cherasco, fu pedagogo dei cele-
cona per il Marchese Obizzo, Girolamo, distinto bri marchesi di Piarazza; anzi ne aveva sposato
letterato e ambasciatore nel 1397 al Pontefice una sorella lor naturale. Ciò bastò ad assicurargli
Bonifacio IX. — (Estinta). — Arma: D'argento, elevata fortuna. Nel 1659 divenne conte di Cor-
al castello di rosso, murato di nero. ncgliano, fu prefetto di Saluzzo, poi di Cherasco,
CASTELLI di Firenze. — Venuta da Castello, poi senatore, e nel 1674 persino primo presidente
fu ammessa alla cittadinanza fiorentina nel 1565, del senato di Nizza. — Arma: Spaccato; nel 1.»
e si rese nobile per avere fondato una commenda d'oro, all'aquila di nero coronata dello stesso;
nell'ordine di S. Stefano nel 1613. — Arma: nel 2.° d'argento, al castello di rosso, fortificato
D'azzurro, al vascello vogante sul mare, il tutto di tre torri. — Motto: Non olvido.
al naturale, accompagnato in capo da una stella CASTELLI di Pisa e di Lucca. — E una
d' oro. linea dei Castelli di Treviso, trasferita in Pisa
CASTELLI di Messina. — Un Nicolò fu capo- al scrviz'o della Repubblica. Dette uomini insi-
stipite dei Castelli messinesi, ascritti all' ordine gni nelle armi e nella toga. Un ramo di questa
nobile della città. Ebbero il marchesato di Conda- linea si trasferì a Lucca ove nel 1280 fu a capo
gusta nel 1735, la baronia della Mola e il feudo della cosa pubblica, e favorì il partito dei ghi-
di Brigandì. — Arma; D'azzurro, al castello di bellini. — Arma: D'azzurro, al castello d'argento.
tre torri d'oro, aporto, finestrato e merlato dello CASTELLI di Roma. — Molti membri di
stesso. questa famiglia furono senatori e consoli di Roma.
CASTELLI LA ROCCA di Messina. — Arma: — Pantalcone, console nel 1070, fece fabbricare
Inquartato; nel 1.° d'azzurro, all'albero d'oro in Costantinopoli le porte di bronzo per la basi-
trattenuto da due leoni controrampanti, affrontati lica di S. Paolo di Roma. Pietro, dei Signori di
al tronco del medesimo; nel 2.° partito d'oro e Vico, fu insieme col fratello prefetto in Roma
CAS — 256 — CAS
nel 4099. Altro Pietro nel 1118 ebbe dal papa giurisdizione di Agordo, confermata con diploma
Gelasio li l' assoluto governo della città e suo dell' Imperat. Federico 12 Giù. 1454. — Fu ricon-
distretto. — Arma: D'argento, al castello di rosso fermata nella sua nobiltà per sovrana risoluzione
merlato alla ghibellina, aperto e finestrato d'az- del 19 Nov. 1820. — Arma: D'azzurro, al ca-
zurro. stello merlato d' argento sormontato da una torre
CASTELLI di Terni. — Remigio, principe dello stesso nel mezzo, aperto, finestrato e mu-
di Terni, figlio di Etanno ultimo duca di Fran- rato di nero.
conia fu il capo-stipite in Italia delle diverse CASTELLI di Udine. — Arma: D'argento,
famiglie Castelli che fiorirono e fioriscono ancora all'aquila di rosso, imbeccata, membrata e coro-
in molte città. Oltre la signoria della propria nata d'oro.
patria che tennero i Castelli con titolo comitale, CASTELLI di Verona. — Arma: D'azzurro,
confermata loro dall' imperator Carlo-Magno, fu- al castello fiancheggiato da due torri, movente
rono altresì conti di Melace, di Castelforte e dalla punta, e cimato da una torretta, il tutto
signori di Polino. — S. Atanasio, Vescovo di d'argento, aperto e con la porta di nero; la

Terni, appartiene a questa famiglia. — Arma: torretta sormontata da una stella d' oro.
D'azzurro al castello di tre torri merlate d'argen- CASTELLI di Venezia. — Mercanti di Ber-
to, e al giglio d'oro nel campo. — Motto: Am- gamo che negoziando di sete accumularono molte
en ET TERRET. ricchezze. Offerirono alla repubblica 100 mila
CASTELLI — Cominciò
di Torino. a far for- ducati nella guerra di Morea, e furono ammessi
tuna Vittorio-Amedeo
sotto corte li, della cui al patriziato nel 1687. — Arma: Inquartato; nel
fu farmacista Giovanni — Giuseppe-A- Castelli. 1." e 4." d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° e 3.»

medeo suo laureato figlio, cominciò ad in leggi, d'azzurro, ad una torre d'argento. — Cimiero:
essere investito diparte — Gia- di Costigliole. 1.° un'aquila uscente e contornata di nero, coro-

cinto-Bernardino fu intendente di Pinerolo ed A- nata d'oro; 2.° una torre.


qui, e Vittorio-Amedeo professore di giurispru- CASTELLINARD di Torino. — Arma: Di
denza e membro del Consiglio del commercio e rosso, al castello d' oro, aperto, finestrato e mu-
conte di Sessant. — (Estinta). — Arma: Spac- rato di nero, fondato sopra una rupe al naturale,

cato; nel 1.» d'oro, a due stendardi d'azzurro pas- movente ci;) Ila punta, col capo d'argento, al leo-

sati in croce di S. Andrea; nel 2.» partito d'ar- pardo d'azzurro, illuminato e lampassatq di rosso.
gento e di rosso, al castello dall'uno all'altro e — Cimiero: una testa di leopardo, come nello

dell'uno nell'altro, accostato da sei steli 1


,
tre scudo, tra due semivoli spiegati, quello di destra

per parte, in palo, dell'uno nell'altro. — Cimiero: spaccato d'oro e di rosso, l'altro di sinistra spaccato

Un uomo armato all'antica tenente uno stendardo d'argento e di azzurro. — Motto: Virtlte pro-
d' azzurro lacero. — Motto: Quanto lacera più batls.

TANTO PIÙ BELLA. CASTELLINI di Forlì. — Fregiati del titolo

CASTELLI di Treviso. — Assai antica e po- comitale. — Fabrizio, canonico in Roma della

tente, traeva il proprio nome c la forza dai nu- Basilica di Santa Maria Maggiore, uomo di sin-

merosi castelli che possedeva nella Marca Trivi- golare erudizione; Angiolo nel 1699 Abate gene-
giana. Bellicosa, pertinace e ardita, lottò lun-
rale dei Camaldolesi; Francesco Vescovo di Ri-

gamente contro i Caminesi cui contrastava il mini creato da Benedetto XIV. — Estinta nei

dominio della patria, e sebbene vinta, fortemente Bezzi di Ravenna. — Arma: Di rosso, alla torre

sostenne ogni prova prima nei Consigli e poi merlata di tre pezzi d'argento, aperta e finestrata

del campo, fiancheggiata da due antemurali ter-


nell'esilio. Assai celebre è un Gerardo che fu
il

minanti ciascuno in una mezza torre


capo della sua fazione, e che tratto in agguato d' argento,

nel 1283 il Vescovo di Treviso Alberto de'Ricchi il tutto movente dalla punta e dai fianchi dello

morire di veleno. scudo; col capo d'oro, caricato dell'aquila spiegata


lo fece prigioniero e miseramente

sopraffatto da Gerardo da Camino, fu costretto e coronata di nero.


Ma
alla fuga e dovè subire l'esilio e la confisca di CASTELLINI di Milano. — Arma: Di rosso, al

morte del Caminese Icone coricato d'oro in punta, e nel capo un ca-
tutti i suoi beni. Alla
i

Castelli poterono rientrare in patria, ma perduti stello d'argento cimato da cinque torri acuminate,

aviti castelli e tutti i loro averi,


vissero in la 1.» 3.« e 5.« più elevate che le altre due;
gli
assai modesta fino al 1840 in cui si aperte e finestrate del campo, con una colonna
condizione
morte dell'ultimo rampollo Gio- d'argento nell' apertura della porta.
spensero per la

vanni-Almerigo figlio di Girolamo. — Un ramo di CASTELLINI di Roma. — Arma: D'azzurro,


famiglia à appartenuto all'ordine nobile al castello cimato da tre torri d'oro, aperto e
questa
prima ancora della ridu- finestrato del campo.
della città di Belluno, e
zione di quel Consiglio trovasi un
Michele Castelli CASTELLINI di Mondovì. — Arma: D' az-

qualificato come console. — Ebbe la contea e la |


zurro, al castello d'argento fortificato di tre torri,
CAS 257 CAS
ciascuna sormontata da una stella d'oro. — Ci- in quei dintorni al proprio cognato Federico di
miero: Un puttino ignudo nascente, tenente con Pinzano. — Almerico nel 1296 ottenne facoltà
la sinistra un cubo, e colla destra il Motto: Vi- da Romolo Vescovo di Concordia di fabbricare un
V1T POST FUNERA. altro castello dove sorgeva il forte di Soembergo.
CASTELLINI di Vicenza. — È un ramo della — Pienzo creato cavaliere dal Conte Enrico di
casa Turriana, trapiantato in Vicenza da Antonio Gorizia nel 1314 e nel 1320 ottenne dallo stesso
di Castellino dalla Torre al tempo di Giovan- conte le ville di Geloiz e di Predem situate sul
Galeazzo. — Arma: Di rosso, al castello d'argento Carso. — Arma: D'argento, al capriolo di nero.
aperto e fincstrato di nero, cimato da cinque CÀSTEL-PORPETO (nobili di) del Friuli. —
torri, e accompagnato in capo da sei stelle di Fregiati del titolo comitale; oggi chiamansi Fran-
sei raggi d' oro. gipane. — Arma: Inquartato; nel 1." c ì.° di
CASTELLIS (de) di Castelfranco, — vedi rosso, al castello d' argento sormontato da tre
Almerico. torrette dello stesso, aperto di nero; nel 2.° e 3.°
CASTELLO di Genova. — (Albergo Giusti- di rosso, a due leoni d' oro affrontati.
niani). — Arma: Di rosso, al mastio torricellato CASTEL SAN PIETRO di Milano. — Fami-
di tre torri, quella di mezzo più alta, il tutto glia antica, la quale fin dal 1 400 aveva dato
merlato alla guelfa, d'argento. — Alias: Di rosso, decurioni alla patria. — (Estinta). — Arma: Di
al mastio merlato alla guelfa, torricellato simil- rosso, al castello d'argento piantato sopra un
mente, d' argento. colle di tre cime di verde.

CASTELLO-AGHINOLFI (Signori di) nel Luc- CASTEL VECCHI di Modena. — Arma: D'az-
chese. — (Estinta nel XIV secolo.) — Arma: Un zurro, al castello aperto del campo e diruto con
castello merlato e torricellato. la torre merlata cadente, il tutto di mattonato al

CASTELLO (da) di Aovara. — Famiglia di naturale, entro la porta una stella di sei raggi d'oro,
parte ghibellina. — Arma: D'azzurro, al castello di e detto castello terrazzato di verde e addestrato
rosso, aperto e fincstrato del campo, terrazzato da un'anfora manicata da due pezzi d'argento.
di verde; col capo d'oro caricato dell'aquila di CASTELVENERE del Friuli. — Originaria
nero, coronata del campo. dell'Istria, c trapiantata nel Friuli da Giovanni,
CASTELLO di Ragusa, vedi Castelli di Pa- il quale nel 1256 fu aggregato alla nobiltà di
lermo. Cividale, e nel 1267 investito dal Patriarca di
CASTELLO di Treviso. — Originaria di Bel- Aquileja di tre manzi in villa di Polazzo ed in
luno. Gian-Carlo per privilegio di Federigo Im- S. Pietro. Fu signora e feudataria di Castelvenere
peratore fu cavaliere e feudatario del capitanato nell'Istria confermatole dal Patriarca Gregorio
della Pieve di Val d' Agrato. — Arma: Partito nello stesso anno. Decorata de titolo marchionale.
d' argento e di nero. (Estinta). — Arma: D'azzurro, al castello d'argen-
CASTELLO (de) di Verona. — Arma: D'az- to, mattonato di nero, torricellato di tre torri
zurro, al castello fiancheggiato da due torri d'ar- del primo, mattonate anch'esse del secondo, e sor-

gento, cimato da una torretta sostenente una montato da una stella d'argento.

stella d'oro; il tutto aperto e fincstrato di nero, CASTELVETRO di Modena. — Nel XVI se-
e posato sopra una terrazza di verde. colo era delle primarie di Modena. — Giovanni
CASTELLOTTIERI di Siena, vedi Ottieri. podestà di Trento nel 1523. — Ludovico celebre
CASTELNOVATI di Milano. — Antichissima letterato del XVI secolo, e particolarmente noto
famiglia milanese compresa nel libro d' oro delle per le sue diatribe letterarie col famoso Annibal
famiglie nobili milanesi del 1277. — Ebbe fisici Caro; Alessandro poeta assai stimato del XVII
ducali, questori dei magistrati, senatori, decurioni. secolo; Jacopo (>ì< nel 1569) scrisse un libro con-
— Giovanni fu sescaleo generale e ducale con- ,
tro il Concilio di Trento, nel quale si manifesta
sigliere. Bongaleazzo suo figlio fu cavaliere, came- aderente ai novatori in fatto di religione; un al-
riere ducale, senatore, ed ebbe il feudo di Voi- tro Jacopo, vivente nello stesso secolo, e nipote
lute. — (Estinta nel 1727). — Arma? di Lodovico, soggiornò parecchio tempo nella Sviz-
CASTELNOVO di Vercelli. — Giuseppe teso- zera e in Inghilterra, poi venne a Venezia, ove
riere e decurione del comune di Vercelli nel 1600. pubblicò con commenti proprii parecchie opere
— Carlo-Felice suo figlio, verso la fine del XVII dello zio e di altri autori. — Questa famiglia tro-
secolo acquistò i feudi di Montanaro e Torrazzo. vasi inscritta nel libro d' oro della città di Mo-
Alessandro fu anche conte delle Lanze, e di- dena col titolo marchionale. — Estinta nella casa
venne luogot. colonnello di cavalleria e Cav. del- Cantuti durante il XVIII secolo. — Arma : D'ar-
l' ordine militare di Savoia. — Arma? gento, al castello aperto e fincstrato del campo,
CASTELNOVO di Udine. — Nel 1275 Ste- torricellato di tre pezzi e mattonato al naturale,
fano di Casteluuovo vendette il castello omonimo sormontato di tre banderuole volte a sinistra e
colle sue masnade e tutti i beni che possedeva svolazzanti di rosso.
CAS — 258 — CAS
CASTELVI di Cagliari. — Originaria del Messer Alberto fu uno dei senatori della repub-
regno di Valenza c dei Conti di Cariate, fu tra- blica nel 1197, e Lancia, valoroso condottiero di
piantata in Sardegna dai fratelli Pierotto e Luigi, parte ghibellina, si trovò alla battaglia dell'Arbia,

nobilissimi cavalieri valenzani. Venutivi a seguito


I
e poi nel 1268 fu bandito dalla città. — Stolto
dei sovrani aragonesi, acquistarono nel 1479 da intervenne alla pace del Cardinale Latino nel
Don Enrico Enriquez, zio del re Ferdinando, la 1280. — Nel 1462 ottenne il priorato che fino
viscontea di Sanluri, i feudi di Laconi ed altri al 1527 per sei volte sorti nella famiglia. —
— Molte cospicue cariche coprirono nel regno di Cosimo di Vieri fu senatore nel 1622, e Vieri di
Sai-degna, e furono sempre reputati dei primari lui figlio fu consigliere di stato di Ferdinando II

e più doviziosi signori, ed ebbero i titoli di ba- e Cosimo III da cui fu fatto marchese di Cavacurta
roni, visconti, conti e marchesi. — Nel 1642 e e Binaga. — Bernardino, ammiraglio delle galee
1648 si distinse fra i cavalieri Sardi nella guerra di papa Calisto III, fu per le sue benemerenze
di Catalogna Paolo Castclvi March, di Cea, signore investito di vari castelli nella Marca d' Ancona,
di Siligo, Mcilogu e Montesanto. — Francesco e Domenico, minore osservante, fu elevato all'onore
fu Generale della cavalleria nazionale sarda, e degli altari col titolo di beato. — Un ramo di

nel 1638 vestì l'abito di S. Giacomo. Filippo V, questa famiglia si disse dei Filitieri perchè pro-

con diploma 10 Marzo 1705 gli accordò il gran- veniente da un Tieri. — Arma: Spaccato; nel 1.»
dato di Spagna di prima classe annesso al titolo di rosso pieno; nel 2.° d'argento, a tre cani ram-
di marchese di Laconi trasmissibile a' suoi eredi panti del primo, ordinati 2 e 1; il terzo rivolto.
e successori in perpetuo. — (Estinta). — Arma: CASTIGLIONE di Messina. — Originaria di
D'azzurro, al mastio d'argento torricellato di "tre Milano, e fregiata del titolo baronale di Saccolino.
pezzi, sormontato da un plinto d'oro coricato in — Arma: D'argento, al leone di rosso, tenente

fascia, ed accostato da sei dadi d'argento, tre con la testa un castelletto dello stesso.
per parte in palo, marcati di nero, quelli di dos-tra CASTIGLIONE di Aquila. — Antica famiglia

1, 3, 5, quelli di sinistra 2, 4 e 6, discendendo. ascritta al patriziato aquilano prima del 1668 in

CASTIGLIA o DEL CAST1LLO di Messina. cui fu dichiarato chiuso, e poco dopo quest'epoca
— Originaria di Spagna, trapiantata in Messina si spense. — Arma: Spaccato; nel 1° d'azzurro,

nel secolo XVIII. — Arma: Di rosso, alla towe al leone uscente e sostenente una torre d'oro;
d' argento. nel 2.o d' argento, al fonte gettante acqua al

CASTIGLIENSI di Sicilia. — Arma: D'azzur- naturale; colla fascia di rosso attraversante sullo
ro, al castello di tre torri, merlate ciascuna di spaccato, caricata da tre gigli d'oro.
due pezzi, sinistrato da un leone, e sormontato CASTIGLIONE di Milano. — Presero il nome
da tre stelle e da due lettere D. C. maiuscole da Castiglione nel contado di Seprio, castello dato
romane, il tutto d' oro. in feudo dalla Chiesa Milanese ad un Corrado,
CAST1GLION-MORELLI di Cosenza. — Fa- figlio di un Conte Berengario per cui i suoi di-
miglia patrizia e feudataria originaria della Bor- scendenti si dissero Castiglioni. Ben sei di questa
gogna; passata prima a Milano e quindi ne) secolo famiglia ottennero gli onori degli altari: due fu-
XIII a Cosenza, ed ascritta a quella nobiltà. — rono Papi, Urbano II, e Celestino IV; sei indos-
Ebbe il possesso di molti feudi, taluni con titolo sarono la porpora cardinalizia: tre arcivescovi di

di marchese e di conte; ed à goduto nobiltà in Milano, e sci vescovi di altre sedi. — Ben dodici
Messina, in Mantova, in Genova, in Como ed in appartennero al capitolo della Chiesa Cattedrale
Milano. — Ha vestito l'abito di Malta nel 1591. Milanese. Molti furono capitani di milizia, castel-
— Arma: Di rosso, al leone d'oro tenente un lani, senatori, decurioni, podestà, membri del
castello del medesimo. consiglio generale, pretori e notai. — Nicolò nel
CAST1GL10NCH10 di Firenze. — Fu consor- 1538 fu invesito del feudo di Binago, e n'ebbe
te delle famiglie da Quona e da Volognano, ed conferma nel 1546 da Filippo li col titolo di

ebbe per capo-stipite un Matteo armato cavaliere conte. — Arma: Di rosso, al leone d'argento
da Carlo Magno. — Nel t G 45 prese il cognóme sostenente .nella branca destra un castello dello

di Zanchini por una eredità conseguita a Bologna. stesso. — Cimiero: Un uomo uscente, vestito
— Arma: D'azzurro, a quattro catene d'argento di un abito bruno, tenente le due punte di un
poste in croce di S. Andrea, moventi da un anel- compasso d'oro, aperto in capriolo. — Motto:
letto dello stesso in abisso e convergenti agli POI'R NON FALLIR.
angoli dello scudo. CASTIGLIONI di Cingoli. — È un ramo
CASTIGLIONE (da) di Firenze. — Antichis- della precedente, trapiantato in Cingoli nel 1600
sima, ed una di quelle che abitarono nel primo da un Branda-Bernardo, e ascritto a quel patri-

cerchio. — Il primitivo suo nome era CateUini ziato. Giulio-Cesare ottenne dall'imperator d'Au-
che poi cambiò in quello Da Castiglione per la stria la conferma del titolo di conte palatino per
signoria che ebbe sul castello di Ccrcina. — sè e pe'suoi; e Giovanni-Stefano fu dichiarato dal
CAS — 259 — CAS
Papa Pio IX marchese di Botontano. Di questo — Carlo-Giuseppe, distinto giureconsulto, pretore
ramo fu ii Pontefice Pio Vili creato nel 1829 e e podestà della sua patria nel 1696 e nel 1708;
morto nel 1830. — Arma: Uguale alla prece- Gian-Luca, Lorenzo, Marco-Antonio e Piorfran-
dente. cesco capitani nei secoli XVII e XVIII. (Estinta
CASTIGLIONI di Ferrara. — È pure un ramo nel secolo XVIII). — Arma: D'azzurro, al leone

dei Castigliòni di Milano che stabilì in Ferrara saliente sopra un monte di sei cime di verde,

un Brico-Guidone sotto il marchese Nicolò IH. caricato da una fascia di rosso; col capo d'argento,
— Gasparo, intimo confidente di Ercole I; Fer- all' aquila d' oro.

rante, console della patria ed uno dei dodici savi. CASTIGNANI di Sicilia. — Arma: Di nero,

— Arma: Uguale alla precedente. a quattro sbarre, due d'argento e due d'oro.
CASTIGLIONI di Genova. — Arma: Di rosso, CASTILLO di Sicilia. — Originaria di Enci-
al grifo d'argento, coronato d'oro. so, città nel regno di Castiglia, e trapiantata in

CASTIGLIONI di Mantova. — È un ramo Sicilia da un Baldassarre nel 1577, il quale pre-


stabilito in Mantova nel XV secolo. Baldassarre se stanza in Palermo ov' ebbe la carica di sena-

militò nel 1434 sotto il comando di Niccolò Pic- tore. — Ferdinando, Diego ed altro Baldassarre
cinino combattendo l' esercito pontificio, ed un valorosi capitani; Gianfrancesco uditor generale
anno dopo contro quello di Alfonso di Aragona; e maestro razionale del regno. — Si divise que-
nel 1437 fu contro i Veneziani e rimase ferito sta famiglia in due rami: 1.° nei marchesi di S.

presso l'Adda. Servi Francesco Sforza e da que- Isidoro, qual titolo ottenne Isidoro governatore
sto fu spedito ambasciatore all'Imperator Federigo; del Monte di Pietà di Palermo nel 1660; emer-
e quindi venuto in Mantova, il Marchese Ludo- sero da questo ramo Gaetano Vescovo di Lipa-
vico Gonzaga lo volle presso di sè in qualità di ri; Diego marchese di Tortorici e governatore;
consigliere e consocium. — Francesco nel 1621 Pietro gentiluomo di camera di Ferdinando 11.

fu dal duca di Mantova investito del feudo di 2.° nei marchesi di S. Onofrio, titolo conceduto
Conzano con titolo marchionale. — Arma: Inquar- nel 1685 da Carlo II a Bartolomeo del Castillo

tato; nei 1. n e 4.° di rosso, al leone d'argento, senatore di Palermo. — Arma: D'argento, al

coronato d'oro, sostenente nella sua branca destra castello di rosso cimato da tre torri merlate cia-

un castello cimato dello stesso; nel 2.° d'argento, scuna di tre pezzi: con la banda di nero attra-
ad un serpente ondeggiante in palo di verde, versante sul tutto, e la bordura di rosso cari-
coronato d'oro ingolante un fanciullo di rosso; cata da otto rotelle d' oro.

nel 3.° palato di nero e d' oro. CASTOIA di Verona. — Arma: Di rosso, ad

CASTIGLIONI di Modena. — Originaria di una fontana zampillante di due file d' argento,
Ferrara, trapiantata in Modena da un Baldassar- posta sopra una terrazza di verde, e sormontata
re che fu capitano di questa città per Ercole II I da un uccello di nero, tenente nel suo becco un
d'Este Duca di Ferrara nel 1536. — Si divise in I ramo di ulivo di verde.
due rami, al primo de'quali appartennero un Bar- j
CASTRACANE di Lucca, vedi Antclhi.nelli.
tolomeo rinomatissimo giureconsulto, il quale so- j
CASTRACANI di Rimini. — Signora di Ca-
stenne la carica di Presidente del supremo Con- stel-leone, da Fano stabilita in Rimini di cui ot-


j

siglio di Giustizia nelle provincie cispadane del ! tenne la cittadinanza nel 1488. Arma: Spac-
primo regno italico, ed un Pellegrino, di lui zio, cato; nel l.° d'azzurro, al cane levriere nascente
sacerdote morto in odore di santità e che fu be- e rivolio d'argento, collarinato di rosso; nel 2.»
nefattore dei poveri e degl'infelici per le pie fon- d' argento pieno.
dazioni da esso fatte. Del secondo ramo sorti un CASTRI di Modena. — Un Roland ino Castra
Giovanni medico distintissimo del XVIII secolo. nel 1314 era della cinquantina di San Marco, e
— Arma : D' azzurro, alla terrazza di verde con subì la sorte degli altri 300 cittadini amici degli
due leoni d' oro seduti, affrontati e tenenti sol- Estensi che vennero scacciati dalla città. — Una
levato colle branche anteriori un castello merla- famiglia omonima à pur fiorito in Reggio-Emilia
to aperto, torricellato di tre pezzi di rosso, sor- [ dando alla patria un Alfonso giureconsulto e

montato da tre bandieruole svolazzanti a sinistra scrittore latino, ed un Livio sacerdote, poeta e
dello stesso moventi dalle tre torrette. cronista patrio. — Arma: Di rosso, alla torre a-

CASTIGLIONI -FRANCI di Pallanza (Lago perta merlata a due piani d' oro, accompagnata
Maggiore). — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° di da tre cani collarinati d'argento e rampanti, po-
rosso, al leone d'argento, coronato d'oro, tenente sti due in capo ed uno in punta, sopra i quali
nella destra un castelletto dello stesso; nel 2.° sono tre gigli d'oro ordinati in fascia; col capo
e 3.° d'azzurro, alla fascia d'argento, sostenente dell'impero.
un monte di tre cime d'oro ed accompagnata da CASTRINI di Modena. — Arma: D' azzurro,
tre stelle dello stesso. alla rastelliera sradicata d'oro movente dalla ter-
CASTIGLIONI di Serrasanquirico (Marche). razza di verde.
CAS — 260 — CAS
CASTRIOTA-SCANDERBECII di Napoli. — cane levriere d' argento, collarinato d' oro, na-
Di origine albanese, discendente da Giorgio Ca- scente. — Motto: Fide et opere.
striota-Scanderbech ultimo despota c sovrano del- GASTROCELI di Aquila. — Antica famiglia
l'Albania. Recatosi questi a Napoli in soccorso di aquilana estinta nel XV secolo. — Giovanni Ar-
Ferrante ì di Aragona contro gli Angioini e ripor- civ. di Benevento creato Cardinale da Papa Ce-
tata contro questi una segnalata vittoria, fu rimu- lestino V, e Nicola Vescovo di Aquila dal 1296
nerato da quel principe dei fendi di Montcsan- al 1303. — Arma: Di verde, al palo d'oro. —
tangelo e di S. Giovanni Rotondo. Alla sua mor- Alias: Trinciato di argento e d'azzurro, a due
te, avvenuta nel 1 168, la sua vedova, Andronica crescenti montanti dell' uno all'altro.
Cam ne no, od il figlio Giovanni furono chiamati CASTROCCCCO di Messina. — Si disse an-

in Napoli da Ferrante stesso che dette alla pri- ticamente Ah'ernia, e prese il nome di Castro-
ma nel 1498 il castello di Gagliano, ereditando cucco da un feudo di sua proprietà. — Si chia-
il secondo i feudi paterni commutati nel 1485 mò anche Albidona dalla signoria ili tal no-
in quelli di S. Pietro in Galatina e Soleto coi me. — Ebbe nobiltà in Napoli fuori seggio, e fu

titoli di duca e di conte. Questo stesso Giovanni signora di 13 feudi, e del marchesato di Albe-
fu aggregato coi suoi discendenti al maggior dona c di Ripa. — Rinaldo governatore di Bra-
Consiglio di Venezia con lettera ducale del 2o balla, oggi Altomonte, in Calabria; Giacomo ca-
Sett. 1 463. — Ha goduto questa famiglia nobiltà pitano di Napoli, maresciallo del regno e consi-
in Amalfi ed in Lecce, e fu aggregata alla cit- gliere del Re Roberto. — Arma : D' argento, a

tadinanza napoletana nel 1513, e nel <561 iscritta due bande d' azzurro. — Cimiero : Il braccio de-
nei ruoli dei cavalieri gerosolimitani. — Oltre i stro di Giove con fulmini in mano.
feudi accennati, ebbe la signoria di Copertino, CASTROMEDIA > di Lecce. — Giuliano di

Galatola, Veglie e Liverano col titolo di conte; Lymburg, uno dei ti


r
tro liberi signori di Ger-
la terra di Ferrandina col titolo ducale, il mar- mania, venne in lt nel 1 1 06, ed avendo reso
chesato di Atripalda, le baronie di Parabaila, importanti servigi a 'le di Napoli, Guglielmo il

Tricase, Sopersano, Bosco. Belvedere ed altre. — Malo, n' ebbe in dono le terre di Pietrapertosa.
Giovanni, Vescovo di Mazzara; e Costantino ve- Castroballoso e di Castromediano da cui prese il

scovo d' Tscrnia nel loOO. — Arma: D'oro, al- nome. Si stabilì in Lecce ove ebbe nobiltà del
l' aquila bicipite spiegata e coronata di nero, con pari che in Napoli. Fu inoltre signora di Cafa-
la pila raccorciata nel capo d' azzurro, caricat gnano, di Casalsanarica, di Castropignano, di Cen-
di una stella di sei raggi d' oro. eitro, di Cetrati e di altri feudi, ed ebbe il du-
CASTRIOTTI di Venezia. — Arma: D" ai cato di Mordano e il marchesato di Caballino
gento, al destroeherio vestito d'azzurro, movent per concessione di Filippo IV di Spagna fatta nel

dal fianco sinistro, la mano di carnagione impu 1628 ad un Francesco. — Guglielmo capitano
gnante un al naturale. delle milizie di Guglielmo il Malo; Giovanni am-
CASTRO (Conti di). — Raimondo, primog miraglio del regno nel 1306. — Ebbe inoltre

nito del Duca Angliberto fu conte di Castro, cui cinque vescovi. Un ramo questa di famiglia à

aggiunse la contea di Ugento e il ducato di Nar- fiorito in Brindisi e in Taranto. — Arma: Ta-
di». Francesco suo figlio fu pure conte di Castro, gliato innestato di argento e di rosso.

ma ne fu spogliato da Mons. Lautrech. — In lui, CASTRONE di Sicilia. — Di origine casti-

ricoverato in Roma presso il Card. Trivulzio, si gliana, e stabilita in Palermo sotto Federico II.

estinse là famiglia. — Arma? — Vanta molti senatori a cominciare dal 1447.


CASTRO (de) di Genova. — Si distinse nelle (Estinta). — Arma: D' oro, a tre bande scorciate
guerre civili del XII secolo, e per vari consoli di nero, sormontate da un leone passante dello
— Nel 1448 fu aggregata all' albergo Grimaldi. stesso.
— Arma : Di .... al castello di . . . CASTRUCCI di Sicilia. — Arma : Di verde,
CASTRO (de) di Messina. — Originari di ad un guerriero d' argento armato di spada alta
Spagna e fregiati del titolo ducale di Taurisano. in sbarra combattente contro un leone rivoltato
— Arma: D'azzurro, al castello di tre torri coronato d' oro, e sormontato da una fascia in

d" oro, cimato sulla torre di mezzo da una ban- divisa dello stesso.
diera astata d' argento, svolazzante a sinistra, CASÙ di Sardegna. — Arma : Inquartato ;
nel

con due leoni coronati del secondo affrontati e 1.° d'azzurro, al castello d' argento sormontato
controrampanti al castello. da una crocetta dello stesso, attorniata da sette
CASTRO di Scalenghe (Piemonte). — Arma: stelle d'oro; nel 2.° di rosso, alla stella d'oro:
Di verde, al castello d'argento merlato ed aperto nel 3.° d' argento, al cinghiale al naturale fa-

d'oro, fortificato di tre torri; quella di mezzo sciato di rosso; nel 4.° d' oro, al braccio umano
sormontata da una stella d' oro. — Cimiero: Un ignudo impugnante un ramoscello di fiori al na-
turale.
CAS — 261 — CAT
CASULA di Nurri (Sardegna). — Giovanni- |
CATANEI o CATANJ di Brescia. — Sono
Antonio ebbe il cavalierato il 20 Giù. 1701. — della stessa stirpe dei Capitanei di Sondrio e di

j

Arma : D'oro, al cipresso al naturale, sormontato Valdiscalve. Arma: Spaccato,- nel I.» d'az-
j

di sette stelle d' argento, quattro e tre, sini- zurro, all' aquila d'oro; nel 2. n d'oro, al leone di
strato da un cervo pure al naturale, con una rosso.

stella in mezzo alle corna e addestrato da un CATANEI di Siena. — Era dell' ordine del
braccio armato;, rivoltato, impugnante una spada popolo e nobile senese. (Estinta da tempo assai

movente da una nube, il tutto al naturale. remoto). — Arma : D' azzurro, al castello al na-
CATAGNA di Genova. — Amia : Spaccato ;
turale merlato alla guelfa, aperto e fincstrato di
nel 1.° d'oro, all'aquila nascente di nero, lin- nero, sormontato a destra da una torretta dello
guata e coronata di rosso; nel 2.° d'argento, a stesso, sinistrata da una stella di sei raggi d'oro.

tre fascio di rosso. CATANEI di Treviso. — Così detti per l'uf-


CATALANI di Bologna. — Derivano dai Ma- ficio che ebbero anticamente di dar acqua per
lavolta; e prima di esser detti Catalani dal nome lavarsi le mani ai principi, o servirli come pin-
di uno di loro, erano chiamati di Guido di Ma- cemae (coppieri). Sembrano originari di Valdo-
donna d' Ostia e altresì d' Ostia. Questo Guido biadene, e si dissero di Vidor o di Spinea dai
fu console di Bologna nel 1208. Enrico suo figlio feudi quivi posseduti. — Questa casa si spense
fu bandito dalla patria nel 1 234 allorché per o- con un Alessandro pittore ricchissimo fra il 1550
micidio venne proscritto Alberto Lambertaz/.i, e il 1606. — Arma: D' oro, ad una banderuola
benché i Catalani fossero Geremei, ed appartenne di rosso svolazzante verso sinistra, attaccata ad
all' Ordine dei Gaudenti. Catalano, che Dante una picca al naturale, in palo.

relegò nella bolgia degl' ipocriti, resse in qualità CATANEI di Velletri. — Da Genova si tra-

di pretore e di podestà nove città; fu compagno piantò in Velletri nel secolo XV innestandosi alla

di Loderingo nella fondazione dell'Ordine dei Gau- famiglia Gregna col capitano Sisto. Diversi mem-
denti e ne fu definitore nel 1268. — Guglielmo bri sedettero in consiglio come priori e conser-

e Bartolomeo capitani di milizia. — ÀMIA? vatori. — Arma ?

CATALANI di Cagliari. — Originaria della CATANEO di Napoli. — Arma: Partito;

Catalogna, ebbe la baronia di Teulada, e si spen- d'oro, a tre nappe di nero; e di nero al grifo

se in Maria-Grazia baronessa di Teulada che d'oro; col capo dello stesso attraversante sul

sposò Giambattista Sanjust dei Conti di S. Lo- partito e caricato di un' aquila di nero.

renzo. — Arma: D'azzurro, al monte di tre cime CATANEO, o CATANI o CATANIA di Ro-
di verde, sormontato da un sole d' oro. vigo e di Verona. — Arma: Piumato d'argento,
CATALANI di Saluzzo. — Furono consignori ciascuna piuma caricata di una mosca d' armel-
di Barge. — Arma: Trinciato di rosso e d'oro. lino di nero ;
col capo di rosso.

CATALANO di Vizzini (Sicilia). — Originaria CATANI di Cingoli. — Oriunda da .lesi e

di Spagna. — Arma : D' azzurro, a due leoni co- stabilita in Cingoli nel 1558. — Arma: D'az-
ronati d' oro affrontati e controrampanti ad una zurro, partito; a destra a sei scacchi d' oro; a

colonna con base e capitello d' argento. sinistra a 7 palle dello stesso, 1, 2, 1, 2 e 1.

CATALDI di Roma. — Originaria di Genova, CATANI di Faenza. — Arma : Di rosso, alla

se ne à memoria fino dal M — NelIO. 1173 Ru- banda d'argento.


baldo magistrato della repubblica genovese; 0- CATANI o CATTANI di Modena. — Il Mu-
berto e Manfredo capi della fazione ghibellina. ratori e il Tiraboschi fanno l'elogio del padre Gae-
— Divisa in più rami, uno si trapiantò in Ro- tano Catani (nato nel 1696, nel 1733) gesuita
ma, mentre altri si stabilirono a Napoli e a Cori. e missionario nel Paraguay, del quale si hanno à
— Arma : D' azzurro, al pino di verde terraz- stampa molte lettere descrittive di quella mis-

zato dello stesso, addestrato da un leone d'oro, e sione. — Arma: D' oro, a tre pali di rosso; col

sormontato da due stelle di sei raggi dello stesso. capo dell'Impero.


CATALDO di Messina. — Originaria di Tre- CATANI di Rimini, — Alessandro condot-

viso. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro accom- tierod'armi pel Duca Francesco-Maria della Ro-
pagnato da tre stelle dello stesso, due nel capo, vere nel 1546; Bartolomeo capitano veneto nella
ed una al quarto cantone. Lega di Cambray; Galvano contestabile sotto Ro-
CATANA di Verona. — Arma: Spaccato; nel berto Malatesta nel 1464; Lucrezia poetessa nel
1 .° d' argento, all'aquila di nero imbeccata e j 602.

Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, a
membrata di rosso; nel 2.° sbarrato di rosso e tre bisanti d'oro, posti 1 e 2; nel 2.° di rosso

d'argento di sei pezzi; colla fascia composta d'ar- pieno; colla divisa d'oro attraversante sulla par-

gento e di rosso di sei pezzi attraversante sullo tizione.

spaccato, cogli smalti opposti a quelli dello sbar- CATANIA di Sicilia. — Stabilita in Mes-
rato. sina sotto l' imperatore Federico II, ebbe la ca-
CAT — 262 — CAT
stellatila di Asaro, il feudo di Nissoria c il ca- gato con catena, il tutto d'argento; col capo d'oro
sale di Placa di Baiona, con titolo baronale'. — caricato da un' aquila bicipite spiegata di nero.
Arma: Scaccato d'argento e d'azzurro, al capo CATER1NI di Narni. — Iscritta fra le no-
del primo caricato dall' aquila di nero. bili di Narni il 10 Giù. 1787. — Arma: Parti-
CATANIl di Modena. — Arma: Fasciato d'az- to; nel l.« di Alberti di Narni; nel 2.» di rosso,

zurro o d'argento di sei pezzi, caricato il primo ad un giogo, una croce bottonata, una cometa ed
del leone nascente d'oro; col capo dell'impero ab- un crescente, il tutto d' oro in palo V uno sul-
bassato sotto un'altro capo d'azzurro, caricato di l' altro; col capo d'argento caricato da un'aquila
tre stelle d'oro ordinate in fascia. di nero sostenuta da un monte di tre cime d'oro.
OATANIO di Venezia. — Arma: D'argento, CATERINÌ di Siena. — Risieduti nel supre-
alla banda d' azzurro, accompagnata da tre con- mo magistrato fino dal 1417. — Emerse da que-
chiglie dello stesso. sta famiglia il B. Bernardo Minore Osservante.
CATANZARO di Tursi (Basilicata). — Arma : — Arma : D' azzurro, a dieci monti posti in pi-

D' azzurro, alla fascia d' argento caricata da tre ramide 4, 3. 2 e 1 alternati d' oro e di rosso e
rose di rosso, accompagnata in capo da due ani- viceversa; air albero di verde piantato sulla

tre affrontate al naturale, fra le quali una co- sommità.


meta d' oro, ed in punta da un monte di tre CATI di Ferrara. — Fu delle 34 antichissi-
cime di verde sormontato da una terza anitra al me da cui ebbe principio la città di Ferrara. Si
naturale. stabilì per breve tempo in Lendinara nel Ferra-
CATANZARO di Messina. — Arma : D' az- rese, da dove un Cato passò a Ferrara sotto il

zurro, al pino d' oro, movente dalla punta, ci- Marchese Aldobrandino IV di cui fu consigliere.
mato da un crescente montante d' argento, sor- — Giovanni Vescovo di Sebaste nel secolo XV:
montato da «ina stella dello stesso. Ludovico ambasciatore a varie corti, ed onorato
CATELANI di Bologna. — Arma : Inquar- di molti privilegi da Carlo V; Renato, ministro
tato di rosso e d'oro, ad una stella di otto raggi di Ercole 11 e di Alfonso II e ambasciatore a

doli' uno noli' altro; col capo partito d'oro e di Massimiliano imperat. che gli concedette d' in-

rosso, a tre stelle di otto raggi dell'uno nell'altro. quartai 1' aquila imperiale ncll' arma propria od
CATEL1NT di Yelletri. — Di origine roma- il titolo di conte palatino per sè e suoi discen-
na, e trapiantata in Yelletri fino dal 4 375 da denti. — Clemente Vili ascriveva la famiglia di
Bezio Catelini che vi fu podestà. — Tubenzio di- Renato Cati tra le 27 case nobili del perpetuo
stinto giureconsulto e lettor pubblico in Mace- Consiglio. — Ercole, creato cavaliere dal Doge
rata, in Padova, e nella Sapienza di Roma, fu di Venezia Sebastiano Venier, fu uno degl' isti-

cavaliere e conte palatino, ed uno degli statutari tutori dell' Accademia degli Intrepidi. — Arma :

della città; Polidoro podestà di Sozze circa al Inquartato; nel l.° e l.


n d'oro, all' aquila spiegata
1180; Ottavio, capitano in Candia, e valoroso di nero, coronata del campo; nel 2." e 3.° fasciato

combattente presso Castro in quel di Prosinone di nero e d' argento di quattro pezzi; la prima
contro le bande di Marco di Sciarra. — Arma: fascia d' argento caricata di una croce ricrocettata
D' azzurro, alla fascia di rosso sormontata da un di nero, la seconda caricata da due crescenti ri-

leone passante d' oro, accompagnato in capo da volti in palo di nero; la seconda fascia nera, ca-
una stella dello stesso; il campo caricato in punta ricata di due crescenti rivolti in palo d' argento.
da un palo d' argento. CATONI di Sassari. — Fu delle primarie fa-

CATELLANI di Urbino. (Estinta). — Arma: zioni all' epoca che la città di Sassari governa-
Un cane rampante eollurinnto. tisi a Comune sotto il protettorato di Genova.
CATELLI M di Firenze, vedi Cvstic.i.ione di Guaritine, vissuto nel principio del secolo XIV,
Firenze. si rese famoso nella storia della Sardegna per le

CATENA di Sicilia. — Investita del titolo sue azioni militari e politiche. Fu amico dei Do-
di marchese da Carlo 111 nel 1735. — Francesco ria e dei Malaspina, nemico dei Pisani e custode
dottor di legge e procurato!- fiscale della regia severo della indipendenza del suo paese. — Arma?
gran Corte nel 1648; Antonio giudice del Con- CATHANO (Conti di) di Perugia. — Figura
cistoro nel 1686; Giuseppe dal 1136 al I" 19 Pre- come il capo stipite della famiglia un Bevignate
sili, del real patrimonio e maestro razionale nel detto miles e notato con la data del 1120. Si

1718; Melchiorre Cav. di giustizia del S. M. 0. disse di Catrano dal castello di sua signoria po-
Gerosolimitano; un altro Giuseppe Can. e Teso- sto in quel di Perugia. Dai Catrani derivarono i

riere della Chiesa Metropolitana di Palermo nel Bonincasa, i Con tu li e gli Ansidei. Molti furono
1738. — Estinta colla morte di quest' ultimo, podestà, altri consiglieri, consoli e capitani del

od i beni tutti ereditati dalla famiglia Vcntura- popolo. Andrea, dell' Ordine dei Predicatori, ot-
Avellonc. — Arma : D' azzurro, alla colonna a tenne il titolo di beato (Estinta). — Arma : Di
base c capitello sinistrata da un orso seduto, le- rosso, alla banda d' oro.
CAT — 263 — CAT
CATTA o CATTI di Orbetello, di Ravenna e Spaccato; nel 1.<> d'oro, all'aquila di nero coro-
di Venezia. — Originaria di Lendinara, ove fu nata del campo; nel 2.» d'azzurro, a tre casta-
ascritta al nobile consiglio e al patriziato. — gne d'argento. — Cimieri: 1.« l'aquila nascente
Nel 1339. si trova un Catta notaro e gran can- e rivolta; 2.° un grifo nascente d' argento. —
celliere alla Corte di Obizzo d' Este, signor di Divisa: -Svstus et propositi tenax.
Ferrara. — Si divise poi questa famiglia in vari CATTANEI di Milano. — Feudatari e nobili
rami, e trapiantassi in diverse città d' Italia, milanesi nel 1772, poi baroni. — Arma: Spac-
come in Ravenna, in Venezia ove si associò al cato: nel <l.° d'oro, all'aquila di nero; nel 2."

partito guelfo contro gì' imperiali, in Roma e in d' azzurro, a tre conchiglie d' argento.
Marciana. —
Arma dei Catta di Orbetello e di CATTANEI di Padova. — Fino dal 1081 fu
Roma: Spaccato; nel 1.» d'oro, all' aquila di compresa tra le componenti il Consiglio, e quat-
nero linguata di rosso; nel 2." d'azzurro, al cane tro di essa furono consoli: Ottone nel 1085; Al-
passante d'argento collarinato di rosso; colla bor- berto nel 1103; Geremia nel 1124; e Pietro nel
dura inchiavata d' argento e d' azzurro. — Arma 1144. Furono altri distinti giureconsulti. — Ar-
dei Catta di Ravenna Spaccato : di nero e -d'ar -
ma: Spaccato di nero e d' argento. — Alias:
gento, al capo d' oro sostenuto dalla divisa di Scaccato d' argento e di rosso.

rosso, caricato da due merlotti di argento, e dal- CATTANEI di Rimini. — Arma: Spaccato;
l' aquila bicipite spiegata di nero, inombrata e nel 1.° d'oro, all'aquila coronata di nero; nel
*
imbeccata d'oro. — Arma dei Catta di Venezia: 2.° inquartato d' argento e di rosso.

Spaccato di nero e d' argento, a due lettere C CATTANEO di Cremona. — Originaria dalla

bordate 1' una d'argento sopra il nero, e l'altra città di Costanza, venuta in Italia con l'impera-
d'azzurro sopra l'argento. — Alias: Spaccato; tore Corrado nel 1024 e sparsa in varie città. —
nel~1.° d' oro, caricato dall'aquila coronata di ne- Se ne à memoria in Cremona fino dal 1377 in

ro; nel 2.° di al monte di tre cime di un Alfonso religioso eremitano. — Dal 1620 al

verde sostenente uri cartello di tre torri d' ar- 1775 dette alla patria cinque decurioni. — Fran-
gento, accostato da due stelle dello stesso. cesco fu creato barone del S. R. I. da Ferdi-
CATTABENI di Ferrara. — Giovanni insi- nando II il 21 Dee. 1629 ed insignito del titolo
gne giureconsulto del XVI secolo. — Arma : D'az- di marchese nel 1642. — Francesco I imper.
zurro, al leone d' oro tenente colla branca destra d' Austria con sovrana risoluzione del 21 Nov.
una scimitarra d' argento, ed accompagnato da 1816 confermò l'antica nobiltà coi titoli di mar-
tre stelle male ordinate dello stesso. chese e di libero barone ad Antonio. — Arma:
CATTABENI di Fossombrone. — Originaria Di rosso, all'aquila bicipite di nero, ciascuna te-
di Ferrara, e trapiantata in Fossombrone nel XVI sta circondata da un' aureola d' oro, caricata
secolo da un Flaminio che era Cav. dell' Ordine in cuore d'uno scudo palato d'oro e di nero;
di Cristo e grande amico di Torquato Tasso, (li- col capo d' oro all' aquila di nero, e sormontato

stinta). — Arma: D'argento, al leone al natu- da corona marchionale.


rale brandente una spada nuda in alto. CATTANEO di Genova. — Si disse dap-
CATTABRIGA di Pesaro. — È un ramo prima della Volta, e fino dal secolo X fu signora
della nobile famiglia Samperoli (v. q. n.). — A di Voragine, Mazzone, Faggiolo, Lemno, e di

due miglia distante da Pesaro esiste un villaggio gran tratto di paese in quel di Genova dove aurlò
che porta il nome di Cattabriga, da cui proba- a stabilirsi nel 1060. In seguito si chiamò Cat-
bilmente trasse nome per avervi posseduto
il taneo per l'uflicio di Cattaneo imperiale ottenuto

molte terre. (Estinta). —


Arma: D'azzurro, alla dall' imperator Barbarossa. Nel 1528 fondò col

fascia cucita di rosso, accompagnata da tre rose suo nome uno dei 28 alberghi, di cui fecero parte
d' oro, due in capo, ed una in punta. i Mallone, i Marcinone, gli Stanconi, i Bustarino,
CATTACANEVO di Venezia. — Originaria i Buflizio, i Libertini ecc. — Ebbe nobiltà in

della Dalmazia, fu ammessa al Gran Consiglio per Napoli, Lecce e Catanzaro; fu signora di 31 feudi,

aver riportato una certa vittoria contro i nemici di cinque contee, di tre marchesati, di due ducati,
della Repubblica. Estinta nel 1260 nella persona e di nove principati. Dette alla patria sei dogi
di ser Jacopo uno dei deputati al dazio del vino. e sette consoli: alcuni furono ambasciatori, altri
— Arma: D'azzurro, al capo inchiavato d'oro di podestà, giustizieri e straticò, e Tomaso fu sena-
due pezzi e due mezzi. tore in Roma. I Dogi furono: Oberto, primo doge
CATTANEI di Genova. — Arma: Fasciato biennale, nel 1528-30; Leonardo 1541-45; Giovai]
d' azzurro e d'argento. — Alias: D'argento e Battista 1601-93; Niccolò 1736-38; Cesare 1748-
d' azzurro. — Alias: D'argento e di rosso; col 50; e Francesco 1802. — Arma: Fasciato d'ar-
capo d'oro caricato dell'aquila spiegata. — A- gento e d'azzurro; col capo d'oro caricato dal-
lias: Uscente di nero. l' aquila di nero e con le armi dei Paleologo nel
CATTANEI-MOMO di Mantova. — Arma: cuor dello scudo.
CAT — 264 — CAT
CATTANEO di Mantova. — Di origine lom- ro, al monte di sei cime d' argento, sormontato
barda, fu una dello riodici più antiche e nobili da un castello al naturale di due piani, torricel-
di Mantova. — Nel 1612 i fratelli Guglielmo ed lato di tre pezzi, quello del centro più alto c

Alessandro ebbero dal Duca il titolo di marchesi merlato alla ghibellina; col capo d' Angiò.

di Monano. — Il primo morì improlc, e l'altro, CATTANI di Castel San Pietro (Romagna'.
nel sacco del 1630, non potendo pagar la taglia — Arma : D'oro, alla branca d'orso d'azzurro, mo-
impostagli, rifugiossi in una chiesa, dove instal- vente dal fianco sinistro dello scudo.
latisi i Tedeschi lo malmenarono così crudel- CATTANI di Cingoli (Marche). — Originaria
mente che in pochi giorni fu tratto alla tomba, nobile di Jesi nel 1558 (Estinta). — Arma Par- :

non lasciando che due soli figli, uno vescovo di tito; a destra d'azzurro, a sei scacchi d'oro; a
Mantova e l'altro sacerdote, e con questi nel sinistra d'azzurro, a sette palle, 1 d'oro, 2 d'ar-

1684 si spense il ramo dei Cattanei di Monano. gento, 1 d'oro, 2 d'argento, ed una d'oro.
— Arma? CATTANI di Faenza. — Originaria di Bri-
CATTANEO di Milano. — Parecchie fami- sighella, ebbe nel 1852 il titolo di marchese dal
glie di questo cognome fiorirono in Milano, fra Pontefice Pio IX. — Giacomo Cardinale Arciv.
le quali meritano speciale menzione i Cattaneo- di Ravenna. — Arma: Spaccato d'oro e di nero,
Vaiani, i Cattaneo di Pontecurone. ed i Cattaneo al feone dell'uno all'altro, col lambello di rosso,

di Rovellasca, di cui 1'


Arma era uno spaccato; attraversante.
nel 1.° d'oro, all'aquila di nero coronata del CATTANT di Firenze. — Due famiglie di

campo; nel 2.° d'azzurro, a tre conchiglie d'ar- questo nome fiorirono in Firenze: la prima, e-
gento. — Arma di altra famiglia Cattaneo: Spac- stintc, ebbe Bernardo gonfalonier di giustizia nel

cato: nel 1.° d'oro, all' aquila di nero coronata 1321 ; la seconda, detta da Barberino in memoria
del campo; nel 2." di rosso, al leone d' oro co- della antica signoria di un castello omonimo,
ronato dello stesso. ebbe un priore della repubblica nella persona di

CATTANEO di Napoli. — È un ramo di Urbano nel 1495. — Arma: Di nero, al palo


quella di Genova stabilita in Napoli nel 1660. d' argento accompagnato da due stelle dello stes-

Nel 1718 ottenne il patriziato nel seggio di Ca- so. — Alias: Spaccato; nel 1.° partito: a) d'oro,
puana, ed à i titoli di principe di Sannicandro, ad un lupo d'argento, alato di nero, passante so-
di conte d' Avcrsa, di duca di Termoli e di Ca- pra una terrazza di verde; b) d'argento, a cin-
salmaggiore e di marchese di Francolisc, ed è que verghette di rosso, ed un'aquila di nero at-
fregiata del gratulato di Spagna. — Arma : U- traversante sulle verghette; nel 2.« d'azzurro,
guale a quella dei Cattaneo di Genova. ad un gatto giacente d'oro, coronato dello stesso,
CATTANEO di Novara. — Arma: D'oro, al la testa posta di fronte, accompagnato in capo
mastio di rosso, merlato, torricellato a destra di da due gigli d' oro.

un pezzo, e su questo una bandiera di rosso in CATTANT di Rimini. — Ebbe il dominio


palo, svolazzante a destra. quasi sovrano della città di Chiusi, e dei castelli
CATTANEO di Venezia. — Derivante dalla di Cercina, Castiglione, Pagoto c Diaceto in To-
nobile famiglia dei feudatari della Colonia di Can- scana. — Si stabilì in Rimini nel 1378. Cataneo,
dia, ebbe dalla Repubblica Veneta il titolo comi- Vescovo della sua patria nel 1433; Giacinto nel
tale. — Arma: D'argento, alla banda d'azzurro, secolo XV custode delle fortezze di Bertinoro e
accompagnata da due gigli dello stesso, uno in Cesena, e tesoriere della Romagna. — Arma?
capo, ed uno in punta. CATTANT di Carpi (nel modenese 1

. Ascritta
CATTANEO di Verona. — Fino dal 141 fu alla nobiltà carpigiana, ed illustrata da due Ve-
ascritta al nobile consiglio veronese, ed ebbe scovi nella prima metà del XIX secolo; cioè Fi-

nobiltà anche in Rovigo con titolo comitale con- lippo che fu Vescovo e Principe di Reggio Emi-
feritole nel 1 469. — Arma: Spaccato, nel 1.» lia, ed il di lui nipote Gaetano Vescovo di Car-
d'oro, all' aquila di nero; nel 2." bandato di rosso pi; il primo ascritto alla Nobiltà reggiana ed il

e d'argento di sei file; colla fascia scaccata d'ar- secondo a quella della Mirandola. — Arma?
gento e di rosso di sei pezzi attraversante sullo CATTANI di Diaceto (Toscana), vedi Diaceto.
spaccato. CATTANT di Pesaro. (Estinta^. — Arma:
CATTANT di Bologna. — Pietro cavaliere e Spaccato; nel 1.° di oro, all'aquila di nero; nel
Sinibaldo console di Bologna figli di Gerardo, fu- 2.° di rosso, al leone d'oro tenente colla branca
rono investiti dall'Imperat. Enrico VI, nel 1196, destra una spada nuda d'argento in alto.

del feudo di Monteveglio e di quello di Borgo CATTANTA di Correggio (nel Modenese). A-


Ariano. — Ha dato alla patria molti anziani, ed scritta al libro d'oro della nobiltà Correggese. —
à appartenuto al consiglio fin dal 1468. — Bal- Arma: D'azzurro, al leone d'oro.

disera Vescovo di Pesaro nel 1498 ed un altro CATTANTA di Eeggio-Emilia. — Giovanni


Baldisera senatore nel 1511. — Arma: D'azzur- Nobile Reggiano, giureconsulto collegiato, fiorente
CAT — 265 — CAV
nel XVI secolo, fu uno dei compilatori dello sta- 1' aquila di nero linguata di rosso. — Cimiero :

tuto di Reggio, Arcidiacono della Cattedrale e Una donna ignuda, nascente, scapigliata, tenente
vicario generale dell'Arcivescovato di Bologna. — il motto: Mortis Victoria virtus.
Arma? CAURSI di Sicilia. — Arma: D'azzurro, al

CATTARINETTI di Verona, — Arma : Spac- leone d'oro sormontato da tre stelle dello stesso.

cato, d'azzurro, ad una stella d'argento, e di CAUSINI di Treviso. — Dal villaggio di Ca-
rosso pieno; con la fascia d'oro attraversante nizzano, entrarono in Treviso nel 1 480 due fra-
1
sulla spaccatura, caricata del motto Te duce in telli di questa casa, P uno chirurgo, e l altro

lettere di nero. dottor fisico. Quivi si diedero a studi meccanici


CATTARINETTI - FRANCO di Verona. — e divennero notai dell'ordine maggiore. — Arma:
Stabilita in Verona tra il 1600 e 1650. — Era D' azzurro, alla ruota d' oro.

insignita del titolo di conti palatini. — Arma: CAUZZI o CAVUZZI di Cremona. — Fu in-

Partito; nel 1." spaccato inclinato d'azzurro e vestita del feudo di Longardore nel contado di

di rosso, alla fascia inclinata in banda d'oro, at- Cremona il 30 Marzo 1689 e dei feudi di Bina-
traversante sullo spaccato e caricata del motto nova e di Levata nel 1690. — Ebbe il titolo

Te duce in lettere di nero; l'azzurro caricato di marchionale dai Duchi di Mantova, e dette alla

un cervo nascente al naturale movente dalla fa- patria 45 decurioni, dei quali il primo fu Anto-
scia, e accostato nel canton destro del capo da niolo nel 1127 e l'ultimo Alessandro nel 1791.
una stella d'oro; nel 2.° inquartato: a) e d) d'oro, — Arma: D'oro, ad una mezza rapa con cinque
a tre gigli male ordinati d'argento; b) e cj di foglie verdi.
di rosso, a due tronchi di verde, passati in croce CAVA di Sicilia. — Bonsignore Cava, gen-
di S. Andrea, i piedi riuniti con una catena d'o- tiluomo palermitano, barone nel 1364; Giannicolò
ro; la croce accompagnata da tre stelle dello maggiordomo dell' infante Eleonora d'Aragona;
stesso una in capo e due nei fianchi. Marco Vescovo di Mazzara. — Arma: D' argento,
CATTELANI di Bologna. — Arma: Inquar- al leone di rosso sormontato da una stella d'az-
tato di rosso e d'oro, a quattro stelle dell'uno zurro.
nell'altro; col capopartito d'oro e di rosso, ca- CAV ACCIO di Padova, vedi Cacci.
ricato di sei stelle dell'uno nell'altro, poste 1 e 2 CAVACEPPI di Velletri. — Prospero e Be-
sull'oro, c 1 e 2 sul rosso. nigno priori del Comune nel secolo XVIII. (E-
CATTENACCI di Milano. — Gio.-Maria fu stintaV — Arma: D'azzurro, al ceppo d'albero
mercante di panno verso il 1650 e fece fortuna sradicato.
tanto che il figlio Carlo-Sante potè comprare CAVACUTI o GAVAZZITI di Modena. —
nel 1698 il feudo di S. Pietro Donato. — Durò Arma: Interzato in fascia; nel 1.° d' azzurro, al
ancora per due generazioni e poi si spense. — monte di sei cime di verde accompagnato da due
Arma? stelle di otto raggi d'oro, una per ciascun fian-
CATTI di Ravenna e di Venezia, vedi Catta co, ed a cinque fiamme di rosso moventi a ven-
di Orbetello. taglio dal capo e convergenti verso il monte;
CATTOLI di Cesena. — Originaria della Ger- nel 2.» d' argento, al leone nascente al naturale;
mania, e trapiantata in Cesena nel 1437; quivi nel 3.° di verde pieno.
si spense nel 1526. — Appartenne al patrio Con- CAVAGIONI di Vicenza. — Alcuni membri
siglio. — Arma: Di verde, alla banda d'argento di questa famiglia appartennero al nobile colle-
caricata da due gatti correnti al naturale. gio dei notai. — Arma: Partito; nel I.» d'ar-
CATTOLI di Faenza. — Arma: Di verde, gento, alla mezz'aquila di nero imbeccata e mem-
alla banda d' argento, caricata da due lepri cor- brata di rosso, coronata d'oro movente dalla par-
renti di nero. tizione nel 2.° d' argento, a quattro fascie on-
;

CATUCCI di Narni, vedi Canicci. date di nero.


CATULLI di Padova. — Arma: D'azzurra CAVAGIONI-BERTOL1NI di Vicenza. — Ar-
alla fascia increspata d' argento. ma: Spaccato; nel 1.° partito d'azzurro e di
CAUDA del Piemonte. — Gian-Francesco primo rosso, ad una crocetta dell' uno noli' altro; nel
Presid. Camerale comprò parte del feudo di Gra- 2.» partito d' oro e di verde, ad una stella di
vere nel 1663, ed il rimanente fu acquistato nel otto raggi dell'uno nell'altro; colla fascia d'ar-
1702 da Antonio di lui figlio che ebbe la stessa gento attraversante sullo spaccato, caricata di un
carica. — Un altro Giovan-Francesco, Riforma- gatto passante, tenente fra i denti un sorcio, il

tore dell'Università, nipote del primo e figlio del- tutto al naturale.


l' altro ne fu investito con titolo comitale il 13 CAVAGNA di Voghera, di Milano e di No-
Feb. 1722. — Questa casa à pur goduto il titolo vara. — Fino dal 1183 si trova fra le famiglie
di" conti di Casalette. — Arma: D'azzurro, a tre nobili con giurisdizione feudale. — Nel 12i6 'u-
code di cavallo d' oro : col capo del secondo, al- glielmo Cavagna fu cancelliere della repubblica

CAV — 266 — CAV
di Genova; Carlino ed Antonio decurioni della perator d'Austria il 13 Nov. 1816. — Arma: Di
propria patria; Giuseppe-Luigi ottenne nel 1831 rosso, al cavaliere armato di tutto punto a ca-
il titolo di Conte di Gualdana dal Re di Sarde- vallo sopra un bue d' oro.

gna. — Un ramo di questa famiglia à fiorito CAVALCABÒ di Vicenza. — È un ramo della


pure in Milano ed altro in Novara ;
quest' ultimo precedente, trapiantato in Vicenza da Giovanni
fregiato del titolo di conte palatino. — A «ma : signore di Amando. — Arma: Uguale alla pre-
Di rosso, al leone d'oro; con la fascia d'azzurro cedente.
caricata di un corbello d'oro, attraversante sul CAVALCACANE di Verona. — Le memorie
tutto; col capo del secondo, caricato di un' a- di questa famiglia sono anteriori al mille. — Un
quila di nero, sormontata da una corona d' oro. Cavalcacane nel XIII secolo fu creato cavaliere
— Cimiero: Un'aquila nascente di nero coronata da Alberto della Scala, e Bartolomeo nel 1337
e rostrata d' oro. diede danari a censo all'Università di Verona. —
CAV AG NI di Soncino (Lombardia). — Vedi Alla sua estinzione, tutti i beni passarono alla

Soncini. — Arma: Spaccato di rosso e d'azzurro, nobile famiglia Banda. — Arma: D'argento al

ad un cesto d' oro pieno di gigli dello stesso e cane rampante d'oro, collarinato di rosso; il col-
moventi dal medesimo. lare attaccato per una catena d' oro ad un fusto
CAVAGNIS di Venezia. — Fu aggregata al di colonna di rosso, coronato d' oro posto a de-
veneto patriziato nel 1716. — Un Bartolomeo, stra ; il tutto sostenuto da una terrazza di verde.
teologo, morì in Morea dove il primo introdusse CAVALCANTI di Firenze. — Originaria di

la fede di Cristo. — Arma? Fiesole e signora del castello delle Stinche in

CAVAGNOLI di Cremona. — Dette tre de- Val di Greve, di Montecaloi in Val di Pesa, di

curioni alla patria, Bettino nel 1 428, Nicolao nel Luco, di Ostina nella vai d'Arno superiore e di

1439, Tomaso nel 1503. — Arma: D'oro, alla molte altre castella, fu potentissima in Firenze
testa di lupo strappata di nero. fino dal secolo XI. — Cavalcante console della

CAVAGNOLIS o DA SALV AROSA di Castcl- città nel 1176; e Aldobrandino nel 1204. —
fvanco-Vencto. — Originaria- di Salvarosa, villa All'epoca delle fazioni i Cavalcanti si schierarono
del Trivigiano, dove aveva beni e signoria, e dalla tra i guelfi, e cacciati dalla città nel 1245 vi

quale trasse il suo secondo nome. Nel 1300 era rientrarono nel 1258. Nei partiti fra i Bianchi e
stabilita in Castelfranco, ove si spenso verso il i Neri, per inimicizia coi Donati si posero fra i

1450. — Arma? Bianchi, per cui dovettero novellamente abban-


CAVAGNOLO di Fubine (Piemonte). — Fran- donare la patria dove non rientrarono che nel

cesco colonnello e valoroso soldato, Cav. dell'Or- 1307. Nel 1311 furono di bel nuovo cacciati da
dine militare di Savoia, nel 1836 ottenne il ti- Firenze; e si diramarono allora in altre città. Nel
tolo di conte. — Arma: Di rosso, al cesto d'ar- 1434 fecero ritorno in Firenze, ove dal 1451 al

gento; col capo d' oro, all' aquila di nero coronata 1531 ottennero per tredici volte il priorato; e per
dello stesso. — Cimiero: Un braccio armato di tre volte la dignità senatoria durante il principato.

ferro al naturale impugnante un caduceo d' oro, Guido, famoso cavaliere e poeta. Aldobrandino
alato d' azzurro in sbarra. — Motto: A virtlte celebre teologo nel 1379; Ottaviano ambasciatore

NOBILITAS. alla città di Bologna nel 1335; Bernardo podestà


CAVALARA di Cremona. — Ha dato sette di Ostino. (Estinta nel 1727). — Arma: D' ar-

decurioni alla patria: il primo fu Ascanio sena- gento, seminato di crocette ricrociate di rosso.
tore nel 1174, e l'ultimo Giovanni nel 1420. CAVALCANTI di Napoli. — È un ramo della

Arma ? precedente che nel 1311 si stabilì nelle Calabrie,

CAVALCA di Pesaro. (Estinta). — Arma: da dove poi passò in Napoli. — Ebbe la signoria

D' azzurro, alla fascia cucita di rosso, accompa- di 24 baronie, di tre marchesati e di quattro

gnata in capo da un cavallo d'argento imbrigliato ducati. — Americo ciamberlano del re Luigi

di rosso nascente da essa fascia. il" A ngiò; Filippo generale dell'armata di Carlo

CAVALCABÒ di Cremona. — Capostipite di duca di Calabria; Americo, giustiziere di Prin-

questa illustre famiglia fu un Sopramonte, il cipato Citra e governatore di Capua; Francesco-

quale ebbe in dono dall'imperator Federico Bar- Antonio Arciv. di Cosenza. — Arma: Uguale alla

barossa per sè e suoi eredi la signoria di Via- precedente.


dana con diploma 3 Ag. 1168, confermata dal- CAVALCANTI di Udine. — Nel 1290 un
l' imperator Enrico VI nel 1196 col titolo mar- ramo dei Cavalcanti da Firenze passò in Udine
chionale. — Ugolino Vescovo ; altro Ugolino si- alla cui nobiltà nel 1300 fu ascritta. — Arma.
gnor di Cremona. — Dal 1137 al 1560 dette Di rosso, graticolato d'argento; il graticcio se-

questa famiglia quindici decurioni alla patria. minato di rose dello stesso; col capo d' azzurro

Giovanni Cavalcabò fu confermato nell'antica no- caricato di tre gigli d'oro posti tra quattro pen-

biltà con sovrana risoluzione di Francesco I im- denti di un lambello dello stesso.
CAV — 267 — CAV
CAVALCHI di Bologna. — Arma: Spaccato si è trapiantata in Comacchio, e quivi fiorisce

d'azzurro e di rosso, al cavallo d'argento im- tuttora. — Arma : D' argento, alla fascia di ros-
brigliato di rosso uscente dalla partizione. so al semivolo spiegato di nero posto nella parte

CAVALCHI di Modena. — Antonio medico supcriore e attraversante sulla fascia. — Cimie-


valente del XVI secolo lasciò tutte le sue so- ro: Un leone uscente.
stanze all' ospitale di Modena. (Estinta). — Ar- CAVALIERI di Padova. — Se ne à memo-
ma : Spaccato; nel l.« d'azzurro, al cavallo na- ria fino dal 1081 trovandosi in detto anno regi-
scente d' argento, bardato di rosso, alla fascia strata nel nobile consiglio. — Arma. D'argento,
cucita di verde. al cavallo di nero (alias gatto) passante sopra
CAVALCHISI del Piemonte. — Baroni del una terrazza di verde.
S. R. I. e feudatari di Carbonara. — Arma: CAVALIERI di Roma. — Arma: Partito; nel
Partito; nel 1.» d'azzurro, ad una rotella d'oro 1.o spaccato: a) d'argento, a una rosa di quattro
raggiante dello stesso, caricata d' un' aquila di foglie di rosso; b) rispaccato d'oro e d' argento
nero coronata dello stesso; nel 2." fasciato d'az- alla fascia ondata di nero, attraversante sulla

zurro e d' oro; col capo del secondo, all' aquila rispaccatura ; nel 2.» d' azzurro, al levriere pas-
di nero coronata dello stesso. sante d' argento collarinato di rosso, con la bor-
CA VALERI o CAVALLERI di Grosso (Pie- dura inchiavata d'argento e d'azzurro. — Alias:
monte). — Ebbero dapprima giurisdizione in Ci- Spaccato d' azzurro e di verde, al levriere d' ar-

riè, in S. Maurizio e in Robassomero. — Un A- gento collarinato d' oro, attraversante sul tutto;
medeo, rinunziando dette terre al Marchese Mon- col capo dello stesso caricato di un' aquila di

ferrino, ebbe il feudo di Grosso col titolo comi- nero.


tale. — Verino nel 1190 console della repubblica CAVALLARO o CAVALLARIS di Mestino.
di Asti; Giacomo, cardinale nel XVIII secolo. — — Arma : D' azzurro, al cavallo inalberato d'oro,

Arma Inquartato d' oro e di rosso.


: Cimiero — : alato dello stesso.

Un cervo nascente: Motto: Quand a dieu plaira. CAVALLAZZI di Novara. — Angeluccio, dei
CAVALIERI di Bologna. Arma: Di rosso, — Minori Osservanti, fu Vescovo di Novara e morì
alla fascia d' azzurro, caricata da un cane cor- nel 1287; lo stesso onore conseguirono Francesco

rente di rosso, accompagnata in capo da un' a- e Sigibaldo — Tedesio capitano di armi; Lanfran-
quila bicipite spiegata di nero coronata d'oro, ed co podestà di Milano nel 1322. — Arma?
in punta da uno scudetto del colore del campo CAVALLERI di Grosso (Piemonte). Vedi Ca-
bordato-spinato d'argento, alla banda d'oro, con VALKIU.

una corazza d' acciaio attraversante. CAVALLERI del Piemonte. — Giovanni-An-


CAVALIERI di Cento. — Fino dal 1263 nella selmo ajutante di camera di Vittorio-Amedeo il,

divisione fatta del Bosco Boccacanale, o sia dei nel 1725 ottenne V infeudazionc di Groscavallo
beni di Malaflitto vengono fra i primi parteci- colla dignità comitale. — Arma?
panti menzionati Aliatto e Giovanni Cavalieri. CAVALIERINI di Roma. — Giacomo, creato
Galeazzo, commensale del Card. Salviato, ebbe il Cardinale di S. R. Chiesa da Urbano Vili nel 1626.
titolo di cavaliere e conte del Sacro Palazzo; del — Arma : D' oro, al cavallo rampante di nero,
qual titolo fu pure fregiato da Rodolfo II di Au- brigliato di rosso accompagnato da cinque cuscini
stria nel 1582 un Giovanni. — Un ramo di que- del secondo, due per ciascun fianco, V uno sull'al-

sta famiglia aggiunse al proprio cognome quello tro, ed uno in punta.


di Cremona per una eredità conseguita dal Cav. CAVALIERINI di Modena. — Una delle più
Gio.-Francesco Tcrzani-Crcmona ; ed ebbe il ti- antiche famiglie modenesi. — Antonio uno dei
tolo comitale da Francesco Farnese duca di Par- Conservatori del Comune nel 1 Ì17; un altro An-
ma e Piacenza. — Arma: D'azzurro, al cavaliere tonio, fiorente nel XVI secolo, filosofo letterato c

armato di tutto punto cavalcante un cavallo bar- poeta tragico, assai elogiato dal Tiraboschi e da
dato di rosso passante sopra un suolo di verde, Apostolo Zeno; Gaspare, mecenate dei letterati,
il cavaliere impugnante colla destra una mazza lasciò un fondo di mille scudi a prò del più let-
di ferro, accompagnato in capo da quattro stello terato della sua famiglia; Tommaso valente poeta
d'oro ordinate in semicerchio. latino del XVI secolo; Giovati-Filippi) dottore,
CAVALIERI di Ferrara e di Comacrhio. — podestà di Mantova nel 1523; Nicolò e Girolamo,
Originaria di Sardegna, si stabilì in Ferrara fino incisore il primo fiorente nel XVI secolo, pittore
dui IX secolo. Giovanni, signore di Castclsaggio, il secondo del XVII. (Estinta). — Arma: Spac-
difese la propria patria contro i Veneziani; To- cato; nel l.° d'oro, al liocorno rampante, di nero,
maso valoroso guerriero e accettissimo al Mar- accompagnato da quattro pietre o dadi di

chese Azzo 111; Rinaldo console di Ferrara; To- poste negli angoli; nel 2.° di pieno; colla fa-
maso III gentiluomo della Contessa Matilde. — scia di. attraversante sullo spaccuto.
Ha posseduto case con torre in Ferrara da dove CAVALLETTI di Adria. — Arma: D'azzur-
CAV — 268 — CAV
ro, a due cavalli inalberati d' argento, la testa — Nel 1739 fu investito della Torre con tutti
rivolta, affrontati ad una colonna d' oro, cimata gli onori e privilegi che godevano in quella di
da un bisante del secondo; il tutto sostenuto da Porto Candiano. — Agostino poeta distinto ; Cri-
una terrazza di verde. stoforo compagno d' armi di Battista del Sale,
CAVALLETTI di Ferrara. — Ercole, distinto capitano di corazze del Re di Francia nel 1597;
poeta, amico di Torquato Tasso; Barbara poetessa Pandolfo uditore di Rota in Bologna ; Vincenzo e
di merito del XVI secolo. — Akma : D' azzurro, Francesco Vescovi di Bertinoro. — Arma: Di
al cavallo d' argento rivoltato e passante. rosso, al cavallo d' argento.
CAVALLETTI di Roma. — Fregiati del ti- CAVALLI di Venezia. — È un ramo dei Ca-
tolo di marchesi. — Ansi a : Di verde, al cavallo valli Veronesi, ascritto alla veneta nobiltà nei
d' argento galoppante sopra la campagna d' oro, 1382. — Arma: Uguale a quella dei Cavalli di
caricata da tre ruote di sprone di nero. Verona.
CAVALLI di Brescia. — Arma: Inquartato; CAVALLIERI di Venezia. — Arma: Spac-
nel 1.° e i.° partito di rosso e di nero, al ca- cato d'argento e di rosso; l'argento caricato di
vallo allegro d'argento attraversante; nel 2.° e un cavallo passante di noro.
3.° spaccato di nero e d'argento, alla spada d'az- CAVALLINI di Bologna. — Arma: D'azzurro,
zurro posta in banda, colla punta rivolta verso al cavallo d'argento imbrigliato di rosso, accom-
il capo. pagnato da un giglio d'oro posto nel canton si-

CAVALLI di Casale (Monferrato). — I fra- nistro del capo; col capo d'Angiò.

telli Benedetto e Francesco, avvocati, figli del- CAVALLINI di Cento. — Arma: D' azzurro,
l' Avv. Giuseppe, nel 1728 furono investiti di 0- al cavallo allegro d' argento.

livola in contado. — Bendetto ebbe elevati im- CAVALLINI di Cingoli (Marche). — Origina-
pieghi sotto il governo francese, e fu primo pre- ria nobile di Ancona del 1365, celebre per molti
sidente della corte imperiale di Roma. — Arma: uomini illustri, fra i quali sei vescovi, due cava-

D'azzurro, al pulledro spaventato d' argento; col lieri di Malta, scrittori di bella fama e prodi
capo d'oro all'aquila di nero coronata dello stesso. guerrieri. Appartiene a questa casa Monsignor
CAVALLI di Cremona. — Dal 1450 al 1560 Cavallini, già Arciv. di Spoleto, ed ora di AdaJia
dettero alla patria sette decurioni. — Arma? in partibus. — Ascritta al patriziato anconitano,
CAVALLI di Ferrara. — Originaria di Cre- romano, jesino e cingolano. — Arma: D'azzurro,
mona, e stabilita in Ferrara sotto il Marchese al cavallo corrente d'argento.
Alberto Estense. — Alessandro eminente lettore CAVALLO di Amantea. — Originaria di Spa-
nella pubblica università; Francesco uno dei gna, à goduto nobiltà in Amantea al seggio di
trenta consiglieri della città; Maladuse ambascia- S. Basilio, e trovasi annotata nel registro detto
tore a diversi principi. — Arma: D argento,
:

al di Malta. Gode del titolo baronale di Pietramala.


cavallo inalberato di rosso. — Giacomo giudice di Vicaria, portulano e cu-
CAVALLI di Milano. — S' illustrarono nel stode dei porti e spiaggie delle Calabrie; Cola
foro milanese nei secoli XVI e XVII, ebbero ti- portulano di Amantea; Virgilio valoroso guerrie-
tolo comitale e si estinsero in fine del 1600. — ro al servizio dell' imperator Carlo V; Bonaven-
Arma: Di rosso, al cavallo d'argento. tura vescovo di Caserta; Carlo sindaco di Aman-
CAVALLI di Verona. — Di origine bavarese tea nel 1735. — Arma : Di rosso, al cavallo d'ar-

e stabilita in Verona nel secolo XII. Nel 1 408 gento; col capo d' azzurro caricato da tre stelle
fu aggregata al nobile consiglio veronese, e nel d' oro.

secolo XVIII ebbe dalla Veneta Repubblica il ti- CAVALLO di Genova. — Arma: Spaccato
tolo comitale. — Federico generale supremo di d'argento e di verde, all'albero dall'uno all'altro,

Alberto e Mastino della Scala, podestà di Vicen- nudrito sulla pianura" il tutto al naturale, ed un

za e di Padova, governatore del Castello delle puledro d'argento passante, attraversante sul tron-
Saline nel 1336; Giacomo segnalossi nella guerra co dell'albero.
di Chioggia, e fu generale al servizio della Ve- CAVALLO di Velletri. — Trovansi registrati

neta repubblica Nicolò, prima canonico di Ve- consiglieri nei libri del Comune del secolo XV e


;

rona, e poi podestà di Vicenza ;


Giorio, consi- del XVI. Giacomo priore e conservatore più

gliere dell' imperat. Venceslao, ebbe nel 1387 il volte. — Arma: D'azzurro, al cavallo scappante,

titolo di conte di Bonvicino e S. Orso. — Arma: sormontato in capo da un sole radioso d'oro.
Di rosso, al cavallo inalberato d* argento, bri- CAVANAGO di Milano. — Fregiati del titolo

gliato dello stesso, con la fascia d' azzurro attra- comitale. — Arma : D'oro, alla banda di rosso,

versante, caricato di tre stelle d' argento. caricata di una testa e collo di levriere di nero,

CAVALLI di Ravenna. — È un ramo della collarinato e affibbiato d'argento, posto in sbarra,

precedente trapiantato in Ravenna da un Gio- movente dall'orlo inferiore della banda. — Cimiero:
vanni nel 1227, e fregiato del titolo marchionale. Una testa e collo di levriero come nel campo.
CAV — 269 — CAV
CAVANIGLIA di Napoli. — Originaria di CAVASELICE di Napoli. — Originata da
Valenza e venuta in Napoli coi re Aragonesi, eb- Landuario detto Cabasilice discendente per parte
be nobiltà in Napoli al seggio di Nido e in Lu- di donna dai principi di Salerno longobardi nel

cerà. Fu signora di 20 feudi, delle contee di Celle, 1 086. — À goduto nobiltà in Salerno al seggio

Galiano, Montalto, Montella, Sangiorgio, Troia e di Campo, la signoria di S. Severino ed il mar-


Vitulano, del marchesato di Sammarco dei Ca- chesato di Santomango-Piemonte nel 1668. Ura-
voti, e dei ducati di Santagata, Flumari, Rodi, nio primogenito si estinse nel 1844. — Nicola
e Sangiovanni Rotondo. — Pietro governatore protontino di Salerno e ammiraglio nel 1269;
di Aragona nel 1366; Garzia capitano e giusti- Guglielmo giudice della gran Corte ; Giovanni
ziere del Principato Ultra; altro Garzia viceré di giustiziere di Calabria nel 1332. — Arma: D'oro,

Sicilia. (Estinta). — Arma : D'argento, a quattro a tre monti di verde, sormontato quello di mezzo
fascio ondate di rosso. — Alias: D'argento, a tre da un ramo di spaccapietra di verde, di tre foglie.

fascie nebulose d'azzurro. — Alias: Di nero, a CAVASI di Treviso. — Prese il nome dal

tre fascie scannellate d'argento, ciascuna avente castello omonimo di sua signoria. — Gualperto
in alto e in basso quattro scanalature. valoroso capitano dei Trevigiani. — Arma : D'az-
CA VANNA di Genova. — Da Novi. Figurano zurro, al leone d'oro.

in Genova fino dal 1397; nel quale anno, a' 18 CAVASSO del Piemonte. — Arma: D'azzurro,
d' ottobre negli atti del cancelliere Giuliano Pa- alla trota d'oro in banda.
rizzaro. Antonio Cavanna ricevette dal Comune CAVATORTA di Genova. — Guglielmo giura
genovese la conferma della investitura del castello la pace di Genova con Pisa nel 1188 — Urbano
e territorio di Gazzo (diocesi di Tortona). Nel m Francesco, ascritto, nel 1528 nei Giustiniani,
q.
1423 lo stesso Antonio andò console in Caffa ; e non lasciò discendenza. — Arma : Di rosso, al

nel 1430 fu vicario del podestà di Pera. Il cele- leone d' oro tenente con le branche anteriori e

bre Bartolomeo Bosco lo rammenta nel Consulto con la posteriore destra un cavo dello stesso,
XXXI, proclamandolo turista sapiens. — Nel 1 529 ritorto a voluta nelle due estremità, sopra verso
i Cavanna benemeritarono della repubblica, per destra, sotto verso sinistra.
avere indotti i novesi a rimettersi sotto la do- CAVATORTA di Parma. — Antica e nobi-
minazione di Genova. L' ultimo dei Cavanna as- le, alla quale appartiene il famoso frate Tiberio
critto al libro d' oro fu Gian Nicolò di Gian Ma- degli Umiliati, promosso nel 1355 Maestro gene-
ria, 15 novembre 1640. Che il doge Paolo da No- rale di tutto 1' Ordine e che morì in odore di
vi, decapitato n?l 1507, fosse dei Cavanna è tra- santità. — Arma: D' argento, alla fascia di ros-
dizione smentita dai documenti; sì come lo. ha so, accompagnata da tre torte dello stesso, 2 in
dimostrato il eh. March. Marcello Staglieno, negli capo ed 1 in punta.
Atti dulia Società Ligure di Storia Patria, voi. CAVAZA di Verona. — Arma: Di verde, alla
XIII, pag. 487 seg. — Arma: Di rosso, alla banda sbarra tagliata d'argento sul rosso.
d'argento; col capo d'oro, all'aquila nascente di CAVAZOCCA di Verona. — Arma: D'azzur-
nero, coronata del campo. ro, al capriolo d'argento accompagnato da tre te-
CAVANNA di Sicilia. — Arma: Spaccato; ste di leone d'oro, le due del capo affrontate. —
nel 1.° d'oro, all'aquila spiegata e coronata di ne- Cimiero: Un leone uscente d'oro.
ro; nel 2." d'azzurro, alla banda d'oro. CAVAZZA o CAVAZZI di Bologna. — Fa-
CAVARISA di Verona. — Arma: D'azzurro, miglia derivata dalla Papazzoni. — Fu di parte
al leone d'argento armato e lampassato di rosso. geremea, e giurò la pace ai Lambertazzi. — Mi-
CAVARONCHI di Genova. —È un ramo dei litarono, Dianesio coi Bolognesi in aiuto di Car-
Conti di Lavagna. — Gionata nel 1183 console lo re di Sicilia nel 1284; Guglielmo per difen-
dei Placiti; Ogerio giurò la pace tra Genova e dere Rocca Cometa minacciata dai Conti di Pa-
Pisa nel 1188. — Arma? nico nel 1310; e Gilio che rimase prigioniero sotto
CAVARRETTA di Sicilia. — Originaria di Castel San Prospero assediato dal Rarbiano nel
Francia e trapiantata in Sicilia da Gualterio Ca- 1385. — Dianesio di Domenico, anziano, Gian-
varrctta venuto ai servigi del Conte Ruggiero, Francesco, Francesco e Anton-Francesco profes-
dal quale ottenne la baronia di Sicamino nel Mi- sori. — Arma: Di rosso, al monte di tre cime
lazzese. — Riccardo castellano di Messina, e Or- d'argento, sormontato da due triangoli intrecciati
lando suo figlio governatore di Cosenza; Fran- d'oro, racchiudenti una rosa dello stesso, col ca-
cesco e Andrea sonatori (Estinta). — Arma: D'o- po d'Angiò.
ro, a tre draghi di rosso posti due affrontati e CAVAZZA di Cento (Estinta). — Arma: D'az-
combattenti, ed uno in punta. zurro, al tronco d'albero coi rami recisi al natu-
CAVASANTI di Alessandria. — Arma: D'az- rale da cui spuntano nuovi rami di verde, accom-
zurro, alla banda d'oro, accostata da sei monti pagnato in capo da una stella d' oro.
dello stesso ordinati in cinta; col capo d'oro, al- CAVAZZA di Genova. — Arma: Bandato di
l'aquila di nero coronata dello stesso. rosso e d'oro, al mastio merlato, torrieeHato di
CAV - 270 — CAV
un pezzo, pure merlato, d' argento, sormontato della patria. — Arma: Inquartato; nel 1.° di
da un'aquila di nero, il tutto attraversante. rosso, a tre anelletti male ordinati e intrecciati
CAVAZZA, CAVAZZI o CAVAZE di Modena. d'oro; nel 2.° di rosso, ad una nappa d'oro; nel
— Due famiglie omonime, una delle quali figura 3.° di rosso, al morso di cavallo d'argento posto

nel Libro d'oro antico e moderno della Nobiltà in sbarra; nel 4.° d'azzurro, a tre fascie ondate
Modenese. — Alfonso Dott. Avv. Prof, di filosofia d'argento; con la campagna arcuata d'oro cari-
e poeta, Commissario del Duca di Modena a Fer- cata da un cavaliere montato sopra un cavallo
rara nel 1731 e da questo creato cavaliere, e galoppante e tenente una spada in alto, il tutto
Francesco medico del XVII secolo, ambedue citati al naturale; col capo dello scudo d'argento, cari-
dal Tiraboschi il quale cita pure un Padre Gian- cato da tre biscie ondeggianti in palo di verde,
nantonio Cavazza da Montecuccolo, Cappuccino, coronate d'oro, disposte in fascia* ingolauti cia-
missionario al Congo ed in Etiopia, di cui lasciò scuna un fanciullo di carnagione; la punta della

una descrizione stata stampata in Bologna nel biscia di mezzo addestrata delle lettere F. R. e
1 687, e nel 1690 in Milano, poi tradotta in fran- sinistrata dalle lettere S. F. di nero. Sull'inquar-

cese dal Padre Labat, Domenicano, ed impressa tatura d' azzurro, a tre sbarre di rosso bordate
a Parigi nel 1734. — Arma: della famiglia in- d'oro, ad una testa di moro attortigliata d'argento
scritta nel Libro d'oro: D'azzurro, all'albero di le spalle coperte dello stesso, attraversante sulle

tre rami, o cavazze, al naturale, terrazzato di sbarre. — Cimiero: Un cavaliere uscente coperto
verde; colla fascia di rosso, caricata di tre stelle da un elmo di nero col pennacchio di rosso te-
d'oro, attraversante sul tutto. — Arma: dell'altra nente con la destra una mazza a picchi al natu-
famiglia: D'azzurro, alla fascia di rosso accom- rale posta sulla sua spalla, e colla sinistra uno
pagnata in punta da un monte di tre cime di scudo ovale di nero. — Divisa: Memimsse jlvat.
verde, su cui sta radicato un albero di due rami, CAVAZZOCCA di Verona. — Nel 1403 Cri-
o cavazze con qualche foglia al naturale, col pas- stoforo fece parte del nobile consiglio veronese:
sero al naturale posato sul ramo sinistro. ed altri nel 1730 e nel — Arma?
1750.
CAVAZZA di Padova, Vedi Cacci. CAVAZZOLA di Vicenza. — Arma: D'argento,
CAVAZZA di Saluzzo. — Originaria da Car- a due fascie d'azzurro; col capo dello stesso caricato
magnola, dette tre illustri vicari generali, valo- da un busto d' uomo d'argento, posto di fronte.
rosi capitani ed esimii letterati. Fi confermata CAVAZZONI di Modena. — Originari di No-
nobile nel 1460 e 1 476, ed ebbe la signoria di nantola, furono ascritti alla Nobiltà Modenese
Cervignasco. — Arma: D'azzurro, alla handa di verso la metà del XIX secolo. — Arma: D'ar-
rosso caricata di un pesce d'argento. — Cimiiro: gento, al monte di cinque cime di verde movente
tre piante di verde fiorite d' oro sormontate da dalla punta, su cui sta radicato un tronco d'albero
un sole dello stesso. — Motto: droit qWoiqu ilsoit. al naturale: col capo d'azzurro, caricato di sette
CAVAZZA di Venezia. — Simebbe tempo al stelle d'argento, poste in due linee orizzontali

del Doge Pietro Ziani perde la vita combattendo intercalate, 4 e 3. — Motto: Rectum et recte.
contro i Greci a prò di Venezia. — Girolamo ora- CAVAZZUTI di Modena, vedi Cavaclti.
tore della repubblica a vari principi italiani ed CAVEDONI di Bologna. — Arma: D'argento
al re di Polonia, rese eminenti servigi alla pa- a due alari incrociati d'oro; col capo d' Angiù
tria, in benemerenza de'quali fu creato conte; poi sostenuto da una divisa di rosso.

nel 1652 avendo offerto 200 mila ducati al pub- CAVEDONI di Ferrara. — Ha per capo-stipite
blico per i bisogni della guerra contro il turco un Anastasio che da Bologna trapiantò la sua
fu creato il 31 Gcn. Patrizio Veneto insieme alla famiglia in Ferrara. — Francesco elemosiniere di

famiglia Lioni Conti di Sanguinetto di Padova, Nicolò III; Galeazzo nel 1414 andò al seru'zio

nella quale si estinse la casa Cavazza che in forza del Marchese di Mantova, e dopo difese i Bcnti-

di un matrimonio contratto con Laura Cavazza voglio contro i Canetoli; Guglielmo servì Filippo-

nipote di Girolamo ne ereditò col nome tutte le Maria duca di Milano. — Arma: D' argento, alla

sostanze. — Arma: Palato ondato d'azzuro e d'ar- banda di porpora accompagnata da due alari d'oro,

gento di sci, alias, di otto pezzi. uno in capo c l'altro in punta; col capo d'Angiò.

CAVAZZA di Vicenza, r— Originaria di Ve- CAVEGLIAdi Ferrara. — Originaria di Coti-

nezia. — Arma: Partito; a sei teste di leone, tre gnola. — Berardo potestà della sua patria; Borso,

a destra e tre a sinistra. consigliere di Stato di Ercole I e podestà di Mo-


CAVAZZI di Milano. — Si dissero Cavazzi dena, di Reggio e di Rovigo; Marco-Antonio ca-
della Somiglia per il feudo omonimo nobile e pitano di Ariano, scacciò i Veneziani nel 1510.

gentile di loro proprietà e del quale furono inve- (Estinta). — Arma: Di.... al leone di

stiti nel 1404, con titolo comitale e baronale. — CAVENAGO di Milano. — Famiglia antica

Cuccio, vissuto nel 1322, fu uno dei capi dei Guelfi; ed illustre divisa in due rami, cioè uno non tito-
Erasmo, Francesco, Giovanni-Antonio decurioni lato estinto nella seconda metà del XVIII secolo.
CAV — 271 — CAV
e l'altro dei Conti di Trezzo, di cui Ferrante tonio. Il primo fu podestà di Busseto nel 1457
decurione di Milano fu il primo investito nel 1649. e tenne la presidenza del Senato di Unniade Re
— Oltre questo, altri decurioni à dato questa d' Ungheria nel 1484. — Arma?
famiglia alla patria, fra' quali il suo capo-stipite CAVO di Genova. — Oriunda di Nervi nella
Luigi che nel 1474 era intendente generale della riviera orientale, fu ascritta nel. 1528 alla nobiltà

fortezza di Milano. — Un Bernardo fu nunzio genovese e. aggregata nelP albèrgo Salvago. —


del Duca Francesco Sforza agli Svizzeri nel 1533; Cinque appartennero al Consiglio degli anziani

Decio referendario apostolico segretario del pon- dal 1387 al 1496. — Bartolomeo di Battista nel
tefice Sisto V; i fratelli Filippo e Carlo Cavalieri 1507 capitano di galea. — Arma: D'azzurro, al

di Malta nel 1658. — Il secondo ramo aggiunse leone d' argento tenente con tutte quattro le

al proprio il nome della famiglia Radanaschi per branche un cavo dello stesso, curvato in semi-
eredità. (Estinta). — Arma: Inquartato; nel 1." cerchio, a guisa di crescente rivoltato; con la

e 4 ° di rosso, alla banda d' oro caricata di una banda di rosso attraversante.
testa di cane di nero posta in palo e collarinata CAVOBELLO di Treviso. — Arma: D'oro,
d'argento; nel 2.° e 3.° d'oro, al volo di rosso; alla fascia di nero.
sul tutto di Milano. CAVOLI o DE CAVOLIS di Saluzzo. — Ori-
CAVENZONI di Cremona. — Arma: Spaccato; ginaria di Montemiale in vai di Macra, si tra-

nel 1.° d'oro, a due stelle di otto raggi di rosso; piantò in Saluzzo verso il 1360. — Anticamente
nel 2.° di rosso, ad una stella di otto raggi d'oro. appellavasi Carle o diarie. Il famoso giurecon-
CAVERÀ di Sicilia. — Arma: D'azzurro, sulto GiofTredo era detto De-Caroli, e nel 1 494
all'ala d'oro sormontata da tre stelle dello stesso fu sotto Carlo Vili re di Francia Consigl. del

allineate in fascia. Parlamento ,e quindi sotto Luigi XII, dopo l'acqui-


CAVICCHI di Cento. — Giuseppe, valente sto di Milano, fu fatto Presid. di quel Senato e
chirurgo e professore per 45 anni di filosofia e custode del real sigillo. — Altri di questa casa
medicina nell'Università di Ferrara nel XVIII furono pur dotti giureconsulti, consiglieri, mag-
secolo. — Arma: D'azzurro, alla croce scorciata giordomi ecc. — Questa famiglia, che si estinse
scaccata d' argento e di nero. verso il 1605, era compresa fra le nobili saluzzesi

CAVICCHI di Ferrara. — Originaria di Par- riconosciute e dichiarate tali dal March. Federico
ma. — Giacomo, distinto letterato nel secolo XVI; I col suo editto del 20 Ag. 1460. — Arma: Di
Giorgio, poeta latino nel secolo susseguente. — rosso, al Icone d'oro. — Cimiero: Un Angelo che
Arma : Scaccato d' argento e di nero. tiene un dito sulla bocca. — Molto: faire Bif.n

CAVICCHIA di Verona. — Arma: Spaccato, ET LAISSER DIRE.


di verde, a tre rulli d'argento sul rosso pieno; CAVORETTI di Moncallieri. Guglielmo era
colla fascia d' azzurro attraversante sulla spac- già podestà di Testona presso il luogo dove poi
cato. — Cimiero: Un leone uscente d'oro, tenente sorgeva dalle sue rovine la città di Moncaliori
un pugnale d' argento. nel 1222. — Emanuele fu signore di Stupinigi;
CAVICCHIOLI di Verona. — Arma: Spac- Filippo Segretario di Stato, e nel 1468 investito
cato, d'azzurro, al leone nascente d'oro sul nero, di Belriparo; Cristoforo vicario di CI) ieri, scudiero
a due fascie ondate d'oro; con la fascia di rosso del Re di Francia, e nel 1619 investito del feudo
attraversante sullo spaccato e caricata da due di Pecctto con titolo comitale; Ludovico genti-
spade d' argento, guarnite d'oro, poste in croce luomo di camera e scudiere del Duca Carlo-Ema-
di S. Andrea. nuele I da cui ottenne nel 1626 la erezione in
CAVICHI di Modena. — Arma: D'argento, marchesato del feudo di Pezzana; e Vespasiano
al cuore infiammato di rosso nel quale sono pian- Cav. di Malta. — (Estinta nel XIX — Ar-
secolo).
tati i tre chiodi della passione, d'argento. ma: D'argento, alla banda di rosso. — Cimiero: un
CAVINA di Faenza. — E un ramo della volo d' argento in profilo caricato da una banda
famiglia Spinola di Genova, denominato Cavina di rosso su ciascun' ala. — Mollo: Et encore. mikI'X
da una torre e villaggio di tal nomo. — Si sta- CAVRIANI di Mantova. — Reggendosi la

bilì in Faenza circa la metà del XIV secolo. — città di Mantova a repubblica, un Pietro Cavriani
Il Conte Virgilio professore di matematiche nella la soccorse con 300 cavalli e ne ottenne in com-
università di Cagliari; Pier-Maria astronomo e penso nel 1250 la signoria di Sacchetta, della
istoriografo di merito. — Arma: D' oro, «Ila fa- quale ebbe l'investitura nel 1359 dall' imperator
scia scaccata di rosso e d'argento di tre file, ci- Carlo VI. In detto anno furono creati baroni e
mata da una spina di botte d'argento postai palo. confermati nel 1452. Nel 1620 vennero posti nel
CAVITELI,! di Cremona e di Bussefo. Det- — rango dei signori della bassa Austria, e nel 1613
te 14 decurioni alla patria, dal 1260 al 1520. — creati conti del S. R. I. — Con diploma del 2
Un ramo fu trapiantato u\ Busseto circa la metà Gennaio 1638 ottennero che il loro feudo di t'al-
del secolo XV dui fratelli Giustiniano e Marcan- cavagno fosse eretto in marchesato. Emersero da
CAY — 272 — CAZ
questo casato tre vescovi e parecchi ambasciatori. CAZAZZA del Piemonte. — Francesco-Igna-
Ottavio, grande scudiere dell'imperatore e libero zio, professore di leggi e giudice della R. Udienza
Barone di WaltesdorfT, trapiantò la sua famiglia in Cagliari, ottenne l'erezione in contado della
in Austria. — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° ragione di Vico presso Testona che si battezzò
d'argento, all'aqujla bicipite spiegata e coronata Valmonte, poi divenne senatore e reggente la

di nero; nel 2.° e 3.° di nero, al liocorno d'ar- gran cancelleria di Sardegna, e nel 1816 ebbe
gento; sul tutto d'argento, a tre bande di nero. la gran croce dell'Ordine Mauriziano. — Arma?
CAVRINA di Verona. — Arma: Spaccato; CAZZABO di Vicenza. — Nel 1256 Alberto
nel l.o d'azzurro, a due chiavi d'argento, pas- e Viviano dei nobili Cazzabò furono banditi da
sate in croce di S. Andrea, gli anelli legati con Eccelino. — Arma?
una catena d'oro, le chiavi sormontate da una CAZZAGHI di Brescia. — Arma: D'azzurro,
stella dello stesso; nel 2.° partito di nero e ad una grande stella di sei raggi d'oro, caricata
d'argento; con la fascia d'argento attraversante nel centro della metà inferiore di un leone cui
sullo spaccato e caricata da tre stelle di nero. si attacca un mezzo giglio di rosso.

CAVRIOTTO di... . — Arma: D'argento, alla CAZZALI di Vicenza. — Alberto fuoruscito


capra rampante d' oro, movente da una terrazza fu uno di quelli che nel 1354 si sottoscrisse alla

di verde. confederazione in S. Benedette di Padova per


CAXA di Milano. — Originaria di Spagna, liberare Vicenza dalla tirannide di Eccelino. —
stabilita in Milano da Don Sebastiano I colon- Arma?
nello. Sebastiano II suo figlio fu reggente e pre- CAZZAMALI di Brescia. (Estinta). — Arma:
sidente del magistrato straordinario; Sebastiano Spaccato; nel 1." d'azzurro, al cane d'argento
III Cav. di S. Giacomo e questore, ebbe il titolo che caccia una volpe; nel 2.° di rosso, alla mano
di marchese di Briga e morì nel 1724. — (Estin- semichiusa di carnagione.
ta verso la metà del XVIII secolo). — Arma? CAZZANEMICI di Bologna, vedi Cacciane-
CAYA di Lecce, vedi Chya. mici.

CAYS di Nizza. — Conti di Caselette. - Nel CAZZANT di Brescia. — Arma: D'argento,


1250 Pietro Cays era già conestabile di Nizza, all' albero di verde, terrazzato dello stesso, sini-

e Francesco ne fu sindaco nel 1353, e dopo questo strato da un caprone rampante di nero e adde-
ebbero la stessa carica Restagno nel 1356, Ugone strato da un uomo selvaggio di rosso impugnante
nel 1406, Giovanni nel 1432, Cristoforo nel 1471. colla sinistra un bastone e colla destra tiene alla
— Onorato sorvì il Re di Portogallo di cui fu bocca un corno da caccia; col capo dell'impero.
Legato al tempo del matrimonio di Carlo III di — Cimieri: L' uomo selvaggio dello scudo, ed
Savoia con Beatrice figlia del gran Re Emanuele. un leone nascente d'argento.
— Luciano nel 1552 ebbe una commenda del- CAZZANIGA di Cremona. — Ascritta al-

l'Ordine di Malta; Giovan-Francesco avvocato l'ordine patrizio decurionale nel 1627, dette alla

fiscale di Nizza nel 168f; Marcantonio nel 1645 patria tre decurioni dal detto anno al 1769. —
era gentiluomo di camera del Duca Carlo-Ema- Costanzo fu confermato nell' antica nobiltà con
nuele II; Anselmo nel 1697 fu investito del feudo sovrana risoluzione del 28 Gen. 1817 da Fran-
di Clans e poi di Giletta e fu console di Nizza cesco I imperatore d' Austria. Altra conferma
dal 1680 al 1702. — Luigi-Francesco ebbe il ottennero nel 1836, e finalmente Umberto I Re
feudo di Cardettc con Orione, Val della Torre ecc. d'Italia con decreto del 13 Sett. 1882 autorizzò
Nel 1797 fu gentiluomo di bocca, e si segnalò Francesco Cazzaniga ad aggiungere al suo cogno-
come capitano nelle guerre contro i Francesi me quello dei Donesmondi. — Arma: Di rosso,

negli ultimi anni del XVIII secolo. Onorato suo partito con un filetto; nel 1.» ad un leone; nel

fratello fu Cav. di Malta. Il Conte Carlo-Alberto, 2.° a tre fascie, il tutto d' oro. — Cimiero: Un
nato nel 1813, fu ammesso nel corpo decu rionale leone d' oro.

di Torino nel 1840, poi fu eletto deputato al CAZZERÒ di Genova. — Arma: Partito; nel

parlamento subalpino nel 1850, e nel 1860 nobil- 1.° fasciato d'azzurro e di rosso, al crancellino

mente protestò contro le invasioni dello stato o lastra di corona a gigli e perle alternati d'oro,

pontificio. Nel 1877 entrò nella Congregazione in sbarra, attraversante; nel 2.° d'oro, al leone
Salesiana di Don Bosco dove consacrossi al sacerdo- di nero.

zio e morì santamente il 4 Ott. 1882. — Arma: CAZZOLA di Gravedona (Lombardia). — Ori-
D' oro, al leone d' azzurro, coronato, linguato, ar- ginaria di Milano dove aveva diritto alla nomina
mato e immaschito di rosso. — Cimiero- Un leone dell'arcivescovo. — Chiara Cazzola fu moglie a
d'azzurro uscente. — - Motto: FoRTIOR in ADVERSIS. Bernabò Visconti. Pagano fu uno dei compilatori
CAZANAPEI di Venezia. — Originaria di degli statuti di Milano. — Arma?
Capua, e passata a Rivalto fu una delle tribunizie. CAZZOLI di Milano. — Ascritta nella fami-

(Estinta nel 1312). glia degli Ordinari, ed appartenuta fino dal 1198
CEC — 273 — CEC
all'ordine dei capitani. Fu adoperata dall' Arciv. rosso, al monte di tre cime di.:... cimato da una
Ottone a ricuperare Castel Seprio da Guido Ca- ruota di...&l4> •

stiglioni. — Arma? CECCHI di Firenze. — Ascritti all' arte dei


CAZZOTTO del Piemonte. — Gian-Matteo, beccai, dettero alla repubblica tre priori dal 1377
buon giureconsulto, divenuto consigliere di stato- al 1478 (Estinta nel 1680). — Arma: D'argento,
e referendario di segnatura, nel 1693 fu investito al leone di rosso tenente fra le branche una freccia
di porzione di giurisdizione di Poimeglio e Schi- d' azzurro.
vano. — Giambattista conte di Mogrando nel CECCHI DEL CANE di Firenze. — Origina-
1724. — Arma? ria di Monterappoli. — Ser Giovani 1 di Ser Fran-
i

CEDA Genova. — Fino


di dal 1142 si à me- cesco di Neri cancelliere della Signoria nel 1452,
moria di un Ceba console dei Placiti, la qual e segretario regio nel 1461; Francesco pure nel
carica ottennero altri della stessa famiglia. — 1524; e Giovan-Battista, recatosi, dopo l'asse-
Antonio nel 1593 e Lazzaro nel 1507 dogi. — dio di Firenze, in Polonia, al ritorno fu ascritto
Ansaldo e Rinaldo intervennero al giuramento di alla nobiltà fiorentina, — (Estinta nel 1727). —
pace fra Genovesi e Pisani; Tomaso capitano di Arma: D'azzurro, al enne rampante d' argento,
tre navi e due galee per soccorso di Scio. — Nel collarinato di rosso, sostenuto da un monte di sei

1448 fu aggregata all'Albergo dei Grimaldi. — cime d' oro.

Arma: Squamato d'argento e d'azzurro. CECCHI o CECCHINATI di Padova, vedi NE-


CECA del Piemonte. — Conti di Vaglierano GRI-SECONDI.
e consignori di Mombello. — Arma: Spaccato CECCHI di Pescia. — Giovan Battista, Lorenzo,
d'argento e d'azzurro, al leone dall'uno all'altro Giuliano e Pier Antonio vescovi della loro patria.
e dell' uno nell' altro, impugnante con la branca — Arma?
anteriore destra un ramoscello di pero fruttato CECCHINI di Ferrara. — Fino dal secolo

e fogliato al naturale e accompagnato in punta XV si trova fra le cittadine e mercanti delle più
dello scudo da tre stelle d'oro male ordinate; considerevoli, ed aveva dagli Estensi ottenuto il

con una fascia in divisa di rosso attraversante. privilegio dell' arma. — Verso la metà del XVI
CECCALDI di Corsica. — Arma: Inquartato; secolo fiorirono un Pellegrino scultore di merito,
nel 1.° di rosso, al sinistrocherio d'argento, mo- e un Giacomo eccellente fabbricante di tele. —
vente dal primo cantone, e tenente una penna Nel 1614 con diploma del 12 Nov. Pier-Maria fu
d'oro; nel 2.° di rosso, a tre mitre d'oro; nel dichiarato nobile dall'imperatore Mattia. — Arma:
3.° di rosso, alla colonna d' argento, coronata D'azzurro, all'albero al naturale, addestrato da
d'oro; nel 4.° di rosso, alla torre d'oro. un cavallo d'argento rivolto e rampante contro
CECCANI di Napoli e di Roma. — Arma: l'albero; il cavallo addestrato da una donzella
Trinciato di nero e d'argento, all'aquila spiegata, di carnagione crinita d' oro, vestita di rosso, e

trinciata dell'uno nell'altro. sormontata da una stella d'oro; l'albero sinistrato

CECCARELLI di Cagli (Umbria). — Arma: da un'aquila d'argento di pr< lilo e sorante, che
D'azzurro, all'aquila spiegata d'argento, coronata picchia col becco il tronco dell'albero; il tutto
d' oro, guardante un sole dello stesso posto nel su di un terreno al naturale.
primo cantone. CECCHINI di Velletri. — Silvio nel XVIII
CECCARELLI di Velletri. — Un Mercurio, secolo priore e sindaco del patrio comune. —
dopo avere militato in Francia e in Ungheria, pas- Arma: Di rosso, a due fascie d'argento caricate
sò capitano dei Valloni in Fiandra sotto le inse- ciascuna da tre rose di rosso frammezzate da tre
gne del principe Alessandro Farnese. — Arma: gigli dello stesso.

D'azzurro, alla fascia d'oro sormontata da un CECCHINI di Verona. — Arma: D'argento,


volo dello stesso. all' albero sradicato di verde, fustato di rosso.
CECCARONI di Cesena. — Originaria di Aro- CECCHINI di Viterbo. — Arma: Di rosso, al

na, sul Lago Maggiore, fu trapiantata in Cesena bordone da pellegrino posto in palo e movente
nel 1357 da un Francesco il quale si disse Cecco dalla punta, accompagnato da due conchiglie, una
di Arona che vi apri un negozio di spezierie, e per parte, il tutto d' oro.
che lasciò il nome ai suoi discendenti. Il primo a CECCHINI di Roma. — Arma: Fasciato di

prender posto nel consiglio del Comune fu un rosso e d'argento di 4 pezzi, a sei gigli sul pri-
Antonio nel 1486, e dopo di lui molti altri della mo, e sei rose sul secondo, il tutto dell'uno nel-
sua famiglia. — I fratelli Carlo, Giovanni e Lo- 1' altro.

dovico ottennero nel 1760 la cittadinanza e CECCHINI di — Arma: Partito; nel 1.°

la nobiltà della Repubblica di San Marino da di rosso, al leone d'oro, tenente una spada d'ar-
estendersi ai loro discendenti. — Arma: Spac- gento guarnita d'oro; nel 2.» d'azzurro, ad una
cato; nel 1.° d'azzurro, alla croce piena d'argento, torre quadrata d' argento, fiancheggiata da due
accantonata da quattro stelle d'oro; nel 2.° di avamposti dello stesso; il tutto movente da uno

Dizionario Slor. Blas. 18


CEL — 274 — CEL
stagno d'acqua d'argento. — Cimiero: un leone di 22 baronie. — Rinaldo dette 108 militi per
uscente. la spedizione di Terra Santa sotto Guglielmo II;

CECCOLINI di Pesaro. — Arma: Scmipartito- Tomaso uno dei capi della così detta Milizia di
spaccato; nel d' azznrro, al tronco d'albero Cristo sotto Gregorio IX contro Federico II;

al naturale terrazzato di verde, accompagnato da Riccardo Arciv. di Capua nel 1204. (Estinta). —
un'ape volante d'oro; col sole nascente dello stesso Arma: D'azzurro, alla banda d'oro.
posto nel cauton destro del capo; nel 2.° d'azzurro, CELEBRI NI di Fossimo. — Conti di Predosa, e
all'albero di verde movente dalla pianura erbosa, baroni di San Martino. — Arma: D'argento, ad
accompagnato in capo a destra da un uccello una stella formata da sei rombi, tre di rosso e
volante d' oro e da tre stelle di sei raggi dello tre di nero, appuntati, orlata d'oro. — Cimiero:
stesso ordinate in fascia; nel 3.° d'argento, a Una stella come nello scudo.

tre sbarre di rosso. — Alias: D'azzurro, al tronco CELENTANO di Bari. — Originaria di Penta
d'albero sradicato di verde movente dalla pianura nel Cilento, da cui prese il nome di Celentano.
erbosa, accostato a sinistra da una cicala al na- — Si stabilì primieramente in Giovenazzo verso
turale, e addestrato nel canton destro del capo la fine del XV secolo, ove fu ascritta al patriziato.

da un sole radioso d' oro. Passò quindi in Napoli nel secolo susseguente ed
CECI di Vellctri. — Originaria di Roma, fu tra- infine un Giovanni, regio tesoriere della provin-
piantata in Vellctri circa il 1300 da un Rinaldo cia di Bari, la trapiantò in questa città, alla cui
podestà. (Estinta). — Arma: D'azzurro, alla pianta nobiltà nel 1705 venne aggregata. Altri rami
di ccci al naturale, sormontata da tre stelle di.. .. stabilirono la loro dimora in Foggia ed in Man-
CEDDA di Sarnughe (Sardegna). — Ebbe il fredonia ove tuttora fioriscono. — Arma: D'azzur-
cavalierato il 17 Giù. 1649. — Arma: D'azzurro, ro, alla fascia di rosso caricata da tre gigli d'oro,

allo sgabello di rosso sormontato da due braccia ed accompagnata in capo da un lambello di tre
ignude, destra e sinistra, affrontate in fascia, pendenti di rosso.

tenenti fra ambe una corona d' alloro. — Motto: CELERI di Brescia. — È un ramo della fami-
HitC. RF.QUIES ET CORONA UBA. glia Federici sparsa nella valle Camonica e ad
CEDERNELLI di Firenze. — Arma: D'azzurro, Iseo. — Arma: D'oro, a bande scaccate d'ar-
a tre pomi di pino d' oro, la punta in alto. gento e d'azzurro; col capo dell'impero.
CEDRONIO di Napoli. — Feudataria di ori- CELESIA di Finalborgo (Ligiria). — ^Estinta).
gine romana venuta in Napoli al tempo della — Baroni di Vegliasco. — Arma: Partito: nel 1

Regina Giovanna I, nella cui corte Prospero Ce- d'azzurro, al ciliegio al naturale, coronato d'oro e
dronio conte di Castelnuovo e Palombara occupò sostenuto da due leoni pur d'oro, affrontati, e

il nobile ufficio di siniscalco. — Ebbe in feudo controrampanti; nel 2.° spaccato: d'oro, all'aquila
la terra di Rocca d'Evandro con titolo marchio- di nero coronata di rosso; e scaccato d'oro e d'az-
nale, e fu ascritta alla nobiltà fuori Piazza. — zurro; lo scudo accollato ad un àncora. — Motto:
Arma: D'argento, al cedro nudrito di verde, Honor vimttis pr.+:mii m.

sradicato e fruttato d'oro. CELESIA di Palermo. — Originaria di Ge-


CEDROPIAM di Bologna. — Arma: Di rosso, nova, ascritta al libro d'oro di quella repubblica,
alla banda d' argento caricata da un monte di ove occupò le cariche di anziano e prese parte
tre cime d' oro, e accompagnata da un giglio nelle guerre combattute contro i Pisani. — Primo
dello stesso, posto nel cantone sinistro del capo: a trapiantarla in Palermo fu Lorenzo Celesta verso
col capo d' azzurro, caricato di tre cedri gam- l'anno 1650. È fregiata del titolo di Marchesi di
buti e fogliati d'oro. — Alias: D'azzurro, al Sant'Antonio, e per due secoli in circa à goduto
monte di sei cime d'oro, sormontato da un giglio per diritto ereditario dell' onorevole ufficio di

di rosso; col capo d'Angiò. Maestro Notaro del senato palermitano. — Mi-
CEI di Firenze. — Molti dei Cei trovatisi agli chelangelo, dell'ordine dei Benedettini, già vescovo
squittinì, ma il solo Galeotto di Francesco di di Patti e poi Arciv. di Palermo, creato Cardinale
Filippo ottenne il priorato nel 1 160. — Arma: il 10 Nov. 1884 dal Papa Leone XIII. — Arma:
D'argento, a tre voli di rosso posti in palo. D'azzurro, all'albero sradicato di verde, sinistrato
CELABAROTI di Garfognano . — Signora di da un leone coronato d'oro, e attorniato da cin-
un grosso castello nel borgo di Castelnuovo, prese que stelle d'argento, in cinta 1, 2 e 2.
parte al giuramento prestato a Papa Gregorio CELESTE di Sicilia. — Ebbe il marchesato
IX il 1228. (Estinta). — Arma? di S. Croce per privilegio del Re Filippo III nel

CELANO di Napoli, — Originaria dai Conti 1600, e la baronia dell'Alia nel 161 o. — Si divise

di Marsi, prese il nome dalla contea di Cetano, in quattro rami stabiliti a Noto, a Modica, a

ed ebbe nobiltà in Napoli al seggio di Nido, in Catania e a Palermo. — Giambattista giudice del
San Giorgio, in Polistina, e in Sicilia. — Oltre i Val di Noto e maestro razionale del regio patri-
contadi di Celano, di Albe e di Raiano, fu signora monio; Giambattista, governatore del Monte di
CEL — 275 — CEL
Pietà di Palermo. — Arma: D'azzurro, al cre- e XVIII unitamente a quella di consiglieri e di
scente d'oro. conservatori. — Arma: Spaccato; nel 1.» d'az-
CELI di Messina. — Originaria di Spagna, zurro, alla colomba d' argento sormontata da una
à fiorito nei secoli XV XVI e XVII. — Arma: corona d' oro; nel 2.° d' argento, ad un monte
D' azzurro, al crescente montante d' argento nel di tre cime di verde; colla fascia di rosso attra-
capo. versante sulla partizione. — Alias: D'azzurro,
CELI di Saìita Lucia del Mela (Sicilia). — alla banda di rosso sostenente una tortora d' ar-
Arma: Partito; nel 1.* d'azzurro, al crescente gento, accompagnata in capo da una cometa d'oro,
volto d'argento, sormontato in capo da tre stel- ed in punta da un monte di tre cime al naturale.
le, 1 e 2. CELLINI di Firenze. — Originaria di Ra-
CELIDONII di Bologna. — Arma: D'oro, al venna, à dato all' arte il celebre orafo Benvenuto
leone di verde. Cellini che il 22 Die. 1554 fu ammesso alla no-
CELINl di Venezia. — Ottenne I' aggrega- biltà fiorentina. 11 di lui padre, Giovanni, era
zione alla veneta nobiltà nel secolo XVII. — esimio architetto e dilettante appassionato della
Arma: Spaccato; nel 1.» d'azzurro, a tre stelle musica. (Estinta). — Arma: D'azzurro, al leone
d'oro ordinate in fascia; nel 2.° di verde, a tre d' oro tenente colla branca destra un giglio di
conigli aggruppati, male ordinati d' argento. rosso; col capo d'argento, al lambello di quattro
CELLA di Cremona. — Dal 1160 al 1576 pendenti di rosso, fra' quali tre gigli dello stesso.
dette diciotto decurioni alla patria. — Arma? CELLINI di Venezia. — Vuoisi originaria di
CELLA-QUERENGHI di Velletri. — Arma: Bergamo, donde Giovanni-Antonio venne a Ve-
Partito; a destra d'azzurro, alla casa d'argento, nezia giovine di banco di Domenico Biava. In
tegolata d'oro, movente dalla partizione, sormon- breve si fò ricco mercante, fu in Olanda Console
tata da una stella di dieci raggi dello stesso; a Veneto, offrì alla Repubblica per la guerra di

sinistra d' argento, al pino al naturale terrazzato Morea 100 mila ducati, e n' ebbe in compenso la

di verde, accostato da due leoni d'oro affrontati nobiltà nel 1685. — Arma: Di verde, a tre a-
e controrampanti. gnelli male ordinati d' argento, il primo fermo e
CELLA di Velletri. — Originaria di Cesena posto perfettamente di 'fronte, li due altri gia-
e trapiantata in Velletri sul principio del XVIII centi e affrontati; col capo d'azzurro, caricato di

secolo da un Carlo capitano di corazze nell'eser- tre stelle d' oro.

cito pontificio, castellano a Fiumicino, a Castel CELONA di Sicilia. — Originaria di Spagna

S. Angelo e a Porto d' Anzio per lo spazio di 47 e trapiantata in Sicilia sotto il Re Giacomo da
anni. Sebastiano suo figlio fu aggregato con l'in- Giovanni Celona suo gentiluomo. Il suo figlio ot-
tera famiglia tra le case consolari; e un altro tenne in compenso il feudo di Biscaglia nel ter-
Carlo fu depositario e conservatore nel patrio ritorio di Augusta. — Arma: D'azzurro, alla ce-
Comune. — Arma: D'azzurro, alla casa al natu- lata d' oro, graticolata con cinque affibbiature,
rale, sormontata da una stella d' oro. posta in terzo.
CELLE di Genova. — Si dissero prima Mil- CELONI di Velletri. — Fiorirono nei se-
letto, e trassero origine da Chiavari e Santo Ste- coli XVI e XVII. (Estinta). — Arma D'azzurro, :

fano. Fiorirono anche in Roma e in Piacenza. — alla banda d' argento accompagnata da due stelle
Arma: Di verde, a tre caprioli di rosso; col capo d' oro, una in capo ed una in punta.
d' oro caricato dell' aquila spiegata e coronata CELSA di Catania. — Giovanni, gentiluomo
di nero. dei re Ludovico e di Federico III, ebbe la baro-
CELLESI di Pistoia. — Una delle più rag- nia del Pardo. Nicolò, suo figlio, fu castellano
guardevoli che fiorissero dopo il 1200 in Pistoia, di Jaci. — Arma: D' argento, al gelso sradicato di

venuta da Celle sul Vincio. Fu vicedomina delia verde fruttifero di nero.


sede vescovile pistoiese, ed ebbe il diritto di CELSANI o DA CELSANO di Padova. —
porre in possesso i nuovi vescovi. — Venne il- Godeva nobiltà anche prima dell' imperator Bar-
lustrata da molti consoli, gonfalonieri ed anziani, barossa, il quale infeudò certo Adamo del castello

ed ebbe gran parte nelle fazioni Cancellieri e Pan- di Cesana, posto nel Trevigiano. Le investiture
ciatichi. — Tomasp di Giovanni di Bartolomeo Ve- per le quali derivò a questa famiglia il titolo

scovo di Ragusi in Dalmazia, e Luca d' Andrea comitale, furono confermate nel 1311 da Enri-
Vescovo di Mortorato; Sebastiano di Onofrio se- do VII, e nel -1 343 da Carlo IV imperatori. —
natore fiorentino. — Arma: Spaccato; nel l.° Godette il tranquillo possesso del suo castello

d' argento, al leone di rosso; nel 2.° bandato finché Francesco da Carrara il Vecchio, impadro-

d' azzurro e d' oro. nitosi di Feltro o di Belluno, spogliò i legittimi

CELLI di Velletri. — Paolo nel 1604 priore feudatari di una parte di Cesana ; ma questi fatto

del Comune, e dopo di lui, altri della sua fami- ricorso alla veneta repubblica n'C furono reinte-

glia esercitarono la stessa carica nei secoli XVII grati. — Iacopo, distinto giureconsulto nello stu-
CEN — 276 — CEN
dio di Padova. — Arma: D'argento, al giglio di CENCIO di Sicilia. — Arma^ Uguale a quella
rosso. — Alias: D'argento alla ruota sormontata dei Cenci di Roma.
da un' uccello guardante una stella di sei raggi CEN DR A o CENDRATA di Verona. — Ar-
posta nel canton destro. — Alias: Incappato di ma: D'oro, all'elefante fermo al naturale ai piedi
rosso su argento, al giglio del primo posto in di un albero di verde, il tutto sostenuto da una
punta. terrazza dello stesso.
CELSI di Venezia. — Era del Consiglio pri- CENI o CENNI di Medole nel Mantovano. —
ma del 1180, ed in quel!' anno Paolo fu uno de- Originaria da una terra chiamata Ceno nella Valle
gli elettori del Doge Orio Maestro Piero. — Lo- Seriana da cui prese il nome. — Arma: D' ar-
renzo fu Doge nel 1 301 . (Estinta nel 1789). — gento, all'albero di verde, fustato d'oro, movente
Arma: D'azzurro, alla banda d'oro, accostata da dalla punta, accostato da due teste di moro af-
due filetti e accompagnata da sci G gotiche, tre frontate ; col capo d' oro, all' aquila spiegata di
per parte, il tutto d' oro. nero, coronata del campo.
CELSO di Genova. — Arma: D'oro, a tre CENI o CENNI di Siena. — Furono grandi, dei
bande d' azzurro, caricate ciascuna da tre cre- risieduti nel magistrato nel 1333. — Giov. Bat-
scenti rivoltati d' argento, nel verso della pezza. tista Abate generale dell' arcibadia di Monteoli-
CENACCHl di Cento. (Estinta). — Arma; veto-Maggiore nel 1536. — Arma: D'argento,
D' azzurro, a tre narcisi d'oro fogliati d'argento, alla banda d' azzurro caricata di due triboli del
piantati sulla pianura erbosa, accompagnati da campo
un crescente d'argento movente dal cantone de- CENNI di Cesena. — Stabilita in Cesena fin

stro del capo, colle corna rivolte verso una stella dal 1501, discendeva da un Rinaldo Cenni, che
dello stesso da lei poco distante. essendo podestà di Padova scongiurò l'ultima ro-
CENAMI di Lucca. — Assai antica e potente vina di questa città ridotta a mal partito da Can
famiglia, nel 1308 fu bandita dal popolo e si ri- della Scala — Fu ascritta alla cittadinanza ce-

parò in Venezia, dove con la mercatura, il cam- senate nel 1539, ed un Bartolomeo fu consigliere
bio e la seta adunò grandi ricchezze. Quando nel del Comune nel 1558. — Estinta nel 1650. —
1 369 Lucca comprò a peso d' oro da Carlo IV Arma: Spaccato; nel l.° d'azzurro, alla stella di

imperatore la sua libertà, Giusfredo Cenami, che otto raggi d'oro; nel 2.° d'oro, all'avambraccio
era a Venezia, giovò la patria con grosse somme. vestito di .... in palo movente dalla punta
— Ebbe il primo anziano nel 1375, ed il primo colla mano di carnagione avente 1' indice alzato
gonfaloniere nel 1376. — Ha avuto uomini di- e volto a destra.
stinti in lettore e in armi; e case di commercio CENNIN1 di Siena. — Fregiati del titolo

in Francia, nelle Fiandre e a Venezia. — Arma: marchionale su quel di Castiglion del Trinoro. —
D'oro, al leone di rosso. — Divisa: Vis i.mta Arma: D'azzurro, alla salamandra d'oro, infiam-
FORTIOR. mata di rosso.

CENAMI di Palermo. — Fioriva nel 1465. CENT ANI di Venezia. — Arma: Spaccato
(Estinta nel 1600). — Arma: Di rosso, a Icone d' argento e d' azzurro, a due bande dell' uno
d' oro. nell' altro.

CANCELLI di Viterbo. — Arma: D'azzurro a CENTELLY o CENTEGLIES di Sicilia. —


sette monti accostati d' argento, 4, 2 e 1, sor- Originaria di Spagna, ebbe a capo stipite Cataldo
montati da una stella di otto raggi d' oro. di Craon signore di Centelly nel 792, discendente
CENCI di Homà. — Si disse anticamente Cin- dai Duchi di Borgogna. — Ha goduto nobiltà in
cia o de Cincis, e le sue prime memorie risalgono Napoli al seggio di Nido ed in Sicilia, ove passò
al tempo dell'antica Roma. Giovanni Cenci Vescovo nel 1282. — Fu signora di 39 baronie, di 7 con-
di Bologna nel 912, e poi Arcivescovo di Ravenna, tadi, di tre marchesati e del ducato di Candia,
fu papa col nome di Giovanni X. — Otto vesti- e venne fregiata del titolo di Conte Palatino e

rono la porpora cardinalizia; molti furono sena- Visconte di Romagna. — Giliberto generale dolla
tori, prefetti e consoli. — Signora dei castelli di Cavalleria di Maiorca e Viceré di Valenza e di

Nemi, di Valle-Fredda, di Genazzano, di Filetti, Sicilia nel 1440; Antonio giustiziere di Calabria;
di Orsino, di Pescolo Maggiore, di Assergio, di Giuliano straticò di Messina nel 147G; e Giu-
Cagliano, decadde dalla sua grandezza alla fine seppe reggente di Sicilia nel 1483. — Arma: Fu-
del secolo XV, epoca che ricorda la famosa ca- sato d' ore e di rosso.
tastrofe di Beatrice Cenci. — Arma: Tagliato, CENTENI di Toscana. — Arma : D' azzurro,
innestato, merlato di rosso e d' argento di dieci alla fascia d' oro, accompagnata da tre monti di

pezzi con sei crescenti volti ordinati in sbarra, sei cime dello stesso, due in capo ed uno in punta.
3 e 3 dell' uno nell' altro. CENTI di Velletri. — Presero parte all'am-
CENCI-BOLOGN ETTI di Bologna,- vedi Bo- ministrazione del Comune, ed alcuni di essi fu-
LOGNETTI. rono conservatori, priori e sindaci. — Arma: Di
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rosso, alla banda d' argento, caricata io capo da CENTURIONI-SCOTTI di Genova. — Fin dal
tre stelle d' oro. secolo XII era annoverata fra le primarie fami-
CENTINELLI di Trafjìume presso Cannóbio. glie, e circa al 1360 dette il suo nome ad un
— Ebbe alcuni notai, causidici c avvocati di Albergo, cui si aggregarono molti degli Scotti. —
merito. — Il P. Marcello, minorità, morì in odore Ebbe il marchesato di Torre e Campi nella dio-
di santità verso la fine del secolo XVI. — Arma: cesi di Tortona, quello di Zerba, Cerreto e Tar-
D' oro, a due fascie di nero, con castello di rosso tago, e l'altro di Morzasco; la signoria di Gor-
torricellato di due pezzi attraversante suMa se- reto in Val di Trebbia, e la contea di Visone
conda fascia. nel Monferrato. — L' impcr. Ferdinando III con
CENTIXI di homa. — Arma: Di rosso, al diploma dato in Ratisbona il 21 aprile 1654 in-
monte di tre cime, movente dalla punta sormon- nalzava il maggiorriato dei Centurioni-Scotti al
tato da un listello fluttuante, al di sopra del grado di principe del S. R I. concedendogli, tra
quale tre gigli disposti in fascia, il tutto d' oro, gli altri privilegii, quello (iella zecca. — Ugo cla-
accompagnato in capo da un lambello di rosso. vigero del Comune genovese nel 1 175 e Balduino
CENTONI di Padova. — Arma: D' oro, alla console di giustizia; altri pure conseguirono la
banda doppiomerlata d' azzurro, accompagnata in stessa dignità. — Arma: D' oro, alla banda scac-
capo da un leone di rosso. cata di tre file di rosso e d'argento; lo scudo co-
CENTORBl di Palermo. — Nobile siciliana, ronato e accollato dall'aquila bicipite di nero.
diramata in Palermo, Catania e Mazzara. Capo- CENTURIONI di Velletri. — Giacomo nel
stipite fu Nicolò Centorbi giurato in Mazzara nel 1350 era del Consiglio; e Camillo priore nel se-
1410. Diversi furono giurati e capitani. — Arma: colo XVI. — Arma: D'oro, alla banda di rosso,
D'oro, al castello sormontato da una torre di rosso accompagnata da due rose dello stesso, una in
merlata di tre pezzi. — Divisa Fugat non : fugit. capo e l' altra in punta.
CENTORI di Vercelli. — Ebbe molti consoli CEPERELLO (da) di Firenze. — Trasse ori-
e decurioni anche prima del secolo XII. Si tra- gine dal castello omonimo, ed ebbe nel 1323 Ri-
sfuse nei Cagnola e nei Pezzana, dai quali usci- naldo cancelliere della signoria; Michele e Giovan-
rono molti uomini — Arma?
illustri. ni priori. — Arma: D'azzurro, al levriere ram-
CENTRALE di Venezia. — Se ne anno me- pante d' argento collarinato di rosso, bordato c
morie fino dal -1223. — Arma: D'azzurro, a cin- aflibbiato d' oro.
que semivoli, 3 e 2, d'argento. CEPOLINA di Genova. — Originaria della
CENTRANTGO di Venezia. — Arma: Grcm- terra omonima in Lombardia, e stabilita in Ge-
biato d'oro e d'azzurro. — Alias: Scaccato d'ar- nova all'epoca in cui i duchi di Milano gover-
gento c di rosso. narono quella repubblica. — Nel 1528 fu ascritta
CENTREGA di Verona. — Formava parte alla nobiltà, ed aggregata noli' Albergo Pinelli. —
del nobile Consiglio fin dal 1405. — Jacopo di Bartolomeo, artefice, di fazione popolare ghibel-
Daniele nel 1396 fu del Consiglio, allora popola- lina; Pantaleo degli otto tribuni della plebe nel
re, c Bartolomeo ebbe il posto di giudice nel 1475. 1506; e Giov-Battista fu mandato commissario
— Arma : Inquartato d' argento e di rosso, a con 200 fanti per guardia di Sestri. — Arma?
quattro leoni affrontati dell' uno all' altro. CEPOLLINI del Piemonte. — Conti di Alto
CENTRO (da) di Verona. — Morando da Cen- e di Caprauna. — Arma: Di rosso, a tre bande
tro nel i 259 fu uno dei giudici — Re-
in patria. d' argento, ed otto cipolle del secondo, gambute,
nobio e Benone, uomini fazionari e congiurati pendenti sul campo, moventi, col gambo, tre

contro Mastino I della Scala, nel 1277 furono dalla prima banda, tre dalla seconda, due dalla

banditi da Verona. — Arma: Spaccato d'azzurro terza; col capo d'oro, all'aquila di nero coro-
e di verde, alla torre d' argento aperta e finc- nata dello stesso.
strata di rosso, attraversante sullo spaccato. CEPPI di Chieri (Piemonte). — Sul finire del

CENTURIONE di Genova. — Cognome as- XVII secolo Giuseppe sosteneva le più eminenti
sunto dalle famiglie Becchignone, Bestagno, Can- cariche del Comune, ed il di lui figlio Michelan-
telli. Oltremarino che nel 1379 formarono alber- tonio nel 1724 fu investito del feudo di Bairolo
go. — Paolo del fu Raffaele, celebre viaggiatore, colla dignità comitale. — Angelo fu Maggioro
fiorì nel 1525. — Adamo March, di Steppa e Pe- nel corpo dei Carabinieri reali e fu vittima del
drcra in Spagna, grande ammiraglio di Carlo V, subbuglio avvenuto in Genova nell'Aprile 18 45.

fu il più ricco forse fra' suoi concittadini. — — Giacinto Maggiore di cavalleria, Cav. Mauriz.
Questa casa à dato quattro dogi alla repubblica. e della Lcgion d' Onore, molto si distinse nelle

Giorgio eletto nel 1621 ne rifiuta la dignità; A- guerre del primo impero, e con lui nel 1865 si

gostino nel 1650; Giambattista nel 1658; e Lo- estinse questa nobile famiglia. — Arma: Di ros-
renzo nel 1715. — Arma: Cotissato d'oro e d'az- so, a tre aquilotti di nero, coronati, rostrati ed

zurro, di dieci pezzi. armati d'oro, ordinati in banda, ciascuno pure in


CER — 278 — CER
banda, fra due bande in divisa di nero. — Ci- bande d' azzurro, lo spazio entro le bande riem-
j

miero: Un cane d'argento nascente, collarinato pito d' argento.

di rosso . — Motto: Deum time bonis maledicta CERBELLl di Nepi. — Fin dal XIII secolo

REFLECTE. si ànno memorie di questa famiglia, ascritta al

CEPPI di Torino. — Di modestissima condizio- patriziato di Nepi. — Ebbe la consignoria dei

ne questa famiglia s' innalzò colPassiduità del la- feudi di Collestatte e Torre Orsina nell' Umbria
voro e colla virtù. — Carlo-Alberto re di Sarde- co.- titolo comitale, e di cui fu investito il 1°

gna, con patenti 14 Ag. 1846, concesse al cava- Feb. del 1750 Giambattista Cerbelli, investitura

liere c collaterale don Paolo-Lorenzo Ceppi il titolo confermata da Benedetto XIV con l'altra del feudo

di Conte trasmissibile per primogenitura maschile. di Baschi. — Gabriele nel 1513 Vice-duca di

— Arma: Di nero, al drago al naturale, linguato, Nepi; Filippo cavaliere dell'Ordine di Calatrava;
dentato ed illuminato di rosso, colla testa rivol- Ottavio prode capitano nel secolo XVI. — Arma:
tata verso la lama di una falce d'argento in ban- Partito d' oro, a tre gigli di rosso, e d' azzurro,

da, col manico attraversante in isbarra sul drago a tre teste di vitello d'oro; colla fascia di rosso

stesso che lo stringe colle branche; col capo d'oro, sulla partizione.

all' aquila di nero, coronata dello stesso. CERCAMONTI di Verona. — Arma: D' az-
CERACCHl di Vellctri. — Figura nei libri zurro, al monte di tre cime di verde, accompa-
consiliari del secolo XVI in Domenico e Anto- gnato in capo da tre stelle d' oro.

nio consiglieri del Comune. — Arma: D'azzurro, CERCHI di Firenze. — Discese da Acone, e

ad un cerro carico di ghiande, al naturale. si stabili in Firenze per esercitarvi la mercatu-


CERASI di Messina. — Baroni della Pietra ra. — Fu a capo della fazione dei Bianchi ed
di Roma. — Arma: D'azzurro, al ciliegio sradi- antagonista della casa Donati. — Vieri di Con-
cato del suo colore, sostenuto da due leoni con- siglio si distinse alla battaglia di Campaldino, e,

tra-rampanti d' oro. nelle fazioni dei Bianchi e dei Neri, si eresse in

CERATI o CERATO di Alba (Piemonte). — capo dei primi. — Umiliami, morta nel 1247, Ter-
Consignori di Calosso. — Le prime memorie di ziaria Francescana, fu innalzata al titolo di bea-

questa famiglia rimontano al 1181. — Appartiene ta. — Durante il governo repubblicano, un ramo
ad essa il famoso Paolo Ccrrato insigne poeta del di questa famiglia ottenne quattro volte il prio-

secolo XVI.— Arma: Easciato d'argento e di nero. rato, e dette al principato quattro senatori. —
CERATI Parma. — Originaria
di di Casal Arma: D'azzurro, a tre cerchi d'oro, rinserranti

Monferrato, se ne ànno certe notizie fino dal se- ciascuno uno scudetto d' argento crociato di ros-

colo XIV. — Francesco, console di giustizia nel so; il tutto sormontato da un lambcllo dello stesso.
1300. ed è da esso che discendono gli attuali CERCHI di Bologna. — Arma: D'azzurro, a

Conti Magawly-Cerati di Calry; Luca consigliere tre armille concentriche d'oro; col capo d'Angiò.

di guerra nel 1531. — Due anziani, parecchi CERClllARl d! rw-MSfl. — Originaria di Fi-
consiglieri, diversi governatori emersero da que- renze. — Sulla (ine del secolo XVHI fu del Con-
sta famiglia ed un Gregorio che fu Vescovo di siglio dei 150. — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4."

Piacenza — Arma: D'oro, a due bande d'ar- d'oro, ad una corona di foglie al naturale; nel 2.°

gento armellinate di nero; col capo d'oro cari- e 3.° bandato di rosso c d' azzurro.
cato da un'aquila spiegata di nero, armata e co- CEREA di Verona. — Fra i consiglieri che
ronata di rosso. — Cimiero: Un leone uscente di aderirono alla pace tra Brescia, Mantova e Ve-
rosso. — Divisa: Rubra manus victrix. rona nel 1279 si trova registrato Antonio Cerea.
CERATI di Viceìiza. — Originaria di Faenza — Nel 1404 Recomando fu capitano di France-
ov' era detta Farato, si stabili in Vicenza nel sco da Carrara signore di Verona. — Questa fa-

1320 al tempo di Cane della Scala. — Arma; miglia fu ammessa al Consiglio nobile nel 1406,
Spaccato di rosso e d'argento, all'albero di verde ed ebbe giurisdizioni feudali sopra Fatolè-di-sotto
attraversante sul tutto, sinistrato da un orso nel Veronese. — Pietro nel 1 455 fu uno dei giu-
rampante di nero sull' argento; il tutto soste- dici collegiata — Arma: D'argento, ad un bove
nuto da una terrazza di verde. di rosso rampante contro un albero di verde a
CERATI-LOSCHI di Vicenza, — Arma : Par- destra; il tutto sostenuto da una terrazza dello
tito; nel 1." d'azzurro, al cervo lampante e ri- stesso.
voltato d' oro, appoggiantc le zampe contro un CEREDA di Foglizzo (Piemonte). — Conti di
fusto di un albero di verde, il tutto sostenuto Bonvillaret. — Arma: Spaccato; nel l.« d'oro,
da una terrazza dello stesso; nel 2.° d'oro, alla all' aquila di nero coronata dello stesso; nel 2.»
fascia di rosso caricata di tre gigli d'argento, e d'argento, al ciliegio fruttato e nudrito sulla pia-

accompagnata in capo da un'aquila spiegata di nura erbosa, il tutto al naturale; con una fascia
nero sormontata dalla corona imperiale. in divisa d'azzurro, caricata da due stelle d'oro,

CERBANI di Venezia. — Arma: D'oro, a due attraversante sulla partizione.


CER — 279 — CER
CERESA di Genova. — Da Rapallo, Savona rosso caricato da una torre di quattro piani d'ar-
ed altri luoghi della riviera di Ponente. — Ber- gento, merlata alla guelfa.
tolotto Celexia fu tra i cittadini che giurarono CERGNA di Trieste. — Arma: La croce di

la pace con Pisa nel 1188; Giacomo ufficiale di S. Andrea, sormontata da una croce patente.
Moneta nel 1439. — Ascritti in famiglia Pinctti, CERGNEU di Udine. — Ebbero la signoria
nel 1528, Gio-Andrea e Gregorio fratelli q.am Be- dei castelli di Brazzacco e di Fagagna e di al-
nedetto. — Pier-Paolo di Giambattista fu mini- cuni beni feudali in Cergnco. — Nel Maggio del
stro della Repubblica presso la Corte di Londra 1430 Ser Gaspare ottenne la cittadinanza udi-
nel 1755-1759. — Arma: D'oro, al leone di nese. — Arma: D'argento, alla sbarra di nero.
rosso tenente con le branche anteriori un ramo CERIANA-MAYNERI di Torino. — I Ceriana
di ciliegio fruttato e fogliato al naturale. li troviamo in Valenza (Prov. di Alessandria) sino
CERESARA di Mantova, — Nel 1611 il duca dal XVII S'colo. — Furono essi benemeriti del-
Vincenzo Gonzaga investiva Filippo Ceresara del l' industria serica. — Torcsa Mayneri, vedova
feudo di Meranzana con titolo comitale; e nel 1656 Ceriana, con diploma di Umberto l re d' Italia

il detto feudo fu eretto in marchesato dal duca del 1881 ottenne la facoltà di assumere il titolo

Carlo II. La deputazione araldica riconobbe il comitale, già appartenuto alla famiglia Mayneri,
titolo di Conte col predicato dei Marchesi di Me- e di trasmetterlo ai suoi figli per primogenitura
ranzana. (Estinta). — Arma: Partito; nel 1." maschile. — Arma; D'azzurro, alla fascia scaccata

spaccato: a) d'oro, alla mezz' aquila di nero, mo- d'oro e di nero.


vente dalla partizione; b) fasciato d'azzurro e CERINA di Verona. — Arma: Spaccato; nel
d'oro di sei pezzi; nel 2.° d'azzurro, ad un al- i.o d'azzurro, al cavaliere vestito di rosso, mon-
bero di verde, sinistrato da un cane bracco ram- tato sopra un cavallo galoppante d'argento, e si-
pante d' argento, il tutto sostenuto da una ter- nistrato da una torre merlata dello stesso, con i

razza di verde; sul tutto di rosso, a due spade suoi avamposti merlati pure d'argento a sinistra;
al naturale, poste in croce di S. Andrea, le punte nel 2.° partito: a) di rosso pieno; b) palato d'az-
al basso. zurro e d'argento di quattro pezzi.
CERESIA o CELESIA d'Aosta. — V avv. CERINI di Verona. Arma: D'azzurro, ad —
Giambattista prefetto di Tribunale, nel 1833 fu una mano destra appalmata di carnagione, posta
insignito del titolo di barone. — Arma: D' ar- in sbarra, accompagnata da tre stelle d'oro.

gento, al ciliegio fogliato e fruttato, e nutrito CERIOLI di Curro presso Cannobio, di Mi-
sulla pianura erbosa, il tutto al naturale; l'al- lano e di Cremona. — Si diramò questa famiglia
bero addestrato da un orso di nero, rivoltato in in Milano, Verona e Cremona ed in quest'ultima
atto di abbracciarne il tronco. — Cimiero: Un città dette due decurioni, alla patria: Francesco
fanciullo ignudo ritto sul piede destro, tenente nel 1479 e Pier-Francesco nel 1591. — Arma:
con la Siano destra il motto: Virtus sola lucescit. Interzato in fascia; nel 1.° d'oro; nel 2.° d'ar-

CERASOLA di Cremona. — Dal 1166 al 1301 gento, all' aquila di nero attraversante sopra le

dette tre decurioni alla patria nelle persone di due partizioni ; nel 3.° d'azzurro, a tre candele
Leonardo, Andreolo ed Uberto. — Arma? d'oro accese di rosso, poste in fascia.
CERETTANI o CERRETANI di Siena, — CERIOLIS di Vicenza. — Arma: Partito; nel
Della stessa consorteria dei Bandinelli-Paparoni, I.o d'azzurro spaccato, a) all'aquila rivoltata di
à posseduto due castelli, Cerreto da cui trasse nero; b) a tre candele d'argento accese di rosso,
il nothe e Stertignano, ed appartenne al novero poste in fascia; nel 2.° d'azzurro, alla sbarra di
dei Grandi di Siena e fino dal 1193 Bernardo di rosso, caricata da tre rose d'oro.
Ciampolo fu console di quella repubblica. — Nel CERMELLI di Alessandria. — Fu delle ghi-
1258 Ciampolo, gonfaloniere dei Cavalieri, si di- belline del popolo, e prendeva quindi parte al-
stinse nel combattimento che ebbero i Senesi a l' anzianato. Ebbe il titolo comitale. Nel 1280
Santa Petronilla contro i Fiorentini; e nel 1267 dette mano unitamente ai Boschi, ai Ghcrzi ed
fu supremo capitano della fazione guelfa. Cerre- ai Lungaspada all'edificazione del casale dei Cer-
tano nel 1365 arciv. di Cosenza, e poi Cardinale melli nei confini di Castellazzo. — Agostino, del-
creato da Urbano V. Benedetto di Spinello fu l'ordine dei Predicatori, inquisitore e teologo;
Vescovo di Grosseto nel 1 3 19 e Giovanni di Gian- Luigi distinto capitano; e Pier Maria, cherico
notto Vescovo di Nocera. — Nicolò, Antonio e regolare somasco, si occupò con onore di storia
Biagio furono elevati all' onore degli altari col naturale. — Arma: Spaccato di rosso e d'azzur-
titolo di beati. — Nicola di Cerretano podestà a ro, alla fascia di rombi d'argento attraversante :

Volterra. '
— Arma : D' oro diaprato, caricato nel col capo d'oro all'aquila di nero coronata dello
cantone sinistro da uno scudetto rotondo d' az- stesso.
zurro, al cavaliere montato sopra un cavallo cor- CERMELLI di Milano. — Arma: Spaccato;
rente, il tutto d'argento; col quarto franco di nel 1.° d' oro, all' aquila di nero coronata del
CER — 280 —
campo; nel 2.° di rosso, a cinque losanghe d'ar- castello di rosso torriccllato di due pezzi, aperto

gento accollate in fascia. e fincstrato del campo ; nel 3.° d'azzurro, a tre

CERM ENATE di Milano. — Arma: D'azzur- sbarre d'oro.


ro, al palo d'oro, accompagnato da quattro ca- CERUTI di Verona, vedi Cerrlti.
stelli d'argento, due per parte; col capo d'oro CERRA di Roma. — Arma: D'argento, a

caricato dell'aquila spiegata di nero. due fascie nebulose di rosso; col capo del primo
CERMISONA di Verona. — Originaria di caricato di una testa di Icone d'oro.

l'arma, dove era conosciuta col nome di Donata, CERRATI di Vicenza, vedi Cerati.
si trapiantò in Verona verso il 1387. — Nel 1 40 i CERRETANI di Firenze. — l signori del

il Carrarese le conferì investiture feudali. — Ebbe castello di Cerreto, posto alle falde del monte
giurisdizione su Campatto, ed ottenne l'aggrega- Morello sul versante del torrente Carza, venuti a

zione 3l nobile Consiglio nel 1-382. — Arma: stabilirsi in Firenze sul finire del XII secolo, pre-

D'argento, a quattro serpenti di verde intrecciati sero il nome di Da Cerreto c poi di Cerretani.

in forma di croce pomettata, le teste in alto e in Parteggiarono dapprima pei Ghibellini, ma Iacopo
basso, addossate, e le code a destra e a sinistra. d'Aldobrandino, giudice della repubblica, si a-
CERNERÀ di Brescia, vedi Ganassona. scrisse al partito guelfo e nel 1262 sedette fra

CERNEZZI di Como. — Arma: D'argento, al gli anziani. Da quell'epoca i Cerrettani seguirono


castello cimato da una torre di due piani di ros- il partito guelfo, c molti si distinsero nella bat-

so, aperta e finestrata di nero; la torre accostata taglia di Monteaperti. Di questa famiglia 3 giun-

da due leoni affrontati del secondo ; il detto ca- sero al gonfalonicrato di giustizia, e 37 al prio-
stello abbracciato da due rami di lauro di verde. rato. — Matteo di Nicolò fu nel 1423 capitano di

CERNITI di Bologna. — Originaria di Qua- Pisa, c Nicolò nel 1159 capitano delle galere fio-

derna nel territorio bolognese. — Pietro lettore rentine. Bartolomeo di Paolo scrisse la storia

di leggi nello studio di Bologna nel 1300. — tlella propria patria fino al 1522. — Sotto il prin-
Arma: D'azzurro, al ramo di quercia ghiandifera cipato ebbe tre senatori. (Estinta nel 1773). —
d'oro, posto in palo. Arma: D'azzurro, alla banda d'oro caricata di

CERNOVICIIIO di Venezia. — Arma : Di ros- di tre alberi sradicati di verde, ciascun albero
so, all' aquila bicipite spiegata d'oro, ciascuna te- posto in palo.
sta coronata dello stesso. — Cimiero : Un drago CERRETANI di Siena, vedi Cerettani.
alato di nero, senza artigli. CERRI di Acquapendente. — Aggregata alla

CERNUSCHI di Milano. — Nel 1587 erano nobiltà romana. — Carlo, creato cardinale da
ancora bottegai con fondaco di droghe sul corso Clemente IX il 29 Nov. 1669. — Arma: D'ar-
di Porta Romana. — Galeazzo nel I68I fu fatto gento, alla quercia sradicata di verde.
Conte coi fratelli dall' Elettore di Baviera, ma CERRI di Pavia e di Poma. — Arma: Ci-

questo diploma non fu confermato. — Fiorirono gliale alla precedente.


di questa casa un sergente maggiore e due ca- CERRINT di Firenze. — Oriunda di Monte-
nonici ordinari del Duomo, di cui uno fu poi varchi. — Cerrino risiedette tra i priori della re-
fatto Vescovo di Como nel 1739. — Si estinsero pubblica nel 1305 e nel 1316; Ser Cristoforo fu

nel XVIII secolo, e ne furono eredi i Recalcati cancelliere della Signoria nel 1397; Ludovico e
ed i Lurani. — Questi ultimi ànno aggiunto al Mariotto suo figlio fecero parte del magistrato
proprio il cognome di Cernuschi. — Arma : D'ar- dei XII buonomini, poi di quello dei priori e dei
gento, al castello merlato di rosso, cimato da due gonfalonieri di giustizia; Lorenzo di Anton-Maria
torri di due piani dello stesso, aperto e finestato distinto pittore del secolo XVII. — Due rami di
del campo; ciascuna torre cimata da una lan- questa famiglia, usciti d' Italia, si trapiantarono,
terna di nero accesa di rosso, ed un'aquila di l'uno in Sassonia e l'altro in Vienna. — Arma:
nero, coronata d'oro fra le due torri sostenuta dal D'argento, al leone di rosso tenente fra le bran-
castello. che un ramo di quercia, fogliata di tre pezzi di
CERNISCO di Torino. — Conti di Chiusavec- verde, fruttata al naturale; con la fascia d'az-
chia. —
Arma Ugnale alla precedente col Ci-
: zurro bordata d' oro e caricata di tre stelle di

miero: Un Icone nascente, tenente con la branca sei raggi dello stesso attraversante sul leone. —
destra un incensuario ossia una tazza fumante di Alias: D'argento, alla banda abbassata di nero,
nero. — Motto : in fortitudine s vcrificii m. col leone uscente dello stesso, movente dalla ban-

CERONI di Cannobio (sul —


Lago Maggiore). da, le spalle caricate di uno scudo d'argento so-
Antica famiglia diramata Trafliume, in Cava- in pracaricato di un giglio dello stesso.
glio, in Roma, nelle Roniagne Francia. — e nella CERROSI di Viterbo. — Arma: D'azzurro, al
Un Ceroni di Roma fondò in Trafliume la scuola ccrro di verde piantato sulla pianura erbosa;
dei dodici. — Arma: Interzato in fascia; nel 1° colla fascia d'argento, caricata di tre rose di ros-

d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° d'argento, al so, attraversante ; col capo d'Angiò.
CER — 281 — CER
CERRUTI di Cremona. — Dettero alla pa- Camarosse nel 1668. — Goffredo, valoroso gen-
tria tre decurioni: Polidoro nel 1170; Orazio nei tiluomo, si segnalò in varie fazioni di guerra in
1197; Francesco nel 1215. — Arma? Ispagna e in Sardegna in principio del XVI se-
CERRUTI o CERUTI di Verona. — Origina- colo. — Guglielmo e Filippo, padre e figlio, prodi
ria di Brescia, trapiantata in Verona da tempo guerrieri, rimunerati da Ferdinando II re di Ara-
assai remoto. — Gerardo cittadino veronese a- gona col feudo di Lamazzai. — Giovanni, avendo
derì alla pace del 1279 tra Brescia, Mantova e •dato prove di straordinario valore nella memora-
Verona. — Ognibene e Ceruto di S. Zenone in bile battaglia di Pavia, l'Imperai Carlo V con
Oratorio nel 1337 diedero una somma a mutuo diploma 19 Apr. 1530 gli confermò il raro pri-
alla veronese università. — Jacopo nel 1 435, Gi- vilegio di sormontare colla corona reale l'arma
rolamo nel 1517 ottennero di essere ascritti al sua gentilizia. — Molti individui di questa casa
Consiglio nobile. — Federico letterato e poeta appartennero agli Ordini di Calatrava, di S. Gia-
del XVI secolo fu in Francia e a Roma, e ri- como, di Alcantara ecc. (Estinta). — Arma: D'o-
tornato in patria aperse scuola assai frequentata, ro, al cervo passante sulla pianura erbosa, il

specialmente dai nobili veneti. — Altra famiglia tutto al naturale, con una cometa d'argento on-

Ceruti padovana abitò in Verona e in Mantova, deggiante in banda nel punto destro del capo.
ed aveva per arma due teste di cervo in campo CERVELLON di Sicilia. — Originaria di Ca-
azzurro. — Arma: D'azzurro, a tre ruote d'oro. talogna, e stabilita in Sicilia nel 1282 sotto il

CERRUTI di Villastellonc (Piemonte). — re Pietro di Aragona. — Gabriele ebbe da Fer-


Carlo-Antonio, Capitano, ebbe un figlio, Vittorio, dinando il Cattolico in feudo la castellania di Ca-
che acquistò nel 1775 parte di Castiglion Fal- stronovo nel 1514; e Girolamo nel 1538 comprò
letto con titolo comitale. Carlo-Giuseppe, figlio la baronia di Condoverno. — Arma: D'oro, al

di Vittorio fu Ministro dell' interno di Sardegna cervo ramoso al naturale passante, sormontato da
all' epoca della restaurazione. — Il suo primoge- un'aquila^ bicipite coronata e spiegata di nero.

nito fu segretario capo del Consiglio di Stato e CERVETTI di Genova. — Da Sestri di Le-
Consigliere onorario. — Arma: D'argento, alla vante. — Giacomo-Maria q.
,n
Girolamo fu il pri-

ghirlanda formata da due rami di cerro al natu- mo ascritto nobile nel 1596, ed ultimo ascritto
rale; col capo d'azzurro, a tre stelle d'argento fu Bartolomeo q.
m Paolo Furono se-
nel 1680. —
ordinate in fascia. natori Giacomo-Maria m Girolamo nel 1608,
q.
CERRUTI di Villafranca (Piemonte). — Sin 1610, 1629, e Giacomo-Maria q. m Carlo nel 1713
dal XIV secolo signori di Cantogno. Fiorirono sino e 1721. — Arma: D'azzurro, al cervo al natu-
alla seconda metà del secolo XVII, in cui Gian- rale, in atto di salire, correndo, su di una rupe
Filippo morivasi, lasciando una sola figlia di nome d'oro movente dalla metà del fianco destro alla

Michela che sposava Carlo Ogero. — Arma? punta del fianco sinistro dello scudo.
CERÙ o CERRUTI di Padova. — Arma: Di CERVI di Cremona. — Dal 1148 1341 det- al

rosso, alla fascia increspata d'argento. tero alla patria cinque decurioni. — Arma: D'az-
CERVELLIERl di Forlì. — Originaria di Reg- zurro, al cervo d'oro.
gio-Emilia, dove era ascritta fra le patrizie, sul CERVIA di Verona. — Cristoforo Cervia fu
cominciare del secolo XVIII si trasferì a Forlì ascritto al nobile Consiglio nel 1408. — Arma:
dove cambiò l'antico nome in quello di Reggiani. Spaccato; nel 1.° d'azzurro, al cervo slanciato
— Arma: D'azzurro, al cervo d'oro uscente da d'oro, uscente dalla spaccatura per le' ginocchia;
un bosco di verde, avviticchiato nel collo da un nel 2.° di verde pieno.

serpente al naturale. CERVINI di Treja (Marche). — Arma: D'oro,

CERVELLON di Cagliari. — Originaria di al cervo di rosso saliente; col capo d'azzurro, a


Barcellona, fu trapiantata in Sardegna nel 1481 tre api d'oro poste in fascia.

da Geronimo-Urbano figlio di Arnaldo-Guglielmo CERVINI di Montepulciano e di Siena. — O-


di Cervellon signore degli stati di questa casa riginari della Francia vennero in Montepulciano
in Barcellona e di Alice di Castro. — Possedette nel 1230, ed abitarono vicendevolmente anche in
in Sardegna i feudi di Samassi, Serrenti, Samaz- Siena. — Ebbero nobiltà in Ancona, Macerata,
zai, Sedilo, Norbello, Domus-Novas, Soddi, Tada- Recanati ed altre città, c furono fregiati del ti-
suni, Baroneddu Zuri, Busacchio, ecc. — Ebbe Vi- tolo di Marchesi, oltre quello di conti sulla si-

ceré e Presidenti del regno di Sardegna un Gu- gnoria del Vivo. — Marcello fu Papa nel 1555,
glielmo per due volte, e un Bernardino-Mattia ma non visse che soli 22 giorni dopo la sua esal-
per cinque volte. Quest' ultimo ebbe gran parte tazione; Francesco, minore conventuale, meritò il

nella congiura dei baroni che si ordì in Cagliari titolo di beato; altro Marcello ed Antonio Ve-
dopo l'omicidio del March, di Laconi, Agostino di scovi di Montepulciano; Tomaso vescovo di Era-
Catelvi, e che ebbe termine coll'altro omicidio del clea; Biagio castellano di Perugia; Antonio e Do-
Viceré Don Emanuele de Cos Cobos March, di menico valorosi capitani senesi. — Arma: D'az-
CES — 282 — CES
zurro, con un fascio di spighe di grano d'oro, e quattro Cardinali, tra i quali il famoso Giuliano
un cervietto dello stesso, coricato e attraversante. che levò gran rumore nel pseudo-Concilio di Ba-
CERVO o CERVIA di Messina. — Originaria silea. Diversi furono vescovi, altri podestà e

di Spagna, fiorì in Messina nei secoli XIV e XV. governatori. — Arma: D'oro, alla colonna d'az-
— Arma: D'azzurro, al cervo passante d'oro. zuro, sostenente un'aquila di nero e sinistrata da

CESANA di Treviso. — Prese il nome dalla un orso dello stesso legato alla colonna con una
signoria del suo castello che possedeva con titolo catena d* argento.
comitale, e della quale ottenne la conferma dal- CESARINI di Udine. — Proveniente da Alme-
l'imperatore Enrico VII. — Arma : D'argento, al- rico di Candido di Ragogna, ebbe la signoria del
l' aquila bicipite spiegata di nero, ciascuna testa castello di San Vito e di tutte le case nel giro
coronata d'oro, caricata sul petto di uno scudo di esso. Si distinse in patria per uomini illustri

circolare di rosso; con la fascia di armellino. nelle lettere e nelle armi. — Arma?
CESARE (de) di Taranto. — Con sovrano re- CESARIS (de) di Cremona. — Arma: Spac-
scritto del 2 Giù. 4759 fu per giustizia e gra- cato d' oro e d' azzurro, con la fascia di nero,
zia una delle undici aggregate alla nobiltà. (E- caricata di tre pali d'argento attraversanti sulla
stinta). — Arma? partizione; l'oro caricato di un'aquila di nero, e

CESARE (de) di Monteleone (Calabria). — Ar- l' azzurro di un'ancora a quattro becchi d'argento.
ma : D'azzurro, al pino d'oro sinistrato da un leone CESCHI del Trentino. — Nobile dell* Impero
dello stesso. fin dal 4 325, elevata al rango di cavalieri nel
CESARENI di Brescia. — (Estinta). — Arma: 4605 e confermata nel 4723 e 4725, e finalmente

Spaccato; nel 4.° di rosso, all'aquila di nero; nel insignita del titolo baronale nel 4734. — Arma:
2.° d'argento, a tre corone d' alloro al naturale, Inquartato; nel I e IV di rosso, alla croce d'ar-

poste 2 e 1. gento; nel li e III contro-inquartato; nel 4.° e

CESAREO di Malera. — Arma: D'»azzurro, 4.° d'azzurro, al grifo coronato d'oro; nel 2.° e

al leone d'oro, con la banda di rosso caricata da 3.» spaccato di rosso e d'argento, alla croce scor-
tre stelle d'oro attraversante sul tutto. ciata e patente dell'uno all'altro. Sul tutto del

CESAREO di Palermo. — Originaria di Ve- contra-inquartato uno scudetto spaccato; supe-


rona, si stabilì in Palermo sotto l'imperatore En- riormente di nero, al leone nascente d'oro, coro-
rico VI, e fu fregiata del titolo di barone di Tripi nato dello stesso e colla coda biforcata d'oro;
e di Naso, e di quello di conte di Montalbano. inferiormente di nero, a tre fascie d'oro.
— Nicolò, straticò di Messina nel 4 278; Pietro CESENNI di Cesena. — Molto antica e po-
governatore di Patti sotto il re (jiovanui; An- tente, stabilita prima in Cesenatico e quindi in
drea, capitano sotto Carlo V, ebbe la castellania di Cesena. — Il Beato Cristoforo da Cesenatico del-
Milazzo. — Arma : D' azzurro, a due bande d' oro. l' Ordine di S. Francesco appartenne a questa
CESAREO di Taranto. — Ebbe nobiltà in famiglia che si spense nel 4701. — Arma: Spa-
Nardo od in Taranto, ove si stabilì nel 4 426. — cato; nel 4.° di verde, a tre bande d'argento;
Pietro Antonio nel 4583 eletto vescovo di Castel- nel 2.° di rosso pieno.

lamare. — Arma? CESI di Modena. — Originaria della terra


CESARI di Fossombrone. — Antonio, Proto- di Zcsc o Cose posta nel comune di Modena, ebbe
not. Apost. e prof, di belle lettere nell'Università per certo capo-stipite un Ventura di Alberto
di Bologna nel XVII secolo, scrisse e pubblicò anziano del popolo nel 4 254. Fu fregiata del titolo

opere di vario argomento. (Estinta). — Arma? comitale. — Con diploma del 30 Ag. 4 409 ottenne
CESARI di S(juiUacc (Calabria). — Arma: da Marco di Giberto principe di Carpi il castello

D'azzurro, a tre pini d'oro, moventi dalla punta, delle Oche presso Spezzano; nel 4 416 per dona-
quello di mezzo sinistrato da un Icone dello stesso. zióni di Nicolò HI, Marchese di Ferrara, i castelli

CESARINI di Roma. — Un Giovanni, creduto di Gombola, e di Pompesano, la terra di Cà de


dell' agnazione dei Montanari, fu il capo stipite Rossi e quella di Salbegnano. — Nicolò, valoroso

di questa casa, ci e giunse a tal grado di potenza guerriero, si distinse nella guerra sostenuta per

e dignità da gareggiare con le primarie di Roma. la monarchia di Spagna da Alessandro Farnese.

Ebbe la signoria dei feudi di Monte Asola, di — Estinta nel 4 865 in persona della Contessa
Forano, di Cantulupo, di Molitorio, di Poggio Mo- Maria, passando per disposizione testamentaria di
rano o di Diodato in Sabina comprati nel 4 403 questa con le sue sostanze anche il cognome nella

da Giorgio, protonotario Apostolico; e dogli altri famiglia Dodici-Schizzi di Cremona. — Arma:


di Collcfcgato, di Torre di Paglia, di Rocca Rau- Di rosso, all' albero di verde piantato sopra un
disi negli Abruzzi di cui fu investito un Gian- monte di sei cime d'argento. — Cimiero: Una
giorgio noi 4530 dall' iuipcrator Carlo V. Ebbe liouessa uscente di nero, linguata di rosso. —
inoltre il ducato di Civitanova, ed il marchesato Motto: Omnirus idem.
di Civitalavioia. — Emersero da questa famiglia CESI di Koma. — Dall'Umbria si trasferì in
CES — 283 — CEV
Roma verso la metà del secolo XV con Pietro nel susseguente. — Pompeo insigne pittore allievo
degli Equitani o Ontani che abbandonando il di Raffaello, conosciuto sotto il nome di Pompeo
proprio cognome assunse quello di Cesi, e fu dall' Aquila. — Arma ?

senatore in Campidoglio. — Fu signora di S. CETRACINI di Venezia. — Arma: Cinque


Angelo col titolo di principe; di Acquasparta, di punti d'argento equipollenti su quattro di rosso.
Selce, di Ceri, di Rignano con titolo di duca; di CEVA del Napoletano, del Piemonte, e di

Riano e Monticelli e di Oliveto con titolo mar- Genova. — Derivata da Anselmo quartogenito di
chionale, e con quello di conte di Reschio e Can- Bonifacio Marchese di Savona, del Vasto, di Gra-

talupo. Francesco Cesi fu investito del castello vesana e di Ceva. Nella divisione della eredità

di Poggio da Leone X. Vuoisi che il pontefice paterna ebbe Anselmo il marchesato di Ceva,
Silvestro II creato l' anno 999 abbia appartenuto dal quale presero nome i suoi discendenti che si

a questa famiglia, la quale à dato alla Chiesa cin- diramarono nel Napoletano, nel Piemonte e nel

que Cardinali, e diversi Vescovi. Altri furono sena- Genovesato. — Ha goduto nobiltà in Genova
tori di Roma, podestà, governatori di altre città, nell'Albergo Grimaldi, in Benevento ed in Capua;
e non pochi si distinsero nell'arte militare. (Estin- vestì l'abito di Malta nel 1347 e ottenne il Gran-
ta nel 1799). — Arma: Uguale alla precedente. dato di Spagna e l'Ordine del Toson d'oro. Fu
CESSA di Rovigo. — Arma: D'argento, alla signora di 23 feudi, della contea di Priviolo, dei
fascia d'azzurro, accompagnata da due C di nero, marchesati di Ceva, di Gravesana, di Montorio,
uno in capo e l' altro in punta. di Noceto e di Pietracatella, e dei ducati di Pe-
CESSAC delle Marche. — Arma: D'argento, sche, Sammartino e Telese. — Bonifacio, detto Ta-
alla banda di rosso, bordata di nero. gliaferro, si distinse pel suo valore nella guerra
CESSO di Padova. — Arma: D'oro, a tre contro i cittadini di Ventimiglia nel 1219. —
gigli d'azzurro. — Alias: D'argento, ad una Anselmo, podestà di Mondovì nel 1220; Giovanni
donna nuda di carnagione, posta di fronte, ossia stratigò di Salerno; Bonifacio coniò monete, tra
sopra una collina di rosso colle gambe inforcanti le quali tre d'argento col nome e le sue
suo
la collina e moventi dalla punta dello scudo. La armi. — Gerardo passò in Genova nel 1390 e fu
detta donna coperto il capo di un berretto di capitano della repubblica; Giorgio Capitan Gene-
rosso ricamato e bordato d'oro, e cimato da tre rale dei Guelfi astigiani e luogotenente in Alba
piccole palle dello stesso, tenente colle sue mani per Filippo duca di Savoia. — Bartolomeo ©
stese una vela di nave triangolare d' argento Bernardo anziani di Genova. Giovan Francesco
passante dietro al suo corpo, la parte larga della servì valorosamente Filippo III di Spagna; e
vela a destra c l'angolo a sinistra. Marcello, Gesuita, fu dichiarato venerabile: —
CESTARELLI di Ferrara. — Una delle 34 Arma: Fasciato d'oro e di nero.
famiglie nominate nella Chronica parva, à per CEVENNINI, detta anche VANCINI di Cento.
capo-stipite un Ascanio vissuto nel secolo XI. — Arma: D'oro, alla fascia formata da losanghe
Dionigi fu rivale di Marchesello Adelardi nella accollate d' azzurro, sormontata in capo da un
signoria di Ferrara; Paolo, Giovanni e Alessandro giglio di rosso.
difesero Azzo d'Este nel 1181 contro Giacomo CEVERIS del Piemonte. — Paolo-Emilio so-
Gruamonti che pretendeva impadronirsi della cit- cio del collegio di leggi fece acquisto del -feudo
tà di Ferrara; Pompeo ambasciatore a Roma nel di Burolo. Carlo-Filippo suo figlio fu prefetto di
1308; altro Paolo governatore di Modena nel Mondovì, e nel 1663 ebbe il titolo di conte. —
1389; Giovanni compagno del Marchese Nicolò III Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° d' oro, all'aquila
e sopraintendente generale degli Stati Estensi di rosso coronata dello stesso, con un capriolo
j
nel 1437; Filippo generale di Ercole 1 e giudice di nero attraversante; nel 2.» e 3.° d'azzurro,
'
dei Savi nel 1 493; Alessandro, amico di Ludovico alla fascia d' argento accompagnata da tre teste
Ariosto, fu poeta di merito. — Questa famiglia, umane di carnagione, lo duo superiori in profilo
i
fregiata del titolo comitale, si estinse nel secolo e affrontate, l'inforiorc di fronte. — Cimiero:
I XVI. — Arma: Spaccato d'argento e di nero; a Una fenice sulla sua immortalità. — Motto: De-
tre torte di nero male ordinate nel primo, e a pressa SIWLIMIOR.
tre bisanti d'argento nel secondo — Cimiero: CEVOLI di Pisa e di Roma. — Originaria
i Un leone uscente. della Mirandola, si stabilì in Pisa ov'ebbe per
CESTI di Bologna. — Molti di questa fami- qualche tempo il supremo governo della cosa pub-
I glia furono anziani e sostennero altre onercvoli blica, e il dominio di Cevolo, castello di sua pro-
i cariche, fra cui Giorgio che fu del consiglio dei prietà. Ebbe inoltre il principato di Massa nella
quattrocento. — Arma: Spaccato di rosso c di valle di Magra. — Bernardo e Guglielmo Cardinali;
|
verde, al leone dell'uno nell'altro. Alessandro andato sotto Goffredo Buglione all'im-
CESURA di Aquila. — Ascritta al patriziato presa di Terra Santa, fu generalo dello galee di
|
aquilano verso la metà del XVII secolo, ed ostinta |
Boemondo Principe di Taranto. Girolamo di Ra-
CHA — 2 84 — Cile

meri passò nel 4 527 a Roma ove stabilì la pro- rizio di Challant barone di Aymoville. — Arma:
pria famiglia, da cui emerse Ranieri vescovo di Inquartato; nel 4.° e 4." d'argento, al capo di
Avignone. — Arma: Fasciato d'oro e d'azzurro; rosso, colla banda in divisa di nero, attraversan-
col capo del secondo caricato di tre stelle male te; nel 2." e 3.' d'oro, all' aquila di nero, coro-
ordinate del primo. nata, allumata, rostrata e membrata di rosso. —
CEZZA di Rovigo. — Arma: D'azzurro, a due Cimiero: Una testa di cinghiale al naturale, con
spade di cavaliere d'argento, guarnite d'oro pas- due lunghe orecchie, volte all' insù, posta in

sate in croce di S. Andrea, le punte in basso, mezzo a due ali di basilisco screziate d' oro e
accompagnate da due stelle d'oro, una in capo d'azzurro. — Motto: Tolt est et n' est rie.v.

e 1' altra in punta. CHALZA di Verona. — D' azzurro, ad una


CHABIANCA di Verona. — Arma: Spaccato gamba rivoltata, armata d' argento, speronala
d'oro e di rosso, al grifo di nero attraversante d' oro, il piede sostenente una lancia di torneo
sullo spaccato. d'argento, posta in sbarra.
CHABICA o RABICA di Malta. — Arma: Di CHARIS di Bari. — Ascritta nel 1536 alla

rosso, a due bande d'oro, accompagnate da cinque nobiltà barese. — Antonio de Charis Vescovo
bisanti dello stesso, ordinati 1, 3 e 4. di Castellaneta e Cappellano del Re Ferrante ;

CHABOD del Piemonte. — Arma: D'azzurro, Cipriano Vescovo (Estinta). — Arma : Di ... .

a tre gigli d'argento; col capo dello stesso, al alla fascia di ... . aecompagnata da sei rose di

cane nascente di nero. — Cimiero: Una cagna . . . . ,


tre in capo e tre in punta.

seduta. — Divisa: C'est etard. CHATELARD (du) d'Aosta. — Antica e nobile

CHACON, o GIACONA o TACONA di Sicilia. famiglia, chiamata anticamente Grossi ; la quale


— Originaria di Navarra e venuta in Sicilia nel aggiunse il nome di Chatelard dopo la costru-
1630, ebbe il marchesato di Salinas nel 1756, il zione della torre o castello omonimo fatta da Ro-
ducato di Sorrentino nel 1778, e la baronia di dolfo Arciv. di Tarantasia col concorso dei propri
Friddicelli. — Giuseppe visitatore generale e de- fratelli Giacomo e Gian-Tommaso. Un ramo si

putato del regno nel 1661; Bernardo generale trapiantò a La Thuile, e sopravvisse al primo
d'artiglieria in Sicilia nel 1658; altro Giuseppe fino alla metà del XVIII secolo, in cui alla sua
capitano degli eserciti del Re Cattolico in Ame- volta si spense nella persona di Giambattista ca-
rica. — Arma: Inquartato; nel 4.« e 4.° d'ar- nonico della Cattedrale, morto il 24 Mar. 4733
gento, al lupo passante di nero; nel 2 e 3 d'az- dopo aver fondato nel 1720 un canonicato nella
zurro, al giglio d'oro. stessa chiesa. — Arma: D'azzurro, alla torre
CHALLANT d'Aosta. — Derivata dai mar- d' argento sinistrata da un antimuro dello stesso,
chesi di Monferrato della prima stirpe. Le più aperto del campo; esso antimuro sormontato da
antiche memorie d' essa nel ducato di Aosta si un giglio d' oro.

riferiscono ad un Bosone visconte di Aosta, il CHAVES di Aquila. — Originaria spagnuola,


quale in una carta del 1100 approva e ratifica venuta io Italia nel XVI secolo colle armi di Car-
una donazione di Umberto ai Benedettini di Fruc- lo V. — Fu ascritta al patriziato aquilano nel
tuaire. — Fin dai primi secoli del suo stanzia- 4 584 e vi fu reintegrata nel 4 675. — Ha pos-
mento nel ducato ebbe k viscontea di Aosta colla seduto il feudo del Monte con titolo ducale e fu
casa forte presso la Porta Beatrice che servivale ricevuta nell'Ordine di Malta nel 1796. (Estinta
di abitazione, e quella di Tourneuve; fuori della nel XIX secolol — Arma : Di rosso, a cinque
città possedette i castelli e signorie di Challant, chiavi d' oro poste in palo, 2, 4 e 2.

di S. Martin de Greines, di Chàtillon, di Cly, CHECCATO di Vicenza. — Arma : D'azzurro,


d'Urseh de S. Marcel, di Fenis, ed in saguito di al monte di tre cime di verde movente dalla
Matjovet, di Verrés, d'Issogne e di Aymaville; punta, sormontato da una stella d'oro.
fuori del ducato la signoria di Audour nel Biel- CHELLI di Firenze. — Arma: Di rosso, ad
Icse. il castello di S. Denys nel cantone di Fri- una scala di tre pioli d' oro.

burgo, la baronia di Varey nella Bressa, Virien CHELL1NI di Firenze. — Chellinodi Bonaiuto
le grand nel Bugey, i castelli e signorie di Mon- di Pogna, castello ora distrutto in Valdelsa, fu

button, Oson, e Retourtour nel Delfinato, Villar- il capo stipite dei Chellini. Boccaccio suo figlio,

sel, Aviens, «Dornieur le grand, Billens, Villar- fu dei Priori nel 4 322, maestro di zecca nel 1343
gerod, Chatelar, Allalers e Divona nella Svizzera, e console dell'annona nel 4 347. — Appartiene a
la baronia di Boffremont nella Lorena, il princi- questa famiglia il celebre novellista Giovanni Boc-
pato sovrano di Vallangin sui confini della Sviz- caccio. — Arma: D'oro, alla scala di rosso posta
zera e della Borgona e molti altri beni, feudi e in banda.
rendite tanto negli stati della Casa di Savoia, CHELLINI-RUSTICHELLI di Firenze. — Ori-
quanto in paesi stranieri. — Questa famiglia si ginari da Cricignano nel Mugello, ebbero Pietro

spense nel 4805 nella persona di Filippo-Mau- di Chillino di Rustichello priore nel 4392, e Due-
CHI — 285 — CHI

ciò castellano di Montecatini nel 1393 (Estinta). sedici raggi d'azzurro, caricata d'un mastio d'ar-
— Arma: Spaccato, nel 1.° d'azzurro, ad una gento, torricellato di tre pezzi, quello di mezzo
testa d'aquila al naturale coronata d'oro; nel più alto.
2.° d'azzurro, a tre fascio d'oro. CHIABÒ di Valperga (Piemonte). — Origina-
CHELLINI di Forlì. — Antonio, vissuto nel ria di Savoia, si stabilì in Valperga nel 1500. —
1500, accreditato giurista, fu ambasciatore a di- Ludovico-Policarpo Sovrintendente generale della
verse corti d'Italia e molto accetto a Lorenzo real casa, ebbe il titolo comitale nel 1830. Suo
dei Medici duca di Urbino. (Estinta). — Arma: figlio, Conte Nicolò divenne senatore, Consigliere
D'azzurro, al monte di tre cime d'oro, sormon- d'appello, e quindi Consigliere della Corte supre-

tato da un liocorno nascente d'argento; col capo ma di cassazione. — Arma: D'azzurro, a tre gigli

dello stesso caricato di due stelle di sei raggi di d' argento, 2 e 1 ;


col capo d' oro, al leone na-
rosso, sostenuto da una fascia d' oro. scente di nero.
CHERIÈTE (de la) d'Aosta. — Originaria di CHIAFFRÈ di Torino. — Arma: D'azzurro,
Gignot, villaggio prossimo alla città di Aosta, ed a sei chiavi d' argento, ordinate in banda, cia-

antichissima, di cui il primo nobile conosciuto è scuna in sbarra, la prima, la terza e là quinta
un Giovanni cittadino di Aosta, che sposò nel coli' ingegno in alto, le altre, all' opposto, e co-
1266 Giovannetta vedova ed erede di un nobile gY ingegni affrontati due a due, accompagnate da
Bannone; in forza della quale alleanza il detto due stelle d' oro, una in capo a sinistra, 1' altra

nobile Giovanni e suoi successori anno goduto del in punta a destra. — Cimiero: Una colomba con
privilegio di esenzione di tutte le cariche accor- un ramo d' olivo nel becco. — Motto Tute. :

data al Bannone dal Conte Amedeo di Savoja CHIANEA del Piemonte, Conti di Santo Ste-
sotto la data del 15 Gen. 1243. — Pietro di Boni- fano dal 1700. — Arma: D'azzurro, alla stella

facio, prete e dottore in diritto canonico della cat- d' oro ; con la bordura del secondo.
tedrale di Aosta, fondò in questa chiesa nel 1406 CHIAPPA di Sicilia. — Arma : D'azzurro, al

una cappella dedicata alla SS. Trinità. — Giu- cane passante d' argento,
seppe-Filiberto, figlio di Giovan-Claudio, fu l'ul- CHIAPPINO di Vicenza. — Originaria di Cin-
timo maschio della famiglia, morì intestato nel goli, e fu così detta da un suo antenato Chiap-
1702 in età di 13 anni, non lasciando che una pino. — Appartenne al Collegio dei Notai, e si

sorella, Claudina-Giuliana, che ne raccolse l'ere- trova nelle matricole del 1 493. — Arma : D'ar-
dità la quale poi trasmise alla casa di Tillier gento, all' albero di pino accostato da due leoni
in cui era entrata sposa. — Arma: Di rosso, a di nero affrontati; il tutto sostenuto da una ter-
sei monti di argento soprapposti, uno su due, razza di verde.
questi su tre, sormontati da una stella dello stesso CHIAPPONI di Piacenza. — La prima me-
nel punto del capo. moria che si à dei Chiapponi risale al 1183, vi-
CHEROF1NI di Viterbo. — Arma: Partito; a vendo in tal epoca un Clapo o Chiappone eletto
destra d'oro, al destrocherio vestito di rosso, im- fra i ^giudici da spedirsi a Costanza per firmare
pugnante un garofano al naturale; a sinistra la pace. Dal 1400 al 1712 furono signori del ca-
d' azzurro, al monte di sei cime d' oro ; col capo stello di Rezzanello con titolo comitale, qual do-
d'oro, caricato di un giglio d'azzurro. minio e titolo passò nei Douglas Scotti scndosi
CHERUBINI di Lombardia. — Fregiati del la famiglia Chiapponi estinta in quest'ultima con
titolo di Conti nel 1713. — Arma: Inquartato; lo morte di Teodora unica superstite ed erede
nel 1.o e 4.° d'azzurro, al cherubino di carna- universale di Daniele Chiapponi, e sposa al Mar-
gione, alato d' argento, sormontato da una fiam- chese Annibale-Deodato Scotti. Gabriale Chiap-
ma al naturale; nel 2.° e 3.° d'oro, all' aquila poni distinto milite nell' esercito di Nicolò Pic-
di nero imbeccata, membrata e coronata del cam- cinino nel 1 436. — Battista uno dei deputati e-
po; quella del terzo rivoltata. letti dal Consiglio generale di Piacenza nel 1 474
CHERUBINI di Rimini. — Arma: D'azzurro, per la erezione dell' Ospedal grande. — Alessan-
al cherubino d'argento, accompagnato da cinque dro servi in molte ambascerie il Duca Ottavio
stelle d' oro in cinta. Farnese, da cui fu creato cavaliere, conte pala-
CHESAZ di Monmelliano (Piemonte). — A- tino e tesorier generale di Piacenza. — Don Gio-
scritti alla nobiltà con patente del 1581. — vanni-Maria vescovo di Rettimo in Candia nel

Arma: D'azzurro, al braccio armato d'argento, 1560. — Arma: Di rosso, a quattro ferri di ca-

impugnante tre rose dello stesso, gambute e fo- vallo d' argento fra loro intrecciati.

gliate al naturale; col capo d'argento, al cre- CHIAVA di Sicilia. — Arma: D' azzurro, al
scente d'azzurro. — Cimiero: Un braccio ar- castello d'argento merlato di cinque pezzi, aperto

mato, come nello scudo. e fincstrato di nero, accompagnato da cinque gi-


CHIABAUDI del Piemonte. — Conti di Tor- gli d'argento posti tre in capo e due ai fianchi.

rettas. — Arma: D'oro, ad una grande stella di C1IIARAFFONI di Ferrara. — Oriunda di


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Pesaro. — Francesco medico distinto del secolo Francesco q.


m Luca ascritto nei Doria nel 1528
XVII Candido giureconsulto
; e scrittore di nome. fu capitano di Chiavari nel 1535 e 1536. — Ar-
— Arma ? ma: D' argento, alla banda d'oro per inchiesta.
CHIARAMONTI di Cesena. — Di origine CHIARELLI di Cento. — Paolo-Andrea Ghi-
francese, immigrata prima nel regno di Napoli, berti, detto Chiarello, fu il fondatore di questa
poi in Valsassina, da dove nel 1450 fu [trapian- illustre famiglia. Nel 1275 egli aveva fabbricato
tata in Cesena da un Simone figlio di Chiara- una torre nel territorio di Cento, la quale dal
monte che incontrata la grazia dei Malatesta sopranome di lui fu denominata dei Chiarelli, ed

ebbe dignità e favori e fu insignito della citta- appartenne appunto a questa casa. In que' tempi
dinanza cesenate. — Gregorio, Simone, figlio di di continue lotte civili questo fortilizio fu il pro-
fu medico peritissimo ed ammesso Con- al patrio pugnacolo della famiglia e della patria, e fu pure
siglio nel 4 475. — Conte Scipione celebre giu-
Il causa di ostilità e di rappresaglie fra i Centesi
reconsulto fu lettore nelle Università di Perugia e i loro nemici, fra i Chiarelli e i Bottrigari di
e di Pisa, Consigliere di Stato prima di Ferdi- Bologna. — Questa casa à dato alla patria molti

nando I Granduca di Toscana, e quindi dei Du- consoli e massari del Comune, ed à occupato in

chi di Modena. — Ma quegli che lasciò maggior ogni tempo le cariche le più eminenti. — Gia-
fama di sè fu il santo Pontefice Pio VII, la cui como, commissario vescovile in patria, venne a-
storia è universalmente nota. — Arma : D' az- scritto alla cittadinanza di Bologna verso la metà
zurro, alla banda d' argento, caricata da tre te- del XVI secolo, e dopo di lui i fratelli Cesare e
ste di moro al naturale attortigliate d'argento; Pompeo furono pure creati cittadini e nobili bo-

col capo d' azzurro, a tre stelle di otto raggi lognesi, non che cavalieri e conti palatini. Que-
d' argento. st' ultimo titolo fu pure conferito da Papa Cle-
CHIARAMONTI di Roma. Fregiata del — mente Vili a Marco-Antonio nel 1599. — Nicolò-
titolo comitale. — Arma: Spaccato; nel 4.° d'az- Maria, stato console di Cento per ben dodici volte,

zurro, a tre stelle male ordinate d' argento ;


nel e creato conte nel 1681, essendosi disposato alla

2.° trinciato d' oro e d' azzurro, con la banda di nobile Margherita Parrini, ultimo rampollo di

rosso attraversante sulla partizione e caricata di questa antica casa, ne ereditò colle sostanze il

un monte di tre cime d' argento, movente dal- nome e l'arma, e da indi in poi i suoi discen-
l' orlo inferiore della banda. denti si dissero Chiarelli-Pannini. — Bartolomeo-
CHIARAMONTE di Sicilia. — Originaria Filippo fu capitano di corazze per la S. Sede in

francese, e venuta in Sicilia con Verlando di- Cento, e fu onorato dal Duca Filippo di Parma
scendente dall' imperator Carlo Magno. — Per del titolo di conte trasmissibile a' suoi discen-

concessione di Federico II fu fregiata nel 1300 denti con diploma 7 Ag. 1765. — Benedetto mi-
del titolo comitale sulla città di Modica eretta litò in servizio del re di Francia, e prese parte

da Manfredo Chiaramontc. — Federico e Antonio a tutte le campagne dal 1768 al 1780, e nel 1791
patriarchi di Alessandria nel 1219; Nicolò Ve- da Luigi XVI fu creato Cav. del R. Ordine di S.

scovo di Frascati o Cardinale di Santa Chiesa; Luigi. — Arma: D'azzurro, al bue rampante d'oro,
Giacomo, governatore di Nicosia con privilegio tenente colla zampa sinistra un giglio dello stesso;

di far ivi coniar monete con la sua effigie e con col capo d' Angiò.
lo stemma di sua famiglia, dette monete jacobine; CHIARELLI di Ferrara. — Vuoisi che Orso
Giovanni, marchese di Ancona, maresciallo del- Chiarelli, uno dei capi della città di Ferraruola,

l' impero e generale delle truppe imperiali nella vissuto nell' ottavo secolo sia il capostipite di

Marca. — Furono altri cavalieri aurati, vicari questa famiglia che divisa in più rami si stabilì

generali, gran giustizieri e grandi almiranti. (E- in diverse città. Berardo andò ambasciatore in

stinta). — Arma: Di rosso, al monte di cinque Francia nel X secolo pel popolo ferrarese; Pie-
cime d'argento. — Alias: Spaccato; nel 1.° di tro, letterato distinto, fu soprannominato 1' An-
rosso, al monte di cinquo cime d' argento ; nel gelo di Dio per i soccorsi da lui prestati ai suoi

2.° d' argento pieno. concittadini nella peste del 1261 ; Albertino am-
CHIARAMONTI Arma: D'az-
di Verona. — basciatore a Padova per Nicolò IH. — Arma:
zurro, al monte di tre cime di verde, movente Inquartato; nel 1.° e 4.» un leone; nel 2.» e 3.°

dalla punta, e accompagnato in capo da una un bandato.


stella d'oro. CHIARELLO di Messina. — Carlo fu sindaco

CH1ARANDÀ di Sicilia. — Arma: D'azzurro, di Messina nel secolo XIX e la sua famiglia fu

alla fascia d' oro, sormontata da un uccello d'ar- ascritta a quella nobiltà. — Arma : D' azzurro,

gento posato. al mare al naturale, movente dalla punta, sor-

CH1ARANZA di Sicilia. — Arma: Di rosso, montato nel capo da un sole d'oro figurato di

alla spada d' oro in palo. rosso.

CHIARELLA di Genova. — Da Chiavari. — CHIARENZA di Sicilia, vedi Ciharanza.


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CHIARI o DELLA CHIARA di Bologna. — carica di primo segretario del re Carlo-Emanue-


Giurarono tra i Geremei la pace delle fazioni, e le III pel gran magistero di quel!' Ordine. Suc-

poi si ritrassero a Castel San Pietro nelle suc- cesse al celebre conte Bogino nel ministero della

cessive turbolenze; ma fu loro imposto di tornare guerra, e nel 1776 fu investito del feudo di Ru-
a Bologna nel 1299. — Dettero diversi anziani biana colla dignità comitale. Provvisto di regia

alla patria, ed alcuni appartennero al consiglio commenda, ebbe anche la carica di sovrintendente

dei 400. — Arma : Scaccato di rosso e d'argen- agli archivi di corte. Il Conte Amedeo-Domenico
to, a tre cotisse di verde attraversanti; col capo suo figlio fu decurione della città di Torino nel

d' Angiò. secolo XVIII, poi di nuovo alla ristorazione del

CHIARI di Velletri. — Arma : D' azzurro, al 1 81 4, ed ebbe la croce di cavaliere Mauriz. Il di

leone tenente nelle branche anteriori un giglio lui figlio, conte Amedeo, dott. in leggi dopo es-
accompagnato in capo da tre stelle di otto raggi, sere stato deputato per quattro legislature, fu
il tutto d'oro, colla banda di rosso attravessante eletto senat. del regno, ed è uno dei consiglieri

il leone. dell'Ordine Mauriziano. — Arma: D'azzurro, alla

CHIARNEVALE di Torino. — Arma: In- chiave d'oro, posta in fascia, 1' ingegno verso si-

quartato; nel 1.» e 4.° di rosso, alla torre d'ar- nistra e verso la punta dello scudo.

gento; nel 2.° e 3.° d'argento, al caprioto d'az- CHIAVEGA o CHIAVICA di Genova. — Pier-
zurro caricato alla punta da una stella d' oro, Giovanni, ascritto nel 1528 nei Cibo, fu l'anno

e accompagnata da tre trifogli di verde. — Ci- appresso uno dei primi otto senatori-procuratori
miero: Un'aquila di nero in atto di spiegare il della Repubblica; quindi ebbe il dogato nel 1557-
Volo. — Motto: VOLATU NE MINI. 1559. — Francesco, figlio di Pio-Giovanni, fu

CHIAROMONTE di Sicilia, vedi Chiaramonte. senatore nel 1586, ma nei di lui figli rimase e-
CHIARUCCI di Firenze. — Arma : D' oro, al stinta la famiglia ascritta alla nobiltà. — Arma:
bue rampante di rosso, con la banda d' azzurro Spaccato; nel 1.» d'azzurro, al leone illeopardito

attraversante sul tutto. d'oro; nel 2." bandato d'argento e d'azzurro.


CHIAVARELLl di Fossombrone. — Arma: CHIAVELLI di Fabriano. — Riparò in Ger-
D'argento, alla sbarra cucita d'oro; con due mania nelle invasioni dei barbari. Tornò poi in

bracci attraversanti vestiti di rosso e moventi Italia con Federico Barbarossa un Ruggiero Chia-
dai fianchi dello scudo, colle mani al naturale so- vello che ebbe il dominio della città di Fabriano
stenenti una chiave d'oro. nelle Marche. I suoi discendenti lo conservarono
CHIAVARI di Genova. — Famiglia in parte fino al 1435, ma in quell'anno il dì dell'Ascen-
guelfa e in parte ghibellina aggregata all'Albergo sione, orditasi una congiura contro il loro tiran-
Cattaneo. — Arma: Di rosso, a due chiavi d'oro, nico reggimento, parte furono uccisi e parte si

gì' ingegni in alto e affrontati. salvarono colla fuga. — Arma?


CHIAVARI di Genova. — Ascritta all'Al- CHIAVEROTI o CHIAVEROTTI del Piemonte.
bergo Lercari. — Arma: Fasciato d'azzurro e — Ebbe per capo-stipite Annibale giureconsulto
d'argento; col capo del secondo, a tre stelle di e pretore di Torino nominato da Emanuele-Fi-
sei raggi del primo male ordinate. liberto. — Nel 1725 Giacomo-Filippo, referenda-
CHIAVARI diGenova. — Dal castello (poi rio d'Ivrea, fu investito del feudo di Montolivo
città) omonima. — Nel 1528, alcuni furono ascritti nel Nizzardo colla dignità signorile; Colombano,
nei Lomellini, altri nei Lercari. — Hanno dato Vescovo d' Ivrea e poi Arciv. di Torino. (Estinta
alla Repubblica due dogi: Girolamo nel 1583, e nel 1831). — Arma: D'argento, al leone di nero,
Gian-Luca nel 1627. — Arma: Partito; nel 1.° linguato e armato di rosso, tenente con le bran-
d' oro, a due colonne toscane di rosso, ciascuna che anteriori un scmivolo di nero; con una fascia
col piedistallo, in due pali; nel 2.° fasciato d'az- di rosso caricata di tre stelle d'oro attraversante.

zurro e d'argento; col capo d'oro a tre stelle — Cimiero: Un leone come nello scudo. — Motto:
di sei raggi d' azzurro male ordinate. In solertia iionos.
CHIAVARINA di Torino. — Niccolò, aiutante CHIAVES di Sicilia. — Arma: D'oro, al de-
di camera del Duca di Savoia, Carlo-Emanuele II, strocherio armato, impugnante un'usta con ban-
fu padre di Lorenzo, nel 1628 nominato procura- diera di verde svolazzante a sinistra, arrostata
tore generale dei poveri presso il senato di Pie- da due chiavi di nero, l'ingegno verso i fianchi,

monte e che ebbe la concessione dell'arma di cui e accompagnato da tre alberi sdradientì di verde
fa tuttora uso la famiglia Chiavarina. Giovanni- moventi dalla punta.
Domenico fu commissario generale dell'azienda di CHIAVI (dalle) di Vienna. — Arma: D'ar-
guerra, e padre di Gian-Andrca-Giacinto, nel gento, a due chiavi di nero, passato in croce di
1751 segretario del Ministero di guerra, e nel S. Andrea, gli anelli in basso, legati con un na-
1757 primo ufficiale. Nel 1770 ebbe la croce stro di rosso.
dell' ordine Mauriz., e non molto dopo V elevata ClllAVOUIA o CIIIAVROIA di Genova. —
CHI 288 — CHI
Filippo console di Calla nel 1 474 Giacomo q. ra
; Conti di Stroppo, ai Conti di Benevello e ai Mar-
Filippo ascritto nei Doria nel 1528. Arma: — chesi di Cinzano. Un ramo fiorì parimenti in
D' argento, alla banda d' azzurro, caricata di tre Chieri, in Genova e in Treviso. — Emersero da
stelle d' otto raggi d' oro. questa stirpe due Santi, Giovanni Vescovo di
CHIEPPIO di Mantova. — Arma: D'argento, Como e Antonio dell' Ordine dei predicatori: al-
a tre rose male ordinate di rosso moventi da tri quattro Vescovi e un Cardinale, Giovan-Paolo,
uno stosso gambo fogliato di verde, il campo la illustrarono. Molti poi furono potestà, capita-
incappato piegato d' azzurro a due stelle d'oro; ni, senatori, ambasciatori, consiglieri di Stato.
col capo d' oro caricato di un' aquila di nero, im- Pietro e Antonio comandanti supremi dalla flotta
beccata e membrata di rosso. genovese. — Arma dei della Chiesa di Saluzzo:
CHIEREGATI o CHIERICATI di Vicenza. — D' argento, alla chiesa di rosso, tegolata, aperta
Originaria di Viterbo dove dicevasi dei Gatti. — e finestrata di porpora; col capo di Francia. —
In Vicenza si chiamò del Chieregati per il seguente Cimiero: Un — Divisa:
pellicano colla sua pietà.
grazioso aneddoto. Camillo di Gregorio era stato In te domine speravi. — Alias: En charitate. —
nominato a tre sedi vescovili, di Camerino, di Me- Di Chieri: D'argento, alla chiesa di rosso; col
lisi e di Novara: in cambio però di cingersi la fronte capo di azzurro, al sole d' oro. — Cimiero Un' e- :

della mitra episcopale pensò bene di congiungersi dera avvitticchiata ad un albero. — Motto: Cin-
in matrimonio; e volendo conservar la memoria git at non stringit. — Di Genova: D' azzurro,
della sua triplice elezione a vescovo, adottò il co- alla chiesa d'argento. — Alias: Trinciato d'az-
gnome di Chieregati e prese per arma tre teste zurro e d' oro, alla chiesa d' argento, aperta e
d' uomo con la cherica. Questa famiglia nel — finestrata di noro, dall'uno all'altro; col capo
1440 fu fregiata del titolo comitale; e già nel d'oro, all'aquila nascente di nero. — Di Treviso:
1300 apparteneva al nobile collegio dei Notai. Spaccato; nel 1.» di rosso, ad una chiesa d'ar-
Arma antica: Di rosso, a tre teste d'uomo d'ar- gento, il campanile a sinistra; nel 2.° d'argento,

gento con capelli d'oro a corona in forma di che- alla croce troncata di rosso.
rica, poste 2 e 1 .
— Arma moderna : Di rosso, alla CHIESI di Pisa. — Arma: D'azzurro, alla ban-
fasica d'oro in divisa caricata di un'aquila bicipite da d'argento; colla chiesa di rosso volta a sini-
di nero, coronata di rosso, ed accompagnata da stra e piantata sulla campagna di verde, attra-
tre teste d'uomo, due nel capo ed una in punta, versante. — Cimiero: Una croce scorciata d'ar-
d' argento con capelli d' oro in forma di cherica. gento.
CHIESA di Cento. — Annibale, poeta, giu- CHIGI di Siena e di Roma. — Fino dal 1100
rista e scrittore lodatissimo ;
ed Edoardo-Filippo, si ànno in Siena memorie dei Chigi col nome di
di lui nepote, medico e filosofo di gran rino- Conti dell' Ardenghesca; e possedevano uno stato
manza, ambedue vissuti nel XVIII secolo. — nel Senese con molte rocche e castella. — Ra-
Arma: D'azzurro, alla chiesa con campanile e nuzio ed Anselmo furono signori del castello di
facciata d'argento, rivolta a destra. — Cimiero: Macereto. — Divisa in due rami, dal primo fu

Una colomba colle ali aperte d'argento. — Motto: continuata in Siena la casa Ghigi, che poi s'im-
TUO PROTECTA NUMINE. medesimò in quella dei Zondadari, e dal secondo
CHIESA (della) di Saluzzo. — Di origine ebbe origine la linea di Roma fregiata dal Pon-
milanese, e si vuole che rimonti al secolo di S. tefice Alessandro VII del titolo di principe di

Ambrogio e che allora prendesse il proprio nome Farnese e di Campagnano, di duca di Ariccia e

dal fatto di aver sostenuto le parti del Santo e di signora di Cesano, Magliano, Scrollano ecc. —
della Chiesa ortodossa contro gli Ariani. — Fino È rimasta ereditaria dal 1712 in questa famiglia
dai suoi primordi fu signora di molti castelli e la dignità di Maresciallo del Conclave. — Fabio
fortilizi in Lombardia, non che di tutta la Val- fu Papa col nome di Alessandro VII; quattro in-
sassina. — Sul principio del secolo XII un ramo dossarono la porpora cardinalizia; due furono Ve-
si trapiantò nella città di Saluzzo e prese parte scovi, ed uno gran maestro dei Cavalieri di Malta.

in favore di quei marchesi che erano in guerra Anche il B. Giovanni da Macereto, agostiniano,
cogli Astigiani; per cui ottenne molti feudi, fra morto nel 1360; il B. Bonaventura servita e la

i quali quelli più considerevoli di Castigliole, di B. Angiola furono dei Chigi. — Arma: Inquar-
Palesana, di Marmorito e di Orcino. Più tardi tato; nel 1.° e 4." d'azzurro, alla rovere sradi-

ebbe Cervignasco, la contea d' Isasca e Stoppo, cata e coi rami passati in doppia croce di S.
la baronia di Tarantasca ed il marchesato di Cin- Andrea d'oro; nel 2.° e 3.° di rosso, al monte
zano con altri feudi minori nel contado di Asti. di sei cime d' oro, sormontato da una stella dì

— Altri rami si trapiantarono in altre parti; otto raggi dello stesso.


durante il secolo XV due si stabilirono in Cuneo CHINELLI di Brescia. — Arma : Interzato in

ed in Avignone, un altro a Brandeburgo, un al- fascia; nel 1.° d'oro, all'aquila di nero coronata

tro a Torino e suddividendosi dette origine ai del campo; nel 2.° di rosso, a cinque busti al
CHI — 289 — CIA

naturale, vestiti di nero, posti 2, 1 e 2; nel 3.» cogli onori di Presidente capo. — Arma : Inter-
d' argento, all' unicorno corrente di nero. zato in fascia; nel 1." d'azzurro, al crescente
CHINI di Siena. — Arma: Partito d' oro e d' argento rovesciato ; nel 2.° d' argento, a due
d'azzurro, a tre crescenti posti 2 e 1, quelli del crescenti d'azzurro rovesciati, uno accanto al-

capo affrontati dell' uno nell' altro, quello della l'altro; nel 3.° d'oro, a due bande di rosso.
punta montante dall' uno all' altro. CHIURLI A di Bari. — Di origine greca, e

CHINIGÒ di Messina. — Pantaleone senatore stabilita in Bari nel 1085. Un ramo si trapiantò
di Messina nel i'òii; Giovanni ebbe dall'impe- in Giovinazzo nel 1540. Fu signora di 23 baro-
ratore Carlo V l'onoranza del cingolo militare; nie, delle contee di Lizzanello e Roceaforzata e

Placido fu barone del Rotolo delle Carni di Mes- del marchesato di Lizzano. — Roberto, gran pro-
sina; e Francesco, cavaliere gerosolimitano, dotto tonotario del regno nel 1273 fu tra' giudici che
giureconsulto, maestro razionale della R. Gran firmarono la condanna di Corradino, e fu anche
Corte e presidente della R. Camera della Som- gran contestabile di Sicilia. — Oggi un ramo
maria nel 4798. — arma : D'azzurro, al levriere fiorisca anche in Taranto. — Arma: Di rosso,

d'argento, fermo e guardante una stella d'oro, alla banda d'azzurro filettata d'argento caricata
posta al primo cantone. da tre gigli d'oro, accompagnata da due leoni

CHINO del Piemonte. — Baroni di Brarola. dello stesso.


— Arma: D'oro, alla croce di S. Andrea di rosso. CH1ZZOLA di Brescia (Estinta). — Arma:
CHIOCHA di Verona. — Arma: D'azzurro, Di rosso, a tre chiz/.ole d' argento; col capo del-
al castello d' argento fiancheggiato da due torri l' impero.
dello stesso, sostenuto da un monte di tre cime CI1VA o CAVA di Lecce, vedi Acaia.
di verde ;
alla campagna di rosso. CHIZZALI di Venezia. — Arma: D'azzurro,
CHIOCCA di Bologna. — Arma : Inquartato; ad una torre d'argento, colla porta dello stesso,
nel 1 .° e 4.° d' azzurro, alla bandiera rovesciata posta sopra una terrazza di verde; col capo d'oro
d'argento, coli' asta dello stesso posta in banda; caricato di un leone illeopardito di rosso. — Ci-
nel 2.° e 3.° d' azzurro, a cinque losanghe d'ar- miero: Un leone uscente.
gento accollate in banda, abbassate sotto il capo CIACCHI di Firenze. — Fu onorata per di-

d' Angiò. ciannove volte del priorato, e nel 1436 del gon-
CHIOCCIA o CHIOZZA di Genova. — Luigi falonierato. Appartenne a questa famiglia Ber-
ambasciatore al Duca di Milano nel
/
1491. — nardo martire della libertà fiorentina nel 1299.

Paolo e Giacomo, figli di Tommaso, ascritti nei Arma: Di rosso, alla banda di vaio, accompagnata
Giustiniani nel 1529. — Nel salone del palazzo da due grifi passanti d' argento.

di S. Giorgio, evvi la statua marmorea innalzata CIACCHI di Firenze, del quartier S. Croce.

nel 1670 ad Angelo Chioccia per benemerenze — Dette alla repubblica undici priori, e un gon-
verso la patria. — Arma: D'oro, alla chioccia faloniere di giustizia. (Estinta nel 1590). — Arma:
d'argento, crestata di rosso, addestrata da tre pul- D' argento, al capriolo di rosso, accompagnato in

cini pure d' argento, uno siili' altro. punta da un monte di sei cime d' oro.

CHIOCCI di Gubbio. — Due omenime fami- CIACCHI di Pesaro. — Fregiata del titolo

glie, provenienti dallo stesso stipite, fiorirono in comitale, a dato alla Chiesa un cardinale vissuto
Gubbio; l'una, estinta, portò il titolo di conte, nella prima metà del XIX secolo. — Arma:
e l'altra fu semplicemente nobile. — Arma? D' azzurro, al capriolo d' oro, accompagnato in

CHIODO di Verona. — Arma : Di rosso, a capo da tre stelle di sette raggi d' oro, ed in
tre chiodi accostati e appuntati di nero, accom- punta da un monte di tre cime dello stesso.

pagnati da due scheggie di tavola d' oro, poste CIACCIA di Velletri. — Antica nobile e fa-

in banda, moventi V una dal canton destro del miglia veliterna, (estinta). — Gemente-Andrea
capo, 1'
altra dal canton sinistro della punta, e ed Eleuterio furono del Consiglio, il primo nel

da due rose d' oro, poste 1' una nel canton sini- 1506, ed il secondo, che fu anche priore, nel 1520.
stro del capo, l' altra nel canton destro della — Arma: Di verde, al ciacco pascente al na-
punta. turale.

CHIONIO-NUVOLI del Piemonte. — Origi- CIACERI di Modica (Sicilia). — Originaria


naria di Monastero di Lanzo. — L' Avv. Giaco- spaglinola, trapiantata in Sicilia da un Chiachcro

mo-Francesco, primo ufficiale nel ministero del- che fu governatore di Modica. — Vincenzo, dotto
l' interno, acquistò nel 1789 il feudo di Tliénésol giureconsulto e giudice della Gran Corte di Mo-
col titolo di Barone. Morendo senza prole, lo la- dica, ottenne nel 1710 il titolo di barone di S.
sciò al fratello Placido-Ignazio Dott. collegiato Gaetano. — Furono pure giudici di detta Gran
in leggi, il quale nel 1815 ottenne l'investitura Corte e governatori della contea Giuseppe e Be-
di quel titolo per sè e per il figlio adottivo Pla- nedetto; quest' ultimo ricevuto Cavaliere di giu-
cido Nuvoli, poi Presid. della R. Camera dei conti stizia dell' Ordine Costantiniano nel 1796. —
Disi* n.irio S»nr Ri».. *9

CIA — 290 — CIA
Arma: D'azzurro, alla sbarra d'oro, abbassata ma: D'azzurro, all'elmo al naturale attortigliato
sotto una testa di moro al naturale, rivolta e da viti di uva cariche di grappoli.

recisa di rosso. CIAMPELL \ di Aquila. — Feudataria di


CIAFAGLIONE di Sicilia. — Antonio, primo Borgocollefegato con titolo baronale, fu ascritta
duca di Villabona nel 1683, fu avvocato della R. al patriziato aquilano. — Arma : D' azzurro, a
Gran Corte di Palermo e presid. del tribunale tre ciambelle d' argento, poste in palo.

del R. Patrimonio; Nicolò di lui figlio, secondo CIAMPELLI di Firenze: — Ottennero il prio-
duca, fu governatore perpetuo della città di Sciacca rato nella persona di Domenico di Ciampello di

e Cav. di S. Giacomo; Ignazio, figlio del prece- Goro nel 1374. Agostino rinomato pittore del
dente, terzo duca, fu segret. della S. Inquisizione secolo XVI. (Estinta nel 1588). — Arma: D'ar-
del regno di Sicilia; Nicolò, quarto duca, ebbe gento, ad una gemella di nero, accompagnata da

P ufficio d' Inquisitore provinciale del S. Ullicio, due anelletti dello stesso, uno in capo e uno in

e rinunciò al titolo ducale in favore del proprio punta. — Alias: D'argento, al monte di sei cime
cugino Giuseppe-Vittorio tenente delle RR. Guar- d' azzurro; col capo d'Angiò.
die Italiane, il quale ne fu l'ultimo investito nel CIAMPOLI di Aquila. — Ebbe vari familiari
4780. — Antonio padre di quest'ultimo fu bri- e commensali dei Re Angioini. — Antonio fu

gadiere degli eserciti del Re di Sardegna e morì ricevuto Cav. milite di giustizia nell'Ordine Ge-
sacerdote. — Arma: D'azzurro, all'albero di cia- rosolim. fin dal 1420, e quindi fu Commend. di
faglione tortuoso e sradicato d' oro, sormontato S. Tommaso nello stesso Ordine (Estinta). — Ar-
da un' aquila coronata dello stesso. ma: D'azzurro, alla fascia d'argento, accompa-
CIAFRELLEdi Vellctri. — Annibale 1554 nel gnata in capo da una corona d' oro, ed in punta
priore del patrio comune. — Arma: D'azzurro, da tre pali d' argento.
alla sbarra di rosso accompagnata da due rose, CIAMPOLI di Messina. — Casa guelfa del
una in capo c I' altra in punta. sesto di Borgo a Firenze fuggita dalla patria,
GAIA (della) di Siena. — Furono dei nove, per timore dei Ghibellini, nel 1260. Pria passò
e risiedettero nel Magistrato fino dal 1500. — a stabilirsi in Lucca, indi in Pisa ove ebbe parte
Catanio vescovo di Nardò nel 1655; Domenico nel supremo magistrato della repubblica. Sul
Vescovo di Massa nel 1685; Andrea Cav. aureato principio poi del XV secolo un Pietro detto Tuc-
e podestà di Siena nel 1490. Diversi fnrono Ca- cioCiampoli, patrizio pisano, ne trasportò un ramo
valieri di Malta, altri Cavalieri di S. Stefano. in Messina, ove dette vari senatori. — Nicola i-

Arma: Spaccato d'azzurro e di verde, al Icone- stitutore nel 1725 dell'Accademia degli Accorti.
d' oro collarinato dello stesso, rampante sul tutto. — Arma: D'oro, a tre cornacchie posate di ne-
CI ALDINI di Reggio-Emilia. — Vittorio-E- ro, 2 e 1.
manuele II re d'Italia, con decreto 18 Die. 1870 CIANCARUOLI di Venezia. — Arma: Spac-
e con lettere patenti 13 Gcn. 1871 concesse al cato, di rosso a tre rose d'oro sull'azzurro pieno;

Generale Enrico d'aldini il titolo di duca di Gaeta con la fascia d'oro attraversante sullo spaccato.

trasmissibile per primogenitura maschile, e con CIANCIO di Sicilia. — Originaria di Fran-


altro Decreto del 13 Gcn. 1871 fu approvato il cia, e stabilita in Adornò, terra baronale di Sici-

conferimento allo stesso del titolo di patrizio pir lia, fu signora nel 1666 del feudo dell i Pojira col
sano. — Il suddetto titolo di duca di Gaeta, con titolo di barone. — Arma: D'azzurro, alla torre

regio decreto 7 Mar. 1878 venne dichiaralo tra- d' oro merlata di tre pezzi, aperta e finestrata
smissibile anche al fratello del Generale, Guido, di nero, movente da una campagna dello stesso;

e ai discendenti maschi di questo. — Arma : In- ed una scala a pioli d'oro di dieci gradini, trat-
quartato; nel 1.° di rosso, all'aquila al naturale, tenuta nella sommità della torre da un destro-
bicipite, col volo abbassato, coronata d' argento -cherio armato movente dal fianco sinistro dello

su ciascuna testa; nel 2.° d'oro, al pino, muli-ito scudo, : sormontata da tre stelle d' oro ordinate
sopra una zolla erbosaj il tutto al naturale, col in fascia.

tronco sostenuto da due lupi di nero affrontati; CIANCIOLO di Messina. — Originaria della
nel 3.° d' azzurro, alla sbarra a spinapesce d'oro, città di Piazza, e trasferita in Messina circa al

addestrata da una stella dello stesso; nel i.° 1610, — Francesco comprò nel 161 2 la baronia
spaccato d'argento e d'azzurro; il tutto sotto della terza Dogana di Catania, e ne fu investito
un capo di verde, al castello d'oro, murato, chiuso nel susseguente anno per sé e suo: eredi. Fu i-

e finestrato di nero, sormontato nel mezzo da noltre signora della baronia di Scarpello. — Ar-
una bandiera, alle armi di Gaeta, inquartata d'ar- ma: D'azzurro, al destrocherio di carnagione, ar-
gento e di rosso svolazzante verso sinistra. — mato al naturale, impugnante una mazza di nero,
Motto: Caif.ta italiae adserta. circondata da tre stelle d'argento.
CIAMBBUSCA di Vellctri. — Francesco e CIANI o CEJANI del Trevigiano. — Arma:
Paolo nel secolo XVI priori del Comune. — Ar- Partito d' azzurro e di verde, al busto con due
CIB — 291 — CIB

faccie, muliebre a destra e maschile a sinistra, attortigliata in fascia, e caricata del motto Lf-
d' argento attraversante sulla partizione. bertas di nero.

C1ANTAR di Malta. — Vuoisi sia un ramo CIBRARIO di Usseglio nella valle di Lanzo
della celebre casa imperiale dei Paleologhi. Fu (Piemonte). — Infinite sono in quella valle le fa-

signora di molti poteri in Malta e particolar- miglie che portano questo nome, dedite in mas-
mente del territorio di Gibel-Ciantar. Il ramo sima parto alla pastorizia. — Giovanni-Antonio
primogenito si estinse nel secolo XVI. — Stipite Cibrario, particolare di quel paese, nel 1208 fece

del ramo attuale fu Neygo uno dei giurati no- acquisto dal governo del diritto di eleggere i

bili di Malta nel 1435. — Giovanni-Antonio, let- sindaci locali. Da costui discese il notaio Giam-
terato di fama europea, autore dell' opera Malta battista che fu il padre di Luigi celebrato sto-
illustrata. Giorgio Serafino fu investito nel 1777 rico della Monarchia Sabauda nato in Usseglio il

da Ferdinando IV re delle due Sicilie della ba- 23 Feb. 1802. Nel 1823 conseguì il dottorato in

ronia di San Giovanni. — Arma: Controbandato lettere, e nel 1824 in leggi, mentre già in via
1

d oro e d' azzurro; col capo di rosso, al mela- straordinaria per concorso dell'illustre Conte Pro-
rancio sradicato al naturale, accostato da un leone spero Balbo, che ne apprezzava le squisite doti

d' oro. — Cimiero : Un albero di arancio, acco- d' ingegno, era stato applicato al Ministero del-
stato a sinistra da un leone d' oro. — Divisa : l' interno, di cui resse una divisione nel 1823,
IiNGENlO ET PRUDENTIA. mentre nel 1820 s' ebbe il grado d' Intendente.
C1ANTI di Roma. — Arma: D'azzurro, al Datosi agli studi storici, vagheggiò di poter con-

lupo d' argento posato sopra una terrazza di seguire la nobiltà in via di giustizia, e ricorse

verde, avente innati/' un fascio di tre freccio del alla Camera dei conti fondandosi su quel diritto

secondo, le punte in alto. di elezione dei sindaci locali acquisito da quel

CIARLA di Urbino. — Appartiene a questa suo antenato, coll'avvertire che tal diritto usava
casa il celebre pittore Raffaello Ciarla (Estinta). ritenersi nobile e nobilitare chi ne era stato in-

— Arma: Di rosso, a tre teste di vitello al na- vestito. Ma la R. Camera il 7 Die. 1826 consi-
turale. derando, 1.° che tale ufficio riputavasi meramente
CIAVERNELLI di Ferrara. — Giambattista uguale ad una piazza di notaro, insinuatore ecc.

giureconsulto, prof, dell' Università, Arcidia- poi alienabile a chiunque, e cui non era inerente il

cono della Cattedrale di Ferrara. — Arma D'az- :


menomo titolo di nobiltà; 2.» che quell'editto il

zurro, all' ape d'oro, accompagnata da tre stelle quale autorizzava tali alterazioni era poi stato

dello stesso, una in capo e due in punta. revocato, e restituito il prezzo di quanto avevano

CIBO di Genova. — Oriunda della Grecia, speso coloro che I' avevano acquistato, rigettava

si disse primieramente Cubea o Cibocca. Il pri- il suo ricorso. Carlo-Felice però volendo secondare

mo a trasportare questa famiglia nella Liguria le calde istanze nuovamente promosse dal Cibra-

fu un Odoardo prode capitano che si recò in Ita- rio a tal oggetto e sostenute dal lodato Conte
lia in tempo assai remoto e si stabilì in Genova. Balbo, con lettere del 5 Feb. 1827, e fondandosi

— I Cibo divennero in breve potenti in Italia, e anziché su quei labili argomenti nobiliari

la loro casa fu considerata come sovrana. Eb- — sulla considerazione che esigeva il merito delle

bero la suprema signoria delle isole di Gorgona di lui fatiche letterarie, specialmente da che egli

e Capraia, dei feudi di Carafanello, delle contee aveva indirizzato i suoi studi all' investigazione

di Sora, di Anguillara, di Ferentillo, di CerveWi, delle antiche memorie della patria storia

del marchesato della Marca d' Ancona, dei ducati confermagli la nobiltà ereditaria. Il Re-Vittorio

di Orvieto e di Spoleto, e finalmente del ducato Emanuele II poi il 1 Die. 1861 di moto-proprio lo

di Massa e Carrara che poi passò ai Duchi E- creò Conte, e pochi anni dopo Cav. della SS. Annun-
stensi. Il maggior lustro di questa casa fu Giam - ziata. La famiglia Cibrario ebbe inoltre il patri-

battista, papa col nome d'Innocenzo Vili. — Un- ziato di Pisa e di S. Marino. — Arma: Spaccato; nel

dici indossarono la porpora cardinalizia; diversi I


.° d'argento, a sei sbarre, tre di rosso e tre di ne-

furono vescovi, altri senatori; Aranito combattè ro, alternate; nel 2.° partito; a destra di verde, a

in Terra Santa; Lanfranco sedette fra gli otto del due dati d' argento, marcati l'uno d'uno e l'altro di

magistrato supremo di Genova. — Un ramo di due punti di nero, ed ordinati in fascia; a sini-

questa famiglia fiorì in Napoli col nome di To- stra d'azzurro, alla banda d'oro caricata di tre

macelli; ed altro in Messina ov ebbe


1
la contea crescenti del primo, nel verso della pezza, ritirati

di Naso. — Arma: Di rosso, alla banda scaccata verso l'angolo destro. — Motto: Si deus intkrsit.

d' argento e d' azzurro, di tre file, col capo d'ar- Alias: Interzato in fascia; nel 1.» d'azzurro, a tre

gento, caricato dalla croce di rosso, abbassato scogli accostati, sormontati ciascuno d' una torre
?
aquila bicipite di due piani, il tutto al naturale, aperte e fine-
sott' altro capo cucito d oro, all'

spiegata di nero, membrata e imbeccata d' oro, strate di nero; ciascuna torre cimata da una pen-
argento, na di struzzo d' urgento; nel 2.° d'argento a sei
coronata di rosso afferrante una lista d'

eie — 292 — CIC

cotisse in sbarra alternate di nero e di rosso; CICERI di Como. — Con diploma del 27 Nov.
nel 3.° partito: a) di verde, a due dati accostati 1672 firmato, in nome di Carlo II re di Spagna
d'argento, quello a destra inarcato di un sol punto, e duca di Milano, dalla regina Anna-Maria d'Au-
e quello a sinistra di due punti ;
b) d' azzurro, stria sua madre, e interinato dal Senato Mila-
alla banda d' oro, caricata di tre crescenti del nese il 10 Gen. 1673 Vincenzo Ciceri fu creato
campo volti verso I' angolo destro del capo. — conte di Cerro; Carlo, vescovo di Alessandria e
Cimiero: un vecchio nascente vestito di rosso, il
j
poi nel 1686 Cardinale. — Arma: D'oro, a tre
capo circondato da un'aureola d'oro, tenente una piante di ceci di verde, fruttifere di rosso e nu-
lista d' argento col motto lidertas di nero. drite sulla pianura erbosa.
CICALA di Genova. — Primo ad assumere CICERO o CICCHERÒ di Genova. — Da Rec-
tal cognome fu un Pompeo, valoroso soldato di co. — Francesco anziano della Repubblica nel 1 330.
Vcntimiglia nella Liguria; Giulio, capitano ri- — Raffaele ascritto negli Usodimari nel 1528.
nomatissimo dei suoi tempi; Guglielmo console Arma : Di rosso, al leone d' oro coronato dello
delle Repubbica Genovese nel 1112. — Arma: stesso, attraversato da una banda di verde.
Di rosso, all'aquila spiegata d'argento, coronata CICCI di Perugia. — Giovati-Battista vice-
d'oro; con la bordura cucita d'azzurro, caricata legato in Avignone nel 1700. — Arma: Di rosso,
di sette cicalette d'oro, ordinate 3, 2 e 2. al Limbello di quattro pendenti d'argento, infa-
CICALA di Messina e di Palermo. — T
L n scia, accompagnato da una stella d' oro in capo
ramo della precedente, trapiantato in "Sicilia sotto i e da un monte di tre cime d' azzurro, movente
il Re Federico II e propagato quindi in Lentini, dalla punta.

{

in Messina, in Palermo, in Cosenza ed in Na- CICIL1ANI di Verona. Arma: Inquartato


poli. — Ebbe la signoria di molti feudi, fra i
j

j
di rosso e di verde, ad una stella d' oro attra-
quali quattro ducati, Calvello, Canossa, Castrofi- versante in abisso.

lippo e Gimigliano, e due principati, Tiriclo e


j

CICINELLI e C1MAGLIA di Foggia. — Due


Marsicovctere. — Paolo conte di Colessano e di
J

j
famiglie consorti, originate dal comune stipite dei

Àlito gran contestabile di Sicilia nel 1205; Ni- normanni dell' Aquila Conti di Fondi. I Cicinelli
|

colò giustiziere di Terra di Lavoro nel 1221; '

ebbero nobiltà in Napoli al seggio di Montagna;


Andrea valoroso capitano e maestro giustiziere e la famiglia Cimaglia in Foggia, in Vieste e iu
di Federico 11 Imper. — Emersero inoltre da !
Sicilia. — Ebbero la signoria di 20 baronie, del
questa famiglia due cardinali, e diversi senatori. ducato di Grottaglie e del principate di Cursi.
— Arma: Uguale alla precedente. La famiglia Cicinelli si divise in due rami prin-
CICALA di Lecce. — Oriunda genovese, fu ; cipali, ambedue estinti, il primo nel 1610, e il

ascritta al patriziato di Lecce, ed ebbe le baro- secondo nel 1730. — I Cimaglia vennero in Fog-
nie di Sternatia, di Castri-francone, di Castri- ;
gia nel 1500. donde un ramo si stabilì in Vieste
guarino. di Cursano, di Mollone, di S. Barbara e ed un altro in Messina. — Coriolano, maestro ra-
di Cigliano. — Girolamo, ottimo poeta latino, e
j

zionale della Gran Corte nel 1310; Camillo pre-


Francesco-Bernardino poeta lirico e tragico. — fetto della repubblica di Genova; Prospero mae-
Ai\M\: Uguale a quella dei Cicala di Genova. stro portulano di Puglia nel 1448; Nicola e Do-
CICALESI di Napoli. — Arma: D'azzurro, !
menico Vescovi; Andrea valoroso capitano sotto
a cinque cotisse d' argento. Filippo IV nel 1623. — Arma dei Cicinelli: i.°

C1CALOTTI di Roma. — Fregiati del titolo ramo: D'azzurro, all'aquila spiegata d'argento.
di marchesi il 19 Giù. del 1784. — Arma: Di
j

|
— Arma del 2.* ramo: Di rosso, al cigno fermo
rosso, a tre rose d'argento bottonate d*oro; col i d'argento e la filiera d'oro. — Cimiero: Un
capo dello stesso, caricato di un' aquila uscente cigno di argento. — Arma dei Cimaglia: D' az-

di nero, coronata di rosso: il detto capo soste- , zurro, all'aquila spiegata di nero coronata d'oro,
mito da una divisa d'azzurro, caricata di un ser- 1

poggiata sopra tre monti di verde, moventi dalla


pente d' oro ondeggiante in fascia. punta, accompagnata nel capo da una stella d'ar-
CICCARELLI di Molerà. — Se ne à memo- gento. — Cimiero: Un'aquila di nero uscente
ria in un Francesco vissuto al tempo di Filippo I ;
coronata d' oro.

principe di Taranto, e che donò al B. Nicola da j


CICOGNA di Milano. — Fino dal tempo delia
Giovinazzo^uno spazio di terreno per erigervi un invasione dei barbari fioriva in Milano la famiglia

convento dei Domenicani nel 1200. — Arma: Un 1

Cicogna, e si diramò in diverse città d'Italia. —


albero di ulivo, accompagnato da un cane con Dal ramo milanese emersero quattro cardinali,

un osso fra i denti nell'atto di morderlo: il tutto j


quattro decurioni, alcuni senatori ed altri vicari

al naturale. di provvigione. — Arma : Di verde, ad una ci-

CICCO (de) di M elizzano nel Beneventano. — 1

cogna d' argento imbeccata e membrata d' oro

Arma: D'azzurro, ad un vaso nudrito e fiorito di tenente nel suo becco un serpente d' azzurro, e
j

verde, aceompagnato in capo da due stelle di/te |


nella sua zampa destra alzata una pietra al na-

eie — m— CIG

turale. — Cimiero: Un sinistrocherio armato, pite dei Guadambi, signora di Alteua o del mar-
impugnante una spada, il tutto al naturale, sor- chesato della Guardia in Abruzzo. — Guido., nel
montato dal motto: Ancora spero. 1666 Vescovo, di Forlì. —
Arma ?
CICOGNA del Piemonte. — Ebbero il titolo CICONI di San Daniele (Friuli). — 11 19
comitale di Tornaco. — Arma : Uguale a quella' Mar. 1792 ottenne dal Senato Veneto 1' investi-
dei Cicogna di Milano. tura in ragione di feudo antico, nobile, retto e
CICOGNA di Venezia. — È un ramo della legale di vari corpi di terra situati nel distretto
precedente, ascritta al patriziato veneto nell'anno di S. Daniele. Con sovrana risoluz. del 10 Ott.
1381, per la guerra di Cliioggia, fu confermato 1829 fu confermata a questa famiglia la sua no-
nobile con sovrana risoluzione II Nov. 1817. biltà. —
Arma?
Conta due procuratori di San Marco, mio dei CIECCI1ER0 di Genoca. — Arma: Di ros-

quali, cioè Pasquale fu doge dal 1583 al 1595; so, al leone d'oro; colla banda di verde attraver-
devesi a lui la costruzione del celebre ponte di sante.

Rialto sul canale grande, composto di un solo CIERA di Venezia. — Antichissima ed origi-
arco di ottantanove piedi. — Arma : D' azzurro, naria della Persia, venuta in Venezia aggiunse
alla cicogna d' argento. all'antico cognome quello di Dal Banco, perche un
CICOGNA di Verona. — Arma: Inquartato: Bernardo liglio di Giovanni Ciera e di Elena So-
nel l.° e 4.° d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° ranzo, viventi nel 1450, tenne solo il pubblico
e 3.° di rosso, ad una stella d' oro sormontata Banco della città por lo spazio di 20 anni conti-
da una lista d'argento, caricata dal motto: Vic- nui. Agostino figlio di detto Bernardo nel 1451
toria; sul tutto d'azzurro, ad una cicogna d'ar- chiese a Federico III imperatore di essere ag-
gento imbeccata e membrata di rosso, tenente gregato mercè i suoi autorevoli uffici all' ordine
nel suo becco un' aquila al naturale. patrizio ; ma si ebbe una dura repulsa, e gli fu

CICOGNA di Vicenza. — Arma: Partito; nel proibito di accostarsi a sua Maestà. Il motivo fu

1. ° di azzurro, alla cicogna ferma d' argento; nel perchè Agostino era stato poco delicato nel-

2. » d' oro, con la fascia di rosso, caricata di tre l'esercizio del Banco, che gli fu tolto dal governo
crescenti d' argento. della repubblica, e condannato a pagare i suoi

CICOGNARA di Ferrara. — Originaria di creditori e tremila ducati di pena agli Avvoga-


Spagna, da dove verso la fine del secolo XIV fu dori. Agostino perù nel 1 173 saldò le ragioni di
trasportata in Italia da Benvenuto che scelse per tutti, e più tardi chiamato a Roma da Sisto IV
suo soggiorno la città di Cremona all'epoca dei fu da lui creato Protonotario apostolico dai Par-
Visconti. Chiamavasi dapprima de Grapis, ma tecipanti e poco dopo fu mandato Nunzio a Ve-
col venire in Italia si volle dai suoi componenti nezia. — Appartengono a questa casa un Jacopo
assumere un cognome italiano che presero da un che fu Vescovo di Corone e Paolo eletto Vescovo
feudo di loro proprietà nel Cremonese e si disse- Vestano nel 1612, quindi sulfraganco di Ostia e

ro Conti di Cicognara. — Sotto il principato del Velletri nel 1644. — Arma?


March. Nicolò III d' Este, lo stesso Conte Ben- C'IETTI di Trafilarne presso Cannobio. — Ap-
venuto venne nel 1419 da Cremona in Ferrara, partiene a questa famiglia il famoso Abate Cietti
e i suoi discendenti acquistarono diversi feudi in capo dei Cisalpini nel H97. — Arma: Spaccato;
Gambalaga. — Ludovico podestà di Sassuolo nel nel l.« scaccato di nero e d'argento; nel 2.° d'ar-

1 i93. — Leopoldo illustratore delle glorie arti- geuto, a due croci di rosso, una sopra l'altra.
stiche italiane, fu membro del corpo legislativo CIGALA di Sicilia, vedi Cicala,

nel primo regno d'Italia, e Consigliere di Napo- CIG AL A di — Arma: D'oro, all'a-

leone I. Pei suoi meriti fu ascritto al Libro d'o- quila bicipite di porpora, ciascuna testa coronata
ro; e morì in Venezia nel 1834. — Si estinse d'oro. — Alias: Inquartato: nel 1.° e 4." d' ar-
questa famiglia nel Conte Alberto morto nel gento, a quattro rose di quattro foglie di rosso,

1 869. — Arma : Di verde, alla cicogna d'argento, poste 2 e 2; nel l.» e d' oro, all' aquila di

ferma sopra un monte di tre cime d'oro movente porpora coronata d'oro.
dalla punta, e accompagnata nel canton destro CICALINI di Como. — Fregiata del titolo di

del capo da un giglio dello stesso. marchesi ed estinta nei primi anni del XIX se-

CICOLELLO di Chivasso (Piemonte). — Ar- colo. — Arma: D'argento, al castello cimato da

ma: Di rosso, al capriolo d' argento, ed una fa- una torre di due pezzi di rosso, aperto e line-
scia dello stesso attraversante; col capo d'oro, al- strato del campo; la torre accostata da due leoni

l'aquila di nero. — Cimiero: Un moro nascente, rampanti e allrontati del secondo, sostenuti dal

in profilo per due terzi, vestito partito di bianco castello; e questo posto sopra una terrazza di

e di rosso, tenente con la destra uno spadone, e verde, avente innanzi un uccello al naturale; col

colla sinistra il Motto: mhil difficile volenti. capo d' oro caricato di un' aquila di nero, coro-

C1CC0L1NI di Macerata. — Dello stesso sti- nata del campo. — Cimiero: Un leone uscente di
CIL — 294 — CIM

rosso, tenente una spada d'argento, guarnita d'oro. Nepis assisiate. — Arma: D'azzurro, al diamante
CIGATA di Verona. — Arma : D'azzurro, al- accompagnato in capo a destra da un sole, e in

l' albero di verde, sormontato a sinistra da una punta a sinistra da una stella di sei raggi, il

colomba d'argento imbeccata e membrata di rosso, tutto d'oro.

c sinistrato da un leone d'argento lampassato di CILLIS (de) di Benevento. — Originaria di


rosso; il tutto sostenuto da una terrazza di Cordova e stabilita in Benevento nel 1527, ov'eb-
verde. be nobiltà. — Per Breve del Papa Innocenzo
CIGHERI di Genova. — Arma: D'azzurro, XII fu ascritta al patriziato romano, ed à pos-
alla cicala al naturale, montante. seduto i feudi di Cappacorta, Cervarulo e Tappa,

CIGLIOLINI di — Arma: D'oro, alla ed à avuto i titoli di Conte del S. R. I. e di

sbarra abbassata d'azzurro, caricata di un'aquila Conte Palatino nel 1690. — Goberto capitano
di nero e accostata da due gigli d' argento, uno di cavalli nel 1477; Roberto Generale dei Pii 0-
in capo e l'altro in punta. — Cimiero: Quattro perarii nel 1730. — Arma: D' azzurro, al cane
piume di struzzo, d' azzurro, d' oro, d' argento e levriere coronato d' oro e rampante contro un
di rosso. monte di verde movente dal lato destro dello
CIGNA di Fossano (Piemonte). — L' Avv. scudo, col capo cucito d'azzurro, caricato da tre

Carlo-Amedeo, ottenne nel 1722, per acquisto, gigli d'oro.

il feudo di Lignana con titolo comitale. — Arma: CILLV di Ravenna. — Portano il titolo di

Partito di rosso e di nero, a sei sopracciglia d'o- Conti. — Arma: D'azzurro, mareggiato d'argento

ro, 2 e 1 su ciascun campo; col capo d' oro, cari- in punta, ad un uccello marino volante.

cato di due sopracciglia di nero. CILOTTA di Sicilia. — Arma : D'azzurro, a


CIGNANI di Firenze e di Bologna. — Origi- due leoni coronati d'oro, controrampanti ad un
naria del Castel Cignano in Mugello, territorio di albero di pino sradicato d'oro.
sua signoria, si stabilì in Firenze dopo l' anno CIMA di Cingoli (Marche). — Proveniente dai
1200. Fu ascritta alla nobiltà, ed ebbe parte alle signori di Arcione e Corvcdone nel 1150. Ebbe
pubbliche magistrature. Dette alla repubblica per qualche tempo il dominio della patria, e si

molti anziani, e diversi priori. All'epoca delle fa- divise in due rami, in quello di San Giuliano e
zioni esulò dalla patria e si portò a Bologna di nell'altro di S. Agostino: dette 16 Vicari ponti-
cui ottenne la cittadinanza; ma richiamata a Fi- fici e imperiali, 16 podestà di città col jus gladii,

renze, quivi si mantenne fino al secolo XVIII. (E- 2 senatori di Roma, diversi prelati, e molti altri
stinta). — Arma : D' oro, a cinque losanghe di uomini illustri. (Estinta in principio del XIX se-
nero accollate in fascia; col capo d' Angiò. colo). — Arma: d'Azzurro, alla scala d'oro posta
CIGNANI di Fori). — Un ramo della prece- in banda fra due rami verdi di palma.
dente; ebbe nobiltà in Forlì, e portò il titolo di CIMA DI CINGOLI di Firenze. — Arma: In-
Conte di cui, insieme alla nobiltà, fu fregiato quartato d'argento e d'oro; il primo caricato di
verso la fine del secolo XVII il Cav. Carlo, di- una pianta di verde. — Cimiero: Un leone se-
stinto pittore, da Francesco I Farnese. (Estinta). duto d' ore. — Divisa: distingue.
— Arma: Uguale alla precedente. CIMA di Rimini. — Famiglia consolare. —
CIGOGNA di Cremona. — Dette alla patria Angelo scrittore di decisioni; Marcantonio con-
un decurione che fu Giovan-Battista nel 1593. dottiero di fanti del Marchese Malatcsta. (Estin-
— Arma? ta]. — Arma: Spaccato; nel 1." dell'Impero ; nel
CIGOGNARA di Cremona. — Marchesino nel 2.» scaccato di nero e d' argento di tre file, alla

1 33 i decurione della patria. — Arma? divisa di rosso caricata da due uccelli d'argento
CIGOLA di Brescia. — Luigi XII di Francia attraversante sulla partizione.
nel Marzo del 1511, investiva Tommaso Cigola CIMAGLIA di Foggia, vedi Cici.nf.i.li.

del feudo di Cigolo, accordandogli di assumere CIMA VINI di Treviso. — Arma: Di rosso,

nel proprio stemma i tre gigli di Francia. — alla banda d'argento, caricata in alto da un gam-
Arma: Spaccato di verde e di rosso, al quarto bero di nero, posto nel senso della banda.
franco d'argento; col capo dell' Impero. CIMERL1NI di Verona. — Famiglia di citta-
CIGOTTI di Trieste. — Famiglia nobile, e- dini scaduti, che ritiratisi in Zevio, per privile-
stinta circa al 1696. — Arma: D'azzurro, alpi- gio degli Scaligeri riebbero poi nel 1360 la citta-
no al naturale fruttato di rosso movente da un dinanza ne|le persone di Bartolomeo e Domenico
monte di tre cime di verde, esso pino appoggiato di Zenone. — Odone dott. in legge, aggregato
ad un muro al naturale jnovente dal fianco de- nel 1162 al nobile Consiglio, fu nel 1475 giudice
stro, e sinistrato da un grifo rampante d'oro. di Collegio. — Archelao 1573 1586 nel e fu po-
CILLENI di Assisi. — Ricordata nell'archivio destà di Peschiera. — Alberto suo figlio fu ret-
pubblico fino dal 1516. Ereditò nei primordi del tore dell' Università Padova. — Arma:
di D' ar-
secolo XVIII averi e nome dalla nobile famiglia gento, al muro merlato dello stesso, mattonato
CIN — J 5— CIN

di nero, toccante i fianchi e sostenuto da una — Arma: D'azzurro, al monte di sei cime d'oro,
terrazza di verde; col capo d'azzurro. sormontato da un'albero di verde.

CIMINELLI di Aquila. — Nicolò autore di CINI DEL QUARTIER SAN GIOVANNI (Gon-
una cronaca che narra l' assedio di Aquila del falon Vaio) di Firenze. — Jacopo di Ci no fu no-

1424, riportata dal Muratori nelle sue Anticli. Ital. taro della Signoria nel 1433, 36 e 41 : suo figlio

Tom. VI. — Seralino famoso poeta lirico vissuto Girolamo sedè tra i priori nel 1478, e fu padre

alla corte di vari sovrani e signori d'Italia, Caw di Cino, il quale durante l'assedio fu dei Dieci di

di grazia e Commend. dell'Ordine di S. Giovanni libertà e pace, e commissario sopra le graseie.

di Gerusalemme, morto in Roma nel 1500. (li- — Arma: D'azzurro, al capriolo di rosso caricato

stinta nel XVI secolo). —- Arma: D'argento, alla di tre palle d'oro.

fascia di rosso, accompagnata in capo da un ra- CINI DEL QUARTIER SAN GIOVANNI (Gon-
mo di verde, ed in punta da tre bande di rosso. falone Leon d'oro) di Firenze. — Furono di que-
CIMINELLI di Muterà. — Le memorie di sta casa Angelo di Cinozzo notaro delta signo-
questa famiglia non oltrepassano il secolo XV. — ria nel 1447 e nel 1466, e Bartolomeo e Pier di

Al tempo del principe Giov.-Antonio-Orsino del Simone priori. (Estinta nel 1719). — Arma: Di
Balzo Principe di Taranto e Conte di Matera, nero, a tre gemelle d'argento.

Antonio Ciminelli fu governatore di Taranto: An- CINI o CINTI di Firenze. — Vennero a Fi-
gelo e Matteo, suoi figli fondarono 1' abbazia di renze da Gangalandi nella persona di Luca di Ci-
S. Pietro Barisano e n'ebbero il juspadronato da no correggiaio, priore nel 1413. — Da quel-
Paolo II. — Arma: Partito; nel 1.» di rosso, al- 1' epoca al 1513 uscirono da questa casa dodici
l' aquila rivoltata di nero, coronata d' oro; nel priori. (Estinta nel 1673). — Arma: Partito d'az-
2.» d'argento, al leone d'oro tenente nella sua zurro e bleu celeste, ad una stella dell'uno nel-
branca sinistra un vaso di rose di rosso, gambute e l'altro. (Così blasonata dal Passerini).

fogliate di verde, e sostenuto da una terrazza di CINI DI ALDOBRANDINO di Firenze. — Al-


verde ; con sette stelle dell'uno all'altro, attraver- dobrandino e Stefano furono priori, 1' uno nel

santi sul tutto, poste in capo ed in semicerchio. 1387 e l'altro nel 1390. — Arma: Partito d'ar-
— Cimiero: Un leone uscente. gento e di nero, a due spade dell' uno nell'altro,

CIMINI di Messina. — Arma: D'azzurro, con le punte in basso dirette verso la punta dello
tre piante di cimino al naturale, nudrite sopra scudo.

un monte di tre cime d'oro movente dalla punta. CINI DI BARTOLO di Firenze. — Consorti
CIMINO di, Taranto. — Le prime memorie dei Benvenuti, vennero da Calenzano, ed oltre a
di questa casa risalgono al -1 560. Si divise in due vari notari della Signoria dettero al comune sei
rami: del primo fu capo-stipite Alessandro, e Ma- priori tra il 1326 a il 1 482. — Arma: D'azzur-
rio del secondo. — Giuseppe regio governatore ro, a tre fascie d' argento, col leone nascente
di Capua nel 1775. — Arma? dello stesso, armato e lampassato di rosso attra-
C1NELLI di Pesaro. — Arma: D'azzurro, alla versante sul tutto.
fascia cucita di rosso, accompagnata in capo da CINI di Osimo e di Roma. — Originaria di
tre stelle di otto raggi d'oro male ordinate, ed Firenze, trapiantata in Osirno verso il 1500, donde
in punta da un cigno al naturale movente da una nel XVII secolo si trasferì in Roma. — France-
pianura erbosa. sco Vescovo di Macerata e Tolentino nel 1667.
CINELLI di Velletri. — Nel secolo XVI Carlo, — Arma: Inquartato d' argento e di rosso.
Francesco e Luca rivestirono le prime cariche CINOTTI di Cento. — Arma: D'azzurro, al

nel governo del Comune ; e dopo di essi altro capriolo d'argento cimato da un cigno dello stesso.
Luca, figlio di Silvestro, è chiamato in un mo- CINQUE (DE) QUINTILI di Roma. — L'ori-

numento vero patrizio, perchè prudentia Consi- gine di questa famiglia risale al secolo X e tro-

lio atque opibus governò e resse la patria. Al- vasi da gran tempo ascritta al patriziato romano.
tro Silvestro fu arciprete in San Clemente, e si — Antonio e Vello consiglieri nel 1393; Paolo e
adoperò nel 1690 a far sorgere nella sua patria Nicolò caporioni; Giovan-Paolo priore dei capo-
il conservatorio detto della Neve, ossia delle zit- rioni, sindaco e fabriciere in Campidoglio, e co-
telle povere. (Estinta). — Arma: D' azzurro, al- lonnello emerito nella milizia dei feudi del senato

l'oca d'argento. e popolo romano. — Arma: Inquartato; nel \.<>

CINI DI MATTIA di Firenze. — Oriundi di rosso, a tre sbarre d'oro, col capo d' argento,

da Passignano, abitarono nel popolo di Sau Leo. a due leoni affrontati di rosso accostati in capo
— Dal 1417 al 1526 ottennero per undici volte da una stella d'oro; nel 2 d'azzurro, al rosaio di

il priorato. Appartiene ad essi quel Mattia Cini verde bottonato e fiorito di rosso, caricato da

che fu fatto ribelle nel 1529 per avere abbando- una fascia d'oro e da una stella della stesso; nel

nato Firenze al primo sentore dell' assedio. Si 3.» d'azzurro, alla sbarra d'argento accostata da

estinsero in Matteo di Simone morto nel 1615. due stelle dello stesso; nel i.° di rosso, a tre ere-
CIO — 296 — oti'

sconti d'argento, all'aquila spiegata di nero, inom- zurro e di onde increspate al naturale, colla fa-
brata di rosso c coronata d'oro, attraversante e scia d'oro attraversante sulla partizione; l'azzurro
sormontato da tre stelle d'oro. Sul tutto d' az- caricato di una cometa fra due stelle di otto
zurro, al leone d'oro, accostato da tre stelle dello raggi, il tutto d'argento.
stesso, una in capo, una tra le branche e l'altra CIOFFI o CIOFFO o ZOFFO di Salerno. —
in punta. Di origine normanna, si stabilì prima in Napoli,
CINQUE (del) di Vclletri. — Ama: D'azzur- donde un ramo passò a Salerno. Ha goduto no-
ro, al leone d'oro, accostato da tre stelle di otto biltà in Pozzuoli, Messina, Napoli nel seggio di

raggi dello stesso, una in capo, una nel fianco Porto e Salerno nel seggio di Campo. — Ebbe
destro ed una in punta. i feudi di Aquaro, di Montecorvino, di San Ci-
CI NQU EMANI di Sicilia. — Arma : D'azzur- priano ed il marchesato di Oliveto. — Landulfo,
ro, a cinque mani appalmate d'oro, poste in cro- tra i baroni che combatterono in Terra Santa
ce di S. Andrea. nel H1M; Nicolò e Tommaso feudatari e militi di
CIN0UEV1E di Milano. — Antica famiglia Carlo I d' Angiò; Domenico, giudice della Gran
milanese estinta noli 74-4. — Arma: Di rosso, al- Corte della Vicaria, luogotenente del regno ed am-
l'arco baleno d'argento, di verde, di rosso, d'az- basciatore al Gran Duca di Toscana nel 167o. —
zurro e d'oro in banda, accompagnato in capo da Arma : Bandato d' oro e di rosso, al leone illeo-
un castello d'oro torriccllato di due pezzi; col capo pardito del primo, attraversante sul tutto. —
d' azzurro, caricato di un leone passante d' oro. Alias: Di rosso, a tre sbarre d'oro; col capo dello
CINQUEVIE del Piemonte. — Arma: Interzato stesso caricato da un leone sedente al naturale.
in fascia; nel 1.» d'azzurro, al leone illeopardito CIOGNl di Roma. — Arma : D'argento, alla
d'oro, con uno scudetto d'argento ad un puntale croce d'azzurro, caricata di cinque stelle d'oro.
di spada di rosso, nel punto destro del capo; nel CIOLI di Firenze. — Arma : Di rosso, ad un
2.° di rosso, al castello d'argento aperto di nero; drago alato a due branche d' oro , le ali spie-
nel 3." d' oro, a cinque vie in forma di liste, di gate, la testa sormontata da una stella del se-

rosso, di azzurro, di bigio, di verde e di porpora condo.


moventi da una graticcila di nero nella punta CIOLI di Pisa. — Risulta nobile dalle me-
dello scudo, divergendo. — Cimiero: Un leone morie esistenti nell'archivio comunale di Pisa. —
d'oro. — Molto: et fkrox non transgreditur. Arma: Una torre merlata alla ghibellina.
CINUG11I di Siena. — Furono dei Nove, e CIOLI di Siena. Risieduti nel Magistrato —
originari di Firenze. Risiedettero nel Magistrato fino dal 1408. — ARMA : D' argento, alla banda
del 1312. — Giovanni Vescovo di Ostia, c poi d' azzurro, caricata di tre stelle di sei raggi del
primo Vescovo di Pienza; Settimio altro Vescovo campo, ed accompagnata da due crescenti di ros-

di Pienza nel 1723. — Ebbero cavalieri di Malta, so, uno in capo, l'altro in punta.
capitani di galere pontificie, ambasciatori ecc. CIONl di Firenze. — Arma: D' argento, al

— Arma: Inquartato d'oro e di rosso, la linea leone di nero; con la banda d' azzurro attraver-
in fascia dentata. sante sul tutto.
CINUZZI di Siena. — Arma: D' azzurro, al CION1NI di Sassuolo (nel Modenese). — Pa-
capriolo gemellato d'oro, accompagnato da tre gi- trizia di San Marino. — Arma: D'azzurro, alla

gli dello stesso, 2 e I. banda d'oro, accompagnata in capo da tre stelle,

CIOCCHI di Monte Sansaviuo, vedi De Monte e in punta da un giglio, il tutto d'argento.


di Sansavino. CIORANdi Trieste. — Arma: D'oro, al cervo
CIOFETOLA di Vclletri. — Un Ciofetola, vis- al naturale passante sopra una terrazza di verde.
suto nel secolo XV fu capitano di una galea con- CIPELLI di Busseto. — Bartolomeo di Ludo-
tro i Turchi al servizio della repubblica di Ve- vico, dottore in leggi, auditore e datario del Card.

nezia — Arma : Di nero, alla sbarra d' oro ca- Varallo, legato in Lombardia di Papa Giulio III

ricata da un uccello volante. presso Enrico re di Francia. Angelo suo fratello


CIOFI di Assisi. . — Compariscono fino dal e Lampidio, Conti palatini. Benedetto nel 1536
1331 nei libri consigliar! di Assisi in un Petroz- podestà di Bologna, .e preside di quella Rota, e
zo Ciojì. — Ebbero la signoria di Gabbiano e di nel 1359 consigliere di giustizia del duca di Fer-
Sassorossso, castello quest' ultimo degli antichi rara Ercole II d'Este. — Arma?
Scili. — Giovan-Battista Protonotario Apostolico, CIPELLI di Cremona. —
Un Giacomo Ci-

e Vicario generale di Arezzo e Cortona; Cristo- pelli fu eletto decurione di Cremona nel 1474.
foro capitano di Urbano Vili nel 1641. — Ar- — Ama ?
ma: Di rosso, alla lettera T maiuscola di nero, CIPELLI della Motta e di Vercelli. — Arma:
accostata da due conchiglie d' argento, una per Spaccato di nero e d'argento, a tre cipelli o in-
parte; col capo d'Angiò. cudini dell' uno nell'altro. — Cimiero: Una fe-

CIOFI di Viterbo. — Arma : Spaccato d' az- nice sulla sua immortalità, guardante un sole, il
CIP — 297 — C1R

tutto al naturale. — Divisa: post nudila phoebus. CIPRIANI di Norcia. — È un ramo dei Ci-

CIPOLLA di Capua Aversa. — Appa-


e di priani di Firenze, trapiantato in Norcia da un
riscono nel 1276 tra i nobili di Capua che pre- Lorenzo nel 1400. Provatala patria nobiltà, Fi-
starono danaro al Re Carlo I d' Angiò ; e poscia lippo fu ascritto tra i gentiluomini di Camera di
trovansi diramati nella vicina città di Aversa. — Stanislao Re di Polonia. Pio VI con chirografo
Pare che i Cipulla, patrizi capuani, baroni di Fi- del 24 Gen. 1783 decorò Benedetto Cipriani e
limbone dal 1613, e ricevuti di giustizia nell'Or- suoi discendenti del titolo di marchese, erigendo

dine Gerosolim. al Gran Priorato di Capua nel in marchesato una tenuta in Norcia in vocabolo
1797 fossero della stessa casa, ersendosi solo tra- Vallacone. — Francesco Maria fu vescovo di Ve-
sformato il primitivo cognome col latinizzarlo. — roli. — Arma?
Arma: D' oro, al palo d'azzurro accompagnato da CIPRIANI di Verona. — Arma: D'azzurro, a

due leoni controrampanti dello stesso. sei palle d'oro.

CIPOLLA di Messina. — Portarono^ il titolo CIPRIANI di Vicenza. — È un altro ramo


di baroni di Sciarra nel secolo XV. — Arma : della famiglia omonima di Firenze, stabilito in

D' oro, alla banda d' azzurro, accompagnata nel Vicenza nel 1315. — Arma: D'azzurro, a tro
capo da due cipolle al naturale, ordinate in banda, triangoli d' oro.

c nella punta da un leone illeopardito del secondo. CIRCHIA di Sicilia. — Arma: D'azzurro, al

CIPOLLA di Verona. — Di origine svedese, casamento accompagnato da un leone posto nel


se ne à memoria fin dal 1161, nel qual tempo si fianco destro, e da un albero nel fianco sinistro,

trovava in Verona un Ubaldo Cipolla. — Nel sormontato da una stella, il tutto d' oro.

1407 fu aggregata al nobile consiglio, e nel 1471 CIRCOLO o C1RCULO di Verona. — Origi-
il famoso giureconsulto Bartolomeo ebbe dall'im- naria di Firenze, dove era conosciuta sotto il

per. Federico III il titolo di conte palatino, ti- nome di Cercola, di fazione ghibellina, esiliata

tolo riconosciuto nel 1779 dalla Veneta repub- dalla patria nel 1302, si ricovrò in Verona sotto
blica, e negli anni 1826, e 1830, da S M. I. il patrocinio di Can Grande I della Scala. —
Francesco I. — Rodolfo, Vescovo di Pavia nel Luigi Cercoli venne ascritto nel 1562 al Consi-
1250, fu ascritto nell'albo dei Santi. — Vanta glio nobile di Verona, e fu anche giudice di
inoltre questa famiglia giudici di collegio, vicari Collegio. — Arma : D' azzurro, alla torre d
:

ar-
della Casa dei Mercanti, provveditori di Comune, gento aperta e finestrata di nero, pesta sopra un
podestà di Peschiera, cavalieri e ambasciatori. — monte di tre cime di verde.
Arma : D'argento, ad una cipolla di rosso fogliata CIRIA di Cremona. — Fu signora di un ca-
di verde. — Cimiero : Un' aquila di nero coro- stello e di altri beni nel territorio di Cicognolo.
nato d'oro. — Detto alla chiesa Filippo Vescovo di Capua, e
CIPPONERI di Sicilia. — Assai cospicua fino Arcangelo Arciv. di Chieti, e alla patria dal 1153
dal tempo del Re Martino. — Giovanni giurato al 1648 diciassette decurioni. Altri furono coman-
nel 1400; Nicolò nel 1494 capitano giustiziere. danti di Pizzighettone, di Soncino, di Castelleone,
— Arma : D' argento, al ramo di leandro fogliato e condottieri di truppe cremonesi urbane. Gio-
di verde. vanni ambasciatore all' Imperat. Federico I, Fer-
CIPRIANI di Firenze e di Livorno. — Di- dinando a Federico II, e Carlo all'imperatore Car-
scendono da M. Cipriano, il di cui figlio Arrigo lo IV. Antonio nel 1546 capitano di fanteria nel-
fu fatto cavaliere da Corrado Imperatore nel P esercito di Carlo V, e poi maestro di campo
1215. Lapo, detto Bonora, nel 1260 pugnò sui nella truppa italiana. (Estinta). — Arma: Trin-
campi di Montaperti. Cacciato come ghibellino, ciato di rosso e di nero, alla banda d'argento. —
mosse le armi contro la patria, e caduto prigio- Alias: Trinciato di rosso e d' azzurro, alla banda
niero a Pulicciano nel 1302, fu tradotto a Fi- d' argento.
renze e decapitato. Giovannale, bandito per mac- CIRIACI di Velletri. — Tullio, capitano del
chinazione contro lo stato nel 1426, si stabilì in serenissimo Duca Alessandro Farnese; Orazio creato
Ortinola nell' isola di Corsica. — Da un Fornelio dal Pontefice Paolo V luogotenete perpetuo del
furono originati i Cipriani di Livorno. — Arma governatore di Roma. — Arma: Spaccato ; nel 1°
antica : D'oro, a sei palle d'azzurro. — Cimiero: d'azzurro, alla stella di otto raggi d'oro; nel 2°
Un serpe coronato, ingolante un altro serpe più d oro, al monte di tre cime di verde sul quale
piccolo. — Arma moderna: Spaccato: nel 1.° par- posa una colomba d'argento avente in bocca un
tito ;
d'oro, a sei palle d' azzurro, e d'azzurro a ramo di olivo al naturale e attraversante sulla
tre caprioli d'oro; col capo d'argento attraver- partizione.
sante sulla partizione, e caricato da una croce ClRtANI di Ferrara. — Francesco, illustre
di Gerusalemme d'oro: nel 2.° d'argento, al serpe giureconsulto, podestà di Rivarolo e di Bondeno,
ingolante un altro serpe più piccolo, il tutto al poi governatore di Tercenta e di Massa de' Lom-
naturale. bardi in principio del XVII secolo. — AnMA:
CIS — 298 — GII
D'azzurro, al monte di tre cime di verde, sor- rara che lo fece Generale soprastante ai benefiei
montato da un albero dello stesso, accostato da ecclesiastici, e l' anno susseguente presentò con
due leoni d'oro controrampanti. altri le chiavi della città alla Veneta Repubbli-
CIRILLO di Aquila. — Anticamente era detta ca. Nello stesso anno fece parte del nobile Con-
Santi. A Bernardino, autore della storia di Aquila, siglio, e dopo lui un Agostino nel 1413. Li- —
fiorente nel XVI secolo, fu dato il nome di Ci- bardo nel 1355 fu console di Verona, e Gioac-
rillo da un precettore di umane lettere per un'a- chino nel 4 375 podestà della Valle Pollicella. —
michevole corrispondenza letteraria avuta con un Arma: Spaccato; nel 4.° d'azzurro, a tre stelle
suo condiscepolo di nome Girolamo, volendo as- male ordinate d'argento; nel 2.° di rosso pieno.
somigliare il Santi a S. Cirillo Alessandrino, e C1SERI (di) Verona. — Arma: Spaccato; nel
l'altro a S. Girolamo dottore, memoria della
in 4.° partito d'azzurro e d'argento, all'aquila di
costoro giovanile amicizia. Il nome di Cirillo fu nero, imbeccata e membrata di rosso, attraver-

assunto pure da' suoi congiunti e discendenti. — sante sul partito; nel 2.» d'argento, al gallo ar-
Questa famiglia fu ascritta al patriziato aquilano dito, imbeccato, membrato, crestato e barbato
nelXVII secolo, e si spense nel susseguente. — di rosso.

Arma: D'azzurro, alla torre d'argento, sormontata CISTERMNI del Friuli. — Arma: Una cister-
da un gallo al naturale. na accostata da due leoni coricati, affrontati c

CIRINGHELLl di Verona. — Arma: Spaccato colla testa in maestà, movente il tutto da una
d'argento e di rosso, a tre stelle dall' uno al- pianura.
l' altro. CISOTTI di Vicenza. — Arma: D'oro, all'al-

CIRINI o CIRINO di Palermo. — Originaria bero di verde, piantato in mezzo ad un cespuglio


di Spagna, trasse il nome da un barone Cirino dello stesso e accostato da quattro pali pure di
scudiere del Conte Ruggero.Ebbe feudi di i verde in punta, e sormontato in capo da una
S. Basilio e Landone nel territorio di Milazzo nel riga di rosso.

1397, e la baronia di Melelao o Favari. — Mar- CITATI di Sicilia. — Arma: Di vaio partito
cello undici volte senatore in Messina; Pietro, d' oro.

distinto giureconsulto; Giovanni Arciv. titolare e CITERIO di Milano. — Arma: D'azzurro, al

Vicario generale dell' Archidiocesi Palermitana ;


castello merlato di rosso, cimato da due torri
Francesco Maria generale dell'Ordine dei Teatini. dello stesso, aperto e fincstrato del campo, ac-
— Arma : D' oro, alla fascia d'azzurro, caricata compagnato da tre stelle di otto raggi d' oro,
da cinque losanghe accollate del campo. poste in capo ; col capo d' oro, caricato di un'a-
CIRIOL1 di Bologna. — Floriano dottore in- quila di nero, coronata del campo.
signe e canonico di S. Petronio; Ottavio fu de- CITO di Napoli. — Nel 4 549 fu decorata del

gli anziani nel 4 595; Anton-Francesco dott. di titolo comitale; di quello di marchese nel 4560;
come uditore in Polonia col
legge collegiato andò di quello di principe nel 46IO e dell'altro di duca
Nunzio Monsignor De Torres; Giambattista nel nel 4624. — Ha goduto nobiltà in Rossano, Be-
4584 e Pietro-Paolo nel 4642 furono degli an- nevento, Lucerà e Napoli nel seggio di Porta nova,
ziani. —
Arma: D'azzurro, a tre torcie accese al e trovasi iscritta nel libro d'oro. Verso la metà
naturale, poste in palo; col capo cucito d'azzur- del sec. XIII Antonio, regio portolano di Salerno;
ro, caricato da tre stelle d'oro. Giovanni, signor di Matina, gran giustiziere in

CISA del Piemonte. — Fregiati del titolo di Calabria nel 1303; Francesco cancelliere del Re
marchesi di Gresy. — Arma: Inquartato; nel 4.» Ladislao, e Baldassarre presid. della S. R. C. e
e 4.° bandato d'oro e d'azzurro, al leone di rosso consigliere di stato. — Arma: Spaccato di rosso

coronato d'oro, attraversante ; nel 2.° e 3.° scac- e di verde, al leone d' oro rampante ad una co-
cato d'argento e d'azzurro; e sul tutto di rosso, lonna d' argento sormontata da un giglio d' oro.

a tre leoni d'argento, due e uno, i superiori af- — Motto : TUTUS AR UNO.
frontati. — Cimiero: Un leone di rosso nascente. CITTADELLA di Lucca. — Ebbe il primo
— Motto: CRESCI! IN ADVERS1S VJRTUS. anziano della Repubblica nel 1462, ed il primo
CISANA di Verona. — Ascritta al Consiglio gonfaloniere nel 1475, e fu insignita del titolo
nobile nel 4 423. — Arma: Di rosso, a due se- marchionale con decreto ducale del 29 Ag. 1837.
mivoli addossati d'argento. — Un ramo si trapiantò in Ferrara e dette alle
CISANO di Padova. — Arma D' argento, ad : arti il celebre scultore Alfonso Cittadella. — Ar-
un giglio di rosso, campo incappato
il dello stesso. ma: D'oro, all'albero di verde accostato da due
CISERCIII di Verona. — primarie Delle in porco-spini affrontati al naturale.
patria. — Nel 4 354 il notajo Cisorchino con al- CITTADELLA di Padova. — Ebbe comune
tri nobili fece congiura contro Cane della Scala l' origine colle famiglie Maltraversi e Conti, u

a favore dello Scaligero Frignano. — Nel 4 404 prese il nome dal castello di Cittadella eretto da

Domenico juoiorc fu accetto a Francesco di Car- un Benvenuto tra il territorio di Padova e quello
CIT — 299 — CIV

di Vicenza circa al 1220. Per la proprietà e giu- 1738 lo creò marchese di Bollate. — I fratelli

risdizione avuta con titolo comitale di Carturo, Ferrante ed Antonio con decreto 2 Ag. 1790
si disse anche da Carturo. — Nel 1616 con di- ottennero che la loro famiglia fosse dichiarata

ploma ducale del 22 Apr. ottenne le contee di nobile. — Arma: D'azzurro, al castello merlato

Onara e di Bolzonella; e con altra investitura alla ghibellina di rosso, accompagnato in capo da

del 31 Ag. 1646 la contea di Meduna nel Friuli. tre stelle d' oro ordinate in fascia ; col capo del-
— Uberto, Arturo, Traversino e Gilberto furono l' impero.

consoli della repubblica padovana nel secolo XII. CIURANI di Venezia. — Arma : D'azzurro, al

Guglielmo, amico al famoso Eccelino e poi odiato cervo passante d'argento, cimato e coronato d'oro.
dallo stesso, morì in carcere vittima dell' amor CIUCCIO (de) di Velletri. — Pietro fu del Con-
di patria; Orsino, cavai. Gerosolim., si distinse siglio e conestabile nel 1505, ed Antonio priore
combattendo i Turchi in Ungheria; Bartolomeo, del Comune nel 1554. (Estinta). — Arma: Di

capitano di un' armata veneta. — Questa fami- verde, all'asino saltellante al naturale; colla sbarra

glia è oggi divisa in due rami, uno dei quali u- d'argento attraversante.

nisce la rappresentanza della nobile Casa Vigo- CIURLETTI DE BELFONTE del Trentino. —
darzere. — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° d'ar- Nobili del S. R. I. coll'8 Giù. 1551, e Conti dello

gento, alla volpe rampante di rosso; nel 2.° di stesso nel 1790. — Arma : Spaccato; nel 1° d'az-
rosso, a due fascie d'argento ; nel 3.° d'argento, zurro, all' allodola sorante d'argento, guardante

al castello al naturale movente dal fianco destro, un sole d'oro movente dal canton destro del capo;

poggiato su verde, e cimato dalla bandiera di nel 2.° d'argento, al cedro al naturale terrazzato

rosso, caricata dalla croce d'oro ; e sopra il tutto di verde; con la fascia di rosso attraversante

partito: l«* d'argento, 2.° spaccato di rosso e di sullo spaccato.

verde, alla fascia cucita di nero attraversante, il CIUVELLI di Urbino. — (Estinta). — Arma:
tutto attraversato dal leone d'oro, ed il capo di D'azzurro, a due cornucopi addossati d'oro, fra'quali

rosso, alla croce d'argento: col capo dello scudo un vaso dello stesso da cui emergono tre fiori al

d'argento, caricato dalla croce di rosso. naturale.

CITTADINI di Milano. — Patrizia milanese, CIVALIERI-1NVIZIATI di Casale (Monferra-


da cui sortì un Francesco Vescovo di Castro nel to). — Originaria di Linguadoca, si stabilì in Ca-
1568. (Estinta). — Arma: D'oro, a quindici gi- sal-Monferrato al tempo di Carlo d'Angiò. Nel

gli d'azzurro, 5, 4, 3, 2 e 1. — Cimiero: Un' 1630 ebbe il titolo comitale sul feudo di Masio,

aquila uscente di nero, imbeccata e coronata e la 'consignoria di Quattordio, e nella lista di

d' oro. Casale è detta patrizia di baldacchino. Evandro


CITTADINI di Rimini. — Cittadino capitano nel 1400 senatore nel senato ducale, Giovanni-
dì cavalli sotto Cane della Scala di Verona nel Jacopo ambasciatore di Casale all' Imperat. Mas-
1319. — Arma: Di rosso, alla divisa abbassata similiano, gran cancelliere di Christierna di Da-
d' azzurro ad un leone uscente d'oro tenente fra nimarca duchessa di Lorena e di Tortona. Fer-
le branche una croce di .... ; col capo d'oro, dinando, conte palatino, capitano nel Terzo del
all' aquila di nero. Conte Borromeo, si distinse nell'assedio di Pavia.
CITTADINI di Siena. — Furono dei nove, e — Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° d'azzurro, alla

risiedettero nel magistrato dal 1 472. Diversi ve- colomba d'argento volante in banda ; nel 2.° c
stirono l'abito dei Cavalieri di Malta. — Arma : 3. n palato di rosso e d'oro, il tutto sotto un
Spaccato; nel 1.» d'azzurro, al leone nascente capo d'oro, all'aquila di nero coronata dello stesso.
d' oro, tenente nella branca destra anteriore una — Motto: QUAM CANDIDUS INTEGER.
spada dello stesso; nel 2. u di rosso, al giglio CIVENA di Vicenza e di Padova. — Arma :

d'argento. Partito d'oro e d'azzurro, l'oro caricato di un gi-


CITTADINO (del) di Firenze. — Dette alla glio d'azzurro. — Alias: Di rosso, a tre bande
Repubblica dal 1441 al 1531 sedici priori. Simo- d'oro (alias bandato di rosso e d'oro); col capo
netta di Antonio del Cittadino, madre del Pon- d'azzurro caricato di tro gigli d'oro.
tefice Clemente VII. (Estinta). — Arma: D'oro, CIVERCHI di Crema. — Dette il nome ad
al leone seduto di rosso, sostenuto da una ter- una delle ventisette vicinanze in cui fu ripartita
razza di verde, e tenente una spada al naturale; Crema quando venne rifabbricata nel 1185. Vin-
col capo d'Angiò. cenzo, celebre pittore. (Estinta). — Arma ?
C1TTERIO di Milano. — Nel 1588 Giorgio CIVIDALE di Vicenza. — Originaria di Ci-
Citterio cittadino di Alessandria trapiantò la pro- vidal di Belluno, ove chiamavasi Spiciaroni, si

pria famiglia in Milano. — Pietro-Francesco suo trasferì in Vicenza nel secolo XIV. — Arma: Di
abbiatico aumentò il patrimonio con appalti avuti rosso, a tre bande d'oro.
per le provvigioni delle truppe di S. M. Catto- CIVIDALE di Udine. — Arma: Di rosso,
lica, e Carlo VI imperai con diploma 16 Lug. alla fascia d'argento.
CLA — 300 — CLA
CIVITELLA di Teramo. — Appartiene al no- dal principio di quello stesso secolo. Anzi nel

vero di quelle antiche feudali del teramano che 1419 un Giovanni aveva già ricevuto investitura
tolsero il loro nome delle terre possedute. At- di ragioni e beni che ab immemorabili denomi-
tone testò nel 1232, e un Trasmondo feudatario navansi caccia illorum de Ciarda presso il rivo
nel castello di Civitella nella mostra dei feuda- omonimo. D' allora in poi fecero parte dell' am-
tari ordinata dagli Angioini nel 1279; Galardo ministrazione comunale sino al secolo XIX in

di Bartolomeo cavaliere nel 1341. — Arma? cui si stabilirono a Torino ; e le investiture delle
CIVRAN di Venezia. — Due famiglie omo- porzioni giurisdizionali su Giaveno le ricevettero
nime, un tempo Vallesane, da Cervia si stabi- regolarmente dagli abati clusini e dai duchi di

lirono in Venezia, ove si applicarono all'arte dei Savoia sino a quell' epoca. — Lo stemma genti-
mercanti e furono padrone di navi. Nel 1297 ven- lizio autentico compare in atto sul finir del se-
nero incluse nella nobiltà al serrar del Consiglio. colo XVI, ed era d'argento, alla fascia di nero ;

— Arma: D'azzurro, al cervo passante d' argento. col capo d'azzurro, ad una stella di sci raggi
CIZALETTI di Cuorgnè (Piemonte). — Gio- d'oro che ora figura nel cuore dell' attuale stem-
vanni-Battista nel 1661 fu il primo conte di Ri- ma completo, avuto con reale decreto del 1860,
varossa. — Giuseppe fece acquisto di parte di cioè: ì.^eà." d'azzurro, alla stella di sci raggi
Castellamonte, e nel 1666 fu nominato gentiluo- d'oro ; 2.° e 3." vajato di rosso e d'argento. —
mo di camera della Princip. di Baviera. — Arma: Cimiero: Un mezzo braccio di carnagione in palu
D'argento, al mastio di rosso merlato di tre pez- che tiene un ramo di palma di verde. — Motto:
zi, ciascuno sormontato da un ramo d' alloro di S. A.MHEnE adesto. — A memoria di tal santo
verde in palo; col capo bandato d'oro e d'azzur- patrono di questa famiglia e donato da Paolo V
ro. — Cimiero: Un ramo d'alloro di verde. — nel 1611 all'abate Vincenzo Garetta gentiluomo
Motto : iNconnuPTiMLE. di Flavio Biondi patriarca gerosolimitano e mag-
CIZZA di Cento. — Arma: D'azzurro, alla giordomo di quel pontefice. — La casa Claretta
fascia scaccata d'argento e del campo, accompa- novera parecchi magistrati, e nell'anno in cui ot-

gnata in capo dall' aquila di nero movente da tenne l'accennata modificazione dell'arma, fu in-

essa fascia, ed in punta da una gamba e coscia signita, nel ramo primogenito della dignità co-

di carnagione seminata di sanguisughe al naturale. mitale, e nel secondogenito di quella baronale.

CIZZA di Sicilia. — Arma: Spaccato; nel 1.° Questo secondo ramo nel 1791 era stato, col be-
d'oro, a due rose di rosso; nel 2.° d'azzurro, a neplacito del Re di Sardegna, Vittorio-Amedeo III,

tre monti d'oro sormontati da un crescente d'ar- investito della commenda di Doirone, che allora

gento ; colla fascia di rosso, caricata da tre stelle eccedeva 500 giornate della vecchia misura pie-
d'argento, attraversante sulla partizione. montese, col diritto di padronato sull'antichissi-
CLAPICEI di Udine. — Arma : Spaccato; nel ma chiesa di S. Cristina, che si conserva ancora
1.o di rosso, a tre stelle male ordinate d'oro; dalla famiglia oggidì.

nel 2.° di verde, a quattro bisanti d'oro, 2 e 2. CLARETTI di Nizza. — Arma : D' azzurro,

CLARAF ACCIA di Crema. — Si disse anche alla stella di sette raggi doro. — Cimiero : Una
dei Ciborli, e figura tra le patrizie dall'anno 1519 stella come nello scudo. — Motto: hic termini^

fin verso il 1650. — Arma? haeret.


CLARASCA di Cremona. — Dette alla pa- CLARETTI-PONZONE del Piemonte. — Fu-

tria dal 1320 al 1560 cinque decurioni, e molti rono fregiati del titolo comitale di Gassino e di

uomini illustri specialmente in toga. — Arma : Mongrando. — Il Conte Ignazio-Maria il 22 Sett.

sole dall'uno all'al- 1722 fu infeudato di Thiery, Lieucia e Toetto in


Partito d'oro e d'azzurro, al

tro, accompagnato da quattro mezze lune, cioè quel di Nizza, feudi già posseduti da questa fa-

decrescente e crescente dell'uno nell'altro, e mon- miglia fin dal 1 634. — AiMA: Inquartato; nel

1." e 4.» di rosso, a due chiavi d'argento, una


tante e rivoltato dall'uno all'altro, poste in cinta,
appuntate in figura di rosa a formare accanto all'altra, gì' ingegni in basso, addossati
o quasi ;

nel 2.° e 3.° d'oro, a tre martelli di rosso den-


lunello, con la bordura controcomposta dei me-
caricata di otto stelle di sei raggi, tre tati da una parte, due e uno, sormontati da
desimi,
un' aquila di nero, coronata, membrata e rostrata
nel capo, due nei fianchi e tre nella punta, delle
di rosso; e sul tutto: d'azzurro, alla stella di
quali le due nel mezzo della punta e del capo

dall'uno all'altro, e le altre sei dell'uno nell'altro. sette raggi d' oro. — Cimiero : Una stella come

CLARETTA di Giaveno (Piemonte). — Ori- nello scudo. — Motto: coelesti impulsi'.

ginari forse della vicina città di Pinerolo, ove CLARI di Alessandria e di Milano. — Di ori-

1456 gine romana, venne in Alessandria fin dall'epoca


fioriva una famiglia omonima, che nel ri-

della sua fondazione e fu tra le ghibelline del


ceveva ancora investitura di ragioni feudali dal

vescovo Torino Ludovico di Romagnano. Il ra-


di popolo. Nel 1450, congiuntamente ai Glùtini, ai

Mantelli c Mazzoni, fabbricò la chiesa e con-


mo rli Givone amministrava rrih quel municipio ai
CLA - 301 — CLE
vento di San Bernardino. — Camillo giurecon- — Stefano m Leonardo ascritto
q. nei Cibo nel

sulto di vaglia nel secolo XVI; Luigi senatore di 1528. — Bernardo Leonardo doge q.
,n
nel 1615-
Milano; Antonio cronista della sua patria; Giulio 1617. — Con spense questa nobile
lui si famiglia.

podestà di Cremona nel 1559; altro Luigi, se- — Arma: Trinciato cuneato nero di e d'oro; con
nator di Milano, nominato da Massimiliano Sfor- la banda di verde attraversante.
za, e confermato dal Duca Francesco II e da CLAVARINO di Genova. — Da Chiavari —
Carlo V imperatore. — Arma : D'oro, a sei torte Giovanni anziano nel 1386. — Ascritti Pal- nei

di rosso, 1, 2, 2 e 1. lavicini nel 1528. — Domenico-Maria eletto Ve-


CLARICI di Forlì. — Fu già signora del ca- scovo di Ventimiglia nel 1775. — Arma: Di ver-

stello delle Caminate. — Pietro, valente nelle armi, de, al becco d' argento rampante, ed una fascia
fu uno dei condottieri dell' esercito forlivese con- in divisa di rosso attraversante; col capo cucito

tro i Bolognesi. — Arma ? d'azzurro, scanalato di due pezzi e di due mezzi,

CLAR1CINI di Cividale nel Friuli. — Origi- caricato di tre stelle di sei raggi d'oro.
naria di Bologna, e della stessa derivazione dei CLAVELLl di Crema. — Discendenti dai Cla-

Clarissimi, fu trapiantata in Cividale del Friuli velli signori di Fabriano nelle Marche, si trovano
da un Boniatolo circa al 1200. — Nel 1268 Ni- in Crema fino dall'anno 1380. — Arma?
colò e Paolo, fratelli, furono dall'imperatore Car- CLAVER di Napoli. — Arma: Spaccato; nel

lo IV dichiarati benemeriti dell' impero, e con- 1.° d'argento, alla croce di rosso, accantonata da
cesso loro di acquistare feudi principeschi e di quattro teste di moro, attortigliate del campo;
darne ad altri investitura con diritto di alta e nel 2.° d'oro, a due chiavi addossate d' azzurro,
bassa giustizia. Fino dal XIV secolo ottennero il gì' ingegni in alto.
feudo di monte S. Vito e Giamiano nel Carso ;
CLAVESANA del Piemonte. — Marchesi nelle

nel 1458 il feudo patriarcale di Visinale nel Langhe. — Arma : D'oro ; col capo d'azzurro.
Friuli, e nel 1587 quello di Verso nella contea CLAVESANA di Genova. — È una dirama-
di Gorizia. I primi due feudi rimasero nella fa- zione della precedente. — Gaspare q.
,n
France-
miglia per rinnuovate investiture fino alla pace di sco ascritto nei Doria nel 1528. — Nel 1576
Worms, 1521, e il terzo fino al 1870. — Arma: furono riconosciuti di nobiltà antica e perciò ras-
Inquartato ; nel 1 .° e 4.° partito di nero e d'ar- segnati nel Portico vecchio o di S. Luca. —
gento, a due corna addossate dell'uno nell'altro; Arma: Spaccato d'azzurro e d'oro.

nel 2.° e 3.° di rosso, al ramo di verde fruttato di CLAVICA o CLAVIGA di Marsala. — Ori-
tre pomi d' oro. — Cimiero : Due corna, di nero ginaria di Genova, e trapiantata in Marsala da
a destra, d'argento a sinistra. un Girolamo. — Arma : D' azzurro, a tre bande
CLARINA di Verona. — Arma: Inquartato; d' oro, abbassate sotto la fascia in divisa, soste-

d'argento, d'azzurro, di rosso e d'oro. nente un leone illeopardito ; il tutto dello stesso.
CLARIO (de) di Napoli. — Originata in E- CLEMENTI di Verona. — Arma: Spaccato:
boli da Cesare, distinto giureconsulto, nel 1536. nel 1.° d'argento, al cignale nascente di nero
— Ebbe nobiltà in Salerno, e la signoria delle unghiato e crinito d' oro, movente dallo spacca-
baronie di Castelluccio nel 1536, di Credito nel to ;
nel 2." interzato in palo d'azzurro, d'argento
1586, di Finocchito nel 1698, di Ogliastro nel e di rosso.
1586. — Arma: D'azzurro, alla fascia arcuata CLEMENTINI di Rimini. — Pietro condot-
d'argento, caricata da tre rose di rosso, con l'a- tiero di mille fanti nella guerra sacra della Soria,
quila di nero poggiata sulla stessa. sotto il comando di Boemondo principe di Ta-
CLARISSIMI di Bologna. — Guglielmo fu de- ranto; Giordano comandante d'uomini d'armi
gli anziani nel 1295, e Bartolomeo Dott. in leggi, nella spedizione d'Oriente al tempo di Federico
alla metà del XIV socolo era professore nella Barbarossa; Giovan-Battista generale di fanteria
Università bolognese. — Arma: D'argento, al del Duca Carlo-Emanuele di Savoia; Cesare isto-
monte di sei cime di rosso; col capo d'Angiò. riografo della sua patria; dementino capit. ve-
CLAUDINl di Bologna. — Tommaso Claudini neto; Giovanni consigliere di Sigismondo Mala-
I Dott. di filosofia e di medicina, da Mondeine, ca- testa; Giulio celebre giureconsulto. — Un ramo
rtello del Riminese, sua patria, chiamato a leg- di questa famiglia fiorì in Amelia, ed un altro in

gere nello studio di Bologna, trapiantò quivi la Orvieto. — Arma: Di rosso, al capriolo d'oro,
propria famiglia, oggi estinta, nel 1554. — Ar- accompagnato da tre stelle d'argento. — Alias:
ma: D'azzurro, al monte di tre cime d'argento D' azzurro, al liocorno d' argento; colla banda
sormontato da due chiodi al naturale, fra i quali dello stesso caricata di quattro gigli del campo
una cometa d'oro; col capo d'Angiò. attraversante.
CLAVAREZZA di Genova. — Dal luogo omò- CLEMENZA ò CLEMENZIA di Messina. —
nimo nelP apennino ligure presso Savignone. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, al calice ac-

Raffaele vicario nella riviera orientale nel 1370. costato da due stelle, e attraversato da una banda,
CLI — 302 — COA
il tutto d' oro ; nel 2.° d* azzurro, a tre sbarre tribunizie. L'anno 1156 veniva ascritta al Con-
d' oro. siglio di Venezia. Ad una di questa famiglia si

CLERI di Brescia (Estinta). — Arma: Di rosso, deve la chiesa di San Maurizio (Estinta). — Ar-
al gallo al naturale crestato e barbato di rosso ma: Di verde, al leone d'argento.
avente sotto i piedi un ramo di ulivo al naturale. CLIVONA di Vicenza. — Originaria di Bre-
CLERICI di Milano. — Originaria di Como, ganze, si disse anticamente de Clavona. — Fu
e stabilita in Milano nel secolo XVII da un Gior- sempre del partito imperiale e fino dal 1340 si

gio mercante di seta. Pietr' Antonio nel 1666 trova nel Collegio dei Notai. — Arma: D'argen-
comperò il feudo di Cavenago sul Lodigiano e nel to, al monte di cinque cime di verde.
1667 ottenne da Carlo II il titolo di marchese; CLODIO o CHIODO di Padova. — Si vuole
acquistò inoltre il feudo di Guggiono nell' aprile che da questa famiglia ricevesse nome quell 'i-ola
del 1674. Più tardi ottenne questa famiglia la cha oggi chiamasi Chioggia. (Estinta). — Arma.
signoria di Trecate e la baronia di Sozzago. — Di rosso, al cane levriere rampante d'argento;
Carlo podestà di Vigevano nel 1747, e vicario con la banda d' azzurro attraversante.
generale dello stato di Milano nel 1652 creato CLUSONA o CLUSONI di Verona. — Di o-
da Filippo IV, e da Carlo li nominato reggente rigine bergamasca, trasse il proprio nome dalla
del supremo Consiglio d'Italia in Madrid; Fran- terra di Clusone e si trapiantò in Verona nel

cesco capitano dei corazzieri nel 1641 nelle XV secolo. — Baldassarre nel 1489 da Federico
guerre dello stato di Milano; Giorgio, senatore imperatore fu creato conte. — Nel 1510 si trova
milanese, e nel 1703 decurione della città di Co- memoria di un Luigi premiato dai Veneti per la

mo; Giorgio-Vitaliano, scudiere di Napoleone I sua fedeltà, e una lapida sepolcrale del 1541 ri-

fu creato conte del regno d'Italia nel 1810. — cordava il nobile e valoroso capitano e conte
Un ramo à fiorito in Ponte nella Valtellina, fre- Jacopo Clusoni. — Nel 1517 questa casa fu ag-
giato del titolo di conte palatino. — Arma: In- gregata al nobile Consiglio, e nel 1647 si estin-

quartato; nel 1.o e 4.» d'oro, alla fascia in di- se. — Arma: Spaccato; nel 1.° d' oro, all'aquila

visa, accompagnata, in capo da un' aquila bici- bicipite di nero imbeccata e membrata di rosso,

pite, e in punta da un capriolo, il tuttodì nero; ciascuna testa coronata d'oro; nel 2.° d'argento,

nel 2.» e 3." d' azzurro, a due colonne di argento, a due bande d' azzurro ; con la fascia di rosso

una accanto all' altra, legate da una lista dello attraversante sullo spaccato, e caricata di un
stesso, sulla quale è scritto nel secondo punto : drago alato di verde, a due zampe, coricato, la

Non plus ultra, nel terzo Plus ultra a lettere coda annodata a destra. — Alias: Interzato in

maiuscole romane di oro. fascia; nel 1.» d'argento, all'aquila spiegata di

CLERICI di Nizza. — Arma: Inquartato; nero; nel 2.° di rosso, all'albero di verde posto
nel 1.« e 4.° d' oro, al capriolo gemellato d' az- a destra, e un drago alato dello stesso, a due
zurro; nel 2.° e 3.» d'azzurro, a due fascie d'oro. branche, posto a sinistra; nel 3.° d'argento, a

— Cimiero: Un cigno d'argento. — Motto: Can- due bande d'azzurro.


didar FIDES. COARDI di Asti. — Chiamavansi anticamente

CLERICO di Mondovì. — Giovanni-Antonio Codardi e si dicono provenienti dalla Spagna,

Clerico già consignore del marchesato di Ceva e donde si trapiantarono in Asti, dove sul finire

cugino di Giuseppe-Antonio-Clerico che nel 1722 del XVI secolo attendevano alla mercatura. Ni-

faceva acquisto di Roccaforte, in questo medesi- colò cominciò ad essere tesoriere generale delle

mo anno fu investito di Prascon con titolo co- milizie da guerra, e nel 1610 venne eletto pre-
mitale. — Arma? sidente e capo generale delle finanze. Il 18 Giu-
CLESSA di Pavia. — Arma : D' oro, all' al- gno 1 13 cominciò ad acquistare parte del feudo

bero di verde, accostato da due leoni al natura- di Rivalba, poi nel 1618 Quarto su cui ebbe il

le, rampanti contro il tronco, il tutto sostenuto titolo comitale. Domenico suo figlio fu paggio del

da una terrazza del secondo; col capo d'oro, ca- Prin. Tommaso, di cui fu indi maggiordomo e go-
ricato di un' aquila spiegata di nero, sormontata vernatore di camera. Altro Nicolò fu Cav., Com-
da una corona d' oro. mend. e Consigl. della Religione Mauriziana, e

CLINATI di Bergamo. — Di civile ma mo- nel 1698 fu investito del feudo di Carpeneto.

desta condizione, divenne assai opulenta per l'e- Paolo-Giuseppe-Maria, suo figlio, ebbe giurisdizio-
redità Bettoni e fu aggregata al nobile consiglio ne su Bagnasco, Velpiano e Balangero, fu Gran
nel 1747. — Lodovico, Colonnello al servizio del Ciamberlano ed ebbe il collare della SS. Annun-
duca di Modena, lasciò tutte le sue sostanze ad ziata. — Arma: D'azzurro, a tre code di cavallo

un suo figlio naturale abitante in Montecchio nel d'oro, 2 e 1 ; col capo cucito di rosso, al puledro

Modenese. — Arma? spaventato e rivoltato d'argento. — Cimiero: Un


CL1VANI o CURANI di Padova. — Al tempo puledro uscente d' argento. — Motto: Animosa

di Attila vuoisi passata a Rialto, ove fu dalle Y1RTUS.


eoe — 303 — eoe
COATTI di Ferrara. — Se ne à memoria Gualdo e dall'Archivio Salernitano si à memoria
fino dal 1377 in cui viveva un Ziliolo de Coat- di un Fuvio Coccapani miles, commensale nel 1063
tis. — Simone nel 4389 notaio; Benedetto giu- di Roberto Guiscardo primo duca di Calabria, il

reconsulto del secolo XVIII e professore nelP u- quale nel \ 076 lo spedì ambasciatore a Gregorio

niversità di Ferrara nel 4 615. — Arma? VII per chiedergli la corona delle Calabrie. Più

COBELLl di .... — Arma: Sbarrato d'az- tardi, nel 1084, lo stesso Fuvio fu di nuovo spe-
zurro e d'argento, la prima sbarra d'azzurro ca- dito con buona scorta al papa dal suo signore a
ricata di un crescente rivoltato d' argento, e la fine di aiutare il pontefice contro l' imperat. En-

terza caricata in capo da una stella d'argento; rico, ed aveudo Fuvio accompagnato Gregorio VII

con uno struzzo al naturale, coronato d' oro, po- in un tragitto, ebbe la ventura di difenderlo in

sto sopra una terrazza di verde, il tutto attraver- un aguato che gli aveva teso il Cardinale Ugone

sante sullo sbarrato; col capo d'oro sostenuto da Candido che venne dallo stesso Fuvio ferito c la

una divisa di rosso e caricato di un'aquila bicipite sua soldatesca dispersa. — Un Federico Cocca-

di nero, sormontata da una corona imperiale d'oro. pani, Vescovo di Capua prese parte nel 1087 alla

— Cimiero: 1.° tre penne di struzzo, una di cerimonia della consacrazione del Pontefice Vit-

nero fra due d'oro; 2.° tre penne di struzzo, una tore II; un Cristoforo, Protonot. Apost. e fami-

d' azzurro fra due d' argento. liare di Celestino II, fu da questo inviato, nel 1143,

COBELLl DE SANT'ALBERTO del Trentino. in missione a Ruggero re di Sicilia ;


ed un Mar-
— Nel 1864 furono creati cavalieri, e baroni il co, milite, fu spedito dalla regina Giovanna al

30 Agosto 1867. — Arma: Spaccato; nel 1.° papa Urbano VI per ottenergli la città di Avi-
d' azzurro, ad una colomba d' argento, tenente gnone. — Già cittadini e nobili di Carpi, ove

nel becco un ramo d'olivo di verde in banda, ed capitanarono la fazione che dal loro nome fu detta

una penna da scrivere d'argento in sbarra; nel Coccapana contro quella dei Rossi, vennero poi
2.° d'argento, a tre bande di rosso, — Cimieri: ascritti al patriziato modenese nel 1430, e con-
1.° tre penne di struzzo, una d'argento fra due fermati nel 4456 in uno alla loro discendenza in

di azzurro; 2.° la colomba del primo; 3." un infinito. — Arma del ramo di Carpi: Fasciato

grifo uscente d' argento linguato di rosso. — d'argento e di rosso di quattro pezzi, al montone
Motto: Caesaris gratia summum laroris pretium. rampante di nero sul tutto. — Arma usata dai
COCARELLO di Genova. — Una delle dodici
Marchesi Coccapani di Modena: Fasciato d'ar-
famiglie che nel 1363 costituirono l'albergo dei gento e di verde di quattro pezzi, al montone
Franchi. — Arma: Di rosso, a tre galli al natu- rampante d' oro sul tutto, col capo dell' impero.

rale, 2 e 1; i superiori affrontati. COCCAPANI di Ferrara. — È un ramo della

COCASTELLI di Mantova. — Oriunda dal precedente insignito del titolo di Conte fino dal
Monferrato e fino dal 1464 feudataria di Monti- 1581 dall' imperator Rodolfo nella persona di

glio, eretto nel 1694 in marchesato, si stabilì Guido di Francesco, e infeudato nel 1623 delle

in Mantova sul finire del secolo XVI. — Carlo contee di Giandetp e di Onfiano, nel 1629 del
conte del S. R. I. e governator di Casale Luigi marchesato di Spezzano e nel 1651 di quello di
nel 1738 governatore di Mantova. —
;

Arma: Fiorano. — Tomaso capitano delle milizie Estensi


D' azzurro, bordato d' oro, allo scudetto d' ar- contro i Lucchesi; Guido fattor generale sopra

gento bordato di il tutto accollato da le rendite e cassa de\ Duca e castellano di Fer-
un' aquila bicipite di nero, coronata, beccata e rara; altro Guido cameriere segreto di Alfonso III.

lampassata d' oro. — Arma: Uguale alla precedente.

COCCA di Bologna. — Arma: Fasciato d'ar- COCCHIGLIA di Messina. — Originaria di

gento e di rosso. Galizia e trapiantata in Messina da un Pietro

COCCA di Velletri. — Famiglia consolare. — che fu ascritto a quella mastra dei Nobili. —
Pietro capo di milizie cittadine nel 1330. — Ar- Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° d'azzurro, a due

ma: D'argento, ad una mano al naturale impu- conchiglie d'oro ordinate in fascia; nel 2." c

gnante una freccia. 3.° di rosso, a due uccelli d' argento aventi un
COCCAPANI di Modena. — Originaria di ramoscello di ulivo di verde nel becco passanti
Campagna, città della provincia di Salerno, si V uno sulP altro.
stabilì, prima in Rieti, e poi in Carpi nel Mode- COCCI-DONATI di Firenze. — Provenienti
nese. Da quivi partirono in seguito alcuni rami, da Donato di Cocco di Uguccio, dettero alla re-
i quali si trapiantarono in Rimini, in Mantova, pubblica sei gonfalonieri di giustizia e 22 priori.
in Firenze e in Ferrara. Quello stabilito in que- — Giovanni di Cocco priore nel 1439, quando
st'ultima città fu il più importante per aver so- l'imperntor Ciovanni Palcologo venne a Firenze
stenuto in quella corte cariche eminenti e per per il Concilio, conseguì il titolo di conte pala-
aver poi seguito in Modena nel 1598 i Principi tino. (Si estinsc nel 1770). — Arma: Partito
Estensi. — Dalle scritture di San Giovanni in dentato d' azzurro o di nero, alla fascia del secon-
eoe — 304 — COD
do attraversante sul tutto; col capo d' oro attra- bile famiglia originaria della Toscana. — Benno
versante sul partito, e caricato di un' aquila bi- Vescovo di Cesena, creato cardinale da Onorio 11

cipite di rosso, sormontata dalla corona dell'im- nel 1126. —


Fu aggregata al Consiglio nobile
pero bizantino. cesenate (Estinta). Arma: D'argento, — a tre
COCCIA di S. Lucia del Mela (Sicilia). — rami di quercia al naturale posti in banda.
Originaria di Calabria, poi nobile Messinese nei COCODRICI di Venezia. — Arma: Spaccato,
secoli XVI e XVII. — Un Giacomo Abate pre- nel 1.° palato d'argento e di rosso; nel 2. n di
lato della diocesi di Santa Lucia del Mela, Ve- rosso pieno; con la fascia d'azzurro attraversante
scovo titolare, e real Consigliere nel 1819. — sullo spaccato.

Arma : D' azzurro, a tre spighe di fromento gam- COCULLO (di) di Aquila. — Antica famiglia
bute d'oro, poste in fascia, legate dello stesso. che trasse *il proprio nome dal feudo di Cocullo,
— Alias: D'oro, alla banda cucita d'argento, villaggio da lei posseduto e tuttora esistente ne-
caricata da una rosa bianca al naturale e accom- gli Abruzzi. (Estinta verso la metà del XV se-
pagnata nelia punta da un crescente montante colo). — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro.
del secondo. COCUZZA di S. Lucia del Mela (Sicilia). —
COCCINO di Roma. — Arma : D'argento, a Originaria della Biscaglia. Gerardo gentiluomo e
due levrieri controrampanti e affrontati d'azzur- scudiero maggiore del re Federico III; Giovan-
ro, ciascuno poggiato sopra un bisante d'oro, ac- Guglielmo barone della Vigna del Re; Pompeo
compagnati nel capo da una stella e nella punta governatore di Francavilla. — Un ramo fregiato
da un altro bisante, il tutto dello stesso. del titolo baronale di Canalazzo e Santo Lio fio-

COCCO di Venezia. — Arma: Bandato d'az- risce anche in Monterosso. — Arma: D'azzurro,
zurro e d'argento; col capo d'oro. alla pianta di zucca, sradicata al naturale, frut-
COCCO di Mara (Sardegna). — Ebbe il ca- tifera di tre pezzi d' oro.

valierato e la nobiltà 1' 8 Mag. 1727. — Pier- COCZO o COZZO di Messina. — Fu nobile
Diego e Leonardo-Gavino distinti giureconsulti, di Messina nel secolo XV. — Arma: Spaccato
vissuto il primo nel secolo XVI e il secondo nel d' oro e di rosso, al monte di tre cime del pri-
XVIII. A quest' ultimo è dovuto nella maggior mo, posto nef secondo movente dalla punta.
parte il riordinamento civile, economico e poli- CODA del Piemonte, vedi Calda.
tico della Sardegna. — Fulgenzio, religioso del- CODAGNELLI di Bologna. — Arma : Trin-
l' Ordine di N. S. della Mercede distinto teologo ciato d'argento e di rosso, alla banda d'oro, ca-

ed oratore. — Arma: D'oro, al cocco al natu- ricata da una coda d' agnello al naturale.

rale. — Motto: EX ARBORE FRUCTUS. CODAZZI di Padova, vedi Cadazi.


COCCONITO di Montiglio (Piemonte). — Se CODEBÒ di Bologna. — Arma: Fasciato d'az-

ne à memoria fino dal 1305 in un Uberto che in zurro e d'oro, al collo e testa di bue d'argento
detto anno fu tra i vassali intervenuti al Parla- attraversante ;
col capo d' Angiò.
mento allo scopo di scegliere gli ambasciatori da CODEGA di Alessandria, vedi Clttica.
essere mandati all' Imperatrice Iolanda perchè si CODEGORI di Ferrara. — Prese il nome da
recasse a prender possesso degli stati del Mon- Codegoro nel ducato di Ferrara. — Bartolomeo
ferrato. Giuseppe-Ruflinotto Cav. dell'Ordine della giureconsulto e professore di diritto nella Uni-
SS. Annunziata. — Arma: D'argento; col capo versità Ferrarese. — Arma: D'azzurro, al ca-
d' azzurro. priolo di rosso, accompagnato in capo da un sole
COCHIGLIA di Genova. — Da Voltaggio. — d'oro, ed in punta da un monte di tre cime di

— Nel 1576 fu ascritto nobile Francesco q.


m verde ;
quello di mezzo sormontato da tre rose,

Giovanni; e più tardi ebbe anche 1' ascrizione al naturale.


Gian-Francesco di lui figlio, nel quale però la CODENACCI di Siena. — Ascritta tra le fa-

discendenza nobile rimase estinta. — Arma: D'az- miglie dette grandi di Siena (Estinta). — Arma:
zurro, inquartato da un filetto d'oro; nel 1.» e Losangato d' argento e di rosso, ad un castello

4.° alla colomba tenente nel becco un ramo di di ... .

tre foglie d' olivo, il tutto al naturale, essa co- CODI di Ferrara. — Originaria di Brescia.

lomba rivoltata, ferma sopra un monte di tre Alberto nel 11 96 governatore in Ancona pel

cime, quello di mezzo più alto, di verde; nel 2.° marchese Azzo Estense ; Fabrizio ambasciatore a

e 3.» d'azzurro, alla conchiglia d'oro. Napoli per Leonello; Giorgio compagno di Erco-
COCITO del Piemonte. — Fregiati del titolo le I; Alberto consigliere di guerra di Alfonso I

di Conti. — Arma : Spaccato d' azzurro e d' oro, nella guerra contro i Veneziani; Benedetto pittore

il primo caricato da una stella del secondo. — distinto del secolo XV. — Arma: D'azzurro, al

Cimiero: Un leone d'oro, linguato di rosso, na- capriolo cucito di rosso, caricato di 3 stelle d'orQ,

scente. accompagnato in punta da un monte di tre cime


COCLITI di Cesena. — Antichissima e no* della stesso, ed in capo da due braccia moventi
-

COD — 305 — COC


dai due fianchi dello scudo, vestite di rosso e te- COFFA di Sicilia. — Arma: D' azzurro, al

nenti due grappoli d' uva al naturale. — Cimiero: monte di tre cime d'argento, movente dalla punta,
Un destrocherio tenente un grappolo d' uva. caricato da. due foglie di verde, passate con i gambi
CODICÀ di Bologna. — Arma: D'argento, al di nero in croce di S. Andrea, e sormontato nel

capriolo d* azzurro. capo da un' aquila spiegata d' oro.

CODIGELLI di Bologna. — Uberto, giudice COGIA di Verona. — Arma: Di rosso, a due


nel 1209; Arimondo di Rambcrto intervenne alla bande d' argento.

conferma della lega dei Bolognesi e dei Reggiani; COGLITORE di Palermo. — Degli antichi

Gualandino giurò i patti stabiliti coi Fiorentini .signori del Salice baroni di S. Agostino e di S.

e fa pace coi Riminosi; un Codigello concorse Vincenzo. — Arma: D' azzurro, alla campana
a dar precetti ai Comuni di Forlì e di Faenza d'oro, sormontata nel capo da una stella dello

intorno alla tregua; e Galvano, ministeriale della stesso. — Alias: D'azzurro, a due stelle d'oro,
compagnia dei Lombardi nel I29I. — Arma? ordinate in palo.

CODIGNAC di Napoli. — Michele ambascia- COGOLO di Vicenza. — È detta Cogolo dal


tore di molti sovrani, e molto accetto a Filip- castello omonimo nel Vicentino, e se ne à me-
po II di Spagna. — Arma: Inquartato; nel 1.» e moria fino dal 1388. — È stata del Collegio dei
4.° 'd'argento, al cane corrente del medesimo con notai. — Arma: D'azzurro, alla fascia d'argento
una stella di sei raggi dello stesso nel canton de- con un cappuccio di monaco dello stesso in palo

stro del capo: nel 2." e 3.» d'argento spaccato: con e attortigliato, attraversante sul tutto, e acco-

la bordura caricata di crocette patenti di nero. stato da due stelle d'oro sulla fascia. — Alias:
CODOGNOLA di Venezia. — Alessandro nel D'azzurro, al leone d'oro, tenente fra le branche
1717 fu aggregato al patriziato. — Arma? una nassa dello stesso in palo.

CODOGNOLA di . Verona. — Arma: Di rosso, COGORNO di Genova. — Diramazione dei


al leone d'argento, con la banda d' oro attraver- Conti di Lavagna r cosi detti dalla signoria del
sante sul tutto e caricata da tre rose d'argento. castelk» omonimo in que' dintorni. Giovanni —
CODONI di Milano. — Originaria di Locar- Arciv. di Genova nel 1239-1250; Bartolomeo,
no, dove, era conosciuta sotto il nome di Tomani. Cardinale, uno dei cinque che papa Urbano VI
Fu il frate Giovanni, penitenziere di Clemen- fece strozzare nei sotterranei della commenda di

te VII, il primo ad assumere il nuovo nome che Prò in Genova nel 1385. — Martino, ascritto
fu portato poi da' suoi discendenti, i quali nel nel 1528 nei Grimaldi, non lasciò discendenza.
1646 si stabilirono in Milano, dove nel 1771 fu- — Arma: Di rosso, al mastio merlato alla guelfa,
rono inscritti fra i nobili milanesi. — Arma :
torricellato, la torricella mei-lata alla ghibellina
D' azzurro, a tre gigli d' oro posti in fascia, ac- di tre pezzi, il tutto d' oro, e caricata di due
compagnati in capo da una croce di rosso, ed in leoncini di rosso affrontati, moventi dai merli
punta da un castello d'argento, sormontato da alla guelfa.

una mano destra di carnagione. COCCO di Venezia. — Detta anticamente


CODROIPO del Friuli. — Fregiata del titolo Cauca, poi Cocho e quindi Cocco, è originaria di
comitale nel 1700, fu signora del castello di Costantinopoli; e da Durazzo di Albania si portò
Tersenico. — Giorgio di Codroipo nel 1 466 era a Mantova e quindi a Venezia nel secolo decimo.
investito da Leonardo Conte di Gorizia di una Avendo condotta in questa città in tempo di ca-
parte del castello Castellato, trasmissibile ai suoi restia gran copia di grano, s-i rese benemerita
discendenti, con piena giurisdizione. — Arma: della Repubblica, e fu annoverata fra le patrizie
Partito di nero e d'argento, ad una stella di otto nella serrata del Maggior Consiglio l'anno 1297.
raggi dell' uno nell'altro. — Alias: Partito d'ar- Molti uomini illustri emersero da questa famiglia.
gento e di nero, al monte di tre cime di rosso, Marco Còcco accompagnò nel 1 177 in Puglia Ot-
attraversante sul partito, sormontato da una stella tone figlio dell' Imperator Federico. — Giovanni
di otto raggi dell'uno nell'altro. — Alias: Fa- uno dei il elettoli del Doge Giovanni Soran/.o
sciato di rosso e d' argento di quattro pezzi: col nel 1312, e nel 13 40 Procuratore di S. Marco.
capo d' argento sostenuto da una divisa d'az- — Iacopo, Canonico di Padova, Protonotario Apo-
zurro, caricata da un liocorno uscente di rosso. stolico e Arciv. di Corfù nel 1531 creato dal
CODROXCHI d'Imola. — Ebbe origine e prese Papa Clemente VII. — Antonio Arciv. di Pa-
il nome dal castello di Codcronco nel territorio trasso e coadiutore del precedente nel vescovato
imolese di sua proprietà; e ne fu capo-stipite un di Corfù. — Pietro Patriarca di Grado nel lido.
Innocenzo. —
Sirigo Arciv. di Siponto nel secolo — Nicolò capitano delle galere di Alessandria.
XVI; Battista, esimio filosofo; ed Antonio Arciv. — Antonio distinto letterato o poeta. — Tomaso
di Ravenna nel 1784. — Arma: D'oro, all'aquila giurista insigne, poeta ed oratore (Estinta nel
spiegata di nero, coronata del campo, premente 1839). — Arma antica: D'argento, alla sbarra
cogli artigli un cervo accosciato al naturale. d' oro caricata di un coccal (uccello) di nero. —
COL — 306 — COL
Arma moderna: D'argento, a tre sbarro d'azzurro. tre cime d' oro, sormontato da una rosa al na-
COI (di) di Verona. — Arma: Spaccato; nel turale, gambuta e fogliata di verde; nel 2.' e 3.»
1.o di rosso, a due rape accostate d'argento senza spaccato inchiavato di sei pezzi d'argento sul nero.
foglie, la punta in alto; nel 2.» d'argento, ad COLIATI di Milano. — Baroni del S. Im-
una testa d' aglio di rosso, fogliata di verde, la pero, creati il 13 Gen. 1742. — Arma: Spaccato
punta in basso. d'argento e d'oro, a quattro aquile di nero im-
C01MI di Verona. — All'anno 1334 degli beccate, membrate e coronate d' oro, poste nei

Annali Capitolari si trova registrata la morte di cantoni dello scudo; le due a sinistra rivoltate;

Ventura del 1
fu Paganino Coirni rettore di S. e un castello di rosso aperto e finestrato di nero,
Giovanni in Fonte. — Nel 1382 Giovanni fu cimato da due torrette, i merli di ciascuna tor-
provveditore sopra l'arte del lanificio. — Mastino retta attraversanti sul rostro di una delle aquile
nel 1405 e Filippo nel 1450 appartennero al Con- del capo.

siglio nobile. — Arma : D' argento, a tre bande COLINI di Arma: Spaccato; nel 1.»

di rosso. d'oro, all'aquila di nero coronata del campo;


COISSÀ di Sicilia. — Arma: D'oro, alla nel 2.» di rosso, ad una stella d' argento. — Ci-
croce di rosso. miero: Un braccio armato, tenente in pugno una
COLA (de) di Messina. — Arma: D'azzurro, spada, il tutto al naturale.
al leone d'oro impugnante con le branche ante- COLNAGO di Milano. — Fu al servizio dei
riori una lancia d' argento, fustata di nero. Duchi Visconti, e da questi beneficata del pos-
COLANTONIO di Aquila. — Ascritta al patri- sesso di alcune terre nella Brianza da cui pre-
ziato aquilano prima del 1668, ebbe la baronia di sero il nome di Colnago. — Arma : Di rosso, a
Colletara e Civitatomasca, e si spense nel XVIII tre colonne d'argento, ricinte da una ghirlanda
secolo. — Arma: D'azzurro, alla fascia accompa- d' alloro di verde.
gnata in capo da una stella, e in punta da tre COLNAGO di Palermo. — Un ramo della
bande, il tutto d' argento. precedente, trapiantato nel 1 470 in Sicilia da un
COLANTONIO di Vclktri. — Sante nel 1559 Vincenzo patrizio milanese, che prese stanza in
priore del comune. — Arma : D' azzurro, alla Palermo, al cui patriziato fu ascritto, e fu signore
sbarra d'argento sormontata da un corvo al na- della baronia di S. Venera per investitura del dì
turale. 11 Feb. 1603. — Antonio due volte senatore;
COLAZZA di Velletri. — Agostino e Bene- diversi esercitarono P ufficio di governatori della
detto furono del Consiglio e Priori noi 1506 e Tavola. — Arma: Uguale alla precedente.
1510. Sante fu pur priore del Comune nel 1554, COLLALTO di S. Salvatore nel Trevigiano.
ed Ottaviano conestabile dei balestrieri militi — Discendente dalla casa reale dei Longobardi,
cittadini nel 1523. — Arma: D'argento, ad una ebbe comune I' origine con quella degli Hohen-
cola (uccello) al naturale volante sopra un albero zollern. Nel secolo X Rombaldo fu creato da Be-
di verde. rengario ed Alberto Imperatori signore di Lova-
COLBRUSATI di Treviso. — Odorico e Pul- dina nel Trevigiano, e i suoi discendenti furono
cio ambasciatori dei Trevigiani a Venezia ; Pai- detti Conti di Treviso. Nel 1110 edificò questa
ciò fu inoltre milite e sindaco di Conegliano, e famiglia il castello di Collalto da cui prese il

capitano al servizio di Ludovico Re d' Ungheria. nome, e più tardi, sullo scorcio del XIII secolo,
— Arma: Fasciato d'argento e d'azzurro, al quello di S. Salvatore. Oltre questi castelli, pos-
monte di sei cime di verde sostenuto dalla terza sedette Rai, Credazzo, Col San Martino, Musestre,
fascia d'argento; il monte accompagnato da fiam- Xorvesa e Selva, tutti castelli nel Trevigiano. —
me di rosso, uscenti dal mezzo delle cime. Nel 1306 fu ascritta al patriziato veneto, e un
COLETTA di Cremona. — Dette alla patria Rambaldo, settimo di tal nome, nel 1313 fu creato
due decurini: Giulio nel 1560, ed Ottaviano nel Marchese della Marca d'Ancona. — Molti furono
1593. — Arma: Spaccato; nel I.» d'oro, alla del maggior consiglio di Venezia, altri sentori,
testa di cavallo recisa di rosso; nel 2.° di rosso, diversi ambasciatori. Un ramo sul cominciare del

al sole d'oro. — Alias: Semipartito spaccato; secolo XVII si trapiantò in Germania, ed ebbe la

nel 1." d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° di verde, signoria di Prinitz in Moravia ed il titolo prin-

al castello d'argento; nel 3.° d' argento, a quat- cipesco. — Arma: Inquartato di nero e d'argento.
tro bande di rosso. COLLALTO del Piemonte. — Conti di San
COLETTI di Udine. — Arma: Di rosso, al Michele. — Arma: Uguale alla precedente.
capo d'argento caricato di tre uccelli del campo* COLLATI o COLLALTI di Genova. — Giam-
COLETTI di Toscana. — Dichiarati baroni battista, ascritto nei Promontorio nel 1528, non
toscani il 12 Agosto 1742, cavalieri austriaci lasciò discendenza. — Arma: D'azzurro, al leone
nel 1754, e baroni austriaci nel 1847. — Arma: d'oro sulla pianura di verde, tenente con le

Inquartato; nel 1." e 4.» d' azzurro, al monte di |


branche anteriori e colla posteriore destra un
COL — 307 — COL
ramo di vite fogliato e fruttato di tre pezzi al nel 1559 signore di Bergamo, che poi cedette a
naturale. Giovanni Re di Boemia. — Molti furono podestà,
COLLE di Sicilia. — Famiglia di origine ca- quali in Cremona, quali in Ravenna, in Perugia,
talana che da Pisa si trasferì in Sicilia per un in Mantova, in Lodi, in Milano e in altre città
Gregorio del Colle nel 1370. — Domenico sena- della Lombardia. Capilliata-Chisalberto Capitano
tore in Palermo nel 1565. — Un ramo à vissuto generale dellaRomana Chiesa sotto Urbano V;
nobilmente in Licata, ed altro in Catania nel Bartolomeo generalissimo delle armi venete; Gio-
1500, del quale si distinse un Francesco giudice vanui-Antonio cavaliere aurato e conto palatino
dei Arma: D'argento, al
maestri razionali. — nel 1541. — Arma: Spaccato d'argento e di
monte di verde sormontato da una lettera T ma- rosso, a tre paia di testicoli forati dell' uno al-
iuscola romana di nero. l' altro. — Alias: Spaccato d'argento e di rosso
COLLE (de) di Milano. — Arma: Partito; a tre cuori dell' uno all' altro.

nel 1 di rosso, ad una rosa d' azzurro accom- COLLEONI-PORTO di Vicenza. — Orazio-
pagnata da due stelle di otto raggi d'oro, una Guardino di Alessandro Colleoni nominato erede
in capo ed una in punta; nel 2.° d'argento, al del Conte G. B. Orazio Porto di Vicenza nel 1816,
leone d' oro. trapiantò la sua famiglia da Bergamo a Vicenza
COLLE-ANGARANO di Treviso. — Arma: nel 1817, aggiungendo al cognome Colleoni quello
D' azzurro, alla fascia di rosso accompagnata da di Porto. Divenne signore del castello di Thiene,
tre stelle d' oro. e nel 1825 ebbe la conferma dei titoli nobiliari.
COLLENUCCIO di Pesaro. — Originaria di Gentile, suo figlio, con decreto 29 Sett. 1854
Coldinoce, piccolo paesello a metà strada fra dall' I. R. Luogotenente di Milano fu riconosciuto
Rocca Contrada e Sassoferrato, fu trapiantata in qual successore nel feudo comitale di Solza, e con
Pesaro circa il 1430 da un Matteo che fu mae- decreto di S; M. l'Impèr. d' Austria del
1 Marzo

stro di grammatica e che era detto da Coldinoce, 1857 riconfermato Conte dell'impero austriaco.
o de Collemnutiis, donde poi venne l'appellativo — Arma: Trinciato di rosso e d'argento, a tre
italiano de' Collenucii. — Egli era di già nobile, testicoli forati al naturale, posti due nel primo,
ed alcuni vogliono appartenesse ad un ramo- di- uno nel secondo; colla banda d'azzurro bordata
staccato dalla potentissima famiglia degli Atti d' oro caricata di tre gigli d' argento posti nel
che ebbe un tempo la signoria di Sassoferrato, e senso della banda, attraversante sulla partizione,
nel 1463 era già ascritto al Consiglio di Credenza e ingoiata nel primo cantone da una testa umana
della città di Pesaro. — Fu di lui figlio il ce- d' oro, e nel quarto da una testa di leone dello
lebre Pandolfo, insigne giureconsulto e fdosofo, stesso. — Cimiero: Quattro rose. — Motto: Flo-
distinto cultore delle discipline storiche e dello ridi TEMI'ORIS MEMORIA.
scienze naturali, archeologo, poeta, ed accorto di- COLLER di Moretta (Piemonte).
Gaspare —
plomatico. — Fu Vicario generale di Costanzo Avvocato generale primo presidente della Corte
e

Sforza signore di Pesaro, sostenne onorati uflici di Torino ottenne nel 1818 la dignità comitalo
presso Casimiro re di Polonia, i duchi di Ferrara trasmissibile al suo genero Cav. Ferdinando Prat

e di Mantova e la Repubblica Fiorentina che lo maggior generale, e morì nel 1853. — Arma : D'az-
elesse a podestà. Rientrato in patria, sotto pre- zurro, alla palina d'oro nudrita sulla pianura er-

testo di fellonia, fu fatto imprigionare dall' in- bosa al naturale.

grato Giovanni Sforza, il quale lo fece strango- COLLETORTO di Noto. — Ne fu capo-sti-


lare in carcere nel 1504. — Teodoro, uno de' pite un Riccardo capo della guardia del duca
di lui figli, fu più volte gonfaloniere in patria, Giovanni di Noto e di Randazzo, Re figlio del
e con lui, morto senza prole, si spense quest* il- Federico II dal quale acquistò Men-
il feudo della
lustre famiglia. — Arma: Un albero piantato so- dola, detto dipoi dal suo cognome Colletorto. Fu
pra un monte di tre cime. insignito dei titolo baronale. — Gianmatteo ba-
COLLEONI di Bergamo. — Le primo memo- rone di Casba nel 1416. — Arma: Di verde, alla
rie dei Colleoni rimontano all' undecimo secolo, croce di S. Andrea d' argento.
ma cominciarono a distinguersi nel decimo terzo. COLLETTA di Cremona, vedi Coletta.
Vennero in Bergamo da Milano nel 1244. Furono COLLETTA di Messina. — Arma: D'oro, al

signori di molti feudi, tra i quali di quello di mirto di venie, nudi-ito sopra un terreno dello
Lemini, del castello di Taliano ottenuto dal pa- stesso, e accostato da due api ti
1
azzurro.
triarca di Aquileia nel 137I, di quelli di T rozzo COLLETTI di Treviso. — Arma: D' oro, a
c di Antignate avuti per concessione della Re- tre bande doppio -me r Iute di nero.

pubblica Veneta nel 1441. Furono inoltre fregiati COLLI di Alessandria. -- Imi nel novero di
del titolo comitale di Solza nel 1656. — Dettero quelle famiglie invilite dai Milanesi a popolare A-
alla patria consoli di giustizia , consoli della lessandria, ed era delle otto che custodivano li;

città e rettori maggiori. — Un Galeazzo è detto chiavi dell* arca delle reliquie. — Venne anno-
COL — 308 — COL
varata fra le ghibellino del Comune, ed ebbe il basciatore più volte e podestà fu Fedele, uno dei
marchesato di Felizzano. — Agostino vicclogato migliori giureconsulti del suo tempo e riformatore

di Bologna nel 1494; Arcnito ambasciatore di dei putrii statuti. Francesco nel 1643 marciò in

Cristicrna, duchessa di Lorena, presso la corte di servizio della Santa Sede sopra Perugia e Città

Monaco; Baudolino consigliere del duca Giovanni- di Castello, e ricuperò al Pontefice porzione del

Galeazzo Sforza e capitano di giustizia in Milano territorio di suo diritto. Giovan-Battista, morto
nei 1480; Benedetto autore di una storia crono- nel 1830, magistrato integerrimo. — Arma: In-
logica di Casalmonferrato; Bonifacio uno dei fon- quartato; nel I." e 4.° di rosso, a due fascio in-

datori dei Chierici Regolari Teatini; Luigi mag- crespate d' argento: nel 2.° a 3.« d' azzurro, al

gior generale negli eserciti francesi, dopo essersi monte di tre cime d'oro.
segnalato nelle campagne sostenute dal Piemonte COLLO (da) di Cenedi e di Conegliano. —
contro le falangi repubblicane. — Arma: D' ar- Passò in Conegliano poco dopo il 1300, ed abitò
gento, a tredici monticeli! di nero, isolati e ri- il palazzo feudale del Colle dove fu Federico Bar-
stretti, 3, 4, 3, 2 e 1 ; col capo cucito d' oro, barossa al tempo della tregua con la lega lom-
all'aquila di nero coronata dello stesso. — Ci- barda. — Arma: D'azzurro, al monte di tre cime
miero: Un' aquila uscente di nero. — Motto: di . . . sormontato da un merlo di nero tenente
Justus UT palma florebit. — Alias: Trinciato; nel becco un ramo di ulivo.

nel 1.» d'argento, al monte di verde, sormontato COLLO di Vicenza. — Si trova annoverata
da un volo di nero; nel 2.° d' oro, al leone di nella cronaca Ecceliniana. Ottenne la decima di

nero illuminato e lampassato di rosso. Fontaniva dal Vescovato Vicentino, che era pri-
COLLI-MARCIUNI di Milano — Arma: Fa- ma tenuta da Alberico da Romano. — Zenerino
sciato, controfnsciato d' argento e di rosso di sci fu uno degli ambasciatori che accompagnarono il

pezzi, al palo d' argento attraversante sul tutto; -podestà di Vicenza a Padova per giurare la pace
col capo d'oro, caricato di un' aquila di nero co- ad Eccelino; Bonmassario ebbe la cittadinanza di

ronata del campo. Padova. — Arma?


COLLI di Adria. — Arma: D'azzurro, alla COLLOCA di Messina e di Castroreaìe. —
montagna al naturale, movente da una terrazza Arma: D'azzurro, al castello d'argento, aperto, fine-
dello stesso e dai fianchi dello scudo, attraversata strate e murato di nero, cimato da un'oca di vaio,
da un albero di verde, nudrito sovra la terrazza, sormontata da tre stelle d'ero ordinate nel capo.
addestrato da un cane rivolto d' argento. COLLO-CAPRA di Messina, vedi Capri.
COLLICOLA di Moina. — Patrizia romana, COLLOREDO-MELS del Friuli. — Discen-
originaria dell' Umbria e discesa da un modico di dente dalla stirpe dei Waldsce di Svevia, e sta-
Urbano Vili. Aggiunge al titolo di Marchesi Col- bilita nel Friuli, ebbe dal Patriarca di Aquileia,
licola quello di Montione dal nome di una casa Popone, il castello di Mels col titolo di Visconte.

di cui à raccolto 1' eredità. — Carlo Cardinale Si divise in tre rami principali, i cui capo-sti-

nel 1726. Estinta nel 1860 nella persona di Fi- piti furono Enrico da cui discesero i Conti di

lippo ultimo rampollo maschio. — ÀMIA : Partito; Mels Albana, Glizoio da cui derivano i Conti di
nel 1." di rosso, al monte di tre cime d'argento Colloredo, ed Anzuto fondatore della casa dei
sormontato da un' anguilla dello stesso posta in Signori di Prodolone. estinta. Guglielmo, figlio di

palo; nel 2." d'azzurro, al monte di due cime Glizoio, fabbricò nella sua giurisdizione di Mels
d'oro, accompagnato in capo da un crescente ro- un castello cui dette il nome di Colloredo, nome
vesciato d' argento sormontato da due stelle di che passò ai suoi discendenti. — Ebbero molte si-

sei raggi d'oro. gnorie nel Friuli, e da Cosimo li granduca di

COLLIO di San Severino (Marche). — Fami- Toscana nel 1615 il feudo di S. Sofia nella valle
glia antica e nobile, signora di molti feudi e di- di Marecchia in Romagna col titolo marchionale.

stinta per singolari privilegi, tra i quali merita — Nel 1591 i Conti Colloredo ebbero la nobiltà
particola!* menzione quello di batter moneta con- provinciale di Gorizia, e conseguirono più tardi
cesso da Pio VI al Cavaliere Giovanni-Battista. molti altri titoli nobiliari. Vantano due podestà,
— Molti uomini illustri emersero da questa casa. diciotto camerieri segreti e ciamberlani impe-
Bartolomeo dell'Ordine Minoritico, fu commissa- riali; un gran Maestro della Corte imperiale; cin-
rio pontificio nelle Provincie della Marca e di Massa que marescialli o maggiordomi maggiori della

sotto il Papa Paolo II. Pier-Antonio, eccellente le- Corte imperiale; un connestabile dell' impero,
gista, nel 1480 podestà di Foligno e poi luogo- ministri di stato, cancellieri, ambasciatori, due
tenente in Gubbio e bibliotecario del Duca di cardinali, un vescovo, due arcivescovi, un cava-
Urbino. — Ottaviano nel 15i0 ambasciatore al liere della SS. Annunziata ed altri molti illustri
Card. Legato della Marca e poi capitano delle ap- personaggi. Un ramo fiorì anche in Austria e in

pellazioni a Fermo, al cui patriziato fino dal 1523 Boemia, e si estinse nel secolo XVII. — Arma:
era stato ascritto insieme a'suoi discendenti. Am- Di nero, alla fascia d'argento caricata dell'aquila
COL — 309 — COL
bicipite di nero, sormontata dalla corona impe- gnato in capo da una colomba volante d'argentu.
riale d'oro. COLOMBINI di Siena. — Furono dei Nove e
COLLUCIO o COLLURIO di Palermo. — Ori- sedettero nel magistrato (ino dal 1226. — Il

ginaria di Gerona in Catalogna, e trapiantata in beato Giovanni Colombini, gesuato, canonizzato


Palermo da Giulio Collurio verso la fine del 1500, da Pio II nel 1464; la beata Caterina gesuata.
fu investita nel 1685 della baronia di S. Giovanni. Molti furono cavalieri di Malta e di S. Stefano,
— Giusoppc percettore del vai di Mazzara. (E- ed alcuni ambasciatori. — Arma: D'azzurro, al

stinta). — Arma: D'azzurro, al castello d'oro filetto in croce d' oro, accantonato da quattro
merlato di tre pezzi, guardato nella porta da due colombe affrontate dello stesso.

cani legati d' argento, accostato ai fianchi da due COLOMBO di Chiavari. — Arma: D'azzurro,
albori al naturale; con la bordura cucita di rosso al capriolo d'oro, alias d'argento, sormontato da

caricata da otto conchiglie d'oro, poste 3, 2 e 3. una colomba d' argento portante nel becco un
COLLURA o COLLURÀ di Messina. — Bo- ramo d' olivo d' oro, alias di verde.

nafede senatore nel 1252, e Federico straticò nel COLOMBO del Finale (Liguria). — Arma:
1295. — Salvo, distinto milite, si segnalò sotto D'azzurro, a tre colombe d'argento, male ordi-
il Re Martino e il Re Alfonso noli' acquisto del nate; la prima tenente nel becco un ramo d' o-

regno di Napoli ; Antonio cavaliere di San Marco livo di verde.

in Venezia. — Arma: D' azzurro, a due colliri COLOMBO di Genova. — L' Imperatore Ot-
della sfera armillare caricati da due stelle d'oro, tone il Grande con diploma del 14 Fcb. 940 con-
una in capo ed una in punta; col capo d'oro fermò ai Conti Pietro, Giovanni e Alessandro Co-
caricato di un' aquila bicipite coronata di nero. lombi la signoria dei castelli di Lucaro, Lù, Con-
COLOCCl d' Jesi. — Trasse il nome dalla si- cano, Altavilla, Rioaldon, Rocca Po, Luselia e
gnoria e dai castelli di Colleocio, e se ne à me- della quarta parte di Bestagno. — Questa fami-
moria fino dal decimo secolo, in cui un Amizzone glia fu illustrata dal celebre, Cristoforo scopritore

di Colleocio era Conte di Osimo. Oltre il detto dell' Indie. — Arma: Partito; nel I.» di rosso,

castello, signoreggiò Rovegliano e Crespiero fino al castello torricellato di tre pezzi d'oro, fabbri-
dall'anno 1 354. — I Colocci furono creati conti
j
cato di nero, aperto e fincstrato d' azzurro, che
urbani e pagensi nel 983; patrizi romani nel ò di Castiglia; nel 2.° d'argento, al Icone di

|

1504; marchesi del S. R. Impero nel 1746. j


rosso, armato, lampassato e coronato d' oro, che
Francesco, condottiero in battaglia e consigliere ò del regno di Leone; innestato in punta d'ar-
di Ferdinando I di Aragona Re di Napoli, e go- gento, col mare di azzurro, caricato da un mondo
vernatore militare di Nola e d' Ascoli; Angelo d'argento, ricrociato e centrato d'oro, e da sei
vescovo di Nocera, fondatore dell'Accademia Co- piccole isole dello stesso, tre a destra, 1 e 2 ;

loziana in Roma. — Arma: Di rosso, alla banda tre a sinistra 2 e I.

d'argento accompagnata in capo ed in punta da COLOMBO di Milano. — Di origine genovese,


due rose pentafille dello stesso. — Cimiero: Un furono banchieri a Milano e si arricchirono. Eb-
leopardo. — Impresa: i pr.£ sequar. bero il feudo di Segrete con titolo marchionale
COLOIRÀ di Sicilia. — Arma: D'azzurro, al nel 1691 (Estinta). — Arma: Diviso in capriolo
castello d'oro, sormontato da tre stelle dello stesso, d'azzurro e d'argento, al capriolo di rosso, at-
ordinate nel capo. travarsante sulla divisione, caricato di cinque
COLOMBA di Sicilia. — Antica feudataria di stelle di otto raggi d' oro, e sormontato da una
Piazza, e signora di Polino nel 1453. — Un ramo colomba d'argento, col volo spiegato, tenente nel

fiorì in Palermo, ed un altro in Messina. — Ar- becco un ramo d'ulivo di verde; il tutto accom-
ma: D'azzurro, alla colomba volante d'argento. pagnato in capo da cinque stelle di otto raggi
COLOMBA di Torino. — Arma : D' azzurro, d'oro, 2, 1 e 2, e da un sol' d'oro tra le due
alla fascia ondata d' argento, fluttuosa di nero, stelle a destra, e da una luna piena d' argento
sostenente una palla d'oro. — Cimiero: Una co- tra le due stelle a sinistra; il capo d'argento al

lomba. — Motto: ASTLTIAM SIMPLICITATE TEMPERA. disotto del capriolo caricato delle lettere
COLOMBATI di Udine. — Ascritta fin dal
j'
S
1657 al Consiglio nobile udinese e fregiata della S A S
nobiltà, ne ottenne conferma con sovrana risolu- X M V di nero.
zione del 24 Nov. del 1820. — Arma: D'argento, j
COLOMBO di Piacenza. — Arma: D'oro, alla
alla volpe rampante al naturale. banda d'azzurro, col capo di verde, alias di rosso.

COLOMBERA di Milano. — Arma: D'oro, a i


rS
COLOMBO del Piemonte. — Signori di Cuc-
due fascio abbassate d'azzurro, al castello di due caro. — Arma : D' azzurro, a tre colombi d' ar-

j

piani d' argento, il secondo piano sormontato da gento, 2 e 1. Cimiero: La figura della giu-
due merli intagliati, attraversanti sul tutto, cia- stizia col motto: Fede, Speranza e Carità.
scun merlo coperto d'azzurro; il tutto accompa- COLONNA di Koma e di Napoli. — Fino
COL — 310 — COL
dal secolo XI fu signora del feudo della Colonna '
per privilegio di Federico li nel 1333. Il sum-
ehc le diede il nome nella campagna di Roma. menzionato Tommaso, figlio del precedente, per
Si divise in più rami, uno dei quali divenne si- aver seguito le parti del re Martino ebbe nel
gnore di Palestrina. 1"
altro di Zagarolo. mentre 1392 la baronia di Fiumedinisi. nel 1395 Cala-
altri divennero duchi di Traietto e conti di Fon- tabiano e nel 1396 Montalbano. Egli fu giusti-

di. duchi di Paliano e Tagliaeozzo. principi di ziere del regno nel 1397 e quindi senatore ro-

Sonnino e Stigliano nel regno di Napoli. I Co- mano. — Calogero-Gabriele nel 1694 fu inve-

lonna furono creati marchesi nel (289, principi stito del ducato di Cesarò e del marchesato di

di Salerno nel 4 412. duchi e principi di Paliano Fiumedinisi. — Francesco vescovo di Castro nel
nel 1320, duchi di Zagarolo nel (569, principi 1642. — Arma: Di rosso, alla colonna con base
di Galatro nel 1688, Principi del S. R. L nel e capitello d' irgento. coronata d' oro, fondata
1710. principi di Stigliano e di Aliano e Mar- nel fiume d' azzurro ed accostata da due giunchi
chesi di Castelnuovo nel 1716: grandi di Spagna di verde. — Lo scudo accollato dall' aquila bici-
nel 1739. — Emersero da questa famiglia diversi pite col volo abbassato di nero, membrata, im-
Santi e Beati, molti Cardinali, Arcivescovi. Ve- beccata e coronata d'oro nelle due teste, e sor-
scovi e Abati, Ammiragli. Connestabili e Amba- montata della corona imperiale. — Cimiero: Una
sciatori, non che cinque Papi: S. Marcello nel 301, sirena al naturale coronata d' oro. — Motto:
S. Sisto noi 432. Stefano IV nell'816, Adriano III FLECTIMIR NON FRANGIMI' R INDIS.
nel!' 884 e Martino V nel 14(7. — Arma: Di COLONNA di Castelfranco ( Veneto . — De-
rosso, ad una colonna d'argento, la base e il ca- rivano da Bergamo ov' erano dei nobili di Val-
pitello d oro, coronata dello stesso. — Cimiero: secca, e vennero a Castelfranco poco avanti il

Una sirena al naturale coronata d'oro. — Divisa: 1400, e sino dal 1500 ebbero seggio tra i nobili

Ti TA iTONTEMNlT PRO<TLL \>. della Comunità castellana. Nel 1754 ebbero il

COLONNA-ROMANO di Alcamo e di Palermo. titolo di Conti da Emanuele III di Sardegna. —


—È un ramo della precedente trapiantato nel Arma: D'azzurro, alla colonna ritondata d'ar-
Nili secolo in Sicilia da un Federico figlio di gento con base e capitello d' oro sormontato da
Giordano Colonna signore di Zagarolo, il quale si una punta di lancia dello stesso all' antica.
era portato in quell'isola nel 1223 insieme al COLONNA di Ferrara. — Un ramo della
fratello Giovanni Arar, fi Haaiaa, indi Cardi- celebre famiglia omonima di Roma, stabilita per
nale di S. R. Chiesa, e tenne la carica di capi- lungo tempo in Ferrara, e dal quale derivarono
tano generale dello svevo impera: re Federico lì. i Zambotti. — Arma: Inquartato: nel 1.» e 4.»

Dal suddetto Federico, chiamato il romano, so- di Francia; nel 2.» e 3.» di Colonna.
prannome che fu ritenuto da' suoi discendenti, COLONNESI di Vicenza. — Si trova nobile
derivarono i baroni di Cesarò e di Fiumedinisi, nel 1584. — Arma: D'azzurro, alla colonna ri-

rami, ebe nel XV secolo vennero ad uniGcarsi tondata con base e capitello sostenente un'aquila
elevandosi a grande stato pel possesso di vasti eoi volo spiegato, il tutto d'argento.
feudi di cui furono poscia duelli e marchesi, non COLONNESI di Vclìctri. — È un ramo dei
che i baroni di Montalbano, i signori di Falizzi Colonna di Roma trapiantato in Velletri nel 1406.
marchesi d' Altaviih principi di S. Giovanni a ove consegui le onorevoli cariche di priori, di

Teoluccio e dello Spinoso nel Napoletano, ed i consiglieri, e tesorieri del Comune. — Gerardo
duchi di Reitano, poscia principi della Torretta, capitano della truppa urbana pontificia. — Arma:
che si estinsero dopo la metà del XIV secolo. — Uguale a quella dei Colonna di Roma.
Antonio e Giovanni figli del suddetto Federico COLORETO o DA COLORETO di Bologna.
divisero la loro stirpa in due grandi diramazioni — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro, col de-
che tuttora fioriscono, cioè quella di Alcamo, e strochcrio armato di acciaio impugnante uno staf-
I" altra di Messina c di Palermo. Giordano figlio file al naturale e movente dal fianco sinistro dello

di Antonio ebbe nel 1303 da Federico II il feudo scudo; col capo d' Angiò.
di S. Teodoro, e più taidi Carlo, discendente in COLORNI di Ferrara. — Della stessa con-
linea retta dal suddetto Giordano, ereditò il du- sorteria degli Adelardi. s' imparentò con la casa
cato di Rebuttonc e della valle del Fico da Eli- Estense. — Aldobrandino ambasciatore presso
sabetta Garofalo sua madre, e nel (GII ottenne Alfonso IV di Portogallo, e Ascanio ambasciatore
la baronia di Bcllavìlla. Giovanni ca|»o-stipitc del nel 1386 a Ladislao re di Napoli. Ferrante, di-
secondo ramo fu strnticò di Messina, carica che stinto letterato, fu sj>edito da Borso d' Estc a
sostenne poi il figlio Cristoforo e più tardi il Roma onde complimentare l'Imperatore Federi-
nipote Tommaso. Federico figlio di Giovanni ac- co III per la sua incoronazione. Giovanni-Gior-
quistò dal re Roberto la signoria di Palizzi. e il ?io. capitano d'infanteria per la Repubblica di

suddetto Cristoforo suo fratello ottenne la baro- Venezia, si distinse nella battaglia di Tarro con-
nia di Cesari», che più tardi fu elevata a ducato. tro Carlo Vili re di Francia. — Emerse pure da
COL — 311 — COM
questa famiglia la B. Giovanna che visse ai prin- siglieri e fu di parte ghibellina, e della quale un
cipi del secolo XVII. — Arma: Inquartato; nel Antonio sottoscrisse la dedizione della città alla
4. n e 4.° bandato di e di ; . . Repubblica di Venezia. Della terza famiglia non
nel 2.° e 3." bandato di e di si anno memorie. — Arma?
COLPANI di Verona. — Arma: D' oro, alla COMANDINI di Cesena. — Ascritta fra le

fascia d' azzurro, caricata di tre bisanti del cam- nobili cesenati nel 1721 nella persona di Luca-
po, e accompagnata in capo da un' aquila di nero Antonio che sedette nel consiglio comunale, e
imbeccata e membrata di rosso. dopo lui altri della famiglia che si estinse nel
COLTELLI di Bologna. — Arma : D'argento, 1789 colla morte di Federico, le cui sostanze fu-
al leone di nero, linguato d'oro e tenente con la rono ereditate dai Conti Fabbri. — Arma: D'az-
branca sinistra un coltello d' argento; col capo zurro, al monte di tre cime d' argento movente
d' Angiò. dalla punta, sormontato da due rami di quercia
COLTELLINI di Bologna. — Arma: D'az- al naturale passati in croce di S. Andrea, fra

zurro, al leone d' oro tenente con la branca si- cui una cometa d' argento.
nistra un giglio, dello stesso; col capo d' Angiò. COMANDINI di Urbino. — Un Comandino
COLTRARI di Forlì. — Sebastiano esimio fu segretario del Duca Federico di Montefeltro,

dottore nel 1550, e uditore della legazione del- e Federico di lui nepote ex filio insigne matema-
l' Umbria del Cardinal De Medici che fu poscia tico. (Estinta). — Arma?
Papa Pio IV (Estinta). Arma: Semipartito — COMARINI di Cento. — Giannantonio valente
spaccato; nel 1.<> d'argento, all'aquila di nero; pittore del XVII secolo. (Estinta). — Arma: D'az-
nel 2." di rosso pieno; nel 3.» d'argento, a tre zurro, all' albero di lauro al naturale accostato
sbarre di rosso. da due leoni affrontati d' oro.

COLTRE (dalla) di Modena. — Nicodemo po- COMAZZI di ... . Conti. — Arma : D' az-
destà di Sassuolo nel 1512. (Estinta nel 1644). zurro, ad una cometa d' argento, posta in banda.
— Arma: Palato d'oro e di rosso; col capo d'az- COMERC1 di Mileto (Calabria). — Originaria
zurro caricato della croce biforcata d' argento. dalla Francia e stabilita in Calabria fino dai tempi
COLUCCI di Aquila. — Patrizia aquilana e- di Carlo d'Angiò. Nel sec. XV era in possesso di
stinta nella prima metà del XIX secolo. — Ar- vari feudi, e venne ascritta al sedile dei nobili di

ma: D'azzurro, alla sbarra d'oro, caricata di tre Tropea. Camillo morì gloriosamente nella batta-
palle di nero, ed accompagnata da due stelle glia di Lepanto; Giulio medico e astrologo di Fi-

d' oro, una in capo, e l


1
altra nella punta. lippo II di Spagna; Ruggiero e Scipione giure-
COLUCCI di Ascoli. — Provenienti dalla pro- consulti. — Arma: Un braccio con un uccello

sapia di S. Nicola da Tolentino che si divise in in mano.


varie famiglie, tra le quali quella dei Nicolai, de- COMESTABILI o COSTABILI di Treviso. —
gli Angelini e dei Colucci, derivata da Cola quinto Arma: Inquartato; nel 1." e 4.° d'oro, all'aquila

discendente del primo stipite Angeluccio. Giu- di nero coronata del campo; nel 2.° e 3.» spac-

seppe Colucci letterato e storico insigne nel sec. cato d' argento e di nero.

XVIII. — Arma: Croce di S. Andrea accompagnata COM ETTI di Milano. — Arma: Partito; nel

in capo da un sole, ed in punta da un trifoglio. 1. " d'argento, all'aquila d'azzurro; nel 2.» di

COLUMBRO del Napoleto. — Arma: D' az- rosso, ad un compasso d' oro, aperto in capriolo

zurro, all'albero avviticchiato da un serpente, ed un fuso al naturale posto in fascia entro i

accostato da quattro stelle, due a destra e due bracci del capriolo; col capo d'azzurro, attra-

a sinistra in palo. versante sulla partizione, caricato di tre comete

COLUZZI di Velletri. — Se ne à memoria d'oro, le code in basso. — Cimiero: 1.<> tre

fino dal 1300. — Battista ambasciatore del Co- penne di struzzo, una d'oro fra due d'azzurro;

mune al Pontefice Clemente VIII, ed uno dei ri- 2. ° Tre penne di struzzo, una d'argento fra due
formatori dei patrii statuti nel 1544; Argii» dot- di rosso.

tore e uditore delle nunziature di Colonia e di Po- COMI di Cento. — Antonio, musico eccellen-
lonia; Leonardo, valoroso milite, si distinse nella te, compose e pubblicò per lestampo dal 1600
guerra che il papa Urbano Vili cbb> col duca al 1614 componimenti di sacro argomento. (Estin-

di Castro. Diversi altri membri di questa famiglia ta). — Arma: D'argento, alla fascia arcuata d'az-

conseguirono le prime cariche del comune veli- zurro, accompagnata in capo da un sole di rosso.

terno. — Arma: Spaccato d'azzurro e d'oro, alla COMI di Padova. — Arma: Spaccato di nero
e d' argento, al Icone dell' uno ncll' altro, accom-
banda dall' uno all' altro.

COLZE di Vicenza. — Tre famiglie dello pagnato in capo da tre gigli male ordinati d'oro.

stesso nome fiorirono in Vicenza. La prima ori- — Alias: D'argento, a due alabarde d'oro, poste

ordine dei Col- in croco di S. Andrea, ed una torre di rosso aporta


ginaria di Trento e ascritta all'

seconda dette alla patria diversi con- e finestrata di nero, attraversante sul tutto.
lettati; la
1

CON — i 12 — TOM
COMI di Heggio-Calahria. — Arma: D'azzurro, 1' aquila caricato di uno scudo ovale d' argento,
al Icone coronato d'oro, impugnante colla d'atra a tre campane d' azzurro.
branca due chiavi dello stesso, gl'ingegni al basso, COMO di Napoli. — Arma: D'azzurro, al

sinistrato nel capo da una C maiuscola di nero. crescente montante d' argento, accompagnato da
COMINCIO!,! di Verona. —
Arma D'azzurro, : tre stelle d' oro, 2 e 1.

a due gheroni d'oro, moventi dalla punta dello scudo COMO di Padova. — Ebbero principio da
sormontati ciascuno da una stella dello stesso. un' Elia, il quale come sindaco di Castclbaldo, si

COMINI di U'ìinc. — Fu signora del castello recò a Padova nel 1189 per agitare la causa del
di Fagagna, da cui si disse anche di Fagngna. suo Comune colla città. — Si cstinse nel I G0
Per le rivoluzioni del Friuli rimasta priva del nella persona di Marco che fu ucciso a Venezia.
feudo e dei beni, si stabilì in Udine, e nel 1 3oU — Arma ?

fu aggregata a quella cittadinanza. — Arma: COMO d^ di Verona. — Arma: Spaccato;


D'argento, alla banda di rosso. nel 1." d'azzurro, ad un avambraccio, vestito di
COMINI di Venezia. — Arma: Di rosso, al-
j
argento, affibbiato di rosso, movente dal fianco

l'aquila spiegata inquartata d'oro e di nero. sinistro, la mano ili carnagione impugnante una
COMITE o COMITI di Amalfi. — Di sangue freccia d' oro. armata e impennata d' argento,
longobardo, ebbe origine da Sergio Conte d<dla posta in sbarra, la punta al basso; nel 2.° d'ar-
repubbica di Amalfi, e perciò detta Comite. Ebbe gento, a due bande d' azzurro, la bordura infe-

nobiltà in Napoli al leggio Capuano, in Salerno riore increspata.


al seggio di Portauova, in Amalfi, in Benevento, COMOTTA di Brescia. (Estinta^. — Arma:
in Rari, in Messina, in Xòo te leone e in Sorrento; Spaccato di venie e d'azzurro, alla fascia cucita

e fu signora di vontinove feudi. Nel secolo X si di rosso attraversante sullo spaccato, accompa-
divise in molti rami: Manronc «lette origine al gnata da quattro teste di drago, due in capo, e
ramo detto Comite Maurone di Amalfi; Enrico, due in punta.
si stabilì in Messina al tempo di Carlo d'Augii»; COMOTTO di Piverone (Piemonte). — Ebbe
Riccardo essendo castellano di Bari nel 1210 tra- la baronia di Piverone. Giovan Francesco, da vi-
piantò la sua famiglia in quella citta. Altro ra- cario generale di Vercelli e Rologna fu Vescovo
mo fiorì in Salerno, estinto nel 1082. — Pietro Telesino nel 1610. — Arm\: Inquartato; nel l.°

neh" 820, Baione nel!' 881 c Sergio nel 9o2 fu- e ì.


n
bandato d'oro e di rosso; nel 2. n e 3.° di

rono Dogi della Repubblica di Amalfi; Leone Ar- rosso, al leone d'oro. — Cimiero: Un leone d'ar-
civ. di Napoli nel 1082; e Ugolino Areiv. di Re- gento nascente, tenente un caduceo. — Motto:
invento; Alferio, gran siniscalco del regno nel Vigili pridotia rkgor.
IliO; Riccardo ed altro Alferio straticò di Sa- COMPAGNI di Pisa, di Firenze e di Torino.
lerno; diversi castellani e maestri portolani, giu- — Originaria di Pisa, si stabili in Firenze ove
dici della gran Corte e consiglieri. — Enrico dette alla Repubblica priori, gonfalonieri di giu-
Catapano di Salerno nel 1345; e Giacomo si di- stizia, consiglieri e bonomini. — Gherardo fu al

stinse nelle fazioni nate circa al 1328 in Salerno suo tempo il piò ricco cittadino d' Italia; Ferdi-
I

stesso per il rapimento di Bianca da Precida nando ebbe dalla città di Chicri nel IG9i 1'
in-
sposata a Landolfo Santomango. — Arm\: D'az- |
vestitura della contea di Mombello: Giovanni po-
zurro, al pino sradicato d'oro, sormontato da tre destà di Pisa e conte capitano di Pistoia. Dal
stelle dello stesso ordinate in capo. — Alias: ramo di Torino emerse Carlo senatore nel 1846.
D'argento, a due bande d'azzurro, con la filiera — Arma: D' oro, alla banda di nero.

di rosso. — Alias: D'argento, a due bande on- COMPAGNO o CAMPAGNA di Messina. —


date di rosso. Baroni di Fundaco del Re. — Arma: Spaccato
COM1TIRUS (de' di Trontano Novarese). — d'oro e di nero, al leone dell' uno noli' altro.

Proveniente dalla famiglia De Salati, la quale COMPAGNO [del] di risa. — Nel 1363 ebbe
era un ramo dei Conti ili Castello, pbhc P inve-
1

il titolo comitale. — Arm\: D'azzurro, al leo-

stitura delle decime ecclesiastiche di Albo, di ! pardo d' oro.

Cuzzago, di Premosello, di Pi ata, e di altri luo- COMPAGNO de di rWoro. — Si trova a-


ghi della valle Intrasea. — Un ramo di questa scritta al nobile consiglio fino dal 1081. Compa-
famiglia fiorì pure in Vogogna. — Aioiv? gno di Guglielmo nel 1138, e Guglielmo nel I 181
COMMENDALI di Cremona. — Arma: D'az-
t
consoli della propria patria. — Onesta famiglia
zurro, a quattro doppi caprioli d'argento: col palo trovava» pure registrata nclf elenco ccnsuario
dello stesso attraversante sul tutto. del I27j ed in quello del 1321. — Arma?
COMNENO di Milano. — Arma: D'oro, al- COMPAGNONE di Sicilia. — Arma: D'oro,
l'aquila bicipite di nero tenente neh" artiglio de- alla fascia di rosso, accompagnata in capo da
stro una spada, e nel sinistro uno scettro, e. sor- due uccelli affrontati di nero, e in punta da una
montata da una corona imperiale; il petto del- fede di carnagione manicata di verde.
CON — 313 — CON
COMPAGNONI di Macerata. — Forte d'Of- CONCA ET ANI di Veìletri. — Fiorirono fino

fone. uno degli ultimi conti di Villamagna, ce- al secolo XVI, e rivestirono spesso cariche co-

dette gran parte di quel territorio ad Alberto munali. — Pietro e Giulio furono conservatori,

di Grimaldo, sopranominato Compagnone e che priori e fiscali. — Arma: D' azzurro, a tre bande

fu il capo-stipite dei Compagnoni. Albertaccio , d' argento.

ebbe 1' investitura di altri feudi dal Card. Gio- CONCHIGLI di Ferrara. — Originaria di Ve-
vanni Colonna che in quei tempi reggeva la Mar- rona, e trapiantata in Ferrara da un Tomaso nel

ca. Alessandro vescovo di S. Severino; Pompeo


j

secolo XII. — Marco consigliere del Marchese


pubblicò in un volume intitolato: Regia Picena, Azzo; Giovanni andò al servizio del Re di Fran-
le antiche memorie di Macerata. Alcuni furono cia, ove fu capitano di cinquanta lancie; Beltra-
cavalieri gerosolimitani, ed altri di S. Stefano in mo ambasciatore a diversi principi per Nicolò III;

Toscana. — Arma: Partito; nel l.« una banda Ferrante Vescovo in partibus. — La famiglia

caricata di tre palle, e accompagnata da due Conchigli si estinse nei Naselli. — Arma: D'az-
crescenti, uno in capo e l'altro in punta; nel 2.° zurro, al leone rivoltato d' oro, tenente nella

partito; nel I all' aquila bicipite diademata e co- branca destra una conchiglia dello stesso, e fis-

renata; nel II spaccato, ad una stella di sei sante un sole pur d' oro, uscente dal canton si-
raggi nel primo e ad uno scaccato di rosso e nistro del capo. — Cimiero : Il leone dello scudo
d'argènto di sei file del secondo. — Cimieri: \
con la conchiglia.
Un' aquila bicipite di nero diademata e coronata, CONCI di Roma. — Arma: D'azzurro, alla

ed una fiamma al naturale. — Motto: Virtis ex banda nebulosa d' argento fiancheggiata da sei

ALTO AGITATA CRESCIT. crescenti dello stesso posti ciascuno in sbarra, le

COMPAGNONI di Mantova. — Arma: Spac- corna dirette verso la parte destra del capo.
cato; nel 1.° d'oro, all'aquila di nero coronata CONCINA (de) di Clauzetto del Friuli. —
del campo; nel 2.° scaccato di verde e d' oro di Un ramo cadetto della famiglia dei Concini conti
otto file su sei. della Penna originaria di Firenze, sin dal prin-
COMPAGNONI di Padova. — Arma: D'azzur- cipio del secolo XIV erasi trapiantato a Bergamo
ro, a due fascie d' oro, col capo d' argento cari- ov' ebbe la signoria del borgo di Commendone e

cato di un' aquila bicipite di nero. del villaggio di Albino. Perseguitato dal Duca di

COMPIANO di Genova. — Dal lungo omoni- Milano, perchè aderente alla Repubblica Veneta,
mo nella diocesi di Piacenza. — Angolo-Giovanni, un Concina, capo della famiglia, vagò in molte
cancelliere dell' ufficio di S. Giorgio, andò per lo parti del territorio di Venezia, e finalmente si
j

stesso ambasciatore a Firenze nel 1486 per con- ritrasse nel villaggio di Clauzetto del Friuli ove

cludere la pace dopo la guerra di Sarzana. — pose stabile residenza. Nel 1826 fu fregiata que-

Ambrogio anziano nel 1523 e 1525. — Ascritti sta famiglia dal Papa Leone XII del titolo di

nei Fornari nel 1528. — Gli ultimi ascritti no- Marchese, e nel 1833 ascritta al patriziato ro-

bili furono Giulio e Francesco-Maria figli di Ci- mano. — Daniele, dell' Ordine dei Predicatori,
priano nel 1655. Arma: D'azzurro, — a tre co- celebre teologo: Fietro consigliere di S. M. Cri-

lombe d'argento membrate e imbeccate di rosso, stianissima; Nicolò ottenne da Leopoldo II impe-
tel. ratore il diploma di Cavaliere del S. R. I. per
COMUNALE di Messina, — Ascritta alla no- se e suoi discendenti confermato col 1 Ag. 1819.
biltà messinese sul finire del secolo XVIII. — j

Arma: Inquartato: nel l.a spaccato inchiavato di


Arma: D'azzurro, all'aquila bicipite spiegata d'oro. rosso e d'argento; nel 2.° e 3.° d'oro, alla sbarra
COMUNE del Piemonte. — Conti del Piazzo. d'azzurro caricata di tre aquilotti d'argento, e

— Arma: D' argento, alla torre di rosso, aperta accostata da due rose d'azzurro; nel i.
n
d' ar-
e finestrata di due pezzi di nero, e merlata di gento, ad una V di nero posta in banda; sul
tre pezzi, sostenenti ciascuno un ramo di ulivo tutto spaccato d'azzurro e di rosso, al Icone ram-
di tre foglie di verde. — Cimiero: Una colomba pante d'oro nel I.* e alla stella dello stesso nel 2."
d' argento in atto di volare in basso con un ra- CONCINI de' di Firenze. — Bartolomeo Con-
mo di olivo di verde nel becco. — Motto: Ai- cini figlio di un contadino di Terranuova e ni-
XII.1UM MEL'M A DOMINO. pote di un semplice soldato venturiero, venuto
CONA di Padova. — Di legge longobarda, e in Firenze ad esercitarvi il notariato si acquistò
antichissimi in Padova, ebbero un consolo nel credito per la sua scaltrezza, ed insinuatosi presso
1081; Antonio e Gherardo giureconsulti e giù- i Modici ottenne il favore di Cosimo I che lo am-

;

dici nel 1275 nel quartiere di Torricelle. mise tra i suoi segretari. Divenuto facoltoso, pre-
Arma ? tese di discendere dai Conti della Penna dell'an-
CONATI di Vicenza. — Arma: D'oro, al cane ! tica consorteria degli Alberti signori di Tallo e
rampante di rosso, collarinato d' argento, e la Catenaia. Giambattista, suo figlio, fu sonatore; e
riga dello stesso attraversante sul tutto. da lui nacque Concino conosciuto sotto il nome
CON — 3 14 — CON
di Maresciallo d' Ancre celebre per le sue for- Eugenio IV creato nel 1 431 ; Marco Patriarca di
tune e per la tragica fine alla corte di Francia. Grado nel 1445, e poi di Alessandria; Francesco
(Estinta nel 1631). — Arma: Inquartato; nel 1.» Cardinale; Almorò senatore di Roma. — Arma:
e 4.° d'azzurro, al monte di tre cime d' argento, Spaccato d' azzurro e d' argento, alla banda del-
sormontato da tre penne d'oro; nel 2.° e 3.» l' uno all' altro.
d' oro, alle catene d' argento poste in croce di S. CONDOLMIERI di Ferrara. — È un ramo
Andrea, e sormontate dall' aquila bicipite impe- della precedente, trapiantato in Ferrara da un
riale di nero. Giacomo nel secolo XV. — Amorotto fu Conte
CONCINI (de) di Conegliano (Veneto). — È palatino; Giorgio, Giuliano e Iacopo podestà di
un ramo dei Concini di Firenze, passato primie- Sassuolo; Nicolò podestà di Massa-Fiscaglia. (fi-
ramente in Terranuova in provincia di Arezzo, e stinta nel 1769). — Arma: D'azzurro, alla banda
quindi a Casez nel Trentino e finalmente a Co- d' argento.
negliano nel Veneto dov' ebbe successione che CONDORELLI di Sicilia. — Arma : D'azzur-
continua anche al presente — Giovanni-Andrea, ro, a due braccia d' argento, moventi dai fianchi
già giudice' di pace nel cantone di Conegliano dello scudo, sostenenti una ghirlanda d' alloro
sotto il primo regno italico, ottenne il 27 Giù. dello stesso, accompagnate in capo da una stella
1794 l'ascrizione al nobile consiglio Conegliane- d'oro, e in punta da tre gigli accollati dello stesso.
se, e la conferma della nobiltà con sovrana riso- CONDULMARI di Recanati. — Si disse pri-
luzione del 5 Mag. 18$0. — Arma : Inquartato; ma dei Melli, e fu signora di molte baronie.
nel 1.o e 4.° d'azzurro, alla banda d'argento ac- Ebbe nobiltà nel 1455 dal Pontefice Eugenio IV.
compagnata in capo da una stella di sei raggi — Giacomo pretore di Firenze nel 1 453 ;
Filippo
d'oro, e in punta da un crescente dello stesso; Arcivescovo Nazareno nel 1685. — Arma?
nel 2.° e 3.» di rosso, al capriolo rovesciato d'ar- CONESTABILE DELLA STAFFA di .Varrà
gento. e di Perugia. — Della stirpe dei Ridolfi, can-
CONCORDIA di — Arma: Fasciato giarono il proprio cognome in quello di Conne-
d' argento e d' azzurro, al leone di rosso armato, stabili per essere stati con Breve di Papa Euge-
lampassato e coronato d' oro, attraversante sul nio IV del 1434 creati Contestabili di Santa R.
tutto. Chiesa. Ebbero dallo stesso pontefice le investi-
CONCORREGGIO di Verona. — Originaria ture delle terre di Civitella e di Civitucola. Per il

di Milano, o stabilita in Verona, fu ascritta al matrimonio contratto da Giovanni Conestabile con


nobile consiglio nel 1421. — Arma: Spaccato di Anna Alfani della Staffa ereditiera di questa casa,
rosso e d'argento, alla fascia di verde attraver- la famiglia Conestabile ne ereditò il nome ed i

sante sullo spaccato, e caricata di tre ruote d'oro. beni; e un Agesilao nel 1789 da Narni trasferì
CONCLUDET di Napoli. — Di origine nor- a Perugia il domicilio stabile di sua famiglia. —
manna, discese da un Ruggero figlio naturale del Dionisio nel 1803, Vescovo di Viterbo; Giancarlo,
conte Ruggero. Il primo era anche fratello di distinto archeologo; Francesco per due volte gon-
Ruggiero I re di Sicilia, alla di cui solenne inco- faloniere di Perugia. Diversi vestirono l'abito del
ronazione avvenuta in Palermo nel 1129 inter- S. M. 0. Gerosolimitano, e quello di S. Stefano
venne, insieme al figlio Guglielmo. Fin da quel di Toscana. — Arma: D'azzurro, al delfino al

tempo la famiglia dei Conclubet ebbe in feudo la naturale natante sopra un mare dello stesso, sor-
contea di Arena e suoi casali, prendendo da essa montato in capo da tre gigli d' oro. divisi da un
il cognome ; terra eretta poi in marchesato a fa- lambcllo di quattro pendenti di rosso.
vore di Giovan-Francesco d' Arena dall' Imperat. CONESTAGIO di Genova. — Girolamo a-
Carlo V. (Vedi Arena-Primo). — Arma: Di rosso, scritto nei De Franchi nel 1528; indi Simone di

a quattro fascie d'argento; lo scudo accollato ad lui figlio, e da ultimo Girolamo figlio di Simone
un' aquila bicipite di nero, ciascuna testa coro- in cui si estinse la linea maschile. — Questo se-
nata d' oro. condo Girolamo fu segretario del Cardinale Ales-
CONCOREZZO di Milano. — Originaria della sandro Sforza, e storico e poeta a' suoi giorni di

terra omonima presso Monza, i Concorezzo furono molta riputazione. — AnMA: D'azzurro, al de-
assai chiari alla corte dei Visconti, signori, poi strocherio, movente dal fianco siuistro dello scu-

duchi di Milano, da cui ottennero doni ed onori. do, vestito di rosso, manicato d' argento ed im-
(Estinta). Arma?— pugnante con la mano di carnagione una spada
C0ND0LMIER1 o CONDULMIER di VeMa. d' argento alta in palo, con una corona all'antica
— Originaria di Pavia, e stabilita in Venezia fu d'oro infilata alla metà della lama.

ascritta al gran consiglio nel 1380. — Ebbe il CONFALONIERI di Brescia. — Giovanni di

dominio di Bagnacavallo, di S. Agata, di Massa Messer Tilobono podestà di Firenze nel 1357.

Lombarda c di altre terre della Romagna infe- (Estinta). — Arma: D'oro, coi capo d' azzurro, al

riore. — Gabriele, sommo Pontefice col nome di gonfalone posto in banda spiegato nel capo, il
CON — 315 — CON
pannoncino d' oro e d' argento e V asta di rosso. soprastanti alla guerra nel 1294 e 1295, e am-
— Alias: D'argento, alla bandiera di tre punte basciatore per trattare accordi coi Fiorentini;
di rosso, rivolta verso il capo posta in banda. Folco capitano a Crevalcore nel 1305: Gerardo
CONFALONIERI di Cremona. — Signora del si recò col Cardinale Albornoz a chieder soccorso
feudo di Colnago e fregiata del titolo di Conte. a Ludovico Re di Ungheria contro Bernabò Vi-
— Arma? sconti che minacciava Bologna nel 1360, e nel-

CONFALONIERI di Milano. — Neil' 888 fio- l'anno appresso difese il proprio castello di Con-

riva Tado o Asperto Confaloniero, Arciv. di Mi- fortino minacciato dai Visconti stessi. Verso la

lano che sedette sei anni e fabricò la chiesa di fine del XIV secolo Baldassarre di Guglielmo
San Satiro. Questa famiglia fu fregiata del titolo professore di filosofia e medicina; Giovanni suo
comitale, e nel 4388 tre dei suoi membri appar- figlio — Ebbero Conforti
professore di legge. i

tenevano al consiglio dei nobili. — Arma: Par- casa Bologna. — Arma


e torre in Partito : d'oro
tito; nel 1.» di rosso, al destrocherio armato e di rosso ; col capo Angiò. d'

di nero, movente dalla partizione, tenente uno CONFORTO Genova. — Arma: Di di rosso,
stendardo d' argento, caricato di una croce di a tre cuori d' oro, 2 e 1 ; col capo d' oro, all' a-
rosso, ondeggiante a destra; nel 2.° palato d'oro quila nascente di nero coronata del campo.
e di rosso; col capo d' oro, attraversante sulla CONFORTO di Messina. — Fiorirono nella
partizione e caricato di un' aquila di nero coro- nobiltà messinese nel secolo XVII. — Arma: Di
nata d'oro. — Cimiero: L'aquila fra due sten- rosso, a tre cuori d' oro.

dardi uguali a quello del primo, ondeggianti a CONI di Masullas (Sardegna). — Nicolò fu il

destra e a sinistra. primo di questa famiglia efee fu insignito del ca-


CONFALONIERI di Padova. — Arma: Par- valierato e della nobiltà ìl 30 Giù. 1692. —
tito; nel 1.o d'azzurro, al capriolo d'argento; Arma ?
nel 2.° d' argento, ad una bandiera di rosso, CONIGLIANO del Veneto. — Arma: D'oro,
pendente e attaccata ad un' asta dolio stesso po- ad uno scoiattolo seduto di rosso; col capo d'az-
sta in sbarra, movente dalla partizione. zurro caricato di tre stelle d' oro.

CONFALONIERI di Verona. — Arma : D'ar- CONIGLIO di Sicilia. — D' azzurro, alla fa-
gento, alla bandiera di rosso ondeggiante a sini- scia d'oro; sormontata da un sole dello stesso,
stra, in banda, attaccata ad una lancia di torneo e accompagnata in punta da un coniglio aggrup-
d'oro posta in sbarra. — Alias: D'argento, al pato d' argento.
castello di rosso, aperto di nero, cimato da due CONO di Velletri. — Famiglia consolare e
torrette poste sugli angoli, tra le quali s'innalza che rimonta al secolo XfV. — Paolo nel 1396,
una terza torre superiore, e una bandiera attac- uno dei Nove signori o bonomini, tenne il go-
cata ad una lancia d' oro, uscente dalla finestra verno della città; Leonardo, religioso conventuale,
di questa terza torre verso destra ; il castello so- celebre oratore. — Arma : D'argento, ad un cono
stenuto da una terrazza di verde,. d'oro, sormontato da tro stelle dello stesso.
CONFALONIERI di Vercelli. — Signori di CONOSCENTI di Napoli. — Arma: D'azzur-
Balocco. — Arma: D'argento, al leone di rosso, ro, al destrocherio di carnagione, vestito di rosso,
impugnante con le branche anteriori una ban- tenente un chiodo al naturale o movente dal
diera a fiamma dello stesso. fianco sinistro dello scudo; col capo d' Angiò.
CONFIDATI di Assisi. — Proveniente da Ro- CONOSCENTI di Bologna. — Trattarono la
dolfo, signore di Assisi nel 1160 e padre di Od- cosa pubblica fino dal 1284, e nel 1289 Toma-
done generale delle armate dell' imperatore Ar- sino era degli anziani; Alberto, capitano dello
rigo VL — Nicolò, vescovo nel 1259 della sua milizie bolognesi. — Arma: Uguale alla prece-
patria; Confidato governatore di Gualdo; altro dente.
Nicolò governatore di Faenza e Conte Latcra- CONOSCIUTI di Ferrara. — Nobile ed an-
nense; ed Eustachio governatore di Foligno, di tica famiglia ferrarese. — Ferdinando-Antonio
Rieti e di Narni. — Arma : Di rosso, alla colomba Cav. dei SS. Maurizio e Lazzaro nel XVI secolo.
d'argento, con la testa di drago volgente a di- — Cipriano e Giulio-Cesare con diploma del 13
ritta dello scudo, e dalle cui fauci esce una lista Lug. 1694 furono creati conti da Ferdinando-
d'argento caricata del motto: Tempora distingue. Carlo Gonzaga Duca di Mantova. — spense Si col
CONFORTI di Brescia. (Estinta). — Arma: Conte Cosimo il 4 Apr. 1773. — Arma ?
Di verde, a due bande d' argento. CONRADA o CORRADA di Cremona. —
CONFORTI di Bologna. — Popolani geremni, Dettero alla patria ventini decurioni dal 1143 al
giurarono la pace del 1279; ebbero giurisdizione 1727. — Arma?
sul castello di Confortino e sull'altro del Bo, CONSALDI di Bologna. — Arma: Spaccato
detto dipoi del Martiglionc. Si distinsero nelle d'oro e di rosso, a due leoni fuggonti in senso
armi e nelle scienze. — Giovanni fu uno dei XII opposto dell'uno nell'altro.
CON — 316 — CON
CONSALES di Sicilia. — Arma: D'azzurro, Fu inoltre delle tribunizie a Rialto, ed ebbe più

al destrocherio armato d' argento movente dal volte la reggenza generale. — Possedette la con-
fianco sinistro dello scudo, impugnante una spada tea d' Joppe o del Zaffo nella Siria per conces-
d' argento alta in palo. sione di Caterina Cornaro regina di Cipro, e fu

CONFANDOLI di Ferrara. — Una delle più signora di Ascalona, Rama, Mirabel e Ibelin. Dette
nobili e antiche della città. Stefano fu podestà alla repubblica ben otto Dogi, molti Senatori
in patria; Tomaso nel secolo XIII si distinse Provveditori, Savi di Terraferma, Ambasciatori,
nelle armi e nelle lettere; Giovanni nel 1294 Procuratori di San Marco, podestà, inquisitori,
ambasciatore a Bonifacio Vili; Pietro, consigliere capitani, generali ecc, e nella gerarchia ecclesia-

intimo del Marchese Obizzo VII; altro Giovanni stica ebbe, oltre quattro Patriarchi di Venezia,
governatore di Modena nel 1388. — Arma: In- un Cardinale, Gaspare, creato da Paolo III nel

quartato; nel 1.° e 4.» quattro fusi accollati in 1585, — Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° d'oro,

sbarra, accompagnati da due gigli, ciascuno fra alla crocetta patente di rosso; nel 2.» e 3.u d'o-

due stelle, uno in capo e 1' altro in punta; nel ro, a tre bande d' azzurro.
2.° e 3.° una banda accompagnata da due monti CONTARINI-BERTUCCI di Venezia. — Fre-
di tre cime, uno in capo e l' altro in punta sor- giata del titolo comitale. — Arma: D'argento,
montati ciascuno da una stella. all'aquila bicipite di nero, imbeccata, membrata,
CONSELVE (da) di Padova. — Arma: D'oro, e ciascuna testa coronata d' oro, sormontata da
alla fascia d' argento, accompagnata in capo da una corona imperiale, stringente in ciascun ar-
una stella d'azzurro. tiglio uno scettro d' oro, e accompagnata da nove
CONSOLATI del Trentino. — Originaria di bisonti dello stesso disposti in giro nella punta
Volano, e trapiantata nel secolo XVI in Trento, dello scudo. Sul tutto uno scudetto d'oro, cari-

ove nel 1557 un Vincenzo fu podestà, o venne cato di tre bande d' azzurro.

ascritto a quel patriziato, e nel 1603 innalzato CONTARINI di Ferrara. — Alessandro Con-
dall' Imperatore Rodolfo II alla nobiltà deli' Im- tarono, nobile veneto, nel 1308 portò la sua fa-
pero. Gode la signoria della villa di Povo e della miglia in Ferrara. Da questa sortirono molti uo-
terra di Seregnano. — Gian-Maria capitano del mini illustri nelle scienze, nelle lettere e nelle

castello di Pergine; Vincenzo nel 1790 creato arti. (Estinta). — Arma: Inquartato; nel 1.° e

conte dell'impero. — Arma: Inquartato; nel 1.» 4.° dell' Impero; nel 2.° e 3.° d' oro, a tre bande
e 4." d' azzurro, al leone d'oro; nel 2.» e 3.° spac- d'azzurro; sul tutto d'azzurro al giglio d'oro.

cato, di sotto trinciato d'oro e d'argento, di so- CONTARINI di Siracusa. — Originaria di

pra alternato in palo di rosso, d'oro e d'azzurro Venezia, e trapiantata in Siracusa nel 1394 da
di sei pezzi. un Luigi venuto al servigio del Re Martino. —
CONSORTI di — Antichi
Teramo. patrizi di Fu signora dei feudi di S. Giacomo Belmineo e

Teramo, ov' ebbero XVI precipuo luogo


nel secolo di Solarino. Un ramo si trasferi in Girgenti, ove

nelle cittadine magistrature. — Vincenzo capi- un Giuseppe fu segreto della città nel 1593. Al-
tano agli stipendi di Carlo V, si distinse nella cuni furono cavalieri gerosolimitani. — Arma :

battaglia di Pavia del 1525. Giovanni nel 1591 Spaccato; nel 1.» d'argento, all'aquila coronata
anch' esso distinto capitano. — Arma? di nero; nel 2.<> di rosso, al leone coronato d'oro.
CONTA RELL1 di Ferrara. — Nobilissima CONTE (del) di Milano. — Di antichissima

ferrarese e fregiata del titolo comitale. — Fede- origine e annoverata tra le primarie famiglie no-

rino nel 1206 fu capo di parte guelfa; Matteo tabili milanesi. Nel 1099 si trova un Conte Car-
Magistrato nel 1267; Giovanni compa- dinale creato da Pasquale lì; il Beato Nicolò ap-
«avio del
gno Marchese Obizzo d'Esto; Giuseppe se- partenne all' Ordine dei Gesuiti; Ardiccione e
del
gretari»» particolare del Marchese Alberto, dal Bartolomeo Vescovi, il primo di Modena e il se-

(piale in ricompensa dei suoi servigi ebbo pa- condo di Novara. — Nel 1388 nove di questa

recchi feudi; Alessandro o Giovanni ambascia- casa si riscontrano ascritti al consiglio generale

tori. — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4." d'oro, doi 900 nobili. — Bernardo presidente della città

all'aquila di nero, coronata del campo; nel 2.» di Torino;Tomaso e Ludovico appartennero al

.... e di .... a sci stelle Consiglio dei LX, e a quello dei dodici di pro-
o 3» taglialo di
duo in «barra dell' uno all' altro. visiono. Rizzardo capitano della caccia dello stato
ordinato in filo

Sul tutto di .... al castello <!' oro. — Cimie- di Milano, poi castellano e governatore di Pavia

ro: Il castello dell' arma. e celebre guerriero. — Arma: D' azzurro, al ca-

CONTARINI di Venezia. — l'ino dai primi valiere armato di tutto punto, impupante colla

tempi della veneta repubblica fu annoverata tra destra una lancia e colla sinistra uno scudo, ca-

le dodici famiglie qualificate ;dol titolo di apo- valcante un cavallo al naturalo colla gualdrappa
stoliche per avere eletto il primo Doge e con Io di rosso seminata di vontuno leopardi d'oro; di-
oi( corpo della nobiltà patrizia. sposti 3 per 3, passante sopra una terrazza di
qU fa «tabilito il
CON — 31 7 — CON
verde. — Alias: Interzato in fascia; nel I." d'oro, a destra spaccato, nel 1 .° d' azzurro, a tre stelle

all' aquila di nero; nel 2." d' argento, al leone il- di sei raggi d'oro; nel 2.° d'oro, a due semivoli
leopardito di rosso; nel 3.° di rosso, a quattro addossati di nero moventi dai fianchi; a sinistra
pioli d'oro, ciascuno intagliato nelle due estremità, d' argento, alla banda d' azzurro, caricata di tre

due posti in palo e due attraversanti in fascie, palle d'oro.

chiodati di nero. — Cimiero: L'aquila uscente. CONTI di Faenza. — Di antica nobiltà, an-
CONTE di Siracusa e di Sciacca. — Origi- noverata fra le primarie di Faenza, al cui patri-

naria di Pisa, e portata in Sicilia da un Reinero ziato fu ascritta, ed è fregiata del titolo comi-
Conte cavaliere. In Siracusa rammentansi Pietro tale. — Arma: D'argento, alla palma di verde,

e Girolamo Cav. Gerosolimitani nel 1613. — Un fruttifera di tre pezzi d'oro, piantata sopra un
ramo, proveniente da Savona, à fiorito in Sira- monte di tre cime dello stesso movente da un
cusa col titolo baronale di Casalbianco e di Go- terreno al naturale in punta e sormontata da
derano (Estinta). — Arma: Spaccato d'oro e di una stella di otto raggi d'oro, attraversante sopra

rosso. un serpente di verde ondeggiato in fascia nel capo.

CONTE (del) di Pavia. — Arma: D'argento, CONTI di Ferrara. — Originaria di Roma,


all'albero accostato da due draghi alati, affron- e trapiantata in Ferrara da un Cornelio nel se-
tati, rampanti contro il fusto, sostenuto da una colo XII. — Branco fu dichiarato uno dei nobili

terrazza, il tutto di verde. — Cimiero: Un drago del gran Consiglio ;


Egidio ambasciatore a diversi

di verde, tenente nel suo artiglio destro una principi; Marc' Antonio capitano generale di Ni-

spada d' argento, guarnita d' oro. colò II contro il — Arma


Gonzaga. : Di rosso,

CONTENTI di Venezia. — Erano prima mer- all'aquila scaccata d'oro e di nero.

canti di Lido. — Giorgio nelle pubbliche neces- CONTI di Lendinara. — Sino dal 1606 gl'in-

sità della guerra di Morea offerì 100 mila ducati, dividui di questa famiglia appartennero al ces-

e n'ebbe in compenso la nobiltà dal senato e dal sato nobile consiglio di Lendinara. — Federico III

maggior consiglio nel 1686. — Arma: Di rosso, e Carlo V nel 1542 decorarono i Conti di Len-

a tre bande d' argento, caricate di dieci crocette dinara del titolo di conti del Sacro Palazzo La-

del campo, 3 sulla 1


a
, 4 sulla 2
a
, e tre sulla 3\ teranense e del Concistoro imperiale — Otten-
CONTESSI di Bagnacavallo. — Arma: Spac- nero la conferma della nobiltà e del titolo comi-
cato; nel 1 .° di rosso, a tre bande d' argento tale con sovrana risoluzione del 21 Apr. 1829.
nel 2.° d' azzurro, ad un leone d' oro tenente fra
;

— Arma ?

le branche un giglio di Francia; col capo d'Angiò. CONTI di Padova. — Di origine longobarda,
CONTI di Anagni. — Originaria di Roma. — e fiorente in Padova fino dal secolo XI, si divise
Arma: Di rosso, all' aquila scaccata d' oro e di in varie linee che presero il nome dai feudi di

nero. loro signoria. Dette alla patria molti consoli, ed

CONTI o DEL CONTE di Assisi. — Nelle illustri guerrieri ed ebbe 1' aggregazione alla ve-
carte del Comune di Assisi si trova nominato un neta, nobiltà nel 1697. — Manfredino combattè
Matteo del Conte vissuto nel 1253. — Giampaolo sotto Bologna nel 1402; Paolo podestà di Le-
definitore perpetuo dei Minori Conventuali, teo- gnago e colonnello ordinario e governatore della
logo del Card. Rondinini e autore dell'opera: città di Rettimo in Candia. Arma: Palato
Assisi Serafico (Estinta). — Arma: D'azzurro, al d' azzurro e d' argento di sei pezzi.

monte di tre cime al naturale, accompagnato in CONTI di Udine. — Fu ammessa alla citta-

capo da una cometa d' oro. dinanza Udinese nel 1509: Antonio coprì le prin-
CONTI di Bologna, — Arma: Spaccato; nel cipali cariche nobili di quella città. Ottenne l'in-
1.o d'azzurro; nel 2.» d'oro, a tre bande d'az- vestitura delle signorie di Solesenchia, di Millarolo
zurro, col leone d'argento attraversante. — Alias: e di Villa di Crasna, e nel 1 820 con sovrana ri-
Inquartato; nel 1.° e 4. n d'azzurro, al leone d'o- soluzione del 30 Luglio ebbe la conferma della
ro; nel 2.» e 3." fasciato d'oro e d'azzurro. nobiltà. — AnMA ?

CONTI di Ceccano e di Segni. — Originaria CONTI di Velletri. — Sostennero onorevoli


di Roma. — Arma : Di rosso, all' aquila partita uffici nel Consiglio comunale. — Arma: Di rosso,
d'argento e di nero. all' aquila coronata d' oro.
CONTI di Cingoli (Marche). — È un ramo CONTI-BARBARAN di Vicenza. —È un ra-
cadetto della casa di Lorzano, che se ne distaccò mo della padovana, trapiantato in Vicenza nel
nel 1244. — Guido di Lorzano, suo capostipite, 1311 da un Guglielmo signore di molti feudi nel
avendo contratto matrimonio con una contessa Vicentino. — Gregorio di Francesco deputato
ereditiera del castello di Civitella, ne assunse il della città. — Assunse per eredità il cognome
possesso ed il titolo, ed i suoi successori si chia- di Barbaran, ed ottenne la conferma dell' avita
marono semplicemente Conti. — Ascritta pa- al nobiltà nel 1820. — Arma: Palato di rosso e
triziato romano e cingolauo. — Arma: Partito; d'argento di sei pezzi.
CON — 31 8 — CON
CONTIGU1DI di Mantova. — Fiorirono in Nicolò III e luogotenente generale di tutte le

Mantova fino dal secolo XIV, ed ebbero le si- milizie; Giovanni, scrisse gli Annali di Ferrara,

gnorie di Montebello, di Cusercoli, di Fontana- e la genealogia dei Duchi Estensi. — Arma: In-
fredda, di Rivoschio, di Monteladroni ed annessi. quartato; nel 1.° e 4.° d'azzurro, all'aquila d'ar-
— Nicolò di Bagno, cardinale; Antonio, vescovo gento; nel 2.° e 3.-1 fusato in sbarra d'oro e

della sua patria; molti vestirono l'abito dei ca- d' azzurro.
valieri gerosolimitani, ed altri quello di S. Ste- CONTRARI di Venezia. — Arma: Losangato
fano di Toscana. — Arma: Inquartato in croce d' azzurro e d' oro.

di S. Andrea d' azzurro e d' argento. CONTRERAS di Sicilia. — Arma : Di rosso,


CONTIN DI CASTEL-SEPRIO di Venezia. alla torre d'oro, aperta e finestrata del campo.
Di antichissima origine, dal contado di Seprio di CONTRI di Cento. — Arma : Di rosso, a due
cui fu signora col titolo comitale, trasse il pro- leoni d' oro sostenenti tre spighe di frumento
prio nome. Questi conti del Serpio furono Prin- dello stesso.
cipi del S. R. I. e signori di Ramate, di Mendri- CONTRI di Ferrara. — Antica famiglia no-
sio, di Cistello e di molte altre castella e giuri- bilitata dagli Estensi. — Grazio celebre giure-
sdizioni. Dopo la pace di Costanza i loro posse- consulto del secolo XVIII; Antonio distinto pit-
dimenti furono invasi dai Milanesi, poi dagli Ar- tore. — Arma: D'azzurro, a due cavalieri armati
civescovi, dai Torriani, dai Visconti, e il Castel di tutto punto affrontati in atto di spezzare le

Seprio fu distrutto dall' Arciv. Ottone. — Verso lancie, posti sopra un terreno di verde, caricato
la fine del XIV secolo, un ramo di questa fami- di due lancie rotte d' argento passate in croce
glia fu trapiantato in Venezia dal conte Fran- di S. Andrea, ed accompagnati in capo da un
cesco di Adamino, e fu ascritto a quel patrizia- sole raggiante d' oro.

to. Fu inoltre aggregato al Consiglio nobile di CONTRISTANEO di Matera. — Originaria


Padova nel 1784 e ammesso agli onori di Corte di Calvello. Messer Polidoro si riscontra fra i de-
sotto il governo austriaco. — Sigifredo Conte di curioni nobili del registro Villanova nel 1559, e
Palazzo di Ludovico II e del re Berengario, go- Sindaco dal 1564 al 1565. — Arma?
vernatore di Pavia e di Piacenza; Giovanni e Ste- CONTRONE di — Arma: D'azzurro,
fano condottieri delle milizie venete nelle batta- al monte di tre cime al naturale, movente dalla
glie date a Francesco Sforza; Antonio nel 1449 punta, sostonente una torre d' oro.
procurò la dedizione di Crema alla Repubblica ;
CONTUGHI di Ferrara. — È la famiglia
Bernardino nel XVII secolo valente architetto i- stessa degli Scannabecchi di Bologna che per ra-
draulico, e Tomaso, dell'Ordine dei Teatini, pro- gioni politiche si stabilì in Ferrara al tempo delle

fessore di Storia Ecclesiastica nelle Università di fazioni cangiando il primitivo cognome. Fu bene
Parma e di Padova. — Arma : D' argento, al ca- accetta ai Principi Estensi che la rendettero no-

stello di due torri merlate di rosso aperte di ne- bile. — Paolo riformò gli statuti di Ferrara ; Giu-
ro, 1' arco della porta, i contraforti delle torri e stiniano segretario e cancelliere di Francesco
il cornicione d'argento; il tutto sormontato da Estense Marchese di Massa nel 1566; Giov. Paolo
un leone passante al naturale, impugnante con colonnello dell'armata sotto Alfonso II. — Arma :

la branca anteriore destra una spada d' azzurro Inquartato: nel 1.» e 4.° d'azzurro, a tre gigli

guarnita di oro e sostenente sul dorso un' aquila d'oro 2 e 1, brisato dal capriolo di rosso; nel

spiegata di nero, coronata d' oro. — Motto : Fi- 2.» e 3.° di rosso, al becco saliente d'argento
des ET LAROR. accornato di nero; col capo dell'impero.
CONTI-TUSCULANI. — Provenienti dalla CONTUGI di Volterra. — Si à di questa fa-

famiglia dei Conti di Segni e di Anagni. ebbero miglia un Buonfiglio che, unito ad altri nobili

la signoria del Tuscolo per cui furono detti Tu- cittadini nel 1365, scosso il giogo della repub-
sculani. — Sergio, Cardinale creato da Sergio III, blica di Firenze, sottopose la patria all'imperato!*

e Giovanni Cardinale da Giovanni XIII. — Arma ? Carlo IV. Più tardi Ercolano, mal soffrendo la

CONTONE o CONTRONE di Messina. — 0- prepotenza di Giusto Landini, nel 1429 lo uc-


riginaria di Napoli. — Arma: D'azzurro, semi- cise consegnando di bel nuovo le chiavi della

nato di gigli d'oro, alla cappa dello stesso, at- città ai Fiorentini. Alla istituzione dei Decem-
traversante sul tutto. viri Giovan-Michele di Pietro fu uno degli eletti

CONTRARI di Ferrara. — Si dissero prima per la sua straordinaria abilità nel governo. Zac-
dei Boviera e poi si appellarono Contrari, cogno- caria vescovo di Assisi e vice legato della Roma-
me avuto dal popolo perchè questa casa fu con- gna nel 1523: Pier-Antonio distinto filosofo e

traria al Marchese Azzo Estense e di parte guel- modico dei Pontefici Paolo IV, Pio IV, e V, e

fa. — Guglielmo valoroso capitano della Duchessa Gregorio XIII. Francesco suo figlio conservatore

Matilde Estense; Giacomo, giudice dei dodici di Roma nel 4591. — Arma ?

Regi Savi; Ugucciono governatore degli Stati di CONTULI di Perugia. — Provenienti dai si-
COP — 319 — COP
gnori e conti di Catrano, ebbe a copo-stipite passò in Napoli ed il secondo in Salerno: quello
Contulo di Francesco. Altro Contulo fu ascritto di Napoli si suddivise nei Conti di Sarno e Prin-
agli Accademici Insensati, ed è l'autore di un' cipi di Gallicchio che furono ascritti al seggio di
opera intitolata: Ars pratica procuratoria. — Portanova, e nei Duchi di Canzano ascritti al seggio
Arma Di rosso,
: alla banda, d'oro. di Montagna e poi al libro d'oro. Dei Duchi di Can-
CONTURBIA di Novara e di Milano. — Fre- zano un ramo si stabilì in Nicotera e diramato-
giata dei titoli comitale e marchionale, à fiorito si in Tropea fu ascritto al seggio di Portercole.

nelle due città di Novara e di Milano. Nel 1527 I Coppola di Salerno si divisero in tre rami, tutti
Pietro dei signori di Castel Conturbia e delle estinti. Questa famiglia à goduto nobiltà in Na-
decime di Revislate, era feudatario e gonfaloniere poli, in Salerno, in Tropea, in Amalfi, a Scala,
della Chiesa di Novara; Fabrizio dei vicari ge- in Lettere, in Nicotera e in Sicilia, ed à otte-
nerali del ducato di Milano e capitano di giu- nuto il grandato di Spagna. Ha goduto la signo-
stizia; il marchese Cristoforo, giudice pretorio ria di tredici feudi, di quattro contee, di due
della provincia pavese e vicario della Martesana; marchesati, di quattro ducati e di due princi-
Cesare dei XII probi viri; altro Cesare nel 1712 pati. — Marco, Ercole, Nicola e Francesco Ve-
fu ascritto tra i nobili patrizi milanesi. — Arma: scovi; Taddeo e Bernardo senatori di Messina
Di rosso, a due leoni contrarampanti e affrontati nel secolo XIII. Matteo capitano della città di

d'oro, sostenenti una stella dello stesso; col ca- Lanciano nel 1353; Luigi Maestro Portulano e
po d' oro, caricato dell' aquila spiegata di nero, Segreto della Terra di Otranto nel 1424; Ora-
coronata d' oro. — Cimiero : Un leone uscente zio sindaco dei nobili di Tropea nel 1508; Mar-
d'oro coronato dello stesso. — Motto: Fortitudo. zio nel 1647 prese parte alla rivolta di Masa-
CONVENEVOLE 'di Prato. — Arma D'oro, : niello comandando i popolani del Vomere — Ar-
al sole di rosso. ma dei Coppola di Napoli: D'azzurro, alla coppa
CONVERS1NI di Pistoia. — Alessandro valo- d'oro circondata da cinque gigli dello stesso. —
roso militare sotto Pietro Strozzi; e Benedetto Arma dei Coppola di Salerno: D' azzurro, alla

Vescovo di Bertinoro e di Jesi, accettissimo a coppa d' oro sostenuta da due leoni dello stesso.
Paolo III. Raffaello governator di Cesena e visi- COPPOLI di Firenze, e di Perugia — Gio-
tatore apostolico della Romagna. — Arma: Par- vanni di Buonconte dei Coppoli fu pretore della
tito di due e spaccato di quattro, d'oro e d'az- sua patria nel 1196; Ranieri distinto professore
zurro alternato. di leggi; altro Giovanni capitano del popolo di
CONZANI del Piemonte. — Conti di Revi- Firenze nel 1336: Francesco senatore di Roma
gnano. — Arma : Bandato di rosso e d' oro, col nel 1427 e nel 1436. Cecilia, dell'ordine Fran-
capo del primo, all'aquila di nero coronata dello cescano, morta nel 1500 ebbe il titolo di beata.
stesso, esso capo sostenuto d'azzurro. — Motto: — AnMA : Di rosso, alla fascia d' oro accompa-
VlNCIT AMOR PATJUÀE. gnata da tre coppe coperte dello stosso.
COPPA di Alessandria. — Famiglia decurio- COPPOLINO di Sicilia. — Antica famiglia
naie, che nel 1734 nella persona di Giambattista di Castroreale dove à occupato le prime cariche
ottenne il cascinale di Revignano col titolo co- nobili. Michele bailo sotto il re Ferdinando il

mitale. — Arma: Spaccato; nel 1. n d'argento, Cattolico nel 1509. — Arma: D'azzurro, alla cop-
alla gru colla sua vigilanza, il tutto al naturale; pa d' argento, contenente rami di lino di verde
nel 2.» d'azzurro, ad una patera o coppa d' oro, sostenuta da due leoni controrampanti d'oro.
sormontata da tre stelle dello stesso ordinate in COPRIVA del Friuli. — Ebbe nel 1653 la

fascia. — Cimiero: Una gru come nello scudo. nobiltà del S. R. I. e la nobiltà Austriaca; e nel
— Motto: Fides ut vigilet. 1657 fu fregiata del titolo baronale, confermato
COPPIERI di Verona. — Arma: D' azzurro, con sovrana risoluzione del 1666. — Arma: Spac-
ad una coppa d'argento. cato di uno, partito di tre, formante otto quarti:
COPPO di Venezia. — Originari di Caorle, nel 1.°,e 7.° d'argento, a due fascie di rosso; noi

ottennero la veneta nobiltà nel 1297 al serrar 2.° e 6.° di verde, al becco saltante d' argento,
del consiglio. Due di questa famiglia furono a tenente tra i suoi denti una foglia di ortica di

Scbenico: Francesco di Marco conte e capitano verde; nel 3.° e 5." d' argento, a due bande di

nel 1543 e Fantino d'Agostino castellano nel 1455. rosso; nel 4.° e 8. n d'azzurro, al leone d'oro, so-
(Estinta). — Arma: Di rosso, al capriolo d'oro, stenuto da una terrazza di vordc e tenente una
accompagnato da tro coppe coperte dello stesso. spada d'argento; sul tutto uno scudetto di rosso
COPPOLA di Napoli e di Salerno. — Se ne coronato, con la pergola rovesciata d' argento.
à memoria fin dall' epoca della dominazione Nor- COPULA di Sardegna. — Ottenne il privi-
manna, e prima si disse Coppolata ed anche Cop- legio di cavalierato il 30 Lug. 1700. — Arma:
pa. È originaria della costiera di Amalfi. Si di- D'azzurro, alla coppa coperta, attorniata da cin-
vise in due rami principali: il primo da Scala que gigli, il tutto d'oro.
COR — 320 — COR
CORADELLI di Brescia. — Dello stesso cep- Zoello, fu padre di Giuseppe-Lodovico che nel 1682
po dei Ducco, co' quali à comune lo stemma, (fi- fece acquisto del Conte Valperga di parte della
stinta). — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, ad un giurisdizione di Lezzolo. (Estinta nel 1885). —
giglio di rosso; nel 2.° di rosso, all'aquila di nero. — Arma: D' azzurro, alla fascia d'argento accom-
CORADENGO del Piemonte, Signori di Per- pagnata da tre corbelli d'oro. — Cimiero: Un uo-
no. — Arma: Spaccato d'azzurro e d'argento. mo selvatico tenente colle due mani sulla spalla
CORADINI di Padova. — Arma: D' azzurro, destra una clava da cui pendono tre palle.
alla banda d' oro, caricata di tre cuori di rosso, CORBINELLI di Firenze. — Originaria di
posto ciascuno in sbarra, e accompagnato da due Lucca, à dato alla Repubblica dieci gonfalonieri,
stelle del secondo. dei quali il primo fu Bartolomeo nel 1405; Be-
COR ARI del Piemonte. — Signori di Scan- nedetto ebbe il comando delle milizie fiorentine:
daluzza. — Arma: Spaccato d'argento e di rosso, Bartolomeo commissario nella impresa di Pisa, e
al rombo dall' uno all'altro e dell'uno nell' altro. rettore di questa città; Jacopo il giuniore, inti-
COR ATTI di Velletri. — Nobili Veliterni e- mo consigliere di Enrico III di Francia. — Ar-
sistiti tra il XVI e XVII —
secolo. Arma: D'az- ma: D'azzurro, al cervo rampante d'argento.
zurro, al cuore di rosso accompagnato in capo CORB1NI o CORVINI di Sicilia. — Baroni
da tre stelle di otto raggi d'oro male ordinate. di Mczzoiuso, Menta ecc. — Originaria di Napoli.
CORBA RA (della) di Orvieto. — Fregiati del — Arma: Trinciato; nel 1.° d' azzurro, al bue
titolo comitale. — Arma: Di rosso, alla banda d' oro, uscente dal mare d' argento, fluttuoso di
d'argento accompagnata da due gigli dello stesso. nero, movente dalla punta; nel 2.° d' oro pieno.
CORBELLA di Milano. — Si arricchirono CORBIZZI di Firenze. — Originaria di Fie-
colla mercatura nel 1600, e nel 1668 ebbero il sole, e conosciuta fin dai tempi più remoti nella

feudo di Adori con titolo di marchesi. — Bar- storia fiorentina. Riccoinanno Corbizzi fu creato
bara, ultima di questa casa, ne portò nei D'Ad- Cavaliere da Carlo Magno nell'805; e Davizzo fu
da l'eredità verso il 1750. — Arma? uno dei gentiluomini assegnati per trattenere
CORBELLARI di Bologna. — Arma: D'ar- 1' Imperatore Arrigo quando passò per Firenze
gento, alla fascia di rosso, accompagnata da quat- nel 1013. Marcello e Mompi consoli della patria;

tro caprioli, due in capo e due in punta; quelli Aldobrandino e Donato crociati; e il secondo ve-
del capo rovesciati. scovo di Acri, poi patriarca di Gerusalemme. Du-
CORBELLI di Forlì. — Originaria di Padova, rante la repubblica Giovanni fu priore nel 1 464:
fregiata del titolo comitale si stabilì in Forlì Filippo gonfaloniere nel 1494. (Estinta). — Ar-
sul principio del secolo XV. — Il conte Gio- ma: Partito inchiavato, d'argento e di rosso.

vanni-Andrea general maresciallo dell'Imperatore CORBIZI di Forlì. — È un ramo della pre-

Leopoldo I ebbe la conferma della nobiltà forli- cedente, ascritto alla nobiltà forlivese. — Ar-
vese. — Arma: Spaccato; nel 1.° d' azzurro, al ma: Inquartato; nel 1.» e 4.° d'azzurro, al leone
corvo posato di nero; nel 2.° d' argento, a tre d'oro; colla banda del campo bordata di nero e
bande di rosso; con la fascia d'oro attraversante caricata di tre gigli d'oro, attraversante; nel ì.° e
sullo spaccato. 3.° partito inchiavato di otto pezzi di rosso e d'oro.
CORBELLI di Fano. — Originaria di Forlì, CORBOLl di Toscana. — Arma: D'oro, a tre

e trapiantata da un Antonio in Fano. — Toma- corbelli di nero.

so, rinomato legista, vescovo di Trau in Dalma- CORBOLl di Urbino. Antica e nobile, le

zia nel 1567. — Arma: D' oro, a tre fascie di nero. cui prime traccie rimontano al XIV secolo. —
CORBELLI di Udine. — Arma: Spaccato Ebbe il titolo di marchesi e quello pure di conti
d'argento e di verde, a due artigli di aquila di di Montefiore. (Estinta nel XIX secolo). — Arma?
rosso, passati in croce di S. Andrea, le unghie CORDA di Sassari. — Nel 1294 un Torgo-
in basso attraversanti sullo spaccato. dorio Corda si. trova fra gli anziani del Consiglio
CORBERA o CORNERÀ di Sicilia. — Ori- di quella città. — Pietro Corda ebbe il cavalie-

ginaria di Spagna e tre volte venuta in Sicilia, rato per so e per la sua famiglia il 26 Mar. 1738.
promossa alle prime cariche dello stato da Pie- — Arma: Spaccato; nel l.° di rosso, alla croce

tro di Aragona. — Fu signora della baronia di d' argento; nel 2.° d'azzurro, al braccio armato
Miserendino. — Bartolomeo nel 1415 viceré di al naturale, tenente con la mano di carnagione
Sicilia; Calcerano, maestro razionale presidente un cuore d' argento.
del regno; Giuliano senatore nel 152C; Gugliel- CORDARA del Piemonte. — Francesco-Maria,
mo pretore di Palermo nel 1536. — Arma : D'ar- appaltatore generale delle munizioni, caserme e

gento, a cinque corvi di nero ordinati in croce gabelle nel Monferrato, nel 1685 diventò feuda-
di S. Andrea. tario di Calamandrana sul luogo natio con titolo

CORBETTA-BELLINI di Vercelli. — Cesare comitale. — Non avendo prole, lasciò il feudo al

Antonio sposatosi a Diana figlia del presidente nipote Antonio-Francesco, il figlio del quale.
COR — 32:l — COR
Francesco-Maria II fu Cav. di gran croce e pri- di Marchese di I.andersbourg dall'Elettore Pala-
mo presidente di tribunale. Il fratello di questo, tino del Reno, e dall'imperatore Leopoldo I ebbe
Giacomo-Francesco, fu gesuita e scrittore di me- la nobiltà romana. Guido, presidente del nuovo
rito, ed autore delle Egloghe militari. (Estinta municipio di Fusignano e di Alfonsine nel 4 803.
nella prima metà del XIX secolo). — Arma : Spac- — Arma: D' oro, al cuore di rosso, colla fascia

cato; nel 4.0 d'oro, alla quercia al naturale con d' argento, caricata di tre crocette rosse attraver-
un serpe pure al naturale, attorcigliato al tron- sante sul tutto; col capo d'azzurro caricato di tre
co, addestrata e sinistrata da due leoni di rosso gigli d'oro.

ambi volgenti il dorso alla quercia; nel 2." d'oro, COREZZARl di Verona. — Aggregata al no-
a tre pali di rosso. bile Consiglio nel 4 411. — Arma: Di rosso, a

CORDELINA di Vicenza. — Arma: Di rosso, cinque stelle d'argento, poste in croce.

a tre steli fogliati di verde moventi da tre cuori CORFINI di Verona. — Aggregata nel 1547
accostati d'argento in punta, ciascuno stelo fio- al Consiglio nobile. — Francesco, uno de' più

rito di tre viole del pensiero male ordinate d'az- dotti giureconsulti dell'età sua, nel 1583 entrò
zurro. nel collegio dei giudici e fu podestà nel 1607. —
CORDERÒ di Mondovì. — Se ne à memoria Suo figlio Marcantonio appartenne allo stesso

fino dal 4 255 in Guglielmo consigliere del Co- collegio nel 1623. — Arma: Spaccato d' azzurro
mune. Si divise in due rami; il primo nel 4 772 e di rosso, a tre cuori dell'uno all'altro.

ebbe il titolo marchionale sul feudo di Pampe- CORFORATI di Bologna. — Erano geremei
rato; ed il secondo nello stesso anno ottenne la nel 1228, e passarono fra i Lambcrtazzi nella

medesima qualifica sul feudo di Montezemolo. A pace del 1279. Due di questa famiglia andarono
questo ramo appartenne il Marchese Massimo pub- crociati, e Gervasino mori battagliando coi Mila-
blicista e già prefetto di Firenze e di altre Pro- nesi contro Federico imperatore nel 4237. Cossa
vincie d'Italia, e senatore del regno. — Arma: milite della tribù di Porta S. Pietro nel 1301;
D'azzurro, spaccato da un filetto d' oro: nel 4.° Giovanni di Corradino combattè pei Fiorentini
una balestra accostata da due stelle; nel 2.» due nella guerra di Montecatini nel 131 i; Gerardo
bande, il tutto d'oro. — Cimiero: Un cuore di anziano nel 4 396. Ebbero i Corforati torre in lio-
rosso infiammato. — Divisa: Alme Diku. logna nella parrocchia di S. Vitale. — Arma?
CORDO (da) di Verona. — Arma: D'oro, ad CORGUI di Scandiano nell'Emilia. — Dette
una testa e collo di asino di nero. alla patria uomini di inerito: Annibale vicario
CORDOVA di Palermo. — Nobile e doviziosa della Inquisizione; Federico pittore distinto; Fla-
famiglia di Spagna che à dato alla Chiesa quat- minio chiaro poeta, accetto ai Gonzaga di Man-
tro cardinali e dieci vescovi. — Fu trapiantata tova. — Un ramo di questa famiglia si stabili in

in Palermo sul principio del 1 500 da un France- villa S. Rufino, e ad esso appartenne Domenico
sco Cordova dei Conti di Alcaudet, ed ebbe nel di Matteo maggiordomo e procuratore generale
4748 l'investitura dei marchesati di Giostra e di di Ercole Pio signore di Sassuolo. — Arma?
Balsamo. Altro Francesco senatore di Palermo nel CORGNA (della) di Perugia. (Estinta). — Ar-
4 678; Filippo governatore del Monte di Pietà e ma: Spaccato; nel l.° d'argento, al monte di tre

senatore. — Arma: D' oro, a tre fascie di rosso cime di verde, sormontato dall'albero di corgnolo
e un re moro vestito di verde, col manto di por- dello stesso, fruttifero di rosso; nel 2.° di nero,
pora, coronato d' oro all' antica, incatenato pel a tre bande d'oro; colla fascia d'azzurro attra-
collo. versante.
CORDOVADO di Udine. — Arma: Spaccato CORI di Cividale (Friuli). — Novella, Agnese
di rosso e d' argento, a due stelle dall' uno al- e Subetta, sorelle, ebbero nel 1330 dal Patriarca di

l' altro. Aquileia 1' investitura di Manso nella villa di S.

COREGGI di Bologna. — Arma: Di verde, Vito in contrada Roia con altre terre. — Arma ?

a due fascie d'oro, dalla prima delle quali sorge CORICA di Messina. — Originaria di Castro-
una testa di leone dello stesso; col capo d'Angiò. reale. — Arma: D'azzurro, al sole d' oro tra-
CORELLl di Fusignano (Romagna). — Pro- montante nel mare al naturale, movente dalla

veniente da un Tura Gorello, il quale sul prin- punta.


cipio del secolo XV da Roma si condusse in Ro- CORIGLIANO di Lucerà. — Dei Marchesi di
magna, e si stabilì in Fusignano, divenuto feudo Pugnano. Nobilissima, e imparentata con le pri-
della famiglia. Si moltiplicò e si sparse nella Ro- marie famiglie napoletane. Ebbe molti dei suoi

magna in ventidue rami, il principale dei quali ascritti all' Ordine gerosolimitano di Malta. —
fu quello dei Corelli Galavotti. Appartenne a que- Arma?
sto ramo Arcangelo detto l'Appollo della musica CORIGLIES o CRUVLLAS di Sicilia. — Ori-
italiana, celebre compositore e inventore della ginaria di Catalogna, fu trapiantata in Sicilia da
quarta corda del Violino. Fu fregiato del titolo un Calcerando nel 1282 spedito dal Re Pietro I

COIi — 322 — COR
a ricovero il giuramento di fedeltà nella reggia patria c una regina a Cipro. I Dogi furono: Mar-
di Palermo. Berengario, suo figlio, ebbe dal detto co, I36S al 136S, soggiogò l'isola di Creta.
dal

ro la baronia di Francofonto, e più tardi acqui- Giovanni dal 1625 al 1620: Sotto di lui il Con-
stò i feudi di Calatabiano, di Tampori, di Sapo- siglio dei X fu privato dell'autorità arrogatasi
naio, di Occhiala, di Barellino e di Magrolino. — di annullare i decreti del gran Consiglio; Gio-
Giovanni straticò di Messina nel 1402. (Estinta). vanni II nel 1709. — Caterina, regina di Ci-
— Arma : Di rosso, a nove crocette patenti d'ar- pro. — Dette inoltre alla Chiesa sette Cardinali
gento, ordinate 3, 3, 3. e moltissimi Vescovi. — Si divise in 24 rami, e

COMO di Milano. — Fregiati del titolo di tutti in diversi tempi ottennero la conferma del-
Conti. — àmia: Spaccato; nel 1.° di rosso, al l'antica nobiltà. — arma: Partito d'oro e d'az-
leone nascente d'argento movente dallo spaccato; zurro, alla corona dell'uno nell'altro.
nel 2.° d' argento, a un C dei manoscritti anti- CORNASCULO di — Arma: Inquar-
chi d'azzurro. Alias: Spaccato; nel 1.« rispac- tato; nel 1.° e 4.° d'oro, all' aquila bicipite di
cato: a) di rosso, al Icone nascente d'argento, nero, ciascuna testa coronata d'oro; nel 2." e 3.°
coronato d'oro movente dallo spaccato; b) d' ar- d' argento, alla volpe al naturale corrente sopra
gento, a un C doi manoscritti antichi d'azzurro; una terrazza di verde. — Cimiero: Una volpe
nel 2.° partito: a) fasciato d'oro e di rosso; b) uscente.
d'argento, ad un serpente ondeggiante in palo CORNAZZANI di Piacenza. — Arma: D'ar-
d'azzurro, coronato d' oro ingolante un fanciullo gento, al corno da caccia d' azzurro; col capo
di carnagione. dell' impero.
CORIONI di Bologna. — Arma: Spaccato; CORNAZZANI di Ferrara. — È un ramo
nel 1.o d'azzurro, al leone uscente d'oro, tenente della precedente. — Antonio distinto fdosofo e

con la branca sinistra un cuore di rosso; nel 2. n poeta del XV secolo. — Arma: Spaccato; nel1.°
palato di rosso e d'oro, con la fascia del primo d'oro, all'aquila spiegata di nero coronata del
attraversante sulla .partizione. campo; nel 2.° di rosso, a tre corni d'oro in fa-

COMUNI di Viterbo. — Arma: D' azzurro, scia, 2. e 1.

al destrochcrio vestito di movente dal fianco CORNEI di Cesena. — Sigismondo Cornei,

sinistro ed impugnante un cuore di rosso sor- seguendo il Principe Pandolfo Malatesta che s'in-

montato da un cigno d'argento in atto di bec- signoriva di Cesena, quivi si stabilì e vi ottenne

care il cuore. la cittadinanza e la nobiltà facendo parte del

CORLO (del) di Argenta (Romagna). — Ori- Consiglio comunale. (Estinta). — Arma: D'ar-
ginaria dalla villa omonima presso Ferrara. — gento, ad una figura di uomo in atto di suonare

Jacopo nel 1379 podestà di Sassuolo; Annibale il corno, movente dalla pianura erbosa; col capo

nel 1550 podestà e notaio di Marano Ilo. — Ar- d'azzurro, a tre gigli d'oro.

ma: D'azzurro, al corno da caccia legato d'argen- CORNEI di Urbino. (Estinta). — Arma: Spac-
to sospeso a tre catenelle unite nel cuore per cato; nel I." un albero sradicato e coi rami in-
un anello dello stesso, e accompagnato da tre trecciati in croce di S. Andrea; nel 2.° quattro

stelle di otto raggi d'oro, accostate al capo. bando; colla fascia attraversante sullo spaccato.

CORMAGGIO di Milano. — Arma: Spaccato; CORNELIANI di Milano. — Arma : D'azzur-

nel 1." d'argento, ad una colomba di nero; nel ro, all'albero di verde, fruttifero di rosso, acco-

2.° di rosso, a tre bande d'oro. — Cimiero: La stato da due leoni affrontati d'oro rampanti con-

colomba. tro il fusto; il tutto sostenuto da una terrazza

CORMONS del Friuli. —


Arma: Partito di del secondo.

rosso e d'argento, al crescente montante dell'uno CORNELIO di Palermo. — Originaria di Be-


all'altro. nevento, stabilita prima in Aquila, poi in Paler-
CORNACCHINI di Firenze. — Arma: D' ar- mo, ove Gian-Francesco fu senatore nel 1 443. —
gento, a tre cornacchie di nero. Arma: Partito d'azzurro e di rosso, ad una co-
CORNAGGTA-MEDICI di Milano. — Portano rona d'oro attraversante sulla partizione.
il titolo di Marchesi della Caste Manza e della CORNER di Castelfranco. (Veneto). — È un
Cassina del Gesù. — Arma: Partito; noi |.« di ramo della nobilissima famiglia dei Cornaro di

rosso, a tre bande d'oro; col capo d'argento ca- Venezia, stabilito in Castelfranco sul principio del
ricato di un corbello di nero; noi ?.a fasciato e secolo XIX. — Arma: Partito d'oro e d'azzurro.
contro fasciato d'azzurro e d'argento, al castello CORNERI di ìfimini. —
Arma: Spaccato di
cimato da due torri di rosso, attraversante sulla rosso e d'oro, alla corona all'antica gemmata sul
contro fasciatura; col capo d'oro, caricato di un'a- cerchio e foderata di rosso.
quila di nero. — Cimiero: Un corbello di nero. CORNERÒ di Genova. — Dalla valle di Poi-

CORNA RO o CORNARA di Venezia. — Fa- coverà, d'onde vennero a Genova nel 1 460 circa,

miglia patrizia veneta che dette tre dogi alla furono ascritti nei Doria nel 1528. (Estinta nel
COR — 323 — COR
4 630). — Arma: D' azzurro, al liocorno furioso CORNO (dal) di Ravenna. — Ebbe a capo-
d'argento. stipite Bernardino di Benvenuto degli Esperti. —
CORNETO di Vicenza. — Originaria dalla Taddeo dottore in legge creato conte palatino
città omonima nel Lazio e stabilita in Vicenza dall'Imperatore Federigo 111 circa l'anno 1468;
nel secolo XV. — Antonello condottiero di gente altro Taddeo distinto poeta sui principi del se-
d'armi per la Repubblica di Venezia. — Arma? colo XV; Federico governatore di Fano, di Faen-
CORNI di Assisi. — Andreuccio giurò con altri za e di altre città. — Arma: D'azzurro, al cor-
per la patria fedeltà alla Sede Romana nel 1279. no da caccia d'argento, imboccato e guernito d'o-
(Estinta nel 1714). — Arma: D'oro, al mezzo ro, legato di rosso e accompagnato da tre stelle
corno al naturale legato da un nastro di rosso. di sei raggi d'oro, una entro il laccio del cor-
CORNIANI di Brescia. — Pei ineriti di Giam- done e due in punta.
battista, autore dell'opera: / secoli della lettera- CORNO (dal) di Treviso. — Appartenne fin

tura italiana^ ebbe titolo comitale dalla Veneta dal 1406 a quel nobile consiglio, ed ebbe la con-
Repubblica il 27 Sett. 1787. — Arma: Spaccato; ferma della nobiltà con sovrana risoluzione del
nel 1.° d'oro, all'aquila di nero, coronata; nel 2.° 1 Ag. 1819. — Arma: D' azzurro, al corno da
di nero, al corno da caccia pendente da un cor- caccia d'argento legato e padiglionato di rosso.
done, il tutto d'oro. CORNO (da) di Verona. — Arma: D'argento.
CORNIANI di Milano. — Arma: Spaccato; a due d'azzurro in banda; col capo dello
nel 1.° d'oro, all'aquila di nero; nel 2.» di nero, stesso caricato da un sinistrocherio, vestito d'ar-
a un corno da caccia d'argento. gento, rimboccato di rosso, la mano di carna-
CORNIANI D'ALGAROTTI di Venezia. — gione tenente una freccia d'oro, armata ed im-
Una delle più distinte tra quelle dei segretari del pennata d' argento, in banda, la punta in basso.

senato veneto, cui prestò in ogni tempo segna- CORNO (dal) o CORNARIO di Venezia. —
lati servigi nelle più difficili magistrature. Nel Originaria di Oderzo, è una delle antichissime e
1747 fu aggregata al consiglio nobile di Padova, nobili di Venezia e fece edificare la chiesa di
ed ottenne conferma della nobiltà con sovrana ri- Sant'Eustachio. (Estinta nel 1296). — Arma:
soluzione dell'8 Nov. 1818. Per ragioni di matri- Partito d'oro e d' azzurro, a due corni di stam-
monio assunse il cognome Algarotti col titolo co- becco addossati dell'uno nell'altro.
mitale, che fu confermato dalla Repubblica Ve- CORNOLDI di Pesaro. (Estinta). — Arma :

neta. — Arma? D' argento, alla fascia di rosso, accompagnata in


CORN1COLA di Venezia. — Arma : Spaccato; capo da tre pali d'azzurro, ed in punta da un
nel 1.° d'oro, ad una cornacchia di nero sostenu- liocorno d'oro passante sopra una pianura erbosa.
ta dalla linea della spaccatura; nel 2.° di verde, CORNURELLI di Venezia. — Arma: D* oro,
ad una cornacchia di nero. alla sbarra di rosso, accompagnata da due croci
CORNIGLIA di Genova. — Dal luogo omo- ricrocettate dello stesso.
nimo, che è una delle Cinque Terre nella rivie- COROGNA di Messina. — Originaria di Ro-
ra di Levante, donde vennero a Genova circa il di, fiorì fra la nobiltà messinese nei secoli XVI
1300. — Nel 1576 fu ascritto alla nobiltà An- e XVII. Un ramo à pur esistito in Grecia. —
tonio q.m Giambattista; poscia ebbero l'ascrizione Arma dei Corogna di Messina: D'argento all'a-

i figli di lui, e da ultimo il nipote Antonio q.m quila spiegata di nero. — Arma .dei Corogna di
Stefano. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'argento, al Grecia: D'azzurro, alla croce di S. Andrea d'oro,
delfino d'azzurro in fascia, rasente la partizione; sormontata dalla croce del calvario dello stesso.
nel 2.° mareggiato d'azzurro e d'argento. COROLLARIO di — Arma: Di rosso
CORNIO (del) di Perugia. — Arma Bandato: pieno; col capo d' oro caricato da una rapa fo-

d'oro e di nero. gliata di verde.


CORNO (dal) di Firenze. — Dette alla Re- CORONA di Sicilia. — Arma: D'azzurro, ad
pubblica un priore di libertà nel 1522. (Estinta una corona ducale d'oro infilzata nella coda di
nel 1693). — Arma: Bandato d'oro e di nero. una cometa dello stesso ondeggiante in palo.

CORNO (dal) di Cesena. — Originaria di Ra- CORONA di 7V< viso. — Arma: D'azzurro, ad
venna, si stabilì in Cesena nella prima metà del una corona d'oro.

XVI secolo nella persona di Tullio Cav. di S. Ste- CORONATO di Genova. — Arma : D'azzurro,
fano. — Ebbe molti cavalieri imperiali ed uomini a tre corone ducali d'oro ordinate in palo una

preclari nelle scienze e dignità ecclesiastiche, ed sull'altra; col capo d'argento, alla croce di rosso.

à appartenuto al Consiglio nubile della città. — CORONLNI del Friuli e di Gorizia. — Se ne


Arma: D' azzurro, al corno da caccia d'oro posto à memoria fino dal 1198 nella persona di Eme-
in fascia e sostenuto da una cordicella dello stes- rico. Divisa in due grandi linee, una si stabilì

so, accompagnato in punta da due stelle di sei nel Friuli con Ernesto di Guulterio cho fabbricò

raggi d'argento. una rocca da lui denominata Corona, per cui i


cor — 321 — COR
suoi discendenti, lastra tri il cognome tedesco Crom-
j
clicnlogo. (EstintaV — Arma: D' argento, all' a-
benj. si dissero Cmwiini. Cipriano nel I ì30 ot- ;
quila di nero imbeccata e memhrata di rosso.
tenne dal Papa Eugenio IV il titolo di Mar- |
coronata d'oro.
chese di Corona. Altro Cipriano stabilì la sua CORRADO di Lucerà. — Dei baroni di Mon-
dimora nella contea di Gorizia, ove acquistò al- telongo, Bonefro, Colletorto, S. Vito e Baronello.
cuni fendi Rodolfo, eiambellano c consigliere in- Ebbe nobiltà in Napoli nei sedili di Porto e di

timo dell'imperat. Ferdinando HI e deputato degli Montagna. Molti furono cavalieri dell'Ordine Ge-
stati dilla contea di Gorizia, portò alla famiglia rosolimitano di Malta. — Arma ?

nel 1631 la dignità baronale; Ludovico-Vincenzo, CORRADO di Monte co re ino -Rovella (Princi-
suo figlio, fu creato conto nel IG87. Rodolfo, con- pati 1
. — Originaria di OfliJa, e stabilita in Monte
sigliere del governo di Gorizia, erudito nelle scien- CorvinoRovclla tra il 1484 e il 1491. — Lorenzo
ze storico-genealogiche e autore dell' opera Fa- insigne teologo e consigliere dell' assemblea eccle-

stontm Gorieiensium. — Ama: inquartato; nel siastica in Sicilia nel 1660; Lancellotto maestro

|.« e i.° d'argento, al leone di rosso tenente nelle di campo, onorato per privilegio cesareo nel 1630
sue branche una fiaccola accesa; nel L« e 3.» d'o- del titolo di marchese, feudatario di BufTalora nel
ro, all'aquila dell'imparo; sul tutto di rosso, alla 1617 e conte nel 1662; Leonardo sindaco di

corona reale chiusa d'oro sospesa sopra un monte Montecorvino al tempo del re Giovacchino Mu-
di tre cime di verde. — Divisa: Regia serta no- rat. — Arva: Spaccato di una riga d' argento;

tant soi.inos vinirns iionores. nel 1." d'oro, al cuore fiammante di rosso; nel 2.->

CORPORANDl del Piemonte. — Baroni di Au- d'azzurro, al leone rampante d'oro.

vare. — AMA: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, a tre CORRADO-OLIVERA di Milano. — Origi-
stelle di otto raggi d'argento ordinate in fascia; naria di Lodi, e trasferitasi a Milano ebbe il feu-
nel 2." di rosso, a due corni da caccia d'argento, do di Boffalora con titolo di conti e di marchesi

addossati, le imboccature decussate. nel 1630 e 1662. — Il March. Giovanni fu giu-


CORRADI di llologna. — Di parte lambor- reconsulto collegiato di Milano, vicario di provvi-

tazza. Petrizzolo e Ugnino, c poi Jacopo c Dome- sione nel 1736, questore, senatore e presidente
nico anziani nel 1301 e nel 1303. Emerse da que- del senato. — Con lui si estinse la famiglia nel

sta famiglia V insigne giurista Bagarotto, che fu 1 78 4. — Arma: Inquartato: nel I.» e 4.» d' ar-
giudice del Comune. — Arma: D'azzurro, al Ico- gento, al leone di rosso, impugnante colle sue
ne d'oro, tenente con la branca sinistra un cuore bianche un albero di ulivo sradicato di v^rde;

di rosso; col capo d'Angiò. nel 2.° e 3.° di rosso, alla banda d'oro, accosta-
CORRADI di Ferrara c di Roma. — Giaco- ta da due teste di moro attortigliate d' argento:
mo Cardinale nel 1632. — Arma: D'azzurro, alla sul tutto d' argento a tre fascie increspate di

banda curva d' argento, caricata di tre cuori di rosso.

rosso e accompagnata da tre stelle d'oro. CORRALES di Messina. — Nobile di Siracu-


CORRADI di Todi .Umbria). — Ebbe il ti- sa. — Arma: Di verde, alla torre d'oro merlata
tolo comitale sul feudo di Arigliano. — Pietro di tre pezzi, aperta e finestrata del campo, e
pretore di Firenze nel 1422. edue volte senato- sormontata da un gallo al naturale.
re di Roma. — Armv? CORRANZI di Padova. — Arma: Partito
CORRADINI di Conciliano. — Nobile per d'argento c di rosso, al cervo ramoso d'oro pas-
l'aggregazione al cessato consiglio di Conegliano, sante dell'uno nell'altro.
ottenuta col 3 Nov. del 1717. Acquistato più CORRARO di Venezia, vedi Correr.
tardi un feudo nella contea di Cesana, ebbe il ti- CORREA di Rema. — Arma D' oro, : all' a-
tolo di conti con lettere ducali del 26 Luglio quila di nero, coronata del campo, caricata di
179 >. Con sovrane risoluzioni del 1S20 e 1829 uno scudo ovale scaceato di rosso e di nero. —
le fu confermata la nobiltà ed i! titolo comita- Alias: D'argento e di nero.
le. — Arma: Inquartato; nel l. n e d'argen- CORREALE di Sorrento e di Salerno. — Ori-
to, al cuore di rosso; nel %• e 3.* d'azzurro, alla ginaria di Amalfi, prese il nome di Curiale e poi
fascia d'oro, accompagata da due stelle dello stes- di Correale dalle cariche sostenute. Se ne anno
so, e sopra il tutto d'oro, all'aquila spiegata di le prime memorie in un Ligorio e in un Sergio
nero. che nel 1268 prestarono denari a Carlo I d'An-
CORRADINI di Pahva. — Si dissero anti- giò. — Ebbe nobiltà in Napoli al seggio di Porto,
camente Bonaccorsi, e vennero in Padova dal in S. Severino, in Agropoli e in Siderno. — Due
monte Boccone, c non prima del 1 *20 furono a- rami principali fiorirono in Sorrento, ascritto al
scritti alla nobiltà. — Girolamo medico insigne Seggio di Porto, e in Salerno, aggregato a! seg-
e professore nella metà de! secolo XVI: Ercole gio di Portarcte^-. Ebbe la signoria di 25 baro-
giurisperiti di Collegi" nel loOS; Alvise profes- nie, della contea di Terranova e del marchesato
sore delle Pandette nella università e distinto ar- di Geracc. — Dette alla Chiesa quattro vescovi;
COR — 325 — COR
molti furono maestri razionali, giudici e giusti- ne d'oro assiso sopra un terreno di verde: col
zieri; Bartolomeo, capitano generale a guerra del capo dello scudo d' oro, caricato dall'aquila bici-

ducato di Amalfi nel 1442; Marino camerier mag- pite uscente di nero, ciascuna testa coronata d'o-

giore e consigliere di Alfonso I e castellano di ro. Sul tutto di rosso, alla fascia d'argento.
Massalubrensc, Bitonto, Ferolito c Vico Equense; CORREGGIO (da) di Venezia. — Originaria
Casimiro, Cassinese, versatissimo nelle lingue o- di Bergamo. — Orazio, stabilitosi in Venezia e
rientali e autore Lexicon Hebraico Chaldeo
del aperta bottega di cordellami levò per insegna tre
Biblicum che si conserva nella biblioteca di Monte cinture o correggie, da cui ebbe il nome di Cor-
Cassino. — Arma dei Correale di Sorrento: D'ar- reggio o dalle Correggie. Agostino e Donato, fra-

gento, alla croce di S. Andrea di azzurro accan- telli, avendo offerto per la guerra di Candia 100
tonata da quattro rose di rosso. — Alias: D'ar- nula ducati ebbero la nobiltà dal Senato e dal
gento, alla croce di S. Andrea d'azzurro accan- Maggior Consiglio nd 1646. — Arma: D'argento,
tonata da quattro rose di rosso col ramo di pal- a tre correggie di nero poste in palo; col capo
ma d' oro poggiato sul centro della croce. — d'azzurro caricato da tre stelle d' oro. — Alias:

Arma dei Correale di Salerno: D' azzurro, alla Di rosso, alla fascia d' argento accompagnata nel
banda dentata d'oro. — Alias: D'azzurro, alla capo dall' aquila bicipite spiegata di nero, mem-
banda dentata d' oro accompagnata nel capo da brata, imbeccata e coronata all'imperiale d' oro,

un lambello di tre pendenti di rosso. e nella punta da tre correggie ordinate di nero.

CORREDO di Sicilia. — Arma: Di rosso, al CORRELI di Sardegna. — Arma: D'azzurro,


daino d'oro corrente, sormontato da un giglio al leone d'oro coronato dello stesso, sormontato
dello stesso. da una cometa pur d' oro ondeggiante in palo, e

CORREGGIARI di Ferrara, — Appartiene a tenente colla branca sinistra anteriore un cuore


questa famiglia la B. Angela Serafina domenicana, di rosso.

morta nel '1512. (Estinta). — Arma? CORRENTE di Sicilia. — Arma: D'azzurro,


CORREGGIO (da) di Reggio (Modenese). — al castello d' oro di tre torri, aperto d' argento,
Famiglia quasi sovrana che ebbe a capostipite fincstrato d'azzurro.

un Fragerio di Guido del contado di Reggio e CORRER o CORRARO di Venezia. — Ori-


che nel 1009 già era signore del castello da lui ginaria di Roma, si stabili in Venezia nel se-

edificato col nome di Correggio, dal quale si de- colo Vili. Nel 1292 fu annoverata tra le fami-
nominarono tutti i suoi discendenti. Fregiato glie patrizie, e molti dei suoi membri apparten-
questo castello del titolo di contea nobile dall'im- nero al maggior consiglio. Oltre un gran numero
peratore Federico III, i da Correggio ne furono di ambasciatori e valorosi militari, dette alla

creati assoluti signori. Nel 1616 l'imperator Mat- Chiesa il pontefice Gregorio XII creato nel 1406,

tia eresse Correggio in città e principato che fu Antonio cardinale, e due patriarchi, uno di Co-
dall'omonima famiglia posseduto fino al 1631. — stantinopoli, l'altro di Venezia, e diversi Vescovi.
Gilberto Correggio trovandosi in Parma nel 1303, Ottenne la conferma della nobiltà con sovrana ri-

ed avendo favorito il ritorno dei fuorusciti guelfi, soluzione del 1818: — Un ramo di questa famiglia
ottenne la signoria di quella città. Gli succedette fiorì nel 1562 a Sebcnico, ove un Alvise di Polo

Azzo nel 1328, ed altri ancora della famiglia fu camerlengo. — Arma : Spaccato d'argento, e
quantunque interrottamente a causa delle fazioni d'azzurro, alla losanga dell'uno nell'altro.
che per ambizion del potere si levarono contro CORRES1A o CORREZZA di Genova. — Da
i da Correggio. Caddero da quel dominio nella Levanto. — Nel 1528 Gregorio q."' Paolo fu a-
fine del secolo XIV. — Oltre la signoria di Cor- scritto nei Calvi. (Estinta nel XVII secolo). —
reggio e di Parma, ebbe questa famiglia un nu- Arma: Bandato d'oro e d'azzurro, al cuore di ros-
mero grande di feudi e la giurisdizione su di so, coronato d'oro, attraversante.
versi castelli, tra i quali di quello di Campa- CORRIAS di Sardegna. — Ebbe il cavalie-
gnola, di Corte Mantovana, di Castelnuovo di rato e la nobiltà nel 7 e 10 Die. 1644 in per-
sotto, di Camporotondo, di Fosdondo e di Cam- sona di Antioco notaro e segret. della Luogote-
peggine. — Uscirono dai de Correggio molti po- nenza. — Arma: D'azzurro, a due leoni d'oro af-
testà: diversi si segnalarono nella milizia presso la frontati tenenti fra ambedue in alto un cuore
Repubblica Veneta e presso la Corte degli Estensi. di rosso.
Girolamo Cardinale creato da Pio IV e Guidotto CORSELLI-MICHELI di Firenze. — Dal 1299
nel 1231 Vescovo di Padova (Estinta nel 1711). al 1340 dettero quattro priori ed un gonfalonie-
— Arma: Spaccato di uno, partito di due, for- re alla repubblica. — Arma: D'azzurro, al monte
mante sei quartieri; nel l.° e 6.° d'oro, all'aquila di sei cime d' oro, sormontato da una croce di
di nero coronata del campo; nel 2.° di rosso, alla rosso.
correggia di nero piegata in cerchio; nel 3.» e 4.° CORSETTO di Noto. — Originaria di Perugia,
d'azzurro, al leone d'oro; nel 5.° di rosso, al ca- fu trapiantata in Noto da un Giovanni Corsetto

COR — 326 — COR
ai servigi di Re Alfonso, da cui ebbe la carica lomeo capitano di una galera nell'armata allestita

di capitano giustiziere. — Antonio, Vescovo di nel 1481 sotto il comando del Cardinal Paolo
Malta. — Questa stessa famiglia da Noto si dira- Fregoso per la liberazione di Otranto dai Tur-
mò in Palermo ove Ottavio Corsetto fu giudice chi. —
Giambattista q.
ra
Giovanni, Agostino ed
della Gran Corte, capitano giustiziere nel 1627, Andrea q. m Giacomo ascritti nei Lomellini nel
conte e duca di Villalta. Pietro suo figlio, Ve- 1528. — Arma: Spaccato d'oro e di rosso, al

scovo di Cefalù nel 1638, governatore e capita- leone dall'uno all'altro e dell'uno nell'altro.
no generale del regno nel 1 6 40. — Arbia: D'az- CORSI di Aizza- Monferrato. — Conti di Bos-
zurro, a tre cuori d'oro, ordinati 2 e 1, sormon- nasco. — Francesco-Giacinto insinuatore di Niz-
tati da un giglio d'argento. za, ottenne nel 1773 l'infeudazione di Bosnasco
CORSI di Assisi. — Baroni di Ornano, e ag- col titolo comitale. — Il nobile Carlo Corsi, dei
gregati alla nobiltà di Assisi col 27 Ag. 1463. Conti di Bosnasco primo presidente di regia corte
— Angelo connestabile di Santa Chiesa sotto i d'appello a riposo ebbe concessione del titolo e

pontefici Nicolao V, Callisto III e Pio II. Pietro dignità di conte per sè e pei suoi discendenti

cavaliere aurato nel 1491. (Estinta). — Arma: maschi per ordine di primogenitura per patente
D' argento, al capriolo rovesciato d' azzurro, con 19 Sctt. 1840 di Re Carlo-Alberto, interinate
ornamenti di rosso. dalla RegiaCamera dei conti il 3 Ott. 1840. —
CORSI di Firenze. — Originaria di Dicoma- Arma: Spaccato d' oro e di rosso, al leone coro-
no, conosciuta e apprezzala in Firenze fino dal nato dall'uno all'altro, e dell' uno nell'altro, te-

secolo XIII, e signora della vasta tenuta di Monte nente colla branca anteriore destra un ramo di

Pescali in Maremma col titolo di marchese. Fu palma di verde pure dall'uno all' altro, con una
di parte ghibellina; ma dal 1354 venne ammessa banda in divisa d'argento, attraversante.

alle magistrature, e fino al 1530 dette al Comune CORSI di Nizza- Monferrato. — Conti di Via-
nove gonfalonieri e 28 priori. — Si diramò in no ossia Vigliano. — Arma: Spaccato d'oro e di

Domenico e Lapo figli di Francesco e di Lapo. rosso, al Icon? coronato, dall'uno all'altro e del-
Dal ramo di Domenico uscì il più rinomato di l' uno nell' altro.

questa casa, Giovanni di Bardo; e ne fu ultimo CORSI del Piemonte. — Consignori di La Sallo
Mauro monaco camaldolese, Vescovo di San Mi- in vai d' Aosta. — Arma: Di rosso, alla punta
niato noi 1662. Del ramo di Lapo fu Giovanni d'oro a cortina rovesciata.
gonfaloniere nel 1512, ambasciat; tre a Ferdinan- CORSI di Siena. — Arma: Di rosso, alla ban-
do II di Spagna, a Venezia, a Carlo V, a Pao- da d'argento caricata da tre martelli di porpora
lo III e consigliere di stato di Cosimo I. — Di- manicati di nero, ed accompagnata da due cani
versi ottennero la dignità senatoria. — Lorenzo leprieri passanti al naturale collarinati d'oro, uno
Vice-legato ìiì Avignone dal 1653 al 1055, e com- in capo volto a sinistra, l'altro in punta volto a

missario generale di Roma. — DomeuiYo, Cardi- destra.

nale nel 1668. Vescovo di Rimini c Legato in CORSINI di Firenze. — Originaria da Ca-
Ferrara. — Cosimo Cardinale nel 1842 vescovo stelvccchio di Poggibonsi e stabilitasi in Firenze,

d'Iesi e poi arcivescovo di Pisa. — Dcvcsi a Ja- dette alla patria otto gonfalonieri di giustizia e

copo di Giovanni Corsi l' invenzione del dramma cinquantasci priori. — Ebbe dall' Imperntor Car-
in musica, avendo incoraggiato il Peri a tentarlo; lo IV nel 1371 il titolo di Conte Palatino con-
e la prima di cotali produzioni fu la Dafne del cesso a Filippo Corsini e suoi discendenti. — Ur-
Rinuccini colle note del Peri, rappresentata in bano Vili nel 1620 accordava ad un Neri il ti-

Firenze nel 1591 nel palazzo dello stesso Jacopo. tolo di marchese di Sismano, e Clemente XII
— Arma: Spaccato di verde e d'argento, al leo- quello di principe erigendo il detto feudo in prin-
ne dell'uno nell'altro, con la banda d'argento at- cipato, e in ducato quello di Casigliano. Già fino

traversante SUI tutto. — Motto: QUA.NI) X DIEU dal 1644 il Granduca Ferdinando II avea creato
PLAinA. un Bartolomeo marchese di Laiatico e di Orciati-
CORSI DI BARTOLO di Firenze. — Non è co; e nel 1652 lo stesso Bartolomeo ebbe dal Re
che un ramo dell' antica famiglia Passerini, il di Spagna in feudo Castagnetolc, Tresana e Gio-
quale volle sotto il nome di Bonaccorso nascon- vagallo nella Lunigiana. — La famiglia Corsini
dere un odiato cognome ghibellino. — Filippo trovasi ascritta al patriziato di Genova e di Ve-
dei XII Buonomini nel 1380; Bonaccorso ed An- nezia. — Dette alla Chiesa un pontefice, Loren-
tonio priori. — Questa famiglia è una di quelle zo, creato nel 1730 col nome di Clemente XII,
che concorsero alla fondazione della Basilica Lau- tre cardinali e quattro vescovi. Diversi faroM
renziana, e si estinsc nel secolo XVI. — Arma: ambasciatori, ministri, consiglieri imperiali, capi-
D'azzurro, al capriolo d' argento accompagnato da j
tani generali, e senatori. Arma: Bandato d'ar-
tre rose di rosso. gento e di rosso di sei pezzi, con la fascia in di-

CORSI di Genova. — Da Savona. — Barto- I


visa d'azzurro, attraversante sul tutto.

COR — 327 —
CORSIO (de) di Genova. — Dalla villa omo- gretto e Pacillo consiglieri del re Ladislao nel
nima, ora S. Cottardo, in Bisagno. — Andrea a- 1400; Matteo, dott. di leggi, e capitano in Gaeta
scritto nei Giustiniani nel 1528. (Estinta). — nel 1488; Modesto giudice ed assessore di Capua
Arma: Di rosso, alla banda d' azzurro, per in- nel 1521. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro,
chiesta, caricata di due leoni illeoparditi d' oro, al crescente d' argento sormontato da tre stelle

nel verso della pezza. di sei raggi d'oro; nel 2.° di rosso, a tic bande
CORSO di Oderzo. — Francesco Corso nel d'oro, con la fascia di rosso attraversante.

1754 ebbe nobiltà in Oderzo, confermata con so- CORTE di Verona. — Arma: Spaccato di

vrana risoluzione del 26 Ott. 1822. — Arma? verde e d' oro, al leone d' argento, armato e lam-
CORSO di Sicilia. — Famiglia genovese tra- passato di rosso, attraversante sullo spaccato, e

piantata in Sicilia nel 1 494 da un Nicolò. — Nel alla fascia d'azzurro attraversante sul tutto.

1536 ebbe l'investitura della baronia della Gisi- CORTE (dalla) MURARI BRA di Verona. —
ra. — Mario giurato di Palermo. — Arma: D'az- Fino dal 1410 la famiglia dalla Corte entrò nel
zurro, al cane corso rampante d'argento. nobile Consiglio Veronese; e la casa dalla Corte
CORTADA di — Arma: Spaccato; Murari Bra di S. Nazario ne formava parte nel
nel 1." d'azzurro, al leone illeopardito d'oro te- 1681. Nel successivo secolo ebbe ragguardevoli
nente nella destra alzata un cuore dello stesso, cariche municipali. L'anno 1695 il Duca di Man-
e accompagnato da nove stelle d' argento, ordi- tova Ferdinando IV concesse ai primogeniti ma-
nate in orlo, 6 a destra, 3 a sinistra tra le bran- schi di essa il titolo di conte, riconosciuto nel

che, con quattro api al naturale uscenti dalla 1768 dalla Veneta Repubblica, e confermato nel
bocca del leone; nel 2.° partito d'argento, al le- 1821 da S. M. I. Francesco I. — Arma: Una
vriere passante di rosso, e d'oro, alla fenice di ne- porta aperta sormontata da un'aquila.
ro, sopra la sua immortalità di rosso. CORTELIERI di Padova. — Arma: Trinciato;
CORTALDI di Udine. — Originaria di Firenze, nel 1.° d'oro, ar leone nascente di verde, mo-
ed ascritta alla nobiltà udinese fino dal 1300. vente dalla partizione; nel 2.» losangato in isbar-
Arma? ra d' oro e di rosso,

CORTE di Belluno. — Fino dal XVI secolo CORTENOVA di Vicenza. — Nel 1 227 Mar-
appartenne al Consiglio nobile di Belluno; ed ot- tini de Cortenova fu podestà di Vicenza: prese
tenne la conferma della nobiltà con sovrana ri- il governo della città in tempi assai torbidi; con
soluzione del 19 Nov. 1820. — Arma? tuttociò riusci a pacificare Eccelino e i Monti-
CORTE o DA CORTE di Bologna. — Arma : coli, e a conchiudcrc in Nogara la pace univer-
Palato d'oro e di verde, al leone di rosso attra- sale di tutta la Marca. — Arma?
versante e tenente con la branca destra un gi- CORTESI di Cremona. — Dal 1181 fino al

glio d' oro; col capo d' oro, caricato dell' aquila 1387 dette alla patria sei decurioni: Claudio, che
spiegata di nero coronata del campo. fu il primo, ottenne inoltre la dignità senatoria.
CORTE (della) di Brescia. (Estinta). — Ar- — Arma: Spaccato; nel 1." d'azzurro, al leone
ma: D' argento, ad un ramo di olivo di verde, illeopardito d'oro; nel 2." di verde.

fruttato di nero. CORTESI di Ferrara. — Originaria di Bret-


CORTE di Ceneda. —Ebbe il titolo di Conte tagna, e trapiantata in Ferrara ebbe la signoria
dal Duca di Parma e dal veneto senato nel 1722. del famoso castello dei Cortesi. — Sigebcrto a-
— Arma: Tagliato a destra d' azzurro al capriolo mico intrinseco di Federico Barbarossa e di Ez-
d'oro; a sinistra d' oro pieno. — Cimiero: Una zelino da Romano; Giovanni ambasciatore a Bonifa-
donna alata avente in fronte una stella e tenente zio Vili ;
Arrigo valoroso capitano di lancio nel

in mano tre palme congiunte da un nastro ov' è principiare del secolo XVI; Annibale consigliere
scritto: i'OUpl Constant. ed intimo del duca Alfonso I. —
Arma: D'oro,
CORTE di Dogliani (Piemonte). — Ebbero con alla torre di "Ifrt*? sormontata da un' aquila di
titolo comitale la signoria di Bonvicino. Un mem- nero tenente negli artigli una spada ed uno scet-
bro di questa famiglia" fu Vescovo d'Aqui, ed un tro; davanti alla porta del castello un leone cor-
altro ministro dell'interno. — Arma: D'azzurro, rente di profilo di. j<^£.f
a tre pali d'oro, col capo d' argento, all'aquila di CORTESI di Padova. — La sua nobiltà che
nero. procedeva dal nobile Consiglio di Padova, cui era
CORTE (dalla) di Salerno. — Originaria c stata aggregata sino dal 1798, venfte confermata
nobile della Cava, come si à dai registri dell'ar- con sovrana risoluzione del l.° Febb. 1841. —
chivio della Trinità della Cava, e fregiata fino Arma : D' azzurro, al leone spaccato d'oro e d'ar-
dal secolo XII del titolo comitale, leggendosi in gento.
un'antica scrittura: Romualdus Comes qui dici- CORTESI di Rimini. — Lodovico esimio let-
tur della Carte ann. 1 123. — Claudio Vescovo terato nel 1649. .
— Arma: D'argento, al monte
di Cotrone, c Paolo Vescovo di Rovello. — Alle- di tre cime di verde sostenente tre rose di ros-
COR — 328 — COR
so gambute e fogliate di verde tenute da un de- consiglio di Verona, ed ebbe la conferma della
strocherio di carnagione movente dal fianco sini- nobiltà con sovrana risoluzione del 10 Ott. 1819.
stro; col capo di rosso caricato di tre stelle d'ar- — Arma: Di rosso, alla banda scaccata d'argento
gento. e d'azzurro di tre pezzi.

CORTESINI di Pontremoli. — Originaria di CORTONI di Verona. — Arma : Partito ; nel


Bagnone. — Pietro, nobile pontremolese, nel 1622 1.° d'argento pieno; nel 2.° di rosso, al castello
resse la podesteria di Monfestino; Ottavio nel di due torri d'argento, aperto d'azzurro, accom-
1673 fu podestà di Sassuolo. — Arma D'azzur- pagnato da un'aquila di nero tra le torri; col

ro, alla mano appalmata di carnagione uscente capo d'oro attraversante sulla partizione, e cari-
da una manica di rosso e accompagnata in capo cato di un' aquila bicipite di nero imbeccata e
da tre stelle d' oro. membrata di rosso.

CORTESONNI di Forlì. — Fino dal 1300 CORTUSO di Padova. — Arma: Fasciato di

era compresa fra le più cospicue di Forlì, e dette rosso e d'oro. — Alias: D' oro, alla banda di

nome ad una pubblica via della città. — Giusep- rosso.

pe nel 1556 teologo di merito, e Paolo nel 1560 CORVAIA (Signori di) di Lucca. — Discen-
rinomatissimo medico. — Arma : D' azzurro, al denti da un Conte Fraolmo che nel secolo X eb-
ponte d' argento caricato di tre torri dello stesso, be molti feudi in Val di Lima. — Arma: D'az-
e sormontato da tre gigli d'oro; il tutto soste- zurro, al monte di tre cime di verde movente
nuto da una terrazza di verde. dalla punta, sormontato da un castello di rosso

CORTI di Como. — Pietro-Antonio Cav. di torricellato di due pezzi dello stesso.


Malta nel 1595. — Giuseppe nel 1787 ottenne CORVAIA di Messina. — Originaria di Ge-
dall' I. R. Tribunale araldico della Lombardia che nova e trapiantata in Messina da un Pietro. —
la sua famiglia fosse dichiarata nobile. — Arma: Si diramò poi in Taormina, in Catania e in Li-
Spaccato; nel 1.° d'argento, al leone passante di cata, ove fiorì un Francesco di professione nota-
rosso; nel 2.° di rosso graticolato d'oro; col capo io, e un Angelo vice-console di Francia e di Spa-
dell'impero. gna. — Arma: D'azzurro, alla fascia accompa-
CORTI di Milano e di Pavia. — Fregiati gnata in capo da due leoncini tenenti con le

del titolo di marchesi. — Arma: Spaccato; nel branche una corona all'antica, il tutto d'oro.
1.o d' oro, all'aquila di nero coronata del campo; CORVETTO di — Conti dell' Impero
nel 2.° palato di verde e d' oro. Francese. — Arma : Scaccato d'oro e d' azzurro,
CORTICELLI di Cento. — Arma : D'azzurro, alla fascia di rosso, attraversante sul tutto.

al monte di tre cime di verde movente dalla CORVI di Bologna. — Arma: Spaccato; nel

punta, su cui posa con una sola gamba un gallo 1." d'azzurro, ad un sole di rosso; nel 2.° d'oro,

di nero, crestato e barbato di rosso, avente nel- al corvo volante di nero.


l'altra gamba alzata un cuore al naturale in at- CORVI di Padova. — Arma : D' argento, al

teggiamento di volerlo beccare. corvo di nero.


CORTIGIANI di Firenze. — Arma: D'oro, CORVINI di Soncino e di Brescia, vedi Son-
al leone di nero, caricato da uno scudetto ovale C1NI.

d' argento, alla croce di rosso, e impugnante con CORVINI di Boma. — Arma: D'oro, al corvo
le branche anteriori un pastorale del secondo. di nero.

CORTINA di Malgrà nel Canavesc (Piemonte). CORVINO di Sicilia. — Originaria di Pisa,


— La famiglia Cortina proviene da quella di e- trapiantata in Sicilia da Gaspare-Giovanni Cor-
gual nome di Favria, ed acquistò in processo di vino, il quale acquistò il feudo della Menta nel

tempo alcuni feudi dei San Martini. In causa poi 1527 e la terra di Mezzojuso con mero e misto
delle investiture concesse dai sovrani di Savoia impero per privilegio di Carlo V imperatore, e
venne originato il ramo Cortina San Martino di fu barone di Baida. — Blasco, primo principe di

Malgrà, riconosciuto siccome conti di Malgrà, con- Mezzojuso nel 1638, fu capitano giustiziere e

signori di Castellamonte dei conti di San Marti- pretore di Palermo. Domenico nel 1742 fu inve-
no. Il Cav. Giovan Domenico Cortina morì alla stito del principato di Villanova. — Arma: Trin-
battaglia di Guastalla nel 1731. — Arma: D'oro, ciato d'oro e d' azzurro, con un mezzo bue al na-
al leone di rosso. turale, nascente da un fiume d'argento.
CORT1VI di Padova. — Arma: Spaccato; CORVINO di Venezia. — Rimasero inclusi

nel 1.° d' oro, all' aquila di nero coronata del nella nobiltà veneta nel 1497. — Arma: D'oro,
campo; nel 2.° d' azzurro, al leone marinato di al corvo di nero, tenente nel becco un ramo di

rosso. ulivo di verde e posato sopra una terrazza d'az-

CORTIVO di Verona. — Prima dicevasi dei zurro.

Tornielli, e assunse per eredità il cognome di CORVO di Cuneo. — Consignori di Clavesa-

Cortivo. Dal 1616 in poi appartenne al nobile na. — Arma : D' oro, al corvo di nero toccato, e
cos — 329 — COS
niembrato di rosso. — Cimiero: Un guerriero te- COSPI di Bologna, — Antica famiglia sena-
nente con la destra una spada e con la sinistra toria e della quale un ramo è insignito del titolo

il Motto: Si fata sinant. di marchese. Se ne à memoria fino dal 1217 in

CORVO di Sulmona. — Ebbe la baronia di cui un Azzolino d'Azzolino fu cavaliere crociato.

torre Cerviglione, terra in provincia di Abruzzo Molti appartennero al nobile consiglio degli An-
citra, e la giurisdizione dei castelli delle Carceri ziani, altri furono gonfalonieri di giustizia, rifor-
e di Pietra Abundante e di altri feudi. — Giu- matori, ambasciatori, cavalieri di S. Stefano. —
seppe mastro giurato della città di Sulmona nel Arma: D' oro, alla banda d'azzurro accompagnata
1703; Pietro dottor in legge. — Arma: D'argento, nel capo da un monte di tre cime di rosso. —
al corvo posato di nero; col capo d'azzurro, a tre Alias: D'oro, alla banda di verde accompagnata a
stelle d'oro. — Alias: D'oro, al monte di tre sinistra da una suola di scarpa al naturale.
cime di verde, sormontato da un corvo di nero. COSPI di Cento. (Estinta). — Arma: Spac-
CORVOLINI di Bologna. — Arma: D'argen- cato d' azzurro e d' argento, a tre gigli d' oro or-
to, ad un ramo d'albero al naturale, sormontato dinati in fascia attraversanti sullo spaccato, ac-
da un corvo di nero. — Alias: D' azzurro, al compagnati in capo da tre stelle dello stesso
destrocherio armato d' acciaio impugnante una male ordinate.
mazza ferrata d' argento, accompagnata da tre COSPI di Ferrara, — Originaria di Roma, e

stelle d'oro, poste due ai fianchi ed una in punta. da remotissimi tempi stabilita in Ferrara, dette
COSAZZA di Venezia. — Arma : D' oro, a uomini di gran valore alla patria. Orno, ambascia-
tre bande di rosso, accompagnate nel canton si- tore al Pontefice Urbano III a nome della Repub-
nistro del capo da una croce rincrocettata dello blica Ferrarese e di Guglielmo III Adelardi capo
stesso. della medesima. Almerico, sopra intendente dello
COSCARTELLI di Mantova. — Conti di Mon- stato, dei trenta consiglieri e dei dodici savi. A-
tigli. — Arma: Spaccato d'azzurro, e d'argento; Icssandro governatore di Dinazzano per Nicolò E-
sul tutto lo stemma della città di Mantova. stense. — Arma: Inquartato; nel 1.» e i.° un' a-
COSCIA di Aquila. — Di antica origine, quila di nero; nel 2.° e 3.° una sbarra accompa-
vanta parecchi uomini insigni nelle armi. — Si gnata nel canton destro del capo da un monte di

estinse tra il XV e il XVI secolo. — Arma: D'o- tre cime.


ro, alla coscia d'uomo con gamba e piede di car- COSPI di Siena. — Originaria di Sarteano,
nagione posta in palo. terra del contado senese, e trasferita in Siena
COSCIA o COSSA di Napoli. — Originaria circa al 1610 ove ottenne la cittadinanza. — Lo-
dell'isola d'Ischia dalla quale prese il nome, chia- dovico di Lorenzo protonotario apostolico nel
mandosi quest'isola con greco vocabolo Coza. Se 1685. — Anton-Maria segretario del Gran Duca
ne anno memorie fin dal tempo della greca do- di Toscana, fu il primo che risiedesse nel magi-
minazione. — Ebbe nobiltà in Napoli ai Seggi di strato senese, e dopo lui ilCav. Fausto noi 1692.
Capuana e di Nido, in Ischia, in Montoleone ed Diversi appartennero all' Ordine militare di S.
in Sessa, e fu signora di trentatre baronie, di Stefano. — Arma: D' azzurro, all'albero di pino
tre contadi e del ducato di Santagata dei doti, di verde al naturale, con la banda d' oro attra-
del quale ebbe l'investitura nel 1585. Celebre fu versante.
il Cardinal Baldassarre Cossa, il quale pei suoi COSSALl di Verona. — Nel 1517 ottenne
intrighi fu eletto Papa nel lilO dopo la morte dalla Veneta Repubblica il titolo comitale, e nel

di Alessandro V e deposto dal pontificato dai suoi 1783 fu aggregata al nobile Consiglio Veronese.
stessi elettori nel Maggio del 1415. — Pietro — Un ramo di questa famiglia nel 1671 fu dal

capitano e familiare di Federigo II svevo. — Ma- Veneto Senato insignito dei titoli di nobile e
rino sconfisse i Siciliani all'isola di Zerbe in tem- conte di Villaperta e di Castolnuovo. — Pietro,
po di Re Carlo II d' Angiò. Pietro governatore dell'ordine dei Teatini, insigne (Mi I toro dello scien-
dell' isola d'Ischia. — Arma: Spaccato; nel 1." ze matematiche. — Arma: Spaccato ondato; nel
di rosso, alla coscia d' oro; nel 2.« d' argento, a 1.° d'azzurro, a tre gigli male ordinati d'oro;
tre bande di verde, e la filiera dello scudo d'oro. nel 2." di rosso, ad una gamba umana di carna-
COSENTINO di Calabria. — Arma: I)' azzur- gione rivolta; con la fascia ondata d'argento at-
ro, all'albero di verde al naturali 1 , nudrito sopra traversante sullo spaccato.
un monte di tre cime dello stesso, movente dalla COSSMini di Uloncalieri (Piemonte). — Con-
punta, sinistrato da un Icone d'oro, affrontato al signori di Revigliasco. — Arma : IV azzurro, al
tronco. liocorno d' argento passante, sormontato da una
COSENZA di Sicilia. — Antonio Cosenza fu stella d'oro.
investito nel1488 della baronia di Billicmi. — COSSAZZA di Venezia. — Arma : IV oro, a
Arma: D' azzurro, alla campana battagliata d'ar- tre bande di rosso accompagnate nel canton sini-
gento. stro del capo da una crocetta ancorata dolio stosso.
cos — 330 — COS
COSSIO del Friuli. — Originaria di Cavasso Savoja nel 4 624; Alessandro ed Aotoniotto di lui

presso Maniago. Avendo acquistato nel 4 489 il fratello furono Cavalieri di Malta, e V ultimo fu
castello di Zegliacco, ottenne la nobiltà friulana; anche commendatore di Prato in Toscana. — In
e nel 4 521 fu ascritta al nobile Consiglio della patria vestirono la toga di senatori Vincenzo
città di Udine. Con decreto del veneto senato, nel 4 590, Giovanni-Andrea nel 4604, e Pier-Fran-
45 Feb. 4 6 47 ebbe l'investitura del castello di cesco nel 4709 e 4747. — (Albergo Cibo .

Co'droipo col titolo comitale. — Arma ? Arma: D'azzurro, alla banda d' argento ; col capo
COSSO di Messina. — Originaria di Napoli. — d'oro, all'aquila nascente di nero.
Arma: Trinciato di verde e di rosso, alla banda COSTA di Genova (Albergo Gentile). — Ar-
d' argento, attraversante sul tutto. ma: Interzato in palo; nel 4.° partito di rosso e
COSTA di Assisi. — Originari della Costa di d'argento, alla banda di nero attraversante; nel
Trex, cioè di Tre Chiese, parrocchia rurale al di 2.° d' azzurro, a tre sbarre d'oro; col capo cucito
dietro del colle che signoreggia Assisi. — Lippo del primo, a tre gigli del secondo, 2 e 1; nel 3.°

di Marco fu ucciso nel 4 391 perchè di partito d'azzurro, alla banda d'oro; col capo d'oro, al-
contrario alla potente casa Nepis; Ludovico mi- l' aquila nascente di nero.
litò col conte •Guid'-Antonio di Montefeltro al- COSTA di Genova ^'Albergo Ficschi e Vival-
l'assedio di Gubbio promosso da Braccio nel 1420, di). — Arma: Partito di rosso e d'argento, alla
Cicconio, poeta accademico del Subasio e audi- banda di nero attraversante.
tore del Card. Fulvio della Cornia; Bernardino COSTA di Genova (Albergo Spinola). — Ar-
nel 4535 podestà di Civitanova. — Arma: D'oro, ma : Spaccato; nel 4. n partito, a destra partito
al destrocherio vestito di rosso, con la mano di di rosso e d'oro, alla banda di nero attraver-

carnagione stringente una costa d'animale d'ar- sante; a sinistra d'azzurro, a tre sbarre d'argento,
gento. col capo cucito del primo a due gigli del secon-
COSTA di Bologna. — Arma: D'azzurro, al do ordinati in fascia, sormontati da una stella

capriolo d'oro caricato di una costola d' argento, dello stesso; nel 2.» d' azzurro, alla banda d'ar-
e accompagnato in capo da due rose di rosso; col gento, col capo d' oro, all'aquila nascente c ri-

capo d'oro, caricato dell' aquila bicipite spiegata voltata di nero.


di nero, coronata del campo. COSTA di Macerata. — Originaria di Assisi,

COSTA di Chieri. — Appartiene questa fa- e trapiantata nel secolo XV in Macerata ove
miglia a quelle dette di albergo della repubblica Pier-Francesco di Lodovico fu tra i priori della

di Chieri. Ebbe nel 1 407 l'investitura del feudo città dal 1436 al 1 458. — Per pontificio rescritto

di Cavallcrmaggiore, e nel seguente anno fu a- di Pio VII del 20 Lug. 4 816 venne fregiata del
scritta alla veneta nobiltà. Fu inoltre signora dei titolo marchionale nella persona di Benedetto di

feudi di Pelonghera, di Bene, della Trinità e di Manente per sè e suoi discendenti. — Giuliano
Carni. Nel 4 225 Giacomo fu uno dei quattro de- podestà -
della terra di Morrovalle e di Montec-
putati di Chieri per ricevere l' investitura di al- chio nel 4 509, e nel seguente anno podestà di

cune castella dal Conte Oberto di Biandrate. — Corinaldo. — Cesare Abate di San Vincenzo in

Vittorio-Maria-Gaetano Arciv. di Torino e Car- Volturno ed Arciv. di Capua eletto da Grego-


dinale; Giovan-Francesco Cav. della SS. Annun- rio XIII. — Camillo professore all' Università di
ziata; Ludovico e Vittorio-Amedeo Viceré di Padova di gius civile, e Benedetto gonfaloniere
Sardegna. — Arma: D'azzurro, a cinque bande della sua patria. — Arma: Uguale a quella dei

d'oro. — Cimiero Una testa : di leone alata d'o- Costa di Assisi.


ro. — Motto: De jovr en jovr. COSTA di Piacenza. — È un ramo dei Co-
COSTA di Cremona. — Dette alla patria due sta genovesi che non prima del secolo XVII fu

decurioni; Albertino nel 1327, e Giovan-Battista trapiantato in Piacenza. Un Conte Carlo ebbe in

nel 1356. — Arma? dono da un suo consanguineo nel 1684 un pre-


COSTA di Genova. — Se ne anno autentiche zioso Corano scritto in lingua persiana, trovato

memorie nel XII secolo, e famosissimo si rese nella tenda di Diara Mastafà nel 1683, e che ora

quell'Alamanno che nel 4 20 4 conquistò la città si conserva nella Biblioteca Parmense. Antonio,

di Siracusa sovra i Pisani e ne ebbe dai Geno- Canonico della Cattedrale Piacentina, ed erudito
vesi il governo. — Molti dei Costa occuparono le scrittore di archeologia. — Arma: Partito di

civili magistrature della repubblica, altri furono rosso e d' argento, alla banda di nero attraver-

anziani, altri capitani di nave ecc. Nel 1 494 Pao- sante.

lo andò ambasciatore al Duca di Milano. — Per COSTA di Sitili*. — Arma: D' azzurro, al

la legge sugli Alberghi del 1528, varii dei Costa Icone rivolto d' oro, tenente colle branche an-

furono aggregati ai Gentili, agli Spinola, ai Fie- teriori un uccello d' argento, sormontato da tre
schi, ai Vivaldi ecc. — Pietro Vescovo di Savona stelle d'oro allineate in fascia.

nel 4 387 e Nunzio Apostolico presso il Duca di COSTA di Vicenza. — Famiglia vicentina

cos 331 — COS

antica c nobile, chiamata castellana nella Cro- conseguì gli onori del Campidoglio nel 1626. —
naca Ecccliniana, e signora del feudo della Costa. Innocenzo X conferì a questa famiglia il titolo di

— Riccadesso nel 1202 podestà di Vicenza; nel marchesi di Sipicciano, con gli onori e privilegi

1356 Bonfrancesco Giudice console; nel 1404 An- di baldacchino. Vincenzo e Giambattista Cardi-

tonio deputato della città; sotto di lui Vicenza nali; il primo nel 1603 e l'altro nel 1690. Gior-

si dette ai Veneziani. — Arma? gio conservatore di Roma nel 1681. — Arma:


COSTA DELLA TORRE di Vercelli fregiata D'azzurro, a tre caprioli d' oro accompagnati in

del titolo comitale. — Arma: D' azzurro, a tre capo da tre stelle di otto raggi dello stesso dispo-

coste umane d' argento, cadauna in fascia, una ste in fascia.

sull'altra, sormontate da un crescente dello stesso. COSTANTINI di Acquapendente. — Vittorio

COSTABILI di Cento. (Estinta). — Arma: Di Arcidiacono della Chiesa Cattedrale, ed autore

rosso, a tre coste umane d' argento poste in fa- di un' opera teologico-morale reputatissima. —
scia, una sopra l'altra; col capo cucito d'Angiò. Giuseppe-Maria Vescovo di Sutri e Nepi. — Naz-
COSTABILI di Ferrara. — Famiglia decorata zareno sindaco del patrio comune, ed Emidio gon-

del titolo marchionale dal Pontefice Gregorio XVI. faloniere e Cavai. dell'Ordine del S. Sepolcro. —
Se ne à memoria fino dal secolo XI in cui si tro- Arma ?

va un Ferraresino distinto guerriero, e nel 1050 COSTANTINI di Sanseverino (Marche). —


A-
capitano del popolo. Ai tempi della Contessa Ma- scritta al patriziato di Sanseverino. — Arma :

tilde un Alberto fu inviato ambasciatore a varie D' azzurro, all' elefante al naturale movente da
corti d'Italia. Nel 1155 Paganino console della una pianura di verde, avente sul suo dorso una
patria. — Giacomo si distinse nel 1278 nella torre d'argento, aperta e finestrata del campo e

guerra dei Padovani contro i Veronesi per il do- gualdrappato di rosso, sormontata in capo da una
minio di Trento; Tebaldo e Francesco furono i stella di otto raggi d' oro. — Alias: D'azzurro,
principali eroi dell'assedio di Modena, e fu mer- al monte di tre cime d' oro sormontato da un'al-
cè il loro valore che la casa d' Este potò impa- bero al naturale accollato nel fusto da un ser-
dronirsi del dominio di quella città nel 1332. pente dello stesso.
Diversi furono podestà, ambasciatori e consiglieri. COSTANTINI di Venezia. — Originaria di
Paolo, giudice dei savi, riformò i patrii statuti Concordia, e trapiantata in Venezia dove nel
nel 1458, ed ebbe il titolo di conte dal duca 1299 fu ascritta al Gran Consiglio. — Arma:
Borso. — Delirando Vescovo di Adria. — Giam- D'oro, alla banda cucita d'argento, caricata da
battista prese possesso di Ferrara nel 1796 in una corona di cinque punte di rosso posta in

nome del Generale Bonaparte il quale ne com- sbarra.


mise il governo a 15 cittadini, fra i quali al sud- COSTANTINO di Sicilia, — Nobile famiglia
detto Giambattista, che fu dallo stesso impera- della Piana dei Greci. — Costantino Costantini
tore creato conto e senatore dell' impero fran- auditore generale nel 1774 e maestro razionale
cese. — Arma: Inquartato; nel 1." d'azzurro, allo del R. Patrimonio nel 1777. — Arma: D'azzurro,
specchio d' oro intorno al cui manico è attorti- al leone d' oro, rampante contro un pino al na-
gliato un serpe d'argento che vi si specchia; nel turale, accompagnato da una stella d' oro posta
2." di rosso, alia tavola d'argento sormontata da nel fianco destro dello scudo.
un compasso aperto d'oro; nel 3.° di rosso, a un COSTANZldi Alba odi Pincrolo. — Vissero
mazzo di papaveri d'oro posti in ventaglio; nel 4.° nobilmente nella città di Alba in Piemonte, nel
d'azzurro, a due sbarre d'argento. Sul tutto: cui territorio ebbero il dominio di varie terre e
inquartato con aquila nera in campo d' oro e castella, tra le quali si annovera quella di Mon-
spaccato d'argento e di nero. telupo con estesa signoria. Un ramo si trasferì
COSTABILI di Castelfranco (Veneto). — È in Pincrolo nelle persone di Bartolomeo Costan/.i
un ramo della precedente famiglia, stabilito a e di Guglielmo suo figlio che si posero sotto il

Castelfranco nel 1400. Francesco nel 1424 fece patrocinio del Principe Jacopo di Acaia. Nel 1410
acquisto di un feudo dalla Repubblica Veneta. — Giacomo sostenne con plauso diverse giudicature
Arma Uguale : alla precedente. a nome del principe Ludovico di Savoia. Ar- —
COSTA FORTE di Possano Conti di Sambuco. ma: D'oro, alla metà verticali, destra di un'aquila
— Arma: D' oro, a tre caprioli d
1
azzurro. — di nero, e sinistra di un giglio di rosso, unito
Cimiero: Un guerriero nascente, tenente colla insieme.
destra una spada, e colla sinistra un libro aperto COSTANZIA di Saluzzo. — Consignori di
col Motto: Quia juvit utroque. Costigliolc. (Vedi Cosnr.uou). — Arma: Partito;
COSTAGUTI di Gmova e di Roma. — In nel 1.° di rosso, a dieci coste umane d' oro, in
Genova, patria di origine, godette gli onori del cinque fascio, due a due, una accanto all'altra;
patriziato. Si stabilì in Roma sotto il pontificato nel 2.° d'oro, al leone di rosso; col capo d'azzur-
di Paolo V nella persona di Prospero, il quale ro, al nodo di Salomone d' oro. — Cimiero: Un
cos — 332 — COT
drago d'oro, coronato dello stesso. — Motto: E- stole umane d' oro in fascia, cinque per parto.
STO FIDELIS. COSTIGLIOLI di Lombardia. — Arma: Di
COSTANZO di Napoli e di Castelfranco (Ve- rosso, a dieci coste umane d' oro, poste in due
neto). — Originaria di Germania e stabilita in pali, ciascuna costa in fascia.
Pozzuoli di Napoli nel 1182 dai fratelli Cristo- COSTOZA di Vicenza. — Nobile e doviziosa
foro e Guglielmo cavalieri aurati. Fu signora del famiglia vicentina, ascritta al Collegio dei Notai
casale di Brussiano e del feudo di Cimminole ac- fino dal 1210. Nel 1339 Pulice da Costoza fu

quistato nel 1303 da un Arrigo. Muzio nel 1402, uno degli eletti dal Maggior Consiglio per rifor-

armate duo galee, si pose ai servigi d'Jacopo Lu- mare lo statuto. — Guido morì per la patria,

signano re di Cipro, e guadagnata a questo la ucciso dai Tedeschi nel 1509. — Arma: D'ar-
città di Famagosta, fu creato ammiraglio e Vi- gento, a tre fascie di rosso, col leone illeopardito
ceré. Tuzio, suo figlio, portò un ramo della sua di nero attraversante sul tutto.
famiglia in Castelfranco ove fiorì fino al 1678. — COSTOZA (da) di Vicenza. — D' argento, al-
Diversi appartennero agli Ordini di Malta e di l'albero di verde sostenuto da una terrazza dello
S. Stefano; e un Giovan-Battista fu Arcivesc. stesso con la porta chiusa di nero movente dalla
di Cosenza. — Arma : D' azzurro, a sei coste punta.
d'argento 3 e 3, poste in fascia, abbassate sotto COSTRACCO di Napoli. — Arma : D'argento,
una riga di rosso, sormontata da un leone d'oro a due bande di rosso.
corrente e lampassato di rosso. COTA di Sorrento. — Famiglia di grande
COSTAPELLEGR1NA di Genova. - Da Gam- antichità e dovizia. Fino dal XIII secolo si à no-
bolo in Lomellina. — Bartolomeo ascritto nei tizia dei Cota in Sorrento, i quali si distinsero per
Gentile nel 1528. — discendenti
I di lui furono amor di patria e per grande devozione alla di-

pure ascritti nobili fino a Giambattista ultimo nastia angioina. Sergio sovvenne per ben due
ascritto nel 1620. — Arma: D'azzurro, alla ban- volte l'erario del Re Carlo I d'Angiò esausto per
da d' oro, caricata di tre conchiglie del campo e guerre; Pietro benemerito e familiare del Re Ro-
accompagnata da due quattrofoglie d'oro. berto; Martino duce supremo di cavalli in Cala-
COSTERBOSA di Parma. — Fregiata del ti- bria sotto Giovanna I; Amato fondatore della

tolo comitale ed estinta nella casa Lalatta che ne Chiesa di S. Giovanni-Battista nel Pian di Sor-
oreditò le sostanze in principio del XIX secolo. rento. — Arma: Spaccato; nel 1.° d' azzurro, al

— Arma: D'argento, alla fascia scaccatadel cam- pino al naturale sradicato di verde con due co-
po e d'azzurro di due file, accompagnata in capo lombe d' argento posate sullo spaccato e affron-

dall'aquila di nero ed in punta dalla pianura er- tate al tronco; nel 2.» d'oro, a cinquo fascie on-
bosa al naturale. — Cimiero: Un cavallo alato date di nero.
d'argento fuggente. COTIS (Nobili de) del Friuli. — Arma: Di
COSTERI del Piemonte. — Arma: Di rosso, verde, a tre corni da caccia d'oro posti in fascia,
alla spina in palo con sette costole per parte; uno sopra l'altro.

il tutto d'argento; col capo d'oro, a tre gigli COTONE (del) di Siena. — Furono dei Gran-
d' azzurro ordinati in fascia. — Cimiero: un An- di, e risiedettero" nelle
1
supreme magistrature fino

gelo vestito d'azzurro e di rosso tenente il Motto: dal 1461. — Ebbero la signoria del Cotone, di

Me duce tutus iris. Montorgiali e di Matignato, e dettero due gran


COSTIGLIOLI di Saluzzo. — 11 suo antico maestri di Malta. — Arma: Partito; a destra
nome era Costanza o dei Costanzi; un ramo di- d'oro, al leone di rosso coronato dello stesso; a

morava in Saluzzo e un altro in Costigliele da sinistra d'argento, a tre fascie di rosso.

cui trasse il suo nome moderno. — Il primo di COTTA di Milano. — Famiglia senatoria che
cui si abbia certe memorie è un Guglielmo ca- primeggiò in Milano fin dal principio del secolo

stellano di Saluzzo nel 1192, il quale ebbe nu- X, e vuoisi originaria di Roma. — Ebbe in feu-

merosa discendenza da cui sortirono vari rami, do la pittoresca Valcuvia, confermato a Pietro

che por distinguersi fra loro si appellarono alcu- Cotta dal duca Francesco Sforza con diploma
ni Costanzi o di Costigliele, altri de Burgo, al- dell' 11 Marzo 1450. — Dette alla patria an-

tri de Garro o Garroni, ed altri del Palazzo. — ziani, consoli di giustizia, senatori e decurioni;

Ad eccezione dei Costanzi, tutti gli altri rami e molti furono podestà nelle principali città d'I-

si cstinsero da oltre due secoli. Coprirono quelli talia. — Pomponio giureconsulto nel 1550, let-

le più cospicue cariche presso i Marchesi di Sa- tore pubblico alle scuole Canobbiane nel 1557,

luzzo. — Nel 1215 il predetto Guglielmo otten- ottenne dal Pontefice Pio IV la cittadinanza ro-

no dal March. Manfredo li investitura del castello mana; e da Gregorio XIII fu eletto Vescovo di

e villa di Costigliole, dove pochi anni or sono c- Novara. — Arma: D' oro, all'aquila spiegata di

ravi ancora un quajche rampollo di questa fa- nero, caricata da uuo scudetto di rosso con una

miglia. — Arma: Di rosso, a due ordini di co- cotta d'arme d'oro.


COT — 333 — COV
COTTA di Verona. — Arma: Spaccato; nel marchesato di Roccaforte di cui un Giovanni fu

1.° inquartato di verde, d' azzurro, d'argento, e investito nel 1750. — Gianfrancesco, mecenate

di nero, nel 2.° inquartato ancora di verde, d'az- delle belle arti, istituì in sua casa un' accademia

zurro, d'argento e di nero. di disegno e scultura. — Arma : Di rosso, a tre


COTTI del Piemonte. — Il medico Nicolò Cotti monti d'argento moventi dalla punta caricati da
di Asti nel 1622 fece acquisto del feudo di Scur- un serpe attortigliato in fascia di nero: sormon-
solengo, — Leonardo ottenne Ceres in contado tati da una fede di carnagione, le braccia vestite

nel 1724. — Giuseppe-Ottavio, Avv. generale a d'argento; col capo cucito d' azzurro caricato da

Torino, quindi Primo Presidente della camera dei tre stelle di otto raggi d'oro.

conti fu investito, per acquisto, il 13 Feb, 1722 COTUGNO DE TOLEDO di Taranto. — Di-
del feudo di Brusasco con titolo comitale. Il Conte scendono i Cotugno di Taranto dai nobili Cotu-
Alessandro fu ministro a Pietroburgo dove morì. gno di Napoli ascritti ai sedili di Forcella e Mon-
— Arma: Di rosso, al riccio di castagna d'oro tagna, ed illustri prima che il reame di Napoli

fogliato di due foglie al naturale; col capo d'oro, venisse in potere dei Normanni. — Possedettero

all'aquila di nero, esso capo sostenuto da una riga varie signorie e portarono il titolo baronale di

di verde. — Cimiero: Un uomo selvatico nascente, Frisia e S. Apollinare nell'Abruzzo citeriore. —


tenente in alto con la mano destra una clava. — Arma ?
Motto : Meliora latent. COVA di Cremona. — Dettero alla patria

COTTICA o CUTTICA di Milano. — Di que- nove decurioni, il primo dei quali fu Tomasino
sta nobile famiglia si à memoria fino dal 1 300 in nel 1160, e l'ultimo il Conte Massimiliano nel
Maffeo. — Dette alla patria quattro decurioni, 1571. — Arma?
il primo dei quali fu Donato vissuto nel 1388. — COVAZZI di Modena. — Arma : D' azzurro,
Diversi furono dei signori XII di provvisione; al sinistrocherio di carnagione vestito di rosso

Girolamo e Tomaso canonici di S. Maria della movente dal fianco sinistro ed impugnante una
Scala in Milano Andrea superior generale dei
;
spada d'argento, manicata d'oro, dalla quale pen-
Chcrici Barnabiti; Giambattista cavaliere di giu- de un pannolino o bandiera frangiata d' argento
stizia dell'ordine di Malta. — Arma: Inquartato; in capo.

nel 1." e 4.° spaccato inchiavato di argento e di COVERELLI di Firenze. — Ottenne in pa-
rosso; nel 2." e 3." spaccato inchiavato d' oro e tria per tre volte il priorato tra il 1385 e il 1472.
di verde; ciascuna punta dell'inchiavatura ornata — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° d' argento, a

di una palla dell'uno all'altro. tre fascie ondate d'azzurro; nel 2.° e 3.° d' az-
COTTONE di Messina e di Palermo. — Origi- zurro pieno.
naria di Francia, e trapiantata in Messina ov'eb- COVI di Brescia. (Estinta). — Arma: Semi-
be la contea di Bavuso e di Naso e le baronie partito-spaccato; nel 1.° d'oro, all'aquila di nero;
di Trapani, Fiume freddo e Sambasile. — Un Giu- nel 2.° di rosso; nel 3.° d'argento; col capo del-
seppe conte di Bavuso stabilì un ramo della fa- l'impero.
miglia in Palermo, fregiato da Filippo IV del COVI di Mantova. — Fregiata del titolo

titolo di principe di Castelnuovo nel 1623. (E- marchionale. — Arma: Inquartato; nel 1.» d'oro,
stinta). — Arma: D' azzurro, al leone coronato all' aquila rivolta di nero coronata del campo;
d'oro tenente con le tre branche un ramo di co- nel 2.° d'oro, all'aquila bicipite di nero sormon-
tone dello stesso fiorito d' argento. — Cimiero: tata di una corona imperiale; nel 3.° d' argento,
Un cavallo d' argento corrente inseguito da un ad una serpe ondeggiante in palo d'azzurro, in-
cane dello stesso. — Motto: Potentior. golante un fanciullo di rosso; nel 4.° d' azzurro,

COTTONERO di Sicilia. — Arma : D' oro, ad un fascio di tre spighe fogliate d' oro, legate
alla pianta di cotone di verde fiorita d'argento. dello stesso.
COTTONI di Venezia. — Originaria di Gre- COVI di Soncino. — Baldassare de Covo pre-
cia, e stabilita in Venezia da Giorgio Cottoni, stò giuramento di fedeltà pei Soncinesi al Duca
sensale della sua nazione. I suoi figli offrirono per Francesco I Sforza nel 1453. — Ebbe questa fa-
la guerra di Morea alla Veneta Repubblica cento miglia il titolo comitale : Baldassarre nel 1461 fu

mila ducati, ed ottennero in premio dal Senato o podestà di Sassuolo. — Arma: Inquartato; nel 1.»
dal Maggior Consiglio la nobiltà nel Marzo del e 4.° d'argento, alla biscia viscontea di verde;
1699. — Arma: Di rosso, al leone d'argento, nel 2.° e 3.° di rosso, al covone di spighe d'oro;
tenente nella branca destra un ramo di cotone di col capo dello stesso, caricato dell'aquila spiegata
verde, fiorito del secondo. di nero.
COTTÙ di Sicilia. — Originaria della contea COVO (da) di Brescia. — Ebbe in signoria
di Nizza e propriamente della città di Sospello, la contea di Covo, in Lombardia, dal qual feudo
fu trapiantata in Sicilia nel secolo XVI. — Ebbe prese il cognome, e tenne il dominio della terra
la baronia del Nadore e quella del Godrano, ed il di Romano in persona di un Giacomo nel 1413.
coz — 334 GRE
— Agostino ed Orazio valorosi capitani. — Lo- CRAPANZANO di Sicilia. — Originaria di
dovico ottenne la prelatura conventuale e il prio- Catalogna, e portata in Sicilia da un Palascino
rato dell'Ordine di S. Stefano nel 4 596. — Arma? Crepauzano cavaliere sotto Re" Manfredi. — An-
COVOLO (dal) di Feltre. — Antica e nobile tonio sotto Carlo d'Angiò fu governatore di Ter-
famiglia, una delle più celebri di Feltre, la quale ranuova, e Guglielmo castellano di Marsala. —
ottenne la conferma della nobiltà con sovrana ri- Giovanni capitano giustiziere nel 4 434. — Rug-
soluzione del 6 Giugno 821. — Arma?
4 gero castellano di Piazza. — Arma: D' oro, alla
COVONI di Firenze. — Originaria di Fiesole, banda di rosso caricata da un leone del primo.
prese il proprio nome da Covone di Ubertino che CRAVENNA di Milano. — Si arricchì con
iiorì nella prima metà del secolo XIII. — Dette diverse imprese verso la metà del XVII secolo.
alla Repubblica ventiquattro priori, e 6 gonfa- — Si divise in tre rami : Marchesi di Biassono
lonieri, e sotto il governo dei Medici diversi se- nel 4676; Conti nel 1695; e feudatari di Bor-
natori. — Marco Covone, uno dei più distinti nago nel 4 696. — Arma: D'argento, al castello
giureconsulti del suo tempo, fu ambasciatore a merlato di rosso sormontato da due torrette
Pistoia nel 1334 e sindaco alla pace cogli Are- dello stesso aperte e finestrate del campo attra-
tini nel 133G; Bettino podestà di Perugia nel versante sopra un albero sradicato di verde.
1380; Giovanni nel 1528 fece parte del Magi- CRÀVERI di Bra (Piemonte). — L'Avv. Gio-
strato dei Dieci di guerra; Pietro uno degli i- vanni-Tommaso, cittadino torinese, pronipote di
stitutori e console nel 4 559 dell' Accademia Fio- Stefano, cui fu concesso privilegio di stemma nel
rentina; Giovanni nel 4 614 fondò nel!' Ordine di 4 689, otteneva il 45 Gen. 4724 l'infeudazione di
S. Stefano il priorato di Cortona. (Estinta nel Pessinetto con titolo comitale. (Estinta nel 1825).
1824). — Arma: D'oro, al lambello di rosso, ac- — Arma: D'oro, al salice nudrito sulla pianura
compagnato in punta da un crescente di nero. erbosa, il tutto al naturale, l'albero sostenuto da
COZ1NI di Pesaro. (Estinta). — Arma: Spac- due capre di nero. — Cimiero : Un cane di nero
cato d' azzurro e d' oro; caricato il primo da un passante. — Motto: Fides in custodia.
cervo nascente del secondo, addestrato da un CRAVETTA di Savigliano. — Nobili saviglia-
crescente montante dello stesso posto vicino alla nesi, le di cui prime memorie risalgono al 4 378;
testa e da una stella di otto raggi pur d' oro e signori di Villanovetta col titolo di conti otte-

posta fra le zampe- anteriori del cervo. nuto nel 1614. — Ebbero inoltre la signoria di
COZIO del Piemonte. — Conti di Salabue. — Genola. — Giovanni Vicario Busca di pel Mar-
Arma: D'oro, a tre pali di rosso, quello di mez- chese di Saluzzo. — Aimone, morto nel 4 369, fu
zo caricato di una mano impugnante una lancia, il principe dei giureconsulti del suo tempo. —
il tutto d' argento; col capo d' oro, all' aquila di Arma: Interzato in fascia di verde, d'oro e di
nero coronata dello stesso. rosso. — Cimiero: Una capra d'argento nascen-
COZZA di Dolsena e di Montefiascone. — te. — Motto: Quod non tiri noli.

Fregiata del titolo comitale. — Arma: D'argen- CRAVOLIO di Torino. — Baroni. — Arma:
to, alla campagna di verde, dal centro della quale Spaccato; nel 4.° d'argento, al castello di rosso
sorge una collinetta al naturale sormontata da con un leone d'azzurro tenente con la branca de-
un uccello di stra un giglio del secondo, e con la sinistra un
COZZA di Verona. — Arma: D'oro, ad un ramo d'ulivo di verde ; esso leone fra le due tor-
muro merlato di rosso, mattonato di nero, posto ri del castello; nel 2.° d'oro, a due sbarre d'az-
nella metà inferiore dello scudo, ed al monte di zurro. — Motto: In luce graditur.
sci cime di verde movente dalla punta e attra- CRAVOSI di Torino. — Famiglia torinese
versante sul detto muro. che nel 4 600 aveva già Francesco, insignito della

COZZI di Milano. — Arma: D'oro, a tre teste carica di decurione della città. Girolamo, suo di-

d'uomo di carnagione coronate d'oro, poste in profilo. scendente, decurione dal 4 814, sindaco nel 4830,
COZZI di Mantova. — Conti. — Arma : In- in quest' anno ottenne la dignità comitale dal Re
quartato; nel 4.° e 4.» d'argento, ad un liocorno Carlo-Felice. Privo di figli, adottò il nipote di

rampante di nero, quello del 1.° rivolto; nel 2.° sorella, Francesco Anfossi dott. in leggi, che in-
e 3.o d'azzurro, al grifo d'argento, quello del 3.» vece di denominarsi Anfossi-Cravosi, pospose il

rivolto: sul tutto d'oro ad un'aquila di nero, so- proprio al cognome dell'adottante. — Arma?
stenuta da una terrazza di verde. CREA di Stilo (Calabria). — Proveniente dalla
COZZO di Sicilia. — Originaria di Verona, nobile famiglia Taverna, e già nel secolo XIV
trapiantata in Sicilia ov' ebbe nel 1705 la baro- stabilita in Stilo. Ebbe in feudo una gran casa
nia di Sabuci, nel 4774 quella di Galasso, e nel in Napoli nel sedile di Montagna, e molti boschi
4 809 la contea di Gallitano. — Arma: Spaccato dell' agro aversano in contrada Torre di S. Ni-
d'oro e di rosso, al monte di tre cime del primo candro, per concessione del re Carlo di Durazzo
nel secondo, movente dalla punta. fatta a Demetrio de Crea nel 1340. — Conforto,
GRE - 33 I
— ORE
zelante difensore della patria, quando il Marche- capo da un crescente, ed in punta da una stella,

se d' Arena, Conclubet, tentò di occuparla. — il tutto d'argento.


Carlo e Domenico insigni giureconsulti. — Giro- CREMONA di Ferrara. — La famiglia dei

lamo ottenne il titolo baronale e fu investito del Conti Cremona è originaria della città omonima,
feudo di Salesi. — Arma: D'azzurro, alla fascia trasferita a Cento ed in seguito a Ferrara. —
d'oro accompagnata in capo da tre stelle d' ar- Giovan-Franceseo e Cesare fratelli ebbero nobili
gento, e in punta da un cuore di rosso. privilegi da Alfonso II. Dopo la devoluzione dello

CREDDIS di Yellctri. — Signori di Valmon- stato venne aggregata alle 27 case nobili col ti-

tone, si trapiantarono in Velletri nel secolo XIV tolo di Conte. (Estinta). — Arma: D' azzurro,

ed occuparono le più distinte cariche di quel alla banda d'oro caricata da un ramo di olivo di

Comune. — Arma: D'azzurro, al leone d' oro, a- verde, accostata in capo da un crescente d ar-
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vente sul petto uno scudetto di rosso caricato di gento, e in punta da una stella d' oro; col capo

tre spighe d'oro. d'oro caricato dall'aquila abbassata di nero, mem-


CREDI di Siena. — Risieduti nel 1383. — brata e coronata di rosso.

Arma: D'azzurro, al palo capriolato d*oro, accom- CREMONA di Boma. — Arma: D'argento, alla

pagnato da tre palle dello stesso, due a destra, ed fascia di rosso, accompagnata in punta da un

una a sinistra. albero di verde; col capo d'oro caricato di un'a-

CREMA di Cento. (Estinta). — Arma: D'ar- quila di nero coronata d'oro; e uno scudo d' ar-

gento, alla volpe coricata presso una gran pianta gento attraversante sulla fascia, caricato da un

di girasole fiorita di tre pezzi, il tutto al na- serpe ondeggiante in palo d'azzurro, tenente fra

turale. i suoi denti un pomo di rosso.

CREMA o CREMASCIII di Cremona. — Dal CREMONESE-BARONCELLI di Bassarw. —


1120 al 1331 dette alla patria nove decurioni. — Nel 1793 uu Giuseppa fu aggregato al nobile

Arma: Inquartato in croce di S. Andrea d' ar- Consiglio ora cessato di Bassano, e conseguì con
gento e di rosso, ciascun quarto caricato da una ciò il fregio della nobiltà, confermata con sovra-
stella di otto raggi dell' uno nell' altro. na risoluzione del 20 Ott. 1 822. — Arma
CREMA di Treviso. — Arma : D' oro, all' al- CREMONESI di Pistoia. — Famiglia antica
bero sradicato di verde, accostato da due orsi c nobile. — Mcsscr Creinone fu uno dei cinque

affrontati di nero, rampanti contro il fusto. savi eletti da Roberto re di Sicilia a riformare

CREMA di Verona. — Ascritta al consiglio la città di Pistoia nel 1321; era dottore in leg-
nobile di Verona, da cui lo deriva il fregio di ge c cavaliere aurato. — Francesco podestà di
nobiltà che le venne confermata con sovrana ri- Padova nel 1298. — Nicolò e Giovan-Picro pro-
soluzione del 4 Sctt. 1818. — Arma: D'azzurro, tonotari apostolici. — Arsia: Partito, a destra
alla mano sinistra appalmata di carnagione posta d'oro; a sinistra fasciato di sei pezzi di rosso,
in palo, movente dalla punta, il polso coperto di d'oro, d'azzurro, d'oro, d'azzurro e di rosso.
verde, la mano giurante e accostata da due stelle CREMONINI di Cento. — Oriunda da Cre-
d'oro. — Alias: Inquartato; nel 1.° e i." d' ar- mona, riconosce per capo-stipite un Zanebone fuo-
gento, all' albero di verde, accostato da due orsi ruscito di quella città, che propagò la sua stir-
affrontati di nero, rampanti contro il fusto; il pe in Cento. — Matteo e Giambattista, distinti
tutto sostenuto da una terrazza di verde; nel 2.» pittori. — Cesare meritò di esser chiamato il

e 3.° d'oro, all'aquila di nero imbeccata e mem- principe dei filosofi, il gonio di Aristotile e il

brata di rosso. lume dei greci interpetri. — Arma: Due calici

CREMESINI di Mantova. — Arma: Partito; rovesciati; da uno di essi emergono tre rose.
nel 1.o d'azzurro, ad una rosa d'argento gambu- CREMONINI di Modena. — Ebbe questa fa-

ta e fogliata di verde, posta sopra una terrazza miglia nobiltà in Mirandola nel 1790. — Giu-
dello stesso: nel 2." d'argento, a quattro anelletti seppe podestà di Sassuolo nel 1033. — Arma:
intrecciati di rosso, toccanti gli orli e posti dia- Spaccato; nel l.° d'azzurro, al castello al natu-
gonalmente, da sinistra verso destra; il tutto ac- rale, merlato alla ghibellina; noi 2." fasciato di
compagnato in capo da una stella di rosso. verde e d'argento di quattro pezzi.
CREMONA o TERZANI di Cento. — Gian- CRESCENT1NI di Milano. — Arma: Inquar-
francese©, pubblico lettore di giurisprudenza a tato; nel 1.° e i.° d'oro, all'aquila di nero coro-
Ferrara nel I.jGO, poi ambasciatore di Alfonso II nata del campo; nel 2." d' argento, a tre sbarre
d'Este ai pontefici Sisto V, Gregorio XIV o Cle- di rosso accompagnate da sette candele accese al

mente. Vili, il quale lo creò cavaliere. — Il Duca naturale, poste in sbarra I, 2, 3, e 1; nel 3."
di l'arma Io f.>ee suo primo scudiere e Ranuzio I d'azzurro, al castello sormontato da due torri di
Farnese, se n« servì per trattare affari di somma rosso, ed un crescente volto d'argento fra le torri.

rilervanza. (Estinta'. — Arma: D'azzurro, a due CRESCENDI di Bologna. — Ama: D'azzurro,


cotissc di rosso poste in banda, accompagnate in al monte di tre cime di verde, sormontato da un
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leone d'oro tenente con la branca sinistra una cavalieri di Malta. — Arma: D'azzurro, al

spada d'argento; col capo d'Angiò. d'oro, con la sbarra dello stesso, attraversante
CRESCENZI di Ferrara. — Vuoisi di origi- sul tutto.

ne romana. — Un Giulio passò con cento lancie CRESCIMBENI di Bologna. — Arma: D'oro,
in aiuto di Enrico IX Estense. — Fabrizio fu al leone di nero avente fra le zanne una volpe al

mandato dal marchese Azzo in qualità di capitano naturale.


ad assediare la città di Bologna nel 1 297. — Na- CRESCIONI di Cingoli (Marche). — Arma:
tale ambasciatore all' Imperatore Lodovico V. — D'azzurro, al monte di tre cime d' oro, sormon-
Eugenio fu fatto capitano da Cane della Scala. tato da una cometa dello stesso.
— Arma: D' azzurro, a tre crescenti d' argento CRESI di Aquila. — Patrizia aquilana illu-
male ordinati. strata da vari uomini chiari nelle armi. — An-
CRESCENZI di Roma. — Antichissima fra le tonio Vescovo di Ortona e Campii, morto nel
famiglie patrizie romane, ed illustrata da Mar- 1800. — Arma: D' oro, a due monti di verde,
cello vice-legato in Avignone nel 4739, e Car- sormontato 1' uno da una pianta di melogranato
dinale creato da Benedetto XIV nel 1753. — al naturale, e 1' altro da un' aquila di nero bec-
Aiwa: Di rosso, a tre crescenti d'oro, con la bor- cante un ramo della vicina pianta.
dura inchiavata di rosso e d'argento. CRESOLE di Vicenza. — È l'antica e nobile
CRESCENZI di Verona. — Fregiati del ti- casa dei Conturini, ossia castellani maggiori di

tolo comitale. — Aiwa: Inquartato; nel 1.» e 4.° Cresole secondo la cronaca Ecceliniana. — Uguc-
d'oro, all'aquila bicipite di nero; nel 2.° e 3.° cio fu notaro del Sacro Palazzo. — Arma ?

di rosso, a tre crescenti figurati d'oro, male or- CRESPELLANI di Bologna. — Arma: D'az-
dinati. zurro, alla torre merlata alla ghibellina d' ar-
CRESCENZI o CRESCENZI A di Verona. - gento.
Arma: Di rosso, a tre crescenti d'argento con la CRESPI di Busto Arsizio (Lombardia). — Fio-
filiera spinata d'oro. rì nella sua patria con molta onorificenza, e fu
CRESCENZIO di Messina. — Ebbe la signo- illustrata da insigni personaggi. — Daniele Cre-
ria dei feudi di Canicatù e di Ravanusa col ti- spi pittore, detto il Raffaele Lombardo, nato nel
tolo baronale. — Arma: Di rosso, a tre crescenti principio del secolo XVIII ebbe a maestri il Ce-
montanti d'oro. — Alias: D'azzurro, alla banda rano e poi Cesare Procaccini. — Pietro-Antonio
di rosso accompagnata in capo da due stelle di scrisse la storia dell' Insubria e quella di Busto.
sette raggi dello stesso. — Francesco, Parroco di S. Giovanni, si occupò
CRESCERI di .... — Arma: Spaccato; nel nello scrivere salmi e canti ecclesiastici, e fu
1.o partito di nero, al palo d'argento, accostato valente miniatore. — Luigi procuratore generale
da due comete d' oro, caricato in punta da una della Corte dei Conti e consigliere governativo
collina di verde, sostenente un cipresso al natu- sotto il regno italico e sotto l'Austria. — Que-
rale; e di rosso, alla fenice volante d'argento; sta famiglia si è oggi stabilita in Milano ove fu

nel 2.° d'azzurro, alla fenice sorante d'oro, sopra riconosciuta nobile nel 1841. — Arma: D'oro, al
la sua immortalità di rosso, posta sopra un ter- rocco di scacchiere di rosso, accompagnato da tre
reno di verde, e guardante il sole d'oro, orizzon- ricci di castagno dello stesso, due ai fianchi ed

tale a destra. uno in punta. — Alias: Spaccato nel 1.° d'oro,


CRESCI di Firenze. — Oriunda di Montereggi all' aquila di nero coronata del campo ; nel 2.»

e consorte dei Tragualzi e dei Crociani-Dei Fede. d'azzurro, alla fascia d'oro, caricata di un C d'az-
— I Cresci esercitarono l'arte tintoria, ed ebbe- zurro.
ro le loro officino ov' erano i lavatoi detti delle CRESPI di Napoli. — Proveniente dal co-
Stinche. — Dal 1380 al 1525 conseguirono per mun ceppo, un ramo dei Crespi passò in Napoli
quindici volte il priorato, e Andrea di Cresci di nelle antiche frontiere di Amalfi, e dal quale e-
Lorenzo fu gonfaloniere di giustizia nel 1467 e mersero molti distintissimi personaggi. — San
nel 1470. Cresci, suo padre, era stato dei Dieci Benedetto fu Arciv. di Milano. — Tiberio Car-
preposti alla guerra dei Volterrani nel 1420. l'E- dinale e vescovo di Napoli. — Bonino procura-
stinta), — Arma : D'azzurro, alla banda di rosso tore ed agente di Carlo I, re di Napoli, in Lom-
bordata d'oro, accostata da due monti di sei ci- bardia nel 1279. — Giacomo, barone e feudata-
me dello stesso. rio di Fileto, strenuo capitano. — Ludovico gran
CRESC1MANNO di Piazza (Sicilia). — Origi- giudice di giustizia. — Alfonso, capitano d* in-
naria di Lombardia, e trapiantata in Sicilia sotto fanteria sotto Carlo Vili dal quale ottenne in

re Guglielmo. — Nel 1406 acquistò il feudo di feudo la terra di Solito e San Pietro in Galati-
Camitrici in Piazza, cui unì l'altro feudo di Spi- na. — Arma antica: D'azzurro, all' albero di ca-
tulotto nel 153o. Ebbe inoltre la baronia di Ca- stagno al naturale, terrazzato dello stesso, frut-

podarso, e il ducato di Albanorìta. Vanta alcuni tifero d' oro, di cinque pezzi, con due leoni co-
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ronati dello stesso, controrampanti e affrontati nale di TraiTiume apparisce che un Crcssini era
al tronco. — Arma moderna: D'azzurro, alla fa- stipendiato da quella comunità come professore
scia accompagnata in capo da tre conchiglie, e di grammatica circa l'anno 1360. — Cadde que-
in punta da tre bande, il tutto d'oro. sta famiglia dalla sua grandezza per mezzo del
CRESPI o CRISPI di Roma. — Antica e no- blocco continentale stabilito da Napoleone I, e

bilissima famiglia diramata in molte città dell' I- tutti i suoi beni furono venduti all' incanto. —
talia e fuori. Nella Francia s' imparentò con re- Un ramo si stabilì in Germania nel secolo XVII
gio sangue e fu signora di molte terre e castelli e fece erigere un palazzo, oggi ridotto ad alber-
con titolo comitale; in Valenza nella Spagna ebbe go. — Arma: D' argento, all'albero di palma di

la signoria della terra di Alcudia. — Altri dei verde terrazzato dello stesso; col capo d'oro ca-
Crespi romani si portarono in Ungheria, in Boe- ricato dell'aquila imperiale.

mia, nella Lituania, nella Fiandra e in Colonia. CRESTA (della) di Verona. — Arma : D' ar-
— Arma antica: D'oro, alla banda di rosso ca- gento, al leone trinciato d'azzurro e di rosso, lam-

ricata di tre bisanti del campo. — Arma moder- passnto di rosso, armato d'azzurro.
na: D'azzurro, all'albero di verde, fruttifero d'o- CRISAFI di Messina. — Antica famiglia mes-
ro, ed un liocorno dello stesso passante davanti il sinese decorata del titolo baronale di Lingua-
fusto; il tutto sostenuto da una terrazza di verde grossa e di Pancaldo. e signora dei feudi di Ra-
e accompagnato in capo da una stella d'oro. musali, di Fiumefreddo, di Pirago, di Bitonto, di
CRESPI di Stolta. — Dalla città di Valenza Attilia, di Abbigliati! ri, di Landò e di Baccarato.
in Ispagna un ramo dei Crespi passò in Sicilia — Giorgio straticò di Messina nel 4 479; Toma-
con un Ruggiero che si distinse qual maggiordo- so Arciv. di Messina e in grande stima presso
mo dell'infante D. Federico, fatto poi re di Sici- tutte le corti di Europa nel 1412; Nicolò e Mat-
lia. Ebbe quivi la signoria di molti feudi, tra i teo Senatori. — Arma: Interzato in banda di

quali della Foresta di Taormina con titolo di rosso, d'argento e di nero; il secondo caricato da
barone, di Monterosso, di Maliggi, del Casale di un leone del primo.
Lalia, della Tornara di S. Nicolò di Termini. — CRISAFULLI di Sicilia. — Arma: D'azzurro,
Tommaso pretore di Palermo nel 4 333. — Fi- a tre torri d' oro, poggiate sopra un terreno di
lippo Arciv. di Messina nel 1392. — Giovanni verde, sormontate nel capo a destra da un sole
coppiere del Re Giovanni e del Re Ferdinando. — del secondo, figurato di rosso, e a sinistra dal

Arma: D'azzurro, all'albero di castagno, sfogliato crescente volto d'argento.


d'oro, di cinque rami, ciascuno cimato da un ric- CRI5CIONE di Kagusa e di Comiso (Sicilia).

cio dello stesso. — Nobile famiglia di Ragusa ov'ebbe nobiltà e le

CRESPI di Venezia. — Arma: D'oro, all' al- baronie di Caldimeli e di Monteraci ed i feudi di
-

bero terrazzato di verde, fruttato d'oro. Menta, Pirato e Gattogorbino. Sul cominciare del
CRESPINAGHI di Treviso. — Arma: D' ar- secolo XIX un ramo fu trapiantato in Comiso da
gento, a tre fascie nebulose di rosso. Paolo Criscione Castello in occasione del suo ma-
CRESPINI o CRISPINI di Genova. — Ansal- trimonio con la baronessa Giovanna Occhipinti.
do console nel 4130 e 1138; Fabiano console nel — Questo ramo porta ora il titolo di barone di

4 4 34 c 4 4 37; Gionata console nel 4454, 4 156 e Corallo, che gli è stato riconosciuto e confermato
4459; Guglielmo console nel 4172, 4474, 4 491 e con regio decreto 21 Lag. 1872. — Arma: Par-
4201. — Intorno al 4300 i Crispini s'inalberga- tito; a destra spaccato; nel 1.° d'oro, al Icone di
rono coi Negrone. — Arma: D'argento, al liocor- rosso tenente colle branche anteriori un ramo di

no al naturale, passante sulla pianura erbosa di crescione al naturale in palo; nel 2.° fasciato
verde e sormontato da una stella di otto raggi d'azzurro e d'oro, le fascio d'azzurro caricate cia-
d'azzurro. scuna di tre stelle d' argento ordinate in fascia;
CRESSERI del Trentino. — Cavalieri del S. a sinistra d'ar;;cnto, a tre caprioli, il secondo de*
R. I. nel 4720; baroni nel 1744. — Arma: Spac- quali sormontato da una crocetta, il tutto di
cato; nel 4.° partito; a) di nero, al palo d'ar- rosso.
gento caricato in punta da una collina di verde, CRISOLINI di Knmagna. —È originaria della

sormontata da un cipresso al naturale; il palo Grecia, e risulta da un diploma imperiale del

accostato da due comete d' oro; b) di rosso, alla 4754 essere proveniente dall'isola di Scio. — Sem-
fenice volante d'argento; nel 2.» d'azzurro, ad un bra che per le persecuzioni degl' infedeli abban-
terreno di verde sostenente un rogo acceso al donasse la madre-patria nel secolo XI. — Venu-
naturale, dal quale s'innalza una fenice d'oro (is- ta in Italia si divise in tre rami che stabilironsi

sante un sole dello stesso, movente dal cautou in Amelia noli' Umbria, in Roma e in Toscana,
destro del capo. dei quali però non fiorisce presentemente che solo
CRESSINI di Traffìume presso Cannobio. — quello di Toscana, fregiato del titolo comitale,
Da un documento esistente nelf archivio comu- essendo gli altri due estinti. — Giovanni Udito-
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re della S. Rota romana, Arcivesc. di Corfù, e losanghe accollate di nero, poste in fascia, ac-


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poi Cardinale .creato da Urbano VI nel 1338. I


compagnate in capo da due croci ricrocettate
Antonio cameriere segreto e commensale di Ur- dello stesso.

bano Vili, Cavaliere della milizia aurata del S. CRISPOLTI di Perugia. — Ebbe la signoria
Palazzo Latcranense. — Francesco dal 1679 al di Bettona confermata ai discendenti di Crispolto
1682 Vescovo di Sarsina. — Giambattista auto- di Pietro dal Pontefice Nicola V nel 1448. —
re di una storia della insurrezione della città di Ugolino pretore di Firenze nel 1309; Faustino di

Arezzo nel 1 799. — Arma : D'azzurro, a tre ton i Pirotto, colonnello della Repubblica di Siena, mi-
d' argento piantate su terrazza al naturale, sor- litò in aiuto dei Veneti nel 1572; Cesare, della
montate da tre api d'oro, poste in fascia sul ca- Congregazione dell' oratorio, autore di un' opera
po. — Motto: TRIPLICI SEOURITATE. intitolata: Perusia Augusta. — Arma: Inquartato
CR1SPANO di Napoli. — Si anno memorie d'argento e d'azzurro.
di questa nobile famiglia fino dal tempo della re- CRISPOLTI di Rieti. — È un ramo della pre-
pubblica napoletana. — Ebbe nobiltà in Napoli cedente illustrato da un Tullio canonico della
al seggio Capuano, e fu signora di tredici feudi Cattedrale Reatina e autore di molte opere eru-
e del ducato di Miranda. — Dette alla patria dite sulla sacra scrittura. — Altro Tullio eletto
quattro dogi: Sergio nel 661, Pietro nel 741, al- da Urbano Vili uditor generale delle armi pon-
tro Sergio nell'835, e Sergio III nell'866. — Gio- tificie; e finalmente Francesco si distinse nel me-
vanni contestabile di Napoli nel 1090. — Fran- stiere delle armi alla battaglia del 1673 diretta
cesco, dottore in legge, fu molto accetto al Re dal Baly Conte di Arcourt comandante le galere
Roberto d'Angiò. — Giovanni dotto giureconsulto dell' Ordine di Malta e data sulle acque di Rodi
e vescovo di Teano nel 1428. — An- (Estinta). al Convoglio di Alessandria. Il Crispolti fu il

ma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, al leone uscente primo a salire a bordo di una nave nemica, ed
d'oro; nel 2.° di rosso, a due caprioli d' oro po- ivi combattendo petto a petto cooperò grande-
sti uno sopra l'altro. mente alla resa di altre due navi. — Arma: U-
CRISPI di Ferrara. — Oriunda del castello guale alla precedente.
di Liburn in Savoja, e trapiantata in Ferrara da ORISTANO (de) di Taranto. — Ascritta alla

Giovanni-Maria Crispi, consigliere di Alfonso II nobiltà fino dal 1258, nel qual anno un Manfre-
nel secolo XVI. — Orlando suo fratello ebbe la di era sindaco della patria. — Leonardo nel 1 465
contea di Montalto. — Girolamo Arciv. della ambasciatore della città ad Alfonso di Aragona
sua patria; Antonio Istitutore deiraccademia dei duca di Calabria. — Cesare nel 1581 insigne let-
Penosi; Achille riformatore dei patrii statuti, e terato. — Arma: Inquartato d' oro e d' azzurro,

Girolamo consigliere e gonfaloniere di Ferrara. alla croce ancorata di rosso sostenuta da un de-
(Estinta). — Arma: Spaccato; nel i.« d' oro, al- strocherio armato di tutto punto.
l' aquila spiegata di nero, coronata del campo; CRISTATI di Verona. — Arma: D'azzurro,
nel 2.° fasciato di quattro pezzi, d'azzurro e d'o- alla sbarra di rosso, caricata di tre stelle d'oro
ro; la prima fascia azzurra caricata di due lette- e accompagnata da due pomi di pino d' argento,

re CC (alias due crescenti) d'argento. le cime in basso, posti uno alla punta del capo

CRISPINI di Yclletri. — Famiglia nobile ve- e l'altro alla punta dello scudo. — Alias: D' az-
literna estinta. — Fioriva già dal secolo XV, e zurro, al quadrello di rosso caricato di una cro-
fra i molti personaggi dette Valerio, a cui il con- cetta patente d'argento, e accompagnata da quat-
cittadino Mancinclli indirizzò l'opera sua intito- ro stelle d'oro 1, 2 e 1.

lata: Scribendi orandique modus. — Quintiliano CRISTIANI di Bologna. — Famiglia molto


riformatore dei patrii statuti. — Arma: Spac- antica che à dato molti anziani alla patria. —
cato d'azzurro e d'oro, alla fascia di rosso attra- Un Buoiiagiunta di Martino, insigne medico e fi-

versante; l'oro caricato da un leone spaccato d'o- losofo, fioriva nel 1264; Francesco fu tribuno della

ro e d'azzurro; sopra il tutto un capriolo d'ar- plebe nel 1378; Saracino suo figlio fu del Con-
gento caricato da rose di rosso. siglio dei 400 nel 1388. (Estinta). —
Arma: Di
CRISPO DE' MONTI di Aquila. — Giovanni rosso, all'aquila bicipite d'oro coronata in ambe-
lettore di giurisprudenza nello studio di Padova, due ie teste dello stesso, caricata in cuore da
consigl. del re Carlo Vili di Francia, ed autore uno scudetto d'azzurro a tre conchiglie male or-

di pregiate opere forensi pubblicate dopo la sua dinate d'oro; col capo d'Angiò. — Alias: Partito:
morte in Basilea nel 1556. (Estinta verso la me- d'oro, all'aquila spiegata di nero e coronata del
tà del XVII secolo). — Arma: D'azzurro, al monte campo movente dalla partizione, e di rosso, a tre

di tre cime al naturale, sormontato da una pianta conchiglie male ordinate d'oro; col capo d'Angiò.
cespugliosa al naturale; il tutto accompagnato da CRISTIANI di Crema. — Il primo dei Cri-
tre stelle d'argento. stiani nominato nelle storie di Crema è un Al-
CRISPO di Venezia. — Arma: D' oro, a tre berto nel 1187. — Paolo-Francesco ambasciatore

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iLlla patria a Francesco Vcniero eletto doge di ro, all'aquila di nero; nel 2.° e 3.° spaccato di
Venezia. Questa famiglia fu di parte ghibellina. rosso e d'argento.
(Estinta). —
Arma? CRISTINI di Carignano (Piemonte). — Ar-
CRISTIANI di Milano. — Originaria di Ge- ma : Spaccato d'oro e d'argento, al capriolo d'az-
nova ed ascritta al libro d'oro di quella repub- zurro attraversante con tre croci ordinate in palo,

blica. — Beltrame fu amministratore del ducato due patenti di azzurro, una in capo e l'altra in

di Modena, poi gran cancelliere e ministro ple- punta, e la terza trifogliata d'argento, sulla punta
nipot. della Lombardia ed infine vice-governatore del capriolo. — Cimiero: Un grifo nascente con
di Mantova. L'imperatrice Maria-Teresa nel 1743 un'ala d'oro e l'altra di nero. Motto: Nil in-
lo creò conte di Raverano, Casola e Salvatica nel ferirà MORANTUR.
ducato di Parma. — Il di lui figlio Luigi fu con- CRISTOFERI di Viterbo. — Arma : Spaccato;
sigl. intimo di stato di S. M. I. R. e fu l'ultimo nel 1.° d'azzurro, alla cometa d'argento posta in
della famiglia. — Arma: D'oro, alla croce piena palo; nel 2.° d'oro, al monte di sei cime di. . .
;

d'azzurro, caricata da cinque stelle di otto raggi colla fascia di verde attraversante sullo spaccato.
del campo disposte in croce. CRISTOFOLI di Asolo nel Trivigiano. — Nel
CRISTIANI DI RALL di Milano. — Origina- 1762 appartenne al nobile consiglio di Conoglia-
ria del Tirolo, alla cui nobiltà fu ascritta nel no, e nel 1793 fu aggregata a quello di Asolo
4613.— Un ramo fu trapiantato in Milano e nel dove stabilì il domicilio. Fu confermata nobile con
1772 fu fregiato del titolo di Baroni del S. R. I. sovrana risoluzione del 14 Luglio 1820. — Arma?
— Arma:
(Estinta). Inquartato; nel 1.° e 4.° CRISTOFORI di Cento. — Arma: D'azzurro,
spaccato d'argento e di nero, al levriere corrente all' albero di verde piantato sopra una pianura
da destra a sinistra delPuno all'altro; nel 2.° d'o- erbosa e sormontato da una fiamma al naturale.
ro, al muro merlato al naturale sormontato da CRISTOFORIS (de) di Milano. — Di origino
un'aquila di nero; nel terzo spaccato d'oro e d'ar- veneta, e trapiantata in Milano nel secolo XVII.
gento, all'aquila di nero attraversante sulla par- — Si divise in vari rami, uno dei quali detto
tizione; sopra il tutto di rosso, a due mani con- Bartololomeo di Francesco che nel 1709 chiamato
giunte di carnagione sormontate da corona antica dal Granduca Ferdinando de'Medici a Firenze in-
d'oro; V inquartatura attraversata da una croce ventò il piano-forte. — Il ramo di Milano ebbe
piena d'argento. nobiltà con diploma dei I» Mag. 1793 da Fran-
CRISTIANI di Parma. — Fino dal secolo XII cesco li imper. di Germania, e la signoria di va-
questa famiglia ebbe vari consoli nel magistrato sti possessi in Castel lanza su quel di Varese, in
di Panna, e fra essi un Gardone nel 1164; un Binago, in Vedano e in S. Salvatore. — Diversi
Beltramo e Raniero nel 1193. — Si propagò poi appartennero al nobile Collegio dei Notai. —
in Genova dove fu celebre Lorenzo Cristiani che Giambattista procuratore per 43 anni del Banco
per i molti suoi meriti e benefizi prestati a quello di S. Ambrogio. — Altro Giambattista, morto
repubblica meritò il privilegio di potersi coprire nel 1838, insigne professore di storia c filologia

favellando non solo avanti tutti i giudici e ma- latina. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, al

gistrati della città, ma alla presenza del senato globo imperiale crocifero d'oro, centrato e soste-
medesimo che annoverò fra le patrizie genovesi nuto da una fascia d'argento; nel 2.° di rosso,

la Casa Cristiani. — Pietro, Vescovo di Piacen- al tronco nodoso d' oro movente in palo da un

7a . — Arma: D' oro, alla croce d' azzurro, cari- terreno di verde.
cata di cinque stelle, ordinate esse puro in cro- CRITUAGO o CRITUAZO di Venezia. — 0-
ce, d'argento. riginaria di Aitino, ebbe tribuni antichi, e si e-
CRISTIANI di Torino. — Lorenzo perpetuo stinse nel 127o. — Arma : D'argento, alla sbarra
dottore in leggi ed intendente della provincia di sostenente una bandi, e appoggiata su due altre

Saluzzo, nel 1786 fece acquisto della borgata di bande, il tutto di rosso unito, senza lince di di-

Monbisazzio che si denominò d' allora Ru varano. visione.

Suo figlio conte Beltrano, al tempo della domi- CRIVELLI di Milano. — Tra le più nobili

nazione francese, fu direttore generale della po- ed antiche famiglie milanesi, che dette un papa
lizia in Piemonte. Il conte Cesare fu primo pre- alla Chiesa nella persona di Urbano IH. Vanta
sidente della corte d'appello di Casale, poi sena- uomini illustri in ogni ramo, specialmente nel

tore del regno. — Arma? militare e nell' ecclesiastico. — Ebbe moltissimi


CRISTIANI del Tirolo. — Già dal 1491 creati feudi, tra cui i marchesati di Agliate e d' Invc-
nobili del S. R. I. e confermati nel 1725. Col rigo, la contea di Nerviano e le signorie di U-
1« Feb. 1740 furono innalzati alla dignità baro- bohlo e della Castellana. — Arma: Inquartato

nale. — Arma: Spaccato d'argento e di nero, al di rosso o di argento, al crivello d' oro attra-

levriere rampante dell'uno nell' altro, collarina to versante sul tutto; col capo d'oro caricato di un'a-

di rosso. — Alias: Inquartato; nel 1.° e 4.° d'o- quila di nero coronata del campo.
CRO — 340 — CRO
CRIVELLI di Cremona e di Milano. — Da l sta casa, secondo la dichiarazione fatta dal Ve-
Pontc-Tresa sul lago di Lugano, nel Canton Ti- scovo Breganze del 1268, dovevano essere coqui
cino, un Francesco Crivelli venne in Cremona ove domini episcopi et episcopatus Vicentiae, et fi-

assunse nel 1648 Y appalto delle fortificazioni di lius Regnini de Cruce debet esse assidue coquus
quella città. Giuseppe-Angelo, suo figlio, fatta Domini Episcopi. — Arma ?

fortuna, trapiantò la propria famiglia in Milano, CROCE di Velletri. — Da Civoli di cui erano

ove un altro Giuseppe-Angelo ottenne con di- signori passarono ad abitare Velletri nel secolo

ploma di Carlo VI Imperai del 23 Sett. 1716 XVI quando un Annibale si sposò a donna Albi-
il titolo di Conte di Ossolaro trasmissibile per na dei marchesi Ginetti. — Alcuni di questa fa-
primogenitura maschile. — Ignazio-Michele, nun- miglia furono priori, conservatori, sindaci e mae-
zio apostolico a Bruxelles, fu da Clemente XIII stri di strade, ufficio a quel tempo nobilissimo.
creato cardinale; e Carlo nel 1801 indossò pure — Arma: D'azzurro, alla fascia d' argento, cari-
la veste cardinalizia. — Alberto, Conte di Osso- cata di due crocette di rosso, accompagnata in

laro, inviato straordinario e ministro plenipoten- capo da due gigli d'oro e fra essi una stella di

ziario di Austria a Madrid, poi ambasciatore a otto raggi dello stesso, ed in punta da un ca-

Roma, intimo consigliere di stato. — Il Conte priolo d'argento caricato nell'estremità da una
Giuseppe ottenne con decreto reale del 16 Mag- crocetta di rosso, sormontata da un crescente
!

gio 1878 di aggiungere al proprio il cognome dei d argento ed accompagnata nei fianchi da una
Serbelloni con diritto di successione in perpetuo stella di otto raggi d'oro e nella punta da un
nella famiglia al titolo ducale. — Arma : Inquar- giglio dello stesso.

tato di rosso e d'argento, al crivello d'oro posto CROCI o DELLA CROCE di Milano. — An-
nel cuore e attraversante sopra il tutto; col ca- tichissima ed assai potente in Milano, trasse il

po dello stesso caricato dall'aquila spiegata di ne- proprio nome dal fatto di essere stata la prima
ro, — Cimiero: Un' aquila spie-
coronata d'oro. a piantare la bandiera dei crociati sulle mura di

gata di nero. — Motto: Nulla ardua virus. nisi Gerusalemme. — Ebbe il feudo di Cassino con
CRIVELLI Ferrara. — Originaria
di Mi- di titolo marchionale nel 1676, quello di Venzaghello
lano, trapiantata in Ferrara da un Guido nipote nel 1688, e quello di Magnago nel 1652. — An-
di papa Urbano III. — Ludrisio poeta latino del drea dell'Ordine dei Gesuati innalzato sugli altari
XV secolo. — Giovanni famigliare del Duca Dor- col titolo di Beato. — Bernardino Vescovo di

so I. — Ercole ambasciatore in Polonia per Er- Casale-Monferrato nel 1546. — Arma: D'argento,
cole IL — Arma: Eguale alla precedente. alla croce di otto punte di rosso; col capo d'oro
CRIVELLI del Piemonte. — Conti di Lomello. caricato di tre gigli d'azzurro. — Motto: Prae-
— Arma: Di rosso, al crivello d'oro; col capo CLARI FACINORlS GLORIA. — Alias: VlCIT LEO DE
d'oro all'aquila di nero coronata dello stesso. TRIRU JUDA.
CRIVELLI del Tirolo. — Creati nobili del CROCIANI di Firenze. — Tra il 1350 e il

S. R. I. nel 1563; Cavalieri in Boemia nel 1718, 1409 dettero alla repubblica sei priori. — Arma:
e Conti del S. I. nel 1790. — Arma: Spaccato; D'azzurro, alla banda d'oro, accompagnata da due
al 1.° d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° d'azzurro, monti di sei cime dello stesso.

ad un crivello d'oro visto di profilo. CROGNALI di Lanciano (Abruzzi). — Fa-


CRIVELLI di Venezia, — Arma: Inquartato miglia fregiata del titolo di marchese di Castel-
di rosso e d'argento, ad un crivello d'oro, visto di nuovo dall'Imp. Giuseppe I di Austria. — Arma:
profilo, attraversante siili' inquartatimi. Inquartato; nel 1.° d'oro, alla torre di rosso a-
CROCE di Genova. — Arma: Bandato di perta e finestrata di nero, sormontata da tre

rosso e d' oro di otto pezzi, alla rotella di az- stelle di otto raggi d' argento; nel 2.° d' oro, al

zurro, forata in tondo di quattro pezzi, attra- leone naturale coronato del campo impugnante una
versante sulle bande dalla seconda alla sesta. spada nuda, addestrata da un'aquila al volo ab-
CROCE di Torino. — Consignori di Pralnr- bassato al naturale, coronata del campo; nel 3.°

mo. — Arma : D'argento, alla croce del calvario d'azzurro, al pino di verde terrazzato dello stes-
di rosso, biforcato all'estremità. — Cimiero: U- so, sinistrato da un leone d'oro rampante contro
na tortora. — Motto: Cognitione et prudenti.* il fusto e addestrato da altro simile giacente;
RERUM. nel 4.» d'oro, alla sbarra cucita d'argento sormon-
CROCE (dalla) di Sicilia. — Arma: Partito; tata da tre stelle di otto raggi dello stesso.
nel 1.o di rosso, alla croce biforcata d' argento; CROLLALANZA di Chiavcnna e di Piacenza.
nel 2.° d'azzurro alla fascia d' oro accompagnata — Nobile ed antica, originaria di Milano, ebbe a
da quattro stelle dello stesso, ordinate 3 in capo capostipite un Giovanni-Alboino che seguì Corra-
ed 1 in punta. do 111 alla seconda crociata. Dopo la distruzione
CROCE di Vicenza. — Ebbe la signoria del di Milano, avvenuta nel 1112, fu trapiantata a
feudo della Spessa e di Orebona. Quelli di que- Piero nel contado di Chiavenna, da dove, divisa
CRO — 341 — CRO
in vari rami, si stabilì in Piacenza, in Sicilia, in una lancia d'argento; nel 2.° d'argento a tre ban-
Genova, mentre altra diramazione andò a pian- de ondate di rosso.
tare le proprie radici in Borgogna, in Provenza, CROMER di Padova. — Giovan-Battista Cro-
nella Stiria e nel Tirolo. Più tardi il ramo pri- mer, distinto avvocato, meritò la nobiltà dal Con-
mogenito di Cliiavenna si trasferì a Fermo nelle siglio di Padova conferitagli nel Die. del 1803 o
Marche, e quindi a Pisa in Toscana. La nobiltà confermata con sovrana risoluzione del 1.° Feb.

dei Crollalanza rimonta all' Imper. Carlo V che del 1821. — Arma?
la concedeva a quei di Piuro e di Chiavenna, con- CROSA o CROZA di Genova. — Da Rapallo
fermata poi daH'Imp. Ferdinando li con diploma e dal Bisagno. — Lanfranco ed Enrico giuraro-
del '18 Ott. 1629. Quindi l'Imperat. Leopoldo I no la pace di Genova con Pisa nel 1188. — Co-
con diploma 28 Mar. 1663 creava Cavalieri e- smo m Lazzaro ascritto nobile nel 1576, morì
li q.

reditari dell'Impero. — I Crollalanza di Piacenza senza successione. — Altri dei Crosa furono poi
furono creati nobili piacentini con decreti ducali ascritti nel 1727, e da questi deriva la nobile
del 28 Novembre 1678 e 3 Ott. 1690. — Quei famiglia tuttora fiorente. — Arma: D'azzurro, alla

di Gratz dopo la metà del secolo XVIII ven- banda d'argento caricata di tre stelle d'oro, per
nero inoltre creati baroni e signori di Frohen- inchiesta; col capo d'argento, all' aquila nascente
sberg, Braunsolh, Toenech e di altri feudi. — I di nero coronata d'oro.
Crollalanza dettero a Piuro un podestà e tre con- CROSPI di .... — Arma: D'oro, alla ban-
soli, e sette consoli e un assessore del Commis- da d'azzurro, accompagnata in capo da un monte
sariato Grigione a Chiavenna, oltre molti consoli di tre cime di rosso. — Cimiero: Un leopardo.
di giustizia, provveditori e canepari di quei due CROSVI o CROSMI o CROSNA di Padova.
comuni. Uno di questa famiglia fu compagno della — Discendente dalla nobilissima famiglia dei Dauli
celebre Giovanna d' Arco. — Rocco capitano di o Dotti, fu ascritta nel 1081 al consiglio nobile
una galera genovese. — Odone guidò i nobili di Padova, e noverò tre consoli, cioè Bodello nel
di Chiavenna e di Piuro alla espugnazione della 1112, Uldeburgo nel 1126 e Crosina nel 1149. —
rocca di Ca§telmuro in vai Pregaglia nel 1268. Caduta la città di Padova nelle mani dell'ultimo
— Donato nel 1487 perì nella battaglia di Piuro Eccelino, i Crosvi furono dispersi e distrutti

combattuta contro i Grigioni. — Pietro-Bona- scampando dalla strage un Antonio che fu poi

ventura consigliere e segretario dell'Imper. Leo- podestà di Belluno nel 1231, e un Ziraldo elio

poldo I, consigliere della camera aulica, tesoriere nel 1275 venne ascritto al Collegio dei Giudici
imperiale e amministratore delle Saline della bassa nel quartiere Altinate. — Arma: D' azzurro, al
Austria e della Moravia. — Giovanni-Ernesto Icone di rosso, con la fascia di nero attraver-
primo coppiere dell' Imperat. Francesco I e della sante. — Alias: D'argento, a due leoni affrontati
imper. Maria Teresa. — Giovanni-Antonio con- di rosso. — Alias: D'azzurro, al gallo d'argento

sigliere del duca di Baviera, professor di diritto rivolto in atto di beccare un crescente rovesciato
e rettore della università d'Inglostadt, autore di dello stesso.

opere di storia e di erudizione. — Felice-Alboi- GROTTA di Brescia (Estinta). — Arma: D'az-


no segr. della camera aulica. — Giuseppe-Igna- zurro, al monte di tre cime di verde, sormon-
zio gesuita professore e presidente del Collegio tata da tre cipressi dello stesso, ed una caverna
di Soletta nella Svizzera, cui il governo di quella di nero scavata nel fianco del monte, e caricata
repubblica fece innalzare una statua dopo la sua da un leone sdraiato d'argento. — Alias: Una
morte avvenuta nel 1 779. — Arma: Spaccato; nel grotta sormontata da tre gigli come fu scolpita
1.o d'oro, al leone passante di rosso tenente colla sull' antica sepoltura dei Crotta in S. Barnaba.
branca anteriore destra una lancia d'argento; nel GROTTA o GROTTI di Cremona. — Origi-
2.° d'argento, a tre fascie ondate di rosso; col ca- naria diBergamo e trapiantata in Cremona nel
po dello scudo d'argento caricato dell'aquila spie- 1076 da un Gherardo che si unì in matrimonio
gata e coronata di nero. — Divisa: Ne per crol- con Rosina dei Guiscardi. Nel 1168 Ottaviano
lar SI SPEZZA. Grotti apriva nella sua famiglia la serie dei tren-

CROLLALANZA di Sicilia. — Nel 1224 un tasette decurioni, dei quali fu 1' ultimo Galeazzo
Cesare Crollalanza, staccandosi dal ceppo comune, nel 1780. — Egidio nel 1214 governatore Ui

seguì l'imperatore Federigo II in Sicilia, dal quale Solicino. — Bonapace nel 1323 canonico della
fu fatto revisore perpetuo delle vettovaglie che Cattedrale Cremonese. — Paolo Protonotario A-
entravano nel porto di Palermo. — Donato ca- postolico noi 1490, e un Graziadeo inquisitore
stellano di Castronovo; Mario mastro giurato dolio stato generale di Milano. — Antonio nel
della valle di Mazzara. — Si spense questo ramo 1771 Ciambellano dell'Imperatrice Maria-Teresa,
verso la fine del secolo XVII. — Arma: Spacca- da cui nel 1773 ebbe inoltre il titolo di Conte della
to; nel 1.» d'oro, al leone passante di rosso, por- Lombardia austriaca, estensibile ai suoi discen-
tante in ispalla un' asta di nero sormontata da denti per primogenitura maschile. — Arma: D'oro,
CRO — 3 li — Cl'G

al Icone di nero tenente con le branche anteriori (Estinta verso la metà del XVII secolo). — Ar-
una lista bianca svolazzante sulla sua testa, e ma: Spaccato d'azzurro e d'oro, al leone dall'uno
portante in lettore romane maiuscole di nero il all'altro e dell'uno nell'altro.
Motto: Serva mandata. CRUITO di Sicilia. — Arma: D'azzurro, al

GROTTA di Venezia. — Nativi di Agost, si cavallo corrente alato d'oro.


fecero ricchi con la scoperta e negozio delle mi- CUBELLO di Sardegna. — Marchesi di Ori-
niere. Venuti a Venezia, offerirono alla repubblica stano e conti di Goceano. — Leonardo, primo
nella necessità della guerra di Candia cento mila marchese e pronipote di Ugone III regolo arbo-
ducati, e n' ebbero in premio la nobiltà dai Se- rense, dopo la morte di Mariano V re di Arbo-
nato e dal maggior Consiglio nell'aprile del 1619. rea, fu proclamato da quei popoli per successore
— AilMA: D'azzurro, al monte di tre cime di ver- di lui nel 1 109. — Antonio e Salvatore succe-
de, movente dalla punta, sostenente tre cipressi dettero nei feudi paterni, che passarono poi in
dello stesso, e la caverna aperta di nero, nel Leonardo di Artaldo Alagony-Luna. — Armv?
lianco sinistro del monte, caricata da un Icone CUBICI o CUBRICI di Scianca. — Arma: D'az-
giacente d'arpento. zurro, a tre torri d' argento merlate di quattro

CROTTl di Costigliolc (Piemonte). — Originaria pezzi, aperte c finestrate di nero.


ed uscita dalla omonima famiglia cremonese, fiorì CUCCAGNA del Friuli, vedi Zecco.
dapprima in Savigliano ove nel 1329 un Antonio CUCIIA di Cagliari. — Arma: Spaccato; nel
Grotti era castellano de! forte della Porosa per 1." di rosso, alla croce potenziata d'oro, accostata

Filippo d' Acaia. Nel Piemonte si distinse per il in alto da due stelle dello stesso, con due cani
suo all'etto e attaccamento alla real casa di Savoia d' argento sdraiati sulla pianura erbosa al natu-
sotto i cui principi molti dei suoi membri so- rale, sfrontati, colla testa in alto verso la croce;
stennero eariclie importantissime. — Si divise in nel 2." d'azzurro, all'albero nutrito sulla pianura
due rami, in quello dei Crotti Conti di Costi- erbosa, il tutto al naturale, il tronco sostenuto
gliole, che è il primogenito, e in quello dei da due leoni d'oro affrontati e controrampanti.
Crotti Derossi di Costigliolc che è il secondo- CUCCHI di Brescia. — Ha comune I' origine
genito. — Giovanni-Michele, Conte di Costigliolc colla famiglia bergamasca dello stesso nome. (E-
e Levaldiggi primo segretario di stato di Finan- stinta). — Arma: Spaccato; nel 1." di nero, alla
ze, e consigliere intimo del Duca di Savoja Car- fascia d'azzurro, caricata da due cucchi (uccelli)
lo-Emanuele il (ì rande. — Carlo gentiluomo di d'argento; nel 2.° tf argento, alla fascia di rosso
bocca di Vittorio-Amedeo 1, colonnello delle mi- caricata da un tronco d'albero sradicato di verde.
lizie del marchesato di Saluzzo c governatore della CUCCINI di Boma. — Arma: D'oro, alla ban-
valle di Aosta. — Angelo Michele Cavai, dell'or- da nebulosa di rosso, bordata d'azzurro, carie ita
de supremo della SS. Annunziata, aiutante di di un membro d'aquila posto nel scuso della ban-
Campo del Re Carlo-Alberto. — Arma: D azzur- da, l'artiglio in basso; e da due stelle, una nel-
ro, a tre pali d'argento; col capo di tosso, cari- l'alto della banda ed una in basso: il tutto di
cato di tre conchiglie d'oro. — Cimiero: Un'a- porpora.
quila di nero. — Molto: Nimim: et ACl'MINE. CUCCULUZZ1 di Udine. — Arma: Di rosso,
CHOVA di Chinisso (Piemonte). — Consi- alla fascia nebulosa d'oro.

gnori di San Raffaele. — Arma: Inquartato; nel CUCINI-CICERI di Milano. — Arma: D'oro,
1." e I.« d'argento; nel 2." e 3.° dello stesso, a a tre piante di fava al naturale, piantate sopra
quattro lascio di verde ondate: il tutto sotto un un terreno di verde.
capo d'oro, all' aquila di nero, linguata di rosso. CUCUZZA di S. Lucia del Mela, vedi Co-
— Cimiero: Un'aquila come nello scudo. — Motto: Cl'ZZA.

COFXO ET SOLO. CUCUZZELLO di Vel tetri. — Famiglia con-


CROVA di Mzza-Monfcrrato. — Baroni di solare estinta. — Bartolomeo fu del Consiglio
Vaglio. — Arma: Inquartato; nel I.» e 4." d'oro, nel 1503 e Tarquinio priore del Comune nel 1339.
a due faseie fiammeggianti di rosso, moventi ri- — Arma: Di verde, all' albero incoronato di fo-
spettivamente dalla partizione; nel 2." e 3." fa- glie, dal quale pendono parecchie zucche al na-
sciato di rosso e d'oro. — Cimiero: Cn liocorno turale.

d'argento nascente. CUFFO di Vigonc (Piemonte). — Arma : In-


CUOVAHA (di) oCORVARA (di) di Genova. quartato d'argento e di nero.
— Dal castello omonimo, sopra Lcvanto, che Be- CUGIA di Cagliari, di Sassari e di Alghero.
ghino signore del medesimo vendette al Comune — Il primo di questa famiglia di cui si abbia
(ii Genova nel 1211. — Aldebrando fu cancel- notizia è un Gaspare che nel 1606 era Coadiuto-
liere della Repubblica nel 1398. — Agostino q.
m
j
re del Maestro del Razionale in Cagliari, ed ebbe
Angelo fu ascritto nei Grimaldi nel 1528; e così i il privilegio del cavalierato nel 1616, e della n<>-

pure vennero ascritti nobili i discendenti di lui. i


biltà nel 1637. — Andrea ottenne il titolo di
CUM — 343 — CUM
March, di S. Orsola per se e suoi discendenti. — Agata S. dei Goti, da dove provenne quello sta-
Giambattista giudice della R. Udienza in Ca- bilito a Milazzo elevato alla nobiltà messinese il

gliari; Carlo governai, della città e piazza di 31 Ag. 1813. — Da questo ramo emersero Fran-
Alloro; ed Efisio (vivente) Tenente-Generale e cesco poeta e oratore del secolo XVII; Gioacchi-
già Ministro Scgret. di stato per la Marina. — no giudice delle appellazioni in Messina; France-
Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, al cane d'ar- sco giudice della R. Gran Corte nel 1729. —
gento, nella sinistra dello scudo, passante, e, più Arma: D'argento, al nodo di Salomone d'azzurro,
in alto a destra, un'aquila pure d'argento volan- alla spada dello stesso, guarnita d'oro, posta in
te verso un sole d'oro nell'angolo destro del capo; banda e appuntato al nodo. — Cimiero: Un brac-
nel 2.° d'oro, all'olmo di verde nudrito sulla cam- cio armato al naturale, la mano di carnagione
pagna erbosa del medesimo, e sinistrato da un impugnante la spada dello scudo.
leone di rosso impugnante colla branca destra una CUNEO di Genova, — Cognome frequento
spada d'argento alta in palo. nelle ville di Chiavari e di Rapallo. Il Della Cella
CUGINI di Perugia. (Estinta). — Arma: D'o- (Famiglie genovesi, Ms. sec. XVIII della Biblio-
ro, a tre sbarre di nero alternate da altrettante teca Universitaria) dice: « Sono di onesta e ci-

teste di moro. — Cimiero: Un gallo di nero, cre- vil condizione, . . . mercanti, medici, notai, . . .

stato di rosso. ecclesiastici. Viveva, non à gran tempo, un P.


CUGINO di Sicilia. — Arma: D' oro, al do- Maestro Cuneo, dell'Ordine dei Predicatori, a S.

strocherio armato, impugnante una spada d' ar- Maria di Castello, celebre teologo della serenis-
gento, alta in palo, movente dal fianco sinistro sima Repubblica. Vive un Angelo-Francesco Cu-
dello scudo. neo, insigne medico, che à dato alle stampe più

CULTELLARIO di Messina. — Arma: D'az- opere eruditissime. » — L' Avv. Carlo Cuneo,
zurro, al coltello d'oro, posto in palo. ispettore degli Archivi del ducato di Genova,
CULTRI di Bologna. — Arma: D'azzurro, ad stampò nel 1842 le Memorie sopra l'antico de-
otto bisanti d'argento disposti in cinta; col ca- bito pubblico, mutui, compcre e Banca di S.
po d'Angiò. Giorgio in Genova, — Arma: D'argento, al cu-
CUMANÌ o CUMANO di Padova. — Ripete neo o grosso chiodo a capocchia triangolare, di
la sua origine, che rimonta al 1176, dai Fonta- ferro al naturale, piantato sulla campagna di

na indi chiamati Vescovelli e poi dei Cumani. — verde e sostenuto da due leoni al naturale, af-
Appartenuta al nobile consiglio della città di frontati.

Padova fino dal 1670, ottenne la conferma della CUNI di Ferrara. — Originaria di Fiandra,
nobiltà con sovrana risoluzione del 14 Mag. 1819. e venuta con Carlo-Magno in Italia. Ebbe per
— Arma: D'argento, al leone di nero. — Alias: molto tempo la signoria d'Imola, di Lugo, di
Spaccato; nel |.« d'argento, alla croce di rosso; Barbiano e di Zagognara e del Castel di Cunio
nel 2.o partito d'argento e di verde, ad una te- con titolo comitale. Stabilita in Ferrara nel 1312,
sta di lupo di nero, spaccata di rosso, attraver- fu accettissima alla corte Estense che la fregiò
sante sulla partizione. di singolari privilegi. — Almerico colonnello ge-
CUMANI Vicenza.— Arma: Un albero di
di nerale dell'esercito di Alfonso I; Bernardino con-

pino al naturale piantato sopra un monte di tre sigliere di stato;Ludovico maggiordomo di Ni-
cime di verde addestrato da un leone rampante colò III. — Arma: Spaccato; nel 1." d'argento,
contro il fusto, e accompagnato in capo da tre all'aquila di nero; nel 2.» scaccato d'argento c di

stelle. rosso.

CUMANO di Feltre. — Questa famiglia, che CUPIS di Boma.— Arma: D'argento, al ca-
forma due casati, porta il fregio della nobiltà dal moscio rampante d'azzurro, posto sopra una ter-
1774, nel qual anno Marco Cuoiano, da cui de- razza di verde.

riva, fu aggregato all'ordine nobile della città di CURANI di Venezia. — Arma: Spaccato di
Feltre con tutta la sua discendenza. Ebbe la con- rosso e d' argento /
al leone dell'uno nell'altro.

ferma della nobiltà con sovrana risoluzione del CURANO (da) o CORIANO di Padova. — I

16 Giugno 1821. — Arma ? Curano sono gli stessi che quei divani passati
CUMBO di Sicilia. — Originaria di Spagna, a Rialto al tempo della invasione dei barbari, e

sul principio del secolo XVI fu trapiantata in si dissero Curano dal villaggio omonimo ove pre-
Italiada un Fabrizio de Cumba, e sotto gli Ara- sero stanza. — Rolando console di Padova nel
gonesi venne decorata di eminenti u Ilici. Ot- — 1142. (Estinta). — Arma?
tenne la signoria del feudo di Bonalbergo in quel CURB1S del Piemonte. — Conti di San Mi-
di Nicosia nel 1392 con titolo baronale. Rai- — chele. — Arma: D'argento, al caduceo di rosso,

mondo segretario del duca Martino e protonota- i serpenti di verde; col capo cucito d'oro, all'a-

rio del regno di Sicilia. Questa famiglia si di- — quila di nero coronata dello stesso.

vise in tre rami; a Malta, a Reggio-Calabria e a CUR1NI di Pisa. — Originaria di Pontremoli.



CUR — 344 — CUR
— Biagio Curini fu moderatore della università se in questi ultimi tempi un Luigi prode milita-
di Pisa, uditore del Magistrato supremo in Fi- re e gentile poeta. — Arma: D'oro, all'aquila co-
renze, e presidente dell'Ordino militare di S. Ste- ronata e spiegata di — Cimiero:
nero. Un'aquila
fano l'anno 1569. — Antonio giurisperito distin- nascente di nero. — Motto: Pe.netrabili visu.
to. — Bartolomeo venne promosso all' uditorato CUROLI di Faenza. — Ascritta al libro d'oro
delle bande o militari legioni noi 1629 e poi a e fregiata del titolo comitale. — Mons. Filippo
quello della Camera granducale nel 1645. — Ar- Curoli Vescovo di Rieti creato dal Pontefice Gre-
ma: D'azzurro, al cavallo d'argento, movente da gorio XVI. — Arma?
un terreno al naturale, montato da un cavaliere CURRO di Aci-Reale (Sicilia^ — S. M. il Re
armato di tutto punto in atto di lanciare un Umberto I con diploma del 30 Die. 1883 con-
giavellotto d' argento. — Motto: Et decor et cesse al sig. Rosario Curro domiciliato in Trieste
GLORIA. il titolo di Barone trasmissibile ai suoi discen-
CURIONE di Alessandria e di Casale. — Gio- denti maschi in linea di promogenitura. — Ar-
van-Giacomo Podestà di Alessandria nel 1572. ma: Interzato in fascia, d'azzurro, d'argento e di
Ferdinando-Carlo Duca di Mantova e di Monfer- rosso; il 1.» all'ancora del secondo; il 2." al ca-
rato nel 1680 decorò questa famiglia del titolo duceo sormontato da un sole nascente del terzo;
di Conti di Olivola e di Lazzarone. — Arma: il 3.° al covone d'oro; col capo d' oro, a quattro
Interzato in fascia; nel 1.° d' oro, all' aquila di ruote di rosso, ordinate in fascia. — Motto: Ab-
nero coronata dello stesso; nel 2.° d' azzurro, al SQIE LABORE .NIHIL.

mastio d'argento, torricellato, addestrato da una CURTARELLI di Cremona. — Il causidico


rosa dello stesso bottonata d'oro, e sinistrato da Lazzaro M. Curtarelli fu eletto decurione di Cre-

un crescente pure d' argento; nel 3." bandato mona nel 1602. — Arma?
d'argento e di rosso. CURTE (della) di Verona. — Arma: Spac-
TURIONI di Bologna. — Arma: Spaccato d'ar- cato di verde e d'oro, al leone dell'uno nell'altro;
gento e di nero, al leone d' oro attraversante, e con la fascia d'azzurro caricata di tre stelle d'o-

tenente fra le branche un cuore di rosso. ro attraversante sul tutto.

CURIONI di Ferrara. — Originaria di Pavia, CURTI Gravedona (Lombardia).


di Origi- —
molto nobile e antica. — Curione nel 1025 fu naria di Francia. —
Arma: Semipartito spaccato:
capitano al servizio di Azzo Estense e mori al- nel 1. B d'argento, al leone al naturale; nel 2. n di

l'assedio di Piacenza. — Ottonello nel f285 andò rosso, al castello d' argento; nel 3." sbarrato di

in aiuto del Re di Francia contro gli Aragonesi, argento e di rosso; col c.ipo d'oro, caricato del-

e rimase ucciso alla presa di Perpignano. — E- l'aquila di nero.


stinguendosi la famiglia in Tommaso Curioni, pre- CURTI di Milano e di Roma. — Originaria
lato assai dotto, questi domandò ed ottenne dal di Gravedona. — Camillo, stabilitosi in Roma, in-
Papa Onorio IV la dispensa di condur moglie, e st itili una primogenitura che finì nella duchessa
continuò la sua stirpe. — Giovanni capitano della Giovanna CalTarelli. — Giuliano Cav. del Cristo
rocca di Lugo per Nicolò — Altro Giovanni
III. e cittadino romano nel 1726. — Andrea di lui

ambasciatore a Paulo III nel 1531 e generale di figlio primogenito, patrizio romano, fu conservato-
Santa Chiesa, (fistiata). — Arma: Un leone co- re della Camera Apostolica. — Girolamo e Luigi
ronato, e una corona di cinque fioroni. furono riconosciuti nobili dal governo di Lombar-
CURLI di Venti miglia e di Taggia. — Una dia nel 1787. — Il Cav. Girolamo fu l'ultimo di-
delle più illustri ed antiche famiglie della riviera scendente di questa famiglia patrizia, che va ad
occidentale elevata fino dal secolo XI alle prime estinguersi con la di lui figlia Maria-Luisa Ved.
cariche della città di Vcntimiglia, e della Re- del fu Cav. G. B. Franchi de Cavalieri. — Arma :

pubblica Genovese. E infatti nel 1358 un Cri- Eguale alla procedente.


stiano fu ambasciatore a Papa Urbano V, Am- CURTI di Venezia. — Dalla città di Milano,
brogio al duca di Milano nel 1360, e Jacopo an- si portarono a negoziare in Venezia, ove diven-
ziano della Repubblica e letterato di grido. — nero ricchi ed ottennero giurisdizioni nella Croa-
Luigi podestà di Ventimiglia nel 1353. — Fi- zia. — Offrirono pei bisogni della guerra di Mo-
lippo e Giov. Battista Vescovi di Nebbio in Cor- rea centomila ducati, e n'ebbero in premio la

sica. — Girolamo Vescovo di Alcria. — Cristo- nobiltà dal Senato e dal Maggior Consiglio il 12
foro dottore in legge e u'ec-principc e governa- Settembre del 1688. — Arma: Spaccato; nel <.°
tore di Melfi. — La nobiltà dei Curii di Venti- partito, d' argento, al cane bicipite rampante al

miglia fu confermata da Carlo-Emanuele I duca di naturale, e di rosso, al castello d' argento, sor-

Savoja nel 1609 che dichiarò Giovanni-Carlo coi montato dall'aquila spiegata di nero; nel 2.° sbar-
fratelli e discendenti essere nobili del S. R. I. rato di rosso e d' argento di sei pezzi; col capo
Un ramo di questa famiglia sullo spirare del se- dello scudo d'oro, all'aquila spiegata di nero.

colo XIV fu trapiantato in Taggia, da cui emer- CURTI di Palermo. — Originaria di Milano
cus — 345 — CUS
e trapiantata in Palermo ebbe la baronia di Tu- Campo Rinaldo e Cassina del Mezzano, di Mon-
zia con mero e misto impero. Il barone Vincenzo temalo e Vignate; e inoltre la consignnria di
fu cavaliere aurato, e due volte senatore di Pa- Somma e la contea di Sesto Calende. — Seba-
lermo nel secolo XVII. — Un ramo fiorì in Li- I stiano Abate Generale dei Gerolimini ottenne il

cata fregiato del titolo di marchese di Balsamo. titolo di beato nel 1470; Agostino Cardinale nel

I

Arma: Uguale a quella dei Curti di Milano. ! 1587; altro Agostino, anch'esso Cardinale fu Ve-
CURTI di Treviso. — Arma: Inquartato di scovo di Pavia nel 1111. — Un Giovanni nel

rosso e di verde. 1240 fu eletto Gran Maestro della milizia reli-


CURTIS (de) di Napoli. — Patrizia romana. giosa della Croce Vermiglia istituita da S. Pie-
— Arma: Inquartato; nel I." di rosso, alla fe- tro Martire. — Giovannolo Generale e Collaterale
nice al naturale, coronata d'oro, sulla sua immor- di Matteo Visconti nel 1367, ed uno dei dodici
talità, guardante il sole radioso movente dal can- reggenti di Milano. — Girolamo consigliere du-
ton sinistro del capo; nel 2.° d' azzurro, al cre- cale, uno dei dodici amministratori del ducato
scente d' argento, accompagnato io capo da tre quando Lodovico il Moro abbandonò la Lombar-
stelle di sei raggi dello stesso ordinate in fascia; dia. — Luigi conte palatino e Cav. di S. Chie-
nel 3.° d'azzurro, a tre colonne d'argento, quella sa, fu presidente del Senato Milanese nel 1647.
di mezzo coronata d'oro; nel 4.° di rosso, a tre — Giacomo, valoroso capitano dell' Imper. Leo-
crescenti d'oro; sul tutto d'argento, al cavaliere poldo I si distinse nella famosa campagna di Un-
armato precipitantesi nella voragine fiammante; gheria contro i Turchi tenuta nel 1690. L'Impe-
lo scudo bordato d' oro. ratore Giuseppe I nel 1706 lo promosse a gene-
CURTIS (de) o DE CURTE di Cava dei Tir- rale di cavalleria, gli conferì il titolo di March,
reni. — Famiglia di origine lombarda passata del S. R. L e lo creò magnate di Ungheria. —
in Cava circa al 1 239. Ha goduto nobiltà in Ra- Questa famiglia si è diramata in Parma, Piacen-
vello, in Cava, in Lucerà, in Rossano, in Paler- za, Crema e Vercelli. — Arma: Cinque punti
mo e in Napoli fuori Seggio. Ebbe ia sign)ria di d'oro equipollenti a quattro di verde. — Ci-
dieci feudi, e la contea di Ferrazzano. — Gu- miero: Un guerriero vestito di bianco e cinto
glielmo vestì la porpora cardinalizia nel 4 334; di rosso, con elmo aperto e piumato di tre pen-
Giulio e Paolo Vescovi, il primo di Cotrone e il ne di rosso, di azzurro e di bianco, tenente alta
secondo d'Isernia ove fondò un monte di famiglia colla destra una spada nuda, e colla sinistra la

nel 1669. — Troiano fu decorato del cingolo mi- bilancia. — Motto: Sic agb m timlas.
litare combattendo da valoroso nella guerra d'O- CUSANl di Vercelli. — Conti di Sogliano. —
tranto. — Scipione regio consigliere, e poi reg- Arma: Cinque punti d'oro alternati con quattro
gente del supremo consiglio d'Italia. — Camillo di verde. — Cimiero: Un selvaggio tenente con
celebre giureconsulto tenne cattedra di diritto ambe le mani un anello in cui e incastonato un
feudale nella Università di Napoli e fu autore del diamante. — Motto: Vis RESTIA vinci.
Diversorium juris feudalis. — Akma: Spaccato; CUSANO di Vitulano (Benevento). — Origina-
nel 1.o d'argento, alla croce patente di rosso; ria della terra omonima nel Beneventano. — Biagio
nel 2° d' argento, a tre bande d' azzurro; col capo professore di diritto nell'Università di Napoli nella
di rosso caricato da tre stelle d'oro. seconda metà del XVII secolo ed autore di opere
CURTONI di Verona. — Fregiata di nobiltà legali e letterarie; Gennaro professore, legista e
per effetto della sua appartenenza al cessato no- poeta illustre meritò il nome di Miracolo di dot-
bile Consiglio di Verona, a cui risulta esser sta- trina; Marcello Arciv. d'Otranto nel 17 i7, Arciv.
ta aggregata fin dal 1651, ottenne la conferma di Palermo nel 175i, e capitano generale e vi-
della medesima con sovrana risoluzione del 14 ceré di Sicilia nel 1755. — Arma: Spaccato; nel
Mag. 1824. — Ahma: D'argento, a due grifi af- (. d'azzurro, all'albero nndrite sulla pianura er-
frontati di rosso, sostenuti da un terreno di ver- bosa, il tutto al naturale, accostato da un leone
de, e accompagnati in capo da una stella d'oro. coronato d'oro e sormontato da tre stelle di sci
CUSANl di Milano. — Trasse il nome dal raggi d' argento, male ordinate; nel 2.° di ... ,

villaggio di Cusano, dove viveva verso la fine del alla croce patente di
secolo XI un Belletto, che fu assistente al sinodo CUSANO di Udine. — ARMA: Partito; nel |.«

dell'Arcivescovo Ambrogio da Pustcria, e che si i di rosso, alla fascia d'argento; nel 2.° d" argento,
vuole capostipite della famiglia Cusani. — Tra-
(
a tre cinghiali di nero, cinghiati d'argento, l'u-
piantata in Milano, salì in grande considera/ione no sopra l'altro.

e dette alla patria diversi decurioni e membri del CUSATUl di Crema. — (Estinta sul princi-
Consiglio generale dei 900. — Ebbe la signoria pio del see. XVII). Onesta famiglia, comunque par-
di molti feudi; il marchesato di Ponte di Valle teggiasse pei guelfi, nimicatasi con Giorgio Ben-
Nera e di Albarola, la contea di Riva e Carmi- zoli i per private offese, maneggiossi con alcune
gnano nella diocesi di Piacenza, di Chignolo, di altre per rovinarlo. — Giovanni Cusatri distinto
CUT — 346 — CUZ
medico nella metà del secolo XV. — Arma? CUTIS di Cagliari. — Francesco Cutis pa-
CUSELI di Lombardia. — Arma: D' argento, dre di Giambattista, dovizioso mercante di Ge-
ad un ramo di verde fiorito d'argento e d'azzur- nova, ottenne il cavalierato e la nobiltà il 20 Nov.
ro, posto sopra un terreno di verde: il campo 1682. (Estinta). — Arma: D'azzurro, troncato da
incappato piegato a destra di nero, ad un ceppo un filetto d' oro; nel 1.» un' aquila bicipite d'ar-
d' argento in sbarra; a sinistra di rosso, a tre gento; nel 2.° quattro bande d'oro.
stelle d' argento. CUTRANEO di Sicilia. — Nobile Messinese.
CUSIGNANA o DA CUS1GNANA di Castel- (Estinta). — Arma: D'azzurro, al cavallo alato

franco-Veneto. — Famiglia assai antica e nobile d' argento.


di Treviso, che avea tratto il proprio nome dalla CUTTICA di Alessandria. — Di origine ge-
villa omonima dove possedeva ricche proprietà. novese, fu tra quelle che vennero da Guargnento
Nel 4 400 circa si stabilì in Castelfranco dove si a popolari; la nuova città: nel 4 4I7 fu annove-
spense nel 1590. — Arma? rata tra le famiglie di Casa Ducale. — Cesare
CUSUMANO di Sicilia. — Arma: Inquartato Cuttica fu il primo ad essere investito nel 1579
in croce di S. Andrea; il capo e la punta d' oro del feudo di Cassine, col titolo di marchese. —
con una caldaia manicata di nero; fiancheggiato Giuseppe prof, di umane lettere in Alessandria,
d'azzurro con cinque gigli d'oro ordinati in croce. e valente poeta latino. — Lorenzo si distinse pel

CUSTOS di Sicilia. — Originaria di Genova, suo valor militare nell' esercito spagnuolo. e nel

e trapiantata in Sicilia da un Francesco Custos, 1616 fu dal governatore di Milano Pietro di To-
il cui figlio Giambattista acquistò nel 1793 i ledo nominato mastro di campo della milizia a-
feudi di Franco e Carca Vecchia, detti Corte lessandrina e della provincia di qua dal Po. Fu
Vecchia; Bandò, Racazza e Ciacca dello stato di all'assedio di A'errua, e mori nel 1627. — Signo-
Brucato in Caccamo. — Arma: Spaccato; nel rino distinto giureconsulto, podestà di Cremona
1.» d' azzurro, all'albero al naturale accostato da nel 1526, e l'anno appresso senatore di Milano.
un leone d'oro; nel 2.° d'azzurro, alla branca di — Arma: Fasciato di nero e d' oro di quattro
leone d'oro movente dal fianco destro dello scu- pezzi; col capo d'oro, all'aquila di nero coronata
do impugnante una picca dello stesso posta in dello stesso.
palo, sormontata da una cometa d' oro ondeg- CUTTICA di Milano, vedi Cottica.
giante in banda. CUZZANI di Bologna. — Mazzarello signore
CUSTOZA di Mantova, — Originaria del Vi- del castello di Cuzzano, dal quale trasse il nome
centino, trasse il cognome dal castello Custoza la famiglia, e di Sassuolo, assai famoso nella sto-
posto alle falde di un colle presso il fiume ila- ria della città per la guerra che fece a Taddeo
elulione. — Un raim si stabilì in Mantova dopo Pepoli. — Arma: Interzato in fascia; nel 4.»

il 1630. — Angelo nel 1688 fu coppiere dell'im- d'azzurro, a due stelle d'oro; nel 2." di nero, al
pcr. Leopoldo e consigliere d'onore della impera- lepriere d'argento; nel 3.° d'argento, a tre costole
trice Eleonora. Nel 1700 ebbe dal duca Ferdi- di nero poste in palo.

nando-Carlo Gonzaga il titolo di Conte. — Ar- CUZZANITI di Messina. — Antica e nobile


ma: Partilo; nel 1." d'oro, ad un pioppo di ver- famiglia della città di Troina, ove si stabilì fin

de terrazzato dello stesso; nel 2.° spaccato; a) dall'epoca dei Normanni per un Filippo Cuzza-
d'argento, ad una torre al naturale, movente niti che intervenne da testimonio nella sentenza
dalla partizione, e sormontata da una stella di per il Vescovo di Messina Roberto II e Gilberto
rosso; b) di verde, al monte di tre cime di nero. Perollo nel 1142. — Trapiantata in Messina, fu
CUTELLI di Catania. — Originaria dalla Ger- ascritta alla nobiltà dell' ordine senatorio, e dal
mania, venuta in Sicilia sotto I' Imperatore Fe- 1590 figurò tra i consulenti nobili concorrenti

derigo II. — Un Pietro Cutelli fu implicato nella agli uffici della città. — Filippo regio percettore

congiura dei Vespri, e quindi dallo stesso Impe- del Val Demone e capitano d'armi; Illuminato ce-

ratore creato sopraintendente di Catania nel 4316. lebre teologo cappuccino, commissario generale e
— Emersero da questa famiglia giustizieri e se- visitatore in Ispagna della sua religione nel 1656;

natori e due Vescovi, cioè un Giovanni Vescovo Giuseppe, senatore di Messina, distinto economi-

di Patti nel 1479, ed un Vincenzo Vescovo di sta e geografo. — Arma: D'azzurro, al destro-

Catania nel 1578. — Arma: Di rosso, al palo cherio armato al naturale, impugnante un ramo
d' oro. di palma d'argento, cimato della corona all'antica

CUTIGNI di Sicilia. — Oriunda del Porto- dello stesso.

gallo. — Arma: D'oro, alla croce pomata di

verde.
DABORMIDA del Piemonte. — Giuseppe, ge- DAINOTTO di Messina. — Originata da un
nerale di artiglieria, più volte ministro di stato Dainotto nel secolo XIV, e fregiata della baronia
e senatore del regno, e precettore dell'attuale re di Borzano nel 1457. — Giovanni Cavaliere ge-
fu decorato del titolo di Conte dal re Vittorio rosolimitano. — > Arma: D'azzurro, al daino cor-
Emanuele II nel 4 863. — Arma? rente d'oro, sormontato da una stella dello stesso.
DASCENOVE di Venezia. — Originaria della DALAISE di Nizza. — Baroni. — Arma: In-
Schiavonia, estinta nel 1365. — Arma: Trinciato quartato; nel 1.° e 4." d'azzurro, al capriolo d'ar-
d' argento e d' azzurro, alla banda d' oro attra- gento accompagnato da quattro conchiglie dello
versante. stesso; nel 2." e 3.° di rosso, al mastio d'argento,

DADI di Forlì. — Famiglia antichissima ri- torricellato di tre pezzi, murato di nero e cari-
cordata dagli storici forlivesi, e che ebbe nel cato d'una bandi scorciata e in divisa, d'azzurro.
1178 un Francesco architetto di merito. — Arma ? DALBARD D'ALBARD
o di Aosta. — Fami-
DAFAN di Venezia. — Originaria di Fano, glia nobilitata nel XVI secolo con patenti 29 Apr.
estinta nel 1401. — Arma: D'azzurro, aHa ban- 1566 del Duca Emanuele-Filiberto rilasciate ad
da d' argento accostata da due F maiuscoli di Aimone D'Albard borghese di Bard notaio e quindi
rosso, uno in capo a sinistra, I' altro in punta a governatore del forte di Bard in ricompensa de'
destra. suoi lunghi servizi in guerra. Marco-Antonio, fi-

DAIDERI di Nizza. — Fregiata del titolo co- glio del precedente, dott. in diritto, canonico della

mitale di Castelnuovo. — Arma: Partito di rosso cattedrale d'Aosta e quindi arcidiacono, commen-
c di nero, al leone illeopardito d'oro, dall' uno datario del priorato di S. Lorenzo di Chambave
all' altro, accostato da due gigli dello stesso, e nel 1587, decano della S. Cappella del castello di
sormontato da un altro simile, questo, attraver- Chambéry e priore di S. Elena del Lago della
sante sulla partizione. Morienna. (Estinta nel XVIII secolo). — Arma:
DAIDONE di Sicilia. — Arma : D' azzurro, Inquartato; nel 1.° e 4." di rosso, all' alabarda
al daino d'oro saliente in un albero di pino al d'oro; nel 2.° e 3.° d'azzurro, a due barbii d'oro
naturale. addossati. — Motto: Inexpugnabile scutum ae-
DA INELLlr DA BAGNANO di Firenze. — 0- quitas.
riginaria di Semifonte, ottenne il priorato nella DALBOdi Venezia. — Estinta nel 1231 nella
persona di M. Guido di Dando nel 1345. I suoi persona di Giovanni giudice. — Arma : Partito;
discendenti onorati dei titolo di Conti di Buon- nel 1.° d'oro pieno; nel 2.» bandato di rosso e
sollazzo nel 1717', mancarono in Gu do di Simone d'azzurro di sei pezzi.
morto nel 1773, ed eredi dei beni e del nome DALBORE di Venezia. — Originaria Cit- di

furono i Masetti originari di Pelago, e ammessi tànuova, estinta nel 1321. — Arma: Bandato
alla cittadinanza fiorentina nel 1606. — f
Arma : d' azzurro e d'oro; col capo del secondo, cari-
D'argento, al cervo rampante di rosso; col capo cato di un capriolo del primo.
d'Angiò. DALCAMPANIL di Venezia. — Originaria di
DAINESl di Bologna. — Ebbero il titolo co- Loreto, spenta nel 1245. — Arma: Bandato di

mitale di Bruscolo. Nella propria patria posse- verde e d'oro di sei pezzi.
dettero una terra detta dalnome loro la terra DALC1IETTI di Lombardia. — Inquartato
dei Dainesi. — Arma: Palato d'azzurro e d'oro, d'oro e d'azzurro, al grifo d'oro attraversante sul
al crescente rivoltato d'argento posto sul primo tutto, tenente nel destro artiglio un ascia di

palo d'oro in prossimità del capo. rosso.


DAINI di Ravenna. — Diversi membri di que- DAL-FRANCOdi Venezia. —Originari di A-
sta famiglia ravennate onorarono la patria. — quileja, furono tribuni antichi, e fecero edificare
Marc'-Antonio, canonico, fu adoperato dagli ar- la chiesa di S. Servolo. (Estinta nel 1321). —
civescovi in affari di gran rilievo; viveva nel 1657. Arma: Di rosso, all'aquila bicipite d'argento.
Bernardino nel 1670 si distinse nella scienza me- DA LEZE di Venezia. — Originari di Ra
dica, e Giambattista, suo figlio, nell'arte oratoria vcima, furono antichi tribuni, ed aggregati al

e nella poesia. Lodatissimo fu l'elogio funebre da Gran Consiglio nel 1250. — Arma?
lui composto per la morte del Cardinal Legato DALLA BRIGA di Cesena. — Estinta nel
Raggi. — Arma: Di verde, al daino corrente 1724 nella persona di un Melchiorre gesuita, in-

d'argento; col capo d'Angiò sostenuto da una ri- signe teologo e matematico. — Arma: Spaccato
ga d'oro. d'argento e d'azzurro, caricato il 1.° da un leone
DAL — 348 — DAM
nascente al naturale, ed il 2.» da un monte di leone d' oro sostenente con le zampe anteriori
tre cime d' oro, accompagnato in capo da tre una torre d' argento; nel 2.» d' oro, al capo di
stelle dello stesso; colla fascia di rosso attraver- rosso.

sante sullo spaccato. DALMAZZO di Cuneo. — Signori di San Di-


DALLA FRASCA o DALLE FRASCHE di fendente. — Arma: D'azzurro, a tre stelle d'ar-
Venezia. — Originaria dell'Istria, estinta nel gento, due e una, ed un cuore umano al natu-
1371. — Arma: D'azzurro, alla croce piena d'oro. rale in abisso.
DALLA LIONESSA di Venezia. — Di ori-i- DALMAZZONE del Piemonte. — Conti di
ne lombarda, trapiantata in Venezia dove appar- Belvedere. — Arma: D'oro, a tre pini, uno ac-
tenne al consiglio di quella Repubblica nella per- canto all' altro, nudriti sulla pianura erbosa, il

sona del Magnifico Gentile. (Estinta nel 1212). — tutto al naturale; i pini fruttati del campo. —
Arma ? Motto: Uno avulso non deficit alter.
DALL'ARMI di Cesena. — Originaria di Bo- DAL MONTE di Venezia. — Arma: D'azzur-
logna, fu aggregata al Consiglio di Cesena nel ro, alla banda di rosso caricata di tre sonagli
1486. (Estinta nel 1523). — Arma: Spaccato; d' oro e accompagnata da due grappoli di uva
nel 1.» d'argento, al cannone posto sopra il suo dello stesso.

affusto al naturale; nel 2.° di rosso, a due ban- DA MAS del Piemonte. — Marchesi Sale- di

de cucite di nero; col capo d'Angiò. rano, di Banchette ecc. — Arma: D'oro, alla

DALL'ASTE di Forlì. — Dette da molti se- croce ancorata di rosso. — Cimiero: Un rincon-
coli insigni personaggi alla patria, tra i quali tro di cervo al naturale. — Motto: Fidele et
Checco Cavalier di Rodi nel 1 432; Giorgio, an- VALEVREUX.
ziano del Consiglio nella fine del secolo XV; To- DAMIAN di Venezia. — Originaria di Aiti-
maso nella stessa epoca vescovo della propria pa- no, spenta nel 921. — Arma: D' azzurro, al ca-
tria. — Nel Luglio del 1505 Lucco Dall' Aste priolo di verde, accompagnato da tre stelle d'oro,
alloggiò nella sua casa di Ravaldino Guido-Ubal- 2 in capo ed 1 in punta.
do capitano di S. Chiesa. — Il P. Fabrizio fondò DAMIANI di Asti. — Fin dal XV secolo si-
nella città di Forlì l'oratorio di S. Filippo Neri; gnori di Priocca e Castellinaldo. — Giuseppe-Ma-
e Mons. Nicola, accettissimo ad Eugenio IV, fece ria, Cav. della SS. Annunziata nel 1773, avea
fare a sue spese il magnifico sarcofago del B. sposato Costanza Ferrero-Fieschi di Masserano,
Marcolino. — Arma: Spaccato; nel 1.» di rosso, dalla quale nacque il famoso ministro di re Car-
al leone d'argento passante con un osso in bocca; lo-Emanuele, Clemente, che nei tempi procellosi

nel 2.° scaccato d'oro e di nero. della Repubblica Francese rese eminenti servigi
DALLASTE di Padova. — Arma: D'azzurro; al suo re e allo stato. (Estinta). — Arma: Di
al monte di tre cime di verde, sormontato da rosso, alla stella d'otto raggi d'argento, col capo

una testa muliebre al naturale, e caricato di due d'oro caricato dell'aquila spiegata di nero.
rami di palma d'argento, uno a destra e 1' altro DAMIANI di Napoli. — Un Felice Damiani
a sinistra. occupò la carica di reggente in Napoli nel 1795,

DALLA VALLE del Piemonte. — Originaria e quella di maestro razionale del R. patrimonio.
di Lu, deriva da un Antonio figlio di Marco clic Gregorio suo figlio fu giudice delle appellazioni.

acquistò il feudo di Mirabelle nel 1421, oltre il — AnM.v: D'azzurro, a due sbarre abbassate sotto
quale à posseduto i feudi di Lu, Cuccalo, Ter- una riga sormontata da tre teste coronate all'an-

ruggia e Castelgrana, il primo de'quali coti titolo tica, il tutto d'oro.


marchionale. — Arma? DAMIANI di — Arma: Tagliato;
DALLI di Modena. — Voglionsì originari nel 1." di rosso, a una torre al naturale mo-
della Gormania, e stabiliti in Italia furono si- vente dalla partizione e sormontata da un uc-
gnori di molti luoghi nel Reggiano, nel Modenese cello di nero tenente nel suo becco un anello
e nella Garfagnana, specialmente nel secolo XV. d'oro; nel 2.» di rosso, al bone rivoltato d' az-

Nel 1118 giurarono fedeltà al Comune di Reggio, zurro, tenente nella branca sinistra una spada
e al principio del secolo XIV erano onorati del d' argento; colla sbarra d' argento attraversante
titolo di marchesi, che poi abbandonarono. Fu- sulla partizione. — Cimiero: Un uccello uscente

rono sì potenti che i Marchesi d' Estc talvolta e sorante di nero tenente nel becco un anello

strinsero con essi alleanza. Al tempo però del d' oro.

Duca Cesare I erano caduti in povero stato, sic- DAMUGLIA di — Arma: Sbarrato
ché furono venduti i loro possessi, ad eccezione d'argento e di rosso.
della contea di Gova nel Reggiano che tennero DANARI di Padova. — Arma: Spaccato d'ar-

fino all'abolizione .dei feudi. — Arma ? gento e d'azzurro, al cavallo inalberato dall' uno

DALMASSI di Nizza. — Consignori di Do- all'altro.

sfraires. — Arma: Spaccato; nel 1." di rosso, al DANDINI di Siena. — Feudataria di Pisola,
DAN — 349 — DAN
di Perola, di Zatti, di Montemasi in quel di Mas- lebre agronomo, provveditore in Dalmazia e sotto

sa, e di Monticciano nel territorio di Volterra. il primo regno italico conte e senatore. — Tul-
— Ugolino, nobile senese, accreditato e distinto lio, suo figlio, elegante scrittore, storico e lette-
cavaliere, avendo trattato con buon esito rilevanti rato insigne. — L' avita nobiltà dei Dandolo fu

affari della patria, ne fu rimeritato colla dignità con sovrana risoluzione di Sua M. 1' imperatore
di senatore. Esso fu padre del monaco cister- d'Austria confermata nel Novembre del 1817, e
cense David, il quale nel 1270 venne creato Ve- nel 4 829 fu conceduta a Silvestro e suoi discen-

scovo di Siena e morì nel 4 282 in odore di san- denti la dignità di conte dell' Impero Austriaco.
tità. — Verso la fine del XIV secolo questa fa- — Arma: Spaccato d'argento e di rosso, alla

miglia si recò ad abitare in S. Arcangelo di Ro -


banda d'azzurro caricata da una stella d'oro, at-
magna, e più tardi si trapiantò in Cesena. — traversante sul tutto. — Alias: Spaccato d'ar-
Arma: Trinciato d'azzurro e d'oro, a tre stelle di gento e di rosso, alla crocetta patente dello stes-
otto raggi dell'uno nell'altro; col capo d'oro, al- so, posta nel primo.
l'aquila di nero, coronata dello stesso. DANDONI di Pistoia. — Arma: Di rosso, alla

DANDINI di Cesena e di Roma. — Origina- banda d'oro, caricata da sei fusi del campo.
ria di Siena fu trapiantata in Cesena nel 4 375 DANELLUCCI o DANELUZZI di Udine. —
da un Cristoforo, il quale fu nominato da Ga- Da oltre un secolo, cioè nel 1715, fu aggregata
leotto Malatesta uno degli 82 suoi consiglieri, al consiglio di Udine da cui deriva la sua nobil-

nella cui carica gli successe il figlio maggiore tà confermata con sovrana risoluzione del 24 Nov.
Barnaba. — Oltre cinque vescovi, emersero da 1820. Dal 4767 in poi la medesima godeva nella

questa famiglia due cardinali, Pietro e Girolamo, discendenza mascolina del titolo comitale in causa
questi creato da Giulio III nel 4 551. — Un al- della giurisdizione feudale col detto titolo otte-

tro Girolamo, Gesuita, fu il primo del suo ordi- nuta dal Senato Veneto nella villa di Bagnaria
ne che in Parigi insegnasse filosofia, e da Cle- nel Friuli. — Arma: D'azzurro, a tre spighe di

mente Vili nel 4 596 inviato nunzio ai Maroniti grano d'oro terrazzate di verde.
del Monte Libano. — Odd'Antonio uditore e con- DANESE nel Napoletano. — Arma: D'azzurro,
sigliere di Cesare Borgia e pretore di Urbino; a due corvi d'argento affrontati, posati .sopra un
Pompeo fu creato conte dall' Imperator Carlo V monte di tre cime al naturale, ed una fascia in
ed ebbe nobiltà in Bologna. — Il ramo dei Dan- divisa alzata d' oro sormontata da una testa di

dini di Roma, ascritto all'ordine senatorio col ti- moro al naturale in profilo, e da una rosa di rosso

tolo comitale, dette Ercole creato Cardinale da di cinque foglie nel canton destro dello scudo.
Pio VII nel 4 823. — Arma: Eguale alla prece- DANESI di Bologna. — Assai antica e no-
dente. bile, derivata dalla potente famiglia dei Lamber-
DANDOLO di Venezia. — Una delle più an- tazzi, à appartenuto al Consiglio. — Bittino nel
tiche ed illustri famiglie veneziane, e contempo- 1280 diede ostaggi al Cardinal Legato: Rizza rdo,
raneamente alla fondazione della città si riscon- soldato valoroso morì alla §»y?ra santa nel 4291;
tra tra le tribunizie ed elettrici nel 697 di Pao- Danese di Sovrano fu degli anziani nel 1285, e
luccio Anafesto primo doge. Dette alla patria noi 1294 degli otto che governarono la città;

quattro dogi: Enrico nel 4192, che dopo aver Guidochcrio fu del consiglio dei due mila nel
condotto i crociati a rimettere in trono a Co- 1292; Antonio dogli anziani nel 1323 e Giuliano
stantinopoli Isacco l'Angelo, conquistò la città e nel 4 350, c dopo di qnesti, molti altri della fa-
rifiutò il regno offertogliene. — Giovanni doge miglia sostennero la stessa carica. — Quest'ulti-
nel 4 278, sostenne lunga guerra col patriarca di mo fu pure castellano della rocca di S. Agata.
Aquileia. — Francesco doge nel 4 328 ebbe il so- Sante d'Andrea nel 1358 dottor di legge colle-
pranome di cane, perch- nudato a Papa Cle- giate ed insigne lettor pubblico, fu del consiglio
mente V per l'assoluzion itali interdetto fulmi- dei 400 nel. ... ed amb.-'iatore al papa Gre-
nato contro Venezia, si et,» guisa di cane con gorio XI e al March, di I errar a nel 1377. —
corda al collo ai piedi li. Tri, -elìce, dichiarando Virgilio ed Ercole furono * alteri di S. Stefano.
di non volersi torre tia p-ll- limitazione, se — Arma ?
ma non fosse assolto. • Ai. i j tmtne il dom ito DANI del Piemonte. — Conti di Magnano.
dal 4 342 al 4 354: ebb- roti lercio di lettere <*ul — Arma: D'azzurro, al daino d'argento slanciato
Petrarca, e scrisse dup <ti. :he latine di Veo. -
verso una stcila di sol raggi d'oro nel punto de-
zia pubblicherai Mui jion — Fòntino, figlio Hi stro del capo.
Andrea, fu ambasciatole do a Repubblica ed uno DANI di Mzza. — Conti di Villafranca. —
nel Consiglio dei Dicci. Tre tei membri di questa Arma: D'oro, all'albero nudrito sulla pianura er-
famiglia furono, jfcrbcuratori di San Marco, altri bosa e sinistrato da un daino rampante contro il

ambasciatori, gdriprali. pi ci» ti e rettori di Pro- tronco, il tutto al naturale.


vincie. — Vincenzo Dandolo dotto chimico e ce- DANIELE di Siracusa. — Antica e nòbile

DAN — 3 50 — DAR
famiglia di Noto, portata in Siracusa da Pietro scudo e accompagnato in capo da tre stelle male
Daniele il quale acquistò il feudo di Canicatù nel ordinate d'oro.
1413 e vi occupò le prime cariche. Un Mario fu DAPORTO di Ravenna. — Pietro Daporto,
primo marchese delli Bagni per concessione del che vuoisi capostipite della famiglia, si trova vis-
re Carlo II, nel 1680. — Giuseppe capitano giu- suto nel 1292. — Un Guglielmo sostenne nel
stiziere di Siracusa nel 1748. — Vanta tra ca- i 1327 la dignità di rettore di Ravenna e fu caro
valieri gerosolimitani Fr. Francesco morto nel ad Ostasio Polentani. — Donato, datosi al ser-
presidio di S. Telmo; altro Fr. Francesco morto vizio della Repubblica di Venezia, guerreggiò con-
nell'assedio di Malta nel 1559. — Arma: Di ros- tro i Genovesi, e fu creato membro del maggior
so, all' agnello d' argento tenente una bandiera ,
Consiglio di quella città. — Arma: D'oro, all' a-
della stesso svolazzante a sinistra sopra una cam- quila di nero.
pagna cucita d'azzurro.
j

DARDANI di Venezia. — Nobilissima fami-


DAXIELLI di Fossombrone. — Fregiata del ! glia originaria di Cremona, la quale trapiantatasi
titolo comitale. — Bernardino era de' consiglieri in Venezia edificò in gran parte la contrada di
del Comune nel 1486. — Giambattista autore di S. Marziale, eJ essendo stata ascritta alla veneta
componimenti drammatici. (Estinta). — Arma:
ì

cittadinanza, ebbe grandi onori dalla Repubblica.


D' oro, al. a fascia di rosso, accompagnata in ca- — Jacopo fu uomo valoroso e servì la patria
po da tre stelle d'argento ordinate in fascia, ed colla propria persona e con due suoi figli, Gio-
in punta da tre cipressi di verde. vanni e Barnaba, e con molti soldati a loro spese
DANNA del Piemonte. — Conti di Usseglio. mantenuti nella guerra di Zara del 1346. Gio-
— Arma: D'argento, manMIato d' azzurro, que- vanni vi cadde morto sotto gli occhi del padre,
sto carico di due colombe del primo, passanti; e Barnaba tornato in patria, applicossi agli stu-
col capo d* oro, all'aquila di nero coronata dello dii della filosofia e medicina, e tale profìtto vi
stesso. fece che chiamato a Padova da Francesco Car-
DANSO del Piemonte. — Arma: Spaccato; rara, fu da lui fatto cavaliere e trattenuto con
nel 1.» d'argento, a due galli di rosso affrontati; grosso stipendio per leggere in quella Università.
nel 2." scoccato d' oro e di rosso. — Cimiero: — Arma?
Un gallo di rosso, tenente col becco il Motto: DARDANI di Verona. — Famiglia antichis-
TODO ES NADA DE FAVOR. sima di Venezia, esclusa, non si sa il perchè, dal
DANZETTA di Perugia. — Originaria di Maggior Consiglio nel 1297, la quale dopo varie
Facciano, castello ed ora comune nella provincia avventure, in Verona fu aggregata nel 1644 a

perugina. Diccsi prendesse stabile dimora, fra il quel nobile Consiglio. — Ventura di Marco assai
XIV e il XV secolo, in Perugia ove un Cesare prode guerriero del XVII secolo. — Arma: D'az-
sostenne cariche cittadine sul cader del 1300. zurro, alla fascia di rosso curvata in banda, ca-
Fregiata del titolo baronale ottenuto nel 1834 ricata di tre uccelli d' argento e accompagnata
per concessione pontificia da un Fabio di Nicola da due stelle dello stesso, una in punta del ca-
per se e suoi successori. — Si distinsero nelle po e una nel mezzo della punta.
armi un Nicolò che nel 1569 combattè strenua- DARDANONI di Milano. — Cominciò ad oc-
mente sotto il duca di Guisa all'assedio di Poi- cupar posti di città nel secolo XVI. — Giuiio
tiers, e che distintosi poscia a quello di Fama- fu dei 60 decurioni, e questore del magistrato
gosta mori governatore nell' isola di Candia al ordinario Gio.-Andrea suo figlio fu pure dei 60
servizio della signoria di Venezia. — Fabio di decurioni, e Girolamo figlio del precedente fu ca-
Leonardo militò sotto il capitano Gio. Matteo pitano e dei XII di Provvisione, e non ebbe che
Bourbon di Sorbello nel 1568. — Pompeo di Cur- una sola figlia, Camilla, la quale portò le ric-

zio, morto in Ungheria nella guerra del 1595. chezze dei Dardanoni nei marchesi Pozzobonelli.
Nelle dignità ecclesiastiche si segnalarono lious. — Arma: Partito d'oro, e di rosso, al leone del-
Ottavio morto nel 1658 Protonotario Apostolico. l' uno all'altro.

Don Cristoforo Abate Cassinese. Mons. Fran- DARMER di Venezia. — Vennero da Cadore
cesco Arcidiacono di Perugia. Dottissimo nelle e furono tribuni antichi. — Arma: D'oro, alla

lettere e nelle scienze fu un P. Fabio, gesuita, fascia d' azzurro, accompagnata io capo da tre
autore di molte svariatissime opere, alcune delle gigli dello stesso, ordinati in fascia.

quali si conservano tuttavia inedite nella Biblio- DARPIN di Venezia. — Originaria di Pavia,

teca dei Canonici Laterancnsi di S. Pietro in Vin- estinta nel 1392. — Arma: D'oro, a tre fascie

culis di Roma. — Arma: D' azzurro, alla stella d'azzurro.


d' oro. DARPO di Venezia. — (Estinta nel 1311).

DANZI di Bologna. — Arma: D' azzurro, al — Arma: Semispaccato, semitagliato verso la

siuistrocherio armato d'argenti, impugnante uno punta e rispaccato di rosso e d' argento.

scettro d' oro movente dui fianco destro dello DASSI di Pavia. — Vincenzo Dassi con ce-

DAT — 351 — DAU
sareo dispaccio 31 Àg. 1786 ottenne la nobiltà ronata del campo; b) d'argento, a tre serpenti

per sè e suoi discendenti; Giuseppe-Antonio suo ondeggiati in palo d'azzurro, coronati d'oro, po-

figlio ne ottenne la conferma con sovrana risolu- sti in fascia, ingoiatiti ciascuno un fanciullo di
zione 28 Gen. 1817. (Estinta). — Arma: D' az- carnagione, quello del mezzo addestrato dalle let-
zurro, a quattro cotisse d'argento, accompagnate tere FR d' azzurro, e sinistrato dalle lettere SF
da nove stelle di sei raggi d' oro, otto poste in dello stesso; nel 2.» inquartato al 1.° d'argento,

giro ed una in abisso. ad un uomo vestito di rosso, coperto di un cap-


DASTIZZO di Venezia. — Originaria del Tri- pello dello stesso, montato sopra un cavallo bian-
vigiano, e spenta nel 1076. — Arma: Spaccato co passante, brigliato d'oro; al 2.° e 3.° inquar-
merlato d'azzurro e d'argento. tato: a) di rosso, a tre anelli d'oro incastonati

DATI di Cremona. — Originaria di Firenze; da rubini, 2 e 1, intrecciati, quello in punta ro-


e stabilita in Cremona circa al 1228 con Gio- vesciato: b) di rosso, a un berretto piramidale
vanni Dati marito di Aurelia Cavalcabò. — È d'oro, rimboccato d'argento, con la sommità le-

fregiata del titolo marchionale che Carlo II re di gata da due nastri svolazzanti dello stesso: c) fa-

Spagna e duca di Milano con diploma 21 Ag. sciato nebuloso d'azzurro e d'argento di sei pezzi:
1668, concedeva a Paolo Dati sul feudo di Sospi- d) di rosso, al morso di cavallo d' argento posto
ro, Motta, BalufTì e Cella ; il qual titolo, insieme in sbarra: al 4.° di rosso, a tre bande d'azzurro
all'antica' nobiltà, fu confermato con sovrana ri- bordate d'oro, e una testa di moro di nero tor-
soluzione del 1.° Apr. 1816 da Francesco l im- tigliata d'argento, attraversante sulle bande. —
perai di Austria. — Dalla casa dei Dati usciro- Cimiero: Un' aquila uscente di nero, coronata
no quattordici decurioni, dei quali il primo fu d' oro.
Valentino nel 1282 e l'ultimo Luigi nel 1778. — DATTA di Torino. — Appartiene a questa
Aurelio, podestà di Pontremoli nel 1292; Ghe- casa il Cav. Pietro autore della Storia dei Prin-
rardo, nel 1340 creato conte palatino da Ludo- cipi di Acaia di Casa Savoia, che coprì cariche
vico il Bavaro; Amilcare nel 1387 referendario eminenti nella corte di re Carlo-Alberto, e fu

Apostolico di Urbano VI. Giovanni nel 1435 va- uno di que'bencmeriti che promossero la institu-
loroso soldato nell'armata navale del Duca Filip- zione della R. Deputazione di Storia patria per il

po-Maria Visconti. — Sigismondo governatore di Piemonte.— Arma: D'oro, a tre bande d'azzurro.
Bobbio e Piacenza. — Arma: D'oro, all'aquila di — Cimiero: Un crescente montante. — Motto:
nero, membrata, rostrata e coronata del campo, Luce a sole data.
e linguata di rosso. DATTARI di Bologna. — Arma: D' azzurro,
DATI di Firenze. — Detti Capirossi dal loro al dattero al naturale nudrito su una pianura er-
stemma gentilizio, dall'Incisa discesero a Firenze bosa; col capo d'Angiò.
nel secolo XIII. Donusdeo fu notaro della signo- DATTARINO di Crema, vedi Noli.
ria nel 1290, e dopo quell'epoca dal 1380 al DATTI di Cingoli. — Arma: D'azzurro, alla

1511 ottennero i suoi discendenti cinque volte il banda d'argento, col lambello di quattro pendenti
priorato. —Coro di Stagio gonfaloniere nel 1429, di rosso, tra i quali tre stelle d'oro.
e suo fratello Leonardo generale dell' ordine dei DATTILA di Cosenza. — Arma : D 'azzurro,
Domenicani, maestro del S. Palazzo e finalmente alla palma di dattero d' oro, accostata da due
Cardinale nel 1426; altri due di questo stesso stelle dello stesso.
nome furono uomini di lettere, uno Vescovo di DATTILI di Pavia. — Si trovano memorie
Massa e segretario di Paolo II, l' altro canonico della nobiltà di questa famiglia in Voghera fino
della Cattedrale di Firenze. — Latino capitano di dal 1300. — Diede decurioni a quella città in
Enrico VI re d'Inghilterra, e Roberto ammiraglio tutte le epoche, e si stabilì in Pavia verso la fine

dell'Ordine di Rodi. — Sotto il governo mediceo del XVIII secolo. — Il capitano Giovanni fu di-

Francesco di Camillo Dati fu eletto senatore ; e chiarato nobile con decreto 18 Ottobre 1790.
Leonardo Vescovo di Montepulciano. (Estinta nel Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, all'aquila di nero
1767). — Arma: D'argento, a tre teste di uomo coronata del campo; nel 2.° d'azzurro, all'albero
di rosso, poste in profilo, ordinate in fascia; col di palma di verde fruttifero di rosso, fustato al
capo d'Angiò. naturale e nudrito nella pianura erbosa.
DATI di Milano. — Arma: D'oro, all'aquila DAUFERIO o AUFERIO o OFFERIO di Be-
di nero, coronata del campo. nevento. — Famiglia originata da Dauferio cava-
DATI DELLA SO MAGLI A di Milano. — Nel liere beneventano in tempo di Grimoaldo III Prin-
1688 il Conte Antonio della Somaglia chiamò suo cipe di Benevento nell'anno 788. Ha goduto no-
erede Paolo de' Marchesi Dati, Pati*. Cremonese biltà in Benevento, Salerno al seggio di Campo,
con obbligo di assumere il suo nome, cognome Ha vello e Napoli al seggio di Nido, ed è stata si-
•ed arma. (Estinta nel 1816). — Arma: Spaccato; gnora di sette feudi. — Emersero da questa casa
nel 1." rispaccato: a) d'oro, all'aquila di nero co- tre cardinali: Giovanni nel 1119; altro Giovanni

DAV — 352 — DAV
nel 4 424, ed un terzo, pur detto Giovanni, nel dello scisma d'Inghilterra. (Estinta nel 4 838).
4 4 91. — Scipione Vescovo di Acerra; Bartolomeo Arma: D'azzurro, al leone d'oro.
giustiziere di Capitanata pel re Carlo II d'Angiò; DAVANZATI-CHIARINI di Firenze. — Ot-
Ligorio giustiziere di Abruzzo nel 4 329; France- tennero per tre volte il priorato tra il 4 317 e il

sco barone di Frosolone. — Arma : Di rosso, alla 4 425. — Arbfa: Di rosso, alla banda scaccata
banda composta di vai d'argento e d'azzurro ac- d'azzurro e d'argento.
compagnata da due rose d'argento. — Alias: Di DAVANZO di Firenze e dell' Istria. — Se
verde, alla croce d'argento accantonata da quattro ne anno notizie fin dal XII secolo, essendo a-
rose di rosso. scritta in Firenze all'arte della seta in cui ebbe
DAULI o DOTTI di Padova. — Originaria dei consoli, fra' quali Dino nel 4 225. — Per le

di Venezia, e stabilita in Padova da antichissimo discordie intestine, si recò a Firenze nel 4 279,
tempo, fuammessa al nobile Consiglio nel 4081. Rinaldo degli Orsini, detto il Cardinal Latino, e

Diversi membri di questa famiglia salirono alla compose la pace fra le primarie famiglie, fra i

dignità di console, il primo dei quali fu un Fa- fideiussori della quale, per la parte ghibellina ap-
biano nel 4 088. Altri si segnalarono nelle armi; parisce un Ghino di questa famiglia, il quale era
e nel 4 280 abbiamo un Pietro capitano di fanti stato per lo innanzi confinato fuori di Firenze,
per la padovana repubblica che combattè da va- ma che poi fu tra i 14 buoni uomini e savi che

loroso contro i Veronesi a Cologna. — Paolo nel sostennero per due anni (4 281-1282) il nuovo go-
4 289, prefetto della milizia, fu proposto alla cu- verno di Firenze, e nel 4 289 fu commissario del
stodia di Vicenza. — Nel 4 373 Francesco Dotti Comune. — Dal 4 298 al 4 342 i Davanzo otten-
difese la patria contro le armi dei Veneti. — nero per undici volte il priorato, e dettero alla
Aiima : Inquartato d'argento e di rosso. — Alias- Repubblica, nel 1330, un gonfaloniere di giusti-

Inquartato d'argento e d'azzurro. zia nella persona di Ricco di Buto, il quale ap-
DAULI, anticamente GRADI ANI, di Venezia. partenne poi al Magistrato dei dodici nel 4 336.
— Fu una delle tribunizie, e si spense nel 4 269 — Nel 4 342, fra i molti che abbandonarono Fi-
nella persona di messer Piero patron all'Arsena- renze per sottrarsi alla crudeltà del Duca d' A-
le. — Arma: Spaccato; nel 4.» di rosso ad una tene, vi fu anche un membro di questa famiglia,
crocetta d'oro; nel 2.° di verde, ad una crocetta di nome Pietro, che riparò alla Corte del Pa-
d'argento. triarca di Aquileia, Bertrando di S. Ginesio, e

DAVAGNA di Genova. — Dalla villa di Da- ne ebbe l' investitura del feudo di Cozur nella

vagna nella valle di Bargagli situata sopra il fiu- provincia d' Albona in Istria. — Dopo il 1400
me del Bisagno, si portò questa famiglia in Ge- questa famiglia fu a Pola, dopo il 1500 a Pirano,
nova nel 4 426: e fu nel 4 528 ascritta a quella e dopo il 1700 a Rovigno, nella quale città da-
nobiltà e aggregata nell'albergo dei Marini. An- tasi al commercio marittimo ebbe una lunga se-
tonio di Davagna, artefice guelfo, nel 4 453 fu dei rie di capitani di lungo corso; ed un ramo di
consiglieri. — Cristoforo nel 4 462 uno dei quat- essa nel 4 834 si trapiantò nel Mantovano, dove
tro capitani della Repubblica, c nel 4 978 dei tutt'ora fiorisce. — Arma: D'azzurro, al delfino

capitani del popolo. Nel 4 484 Gaspare fu uno d'argento, movente da un mare al naturale spu-
dei capitani di galee armate in Genova da Papa meggiante d'argento. — Alias: D'azzurro, a due
Sisto IV contro i Turchi. — Nel 4528 Giovanni delfini d' argento, accompagnati in capo da due
fu dei dodici cittadini eletti per riformare le leggi stelle d' oro. — La famiglia dell' Istria, per ra-
della repubblica e fu inviato ad invitare Andrea gione dell'arma, era detta dei Delfini.
Doria che venisse a liberare la patria. — Arma: DAVERIO di Milano. — Di antica origine
D' azzurro, al leone d' argento sostenente con la comasca trapiantata in Milano, fu una delle 200
branca destra anteriore un giglio d'oro. famiglie nobili alle quali Ottone Visconti Arciv.
DAVANZATI di Firenze. — Lottieri di Da- e Signor di Milano accordava nel 4 277 il diritto

vanzato fu nel 4 320 il primo dei quarantotto esclusivo dell' Ordinariato del Duomo Milanese.

priori che dette alla Repubblica questa famiglia, Ebbe la giurisdizione di alcuni feudi ecclesiastici,

la quale ebbe ancora per dieci volte il gonfulo- e il diritto al grado di Cattatici o Capitani. Un
nierato. — Manetto nel 4 397 deputato sindaco ramo dei Daverio fu feudatario di Castignate e

per trattare la pace tra i Pisani, Lucchesi e Fio- Nizzolina nella pieve di Olgiate-Olona, feudo com-
rentini. — M. Giuliano di Nicolò fu oratore al prato nel 4 691 da un Simone il cui figlio Giam-
Duca Filippo-Maria Visconti per lamentarsi che battista fu creato marchese nel 4716. Fu questo
colla sua ambizione mettesse sossopra 1' Italia. l'ultimo di sua famiglia i cui beni passarono in
Eugenio IV lo creò pei suoi meriti Cavaliere a quelle dei Brasca e dei Piola. — Giacobino, con-
Spron d'oro. — Anton-Francesco di Giuliano fu sole di Varese, pubblicò nel 4 389 gli statuti

padre del celebre Bernardo fumoso non meno per della sua patria. — Uberto consigliere aulico du-
la sua traduzione di Tacito, che per la sua storia cale nel 4414. — Arma: Fasciato argento di d' e
DAZ — 353 — DED
rosso, col capo d'oro, all'aquila di nero coronata d'argento, alla testa di toro attraversante in cuo-

del campo. re ; col capo d' Angiò.


DAVERIO di Milano. — Antica famiglia mi- DECIANI di Udine. — Trac origine dalla

lanese che ebbe ed à tuttora antichissimi pos- Carnia. — Le sue prime memorie risalgono alla

sessi in Vergiate. Fu dichiarata patrizia nel 1770, fine del XIV secolo nel qual tempo era gover-
ed ebbe un giureconsulto collegiate — Arma: natore dell'abbazia di Moggio un Odorico del De-
Spaccato; nel 4.» d'oro, all'aquila di nero coronata cano, i cui discendenti si dissero poi Deciani.,

del campo; nel 2.° di rosso, a tre fascie d'oro. Nicolò suo figlio trapiantò la propria famiglia in

DAVIA di Bologna, — Originaria di Domo- Udine, dove Gian-Francesco fu ascritto al patri-

dossola e trapiantata in Bologna nel 1630 dove ziato con tutti i suoi discendenti nel 1517. —
divenne ragguardevole dopo le ricchezze accumu- Tiberio professore alla università di Padova fu

late da un Pietro. — Giambattista nel 1664 fu uno dei più famosi giureconsulti del suo tempo ;

degli anziani. — Virginio figlio del precedente fu e venne creato cavaliere di S. Marco e di S. Gior-
fatto marchese dal Re d'Inghilterra, e già prima gio e conte lateranense. — Arma: Partito; a
era stato anziano ed aveva ottenuto il senatora- destra d'azzurro, all'aquila spiegata di nero co-

to. — Questa famiglia aveva pure i titoli di Conti ronata d'oro uscente dalla partizione; a sinistra

di Almond e Pari di Scozia. — Altri Davia eser- d'argento, alla banda di nero.
citavano in Bologna la mercatura. — Arma: Spac- DECII del Friuli. — Arma : Spaccato ; nel
cato d'argento e di rosso, al leone d' oro attra- 1.° d'argento, alla mezz'aquila di nero, movente
versante, tenente colla branca sinistra un giglio dallo spaccato; nel 2.° d'azzurro, al crescente ri-

dello stesso. voltato d'oro.


DAVIA di Milano. — Famiglia di parte guel- DECIO del Napoletano. — Nobile originaria
fa. — Arma: Spaccato d'azzurro e d'oro, al leone della città di Como, ed ascritta nel 1624 alla

dall'uno all'altro, tenente un giglio del secondo. cittadinanza e nobiltà romana, fu riconosciuta no-
DAVICO di Fossano. — Giovanni-Silvestro, bile nel 1835. — Arma?
figlio di Tommaso e fratello del senatore Silvio DECRÈ del Piemonte. — Signori di Einares.
prefetto di Fossano e intendente generale di guerra — Arma Di : rosso, alla banda d'azzurro profilata
in Fossano e in Savigliano, il 4 Mar. 1723 era d'argento, caricata di dieci raggi d'oro, moventi
infeudato di Quittergo con titolo comitale. — dai profili, cinque per parte, ciascuno ondeggiante
Arma : Di rosso, al palo d' argento accostato da in sbarra sulP interno della banda, alternativa-
due viti d'oro, fruttate dello stesso. — Cimiero: mente. — Cimiero: Una sirena tenente nella de-
Una mano destra di carnagione impugnante un stra un ramo d'alloro.
ramo di palma di verde. — Motto: Vae vi de vi. DEDDI o ORSI di Forlì. — Famiglia molto
DAVID di Torino. — Conti di Serravalle. — antica che fiorì nella città di Forlì nel secolo XV.
Arma: D*oro, alla vite di .verde, sradicata, par- — Essendo un Nicolò soprannominato Orso y
im-
tita in due tralci decussati e ridecussati, ed ac- pose il cognome Orsi alla medesima. — Checco
costata da due basilischi al naturale crestati e di Andrea fu autore della congiura per la quale
linguati di rosso. — Motto: innoxia virtus. •
nel 1488 fu trucidato il conte Girolamo Riari
DAVIT di Venezia. — Originaria di Muse- signore di Forlì e d'Imola, marito della Contessa
stre ed estinta nel 1246. — Arma; Spaccato; nel Sforza. — Giovan-Battista Vescovo di Cesena nel
1.o d'oro, ad una cornetta da caccia di rosso; 1725. — Ludovico generale dell'esercito di Pino
nel 2.° bandato di rosso e d'oro di sei pezzi. III Ordelafìì contro Ferdinando di Aragona re di
DAZAN di Verona, — Arma: D'azzurro, al Napoli, e senatore di Roma. — Arma: D'azzur-
cane bracco rampante d'oro, collarinato di rosso; ro, a tre bande d'oro; col capo cucito d'azzurro
colla croce di S. Andrea merlata e doppio mer- caricato di tre stelle di sei raggi d'oro.
lata di rosso attraversante sul tutto. DEDI di Fossombrone. — Paolo era del pa-
DAZZI di Firenze. — Discendente da Azzo trio Consiglio nel 1484. ^Estinta). — Arma?
di Dino di Pacino che era di origine germanica, DEDI di Rimini. — Passò in Venezia nel
ed ascritto all' umile arte dei galigai. — Dino di 1297 e si estir.se nel 1590. — Arma: Spaccato;
Matteo di Azzo fu il primo priore di questa fa- nel 1.° d'argento, al leone illeopardito di rosso;
miglia, e Lorenzo di Piero di Daniello fu il nono nel 2.° d'oro.
e l'ultimo nel 1528. — Lorenzo difese la libertà DEDO di Venezia. — Famiglia tribunizia. —
della patria durante l'assedio, e dopo la capito- Dopo la serrata del Maggior Consiglio rimase fra
lazione fu condannato al confine. — Daniello di No- le cittadine, ma dette alla patria due Cancellieri
feri commissario di Arezzo, da Renato d' Angiù Grandi, Giovanni nel 1482, e Girolamo nel 1524.
armato cavaliere nel 1442. — Andrea di Gio- — Teodoro Vescovo di Curzola nel XVII secolo.
vanni, peritissimo nelle lettere greche e latine. — Arma: D'oro, al capo d'argento caricato di
(Estinta nel 1512). — Arma: Partito d'azzurro e un leone illeopardito di rosso.
DEI — 33 I — DEL
DEDONI di Cagliari. — Originaria di Bar- dodici volte sindaco generale in Chiusi. — Ni-
cellona, trapiantata in Sardegna da un Gherardo colò di Damaso fu del Consiglio generale datila

valorosissimo guerriero venutovi nel 1409 al se- Repubblica nel 1 i8'>. — Ahma: Spneento; nel 1."

guito del re Martino di Sicilia. — A posseduto d' oro, all' aquila bi< ipite di noni, ciaseuna testa

in feudo i villaggi d' Isili, (lesturi, Villamar, Mo- coronata del campo; nel 2." d'azzurro, a tre a-

nastir, Nuragus ed altri ora spopolati. (Estinta). nelletti male ordinati e intrecciati d'oro.
— Anma: D'argento, al leone al naturale, tenente DECAN I di ìtovifjo. — Aiim\: D'azzurro, ad
colla branca destra una spada nuda in palo, e un cuore «li rosso, infiammato dello stesso, sor-

colla sinistra un cuore; col mare fluttuoso d'az- montato da una stella d'oro.

zurro in punta. DECARA DALL'ARA di Sassuolo. — Ori-


DEFERA-LASCARIS del Piemonte, consignori ginaria di Montebaranzoìie, ed estinta ii"l ie ooh
di Gorbie — Ahma: D'argento, all'aquila di riero, XVIII. — Tomaso nel 1079 Viec-commi^niio
coronata dolio stesso; col capo cucito d'oro, al sassole^ in assenza del Podestà Righi, fu inoltre

destrocherio di carnagione impugnante un ramo rettore del Collegio dei Notai, commissario e no-
di palma di verde, con un sole di rosso nel can- taio di Mai-anello. Cn suo antenato, cioè Sor An-
tone destro del capo. — Molto: ex alto. tonio Dalhare fu podestà del Pfglteto nel 1 ìHH.
DEGNA di Treviso. — Nicolò creato nel 1555 — Aron: D'azzurro, al gallo ardito al naturale,

nobile del S. R. I. dall'lmpcrat. Carlo V. — Que- coronalo di nero, terrazzato di verde, e accompa-
sta famiglia fu aggregata al Consiglio nobile di gnato in capo da tre stelle d'oro.

Treviso nel 1782, e confermata nella sua nobiltà DELCARETTO di Biella. — Ahma : D'oro, a

con sovrana risoluzione 13 Mag. 1823. — ARMA? cinque bande di rosso.

DEI di Feltre. — Appartenne al cessato no- DELESMANIM di Va<ìova e di Vkenta. —


bile Consiglio di Féltro, ed ottonno la conforma Famiglia nobile ed a>sai potente nell'una e nel-
della nobiltà con sovrana risoluzione del Mag. l'altra città, padrona de| castello di Angarano
1821. — Fu inoltre insignita del titolo comitale. con titolo comitale. — Nel 1213 Delesmano di
— Arma? Nerica era stimatore del Comune di Vicenza: nel
DEI di Firenze. — Fu capo-stipite un Deo 1218 Delesmanino accompagni come ambasciatore
(Taddeo; di lettolo Ormarmi da Gedda. Primi ad del Comune il vescovo e podestà di Vicenza a
esser noti in Firenze sono Giovanni e Domenico Bassa no per prendere il possono di quella terra.
di Deo, il primo dei quali fu dei dodici Buono- — Da una carta del 1222 si rileva che nel borgo
mini nel Mio e gonfaloniere di compagnia nel 1 di Rerga esisteva un [tonte sul quale si passava
1ii7, mentre Domenico fu oratine alla Corte «li il fossato della mura e che era appellato il ponte
Napoli. Miliario suo figlio fu priore nel 1f73. e del Signor Dalismano. VI 1230, Giberto, Ar-
Benedetto fu non solo esatto cronista della sua ioso e Ubertello, accusati di tradimento, furono
patria, ma sostenne anche per quella diverse am- fatti condurre da EcoelifM nelle prigioni di An-
bascerie. (Estinta nel 1683). — Arma: Di rosso,
j
ga<ano. poi fatti decapitare in Padova, ed i loro
alla banda doro; col capo d azzurro, caricato di I beni confiscati ;
dopo di che Eccelino espugnò il
'

due chiavi, l'ima d'oro c l'altra d' argento, pas- castello di Angarano e fece straziare il conte Gu-
sate in croce di S. Andrea, legate di rosso, sor- ! glielmo (die vi comandava. — Nel 1 200. Attar-
montate da tre pigli d oro posti tra quattro pcn- dino Capo Negro Desinatimi, unito ad altri Pa-
denti di un lambello di rosso. dovani, per vendicarsi che fosse stato eletto po-
DEI-S1N1BALDI di Firenze. — Dettero alla destà di Vicenza un veneziano piuttosto che un
repubblica due primi, Angelo di Sinibaldo nel padovano, suscitarono alenili fuorusciti ad occu-
1 i 87, e Sinibaldo suo figlio nel 1320. Estinta pale il castello di Breganze, per il clie Vicenza
nel 101 1\ — AnMA: D'oro, al monte di sci cime dovette piegare il collo ai Padovani. — Arma :

d'azzurro, sormontato da quattro rami di verde; : D'oro, a due fascio di rosso. — Alias: D'argento,
col capo d' Augii'». a due faseie di rosso.

DEI di Sie)ia. — Originaria di Chiusi, tre-


J
DELFICO di Teramo. — L' antico cognome
giata del titolo di conti palatini, della nobiltà di questa famiglia, fregiata del titolo marchiona-
j

dell' Impero e di Roma, e del patriziato di Siena, 1 le, fu Ser Marco, cambiato in quello di Delfico
ove trapiantata fu ascritta all' ordine del genti- !
da un Pier-Giovanni Canonico Apmtino. perchè
luomo e a quello dei Nove. — Omodeo di Ranieri : cultore d dia classica letteratura. — Orazio nel
ambasciatore nel 1220 a Federigo 11 per congra- 1300 e 1301 consigliere del patrio comune. —

1

tularsi delia sua venuta in Italia. — Damaso dot- Melchiorre nel 1738 Vescovo di Muro. Altro
tore in legge e sindaco del Comune di Chiusi. Melchiorre di Berardo, letterato e filosofo, autore
— Antonio di Stefano gonfaloniere di giustizia della storia della Repubblica di S. Marino. ,E-
dal 1353 al 13G9. — Damaso dal 1431 al 1491 stinta nel 1707 .
— Ar^ia : D'argento, all'albero
fu venticinque volte gonfaloniere di giustizia e d'alloro di verde, fruttato d'oro: col capo d' az-
DEL — 355 — DEL
zurro, al crescente d'argento: Motto : ext in po- abbassata d' azzurro, a sinistra alzata d' oro.

STF.nOS DEI.I'IIICA I.AI'IIUS. DELIPEPiI di Sardegna. — AnMA : D'argento,


DELFINI di Firenze, Treviso e Venezia. — al pero fruttato e fogliato al naturale, nudrito
Àiima: Partito d'argento e d'azzurro, al delfino sulla pianura erbosa, sinistrato da un leone di

nuotante; d'oro, attraversante sulla partizione. rosso, e sormontato da tre stelle d'azzurro ordi-

DELFINI di Hmna e Toscana. — Aiima : Par- nate in fascia.


tito d'argento e d'azzurro, a tre delfini nuotanti DEL1TALA d'Alghero (Sardegna)." — Giu-
d'oro, l'uno sull'altro. seppe Delitala si distinse pel suo valore nell'e-

DELFINI di Venezia, vedi Doli in. sercito spaguuolo, e specialmente nella battaglia

DELFINI* IO di Venezia. Aiima: Partito — avvenuta sotto le mura di Barcellona nel 1714.
d'argento e d'azzurro, a due delfini in palo e ad- Dal maresciallo Berwich fu creato sul campo ca-
dossati, dell'uno nell'altro. pitano di compagnia. Tornato in Italia si dette
DELFINO di Otturo, Conti di 'Priverò. — Ar- al servizio di Carlo IH e militò nella guerra di
ma : D'zzurro, al delfino al naturale, sormontato Napoli. Nel 4743 ebbe il comando della fortezza
da una stella d'argento. — Cimiero: Un' aquila di Capua e del castello dell' Uovo; e nel \1W fu

tenente coll'artiglio destro un tizzone acceso. nominato preside militare dell' Abruzzo ulteriore
Motto: ACOI IliSCAT IlATION'l VoLli.MAS. e della provincia dell' Aquila. — Altro Giuseppe,
DELFINO di Da Levanto a da
Genova. — distinto poeta nel secolo XVIII. — Aiima: In-
Cornigli:!. — Benedetto, anziano del Comune di quartato; nel 1° e 4" di rosso, al castello d'ar-

(Jenova nel 1303; altri investiti di eguale ufficio gento fondato sopra un monte di tre cime di
nei secoli XIV e XV. — Battistino capitano ed verde; nel 2° e 3° d'argento, alla testa di moro
1
armatore di una galea ne II armata che fece l'im- al naturale, bendata del campo, recisa, sangui-
presa di Inserta sotto il comando dell' Arciv. Fe- nante di rosso, con un giglio d'oro nel punto de-
derigo Fn roso nel lo 16. — Ascritti negli Uso- stro del capo.

dimare nel lo28. — Prosegue l'ascrizione alla DELITALA di Cagliari. — Originaria di Ma-
Nobiltà fino al 1007, in cui furono ultimi ascritti corner (Sardegna). — Manuele introduttore d'am-
Giambattista e Pantaleo figli di Tommaso q.in basciatori alla corte di Carlo III di Spagna ebbe
Girolamo. — AitMA: D'oro, al delfino di nero in per sè e suoi discendenti il titolo di marchese di
banda fra due bande in divisa di rosso: eoi capo Manca. — Appartennero a questa casa un Tom-
d'oro alla croce di rosso. maso, padre del precedente, che. fu cavaliere di
DELFINO di Valtellina. — Antica famiglia Alcantara e governatore di Cagliari, ed un Giu-
originaria di Francia. — Leone Aprile suo capo- seppe letterato distinto del XVII secolo che fu
stipite fiorì verso il 1280. — Estinta in princi- governatore di Cagliari e poi viceré dell'isola. —
pio del XIX secolo nella persona di Francesco Aiima: D'azzurro, spaccato da un filetto d'oro;
die lasciò erede la famiglia Guicciardi. — Aiima: nel 1.° un cane d'argento nella sinistra dello scu-
I)' azzurro, alla fascia di rosso sostenuta da un do, sormontato da sei stelle di sei raggi d' oro
|ialo dtdlo stesso, e accompagnata in capo da un male ordinate, corrente verso un puledro d' ar-
delfino d'argento coronato d'oro. gento, passante, rivoltato, nella destra dello scu-
DELFINONI di Milano. — Antica famiglia do; nel 2.» una fontana a due zampilli d'argento,
oriunda dalla Brianza. — Anselmo fu consolo di accostata da quattro cipressi al naturale, due per
Milano nel 1000; Delfino fabbricò il castello di parte, il tutto fondato e nudrito sulla pianura
Pieraeeio presso Uggiolio die fu tenuto dalla fa- erbosa al naturale.
miglia fino al 141 1. — Lbbe l'immunità nel I 490, DELITALA di Nulvi (Sardegna). Aiima — :

diede decurioni ed un fisico collcgiato, ed ebbe D'azzurro, alla campagna di rosso, con un mastio
il feudo di Rovagnatc. — Estinta, e ne furono d'argento, merlato, fortificato da tre torri pure
creili i .Marchesi Casati. — Aiima : Spaccato; nel merlate, fondato sopra un prato scorciato ed iso-
l.° d'oro, all'aquila di nero coronata del campo: lato di verde attraversante.
nel ì. n
d'argento, a un castello torricellato dì due DELLOKI di Aai>oli. — Aiima: Fasciato d'ar-
pc/./.i di rosso, aperto del campo, accostato nel- gento e di azzurro di otto pezzi.
l'apertura della porta da un delfino di verde, in DFX M ESTUI di Cormons nel Friuli. — Ori-
palo, coronato d'oro; e un occhio limano al na- ginaria della Toscana, fu detta anticamente de
turale, sormontato dalle sue sopracciglia di nero, Pazzia, e chiamata di poi del Mostri in dialetlo
posto tra le due torri. friulano, perchè uno dei suoi antenati si distinse
DELIA O DELLIA di Venezia. - Originaria qual maestro di filosofia. Il primo che di questa
di Aitino e tribunizia, fece edificare la chiesa di famiglia liguri in Cormons è Stefano del Mostri,
S. Basso. — Si estiuso nel 1308 nella persona di e ciò nel 1488. — Divennero poi i suoi discen-

inesser Biagio camerlengo del Comune. — Aiima: denti nobili provinciali della contea di Gorizia;

Di rosso, alla fascia rotta e spostata, a destra e nel 1631 Luca e Giovanni furono creati liberi
DEL — 350 — DEM
baroni del S. R. I. col predicato di Sehònberg e turcasso, vestita di rOs»;"» pure al naturale, in
dall' Imper. Ferdinando II con diploma datato da atto di guardare il leone; nel 3.» d'oro, alla Pro-
Eberstorfii sotto il 27 Sctt. del suddetto anno. serpina al naturale, vestita d'azzurro, coronata di
Varii dei Del Mestri si distinsero nella carriera cipresso di verde, in atto di minacciare con un
ecclesiastica: Giuseppe-Antonio e Luca-Sartorio gruppo di serpenti al naturale che tiene nella de-
Vescovi di Trieste, il primo nel 1721, e il se- stra, alcuni demonii inviluppati dalle fiamme, il

condo nel 1724. Altri si dettero alla carriera di- tutto al naturale.
plomatica e civile. — Una seconda famiglia omo- DELOGU di Sardegna. — Ebbero il cavalie-
nima, chiamata i Conti del Mestri, fiorì parimente rato nel 1739. — Arma: D'azzurro, a tre bande
in Cormons, ed ottenne il 27 Luglio del 1584 d'oro, con un seggiolone d'argento attraversante,
dall'Arciduca Carlo diverse prerogative di nobiltà sormontato da una stella di rosso, posta sulla
equestre. — Nel 1 597 un Giorgio fu chiamato banda di mezzo.
alla radunanza degli Stati Goriziani. Da questo DELOGU di Sardegna. — Ebbero il cavalie-
Giorgio discese nel 1588 Giovan-Vito che fu il rato in persona di un Giovanni-Antioco il 18 Mar.
primo della sua famiglia ad avere il baronata col 1G55. — Arma: Inquartato; nel I." di rosso, al-
predicato di Schdnberg da Ferdinando III Imper. l'albero di verde, con due cavalli al naturale legati
datato da Vienna il di 11 Gin. 1638. Il barone al tronco di esso; nel 2. n d'azzurro, a sei scudi,
Giuseppe del Mestri divenne poi conte del S. R. ossieno monete, d oro, ordinati 2, 2 e 2 ; nel 3."

I. coi suoi discendenti per concessione dell' Impe- d'azzurro, al castello al naturale, sormontato da
ratrice Maria-Teresa nel 1 77 i-, ed ebbe la giuri- un destrocherio armato impugnante una spada, il

sdizione di Cormons. — Arma: Inquartato; nel tutto al naturale ; nel 4.° d'oro, all'orso al na-
1.° e 4.° d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° e 3.° turale.
d' azzurro, a due pali d'argento; sul tutto d' ar- DELUCA di Sicilia. — Originaria di Napoli,
gento alla banda di rosso caricata da una capra ebbe per la sua nobiltà il grandato di Spagna c
di nero. fu decorata dell' Ordine del Toson d'oro. — An-
DELMINIO di Portogruaro. — Originaria della tonio creato Cardinale il 16 Mar. 1863 dal Pon-
Dalmazia e qualificata col titolo di nobile. — Giu- tefice Pio IX. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'ar-

lio-Camillo, nato nel 1479, erudito nelle lettere gento, alla croce di rosso; nel 2.° di rosso, a tre
latine e greche e nelle scienze filosofico-legali, stelle d'oro. — Alias: Spaccato; nel 1.° d'azzur-
insegnò nella università di Udine e poi in qucla ro, ad un giglio d'oro nel capo ed altro mezzo
di Bologna. — Arma ? giglio dello stesso movente dalla partizione : nel

DELOCIII di Tcrtenia (Sardegna). — Arma: 2.° d'ermellino. — Alias: D'azzurro, al leone d'o-
Inquartato; nel 1.° d'azzurro, ad una rupe al na- ro, rampante contro una colonna d'argento; il

turale sormontata da un sole d'oro; nel 2.° d'ar- tutto poggiato sopra una terrazza di verde.
gento, al destroclicrio vestito di rosso, impugnante DELVECCHIO di Cagliari. — Ebbe il cava-
colla mano di carnagione un mazzetto di fiori ;
lierato e la nobiltà il 15 Die. 1670. (Estinta). —
nel 3." d'argento, all'albero nudrito sulla pianura Arma: Spaccato; nel 1.° di verde, ad una torre,
erbosa, il tutto al naturale; nel 4.° di rosso, al ed a' piedi di essa a sinistra un vecchio sdrajato,
leone d'oro impugnante colla branca anteriore de- vestito d'azzurro, il tutto al naturale; nel 2.°
stra una spada d'argento. d'azzurro, al volo di rosso, caricato di un sole

DELOGU di Buiinamari (Sai-degna). — Ebbe d'oro.


il cavalierato e la nobiltà in persona di un An- DELVECCHIO di Lucerà. — Arma : Di rosso,
drea il 1.° Ott. 1749. — Arma: Spaccato; nel ad un fascio di miglio al naturale legato d'oro.
1.° d'azzurro, a cinque stelle d'oro ordinate in DEMAR di Favenna. — Arma: Grembiato
cerchio; nel 2.° d'argento, al seggiolone di rosso, d'oro e d'azzurro.
volto verso sinistra, collocato sopra una base qua- DE MARIA-ALLIATA di Palermo Baroni di

drata di marmo al naturale. Allori. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, a tre

DELOGU é'Itiri (Sardegna). — Ebbero il ca- pali di nero; nel 2.° mareggiato d'azzurro c d'ar-

valierato e la nobiltà il 6 Apr. 1738 in persona gento ; col capo d'azzurro caricato di tre stelle
di un Giovanni-Battista. — Arma: Interzato in d'oro, la partizione attraversata in banda ricurva
fascia; nel 1.° d'azzurro, al crescente d'argento a dalla zona zodiacale d'argento marcata dei segni
destra ed una stella dello stesso a sinistra, col del sagittario, dello scorpione e della libbra di
motto scritto in due linee fra il crescente e la nero.
stella est tiri terra locus semper coei.umqle Dia- DEMIDOFF di Toscana. — Originaria russa,
na; nel 2." d'argento, ad una quercia, con un'a- stabilita in Firenze in principio del XIX secolo,

quila posata su di essa, ed un leone in atto di e decorata dal Granduca di Toscana Leopoldo II

arrampicarsi per rapire I' aquila, il tutto al na- del titolo di Duca di S. Donato. — Arma: Partito;

turale, e sinistrato dalla figura di Diana coll'arco nel 1.° inchiavato d'oro e di nero, spaccato d'az-
DEN — 357 — DEO
zurro, al mantello d' argento, e la fascia dello feudataria originaria di Amalfi e che vuoisi di-
stesso attraversante sullo spaccato; nel 2.° d'ar- scesa da Sergio soprannominato Dentice, conte
gento, al giglio di giardino allargato e bottonato della Repubblica Amalfitana nel secolo X. —
di rosso, spaccato d'argento alla croce di rosso. Passò prima in Sorrento e poi in Napoli, ove fu
DENABIAN della valle d' Aosta. — Arma: annoverata tra le 1200 baronali del regno. Si
D'oro, al leone di rosso nascente da un muro divise in due rami principali che dalle armi che
d'argento, merlato alla guelfa, innalzato sino al usarono si dissero Dentice delle stelle e Dentice
capo dello scudo. — Motto: m deo spes mea. del pesce; il primo godette gli onori del Seggio
DENTAMI di Bologna. — Arma: Di rosso, di Nido e il secondo del Seggio di Capuana. —
alla manovella dentata d'oro. Ha vestito l'abito di Malta nel 1565 ed à goduto
DENTARINA di Verona. — Questa famiglia nobiltà anche in Sorrento nel Seggio di Porta, in

si trova in un elenco di parecchie case antiche Salerno nel Seggio del Campo dei Longobardi, in

e di alcune anche nobili, ma non ascritte al no- Amalfi ed in Capua. — Ebbe inoltre la signoria
bile consiglio, che formano la seconda parte di di ben 37 feudi, della contea di S. Maria Ingri-
un Blasone Veronese. — Arma: D'azzurro, alla sone, del ducato di Accadia e dei principati di
torre d'argento, aperta e finestrata di nero, po- Frasso, di Arecco, di S. Giacomo e di S. Vito
sta sopra una terrazza di verde. degli Schiavi. — Pietro Luigi e militi e giusti-

DENTE o DENTI di Messina. — Famiglia di zieri di Napoli. — Tomaso tra fu i baroni che
Ravenna, originata da Giovanni Denti luogote- seguirono in Toscana Carlo duca di Calabria. —
nente e vicario imperiale nell'anno 724. — Passò Francesco ciamberlano di Carlo III di Durazzo e

in Sicilia nel 12i8, ed à goduto nobiltà in Mes- suo Maggiordomo maggiore. — Antonio castel-
sina ed in Padova. — Fu signora di cinque du- lano di Lucerà nel 1441. — Francesco vescovo
cati, di quattro baronie e del principato di Ca- di Cariati nel 1505. — Lucio fu creato conte
stellazzo. Giacomo, primo ministro della Regina del S. R. I. — Arma 1

de Dentice del Pesce: D'az-


Bianca, conservatore del regno e ambasciatore zurro, al pesce dentice curvo d'oro; colla bordura

alla Santa Sede. — Lucio, luogotenente del Mae- composta d'argento e di rosso di sedici pezzi. —
stro giustiziere di Sicilia nel 1647. — Vincenzo Arma de' Dentice delle Stelle: Spaccato; nel 1.°

reggente del supremo Consiglio d'Italia nel 1672. d'argento, al leone uscente d'azzurro, circondato
— Arma: Di rosso, a due fascie d'oro caricate da sei plinti rossi coricati e ordinati in orlo; nel

da cinque denti del loro colore, 3 nella prima e 2.° di azzurro, a tre stelle d'oro, ordinate 2 e 1.
2 nella seconda. DENTIS del Piemonte. — Rolando, decurione
DENTE di Venezia. — Originari di Aitino, di Turino, ottenne nel 1614 patenti di nobiltà e

furono antichi tribuni ed appartennero al Gran lo stemma gentilizio. — Petrino avvocato fiscale
Consiglio. — Fecero edificare la chiesa di S. Eu- generale. — Furono senatori Antonio, Giuseppe-
femia, rimasero del Consiglio alla serrata di esso Bonaventura e Francesco, tutti del XVIII secolo.

nel 1297, e si spensero nel 1435, nella persona — Il secondo aveva acquistato nel 1700 il feudo
di Ser Daniele. — Arma: Spaccato inchiavato di di Bolengo, e nel 1702 parte di Capriglio. (E-

nero e d'argento. stinta nel 1798). — Arma: Sbarrato d'oro e d'az-

DENTI di Forlì. — Antica e potente fino dal zurro, a cinque denti d'argento, posti, due sulla

1200. — Giovanni professore all'università di Bo- prima sbarra d' azzurro, due sulla seconda, uno

logna nel 1385; Bernardino, ufliciale di Caterina sulla terza; col capo di rosso. — Cimiero: Una
Sforza nel 1497, scelto da questa a condottiero testa di elefante al naturale. — Motto : ni dece-
della sua fanteria contro i Fiorentini che minac- PTUS VINCiTUh.
ciavano d' invadere i suoi stati. — Antonio nel DENTUTI di Genova. — Guglielmo anziano
1445 aveva ordito una congiura contro Antonio nel 1355. — Barnaba, anziano nel 1397 e 1427,

Ordelafli, ma scoperto fu condannato a morte colla fu nel 1414 uno dei cittadini che costituirono

confisca dei beni che dopo poco furono da quel l'albergo de Scipionibus, durato fino al 1460 in

generoso principe ridonati ad Alberico ed a Fi- cui mutò la denominazione in quella di Pinclli —
lippo fratelli del giustiziato. — I Denti sosten- Angelo capitano dei balestrieri che difesero Al-
nero nel 1584 una sanguinosa zuffa contro i Nu- benga contro le milizie di Nicolò Piccinino nel

mai cui non erano punto inferiori per potenza 1426. — Arma: D'azzurro, a tre crescenti d'ar-

ed audacia. — Arma : D' argento, alla fascia in gento rivoltati 2 e 1 ;


col capo cucito, dentato,

divisa di rosso, caricata da tre denti falciati del di rosso.

campo, sormontata dall' aquila spiegata di nero, DEODATI di Lucca. — Famiglia nobile Luc-
membrata imbeccata e coronata d'oro. chese, resa celebre da Giovanni Deodati che si

DENTI di Padova. — Arma: Di rosso, ad una riparò in Ginevra ai tempi della riforma religio-

pantera d'argento macchiata di nero. sa, o fu autore di diverse opere. — Arma : Par-
DENTICE di Xapoli. — Famiglia patrizia e tito; nel 1.° di rosso, al leone d'oro; nel 2.° fa-
DES — 3! J — DES
sciato d'oro c di rosso. — Cimiero: Un leone chiodato d'oro, alla banda d'azzurro attraversante,
uscente. — Dirisa: deus DEDIT. caricata di tre gigli d'oro posti nel verso della

DEODATO di Noto. — È la stessa che la banda.


precedente, trapiantata in Noto di Sicilia da un DESCALZI di Padova. — Arma: Bandato
Roberto Deodato, il quale servi il Re Pietro II d'oro e d'azzurro. — Alias: Spaccato d'azzurro e
da cui ebbe la capitaria di Siracura e di Noto. d'oro, a due castelli daH' uno all'altro, aperti di

Acquistò nel 1429 la signoria del Palagio di nero, ciascun castello formato da un corpo di

Augusta col titolo baronale, e nel 4 493 il feudo case, fiancheggiato da due torri e sormontato da
di Sainmacca coi vignali della Mcndola. — Un una torretta.
Giovanni fu barone di S. Paolo. — Arma: Uguale DESFAR di Sicilia. — Originaria di Catalo-
alla precedente. gna e trapiantata in Sicilia nel H20 da un Gil-
DEODATO di Orvieto. — Ann A: D' azzurro, berto Desfar maestro segreto del regno sotto il

a tre bande d'oro, abbassate sotto una riga dello Re Alfonso. Acquistò questi il castello di Sica-
stesso. liana nel ! 430, il feudo di Favarehi nel 1132, ed
DEPORTI di Venezia. — Aggregata al Con- infine fu vicario generale del regno. — Federico
siglio al tempo della guerra coi Genovesi, e spenta capitano d'arme in Calascibetta nel 1i8f. —
nel 1429 nella» persona di Mcsser Donato. — Ar- Blasco nel 1-592 fu investito delle baronie di Si-
ma: Partito; nel 1.° d'argento; nel 2.° bandato ciliana e delle Saline. — Arma: D'azzurro, al

di rosso e di nero di sei pezzi. monte di tre cime d' argento, fiammeggianti di
DEIINICE o DERNISE di Genova. — Origi- rosso, movente dalla punta.
naria della terra di Dentice, si trapiantò in Ge- DESIDERI di Norcia. — Di antica origine,
nova circa il 1100 e fu ascritta alla nobiltà ge- vanta un Giovanni conte Desideri primo consi-
novese nel 1328, e aggregata nell'albergo Calvi. gliere dei Duchi Alessandro e Raniero Farnese
Nel 1 109 Battista Pernice, artefice di fazione guel- per lo spazio di venti anni; poi creato Vescovo di
fa, sedeva nel consiglio degli anziani. — Cattaneo Rieti da Clemente Vili l'anno 1003. — Arma:
consigliere della repubblica. — Antonio Dottore D' azzurro, al pavone roteante d' oro.

in legge e dei savi del Comune. — Vincenzo nel DESIDERI! di Bologna. — Fami.dia molto
1 i 88 intervenne al giuramento di fedeltà a dio. antica e nobile, le cui più antiche memorie ri-

Galeazzo, duca di "Milano. — Giuseppe notaio, salgono al XII secolo. — Filippo di Giacomo Dott.
artefice nero nel lì»06 degli otto tribuni della di legge nel 1273: Filipponi di Filippo fu nel
plebe. (Estinta nel XVII secolo 1
. — Arma: D'az- 1310 dei 160 cittadini privilegiati, e soldato va-
zurro, al leone d'argento. loroso andò in ajuto dei Fiorentini; Giovanni nel
DEROSSI del Piemonte. — L'Aw. Filippo- 1323 fu uno dei proposti al jronfalonierato di giu-

Francesco Derossi da Moretta allegava la sua re- stizia; Romanino del Consiglio generale nel 1347;
mota discendenza «lai consi^nori di Terrnggia, di Bartolomeo nel 1387 capitano c concstabile dei
tal nome, ed avea nel 17->2 comperate dalla città soldati e del Consiglio dei 100. oltre essere stato
di Chieri alcune delle tante parti di Mombcllo, uno dejrli anziani come lo furono, dopo di lui, al-
delle quali fu investito in rctrofeudo, come fu an- tri della sua famiglia; Bernardino nel 1506 fu

che investito di una sosta parte di Tonengo, con uno dei 20 cittadini eletti sopra il governo della
titolo comitale nel 1757. — Filippo-Francesco di città. [Estinta\ — ARMA: D'azzurro, a nove lo-
lui fratello acquistò più tardi dalla mensa vesco- sanghe d'argento accollate in banda.
vile di Tortona il retrofeudo di Montcbore. — DESMA di Sicilia. — Arma: Inquartato; nel
Giovanni-Tommaso, tiglio e nipote dei precedenti, |.° e 1.° di rosso, al cartello d'argento sormon-
fu sottile giurisperito, ed ebbe la carica di pio- tato da tre torri merlate di tre pezzi; nel 2."

curatore generale del He colla dignità di primo e 3.° ili rosso, al leone coronato d'argento.
presili, e V .ufficio di controllore generale nel l78o. DESSALES di Trieste. — Arma: D'azzurro,
— Un Carlo, ufficiale di artiglieria, il 26 Fcb. a tre crescenti rivoltati d'argento, 2 e I; col capo
1770 fu fatto governatore dei Paggi. — Arma: d'argento caricato di tre stelle di sei rag?i.

Spaccato di rosso e d'oro, al leone dall'uno al- DESTEFAXTS del Piemonte. — Consignori di

l' altro e dell'uno nell'altro, avente la zampa si- i


Celle e di Monta Ido Roero. — Arma: Di rosso,

nistra sopra una fiamma al naturale. — Molto: j


al sinistroeherio vestito d'argento, movente dal
IN FI.AMMIS Rl'REO. fianco destro dello scudo e impugnante colla mano
DES AMBROIS di lìardonèehe ('Piemonte). — di carnagione un ramo di palma al naturale in palo.

Signori di Castelboaulard nel 1 476» di Rochemol- DESTRIERI di Cannnbio. — Si à memoria di

les e di Névàche nel 1080. — 11 Cav. Luigi fu questa nobile famiglia fino dal secolo XIV, es-
Ministro dell'interno e dei lavori pubblici, pre- sendo nel 1363 un Giovanni Destriero prevosto
sidente del Consiglio di Stato e senatore, del re- del convento di San Lorenzo degli Umiliati di

gno. — Arma: D'argento, inferriate di rosso, Cannotto. — Circa al IMO Guglielmo era notaio
DEV — 359 — DIA
imperiale e causidico collegiate» di Milano. Un ra- allaromana al naturale, in piedi, di fronte, colla
mo dei Destrieri fu trapiantato nella città di Lodi mano sinistra appoggiata sull'anca ed inpugnante
sul principio del secolo XVI, ove abbandonato colla destra una lancia, in palo, banderuolata
l'antico cognome si disse dei Bontà, e fu signore d'argento alla croce di rosso verso sinistra.
del feudo di Boftalora nella Gli l'arra d'Adda. — DEXENTE di Vicenza. — Nobile, e molto
Arma : D'argento, al destriero corrente di . . . mo- ricca, che aveva un tempo molte torri in città,
vente da pianura erbosa, gualdrappato di rosso, ed alla quale appartiene un Ottonello che nel
cavalcato da un cavaliere armato di tutto punto, 1260 era giudice eloquente e possedeva una torre
avente una corona in capo e per cimiero la testa presso la piazza. (Estinta). — Arma?
e collo di cavallo d'oro, e tenente colla destra DI ANTENORI di Venezia. — Famiglia an-
una spada nuda. tichissima e originaria di Padova, e trapiantata
DETASI di Arma: D'azzurro, a due in Malamocco dai fratelli Obeliero e Beato i quali
crescenti d'argento. furono tribuni antichi, ed il secondo fu fatto
DETORI o DETTORl di Alghero (Sardegna). Doge Malamocco vecchio. (Estinta nel T 886).
a
— Ebbero il cavalierato e la nobiltà il 25 Nov. — Arma: D'azzurro, alla corona di nobile an-
1741 in persona di un Pietro-Paolo. — Arma: tico d' oro sormontata da un giglio dello stesso.
Di rosso, alla lancia d'argento, accostata da due DI ACETO di Firenze e di Sicilia. — Dal ca-
dardi dello stesso; col capo cucito d'azzurro, a stello di Diaceto e dalla contrada di Pelago, in
tre stelle d'oro. vai di Nievole, di cui fu signora, derivò a «me-
DETORI o DETTORl di Sassari. — Ebbe il sta famiglia duplicato il cognome di Diaceto e di
cavalierato e la nobiltà il 18 Gen. 1751 in per- Pelago. Ebbe molte giurisdizioni feudali lino dal
sona di un Girolamo. — Arma: Partito; nel 1° secolo XIII e si divise in diversi rami, dei quali
1

d argento, al toro sdraiato sulla pianura erbosa, i più illustri furono quello di Firenze e l'altro
il tutto al naturale : esso toro in atto di guar- di Sicilia. — J Diacetto di Firenze dettero alla
dare un fulmine al naturale moventegli contro repubblica cinque gonfalonieri e trenta priori; un
dal canton destro del capo : nel 2° d'azzurro, al- governatore a Pisa, e nel 1477 un comandante
l'urna d'oro posta sulla pianura di verde, con una alla montagna di Pistoia nella persona di Carlo.
colomba d'argento colle ali aperte in atto di bere — Bernardo suo figliuolo fu vicario in Valdinie-
dell'acqua uscente per un tubo, pure d'oro, dal- vole nell'anno 1175, podestà di Pistoia nel 1 187
l'urna. e commissario nella provincia di Pisa nel 1185.
DETORI o DETTORl di Villanovamonteleone — Francesco celebre filosofo e autore di pregiate
(Sardegna). — Ebbe il cavalierato e la nobiltà 11 opere. — Questo ramo si estinse nel 1708. —
30 Giù. 1693 in persona di Antonio. — Arma: La linea dei Diacetto di Sicilia, procreata da Gu-
D'azzurro, a quattro pipistrelli al naturale sor- glielmo di Rocco, fu molto privilegiata dal Re
montati da cinque stelle d'argento, il tutto or- Federigo, e dette Giacomo giustiziere del Valdc-
dinato in fascia, ed in punta un bue al naturale inona, Bartolomeo capitano della città di Lentini.
con una fune movente dall'orecchia destra a pen- — Arma: Spaccato d'oro e di nero, al Icone del-

dere sulla fronte. l' uno nell'altro,


brisato in capo da un lambello
DETTATI di Nizza. — Arma: D'oro, a tre di rosso. —
Cimiero: Un leone uscente di nero.
caprioli d* azzurro; con un palo del primo attra- DIAMANTE di Messina. Originaria di Spa- —
versante, caricato da un leone del secondo, ar- gna, fiorì nella nobiltà messinese nel secolo XIV.
mato, linguato e coronato di rosso. — Arma: D'azzurro, al destrocherio vestito di
DETTI di Pistoia. — Famiglia antica e nobile, rosso, la mano di carnagione, tenente
col pollice
oriunda del paese di Gello. Andrea di .Iacopino e l'indice un diamante al naturale, accompagnato
consigliere nel 1287. — Detto operaio di S. Ja- nel capo da tre stelle ordinate d' oro, e da
un
copo e gonfaloniere nel 1301. — Filippo di .Ia- monte di tre cime dello stesso, movente dalla
copino capitano della rocca della Sambuca nel punta.

1311. — Arma: D'oro, alla banda di rosso. D1AMANTINI di Fossombrone. Originaria —


DEVERARDO di Venezia. — Originaria di di San Severino. — Giuseppe,- discepolo dei Ca-
Correggio, fu aggregata al Consiglio nel 1307 nicci, fu rinomato pittore ed insignito della
croce
nella persona di un Simone de Vorardo, e si c- dei cavalieri di S. Giorgio. (Estinta). — Arma?
stinse nel 1317. — Arma: D'oro, a quattro bando DIANA di Fornì (Sardegna). —Arma: Spac-
di rosso. cato; nel 1." d'azzurro, al monte al naturale sor-
DEXART di Cagliari. — Famiglia di antica montato da una cometa d'argento ondeggiante
in
provata nobiltà. — Un Giovanni fiorì nel secolo fascia verso sinistra, attorniata da sette stelle
XVII valentissimo giureconsulto che commentò in dell.» stesso; nel 2." di verde, alla cascina dal
due grossi volumi in foglio le leggi del regno. mezzo della quale esco il tutto una palma, al na-
'Estinta . — Arma: D'oro, al guerriera vestito turalo; la cascina accostata da due torri
al uà-
DIE — 360 — DIN

turalo; ed il tutto fondato sulla campagna d'ar- : nel 1297 ritenuti tra le famiglie patrizie. Da
gento. quel tempo in poi contano una serie numerosa di
DIANA di Sardegna. — Arma : D' azzurro, procuratori di San Marco, di generali di Wra e
alla cascina d' argento fondata sulla campagna di mare, di ambasciatori alle corti di Europa e
montuosa ed erbosa al naturale: con una palma i
distintissimi prelati. Divisi in divèrsi rami otten-

d'oro, uscente dalia cascina e sormontata da una nero la sovrana riconferma di nobili il 4 8 Die.
stella d' argento, raggiante, attorniata da sette 1817. — Arma: D'argento a due fascie di verde.
altre stelle semplici dello stesso. — Alias: Spaccato; nel 1 .• d'argento, alla fascia
DIANA di Sicilia. — Originaria di Piacenza, cucita d'oro; nel 2.° di verde pieno. — Alias:
ove ebbe un Pietro Cardinale. Trasferita in Si- Spaccato d'oro e d' azzurro, alla banda di rosso.
cilia da un Roberto, ottenne dai re Martino la Si- DIESENOVE o DIECINOVE di Venezia. —
gnoria di alcuni feudi. Questo ramo credesi e- ,
Originaria della Schiavonia. Estinta nel 1365 .

stinto. — Altro ramo dei Diana da Genova passò
j
Arma: Trinciato d'oro e d'argento, al giglio di

in Palermo ed ebbe la baronia di Cefala nel 1631 rosso ; colla banda di undici losanghe accollate

ed il titolo di marchese nel 1666. Il titolo baro- dello stesso attraversante sulla partizione.

nale di Cefala fu cambiato in quello di duca per DIGITO di Vicenza. — Estinta . — Antica
concessione di Carlo II nel 1684. — Arma: D'az- I e nobile, di cui un Bartolomeo del fu Maestro
zurro, alla fascia d'oro accompagnata da tre stelle Vincenzo, nel 1316 fu impiccato per ordine di
dello stesso, poste due in capo ed una iu punta. Can Grande della Scala per aver preso parte alla

DI ANI di Milano. — Arma: Inquartato; nel congiura di dar Vicenza ai Padovani. — Arm**
1.° e 4." di rosso; nel 2." e 3° bandato di nero DI LORENZI di Venezia.— Estinta nel 1112 .

e d'argento, al D d'oro attraversante sul tutto; — Arma: D'argento, alla banda scalinata di ros-
col capo d' oro. caricato dell' aquila di nero co- so, accostata da due gigli dello stesso, uno in capo
ronata del campo. e l'altro in punta.
DIANO di Diano-Teg giano. — Nobile fami- DM di Bologna. — Arma: Partito di uno e
glia dalla quale emersero tre arcivescovi di Na- spaccato di due d'oro e d'azzurro, ciascuno di tre
poli dal 1411 al 1450. — Arma? punti d'oro, caricato da una rosa di rosso.
DIASCARLON di Messina. — Originaria di DINI DI BATTISTA di Firenze. — Ebbe
Catalogna, e vuoisi discesa dai Re di Aragona, à questa famiglia dieci volte il priorato dal 1 *68
goduto nobiltà in Napoli al seggio di Nido, e la al 1525. Battista di altro Battista era priore nel
signoria di sotte baronie, e delle contee di Alise 1515 quando Leone X entrò solennemente in Fi-
e Bucci:!". — Alfonso Diascarlon fu Bali di Ve- renze, e fu al pari di tutti i suoi colleghi creato

uosa dell o: dine gerosolimitano nel 1542. — Ar- conte palatino. Estinta nel 1668 . — Armv: Spac-
ma: Fasciato di nero e d'oro. cato d'argento e di rosso, al cervo rampante del-
DIAZ di Sicilia. — Arma: Inquartato in croce l' uno nell'altro.

di S. Andrea: il capo e la punta d'azzurro, con DINI DI S. AMBROGIO di Firenze. — Det-


un castello a tre torri d'oro merlate di tre pezzi, tero alla repubblica tra il 1417 e il 1521 dicci
fiancheggiati d'argento, con un albero di pino al priori, e si estinscro nel secolo XVI. -- Arma:
naturale accompognato da un capro passante di D'argento, ad una testa di moro al naturale.
nero. DINI di Firenze. — Famiglia distinta dalle
DICONTI di Poterò. — Originaria di Lom- due precedenti, e ascritta all'arte degli speziali,

bardia e aggregata al Consiglio della Repubblica conseguì il priorato per quindici volte e per quat-
nel 1411. — Arma: D'oro, al leone di nero, lam- tro volte il gon fa Ionie rato tra il 1370 e il 1531.
passato di rosso. — Giovanni di Dino di Ser Cenni fu mandato
DIDI di Pesaro. — Estinta .
— Arma: D'az- ambasciatore a Lucca nel 1342, e nel 1375 eletto
zurro, alla fascia cucita di rosso, caricata di tre al Magistrato degli Otto per la guerra contro
stelle di otto raggi d'oro, ed accompagnata, in Gregorio XI. — Francesco fu dei Dieci di guerra
capo dell'aquila bicipite spiegata di nero, ed in e castellano di Volterra nel 1346. ambasciatore
punta da un sinostracherio di carnagione, colla a Imola e Faenza e gonfaloniere di giustizia. —
manica color violaceo, tenente un ramo di quercia Agostino, fu dei quarantotto scelti dal Duca A-
al naturale e movente dal fianco sinistro. lessandro nella creazione del Senato Fiorentino.
DIEDI di Ravenna. — Antimo famiglia e no- — Pietro di Agostino Arciv. di Fermo dal 1621
bile chiamata in origine D'usici, la quale sul al 1623. — Altri membri di questa famiglia si

cadere del secolo XVI fu interamente distrutta distinsero per valor militar ". — Arma: D'argento,
per mano degli sgherri di Girolamo Rasponi. — all' albero di verde: col capo di rosso, caricato
Arma? del motto libertas in lettere di nero, alias, d'oro.

DIEDO di Venezia. — Nobili veneti proce- DINI DA BUTI di Pisa. — Arma : D azzurro,

denti da Aitino, al serrar del Maggior Consiglio alla banda d'oro caricata di tre crescenti rivol-
DIO — 361 — Dir

tati d' argento, le corna dirette verso il canton vita nobiltà. — Arma : Inquartato di rosso e di
sinistro della punta: la banda accompagnata in verde, ad una stella d'oro attraversante in abis-
capo da tre gigli d'oro posti tra quattro pen- so. — Cimiero: Una testa e collo di drago di

denti di un lambello di rosso e in punta da un verde, vomitante fiamme, sormontato da una stella
gambero di nero. d'oro. — Alias: Inquartato di rosso e di verde, ad
DINI o DINO di Traffiume nella provincia di una croce d'argento attraversante siili' inquarta-
Novara. — Detta anticamente degli Amodini, e tura, e caricata in abisso da una stella d'oro.

per brevità ridotta a Dini, se ne à memoria fino DIOTALEVI di Rimini. — Fu capostipite di

dall'anno 1344. Appartenne ai Vicini, ossia ai no- questa nobilissima famiglia Diotalevo celebre dot-
bili della Comunità di Traffiume. — Arma: Fa- tor di legge che da Sassoferrato si portò in Ri-
sciato d'oro e di nero di sei pezzi; col capo di mini circa al 1356. Fu fregiata del titolo mar-
rosso. — Motto: libeiitas. chionale, e dette alla Chiesa ben cinque vescovi.
DINISSIACO di Napoli. — Originaria fran- — Scipione-Antonio di Giulio, Gran Conserva-
cese, e venuta nel Napoletano con Carlo I d'An- tore noli' ordine di S. Stefano, ebbe dal Papa
giò, à goduto nobiltà in Napoli nel Seggio di Clemente XI la castellania della propria patria.

Porto, e la giurisdizione della baronia di Ruvo e — Muzio ed Antonio si dettero al servigio della

della contea di Terlizzi fino dal 1348. — Gu- Repubblica Veneta, e Filippo comandante di co-
glielmo Boiardo maresciallo del regno nel 1306. razze fe'prova del suo valore nell'impresa di Por-
— Gazo o Gasso conte di Terlizzi, maresciallo togallo. — Arma: D'azzurro, all'uomo nudo di

del regno per la regina Giovanna I. — Arma: carnagione, la destra alzata, la sinistra appog-
Inquartato d' argento e di nero, alla banda di giata sull'anca; col capo d'azzurro, caricato di
rosso attraversante sul tutto. tre stelle di sei raggi d'oro.
DIODALO di Venezia. — Originaria di Ai- DIOTIFÈ di Bologna. — Arma : D'azzurro, al

tino, appartenne alle famiglie tribunizie e si spense monte di cinque cime d'argento, sormontato da
nel 1371. — Arma: Di rosso, alla banda d'oro. un giglio d'oro; col lambello di quattro pendenti
DIODATI di Lucca, vedi Deodati. di rosso in capo.
DION1SI di Osi.no. — Originaria di Padova, DIOTIFECI di Firenze. — Consorti della no-
trapiantata in Osimo verso la metà del XVII se- bile famiglia Ridolfi, ebbero per cinque volte il

colo e quivi estinta nel 1824. — Arma: Di rosso, priorato tra il 1381 e 1433. (Estinti nel 1613).
al castello d'oro, aperto e fincstrato del campo; — Arma: Partito d'oro e di rosso, alla banda
col capo d'argento, all'aquila di nero, coronata d'azzurro attraversante sul tutto.
d' oro". DIOTTI di Milano. — Arma: Spaccato; nel

DIONISII di Fossano. — Una delle dodici no- 1.° d'argento, con una croce d'azzurro nella metà
bili casate della piazza di Fossano. — Arma: superiore caricata di tre stello d'oro, una in palo
D'argento, al capo di verde. — Cimiero: Un e due sulla traversa; nel 2° d'argento, a tre
putto ignudo che impugna colla destra una spa- sbarre di rosso. — Cimiero: Un'aquila uscente
da. — Motto: con il tempo. — Alias: Troncato di nero tenente nel suo becco una stella di otto
di verde e d'argento. raggi d'oro.
DIONISIO o DIONIGIO di Vercelli, — Si- DIPLORATAZI di Pesaro. — Tommaso, cele-
gnori di Cavcsana. —
Arma: D'argento, al leone bre giureconsulto e scrittore, da Corfiì, dov' era
di nero armato ed immaschito di rosso. — Ci- nato, trapiantò in Pesaro la propria famiglia sul
miero: Un leone nascente simile. — Motto: post cadere del XV secolo. Suo padre, Giorgio, discen-
TENEBRAS SPERO LUCEM. deva dall' imperai, di Nieca Giovanni Vatace e

DIONTSI-PIMARTA o PROMARTA di Verona. da Maria Lascari, e possedeva Dell' arcipelogo


— Antica di Verona, al cui Consiglio nobile ap- greco un piccolo principato (Castro e Stalimene)
partenne sin dal 1422. Nel 1461 fu dall'Imp. Fe- che perdette all'epoca dell'invasione dei Turchi,
derico III insignita de titolo di conte palatino nella per cui dovette rifugiarsi a Cordi. — Questa fa-

persona di Giacomo Dionisi e sua discendenza; e nel miglia si estinse in Pesaro verso la fine del XVII
1710 il Sanato Veneto, regnante il doge Giovanni secolo, ed eredi delle sue sostanze furono i Leo-
Corner, in benemerenza dei segnalati servigi resi nardi conti di Monte l'Abbate. — Arma : Di ros-
allo stato, accordò al primogenito il titolo di mar- so, all'aquila bicipite d'oro, coronata dello stesso,
chese e ai secondogeniti in perpetuo quello di avente in cuore uno scudetto di rosso graticolato
conte. Assunsero il cognome di Piomarta per di- di nero.

sposizione testamentaria del 1.° Gen. 1749 fatta DI RESTI di Venezia. — Originaria di Mi-
dal fu Piomarta de Langenfeld patrizio di Rovc- lano, ammessa al Consiglio della Repubblica noi
redo, avo della madre di Francesco di cui furono 1355 nella persona di Marco, il quale si adoperò
eredi. — Con sovrana risoluzione del 28 Feb. perchè si concludesse la pace tra Venezia e Mi-
1821 ottenne questa famiglia la conferma dell'a- lano. — Arma: Spaccato; nel l.° di rosso, ad
DOC — 302 — DOG
una spina di pesce di nero posta in fascia ; nel al Seggio di Nido, in Cava, in Lecce, in Amalfi, in

2.° d'argento, alla ruota di rosso. Matera, in Stilo, in Tropea ed in Venezia. Fu si-

DISCALZI di Ferrara. — Originaria di Pa- gnora di 33 baronie e del ducato di Catrofiano.


dova, e trapiantata in Ferrara da un Giovanni, Un ramo fiorì in Orvieto ove vestì l'abito di S.

ebbe giurisdizione e signoria sulla contea di Mam- Stefano. Rinaldo e Bertoldo si trovano tra i ba-
bra acquistata dal Duca di Modena nel 1664. — roni del regno in tempo di Re Carlo I d'Andò ;

Sigismondo commissario generale in Sassuolo nel Marino giustiziere di Napoli nel 1289; Giovanni
4 555 (Estinta nel secolo XVIII). — Arma: Spac- giudice di Vicaria nel 1658; Rinaldo maresciallo
cato d'azzurro e d'argento, a due castelli di tre del Regno. — Il ramo attualmente rappresentato
torri dell'uno nell'altro, merlati dello stesso, dal Conte Vincenzo Dolci, decorato dell'Ordine di

chiusi e finestrati di nero. Cristo del Portogallo, discende da altro Vincenzo


DISCALZI di Rimini. — Bernardino Cav. im- che nel 1623 nacque figliuolo di Francesco de-
periale nel 4617. — Arma: D'argento, a due putato delle liti per la piazza di Nido. — Il ti-

ponti, l'uno sull'altro di .... ad un arco, soste- tolo comitale per munificenza dei sovrani ponte-

nenti tre torri. fici accordato alla di lui famiglia viene oggi por-
DISCEPOLI di Verona. — Ascritta nel 4517 tato dal legittimo discendente ed crede, il sun-
al Consiglio nobile veronese. — Arma: Di verde, nominato conte Vincenzo. — Arma: Spaccato;
ad un libro aperto d'argento. nel 1.° di rosso, ad un lambello di tre pendenti
DISCONZI di Firenze. — Arma: D'azzurro, d'oro: nel 2." d'azzurro, a tre bande d'oro.
ad una chiesa d'argento, posta a sinistra sopra un DOCCI di Siena. — Risieduti nel Magistrato

poggio di verde; il tutto accompagnato a destra fino dal — Tommaso ambasciatore


1496. a Pio II
da una cometa d'oro, e a sinistra da fulmini dello e all' Imperatore Federico — Ebbero III. diversi
stesso, uscenti dal capo o percuotenti il cam- cavalieri di Malta. — Arma: D'argento, al leone
panile. d'oro tenente nelle branche anteriori un ramo di

DIVERSI di Lucca. — Trassero la loro ori- palma dello stesso.

gine dalla casa dei Quartigiani, e furono molto DODICI di Piacenza. —È di origine tedesca,
antichi in Lucca, trovandosi ricordati in docu- immigrata in Italia tra il XIV e il XV secolo.

menti sicuri dei secoli XII e XIII. Nei primi anni Suo capostipite certo fu un Costanzo de' Dodici

del trecento per fuggire i tumulti popolari do- condottiero d'armati, il quale fece acquisto di va-
vettero, come gli altri consorti dei Quartigiani, rie terre nella valle di Trebbia, e precisamente
ricoverarsi a Venezia e furono fra quelli sbanditi nel comune di Travi (prov. di Piacenza) dove i

dallo statuto popolare del 1308. Così essendo suoi discendenti continuarono a far nuovi e rile-

guelfi non poterono rientrare quando Lucca venne vanti acquisti per modo che resasi la famiglia

in mano di Castruccio. Figurarono però tra i cit- padrona di un intero villaggio, diede a questo il

tadini che promossero in più modi la liberazione proprio nome e fu detto Dodici di Viserano. —
di Lucca dalla tirannia dei Pisani, che fu conse- Fino dalla prima metà del secolo XV ebbero i

guita nel 1369. — Gherardo Diversi fu podestà Dodici nobiltà in Piacenza, confermata nel 1849.
e commissario di Sassuolo nel 1 55 i in assenza Per ragione di eredità aggiunsero nel 1856 al

del Dottor dall'Occa. (Estinta nel 1840). — Ar- proprio cognome quello degli Schizzi col titolo di
ma: Fasciato di rosso e d'argento. — Cimiero: Conte di Salizzole. — Parecchi della famiglia Do-
Un cigno coricato d'argento. — Motto: et fine in dici furono ascritti al patrio collegio dei Notari,

DUI.CIORA CANIT. altri insigniti di cospicui ordini cavallereschi. —


DIVINI di Sanseverino (Marche). — Appar- Venanzio intendente militare delle truppe par-
tiene a questa casa San Pacifico canonizzato da mensi col grado di colonnello. — Gaetano gover-
Gregorio XVI. — Arma: D' azzurro, al delfino natore di Piacenza e di Guastalla sotto Maria-
al naturale sopra un mare dello stesso soste- Luigia d'Austria. — Arma: D'argento, alla rupe

nente una figura di donna ignuda diritta di car- al naturale sostenente un p.lbero dello stesso, ed
nagione tenendo con ambe le mani un drappo alla banda di rosso caricata di tre gigli d'oro at-

d' argento che passa sopra la di lei testa e le traversante sul tutto. — Cimiero: Un liocorno

serve quasi di vela, sormontata in capo da una rivolto nascente ed un semivolo d' argento cari-
stella di otto raggi d' oro. cato di un giglio d'oro.
DOBIZO di Venezia. — Originaria di Bolo- DOGLIO del Piemonte, Signori di Villarfo-

gna, si estinse nel 1249 nella persona di inesser ch iardo. — Arma: D'azzurro, a tic crescenti d'ar-

Marco camerlengo del Comune. — Arma: Spac- gento ordinati in fascia; col capo d'oro, all'aquila

cato merlato d'oro e d'argento. di nero coronata del campo.

DOCE (del) o DOLCI o DUCE o DUCA di DOGLIOXA o DOGLONE di Vicenza. — An-


Napoli. — Fu originata da Teodoro Duce della tica e potente famiglia, della quale nel 1250
Repubblica napoletana, ed ebbe nobiltà in Napoli quattro individui abbandonarono la patria por
DOL — 363 — DOM
isfuggire la tirannia di Eccelino e si rifugiarono Luca feudatario della terra di Otto. — Nel 1407
in Padova. (Estinta). — Arma? Ulisse di Francesco cancelliere del March. Fran-

DOGLIONI di Belluno. — Antica e nobile cesco IV di Mantova e suo ambasciatore a di-


Bellunese che sin dal 1378 fu ascritta a quel no- versi principi. — Pompeo-Scipione, che fu degli
bile Consiglio, in cui si mantenne costantemente anziani nel 1648 scrisse la Cronologia delle nobili
fino alla sua cessazione. Fu confermata nella no- famiglie bolognesi. — Arma: D'oro, alla croce di
biltà con sovrane risoluzioni del 14 e 28 Feb. S. Andrea abbassata d'azzurro, caricata da nove
e del 21 Giù. 1821. — Arma ? stelle d'oro, accompagnata in capo da un sole di
DOGLIONI di Treviso. —• Arma: Di rosso, rosso,' e da tre bande del secondo, caricate cia-
alla banda d'argento. scuna da una stella d'oro e ritirate nel capo. —
DOLCE di Venezia. — Cittadini originari ve- Cimiero: un selvaggio al naturale uscente colla

neti e segretari del senato, discendenti da quei clava sulla spalla. — Motto: opportune, importune.
Dolce che restarono esclusi dalla nobiltà per non DOLFIN di Crema. — Nel 1782 era stata
trovarsi in Venezia al tempo del serrar del Con- aggregata al nobile Consiglio di Crema, ed i fra-

siglio. — Un Giovanni avendo offerto per le ne- telli Giovanni-Luigi e Pietro-Antonio del fu Pie-
cessità della guerra di Candia cento mila ducati, tro ottennero la conferma di loro nobiltà con so-
fu ricevuto fra i nobili dal Senato e dal Mag- vrana risoluzione del 23 Mar. 1819. — Arma?
gior Consiglio nel 1657. — Pietro del fu Orazio, DOLFIN di Venezia. — Nobili Veneti. — Due
ultimo rampollo di questa famiglia venne ricon- rami sono insigniti del titolo di conti dell' Im-
fermato nella sua nobiltà con sovrana risoluzione pero Austriaco. Questa famiglia anticamente era
dell' 18 Nov. 1817. — - Arma: Spaccato d'azzurro la stessa che la Gradenigo, con cui à comune
e d'oro, alla dolce (volpe) rampante dell' uno nel- un'origine che risale ai primordi della Repubblica
1' altro. Veneta. Da tempo remoto un Giovanni Gradeni-
DOLCETTI di Verona. — Originaria di Pi- go, il quale per la gran perizia nel nuotare era
stoia da dove fu costretta esulare al tempo delle dal volgo soprannominato Dolfin (delfino), assunse
fazioni Bianca e Nera. Ricoverata circa al 1350 volontariamente questo cognome ritenuto in pro-
in Verona, un Giovanni Cav. Dolcetti fu uno de- gresso da tutti i suoi discendenti. Dette questa
gli oratori mandato a Venezia per la dedizione di famiglia alla patria un Doge, Giovanni, nel 1356,
Verona al veneto dominio, e nel 1422 venne ele- quattordici procuratori di San Marco, sei cardi-
vato alla dignità di senatore di Roma. — Fino nali e molti vescovi, senatori, generali di mare.
dal 1405 questa casa cominciò a far parte del Fu confermata nell'avita nobiltà con sovrane ri-
patrio Consiglio, e dette giudici di collegio, ora- soluzioni 11 Nov. e 30 Dee. 1817. — Alessandro-
tori al principe veneto, podestà di Firenze e Bo- Gaspare di Cristoforo con sovrana risoluzione 24
logna, senatori e generali. — Un ramo di questa Lug. 1820 fu fregiato della dignità e del titolo di
famiglia era anche decorato del titolo comitale. conte dell' Impero austriaco con tutta la sua di-
— Arma: D'azzurro, al capriolo d'oro, accompa- scendenza. -- Arma: D'azzurro, a tre delfini po-
gnato in capo da due stelle dello stesso, e in sti uno sopra l'altro accompagnati sul!' angolo a
punta da un albero terrazzato di verde. destra di una croce .patente d'argento.
DOLCI di Napoli, vedi Dor.E (del). DOLIOLI di Lombardia. — Arma: D'azzurro,
DOLCINI di Bologna. — Dolcino fu degli an- ad un vaso d' oro sormontato da un'aquila spie-
ziani nel 1479; Nicolò dei venti cittadini eletti so- gata di nero.
pra il governo della città nel 1506. — Vari furono DOLZA di Verona. — Questa famiglia si trova
canonici di S. Pietro. — Un ramo di questa casa in un elenco di parecchie case antiche e di al-
si trapiantò nel Napoletano, e ne derivò un Ro- cune anche nobili, ma non ascritte al nobile Con-
dolfo che nel XVII secolo fu Vescovo di Squillacc. siglio. — Arma: D'argentò, al leone losangato di
— Arma: D'azzurro, a tre corone all'antica d'o- rosso e d'argento.
ro ; col capo d' Angiò. DOLZR o DOLCE di Ventato. — Originari
DOLFI di lìologna. — Oriunda di Firenze e di Lombardia, furono tribuni antichi, e si spen-
ascritta alla compagnia militare dei Toschi. Sta- sero nel 1218. — Arma: Spaccato di rosso e
bilita in Bologna, fu ascritta al nobile Consiglio d'oro, al leone dell'uno nell'altro.
e dette moltissimi anziani alla patria, diversi ca- nOMENKCII o DOMINICI di Sfcilto. — Ori-
nonici di S. Petronio, dottori di Collegio, e due ginaria di Valenza, e trapiantata in Sicilia da un
Cavalieri Gaudenti nel XIII secolo. — Nel 1355 Ferdinando sullo scorcio del XIV secolo. — Un
Canuzzo Dolfi andò alla guerra contro gì' infedeli. ramo fiorì nella città di Termini da dove poscia
— Nel 1412I)olfolo fu uno dei sedici riformatori passò in Palermo. — Giacomo illustre teologo e
della città. — Azzo di Verardo castellano della filosofo fu segretario generale iti Roma della Com-
rocca vecchia di Tossignano. — Luca di Giovanni pagnia di Gesù. — Vincenzo vicario generale
nel 1 i54 dei Tribuni della plebe. — Floriano di dell' Arciv. Gianncttino Doria e deputato del re-
DOM — 304 — DON
gno nel braccio ecclesiastico. — Giuseppe giu- di rosso, cinto e crociato d' oro. — Motto: domi-
reconsulto, pubblicista e letterato e avvocato fi- NUS CUM FORTIBUS.
scale della gran Corte. — Mariano profondo nelle DOMINICI di Pesaro. — (Estinta). — Arma:
scienze mediche e presidente del Protomedicato Inquartato; nel 1.' d'azzurro, al cervo passante
di Sicilia. — Arma: Di rosso, al castello d'ar- al naturale ; nel 2.° spaccato d' azzurro e di ar-

gento ed un braccio armato sporgente dalla som- gento, colla stella di otto raggi d'oro sull'azzur-
mità, impugnante un asta di lancia spezzata, po- ro; nel 3.° partito di rosso e d'argento; nel 4.»
sta in banda nel canton destro della punta. di rosso, alla testa di pesce-cane al naturale mo-
DOMENICO (di) di Messina. — Originaria di vente dalla punta, la cui mantibola superiore è
Catania, fiorì nella nobiltà messinese nel secolo afferrata da una mano di carnagione movente dal
XVII. — Akma: D'oro, all' uccello posato di nero. fianco sinistro.

DOMENICONl di Gubbio. — Arma: Di rosso, DOMO (de) di Genova. — Antica famiglia mi-
a cinque monti uniti di verde, moventi dalla pun- lanese che diede alcuni giureconsulti al patrio
ta; col capo d'Angiò. Collegio. — Arma: Spaccato; nel 4.° d'argento,

DOMINELLI o DUMINELLI di Cannobio. — al castello di rosso, sormontato da tre torricelle


Arma: Spaccato di rosso e di verde, al leone d'oro longobarde dello stesso, aperto e fincstrato del
attraversante sulla spaccatura e tenente fra le campo; nel 2.° bnndato d'oro e di rosso.

branche anteriori un bastone cimato da un gi- DOMOCOLLA di Genova. — Dalla valle di

glio egualmente d'oro. Polcevera. — Diede sei consoli al Comune: Oberto


DOMINGO di Messina. — Originaria di Spa- nel 1165; Enrico nel 1201, 1203 e 1210; An-
gna e signora del Ponte Marittimo. — Arma: drea nel 1202; Bartolomeo nel 1202; Lamberto
Di rosso, al destrocherio armato d'argento, im- nel 1206; Oberto giuniore nel 1213 e 1215. —
pugnante in sbarra una torcia dello stesso, fiam- Vari anziani nei secoli XIV e XV. — Bernardo
meggiante di rosso, accendente un rogo al natu- armatore e capitano di una galea all' impresa di

rale sopra un terrazzo del medesimo. Biserta nel 1516. — Ascritti nei Lercari nel
DOMINI-MARINI di Sorrento. — Arma: Fa- 1528. (Estinta nel XVII secolo). — Arma: Par-
sciato ondato d'argento e di nero. tito; nel 1.° d'azzurro, a tre fascio doppio-ad-
DOMINI-ROBERTI di Taranto. — Ebbe un dentellate d'oro; nel 2.° d'argento, al leone al

comune stipite con la famiglia Capitignano e prese naturale, coronato d'oro.


il cognome di Domini Roberti da Roberto figlio DONA o DONATO di Venezia. — I Dona
di Roffredo. Si divise in sei rami; e molto si di- provenienti da Costantinopoli, formavano una delle
stinse in Taranto per dominii, cariche e paren- più ricche distinte e famiglie di Aitino; all'epoca
tele illustri. — Nel 4 495 un Roberto andò am- della incursione dei Goti si rifugiarono nelle la-
basciatore, insieme al nobile Gregorio Ficatelli, a gune venete, e ancor prima della serrata del
Cesare di Aragona comandante la flotta che asse- Maggior Consiglio seguita nel 1296 ebbero a so-

diava Taranto per cacciarne i Francesi, aflin di stenere ambascerie e dignità cospicue. Chiuso il

ottenere due mesi di tregua alle ostilità. — Ar- detto Consiglio vi rimasero compresi fra i pa-
ma: D'azzurro, alla fascia di rosso caricata di due trizi ; d' indi in poi tre dogi, quattro procuratori

gigli d'argento. di San Marco, patriarchi di Aquileia, di Grado e

DOMINI di Udine. — Nel 1698 questa fami- di Venezia, cardinali, vescovi e generali da mare
glia fu dal senato veneto investita di una por- illustrarono sempre più questo casato il quale si

zione del feudo della Mcduna col titolo di conte, divise in parecchi rami, di cui uno dei suoi mag-
e con tutte le annesse prerogative. In conseguenza giori di nome Andrea fu nel 1434 dall'impera-
di questa investitura gì' individui della medesima tore Sigismondo creato Cavai, e Conte Palatino,
presero sede nel Parlamento del Friuli, e conse- e viene comunemente chiamato Dona dalle Rose

guirono con ciò la nobiltà. — Arma ? in causa che uno dei suoi progenitori, Antonio,
DOMINICI o DOMENICI di Bricherasio (Pie- fu fatto solennemente cavaliere nella basilica va-
monte). — Commercianti arricchitisi in breve e ticana da Sisto V nel 1476 e fregiato dello spe-
di cui non si sa notizia alcuna. Mercè vistoso cial dono della Rosa d'oro. — Leonardo del fu

dono ad opere pie, e segnatamente al R. Rico- Antonio Dona con sovrana risoluzione del 1 Gen.
vero di mendicità di Torino, ottennero nel 1833 1818 fu confermato nell'avita nobiltà, ed elevato
il titolo di Conti di Almaforte. — Arma: Tagliato con la sua discendenza alla dignità di conte del-
d'argento e d'azzurro, al leone dell' uno all'altro, e l' Impero Austriaco con sovrana risoluzione 6 Gen.
dell'uno nell'altro, linguato, immaschito ed armato 1 820. — Arma; Spaccato; nel I." d'argento pie-

di rosso, impugnante con la branca anteriore de- no; nel 2.° fasciato d'azzurro e d'oro di quattro

stra una spada di rosso, guernita d'oro, alta in pezzi. — Arma dei Donò dalle Uose: D'azzurro,

palo. — Cimiero: Un leone nascente d'azzurro, al leone d' oro coronato dello stesso, armato e

tenente con la branca anteriore destra un globo lampassato di rosso, caricato di uno scudo d'ar-
DON — 365 — DON
gerito, a due fascie di rosso, sormontate da tre Taddeo che, come guelfi, dopo la giornata di Mon-
rose dello stesso: lo scudo fregiato della berretta teaperti, ebbero a fuggir di Firenze. Furono i

dogale di Venezia; col capo d'oro caricato di Donati nella patria potentissimi e signori di ca-
un' aquila bicipite di nero, imbeccata e membrata stelli nel contado, di case e torri. Il più famoso
d' oro. fu Corso, capo di parte Nera nelle fazioni che la-
DONA di Venezia. — Arma: D'azzurro, a ceravano il seno della repubblica all'entrare del
due fascie ondate d'argento. secolo XIV. Trionfò dei Bianchi coll'aiuto di Carlo

DONADAZANI di Venezia, — Originaria del- di Valois. — Sinibaldo signor di Casaglia e Manno


l'Albania. (Estinta nel 1245.) — Arma: Diviso in si distinse nella battaglia contro i Pisani e in
capriolo d' argento e di verde, al capriolo di ros- Lombardia contro Bernabò Visconti, principe di

so, accompagnato in capo da due rose di verde Milano. — Alessandro Vescovo di Soana e Mo-
bottonate del campo. dena nel 1341. — Bindo, poeta fiorentino del se-
DONADEI di Droncro. — Conti di San Mar- colo XIII. — Forese, altro poeta fiorentino dello
cello. — Spirito-Maria, dott. in giurisprudenza, stesso secolo, amico di Dante che lo introdusse
nel 1727 fu investito di punti giurisdizionali di nel XXIII del Purgatorio. Coi Donati ebbero co-
23 giorni ogni due anni sopra Sala di Monfer- mune il ceppo i Calfucci, gli Scalori o Scolari, e
rato. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, alla i Donati di Mantova. (Estinta nel 1616). — Ar-
colomba al naturale, volante; nel 2.° di rosso, ma : Spaccato di rosso e d'argento.
all'olivo al naturale. — Motto', donante deo. DONATI di Fossombrone. — Arma : D'argento,
DONADIO di Dronero. Conti. — È forse la alla torre merlata d'oro, sormontata da una stella
stessa precedente. — Giuseppe-Antonio nel 1817 di sei raggi dello stesso.
ottenne la nobiltà ereditaria. — Arma : D' oro, DONATI di Genova. — Originaria di Lucca,
all'olivo fruttato al naturale; col capo d'azzurro di Sarzana e di altri luoghi. — Corrado anziano
alla colomba d'argento. — Motto: pax donum dei. nel 1264; Giacomo ufficiale di Moneta nel 1307;
DONADONI di Venezia. — Carlo-Antonio, Giorgio anziano nel 1401, e Giuliano nel 1482 e
dei Minori Conventuali, oratore lodatissimo e poe- 1485. — Ascritti nei Cibo nel 1528. — Dome-
ta, fu eletto vescovo di Sebenico dal Papa Inno- nico q.m Giuliano senatore nel 1608, 1613, e
cenzo XIII. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'argen- 1623; Gaspare q.m Domenico senatore nel 1647
to, ad una rosa aperta di sei foglie d'azzurro ; e 1658. — Ultimo ascritto alla nobiltà Andrea
nel 2.° d'argento, alla sbarra d'azzurro ; con la figlio di detto Gaspare nel 1666. — Arma: In-
fascia di rosso attraversante sullo spaccato. quartato; nel 1.° e 4.° fasciato di rosso e d'ar-
DONAT di Roma. — Arma : Di rosso, al gento; nel 2.» e 3." d'oro.
monte di sei cime d'argento, movente dalla punta, DONATI di Messina. — È un ramo della fami-
sormontato da un albero di verde. glia omonima fiorentina, trapiantato in Messina
DONATI di Assisi. — Assisani originati da da Neri o Raniero Donati, figlio di Corso, dopo
ser Donato che vivea nel 1160, detto anche di essere stato questo ucciso nella zuffa coi Cerchi
Calzaverde, appartenuto alla fazione guelfa. — di Firenze verso l'anno 1309. — Rainero 2° se-
Donato di Uguccione, uno dei 24 nobili assisani natore nal 1413. — Tommaso più volte giudice.
che assistettero alla canonizzazione del Vescovo — Filippo sindaco e poeta nel 1500. — Arma:
di Cracovia S. Stanislao eseguita in S. Francesco Uguale a quella dei Donati di Firenze.
di Assisi dal pontefice Innocenzo IV nel 1253. — DONATI di Ravenna. — Ne fu capo-stipite
Francesco commisario generale del re di Francia un Cristoforo nel secolo XV; e fu illustrata da
nella guerra di Siena nel 1553; Pietro-Angelo molti personaggi che esercitarono pubblici ed ele-
capitano sotto Ercole Sfrondati generale di S. vati incarichi. — Pietro nel 1500 fu uno degli
Chiesa alla fine del secolo XVI. — Estinta nel ambasciatori inviato dal Comune al Cardinale San-
1721 nella persona di Pietro- Angelo canonico del sevcrino per trattar della pace colle armato di
Duomo, ed i beni e l'arma gentilizia, per mezzo Francia; e fu inoltre ambasciatore a Leone X per
di Angela sua sorella, passarono alla nobile casa complimentarlo della sua esaltazione al trono. —
Sbaraglini. — Arma: Di verde, al giglio di giar- Sante militò nel 1565 in Alemagna col grado di
dino al naturale, attraversato da una fascia d'ar- alfiere ed acquistò fama di valoroso. — Giulio,
gento. medico rinomato, servì in Dalmazia la Repubblica
DONATI di Correggio. — Sigismondo d'An- Veneta e ritornato in patria ebbe da essa un ono-
tonio fu cavaliere di S. Stefano di Toscana e nel rato stipendio. — Arma: Di rosso, a tre fascie
1603 vescovo di Venosa. — Arma? d'argento caricate di stelle d'oro.
DONATI di Firenze. — Appartenne a quella DONATI di Siena. — Risieduti nel supremo
categoria di famiglie che in Firenze furono ap- magistrato fino dal 1407, furono illustrati dal B.
pellate consolari e dei grandi. I primi di cui Bartolomeo, martire,
si c dal gesuita Alessandro
trovino chiare notizie nel 1260 sono Simone o pregiato autore di opere archeologiche. — Arma :
DON — 366 — DON
D'azzurro, al monte di sei cime d'oro, con la aggregata al corpo patrizio, e confermata nell'a-
banda dello stesso attraversante. vita nobiltà con sovr. risoluz. 1 Gen. 1818.
DONATI di Treviso e di Venezia. — Amia : Una terza famiglia, che aveva aggiunto al

Fasciato d' azzurro e d'oro di quattro pezzi ;


col proprio nome quello di Amai fu aggregata al

capo d' argento. — Alias: Fasciato di rosso o Consiglio nobile di Padova nel 1020, e confor-
d'oro di quattro pezzi; col capo d'argento cari- mata noli' avita sua nobiltà con sovr. risoluz. ì

cato di tre rose di rosso. Sett. I8I8. — Amia : D'argento, alla banda dop-
DONATI di ... . — Amia: Spaccato; nel 1» pio merlata d'azzurro.
di nero, al Icone illeopardito d' oro ; nel 2° ban- DONDINl di Cento. — Originaria di Bologna
dato d'argento e di rosso. — Cimiero: Un leone ove fioriva nel secolo XIII col cognome dei Lavi.
uscente d'oro. Nel 1395 ebbe la cittadinanza e la nobiltà bolo-

DONATOTI di Fratta [Umbcrtidc) nell'Um- gnese, e diversi dei suoi membri conseguirono
bria. — Amia: Di verde, alla divisa d'oro ac- l'anzianato. — Vitale lesse logica e filosofia sulla
compagnata in capo da una stella di sei raggi cattedra di Bologna nel 1 400. — Ser Dondino
dello stesso, ed in punta da un liocorno d'argento, fu nel 1òio nel numero di quei cento trenta cit-
in atto d' inginocchiarsi dinanzi a un Monaco se- tadini bolognesi che presero le armi in difesa del

duto a destra. — Alias: Di verde, alla fascia Cristianesimo contro Orcane Imperatore dei Tur-
d'oro caricata da un Kore di rosso fogliato e gam- chi, passando all' acquisto di Terra Santa. —
buto di verdi! posto nel senso della banda, ac- Francesco di Livio venne creato cavaliere nel
compagnato in capo da una stella di otto raggi ]',m da Clemente Vili. — Mons ton-
d'oro, ed in punta da un liocorno passante d'ar- di ili, dai Canonici Regolari Laterauensi, Arcive-
gento sopra un terreno al naturale. scovo di Urbino nel 1827. — Amia : D' azzurro,
DON A UDÌ del Piemonte. — Conti della valle a tre arbusti di lauro al naturale, nudi iti da una
di San Nicolò, e delle Mallerc; signori di Castel- pianura erbosa; col capo d'Angiò.
Icone. — Amia: D'azzurro, alla torre d'oro, mer- DONDOLO di Ventai*. — Amia : — D'ar-
lata alla guelfa di cinque pezzi. — Molto : FOUTIS gento; col capo di rosso.
SUIJI.IMIA SPHHET. DON DONI (de) BASSANI di Verona. — Fa-
DONAZZO di — Fregiata del titolo miglia antica, la (piale fino dal 1oi6 era stata
marchionale. — Amia Inquartato;
: nei \s d'oro, dalla Repubblica Veneta, regnante il Doge Fran-
a due fascio scaccate di rosso e d'argento; nel 2° cesco Donà, non solamente nobilitata, ma ben-au-
fasciato di rosso e d'argento di sei pezzi; col clte decorata del titolo comitale in premio dei
capo d'azzurro caricato di tre gigli d'oro; nel > servigi resi allo Stato. Dal 1573 appar tatine essa
di rosso, a quattro punte d'argento moventi dal anche al Consiglio nobile di Verona, ed ottenne
basso, colla banda d'oro attraversante su detto la conferma dell'avita sua nobiltà con sov. risoluz.

punte; nel 4." d'oro, a tre pesci nuotanti e ri- del i Giù. 1x20. — Amia: Spaccato; di rosso, ad
voltati d'argento l'uno sull'altro; sul tutto fa- una crocetta patente d'argento; e di nero, ad una
sciato di rosso e d'argento di sei pezzi, e col mano destra appaltilata di carnagione, posta in

capo d'azzurro caricato di tre gigli d'oro. palo ;


con la lascia d'azzurro, caricata di tre stelle
DONDI-OKOUOGIO di Vadosa. — Con que- d'oro e attraversanti! sullo spaccato.
sto cognome unno fiorito in Padova varie famiglie, DONDONO di Venezia. — Anticamente co-
tutte fregiato di antica nobiltà procedente dal- gnominati Doni, vennero di Tortello, furono tri-

l'aggregazione dei loro antenati al cessato nobile buni antichi e si spensero nel 1007. — Amia:
Consiglio di Padova seguita nella prima metà del Trinciato di verde e d'oro, alla banda d'azzurro
XVII secolo, dopoché con decreto del Veneto Se- attraversante.
nato 29 Giù. 1026 era stato riformato detto Con- DONDORI di Pistoia. — Originaria di Fran-
siglio. — Un ramo di questa casa fu insignita cia, si trapiantò in Pistoia sul finire del XII se-

del titolo di marchese concesso ad un Francesco colo. — 11 più antico personaggio del quale si

dal Ite di Polonia Giovanni 111 nel 1076 e con- abbia sicura e certa notizia fu un Dondoro che
fermato dalla Repubblica Veneta nel 16D8. Fu viveva in Parigi nel 1180, e che dette il nomo
confermato nell'avita sua nobiltà con sovr. riso- di Dondori ai suoi discendenti. — In Pistoia fu

li)/., del 1 Kob. 1821. — Un altro ramo fu pure ben presto ammessa ai primari onori cittadini.

fregiato dello stesso titolo ottenuto da Carlo e Ser Giovanni e Bartolomeo di Bonagiunta furono
da Giovanni dal Duca di Savoja nel Itili, e fu del Consiglio, nel secolo XIV. — Colino e Laz-
confermato nell'antica nobiltà con Sovr. Risolu- zaro gonfalonieri. — Iacopo di Lazzaro, dottore
zione %i Nov. 1820. in ambe le leggi, protoimtario apostolico, canti-

Un' altra famiglia dello stesso nome, oriunda li ico del Duomo di Pistoia e vicario generalo dui

da Cremona, si trasferì in Padova dove figurò Vescovo di Spoleto nel 1181. — Si-iMUoudo di

por nobiltà o ricebi possedimenti, e nel 1657 fu Gherardo, avvocato concistoriale, auditore dei
DON — 3 _ DON
Pontefici Clemente Ville Paolo III. — Arma: Di secolo. Ma il più celebre di tutti fu Dono
rosso, alla banda d'oro, caricata da tre campane pittore, di cui i dipinti si ammirano in Assisi,

di poste nel senso della banda. in Perugia e in tutta I' Umbria e che morì in
DON EG ANI DI STILSSERBERG di Brescia. patria il 7 Giù. 1573. — Arma: D'argento, alla

— AflMA: Spaccato; nel 1.° d'argento, al sinistro- banda doppiomerlata di rosso, accompagnata in

cherio manicato di rosso posto ia fascia, uscente capo da un lambello di quattro pendenti dello
dalle nubi al naturale, e tenente coli' indice e il stesso, fra' quali tre ali di uccello di nero.

pollice una moneta d'oro; nel 2.° d'azzurro, alla DONI di Vivenze. — Dalla loro professione

banda d'oro. detti Tintori, ottennero nella propria patria tra


DONELLA di Cremona. — Dette alla patria il 1169 e il 1529 per otto volte il priorato. —
cinque decurioni, dei quali il primo fu Pier-An- Ebbero inoltre la dignità senatoria nel 1605 nella

tonio eletto nel 1300, e ^ultimo fu Riccardo e- persona di Mario di Nicolò depositari! della Mar-
letto nel 1350. — Aiuia? ca. — Agnolo di Francesco fu dei Dieci di li-

DONELLA di Vicenza. — Iliprando della bertà e pace nel 1527, e Giovan-Battista, suo
Donella nel 1238 era console del Comune di Vi- nipote, Console dell'Accademia fiorentina nel 1641,
cenza, e nel 1 2G4 Guariento fu uno dei riforma- autore di pregiate opere, tra le quali del Com-
tori del patrio statuto. — Nel 1290 Enrico, di pendio dei Generi e dei Modi della Musica. —
fazione ghibellina, fu uno di quelli che uniti a Arma: D'azzurro, al leone d'oro; con la banda
Giordano Sarego avevano trattato di scacciare i di rosso attraversante sul tutto, caricata di tre

Padovani dalla città, e fu impiccato. (Estinta). crescenti d'argento, le punte dirette verso il can-
— Arma? ton destro del capo.
DONELLI di Reggio-Emilia; vedi Bombaci. DONI-DATI di h'irenze. — Filippo di Dono
DO NES MONDI di Mantova. — Verso la fine di Lapo di Dito ebbe il priorato nel 1365, e

del XIV secolo erano già trattati da nobili, ed 1369, e ino, senza prole nel 1373. — Arma:
aveano dato alla patria illustri personaggi. — Un D'azzurro, alla banda d'argento caricata di una
Alessandro Donesmondi addottoratosi a Padova stella di rosso.

nel 1569, ottenne poi dai Gonzaga il diritto d'in- DONT-BORGOGNOL1 di Firenze. — Dettero
titolarsi Conte. — Ma poi Nicola-Alessandro fu al Comune Gherardo di Matteo di Dono priore
fatto Conte di Odalengo-Prato nel Monferrato il nel 1394, 97 e 1107 e Domenico suo fratello che

23 Die. 1657 dal Duca, ma fattosi poi sacerdote, la stessa dignità conseguì nel 1423. — Alessan-
ottennero i suoi cugini di Guastalla, aggregati dro di Gherardo fu il quinto priore di questa
alla cittadinanza mantovana, di succedere in por- casa. — Arma: Partito; nel 1° fasciato di rosso
zione a quel feudo comitale con decreto del 10 e d'argento; neP2" d'azzurro, ad una stella di otto

Gen. 1673. (Estinta nel 1861). — Arma: Di ros- raggi d'oro.


so, alla sbarra d'azzurro, caricata di tre stelle DONTNI di Venezia. -- Cittadini originari
d'oro e accompagnata da due rose d'argento. — veneti e segretari fedeli. — Aleinante-Angelo
Alias: Inquartato; nel 1.° e i." di ros^o, alla dopo essere stato segretario del Consiglio dei Dieci
banda d'azzurro, caricata di tre stelle d'oro e e segretario dell'Ambasciata straordinaria per la

accompagnata da due rose d' argento; nel 2.° e pace di Munster, trovandosi in Mato di comode
3." d'oro, ad un palo, una sbarra, e una banda fortune offerì al pubblico nelle angustia della
1' una attraversante soli' altra, accompagnate da guerra di Candia Cento mila ducati e fu ricevuto
sei stelle di otto raggi, poste negl' intervalli, il nella nobiltà dal Senato e dal Maggior Consiglio
tutto d'argento. nel 1667. — Arma: Fasciato d'oro e d'azzurro,
DONGJII di Genova. — Ascritti alla nobiltà col capo del secondo caricato da un sole accostato
nel 1581. — Giovan-Stefano Cardinale nel 1613; da due stelle, il tutto del primo smalto.
Giov.-Erancesco q.m Giov. -Antonio senatore nel DONISDIO di Venezia. — Originaria di Trie-
1783. — Arma : D'azzurro, all'aquila al natur ale, ste, fu aggregata alla nobiltà veneta nel chiu-
con la banda d'argento attraversante. der del Consiglio del 1297. — Arma: Spaccato;
DONGIII di Homa. — Arma: D'oro, all'aquila nel 1.° di verde, ad una stella di otto raggi d'o-
di nero. ro; nel 2. n di rosso, ad "ti crescente d'oro.
DONI di Assisi. — Le sue prime memorie ri- DON MUSCO di Messina. — Famiglia origi-
montano al 1233 in cui vivea un Donodeo milite nata da un Conte Longobardo. Fu detta anche
della sua patria. — Meo combattè con Braccio Guirfolo perchè nel 1 586 Guiscardo Douuiusco,
Fortcbraèci all'Aquila, restò prigioniero e si ri- mastro di campo, militando pel He in Ruberia
scattò con 250 ducati d'oro; Rodolfo combattè prese molti schiavi che Io chiamavano lo Guirfolo
più volte contro gli Spagnuoli prima della metà per essere egli di bas<a statura. Ila goduto no-
del sec. XVI; Giuseppe-Antonio canonico del Duo- biltà in Salerno al seggio di Portaretese, ed è
mo, valente scrittore di prose e poesie del XVII stata signora delle baronie di Casijrlione, Coper-

DON — 368 — DOR
dia, Gredita, Filetta, Ogliastro, Piedimonti e San- varzere, fece edificare il monastero di S. Lorenzo
cipriano. — Tomaso Donmusco fu deputato per e si estinse nel 1073. — Arma: Partito d'ar-
la guardia del litorale di Salerno contro i Cor- gento e di rosso, a due gioghi posti in fascia,

sari nel 4 273. — Panclolfo giustiziere di Basili- l'uno sull'altro, e dell'uno all'altro.
cata. — Altro Pandolfo, governatore di Lucerà, DONZORZI di Trieste e di Venezia. — Da
fu tra i baroni che andarono a combattere in Trieste si portò nelle Venete lagune fino dal 962,
Calabria nel 1313; fu poi governatore di Barletta, e fu ascritta al Gran Consiglio Veneto nel 4 240.
e delle terre della regina Sancia. — Arma: D'az- (Estinta nel 4 312 . — Arma: Partito; nel 1.° di
zurro, al capriolo d'oro; col capo d'azzurro, al leone verde, alla fascia d'oro; nel 2" d'oro, alla fascia
uscente d' oro sostenuto da una trangla dello di rosso.
stesso. DOR DONI di Busseto. — Maffeo, vivente nel
DONNAPERNA del Napoletano. — Nobile o- 1465, fu il capo-stipite di questa famiglia illu-
riginaria di Milano, insignita del titolo di mar- strata da molti egregi personaggi. — Si guada-
chese di Colubraro nel 1797 per servizi resi allo gnò lode di buon poeta Traiano Dordoni. — Ga-
Stato, fu riconosciuta nobile nel 1834. — Arma? spare anziano del Comune, e due Annibali capi-
DONNE [LE) di Messina. — Fiorirono nella tani d'arme nel secolo XVII. — Un Giuseppe
nobiltà messinese nel secolo XVI, XVII, e XVIII. ebbe il titolo di Conte nel 1751, titolo che di-
— Arma: Spaccato di nero e d'argento, al leone venne ereditario nella famiglia. — Antonio di-
dell'uno nell'altro. venne eccellente nello scolpire immagini in ogni
DONNORSO di Napoli. — Famiglia patrizia genere di pietre preziose. — Arma?
della quale si anno antichissime memorie nella DORÈ di Bosa Sardegna^ — Ebbero il ca-
città di Napoli, e si vuole originata da Orso Doge valierato e la nobiltà in persona di Francesco il

della Repubblica Napoletana. Fu ascritta al re- 14 Sett. 1727. Arma : Spaccato; nel 4.» d'ar-
gistro delle Piazze Chiuse, e in Sorrento al Seg- gento, al toro di nero, rivolto, guardante un
gio di Dominova, ed ebbe la signoria di molti sole al naturale nell'angolo sinistro del capo; nel
feudi. — Ila vestito inoltre l'abito di Malta. — 2.° d' azzurro, ad un fuoco di varie fiamme, nel
Arma: D'oro, all'orso di nero con la filiera di fianco destro, sinistrato da un albero a cui è avvi-

rosso. ticchiata una vite fruttata, il tutto al naturale.


DONO di Venezia, — Originaria dell' isola di DORI di Venezia. — Originaria di Torcello
Candia, e stabilitasi in Venezia fu aggregata al e trapiantata in Venezia, fu una delle Iribunizie
Consiglio, e si spense nel 1484. — Arma: In- famiglie, e mancò nel 1310 nella persona di mes-
quartato di verde e d'oro, alla fascia partita di ser Andrea consigliere della Repubblica, il quale

rosso e d'azzurro. avea preso parte alla congiura di Baiamonte Tie-


DONTE di Venezia. — Originaria di Aitino polo. — Arma : D'argento, al leone d'oro linguato

e tribunizia, face edificare la chiesa di Santa To- di rosso.

mia della Giudi-cea, e si spense nel 1433. — Ar- DORIA di Genora, Napoli e Roma. — Fa-
ma : Spaccato merlato di nero e d'argento. miglia originata da Arduino conte di Narbona
DONZELLI di Boloyna. — Arma: D'argento, che portatosi in Genova nel secolo XI e sposata

al leone di rosso; col capo d'Angiò. Oria della Volta dette principio alla illustre di-

DONZELLI di Mondouì. — Questa famiglia scendenza che si disse prima d'Oria e poi Doria.
estinta nel secolo XVIII, fu signora del feudo di È una delle quattro case di Genova che capita-
Villanova, e dette illustri personaggi specialmente narono le celebri e funeste fazioni dei Guelfi e

nella carriera ecclesiastica. — Giuseppe, Arciv. Ghibellini. — Ha goduto nobiltà in Genova dove
di Sorrento nel Vóli, e Vincenzo vescovo di Sul- tenne Albergo, in Napoli al Seggio di Porto, in
mona creato da S. Pio V. — Arma : Spaccato, Roma, in Torino ed in altre città d' Italia. Oltre
innestato niellato d'argento e d'azzurro. la signoria di molti feudi con titolo di principe,
DONZELLINE di Verona. — Arma: D'az- di duca e di marchese, ebbe nel 4 249 da Gu-
zurro, ad una donna di carnagione, col cappello glielmo Re dei Romani ii privilegio di batter mo-
d'oro, posta in fascia, le mani giunte sul petto, neta. — 11 ramo primogenito dei Doria risiede
uscente da un cuore d'argento, accostata da due in Roma, ed è fregiato del titolo di principe di

colombi addossati dello stesso, imbeccati e mem- Valmontone, di S. Martino, di Melfi, di Torri-

bruti di rosso; il tutto sostenuto da una terrazza glia ecc. Il ramo secondogenito à la sua resi-
di verde. denza in Napoli, e porta il titolo di principe

DONZELLIMI di Bologna. — Arma: D'ar- d'Angri e di Centola, di Duca di Eboli, di Mar-


gento, al leone di rosso, tenente colla branca si- chese di Pisciotta e di Conte di Capaccio. — Tra
nistra un giglio d'oro; colla banda dolio stesso gli uomini illustri di questa casa avvi un Nicolò
attraversante; col capo d' Angiò. che nel 1265 tenne in Genova con Guido Spinola
DONZ1ANI di Venezia. — Originaria di Ca- il supremo governo della repubblica. — Uberto
DOS — 369 — DOT
di Pietro, ammiraglio di 25 galee contro i Vene- ma. — Arma: D'azzurro, a due delfini affrontati
ziani, espugnò nel 4266 Canea nell' isola di Can- d'oro. — Alias: Di rosso, al leone coronato d'o-
dia. — Lamba nel 4298 con 78 galere riportò ro; col capo d'Angiò.
presso l'isola di Curzola una gloriosa vittoria. — DOSIO di Genova. — Originaria di Chiavari.
Paganino verso metà del XIV secolo fu rive-
la — Lodisio noverato nel 4500 fra i mercanti neri.
stito del comando di 64 galee e combattè nei — Ascritti nei Grillo, nel 4528, Corrado e Ste-
mari dì Grecia contro la flotta veneziana coman- fano figli di Lodisio; e così pure ascritti nobili
data da' famoso Vittor Pisani che più volte ri- i loro discendenti, fino a Giambattista q. m Ste-
mase sconfitto. — Uscirono inoltre dalla prosapia fano, col quaie la nobile famiglia rimase estinta
dei Doria ben sette cardinali: Girolamo creato sullo scorcio del XVI secolo. — Arma: D'azzur-
da Clemente Vili nel 4528; Giovanni cardinale ro, al leone di rosso per inchiesta, colla banda
nel 4604; Sinibaldo nel 4734 ;
Giorgio nel 4743; d'oro attraversante.
Giuseppe nel 4785; Anton-Maria, e Giorgio nel DOSSENA di Cremona. — Diedero a Cre-
4846. — Arma: Spaccato d'oro e d'argento, al- mona cinque decurioni, dei quali il primo fu il

l'aquila spiegata di nero, memorata, imbeccata, giureconsulto collegiato Niccolò eletto decurione
linguata e coronata di rosso attraversante sul nel 4292 e 1' ultimo fu Maofredino eletto nel
tutto. 4368. — Arma?
DORIA di Dolceacqua (Liguria). — È un ramo DOSSENA di Pavia. — Famiglia chiara fin

della precedente fregiato del titolo di marchese di dal 4500. — Ferdinando sindaco fiscale del du-
Dolceacqua, capitale della signoria acquistata nel cato di Milano, e Cosimo Vescovo di Tortona. —
4270 da Oberto Doria, ammiraglio del Comune Arma: D'azzurro, alla colomba d' argento posata
genovese e vincitore delle battaglie di Canea. Il su tre monti di verde; col capo d'oro caricato
titolo marchionale, con I' altro comi tal-i di Roc- di un'aquila di nero.

chetta, fu conceduto ai Doria da Carlo- Ema- DOTO di Vicenza. — Originaria di Barba-


nuele II nel 4652. — Emersero da questo ramo rano, trasse il proprio nome da un Doto che vi-
capitani illustri, quali sarebbero Manuele, Impe- vea nel 4474. — A cagione dei feudi che pos-
riale e Stefano; alcuni vestirono l'abito dei Cav. sedeva del vescovato avea l'ufficio, secondo la di-

di Malta e di S. Iago di Compostella, e due fu- chiarazione fattane nel 4264 sotto il vescovo
rono decorati dell'Ordine supremo dell'Annunzia- Breganze, di brentario dei Cini della corte vesco-
ta. — Da una Doria di Dolceacqua nacque il cele- vile e custodiva la scala del palazzo. — Da Vi-
bre Andrea che ebbe in Genova il titolo di Pa- cenza si trapiantò in Venezia, dove à goduto
dre della patria, e da altra Doria dello stesso l'onore del patriziato. — Arma: D' argento, alla

ramo era generato l' illustre abate Valperga di banda d' azzurro, accompagnata da due cerchi
Caluso. — Abbia: Eguale alla precedente. dello stesso, uno in capo, ed uno in punta.

DORIA o d' AURIA di Castelfranco (Veneto). DOTTI di Bologna. — Nobili geremei che
— Derivarono da Padova e vennero a Castel- pervennero al consolato. Come altre famiglie, a-
franco verso il 4 400. Fu di questo casato un An - vevano carceri per ritenervi i prigionieri di guer-
drea dottore e cavaliere che sedè rettore dei Le- ra quando non bastavano le pubbliche, e nel
gisti nello studio di Padova nel 4536. — Arma ? 4228 vi si custodivano dei prigioni fatti dai Bo-
DORIMBERGO (conti di) del Friuli. — Si- lognesi nella battaglia data ai ghibellini Acca-
gnori del castello omonimo, fiorirono nel Friuli risi, i quali volevano impossessarsi di Firenze. —
per vaste possessioni. — Un Giorgio, vicedomino 1 Dotti improntarono denaro per apparecchiare
di Gorizia, fu investito, a feudo burgensatico, di militi guelfi da riunire all'esercito di Carlo d'An-
una casa con torre del castello di Cormons. — giò, attirato in Italia da Clemente IV per far

Leonardo capitano della contea di Gorizia nel prevalere la fazione; si segnalarono nella lotta di
4 404 . — Arma ; D'argento, al vaso d'oro da cui parte per dissensi intorno a fortezze dei Mode-
escono undici foglie di palma di verde. nesi, e nelle battaglie interne del 4274 combat-
DORO di Venezia. — Un Michele Dauro o terono contro i Fatti. Diverse volte capitanarono
Doro fu bailo in Acri nel 4264, poi giudice del le milizie del Comune, dettero allo studio un pro-
Proprio, consigliere del Doge e podestà di Pa- fessore d' aritmetica e geometria alla metà del
dova nel |272. — Arma? secolo XV, uno di logica e medicina alla mstà
DOSI di Bologna. — Famiglia antica e no- del XVIII. — Arma: Inquartato d' argento e dì
bile originaria di Modena che à dato molti an- rosso; colla bordura di porpora caricata da otto
ziani alla patria, primo de' quali fu Dosio nel stelle d'oro.

4 242, il quale prese possesso d'Imola per i Bolo- DOTTI di Firenze. — Due famiglie omonime
gnesi e fu fatto provveditore dei castelli della fiorirono in Firenze; e fu dell' una Ranieri di
città. — Giuseppe di Flaminio fu pure degli an- Piero dei XII Buoniomini nel 4524; dell'altra Ri-
ziani nel 4659 e conte di Basco su quel di Ro- dolfo e Bernardo vinti nello squittinio del 4524.
Dttiaciriu Si or. Blas. 21
DOT — 370 — DOU
— Arma della La famiglia: Di rosso, alla cro- della Badia di Praglia. — Il Conte Carlo distinto
ce d'oro, con la bordura d' azzurro, caricata di poeta lirico. — Arma: IV azzurro, alla colomba
otto gigli d'oro. — Arma della 2.a famiglia: d' argento imbeccata e membrata di rosso, te-
D'oro, al leone d'azzurro, tenente un ramo di nente nel becco un ramo di olivo di verde, e ac-
ulivo di verde. costata nel canton destro del capo da una stella
DOTTI o DE DOCTIS di Genova. — Da Le- d' oro.

vante. — Giov.-Franccsco, medico di molta fama, DOTTILA di Bari. — Di origine greca, e


fu ascritta nel 1528 nei Giustiniani « et in lui trapiantata da Costantinopoli in Bari nel 672 da
solo (aggiunge il Della Cella) ebbe principio e un Giovanni soprintendente dei pagamenti impe-
fine tal nobile famiglia. » — Dello stesso cogno- riali. Ricordata nel 1282 fra le famiglie di ge-

me vivono però in Genova e nel Dominio « nò- nere militare, fu sempre annoverata fra le nobili

tari, mercanti, ecclesiastici. » — Arma: Inquar- baresi, e si trova nel 1300 feudataria di Montc-
tato d'argento e di rosso. rone e nel 1440 di Valenzano. Estinta nel 1808
DOTTI di Padova, vedi DMU. nella persona di Giordano Cav. di Malta. — Arma:
DOTTI di Treviso. — K un ramo dei Dotti Partito d'oro e d' azzurro, alla banda d' argento,

di Padova, da cui emerse Francesco podestà di caricata da tre teste di drago di rosso, linguate

Treviso nel 138 4. — Arma: Inquartato d'argento dello stesso, attraversante sul tutto.
e di rosso, con la bordura d'azzurro caricata di DOUGLAS-SCOTTI di Piacenza. — Origi-
otto stelle d'oro. naria dalla regia stirpe dei Douglas di Scozia,

DOTTI di Venezia. — Originari di Vicenza come si à da un diploma dell' Imperator Sigi-


furono uomini di mare e costruttori di navi. E- smondo datato da Cremona il 12 Feb. 1414. —
stinta rei 1313 nella persona di messer Matteo Un Guglielmo, cugino d' Acaio, che regnava in

giudice di Candii!. — Amia: Di nero, alla banda Scozia verso 1'


anno 787. è il capostipite della

d' argento, accompagnata da due armille dello gente Scotta diramatasi in varie città d'Italia.

stesso, una in capo e l'altra in punta. Venuto por combattere con Desiderio Re dei Lon-
DOTTO di Castel franco-Veneto. — Fami- gobardi, stabilì in Piacenza la propria dimora. I

glia assai antica di Castelfranco dove la trovia- lìgli di un Lanfranco di David Scotti formarono
mo anche nel 1320. Diede fra gli altri un An- nel XIII secolo quattro rami della loro famiglia,
tonio sindaco in patria nel ! i'.Vi: un Domenico che poi si suddivisero in molti altri. Da Ruffino
insigne teologo e provinciale dei Serviti, morto vennero i Signori di Mamago, di Magnano, di

nel lo 10; od un Paolo primario dottor di leggi Castelbosco e di Rezzano; da Rolando, che fu si-

nella università padovana. — Partita in due ra- gnor di Voghera, i Signori di Mozzano, Passano
mi, uno rimase a Castelfranco, l'altro pose stanza ed A {guerra. Da Giovanni discesero i signori di
in Padova. — Arma: Di rosso, a quattro losan- Vigoleno. Sarmato e Fombio. Rinaldo fu il capo-
ghe accollate in banda d'argento, accompagnate stipite dei signori di Varso e di Gravago. La
da una rosa della stesso bottonata d'oro alla si- seconda e la quarta di queste grandi linee sono
nistra del capo. estinte, e la prima e la terza tuttora fiorenti.

DOTTÒ di Venezia. — Arma: D' argento, Qnest" ultima si suddivise nei tre rami di Fran-
alla banda di nero, accompagnata da due anel- cesco, Nicolò e Giacomo: il primo fu capo-stipite

letti dello stesso. — Alias: D'oro, a due cotissc dei conti di Sarmato, di Vigoleno, di Agazzano
d* azzurro, accompagnate da due anelletti dello e di Gragnano; il secondo dei conti di Fombio,
stesso. di Guardamiglio, di Ritegno e di Casalecchio; e

DOTTORE (dal) di Bologna. — Arma: D'ar- dal terzo vennero i signori di Caste' San Gio-
gento, al berretto dottorale di nero; col capo vanni e di altre terre nella Val Tidone. — Un
d'Angio. Fabio ottenne nel 1604 da Cesare d' Estc duca
DOTTORI di Padova. — Famiglia già no- di Modena e di Ferrara l' investitura della con-
bile prima del 1626 in cui fu aggregata al no- tea e giurisdizione di Mizzeno, e più tardi fu

bile Consiglio di Padova. Venne insignita del creato dal duca di Parma, Odoardo Farnese, conte
titolo comitale con decreto 10 Mar. 1676 dal di S. Giorgio. Al suo ramo fu poi devoluta I' e-
Senato Veneto conferito ai discendenti di Giulio redità del castello e tenuta di Rezzanello. — Molti
Dottori in benemerenza dei servigi da lui pre- uomini illustri uscirono da questa nobile stirpe;
stati nella carriera militare. Ottenne la confer- diversi Vescovi, dei quali fu celebre San Fosco
ma della nobiltà con sovrana risoluzione 21 Mar. Canonico Regolare Lateranense di S. Eufemia, e
1810, e quella del titolo comitale nel 18 20. — Vescovo di Piacenza e quindi di Pavia dove morì
Alessandro distinto dottor di leggi ebbe il vanto nel 1220. Tre Cardinali di Santa Romana Chiesa.

di esser uno di quei patrizi che nel 1413 sco- — Alberto detto il Grande fu nel 1200 eletto
persero le ossa di Tito Livio, autore delle sto- dai Piacentini per loro signore e sovrano ;
al

rie romane. — Giacomo Abbate commendatario quale successe il proprio figlio Francesco nel

DRA — 371 — DRA


1335. — Arma: D'azzurro, alla banda d'argento, Pienza. — Arma: D'oro, al drago alato di rosso,

accompagnata da due stelle d'oro. le ali spiegate.

DOVARA di Cremona. — Diedero alla pa- DRAGONETT1 di Aquila. — L'origine di

tria ventinove decurioni, dei quali il primo fu questa nobile famiglia è assai remota, e si con-
Fgidiolo, senatore, eletto nel 1094, e I* ultimo fonde con quella dei Baz/.ano dalla quale discen-

Bono, dux militimi, nel I Gii. — Arma: D'ar- de. Ebbe fino dal 1178 la signoria del feudo di

gento, a due fascio di nero sotto un capo d' oro Brazzano, nel 1362 quella di Orsa e Paterno,
all'aquila di nero. l'altra di Ripalta nel 1495, e il titolo baronale
DRAClll di Crema. — Famiglia che esisteva di Campana avuto per ragione di matrimonio nel

già in Crema nel secolo XII e da cui prese il 1718. — Oltre il marchesato conferito dal Redi
nome una delle ventisette vicinanze. Fra soci i Spagna Filippo V al Generale Biagio Dragonetti
che fondarono l'Ospedale di Porta Ripalta l'anno e ai suoi discendenti, questa casa ottenne l'onore

1351 si trova un Lantelmo Drachi. (Estinta). — del patriziato romano con diplomi del 20 Giu-
Arma ? gno 1620, e 23 Marzo 1099. — Paolo dal 4 349
DRAGO di Genova. — Lamberto console nel al 1377 Vescovo di Ascoli-Piceno e di Aquila.

4213; Fnrico, uno degli otto nobili del Podestà — Dragone tto mastro di campo del Re Ladislao
nel 4264, scrisse per ordine pubblico gli Annali e della regina Giovanna. — Giovanni governa-
dal 1266 al 1270; Andrea anziano nel 1319; An- tore del castello di Rocca di Mezzo. — Giacinto
tonio nel 1370 e 1383; Agostino celebre giure- Vescovo di Nusco, e nel 1724 trasferito a reg-

consulto fiorì verso il 1600, e fu lodato nelle gere la Chiesa Aquilana. — Arma: D'argento,
Rime del Chiabrera; Giovan-Cristoforo, notaio, alla fascia di rosso sostenente un drago di ver-
cooperò nel 1746 alla salute della patria. — A- de, linguato e illuminato di rosso, e accompa-
scritta all'albergo Fornari. — Arma: D'azzurro, gnato in punta da tre bande egualmente di

al drago al naturale, fermo sulla pianura erbosa rosso.

di verde. DRAGONI di Assisi. — Deriva da un barono


DRAGO di Nizza, baroni di Dosfraires. ; tedesco di nome Rodolfo venuto in Italia nel 963.

Arma: D'azzurro, al drago d'oro. — Di Rodolfo Dragoni che signoreggiò qualche


DRAGO di Palermo. — À per capo-stipite tempo la patria, fu nepote Ventura, uno dei 24
un Giorgio Drago caudatario del Re Federigo 1! Nobili Assisani presenti alla canonizzazione del
dal quale ebbe la castellania di Caccamo. — Bia- V. e M. S. Stanislao da Cracovia compiuta in

gio maestro razionale del R. Patrimonio. — Ca- Assisi da Papa Innocenzo IV nel 1253. ed esi-

simiro ebbe da Carlo VI Imperatore nel 1724 il ste la sua arma nel cimiterio di S. Francesco.

titolo di marchese passato di poi ai suoi discen- Ebbe a figli Nicolò frate minore, e da taluni ari-
denti. — Altro Biagio fu investito nel 1709 della tha ammesso vescovo di Assisi, e Confidato, che
baronia della Scannatura di Trapani. — Arma: tornato dalla ghibellina alla parte guelfa per vo-
Uguale alla precedente. ler del Pontefice sostituì nel campo rosso del

DRAGO (del) di Roma. — Ottenne gli onori suo scudo olle tre teste di drago che si vede-
del Campidoglio e dette parecchi individui alla vano, un corpo e collo di drago, ma con te^ta
Magistratura fino dal secolo XV. — È fregiata di colomba che tiene nel becco la scritta TEM-
del titolo di principe. — Arma : D'azzurro, al PORA distingue. E pare che d' allora i Dragoni
drago d'oro. fossero detti Confidati (v. q. n.). Un Dragone
DRAGO di Verona. — Arma: D' argento, al Dragoni che vivea nel 1335 fu il primo Cav.
drago alato di verde, posto in palo, vomitante Gerosolim. dell'Umbria. — Arma: Di rosso, a tre
fiamme. teste di drago recise d' oro, 2 e 4.
DRAGOMANNI di Arezzo. — La famiglia DRAGONI di Cremona. — Non è più antica
Dragomanni, detta anticamente di Vitiano, rico- dell'anno 1385. e vuoisi un ramo dei Dragoni di
nosce per suo capo-stipite un Bonatto o Bonazzo, Assisi, trapiantato in Cremona nel detto anno da
e godette nella repubblica aretina tutti quei un Giovanni di Pietro- Antonio, stato nel 1376
gradi che goderono le altre nobili. Fu signora governatore di Ravenna. Acquistò nella nuova
dei castelli di Vitiano, di Polliciano e di Montec- patria diversi feudi, specialmente nella terra di
chio, ed ebbe estesa giurisdizione in Monticello Antignate. — Pietro valente medico in Cremona.
e nella valle di Chio. Dette alla patria diversi — Francesco-Maria protonotaro apostolico. —
priori e gonfalonieri. — Gioia di Matteo di Fran- Uomo assai dotto c ricco fu Cristoforo, e valente
cesco fu capitano della milizia fiorentina. — A- nell' arte tipografica nella seconda metà del se-
lemanno, cavaliere di S. Stefano, consigliere e colo XVI. — Arma: D'oro, al drago alato di ver-
commensale di Clemente Vili, protonotario apo- de, linguato di russo; al quarto franco di Savoja.
stolico e conte dell'Aula Lateranense. — Un al- DRALLl di Milano. — Trassero origine da
tro Gioia Vescovo di Monte Peloso e poi di Varese sul principiare del secolo XVI, e molti
DCC — 372 — DUG
furono chiari giurisperiti. — Arma: Di rosso, al tente di Ravenna, distinta dal B. Pietro Damia-
collo di cigno di carnagione nascente da un bi- ni col titolo di illustrissima, resse le terre del-
sante d' oro; il tutto sormontato da una corona l' esarcato nell' 880 per la Sede Apostolica. Da
a tre fioroni e due punte d'oro. questo nobile casato discesero gli Alidosi, che
DRAPPIERI di Bologna. — Arma: D'argento, dominarono nei secoli di mezzo il comitato d' I-

al leone d' oro sopra una zolla di verde; con la mola, gli Onesti, i Dusdei e i Sassi. — Arma?
banda di rosso attraversante. DUCCA di Brescia, vedi Caradelu.
DR1ZZONA di Cremona. — Diciasette de- DUCE (del) <li Napoli, vedi Dock.
curioni uscirono da questo nobile casato. Il pri- DUCHI di Moncalieri. — Astigiani di ori-

mo fu Fabrizio nel 4446 e l'ultimo Vincenzo, dux gine e già fiorenti nel XI secolo. Nel 4 486 Et-
militum, eletto nel 4560. — Arma: Partito; nel tore era Cav. aurato; Reimbaldo nel 4204 fu po-
4." d'azzzurro, all'aquila bicipite d'oro, coronata, destà di Testona; Melano fu tra i fondatori di
uscente dalla partizione; nel 2.° fasciato di rosso Moncalieri, sorto dopo la distruzione di Testona;
e d'argento. Bucatino giureconsulto, fu giudice generale dello
DRO di Barbania (Piemonte). — Ebbe que- stato di Piemonte; Perotto ebbe signoria su Cel-

sta famiglia fino dal 4200 giurisdizione in Corio, lo; Cristoforo, nato nel 4 503, cominciò ad essere
in Rocca e Barbania, di cui fu investita nel capitano d'uomini d'armi sotto il Duca Filiberto
4346.— Guglielmo Dro, castellano di Grissino nel di Savoia, poi con Odetto di Fois sire di Quan-
4326. — Amedeo canonico fu teologo della Me- tree si trovò all' assedio di Milano. Carlo HI di

tropolitana di Torino, e nel 4429 fondò la colle- Savoja indi nominollo suo gentiluomo di camera
giata dei canonici di Cuorgné. — Arma? e poi comandante della provincia di Asti. Si
DRO di Rivoli (Piemonte). — Ebbe notai, trovò all'incoronazione di Carlo V a Bologna ove
consiglieri e sindaci in patria e fu maggioreg- fu creato conte palatino. Nel 4558 fu ereato ca-
giante in un con quella dei Vinco, Felisi, Chia- valiere da Emanuele-Filiberto. — Teodoro fu

vomero, Argonctti e Bonadona. — Guglielmo nel maggiordomo di Cristina di Francia. — Luigi-


4568 fu investito di Ornino. (Estinta). — Mon- Maria eonte della Cassa e Cocc conato fu Gentil-
signor Della Chiesa cosi descrive I' arma antica uomo di camera di Carlo-Emanuele III. — Arma :

d> questa famiglia; Una fascia rossa in campo Bandato d'oro e d'azzurro. — Cimiero: Un cer-
d'argento, accompagnata da tre piante di tre fu- vo nascente. — Motto : Sars r alir sopra una li-

sti di , due in capo ed uno in punta. sta avviticchiata a quattro dardi, due per parte.
DROGHI di Bologna. — Derivati da Ugolino DUCRETTON A* Aosta. — Il primo nobilitato
nobile ungherese, i Droghi vennero in Italia nel di questa famiglia fu Pantaleone, il quale fece
XV secolo, e propagatisi in Parma e in Bologna una fortuna considerevole in commercio. Suo fi-

si estinsero in quest'ultima città nel 1782 per glio Francesco-Giuseppe aumentò considerevol-
morte di Leone canonico di quella Metropolitana. mente le sostanze della famiglia trafficando colie
— Girolamo di Ugolino ottenne nel 4534 il titolo miniere. Questi ebbe due figli: Giorgio, dottore in
di conte palatino e da Ferdinando Re dei Romani diritto, giudice di Cbntillons, continuò la famiglia,
fu fatto, coi discondenti, nobile del S. R. I. — e Francesco-Girolamo che si fece prete fu Can.«
Arma: Spaccato; nel 1.» d'azzurro, al cane d'oro di S. Orso d'Aosta e priore di quella Collegiata.
sorgente dalla partizione; nel 2.» d'azzurro a tre — Questa famiglia originaria di Ollmont si sta-
pali d'oro. bili in Aosta nel 4630, e quindi a Chatillon. —
DRUA di Fossano (Piemonte). — Nel secolo Arma: Di rosso, a tre fusi d'argento posti in pa-
XIII i Drua si trovano denominati de Romanisio. lo, ed ordinati in fascia.

— Bonifacio Drua fu uno di coloro che per il DUGLIOLI di Bologna. — Famiglia molto
Marchese di Saluzzo giurarono di osservare il antica e nobile, che à dato molti anziani alla

trattato del 28 Aprile 4213 con cui esso Mar- città. — Ugolino fu dei Savi nel 4298; Giusep-
chese. Manfredo III, si obbligava di maritare A- pe ambasciatore al March. d'Este nel 4294; Al-
gnese sua nipote ad Amedeo di Savoia. — Ar- bizzo gonfaloniere di giustizia nel 4321, e Testa
ma: D'azzurro, al leone d'oro. lo fu nel 4363. — Benedetto, Giovanni e Dome-
DRUSCO di Venezia. — Originaria di Vi- nico furono del Consiglio dei 400 nel 4376; Cri-
cenza, fu una delle tribunizie famiglie di Vene- stoforo castellano di Battedizzo. — La Beata E-
zia. — Angelo Drusco fu uno dei gentiluomini lena, moglie di Benedetto dall' Oglio, morta nel
che nel 4205 portarono in Venezia il corpo del 4520, il cui corpo si venera nella chiesa di S.
Santo Simeone profeta tolto da Costantinopoli. Giovanni in Monte. — Albizzo di Rinaldo fu in-
(Estinta nel 4365). — Arma? signe Dottore di filosofia e di medicina, fiorito
DUC (Ducis) di Moncalierù — Arma: Fa- verso la metà del XVI secolo. (Estinta nel 4622
sciato d'oro e d'azzurro. con Tolomeo di Lodovico Referendario dell' una
DUCA di Ravenna. — Famiglia antica e po- e dell' altra signatura, la coi eredità passò alla
DUO — 373 — DUR
casa Marsili). — Arma: D' oro, alla fascia d' az- da tre rose, e sormontata da una stella d' oro.

zurro, caricata di tre stelle d'oro; col capo d'az- DUPRÈ di Torino. — Vennero sul finire del

zurro caricato di tre stelle del campo. — Alias: XVII l secolo dalla Savoja ed esercitarono com-
D'oro, alla fascia d'azzurro; col capo d' Angiò. mercio di seta in Torino. — Giuseppe, cavalier
DUGNANI di Milano. — Antichissima e no- mauriziano, fu per molti anni consigliere muni-
bilissima famiglia milanese ora estinta. — Diede cipale di Torino, amministratore della cassa di
alla patria decurioni, fisici e dottori di collegio, risparmio e di varie opere pie. Giacinto, suo fra-
questori, senatori, vicarii di provvisione, Cav. ge- tello, dott. in teologia e canonico della Metropo-
rosolim. e mauriziani, ciamberlani, ed un cardi- litana, molto si adoperò per la fondazione in To-
nale alla Chiesa, Antonio, creato da Pio VI nel rino di un ospedale oftalmico ed asilo infantile.
1794. — Appartiene questa oosa a il Beato Cle- Altro suo fratello, Ferdinando, nel 1862 ebbe il

mente. — Un ramo ebbe feudo il di Terrazzano titolo di barone in rimunerazione di considere-


c si estinse in principio del XIX secolo; un al- vole donazione. fatta a quell'ospedale. — Arma:
tro ramo ebbe il feudo di Cornaredo con titolo Dì verde, al leone d' oro bugnato di rosso, sor-
comitale. — Arma: Spaccato; nel 1.» bandato di montato da un crescente montante d'argento; col

verde e d'argento; nel 2.° di rosso pieno. capo d'azzurro, sostenuto d'oro e caricato di una
DUINO (Signori di). — Questa illustre casa stella dello stesso, accostata da due crescenti
che per due secoli figurò nelle vicende del Friuli, d'argento, quello di destra rivolto.

fu vassalla dapprima dei Marchesi d' Istria, poi DURA di Napoli. — Famiglia patrizia e feu-
dei patriarchi d'Aquileia ed in ultimo si dichiarò dataria che credesi originaria d' Inghilterra. —
vassalla della casa d' Austria. Fu signora non Antichissime sono le sue memorie in Napoli do-

solo della rocca o castello di Duino, ma di tutto ve godette nobiltà nel seggio di Porto, e dove
il Carso e del castello di Prera sul Timavo su- venne annoverata tra quelle che pel padronato
periore, ed ebbe inoltre capitani generali e co- che avevano dell' Estaurita di S. Pietro a Fusa-
mandanti d' armi dei Conti di Gorizia. Sembra riello, posta in un luogo detto Aquaro, famiglie
che cominciasse a dominare in Duino nel se- Aquarie si addimandavano. Illustre per altri uf-

colo XII. (Estinta nel 1395). — Arma: Di rosso, fici e dignità, pel possesso di vari feudi e pei ti-

alla fascia spezzata e spostata d'argento. — Ci- toli di marchese e duca dei quali venne insignita,
miero: Un cappello piramidale di nero, rivoltato fu decorata di vari ordini cavallereschi, e dopo
e bottonato d'argento. l'abolizione del sedile ascritta al libro d'oro. —
DULCETTA (La) di Messina. — Arma : D'az- Arma: D' azzurro, a due leoni d'oro affrontati e

zurro, al leone rivolto d'oro, guardante il sole tenenti una corona antica del medesimo.
dello stesso, figurato di rosso, orizzontale a si- DURANDO di Mondavi. — Famiglia antica,
nistra. le cui prime oretnorie risalgono al XIII secolo, ed
DUNOYER d' Aosta. — Nobilitata nel 1618 assai chiara per i due Generali, Giovanni e Gia-
dal Duca Carlo-Emanuele I nella persona di Ste- como; il quale ultimo è tuttora vivente. — Arma?
fano. — Filiberto originario del mandamento di DURANDO del Piemonte. — Originaria di
Gignod, capitano della compagnia di Gignod nel- Candele — Giuseppe-Francesco, divenuto ban-
l'ordinanza del ducato di Aosta. Dopo di lui, al- chiere, fu ammesso al decurionato, e nel 1752
tri di questa famiglia ebbero lo stesso grado. ebbe la nobiltà e tosto il feudo di Villa del Bo-
(Estinta). — Arma: Di rosso, al palo d'argento, sco presso Sostegno colla dignità comitale. Il

caricato di tre cuori d'oro. conte Felice-Nicolò, suo figlio, divenne consigliere
DUODO di Venezia. — Originaria dal Golfo di finanze, letterato colto ed autore di vari scritti

di Lodrino, e trasferita in Venezia fu compresa in prosa c poesia assai pregiati. Morì nel 1791
fra le patrizie alla serrata del Maggior Consi- e con lui si estinse la famiglia. — Arma: In-
glio nel 1297; ed ottenne la conferma della no- quartato di rosso e d' azzurro; col capo d' oro,

biltà con sovrana risoluzione dell'1 1 Nov. 1817. all' aquila di nero, rostrata ed armata di rosso.
— Nicolò Duodo nel 1330, senatore e ambascia- — Cimiero: Un' aquila nascente come nello scu-
tore per la repubblica a vari principi. — Pietro do. — Motto: DURANTES V1NCUNT.
nel 1558 ambasciatore in Savoia e poi a Sigis- DURANTI di Brescia. — Creati conti dal

mondo Re di Polonia da cui fu creato cavaliere: Doge Mocenigo il 22 Sett. 1706. — Durante
nel 1607 fu capitano di Padova. Emersero inol- Duranti creato Cardinale il 19 Die. 1544 dal

tre da questa famiglia procuratori di San Mar- pontefice Paolo III, e da Giulio III fatto vescovo

co, generali, e membri dei Savi e del Consiglio. di Brescia. — Arma: D'azzurro; col capo dell'im-

Altra nobile Casa Duodo esiste pure in Venezia. pero. — Il Cardinal Duranti usava: Inquartato;
— Arma: Di rosso, alla banda d'argento, cari- nel 1.° e 4.° d'oro, a cinque gigli di azzurro po-

cata di tre gigli d' azzurro. — Arma della 2.a sti in fascia 3, 2 e 1; nel 2.° c 3.° d'azzurro,

famiglia: Di rosso, alla banda d'argento caricata col capo dell'impero.


DUR — 37-1 ì
- DUS
DCRAZZO dì Genova. — Originaria dell'Al- Est sedes italiak regni Mouoetia magni pure
bania, e trapiantata in Genova da un Giorgio nel d' oro.

1 387. — Nel 11)28 fu ascritta fra i nobili del- DURfO di Grifjnaseo nel Novarese. — Pietro

l'albergo dei Grimaldi. — lieo nove dogi della nel 1489 fondava in Grignasco la chiosa di S.

Repubblica Genovese emersero da questa famiglia, Maria; Odoardo fu canonico arcidiacono c vicario

la quale dette alla Chiesa Romana due Cardinali, generale delle diocesi di Novara; Carlo-Gauden-
Stefano nel 103:} e Maronito nel 1 08G. Nel 1021 zio fu canonico ed abate di S. Maria delle Gra-
per concessione di Ferdinando Gonzaga Duca di zie. — Odoardo e Sigismondo dott. in le^'i e

Mantova e del Monferrato, Agostino Durazzo fu Cav. della Corona Ferrea, nel 18 42 vennero con
investito del feudo di Galliano Cerrina e Pian declaratoria della R. Camera dei conti ricono-

Cerreto col titolo di marchese trasmissibile ai sciuti nobili di nobiltà antica. — Arma: Inter-
suoi discendenti. — AnMA: Di rosso, a tre fa- zato in fascia; nel |.« d' oro, all' aquila di nero

scie d'argento; col capo cucito d'azzurro, caricato coronata dello stesso; nel 2.° d'argento troncato

di tre gigli d'oro ordinati in fascia. da un filetto di n« ro, e sopra una lupa al natu-
DIRAZZO di Rovigo. — Antica famiglia che rale passante sopra un campo fiorito pure al na-

riscontrasi insignita di nobiltà sino da] turile; sotto tre gigli d'oro per inchiesta, ordi-

nel qual anno fu aggregata al nobile Consiglio nati in fascia: nel 3.° d' azzurro, al Icone coro-

«li Rovigo. Fu riconfermata nella sua nobiltà con nato all'antica e impugnante con la bianca de-

sovrana risoluzione del ì Giù. 1820. — Arma? stra una picca, il tutto d'oro.

DI' K INI di Milano. — Oriunda dal villaggio DCSAIMA di Verona. — Famiglia antichis-

di Moltrasio sulla riva destra del Lago di (.'omo, simi abitante in Verona fin dal decimo secolo.

da dove si trasferì a Como sul principiare del Nel XIII il notajo Dusaiino figurò nella pace

XVI secolo, e fu ascritta al patriziato di quella fra Bresciani, Mantovani e Veronesi; nel XIV
città, di cui Tommaso e Vespasiano furono decu- Bartolomeo diede danaro a mutuo alla Veronese
rioni. — Verso la line dello "-tesso secolo un Università, fu console della patria, ed uno dei
Gian-Giacomo trasferì la sua famiglia a Milano, sopraintendenti al restauro delle mura della città.

ove nel 10 58 acquistò la contea di Monza, di — Arma: Spaccato, ondato: nel |.« d'azzurro, a

cui ottenne legale investitura nel 1061 da Filip- du? stelle accostate d'oro: nel 1.* di verde, a

po IV. - Carlo e Pierangelo Cardinali, 1"


mio tre alberi sradicati d'oro, posti in fascia.

creato nel 1733 e l'altro nel 17"<>. - Antonio, i DCSATA di Verona, -a Famiglia ricordata
due volte podestà di Milano, fu creato conte del-"*j in un elenco di case antiche, alcune anche no-
l'Impero da Napoleone 1. — Armi: Inquartato; i bili, ma non ascritte al nobile Consiglio. — Arma:
nel I.» d'oro, all'aquila spiegata di nero iinbee- D'azzurro, a tre bonetti di rosso, la cima volta a
cata e coronata d'oro, Mugliata di rosso: nel 2." destra.

d'azzurro, all'albero di verde accostato da due |


DUSE MA di rVftwia. — Famiglia ricordata
leoni affrontati d' oro, lampassati di rosso ram- in un elenco di case antiche e di alcune anche
panti contro il fusto sostenuto da una terrazza nobili, ma non ascritte al nobile Consiglio. —
di verde: nel 3.° bandato di rosso e d' argento: I Arma: D'azzurro, al monte di sei cime d'oro,
nel 4." de' Visconti; sopra il tutto d'az/.urro, alla movente dalla punta, accompagnato in capo da
corona di ferro d'oro sormontata da una crocetta tre gigli male ordinati dello stesso.
patente dello stesso accostate in orlo dal motto j

E.
E BOLI o EVOLI di Napoli - Così dotta ! miglia d'Afflitto. — Marino, valoroso capitano di
1

dalla signoria di Eboli o Evoli, fu originata dal Federico II Svevo, soggiogò i Perugini e gli As-
Conte liberto famoso guerriero, che alcuni autori '
sisiani ribelli all'impero: Guglielmo capitano ge-
vogliono fosse di origine longobarda, ed altri di nerale di cavalleria e fanteria in Romagna e To-
origine normanna. — Ha goduto nobiltà in Na- scana pel Re Roberto d'Ansio; Giovanni giusti-
poli ai seggi di Capuana e Torto ed in Capita, e ziere di Calabria e capitano generale nel Pie-
lino dal 1 0so fu fingiate del titolo comitale. - monte: Gentile Cardinale e Legato Apostolico
Ebbe il contado di T rivento dal re Roberto d'An- 1

nel reame di Napoli al tempo della Regina Gio-


^in e fu una delle venti case clic prima di tutte vanna II. — Arma: Spaccato inchiavato di ar-
le altre ebbero città in contado dal detto Re. : gento e di nero.

Fu inoltre signora di G? baronie, dei ducati di EBURNTX)LI di Cesena. — Originaria delle


Campomele, di Castropignano e di Frignano e Marche, trapiantata in Cesena nel 1 io2 da un
del principato di Cruc-nli. — Si cstinse nella fa- i
Luigi che fu chiamato dal Princ. Galeotto Ma-
.

KLI — 375 — eme


latcsta in qualità di suo maggiordomo ed ascritto Corte marchionale. — Giordano fu prima giudi-
al ceto nobile. — Antonio Cav. di S. Stefano ce maggiore e podestà, quindi vicario generale
nel 1511. — Giureconsulti, medici e guerrieri di nel 1410. — All'estinzione della linea primoge-
chiaro nome. — Ultimo (Iella famiglia Domenico nita dei marchesi, abbandonò Saluzzo e si recò
morto nel 1073. — Amia: Spaccato d' argento all'estero. — Amia: D'azzurro, al grifo rampan-
e d'azzurro, alla fascia cucita del primo attra- te d'oro.

versante sullo spaccato, dalla (piale si sprigiona- EMANUELE di Sicilia. Di origine spa-
no tre fiamme al naturale sull'argento. gnuola, vanta per suo capo-stipite in Sicilia un
ECELLIN1 da Romano, vedi Ezzixini. Corrado-Rodolfo creduto nipote dell' Infinite Don
ECUEM di Milano. — Creati conti del S. Manuel scttimogenito del Re Ferdinando il Santo
R. I. e conti bavaresi dal Principe Carlo-Teodoro di Castiglia. — Fregiata del titolo di marchese
di l'falzbayern il 7 Sett. 1700, confermati conti di Villabianca por concessione di Filippo IV fatta
dell'Impero Austriaco il li Ag. 1838 dall'Imper. nel 1655 a Benedetto Emanuele e del titolo co-

Ferdinando I. — àmia: Inquartato; nel 1.° e 4.


:
'

|
mitalo di Bell'orto ottenuto nel Mag. del 4781.
d'azzurro, al leone coronalo d' oro tenente colla Si è diffusa in Palermo, in Trapani, in Sale-
I

branca destra una stella dello stesso; nel 2." d'oro, mi, in Marsala e in Naro; ed è stata in possesso
al monticello a picco di verde movente dalla par- dal 1285 lino ad oggi di venticinque feudi, i più
ti/ione; nel 3.° di rosso, a tre colorino d'oro mo- considerevoli dei (piali sono, Fontana salsa, Gau-
venti dalla punta. zeria, Merca, Belfortc, Villabianca <i Villa di Mare.
ECIDI di Assisi. — Traggono il proprio no- — Un Corrado fu insignito del cingolo militare

me dal li. Egidio terzo compagno di S. France- nel 1285 e fregiato del titolo di barone con pri-
sco e da lui amatissimo. — Antonio Vescovo vilegio del Ite Giacomo nel 1287. - Luigi am-
della sua patria nel I473. — Questa famiglia fu basciatore al Re Martino nel 1397. Antonio
aggregata alla nobiltà romana, e si divise in due capitano giustiziere della città di Salemi nel

rami, ambedue estinti. — Amia: Spaccato d'az- 1404. — Giovanni capitano dell'armata maritti-
zurro, e d' argento, caricato il primo di un ra- ma dei Marchesi di Curaci, pel suo valore mo-
stello di quattro pendenti di rosso, fra'quali tre strato rielle guerre contro i Turchi ebbe dai

gigli d'oro; ed il secondo di una banda di rosso. Re Alfonso la baronia di Sibari in Calabria
EGIDI di Sa use ver ino (.Marche). — Amia: nel 1437. — Francesco-Maria, conte di Belforte

D'azzurro, al capriolo di rosso, accompagnato in od erudito scrittore. Interessante fra le sue o-

capo da tre stelle di otto raggi d'oro male or- pere è la Sicilia Nobile in cinque volumi.

dinate, ed in punta da un monte di tre cimo Arma: Di rosso, al leone coronato d'oro tenente

dello stesso. con le branche anteriori una bandiera d'argento


EGID1I di Ferrara. — Egidio Egidii patriar- caricata da una croce di rosso svolazzante, a si-

ca di Grado nel 1205. — Aiima: D' azzurro, al- nistra, accompagnata dal motto sigmikii vis et

l'albero al naturale, con una striscia d' argento clkmkntia posto in orlo, e la bordura composta
attorno al tronco. d'argento e di rosso di 12 pezzi, caricato ciascun
EGRA di Genova. — Amia: D'oro, alla ban- pezzo d'argento da un leone di rosso, e ciascun

da «l'azzurro caricata di tre anelli d'oro, ciascuno pezzo di rosso da un artiglio alato d'oro armato

con incastonatura nel verso della pezza. di spada d'argento alta in palo.

ELC1 (d'j di Firenze. — Fregiata del titolo EMBRIACI di (lenoni. Guglielmo Embriaco
marchionale di Montieiano, e comitali! di Elei. — partì nel 1008 con dui; galee per la crociata e

Dette alla Chiesa due Cardinali; Scipione c, nu- sbarcò a Gioppe, ove sopra sto alla costruzione

mero. — Francesco Arciv. di l'isa. — Aiima: Di dtdle macchine destinate alla espugnazione di

rosso, all'aquila bicipite spiegata d'oro, coronata Gerusalemme. Tornato in patria fu console del

dello stesso. Comune dal 1102 al 1100, ed ebbi; nel 1)00 dal
ELEFANTINO di SHlia. — Aiima: D'azzur- conte Bid tramo ili Saint-Gilles la concessione di

ro, all'elefante d'oro cinghiato e gualdrappa (o di Gibelletto. — Ugo capitano, insieme ad Arnaldo
nero sostenente una torre merlata ili tre pezzi Corso, di settanta galee genovesi, espugnò varie

del secondo, chiusa e fincstrata di nero. città della Socia. Aiima: D'oro, a tre leoni di

ELENA di Villafaraldi (Piemoutc). - Amia: nero, 2 o I

D'argento, al leone al naturale impugnante con EMBRONI di d'inora. — Aiima: D' azzurro,

le branche anteriori una croce del Calvario d'az- a tre rose d'argento male ordinate.

zurro; col capo d'oro, all'aquila di nero, coronata li MENDA DORI di Verona. - Famiglia an-
dello stesso. tica che si trova registrata in un elenco di fa-

ELIONA di Saluzzo. — Detta anche Ric- miglie illustri inscritte ab antico nell'estimo ma
chiarda, trovasi stabilita in Saluzzo prima del non aggregate mai al nobile Consiglio. — Aiima :

D'azzurro, al capriolo d'oro caricato da tre stello


1300, e quivi copri le più eminenti cariche nella
EMI — 376 — KNN
di rosso, e accompagnato da tre rose d' argento EMO di Venezia. — Originaria della Grecia,

bottonatc d'oro. da dove si trasferì in Dalmazia in epoca assai

E MERICO del Piemonte. — Conti di San remota per rifugiarsi quindi a Venezia, dove si

Dalmazzo. — Arma : Di rosso, a due rami di pal- vuole piantasse la sua dimora nel 997. Quivi si

ma d'argento, posti in croce di S. Andrea, ac- distinse in modo che innanzi la serrata del Mag-
compagnati in capo da una stella di sci raggi, gior Consiglio e precisamente nel 1290 fu anno-
nei fianchi e in punta, da tre caprioli scorciati, verata fra le famiglie patrizie, Ebbe procuratori
il tutto d'oro. di San Marco, membri del Consiglio dei Dieci,
EMILIANI di Ferrara. — Antica ferrarese, senatori, cavalieri, governatori e gran duchi di

illustrata da uomini insigni in ogni facoltà. — Candia. — Giorgio arciv. di Corfù nel 1705. —
Giacomo commissario e vicepodestà di Sassuolo Giovanni ambasciatore della Repubblica Veneta
dal 1503 al 1507. — Un ramo di questa fami- in varie corti, e fino dal 1718 insignito della

glia trapiantossi in Faenza, ove fondò il collegio carica di procuratore di S. Marco. — Angelo
di Fognano. — Arma: D'azzurro, al destrocherio uno degli ultimi ammiragli della Repubblica, vin-

di carnagione, vestito di rosso, impugnante un citore delle armi barbaresche a Tunisi e a Sfaz,

ramo di salcio fogliato d' oro, accostato ai lati e inventore delle batterie galleggianti. — Que-
da due stelle di otto raggi dello stesso. sta famiglia oltre la conferma dell'antica nobiltà
EMILIANI di Udine. — Arma: Spaccato; nel ebbe con sovrana risoluzione del 26 Die. 1819 il

1.» d'oro, all'aquila di nero; nei 2.° d'azzurro, a titolo e grado di conti dell' impero austriaco. —
tre stelle d'oro; colla fascia d'argento attraver- Arma: D'argento, a due sbarre di rosso. — A-
sante sullo spaccato e caricata di due stelle lias: Bandato di rosso e d' argento di quattro
d' oro. pezzi.

EMILIANI di Venezia. — Originaria di Mi- EMPOLI (da) di Firenze. — Arma: Inquar-


lano, estinta nel 1031. — Arma: Spaccato; nel tato d' argento e di rosso, alla banda d' azzurro
1. » di rosso; nel 2.° bandato d'oro e d' azzurro. attraversante sul tutto.
— Alias: D'oro, a tre pali d' azzurro; col capo ENGENIO (d') di Lecce. — In un istrumento
cucito d'argento sostenuto da una divisa di ros- del 1301 contenente una ratificazione fatta a

so e caricato di tre spine inclinate d' oro mo- Ludovico della Chisa si fa menzione di un Pie-
venti dalla divisa. — Alias: Bandato d'azzurro e tro d'Eugenio, conte di Lecce. — ARMA:Grem-
d'oro; col capo di rosso caricato di tre spighe fo- biato di nero e d'argento.
gliate d'oro. ENGLARII di Verona. — Un Pietro-Anto-
EMILIANO di Vicenza. — Originaria di Ro- nio ascritto nel 1523 al nobile Consiglio. Ar- —
ma, e trapiantata in Vicenza verso la metà del ma: Spaccato; nel 1.° d'oro, all'aquila di nero im-
XV secolo. — Marsilio, poeta famoso, conosciuto beccata e membrata di rosso; nel 2.° d'argento,
sotto il nome di Quinto Emiliano Cimbriaco, ad un albero di verde accostato da due leoni af-
ebbe l'onore di essere solennemente incoronato. frontati d'oro, il tutto sostenuto da un terreno
— Arma? di verde; con la fascia di rosso attraversante sullo
EMILII di Brescia. — Nobilissima famiglia spaccato.
fregiata nel 1396 dall'imperatore Veiìceslao del ENGLESCHI di Padova. — Fu ascritta al

titolo di conte del S. P. Lateranense. (Estinta). Consiglio nobile di Padova nel 1081. — Benve-
— Arma: Partito; nel l.° d'oro, ad lina mezz'a- nuto ed Engelfredo consoli, l'uno nel 1147 e
quila di nero movente dal fianco sinistro; nel 1' altro nel 1 169. — Nel 1263 Rolando di Enclesco
2. ° di rosso, alla banda d'argento. fu podestà di Vicenza nell' occasione che i Vicen-
EMILII di Verona. — È un ramo della pre- tini liberatisi dalla sudditanza imperiale, misero
cedente, ascritto alla nobiltà veronese nel 1408. la loro città sotto la protezione dei Padovani.
Dall' Imperatore Massimiliano Giovanni e Marco Gli succedette nella stessa carica Tebaldo. —
Emilii ottennero, con diploma IO Die. 1516, il Battista membro del Collegio dei legisti nel se-
castello di Moratica col titolo di conti. — Ebbe colo XIII. — Arma: D'argento, alla stella di sei

questa famiglia tre cavalieri dell'Ordine Geroso- raggi di rosso.


limitano, cioè Luigi nel 1620, Emilio nel 1605 e ENNA di Arborea (Sardegna). — Arma: In-
Marco nel 1712. — Pietro-Emilio ottenne nel quartato; nel 1. n d'oro, al monte al naturale ar-
1819 la conferma della nobiltà e del titolo co- dente di rosso sulla cima; nel 2.° d'argento, alla

mitale. — Arma: Uguale alla precedente. colomba volante, tenente nel becco un ramo-
EMILJ di Pesaro. (Estinta). — Arma: D'oro, scello di ulivo, il tutto al naturale; nel 3.° d'ar-
alla colonna d'rgento con capitelli d' oro cimata gento, al fiore di giacinto al naturale; nel 4." di
da una testa di serafino al naturale, crinita d'o- rosso, al braccio vestito d' oro, impugnante con
ro e sormontata da una corona antica dello stes- la mano di carnagione una spada d'argento, ma-
so; la colonna movente dalla campagna di verde. nicata d'oro, alta, in palo.
EQU — 377 — ERC
ENRICI di Bologna, vedi Arrighi. EQUILLIO di Venezia. — Originaria di una
ENRICO di Messina. — Fiorirono nel secolo città omonima che poi fu chiamata Jesolo, ap-
XIV col titolo di baroni della Campana. — Ar- partenne alle tribunizie, edificò in Venezia pa-
ma: D' azzurro, alla banda scaccata d' oro e del recchie chiese, e si spense nel 1210. — Arma:
campo, di tre file, costeggiata da sei stelle d'ar- Semipartito spaccato, nel 1.° di verde, nel 2.° di

gento. rosso e nel 3.° d'azzurro.

ENRIELLI d' Ivrea. — Gian-Lodovico pre- ERASMI di Udine. — Arma: Spaccato; nel
fetto d'Ivrea e senatore fu padre di Marcanto- 1." d'oro, ad un orso nascente di rosso movente

nio che nel 1694 fu investito di Donnas nella dallo spaccato; nel 2.° di rosso, ad una ruota
valle di Aosta colla dignità comitale. — Arma: d' oro.

D'argento, alla banda di rosso, caricata di un'al- ERBA di Como e di Milano. — Provengono
tra formata di rombi del campo accollati in sbar- da un Marchesio nato in Como, e quivi vivente

ra, e accostata da due castelli dello stesso. — nel 4 360. — Donato di lui figlio, uomo celebro
Cimiero: Un leone d' oro nascente, impugnante nelle guerre fra i Milanesi e i Comaschi, fu ora-
con la branca destra una spada alta in palo. — tore ed auditore di Como nel 4447. Dopo di lui

Motto: Undique tuta. molti altri furono decurioni in patria ed alcuni


ENRIGHETTI di Bologna. — Arma: Di ros- ambasciatori. — Alessandro, uno dei decurioni,

so, alla banda d'azzurro, caricata di tre stelle trattò affari della sua patria in Milano, e sposò
d' oro, accompagnata da due R dello stesso; col Lucrezia figlia del patrizio c decurione comasco
capo d'Angiò. Livio Odescalchi e sorella di Papa Innocenzo XI
ENSELMINI od ANSELMINI di Padova. — dalla quale ebbe Antonio-Maria che nel 4 657
Anselmino fu il capo-stipite di questa nobile fa- venne ascritto al Collegio dei giureconsulti di
miglia padovana ammessa nel Consiglio fino dal Como, nel 4682 fu senatore di Milano, poi gran
4 081. — Nel 1123 Guglielmino fu console della Cancelliere, e più tardi reggente del supremo
sua patria; carica ripetuta nel 1147 in Odoardo. Consiglio d' Italia in Madrid. Nel 4676 era stato
Illustrò questa casa Elena, religiosa Clarissa morta ricevuto nel patriziato milanese, ed in seguito con
nel 1230 ed elevata agli onori degli altari col privilegio 5 Apr. 4684 di Carlo III re di Spagna,
titolo di beata nel 1695. — Africano, suo pa- venne investito de* regi feudi di Mondonico, Va-
dre, morì nel carcere detto la Malta, vittima riseli, Porchcra ed Olchiellera in pieve di fìri-

del terzo Ecelino. — Enselmino di Bartolomeo vio, nonché di Colzano, Brusehce, Brugora, Riva
podestà di Civital di Belluno nel 1278. (Estinta e Naresso in pieve di Ogliate con titolo marchio-
nel 1600). — Arma: D' argon to, a sei fascie in- nale. — Da lui discendono Benedetto Arciv. di
crespate d'azzurro. Milano nel 474 2 e Antonio-Maria, ambedue Car-
ENZO di Venezia. — Originaria dell' Istria dinali di S. R. Chiesa, creato il primo nel 4713,
ed aggregata al Gran Consiglio. (Estinta nel e I* altro nel 4759. — Il R. Tribunale araldico di
1386). — Arma: Partito d'oro e d'azzurro, alla Milano con decreto del 23 Marzo 4787 riconob-
banda di rosso attraversante sul tutto. be la nobiltà di questa famiglia, la quale fu di-
EPIFANI o EPIFANIO o EPIFANIA di Be- poi confermata, unitamente al titolo di marchese,
nevento. — Famiglia originata da Epifanio, il per sovrana risoluzione del 28 Gennaio 4 817. —
quale nell'anno 935 fu invitato da Romano Lo- Arma: D'argento, al castello di rosso aperto del
capeno imperatore, in aiuto di Ugo Re d' Italia, campo, merlato alla guelfa e torricellato di due
perchè gli sottomettesse Landulfo principe di Ca- pozzi, fondato sulla pianura erbosa al naturale,
pua. — Ha goduto nobiltà in Benevento, in Chieti con la bordura composta di rosso e d'argento; col
e in Sicilia, e fu fregiata del titolo baronale di capo d'oro all' aquila di nero coronata del campo.
Corvara e Pescosansoncsco. — Rolfredo giudice ERBÙ di Verona. — Entrata nel nobile Con-
della città di Benevento, e Goffredo insigne giu- siglio nel 4 411. — Arma: Scaccato di nero e
reconsulto. — Illustrò sopra tutti questa fanti- d' argento; col capo di rosso caricato di un orso
glia il celebre Card. Desiderio eletto Pontefice nascente al naturale.
nel 4086 col nome di Vittore HI. — Arma: In- ERBISTI di Verona. — Il senato veneto con
quartato d'argento e di rosso. — Alias: D'azzur- decreto ducale dell'8 Mag. 1790 fregiò questa fa-
ro, alla fascia d' oro accompagnata da due bi- miglia del titolo di conte di S. Dionigi, in con-
santi dello stesso, siderazione dei vantaggi da essa apportati all'in-
EPISCOPO di Cajma. — Arma: Trinciato cremento dell'industria nazionale. — Arma?
inchiavato d'oro e di rosso. ERCOLANl di Bologna e di Bagnacaralh,
EQUANDO di Venezia. — Originaria Lom- di vedi Hrr<:olani.
bardia, estinta nel 1126. — Arma: Inquartato ERCOLANl di. Fori). — k un ramo della fa-
di verde e di rosso. — Alias: Trinciato d'oro e miglia Hcrcolani di Bologna, fregiato del titolo
di rosso, alla banda di verde attraversante. baronale. Detto alla chiosa o alla patria molti il-
ERO — 378 — ESP
lustri personaggi fra i quali Cristoforo creato da ERRANTE di Polizzi (Sicilia). — Originaria
Leone X Cardinale col titolo di S. Maria in A- di Pisa, di cui lo stipite in Sicilia fu Antonio
racoeli. — Antonio, nel 1524 Vescovo di Ca- Errante cavaliere al seguito della regina Uianca
riati, eresse dalle fondamenta la rocca di Mace- nel 1404. — Del feudo della Varella se ne in-
rata. — Sigismondo senatore di Roma. — Ce- vestì pel primo Giovan- Vincenzo nel 1710, al

sare fu nominato da Benedetto XIII governatore quale seguì il figlio Fili


p pa nel 1747. — Caledoniu
delle armi di Ascoli, e fu fregiato della croce dei dotto ellenista, fu padre al chiarissimo Vincenzo
Cavalieri di S. Stefano (Estinta). — Arma: Inquar- senatore del regno e consigliere della corona. —
tato d'oro e di verde, alla banda di rosso attra- Fiorì anche un Girolamo morto Generale dei Cap-
versante, caricata da due teste d' aquila d' ar- puccini nel 1611. — Arma: D'azzurro, all'aquila

gento ingoiali ti una corona d'oro alP antica. spiegata di nero.


ERCTIO di Pesaro. (Estinta). — Arma: l>i ESCANO di Sardegna, — Arma: D' azzurro,
rosso, a tro flagelli o stallili male ordinati d'ar- al mastio torricellato di tre torri e con una scala
gento. per accedervi, il tutto d'argento; il mastio a-

EREMITANI di Bologna. — Arma: Spaccato pcrto e fincstrato di nero, sostenuto da due leoni
di rosso e d'argento, a tre teste di eremita in- d' oro, affrontati e controrampanti, e accostato
capucciate al naturale, due sul rosso ed una sul- inoltre da quattro rami di palma di verde, due

l'argento; col capo d'Angiò. per parte.


ERIZZO di Venezia. — Dall'Istria venne ESCARC1IONI di Sardegna. — ARMA: Inquar-
questa famiglia nell'anno 805 ad abitare in Ve- tato; nei 1.° d' oro, al cardo fiorito e fogliato,

nezia, e nella serrata del maggior Consiglio del nudrito sulla pianati erbosa con la rugiada di-
4 297 rimase compresa tra le famiglie patrizie. scendente dall'alto sul medesimo, il tutto al na-
Oltre a quattro procuratori di S. Marco, e a di- turale; nel 2.° d' oro, alla coscia umana di car-
versi ambasciatori e podestà, dette alla veneta nagione; nel 3." d' azzurro, al fico nudrito sulla
repubblica un Doge nella persona di Francesco pianura erbosa, colla rugiada cadente, il tutto al

succeduto a Nicola Contarmi nel 1631. — Altro naturale come nel primo punto; nel 4." d'oro,
Francesco fu consolo della stessa repubblica in all' alano al naturale corrente sulla pianura di

Soria all'epoca in cui scoppiò la guerra di Can- verde.


dia contro i Turchi. — L'imperatore di Austria ESCIIERO di Sicilia. — Nobile famiglia della
dopo aver confermato ad Andrea Erizzo l' antica quale un Bartolomeo barone di Sammacca fu de-
nobiltà, gli conferì con sovrana risoluzione del putato di piazza in Palermo nel 1646. — Vin-
6 Mar. 1818 il grado di principe dell'Impero; e cenzo nel 1754 giudice pretoriano. — Arma:
con altra risoluzione dello stesso anno creò Gui- D'azzurro, al rosaio d'oro fiorito di rosso di sei

do Erizzo conte con tutti i suoi discendenti. — pezzi.

Arma: D' azzurro, alla banda d' oro, caricata in ESGRECIIO di Sardegna. — An>iA: D'azzurro,
alto da un porco spino, e in basso da un E alla inquartato da un filetto d'argento; nel 1.° al ca-
gotica d'argento. stello al naturale; nel alla quercia al natu-
ERMO di Toscana. — Arma: D' azzurro, al rale con un porco pascente a più della mede-
pellicano con la sua pietà d'oro; col capo cucito desima; nel 3.* al leone d'oro con una banda in
di rosso, caricato di tre plinti d'argento. divisa di rosso attraversante; nel 4." al pesce
EROLI di AVirnì (Umbria). — Le più antiche uscente dal mare al naturale e guardante una
memorie di questa famiglia risalgono al I i Ut). — stella d'oro in alto.

Sua stanza fu sempre la città di Narni, d' onde ESP ANO di Nifi» (Sardegna). — Arma: D'az-
si diramarono due altre famiglie per trapiantarsi zurro, al leone illeopardito il' oro, passante, in

una in Orvieto e l'altra in l'orna, la prima delle banda fra due bande in divisa dello stesso.

quali è ora estinta. Vania alcuni podestà delle E^PANU «li Siniscoh (Sardegna*. — Arma:
città umbre, un tesoriere della Marca, un luo- D'azzurro al sinistrocltcrin vestito d'argento mo-
gotenente generale di questa stessa provincia, e vente dal fianco destro ed impugnante eolla ma-
quattro vescovi, Ira i quali il famoso Demanio, no di carnagione un ramo di cedro fruttato d'un
Cardinale della Romana Chiesa nel 1 400. — Nel pezzo, il tutto al naturale.

sec. XVI erano gli Kroll in possesso della terza ESPINOLA di Sicilia. — Originaria di Spa-

parto della baronia di Marinata e Comareana, „ n;i .



Arma: D' azzurro, al leone d' oro ram-
castelli dell'agro narniese. — Un Pier-Giacomo nel pante contro un ramo di spino al naturale.
1649 fu ascritto alla nobiltà romana, e nel I734 ESPLUCA di Messina. Il marchese Gio- —
i suoi figli e discendenti, i quali pure furono del vambattista Kspluen, figlio del marchese Nicolò,
patriziato di Narni e di Todi. — Arma: Spac- tenente generale nei reali eserciti, fu aggregato

cato d'argento e di rosso, a tre foglie di edera alla nobiltà messinese all'esordire del sec. XIX.
di verde 2 e 1. — ARMA: D' azzurro, a tre faseie d'oro.
EST — 379 — ETT
ESTE o ESTENSI di Ferrara e di Modena. gento, imbeccata, membrata e coronata d' oro.

— Illustre ed antichissima casa d'Italia che eb- ESTE (da) di Padova. — Appartenne al ces-

il nome da Este, terra del padovano, ove fu il sato nobile Consiglio di Padova fino dal 1641; ed

suo dominio che si distese su Padova, Ferrara, ottenne la conferma della nobiltà con sovrana ri-
Modena e Reggio. I primi nomi registrati dalla soluzione del 14 Mag. 1818. — Arma: D'azzur-
storia sono quelli di Uberto I nel 972 e Oberto II ro, ad un muro di rosso, aperto di nero, piantato
che fu lo stipite di Casa d'Este. — I più illustri sopra un terreno di verde, e sormontato da tre
Estensi furono: Azzo V marchese d'Este, che alte torri di rosso, quella del mezzo più elevata.
rapì Marchesella degli Adelardi, capi di parte- ESTE di Venezia. — È un ramo degli E-
guelfa, e la dette in moglie a Obizzo suo padre. stensi di Ferrara il quale fu aggregato al Gran
Per questo ratto entrarono in casa d' Este le Consiglio di Venezia nel 1350. — Arma: Bandato
immense possessioni che ebbe nel Ferrarese, nella di rosso e d'argento, al leone di nero attraver-
Romagna, nella Marca d' Ancona e si accesero sante.
quelle guerre fra gli Estensi e i Torelli, che per ESTENSE-T ASSONI del Piemonte. — Mar-
circa due secoli desolarono quella parte d' Italia. chesi di Palizzolo. — Arma: Inquartato; nel 1.»

— Azzo VI marchese, detto Azzolino, fu pode- e 4-.° d' azzurro, all' aquila d' argento, rostrata,

stà di Ferrara e di Padova nel 1199; ebbe per- membrata e coronata d'oro; nel 2.° e 3.° d' oro,

petua guerra con Ezzelino il Monaco e Salin- al tasso al naturale, rampante; e sul tutto, d'az-
guerra Torelli, capi di parte ghibellina, e per zurro, a due gigli d'oro, uno accanto all' altro.

due vittorie ottenute su loro, si fe' riconoscere ESTERASl di Sicilia. — Arma: Inquartato;
per signore di Ferrara e di Verona. — Obizzo 11 nel 1." d'azzurro, al Icone coronato d'oro; nel

fu eletto signore di Modena nel 1288, e di Reg- 2.° d'azzurro, all'aquila spiegata d' oro accompa-
gio nel 1290. — Rinaldo, Obizzo III e Nicolò I gnata da tre gigli d'argento, uno in capo e due
furono signori di Rovigo, di Modena e di Parma. in punta; nel 3.« d' azzurro, a due sbarre d' oro
— Nicolò li rese celebre pel suo amore alle let- accompagnate da due stelle dello stesso; nel 4.°
tere e alle arti la corte di Ferrara. — Borso, d' azzurro, ali' albero al naturale.
figlio naturale di Obizzo III, ebbe per primo il ESTERI A di Sardegna. — Arma: D'azzurro,
titolo di duca di Ferrara, Modena e Reggio, e al mare al naturale; ne! primo una cometa d'oro
promosse nei suoi stati l' arte della stampa an- ondeggiante in fascia; nel secondo un delfino tra-

cora nascente. — Alfonso I, duca di Ferrara e fitto da un dardo, il tutto al naturale.


di Modena, ebbe in moglie Lucrezia Borgia; per- ESTREMALA di Sicilia. — Originaria di Spa-
fezionò I' arte di fondere i cannoni, ed accolse gna, e venuta in Sicilia con Re Pietro d'Aragona
nella sua corte il poeta Ariosto. — Cesare I per un Filippo Estremala nel 1 480. — Altro fì-

dovette cedere al Papa Clemente Vili il ducato lippo inviato straordinario del Senato di Palermo
di Ferrara, rimanendo soltanto duca di Modena; a Don Giovanni di Austria. Giuseppe custode —
da lui cominciò a volgere in basso la casa d' E- del supremo magistrato di salute pubblica, carica
ste la quale più non potè ricuperare Ferrara. D'o- nobile sostenuta in seguito dalla famiglia Estre-
ra in poi gli Estensi crebbero in lustro e in pos- mala. — Federigo barone di S. Sebastiano, go-
sanza nella città di Modena. — Francesco I ac- vernatore del Monte di Pietà nel 1767. — Ar-
quistò dalla Spagna il principato di Correggio, e ma: D'azzurro, all'aquila d'argento uscente da un
diede eominciamento al palazzo ducale di Modena mare dello stesso.
sui disegni dell' Avanzini. — Rinaldo, figlio se- ETERNI di Cesena. — Originaria di Castel
condogenito di Francesco I, perdette i suoi stati Bolognese, ascritta alla nobiltà cesellate nel 1591.
nel 1703 per opera della Francia, ma li ricuperò (Estinta). — Arma: Spaccato; nel 1.« d' azzurro,
nel 1736. — Ercole III fu l'ultimo duca Estense alla fenice al naturale sulla sua immortalità,
di Modena, ed iti lui si estinse il ramo italiano guardante un sole posto nel canton destro del
di questa casa, i di cui domini passarono a quel- capo, accompagnata in capo da tre stelle d'ar-
la d'Austria. — Anima: D' azzurro, all' aquila gento ordinate in fascia; nel 2.° incappato di
d' argento, imbeccata, membrata e coronata di nero sull'argento.
rosso. — A Has: Inquartato; nel 1. n e 4.° dell'Im- ETTOREl di Udine. — Originaria della città
pero, o d'oro, all'aquila dell'impero; nel 2.» e 3.° di Aquileia, com indossi a nominare Ettorea
d'azzurro, a tre gigli d' oro, con la bordura in- circa la line del XVI secolo. — Appartenne al
chiavata d' oro e di rosso, per Ferrara antica: Collegio dei notai e dei cancellieri patriarcali; po-
l' inquartatila divisa da un palo di rosso, cari- scia nel 1300 fu aggregata alla cittadinanza udi-
cato di due chiavi pontificie, una d' oro e 1' al- nese. — Arma?
tra d'argento, legate d'azzurro e poste in croce ETTORI di Cesena. — Originaria di Brescia,
di S. Andrea, sormontate da una tiara d' oro; trapiantata in Cesena da un Pier-Paolo che fu
sul tutto d' azzurro, all' aquila spiegata d' ar- maggiordomo di Pandolfo Malatcsto, il quale lo
EVA — 380 — DOM
ascrisse alla nobiltà cesenate. — Agostino di lui EVANGELISTI di Verona. — Famiglia della
figlio ebbe il governo di Bertinoro e di Cervia. quale si fa menzione all'anno 1417 negli statuti
— Un altro Pier-Paolo fu assai caro a Dome- della Casa dei Mercanti. Bartolomeo mercante di

nico Malatesta Novello, il quale lo innalzò ai più drappi di seta e di altre merci nel 1411 si vede
alti gradi della milizia. (Estinta). — Arma: Spac- scritto nel novero dei nobili consiglieri, ed un
cato; nel 1.o d'argento, all'aquila coronata di ne- suo nepote, Evangelista, giudice nel 1502 fu nel
ro; nel 2." di rosso, al monte di tre cime d'oro nobile Consiglio nel 1519. In una lapide sepol-
movente dalla punta; colla fascia d'argento, cari- crale del 1527, un tempo nel chiostro di S. A-
cata di tre rose di attraversante sullo nastasia, questo Evangelista vien detto maestro
spaccato. di Jus civile e provveditore di Verona. — I suoi
ECJFFREDUCCI di Fermo. — Sigismondo Euf- discendenti passarono ad abitare in Ronca, e fu-
freducci, conte del S. Palazzo, cacciato dalle sue rono detti dei Sorii. — AnHA: D'azzurro, al si-

terre dal fratello Ottone conte di Lucca si sta- nistroeherio vestito di rosso, rimboccato d' ar-
bilì nel Piceno volgendo il secolo X. — Faleronc mellino, movente dal fianco sinistro, la mano di

di Corrado ebbe la signoria di Castel Maliardo, e carnagione tenente una freccia d' oro armata e

Ruggiero quella di Smerillo. — Giovanni, armato impennata d'argento posta in sbarra, la punta in

cavaliere nel 1477, contribuì nelP avvenuta pace basso.

tra il tiranno Migliorati e i Malatesta; fu molte EVARDO di Venezia. — Originaria del lago
volte podestà e capitano del popolo, ed amba- di Garda, fece edificare la chiesa di Sant'Andrea
sciatore per la elezione di Eugenio IV dal quale di Zeva e si estinse nel 1276. — Arma: Trin-
fu creato senatore di Roma nel 1445. Altro se- ciato d'oro e di rosso, alla banda di verde attra-
natore di Roma fu Lodovico eletto dal Papa Ni- versante.
colò V nel 1452. — Battista, podestà di Milano EXCOFFIER del Piemonte, Consignori di Les-

nel 1495, e nel 1498 ambasciatore a Federigo solo. — Arma: D'azzurro, al capriolo d'oro, ac-
d'Aragona Re di Napoli, col quale stabilì un trat- compagnato da tre covoni dello stesso; col
capo
tato d' alleanza a nome del comune di Fermo. cucito d'azzurro, sostenuto d'oro, e caricato di
(Estinta). — Arma: D' azzurro, alla testa di leo- tre stelli;, male ordinate, d'argento.
pardo d' oro, dalle cui fauci escono tre rose d'ar- EZZELINI da Romano. — Capo stipite de-
gento, bottonate di rosso, gambute e fogliate di gli Ezzelini in Italia fu Ezzolo di Arpone sceso
verde. dalla Germania nel 1036 con Corrado II il Sa-
EUGENI di Perugia. — Fu capo-stipite di lico, da cui ebbe in dono il castello di Onara e
questa famigiia, fregiata del titolo comitale, un quello di S. Romano dal quale poi si dissero, gli
Simone che visse nel 1285. — Mariotto ebbe il Ezzelini da Romano. Fu inoltre investito que-
comando del contado di Perugia nel 1509. — st' Ezzelo del castello e distretto di Bassano e
Giuseppe primario lettor di leggi nella sua pa- delle due ville di Angarano e Cartiglione, dove
tria. — Marc'-Antonio di Muzio avvocato con- esercitò un principesco dominio. — Ezzellino suo
cistoriale sotto Alessandro VII. — Pompeo, ca- figlio, detto il Balbo perchè balbuziente, fu cro-
valiere di S. Stefano e castellano della fortezza ciato in Terra Santa nel 1147, e tornato in pa-

di Ascoli. — Arma: Palate» d'argento e d'azzurro tria fu investito dal


Vescovo di Feltre del ca-
di otto pezzi. stello di Maser, e da quello di Belluno delle terre
EUGENI della Marca a" Ancona. — Aiima. di Oderzo e Mussolente. Ezzellino detto il —
D'azzurro, al leone d' oro nascente da un monte Monaco, perchè pria di morire vestì 1'
abito dei
di tre cime di verde. Benedettini di Campese, capitanò la fazione dei
EUSTRACCIH di Sanseverino (Marche). — Ghibellini Marchegiani. Si rese potente in Ve-
Amma: Di rosso, alla croce piena cucita d'azzur- rona, e commise stragi ed incendi nella città di

ro, caricata in cuore da un solo d' oro, o nello Vicenza: ebbe seggio anche a Padova, si pose in
quattro estremità da una stella di otto raggi lotta coi Camposampiero, e ruppe guerra anche
dello stesso. al Marchese d' Estc. Morì verso il 1235. — Con-
EVANGELISTI di slssisi. — Francesco au- tinuò le stragi e le crudeltà del padre un terzo

tore del libro Disceptatio de patria Propertii: Ezzelino che la storia chiama tiranno. Combattè
Paolo monaco cassincse in Perugia « primo Ab- anch' esso alla testa dei Ghibellini e riportò dap-

bate della sua congregazione ncIP antico mona- prima grandi vittorie: prese Verona, Padova ed
stero di S. Pietro in Assisi, poi Abbato di S. alcune altre città d' Italia, dove esercitò la più

Pietro di Perugia nel 1019 (Estinta). — Aioia: abominévole tirranuìa. Ma essendosi i principi di

Partito; a destra d'azzurro, a tre crescenti d'ar-


Lombardia con a capo Uberto Pallavicino confe-
palo; a sinistra di rosso, alla derati contro di lui, lo presero allorquando ve-
gento, posti in

mezz'aquila d'oro, coronata dello stesso, movente niva per attaccar Milano, e lo condussero a Son-

dalla partizione.
ano ove morì disperatamente il 12 Ott. 1259.
FAB — 384 — FAB
Io lui si spense la stirpe e il Dome degli Ezzel- d' argento seminato di gigli- — Cimiero: Uno
Hoi da Romano. — Arma: Partito; a destra fa- strozzo d'argento alato e crestato sorgente da ona

sciato di verde e d'oro dì nove pezzi; a sinistra corona, e tenente nel becco un ferro da cavallo.

UT.

FAA del Piemonte. — Francesco, medico, FABBRI di Sospetto (Piemonte). — Signori

consignore di Temigia nel 4548; Ardicino sena- di Gorbio. — Arma: D'oro, al leone di rosso;
tore nel senato Monferrino nel 4587; Ortensio colla fascia d'azzurro caricata di tre trifogli d'o-

senatore investito nel 4590 del feudo di Brano, ro, attraversante.

eretto poi in marchesato nel 4648. Più tardi FABBRI di Velletri. — Originari di Roma,
questa famiglia acqoistò anche Carentino e Fon- furono ascritti alla nobiltà veliterna nella per-

tanile. —
Arma: D'azzurro, ad nn mostro fermo sona di Giovanni- Andrea. — Giuseppe e Francesco
sopra an monte d' argento movente dalla punta esercitarono i più cospicui uffici municipali. (E-

dello scado, ed avente, semi-basto, capo e mani stinta). — Arma: Di rosso, ad un' incudine con

amane, elmo in testa e eor?zza, ali, gambe e sopra un martello, accompagnata in capo da una

piedi di drago, il tatto al naturale. stella d' argento.

FABBRA (dalla) di Ferrara. — Nobile ed FABBR1NI di Firenze. — Appartenne a que-


antica famiglia ferrarese originaria di Spagna. sta casa Domenico di Giovanni di Domenico che
Luigi della Fabbra medico dei più rinomati del si trovò nello squittinìo del 4524. — Arma: D'az-
secolo XVII. — Americo-Felice, autore di opere zurro, al monte di sei cime d' oro, accompagnato
pregevoli. — Ernesto, distinto giureconsulto, andò in capo da una stella dello stesso.

ambasciatore a Madrid per la Veneta Repubblica, FABBR1NI di Firenze. — Altra distinta fa-

e nel 4735 venne a Madrid creato Cav. dell'Or- miglia che diede Francesco di Fabbrino vinat-
dine Gerosolimitano; in seguito venne onorato del tiere priore nel 4547. — Arma; D' azzurro, alla

titolo di conte palatino dall'Imperatore Carlo VII fascia d'oro.

per se e per suoi discendenti. — La nobiltà di FABBRINI-CIABATTINI di Firenze. — Così


questa famiglia fu riconosciuta dall' Imperatore detti dalla loro professione, si trovano registrati
Francesco 1 con diploma del 42 Ott. 4746. — nei libri d' oro della nobiltà fiorentina. — Erano
Ama: Inquartato, nel 4.« e 4.» d'azzurro, al originari del Borgo S. Lorenzo. — Arma: Parti-
crescente d'oro rivoltato; nel 2.» e 3.» di rosso, to; nel 4.° trinciato d'azzurro e d'argento; nel
alla stella d'oro. 2.» d* argento, ad un F d'oro, sormontato da un
FABBRETTI di Urbino. (Estinta). — Arma: semi volo d'azzurro.
Di verde, al monte di tre cime d'oro movente FABBRINI di Firenze. — Originaria di Fi-
dalla campagna di nero, sormontato da una co- gline. Ad essa appartiene M. Giovanni di Ber-
meta pur d'oro. nardo, letterato illustre e celebre per le tradu-
FABBRI di Crema. —
Famiglia guelfa anti- zioni di Terenzio e di Cicerone e pei suoi Com-
chissima, dalla quale tolse il nome una delle 27 menti a Virgilio e ad Orazio. Visse nel secolo
vicinanze in cai venne Crema divisa nel 4496. XVI ed ottenne il titolo di conte palatino. —
Da Crema si trapiantò in Mantova, ove dette Antonio figlio di Francesco consegui la cittadi-

Ercole-Udine, poeta mantovano, vissuto nel 4603, nanza fiorentina nel 4537. — Arma: D'azzurro,
volgarizzatore dell' Eneide di Virgilio (Estinta). al monte isolato di sei cime, accompagnato in
— Arma? capo da una stella e in punta da due accette,
FABBRI di Modena. — Originaria della città poste in croce di S. Andrea, il tutto d'oro.
di Ferrara, e nobile sino dal secolo XIV, si sta- FABBRO «li Genova. — Arma: D' azzzurro,
bilì in Modena allorché il Duca di Ferrara venne al pioppo al naturale sradicato, le radici acco-
in possesso della città. Ebbe inoltre la nobiltà state da tre ferri di cavallo, d'argento, 2 e 4,
in Bologna. — Arma : D' azzurro, alla fascia di tutti con le punte volte all' infuori verso il lembo
rosso caricata di tre gigli d'oro, accompagnata dello scudo.
in capo da un' aquila di nero, coronata d'oro, ed FABBRONI di Pistoia e di Firenze. — Ori-
in punta da un'incudine di nero, sostenuta da ginaria di Francia, e trapiantata in Italia dal
un monte di tre cime d' oro. Capitano Manetto venuto con Carlo Magno ncl-
FABBRI di Pesaro. (Estinta). — Arma. D'az- l' anno 803. Fissò questi la sua dimora in Pistoia
zurro, all'incudine d'oro piantata sopranna pia- ed ebbe dallo stesso imperatore il castello di Si-
nura erbosa, e sormontata da un' aquila di nero gila, tenuto dai Fabbroni sino al 4124. Le di-
coronata d'oro e addestrata in capo da una stella scordie civili che divisero Pistoia portarono il

di otto raggi dello stesso. bando dì questa famiglia, per cui Pietro di Mai-
FAB — 382 — FAB
teo si riparò a Marradi edificandovi case ed ac- padovana, nobilitata dal governo veneto. — Ar-
quistandovi vasti possedimenti. Nel 1500 Girola- ma: Fusato in sbarra d'argento e di rosso.
mo di Giuliano di Noferi, originò il ramo di Fi- FABIANI di Ferrara. — Nobilissima e illu-
renze che tuttora esiste; Paolo andò in Inghil- strata da cospicui personaggi. — Alessandro Ar-
terra, e la sua discendenza vi durò oltre un se- cidiacono della Cattedrale della sua patria. —
colo; altri andarono in Francia, altri in Unghe- Girolamo Savio del Magistrato. — Arma ?

ria. A Pistoja i Fabbroni ebbero molte volte il FABIANI di Genova. — Arma: Di rosso, al

gonfalonierato, a Marradi e a Firenze furono gente mastio d' argento, torricellato di un pezzo, il

d' anni fino al cominciare del principato. — Fra tutto merlato alla guelfa; col capo d'oro, all' a-
i personaggi più illustri abbiamo Segantino com- quila di nero, coronata del campo, nascente.
missario pei Fiorentini alla lega conchiusa in Fi- FABIANI di Gubbio. — Cinque omonime fa-
renze nel 1274. — Antonio di Fiorone di Mar- miglie, formanti però una sola famiglia, fiorirono
radi ricevè sontuosamente nella sua casa il Pon- in Gubbio: ma verso il I625 separaronsi fra di

tefice Giulio II. — Guglielmo di Giannotto co- loro, facendo Ggnuna di esse nobili parentadi.
mandante della fortezza di Ravenna. — Luca Oggi i Fabiani eugubini portano il titolo di

di un ramo estinto di Firenze creato dal re Lui- conti. — Arma: Spaccato; nel 4.° d'oro, all'a-

gi XIII visconte di Domart, e dall' imper. Fer - quila di nero; nel 2.« d'argento, alla banda d az-

dinando III nel 1 642 fatto conte con tutti i suoi zurro caricata da quattro plinti d' oro posti nel

discendenti. — Jacopo Arciv. di Manfredonia. — senso della banda.


Carlo-Agostino di un ramo di Pistoia Cardinale FABIANI di Nizza Monferrato. — Arma:
nel 1706. — Giovanni del ramo attuale di Fi- Spaccato; nel 1.° d'azzurro, a due stelle ordinate
renze deputato a Parigi nel 1798 sulla Commis- in fascia e sormontate da un giglio nel punto
sione Europea per la misura dell'arco del Meri- del capo, il tutto d'oro; nef 2. o d'oro, alla pianta
diano, membro del corpo legislativo nel 1809, di fava fogliata e fruttata al naturale. — Cimie-
consigliere di stato e barone, professore dell'u- ro: Una giovanetta vestita degli smalti dello scu-
niversità di Pisa e di Wilna. — Arma dei Fab- do. — Motto: In tenerris viiitus.
broni di Firenze. — D'azzurro, alla banda d'oro, FABIANI di Padova. — Derivante dalla fa-

caricata di tre martelli di nero, accostata nel miglia dei Dauli o Dotti, e ascritta nel 1081 al

capo a sinistra da una palla d'argento caricata nobile Consiglio padovano. — Nel I I 42 Ubertino
di una croce piena di rosso. — Motto: Saepe console con Surio Basili, e Roberto, ottenne la

princeps sesiper PATRIA. — Arma dei Fabbroni stessa carica nel 1139. — Motteo nel 1277 fu

di Marradi: D'azzurro, a tre spade d'argento nel numero dei statuenti. — Arma: Scaccato
convergenti sulla punta di un giglio d'oro; col d' argento e di rosso.

capo d'oro, caricato di tre martelli di nero or- FABIANI di Venezia. — Arma: Di rosso,

dinati in fascia. alla fascia d' argento caricata di tre rose gam-
FABERI di Cesena. — Nobile famiglia cese- bute d' oro.

nate e fiorente fino dal secolo undecimo in cui FABIANI di — Arma: Di rosso, ad

viveva un Giorgio Faberi che fu padre di S. un uomo d'arme, movente da un ponte al natu-
Aldobrando proposto della cattedrale di Rimini rale tenente nella mano destra una spada, e nella
e poi vescovo della città di Fossembrone. — Il sinistra una bandura d'azzurro caricata di una
B. Bartolomeo Faberi, figlio di Giovan-Battista, cometa d' oro. — Cimiero: Un grifo uscente d' oro,

fu degli Eremiti di S. Onofrio. — Giorgio, uomo tenente ne' suoi artigli uno scettro dello stesso.
dottissimo, compose varie egloghe latine edite in FABRETTI di Bologna. — Arma: D'argento,
Bologna nel 1572; e fu creato dai Pontefici Si- al monte di sei cime di verde sormontato da un
sto V e Clemente Vili giudice contro i pertur- ramo di sette foglie d'alloro attorniato nello stelo
batori della pubblica pace in Roma. (Estinta). — da un nastro svolazzante d* argento caricato delle
Arma ? parole Virtlte vivam in lettere romane di nero;
FABIA di Verona. — Famiglia registrata in col capo d' Angiò.
un elenco di parecchie case antiche, alcune an- FABRl di Bohgna e di Xapoli. — Si distinse

che nobili, ma non ascritta al nobile Consiglio. in Bologna fino dal I2I7 per uomini insigni nelle
— Arma: Di rosso, a quattro pali di verde; col armi e nell'amministrazione della cosa pubblica,
capo d' argento caricato di tre baccelli di fava e per 4 molti suoi membri che ottennero 1' an-
di verde, gambuti e fogliati dello stesso, posti in zianato. — Ebbe dal Dura di Parma il titolo di

sbarra. conte. — Un ramo si trapiantò in Napoli nel

FABIANI di Bologna. — Arma: D' oro, alla secolo XVIII e fu riconosciuto nel 1859 nei suoi
rovere al naturale attraversata da un nastro titoli nobiliari. — Arma: Inquartato d'azzurro;
d'argento in fascia. nel 1.° e 4.° caricato di tre crescenti male ordi-

FABIANI di Fanna nel Friuli. — Di origine nati d'argento; nel 2.° e 3." da tre teste di
FAC — 383 — FAC
guerriero ricoperte d'elmo al naturale male or- detto Carlo-Antonio fu dal Re Michele di Polonia,

dinate; sul tutto tagliato inchiavato di rosso e con diploma 6 Ag. 1677, in occasione della sua

d' oro. — Alias: Di azzurro, all' incudine pian- incoronazione, creato marchese con tutta la sua
tata sopra un cippo, il tutto al naturale e mo- discendenza mascolina e fera io ina: e S. Maestà I.

vente da una pianura erbosa, sormontato da un R. A. con sovrana risoluzione 3 Nov. 1820 con-
sinistrocherio al naturale, vestito di rosso e ar- fermò la nobiltà ed il titolo alla famiglia. — Ar-
mato di un martello al naturale in atto di bat- ma : Interzato in fascia; nel 1.° di rosso, all'aquila

tere sopra T incudine; col capo d'Angiò. — A- coronata d'argento ;


nel 2.° d' azzurro, al monte

lias: Di rosso, al monte di tre cime d' oro sor- di cimato da una colomba d'argento, col
montato da un albero al naturale, colla cotissa volo raccolto, imbeccata di rosso; nel 3.° d' ar-
attraversante d'argento; col capo d'azzurro, al gento, al nodo di Salomone d' oro.

bue passante rivolto d' oro, abbassato al capo FA BRI ZI NI di Venezia. — Detti anche Lu-
di rosso, caricato da un aquila spiegata d' ar- dovici, furono tribuni antichi, originari di Fi-
gento. — Alias: Di rosso, al leone d'oro. — renze, fecero edificare la chiesa di S. Patrignano,

Alias: D'azzurro, al leone d'oro rivolto e ram- e si estinsero nel 1476. — Arma?
pante sopra una scala d' argento posta in sbarra. FABRIZI di Udine. — Fu aggregata al Con-
FABRI di Velletri. — Arma: D' azzurro, alla siglio nobile udinese nel secolo XVII e confer-
fascia d'argento caricata da quattro plinti cori- mata nella sua nobilità con sovrana risoluzione

cati di rosso, accompagnata in capo da tre stelle del 1 — Arma: D'azzurro, crescente
Feb. 1821. al

d'oro, ed in punta da un'incudine di nero posta d' argento sormortato da una cometa dello stesso.

sopra un ceppo d' oro movente dalla punta. FABRIZIO Venezia. — Originari
di Aiti- di

FABRI di Vicenza. — Assai antica, ricca e no, furono tribuni antichi e si spensero nella per-
nobile, le cui prime memorie rimontano al 1185 sona di messer Lunardo nel 1303. — Arma:
in cui vivea Bertaldo. Fabro notajo. — Nel 1256 D'azzurro, ad una conchiglia d'oro.
un Bernardo de Fabris per sottrarsi alla tirannia FABRIZZI di Acquapendente. — Emerse da
di Ecelino emigrò dalla patria e rifugiossi a Pa- questa casa il celebre Girolamo Fabrizio profes-
dova. — Arma: D'azzurro, alla croce di rosso sore per 50 anni della università di Padova. —
sostenuta da due leoni affrontati d'oro. — Un'al- — Arma?
tra famiglia omonima à pur fiorito in Vicenza, la FABRO (dal) di Conegliano. — Dall'anno 1500
quale per distinguersi dalla prima si faceva chia- apparteneva all' ora cessato nobile Consiglio di

mare Fabri di Mont' Orso donde traeva origine, Conegliano. — Ottenne la conferma della nobiltà
ed aveva per arma un orso posto sopra una cupola. con sovrana risoluzione del 4 Giù. 1820. Arma? —
FABRI di Vicenza. — Si dicevano prima Fa- FACCI di Bologna. — Arma: D'azzurro, al
bri di Caìvene perchè dopo essersi divisi dalla monte di tre cime d'oro, sormontato da una fac-
precedente, nel 1282 andarono ad abitare in Cai- cia umana al naturale posta in profilo a destra,
vene; poi furono detti Fabri di Berica, perchè accompagnata da quattro stelle d' oro, due per
trasferitisi in Vicenza abitavano in quel borgo. parte; col capo d'oro, caricato dall'aquila spie-
— Arma : D' azzurro, al destrocherio vestito di gata di nero.
rosso, movente dal fianco sinistro ed impugnante FACCIA di Verona. — Famiglia illustre ed
uno spiedo di ferro posto in palo. antica, come risulta dagli atti consigliar!. — Fu-
FABRICI di Udir*!. — Arma: D'azzurro, ad rono ascritti al nobile Consiglio Nicolò 1405. nel
una cometa d' oro, accompagnata in punta da un Bartolomeo nel 1410, e Tommaso 1413. — nel
crescente dello stesso. Arma: D'azzurro, al palo di rosso caricato di una
FABRINI-COPPINI di Firenze. — Originaria crocetta patente d'argento; col capo d'argento
di Pilerciano del Mugello, ebbe a capo-stipite caricato di una rosa di rosso, sormontata da una
Fabbrino di Pinuccio di Coppo. Conseguì il prio- stella d' oro, e accostata da due stelle egualmente
rato nella persona di Nicolò di Stefano di Ser d' oro.

Pietro di Fabbrino nel 1467, di Stefano di Fab- FACCIOLI di Padova. — Il Dottor Girolamo
brino nel 1475 e di Pietro suo fratello nel 1491. fu il primo di sua famiglia che appartenesse al

— Arma: D'azzurro, ad una coppa d'oro. nobile Consiglio padovano nel 1800. — Ebbe la

FABRIS (de) Portogruarc. — Derivata da conferma della nobiltà con sovrana risoluzione del
una famiglia che fino cW 1614 si riscontra fra 1 Feb. 1821. Arma? —
le nobili di Tolmezzo nella Carnia, fu trapiantata FACCIPECORl di Matcra. — Nobile fino dal
in principio del XVII secolo in Udine e in Mon- tempo di Carlo I ed ascritta al sedile *
Capuano.
falcone, da dove un Carlo-Antonio la trasferì nel — Alessandro Arciv. di Taranto. — Arma: Di
1740 a Portogruaro, di cui il di lui figlio Fran- rosso, al drago alato d'oro.
cesco fu podestà, comf lo fu pure il figlio di que- FACC1UTA di Melfi. — Felice Facciuta teo-
sto, di nome Alessandro. — Ottavio avo del sud- logo, cauonista e poeta il più dotto dei tempi
FAC — 34U — FAD
suoi, si rese celebre per la sua opera : De vita et veote da un monte di tre cime di verde sorgente
nonestate cUricorum, stampata a Firenze nel 4 576. dalla punta e accostato da due fiamme di rosse
— Àuu? sporgenti dalle due cime laterali (che è dei Fa-
FACCO di Genova. — Ami: Partito di rosso chini); a sinistra interzato in Cascia; nel 4.* d'oro,
e d' argento, al capriolo scaccato di due file d'oro all'aquila di nero; nel 2.° d'azzurro, al leone na-
e d' argento, attraversante. scente di rosso; nel 3.* d'azzurro, a quattro sbarre
FACELLI del Piemonte, Cooti di Cortandooe. doppiomerlate di rosso (che è dei Calanti).
— Arma: D' azzurro, ad aaa Gamma al naturale FACINA di Verona. — Arma: Di rosso, col
oella campagna dello scado, sormontata da tre capo d' argento caricato da un uccello di nero,
stelle d' argento male ordinate. — Cimiero: Un imbeccato e memorato di rosso. — Alias: D'az-
puttioo d'argento. — Motto: TLHDfijrr ad sidera zurro, alla banda nebulosa d' argento. — Alias:
facies. Spaccato di rosso e di verde, al drago alato ram-
FACEN-ORON di FeUre. — Fino dal 4546 pante dell' uno ne 11' altro, coronato d' argento. —
trovasi registrata fra le nobili di Feltre e ascritta Alias: D'argento, al drago alato di verde corica-
a quel Consiglio. -Fa confermata nobile con so- to; eoi capo di verde caricato di una stella d'oro.
vrana risoluzione del 6 Mag. del 4824. — Ama? F ACINI (di) di Verona. — Famiglia notata
FACI1INEI di Forlì. — Famiglia nobile illu- in un elenco di case antiche, alcune anche nobili,
strata specialmente da un Andrea, uomo di grande ma non ascritte al nobile Consiglio. — Una fa-
intelletto e penetrante memoria. Lesse il gius miglia Guarini, soprannominata Faeini, ascritta
civile in Ingolstad con plauso di tutta V Alema- anticamente alla veronese cittadinanza, abitava in
nna, per cui Guglielmo elettore di Baviera lo Verona nel XVI secolo. — Arra: Trinciato di
creò coote e cavaliere nel 4597. Anche Cosi- rosso e d' azzurro, alla banda d' argento attra-
mo IH granduca di Toscana l'onorò di molti pri- versante caricata di un' altra banda ondata di
vilegi mentre insegnava nella università di Pisa. rosso.
— li nome dei Fachinei, oggi estinti, è passato F ACINI di Vicenza, — Arra: Spaccato; nel
nella easa Pasquali. — Ama: Inquartato; nel 4.» 4.», sotto un cielo al naturale un serpente di
1 9
e 4L" d' oro, ali aquila coronata di nero ; nel 2. verde nuotante in un mare d' argento, accompa-
e 3.* d' azzurro, alla chiesa di rosso movente dal gnato nel eantoo destro del capo da una stella
fianco sinistro. d' oro; nel 2.* d'argento, a tre bande d'azzurro.
FACBLNETTI di Bologna. — Originaria di FACINO di Vicenza e di Milano, — Nobili
Novara e trapiantata io Bologna nel 4 54 4 da An- di Vicenza, donde emigrarono per Napoli, Ferrara
touio di Kavarrino. Fu famiglia senatoria e si- e Milana — In quest' ultima città si rese illu-
gnora di molti feudi ed illustrata specialmente stre per segnalate azioni e per parentele cospi-
da Giovanni-Antonio che nel Die. 4 544 fu creato cue (Estinta). — Arma: Spaccato; nel 4.» d'ar-

Sommo PooteGce col nome d' Iunocenzo IX. — gento, al delfino al naturale nuotante sopra nn
Cesare di Antonio fu creato marchese di Yianino mare dello stesso, accompagnato nel eantoo de-
e di Cohen zio in quel di Parma. — Antonio ed stro del capo da una stella di sei raggi d' oro ;

altro Cesare Cardinali, l'uno nel 4 594 e l'altro nel 2.* d* argento, a tre bande di nero.
nel 4695. — Giovanni-Antonio di Cesare castel- FACIO di Chieri. — Arma: D' azzurro, al

lano di S. Angelo. — Arma: D'argento, all'albero leone d' oro sormontato da tre stelle dello stesso
di noce, sradicato, di verde. — Alias: D'argento, male ordioate. — Cimiero: Un leone d'oro na-
alla rovere ghiandata al naturale. — Motto: Pll- scente. — Motto : Facslstes boxa lccescumt.
CRUM PRO L1BÉRTAT1 MORJ. FACIO o DE FACIS del Piemonte, vedi Berta.
FACIIINI di Mantova. — Originaria di Ber- FACIOLI di Bologna. — Arma: D* oro, alla

gamo, trapiantata in Mantova nel 4 476, nel qual croce di rosso, accantonata da quattro crocette
anno ottenne dal March. Lodovico Gonzaga la cit- d' azzurro ; col capo d' Angiò.
tadinanza mantovana. La Duchessa Maria Gon- FACORI di Genova. — Arma: D'argento,
zaga creò Annibale Fachiui coote nel 4643. — alla sbarra d' oro, per inchiesta, caricata di una
Questa famiglia, oggi estinta, unì al suo eognome scala a pioli di legno al naturale nei verso della
quello dei Cattanei per essere stato dal Vescovo pezza, ed accompagnata da due cuori di rosso,

di Mantova, Giovan-Lucido Cattanei, con testa- uno in capo a destra, e l'altro in punta a sinistra.

mento del 26 Feb. 4685 dichiarato erede uni- FADA di Verona. — Famiglia ricordata in

versale il di lui cugino il Conte Annibale Fa- un elenco di case antiche, alcune anche nobili,

chini. — Arma: Partito; a destra d'argento, ad ma non ascritte al nobile Consiglio. — Arma: Di
un braccio posto io palo vestito di rosso, rim- rosso, ad une chimera di carnagione ; la metà in-
boccato d' oro, con la mano di carnagione tenente feriore del corpo d' argento, il davanti dei piedi
una torta bisante inquartata in croce di S. An- d' aquila, le braccia sostituite da due ali spie-
drea di rosso e d'argento; il detto braccio mo- gate d' argento.
FAE — 385 — FAG
FADIGATI di Casalmaggiore. — Paolo fu il FAETANI di Rimini. — Buscolo comandante
primo di questa famiglia che si stabili in Casal- di fanteria sotto i Malatesta; Giovan-Francesco
maggiore nel 1707; e vuoisi che traesse la sua Vescovo; Giovan-Matteo poeta nel 1565; Oddo
origine da un ramo della nobile famiglia Affati- podestà di Rimini nel 1288. — Arma: Di rosso,

cati di Piacenza. — Altro Paolo e Giovanni ot- alla banda d'argento; col capo d' azzurro cari-
tennero nel 4 827 la nobiltà austriaca da Fran- cato di due stelle d' oro.

cesco I imperatore. — Il detto Giovanni fu po- FAFFI di Toscana. — Arma: D'argento, al-

destà di Casalmaggiore. Arma? — l' aquila bicipite spiegata di rosso.


FADINELLI di Vicenza. Arma — : D'azzurro, FAGAGNA di Udine. — Antica famiglia do-
ad una fanciulla vestita d' argento posta sopra minatrice del castello omonimo distante da Udine
una terrazza di verde, la mano destra appoggiata circa sette miglia. Per le rivoluzioni del Friuli
sopra un bastone d' oro, sostenuto da una ruota rimasta priva del feudo, e dei beni per confisca
dello stesso sulla terrazza; la detta fanciulla sor- fattale, I' unico superstite di essa venne ad abi-
montata da una banda ondata d'argento caricata tare in Udine, e nel 1350 fu aggregato con la

di segni zodiacali di rosso. sua discendenza a quella cittadinanza. — Questa


FADINI di Crema. — Nel secolo XVI questa famiglia fu cognominata anche dei Comini. —
famiglia chiama vasi Cavaletto. Un Benedetto Ca- Arma : Interzato in fascia, di nero, d' argento e

valetto l'anno 1517 fu ammesso nel numero dei di rosso,

mercanti matricolati. — Nobilitossi mercè 1' ag- FAG A RETI di Treviso. — Arma: D' azzurro,
gregazione al Consiglio generale della città di a tre spighe fogliate d'oro, moventi da uno stesso
Crema nel 1715. — Arma? stelo, con un listello d'argento attraversante sul
FADINI di Venezia. — I Fadini, già detti tutto, caricato delle lettore B. D. A. di nero.
Bonfadi.ìi, originari di Brescia, vennero in Vene- FAGGI di Fratta (Umbertide) nell'Umbria. —
zia nel 1254. — Nel 1553 Francesco era guar- Arma: D'azzurro, all'albero di pino al naturale
dian grande della scuola di S. Giovanni Evange- terrazzato di verde, accollato da un serpente
lista, e nel 1571 Lodovico fu eletto pievano di dello stesso.

S. Giovanni di Rialto e fu anche canonico di S. FAGIOLI di Bologna. — Arma: Inquartato


Marco (Estinta nei primi anni del XVII secolo). d' oro e d' azzurro.
— Arma? FAGIUOLI di Pisa. — Dal I296 al 1389 a
FAELLA di Verona. — È una delle antiche dato al Comune di Pisa sette anziani. — Arma:
famiglie nobili di Verona e fece parte di quel no- D'argento, all' aquila di rosso.
bile Consiglio fino dal 1 406. Uno dei suoi ascen- FAGGIOLA (della) di Pisa. — Uguccione della
denti, di nome. Giovanni, celebre giureconsulto, Faggiola. capo dei Ghibellini in Italia e Signor

fu dall' imperatore Federico nel 1452 decorato di Pisa nel 1313, recò Lucca in poter suo quando
del titolo di conte palatino e del S. Palazzo La- ivi Castruecio Castracanc lo chiamò per aiuto.
teranense trasmissibile a tutti i suoi discendenti, Vinse Firenze nella grande giornata di Monte-
confermato dall' Imperatore Leopoldo I con di- catini nel 1315; ma i Pisani insofferenti dell'as-

ploma del 7 Die. 1661. — Ottenne inoltre la soluto giogo che avea loro imposto, il cacciarono.

conferma dell' avita nobiltà con sovr. risol. del — Si rieovrù presso Cangrande Signor di Vero-
16 Giù. 1821. — Arma: D'argento, a tre bande na, e morì all' assedio di Padova nel 1319. —
doppio-merlate di rosso. — Alias: D' azzurro, a Arma: Di rosso, alla sbarra d'oro.
tre bande d'oro; col capo dello stesso caricato FAGNANI o DE FAGNANO di Bologna. —
di un' aquila bicipite di nero, imbeccata e mem- Così da un castello dell'Imolese fu detta una fa-
brata di rosso, sormontata da una corona. miglia che era oscura nel secolo XI e che fu

FAENZA o BERNA BUCI di Verona. — Fa- resa illustre da un Lamberto, il quale dall' arci-

miglia faentina di grande nobiltà, della quale il diaconato bolognese promosso al vescovato di Ostia
primo a fissare la propria dimora in Verona fu fu papa col nome di Onorio II, il quale mori nel
il guerriero Martino capitano sotto le bandiere 1130. — Ugo Fagnani con crociata del partì la

di Pandolfo Malatesta nel 1442. — Francesco di 4-217. — Gardino combattè Sorbaria con- a villa

lui figlio nel 1452 fu creato cavaliere di Venezia tro i Tedeschi. — Raimondino anziano pa- della

dall' imperat. Federico; altro Francesco pronipote tria. — Arma:


(Estinta). d'oro, Partito; nel 1.°

di Martino nel 1564 ebbe la carica di cavaliere all' aquila di nero, coronata del campo, movente
di Comun. — Onorevoli cariche furono pur con- dalla partizione; nel 2.» d' oro, a tre bande di

ferite ad Ascanio nel 1612. — Questa illustre ncro . — Alias: Di rosso, alla banda d' azzurro,

casa entrò nel Consiglio nobile di Verona nel 1451. bordata d'argento, caricata da quattro losanghe
— Arma: Bandato d' argento e di rosso; col capo accollate d'oro.
d' argento caricato di un leone illeopardito di FAGNANI di Milano. — Illustrata da un A-
rosso. gostino canonico regolare cho conseguì per la

Piiion.irio 8lor. Bl,s.


25
FAL — 386 — FAL
santità della sua vita il titolo di beato; c da un zione al registro delle Piazze chiuse. — Vanta
Raffaello conto palatino e protonotario apostolico non pochi egregi personaggi, fra i quali merita-
autore dell'Opera — Famiglie nobili milanesi. — no special menzione un Domizio eletto nel 1142
Arma: D'azzurro, all'aquila d'argento posta in da Papa Eugenio IV Arciv. li Sorrento; Nicola
banda. — Cimiero: un'aquila uscente d'argento Antonio compagno di esilio del Re Federigo II;

coronata d'oro. Filippo supremo reggitore delle armi nelle due


FAGNANI di ttimini. — Famiglia consolare. Calabrie; Bernardino, barone di Forlì, il quale si

— Fabrizio, Gaspare, Giorgio e Rubino valorosi distinse nella vittoria di Lepanto nel 1871. —
capitani. — Arma: Randato d'argento e di rosso; Arma: D'oro, al leone diviso di rosso e di ferie,
col capo di Francia. FALCA o FALCO di Saluzzo. — Antica fa-

FAGNANI di Homa. — Arma: D'azzurro, al miglia saluzzese, della quale si trova esser fio-

grifo d'argento, con la banda ondata di rosso, rito Guglielmo, uno dei sessanta individui del
caricata di tre foglie di ninfea rovesciate d' oro, marchesato di Saluzzo nel 1202, e Ponzio con-
poste nel senso della banda. sigliere nel 132i. — Arma?
FAGNl di Firenze. — Arma: D'oro, alla cro- FALCE (della) o FALCIERI di Verona. —
ce d'azzurro caricata di cinque gigli del campo. Famiglia assai nobile ed antica originaria di Ve-
FAIA del Piemonte. — Fregiata del titolo rona. — Bonaventura di Bonomo «><l Albertino
baronale. — Arma: D' oro, alla fascia di rosso. furono dei consiglieri veronesi che »*! 1279 in-
FAII o FAMA di Sieilia. — Originaria fran- tervennero alla pace tra Mantova, |.r scia e Ve-
cese e portata in Sicilia da un Filippo Faii gen- rona. — Il giudice Benvenuto, nel 1337, diede
tiluomo della regina moglie di Federico II, stan- Danaro a mutuo all'Università Vero «ese; Jacopo
ziando in Messina ove tenne l'uflicio di maestro nel 1368 fu provveditore sopra il lanificio e nel
segreto e percettore del regno. — Tomaso go- 1382 eresse l'ospitale di S. Giacomo nella con-
vernatore di Lcntini. — Giorgio perseguitato da- trada di S. Paolo; Bartolomeo nel 1404 da Fran-
gli Ugonotti nel 1560 si stabilì in Palermo e fu cescesco da Carrara fu creato fattore dei mona-
giudice della corte pretoriana. — Francesco più steri di S. Giorgio e S. Leonardo di Verona, ed
volte giudice (fi Messina. — Arma: D'azzurro, Apollonio della Pieve di S. Giorgio di Valpoli-
al leone d' argento tenente con la branca destra cella. — Benvenuto e Bartolomeo nel 4 405 fu-
anteriore un giglio dello stesso. rono deputati sopra le biade, e Bartolomeo nello
FA1TA di Brescia. (Estinta). — Arma: Spac- stesso anno fu spedito oratore alla Veneta Repub-
cato; nel 1.° d'argento, al sole a destra di rosso, blica per congratularsi dell'acquistata signoria di
o alla luna a sinistra dello stesso; n<>l 2.» di ros- Padova. Un altro Bartolomeo, valoroso guerriero,
so, al manipolo di spighe d'oro. ottenne le primarie cariche militari. — Questa
FALÀGUASTI di Bologna. — Arma: Spac- famiglia negli anni 1409, 1413, 1 Ì23, 1426 si

cato; nel 1.° bandato d'argento e d'azzurro; nel trova registrata negli atti del nobile Consiglio
2.o d'azzurro, ad un vaso di fiori al naturale mo- veronese. — Arma : D' azzurro, a due falci pas-
vente dalla punta; col capo d'oro, all'aquila spie- sate in croce di S. Andrea.
gata di nero. FALCERII di Vicenza. — Famiglia nobile e
FALAMBRINI o FALABRINA di Lucca. — antica da cui sortì un Florio giudice che fu e-
Dominatrice del castello di Sagromigno. — Ar- letto uno dei riformatori dello statuto di Vicen-
ma: Spaccato d'azzurro e d'argento, al cane ram- za nel 1264. (Estinta). — Arma?
pante dell' uno all'altro, collarinato di rosso. FALCETTI del Piemonte. — Dei Conti di
FALAMONICA di Genora. — Arma: Spac- Montalto nell'Astigiano. — Arma: D'azzurro,
cato di oro e di nero. calzato d'oro; il primo a tre crescenti d'argento,
FALANGA di Castrogiovanni (Sicilia). — Ne 2 e 1, i superiori volti verso gli angoli del ca-
fu capo-stipite Melchiorre. — Bartolomeo castel- po, l'inferiore rovesciato. — Cimiero: Un cane
lano di Castrogiovanni nel 1451. — Giantommaso nascente d' oro, collarinato di rosso. — Motto:
barone di Pullicarini. — Arma: Partito; nel t.« Fl'RIT NON FERIT.
di rosso, al castello merlato d'oro, aperto e sini- FA'.CIERI di Verona, vedi Falce (della).

strato da un leone dello stesso; nel 2.° di verde, FALCINELLI di Assisi. — Ammessa alla cit-

alla banda accompagnata in capo da un monte tadinanza di Assisi nel 1664 ed alle nobiltà nel
di tre cime, il tutto d' oro. 1776. — Lorenzo, capitano di cavalleria, figlio

FALANGOLA di Sorrento. — Fin dal 1098 di Chiara-Berenice Anton iacci, ultima di questa
si anno di questa famiglia onorevoli memorie famiglia che ne portò il nome e le sostanze nella
nella città di Amalfi. — Passata in Sorrento casa Falcinelli. — Don Mariano, monaco cassi-
verso la fino del XV secolo, fu ascritta a quel nese, abbate di S. Paolo presso Roma, Vescovo
patriziato nel seggio di Porta, ed investita di di Forlì. Nunzio apostolico nel Brasile e Cardi-
titoli c di feudi. — Più tardi ottenne V ascri- nale della S. R. Chiesa morto nel 1874. — Ar-
FAL — 387 — FAL
ma : D' azzurro, al capriolo d' argento, accompa- di Antonio Venturi del Testa con obbligo di

gnato da tre rose dello stesso, 2 in capo ed 1 in prendere il cognoma Falconetti, ma essendo que-
punta. sto rimasto unico della casa Testa non l'effettuo.

FALCO di Messina. — Fiorì nella nobiltà — - Arma: D' azzurro, al cigno d' argento meni-,
messinese nei secoli XIV, XV e XVI. — Arma: brato e imbeccato di rosso, avente nel becco una

D'argento, allo scudetto d'oro, caricato da un J pina d'oro.

maiuscolo (hi nero. FALCONI di Barga (Toscana). — L' origine

FALCOM BELLI di Avigliana (Piemonte). — di questa famiglia non risale oltre al 1514, nel
Famiglia fregiata del titolo comitale di Mella. — qua! anno viveva in Barga qual commissario e
Fra Bartolomeo, dei romitani di S. Agostino, fu capitano della repubblica di Firenze Giovanni di
tre volte vicario generale della sua congrega- Alessandro, nobile cittadino fiorentino. — Fran-
zione in Lombardia. — Arma: Spaccato; nel 4.» cesco console in patria nel 1627, e podestà di

d' azzurro, al falco d' argento, allumato, linguato Sassuolo nel 1649. — Arma: Di al falco

e profilato di nero, volante in banda, accompa- sorante di perticato in croce di S. An-


gnato da due stelle d' oro pure in banda, una a drea ....
di.

destra in alto, ed una a sinistra in basso; nel FALCONI di Bologna. — Landò Falconi era
2.° d'argento, alla croce di rosso accantonata da anziano nel 1327, Dandolo nel 1357, e Roderieo

quattro rose dello stesso barbate di verde. — era lettore dello studio nel 1429. — Arma: D'az-
Cimiero: Un falco come nello scudo, volante verso zurro, al falco volante che ghermisce sua preda; la

una stella d' oro. — Motto : Sic sideiia scandit. il tutto al naturale; col capo d'Angiò. — Aliaci

FALCONICI di Volterra. — Vuoisi di que- Di rosso, all'albero di palma d' oro movente da
st'antica volterrana famiglia Aulo Persio Fiacco, un artiglio di falco dello stesso.

insigne poeta latino. — Della stessa fu la Beata FALCONI di Fermo. — Originaria di Parma
Domitilla; e il Cav. Benedetto creato proposito e ascritta al patriziato fermano. — Fra i suoi

mitrato d' Empoli, e poi Vescovo di Arezzo. — uomini illustri si ànno Ludovico insigne dottore

Arma ? dell'uno e dell'altro diritto e Uditore nella Rota

FALCONE di Messina. — Di origine lom- di Ferrara; Ottavio buon poeta- del secolo XVII;

barda e trapiantata in Sicilia da Ettore Falcone Piersante capitano al servizio di Ferdinando II di

a'servigi dell'esarca Giorgio Maniace verso il 1000. Toscana. Vincenzo ricco di scienza civile e di

— Ebbe la signoria delle terre di Cerami, di Co- amor patrio, governò Fermo in qualità di Presi-

miso, di Asaro, di Lamotta e le baronie di Sam- dente sotto la repubblica romana nell'anno 1798.

peri e di Domicella. — Federico si distinse nelle — Arma?


armi sotto il Re Pietro I. — Falcone di Falcone FALCONI di Firenze. — Dal comun ceppo
giustiziere della valle di Castrogiovanni. — Mel- dei Falconi di Taranto staccandosi Falco Falconi,

chiorre senatore a Messina nel 1322. — Andrea stabilì il suo nome in Firenze, e creò quella no-
Vescovo di Modena e martire. — Un ramo di bile discendenza che fiorisce tuttora. — Eco prio-
questa famiglia à fiorito anche in Lentini. — re della libertà nel 1328, e gonfaloniere nel 1333.

Arma; D'azzurro, alla banda d'oro sormontata da — Michel'-Angelo commissario generale della re-
un falco dello stesso. pubblica, quando Carlo duca di Calabria teneva

FALCONETTI di Firenze. — Arma : D' az- il comando per lo stato contro Castruccio Ca-
zurro, a tre crescenti d'argento; col capo d'oro. stracani. — Francesco fu anch' esso per quattro
FALCONETTI di Lendinara. — La nobiltà volto gonfaloniere. — Giovanni e Alessandro prio-
di questa famiglia deriva dall'avere appartenuto ri. — Arma : Di rosso, alla branca di leone d'oro
al cessato nobile Consiglio di Lendinara; e fu con- tagliata e posta in banda e sopraccaricata da un
fermata con sovrana risoluzione 9 Mag. "1829. — filetto d' argento. — Cimiero: Un leone uscente

Arma ? d'aro.

FALCONETTI di Siena. — Originari di Ma- FALCONI di Milano. — Arma : Di rosso, ad


gneto, furono del Monte del Popolo. — Fabio un artiglio di aquila d' oro, posto in banda, le

di Giovanni-Battista risiedè nel Jfài «r >:>rile unghie in alto: il detto artiglio rivestito di una
1559-1560. — Fabio carmelitano, iu^ue i< .1 -o, manica d'oro, rimboccata d'argento. — Cimiero:
fu vicario generale della sua reli'-"i<>ue. — Altro Un leone uscente d'oro.

Fabio domenicano fu Vescovo «li Grosseto nel FALCONI di Pisa. — Ila dato molti anziani

1702. — Crescenzio di Fabio fui uv. di S. Ste- al Comune di Pisa nei secoli XIII e XIV. (Estin-
fano e Commend. di anzianità. — Amerigo del ta;. - Arma: Scaceato d'azzurro e d' argento.

Cav. Crescenzio fu rettore della Sapienza e Cav. FALCONI (delli) di Taranto e di Lecce. —
dello spermi d'oro noi 1747. — Ultimo di questa Antichi baroni di Roccaforzata, Pulsano, Lepo-
casa fu il Cau. Andrea che morì nel 1771 la- rano, Torchiarolo e Vaste. — Nel 1259 Renzo
sciando erede delle sue sostanze Giovan-Patrizio fu uno dei nobili cavalieri nella splendida giostra
FAL — 388 — FAL
che re Manfredi dette in Bari in onore di Bai- questa casa dal 1343 al 1381. — Rodolfo, ge-
duino imperatore di Costantinopoli. — Altro Fal- nerale dell'Ordine Camaldolese, morto nel 1106,
cone capo della fazione del Pontefice Urbano VI ottenne V onor degli altari. — Nicol ) di Francesco
contro quella della regina Giovanna L — Un ramo di Gialdo fu medico e filosofo insigne del sec. XIV.
di questa famiglia fiorì pure in Lecce da cui o- — Arma: D'oro, a tre fascie ondate d'azzurro.
merse Raffaele consigliere e ambasciatore in Spa- FALCUCCl di Fossombrone. — Originaria di
gna e in Francia per Federico d'Aragona. — Gio- Gubbio, fu trapiantata in Fossombrone nel XVII
vanni-Antonio difese gloriosamente Otranto con- secolo da un Alessandro. — Arma: D' azzurro, a

tro i Turchi nel 1480. (Estinta). — Arma: D'oro, due piccoli falchi di nero che si azzuffano.

alla banda di rosso, accompagnata da falchi al FALGHERA di Padova. — Ascritta al no-


naturale. bile Consiglio di Padova fino dal 1678, e deco-
FALCONI di Verona. — Arma : Palato d'ar- rata del titolo comitale dal Papa Innocenzo XI
gento e di nero; col capo d' oro caricato di un nel 1688. — Ebbe la conferma della nobiltà con
falco al naturale, il volo levato, tenente co' suoi sovrana risoluzione del 22 SAt. 1820 — Arma?
artigli un listello d' argento caricato del motto: FALIER in Venezia. —È una delle più an-
Spf.ra in Deo in lettere di nero. tiche di Venezia, e vuoisi che Alberto Falier con
FALCONIERI di Firenze. — Originari di autorità consolare unitamente ad altri colleghi
Fiesole e ammessi fino dal 122o a far parte del n'abbia regolati i principj. Ebbe ne' suoi ascen-
Consiglio della Repubblica. In seguito più volte denti tre dogi, Vitale nel 1084, Ordelaffo nel 1102,
ottennero l'anzianato, comparvero tra le file dei e Marino nel 1 3o 4 decapitato per fellonia nel 1 3oo,
guelfi olla battaglia di Monteaperti, e tra i prin- e cinque Procurat. di S. Marco. — Ha dato alla

cipali di quella parte che segnarono la pace dal Chiesa un Enrico Patriarca di Aquileja, un Bo-
Cardinal latino. Istituito il governo popolare, ne nifacio Vescovo di Venezia, un Bartolomeo Pa-
fecero parte egualmente, e tra il 1282 e il 1498 triarca di Costantinopoli. — Molti ambasciatori
ottennero per quattordici volte il priorato e per e lunga serie di senatori. — Con sovrana riso-
una il gonfalonierato. — Chiarissimo cbln gran I
I luzione 16 Nov. 1817 ottenne la conferma della
parte nella edificazione del tempio della SS. An- sua avita nobiltà; e con altra sovrana risoluz. 26
nunziata. — Alessio suo fratello, morto nel I3I0, Feb. 1825 le fu conferito il grado e la dignità
fu uno dei sette fondatori dell' ordine dei S«m vì di conte dell'Impero Austriaco. — Arma: Spac-
di Maria e si meritò dopo morte l'onore dgli al- cato; nel 1.° partito d'oro e d'azzurro; nel 2.->

tari, onore che seppe meritarsi anche Giuliana d' argento pieno. — Cimiero: La toga dogale.
figlia di Chiarissimo, istitutricc delle monache, FALLETTI di Alba. — Signora di molti feu-
dette le ciantellato. In Firenze si estinse questa di, da alcuni dei quali presero poscia la loro de-
famiglia sulla fine del secolo XVIII. — Amia : Di nominazione i rami che essa di tempo in tempo
rosso, ad una scala di tre gradini scaccati d' ar- prolusse, e sono: i Marchesi di Barolo, i Conti
gento e d'azzurro. di Villafalletto, i Conti di Pocapaglia e i Conti
FALCONIERI di Roma. — È un ramo del- della Morra. — Ebbe distintissimi personaggi:
la precedente trapiantata in Roma nel secolo Guglielmo vescovo di Novara nel 1168; Antonio
XVII. ovo conseguì ricchezza e titolo princi- valoroso condottiero di armate; Amedeo vicario
pesco. — Tre cardinali sono usciti da questo di Cuneo nel 1430; Girolamo ambasciatore agli
ramo: Lelio nel 1642, Alessandro nel 1724 e Chia- imperatori Carlo V e Massimiliano; altro Girola-
rissimo Arciv. di Ravenna elevato alla sacra por- mo viceré e luogotenente genercle in Sardegna
pora nel 1838. — Arma: Uguale alla precedente. creato da Carlo-Emanuele; Giacinto e Teodoro
FALCONIERI di Pincrolo. — Dominarono cavalieri dell' ordine supremo della SS. Annun-
per molti anni i castelli Cumiana, Trana
di e ziata; Paolo-Costanzo Arciv. di Cagliari nel 1746;
Roano ed una parte di Bolgaro. — L'origine di Giacinto governatore della città e provincia di

questa famiglia, oggi estinta, risale al 1 100 quan- Alba; Ottavio-Alessandro da Napoleone I creato
do Amedeo dei signori di Rivalta soparossi dallo senatore dell'impero; e Tancredi-Carlo decurione
stipite dei suoi maggiori. — Arma: D' argento, della città di Torino. — Arma: D'azzurro, alla

al falco del suo colore, imbeccato di rosso, ar- banda soccata d' oro e di rosso di tre file. —
mato d'oro. Cimiero: Un'aquila di nero coronata dello stesso.
FALCUCCl di Firenze. — Originaria del Mu- — Motto: En esperance.
gello e trapiantata in Firenze si divise in diversi FALLETTI di Ferrara. — È un ramo della

rami, alcuni dei quali si dissero Falcucci da Pa- precedente trapiantato in Ferrara da un Girola-
liano, stante il dominio di un villaggio che ave- mo creato da Alfonso li conte di Fusignano e ca-
vano presso il borgo S. Lorenzo, ed alcuni altri valiere. (Estinta). — Arma: Spaccato; nel |.«

si nomarono Falcucci dalla Collina perchè signori d'oro, al leone passante di rosso; nel 2.° di ros-
della villa di Fortuni. Sette priori uscirono da so, a tre bisanti d'oro 2 e 1.
FAM — 389 — FAN
FALLETTI di Messina. — È un ramo dei Iacopo nel 1357 valoroso guerriero. — Arma?
Falletti di Alba, feudatario di Rocca Imperiale e FANCELLO di Sardegna. — Arma: Inquar-
signore dei sub-feudi Cannisi e Fabbullo conces- tato; nel 1.» d'oro, all'elmo di acciaio al naturale,
sigli dalla regina Giovanna II nel 1430. — Ar- in profilo, pennacchiato d'azzurro e di rosso; nel
ma: Uguale a quella dei Falletti di Alba. 2.° d'azzurro, al sole d'oro; nel 3.° d' azzurro, al

FALLETTI di Pinerolo.— Dalla città di A- mare agitato al naturale, e tre pesci puro al na-

sti si stabilì in Pinerolo verso il 1300, e quivi turale nascenti; nel 4.° d' oro, a tre caldaie di
occupò le principali cariche. — Arma ? nero male ordinate.
FALQUE di Sardegna. — Giuseppe-Bernar- FANDELLI o FANTELLI di Padova, — An-
do, esimio giureconsulto, fu Ministro dell'Interno, tichissimi cittadini che dettero alla patria dottori

e nel 1831 fu decorato del titolo di barone. — e notai e che furono ascritti al Consiglio nobile nel

Arma: D'azzurro, al pero fruttifero al naturale; con 1081. — Padovano fu giudice pel suo quartiere
un falco di nero volante in atto di posarvisi nel Collegio istituito il 2 Apr. 127o. — Arma:
sopra. D' argento, al leone di ... .

FALQUI di Sardegna. — Arma : D' argento, FANFULLA di Parma, — Giovanni-Bartolo-


all'albero al naturale nudrito sulla pianura er- meo fu uno dei cavalieri che si distinsero nella

bosa al naturale, fruttifero di rosso, con un falco celebre disfida di Barletta. — Arma: D'argento,
pure al naturale in atto di spiccare il volo dal- all' aquila di nero imbeccata di rosso, tenente
l'albero verso sinistra. con gli artigli un drappo scaccato d' argento e
FALVO di Cosenza. — Arma : D'azzurro, alla di nero di due file; ed accompagnata nei fianchi

fenice d' oro sopra la sua immortalità di rosso da due aquilotti dello stesso affrontati.
guardante il sole del medesimo orizzontale a de- FANGO di Biella. — Fu nobile e patrizia di

stra. — Divisa: Uror et uxta vivo semper Biella nel Piemonte, e investita nel 1410 del
eadem. feudo di Castellcngo e terre dipendenti. — Arma?
FALZACAPPA di Corneto. — La più antica FANI-CIOTTI di Toscanella e di Viterbo. —
memoria che si abbia di questa famiglia risale al Nel 1259 Tobia Fani era sindaco generale nella
1422, in cui Angelo era consigliere in quell'epoca sua patria. Molti altri di questa famiglia, ascritta
del terziero di Castelnuovo nella città di Corne- neir albo del patriziato di Toscanella, sedettero
to. — Ebbe nobiltà in Montepulciano, in Foligno, nel municipale Consiglio ed occuparono le prime
in Osimo, in Spoleto e in Cingoli, e la cittadi- magistrature ; e due furono inscritti fra i primi
nanza romana fino dal 1 436. — Serafino nomi- 50 cavalieri dell' Ordine militare del giglio isti-

nato da Benedetto XIV castellano del forte Ur- tuito dal Pontefice Paolo III nel I547. — Sul co-
bano. — Francesco Cardinale di S. Chiesa morto minciare del sec. XVII ottennero la nobiltà roma-
nel 1840. — Arma: D' azzurro, al leone d' oro, na, e in seguito entrarono nelP ordine dei con-
sormontato da un lambello d' argento e accom- servatori. Ebbero inoltre nobiltà in Viterbo, e
pagnato da tre gigli dello stesso, due fra le tran- diversi furono conservatori e gonfalonieri. — Im-
gle del lambello e il terzo al fianco sinistro del parentata coi Conti Ciotti aggiunse proprio al il

leone. nome di questi e ne prese comitale. —


il titolo

FALZAGALLONI di Ferrara. — Capi di parte Arma: D'azzurro, alla fascia d'argento, accompa-
guelfa, esistevano ancora nel XIV secolo in cui gnata in capo da un giglio e in punta da una
vivea Rodolfo oratore e giureconsulto prestantis- colonna troncata, il tutto dello stesso; con la

simo. — Questo cognome si trova anche scritto bordura d' oro.

Falza-Galloni, Tonsus de Falza-Gallonis morì FANI di Verona. — Entrata nel nobile Con-
nel 1227. — Del nome di Galloni fiorisce tuttora siglio nel 1 408. — Ultimo di questa casa fu il

in Ferrara una famiglia di modesta condizione. notaio Pietro-Paolo, ucciso proditoriamente nel

— Arma? secolo XVII presso il castello di Molitorio. —


FAMA di Messina. — Arma: D'azzurro, alla Arma: Di rosso, alla banda d' argento, caricata

donna vestita di rosso, le braccia e la faccia di da tre rose del campo bottonate d' oro.

carnagione, crinita di nero, tenente con ciascuna FANO (da) di Venezia. — Arma: D'azzurro,
mano una tromba d'oro in fascia, in atto di ac- alla banda d'oro, accostata da due F antiche di

costarla alla bocca. rosso.

FAN (da) di Padova. — Arma : Di rosso, alla FANTI di Ferrara. — Antica e ragguarde-
fascia d'oro, accompagnata da tre uccelli di ver- vole famiglia ferrarese, illustrata da egregi per-
de, imbeccati e membrati di rosso. sonaggi. — Giglio prese parte alla sollevazione
FANCELLI o FANZOLI di Castelfranco (Ve- della città a favore della casa d' Este e contro

neto). — Erano trevigiani e si stabilirono a Ca- il Re Roberto di Napoli, avvenuta il 22 Luglio


stelfranco nel 1199. — Fancello nel 1318 capi- 1317. — Francesco podestà del Finale nel
tano per la Repubblica Veneta in Ungheria. — e Ilei seguente anno di Sassuolo. — Sigismondo
.

FAN — 390 — FAN


Astronomo e celebro scrittore. — Arma: Diviso ebbe per meriti suoi e dei auoi maggiori il ti-

in cnpriolo di rosso e d' argento ;


col capriolo tolo di conte sui feudi di Nivolta e Calvignano
il' MERITO attraversante sulla partizione, accom- nell'agro pavese dall' Imperat. Carlo VI con di-
pagnato in capo da tre stelle di otto raggi d'ar- ploma 19 Ag. 1721. — Giacomo suo abiatico, ot-
gento male ordinate, e in punta da un busto e tenne la conferma del titolo comitale nel 17*5 c
testa muliebre di carnagione crinita di nero e 1816. — AnMA: D'azzurro, al guerriero armato
vestita d' argento. di tutto punto, tenente con la mano destra una
FANTINI di Bologna. — Ama: D'azzurro, clava alta in palo, il tutto di ferro.
alla fascia d'oro, accompagnata in capo da due FANTONT di — Dei gentiluomini
Siena. ri-

teste d'uomo Rivolte al naturale, e in punta da sioduti dal 133$. — Commendatori Malta di in

una rosa di rosso; col capo d'Angiò. Chiusi nel 1571. — Arma: D'oro, tre porco- a

FANTINI di Padova. — Nel 1761 venne ag- spini di nero, 2 e 1

gregata al Consiglio nobili; di Padova, ed otten- FANTOCCI di Sima. — Arma: D'azzurro, al

ne (piindi il fregio della nobiltà che le fu con- sole d'oro accompagnato da tre stelle di sei raggi
formata con sovrana risoluzione i sett. 1818. — dello stosso.

Fra altresì decorata del titolo di marchese con- FANTUZZl di Bologna. — Originaria di Tre-
cesso alla linea mascolina da Pio VI con diplo- viso, da dove, pjr iscansar 1' ira di Ezzelino da
ma 22 Novcmb. 1782 e confermato dalla Repub- Romano, si trasferì nel 1231 a Bologna, nella

blica Veneta che ordinò la descrizione dei ma- qual città fu ben presto ascritta al nobile Con-
schi di detta famiglia nell'aureo libro dei titolati. siglio ed all' ordine senatorio. — Molti dei suoi
— Arma? membri appartennero all' anzianato, altri furono
FANTINI di Fiìicroìo. — Fu signora per più gonfalonieri ed ambasciatori. — Marco di Apol-
di tre secoli dei feudi di fìaldisscro, Tavcrnctte, linare, minore orservante, ottenne il titolo di

Olivo t Cerotto, e dette alla patria egregi per- Reato: Giovanni di Riccardo cavaliere gaudente:
sonaggi, alcuni dei quali si distinsero nella coi te Marc'-Antonio di Giovan-Francesco cameriere se-
dei Principi d'Aoaia. — Giovanni c Giacomo ebbe- greto del Papa Gregorio XIII. — Arma: D'ar-
ro faina di famosi gi urocon suiti ;
Giorgio, dottor gento, all'elefante al naturale, gualdrappato d' oro
di logore consigliere del primo duca di Savoia, e c caricato da una torre torricellata di tre pozzi
di Ludovico ultimo principe d'Arnia. — Arma? alla ghibellina di nero, aperta e finestrata del
FANTINI di Sassuolo nel Modenese. — Gio- campo.
van-Rattista, supplente al potestà Lei nel 1807, FANTUZZl o EEEFANTUZZI di Favenna.
fu elegante poeta. — Arma: Di. ... al destro- — K un ramo della precedente trapiantato in
cherio e sinistrocherio armati di. . . . impugnanti Ravenna da un Dario circa al 1 150, dal quale
due spade di. . . . passata in croce di S. Andrea; emersero: Pandolfo ambasciatore dei Ravennati
col capo di ... . sostenuto di .... e caricato ai capi dell'armata francese nel 1312 ; Giacomo
di tre stelle di. . . . uditore della nunziatura di Polonia, e Vescovo
FANTINI di — Ama: D'argento, ad di Cesena nel 1677; Francesco-Gaetano creato
un fanciullo nude di carnagione, posto di fronte Cardinale da Clemente XIII nel 1759; Marco
ad un pioppo di verde; il tutto sostenuto da una scrisse con lode diverse opere, tra le quali una
terrazza dello stesso; il dotto fanciullo tenente un in latino dell'antica e Debile famiglia degli Onesti
listelli» nel quale è scritto il Mollo: Ut in HORTA. di Ravenna. — Arma: Uguale alla precedente.
FAN TONI di Biella. — Conti di Baio e con- FANZ AGO di elusone nel Bergamasco. —
signori di Valdcngo. — Arma: D'azzurro, al leone Pandolfo Malatesta signore di Brescia nel 1408
d' oro impugnante con le branche anteriori una delegava a suo giusdicente con autorità illimitata
lancia d'argento banderuotata dello stesso. — Ci- Tentatine Ramelli de' Fanzaghi a definire certi
miero: Un leone nascente come nello scudo. — diritti, che Clusonc vantava presso il principe.
Mollo: Non noris domink sko nomini tto tu glori \m. — Alessio nel 1*309 fu incaricato dal Consiglio
FANTONI di Firenze. Arma: D' oro, a — giusdicente di trattare lo svincolo della città con
quattro catene di rosso, poste in croce di S. An- Carlo d' Ambois gran maestro, maresciallo, am-
drea, moventi da un amlletto dello stesso in a- miraglio di Francia c luogotenente del Re Cri-
bisso, e confinanti con eli angoli dello scodo. stianissimo. — Pietro mattematico e meccanico
FANTONT di Milano. — Arma: Spaccato; nel illustre del XVI secolo; c Cadmo celebre archi-
1.° d*oro. all'aquila di nero; nel 2." d'azzurro, al tetto morto nel 1678. .Estinta*. — Arma: Grem-
cavaliere armato al naturali 1
, il berretto pennac- biato di rosso e d' argento; sul tutto d' azzurro,
ehiato di rosso, posto in profilo sopra una ter- al castello torricellato di due pezzi di rosso ter-
razza di verde, e tenente nella mano destra una razzato di verde.
mazzapicchia in alto. FANZAGO di Padova. — Fu aggregata al

F ANTONI di Pavia. — Giacomo-Domenico Consiglio nobile di Padova il 15 Sett. 179 4, e


FAR — 391 — FAR
confermata nobile con sovrana risoluzione del 4 farro d' oro, legato di rosso, sormontato da tre
Sctt. 1818. — Arma? stelle del secondo, ordinate in fascia; nel 2." d'ar-

FANZOLI di Castelfranco, vedi Fancelli. gento, a due tralci di vite, fogliati e fruttati di
FAPOCO di Vit/one (Piemonte). — Ansia: D'o- quattro grappoli, il tutto al naturale, essi tralci
ro, alla fascia di rosso accompagnata in capo da decussati; col capo d'oro all' aquila di nero, co-
un leone di nero, in punta da tre bande di az- ronata dello stesso. — Cimiero: Un' aquila di

zurro.— Cimiero Un cane bal betto : di nero na- nero rostrata e armata d'oro, in atto di spiccare
scente. — Motto: Skdllitate et fide. il volo. — Motto: Ad sidera velox.
FARA di Dosa (Sardegna). — Arma: D' az- FARDELLA di Sicilia. — Fu originata in

zurro, allo scoglio uscente dal mare al naturale Germania da Ermanno signore di Mindro, il

e sostenente una torre d'argento merlata, ardente quale combattendo nella Svizzera nell'anno 1043,
al naturale alla sommità e accostata da due pal- perduta la sua bandiera, lacerò una sciarpa in

me al naturale, nudi-ite sullo scoglio. tre liste o fardelle, e fattane un' altra riportò
FARA di Treviso. — Arma: Spaccato d' az- sui nemici completa vittoria che fu detta dello

zurro e d'argento, al leone dell'uno nell'altro. — tre fardelle dal che ebbe origine il cognome. —
Alias: Spaccato d'oro e d' azzurro, al leone del- Umfrido de Fardello inviato in Sicilia dall'Impe-
l'uno nell'altro. ratore Federico II per presiedere al restauro
FARA di Sassari. — Nella seconda metà del della città di Augusta, trapiantò colà la propria
secolo Xll erano i Fara in alto stato. — Antonio famiglia. — Ebbe questa nobiltà in Palermo ed
presidente dell' armamentario torritano; Costan- in Trapani, e fu signora di ventidue feudi con
tino comandante dei littori; e Stefano sindaco titolo baronale, di tre marchesati, del ducato di
alla Corte nel 1584. — Arma? Cumia e dei principati di Emanuele e di Paceco.

FARACE di Messina. — Ebbe a capo-stipite — Fra i suoi uomini illustri meritano essere no-

un Nicolò che per ragion di dote acquistò il feu- tati : Alberico, segretario dell' imperatrice Co-
do di Sicaminò. — Ruggiero suo figlio senatore stanza; Alberto governatore di Siracusa; Bartolo-
nobile nel 1439. — Un ramo di questa famiglia meo senatore di Trapani nel 1497; Gaspare vi-

à fiorito pure Palermo ove Girolamo e Giu-


in cario generale di Palermo; Antonino che nel 1734
seppe furono giudici del tribunale del Patrimo- ottenne per sè e suoi discendenti dall'imperatore
nio. — Arma: Spaccato; nel 1.° d' azzurro, alla Carlo VI il titolo di conte; Vincenzo marchese
colomba d'argento guardante un sole orizzontale di Torrearsa senatore del Regno d'Italia e cava-
a destra; nel 2." d'oro, a tre alberi di pino al liere dell'Ordine della SS. Annunziata. — Arma:
naturale. Di rosso, a tre fascio d' argento.
FARAONE di Messina. — Antica e nobile FARFENGO di Cremona. — Dette alla pa-
famiglia nella quale si distinsero: un Giovanni- tria dieiasette decurioni, il primo dei (piali fu

Antonio maestro razionale della Camera regimile Tibaldo nel I II i, e l'ultimo Ottolino nel I397.
delle regine Maria ed Eleonora; Bernardo sena- — Arma: Inquartato d'oro e d'azzurro.

tore nel 1547; Antonio cappellano dell' Impera- FARFUSOLA di Verona. — Arma: D' oro, a

tore Carlo V, e quindi nel 1562 Vescovo di Ce- quattro fascio ondate di nero; con la banda trin-
fali! e poi di Catania; Paolo Vescovo di Siracusa ciata d'oro e d'azzurro attraversante sul tutto.

nel 161 9. — Arma: D' azzurro, al drago d'oro FARINA di Cremona. — Arma: Di .... a
passante tre fascio di. . . . sormontate da una testa di toro

FARAONI di Legnago. — Arma: D'azzurro, posta in maestà.

alla fascia di rosso, sostenente un monte di tre FARINA di Sardegna. — Arma: D' azzurro,
cime di verde sormontato da una corona d' oro, al leone d'oro.

e accompagnato in punta da una freccia dello FARINA di Sicilia. — Di origine portoghese,


stesso, posta in palo, la punta in basso, lo penne e trapiantata in Sicilia sotto il re Martino.
ne attraversanti sulla fascia. Ebbe la signoria delle baronie di S. Basilio, Sa-
FARAONI di Venezia. — Originaria Ro- di bina e Taluna, del marchesato di Madonia e di

magna, estinta nel 1303. — Arma: Trinciato altri feudi. — Michele giudice del Coiu-istorio e

d'oro e di rosso, ciascun scompartimento caricato consultore del R. Patrimonio. — Gian-Bartolo


di un F antica di nero. — Alias: D'argento, alla servì con distinzione l'imperatore Carlo V a Na-
croce di S. Andrea potenziata di verde, accanto- poli e in Sicilia. — Vincenzo cappellano d'onore

nata da quattro croci rieroccttate di rosso.


del re Filippo li. — Diversi furono cavalieri ge-

FARAUDl del Voggetto (Piemonte). Signori — rosolimitani. — Arma: Di rosso diviso da una
di Santa Margherita, già baroni di Glandèvcs. — lascia d' oro su cui è posato un sacco di farina

c di rosso.
al naturale, al castello di due torri merlate
Arma: Fasciato d'oro di

FARCITO DE-VINEA del Vicinante. — Conti. tre [ic/./.i d' oro, aperto e fincstrato del campo,
— Arma: Partito; nel 1 .° d'azzurro, al covone di |
arcostato da due leoni affralitati d'oru.

FAR — ò\\ì — FAS
FARINATA di Verona. — Arma Partito '

Sebastiano nella seconda metà del secolo XVI.


d'argento c d' azzurro, ad una colonna di rosso, Nel 1701 ottenne la cittadinanza modenese. —
attraversante sulla partizione accollata da un ra- j
Andrea fu capitano di Castelnuovo di Garfagnana
mo di ellera di verde, e posta sopra una ter- nel 1716, e poi podestà di Sassuolo e di Reggio,
razza dello stesso.
I

i
— Arma: D'azzurro, alla fascia centrat? d'argento,
FARISENGO di Cremona. — Dette alla pa- accompagnata in capo da un crescente rivolto
tria quattro decurioni, dei quali il primo fu Nic- dello stesso, accostato da tre stelle di otto raggi

colino eletto nel 1143 e 1' ultimo Donato eletto ;


d' oro, e in punta da un destrocherio vestito di
ad 1338. — Ani? rosso, impugnante una borsa di verde, riboccante

FARNESE di Parma e di Roma. — Il vil-


!
di bisanti cadenti d* oro (alias : impugnante tre
laggio Farnese, posto noli* antico ducato di Ca- spighe d'oro\
stro, dette il nome a questa illustre casa che fu FARRUGIA di Malta. — Arma: D'azzurro,
un tempo dominatrice dei circostanti luoghi, al gallo d' oro barbato e crestato di rosso, sor-
dell' isola Farnese, dell'isola Bisentina e del lago montato nel capo da una stella del secondo.
di Bolsena. La grandezza perù di questa casa si FARSETTI di Massa-Carrara. — Illustre fa-

deve ad Alessandro Farnese, che fu Papa col no- miglia, originaria di Luni e trasferitasi a Massa-
me di Paolo III, il quale col consenso di molti '

Carrara, donde poi un ramo passò a Firenze ed


Cardinali donò a Pietro-Luigi Farnese, signor di un altro a Venezia, dove fu ascritta al patri-
Négri e Frascati, suo figlio, natogli noi tempo di j
ziato nel 166i. — Tulti e due i rami anno dato
sua giovinezza, la sovranità di Parma e Piacen- all'Italia uomini illustri nelle lettere, nelle scien-
za con titolo ducale. — Il primo duca fu il detto ze e nella magistratura ; ma il più insigne fu

Pier-Luigi nel assassinato due anni dopo


;

1545, l'abate Filippo nato a Venezia, patrocinatore delle


in una congiura. — Il secondo Ottavio morto belle arti. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro,
nel 1536. — Il terzo Alessandro celebre guer- ad un crescente rivolto d'argento: nel 2.* di ros-
— —
j

riero. Il quarto Ranuccio. Il quinto 0- so, a due freccie d' argento poste in croce di S.
dt-ardo. — Il sesto Ranuccio. — il settimo Fran- Andrea, le punte in bmWB.
cesco che mori senza proh nel 1727. — L'ottavo FOS ADONI di Treviso e di Verona. — Arma:
Antonio morto nel 1731. Fu questo l'ultimo duca |
Di rosso, all'albero di verde, fustato di nero, il

di Parma c Piacenza che vennero occupate dalle fusto accostato da due fanciulli fasciati di nero,
armi spagnuole, ed in lui si estinse la famiglia. la faccia di carnagione, posti in palo e di fronte:
— Dal ceppo dei Farnesi, oltre il Papa Paolo III, il tutto sostenuto da una terrazza di verde.
uscirono altri cinque Cardinali, e molti generali PASANA di Polizzi Sicilia'. — Angelo Fa-
di S. Chiesa. — Arma: Inquartato; nel 4.° e i.° sana fu uno dei baroni notati nell'anno 14 i3.

d'oro, a sei gigli d'azzurro posti 3, 2 e 1: (che è Arma: D'azzurro, ad un fagiano al naturale.
dei Farnesi': nel 2." e 3.° partito; a destra di PASANELLA di Messina. — Ha goduto no-
rosso, alla fascia d'argento ,c/ic f di Casa d'Au- biltà in Bisignano, e la signoria di trentatre feudi
stria^ a sinistra bendato d'oro e d' azzurro (che con le contee di S. Angelo a Fasanella e di San
è di Borgogm : c<-l palo di rosso attraversante Pietro in Galatina. — Pandolfo giustiziere di Bari
sul tutto caricato del gonfalone della Chiesa at-
1

nel 1275, e senatore romano. — Matteo gover-


traversato dallo scudo di Portogallo. — Cimiero: |
natore di Calabria Ultra nel 1271. — Riccardo,
Un liocorno rivolto nascente, collarinato d'azzur- ! Roberto e Pandolfo presero parte alla congiura
ro bandato d'oro. dei baroni. — Arma: D'azzurro, al fagiano fermo
FARRA del Frinii. — Vuoisi da alcuni sto- d'argento. — Alias: Di rosso, a due fascie d" ar-
rici che sia la stessa casa dei Conti di Gorizia, ;
gento. — Alias: D'azzurro, alla fascia d' oro ca-
anzi gli antenati della medesima, sotto la deno- ;
rifata da tre rose di rosso.
minazione di Conti Farrensi. Fu signora un tem- FAS ANI di Brescia. .Estinta). — Arma: Spac-
po del castello e villaggio di Farra. — Arm\? ! cato semi-partito; nel 3.° di rosso, al tronco
^^•VCt^\ FAUR1S di Sinisrola , Piallétti* .
— Arma: ì
d'oro posto in banda, sormontato da un fagiano
Spaccato; nel 1." partito, a destra d'azzurro alla al naturale.
rupe al naturale sormontata da una gran stella FASAN1NI di Bologna. — Famiglia antica
d'oro attorniata da quattro altre minori; a sini- che à dato parecchi anziani alla patria. — Ciro
stra, d'argento, rosseggiante in capo a modo di fu del Consiglio dei 400. — Filippo insigne dot-
aurora, con la rugiada stillante sopra un cespu- tore di filosofia, ebbe cattedra di rettorica e di
glio, il tutto al naturale; nel 2.° di rosso, a sei umanità nel pubblico studio, e fu segretario mag-
bande d' oro. — Motto: Slrgit pf.rm.-le.ns LIQUI- giore del senato di Bologna. — Arma: D'azzur-
DAI AURORA PER AffiUÀ ro, al fagiano al naturale sopra una pianura er-

FAR ROSI di Sassuolo nel Modenese — Ori- bosa; col capo d' Angiò.

ginaria di Carpi e trapiantata in Sassuolo da un FASANO di Xapoli. — Si à memoria di que-


FAT — 393 — FAU
sta famiglia fino dall' anno 990, in cui viveva il I secolo XVI, nel qual tempo si trova un membro
Cardinal Fasano che fu poi Papa col nome di di essa, Guglielmo, investito nel ISSO da Filip-

Giovanni XVIII. — Fu ascritta al seggio di Porto po lì dell'alto uflicio di vicario generale del re-

;

e di S. Stefano, ed ebbe nobiltà in Roma, Na- gno. Questa famiglia è divisa in due rami;
poli, Sicilia, Solofra, Somma, e fu decorata del in quello dei baroni della Fratta, e nell' altro dei
titolo comitale. — Oliviero prode e famoso nelle baroni della Carbonara. — La sua nobiltà fu le-
armi ; Riccardo consigliere e famigliare del Re galmente riconosciuta dalla Consulta araldica del

Carlo d'Angiò. — Arma: D'azzurro, al fagiano al regno d' Italia e sanzionata con sovrano decreto
naturale, posato sul culmine di un monte avente del 19 Agosto 1873. — Arma: D'azzurro, all'a-
in testa una corona comitale, con tre stelle d'oro quila d'argento sormontata da tre stelle d' oro
nel capo. ordinate in fascia. — Divisa: Facta non vsrba.
FASSATI-ROERO-SAN SEVERINO del Pie- PATTINATI di Genova. — Una delle più
monte. — Fregiati del titolo marchionale. — Ar- considerevoli ed illustri famiglie della repubblica
ma: Inquartato; nel t.« e 4.° di rosso, alla banda genovese, alla quale dette un doge nella persona
d'argento, accostata da due lame di falce dello di Prospero di Agostino eletto il 17 Ott 1575.
stesso, 1' inferiore rivolta; col capo d'oro, al- — Agostino di Vincenzo vesti l'abito dei Cava-
l'aquila di nero; nel 2. n e 3.° partito; a destra, lieri di S. Stefano nel 1577. — Arma: D' oro, a
di rosso, a tre ruote d' argento 2 e \ ; a sini- due fascie d' azzurro.

stra d'azzurro sparso di stelle d'oro. — Cimie- FATTORI di Pesaro. — Arma : D' azzurro,
ro: Un'aquila nascente di nero, tenente nel ro- all' albero di verde piantato sulla pianura erbosa,
stro un compasso d'oro aperto verso un sole dello attraversato nel tronco da un drago alato d'oro, e
stesso, in alto a destra. — Motto: Psn non fallir. sormontato da tre stelle di otto raggi dello stesso.

FASSATI di Casale-Monferrato. — Originaria FATTORI di Verona. — Conti bavaresi creati


di Francia e già signora dei paesi di Salabue e nel 17i6. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro
Capriata, ma oggi distinta soltanto col titolo mar- sostenente con le branche anteriori una- torre al

chionale di Coniolo e di Balzola. — Luigi-Girola- naturale, dai merli della quale sorge un' aquila
mo-Saverio ne trapiantò un ramo in Mantova, ed nascente di nero imbeccata d' oro.

altro si stabilì in Cremona nel 4 813 per il mar- FATTORINI di Sanseverino (Marche). — Ar-
chese Giuseppe. — Giovanni-Antonio governatore ma: Trinciato da un filetto ondeggiante di nero;
del castello di Casale e tesorier generale nel seco- nel 1.0 d'azzurro, al destrocherio vestito di rosso,
lo XIV; Fassone senatore e consigliere di stato; movente dal fianco sinistro ed impugnante colla
Baldassarre governatore della città di Valenza, mano di carnagione tre papaveri d'oro; nel 2.»

Evasio illustre poeta capitano di cavalleria e d' oro, al monte di tre cime di verde.
ciambellano del re di Sardegna Vittorio-Ame- FAURO di Venezia. — Arma: Spaccato d'oro
deo III. — Arma: Di rosso, alla banda d'argento e di rosso, ciascun scompartimento caricato di un
accostata da due lame di falce dello stesso, l'in- F antica di nero.
feriore rivolta; col capo d'oro all'aquila di nero. — FAUSSONE o FAUZZONT di Mondov). —
Cimiero: Un'aquila nascente di nero, tenente nel Anticamente erano consignori della Torre, e quindi
rostro un compasso d' oro aperto verso un solo ebbero, o in parte o interamente, parecchi feudi,
dello stesso, in alto a destra. — Motto: Per non fra i quali Montaldo, S. Albano, Gravesona,
Ger-
FALLIR. magnano, Montelupo, San Giovio, Nuceto, Villa-
FASSIÈ di Genova. — Arma: Trinciato ; nel nova e Montemaggiorc. — Emersero da questa
4." d'oro, a due bande d'azzurro; nel 2." d'az- famiglia: Franceschino, monaco dell'Ordine di S.
zurro, al cane levriere, rampante, d' argento, col- Benedetto, e poi Vescovo di Mondovì nel Ilio;
larinato di rosso, tenente con le zampe anteriori Giovanni, minore conventuale, confessore e con-
un giglio d' oro. sigliere del B. Amedeo IN duca di Savoia; Pietro
FASSINI-CAMOSSI del Piemonte. — Baroni. governatore di Susa nel 1539; Teodoro gentiluomo
— Arma: Di nero, a tre testo d' uomo di car- di camera del duca di Savoia e governatore di
nagione, bendate d'argento; col capo d'oro, al- Chieri nel 1597; Francesco presidente del senato
l' aquila di nero. torinese nel 1625; Luigi-Ignazio governatore di
FASTIGI di Pesaro. (Estinta), — Arma: D'az- Bari nel 1700. — Arma: D' azzurro, alla banda
zurro, alla banda d'oro attraversata da una sbarra d'oro. — Cimiero: Un fanciullo moro nascente,
di rosso formante una croce di S. Andrea, ac- vestito d' azzurro, con sciarpa a tracollo if oro
compagnata in capo da una stella di otto raggi impugnante una spada d'oro alta in palo. —
d' oro, ed in punta da due crescenti addossati Motto: Si tf. fata vocant.
d' argento. FAUSTI NI di Jireseia. (Estinta^ — Arma:
FATTA di Palermo. — Di origine spagnuola, Spaccato d'azzurro e di rosso, al leone spaccato
à goduto in Sicilia molta considerazione fino dal di rosso o d' argento.
FAV — 394 — FAZ
FAVA di Bologna. — Si chiamò dapprima FAVETTI del Piemonte. — Consignori di Bos-
del!a Romeggia, terra di propria signoria, e si ses. — Arma: Spaccato; nel 1© d'azzurro, alla

disse quindi Fava, cognome assunto da un Oddo banda d'oro; nel 2.° d'oro, al mastio fortificato

dottore di filosofia. — Fu del Consiglio, e molti di tre torri di rosso.

conseguirono 1' anzianato, altri il gonfalonierato di FAVILLA di Napoli. — Giovanni-Andrea


giustizia. — Tomaso di Nicolò nel 1387 tribuno giureconsulto di merito nel XVI secolo fu quegli
della plebe; Nicolò di Pietro dei 16 riformato- che da umile condizione sollevò la propria fami-
ri della città e ambasciatore a diversi principi ;
glia a decoroso stato, e Decio suo discendenti!
Placido di Costanzo nel 1604 Vescovo di Castro. ottenne nel 1644 il titolo di duca di Prctcnzano.
— Arma : Fasciato ondato di verde e d' argento; Giuseppe figlio di Decio vestì I' abito del S. M.
col capo d'oro, al lepriere corrente d'argento col- (). Gerosolimitano. — Arma: Spaccato; nel 1.»

larinato di rosso. d' azzurro, a due teste di drago rivolte d' oro,
FAVA di Napoli. — Arma : D' argento, al linguatc di rosso; nel 2.° bandate d'oro e di rosso.
leone di rosso, movente da una terrazza di verde, FAVOTTO di Pinerolo. — Arma: D' argento,
tenente nella branca destra un mazzetto di fave qlla pianta di fava, fogliata, fruttata, e sradicata
al naturale, addestrato da una Cerere d' oro, im- di verde con due stelle di rosso nei contorni del
pugnante con la sinistra tre spighe di frumento capo. — Cimiero: Una vergine nascente, vestita
dello stesso. di verde, coronata di azzurro, tenente con la de-
FAVA di Savigliano. — Arma: D'oro, alla stra un ramo di fava al naturale e con la sini-

pianta di fava, fruttifera al naturale in palo, ac- stra il motto : Ex coelesti virtlte.
costata da due stelle d azzurro.
1
— Cimiero: Tre FAVRE d'Aosta. — Famiglia che esisteva già
bacche di fava al naturale. — Motto: Non ul- in Aosta sul principio del XIV secolo. — Il pri-
tima FRUGUSI. mo di cui si abbia conoscenza è un nobile Gu-
FA VARA di Salemi. — Antica e distinta fa- glielmo, famoso giureconsulto, consultato dal Conte
miglia siciliana, fregiala del titolo baronale di Aimone riguardo alle controversie fra i cittadini
Godrano, del qual feudo fu investito nel 1681 e borghesi di Aosta ed i Signori di Quart; e fu
Antonino Favara. — Vito-Rubino uno dei giu- dietro i suoi consigli che il principe emanò la

rati dell'antico senato salernitano. — Vincenzo, sua sentenza il 16 Apr. 1337. — Girando suo
senatore di Palermo e più volte presidente del figlio fu baglivo di Aosta e castellano di Chatel-
Consiglio generale di Trapani. — Arma: D' az- Argent nel 1414 per il Conte Amedeo. — Fran-
zurro, a due leoni d' oro coronati dello stesso, cesco, figlio del precedente, notaro e segretario
controrampanti e affrontati al tronco di un pino dello stesso principe nel 1430; Giacomo, figlio di

al naturale sradicato; il pino sormontato in capo Francesco, comparve nel rango dei nobili nelle
da due stelle di sei raggi d' argento. udienze generali che il Duca Amedeo, detto il

FAVARI o FA VALI di Bologna. — Origina- beato, tenne in Aosta nel mese di Ag. del 1 166.
ria di Reggio-Emilia. — Dottino notaro, viventi Nel 1468 fu baglivo di Aosta e vice castellano
nel 1330, lasciò vari scritti riguardanti il notaria- Chatel-Argent per tre anni. — Pietro, figlio del
to. — Arma: Spaccato d'oro e di rosso, al lauro precedente fu Consigliere e Segretario di Stato
di tre rami sradicato al naturale; col capod'Angiò. e delle Finanze sotto il re^no di Carlo il Buono
FAV AG ROSSA di Cremona. — Dette alla e di Emanuele-Filiberto, poi Mastro-Uditore della
patria quattro decurioni, il primo dei quali fu Camera dei conti di Piemonte e baglivo di Aosta.
Giovanni nel 1503, e l'ultimo Giacomo nel 1590. (Estinta). — Arma: Di rosso, alla banda d' ar-
— Un ramo di questa casa à pur fiorito in Man- gento caricata verso il capo di una crocetta tri-
tova ed in Milano, fregiato del titolo comitale. fogliata, la traversa inferiore appuntata, di rosso,
— Arma: Di rosso, a quattro piante di fava di nel verso della pezza. — Motto: Fides et fidelitas.
verde nudrite sulla pianura dello stesso; col capo FAZARDI di Mantova. — Arma: Spaccato;
d'oro, all' aquila di nero. — Cimiero: Un'aquila nel • di rosso, all'aquila di nero; nel 2.» d'ar-
uscente di nero. gento, ad un albero terrazzato di verde.
FAVAGROSSA di Casalmaggiorc. — Fami- FAZI di Pesaro. — Estinta nella prima metà
glia originaria di Cremona, e fregiata del titolo del XIX secoio. — Arma: Spaccato; nel 1.» di

comitale ottenuto da Annibale Favagrossa il 21 rosso, al cigno al naturale avente due teste af-
Mag. 1744 dal Duca di Guastalla. — Dette alla frontate; nel 2.» d'azzurro, alla sirena di carna-
patria sei decurioni, il primo, Giacomo, nel 1578, gione caudata e squaminata d' azzurro, nuotante

l'ultimo Annibale noi 1733. — Arma: Uguale sopra nn mare dello stesso increspato d' argento.
alla precedente. FAZIO di Genova. — Arma: Spaccato; nel

FAVERO di Venezia. — Originaria di Tre- I.» d'azzurro, al leone d'oro, coronato dello stesso,

viso, si cstinse nel 1308. — Arma: Spaccato con la banda di rosso, por inchiesta, attraver-

d' oro e di rosso; sante; nel 2.° d'argento, a tre bande di nero.
FEC — 395 — FED
FAZIO di Messina. — Nobile di Pavia e di stra un grappolo come nello scudo. — Motto : Ex
Genova, fu trapiantata in Sicilia da Giovanni Fa- OPTIMO ETIAM F(FXES.
zio maestro di casa del Re Federico II. — Godè FECONDO di Napoli. (Estinta). — Arma: Di
il patriziato in diverse città dell'isola, e fu si- verde, ad un cespuglio fiorito di rose al naturale,

gnora dei feudi di Castelluccio, di Labuscaglia, sormontato da una colomba volante d' argento
di Cardonctto e della baronia di Nasari. — Mat- avente nel becco una rosa al naturale, ed accom-
teo Vescovo di Patti nel 1682; Anselmo ago- pagnata in capo da due stelle di otto raggi d'oro.

stiniano di gran dottrina, Luca poeta messi- FEDE di Firenze. — Originaria di Monte-
nese nel secolo XVII. — Arma: D' azzurro, al reggi e consorte dei Crociani, dette alla patria
leone d' oro, coronato dello stesso, attraversato sei priori, il primo dei quali si assise nel supremo
dalla banda di rosso. magistrato l'anno 1350. — Arma: D'azzurro, al

FAZIO di Venezia. — Originaria di Musestre, giglio di rosso tenuto da due, mani di carnagio-
si cstinse nel 1209. — Arma: Partito d'oro e ne, moventi dai fianchi dello scudo e accompa-
d'azzurro, alla losanga dell'uno nell'altro. gnato nella punta da un monte di cinque cime
FAZZARI di Sicilia e di Calabria. — Origina- d' oro, accostato da due stelle dello stesso.
ria della Germania, e trapiantata in Sicilia da Gio- FEDELI di Milano. — Antica famiglia pa-
vanni Fazzari che dalla Svevia passò in Sicilia trizia milanese, estinta verso la fine del XVIII
seguendo l'imperatore Federico II, dal quale otten- secolo, diede alla patria decurioni, membri del

ne nel 1210 la baronia di Partinico. — Ha goduto tribunale di provvisione, avvocati fiscali, pretori,

nobiltà in Tropea nel seggio di Portercole, in Mi- giudici e prelati. — Il questore Giuseppe ebbe
leto e in Monteleonc; ed ebbe inoltre la signoria il titolo di conte per diploma 17 Mar. 1717, e

Calogero, di Fazzari, di Jacolino e di Malatacca. lasciò le sue ricchezze allo spedai maggiore di

— Goffredo, Vescovo di Mileto nel 1328. — Gio- Milano. — Arma: Spaccato d'oro e di rosso; il

vanni sindaco di Tropea nel 1461. — Giuseppe rosso caricato di un drago alato con due bran-
governatore di Reggio e di Lipari e poi di Co- che d' oro.

senza e di Manfredonia. — Arma: D' azzurro, a FEDELI di Pesaro. — Trapiantata da Cagli


tre pali d'oro; col capo dello stesso caricato da in Pesaro da un Ranieri verso il 1400 ed estinta
una rosa di rosso. verso la fine del XVII secolo. — Matteo esimio
FÈ di Brescia. — Arma: Inquartato di rosso, dottore ed avvocato, e Vincenzo gran cancelliere
d'argento, di verde e di nero, con due mani ag- della Repubblica Veneta, figli di Alessandro, vis-
gruppate di carnagione che si stringono poste in suti nel XVI secolo, erano nipoti dell'illustre poe-

sbarra, e attraversanti sul tutto. tessa veneziana Cassandra Fedeli. — Arma: In-
FEBEI di Orvieto. — Chiarissima fino dal quartato; nel 1.° e 4.° d'azzurro, alla colonna
secolo XIII fu in Orvieto la famiglia Febei, che d'argento con capitelli dello stesso, sostenuta da
si gloria di annoverare quaranta dei suoi membri due bracci vestiti di rosso, con mani di carna-
tra i supremi magistrati di quella città. Molti gione moventi dai fianchi dello scudo verso la

si distinsero nella carriera ecclesiastica. — Pie- punta; nel 2.° e 3.° di rosso, al leone d'oro;
tro-Paolo, morto nel 1649, Vescovo di Bagnorea; colla croce, piena d' azzurro, caricata di cinque
Giambattista nunzio nella Spagna sotto i Pon- crescenti montanti d' argento, ed attraversante
tefici Clemente IV e Clemente X, e poi Vescovo sull' inquartatura.
di Todi e di Acquapendente; Francesco-Maria FEDELI di Urbino. (Estinta). — Arma: Spac-
Arciv. di Tarsi e Commendatore di S. Spirito in cato; nel l.'due bracci moventi dai fianchi dolio
Sassia. — Si segnalarono nelle armi e nella po- scudo tenenti le mani in fede sormontati da una
litica: Iacopo-Febeo podestà di Orvieto nel 1248; stella di sei raggi ; nel 2.° tre sbarre.

Teodorico ebbe nel 1261 il comando di una truppa FEDERICI di Bologna. — Arma: Spaccato;
di uomini d'arme i cavallo, e fu mandato in soc- nel 1.° d'azzurro, al leone d'oro nascente dalla
corso dei Fiorentini; Biagio e Teodoro ambascia- partizione; nel 2.° bandato di rosso e d'oro; colla
tori a Roma per la propria patria; Stefano-Febeo fascia dello stesso attraversante sulla partizione;

illustre giureconsulto. — Arma: Inquartato; nel col capo d' oro, caricato da un'aquila di nero, co-
1.° e 4.° di rosso, alla parola Ave d'oro posta ronata del campo.
in banda; nel 2.° d'azzurro, al sole d'oro; nel FEDERICI di Brescia. — Arma: D'oro, a tre
3." d' azzurro, alla stella di otto raggi d' oro. bande scaccate d' argento e d'azzurro; col capo
FECIA del Piemonte, Conti di Cossato. — dell' impero.
Arma: Spaccato d'argento e d'oro, con la fascia FEDERICI di Ferrara. — Molto nobile ed
d' azzurro a tre stelle d' oro attraversante sulla antica. — Benedetto Federici, detto Durante per-
partizione, ed accompagnata da tre grappoli d'uva chè la sua famiglia ebbe per più di un secolo il

di rosso, fogliati di verde, 2 e 1. — Cimiero: governo del Castel Durante nel territorio di Ur-
Un puttino ignudo nascente tenente con la de- bino, fu uomo stimatissimo in patria. — Antonio,
FED — f
3 Jti — FEL
vicario generale dell'abbazia di Pomposa nel 1454, del secolo XVII. (Estinta). — Arma: D'azzurro,
ottenne da Ercole I per sè e suoi la nobiltà fer- ad otto bisanti d'argento, ordinati 2, 3, 2 ed 1.

rarese. — Ercole uno dei quattro consoli della FEDRIGOTTI del Trentino. — Giovanni e

sua patria t savio del Magistrato. — AnMA ? Federigo Fedrigotti ricevettero dall' imperatore
FEDERICI di Genova. — Arma: Spaccato Carlo VI il 23 Feb. 1717 la conferma della loro
d' oro e d'argento, all' aquila dell' uno all'altro, antica nobiltà e 1' aggiunta del predicato di Och-
di nero Hill' oro, di rosso siili' argento, ferma so- senfeld. Dei loro discendenti un Giuseppe-Maria
pra un monte di tre cime di verde. insieme al suo nipote Giovanni-Maria vennero in-
FEDERICI di Oderzo. — Fin dal 1544 faceva nalzati al grado di conti dell' impero dal Vica-
parte del Consiglio nobile della città di Oderzo rio imperiale Carlo Teodoro con decreto del 16
e fu confermata nella sua nobiltà con Sovr. Ri- Sett. 1790. L' imperatore Francesco I confermò
soluz. 4 Log. 1*19. — Arma? a Giovan-Pietro questa nomina concedendogli i-

FEDERICI di PaLrmo. — È un ramo della noltre il titolo di conte degli stati ereditari au-
omonima famiglia genovese, trapiantato in Paler- striaci con sovrana risoluzione del 14 Mar. 1827.
mo da un Domenico nel secolo XVII console in — Arma: D'oro, al bue di rosso.
quella città della repubblica di Genova. Nel 168 4 FEI di Firenze. Originaria — di Savona, si

chiese al He Carlo di Spagna il titolo di conte: propagò in Firenze per Carlo Feo, fratello ute-
ma nel 1687 ottenne il titolo di marchese. — rino di Giovanni dei Medici, e figlio di Giacomo
Ebbe questo ramo la baronia di Abriola. — Air creato barone dal re cristianissimo Carlo VIII. —
bia: D'azzurro, all'aquila spiegata d'oro, coro- Iacopo di Carlo fu cavaliere dell' Ordine di S.

nata dallo stesso. — Alias: Spaccato d'oro e Stefano nel 1567. — Arma?
d'argento, all'aquila spiegata di nero, divisa di FEL1CAIA di Roma. — Arma: D'oro, a tre

rosso, coronata d' oro, poggiata sopra un monte caprioli di rosso.

di tre cime di verde movente dalla punta. FELICE (de) di Napoli. — Originaria di A-
FEDERICI di Treviglio. — Originaria di Val- malfi, ove si disse anticamente Fenice, ed ascritta
camonica, ove possedeva terre e castella. Un Gio- a quel patriziato, fu colà signora di varie terre
vannolo a causa delle fazioni guelfe e ghibelline col titolo di barone, conte, mar* n e duca. In
che agitavano quella valle nel 1379 se ne parti progresso di tempo si divise in n • Iti rami, dei
con un suo figliuolo e stabilissi in Treviglio dove quali uno passò in Piemonte, I litro nell' A-
fondò un ramo della famiglia Federici. Girolamo bru/.zo, un terzo in Napoli, un irto in Puglia
creato da Giulio III Vescovo di Saona in Corsica, ed un quinto in Francia. — 11 .mo di Napoli,
c quindi traslocato da Gregorio XIII alla sede di dopo la famosa peste del 1600, mggì nelle cam-
Lodi dove morì nel 1579. Coi di lui nepoti, figli pagne di Somma Vesuviana e vi » quistù immense
di fratello, Muzio e Tarquinio, rimise estinta la tenute e il palazzo del duca d Capracotto. —
famiglia Federici. — Arma ? Si divise anch'esso in quattro unii, dei quali

FEDERICO di Sicilia. — Di origine longo- due restarono nella città di Somma e due tor-
barda, signora della baronia di Cefalù e della con- narono a Napoli, e furono insigniti del titolo di

tea di San Giorgio della quale un Balsamo Fede- marchese sul cognome. La linea lai De-Felice di
rico fu investito nel 1643 dal re Filippo IV. — Napoli venne dichiarata nobile fu- ri piazza, e co-

AnMA: D'oro, a quattro bande d'azzurro. me tale riconosciuta dal Corpo 'I Ila città nel

FEDERIGHI di Firenze. — Originaria di So- 1743. — Arma: D'azzurro, ah., tocc patente
vigliana, castello presso Empoli, si stabilì in Fi- sannitica d' oro.
renze con Federigo di Ferro di Mercadante. — FELICI di Cingoli (Marche). - iicritta al

Cominciò a godere delle magistrature nella per- patriziato di Sanseverino. — Arn* Trinciato

sona di Cino di Federigo nel 1346 e da quell'e- ondato d' azzurro e d' oro, al monte Ji tre cime

poca al 1ò28 per trentacinque volte in essi per- di verde in punta.


venne il priorato e per nove volte il gonfalonie- FELICI di Cagli. — Arma: Di rosso, alla

rato. — Francesco di Lapo oratore ai Veneziani croce d'azzurro caricata di cinque stelle d'argento.

e in Lombardia nel 1390. — Benozzo Vescovo di FELIC1ANI di Bologna. — Giurarouo, come


Fiesole nel 1421. — Carlo di Francesco, famoso fautori dei Lambertazzi, la pace del 1279 e dicesi

giurista e distinto uomo di stato, fu oratore al avessero preso parte alla crociata del 1217. — En-
Soldano di Egitto per intavolare un trattato com- richetto fu uno degli anziani che fecero abbelli-

merciale a favore dei mercanti fiorentini. Gio- menti alla città nel 1291 ed uno degli Vili edili

vanni Vescovo di Valpome nel secolo XVI. — che curarono la revisione e rinnovamento dei ter-

Altro Giovanni senatore e presidente della città mini dalle vie urbane. Andò ambasciatore ad Au-
e stato di Siena. — M. Iacopo di Raffaello, con- cona nel 1293. poi stabilì la pace con Faenza. —
accademia fiorentina, e famoso letterato Francesco, Enrico e Kigo dei Felieiani ebbero
sole dell'
FEN — 397 — FEN
parte nella pubblica amministrazione fino al 1500. miglia provenne dal luogo dello stesso nome, e
— Arma: D' azzurro, a tre caprioli d'oro, uno va superba di essere stata progenitrice, tra gli

sull'altro; col capo d' Angiò. altri suoi illustri rampolli, del celebre Moro Fe-
FELICINI di Bologna. — Originaria di Mi- negrò che all' assedio di Mantova piantò sulle

lano, e trapiantata in Bologna sulla fine del se- mura di quella città il vessillo milanese. — Arma?
colo XIII, fu del Consiglio e dell' ordine senato- FEN ERI di Treviso. — Arma: Partito d'ar-
rio. — Arma: D'oro, alla felce sradicata di ver- gento e di rosso, a nove gigli dell' uno nell' al-

de. — Cimiero: Una tigre al naturale. tro, posti 3, 3 e 3.

FELIS1I del Piemonte, Consignori di Villar- FENGA di Messina. — Nel secolo XVII la

fochiardo. — Arma: Di rosso, alla banda d'ar- casa Fenga era una delle più cospicue dell' Or-
gento caricata di tre F maiuscole romane di nero. dine civico senatorio di Messina; e verso il 1718
— Motto: Si a diev plait tout rien sera. fu abilitata alla mastra dei nobili. — Silvestro
FELLETI di Treviso. — Arma: D'azzurro, si rivestì della toga senatoria cittadina negli

al leone d' argento posante la branca destra so- anni 1654 e 1671. — Letterio, Antonio e Ferdi-
pra un elmo dello stesso macchiato di profilo. nando egregi uomini e di molta autorità in pa-
FELLONI di Cascina (Toscana). — Origina- tria. — Arma: D'azzurro, a due leoni d'oro con-
ria di Cascina dove à posseduto alquanti beni tro-rampanti e affrontati all' albero sradicato al

nella frazione di Latignano, che portano tuttora naturale.


il nome di Fellonica, su cui era fondato un fide- FENICE di Napoli vedi Felice (de).

commesso di famiglia. — Il Dott. Innocenzo ot- FENICIA di Euro (nel Napoletano). — Arma:
tenne, con diploma 4 Ott. 1836 del Granduca D' azzurro, all' albero al naturale, movente dalla
Leopoldo II, per sè e suoi discondenti maschi, il punta, con due leoni d' oro controrampanti, af-
titolo di nobili della città di Pisa. — Arma: frontati al tronco, e la fenice spiegata d'argento,
Spaccato in capriolo d' azzurro e d' oro, col ca- nascente dalla sommità dell' albero, guardante il

priolo di rosso attraversante sullo spaccato, a tre sole d' oro, figurato di rosso, orizzontale a destra.

stelle di otto raggi d'argento nel 1.°; e al de- — Cimiero: Un cavallo inalberato e nascente.
strocherio di carnagione movente dal fianco sini- FENOGLIO di Vcntimiglia. — I Fenoglio
stro ed impugnante due pugnali colle punte in vennero da Briga a Vcntimiglia nel secolo XV,
alto. e furono ammessi fra i magnifici nel XVII secolo.

FELTRI di Pesaro. (Estinta). — Arma: D'oro, — Arma?


ad una donna nuda di carnagione tenente una FENZI di Cowgliano. — Fin dal 1350 fu

vela d'argento, e movente da una conchiglia d'oro aggregata al Consiglio nobile di Conegliano nella
galleggiante sopra onde d' azzurro; dietro il tutto persona di Pietro Fenzi, i cui discendenti vi ap-
una montagna di rosso inclinata da sinistra a partennero costantemente, e furono confermati
destra. nobili con sovr. risoluz. 8 Lug. 1820. — Arma:
FELTRI di Urbino. — Arma: Bandato d'oro D' argento, alla banda di rosso caricata nel centro
e d'azzurro; col capo dell'impero. da un crescente d' oro (alias d'argento) accom-
FELTRI di Venezia, Conti di Urana. — Ar- pagnato da due stelle di sei raggi pur d'oro; la

ma: Spaccato; nel 1.° d'oro, all'aquila di azzurro banda accompagnata da quattro rose, due a de-
imbeccata e membrata di rosso coronata d' oro; stra e due a sinistra, fra le quali due stelle di
nel 2.° bandato d'oro e d'azzurro. — Cimiero: sei raggi; il tutto d' oro.
Un' aquila uscente. FENZI di Firenze. — Originata da Paolo
FENAROLI di Brescia. — Napoleone I con Fenci priore della repubblica nel 1383, dignità
decreto 12 Apr. 1809 concesse a Giuseppe Gran che conseguì ancora Tano di Antonio nel 1432.
Maggiordomo maggiore, senatore, gran dignitario Il Cav. Fenzi che nell'Ordine di S. Stefano fondò

della Corona di ferro, grand' aquila della Legion i priorati di Chiusi, di Massa e dell'Umbria, so-
d'onore il titolo di conte, trasmissibile alla sua stenne il decoro dell'arte del cambio in Firenze,
discendenza diretta ed adottiva per ordine di pri- arte che formava una delle sorgenti della ric-

mogenitura maschile. — (Questo ramo comitale chezza dei Fiorentini ai tempi repubblicani. —
si è estinto). — Arma: Di rosso, alla banda d'ar- Arma: D' azzurro, al destrocherio di carnagione
gento; col capo dell' impero. — Alias: Inquar- vestito di rosso, movente dal fianco destro e te-

tato; nel 1.° di verde, al capriolo d'oro, sor- nente un giglio d' argento gambuto e fogliato di

montato da cinque stelle d'argento, 3 c 2; noi verde; col capo d' Angiò.
2." di rosso, al bastone di comando di nero, er- FENZI di Sebcnico. — È un ramo della pre-
mellinato d'oro, e cerchiato dello stesso; nel 3.° cedente trapiantato in Sebcnico sul principio del
di rosso all' alare fiammeggiante d' argento; nel secolo XVII, ed illustrato da un Giulio distinto
4.° palato d' argento e d' azzurro. guerriero. Combattè nella Valtellina, in Boemia,

FENDERÒ di Milano, — Questa nobile fa- in Germania c nello fiandre. — Urbano, soldato
FER — 398 — FER
anch' esso della repubblica veneta, si distinse nella Arma : Di rosso, al cavaliere armato d' argento
occupazione di Scardona, a Dernis, e fu dalla tenente in alto una spada dello stesso, ed al

medesima repubblica decorato con tutti i suoi braccio sinistro uno scudo d' azzurro caricato di
discendenti del titolo di conte. — Francesco- una croce d'oro a doppia crociera, il cavallo gual-

Maria nel 1780 Arciv. di Corfù, poi di Rimini e drappato e bardato d'azzurro, e chiodato d'oro.
di Fermo, e finalmente patriarca di Gerusalemme. FERDINANDO di Genova. — Arma: D' oro,
— Arma: eguale a quella dei Fenzi di Conegliano. al leone d' argento coronato dello stesso ed im-
FERA di Mantova. — Arma: D'argento, al pugnante con le branche anteriori una mazza o
leone d' azzurro, armato e lampassato di rosso, bastone pur del medesimo, per inchiesta.
caricato di un giglio d' oro sulla spalla sinistra. FERILLI di Napoli. — Arma: Partito d'oro
FERAMOLA di Cremona. — Col 30 Luglio e d' azzurro, al capriolo di rosso, attraversante
del 1787 il R. e I. Consiglio di governo della sul tutto.

Lombardia Austriaca decretò constare della an- FER1UOLO di Venezia. — Originaria di Fer-
tica nobiltà della famiglia Feramola che dette alla rara, si estinse nel 1240 nella persona di riesser
patria due decurioni, il primo nel 1638 e l'altro Filippo giudice del proprio. — Arma : Trinciato
nel secolo XVIII. — Domenico ascritto al Col- di rosso è d' oro.
legio dei notai nel 1461; Giulio, dell' Ordine Ci- FERMO di Verona. — Famiglia cospicua ori-
sterciense, distinto matematico ed astronomo ;
ginaria del Lazio, ebbe poderi e signora in Bar-
Fioravante insigne pittore. — Arma: Spaccato; dolino. — Il Torresana nomina una famiglia F« r-

nel 1.° d' azzurro, ad una corona d' oro di cin- mo, prima dei Molinari, originaria di Caravaggio
que punte, attraversata in palo da una freccia e trapiantata in Verona sui primi del XV secolo,

d' argento con la" punta volta all' ingiù e acco- fregiata del titolo comitale ed estinta nel conta-
stata da due stelle d'oro di sei raggi; nel 2.° gio del 1630. Non conoscendosi la sua arma nè
di rosso, a due leoni d'argento moventi da un i luoghi de' suoi possedimenti, non si può sapere
terreno di verde e controrampanti ad una colon- se sieno due diverse case, ovvero una sola. —
netta di marmo bianco al naturale, in forma di Arma: D'azzurro, al crescente montante d'ar-
pistello, sormontata da una ruota di sei raggi gento, accompagnato da tre stelle dello stesso.
d'argento. — Alias: D'azzurro, ad un bossolo FERNANDEZ di Napoli. — Arma: Spaccato;
d' oro, girato da due leoni affrontati dello stesso; nel 1.° d'oro, a tre fascie di rosso; nel 2.° d'ar-

il tutto movente da una campagna di verde; col gento con un re moro, vestito d' azzurro, inca-
capo d'argento caricato da una nuvola al natu- tenato d'oro. — Cimiero: Una fenice sorante di

rale, dalla quale si sprigiona un fulmine diretto vario colore, sopra la sua immortalità di rosso.
verso il fianco sinistro, accostata da due stelle FERNIANI di Faenza. — Originaria di Mo-
d' azzurro. dena ove fino dal secolo XII si distinse per no-
FERAMOSCA di Capita, vedi Fieramosca. biltà e per sostanze. — Nel 1226 Azzone Fer-
FERARRA di Verona. — Arma: Tagliato niani, detto anche Frignano dal nome del castello
d' azzurro e di verde, 1' azzurro caricato di una fabbricato dalla famiglia e di cui questa ebbe la

stella di rosso; con la sbarra di rosso attraver- signoria, prese parte ad un compromesse tra Mo-
sante sulla partizione, e caricata di tre ferri di danesi e Bolognesi per determinazione di confini.
cavallo d' oro posti nel centro della sbarra. Frignano di Ottavio, esulando dalla patria, fermò
FER AUDI di Nizza. — Conti. — Arma: Fa- la sua famiglia in Valle d'Anione da dove poi

sciato d' oro e di rosso, la prima fascia d'oro ca- si diramò in Brisighella, in Modigliana e in Faen-
ricata di una stella d'azzurro; col capriolo di za, nella qual città ottenne gli onori del patri-

rosso attraversante. ziato. Nel 1600 acquistò la contea di Valdoppio


FERDINANDO di Arri. — Originaria della e Castagnola presso ci vitella di Romagna e ne

città di Cordova nelle Spagne, trapiantata nel ebbe investitura nel 1639, confermata dal Papa
reame di Napoli da un Giacomo Fernandez o Fer- Alessandro VII. — Tomaso ministro generale del-
dinando insignito di gradi militari sotto i! Gran l' Ordine dei Minori, Patriarca di Grado nel 1372
Capitano Consalvo ed investito del nobile ed im- e Cardinale nel 1378; Annibale, cavaliere di S.
portante ufficio di castellano di Trani. Francesco Stefano, uno dei più dotti uomini di Romagna;
di lui figlio avendo sposato nel 1509 Rolla Fa- Francesco-Riccardo letterato di bella fama e Ve-
nelli nobile barese, si trasferì in Bari ed ottenne scovo di ... . — Arma: D'oro, all'aquila spie-
di essere ascritto all'Ordine dei cittadini pri- gata di nero, coronata d' oro, e sotto il mare al

marii. — Giambattista illustre giureconsulto ed naturale, leggermente increspato.


avvocato presso la G)rte di Polonia, ottenne dal FERO (dal) di Verona. — Arma: D' argento,
re Sigismondo nfel <o26 il privilegio di usare per a tre fascie ondate d'azzurro; col capo dello stesso
proprio stemma le armi del Granducato di Li- caricato da un'aquila di nero imbeccata e mem-
tuania ed altre prerogative nobiliari (Estinta). — brata d' oro.
FER — 399 — FER
FEROLDI di Brescia. — Arma : Di rosso, al FERRANDIS (de) di Milano. — Arma: Di
leone d' oro. rosso, al cavallo passante d'argento; col capo
FERONDI di Ravenna. — nobiltà
Fiorì nella d' oro caricato di un' aquila di nero coronata d'oro.
Ravennate fino dal 1100. — Arma? FERRANTE di Napoli. — Famiglia patrizia
FERONI di Firenze. — Detta anticamente e feudataria divenuta specialmente illustre per
Balducci da Vinci, ov' erano contadini, deve la alti uffici di magistratura. Investita dei feudi di
sua fortuna a Francesco di Baldo di Paolo di Torre Padula, Cardiglione e RulTana e decorata
Feronc tintore di Empoli. Francesco passato a su quest'ultimo del titolo di marchese, venne col
commerciare in Olanda vi ebbe la fortuna tal- 30 Die. 1752 aggregata alla nobiltà di Trani nel

mente propizia che in breve accumulò conside- seggio dell' Arcivescovato, e quindi ascritta al

revoli ricchezze. Conosciuto nei suoi viaggi da registro delle Piazze Chiuse del regno. Fu inol-

Cosimo III, fu chiamato a Firenze, appena quel tre ricevuta per giustizia nell'anno 1797 nel-
principe pervenne al granducato. Nel 1673 gli l'Ordine di Malta. — Arma: D'azzurro, al ferro

concesse la cittadinanza fiorentina, nel 1674 lo di cavallo d' oro coronato dello stesso posto in

elesse suo depositario e senatore e nel 1681 lo banda.


nominò marchese di Bellavista, feudo comperato FERRANTI di Cingoli. — Arma: D'azzurro
dallo stesso Francesco al prezzo di cento ottanta partito; a destra al ferro di cavallo d' argento con
mila scudi. — Giuseppe, Arciv. Damasco di e cinque buchi neri di chiodi; a sinistra mani in

Cardinale nel 1753. — Arma: D'azzurro, al si- fede al naturale sormontate da una corona reale
nistrocherio armato d'argento impugnante una d'oro.
spada del secondo; il tutto accompagnato in capo FERRANTI o FERRANTINI di Firenze. —
da un giglio" d' oro. Ottennero il consolato avanti l' istituzione del
FERRA di Verona. — Arma: Spaccato di governo popolare, e in seguito per sette volte il

nero e di rosso ; con la fascia d' argento attra- priorato tra il 1300 e il 1362. (Estinta nel XV
versante sulla partizione, caricata di una stella secolo). — Arma: Scaccato d'argento e d' azzurro.
di nero, e accompagnata da due stelle d' oro, una FERRANTI di Reggio-Calabria. — Arma:
sul nero e 1' altra sul rosso. D' azzurro, al ferro di cavallo d' argento.
FERRAGUTI o FERRAGÙ di Ferrara. — FERRARA di Messina. — Arma: Di rosso,
Antica famiglia originaria del castello di Ferragli al leone d' oro.
in Scozia, trapiantata a Ferrara da Orazio I di FERRARI di Castelleone. — Luigi di Fran-
Ferragli sul finire del secolo XIII. — Stefano cesco fu aggregato al nobile Consiglio di Crema
gentiluomo di camera di Ercole I. — Francesco il 4 Gen. 1779. Francesco di Luigi con sovrana
presidente del Collegio dei Notai e scrittore di risoluzione del 17 Sett. 1826 fu confermato nella
vaglia. — Arma ? sua nobiltà. — Arma: D'azzurro, alla banda di
FERRALDI d'Imola. — Furono di sangue rosso, orlata d' oro, accompagnata da due ferri di
longobardo, e stabiliti in Imola al tempo della cavallo pur d'oro, uno nel canton sinistro del
sua prima rifabbricazione, costruirono poco lungi capo e 1' altro nel canton destro della punta.
dalla città un castello detto dipoi Massa dei Lom- FERRARI di Crema. — Nel XVI secolo fio-
bardi. — Giovanni Ferraldi resse Imola nel 1070 riva in Crema una famiglia Ferrari, di cui tre
col titolo di tribuno. — Fabrizio onoratissimo e individui vennero ascritti a quel Consiglio nobile,
valoroso capitano. — Bertoldo nel 1248, supremo Antonio nel 1519, Marco nel 1526 e Marcanto-
comandante dell'esercito imolese, si distinse nella nio nel 1535. — Arma: Di verde, al leone ram-
guerra coi Ravennati. — Baldassarre e Giovanni pante e stringente nella branca destra un ferro
vestirono 1' abito dei cavalieri di Santo Stefano. di cavallo.
— Arma ? FERRARI (de) di Genova. — Arma : Di ros-
FERRALORO di Sicilia. — Felice Ferra loro ro, al leone d'oro coronato dello stesso. — Alias:
fu giudice della Gran Corte criminale nel 1788. D'oro, al leone di rosso coronato del campo.
— Arma: Di rosso, alla croce d'oro accantonata FERRARI di Gozzano nel Novarese. — Carlo-
nel primo cantone da un ferro di cavallo dello Felice re di Sardegna, con patenti 15 Sett. 1829,
stesso. concesse al Cav. Silvio Ferrari per lui e suoi
FERRAMOSCA di Vicenza. — Detta anche discendenti maschi con ordine di primogenitura
Cardino perchè molti di questa antica casa eb- il titolo e la dignità di baroni. — Arma: Di
bero un tal nome, è originaria di Capua in cui rosso, a due fascie d' oro; col capo del secondo,
era nobile ne! seggio di Nido. — Un ramo di all' aquila di nero coronata dello stesso.
essa nel 1649 fu ammesso alla nobiltà veneziana. FERRARI di Milano. — Fregiata del titolo
— AnM.\: Palato di rosso e d' argento di sei comitale. — Arma: D'oro, al leone di nero ar-
pezzi, colla banda d'oro attraversante sul tutto, mato e larapassato di rosso, coronato d' oro, te-
•àricata da tre mosche di nero. nente fra le branche una gratella di nero; con

FER — 41 > — FER
la fascia di rosso attraversante 5ul tutto. — Ci- Spaccato; nel 4.° di rosso, all'aquila sorante e
miero: Un leone uscente, entro un volo d' ar- rivolta di nero, imbeccata e membrata d' oro,

gento, ciascun ala caricata di un fascio di freo- sormontata da una corona reale dello stesso, la

cie di rosso circondato da un nastro d' argento testa volta a destra: nel 2.° bandato d'azzurro
caricato del motto: Unitas a lettere di nero. e d' oro.

FERRARI di Milano. — Arma: Spaccato; FERRARIO di Milano. — Oriundi di Vige-


nel I." d oro, all'aquila di nero coronata del vano. Ivi Pasino nel 1511 fondò l'Ospedale di
campo; nel i." d'argento, al leone d' azzurro. Santa Marta. — Vincenzo acquistò il feudo di
Cimiero: Una testa e collo d'aquila di nero, co- Colnago che sua figlia Anna-Maria portò in casa

ronata d' oro. dei conti Confalonieri. — Gabriele fratello di

FERRARI di Modena. — Se ne à sicura me- Vincenzo fu oratore di Vigevano e si stabili a


moria lino dal secolo XIII in un Ventura dimo- Milano sul principio del 4700. — I suoi discen-
rante nel 1271 in Villa Mugliano nel Modenese. denti furono riconosciuti nobili nel 1771 e nel
— Massimiliano 1 Re dei Romani con diploma del 1816. — Arma: Spaccato; nel \.° d'oro, all' a-
1 Giù. \'J00 concedette a questa famiglia il ti- quila di nero coronata del campo; nel 2.° d' ar-
tolo di conti palatini; e più tardi, cioè nel 1614, gento, al leone d' azzurro.
Giovan-Battista e Francesco ottennero dal duca FERRARIO DA GRADO di Milano. — Akma:
di Modena, Cesare I d'Este, il feudo di Montalto Inquartato; nel 1." e 2.° d'oro, all'aquila di

nel reggiano con titolo comitale. Ebbero inoltre nero coronata del campo, quella del secondo ri-

il condominio dei feudi di Benedello, di Crocette volta; nel 3." di rosso, ai leone d'oro tenente
e di Viecave. — Giovanni-Battista Ferrari, morto nelle sue branche una graticola quadrata dello

nel 1ÒU2, fu Cardinale, Vescovo di Modena, Arciv. stesso; alla fascia d' argento attraversante sul

di Capua e tesoriere di Alessandro VI. — Fran- leone ; nel 4.° di rosso, al leone rivolto d' oro,

cesco, suo fratello, Vescovo di Modena. — Arma: tenente fra le sue branche una caldaia dello stes-
Di rosso, a tre caprioli d' argento attraversati da so ;
colla gemella d' argento attraversante sul
una fascia di azzurro caricata di tre stelle d'oro; leone.
col capo dello stesso, all' aquila imperiale nera. FERRARIO di Rovigo. — Arma: D'azzurro,
FERRARI di Padova. — Fu aggregata al al leone stringente nelle sue branche una gra-
Consiglio nobile di Padova nel 1 80 i, e confer- ticola dello stesso, formata di quattro sbarre o-
mata nobile con Sovr. Risoluz. 22 Sett. 1820. — rizzontali e d' altrettante verticali. — Cimiero :

Arma? Un leone nascente d' argento.


FERRARI di Rimini. — Famiglia consolare. FERRARIS di Cherasco. — Conti di Torre
— Arma: D'azzurro, al compasso aperto d'oro, d'Isola. —
Arma: Fasciato di rosso e d' oro ; col

accompagnato da tre stelle in capo, e da un capo del secondo caricato di un leone nascente
monte di tre cime in punta. del primo. — Cimiero: Un angelo nascente, te-
FERRARI de'SCOPOLl di Reggio-Emilia, nente il motto: Bien sovfrir a tenps.
vedi Bagnolo (da). FERRARIS di Cuneo. — Francesco-Girolamo
FERRARI o FERRARIO di Sicilia. — Di o- Ferraris acquistò nel H22 il feudo di Colle col
riginc lombarda, si stabili in Sicilia sotto Pie- titolo comitale. — Arma: D'oro, alla croce di

tro I di Aragona per un Luigi o Pier-Luigi Fer- S. Andrea d'azzurro; col capo cucito del primo,
rari colonnello della guardia reale nel 1282. — all' aquila di nero coronata dello stesso. — Ci-
Arma: Spaccato; nel 1." d' oro, al leone nascente miero: Un'aquila di nero in atto di spiccare 11

d' azzurro, movente dalla partizione ;


nel 2.° fa- volo. — Motto: Pro filmine crucem.
sciato di rosso e d' oro. FERRARIS Piemonte. — Originari
del Vil- di

FERRARI di Valtellina. — Arma: D'azzur- |


lanova d'Asti. — Gian-Giacomo primo presidente
ro, alla torre rotonda e colonnata d' argento, a- della Camera dei conti nel 4639, e nel 1652 pre-
perta del campo e cimata da altra torre simile sidente del senato. — Per il matrimonio con-
più piccola, accompagnata da due rose di giar- tratto dal di lui figlio Giandomenico con Diana
'dino al naturale; il tutto movente dalla campa- Cravctta vennero in possesso del feudo di Genola

gna di verde. col titolo comitale. — Giuseppe-Francesco Ve-


FERRARI di Vicenza. — Arma: D'oro, a tre scovo di Susa nel 1778. — Arma: D'oro, al

bande d'azzurro; col capo di rosso separato dal leone di nero lir.guato, armato, ed immaschito di
campo da tre sbarre di ferro orizzontali al natu- rosso; colla fascia di rosso attraversante. — Ci-
rale, riunite per due anelli; il capo caricato di miero: Un armellino. — Motto: Ne fukder mo-
un' aquila bicipite di nero, sormontata da una kiaii.

corona d'oro. FERRARIS del Piemonte, Marchesi di Ceva,


FERRARI di Vicenza, — Decorati del titolo coosigoori di Belvedere. — Akma: D'oro, a tre

.di baroni prussiani il 7 Log. 1768. — Arma: fascie di nero; col capo cucito d' oro, all'aquila
FER — 404 — FER
di nero coronata dello stesso. — Cimiero: Un'a- FERRECCHI di Genova. — Arma: D'azzur-
quila come nello scudo. — Motto: medio tutis- ro, al dardo d' oro in palo, la punta in basso,

sìmus. accostato da due gigli dello stesso.


FERRARIIS (de) di Napoli e di A versa. — FERRERl di Milano. — Si anno notizie di

Originaria di Genova, da dove trasferivasi nel se- questa illustre famiglia fin dal principio del 1300.

colo XIV nelle provincia meridionali dando alla — Diede decurioni, membri del tribunale di prov-

Chiesa molti egregi uomini; Bernardo Vescovo di visione, dottori di Collegio, giudici delle strade,

Bovino nel 1 386 ; Martino Vescovo di Novara nel ordinarli del Duomo ecc. — Ebbe il feudo di
1390; Giambattista Vescovo Capua nel 1501;
di Vernate nel 1538 e quindi di Varallo Pombia e

Carlo-Angelo Vescovo di Bitonto nel 1689 e Giu- Pombia nel 1699. Su questi due ultimi feudi

seppe Vescovo di Aquino nel 1690. — Ma chi ebbe nel 1741 dall' Imperai Carlo VI il titolo

dette maggior lustro alla famiglia fu Pietro de marchionale. (Estinta nel XVIII secolo). — Arma:
Ferrariis Vescovo d' Arles nel 1300, e gran Can- Inquartato; nel 1 e 4.° fasciato di rosso e d'ar-

celliere del regno di Napoli sotto il regno di gento; nel 2.° e 3.° di rosso, al cavallo inalberato
Carlo II d' Angiò. — Giovan-Francesco fu nel d'argento; sul tutto d'argento, al leone d'az-
1540 creato cavaliere e conte del sacro palazzo. zurro; con la fascia di rosso attraversante sul
— Un Pietro trasferì stabilmente nel 1710 in leone.

Napoli la sua famiglia, ove Carlo, suo figlio, fu FERRERl di Palermo. — Dalla città di Sa-
razionale della Camera dei conti. — Arma: Di vona nel 1540 i tre fratelli Nicolò, Paolo e Giam-
rosso, alla croce d' oro accostata superiormente bernardo Ferreri, per disgusti avuti con la si-

da due gigli d' argento, e inferiormente da due gnoria di Genova, trapiantarono la propria fami-
rose dello stesso. glia in Palermo. — Paolo comprò le baronie di
FERRARO di Genova. — Arma: D' oro, al- Pettineo, Pollina e San Marco. — Arma: D'oro,
l' aquila col volo abbassato, di nero, coronata del a tre bande d' azzurro.

campo ; con la fascia d' argento attraversante. FERRERl di Roma. — Arma: D'argento, al

FERRAROLI di Padova. — Arma: D'argento, leone d' azzurro.


alla testa e collo di grifo di rosso, linguaio d'az- FERRERl di Sicilia. — Originaria di Valen-
zurro, collarinato d'argento, affibbiato d'azzurro. za, e trapiantata in Sciacca (Sicilia) da Ferrerio
FERRAROTTO di Messina. — Originaria di Ferreri cavaliere e barone, il quale possedè nel
Genova, fiorì nella nobiltà messinese nei secoli 4 399 i feudi di Callesi e Bellici con la foresta

XVI, XVII e XVIII. — Arma: D'azzurro, alla di Belriposo, le baronie di Pettineo, Birribaida e
banda d'oro costeggiata da cinque cicalette dello Catuso non che le signorie di Calamonaci e Fa-
stesso, tre nel capo, due in punta. Cimiero: — vara. — Antonio di Ferrerò ai servigi del Re
Un cane d' argento nascente. — Divisa : Dum Martino nel 4 404 acquistò il feudo di Ristretta.
latrat custodii. — Filippo Vescovo Patti Girgenti, di e di e poi
FERRATINI di Cannobio. — Illustrò questa Cardinale. — Arma: D' azzurro, bande a tre
famiglia il celebre Fr. Evangelista da Cannobio d'oro; col capo cucito d' azzurro caricato da tre
Generale dell'Ordine dei Cappuccini nel 1565. — stelle del secondo e sostenuto da una riga d' oro.

Arma : D' argento, a due fascie di nero all' incu- FERRERl di — Arma: Partito; nel
dine con un martello in palo di rosso; col capo 4.° d'oro, alla mezz'aquila di nero movente dalla
d' oro, all' aquila imperiale di nero. partizione; nel 2.° d'azzurro, al destrocherio ar-
FERRATTINI di Amelia (Umbria). — Ascritta mato d' argento, la mano di carnagione impu-
al patriziato di Roma fin dal 4500, vanta molti gnante una spada dello stesso.
ed esimii prelati, fra' quali Angelo, Nunzio a Pa- FERRERÒ di Asti, Conti di Pontverre. —
rigi; Zaffiro Governat. di Ascoli, Prefetto di Nor- Arma : Bandato d' oro e d' azzurro.
cia e Commissario generale dell'esercito pontificio FERRERÒ di Biella. — Una delle più illustri
contro il Duca di Sassonia ed il Langravio d'As- famiglie piemontesi resa celebre da molti cardi-
sia al tempo di Papa Paolo VI; Placido intimo nali, vescovi, diplomatici, militari e distinti ca-
famigliare e gran consigliere del Duca Lodovico valieri della SS. Annunziata. Si divise nei se-
Sforza, poi Nunzio presso Carlo Vili re di Fran- guenti rami: 4.° Signori di Masserano e Crcva-
cia, quindi alla Repubblica di Venezia e final- cuore nel 4 5I7; 2.° Marchesi di Masserano e
mente a Bajazette sultano dei Turchi; Bartolo- Conti di Crevacuore nel 4 547; 3.° Principi di
meo sedette fra i padri del Concilio di Trento e Masserano e Marchesi di Crevacuore nel 4598;
fu creato poscia Cardinale di S. R. C; ed un al- 4.° Marchesi di Romagnano estinti nel 4585; 5.°
tro Bartolomeo fu Vescovo di Chiusi al tempo Principi di Masserano estinti nel 4 833; 6.° Mar-

di Clemente VII. — Arma: Di rosso, alla croce chesi della Marmora e dal 4 836 principi di Mas-
di S. Andrea d' oro, accantonata da quattro pan- serano, unico ramo esistente. Di questo ramo fu
nocchie di miglio dello stesso. capo-stipite Sebastiano Ferreri di Biella, vicario
Dizionario Stor. Bla?. 26
FER — ( 02 — FF.R

ducale in Chicri nel 1010. — Paolo tenente co- FERRERÒ di Pineroh, Conti di Buriasco e

;

lonnello c governatore 'li Mirabocco. Filippo '


signori di Bibiana. —
Ahma: Mandato d'arguto
si distinse nella battaglia di Campo Santo ••nu- | di rotto. — Cimiero: uomo tannante tm
l 'i

— Cailo-Vittorio Vescovo
j

tro gli Spaglinoli. di \


una spada nella destra e uno scudo d'argento
Casal Monferrato. — Alberto ce -presidente del- vi nel braccio sinistro. — Molto: Cuei^Hs mimi
l'Accademia scienze Torino. — Alessan-
delle in i
AIUL'Ton.
dro istituì nell' annata sarda il corpo dei Ber-
!

FERRERÒ DE GIBERNA 1 IS «Ji Vrntimir,!ia.


saglieri e si segnalò per valore nelle campagne — Decorati del titolo marchionale. — Ahma:
d' Italia d'I 1818 e 4*), e morì in Crimea dove i
Ba ndato d' oro e di nero.
militava col grado di maggior generale nel 1 8'i'J. FERRERO-l'ONZIGUONE di C'Aerato», Conti
Ahma: D' argento, a cinque bande di rosso. — di Borgo d Ale. — Arm\: Partito; nel |.«, par-
Alias: D'argento, inquartato da un filetto di tito, contro capriolato d' argento e di ro-so; nel
nero; nel 1." e i.° un leone d' azzurro, lam- 2." d'azzurro, spargo di api d'oro volanti in banda:
passato, armato ed immascliito di rosso; nel 2." il tutto sotto un capa d'oro, all'aquila di n<-ro
e un' aquila bicipite di nero, rostrata e ar- !
rostrata e armata di rotto. — Cimi<r<>: Un l< one
mata di rosso, coronata sii ciascuna testa di nero. nascente d' oro. coronato dello ittita. — Motto:
— Cimiero: Un leone come nello scudo nascente. PORTITI DO MI* DOMINO
— Mollo: No* noris domine se» .nomini tuo da FKRRETO di Vicenza. — Antichissima e
GLORIAI!. nobile, originaria di Bre £ cia. — Un Fcrreto bre-
FERRERÒ di Carignmio. — Arma: D'az- sciano, era notaio imperiale in Vicenza nel 1202.
zurro, al leopardo illeouito d' oro, armato e I i ri— — Ferrett di Giacomo, morto nel < 337, fu ora-
jruato di rosso. — Cimiero: ìli leone d'oro na- tore, poeta e storico eccellente. — Onesta fami-
scente, sostenente con le branche un grosso sasso glia aveva i propri sepolcri nelle chiese di Santa
di nero. — Modo: Expmito F.FFERT. Corona e di S. Lorenzo, sui quali era scolpita

r* FER RERO- ANC1SA di Chham. — Conti di la lo'ro armo rappresentante un seinivolo.


Marcolino. Arma: I) — azzurro, al Icone d'oro, FERRETTI di Ancomi. —
Originaria di Ra-
linguaio e annata di rosso, sormontato da riunue venna, trapiantata in Ancona da un Giulio Fer-
stelle d'oro ordinate in fascia. — Cimiero: Un retti, e fregiata del titolo comitale di Castel Fer-
Icone nascente come nello scudo. — Molto: Akf.o- retto dal Rapa Bonifacio IX. — Uscirono da
paoit*. questa famiglia il B. Gabriello dei Minori 0- e er-
FERRERÒ di Mondovl — Originaria di Sita- j
filiti, Raimondo, governator di Loreto e A niv.
tila e stabilita in Mondavi fino dal scol i
XIII. di Ravenna nel 10'.»0. e Gabriele. Arciv. di Fermo
si divise in molte linee, la maggior parte c- I
e Cardinale di S Chieda, morto nella seconda
stinte, ma tutte onorate da illustri personaggi. ; mot:*» del XIX secolo. Molti furono valorosi capi-

— Ebbe in marchesato il f"i l<> <li ('nuca, la tani e diversi vestirono l'abito dei Cavalieri di
C"ot"a di l*aramln. il fendo di I) •inette, e fu si- S. Stefano. — Arma: II* argento; a due bande
jlmi ora di altre estese possessioni. Ilal Ferrerò di di rosso.

M'Utdo'.i derivarono i Ferrerò di Nizza Marittima, FERRETTI di Gen<va. — Da Postatogli in

smnori di Saussè e che dettero quattro cavalieri !


Val dì Bi sagno; donde vennero ad abitare in Ge-
di Malta, un eoiisigli«»re di stato, <• mi Cardinale ;
no\a nei principj del secolo XV. — Giovanni qm.
nella persona di Vincenzo Ferrerò. Vescovo di Giuliano figura mila matricola dei lanieri «otto
Alessandria e di VcrclH morto nel ITSf. — Lu-
1

l'anno 1 500. — Ascritta nei Grimaldi, 1028 —


llo vico Vescovo di Mondavi. — Carlo consigliere Stefano qui, Bartolomeo, s enatore 1038 — Altri
di stato c senatore. — Carlo-Francesco giudice vestirono pure la to^a senatoria. — Stefano-Ono-
d«»lla città di Carmagnola e tav. della An- ;
rato di Bartolomeo senatore N»**3, 90 e 9J; doge
nunziata. — Arma: Baudato d* oro e di nei". — ITOo-i.'T. — Neil' Albergo dei poveri in Carbo-
Cimiero: Un p'ittino hrnudn tenente con la de- nara, statua di Filippo Ferretto, innalzatagli l'an-
stri mi ramn di palma di verde, e colla sinistra no 1 Gì*», perchè come recita l'iscrizione 1
• pao-
uno l'stn col motto: Innock.ntia. peres quos seinper amavit vivant. . . . divitiarum
FERRERÒ del Piemonte, dei signori di Mom- suarura fecit liaeredes. r, — Armi: D'oro, al leo-

bello c Lovcnzito. — Arma: D'oro, alla gemella ne di nero colonato del campo, colla banda d'az-
di nero in banda. — Cimiero: Una lupa al natu- zurro, caricata di tre stelle di sei ragjL'i d'oro, at-

rale nascente. — Mo'to : A tempo sto. traversante.


FERRERÒ dd Piemonte. Conti di Lovriano. FFRRFTTI di Lombardia. — Arma: D'ar-
— Arma: D'argento, a quattro pali d'azzurro gento, a due bande di rosso.
ritirati dalla punta dello scudo, sormontati da un FERRETTI di Hovenna. — Famiglia antica
leone dello stesso, linguato, armato e immascnito e patrizia da cui emersero molti uomini illustri.
di rosso. — Nicolò, nato nel 1440, fu eccellente in poesia
FF.R — 403 — FER
ed in prosa, e fu ricercato da molte città per FERRI di Sassano (Principato Citeriore). —
ammaestrare la gioventù nelle belle lettere. — j

j
Diego consigl. del re Carlo III in Sicilia c capo
Giulio appartenne al Collegio dei giureconsulti, i di quella R. Lcgazia; Nicolò Vescovo di Bitonto.
pili volte ambasciatore a Roma e carissimo a j
— Ahma: D'azzurro, all'uccello passante su cin-
Clemente VII clic lo insigni dei titoli di cava- que monti di verde e tenente colla zampa levata
liere e di conte palatino, e in Itologna lo presentò un ferro da cavallo, con una stella d' argenti) in

a Carlo V da cui ebbe parimente le insegne eque- capo.


stri e- una missione per Napoli. — Giampietro FERRIFERI di Fano. — Innocenzo creato car-
Vescovo di .Milo intervenne al Concilio di Trento: dinale di S. R. Chiesa dal l'onte lice Pio IX nel
fu autore di molte opere, e scrisse la genealogia Concistoro del 13 Mar. I8G8. — Ahma: Spacca-
della casa Traversa-ri. — Giulio governatore in to; nel 1.° d'azzurro, al leone passante al natu-
diversi luoghi «lei regno di Napoli. — Ahma: rale; nel 2.° d' azzurro, a tre pali d'argento; colla

I)' argenti», a due fascio di rosso. fascia d' argento attraversante sulla partizione.
FERRI di lfalofjm. — Originaria della Tosca- FERRI ERI di Savona. — Giuseppe Ferrieri
na. — (ìuidalotto ministeriale della compagnia fu creato Arciv. di Colossi nel .Maggio del 1503;

militare de'Tosclii nel 1270; Giovanni di lui figlio passò di poi alla sede arciv. di Urbino, e nel

Consigliere dei duemila nel 1202; Lotto castellano 1607 fu vice-legato di Avignone. — Ahma: In-

di Piumazzo nel 1299; Girolamo e Nicolo del Con- quartato; nel 1.» c 4.» d'oro, a tre bande d'az-

siglio dei Ì00 nel 137G; Alberto gonfaloniere di zurro; nel 2.° e 3.° d'azzurro, all'albero di lecce

giustizia nel \\ì\), e molti anziani e dottori in sradicato d'oro, fustato di quattro rami passati

leggi e in medicina. — Ahma? in croce di S. Andrea.

FERRI di Genova. — Dal Uisagno, da Nervi FERRIGNl-PISONE di Ilari. — Originaria


e da Moncglia. — Crollo Ferro giura la pace di di Maiuri sulla costa di Amalfi. Passata in Ilari

Genova con Pisa, 1 188. Antonio, anziano <5J66. nel 1505 e divenuta una delle più importanti
Giorgio, notar»; sua sepoltura nella chiesa di S. famiglie, fu nel 1780 ascritta a quella nobiltà e

Andrea, IIJ0G — Vincenzo e Niccolò ascritti ne- più tardi al registro delle Piazze chiuse del regno.

gli Spinola, 1028 — Giacomo-Antonio, notaro, fu — Ebbe molti uomini insigni nelle armi, nelle

eletto segretario dei Serenissimi Collegi, nel 1771. lettere e nelle scienze; e per essersi in essa estinta

— Ahma: D'azzurro, alla spada d'argento. la famiglia Pisene originaria di Costantinopoli, e

FERRI d' Imola. — Estinta verso la metà pure in Ilari trasferita, fu con sovrana sanzione
del secolo XVIII nell'Abate Antonio l'erri va- del 24 Eug. 1786 'autorizzata ad aggiungerne al

lente archeologo e paleografo. — Diversi membri proprio il cognome. — Ahma: Partito; nel 1."

di questa ragguardevole famiglia coprirono le d' azzurro, al leone d' oro coronato dello stesso,

cariche di consiglieri, di gonfalonieri di giustizia, tenente una mazza ferrata; con la fascia di rosso

di commissari, di ambasciatori e di castellani. — attraversante sul tutto, (che c dei Ferrigni); nel

Tomaso podestà di Sassuolo nel 1583. — ÀMIA: 2.° d' azzurro, all'aquila di nero coronata d'oro,

D'argento, all'antibraccio cadente di carnagione tenente una stadera al naturale (che è dei Pi.soni).

accompagnato in punta da tre stelle di sei raggi FERRINI di Km. — Ila dato due anziani al

d' oro; col capo d' Angiò. Comune: Giuliano nel 1 553, e Vincenzo nel 1558.

FERRI di Padova. — Appartenente al nobile — Ahma: D' oro, alla banda d'azzurro, accostata
Consiglio della città di Padova fino dal secolo da due chiodi di nero, uno in capo ed uno in

XVI, fu decorata del titolo comitale nella persona punta posti nel scuso della banda.

di Pellegrino Ferri ila Federico IV re di Dani- FERRO (del) di Masseto (nel Parmigiano). —
marca nel 170'.); titolo che fu riconosciuto dalla Fino dai primi del cinquecento s' incontra nelle
Repubblica Veneta nel 1710 e riconfermato da carte bussatane la patrizia famiglia del. Ferro,

Francesco I Imperat. d'Austria nel 1810. — detta anche dei Ferri, della (piale fu capo-stipite
Ahma: Inquartato; nel 1.° e i." d'azzurro, alla un Giovanni. Figurò sempre nel Consiglio degli

croce d'oro; nel %" e 3.° d'azzurro, al leone anziani. — Marziano circa al 1000 fu in Milano
lampante d'oro appoggiato ad un elmo d'argento; (piai Residente del Duca di Parma, e suo fratello

sul tutto partito: a destra di rosso, a due bande Ferro, dotto giureconsulto, fu consigliere nel su-

d'argento; a sinistra d'oro, alla fascia di rosso, cari- premo Consiglio di Piacenza. Entrambi questi fra-

cata da una zampa di gallo Ira due stelle dei campo. telli furono dec<»rati del titolo di Conti. (Estinta

FERItì del l'innimlr, Conti di Salbcrtraud. — nel 1831). — A li MA ?

Arma: Spaccato d'oro e d'azzurro, al leone te- FEIHIO di (IvmiHt. — I Conti Vincenzo c

nente con le branche anteriori una croce del Giambattista Ferro viveano al Finale sullo scor-

Calvario, dall'uno all'altro e dell'uno nidi' altro, cio del secolo XV MI. — Ahma: D' azzurro, alla

can- spada alta in palo d' argonto.


e accompagnato da due stelle d'azzurro nei

toni del capo. FERRO di Padova. — Aiiwa: D'azzurro, a


FER — 404 — FRR
tre teste e colli di grifo d'oro, le due del capo '

ducale aggregato alla cittadinanza veneta, ed in


affrontate. pregresso i di lui discendenti furono ascritti al

FERRO di Parma. — Giacomo del quartiere Consiglio nobile di detta città. La qualiGca di

di Porta Parma sedette fra gli anziani e savi Principi fu confermata dall'Imperat. Lodovico il

del Comune net 4 347. — Tomaso nel 1288 pode- 7 Gen. 1330 coli' aggiunta di Mililes aurati, e

stà di Sassuolo. — Antonio Generale dA Camal- da Carlo V nel 1532. — Un Sebastiano fu con-
dolesi. — Arma: Fusato di rosso e d'argento di sigl. di finanza dell' Imperat. Massimiliano I con
otto pezzi. servizio attivo nella provincia vicentina. La Re-
FERRO di Pordenone. — Derivante dagli pubblica Veneta con decreti ducali 1701 e 1702
antichi signori di Belmonte e insignita della no- decorò questa famiglia del titolo comitale, con-
biltà del S. R. I. c del titolo di conti palatini fermatole con sovrana risoluzione 13 Apr. 1829.
concesso ad un Lazzaro Ferro nel 1462 dall'impe- — Arma: Spaccato d'argento e di rosso, a due
rat. Federico 111, confermato nel 1568 dall'impe- grifi affrontati dell' uno nell' altro rampanti con-
rat. Leopoldo I, e riconosciuto dalla Repubblica tro un fascio di picche di nero, attraversanti sullo

Veneta con ducale decreto del 23 Feb. 1672. — spaccato e legate in alto e in basso d'oro; il tutto
Arma? sostenuto da un terreno di verde.
FERRO di Sicilia. — Originaria di Fiandra, FERRONI di Firenze. — Francesco, dopo aver
e trapiantata in Sicilia sotto il Conte Ruggiero guadagnato colla mercatura immensi tesori nel-

nel 1060. — Fu signora del castello e terra di l'Olanda, comperò dal Duca Cosimo III de'Medici
Caltanisetta, di Castellamarc del Golfo, e della la grandiosa possessione di Bellavista in Valdi-
baronia di Fiumegrande. — Stefano fu Vescovo nievole per il prezzo di un milione cinquecento
di Mazzara. — Berardo uno dei più valorosi cava- ottomila lire, e fu dallo stesso Duca investito
lieri contro i Francesi nel Vespro, indi governa- della giurisdizione di conte e di march, di Bella-

tore di .Marsala e maggiordomo della regina Co- vista. — Arma: D'azzurro, al destrocherio arma-
stanza. — Questa famiglia Gorisce tuttavia in to d'argento tenente uno stile dello stesso, sor-
Trapani. — Arma: Di rosso, alla fascia d'oro. montato da un giglio d' oro.

FERRO di Venezia. — Originari Ferrara, di FERRU DE TORRES di Messina. — Origina-


furono antichi tribuni. — Arma: D'azzurro, a ria di Spagna. — Arma: Di rosso, alla fede d'ar-
due bande d' oro. gento vestita d' oro.

FERRO di Venezia. — Di origine fiamminga, FERRUCCI di Firenze. — Originaria di Piom-


e di professione avvocati, offerirono per la guerra bino, ebbe a capo-stipite un Ferruccio da cui
di Candia alla Veneta Repubblica centomila du- prese il cognome. — Dette al patrio Comune ven-
cati, c ne furouo rimunerati colla nobiltà nel 1662. tun priori e quattro gonfalonieri. Tuccio Ferrucci
— Arma: D'argento, all'aquila bicipite di nero si trovò nel 1305 sotto le mura di Pistoia col

imbeccata, inombrata e ciascuna testa coronata grado di capitano, e alla difesa di Firenze asse-
d'oro. Sul tutto partito: 1. Inquartato; a) fasciato diata da Arrigo VII. — Leonardo ambasciatore
d' argento e di rosso; b) di rosso, alla crece di al re di Sicilia nel 1353, e nel 1363 ammiraglio
Lorena d'argento posta sopra un poggio di verde; delle galere della Repubblica contro i Pisani ai
c) di rosso, al leone d' argento coronato d' oro; quali tolse l'isola del Giglio. — Nicolò castellano
d) contr' inquartato d' argento e di rosso. II. Di di Pistoia nel 1521 e podestà di Colle nel 1524.
rosso, ad una ruota d'oro appoggiata ad un albero Michele e Luigi insigni cultori della letteratura
di verde, c ad un picco verde al naturale ram- latina e italiana. — Arma: Bandato doppio-mer-
picante sul fusto a destra. lato d'oro e d'azzurro di sei pezzi.

FERRO (dal) o FERRO di Verona. — Iacopo FERRUCCI di Firenze. Altra omonima —


di Bartolomeo fu uno dei Consiglieri veronesi famiglia, ma distinta dalla precedente, e origina-
j

che nel 1279 ratificarono la pace tra Brescia, ria di Fiesole, fu ammessa alla cittadinanza fio-
Mantova e Verona. — Nicolò nel 1406 e Fran- rentina nel 1633. — A questa appartengono Fran-
cesco nel 1431 fecero parte del nobile Consiglio |
cesco di Simone scultore insigne; Nicodemo che
veronese. — Arma: D'argento, alla fascia di rosso, si distinse nell'arte della pittura: Francesco in-
caricata di una stella d'oro, e accompagnata da ventore di una composizione atta a temperare i

altre due stelle dello stesso, una in capo, ed una ferri, il segreto della quale comunicò al Granduca
in punta. Cosimo I. ^stinta nel 17111 — Arma: Uguale
FERRO (dal) di Vicenza. — Stipite di que- alla precedente.
sta famiglia è Lodovico dal Ferro che dall'Imperat. FERRUGGIA di Sicilia. — Un Pietro Fer-
Enrico VI fu con diploma del 1197 dichiarato ruggia fu giudice della Corte pretoriana nel 1761
Princ. del S. R. I. come procedente della casa e poi della Gran Corte civile nel 1772. — Arma:
principesca dei Langravj d' Assia. Artusio, figlio D' azzurro, al leone d' oro rampante coutro un
del preced., stabilitosi in Vicenza, fu con patente albero al naturale, sormontato da un sole d'oro
FEU — 405 — FIB

orizzontale a destra, e da una stella di sei raggi FEVDITI del Piemonte, Signori di Coazze. —
dello stesso posta nel canton sinistro delio scudo. Arma: D'argento, al leone di rosso coronato,
FESASONDA di Venezia. — Arma: D'argen- linguato e immaschito d' azzurro.
to, alla fascia d' oro accompagnata da due croci FEXADONDA di Venezia. — Originaria di
fioronate di rosso, una in capo ed una in punta. Pavia, fece edificare Brondolo e si spense nel 1315
— Alias: Di rosso, a quattro grandi losanghe nella persona di messer Giovanni piovego. —
d'argento accollate in banda, e toccanti i fianchi Arma: D'argento, alla fascia cucita d'oro, accom-
dello scudo; con la banda d'oro attraversante. pagnata da due crocette patenti di rosso, una in

FESTA di Mantova. — Arma: D'argento, capo, ed una nella punta.


all'albero di verde posto sopra una terrazza dello FIA di Saluzzo. — Insigne nei secoli trascorsi

stesso. fu questa famiglia che ebbe il vanto di dare il

FESTI del Trentino. — Originaria delle Giu- suo nome ad una porta di Saluzzo. Da essa uscì
dicarle e precisamente di Bolbeno di cui fu feu- il primo storico saluzzese che descrisse 1' eccidio
dataria e ne porta il predicato, verso la fine del della sua patria recato dalle armi degli zìi del
XVI secolo fu trapiantata in Villa Lagarina, e marchese Tomaso II, e gli die il titolo: Calami-
di là nel 1780 in Trento. — Ferdinando Re dei tas ealamitatum. — Arma: D'oro, all'albero di

Romani con diploma 10 Die. 1542 riconobbe e fico di verde fruttifero di nero.
confermò nell'antica nobiltà e diritti feudali Gio- FIAMENGHI di Mantova e di Cremona. —
vanni, Giacomo ed Antonio del fu Fioravante Festi Arma: Fasciato d'argento e di rosso, col capo
e Giangiacomo, Pietro e Vigilio del fu Mattia. d'azzurro, caricato di una fiamma al naturale
L'Imperatore Leopoldo I con diploma 26 Gennaio tra due stelle d'oro.

1666 concesse la nobiltà imperiale a Giangiacomo, FIASCHI di Ferrara e di Viterbo. — Origi-


e Giuseppe II conferì il titolo ereditario di Cava- naria della Grecia da dove passò in Milano nella
liere del S. R. I. coi predicati di Montepiano e prima metà del secolo XIII. — Si disse dapprima
Campobruno a Giuseppe-Innocente con diploma dei Mori o delle More, e poi dei Fiaschi ed è
15 Gen. 1776. Questo stesso Giuseppe-Innocente, fregiata del titolo marchionale. — Giacomo-Matteo
divenuto poi Consigi aulico e Ministro di giustizia stabilì in Ferrara nel 1360 la propria famiglia
e grazia, del principe di Trento, ottenne da Carlo- che fu assai cara ai Duchi Estensi. — Alessandro
Teodoro, Vicario dell'Impero, il titolo ereditario di coppiere di Alfonso II e ambasciatore a diversi
conte del S. R. I. con diploma 3 Ag. 1790. Final- principi. — Alfonso, guerriero del secolo XVI,
mente l' Imperat. Francesco-Giuseppe con sovrana morì gloriosamente nelle guerre di Fiandra. —
risoluzione 11 Sett. 1856 riconobbe e confermò al Cesare, cultore dello belle lettere, lasciò scritti
Conte Giuseppe e a'suoi discendenti il titolo comi- interessanti. — Da Pietro-Gelasio de'Fiaschi conti
tale. — Arma antica: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, di Tizzano nel XVI secolo discese la famiglia
al sole raggiante di rosso; nel 2.° di rosso, alla Fiaschi di Viterbo. — Arma: Inquartato nel 1
.<>

mano destra guantata e vestita di bianco tenente e 4.° dell'Impero; nel 2.° e 3. n di. rosso, al fiasco

una rosa d'argento fogliata di verde. — Cimiero: d'argento; sul tutto d' argento, a tre more di

Una mano d' argento giurante e movente dalle nero fogliate di verde.
fiamme. — Arma moderna: Inquartato; nel \.° e FIBBIA di Bologna. — Derivante dalla nobile
4.° di rosso, al monte d'argento movente dalla famiglia Castracani*, già signora di Lucca, e sta-
punta, accompagnato in capo da tre stelle d'oro bilita in Bologna ebbe ben presto il grado sena-
poste in triangolo; nel 2.° e 3.° di nero, alla croce torio. — Diversi dei suoi membri appartennero
gigliata d'oro; sul tutto uno scudetto d'azzurro, al Consiglio degli anziani ed altri furono gonfa-
bordato d'oro ad una figura giovanile o genio lonieri e senatori. — Alessandro di Bolognino
seminudo di carnagione, alato e coperto di un creato cavaliere aurato nel 1533 dall' Imperat.
velo, parte di rosso e d' oro, e parte d' oro e di Carlo V. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro,
verde, che dal destro e dal sinistro omero discende al cane uscente d'argento; nel 2.» dello stesso

sulla parte media del corpo. — Cimieri: i.« a con due fibbie, una di rosso, l'altra di nero,
destra un leone fra due corna di cervo, 2 nel l'ardiglione in alto, ordinate in fascia; col capo

mezzo penne di pavone al naturale poste in ven- d' oro, all' aquila di nero, coronata del campo.
taglio; 3.° il genio alato dello scudo. F1BBIOXI di Aquila. — Famiglia patrizia e
FEULO (de) di Morano in Calabria. — Nobi- feudataria, originaria lombarda passata nei prin-
lissima famiglia, ora estinta, iscritta nel 1770 cipi del secolo XVI da Milano ad Aquila, al cui
nella platea della casa Guaragna di Ferrosanto. patriziato venne ben presto ascritta. — Fu signo-
Se ne anno memorie fino dal 1460, e si trova ra di Ocre, di Ortona a Marsi e di Carrito, ed
divisa in molti rami che dettero al foro, alla ebbe vari uomini illustri per dottrina, santità e
Chiesa e alle professioni molti illustri personaggi. valore nelle armi, e per alti uffici e dignità così

— Arma? nella civile come nella ci-clesiustica gerarchia. - -


FID — Ì06 — FIE

Arma: Di rosso, a due leoni d'oro affrontati, reg- ott -nne dopo morte il titolo di Santo. (Estinta).
genti una fibbia d'oro accompagnata nel capo da — Arma: Eguale alla precedente.
una stella dello stesso. FIDUCII di Udine. — Arma: Spaccato d'ar-
FIBIA di Verona. — Arma: D'azzurro, alla gento e di verde, a tre alberi sradicati posti in

fascia di rosso inclinata in sbarra, caricata di tre fascia attraversanti sul tutto.

fermagli d'oro e costeggiata da quattro stelle FIERAMOSCA di Capua. — La casa Fiera-


dello stesso. mosca di Capua era antica e nobile, ed i suoi

FIBONACCI o BONACCI di Pisa. — Si vuole membri si distinsero pel valor militare. Il più
capo-stipite di questa famiglia un Renaccio padre famoso fu Ettore capitano dei cavalieri alla disfi-

di Guglielmo e di quel Matteo de Bonacciis che da di Barletta, creato, dopo quella storica batta-

nel 1188 intervenne al parlamento solenne ordi- glia, conte di Miglionico e signor di Aquara dal
nato dal Pontefice Clemente III per fermare la Re Cattolico. — Altri feudi erano posseduti da
pace, coi Genovesi. Fu onorata da Leonardo, ce- questa famiglia, tra i quali si ricordano quelli di
lebre mattematieo, detto Leonardo da Pisa, vis- Mignano. di Roccadevandro, di Camino e di Cami-
suto sull'esordire del secolo XIII. Questi condotto gliano. — Arma: Spaccato, inchiavato ondato
dal padre in piccola età in Barbcria, ivi studiò d' argento e di rosso.

le scienze, e al suo ritorno introdusse in Italia i FIERAMOSCA di Venezia. — Arma : Palato


numeri arabici. Altri inombri di questa stessa fa- di rosso e d'argento, alla banda d'oro, caricata
miglia coltivarono con onore lo studio delle leggi di tre mosche di nero, attmersante sul tutto.

e delle arti. — Arma? FIESCIII o FIESCO di Genova. — Nobile ed


KICAROA o FIGUFRL'.V di Messina. — Ori- antica famiglia genovese ed una de'Ie quattro
ginaria di Spagna e derivante dai Duchi di Feria. principali di quella città. Secondo alcuni essa
— Arma: D'oro, a cinque foglio di fico di verde, discende dalla casa ducale di Borgogna; altri poi
fibrate del campo, ordinate in croce di S. An- vogliono clic tre principi della sovrana casa di

drea. Baviera passassero in Italia sul principiare del

FICARRA di Sicilia. — D'azzurro, all'albero secolo XI, e che avendo avuto l'incarico di con-
di fico al naturale, col tronco d' oro. servare il fisco imperiale, venissero quindi deno-
FICI di Marsala. — Derivante dalla nobile minati del Fisco, Fiesco, e poscia Fieschi. Uno di

famiglia Fieschi di Genova, e passata in Sicilia sotto essi chiamato Arca passò in Spagna; il secondo
Federico D di Aragona. Stabilita in Marsala, quivi die origine alla nobile famiglia degli Obizzi; il

occupò sempre le più ragguardevoli cariche. — terzo, nominato Roboaldo, rimase in Italia, vi si

Antonio primo duca di Amalfi por concessione stabilì e comprò dai Genovesi la contea di Lava-
del Re Filippo V nel 1*10. — Mario suo figlio gna negli Appennini. Acquistò inoltre altri stati,

fu investito dolio stesso ducato nel 1714, e Fran- in numero di centoquindici fra terre e castella,
cesco-Antonio nel 1*60. — Altro Mario gover- e con molto coraggio e valore servi nel 1068 ai

natore di Modena nel 1*90. — Arma: D'argento, Genovesi contro i Pisani; e nel 1068 comandando
a tre sbarre d" azzurro. le truppe in qualità di Generale, ebbe da essi
FIDANZA di Aquila. — Antica famiglia di particolari privilegi. — Per molti secoli i Fieschi
Aquila, già notabile all' epoca della fondazione fu l'ono non meno conti sovrani di Lavagna, che
della città medesima, cioè verso la metà del se- signori di molti altri feudi in Italia; ebbero il

colo XIII. Il nome perù sombra che lo prendesse, titolo di vicari perpetui dell' impero, ed il privi-
dopo esservisi trapiantata, da un Fidanza maestro legio di batter moneta. — Dettero all' Italia,

de' Passi in Abbruzzo e regio consigliere di Re oltre vari letterati, anche insigni generali e va-

Roberto di Napoli; del quale Fidanza si à noti- lorosi guerrieri; marescialli alla Francia, viceré
zia nel 1 327 e 1331. Questa famiglia à possedu- al regno di Napoli, e godettero della preminenza
to le baronie di Monto de Risi e Collegato, ne' di far sedere il maggior nato sopra gli anziani
secoli XIV e XV, esercitandovi gran potenza feu- di Genova appresso il Doge per decreto di quel
dale. Ha inoltre prodotto uomini insigni nelle ar- senato emanato nel 1438. — Vantano due Pon-
mi, nella scienza del diritto e nelle dignità ec- tefici romani, molti Cardinali di Santa Chiesa,
clesiastiche. (Estinta verso la metà del sec. XVI.) più di quattrocento tra arcivescovi, vescovi e
— Arma: D'azzurro, al monte di tre cime di ver- protonotari apostolici. I due papi furono Inno-
de, quella di mezzo più alta e sormontata da una cenzo IV e Adriano V. Emersero inoltre da que-
croce gigliata d'oro. sta famiglia il B. Bonifacio e Santa Caterina da
FIDANZA di Bagnorea. — È un ramo della Genova, figliuola di Giacomo Fieschi, già viceré
precedente, trapiantata nel XIII secolo in Bagno- di Napoli. — I Fieschi declinarono dalla loro po-
rea, e fu illustrato da un Giovanni che fattosi tenza nel 1547 per la famosa congiura di Giovan-
seguace di San Francesco e chiamatosi Bonaven- Luigi, e fu allora che il ramo primogenito ebbe
tura fu il VII Geuerale dell'Ordine Minoritico, e a cercar ricovero in Francia mentre il secondo-
FIG — 407 — FIL

genito continuò a stare in patria, ma in debole Pietro, fu un rampollo di questa casa. La fonda-
e dimessa fortuna. — Arma: Bandato d'azzurro zione di quel portico fu fatta in occasione delle

e d'argento. — Cimiero: un drago nascente ed nozze celebrate tra Giovanni-Galeazzo e la sorella

un gatto sedente, ambi al naturale, affrontati: del Redi Francia nel 1360. — Arma: D'azzurro,
il primo rivoltato, il secondo sormontato dal mot- al castello sormontato da due torri d'argento.
to: SEDENS AGO. FIGIOVANNI di Firenze. — Prese questo
FIESSI di Bologna. — Dondidio fu degli an- nome da Giovanni potente barone di varie castella

ziani nel 1257, e dopo di lui molti della famiglia in Mugello e Valdarno vissuto nel secolo Vili. —
sostennero la stessa carica. — Alberto nel 1288 Giovanni di Corrado fu armato cavaliere da Carlo
fu del Consiglio dei savii, ebbe I* incarico di Magno nelP 805, e M. Terzo, M. Giovanni e M.
mettere insieme le scritture del pubblico, e nel Otto decorati dell'onore medesimo dall'Imperatore
1202 fu del Consiglio degli 800. — Francesco Ottone III nel 1003. — Furono conosciuti ancora
gonfaloniere di giustizia nel 1387, e Zaccaria di sotto il nome di Nobili da V'illanuova da un loro
Bartolomeo fu nel 1 443 dei 50 del credito e teso- possesso. — Ottennero due volte il priorato, cioè
riere della città. — Arma? nel 1463 e 1514. (Estinta nel 1582). — Arma:
KIETTA di Asolo nel Trivigiano. — Aggregata Di nero, ad una doga d' argento.
al Consiglio nobile di Asolo fin dal 1555. — Be- FIGLIODONI di Milano. — Originaria di Pia-

nedetto XIV con Breve 24 Nov. 1744 conferì ai cenza, si trapiantò in Milano nel 1500. — Danese,
fratelli Bartolomeo e Francesco Fietta e loro di- morto nel 1591, fu Gran Cancelliere dello Stato
scendenti maschi il titolo di conti del palazzo la- di Milano, ed ebbe il feudo di Meleto Lodigiano.
teranense in considerazione che detto titolo era I suoi eredi ebbero il titolo di conti dal Duca
già stato concesso nel 1532 dall' Imperai Carlo V di Parma nel 1649. (Estinta nel t739\ — Arma:
ad un loro antenato. — I Fietta furono confermati Fasciato d' oro e di rosso.
nobili con sovr. risoluz. 4 Ag. 1820, e conti pa- FIGONE di Genova. — Originari da San Pier
latini con la risoluz. 13 Apr. 1829. — Arma? d'Arena. — Nel 1352 Nicolò Figone fu capitano
FIGALLO di Genova. — Dalla villa di Rapal- di galea sotto l'Almirante Pagano Doria. — An-
lo. — Gandolfo consigliere del Comune. 1174; Ni- gelo consigliere della repubblica nelle convenzioni

colò iti. 1269; Bartolomeo e Simone ricordati nel con Carlo IV Imperatore. — Giovanni e Raffaelo
giuramento di fedeltà al Duca di Milano, 1488; ^istituirono l'albergo dei Franchi. — Giovanni
Pietro ascritto nei Giustiniani, 1528. Suo sepol- fu dei dodici cittadini popolari eletti in difesa
cro in S. Agostino, 1552. — Arma: Bandato d'az- della libertà e del popolo. — Antonio fu nel Con-
zurro e di rosso. siglio degli anziani, e nel 1512 console in Ales-
FIGAROLO di Alessandria. — Conti di Gro- sandria d'Egitto. — Arma: Di rosso, alla banda
pello. — Arma: Spaccato; nel 1.» d'azzurro, a d' azzurro, per inchiesta, dentata e caricata di

tre colli ristretti, verdeggianti al naturale, quello \m leone illeopardito d'oro nel verso della pezza.

di mezzo più alto, sormontati da tre stelle d'ar- FIGUERUA di Messina, vedi Ficaroa.
gento ordinate in fascia; nel 2.° d'oro, alla fascia FILANGIERI di Naftoli e di Messina. — Ori-
di rosso, sormontata da altra dello stesso, in ginata da Angerio cavaliere normanno venuto
divisa, a spina pesce. nel reame con Roberto Guiscardo, i di cui figliuoli

FIGATI di Crema. — Originaria di Milano e per ricordar le glorie del padre si dissero Filii

stabilita in Crema verso la mcrtà del secolo XV. Angerii. — Ebbe nobiltà in Napoli nel seggio di
— Antonio Figati era podestà di Crema l'anno Nido e di Capuano, in Benevento, in Messina, in
1447 mentre durava ancora il dominio di Filippo- Palermo ed in Trani nel seggio di Campo, e fu

Maria Visconti; nel 1451, essendo egli ghibellino, ascritta al libro d' oro della nobiltà napoletana,
venne confinato da Andrea Dandolo. Altro Anto- alle mastre nobili di Sicilia e al registro delle

nio fiorì in questa cosa sul finire del secolo XVI; piazze chiuse delle provincie napoletane. — Il

era uomo di lettere e pubblicò un componimento ramo principale di questa famiglia, cioè quello di

sul miracolo di S. Maria della Croce. — Ippolito, Napoli, oltre a molti feudi, à avuto i principati

dottore in leggi, morto nel 1690, lasciò inedito di Arianello, di Satnano, dt Cropani; i ducati di
un libro intitolato: Particolari estratti dalle sto- Cardinale, di Sora, di Taormina; le contee di

rie di Pietro* Terni. — (Estinta). — Arma? Marsico, di Nocera odi Satriano nel 1160; quelle

Nizza baroni Castelnuovo. di Camporu, Avellino, Cornato e Laurenzana. Il


FIGHIERA di di

— Arma: D'oro, al fico di verde, sradicato; col ramo stabilito in Messina nel 1239 ebbe i prin-
azzurro, a tre stelle d' argento ordinate cipati di S. Flavia, di Cutò, di Mirto e di Santelia;
capo d'
i ducati di Fabbrica, di Miserandino, di l'igna-
in fascia.

FIGINl di Milano. — Nobile ed antica fami- ra, di Sani marti no; le contee d' Isncllo, "Licodia,

glia dell'ordine dei Capitani. Il fondatoro del Sancarlo, Santa Margherita ed altre, e il mar-
Coperto, in Milano, detto dei Figini, per nome chesato di Lucca. — Oltre molti giustizieri,
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ciamberlani, familiari, capitani generali, gover- gli uflìcii della città nella seconda Piazza, venne

natori e maestri di campo, uscirono da questa poco dopo il 1574 aggregata alla nobiltà. Dira-

famiglia Riccardo maresciallo di Federico II, viceré matasi in Bari, fu nel 1746 aggregata alla nobiltà

in Gerusalemme e legato imperiale in Siria. — barese: nel 1859 vestì per giustizia l'abito del

Altro Riccardo vicario generale di Sicilia nel 1160 S. M. O. Gerosolim. — Arma: Spaccato; nel 1.»

e viceré e governatore di Napoli. — Marino Ve- d'argento, ad un uccello al naturale tenente nel

scovo di Bari. — Serafino Cardinale Arciv. di becco una palma di ulivo di verde; nel 2.° d'az-

Palermo. — Giovanni senatore romano creato da zurro, alla stella d'argento; con la fascia d'oro

Eugenio IV. — Arma dei Filangieri di Napoli: attraversante sulla partizione.


d'argento, alla croce patente d'azzurro. — Arma FILIPINI di Mantova. — Arma: D'argento,
dei Filangieri di Messina: Di rosso, alla croce a tre aquile bicipiti d'oro, accompagnate da tre
d' argento caricata da nove campane d' azzurro. fiori di nespolo di rosso; il tutto accompagnato
FILESIO di Girgcnti. — Ebbe a capostipite in punta da una fiamma al naturale.

Vitale Filcsio notaro e gentiluomo della regina FILIPPA di Torino. — Giovanni-Antonio, ca-

Maria dalla quale ottenne il feudo di Palumbina. valiere ed uditor di Rota a Bologna nel 1588, si

— Arma: Di rosso, alla fascia scorciata d'oro, recò in Piemonte dove fu giudice e quindi sena-
sormontata da tre stelle dello stesso. tore — Giambattista suo figlio fu pur senatore
F1LIASI di Venezia. — Con sovr. risoluz. ed acquistò il feudo di Martiniana cui poi fu an-

13 Ag. 1820 fu aggregata alla nobiltà austriaca nesso il titolo comitale — Gian-Maurizio, altro
c le fu confermato il titolo di conte che con figlio, fu primo presidente della camera dei conti,

decreto 24 Gen. 1770 il senato veneto le aveva ed investito dei feudi di S. Michele, Prazzo ed

conferito. Arma? — Uzzolo — Con Carlo-Giuseppe Vescovo di Ver-


FILIBERTO di Venezia. — Arma: Spaccato; celli e Cardinale, morto nel 1802, si estinse il

nel 1.° d'argento, al giglio d'oro fra due cinque- ramo primogenito di questa famiglia. — Arma:
foglie di rosso; nel 2." d'azzurro, a tre cinque- Scaccato d'oro e di nero. — Cimiero: Una tigre
foglie d'oro, poste 2 e 1. nascente d' argento macchiata di nero, tenente

F1LICAIA (da) di Firenze. — Derivante dal- con le branche un ramo di quercia di verde frut-
l' antica e nobile famiglia dei Tebaldi o della tifero d'oro. — il/o//o: diu dirant sero parta.
Vitella, che si vuole di origine romana, si sta- FILIPPI di Firenze. — Furono consorti degli

bilì in Firenze da Pontassieve e precisamente da Alberighi, degl' Infangata e dei Bartoli, ed eb-
un castello che si diceva Filicaia. — Nel governo bero Braccio creato cavaliere da Carlo Magno. —
della repubblica dette alla patria dal 128i al Arma: D'azzurro, alla ruota cerchiata d'oro.
1523 dodici gonfalonieri di giustizia e sessantasei FILIPPI del Piemonte. — Conti di Basisse-
priori di libertà. Diversi furono senatori sotto il ro. — Arma: D'oro, a sei caprioli partiti, il 1.»

principato. — Giovanni capitano delle crociate il 3.° e il 5.° di rosso e di verde; il 2.° il 4.° e

ai tempi di Papa Onorio. — Nicolò di Lottieri il 6.° di verde e di rosso. — Cimiero: Un cervo
ambasciatore a Ferrara e a Venezia nel 1384. — nascente al naturale. — Motto ore meo tra>- : in

Altro Nicolò commissario a Livorno nel 1506 e QULL1TAS MEA.


capitano di molto valore, fu nel 1509 all'assedio FILIPPI di Sassuolo. — Il Dottore Giovan-
di Pisa. Sopra tutti però fu illustre ornamento Francesco Filippi fu più volte vice-commissario
di questa famiglia, Vincenzo, famoso lirico che in Sassuolo sua patria, sindaco fiscale, rettore
seppe coi suoi carmi guardarsi da quella corru- dell' ospedale e provveditore della ducal camera.
zione secentista che ammorbava al suo tempo — Arma: Di ... . alla marno di carnagione im-
versi c prose italiane. — Un ramo staccatosi dal pugnante una borsa di. . . . riboccante di filippi

comun ceppo nel XIII secolo dette alla patria (monete) cadenti di ... .

cinque zelanti e valorosi difensori, e si estinsc FILIPPI di Vellctri. — Famiglia ascritta alla

nel 1825. — Arma: D'oro, a quattro caprioli di cittadinanza romana e — Pucciarctto


vclitcrna
rosso. — Cimiero: un pellicano con la sua pietà. di Cola sedò nel Comune in qualità di consigliere
FILINI di Sanscverino (Marche). — Arma: nel 1346 e poi fu uno dei Nove Buonomini. —
D' azzurro, alla banda d' argento, accostata in capo Pietro Vescovo di Boiano — Filippo, commissa-
da un destrocherio, vestito di rosso, colla mano rio apostolico, ebbe dal Pontefice Clemente Vili
di carnagione, movente dal fianco sinistro, ed in l'investitura di un feudo in Pontecorvo — Giu-
punta da un crescente montante d'oro, addestrato seppe capitano per la Santa Sede nella spedizione
da tre stelle, 1 e 2, ed una cometa dello stesso. a Ferrara sotto il Duca di Poli. — Arma : D'az-
F1LIOLI di Bari. — Di origine francese, e zurro, alla gemella in banda d' oro. riunita in
venuta nel regno di Napoli seguendo le armi dei cuore da un bastone in sbarra dello stesso e ac-
re angioini, si stabilì primieramente in Molfctta, compagnata ne' due vuoti da due stelle di otto

dove, dopo avere esercitato per qualche tempo raggi egualmente d'oro.

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FILIPPINI di Arcevia (Marche). — Nel 1238 biltà romana nella prima metà del XVII secolo.

un Corrado di Filippino era signore de! castello (Estinta nel 1728). — Arma: D'oro, al monte di

Montesecco — Aurelio religioso agostiniano fu il tre cime di verde, sormontato da una quercia al

primo teologo del Concilio di Trento ;


Filippino naturale.
ambasciatore per la patria nel 1564 a Pio IV; FI LITI ERI di Firenze, vedi Castiglione (da)
Fulvio celebre capitano molto si segnalò nelle di Firenze.
guerre di Fiandra — Nel 1508 questa famiglia F1LITINI di Udine. — Arma: D'argento, ad
fece fabbricare la sua cappella gentilizia nella una cometa di rosso, il campo incappucciato dello
chiesa dei Riinori Conventuali, ed altra cappella stesso.

nel XVIII secolo fece erigere nella chiesa di S. FILO di Napoli e di Bari. — Di origine gre-
Agostino Filippo Filippini. — Arma? ca, e sebbene non prima del 1400 sia passata da
FILIPPINI di Padova. — Arma Partito;
: nel Rodi in Altamura, pure si à memoria molto tempo
1.« di rosso pieno; nel 2.° bandato di rosso e innanzi di un Pietro Filo Arciv. di Acerenza nel
d'argento. — Alias: Partito; nel 1.» di rosso pie- 1249 — Nel 1662 questa famiglia fece acquisto
no; nel 2.° fasciato d'azzurro e d'ero. — Alias: del feudo della Torre Santa Susanna con titolo

Partito; nel 1.° di rosso pieno; nel 2.° fasciato comitale; il qual titolo fu poi conceduto a tutti
d'azzurro e d'argento.

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