Sei sulla pagina 1di 592

^PurcHascd witd State Junds

Digitized by the Internet Archive


in 2014

http://archive.org/details/dizionariostoric02crol
G. B. DI CROLLALANZA

DIZIONARIO
STORICO-BLASONICO
DELLE

FAMIGLIE NOBILI E NOTABILI


ITALIANE ESTINTE E FIORENTI

VOLUME SECONDO

ARNALDO FORNI EDITORE


^Boston?
tède £>i$rary

'PUrcfUscd rvitH State


Zunds
DIZIONARIO
STORICO-BLASONICO
DIZIONARIO
STORICO-BLASONICO
DELLE

FAMIGLIE NOBILI l NOTÀBILI ITALIANE

ESTINTE E FIORENTI
COMPILATO

DAL COMMENDATORE

G. B. DI CROLLALANZA.

VOLUME SECONDO.

ARNALDO FORNI EDITORE


BOLOGNA
C 9 757

v.
%
DIZIONARIO STORICO-BLASONICO
DELLE FAMIGLIE NOBILI ITALIANE

LA BARBERA di Palermo, vedi Barbera. la propria famiglia, la quale ebbe il patriziato di


LABIA di Venezia. Discende da un Ni- — Narni e di Filottrano e fu signora dei feudi di
colò nobile catalano, originario di Genova, il Cabica, di Raineri e di Nexima in Sicilia col ti-

quale, avendo acquistato grandissima importanza tolo baronale. — Enrico straticò di Messina nel
commerciale, tenne casa contemporaneamente in 1255; Luca ebbe parte nella famosa congiura del
Avignone, in Firenze e in Venezia. Il primo a Vespro; Giorgio senatore di Messina nel 1473;
portarsi in questa città fu Pietro li Labia che Luigi conte palatino nel 1823 e cav. dello spe-
nel 1528 ottenne la cittadinanza. Più tardi, cioè ron d'oro. — Arma: Partito; nel 1.° d'azzur-
nel 1646, avendo offerto Gianfrancesco alla Re- ro, a tre torri d'oro, quella di mezzo più alta;
pubblica Veneta cento mila ducati per la guerra nel 2.° di rosso, alla colonna d' argento, la base
di Candia ebbe in ricompensa gli onori del pa- e il capitello d'oro, coronata dello stesso. — Di-
triziato. Nel 1649 aggiunse l'investitura del feu- visa: FIDELIS ET UNA.
do di Frattesina in Polesine col titolo comitale. LACARO di Sicilia. — Arma: D'oro, al grifo
— Oltre due cavalieri del S. M. 0. Gerosolimi- di nero rampante contro un albero di cipresso al

tano, fu dei Labia Mons. Carlo Arciv. di Corfù naturale.


poi Vescovo di Adria; Ottavio governatore di ga- LACHI di Venezia. — Originaria di Lugano
lera in Dalmazia nel 1658; e Gian Francesco ca- nella Svizzera. — I fratelli Giovan-Battista e

pitano a Padova nel 1796. — Fu confermata Bartolomeo avendo offerto alla repubblica veneta,
nella sua nobiltà con sovrane risoluzioni 15 Nov. per la guerra di Candia, centomila ducati, ebbe-
1817, 28 Die. 1818 e 17 Giù. 1821. — Arma: ro la nobiltà dal senato e dal maggior Consiglio
D'azzurro, all'aquila d'oro coronata dello stesso. nel Marzo del 1661. — Arma?
LABINI di Bitonto. — Arma: D'oro, alla LACCHINI di Forlì. — È ricordata nelle sto-
banda doppiomerlata di nero; colla bordura com- rie forlivesi fino dal XVI secolo ed é fra le pa-
posta d'argento e d'azzurro. trizie. — Un Pio di questa casa godè titolo no-
LABOCCETTA di Reggio-Calabria. — Fio- biliare essendo castellano. Altri si Tesero bene-
rente fino dal secolo XV e onorata principalmente meriti in modo singolare della patria. — Arma:
da un Elia, monaco e abate basiliano, che salì Di rosso, al cavallo passante d'argento movente
dopo morte all'onore degli altari. — Marcello ca- dalla pianura erbosa; col capo d'argento caricato
pitano di cavalli in Napoli, e poi ambasciatore a da tre stelle d'oro, e sostenuto da una fascia d'az-
varie corti. — Giovannello sindaco dei nobili di zurro in divisa.
Reggio nel 1509. — Marcello, legista di rino- LACH1NI di Pavia. — Arma: D'argento, a tre
manza e ambasciatore a Filippo III di Spagna. — pali di rosso, bordati di verde; col capo d' ar-
Pietro teologo e filosofo chiarissimo e buon poeta. gento caricato di tre fiamme di rosso.
— Arma: D'azzurro, a due file di losanghe d'oro LACONO o DE LACO di Sassari. — Fami-
addossate in sbarra. glia principesca sparsa nelle quattro provincie
LABRUTO di Messina. — Arma: D'azzurro, sarde, la quale diede molti giudici. — Salatino
a due alberi al naturale, nudriti sopra un terreno di Lacono nel 1288 rappresentante del Comune
dello stesso, sormontati nel capo da un sole d'oro. di Sassari nelle trattative di pace tra Eleonora
LABRUZZI di Messina. — Se ne à certa me- ed il Re d'Aragona, insieme al giureconsulto Fran-
moria nel 1129. nel qual anno un Filippo La- cesco Lacono, il quale insistette presso il princ.
bruzzi era sindaco di Messina. Sul declinare del Filippo governatore delle Spagne perchè l'isola A-
Secolo XVII Nicolò Labruz/.i trapiantò in Roma sinara fosse munita di torri. — Arma?

—2— LAG
LA CORTE di Messina. — Arma: D'azzurro, L AFRANCO o LANFRANCO di Verona. —
a tre ferri di cavallo d'oro. Era famiglia pisana chiarissima e potente, di par-
LACQUAN1TI di Mileto (Calabria). — Fu sem- te ghibellina, favorita da Can Grande I della

pre insignita del titolo baronale c ascritta al sedile Scala e perseguitata da Castruccio Castracane si-

dei nobili della città di Taverna. — Si divise in due gnore di Pisa, per cui fuggì a Verona nel 1316.

rami, uno dei quali residente in Laureana di Bo- — Altri Lafranchi vennero in questa città da
rello prese il cognome di Argirò. — Giovanni- Piacenza, altri dal Genovesato nel XV secolo, e

Angelo capitano del Cesareo Impero nel 1 578. — di (juesti il primo che nel 1517 venne ascritto
Saverio regio tesoriere delle Calabrie al princi- al Consiglio nobile di Verona fu Pietro-Leonardo,
pio del secolo XIX. — Francesco comandante di il quale vi propagò la sua discendenza che fu o-
piazza in Palme dopo iH 81 5. — Arma: Un poz- norata delle primarie cariche municipali. — Ar-
zo con catino e due stelle. ma: D'azzurro, alla banda d'argento, a tre stelle

LADERCHI di Faenza. — Proveniente dalla poste in palo dell'uno all'altro. — Alias: D' az-
nobile famiglia bolognese dei Malpigli, acquistò il zurro, ad un uccello d'argento imbeccato e mem-
cognome di Laderchi da Laderchio, luogo situato brato di rosso, posto sopra una terrazza di verde.

nel distretto d'Imola, di cui tenne un tempo la LAGHI di Novara. — Arma: D' argento, al

signoria. — Giambattista Laderchi, insigne legi- leone spaccato, la parte superiore rispaccata di
sta e segretario di Alfonso II duca di Ferrara, rosso sul verde; la parte inferiore rispaccata di
ebbe per sè e suoi discendenti il titolo di conte verde e di rosso; con la fascia d'azzurro, cari-

di Montalto, e la famiglia fu ascritta al libro d'o- cata di tre crescenti rivolti d' argento, attra-
ro della città di Faenza. — Jacopo sacerdote del- versante il leone.
l'Oratorio, autore di pregiate opere, tra le quali LAGHI di Venezia. — Originaria di Lugano,
inerita singoiar menzione la Continuazione degli si trapiantò nel Cremasco dove esercitò P indu-
Annali del Card. Baronio e del Rainaldi. — Ar- stria della lana, e fattasi ricca portò sua stanza
ma: D'oro, al capriolo rovesciato di verde, borda- in Venezia. — Nel 1661 avendo offerto alla Re-
to d'argento. pubblica centomila ducati per la guerra di Candia,
LADERCHI di Ferrara. — Un ramo della ne ottenne il patriziato — Arma : D'azzurro, alla
precedente trapiantato in Ferrara al principio porta bipatente merlata d' argento, poggiata |di

del secolo XIX ed a cui appartenne il conte Ca- verde, aperta del campo, contenente un leone il-

millo celebre avvocato e professore nella pubbli- leopardito d' oro.


ca università della sua patria. — Arma: Uguale LAGLI di Rimini. — Famiglia consolare. —
alla precedente. Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, all'aquila di ne-
LAFARINA di Sicilia. — Di origine porto- ro; nel 2.° d'argento, a tre piante d'aglio legate
ghese, e trapiantata in Sicilia da un Nicolò La- al naturale.
farina cavaliere capuano ai servigi del Re Mar- LAGNETO (de) di Genova. — Dal castello o-
tino, e governatore della città di Termini nel monimo, nella riviera di Levante, del quale fu-
1449. Ebbe le baronie di S. Basilio, di Salina, di rono signori. — Ebbero la cittadinanza genovese
Tabuno, di Aspromonte, di Larminusa, di Bordo- nel 1201 e 1215. — Domenico Vescovo di Savona
naro, e per privilegio di Filippo IV il marchesa- nel 1377; Giovanni anziano nel 1354, 1399 e

to di Madonio nel 1650. — Vincenzo cappellano 1412; Pier-Antonio anziano nel 1440. (Estinta).

d'onore del Re Filippo II; altro Vincenzo perso- — Arma: Partito d'argento e d'azzurro, al ma-
naggio insigne e letterato; un terzo Vincenzo go- stio fortificato da due torri, il tutto merlato
vernatore del Monte e della Compagnia della Pa- alla guelfa, dall' uno all' altro e dell' uno nel-
ce nel 1670. — Arma : Di rosso, al castello a due 1' altro.

torri merlate di tre pezzi d'oro, aperto e fine- LAGNI di Napoli. — AnMA: Di rosso, a tre

strato del campo. caprioli d'argento, col lambello dello stesso in capo.

LA FORZA di Matera (Basilicata). — Si ri- LAGO di Vicenza. — Arma: Spaccato, den-


scontra negli eletti nobili della città di Matera tato; nel 1.° d'azzurro, a una cometa e due stelle

un Matteo La Forza nel 1518. — Ebbe questa fa- d'oro; nel 2.° d'argento, ad una torre al natu-
miglia il titolo baronale, oltre i feudi di Laporano rale, aperta d'azzurro, i battenti coperti d'oro;

in terra d'Otranto e di Lizzanello. — Arma? la detta torre posta sopra una terrazza di verde.
LAFRANCHINI di Verona. — Arma: Diviso LAGOMARSINO di Genova. — Arma : Spac-
in capriolo, scalinato d' oro e d' azzurro, a tre cato d'argento e d'azzurro, al leone dell'uno al-
stelle dell'uno all'altro. Alias: D'oro, all'aquila l'altro, e dell'uno nell'altro, tenente con la branca
bicipite di nero, imbeccata e membrata di rosso, anteriore destra un giglio del secondo.
sormontata da una corona imperiale, e un listello LA GRUA di Sicilia. — Di origine catalana
(Targtoato in punta passante sopra gli artigli del- e trapiantata in Sicilia da Ubertino La Gnia che
inquila e caricato del Motto; virtutf »ijce. fu barone del castello di Patagonia, consigliere
4
LAL —3— LAM
del re Martino, viceré nel Val di Mazzara e gran LA-LIOTTA di Sicilia, vedi Aliotta.
giustiziere del regno. — Ebbe questa famiglia il LALOMIA di Sicilia, vedi Lomia.
principato di Carini nel 1622, il ducato di Villa LAMARI o LAMERI di liolor)na. — Furono
Scala nel 1679, e il marchesato di Regalmiti nel più volte anziani, ambasciatori e dei sapienti del
176* — Vincenzo e Gioeni furono riconosciuti Comune nel secolo XIII. (Estinta nel secolo XIV).
nel titolo di principe di Carini il 15 Feb. 1802. — Arma?
— Antonio ottenne nuova conferma di detto ti- LAMATINA di Sicilia. — Originaria di Nor-
tolo il 19 Mar. 1839. — Antonio castellano di mandia, e fregiata del titolo baronale di S. Ba-
Caltagirone e suo castello nel 1406; Vincenzo e sile e di Campobello nel 1506. — Andrea servì

Cesare pretori di Palermo; Antonio capitano giu- per molti anni l'Imperatore Federigo li. — Gu-
stiziere. — Arma: Partito; nel 1.» diviso inne- glielmo ebbe dal Re Martino il feudo di Faverchi.
stato merlato d'oro e d'azzurro, con una grue al — Arma : Di rosso, a tre bande composte d' ar-
naturale con la sua vigilanza; nel 2.» losangato gento e d'azzurro.
d'oro e d'azzurro. LAMBARDI di Arezzo. — Antichissima fa-

LAGUNA di Sicilia. — Famiglia catalana miglia derivata da un Conte signore e conte di

trapiantata in Sicilia da Arnaldo Laguna came- Sfammi e di Tuoro che viveva nel 967. — Si

riere di Re Martino il Vecchio. Ebbe il feudo di divise in due rami, uno dei quali si disse dei

Passanitello in contrada di Lentini. — Antonio Lombardi di Mommi od anco dei Lambardi di A-


capitano giustiziere della città di Noto nel 1533. rezzo, e l'altro dei Lambardi signori di Tuoro. Dai
Un ramo di questa famiglia si stabili in Vizzini. Lambardi di Mommi si staccò un terzo ramo tra-
— Arma: D'azzurro, al lago d'argento. piantato in Perugia e signore del castello di Pas-*
LAI di Ferrara, vedi Agli. signano che si estinse nel secolo XVIII. — Eb-
LAIOLO di Asti. — Conti. — Arma: D' ar- be questa famiglia la nobiltà aretina, e fu de-
gento, al palo di rosso accostato da sci lucertole scritta nel Consiglio dei Sessanta nel 1407 fra

di verde, tre per parte, una sull'altra; quelle di le famiglie di parte guelfa, e godette in patria
destra in banda, le altre in sbarra. — Motto: il gonfalonierato di giustizia. Durante il secolo
FIDUS CUSTOS. XIV si trovò consignora del castello di Citerna
LALATTA di Parma. — Trasse il proprio nell'Umbria insieme ai conti Tarlati di Pietra-
nome dal castello omonimo di cui aveva la si- mala. — Mansueto Lambardi, confessore di tre
gnoria feudale. — Nel 1695 Francesco Farnese pontefici, teologo di S. Luigi Re di Francia, con-
la decorò del titolo marchionale, e nel 1698 con- seguì dopo morte il titolo di beato; Pierantonio
cedette ad Ottavio Lalatta il feudo di S. Donato. trattò con Pandolfo Petrucci Signor di Siena e
— A Mantova ed in Milano;
goduto nobiltà in con Vitellozzo Vitelli il modo di ribellare Arezzo
e per concessione del Duca Carlo III aggiunse dalla soggezione di Firenze; Antonio Vescovo di
nel 1 852 al proprio cognome quello di Costerbo- Canne e Arciv. di Nazaret; Francesco Vescovo di
sa, privilegio confermato nel 1880 da S. M. Um- Vcroli; Lelio ministro maggiore delle milizie di
berto I Re d' Italia. — Girolamo e Francesco Alessandro VII. — Uscirono inoltre dai Lambardi
Conti dell' S. R. I. creati dall'Imper. Sigismondo vari capitani, un podestà a Città di Castello e
nel 1432. — Giovanni-Nicolò celebre giurecon- undici cavalieri dell'Ordine di S. Stefano, — Ar-
sulto, e onorato di diffìcili ambascerie. — Vanta ma: D'argento, all'aquila di rosso, caricata di tre
inoltre questa casa illustri letterati e poeti, de- fascie d' oro e coronata dello stesso; col capo
curioni, podestà, ciambellani, e un tesoriere du- d'Angiò.
cale. — Antonio Cardinale creato da Gregorio LAMBARDI di Maona in Valdinievole (To-
XIII fondò Parma un collegio che per due
in scana). — Furono signori di Montecatini e Casti-
secoli e mezzo fiorì col nome di collegio Lalatta, glione Vecchio, ed ebbero feudale giurisdizione sul
trasformato ai tempi nostri in quello di collegio castello di Buggiano. Addivenuti cittadini luc-
Maria Luisa. — Arma: D' argento, a tre bande chesi, ritennero il nome della contea di Monte-
d'azzurro; col capo d'oro caricato di tre palle di catini. — Arma? Vedi Montecatini.
nero poste in fascia. LAMBARDI di Pisa. Romeo — e Giovanni
LALGARIA di Sicilia, vedi Algaria. degli anziani, il primo nel 1399, ed il secondo nel
LALIGNAMI di Sicilia. — Antica c nobile 1504, 1517 e 1518. — Pietro nove volte priore
catalana e aragonese, di cui fu capo-stipite in tra il 1517 ed il 1554. — Arma: D'argento, a
Sicilia Arnaldo Lalignami ai servigi di Re Pie- tre bande d'azzurro.
tro di Aragona. — Francesco governatore della LAMBARD1NI di Pisa. — Cruccio ed Anto-
sui patria nel 1338; Antonio castellano di Ma- nio furono degli anziani, il primo tra il 1317 ed
tagrifonc di Messina; Antonio Arciv. di Messina il 1387, ed il secondo nel 1381. — Arma: Spac-
nel 1514. (Estinta). — Arma: D'azzurro, alla quer- cato ondato di rosso e d'argento.
cia fruttifera d'oro, fogliata di verde. LAMBERTAZZl di Bologna. — Famiglia prin-
LAM 4 — LAM
cipalissima discendente da un Petrone che alla nero coronata dello stesso. — Cimiero: Un dra-
metà del secelo X era duca e marchese. Trasse go al naturale in profilo. — Motto: nocetqle
il nome da un Lamberto, detto Lambertazzo, che nocknti.
viveva nel 1103 e lo diede alla fazione ghibellina LAMBERTI di Firenze. — Provenienti da un
in Bologna, tenendone il primato per mezzo se- barone tedesco venuto in Italia con Ottone II

colo. Ebbe sette volte il supremo ufficio di con- nel 962. — Lamberto Vescovo di Firenze nel

sole prima del 1211 e il governo dell'Ordine dei 1025; Lastro, cavaliere creato da Arrigo II nel

frati gaudenti, c diede fuori di Bologna ventili) 1024, andò alla seconda crociata ; altro Lamberto
podestà. In patria fu sempre nemica dei Gere- console di Firenze nel 1180. (Estinta). — Arma:
mei, capi di parte guelfa; e nel 1274 fu costretta D'azzurro, a sei palle d'oro.
esulare. Ma ritornatavi dopo la pace conchiusa LAMBERTI di Firenze. — Famiglia distinta
tra le due fazioni per opera del Papa Nicolò III, dalla precedente, che dette alla repubblica tre
ottenne per sedici volte l'anzianato, dal 1331 al priori. — Arma: D' argento, al leone d'azzurro
1359. Giovanni-Ludovico Lambcrtazzi oratore fa- tenente un martello di rosso.
condo nel secolo XV; Fabruzzo poeta illustre; LAMBERTI di Milano. — Arma Grembiato :

Azzo, prete, canonista di rinomanza. (Estinta nel d'oro e d'azzurro; col capo dell' Impero.

«408). — Arma? LAMBERTI di Palermo. — Originaria Mi- di

LAMBERTAZZI di Verona. — Arma: Di lano e trapiantata in Palermo da un Pietro che


verde, all' aquila d' argento imbeccata e mem- fu quivi giurato nel 1441. — Pier-Giovanni dot-
brata d'oro. tore e giudice della Corte pretoriana nel 1510.
LAMBERTELLl di Forlì. — (Estinta). — Gu- — Arma: Spaccato; nel 1.° d' oro, all' aquila di
glielmo nel 1502 si distinse per il suo sapere, e nero, membrata, imbeccata e coronata d'oro; nel
per cariche esercitate presso tutte le corti d' I- 2.° grembiato d' argento e d'azzurro di otto pezzi.
talia, e specialmente in Venezia; Cornelio ce- LAMBERTI di Treviso. — Arma: D'oro, alla

lebre giureconsulto nel 1536 ;


Guglielmo fon- fascia di rosso accompagnata da tre leoni di nero.

datore dell' Accademia dei Filergiti. — Arma: LAMBERTI di Venezia. — Originaria di Ra-
Spaccato in capriolo d'oro c di rosso, al capriolo venna e detta anticamente Inzenguali. — Tra-
d'azzurro caricato di tre stelle di sei raggi d'oro piantata in Venezia, ottenne la dignità tribuni-
attraversante' sulla partizione e cimato da un'a- zia. (Estinta nel 1381). — Arma: Inquartato d' o-
quila di nero, coronata d'oro. ro e d' azzurro, al giglio dell'uno all'altro.

LAMBERTENGIU Como. — Di di antica e LAMBERTI di Verona. — Arma : D'argento,


illustre nobiltà. — Francesco, decurione di Como al leone di rosso.
nel 1 440. — Geremia, religioso del terz' ordine LAMBERTINI di Acquapendente. — Arma:
Francescano, ottenne dopo morto l'onor degli al- D'oro, a tre pali di rosso.
tari col titolo di beato. — Arma: Fasciato di LAMBERTINI di Bologna. — Ebbero a pro-
sci pezzi; il 1. n 3.» e 5.° di rosso; il 2.° 4.° e genitore nel secolo X Petrone duca, e anch' essi,

0." ondato d'argento e d'azzurro. come i Lambertazzi, derivarono il casato da un


LAMBERTI di Bari. — Originaria di Bolo- Lamberto detto Lambertino vivente nel 1166. —
gna, e trapiantata in Bari fu aggregata a quel patri- Furono di parte geremea, ed ebbero feudi i di

ziato e ne godette sempre gli onori. Si distinse per Poggio-Renatico, Caprara ecc. che nel 1510 fu-

molti uomini d' arme, vestì più volte 1' abito rono elevati a contea da Giulio II e nel XVII
gerosolimitano, e fu ascritta al registro delle secolo a marchesato. — In patria molti furono
piazze chiuse. — Arma: D' azzurro, alla fascia consoli e cento anziani; dal 1484 in poi ebbero
di rosso accompagnata da tre rose dello stesso il grado senatorio; e fuori di Bologna furono
poste 2 e 1. chiamati a coprire la carica di podestà. — E-
LAMBERTI di Belluno. — Aggregata sin dal gano viceré di Sicilia; Imelda e Giovauna con-
1766 al Consiglio nobile di Feltre, fu confermata seguirono l'onor degli altari; Guido, Lambertino,
nella sua nobiltà con sovrana risoluzione 6 Mag. Galeotto e Pietro militarono col re Carlo chia-
1821. — Arma? mato in Italia da Clemente IV; Francesco e

LAMBERTI di Brescia. — (Estinta). — Ar- Giordano si distinsero nella guerra di Monteca-


ma: Spaccato; nel 1." d'argento, al leone nascente tini. — Ma ia gloria maggiore di questa famiglia
d'oro, avente nella branca destra anteriore una (oggi estinta) fu il grande Pontefice Benedetto
stella di rosso; nel 2.° partito di rosso, di az- XIV die regnò dal 1740 al 1758. — Arma: D'o-
zurro e di verde ad un capo palo di porpora. ro a, quattro pali d'azzurro.
LAMBERTI di Cuneo. — Conti di Vignolo. — LAMBERTUCCI di Pisa. — Ha dato nove an-
Arma: D'azzurro, fiancheggiato d'argento ;
il pri- ziani al Comune tra il 1 291 ed il 1408. — Ar-
mo caricato di una croce d'oro angolata di raggi ma: Di rosso, alla croce di S. Andrea doppio
dello stesso; col capo d'oro all'aquila bicipite di merlata d'oro.
LAM LAN
LAMBESCIII di Venezia. — Arma: Inquar- LAMPUGNANI di Milano. — Famiglia no-
tato cT oro e di azzurro, ad un giglio dell' uno bilissima, e celebre nella storia delle vicende po-

nell'altro. litiche cui andò soggetta la città di Milano nel-

LAMBRUSCHINI di — Arma: Spac- l'età di mezzo. — Si divise in molti rami, cioè:


cato d'azzurro c d'argento, con la fascia in divisa nei marchesi di Felino Parmigiano, di Casalpu-
d'oro attraversante; nel 1.<> a tre gigli dello stes- sterlengo Lodigiano e di Momeliano Piacentino;
so ordinati in fascia ;
nel 2.° a tre grappoli d'u- nei conti di Trecate Novarese, di Farfango Cre-
va d'azzurro, gambuti e fogliati di verde, ordinati monese, di Rivolta, Gorra d'Adda Milanese e di
in fascia. S. Michele di Tiorio Parmigiano; nei signori di

LAMI di Siena e di Livorno. — - Risieduti Lampugnano, Prandebone, Castel San Giorgio ecc.
nel magistrato senese fino dal 1764. — Arma: — Andrea Arciv. di Milano nel 905 Filippo con- ;

Fasciato d'oro e di rosso di sei pezzi; col capo fidente del re Arduino e dell' imperatore Enrico

d'azzurro caricato di un crescente rivolto d'oro, II, Pietro nel 1031 governatore di Piacenza ; Li-
accostato da due stelle di sei raggi dello stesso. sma console della repubblica milanese nel 1167;

LAMIERI di Verona. — Famiglia antica e Filippo Arciv. di Milano nel 1193; Jacio Cardi-
potente, la quale dopo la morte di Mastino della nale di S. R. C. nel 1200. — Princivallc capo
Scala favorì l'elezione di Alberto a secondo capi- del magistrato di Milano. — Arma: Inquartato;
tano del popolo. — Ubaldino ed i figli di Riz- nel 1.« e 4.o di rosso, alla banda scaccata d'ar-
zardo furono nel 1334 tra i seguaci del partito gento e di nero di tre pezzi; col capo dell'impe-
del ribelle Frignano della Scala, e ne pagarono ro; nel 2.° e 3.° d'azzurro, ad un quadrello d'ar-
la pena colla forca. — Arma: D'oro, a due grifi gento; il quadrello del secondo accompagnato in
affrontati di nero, sostenuti da una campagna capo da una mano di carnagione posta in fascia,

d'azzurro, tenenti nel mezzo delle zampe ante- il polso vestito d'argento, tenente una chiave dello
riori un pesce di verde, posto in palo. stesso in fascia attraversante sul capo del pri-
LAMMA di Cremona. — Dettero alla patria mo ; sul tutto d' oro, ad una volpe corrente al

ventotto decurioni, dei quali il primo fu Gabri- naturale.


no nel 1101, e l'ultimo il giureconsulto Giambat- LANA di Brescia. — Fu signora del feudo
tista nel 1628. — Arma? di Sanguineto. — Guicciardo uomo celebre per
LA MOTTA di Nicosia (Sicilia). — Famiglia potenza e valore. — Leonardo Vescovo di Budua
decorata della baronia di S. Silvestro e patrizia nel 1552 e Giulio di Vulturara nel 1607. — Celso
della città di Nicosia. — Giuseppe senatore nel di Ferrando vestì J'abito dei Cavalici di S. Ste-
1786. — Francesco vicario apostolico quella di fano nel Mag. 1653. — Arma?
diocesi. — Arma: Trinciato d'azzurro d'argen- e LANA di Roma. — Arma: D'argento, ad un
to, alla banda di porpora attraversante sulla par- bisante d'oro.
tizione, caricato il primo di tre stelle di otto rag- LANARIO di Napoli. — Arma: D'oro, alla
gi d'argento, 2 e 1. palma di verde, sostenuta da due leoni contro-
LAMPARELLI di Spello (Umbria). — I Lam- rampanti d'azzurro.
parelli furono custodi della torre di Acquatino. LANATA di Calabria. — Arma . Di rosso, al
— Giacomo, governatore del terziere di Porta- leone d'argento guardante il sole d'oro, posto nel
chiusa nel 1321, purgò la città dai malfattori; primo cantone.
Luca di lui figlio, governatore di Portadivisa nel LANCE di Sicilia. — Arma: D'azzurro, a tre
1326 e 1329; Francesco-Maria figlio del capitano lance d'oro poste in palo, la punta in alto, or-
Carlo fu esattore dei Quinteni e notaro presso la dinate 2 e 1.

nonziatura di Portogallo ; Carlo di Francesco-Ma- LANCI di Urbino. — Questa famiglia urbi-


ria famoso pittore scolaro di Lanfranco canonico nate si trapiantò in Roma nel XVII secolo, do-
e priore di S. Maria Maggiore di Spello. — (Estinta ve à goduto il titolo di marchese. — Arma: li-
nel 1731 nella persona di Girolamo fratello del na lancia in palo.

precedente che morì in Portogallo. — Arma: LANCE A di Venezia. — Arma: D' oro, ad
D'azzurro, al capriolo rovesciato d'oro sostenente un giglio di rosso, con una lancia da torneo va-
tre lampade d'argento. riopinta d'argento, di nero, armata d'argento, po-
LAMPISI di Sicilia. — Originaria di Milano sta in banda, attraversante sul giglio.
e trapiantata in Sicilia da un Giov.-Battista Lam- LANCELLOTTI di Napoli. — Proveniente
pisi, castellano di Marsala sotto il re Alfonso. — da Rinaldo di Durazzo principe di Capua e fi-

Ebbe la baronia di Galati. — Gian-Girolamo giu- gliuolo naturale del re Ladislao, detto comune-
dice della R. Corte. — Arma: D' azzurro, alla mente Lancillotto, si stabilì primieramente in
banda accostata da due stelle, a sei bande ri- Foggia, poi in Oppido e quindi in Napoli, ove
tirate tre dal capo, e tre dalla punta, il tutto fu ascritta al Monte Manso. — Ha goduto nobil-
d' oro. I
tà in Tropea, ed ebbe quattro baronie, il mar-
LAN —6— LAN
diesato del S. R. I; ed il principato di San Gior- cipato di Trabia, di cui fu investito un Ottavio
gio. — Ferrante, prode soldato, morì nelle guer- nel 1601. — Carlo Lancia stratigò di Messina
re di Portogallo; Giuseppe Vescovo di Sara nel nel 1236; Corrado capitano giustiziere di Paler-
1702; Filippo, distinto giureconsulto. — Arma; mo nel 1304; Federigo esimio cultore delle let-
Interzato in palo; nel 1.°di Ungheria; nel 2.° di tere ; Blasco celebre giureconsulto e vicario ge-
Durazzo; nel 3.° di Gerusalemme. nerale del regno eletto da Carlo V. — Arma:
LANCELLOTTI di Roma. — È un ramo dei D'oro, al leone coronato di nero, armato e lam-
Lanci Hot ti di Salemi stabilito in Roma nel 1442 passato di rosso, con la bordura composta d'ar-
da un Federigo. — Per concessione di Carlo VI gento e di rosso.

ebbe nel 1726 il principato di Lauro. — Sci- LANCI ANI di Velletri. — Arma: Spaccato;
pione, Orazio e Filippo furono Cardinali di S. R. nel 1." di rosso, al leone nascente d'oro; nel 2."

Chiesa, il primo nel 1583, il secondo nel 1611, d' azzurro, alla rosa di rosso, accompagnata in

e il terzo nel 1798. (Estinta). — Ani» a: D'az- punta da altre tre rose d'argento.
zurro, a cinque stelle d'oro, 2 e 3, accompagnate LANDE o LODI di Brescia. — (Estinta). —
in capo da un lambello di quattro pendenti di Arma: Spaccato; nel \j d'azzurro, al cane d'ar-
rosso. gento rampante, tenente fra le zampe uno scudo
LANCELOTTI o LANZIROTTI di Sicilia. - d'oro ; nel 2." d'azzurro bandato di quattro pez-
Originaria di Francia e trapiantata in Sicilia sotto zi, due di rosso, e due d'argento.
il Re Manfredi verso il 1260 da un Lancillotto LAND1 di Firenze. — Originaria della Ca-
virtuoso cavaliere e governatore della città di stellina nel Chianti, cominciò a godere il priorato
Trapani. — Ebbe le signorie di Rabici e di Sa-- nel 1384 e lo conseguì per tredici volte. Sei* Ja-
naggia con titolo baronale; e fiorì in Salemi e in copo di Bonaiuto fu notaro della Signoria nel

Mazzara. — Giacomo castellano Salemi. — An- di 1422. — Un ramo di questa famiglia diede il

tonio capitano. — Arma: Di rosso, d'o- alla fascia cavaliere Ottavio di Francesco avvocato nella

ro caricata da 5 elmi d'azzurro. curia fiorentina ed uno dei più famosi giurecon-
LANCELLOTTI di Velletri — Arma : Par- sulti del secolo XIX. (Estinta). — Arma: D'ar-
tito; nel 1.° d'azzurro, alla fascia inclinata d'oro, gento, al semivolo d'azzurro.
avente al basso quattro pendenti dello stesso, ed LANDI di Piacenza. — Furono detti prima
accompagnata in punta da cinque stelle di otto dell' Andito, poi da Landito, da Landò e final-

raggi d'oro, disposte 2, 1 e 2; nel 2.» d'argento, mente Landi. Nella storia piacentina apparisce
a tre bande di rosso, caricate, la prima e la ter- questa famiglia fra le più valide partigiane ed au-
za, di una rosa dell'uno nell'altro. siliarie dell'impero, e fu signora della contea di
LANCETTA (dalla) di Cesena. — Originaria Venafro nel regno di Napoli, dei feudi imperiali
da Forlimpopoli, vanta uomini illustri nelle armi, di Torresana, Bardi Compiano, Pieve di Bedonia,
fra' quali un Dionigio esperto capitano di Pan- ed altre molte castella in vai di Taro. — Portò
dolfo Malatesta e Pier-Antonio Capit. di Dome- il titolo di conte, marchese e principe, secondo i

nico Malatesta Novello, il quale concesse la no- luoghi; e in Bardi ebbe il privilegio di batter
biltà alla famiglia Dalla Lancetta. (Estinta nel moneta. — Guglielmo podestà di Vicenza, di Mi-
1723). — Arma: D'azzurro, a due lancette d'ar- lano e nel 1235 di Piacenza; Obizzo valente ca-
gento passate in croce di S. Andrea, colle punte pitano; Agostino ambasciatore del duca Pier-Lui-
in alto. gi Farnese a Venezia; Manfredo governatore dello
LANCETTI di Cesena. — Di origine longo- Stato di Milano eletto da Filippo li. — Altri fu-
barda, e detta avanti il secolo XIII degli Alber- rono ambasciatori, magistrati e capitani. — Ar-
toni, prese il nome di Lancetti da un Lancetta. ma: Inquartato; nel 1.» e 4.» palato d'oro e d'az-
— Alberto nunzio dei Longobardi; Alessandro zurro, alla fascia d' argento attraversante sul
Cardinale; Giavan-Maria famigliare di Pandolfo tutto; nel l.« e 3.° fasciato ondato d'oro e d'az-
Malatesta signore di Brescia. — Arma: Di. . .
,
zurro.
al leone di rosso, tenente fra i denti due lancie LANDI di Sanseverino (Marche). — Arma:
al naturale. Spaccato; nel 1.» d'oro, all'aquila di nero, coro-
LANCI-CAPPONI di Rimini. — Piotro agen- nata del campo; nel 2.» d'azzurro, a due delfini
te della Romagna sotto Paolo V. — Arma: D'ar- al naturale affrontati in palo, e moventi da onde
gento a tre lancie di rosso poste una in palo e marine.
le altre due in croce di S. Andrea; collo scu- LANDI di Siena. — Furono dei nove, risie-
detto in abisso Irinciato di nero e d'argento. duti dal 1391. — Cornelio Arcivescovo di 0-
LANCIA o LANZA di Sicilia. — Ebbe ori- tranto; Lorenzo ambasciatore a Sisto IV, ed An-
gine da un Ernesto duca di Baviera, e si tra- giolo a Carlo V; Carlo cavallerizzo reale. — Ar-
piantò in Lombardia e nel Napoletano. In Sicilia ma: Di rosso, a due burelle d'oro, la prima delle
fu signora di molte baronie e contee, e del prin- quali abbassata sotto il capo d.*ftzzurro caricato
LAN —7— LAN
di una colomba avente nel becco un ramo di o- zia nel 1490, e di questi essere stato Simone
livo al naturale. Landò cavaliere e segretario veneto, il quale per

LANDI di Velletri. — Arma: Spaccato, d'ar- decreto del Senato 25 Sett. 1559, in vista de'

gento e di rosso, al monte di tre cime di verde buoni servigi resi alla Repubblica, essendo se-

movente dalla punta, sormontata da un albero gretario presso la Cesarea Maestà, ebbe in dono
al naturale accompagnato in capo da tre stelle 150 ducati; altri vennero da Lucca, e se ne à

di otto raggi d'oro. memoria fin dal 1351 in uno Stefano quondam
LANDI o LANDÒ di Venezia. — Originaria Cristoforo, e dal 1362 in un Francesco di Cri-

di Jesolo, ottenne la nobiltà nel 1297 al serrar stoforo : ed altri di Romagna, ed avevan case

del maggior Consiglio. — Pietro eletto da Gre- nella contrada di S. Raffaele. — Notari, avvo-

gorio XII Patriarca di Grado nel 1 408, trasfe- cati, pievani e canonici sono usciti da queste fa-

rito poi da Alessandro V nel 1409 al patriarcato miglie, ma il più noto fu il conte Antonio-Giro-

di Costantinopoli, e nel 1411 promosso da Gio- lamo Landò, nobile cretense, che recitò la fune-

vanni XXIII al cardinalato. — Marino nel 1432 bre orazione per la morte di Monsignor Melezio

era del Consiglio dei X, e fu uno dei senatori Tipaldi Arciv. e primate di Filadelfia, stampata
che dannarono nel capo il famoso generale Car- in Venezia nel 1713. — Arma?
magnola. — Vitale, figlio del precedente, pode- LANDINI in Firenze. — Originaria di Pra-

stà e capitano di Ravenna nel 1461, consigliere tovecchio. — Cristoforo di Bartolomeo notaro

nel 1466, e l'anno seguente capitano a Brescia; della signoria nel 1494 ed eccellente poeta e fi-

quindi podestà a Verona nel 1 468 e luogotenente losofo. — Jacopo tanto si distinse nella musica

a Udine nel 1474-1475. — Luigi, altro figlio di che il Re di Cipro volle in Venezia coronarlo so-

Marino, podestà di Torcello nel 1464, sindaco e lennemente d'alloro. — Bernardo priore nel 1532.

provveditore in Levante nel 1475, savio di Ter- (Estinta). — Arma: D'azzurro, al monte di "sei

raferma nel 1476, provveditore del Friuli nel cime d' oro, sormontato da tre rami d'albero al

1478 e podestà a Brescia nel 1482. — Pietro di naturale.

Giovanni di Marino, dopo essere stato giudice LANDINI di Firenze. Omonima ma distinta

alle petizioni, savio agli Ordini, savio di Terra- dalla precedente, originaria di Acone. — Landi-
ferma, provveditore in Romagna, podestà a Pado- no si segnalò a Campaldino. — Arma: D'argento,

va e procuratore di S. Marco, nel 1 538 fu eletto al gatto rampante di nero accompagnato in capo
doge della Repubblica che governò fino al 1545. da un lambello di rosso.
— Antonio di Girolamo nell'età di 18 anni tro- LANDINI DEI PESCI di Firenze. — Origi-
vossi alla battaglia delle Curzolari contro i Tur- naria di S. Lorenzo a Vicchio nel piviere di Ri-
chi e vi rimase ferito; fu podestà di Padova nel poli, conseguì la cittadinanza fiorentina durante

1605, provveditore generale sopra i viveri in Ter- il principato. — Arma : D' azzurro, a tre pesci
raferma nel 1607, capitano di Brescia nel 1609- d'oro chiusi dentro un cerchio dello stesso.

1610, procuratore di S. Marco nel 1613, e nel LANDÒ di Venezia, vedi Landi.
1617 provveditore generale nel Friuli nella guer- LANDÒ di Verona. — Fu ammessa al nobile
ra contro gl'imperiali, nel qual tempo piantò un Consiglio di Verona nel 1486 e diede celebri me-
forte presso Gradisca che fu chiamato Landò dal dici, cancellieri, giudici di collegio e podestà di
suo cognome. — Giovanni figlio di Antonio di Peschiera. L'anno 1792 ebbe il titolo comitale
Girolamo fu uno dei più grandi uomini di stato dalla Repubblica Veneta sopra una porzione della
e dei più famosi oratori che abbia avuto la Re- così detta Podestaria dei Lissini. — Ottenne la

pubblica. Diverse ambascierie onorevolmente, so- conferma dell'avita sua nobiltà con sovrana riso-
stenne, fra cui quella di Roma, ove più di sette luzione 29 Mar. 1823.— Arma: Eguale a quella
anni stette presso i pontefici Innocenzo XI ed dei Landi di Venezia.
Alessandro Vili, e tanto si fece da essi stimare LANDOLINA di Sicilia. — Famiglia che si

che potè pienamente riuscire in tutte com- le sue vuole originata da Landolo conte di Absburgo e
missioni. Coprì le primarie magistrature della Re- figliuolo di Guntramo principe normanno, e sta-
pubblica ed ebbe la veste procuratoria de Ultra bilita in Sicilia da Rolando Landolina commilito-
nel 1694. — Arma antica: Di rosso, a tre mani ne del conte Ruggero. — Ebbe nobiltà in Sira-
d'argento. — Arma moderna: Inquartato d' ar- cusa ed in Noto, e fu signora di quarantasei feu-
gento e di nero. di, di tre marchesati, di sei ducati e del princi-
LANDI di Venezia. — Oltre la famiglia pa- pato di Caba cambiato poi con quello di Torre-
trizia di questo nome, di cui si è superiormente bruna nel 1744. — Il l.° Lug. 1809 Pietro Lan-
parlato, il cognome Landi era portato da altre dolina fu riconosciuto nel titolo di marchese di
famiglie cittadine di Venezia, e più cose noi tro- Sant'Alfano. — Luigi milite e castellano di Noto
viamo registrate nelle cronache. — Alcuni, di- pel Re Carlo l d'Angiò ; Giovanni valoroso capi-
cesi, originari di Milano e trapiantati in Vene- tano; Rinaldo consigliere e familiare del Re Mar-
LAN — 8 - LAN
tino; Giuseppe sonatore di Palermo; Saverio ce- si fermarono in Pisa circa il 980 sotto l'impera-
lebre archeolago ed autore di più opere. — Ar- tore Ottone II e composero il prim'ordine del pa-
ma : Partito d' argento e di nero incoppato del- triziato della Repubblica. Tenne a parte ghibel-
l'uno nell'altro; col capo del secondo caricato da lina e fu spesso cacciata e rimessa in città, se-
tre gigli d'argento. — Motto: ne me tangas. condo il trionfo delle fazioni. Ha dato alla patria

LANDRIANI di Milano. — Annoverata fra quaranta priori dal 1434 al 1595 e parecchi an-
le nobili e principali famiglie milanesi, e molto ziani. Ebbe molti uomini celebri. — Uberto Lan-
potente fino dal secolo XII vivendo a tal epoca franchi Cardinale e Arciv. di Pisa nel 1132; 0-
un Guido Landriano che sottoscrisse come primo nofrio ambasciatore dei Pisani al Re Federico in
plenipotenziario della Repubblica milanese la pa- Lombardia nel 1154. — Lanfranco e Lamberto
ce tra Federigo Barbarossa e le città lombarde. consoli della patria. — Benedetto podestà di Pec-
Si divise in varie linee, e fiorì in Napoli ov' eb- cioli. (Estinta). — Arma: Spaccato d'argento e

be nobiltà al seggio di Porto, in Palermo, in Co- di rosso.

mo, in Piacenza ed in Parma. Fu per qualche LANFRANCHl di Palermo. — Un ramo della

tempo signora del castello di S. Colombano nel precedente trapiantato in Palermo da un Ber-
territorio di Lodi, fu capitanea di Landriano, ed nardino Lanfranchi nel 1515. — Arma: Uguale
ebbe molti altri feudi con ampia giurisdizione. — alla precedente.
Diede molti podestà, castellani, generali di ordini LANFRANCHl di Vicenza. — Originaria di

religiosi. — Gerardo Landriano. Vescovo di Co- Pisa, trapiantata in Vicenza da un Varizeno vi-
mo, fu creato cardinale dal papa Eugenio IV; cario di questa città per l'imperatore Enrico VII.
Antonio celebre guerriero, sostenne valorosamente Ebbe giureconsulti preclarissimi e fu aggregata
la guerra contro i Veneziani; Pietro ottenne il alla nobiltà cittadina. (Estinta). — Arma?
governo di Milano con Giovan-Giacomo Trivul- LANFRANCH1NI di Verona. — Fiorente fino

zio; Ambrogio, pei servigi prestati a Francesco- dal secolo XII, nel qual tempo viveva un Caval-
Maria, duca di Urbino, ebbe in dono il feudo di casore Lanfranchini che Federico Barbarossa creò
San Costanzo. — È fregiata del titolo comitale. custode della porta alla residenza imperiale. Nei
— Arma: D'oro, al mastio di fortezza d'azzurro, secoli successivi Cristoforo fu oratore alla Veneta
merlato di due pezzi dello stesso, aperto del cam- Repubblica e consigliere dell' Imp. Federico III

po, fabbricato di nero e sormontato dall' aquila che fregiollo del titolo di conte palatino e cav.
spiegata dello stesso. del S. Palazzo Lateranense. — Andrea ed Otta-
LANDRIANO di Sicilia. — È un ramo della vio celebri giureconsulti. — Nel 1407 i Lan-
precedente il cui capostipite governò V isola di franchini vennero aggregati al patrio Consiglio;
Sicilia col carico di presidente. Giuseppe-Fran- e nel secolo XVII ebbero dalla Veneta Repub-
cesco conte di Landriano fu straticò di Messina blica l'investitura feudale di Bagnol di Nogarole.
nel 1570. — Arma: Uguale alla precedente. Fu confermata nell'avita sua nobiltà con sovrana
LANDUCCI di Siena. — Del popolo, originari risoluzione 14 Lug. 1820. — Arma: D'oro, al-

di Montefollonico risieduti nel 1395.— Ebbero: l' aquila bicipite spiegata di nero, coronata del
il B. Cristoforo Olivetano noli 461; Fra Bernar- campo e tenente fra gli artigli un listello di az-
dino di Pietro lettore in Siena e generale del- zurro col Motto: VIRTl'TE duce.
l'Ordine Carmelitano nel 1509; Fr. Ambrogio sa- LANFREDINI di Firenze. — Originari di
crista di Alessandro VII e Vescovo di Ponfirio, a Roma e onorati diciotto volte del priorato e cin-
cui spese fu innalzata la facciata di S. Martino; que del gonfalonierato tra il 1334 e il 1520.
Andrea valoroso difensore della patria nell'assedio Sotto il governo dei Medici conseguirono per tre
del 1726; Landuccio capo della Repubblica sotto volte la dignità senatoria. — Giovanni di Ghe-
Pietro Strozzi ; e Panfilo colonnello d' infanteria. rardo si distinse nel governo della Repubblica e
— Arma: D' argento, al monte di dieci cime di per decreto deila signoria fu armato solennemente
rosso, accompagnato da tre dadi dello stesso. cavaliere nel 1359; Lanfredino di Jacopo amba-
LANFRANCHl di Chieri (Piemonte). — Conti sciatore di obbedienza a Leone X; Bartolomeo
di Ron secco. — Aggregata all'albergo dei Balbi; un Vescovo di Fiesole nel 1605; e Giacomo Cardi-
Francesco-Antonio segretario di guerra e di ga- nale nel 1734. (Estinta nel 1741). — 'Arma:
binetto ed il di lui figlio omonimo, nel 1789 fu- D'argento, a due anelletti concentrici di rosso, e
rono guardasigilli. —
Con lui si spense la famiglia una torta dello stesso in cuore racchiusa dentro
Lanfranchi. — Arma: D oro a cinque bande d'az- gli anelletti.
zurro. — Cimiero: Un braccio destro armato, im- LANFREDUCCI di Pimi — Ha dato cinque
pugnante una lancia d'oro. — Motto: omne so- priori alla patria, il primo de' quali fu Giambat-
Lt'l FORTI PATRIA. tista nel I46C, e l'ultimo Lanfreduccio nel 1579.
LANFRANCHl di riso. — Una delle sette — Arma: D'oro, al leone di rosso.
primarie famiglie pisane, di origine tedesca, che LANGHl di Novara. — Nobile famiglia insi-
LAN — 9 — LAN
gnita del titolo comitale nella porsona di Antonio Arrigo VI; altro Lanterio Podestà di Piacenza;

Langhi nel secolo XVIII. —- Matteo Cardinale di Giovanni dottor di legge; Vincenzo Arcivesco-

S. R. C. creato dal Papa Giulio li; Flaminio, vo di Ragusa. — Un ramo di questa casa fiorì
religioso barnabita fu oratore, poeta, filosofo e in Ventimiglia. — Arma antica: D'azzurro, al
teologo e autore di opere stimabili; Carlo-Antonio crescente rivolto d' argento sormontato da una

membro del Collegio dei dottori; altro Carlo- stella di rosso. — Arma moderna: Spaccato; nel

Antonio appartenne ai LX decurioni. — Arma: 1.o d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° d'azzurro,

D'argento, al leone fasciato di rosso e di verde, al crescente rivolto d' argento, accompagnato da
coronato d'oro, con la fascia d'azzurro attraver- due stelle di rosso, una in capo e l' altra in

sante caricata di tre crescenti rivolti d' argento. punta.


— Cimiero: Il leone uscente dello scudo. — LANTI di Pisa. — Ha dato alla patria undici

Motto: DE ORE LEONIS NEMO EST REDIMAT IMPERIUM. priori, il primo de'quali fu Michele nel 1436, c

LANGOSCO del Piemonte, Conti di Langcsco i' ultimo Agostino nel 1568. — Arma: Di rosso,

e di Stroppiana. (Estinta). — Arma: Spaccato di a tre aquilotti d'argento, posti 2 e 1.

rosso e di azzurro; col capo d'oro, all'aquila di LANTI di Siena. — Furono del popolo, ri-

nero coronata dello stesso. sieduti fino dal 1423. — Arma: D'oro, al gallo

LANNOY o NOYA DELLA NOYA di Napoli. di nero crestato e barbato di rosso.


— Originaria di Fiandra, prese il nome del ca- LANUVIO di Velletri. — Arma: D'azzurro,

stello diLannoy che possedeva in feudo. Passò all'albero al naturale movente dalla punta, su

nel regno di Napoli, ed un ramo si trapiantò nel cui posa un' uccello di

Barese. — Ha goduto nobiltà in Napoli al seggio LANZA di Molfetta (Terra di Bari). — (Estin-
di Nido, à vestito l'abito di Malta e ottenne ta). — Arma : Di alla banda d' argento cari-
l'Ordine del Toson d'oro. — Fu signora di 17 cata di due file di losanghe accollate di nero, e

feudi, di tre contee, del ducato di Boiano e del sormontata da una lancia d'argento posta in palo.

principato di Sulmona. — Francesco Lannoy vice- LANZA di Mondovì. Conti. — Arma: D'az-
rè di Sardegna; Carlo gran scudiere di Carlo V, zurro, a tre lancie d'oro, banderuolate verso sini-
viceré gran capitano del regno; Rodolfo gran stra di rosso, in tre pali; col capo del secondo,

cancelliere del regno di Napoli per il Re Luigi all'aquila di nero, coronata dello stesso, linguata

XII. — Arma: D'azzurro, a tre leoni d'oro, coro- di rosso. — Motto-, virtute duce, comite for-
nati dello stesso e linguati di rosso. — Alias: tuna.
D'argento a tre leoni coronati di verde 2 e 1. — LANZA di Sicilia vedi Lancia.
Cimiero: Un leone uscente e coronato di verde. LANZAROTTI di Padova. — Arma: D'az-
LANTANA di Brescia. — (Estinta). — Arma: zurro, a tre picche d'oro, armate d'argento, poste
D' azzurro, a varie piante di lantana, moventi ciascuna in banda, disposte in sbarra.
dalla punta, caricate di pomelli di rosso e fioriti LANZAVECCHIA di Alessandria. Originaria
d' oro. di Oviglio, e trapiantata in Alessandria quando
LANTE-MONTEFELTRO di Roma, — Di quella terra concorse alla edificazione di essa. —
origine pisana, trapiantata in Roma da Pietro Fu ricca e potente, e fin dai primi anni acquistò
Lante all'epoca della decadenza delle Repubblica grande autorità nella nuova patria. — Con altre

di Pisa. Fu dichiarata nobile e marchesa sovrana nobili famiglie alessandrine prese parte alla Cro-
di Massa in Lunigiana da Venceslao imperatore; ciata del 1 288 e fu tra le ghibelline del Comune e ne
ed ebbe il ducato di Bomarzo nel 1631, e il prin- capitanò il partito in tutte le discordie civili. —
cipato di Cantalupo in Sabina. Vanta molti uomini I Lanzavecchia furono i rivali costanti dei Gua-
illustri nelle armi, nelle lettere, e nella gerarchia sco, e per sostenersi di fronte a questi dovettero
ecclesiastica, e fra questi quattro Cardinali, Mar- spesso ricorrere all' intervento straniero, ed in

cello, Federico, Antonio, Alessandro. — Arma: particolar modo a quello dei marchesi del Mon-
Di rosso, a tre aquile d'argento coronate d'oro, ferrato. Nel 1310 cooperarono efficacemente a dar
2 e 1: Spaccato d'azzurro alla quercia ghiandata la patria in mano a Re Roberto, e molti di loro

d'oro in quattro rami passati in doppia croce furono uccisi nella sconfitta data dagli Alessan-

di S. Andrea. sandrini a Raimondo Cardona nel 1313. — Vis-


LANTERI del Piemonte. — Conti — Arma: sero molti anni in esiglio, per cui diedero origine
Bandato d'azzurro e d'oro. ad altre famiglie, segnatamente nel Monferrato.
LANTERIO di Brescia, — Provenienti da — Nel 1447 presero efficace e gloriosa parte alla

Lanterio marchese dell'Istria, e detti anticamente vittoria del Bosco contro lo armi di Francia, nel
Paratico da un castello di loro signoria. Tennero qual combattimento molti di loro, combattendo
per molti anni la parte dei Guelfi, e quindi si da eroi, rimasero sul campo. — Ebbe valorosi
schierarono tra i Ghibellini. — Lanterio nel 1192 guerrieri e famosi legisti. — Ottone podestà di
fu fatto conte della Romagna dall' imperatore Savigliano nel 1251 ed Accursio di Genova nel
LAN - 10 — LAP
4 ìli; Giacomo fu capitano del popolo a Bologna rosso; tutti gli scacchi rossi sono caricati da due
nel 1273; Galeazzo nel 1420 otteneva in feudo fascette di nero.
dal marchese Giovan-Giacomo di Monferrato la LANZINI-GUANASSONI di Mantova. — Ar-
terra di Rivalta, dove la sua famiglia dimorò lun- ma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, ad una mascella
gamente. Nel 1513 Giovanni fu consigl. segreto inferiore umana d'argento posta in fascia; nel 2.°
di Massimiliano Sforza duca di Milano. — Fra d'argento, a tre bande di rosso.
gli uomini d' armi meritano essere ricordati un LANZIROTTI di Sicilia, vedi Lancellotti.
Camillo prode capitano che nel 1556 sostenne LANZONI di Firenze. Arma: D'oro, all'al- —
valorosamente la difesa di Vignale contro le armi bero sradicato di verde con due mazzi d'armi di
di Francia e vi rimase ucciso, ed Odoardo che nero sospese ai rami; col capo d' Angiò.
scgnalossi grandemente nel 1557 nella guerra LANZUOLI o LANZUDI di Venezia. — Ori-
del Piemonte, nel 1560 all'impresa di Tripoli, e ginaria di Torcello, ottenne la nobiltà al serrar
nel 1586 nelle guerre di Fiandra a Breda di cui del maggior Consiglio. (Estinta nel 1438). — Ar-
era governatore. — Questa famiglia è fregiata ma: D'azzurro a sei losanghe d'oro.
del titolo di conti di Buri. — Arma: D' azzurro, LAPARELLI di Cortona. — Veronica, mo-
a tre lancie d'oro banderuolate dello stesso verso naca benedettina, illustre per santità; Marcan-
destra in tre pali; col capo del secondo, all'aquila cantonio, poeta, autore del poema la Cristeide;
bicipite di nero. altro Marcantonio Cav. di S. Stefano nel 1682 e
LANZE (delle) del Piemonte. — Conti di Sale. Giambattista creato dal Pontefice Pio IX Vescovo
— Arma: D'azzurro, inquartato da un filetto di Cortona il 23 Feb. 1872. — Arma: Spaccato;
d'oro, a tre lancie da torneo d'oro, banderuolate nel 1.° partito d'azzurro e d'oro, al giglio del-
dello stesso a sinistra, in tre pali, in ciascuno l'uno all'altro; nel 2.° palato d'oro e d'azzurro
dei cantoni, primo e quarto. — Cimiero: Una di quattro pezzi.
donna alata con una lancia in mano. — Motto: LAPI di Bologna. — Se ne à menzione nelle
URGENDA OCCASIO. Cronache del secolo XIV per un Berto Lapi, uno
LANZE di Vicenza. — Arma: D'azzurro, ad dei capitani bolognesi mandati a dare il guasto
una freccia senza stile, di rosso, armata d'argento, a Frignano. Poco dopo si veggono del Consiglio
impennata dello stesso, posta .in banda. generale e tra gli anziani. — Francesco procu-
LANZENIGHI di Treviso. — Arma: Di rosso, ratore dei Fiorentini alla pace conchiusa col mar-
a tre lancie da torneo d' oro, poste in palo, i chese di Ferrara nel 1390; Giovanni giureconsulto
ferri in basso, alternati con quattro rose del di grido e dei dodici di balia nel 1394; Pietro
secondo poste in fascia. priore generale dei Gaudenti. — Arma?
LANZI di Bergamo. — Antica ed illustre LAPI-RINALDI di Firenze. — Questa casa
famiglia detta anche de Lanciis, de Lantiis o de dal 1 303 al 1390 ebbe dieci priori ed un gonfa-
Lanzis — Guiscardo fu podestà di Milano, di Ge- loniere di giustizia, e mancò durante il secolo XV.
nova, Cremona e Piacenza. — Arma? — Arma: Spaccato d'azzurro e d'oro, a due
LANZI di Forlii. — (Estinta). — Nel 1419 gigli gambuti passati in croce di S. Andrea,
fioriva Tomaso Lanzi abate e generale dei Ca- dell' uno nell' altro.

maldolesi, e nel 1500 Gaspare guerriero e coman- LAPI di Firenze. — Omonima ma distinta
dante di truppe. — Arma: D'azzurro, alla banda famiglia che ottenne nove volte il priorato tra il

d'oro accompagnata da tre stelle, di sei raggi 1374 e il 1508. (Estinta nel 1717). — Arma: Di
dello stesso, due in capo, ed una in punta. rosso, alla fascia d' argento caricata di un leone
LANZI di Reggio Emilia. — Originaria di illeopardito di nero.

Casteldaldo e trapiantata in Reggio negli ultimi LAPl-FICOZZI di Firenze. — Conseguirono


anni del 1300, figurò sempre fra le famiglie nobili venti volte il priorato ed una volta il gonfalo-
e ricche. Fu signora di molte possessioni di cui nierato, e furono illustrati da Silvestro illustre
una frazione é chiamata pure oggidì Cà de'Lanzi. giureconsulto , e dal famoso architetto Filippo
— Camillo, dopo essere stato degli anziani in Brunellesco. — Arma: D'oro, a tre fascie ondate

patria, podestà di Minozzo, fu podestà di Sassuolo d'azzurro, accompagnate in capo da due foglie

nel 1619. (Estinta). — Arma: D'azzurro, al leone di fico di verde.


di quattro pezzi: il |.« di rosso, il 2.» e 3.» del LAPI di Pesaro. — (Estinta). — Arma: D'ar-
campo; il 4.° d'oro, tenente il gonfalone sviluppato gento, alla fascia di rosso, accompagnata da tre
l sinistra d'argento, e caricato della croce di rosso. api al naturale, 2 in capo, ed 1 in punta.
LANZ1NA V ULLOA di Napoli. — Origina- LAPI di Pisa. — Ila dato al Comune sei

ria di Spagna, trapiantata nel regno di Napoli anziani dal 1349 al 1406, ed un priore nella per-
nella metà del secolo XVII. È fregiata dei titoli sona di Pietro nel 1488. — Arma: Di rosso, al

di duca di Lauria e di marchese di Favate c capriolo d'oro accostato da tre trifogli d'argento,

RotondHla. — Arma: Smaccato d'argento e di due in capo ed uno in punta.


LAS 1 — LAT
LAPIS di Messina. — Arma : D' azzurro, al- LASCARIS di Ventimiglia. — Celebre fami-
l' albero sradicato al naturale, attraversato nel glia greca dell'impero d'Oriente, il cui lustro
tronco da una trangla scorciata d' oro, caricata incomincia con quello di Teodoro che fondò l'im-
dalla parola Lapis di nero. pero di Nicea. Riparata in Italia dopo la caduta
LARDI (de) di Adria e di Ferrara. — Assai di Costantinopoli in mano dei Turchi, si diramò
devota ai duchi Estensi, ne fu da questi onorata in varie città e specialmente in Ventimiglia in cui

delle principali cariche della loro corte. — Co- fiorì decorata del titolo di marchese di Ventimiglia.
stantino segretario del duca Ercole I e capo dei Fu capo-stipite di questo ramo un Pietro signore
magnifici cancellieri della città di Ferrara; Lo- della Briga e di Castellar. — Bartolomeo addot-
dovico suo figlio, visconte nella città di Adria torato in leggi a Pisa nel 1600; Francesco con-
nel 1476; Vincenzo segretario di Eleonora d'Ara- sigliere e senatore, e poi avvocato generale fiscale

gona duchessa di Ferrara, cancelliere del duca nel senato di Nizza; Giulio-Cesare governatore e

Ercole, e primo della famiglia ad essere aggre- prefetto di Oneglia, ambasciatore alla Corte di
gato alla cittadinanza Adriese nel 1473; e Fran- Spagna nel 1718; il marchese Giuseppe-Maria-
cesco, camerario del duca Ercole da cui fu inve- Vincenzo cavaliere dell'Ordine supremo della SS.
stito nel 1496 di un feudo nel Polesine. — Nel Annunziata nel 1780. (Estinta nel 1838). — Ar-
1750 questa famiglia si trapiantò nella città di ma: Inquartato; nel 1.» e 4." d'oro, all'aquila

Adria e fu aggregata a quel Consiglio nobile. bicipite di nero coronata dello stesso; nel 2.° e
L'imperat. d'Austria, con sovrana risoluzione 29 3.° di rosso, al capo d'oro. — Lo scudo accollato

Mar. 1823 le confermava la sua antica nobiltà. — all' aquila bicipite di nero, membrata, rostrata e

Arma? coronata d'oro. — Motto: nec me fulgura.


LAREDO di Sicilia. — Arma: D'azzurro, al LASCHETTI di Pisa. — (Estinta). — Arma:
castello di due torri d'oro merlate di tre pezzi D'oro, alla testa muliebre al naturale posta in

banderuolate d' argento svolazzanti a sinistra, profilo, tenente in bocca un ramo di ulivo di

accompagnato da un leone coronato d'oro a guardia verde.


della porta, chiusa di nero; con la bordura d' oro LASPRO di — Valerio Vescovo di Lecce
caricata da otto crocette di S. Andrea di nero. nel 1856, quindi Arciv. di Salerno. — Arma:
LARGHI di Sicilia. — Arma: D'azzurro, al D'azzurro, al leone al naturale tenente un ramo
leone d'oro. di olivo dello stesso, addestrato da un monte di
LARGÌ di Venezia. — Originaria dell'isola tre cime di verde movente dalla punta e sormon-
di Candia, ebbe parte nel Consiglio. (Estinta nel tato da tre stelle di sei raggi d'argento; col
1396). — Arma? capo di rosso, alla croce piena d' argento.
LARI (de) di Pisa. — Tra il 1405 ed il 1527 LATINI di Firenze. — Nobile famiglia origi-
à dato sette priori alla patria, il primo de' quali naria di Scarniano, dette alla letteratura il cele-
fu Francesco di Martino nel 1462 e 1463, e l'ulti- bre Sor Brunetto maestro di Guido Cavalcanti e
mo Giuliano di Lodovico nel 1527. — Arma: Di di Dante Alighieri. — Arma: D'azzurro, a tre
rosso, al cane saliente d' argento. rose d'oro; col capo d' Angiò.
LARIONI di Firenze. — Ottennero per due LATOUR DE GRESSAN di Aosta. — Appar-
volte il priorato, la prima nel 1 460, e V altra tiene a questa famiglia feudataria di Gressan
nel 1524. — Fra Cesareo Larioni, carmelitano Sant'Anselmo Arciv. di Chantorbery, il quale
scalzo, fondò in patria il convento di S. Paolino. nacque in Aosta nel 1033. — Arma: Di nero, al
(Estinta nel 1741). — Arma: Spaccato inchia- leone d'oro. — Divisa: precibus et operibus.
vato d' oro e di rosso. LATRI di Napoli. — Arma: Losangato d'ar-
LA ROCCA di Messina. — D'argento, alla gento e di rosso.
croce del Calvario di rosso, piantata sopra un LATTANZl di Fossombronc. — È un ramo
monte di tre cime dello stesso, movente dalla della famiglia omonima di Orvieto (Marche) fre-
punta. giata del titolo comitale. — Anticamente era
LARSIA di Sicilia. — Arma: Scaccato d'az- detta dei Lupicini. — Da Fiesole si diramò in
zurro e d'argento di sei file; con la bordura del Orvieto dove godè i primi onori fin dal XI secolo,
secondo. e possedette quindi i feudi di Bagno, Prado e
LASAGNA di Genova, vedi Lazagna. Frattuccia. Diramossi pure in Firenze, cui dette
LASBIANCA d'Ivrea. — Arma: Spaccato; due gonfalonieri di giustizia in Gherardo e Gu-
nel 1.° di rosso, alla torre d'argento accostata glielmo Lupicini, il quale ultimo fu anche de' si-
da due teste di leone d'oro affrontate; nel 2.° gnori e senatore. Celebre fu nel XVI secolo Atti-
d'azzurro, alla fascia d'argento accompagnata da lio Lupicini astronomo, idraulico ed architetto
quattro stelle d'oro, due sopra e due sotto. — civile e militare. — Lattanzio Lattanzi, del ramo
Cimiero: Un cigno d'argento. — Motto: candida di Orvieto, disposatosi con Orsola del Monte,
NE INFICIAS. nipote di Giulio HI, fu da Gregorio XIII creato
LAU — 1 - LAV
senatore di Roma nel 1472. — Un suo figlio, Serrasanquirico nel 1636. — Francesco notaro
Cristoforo, sposata Antonia-Caterina di Middel- vissuto nel 1423. (Estinta). — Arma: Un monte
burgo, nipote di Paolo di Middelburgo Vescovo di tre cime, sormontato da una corona di alloro,
di Fossombrone, trasferissi colla moglie in questa e questa sormontata da una cometa.
città, e così quivi si trapiantò un ramo della LAURENTIS (de) di Sessa (Principati). — Ar-
famiglia Lattanzi; Giambattista Lattanzi Vescovo ma: Partito; nel 1.» d'azzurro, all'albero al natu-

di Città di Castello, morto nel 1783. — Arma: rale, terrazzato dello stesso, sormontato nel capo
D' oro, alla lupa di nero , colla testa rivolta, da un sole d'oro; nel 2.° spaccato; nel 1.» di

passante su campagna di rosso. rosso, alla rovere d'oro passata coi rami in croce
LATTANZI di Orvieto. — Le prime memorie di S. Andrea; nel 2.° semipartito d'azzurro a
di questa famiglia rimontano al XVI secolo, in quattro pali d'oro, e dello stesso all'aquila bici-
cui troviamo un Lattanzio che si addottorò in pite di nero, coronata d'oro.
legge nell'Università di Padova, sostenne in patria LAURENZANO di Calabria. — Arma: D'oro,
i primari uflicL fu capitano di giustizia a Siena al leone di rosso tenente un ramo d' alloro di

nel 1599, ambasciatore a Pio IV, più tardi sena- verde.


tore di Roma, e poco appresso tenne il governo LAURENZI di Perugia. — Carlo creato Car-
di Bologna e di Ravenna. Rimasto vedovo nel 1575 dinale di S. R. Chiesa dal Pontefice Leone XIII
di Orsola di Baldovino del Monte marchese di nel Concistoro dell' 1 1 Die. 1884. — Arma: Trin-
S. Savino, Gregorio XIII lo creò Vescovo di Pi- ciato di rosso e d' azzurro, alla banda d' argento
stoia. — Cinque di questa casa, dal 1570 al 1712 caricata da tre foglie di lauro al naturale poste
vestirono l'abito dell'Ordine militare di S. Ste- nel senso della banda.
lano. Ha goduto nobiltà in Orvieto, Ravenna, Roma LAURENZI di Roma. — Arma: Spaccato d'oro
e Perugia ed à avuto giurisdizione feudale sul e d'azzurro, a tre croci trifogliate dell'uno al-

castello di Monte Rubiaglio. — Arma: D'oro, l' altro.

alla lupa di nero passante sopra la campagna di LAURI di Macerata e di Sanseverino (Marche).
rosso. — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° di rosso, a
LATTISANA di Udine. — Arma: D'vzzurr- tre fascie ondate d'oro; nel 2.° e 3.° d'azzurro,
ro, alla fascia d'argento. — Alias: D'azzurro al delfino d'oro posto in palo; i due delfini affron-
alla banda cucita di rosso, accompagnata in capo tati. — Alias: D'azzurro, all'albero di verde
da una stella d'oro, e in punta da un crescente terrazzato dello stesso.
dello stesso. LAURIA o LORIA del Napoletano. — Nobile
LAUCCIA di Sicilia. — • Arma: D'oro, all'albe- famiglia di Basilicata che prese il cognome dalla

ro di palma di verde, accostato da due uccelli terra di Lauria di sua signoria. Si stabilì in Sici-
al naturale. lia nel 1292 con Ruggiero Laura grande almi-
LAUDAMO di Messina. — Famiglia dell'Or- rante. — Antonio fu ai servigi militari del re
dine Senatorio. — Arma: Di rosso, al monte d'oro, Ludovico. — Arma: D'argento, a tre bande d'az-
movente dalla punta, cimato da una croce del zurro. — Alias: D'oro, a quattro fasce di verde.
Calvario, sinistrato del leone saliente sul monte, LAURO (di) di Amantca (Calabria). — È un
e sormontato nel capo da un angelo volante, il ramo della illustre casa Sanseverino, originato da
tuttto dello stesso. Roberto signor di Lauro, dal quale feudo presero
LAUDATO di Gaeta. — Arma: Spaccato d'az- nome i suoi discendenti. — Ebbe nobiltà in Tro-
zurro e d'oro, al leone dell'uno nell'altro. pea, Catanzaro, Amantea nel seggio di S. Basilio
LAUDISIO di Napoli. — Arma: D'azzurro, in Castellamare e in Seminara; e fu signora di
a due leoni di rosso controrampanti e affrontati diciotto feudi. — Giovanni di Lauro gran proto-
;id un maschio di castello, accompagnato in capo notario del regno nel 1220; Antonio Vescovo di
da due stelle d' argento. Stabia e cappellano maggiore nel 1534; Scipione
LAUGIER di Torino. — Fregiata del titolo famigliare e domestico di Carlo V, conte palatino
baronale da Re Carlo-Alberto. — Ann A: D'ar- e nobile del S. R. I.; Mario Vescovo di Campania
gento, al leone di rosso. — Motto: non fortumi e Satriano; Vincenzo Cardinale di S. R. C. nel

ALTER. 1583; Antonio Vescovo di Belcastro. (Estinta). —


LAURE ANI di Nuoterà. — (Calabria). — Arma: D'oro, all'albero d'alloro sradicato di verde

Arma: D'azzurro, all'albero d'alloro d'oro, ter- dal quale pende uno scudetto d'azzurro seminato
razzato di verde, con due leoni controrampanti di gigli d'oro, col capriolo di tre pendenti di
e affrontati al tronco, sormontato da tre stelle rosso nel capo.

ordinate nel enfio, il tutto del secondo. LAVAGGI di Lavaggio nel Trevigiano, vedi

LAURFNTI di Serrasawiuirico (Marche). — Volpati.


Appartenne a questa famiglia Scipione giurecon- LA VAGGI di Mazzara (Sicilia). — Origina-
sulto e podestà e vicoprctnro straordinario di ria di Genova, trapiantata in Mazzara nel 1575
LAV — 43 — LAX
da Giambattista e Girolamo zio e nipote La LAVEZZOLI di Ferrara. — Detti anche Le-
Vaggi, i quali accasatisi con due sorelle della becci o Laverzi. — Antichissima famiglia nota
nobile famiglia Adamo, divennero progenitori di fin dai primordi della dominazione Estense: fu

parecchi illustri gentiluomini. — Arma: D'oro, copiosa di soggetti di gran valore come fanno
al leone di rosso rampante ad un albero di faggio testimonianza le antiche memorie di Ferrara. —
al naturale. Giacomo nel 1549 abate generale dei Canonici
LAVAGGI di Roma. — Originaria di Pisa, lateranensi del SS. Salvatore: Nicolò notaio di

quivi incominciata da un Orlando di Pietro-Gua- corte nel 1540; Cesare guerriero valoroso del
lando che per il dominio di grosso potere chia- secolo XVI. (Estinta). — Arma: D'argento, alla

mato La Vaggio fu cognominato Orlando del Vag- banda di nero accompagnata da due caldaie sopra
gio. — Giovanni-Antonio suo fratello trapiantò i tripodi dello stesso.

la propria famiglia in Genova nel 1328, mentre LAVEZZOLI di Padova. — Arma: Fasciato
nel 1575 altro ramosi stabiliva in Sicilia. Final- d'azzurro e d'oro; l'ultima fascia d'oro caricata
mente Michele Lavaggi prese stanza in Roma di una cesta manicata di rosso; con la banda di

ove acquistò il marchesato di Montebello, e col rosso attraversante sul tutto.


senatus consulto del 27 Giù. 1843 fu ascritto al LA VIA di Sicilia. — Originaria di Francia
patriziato romano. — Arma: D'azzurro, ad un e trapiantata in Italia nel principio del secolo XIII

pino sradicato di verde, fruttifero d'oro, sinistrato da un Gottiero La Via, il quale fu castellano di
da un leone di rosso, e sormontato da tre stelle Catania e quindi di San Filippo d'Argirò nel 1295.
d'oro ordinate in capo. — Ebbe questa famiglia le baronie di S. Agrip-
LAVAGLI di Treviso. — Originaria di Selva, pina e di Ficilino, oltre i feudi di S. Basile e

anteriormente al 1300 chiamata dei Volpati. (E- Malpertuso, e di Erbita oggi Nicosia. — Con
stinta). — Arma? R. rescritto del 5 Feb. 1 855, Nicola La Via otten-
LAVAGNA (Conti di) della Liguria, vedi ne per sè e suoi discendenti il marchesato di

Bianchi di Taggia (Liguria). Villarena; Giacomo e Arnaldo Cardinali di S. R.

LAVAGNA di Verona. — Famiglia ricordata C; Filippo e Giacomo militi e familiari della Corte
in un elenco di case antiche, alcune anche nobili, di Carlo V. — Arma: D'azzurro, alla banda d'ar-
ma non ascritte al nobile consiglio. — Arma: gento, accompagnata in capo da due stelle, e in
D' argento, a quattro bande di nero. punta da una cometa ondeggiante in banda, il

LAVAGNOLI di Verona. — Famiglia sassone tutto dello stesso.


assai nobile ed antica poiché sino dal 1048 si à LAVIANI di Pisa. — Ha dato alla patria tre

memoria di un conte Raimondo commissario di priori, nelle pessone di Ivo nel 1464, di Giovanni
Sassonia. — Pare che questa famiglia si stabilisse nel 1488 e di un altro Ivo nel 1516, 1519, 4 529,
in Verona nel XIV secolo. — Nel XV Giacomo 1533 e 1535 e parecchi anziani. — Arma: D'az-
fu creato cavaliere dall'imperat. Sigismondo, sena- zurro, alla sbarra d'oro caricata di tre rose d'ar-
tore di Roma e podestà di Bologna dal Pontefice; gento.
Gregorio oratore al doge di Venezia ottenne pure LAVINJ di Sanseverino (Marche). — Arma:
il cavalierato, ed altri dopo di lui ebbero la stessa D' azzurro, all' albero al naturale piantato sopra
dignità. — Fu aggregata al nobile Consiglio nel un monte di sei cime d'oro.
1421, ed insignita del titolo comitale nel 1630. LAVISON in Firenze. — Vittorio-Emanuele
— Arma: Spaccato; nel 1. n d'oro, al monte di II Re d'Italia con moto-proprio 27 Mar. 1870
sei cime di verde movente dalla partizione; nel concesse al commend. Edoardo Lavison, console
2.» di rosso pieno. in Egitto dell' imperat. di Russia, il titolo di
LAVELLONGO di Brescia. — Federigo pode- barone trasmissibile per primogenitura maschile,
stà di Firenze nel 1364-65. (Estinta). — Arma: e con altro moto-proprio 1 9 Mag. 1 870 e lettere
D'oro, ad una banda di nero. — Cimiero: Una patenti 26 Mar. 1871 gli concesse il titolo di
testa di vecchio cornuta posta sul collo di un conte per primogenitura maschile. — I Lavison
drago. ànno innalzato un magnifico palazzo in Firenze
LAVEZZOLA di Verona. — Giov.-Francesco di fronte al Palazzo Vecchio. — Arma: Partito
giudice di collegio, poi vicario della Casa de'mer- di rosso e d'oro, a due leoni affrontati dell'uno
canti nel 1533. — Nel 1409 Nicolò fu il primo nell' altro.

di questa casa ad entrare nel nobile Consiglio, e LAXI1ANA di Messina. — Arma: D'azzurro,
l'ultimo fu Tiberio nel 1687. (Estinta). — Arma: alla fascia cucita di rosso, accompagnata nel capo
Di rosso, alla croce di S. Andrea d'argento accan- da tre stelle ordinate d'oro, e nella punta da
tonata da quattro stelle d'oro; col capo dello una testa di carnagione, crinita di verde, posta
stesso caricato di un'aquila di nero imbeccata e in profilo.

membrata di rosso, coronata d'oro. — Cimiero: LAY di Sardegna. — Arma: Inquartato; nel
Un' aquila uscente. 1.« e 4.o d'azzurro, al monte di tre cime al na-
LAZ — 1 4 - LAZ
turale caricato di cinque armelliui d'argento pas- Perugia nel 1522. — l Laziosi nel 1790 furono
santi, ordinati in croce di S. Andrea col motto: creati conti dell' Impero. — Un ramo di questa
potiis Moni qijam rei- DA iti scritto di nero tutto famiglia, fregiata del titolo comitale, fiorì pure
all'intorno; nel 2.° e 3.» d'argento, a cinque in Ferrara. — Arma: Inquartato; nel 1.» d'argen-
stelle d'oro, per inchiesta, ordinate in croce di to, all'aquila di nero, coronata dello stesso; nel
S. Andrea. 2.° e 3.» di rosso alla stella di sei raggi d'argento;

LAZAGNA di Genova. — Originaria di Ar- nel 4.» d'argento, alla stella di sei raggi di rosso.
quata, donde venne Bartolomeo, il quale ottenne LAZISE di Verona. — Il castello di Lancis
la cittadinanza genovese nel 1450. — Giambat- in Baviera diede il nome all' antica famiglia dei
tista, ambasciatore nel 1514 a Leone X, fu uno Lancisi stabilitasi in Verona nel XI secolo. —
dei riformatori della Repubblica nel 1528, poi Antonio barone di Lancis e Landem cameriere
ambasciatore a Carlo V imperatore nel 1536. Fu d' onore dell' imperatore Enrico II; dal quale nel
ascritto co' suoi figli nei Cattaneo nel 1228. — 1014 fu creato signore del castello di Lazise
Vari senatori, il più antico de' quali fu Barto r con diritto di sangue per sè e discendenti e go-
lomco q.m Girolamo nel 1576; Stefano amba- vernatore del Benaco. Questi non bevendo vino,
sciatore a Sisto V nel 1585; c Giambattista fu detto Bevilacqua di Lancis, e poi dal luo-
giuniore ad Urbano Vili nel 1624. — Arma: go della sua giurisdizione fu chiamato Lazise;
D'oro, alla banda scaccata di nero e d'argento Altripace fu comandante delle guardie imperiali
di tre file, accompagnata in capo da un'aquila, di Federico Barbarossa. — Il suddetto Pace o
col volo abbassato, di nero, posta in banda. Altripace fu come un secondo capo della fami-
LAZ ARA (de) di Padova. — Di origine fran- glia Bevilacqua (v. q. n.) Lazise. — Michele nel
cese, e trapiantata in Padova nel 948 da Pietro 1408 fu del nobile Consiglio veronese. — Arma:
Lanscier, valoroso capitano di Ludovico IV. — Eguale a quella dei Bevilacqua.
Ebbe signoria su Conselvc, Castelnuovo, Pistoia, LAZIZA-BEVIL ACQUA di Verona. — Arma:
Castel Alfano; e nel 1613 fu con ducale del 10 Losangato di rosso e d'argento; col capo d'oro,
Mag. del doge Antonio Mommo investita della caricato di una testa c collo d'aquila di nero
contea del Polii in premio delle benemerenze coronata d'oro.
acquistatesi in guerra. — Conta questa famiglia LAZZARA di Sicilia. --• Originaria di Mode-
molti dottori in giurisprudenza, letterati distinti, na, di cui fu capo-stipite Fcramondo Lazzara
giudici, anziani e ambasciatori. — Danielje dei signore del castello di Lazzara nel 902. — Tra-
Lazara comandante la cavalleria dell' imperatore piantata in Sicilia nel 1440 in circa, ottenne la

Federigo II; Daniele e Palamede capitani di Filip- castellala di Marsala, e diversi feudi col titolo
po Re di Francia nel 1318. — Arma: Inquartato: di barone. — Arma: D'azzurro, a tre fasce ondate
nel 1.» d'oro, all'aquila bicipite di nero, mem- d' argento ; col capo d' azzurro, caricato da tre
brata imbeccata e coronata del primo; nel 2.° stelle d'oro e sostenuto da una riga d'argento.
d'azzurro, a tre gigli d'oro; nel 3.» di rosso, alla LAZZARELLl di San Severino (Marche). —
torre d'oro; nel 4.° d'azzurro, a cinque palle Originaria di Gubbio, à dato alla patria un'insi-
d'oro ed una del primo nel capo. Sopra il tutto gne poeta latino nella persona di Lodovico che
partito d'oro e d'azzurro, al scmivolo rialzato fioriva nel 1474. (Estinta). — Arma: D'azzurro,
dell' uno Dell' altro. alla torre al naturale, aperta e finestrata del

LAZARINI di ìiimini. — Nicolò Lazarini nel campo, piantata sopra un monte di tre cime
1431 consigliere di Galeotto Roberto; Lazza- d' oro, ed accostata da due leoni affrontati e

rino commissario generale di truppe creato da controrampanti dello stesso.


Cesare Borgia. — Arma? LAZZARI di Alessandria. — Arma: Bandato
LAZ ARIO (de) o LAZZARO di Genova. — d'argento e di rosso; col capo d'oro, all'aquila
Dal Bisagno, donde a Genova nel XIV secolo. — di nero coronata dello stesso.
Nicolò consigliere della Repubblica nel 1368; LAZZARI (de) di Brescia (Estinta). — Arma:
Giacomo podestà di Varazze nel 1411; Tobia Spaccato d' argento e di verde , al volo di

ambasciatore al duca di Savoja nel 1448; Obcrto nero movente dalla punta, dal mezzo del quale
Cattaneo-Lazzaro doge nel 1529-1531. — Ascrit- sorge un braccio al naturale volto a destra, im-

ti noi Cattaneo nel 1528. — Arma: Di rosso, pugnante una palma di verde.

alla banda d' azzurro per inchiesta, caricata di LAZZARI di Messina. — Originaria di Milano
tre steli»; di sei raggi d'oro. e di Genova, si sparse anche in Sicilia prendendo
LAZIOSI di Forlì. — (Estinta). — Famiglia stanza in Messina, ove fu aggregata a quella ma-
illustrata d;i San Pellegrina canonizzato da Bene- stra dei nobili nel 1584. — Arma: Spaccato;
detto XIII. — Antonio protonotario apostolico, nel 1.» d'oro, all'aquila di nero; nel 2. 8 d'oro,

e letterato illustre; Paolo nel 1442 castellano a tre bande di rosso.

della Rocca di liavaldino; Pellegrino pretore in |


LAZZARI di Pistoia. — Nobile famiglia pi-
LEB — 15 — LED
stoiese, fiorente fino dal 4 204, nella qual epoca LECCA (da) di Genova e della Corsica. —
si trova Lazzaro di Rustichello console in patria; Dal feudo omonimo in Corsica, donde si trapiantò

M. Lanfranco di Lazzaro console dei soldati nel in Genova nel XV secolo, ed ascritta per fini

1222; Angiolo di Datuccio podestà di Arezzo nel politici alla cittadinanza genovese. Ma tornata

1384; Sinibaldo podestà di Viterbo nel secolo presto all' isola natia, si ribellò e perdette la

XVI; Filippo insigne legista. — Arma? suddetta cittadinanza. — Arma: Inquartato di

LAZZARI di Venezia. — Originari di Vicen- rosso e di verde, al mastio d'argento torricellato


za e ricchi mercanti; avendo offerto per la guerrra di un pezzo, questo sinistrato da altra torre più
di Candia cento mila ducati, ebbero in premio la piccola, il tutto merlato alla guelfa, attraversante;
nobiltà dal senato nel 1660. — Arma: D'argento, la torre principale sostenente un' aquila al na-
al leone di rosso coronato d'oro, tenente tre turale.

spighe fogliate dello stesso. LECCAVELA o LECCAVELLA di Genova.


LAZZARINI di Pesaro. — Giannandrea ca- — Opizzino console dei placiti nel 1148 e 1183;
nonico, eccellente pittore ed architetto morto nei Ansaldo ebbe la stessa carica nel 1205 e 1215;
primi anni del XIX secolo. — Arma: D'azzurro, Simone anziano nel 1265; ed altri della sua casa

alla faccia cucita di rosso, caricata di tre stelle dopo di lui; Giacomo, patrone di una grossa nave,
d'oro, accompagnata in capo dal leone dello stesso partecipò alja vittoria dei Genovesi contro il Re
uscente da essa fascia, ed in punta da un monte d'Aragona nel 1420. — Ascritti nei Cattaneo
di tre cime di verde dal quale emergono, a destra nel 1528. — Arma: D'azzurro, a tre vele d'ar-

un giglio e a sinistra una palma, ambedue al gento, 2 e 1.

naturale. LECHI di Brescia. — Ebbero titolo comitale

LAZZARONI di Roma. — Umberto I Re nel 1795 dalla veneta Repubblica per compera
d'Italia, con moto-proprio 20 Apr. 1 879 concesse fatta di beni feudali a Bagnolo nel veronese ed
a Michele Lazzaroni il titolo di barone trasmis- alla Mcduna nel Friuli. — Con diploma 11 Apr.
sibile per primogenitura maschile. — Arma? 1810 Napoleone I concedeva il titolo di barone

j BZZI di Assisi. — Nominata nelle pubbliche a Teodoro Lechi generale di brigata. (Estinta).
/riformanze, fino dal 1493, diede il suo nome alla — Arma: D'azzurro, a due leoni d'oro affrontati

Torre di Lazzi, vocabolo antico del territorio as- che si appoggiano ad una pianta di verde, ter-
sisiano in balìa Bentignano. (Estinta). — Arma? razzata dello stesso, portante tre cedri al natu-
LEA del Piemonte. — Conti e signori di rale, sormontati da tre aquilotti spiegati di nero.
Castelnuovo. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, — Arma accordata da Napoleone al generale
coronato dello stesso guardante una stella pur Lechi: Inquartato; nel 1.» d'argento, all'elmo di
d'oro posta nel canton destro del capo. profilo di nero, ornato d' oro con pennacchio di

LEALI di Acquapendente o di Ronciglione. — rosso; nel 2." dei baroni dell' armata; nel 3.»

Fregiata del titolo comitale. — Arma: Partito; d'azzurro, all'albero d'oro, accompagnato da due
a destra di rosso, all'aquila bicipite di nero, coro- torri quadrate d'argento, il tutto sostenuto dello
nata d'oro; a sinistra d'azzurro, al cipresso al stesso, e sormontato da tre stelle d'oro poste in

naturale, movente da una terrazza di verde. fascia; nel 4." d'argento, a tre bande ondate di

LEALI di Udine. — Arma: Partito, di uno rosso.


spaccato di verde e di rosso e d'argento pieno: LECHI di Milano. — Arma: Partito; nel 1."

a due zampe d'aquila d'oro passate in croce di spaccato; a) d'oro, all'aquila di nero coronata
S. Andrea, gli artigli in alto attraversanti in del campo; b) d'argento, al leone d'oro soste-
capo sulla partizione, e sormontate da una testa nente con la branca destra un castello sormontato
di leopardo d'oro: e in punta una coscia e zampa da due torri di rosso; con la banda d'azzurro,
d' aquila d' oro, il ginocchio a destra, gli artigli attraversante sopra il leone; nel 2." di rosso, al
in basso, attraversanti sul partito e sostenute leone d'argento.
da una terrazza di verde. LECINI di Bergamo e di Zara. — Arma:
LEARDI di Genova. — Arma: Bandato d'az- D'azzurro, al lupo rampante al naturale tenente
zurro e d'argento, alla sbarra di rosso attraver- nella zampa destra un'accetta d'argento manicata
sante; col capo d'oro, all'aquila nascente di nero d'oro, e nella sinistra un giglio d'argento: il

coronata del campo. detto lupo sormontato da una stella di otto raggi
LE-BRUN di Parma. — L' arciduchessa Maria d' oro.
Luigia duchessa di Parma, con diploma 17 Feb. LEDÀ-SIMÒ-CARILLO di Cagliari. — Fre-
1840 creò nobile questa famigiia concedendole la giata della contea di Bonorva, di cui nel 1630
seguente Arma: Spaccato; nel 1." d'azzurro, al fu investito Girolamo Leda, e delle baronie d'U-
sole d'oro; nel 2.° d'oro, al capriolo di rosso, teri e d'Uri. — Antonio Leda gentiluomo di Ca-
accompagnato da tre rotelle di sperone dello mera di S. M. il Re Carlo-Alberto. — Arma:
stesso. D'argento, ad un guerriero armato di tutte pezze,
LEG - 16 - LEM
al naturalo, rivolto, in atto di trafiggere un nate. — Alias: Inquartato; nel 1.<> d'azzurro, a
leone di rosso ad esso affrontato. tre stelle d'argento, 2 e 1 ; nel 2.» di verde, ad
LEGGE di Milano. — Amia: Spaccato; nel un tronco di albero piantato su terreno di ;

1. a d'azzurro, all'aquila di nero coronata d'oro, nel 3.° d'oro, alla sbarra d'argento caricata di
posta dietro un libro aperto, ciascuna pagina tre elmi: nel 4.° di rosso, all'aquila dal volo
caricata del motto: lex tre volte ripetuto l'uno abbassato di nero.
sull'altro; nel 2.» di rosso, al leone d'oro, coro- LEGOLI o LEOLI di Pisa. — Ha dato tre
nato dello stesso, tenente un bastone in banda priori alla patria: Gian-Maria nel 1521, Bello
con la cima terminata in trifoglio d'argento. nel 1546 e Gaspare nel 1579, ed otto anziani.
LEGGE (da) di Venezia. — Arma: Partito — Arma: Di rosso, alla banda d'oro, accostata
d'azzurro e d'argento, alla banda ondata dell'uno in capo da uno scudetto rotondo d'argento cari-
nell' altro. cato di un' aquila di nero.
LEGGIO di Sicilia. — Arma: D' azzurro, LEGRENZI di Venezia. — Dell'Ordine dei
alla fiamma d'oro e di rosso movente .dalia punta, segretari veneti, aggregato al Consiglio nobile di
accompagnata nel capo da tre stelle d' oro, alli- Padova nel 1789, fu confermata nella sua nobiltà
neate in fascia. con sovrana risoluzione 9 Die. 1819. — Arma?
LEGISTIS (de) di Aquila. — Antica famiglia LEI di Pisa. — Furono consorti degli Upez-
patrizia, che vanta parecchi uomini chiari nelle zinghi e signori dell'isola di Pianosa. — Arma?
armi, nelle lettere, ed in giurisprudenza. — Leo- LEI DE' MARI di Sassuolo nel Modenese. —
nardo regio giustiziere in Abruzzo sotto Re Fer- Oriunda di Fiorano, e stabilita, in Sassuolo nel
dinando I d'Aragona; Giambattista protonotaro 1461. Se ne anno però memorie dal 1380 in cui
apost. e conte palatino visse alla corte di Papa viveva un Pietro Lei; Giacomo notaro nel 1433;
Urbano Vili. (Estinta nel XVII secolo). — Arma: Girolamo notaro e luogotenente del podestà in

Spaccato; nel 1.° d'argento, all'aquila di nero Sassuolo nel 1519. (Estinta sul principio del secolo
tenente cogli artigli due spade al naturale attor- XVIII). — Arma: D'azzurro, a tre aquile spiegate

niate da due nastri bianchi col motto viva maria; di nero, disposte 1 2.

nel 2.» d'azzurro, a tre pali d'argento; colla LEIDI di Vallestrona. — Antica e nobile

fascia dello stesso attraversante sulla partizione. famiglia alleata ai Torri di Crosinallo. — Si dira-

LEGNAME (dal) di Padova. — Arma: Inquar- mò in Omegna, Crosinallo, Domo d' Ossola, della

tato; nel 1.° e 4.° partito: a) d'oro alla mezz'aquila di cui chiesa Cattedrale fu prevosto Giovanili

di nero, coronata d'oro movente dalla partizione; Leidi nel 1680. — Arma: D'argento, alla sbarra

b) di rosso, alla banda d'argento; nel 2.° e 3.° d'azzurro, col leone d'oro attraversante; col capo

d'argento al grifo d'oro. — Alias: D'azzurro, d'oro caricato di un'aquila di nero.


al capriolo d'oro, accompagnato da tre crescenti LELIO o LEE di Savigliano. — Arma: D'ar-
dello stesso; due nel campo affrontati; quello in mellino, al leone di rosso armato e linguato d'oro,

punta montante. colla coda dello stesso.

LEGNANI o LIGNANI di Milano. — Origi- LELLl di Assisi. — Famiglia assai antica ed


naria di Francia e trapiantata in Lombardia da estinta. — Eresse od acquistò nella chiesa infe-
remotissimo tempo, e fregiata del titolo comitale. riore di S. Francesco la cappella di S. Antonio
— Ebbe le signorie della Valle d'Oldrendo, di di Padova, verso i primi anni del secolo XIV, co-
Legnano, Legnarello e Cerro. — Francesco Lcgna- me da iscrizione ivi esistente, in cui si nomina
ni uno dei dottori del Collegio dei giudici di un Fra Simone ivi deposto, morto verso il 1360
Milano Giovanni, distinto giureconsulto, creato che fu uomo assai insigne ed anche custode del

;

da Carlo IV conte palatino; Pietro dei consoli di Sacro Convento. Arma : Di rosso, al capriolo

Milano nel 1385; Antonio decurione; Guarncrio d'argento, accompagnato da tre gigli d' oro, due

podestà e governatore della contea di Biandrate in capo e l'altro in punta.


per il duca Francesco II. — Arma: Interzato in LELLI di Cherasco. — Arma: Inquartato;
fascia; nel 1.» d'oro, all'aquila di nero coronata nel 1 .o e 4.» d' azzurro, a tre L d' oro, 2 e 1 ;

del campo; nel 2.° d'azzurro, al leone [lassante quelle del capo affrontate; nel 2.° e 3." palato
d'oro; nel 3.° d'argento, al tronco d'albero sra- di nero e d' argento.

dicato al naturale. LEMICI di Padova. — Famiglia nobile e con-


LEGNANI di Traviso. — Arma: Partito d'ar- solare, e già di Consiglio in Padova nel 1081.
gento e d' azzurro, a due bande ondato dell' uno — Lemizzo Lernici nel 1117 ebbe il titolo di

nell'altro. conte, quale passò ai suoi discendenti; Lemizzone


LEGNAZZI <li Brescia. — Originaria di Or- era dei consoli nel 1142. — Arma: D'oro, al-

zinovi. — Aiima: Spaccato; nel 1." d'argento, l' aquila di nero.

ad una pianta al naturale terrazzata di verde; LENCI di Spello (Umbria). — Cola nello sta-

nel 2." d' azzurro, a tre stirile d'oro inalo ordi- tuto del 1300; Caterinangelo governatore per la
LEN — 17 — LFO
Sacra Consulta di Cannara, Bcttona, Città della millo poeta accreditato del suo secolo. — Arma:
Pieve, Civitacastellana, Sutri, Gualdo, Ronciglio- D'oro, al pino sradicato di verde, con due mazze
ne, Visso, Trevi ed Amelia. — Arma: D'azzurro, ferrate sospese ai rami; col capo d'Angiò.

all'avambraccio destro vestito d'azzurro, colla LENZUOLI di Venezia. — Arma: Fasciato


mano di carnagione impugnante un'asta a due d'oro e di rosso.
punte d'argento. LEO o DI LEO di Palermo. — Oriunda di

LENDINARA di Verona. — Antichissima in Pisa, e fregiata in Palermo della baronia della

quella città, ove prese molta parte nelle fazioni Scala. — In Messina fu ascritta alla mastra dei

dei San Bonifacio e dei Montccclii. — Il più antico nobili. — Arma: D'argento, al leone di rosso,

individuo conosciuto della famiglia è un Uberto, tenente nella destra una mezza ruota dello

nobile veronese, vivente nell'870; Adelardo Car- stesso.

dinale nel 1184 e Vescovo in patria dal 1188 al LEO o LEONI di Trieste. — Fregiata del

1212. — Ebbero i Lendinara giurisdizione sulla titolo comitale. — Zerobabelc fu della balìa nel
terra omonima nella provincia di Rovigo. — Ar- 1400; Giov-Antonio compagno a Domenico Burli
ma: Spaccato; nel 1.° di rosso; nel 2.° squamato per ottenere da Papa Pio II la salvezza di Trieste
d' argento. nel 1463. — Arma: Spaccato di rosso e d'argento,
LENGUAZZA di Padova. — Ascritta al Con- all' aquila di nero, coronata d' oro, attraversante
siglio nobile diPadova fin dal 1653, fu confer- sul tutto.

mata nobile con sovrana risoluzione 4 Sett. 1818. LEOCATA o LICATA di Sicilia. — Origina-
— Arma: D'oro, all'aquila di nero, imbeccata e ria di Malta ove fioriva fino dal 1404. La trapiantò
membrata di rosso. in Sicilia un Filippo, ed ebbe colà, per ragione
LENGUEGLIA (della) di Genova, vedi Lin- di matrimonio, i principati di Casteltcrminc, e

gueglia (della). di Santacolomba. — Fabrineo e Franchino Licata


LENI di Modena. (Estinta). — Arma: Di giurati in Malta nel 1404; Giosuè decano e vi-
rosso, a due caprioli rovesciati d' argento, uno cario capitolare di Girgenti; Biagio provveditore
sull' altro; col capo d' azzurro, caricato di tre dell'esercito regio. — Arma: Di rosso, al leone

stelle di otto raggi d' oro male ordinate. sormontato da una cometa ondeggiante in palo,
LENI di Roma. — Arma: Di rosso, a tre accostata da due stelle, il tutto d' oro.
ceppi d'argento posti in banda, disposti in sbarra, LEOFANTE di Sicilia. — Oriunda francese,
la parte inferiore sgrossata a forma di manico. fu trapiantata in Sicilia da un Alferio Leofante
LENTA di Rovigo. — Ascritta al Consiglio nel 1431. — Vanta cinque maestri razionali del
nobile di Rovigo nel 1743, fu confermata nobile r. patrimonio, tre tesorieri generali del regno,
con sovrana risoluzione 16 Giù. 1821. — Arma? cinque pretori, un vescovo, un poeta. Nel 1604
LENT1NI di Sicilia, vedi Leontini. fu investita del ducato della Verdura. — Ar-
LENZl di Firenze. — Ebbero cinque gonfa- ma: D'oro, all'elefante di rosso.
lonieri e venti priori, l'ultimo dei quali nel 1528 LEOGNANI di Aquila. — Antica famiglia
nella persona di Antonio di Piero. — Lorenzo abruzzese, il cui nome trasse dal castello di Leo-
Lenzi Vescovo di Fermo nel 1544 e vice-legato gnano sua patria di origine. — Si estinsero in essa
in Avignone nel 1562. — Arma: D'azzurro, ad la famiglia Ferramosca ed un ramo della Castriota
una testa di toro al naturale. Schanderbech, i cui nomi vennero aggiunti a
LENZI di Firenze. — Altra famiglia addetta quello di Leognani. — Ha posseduto vari feudi,
all'arte dei corazzai, la quale diede alla patria fra'quali la contea di Mignano in Terra di Lavoro,
cinque priori. — Arma: D'argento, ad un toro e le baronie di Civitaquana e di Poggio-Piccnse
saltante di rosso, caricate di tre gigli d'oro. in Abruzzo, e fu ascritta al patriziato aquilano
LENZI di Siena. — Furono dei Riformatori nella prima metà del XVII secolo. — Marco-An-
risieduti nel 1403. — Arma: D'azzurro, alla tonio uno degli ambasciatori spediti da Alfonso I

banda d'oro accompagnata da quattro rombi dello d'Aragona a Papa Eugenio IV nel 1443 a fine di

stesso, due per parte, posti nel senso della banda. ottenere l'investitura del regno di Napoli acqui-
LENZONI di Firenze. — Originaria di Legri, stato già per adozione di Giovanna IL — Arma:
castello nella Val di Marino, e ascritta all'arte D'argento, ad una lama di sega al naturale posta
dei galigai. Cominciò a godere del priorato nel in fascia, accompagnata da tre pali di verde, e
1442, e da quell'epoca al 1521 l'ottenne per sormontata da un leone passante al naturale.
diciassette volte. — Carlo di Simone fu uno dei LEOLl di Pisa, vedi Legoli.
più letterati cittadini di Firenze nel secolo XVI LEON di Barletta. — Fregiata del titolo ba-
ed uno degl' institutori dell' Accademia fiorentina ronale di Lancusi e Mentace. Bartolomeo de Leon
della quale fu il sesto console pel 1543. — Fran- cantore della Cattedrale della città di Barletta,
cesco di Girolamo senatore; Girolamo ambascia- fu eletto Vescovo di Troia nel 1380. — Carlo let-
tore alle repubbliche di Lucca e di Genova; Ca- tore nel pubblico studio di Napoli nel 1488; Ani-
LEO 8 — LEO
brosio filosofo e medico riputatissimo; Urso Ve- seconda metà del XV secolo, fu filosofo, medico
scovo di Ariano. — Arma : D' azzurro, al leone ed astrologo celebrato per il suo trattato Spe-
d'oro linguato di rosso. culum Lapidum. — Gian-Giacomo, nipote ex fra-
LEONARDELL1 di Rimini. — Accorso gover- tre di Camillo, giureconsulto e matematico egre-
natore di Rieti; Benedetto Olivetano letterato; gio, fu oratore in Venezia per i duchi della Ro-
Bilioro podestà di Rimini. — Arma : D' oro, al vere, e nel 1540 ottenne dal duca Guidobaldo II

monte di tre cime di verde movente dalla punta, l'investitura col titolo di conte del feudo di Mon-
accostato da due leoni affrontati di rosso, e so- telabate per sè e suoi discendenti in perpetuo, il

stenente un'asta' cimata da un giglio d'azzurro; privilegio d'inquartare alla propria l'arma della
colla bordura spinata di rosso. Rovere e di portare anche il nome di questa fa-
LEONARDI d'Amelia (Umbria). — Discende miglia. — Antenore ed Ascanio, fratelli di Gian-
da un Leonardo di Monaldo conte di Baschi; fu giacomo, e Francesco-Maria figlio di Antenore
ascritta al patriziato orvietano, ed ebbe il titolo furono distinti guerrieri. Anche un Giulio si

di conte da Benedetto XIII nel 1727. (Estinta). distinse assai nelle armi servendo 1' Imperatore,
— Arma: D'azzurro, a tre fascio d'oro, caricate e prese parte alla difesa di Vienna e a quella dì

di sci crescenti di rosso, tre nella prima in alto, Buda contro i Turchi. — Ultimo di questa illu-
due nella seconda, uno nella terza; col capo d'ar- stre famiglia fu il conte Francesco-Antonio morto
gento, alla croce guelfa di rosso. in Moravia nel 1804. — Arma: Inquartato; nel
LEONARDI di Borgotaro nel Parmigiano. — 1.o e 4.» dei della Rovere; nel 2.° e 3.° di ros-
L' arciduchessa Maria-Luigia duchessa di Parma, so, al capriolo d' argento, accompagnato da tre
con diploma 28 Ag. 1827 creò i Leonardi cava- crescenti dello stesso, 2 in capo, ed 1 in punta.
lieri con quest' Arma : Partito addentellato di LEONARDI di Sciacca e di Licata (Sicilia). —
rosso e d' oro; caricato il 1.» di un leopardo il- Arma: Di rosso, al capriolo d'argento, accompa-
leonito d'oro tenente colla branca anteriore de- gnato da tre crescenti montanti dello stesso.
stra un ramo di cinque ciriegie in fascia al na- LEONARDI di Torino. — Conti di Miglian-
turale; il 2.» di una barchetta al naturale a vele dolo. — Arma: Spaccato; nel 1.» d' argento, al

gonfie verso sinistra. leone di rosso nascente dalla partizione; nel 2.°
LEONARDI di Fossombrone. — Famiglia pa- d'azzurro, a tre spighe di nardo d'oro, impugna-
trizia di Pesaro e di Urbania, cui appartiene te, legate d'argento. — Cimiero : Un leone na-
Monsignor Lodovico Vescovo di Bertinoro creato scente.
dal Pontefice Leone XIII nel Concistoro 3 Lug. LEONCILLI di Cingoli (Marche). — Arma:
1882. — Arma : D'azzurro, al monte di tre cime D'azzurro, alla banda d'argento, accostata da tre
d'argento movente dalla punta, cimato di un pi- stelle d'oro, una in capo e due in punta.
no di verde e sinistrato da un leone d' argento LEONCILLI di Spoleto. — Fu capostipite di
rampante contro il fusto, accostato in capo da questa nobile e potente famiglia un Giovanni-An-
tre stelle di. ... — Motto: fortiter suaviter. tonio vivente nel 1130. In patria sostenne le più
LEONARDI (de) di Genova. — Antichi ge- eminenti cariche ed ebbe parecchi feudi, tra i

novesi originari dal luogo di Levanto nella ri- quali quello di Collepiccolo in Sabina. Molti di
viera Orientale. — Furono ascritti nel 1528 alla questa casa appartennero al Consiglio dei priori
nobiltà genovese ed aggregati all' albergo dei ed a quello dei 3G. Altri furono podestà in Aquila,
Giustiniani. — Giovanni de Leonardi, speziale, in Fermo, in Montesanto, in Rimini, in Firenze
consigliere della repubblica nel 1395; Giov. Bat- ecc. — Giovanni Leoncini ambasciatore al Papa
tista anziano nel 1421 ed uno dei 24 cittadini Giovanni XIII; Giovanni-Antonio milite e am-
inviati a Milano per giurar fedeltà al duca Fi- basciatore al Papa Callisto III ; Ortensio capitano
lippo-Maria Visconti; altro Giov.-fìattista nel di 200 fanti nelle galere venete nella guerra del
Consiglio degli Anziani nel 1515. — Arma: Par- 1571 ;
Carlo capitano nel 1590 nel regno di Can-
tito di nero e d'oro, al capriolo di rosso, piegato dia. — Arma : D'azzurro, alla banda d' argento
in arco di cerchio, abbassato. accompagnata da due leoni passanti d'oro.

LEONARDI di Milano. — Originaria di No- LEONCINI di Venezia. — Fu dell'ordine sc-

vara, ed ascritta a quel nobile Consiglio fino dal gretaresco. — Nicolò Leoncini letterato di nome.
1370. Si trapiantò quindi in Milano, e venne fre- — Arma : Un leone rampante.
giata del titolo comitale. — Arma : Di rosso, al LEONE (de) di Barletta. — Originaria di

leone coronato d'oro. — Cimiero: Un leone u- Spagna e trapiantata in Italia sotto Ferdinando
sccnte. — Motto: soli deo gloria. il Cattolico nel 1314. — Nel 1657 Donato-An-
LEONARDI DELLA ROVERE di Pesaro.. - tonio de Leone stabilì la sua famiglia in Barlet-

Capostipite conosciuto di quest'antica famiglia ò ta ove fiorì per uomini egregi nelle ecclesiastiche
un Angelo che vivea nella prima metà del XIV e civili discipline. — Marco vicario generale di

secolo. — Camillo pronipote di lui, fiorito nella Aversa, poi Vescovo di Satriano e Campagna;
LEO — 19 — LEO

Antonio general sindaco della Piazza nobile di Maur. e Lazz. ;


Giulio governatore di Torino e

Barletta. —
Francesco-Saverio tenente corazziere uditore in Avignone nel 1614; Malatesta, ca-

di Napoleone I. — Giuseppe presidente del con- valiere, residente e negoziatore in Roma di Fran-
siglio distrettuale. — Questa famiglia à posse- cesco-Maria lì duca d'Urbino, scrisse e pubblicò
duto inoltre vari feudi, fra' quali quello nobile di opere drammatiche. (Estinta). — Arma: D'az-
Casolla-Valenzano in terra di Lavoro posseduto zurro, al leone d'oro, sormontato da tre crescenti

da Nardo-Andrea de Leone, il quale possedè pu- d'argento ordinati in fascia.

re per breve tempo il contado di Avellino, e LEONESSA di Napoli. — Di origine gotica,

l'altro del Casale di Ranza di cui fu barone e fu detta prima Lagonessa o La Gonessa. — Ha
possessore Giacomo de Leone nel XVI secolo. — goduto nobiltà in Napoli al seggio di Capuana,
Arma: D'argento, a due leoni affrontati al natu- in Benevento ed in Capua, e fu molto potente in

rale sostenenti insieme un calice di rosso, accom- tempo della dominazione sveva. Ebbe la signoria

pagnato in capo da un crescente d'azzurro, sor- di settantasei baronie, di tre contee, di due du-

montato da tre stelle di sei raggi dello stes- cati, e del principato di Sepino. — Guglielmo
so. — Alias: Partito; nel I.» di De Leone; nel cavaliere e familiare di Re Carlo I d'Angiò, ma-
2.o d'azzurro, al leone d'oro, accompagnato in capo resciallo del regno e viceré in Potenza; Carlo,

da tre caprioli dello stesso, uno sull'altro. capitano generale dei Presidii e provveditore delle
LEONE di Rivarolo nel Canavese. — Gu- fortezze nel 1292; Domenico Arciv. di Rossano
glielmo Leone conte di Zumaglia fu primo pre- nel 1457; Fabio Arciv. di Conza, patriarca di
sidente dell'antico senato del Piemonte nel XVIII Antiochia e nunzio apostolico in Fiandra nel 1627.
secolo. — Arma : D'azzurro, al leone d'oro, arma- (Estinta). — Arma: Cinque punti di rosso equi-

to, linguato e immaschito di rosso. — Cimiero: pollenti a quattro d'argento: i punti rossi cari-

Un leone simile. — Motto: in somnis vigilans. cati ciascuno da un giglio d'oro.


LEONE di Saluzzo. — Conti di Ostuna e di LEONESSA di Padova. — Ascritta al Con-
Beinasco. — Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° di siglio nobile di Padova noi 1673, e fregiata del

rosso, al leone d' oro, colla banda attraversante titolo di conte del Sacro Palazzo Lateranense e

dell' uno nell'altro; nel 2.» e 3.» bandato d' ar- di cavaliere aurato accordatole dalla S. Sede nel
gento e di rosso. — Cimiero: Una fanciulla na- 1690, fu confermata nobile con sovrane risoluzioni
scente tenente colla sinistra una catena sorreg- 12 Ott. 1818 e 1 Ag. 1819. — Arma?
gente lo scudo. — Motto: ferendo omnis forti- LEONI di Bologna. — Furono geremei e si

TUDO V1NCITUR. trovano fra le famiglie che nel 1279 giurarono


LEONE di Sicilia. — Originaria di Aragona la pace con la parte Lambertazza. — Nicolò tri-

e trapiantata in Sicilia da Guglielmo Guerrao buno della plebe nel 1258. — Dal secolo XIV in

De Leone nel 1282. Giovanni ebbe dal Re Fede- poi parteciparono 95 volte al magistrato degli
rico II nel 1329 la castellala di Lentini. — anziani. — Ludovico e Galeazzo lessero in Bolo-
Arma: D'oro, al leone di nero. gna filosofia e medicina; Clemente c Catalano
LEONELLI di Assisi. — Bartolommeo, con- professori di legge. (Estinta nel 1709). — Arma:
sigliere nella compilazione dello statuto munici- Spaccato; nel 1.° di rosso, al leone uscente d'oro,
pale nel 1469, edito poi nel 1454; Girolamo, no- impugnante colla destra una spada dello stesso;

bilis vir, priore nella confraternita di S. France- nel 2.« d'azzurro, a tre spade d'oro, appuntate
sco nel 1532, poscia con Franceschino Zampa, verso la punta dello scudo; col capo d'Angiò.
architetto e scultore della porta dell'Oratorio di LEONI di Ceneda (Treviso). — Ha comune la

S. Bernardino da Siena, assai adorna di fogliami origine colla omonima di Padova, e trovasi aggre-
e bassi rilievi. — Ebbe questa famiglia parecchi gata al Consiglio nobile di Ceneda da tempo re-
canonici del Duomo, giureconsulti e letterati, e moto. — Il duca Francesco di Parma la insignì
si divise in più rami oggi estinti. — Arma : D'az- del titolo di conte con diploma del i.« Giù. 1722,
zurro, al monte di tre cime d'oro, sormontato da e l'Imperat. d'Austria le confermò l'avita nobiltà

un leone tenente colla branca anteriore destra con sovrana risoluzione 28 Ott. 1823. — Arma:
un giglio pur d'oro. — Alias: D'azzurro, a due D' azzurro, al leone d' argento coronato d' oro.
mani di carnagione che si stringono e s' impal- LEONI di Padova. — Aggregata al Consiglio
mano insieme, accompagnate in capo da un mon- nobile di Padova nel 1635, fu altresì insignita
te di tre cime d' oro ed in punta da un giglio del titolo di conte concesso ad uno de'suoi mag-
dello stesso. — Alias: D'azzurro, al monte di tre giori dal Senato veneto, e riconfermata nobile
cime d'oro sormontato da un giglio dello stesso e con sovrana risoluzione 9 Die. 1819. — Arma?
sinistrato da un leone al naturale, sostenente LEONI di Rimini. — Carlo esimio pittore;
colle branche anteriori il suddetto giglio. Giuseppe colonnello in Spagna. — Arma: Spac-
LEONELLI. di Fossombrone (Marche). — 0- cato; nel 1.° d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° di
rigiuaria di Ferrara. — Lodovico cav. de' SS. nci*^ al leone d'oro.
LKO — 20 — LEO
LEONI di Venezia. — Il titolo di marchese, stesso titolo trasmissibile come sopra. — Arma?
di cui ò fregiata questa famiglia le pervenne LEONTINI o LENTINI di Sicilia. — Deri-
coli' acquisto fatto dell' abbazia di S. Gallo di vata da un Lanfranco distinto cavaliere che fiorì

Maggio nel Friuli, di cui, in unione alla famiglia nell'anno 813 e che per aver difeso valorosamente
Mangilli, venne investita con decreto del Senato la città di Lentini sua patria, da essa prese il

veneto 4 Feb. 1777 in ragione di feudo nobile, nome che lasciò alla sua posterità. — Si diffuse

gentile, retto e legale col titolo di marchese che in Messina e in Catania, e fu signora dei castelli
le fu confermato con sovrana risoluzione 28 Nov. di Militello, di Ossino e d' Idra, di Buccherio, di
1826. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, con Palazzolo e della baronia di S. Basilio. — Nicolò
la banda dello stesso, attraversante sul leone e e Gerardo straticoti di Messina nel 1123; Gio-
caricata di tre rose di rosso. vanni viceré d'Abruzzo per l'Imperatore Carlo
LEONI di Verona. — Jacopo e Giovanni nel VI; Tommaso barone di Castelvetraro. — Arma:
1337 diedero denaro a mutuo all'Università ve- Di rosso, a cinque fuselli d' oro accollati in banda.
ronese. — Sotto la signoria dd Carrarese nel — Arma: del ramo di Castelvetrano; spaccato;
1 404 Jacopo fu suo generale sotto Peschiera, ed nel l.« di rosso, a cinque fuselli d'oro accollati

il Cav. Gregorio suo figlio ne fu consigliere. — in banda; nel 2.° d'azzurro, a due leoni d'oro
Bartolomeo nel 1 i06, Jacopo nel 1436, Leonello affrontati e controrampanti ad una torre merlata
nel 1517 appartennero al nobile Consiglio. — dello stesso.

Arma: D'argento, al leone d'oro, con la fascia LEOPARDI di Lendinara nella provincia di
di rosso attraversanto sul tutto e caricata di tre Rovigo. — Sin dal 1270 era in possesso di feudi
stelle d'oro. nobili di cui fu Investita dai marchesi Estensi
LEONI-CAVAZZA di Venezia. — Arma: In- duchi di Ferrara, e fin dal 1413 trovasi ascritta
terzato in palo; nel 1.° d'argento, a tre teste di al Consiglio nobile di Lendinara. — Fu confer-
leone rivolte di rosso, poste in palo; nel 2.° d'ar- mata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione 9

gento, alla fascia d' azzurro, e al leone 'nascente Mag. 1829. Arma? —
d'oro, coronato dello stesso, movente dalla fascia; LEOPARDI-NOBILI di Osimo. — È forse la

nel 3.» di rosso, a tre teste di leone d' argento, famiglia più antica di Osimo e discende da un
poste in palo. Gattibaldo vissuto nef secolo XI che fu conte di
LEONI-MONTANARI di Vicenza. — Arma: Sinigaglia. — Pier-Domenico Leopardi fu com-
Partito; nel l.° d'azzurro, ad un albero di varde missario generale d' Innocenzo VIII nella guerra
accostato da due leoni controrampanti e affrontati contro Buccolino Guzzolini signore di Osimo;
d'oro; il tutto sostenuto da una terrazza del Leonetta sottrasse la patria al saccheggio delle
secondo; nel 2.» ripartito a) d'oro, alla mez- truppe di Francesco Sforza. — Arma: D'oro, al

z'aquila di nero coronata del campo, movente leopardo rampante d'azzurro tenente con la destra
dalla ripartizione; b) d'oro, a quattro fascie ondate una piccola croce latina di rosso.

di nero. LEOPARDI di Recanoti (Marche). — Capo-


LEONICO (de) di Vicenza. — Antichissima e stipite certo di questa famiglia fu un Attone che
nobile. — Un Giordanino nel 1180 cavaliere la- vivea in pieno secolo XII, e dal quale discese in
sciò per testamento alla chiesa di Gerusalemme quarta generazione quel Vanni che essendo stato
il proprio scudo e la sella. (Estinta). — Arma: uno dei capi di parte guelfa e cacciato da Reca-
D'oro, a tre caprioli doppio merlati di nero. nati dai Ghibellini, vi ritornava nel 1322 coll'ar-

LEONINI di Homa. — Arma: D'azzurro, al mata della Chiesa che difese la città. Pietro, figlio

leone d'oro, il collo ed il petto caricati di fiocchi del precedente, fu acclamato padre della patria
di pelliccia di rosso, esso leone tenente fra le per avere nel 1377 sventata la congiura dei Ghi-
branche anteriori un ceppo di verde piegato a bellini che volevano rovesciare il governo statua-
destra. rio di Recanati, e fu quindi pennoniere, priore
LEONINO di Casal-Monferrato. — Arma: Di dei priori e revisore degli statuti nel 1405. —
verde, al leone d'oro, linguato ed armato di rosso, Vanta questa casa tre cavalieri gerosolimitani,
tenente colla branca anteriore destra una mano il primo de'quali fu Pier-Antonio che vestì l'abito
destra di carnagione, appalmata, in palo. — Ci- nel 1565 ed un Vescovo di Ancona nella persona

miero: Un leone al naturale nascente e tenente di Monsignor Pietro-Niccolò morto nel 1807. —
colla branca anteriore destra una mano come nello Il Pontefice Benedetto XIII con breve dell' 8
scudo. Mag. 1726, concesse a Giacomo Leopardi e a'suoi

LEONINO di Genova. — Vittorio-Emanuele II discendenti il titolo di conte. Ma la gloria mag-


Re d'Italia, con decreto 14 Gcn. 1864 concesse giore di questa casa fu quel Giacomo, il più gran-

a David Leonino il titolo di barone trasmissibile de poeta e filosofo del XIX secolo, di cui il padre,

per primogenitura maschile, e con altro decreto Monaldo, fu anch'esso scrittore di bella fama e
6 Dicembre 1876 concesse a Giuseppe Leonino lo lasciò molte opere di storia, di erudizione, di
LEP — 21 — LES
letteratura e di politica. — Arma: D'argento, al al lepre fuggente al naturale in una campagna
leone di rosso; col capo d' Angiò. di verde, e all'aquila spiegata e coronata di nero.

LEOTARDI di Nizza. — Pietro nel 1 435 era LEPROTTI di Carmagnuola (Piemonte). —


già signore del Poggetto ed Aspromonte; Barto- Furono signori delle regioni di Fontanetto con
lomeo e Benedetto furono signori di S. Marghe- Mossi e Mossatti, di cui Gian-Giacomo fu inve-
rita; Annibale giudice del Belvedere, consignore stito in contado nel 1742. — Carlo-Felice nel
di Boion; Gian-Antonio cav. di giustizia de' SS. 1736 venne aggregato alla facoltà di giurispru-
Maurizio e Lazzaro; Gian-Luigi senatore a Nizza. denza dell'Università di Torino. — Arma: Di rosso,
— Arma: D'azzurro, a tre stelle d'oro. al lepre d'argento, corrente sulla pianura erbosa
LEPIDI di Aquila. — Antica famiglia patri- al naturale; col capo cucito d'azzurro, a tre stelle
zia aquilana, à prodotto uomini illustri nelle armi d'oro. — Motto: lumen et auxilium.
e nelle lettere, fra' quali un Giambattista vissuto LERCARI di Genova e di Palermo. — Fre-
nella prima metà del XVI secolo, autore di vari giata in Genova del titolo di marchese di Carosio,

poemetti latini. (Estinta nel XVII secolo). — Arma: fu originaria di Moneglia nella riviera di Levante.
D'argento, al leone scorticato di rosso. Fu famiglia consolare e si gloria di valorosi am-
LEPORATI di Modena. — Arma: D'azzurro, miragli e di dieci dogi della repubblica. — Dette
al lepre fuggente al naturale sopra un poggio di il nome ad uno dei 28 alberghi. — Nicola-Maria
verde movente dal fianco destro della punta; Lercari Cardinale creato nel 1726. — Un ramo
esso lepre preso alle reni da un artiglio d' avol- di questa famiglia, oggi estinta nei Franzoni di
tojo ai naturale movente dal capo in palo. Genova, fu trapiantato in Palermo da Ivone conte
LEPORE di Aquila. — Antica famiglia patri- di S. Carlo e senatore. — Arma: Fasciato di

zia aquilana, ricevuta nell'Ordine Gerosolim. nel rosso e d'oro di sei pezzi.

1594. (Estinta nel XVIII secolo). — Arma: In- LERICl o de ILICE di Genova. Del borgo —
quartato; nel 1.o e 4.° trinciato d'argento e di e castello omonimo nella riviera di Levante, donde
verde, alla lepre al naturale posta in banda sulla si trapiantò a Genova circa il 1400. Alaonc —
partizione; nel 2.° e 3.° scaccato di quattro per sindaco del Collegio dei giurisperiti nel 1446;
quattro d' azzurro e d' argento. Giovanni ambasciatore a Luigi XII di Francia nel
LEPORE di Molfetta. — (Estinta). — Arma: 1507 e al Cardinal di Sion nel 1512, sindaco nel

D'azzurro, alla fascia d'argento, accompagnata 1513. — Ascritti nei Centurioni nel 1528. —
in capo da un giglio d' oro, ed in punta da una Arma: Spaccato di verde e d'azzurro, alla fascia

rosa di rosso. di rosso attraversante sulle partizioni.

LEPORE di Trani. — Famiglia di origine LERMO DE RERA di Sicilia. — Originaria


longobarda. Passata da prima in Conversano e di Spagna e trapiantata in Palermo da un Ber-
quindi nel 1360 in Molfetta, venne aggregata a nardo di Lermo sullo scorcio del secolo XVI. —
quella nobiltà. Trasferitasi da ultimo in Trani ne Fu fregiata del titolo di marchese di Santa Ninfa,
ottenne il patriziato nel seggio del Campo dei ed ebbe capitani e senatori. — Arma: D'azzurro,
Longobardi e fu inoltre ascritta al Registro delle al guerriero armato di lancia, tenente ai fianchi

Piazze chiuse. — Arma: Di verde, alla banda legati due cani d' argento, accompagnato da una
d'argento accompagnata nel capo da un giglio croce patente d' oro posta nel canton destro del
d'oro e nella punta da una rosa di rosso. capo, da due serpenti d'oro inalberati, combattenti,
LEPOROTTI o LEPROTTI di Correggio nel posti nel canton destro della punta, e da un
Modenese. — Monsignor Antonio ed il canonico albero al naturale nel canton sinistro della stessa.
Giovanni, fratelli, viventi nel XVIII secolo, sono LERRI di Forlì. — Famiglia patrizia. — Ar-
citati con lode dal Tiraboschi, il primo come ma: D'oro, a quattro bande di rosso.
medico dei pontefici Clemente XII e Benedetto LESIGNANI di Modena. (Estinta). — Arma:
XIV, l'altro come poeta. — Arma: D'azzurro, D' oro, a tre uccelli di nero, posti di profilo,

alla terrazza di verde, con un lepre al naturale 2 e 1.


seduto in atto di mangiare le foglie di un arbu- LESNA del Piemonte. — Giovan-Pietro nel
sto al naturale posto a destra, e con tre stelle 1614 fu creato nobile; Giuseppe-Antonio nel 1771
d' oro male ordinate in capo. ottenne la dignità comitale su Lessolo. — Arma:
LEPRI di Roma. — Originaria di Milano, o D' azzurro, alla fascia d' argento caricata di tre
trapiantata in Roma sul finire del secolo XVII. rose di rosso, bottonate d* oro, e accompagnata
— Ebbe il titolo di marchese da Clemente XIII in capo da tre stelle d'oro ordinate in fascia, e

nella persona di Carlo-Ambrogio Lepri, e Pio VI in punta da due bande dello stesso. — Cimiero:
con chirografo del Feb. 1789 conferì al marchese Due rami d' alloro passati in croce di S. Andrea,
Giuseppe Ambrogio il titolo di marchese di Rota; gettanti fiamme. — Motto: flammescit uterque.
e nel 1843 Carlo Lepri fu ascritto con tutta la LETI o dal LEUTO di Ferrara. Conosciuta —
famiglia al patriziato romano. — Arma: D'azzurro, fino dal secolo X. — Angelo Leuti patriarca di

LEV — 22 — LIA
Grado nel 1310; Antonio consigliere degli Estensi due le linee di ciascuno di essi fratelli. — Arma:
c ambasciatore nel secolo XVI; Alberto giurecon- Inquartato; nel 1.» di rosso, ad una coppa d'ar-
sulto di vaglia. — Arma: Spaccato; nel l.« d'az- gento, sormontata da due avambracci vestiti di
zurro, al leone illeopardito d'oro; nel 2.° di nero, verde, moventi dal fianco sinistro ed in atto di
a tre bisanti d'oro. — Alias: D'azzurro, al ca- ricevere nelle mani di carnagione dell'acqua ver-
priolo di rosso accompagnato in punta da un leo- sata su di esse da un avambraccio simile movente
ne illeopardito d'oro; col capo di Francia. dal canton destro del capo e sostenente un bron-
LETO di Castrogiovanni (Sicilia). — Fre- zetto d'argento da cui esce l'acqua al naturale;
giata della baronia di Capodarso. — Gualterio nel 3.° d'azzurro, ad una piramide d'argento
Leto castellano di Catania nel 1298 e ambascia- piantata sopra un terreno al naturale; nel 4.° di
tore presso re Federigo II. — Arma: Di rosso, rosso, alla nave al naturale, vogante sopra un
alla gru d'argento in atto di bere ad una fonte mare dello stesso, ed armata di due alberi, aventi
dello stesso, posta a destra. ciascuno tre vele spiegate d'argento. — Motto:
LETTO o ALITTO degli Abruzzi, vedi Alitto. OMNIA VINCIT CONSTANTIA.
LEUCHARI di Venezia. — Originari di Aqui- LEVIS di Aqui (Piemonte). — Giambattista
leia, furono tribuni antichi e amanti della loro nel 1564 fu investito del castelletto di Erro.
patria. (Estinta nel 12861 — Arma: Spaccato; Arma: D'oro, a tre caprioli di nero sormontati da
nel I." d'argento, ad una rosa d'oro; nel 2.° d'oro, un lambello composto d' argento e di rosso. —
ad una rosa di rosso. Cimiero: Un drago di nero. — Motto: diev Aide
LEVALI di Rimini. — Gabriele capitano di AV SECOND CHRESTIEN.
Sigismondo Malatesta contro i Turchi. — Arma: LEVIZZANI o LIVIZZANI di Modena. —
D'azzurro, a due levrieri controrampanti d'argento Una delle più antiche, nobili e potenti famiglie
collarinati di rosso. di Modena fautrice degli Estensi. — Ebbe in
LEVALOSSI di Reggio- Emilia. — Sagacio feudo i marchesati di Baiso e di Gottano in quel
de' Levalossi compilatore di una cronaca ed uno di Reggio. — Orazio podestà di Reggio nel 1611 ;

dei sapienti e difensori del Comune di Reggio Giambattista poeta, letterato e pittore di bella
nel 4 315, assai bene accolto ed onorato alla fama nel XVII secolo; Giuseppe e Carlo cardi-
Corte di Can Grande della Scala signore di Ve- nali di S. R. Chiesa, creati il primo il 26 Nov.
rona. 11 di lui figlio, Alberto, fu Abbate del mo- 1753 dal pontefice Benedetto XIV, e l'altro il

nastero di S. Prospero di Roggio. Albertino Ve- 14 Feb. 1785 da Pio VI. Un marchese Livizzani
scovo di Corone in Grecia nel 1306. (Estinta). fu primo ministro del duca di Modena France-
— Arma? sco III d' Este, ed il march. Ippolito fu podestà
LEVANTO di Genova e di Lecce. —
La pri- di Modena nel XIX secolo. — Divisa in due ra-
ma memoria di questa famiglia in Genova risale mi, uno de' quaii fregiati del titolo di marchese,
al 1180. Fu essa illustrata da una lunga serie di si spensero ambedue nella prima metà di detto

capitani, consiglieri, governatori, e ambasciatori. secolo, 1' uno cioè, non titolato, nel 1 838, e l'al-

— Nicolò Levanto si stabilì in Lecce nel 1631 tro marchionale nel 1845. — Arma: D' azzurro,
ed acquistò i feudi di Galugnano, Specchiarasa e al monte di sei cime di rosso su cui sta arram-
S. Elena. — Nel 1758 fu con dispaccio regio picato un leone d' oro.
aggregata alla nobiltà leccese. — Arma: Partito LEVORATI di Padova. — Aggregata al Con-
di nero e di rosso, al palo formato da cinque siglio nobile di Padova il 4 Mag. 1790, fu con-
rombi d'oro appuntati, attraversante. fermata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione
LEVANTO di Genova. — Arma: D'azzurro, 4 Lug. e 10 Ott. 1819. — Arma?
alla quercia nudrita sulla pianura erbosa, il tutto LEZE di Venezia. — Originari di Ravenna,
al naturale, e un liocorno d' argento passante furono antichi tribuni, e vennero ascritti nel Con-
sulla pianura, attraversante sul tronco. — Alias: siglio veneto l'anno 1250. — Arma: Partito
D' azzurro al grifo d' argento senz' ali. d'argento e d'azzurro, ad una trangla ondata in

LE VERONI di Fossano. — Il colonnello Ora- sbarra dall'uno all'altro.


zio, governatore di Bene, fece acquisto di due LIAGES di Palermo. — Arma: D'argento, a
terzi dei feudi di Ossone e Vinadio e Pont S. tre bande d' azzurro.
Bernardo colla dignità comitale avuta nel 1665. LIATO di Andorno nel Novarese. — Signori
— AMA: Trinciato; nel l.« d'oro, al lepre di di Castelletto. —
Arma: Spaccato; nel !.• par-
nero passante; nel 2." bandato di nero e d'oro. tito: a destra d'argento, sparso di plinti di nero,
LEVI di Venezia. — Vittorio-Emanuele JI al leone dello stesso armato e linguato di rosso,
Re d'Italia, con decreto 10 Apr. 1864, concesse nascente dalla partizione del secondo punto; a
ai fratelli Giacomo-Giorgio ed Angelo-Adolfo Levi sinistra, partito d'argento e di rosso, alla torre
(isdraejiti) il titolo di baroni trasmissibile per dell'uno nell'altro nascente dalla stessa partizione;
primogenitura maschile nei discendenti di ambe- noi 2.» fasciato d'azzurro c di rosso, al cigno
LIB — 23 — LIC

d'argento,memorato di nero attraversante. — figlio esercitò la professione di copiatore di codici


Cimiero: Una donna ignuda tenente colla destra e fu dei più gentili e purgati rimatori del suo
un ramoscello di persico con un frutto ed una foglia secolo; Leonardo di Andrea ottenne il priorato
sola, e con la sinistra il Motto: fide et robore. nel 1531; Giulio di Paolo profondo filosofo e legi-

LIAZARO di Vicenza. — Assai antica e po- sta. — Arma: D'argento, a tre libri di rosso

tente. — Nel 1310 Andrea, desideroso di liberare chiusi e bullettati d'oro. — Alias: Tagliato d'ar-
la patria dalla tirannia di Can Grande della Scala, gento e di rosso, al leone dell' uno nelF altro
ordì contro questo una congiura, ma scoperto fu tencMite fra le branche una rosa di rosso gambuta
mandato a morte con molti altri cittadini, e con e fogliata di verde.
lui si estinse la famiglia. — Arma? LICARI di Randazzo (Sicilia). — Arma: D'az-
LIBANORI di Ferrara. — Antichissima e zurro, al monte di tre cime d'oro, battuto da
nobile, ascritta da Clemente X al prim' ordine un mare d' argento, fluttuoso di nero, movente
della nobiltà, ed ammessa nel 1672 fra le 27 dalla punta.
nobili ferraresi di perpetuo Consiglio. — Ippolita LICATA di Sicilia, vedi Leocata.
Libanori meritò l' onor degli altari col titolo di LICIA da Borgo d'Ale nel Novarese — Arma:
beata; Martino Vescovo d' Adria nel 1 470; Andrea, D' azzurro, a due lucci d' argento, ombrati di

Sante, Libanoro e Francesco cancellieri dei mar- nero, posti in croce di S. Andrea, con una stella

chesi e duchi di Ferrara; Antonio, autore del- d'oro nel punto del capo. — Cimiero: Un leone

l' opera Ferrara d' oro; Girolamo letterato insi- illeopardito nascente tenente alto con la destra
gne. — Arma: D'azzurro, al capriolo d'argento un ramo d'alloro fruttato d'oro. — Motto: lux
accompagnato da tre L. dello steso, 2 e 1. INTENEBRIS LUCET.
LIBELLI di Città di Castello. — Emerse da LICORI di Sicilia. — Antica e nobile Cata-
questa famiglia Giacinto Libelli, religioso dome^ lana trapiantata in Sicilia dal cavaliere Sanchio
nicano e Arciv. di Avignone creato nel 1673. — Ruix de Licori sotto il re Martino. — Ebbe i

Arma: Spaccato d'azzurro e d'oro, al leone ram- feudi di Mistretta, di Capizzi, di Franciuolo, di
pante dell'uno nell'altro; con la fascia di rosso Canneto e di Ragalbuono, e il contado di Gagliano.
caricata di tre stelle di sei raggi d' oro attra- — Arma: Di rosso, al leone d'oro tenente fra

versante sul tutto. le branche una scure d' argento.


LIBERATI di Parma e di Roma. Di antica — LICUDI di Venezia. — Questa nobilissima
origine e feudataria, fino dal secolo XIV, di grandi famiglia, di cui una linea è fiorente oggi in Ve-
terre con castello nel contado di Camerino nelle nezia, discende dall' antica e principesca dei Li-
Marche. Nel secolo XVI alcuni di questa famiglia chudis di Costantinopoli, e fu imparentata coi
si stabilirono in Parma, ed altri in Roma avve- Paleologi. Caduto l'impero greco nel 1455, Gre-
nuta F elezione a Pontefice di Paolo III Farnese. gorio e Matteo Licudi si ricoverarono in una delle
I Liberati di Parma ebbero il feudo di Pizzano Cicladi, e poscia nel 1456 a Cefalonia, ove otten-
con titolo marchionale, e più tardi furono creati nero una signoria con un feudo nel Zante. — Fu
conti e ascritti al patriziato. — I Liberati di aggregata ai Consigli nobili di Corfù, Cefalonia
Roma ottennero anch'essi gli onori di quel patri- e Vonizza e ascritta alla prima nobiltà di Pie-
ziato nel 1519 e creati marchesi del S. R. I. — troburgo e al cavalierato ereditario Austro-Un-
Giambattista ministro delle finanze ducali in Par- garico. — Ebbe inoltre per vario tempo il prin-
ma; Pietro e Amato marescialli del popolo romano; cipato di Bulgaria. — Molti uomini illustri emer-
Francesco Arciv. di Efeso; Antonio nunzio pon- sero dai Licudi. — Nicolò, detto il mistico, primo
tificio alla Corte di Spagna. — Arma: Partito; ministro e segretario dell' imperatore Basilio, e

nel 1.° di rosso, a due spade d'argento guarnite patriarca di Costantinopoli nel 901 ;
Costantino
d'oro passate in croce di S. Andrea, le punte generale e primo ministro di quattro imperatori,
all' ingiù: nel 2.° d'azzurro, alla fascia di rosso e principe del senato; Gioannico precettore degli
accompagnata in capo da una stella di otto raggi Czari di Russia Ivan e Pietro il Grande; Giorgio
d'oro, e in punta da un compasso aperto dello di Marco ammiraglio generalizie della città e for-

stesso, le punte rivolte verso il capo. tezza di Corfù nel 1795; Pietro ammiraglio della
LIBRERIS (de) di Castroreale (Sicilia). — veneta marina, e presidente del tribunale supremo
Arma: Di porpora, alla colonna d'argento, la criminale a Corfù nel 1801; Vettore, capitano di
base e il capitello d'oro, trattenuta da due levrieri vascello, comandante divisionale in Dalmazia e
controrarnpanti dello stesso, armati di nero, lin- Albania nel 1816. — Arma: Inquartato; nel 1.°

gua ti di rosso, con la coda forcata. e 4.° dell'impero greco; nel 2.° di Bulgaria, o
LIBRI di Firenze. — Originaria di Somma, nel 3.° d'Armenia: sul tutto d'argento, alla quer-
castello del Valdarno supcriore, e trapiantata in cia di verde terrazzata dello stesso, sormon-
Firenze da Francesco di Feo di Laco che vi eser- tata da una donna nuda uscente dalle sue frondi,
citava il notariato nel secolo XIV. — Maffeo suo sinistrata da un lupo rampante al naturale e Un-
LIG — 24 — L1N

guato di rosso. — Alias: D'azzurro, alla colonna dei titoli di principe, duca, conte e barone. —
d'argento terrazzata di verde, sormontata da un Marco de Liguoro uno dei governanti di Napoli
sole d' oro, e sinistrata da un lupo rampante al nel 1190; Lisolo mastro nazionale; Florimonte
naturale. — Cimiero: Un lupo uscente da una ciambellano del Re Roberto; Filippo capitano
corona d'oro, tenente nella destra una croce bi- delle armi della regina Giovanna I; Alfonso-Maria
santina pur d'oro. — Divisa: en touto mka. Vescovo di S. Agata dei Goti fu innalzato da
INDONNICI di Polistcna (Calabria). — Amia: Gregorio XVI col titolo di santo all'onore degli

D'azzurro, al castello d'argento, aperto o murato altari. — Arma: Spaccato d'azzurro e d'oro, al

di nero, movente dal fianco destro e sostenuto da leone dell'uno nell'altro; con la fascia d'argento
una terrazza di verde, sinistrato in capo da un attraversante sul tutto.
sole d' oro, e in punta da un uccello d' argento. LIMENA (de) di Padova. — Arma: Scaccato
L1GAPASSERI di Bologna. — Di origine co- di rosso e d'argento.
mune con i Tcncarari. — Due membri di questa LIN di Venezia. — Originaria delle valli di

famiglia andarono crociati nel 1188 e nel 1217. Bergamo. — Girolamo Lin avendo offerto alla re-

— Filippo governatore di Forlì. — I Ligapasseri pubblica centomila ducati per la guerra di Mo-
erano lambcrtazzi c tra i capi parte: giurarono rea fu creato nobile nel 1681. — Arma?
la pace nel 1279. (Estinta nel secolo XIV). — L1NARES di Reggio Calabria. — Originaria
Arma? di Aragona e trapiantata nel regno delle Due Si-

UGNANE (la) DELLA ROVERE di Messina. cilie nel 1 450 da Antonio Linares il quale fu
— Fu portata da Palermo a Messina da un cava- castellano e capitano di Giojosa. — Arma: D'ar-
liere comandante il castello di Roccaguelfonea nel gento, a tre fasci di grano al naturale posti in
XII secolo. — Andrea senatore nel 1 439; Enrico palo, e sormontati in palo da tre stelle di sei

nel 1447; Giovati-Filippo fu tra i primi a portare raggi d'azzurro.


l'arte della stampa a Roma. — Arma: Partito; LINGUA di Cuneo. — Leandro dott. in leggi

nel 1.° d'azzurro, alla rovere passata coi rami in nel 1723 fu investito in contado di Mosso Santa
doppia croce di S. Andrea, ghiandifera e sradi- Maria. — Arma: D'oro, al serpe macchiato d'ar-
cata d'oro; nel 2.° d'azzurro, alla fascia d'ar- gento e di nero, con una seconda testa in luogo
gento. della coda, attorcigliato in tre giri ad un ba-
UGNANA del Piemonte. — Signori di Set- stone nodoso di rosso; tutto posto
il banda. — in

timo Torinese. Arma: D'azzurro, inquartato da Cimiero: Un gatto. — Motto: ad amplius et minus.
un filetto d'argento; nel l.° e i.° due leoni LINGUEGLIA (della) diGenova. — Trae la

d'oro, armati e linguati di rosso, affrontati; nel propria origine da Bonifazio march, di Saluzzo.
2.° e 3.° un' aquila bicipite d' argento coronata Anselmo figlio di Bonifacio, nominato dei Qua-
dello stesso. — Cimiero: Un uomo selvaggio ranta dal luogo di tal nome in valle di Stuva,
tenente con ambe le mani in alto una clava in ebbe il 13 Apr. 1153 da Odone Vescovo di Al-
atto di battere. — Motto: sans doirter. benga la investitura di decime in moltissimi luo-
LIGNAXI di Bologna. — Famiglia senatoria, ghi, fra' quali quello di Lingueglia, di cui questa
oriunda di Milano, e trapiantata in Bologna nel famiglia prese il nome, e nel 1162 Bonifacio figlio

1368 da Giovanni di Conte di Oldrando da Ligna- di Anselmo ricevè dall'Imperat. Federico I 1* in-
no, dottore in legge e conte palatino creato da vestitura del contado della Lingueglia con piena
Carlo IV imperatore insieme ai suoi discendenti. giurisdizione. — Per continuata successione la

Ebbe un buon numero di anziani, di senatori, di famiglia conservò ed aumentò que' feudi sino al
tribuni della plebe e di valorosi capitani. — Mar- declinare del XVIII secolo. — Dai duchi di Sa-
tino di Antonio Vescovo di Siponte in Puglia e voja aveva avuto il feudo di Somana r Monferrato.
poi di Cosenza creato da Alessandro IV. — Sforza — Si divise in due rami, detto l'uno della valle

d'Alessandro luogotenente d'uomini d'arme nella di Lerone, e l'altro di Garlenda. — Molti cava-
repubblica di Venezia. Antonio di Giovanni amba- lieri fornì all' Ordine di Rodi; Anselmo fu nel

sciatore a Roma nel 1590. — Arma: Inquartato; 1367 priore della commenda di S. Giovanni di

nel 1.» e 4.° di rosso, all'aquila spiegata di nero, Prè; Filippo nel 1400 ebbe un priorato >r Lom-
coronata dello stesso; nel 2.° e 3.° spaccato; nel bardia; Aleramo fu priore di Pisa nel 155»: .«rio,

1.° di rosso, al leopardo passante d'oro; nel 2.° ammiraglio, ebbe nel secolo XVI la eot»ntonda di
d' argento, a una radice di corallo al naturale. S. Giovanni di Savona; un altro Aleramo fu

L1GUORO o LIGUORI (de) di Napoli. — Fa- priore di Messina nello stesso secolo. — I Lin-
miglia patrizia e feudataria che si vuole originaria gueglia furono aggregati all' Albergo Imperiali e

della Grecia. Fioriva in Napoli fino dal secolo XII, vennero inscritti nel libro d'oro della Repubblica
e fu da remoto tempo ascritta al patriziato nel di Genova. — Arma: D'argento, a tre bande pie-
seggio di Portanuova, e godette nobiltà nella città gate di rosso ; Io scudo accollato all' aquila del-

di Eboli. — Fu signora di molti feudi e decorata l' impero. — Motto: GOELO FT ARMIS.
LIO — 25 — LIP

LINI di Bologna. — Famiglia antica e nobile, ad un leone illeopardito d'oro; nel 2.» d'oro, ad
à dato alla patria anziani, dottori capitani, uo- un giglio di rosso, accostato da due corone di

mini di consiglio ecc. — Giacomo fu gonfaloniere lauro di verde, e accompagnato in punta da una
di giustizia nel 1457, e degli otto di balìa nel corona simile.
1467; un altro Giacomo nel 1503 fu senatore; LIORI di Sicilia. — Arma : D'oro, alla croce
così pure Antonio nel 1589. — Arma? gigliata di rosso.

LINI di Correggio nel Modenese. — Gian- LIORSI di Verona. — Famiglia antica de-
nantonio, Sigismondo e Giuseppe letterati e poeti scritta nel campione dell'estimo fino dal 1 409. —
citati dal Tiraboschi. — Arma: Inquartato; nel 1.» Fu aggregata al nobile Consiglio patrio nel 1 422,
e 4.° d'oro; nel 2.° e 3.» d'argento, al leone d'oro. e dette uomini di merito, tra i quali tiene il pri-
LINI di Modena. — Giambattista esimio poeta mo posto Girolamo celebre medico e grecista,

del XVI secolo. — Arma: Trinciato


(Estinta). rettore nel 1538 dell' Università di Padova. —
d' azzurro e d' oro, alla banda ondata d' argento, Fu confermata nella sua nobiltà con sovrana ri-

bordata di rosso, accompagnata da sei stelle di soluzione 4 sett. 1818. — Arma: Spaccato d'az-
otto raggi dell' uno nelF altro, tre in capo, e tre zurro e d' argento, ad un orso rampante di nero
in punta disposte nel senso della banda. attraversante sulla partizione.
LINI di Venezia. — Arma: Interzato in fa- LIPAMANO o LIPPOMANI di Venezia. —
scia; nel 1.o d' azzurro, alla stella d' oro, Alias Originaria di Negroponte e ascritta al nobile Con-
d' argento; nel 2.° d' argento; nel 3.° di verde, siglio nel 1381. — Marco, patrizio veneto, pode-
alla mano d'argento posta in fascia e accennante stà di Belluno, provveditore a Ravenna e reg-

a destra. gente di Zara; Luigi, Vescovo di Verona e poi di


LIO-DUREGHELLO di Venezia. — Dell'Or- Bergamo, presiedette al Concilio di Trento e fu
dine dei segretari del veneto senato, la sua no- segretario di Giulio III; Girolamo conte e capi-
biltà deriva dal Consiglio nobile di Padova cui tano di Sebenico nel 1611. — Ottenne la con-
fu aggregata nel 1752, e le fu confermata con ferma della sua nobiltà con sovrana risoluzione
sovrana risoluzione 16 Sett. 1826. — Era altresì 22 Nov. 1817. — Arma: Di rosso, alla banda
fregiata del titolo di conte ottenuto dal senato d'argento, accostata da due teste di leone dello

veneto con decreto 5 Gen. 1780 insieme colla stesso.

giurisdizione civile sopra beni e le persone del LIPOLDI di Udine. — Arma: D' argento, al

vicariato di Villa di Gamandon nel territorio ve- capriolo di nero, accostato da tre comete d' oro,
ronese. — Arma? le due del capo nella direzione del capriolo, e

LION di Padova. — Quattro famiglie di que- quella in punta in palo, le còde in basso.
sto cognome anno fiorito in Padova, tutte ag- LIPPI di Firenze. — Fu squittinata nel 1411
gregate a quel Consiglio nobile. — Una era an- e dette alle belle arti tre insigni pittori, Lippo,

che fregiata del titolo comitale che fin dal 20 Fr. Filippo Carmelitano e Filippo suo figlio. —
Mar. 1548 era stato conferito dal doge di Vene- Arma: D'argento, a tre teste di drago di verde.
zia a Girolamo con tutta la sua discendenza di LIPPI DI GHINO di Firenze. — Ascritti al-

ambo i sessi, e col predicato di Sanguinetto, della l' arte dei corazzai, conseguirono per nove volte
cui giurisdizione e beni possedeva essa sette ca- il priorato tra il 1374 e il 1455. — Arma: D'az-
rati e mezzo. Tutte le famiglie Lion furono con- zurro, al monte di sei cime sormontato da due
fermate nobili con sovrane risoluzioni 14 Mag. tralci di vite fruttiferi acccollati ai loro pali, il

1818, 23 Mar. e 10 Ott. 1819. — Arma? tutto d'oro; accompagnato in capo da un lam-
LIONESSA (dalla) di Venezia, vedi Dalla bello di quattro pendenti di rosso.
Lionessa. LIPPI-ALBERDI di Firenze. — Dettero sei

LIONI di Firenze. — Originaria della Val di priori al comune tra il 1378 e il 1451. (Estinta
Pesa e proveniente da Leone di Simone che nel nel secolo XV). — Arma : D'oro, a tre bande di
1326 fu il primo dei 24 priori dati da questa fa- rosso; con la fascia d'azzurro attraversante.
miglia alla Repubblica. — Roberto di Francesco LIPPI-NERl di Firenze. — Originaria della
gonfaloniere di giustizia nel 1460; Carlo di Ro- Val di Pesa. Cominciò a godere del priorato nella
berto cavaliere dell'Ordine di S. Stefano perì alla persona di Lippo di Neri nel 1350, e da quell'e-
battaglia di Lepanto nel 1571. (Estinta nel 1596). poca al 1528 lo conseguì per 24 volte; e giunse
— Arma: D'oro, alla banda di rosso, accompa- per due volte al gonfalonierato. — Dinozzo di
gnata da due leoni dello stesso. Stefano ambasciatore a S. Severino nel 1384; Ma-
LIONI DEI SERLEONI di Firenze. — Arma: riotto oratore ai Veneziani nel 1435. — Arma:
D' azzurro, al leone d' argento tenente un gìglio D'argento, seminato di stelle di rosso, col leone
d'oro e accostato da due stelle dello stesso. dello stesso attraversante.
LIONI DA PISTOIA di Firenze. — (Estinta LIPPI-GUARDI di Firenze. — A questa fa-
nel 1700). — Arma: Spaccato; nel 1 .° d'azzurro, miglia, che ottenne per tre volte il priorato, ap-
LIS — 26 — LIT

partenne il celebre pittore e poeta Lorenzo Lippi stesso attraversanti sullo spaccato, e confinanti
autore del poema burlesco il Malmantile riac- negli angoli dello scudo.
quistato. (Estinta nel 4724). — Arma: Spaccato; LITOLFA di Vicenza. — Credesi originaria
nel 1 .° di vaio; nel 2.° d' azzurro, ad un cre- di Padova dove dicevasi di S. Andrea. — Mar-
scente d'oro. zio di Vitale canepario del Comune nel tempo
LIPPI di Lucca. — Originaria di Arezzo e che l'imperatore Ottone venne in Italia per re-
fregiata della croce dell' Ordine militare di S. carsi a Roma, e vendè alcuni beni del Comune ;

Stefano. — Arma : Partito di rosso e di verde, Ricardino pretore in patria nel 1260, poi pode-
alla fascia d'oro caricata da cinque bisanti d'ar- stà, fece riedificare il palazzo comunale che era
gento. stato incendiato da Federico II imperatore, (fi-

LIPPI di Modena. (Estinta). — Arma: D'az- stinta). — Arma?


zurro, al cane rampante d' argento, collarinato LITTA di Milano. — Di origine repubblica-
di rosso, accompagnato in capo da una stella di na, si rese potente col rafforzarsi del Comune. —
otto raggi d' oro, accostata da due frantumi di Giovanni nel 1046 era auditore al tribunale di
pietra d' argento. Arioaldo per Enrico III redi Germania; nel 1171
LISCA (da) di Verona. — Capostipite di que- la famiglia era vassalla dcll'Arciv. di Milano; nel
sta famiglia fu quel Guglielmo da Lisca generale 1195 Giordano giura come rettore per la città
dei Visconti signori di Verona, il quale nel 1390 di Milano nel congresso di S. Damiano raccolto
perdette la vita in difesa del principe contro i a riannodare la lega lombarda contro 1' impero.
Carraresi. In premio de'suoi servigi furono con- — Messasi fra gli adepti del partito dei nobili,

cessi alla sua discendenza maschile in feudo no- ne fornisce valenti campioni, si batte contro la
bile, gentile e legale i beni di Formighedo e le fazione torriana in armi, movente da Lodi, e Bal-
decime di Caldiero. — Dionisio cavaliere, nel zarino, il suo eroe, cade gloriosamente sul cam-
1405, epoca della dedizione della città di Verona po di S. Donato. — Inscritti nella matricola del-

alla Repubblica veneta, fu uno degli oratori che l' Arciv. Ottone Visconti, si mantennero guelfi

presentarono le chiavi della città ai generali ve- anche sotto il dominio dei Visconti ghibellini. —
neti. -- Nel 1421 fu questa famiglia aggregata Banchieri sotto gli Sforza, feudatari, marchesi,
al Consiglio nobile di Verona, ed essendosi resa conti, grandi di Spagna, magnati d'Ungheria in-
benemerita del governo, il senato veneto eresse vestiti dei più eminenti gradi militari, i Litta
in contea il feudo suddetto, concedendole il titolo raccolgono le eredità di altre famiglie, di cui
di conte trasmissibile a tutti i maschi legittimi. prendono i cognomi. — Questa casa formò quindi
— Fu confermata nobile con sovrana risoluzione tre diramazioni, di cui la ducale è messa Jsopra
1 Mar. 1 820. — Arma : D' argento, all' albero le altre. Con Giovanni-Battista Litta, che abita-

di verde piantato sopra un monte di tre cime va in Porta Orientale nella parrocchia di S. Ma-
dello stesso, movente dalla punta; col capo d'oro, ria della Passarella, ebbe principio nel 1506 la

all' aquila di nero, coronata del campo. diramazione che in seguito aggiunse al proprio il

LISCII di Modena. — Arma: Fasciato di cognome Modignani (marchesi nel 1715); con Gio-
verde e di rosso di sei pezzi ;
col capo del se- vanni-Stefano, nel 1550 ebbe origine la seconda
condo, caricato di una crocetta del primo. che aggiungeva i cognomi di Biumi-Resta. — Fra
LISI di Milazzo. — Arma: D' azzurro, a due i Cardinali di S. R. Chiesa è annoverato Lorenzo
leoni coronati d' oro, affrontati al tronco di un Litta creato da Pio VII il 23 Feb. 1801. — Pom-
albero al naturale; il tutto sostenuto da una ter- peo di questa famiglia autore della grandiosa o-
razza dello stesso. pera: Le famiglie celebri italiane ; Girolamo Litta
LISIADO di Venezia. — Originaria di Aiti- Modignani, che fu per tre volte vicario di prov-
no. — Si dove a Lisiado la fabbricazione della visione di Milano, ebbe per figli Alessandro Ve-
prima nave che fu fatta in Venezia. (Estinta nel scovo di Cremona e Camillo creato marchese e
1348). — Arma: Fasciato d'argento e d'oro. feudatario di Menzago e Vinago nella pieve di
LISNARUI di Carpi nel Modenese. — Detta Somma con li suoi primogeniti maschi in infi-

anticamente Carpucci, era una delle primarie fa- nito dall'Imperat. Carlo VI con diploma 22 Mag.
miglie di Carpi nel XVI secolo. — Giovanni 474 7. — Detto titolo venne confermato a Giam-
commissario generale in Sassuolo nel 1507; un battista Litta Modignani nel 1816 dall' Imperat.

altro Giovanni podestà di Reggio-Emilia nel 4533. Francesco I d'Austria. — Arma comune a tutti

— Arma: Trinciato merlato d' argento e di ros- i rami : Scaecato d' oro e di nero. — Cimiero :

so, a due rami di tre foglie di verde posti' in Un' aquila nascente di nero, coronata d' oro. —
banda; col capo dell' impero. Arma dei Litta- Arese-Visconti: Scaecato d'oro e

LISONI di Udine. — Arma : Spaccato d' oro di nero, al franco quartiere di verde caricato di

c di verde, a quattro catene d'argento passate in un capriolo d' oro, sormontato da cinque stelle

- rfj * i<?r^;> noventi da vii anelletto dello dello stesso, 3 o 2; col capo di rosso caricato

LOC - 27 - LOC
di api d'oro. — Arma dei Litta-Modignani: Par- LOCATELLI di Bassano. — Appartenne al

tito; nel 1.» scaccato di nero e d' oro; nel 2.° corpo nobile della città di Bassano, fu compresa
spaccato d'argento, al leone nascente di rosso so- nell'elenco dei nobili formato ed approvato nel
pra un fasciato di rosso e d'argento, ed al capo 4726 dal senato veneto, ed era ascritta a quel
d'oro caricato di un' aquila di nero. Consiglio nobile. — Ottenne la conferma della
LIUZZI o LUZZI o DAL LUZZO di Bologna. sua nobiltà con sovrana risoluzione 20 Ott. 4822.
— Se ne à memoria fino dal 972 nella qual epo- — Ariha?
ca un Liuzzo era vescovo di Cremona. — Fu di LOCATELLI di Bologna. — Originaria di
parte lambertazza, e nel 4279 giurò la pace ai Bergamo. — Vincenzo dottore di leggi fu gover-
Geremei. — Si rinviene tra gli anziani nel de- natore di Narni nel 4558; Giovanni-Antonio ve-
clinare del secolo XV. Ebbe distinti medici, e scovo di Venosa nel 4566; Eustachio vescovo di
insigni filosofi. (Estinta). —Arma ? Reggio e confessore di Pio V; Agostino nel sud-
LIVELLI di Padova. — Arma: Inquartato; detto anno fu degli anziani e dopo lui Lodovico
nel l.° capriolato d' argento e di rosso di sei nel 4628 e Girolamo nel 4651. — Quest'ultimo
pezzi; nel 2.° partito; a destra d'oro, a tre gi- fu fregiato del titolo di marchese. — Arma: Un
gli d'azzurro posti in palo; a sinistra capriolato monte di tre cime sormontato da una civetta al

d'argento e di rosso di sei pezzi; nel 3.° partito; naturale e accompagnato in capo da due stelle

a destra, capriolato rovesciato di rosso e d'ar- di sei raggi.

gento di sei pezzi; a sinistra d' oro a tre gigli LOCATELLI di Cesena. — Originaria di Ber-
d'azzurro posti in palo ; nel 4.° controinquartato; gamo e consorte dei Locatelli di Bologna trapian-
a) d) baridato di rosso e d'argento, b) e) d'azzur- tata in Cesena dal Cav. Antonio sui principii del
ro, a tre gigli d'oro. secolo XV. — Arma: — Uguale alla precedente.

LIVIZZANI di Modena, vedi Levizzani. LOCATELLI di Rovigo. — Originaria di Ber-


LIXANDRANO di Catania. — Arma: D' az- gamo, donde trapiantatasi in Rovigo fu quivi ag-
zurro, all' aquila spiegata e coronata d' oro vo- gregata nel 4 460 al Consiglio nobile, e la sua
lante sul mare nella punta. nobiltà fu confermata con sovrana risoluzione 8

LIZZARI di Brescia. — (Estinta). — Arma: Lug. 4820. — Arma?


D'azzurro, a sei monti d' oro, tre sopra tre, ac- LOCCATELLI di Assisi. — Originaria di Ber-
compagnati da tre stelle dello stesso; col capo gamo e trapiantata in Assisi in principio del
d' oro all' aquila di nero. secolo XVI, esercitò la mercatura e ne trasse
LIZZARI di Verona. — Si trova inscritta grossi guadagni che la fecero ricca, per cui ven-
nel can. pione dell'estimo all' anno 4 433. — Nel nero ben presto ascritti alla nobiltà della nuova
1558 fu aggregata al nobile Consiglio veronese patria di cui ne esercitò, in ogni tempo, i più
ed ebbe giurisdizione sopra Asparedo. — Frair- eminenti uffici. — Antonio, cav. gerosolim. e

cesco Lizzari medico distinto; Nicolò giudice di prode capitano, militò ai servigi dei re di Spa-
Collegio. — Altri provveditori di Comuni e po- gna e di Francia, del granduca di Toscana e della

destà di Peschiera. — Fu confermata nella sua Repubblica di Venezia nelP Epiro contro 1 Tur-
nobiltà con sovrana risoluzione 4 Sett. 4 84 8. •
chi, morto il 7 ott. 4668; Francesco di Seriato

Arma : D'azzurro, alla fascia d'argento, accompa- di Bernardino, ascritto alla cittadinanza Peru-
gnata in capo da un leone nascente d'oro, movente gina Pro porta Sancti Petri, insieme a' suoi di-
dalla fascia e in punta da una stella dello stesso. scendenti il 23 Giù. 4 611, poi colonnello di mi-
LOBETTI di Torino. — Carlo-Emanuele I lizie per la Camera Apostolica nello stato di
infeudava al cav. mauriz. Claudio ed al suo fra- Bettona con diploma 10 Apr. 1644; Leonardo,
tello Maurizio i luoghi di Monastero di Vasca e morto gonfaloniere di Assisi nel 1793; Vincenzo,
S. Biagio col titolo comitale. — Arma: D'oro, al di Seriate di Francesco, prof, di belle lettere in
lupo di nero, armato d' argento, rampante. Gubbio ed in patria ed autore di varii scritti

LOBIA di Venezia. — Aggregata al patriziato letterari e poetici, pubblicati per le stampe,


veneto nel 1646 in premio dei servigi prestati morto in Ravenna nel 1880. — Varii rami di

alla Repubblica. — Arma? questa famiglia emigrarono dalla patria, ed uno


LOBRANO di Napoli. — Arma: D' argento, si trasferì in Cesena, altri in Terni, in Roma ed
al leone d'azzurro.' altrove. — Arma : D' azzurro, alla fascia d' oro,
LOCADELLI di Sicilia. — Originaria di Ber- sostenente un allocco d' argento, sormontato da
gamo e trapiantata in Sicilia sotto il re Alfonso tre stelle di sei raggi d'oro, ordinate in fascia;
da un Corleone Locadelli giudice della corte stra- essa fascia accompagnata in punta da un monte
ticoziale di Messina. — Francesco governatore di di tre cime d' oro.

Patti. — Arma : D' azzurro, alla civetta d'oro, ac- LOCCI di Narni. — Famiglia nobile e fio-

compagnata da tre stelle dello stesso, due in ca- rente fino dal secolo XV, venne con gli Eroli e
po ed una in punta. con gli Alberti fregiata del titolo di barone dei
LOD — 28 — LOD
Castelli di Camartana e Marinata (Estinta). - Arma? LODI del Piemonte. — Agostino, uditore ca-
LOCHIS di Bergamo. — Originaria di Spa- merale, nel 4620 ottenne l'infeudazione di S. Mar-
gna e trapiantata in Bergamo circa la metà del zanotto in baronia. Paolo-Domenico fu presid. di
secolo XVI. — Fu fregiata da Ferdinando prin- Camera, Bernardino prof, di leggi a Torino. —
cipe di Castiglione nel 4 64 i del titolo di cava- Paolo-Gerolamo nel 4693 fu investito di Capri-
liere del S. R. I. e più tardi ottenne il titolo glio; il conte Michelangelo divenne consigliere di
comitale della Crocetta. — Luigi podestà in Ber- stato e generale delle milizie e genti da guerra.
gamo per molti anni. — Arma: Inquartato; nel — Arma: Partito ; a destra d' oro, a due rami
4. » d'oro, al crescente d'argento; nel 2.° d'oro, d' alloro di verde passati in doppia croce di S.
al castello turrito e sormontato dall' aquila spie- Andrea: a sinistra bandato d'azzurro e d'argento.

gata di nero; nel 3.° d'azzurro, al monte di tre — Cimiero: Uh braccio armato impugnante una
cime di verde sormontato da un allocco al natu- spada d'argento. — Motto: Justo et sollicito.
rale; nel 4.° scaccato di nero e d' argento. — LODI di Vicenza. — Arma: Spaccato d' az-

Cimiero: l'aquila bicipite coronata d'oro. zurro e di verde, ad una stella d'oro; con la fa-

LOCO (de) di Genova. — Arma: D' azzurro, scia d' oro attraversante sulla partizione e cari-

all'oca d'argento, beccata e membrata d'oro so- cata di un leone illeopardito di nero.
rante dalla pianura erbosa al naturale. LODI o DE LODIS di Lombardia. — Arma:
LODI di Aquila. — aquilana
Patrizia estinta Inquartato d' azzurro e d' oro, il 4. n caricato di
nel XVIII secolo. — Carlo-Eustachio cavaliere di un'aquila di profilo sorante d' oro, rivolta, la te-

Calatrava nel 474 — Arma: D'argento,


8. all' a- sta posta verso destra. — Cimiero: Un' aquila
quila di nero reggente cogli artigli un nastro di uscente d'oro imbeccata di rosso.
rosso, caricata nel petto d'un nastro svolazzante LODOVICI di Assisi. — Originaria dai Lo-
d'argento con la scritta: Pax optima rerum nel dovici di Bologna e trapiantata in Assisi. Qui in
campo, e due chiavi al naturale poste in croce di ogni tempo diede uomini egregi in armi ed in

5. Andrea, legate da un nastro di rosso pen- toga, ed un gran numero di esimi giureconsulti.

dente e sormontate da una conchiglia di verde Il più celebre fu Giuseppe. laureato in diritto
nella punta. civile e canonico di anni 23 nel 4558, magi-
LODI di Brescia, vedi Lande. strato per la S. Sede in varie città dell' Umbria
LODI di Cremona. — Originaria di Lodi, tra- e delle Marche, auditore generale dell' Umbria,
piantata in Cremona circa al 4 458 quando cioè auditario nella Rota di Firenze e di Siena e rese

i Milanesi distrussero la città di Lodi. Dette a pure grandi servigi a Lucca, Genova, alla Ligu-
Cremona 38 decurioni, il primo nel 4 4 46 e l'ul- ria. — Questa famiglia si estinse nel 4 658 nella

timo nel 4784. — Con diploma del duca di Par- persona del dottor Antonio. — Arma: Di rosso,

ma Francesco Farnese in data 25 Apr. 4746, ven- a tre bande scorciate d' oro. — Cimiero: Un
ne fregiata del titolo marchionale. — Arma: D'o- grifo tenente un castello col motto: lirertas.
ro, al leone d'argento caricato nel centro da uno LODOVICI di Forlì. — Arma : Di rosso, a
soudetto spaccato di nero e d'oro. tre pali scorciati d' oro.

LODI di Modena. — Bartolomeo autore di LODOVICI di Venezia. — Arma : D'azzurro,


una cronaca di Modena tuttora inedita. — Luigi, alla metà di un quarto di una ruota d'argento;
dottissimo bibliografo e vicc-bibliotocario della col capo dello stesso caricato di un leone illeo-

Es-tcnsc di Modena, morto da non molti anni. — pardito d' oro.

Aiima: D'azzurro, alla terrazza di verde su cui LODOVISI di Bologna. — Senatoriale di Bo-
sta piantato un grande albero al naturale, sul logna conosciuta fino dal XIII secolo, e quindi
tronco del quale sta arrampicata una lucertola patrizia romana. — Oltre diversi ambasciatori,
alata di verde. dette alla patria 53 anziani dal 4 296 al 4617. —
LODI di Milano. — Tre sono i rami dei Lodi Giovanni conte di Arimonte era senator di Ro-

che fiorirono in Milano, oggi tutti estinti. Il — ma nel 4 423, e Bertrando Monterenzi suo nipote

primo, il cui sepolcro si ammira tuttora in San- o figlio adottivo fu il capo-stipite dei conti di

t'Eustorgio, e che ebbe un membro del Tribunale Samoggia, feudo ottenuto da Leone X nel 4 314,
di provvisione finì nella casa Porro, ora detta e da cui sortì Alessandro, papa nel 4624, col

Porro-Lodi; il secondo diede un fisico collegiato nome di Gregorio XV; Orazio, fratello del papa,

ed un canonico ordinario; il terzo, ed il più illu- fu padro del card. Ludovico e di Nicolò generale

stre, diede un giureconsulto collegiato e vicario


di S. R. C. viceré di Aragona e Sardegna duca
di provvisione, un cavaliere di S. Stefano, ed K- di Fiano o di Gallicano che arricchì la famiglia

manucle edebre storico, e si cstinse nel 4741.— con tre matrimoni. — Dalla sua prima moglie
Arma: Spaccato; nel 4.° d'oro, all'aquila di nero Isabella Gapealdi ebbe il principato di Venosa;
coronata del campo; nel 2." d'argento, alla banda dalla seconda, Polissena Mendoza, lo stato di

di rosso accompagnata da duo L di nero. Piombino di cui comprò l'investitura dal re di


LOF - 29 - LOL
Spagna per un milione di ducati nel 1635. — Giovanni giustiziere di Otranto nel 1323; Camil-
La terza fu Costanza Panphili che non ebbe dote. lo maresciallo di Luigi XII di Francia; Enrico
Ma Innocenzo X lo fece prin. assistente, generale Vescovo di Capaccio nel 1531; Gaspare Vescovo
delle galere, e gli diede un giorno una cedola di di Melfi; Carlo Arciv. di Capua nel 1701. —
centomila scudi. — Da Costanza ebbe Giambat- Arma: Di vaio pieno. — Cimiero: Una testa e

tista senatore di Bologna, viceré dell' Indie e di collo di bufalo di rosso, alato d' un volo spiegato
Sardegna, ultimo del nome, e Ippolita maritata d'argento.
nel 1681 a Gregorio Buoncompagni duca di Sora. LOGLII di Modena. (Estinta). — Arma: Spac-
— Arma: Inquartato nel 1.° e 4.° d'oro, ad una cato; nel 1.° d'azzurro, al leone nascente d'oro;

croce patente di rosso accompagnata da quattro nel 2.° d'azzurro, a tre stelle di otto raggi d'oro,

torte dello stesso; col capo di rosso caricato di poste 2 e 1.


tre bande d'oro ; nel 2.° e 3.° d'azzurro, all'aquila LOGETELA di Reggio-Calabria. — Arma:
d'argento imbeccata, membrata e coronata d'oro. D' argento, a due bande scaccate di rosso e del
— Cimiero: Un volo d' oro, ciascun ala caricata campo, di due file, accompagnate nel capo da un
di una croce patente di rosso, accantonata da giglio d'oro.

quattro torte dello stesso. LOIANI di Bologna. — Originaria della Ger-


LODRONE-LATERANO di Trento. — Si vuole mania e trapiantata in Bologna, ebbe la signoria

originaria di Roma e da remoto tempo signora di molti castelli, tra i quali, Bisano, Pianoro, Ca-
della valle di Vestino che comprendeva 12 vil- pretto, Piancaldo e Orsara. — Dette alla patria
laggi. — Fu dichiarata nobile originaria veneta molti anziani e diversi senatori, ambasciatori e

da quella potente Repubblica, e nel 1452 venne gonfalonieri di giustizia. — Giovanni di Leonar-
innalzata dall'imperatore Federico III al rango di do, Giovanni d' Antonio e Antonio di Jano dot-
conti dell'Impero e le sue possessioni di Lodron tori in legge. — Arma : D'argento, al grifo ram-
e Castel-Romano furono dichiarate contee impe- pante di rosso.
riali. — Molti capitani, generali e magistrati e- LOIRA del Piemonte. Conti di Mongrando. —
mersero da questa casa. — Paride, Arciv. di Sa- Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.» d'azzurro, alla
lisburgo; Sebastiano e Francesco Vescovi di Gurk; fascia doppia addentellata d'oro, accompagnata da
Lodrone Vescovo di Bressanone. — Arma: Di tre stelle dello stesso; 2 e 1; nel 2.° e 3.° d'ar-

rosso, al leone d'argento con la coda tre volte in- gento, all'aquila di nero. — Cimiero: Un' aquila
trecciata a guisa di un nodo di amore. — Di- nascente di nero, coronata di rosso. — Motto:
visa: FORT1TUDO. AN Tmi QUOD ALTERI.
LOFASO o FASO di Sicilia. — Originaria LOJUCCO di Taranto. — Ascritta alla no-
di Milano e trapiantata in Sicilia da un Antonio biltà tarantina nel 1791 e confermata tale con
Del Faso governatore della città di Caltanisetta diploma di Ferdinando IV nel 1793. — Ebbe a
sotto Federigo lì. — Ebbe la baronia di Condo- capostipite Leone Lojucco vivente nel 1543. —
verno, il ducato di Serra di Falco, il marchesato Arma: D' azzurro, ad un fascio di giunchi al na-
dell'Ingegni e di S. Gabriele. — Lodovico Lofaso turale sormontato da un' aquila bicipite di nero

castellano della città di Termini ; Leonardo au- coronata dello stesso.


tore di molte opere importanti; Antonino abate LOLI di Siena. — Furono dei nove, risieduti
di S. Anastasia morto in concetto di santità nel nel 1352. — Cosimo di Lolo il primo gonfalo-
1572. — Arma: D'azzurro, all'albero di faggio al niere del 1355; Gregorio di Nicolò consobrino di
naturale sormontato da un'aquila nascente coro- Pio II e suo segretario, ottenne dal Papa il co-
nata di nero e portante nel rostro una face ac- gnome Piccolomini e l'inquarto dell'arma ; Loren-
cesa; e un braccio armato sporgente dal canton zo, guardia nobile di Pietro Leopoldo e cav. di
destro del capo, tenente una spada in mano po- Malta. — Arma: Di rosso, alla banda d'argento
sta in fascia, alla cui punta un giglio d'oro. caricata da due leoni passanti di nero sostenenti
LOFFREDO di Messina. — Di origine nor- nelle branche anteriori un ramo di palma.
manna, e da remotissimo tempo trapiantata in LOLINI di Venezia. — Originaria di Aitino,
Sicilia. — Ebbe nobiltà in Napoli nei seggi di à dato alla chiesa di Torcello un Vescovo nella
Capuana e Portanova, in Cava e in Messina. — persona di Stefano nel 1186, ed a quella- di Bel-
Si divise in due rami: nei principi di Cardito e luno un altro Vescovo che fu Luigi di Paolo
marchesi di Monteforte, e nei marchesi di Tri- creato nel 1596 da Clemente Vili. — Traspor-
vico e S. Agata e conti di Potenza. — Fu si- tatasi in Candia, fu poi trapiantata in Venezia
gnora di 46 feudi, di due contee, di 13 marche- da Angelo che nel 1438 fu ammesso al maggior
sati, di tre ducati, e di sei principati. — Lof- Consiglio avendo provato che un suo antenato,
fredo e Filippo presero parte alla guerra di Ter- Tommaso, era andato ad abitare in Candia con
ra Santa nel 1197 col re Guglielmo II il buono; una delle colonie nel 1211. Fuvvi pure un —
Napoleuccio escalario di Arrigo VI nel 1196; Pietro che nel 1276 era capo di contrada di S.
LOM - a — LOM
Maria Formosa. — All'assedio e presa di Costan- di ferro nascente dalla partizione; nel 2.» scac-
tinopoli, nel 1 453, si trovarono i fratelli Alessan- cato d' argento e d'azzurro. — Alias: D'azzur-
dro e Giovanni figli di Angelo Lolini. — Dome- ro, all' albero di verde, terrazzato dello stesso e
nico di Marcantonio podestà e capitano di Feltre diviso in due rami fogliati pure di verde.
nel 1 573. — Questa casa si estinse nel 1633 in LOMBARDI di Napoli e di Palermo. — Ar-
Zuanne del fu Paolo Lolin, ed il palazzo suo, po- ma: Vaiato in punta di sette file d'oro e di rosso.
sto in via S. Vitale, colle sue sostanze, passò nella LOMBARDI di Venezia. — Originari Lom- di
famiglia Giustiniani che fu detta poi Giustinian- bardia e furono ricchi mercanti. — Nel 1297 ot-
Lolin. — Arma: Losangato d' oro e di rosso; col tennero la veneta nobiltà al serrar del Consiglio.
capo d'argento caricato del giglio di Firenze di — Arma: Trinciato d'azzurro e d'argento, all'a-
rosso. quila dell' uno Dell' altro. — Alias: Spaccato d'oro
LOLLI o LOLLIO di Ferrara. — Antica e e d'azzurro, al leone illeopardito dell'ano nel-
nobile ferrarese, divisa da lungo tempo in due P altro.
rami, dei quali il primo ebbe la contea di Praz- LOMBARDI di Verona. — Fregiata nel XVI
zo, ed il secondo la signoria di Boccaleone. — secolo del titolo comitale. — Bernardo vicario
Ippolito Lolli professor di legge nell'università di della casa dei mercanti nel 1458; Agostino giu-
Ferrara; Francesco ambasciatore a Firenze pel dice collegiato nel 1522; Bartolomeo e Bernardo
duca Ercole I; Alberto uno dei letterati più di- lettori nell' Università di Padova; Marcantonio
stinti del secolo XVI. — Arma: Spaccato; nel vescovo di Crema nel 1752. — Aggregata nel
1.° d'oro, al leone nascente al naturale (Alias di 1409 nel nobile Consiglio. — Ottavio nel 1790 fu
rosso); nel 2.° d'azzurro, a tre stelle d'oro, 2 e 4. l'ultimo di questa casa che vi appartenne. —
LOLLI di Narni. — Nel 1513 apparteneva Arma: D'argento; col capo ondato d'azzurro ca-
già al patriziato di Narni. — Arma: D\ azzurro, ricato di tre stelle d'oro.
al gallo al naturale, barbato e crestato di rosso, LOMBARDINI di Forlì. — Di quest' antica
tenente colle sue due zampe una spiga d'oro. famiglia fu celebre Bartolomeo Lombardini pro-
LOLMO di Rergamo. — Arma : D'argento, al fessore di medicina e rinomato anche fuori d' Italia.
castello di rosso, fondato sulla pianura erbosa al — Federico III imperatore lo ricolmava di ricchez-
naturale; sui merli della torre di sinistra un el- ze e di onori. (Estinta). — Arma: D'azzurro, alla

mo di ferro chiuso, in profilo al naturale, e, nel pantera d' oro rampante, accompagnata in capo
mezzo, fra le due torri, un bastone, movente dal da tre stelle d'oro; con la fascia di rosso attra-

muro e sostenente un basto, il tutto pure di rosso. versante. — Alias: Dazzurro, alla fascia di rosso,

LOMBARD d' Alessandria. — Carlo, direttore accompagnata in capo da tre stelle di sei raggi
generale delle Poste, nel 1834 fu creato barone. d'oro male ordinate, col cane saliente dello stesso
— Di questa famiglia Francesco-Vincenzo, nato attraversante sulla fascia.
in Alessandria nel 1737, canonico, abate di S. LOMBARDO di Monte San Giuliano (Sicilia}.

Andrea di Savignano, nel 1824 fu creato Vescovo — Arma: Vajato d' oro e di rosso di sette file.

di Susa. — Arma : Di rosso, al leone d'argento ; col LOMBRIA di Venezia. — Originaria di Mi-
capo d'oro, all'aquila di nero coronata dello stesso. lano, e da bassa fortuna levatasi a grandi ric-
— Originaria Lucca,
LOMBARDI di Bologna. di chezze, offerti cento mila ducati per la guerra di
e trapiantata Bologna 1340. — Bartolomeo
in nel Candia, ottenne la nobiltà nel 1646. — Arma:
francescano creato vescovo da Benedetto XII. — Spaccato d'argento e d'azzurro, al leone d'argento
Andrea fu degli anziani nel 1361, e dopo lui al- avente tra le branche un triangolo dello stesso
tri della famiglia. — Arma? nel secondo.

LOMBARDI di Lucerà. — Fregiati del titolo LOMBROSO di . — Vittorio-Emanuele II

comitale di Gambatcsa. — Arma: Di rosso, al Re d'Italia, con decreto 21 Gen. 1866 concesse
Icone d'argento. al dott. Abramo Lombroso il titolo di barone tra-
LOMBARDI da Manta (Piemonte). — Conti di smissibile per primogenitura maschile. — AnMA ?
Lorn borgo. — Arma: D'oro, alla croce di S. An- LOMELLINI di Genova. — Trae origine certa
drea in divisa di nero, accantonata in capo e in dal secolo XII ed ebbe a capo-stipite un Vassallo
punta da una stella d'azzurro; in ciascun fianco da Lumello, console dei Genovesi 1197. —
nel

da un leone di rosso; col capo d'azzurro a tre Nelle fazioni che agitarono la patria seguitò sem-
gigli d'oro ordinati in fascia. — Motto: UPAVIDUH pre il partito degli Spinola, dei Doria e dei Fre-

FEftJBJfT RUMAI. gosi ; ed oltre le primarie dignità in paese, ebbe

LOMBARDI di Modena. — Sono due fami- spesso anche il comando di armate navali, amba-
glie omonime ambedue fiorenti, ed una delle scerie ecc. e nel 1528 formò uno dei 28 alber-
quali appartiene un Benedetto che nel 1417 era ghi. Nel 1533 Battista LomeJlini salì primo al
tra i conservatori di Modena. — Arma: Spac- trono dogale, dignità conseguita da altri cinque
I .mi * « «i; rosso nll' 'ilih- -'h ol Piturnlc della famiglia, -^fifttt* hioJtre alla Chiesa molti
LON — 31 — LON
cardinali e vescovi, ed ebbe la signoria dell' isola basso d' oro, gli altri due scaccati d' argento c
di Tabarca che le fu tolta dai Turchi. — Arma : d'azzurro ; essa banda attraversante sulla parti-

Spaccato di porpora e d'oro. — Motto: manet zione. — Cimiero : Una fanciulla selvatica corona-

AVITA VIRTUS. ta d'alloro tenente il motto: indulgente fortior.


LOMELLINl di Viterbo. — Arma: Spaccato LONGO di Bergamo. — Guglielmo creato
di verde e d'oro. cardinale di S. R. Chiesa da Celestino V; Marco-
LOMENI di Lodi. — Arma : D' azzurro, al Tullio, fratello del Cardinale, castellano e coman-
leone d' argento coronato d' oro, tenente tra le dante la rocca di Fumone. — Arma: D'argento,
branche una ruota dello stesso. al leone d'azzurro attraversato da una banda spac-
LOMENI di Milano. — Arma : Spaccato ;
nel cata di rosso e di verde.
1.» di rosso, al leone illeopardito d'oro; nel 2.° LONGO di Cagliari. — Arma: |Di rosso, a

d'argento, ad un rosaio gambuto e fogliato di tre fascie contradoppio addentellate d'argento, c

verde, fiorito di nove rose di rosso, tre in alto, la banda d'azzurro caricata da un piede di gri-

tre a destra, e tre a sinistra. — Cimiero: Una fo d'oro, attraversante; col capo d'oro, all' aquila
testa di leone d'oro. di nero coronata dello stesso.
LOMIA o LALOMIA di Sicilia. — Giannicola LONGO di Genova. — Originaria Vcdona, di

Lalomia, gentiluomo di Piacenza, trapiantò nel villa del distretto di Albenga. — Guglielmo con-
4393 la sua famiglia in Sicilia, e fu castellano di sole del Comune nel 1174 e 1177; Nicola amba-
Piazza e si diramò poi in Girgenti, in Cammarata sciatore al Re di Maiorca, col quale concluse un
e in Palermo. — Arma: Di verde, a cinque Io- trattato di pace nel 1188; Ingo espugnò il ca-
mie d'oro ordinate in cinta. stello e borgo di Bonifacio tenuto dai pisani nel
LONATI di — Marchesi
Milano. di Vignole 1195; Ido capitano di quattro galee contro i Mar -

e signori del Barghetto. — Arma Di : rosso, a tre sigliesi nel 1211. — I Longo, nel 1362, uniti ad
crescènti d'argento, 2 e 1; col capo d'oro, all'a- altre famiglie, formarono l'albergo dei Giustinia-
quila di nero. ni. — Arma: D'oro, alla fascia scaccata di tre
LONGHENA di Brescia. — (Estinta). — Ar- file di rosso e d* argento, accostata da due ge-
ma: D'azzurro, al pellicano d'argento. melle di rosso.
LONGHI di Modena. (Estinta). — Arma: LONGO di Napoli. — Un ramo dei Longhi
D' argento, alla fascia di rosso, accompagnata in di Roma trapiantato in Napoli sotto Guglielmo IL
capo da due L di nero, ad in punta da un giglio — Ebbe nobiltà in Napoli fuori seggio, in Sa-
di verde. lerno al seggio di Portauova, in Cava, Ravello,
LONGHI di Roma. — Le notizie più sicure Benevento, Melfi, Cosenza e Mola, e vestì l'abito
di questa famiglia risalgono alla metà del seco- di Malta nel 1578. — Fu signora otto di feudi
lo X in cui, i tre fratelli Giovan-Jacopo, Bona- e di due marchesati. — Vespasiano Longo militò
ventura e Filippo, dividendosi in tre linee, si di- sotto l'imperatore Arrigo VI, nel 1197; Ranuc-
ramarono in Genova, in Adraria nel Bergamasco cio dott. in legge e creato da Alfonso I custode
e in Anagni. Più tardi un nuovo ramo si stabilì della dogana di Vietri; Giovan-Berardino distinto
in Napoli diviso anch' esso in due linee, nei mar- letterato e medico; Domenico autore di più ope-
chesi cioè di San Giuliano e nei marchesi di Vin- re; Marino, olivetano, abate e procurator gene-
chiaturo. — Ebbe inoltre la baronia di Fumone, rale del suo Ordine. — Arma : D'azzurro, alla fa-
elevata a marchesato dal Papa Innocenzo XII. scia d'oro accompagnata da tre gigli dello stesso.
— Gregorio Longhi patriarca di Aquileia e car- — Alias: D'azzurro, alla fascia d'oro accompa-
dinale; Guglielmo cardinale anch'esso nel 1294. gnata da tre stelle dello stesso, due nel capo ed
— Nel 1586 furono i Longhi ascritti al patri- una in punta. — Cimiero: Una branca d' orso
ziato romano, ed ebbero da remotissimo tempo impugnante una cometa d'argento. — Motto: me-
la nobiltà di Anagni e di Frosinone, e vennero rito AD ASTRA SUIS.
anche ascritti alla nobiltà polacca. — Arma: In- LONGO di Venezia. — Originaria di Rimini.
quartato: nel 1.° e 4.° d' argento, al leone di — Gerardo nel 1268 supremo comandante degli
nero, senza lingua, coronato d' oro, alla banda eserciti della Repubblica veneta; Nicolò e Lo-
partita d'oro e d'azzurro attraversante sul tutto: renzo si segnalarono talmente per prove di valore
nel 2.» e 3.° d' azzurro, alla torre d' oro, merlata nella guerra di Chioggia, che furono ristabiliti
di quattro pezzi, aperta e finestrata di nero, e in nel possesso della patrizia nobiltà veneta loro so-
cima una croce rossa raggiante d'oro. — Cimiero: spesa serrata alla del maggior Consiglio nel 1297.
Un leone uscente aATrontato in avanti. — Motto — Questa : famiglia ottenne la conferma di sua
LONGA FIDES ET LONGUS HONOR CUM SANGUINE LONGA. nobiltà con sovrana risoluzione 16 Nov. 1817. —
LONGIS di Savigliano. — Conti di Cereso- Arma ?
le. — Arma: Trinciato di verde e di rosso, alla LONGO di Venezia. — Originaria veneta, e
banda trinciata e partita, i punti più alto e più illustrata da una lunga serie di senatori, gover^
LOR — 32 - LOR
Datori di provincie e distinti letterati. — Marco Papa Gregorio VII. nel 1070, e dallo stesso ri-
di Alvise nel 4563 conte e capitano di Sebenico; munerato di molte terre e castella. — Si diramò
Nicolò di Lorenzo castellano a S. Nicolò. — Ebbe in Modica, in Palermo, in Siracusa, in Sciacca,
la nobiltà veneta nel 4 384. — Arma: D'argento in Trapani e in S. Giuliano. — Girolamo capi-
al leone di nero, alla fascia d' azzurro attraver- tano d'armi di Modica. — Il 28 Mag. 1815 fu

sante. — Alias: D'argento, al leone di nero, alla concesso al barone Romualdo-Maria Lorefice il ti-

banda d'azzurro attraversante. — Alias: D'ar- tolo di marchese. — Arma: D'azzurro, al leone

gento, al leone di nero corouato d'oro, avente fra d'oro, tenente fra le branche un ramoscello d'al-
le branche una corona dello stesso. loro di verde ; con la sbarra d'oro attraversante.
LONGOBARDO di Sicilia. — Filippo Longo- LORENZI di Firenze. — Originaria di Cin-
bardo fu barone illustre in Siracusa nel 1365; toia, ottenne il priorato nella persona di Bernardo
Giovanni senatore nel 1402; Andrea castellano di Lorenzo nel 1 479, e più volte il notariato della
di Siracusa sotto il Re Alfonso. —Un ramo di signoria. — Arma: D'argento, al cane rampante
questa famiglia fiorì pure in Caltagirone. Ar- — di nero, tenente nella zampa destra un tulipa-
ma : D' oro, a due rami di palma di verde posti no d'oro.
in palo, sormontati da una stella di rosso. LORENZI di Sanseverinc (Marche). — Arma:
LONGONI di Milano. — Cristoforo ed Anto- Inquartato; 1.» e 4.» di rosso, a ;
nel 2.°
nio Longoni appartennero al Consiglio generale e 3.° d'azzurro, all'albero al naturale.
della Repubblica milanese; Giovanni prestò nel LORENZI di Trento. — Arma : Di porpora, a
1470 il giuramento di fedeltà al primogenito di due palme d'olivo al naturale passate in croce di
Galeazzo-Maria-Sforza, e sedè tra i nobili del S. Andrea, accompagnate in capo da cinque pali
Consiglio nel 1475; Pietr' Antonio segretario del scorciati di nero.
Consiglio segreto di S. M. Cattolica nello stato di LORENZO (di) di Sicilia. — Di origine in-
Milano, fondò nella sua patria un collegio chia- glese, stabilita in Sicilia sotto Re Ruggiero da il

mato dal suo cognome nel 1615. — Arma: D'az- un Silvestro di Lorenzo visconte di Antona nel
zurro, al leone d'argento. ducato di Nottuberland. — Ebbe le baronie di
LON1GO Lendinara (Provincia di Rovigo).
di Milocca, di S. Lorenzo, di San Marco, di Renda,
— Originaria del castello omonimo di cui fu si- di Granieri, di Ciurca e Conali, oltre il marche-
gnora in tempo assai remoto. — Fu aggregata al sato di Castellucci, di cui fu investito nel 1803
Consiglio nobile di Lendinara nel 1464, c si dif- Lorenzo di Lorenzo. — Pietro segretario della Re-
fuse quindi in Vicenza e in Este, dove fu rite- gina Costanza; Nicola segretario del Re Manfredi;
nuta fra le famiglie nobili. — La sua nobiltà fu Roberto esimio giureconsulto. — Arma: D'azzur-
riconosciuta con sovrana risoluzione 27 Lug. 1819. ro, all'albero di verde nudrito sopra un terreno
— Arma? al naturale, traversato in banda nel tronco da
LONIGO di Verona. — Arma: Di verde, al una spada d'oro, la punta in basso, sinistrato da
capriolo partito d'argento e d'azzurro, accompa- una stella radiosa d'argento, e sormontato da una
gnato da tre stelle di otto raggi d'oro. divisa d' oro caricata da una crocetta scorciata
LONIGO di Vicenza. — Arma: D'oro, a due di rosso.

caprioli merlati di nero, la sommità di ciascuno LORENZO (de) di Venezia. — Arma: D' ar-
avente due merli in forma di capriolo rovesciato. gento, a tre rose di rosso; col capo dello stesso
LOPEX di Sicilia. — Arma: D'azzurro, a due caricato di una stella di otto raggi d'oro. — A-
lupi d'oro passanti l'uno sull'altro. lias : D'argento, a sei losanghe d'azzurro in sbar-
LO PORTO di Sicilia, Vedi Porto. ra, accompagnate da quattro gigli d'oro posti in

LOREDAN di Venezia. — Originaria di Bcr- banda; tre in capo ed uno In punta.


tinoro e trapiantata in Venezia, fu ascritta a LORENZO (di) di Siracusa. — Vittorio-Ema-
quella nobiltà nel 1297. Dette alla patria duo nuele II Re d'Italia, con decreto 5 Mag. 1 867 con-
dogi, dodici procuratori di San Marco, molti ca- cesso facoltà a Nicola di Lorenzo e ad Annetta Bor-
pitani generali, senatori e magistrati; furono inol- gia, coniugi, di assumere il titolo di marchesi di
tre alcuni dei Loredan conti e capitani e castel- Casale, rimasto estinto per la morte avvenuta il

lani di Sebenico. — Ottennero la conferma della 20 Die. 1861 Giuseppe Borgia zio della richie-

loro nobiltà con sovrana risoluzione 16 Nov. 1817, dente e di trasmetterlo ai loro discendenti ma-
e la dignità e il titolo di conti dell' Impero Au- schi per ordine di primogenitura.

striaco con altra sovrana risoluzione 24 Lug. 1820. LORENZONI di Lendinara (Provincia di Ro-
— Arma: Spaccato d'oro e d'azzurro, a sei rose vigo). — Aggregata nel 1783 al Consiglio nobile
forate dell' uno nell'altro, 3 ordinate in capo e 3 di Lendinara, fu confermata nella sua nobiltà con
poste 2 e 1 in punta. sovrana rivoluzione 9 Mag. 1829. Arma? —
LOREFICE di Napoli. — Ebbe a capostipite LORENZOTTI di Castelnuovo di Garfagnana.
Gualterio Lorefice valoroso generale ai servigi del — Famiglia nobile divisa in due rami; in quello
LOR — 33 — LOR
cioè di Pievcfosciana e nell'altro di Sillico, am- — Arma: D'azzurro, al monte isolato di sei cime,

bedue estinti. — Rocco Lorenzotti ministro di sormontato da quattro rami di albero, il tutto

Stato di Francesco li d' Estc duca di Modena, d' oro.

ottenne i feudi di Farneta e di Pieve Gusciola LORINI del Cavallone di Firenze. — Dettero
col titolo di conte. — Domenico nel 1652 pode- due priori alla patria nelle persone di Bonaiuto
stà di Sassuolo. — Questa famiglia si estinse in e di Bartolomeo. (Estinta). — Arma : D' oro, al

una pronipote del suddetto Rocco maritata ad un drago di verde, collarinato di rosso.
conte Cassoli di Modena che no assunse il co- LORZANO di Osimo. — Una delle più anti-
gnome aggiungendolo al proprio. — Arma : D'ar- che e potenti famiglie feudali del Piceno, stabi-
gento, alla fronda d'alloro fratturata di rosso, lita primieramente in Lorzano, castello in quel di
posta in palo. Cingoli, poi in Napoli nel 1 449, quindi in Roma,
LORETA di Ravenna. — Famiglia patrizia, ove nel 1542 fu ascritta al patriziato, e final-
originaria d'Imola e fregiata del titolo comitale. mente in Osimo sul cominciare del secolo XVIII.
— Alessandro generale della congregazione del — Fu signora delle baronie di Monte Parrano e
Buon Gesù quando venne soppressa nel 1666; di S. Giovanni negli Abruzzi, del ducato di S.
Carlo di Paolo medico insigne; Don Calisto, ca- Valentino, della contea di Santa Marta ; e venne
nonico regolare lateranense di Porto, eccellentis- inoltre fregiata del titolo di conte palatino nel
simo miniatore. — Questa famiglia fu trapiantata 1530 e nel 1711. — Roffredo e Lotario di Lor-
in Bologna. — Arma: Spaccato; nel 1.» d' oro, zano seguirono le schiere del Buglione alla con-
all'aquila di nero; nel 2.» d'azzurro, al leone d'o- quista della Palestina. — Uguccione podestà di

ro, tenente una mazza dello stesso. Cingoli, luogotenente generale della Marca, nel
LORETO {Conti di). — Consorti dei conti di 1237 Vescovo di Pesaro, Cardinale Vescovo di Jesi
Aquino. Berardo di Cristoforo nel 1330 fu dal Re nel 1268. — Arma: Inquartato; nel 1.° partito;

Roberto creato pel primo conte di Loreto, di cui a destra d' azzurro al pero di verde sopra tre
Y ultimo fu Francesco-Antonio che unì le contee monti al naturale; a sinistra di rosso, al tasso

di Satriano, di Monderesi e il marchesato di Pe- di verde fra due cervi rampanti d'argento sopra
scara. — Arma? tre monti d'oro. Nel 2.° gran quarto: inquartato,
LORETO di Genova. — Luca ascritto nei nel 1." e 4.° d'argento, all' aquila spiegata di nero
Lercari nel 1528. — Arma: Dazzurro, all'albero e volta a destra, imbeccata di rosso, coronata

nudrito sulla pianura erbosa, il tutto al naturale; d'oro; nel 2.° e 3.° di rosso, alla torre d'argento
con la fascia di rosso, cucita, attraversante. aperta e finestrata di nero e merlata di quattro
LORIA di Castelfranco-Veneto. — Originaria pezzi. Nel 3.» gran quarto: d'azzurro alla fascia

di Treviso, e trapiantata in Castelfranco fino dal d'oro, accostata in capo da una cometa d'argen-
1199. — Gianrinaldo, gran capitano nell'esercito to, fra due rose di rosso; in punta da tre monti
degli Scaligeri, nel 1 500 si pose a servizio della d'oro, sormontati da due freccie d'argento poste

Veneta Repubblica. — Arma? in croce di S. Andrea, colla punta rivolta all'in-

LORIA di Mantova. — Arma : Spaccato; nel sù. Nel 4.° gran quarto: inquartato; nel 1.» e 4"

1.° di rosso, a due colombe affrontate d'argento, d'oro, a tre pali di rosso; nel 2.° e 3.° di nero,
poste sulla partizione; nel 2.° d'argento, ad un alla banda d'argento, caricata nel mezzo di una
giglio d'oro. croce greca di rosso — Sul tutto scudo inquar-
LORIA di Basilicata e di Sicilia. — Nobile tato; nel 1.° e 4.° d'azzurro, al lambello di quat-
famiglia di Basilicata, ascritta al patriziato di tro pendenti di rosso, soprastante a tre gigli
Cosenza, ed oggi estinta. Si trapiantò in Sicilia d'oro ; nel 2.» e 3.° d' oro, a tre pali di posso.

nel 1292 sotto Giacomo I di Aragona. — Ebbe Sopra questo secondo scudo uno scudetto perale
le signorie di Abatemarco, di Lagonegro e di Ca- interzato in fascia; nel 1.» d'azzurro, a tre stelle
stelluccio di Calabria. — Arma : Fasciato d' ar- di sei raggi d'oro; nel 2.° d'argento, all'aquila im-
gento e d'azzurro. periale coronata d'oro e imbeccata di rosso; nel
LORINI di Firenze. — Originaria di Monde- 3.° d' oro, a due ali rivolte e spiegate di nero
loro nel Mugello, di cui ebbe anticamente la si- moventi dai due lati dello scudo.— Il gran scudo
gnoria, si stabili in Firenze nel secolo XIII. — è accollato alla croce di Malta: — Cimieri: 1.°

Dal 1327 al 1512 dette al Comune quattro gon- Una base piramidale di nero sormontata da tre
falonieri e ventinove priori. — Filippo d'Antonio palle d'oro. 2.° Un destrocherio uscente e tenente
ambasciatore a Carlo Vili, re di Francia nel 1 495; due treccie d'argento. 3.° Un semivolo spiegato

Corrado canonico fiorentino sedè nel Consiglio del di nero uscente. 4.° Un cavallo uscente e ram-
Re Luigi di Francia; Bonaiuto celebre matema- pante al naturale. 5.° Una mezza torre d'argento

tico e il più famoso architetto militare del seco- uscente. — Motto: haec dederunt virits, amor,
lo XVI: questi per ordine della Repubblica Veneta FIDES.

edificò la fortezza di Palma. (Estinta nel 1714). LOSA di Saluzzol'i (Piemonte). — Conti di
LOS — 34 — LOT
Prarolo in quel di Vercelli. — Nicolò presidente da morto passate in croce di S. Andrea, accanto-
capo a Nizza, ebbe nel 1621 il titolo comitale di nate da quattro stelle d'oro; nel 3.° di rosso, a
Crissolo. — Arma: Inquartato; noi 1.° e i.» di tre leopardi d'oro, uno sull' altro. — Motto: su -
rosso, a tre luose (pesci) d'argento, una siili' al- STINENT OSSA TRIUMPHUM.
tra, ordinate in fascia; col capo cucito d'azzurro, LOSTIA di Cagliari. - Conti di S. Sofia. —
a tre stelle d'oro ordinate in fascia ; nel 2.° e 3.° Arma: Spaccato; nel 1.» d'azzurro, al sole d'oro;
spaccato; nel 1.° d'oro, all'aquila di nero coro- nel 2.° d'argento, alla porta di rosso chiusa.
nata del campo; nel 2.° d'argento, alla rosa fio- LO SURDO di Messina. — Arma : D'azzurro,
rita, gambuta e fogliata al naturale. — Cimiero: al leone d'oro guardante una cometa d' argento
Un angelo nascente, tenente il motto: vanitas posta in banda al primo cantone.
VANITATUM ET OMNIA VANITAS. LOTTERINGHI DELLA STUFA di Firenze.
LOSCHI di Vicenza. — Nobile vicentina, e — Originaria di Germania e trapiantata in Fi-
già fiorente nel 1213. Fu sempre avversa agli Ec- renze con Lottieri capitano delle milizie di Ot-
celini, favorì gli Scaligeri e fu fedelissima alla tone III. Nel governo della Repubblica ebbe per
Veneta Repubblica. Nel 1426 venne fregiata dal- dodici volte il gonfalonierato di giustizia e per
l' imperator Sigismondo del titolo di conte del quaranta il priorato di libertà; e fu fregiata del
S. Palazzo Lateranense. — Antonio Loschi segre- titolo di marchese del Calcione, castello del con-
tario del Papa Martino, elegante poeta e bene- tado di Arezzo dichiarato contea nel 1632. —
merito filologo; Valerio senatore di Roma nel Fu inoltre signora del castello di Bivigliano e del
1460; Alfonso, distinto letterato. — Estinta nel poggio e castellare di Monte Senario. — Aggiunse
18 ... . colla morte del conte Luigi. — Arma: poi al proprio il cognome della Stufa per avere
Inquartato; nel 1.» e 4.° d'oro, alla fascia di rosso eretto in Firenze un palazzo sopra antiche stufe,
caricata di tre gigli d'argento e sopra un'aquila in vicinanza di San Lorenzo. — Lotteringo di
bicipite di nero coronata di rosso; nel 2.» e 3.° Rinaldo cavaliere dello Speron d'oro; Andrea di
d'azzurro, alle stesse insegne. — Divisa : rigatum Cambio capitano di galera nell'armata dei Pisani

SANGUINE FLUXIT. nel 1284; Lotteringo e Girolamo, beati. — Ar-


LOSIGNAN di Venezia. — Originaria di Ra- ma: D'argento, alla croce latina di rosso, soste-
venna, oggi estinta. — Amma: Inquartato; nel 1» nuta da due leoni controrampanti d'oro.
d'argento, alla croce d'oro ; nel 2.» fasciato d'oro LOTTERINGHI di Siena. — Dei grandi, di
e d'argento di sei pezzi ; nel 3.° e 4.° d'argento, torre, signori del Belagaio, derivati dai Codenacci.

a due leoni di rosso affrontati. — Uguccione camerlengo del Comune di Siena

LOSSETTI-MANDELLI di Milano. - Ebbe nel 1123. — Ebbe podestà, commissari e com-


a capo-stipite Giovanni Lossetti che verso la metà mendatori di S. Stefano. — Arma: D'azzurro, al

del XIII secolo godeva molta autorità in Vogo- leone d'argento coronato dello stesso.
gna capo-luogo della Val d'Ossola inferiore. Nel LOTTI di Ceneda. — Aggregata da tempo
1558 ottenne la cittadinanza milanese, e un Giam- assai remoto al Consiglio nobile di Ceneda, fu
battista fu qualificato nobile da una bolla del 10 confermata nella sua nobiltà con sovrana risolu-
Mag. 1641 dal Papa Urbano Vili. Fu signora dei zione 1 5 Mag. 1 825. — Arma: D'azzurro inquar-
feudi di Briga nel contado di Novara, di Doira- tato; nel 1.° tré stelle d'argento in piramide;
go, di Arconate, Bienate, Borsano, c Villa cor- nel 2.° due spade nude passate in croce di S.

tese. — Filippo IV re delle Spagne la fregiò del Andrea con le punte in alto; nel 3.° un castello

titolo marchionale di Busto Garofolo, cambiato torricellato di due pezzi, accostato da due leoni

poi con l'altro feudo d' Invcruno. Oltre a molti affrontati; nel 4.° l'agnello pasquale con bandiera

rettori, consoli e sindaci della propria patria, eb- di rosso; sul tutto una fascia di verde attraver-

bero i Lossetti un Luca ambasciatore a Madrid sante sulle partizioni.


nel1547. — Filippo Arciv. Milano 1784. di nel LOTTI di Ravenna. — Patrizia ravennate ora
— Ignazio ministro generale Regolari dei Chierici estinta e illustrata da parecchi egregi uomini nel
di Paolo
S. 1773. — Estinta
nel discendenza la secolo XVI. — Stefano di Paolo preposto della
maschile dei Lossetti, e passata l'eredità nei di- metropolitana di Ravenna e protonotaro aposto-

scendenti di Olimpia figlia unica del marchese lico; Gaspare dottor di legge. — Arma?
Carlo-Vittorio maritata a Pietro-Antonio Blon- LOTTI di Sassuolo nel Modenese. — Origi-
doni, questi diventò il capo stipite dell'attuale naria di S. Andrea Pelago nel Frignano, si tra-

casa dei Lossetti, la quale aggiunse al suo il co- sferì in Sassuolo nella prima metà del XVIII se-
gnome di Mandelli per ragione di eredità conse- colo, nel qual tempo Giambattista vi fungeva
guita e per autorizzazione del re Vittorio-Ema- l' ufficio di commissario. Più tardi fu giudice in

nuele fatta con decreto del 1855. — Arma: Spac- Modena, alle cui nobiltà venne aggregato, e fi-

cato- scmipartito; nel |.« d'oro, all'aquila di nero, nalmente passò luogotenente del governo in Reg-
linguata di rosso; nel 2.° d'azzurro, a due ossa gio-Emilia, mentre la sua famiglia nel /1785 ot-
|
LOV — 35 — LUC
teneva la cittadinanza nobile di Sassuolo. — Giu- camera e cav. mauriz. sotto lo stesso duca ; Giu-
seppe-Antonio, suo figlio, canonico, vicario gene- seppe-Filippo-Ascanio nel 1722 fu creato conte

rale e poi capitolare di Modena, fu professore di di Maria nel Nizzardo. —


Ebbe pure il titolo co-
diritto canonico in queir Università. — Monsi- mitale di Piato. — Arma: Spaccato d'argento e
gnor Marc' Antonio presidente in Roma degli uf- di rosso, al lupo d'azzurro, linguato di rosso, del-

fici della Sacra Rota. — Domenico, canonico, fu l'uno nell'altro. — Cimiero: Un lupo nascento

incaricato d' affari del duca di Modena presso la fra due voli, l'uno d' argento, 1' altro di rosso e

S. Sede. — Nella prima metà del XIX secolo impugnante una spada. — Divisa: loyal ou
questa famiglia si divise in tre rami, il primo RIEN.

de' quali rimase in Sassuolo dove tuttora fiorisce; LOVERA del Piemonte. — Conti di Utelle.
il secondo si trapiantò in Formigine dove vive — Arma: Spaccato d'uzzurro e d'argento al lupo

in bassa condizione; ed il terzo fissò il suo do- rampante dall'uno all'altro, e dell'uno nell' altro

micilio in Modena ed à dato alla patria il famoso armato d' oro. — Cimiero : Un lupo d' argento,
architetto prof. Giovanni che conseguì la nobiltà linguato d' azzurro, nascente. — Motto : intre-
ereditaria di Reggio-Emilia. — Arma: D'azzurro, pidi^ incedo.
alla fede di carnagione nuda a destra e vestita a LOZZO di CASTELNUOVO di Vicenza. —
sinistra di rosso, sormontata da una stella di otto Arma: D'argento, alla fascia di verde.

raggi d'oro. LOZZO (Conti di) di Padova. — Fu un nu*>


LOTTICI di Cremona. — Dette alla patria della nobile famiglia dei Maltraversi, che prese
due decurioni; Giacomo nel 1517, Anton-Maria il nome di Lozzo da un antico castello, di cui fu

nel 1602. —
Arma? signora con titolo di conte, posto nel territorio
LOTTIERI di Firenze e di Napoli. •— Arma; Estense. Arma? —
D'oro, alla croce trifogliata d'azzurro. LUBELLI di Lecce. — Originaria di Borgo-
LOVARI di Udine. — Arma: D'azzurro, ad gna e appellata anticamente Bello, si trova fio-

un asino passante di nero. rente in Italia fino dal secolo XII., nella qual
LOVATELLI di Ravenna. — Famiglia patri- epoca un Evangelista Bello fu creato da Tancre-
zia che ebbe da principio il nome dei Colombi, di re di Sicilia, cavaliere e barone dei feudi di
cangiato in quello di Lupi terrae per la vastità Maglie e di Sanarica. Fu signora inoltre questa
delle sue possessioni. Da Lupi terrae ne venne famiglia di molti altri feudi, delle baronie di Ser-
Lupatelli e poi Lovatelli. —
Un Dionisio di Bar- rano e di S. Cassiano e fregiata del titolo di duca.
tolomeo conseguì da San Carlo Borromeo nel 1564 — Lupo Bello conte palatino creato dall' Impe-
i titoli di conte e di cavaliere; e Augusto Re di ratore Carlo V.; Formoso e Fulco Vescovi di Lec-
Polonia, creava conte con tutti i suoi discendenti ce. — Altri dei Lubelli furono valorosi guerrieri.
Ippolito di Alberto Lovatelli. — Si divise da re- — Arma: D'azzurro, a tre bande abbassate d'oro,
moto tempo in due rami, uno dei quali aggiunse sormontate in capo da tre gigli dello stesso in-
al proprio cognome quello di Dal Corno, e si di- clinati in sbarra e disposti nel senso della banda.
stinse per uomini letterati e per dottori di leg- LUCA (de) di Barletta. — Antica e nobile di
ge.. — Arma: D'oro, alla banda trinciata di rosso questa città. — Ludovico governatore di Bar-
e d' azzurro sostenente una colomba d' argento letta nel 1340; Francesco-Antonio Arciv. di Na-
membrata e imbeccata di rosso. zaret. (Estinta). — Arma?
LOVATI, o LUPATI o LUPI di Padova. — LUCA (de) di Foggia. — Vittorio-Emanue-
Antica e nobile famiglia che, oltre il patriziato le II Re d'Italia, con decreto 14 Apr. 1869 e
di Padova, ebbe la nobiltà di Adria e fu ricono- lettere patenti 25 Ag. 1870 concesse al Nob.
sciuta nobile nel 1780 del veneto senato. Prese Giuseppe de Luca il titolo di marchese, trasmis-
pur parte al nobile Consiglio di Rovigo. — Si- sibile per primogenitura maschile, autorizzandolo
meone Lovati presidente di Padova nel 1 385. — a far uso di quest' Arma: D'azzurro, al leone d'o-
Dette inoltre molti uomini valorosi nella carriera ro movente colla zampa posteriore sinistra da un
militare per lo più a servigio dei Veneziani, per colle di tre vette erboso al naturale, e addestrato
cui ottenne da questi in ricompensa il titolo co- nell'angolo del capo da una cometa d'argento on-
mitale. — Arma : D'oro, al lupo rompante d'az- deggiante in palo; con la fascia cucita di rosso
zurro. attraversante.
LOVATI di Adria, vedi Lupati. LUCA (de) o DI LUCO di Molfetta e di A-
LO VER A del Piemonte. — Aimone de Lu- mantea. — Ebbe a capo-stipite un Bernardo si-
jnriis compare già nell'atto del 1259 di dedi- gnore del castello di Luco nell'Umbria, dal quale
zione! di Cuneo a Carlo I d'Angiò; Gian-Ludovico discese un Sinibaldo console di Roma, e conte di
fu ambasciatore di Emanuele-Filiberto in Fian- Luco nel 1586. Divisa in vari rami, si propagò
dra; Curio ottenne nel 1599 la nobiltà da Carlo- nel reame di Napoli dove un Gionata di Luco
Emanuolo 1 ; Francesco-Maria fu gentiluomo di ebbe in custodia dall' Imperatore Federico II Gc-
LUC — 30 — •LIT

rardo di Piacenza preso in ostaggio nella guerra LUCCHESCIII di Serravallc nel Veneto. —
di Lombardia. Ila goduto nobiltà in Napoli fuori La nobiltà di questa famiglia procede dal Consi-
seggio nel 1475, in Chieti, in Lecce, in Barletta, glio nobile di Oderzo, cui fu ascritta fin dal 1620,
in Molfctta, in Capua, in Amantea ed in Aquila; e ne ottenne la conferma con sovrana risoluzione
e oltre il castello di Luco ebbe la signoria di 24 Lug. 1820. Arma? —
molti altri feudi c dei marchesati di Lizzano c LUCCHESI-PALLI di Sicilia. — Originaria
di Melpignano. Vanta parecchi regi famigliari, un di Lucca, e proveniente da Adinolfo signore del
giustiziere, tre capitani e un Arcivescovo di Na- castello di Tre Palli, fu trapiantata in Sicilia nel

zaret. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, lam- 1067 da Andrea Lucchesi-Palli per contese avute
passato di rosso, sormontato nel capo da una con la famiglia Ubaldi. Ebbe nobiltà in Palermo,
croce d' argento, e attraversato da una banda in Sciacca, in Naro, in Noto e in Messina, e si

dello stesso, caricata di tre rose di rosso. — Alias: divise in vari rami ; e fu signora di molti feudi
D'azzurro, al castello d'oro merlato alla guelfa, e baronie, di due contee, di sei marchesati, di
aperto c fincstrato del campo, cimato da un' a- sei ducati e di tre principati. — Oltre un Car-
quila d'argento, coronata d'oro. dinale di S. R. Chiesa, Ubaldo nel 1134, e due
LUCA di Venezia. — Arma: Spaccato; nel Vescovi, vanta' una serie di uomini illustri tra i

1.° d'azzurro, ad una pantera passante al natu- quali Luigi-Antonio gran prefetto in Sicilia per
rale; nel 2.° d'argento pieno. l' Imperai Federico Svevo; Salvatore e Giacomo
LUCADELLI di Castelfranco (Veneto). — 0- senatori di Palermo; Nicolò giustiziere di Val di
riginaria di Bergamo, trapiantata in Castelfranco Mazzara nel 1300; Domenico tenente generale ne-
circa al 1328. — Ebbe assessori e notari. (E- gli eserciti di Spagna; Giuseppe, voloroso mili-
stinta nel 1670). — Arma: D' azzurro, alla ci- tare e uno dei primi generali dell'esercito del-
vetta d' argento, rivolta, guardante e posata so- l' Imperai di Austria; Alessandro maresciallo di

pra un monte di tre cime di verde, accompagnata campo dell'esercito delle Due Sicilie. — Arma :

da tre stelle d'oro. Di rosso, a tre palle d'oro, poste 2 e 1 . Lo scudo


LUCALBERTI di Firma* — Ebbe due gon- accollato da un' aquila bicipite di nero armata e
falonieri di giustizia e nove priori di libertà. — beccata d'oro, e linguata di rosso.
Arma: D'azzurro, a due ali d'oro. LUCCHESINI di Lucca. — Ha posseduto ne-
LUCANIO di Messina. — Arma: D'azzurro, gli stati Estensi i feudi di Bismantova, Campo-
al massacro di cervo d'oro. longo, Froscinetolo, Garfagnolo e Cerato di Bi-
LUCARELLI di Velletri. — Leonardo Luca- smantova, ed è fregiata del titolo marchionale.
relli rettore della città alla morte del Card, del — Nicolò governatore del ducato della Mirandola
Giudice nel 1723. — Arma: D'azzurro, alla torre nel I724 e nel 1736. — Arma?
d'argento merlata di tre pezzi alla guelfa, sulla LUCCIII (de) di Brescia. — Capostipite di
sommità di ciascuno de' quali posa una colomba questa famiglia fu un Giovanni Lucas, il cui co-
dello stesso, avente un ramo d'olivo nel becco, le gnome fu da' suoi discendenti convertito in quello
due laterali affrontate, e quella di mezzo posta di Lucchi. Il detto Giovanni fu dall' Imperai Fer-
di fronte. — Alias: D'azzurro, al monte di tre dinando III, con diploma 14 Nov. 1644, innalzato
cime d'argento, terrazzato al naturale, sulla cui al primo grado della nobiltà austriaca col predi-
cima posa una cicogna pur d'argento, sostenente cato di Windegg. — La famiglia de Lucchi ot-
colla zampa destra una palla di rosso, ed altra tenne il titolo comitale coli' investitura conse-
simile avente nel becco, accompagnata in capo da guita nella linea mascolina con decreto ducale 7
tre stelle di otto raggi d'oro male ordinate. Apr. 1786 del feudo giurisdizionale di Norveggia
LUCARI di Venezia. — Arma: Spaccato; nel nel territorio veronese. — Un ramo di questa

1
d' argento, ad una rosa d' oro, bottonata di famiglia si è estinto in Venezia nei primi anni

rosso; nel 2.° d'oro, ad una rosa di rosso botto- del XIX secolo. — Arma?
nata del campo. LUCCHI di Salto (Comune di Montese nella
LUCARINI di Siena. — Del popolo, di cui provincia di Modena). — Giambattista, dottore in

Alcibiade conte palatino, lettore nell' Università giurisprudenza, fu successivamente podestà di Bu-
di Siena e autore di varie opere. — Arma: D'az- sana, di Minozzo, di Monteborsore e di Sassuolo

zurro, alla fascia d'oro sormontata da una colomba nella seconda metà del XVIII secolo, e quindi

al naturale. consigliere al supremo Consiglio del tribunale di

LUCCA di Venezia. — Furono in origine giustizia di Modena e procuratore fiscale dello

mercanti di droglio, e si dissero Lucca da Luca stesso tribunale. — Carlo di lui figlio, fu sindaco

capo-stipite della famiglia. — Divenuti assai ric- di Montese, di Formigine e di Modena, e cav.

chi col loro commercio ed offerti alla Repubblica Mauriziano. — Con lui si spense questa famiglia.

cento mila ducati per la guerra di Candia, otten- — Arma : Di .... a due fascie di rosso, cimata

nero la nobiltà nel 16o4. — Arma? la prima da un pegaso di ... .


LUC — 37 — LUC
LUCCHINI di Modena. (Estinta). — Arma : Arma : D'azzurro, all'aquila di nero coronata d'oro
D' oro, alla banda di rosso, caricata di tre stelle premente cogli artigli un basilisco di vorde cir-
d' otto raggi del campo. condato da fiamme al naturale.
LUCCI di Modena. (Estinta). — Arma: D'az- LUCIACI di Modena. (Estinta). — Arma:
zurro, a due lucci d' argento ordinati in palo, D' oro, all' asino passante al naturale.
accompagnati in punta da una stella di otto raggi LUCIANI di Acquapendente. — Arma: D'ar-
d' oro. gento, al leopardo illeonito di rosso.
LUCCI di Velletri. — Arma : Semipartito LUCIANI di Genova. — Ascritta all'albergo
spaccato; nel 1.« di rosso, caricato da una co- dei Franchi nel 1528. — Da Vernazza, donde a
lomba d'argento movente dalla punta; nel 2.° Genova circa il 1300. — Leonardo anziano nel
d'azzurro, a cinque stelle di otto raggi d'oro, po- 1352; Paolo uno dei sei provveditori della città
ste 2, 1 e 2; nel 3.° d' azzurro, caricato da due nel 1480. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro,
lucci posti in palo, colla testa in alto. — Alias: al luccio d' argento in banda; nel 2.° partito
D'azzurro, a due lucci d'argento, posti in palo, d'azzurro e d'argento, l'azzurro a due pali d'oro.
colla testa in alto, accompagnati in capo da una LUCIANI di Massa-Carrara. — Arma: Di
stella di otto raggi d'oro. porpora, al sole radioso d'oro in capo, e al monte
LUCCONI di Ravenna. — Arma : D' azzurro, di tre cime d'argentn movente dalla punta.
alla fascia scaccata d' argento e di nero di due LUCIANO di Genova. — Ascritta all'albergo
file, sostenente un' oca d'argento e accompagnata Pinelli. — Arma: D'azzurro, al palo d'oro, ac-
da tre chiodi dello stesso appuntati nella punta costato da due rami di verde, ciascuno fiorito alla
dello scudo. sommità di un quadrifoglio di rosso ; col capo
LUCENTINl di Aquila. — Antica famiglia d' argento, alla croce di rosso.
patrizia aquilana, vanta parecchi uomini illustri LUCIANO di Sicilia. — Arma: D'oro, al
nelle armi, nelle scienze e nelle lettere. Per al- braccio vestito di verde movente dal fianco sini-
leanza contratta colla famiglia Piccolomini, ag- stro dello scudo, impugnante un cero d'argento
giunse ai propri il cognome e l'arma di essa. — acceso di rosso posto in banda.
Nicola Vescovo di Penne ed Atri dal 1502 al LUCIFERO di Cotrone e di Milazzo. — No-
1503. (Estinta nel XVII secolo). — Arma : Spac- bile famiglia fregiata in Cotrone di Calabria del
cato; nel 1.o d'argento, all'aquila nascente di marchionale di Aprignanello e baronale di
titolo
nero; nel 2.» d'argento, alla croce d'azzurro, cari- Zinga, Belvedere, Malapezza ed Annero. — Gio-
cata di cinque crescenti del campo. vannello Lucifero, patrizio di Cotrone, si stabili
LUCE (de) di Sicilia. — Conti di Butera e in Milazzo di Sicilia e fu decorato del titolo di
di Paterno. — Arma : D' oro, al leone d'azzurro. barone del feudo di S. Nicolò. — Arma: Spac-
LUCERNA di Pinerolo. — Signori di S. Mar- cato d' azzurro e di rosso, alla fascia in divisa
tino. —
Riccardo castellano di Pinerolo nel 1246; d'argento; nel 1.° due stelle d' oro ordinate in
Giovanni, dottor di legge, primo presidente nel fascia; nel 2.° un crescente montante d'argento.
senato di Torino ; Carlo-Francesco ambasciatore LUCII (de) di Colle. — Arma: D'azzurro, alla
in Alemagna, e decorato del supremo Ordine della banda d'oro, accompagnata da tre foglie di vite
SS. Annunziata nel 1602; altro Giovanni regio dello stesso, due nel capo, una in punta.
consigliere nel marchesato di Saluzzo. — Arma: LUCINI di Crema. — Comincia a figurare tra le

Bandato d'argento e di rosso. case patrizie di Crema l'anno 1540. (Estinta). —


LUCHIARl di Castelfranco-Veneto. — Origi- Arma ?
naria di Germania e stabilita in Castelfranco al LUCINI di Milano e di Como. — I rami prin-
tempo della lega di Carabrai. Di questa casa u- cipali di questa nobile famiglia sono: 1.» i mar-
scirono dei provveditori alla Comunità. (Estinta chesi di Besate (1627) e feudatari di Osnago (1651)
nel 1578). — Arma? che diedero giureconsulti collegiati e decurioni, e
LUCHINI di Pesaro. — Paolo generale del- si estinsero nel 1763 lasciando il nome e la for-
l' Ordine agostiniano, fiorito nel XVII secolo. (E- tuna agli Arese; 2.» i conti di S. Perone (1739)
stinta). — Arma: D'azzurro, al toro alato ram- originari di Pavia estinti in principio del XIX
pante e rivolto di ,
legato con fune al secolo ;
3.° i conti e marchesi creati da Carlo
IV
naturale ad una pietra posta sulla pianura di nel 1710, che diedero un generale, un cardinale,
verde, e sinistrato in capo da una stella d'oro. un vescovo, un senatore e un dottore di collegio,
LUCI di Firenze. — Arma: D'azzurro, alla questore e capitano di giustizia, anch' essi ora
banda d'oro, accompagnata da tre pampani di estinti; e 4. n i nobili Lucioi tuttora fiorenti, di
vite di verde, posto ciascuno in banda, i due del cui un ramo finisce in casa dei marchesi Mera-
capo costeggianti la banda. viglia-Mantegazza. — Arma: Partito; nel 1.» di

LUCI di Urbino. — Antica famiglia urbinate, rosso, a tre lucci nuotanti d'argento, l'uno sull'al-

trapiantata in Reggio-Emilia XVII —


nel secolo. tro; col capo d' oro caricato di un'aquila di nero,

LUG — 38 — LUI

coronata del campo; nel 2.° di rosso, al leone d'ar- miglia riconfermata nell' antica nobiltà da Fran-
gento. cesco I Imper. d' Austria con sovrana risoluzione
LUCINI-PASSALAQUA di Milano. Conti — del 1825, si stabilì in Milano nel 1853. — Arma:
Arma: Partito; nel 1.» d'azzurro, a tre lucci Inquartato; nel 1.» e 4.» d'argento, aliamela al

nuotanti al naturale, l'uno sull'altro; col capo naturale gambuta e fogliata di verde ; nel 2.° e

d' oro caricato di un' aquila di nero coronata del 3.° di rosso, a due fascie ondate d'argento.
campo; nel 2.» d' "azzurro, ad un' aquila di nero LUGO (da) di Forlì. — Famìglia patrizia e-
coronata d' oro, entro un' aureola raggiante dello stinta. — Arma: D' oro, a tre monti isolati di

stesso. verde, cimati ciascuno di un ramo di ulivo dello

LUCIO di Vicenza. — Arma: Di rosso, alla stesso, e moventi da acque al naturale.


fascia d'argento. LUGO di Roma. — Arma: D' oro, a tre monti
LUCIOLI di Legnago. — Arma: Spaccato d' argento, moventi da un' acqua dello stesso in
d' azzurro e di acqua al naturale ; l' azzurro ca- punta, sormontati ciascuno da un ramo di ulivo
ricato di tre stelle di rosso, e 1' acqua di due di verde; col capo d'azzurro in forma di un
pesci d'azzurro squammati d'oro, posti ciascuno quadrante, caricato di tre api d'oro, 2 e 1.

in sbarra, accostati. LUGUIA di Sardegna. — Arma : D' argento,


LUCO (de) di Amantea e di Molfetta, vedi al braccio armato impugnante una fiaccola, il

Luca (di). tutto al naturale, e sormontato da una cometa


LUCONI di Ravenna. — Famiglia patrizia di rosso ondeggiante in fascia. — Motto Scritto:

che ebbe a capo-stipite Luca di Venezia nel 1659. di nero, sopra una lista: docet et ducit: ab
— Cleto uno dei più distinti professori di medi- ORIGINE FULGET: JGNIBUS AETHEREIS FAX HAEC SUA
cina del suo tempo. — Luca consigliere nel 1741. LUMINA DUCIT: CASTORIS HUGLUCIS NOS DOCET ESSE
— Arma? GENUS.
LUDA di Carmagnola (Piemonte). — Conti LUINEI di Udine. — Arma: D'azzurrp, ad
di Cortemiglia. — Arma: D' oro, al mastio di un crescente d'argento, sormontato da una stella

rosso, aperto del campo e torricellato di tre torri, d' oro.

quella di mezzo più alta ; col capo, di rosso al LUIN1 di Milano. — Originaria di Luvino e
leone illeopardito d'oro. antichissima, si trova registrata nella matricola
LUDOLFO di Napoli. — Arma: Di rosso, alla degli Ordinari della cattredrale di Milano, e chia-
banda d' oro, accostata da due trifogli di verde. mavasi anticamente Valvassori Luini. — Vanta
LUDOVICI di Toscanella. — Famiglia antica il B. Anselmo Arcivescovo Milanese nel 1096.
e nobile che vanta uomini illustri, fra' quali Lo- Arma: Spaccato; nel 1.» d' oro, all' aquila di nero
dovico dottore in legge, gonfaloniere della patria coronata del campo; nel 2.<» di rosso, al castello
e sindaco generale del Comune, e Paolo avvocato sormontato da due torri d' argento, accompagnato
concistoriale vissuto nella seconda metà del XV in punta da una colomba dello stesso imbeccata
secolo. —
Arma? e membrata d' oro.
LUGIANI di Treviso. — Arma: Spaccato LUINI di Varallo. — Derivata dai Conti di
d'argento c d'azzurro, a due rose dell'uno nel- Malpaga di Luino sul Lago Maggiore, e trapian-
1' altro. tata in Varallo nel 1419 allorché assediati quei
LUGNANI di Venezia. — Originaria Ra- di Conti dalle armi di Filippo-Maria Visconti do-
venna. (Estinta nel 1228). — Arma: Bandato vettero salvarsi colla fuga e cambiar nome adot-
d'argento e di rosso; col capo del primo cari- tando quello della patria diletta che furono co-
cato di una testa di drago d'oro. stretti di abbandonare. — Da questa famiglia
LUGO di Bassano (Veneto). — Da remoto sortiva i natali il celebre pittore Giulio-Cesare
tempo questa famiglia appartiene alla corpora- Luini, scolaro di Gaudenzio Ferrari, nel 1512. —
zione nobile di Bassano, ascritta a quel Consiglio, Arma ?
cui apparteneva un Giovanni nel 1744. — Fu LUINI di Verona. — Jacopo, del quale si

confermata nobile con sovrana risoluzione 3 Mar. trova memoria nel 1399, faceva le veci di vica-
1822. — Arma? rio e presidente della Camera dei mercanti, e
LUGO (de) di Cremona. — Ebbe a capo-sti- nel 1406 fu costituito avvocato del Comune di

pite un Giovanni de Lugo cameriere del duca di Verona, e nel 1408 fu ascritto fra i nobili con-

Milano Francesco Sforza; Coriolano di Guerriero siglieri, e fu anche giudice di collegio. — Arma :

di Giovanni si stabilì in Cremona nel secolo XVI; Spaccato; nel 1.» d' oro, all' aquila di nero im-
Paolo de Lugo fu ascritto nel Collegio dei Notai beccata e membrata di rosso; nel 2.° di rosso, a
Cremonesi nel 1589; Giovan-Battista giurecon- due fascie ordinate d' argento ; con la fascia d'az-
sulto e causidico nel 1608; Anton-Maria buon zurro attraversante sulla partizione e caricata
teologo, oratore, biografo e archeologo c rettore di tre stelle d' argento.

in Roma del Collegio dementino. — Questa fa- LUISINI di Udine. — Partito; ne? 1.» d'oro,
LUN — 39 — LUN
alla mezz'aquila di nero, movente dalla partizio- LUN ADORI di Siena. — Dei Riformatori, o-
ne; nel 2.o d'azzurro, ad un lupo rampante d'oro. riginaria di Jesi e risieduta nel 4 825. — Scipione
LUISINO di Reggio-Emilia. Grassedonio — Lunadori Vescovo di Nocera. — Arma . D' azzur-
podestà di Parma nel 4278. Nell'anno prece- zurro, al crescente d'oro, accompagnato da tre
dente era stato capitano generale del popolo di stelle di sei raggi dello stesso; col capo d'oro,
Ravenna contro Obizzo d' Este. — Guidone ca- caricato dell'aquila di nero.

pitano dei Parmigiani nel 4286. (Estinta). — LUNARDI di Ravenna. — Fiorente fino dal
Arma? secolo XI, nel qual tempo viveva un Brizzone
LUMBROSO di Livorno. — Famiglia israe- Lunardi famoso capitano; fu signora di molti fondi
litica, originaria di Spagna, e fregiata dal re e specialmente delle terre di Montiano e Ronco-
Vittorio-Emanuele II del titolo baronale concesso freddo. — Ponzio Lunardi consigliere del Re Ro-
ad Abramo Lumbroso nel 1866 trasmissibile per berto di Napoli; Girolamo, valoroso soldato, servì
primogenitura. — Arma: Spaccato di verde e di in tutte le guerre Ludovico re di Francia, e nel
rosso, al cavallo inalberato di bianco, con la fa- 4 312 era consigliere in patria; Ursicino membro
scia d' argento caricata a destra di una stella di del magistrato di giustizia nel 4 547 (Estinta). —
sei raggi di rosso, e a sinistra da un crescente Arma: D'argento, a due fascie di rosso caricate
rivolto dello stesso attraversante sul tutto. — di due crescenti montanti d' argento.
Motto: LABOR AC VIRTUS. LUNATA del Piemonte. — Arma: D'azzurro,
LUNA (della) di Firenze. — Furono speziali, ad una colonna d' argento con la base e capi-
e conseguirono dal 1372 al 1530 la dignità di tello d' oro, sormontata da un crescente del se-
priore per dieci volte. — Francesco della Luna condo, e attorcigliata da un serpente di verde, la

fu gonfaloniere nel 4 418 e dei dieci di Balìa. (E- testa rivolta.

stinta nel 4645). — Arma: D'oro, alla croce di LUNATI di Milano e di Pavia. — Da Ber-
S. Andrea d' azzurro. nardo che ebbe in feudo la valle de'Ratti nel 4 386
LUNA (de) di Napoli. — Di origine spagnuola, discendono: 4.° i Limati-Crivelli che diedero de-
portata nel reame di Napoli nel 4 282 da Lopez curioni alla patria e che si estinsero nel 4737
de Luna cavaliere di gran credito ed autorità lasciando credi i Casati ;
2.° i Limati-Visconti
presso il Re Pietro d' Aragona, ascese ben pre- marchesi di Carbonara nel 4 603, eredi del Car-
sto a non mediocre grandezza per feudali signo- dinale Federico Visconti areiv. di Milano, che
rie e per eminenti ulìici esercitati nello stato, diedero senatori, decurioni, dottori di Collegio ecc.
fra quali quello di grande Abiurante nel 4 423. e si estinsero nel 4758, e ne raccolsero l'eredità
Decorata dei titoli di conte, di marchese, di duca i conti Taverna; 3.° i Lunati marchesi di Bignolo
e di principe, à goduto nobiltà in Napoli nel tortonese che diedero decurioni a Pavia, ciambel-
seggio di Nido. — Arma: Spaccato; nel 1.o di lani, cavalieri di Malta ecc. Oltre questa, altra
di rosso, ad un crescente rovesciato d'argento; famiglia Lunati fiorì in Milano, e diede sindaci
nel 2.° d' argento pieno. fiscali, membri del tribunale di provvisione, ca-
LUNA di Sicilia. — Originaria di Spagna, e nonici ordinari ed un Giuseppe gran cerimoniere
trapiantata in Sicilia da un Artalc di Luna con- di corte nel 4730. — Arma comune a tutti i rami:
sanguineo del Re Martino nel 4 386. — Fu si- Spaccato; nel 4.° d'oro, all'aquila di nero coronata
gnora della contea di Caltabellotta, della contea del campo; nel 2.° di rosso, a tre crescenti d' ar-
di Sclafani, e del ducato di Bivona per conces- gento. — Cimiero: Tre crescenti accostati d'ar-
sione di Carlo V imperatore. — Gian-Vincenzo gento. — Arma dei Lunati- Visconti: Inquartato;
straticò di Messina nel 4 54 4, presidente e viceré nel 4.° e i.° spaccato: a) d'oro, all'aquila di nero
del regno nel 4 54 6 e 4547; Pietro straticò di coronata del campo; b) di rosso, a tre crescenti
Messina e vicario generale del regno per difen- d'argento; nel 2." e 3. n d' argento, ad un serpe
derlo dalle invasioni turchesche nel 4 573, nel di ondeggiante in palo d' azzurro, coronato d'oro in—
cui figlio Giovanni si spense questa nobilissima gelante un fanciullo di carnagione.
famiglia che tanta parte aveva avuto nel famoso LUNCI11NA di Venezia. — Arma: Spaccato
caso di Sciacca. — Arma: Spaccato; nel 4.° d'ar- d'azzurro o d'oro, a due rose dell'uno nell'altro.
gento, ad un crescente riversato di due file o LUNKL di Chcrasco. - Patrizi di Cherasco
scacchi d'argento e di nero; nel 2.° scacca to del ove fiorivano fin dal 1273. — Carlo-Antonio fu
primo e del secondo di quattro file. cav. Gcrosolim. nel 1607, e gentiluomo di ca-
LUNA (dalla) di Verona. — Famiglia regi- mera di Carlo-Emanuele I nel 1621. Ebbero —
strata in un elenco di case antiche, alcune anche signoria in Cortemiglia. — Arma: D'azzurro, a
nobili, ma non ascritte al nobile consiglio. — tre crescenti d'argento, 2 e I; col capo d'oro,
Arma: Partito di rosso e d'oro, a due gigli del- all' aquila di nero coronata dello stesso.
l' uno all'altro; col palo d'argento attraversante LUN1 di Modena. (Estinta). — Arma: D'az-
sulla partizione. zurro, alla fascia cucita di rosso, accompagnata
LUP - i — LUP
da tre crescenti montanti dello stesso, 1 in capo il dominio della valle Gandino; Giovanni Antonio
e 2 in punta. Vescovo di Treviso nel 1 645. — Arma: D' argento,
LUOSI della Mirandola nel Modenese. — A- al lupo rampante d'azzurro; col capo dell'Impero.
scritta alla nobiltà della Mirandola fin dal 1775. LUPI di Chiavenna. — Arma: Interzato in
— Il conte Giuseppe Luosi membro di difesa fascia; nel 1.° un'aquila; nel 2.» un lupo pas-
della Repubblica Cispadana e governatore delle sante; nel 3.° tre fascie increspate.
Romagne nel 1796 c 1797, fu senatore, gran LUPI di Parma. — Arma: d'argento, al lu-
giudice e ministro della giustizia del primo re- po rampante di nero.

gno italico. — Giovanni, avvocato mirandolcse, LUPI di Pisa. — Arma: Partito; a destra
fu sottoprefetto del dipartimento del Panaro du- d' oro, alla mezz'aquila di nero, movente dalla par-
rante il primo regno d' Italia ; e Luigi fu capo tizione; a sinistra d' oro, a tre fascie d' azzurro,

della prima divisione del ministero di giustizia, e colla banda di rosso, caricata di tre rose d' ar-
decorato della Corona Ferrea. — Arma? gento, attraversante sul tutto.
LUPANIGI di Venezia. — Originariadi A- LUPI di Reggio-Emilia. — Guido podestà in
quilcia ed estinta nel 1088. — Arma: Spaccato patria nel 1206; Antonio capitano del popolo di
d' argento e d' azzurro con la rosa d' oro dall' uno Reggio nel1329; Tommaso, letterato di bella
all' altro. fama, e maestro pubblico di grammatica della

LUPARDO o LEOPARDO di Pisa. — Ha dato Cattedrale di Reggio nel 1602. — Arma?


quattro anziani al Comune di Pisa tra il 1299 LUPICINI di Orvieto. — Quest'antica famiglia
ed il 1380. — Amia: Di rosso, al leopardo d'oro trovasi scritta fra le cento nobili famiglie orvie-
macchiato di nero. tane fin dal 1025. Ha dato alla patria cinque
LUPARELLI di Sicilia. — Arma : D' oro, al consoli, il primo de' quali fu Attilio nel 1026 e

lupo passante di nero. l'ultimo Piero nel 1188. Un altro Piero nel 1201

LUPARELLO di Koma. — Arma: Di rosso, fu tra i quaranta nobili scelti a combattere quan-
alla lupa d'oro coricata e allattante tre lupicini do dagli Orvietani fu fondato Orbetello, e nel
dello stesso; il tutto sulla campagna di verde. 1241 fu capitano del popolo. Prodenzano, figlio

LUPATI, o LUPI, o LO VATI di Adria. — del precedente, nel 1240 fu podestà di Orvieto.
Derivata dagli antichi marchesi di Soragna, era Da lui nacque Ranuccio che fu uno dei capi d'uffi-

da remoto tempo annoverata fra le nobili della cio creato da Martino IV nel 1282. (Estinta nei
città di Adria, e risulta compresa fra quelle ri- Lattanzi che ne ereditarono, insieme alle sostanze,
conosciute nobili noli' elenco formato ed appro- il nome e lo stemma). — (Vedi Lattanzi di Fos-
vato dal Sonato Veneto nel 1780. — In passato sombronc). —
Arma: D'oro, alla lupa di nero
fu distinta nelle città di Padova e di Rovigo ai passante sopra la campagna di rosso.
cui nobili Consigli era ascritta. Molti di questa LUPIS di Molfetta. — (Estinta). — D'azzurro,
famiglia si segnalarono nello armi in Terraferma al leone al naturale nascente da tre monti pure
e contro i Turchi combattendo per la Repubblica al naturale e tenente colla branca destra una
Veneta che li onorò di decreti amplissimi, di pen- rosa di rosso.
sioni, del cavalierato e del titolo di conti. — La LUPORI di Lucca. — Varie omonime famiglie
loro nobiltà fu confermata con sovrane risoluzioni fiorirono in Lucca, delle quali la più antica ebbe
29 Mar. 1823 e 5 gcn. I82Ì. — Arma? un Luporo Buonomo nel 1316, signore di Casoli,

LUPATI di Padova, vedi Lovati. Vico e Menabbio, castelli che gli furono tolti da
LUPATIXI di Brescia. — Arma: D' oro, al Castruccio Castracane di cui era maggiordomo.
lupo di nero volto a sinistra. — Arma: Spaccato d'argento e di rosso, a due
LUPI di Acqui. — Antica famiglia patrizia di branche di lupo al naturale, attraversanti in palo;

Acqui-Alberto-Nicolò nel 1710 fu creato conte col capo d' azzurro caricato di tre gigli d' oro
di Moirano in contado. Il conte Alberto nel 1843 divisi da due verghette di rosso. — Alias: Fa-
fu ministro sardo negli Stati-Uniti d'America. sciato ondato d' argento e d' azzurro, al lambello
Nel 1837 ebbe il titolo di conte di Montalto per di quattro pendenti di rosso, accompagnato da
successione ad una cugina. — Arma: D' oro, al tre gigli d'oro attraversante sul tutto.
lupo al naturale, linguato di rosso, rampante. LUPORI di Bologna. — Luporo Bonomo di

LUPI di Adria, vedi Lupati. Lucca caduto in disgrazia di Castruccio si riparò

LUPI di Bergamo. — Originata da Lupo dei a Bologua, ove la sua casa ottenne in breve la

Lupi, maresciallo del Re Giovanni di Boemia e dignità senatoria. — Ovidio Vescovo di Teano.
trapiantata in Bergamo da un Gherardo di Cor- — Arma: Uguale alla precedente.
rado. — Diotisalvo Lupi, valoroso capitano, di- LUPP1NO di Monte S. Giuliano (Sicilia). —
fese la città di Brescia dall'esercito dei Visconti. Antica e nobile famiglia che sin dal principio del
— Altro Gherardo ricuperò due volte Bergamo XV secolo à dato molti giurati alla patria. —
alla signoria di Venezia, ed ebbe in ricompensa Arma: Un albero con un lupo passante.
LUT — 41 _ LUZ
LUSARDI di Piacenza. — Arma: Bandato Il Cav. Francesco podestà di Orvieto nel 1 450 e
d'argento e di rosso. ambasciatore alla Repubblica di Venezia, a Pio II,

LUSARDO di Genova. — Originari di Por- a Paolo III e alla Repubblica di Firenze; Giorgio

tovenere nella riviera orientale. — Antonio Lu- podestà di Ancona nel 1456 e ambasciatore al

sardo fu dei consiglieri della Repubblica nel 4 368 Re di Napoli; Francesco senatore di Roma. —
e ufliciale di Balia; Battista, Giovanni, Gabriele, Arma: D'azzurro, a due gemelle d'oro poste in

tutti Lusardi, furono degP istitutori dell'Albergo fascia, accompagnate da tre bisanti dello stesso.

dei Franchi. — Arma: Interzato in fascia; nel LUTTI (de) di Riva. — Di Trento — Antica
e
1.° d'argento, alla croce di rosso; nel 2. d'oro, famiglia trapiantata dalla Toscana nel Trentino,

all'aquila di nero nascente dalla partizione; nel annovera fin dal XV secolo un Giovanni primo de-
3. ° bandato di rosso e d'azzurro di quattro pezzi. curione nelle armate imperiali, ed un Timoteo capo
LUSERNA del Piemonte. — Degli antichi di mille militi. DalI'Imp. Mattia, con diploma 15
conti del Piemonte, e si distinsero in Manfredi, Apr. 1 61 4, fu aggregata alla nobiltà del S. R. I.

Biglioni e Rorenghi. Ebbero in feudo la valle di e stati ereditarj austriaci. Di poi fu iscritta nelle

Luserna, Angrogna, Villar Bobbio, Torre, Rorà, tavole dei cavalieri patrizi degli stati del Tirolo,
Bibiana, Campiglione ecc. — Molti segnalarono confermata con sovr. 10 Die. 1816.
si e risoluz.

nelle armi e toga. — Carlo-Giovanni-Fran-


nella — ramo primogenito fregiato del Il è titolo di

ccsco, nato nel 551 ciambellano


1 Carlo-Ema-
, barone. — Altro ramo ha
fu pure diVerona. fiorito in

nuele governatore strenuo


I, Cuneo, poi — Arma: Inquartato, con
di d'azzurro di la fascia

Torino, e nel 1602 ebbe la collana dell'Annun- attraversante sulP inquartatura; nel 4.° e 4.° di

ziata. Nel 1620 Filippo ottenne in marchesato rosso, al leone d'oro coronato dello stesso; nel 2.°

Angrogna. Carlo-Amedeo, march, di Angrogna e 3.° partito; a destra d'oro, all'aquila di rosso
divenne gran maestro di cerimonie di Carlo-Ema- coronata dello stesso; a sinistra di rosso, a tre

nuele III. — Arma: Bandato d'argento e di rosso. colonne accostate d'argento; sul tutto sbarrato
— Cimiero: Un leone d'oro coronato dello stesso, d'argento e d'azzurro di sei pezzi.

nascente. — Motto: lux in tenerris lucet. LUVARÀ di Messina. — Arma: Spaccato con
LUSERNA-MANFREDI del Piemonte. (Conti). la fascia in divisa d'argento; nel 1.° d'azzurro;
— Arma: Inquartato; nel 1.° spaccato; sopra: di alla rupe al naturale, posta al fianco destro sopra
rosso, al mastio d'oro, torricellato di tre torri un terrazzo dello stesso, sormontata nel capo da
merlate; .sotto: di rosso, alla fascia d'argento; una stella d'argento, e s nistrata da un uccello
nel 2.° e 3.° bandato d'argento e di rosso; nel del suo colore, posato sul terrazzo, guardante la

4. ° di rosso all' aquila d' argento ; sul tutto, di stella; nel 2.° di rosso, a tre bande d'argento.
rosso alla croce d'argento. — Cimiero: Un leone LUVATI di Cannobio. — Antica e patrizia
d'oro coronato dello stesso, nascente. — Motto: diramata in Milano, in Mantova, in Pavia, in No-
LUX IN TENERRIS LUCET. vara e in Arona. — Bartolomeo Luvati professore
LUSIO di Genova. — Derivata da Guglielmo di lettere greche e latine; Galeazzo guardaroba
Spinola soprannominato Lusio, il quale fu console maggiore del sovrano di Mantova; Carlo capitano
otto volte dal 1134 al 1155. In quest'ultimo an- delle guardie. — Arma: D'argento, al lupo di
no andò ambasciatore a Federico Barbarossa. — nero armato e lampassato di rosso tenente fra le

Ansaldo e Oberto giurarono la pace con Pisa nel zampe una croce del Calvario di rosso; col capo

1188; Ansaldo giuniore fu degli Otto Nobili del d' oro, all' aquila bicipite di nero.
podestà nel 1264. — Nel XIV secolo i Lusii s'i- LUXORO di Genova. — Da Lusuolo, feudo
nalbergarono, parte nei Di Negro; e parte nei De dei Malaspina in Liguria. — Stefano consigliere
Franchi. — Arma: D'azzurro, mareggiato d'argen- della Repubblica nel 1368; Antonio anziano nel
to, al luccio del secondo, squamato di nero, nuo- 1369 e 1382. — Ascritti nei Calvi. — Ultimo
tante in banda; col capo d'oro, all'aquila di ne- ascritto al Libro d'oro: Ottavio m Antonio-
q.
ro, coronata dello stesso. Maria nel 1627. - - Arma: D'azzurro, al Icone
LUSIGNANI di Modena. (Estinta). — Arma : d'oro; con la sbarra in divisa di rosso, attraver-
Sbarrato di rosso e d' argento di sei pezzi ; col sante.
capo d' azzurro, al sole d' oro posto a destra, ed LUZI di Sanseverino (Marche). — Arma: Di
al crescente rivolto d' argento a sinistra. rosso, alla torre d'argento, aperta e finestrata
LUSITANO di Messina. — Arma: D'azzurro, dal campo, movente da una terrazza di verde.
alla torre d'oro, trattenuta da due leoni contro LUZZAGO di Brescia. — A una: D'oro, a
lampanti e coronati dello stesso. due fascio; la prima di rosso sostiene un'aquila
LUTI di Siena. — Dei grandi e dei riforma- di nero; — altra di nero sostenente duo gambo
tori, risieduti nel 1362. — Beato-Gregorio nel di verde, accompagnata in punta da una terza,
1 491 ; Bernardino Vescovo di Penna creato da tutte tre di verde. — Cimiero: Un pellegrino.
Giovanni XXII; Matteo Vescovo di Calccdonia. — Molto: PAT1ENTIA ET AUST1NENTIA.
MAC — 42 - MAC
LUZZI di Taranto. — Originaria di Spagna ra di molti feudi. — Stabilita nel 1649 in Taran-
e trapiantata nel reame di Napoli verso il 1250, to, vi fiorì fino al 1685, e da quest'epoca prese
dette il nome alla terra di Luzzi, villaggio presso sua stanza in Monopoli. — Arma?
Cosenza nella Calabria Citeriore. Fu inoltre signo-

IMI.

MACACARI-TRAMARINA di Verona. — Ar- rose d'argento, sei delle quali costeggiano la ban-
ma: D'argento, al cane rampante d'oro, collari- da, 3 e 3; due poste in banda nel canton sinistro

nato di rosso, il collare attaccato per una catena del capo, e le due ultime in banda nel cantone
d'oro al fusto di una colonna di rosso posta a destro della punta.

destra; il tutto sostenuto da una terrazza di MACCARELLI di Spello (Umbria). — Matteo


verde. creato conte palatino nel 1210. Arma: D'argento,
MACAGNI di Modena. — (Estinta). — Arma: a tre bande di rosso.

Di rosso, al monte, di tre cime di verde, movente MACCASPELLI di Padova. — Arma: Trin-
dalla punta, cimato da un cane d'argento, seduto ciato di rosso e d'argento, al leone dell'uno nel-

e posto di profilo, colla zampa anteriore destra 1' altro.

alzata, con due palme di verde uscenti dai due MACCHI di Cremona. — Arma: Spaccato; nel
monti laterali. 1.» d'azzurro, alla mano appalmata al naturale
MACARELLI di Venezia. — Giovanni e Giov. col pollice e l'indice alzati, con mezzo avambraccio
Battista Macarelli ricchi negoziante di panni di vestito di manica nera e di camicia bianca, mo-
lana furono nel 1648 ammessi al veneto patri- vente in palo dalla partizione; nel 2.° scaccato
ziato. — Arma? d' argento e di rosso.
MACARI di Verona. — Arma: Inquartato: MACCHIA di Teramo. — Di origine longo-
nel 1 .« e 4.° d'argento, ad una rosa di rosso; nel barda e di antica nobiltà. Se ne à memoria in

2.° e 3.» d'azzurro, ad una stella d'oro; con la Teramo, ove possedeva il castello di Macchia fino

croce di rosso attraversante sull' inquartatura. dal secolo XII. — Nicola Sindaco. — Arma?
MACARONE di Carinola in Terra di Lavoro. — MACCHIAVELLI di Firenze. — Vuoisi pro-
Francesco creato Vescovo di Boiano dal Pontefice veniente da Ugo marchese di Toscana nell' anno
Leone XIII il 18 Feb. 4 879. — Arma: Partito; 850, e per conseguita eredità fu nei primi tempi
nel 1.° d'azzurro, alla fascia, superiormente arcua- della repubblica signore di Montespertoli. In Fi-

ta di due pezzi, d'argento, accostata da un sole renze ottenne tredici volte il gonfalonierato e

radioso d'oro posto nel canton destro del capo, ed cinquantatrè il priorato. — Francesco-Maria Car-
in punta da tre dischi d' argento e di nero, po- dinale nel 1641; Nicolò, conosciuto anche sotto
sti 2 e 1; nel 2.° d'azzurro, al giglio di giardino il nome di Segretario Fiorentino, ambasciatore
fiorito di tre pezzi al naturale movente dalla cam- per ben ventiquattro volte e autore di pregiatis-
pagna d'argento. sime opere. — Arma: D'argento, alla croce d'az-
MACARUFFI di Padova. — Arma: Fasciato zurro angolata da quattro chiodi dello stesso.
d'oro e di nero. MACCHIAVELLI di Bologna. — Un ramo del-
MACCAGNANI di Bologna. — Nobili di parte la precedente trapiantato in Bologna da Gabriello
Lambertazza da prima, e poi Gercmei. Tennero Macchiavelli nel 1264. — Fu illustato da un Luca
cinque volte il consolato dal 1197 al 1231. — profondo ed erudito teologo. — Alessandro dotto

Gualterio Maccagnani crociato nel 11 88, e Guido giureconsulto e filosofo, professore nell'Università

podestà d'Imola nel 1253. — - Arma? di Bologna. — Arma: 'Uguale alla precedente.

MACCAGNl di Cremona. — Dette alla patria MACHIAVELLI o MALCHIAVELLI di Mode-


dodici decurioni, dei quali il primo fu Cesare elet- na. — È un ramo della famiglia omonima fioren-

to nel 1136 e l'ultimo altro Cesare eletto nel tina, rifugiatosi in Modena per sottrarsi ai peri-

1603. — Arma? coli delle fazioni. — Francesco nel 1417 era dei
MACCAGNONE di Sicilia. — Per concessione conservatori del Comune di Modena. (Estinta nel
di Filippo IV Re di Spagna Francesco Maccagnone XVII secolo in casa Fogliarli). — Arma: Di rosso,

fu investito nel 1710 del principato di Granatelli; a tre pali scaecati d'azzurro e d'argento di due
e Franco-Maria-Giaimo ebbe la baronia del Piano file; col capo d'argento, alla croco d'azzurro, an
di S. Carlo. — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro golata da quattro chiodi dello stesso.
sormontata da una stella dello stesso; con la MACCHIONI di Sassuolo Mmfetiim — Il

sbarra di rosso attraversante. dottor Giovanni Maria Macchioni fu nominalo vi

MACCARANI di Roma. — Arma: Di rosso, m commissario con lettera ducale del \ M». 17 IO,
f„ fttrineb Itala. Ntffl 1707 utUmn Iti
MAC — 43 — MAD
cittadinanza di Modena. — Arma: Un leone ram- Bon Uomini. — Altri componenti questa famiglia

pante. conseguirono le prime cariche cittadine. — Pru-


MACCI di Firenze. — Potentissima nella città denzio, carmelitano scalzo, morì in odore di san-

e seguace costante del partito ghibellino. — Bin- tità; Alessandro, Arcivescovo di Colossi. — Arma:
do Macci priore nel 1286. — ArmA: Di rosso, Fasciato di rosso e d'argento; col capo d'oro,
seminato di gigli d' oro. caricato da un' aquila d' argento.

MACCI di Firenze. — Originaria di Signa, MACINARA di Perugia. — Arma: D'oro, alla

ebbe un priore nel 1386 nella persona di Ser fascia accompagnata da due pietre di macina
Andrea. — Arma: D'azzurro, al bue d'oro gia- d' argento.

cente sopra una campagna di verde. MACOLA di Padova. — Originaria di Atene e

MACCOL1NI di Bagnacavallo. — Originari fregiata del titolo comitale. — Dopo che la repub-
di Vallèmone con uomini d'arme valenti e fieri. blica veneta perdette la Morea, la famiglia Macola,

— Arma: D'azzurro, alla banda d'oro caricata fuggendo le vendette ottomane si trasferì a Ve-
di tre rose a cinque foglie di rosso, accompagnata nezia e quindi a Padova. L'Imperatore Francesco

al di sopra da una cometa d'oro; col capo d'Angiò. Giuseppe I confermò nel 1865 l'ereditario titolo

MACEDONI o MACEDONIO di Napoli. — di conte a Giovanni Macola. — Arma: D'azzurro,


Originaria di Macedonia, da cui trasse il cognome. all'aquila d'oro, tenente nell'artiglio destro un
Ebbe nobili à in Napoli al seggio di Porto, in colubro al naturale coronato d'oro.
Salerno al seggio di Campo, in Aversa, in Capua, MACOLINI di Chiavenna. — Arma: Di rosso,

in Benevento, in Brindisi e in Foligno; e fu signora al leone d'oro tenente colle branche anteriori una

di diciassette feudi, di quattro marchesati, e del clava di verde in palo movente da una terrazza
ducato di Grottolellc nel 1646. — Teseo Mace- dello stesso.

donio cameriere e familiare dei Re Carlo I e MACOPPE di Padova. — Nel 1791 i fratelli

Carlo II d'Angiò; Arrigo giustiziere di Napoli Alessandro, celebre medico, e Francesco Knyps-
nel 1292; Bernardo ambasciatore presso il Re di Macoppe furono aggregati al Consiglio nobile di

Cipro; Pietro o Pedrillo maresciallo del regno e Padova, e conseguirono con ciò la nobiltà che
maggiordomo del Re Ladislao; G. Vincenzo insigne venne confermata con sovrana risoluzione 4 Sett.
giureconsulto; Pietro governatore di Ariano nel 1818. — Arma?
1612. (Estinta). — Arma: Vaiato d'argento e MACRÌ di Messina, — Se ne à memoria fino

d'azzurro, col leone d'oro attraversante sul tutto. dal secolo XV in cui fioriva uno Stefano Macri,
—A lias: Vaiato d'argento e d'azzurro con la banda segretario del regno di Sicilia. — Nel 1707 ebbe
d'oro attraversante, caricata del leone di rosso. la baronia di Lamia; Francesco-Maria egregio
MACHELLI di Modena. — Nicolò celebre giurista e giudice della Corte stratigoziale di Mes-
medico del XVI secolo, lodato dal Tiraboschi. — sina nel 1618; Letterio sopraintendente o custode
Questa famiglia fu ammessa alla cittadinanza no- del porto di Messina; Antonio, dottore in legge,

bile modenese nel 1444 in persona di Francesco ottenne la conferma della propria nobiltà. — Ar-
di Nicolò Machelli. (Estinta). — Arma: D'azzurro, ma: Partito; nel 1 .° d'azzurro, al monte al naturale,
alla fascia di rosso, accompagnata in capo da una movento dalla punta, caricato dalla banda centrata
stella di otto raggi d' oro posta a destra, e da d'oro, sormontata da cinque uccelli volanti di
un crescente d'argento posto a sinistra, ed in nero, 1, 2 e 2, con tre stelle d'argento, ordinate
punta da un bue d'argento passante sopra una nel capo; nel 2.° d'argento, al pesce dello stesso,

pianura erbosa di verde, movente dalla punta. nuotante nel mare d' azzurro fluttuoso di nero,
MACHIRELLI d'Imola. — Arma: Spaccato; movente dalla punta.
nel 1.» di rosso, a due aquile dal volo abbassato MACRIS di Napoli. — È una diramazione
d'argento, uscenti e affrontate; nel 2.» partito della nobile famiglia Montefuscolo, della quale Al-
d'azzurro e d'argento, alla stella di otto raggi giazio nel 1 492 fu detto de Macris, e fu signore

leir uno nelP altro. di dieci baronie. — Arma: Spaccato; nel 1. n di


MACINGHI di Firenze. — Credesi derivata rosso, al leone uscente d'oro; nel 2.° d'oro, a tre
dall'antica famiglia dei Razzanti. — Guiduccio di rose di rosso poste 2 e 1.
Macigno intervenne alla battaglia dell' Arbia nel MACROPODI di Calabria. — Arma: Di nero,
1260. — Dette alla patria nove priori tra il 1305 al porco spino d' oro.

ed il 1524 e si spense 1*1 4 Mar. 1800 per morte MADALENI di Sicilia. — Antichissima fami-
di Francesco-Manfredi del Cav. Alberto. — Arma: glia illustrata da Santa Epifania e da un Rodippo
Di rosso, a tre crescenti d'oro, 2 e 1, divisi dalla Vescovo di Lcntini. — Guido Maddaleni gover-
banda d' azzurro, caricata di tre gigli d' oro. natore di Messina ai tempi dell'esarca Giorgio
MACIOTTI di Vellctri. - Se ne à memoria Maniacci; Giovanni castellano (li Lcntini; Nicolò
fino dal 1347, epoca" nella quale un Bello Maciotti castellano di Girgenti al tempo di Federico impe-
fu consigliere del Comune, e poi uno dei nove ratore. — Arma: Di verdó, al castello torriccllato
MAD - 44 — MAF
di due torri merlate di tre pezzi d'oro, aperto sero il nome. La prima, originaria dello stesso
e fincstrato del campo, sormontato dall' imagine castello, riconobbe per capo-stipite certo un Gum-
di S. Maria Maddalena d'oro. — Alias: Di rosso, pone, che si trova firmato in due documenti, l'uno
al bue d'oro sormontato da un'aquila di nero. del 4 459 e l'altro del 4 460, e tenne il possesso
MADAU di Sardegna. — Arma: Inquartato; di Madruzzo fino al secolo XIV ne! cader del quale
nel 4.» d'argento, alla vite fogliata e fruttata al si estinse. — La seconda famiglia, estinta anch'es-
naturale; nel 2.° d'azzurro, al destrocherio vestito sa nel 1658, fu una diramazione dei Signori di
di porpora, movente dal fianco sinistro dello scu- Denno e di Nano, ed ebbe per fondatore della
do, la mano di carnagione, con tre dadi d'argento, sua grandezza Cristoforo Vescovo e principe di
male ordinati, quasi in atto di cadere, il superiore Trento nel 1539 e poi cardinale nel 1544; Ludo-
tenuto ancora dalla mano; nel 3.° di rosso, al vico e Carlo-Gaudenzio vestirono anch' essi la

carro campestre d'oro, sormontato da un crescente sacra porpora, il primo nel 1561 e il secondo
d'argento; nel 4.» di verde, al destrocherio di nel 1604. — Oltre il feudo di Madruzzo, ebbe
carnagione tenente un falcone al naturale. questa nobile famiglia assai ampia giurisdizione
MADDALENA (de) di Genova. — Arma: Par- con titolo baronale nei quattro vicariati della Val
tito; nel 1.o di rosso, a sei coste umane d'oro Lagarina, e la contea di Challant. Arma: In- —
poste 2, 2 e 2 addossate; nel 2.° d'argento, a quartato; nel 1.o e 4.° bandato d'azzurro e d'ar-
tre fedi di carnagione manicate di bianco, vestite gento; nel 2.° e 3.° di nero, a cinque monti uniti
d' azzurro, poste in capriolo rovesciato, una sul- d'argento, caricati di un capriolo di rosso; sul
1" altra. tutto di rosso, spaccato dello stesso, a due pali
MA DD A LENI di Roma. — Arma: D'argento, d' argento.
al bue passante di rosso, accornato del campo. MAELLO di Bassano (Veneto). — Aggregata
MADERNA di Milano. — Arma: Partito; nel nel 1 801 al Consiglio nobile di Bassano, fu con-
l.o spaecato: a) d'oro, all'aquila di nero coronata fermata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione
del campo: b) d'argento, a due palme di verde, 3 Mar. 1822. — Arma?
passate dentro una corona d'oro, ciascuna palma MAESTRI di Milano. — Arma: D'azzurro,
tenuta da una mano di carnagione, vestita d'az- al leone d'oro, coronato dello stesso, tenente una

zurro, la mano a sinistra rivoltata; nel 2.° d'az- spada d'argento guarnita d'oro.
zurro, ad un sole d'oro, caricata di un'aquila di MAESTRI di Sicilia. — Nobile palermitana
nero coronata del campo — Cimiero: Un' aquila di cui fu ceppo un Simeone Maestri ed Aiutami-
uscente di nero coronata d' oro. cristo nel 1 405. Ebbe il feudo di Giancandora con
MADESA o MADICE di Verona. — Arma: titolo baronale. — Arma: D'oro, al braccio di
Di rosso, ad un S. rovesciato ($) di nero; l'estre- carnagione impugnante un mazzo di fiori.

mità in forma di un detto $


ferro di freccia ; il MAFEI-BERGAMASCHA di Verona. - Ar-
accostato da tre stelle d'oro, due in capo, ed una ma: Fasciato d'argento e di rosso di otto pezzi;
in basso dentro la curvatura della lettera; con ad un ramo di ulivo sradicato, di verde, posto
la fascia ondata d'argento attraversante sul tutto. in palo, attraversante sul tutto.

MADIA di Verona. — Arma: Partito d'azzurro MAFFEI di Firenze. — Conosciuta fino dal

e di nero, all'albero sradicato d'argento, fustato secolo XIII essendo Ruggero di Maffeo intervenuto

d'oro, attraversante sulla partizione. alla battaglia di Montaperti nel 1260. — Ebbe
MADONINI di Modena. — Lodovico era tra un gonfaloniere e cinque priori tra il 4 314 e il

i conservatori della Comunità pel 1417, e Fran- 4 342. (Estinta nel secolo XV). — Arma: Di rosso,

cesco fu distinto pittore del scc. XVI (Estinta). — alla banda d' argento accompagnata in capo da
Arma: Spaccato; nel 1.° scacca to di nero e d'oro; un C gotico dello stesso.

nel 2.° bandato di quattro pezzi di nero e d'oro. MAFFEI di Roma. — È nn ramo dei Maffei

MADOT dello Marcite. — Arma: D'azzurro, di Volterra, trapiantato in Roma da un Benedetto


alla fascia d'oro caricata di una freccia di nero, circa al 4488 e in tal anno ascritto al patriziato
posta in fascia, ed accompagnata in capo da un romano. — Da questo ramo uscirono tre emi-
crescente d'argento e in punta da un Icone na- ncntissimi Cardinali: Bernardino creato nel 4549;

scente d' oro. Marc' Antonio nel 4 570; Orazio nel 1606; ed Ascanio
MADKISIO di Udine. — Aggregata al Con- governatore d'Imola, di Loreto e di Fano e quindi

siglio nobile di Udina fin dal 1082, ed insignita Arciv. di Urbino. — Arma: Spaccato; nel 4.°

del titolo comitale dal Re di Polonia Augusto II d'azzurro, al cervo nascente d'oro; nel 2.» bau-
con diploma 45 Ag. 1722, fu confermata nobile dato d'oro e d'azzurro di sei pezzi; colla fascia

con sovrana risoluzione 4 4 Kob. 4 824. — Arma? d'argento attraversante sulla partizione.
MADRUZZO (Signori di) di Trento. — Due MAFFEI di Torino. — Carlo-Emanuele I, Duca
potenti famiglie, distinte l'ima dall'altra, ebbero di Savoja, con patenti 45 Nov. 4670 concesse a
la signoria del castello
di Madruzzo da cui tras- Giovanni di Francesco Maffei il titolo di conte
MAF - 45 — MAG
trasmissibile per primogenitura maschile. — 11 decurioni, dei quali il primo fu Maflino eletto nel

Re di Sardegna, Vittorio-Amedeo III, con patenti 1307, e l'ultimo altro Maflino nel 1529. — Arma:
11 Giù. 1779 investì il conte Carlo-Giuseppé-Vit- D'azzurro, al barbio d'argento posto in banda e

torio Maflei dei feudi di Peona e Boglio con titolo accompagnato nel canton sinistro del capo e nel
comitale. — Il Ministro dell'Interno del Regno destro della punta da un M d'oro.
d' Italia dichiarò con suo decreto competere a MAFFIORETTI di Brissàgo. — Produsse di-
Carlo-Alberto-Ferdinando Maflei i titoli di conte stinti avvocati, medici, militari ed operosi indu-
Maflei e di conte di Peona e Boglio. — Umberto I striali. — Arma: D'argento, alla fascia d'azzurro,

Re d'Italia, di motu-proprio, concesse al suddetto accompagnata nel canton destro del capo da una
Carlo-Alberto il titolo di marchese Maflei trasmis- rosa di rosso, e nel canton sinistro della punta
sibile per primogenitura maschile. — Arma: Ban- da un castello torricellato di due pezzi, merlato,

dato d'argento e d'azzurro; col capo del secondo, aperto e finestrato de! campo; sopra il tutto una
al cervo nascente del primo. sbarra di rosso.
MAFFEI di Verona. — Ascritta al Consiglio MAGAGNINI di Jesi. — Rambaldo creato
nobile di Verona nel 1 405. — Giovanni-Francesco Vescovo di Jesi dal Pontefice Pio IX il 1 Mag.
nel 1650 ottenne da Carlo-Emanuele Duca di 1872. — Arma: D'azzurro, alla fenice sulla sua
Savoja per sè e suoi discendenti il titolo di mar- immortalità, accompagnata in capo, a destra da
chese, che gli fu confermato nel 1655 dal Doge un sole, e a sinistra da un crescente d'argento.
Francesco Molin, il quale lo investì pure del feudo MAGALLI del Piemonte. — Arma: D'azzurro,
nobile e gentile di Cavalcasene. — Lo stesso al mastio merlato, torricellato di una grossa torre
titolo marchionale nel 1718 fu pure conferito pure merlata, il tutto d'oro, murato di nero, con
dalla Repubblica ai fratelli Antonio-Alessandro e una porta difesa da una saracinesca anche di nero.

Scipione. — Con sovrana risoluzione 26 Nov. 1824 — Cimiero: Un gallo bianco. — Motto: mea
l'Imperat. d'Austria confermò alla famiglia Maflei GALLIA.
l'avita nobiltà ed il titolo marchionale. — Altre MAGALOCCI di Assisi (Umbria). - Nominati
due nobili famiglie omonime ànno fiorito in Ve- nell'Archivio di quella Cattedrale fin dal 1228,
rona, la prima decorata del titolo comitale con- ed estinti verso la metà del XVII secolo, ono-
ferito a tutti i maschi dall' imperat. Sigismondo rati spesso dei maggiori incarichi municipali. —
con diploma 31 Lug. 1423; l'altra, ascritta fin Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, ad un albero
dal 1 480 al Consiglio nobile veronese, era egual- di verde; nel 2.° d' oro, a tre sbarre di rosso;
mente insignita del titolo di conte conferitole nel colla fascia d'oro caricata di una cotissa ondata
1618 dalla Repubblica Veneta. — Arma? e scorciata di rosso, attraversante sulla parti-
MAFFEI di Volterra. — Antichissima e nobile zione.
famiglia di cui fu capo-stipite Umberto di Maffeo MAGALOTTI di Firenze. — Originaria di
vissuto nel 1030. — Maffeo e Mastino consoli della Orvieto, e trapiantata in Firenze dette alla re-
patria, l'uno nel 1050, e l'altro nel 1117; Raffaele, pubblica trentaquattro priori e tre gonfalonieri.
conosciuto sotto il nome di Volterrano, autore — Filippo oratore a Carlo re dei Romani nel
di pregiate opere, fiorì nel secolo XV; Paolo- Ales- 1 352; Giovanni del magistrato degli Otto di guer-
sandro dotto archeologo e letterato. — Questa ra quando si mossere le armi contro Gregorio XI;
famiglia costretta ad esular dalla patria all'epoca Lorenzo Cardinale nel 1625 e Vescovo di Ferrara;
delle fazioni si diramò in molte città d'Italia. altro Lorenzo uno dei più dotti ed eleganti scrit-
— Arma: Spaccato; nel 1.» d'azzurro, al cervo tori del secolo XVII. — Arma: Fasciato d'oro e
uscente ramoso d'oro; nel 2." bandato d'azzurro di nero; col capo di rosso caricato del Motto:
'
e d'oro di sette pezzi. libertas in lettere d'oro, posto in banda.
MAFFEI di Vicenza. — Arma: Spaccato; nel MAGALOTTI di Orvieto. — Questa casa à da-
1.° d'azzurro, al cervo uscente d'oro; nel 2.° to alla patria gonfalonieri, camerlenghi e capitani,
d'oro, a tre gigli d'azzurro, 2 e 1. senatori a Roma e vescovi alla Chiesa. — Scipione
MAFFETTI di Brescia. — Ebbe comune l'ori- vestì l'abito dei cavalieri di S. Stefano nel 1605.
gine con la famiglia Federici. (Estinta). — Arma: — Arma: D'argento a tre rastrelli di rosso posti
D'oro, a tre bande scaccate d'azzurro e d'argento in banda. — Cimiero: Un cavallo nascente di
di due file; col capo dell'impero. nero.
MAFFETTI di Venezia. — Originaria di So- MAGANESI di Venezia. — Furono molto
vere, comune della provincia di Bergamo, e tra- potenti in maro e benemeriti della repubblica.
piantata da un Marcantonio in Venezia. — Avendo (Estinta nel 1361). — Arma: Partito; nel 1.°

offerto per la guerra di Candia cento mila ducati d'oro, alla fascia di rosso; nel 2.° d'azzurro, alla

fu ascritta alla nobiltà nel 1654. — Arma: Uguale fascia d' oro.

alla precedente. MAGANIA di Lombardia. — D'azzurro, a


MAFFI di Cremona. — Dette alla patria sei un uomo vestito di rosso, posto sopra una ter-
MAG — 46 — MAG
razza di verde, tenente nella sua mano destra furono decurioni in patria. — Giovando familiare
un crescente d'oro e nella sinistra un cappello di Barnabò Visconti; Bartolomeo ambasciatore
d' azzurro. — Cimiero: Un uomo uscente. dei Milanesi a Francesco Sforza; Altro Bartolomeo
MAGAWLY-CERATI di Parma, vedi Cerati. tesoriere generale; Ludovico giureconsulto e am-
MAGENTA o MAGGENTA di Milano. — basciatore a Carlo V; altro Ludovico Vescovo di
Trasse il proprio cognome da Magenta, grosso Nocera dei Pagani nel 1609; Carlo-Maria soprain-
borgo del Milanese, di cui fu signora. — Guidotto tendente della Università di Pavia; — Arma: In-
1 ° e 2.° Magenta furono medici e consiglieri duca- terzato in fascia; nel 1.» d'argento, alla croce bi-
li — Giacomo e Rodolfo ebbero parte nel Consi- forcata di rosso; nel 2.° d'azzurro, al leone passante
glio generale di Milano. — È fregiata del titolo d'oro accostato da due anelli dello stesso; nel 3.»
marchionale. — Arma: Inquartato; nel 1.° di d'argento, a tre bande di rosso.
vajo pieno; nel 2.° d'azzurro, ed un agnello pas- MAGGI di Napoli. — Arma: D'argento, all'a-
sante d'argento in un cerchio coricato dello stesso, sta sostenuta da due grifi affrontati di rosso; col
sormontato da un listello d'argento colla divisa: capo dell' impero.
sine labe in lettere majuscole di nero; nel 3.» MAGGIO di Muro-Leccese. — (Estinta). —
di rosso, al leone d'argento, coronato d'oro, soste- Arma: Un cervo d'oro corrente verso una fon-
nente colla branca destra un castello cimato di tana.
due torri dello stesso; nel 4.° d'argento, ad una MAGGIO (de) di Sicilia. — Baroni del Campo.
torre di rosso, accollata da due rami di alloro — Arma: D'azzurro, alla torre merlata di tre
di verde, coi Cambi passati in croce di S. Andrea. pezzi d'oro, chiusa e finestrata di nero, sinistrata
— Cimiero: Un angelo nascente, vestito di rosso da un leone del secondo, rampante contro la torre.

tenente colle mani un listello d'argento flottante MAGGIO di Verona. — Arma: Partito d'ar-
al di sopra della sua testa e portante la scritta: gento e d'azzurro, ad un palmizio sradicato di

SINE LABE. verde attraversante sulla partizione.


MAGGI di Bologna. — Famiglia ascritta al- MAGGIOLINI del Piemonte. — Conti Mom- di

l' ordine senatorio. — Alessandro di Lucio dottor bercelli e di Belvedere. — Arma: Inquartato; nel
di legge, vicelegato di Perugia e governatore di 1. ° e 4.° d'azzurro, a due bande d'oro; nel 2.° e
Fano; Lucio fu degli Anziani. — Arma? 3.o di rosso, all'aquila d'oro coronata dello stesso.

MAGGI o MAGGI-VIA di Brescia. — Arma: MAGGIOLO di Genova. — Arma: D'azzurro,


Fasciato d'azzurro e d'argento di sei pezzi. — al leone coronato e tenente con la branca ante-
Alias: Partito; a destra fasciato d'azzurro e d'ar- riore destra un giglio, il tutto d'oro; con la banda
gento; a sinistra spaccato d'oro e di verde, al- d' argento attraversante, caricata in tutta la sua
l' aquila coronata di nero. lunghezza di un ramo di foglie di vite al naturale.
MAGGI di Cremona. — Dette alla patria dal MAGGIONI di Mantova. — Arma: Interzato
1096 al 1791 cinquantasette decurioni. — Filip- in fascia; nel 1.° d'oro, all'aquila di nero; nel
po IV re di Spagna con diploma 25 Giù. 1648, 2. ° di rosso, ad una torre d' argento aperta e

investi Nicolò Maggi del feudo di Pescarolo, nel finestrata del campo, accostata da due leoni affron-

Cremonese, con titolo marchionale. — Arma: In- tati d'oro; nel 3.» d'argento, a tre bande d'az-
quartato; nel 1.» e 4.° di nero, a due fascio ondate zurro.
d'argento; nel 2.» e 3.° di verde pieno. Sul tutto MAGGIONI di Padova. — Aggregata nel

spaccato: a) d'azzurro, a due' passeri d'oro, l'uno 1739 al Consiglio nobile di Padova, fu confermata
soprapposto all'altro in atto di accoppiarsi; b) di nella sua nobiltà con sovrana risoluzione 23 Mar.
nero, a due fascie d'argento. — Cimiero: Una donna 1819. — Arma?
nascente, vestita di rosso, avente due ali da pipi- MAGGIORE di Messina. — Antica famiglia
strello di verde posta in terza. — Alias: Di rosso, diramata in Vizzini, in Caltagirone, in Mineo, in

al leone d' oro tenente con le branche anteriori Chiaramonte, e in Palermo, e fregiata fin dal 1637
un ramoscello fogliato e gambuto di verde; col del titolo di barone di Bagnerà, e dal 1730 di
capo d'oro, all'aquila di nero coronata del campo. quello di marchese di S. Barbara. — Arma: D'az-
— Cimiero: Un leone d'oro nascente e impu- zurro, al leone saliente sopra un albero inclinato
gnante con la branca anteriore destra una spada in banda.
armata d'argento, guarnita d'oro, alta, in palo. MAGGIULINI di Pisa. — Arma: Inquartato;
— Motto: te deum laudamus in lettere romane nel 1.° e 4.° d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° e

maiuscole di nero. 3. ° di rosso, a due fascie d' argento.

MAGGI di Milano. — Si disse anticamente MAGGIULLI di Muro-Leccese. — Giuseppe-


Maddius e fu annoverata fra le sei casate godenti Antonio valoroso soldato sotto il comando di

i! diritto di presentare ogni anno alla Metropo- Pietro Castriota nel 1528. — Mario-Antonio Vi-
litana di Milano l'oblazione offerta dai cittadini cario di Nuccio de Nucci vescovo di Ugcnto. —
dei sestieri. Parecchi componenti questa famiglia Arma: D'azzurro, ad un mazzo di spighe d'oro.
MAG — 47 — MAG
M AGHETTI di Assisi (Umbria). - Una delle ecclesiastici. — Arma: D'azzurro, al destrocherio
più nobili ed antiche della serafica città, feconda vestito d'argento, movente dal fianco destro dello

in ogni tempo di uomini illustri. — Baldassarre scudo, la mano di carnagione tenente un mazzo
medico assai reputato in patria e fuori, oratore di rose rosse gambute e fogliate di verde, accom-
della sua città al Papa Alessandro VI, poi al pagnato in capo da una stella di sei raggi d'oro.
signore di Pesaro ed al duca di Camerino; Bene- MAGISTRIS (de) di Asti. — Ebbero lettere
detto protomedico in Ancona ed in Fuligno, assai di nobiltà da Carlo V nel 1536. — Nel XVII
versato in matematica, su cui scrisse e stampò secolo furono conti di Belvedere. — Carlo-Giacinto
un'apologia in Ancona nel 1640; Giuseppe capi- nel 1750 acquistò Castella. — Due referendari,

tano di corazze per la S. Sede nel 1640; Girola- o intendenti di Alba, vari colonnelli e senatori.
mo creato co' figli conte Palatino dall' imperai — Arma: Inpuartato; nel 1.» e 4.» d'azzurro, al

Carlo VI nel 1723. — Arma: D'oro, alla fascia leone d'argento, impugnante con la branca destra
d'azzurro, accompagnata da tre teste di bue di una scure dello stesso; nel 2.° e 3.° d'oro, a due
rosso, due in capo ed una in punta. — Cimiero: fascie d'azzurro. — Cimiero: Un grifo nascente,
Un crescente d'argento accostato da una moneta tenente con la zampa destra il Motto: juste ju-
d' oro. DICA PROX1MO.
MAGIS (de) di Fratta (Umbertide) nell' Um- MAGISTRIS (de) di Muro-Leccese. — Tom-
bria. — Arma: Di verde, a due bracci vestiti di maso segretario di Gerardo Cardinal di Parma,
rosso moventi dai lati dello scudo, con le mani Legate di Papa Martino IV, seguì Roberto conte
al naturale in fede, e sormontati da una cometa di Artois nel 1284; Pandolfello fu della corte di
d'oro in palo. Sergianni Caracciolo, Gran Siniscalco del regno
MAGIO di Cremona. — Antica e decurionale nel 1427. (Estinta). — Arma: D'argento, alla

di Cremona, fregiata fino dal 1586 del titolo comi- banda di nero caricata da un serpente d'oro,
tale concesso a Lodovico Magio, senatore, per sè coronato dello stesso.
e suoi successori dall' imperatore Rodolfo II con MAGLI di Pisa. (Estinta). — AnMA: Di rosso,
diploma del 3 Agosto di detto anno. Ranuccio al cane saliente d' argento, collarinato di nero.
Fan. se, duca di Parma, con diploma del 4 Giu- MAGLI ANO di Asti. — Arma: Di verde, al

gno 1676, conferiva a Giov.-Paolo Magio il titolo cane barbetto passante d' argento. — Cimiero:
di marchese trasmissibile ai suoi discendenti ma- Una ruota. — Motto: sic volvenda fides.
schi. Egidio, Enea, Nicolò senatori; Properzio MAGNAGUTI di Mantova. — Ottenne la cit-

eccellente fisico nel 1340; Bartolomeo distinto tadinanza mantovana nel 1632 con decreto del
giureconsulto nel 1390; Giorgio protonotario apo- duca Carlo Gonzaga; e nel 1699 fu fregiata del
stolico sotto Leone X; Ludovico podestà di Pavia titolo comitale. — Alcuni questa di famiglia furono
nel 1390.— Francesco I imp. d'Austria con sovra- distinti giureconsulti. — Ludovico vicepodestà di
na risoluzione del 21 Nov. 1816 confermava l'anti- Mantova nel sedo XVII e consigliere del supremo
ca nobiltà di questa famiglia — Arma? Consiglio di giustizia. — Arma: D'azzurro, ad
MAGIO di Venezia. Famiglia estinta nel una cicogna al naturale posta sopra una pianura
1403. — Arma: Palato d'argento e di rosso di di verde, accompagnata in capo da tre gigli d'oro
sei pezzi. posti in fasci?..

MAGIOCCO di Genova. — Arma: D'azzurro, MAGNANI di Bologna. — Di parte geremea


alla fede di carnagione vestita d'oro, sormontata nel 1228. — Dal 1223 in poi fu per centot-
da un giglio dello stesso, e questo da tre stelle tantasette volte del magistrato degli Anziani, e
di sei raggi pur d'oro ordinate ih fascia nel capo dopo il 1590 ebbe il grado senatorio. — Fu inol-
dello scudo. tre fregiata del titolo comitale di Teti, e mar-
MAGISTERNA di Velletri. — D'azzurro, alla chionale di Cavagna nel ducato di Mantova. —
fascia di rosso, accompagnata in capo da un fregio Vincenzo Magnani generale delle armi pontificie
raffaellesco d'oro, sormontato da una stella di nel sècolo XVI; Andrea si distinse nelle lettere
otto raggi dello stesso. . greche e latine; Enea professor di legge sul finire
MAGISTRA di Cremona. — Dette alla patria del cinquecento e poi viceduca della Mirandola;
quattro decurioni,- il primo dei quali fu Vincenzo Giacomo, senatore, morto nel 1797 fu l'ultimo
nel 1530 e l'ultimo Ottavio nel 1622. — Arma? di sua famiglia. — Arma : Spaccato d' argento e
MAGISTRY di Sanseveritio (Marche), — Arma: di rosso, al palo di riero nel primo; col capo d'oro,
Trinciato di rosso e d'azzurro, alla banda d'argen- caricato dall' aquila bicipite di nero, membrata,
to attraversante sulla partfzione, accompagnata imbeccata e coronata del campo.
in punta da un monte di trq cime d' oro, dal MAGNANI di Legnago. — Arma: Spaccato;
quale emergono tre papàveri al naturale. nel 1.° d'argento, ad un braccio armato di nero,
MAGISTRIS o DEI MAGISTRIS di Cannobio. movente dallo spaccato, impugnante una scimi-
— Originaria di Ossola,
6
dette diversi ìiotai ed tarra; nel 2." sbarrato d'oro e di rosso.
MAG — 48 - MAG
MAGNANI di Modena. — Ha goduto il feudo lia, con decreto 17 Mag. 1873 dichiarò competere
di Trignano nel Frignano con titolo comitale. la dignità di nobile trasmissibile ai discendenti
— Arma: D'argento, alla fascia di rosso, accom- di ambo i sessi. — Arma: D'oro, alla quercia
pagnata da tre stelle di otto raggi dello stesso, nudrita sulla pianura erbosa, il tutto al naturale;
poste una in capo e due nella punta. il tronco della quercia sostenuto da due leoni di
MAGNANI di Modena. — Nulla à di comune rosso affrontati, coronati dello stesso.
con la precedente, sebbene appartenga anch'essa MAGNASCO di Sicilia. — Arma: D'azzurro,
alla nobiltà modenese. — Arma: D'azzurro, al all' albero al naturale, sormontato da tre stelle

mare al naturale movente dalla punta, al delfino d'oro e sinistrato da un leone dello stesso.
nuotante di verde sostenente col dorso, ritta in MAGNAVACCA di Sicilia. — Famiglia antica
piedi, una donna nuda di carnagione, tenente colla e feudataria di Messina; ebbe le baronie del Ca-
destra un drappo d'argento che dalle spalle le sale d'Asterio, di Crimasta, e del Casale di Gra-
viene tolto da un sinistrocherio di carnagione, niti. — Arma: D'oro, al monte di verde, sormon-
vestito d'argento e movente dall'angolo sinistro tato da una rocca di rosso.

del capo. MAGNERRl di Genova. — Originaria della

MAGNANI di Pescia. — Lorenzo Magnani villa di Magnerri in Polcevera, e ascritta in Ge-


priore dell'Ordine di S. Stefano e senatore della nova all'Albergo dei Franchi. — Nicolò capitano
Toscana nominato dal granduca Leopoldo II; An- di quattordici galee genovesi; Giovanni, generale

tonio consigliere della suprema Corte di Cassa- per la repubblica in Corsica, e governatore di

zione. — Arma: Spaccato ; nel M d'oro, all'aquila essa nel 1369; Giuliano capitano a Chiavari. —
d'argento, per inchiesta, coronata del campo; Arma: D'oro, al leone di nero.

nel 2.° di verde, al castello d'argento merlato MAGNETTA di Vercelli. — Arma: Di nero,

alla ghibellina, aperto e finestrato di bianco ed ad una fontana d'oro, posta in un bacino con
accompagnato in ciascun fianco, verso il capo, di due getti d'argento; col capo d'azzurro, caricato
una stella di sei raggi d'oro, ed in punta da un di una crocetta d'oro, angolata da quattro raggi
monte di tre cime dello stesso. dello stesso.

MAGNANI di Spello (Umbria). — Trinciato MAGNI di Como. — Famiglia fregiata del

di rosso e di nero, alla banda d'argento attra- titolo comitale. Lazaro Magni capitano dei Coma-
versante. schi sotto la signoria degli Spagnuoli; Costantino

MAGNANI di Torino. — Arma: Spaccato; commensale perpetuo e famigliare di Massimilia-

nel 1.° di rosso, al palo d'argento; nel 2.° di no III, e ambasciatore ad Enrico III Re di Fran-
nero, al leone illeopardito d' oro. — Cimiero: cia; e Pietro-Antonio, minore osservante, Vescovo
Due rami, uno di ulivo, l'altro di palma al natu- in partibus restò prigione a Pechino trovandosi

rale posti in capriolo e caricati di una biscia colà missionario. — Altri individui di questa casa

d'azzurro, ondeggiante in palo, ingolantc la metà furono pretori in Valvassina. — Arma: Interzato
inferiore di un bambino di carnagione. — Motto: in fascia: nel 1.° d'oro, all'aquila bicipite di nero

MAGNAM DET DEUS. sormontata da una corona; nel 2.° d'argento, alla

MAGNANINI di Fratta (Umbertide nell'Um- mano destra appalmata di carnagione, posta in

bria). — Arma: Di verde, al dcstrocherio vestito palo; nel 3.° d'argento, a tre bande di rosso. —
dello stesso, la mano di carnagione impugnante un Cimiero: Due aquile accostate di nero, coronate
martello di nero, accompagnato in capo da una d'oro.

stella di otto raggi d'oro. MAGNI di Mantova. — Conti. — Arma: D'az-

MAGNANO del Napoletano. — Nobile origi- zurro, al leone d'oro addestrato da un poggio
naria di Livenza, ed ascritta nel 1686 al patri- di verde, sormontato da una rosa d'argento gam-
ziato romano, fu riconosciuta nello sua nobiltà buta e fogliata di verde, ed accostato nel canton

nel 1835. — Aiima? sinistro del capo da una stella d'oro.

MAGNANO di Sicilia. — Originaria di Bolo- M AGNINI di Verona. — Arma: Partito; nel

gna, trapiantata in Sicilia sotto Ferdinando il 1. ° d'argento, alla mezz'aquila di rosso imbeccata

Cattolico da un Nicolò Magnano capitano di Cata- e membrata d' oro movente dalla partizione ;
nel

nia nel H22, c fregiata del titolo baronale sul 2. ° trinciato di rosso e di verde, colla banda
feudo di San Cono. —
Giorgio ambasciatore del d' argento attraversante.
re Filippo II alla repubblica di Genova. Aiima: — MAGNO di Venezia. — Originaria di Oderzo,
Di rosso, al Icone d' oro tcnonto con le branche si trapiantò in Venezia allorquando la sua patria
anteriori una lancia dello stesso. di origine fu distrutta dai Longobardi, e fu am-
MAGNASCO di Genova. — l'ietro-Francosco- messa al tribunato che esercitò in varie epoche,
Ignazio Magnasco venne ascritto alla nobiltà della e quindi ritenuta fra le patrizie alla serrata del

repubblica il 13 Die 1787. A Luigi-Maria, — maggior Consiglio nel 1297. — Con sovrana riso-

suo figli», il Ministro dell'Interno del Regno d'Ita- luzione 1 Gen. 1818 fu confermata nella sua antica
MAI — 49 — MAI

nobiltà. — Michele valoroso soldato, provveditore storia da Angelo Mai che da segretario della Con-
e capitano a Legnago; Stefano console dei mer- gregazione di Propaganda fu promosso al Cardi-
canti nel 1549; Alessandro uno dei fondatori della nalato il 19 Mag. 1837. — Arma antica: Spac-
celebre accademia della Fama. — Arma: Di verde, cato ; nel 1 .° di bronzo carico ; nel 2.° di bronzo
alla banda d'argento caricata in alto da un leone chiaro, al destrocherio vestito di rosso, manicato
di S. Marco di rosso. — Alias: Spaccato; nel 1.°
di nero, con la mano di carnagione impugnante
di verde, alla banda d'argento; nel 2.° di rosso il fusto di un albero di verde, movente dalla pun-
pieno. ta, attraversante sullo spaccato, e accostato nel
MAGNOCAVALLl di Casale- Monferrato. — 1.° da due gigli di verde. — Arma moderna:
Feudatari di Lazzarone, conti di Varengo e signori D'azzurro, al capriolo di bronzo dorato, attraver-
di Monromeo. — Nicolino Magnocavallo, distinto sato da un cerchio d'oro entro il quale una testa
giureconsulto e uno dei compilatori degli statuti di moro al naturale con la benda e gli orecchini
del Comune di Casale nel 1341. — Arma: Partito; d'argento, accompagnato in capo da tre stelle di
nel 1.° di rosso, al cavallo imbrigliato e sellato, sei raggi d'oro, e in punta da una rosa al natu-
rivolto d'argento passante sulla campagna dello rale su cui poggia un' ape d'oro movente dalla
stesso; al 2.° spaccato d'azzurro e d'oro, al leone punta.
dall'uno all'altro, e dell'uno nell'altro. — Divisa: MAIDA di Palermo. — Emersero da questa
ADSQl'E LABORE Nili IL. famiglia capitani, pretori e senatori sotto Federi-
MAGNONE di Verzuolo (Piemonte). — Arma: go II l'Aragonese. — Arma: D'azzurro, a tre fa-
Spaccato; nel 1.° d'argento, sparso di tortelli di scie d'oro, sormontate da cinque monti dello stesso
rosso, al leone d'azzurro; nel 2.° d'oro, alla croce posti tre sulla prima e due sulla seconda.
scorciata di rosso. — Cimiero: Una mano d'oro, MA1DALCIIINI di Roma. Arma: D'azzur- —
in atto di scrivere, uscente da una nuvola d'ar- ro, ad un muro d' argento, mattonato di nero,
gento. — Motto: LADORIS FORTUNA COMES. occupante la metà inferiore dello scudo, sormon-
MAGNONI di Milano. (Conti). — Arma: Spac- tato da tre merli intagliati d'argento, il tutto
cato; nel 1 .° di rosso, ad un avambraccio in palo, accompagnato da tre stelle d' oro poste in capo.
movente dalla partizione, vestito d'azzurro, tenente MAINA di Poirino (Piemonte). — Ebbero il

un ramo fogliato di verde, in fascia, fiorito di feudo della Cassa, e diedero onorati capitani e
quattro cinquefoglie d'argento; nel 2.° partito dottori di legge. — Oliviero capitano di Ludo-
d'argento e d'azzurro, al palo di nero attraver- vico II Re di Francia; Francesco auditore della
sante sulla partizione. — Cimiero: Un putto Camera dei Conti; Filiberto, consignor di Canale,

ignudo di carnagione, cinto di una zona d'azzur- luogotenente di cavalleria; Girolamo giudice di
ro, le man: distese e levate. — Divisa: faven- Asti e di Vercelli. — Arma?
TE DEO. MAINAN di Venezia. — Arma Di : rosso, al

MAGONI di Orvieto. — Trasse il proprio capriolo d'oro, accostato da tre mani sinistre ap-

nome da un Buzio Buzi detto Magone, del quale palmate d'argento.


si trovano memorie nel 1330. Buzio, nepote di MAINARDI di Cremona. — Arma: D'azzur-
lui, fu fatto castellano della rocca della Pieve di ro, alla mano al naturale; col capo di rosso ca-
Bologna dal Pontefice Martino V. I suoi figli Gio- ricato di una croce piena d'oro.

vanni e Gaspare maneggiarono la cosa pubblica, MAINARDI di Ferrara. — Una delle più no-
ed il secondo in ispecie fu ben dieci volte am- bili ed antiche case di Ferrara, ebbe a capo-sti-
basciatore del Comune ai Pontefici, ed uno dei pite un Mainardo vivente nel secolo X, e dette
capi della fazione Muffata che a quel tempo te- parecchi illustri guerrieri, capi-parte e magistrati.
neva il primato della città. — Antonio cavaliere L'anno 1100 questa famiglia era già tra le no-
di S. Stefano nel 1682. — Arma: Di rosso, al bili. — Giovanni celebre medico del XVI secolo
leone d'oro, appoggiato ad un tronco di verde. servì parecchie corti. — Arma: Di rosso, a tre

MAGRÉ (da; di Vicenza. — Arma Di : rosso, mani appalmate d'argento 2 e 1 ; le due in capo
alla banda cucita d'azzurro, caricata di tre stelle affrontate, la terza destra.
di sei raggi d'oro. MAINARDI di Fivizzano (Lunigiana). — Ori-
MAGUDEZl di Venezia. — Originari di Mon- ginaria di Pisa. Francesco Mainardi fu capo fazione
teleone, furono antichi tribuni. (Estinta nel 1361), in Toscana. — Arma: Di rosso; inquartato; nel l.o
— Arma: Spaccato d'oro e di verde, alla banda e 4.° due fascie d'oro, nel 2.° e 3.° un destroche-
d'argento attraversante. rio, vestito d'argento movente dal fianco sinistro,
MAI di Modena. (Estinta). — Arma : D'azzur- impugnante con la mano una mazza al naturale.

ro, al majo di verde, accostato da due speronette — Cimiero: Due mazze passate in croce di S.
d'oro, e nudrito sopra una terrazza di verde. Andrea.
MAI di Schilpario in Valle di Scalve (Ber- MAINARDI del Piemonte. — Conti dr Baio.
gamo). — Questa famiglia fu resa celebre nella — Arma : Palato d'oro e d'azzurro.
MAI — 50 — MAI
MAINARDI o MAN ARDI di Sicilia. — Ori- Merito militare, e un Commend. dell' Aquila rossa
ginaria di Firenze e trapiantata in Sicilia sotto di Prussia. — Arma: Semipartito di rosso, alla

il re Federico II da un Pietro Mainardi senatore mano appalmata di carnagione, e di verde, alla

di Palermo nel 1334. Ebbe la baronia del Bar- stella d'oro caricata di una croce patente di ros-

chino. — Arma : D' azzurro, ad un braccio mo- so : spaccato d' azzurro al leone passante d' oro,

vente dal fianco sinistro, impugnante un crescente 1 inguato di rosso. — Cimiero. Un' aquila spie-
sormontato da una stella, il tutto d'argento. gata di nero, coronata d' oro. — Motto: sidera
MAINENTI di Vicenza. — Aggregata da tangam.
tempo assai remoto al Consiglio nobile di Vicen- MAIO o DE MAJO di Napoli. — Originaria
za, fu confermata nobile con sovrane risoluzioni di Tramonti presso Amalfi, e fino dai tempi dei
4 Giù. e 8 Lug. 1820. — Arma: Di rosso, a tre Re Svevi signora di molti feudi. — Nel 1565
sbarre d'argento; col capo d'oro caricato di un' ebbe la contea di Annone, e nel 1718 il ducato
aquila di nero, coronata del campo. di San Pietro. — Ha goduto nobiltà in Napoli
MAINERI di Cremona, di Genova, di Lodi, al Seggio di Montagna, in Tramonti, in Capua,
di Milano e di Pinerolo, vedi Mayneri. in Benevento ed in altre città. — Giovanni ra-
MAINO del Piemonte. — Conti di Pettinen- zionale della zecca e presidente della regia Córte

go. — Arma : Inquartato di rosso e d' argento, della Sommaria nel 1402; altro Giovanni ebbe il

alla bordura inquartata dell' uno nell'altro. — Ci- titolo di barone nel 1813; Martino vescovo di

miero: Una giovane nascente tenente con la si- Bisaccia e poi di Bisceglie nel 1494. — Arma:
nistra tre gigli di giardino al naturale, e con la D'oro, al pino di verde nudrito sopra tre monti
destra il motto humilitas. dello stesso moventi dalla punta, e tre calderini
MAINO (del) di Pavia. — Signori di Borgo- d'argento annidati sulla cima, 1 e 2; col capo

franco in Lomellina. — Arma: Bandato di nero d'azzurro seminato di gigli d'oro col lambello di

e d'argento, le bande d' argento caricate di sei rosso.

rose di rosso, 1, 2 c 3. MAIO di Sicilia. — Giuseppe di Maio rettore


MAINO (del) di Cremona. — È un ramo della dell'Ospedale di S. Bartolomeo nel 1723. — Ar-
precedente trapiantato in Cremona nella metà dei ma: D'azzurro, al leone d oro, tenente con
?
le bran-
secolo XIV e fregiato, del titolo marchionale. — che anteriori tre gigli dello stesso.
Giambattista Maino fu ascritto nel 1528 al no- M AIOLI o MAJOLI di Padova. — Arma:
bile Collegio dèi Notai, e Andreotto Maino cava- D' argento, a tre mazzapicchi di rosso.
liere fioriva nel 1 450. — Arma : Uguale alla pre- MAJOLI di Modena. — Arma: Spaccato d'az-
cedente. zurro e d'argento, al majuolo al naturale, fo-

MAINOLDI di Cremona. — Fregiata da Car- gliato di verde e fruttato di nero di un sol pez-

lo II re di Spagna, con suo diploma del 1688, zo, attraversante sulla partizione.
del titolo comitale, dette alla patria dal 1263 al MAIOLI di Ravenna. — Originari di Faenza.
1745 venticinque decurioni. — AnMA: D'argento, — Giuseppe tesoriere di Romagna; Giovanni-Ma-
alla volpe di rosso rampante e tenente una vite ria creato Vescovo di Urbania e S. Angelo in

di verde con tre delle quattro zampe. Vado dal Pontefice Pio IX nel Concistoro 20 Lug.
MAINOLDI di Mantova. — Antica famiglia 1872. — Arma: Spaccato; nel 1° d'oro, all'aquila

mantovana ricordata fino dal 1 450. Il Duca Carlo bicipite di nero, coronata in ambedue le teste

Gonzaga donò a Ludovico-Scipione Mainoldi il del campo; nel 2.° d'azzurro, a tre gigli d' ar-
feudo di Moranzengo nel Monferrato con titolo di gento.
marchese. (Estinta). — Arma: D'argento, al leone MAIOLINO di Sicilia. — Nobile catalana tra-
di rosso tenente una vite di verde con tre delle piantata in Sicilia sotto il re Martino da un Pe-
quattro branche; col capo dell'impero. rez Maiolino gentiluomo di Catalogna, che fu poi
MAINONI di Milano. — Originaria della Lo- castellano di Termini. — Francesco governatore
rena, e trapiantata primieramente sul Lago di di Caccamo. — Arma: D'oro, a tre bande d'az-
Como circa al 1300. — Prima del 1400 un Ber- zurro.
nardo Mainoni era signore d'Intignano e posses- MAIORANA di Monte S. Giuliano (Sicilia).

sore di Volesio. Acquistarono più tardi i Mainoni — Giovanni creato r. milite del Re Pietro lì

altri feudi e il dominio delle così dette Alpi d'In- d'Aragona. Nel 1335 egli fondava in patria la

tignano. Nel 1793 furono inscritti fra i patrizi chiesa di S. Caterina. — Arma: Un vaso mani-
milanesi; e nel 1818 ebbero la nobiltà dal go- cato colla pianta di maiorana.
verno austriaco nella persona di Stefano-Bernardo MAIORANA di Reggio-Calabria. — Ila pos-
col privilegio di aggiungere al cognome 1' avito seduto fino dal 1640 la baronia di Villiidiniare, e
predicato d'Intignano. — Vanta questa famiglia un nel 1751 il marchesato di Lconv:i^o. — Pietro
Commend. della Lcgion d'onore, duo- cavalieri della giudice delle appellazioni nel 1694; Agostiifo ca-
Corona di ferro, uno dell'Ordine prussiano del pitano di fanteria, senatore di Palermo nel 175H.
.

MAL — 54 - MAL
— Arma: D'azzurro, a due colonne a base e ca- baila valoroso guerriero nel 4 322 condusse e man-
pitelli d'argento passate in croce di S. Andrea, tenne una truppa di cavalleria per difendere la

accompagnate nel capo da un giglio d'oro, ed ac- Chiesa Romana nella crociata intimata da Gio-
costate da due, rosette d'argento. vanni XXII contro Matteo Visconti signor di Mi-
MAIORGA di Napoli. — Arma: D' argento, lano; Emanuele dotto gjureconsulto nel 1447;
alla bordura di rosso, caricata da otto caldaie Baldracco signore di Pocapaglia vescovo di Asti
d' oro. nel 4 473; Vasino vescovo di Piacenza. — Altri
MAIORSINI di S. Agata (Principati). — Fran- furono ambasciatori e valenti diplomatici. — Ar-
cesco creato Vescovo di Amalfi il 27 ott. 4 871 ma: Spaccato inchiavato d'argento e —
di rosso.
— Arma: Partito; nel 4.° d'azzurro, ad un'asta Cimiero: Un leone nascente di' rosso. — Motto:
sostenente un disco a triangolo di verde movente FORTITUDINE AC PRUDENTIA.
dalla pianura erbosa ed accostato da due leoni MAL ABARBA di Milano. — Arma: Fasciato
affrontati e controrampanti al naturale; nel 2.° d'oro e di nero, ad un castello sormontato da due
d'azzurro, alla fascia cucita di rosso, accompagnata torri di rosso, attraversante sul tutto.

in capo da una stella d'argento, ed in punta da un MALABARBE di Lombardia. — Arma : D'az-


leone dello stesso movente dalla, pianura erbosa. zurro, al castello d'oro.
MAIRANl di Brescia, vedi Girelli. MALABITTI di Genova. — Arma: Di rosso,

MAISTRA di Verona. — Arma: D'azzurro, alla banda d'argento.


ad una mano di carnagione posta in fascia im- MALABOTTA di Cremona. — Dall'anno 4126
pugnante le aste di un compasso semi-aperto d'o- al 1441 comparisce fra le famiglie decurionali
ro, posto in banda, le dette aste d'argento. avendo dato in questo volger di tempo dodici de-
MAISTRO-PIERO di Venezia. — Originaria curioni alla patria. — Arma?
di Torcello, dette un doge alla Repubblica nella MALABRANCA di Boma. — Giovanni creato
persona di Auro Maistro-Piero. (Estinta). — Ar- cardinale di S. R. Chiesa da Urbano III. — Ar-
ma: Partito, d'argento e d'azzurro a due gigli ma: Partito; nel 1.° d'argènto, a due bande di
dell' uno nell' altro. rosso; nel 2.° d'argento, alla banda di rosso, nel
MAISTROLO di Venezia. — Originaria A- destrocherio di dello stesso movente da essa banda.
quileia. (Estinta nel 4 287). — Arma: Spaccato — Di Alias: rosso, alla branca di leone d'argento,

d'azzurro e d'oro, al leone dell' uno nell'altro. posta in sbarra, movente dall'angolo sinistro del
MAIURI o MAGGIORE di Messina. — Arma : capo; le unghie in basso.

D'azzurro, all'albero al naturale, movente dall'an- MALACAPELLA di Vicenza e di Verona, —


golo sinistro della punta, posto in banda, soste- Assai potenti in queste due città e signori di Co-
nente col tronco un leone illeoparditò d'oro. lonia, derivarono dai Maltraversi conti di Monte-
MAJAVACCA di Busseto nel Parmigiano. — bello. — Arma: D'argento, alla fascia di rosso.

Originaria di Parma, ove fino dal XIV secolo go- MAL ACREDA di Vicenza. — Arma: D'oro,
deva di molta stima, trapiantata nel secolo XVI a due pali di verde; col capo di rosso caricalo a
in Busseto. — Gian-Martino Majavacca, dottore destra da un leone d'oro coronato dello stesso,
in legge, ambasciatore a Milano nel 1 51 G e an- tenente una spada al naturale, e a sinistra da
ziano del patrio Comune nel 1525; Giovanni, An- un castello sormontato da due torrette d'argento,
tonio e Cornelio distinti teologi ed oratori. — quella a destra merlata, e quella a sinistra sormon-
Altri furono presidenti dell'annona, delle pubbliche tata da una cupola. — Cimiero: Un leone uscente.
vie e delle pie amministrazioni. — Arma? MALACR1DA di Como. — Originaria Mus- di

MAJNERI di Cremona, di Genova, di Lodi, so, e trapiantata in Como cui dette parecchi de-
di Milano e di Pincrolo, vedi Mayneiu. curioni. — Si diramò nella Valtellina, nello Stato

MAJNONI di Castrorcale. — Arma: Di rosso, di Milano 'e in Palermo, ed ebbo i feudi di Po-
al pino sradicato al naturale, accostato da due schiavo, di Traona e di Colico e la terra di Musso
gatti d' argento, contro-rampanti e affrontati al erotta in marchesato da Francesco Sforza duca di
tronco, e sormontato nel capo da una saetta dello Milano. Il primo ad esserne investito col titolo di
stesso, posta in fascia. — Divisa : sagittj; in manu marchese fu Giuseppe Malaerida per privilegio di

POTENTIS. Carlo V imperatore nel 1530. — Elena Malaeri-


MAJORA di Molfetla. — Arma : Di rosso, al da, Agostiniana, morta in odore di santità; Gian-
monte di sci cime di verde, sormontato da un nandrea valente filosofo c distinto medico ; Pom-
lupo passante d'argento. peo giureconsulto, console di giustizia al segno

MALABAILA di Asti. — Vuoisi originaria di del Leone nella squadra di Traona; Gabriele od
Piacenza e della Consorteria della famiglia An- Emanuele fratelli, familiari e domestici del duca
guissola e fu fregiata del titolo comitale di Anti- Filippo-Maria Visconti: Daniele capitano dei Co-
gnano e di Canale. — Rolando di Corrado Mala- maschi nello lotte contro i Rusconi; Paolo giù-

MAL — 52 — MAL
risperito e console di giustizia; Ascanio luogote- discese un ramo che si estinsc nella seconda metà
nente generale del governo della Valtellina. — del XVII secolo, e dal secondo tutti quelli che
Arma: Spaccato; nel 1.<> d'oro, al leone d'azzurro vi esistono attualmente, dai quali uscirono non
impugnante colla branca anteriore destra una pochi uomini illustri per dottrina e per alte ca-
sciabola al naturale, e colla sinistra un castello di riche sostenute in patria. Il ramo primogenito
rosso torricellato di due pezzi aperto del campo; della famiglia è ora stabilito in Bologna. — Essa
nel 2.° bandato d'oro e di rosso. fu inscritta nel libro d'oro della nobiltà raven-
MALAGOLA d' Imola — È un ramo della nate dopo il i
29. — Arma: D'oro, alla mezza
famiglia omonima che fioriva da più secoli in Ca- figura di cava..v«-e in punta, armato d' argento,
stcllararo, dove fece la cospicua eredità dei Za- col capo coperto da un elmo dello stesso, tenente
noli, e che nel XIX secolo passò a Modena. Sta- nella sinistra un calice d'oro in atto di bere, colla

bilita dal 1 852 in Imola, fu ascritta a quel pa- fascia di rosso abbassata sotto un capo d'azzurro
triziato. Appartiene ad essa Monsignor Amilcare caricato di tre stelle di sei raggi d'oro.
arciv. e princ. di Fermo. — Arma : D'azzurro, alla MALAGUCCINI di Morbegno (Valtellina). —
colonna ritondata d' argonto, con base, zoccolo e Arma: Interzato in fascia; nel 1.° d'oro, all'aquila
capitello dello stesso, poggiata di verde, sormon- di nero, coronata del campo; nel 2." di rosso, al
tata da un gallo al naturale, cantante e ardito, capriolo d'argento; nel 3.° d'argento, a tre bande
accostata da due rose gambute e fogliate al na- d'azzurro.
turale, il tutto accompagnato in capo da due MALAGUGINI di Rovigo. — Ascritta fin dal
stelle di sei raggi d'oro. 1 485 al Consiglio nobile di Rovigo, fu confermata
MALAGOLA o MALAGOLI di Modena. - nella sua nobiltà con sovrana risoluzione 8 lug.
Molti rami della famiglia Malagola o Malagoli (co- 1820. — Arma?
me si chiamarono dopo il secolo XVI) si trovano MALAGUZZI di Reggio-Emilia. — Primo di
in Modena senza interruzione dal 1472 in poi. questa nobile famiglia e da cui derivò il cogno-
Vanta uomini assai valenti nelle discipline milita- me, fu un Malaguzza vivente nel 1144. Seguì in

ri, nelle giuridiche, e nelle arti. — Ebbe il pa- ogni tempo la parte guelfa, ed ebbe la signoria
triziato modenese fino dal XVII secolo, e la sua di vari feudi, fra i quali di Vologno, di Bisman-
arma si trova negli antichi blasoni modenesi del tova, di Monte-Obizzo, di Busanella, di Gova e
Fontana e dello Spaccini. — Arma: Di rosso, alla Cerrè Marabino. — Giacobino, Rolandino ed Al-
testa umana di carnagione, recisa, rivoltata, crinita berto notari e segretari del Comune in patria nel
e barbuta di color biondo, colla fascia di argento secolo XIII; Enrichettogiud.ee dei mercanti nel

abbassata sotto un capo d'azzurro, caricata da un 1282; Sigismondo podestà di Carpi nel 1518; Al-
crescente rivolto d'argento, accostato da due stelle fonso podestà di Sassuolo nel 1620. — Arsia:
di otto raggi dello stesso. Partito di rosso e di azzurro, al capriolo d' ar-
MALAGOLA di Ravenna. — Le prime me- gento. — Cimiero: Un cane alato d'argento, li.;-

morie di questa famiglia risalgono al II 73, nel guato di rosso, collarinato a punte di chiodi, so-

qual anno un Pietro Malagola di Modena, ricor- stenente l'arma di Francia.


dato dal Muratori, assisteva ad un parlamento te- MALAMOCIIESI di Padova. — Arma: Fa-
nuto in quella città dai Rettori della Lega Lom- sciato d'oro e di nero (alias d'argento e di nero)
barda. Un suo discendente, Zanne, morto innanzi di sei pezzi.

il 1299, fu il capostipite dei molti rami dei Ma- MALANOTTE di Padova, Venezia e Cone-
lagola dei secoli XIII e XIV, che per fuggire gli gliano. — La famiglia Malanotte, proveniente dai
odii delle fazioni si stabilirono in molti luoghi Conti di Marsi, fiorì dapprima nella città di Be-
del modenese, dove avevano vastissime possiden- nevento, e fu signora di Malanotte, dt S. Gior-
ze. — Gristoforo e Giampaolo da Albareto, che gio, di Monterone e di oltre terre negli Abruzzi
nel 1472 furono fatti cittadini di Modena, appar- e nel contado di Molise. In progresso di tempo
tenevano ad uno di quei rami, i quali, tornati si diramò in Cremona, quindi in Padova, in Ve-
in Modena, sul declinare del XV secolo, vi si ar- nezia e Conegliano; e fu nel 1612 creata nobile
ricchirono di nuovo colla mercatura ed il nota- del S. R. I. col predicato di Caldes, ottenendo
riato. Un Zanetto, detto il Magnifico, figlio di poi nel 1820 dall' Imperai Francesco I d'Austria
Antonio di Cristoforo succitato, fu valoroso capi- la conferma dell'antica nobiltà. — Enrico Mala-
tano d'armi, e portatosi in Francia, stette qual- notte console di Cremona nel 1172; Tomaso po-
che anno alla Corte della Regina Catterina de' destà di Siena; Gian-Giacomo vicario generale a
Medici col suo parente Giambattista Seghizzo che Trento ; Girolamo consigliere del S. R. I. — Ar-^
ne era maggiordomo, e vi ottenne la nobiltà. Ge- ma: Partito; nel 1." di rosso, fasciato d'argento;

miniano, figlio di Zanetto, trasferì la famiglia da nel 2.° terrazzato di verde, all'orso di nero, lan-
Modena a Ravenna circa il 1538, e vi ebbe, fra passato di rosso, e saliente un abete di verde :

f»lì litri. Hnn fip-li ninvmni o Rinvio, Dal primo cielo di tramonto.
MAL — 53 — MAL
MALAPRESl di Reggio-Emilia. — Antica e Di questa nobilissima casa si commendano il

potente famiglia, la quale diede il proprio nome march. Alberico che intervenne nell' 876 al Con-
ad un castello delle montagne reggiane posto cilio di Pavia; Obizzo, il qualo tenne onorevole
presso Scandiano detto Gesso do' Malaprcsi. — grado nella Lega Lombarda, e fu compreso nella

Alberto di Gherardaccio de' Malapresi ottenne nel pace di Costanza ;


Alberto, che fiorì sul finirò del

1134 da Adelelmo Vescovo di Reggio l'investi- XII secolo, cominciò dietro l'esempio dei Proven-
tura di Gesso, della metà del castello di Arccto zali a poetare in lingua volgare o romanza; Spi-
e di altri beni, e nel 1142 vendette al Comune netta, spogliato nel 1320 da Castruccio Castra-
di Reggio la corte e il castello dell' Argine e la cani dei suoi feudi nella Lunigiana, quali poscia

Corte Mantovana. L' investitura di Gesso fu rin- ricuperò nel 1328; Luigi, direttore dell' ospedal
novata ai Malaprcsi dai Vescovi di Reggio nel di Pavia ed autore di pregiate opere. — Arma
1210 c 1211; ma in seguito essendosi quelli ri- dei Malaspina dello spino fiorito : Spaccato d'oro
fiutati a dimandare di nuovo l'investitura di quel e di rosso, ad uno spino di verde fiorito d'argen-
castello al Vescovo Guglielmo da Fogliano, ne to, di cinque pezzi, attraversante sul tutto. Lo
furono da questo spogliati nel 1283. — Nel 1320 scudo accollato dall'aquila dell' impero. — Arma
questa famiglia, dichiarata nemica del Comune dei Malaspina dello spino secco: Di rosso, al

di Reggio, fu probabilmente bandita dalla patria. leone rampante coronato d' oro sostenente uno
— Ultima di essa fu Antonia, moglie di Luccliino spino secco di nero. Lo scudo accollato come
da Lucca notajo reggiano, la quale nel 1422 volle sopra.

far atto di padronanza del castello di Gesso e MALASPINA DELLA PORTA di Milano. —
della Rocca Timberga, donando l' uno e P altra Fregiata del titolo marchionale. — Arma: Partito ;

al March. Nicolò III d' Este, il quale 1' anno ap- nel 1.° inquartato a e d spaccato d'argento al

presso ne fece dono, insieme a Scandiano, a Fel- crescente d'azzurro sull'oro pieno; b e c d'azzur-
trino Bojardo. — Arma? ro, al leone d'argento, quello del quarto c rivol-
MALASPINA di Lucca. — Azzone di Adal- to ; ad un ramo di spino di verde posto in palo,

berto, vivente neli' 860, nacque in Lucca in Corte attraversante stili' inquartato, sostenuto da un
Regia che era presso la chiesa di S. Giusto, chia- poggio di tre cime in punta, attraversante sul-
mata contrada del Pino, dove abitarono pure Bo- l'inquartato; i leoni dei quarti b e c rampanti
nifazio padre della contessa Matilde, Sigifredo contro il detto ramo di spino; nel 2.° spaccato;
avo e Tedaldo padre di esso Bonifazio. Sigifredo e a d'oro, all' aquila di nero, coronata del campo;
Sigiberto, figli di Azzone, presero il nome di Ma- b d'argento, ad un portico di rosso, i battenti
laspina perchèil loro padre uccise il Duca Eri- della porta aperti. — Lo scudo accollato ad un'
berto Gobbo con una spina mentre dormiva in
il aquila bicipite spiegata di nero, imbeccata e raem-
un bosco. —
Arma: Spaccato d'argento e di brata d' oro, coi colli passati entro una corona
rosso, ad una spina d'oro attraversante sul tutto. dello stesso, tenente con l' artiglio destro una
MALASPINA della Lunigiana. — Antica ed spada e col sinistro uno scettro; l'aquila sormon-
illustre famiglia italiana, feudataria immediata tata da una corona imperiale.
dell' impero, signora della Lunigiana fino dal se- MALASPINA di Verona. — È un ramo della
colo IX e sovrana per qualche tempo del mar- Lunigianese ascritto al nobile Consiglio Veroneso
chesato di Massa-Carrara. Verso la fine del XII nel 4 408, e confermato nell'antico titolo marchio-
secolo Morello ed Obizzone Malaspina divisero la nale nel 1821. — Arma: D'oro, all'aquila bici-
propria stirpe in due grandi linee che si dissero, pite di nero, ciascuna testa coronata d'oro, sor-
per distinguersi, 1' una dello spino fiorito e l'altra montata da una corona imperiale e sostenente sul
dello spino secco. La prima si divise a sua volta ventre uno scudo di rosso caricato di un leone
in tre rami producendo i Malaspina marchesi di doro, coronato dello stesso, tenente nelle branche
Verucola e Fivizzano, i Malaspina marchesi di Fi- un ramo di spino di verde fiorito di cinque gi-
lattiera, e i Malaspina marchesi di Olivola. Altro gli d'argento, 1, 2 e 2.
ramo produsse i marchesi di Varzi e di Pietra- MALATACCA di Napoli. — Bandato d' ar-
gavina ambedue tuttora fiorenti. Dal ramo dei gento e di nero.
marchesi di Massa e Fosdinovo derivarono i mar- MALATESTA di Bologna. — Arma: Bandato
chesi di Sannazaro, di Scaldasole e di Verona. di sei pezzi; il 4°, 3» e S n scaccato d'oro e di
La linea dei Malaspina dello spino secco ebbe an- rosso; il 2°, 4° e 6° d'argento; colla bordura in-
ch' essa parecchie diramazioni conosciute sotto il chiavata d'oro e di nero.
nome dei marchesi di Val di Trebbia, di Mulaz- MALATESTA di Rimini. — Fu dello stesso
zo, di Giovangallo, di Villafianca. di Bastia, di sangue dei Conti di Carpegna dai quali discesero
Pontebosio e di Terrarossa. Alcuni di questi ra- i signori di Montefeltro duchi di Urbino. Uno di

mi fiorirono in Pisa, in Pavia, in Reggio-Emilia, quei conti sopranominato Mala Testa, trasmise
in Villa-Franca di Lunigiana ed in Padova. — il nome a tutta la discendenza che per circa tre
MAL 4 — MAL
secoli dominò Rimini, cui dette ben 14 principi, MALCESINE (da) di Verona, vedi Bentivogia.
che verso la fine del XIV secolo furono per breve MALCHIA VELLI o MACCHIA VELLI di Vi-
tempo signori di Brescia e Bergamo e che ai tanti cenza. — Originaria di Modena e di parte ghi-
loro possedimenti aggiunsero Cesena, Bertinoro, bellina, à prodotto parecchi uomini egregi per
Cervia, Pesaro, Fano e Fossombrone. Dai Malate- ingegno e per sapere. — Arma: Di rosso, a tre
sta uscirono prodi capitani e valenti letterati, tra pali scaccati d'azzurro e d'argento di due file;

i quali donna Battista che arringò in latino di- col capo dell' Impero.
nanzi a Sigismondo imperatore e a Papa Marti- MALCONSIGLI o BONCONSIGLI di Bologna.
no V e insegnò pubblicamente filosofia; Domenico — Di parte lambertazza, giurarono la pace nel
o Malatesta novello fondò in Cesena la biblioteca 1279. Utalrico nel 1169 assisteva l'abate di
della città. — Questa potente famiglia per la Porto contro quello di Pomposa, nelle quistioni
estinsione dei diversi rami in cui erasi divisa de- che fra loro si agitavano. (Estinta]. — Arma?
cadde rapidamente dalla sua potenza, non restando MALDACCHINI di Roma. — Arma : D'azzur-
superstite se non il ramo dei Conti di Giaggio- ro, al muro merlato d'argento, fabbricato di ne-
lo. I Malatesta Conti di Sogliano, tuttora fiorenti, ro, movènte dalla punta e dai fianchi dello scudo,

si stabilirono in Roma e furono ascritti nel 1814 sormontato da tre stelle d'oro, ordinate nel capo.
al patriziato romano. — Arma: Inquartato; nel MÀLDENTI di Forlì. — Famiglia patrizia
1.o e 4.° di verde, a tre teste di donna di car- estinta. — Maso Maldenti cavaliere e dottore in
nagione, crinite d'oro, 2 e 1 ; nel 2.° e 3.» d'ar- legge e ambasciatore di Checco Ordelafiì a Gio-
gento, a tre sbarre scaccatc di nero e d'oro di due vanni Maria Visconti duca di Milano; Manfredo
file ; e la bordura dello scudo inchiavata d'argento nel 1473 consigliere di giustizia presso Ercole
e di nero. — Cimiero: Una testa di elefante. duca di Ferrarsi; Nicolò capitano di gran merito
MALATESTA di Padova. — Arma : Di verde, presso Luigi XIII di Francia. — Arma: Di rosso,
alla fascia di rosso caricata di tre stelle d'oro, e a tre fascie d'argento, la superiore sostenente tre

accompagnata da tre teste d'uomo di carnagione, denti dello stesso volti a sinistra.
poste in profilo, le due del capo affrontate. MALDOTTI di Cremona. — Antica e nobile

MALAVASI di Finale di Modena. — Origi- cremonese estinta nel secolo XV. — Arma: Un
naria di Disvetro, villa del comune di Cavezzo, leone in predi avente le branche anteriori confor-

donde si diramò in Mirandola, in Modena, in Fer- mate a guisa di mani da uomo.


rara ed in altri luoghi. Da Mirandola portossi al MALDURA di Bergamo e di Padova. — Fio-
Finale nel 1560, e quivi nel 1689 fu ascritta fra rente fine dal secolo XIII e signora del castello

le- conservatorie. Ebbe inoltre la cittadinanza di di Maldore. Fu ascritta nel 1307 al patriziato di
Modena nel 1675 e quella di Sassuolo. — Il dott. Bergamo, e nel 1680 si trapiantò in Padova/^iel
Eugenio Malavasi podestà di Sassuolo nel 1794. cui notjile Consiglio fece parte. Nel 1693 venne
— Arma: D'azzurro, al vaso a due anse d'argen- fregiata da papa Innocenzo XII della milizia au-

to, cimato da sette biscie uscenti di rosso, di- rata e del titolo ereditario di Conte del Sacro Pa-
sposte a ventaglio, le quattro ultime rivolte, e lazzo Lateranense. Nel 1773 Massimiliano-Giu-
posto sopra un terrazzo di verde. seppe duca di Baviera conferirai Maldura il titolo

MALAVOLTI di Siena. — Furono dei grandi, ereditario di Conti del S. R. I. riconosciuto dalla
di torre e di loggia, signori di Gavorrano, Prata, Veneta Repubblica. L' imperatore d'Austria Fran-
Montorgiali, Pari, Poggio e Castel di Ciliano, cesco I con sovrana risoluzione del 15 ag. 1820
Scorgiano, Scivoli Ravi e Torniellaj emuli dei Pic- accordava a questa famiglia il titolo ereditario di

colomini e dei Salimbeni. — Ebbero quattro ve- Conti dell' Impero Austriaco. — Arma : Spaccato
scovi di Siena, diversi ambasciatori a principi, a merlato d'oro e di rosso.; nel 1.° all'aquila di ne-
papi, senatori di Roma, podestà e governatori- di ro, posata sui tre merli di mezzo; nel 2." alla

città, generali di esercito, cavalieri gaudenti, di ruota d' oro accompagnata da tre stelle di sei

Malta e di S. Stefano, scrittori illustri fra cui raggi dello stesso, 2 ai fianchi e 1 .in punta.
Orlando, lo storico più accreditato della Repub- MÀLEBRANCA di ..... — Arma: D'azzur-
blica. — Arma: D'oro, alla saracinesca compòsta ro, alla branca di leone strappata d' oro, posta

d'argento e di rosso; col capo d'Angiò. in banda.


MALAZA di Venezia. — Arma: D'oro, ad MALÉGI o MALIZIA di Padova. — Arma:
otto losanghe accostate in banda d'azzurro, ac- Fasciato di nero e d'argento.
compagnate in capo -dalle lettere A R di rosso, MALEGONELLE di Firenze. — Originaria di

sormontate da una croce ricrocettata col piede Lucca, o consorte dei Castracani, dette alla Re-
piantato dello stesso. pubblica fiorentina dicci gonfalonieri di giustizia,
MALAZIDA di Sicilia. — Arma: D'argento, dei quali il primo fu Nella nel 1304. — Guido-
al leone di nero tenente cqn le branche un'asta buono valoroso capitano; Alessandro e Antonio
dello stesso. distinti giureconsulti. — Arma : Palato d' oro e
MAL — 55 - MAL
d'azzurro, alla fascia d'argento attraversante sul scritta al Consiglio nobile di Verona. Ebbe inol-

tutto. tre la nobiltà in Venezia, confermata insieme


MALENO di Rossano (Calabria). — Arma: al titolo comitale da Francesco I nel 1822. —
D'azzurro, al grifo d'oro, tenente nella destra ,una Pietro vescovo di Venezia dal 971 al 981 ; Camillo
coppa dello stesso. valoroso capitano dei Veneti; Francesco capitano
MALERBA del Piemonte. — Fregiati del ti- generale dell' Imperai Carlo V. — Arma : Inquar-
tolo comitale. — Arma: Spaccato; nel 1.« di tato ; ncM .* e 3.° d'argento incassato di rosso a

rosso, al sole d'oro nascente dalla partizione ;


nel destra con due stelle dello stesso, poste una in
2.° d'argento, al girasole al naturale; con la fa- capo e l'altra in punta nel campo d'argento; nel
scia in divisa d'azzurro, caricata di tre stelle 2. n e 4.° partito; a destra d'azzurro alla mezz'a-

d'oro, attraversante sulla partizione. quila d' oro, coronata dello stesso, uscente dalla
MALERBA di Verona. — Fu illustrata dal partizione: a sinistra fasciato di sci pezzi d'oro

beato Filippo Malerba di S. Agata generale del- e d'azzurro. — Cimiero: Un leone rampante di

l' ordine di S. Girolamo della Congregazione del rosso. — Motto: deus dat, deus aufert.
B. Pietro da Pisa, morto nel 1498. — Arma: In- MALFATTO di Venezia. — Originaria di Pa-
quartato; nel 1." e 4.° d'azzurro, ad una stella dova, estinta nel 1208. — Arma: Partito; a de-
d'argento; nel 2.» e 3.» d'oro, ad un cespuglio stra, spaccato d'argento e di rosso; a sinistra
d'erba di verde. bandato di rosso e d'argento di quattro pezzi.
MALETTA di Sicilia. — Antichissima famiglia MALGRAN1 Baroni di Montenovo. — Arma:
fiorente fino dal tempo dei Normanni. — Federigo Partito; nel 1.» spaccato d'oro, alla civetta al na-

Maletta conte di Mineo e Pettineo governò la Sici- turale, posata sopra un libro legato di nero, e
lia sotto il Re Manfredo nel 1256. —
Un ramo di rosso, alla nave a tre alberi d'oro sostenuta dal
di questa casa fiorì nella città di Piazza. Ar- — mare al naturale ; nel 2.° d' azzurro, al leone d'ar-

ma : D'oro, a tre fascie di nero; lo scudo accol- gento, rampante contro l'albero di verde, terraz-
lato all'aquila spiegata di nero. zato dello stesso.
MALETTI del Piemonte, Consignori di Bros- MALINES del Piemonte, Conti di Braino. —
so. — Arma: D'oro, al leone di nero, coronato, Arma: D'oro, a tre pali di rosso; col quartier
armato e linguato di rosso. franco d'argento, a tre magli di nero, 2 e 1, cia-
MALEVOLTI di Siena, vedi Malavolti. scuno in banda. — Cimiero : Un drago, nascente,
MALFATA di Verona. — Arma : Partito; nel di fronte.
1."> di rosso, alla fascia d'argento; nel 2.° d'ar- MALINGEGNI di Milano, vedi Melzi.
gento pieno. MALINGRI di Bagnolo (Piemonte). — Origi-
MALFATTI di Padova. — Aggregata nel naria di Savoia, signora di S. Genisio nella dio-
1805 al Consiglio nobile di Padova, fu confermata cesi di Belley e consignora di Bagnolo. — Ame-
nella sua nobiltà con sovrane risoluzioni 1 feb. deo, capo-stipite di questa famiglia, fu ambascia-
1821 e 13 mag. 1825. — Arma? tore a diversi potentati e valoroso soldato ; altro
MALFATTI di Rovereto. Baroni dal 1 436. — Amedeo scudiero del B. Amedeo duca di Savoia;
Arma: Inquartato; nel 1.« e 4.° partito d'azzurro Filippo governatore di Fossano nel 1519; Cristo-
e d'argento; caricato il primo da una fascia del foro, militare di fama, si distinse nelle guerre del
secondo accompagnata da due stelle d'oro; nel 2.° Monferrato contro gli Spagnoli; Gian-Bartolomeo
e 3.° di rosso, al leone d'oro; e sopra il tutto un governò con lode la valle di Luserna; Antonio
portico d'argento, aperto del campo. Arciv. di Arborea (Oristano) in Sardegna. — Ar-
MALFATTI di Trento. — Signori di Kricgs- ma: Di rosso, alla banda d'argento, e il cantone
fcld, Stiepcrbcrg e Biichelgrund, nobili dell' Im- sinistro, in capo, dello stesso. — Cimiero'. Una
pero 31 Mag. 1530. cavalieri ereditarli 28 Nov. torre d' argento ardente di rosso. — Motto : de
1716, e conti dell'Impero 24 sett. 1790. (Estin- jour en JOUR.
ta). — Arma: Partito; nel 1° d' argento, alla fa- MALIPIERO di Venezia. — Originaria della
scia di rosso, accompagnata da due stelle di otto Germania, si stabilì in Venezia fin dall'epoca della
raggi dello stesso, una in capo ed una in punta; fondazione di questa città. Ebbe due dogi, Orio
nel 2.° di rosso, al leone d' oro ed un riccio dello nel 1178 e Pasquale, nel 1457, diversi ambascia-
stesso uscente per metà dalla gola del leone. tori, senatori, avogadori di comune, podestà e ge-
MALFATTI di Verona. — Originaria di Pe- nerali di armata. — Angelo-Benedetto Malipiero
saro e trapiantata primieramente in Padova nella fu confermato nell'antica nobiltà con sovrana ri-
seconda metà del X secolo. Nel 1 162 Bartolomeo soluzione del 1.°gen. 1818. — Arma: D'argento,
Malfatti si stabili in Verona e divenne il capo- al semivolo destro spiegato di nero, sostenuto da
stipite del ramo dei Malfatti Veronesi. Nel 1530 un artiglio dello stesso.
ottenne dall' Impcrat. Carlo V il titolo di conte MALISPINI di Firenze. — Originaria del Mu-
palatiuo e nobile del S. 11. I.; e nel 1721 fu a- gello, e consorto dei Tcbalducci e dei Guirlial-
MAL — 56 — MAL
ferri. Fu potentissima nei primi tempi della Re- MALMUSI di Modena. — Appertengono a
pubblica, essendo M. Spinello stato console di Fi- questa famiglia il P. Giulio dell' Ordine dei Mi-
renze nel 4 4 97 e M. Gianni e Uguccione nel 1215. nimi, teologo mentissimo, e segretario generale
— Come magnatizia fu esclusa dal governo nel della sua religione, ed il sacerdote Dott. Giu-
1292 e nuovamente nella riforma di Baldo d' A- seppe della Congregazione di S. Carlo, lettore di
guglione nel 4311. — Ricordano Malispini, il più filosofia scolastica nell'Università di Modena, am-
antico storico italiano, appartenne a questa casa. bedue vissuti nel XVII secolo. — Sono inoltre
— Arma : Di rosso, alla banda d'oro. da notare nel XIX i fratelli Cav. dott. Carlo,
MALLI ANO di Fossano. — Arma: Trinciato, morto nel 4 874, e Cav. Giuseppe, anch' esso c-
gradinato di quattro pezzi d'argento e di rosso, stinto, i quali si segnalarono, il primo nella let-

a tre crescenti d' argento ordinati in banda sul teratura e nella storia, e l'altro come presidente
secondo. — Cimiero: Un putto ignudo tenente dei governi provvisorii di Modena nel 4 848 e nel
con la mano destra il motto: spero in dio. 1859. — I Malmusi furono aggregati alla nobiltà

MALLIANO DE ROMA di Sardegna. — È modenese nel 1858. — Arma: Inquartato; nel 1.»
un ramo della precedente fregiato del titolo mar- e 4.° d' azzurro, al leone d' oro movente da un
chionale di Santa Maria. — Arma: Partito, a de- monticcllo di verde, tenente colla branca ante-
stra, trinciato, gradinato di quattro pezzi d' ar- riore destra una penna da scrivere d' argento,
gento e di rosso a tre crescenti d'argento ordi- accompagnato in capo, a destra da una stella

nati in banda sul rosso; a sinistra, di rosso, alla d' oro, e a sinistra da una cometa dello stesso ;

banda d'oro accompagnata da due torri d'argento. col capo di nero, a quattro pali di rosso; nel 2.°

MALLONE di Messina. — Arma : D'argento, e 4.° d' argento, ad un albero di verde, cimato
alla pianticella di giglio di tre steli al naturale, da tre grandi foglie dello stesso, che è dei Fo-
fioriti dello stesso, movente dalla punta, accollata gliari, un ramo dei quali si estinse nel|XVIII se-
dalla vito di verde, fruttifera di nero. colo nella famiglia Malmusi.

MALLONI del Piemonte, Conti di Caravaglio. MALNIPOTE di Cremona. — Fiorì in Cre-


— Arma : D'azzurro, a tre fascie d'argento. — Ci- mona nei secoli XV e XVI; e fu originaria di
miero: Una giovine nascente vestita d'oro, d'argento Piacenza ove nei secoli anteriori compariva tra
e d' azzurro. — Motto : memorare novissima tua. le consolari. — Ebbs dai Visconti l' investitura
MALLOXI di Vicenza. — Giovanni-Tommaso di Corte-Maggiore nel territorio piacentino. —
Malloni, della Congregazione Somasca, fu Vescovo In Cremona venne elevata alla dignità decurio-
di Sebenico dal 1628 al 4634. — Arma: D'az- naie ed ascritta nel patrio Collegio dei nobili giu-
zurro, alla fascia d'oro caricata di un'aquila bi- reconsulti. — Massimiliano Malnipote filosofo ed
cipite d' argento, coronata dello stesso, e accom- astronomo riputato. — Arma?
pagnata in capo da tre bulbi gambuti d'oro, e MALOMBRA di Cremona. — Arma : D'azzur-
in punta da tre torri merlate d'argento, soste- ro, a due fascie ondate d'oro.
nute da una campagna di verde. MALOPERA del Piemonte, Consignori di San
MALLONY di Sassari. — Arma: Spaccato ;
Michele. — Arma: D' azzurro, a due bande d'ar-
nel 1.° d'azzurro, a due rami di palma d'argento gento; col capo d'oro, all'aquila di nero, coro-
posti in capriolo, sormontati da tre stelle d' oro, nata d'oro. — Cimiero: Una corona all'antica
2 e 1 ; nel 2.° di rosso, al braccio umano d' ar- d'oro sormontata da un' aquila simile a quella
gento impugnante un pestello d'oro in atto di dello scudo. — Motto: desiderium vince.
pestare una testa umana uscente da un mortaio MALOSSI di Cremona. — Originaria del Borgo
di bronzo, e in punta una lista bianca svolaz- di Soresina, e stabilita verso la fine del sec. XVI
zante all' intorno collo scritto: anaxarcim ne tun- in Cremona, alla cui nobiltà fu ascritta. — Arma?
das; con una fascia in divisa d'oro attraversante MALOXELO o MAROGELO di Genova. —
sulla partizione. Lancillotto, celebre viaggiatore, il quale tra il

MALMIGNATI di Lcndinara. - Fu aggre- XII e il XIII secolo visitò l' isola di Lanzarote,
gata il 9 gen. 1717 al Consiglio nobile di Lendi- una delle Canarie, cui sembra abbia dato il pro-
nara, e con bolla 17 Apr. 1706 ottenne da Cle- prio nome e nella quale fabbricò un castello per
mente XI il titolo di conte palatino nelle persone sicurezza del suo commercio. — Questa famiglia
dei fratelli Giambattista, Galeazzo e Vincenzo e sostenne in patria le più eminenti cariche. —
loro discendenti maschi. L' Imperat. d'Austria con Nel Giù. 1231 un individuo di essa mandò una
sovrana risoluzione 5 Apr. 4 830 le confermò la squadra di dieci galere e di cinque navi in soc-

sua nobiltà ed il titolo comitale. — Arma? corso del Sultano di Marocco per difendere Sebthak.
MALMIGNATI di Padova. — Arma: Semi- contro un attacco di Reyzuelo moro di Murcia.

partito spaccato, nel 1.° di rosso, nel 2.° d'ar- — Arma?


gento, nel 3.° di verde, alla lucertola al naturale MALPAGATA di Genova. — Arma : D'azzur-
rivolta sul verde. ro, al leone d' oro.
MAL — 57 — MAL
MALPASSUTI del Monferrato. — Nel XII minarono dai feudi di loro pertinenza, come i

secolo questa famiglia era già fiorente in Torto- conti di Vicenza, i conti di Lucio, i conti di Ca-
na. Malpassuto dei Malpassuti, console di quella stelnuovo, i conti di Montebello o i conti di Sal-

città, veniva da lei mandato ambasciatore ai Ge- vazzari. 11 ramo primordiale dei Maltraversi di

novesi nel 1199; Robaudo, console anch' esso di Padova si estinse nel 1363 in un Alberto signor
Tortona nel 1208, fu deputato da que' cittadini di Boccone. — Arma : D'oro, alla fascia di verde.

a stabilire la pace tra i Comuni di Genova, Alba MALTRAVERSI di Milano. — Arma : D'oro,

ed Alessandria nel 1 227 ; Uberto signore di Mon- alla fascia di verde accompagnata in capo da un'
tigli nel 1228 si sottomise al principe del Mon- aquila di nero coronata del campo. — Cimiero:
ferrato, il quale lo investì dei feudi della sua Un braccio armato al naturale, il gomito a sini-

casa, fra' quali, oltre Montiglio; si contano quelli stra, impugnante una chiave di' nero in sbarra,
di Calcabio, di Rinco e di Castelvetro. — Arma: l'ingegno in alto a sinistra. — Divisa: forti-
D'argento, col capo d'azzurro. TUDO MEA IN BRACHIO.

MALPELI di Bagnacavallo. — (Estinta). — MALUPI di Padova. — Arma: D'azzurro, al

Famiglia distintissima di cui è lo storico di Ba- leone fasciato d'oro e di rosso.

gnacavallo. — Arma: D'azzurro, alla testa di moro MALVAGIA (delle) di Firenze. — Dette alla

al naturale, bendata e accompagnata da due repubblica un priore nella persona di Cristoforo-

stelle d'argento ; col capo d'Angiò sostenuto da Francesco, nel 1387. — Arma: Spaccato d'azzurro
una fascia di rosso. e d'oro, a tre rose dell'uno all'altro.

MALPELI di San Marino. — Arma: D'azzur- MALVASIA di Bologna. — Originaria di Gub-


ro, alla testa di Medusa d'argento. bio, e denominata anticamente dei signori della

MALPENGA di Biella. — Arma : D'oro, alla Serra, si trapiantò in Bologna verso il 1 330, ove
banda d'azzurro, caricata di tre bacche di malva fu ascritta all'ordine senatorio. Diversi furono

di verde, fogliate d'argento. — Motto: festina anziani ed altri senatori. — Antonio-Galeazzo


LENTE. Malvasia, insigne giureconsulto, governatore d'I-

MALPIGLI di Firenze e di Lucca. — Famiglia mola; Cesare di Antonio conte palatino nel 1577;

consolare, della consorteria dei Guadagnoli. Da Innocenzo di Cornelio, governatore di Perugia e


essa Andrea di Ghino vescovo di Tournai, poi dell'Umbria; Carlo-Cesare, canonico della catte-
arciv. di Ragusi e quindi cardinale di S. R. Chiesa drale bolognese, autore di pregiatissime opere;
nel 1342. — Arma: Bandato d'oro e di vaio. Alessandro cardinale creato nel 1816. — Arma:
MALPII di Modena. — Arma : Spaccato d'oro Inquartato; nel 1.» e 4.° d'oro, all'aquila spiegata
e di rosso, a tre stelle dell' uno nell'altro. di nero, membrata, imbeccata e coronata del
MALTA o MALTESE di Sicilia. — Nobile campo; nel 2.° e 3.° d'azzurro, con mezzo drago
famiglia di Castrogiovanni, originaria francese e d'oro, sostenuto da un monte di tre cime dello
fregiata del titolo baronale di Casba. — Remi- stesso, movente dalla punta; col capo d'Angiò.

gio Maltese castellano di Lentini; Paolino ebbe — Cimiero: Un drago alato d'oro.

nel 1230 da Federico imperatore il Casale di Sta- MALVETO di Sicilia. — Originaria di Len-
fenda in contrada Spaccaforno; Adriano castellano tini. — Arma: Di rosso, alle catene d'oro poste

di Castrogiovanni sotto Federico li. — Arma: Di in doppia cinta in croce, e in croce di S. Andrea.
rosso, al leone d'argento rampante ad una colonna MALVEZZI di Bologna. — Una delle più il-

a base e capitello dello stesso. lustri ed antiche d' Italia, le di cui certe memo-
MALTEMPI di Assisi (Umbria). — Fin dal rie incominciano dal 1176 quando prese parte alle

principio del XVI secolo figura tra le nobili. — discordie che agitarono Bologna per le fazioni dei
Messer Galasso Maltempi medico assai accreditato Lambertazzi e dei Geremei. Molte furono le si-
in Venezia dove morì nel 1586. — Arma: D'az- gnorie e le giurisdizioni territoriali di questa fa-
zurro, al mare al naturale movente dalla punta, miglia, tra le quali le contee della Selva e di
col delfino del suo colore in esso notante, e con Todorano, le baronie di Taranta e di Quadri, ed
un uccello di nero volante dal cantone sinistro il marchesato di Castelguelfo — Giuliano Mal-
del capo verso il mare. vezzi capitano generale dei Pisani nel 1326; Ga-
MALTOSELLI di Cesena. — Ebbe a capo- spero senator bolognese, governatore di varie città
stipite Maltosello figliuolo naturale di Galeazzo dello stato della Chiesa, parteggiatore in Bologna
Malatesta principe di Pesaro, e fu considerata in dei Bentivoglio contro i Canetoli, e condottiero
ogni tempo per una delle più cospicue e nobili di 350 cavalli nel 1446 al servigio dei Venezia-
famiglie di Cesena. — Arma ? ni ;
Virgilio, suo figlio, successore nella dignità
MALTRA VERSI di Padova. — Famiglia di senatoria, fu ascritto alla cittadinanza della re-
origine longobarda, e verso il secolo undecimo si- pubblica fiorentina; Luzio, famoso capitano, servì
gnora di Vicenza e Carturo. Divisa in varie linee, la repubblica di Venezia e i Pisani contro i Fio-
dette origine a diverse famiglie le quali si deno- rentini al tempo di Carlo Vili; Pirro militò nelle
MAL — 58 — MAN
guerre di Francia contro i Calvinisti ; il march. rosso attraversante sulla partizione e caricata di
Virgilio si fece chiaro nelle lettere e si distinse una fascia ondata d'oro.
per dotte pubblicazioni; Vincenzo, cardinale nel MALVOLTI di Conegliano. — Aggregata fin

i753 e arciv. di Bologna. — Arma: D'azzurro, dal 1581 al nobile Consiglio di Conegliano, fu
alla banda d'oro attraversata nel cuore dallo scu- i
confermata nobile con sovrana, risoluzione 5 Mag.
detto dello stesso, caricato dall' aquila di nero, 1820. — Arma?
membrata, imbeccata e coronata d'oro; col capo MAMBILLA di Genova. — Arma: D'azzurro,
d' Angiò. — Cimiero: Un cinghiale del suo co- al destrocherio movente dal fianco sinistro, ve-
lore. sito di rosso, manicato di bianco al naturale, im-
MALVEZZI di Brescia. — (Estinta). — Ar- pugnante colla mano di carnagione una spada
ma : D'argento, allo stambecco rampante di nero, d'argento, alta, in palo.
con le corna rovesciate, accompagnato da due MAMMONE di Assisi (Umbria). — Conti di
rose di rosso. Armenzano, castello al nord di Assisi, a piè del
MALVEZZI di Ferrara. — È un ramo del- Subasio, e signori del Piano di Gualdo e di Tor-
l'antica ed illustre casa omonima di Bologna, e re Mammone. — Napoleone di Ubertino testimone
trovasi ascritta al Consiglio nobile di Ferrara. — alla solenne consacrazione di Santa Maria degli
L' Imperatrice Maria-Teresa, decorò questa fami- Angeli (Porziuncula) e della pubblicazione della
glia, per linea primogenita mascolina, del titolo di celebre indulgenza del Perdono nel 1223. Uber-
conte di Lombardia, titolo che le fu confermato tino e Conte, suoi figli, vendettero l'avito castello
dall' Imperat. Francesco I con sovrana risoluzione di Armenzano al Comune di Assisi nel 1271. (E-
5 ott. 1819. Arma? — stinta). — Arma : D' azzurro, a due gatti mam-
MALVEZZI d'ALBERTONI di Cremona. —È moni al naturale, affrontati e sostenenti un ca-
un ramo della famiglia Malvezzi di Bologna che stello turrito d'argento. — Gli Alvigi, in cui en-
a motivo di pingue eredità assunse il cognome di trò sposa nel 1437 una Giacoma Mammone, as-
Albertoni. Francesco I imperat. di Austria con sunsero quest' arma, aggiungendovi, sotto il ca-
sua risoluzione data a Baden il 29 Ag. 1818 in- stello, fra i due gatti, una ruota.
nalzò Giuseppe-Ignazio Malvezzi Albertoni con MAMIANI DELLA ROVERE di Pesaro. —
tutti i suoi discendenti al rango di nobili dell'im- Originaria di Parma e trapiantata in Pesaro nel
pero austriaco. — Arma: D'azzurro, all'albero al 1580, fu accettissima ai Duchi di Urbino che la

naturale, accompagnato da quattro stelle di sei onorarono del proprio cognome e dello stemma
raggi d' oro e nudrito sulla campagna di verde ducale, infeudandola inoltre della contea di S. An-
attraversata in fascia da un fiume carico di un pe- gelo. — Girolamo, maggiordomo maggiore di Fran-
sce tonno, il tutto al naturale. cesco-Maria ultimo duca di Urbino. — Altro Gi-
MALVICA di Sicilia. — Arma : D'azzuro, al rolamo comandante di un reggimento nelle milizie

leone d' oro, sormontato da tre stelle d' argento francesi. — Terenzio, filosofo illustre e senatore

poste in fascia. del regno d'Italia, morto nel 1885. — Arma: D'az-
MALVICINI di Bagnacavallo e di Bologna. zurro, spaccato, nel 1.» alla rovere d'oro coi rami
— Famiglia estinta e già fregiata dal secolo X al passati in doppia croce di S. Andrea; nel 2.» al-

1293 del titolo di conte di Bagnacavallo. Ebbe l' orso al naturalo seduto.

molti uomini famosi nelle armi, e capi dei Ghi- MAMO di Malta. — Arma: Di rosso, a tre

bellini di Romagna, e fu accolta fra le civiche an- bande d'oro, col capo d' azzurro caricato di tre

che in — Arma: Un leone rampante. —


Bologna. stelle d'argento, 2 e 1.

Cimiero: L'aquila sveva. MA MOLI di Modena. — Arma: Spaccato d'az-


MALVICINI Venezia. — Arma: Didi rosso, zurro e d'oro, al leone dall'uno all'altro.

alla croce scaccata d'azzurro e d'argento. MANAFRIA di Sicilia. — Originaria di Spa-


MALVINDI «li Muterà (Basilicata). — Ebbe a gna e trapiantata in Sicilia da un Ruggiero Ma-
capo-stipite un Luigi, ed esercitò molte cariche nafres cavaliere Aragonese ai servigi del Re Mar-
nobili. - Arma: Spaccato d'azzurro e di rosso, tino, da cui ottenne molti feudi, e il castello e

alla fascia inclinata d'oro, accompagnata in capo la città di Licata nel 1395.— Ebbe le signorie

da un lambcllo di tre pendenti dello stesso, ca- di Favarotta e Bifora col titolo di barone. — Gi-
ricato di tre gigli del medesimo; ed in punta da rolamo senatore di Palermo; Ottavio patrizio e

un capriolo d'argento, accostato da tre croci bi- senatore di Catania. — Arma : Di verde, a tro

forcate dello stesso, 2 e 1 con lo scudetto di : fascie d' argento, la prima sormontata da una
rosso, bordato d'oro, all'aquila d'argento attra- branca di leone d'oro posta in fascia.

versante sulla lancia, MANARA di Bologna. — Achille creato dal

MALVISI di CODA-LONGA di Padova. — Pontefice Leone XIII Vescovo di Ancona il 12

Arma sparuto; d'azzurro- piono sopra un palato


:
Mag. 1879. — Arma: D'azzurro, al collo di pozzo

(forvi <• di T***m di quattro pezzi alla fascia di d'argento piantato sulla pianura erbosa, accostato

MAN — 59 — MAN
da un destrocherio vestito di rosso, movente dal Bessude, Ossi, Usini, Tissi, Mores, Ardara e Monti
fianco sinistro, colla mano di carnagione stesa so- coi titoli annessi di marchesi, conti e baroni. —
pra l'imboccatura del pozzo; col capo d'Angiò. Dalla succeduta casa di Savoia fu decorata del
MANARA di Cremona. — Famiglia consolare titolo di duca dell' Asinara e Vallombrosa, e fu
e decurionale di Cremona, di origine francese e inoltre ascritta alla nobiltà aragonese con diplo-

trapiantata in Italia sui primordi del secolo un- ma del Re Alfonso V nel 1444. — Vanta questa
decimo. Oltre due consoli, dette alla patria «ven- famiglia illustri capitani, e valorosi guerrieri, go-

tidue decurioni, il primo dei quali Rolando nel vernatori di città, due arcivescovi, dieci vescovi,

1110, e l'ultimo Giuseppe nel 1772. — Ebbe la molti cavalieri, ed uno dell' Ordine supremo della
signoria della terra di Grumello, e giurisdizione SS. Annunziata. — Arma : Di rosso, al sinistro-

in Canserio. — Tra i molti uomini illustri che cherio armato d'argento, movente dal fianco de-

ne emersero, si ricordano : on Manara Vescovo stro e impugnante una spada al naturale alta in

di Acernia in Campagna Felice ;


Ildefonso Vesco- palo; in punta dello scudo: un elmo d'argento
vo di Bobbio; Manarino Vescovo di Fondi; Ot- di fronte, semiaperto, ornato di tre penne di

tolino governatore di Pizzighettone ;


Mercurio, struzzo d' azzurro. — Motto : labor omnia vincit.

valoroso soldato e governatore di Castelleone; MANCASOLA di Vicenza. — Arma: D'azzur-


Delfino ambasciatore a Giovanni XXIII e a Sigi- ro, a due uomini affrontati, la testa calva, dan-

smondo Imperatore. Nel 1 81 6* ottenne la conferma dosi le mani, e posti sopra uqa terrazza di ver-
della nobiltà con sovrana risoluzione dell' Impe- de; quello a destra vestito di una cotta d'arme
ratore Francesco I. — Arma : D'azzurro, alla fa- d'oro e calzato d' argento ;
quello a sinistra ve-

scia d' oro abbassata, sormontata da sette gigli stito di una cotta d'arme di rosso e calzato d'o-

d'argento ordinati 3 e 4, i tre del capo divisi ro ; col capo d'argento caricato di tre caprioli di

dal lambello di quattro pendenti d'argeiito, e la rosso, di cui i due primi" si perdono nella bor-
campagna dello stesso caricata da un ascia al na- dura superiore dello scudo.

turale, posta in fascia col ferro in giù. MANCASSOLA-PUSTERLA di Piacenza. —


MANARDl di Sicilia, vedi Mainàrdi. Ascritta alla nobiltà di Modena. Arma: Spac-
MANARI di Verona. — Arma Spaccato; : nel cato; nel 1.' d'oro, all'aquila bicipite di nero
1» d'azzurro, a tre gigli male ordinati d'oro; nel coronata del campo ; nei 2.° bandato d' oro e di
2° d'argento, ad un' ascia d' azzurro manicata di rosso di otto pezzi.

nero, posta in fascia, col ferro in basso; colla fa- MANCELLI dt Napoli. — Arma: D'oro, a
scia d'oro caricata di tre bande di rosso, e at- tre bande d'azzurro.
traversante sullo Impaccato. MANCI di Trento. — Oriunda di Roma tra-
MANARINI di Serravalle (Veneto). — Ascritta sferita a Trento nel secolo XVI per ragion di

nel 1762 al Consiglio nobile di Serravalle, fu con- commercio ed ascritta in detto secolo a quel patri-

fermata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione ziato. Diede alla patria vari consoli, savi muni-
4 Ag. 1820. — Arma ? cipali e podestà. — Ottenne il cavalierato del-
MANAROLLO (del) di Verona, — Arma: Spa- l' Impero nel 12 Lug. 1660 ed il titolo di conte

cato d'azzurro e di verde, alla torre d' argento da Maria-Teresa come Duchessa di Mantova nel
aperta e finestrata di rosso attraversante sulla 6 Apr. 1770 col predicato di Ebenheim. — Arma:
partizione. D'azzurro, al monte al naturale di verde movente
MANASSEI di Narni. — Sin dal 1394 tro- dalla punta sormontato da due bracci uscenti dai
vasi inscritta nella nobiltà di Narni. — Arma: fianchi, vestiti di rosso e sostenenti insieme colle

Interzato in fascia; nel 1.° al capo d'Angiò; nel mani di carnagione un fascio di spighe d'oro. —
2° partito: a) d'argento, alla navicella d'incenso Cimiero: Un destrocherio in palo vestito di rosso
d'oro sormontata da un giglio di porpora ;
b) d'ar- e sostenente un fascio di spighe d'oro.
gento, alla cotissa di rosso sostenente un leone MANCINELLI di Narni (Umbria). — Una delle
dello stesso ; nel 3.° d'argento, a tre correggie di più antiche famiglie di quell'antica città, signora
rosso, in fascia, una sopra l'altra. di vari feudi,, fregiata del titolo marchionale
MANASSERO del Piemonte. — Conti di Co- di Lauri, passato dipoi nei Lancellotti, e del
stigliele. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'argento titolo di conte del S. Palazzo. — Si divise in due
pieno; nel 2.° d'azzurro, al crescente d'argento, rami, uno dei quali rimase in Narni e l'altro si

sormontato da una stella di sei raggi d' oro. — trapiantò in Nola ed in Lauro, da dove passò poi
Cimiero: Una stella corno nel campo. — Motto: in Napoli. — Molti di questa casa sostennero le

MAiNE SEROQUE LUCESCIT. primarie cariche del Comune, come quelle di capi
MANCA di Sardegna. — Fiorente fino dal dei priori, di priori, di gonfalonieri e di anziani.
1237, si trovava tra le primarie famiglie dell' i- Scipione Mancinelli commensale dell'imperatore
sola quando i Re di Afagona se ne resero padro- Carlo V; Domenico Arciv. di Cosenza nel 1818.
ni. Ebbe da questi i feudi di Riesi, Quezemulc, — Arma: Interzato in fascia; nel 1.° d'azzurro,

MAN — 60 — MAN
all' aquila bicipite al naturale coronata d* oro; nel versante sulP inquartatura e caricata di un'aquila
2.o di verde, al leone rampante d'oro tenente di nero. — Cimiero: Un'aquila uscente di nero.

una rosa al naturale, attraversato da una tran- MANCINI di Napoli. — Originaria di Roma,
cia centrata d' oro ; nel 3.° di rosso, alla croce fu trapiantata in Napoli nel 1527 da un Dome-
centrata d'argento. — Alias: Inquartato; nel 1° nico-Nicola che da Francesco d' Este ebbe il ti-
d'azzurro, all' aquila spiegata di nero coronata da tolo onorario di marchese di Fusignano trasmis-
una corona antica d'oro; nel 2.° d'argento, a tre sibile a tutta la sua discendenza maschile. —
bande di rosso, al leone d'oro nascente dalla par- Uomini preclari nelle armi e nella magistratura,
tizione e attraversante sul tutto; col capo di rosso ed illustri giureconsulti à dato questa famiglia
crociato d' argento ; nel 3.° d' azzurro, al leone in ogni tempo alla patria, non ultimo dei quali
d'oro sopra una terrazza di verde tenente una è il vivente Pasquale-Stanislao, stato ministro
rosa di rosso fogliata di verde ; nel 4.» partito : della pubblica istruzione e quindi ministro degli
a) d'azzurro, all'albero sradicato al naturale, ac- affari esteri del regno d' Italia, autore assai pre-
compagnato da tre stelle di otto raggi d'oro, una giato di opere di giurisprudenza e letterarie. —
in capo, due a fianchi ; 6) inquartato in croce di Nel 1745 la famiglia Mancini fu reintegrata in
S. Andrea d'azzurro e d'oro; il 1." caricato di un tutti i suoi diritti al patriziato romano come di-
uccello d'argento posto sopra un monte d'oro; il scendente da quella nobilissima che da Roma a-
i.o caricato da due monti d'oro, alla croce di S. veva tratta l'origine. — Arma: Partito; nel 1.»
Andrea d'argento attraversante sull' inquartatura di rosso, al leone al naturale, linguato di rosso,
(Archivio munic. di Narni). e sostenente colle branche anteriori una spada
MANCINELLI di Velletri. — Arma : Partito; nuda in palo ; nel secondo d'azzurro, a due pesci
a destra d'argento, al pino sradicato al naturale, al naturale posti in palo, e colla testa volta verso
cimato da una colomba al naturalo avente nel il capo.
becco un ramo d'olivo di verde; a sinistra d'oro, MANCINI di Rimini. — Famiglia consolare.
al destrocherio di carnagione posto in sbarra e — Arma: D'argento, all'albero di verde, tenuto
movente dal fianco sinistro. da un sinistrocherio movente dal fianco sinistro,

MANCINFORTE di Assisi (Umbria), vedi Spe- e cimato da un'aquila di nero.


relli. MANCINI di Roma. — Arma : D' azzurro, a
MANCINFORTI di Ancona. — Famiglia no- due pesci in palo d'argento.

bile e ragguardevole, che à dato alla città di MANCINI di Spello (Umbria). — Albino ca-
Gubbio un illustre vescovo nella persona di Fa- pitano di Malatesta Baglioni e generale delle ar-
bio nel 1707. — I suoi nipoti furono ascritti fra mi fiorentine nel 1529. — Arma: D'azzurro, a
i nobili di Gubbio dove esercitavano le principali due mani di carnagione stringenti fra loro cin-
cariche, cioè di gonfaloniere di giustizia e di con- que rami di verde fioriti di cinque fiori d' ar-
testabile. — Arma : D' azzurro, alla fascia ondata gento.
d'oro, accompagnata in capo da tre stelle di otto MANCINO di Sicilia. —È un ramo dei Man-
raggi d' argento, ed in punta da un delfino al cini di Roma trapiantato in Sicilia nel 1256 e

naturale, notante sopra un mare dello stesso. stabilito in Siracusa, da dove poi si propagò in

MANCINI di Firenze. — Provenienti da Or- Lcntini, in Catania, e in Palermo. — Antonio


vieto, alla qual città dettero un vescovo per no- consigliere del Re Martino nel 1402; Mario con-
me Leonardo nel 1295. — Conseguirono per ben sigliere nel 1470; Marco ottenne la baronia della
quarantasei volte il priorato della Repubblica fio- terra di Ogliastro e il feudo di Tammini. — Ar-
rentina e per nove volte il gonfalonierato. — ma : Partito; nel 1.» d'oro, a due bande d'azzur-
Guidalotto di Guido Mancini intervenne alla bat- ro; nel 2.° d'azzurro, a due pesci mancini d'ar-

taglia di Montcapcrti in qualità di commissario gento posti in palo.

dei viveri; Duccino ambasciatore al Re di Sicilia MANCUSO di Sicilia. — Famiglia feudataria


nel 1406 ed al Papa nel 1408 e più volte com- di Taormina, e signora delle baronie di Fiume-
missario di guerra; Giuseppo arciv. di Siena.
— freddo e San Basile. — Girolamo Mancuso regio
Arma: Fasciato d'oro e di nero. cavaliere dell' imperatore Carlo V; Gian-France-
MANCINI di Frulla (Umbertide noli* Umbria). sco giudice straticoziale di Messina nel 1595.
— Arma: D'azzurro, alla fascia d'oro, accompa- Arma : D'oro, a due pesci d' argento nuotanti in

gnata in capo da due leoni dello stesso contro- un maro d'azzurro.


ranpanti sostenenti un giglio d'oro, o il simile MANDELLA di Verona. — Arma : Bandato
in^punta. d'azzurro o d'oro ; col capo cucito del primo ca-
MANCINI di Milano. — Arma: Inquartato; ricato di un Icone d'oro a destra, e di un casteHa
nel 1." e 4.« d'azzurro, a due pesci nuotanti ai fiancheggiato da due torri di rosso a sinistra*

naturale, l'uno sull'altro; nel 2." e


3." d'argento, MANNELLI di Milano. — Famiglia fregffta
due caprioli di rosso; colla fascia d'oro attra- del titolo comitale di Macagno e di Pioverà e si-
a
MAN — 61 — MAN
gnora di molti altri feudi con mero e misto im- 1.o d'oro, ad una piramide di .... ; nel 2.» d'ar-

pero. Tazio Mandello pretore a Milano nel 1154; gento, a due bande di rosso.

Anselmo console; Otto pretore di Firenze nel MANENTI di Mantova. — Arma : D'argento,

1218; Alberto pretore di Genova nel 1246; di- ad una fede di carnagione vestita di rosso u-

versi furono ambasciatori ; Nicolao capitano e scente da una nuvola d'argento movente dai fian-
luogotenente delle milizie nella città di Novara; chi ; con un' altra nuvola d' argento movente dal
Raffaello governatore della città di Savona; il capo dalla quale si spiccano tre fiamme di rosso
conte Bernardino cameriere maggiore di Alessan- verso la fede.

dro Farnese. — Arma : Di rosso, a tre leopardi MA NERBA di Brescia. — (Estinta). — Arma:
d'oro, collarinati d' azzurro, l'uno sopra l' altro; Di rosso, alla torre d'oro movente da un terreno
con la campagna d'argento caricata di un semi- di verde, e sormontata da un' aquila d'oro.
volo di nero, accompagnata in alto dalla lette- MANERBA di Mantova. — Arma : D' argento,
ra L, e in punta dalle lettere P T di nero. ad un avanbraccio posto in banda, vestito di ros-
MANDELLI di Verona. — Arma: Trinciato so, rimboccato d'argento, la mano inguantata te-
d'oro e d'azzurro, ad un albero sradicato, il fusto nente un mazzo di fiori in palo, composto di un
accollato da un serpente, il tutto al naturale e giglio di giardino d'oro e di una rosa di rosso,
attraversante sulla partizione. il tutto gambuto e fogliato di verde.
MANDELLO di — Arma: D' azzurro, MANERI di Sicilia. — Arma: D'argento, al

al leene d' oro, accompagnato da tre stelle dello braccio al naturale, vestito di verde, movente dal
stesso, poste in capo. fianco sinistro, impugnante un ramo di gigli d'oro

MANDILLO di Genova. — Arma: Palato d'oro gambuti e fogliati di verde, accompagnato da tre
e d'azzurro ; col capo cucito del primo, all' aquila stelle d'azzurro, poste 2 in capo ed una in punta.
nascente di nero. MANESTRA di Cremona. — Dette alla pa-
MANDINI di Modena. — (Estinta). — Arma: tria sette decurioni, dei quali il primo fu Degoldo
D'azzurro, alla fede di carnagione, coi bracci ve- eletto nel 1295, e l'ultimo Girolamo eletto nel
stiti di rosso, posta in fascia, accompagnata da 1560. — Arma?
un mezzo sole nascente dal capo, e da un monte MANETTI di Firenze. — Detta in antico dei
di tre cime di verde movente dalla punta. — Benettini, e ammessa dal 1337 agli onori della

Alias: D'azzurro, a due colonne di marmo bianco repubblica, cui dette diciannove priori. — Gian-
poste in croce di S. Andrea, accompagnate in nozzo Manetti segretario in Roma dei Pontefici
capo da una stella di otto raggi d'oro. Niccolò V, Callisto III e Pio II. — Arma : D'ar-
MANDOLI di Crema. ~ Ne fu capo-stipite gento, alla banda d'azzurro caricata di tre crescenti
uno dei fondatori della Casa di Dio, ossia dello d' oro, le corna dirette verso il canton destro
spedale di Porta Ripalta di Crema l'anno 1351. del capo.
— Fu di parte guelfa ed ebbe la signoria della MANETTI del quartier di S. Croce di Fi-
villa di Ripaldella detta un tempo dei Mandoli. renze. — Dette al Comune cinque priori tra il

(Estinta). — Arma? 1441 e il 1501 e fu illustrata dal B. Bonagiun-


MANDOSI di Roma. — Originaria di Ame- ta, uno dei 7 beati fondatori dei Servi di Maria.
lia. — Ruggiero vescovo della sua patria nel — Arma: Di rosso, alla banda d'oro, accompa-
1444; Giacomo prosenatore di Roma sotto il pon- gnata da due F dello stesso.
tificato d'Innocenzo Vili; Antonio protonotario MANETTI di Modena. — Nel 1 306 i Manetti
apostolico e familiare carissimo del Papa Leo- furono esclusi dall'elenco delle famiglie nobili c
ne X; Nicolò, autore di molte e pregiate opere; potenti di Modena perchè avversari degli Estensi.
Tiberio vescovo di Montalto nel 1606; Marc'-An- — Bernardino esimio letterato e poeta del XVI
tonio di Giovan-Battista vescovo di Nicastro nel secolo citato dal Tiraboschi. — Arma: D'argen-
1636. — Arma: Partito; nel 1.» di rosso, all'a- to, alla banda d'azzurro, caricata di tre crescenti
quila di nero, coronata d'oro, e una scala di quat- d'oro. — Alias: D'azzurro, a due bracci di car-
tro pioli d'oro posta in banda, attraversante sul- nagione, vestiti di rosso, posti in fascia, e tenenti
1' aquila; nel 2.» d'azzurro, al cavallo inalberato insieme un anello d'oro con perla; col capo di
d'argento. rosso, a tre anelli d'oro con perla, ordinati in
MANDUCA di Malta. — Arma: D' azzurro, fascia.

a due bande d'oro, caricate ciascuna da tre pani MANFREDI di Bologna. — È un ramo dei
o torte di rosso, la prima sostenente un cagno- Manfredi di Faenza trapiantato in Bologna nel
lino d'argento, afferrante con la bocca un uccello secolo XIII. — Dette alla patria diversi anziani,
dello stesso. ed un canonico e San Petronio. — Arma?
MANENTE di Vicenza. — Antica famiglia MANFREDI di Cremona. — Fiorente in Cre-
originaria di Verona e trapiantata in Vicenza al mona fino dal 1112, dette alla patria tredici de-
tempo degli Scaligeri. — Armai Spaccato; nel curioni, dei quali il primo fu il giureconsulto
MAN — — MAN
Francesco nel 1153, e l'ultimo il marchese Gio- ciso da sua moglie, figlia di Giovanni Bentivoglio.
van-Battista nel 1772.— Amia? — Questo ramo dette a sua volta uomini valo-
MANFREDI di Faenza. - Famiglia illustre rosi, e godette in Taranto degli onori supremi
di Romagna, la quale ebbe la signoria di Faenza del magistrato. — Alessandro Manfredi Vescovo
sua patria. Ricciardo dei Manfredi nel 1334, di Monopoli. — Arma: D'azzurro, alla rovere al
quando la sede pontificia trovavasi in Avignone, naturale terrazzata di verde, accompagnata da
occupò, armata mano, Faenza ed Imola, e se ne due gigli d'oro in capo e dal leone passante al

fece dichiarare signore. I suoi discendenti ne ten- naturale nella punta.


nero il dominio ma non sempre pacificamente. — MANFREDI di Treviso. — Inquartato d' az-
Astorrc I regnò dal 1377 al 1405. Aveva fatto zurro e d'argento; col capo d'Angiò.
accordo col Cardinale Baldassarre Costa legato di MANFREDI di Venezia. — Inquartato d'ar-
Bologna di vendergli Faenza, ma il Cardinale an- gento e d'azzurro; col capo d'argento caricato di
ziché pagargliene il prezzo, s' impadronì a tradi- raggi di rosso, moventi dalla bordura superiore.
mento della persona di lui e gli fe' mozzare il
MANFREDI di Verona. — Arma: Partito;
capo. — Giovanni-Galeazzo, figlio di Astorre, ri- nel 1.o di rosso pieno; nel 2.° spaccato d'argento
pigliò di sorpresa Faenza, e nel 1410 ne fu sa- sopra un partito di verde e di rosso.
lutato principe. — Cosi i Manfredi continuarono MANFREDINI di Bologna. — Si à memoria
il loro dominio fino al 1500, nella quaP epoca ne di un solo Zilio Manfredini consigliere del Co-
furono spogliati dal duca Valentino. — Arma: mune nel 1216. — Arma?
Inquartato d'oro e d'azzurro. MANFREDINI di Ferrara. — È un ramo
MANFREDI di Monopoli. — È un ramo di quel- della famiglia omonima di Rovigo stabilito in Fer-
la di Taranto trapiantato in Monopoli nel 1456 da rara nel XVIII secolo e decorato del titolo di
un Sebastiano. — Ebbe la proprietà del vasto Marchesi di Concadirame. — Arma: D'oro, al leone
potere detto Lama-Lunga, comperato dal vescovo d'azzurro.
Alessandro Manfredi, patrizio tarantino. — Ar- MANFREDINI di Modena. — Originaria di
ma : Uguale a quella dei Manfredi di Taranto. Monte Magno, una delle nobili e potenti di Mo-
MANFREDI di Padova. — Vuoisi un ramo dena che furono scacciate nel 1306. — Arma:
dei Manfredi di Faenza, e lino dal 1081 era in D'oro, al leone al naturale linguato di rosso.
Padova ricco e potente e ascritto al nobile Con- MANFREDINI di Rovigo. — Antica famiglia
siglio. — Guido di Pietro podestà di Bassano nel che fin dal 1228 trovasi investita di feudi nobili
1299. — Manfredo dottore in legge, e ambascia- concessi dai Duchi Estensi e successivamente con-
tore ai Trevigiani nel 1318. — Arma: D'oro, al- fermati dalla Repubblica Veneta. Nel 1484 fu a-
l'aquila fasciata d'argento e d'azzurro di sei pez- scritta al nobile Consiglio di Rovigo, ed in se-
zi. — Alias: D'argento, all'aquila di rosso; con guito venne fregiata del titolo di marchese con-
tre fascie d'azzurro attraversanti sul tutto. cessole dal Re Giovanni III di Polonia con diplo-
MANFREDI di Reggio-Emilia. — Vuoisi de- ma 30 Apr. 1683 e da Francesco IH Duca di
rivata dallo stesso ceppo dei figli di Manfredo Modena con diploma 12 Giù. 1772. Il Pontefice
che produsse i Pico, i Pio ed i Papazzoni origi- Benedetto XIV, con breve 23 Lug. 1742, concesse
nari della Mirandola. — Capostipite dei Manfredi a Francesco Manfredini e sua discendenza ma-
di Reggio fu un Alberto da Borzano, i cui di- schile il titolo di conte del Sacro Palazzo Latc-
scendenti furono infeudati di Borzano, Pojano, ranense. — Il march. Federico verso la fine del

Montericcio, Albinea e Mozzadella, luoghi tutti XVIII secolo era I. R. tenente maresciallo e ma-
del Reggiano, ora con titolo comitale, ed ora gnate d'Ungheria. — Fu confermata nella sua an-

marchionale. — Picco podestà di Reggio nel 11 59; tica nobiltà con sovrane risoluzioni 14 Lug. 1810,
Azzo e Erancesco capitani di detta città, il pri- 24 Ag., 8 Lug. e 19 Nov. 1820, e 13 Apr. 1829.
mo nel 1331, e I" altro nel 1390; un altro Azzo — Arma : Uguale alla precedente.
podestà di Parma nel 1276; Teodoro podestà di MANFR1N di Venezia. — Proveniente dalla
Brescia nel 1307; Dccio, dopo essere stato capi- famiglia Manfroni di Orvieto, e stabilita da re-
tano di cavalli in Fiandra, divenne governatore moto tempo in Venezia ove fu ascritta alla no-

di Garfagnana nel 1608; Paolo, cavaliere di S. biltà. — Un ramo di questa famiglia ebbe il ti-

Jago, governatore di Sassuolo nel 1620 ascritto tolo marchionale conferito a Girolamo Manfrin
a quella nobile cittadinanza. — Arma: Inquartato dal Papa Pio VII il 12 Giù. 1801. — Arma: In-
di nero e d'argento; col capo dell' Impero. quartato; nel 1." e 4.° d'azzurro, al leone d'oro;
MANFREDI di Sicilia. — Arma: D'oro, alla nel %.* e 3." di rosso, alla banda d'oro, accompa-
croce trifogliata d'azzurro. gnata da due rose dello stesso.
MANFREDI di Taranto. — Originaria di MANFRONI di Roma. — Arma: IV azzurro,
Faenza e trapiantata in Taranto prima che il al leone d' oro ; con la banda ondata d' argento
eoftte Galeazzo Manfredi fosse proditoriamente uc- attraversante sul tutto.
MAN — 63 — MAN
MÀNFRONI di Vicenza. — Arma : Inquarta- destra da un sinistrocherio vestito di .... te-
to ;
nel. 1.°e 4.° d'azzurro, ad un liocorno nascente nente uu grappolo d'uva al naturale, e movente
d'argento, cornato e crinito d'oro, movente da un dal fiance destro.

poggio di rosso; il liocorno del 1.° rivolto; nel MANGI ANTE di Messina. — Arma: D'argen-
2. ° e 3.» fasciato ondato d'argento e d'azzurro di gento, a tre sbarre di nero; con una banda di

sei pezzi. rosso trinciata di nero attraversante sul tutto.


MANFRONI di - Arma : Inquartato ;
MANGIANTI di Forlì. — Famiglia patrizia
nel 1.° e L° d'azzurro, al cavaliere armato di estinta. — Arma: Di rosso, al leone passante
tutto punto d'argento, posto di fronte sopra una d'oro, movente da un terreno di verde ; col capo
terrazza di verde, la visiera levata, il bonetto va- d'Angiò.
riopinto, tenente nella mano destra una sciabola MANGIARDI di Verzuolo (Piemonte). — Ba-
e nella sinistra una targa; nel 2.p d'azzurro, ad roni. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, a
una colomba d' argento volante in banda, la te- tre stelle d'oro male ordinate; nel 2.° di rosso,

sta in basso, accompagnata da una nuvola d'ar- alla banda d'argento.


gento movente dal canton sinistro del capo ;
nel MANGIÀRUVA di Messina. — Originaria di
3. ° d' azzurro, ad un sole d' oro ; con la corona Calabria e fregiata del titolo baronale di Melicuc-
d'oro attraversante sali* inquartatura in abisso. co. — Arma: D'azzurro, al ramo di ruca al na-
MANFROTTI di Venezia, — Originaria di turale, accollante una colonna d'argento terraz-
Padova. Avendo offerto alla Repubblica Veneta pei zata di verde, sinistrata dal leone d'oro, rampante
bisogni della guerra di Morea cento mila ducati, contro la medesima, cimata da un' aquila di nero.

n'ebbe in ricompensa la nobiltà nel 1698. — MANGIATROIE di Firenze. — Arma : D'ar-


Arma ? gento, a due bande d' azzurro e a due porci al

MANGANA di Verona. — Arma: D'azzurro, naturale.


ad una mano destra appalmata di carnagione, giu- MANGI A VACCA di Genova. — Arma: D'ar-
rante, posta in palo, uscente da una nube d'ar- gento, a tre fascie doppio addentellate di rosso.
gento movente della punta, il quarto e quinto MANGI A VACCA di Messina. — Originaria
dito tenente un listello d'argento ondeggiante in di Lombardia e fregiata del titolo baronale di A-
semicerchio attorno alla mano; il detto listello sterio, di Camastra, di Francavilla e Graniti. —
caricato del motto: Laus deo. Arma: D'oro, alla vacca di rosso, sostenuta da

MANGANARI di Salerno. — Arma : Bandato un monte di verde movente dalla punta.


d'oro e d'azzurro. MANGIA VACCHI o MAGNAVACCA di Mo-
MANGANELLI di Gaeta. — Arma: Inquar- dena. — Arma: D' azzarro, alla vacca al natu-
tato d'argento e di rosso. rale in atto dj mangiar erba sopra una terrazza
MANGANELLO di Marsala, vedi Bavara. di verde.

MÀNGANO di Verona. — Arma : Inquartato MANGILI o MAGRINI di Gravedona (Lom-


in croco di S. Andrea d'azzurro e d'argento, ad bardia). — Di origine padovana, trapiantata in

una stella d'oro attraversante in abisso. Gravedona nel 1130, esiliata da Padova perchè
MANGARDA di Mondovl — Conti di San di parte guelfa. — Per eredità aggiunse al pro-
Giuseppe. — Arma: Partito; nel 1. n palato di prionome quello dell'estinta famiglia Curti. —
rosso e d'argento; nel 2.° d'argento, a tre stelle ÀnMA: Di rosso, al sinistrocherio al naturale ve-

d'azzurro ordinate in palo; il tutto sotto un capo stito d' azzurro, movente dal fianco sinistro ed
d'argento, nascente di rosso, impugnante con la impugnante un fiore al naturale.
branca destra una spada alta in palo. MANGILLI di Udine. — Aggregata al Con-
MANGELLI di Forlì — Fregiata del titolo siglio nobile della città di Udine, fu fregiata del
di conte del S. R. I. dall' Imperator Ferdinando titolo di marchese di S. Gallo di Moggio confe-
nel secolo XVII. — Orazio, creato cónte latera- ritole dal Senato Veneto nel 1777 accordandole
nense e cavaliere da Clemente Vili, fu colonnello voce e fede nel parlamento friulano, con giuri-
delle armi della casa Farnese ; Paolo cardinale sdizione civile di prima istanza e con tutte le

creato dal Papa Gregorio XVI. — Arma: D'az- prerogative dei feudatari. — Con sovrane risolu-
zurro, al gelso al naturale nudrito sopra un ter- zioni 9 Nov. 1819 e 9 Mag. 1829 fu riconosciuta
reno di verde, il tutto attraversato da un manzo nella sua nobiltà e nel titolo di marchese. —
d'oro passante. Arma ?

MANGERUVA di Sinopli (Calabria). — Ba- MANGILLI di Venezia. — Originaria di Pal-


roni di Melicucco. — Francesco-Saverio creato manova, e nel 1760 fregiata dal Senato Veneto
Vescovo di Gerace dal Pontefice Pio IX nel Con- del titolo comitale. — Giuseppe Mangilli fu a-
cistoro 6 Mag. 1872- — Arma: D'azzurro, alla scritto nel 1779 al nobile Consiglio della città di
banda d'oro, accompagnata in capo, a sinistra da Crema. — AnMA?
una stella di sei raggi d'argento, ed in punta a MANGINI di Matera (Basilicata). — Arma:
MAN — 64 — MAN
D'azzurro, à due fascie nebulose abbassate d'ar- giata storia delle belle arti friulane e di altri
gento, la prima sormontata da tre stelle d' oro, importanti lavori. — Arma: Fasciato di verde e
e la seconda da una mano di carnagione uscente di argento di quattro pezzi.
dalla fascia. MANICA RDI di — Arma: Partito; nel 1.°
MANGINO o MANZINO di Bologna. — An- d'azzurro, ad un destrocherio vestito d'oro, rim-
tica e doviziosa famiglia bolognese illustrata da boccato d'argento, la mano di carnagione, impu-
uomini letterati, valorosi nelle armi e distinti gnante un cuore di rosso: il tutto accompagnato
artefici. — Un Manzino fu capo d' infanteria con da due stelle d'oro, una in capo e una in punta;
Bartolomeo Alviano nella guerra dei Pisani con- nel 2.° di rosso, al leone d'oro. — Cimiero: Un
tro Fiorentini; Carlo-Antonio, conte, seppe di braccio uscente dalla corona entro
i
un volo di
matematica a di astronomia. — Arma ? rosso e d'azzurro, ciascun' ala caricata da una
MANGIONE di Sicilia. — Famiglia di antica stella d'oro.
nobiltà aragonese, trapiantata in Sicilia da un MANIERI di Aquila. — Antica famiglia pa-
Gianguglielmo Mangione o Mangioni familiare del trizia aquilana illustrata da non pochi uomini
re Ferdinando il Cattolico. Alfonso e Timoteo — d'arme e di toga. Giovanni presid. della R. Ca-
militi; Guglielmo generale delle piazze della came- mera di S. Chiara in Napoli sotto Alfonso I d'Ara-
ra regia nel 4 500. — Arma: D'azzurro, ad un gona; Carlo senatore romano nel 1486; Girolamo
calice d'oro contenente tre gigli al naturale, uno vescovo di Aquila dal 1818 al 1844. — Arma:
aperto e due laterali chiusi. Spaccato; nel 1.» d'oro, a mezz'aquila di nero
MANGO di Sicilia. — Arma: D'azzurro, alla uscente; nel 2.° d'azzurro, a tre pali d'argento;
banda d'oro caricata da un leone di rosso, sor- colla fascia dello stesso, caricata di tre stelle di
montato da una cometa dello stesso. rosso, attraversante sulla partizione.
MANGOLl di Venezia. — Si dissero prima MANIN di Firenze. — Antichissima e nobi-
dei Menegatti, ed essendo molto amatori della pa- lissima famiglia fiorentina, à dato alla patria sei
tria vennero ascritti al Consiglio al tempo di priori, sette gonfalonieri, dieci membri del Con-
Bajamonte Tiepolo. (Estinta nel 1401). — Arma: siglio dei buoniuomini, cinque dell'ufficio dei 200,
Di rosso, a due pali d' argento. uno degli otto di custodia e balia, e tre podestà
MANGONI di Caravaggio e di Milano. — di provincia. — Uno morì combattendo come ge-
Famiglia divisa in vari rami contraddistinti dai nerale del re Giovanni d'Ungheria contro i Turchi;
nomi di Mangoni-Finatti, Mangoni-Sessata, Man- due sostennero ambasciate all'estero; Giacomo dal
goni-Vicenzi e Mangoni-Majetti. I primi godet- re d' Ungheria ed Odoardo III d' Inghilterra, dal
tero elevata condizione, ed un ramo di essi si sta- quale fu insignito per sè, successori e consangui-
bilì verso il XV secolo a Milano, e produsse un nei della nobiltà inglese, col privilegio d'inquar-
Giambattista egregio ingegnere militare che si tare nella propria arma la divisa di quel regno,
distinse nei fatti di Gattinara, alla Sesia e a ed Antonio ambasciatore del re Riccardo d'Inghil-
Vercelli nel 1616 e 1618, e come architetto fu terra a papa Bonifacio IV. (Estinta nel 1630).
addetto alla fabbrica del Duomo di Milano dal Un ramo di questa casa si trapiantò nel Friuli
1590 al 1614, ed un Fabio, figlio del precedente, dove fiorisce tuttora. — Arma: Partito; a destra
illustre architetto, cui sono dovute le più belle d' azzurro pieno, a sinistra d' argento, alla fascia
fabbriche erette nel XVII secolo nella metropoli d' azzurro, col drago rivolto di rosso in palo,

lombarda. — Arma? coronato d'oro attraversante sul tutto.


MANGRADO di Sicilia. — Arma: D'azzurro, MANIN di Venezia. — Proveniente dalla fami-

ad una gru d' oro, la testa rivolta, mirante tre glia nobile dei Maoin di Ravenna e Firenze, di

cuori dello stesso, posti 2 e 1 nel fianco sinistro cui fu capo-stipite Francesco Manin, cavaliere
dello scudo. dello Speron d'oro, ed uno dei dodici anziani del
MANIAGO del Friuli. — Una delle più anti- Papa Innocenzo IV. Trapiantata nel Friuli acqui-

che ed illustri del Friuli fregiata del titolo di stò i feudi di Chiasasco, di Landro, e di Gradi-
Conte di Maniago, feudo di sua giurisdizione. Fino sca, di Polceniga e Fanna, ed ottenne il titolo

dal 1448 era divisa nei rami di Maniago, di Ci- comitale confermato dalla repubblica veneta nel
vidale, e di Udine; e dopo il 1512 si suddivise 1607. — Nel 1520 fu creata nobile del S. R.
novellamente in tre rami, tutti stabiliti in Mania- Impero dall'imperatore Carlo V. Odoardo-Maria —
go. Il ramo tuttor fiorente ottenne nel 1844 il generale di Giovanni re di Ungheria Dell' anno
titolo baronale dell'impero austriaco. — Con so- 1476; Camillo colonnello al servizio dell'Imperat.

vrana risoluzione 4 Mag. 1825 venne confermata Ferdinando III; Ludovico, ultimo doge della Re-
ai Maniago l'antica nobiltà ed il titok» di Conte. pubblica di Venezia. — Nell'Ott. del 1817, e nel

Galvano, governatore di Corfù nel 1675; Leonardo, Giù. 1818 con sovrane risoluzioni di S. M. A. i

canonico di Cividale, è autore di una storia f dei Manin ebbero la conferma della nobiltà e il titolo

suoi tempi. — Il conte Fabio autore della pre- di conti dell' Impero Austriaco. — Arma: Inquar-
MAN — 6i MAN
tato: nel 1.°e 4.° d'oro, n! Icone rivolto di rosso; Di rosso, a tre pugnali d'argento posti in banda,
nel 2.° e 3.° partito: a) d'azzurro pieno: lì d'ar- uno sopra P altro.

gento, alla fascia d' azzurro col drago rivolto MANNELLI di Pistoia. — Famiglia nobile o
di rosso in palo, coronato d' oro attraversante delle più antiche, come apparisce dai pubblici
sul partito. documenti. — Nosilico, console dei mercanti nel
MANINE di Venezia. — Originaria di Padova, 1212; Rinforzato, Ranuccio, Guidotto e Bastiano,
appartenne in Venezia all' ordine tribunizio. (E- di Consiglio. — Arma?
stinta). — Aiima: Di rosso, al capriolo d' oro MANNI di Assisi (Umbria). — Manno canonico
accompagnato da tre mani appalmate d'argento, del Duomo fin dal 1186. — Il Dott. Mariano
due in capo ed una in punta. fisico assai riputato in patria nel 1471. Il capitano
MANIN! di Udine. — Nobile feudataria del Gaetano di Battista militò con lode nel 1551 sotto
Friuli, ebbe sede e voto nel parlamento friulano co- il generale Giambattista del Monte, e sotto il

me rappresentante i nobili di Fagagna, essendo sta- march. Alessandro Vitelli nella guerra della Mi-
ta investita di un carato di quel feudo con titolo di randola, Siena ecc. — Arma: D'azzurro, alla torre
conti. — Con sovrana risoluzione 16 Giù. 1821 sormontata da altra più piccola e merlata d'ar-
le fu confermata la sua antica nobiltà. — Arma: gento; col capo d' Angiò. — Cimiero: Un giglio
D'azzurro, a due cantoni sinistri d'argento, uno d' oro.
in capo, e I' altro nella punta. MANNI o MANINI di Modena. — Ascritta
MANISCALCO di Messina, vedi MANISCALCO. al patriziato modenese, cui apparteneva il testò
MANNA di Cremona. — Fiorente fino dal defunto maestro di musica Professore Ignazio
1037 ed ascritta al civico decurionato nel 1134. Manni. — Vanta inoltre tre valenti pittori: Er-
— Ferdinando insigne teologo nel 1 243; Cataldo cole vivente nel XVI secolo ; Giovan-Battista nel
nel loto valente fisico e professore di lingue; Tom- XVII: e Paolo in principio del XVIII secolo. —
maso esimio giureconsulto nel 1564 e capitano di Arma: D'azzurro, al destrocherio di carnagione
giustizia di Guglielmo Gonzaga duca di Mantova. I vestito di rosso, tenente una frasca di verde, frut-
Manna aggiunsero sul finire del 1600 al proprio tata di rosso; il tutto accompagnato da un giglio
cognome quello di Roncadelli per ragione di ma- d' oro posto nel cantone sinistro del capo.
trimonio. —
Arma: D'azzurro, al grifo d'oro. MANNINA di Monte S. Giuliano (Sicilia).—
MANNA di Messina. — Arma: D'azzurro, alla Arma: Una fascia centrata posta nella punta dello
manna d'argento piovente dal capo e cadente in scudo, sostenente un monte di tre cime, con due
un vaso d'oro in forma di calice, tenuto da un stelle di otto raggi nel capo.
destrocherio vestito di rosso, la mano di carna- MANNINGHI di Pisa. — (Estinta). — Arma:
gione. Spaccato di rosso e d'argento, alla banda di verde
MANNAMO di Messina. — Di rosso, all'albero attraversante.
manna d'argento nudrito sopra una zolla dello MANNO di Sicilia. — Vuoisi proveniente da
stesso, movente dalla punta. un Corradino Manno di Firenze, il quale era con-
MANNATI (l'Induno-Olona nella provincia di dottiero di armi di Re Carlo I D' Angiò contro
Como. — Francesco-Giuseppe I, Imperat. d'Austria Federigo II Re di Sicilia, e che passato ai servigi
innalzò al cavalierato dell'impero austriaco Pietro di questo re, fu ricompensato con molte ricchezze,
Mannati coi discendenti d' ambo i sessi per con- ed ebbe per residenza la città di Sciacca con la
tinuata linea retta mascolina concedendo loro I'Ar- carica di vicario generale di Val di Mazzara. —
ma : D'azzurro, a due leoni d'oro, lampassati di Questa famiglia à goduto nobiltà in Sicilia, e la

rosso, affrontati, guardanti una stella di sei raggi signoria delle baronie di Caddia, di Lazzarino, di
d'oro, posta nel punto del capo; col capo d'oro, Caganaro, di Mitilabesi, di Cusiano, di S. Pietro so-

all'aquila bicipite di n^ro. — Cimiero: A destra pra Patti, e di Scirinda. — Puccio Manno senatore
tre penne di struzzo d'oro, a sinistra, un volo di Palermo nel 1368; Mariano Vescovo di Tribuna.
di nero. — Motto: fidf.litcr. — Arma: Di rosso, alla croce di S. Andrea d'oro,

MANNA TORPvlCCl di Calabria. - Arma: D'o- accantonata da quattro stelle di sei raggi dello
ro, alla fascia d'azzurro. stesso.
MANNELLI di Firenze. — Antica e cospicua, MANNO di Sardegna e di Torino. — È un
denominata in antico dei l'ontigiani, e divisa in ramo della precedente trapiantato noli' isola di
molti rami. — Dette dieci priori alla repubblica Sardegna assai prima della dispersione per il caso
fiorentina. — Luca, dell' Ordine dei Predicatori, famoso di Sciacca. Nel secolo XV già teneva nobile
Vescovo di Osimo nel 13 io; Francesco, amicissimo stato in Sassari e parecchie signorie, tra le quali
del Boccaccio, ricopiò fedelmente tutto il Deca- il feudo di Bonarcado, la contea di Villanova
merone; Jacopo podestà di Montecatini e di tutta Montesanto, coi luoghi di Loi, Bannari, Siligo e

la Val di Nievole nel 1344; Amaretto, uomo di Tcrquiddo. Nei primi del cinquecento si trasferi

guerra; Ugolino uditor di Rota in Roma. — Arma: in Alghero. — Cristoforo, Elia e Bartolomeo Man-
MAN — 66 — MAN
no armati cavalieri nel 1442; Michele notaio apo- nobili con sovrana risoluzione 1 Gen. 1818. —
stolico nel 1515; altro Michele connestabile nel Arma: Partito; nel 1.» d'azzurro, alla fascia d'oro;

1595; Giuseppe, distinto storico, letterato c giu- nel 2.° d'argento. — Alias: Spaccato di rosso
reconsulto, ottenne dal Re Carlo-Alberto il titolo e di verde con la banda d'oro attraversante. —
e la dignità di barone nell' isola di Sardegna. — Alias: D'argento, a due bande d'azzurro. —
Arma: D'azzurro, alla banda d'argento, accom- Alias: Partito; nel 1.° d'azzurro, alla fascia d'oro;
pagnata in capo da un destrocherio armato, im- nel 2.° di rosso. — Alias: Partito; nel 1." d'ar-
pugnante un trafiere, il tutto al naturale, esso gento; nel 2.° d'azzurro, alla fascia d'oro. —
braccio movente dall'angolo sinistro, ed in punta, A lias: Spaccato d'argento e d'azzurro ; con la banda
da una stella d'argento. — Cimiero: Una pianta di rosso attravessante. — Alias: D'azzurro, a
di corallo fra due mezzi voli, destro e sinistro, due bande d'argento. — Alias: Partito; nel 1.°
spaccati, il 1.° d'argento e d'azzurro; il 2.° al- di rosso, alla fascia d'argento; nel 2.° d'azzurro.

l'opposto. — Motto: AD FORTIA. — Alias: D'azzurro, a due fascie ondate d'argento.


MANNU di Ozieri (Sardegna). — Arma: Par- — Alias: Di rosso; col capo d'argento caricato da
tito: nel 1.° d'argento, all'albero nudrito sulla un leone passante di rosso.
pianura erbosa e addestrato da un leone contro- MANOVELLI di Firenze. — Arma: D'oro; col

rampante al fusto, il tutto al naturale; nel 2.° capo di rosso caricato di tre stelle di otto raggi
d'azzurro, al puledro, spaventato, d'argento, sulla del campo.
campagna di verde, guardante un sole d'oro nel- MANRIQUEX di Sicilia. — Originaria di Spa-
l' angolo destro del capo. gna, trapiantata in Sicilia da Don Alfonso Man-
MANNUCCI Firenze. — Originaria Fe- di S. riquex de Montesa governatore della contea di

lice a Ema e denominata dei Cori. — Dette di- Modica e signore dei feudi di Pergola, Gurgo
versi priori alla repubblica. — Lorenzo Jacopo di e Scala. (Estinta nella famiglia Lagrua). — Arma:
fu creato conte palatino da Leone X; altro Ja- Di rosso, a due caldaie d' oro fasciate di nero, e
copo maggiordomo di Cosimo I; Cosimo Vescovo due teste di vipere uscenti al naturale.
di Terni nel 1632. — Arma: D'azzurro, a due MANSI di Castelfranco (Veneto). — Da Tre-
caprioli d'oro, accompagnati in cuore da una stella viso si stabilirono a Castelfranco nella spedizione
dello stesso entro i caprioli. del 1199 e si estinsero nel 1500. — Arma: Di
MANNUCCI di Firenze. — Della stessa con- rosso, a cinque bisonti d' oro, 2, 1 e 2.

sorteria dei precedenti, ottenne otto volte il prio- MANSI di Lucca. — Nobile famiglia, fregiata
rato tra il 1379 e il 1457. — Arma: D'argento, del titolo di marchese, originaria della Germania
a due caprioli di nero. e trapiantata in Lucca da un Gherardo circa

MANNUZZINI di Sanseverino (Marche). — l'anno 999. — Divenuta ricca e potente, fu pro-


Arma: D'azzurro, alla fascia scaccata d'argento scritta dal popolo nel 1308, onde esulò per 23
e di rosso di tre file, accostata da tre rose al na- anni, e fe' ritorno in patria nel 1331. — Ammessa
turale, 2 in capo, ed 1 in punta. agli onori cittadini, dette diversi anziani e scs-

MANODORI di Reggio- Emilia. — Iscritta nel santacinque gonfalonieri, consoli e podestà e molli
libro d' oro della nobiltà reggiana. — È tradi- ambasciatori. — Domenico Mansi, dotto teologo,

zione che un individuo di questa famiglia, abi- Arciv. della sua patria. — Il marchese Ascanio
tante in una delle più alte montagne del Reg- Mansi ministro segretario di stato. — Arma:
giano, chiamata Valestra, trovasse quivi in una D'azzurro, a sei torte d'oro poste in giro. —
grotta un tesoro, che alcuni vogliono consistesse Motto: OMNES ARIERUNT ET EGO SOLUS MANSI.
in una mano d' oro, e che questa scoperta fosse MANSO di Amalfi. — Derivata da Manso o
la sorgente delle richezze di questa famiglia sta- Mansone doge della Repubblica Amalfitana, à

bilita da assai remoto tempo in Reggio col nome goduto nobiltà in Napoli ed in Ischia. Ebbe le

che la pubblica credenza le aveva appropriato. — baronie di Casal S. Aitore e di Bisaccia e il

Arma ? marchesato di Villa. — Antonio Manso famigliare


MANOLESSO di Venezia e di Treviso. — di Federigo II imperatore; Giovan-Battista con-

Dall'isola di Torcello, in cui si orano rifugiati al sigliere di S. Chiara e del viceré duca di Alba;
tempo dell'invasione dei Barbari, nel 790 si tra- altro Giovan-Battista principe dell' Accademia
piantarono in Venezia, dove alla serrata del mag- dogli Oziosi in Napoli. — Arma: D'argento, alla

gior Consiglio furono compresi tra i patrizi, — scala d'oro in palo: — Alias: Inquartato in croce

Acquistato dalla Repubblica il regno di Candia, di S. Andrea d' argento e di azzurro, o sopra il

eglino si portarono colà come colonne mobili, e tutto la scala d' oro posta in palo.

vi si mantennero fino alla caduta di quell'isola in MANTACI1ELI di Bologna. — Ebbe nel 1250
potere dei Turchi, nel qual tempo si restituirono a capo-stipite un Zaccaria dottore in filosofia e

a Venezia dove sostennero le più eminenti cari- medico insigne. — Dette alla patria diversi anziani.

che di quella Repubblica. — Furono conformati — Arma: Di rosso, a duo spade d'argento imp'u-
MAN — 67 — MAN
gnate d'oro, passate in croce di S. Andrea con la di nero, coronata dello stesso. — Cimiero:
le punte al basso, accantonate da quattro mani Tre piume di struzzo di nero, d'oro e d'azzurro.

appalmate di carnagione. — Motto: NUL B1EN SANS PEINE.


MANTAZNl di Vicenza. — Spaccato; nel 1." MANTEGNA di Sicilia. — Arma: D'azzurro,
d'argento, all'aquila bicipite di nero, sormontata a due braccia di carnagione moventi dai fianchi
da una corona imperiale; nel 2.° di rosso, a una dello scudo, impugnanti una spada ed una palma
mano sinistra appalmata di carnagione, in palo, d' oro, il tutto accompagnato da sei stelle dello

l'indice levato in alto. stesso, poste tre in capo e tre in punta.


MANTEGAZZA di Milano. — La più antica MANTELLA di Padova. — Registrata nel
memoria di questa illustre famiglia rimonta al Consiglio del 1081. — Gottifredo console nel 1099,
962 in cui vivea Boschino Mantegacio famigliare e Mantello giudice nel 1180; Alberto e Fabiano
scudiere di quel Tazio Mandello che l'Imperat. ascritti al Collegio dei giudici nel 1275. — Ar-
Ottone I fece signore di Maccagno. Da lui discen- ma: D'argento, al mantello di piume alternate
dono Giovanolo-Boscliino che fu condottiero di d' argento e d' azzurro, bordato in alto da un
genti alemanne nel 1080 e 4 081; Michele-Boschino cordone di rosso.

capitano generale de' Pavesi collegati, nel 1124,


'
MANTELLI di Alessandria. — Originaria di
a molte migliaia di altri lombardi per recarsi in Milano, e stabilita in Alessandria fino dai primordi
Terrasanta a combattere gl'infedeli; Boschino VII di quella repubblica. — Fu tra le guelfe del

supremo duce dei Milanesi, allorché questi si popolo ed ebbe il titolo comitale di Quattordio.
azzuffarono, il 24 Mag. 1061, co' Pavesi in gior- — Emilio Mantelli conte palatino e cavaliere aura-
nata campale presso l'Olona, detta di Campomorto; to, giureconsulto di grido, e nel 1560 podestà di
Giovanni, figlio del precedente che combattè an- Varese; Barnabò podestà di Brà nel Piemonte;
ch' egli a Campomorto, e nel 1119 figurò fra i Cristoforo giureconsulto e letterato. — Arma:
treniacinque nobili che firmarono il decreto, onde D'azzurro, alla croce piena d'argento. — Cimiero:
1 Milanesi, ad istanza del monaco Bernardo, con- Un drago alato di verde. — Motto: me ipsum vinco.
cedettero P esenzione di ogni balzello alla chiesa MANTELLI di Canobbio. — Fu sempre fre-

di S. Giacomo da essi edificata in Pontida; Paolo giata di soggetti illustri nelle scienze; e nel secolo
partigiano dei signori della Torre e del march, XVI ebbe Sebastiano proposto della sua patria.
di Monferrato, implicato nella trama ordita da Altro Sebastiano avvocato nella città di Milano.
Rogerio Damiano contro l'Arciv. Ottone, per cui — Nel secolo XVII fiorì Pio monaco Olivetano
venne espulso da Milano e rilegato a Bobbio; Gio- regio lettore primario della università di Napoli.
vanni Boschino cav. gerosolim., commend. a Na- — Arma: D'argento, al leone al naturale, lam-
poli, capitano di terra e di mare, il quale armò passato ed armato di rosso, coronato d'oro avente
a proprie spese diverse navi destinate contro il sul dorso un mantello d'azzurro bordato d'oro,
Turco, e difese nel 1405 lungamente e col mas- rampante sopra un monte di tre cime di verde
simo valore la cittadella di Pisa dove la sorella movente dalla punta.
Agnese erasi col proprio figlio rinchiusa per sot- MANTELLI di... — Arma: Di rosso, al leone
trarsi al furore del popolo per opporsi alla ven- d' argento.
dita della città ai Francesi ed ai Fiorentini che MANTICA di Forlì. — Famiglia patrizia e-
la stessa Agnese aveva contrattato; Giovanni fu stinta. — Arma: Di rosso, a tre bande d'oro;
tra i primi ad essere eletto al governo della Re- col capo d'azzurro, abbassato sotto un altro capo
pubblica Ambrosiana. — Molti di questa celebre d'argento caricato di un' aquila di nero, coronata
famiglia furono decurioni, dei dodici di provvisione, d' oro.
questori delle pubbliche entrate, podestà, fami- MANTICA di Reggio-Calabria. — Originaria
gliari e consiglieri ducali ecc. Hanno infine pos- di Roma; e fregiata del titolo baronale di Falla-
seduto molti feudi, fra'quali le terre di Lugagnano scoso, Buonanotte e Penna d'uomo negli Abruzzi.
e di Solbiate, non che Settimo e Liscate. — Un — Pietro-Paolo Mantica priore dei Caporioni in

ramo di questa famiglia si spense nel X Vili secolo Roma nel 1565 e conservatore: Virginio, capi-
in quella dei Meraviglia che ne ereditò il nome, tano delle milizie napoletane; Antonio appartenne
i titoli c le sostanze. — Arma: Sbarrato d' oro ai Sindaci dei nobili di Reggio. — Arma: Spac-
e d'azzurro, col capo del primo, caricato di un'a- cato; nel 1.° rispaccato: a: d'azzurro, ad un olivo
quila di nero, coronata dello stesso. sradicato di verde, di due rami passati in croce
MANTEGAZZA di Piacenza. — Discendono di S. Andrea; 6: scaccato di rosso e d' argento
da Michele-Boschino capitano generale dei Pavesi di tre file; nel 2.° fasciato d'azzurro e d'argento
nel 1121, e per circa un secolo governarono in di quattro pezzi.
qualità di consoli la città di Piacenza. — Si spen- MANTICA di Udine. — Originaria di Como
sero nel Xlll secolo. — Aiima: Bandato d'oro e trapiantata in Friuli nel XV secolo, nel 1561
o d'azzurro; col capo del primo caricato di un'aqui- fu abrogata al nobile Consiglio di Udine. — Nel
MAN — G8 MAN
4610 fece acquisto del castello di Fontanabuona, MANVERTI o MARVERTI di Modena. -
e nel 1650 della giurisdizione civile e criminale Arma : D'oro, alla mano destra di carnagione ap-
di detto castello col titolo di conte e voce in pannata, col polso vestito di rosso, posta in palo
parlamento. Fu confermata nella sua nobiltà con e movente dalla punta, accompagnata in capo da
sovrane risoluzioni 9 Die. 4 819 e 2i Lug. 4 820. tre stelle di otto raggi di rosso male ordinate ;

— Arma: D'argento, a tre podestali d'azzurro, col capo d' azzurro, a tre gigli d' oro, ordinati
sostenenti un Icone illeopardito di rosso; col capo in fascia.

d'oro, all'aquila bicipite di nero, inombrata, im- MANZANO (di) del Friuli. — Originaria della
beccata e coronata del campo. Baviera e venuta nel Friuli col Patriarca di Aqui-
MANTICI di Bologna. — Arma: Spaccato; leia Volserico nel 4 085. — Quivi salì ben presto
nel 4.° rispaccato d' argento e d'azzurro; nel 2,° in grande autorità e potenza, ed ebbe in feudo
scaccato d'azzurro e d'argento. nel 14 06 il castello di Attems con tutte le sue
MONTIGIIELLI di Bologna. — Popolani Lam- adiacenze e pertinenze, e nel 4166 i villaggi di

bertazzi nel 4228. — Nel secolo XIII contarono Tissano, S. Stefano, Perseriano, Magred e Grisi-

tre professori, Marsiglio di Manno giureconsulto; nan. — Più tardi venne in possesso di altri feudi,
Mantighcllo professore di medicina, e Giovanni e nel 4212 noi troviamo che un Cianciano era
professor di leggi. — Ebbero inoltre un anziano già signore del castello di Manzano e di quello di

nel secolo XIV. — Amia? Fagagna; poi altri di questa casa li vediamo in-
MANT1LERI del Piemonte. — Consignori di vestiti della signoria di Villanova, del castello di
Salto. — AnMA: Inquartato; nel 4.° e i.° d'oro, Tolmino e di quello di Stricca, e finalmente della

all'aquila di nero diademata dello stesso; nel giurisdizione feudale con mero e misto impero di
2.° e 3.° d'argento, al pino di tre rami di verde Orsaria, Obeneto e Combai. — Marcantonio, ca-
sradicato, il tutto sotto un capo d'azzurro a tre pitano di corazze al servizio della Repubblica di

stelle di otto raggi d' oro. Venezia, morì da prode combattendo a Ferrara
MANTO A detti BENAVITI di Padova. — contro gli Austriaci, e dal Senato Veneto nel
Arma: Spaccato d'argento e di rosso, ad un tronco 4616 gli fu eretta una statua equestre nel Duomo
di vite spaccato d'oro sull'azzurro, accollato ad di Cividale. — Fin dal 1569 i Manzano trovavansi
una pertica sradicata spaccata d'azzurro sull'oro; ascritti agli stati provinciali della principesca-
il detto tronco pampinoso di verde e fruttato di contea di Gorizia, e nel 1623 un Leonardo otte-
rosso: il tutto attraversante sulla partizione — neva il patriziato di quella città. — In seguito
Alias: Inquartato; nel l.° e i.° d'oro, all'aquila furono ascritti al Consiglio nobile di Cividale,

bicipite di nero, imbeccata e inombrata di rosso, mentre fin da quando eransi stabiliti nel Friuli

sormontata da una corona imperiale; nel 2.o e 3.» entrarono a far parte del parlamento friulano.
le armi sopradescritte. Ebbero inoltre l'avvocazia della Chiesa di Aqui-
MANTOANI di Bologna. — Arma: D'azzurro, leja, e nel 1267 un Corrado fu vicedomino del
al bue rampante di nero, sostenuto da un monte patriarcato e governatore dello stato friulano. —
di tre cime d'oro, movente dalla punta, accom- L'Imperat. Ferdinando I, con sovrana risoluzione
pagnato in capo da tre stelle d' oro, oriiinate in 6 Mar. 1835, confermò ai fratelli Sigismondo,
fascia. Francesco ed Ottavio l'avita nobiltà, ed il regnan-
MANTOVANI di Modena. — Ascritta al pa- te imperat. Francesco-Giuseppe il 23 Ag. 4 857
triziato modenese. — Arma: D'oro, al destro- riconobbe e confermò ai summenzionati fratelli

eberio di carnagione, vestito di rosso, impugnante Francesco ed Ottavio il titolo di conti, ed il si-

una spada d' argento, avente infilato sulla punta mile fece in favore di Sigismondo con sovrana

un cuore fiammante di rosso. risoluzione 26 Feb. 1858. — Arma: Di rosso,

MANUEL di Dronero (Piemonte). — Baroni alla fascia dello stesso, dentata d'argento, supe-
di San Giovanni. — Arma: D'azzurro, al capo riormente di quattro pezzi, e di tre inferiormente,
d'argento e colla mano destra di carnagione, alata colla bordura d'oro. — Cimiero: Tre penne di

d'argento, tenente un albero di palma al naturale, struzzo, una d'argento fra due di rosso.

attraversante sul tutto. MANZELLl di Napoli. — Arma: Bandato

MANUELLI di Messina, e Caslroreale. — d' argento e d' azzurro.

Arma: Di rosso, a tre spade d' argento poste in MANZI di Bologna. — Arma: Partito; nel

fascia. l.o di una torre d'argento, aperta e fi-


rosso, ad

MANUELLI di Verona. — Arma: Partito; nel nestrata di nero, posta sopra una terrazza di
4.° spaccato: a: fasciato ondato d'argento e di verde, con due banderuole d'argento, moventi

verde: 6: ripartito di verde e d'argento; nel 2.° dai lati della torre; nel 2.° d'azzurro, ad un bue

di rosso pieno. rampante d' argento ; col capo d' Angiò.

MANUSSO di Livorno. — Arma: Spaccato MANZI di Longiano (Romagna). — Francesco

inchiavato d'oro e di porpora. Areiv. di Avignone nel 1756; quindi vicelegatn


MAN — 69 — MAN
nel 1760 e nel 1766. — Arma: Inquartato; nel col capo d'Angiò. — Alias: Partito; a destra d'ar-
1.o e 4.° d'argento, alla banda d'azzurro, caricata gento pieno; a sinistra di nero, alla fascia d'ar-

di una stella di sei raggi del campo; nel 2.° e 3.° gento caricata da un bue passante d' oro.

di rosso, alla vacca passante d'oro, la zampa ante- MANZOLI DEL MONTE Modena.
di Ori- —
riore destra levata; sul tutto d'azzurro, al castello ginaria della Toscana dal castello di Pontormo

di tre torri d' argento, quella di mezzo più alta. posto tra Firenze e Pisa. — Trasferitasi a Firenze

MANZI di Milano. — Amia: Interzato in la- nel XIII secolo, due rami di essa, per le lotte

scia, di rosso, d'argento e d'azzurro, l'azzurro de'Guelfi e Ghibellini furono costretti ad esulare
caricato di un leone illeopardito d'oro, coronato prendendo stanza, uno in Bologna e l' altro in

dello stesso. Modena. — A questa la casa Manzoli à dato molti


MANZINA di Verona. — Arma: D'azzurro, conservatori di reggenza, ed uno di questi, Giro-
ad una colonna di rosso accostata da due mezzi lamo, nel 1542 firmò il celebre Formulario della
buoi passanti e addossati d'oro, moventi dalla Fede che il pontefice Paolo III pretese dagl'Acca-
detta colonna; il tutto sostenuto da una terrazza demici di Modena accusati di essere sostenitori
di verde. dell'eresia di Lutero. — L'imperat. Carlo V, con
MANZINI di Bologna. — Arma: D'azzurro, diploma 4 Mar. 1530 concesse a Giovanni-Andrea
al leone d'oro tenente una tosta di bue d'argento; il titolo di conte trasmissibile a'suoi discendenti
col capo d'Angiò. — Alias: D'azzurro, al bue in infinito. — Nel 1417 questa famiglia fu ascritta

passante d'argento sopra una pianura erbosa; col al patriziato modenese, e nel XVII secolo alla

capo d'Angiò. — Alias: D'azzurro chiaro, al bue nobiltà di Bologna e a quella di Ferrara. — Con
rampante d'argento colla sbarra d'azzurro carico diploma 24 Feb. 1753, Francesco III Duca di

attraversante; col capo d'Angiò. Modena dichiarò conti ereditari, coi loro discen-

MANZINI di Mantova. — Arma: Inquartato; denti in infinito, i fratelli Giovanni-Andrea, Fran-


nel 1.o d'argento, ad una collina di tre cime di cesco, Andrea e Benedetto, e Grozio figlio del
verde movente dalla punta, accompagnata in capo primo. Un Giovanni-Andrea, generale delle poste
a sinistra da una stella di rosso; nel 2.° d'azzurro, del Duca di Modena 1656) per l'eredità con-
al sinistrocherio vestito di rosso, movente dal seguita dalla madre sua Lucrezia del Monte, ulti-

fianco, la mano di carnagione tenente una rosa ma della sua casa, aggiunse al proprio il cognome
di rosso gambuta e fogliata di verde; il tutto del Monte. — Arma: Partito; a destra spaccato
accompagnato nel cantone sinistro del capo da di rosso e d'azzurro, al bue rampante d'argento,
una stella d'oro; nel 3.° d'argento, a due fascie col capo dell'impero, che è dei Manzoli; a sini-
d'azzurro; nel 4.o d'argento, a due pali di rosso. stra d'azzurro, a tre stelle d'oro ordinate in capo;
MANZINI di Modena. — Una delle potenti la punta di verde, a tre monti di rosso, nel mezzo
famiglie modenesi del medioevo. Pietro e Girar- de'quali l'apertura di una caverna di nero nella
dino della cinquantina di S. Agata furono scac- quale riposa un leone d'oro; col capo d'oro, cari-
ciati da Modena nel 1311 con altri trecento cospi- cato di un' aquila spiegata di nero, coronata del
cui cittadini perchè fautori degli Estensi. — campo, che è dei del Monte. — Cimiero: Un'aqui-
Arma: Di rosso, al monte di tre cime di verde la di nero, coronata d'oro.
movente dalla punta, sul quale poggia un leone MANZOLINI di Bologna. — Arma: D'oro, al

d'oro, tenente colle branche anteriori una testa grifo d'azzurro, alias di verde, colla banda di rosso
di bue al naturale; col capo d'azzurro caricato attraversante, caricata da tre zagaglie d'argento ;

di tre gigli d'oro. col capo d' Angiò.


MANZINI di Ravenna. — Famiglia patrizia, MANZOLINO di Sicilia. — Arma: D'azzurro,
originaria di Massalombarda, stabilita in Ravenna al monte d'oro, movente dalla punta, accostato
sui primi del XVIII secolo. — Cristoforo impalmò da due bandiere spiegate di rosso e sormontato
Taddea Perendoli di Ferrara la quale nel 1750 da una rosa al naturale.
rimase erede di tutte le sostanza del padre, e MANZONE di Pisa. — Torpé di Federico del
poco dopo i Manzini si trasferirono a Ferrara. Mansone fu priore del Comune di Pisa negli anni

Nello stesso anno morì in Ptavenna Lamberto assai 1427, 1435, 1441, 1448, 1449 e 1450, e dopo lui
lodato per le doti doll'animo, e fu sepolto in San il figlio Lodovico nel 1494. — Arma: Di verde,
Domenico con iscrizione lapidaria. — Arma? a tre pali d' oro.

MANZO di Napoli. — Arma: Di rosso, alla MANZONE di Sicilia. — È un ramo della


banda doppiomerlata d'oro. precedente trapiantata in Sicilia al tempo del Re
MANZOLI di Bologna. — Originaria di Fi- Alfonso da un Torpé, il quale fu capitano d'armi
renze, e consanguinea della famiglia, omonima di della valle di Mazzara sotto il re Giovanni. —
Modena. — Arma: Fasciato d'argento e di nero Il 24 Nov. 1812 fu concesso a Federico Manzone
di due pezzi, abbassato sotto un capo di rosso. il titolo di conte. — Arma: D'argento, a tre pali
— Alias: D'azzurro, al bue rampante d'oro; d' azzurro.
MAR - 70 — MAR
MANZONI di Belluno. — Con sovrana riso- quartato in croce di S. Andrea d'oro e di rosso,
luzione 31 Ott. 1820 fu conferita ai fratelli Gio- ovvero d' azzurro e d' oro.

vanni-Antonio e Girolamo fu Giuseppe ed ai loro MARABOTTINI di Orvieto. — Antica ed


discendenti la nobiltà dell' Impero Austriaco. — illustre famiglia, fregiata del titolo marchionale,
Arma? che à data alla patria sei camerlenghi, il primo
MANZONI di Milano. — Originaria di Barzo de'quali fu Guidetto di Vanne nel 1354 e 1360,
in Valsassina. — Ne fu capostipite Giovanni- Ma- e nel 1369 fu uno dei Reggenti, quattordici con-
ria, di cui il figlio Giacomo era decorato del titolo servatori, di cui il primo fu Guidotto di Ugolino
di conte, milite e cav. aurato del Sacro Palazzo nel 1402 e 1406, e l'ultimo Cherubino nel 1553,
od aula lateranense, ed ascritto fra i nobili cit- e sette gonfalonieri: Tradito nel 1563, Francesco
tadini di Ravenna nel 1570. — Un altro Giacomo, nel 1575, Felice nel 1578 e 1 583, Filippo nel
per concessione dell' Imperat. Leopoldo I del 13 1597, 1600 e 1601, Sebastiano nel 1606 e 1618,
Die. 1681 fu creato barone del S. R. I., grande Sforza nel 1616, e Fisimbo nel 1622, 1626 e 1631,
di Boemia e magnate d'Ungheria coi discendenti e molti ambasciatori e capitani; Vespignano, co-
d' ambo i sessi, col predicato di Monteferro in lonnello di un reggimento italiano in Francia nel
Bosnia; Pietro-Antonio regio feudatario di Mon- 1576, fu decorato da Enrico III nel 1581 dell'ordi-
cucco nel basso Novarese per concessione di Car- ne di S. Michele. — Furono cavalieri di S. Ste-

lo II re di Spagna 23 Feb. 1691. — La nobiltà fano Francesco di Giuseppe nel 1618, Marcantonio
di questa famiglia fu riconfermata dal Tribunale di Guido nel 1641. — Frossimbo Cardinale di S.
araldico di Milano con sentenza 13 Giù. 1771. R. Chiesa e Legato di Romagna dal 1710 al 1713.
— Appartiene a questa casa il celebre autore — Arma: Di rosso, alla gemella ondata posta in

dei Promessi Sposi. — Arma: Interzato in fascia; banda d'oro. — Cimiero: Una nave al naturale.
nel 1." d'oro, all'aquila di nero, coronata del MARABOTTO di Genova. — Arma: D'oro,
campo; nel 2.° di rosso, al manzo passante d'ar- all'aquila di rosso sormontata da tre tortelli dello

gento; nel 3.° bandato d' argento e di rosso. stesso ordinati in fascia.
MANZONI di Padova e di Venezia. — Antica MARALDI di Cesena: — Proveniente dalla

e nobile di Padova, insignita nel 1682 del titolo parrocchia di S. Marnante nel contado di Cesena,
marchionale da Giovanni III Re di Polonia. — venne aggregata alla nobiltà nel 1599. — Marco-
Per aver poi nella guerra di Candia somministrati Aurelio Maraldi, insigne giureconsulto, eresse nel-
vistosi sussidi alla Repubblica di Venezia, questa 1' Università di Cesena la cattedra di diritto ca-
nel 1688 la fregiò del veneto patriziato, dopo nonico dotandola del suo con un capitale di 1220
averla riconosciuta nel suo titolo marchionale. — scudi. — Arma: D'argento, ad una mano di car-
Fu riconfermata nell' antica sua nobiltà e nel nagione impugnante un' alabarda al naturale, ac-
suddetto titolo con sovrane risoluzioni 4 Sett. costata da due lucertole di verde, poste in palo,
1818 e 9 Mag. 1829. — Arma: Inquartato; nel nei fianchi.
1.» e 4.» d'oro, all'aquila bicipite spiegata di MARALDI di Perinaldo (Liguria). — Origi-
nero, membrata, imbeccata e coronata in ambo naria di Candeasco nella valle di Oneglia, trapian-
le teste del campo; nel 2." c 3.° di rosso, all'aquila tata in Perinaldo da un Francesco che vi sposò
d'argento, coronata d'oro; sopra il tutto d'ar- la sorella del grande astronomo Gian-Domenico
gento, al bue di nero. Cassini. — Da questa unione nacque Giacomo-
MAONA (di) del Lucchese. — I nobili di Maona Filippo che fu direttore dell' osservatorio astro-
furono investiti della giurisdizione di questo luogo nomico di Parigi, e dopo lui occupò quel posto
dai Vescovi di Lucca, e ne presero il nome. — il nipote Gian-Domenico che pubblicò molte opere
Furono chiamati anche Lambardi, e poi si dissero e morì nel 1788. — Arma: D'azzurro, alla fascia

di Montecatini dalla signoria che tenevano di d'oro, con un giglio accostato da due stelle dello

quel castello. — Sismondo e Vido, figli di Sigi- stesso in capo, ed un delfino coronato dello stesso

fredo, edificarono nel 1038 la badia di Buggiano. in punta.


Arma? MARAMALDI di Barletta. — Proveniente da
MARABOTTI di Prato. — Vittorio-Emanuele Napoli, dove aveva goduto gli onori del seggio

li Re d'Italia con decreto 12 Feb. 1855 concesse di Nido, un ramo di quest'antica ed illustre fa-
che Giuseppe Marabotti venisse ascritto alla no- miglia' si stabilì in Barletta al tempo di Re Al-
— Arma?
biltà di Prato. fonso I d'Aragona, il quale, coin'ebbe da un
MARA BOTTINI Firenze. — Derivati di dai Landolfo Maramaldi quindicimila ducati in pre-

Tornaquinci. — Un Zanobi Marabottino di volle stanza, lo fece suo consigliere, gli concesse l'ufficio

così chiamarsi ed i suoi discendenti si dissero di maestro portolano tesoriere e commissario regio
Marabottini. — Arma: D'oro, alla palla d'argento delle Puglie, e lo creò castellano proprietario di

circondata da due cerchi, uno di nero e 1' altro Barletta e feudatario della terra di Mola. — Lo
di verde; colla bordura di verde. — Alias: In- stesso Landolfo s'insignorì pure di tutti i demauii
— 71 — MAH
e fu da ultimo creato dallo stesso sovrano viceré vescovo di Atene. — Arma: D'argento, al cigno
di Terra di Bari nel 1439. (Estinta). — Arma: al naturale nuotante sopra un lago increspato
Bandato d'argento e di rosso, con una fascia del d'azzurro; col capo d'azzurro, alla stella d'ar-
primo attraversante sul tutto. gento.
MARAMALDO di Sardegna. — Conti della MARANGONI di Adria. — Ascritta nel 1731
Minerva. — Arma: D'argento, alla montagna di alla cittadinanza di Adria e ritenuta fra le fami-
verde, movente dall' angolo sinistro della punta, glie nobili di quella cittià nell'elenco formato ed
sormontata da una Minerva di carnagione, vestita approvato dal Senato Veneto nel 1780, ottenne
d'azzurro con mantello di rosso svolazzante, elmo la conferma della sua nobiltà con sovrane risolu-
d'acciaio al naturale in testa, e tenente una lan- zioni 29 Mar. e 28 Ott. 1823. — Arma: D'oro,
cia d'oro in banda in atto di percuotere la vetta al braccio di carnagione, vestito di rosso, impu-
della montagna. gnante un compasso aperto di nero; col capo d'az-
MARAMAURI di Napoli. — Rodolfo creato zurro, sostenuto da una divisa cucita di rosso, cari-
Cardinale di S. R. Chiesa da Urbano VI. — Arma: cato da tre gigli d'oro.
D'argento, a tre sbarre d'azzurro. MARANGONI di Bassano (Veneto). — Aggre-
MARAMONTE o MARAMONTI di Lecce. — gata nel 1727 al Consiglio nobile di Bassano, fu
Ha goduto nobiltà in patria e si trova in pos- confermata nella sua nobiltà con sovrana riso-

sesso di 25 feudi in Terra d'Otranto fin dal tempo luzione 21 Sett. 1821. — Arma?
di Federico II. — Ha inoltre posseduto le contee MARANGONI di Napoli. — Arma: Spaccato;
di Chieti e di Molise; il marchesato di Botrugn in capo d'oro; in punta (usato di nero e d'oro.
ed il principato di Campi. — Ila vestito l'abito MARANI di Bologna. — Arma: D'azzurro,
di Malta nel 1791 nella persona di Scipione. (E- al vascello a tre vele d'argento, vogante a sini-
stinta nel 1854). — Arma: D'azzurro, a tre faseie stra sopra un mare al naturale, portante una
ondate d'argento; col capo cucito del campo, bandiera di rosso sulla poppa, il tutto accompa-
caricato di un monte di tre cime d'oro. gnato in capo da una cometa d' oro, posta in fa-
MARANA o MARANI di Verona. — Famiglia scia, colla coda a sinistra.

antichissima. — Scanzone fu uno dei veronesi MARANI di Modena. — Derivati dal castello
Consiglieri che intervennero alla nota pace del di Marano sito nelle montagne modenesi sul Pa-
1279. — Pietro, figlio di Guglielmo, fu caro allo naro presso Guiglia e Campiglio. — Rainero e
Scaligero Alberto, il quale gli confermò i privi- Rambertino di Tancredo da Marano sono nomi-
legi in altri tempi avuti, e gli donò una casa ed nati in una carta dell' archivio del Capitolo di

un orto. L'anno 1527 Giovanni e Bonifacio die- Modena del 1046. Giannetto e Giulio erano della
dero danari a mutuo alla veronese Università. Il Cinquantina di S. Barnaba nel 1314. Andrea da
Cav. Giambattista fu nel 1545 giudice di Colle- Marano era capitano di Reggio-Emilia nel 1289.
gio, e gli fu dato il titolo di conte. Nel 1434 — Arma: Spaccato d' argento e d' azzurro; col
questa casa fu ammessa al nobile Consiglio di capo dell' Impero.
Verona, al quata cessò di appartenere dopo il MARANINI di Bologna. — Arma: D'azzurro,
1638. — Arma: D'argento, incappato di rosso; alla testa di cervo ramosa d'oro posta in maestà;
col capo del primo caricato di due rose del secondo col capo d'Angiò.
bottonate d'oro. MARANO (da) di Bologna. — Ugolino cava-
MARANDONO di Torino. — Consignori di liere gaudente nel 1260; Marco giureconsulto,
Valle e Baratonia. — Arma: D'argento, colla scolaro d' Irnio, e Francesco leggeva logica in

campagna d'azzurro, alla fascia d'oro; sul 1.° un patria nel 1390; Domenico-Maria dottore colle-
melo (marena) di verde fruttato al naturale, con giate di filosofia e medicina nel 1441. — Arma:
un'aquila di nero coronata dello stesso posata Un capriolo d' azzurro, rovesciato, accostato da
sulla sommità. tre gigli d'oro e sormontato da una* stella dello
MARANESI di Bologna. — Arma : D'azzurro, stesso ; col mare al naturale nella punta.
al capriolo d'argento, caricato di tre rose di MARANO del Friuli. — Arma.: Partito; nel
rosso, ed accompagnato in capo da un leone d'oro. 1.» d'argento, ed un albero di verde movente
MARANGI di Venezia. — Originaria di Ai- dalla partizione, addestrato da un porco passante
tino, si spense noi 1376 nella persona di Jacopo al naturalo; nel 2.° di verde, alla mezz'aquila
avvogadore del Comune. — Arma: Fasciato d'oro di nero movente dalla partizione.
e d'azzurro, di quattro pezzi. — Alias: Trinciato MARANO di Napoli. — Verso la fino del XVII
d'argento e di rosso, alla banda d'oro attraver- secolo questa famiglia di basso stato fu elevata
sante, accompagnata da un giglio dello stesso a nobile condizione da un Gian-Domenico, il quale
sull'argento, e da una rosa d'argento sul rosso. arricchì coll'csercizio di cassiere di alcuni Banchi
MARANGO di Corfà. — Di origine italiana. e con quello di procuratore dei fiscali, e mercè
— Appartiene a questa famiglia l'attuale Arci- il suo matrimonio con gentildonna napoletana ven-

.MAR MAR
ne in possesso della baronia di Pctruro ehe fu dell'Interno del regno d'Italia con decreto del 1 876
ereditata dal loro figlio Rodolfo. Questi fu dottore dichiarava competere il titolo e la dignità di conte

in leggi o senatore dell'alino Collegio napoletano. a Paolo di Vincenzo Marazzi trasmissibili ai di lui

— Arma? discendenti maschi per continuata linea retta ma-


MARANO (da) di Vicenza. — Originaria tede- schile. — Arma: D' azzurro, ad un astore bianco
sca, e venuta in Italia coli* Imperat. Enrico III al naturale, volante, tenente nel becco un ramo
nel 1150 che la decorò di molti privilegi ed onori. d'alloro di verde in isbarra, ed impugnante cogli
— Pietro-Nano, uomo autorevole c potente, nel artigli una scimitarra d'argento manicata d'oro po-
1 29 i, fu fatto cavaliere aurato da Alberto della sta in fascia, tenendola perla costa. Motto: 0-
Scala. (Estinta). — Arma: Di rosso, al leone d'ar- IttUH NEC FELLEUS INQUINAI ARDOR.
gento. MARAZZANl di filmini c di Piacenza. — De-
MA RAS o MARRAS di Ohai di Sardegna. — rivata dalla stirpe Marzano di Napoli, c trapian-
Arma: Di rosso, al leone doro tenente colle branche tata in Rimini libila prima metà del XI secolo da
anteriori un àncora d'argento. un Lanfranco di Rinaldo feudatario del castello di
MARASCHINI di Vicenza. — Arma: Inquar- Misciano in terra d'Otranto. — I Fratelli Mara-
tato d'azzurro e di rosso; i quarti d'azzurro ca- zano I c Paolo nel 1 120 fabbricarono in Romagna
ricati ciascuno di tre ciliege di rosso, coi steli e un castello cui dettero il nome della propria fa-
foglie di verde; i steli in alto: i quarti divisi miglia, e del quale ottennero la investitura feudale
da un filetto d'oro in croce. dall'imperat. Lotario II il lo Maggio 1125. — I

MARASSI di Palermo. — Originaria della Marazzani salirono ben presto nella nuova patria
Germania, passata in Italia e stabilita in Vicenza in grande autorità e potenza sostenendovi le più
ed in Genova col titolo di conti di Sa l'ego dal eminenti cariche, fra le quali quella di pretori e
castello di tal nome. Da Genova venne portata governatori imperiali di Rimini, alìidata nel 1119
a Palermo nel 1656 da un Giambattista primo al sunnominato Paolo, e nel 1162 ad un Drudo.
barone di Fontanasalsa discendente da Umberto — Nel XV secolo un ramo trasferi vasi da Rimini
anziano e consigliere della Repubblica di Genova; a Piacenza, di cui nel 1496 ottenne la cittadi-
Girolamo fu primo duca delle Pietretagliate nel nanza Melchiorce IH cavaliere aurato e condottiero
1703, ed acquistò il feudo baronale di Cametrici d'uomini d'arnie di Filippo-Maria Visconti. — Un
nel 1708. — Ultimo di questa casa fu un Giam- Francesco, colonnello cesareo di cavalleria, con

battista la cui figlia Moria-Cirilla sposò Luigi privilegio dell'Imperat. Ferdinando 11 del 17 Giù.
Albata de' principi di Villafranca, trasferendo in I629, fu creato insieme a' suoi discendenti baro-

questa famiglia tutti i titoli e beni della casa ne del S. R. 1., e più tardi un Lodovico otteneva
Marassi. — Arma: Partito; nel 1.« d'oro, all'aquila dal Duca Ranuccio li il 3 Giù. 1689 1' erezione
posata e coronata di nero, diviso d' oro, con un in contea del castello e beni di Paderna con pie-
albero di verde nudrito sopra una zolla al natu- na giurisdizione e col titolo di conte trasmissi-
rale; nel 2. n di rosso, a tre spade d'oro, poste 2 e 1. bile a tutti i maschi in infinito. — Claudio Ve-
MARASTONI di Modena. — Girolamo pode- scovo di Senigaglia nel 1659; e Pietro Vescovo di
stà di Reggio-Emilia nel 1543. — Arma: D'az- Parma nel 1711. — Oltre il castello Marazzano
zurro, alla montagna di verde, movente dalla nel Riminese, ebbe questa famiglia il possesso feu-
punta, alle cui sommità laterali sono radicati due dale di S. Lorenzo nel Piacentino, dei castelli di
tronchi d' albero di verde con innesti e foglie S. Giulio e Mergiano, poi di Castelnuovo e Fa-
dello stesso; sormontata in capo da una cometa biano in Valtidone, e il castello di Montechiaro
di rosso. La detta montagna è caricata nel cen- e Valconasso, e le case del Rivo Monticelli e Mon-
tro da una pianta di tre foglie larghe di verde. ticelli Piacentino. — Arma: Inquartato; nel ).->

MARA ZANI di Monte S. Giuliano (Sicilia). — d'argento, alla torre torricellata d'azzurro, aperta
Originaria di Napoli, vanta parecchi capitani giu- e finestrata dal campo, piantata su tre cime di

stizieri, fra' quali Giovanni nel 1589, Giuseppe monti d'oro, e sormontata da tre stelle di otto
nel 1599, Antonio nel 1617 e 1622. — Arma: raggi male ordinate dello stesso; nel 2.° d'argento,
Una banda accompagnata in capo da una stella di alla banda d'azzurro; nel 3.° d'argento, alla bi-
sette raggi, ed in punta da un uccello dal volo scia ondeggiante in palo d'azzurro, squamata e
spiegato, la testa rivolta sul mare movente dalla coronata d'oro, divorante un uomo nudo di car-
punta. nagione; nel 4.° d'oro, alla fascia abbassata di ros-

MARAZZI di Crema. — Antica famiglia pa- so, sormontata dall' aquila dell'impero; sul tutto
trizia che à dato alla patria parecchi provveditori, uno scudetto sannitico inclinato d' argento, alla
dei quali uno, Antonio, à ottenuto per ben sette croce potenziata di nero. — Cimiero: Tre vul-
volte quest'ufiicio intorno alla metà del XV secolo. cani d' oro infiammati e fumanti al naturale. —
— Ottenne il titolo comitale dal Duca Francesco Motto: Emicat inde magis.
Farnese con diploma 23 sett. 1710. — Il Ministro MARCA o DE MARCHI di Milano e di Traf-
MAR — 73 — MAR
fiume nel circondario di Pallanza. — Famiglia no- d'oro, a tre gigli d'azzurro ordinati in fascia.

bile milanese, la quale imparentata coi Gabrini MARCELLI di Cagli (Umbria). — Arma: Spac-
ebbe frequente dimora in Trafliume, ove nac- cato d'azzurro e d'argento con la divisa di rosso;
cquero: nel 1579 un Giovan-Donato che fu no- nel 1.o due leoni uscenti d'argento, affrontati e
taro e causidico collegiato di Milano; un Gio- combattenti; nel 2." tre rose di rosso gambute
vanni parimenti notaio e causidico, il quale con di verde, nudrite sopra una zolla dello stesso,

istromento 1.° Feb. 1645 fondò e dotò la cap- movente dalla punta.

pellata di S. Giovan-Battista nella parrocchia di MARCELLI di Fuligno. — Antonio Marcelli


Trafliume con padronato per la sua discendenza. priore della Collegiata di S. Salvatore, insigne
— Arma? teologo ed istoriografo, morto nel 1815. — Ar-
MARCACCI di Locamo. — Fin dalla prima ma : D'oro, a due sbarre di verde, caricate la pri-

metà del XIV secolo fioriva in Locamo questa no- ma di un crescente montante d'argento, e la se-

bile famiglia, di cui un Francesco, con atto 1 Nov. conda di due gigli d'oro.

1349, instituiva un jus padronato nella cappella MARCELLINI di Roma. — Arma: Spaccato;
di S. Antonio di Padova alla collegiata di S. Vit- nel 1.° di rosso, all'aquila di nero; nel 2.° d'az-
tore in Muralto. — Essa fu sempre delle prime zurro, a sei rose di rosso, 3, 2 e 1 ; colla fascia

del paese, ascritta alla corporazine dei Borghesi d'oro attraversante sulla partizione e burellata-
esercitò jus padronato nella Collegiata, alla Ma- ondata di nero.
donna del Sasso, ed in S. Antonio. — Tennero MARCELLINI di Serrasanquirico (Marche). —
quasi sempre i Marcacci la carica di fiscale di Originaria di Fabriano. — Brizio uditore del tri-
Locamo, e furono confermati a podestà di Gam- bunale del Torrone a Bologna nel 1644; e Silve-
barogno e Verzasca. — Dalla città di Soletta ot- stro monaco silvestrino dotto naturalista del XVIII
tennero il titolo di patrizie conferma di nobiltà secolo. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'argento, alla

nel 1665, dal Re augusto III di Polonia nel 1677 rosa di rosso gambuta e fogliata di verde ; nel 2.°

grado di barone e di ambasciatore presso gli d'argento, a tre sbarre di rosso; colla fascia d'o-

Svizzeri. — Giovanni-Antonio, dopo vari impie- ro caricata di una biscia ondeggiante in fascia al

ghi onorifici sostenuti in patria, nel 1804 fu de- naturale attraversante sulla partizione.
stinato incaricato d'affari per la Svizzera in Mi- MARCELLO di Venezia. — Capostipite di

lano presso quel governo, e proseguì in quell'uf- quest' antica ed illustre famiglia fu un Giovanni

ficio anche presso il governo austriaco fino al 1." di Piero detto Belletto, il quale' fu uno di coloro

Apr. 1854 nel qual dì mancò di vita. — Fu l'ul- che facendo parte dei consigli annuali anteriori al

timo della sua famiglia e lasciò gran parte delle 1297, alla serrata del Maggior Consiglio venne
sue sostanze al Comune di Locamo. — Arma: considerato nobile veneziano con tutta la sua di-
Inquartato; nel 1.» e 4.° d'azzurro, ad un cam- scendenza. — Nicoiò eletto doge di Venezia nel
panile di rosso, aperto e fincstrato di nero, colla 1 473. — Cinque furono procuratori di S. Marco.
campana dello stesso nel piano superiore, ci- — Molti ambasciatori, elettori di dogi ecc. —
mato da un tetto accuminato; nel 2.» e 3.° di Giovanni di Andrea, essendo dei capi del Consi-
rosso all' albero terrazzato di verde ; sul tutto glio dei X. molto si adoperò nel reprimere la con-
d'oro, all' aquila di nero, coronata del campo, ac- giura del doge Marin Faliero; Andrea di Vettore
compagnata in punta da tre plinti coricati di capitano e poi duca di Candia morì nel 1404 vit-
rosso, 2 e 1. tima del suo zelo nel soccorrere que'cittadini ber-
MARCEGALIA o MARCEGAGLIA di Vero- sagliati dalla peste; Pietro di Jacopo-Antonio fu
na. — Famiglia potente che nel 1227, dopo la viceré di Cipro., reggente di Candia e otto volte
morte di Mastino della Scala, ebbe gran parte provveditore generale, conquistò il Polesine nel
nell'elezione del fratello di lui Alberto a capita- 1482 e fece molte altre militari imprese; Loren-
no del popolo veronese. Nel 1584 Domenico ot- zo di Andrea, il maggior capitano di mare della
tenne l'aggregazione al Consiglio nobile di Vero- famiglia, dopo molte imprese militari, fu eletto

na; un Mareegaglia fu maestro di Antonio della nel 1655 generalissimo disila flotta e morì nell' an-
Scala. — Arma: Spaccato d'azzurro, ad una stella no seguente vincendo contro i Turchi la famosa
d'oro e di verde pieno, alla fascia increspata, battaglia dei Dardanelli. — Molti arcivescovi c
spaccata increspata di rosso su argento attra- vescovi, letterari ed artisti di merito. — Fin dai
versante sulla partizione. — Alias: IT azzurro, primi anni del XVI secolo i Marcello ebbero l'in-

alla fascia increspata, spaccata d'argento su rosso, vestitura della baronia di Viaro, della signoria
ed accompagnata in capo da una stella d'oro. di Canacades, Sirades, Poleca, Rappa, Giunadcs,
MARCELLESI di Fuligno. — Arma. — In- Liapadcs, e di altri sedici villaggi. — Arma: D'az-
terzato in fascia, d'azzurro, di rosso c d' azzurro, zurro, alla banda ondata d'oro.
a sei rose d' argento, 2, 2, 2; col capo di rosso, MARCHE (du) di Villannva (Aosta). — Ar-
al palo d'azzurro, abbassato sotto un altro capo ma: Partito d'azzurro e d'argento, al sole dall'u-
MAR — 74 — MAR
no all'altro, d'oro sull'azzurro, di rosso sull'argen- di Granatello pervenutogli da casa Ruffo e quello
to. — Cimiero: un braccio armato impugnante di Barone di Pietrogoliti. — Arma: D' oro, alla

una lancia. — Molto: forti fide. fascia d'azzurro, caricata da una stella di otto
MARCHELL1 di Alessandria. — Era delle raggi del campo.
guelfe del Comune e possedeva nel quartiere di MARCHESE di Palermo. — È un ramo della
Rovereto una piazza. Aveva inoltre il padronato precedente derivato da Carlo, uno dei figli del
di nomina del primicerio della cattedrale, la qual primo principe della Scaletta. Cotesto Carlo passò
carica era stata instituita dal Can. Giovanni nel prima in Licata è quindi si stabilì in Palermo.
1499. —
Arma? — Altra famiglia omonima à pur fiorito in que-
MARCHIENTI di Verona. — Arma: Di azzurro, sta città, proveniente da Napoli, congiunta per
al capriolo d' oro, accompagnato da tre archi dello matrimoni coll'altra dei baroni della Scaletta. —
stesso, i due del capo costeggianti il capriolo. Arma: D' azzurro, ad un braccio armato impu-
MARCI1ESAN del Piemonte Baroni di Roc- — gnante una palma di verde, sormontato da due
casparviera — Arma: Inquartato; nel l.o e 4.° stelle d'oro.
partito di rosso e d'oro; nel 2.* e 3.» partito MARCHESE di Napoli.' — Di origine longo-
d'oro e di nero, il primo ad un leone coronato, barda, discesa dalla famiglia di Molise e propria-
il secondo ad una stella, dell'uno nell'altro. mente dal Conte Alfano detto Marchese. Ha pos-
MARCHESANA di Sicilia — Capostipite di seduto 43 feudi, due marchesati, un ducato e tre
questa famiglia in Sicilia fu un Pietro castellano principati, ed à goduto nobiltà in Napoli fuori
di Catania sotto re Martino; Giovanni, di lui fi- seggio, in Capua, in Roma ecc. ed à vestito l'a-

glio, castellano di Jaci sotto re Alfonso; Giacomo bito del S. M. O. Gerosolim. nel 1581. — Arma:
regio cavaliere e senatore di Catania nel 1475; D'argento, a tre pali ondati d'azzurro, colla ban-
altro Giovanni senatore della stessa città nel 1571. da d' argento, caricata di tre leoni passanti di
— Arma: Spaccato innestato, merlato d' oro e di rosso, attraversante. — Alias: D' argento, a due
nero di sei passi. fascio ondate d'azzurro, accompagnate nella punta
MARCHESE o MARCHESI di Genova — Ori- da due voli spiegati di nero.
ginaria di Forlì, trapiantata in Liguria dai fra- MARCHESE di Salerno. — È un ramo della
telli Andrea e Giovanni, i quali si stabilirono poi precedente ascritta al seggio di Portaretese in
in Genova nel 1420. Quivi furono ammessi nel Salerno. — Andrea regio consigliere e castellano
numero dei patrizi, ed Andrea ebbe seggio fra di Salerno nel 1322. — Arma: D'azzurro, al leo-
gli anziani nel 1 337 e 1339 — Francesco, figlio ne d'oro.
di Giovanni che fu capo della celebre ambasceria MARCIIESELLl di Ferrara. — Assai antica
mandata dai Genovesi a Giovan-Galcazzo Duca e potente famiglia che a capo dei Guelfi fu emula
di Milano quando lo riconobbero per sovrano, ed dei Torelli. — Si estinse alla fino del XII secolo
andò quindi legato a Ferdinando re di Castiglia passandone il dovizioso retaggio ed il primato
nel 1472, a Luigi XI re di Francia nel 1475 ed della fazione negli Estensi. ( Vedi Adelardi). —
al Pontefice IV. (Estinta nella famiglia Pasqua). — Arma ?
Arma: Partito d' azzurro e d'argento, colla ban- MARCIIESELLl di Bologna, — È un ramo
da di rosso attraversante. della precedente. — Jacopino nel 1257, Rodolfo
MARCHESE di Messina. — Famiglia nobile nel 1315 e Michele nel 1 336 furono degli anziani,
antica originaria della Lombardia. — Furono suoi ed il primo di essi, mentre sosteneva quella ca-
progenitori in Sicilia Alberico ed Ugo ne capitani rica, ricevette consegne di terreni per la fabbrica
di Giorgio Maniaca esarca di Sicilia nei 1000, e del ponte sul Reno. — Arma: D'azzurro, al monte
da essi derivò un Riccardo che fu ai servigi del di sei cime d'argento movente dalla punta, sor-
buon Guglielmo e castellano di Taormina — Ra- montato da un leone d'oro tenente una clava di

ulo suo fratello si stabili in Napoli dando origine nero ;


col capo d'Angiò.
ad un altro ramo della famiglia — Salimbene, fi- MARCHESI di Bologna. — Arma: Spaccato
glio di Riccardo, fu valente dottore, segretario e di rosso e di verde, colla fascia d' oro attraver-
consultore dei re Ludovico o Federico III, da cui sante sulla partizione; col capo d' oro, caricato
ottenne nel 1360 e 1360 i feudi di Malgini, Bi- dell' aquila di nero, coronata del campo.
miaini e Biniscari. Altro Salimbene fu signore MARCHESI di Cremona. — Un Cristoforo
della Scaletta nel 1399, poi straticò di Messina, Marchesi, nel 1626 venne ascritto al Collegio dei
maestro razionale nel 1415, protonota ro del re- notati di Cremona. — Arma?
gno nel 1422; Giovanni Vescovo di Patti nel 1494; MARCHESI di Forlì. — Un Marchese, il quale
Francesco fu il primo principe della Scaletta nel viveva nei primi anni «lei XIII secolo fu il capo-
1014, la cui linea si estinse con Felicita moglie stipite di quest' antica e nobile famiglia che da

di Giovanni Vcntiuiigliii marcii, di Geracc. — Il lui prese il nome. — i Figlio di Marchese fu Ni-
raiaa tuttora forcute gode del titolo di March. colò dal quale provenne Marchese II padre di Già-

MAR MAR
comò che fu cav. aurato nel 1401, di Taddeo co- 1762 al Consiglio nobile di Udine, ottenne la con-
lonnello della cavalleria milanese per Filippo-Ma- ferma di sua nobiltà per sovrana risoluzione 9
ria Visconti alla liberazione di Fano nel 1433, e Die. 1819. — Arma ?

di Francesco che continuò in patria la propria di- MARCHETTI di Brescia. - Carlo VI Impe-
scendenza. — Nicolò, dotto giureconsulto, governò ratore, con diploma 17 Giù. 1737 concesse il ti-

parecchie provincie dello stato pontificio, e fu in- tolo comitale a Giambattista Marchetti col diritto

ternunzio apostolico di Clemente Vili presso il di trasmetterlo ai nipoti (Estinta). — Arma : Di


Duca di Savoia; Giambattista cav. aurato, conte rosso, alla fascia d'argento.
latcranense e giureconsulto; Michele Vescovo di MARCHETTI d'Ivrea. — Originari di Stram-
Sarsina nel 1682; Sigismondo Cav. di S. Stefano bino, e trapiantati in Romano furono nobilitati il

segnalossi nella' guerra di Candia e risiedette per 17 Mar. 1548 nella persona di Marchetto citta-
più anni fra i 12 cavalieri del supremo Consiglio; dino d' Ivrea procurat. fiscale generale in Pie-
Giulio-Cesare aggregato alla nobiltà ferrarese nel monte. Lo stesso Marchetto nel 1573 fu aggre-
1719; ed Antonio in questo stesso anno vestì l'a- gato al consorzio di S. Martino ed ebbe investi-
bito del S. M. 0. Gerosolim. — Un ramo di que- tura della valle di Castelnuovo e di Baio il 24
sta casa à pur fiorito in Ferrara. (Estinta). — Mar. 1579. Marco-Emilio Marchetti de' conti di
Arma: D'oro, al capo-palo d' azzurro caricato da S. Martino per atto 3 Lug. 1599 aveva cessione
sette stelle d'oro, 5 in palo e due nei cantoni del per sè e compagno eligendo da un nobile S. Mar-
capo. — Un ramo di questa casa usava 1' arma tino, della giurisdizione di Muraglio, Campo e di
seguente: Spaccato, nel 1 .° d'azzurro, ad un gatto altre terre della valle di Castelnuovo, di Chy e
nascente d' argento, movente dallo spaccato, te- di Brosso. — Egli elesse a compagno, nel 1601

nente fra le sue zampe un giglio d'oro, ed ac- Marco-Antonio Marchetti suo cugino residente in

compagnato in capo da tre gigli dello stesso po- Muraglio. — Arma: Spaccato; nel 1° di rosso, al

sti frà i quattro pendenti di un lambello di ros- leone d'oro; nel 2.° rombato d'oro e di rosso.
so ; nel 2.° fasciato di rosso e d'argento di quat- Cimiero: Un leone tenente colla branca destra una
ro pezzi. mazza d'armi, il tutto d'oro. — Motto: virtute,
MARCHESI di Mantova. — Originaria di Can- GLORIA PARTA.
neto, fu nobilitata dal Duca Ferdinando-Carlo di MARCHETTI di Mantova. — Arma: Di ros-
Mantova con diploma 20 Gennaio 1667. — Gio- so, all'aquila d'argento.
vanni-Battista fu creato conte da Carlo Vi Im- MARCHETTI di Padova. — Aggregata nel
peratore il 7 mar. 1739. — Un ramo di questa 1670 al Consiglio nobile di Padova, ottenne la

famiglia fiorisce tuttora in Ungheria. — Arma? conferma di sua nobiltà con sovrana risoluzione
MARCHESI di Modena. — Originaria di Car- 9 Die. 1819. — Arma?
pi, ed ascritta al patriziato modenese prima del MARCHETTI di Trento. — Creati nobili ba-
1306. — Arma: Di nero, a tre bande d'argento; varesi il 14 Giù. 1808. — Arma: D' azzurro, ad
col capo del secondo, caricato dalla lettera M un albero di pomi d'oro, fruttato di cinque pezzi
maiuscola di nero. dello stesso, 2, 1 e 2, posto sopra un poggio di
MARCHESI del Monferrato. - Arma: Spac- tre cime di verde, il fusto sostenuto a destra da
cato di rosso c d'argento. — Cimiero: Un brac- un leone rivolto d'oro, e a sinistra da un grifo
cio d'argento impugnante una spada fra le corna dello stesso; il detto albero attraversante <ySopra
di cervo. un capriolo alzato d'argento.
MARCHESINI di Bologna. — Arma: D' az- MARCHI di Conegliano. — Antica famiglia
zurro, a due caprioli d' oro, il primo sostenente che dopo dr aver appartenuto, dal I42I ni 1 450,
un leone dello stesso. al Consiglio nobile di Conegliano, si trasferì in

MARCHESINI di Lcgnago.— Arma: Di nero, Serravalle, ove fu pure ascritta a quel Consiglio,
ad uno scoglio d'oro movente da un mare d'ar- e che essendo nel 1799 ritornata a Conegliano fu
gento, accompagnato in capo da tre stelle male nuovamente ammessa al detto Consiglio. — Ot-
ordinate del secondo. tenne la conferma di sua nobiltà con sovrana riso-
MARCHESINI di Vicenza. — Confermati nella luzione 30 Lug. 1820. — Arma?
loro nobiltà il 13 Giù. 1852. — Arma: Di rosso, MARCHI di Ci •ema. — Capostipite di questa
alla bilancia d'oro; col capo dello stesso caricalo famiglia fu un Giovanni-Antonio che nel 1402 ap-
di un palo d'azzurro sopraccaricato di una stella postata una spingarda nella chiesa della SS. Tri-
d'oro. — Alias: Partito; nel 1.° spaccato d' ar- nità, ferì Gentilino Soardo sul castello d'Ombriano,
gento e di rosso; nel 2." d'azzurro pieno; ad un e nello stesso anno capitanando i guelfi di Cre-
albero di verde terrazzato dello stesso attraver- mona prese Castnlleone di cui fu fatto governa-
sante sulla partizione, e sinistrato da un leone tore da Ugolino Cavalcabò signore di Cremona.
d'oro sull'azzurro, rampante contro il busto. — Questa casa à prodotto parecchi ingegneri mi-
MARCHETTANI di Udine. — Ascritta nel litari. Un Antonio cominciò la costruzione delle

MAR — 76 - MAR
nuove mura di Crema nel 1488; un Lodovico fu MARCHIONI di Modena. (Estinta). — Arma:
ingegnere del March, di Mantova, ed è molto ce- Inquartato; nel l.° e 4.° d' oro, alla lettera M
lebrato nella storia come ingegnere militare il majuscola di nero; nel 2.° e 3.° d' azzurro, a due
famoso Francesco Marchi. — Arma? sbarre d' oro, caricate ciascuna di una palma di
MARCHI di Ferrara. — Appartiene a questa verde posta in palo; sul tutto di rosso, all'ancora
casa il Padre Bartolomeo dell'Ordine de'predica- di nero, posta in palo.
tori, insigne teologo che occupò la prima catte- MARCHIONNESCHI di Guardistallo (Toscana).
dra di teologia in patria dove morì nel 1664. — Originaria di Torino. — Un Tommaso nel

Arma: Un leone tenente colle branche anteriori 1359, per aver prestato rilevanti servigi ad Odo-
un marco da stadera. ardo III re d'Inghilterra, fu da questo decorato
MARCHI di Milano. — Arma: D'argento, al dell'Ordine della Giarrettiera. — Verso ,
la metà
leone di rosso tenente una picca d'argento fustata XVIII secolo questa famiglia si trapiantò in To-
al naturale in palo, sinistrato da un secchiello scana e fissò sua stabile sede in Guardistallo nella
d'oro; col capo cucito d'oro, all'aquila di nero co- provincia di Pisa, ove si è resa benemerita per
ronata del campo. istituzioni industriali e di beneficenza. — Arma:
MARCHI del Napoletano. — Investita prima D'azzurro, al leone passante e rivolto al naturale
dell'anno 1732 dei feudi di Turri e Modio in A- movente dalla pianura erbosa e sostenente col

bruzzo, e riconosciuta nella sua nobiltà dalla R. dorso uno scudetto di rosso, al sinistrocherio ve-
Commissione dei titoli nel 1843. — Arma? stito di verde guarnito di bianco movente dal

MARCHI (de) del Piemonte. — Consignori di fianco sinistro ed impugnante colla mano di car-

Piverone. — Arma: D'argento, alla banda d'az- nagione una spada in alto sormontato da tre gi-
zurro, accostata da sei stelle di rosso, tre per gli male ordinati d'argento; caricato di tr<» stelle

parte, ordinate in banda. — Cimiero: Una co- di otto raggi d'azzurro. — Motto: Enlis Thomas.
lomba d'argento tenente nel becco un ramo d'o- MARCHISIO di Modena. — Originaria di Pa-
livo al naturale. — Motto: innocenti A. lermo, donde il conto Giambattisaa si trasferì in

MARCHI di Sanseveriìio (Marche) Arma : Di Torino, e quindi a Modena, ove nel 1750 era
rosso, al monte di sei cime d'oro, sormontato da chiamato dal Duca Francesco HI d' Este, che
una cometa dello stesso posta in palo. conferiva a lui e a'suoì discendenti la qualifica
MARCHI di Serravallc (Veneti»). — Aggre- di cittadino modenese con tutte le prerogative
gata nel 1590 al Consiglio nobile di Serravallc, dei nobili originari. — Il conte Filippo-Giuseppe,
ottenne la conferma di sua nobiltà con sovrane figlio del precedente, fu ambasciatore del Duca
risoluzioni 4 Ag. 1820 e 6 Mag. 1821. — Arma? di Modena a varie Corti di Europa, poi ministro
MARCHI di Toscana. — Arma : Di rosso, allo di stato del suddetto Duca nel 1780, quindi sotto

scudetto d'argento, caricato di una fascia di nero. il Duca Ercole HI ministro di gabinetto per gli
MARCHI di Verona. — Famiglia antica, la affari esteri. Giuliano suo fratello fu inviato re-
quale nel 1522 fu aggregata al nobile Consiglio sidente alla corte di Vienna. — Questa famiglia
di Verona. — Alessandro celebro avvocato nel è stata feudataria del castello di Massa di Mon-
4 486. — Arma: Inquartato; nel 1." c 4.» d' ar- tefiorino nelle montagne del Modenese. — Arma:
gento, al leone d'azzurro, armato e lampassato di D' azzurro, alla sbarra di rosso, sormontata da
rosso, quello del 4." rivolto; nel 2.° c 3.° di ros- un leone d' argento rivoltato e passante, ed ac-
so, alla fascia d' azzurro bordata d' argento. — compagnata da tre stelle dello stesso male or-
Alias: Di verde, all'aquila d'argento rostrata e dinate.

membrata di rosso. MARCHISIO del Piemonte. — Da un certifi-

MARCHIASSI o MARCIOSA di Verona. — cato dato da Torino 26 Sett. 1687, sottoscritto


Famiglia registrata in un elenco di case antiche, Horgonio, risulta che è stato consegnato il seguente
alcune anche nobili, ma non ascritte al nobile stemma dal capitano Tomaso Marchisio ed ammesso
Consiglio, che formano la seconda parte di un dai delegati del Duca di Savoja. Arma: Partito —
blasone veronese. — Arma: Partito; nel 1.° d'oro, di rosso e di nero, ad una banda d'oro. — Cimiero :

alla mezz'aquila di nero rostrata c membrata di Un uomo armato con elmo e spada d'argento. —
rosso coronata d' oro, movente dalla partizione; Molto: FACTA ET FATA FAVERUNT.
nel 2.° bandato innestato d'oro e di russo di otto MARCHISIO del Piemonte, Conti di Salber-
pezzi. trand. — Arma: D'oro, al pino di verde, frutta-
MARCHIO di Lurm. — Arma: D'azzurro, to al naturale, sradicato, accostato da due stelle

alla ruota di otto raggi d* oro, accostata da tre di rosso. — Motto: in larore quies.
stelle di otto raggi dello stesso, 2 in capo ed una MARCHISIO di Torino, Conti di Pallières. —
in punta. Arma : D'azzurro, al compasso d'oro, aperto in ca-

MARCIIIONI di Genova. — Arma: Inquar- priolo, accompagnato da tre stelle dello stesso.

tato, dentato d'oro e d'azzurro [alia* di rosso). — Cimiero: Una fanciulla ignuda, tenente colla

MAR - 77 — MAR
destra un compasso e colla sinistra una bilancia siglio nobile veronese. Arma: Spaccato di ros-

d'oro. — Motto: tempore et mensura. so e d'argento, alla fascia d'oro attraversante sullo

MARCIANESI di Forlì — Questa famiglia spaccato, ed al levriero rampante d'argento, col-


appartenne al Consiglio nobile della sua patria, larinato d' oro, attraversante sul tutto.

e ne fu capostipite un Antonio che nel 1443 eb- MARCO LINI di Fano — Antica ed illustre
be la cestellania di Forlimpopoli da Antonio Or- famiglia, che ebbe molta autorità in patria e ne

delaffi signore di Forlì. — Giambattista egregio occupò in ogni tempo le primarie cariche — Gio-
giureconsulto podestà di Sassuolo nel 1598. (E- vanni creato Vescovo di Nocera nel 1444. — Ha
stinta). — Arma: D'oro, al fiume in banda al na- vestito l'abito del S. M. 0. Gerosolim. nel 17....
turale scorrente sopra uno scaccato di rosso e del nella persona di Giuseppe figlio del Bali dell' Or-
campo, e cimato in capo da un'aquila coronata dine Milit. di S. Stefano, il quale per ben due
di nero. volte sostenne la gran prioria del convento nel
MARCIANO di Napoli. — Originaria della ter- 1602 e 1620, e si rese benemerito dell'Ordine
ra di Durazzano, fu portata in Napoli nei primi fondando, insieme al fratello Matteo, il baliaggio
anni del XVII secolo, da un Marcello che il Re creò di Fano, cui assegnò ne' suoi beni una ricca dote
nel 1623 r. consiglieredel Consiglio di S. Chiara. — con atto 19 Mag. 1599. — Questa famiglia è fre-

Per eredità ebbe questa casa il ducato di Mirabello. giata del titolo comitale, ed un ramo di essa fiori-
— Marciano fu viceconsole e nel 1655 reggente sce tuttora in Austria. — Arma: D' argento, alla

la r. cancelleria.— Andrea vestì l'abito del S. rosa fiorita di rosso, bottonata d'oro, gambuta e

M. 0. Oerosolim. — Giov. Francesco fu avvo- fogliata di verde; col capo d'azzurro, sostenuto
cato fiscale della r. Camera della Sommaria, e dalla riga di rosso caricato da cinque gigli d'oro.
quindi reggente del Consiglio d'Italia in Spagna. — Alias: D'argento, ad una fascia d'azzurro, ca-
Francesco, figlio del precedente, fu giudice di Vi- ricata di tre gigli accostati d'argento; il bordo
caria, r. commensale e reggente del Consiglio d'I- superiore della fascia consiste in un lambello di

talia nella corte di Spagna. — Arma? quattro pendenti di rosso, e l' inferiore in un bu-
MARCIPAGANI di Venezia. — Arma: Fa- rellato dello stesso; la fascia accompagnata in

sciato d'argento e d'azzurro di quattro pezzi; le punta da un ramo di rose posto in fascia, fustato
fascie d' argento caricate di tre croci ricrociate e fogliato di verde, fiorito di un sol pezzo di rosso.
di rosso, 2 e 1. MARCUCCl di LÒcca. — Arma : D' azzurro,
MARCO di Comiso (Sicilia). — Con diploma alla banda d' oro, accompagnata da due stelle di

22 Mar. 1643, il re Filippo IV di Spagna e III otto raggi dello stesso, una in capo ed una in

di Sicilia concesse in feudo al Dott. Giovanni punta; con un libro chiuso di rosso, i margini
Marco di Comiso per sè e suoi in perpetuo la d' azzurro, ed i fermagli d' argento, attraversante
terra di Corallo con titolo di barone e con tutti sulla banda.
i diritti, privilegi ed onorificenze della nobiltà. — MARDERI di Udine. — Arma: D'argento, al

(Estinta). — Arma? gallo al naturale.


MARCO (de) di Genova. — Arma : D'azzurro, MARE (da) di Venezia. — Arma : Inquartato;
alla banda d'argento dentata, caricata di un leo- nel 1» e 4° di rosso, a tre bande d'oro; nel 2°
ne d'oro, per inchiesta, tenente colle branche an- e 3° d'oro, ad un poggio di tre cime d' azzurro,
teriori un ramo di canna di verde in palo. movente dalla punta. — Alias: Di rosso, alla
MARCO o DI MARCO di Messina. — Origi- banda d'azzurro bordata d'argento, con due col-
naria di Spagna, à fiorito fra la nobiltà di Mes- line di tre cime d'oro moventi dai fianchi destro
sina nei secoli XV, XVI e XVII: — Arma: Spac- e sinistro della banda.
cato; nel i.o di rosso pieno; nel 2.° d' argento, MARELLI e MARELLO di Maglione (Piemon-
a tre fusi d'azzurro, accollati in fascia. te). Conti di Verde e Conti di Baio. — Arma:
MARCO (de) di Nola. — Aggregata nel 1798 Spaccato; nel l.« d'azzurro, alla, stella d'oro;
al patriziato della città di Nola, fu riconosciuta nel 2.o mareggiato d' argento e di verde. — Ci-
nella sua nobiltà nel 1837. — Arma? miero: Un drago colle ali aperte. —- Motto: In-
MARCOALDO di Moncalieri (Piemonte). — nocua vigila.
Arma: D' argento, alla banda di rosso, — Ci- MAREMONTI di Lecce. — Illustri patrizi lec-
miero: Una mano di carnagione impugnante una cesi che ebbero grande autorità in patria. —
spada al naturale in sbarra. — Motto : della ment. Francesco avendo sposato Violante de Laha figlia
MARCOBRUNI o MARCABRUNI di Verona. di Giovanni castellano nel castello di Lecce, la
— Famiglia molto antica che nel 1279 diede il quale gli portò in dote nel 1423 once 400 per
notaio Brando consigliere di Verona. Forse di- — le quali il marito obbligò il casale Botranco. —
scese da essa il giureconsulto Girolamo. — Un Roggero e Tommaso nel 1288 furono chiamati
altro Girolamo nel 1560 fu vicario pretorio a prò scrvitio Curiae tra i baroni della provincia.
Belluno. — Marco nel 1582 ebbe posto nel Con- — I,o stesso Ru?goro nel 1335 otteneva il rpgio
MAR — 78 — MAR
assenso per la donazione dei feudagli di Poggiardo nico nel 1588 era in Torino chirurgo ed aiutante
fatta a suo figlio Adinetto dalla sua ava Mabilia di camera del principe figlio del Duca Carlo-Ema-
de Baro. — Lodovico, nel 1378 difese la città di nuele I; Giovan-Battista Cav. Mauriz., nel 1653
Lecce contro i Brettoni della Compagnia bianca fondò una commenda sopra di un podere situato
capitanata da Giovanni llawckwood, e le bandiere nel territorio di Dogliani, fu custode del castello

da lui guadagnate in quel fatto d'armi furono de- di Moncalieri, comprò dai Capris parte del feudo
positate nella chiesa di S. Eligio. — A Campi- di Castellamonte nel 1673 e se ne intitolò conte.
Salentino, die fu uno dei feudi di questa fami- — Il conte Vincenzo fu insigne letterato e poe-
glia, sorge un monumento sepolcrale, nella chiesa ta, ed il suo poema latino de Phtysi gli procac-
collegiata con statua e colla seguente iscrizione: ciò a buon diritto la fama di uno dei più felici

B. C. 0. U. Bellisario AJarcmontio Proceri Cam- imitatori di Virgilio. — Arma eguale alla pre-
piarum nobilitate, armis et fide praestanti obiit cedente.
A. a Cr. Nat. MDXV1II, id. Mart. — Arma? MARENCO di Mondovì. — Appartiene al più
MARENCO di tossano. — Furono antichi si- antico patriziato di Mondovì, alla cui amministra-
gnori di Trezzo e di altre terre e castelli vicini zione comunale ebbe sempre precipua parte. Fu-
ad Alba, di Bivo e di Romanisio, investiti di feudi rono baroni della Turbia, conti di Roccaforte, di
dagl' imperatori Federico I, Federico li e Roberto Prea e di Baracco, e marchesi della Bottega. —
re di Sicilia. Si stabilirono in Fossano allora Sul finire del XIV secolo un'altra famiglia Ma-
quando venne fondato questo Comune e furono renco, e. probabilmente agliata della precedente,
una delle dodici nobili famiglie di quella città, si stabiliva in Mondovì nella persona di Costanzo
dette di platea. Un Pietro Marenco, nel 1247 fu che veniva tosto ammesso tra gli amministratori
uno degli arbitri tra Fossano e gli Operti consi- del Comune, ed al quale furono affidati uffici, che
signori di Salinoli!', Villamairona e Ricrosio, e tra furono pure esercitati da' suoi discendenti. — Nel
Fossano e i Bolleri, altri signori delle stesse ter- 1483. Costantino Vescovo di Acqui; e Giacomino
re. — I Marenco, da Fossano si diramarono in Vescovo prima di Saluzzo nel 1627, quindi nel
Mondovì, Dogliani, Bra, e nel contado di Borgo- 1635, trasferito al vescovato di Nizza. — Arma:
gna. — Quei rimasti in Possano furono potenti eguale alla precedente.
per modo che verso il 1335 collegatisi coi Costa- MARENE di Bairo (Piemonte). — L' avvoca-
forte e cogli Ancina potettero tener testa alla cato Giovanni.-Enrico il 10 Ag. 1722 acquistò il

potente famiglia Santa Giulia contro la quale so- feudo di Crova con titolo comitale, e poco dopo
stenne molti fatti d'armi; ma per la mediazione di quello di Pecello. — Arma: D'azzurro, alla croce
Caterina di Vienna vedova del Prin. Filippo di di S. Andrea d' oro, accompagnata in capo e in

Acaia riconciliaronsi coi rivali. — Arma: Di ros- ambedue i fianchi da una conchiglia d' argento,
so, al leone d'oro attraversato da tre cotisse d'az- e in punta da un giglio d' oro.

zurro poste in banda. — Cimiero : Un moro in MARENGHI di Parma. — Originaria di So-


ricco giubbetto a striscio dei colori dell'arma, iscol- ragna. — Appartiene a questa famiglia il famoso
lato, dalle maniche corte, che non raggiungono Riccio da Parma uno dei tredici combattenti ita-

il gomito, fatte a campana, serrato alla vita con liani alla sfida di Barletta, per nome Domenico,
una cintura d'azzurro; il quale Moro à la fronte ma appellato col nome del padre Biccio, che fu

cinta di rosso, colla mano destra brandisce un allievo nell'arte della guerra del celebre Colleoni
troncone d'oro, e colla sinistra tiene un nastro e da ultimo milite di Ludovico Sforza, pel quale
su cui sta scritto il Motto : Tal se me pensa ra- diede la vita nella battaglia del Taro. (Estinta
TER CHE SE REPENT. nel XVI secolo). — Arma: D'azzurro, alla croco

MARENCO di Bra (Piemonte). — È un ra- piena d'argento, caricata nel centro da un riccio
mo della precedente, che si trova stabilito in Bra al naturale.
verso la fine del XIV secolo, ed un Marenco Ma- MARENZl di Lombardia. — Arma antica :

renco si trova fra i Consiglieri di quel Comune D'oro all'aquila di nero, coronata del campo. —
nel 1392, e dopo lui molti altri della famiglia e- Alias: Inquartato; nel 1° e io d'oro, all'aquila
sercitarono In stesso ufficio e le cariche più emi- di nero, coronata del campo; nel 2° e 3° d' oro,

nenti. — Antonio, senatore, avendo sposato Anna- a tre bande scaccate d' azzurro e d'argento. —
Elia-Rosalia del Capitano Giorgio Falletti venne Divisa: Virtute, iiau'> fatis.

in possesso della quarta parte del feudo e giuri- MARENZl di Trieste. — Originaria di Ber-
sdizione di Monomio di cui fu investito, insieme gamo, trapiantata in Trieste verso il 1560 da
alla moglie il 31 Lun. 1773. — ,ll toro primoge- Luigi che ebbe la carica di luogot. cesareo, e

nito, Giulio-Cesare, portò il titolo di Conte di quella di consigliere dell'Arciduca Carlo, e fu

.Monomio, fu dott. di le^i e sindaco di Torino capitano di cento soldati, co' quali andò in Cro-
nel 1810. — Aiima: eguale alla precedente. azia per combattere contro i Turchi. — Giov.-
MARENGO di IMìffliani (Pittinoli te). — « Dome- Paolo e Cesare vestirono l'abito del S. M. O. Ge-
MAR — 79 — MAR
rosolino., il primo nel 1636 e l'altro nel 1660. — tori della libertà. Ebbe inoltre questa famiglia
Antonio Vescovo di Pedina e quindi di Trieste. parecchi senatori, ambasciatori, dottori ecc. —
— Con diploma 15 Sett. 1654 i Marenzi furono Arma: D'azzurro, al leone d'oro tenente colle
creati baroni del S. R. I., e con altro diploma 4 branche anteriori un ferro da cavallo d'argento;
Giù. 1864 furono confermati marchesi di Valle col capo d' Angiò.
Oliola, conti di Tagliuno e Talgate e baroni di MARESCALCHI di Vicenza, — Arma: D'az-
Marenzfeld, di Schoneck e del S. R. I. — Arma: zurro, alla fascia di rosso caricata di cinque gi-

Inquartato; nel 1° e 4° d'azzurro, ad una palla gli d'oro, accompagnata iu capo da un'aquila di
alata d' argento ; nel 2° e 3° di rosso ad una bi- nero rostrata e membrata di rosso, ed in punta
scia ondeggiante d'argento in palo, coronata d'o- da un leone d'oro tenente fra le sue branche un
ro. Sul tutto uno scudetto inquartato e timbrato ferro da cavallo d' argento.

da una corona; nel 1° e 4° d' oro, all' aquila di MARESCALLI di Lecce. — Detti pure Ma-
nero; nel 2° e 3° d'oro, a tre bande scaccate niscalchi e Mariscalchi. — Roberto ed Anastasio
d'azzurro e d'argento. — Cimieri: 1° la palla furono militi di Aicardo Conte di Lecce dal 1119
alata; 2» l'aquila; 3n la biscia. al 1133; Guglielmo, Tomaso, Ruggero e Nicolò

MARERI o MARIERl (di) Aquila. — Antica offrirono al re Tancredi dieci uomini d' arme a

famiglia che prese il nome dal castello di Mareri in cavallo per la spedizione di Terrasanta ; Ladislao-
Abruzzo Ultra, da lei posseduto in feudo da tempo Francesco fu barone di Lequile, mastro di casa
assai remoto ed elevato a contea prima del regno della regina Maria d'Enguien che ajutò a fuggire
di Giovanna IL Di poi ebbe anche la contea di dal carcere di Napoli e per la quale aveva com-
Corbaro o Corvaro non molto lungi da Mareri per battuto sotto Taranto contro il re Ladislao; Gu-
eredità della famiglia Bonagiunta di Pappleto. — glielmo fu ciambellano dello stesso re, e prima
Giovanni servì T Imperat. Carlo V, dal quale fu camerario e maestro giurato della città di Lecce;
fatto governatore di Abruzzo. (Estinta nel secolo Fra Guglielmo vestì l'abito del S. M. 0. Geroso-
XVII). — Arma: Di rosso, a tre piramidi d'ar- lim. e nel 1455 fu ambasciatore della sua Reli-
gento, accompagnate in capo da tre rose dello gione al Gran Sultano dei Turchi; un Achille
stesso ordinate in fascia. fondò in patria 1' Ospitale dei Pellegrini. — I Ma-
MARERI di Napoli e di Roma. — Arma: Di rescalli ebbero il marchesato di Arnesano ed i

rosso, a tre gheroni accostati d'argento, cimati feudi di Lequile, Pisanello, Pisignano, Ripacandi-

ciascuno di una rosa dello stesso, bottonata d'oro. da, Strudà, Maglie, Surano, Vanze, Castrignano.
MARESCA di Napoli. — Decorata di alti uf- — Arma : Scacci» to d' oro e d'azzurro.
fici ed investita nel 1733 del feudo di Castellam- MARESCOTT1 di Bologna. — Fin dal 1379
mare della Braga, e posteriormente di altri feudi fioriva questa famiglia in Bologna ed apparteneva
e titoli, fu riconosciuta nella sua nobiltà nel 1840. alla fazione ghibellina. Un Nicolò di Pietro nel
Arma ? 1379 fu ammesso al Consiglio di quella repubblica,
MARESCA di Sorrento. — Antichissima in ed i di lui discendenti fin verso la metà del XVI
Sorrento, fra i cui sindaci dell' anno 1274 si trova secolo coprirono di padre il figlio le cariche pri-
il milite Bartolomeo Marescà. — Arma : D' ar- marie di senatore e di gonfaloniere. Fu una delle
gento, a due fascie di rosso accompagnate in capo quaranta famiglie senatorie di Bologna e quivi
da tre stelle di sei raggi d'oro, colla punta ma- si cstinse nel 1690. — Arma: Fasciato di rosso
reggiata, ad un pesce uscente per metà dalle onde e d'argento di sei pezzi, alla pantera rampante
e che addenta l'esca movente dalla fascia in- al naturale attraversante sul fasciato. — Cimie-
feriore. ro: Un leopardo alato. — Divisa: Loialement
MARESCALCHI di Bologna. — Il primo di SANS DOUTER.
questa casa di cui le antiche carte facciano men- MARESCOTTI di Modena. — È un ramo
zione é un Riceputo che nel 1279 maritò Toma- della precedente trapiantato in Modena prima del
sina sua figliuola a Gherardo da Sampicro. — XV secolo. — Bartolomeo dott. e leggista repu-
Nello stesso secolo troviamo ricordati Pizzncarino tatissimo, nel 1 530 eletto pretore di Parma,
uno dei Savii della compagnia militare de' Lom- fu uno dei revisori degli statuti di Modena, e
bardi nel 1291, e Guerino d' Azzone che fu degli come sindaco generale di quel Comune firmò il 3
anziani nel 1299, e dopo lui altri della famiglia Sett. 1542, Unitamente ai Cardinali Giacomo Sa-
sostennero la stessa carica. — Nel 1347 Giovanni doleto, Gregorio Cortese e Giovanni Moroni, non
di Gualtiero era del Consiglio generale, e Barto- che i conservatori del Comune e gli accademici
lomeo di Bonaventura e Luigi di Giacomo furono modenesi, il Formulario della Fede in-
celebre
del Consiglio dei 400, il primo nel 1376, e l'altro posto ai Modenesi del Papa Paolo III perchè so-
nel 1387. — Matteo di Nicolò nel 1416 fu dei spetti fautori dell'eresia di Lutero. — Estinta
sedici riformatori, l'anno appresso gonfaloniere di verso la fine del secolo
XVIII nella persona di Ma-
giustizia, e nel 1418 fu uno dei dieci conserva- ria figlia d<»l protomedico Errtneps^p eh» pq«on-
MAR — 80 — MAR
dosi maritata al nob. Antonio Vecchi ebbe due so. — Cimiero: Un braccio vestito di verde, im-
figlie di cui la secondogenita, Isabella, che fu e- pugnante un ramo d'alloro. — Motto: Fortittdo
rede testamentaria dell'avo materno Dott. France- ET DECOR.
sco e che essendosi maritata col nob. Pietro Ab- MARGHERITA (de) di Torino. — Luigi, in-
bati di Modena, portò nella famiglia del marito signe professore di diritto, fu creato barone nel
il nome dei Marescotti. — Arma: eguale alla pre- 1844, e fu quindi ministro e senatore. — Arma:
cedente. Partito ; nel 4<> d'azzurro, alla pianta di marghe-
MARESCOTTI di Roma. —È un altro ramo rita fogliata e fiorita di tre pezzi al naturale,
della famiglia bolognese trapiantato in Roma da sradicata ; nel 2° spaccato, sopra d' azzurro, al
Sforza Marescotti per ingiunzione del pontefice gallo ardito e cantante al naturale, sormontafo
Paolo III. Alfonso, figlio di Sforza fu fatto princ. da tre stelle d'oro ordinate in fascia; sotto, di

di Parrano da Clemente Vili; Clarice monaca rosso, a tre fascie contra doppio addentellate d'o-

francescana sotto il nome di Giacinta fu innalzata ro. — Cimiero: Una testa di leopardo d'oro.
all' onore degli altari da Benedetto XIII col ti- MARI (de) di Genova. — È una delle più il-

tolo di beata e da Pio VII con quello di santa. lustri famiglie di Genova, la quale fin dai primi
— Essendosi estinta la famiglia Ruspoli, il Conte tempi della repubblica godette grande autorità,
Francesco Marescotti, erede della medesima, ne ed è noto che un Enrico di questa stirpe fu am-
assunse il cognome, ed un di lui nepote di nome miraglio genovese e vinse l'armata navale dei Pi-
pure Francesco ottenne da Papa Clemente XI il sani. — Oltre molti consiglieri, consoli ed an-
5 Feb. 1709 il titolo di princ. di Cerveteri, e ziani della repubblica, à dato alla patria due ca-
quindi nel 4721 l'altro di princ. della Santa Se- pitani generali, cinque capitani di galera, quat-

de. Da lui discesero un Bartolomeo Cardinale e tro dogi, che furono Stefano nel I660, Girolamo
Gran Priore di Malta nel 4730; un Alessandro nel 4699, Domenico-Maro nel 4707 e Lorenzo nel
Cav. del Toson d' Oro morto nel 4779; un Fran- 4744 e due arcivescovi di Genova, ambedue per
cesco che fu Ciainbcrlano dell' Imp. Giuseppe II, nome Berlingero, creato il primo da Papa Nico-
ambasciat. alla Corte di Napoli, Cav. del Toson d'oro lò II, e l'altro dall' antipapa Nicolò V. — I De
ed ambasciat. per Francesco 1 al Conclave di Ve- Mari furono ascritti all' Albergo Usodemari, ed
nezia nel 4799; ed un Camillo Grande di Spagna ebbero la Corsica in contea ed il feudo di Capo-

che entrò in possesso della contea di Chincon per rosso. — Arma: D'oro, a quattro bande ondate
diritti della moglie Carlotta di Goder figlia del nebulose di nero.
Princ. della Pace erede delle molte ricchezze della MARI (de) di Messina. — È un ramo della

propria madre Maria-Teresa di Bourbon. — (Vedi precedente, la cui nobiltà fu provata presso l'Or-

Ruspoli). — Arma: eguale alla precedente. dine Gerosolim. nel 4 669. — Arma: D'azzurro,
MARESI di Treviso. — ArmA: D'argento, alla alla sirena coronata d'argento, uscente dal mare

banda di nero. dello stesso, fluttuoso di nero, movente dalla punta,


MARETTI di Ravenna. — Famiglia patrizia sormontata da tre stelle d'oro ordinate nel capo.

originaria di Siena, la quale venne ammessa il MARI (de) di Napoli. ramo— È un altro

19 Ott. 4630 nel rango senatorio. — Il primo della famiglia omonima genovese trapiantata nel
di questa famiglia che fu ammesso al Consiglio 4576 da uno Stefano nel regno di Napoli, la quale

nobile fu Giovanni-Battista, il quale, appartenne fu aggregata al seggio di Capuana. Lo stesso Ste-

al magistrato dei Savj. (Estinta nel 4708). — fano fece acquisto del feudo di Assigliano o Tor-

Arma : Di rosso, alla fascia d'oro, accompagnata repenta in Terru d'Otranto, e suo figlio Giam-
in capo da un cane d' argento, ed in punta da battista ne ottenne da Filippo IV il titolo mar-
foglie di vigna d'oro. chionale con diploma 23 Apr. 1641. — Più tardi

MARGARIA di Cuneo. — Arma: Di rosso, Carlo, figlio del precedente, otteneva da Carlo II

a sette pali d'argento ;


col capo del secondo ca- il titolo di princ. di Acquavi va con diploma 31
ricato di due porcospini di nero, linguati di ros- Mar. 4 666. — Oltre il marchesato di Assigliano,

so, affrontati in difesa. — Cimiero: Una giovane à posseduto questa famiglia i feudi di Castelpa-

bionda scapigliata, vestita di bianco, colle brac- gano, Castelvetere, Caviglia, Lariuo, Passoterre-

cia ignude, tenente sopra il capo un nastro col goso, Provido, Sala, Sancolombano, Sanleucio e
motto: Deo sit i.aus. Tolese, non che la contea di Gioia, il ducato di

MARGARUCCl di Sansevcrino (Marche). — Castellanota ed il principato di Acquaviva, ed à

Arma: D'azzurro, alla fascia cucita di rosso, ca- goduto nobiltà in Napoli ai seggi di Capuana e

ricata di tre stelle di otto raggi d'oro, accompa- di Porto, in Messina, in Reggio, in Tropea, e in

gnata in capo da un sole dolio stesso, ed in punta San Pietro in Galatina. — Lorenzo Arcivescovo

da un crescente d'argento. di Benevento creato Cardinale da Papa Innocen-


MAKGHEKIO del Piemonte. — Conti di Ca- zo Vili. —
Arma: Di nero, a cinque bande ne-
mnnrinna. __ Arma : D'argento, alla torre di ros- bulose d'oro.
MAR — 84 — MAR
MARI di Milano. — Arma: D'oro, a sei bande Arma: Spaccato d'oro e d'azzurro, il secondo alla
nebulose di nero. montagna ardente alla sommità, il tutto al na-
MARI di Reggio-Calabria. — Diego de Mari, turale; essa montagna uscente dal mare di verde
dotto giureconsulto, fu sindaco dei nobili nel 4 654; fluttuoso d'argento ; con una fascia in divisa di

Giuseppe protopapa delle Chiesa greca di Reggio rosso attraversante sulla partizione. — Motto:
nel 1635. — Arma: D' azzurro, alla sirena al na- Innocuo mi avversi.

turale, coronata
;
d argento, natante sopra un MARIGNOLLI di Firenze. — Discesa da Ma-
mare fluttuoso al naturale; con tre stelle d'oro rignolle, fu tra le famiglie di primo cerchio, si-
ordinate in fascia nel capo. gnora di torre e loggia, e si trova nel Consiglio
MARIA (de) di Monte San Giuliano (Sicilia). del Comune fino dal 14 99. — Fu di parte guel-
— Arma: Un mare d'argento e d'azzurro sor- fa, e per valore militare si distinse Rustico pe-
montato da una stella di otto raggi d'oro. rito in una zuffa coi Ghibellini nel 4 245. — Du-
MARIA (de) di Palermo, vedi De Maria. rante il governo popolare, dette alla patria cinque
MARIANI di Aquila. — Antica famiglia pa- gonfalonieri di giustizia e ventitre priori tra il

trizia estinta nel X Vili secolo. — Arma: D'ar- 4285 ed il 4 512. — I Marignolli concorsero coi
gento, alla fascia di rosso sostenente due mani Medici e con altre sei famiglie fiorentine all' edi-
appalmate di carnagione, ed accompagnata in ficazione della basilica di S. Lorenzo, e mancarono
punta da tre bande di rosso. in Curzio poeta assai accetto a Maria de' Medici
^- MARIANI di Assisi (Umbria). — Le più an- regina di Francia, nella di cui Corte morì nel
tiche memorie di questa nobile famiglia rimon- 4 606. — Arma: D'oro, alla fascia di nero.

tano all' anno 1441. — Il Dott. Giacomo vicario MARIN di Venezia. — Vennero da Giesolo
di Fuligno per Corrado Trinci nel 4 433 e 4 434, ed erano grossi mercanti che possedevano molti
quindi podestà della stessa città nel 4 436 ed o- vascelli da traffico. — Furono inclusi nella nobiltà

ratore del patrio Comune per la venuta del pon- veneta nel 4 279 al serrar del Consiglio. — Ar-
tefice Nicolò V. — Giambattista podestà di Fa- ma: Di rosso, alla fascia d'argento caricata di al-

briano e poi di Montefalco, uno dei correttori tra fascia increspata d'azzurro. — Alias: D'oro,
dello Statuto municipale di Assisi nel 4 469. — a quattro cotisse increspate d'azzurro ; col capo
Ottaviano medico in patria, quindi in Narni, Spo- di rosso.

leto e Nocera, pubblicò nel 1599 in Perugia uno MARINA di Verona. — Antonio nel 4 550 ed
scritto De Acqua Albula seu de balneo Nuce- Alberto nel 4 629 si trovano ascritti al nobile

riae. — Ludovico scrisse e pubblicò nel 4 637 un Consiglio veronese. — Arma: Spaccato; nel 4" di

opuscolo delle Chiese di Assisi. — Arma: Spac- rosso, ad una colomba d'argento tenente colla sua

cato; nel 4° d' argento, alla branca di leone di zampa destra levata un ramo di olivo di verde;
rosso movente dal fianco sinistro ; nel 2° d' ar- nel 2° piumettato d'argento ; colla fascia di nero
mellino. — Cimiero: Un' aquila di nero, coro- attraversante sullo spaccato.
nata d' oro. MARINANGELI di Aquila. — Famiglia no-
MARIANI di Lucca. — Arma : Trinciato d'ar- bile estinta tra la fine del XVI ed il principio
gento e di rosso, alla banda d' azzurro, caricata del XVII secolo. — Arma: D'argento, alla banda
di tre stelle di otto raggi d' oro, attraversante d'azzurro.

sulla partizione. MARINATA di Narni. — Originaria di Sie-

MARIANIXI di Mortara e di Modena. — na, dove un Andrea fu capo dei Nove, prese il

Stefano Marianini nato nel 1790 a Zeme presso nome del feudo di sua proprietà detto Marinata
Mortara, e morto in Modena nel 4 866, occupò che ora è posseduto dalla famiglia Patrizi di Ro-
per moltissimi anni la cattedra di fìsica nell'Uni- ma. — Arma ?

versità modenese, e fu ascritto a quella nobiltà MARINCOLA di Calabria. — Di origine spa-


insieme a' suoi discendenti stabiliti definitivamente gnuola, fu trapiantata in Italia da un Leonardo
in Modena. — Arma: D' azzurro, alla fascia di che seguì Federico III di Aragoua nel 4 291. Egli
rosso caricata del motto Me Piiysica in lettere era provveditore delle armi per l'acquisto della
majuscole d' oro, accompagnata in capo da un' a- Sicilia ove suo figlio, Rigo o Ricco, ottenne il feudo
quila dal volo abbassato di nero, ed in punta da di Martina nel 4 300. — Per la donazione di al-
due folgori d'oro discendenti da detta fascia e tri feudi si trasse in Calabria e propriamente in

passate in croce di S. Andrea. Bompignano, oggi Taverna, del cui patriziato fece
MARIGNOLI di Spoleto. — Umberto I Re parte, e quindi ammessa nel sedile chiuso di Ca-
d' Italia, con motuproprio 4 7 Mar. 1878, concesse tanzaro. — Oltre il feudo i Martina, i Marincola
al Commend. Filippo Marignoli, senatore del re- anno posseduto le signorie di Falaga, Magliacane,
gno, il titolo di marchese di Montecorona tra- Lochicello, le baronie di Argusto, Sellia, S. Ca-
smissibile per primogenitura maschile, e con al- logero, S. Floro e Soverato, ed il ducato di Pe-
tro decreto del 1879 gli concesse la seguente trizzi. — Annibale Vescovo di Pescara nel 4523;

MAR — 82 - MAR
Giovanni-Paolo Vescovo di Teano nel 1580; Lelio dei riformatori eletti nel 1528 quando per opera
Generale dei Celestini nel 1700. Arma: D'ar- del Capitano Doria si scacciarono i Francesi da
gento, all'ancora di ferro posta in palo, sormon- Genova. — Arma : D' argento, a tre sbarre on-
tata nel capo da due stelle d'azzurro» date nebulose di nero.
MARINELLI di Sanseverino (Marche). — Ar- MARINI d' Ivrea. — È un ramo della prece-
ma: D'azzurro, al leone d'oro, movente dalla punta dente. — 11 March. Claudio, per benemerenze
e sostenente una stella di otto raggi dello stesso, ebbe dal Duca Carlo-Emanuele di Savoja con pa-
accompagnato in capo da tre gigli pure d' oro, tenti 8 Gen. 1623 il feudo di Borgofranco nel cui
ordinati in fascia ; colla banda di rosso attraver- ricinto fece fabbricare un palazzo che fu abitato
sante sul leone. da lui e -dalla sua famiglia fino all' estinzione di
MARINELLI di Sassuolo nel Modenese. — 0- questa nel 172Ó. — Signori di Baio. — Arma:
riginaria di Formigine, trapiantata in Sassuolo D'argento, al capriolo di nero accompagnato da
verso la la metà dei XVI secolo ed ascritta a tre conchiglie di rosso. — Cimiero: Un pelle-
quella cittadinanza il 31 Ag. 1573. — Sebastiano, grino con una "fascia di rosso caricata di bizan-
Canonico e Protonot. Apost. podestà in patria nel tini d'argento ad armacollo, e tenente colla de-
1643. (Estinta sui primi del XVIII secolo). — stra una clava, colla sinistra un nastro col mot-
Arma: D'azzurro, alla barca fornita al naturale, to : Sat V1D1SSE lUVAT.
avente Y albero fiaccato da una folgore lanciata MARINI di Messina. — È un ramo dell'omo-
di rosso, e sulla poppa un uomo di carnagione, nima famiglia genovese trapiantata in Messina da
vestito con una sciarpa del campo, in atto di te- Uberto Marini. — Ha posseduto il ducato di Gual-
ner ferma la vela. tieri e le baronie di Tipi, Protonotaro, Muxani,
MAR1NETTI di Genova. — Arma: D'oro, a Gibellina, Guastarella, Saponara, Longarini, Bur-
due bande ondate nebulose d' azzurro. gilli, Lumpido ecc. — Buongiovanni, frate dome-
MARINI di Altare nel Savonese. — Arma: nicano, ambasciatore del regno di Sicilia al Re
a
D'argento, a tre bande d' azzurro, caricate la 1 Carlo d' Angiò nel 1281 per esporgli le vessa-
a
e 3 ciascuna di tre d'oro, e la seconda di zioni e gli aggravi che da' suoi Francesi si eser-
quattro dello stesso. citavano sui Siciliani ; Pietro ambasciatore del Re
MARINI di Assisi (Umbria). — Originaria di Giacomo al Re Alfonso per trattare la pace nel
Napoli, trapiantata prima in Casagastalda su quel 1289; Antonino stratigò di Messina nel 1457;
di Gubbio, e quindi in Assisi dal capitano Otta- Costantino principe dell' Ordine militare della
viano Marini, di cui il figlio Francesco-Antonio Stalla nel 1660, e Piero, figlio, del precedente,
nel 1664 da Ferdinando Duca di Mantova fu fre- uno dei comandanti le milizie della città di Mes-
giato del titolo di conte estensivo ai fratelli e sina nelle guerre contro gli Spagnuoli del 1672-
discendenti. (Estinta nella famiglia Bonacquisti). 78, che subì da parte dei Merli 1' incendio del
— (V. q. n.) — Arsia : D' azzurro, al mare al na- proprio palazzo e la confisca de' beni. — Arma :

turale movente dalla punta, con una cometa d'oro D' azzurro, a tre fascie ondate d' argento attra-
nel capo. versate da un leone coronato d'oro, alla campa-
MARINI di Brescia. — (Estinta). Appartiene gna scaccata d'azzurro e d'oro di tre file.

a questa casa il P. Marco dei canonici regolari MARINI di Noto. — Da Antonio, che passò
di S. Salvatore, celebre conoscitore e pratico e- a stabilirsi in Noto, nacque Nicolò, il quale ebbe
spositore delle lingue greca, ebraica, caldea ed once 12 d'oro di rendita, e da costui discese Giov-
araba. — Arma: D'oro, con una punta rovesciata Antonio padre di un altro Nicolò che acquistò
del capo di rosso, ad una pianta di tre rose ver- nel 1364 dal re Federico III le gabelle dell'olio,

miglie e bianche. dell'arco e del cotone di Noto, ed altre estese


MARINI della Dalmazia. — Originaria di Je- possessioni. — Arma: eguale alla precedente.
solo, ascritta alla nobiltà di Trau fin dal 1212, MARINI di Orvieto. — Ugolino Marini con-
ed al patriziato di Venezia fin dal 1297. — Ar- sole nel 1068. — Arma?
ma: Di rosso, alla fascia d* argento, caricata da MARINI di Padova. — Aggregata al Consi-

un'altra fascia increspata d' azzurro. glio nobile di Padova nel 1794, fu confermata
MARINI di Genova. — Assai nobile e antica, nella sua nobiltà con sovrana risoluzione del 1

à goduto le primarie cariche della Repubblica. — Ag. 1819. — Arma : D' azzurro, ad un fiore di

Bocmondo fu uno dei consoli nel 1146; Pileo e giglio aperto d'argento.

Domenico furono Arcivescovi in patria, il pri- MARINI di Palermo. — Capo-stipite di que-


mo nel XV secolo ed il secondo ncj susseguente; sto ramo, fu Alessio da cui nacquero Filippo,
Claudio ambasciatore della corona di Francia presso Gian-Simone e Pirro, i quali militarono molti

il Duca di Savnja; Giovan-Paolo fu capo di 24 anni in favore di Re Manfredi. Da Filippo nacquero


ambasciatori che nel 1499 i Genovesi spedirono Giosuè, ed Alessio che servirono i Re Federico II

a Luigi XII re di Francia; e Giovanni fu uno e Pietro II. Un secondo Filippo, figlio di Gio-

MAR — 83 — MAR
suè, nel 1398 ottenne il castello e feudo della MARINONI di elusone nel Bergamasco. —
Gibellina ed i feudi di Musciara e Guastanella. Antichissima per nobiltà, conta personaggi illu-
— Ubertino, dopo essere stato gran cancelliere stri nelle armi e nelle lettere, ed un Beato Gio-
del regno di Sicilia, fa creato Arciv. di Palermo vanni. — Arma : D' argento, alla fascia di rosso
nel 1414 dal pontefice Giovanni XXII. — Ahma: caricata di tre rose del campo, ed accompagnata
eguale alla precedente. in capo da un gallo crestato, tenente nella zampa
MARINI di Pesaro. — Originaria di S. Leo. destra due rose r il tutto di rosso ; ed in punta
— Ha dato alla Chiesa due esimj prelati: Saverio bandato di rosso e d'argento (alias d' argento, a
Vescovo di Rieti, e Calisto segretario delle let- tre bande di rosso).

tere latine di Pio VI. (Estinta). — Arma : D'az- MARINONI di Milano. — Si trova nella ma-
zurro, al mare al naturale sul quale una nave ad tricola delle nobili famiglie milanesi del 1377.
una vela spiegata, pure al naturale, sormontata Artusio fu uno dei due sindaci mandati dai Mi-
da una cometa d'oro, e sinistrata in capo da una lanesi a Lodi nel 1251 per stabilirvi la pace fra

testa di putto di carnagione soffiante contro la nave. i due partiti de' nobili e del popolo. — Guifredo
MARINI di Termini- Imerese (Sicilia). — È Marinoni insieme a Belvillano da Busnate fu de-
un ramo della famiglia omonima di Palermo por- legato dal Comune di Milano ad assistere alla

tato a Termini da un Andrea che fu padre di Pie- convenzione fra Milano e Como stipolata nel 1197
tro sindaco in patria nel 1457. — Da lui discese che stabilì la concordia fra queste due città. —
Nicolò che ebbe dal Re Cattolico once 60 d' oro Uberto ultimo preposto di Sant' Eustorgio. — Fu
di rendita in ricompensa de' suoi militari servigi confermata Dell' antica nobiltà con sovrana riso-
nel 1485. — Questo ramo ebbe la baronia di luzione 11 Mag. 1818. — Arma: Inquartato; nel
Vallelunga acquistata da Michelangelo collo sborso 1° e 4° di rosso, alla croce di otto punte d'ar-
di 28.000 once. — Arma: D'azzurro, a tre fascie gento ;
nel 2° e 3» di verde, ad un lepriero fer-

ondate d'argentò, con una stella d'oro in capo. mo d'argento, collarinato di rosso; con una riviera
MARINI di Taranto. — Famiglia illustre e in fascia al naturale attraversante sull'inquartato.
signora di Roccaforzata, spenta nel 1755 nella MARIO di Lendinara. — Oriunda ed antica
persona di Emanuele-Giuseppe. — Arma? nobile di Ferrara, nel 1466 era stata investita
MARINI di Venezia. — Originaria di Ge- dai Duchi d' Este di un generoso feudo nobile si-
nova, e trapiantata nel 1227 in Venezia, ove fu tuato nelle ville di Barbuglio e Sagusto. — Tale
ascritta all' ordine della ducale cancelleria sino investitura fu riconosciuta dalla Repubblica Ve-
dal 1351 ed aggregata al Consiglio nobile della neta con Ducale 27 Mag. 1773, e rinnovata nel
città di Padova. La sua nobiltà fu confermata dal- '1816 sotto T impero austriaco. — Nel 1653 fu

l'Imperat. d'Austria con sovrana risoluzione 5 Ag. aggregata al Consiglio nobile di Lendinara, e nel
1819. — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro ca- 1829 ottenne la conferma di sua nobiltà con so-
ricata di una banda ondata del primo — Alias: vrana risoluzione del 26 Nov. — Arma ?
D'oro, alla banda di nero, caricata di una banda MARIO di Padova. — Assai nobile ed antica
ondata del campo. — Alias: D' argento, a due famiglia, la quale à posseduto un feudo nel Po-
fascie increspate d'azzurro ; col capo di rosso. — lesine, di cui un Mario dell'Abbadia del fu cava-
Alias: Spaccato; nel 1<> d'argento; nel 2° d'az- liere Uguccione era stato investito il 6 Mar. 1 466
zurro, a due fascie increspate d'oro. — Alias: con titolo di nobile di Ferrara da Borso Duca
Spaccato; nel 1» d'oro; nel 2° d'azzurro, a due d' Este e Ferrara; investitura che fu rinnovata
fascie ondate d'argento. — Alias: D'oro, alla fa- dalla Repubblica Veneta nel 1761,1773 e 1791.
scia di nero caricata di una fascia del campo. — — Aggregata nell'Apr. 1805 al Consiglio nobile
Alias: Di rosso, alla banda d'oro, caricata di una di Padova, ottenne la conferma della sua nobiltà
banda ondata di verde. — Alias: D'argento, alla con sovrana risoluzione 1 Feb. 1821. — Arma?
fascia d'oro, caricata di due cotisse ondate d'az- MARIOLA di Velletri. — Arma: Spaccato e
zurro. semipartito, alla fascia palo d'oro attraversante
MARINO 4i Messina. — Un Michele Marino sullo spaccato e sul semipartito: nel 1° d'argen-
nel 1806 pagò il R. Donativo pel titolo di barone to, al giglio d''azzurro; nel 2° interzato in ca-
sopra i Censuali del R. Demanio di Messina. — priolo d'azzurro, d' oro e di rosso ; nel 3° d' az-
Arma: D'azzurro, alla sbarra d'argento, caricata zurro pieno.
da una stella di nero. MARIONI di Cesena. — AnMA : Spaccato; nel
MARINO di Venezia e di Padova. — Una delle 1° d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo;
più antiche e distinte fra l'ordine dei segretari nel 2» fasciato increspato d' azzurro e d' argento
del Sonato Veneto. La sua nobiltà deriva dal Con- di otto pezzi.
siglio nobile di Padova cui era aggregata da quat- MARION! di Gubbio. — Due case di questo
tro generazioni, c ne ottenne la conferma con so- nome ànno fiorito nella città di Gubbio, alle quali
vrana risoluzione 4 Sctt. 1818. — Arma? appartennero un Odelborto Arciv. di Milano nel-
MAR — 84 — MAR
r 81 5 ; un Gherardo Cardinale, Legato in Roma- MARLANI di Verona. — Famiglia, dalla quale
gna nel 1147; un Pietro Vescovo di Feleso nel uscì Nicolò aggregato nel 1497 al Collegio vero-
1662; un capitano Giulio ajutante generale del nese dei giudici ed avvocati. — AnMA: Partito
Duca di Panna; un Camillo colonnello nel 1650. di verde e di rosso, al palo cucito di azzurro at-
— AnMA? traversante sul partito, e caricato di tre rose
MARION! di Venezia, — Famiglia patrizia, d' oro.

estinta nel 1391. — Arma: Di rosso, alla banda MARLIANI di Milano. — Questa casa vanta
di verde, accostata da quattro cotisse ondate senatori, consiglieri ducali e capitani di molta ri-
d'oro, poste nel senso della banda, due per parte. nomanza. — Pier-Antonio, consiglier aulico del-
— Alias: Spaccato d'argento e di rosso, alla l' Impcrat. Carlo V e presidente del Magistrato
croce fioronata dell' uno nell'altro. ordinario, fu padre di Camillo che acquistò il feudo
MARIONI di Verona. — Ascritta nel 1484 di Busto Maggiore; Raimondo, insigne giurecon-
al nobile Consiglio di Verona ed estinta sul prin- sulto, consigliere di Carlo Duca di Borgogna, au-
cipio del XIX secolo nella persona del Conte Ce- tore di opere storiche e fondatore del Collegio Mar-
sare. — 11 Conte Marco, patr. veronese, ascritto liani in Pavia; Gaudenzio, assai prode capitano e
alla cittadinanza mantovana nell'Ott. 1782. — comandante della fanteria di Giovan-Galeazzo Vi-
Arma: D'oro, al leone di rosso, armato e lampas- sconti, nel 1300 riportò una segnalata vittoria
sato d'azzurro; colla banda dello stesso attra- sui Torriani ; Giovanni guerreggiò in Francia e
versante sul leone e caricata di tre speroni d'ar- in Albania, ed in assenza di Gabrio Serbelloni so-
gento posti nel senso della banda, colle mollette stenne il generalato dell' artiglieria spagnuola, e
al basso. fece tali e tante prodezze a Tunisi che si meritò

MARIOTTI di Umbcrtide (Umbria). — Arma: dal Re Filippo II di essere investito, per sè e suoi
Di verde, alla nave al naturale vogante sopra un discendenti, d'Intelvi, Osteno, Cima ecc. con piena
mare d'azzurro, avente nell'albero la vela rac- giurisdizione. — Nella gerarchia ecclesiastica, à
colta d' argento, e sulla poppa un cane al natu- dato tre Vescovi a Tortona, Giovanni creato nel
rale, sormontata in capo da tre stelle di otto 1437, Michele, che fu poi traslatato alla sede di
raggi male ordinate d'oro. Piacenza nel 1475, e Fabbrizio, traslatato pure a
MA RI SCALCO o MANISCALCO di Unghia Piacenza nel 1476; un Vescovo a Tuì creato da
e di Heggio-Calabria. — Originari del Napole- Leone X, ed un Generale dei Gerolamini nella
tano, baroni di Furnari, S. Andrea e Gurafi, anno persona di Angelico. — Un Gabriello fu Cav. di

goduto nobiltà in Messina dal XII al XVI secolo. Rodi e Commend. di Faenza; Antonio e Giambat-
— Guglielmo, barone di S. Angelo nel contado tista furono ascritti olla stessa milizia, il primo
d' Andria, mandò due soldati armati al servizio nel 1589, e l'altro nel — Vestì
1611. l'abito
militare di Terrasanta sotto re Gugliemo il Buo- dell' Ordine militare di Stefano Girolamo
S. di

no. — Un ramo di questa famiglia si trapiantò in Giov.-Paolo il 10 Ott. 1600. — Arma: Di nero,

Reggio-Calabria, alla cui nobiltà venne ascritto, al leopardo illeonito d'oro, coronato dello stesso.
di cui un Paolo fu sindaco dei nobili nel 1638- MARLIANI di Modena. — Originaria di Ge-
39, e che si estinsc in Antonia, disposatasi con nova, al cui patriziato era ascritta, figura nel

Girolamo Filocamo juniore. — Arma: D'azzurro, libro d' Oro della nobiltà di Modena. — Gio-
al mare d' argento, fluttuoso di nero, movente vanni-Augusto, Vescovo di Mariana in Corsica, e

dalla punta, sormontato da tre stelle d' argento quindi di Reggio-Emilia nel XVII secolo. — Era
ordinate in capo. feudataria estense di Debbio nelle montagne del

MARISO di Vicenza. — Arma Spaccato on-


: Reggiano con titolo comitale, e si estinse in casa

dato; nel 1° d'argento, ad una collina di tre ci- dei marchesi Calori di Modena nel XVIII secolo.

me di verde, ciascuna delle due cime inferiori — Arma : D' azzurro, al leone d' oro.

sormontata da un pioppo dello stesso; nel 2° MARLIÀNICI di Sondrio. — Di origine mila-


d'azzurro, a tre fascio ondate d'argento. nese, erano anticamente signori del castello di

MARJ o MARIO di Pesaro. — Verso la metà Bellagio. — Di fazione guelfa, furono costretti
del XVI secolo erano al servizio militare dei Si- spatriare e rifugiarsi in Sondrio verso il XII se-
gnori di Pesaro due di questo cognome; Matteo colo. — Divisi in tre rami, essi dettero alla nuova
detto da Busseto e Giacometto originario di Ca- patria uomini distintissimi per sapere e pel ma-
jazzo. Non si sa se fra essi vi fosse aflinità. — neggio de pubblici ulìici. — Un Viviano eccel-
I fratelli Trajano e Paolo, figli di Giacometto, so- lente medico, scrisse sulla virtù delle acque del
stennero cariche importanti sotto i Della Rovere. Masino; un dottore Bartolomeo, professore di leg-

II secondo fu Vescovo di Cagli. (Estinta). — An- gi, fu podestà di Lecco, e quindi regio fiscale nel

Ma: Inquartato; nel 1.» e 4.° d' argento, al leone ducato di Milano; un altro Viviano fu inviato a
al naturale; nel 2.° c 3.° d'argento, a tre bande Coirà pel disimpegno di difficile e delicato inca-

doppio merlate di ... . rico nresso il governo grigione ; un dottor Gio-


MAR — 85 — MAR
vanni chiamato a Coirà por la compilazione de- MAROGNA di Verona. — Tra i ricchi cit-
gli statuti di Valtellina; un Fabio, capo-batta- tadini che diedero denari a censo alla veronese
glione nel reggimento Stoppa il giovane, lasciò la università nel 1337, figura Bartolommeo Marogna
vita sul campo di battaglia a Nerwinden nel 1693. notaro. — Nel 1409 questa famiglia fu aggregata
— Aiima: D'azzurro, ad una donzella di carnagione al nobile Consiglio di Verona, e diede giudici di

vestita di e tenente colla destra mano un collegio, e cavalieri. — Nel 1773 fu dalla Ve-
rastello, e colla sinistra un giglio di neta Repubblica fregiata del titolo comitale con
MARMONO di Carcsana Vercellese. — Au- parte della giurisdizione sopra Asparedo. — Bar-
ma: D'azzurro, alla croce d'argento. — Cimiero: tolomeo tenente colonnello austriaco, cav. della
Un puttino nascente al naturale — Motto: In Corona Ferra e della Legion d' Onore nella prima
timori-: Domini. metà del XIX secolo. — Fu confermata nella sua

MARMORE di Venezia. — Originari di Acri, antica nobiltà con sovrana risoluzione 1 Fcb. 1821.
si trapiantarono in Venezia nel 1096 e furono a- — Arma: Di rosso, ad un monte isolato di quin-
scritti al Gran Consiglio. Si spensero nel 1416. dici cime d'argento, 1, 2, 3, 4 e 5.
— Arma: Bandato di verde e d'oro di otto pezzi; MAROLDI di Udine. - Arma: Di verde, al

la prima banda a sinistra di nero. gallo d'oro, crestato e barbato di rosso, posato
MARNATE (da) di Milano. — Originaria sopra un piccolo ceppo d'argento in banda.
della terra omonima da lei posseduta in feudo MARONA di Verona. — Famiglia ascritta al

come vassalla del monistero di S. Sempliciano. — nobile Consiglio di Verona dal 1414 al 1796. —
Uberto, podestà di Ferrara nel 1230, quattro Arma: D'azzurro, ad un albero terrazzato di ver-
anni dopo giurava a Comune di Milano
nome del de ;
col capo d'oro, caricato dell'aquila di nero,
fedeltà ad Enrico Re dei Romani figlio dcM' Ira- rostrata e membrata di rosso e coronata d'oro.

perat. Federico. —
Trovasi descritta nella ma- MARONGANI di Napoli. — Arma: Spaccato;
tricola delle nobili famiglie milanesi del 1377. nel 1° d'oro pieno; nel 2° fusato di nero e d'oro.

(Estinta). — Arma: D' argento, al capriolo d'az- MARONGIO di Sassari. — Tommaso Maron-
zurro, caricato di cinque stelle d' oro, col capo gio, di famiglia ricca e potente, fu privilegiato
cucito d' oro, all' aquila di nero, coronata del degli onori della generosità. — Angelo ebbe lo

campo. stesso onore, ed essendo primo consigliere ottenne


MAROCELLI di Genova. — Assai antica ed dal Re alcuni privilegi alla città. Nel 1478 in-
illustre, investita fin dal IX secolo del castello tervenne con truppe sarde alla guerra contro l'A-
di Ripalta di Trento. — Arma: Di rosso, a tre lagon e fece buone prove. Nel 1 479 fu ucciso dai

aquilotti spiegati d'oro. Gambclla nella chiesa di S. Nicolò. Stefano andò


MAROCELLI di Ferrara. —È un ramo della sindaco alla Corte nel 1560 e nel 1567, ed anche
precedente trapiantato in Ferrara sui primi del Gavino vi andò nella stessa qualifica nel 1600.

XIV secolo da un Rafì'etto che fu costretto a — Arma?


migrare dalla patria in causa delle discordie ci- MARONGIU di Sardegna. — Arma: Spacca-
vili. — Aggregata alla nobiltà ferrarese, ottenne to; nel 1<> di rosso, alla colonna toscana d' ar-
dall' Imperat. Lodovico il Iiavaro la conferma della gento, accostata da due torri dello stesso; nel 2°
sua antica nobiltà. — Giliotto sposò Giacomina d'argento, al ramo di rosa fiorito e fogliato al
figlia del March. Rinaldo d'Este, e nel 1356 fu naturale, posto in fascia.

onorato di molti privilegi dall' Imperat. Carlo IV. MARON1S di Torino. — Arma: D'azzurro, a
— Luchino capitano di Modena e di Reggio nel tre castagne d'oro, 2 e 1. — Cimiero: Un ramo
1464, e nel 1461 commissario della Garfagnana di castagno con tre ricci, uno chiuso, uno semia-
e dei Reggiano. — Ludovico si trovò alla Lega perto, ed uno affatto allargato, con tre foglie, il

di Cambrai, ed allestì a proprie spese una com- tutto al naturale. — Molto: a saison.
pagnia di cavalleggeri per la guerra di Alfonso I MARONO di Venezia. — Originari di Muse-
contro i Veneziani. — Annibale fu compreso dal stre, furono tribuni antichi e si spensero nel 1355.
governo pontificio fra i 27 nobili del perpetuo — Arma: D'argento, al capriolo d'azzurro, acco-

Consiglio. (Estinta). — AnMA: (eguale alla pre- stato da tre crocette patenti di rosso.

cedente. MAROSTICA di Padova. — Famiglia di an-


MAROCHETTI di Biella (Piemonte). — Ba- tichissima origine, che à dato alla patria un Ve-
roni. — Arma: Spaccato; nel 1° d'azzurro, alla scovo nella persona di Gherardo il quale occupò
stella d' argento ; nel 2° d' argento mareggiato quella sede nel 1165. — Antonio, nel 1275, fu
d'azzurro; colla fascia d'oro caricata di tre leoni ascritto al collegio dei giudici. — Estinta nel
illeoparditi di rosso, attraversante sulla partizio- 1606 nella persona di Bartolomeo che lasciò ere-
ne. — Alias: Di ros^o, alla fascia d'oro, caricata de delle sue sostanze un Giacomo Ceriolo. —
di tre leoni rivolti d'argento, sormontata da tre Arma ?
stelle dello stesso, colla campagna d'argento. MAROSTICA di Treviso. — Arma: Inquar-
MAR - 86 — MAR
tato d' azzurro, di nero, d'oro e d' argento, alla vano una congiura a capo della quale fu la fami-
fascia d' argento attraversante sulP inquartato, glia de Nicastro, ed uccisero tutti gl' individui
caricata di un gatto passante al naturale, tenente della casa Della Marra, e fu solo salvato dalla
fra' suoi denti un soreio. nutrice Eligio, il quale, fattosi adulto, entrò ar-

MAROTTA di Muro-Leccese. — Originaria mata mano in Barletta facendo aspra vendetta


di Capua. — Riconosciuta di nobiltà generosa sui cittadini, molti de' quali fece morire. — Mat-
dalla R. Commissione dei titoli, dalla quale fu teo capit. generale per Giovanna I, giustiziere
riconfermata nel 1 847. — Arma : D'azzurro, a tre di Principato e straticò di Salerno. — Alla ge-
torri, accompagnate in capo da tre stelle e da un rarchia ecclesiastica appartennero Angelo Cardi-
uccello, il tutto d' argento. nale di SI R. C, il quale come Legato del Papa
MAROTTA di Sicilia, — Antica e nobile fa- incoronò Re Ladislao, ed Alessandro Arciv. di
miglia capuana, trapiantata in Sicilia da un Ric- Santaseverina creato net 1488. — Ma chi più di

cardo nel 1416 sotto re Alfonso, da cui ottenne tutti illustrò questa famiglia fu Vincenzo assai
la capitaneria di Randazzo. — Gian-Ludovico per prode capitano del XVII secolo, il quale fu ca-
tre volte giudice di Catania; Annibale giudice pitano generale dell' esercito pontificio, poi ge-
della R. Gran Corte, avvocato fiscale del R. Pa- nerale in capo dei Veneziani. Fece molte campa-
trimonio e presid. del tribunale del R. Concisto- gne gloriose-, in una delle quali contro i Turchi
ro; e Gaspare procurator fiscale della R. Gran perde gloriosamente la vita. — Arma: D'azzurro,
Corte. — Arma: Inquartato; nel 1° e 4" d'azzur- alla banda contro doppio merlata d'argento, ac-
ro, al drago d'argento nuotante in un mare dello compagnata in capo da un lambello di tre pen-
stesso e guardante una stella d'argento posta nel denti di rosso.
canton destro del capo ; nel 2° e 3° d' argento, MARRAGLIANO di Genova. — Arma: D'ar-
a tre bande ondate d'azzurro. gento, a tre pali d'azzurro, ed, in cuore, una ta-

. MARQUETT di Messina. — Originari di Spa- voletta d'oro inferriata di nero, con quattro croci
gna, duchi di Belviso e baroni d'Ucria, anno goduto scorciate dello stesso nei quattro angoli interstizii

nobiltà in Messina dal XIV al XVIII sec. — Arma: di mezzo.


Partito; nel 1° d'oro, a quattro pali di rosso; nel MARRAMALDO di Napoli. — Arma : D' ar-
2° d'argento, a tre plinti di rosso, caricati ciascu- gento, a due "bande d'azzurro; colla bordura den-
no da un martello d'oro, i due del capo coricati. tata di rosso.
MARRA (della) di Barletta e di Napoli. — MARRESE di Taranto. — Originaria Fran- di

Di origine normanna, le cui prime memorie ri- cia, fu feudataria di Maraggio. — Ragguardevole
salgono ad un Roberto potente barone al tempo fin dal tempo di Roberto re di Napoli, Simonetto
di Ruggero Normanno duca di Puglia. Sua prima Marrese, figlio di Surresso, s'ebbe il protontinato
dimora fu in Ravello donde si trapiantò a Bar- di Taranto, ufficio che alla di lui morte passò nel
letta, e quivi nel 1239 vivea Angelo padre di Gez- 1340 a Ruggero suo fratello minore, cui fin dal
zolino e di Risone dai quali derivarono tutti i 1333, per la morte della propria madre Cugnara
rami di questa casa illustre che à goduto nobiltà baronessa di Rutigliano, era stata concessa l'in-

.in Napoli al seggio di Capuana, in Ravello, Bar- vestitura di questo feudo. — Antonello Marrese,
betta, Capua, Sessa, Somma e Messina, ed à ve- nel 1528, fu da Carlo V investito del casale di
stito l'abito del S. M. 0. Gerosolim. nel 1381. — Puzzo Mauro nel Capo d' Otranto. — Un ramo
A posseduto inoltre ben 105 feudi, due contee, di questa casa si estinse in Napoli, nel 1828. —
un marchesato e due ducati. — Roberto nel Sett. Arma: D'azzurro, al leone al naturale nascente
1137 giurò nel Duomo di Benevento all'Impera- da un lambello di ... .

trice Florida moglie di Lotario di non gravare MARRI di Busseto nel Parmigiano. — Sino
la città con le riscossioni dei dazi. — Angelo dai primi del XV secolo s' incontra un Giovanni
viceré del regno per l' Imperat. Federico II e cu- Marri che esercitava medicina in patria, e di cui
stode dell'erario imperiale nel 1239. — Gezzo- fu figlio Antonio canonico della Cattedrale di Cre-
lino maestro razionale, consigliere e famigliare di mona, e quindi della Collegiata di Busseto. —
Carlo I d'Angiò; Risone tesoriere generale dello Baldassarre, anziano della Comunità, accompagnò
stesso re; Guglielmo reggente della Vicaria, ca- in Alessandria l' Imperat. Carlo V nel 1533, ed
pit. della città di Napoli e familiare di Carlo II; ottenne il diploma col quale Busseto veniva e-
Risone II viceré del regno per Roberto d'Angiò; retto iti città. — Matteo vivente nel 1496, fu
Nicolò giustiziere di Calabria, vicario e capitano dottore collegiale in Cremona, capit. di giustizia
generale di Terra d'Otranto pel re Roberto e per dello stato di Milano, cavaliere e senatore ducale,
la regina Giovanna I, dalla quale ottenne in feudo e creato da Massimiliano Sforza suo vicario per
per sè e suoi discendenti la città di Barletta. — Ahate in Valseriana ed Ameno nel Bergamasco.
Dopo qualche tempo i Barlettani, non potendo — Paolo creato nobile parmigiano nel 1585. (fi-

più sopportare gli abusi dei Della Marra, ordi- stili ta nel 1609). — Arma?
MAR — 87 — MAR
M ARROCCHI di Spello (Umbria). — Ulisse vavano ancora quasi tutti nel 1513, anno in cui

segretario della provincia di Perugia nel 1600. Leone X con nuovo privilegio ne confermava loro
— Estinta nel 1687 nella persona del dott. Fran- la sovranità. — Fu principal sede della famiglia

cesco-Maria figlio del precedente. — Arma: D'az- Orvieto, in cui tennero sempre le prime cariche,
zurro, a tre fascie ondate d'oro, sormontate da mentre di Marsciano avevano venduto la giuri-

una torre murata al naturale, aperta del campo. sdizione al comune di Perugia fin dal 1682. —
MARROCHINO di San Germano (Piemonte). — Fra i grandi personaggi che in ogni tempo
— Arma : Di rosso, al leone d'argento ;
col capo illustrarono questa celebre fami-lia, son da no-

cucito d'azzurro, a tre gigli d'oro, 2 e 1. tare la Beata Angiolina vissuta nel secolo XIV,
MARROCU di Sardegna. — Arma: Di verde, institutrice d<«lle suore del terz' Ordine di San
al motto solum credit quod videt scritto a let- Francesco, la Beata Isabella e la Venerabile suor
tere majuscole romane d'oro; nella punta un' alta Francesca* — Il Conte Antonio nella metà del
rupe al naturale, accostata da due mani di car- XV secolo fu generale assai valente dei Fiorentini

nagione in palo, appalmate, cadauna caricata di e dei Veneziani;. Ranuccio, suo figlio, condottiero
un occhio al naturale; essa rupe uscente da un generale delle armi di Federico d' Aragona re di

mare d'azzurro ondato d'argento. — Motto: T'ur- Napoli, il quale per le sue onorate fazioni meritò
genti firmata mari. di esser creato da esso Re duca di Gravina insie-
MARRONE di Cortemiglia (Piemonte). — Gia- me a' suoi discendenti; Marco-Antonio, generale
como acquistò parte della Torre d' Ussone dai Do- delle milizie pontificie, creato da Innocenzo X mar-
gli con titolo signorile. — Arma? chese della Gorga. — La famiglia di Marsciano
MARRONE della Liguria. — Arma: D' oro, è stata ascritta al patriziato di Roma, Napoli,
al castagno di verde, fruttifero del campo, e nu- Perugia, Orvieto, Viterbo, Verona, Padova e di

drito sopra un monticello di verde, sostenente altre città italiane, ed aggregata al S. M. O. Ge-
due ricci di castagno, aperti, d'argento, e cari- rosolim. ed a quello di S. Stefano di Toscana. —
cato di due castagne di nero lineate d' oro. — Arma: Interzato in fascia; nel 1° d'oro, all'aquila

Cimiero: Un grifo nascente di rosso. — Motto : imperiale coronata del campo, imbeccata di ros-
FORTUNAE RUDIMENTA MEAE. so ; nel 2° d'argento, a tre treccie militari di ne-

MARRONI di Velletri. — Di origine bolo- ro ; nel 3 n di rosso, a tre gigli d'oro, 2 e 1. —


gnese e trapiantata in Velletri nel 1704 dal cav. Cimiero: Un cavallo uscente affrontato in avanti.

Antonio cognato del Card. Antonio-Andrea Galli. MARSI (Conti de') di Aquila. — Arma: D'ar-
Il di lui figlio Giuseppe, conservatore nel Co- gento, alla fascia di rosso.
mune, fu ascritto alla nobiltà nel 1754. — Arma: MARSICO di Napoli. Arma : D'oro, al monte
Spaccato; nel 1° d'azzurro, a tre gigli d'oro; nel di sei cime di verde.
2° di rosso, al sinistrocherio di carnagione, ve- MARSIGLI o MARSILI di Bologna. — Della
stito di rosso e tenente uno sperone d'oro; colla fazione lambertazza, si trovano nominati la prima
fascia d'argento attraversante sullo spaccato. volta del 1207. — Dal 1257 in poi furono 175
MARSCIANI di Viterbo. — Arma: Di verde, volte degli anziani, cominciarono ad avere il grado
a tre gigli d'argento; col capo d'oro sostenuto senatorio nel 1483, sostennero ambascerie e mi-
da una fascia d'azzurro, e caricato da un' aquila litarono con molta gloria. — Ebbero titolo di
di nero coronata dello stesso. conte e di marchese nel XVII secolo, e tennero

MARSCIANO di Orvieto e di Roma. — Di a lungo la rettoria dello spedale e del ponte di


origine longobarda, ebbe l'antico ducato di Chiusi Reno, il qual ponte assunsero nello stemma gen-
e vastissimi dominj nella Toscana, in Romagna e tilizio. — Neil' Apr. 1762 i marchesi Agostino e
nell' Umbria fin dall' Vili secolo, e questa potenza Ferdinando chiesero ed ottennero la cittadinanza
conservava ancora nel 980 a' tempi del Conte Ka- mantovana. — Nel 1622, essendosi estinta nella
dolo, dal quale sono discesi tutti i signori di Mar- loro la famiglia Duglioli, i Marsigli ne eredita-
sciano appartenenti a' diversi rami ne' quali la rono il nome e le sostanze. — Anno lasciato du-
famiglia in appresso si divise. I discendenti di ratura memoria: Ippolito celebre professore di
Kadolo, divisi in tre grandi famiglie dette di Par- leggi nel XV secolo, vicario generale del Duca
rano, di Migliano e di Marsciano dai tre mag- di Milano, governatore di Albcnga, e podestà di
giori feudi ad osse spettanti, vennero in seguito Cittadella; Cesare valente astronomo ed amico del
appclati unicamente Conti di Marsciano. — Con Galilei; e Luigi-Ferdinando, assai prode guerrie-
amplissimo privilegio a questi rilasciato da Lodo- ro, e distinto scienziato, assai celebre nelle sto-
vico VII il Davaro, nel 1 338, confcrmavasi la loro rie per le sue militari imprese e per la sua av-
giurisdizione, con nuove prerogative, e da esso venturosa vita. — Arma: D'azzurro, alla torre di
risulta che i Conti di Marsciano possedevano al- di due piani d'argento, posta a destra, sinistrata
lora oltre a 50 feudi e che erano i più potenti da un muro merlato dello stesso cstcndentesi fino
baroni dell' Italia centrale. E questi feudi conser- al fianco sinistro, ed aperto di tro porte di nero,
MAR — 88 — MAR
il tutto murato dello stesso, e movente da una alla torre d' argento, movente dalla punta, sor-

corrente d'acqua al naturale ; col capo d'argento, montata da un'aquila d'oro, coronata dello stesso

a tre gigli d'oro divisi dal lambello di quattro attraversante sopra una fascia di rosso, accompa-
pendenti di rosso. — Cimiero: Un drago na- gnata in capo da tre gigli male ordinati d' oro.

scente d'argento. — Divisa: Nec mors nec vincila terreni.


MARSIGLI di Parma. — Fu delle potenti e MARSUPPINI di Arezzo. — Arma: D'argen-
nobili di Parma nel Xll e XIII secolo. — Al- to, al monte di sci cime di rosso, posto nel cuo-
berto nel 1193 era avvocato dei Consoli del Co- re, accompagnato da tre stelle d'oro.

mune. (Estinta). — Anna? MARTA di Castelfranco-Vencto. — Venuti


MARSILI di Firenze. — Antica famiglia, nota di Germania con quo' baroni che furono detti poi

fin dal XIII secolo. — Vagliente trovò nel 1260 si i Tempesta, si stabilirono in Brusaporco, castello

tra le file de' Guelfi alla battaglia di Montapcrti, dei Tempesta nella Marca Trivigiana. — Distrutto
ed ebbe da' Ghibellini distrutte le case situate questo castello dalle armi degli Scaligeri nel 1325,
presso S. Jacopo Oltrarno. — I suoi discendenti i Marta si trapiantarono in Castelfranco, e det-
dettero alla Repubblica un gonfaloniere e 15 priori tero alla patria militari, letterati e notari. — Ar-
tra il 1307 ed il 1528. — Filippo di Jacopo fu ma: D'azzurro, al porco ardente al naturale.
ambasciatore a Genova nel 1383; Sala fu pode- MARTE di Sorrento. — Arma: D'azzurro, alla

stà di Tisa nel 1 i 1 3 ; e Luigi suo figlio fu creato banda merlata e contromerlata d'oro.
conte palatino dall' Imperai, di Costantinopoli al- MARTELA di Verona. — Arma: D'azzurro,
!
lorché venne a Firenze per il Concilio del 1439. al capriolo d oro, accompagnato in capo da 3
Un altro Luigi fu frate agostiniano, filosofo, teo- stelle di otto raggi male ordinate, ed in punta,
logo ed oratore sommo, avuto in molta conside- da un martello posto in palo, il tutto d'oro.
razione dalla Repubblica. Nel 1382 fu oratore MARTELLI di Bologna. — Arma Spaccato :
;

a Ludovico Duca d'Angiò e morì nel 1394 e gli nel 1.° d' azzurro, al leone nascente d' oro, mo-
furono decretati dal Comune solenni funerali e vente dalla partizione; nel 2.° d'oro, a tre bande
sepoltura in Duomo. (Estinta nel 16501. — Arma. d' azzurro ; col capo d' Angiò.
Di rosso, a sei rose d
1

argento poste in circolo. MARTELLI di Firenze. — Originaria di Val


MARSILI detta FICINO di Firenze. — Ar- di Selve, nel XIV secolo fu trapiantata in Fi-
ma: D'azzurro, ad una spada d'argento, impugnata renze da Martello Ghetti, gentiluomo dovizioso,
d'oro, accostata da due stelle dello stesso. il quale per godere gli u(lici della Repubblica si

MARSILI di Siena. — Originaria di Corsi- ascrisse all'arte degli spadaj; mentre suo figlio

gnano, già castello, poi fatto città col nome di Ugolino, nel 1373, si matricolava nelP arte della
Pienza da Papa Pio IL — Il primo che si trova seta. D' allora in poi questa famiglia coprì per
risieduto nel supremo magistrato fu Piccolo di sette volte il seggio di gonfaloniere, e per qua-
Scotto, il quale fu dei Nove nel 1334. — Nel ranta volta quello de'priori. Nicolò, figlio del pre-
1345 acquistò dai conti Aldobrandeschi la signo- cedente, fu di questi ultimi nel 4401. 1407, 1411
ria del Collechio con mero e misto impero. — 1415, e morì nel 1423 lasciando 13 figli, otto
Marsilio di Scotto nel 1352 fu uno degli amba-
j
de' quali originarono altrettante famiglie. — U-
sciatori a Lodovico di Taranto marito di Giovanna i golino, nato nel 1400, fu uno de' più caldi par-
regina di Napoli ;
Camillo, servita, creato da Bo- tigiani di Cosimo de' Medici, col quale divise l'e-

nifacio IX Arciv. d'Otranto; Luca, francescano, j


si'io nel 1433, ma ritornato in patria con Cosi-
Inquisitore generale di Siena nel 1427; e Leo- mo nell' anno seguente, vi godette«molta potenza,
nardo creato Arciv. di Siena da Papa Innocen- ora come capitano di Pistoja, ed ora di Arezzo,
zo XI. — Molti furono cavalieri di S. Stefano, quando come governatore di Pisa e quando come
e Ferdinando vestì l'abito del S. M. 0. Geroso- gonfaloniere di Firenze. Nicolò, figlio di Ugolino,

i

Iim. nel 1662. Arma: Di rosso, a sei grappoli fu commissario dell' armata fiorentina contro i

di vite d'oro pampinosi ciascuno di tre foglie dello Genovesi, e Lorenzo, figlio di Ugolino, fu com-
stesso, disposti 3 e 3 in fascia; colla rosa d'ar- missario dell' esercito della Lega. — Molti sena-
gento in capo. — Alias: Di rosso, a sei foglie di tori, consiglieri ducali e cavalieri. — Apparten-
vite di verde, poste tre e tre in fascia ; colla nero alla gerarchia ecclesiastica Braccio Vescovo
rosa d'argento in capo. di Fiesole, Francesco Cardinale di S. R. C. morto
MARSILIA o MARSIGLIA di Bari. — Assai nel 1717, e Giuseppe Arciv. di Firenze. — Arma:
nobile ed antica, originaria della Provenza, e pre- Di rosso, al grifo rampante d' oro.

cisamente di Marsiglia che tolse per nome nella MARTELLI di Firenze. — Diversa dalla pre-
nuova patria. (Estinta). — Arma : Spaccato di cedente, diede alla Repubblica Stefano di Michele
rosso e d'argento, a tre rose dell' uno nell'altro, Martelli segretario abilissimo negli anni 1397,
2 nel primo ed una nel secondo. 1420 e 1 423. — Arma: D'azzurro, alla torre
MARSUCCO di Roma. — Arma: D' azzurro, d' argento fiancheggiata da due martelli di nero.
MAR - 89 — MAR
MARTELLI di Messina. — Originaria di Fi- naglio che tiene legato ad una zampa, attraver-

renze, à fiorito in Messina col titolo di baroni di sato da una banda d' azzurro.

Nicchiara dal XVI al XVIII secolo. — Arma: Di MARTELLINI di Ravenna. — Famiglia pa-
rosso, al grifo d'oro. trizia ravennate, fiorente nel XVI secolo. — Ce-
MARTELLI o MARTELLO di Reggio-Emilia. sare, assai dotto, fu priore dei Novanta Pacifici

— Appartiene a questa nobile famiglia Monsi- nel 1579. — Arma?


gnor Francesco che fu Vescovo di Reggio dal MARTELLO di Fermo. — Originaria di Pe-
4575 al 1578. (Estinta). — Arma? triolo, avanti il XVI secolo si trapiantò nella città
MARTELLI di Umbertide (Umbria). — Arma: di Fermo al cui patriziato fu aggregata. — Mar-
Spaccato; nel 1.» di verde, a due martelli di co, famoso giureconsulto, chiamato dalla Repub-
nero, manicali d' oro, passati in croce di S. An- blica di Venezia a riformare le sue leggi, fece

drea; nel 2.° d'oro, ad una fiamma al naturale; colà stampare a sue spese per la prima volta nel
colla fascia d'oro, caricata di tre sbarre di rosso. 1507 le leggi statutarie di Fermo, e fu aggregato,
MARTELLI di Vellctri. — Arma : Di rosso, insieme a' suoi discendenti al patriziato veneto.
al grifo rivoltato d'oro, impugnante colla destra — Dette altri illustri nelle scienze, lettere ed
un martello dello stesso. — Alias: D'azzurro, al armi e conseguì il titolo comitale. — Arma:
destrocherio di carnagione vestito di rosso, mo- D' azzurro, al monte di tre cime d'oro, sormon-
vente dal fianco sinistro, ed impugnante un mar- tato da un' aquila di nero, tenente coli' artiglio

tello di ferro, accompagnato in capo da una stella destro un martello dello stesso e posta fra i lati

di otto raggi d'oro. di un triangolo isoscele di verde, accompagnato


•MARTELLI di Verona. — È un ramo della in capo da tre stelle d' oro.

famiglia omonima fiorentina, le cui prime traccie MARTELLO di Nizza. — Arma: Di rosso, al

in Verona rimontano al 1333, nel quale anno vi grifo d'oro. — Cimiero: Un grifo d'oro nascente,

fioriva un Giovanni di Guglielmo notaro. — Un tenente colle zampe anteriori una fiaccola ardente
Cristoforo nel 1426 era canonico della Cattedrale di nero. — Motto: Virtuti fortuna comes.
di Verona, e nello stesso anno la famiglia Mar- MARTHOD di Ugine (Piemonte). — Arma:
telli fu aggregata a quel nobile Consiglio. — Ul- D' azzurro, a quattro fascie d' argento, la supe-
timo di essa fu Antonio aggregatovi nel 1782. — riore rotta a sinistra, l'inferiore rotta a destra ;

Arma ? colla banda in divisa d'oro attraversante. — Ci-


MARTELLINA DELLA CERVA di Firenze. miero: Una pelle di martora a testa d' oro. —
— Originaria di Sprugnano nel Casentino, ot- Motto : Exitus acta prorant.
tenne il priorato nella persona di Antonio di Ber- MARTI di Cagliari. — Originaria di Genova.
nardo di Angolo nel 1520. — Esaù di Angelo — Arma: D'azzurro, partito da un filetto d'ar-

commissario di guerra in Casentino nel 1425, ed gento; nel 1.° all'agnello pasquale d'argento,
Agnolo suo figlio gli successe nella stessa carica. sormontato da una stella dello stesso, e sdrajato

— Bernardo di Esaù Vescovo di Cesena nel XIV sopra la pianura di verde; nel 2.° a tre bande d'oro.
secolo. — Fra Angiolo di Cosimo, Cav. di Malta, MARTIGNAGHl di Treviso. — Originaria di
si segnalò per valore alla battaglia di Lepanto Germania, trapiantata in Italia verso la metà
nel 1571. — Jacopo discepolo ed amico intimo del XIV secolo da un Giovanni, il quale avendo
del Galileo che accolse nella sua villa di Arcetri portato con sè molti danari fece acquisto di molti
ove il grand' uomo morì. — Estinta nel 1762 beni in Possagno sotto Asolo ed in Valdobiadenc,
nella persona di Bernardo. — Arma : Di rosso, e perchè aveva fissato la sua abitazione in Mar-
alla cerva rampante d' argento. tignago, da questo luogo trasse il suo cognome
MARTELLINI DEL FALCONE di Firenze. - che trasmise a'. suoi discendenti. Bianchino, di lui

Derivati da un Maestro Baldinaccio medico ori- figlio, per essersi valorosamente adoperato in di-

ginario di Fronzola presso Bibbiena nel Casentino, fesa del castello delle Coste contro le genti di
il quale fu priore nel 1473. — Giovanni, di lui Valmarino, meritò col padre, e con Bartolomeo,
nipote, fu pure medico e conseguì il priorato nel Taddeo e Rambaldo, suoi fratelli e loro discen-
1515. — Piero di Leonardo si distinse moltis- denti di essere dichiarati nobili rusticani. — Gi-
simo nella guerre germaniche del XVII secolo, e rolamo provveditore c governatore delle macchine
specialmente alla celebre battaglia di Lutzen nel da guerra per S. M. Cesarea nel 1511. — Fu a-
1643. Eredi dei Pontanari di Fucecchio, anno go- scritta al Consiglio nobile di Treviso nel 1410,
duto il priorato di Pietrasanta noli' Ordine di e fu confermata nella sua nobiltà con sovrana
S. Stefano, e per la eredità dei Della Rena eb- risoluzione 5 Mag. 1820. — Arma: D'argento, al

bero il titolo marchionale su Giovagallo. (Estinta leone di rosso. — Alias: Inquartato d'argento,
verso la metà del XIX secolo). — Arma : Di ros- di nero, di rosso e d'argento, il primo quarto
so, ai /alco d' argento posato sopra una piramide caricato di una fascia di verde. — Alias: Di
di sci monti d' oro, in atto di strapparsi il so- rosso, al leone al naturale.
; —
MAR — — MAR
MARTIGNONI di Milano. — Creati nobili il gato di rosso. — Motto : Virtuti omnia parent.
16 Sett. 1771 e confermati il 4 Gen. 1828. — MART1NAZZI di Venezia. — Fu Consi- del
Arma: D'oro, al castello torricellato di duepezzi glio, e si estinse nel 1347. — Arma: Palato d'o-
di rosso, aperto del campo; col capo [d'argento, ro e di verde di quattro pezzi, caricato il primo
caricato di un grifo passante di rosso. — Cimie- di una crocetta d' argento.
ro: Quattro piume di struzzo alternate d'azzur- MARTINE di Venezia. — Arma: Trinciato;
ro e d'oro. — Alias: D'oro, al castello di rosso, d' argento, ad una rosa di rosso, e di rosso ad
aperto del campo, sormontato da due torricelle una crocetta d'argento; con la banda d'oro at-
del secondo, merlato alla ghibellina. — Cimieri: traversante sulla partizione.
1.» il castello dello scudo; 2.« tre piùme di MARTINELLI di Assisi, vedi Angelini.
struzzo, una d'oro fra due di rosso. MARTINELLI di Carpi nel Modenese. — A-
MARTIN di Cagliari, — Arma: Partito; nel scritta al libro d' oro della città di Carpi. —
1.» d'azzurro, all'agnello pasquale d' argento, il Stefano, distinto poeta, cantò le nozze di Fran-
gonfalone di rosso, crociato d'oro; l'agnello sdra- cesco I d'Este duca di Modena con Vittoria Far-
jato sopra la campagna di verde e sormontato nese, seguite nel 1648; Gian-Lorenzo sacerdote,
da una stella d' oro ; nel 2.° di rssso, a tre bande prevosto della Congregazione dell'Oratorio in pa-
d'argento. — Cimiero: Un'aquila al naturale. tria, compose alcune Cantate Morali per musica,
MARTIN di Torino. — Originaria della Sa- pubblicate nel 1712; Girolamo pittore plastico
voja, ebbe volta a volta stanza e possedimenti vivente verso la fine del XVII ed il principio
nei luoghi di Brcvières, Bonneville Chamoux, An- del XVIII secolo. — Arma?
necy, S.' Martin de la Chambre, Sainte-Hólene MARTINELLI di Cesena. — Originaria di

du Lac, Montubeccaria, e Torino. Negli antichi Fossombrone, si trapiantò in Cesena nel 1378 se-
tempi alcuni membri di questa famiglia furono guendovi Galeotto Malatesta che ne era divenuto
mercanti di seta, altri coprirono pubblici impie- signore. Guido fu vice gerente di detto principe

ghi in Savoja ed in Piemonte. — Verso la metà ed Andrea uditore. — Matteo pretore di Rimini;
del XVIII secolo Melchiorre-Maria del fu Pietro- Francesco cavaliere e segretario di stato di Ma-
Enrico, fu decurione di Torino, ed ottenne il latesta Novello esercitò la pretura di Bologna.

grado ed il titolo di nobile e quello di conte di Tommaso-Maria vestì 1' abito dell' Ordine di S.

Montubeccaria, del cui feudo era investito. — Stefano nel 1645. — Estinta nel 1734 in persona
Oltre questo feudo, anno posseduto la contea di Guido conte della Piavola e cav. di Calatrava.

d'Orfengo e la baronia di Saint-Martin de la — Arma: Partito d'argento e d'azzurro, caricato


Chambre. — Il Conte Luigi fu generale d' ar- il primo di una stella di otto raggi del secondo
mata, combattè contro l' esercito francese che in capo, e 1' altro di una stella di otto raggi
invadeva il Piemonte, poi fece la campagna di d' argento nella punta.
Spagna, e quella del Dellìnato nel 1815, e fu MARTINELLI di Lucca. — Tommaso-Maria
comandante di Grenoble, di Pont-Beauvoisin c creato Cardinale di S. R. Chiesa dal Pontefice

del Fort d'Essillon. — Giuseppe, di lui figlio, Pio IX nel Concistoro 22 Die. 1873. — Arma;
generale de' RR. Carabinieri, comandante della D'azzurro, al leone d'argento tenente colla branca

città e provincia di Torino, morto nel 1858. — anteriore destra una spada dello stesso levata in

Arma: Partito; a destra d'azzurro, alla torre alto, ed accompagnata in capo da due gigli pure
d'argento, aperta e finestrata del campo; a si- d' argento.

nistra di verde, all' agnello passante d' argento, MARTINELLI di Modena. — Antica e pa-
movente da una terrazza al naturale accompa- trizia famiglia modenese, di cui Paolo, Pietro e

gnato in capo da tre stelle d'oro maleordinate Jacopo, appartenenti alla Cinquantina dell'Asino,

col capo d' oro, a tre rose di rosso, gambute e vennero scacciati da Modena nel 1304 perchè
fogliate di verde, poste in ventaglio e moventi fautori degli Estensi. — Arma: Spaccato d'oro e

dalla partizione. — Motto: Dominus videt. d'azzurro, al leone dell' uno all'altro, tenente colle

MARTINA di Cremona. — Ascritta al de- branche anteriori un archipcn/.olo d' argento; col

curionato di Cremona nel 1514 nella persona di capo d'azzurro, caricato di tre stelle di otto punte
Guglielmo. (Estinta). — Arma? d' oro, ordinate in fascia.

MARTINA del Piemonti', Conti di Corncliano. MARTINELLI di Monopoli. — Di origine ve-


— Arma: Spaccato; nel 1 .° d' argento, alla banda neta, passata in Puglia e propriamente nella città

d' azzurro accostata da due filetti di nero, o da di Mola dove se ne trovano memorie nel 1600,

sei plinti del terzo, tre per parte, in banda, fra si diramò più tardi nella città di Monopoli, e si

la banda ed i filetti; nel 2.» inquartato; al 1.» illustrò al punto da meritare l'aggregazione alla

e 4." di rosso, all'aquila d'oro; al 2.» e 3." d'ar- nobiltà salernitana e quindi I' ascrizione al regi-

gento, al castello di rosso. — Cimiero: Una ma- stro delle piazze chiuse del regno. — Ila vestito

no di carnagione tenente un falco al naturale, le- per giustizia l'abito del S. M. 0. Gerosolim. nel
MAR — 91 — MAR
4862. — Arma: D'argento, alla fenice al naturale anni 1448, 1449, 1499 e 1689 al patriziato di

uscente dal rogo e guardante il sole posto nel Venezia. — Uno dei principali rami di questa
canton destro del capo, accompagnata nella punta casata fin dal 1433 fu dal Doge Foscari investito
da due spade passate in croce di S. Andrea. di un vasto feudo e decorato del titolo di conte.

MARTINELLI di Padova. — Appartenne fin — Un altro ramo, distinto col predicato di Bar-
dal 1569 all' ordine dei cittadini originari veneti, co, fu pure fregiato del titolo di conte derivante
e fu ascritta al nobile Consiglio di Padova nel da concessione fatta dal Doge Agostino Barbari-
1795. — Il Pontefice Pio VII, con breve 23 Feb. go, il quale con ducale 15 Ag. 1487 decorò di
1802, conferì a Gaetano Martinelli ed alla sua tal titolo Francesco Martinengo e suoi discendenti,
legittima discendenza il titolo di conte del Sacro erigendo in contea la possessione chiamata Barco.
Palazzo Lateranensc. — La nobiltà di questa fa- I Martinengo ottennero la conferma di loro an-
miglia fu confermata con sovrana risoluzione 10 tica nobiltà con sovrane risoluzioni 16 Nov. 1817
Ott. 1819. — Arma? ed 8 Ott. 1818 ed ebbero il titolo di conti della

MARTINELLI di Ravenna. — Famiglia pa- Rep. Veneta per ducale 15 Ag. 1487, e furono
trizia fiorente nel XVI secolo. — Cesare fu uno ascritti alla nobiltà patrizia veneta per deliberaz.

dei più celebri professori di legge del suo tempo; 13 Ott. 1499 del maggior Consiglio. — Con de-
Andrea medico prestantissimo e Pier-Francesco creto della I. R. Commissione araldica veneta, in
medico anch' esso assai valente, il quale morì al data 11 Lug. 1 826, ottennero ricognizione di an-
servizio dell' Imperai Ferdinando. — Arma? tica nobiltà bresciana. — Ferdinando l Imperat.
MARTINELLI di Rimini. — Famiglia conso- d'Austria, con diploma 24 Die. 1843 li creò conti
lare. — Arma: Spaccato d'azzurro e d'oro, alla dell' Impero Austriaco. — Il Ministro dell' In-
zampa (?) in palo al naturale tenente un crescente terno del regno d' Italia con suo decreto dichiarò
montante d' argento attraversante sul tutto. competere a Leopardo Martinengo, nato in Bre-
MARTINELLI di Venezia. — Originari di scia 21 Die. 1805, i titoli di patr. veneto, di

Bergamo, furono mercanti assai facoltosi, e per conte e di nobile bresciano trasmissibili ai di-

aver offerto alla Repubblica centomila ducati per scendenti legittimi, con facoltà di far uso del se-
la guerra di Candia furono creati nobili veneti guente stemma gentilizio trasmessibile ai discen-
il 21 Sett. 1640. — Cristino |provveditore e ca- i denti ambo sessi per continuata linea retta
d' i

pitano a Legnago nel 1686-1688. (Estinta nel mascolina: Arma: D'oro, all'aquila di rosso, co-
1772). — Arma: Spaccato; nel 1° d'azzurro, al ronata dello stesso, caricata nel petto d' uno scu-
giglio d'argento, accostato da due stelle di 8 raggi detto ovale d' azzurro, al leone illeopardito d'oro,
dello stesso; nel 2" d' oro, alla fascia di rosso; alato e diademato dello stesso, accasciato sulla
colla colonna d'argento, cimata da un gallo di ne- campagna di verde, e tenente colle zampe avanti
ro, posta in banda e attraversante sul tutto. — al petto un libro d'argento, aperto, scritto delle
Alias: Spaccato; nel 1 n d'azzurro a due stelle parole Pax tiri Marce in tre linee nella pagina
d'oro nel capo e al giglio d'argento in punta; nel verso, ed Evangelista meus pure in tre linee
2° d' argento, alla fascia di rosso; colla colonna nella pagina recto a lettere majuscole romane di
d'argento, posta in banda e attraversante sul tutto. nero. — Cimiero: Tre penne di struzzo; una in
MART1NENGO di Brescia e di Venezia. — mezzo ,d' oro, addestrata da una d'azzurro e si-

Capostipite di questa celebre famiglia fu un Teo- nistrata da altra di rosso. — Arma comune a
baldo che vivea nel 930 e fu tanto caro all' I in - tutti i rami: D' oro, all' aquila di rosso coronata
perat. Ottone I da meritare fosse da questo creato del campo. — Arma dei Martinengo Conti Mal-
suo vicario imperiale in Italia e donato nel 953 paga: Inquartato; nel 1° d'oro, all'aquila di

di quindici castelli nel Bresciano. — Tebaldo, suo rosso coronata del campo ; nel 2.° di azzurro
figlio, passato con 12000 Bresciani in ajuto di seminato di gigli d' oro : nel 3° di rosso, a due
Ottone li, in una battaglia data ai Greci, tal- morsi di cavallo d'argento posti in banda; nel 4°

mente si distinse che dal detto Impcrat., con di- spaccato di rosso e d'argento, a tre cuori rivol-
ploma 13 Feb. 982 gli fu concesso di poter li- tati, due d'argento nel primo ed uno di rosso nel
sa re l'aquila rossa coronata in campo d' oro. — secondo. — Arma dei Martinenghi di Villagana:
Leopardo, figlio del precedente, fu signore di 60 D'oro, all' aquila di rosso, caricata nel petto di

castelli nel Bresciano e Bergamasco, ed edificò il gigli d' oro e. dell' aquila estense. — Arma dei
castello che dal nome della famiglia fu chiamato Martinengo da Barco (Estinti): D'oro, all'aquila
Martinengo. — Ebbe anche per alcun tempo l'as- di rosso coronata del campo, pertanto il S. Marco
soluto dominio delle città di Ventimiglia e di in gazella nel cuore.
Brescia. — Quattro lince di questa grande fami- . MARTINENGHI di Crema. — E un ramo
glia, per segnalate benemerenze in pubblico ser- della celebre famiglia omonima bresciana, che si

vizio e per aver somministrato somme rilevanti trova stabilita in Crema verso il 1200 nella per-
alla Repubblica Veneta, furono incorporate negli sona di Odasio. Questa famiglia fu di parte guel-
MAR — 92 — MAR
fa, assai benefica a prò degli ospitali di quella i Martini si procacciarono considerevole agiatezza
città, al cui patriziato venne aggregata. Si e- perlochè potettero ottenere il titolo comitale me-
stinse verso la metà del XVIII secolo. — Arma? diante il pagamento di lieve tassa. — Benché ti-
MARTINENGHI o MARTINENGO di Venezia. tolati, il Crema rifiutò loro costan-
Consiglio di
— Antonio nobile cavaliere bresciano, nella guerra mente l'accesso in esso. Arma? —
de' Veneziani contro Filippo-Maria Visconti, se- MARTINI di Cremona e del Trentino. —
gnalatosi nel passaggio dell' Adda dell' esercito Guglielmo decurione di Cremona nel 4 514. —
veneto, fu decorato, insieme alla sua discendenza, Questa famiglia ottenne la nobiltà cavalleresca
del patriziato della Repubblica e la sua persona ereditaria austriaca nel 4566, confermatale dal
delle insegne di cavaliere nel 1448. Il simile ot- Vescovo principe di Trento nel 4 746. — Carlo-
tennero nel 4 449 i fratelli Vettore e Giovanni- Teodoro, elettore palatino e vicario imperiale, creò
Maria figli del Conte Giovanni-Francesco di un i Martini Conti del S. R. I. e conti bavaresi con
altro ramo, ma proveniente dallo stesso ceppo, per diploma 24 Sett. 4790, e Francesco I imperat.
essersi diportati valorosamente nell' acquisto di d'Austria li confermò nella dignità di conti del-
Cremona e della Ghiara d'Adda. — Anche i fra- l'impero con sovrana risoluzione del 5 Ott. 4 835.
telli Giambattista e Paolo, agnati dei precedenti, — Arma: Inquartato; nel 4* e 4° di rosso, al-

ottennero il 29 Giù. 1689 il patriziato veneto l' aquila d'oro, coronata dello stesso ; nel 2° e 3°

per aver offerto al pubblico erario centomila du- d'oro, alla banda d' azzurro caricata di tre api
cati per la guerra di Morea. — Arma : D' oro, d'oro poste nel verso della banda. Sul tutto in-
all'aquila di rosso, coronata del campo, portante terzato di verde, d'azzurro e di rosso, al capriolo
sul suo petto uno scudo d'argento caricato del d'argento, accostato da tre gigli d' oro, due in

leone di S. Marco di rosso. capo ed uno in punta. — Cimieri: 4° Un uomo


MARTINET di Aosta. — Arma: Di nero, a d'armi uscente e rivolto, armato di una picca ;

tre martelli d'oro, 2 e 1. 2° P aquila dello scudo ;


3" una torre a due piani
MARTINEZ di Milano. — Arma: Di nero, d'argento fancheggiata da due muri dello stesso,
al castello torricellato di due pezzi d'argento, a- aperta di rosso e cimata da una banderuola d'oro.
perto del campo, merlato alla ghibcllliua; col MARTINI DALL'ALA di Firenze. — Era
leone nascente d'oro movente dal castello fra le così chiamato dall' emblema del proprio scudo per

due torri. distinguersi da altre famiglie omonime. — Ser


MARTINEZ di Palermo. — Arma: Tagliato; Giovanni di Luca fu notaro della signoria nel
nel 1° di rosso, al Icone rivolto d' oro, coronato 4 417; Bartolomeo, suo fratello, ottenne il prio-
dello stesso ; nel 2° d' azzurro, al crescente ri- rato nel 1428, e dopo lui ebbero la stessa cari-

volto d' argento, accompagnato fra le corna da ca altri cinque della famiglia. Ser Martino fu

una stella dello stesso. cancelliere delle Riformagioni nel 4 414, ufficiale

MARTINEZ del Piemonte, Marchesi di Mon- dello studio fiorentino e dei Dieci eletti per la

temuros. — Arma: Spaccato; nel 1° d' azzurro, guerra contro i Lucchesi nel 1429. — Estinta il

all'agnello pasquale, sdrajato, d'argento, la testa 21 Ott. 4 808 per morte di Zanobi di Francesco
di fronte, la banderuola di rosso ;
nel 2° di ros- ultimo della casa, di cui fu erede la figlia Maria
so, a tre foglie di fico al naturale, moventi, di- maritata al Maestro Campo Generale Alessan-
di

vergendo coi gambi, dalla punta dello scudo. dro Passerini. — Arma: D'argento, al semivolo
MARTINEZ di Taranto. - Originaria di Spa- d'azzurro in palo.

gna, trapiantata in Taranto da un Francesco ca- MARTINI-BECCAI di Firenze. — Cosi detti


valiere nel 4 542 che fu tosto aggregato a quella dalla professione che esercitavano, trassero la loro

nobiltà. (Estinta nel 1071). — Arma? origine da Montevarchi, e per dieciotto volte con-

MARTINI (de) di Asolo. — Aggregata nel seguirono la dignità di priori tra il 4 349 ed il

4 802 al Consiglio nobile di Asolo, fu confermata 4 455. — Estinta nella prima decade del XVI se-
nella sua nobiltà con sovrana risoluzione 28 Ott. colo. — Arma: Di verde, al becco d'azzurro ca-
4 822. — Arma V ricato sull'omero di una croce di rosso, accostato
MARTINI di fiohf/na. — Arma: Spaccato da due coltelli a lama d' argento, manicati di

d' azzurro e di rosso, caricato il primo da un nero; col capo d' Angiò.

disco ovale d' argento, accostato da due becchi MARTINI-BONAJUTI di Firenze. — Arma:
affrontati dello stesso, appoggiatiti una zampa sul D' azzurro, a tre martelli di nero disposti in

disco, il tutto sostenuto dalla linea della parti- banda.

zione ;
col capo d' Angiò. MARTINI DICINO, o MARTINI-BONAJUTI
MARTINI di Croma. — Un Antonio vivente di Firenze. — Dette alla patria nove priori, il

sul declinare del XVII secolo era follatore di primo de' quali fu Cino di Martino di Bonajuto
carta straccia e suo figliti Andrea negoziava di nel 4 34 3 e 4314, gonfaloniere nel 1315. — E-
bestie bovine ; ma verso la metà del secolo XVIII stiuta noli' Ott. 4752 nella persona di Giambat-

MAR - 93 - MAR
tista di Francesco del Capitano Camillo. — Ar- MARTINI del Piemonte. — Melchiorre-Maria
ma : Di rosso, alla fascia d' oro caricata di tre acquistò parte di Cocconato dai Radicati nel

croci d' azzurro. 4 698. Carlo-Francesco, suo figlio, fu conservatore


MARTINI GUCCIO di Firenze. — Originari generale delle gabelle ed accrebbe con nuovi ac-
di Cigoli, dettero alla Repubblica quattordici quisti quel feudo. Giuseppe-Vittorio, figlio del

priori, primi de' quali furono Tommaso di Guc- precedente, acquistò nel 4758 il feudo di Cigola
cio nel 1383 e Giuliano di Tommaso nel 4511. con titolo comitale. — Arma: Inquartato; nel
— Rosso-Antonio, letterato di chiaro nome, ac- 4.° d' azzurro, all' agnello passante d' argento; nel
cademico della Crusca.cui prestò importanti ser- 2.° d' azzurro, a tre bisantini d' argento, 2 e 4
;

vigi. — Estinta nel 1800 nelle persona di Fran- nel 3.° partito d'azzurro e d'argento, ad un bi-
cesco-Maria, figlio del precedente, e ne fu erede santino, un tortello, ed un bisantino tortello, po-
la famiglia Corboli. — Arma: Spaccato d'azzurro sti 2 e 4 ; sul tutto i due primi dell' uno nel-
e d' oro, al leone dello stesso passante nel primo. 1' altro, 1' ultimo dell' uno all' altro e dell' uno
MARTINI di Lucca. — Arma: Spaccato d'ar- nelP altro ; nel 4.° di fosso, al liocorno furioso

gento e di rosso, caricato il secondo di un qua- d' argente.


drante d' argento, alla croce patente di rosso. MARTINI-RICCI di Siena. — Del popolo, o-
MARTINI di Monsummano (Firenze). — Di- riginari di Casole, risieduti nel 4 480. — Giovati-
chiarati di antica nobiltà da Gian Gastone da" Battista, avvocato concistoriale di Clemente VII,
essi ospitato nel 1734, produssero Vincenzo ce- trovossi al sacco di Roma. — Pietro-Paolo fu

lebre giurista, governatore di Siena e consigliere pure nello stesso tempo avvocato concistoriale. —
di stato del Granduca Ferdinando III. — Arma: Pietro arcidiacono della cattedrale. — Arma:
D' azzurro, al monte di sei cime di verde, sor- Spaccato; nel 4.» di rosso, al riccio passante al

montato da una mano di carnagione, accostata da naturale; nel 2.° d'argento pieno.
due stelle d' oro. MARTINI di Spello (Umbria). — Per chiro-
MARTINI di ROFFO o da BROZZI di Fi- grafo di S. Pio V 27 Lug. 164 0, Girolamo fu

renze. — Così detti da uno de' loro progenitori padrone di una delle torri del patrio borgo. —
e dal luogo di origine. — Roflb di Martino di B. Pietro canonico di S. Lorenzo, morto nel 4691,

Rodo di Doddo fu priore nel 1405, 1412 e 1422, fu P ultimo di sua famiglia. — Arma : D'azzurro,

e Lorenzo suo figlio conseguì la stessa dignità all' albero di verde, sostenuto da due mani di

nel 1432. — Arma: Di verde, alla navicella d'oro carnagione manicate di rosso, e sormontato da
col remo dello stesso. una cometa d' oro.

MARTINI di Modena. — Arma : D' azzurro, MARTINI di Velletri. — Arma : Spaccato; di


al destrocherio di carnagione, vestito di rosso, im- rosso, a due gigli d' argento, e d' azzurro, a due
pugnante un martello d' argento, accompagnato fascie partite d'argento e d'oro; la prima at-
in punta da una terrazza di verde, al capro d'ar- traversante sulla partizione.
gento in essa passante. MARTINI di Venezia. — In forza dell'acqui-

MARTINI (de) di Napoli. — Gabriele con r. sto fatto nel 4 770 del vicariato di Pradelle e
decreto del 1722 ottenne il titolo di Duca di Cazzano nel Veronese, cui era annesso il titolo

Faicchio. — Arma: Inquartato; nel 1° spaccato comitale, Giuseppe Martini, e quindi nel 4772 i

d' azzurro, a tre lancie d'argento, astate di nero di lui figli Giovanni ed Andrea vennero dal Se-
e poste in palo, e d' argento, a tre bande di nato Veneto, con tutta la loro discendenza ma-
rosso; nel 2.° partito d'oro, al leone di nero, e schile, decorati del titolo di conti. Questa fami-
d' argento, a tre fascie ondate di rosso ; nel 3.° glia fu ascritta nel 4776 alla cittadinanza nobile
d'oro, a 16 losanghe d'azzurro, disposte quattro di Bologna, e nel 1786 al Consiglio nobile di

per quattro; nel 4.° d'azzurro, a tre fascie di rosso. Crema. — Con sovrana risoluzione 1 Ag. 1819
MARTINI Signori di Castelnuovo nel contado ottenne la conferma della sua nobiltà. Arma?
di Nizza. — Arma : Spaccato: nel 1 .° d'azzurro, MARTINO di Cefalù. (Sicilia). — Decorata
all'agnello d'argento passante, sormontato da del titolo di Baroni di Rocca Valdina. — Arma:
una stella d'oro; nel 2.° di verde, a due piante D' azzurro, a due leoni affrontati e controram-
di rosa d' oro nudrite sopra una zolla dello stesso panti ad un monte piantato sopra un mare agi-
movente dalla punta. — Motto: Deus videt. tato d' argento, sormontato da tre stelle, il tutto
MARTINI di Palermo. — Originaria di Fi- d' oro.

renze, trapiantata in Sicilia sotto il re Federi- MARTINO (de) di Napoli. — Vuoisi origina-
co II, dal quale un Nicolò Martini ottenne la ria di Firenze, ma stabilita in Napoli fin dal
carica di capitano di Piazza, di Mineo e dell' i- XIII secolo, nel qual tempo un Gervasio de Mar-
sola di Malta — Guglielmo, di lui figlio, fu se- tino fu spedito ambasciatore dal Re Manfredi a
natore di Palermo nel 1335. — Arma: Di rosso, Giordano Ruflb nel 1254. — Nei primi anni del
a tre corone d'oro, poste 2 e 1. XVI secolo si divise in tre rami; dei baroni di
MAR — ! — MAR
Faicchio, dei baroni di Puglianello e dei baroni S. M. 0. Gerosolim. nel 1646. — La famiglia
di Silvi, così detti dai feudi che essi possedevano. Martinozzi à dato illustri prelati alla Chiesa, fra'
— Un Francesco del terzo ramo comprò dalla R. quali Lorenzo eletto Vescovo di Montalcino nel
Corte il feudo di Silvi negli Abruzzi con piena 1656, e Federico innalzato nel 1661 dal Papa
giurisdizione, e ne ottenne il sovrano assenso con Alessandro VII alla sede vescovile di Sarsina. —
decreto 18 iMag. 1550; il qual feudo fu posse- Arma: Inquartato d' azzurro e d'oro, i primi due
duto dai de Martino fino al 1695 in cui fu alie- quarti caricati dell' aquilu bicipite coronata dal-
nato. —
Ottavio cav. Gerosolim. 24 Apr. 4625; l' uno all'altro; colla fascia d'azzurro, caricata
Giacomo creato dal pontefice Martino V Vescovo di tre stelle d'oro, attraversante sull'inquartatura.
di Sessa; e Nicolò fu prima Vescovo di Umbria- MART1RAN0 o MARTORANO- di Salerno e
tico e quindi di Rossano. — Arma: Spaccato; di Calabria. — Si vuole sia una diramazione
nel 1." d' azzurro, a tre alabarde sormontate da della casa Sanseverino e che abbia preso il nome
tre stelle d'oro; nel 2.° fasciato d'azzurro e di dalla contea omonima che essa possedeva verso
rosso di otto pezzi. — Divisa : Tutor et ulci- il 1200. — Da Cosenza un ramo fu portato a
scon. Tropea, ed un altro a' Lecce, donde ne uscì nel
MART1NON di Napoli. — Originaria di Fran- 1465 e vi rientrò nel 1720. Un altro ramo si

cia, trapiantata prima ih Palermo e quindi in stabilì in Salerno, da dove si trapiantò in Napoli
Napoli, dove tuttora fiorisce. — Arma: D'azzur- nel 1 800 ed un altro in Messina. — Gregorio
ro, alla torre, al naturale, movente da una ter- governatore di Tropea e sindaco dei nobili nel
razza di verde, sostenuta da due leoni affrontati 1566; Giambattista cav. Gerosolim. e commen-
d' oro ed accostata in capo da due stelle di otto datore di Cosenza nel 1535; Bernardino, dottis-
raggi dello stesso. simo in giurisprudenza, consigliere e segret. di

MARTINOZZI di Fano. — Famiglia di chiaro stato per l' Imperat. Carlo V che fu suo ospite
sangue che in ogni tempo avea dato alla patria in una sua villa presso Napoli allorquando fu di
uomini insigni per scienza e valore, illustrata da ritorno dall' Africa, accompagnò il viceré Carlo
due celebri dame, Anna-Maria la quale nel 1654 di Lannoy il quale si recò in Lombardia per le

si maritò con Armanno principe di Conty del contese tra Papa Clemente VII e le truppe ce-
sangue reale di Francia, e Laura che nel 1655 saree, e fu pure capitano delle armi imperiali in
fu impalmata da Alfonso IV d' Este, allora prin- Italia e molto amico del principe d'Oranges. —
cipe ereditario di Modena, del qual ducato fu Coriolano e Marzio segretari di stato del re-
essa reggente durante la minorità del figliuolo, gno; Geronimo fu tra i patrizi di Cosenza a rap-

Francesco li (Estinta). — Arma: D'argento, a presentare questa città ai parlamenti generali


sei losanghe di verde, addossate e disposte in, tenuti in Napoli. Questa casa à dato alla Chiesa
due fascie. tre vescovi : Fabio, Cassinese, eletto Vescovo di

MARTINOZZI di Sanseverino (Marche). — S. Agata nel 1282; Senatore, Vescovo di Marti-


Arma: Spaccato d' argento e d' azzurro, a quat- rano nel 1335; e Coricano Vescovo di S. Marco
tro gigli dell'uno nell'altro; colla fascia d'oro in Calabria, il quale intervenne al Concilio di

attraversante sulla partizione. Trento di cui fu segretario interinale. — I Mar-


MARTINOZZI di Siena. — Originaria di Mon- tirano ànno goduto nobiltà nalla città di Napoli

tepulciano, si trapiantò nel 1300 in Siena, dove al seggio di Capuana, ed in quelle di Cosenza,
un Ser Botto nel 1326 fu ascritto a quella no- Tropea, Teramo e Lecce. — Arma dei Marti-
biltà. — Agnolo cavaliere, nel 1395 fu inviato rano di Calabria e di Messina: Interzato in fa-

con altri ad assistere all' incoronazione di Gian- scia; nel 1.° d' azzurro, a tre stelle ordinate d'oro;

Galeazzo Visconti duca di Milano. — Esso fu il nel 2.° d' azzurro, a tre fascie scaccato d'oro e

primo di sua famiglia a tenere il supremo magi- di nero, di due file, attraversate dalla gemella

strato della città nel 1401. Nicolò di lui figlio fu di rosso posta in banda ;
nel 3 ° di rosso, alla

ministro presso la Regina Giovanna II di Napoli, testa di leone d'oro, recisa e sanguinosa del cam-
la quale con diploma 27 Apr. 1430 lo nominò po. — Arma dei Martirani di Salerno e di
conte di Castelluccio, titolo trasmissibile ai suoi Lecce: D'azzurro alla fascia scaccata d' oro e di

figli e discendenti. — Giovanni nel 1454 fu uno nero, accompagnata nel capo da un lambello di

degli eletti della Repubblica a dirigere le osti- tre pendenti di rosso. — Motto: Virtute domi-
lità contro i Conti di Pitigliano, e quindi inca- nio ET ARMIS.
ricato con altri a compilare e riformare le leggi MAUTIS di Sardegna. — Arma: Di rosso, al

e le ordinanze della Repubblica. — Antonio-Ma- cavallo d' argento, scalpitante, la coda e criniera
ria centurione nel Terzo di S. Martino nel 1553; irte, e la zampa destra anteriore alta sovra il

Sertorio fu uno dei cento uomini d' arme del mare al naturale nella punta dello scudo; col

Granduca di Toscana nel 1591 sotto il nome di capo d' oro, caricato delle parole Mars Trux di

Cavaliere temperato; Ventura vestì l'abito del nero.


MAR — 95 - MAR
MARTORELLI di Assisi (Umbria). — Figurò MARUFFI di Genova. — Arma: Di rosso,

molto tra' nobili consiglieri e magistrati munici- alla rotella d' argento, caricata di una banda

pali dopo la metà del XV secolo. (Estinta) — d' azzurro.

Arma: D'azzurro, al capriolo d'argento, accom- MARULLI di Barletta. — Originaria greca,

pagnato da tre teste di martora dello stesso, stabilita prima in Andria e poi in Barletta, dove

due in capo, ed una nella punta. le prime memorie di essa risalgono ad un Gu-

MARTUCCI di Altamura (Terra di Bari). — glielmo che nel 1320 da Carlo Duca di Calabria

Di origine greca, e venuta in Italia seguendovi fu inviato contestabile di Montelcone col comando
il Duca d'Atene. — Stabilitasi da prima in Con- delle milizie colà mandate contro gli Aragonesi

versano, e riconosciuta sempre per una delle più di Sicilia. — A goduto i feudi di Casalsanmi-

nobili del luogo, si trapiantò più tardi in Alta- chcle, Casamassima, Crepacore, Gabella di Bisce-

mura, alla cui nobiltà venne aggregata. Feuda- glie, Grottaglie, Mottabovalina, Mottabruzzana,

taria dal 1532, e chiara per dignità ecclesiastiche


Mottacaveria, Puzzoterragno e Torretagliata, il

e militari, ottenne, per concessione del Pontefice


marchesato di Campomarino, i ducati di Ascoli,

Clemente VII, il diritto di aggiungere alla propria di Carosino e di Frisia, ed i principati di Fag-
l'arma medicea, e fu ricevuta per giustizia negli giano e di Santatigelo. — Ha goduto nobiltà in

Ordini Costant. e di Malta. — Arma: D'azzurro, Barletta, Sessa, Bologna e Napoli al seggio di

terrazzato di verde, al leone al naturale, coro- Portanova, ed. à vestito l'abito del S. M. 0. Ge-

nato d'oro. rosolim. fin dal 1557 nella persona di Scipione;

MARTUZZI di Bagnacavallo. — Originaria e dopo questo; molti altri individui della famiglia

di Cotignola, trapiantata in Bagnacavallo nel Marnili furono aggregati a quella sacra milizia.

4687. — Lodovico Sforza, detto il Moro, decorò — L' Imperat. Carlo VI d' Austria decorò i Ma-
i Martuzzi del titolo di nobili, e più tardi, nel .
rulli del titolo di Conti del S. R. I. — Arma:
1835, furono aggregati alla nobiltà di Ascoli-Pi- D' azzurro, al leone d' oro passante, sormontato

ceno. — Pio IX, con breve del 29 Sett- 1856, da una croce greca d'argento.
conferì a Gaetano il .titolo di conte, trasmissibile MARULLI di Bologna. — Arma: Partito; nel

in linea primogeniale maschile in infinito. — Un 1.° d' argento, all' aquila bicipite di nero, ciascuna

ramo di questa casa fu trapiantato in Napoli da testa coronata d' oro, caricata in petto da uno
un Martuzzi che vi seguì lo Sforza nelle sue im- scudo ovale d' argento, caricato di un leone d'oro;

prese, e si estinse verso la metà del XVIII secolo. nel 2.° d' azzurro, ad una croce scorciata d' ar-
— Arma: D'azzurro, al pino al naturale, sinistrato gento in capo, e ad un leopardo passante d' oro,

da una capra saliente d'argento, e addestrato da macchiato, di nero in punta. ,

un cavallo fermo e sellato dello stesso; a pie di MARULLQ ME RULLA di Messina. — Già
esso un cavaliere caduto di carnagione, vestito chiara ed illustre fin dall'epoca normanna, in

di rosso; il tutto movente da una terrazza di cui. fiorivano un Guglielmo rettore della città

verde su cui striscia un ramarro al naturale; il di Taormina' ed un Martino che fu uno dei più
tronco del pino attraversato da un cartello d'ar- cospicui patrizi messinesi esiliati nel 1194 dal-
gento portante il motto fidelitas di nero; in l' Imperat. Arrigo di Svevia re di Sicilia perchè
capo tre stelle d' argento. partigiani dei Normanni. — - I Marullo ànno soste-
MARUCELLI di Firenze. — Originaria di nuto in patria e fuori le cariche le più eminenti,
Viteréta nel Mugello, à dato, a Firenze sette quali di senatore, deputato, ambasciatore, stra-
priori dal 4 438 al 1528, l'ultimo de' quali fu tigò, r. cpnsigliere ecc. — : Giacomo viceré di

Rodolfo di Giulianq, che con Francesco suo /ra- Sardegna per il re Martino; Francesco, Cav. di

teilo si trovò a difender la patria durante l'asse- S. Giacomo della Spada, tesoriere generale di Sici-
dio. La posterità di Giuliano si estinse nel 1769 lia nel XY secolo;. Tommaso, anch' egli tesoriere
nella persona di un Rodolfo la. cui unica "figlia nel 1550; Cesare, Arci v„ di Palermo, fondò quivi
erasi maritata nei Pierucci. — Francesco di Fran- l'ospitale dei Fate-bene-fratelli.. — .1 Marulli ànno
cesco capitano di cavalleria in Francia sotto Pie- posseduto molti e cospicui, feudi, fra' quali Sapo-
tro Strozzi, ed avo di Giuseppe e di Orazio se- nara, Calvaruso, Bavuso, Casalnuovo, Mola S. Lo-
natori; <jio.-Filippo ambasciatore per la Corte renzo, S. Stefano, Calatabiano, Condojanni ed Au-
toscana in Francia, e quindi segretario di stato dei gusta; Ignazio conte di Condojanni venne graziato
Granduchi Ferdinando II e Cosimo III. .
— Estinta .del titolo di marchese di Condagusta per privi-
nel 1783 nella persona di. Francesco di Roberto, legio di Filippo IV del 20 Ag. 1626, e Placido, per
di cui i beni passarono a Jacopo Brunaccini figlio eminenti servizi prestati alla Coróna ne fu rimu-
di una sua sorella. -7 Arma: D* uzzurro, alla nerato col titolo di Duca di Giovanpaolo il 28
banda d'oro, caricata da- tre stelle di otto ràggi Ott. 4 648. — 11 ramo marchionale di Condagusta
del campo, ed accompagnata da due rose d'argen- si spense nella casa Castelli verso il 1743 e. quello

to; col capo di rosso, caricato di tre aquile d'oro. ducale di Giovanpaolo finì in sullo scorcio del
MAR — ! — MAR
XVII secolo. — Arma: Spaccato di rosso e d'oro, stesso imperatore a battaglia sotto Canossa. —
alla colomba, o merola d'argento nel primo, posata Sconfitti, molti di essi rimasero morti, ed i po-
sulla partizione. chi superstiti dovettero esulare dal regno e su-
MARUZZ1 di Venezia. — Di origine greca. bire la confisca de' loro beni. Ma fattisi seguaci
L'Imperatrice Maria-Teresa, con diploma 21 Giù. di Carlo d' Angiò, nel 1266 rimpatriarono, e dal
1769 concesse il titolo di marchese ai fratelli nuovo re furono reintegrati nei loro stati. —
Pano, Costantino e Lambro Maruzzi ed ai loro Riccardo di Marzano e Raimondo di Cagiano, co-
discendenti maschi primogeniti; titolo confermato me baroni molto [potenti, non solo in Terra di
con sovrana risoluzione 30 Mar. 1819. — Arma? Lavoro, ma anche in Terra d' Otranto, tennero
MARZALOGLI di Bologna. — Arma: D' az- colle loro forze a divozione di re Carlo quelle
zurro, al leone d' oro, sostenuto dalla metà su- Provincie, e nel 1268, avendo Lecce innalzato lo
periore di una ruota dello stesso, movente dalla stendardo di Svevia, furono essi di tanta auto-
punta ; col capo d' Angiò. rità, che entrativi colle loro genti, costrinsero i

MARZANI Lagarina nel Trentino.


di Villa — Leccesi ad alzare quello d' Angiò; poscia raggiun-
Le più antiche memorie di questa famiglia ri- sero nelle vicinanze del lago di Celano l'esercito
salgono al XV secolo in cui vivea un Giovan- di Carlo, al cui fianco combatterono nella gior-
Lorenzo notajo in Rovereto, figlio del fu Giaco- nata in cui fu rotto e vinto Corradino. — Tom-
mo de Marzanis inviato dalla patria oratore maso Marzano, maresciallo del regno, nel 1313 fu
al doge di Venezia Cristoforo Moro nel 1460. creato dal re Roberto conte di Squillace e gran-
— Giovan-Domenico, figlio di Giovan-Lorenzo, de ammiraglio, carica questa che per più gene-
fu pure notajo, e nel 1472 rogava l'atto d'inter- razioni fu sostenuta dai membri di questa fami-
detto pel Vescovo Inderbach contro i canonici di glia. — Oltre i feudi suaccennati, altri molti ne
Trento. — Ambedue, Giovan-Lorenzo e Giovan- à posseduti, fra' quali Sessa con titolo ducale con-
Domenico, favorirono i Castelbarco contro i Vene- ferito dalla regina Giovanna a Tommaso, che ebbe
ti, per cui furono dichiarati ribelli e i loro beni pure il titolo di conte di Alife e la carica di
furono confiscati. — Questa famiglia fu decorata Gran Camerlengo del regno, ed il principato di
della nobiltà dell'Impero il 2 Feb. 1769, e fre- Rossano pervenuto per eredità di Covella Ruffo
giata quindi del titolo comitale da Teodoro di che fu moglie di Giovanni-Antonio. — Ha go-
Baviera vicario dell'Impero con diploma 3 Sctt. duto nobiltà in Cotrone al sedile di S. Dionigi,

1790, confermato poi con sovrana risoluzione in Tropea in quello di Porto Ercole, in Stilo, in

14 Mar. 1827. — Arma: Inquartato; nel 1.° e Monteleone e in Seminara. — Arma: D'argento,
4.° d'azzurro, alla sirena al naturale natante sopra alla croce potenziata di nero. — Cimiero' Una
un' acqua d' argento, tenente la sua coda con la testa e collo di liocorno di nero.
mano destra, e colla sinistra una croce latina MARZARl di Vicenza. — Aggregata da tempo
bottonata di nero in sbarra; nel 2.° e 3.° di rosso assai remoto al Consiglio nobile di Vicenza, fu

a tre stelle d'oro. — Cimiero: Una colomba rivolta confermata nella sua nobiltà con sovrana risolu-
d'argento, colla testa rivoltata, il volo aperto, e zione 1 3 Mag. 1 825. — Arma : D' azzurro, al

tenente nel suo becco un ramo d'olivo di verde. sole d'oro. — Alias: D'azzurro, a due fascie

— Arma del ramo comitale: Trinciato d'argento d'oro; col capo del primo, caricato dell' aquila

e di rosso, caricato il primo di due dadi di nero, di nero, coronata d'oro, sostenuta da unajcollinetta
posti in banda, gli angoli a contatto fra loro. dello stesso.

MARZANO di Calabria. — Le storie del re- MARZARI-PERCATTI di Vicenza. — Arma:


gno di Napoli cominciano a tener parola dei Mar- Inquartato; nel 1° d' azzurro, all' aquila di nero,

zano fin dai tempi dei principi normanni (1180), coronata d' oro, sostenuta da una collinetta dello
sotto il dominio dei quali Guglielmo di Garzano stesso; nel 2° di verde, ad una crocetta patente

era signore di Marzano, da cui la famiglia trasse d' argento ; nel 3° d'azzurro, a due fasce d' oro ;

il proprio nome, S. Angiolo, Solviteli* e Cagia- nel 4° di rosso, caricato da una gamba umana
no. Parecchi cavalieri di questa casa combatte- d'argento tagliata alla coscia ; col capo d'oro.
rono con Goffredo di Buglione pel conquisto di MARZATI di Sorrento. — Famiglia antichis-

Terrasanta, e nel libro dell' Imperat. Federico 11 sima e patrizia di Sorrento del sedile di Porta,

i Marzano sono annoverati fra potenti baroni i che à pur goduto nobiltà in Mazzara del Vallo,

del regno. Nel 1246 si ribellarono contro Fede- e che fu signora della terra dr San Marzato, da
rico ed insieme coi Sanscverini e coi Fasanella. cui forse trasse il proprio nome. — Stefano, alla

intervennero alla famosa congiura di Capaccio morte di Carlo III nel 1385, fu uno degli eletti
contro la persona o lo stato di detto imperato- al buon governo della città di Napoli. — An-
re. Più tardi, nel 1244, cogli stessi Sanscverino drea, governatore e capitano a guerra della città

e Fasanella, presero le armi in favore della Chiesa di Monopoli. — Claudio, cappuccino sotto il no-
ed ardirono colle proprio forze venire contro Io me di Anselmo, creato Cardinale di S. R. Chiesa
MAR — 97 — MAR
da Clemente Vili nel 1604. (Estinta nella se- turale, accompagnata in capo da tre stelle d'oro.

conda metà del XVIII secolo). — Arma: Spac- MARZIANI di Busseto nel Parmigiano. — 0-
cato; nel 1° d'azzurro, all'aquila d'oro, coronata riginaria di Mantova, fu trapiantata in Russeto
dello stesso; nel 2* d'oro, a tre pali di rosso. nel 1450 dal nobile Melchiorre che ne fu pode-
MARZI- MEDICI di Firenze. — Angiolo di stà. — Suo figlio, Francesco, dott. in medicina,
Michele Marzi, notaro, nativo di S. Gimignano, co- nel 1533 si trova inscritto fra i cittadini di Uus-
minciò la sua carriera come cancelliere di Pier seto, e col giureconsulto Girolamo suo fratello,

Soderini, ma dopo la cacciata di questa famiglia che fu podestà in S. Donnino nel 1523 ed audi-
si pose al servizio dei Medici, c nel 1519 fu a- tore generale dello stato di Busseto, stava regi-

scritto alla cittadinanza fiorentina coi figli di Scr strato nel libro d'oro. — Un altro Francesco no-

Vincenzo suo fratello. Riinasto vedovo, si dedicò bile di Parma nel 1680, e di Mantova nel 1688.
alla carriera ecclesiastica, e nel 1529 fu creato — Giacinto figlio del precedente fu fregiato del

Vescovo di Assisi.Caduta la Repubblica, fu se- titolo di conte dal Re di Napoli nel 1735 insie-
gretario del Duca Alessandro, indi di Cosimo I, me a suo figlio Sigismondo cavallerizzo di campo
che nel 1537 gli accordò di potere aggiungere al dell'Infante Duca di Parma, morto nel 1784 col

proprio cognome quello dei Medici, e di aggiun- quale si spense questa famiglia. — Arma?
gere nella sua arma gentilizia una delle palle MARZIANI di Lombardia. — Nobilitati il 12
medicee. — I discendenti di suo fratello furono Lug. 1812, e creati ^cavalieri di Sacile il 3 Ag.
onorati di tutte le primarie cariche civili e mi- 1818. — Arma: Spaccato; nel 1° partito, a) di

litari dello stato, ed ebbero un Arciv. di Firen- rosso, al sinistrochei io armato d' argento, tenente
ze, un generale, diversi senatori e cavalieri. — Il una spada dello stesso, guarnita d'oro; b) d'oro,
cognome dei Marzi-Medici si estinse nel Cav. A- al leone, di rosso; nel 2 n d'azzurro, ad uno sco-

merigo del Cav. Vincenzo morto nel 1824, benché sia glio di tre cime al naturale, ciascuna cima sor-

di questa stessa famiglia il March. Tempi che la- montata da una stella d'oro.

sciò il proprio cognome per assumere quello del- MARZIANI di Sicilia. — Originaria di Ca-
l' adottante. — Arma: D' oro, al leone di rosso pua, e trapiantata in Sicilia da un Guido genti-
ed al becco di nero, affrontati e rampanti, sor- luomo capuano ai servigi della Regina bianca col

montati da una palla di rosso, ed accompa- carico di segretario e consigliere, poi con quello

gnati in capo da tre gigli d'azzurro posti fra i di maestro razionale della Camera Reginale, sta-
quattro pendenti di un lambello di rosso. bilendosi in Siracusa. — Picrantonio di lui figlio

MARZI di Pesaro. — Fiorirono due famiglie ebbe da re Alfonso la capitania di Castrogiovau-


nobili di tal nome in Pesaro, ambedue estinte. ni. — Un Antonio fu marchese di Motta Camastra
— Arma I: Spaccato; nel l.° d'azzurro, al noce nel 1633; un altro Antonio, primo principe di Fur-
al naturale, accostato da un uccello color cenere nari, acquistò la baronia della Roccella. — Questa
rampicante sul fusto; nel 2.° d' argento, a tre famiglia à pur goduto nobiltà in Messina nei se-
bande di rosso. — Arma II : D' azzurro, alla ro- coli XVI e XVII. — Arma Spaccato
: di rosso e

vere di verde movente dalla pianura erbosa coi di nero, al leone dell' uno Dell' altro, impugnante
rami passati in doppia croce di S. Andrea, ac- colla branca destra un martello d' oro.

costata a sinistra da un uccello rampicante sul MARZICHI di Firenze. — Ebbe comune la

fusto. origine coi Tedaldi e coi Lenzi. — Lorenzo d'An-


MARZI di Siena. — Dei Nove, risieduti nel frione commissario generale dell'armata fioren-
1277. — Muzio referendario di Gregorio XIU, tina in Valdichiana ed in Arezzo; Giovanni Ve-
luogotenente del Cardinal Vicario, governatore scovo di Gubbio; Lorenzo Vescovo e Principe di
di varie città dello stato pontificio. — Giovanni Fermo nel 1554. — Molti di questa casa ànno
ambasciatore nel 1545; Dino podestà di Recanati vestito l'abito dell'Ordine militare di S. Stefano.

nel 1449, e nel 1454 ambasciatore al Re di Na- — Arma?


poli e ad altri. — Arma : D' azzurro, alla fascia MARZI MANO di Venezia. — Originari di

doppiomerlata d' oro, accompagnata da due M ma- Costantinopoli, furono tribuni antichi, ed edifica-
juscoli all'antica d'oro, coronati dello stesso, uno rono il convento di Sant'Antonio. (Estinta nel

in capo, ed uno in punta. 1235). — Arma: Trinciato di verde e di rosso,

MARZIALE di Sorrento. — Da tempo remoto alla banda d'oro attraversante sulla partizione.
trovasi ascritta al seggio Dominova di Sorrento. MARZIO di Nami (Umbria). — Famiglia anti-
— Giovanni consigliere e segretario di Ferdi- ca e nobile, famosa per quel Galeotto Marzio in-

nando il Cattolico, nominato reggente del supre- signe fisico e letterato, il quale vivea nel XV
mo Consiglio del Collaterale dall' Imp. Carlo V. secolo. (Estinta). — Arma: D'azzurro, al grifo
— Filippo e Vittorio prodi capitani. — Estinta di rosso, coronato d' oro.

in principio del XIX secolo. — Arma: D'azzurro, . MARZIOTTA di Taranto. — Famiglia antica
alla torre d'argento, piantata sopra onde al na- del ceto civile, ascritta alla nobiltà con decreto

7

MAS — 98 — MAS
di re Ferdinando IV del 2 Giù. 1759 dietro l'an- d'azzurro e d'argento, al leone dall'uno all'altro
nuenza dell'assemblea dei nobili. — Estinta nel e dell' uno noli' altro tenente colla zampa destra
1793 nella persona di Giovanni-Antonio figlio di anteriore una mascella umana rivoltata, d'oro,
Tommaso-Cataldo. — Arma? in palo; colla fascia d'oro attraversante.
MARZIPAGANI di Venezia. — Originari della MASBEL di Palermo. — Originaria di Cata-
Marca d'Ancona, furono tribuni antichi e fecero logna, fu trapiantata in Palermo da un Bartolo-
edificare la chiesa di San Piero della Volta, (fi- meo capitano di fanteria sotto Carlo V nel 1535,
stinta nel 1321). — Arma: Spaccato; nel 1.° indi senatore di detta città. — Bernardino capi-
d'argento, a due croci patenti di rosso; nel 2.° tano di re Filippo II. — Arma: D'arzurro, alla
r
d'azzurro, alla fascia d argento, caricata da una torre merlata di tre pezzi alla ghibellina d' oro,

crocetta patente di rosso. aperta e finestrata del campo.


MARZO di Sicilia. Arma: D'azzurro, a MASCA di Roma. — Arma: Spaccato nebu-
due leoni affrontati, tenenti colle branche ante- loso di nero e d'argento.
riori due martelli, sormontati da un sole, il tutto MASCALCHI di Modena (Estinta). — Arma:
d' oro. D'azzurro, alla banda d'oro, caricata da tre bisanti
MARZO AL, o MARZOLOdi Venezia. — Ori- di rosso, accompagnata in capo da tre stelle di
ginaria di Aitino, si spense nel 1270 nella persona otto raggi d' oro male ordiuate, ed in punta da
di Giovanni che era Signore di Notte. — Arma: un crescente montante d' argento.
Trinciato inchiavato d'oro d'azzurro. MASCARDI di Genova. — Già signori e conti
MARZOLI di Piacenza. — Nobilitata il 1 2 Feb. di Trebbiano e d' altre terre in Lunigiana, ma
1686. — Arma: Partito; nel 1.° d' azzurro, al originar)' di Sardegna ed ivi aventi di poi il loro
destrocherio armato di ferro al naturale, impu- precipuo domicilio, benché si diramassero fino a
gnante colla mano di carnagione un elitropio d'oro Genova. — Antonio anziano in Genova, 1405.
in palo, i petali di rosso, con una pianta od al- Nicolò qm. Francesco ebbe fama per molta lette-
bero di palma al naturale nudrita sopra un mon- ratura, per la perizia nelle leggi, per l'innocenza
ticello erboso dello stesso in punta; nel 2.° spac- della vita, e fu carissimo a S. Carlo Borromeo.
cato; a) fasciato d'azzurro e d'oro; b) d'argento, Nel 1579 fu eletto Vescovo di Brugnato. — Giu-
all' albero di palma nudrito sopra un monticello seppe, fratello di Nicolò, dottore di leggi e pro-
erboso, il tutto al naturale, l'albero sinistrato da tonotaro apostolico, fu vicario generale dello stes-
un Icone di rosso controrampante al tronco. so S. Carlo, e nel 1587 venne designato Vescovo
MARZO PPINI di Arezzo e di Firenze. — Pro- di Ajaccio. — Alderano, fratello di detti Nicolò

viene da Messer Marzuppino di Mino, il quale nel e Giuseppe, fu valente giureconsulto, e uditore in

1244 era in- patria il capo della fazione guelfa. — molte Rote d' Italia. — Agostino figlio di Alde-
Gregorio di Domenico nel 1 389 professore di diritto rano, cameriere d' onore di Urbano Vili, lesse e-

nell'università di Bologna, poi segret. di Carlo VI loquenza in Roma, e lasciò molte opere, fra le
1

Re di Francia che nel 1396 lo mandò a governare quali è tuttavia riputatissima quella dell Arte
la città di Genova. Ritornato dalla Francia, fissò Istorica.. Morì in Sardegna a 49 anni, nel 1640.
il suo domicilio in Firenze, alla cui cittadinanza Giovanni, altro figlio di Alderano, fu Vescovo di
fu ascritto nel 1431. Carlo, suo figlio, fu eletto Nebbio, 1 621 -46. — Angelo, Vescovo di Noli, 1 61 6.

segretario della Repubblica. Cornelio, figlio del — Nel 1680 Alberico di Carlo Mascardi sarza-

precedente, e Cristoforo suo fratello furono gon- nese, in età di anni 24, fu ascritto al libro d'oro;

falonieri di compagnia, il primo nel 1471, e l'altro e nel 1692 fu parimente iscritto il figlio di lui

nel 1506. — Ultimo di questa casa fu Girolamo Carlo Maria, il quale poscia entrò nei Barnabiti,

del Cav. Lorenzo che morì ottuagenario nel 1720. e nel 1710 andò Vescovo a Ventimiglia ove morì
— Arma: D'azzurro, al monte di tre cime d'oro, nel 1741. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, ar-

accostato da tre stelle dello stesso, due ai fianchi, mato e lampassato di rosso; col capo cucito di ros-

ed una in punta. so, alla banda scaccata d'azzurro e d' argento di

MAS di Polizzi (Sicilia). — Di origine spagnuo- tre file.

la. — Guglielmo ambasciatore di Re Pietro I di MASCAREL del Piemonte (Conti).. — Arma:


Genova, ove Spaccato; nel 1." d'argento, al sinistrocherio di
Sicilia alla Repubblica di si stabilì

e divenne il ceppo della famiglia Mas della Ligu- carnagione vestito d'oro, guernito d'argento, mo-
ria. — Nicolò capitano della città di Polizzi dove vente dal fianco sinistro e tenente una spada

la di lui famiglia continuò ad occupare le cariche d'argento, manicata d'oro in palo, sormontata

nobili di giurato e di capitano giustiziere. — da una tosta di Moro ed accostata da altre due

Arma: D'azzurro, a due angioli di carnagione, teste simili, tutte tre tortigliate d'argento; nel

mani una mazza 2.° d' argento, alla torre di rosso aperta e fine-
vestiti di bianco e tenenti colle
strata d'azzurro; col capo d'azzurro caricato di
d' oro.

M ASALA di Sardegna. — Arma: Spaccato tpfl stollo d'argento. — Alias: Inquartato; nel
MAS — 99 — MAS'

1.° d'azzurro, al destrocherio di carnagione vestito sinistra d'oro, e caricata di tre gigli dello stesso.

d'oro, movente dal fianco destro, tenente una MASCELLINI di Pesaro. (Eslinta). — Arma:
spada d'argento, impugnata d'oro, accompagnata D' azzurro, al destrocherio armato d'argento, mo-
da tre teste di moro rivolte, attortigliate d'argen- vente dal fianco sinistro ed impugnante colla

to, ordinate in capo; nel 2.° e 3.° d'argento, alla mano di carnagione una mascella pure d'argento.
torre di rosso, aperta e finestrata di nero, adde- MASCHI (de') di Rimini. — Originaria di S.
strata da un albero di verde e sinistrata da un Agata Feltria, fu trapiantata in Rimini da un
bue giacente e rivolto al naturale, nascosto per Guglielmo [avvocato concistoriale, il quale fu pri-
metà dietro la torre; il tutto sostenuto da una vilegiato da Martino V, assieme alla discendenza
terrazza di verde; nel 4.° inquartato: a e d d'oro, sua, da ogni dazio e gravezza, e creato conte di
al leopardo illeonito rivolto di rosso, cinto d'ar- Portolo nel Sarsinate con Breve 25 Nov. 1419.
gento, brandente una spada dello stesso; 6 di Nel 1420 fu mandato da Firenze oratore di Carlo
nero, al sinistrocherio di carnagione, vestito d'oro, Malatesta ed in Rimini fu vicario di questo prin-
movente dal fianco sinistro, tenente una mazza cipe. Nel 1433 fu con Malatesta Novello ad ac-
d'arme d'argento in palo, accompagnata nel can- compagnare l' Imperat. Sigismondo a Ravenna, il

ton destro del capo da un crescente rivolto dello quale creò Guglielmo co' suoi discendenti conte
stesso; c di rosso, a due frecce d'oro, armate e del S. Palazzo. — Figli di Guglielmo furono Ro-
impennate d'argento, passate in croce di S. An- berto e Ranieri, ambedue illustri giureconsulti.

drea, le punte al basso, fra un volo di nero; e Il primo fu segretario di Pandolfo Malatesta, che
col capo dello stesso caricato di tre stelle d'oro. nel 1458 lo mandò a Milano a Francesco Sforza
Alla fascia diminuita d'azzurro, caricata a destra per sottomettergli le controversie sue col Re Al-
e a sinistra da tre stelle d'argento attraversante fonso d' Aragona. Caduto in disgrazia dei Mala-
sull'inquartatura. Sul tutto uno scudo ovale d'ar- testa, dovette emigrare dalla patria nel 1464 e

gento caricato di un' aquila di nero, beccata e riparare a Fano dove esercì 1' ulìicio di podestà.

membrata d'oro, sormontata da una corona im- Ranieri, mandato nel 1457 a Pietro da Campo-
periale al naturale, e caricata sul petto di un fregoso Doge di Genova, seppe cattivarsi la stima
piccolo scudo ovale d'azzurro bordato d'oro e e la benevolenza di questo per modo da essere
caricato di tre gigli male ordinati dello stesso. nominato vicario. Fu quindi podestà di Firenze
MASCARELLI o MASCHERELLl di Modena. e successivamente creato da Pio 11 scudiere e

— Arma: Di rosso, ad una testa umana, coperto capitano a Perugia, dove nei 1465 fu governatore,
il volto di rosso da una maschera di carnagione, e l' anno appresso podestà. Poi nel 1 467 passò
con parrucca e pelliccia d'argento, sporgente da alla podesteria di Lucca, e l'anno seguente andò
una base esagona d' oro. a quella di Bologna. Fu inoltre senatore di Roma
MASCARELLO di Vicenza. — Ascritta al tra il 1475 e 1476, ed in seguito podestà di Ascoli,
Consiglio nobile di Vicenza ed insignita del titolo di Foligno, di Todi, e di Rieti. Finalmente fu

comitale, fu confermata nobile con sovrana risolu- commissario generale delle genti d' armi dello

zione 14 Lug. 1820. — I suoi sepolcri sono nelle Stato Pontificio, poi governatore di Benevento e
chiese di S. Corona, di S. Lorenzo, e nella Cat- successivamente di Osimo, e morì nel 1506 fun-
tedrale. — Arma: Di rosso, a tre pomi di pino gendo 1'uflieio di visconte di tutte le terre della
d'oro; col capo d'azzurro, caricato di un leone Chiesa Ravennate nella Romagna e nella Marca.
illeopardito d'oro. Guglielmo e Carlo figli di Roberto furono anch'essi
MASCARI di Bologna, vedi Butrioli. esimi giurisperiti. Il primo fu capitano di Todi
MASCARO di Napoli. — Famiglia patrizia nel 1486, e l'altro occupò gradatamente le pode-
e feudataria, originaria della terra di Scigliano sterie di Cesena, di Perugia e di Bologna. Fu
in Calabria. Illustratasi con alti urtici di magi- anche senatore di Roma nel 1504 e decorato del
stratura e con eminenti gradi militari, e divenuta titolo di conte del S. Palazzo, e nel 1507 gli fu

feudataria e titolata, fu aggregata al patriziato adiclato 1' ullicio di tesoriere generale di tutta la

della città di Salerno. — Ila vestito l'abito di Romagna. — Arma?


Malta nel 1798, e trovasi ascritta al Registro MASCIA del Napoletano. — Nobilitata da
delle Piazze Chiuse del regno di Napoli. — Arma: Re Filippo 11 di Spagna con diploma 9 Die. 1586
D'azzurro, alla torre di tre piani d'argento, pian- nella persona di (ìiovan-Leonardo, fu riconosciuta
tata sulla campagna di verde. nella sua nobiltà nel 1817. — Arma?
MASCARONI di Bologna. — Arma: Partito; MASCIARKLLI di Aquila. — Famiglia feu-
nel 1. n d'argento, alla mezz'aquila di nero, co- dataria ascritta al patriziato aquilani) nel 1668
ronata d'oro, movente dalla partizione; nel 2.° ed estinta in principio del \l\ secolo. — Sci-
d' azzuro, a tre gigli d' argento ordinati in palo. pione, poeta ed autore di alcune operette, fioriva
MASCELLl di Napoli. — Arma: Di rosso, nel secolo XVII. — Arma: D'azzurro, a due ca-
alla sbarra d'azzurro alata a destra d'argento e a prioli d' argento.
MAS — 100 — MAS
MASDONI di Reggio-Emilia. — Feudataria MASETTI di Modena. — Originaria di Pe-
estense di Rebecco con titolo comitale. — Il lago, divisa in due rami, il primo de' quali si

conte Tiburzio fu plenipotenziario di Francesco I trapiantò in tempo assai remoto in Firenze e si

d' Este per la conclusione del trattato di pace estinsc nel XIX secolo nella persona del conte
col Duca di Parma nel 1636, poi ministro alla Pietro, il quale per eredità dell' estinta illustre

Corte di Roma, e finalmente governatore della famiglia fiorentina Danielli da Bu^nasco conti di
Garfagnana. Monsignor Lodovico, di lui figlio, fu
j
Buonsolazzo ne aveva assunto il cognome e l'ar-
Vescovo di Modena dal 1692 al 1716. Il conto ma; 1' altro passò a Modena, e produsse Monsi-
Marcello, nipote del precedente, fu gentiluomo del ! gnor Giulio che nel 1575 fu ambasciatore di ÀI-
Duca Rinaldo e segretario della Duchessa Car- |
fonso II d' Estc duca di Ferrara, e Vescovo di
lotta di Brunswick, e letterato distinto, morto Reggio-Emilia ove morì nal 1592; Nicolò che

j

nel 1732. Estinta nella casa dei Marchesi I fiorì nel XV secolo e che commentò il poema VA-
Cortesi di Modena. — AnMA: Inquartato; nel I.° I
cerba di Cecco d' Ascoli ; e Tommaso e France-
e 4.° d' azzurro, all' aquila dal volo abbassato sco eleganti poeti vissuti nel XVII secolo. —
d' argento, coronata d' oro ; nel 2." e 3.° d' az- Arma: D' oro, alla banda di rosso, caricata di
zurro, al calice d'oro, sormontato da una stella tre rose del campo.
dello stesso. MASETTI di Sicilia, vedi Mazzetti.
MASE (de) di Lucerà. — Arma: D'oro, ad MASI di Firenze e di Parma. Originaria —
una montagna di verde, movente dalla punta, ed |
di Montecatini, à dato alla Repubblica Fiorentina
una fascia in divisa alzata di nero, sormontata due gonfalonieri e 15 priori, ed alla Signoria tre

da tre ruote di sperone dello stesso. Notari, Ser Tommaso di Francesco nel 1386, Ser
NASELLI di Modena. — Antica distinta fa- Alberto suo figlio nel 1440, e Ser Lotto di Fran-
miglia modenese esclusa nel 1306 dal catalogo cesco nel 1456. — Fu famiglia ricchissima e per
delle famiglie nobili e potenti perchè avversa alla proprio conto tenne in mare diverse galere. —
casa d'Estc. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, Dopo l'assedio, si trapiantò in Parma ove ottenne
tenente colle branche anteriori un compasso aperto la contea di S. Michele. A questo ramo appar-
dello stesso, colle punte in alto, accompagnato da tiene l'infelice Conte Giambattista fatto decapi-
tre stelle pur d'oro, malordinate, e poste nelcanton I
tare nel 1612 come complice della famosa con-
destro del capo; col capo dell'Impero sostenuto
|
giura di Sala. — Giulio Vescovo di Giovinazzo e
da una fascia di rosso. poi di Monopoli dove morì nel 1673, ed Alessandro

MASELLO di Venezia. — Originaria di Man- Consigliere di Stato del Duca Odoardo Farnese
tova, si estinse ne! 1215. — Arma: Di rosso, e quindi Vescovo di Sulmona dove morì nel 1648.
alla fascia d'oro. — Arma: D'azzurro, all' archipensolo d'argento,
MASERI di Fori). — Pellegrino prelato esi- accompagnato nei lati da tre rose di rosso, ed
mio della Curia romana, uditore di Rota sotto attraversato da una fascia dello stesso.
il pontificato di Clemente XI, e segretario della MASI di Firenze. — Famiglia che nulla à di
Congregazione Acque e Confini; Girolamo filosofo comune colla precedente, e che à dato alla patria

e astronomo nunzio al Re d'Ungheria nel 1505; nel 1458 un priore nella persona di Giovanni di

Angelo e Baldassare cavalieri di S. Stefano nel Andrea. — Arma: D'oro, alla doga cucita d'ar-
XVIII secolo. (Estinta). - Arma: D'oro, alla gento, accostata da due fregi di nero.
fascia d'azzurro, bordata di nero, accompagnata in MASIN consignori di Castelnuovo nel contado
capo da un'aquila di nero, coronata dello stesso, di Xizza. — Arma: Mareggiato d'argento e di

ed in punta da un monte di tre cime di verde. verde, a tre rupi d' argento male ordinate. —
MASERI di Udine. — Arma: Spaccato; nel Cimiero: Un alcione. — Motto: tranquilli^ a
l.° d'oro, ad una grù di nero, il collo curvo U.YDIS.

verso lo spaccato; nel 2.° di rosso, alla fascia MASINI Conti del Canavese (Piemonte). —
d'argento. Dal castello di Masino nel Vercellese trasse il

MASETTI della Mirandola nel Modenese. — proprio nome questa famiglia originata dal conte
Iscritti nel libro d' oro della nobiltà mirandolese, Guglielmo terzogenito di Guidone conte del Ca-
e provenienti da Modena, vantano il Padre Gio- navese. Il conte Pietro, figlio di Guglielmo, seguì
van-Marsilio, Cisterciense, che nel 17 il era a- le bandiere dell'Imperat. Federico II nelle guerre
bate di San Cristoforo di Mantova, ed il tenente che questi ebbe in Italia, ed a Capua fu investito
colonnello conte Giuseppe, il quale militò cogl'Im- da Federico del suo contado canavesano nel 1250;
periali in Italia, in Corsica e in Turchia e che Giacomo, figlio di Pietro, servì anch'egli lo stesso

morì nella seconda metà del XVIII secolo. — Fu- imperatore, fu quindi podestà d'Ivrea nel 1265.
rono creati conti dai Duca di Mantova. — Arma: e si mise infine qual capo dei Ghibellini sotto gli

Inquartato; nel 1° e 4° una nave a vele spiegate ;


stendardi di Guglielmo March, di Monferrato che
nel 2." e 3.» un' aquila coronata. seguì nelle guerre che fece in Lombardia. Oddone,
MAS — 401 — MAS
fratello del precedente, fu anch'egli podestà d'Ivrea merlato alla ghibellina, aperto e fincstrato di nero.
nel 1284 e venne eletto capitano generale di quel — Cimiero: due aquile nascenti addossate.
Comune in diverse occasioni. Oddonnino. figlio di MASINI di Vercelli. — Nulla à di comune
Giacomo, fu governatore di Vercelli nel 1290. — colla precedente. — Arma: Di rosso, alla banda
Questa famiglia ebbe comune la origine coi Sam- : scaccata di due file d'azzurro, e di arg-mto: col
martino e coi Valperga. (Vedi questi nomi). — I capo dell' impero.
Arma: Fasciato d'oro e di rosso, alla pianta di MASIO del Piemonte. — Conti di Cai vignano.
canapa d'argento, sradicata, attraversante. — — Arma: D'azzurro, alla quercia al naturale,
Motto: FERME TOI. sradicata, addestrata da un leone d'oro rivoltato;

M ASINI di Cesena. — Originaria del Pie- colla fascia alzata dello stesso, attraversante sulla

monte, si trova già stabilita in Romagna fin dal quercia.


13 iO, in cui vivea un Fabrizio, e la prima sua MASNAGO di Milano. — Arma: D'argento,
stanza fu la città di Sarsina dove si trattenne a tre caprioli di rosso, col palo del campo attra-
fino al 1379, nel qual anno si trapiantò in Cesena versante sui caprioli caricato di un ferro di freccia
dove fu ammessa fra le 72 consolari destinate al di nero, in palo; col capo d'oro attraversante
regolamento e governo di quella città. Al tempo sul primo capriolo, e caricato da un'aquila di
che le fazioni disastravano la patria, dei Nasini nero, coronata d'oro. — Cimiero: V aquila na-
parte furono guelfi e parte ghibellini. Quelli che scente di nero.
furono del partito guelfo ebbero su di questo MASOLA di Aversa. — Originaria di Genova,
grande autorità, e ne moderarono sempre le aspi- trapiantata in Aversa nel 1630, ed ascritta a

razioni, specialmente quando nel 1500 si voleva quel patriziato. Ha posseduto vari feudi, e su
sottomettere iu città al Duca Valentino, per il quello di Trentola nel 1640 ottenne il titolo di

che dovettero esulare; ma trattatasi e conclusa marchese; titolo che più tardi ebbe pure su Mas-
la pace fra le parti, potettero restituirsi in patria, sambruno ereditato dalla famiglia Rotondo che in

la quale tornando di nuovo a tumultuare, provo- lei erasi estinta. — Domenico nel 1779 vestì per
cata dai Ghibellini, accorsi i Guelfi guidati dai giustizia l'abito dei Cavalieri di Malta. — Arma:
Masini e dai "liberti fecero dei nemici crudo ma- D'azzurro, al leone d'oro tenente colla branca
cello. Ma un manipolo di Ghibellini capitanati da destra una mazza ferrata dello stesso; col capo
Giacomo Masini tornarono alla riscossa uccidendo di rosso, alla croce piena d'argento.

parecchi dei capitani guelfi, per lo chè questo MASOLA di Genova. — Detta anticamente
partito, postosi in armi, pensò di farne aspra ven- Magliola e Mazzola, à goduto nobiltà in patria
detta, col cacciare fuori della città le principali all' albergo Usodimari, ed un ramo di essa, che
famiglie ghibelline, di cui saccheggiarono ed in- prese il nome di Cornilinea, fu ascritto all' albergo

cendiarono le case, fra le quali quelle di Giovanni, dei Vivaldi. — Enrico, nel 1199, fu uno dei con-
Taddeo e Nicolò padre e zìi rispettivamente di soli della Repubblica, riconfermato nel 1201; Be-
Giacomo Masini. Ripristinata nel 1505 la pace nense, nel 1223, trovavasi fra i Signori di Vazzano
per opera del Commissario generale pontificio, che fecero il giuramento della campagna al Comu-
Monsignor Angelo Leonino, i Masini guelfi strin- ne di Genova; Giovanni capitano della Torre di
sero amicizia coi Masini ghibellini, e furono tutti Palazzo nel 1366; Antonio Consigliere della Casa
indi in poi capi della fazione ghibellina contro i di S. Giorgio ed elettore dei beneficii di Corsica
Tiberti e gli altri tutti che erano rimasti fedeli nel 1373; Battista anziano della Repubblica nel
al partito guelfo. Massimo, figlio del capostipite 1494; Francesco commissario e luogotenente in
Fabrizio, venne aggregato da Galeotto Malatesta Chiavari nel 1507. — Arma: Di rosso, al sini-
al patriziato di Cesena, gli fu dato onorevole strocherio armato di ferro uscente da nubi d'ar-
carico nella sua milizia, ed annoverato fra suoi gento, impugnante colla mano di carnagione una
domestici e familiari. I di lui successori servirono mazzola; col capo d'oro caricato dell'aquila di
la patria e i principi propri e stranieri nel me- nero.
stiere delle armi, in cui furono eccellenti, ed MASOLESSO di Venezia. — Arma: D'azzurro,
ebbero i gradi di alfiere, di capitano, di colonnello a due bande d'argento.
ecc. — Un altro Masino fu creato da Papa Cle- MASOLO di Venezia.

Provenienti da Ma- —
mente VII conte palatino e cav. aurato; Vincenzo lamocco vecchio, furono tribuni antichi, e nel 4 289
nel 1619 fece acquisto di una parte del castello disparvero da Venezia; ma nel 1437 un messer
e giurisdizione di Falcino con titolo comitale che Pietro Masolo e suo figlio Lorenzo vi si recarono
lasciò a' suoi discendenti ; Francesco pittore ed da Candia e furono ammessi al Consiglio della
architetto famoso del XVI secolo, di cui restano Repubblica. — Arma: D'argento, a due pali di
ancora in patria monumenti da lui eretti, la fon- rosso.

tana della piazza, la torre del Porto Cesenatico MASONS di Sardegna. — Arma: Spaccato;
ecc. — Arma: D'azzurro, al castello d'argento nel 4.° partito, a destra d'azzurro, a tre stelle
MAS — 102 — MAS
d' argento ordinate in palo; a sinistra d'argento, MASSA di Finale (Liguria). — Originaria di
alla mano di carnagione accompagnata da tre rose Como. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, coro-
di rosso, 2 e 1; nel 2.° d'agento, a tre cuori di nato dello stesso, impugnante colle branche ante-
rosso, 2 e I. riori una clava d'argento, armata dello stesso:
MASOTTI di Cividale (Friuli). — Ascritta MASSA di Genova. — Originaria di Venti-
nel 1763 al Consiglio nobile di Cividale, fu con- miglia, dove apparteneva all'Ordine nobile dei
fermata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione Magnifici, nel 1528, trapiantatasi in Genova, fu
11 Mar. 1820. — Arma? ascritta all'Albergo Promontorio, più tardi venne
MASOTTI (de) di Udine. — Giovan-France- in possesso della baronia di Vaglio, che per man-
scco fu nel 1717 dall' Imperat. Carlo VI elevato, canza di successione passò alla famiglia Oli
colla sua discendenza di ambo i sessi, al grado gnoni di Ventimiglia, e così si spense verso la

di nobile del S. R.
— Questa
I. e degli stati ereditari,

famiglia fu confermata nobile


au- metà del XVIII secolo. — Arma: Spaccate» d'oro
striaci. e d'azzurro, alla mazza d' armi d' argento, alta
con sovrana risoluzione tO Ag. 1820. — Arma? in palo, colla sua coreggia, dall' uno all'altro.
MASPERONI di Brescia. — Arma: D'argento, MASSA di Lecce, baroni di Galugnanó. —
a d'ie caprioli di rosso, attraversanti sopra un Appartiene à questa famiglia il famoso generale
palo dello stesso; col capo di verde, caricato di d' artiglieria che sotto la Repubblica Partenopea
uno sperone d' oro. fu fucilato nel castello del Carmine a Napoli il

MASSA di Cagliari. — Arma: D'azzurro, alla 14 Ag. 1799. — Arma?


lettera majuscola M d'oro, fiorata, sostenente MASSA o . MASSI di Modena. — Pietrobono
uno scudetto d'argento, alla clava o mazza di de Massa nel 1417 era dei conservatori della co-
rosso, la pannocchia in alto, esso scudetto sovrap- munità di Modena. — Arma: D'oro, a due tri-
posto a tre bandiere impugnate, una, in mezzo, denti d'argento passati in croce di. S. Andrea
di cavalleria, ossia guidone di rosso, al crescente volti in alto, accompagnati in capo dalla croce
d' argento, le altre, ai lati, di fanteria, bianche patente di rosso» e da tre torte o bisanti dello
e rosse, tutte fustate d'argento; ed a quattro stesso, due poste nei fianchi dei tridenti ed una
aste d'armi d'argento, decussate, due per parte; nella punta.
;
f
la lettera M sostenuta da due leoni d'oro, appog- MASSA (de} di Napoli e di Sorrento. — Di
giati con una delle zampe sulle volute delle sue origine spagnuola, la sua prima dimora in Italia
aste esteriori. fu nella città di Ventimiglia, da cui distaccavasi
MASSA (della) BERNARDINI di Cesena. — un ramo per trapiantarsi nel regno di Napoli al

Originaria di Arezzo e trapiantata in Cesena nel tempo di Carlo d' Angiò, il quale nel 1274 con-
1410. — Prima di quest'epoca chiamavasi Tar- cesse ad un Restagno Massa il feudo di S. Gior-
lazzi, come si rileva da una iscrizione posta nel gio con titolo baronale. Oltre questo,, la famigliti

sepolcro di un cardinale di questa famiglia esi- de Massa à goduto altri feudi. Sappiamo difatto
stente nella cattedrale di Assisi. — Il cronista che nel 1555 Giacomo, nobile napoletano, era in
cesenate, Mauro Verdoni, narra di un Martino possesso del feudo baronale dr Casavetere e Fran-
de'Conti Bernardini Della Massa che sul principio cavilla, ed Agostino, dopo essere stato riconosciu-
del XV secolo, oltre essere stato uomo erudito to nel 1715 cittadino e nobile napoletano, con-
e valoroso, per vigoria d'ingegno e d'animo cele- seguiva nel 1731 la nobiltà riminese, e l'anno
berrimo, ebbe le lodi del Principe Andrea Mala- seguente quella della Repubblica di S. Marino,
testa mentre correva un torneo in Rimini, crean- nel 1750 otteneva il riconoscimento della nobiltà
dolo nel tempo stesso cavaliere. Guidobaldo della napoletana, e nel 1765 entrava in possesso del

Rovere Duca d' Urbino gli diede in feudo i ter- feudo di Pescasseroli col titolo di barone e col
ritori di Castro, Massa e Casalecchio. Servì anche diritto del mero e misto impero. — In principio

la Repub. di Venezia come capitano e combattè del XV secolo un ramo della famiglia napoletana

valorosamente contro i Turehi. — I fratelli Fer- Massa si trapiantò in Sorrento, e nel 1785 fu

rante, Giuseppe e Giulio-Cesare presero parte ricevuto nell'Ordine di' Malta. Bernardino, frate
all'espugnazione del castello di Bulgherfa tenuto francescano, fu cappellano e familiare del Re Ro-
dai Riminesi, ed il primo ebbe la dignità di se- berto nel 1339; Cesare, condottiero negli eserciti
natore degli Ottimati. — Un altro Ferrante e di Carlo V, si trovò alla presa
1

di Carmagnola
Pirro furono cavalieri di S. Stefano. — Arma: •nel 1537, fu quindi consigliere di guerra, e nel

Inquartato; nel 1.° e 4. n d'oro, all'aquila di nero 1546 militò in Germania contro il Duca di Sas-
coronata del campo; nel 2.° e 3.° d'argento, alla sonia ed il Langravio di Assia; Carlo Vescovo di

quercia al naturale, sradicata e ghiandifera d'oro, Venafro nel 1690; Renato Vescovo di Rimini nella
coi rami passati in doppia croce di S. Andrea; prima metà del XVIII secolo. — Arma: D'azzur-
colla fascia d'azzurro t caricata di tre stelle d'oro, ro, a tre monti d'.oro moventi dalla punta, sor-
attraversante sul tutto. montati da un leone dello stesso, lampassato di
MAS — 103 — MAS
rosso, avente fra le branche anteriori una mazza Spaccato, alla divisa di rosso sul tutto; nel 1.°
armata di punte pure d' oro, accompagnato nel d'azzurro, all'aquila di nero, coronata d'oro; nel
cnpo da una croce di rosso bordata d'oro ed acco- 2.° di verde, ad un ferro di lancia di....

stata da due stelle di otto raggi dello stesso. — MASSARI di Ferrara. — Famiglia assai do-
Cimiero: un busto di guerriero armato. viziosa, nobilitata dal Governo Pontificio per im-
MA6SA di Pesaro. (Estinta). — Arma: D'az- portanti servigi resi dal conte Milah Massari. —
zurro, alla fascia di rosso, caricata di tre stelle Riconfermata nella sua nobiltà dal Governo Ita-
di otto raggi d' oro, accompagnata in capo da un liano e decorata del titolo ducale di Fabriago nella

sinistrocherio vestito di bianco, impugnante colla persona del vivente conte Galeazzo. — L'Imperat.
mano di carnagione una mazza d'oro, ed in punta Napoleone I con lettere patenti 11 Ott. 1810
da un monte di tre cime, sormontato da un porco, aveva concesso a Luigi Massari, senatore dal regno
il tutto d' oro. d' Italia, il titolo di conte da trasmettersi ai di

MASSA di Sardegna. — l baroni di questa lui figli maschi e discendenti legittimi e naturali
famiglia pisana, dalla quale uscì il famoso Gugliel- in ordine di primogenitura. — Arma: Inquartato;
mo di Massa giudice di Cagliari e d' Arborea, nel 1.» di verde, alla serpe al naturale attorti-
ottennero nel Logudoro alcuni feudi importanti, gliata ad uno specchio d'oro; nel 2.° di porpora,
e soggiornarono in Torre e in Sassari. — Nel ad una cicogna d'argento che beve in un vaso
1325 si ribellarono contro gli Aragonesi in favore dello stesso; nel 3.° di rosso, ad una fede d'ar-
dei Pisani, e due anni dopo furono condannati gento; nel 4.° di verde, a due sbarre d'argento.
per fellonia, ma essendosi sottomessi furono di MASSARI di Spello (Umbria). — Arma: D'ar-
nuovo ricevuti in grazia. — Arma? gento, all'albero di verde accostato da due leoni
MASSA di Sicilia. — Originaria di Genova, aJ naturale, affrontati e controrampanti.
fu molto nobile e feudataria. — Giannandrea fu MASS ARIA di Vicenza. — Ascritta da remoto
primo conte di S. Giovanni La Punta nel 1645, tempo al Consiglio nobile di Vicenza, fu confer-
deputato del regno, primo duca di Castel di Jaci mata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione
per concessione di Carlo II nel 1667, signore e 22 Sett. 1820. — Arma: D'argento, al palo spi-
castellano perpetuo di detta città, avendo già nato di rosso; col capo d'azzurro, caricato di una
arricchita la sua famiglia mercè gli acquisti delle stella di sei raggi di rosso nascente.
terre di S. Gregorio, S. Giovanni La Punta, Tre- MASSEI di Lucca. — Arma: D'oro, a tre
misteri, Trappetto, S. Agata e Mompelieri, acqui- mazze ferrate di nero, poste in palo.
stò altresì i feudi di Bonvicino, Cattari e Fanaco. MASSEI di Montepulciano. — Bartolomeo
— Giuseppe principe di Castelforte nel 1753. — Cardinale di S. R. Chiesa e Legato di Romagna
Dopo la estinsione di questa famiglia, tutti i suoi nel 1730. — Arma: D'azzurro, a due mazze d'oro
titoli passarono per diritto ereditario ai principi passate in croce di S. Andrea.
di Comitini di casa Gravina. — Arma: Di rosso, MASSEI di Narni (Umbria). — Furono signori
il leone d' oro tenente colle branche anteriori dei castelli Alvenino, Monte e Borgheria, ed ebbe-
una mazza armata di punte dello stesso. ro un senatore in Roma e personaggi illustri.

MASSA-SALUZZO di Milano. — Conti di (Estinta). Arma?


Castelponzano — Arma: Inquartato; nel 1.» d'oro, MASSEI o MAZZEI di Pietrasanla e di Lucca.
all'aquila bicipite di nero, coronata del campo; — Sono una diramazione dei Castrucci, e di essi
nel 2,° d' azzurro, al leone d' argento, coronato si à certa memoria fin dal 1285 in cui un Mazzeo
dello stesso; nel 3.° di rosso, alla mazza, o vomero, di Gerardo era sindaco del Comune di Pietrasanta.

d'argento in palo; nel 4.° d'argento pieno. — Dettero alla patria tre priori degli anziani:
MASSAINI di Siena. — Dei riformatori, si- Nicolao di Mazzeo nel 141"; Pietro di Jacopo nel
gnori di Acian Guidi, risieduti nel 1374. — Beato 1481; e Jacopo di Pietro nel 1506. — Un Mazzeo
Mario Osservante; Apollonio Vescovo di Savona di Giuliano era capitano delle Cerne nel 1383;
nel 1439; Virginio capitano nell'assedio di Siena un Bindo di Mazzeo era degli anziani nel 1404;
del 1526. — Arma: Di rosso, alla banda d'oro, un Nicolò di Pietro fu capitano della banda sotto
accostata da sei rose dello stesso, tre per parte; Cosimo I, militò nella guerra di Siena e servì il

col capo d'oro, all'aquila di nero. principe in varie circostanze. — Dopo la metà
MASSARA DE PREVIDE del Piemonte. — del XVI secolo i Massei si trapiantarono in Lucca,
Baroni. — Arma: Partito d'argento e di rosso, dove fioriscono tuttora. — Arma?
il primo alla mazza o clava di nero in palo; col MASSEI di Siena. — Arma: D'oro, alla banda
capo d'oro, all'aquila di nero coronata dello stesso. di rosso caricata di tre mazze d' armi di nero
MASSARELLI di Sanscvcrino (Marche). — poste nel senso della banda.
Arma: Di rosso, al leone d'oro, accompagnato in MASSENA di Nizza. — Andrea Massena Duca
capo da tre cotisse d' argento. di Rivoli e Principe di Essling, maresciallo di
MASSARI di Altare nel Savonese. — Arma: Francia, uno dei più grandi generali degli eser-
MAS — 104 — MAS
citi di Napoleone I. — Arma: D'oro, alla vittoria MASSIMILLA di Bologna. — Arma : D'oro, a

alata di carnagione, tenente colla destra una pal- tre bande di rosso ; col capo d' azzurro.

ina di verde, e colla sinistra una corona d' ulivo MASSIMINO di Centallo (Piemonte). — Mar-
dello stesso; col capo di rosso seminato di stelle chesi Ceva di San Michele e Conti della Bastia.
d' argento. — Arma: D'oro, al destrocherio vestito d'azzurro,
MASSENÀ del Piemonte. — Consignori di movente dal fianco sinistro, ed impugnante colla

Cavagnolo. — D'azzurro, a tre basilischi d'oro; col mano di carnagione un mazzo di tre fiori di mar-
capo d'argento, all'aquila di nero coronata dello gherita, fogliati e fioriti al naturale; col capo di
stesso. rosso, a due rami d'alloro al naturale, posti in

MASSE RATI di Carignano (Piemonte). — croce di S. Andrea, accostati da due crocette


Francesco Masscrati sindaco dei nobili nel 4564; d'argento. — Cimiero: un leone nascente impu-
Lodovico govcrnat. della piazza di Castel Delfino, gnante un ramo d'alloro al naturale. — Motto:
poi comandante in Vercelli e governat. di Cavour MAXIMA PRAESTANT.
e Possano; Giovan-Giacomo auditore generale di MASSIMO di Eoma. — Probabilmente deri-
campo nel marchesato di Saluzzo, quindi 'consi- vata dall' antichissima stirpe dei Massimi, di cui
gliere e maestro auditore della Camera dei conti Fabio Massimo fu la gloria maggiore. Si crede
sotto il Duca Carlo-Emanuele; Gian-Domenico che il Pontefice Anastasio I, eletto nel 398, sia
inviato straordinario di Filippo IV re di Spagna di questa famiglia, la quale vanta molti illustri

al Re di Portogallo; Gian-Francesco paggio e personaggi nelle armi, in diplomazia e nella gerar-


gentiluomo dell'Imperat. Ferdinando III, indi ca- chia ecclesiastica. — Oltre, molti Vescovi, à dato
pitano di corazzo in Catalogna al servizio di quel alla Chiesa tre Cardinali, Sempronio ed Apollonio
sovrano. — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.° di creati verso la metà del IX secolo dal Pontefice
rosso, ad una pianta di grano con tre spighe d'oro; Leone IV, e Camillo creato da Clemente X nel
nel 2. n e 3.° d'azzurro, a sei stelle di sci raggi d'ar- 1670; quindi Massimo Arci v. di Amalfi nel 1561.
gento poste in circolo. — I titoli di nobiltà della famiglia Massimo ri-

MASSETTI del Piemonte conti di Frinco. — montano al 999; quello di marchesi al 1544; quello
Arma: Di nero, a tre magli d'argento. — Cimiero: principi al 1826; e quello di duchi al 1828. —
tre cardi nascenti di verde, fioriti di porpora. — Fra i molti suoi possessi sono considerevoli quelli
Motto: souvenir m'en non. del principato d'Arsoli nella Comarca, del prin-
MASSIDDA di S. Lvssurgiu (Sardegna). — cipato di Roviano e del ducato d'Anticoli-Corrado
Arma: Inquartato; nel 1.» di verde, alla torre acquistato il 3 Lug. 1872 della famiglia Colonna
d! argento, armata di quattro cannoni di bronzo di Sciara. — Arma: Fasciato d'argento e d'azzurro
al naturale; nel 2.° d'argento, al tonno nuotante di sei pezzi, alla banda d'oro attraversante sul
sul mare, il tutto al naturale; nel 3.° d'argento, tutto, semipartito d'argento, alla croce d'azzurro

al pino di venie nudrito sulla campagna dolio caricata di undici scudetti del campo, contornata
stèsso, con vari uccelli di diversi colori in atto da quattro leoncelli di rosso, armati, lampassati
di volare sull'albero; nel 4.° di verde al sole e coronati d'oro. — Cimiero: un leone uscente
d'oro. — Alias: Inquartato; nel l.° d'azzurro, d'oro. — Divisa: cunctAndo restituii.
alla torre aperta e torrieellata d'argento, murata MASSINl di Cesena. — Originaria di Ronco-
di nero e sostenente tre cannoni d'oro fustati freddo, si trapiantò in Cesena, alla cui cittadi-
di rosso posti, due ai fianchi, ed uno in mezzo; nanza fu ascritta, e quindi aggregata a quella
nel 2.° d'argento, alla spada di rosso, guernita nobiltà nel 1763. — Cesare, esimio giureconsuto,
d'oro, alta, posta in sbarra, colla bordura di rosso; lettore di Pandette nell'Università di Cesena. —
nel 3.° d'oro, al pugno destro di carnagione, chiu- Carlo, prete dell' Oratorio in Roma, compose e
so, coll'indiee disteso, esso pugno reciso di rosso pubblicò il Leggendario dei Santi in 4 volumi e
e posto in sbarra; nel i.° d'azzurro, alla penna morì in Roma nel 1791. — Ha pure fiorito in
da seri^ore d'argento in palo. Cesena un' altra famiglia di questo nome, di cui
.MASSIDDA di Tempio (Sardegna). — Arma: molti membri appartennero al Consiglio comu-
D' argento, al girasole nudrito sulla pianura e nale. — Arma: D'azzurro, alla torre d' argento,
volto verso il sole nel punto destro del capo; il terrazzata di verde.
tutto al naturale. MASSOLI di Sanscverino (Marche). — Arma:
MASSI LLI di Spello. — Girolamo fu l'ultimo Spaccato d' azzurro e di rosso, al destrocherio al

di questa casa, e sua figlia Maria-Battista, monaca naturale, vestito d'argento, movente dal fianco
di S. Maria Maddalena, morì in odore di santità sinistro del primo ed inclinato nel secondo, tenen-
nel 171 8. — Arma: Spaccato d'azzurro e d'argen- te la mano entro un mastello quadrato di legno
to, alla fascia in divisa di rosso, attraversante sulla al naturalo posto nel secondo.
partizione, accompagnata in capo da ed in MASSOLO di Venezia. — D' argento, alla
punta da un monte di cime di verde. fascia di rosso, caricata di una stella d'oro.
MAS — 405 — MAS
MASSONE di Genova. — Dal canale di Re eco chi feudi à posseduto questa famiglia, la quale
e da Diano. — Oberto, in giuramento pace Ge- nel 1500 fu investita del nobile feudo e baronìa

nova-Pisa 4188. — Andrea podestà di Vernaz- di S. Stefano in Calabria, nel 1696 acquistò quello
za, 1461. — Francesco, Girolamo ed Antonio, in di Capograssi, poi Serramezzana, S. Giovanni di
giuramento fedeltà al Duca di Milano, 1488. — Guarrazzano, Buonafede, Torre S. Angelo e Por-
Parte ascritti negli Spinola e parte nei Giusti- cili; più tardi, e cioè verso il 1700, quello di Mor-
niani, 1528. — G.-B. Spinola, olim Massone, am- rone, e da ultimo il nobile feudo e magnifico ca-
basciatore a D. Gio. d' Austria a Napoli, 1575. stello di Limatola con i suoi casali di Biancano
— Fra Marco Giustiniani, olim Massone, Vescovo e Casal-Annunziata, tutti con mero e misto im-
di Scio, 1604. — Arma: D'azzurro, al leone co- pero. — Nel 1725 l'Imperat. Carlo VI elevò in

ronato e tenente colla branca anteriore destra una marchesato la nobile baronìa di Capograssi, e nel
mazza d'armi, il tutto d'oro; colla banda di nero 1730 dichiarò ducato il feudo e castello di Lima-
attraversante. tola. — Il ramo dei duchi di Limatola si estinse
MASSONIO di Aquila. — Famiglia ascritta verso la metà del XVIII secolo, ed il titolo ducale

al patriziato aquilano nel 1596 ed estinta nel passò alla casa Pietrastornina Lettieri di Aquino,
secolo XVIII. — Salvatore, istoriografo e poeta, ma estinto il ramo primogenito di questa, fu di

scrisse varie opere riflettenti la storia della sua nuovo conceduto alla famiglia Mastelloni con de-
patria, e morì nel 1629. — Arma: D'argento, a creto del Re Ferdinando II. — Giovanni, dopo
tre monti di verde, posti in fascia, quel di mezzo essere stato governatore della città di Massa-Lu-
cimato da un albero di quercia, e i due laterali brense al tempo dei popolari sconvolgimenti del
da due ramoscelli pure di quercia al naturale. 1 647, fu creato Vescovo di Viesti e morì in odore
MASTALITI di Venezia. — Arma: Trinciato di santità. — Arma: D'azzurro, al monte di tre
di rosso e d'oro, a due rose dall'uno all'altro, cime movente dalla punta, con un' asta piantata
bottonata ciascuna del suo campo. in quello di mezzo, avviticchiata da un serpente,
MASTELLARI di Padova. — Arma: Spaccato e accompagnata da due leoni, il tutto al naturale.
d'argento e di nero, caricato il primo di tre MASTIANI BRUNACC1 di Pisa. — Fin dal

stelle di rosso poste in fascia; colla bordura del- XIII secolo trovasi fiorente in patria, ed un Neri
l' uno nell' altro. nel 1293 copriva le più eminenti cariche della

MASTAI FERRETTI di Senigaglia. — Ori- Repubblica Pisana. — Per il matrimonio contratto


ginaria di Crema e trapiantata verso la metà nel 1720 da Giuseppe Mastiani con Anna-Rosa
del XVI secolo in Senigaglia, al cui nobile Con- Brunacci, erede di tutte le sostanze di sua casa,
siglio fu aggregata nel 1594. — Con diploma la famiglia Mastiani, insieme alle ricchezze, ne
21 Sett. 1705 fu decorata del titolo di conte dal ereditò il cognome e l'arma. Figli di Giuseppe fu-
Duca di Parma Francesco Farnese confermatole rono Luigi e Giulio. Questo secondo, morto celibe,
da Gregorio XVI nel 1843. Il Consiglio comunale lasciò la sua parte del patrimonio al March. Fer-
di Ancona nel 1764 le conferiva la nobiltà anco- dinando Sciamanna di Terni suo pronipote col-

nitana, e Pio IX onorò i propri fratelli della l'obbligo di assumerne il nome e l'arma. Giovan
nobiltà romana. — Questa famiglia à sostenuto Francesco, figlio di Luigi e nipote del precedente,
in ogni tempo le primarie cariche della sua patria, fu fregiato del titololo comitale da Napoleone I,

cui à dato tre gonfalonieri. — Andrea Vescovo e morto senza prole instituì erede della sua parte

di Pesaro morto nel 1 822. — Ma la gloria mag- di patrimonio il Cav. Teodoro Tausch suo intimo
giore di questa casa fu l'immortale Pio IX nato amico, il quale nel 1839 entrò in possesso del

13 Mag. 4792, morto 7 Feb. 1878. — Il Conte cospicuo patrimonio lasciato dal defunto, ne assun-
Giovanni-Maria avendo sposato nel 1653 la con- se lo stemma, e, lasciando il proprio, prese il co-
tessa Margherita Ferretti di Ancona, unica erede gnome dei Mastiani Brunacci. — Arma: Partito;
del suo ramo, ereditò le sostanze, il cognome e a destra spaccato, nel 4.° d'oro, all'aquila di nero;
l'arma di quella nobile famiglia. — Arma: In- nel 2.° di rosso, al monte di sei cime di verde,

quartato; nel 1.° e' 4.° d'azzurro, al leone coronato sostenente la più alta tre spighe d'oro; a sinistra
d'oro poggiante sopra una palla dello stesso; nel d'argento, a due branche di leone d'oro poste in
2.° e 3.» d'argento, a due bande di rosso. croce di S. Andrea, accompagnate da tre cipolle
MASTELLIZl di Venezia. — Furono tribuni al naturale, 2 in capo ed 4 in punta.

antichi, fecero edificare la chiesa di S. Maria delle MASTIANI di Palermo. — È un ramo della
Vergini e si spensero nel 1355. — Arma: Trin- precedente trapiantato in Sicilia al tempo di Re
ciato di rosso e d' oro, a due rose dell' uno nel- Alfonso d'Aragona ed occupò in Palermo le più
V altro bottonate d'argento. eminenti cariche. — Arma: Spaccato; nel 1.»
MASTELLONI di Sorrento. — Si anno me- d'oro, all'aquila di nero; nel 2.» di rosso, al mon-
morie di questa famiglia fin dal 1274 in cui vivea te di tre cime d'argento, con tre spighe di panico
v^n Matteo milite e sindaco di Sorrento. — Parec- d'oro nudrite sulla sua sommità.
MAS — 106 — MAT
MASTINI di Mantova.— Arma: Spaccato; MASTROGIOVANNl TASCA di — Um-
nel |.« d'argento, all'aquila di nero; nel 2." berto I Re d'Italia, con decreto 10 Lug. 1879
d'azzurro, al cane rampante d'argento. concesse a Pier-Antonio Mastrogiovanni Tasca il

MASTINI di Udine. — Arma: Di nero, alla titolo di barone trasmissibile per primogenitura
fascia d'argento, eoo un cane rampante dell'uno maschile. — Arma?
nell'altro attraversante sul tutto. MASTROPAOLO di Sicilia. — Derivata da
MASTRACA di Venezia. — Originaria di un Maestro Paolo celebre medico dell' Imperat.
Corfù, al cui ordine nobile trovasi ascritta, otten- Federico II, dal quale ottenne i tratti di Agri-
ne la conferma di tale nobiltà con sovrana riso- gento e di Licata per dieci anni ed alquanti ter-
luzione 29 Ag. 1821. — Arma? ritori. — Ruggero e Corrado, suoi figli, presero
MASTRILLI di Nola e di Napoli. — Origi- cognome dal nome di lui e furono baroni; Nicolò
naria di Francia, e portata nel regno di Napoli notaro regio nel 1261. — Arma: D'azzurro, al-
da un Teodoro Mastrello venuto al seguito di l'aquila coronata d'oro mirante un sole orizzon-

Carlo I d' Angiò. — Si stabilì in principio nella tale a destra.


città Nola, alla cui nobiltà venne ascritta, e poi MASTROSERIO del Napoletano. — Arma:
passata in Napoli fu aggregata al seggio di Por- D'azzurro, al monte di tre cime di verde, su cui
tanova. — Ha goduto trenta fendi, due contee, poggia un leone d' oro, impugnante colla branca
Casmarciano e Roccarainola; sei marchesati, Gallo, destra uno scettro dello stesso, addestrato in
Livardi, Schiava, Selice, S. Marzano e Turturice; capo da una stella d' argento.
e tre ducati, Gallo, Marigliano e S. Paolo. — MASCLLI di Vellelri. — Arma: D'azzurro,
Ebbe uomini illustri in armi ed in lettere, so- alla cometa d' oro.

stenne eminenti uflìci di toga, e fu decorata dei MATA (della; di Sardegna. — Arma: D'az-
titoli di conte, marchese e duca. — Vestì l'abito zurro, all'albero di alloro nudrito sulla pianura
del S. ML 0. Gerosolim. nel 1559. — Arma- D'oro, erbosa, il tutto al naturale, il tronco impugnato
alla banda d'azzurro caricata di un giglio del cam- da un dertrocherio vestito di bianco al naturale,
po, accompagnata in capo da un lambello di tre movente dai fianco destro dello scudo; con tre
pendenti di rosso, e nella punta da un leone dello stelle di otto raggi d' oro, ordinate in fascia in

stesso. capo.
MASTRILLO di Sicilia. — È un ramo della MAT APLANA di Sinlia. — Arma: Di rosso,
precedente portato in Sicilia da un Mario esimio a tre sbarre scorciate e nodose d'oro.
giurisperito. — Garzia, giudice della Gran Corte MAT ARAZZI di Velletri. — Arma: Spaccato;
e di altri supremi tribunali del regno di Sicilia, nel 1.° d'azzurro, alla rosa d'oro; nel 2. n di rossso,
scrisse De ilagistratibus : Girolamo primo mar- al capriolo rovesciato d'oro; colla fascia dello

chese di Turtureti; Andrea Arciv. di Messina. stesso attraversante sulla partizione.


Parecchi cavalieri di Malta. — Arma: D'oro, alla MATAS di Ancona. — Leopoldo II Granduca
banda d'azzurro, caricata da un giglio del campo, di Toscana, con diploma 11 Giù. 1850, concedeva
accompagnato in capo da un lambello di quattro la nobiltà della città di Fiesole a Nicolò-Luigi-
pendenti di nero, ed in punta da un leone di rosso. Gaetano Matas ed ai di lui figli e discendenti
MASTROGIL'DICE di Sorrento. — Originata per linea retta mascolina. Il Ministro dell'Interno
da Barnaba maestro dei giudici figlio di Sergio del Regno d'Italia, con decreto 27 Lug. 1871,
doge e console della città di Sorrento nel 1071. dichiarava competere al suddetto il titolo di no-
— Investita di feudi fin dal 1260, molti ne à bile di Fiesole colla facoltà di far uso di que-
posteriormente posseduti, e fra gli altri quelli di st' Arma: D'azzurro, alla pianura erbosa di verde,
Montorio e Santomango con titolo marchionale. con due cipressi sradicati, posti in croce di S.

— Ha goduto ulti uflici e dignità, e la nobiltà in Andrea, al naturale, dall'uno all'altro; col capriolo

Napoli al seggio Dominova, ed à vestito l'abito d'oro, caricato di tre cinquefoglie di rosso, attra-

di Malta nel 1596. — Giovanni Arciv. di Sorrento versante.


nel 1278; Marino presidente della R. Camera ed MATERA di Napoli. — Arma: D'argento,
avvocato fiscale, assai caro all'Imperat. Carlo V, alla fascia d' azzurro, caricata di tre conchiglie

dal quale ebbe in dono 1' isolctta dei Galli; Ga- d' oro.

spare ed Attilio cavalieri gerosolimitani, morto MATERDONA di Taranto. — Originaria di

il primo gloriosamente combattendo contro i Tur- Valenza in Ispagna, e trapiantata in Taranto il

chi nel 1608, l'altro per valorose geste nell'asse- 1502 da Giovan-Bcrnardo proveniente da Napoli,
dio di Malta e per fortunate scorrerie a danno che fu la prima residenza di questa famiglia, il
dei Mussulmani, fu elevato ad ammiraglio della quale dall'Imperat. Carlo V nel 1518 ebbe il feudo

veneranda lingua d'Italia ed a gran priore di di Massanuova in Sicilia e fu ascritta alla nobiltà

Messina. — Arma: D'argento, a tre fascio di tarantina. (Estinta nel 1 686). - Arma?
wm ; col etfM d' tf<t pieno MATHEIS (de) di Sulmona. — Antica fami-
MAT — 107 — MAT
glia patrizia di Sulmona, che à posseduto vari e dal quale provennero molti distinti personaggi.
feudi e prodotto uomini insigni nelle scienze e — Arma: Di verde, al sinistrocherio armato d'ar-
nelle lettere. — Arma: D'oro, alla sbarra d'az- getrto impugnante una spada alta in sbarra dello

zurro, caricata di tre stello d'argento. stesso, e movente dal fianco sinistro, accompa-
MATHIS di Bra (Piemonte). — Mercè l'ope- gnato nel canton destro del capo da un crescente
rosa sua attitudine al lavoro e aHo studio, già a pure d' argento.
mezzo il secolo XVI era annoverata fra quelle MATRAINI di Lucca. (Estinta). — Arma:
degli ottimati in patria. — Divisa in parecchi Spaccato; nel 1.» d'oro, all' aquila di nero, ro-

rami, da uno di essi, procedente dal notajo Ste- strata, membrata e coronata del campo; nel 2.°

fano, vissuto in principio di quel secolo, e padre palato di rosso e d' argento.
del dottore in leggi Antonio-Andrea, discendeva MATROIANI di Verona. — Originaria di Fran-
P avvocato Carlo-Camillo giudice di S. Damiano cia, lì primo di questa casa che prese stanza in Ve-
d' Asti, poi vice uditore di guerra. Tommaso, fi- rona fu Giovanni il quale ebbe un figlio di nome
glio di quest' ultimo, ottenne regolarmente la Bartolomeo, die con Domenico suo nipote nel 1530
nobiltà mercè V infeudazione del luogo di Cac- Vennero accettati nel nobile Consiglio Veronese. —
cierna, col titolo comitale, avuta nel 1720. — Altri Matroiani anticamente si sabilirono in Vero-

Carlo Mathis, di un altro ramo, per avere fatto na provenienti da Lucca, altri da Erbé, ed altri

acquisto di una porzione della giurisdizione di ancora di «cui non si conosce l'origine. — Arma:
Cortemiglia intitolavasi conte di quel feudo. La D'azzurro, all'orso rampante di nero, tenente
sua unica figlia, Antonietta, si maritò al proprio una spada d'argento guarnita d'oro.
cugino Tommaso di cui sopra, il quale continuò MATTA di Cagliari. — Arma: D'argento,
la propria famiglia fino a' giorni nostri. — Arma: all'albero nudrito sulla pianura erbosa, e caricato
D' oro, al cespuglio di avellano di verde in punta di un usignuolo; il tutto al naturale.
dello scudo, con due conigli al naturale entro il MATTARELLI di Ravenna, — Famiglia pa-
medesimo, colla fascia d' azzurro, caricata di tre trizia ravennate originaria di Mantova ed estinta
stelle del campo, attraversante. — Cimiero : Un nel 1605. — Nicolò, famoso giureconsulto del
guerriero armato, tenente colla destra una spada XIV secolo, insegnò il diritto in Padova, Modena,
nuda, alla quale è attorcigliato un serpe, e colla Bologna e Pisa; Achille commissario sopra le

sinistra il Motto: Juncta prudentia destrae. acque di Ferrara e priore del Magistrato in patria;
MATI di Pistoja, vedi Amati. Annibale commissario di tutta la Romagna per
MATIOLI di Adria. — Compresa nell'elenco il Cardinale Orsini nel 1613, indi podestà in

delle famiglie nobili della città di Adria appro- diversi luoghi", creato in ultimo dal Duca di Man-
vato dal Senato Veneto nel 1780, ottenne la tova capitano di giustizia, consultore della santa
conferma della sua nobiltà con sovrana risoluzione inquisizione, e dichiarato cittadino e senatore di

19 Mar. 1823. — Arma? Mantova nel 1637. — Arma: D'azzurro, alla

MATOLINI di Verona. — Nel 1404 il Car- croce d'oro, accompagnata da tre stelle dello

rarese creò vicario di Valleggio Giovanni Matolini stesso, una in capo e due nei fianchi, e da tre
che nel 1421 venne ascritto al Consiglio .nobile amandorle al naturale in punta.
di Verona. — Giorio nel 1423 fu arciprete di MATTARELLI di Vicenza. — Arma: Bandato
S. Paolo di Campo Marzo. — Arma: Spaccato di rosso e d'oro di sei pezzi; col capo d'azzurro,
d'azzurro e di rosso, alla fascia d'oro, attraver- ad un uomo d' oro nascente e tenente colla sini-
sante sulla partizione, accompagnata da tre stelle stra una freccia di nero, accompagnato da quattro
dello stesso ordinate in capo; con un busto di stelle d'oro, una a destra, accostata da un cre-
donna di carnagione, crinito e vestito d'oro, posto scente rivolto d' argento, e tre a sinistra, poste
di profilo ed attraversante sul tutto, e sostenuto da 2 e 1.

una collinetta di verde in punta. MATTASELANI di Bologna. — Famiglia an-


MATONA di Venezia. — Arma: Losanga to tica che à dato alla patria vari anziani e sena-
d'argento e di rosso. tori. — Lorenzo nel 1387 fu degli anziani e del
MATRACCA o MATRANCA di Castrogio- Consiglio dei quattrocento e dei sedici riformatori
vanni (Sicilia). — Originaria dell' Epiro, portata della città, soprastante al Monte del Comune e
in Sicilia da un Giovanni ai servigi di Re Martino, sopra gli estimi della città e del contado. —
da cui ottenne il territorio di Morgana e l'ufficio Arma: Di rosso, al leone d'argento; colla fascia
di provveditore regio nella città di Castrogio- d'azzurro, caricata da tre stelle d'oro, e attra-
vanni, ove fondò la sua famiglia nel 1391; Gia- varsante sul tutto; col capo d' Angiò.
como, suo discendente, acquistò il feudo di Man- MATTEI di Avezzano (Abruzzi). — Giovanni
tica. (Estinta nel 1513). — Un altro ramo fu Mattei generalo del Re Carlo I d'Angiò, dopo la
portato in Sicilia nel 1488 da Giorgio 'Matranca vittoria riportata su Coi radino di Svevia nei
che si stabili prima in Piana e quindi in Palermo piani salenttoi, stabilì la sua famiglia in Avezza-
MAT — *08 — MAT
no, ed i suoi discendenti furono riconosciuti dello legio o l'incarico di guardare i ponti del Tevere.
stesso sangue dei Mattei di Roma e reintegrati — Molti illustri personaggi sono sortiti da que-
nel patriziato romano. — Arma: Scaccato d'ar- sta casa, che anno lasciato chiarissimo nome per
gento e di nero di otto file, colla banda di rosso dottrina, valore, cariche civili e dignità eccle-
attraversante sul tutto; e col capo d'oro caricato siastiche, fra' quali sono da contare otto' Cardinali
dell'aquila di nero, membrata, imbeccata e coro- di S. R. Chiesa: Girolamo creato da Sisto V il

nata del campo. 47 Die. 4 586; Gaspare creato da Urbano VIII il

MATTEI di Calabria. — Paris Mattei del 4 3 Lug. 4 643; Orazio creato da Innocenzo IX il

ramo di Avezzano portò la sua famiglia in Squil- 2 Sett. 4686; Luigi creato da Benedetto XIV il

lace dando origine ai Mattei di Calabria diramati 26 Nov. 4753; Alessandro creato da Pio VI il

in Montepavone, Santelia, Pizzo e Dezà. — I rami 42 Lug. 4779; Mario da Pio VII nel 4792; un
di Squillace e di Santelia si estinsero; e tutti altro Mario creato da Gregorio XVI nel 4 832;
ottennero dall' Imperai Carlo V il privilegio di e Lorenzo creato dallo stesso Pontefice il 4 5
poter usare nella propria arma il capo dell'impero. Àpr. 4 833. — Arma : Scaccato d' argento e d'az-
— Arma: Eguale alla precedente. zurro di otto file, alla banda d'oro attraversante
MATTEI di Forlì. — Di origine bolognese e sul tutto; col capo dello stesso caricato di un'a-
di parte lambertazza, espulsa dalla patria nel quila di nero.
4 275 riparò a Forlì dove fissò la sua residenza MATTEI di Sicilia. — Detta anche Scanda-
e fu ascritta al ceto dei nobili, e dette alla nuova liato o Scandariato, di origine perugina, passò in
patria uomini egregi, fra' quali Francesco abate Sicilia per un Lodovico di Matteo armigero di Re
mitrato di S. Mercuriale nel 1442*, Fabrizio pro- Lodovico, dopo la cui morte fu eletto dal Re Fe-
fessor di leggi nell'Università di Pisa nel 1 625; derico III capitano di Siracusa ed indi maestro se-
Vincenzo professore di filosofia in quella di Padova greto della Camera reginale. Nicolò, di lui figlio,

nel 4 638; ed Antonio professore nelle università per via di matrimonio, venne in possesso del feudo

di Pavia e di Bologna. (Estinta). — Arma: Spac- di Morbano; Muzio ebbe dal Re Alfonso la capita-

cato; nel 4.° d'oro, all'aquila di nero coronata neria di Girgenti; Giannicolò l'ufficio di portulano

del campo; nel 2.° scaccato d'azzurro e d'argento di Sciacca e Licata; e Pietro fu barone di Montana.
di cinque file, alla banda d'oro attraversente sul — Arma: Spaccato; nel 4. n d'argento, all'aquila
tutto. dal volo abbassato di nero; nel 2.° scaccato d'oro

MATTEI di Lecce. — È una diramazione dei e di rosso di cinque file, alla banda d'argento
Mattei di Roma, fregiata dei titoli di conte di attraversante sul tutto.
Novoli e marchese di Trepuzzi, e si estinse con MATTEO (da San) di Genova. — Bartolomeo
un Alessandro ultimo conte e marito di una sottoscrisse alla pace tra Genova e Pisa, 4 4 88. —
signora di casa Invitti de' principi di Conca, e Alberto fu abate del popolo in Genova, 4 332. —
non avendo avuto figliuoli ne ereditò i beni la In seguito si inalbergarono nei D'Oria, e ne as-

famiglia Acquaviva di Conversano. — I Mattei sunsero l' Arma : D'oro, all'aquila di nero mem-
di Lecce, con le famiglie Paladini e Tufari, forma- brata e rostrata di rosso.

vano il nucleo del partito che in quella porvincia MATTEUCCI di Fermo. — L'origine di que-

favorì molto gli Aragonesi dopo la morte di Gio- sta nobile famiglia fermana è assai remota, e ad
vanni Orsino. — Giovanni fu uno dei custodi un Alfonso di questa casa si attribuisce di aver

dei ribelli a Federico li nel 4 2G9; Filippo fu liberato la patria dalla tirannia di Desiderio Re
conte di Palmarigi nel 4578; ed Alessandro dei Longobardi. — I Matteucci erano doviziosis-
scrisse una Geografia della Terra a" Otranto ri- simi e così teneri della patria che nelle urgenze

masta inedita. Arma: Eguale — a quella dei di essa spesse fiate le fecero grazioso prestito di

Mattei di Roma. grosse somme di danaro. — Molti di essi furono

MATTEI di Roma. — La famiglia Mattei è ambasciatori a principi e sovrani per negozi gra-

un ramo dei Papareschi di Roma, e da un Matteo vissimi. — Giovanni nella solenne entrata in Fer-
di questa casata trasse I' origino ed il nome. — mo del conte Francesco Sforza nel 4 438 fu uno
Aggregata al patriziato romano, si divise in tre vessilliferi; Concetto sergente maggiore delle mi-

rami; il primo fu quello di Trastevere estinto in lizie ecclesiastiche e luogotenente generale del-

tre maschi; il secondo fu quello di Pcscaria sud- l' esercito pontificio in Francia morto gloriosa-
diviso nei baroni e marchesi Mattei e
nei duchi mente in una battaglia contro gli Ugonotti;

di Giovo estinti nella


famiglia dei marchesi An- Saverio sergente maggiore anch'esso, morì nell'atto

tici; il terzo fu quello originato da Muzio e Fabio, elio volle per il primo dare la scalata alle mura
dal primo dc'quali discesero marchesi Mattei o i di Temeswar; Giacomo colonnello al servizio della

dal secondo i duchi di Pagali ica, principi romani, S. Sede; Giulio-Cesare capitano fu il primo a

estinti nella casa Conti. —


In tempo di Conciavo piantare la bandiera cristiana sulle mura dell'espu-

duchi di Paganica e di Giove avevano il privi- gnata Cipro; Mariano luogotenente prima del Ri;
i
MAT — 109 — MAT
di Spagna, poi generale di artiglieria. Ma chi Originaria di Marostica nel Vicentino, la si trova
superò la fama di tutti questi prodi, fu il celebre stabilita in Sebenico fin dal 1554. — Marcantonio,
Vincenzo, detto Saporoso, uno dei più grandi con- cancelliere della Comunità nel 1567, fu aggregato

dottieri del XVI secolo, il quale per prove di a quella cittadinanza nel 1590; Cristoforo capi-

eroico valore e per aggiustatezza di comando si tano e poi colonello dei terrieri fu nel 1744,
fece per ogni dove ammirare, sia in Dalmazia, insieme ai fratelli, ascritto al Consiglio nobile di
sia nelle Fiandre, sia nel Parmigiano e nel Senese, Sebenico; Paolo e Giovanni addetti alla marina
sia nel contado di Avignone; e fu duce supremo veneta col grado di alfiere nel 1764 e 1767. —
delle milizie pontificie in quel possesso pontificio Arma: Partito; a destra d'argento, ad un cane
di Francia, e di quelle della Repubblica di Ra- rampante d'oro, volto a sinistra, alla campagna
gusa. — Per cariche ecclesiastiche molti di questa di verde; a sinistra spaccato; nel 1.° d'azzurro,
famiglia si resero insigni, e più d'ogni altro se- a tre stelle di sei raggi d'oro, poste in triangolo
gnalossi un Girolamo che dopo essere stato con- e addestrate da un crescente d' argento; nel 2.°

sacrato Arciv. di Ragusa fu traslato alla chiesa di rosso, alla torre merlata d' argento, movente
vescovile di Viterbo, e Sisto V nel 1585 lo nominò da una campagna di verde.
governatore di Ancona, nel 1587 fu spedito nun- MATTIJ di Spello (Umbria). — Arma: D'az-
zio apostolico a Venezia, nel 1691 nominato com- zurro, al destrocherio vestito d'argento, guernito
misserio generale dell' esercito pontificio da spe- di rosso, sostenente colla mano di carnagione un
dirsi in Francia, e più tardi di quello che fu albero al naturale, sormontato da una cometa
mandato contro Ferrara. — De' nostri giorni d' oro.

Antonio Matteucci fu da Pio IX fregiato della MATTIOLI di Bologna. — Arma : D'azzurro,


porpora cardinalizia. — La famiglia Matteucci fu al levriero rampante d' argento, collarinato di

insignita del titolo marchionale, ed un Cesare fu rosso, colla banda dello stesso, attraversante sul

decorato del R. Ordine S. Michele di Francia. — tutto; col capo d' Angiò.
Arma: D'oro, al monte di sei cime di verde, mo- MATTIOLI di Mantova. — Arma: Un leone
vente dalla punta, sormontato da un colombo accompagnato in capo da una banda e una sbarra
d'argento premente co' piedi una testa di leone scorciate poste in croce di S. Andrea con tre
dello stesso posto sulla cima più alta di detto stelle di sei raggi, una in capo e le altre due nei
monte. fianchi di essa croce.

MATTEUCCI di Forlì. — Originaria di Bagno, MATTIOLI di Modena. — Originaria di Pe-


nel XVII secolo si trapiantava in Forlì. — Cele- lagano nel Frignano, nel 1306 fu annoverata tra
bre fu il professore Antonio carissimo al Granduca le nobili e potenti di Modena. — Arma : D' az-
di Toscana; Sesto suo figlio scrisse nel 1843 le zurro, a due leoni affrontati d' oro, tenenti in-
memorie storiche intorno ai Forlivesi benemeriti sieme colle branche anteriori una palla dello stesso;
dell'umanità e degli studj ed altre opere pregiate, col lambello di nero e tre gigli d' argento nel
per le quali fu decorato del titolo di conte. — capo.
Ad altro ramo estinto di questa famiglia appar- MATTIOLI di Siena. — Del Popolo, di Buon-
teneva il celebre fisico Carlo, professore all' uni- convento, ammessi alla cittadinanza senese nel
versità di Pisa, ministro della pubblica istruzione 1442, risieduti nel 1 481 . — Pier-Andrea medico
ne! 1863 e senatore del regno. Domenico con- di tre imperatori, autore di molte opere, fra cui
sanguineo dei precedenti, godè del titolo di conte il famoso Erbario; Camillo primo ingegnere del
palatino e fu institutore .in patria di opere pie. Re di Francia e commissario generale delie arti-
— Arma: D'oro, al braccio di carnagione mo- glierie; Muzio sergente maggiore del 3.» reggi-
vente dal fianco sinistro e tenente in mano un mento greco di Candia. — Arma: Spaccato d'oro
grappolo d' uva fogliato al naturale; col capo e d'azzurro al leone dell'uno all'altro, impugnante
d' azzurro caricato di tre gigli d' oro ordinati in colla branca anteriore destra una spada in sbarra;
fascia. col capo spaccato d' azzurro e d' oro, all' aquila
MATTEUCCI o MATTIUCCI di Sanseverino bicipite dell'uno all'altro.
(Marche). — Arma: D'azzurro, al monte di tre MATTIOLI di Udine. — Originaria di Siena,
cime d'oro, sormontato da un falcone al naturale al cui Ordine nobile apparteneva sin dal 1300,
tenente fra gli artigli una testa di leone dello e cui trovasi tuttora ascritta in virtù di diploma
stesso, accompagnato in capo da un volto umano rinnovativo ottenuto nel 1741, fu trapiantata nel
crinito e barbuto al naturale, posto di fronte. 1615 in Udine da un Vittorio, il quale fu aggre-
MATTEUZZI di Bologna. — Arma : Di rosso, gato a qu.;l Consiglio nobile. — Con decreto 14
a tre bande d' oro col capo d'azzurro, abbassato Mag. 1796 del Senato Veneto
;
i fratelli Pietro-
sotto un altro capo d' oro, caricato di un' aquila Andrea, Vittorio, Giulio ed Alessandro consegui-
di nero, coronata del campo. rono il titolo di conte o la giurisdizione della
MATTIAZZI di Maroslica e di Sebenico. — villa di Claviano, e con sovrana risoluzione 29
MAU — 410 — MAU
Mar. 1823 furono confermati nobili. — Arma? mantello; nel 1.<> di rosso, a tre fascie d'oro;
MATTONI del Piemonte. — Conti di Bene- nel 2." d'azzurro, al gelso al naturale nudrito
vello. — Arma: Di rosso, a tre mattoni, ossieno sulla vetta di un monticello d'oro, e sormontato
plinti a tre l'acce d'argento, 2 e 1, ciascuno in da tre stelle di sei raggi d'argento, male ordinate;
fascia; col capo d'oro, all'aquila di nero. nel 3." di rosso, all'antibraccio destro armato al
MATTUGLIAN1 di Bologna. — Originaria naturale, movente dal fianco dello scudo ed im-
della Toscana e per tale descritta nello antiche pugnante una bandiera a fiamma d'oro, in banda,
matricole della compagnia militare dei Toschi. svolazzante verso sinistra e caricata del motto
— Molti furono del Consiglio, altri degli anziani, coeca fides scritto in lettere romane maiuscole
ed un Filippo nel 1392 gonfaloniere di giustizia. di nero; il tutto sotto un capo d'oro, a due teste
— Arma: D'azzurro, a tre fascio scaccate d'ar- di Moro in profilo al naturale, bendate di bianco,
gento e del campo di due file. ordinate in fascia.
MATl'ZZl di Roma. — Arma: Di rosso, al leone MAURIGl di Milano. — Ebbe la signoria di
fasciato nebuloso d'argento e d'azzurro, inombrato Monza, dette alla Chiesa un Cardinale nella per-
e colla testa d' oro. sona di Giacomo-Antonio, che fu Arcivescovo di
MATZEU di Gonnostramazza (Sardegna). — Firenze, e si estinse in principio del XIX secolo.
Arma: Di ciclo, ad uno scoglio nella punta nascen- — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, coronato
te dal mare, i! tutto al naturale, lo scoglio soste- dello stesso.
nente un manipolo di spighe di grano pure al na- MAURIGl di Sicilia. — Originaria tedesca,
turale, legato di rosso, e sormontato da una scia- e passata in Sicilia nel 1229 con Aurelio degli
bola anche al naturale, guernita d' oro, posta in antichi liberi baroni di Castel Maurigi di Svevia
banda. capitano imperiale e creato dall' Imperat. Fede-
MAURELLO o MORELLO di Messina e di rico II suo vicario generale in Sicilia. — Sua
Caltanisetta. — Originaria di Milano, fu portata principale residenza fu nella città di Sciacca, da
in Sicilia da un Gandolfo Morello nobile mila- dove nel XVI secolo passò a Palermo e qui occupò
nese nei primi anni del XIII secolo. — Stabilitasi le primarie cariche cittadine. — Un ramo cadetto
in Messina, al cui patriziato fu ascritta e godette fiorì pure con lustro nella città di Monte San
la baronia di Riesi, si diramò in altre città del- Giuliano, dove si estinse nella metà del XVIII
l'isola, e precipuamente in Caltanisetta, ove un secolo. — Marco-Antonio e Giovanni-Federico
Ferdinando Morello acquistò la baronia del Tra- capitani illustri nella guerra dei Vespri; Simone
bonello nel 1747. — Arma: Di rosso, al castello consigliere di S. M. Cattolica e regio secreto
di tre torri d'oro, sinistrato da un leone dello della città di Palermo nel 1675; Giovanni sul
stesso rampante contro la porta. — Cimiero: finire del XVI secolo fu quattro volte senatore
Un cavallo morello inalberato. di Palermo, ed Ignazio suo figlio ebbe per due
MAURI di Fratta (Umbertide nell'Umbria). volte la stessa carica nel secolo susseguente; altro
— Arma: Di verde, alla cotissa scorciata d'argen- Simone ebbe concesso in feudo l' ufficio di gran
to, accompagnata in capo da un lambello di cin- maestro della zecca del regno di Sicilia e fu mae-
que pendenti di rosso, ed in punta da un giglio stro giurato nel 1728. — L' Imperat. Carlo VI,
d' oro. con diploma 14 Sett. 1726 elevò al rango di

MAURI di Milano. — Arma: Spaccato; nel marchesi e conti dell' impero Giovanni Maurigi
1.° d'argento, al castello cimato di due torri di e suoi discendenti, e con altro diploma 28 Ott.
rosso, aperto del campo, accompagnato in capo 1728 concesse a Simone, figlio primogenito del

da un corno da caccia al naturale, l'imboccatura precedente, il titolo primogeniale di marchese di

a destra; nel 2. n bandato d'argento e di rosso. Castel Maurigi. — Arma: D'azzurro, al leone

MAURI di Montefiascone. — Famiglia patrizia coronato d'oro; col capo cucito d'azzurro caricato
falisca, cui appartiene Monsignor Egidio creato di tre gigli d'oro. — Cimiero: Un'aquila di

Vescovo di Rieti dal Pontefice Pio IX nel Con- nero, coronata d' oro, afferrante cogli artigli un

cistoro 21 Die. 1871. — ÀnMA: D'azzurro, alla nastro d' azzurro, alla leggenda nil ferox fero
fascia d' argento, accompagnata da quattro gigli in lettere majuscole di nero.
d'oro, 3 in 'capo, ed uno in punta. MAUR1NI di Saluzzo. — Assai antica famiglia
MAURI di Spello (Umbria). — Mauro, del- saluzzese, nella quale si distinsero un Oberto
l'Ordine de' Minori, autore del poema latino la celebre medico fin dall'anno 1281, e Pietro di lui

Francisciadc, morto nel 1571. — Arma: D'az- fratello giurisperito fin dal 1293. — Un Andrea
zurro, a monti d'oro nel capo e sette stelle fu ambasciatore al Marchese Tomaso li nel 1 317. —
di otto raggi dello stesso nella punta. Arma?
MAURI di Volterra. — AiimA: D'argento, al MAURIZZI di Bologna. — Arma : D'azzurro,

drago di rosso. alla banda d' oro, bordata d' argento, caricata da

MAURI-MORI di — Arma: Interzato in una farfalla al naturale, posta in palo, e accom-


MAU — 111 — MAY
pagnata in capo da un sinistrocherio, vestito di quello di Montenovo e di Fossombrone tuttora fio-

rosso, movente dal fianco sinistro, colla mano di rente. — Arma: Di rosso, al leone d'oro tenente

carnagione; col capo d' Angiò. una spada d'argento elevata in palo, ed accostata

MAURO di Aversa. — Arma: Di azzurro, alla da una stella del secondo.


fascia di argento, accompagnata da quattro stelle MAUSONIO di Aquila. — Ascritta al patri-

d'oro, 3 nel capo, ed 1 in punta. ziato aquilano, è tuttora fiorente in Napoli. —


MAURO di Messina. — Originari di Vene- Florido, uditore della provincia di Capitanata e

zia, fiorirono nella nobiltà messinese dal XIV al giudice di Vicaria, ed autore di pregiate opere

XVIII secolo col titolo di marchesi di S. Biagio, legali. — Angelo Vescovo di Teramo dal 1659 al

trasferiti poi a Nizza-Sicilia dove la famiglia è 1665. — Arma: Spaccato; nel 1° d'oro, a mez-
tuttora degnamente rappresentata. — Arma : D' ar- z'aquila uscente spiegata e coronata di nero; nel

gento, a tre fasce ondate di rosso, sormontate nel 2° d'azzurro, e tre monti al naturale posti in ca-

capo da un serpente alato volante dello stesso. priolo, sormontati da un giglio d'oro; colla fascia
MAUROLICO di Messina. — Di origine greca, di rosso attraversante sulla partizione.

baroni di S. Giorgio, anno fiorito nella nobiltà mes- MAY (DE) di Villafranca presso Nizza. —
sinese dal XV al XVIII secolo. — Arma: D'az- Fregiata del titolo comitale. — Arma : D' argento,

zurro, alla fascia in divisa d'oro, accompagnata all'olivo di verde, ombrato d' oro; col capo d'az-
nel capo da un cane d'argento passante sulla di- zurro, a tré stelle di otto raggi d'oro — Cimiero:
visa, guardante una stella dello stesso, posta nel una rosa di rosso fiorita e fogliata al naturale —
primo cantone, e nella punta da tre losanghe d'oro, Motto: SEMPER HABET UNDE DONET.
accollate in fascia. MAYNERI MAINERI di Cremona. - Ha
MAURUZI di Tolentino (Marche). — Fra le più dato alla patria sei decurioni, il primo de' quali

antiche ed illustri d'Italia, à comune l'origine fu Ruglerio nel 1138 e l'ultimo Tiberio nel 1314.
con le famiglie Varani ed Accoramboni. Le prime — Signorino Maineri ascritto al collegio dei no-

memorie certe di questa famiglia rimontano al tari della città di Cremona nel 1200. — Gian-
XIV secolo in cui vive» un Giovanni che sostenne Andrea e Giovan-Battista ascritti alle matricole
pubblici incarichi nel Municipio di Tolentino. Ot- mercantili cremonesi nel 1545. — Arma?
tenne esso dalla patria molti privilegi ed onori, MAYNERI MAINERI di Genova. — Arma :

come quelli di avere il primo seggio, dopo il ma- Scaccato d'argento e d'azzurro; col capo di rosso,
gistrato, così nelle chiese come nei pubblici con- alla fede di carnagione manicata di bianco al na-
sigli, le loro cause non erano soggette al giudice turale, movente dai fianchi dello scudo; esso capo
ordinario del luogo, nè si eleggevano magistrati abbassato sotto un altro d'oro, all'aquila nascente
municipali senza la presenza di alcuno dei suoi di nero, coronata del campo.
membri, ed una delle chiavi delle reliquie di San MAYNERI MAINERI di Lodi. — Originaria
Nicola era sempre a lei affidata. — Infine ebbe di Milano, d'onde fu esiliata nel secolo XII ai

in dono dalla patria case e poderi, ed \ funerali tempi dell' imperatore Barbarossa. Fu ascritta al

di vari suoi soggetti furono celebrati a pubbli- decurionato della città di Lodi fino dal 1492 ed
che spese. — I Maurizi sostennero l' incarico di ammessa al collegio dei nobili giurisperiti di detta

consiglieri municipali dal 1418 al 1719, durante città nel 1596. — Barnaba Mainerio dottor col-
il qual tempo se ne contano diciannove. — Pos- legiate e regio potestà di Milano: Ignazio de-
sedettero feudi nelle Marche, nell' Umbria, nella curione. — Francesco I Imperat. d'Austria, con
Romagna, negli Abruzzi, nel Piemonte e nel Lom- sovrana risoluzione 20 Nov. 1816, confermò
bardo-Veneto, e contrassero parentela con le case l'antica nobiltà a Gottifredo Maineri, ed il Mi-
Sforza, Savoja, Estense, Paleologa, Medici ecc, nistro dell' interno del regno d' Italia con suo de-
coi re di Polonia, Danimarca e Francia e con la creto dichiarò competere ad Annibale-Barnaba, fi-

casa d'Austria. — I più celebri furono capitani glio del precedente, il titolo di nobile e l'arma
di ventura che tenevano a'ioro stipendi buon nu- sotto descritta trasmissibili nei discendenti d'ambo
mero di soldati, fra quali è da segnalare il fa- i sessi legittimi e naturali per continuata linea
moso Nicolò I che fu capitano generale dell' eser- retta mascolina. — Arma: Interzato in fascia: nel 1o.

cito fiorentino e che riportò le più strepitose vit- d'oro, all'aquila di nero coronata del campo; nel
torie nella prima metà del XV secolo. — Questa 2o d'azzurro, ad una fede di carnagione vestita di
illustre famiglia si divise in più rami: quello di rosso; nel 3u scaccato d'argento e d'azzurro. — Ci-
Milano, originato da Giovanni figlio del summen- miero: Un' aquila uscente di nero, coronata d'oro.
zionato Nicolò, si estinse con un altro Giovanni MAYNERI MAINERI di Milano. — Gio-
che morì in Pisa nella miseria nel 1838; quello vanni Maynerio, insieme con Rancio da Casate,
di Fabriano che si spense nel 1741 ; l'altro di Ugo Visconti, Albertino da Carate, due Lanfran-
Urbino, di cui è discendente l'unica femmina su- chi, un Corte, un Croce e Rogero da Santa Ma-
perstite, contessa Agnese vedova Gherardi; e ria, si portò nel 1155 con 200 cavalli in soccorso
MAZ — 11 2 — MAZ
dei Tortonesi assediati dalle armi di Federico Bar- nel 2.° palato d' orò e di rosso di quattro pezzi;
barossa, e combattendo vi perdè gloriosamente la colla fascia spaccata ondata di rosso e d'argento,
vita. — Pietro Mayneri milanese fu Vescovo di attraversante sulla partizione.
Piacenza dal 4 388 al 1404. Fu egli il settante- MAZADRI di Modena. — Detta pure de Ma-
simo dei vescovi di Piacenza ed il quarto dei rini. Bartolomeo Mazadri nel 1417 era dei conser-
vescovi piacentini che si chiamasse Pietro, e vatori del Comune di Modena. — Arma : Di rosso,
figura sulla marmorea tavola cronologica dei a due bracci di carnagione, vestiti d'argento e
vescovi che si vede nella Cattedrale di Piacenza, tenenti una mazza ferrata dello stesso posta in
dove il di lui cognome è scritto coli' y. — Arma: palo, accompagnata in capo da tre stelle di otto
Eguale alla precedente. È da osservare che nelle raggi d'oro male ordinate.
armi dei Mayneri di Lodi, di Genova e di Pine- MAZAMAN di Venezia. — Originari di Aqui-
rolo figurano gli scacchi, pezza principale; che leia, furono tribuni antichi e si spensero nel
quelli di Lodi provengono da Milano, che Cre- 1346. — Nel 1402 un Gabriele Mazaman di Candia
mona è vicina a Lodi ed a Milano, e che quindi si trapiantò in Venezia e fu del Consiglio. —
è probabile che tutte le suddette famiglie ab- Arma: Partito d'oro e d'azzurro, ad un fiore (?)

biano comune la origine primitiva. di rosso attraversante sulla partizione.

MAYNERI o MA1NERI di Pinerolo. — Ori- MAZANTE o MAZZANTI di Verona. — Fa-


ginaria di Buriasco nei pressi di Pinerolo, tenuta miglia illustre da cui discesero nel secolo XV Fran-
quivi in grande considerazione. — Giacomo nel cesco canonico ed arciprete e nel XVI Girolamo
1455 membro del Consiglio ducale. — Il Re Carlo Pier-Francesco e Lodovico pure canonici; ed A-
Alberto, con lettere patenti 10 maggio 1834 fre- gostino giudice di Collegio. — Un altro Agostino

giava Bartolomeo, presidente del Senato Piemon- fu valoroso capitano, ed un Giorgio fu canonico
tese, del titolo e dignità di conte trasmissibile per di S. Giorgio in Alga e scrittore. — Arma: D'az-
primogenitura maschile, e con altre lettere pa- zurro, al leone d'oro, armato e lampassato di rosso,
tenti 9 giugno 1836 concedeva a Benedetto, fra- sormontato da un lambello di quattro pendenti
tello del precedente, il titolo e la dignità di ba- del secondo.

rone trasmissibile per primogenitura maschile. — MAZARA di Napoli. — Arma: Partito; a

Essendosi estinta con Lodovico presidente capo destra d'argento, alla punta di nero, sormontata
di regia corte d'appello, figlio del predetto Bar- da una riga dello stesso; a sinistra inquartato in

tolomeo, la linea comitale, Re Umberto compia- croce di S. Andrea, nel 1° e io d'oro, a quattro
cevasi concedere, con i decreti 30 luglio 1881 e pali di rosso; nel 2° e 3* d'argento, all'aquila

27 novembre dello stesso anno e lettere patenti di nero.

11 del successivo dicembre, a Teresa figlia pri- MAZARA di Tropea (Calabria). — Arma: Di
mogenita del suddetto Lodovico la facoltà di as- azzurro, al satiro al naturale, vestito d' armellino,

sumere il titolo comitale già appartenuto alla pro- impugnante con ambe le mani una mazza d'oro.
pria famiglia e di trasmetterlo per primogenitura MAZARA o MAZZARA di Sicilia, — Assai

maschile ai discendenti suoi e del suo consorte antica ed illustre, originaria della città omonima di

Carlo Ceriana (Vedi q. n.) — Arma: Scaccato cui prese il nome e da dove si diramò a Palermo,

d'oro e di nero. Modica, Scicli, Siracusa e Noto. — Tre volte si

MAYO (DE) di Napoli, vedi Maio. imparentò colla casa reale di Sicilia ed in ogni
MAZA del Napoletano. — Patrizia della tempo esercitò i supremi carichi dello stato e

città di Salerno ed ascritta al Registro delle molte amhescerie. — Giacomo cavaliere nel 1375,

Piazze Chiuse. — Riconosciuta nella sua nobiltà gran giustiziere del regno; Simone maestro razio-
dalla R. Commissiono dei titoli nel 1838. — nale del regno dal 1430 al 4 450, consigliere del
Arma? Re Alfonso e procuratore generale di Giovanni
MAZA (Madia o Mazo ?) di Verona. — Di ro- Caprera conte di Modica; Giovanni cav. del S.

mana antichissima origine, trapiantata in Verona da M. 0. Gerosolim. nel 1595. — Arma: Spaccato
più secoli, poiché si trova registrato nelle antiche d'azzurro e d'oro, alla punta di nero.

cronache, sotto l'anno 1227 Giacopo Mazo ed altri, MAZARA di Sulmona (Abruzzi). — È un ramo
rei della morte di Mastino I della Scala essere della precedente stabilita prima in Napoli, nel

stati banditi. Giovanni fu carissimo a Cansignorio, 1275, da Carlo Mazara che vi seguì Carlo Id'An-
dal quale ebbe carichi onorevoli. — Nel 1411 giò, e più tardi, cioè nel I332, fu trapian-

questa casa entrò nel nobile Consiglio veronese e tata in Sulmona da Gentile che ebbe I.' ono-

fu feconda di uomini chiari. Arma: Partito di — revole uflicio di giustiziere degli Abruzzi e di

azzurro e di nero, ad un albero sradicato d'argento cavaliere stipendiano del regno. I discendenti

attraversante sulla partizione. di Gentile fecero acquisto di feudi negli Abruzzi,

MAZACI di Modena. — Arma: Spaccato; nel fra i quali le baronie di Schienaforte, Vasto-A-
4.° d' azzurro, ad una clava uscente d'oro in palo; loiso, Cerrano, Cartedino, Cervellino e Tocco. —
MAZ — 44 3 — MAZ
Francesco ambasciatore nel 4628 a Leone X, il regno d' Italia e già ministro della guerra morto
quale lo incaricò di una importante missione a in Torino nel 4 886. — Il Ministro dell'Interno
Ragusa, e più tardi ebbe Io stesso mandato dal del Regno d' Italia, con decreto 29 luglio 4875,
Re Alfonso e dalla Regina Giovanna; un altro dichiarò competere a questa famiglia il titolo co-
Fraucesco molto si distinse nella celebre batta- mitale e la seguente Arma: Palato d'argento e
glia di Famagosta, in cui figurò come ufficiale e d'azzurro; col capo del secondo caricato di due co-
morì prigioniero dei Turchi; Vincenzo nel 4636 lombe del primo, imbeccate e membrate d'oro,
assessore di Teramo e di Capua, uditore negli A- ciascuna avente nel becco un ramo d' olivo al
bruzzi ed in Avellino, e quindi avvocato fiscale in naturale.
Salerno, il quale pubblicò parecchie opere legali MAZEGA di Verona. — Un Antonio di questa
e una storia di Sulmona : un altro Vincenzo, ce- famiglia fu ascritto al nobile Consiglio veronese
lebre criminalista, il quale ottenne da Carlo di nel 4430. — Arma: Inquartato d'argento e di
Borbone Re delle due Sicilie un onorifico diploma nero, alla mano destra appalmata e giurante di
in data 22 aprile 4744 con cui era creato presi- carnagione, posta in palo, attraversante sull* in-

dente della R. C, maestro e soprintendente della quartato e vestita di rosso.


zecca e marchese di Torre de'Passeri; Panfilantonio, MAZETA di Verona. — Famiglia facente parte
fratello del precedente, che dal Pontefice Benedet- di alcune case antiche, alcune anche nobili, ma
to XIV fu creato vescovo-principe diTeramo. — non ascritte al nobile Consiglio, che formavano la
Arma: Inquartato, nel 1o e 4- spaccato d' azzurro seconda parte di un blasone veronese. — Arma :

e d'oro, alla punta di nero; nel 2« d'argento Spaccato d'argento e di rosso, a due alberi sra-

pieno; nel 3o di argento, al monte di cinque cime dicati di verde, uno in capo ed uno in punta ; ad
movente dalla punta e sostenente una rosa al na- una fascia ondata spaccata ondata di nero e d'ar-
turale ; colla bordura d' argento caricata dal motto : gento attraversante sulla partizione.
Malo mori qlam foedari di nero: sul tutto spac- MAZIO di Roma. — Arma: Spaccato; nel 4»

cato d'azzurro e d'oro, alla punta di nero. d'azzurro, al pino di verdi»; nel 2o d'azzurro, al

MAZARD1 di Modena. — Arma: D'azzurro, al globo imperiale d'oro, accostato da due stelle

destrocherio di carnagione, vestito di rosso, impu- dello stesso.

gnante una mazza d'oro, il tutto accompagnato MAZIRONE di Cannobio. — Arma : Di rosso,
in capo da tre stelle di otto raggi dello stesso, ad una mazza d'argento, posta in banda; col

male ordinate. capo d' oro, all' aquila di nero.


MAZARINI o MAZZARINI degli Abruzzi. — MAZOUR di Sorso (Sardegna). — Arma: D'az-
Pietro intendente dei domini del connestabile Co- zurro, alla mano destra di carnagione, impugnante
lonna. — Da lui nacque in Pescina il celebre Car- un mazzo di fiori al naturale.

dinale Giulio che illustrò il suo nome come ministro MAZUCHI di Modena. — (Estinta) — Arma :

dei Re Luigi XIII e Luigi XIV di Francia. — D'azzurro, al monte di tre cime di verde, mo-
Arma: D'azzurro, all'ascia consolare d'argento, to- vente dalla punta e cimato da un albero di palma
stata d'oro, circondata da un fascio dello stesso al naturale, fiancheggiato da due stelle di otto
legato d'argento, posto in palo, colla fascia di raggi d' oro, e sormontato da un listello d'argento
rosso, cararicate di tre stelle d* oro, attraversante caricato dal motto Piwerdocii in lettere romane
sul tutto. di nero; col capo dell' Impero.
MAZARINO di Sicilia. — Trasse il nome dalla MAZZA di Bologna, vedi Canorrio.
terra omonima di cui fu signora, ed il primo di MAZZA di Bologna. — Arma: D'azzurro, al

cui si abbia memoria fu Manfredo signore di Ma- sinistrocherio armato al naturale, movente dal
zarino, dal quale discese una serie d' illustri per- fianco sinistro, e tenente una mazza d' armi in

sonaggi. — Marco servì per molti anni la Regina palo, al di sopra di un monte di tre cime d'ar-
Bianca, dalla quale ebbe la carica di visitatore e vi- gento, movente dalla punta ; col capo d' Angiò.
cario generale in Sardegna; il di lui figlio Giovanni MAZZA DA CANNOBIO di Bologna. — Gian-
passò a Pisa e a Firenze, dove suoi posteri arricchi- i francesco Vescovo di Forlì dal 4 580 al 586. —
4

rono, e fu un Girolamo che non molte mercanzie Arma: D'azzurro; a due artigli alati d'aquila al

si recò in Sicilia e fermò sua residenza in Pa- naturale, posti in palo, e moventi da una pia-
lermo. (Estinta). — Arma: eguale alla precedente. nura erbosa.
MAZARUOL di Venezia. — Originaria di Mu- MAZZA di Forlì. — Famiglia patrizia estinta.
sestre, si estinse nel 4 4 21. — Arma: Palato di — Arma: Partito di rosso e d'argento; col capo
rosso e d'oro. — Alias: Palato di rosso e d'oro, palato degli stessi colori di quattro pezzi, abbas-
alla banda di nero attraversante sul tutto. sato sotto un altro capo d'azzurro, caricato di
MAZ È DE LA ROCHE di Torino. — Origi- un leone passante d'oro, tenente colla branca de-
naria del Caria vese. Gustavo tenente generale stra una mazza dolio stesso in isbarra.

comandante il primo corpo d'armata, senatore del MAZZA di Messina. — Di origine aragonese,
MAZ — 114 — MAZ
di cui un Fortugno venne in Sicilia ai servigi Fu esso cavaliere di S. Giacomo, prevedi ore I

del Re Pietro con trecento fanti armati di mazze, generale e comandante dell'esercito reale nelle
donde il cognome. — Un Blasco cavaliere con Re guerre di Spagna; e Giulio Cesare nel 1649 ot-
Giacomo d'Aragona nel 1287 passò rn Sicilia e si tenne dal Re Filippo III il titolo di principe sulla

stabilì in Messina, da dove per breve tempo si terra di Omignano. — Quattro di questa càsa ve-

trasferì in Napoli col detto re avendo ottenuto la stirono l'abito di cavalieri gerosolimitani: An-
baronia della Sellia. — Un Pietro nel 1399 ebbe tonio e Giovanni nel 1788, Luigi nel 1789, ed
dalRe Martino un gran casamento in Sciacca; Antonio nel 1818. — Arma: D'azzurro, alla fascia

un Dottor Angelo giudice della gran corte stra- arcuata d'oro sostenente un cane uscente al na-
tigoziale, ed un Filippo cavaliere gerosolimitano turale, accompagnata da quattro stelle d'oro; —
nel 1526. — Arma: D'azzurro, a due mazze or- Alias: D'azzurro, alla fascia d oro
:
accompagnata
nate di punte d'oro, passate in croce di S. Andrea, da quattro rotelle di sperone dello stesso, e cari-
legate di rosso. — Alias: D'azzurro, a tre mazze cata -di una celata di elmo di nero.
d' armi d' oro, due passate in croce di S. Andrea, MAZZACCARA o MAZZACHERA di Cosenza
e la terza attraversante in palo; colla fascia d'oro e di Bari. — Di antica origine calabrese, se ne
attraversante sul tutto. anno notizie certe fin dal XV secolo in cui vi-
MAZZA o MAZZI di Modena. — Famiglia veano Giambattista e Pietro, padre e figlio, il

patrizia ed assai potente in patria nel 1306. — primo famigliare del Re Ferdinando I d' Aragona,
Francesco podestà di Reggio-Emilia nel 1613. — e l'altro che nel 1463 ottenne dallo stesso Re
Arma: D'oro, al leone di rosso, tenente colle nobiliare privilegio colla riconferma del proprio
branche anteriori una mazza di argento. stemma. — Passata da Cosenza a Napoli, si di-

MAZZA di Napoli. — Arma: D'azzurro, alla vise in due rami, di cui il secondogenito fu de-
banda doppiomerlata d'argento, accompagnata da corato del titolef marchionale, e per àyer poi
un lambello di rosso posto nel canton sinistro acquistato i feudi di Celenza e Carlandino venne
del capo. comunemente denominato dei marchesi di Celenza.
MAZZA di Pesaro. (Estinta). — Arma: In- — Il primogenito è quello che ebbe per caposti-
terzato in fascia; nel 1.° d'oro, all' aquila , di pite Tommaso, il quale fu reggente del supremo
nero; nel 2.° d'argento, al leone passante di rosso laterale Consiglio e signore dei feudi di Castel-
impugnante colla branca anteriore destra una gragnone, Ripacandida e Ginestra, e decorato nel
mazza di .... ; nel 3.» d' argento, a tre pali 1720 del titolo dì duca di Castelgragnone. Pietro,
di rosso. di lui figlio, fu aggregato il 5 agosto 1746 alla

MAZZA di Reggio-Calabria. — Antichi ba- nobiltà di Bari con tutta la sua legittima discen-
roni, originari di Spagna. — Nel 1522-23 Nicola denza, e Tommaso II, fratello di lui, nel 1792 fu

Mazza figura fra i 33 patrizi confratelli fondatori ascritto alla nobiltà di Lucerà. — Estinta nella

dell' Annunziata di Reggio. — Arma : D'azzurro, seconda- metà del XIX secolo. — Arma D' az- :

a due mazze d'oro, passate in croce di S. An- zurro, al destrocherio armato, movente dal fianco

drea, legate con nastro rosso, bordato d' oro. sinistro, e tenente uno scettro, il tutto d'oro, col
MAZZA del Trentino. — Arma: D'argento, sole dello stesso ftosto nel canton destro del capo

alla banda di nero, caricata di un grifo d' oro te- ed un monte di verde con sette spighe di grano
nente un mazzapicchio dello stesso, essa banda d'oro, movente dalla punta. — Alias: Di rosso,
accostata da due rose di rosso. — Cimiero: Una al destrocherio tìiovente dal fiacco sinistro, ar-
rosa di rosso posta fra un volo di nero. mato d' oro, impugnante uno scettro dello stesso,

MAZZABELLA di Sicilia. — Arma: D'az- con una corona pur d'oro nella punta dello scudo,
zurro, al destrocherio vestito di verde, movente ed un raggio di sole movente dall'angolo destro
dal fianco sinistro, ed impugnante colla mano di del capo.
carnagione una mazza ornata di punte d' oro alta MAZZACIUCOLI di Lucca. (Estinta). — Ar-
in sbarra. ma : Di rosso, alla fascia d' azzurro, caricata di

MAZZACANE di Salerno. — Fin dal 1348 una stella di otto raggi d' oro, accostata da due
fioriva nel Cilento un Antonio Mazzacane suffeu- delfini al naturale, affrontati e moventi dai fianchi.

datario della casa Sanseverino e baronè di San MAZZACORNI di Siena. — Dei Nove, risie-
Giacomo, Sassano e Santarsenio, il quale era fa- duti nel 1405. — Arma: Partito; a destra di

migliare della Regina Giovanna I. — Ha goduto rosso, al monte di tre cime d' azzurro, accompa-
nobiltà in Salerno, ed ora trovasi ascritta al re- gnato in capo da una stella di otto raggi dello

gistro delle piazze chiuse. — Leonetto barone di stesso; a sinistra d'oro, a tre caprioli scalinati

Diano per aver sposato Porzia Capano venne in d' azzurro.

possesso dei feudi di Omignano e di Lustra, in- MAZZAFORTI di Umbertide (Umbria). —


tervenne all' incoronazione dell' Imperat. Cari* V, Arma: Di rosso, al sinistrocherio vestito di nero,

e fu capitano nella guerra contro Paolo IV. — movente dal fianco sinistro ed impugnante colla
MAZ — 11 5 — MAZ
mano di carnagione una clava nodosa al naturale prio 5 gennaio 1846, trascritto a Parma il 21 feb-

alta in palo. braio 1851, concesse a questa famiglia il titolo

MAZZALI o MASSA LI di Reggio- Emilia. — comitale e la seguente Arma: Inquartato; nel 1o


Originaria di Villadolid nelle Spagne, fu trapian- d'argento, a tre fascie d'azzurro, con un braccio
tata nel 1289 in Reggio da un Mazzalino, il quale umano vestito di verde, movente dal fianco si-

pochi anni dopo fu podestà di Parma. — L' Im- nistro sotto la fascia inferiore ed impugnante colla

perat. Cariò IV, nel 1356, investiva questa fami- mano di carnagione un fascio consolare di nero
glia del feudo di Bibianello, e nel 1432 la Co- passato in palo sul tutto, attraversante sulla fascia
munità di Reggio 1' aggregava al suo patriziato. inferiore e sulla superiore, ed attraversato da
— Andrea di Domenico, giureconsulto e poeta quella di mezzo; le tre fascie caricate dei motti
del XVII secolo; Pietro-Antonio di altro Dome- Semper la superiore, Constantia quella di mezzo,
nico podestà di Brescello nel 1729, poi capitano e Victrix l' infsriore, il tutto con una stella nel
di ragione nella Garfagnana, e quindi sindaco fi- punto destro del capo; nel 2° d'azzurro, al leone

scale della ducal Camera Estense Francesco- ; d' oro tenente, con le branche anteriori, e colla

Luigi, figlio del precedente, monaco e abbate posteriore destra, una lancia da torneo banderuo-
cassinese, fu professore di teologia e di diritto lata a fiamma verso sinistra, ondeggiante sopra
canonico in varie Università, grecista, latinista e la testa del leone, la banderuola o fiamma d'ar-
poeta, morto nel 1819. — Arma? gento, a tre stelle di otto raggi d'azzurro, ordi-
MAZZANELLl o MEZZANELLI di Verona. nate in fascia; nel 3o d'azzurro, ad un gigante
— Famiglia doviziosa e fregiata del titolo comi- ignudo d'oro, di fronte, appoggiato ad una colonna
tale, la quale nel secolo XVIII diede un generale d'argento in atto di sostenere sopra la testa un arco
d'armata. — Arma: Spaccato; nel 1o d'argento di muro dello stesso, caricato del motto: Fulsit;
pieno; nel 2° palato d'argento e di rosso di otto nel 4* d'argento, all' albero di melo di verde, nu-
pezzi, al sinistrocherio armato al naturale, mo- drito sovra una zolla dello stesso.
vente dal fianco sinistro, attraversante sulla par- MAZZARINI degli Abruzzi vedi Mazarini.
tizione, colla mano di carnagione tenente una mazza MAZZARINO di Sicilia vedi Mazarino.
d'armi d'oro posta in^sbarra, attraversante sul MAZZAR0SA di Lucca. — Originaria del
tutto. paese di Massarosa, da cui trasse il proprio no-
MAZZANTE di Sicilia. — Arma: D'azzurro, me, verso la fine del XIV secolo si divise in tre
a tre mazze armate di picchi d'oro, due delle rami, il primo de' quali fu originato da Bartolo-
quali passate in croce di S. Andrea, e l'altra meo Del Povero da Massarosa vivente nel 1379.
posta in palo e attraversante sulle due prime, ac- Mauro anziano della Repubblica per cinque volte
costate a destra da una stella di sei raggi d'oro, dal 1529 al 1538 ed ascritto al libro d'oro. —
e a sinistra da un crescente rivolto d' argento. Con Bartolomeo, figlio del precedente, morto senza
MAZZANTI di Bologna. — Arma: D'oro, al prole, si spense questo ramo verso la fine del
sinistrocherio, vestito di rosso, movente dal fianco XV secolo, ed i suoi beni coi titoli di nobiltà
sinistro, colla mano di carnagione impugnante una furono strasferiti negli altri due rami. Il secondo
mazza d'armi d'argento in palo; col capo d'Angiò. ramo fu detto Bologna da Massarosa da un certo
MAZZANTI di Modena. — Ascritta al pa- Bologna che ne fu il fondatore, e si spense con
triziato modenese ed estinta. — Arma : D' az- un Matteo verso la fine del XVI secolo. Stipite
zurro, al destrocherio di carnagione, vestito di del terzo ramo fu un Cipriano che viveva nel
rosso, guernito di argento, impugnante una mazza 1440, da cui discendono gli attuali Mazzarosa e-
d' oro trattenuta da una catenella d'argento che levati al grado di Marchesi da Carlo-Lodovico di
partendo dal manico si avvolge all' avambraccio; Borbone Duca di Lucca con decreto 18 Nov. 1829.
il tutto accompagnato da due stelle di otto raggi — Arma : Di rosso, a due mazze al naturale im-
d' oro poste nel capo. pugnate di rosso, poste in croce di S. Andrea,
MAZZARA di Sicilia, Malta, Napoli e Sul- accostate da tre ricci al naturale, rivolti a sini-
mona, vedi Mazara. stra, posti due nei fianchi ed uno nella punta;
MAZZARI di Reggio- Emilia. — Originaria di le impugnature delle mazze emergenti nel capo
Parma, ed ascritta al patriziato di Reggio, fu tra- d'argento, caricato da una rosa di rosso. —
piantata in Modena dal conte colonnello Enrico, Motto: Vere novo. — Alias: Spaccato; nel 1."

il quale coperse la carica di delegato ('governato- d' argento, alla rosa d' oro; nel 2." di rosso, a tre
re) della provincia reggina. — Ultimo di questa ricci d' oro, i primi due affrontati; con due inazze
nobile famiglia è la vivente contessa Amalia, fi- di nero passate in croce di S. Andrea, attraver-
glia di Enrico, e vedova del conte Onorio Gia- santi sulla partizione.
cobazzi di Modena* — Arma? MAZZANFLLl di V< 'rona. — Arma : Spaccato
MAZZARI-FULCINI di Lucca. - Carlo-Lo- d' argento pieno sopra un palato d' argento o di
dovico Duca di Lueca, con diploma di moto-pro- rosso di otto pezzi, al sinistrocherio armato al
MAZ — 416 — MAZ
naturale, movente dal fianco sinistro, attraversante MAZZENTA di Milano, vedi Maggenta.
sulla partizione, tenente colla mano di carna- MAZZEO dei Marchesi di Fiume Nero del Na-
gione una mazza d' armi d'oro, posta in sbarra, poletano. — Riconosciuta nobile con reali dispacci
attraversante sul tutto. del 4785, e riconfermata dalla R. Commissione dei
MAZZARUOLI di Venezia. — Originaria di titoli nel 4842. — Arma?
Trieste ed ascritta al Gran Consiglio. — Amia: MAZZETTI di Bologna. — Arma: D'azzurro,
Palato di rosso e d' oro di sei pezzi. — Alias: a due bracci opposti, moventi dai fianchi, vestiti

Palato di rosso e d' oro di sei pezzi, colla banda di rosso, colle mani di carnagione, tenenti ciascuna

di nero. una mazza d'armi d' argento, in banda, e in sbar-


MAZZEI di Firenze. — Originaria di Prato, ra, le punte dei manichi passate in croce di S.
fu trapiantata in Firenze da un Ser Lapo di Andrea; il tutto accompagnato in capo da una
Mazzeo di Amerigo, e consegui per undici volte cometa d' oro, sormontata da tre gigli raaleordi-

il priorato, incominciando nel 1404 da Leonardo nati dello stesso.

di Mazzeo che esercitava I' arte del carrozzajo, e MAZZETTI o MASETTI di Sicilia. — Di o-
terminando in Raffaello di Mazzeo nel 4510. — rigine romana, dette in servizio di Papa Giulio II

Sotto il principato fu due volte fregiata della una serie di gentiluomini, tra' quali segnalossi il

dignità senatoria, e Francesco-Maria cavalier di capitano Aurelio che abitava nella Mirandola. —
Malta fu ammiraglio della sua religione. — Nel Un Ippolito Mazzetti, figlio di Giulio reggente
4660 si divise in due rami, del primo de' quali del patrimonio ducale, con molte ricchezze si recò
fu capostipite Giovanni cavalier priore di Prato in Sicilia dove fondò la sua famiglia. — Arma:
dell' Ordine di S. Stefano, e dell'altro il cavalier D'azzurro, alla nave d'oro, con vele spiegate dello
Mazzeo. — Arma : D'argento, alla banda di rosso, stesso, vogante sopra un mare fluttuoso d'argento.
caricata di tre mazze d' armi d' oro. MAZZICHI di Assisi (Umbria). — Ebbe per
MAZZEI di Sicilia. — Derivata dall' antiea capostipite un Mazzico di Ventura della porta
ed illustre famiglia dei Montefuscolo, un Mazzeo, di Perlasio nel 4 346. — Un altro Mazzico di Cri-

da cui prese il nuovo cognome, nel 4260 seguì stoforo giurisperito fu capitano di Norcia nel 1 435,
il Re Manfredi che si recava a Foggia e fondò podestà di Trevi nel 146f, di Todi nel 1465, ed
nel Napoletano la propria famiglia. — Pietro fu uno dei quattro compilatori dello Statuto muni-
segretario e famigliare della Regina Giovanna I. cipale di Assisi nel 1469. — Girolamo di Ales-
— Gian-Felice due volte ambasciatore del Re sandro fu gonfaloniere in patria e commendatore
Ferdinando I a Mattia Corvino Re d' Ungheria; dell' Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro per ri-

Francesco maestro razionale del regio patrimonio; nuncia del Commend. Giuseppe Paolucci nel 1620.
Mazzeo e Lazzaro Cavalieri di S. Stefano nel 1644; — Pietro-Paolo priore della Cattedrale di Assisi,
Giovanni senatore di Messina nel 4 691. Un altro nel 1817 eletto Vescovo di Montalto. — Arma:
ramo si trapiantò in Barcellona Pozzo di Gotto D' azzurro, alla fascia di rosso, caricata di tre
dove tuttora fiorisce, e Francesco nel 1729 fu in- stelle d'oro ed accompagnata da due leoni dello
vestito del titolo di marchese di San Teodoro. — stesso, uno in capo e l' altro in punta. — Ci-
Questa famiglia, oltre il suddetto marchesato, à miero: Un leone uscente d'oro, tenente una mazza
goduto i feudi di Castelluzzo e Santa-Maria-In- dello stesso.
grisone. — Arma : D' azzurro, al guerriero ar- MAZZINGHI di Firenze. — Anticamente si-

mato al naturale, le mani ed il volto di carna- gnora di Campi e di tale potenza che Comune
il

1
gione, impugnante colla destra un bastone di nero di Pistoja aveva I obbligo di mandarle due bac-
in atto di percuotere un leone d' oro affrontato chetti ed uno sparviere ogni anno per la festa

ad un albero di verde fustato d'oro, sormontato di S. Jacopo. — Molti di questa famiglia si tro-
nel capo da una stella dello stesso, e terrazzato varono sul campo di battaglia a Montapertì, e

al naturale. — Alias: D'azzurro, al destrocherio Ruggero di Mazzingo e Durello segnarono la pace


vestito di ferro, tenente una mazza d' armi. — del Cardinale Latino nel 1280. — Ottenne quat-
Alias: D'azzurro, al monte d'argento, sormon- tro volte il gonfalonierato e ventuna il priorato
tato da un leone dello stesso tenente una mazza. tra il 1377 ed il 1528. — Si estinse nella per-

— Motto. HONOR VIRTUTIS PRAEMIUM. sona di Tedice di Luigi-Domenico morto il 6 Apr.

MAZZELLA di Vitulano nella provincia di 1814. — Arma: D'azzurro, a tre mazze ferrate
Benevento. — Originaria dell' isola di Procida, d'argento, poste in palo, la testa al basso, i ma-
ed ascritta al patriziato di Vitulano. — Arma: nichi terminati in ricci di rosso. — Divisa: Chi
D'azzurro, al leone d'oro incatenato, passante su LA FA L'ASPETTI.
tre monti di verde, controrampante ad un brac- MAZZINGHI DI MAESTRO PARADISO di

cio vestito di rosso tenente in pugno tre mazze, Firenze. — Originari di Signa, dettero alla Re-
con in capo tre stelle di sci raggi d'argento or- pubblica un priore nel 1523 in Mazzingo di Mae-
dinate in fascia. stro Ugol ;
">o di Maestro Paradiso medico che fu
MAZ — 11 8 — MAZ
naturale, passate in croce di S. Andrea, attra- MAZZONI di Velletri — Arma: Spaccato;
versanti sulla fascia, le punte dei manichi riunite nel 1.° d'azzurro, a tre gigli d' oro male ordi-
da una catena, il tutto accompagnato da tre stelle nati; nel 2.° di rosso, al destrocherio di carna-

d' oro, ordinate in capo. gione, vestito di bigio, movente dallo spaccato a

MAZZOLINI di Forlì. — Famiglia patrizia sinistra, ed impugnante una mazza ferrata di

originaria di Forlimpopoli, e trapiantata in Forlì nero; colla fascia d' argento attraversante sulla

nel XVIII secolo da un conte Giorgio. — Un partizione.

Carlo nel 1710 era giudice del principato di Mo- MAZZONIS di Torino. — Umberto I Re d'I-

naco, poi uditore di Rota in Lucca e luogote- talia, con motu-proprio 21 Mar. 1880, concesse
nente civile della legazione di Romagna. — Ar- a Paolo Mazzonis il titolo di barone col predi-
ma: Di rosso, al destrocherio vestito del campo, cato di Prelafera, trasmissibile per primogenitura
movente dal fianco sinistro, ed impugnante una maschile. — Arma: D'oro, al leone di rosso, co-

mazza d' oro in palo ; col capo d' azzurro, all' a- ronato all' antica d' argento e tenente colle bran-
quila di nero. che anteriori una mazza d' armi pure d' argento
MAZZONI di Bologna. — Arma: D' azzurro, posta in sbarra; col capo d'argento sostenuto
a due bracci opposti, armati al naturale, moventi da una fascia in divisa d' azzurro, e caricato di

dai fianchi, tenenti ciascuno una mazza d' armi una pianta di cotone, sradicata, fogliata e fiorita

d' argento in banda e in sbarra, accompagnati in al naturale. — Motto: Labor et honor.


capo da una stella d' oro fra le teste delle dette MAZZUCHELLI di Brescia. — Famiglia pa-
due mazze, ed in punta da un monte di tre ci- trizia originaria di Zara, il cui capostipite cono-

me d' oro; col capo d' Angiò. sciuto fu Cristoforo, il quale nel 1328 fu gene-
MAZZONI di Cesena. — Originaria Lamone
di rale di Luigi I Gonzaga signore di Mantova. —
in Lombardia, fu trapiantata in Cesena da Giam- Fu innalzata alla dignità comitale dal Senato di
battista Mazzoni nel 1482. — Il di lui figlio Bru- Venezia nel 1511, riconfermata nel 1738, e fre-
noro fu ascritto al Consiglio e alla Nobiltà di Ce- giata del titolo di Conti dell' impero austriaco
sena, ed in seguito parecchi altri della famiglia dall' Imperat. Francesco I con sovrana risoluzione
ebbero 1' onoro di sedere fra i capi della pubblica 18 Giù. 1830. — Arma: Di rosso, al leone d'oro
amministrazione. — Ma il maggior vanto della impugnante colla branca destra anteriore una
famiglia Mazzoni è senza dubbio Jacopo di Batti- mazza dello stesso. — Alias: Inquartato; nel 1.°
sta cavaliere di S. Stefano in Toscana, il quale e 3.° d' azzurro, nel 2.° e 4.° d' oro; sopra il tutto
fu uno de' più insigni e dotti uomini del suo tem- un leone d' argento tenente colla branca destra
po. Egli fu amico del Tasso; nel 1547 stampò un una mazza dello stesso ;
la inquartatura abbas-
libro di 5197 questioni e per quattro giorni di- sata sotto il capo di Venezia sostenuto da un
sputò intorno ad esse nella chiesa di S. Domenico filetto di rosso. — Alias: Tagliato; d'azzurro,
di Bologna. — Gregorio XIII lo chiamò a Roma al leone di Venezia, e scaccato d' azzurro e d'oro,
perchè con altri attendesse alla riforma del Ca- al leone al naturale rivoltato sostenente una lan-
lendario. Tornato in patria, insegnò etica in quel- cia d' argento sulla cui punta sta infissa una te-
P Università, poi filosofia a Pisa, a Macerata ed sta umana di carnagione. — Divisa: Hostibus
à Roma, e morì in Cesena nel 1598, e con lui si versis.
spense questa nobile famiglia. — Arma: D'argento, MAZZUCHELLI di Milano. — Arma : D' ar-
a due mazze di verde, passate in croce di S.Andrea. gento, al cavaliere armato al naturale, coperto il

MAZZONI di Forlì. — Famiglia patrizia. — capo da un elmo alla romana, colla cresta di

Arma: Di rosso, a due mazze d'oro, passate in rosso, tenente un mazzapicchio al naturale in

croce di S. Andrea, accostate in capo da una banda, e montato sopra un cavallo bajo galop-
stella di sei raggi d'oro; col capo d' azzurro ca- pante, brigliato di rosso, gualdrappato d'oro. —
ricato di tre stelle di sei raggi d' oro, ordinate Divisa: Unica virtus.
in, fascia. MAZZUCHINI Mantova. — Fregiati del
di

MAZZONI di Lucca. — Arma: D'argento, al titolo comitale. — Arma: Spaccato; d'az- nel 1.»

leone d' azzurro, tenente una mazza dello stesso. zurro, ad un cavaliere armato di tutto punto,
MAZZONI di Modena. — Il maggior vanto colla visiera alzata, tenente una spada alta, e

di quest' antica e nobile famiglia modenese fu il montante sopra un cavallo galoppante, il tutto
celebre plastico Guido, detto il Paganino e Mode- d' argento; nel 2.° d'oro, al leone di rosso; colla

nino, che fiorì sullo scorcio del XV secolo e sui fascia diminuita di verde attraversante sulla par-

primi del XVI, e fu croato dal pontefice Leone X tizione.

conte palatino e cavaliere aurato nel 1515. — MAZZUCKdi Gallipoli (Terra d' Otranto). —
Arma : D' azzurro, al destrocherio di carnagione Antichissima famiglia, le cui prime memorie
vestito di rosso, impugnante una mazza d'oro, rimontano al XIII secolo. — Molti anno soste-
addestrata da un giglio dello stesso. nuto la carica di sindaco. — Nel 1528 Benedetto
MED — 419 — MED
fu mandato castellano nella terra di Parabita.
— MEDICI di Crema. — Antichissima famiglia
cremasca, di cui un Giovanni fu inviato dai suoi
Arma ?

MAZZUCONE di Milano, — Arma: Inquar- concittadini nel campo di Federico Barbarossa

tato d' argento e di rosso, ad un avambraccio di per trattarvi la resa di Crema. Egli era stato

carnagione, posto in fascia, vestito d' azzurro, uno dei consoli della patria nel 1143. — Spinella
fianco sinistro del quarto quartiere, de' Medici nel 1250 con una legione di Cremaschi
movente dal
coperta andò in soccorso dei Milanesi contro Lodigiani.
tenente una mazza d'armi d'oro in palo, i

di palle, attraversante sul partito.


— All' epoca del dominio dei Benzoni su Crema

MAZZUOLI di Siena. — Francesco creato trovatisi nominati alcuni personaggi di questa

Sanseverino (Marche) dal Pontefice famiglia, dopo il qual tempo non se ne à più
Vescovo di

Leone XIII nel Concistoro 4 Ott. [1884. — Ar- memoria. (Estinta). — Arma ?

ma : D' azzurro, alla fascia cucita di rosso, sor- MEDICI di Ferrara. — È un ramo della ce-

montata da un' aquila d'oro, movente da essa fa- lebre famiglia omonima fiorentina trapiantato in

scia ed in atto di spiccare il volo verso il sole Ferrara da Francesco de' Medici di Lucca valo-

radioso a destra, ed accompagnata in punta da roso capitano del XIV secolo, il quale fu uno dei
un monte di tre cime d' argento. capi dell' insurrezione contro i Catalan nel 1317.

MEAGLIA del Piemonte, Consignori di Ca- — Un altro Francesco, giurisperito di bella fama,

voretto. — Arma: D'azzurro, a tre medaglie andò ambasciatore per il March. Rinaldo IV alla

d' oro, 2 e 1, cadauna figurata da una testa u- Repubblica di Venezia nel 1321; un Galasso, si-

mana coronata d' alloro ;


col capo cucito di rosso gnore del castello di Maderio, fu valoroso guer-

caricato di un puledro d' argento, nascente, spa- riero che al combattimento di Rivalta nel 1395
ventato e rivoltato. — Cimiero: Un leone di rosso, rimase prigioniero di Filippo Gonzaga; un Sante

a fauci aperte, con api in atto di entrarvi e di podestà d'Imola nel XVI secolo. — Arma: D'oro,

uscirne. — Motto: Dulcia sic miscet amaris. a sei palle di rosso poste in circolo.

MEDA di Milano. — Ascritta al Consiglio MEDICI di Firenze. — Famiglia illustre fio-

nobile di Milano, vanta il Beato Giovanni fon- rentina, famosissima tra le principesche italiane,
datore degli Umiliati in Rondanerio presso Como, originaria del Mugello, di cui fu capostipite un
il quale morì in Milano nel 1169, ed è fregiata Giambono. — Chiarissimo, discendente di questo,

del titolo comitale. — Arma: D' oro, alla banda fu tra quei che nel 1201 giurarono una lega coi
di vajo, il vajo disposto nella direzione della Senesi in comune dei Fiorentini. — Da lui di-

banda in due file; col capo del primo, caricato scendono gli otto principi che imperarono per
dell' aquila di nero, coronata del campo. — Ci- due secoli la Toscana: Alessandro creato duca di

miero: Un semivolo caricato dell'arma dello scudo Firenze nel 1530; Cosimo I Granduca di Toscana
ma senza il capo. — Divisa: Genere et virtute. nel 1537; Francesco suo figlio, salito al trono
MEDA di Velletri. — Arma: Spaccato, alla nel 1574; Ferdinando Cardinale, fratello del pre-

fascia in divisa di rosso, attraversante; nel 1.° cedente e suo successore nel 1587; Cosimo II

d'azzurro, all'aquila d'oro; nel 2.° di verde, figlio e successore di Ferdinando nel 1609; Fer-
alla banda scaccata di nero e d' argento, di dinando II figlio di Cosimo nel 1621; Cosimo III

quattro file. figlio e successore del precedente nel 1670; e

MEDAGLIO del Piemonte. — Consignori di Gian Castone ultimo Granduca morto nel 1737.

Villarfochiardo. — Arma : Di rosso, alla banda — Ha dato questa famiglia due pontefici alla

d' azzurro bordata d' oro, e caricata di tre gigli Chiesa: Leone X creato nel 151 3 e Clemente VII
dello stesso. — Cimiero; Una donna scapigliata, nel 1523 e molti Cardinali e Prelati distintissi-

colle braccia aperte ed ignude di carnagione, te- mi. — Arma: D'oro, a cinque palle di rosso, 2,

nente colla sinistra un giglio di giardino, e colla 2 e 1, accompagnate in capo da una palla più
destra un listino portante il Motto: Puritas a- grossa d'azzurro, caricata di tre gigli d' oro, 2
NIMl NOBIL1TAS. e 1. — Cimiero: Un falcone al naturale tenente
MEDICI di Brescia. — Ebbero titolo di conti nel suo becco d'oro un anello dello stesso, e nella

di Gavardo, ed un ramo si stabilì in Verona. — sua zampa destra levata un listello d'argento in
(Estinta). — Arma: D'argento, a tre bande cuci- cui si legge la parola Semper in lettere maju-
te d' oro, col drago di verde attraversante sul scole di nero.
tutto ; col capo d' azzurro, a tre palle d' oro, 1 MEDICI DI CASTELLINA di Firenze. — È
e 2. — Cristoforo de Medici ebbe, per diploma un ramo della precedente che fiorisce tuttora, c
15 Feb. 1469, da Federico d' Austria il titolo di di cui fu capostipite un Giovenco che vivea nel

Conte Palatino ed il seguente stemma : Spaccato; 1300, dal quale discendono un Giuliano che nel
nel 1.° d'argento, a due ali di aquila di nero; 1476 fu del magistrato dei priori, nel 1487 gon-
ne! 2.° d' azzurro, a tre stelle di otto raggi d'oro, faloniere della Repubblica e nel 1 490 podestà di
poste 2 e 1. Prato; un Francesco, figlio del precedente, che
MEL — 122 — MEL
to, e sulla punta un leone fermo col capo reciso i Melatino a miserevole stato nella metà del XVI
sanguinoso di rosso. — Cimiero: Il grifo ed il leone secolo perchè avevano fatto.uccidere Andrea Ac-
del secondo campo. quaviva Duca d' Atri e signore di Teramo nei

MEDINA di Messina. — Originaria di Spa- primi anni del secolo XV. — Ha goduto questa
gna, à fiorito nella nobiltà messinese nel XVI famiglia ventotto baronie e si estinse nei Be-
secolo. — Arma : D' azzurro, al giglio d'oro, sor- rarducci nobili di Teramo. — Matteo Cav. di

montato nel capo da due stelle dello stesso. Federico li nel 1225; Guglielmo famigliare di

MEDOLI di Treviso. — Arma : Spaccato d'ar- Re Roberto e suo podestà e vicario in Anagni
gento c di verde, al leone d' oro, attraversante nel 1335; Berardo capitano del popolo e podestà
sulla partizione. di Firenze nel 1347; Roberto, regio capitano di
MEDUNO del Friuli. — Feudatari ab antico Campii, nel 1394 riuscì a farsi signore di Teramo;
del vescovato di Concordia, i castellani di Me- Corrado Vescovo di Teramo dal 1396 al 1405;
duno nel 1312 vennero liberati da quel Vescovo Mariano bajulo reginale e giudice civile della
dall' ignobile ministero di arrestare i ladri cui città e diocesi di Aquila nel 1456. — Arma:
erano tenuti per debito del loro feudo. — Que- D'argento, all'albero di mela di verde, sradicato
sti signori avevano il diritto d' insediare i Ve- e fruttato di rosso, con la filiera dello stesso.
scovi di Concordia il giorno del loro possesso, MELAZZO Alessandria.
d' Conti di San —
ed alla morte di ciascun vescovo il cavallo di Bartolomeo. —
Appartiene a questa nobile fami-
questo era loro devoluto, il qual privilegio fu per glia il conte Pietro, poeta gentile e fecondo, tra-
lungo tempo loro contrastato dai signori di Cor- duttore delle Odi di Orazio e del libro del Prof.
dovado (Estinta). — Arma : Di rosso, ad una M Martini sulla sapienza de' Greci che mandò alle
d' oro, sormontata da una corona dello stesso. stampe, e morì nel 1842. — Arma: Di rosso, al
M EGA L UZZI del Friuli. — Arma : Di rosso, melo nudrito sulla pianura erbosa, il tutto al

al cavallo fuggente d' argento. naturale; col capo d'oro, all' aquila di nero co-
MEGL1AVACHI di Modena (Estinta). — Ar- ronata dello stesso.
ma: Spaccato; nel 1.°d' oro, ad una torre matto- MELCHIONI di Novara. — Fregiati del ti-
nata al naturale, aperta del campo, e cimata del- tolo di baroni. — Arma: D'argento, al mastio
l' aquila bicipite nascente di nero, coronata del di rosso, merlato, torricellato di due pezzi, pure
campo; nel 2.° d'azzurro, ad un albero di verde merlati, fondato sulla pianura erbosa di verde, e
nudrito sulla pianura erbosa dello stesso, colla sormontato da un' aquila di nero, rostrata c
vacca al naturale, passante e attraversante sul- membrata di rosso, accostata da due spronelle
1' albero. d' azzurro.
MEGLYNA del Piemonte, vedi Melina. MELCHIORI di Lavesio nel Trentino. — Fa-
MEI di Lucca. (Estinta). — Arma: Spaccato miglia fregiata del titolo di conte del S. R. I.

d' oro e d' azzurro, caricato il primo di una testa — Rodolfo dottore nell' Università di Bologna
di porco al naturale. nel 1612. — Arma: Spaccato; nel 1." d'oro, al
MELANI di Pistoja. — Domenico, Cav. di leone di rosso; nel 2.° di nero, alla stella d'oro.
S. Stefano nel 1600. — Atto 6egret. del Car- MELCHIORI di Oderzo. — Antica famiglia
dinal Mazzarini, fu ascritto alla nobiltà veneta, fregiata di nobiltà sin dal 1655 in cui fu ascritta

autore di una storia della guerra che terminò al Consiglio nobile di Oderzo. — Esistono due
colla pace dei Pirenei. — Iacopo, Alessandro, rami della medesima, che ottennero la conferma
Bartolomeo ed Antonio maestri di musica ed au- della nobiltà con sovrane risoluzioni 26 Ott. e 1

tori di opere teatrali nel XVII secolo. — AnMA ? Die. 1822. — Arma?
MELANO di Cuneo. — L'avvocato Giuseppe- MELCHIORI di Roma, — Arma : Di rosso,
Antonio Melano, discendente del medico Appol- ad un ceppo d' argento posto in banda ; col capo
lonio, archiatro di Madama Reale Cristina, il 7 cucito di rosso, caricato di tre gigli d' azzurro.
Mar. 1722 fece acquisto del feudo di Portula in MELF di Monteleone (Calabria). — Arma :

quel di Biella con titolo comitale. — Arma: Di Spaccato di rosso e d' azzurro, al leone d' oro
rosso, alla sbarra d' oro ; col capo cucito d' az- coronato dello stesso; colla fascia d'azzurro cari-
zurro, a due alveari, uno accanto all' altro, cir- cata di tre stelle d'argento attraversante sul tutto.
condati di api entranti ed uscenti, il tutto d'oro. MELE di Napoli. — Arma: Spaccato di rosso

— Cimiero : Un leone d'oro nascente. — Motto : e d' argento, al leone dell' uno nell'altro; colla

I FORTI GRRGE. fascia d'azzurro, caricata di tre stelle d'oro at-

MK LATINO di Teramo. Trasse il nome — traversante sulla partizione.


dal castello omonimo presso Teramo che posse- MELEDIRI di Trento. — Giovanni dottore
deva fin dal XII secolo, e si stabilì in principio all'Università di Bologna nel 1579. (Estinta).—
del XIII in quella città, di cui divenne signora. Arma: Spaccato; d'oro, al Icone al naturale pas-
— La tremendi vendetta degli Acquaviva ridusse sante, e d' azzurro, alla cometa d' oro.
MEL — 423 — MEL
MELEGULI di Crema. — Famiglia patrizia giudice generale del Piemonte pel Principe Fi-
che dette il nome ad una delle ventisette vici- lippo d' Acaja, ed impiegato più volte in affari

nanze di Crema, e di parte ghibellina. — Pom- politici di grande importanza, nel 1301 trattò la

peo, lancia spezzata di Girolamo Martinengo, pu- pace che fu stabilita dal suo signore col prin-
gnò nella guerra dei Veneziani contro il Turco cipe Umberto di Vienna. — Folchetto, nello stesso
nel 1570. (Estinta). — Arma? anno, fu arbitro delle differenze fra Filippo di

MELI di Crema. — Appartiene a questa no- Acaja ed i signori di Lucerna, i quali contende-
bile famiglia il Padre Giovanni-Antonio, agosti- vano per ragione dei feudi di Moretto e di Vii—
niano, che fu dottore per otto anni e lettore nel lanova. —
Arma ?
Collegio della Sorbona a Parigi, poi confessore di MELISSARI di Reggio-Calabria. — Niccola,
Lucrezia Borgia a Ferrara, e morì a Crema nel capostipite di questa famiglia, fu uno dei tre

1528 lasciando molte opere a stampa. (Estinta condottieri che nella metà del XV secolo conqui-

nel 1611). — Arma ? starono colle armi l' intera Calabria agli Arago-
MELI o MELO di Cremona. — Arma ;
Spac- nesi, ed in benemerenza de' suoi fedeli servizi fu

cato; nel 1.° d'argento, ad un cervo slanciato dal Re Alfonso d'Aragona nobilitato e donato
al naturale; nel 2.°. di rosso, a due fascie d'oro. dalla ricca baronia de Proditoribus in Calabria.
MELI-LUPI di Parma. — I Meli, patrizi — Divenuta per cotal modo feudataria e poten-
cremonesi, per contratto parentado, ereditò le te, fu la di lui famiglia aggregata alia primaria
sostanze, il nome e- 1' arma dei Lupi di Parma, nobiltà di Reggio. — Bertuccio fu uno dei 33 no-
marchesi di Soragna che sul princio del XV se- bili fondatori della Congregazione dell'Annunziata

colo spegnevansi. — L'Imperat. Giuseppe I nel nella città di Reggio. — Giovanni, figlio di Ber-
1707 conferì il titolo di principe col predicato tuccio e di Faustina dell' illustre casa Filocamo,
di Soragna, trasmissibile ai discendenti maschi nel 1586 vestì 1' abito del S. M. 0. Gerosolim. e
per ordine di primogenitura al march. Giampaolo morì ai servigi di quella celebre religione. Ar- —
Meli-Lupi signore di Soragna. — Arma : Inquar- ma: D' azzurro, alla rovere d' oro, sormontata da
tato; nel 1.° e 4.o d' argento, al lupo rampante una stella dello stesso.

d' azzurro; col capo dell' impero; nel 2. n e 3.° MELISURGO di Bari. — Di origine greca,
bandato d' oro e di rosso di quattro pezzi. da Rettimo nell' isola di Creta, nel 1669 si tra-
MELI-LUPI-TARASCONI di Parma. — In piantò in Italia, stabilendosi nella città di Bari,
nome di Roberto I Duca di Parma, la Duchessa dove il 10 Feb. 1746, Spiridione Melisurgo ed i

Luigia di lui tutrice, con diploma 12 feb. 1858, suoi discendenti furono aggregati al sedile fra i

concesse a questa famiglia il titolo comitale con nobili della prima piazza della città. — Arma:
quest' Arma: Fasciato ondato innestato nuvoloso D' azzurro, al sole raggiante d'oro posto nell'an-
d'oro e di rosso, col capo d' azzurro, a tre gigli golo suporior»^ a destra, ed al monte di tre cime
d' oro ordinati in fascia; in cuore uno scudetto di verde- (fBóVente dalla punta, fiorito di tre mar-
coronato di corona da principe, inquartato ; nel 1.° gh(U'i<W Con quattro api volanti intorno.
d' oro, all' aquila bicipite di nero, coronata del M l'I. LA (dalla) di Ferrara. — Molto nobile e

campo su ciascuna testa; nel 2." d' argento, al .antica. — Bartolomeo segretario e consigliere di

cervo al naturale slanciato in banda ; nel 3. Alberto III d' Este e del figlio Nicolò. — Giam-
d'argento, al lupo d'azzurro rampante in banda; battista famoso giureconsulto e commissario di
nel 4.* di rosso, a due bande d'oro. Gazolo per il Duca di Mantova nel 1526. (Estin-
MELICA del Piemonte, consignori di Vaglie- ta). — Arma?
rano e di Cella. — Arma: D'azzurro, all'alveare MELLA di Torino. — Originaria di S. Ger-
d'argento, fondato sopra un monticello di verde; mano Vercellese di cui un Giovan-Giacomo di

esso alveare caricato di due api, accostato da Tommaso Mella era console nel 1598. — Verso
altre due, e sormontato da una quinta, tutte il 1600 trovasi stabilita in Torino, dove il sud-
d' oro. — Cimiero: Un puttino tenente il Motto: detto Giovan-Giacomo fu governatore dei paggi
BlEN FAIRE LAISSER DIRE. dei principi figliuoli del Duca Carlo-Emanuele I
MELINA o MEGLYNA del Piemonte. — Con- e nel 1-616 fu nominato guardagioie e guarda-
signori di Capriglio. — Arma : Di rosso, alla dame delle infanti figliuole di esso duca. — Giu-
mano di carnagione impugnante un ramo di mi- seppe-Amedeo segretario di guerra nel 1731 ,

glio d' oro ; col capo cucito d'azzurro, a tre stelle seguì il quartier generale del Re nelle guerre
d'oro male ordinate. — Cimiero: Un armellino. dal 1733 al 1642, e si trovò alla battaglia di
— Motto: In melius spero. Guastalla. — Luigi-Guglielmo maggiore generale
MELIORATI o MIGLIORATI di Roma. — di artiglieria prese parte alle guerre dell' indi-
Arma: D' azzurro, alla cometa d'oro. pendenza italiana e andò colle milizie sarde in

MELIORETTI di Villafranca. — Originaria Crimea. — Arma : D' azzurro, ad un albero sra-


di Pinerolo. — Ottone eccellente giureconsulto, dicato di pomo, fogliato e fruttato al naturale,
MEL — 425 — MEL
Antica e nobile famiglia, le cui prime memorie biltà provinciale di Gorizia e Gradisca. — Gia-
risalgono al 1252 per un rogito notarile nel quale como e Federico per aver combattuto a prò del-
trovasi segnati i nomi di Leone milite e sindaco l' Imperatore Massimiliano I contro i Veneti, ot-
di Altaraura e di Angelo uno degli eletti della tennero da lui la signoria di Albana con mero e

piazza de' nobili di quella città. — Franchino Me- misto impero, e da quel castello s' intitolarono
lodia con regio assenso del 47 Mar. 4590 faceva signori di Mels-Albàna, titolo che restò ai loro

acquisto del feudo baronale di S. Pietro e Meli- discendenti. — Altri feudi in progresso di tempo
cozzo in Calabria, feudo che rimase alla famiglia acquistò la famiglia nella contea di Gorizia e di
per oltre tre generazioni insieme al titolo di ba- Gradisca, quali Mercano, Medea, Chiopris, Versa
rone. — Arma : D' azzurro, alla banda cucita di ecc. — Reginaldo maresciallo sostituto della con-
rosso, caricata di un leone passante al naturale, tea di Gradisca ; Giacomo deputato e vice-mare-
ed accompagnata in capo da una stella di sei sciallo della contea di Gorizia; Nicolò colonnello
raggi d'oro. comandante i corazzieri Principe Emanuele di

MELONI di Carpi nel Modenese. — Ascritta Portogallo, e nel 4758 generale; ed un altro Ni-
alla nobiltà di Carpi. — Ercole di Simone fu eccel- colò, I. R. ciamberlano, tenente-maresciallo e
lentissimo intarsiatore, ed è sua opera il coro della comandante la città e fortezza di Olinùtz. — - I

Chiesa di S. Nicolò che egli fece per ordine e conto fratelli Pietro e Giacomo furono dall' Imperat.
del celebre Alberto Pio signore di Carpi nel 4518. Leopoldo I, con diploma 2 Apr. 474 2, riconosciuti

Marco, detto il Meloncino, od il Carpigiano, fu e- discendenti della stessa stirpe di Walsee e Col-
gregio pittore del XVI secolo. — Arma? loredo, e dichiarati per conseguenza conti di

MELONI di Modena. — Arma: D'azzurro, al Mels-Colloredo e baroni di Walsee. — Giacomo-


capriolo di rosso, accompagnato in capo da tre Antonio con diploma 4 5 Mag. 4 824 fu accettato,
stelle maleordinate delio stesso, ed in punta da co' suoi discendenti maschi nel numero de' nobili

un melone con gambo e foglie al naturale. provinciali della Stiria. — Arma: Inquartato; nel

MELONI di Sardegna. — Arma: Spaccato; 4.° di rosso, alla croce di S. Andrea d'argento
nel 4.» d'azzurro, al crescente montante d' ar- caricata di cinque soli d'oro; nel 2.» e 3.° d'oro,
gento in mezzo a tre stelle dello stesso, 2 e 4 ;
alla testa umana di carnagione, crinita e barbuta
nel 2.° d' oro, al popone fogliato e posto sulla di nero, coronata d' argento, posta in maestà ;

pianura erbosa, il tutto al naturale. — Motto : nel 4.° d' argento, al covone legato al naturale.
SUO TEMPORE PROSUNT. Sul tutto; partito; nel 4° di Walsee, cioè di

MELS ALBANA del Friuli. — Originaria nero alla fascia d'argento; nel 2.° palato d' oro
della Germania e derivata dall'illustre e potente e d'azzurro.
famiglia di Walsee, e trapiantata nel Friuli da MELS DI PRODOLONE del Friuli. — Lia-
un Liabordo di Walsee che aveva seguito in bordo IH di Mels, verso la metà del XII secolo,
Italia P Imperat. Corrado II il Salico. Per gli e- acquistò da un signore tedesco il feudo di Pro-
minenti servigi da lui prestati a Popone Pa- dolone, il cui castello fu eretto poco dopo dal di
triarca di Aquileja, si ebbe da questo in feudo il lui fratello Enrico, ed i suoi discendenti si deno-
castello di Mels col titolo di visconte, titolo che minarono tutti signori di Prodolone. — Enrico II

passò alla sua famiglia insieme alla denomina- nel 4248 ambasciatore a Venezia del Patrianca
zione del feudo. — I discendenti di Liabordo Bertoldo d'Andech per trattare la pace con quella
acquistarono nel Friuli potenza e signoria di Repubblica; Nicolò di Duringo nel 4325 mare-
molti castelli, e dopo cinque generazioni si divi- sciallo della contea di Gorizia; un altro Nicolò
sero in tre rami principali, i cui capostipiti fu- ambasciatore ai Pontefice, spedito dal Parlamento
rono Enrico da cui discesero i Conti di Mels- por ottenere la remozione del Patriarca Filippo
Albana, Glisojo da cui derivarono i Conti di d'Ale neon, Gherardo di Duringhello, dopo essersi
Colloredo (v. q. n.) ed Anzuto fondatore della casa segnalato per valor militare in Germania, passò
dei signori di Prodolone. Al suddetto Enrico fu al servizio della Repubblica Veneta che lo mandò
confermata dal Patriarca di Aquileia, Gregorio di governatore alla Canea nei primi anni del XIII
Montelongo, 1' avita nobiltà ed investito del feudo secolo. — Oltre il feado omonimo, i signori di
di Forno e di altri beni feudali che possedeva in Prodolone avevano acquistato anche il condominio
Pagnacco, Martignacco e Colloredo con diritto di del castello di Zoppola, una parte del quale ap-
giurisdizione civile e criminale competente alla parteneva ai signori di Valvasone, con dominio che
casa di Mels sopra tutti i suoi beni. Questa fa- mantennero sino al 4 405 nel qual anno fu ven-
miglia, implicata nella uccisione del Patriarca duto ai fratelli Panciera. — La stirpe dei signori
Bertrando, fu costretta emigrare dal contado udi- di Prodolone si propagò per quindici generazioni
nese e riparare nella contea di Gorizia, dove già fin oltre la metà
del XVIII secolo, cioè fino alla
possedeva ricchi beni feudali. — Un Federico di morte del Conte Carlo-Erasmo II che non lasciò
Giovanni di Mels nel 4504 fu ammesso alla no- discendenti. — AnMA: Di rosso, incassato d'ar-
MEL — 426 — MEN
gerito a sinistra, all' arco di rosso posto in palo dente può vantare titoli, benemerenze ed uomini
a destra. egregi. — Divisa in due grandi linee, quella dei
IIBLS1 d' Udine. — Arma: D' argento, al ca- conti di Tenno che ebbe vari decurioni, e due
vallo bianco allegro, brigliato e gualdrappato di Arcivescovi di Capua, l'un de' quali fu Cardinale
rosso, sostenuto da una terrazza di verde. di S. R. Chiesa nel 1657, si estinse nel 1739, e
MELSIO in Ceneda. — Da varii secoli tro- 1' altra dei conti di Trebbiano fiorisce tuttora e
vasi fra le famiglie nobili di Ceneda aggregata a fu fregiata di questo titolo per diploma 18 Ott.
quel Consiglio ora cessato. Fu confermata nobile 1693 da Carlo II di Spagna, e più tardi i suoi
con sovrana risoluzione 28 Ott. 1823. — Arma: membri nel 4732 furono creati conti feudatari di
Spaccato; d'argento, all'albero fiorito attorniato Cusano. — Con sovrana risoluzione 27 Nov. 1817
da api, il tutto al naturale ; nel 2.° scaccato d'az- era confermata nella sua antica nobiltà, ed il ti-
zurro e d'argento, alla banda di rosso, caricata tolo di conte riserbato ai suoi primogeniti. —
di una catena di .... , attraversante. Arma: Trinciato d* oro e di rosso, all' aquila di
MELZl D'ERVL di Milano. — La prima me- nero, linguata di rosso, coronata d' oro, posta in
moria certa di questa nobile famiglia, che antica- sbarra nel primo. — Cimiero: Un' aquila di nero
mente chiamavasi Lambcrgi, si riferisce ad un nascente.
Jacomolo, detto il Magnifico, che fu uno dei cor- MEMO o MEMMO di Venezia. — Li Memo,
rettori dell'estimo di Milano nel 1391. — La anticamente denominati Monegari, si recarono a
famiglia di lui apparteneva al patriziato milanese Venezia nei primordj della sua fondazione, ed uno
da tempo immemorabile, ed i suoi membri anno di essi entrò nel numero degli elettori del pri-
sostenuto in ogni tempo le cariche più cospicue mo Doge. Domenico Memo o Monegario fu eletto
di quel Comune e dei vari governi che si sono anch' egli doge nel 756. Appresso Pietro e Tri-
succeduti in Milano. — Decurioni, questori del buno ottennero pei loro meriti la medesima su-
Magistrato, senatori, tesorieri, colonnelli, gene- prema dignità, ed infine Marco-Antonio fu pure
rali ecc. — Francesco-Luigi-Gitiseppe vice-pre- eletto doge nel 1612. — Una rilevante serie di

sidente della Repubblica italiana nel 1802, can- altri soggetti distinti nel valor militare, nelle am-
celliere guardasigilli della corona nel 1805, creato ministrazioni interne e nella prelatura illustrò in
duca di Lodi con decreto dell' Imperat. Napo- ogni epoca questo nobilissimo casato. Un altro
leone I 20 Die. 1 807. — L'Imperat. Federico III, ramo di questa famiglia era rappresentato dal fu

con diploma 28 Die. 1468 aveva creato conte pa- Andrea uomo celebrato da' suoi contemporanei
latino Giovanni Melzi co' suoi discendenti; Giro- per somma coltura e politica. A lui si deve la

lamo nel 1588 ottenne per sè e suoi successori riduzione del Prato della Valle in Padova all'at-
il patriziato romano; Egidio-Maria era onorato tuale brillante sua forma, da lui ideata e fatta

dall' Imperat. Leopoldo I dei titoli di marchese, eseguire allorché si trovava provveditore di quella

conte, libero barone e cavaliere del S. R. I. tra- città; in seguito poi fu mandato dalla Repub-
smissibili a' suoi discendenti, e dal Duca di Sa- blica bailo a Costantinopoli, poscia ambascia-
voja fu creato marchese di Torricella con diplo- tore alla Santa Sede e ritornato in patria venne
ma 14 Apr. 1676; Antonio-Maria, che fu regio decorato della Stola d' oro e della dignità di pro-
economo generale della Lombardia austriaca, quindi curatore di S. Marco. Un Giudo fu Vescovo di

reggente del supremo Consiglio d'Italia a Vienna, Pola da cui fu traslatato alla sede vescovile

e da ultimo amministratore generale delle Poste, di Verona dal Pontefice Alessandro V. — Ot-
era creato principe nel regno di Napoli con di- tenne la conferma di sua nobiltà con sovrana
ploma 30 Mar. 1726; e Giovanni Francesco ot- risoluzione 1 Gen. 1818. — Arma: Spaccato
teneva il titolo di duca dall' Imperat. France- d' oro e d' azzurro, a sei pomi dell' uno all' altro,

sco 1 con decreto 5 Sett. 1818. — Per il ma- disposti in due fascie.

trimonio contratto da Gaspare con Maria-Teresa MENABREA del Piemonte. — Originaria di

unica figlia ed erede del conte Francesco d'Eryl, Chàtillon nella valle d'Aosta, si trapiantò in Sa-

acquistò alla sua famiglia il cognome illustre di voja, e quindi verso la metà del XIX secolo in

questa casa, un feudo in Ispagna, ed i titoli di Torino. — Carlo-Alberto Re di Sardegna, con

conti d'Eryl,. di marchesi di Fonte-Sacrata, di lettere patenti 30 Die. 1843, concesse all' avvo-
signori di Colzedilla, di baroni di Orcar, e la di- cato Leone ed al Capitano Luigi-Federico fratelli

gnità di grandi di Spagna di prima classe. — Manabrca il titolo, grado e qualità di nobile

Akna: D'argento, alla corona d'alloro fiorita trasmissibile ai loro discendenti d' ambo i sessi

d'azzurro, legata di rosso; col capo dello stesso per continuata linea retta mascolina in infinito;

seminato di stelle d' oro. e Vittorio-Emanuele II Re d' Italia con motu-


MELZI di Milano. — Fiorisce ancora in Mi- proprio 9 Nov. 1861 concesse al suddetto nobile
Luigi-Federico, allora luogot. generale, il titolo
lano un' altra famigfta Melzi che anticamente era
nomata Maliniregni, e che non meno della prece- di conte trasmissibile per primogenitura maschi-

MEN — 427 — MEN
le; e con altro motu-proprio 28 Feb. 1 875 con- rivolta, sormontato nel canton sinistro da una
cesse ad esso conte Luigi-Federico il titolo di cometa d' oro.

marchese di Valdora trasmissibile per primoge- MENDOLIA (la) di Sicilia. — Originaria di

nitura mascolina, e gli confermò quest' Arma : S. Maria del Mela, fioriva nella nobiltà messinese
Partito d'oro e di rosso, alla stella dell' uno al- nel XVII secolo. — Arma; D' argento, a due
tro, e dell' uno nell' altro, nel punto del capo, e gemelle di rosso poste in fascia.

tre altre stelle ordinate in fascia nella punta MENDOZA o MENDOZZA di Reggio-Calabria.
dello scudo, quella di mezzo dall' uno all'altro e — Illustre famiglia spagnuola trapiantata nel 4 590
dell' uno nell' altro, le laterali dell' uno nell' al- in Reggio da un Arrigo che vi esercitò 1' ufficio

tro. — Motto: VlRTUS IN AKDUlS. di preside della R. Udienza di Calabria Ultra.

MENABUOI di Ferrara. — Capostipite di Giuseppe Mendoza nel 4688 fu regio governatore


questa famiglia fu un Menabue che vivea nel di Reggio. — Questa famiglia nel 4764 fu ag-
4192. — Francesco de' Menabuoi, capo di parte gregata, insieme colle più illustri reggine, alla
ghibellina, ipodestà di Modena nel 4 34 3, uccise Congrega di S. Domenico. — Arma: Di rosso, alla

di propria mano Raimondo marchese di Ancona. croce di Calatrava d'oro, accompagnata dalle pa-
— Emanuele Menabuoi sposò nel 4 304 Giovanna role Ave e Maria d'azzurro in palo; colla bordura
d' Este sorella del marchese Azzo. Marghe- — d' azzurro, caricata da otto crocette d' oro.
rita Menabuoi ebbe per consorte un Oliviero E- MENDOZI o SAGR AMORO di Rimini. — Di
stense. — Arma? origine milanese, trapiantata in Rimini da un
MENADA di Valenza (Piemonte). — Salva- Sagramoro nel XIV secolo. — Cristoforo cava-
tore Menada ebbe lettere di nobiltà nel 4 827, e liere di Rodi fu in Corsica nel 4 465 tesoriere per
titolo di barone nel 4 832. — Arma: D'oro, a tre la corte di Milano, poi ebbe il commissariato del
fascie di rosso, con un leone di nero attraver- mare e 1' ispezione delle primarie rocche dello

sante; col capo d'azzurro, al sole raggiante d'oro. stato pontifìcio. — Giovanni suo fratello fu te-
MENÀFOGLIO di Modena, di Milano, di Ro- soriere in Genova per la corte di Milano. — Sa-
magna e della Toscana. — Arma: D' azzurro, gromoro, fratello dei precedenti, creato Vescovo
all' albero al naturale, nudrito sopra un terreno di Piacenza nel 4 475, e dopo due mesi traslato
dello stesso, sormontato da tre stelle male ordi- alla sede vescovile di Parma. — Filippo, nipote
nate d'oro; col capo dello stesso, caricato del- di Monsignor Sagromoro, fu oratore del Duca di

l' aquila di nero. Milano presso la Signoria di Firenze nel 4 475,


MENCLOZZI di Milano. — Famiglia di A- nel qual anno ottenne la chiesa arcipretale di

delmano Arciv. di Milano nel 956, volgarmente Sant'Arcangelo, e Fra Malatesta dell'Ordine Do-
L'omm de preja (P uomo di pietra). — Girolamo menicano intimo amico e fautore del famoso frate
Menclozzi, abitante in Milano in stretta Bagutta, Girolamo Savonarola, per il quale si era offerto

o fuori in Casirate nel circondario di Treviglio, all' esperimento del fuoco contro i Francescani
aveva un suo figliuolo complice nella causa degli nel .4 498. — Arma ?

Untori, il quale aveva sposato una figlia del fi- MENDOZZA |D' ALARCONE di Napoli. —
scale Torniello. — Giuseppe Menclozzi il 3 Apr. Arma: Partito; nel 4.» di rosso, alla croce di Ca-
4705 ascritto al patriziato milanese. — France- latrava d' oro; nel 2.° inquartato in croce di
sco I Imperat. d' Austria con sovrana risoluzione S. Andrea: 4.° e 3.° di verde alla banda di rosso

4 3 Nov. 4 84 6 confermò a Teodoro Menclozzi ed bordata d'oro, 4.» d'oro con la parola Ave d'az-
ai suoi nepoti Antonio, Paolo ed Ercole l'antica zurro, posta in palo, 2.» d' oro, con la parola
nobiltà come ne godeva la loro famiglia prima del Maria d' azzurro, pure in palo; e la bordura dello
4796. — Arma: Partito di nero e d' argento. scudo d' azzurro, caricata di otto crocette di S.
MENDESE o MIN DECE di Sicilia. — Di ori- Andrea d' oro.

gine portoghese, trapiantata in Sicilia da un gen- MENEGALDI di Treviso, v. Menegoldi.


tiluomo' nomato Giovanni, il quale ricevette da MENEGARI di Padova. — Arma: Partito di
Re Alfonso le due castellarne di Sanfilippo e Vil- due e spaccato di uno; nel 4.» e 5.» d'argento;
lafranca, e nella prima di esse fermò il suo domi- nel 2.° e 6.o di verde ; nel 3.° e 4.° d' oro.
cilio. — Un ramo passò in Cefalù, dove salì in MENGACCI o MENGAZZI di Gubbio. — An-
grande dovizia per affìtti e baronie. — Fiorirono tica e nobile, assai illustre per molti dotti giu-
in Palermo un Pietro barone d' Antimini, ed un reconsulti. — Francesco podestà di Sassuolo nel
Michele barone delli Cuci nel 4 500. — Arma: 4636. — Estinta verso la fine del XVIII secolo
D' azzurro, a quindici crescenti d' oro montanti, nella persona del Dott. Orazio che ebbe in mo-
3, 2, 3, 2, 3 e 2. glie la famosa Susanna Lemaitre valorosa poetessa
MENDOLA di Sicilia. — Arma: D'azzurro, e profonda nelle lingue greca e latina. — Arma:
al mandorlo fruttifero al naturale, sinistrato da D' azzurro, al capriolo accompagnato in capo da
un cane rampante d' argento, legato e colla testa una fascia alzata, ed in punta da un crescento
MEN — I B — MEN
montante, il tutto d' argento ; col capo d' oro, vanni Menedoldo, che fu podestà di Conegliano,
all' aquila di nero. nel 4 300 cangiò il proprio nome in quello di
MENGANO di Venezia. — Arma : Inquartato; Menegaldo confermato poi da' suoi discendenti. —
nel 4.° e 4.° fasciato d' azzurro e d' agento; nel Un Menegoldo proavo di Giovanni era stato po-
2.» e 3.» d' oro, alla lettera B di nero. — Alias: destà di Vicenza nel 4 4 84. — Arma : Di rosso,
Inquartato; nel 4.» e 4.° d'argento pieno; nel a due fascio d'argento.
2.» e 3.<> di nero, a due fascie d' argento. MENGHI di Forlì. — Famiglia patrizia estinta
MENEGATO di Venezia. — Originari di Mu- — Arma: D'oro, a tre torte d'azzurro, 2 e 4.

sestre, furono tribuni antichi e si spensero nel MENGOLI di Ravenna. — Famiglia patrizia
4371. — Arma: Spaccato di uno, partito di due, ravennate chiamata ancora de' Lazzari. — Un
formante sei quartieri; al 4.° e 5.° d'argento Cesare, dotto matematico, compose un trattato
pieno; al 2.» e 6.» di verde pieno; al 3.° e 4.° sulla navigazione del Po di Primaro. — (Estinta
d' oro pieno. verso la metà del secolo XVII). — Arma : D'az-
MENEGAZZI di Padova, — Figurano nel zurro, a due colombe affrontate d'argento, posate
Consiglio del 1084, e fra i giudici del Collegio sul mare agitato dello stesso, ombrato di nero,
instituito il 2 Apr. 1275 si trovano i nomi di movente dalla punta, tenenti col becco una lista

Alessandro, Menegazzo di lui figlio e Giambonetto d' argento piegata in giro nel capo, caricata del
di Princivalle tutti della famiglia Menegazzi ed Motto: io vo per fortuna, di nero.
abitanti nel quartiere di Torricelle. — Arma: MENGOLO di Venezia. — Arma: Di rosso,
D' azzurro seminato di stelle d'oro, al leone dello a due pali d'argento, caricati ciascuno di tre
stesso, attraversante sul tutto, tenente in bocca forche smanicate d'azzurro. — Alias: Partito;
una stella d' oro. nel 4° interzato in palo di rosso, d'oro a d' ar-
MENGAZZI di Urbino. — Nobile famiglia che gento, l'oro caricato di tre rose d'azzurro ordi-
da Urbino si propagò in Gubbio nel 1460. — nate in palo ; nel 2° di rosso, al palo d'oro, ca-
Guido capitano generale del conte Guidati tonio di ricato di tre rose d' azzurro.
Montefeltro; Zaccaria maggiordomo di Francesco- MENGOTT1 di Feltre. — Nel 1798 questa
Maria I duca d'Urbino. (Estinta). — Arma: vedi famiglia conseguì il pregio di nobiltà colla sua

Mengacci di Gubbio. aggregazione al Consiglio nobile di Feltro. Fu


MENGENO di Scordio (Sicilia). — Arma: confermata in tale qualificazione con sovrana ri-
D' azzurro, al destrocherio armato d' argento, im- soluzione 28 Ott. 4 822. — Arma?
pugnante colla mano di carnagione un ramo di MENIA o MENU di Modena. — Raffaelle-Ma-
olivo al naturale. — Cimiero: Una testa di moro ria seniore, insigne architetto, e Raffaele-Maria
coperta da elmo. juniore egregio pittore, ambedue vissuti nel XVII
MENEGHINI di Castelfranco (Veneto). - Ori- secolo. (Estinta). — Arma: Fusato di nero e d'ar-
ginari di Lucca, o, com' altri vogliono della Sa- gento, fiancheggiato d'azzurro, a due gigli dVo.
voja, trapiantati in Castelfranco verso il 1300. MENICONI di Perugia. — Derivati dall'an-
— Si chiamavano dapprima Savoini, e più tardi tica famiglia dei Mannoli, debbono la loro gran-
anche Cerdoni, ed in fine presero il nome di Me- dezza ai molti favori concessi alla famiglia dai
neghini da uno di loro che nomavasi Meneghino. Pontefici Leone X, Clemente VII, Paolo III e

— Furono signori di Godego nel Trivigiano. — Pio V. — Hanno posseduto la Rocca del Faldo
Andrea nel 1509 salvò la patria dall' eccidio or- e beni annessi nel. territorio di Montone dati a
dinatone dall' Impe rat. Massimiliano; un altro An- Marcantonio e Girolamo Meniconi nel 4549 da
drea creato cavaliere da Enrico III Re di Francia Leone X, e confermati da Paolo III. — San Pio V
quando nel 4574 passò per Castelfranco recan- nel 4566 li creò conti palatini con tutti i loro

dosi a Venezia. (Estinta nel 4 878). — Arma: discendenti in perpetuo. — Ebbe la famiglia molti
D' azzurro, alla quercia nudrita su terreno di ambasciatori, e parecchi dediti alle armi. — li

verde; con una cotissa d' argento attraversante. Commend. Menicone fu principale comandante
MENEGHINI di Ceneda. — Arma : Spaccato; militare in Avignone per la Santa Sede; un Er-
nel 4* d'azzurro, a tre stelle d'oro; nel 2» di cole difensore di Cuneo pel Duca di Savoja nel
rosso, a tre spade alzate in palo al naturale ; colla 4557; un Girolamo si segnalò alla famosa batta-
fascia d'oro attraversante sulla partizione. glia di Lepanto. — Giovanni-Paolo Meniconi fu

MENEGOLDO o MENEGALDO di Treviso. — Vescovo di Bagoorea. — Arma: D'azzurro, alla

Albertino, console del Comune di Treviso nel banda d' oro, accompagnata da due stelle dello

4246, ebbe l'incarico di riformare gli Statuti stesso, una in capo ed una in punta.
della città; Giove suo figlio nel 1223 era capi- MENICOZZI di Viterbo. — Arma: Inquarta-
tano della milizia all'assedio di Conegliano e vi to; nel 4° d'azzurro, al leone nascente d'oro;
rimase prigioniero; un altro Giove nel 4270 fu nel 2° d'oro all'aquila di nero; nel 3» di verde,

uno dei riformatori dei patrii statuti. — Un Gio- alla palma al naturale piantata sopra un poggio
MER — 129 — MER
dello stesso, e sinistrato da un palo d'argento ca- Mediante il matrimonio contratto con Costanza
ricato di tre fascie di nero; nel 4° d'azzurro, al Mantegazza, fu istituito erede del March. Angelo-
giglio d'oro, accostato in capo da due rose d'ar- Maria Mantegazza, zio di sua moglie, col titolo
gento; col capo di verde. di marchese feudatario di Liscate, accoppiando al

MENTASCA di Cannotto. — Capostipite di proprio nome quello della consorte. — Oltre il

questa famiglia fu Cornino q."' Beltrainino oriundo suddetto feudo di Liscate, la famiglia Meraviglia
da Varese ed abitante ir. Cannobio nel 1360. — à goduto quelli di Ghcmme, Ripalta e Casale No-

Fu ammessa a godere delle decime dei nobili, seto. — Arma: Partito; nel 1° d'oro, a tre ca-
ossia vicini del borgo. — Arma: Di rosso, al prioli d'azzurro; nel 2° sbarrato d'oro e d'az-
leone d'oro, tenente nella branca destra un fa- zurro; col capo d'oro, all'aquila di nero, coronata
scio di menta di verde; col capo d'oro, all' a- dello stesso. — Cimiero: Una sirena al naturale
quila di nero. tenente nelle sue mani due steli.—- Divisa: nix
MENTO NE di Cherasco. — Conti di Torre RIEN SANS I>EINE.
d'Isola e consignori di Cavallermaggiore. — Ar- MERAVIGLIA di Treviso. — Arma: D'oro,
ma: Di rosso, alla fascia d'argento. — Cimiero: a tre caprioli d'azzurro. — Cimiero : Un cavallo
Un uomo selvaggio, tenente con ambedue le mani uscente d' argento.
una mazza in atto di percuotere. — Motto: a MERCADANTI di Verona. — Famiglia molto
MONA SPERANZA. ragguardevole, ascritta, sul finire del secolo XIII,
MENTUATO di Piacenza. — Camillo, Vescovo alla cittadinanza veneta. — Nel 1404 il Carra-
di Satriano, fu vice-legato a Bologna nel 4 544 rese conferì la carica di fattore della città di
e poi ad Avignone nel 4 547. — Arma: Spaccato Verona a Francesco figlio di Baruggio, carica che
d'azzurro e di rosso, alla losanga d'argento in esercitò anche negli anni 1405, 1406 e 1407 sotto
cuore. il veneto dominio. Lodovico, figlio di Francesco,
MERATI di Milano. — Antica nella città di fu valente poeta. — Questa casa nel 1409 entrò
Milano è la famiglia Morati, e nel 4 224 un Mar- col cognome Marchenti nel nobile Consiglio di
tino era, fra altri gentiluomini, testimonio ed al- Vorona, e si estinse dopo il 1 770. — Arma:
cuni ordini e provvisioni emanate dalla Repub- D' azzurro, al capriolo d' oro, accompagnato da
blica Milanese. — Mazola de Merate trovasi com- tre M di carattere antico d' oro, i primi due con
preso nella scomunica lanciata nel 1314 da Cas- le gambe trasformate in A a mezzo di una tra-
sano della Torre Arciv. di Milano contro Matteo versa.
Visconti i suoi figliuoli ed aderenti. — Giambat- MERCANDINO del Piemonte, conti di Ruflia.

tista ed Arrigo appartennero al Collegio dei dot- — Arma: D'oro, a quattro fascie a spinapesce
tori di Milano. — Arma? di rosso.

MERAVIGLIA-M ANTEGAZZA di Milano. — MERCANDONA di Brescia. — (Estinta). -


Descritta fra le famiglie più cospicue di Milano Partito; nel 1° d'argento; nel 2 n spaccato se-

nel catalogo compilato nel 1278 al tempo dell'Ar- mipartito, di sopra di verde, di sotto di rosso e
civ. Ottone Visconti, noverò successivamente un- di verde; colla fascia di nero attraversante sullo
dici decurioni incaricati di ardui negozi. Alberto spaccato.
segnò il 4 Apr. 1258, in favore della Motta e MERCANOVO di Verona. — Famiglia fa-

della Credenza, un atto di conciliazione coi Ca- faciente parte di parecchie case antiche, alcune
pitani e Valvassori nella basilica di S. Ambrogio; anche nobili, ma non ascritte al nobile Consiglio,
Jacopo fu scelto fra gli ottimati milanesi aderenti che formano la seconda parte di un blasone ve-
ai Torriani, che nel 1311, auspice ed interme- ronese. — Arma: D'azzurro, ad un agnello pas-
diario 1' Imperai. Enrico VII, attutirono momen- sante d' argento.
taneamente le implacabili ire coi Visconti ; un MERCANTE di Genova. — Provenienti da va-
altro Alberto ed Antonio furono famigliari del ri luoghi della riviera orientale. — Gi'acmno po-
Duca Gian-Galeazzo Visconti ; Nicolò emerse fra destà di Falcinetto nel 1407; Simeone fu tra co-
gli undici capitani e difensori della libertà dopo loro che intervennero al giuramento di fedeltà

la morte Duca Filippo-Maria Visconti nei


del prestato dai Genovesi al duca di Milano nel 1488.
1449; Ambrogio sortì tre volte pretore di Cre- — Ascritti nella famiglia Imperiale nel 4 528.—
mona e di Novara, senatore di Roma nel 1491 e Gian-Carlo segretario della repubblica verso il

m Bartolomeo
1493; Giovanni-Alberto gran scudiere di Fran- 1640; Giambattista q. senatore nel
cesco I Re di Francia e suo inviato presso Fran- 1639 e 1647; Giambattista q," Giulio-Cesare se-
cesco II Sforza Duca di Milano; Angelo-Luigi natore nel 4710. — Arma: D'argento, a tre ban-
dottore collegiato di Milano nel 1717, indi avvo- de di rosso; col capo d'oro, all' aquila nascente
cato fiscale generale, senatore, presidente del Ma- di nero.
gistrato ordinario e straordinario nel 1749, e fi- MERCATI di Firenze. — Originaria di San
nalmente intimo consigliere di stato nel 1756. Miniato, dette un priore alla patria nel 1388
MER - 1 I — MER
nella persona di Giovanni di Lorenzo. — Si spense come da lapidi onorarie colà erette alla sua me-
colla morte del Cav. Angiolo di Federigo il 2 moria nel 1698 e 99. -- Il commend. Angelo Me-
Feb. 1716, di cui furono eredi i Neroni. — Ar- rello primo presidente emerito di Corte d'Appello,
ma: D'argento, alla tigre rampante al naturale, morto in Genova il 6 novembre 1886, fu uomo
tenente una palma di verde. ornato di molte lettere, e somma religione. —
MERCATI di Ravenna. — Famiglia nobile, Arma: D'azzurro, al leone d'oro coronato dello
le cui più antiche memorie rimontano al 1371, stesso, tenente con le branche anteriori un ramo
ed alla quale appartenne un Vitale Can. Latera- di fragole al naturale in palo.
nense che fu procuratore generale del suo Ordi- MERELLO di Palermo. — Originaria di Ge-
ne. — Estinta nel XVII secolo. — Arma ? nova, trapiantata in Palermo da un Barnaba-
MERC1ER d'Aosta. — Arma : D'oro, alla te- Giacinto fatto marchese di Mompelleri e maestro
sta di moro al naturale, bendata d' argento, na- razionale del regio patrimonio nel 1650 perchè
scente da un muro di rosso merlato alla ghibel- segretario di stato e di guerra del viceré Car-
lina, innalzato sino al capo dello scudo. dinal Doria fin dal 1639. — Arma eguale alla

MERCORELLI di Spello (Umbria). — Arma: precedente.


D'azzurro, alla fascia di rosso, bordata d'oro, ac- MERENDA di Cesena. — È un ramo della

compagnata in capo da una cometa dello stesso, famiglia omonima di Forlì stabilito in Cesena nel
ed in punta da un monte di tre cime pur d'oro 1463 da un Jacopo, il quale venne ascritto al se-

da cui si partono due rami di olivo al naturale. nato cesenate. — Ippolito egregio giureconsulto
MERCURIALI di Forlì — Ha appartenuto a della curia romana, e Vincenzo avvocato conci-
questa nobile famiglia un Girolamo, vissuto nel storiale. (Estinta nel 1764). — Arma: Spaccato
XVII secolo, celebre medico, carissimo ai Papi in capriolo d'azzurro e di rosso, al capriolo d'oro,
Gregorio XIII e XIV, non che all' Imperatore caricato di tre stelle del secondo, attraversante
Massimiliano che lo fregiò del titolo di conte. In- sulla partizione, ed accostato ne! campo rosso da
segnò nelle Università di Bologna e di Pisa e un'altra stella d'oro.
morì nel 1606. — Arma: Partito; nel 1° d'az- MERENDA di Forlì. - Capostipite di que-
zurro, a tre sbarre d'oro; nel 2° d'azzurro, a st' antica e nobile famiglia fu Tito Merenda se-
tre stelle di sei raggi d' oro, 2 e 1 ; col capo gretario di S. Mercuriale II, Vescovo di Forlì. —
d' oro, caricato dell' aquila di nero, coronata del Michele di Silvestro fu incaricato nel 1044 da
campo. Scarpetta Ordelafli di rifabbricare Forlimpopoli,
MERCURIO di Sicilia. — Giovanni-Andrea e Merlino, suo figlio, fu commilitone di Faledro
creato Cardinale di S. R. Chiesa da Giulio IH.* Ordelafli all'espugnazione di Terrasanta nel 1095.
— Arma: D'azzurro, al caduceo d'oro. — Giuliano vicario generale dei Domenicani nelle

MEREA di Genova. — Originaria di Levanto. Provincie della Stiria e della Carinzia nel 1616;
— Simone anziano nel 1374, 76, 86 e 91; Bat- Antonio, illustre giureconsulto, insegnò il diritto
tista, Oberto, Bartolomeo, Andrea, Giacomo ri- nelle Università di Bologna e di Pavia nel 1654;
cordati in giuramento di fedeltà de' Genovesi al Fabrizio, commisario generale di tutte le milizie

Duca di Milano nel 1488 — Ascritta nei Pro- di Papa Clemente XI per il passo delle truppe
montorio ne! 1528. — Arma: D'azzurro, alla imperiali, nel 1720 fu creato conte con tutti i

quercia nudrita sulla pianura erbosa, il tutto al suoi discendenti in infinito da Augusto II Re di

naturale ; il tronco sostenuto da due grifi affron- Polonia; Giuseppe vestì l'abito del S. M. O. Ge-
tati d' oro. rosolim. nel 1710. — Arma: Diviso in capriolo
MEREGA di Genova. — Arma: D'azzurro, d'azzurro e di rosso, al capriolo d' argento attra-
alla palma nudrita sulla pianura erbosa, il tutto versante sulla partizione, caricato di tre stello di
al naturale, il tronco sostenuto da due leoni d'o- rosso, sormontato da un quarto di luna dello
ro, coronati dello stesso, affrontati ; con tre stelle stesso. — Cimiero: Un semivolo d'argento.
di sei raggi d'oro, ordinate in fascia, nel capo. MERENDINO di Sicilia. — Arma: D'oro, alla
MERELLI di Genova. — Da Rapallo, Zoagli fascia d' azzurro, caricata da un sole del campo,
e da altri luoghi della riviera, donde vennero a sormontata da tre stelle d'azzurro, ed accompa-
Genova circa il 1350. — Giovanni capitano di gnata in punta da un busto di re al naturale,
galere in Sardegna, 1393; commissario dell'Opera colla testa coronata all' antica.

del porto e molo, 1 41 2. — Leonardo anziano, 1418. i MEREU di Sassari. — Arma: Di rosso, al-

— Altro Leonardo capopopolo 1506. — VAscritti l'albero nudrito sulla pianura erbosa, sostenente
nei Negrone, 1528. Agostino, senatore, 1602. un' aquila (issante un sole orizzontale nell' angolo
— Altri senatori dopo di lui. — Michele scrisse destro del capo, e tenente cogli artigli una lista
la storia delle rivoluzioni di Corsica (sec. XVII). svolazzante in fascia d'oro; l'albero sinistrato da
— Raffaele, senatore anche lui, benemerito dello un leone; il tutto al naturale.
spedale di Pammatone e dell' albergo de' poveri. MERGANTI o MORGANTI di Fuligno. —

MER 431 — MER
Messer Mergante e messer Contenaccio di m. U- figlio di Merlo, celebre giureconsulto, fiorente nel

golino Morganti priori della città nel 1289, ed XVI secolo, fu insignito della cittadinanza di

Odorico di M. Morgante priore nel 1314. — Ar- Mantova, per sé e suoi discendenti, da quel duca,
ma: Partito d'argento e di nero, a due cicogne di cui era uditore, e servì i conti di Correggio

dell' uno nell' altro. come giudice arbitro nelle loro contese di fami-

MERI ANI d' Udine. — Arma: D' azzurro, alla glia, ed avvocato con assegno di 400 scudi d'oro,
sbarra d' oro, costeggiata da due comete dello e fu inoltre per due volte uditore di Rota a Ge-
stesso, le code a destra. nova. Anche Ascanio, di lui padre, era stato in-
MERIZZI di Valtellina. — Arma: Inquartato; signe giureconsulto e podestà di Mantova. Giam-
nel 1° d'oro, all'aquila di nero; nel 2° d'azzur- pietro, fratello di Ascanio, esimio medico e filo-

ro, all'aquila bicipite di nero; nel 3° d'argento sofo, fu podestà di Lucca; Ippolito fu preposito
ad una torre rotonda antica al naturale, aperta di S. Quirino di Correggio, e segretario del cele-
e finestrata di nero; nel 4° di rosso, all' avam- bre Cardinale Girolamo da Correggio; Borso, fra-
braccio destro colla mano al naturale impugnante tello d'Ippolito, fu Vescovo di Bobbio e canonico
tre spighe d" oro ; esso avambraccio movente dal di S. Maria Maggiore di Roma. — Arma : Spac-
fianco sinistro dello scudo. cato merlato di rosso e d'argento.
MERLAMI & Alessandria. — Questa antica MERLI di Modena. (Estinta). - Arma: D'az-
famiglia fu tra le ghibelline del Comune di Ales- zurro, al monte di tre cime di verde, movente
sandria, e aveva due piazze per radunarsi e trat- dalla punta, cimato da un merlo di nero rivoltato,
tare delle cose sue secondo le usanze cittadine. accompagnato da tre stelle d' oro male ordinate.
— Coi Lanzavecchia e cogli altri del partito MERLINA di Verona. — Arma: Partito; nel

s' immischiò nelle fazioni civili e negP invocati 1° d'argento, ad un albero di verde sormontato
interventi stranieri, e ne patì Pesiglio dalla pa- da un merlo rivoltato e posato sopra una ter-
tria. Consono nel 1310 abbandonò Alessandria, razza del secondo; nel 2" di rosso, alla banda
anziché tradirla, nelle mani di Ugo del Balzo vi- trinciata d'azzurro e d' argento.
cario di Roberto d' Angiò. Colle generose elargi- MERLINI di Bologna. — Arma: D'azzurro, ad
zioni di uno dei suoi membri edificò l'ospedale di un muro al naturale, murato di nero, occupante
S. Bartolomeo nel quartiere di Gamondio, e prese i tre quarti dello scudo, e sormontato da tre
gloriosa parte alla vittoria del Bosco nel 1447. merli intagliati, il 1.°e 3.° merlo cimati ciascu-
— Belengio, cavaliere di gran valore nel princi- no da un uccello d'argento, quello a destra ri-
pio del XIV sec., si rese celebre sotto il, governo volto.
di Matteo Visconti, il cui partito strenuamente MERLINI di Brescia. — (Estinta). — Arma:
sostenne, cosicché fu promosso al supremo gene- D' azzurro, a due branche di leone d'oro passate
ralato dell' esercito ducale; Giorgio filologo e sto- in croce di S. Andrea, sormontate da un giglio
rico valente conosciuto sotto il nome di Giorgio dello stesso.
Menila; Niccolino ed'Oggero podestà, il primo MERLINI di Forlì. — Da un Zottino, vissuto
di Milano nel 1291, e l'altro di Piacenza nel nel 1140, si disse Zotti, che in progresso di tempo
1297. — Arma: D'azzurro, a tre bande d'argen- abbandonò per riprendere P antico nome di Mer-
to ; col capo d' oro, a tre merle di nero, mem- lini. — Un Merlino ajutò efficacemente Francesco
brate e beccate di rosso, ordinate in fascia. Ordelaffi a conseguire il principato di Forlì, ed
MERLASINI di Genova. — Originaria di A- al figlio Cristoforo fu commessa la difesa di Forlì
lessandria. — Francesco anziano, 1 350-5 -53. 1 contro Cesare Borgia, detto il Valentino. — Cri-
Giovanni id., 1360. — Francesco giuniore à la- stoforo nel 1587 fu ascritto alla nobiltà ferrare-
pidi onorarie nel palazzo di S. Giorgio, con data se ; Simone nel 1570 fu aggregato al patriziato
1462. Nicolò anziano, 1490. — - Ascritti nei Cibo romano; Gutdo-Antonio fu creato conto, di Fal-
1528. — Arma: Partito; nel 1° di nero, al leone cino nel 1739 con tutta la sua discendenza dal
d'oro, tenente colle branche anteriori uno specchio Re di Sardegna; e Filippo nel 1747 ottenne dal
d'argento; nel 2° d'oro, a tre merle al naturale, Re di Polonia il titolo marchionale. — Questa
ferme, 2 e 1. famiglia à data due Cardinali alla S. R. Chiesa
MERLI di Bologna. — Arma: D' azzurro, alla nelle persone di Camillo creato nel 1743, e di
fascia d' argento, caricata di tre merli al natu- Lodovico creato nel 1759. — Pietro-Marti-
rale, ed accompagnata da tre celate (elmi) d' ar- re Merlin! sposò nel 1669 Angiola-Guerriera
gento, 2 affrontato in capo ed 1 in punta. Paolucci de' Calboli, ultima superstite di un ra-
MERLI di Casale. — Arma: Spaccato di nero mo di questa illustre famiglia, ed il Cardinal Fa-
e di rosso, alla banda d' argento attraversante, brizio Paolucci dispose a che i figli di detta sua
caricata di tre merle di nero, membrate e bec- sorella, Camillo c Cosimo, si facessero continua-
cate d' oro, nel verso della pezza. tori della stirpe materna abbandonando il loro
MERLI di Correggio nel Modenese. — Riccio, cognome. — Arma: D'oro, alla torre d' argento

MER — I32 — MES
merlata, fincstrata ed aporta di nero, sormontata ed Aimcrico suo padre nel 1410 vennero ascritti
da un'aquila coronata dello stesso. al Consiglio nobile di Verona, ed il primo fu an-
MERLIMI di Milano. — àmia: Spaccato; nel che sindaco e provveditor di Comun. — Arma :

1» d'oro, all'aquila di nero, imbeccata, inombrata D'azzurro, ad una testa e collo d' aquila d'oro.
e coronata del campo; nel 2° d'azzurro, ad un ca- ,
MESCOLI di Modena. — Arma: Spaccato
stello sormontato da due torricelle d'oro, aperte ! d' azzurro e di rosso, alla fascia in divisa d' ar-
del campo. gento attraversante sulla partizione, sormontata
MERLO di Sicilia. — Di origine portoghese, da tre stelle di otto raggi d'oro, mal ordinate, ed
trapiantata in Sicilia da un Corriglio de Merlo abbassata da un leone dello stesso, tenente colle
capitano di 200 fanti spagnuoli. — Giuseppe re- branche anteriori una mestola d'argento.
gio tesoriere delle finanze doganali e marchese di MESI di Udine. — Arma: Partito, inchiavato

S. Elisabetta nel 1783; Domenico maresciallo di d' argento e di rosso.


campo, direttore generale dei dazi indiretti, con- MESIANI di Calabria. — Arma: D'azzurro,
trollore generale delle olìicine militari; Carlo ca- al leone d'oro, coronata dello stesso, sostenuto

pitano della regia marina e comandante del porto ! da un monte di tre cime d' argento, movente
di Trapani ecc. — 11 22 Feb. 1785 fu concesso j
dalla punta.

a Giuseppe Merlo e Ducei March, di S. Elisabetta MESONI o MESSORI di Modena. — Arma:


il titolo di barone di Tagliavia; e Giuseppe Merlo I
Partito d' argento e d'azzurro, a due semivoli del-
e Splendore ebbe il permesso di far uso dello l'uno nell'altro, addossati; col capo d' azzurro, al

stesso titolo il 7 Giù. 1820. — Arma: Trinciato destrocherin di carnagione, vestito d'argento, mo-
d'azzurro e d' oro, alla banda di rosso attraver- vente dal lato sinistro della punta e sostenente
sante sulla partizione, sormontata da un merlo una falce dello stesso.

passante d' oro. MESSANA di Sicilia. — Arma Una : colonna


NERONE di Milano. — Arma: D'azzurro, al con base e capitello d'argento, alata d'oro.
leono d' oro, sostenente colle sue branche ante- MESSANA di Taranto. — Assai antica e no-
riori un castello dello stesso. bile famiglia tarantina, di cui un Niccola nel
MERRA di Pesaro. (Estinta), — àmia: D'ar- 1405 fu spedito dalla Principessa Maria d' En-
gento, a tre uccelli fermi di ... . posti 2 e 1. I
ghien vedova del Prin. Ramondello Orsini in Pro-
MERSl del Trentino. — Arma : Inquartato; venza per aver soccorsi dal Re di Sicilia contro
nel 1
U
e 4° d'oro, all' aquila di nero, coronata il Re Ladislao di Durazzo. — Una Flora Messana
del campo; nel 2° d' azzurro, al ceppo di vite fo- nel 1447 donò ai Padri Celestini la Chiesa di
gliato di verde, fruttifero al naturale, posto in Santa Maria dei Martiri. (Estinta). — Arma?
banda ; nel 3" palato d' argento e di rosso di MESSANELLI di Napoli. — Riconosciuta no-
quattro pezzi; e sopra il tutto» d' oro al porco bile dalla R. Commissione dei titoli nel 1849.
spino di nero. — Cimiero: Un'aquila di nero, Arma : D'azzurro, alla croce composta di cinque
coronata d' oro. fusi d'argento.
MERTEL di Allumiere (Provincia di Roma). MESSEA di Finalborgo (Liguria). — Arma:
— Teodolfo creato Cardinale di S. R. Chiesa dal Spaccato; nel 1° d' azzurro, alla banda doppio-

Pontefice Pio IX nel Concistoro del 15 Mar. 1858. addentellata di un sol pezzo, nel mezzo, di rosso,
— Amia : D' azzurro, ad un fascio di spighe d'o- per inchiesta, accompagnata in capo da tre stello
ro, legato dello stesso. d'oro, mal ordinate, ed in punta da due cuori
MERULA di Verona. — Arma: Spaccato di umani al naturale; nel 2n di verde, a cinque
rosso e piumettato d'argento; il rosso caricato torri di rosso, per inchiesta, ordinate in croce
di un uccello passante d'argento beccato e mem- di S. Andrea; col capo d' oro, all' aquila di nero,

brato d'oro; colla fascia di nero, attraversante coronata dello stesso. — Motto : medio tltissi-
sulla partizione. ML'S IBIS.

MERZARI di Modena. (Estinta). — Arma : MESSERATi di Carignano (Piemonte). —


D'azzurro, al pioppo di verde, nudrito sopra una Conti di Casalborgone. — Arma : Inquartato ;

terrazza dello stesso, coll'agnello d'argento, sdra- nel 1° e 4° di rosso, alla pianta di frumento, con

jato a piò del fusto e colla testa rivolta a si- tre spighe, d'oro; nel 2 n e 3° d'azzurro, a sei

nistra. stelle d'oro, 1, 2, 2 e 1. — Cimiero '.


Un pelli-

MERZARI di Verona. — Domenico Merzari cano. — Motto: QUI SEMIXAT IN LACHRYMlS IN

nel secolo XIV fece a sue spese fabbricare una EXL'LTATIONE METET.
parte della chiesa di S. Anastasia; Giovanni nel MESSIA di Napoli. — Antica e molto illu-

1343 ebbe luogo fra i giudici di Verona; Fran- stre famiglia spagnuola, trapiantata in Napoli nel
cesco nel 1382 fu uno dei capi del torneo fatto 1581 da Ferdinando, che fu consigliere del col-

in occasione delle nozze tra Antonio della Scala j


laterale Consiglio, familiare e continuo commen-
e Samaritana da Polenta; Cristoforo nel 1408, i
sale del Re Filippo IL — Giovanni consigliere
.

MES - 133 - MEZ

di stato e guerra, e gentiluomo di camera del ro: Un pegaso nascente. Motto: ad sidbra. —
Re Filippo IV; Giovanni-Alfonso luogotenente MESTIATIS del Piemonte. — Conti di Gra-
del Gran Camerario, e reggente della R. Can- glia, Consignori di Celle. — Arma: D'azzurro,

celleria in Napoli nel 6 3 Rodrigo consigliere alla banda d'argento, caricata di tre rose di ros-

del Collaterale Consiglio e della


1
;

Camera di S.
so. — Cimiero: Un leone nascente d' oro tenente

Chiara in Napoli. — Insignita più volte del S.


colle branche una frisa. — Motto: patientia vin-
C1T OMNIA.
M. 0. Gerosolim. questa famiglia à posseduto
parecchi feudi, ed è ora fregiata del titolo di
METADORI o METTADORI di Venezia. —
principe di Carovigno, ottenuto nel 1856. — Originaria di Mantova, spenta nel 1344. — Ar-
Arma D'oro, a tre fascie d' azzurro.
ma: D'azzurro, ad una losanga d'oro.

.
:

MESSINA di Messina. — Famiglia antica e METELLI di Brescia. — Arma: Inquartato;


nel 1° d'oro, al sinistrocherio vestito di nero
nobile diramata in varie città della Sicilia, fra
le quali, Palermo, Noto e Palazzolo-Acreide. — movente dal fianco sinistro dello scudo, la mano
Guglielmo ambasciatore al Re Pietro nel 1282; di carnagione impugnante quattro foglie di verde

Chiriolo capitano di 500 balestrieri, co' quali di- cadenti in semicerchio disposte a modo di palma ;

fese Taormina contro i Francesi Oliviero seguace nel 4° eguale, ad eccezione del braccio che è de-
;

Luca, Agostiniano, stro nel 2° e 3° d' azzurro, alla quercia nudrita


di Federico III nel 1360; fra ;

Lucia tempi dei di verde, fustata al naturale.


abate e r. cappellano di S. ai

Re Lodovico e Federico III, fu dottissimo inter- METELLI di Pesaro. — Le prime memorie

prete della divina Scrittura e facondo oratore;


di questa famiglia risalgono al 1231 in cui vi-

Corrado capo della guardia del Re Pietro II e vea un Agolus capostipite conosciuto di essa. —
Re Lodovico; Francesco Vanta la Beata Michelina comprotettrice della
suo figlio Agostino del

della Compagnia di Gesù, missionario nelle Isole città di Pesaro. (Estinta in principio del XVI
Filippine, morto a Manilla nel 1682; Jacopo va- secolo). — Arma ?

lente incisore all' acqua forte ed architetto civile METTIFOGO di Verona. — Nel 1353 vivea

c militare del XVII secolo. — Questa famiglia à Bonaventura Mettifogo, il quale fu giudice, ufli-

dato inoltre alla patria quattro senatori; Stefano ciale ed assessore di Alberto e Mastino della

nel 1551, Vincenzo nel 1554, Cesare nel 1578 ed Scala. — Un'anteriore memoria ricorda Bartolo-

Antonino nel 1651. — Giovanni, figlio del sum- meo Mettifogo di S. Benedetto deputato alla Ca-
Ca- mera o Casa de' mercanti, insieme con altri, a
menzionato Agostino, ebbe da Federico III la

stel lanìa di Noto, propagò la sua stirpe in que- riformare gli statuti. — Arma: D'argento, ad

città, dove suoi discendenti sostennero le un monte di tre cime di verde, uscente da un
sta i

ramo trapian- mare d' azzurro e sormontato da una fiamma di


cariche di giurati e di giudici. Nel
Bernardo, nobile di rosso.
tatosi in Palermo figurano:
quella città e segreto di Castiglione nel 1371 METTOLA di Lecce. — Famiglia nobile lec-

Giovan-Bernardo creato segreto del regno di Si-


;

cese, che à goduto nobiltà anche a Napoli. —


cilia dal Re Giovanni nel 1478; e Gian-Luca che — Prodi guerrieri e famosi legisti uscirono dal

ebbe la stessa carica nel 1528. (Estinta). — Ar- suo seno. — Ruggero fu consigliere e familiare

Spaccato d'argento del R. Ospizio di re Corrado a Napoli, e Scipione


na dei Messina di Messina
— Nella
:
;

primo, e oro 10 fu di Federigo d'Aragona. chiesa del


e di rosso, al leone di nero nel d'

nel secondo, tenente colla branca anteriore destra Carmine aveva la sua cappella gentilizia. — E-
un bisante dello stesso. — Arma dei Messina di stinta verso il 1727. —
Arma?
Noto e di Palermo: Di rosso, alla croce d' oro, MEZARA di Verona. Arma: — Trinciato;
nel 1° d'azzurro, a due stelle accostate d'oro;
col mare in punta agitato d' argento.

MESSINA di Malta. È un ramo della pre- — nel 2° partito d' argento e di nero, ad una stella

cedente. — Berto Messina intervenne fra i prin- dell' uno noli' altro, colla banda di rosso attraver-

cipali cittadini ad un Consiglio dell' università sante sulla partizione.

maltese nel 1420, e fu poi giurato di Malta nel


MEZZABARBA di Pavia. — Antichissima

4.131. —
Antonio di Bartolomeo fu giurato della famiglia patrizia e decurionale riconosciuta fin

città Vittoriosa, e nel 1527 fondò la cappella del dall' epoca di Carlo V ed insignita del titolo co-

SS. Salvatore nella chiesa dell' Annunziata di mitale. — Con privilegio 2 Apr. 1602 di Filip-

detta città. — Un altro Antonio fu giurato ncl- po HI Re di Spagna, Alessandro Mezzabarba ebbe

l' isola di Gozo nel 1466. — Arma: eguale a 11 feudo e la terra di Corvino con piena giuri-
sdizione con titolo comitale trasmissibile per pri-
quella dei Messina di Messina.
MESSONERO del Piemonte. — Arma: Di mogenitura maschile, il qual feudo, insieme a
capo cu- Scarampaccio e Squadra di Castignetto, era stato
rosso, a tre bande d'oro dentate; col
acquistato da Gian-Domenico Mezzabarba dalla
cito d'azzurro, a tre spighe di grano fogliati!,

d' oro, impugnate, legate dello stesso.


— Cimie- famiglia Arcimboldi nel 1504. — Il Nob. Fran-
MEZ — 134 — MEZ
cesco Birago dei Signori di Mettono e Sizzano, MEZZO (de) di Venezia. — Francesco de
avendo maritato P unica sua figlia Elena al Conte Mezzo, nativo di Candia, ov' era di nobil sangue,
Francesco Mezzabarba nel 1642, fece a questo di molta potenza e di gran seguito, essendo capo
una donazione coli' obbligo di portare il cogno- di partito, recatosi a Venezia nelP occasione della
me e 1' arma dei Birago. — Un altro Francesco guerra di Chioggia, offerì la sua persona con un
Mezzabarba era uno dei componenti il Consiglio un servo e 30 balestrieri stipendiati a sue spe-
dei nobili signori decurioni di Pavia, di cui fu se, oltre il libero dono dell' imprestito fatto
anche abate, e venne ammesso nel Collegio dei di già al pubblico di 800 ducati. — In ricom-
giureconsulti conti palatini e cavalieri aurati il pensa del generoso soccorso, nel 1381 fu dal
6 Apr. 1784. — Allo stesso Francesco P Impe- Senato Veneto aggregato al Consiglio colla sua
rat. d'Austria, con sovrana risoluzione 19 Nov. discendenza. — Giacomo cavaliere fu ambascia-
1816, confermò l'antica nobiltà come ne godeva tore a diverse Corti, e nel 1 482 a Roberto San-
la di lui famiglia prima dell' anno 1796. — Ar- severino generale della Repubblica per persua-
ma: Partito; nel 1« d' azzurro, a tre gigli d'oro derlo ad accomodare le cose dei Ferraresi. — Tom-
mal ordinati, il superiore accostato da due rose maso ammesso Gran al Consiglio nel 1465 ed
al naturale, con altra rosa simile fra mezzo ai autore di una commedia col titolo: Thomae Me-
due inferiori, che è dei Mezzabarba; nel 2° d'ar- da patricii veneti Fabella: Epirotae stampata
gento, a tre fascie doppio-addentellate di rosso, nel 1483. — Questa famiglia si estinse 1797 nella
caricate ciascuna di cinque trifogli d' oro, che é persona di Francesco-Maria che morì annegato.
dei Birago. — Arma: D'oro, a tre fascie ondate d'azzurro;
MEZZACAPO di Napoli. — Famiglia feuda- col capo dello stesso, caricato di un leone illeo-
taria originaria di Maiuri, ed annoverata fra le pardito del campo, tenente un giglio dello stesso.
sei più importanti famiglie di quella città. — MEZZOLOMBARDI di Lucca. — Signori di
Diramatasi in Amalfi e in Scala, fu aggregata Bozzano nella Versilia. — Un Truffa era signore
alla nobiltà dell' una nel 1657, e a quella dell'al- del castello Aghinolfi presso Montignoso verso la
tra nel 1582. Per aver contratto parentela coi fine del XII secolo (Estinta). — Arma: D'azzur-
Conti Banner y Beck, ereditò nella prima metà ro, alla fascia d'argento.
del XVIII secolo il titolo di marchese di Monte- MEZZOLOMBARDI di Siena. — Derivati dai
rosso, e fu ricevuta più volte per giustizia nel Macone dei Conti della Berardenga. (Estinti). —
S. M. 0. Gerosolimitano. — Arma: Partito se- Arma: Di nero, alla croce d'oro, caricata di sei
mispaccato; nel 1« di verde, alla banda di rosso, crescenti del campo.
accostata da sei gigli d'oro; nel 2° d'argento, MEZZOVILLANI di Bologna, — Erano di
ad una testa di moro al naturale, bendata di ros- parte geremea nel 1228, però un di loro fu ban-
so ;
nel 3° d' argento, a tre bande di rosso. dito nel 1305 perchè fautore dei Lambertazzi. —
MEZZAMICI di Bologna. — Arma: D'azzur- Sedettero molte volte tra gli anziani dal 1283
ro, a tre teste di liocorno d'argento, le due del al 1561. — Guidelotto morì in Palestina allor-
capo affrontate. ché fu perduta Acri nel 1291. — Galeotto, Rigo,
MEZZASALMA di Messina. — Nicolò-Maria Semino, Mondolino militarono pel Comune in ajuto
deputato al Parlamento Siciliano nel 1815, segre- dei Fiorentini nel 1312-1315, dei Vercellesi nel
tario generale d' intendenza e funzionante da in-
1321, e contro Nicolò Este
d' 1333. — nel Si
tendente, indi giudice del tribunale della R. Gran estinse nel secolo XVII. — Arma: Spaccato d'ar-
Corte. — Arma: Partito d'azzurro e d'argento, gento e di rosso, col capo d'Angiò.
al leone dell' uno nell'altro; col capo d'oro, al- MAZZA MICI di Bologna e d'Imola. — Arma:
l' aquila di nero. D' azzurro, a tre teste di liocorno d' argento, 2
MEZZA VACCA di Bologna. — Vacchino di affrontate in capo ed 1 in punta.
Biagio nel 1351 fu degli anziani e soprastante MEZZARUOTA di Padova. — Arma: D' az-
alla bastìa di Coloreto; Bartolomeo di Guglielmo, zurro, ad una fascia pure d' azzuro bordata d'o-
Vescovo di Rieti, nel 1378 fu creato cardinale rrt, caricata di tre stelle dello stesso, ed accom-
da Urbano VI; la Beata Paola morta nel 1492. pagnata della parte superiore di una ruota di
— Furono proconsoli Andrea di Dino nel 1411; molino pur d' oro, movente dalla punta.
Biagio di Nicolò nel 1381 e 1385; e Bartolomeo MEZZAN di l'eltre. — Antica famiglia no-
nel 1479. — Arma: D'azzurro, ad una mezza bile che sin dall'anno 1557 era ascritta al Con-
vacca d'oro, accostata da otto gigli dello stesso, siglio nobile della sua patria. Sin dal 1704 è al-
uno in capo, uno in punta e tre da ciascun latto». tresì insignita del titolo di conte che le fu con-
— Alias: D'azzurro, ad una testa e collo di vacca ferita in perpetuo dalla Repubblica Veneta colle
d'oro, accostata da novo gigli dello stesso, 4 in inftiuda/.ioni di alcuni suoi beni.* — Fu confermata
capo, 2 in ciascun fianco, uno sopra l'altro, ed nobile eoo sovrana risoluzione 6 Mag. 1821. —
1 in punta. ÀiiMA?
MIA — 135 — MIC
MEZZANE (da) di Verona. — Famiglia che —È un ramo della precedente trapiantato verso

nel 1279 diede due consiglieri al Comune di Ve- il 1415 da Giovanni-Antonio al Finale, da dove
rona nelle persone di Durandino ed Antolino. — uscirono altri due rami che presero stanza in
Arma: Di rosso, alla banda d'argento caricata Ferrara e in Reggio. — Da tutti questi rami
di tre stelle d'azzurro. uscirono uomini egregi che molto si segnalarono
MIANI di Venezia. — Furono tribuni anti- nelle armi, nelle lettere e nella magistratura. —
chi e fecero edificare la chiesa di S. Tommaso. Alessandro di Girolamo, detto il Capitano Rizzo-
— Furono ammessi Maggior Consiglio 1252. al nel lo, si rese celebre nel 1553 alla difesa della Mi-
— Un Pietro Vescovo Vicenza. — Estinti
fu di randola; Aurelio-Agostino fu lettore in Pisa e in
verso la XV. — Arma: Spaccato
fine del secolo Lucca e professore di diritto civile nella Sapienza
d'oro e d'azzurro, con una rosa d' argento, bot- di Roma nel 1077 ; Giambattista fu residente nelle
tonata d'oro, nel primo. Spagne per la Corte di Modena ecc. — Arma?
MIANI di Venezia. — Detti anticamente Me- M1CCICIIÉ di Sicilia. — Di origine aleman-
rani, originari di Jesolo, assai prodi nelle armi e na, trapiantata in Messina nel 1355 da un Gui-
valenti nell'arte nautica, si spensero nel 1450. done cavaliere teutonico, e diramatasi in seguito
Ansu: Fasciato di rosso e d'argento di sei pezzi; in varie città della Sicilia, quali Terranova, Naro,
col capo d'azzurro, ad una pannocchia di miglio Scicli, e Caltagirone. — Marcantonio segreto di

d' oro, movente dalla prima fascia. Palermo, luogotenente del protonotaro, cavaliere
MIANI di Venezia. — Originaria di Citta- del S. M. 0. Gerosolim. e di S. Giacomo della

nuova dell'Istria, esercitò la mercatura, fece edi- spada; e Pietro giurato di Palermo. — Ha pos-
ficare la chiesa di S. Vitale e fu inclusa nella seduto le baronie del Consorto, di Grottacalda,
nobiltà nel 1297 alla serrata del Consiglio. — An- di Bufalalli e della Mastra. — Arma: Di rosso,

gelo capitano delle galere della Marca quando nel al destrocherio armato al naturale, impugnante
1483 i Veneziani presero Comacchio; poi nel 1486 una palma d' oro, sormontata da tre stelle dello

podestà e capitano di Feltre, quindi provveditore stesso, ordinate nel capo.

al Zante, finalmente dei Pregadi. Luca, figlio di MICCOLI di Taranto. — Famiglia antica e
Angelo, fu mandato nel 1509 alla custodia e di- nobile tarantina, estinta verso il 1700. — Lo-
fesa della Scala fortezza considerabile nel Trivi- renzo nel 1554 fu uno dei due inviati dalla città
giano, e l' anno appresso ebbe la reggenza della di Taranto come oratori al Re Filippo II d' Au-

fortezza di Cstelnuovo nello stesso territorio ;


stria per il suo avvenimento al trono. — Arma?
reggenza che poi fu sostenuta nel 1511 dal di MICHELE di Sicilia. — Antica feudataria fa-
lui fratello Girolamo celebre nei fasti della be- miglia, di cui un Martino, barone della Cabica,
neficenza e della pietà, che instituì I* Ordine dei fu al servizio militare del Re Lodovico. — Arma:
Chierici Regolari maschi e dopo morte fu elevato Fasciato d' oro e d' azzurro di sei pezzi, caricati
all'onore degli altari. — (Estinta nel 1790). — da ventuno pani, ordinati 6, 5, 4, 3, 2 e 1 del-
Arma: eguale alla precedente. l' uno ncll' altro.

MIANO di Messina. — Originaria di Venezia, M1CHELETTI di Aquila. — Originaria di Pe-


à g&duto nobiltà in Messina nei secoli XVI e XVII. rugia, trapiantata nella prima metà del XV se-
— Arma: Fasciato d'argento e di rosso; col capo colo nella città di Aquila, al cui patriziato ven-
d'azzurro, caricato di una pannocchia di miglio ne ascritta. — Lionello e Luigi, fratelli, combat-
d' oro, movente dalla prima fascia. tettero strenuamente nel 1423 contro Braccio da
MIARI di Belluno. — Antica ed illustro fa- Montone, il quale recatosi ad assediare Aquila,
miglia nobile di Belluno. Riscontrasi ascritta a vi fu completamente disfatto e vi perdette la
quel nobile Consiglio sin dall'anno 1379 in cui vita. — Arma: D'azzurro, alla fascia d'oro, ac-
«no de' suoi antenati era console di quella città. compagnata in capo da un pomo fogliato al na-
Sin dal 1412 vari rami di questa famiglia furono turale, e nella punta da una rosa d'oro.
dall' Imperatore Sigismondo insigniti del titolo di •
MICIIELETTI di Trapani. — Famiglia no-
conte del Sacro Palazzo Lateranense. Questo ti- bile, di cui fu capostipite un Antonio senatore
tolo fu nel 1744 riconosciuto e conferito di nuovo nel 1434. — Arma: Spaccato d' azzurro e d'oro,
dalla Repubblica in compenso di molte beneme- a due stelle dell' uno Dell' altro.
renze. — Produsse individui chi; si distinsero MICIIELETTI di Velletri. - Arma: Spaccato,
nelle armi, nei pubblici impieghi e nella lettera- alla fascia in divisa di rosso attraversante; nel
tura, e molti appartennero air ordine gerosolimi- 1
U
d'argento, alla rosa di rosso, gambuta e fo-
tano, e furono fregiati di altri Ordini. Esistono gliata di verde; nel 2° d'azzurro, all'arco di porta
diversi rami, i quali da Sua Maestà I. R. A. ot- d' argento racchiudente una mano destra indica-
tonnero la conforma di loro nobiltà e del titolo trice posta di profilo, al naturale, movente dalla
comitale. — Arma? punta, e sormontata da una stella di otto raggi
MIARI del Finale e di Reggio (uell' Emilia). d' oro.
MIC — 136 — MID
MICHELI di Bologna. — Arma: Di nero, a provato del Veneto Senato nel 1726. Fu confer-
quattro bande d'argento. mata nobile nel 21 Sett. 1821. — Arma?
MICHELI di Lucca. — Arma: Fasciato d'ar- MICHIELl di Udine. — Leonardo Micheli di

gento e d'azzurro. Campolongo il 27 Mar. 1752 fu aggregato colla


NICHELINI detti pure RAMOZZOTTI di Bo- sua famiglia alla cittadinanza nobile di Udine. —
logna. —
Arma: Inquartato; nel 1° e 4° d'azzur- Arma: Fasciato d'azzurro e d'argento; le fascio

ro, al monte di tre cime d' oro movente dalla azzurre caricate di undici bisanti d'oro, 5, 4 e
punta, sormontato da un albero al naturale; nel 2, e un dodicesimo bisante pur d'oro sulla terza
2» e 3° d'argento, al sinistrocherio di carnagione fascia e d'argento.

tenente una rosa di giardino al naturale e movente MICHIELl di Venezia. — Originaria di Roma,
dal fianco sinistro; ciascun quarto abbassato sotto trovasi già trapiantata nelle lagune venete fin

il capo dell' impero. dal 697, nel qual anno fu una delle dodici che

NICHELINI di Forlì. — Famiglia patrizia elessero il primo doge. Vitale, nell' 869, era uno
estinta. — Arma: D'argento, alla fascia di rosso, dei primi tribuni. — Fu ritenuta patrizia alla
col capo dello stesso, caricato da tre denti d'ar- serrata del Maggior Consiglio. — Ebbe questa
gento volti a destra e addestrati da una croce casa tre dogi, Vitale nel 1096, Domenico nel 1118
piena dello stesso. e Vitale II nel 1156, nove capitani generali, un-
MICHEL-OTTI dei Piemonte, signori di S. An- dici procuratori di S. Marco, un cardinale, e molti
drea. — AnMA: D'azzurro, alla banda d'oro, ac- prelati, cavalieri e senatori. — Con sovrana ri-

costata da due crescenti dello stesso. — Cimie- soluzione 22 Nov. 1817 fu confermata nella sua
ro: Un crescente d'oro. avita nobiltà, e con altra 12 Ott. 1818 fu deco-

M1CHELOZZI di Firenze. — Originaria del rata della dignità e grado di conte dclP Impero
contado fiorentino, cominciò a godere delle ma- Austriaco. — Arma: Inquartato; nel 1» d'azzur-

gistrature nella persona di Miclielozzo di Giunta ro, ad una cometa d'oro, posta in banda; nel
correggiaitf che fu priore nel 1386, e dopo di lui 2° fasciato d' azzurro e d'argento; nel 3° fasciato
i suoi discendenti sostennero per 18 volte la stes- d'azzurro e d' argento, a 12 bisanti d'oro sulle
sa carica fino al 1529. — Giovanni, figlio di Mi- fascie d'azzurTo, 6, 4 e 2, e nove torte d'azzurro
clielozzo, fu dei Dieci nel 1406 per la resa di sulle fascie d'argento, 5, 3 e 1; nel 4" d'azzur-

Pisa, e Bartolomeo suo figlio nel 1433 fece parte ro, a due leoni affrontati d' oro, coronati dello
di una magistratura destinata a punire quelle stesso.
castella del contado pisano che, durante l'ultima MICHIELLI di Molfetta. — (Estinta). — Ar-
guerra, avevano favorito i Visconti. — Sotto il ma : D'azzurro, alla fascia d' oro, sormontata da
principato, tre di questa famiglia furono fatti se- una lupa passante al naturale, accompagnata in

natori. — Arma: Spaccato d'argento e di rosso, punta da tre bande d' oro.

caricato il primo di un monte di sei cime di ros- MICHON di Livorno. — Originaria francese,
so, ed il secondo di un monte simile d' argento, fu trapiantata in Livorno nel 1677 da un Pietro
cimati, ciascuno di una stella dello stesso. che attendeva al traffico della seta. Fortunato, di

M1CHELOZZI di Firenze. — Nulla à di co- lui figlio, fu gonfaloniere di Livorno nel 1735, nel
mune con la precedente. Fu il celebre architetto 1751 e nel 1757. — Carlo, stato per lungo tem-
Miclielozzo che le diede il nomo, e da lui naquero po presidente dei tribunali di Livorno, nel 1797
Bartolomeo, Bernardo e Ser Nicolò. Bernardo fu fu decorato delle insegne di cavaliere di S. Ste-
Vescovo di Forlì, e ser Nicolò fu in molto fa- fano; nel 1813 di quelle della Riunione Imperiale

vore presso la Casa Medicea che gli affidò onore- accordategli da Napoleone I, e nel 1814 dal Re
voli incarichi. — Lorenzo, figlio del precedente, Gioacchino Murat del R. Ordine delle Due Sicilie.

fu priore nel 1522, e l'anno appresso dei sedici — Arma: D'azzurro, alla rovere al naturale, ter-

gonfalonieri. Neil' istituzione del principato fu e- razzata di verde; il tronco sostenuto da due an-
letto del Consiglio dei 200, e morì nel 1550, ul- gioli di carnagione affrontati; con una colomba
timo della sua casa. — Arma? d'argento avente nel becco un ramo d' olivo al

MICI1I di Firenze. — Questa famiglia à dato naturale in atto di spiccare il volo dalla som-
alla Repubblica Fiorentina un gonfaloniere e sette mità della rovere.
priori tra il 1329 ed il 1431, e fondò l'ospedale MIDANA di Verona. — Arma: Spaccato d'az-
de' SS. Jacopo -e Filippo in via della Scala. — zurro, al giglio d'oro, sormontato da un lambello
Estinta alla metà XV secolo. — Aioia : Trinciato di cinque pendenti d' argento, e di rosso, ad un
d'argento d' azzurro, a tre mczzelune dell'uno albero sradicato di verde; colla fascia d'oro at-

nell' altro. traversante sulla partizione.


M1CHIELI di Bassano (Veneto). — Faceva da M1GAZZI del Trentino. — Signori di Vale e

molto tempo parte della corporazione nobile di Sonnenthurin, confermati dall'lmperat. Rodolfo 11

Bussano e dell' Elenco dei Nobili formato ed ap- nel 1570 nella nobiltà, e nel 1606 nel cavalic-
MIG 137 — MIG
rato. — Vincenzo Migazzi nel 1698 fu creato MIGLIACCIO di Messina. — È un ramo della

conte dell' Impero. — Arma: Inquartato di nero precedente, fregiato del titolo di duca di Galizia,

e d'argento, alla banda d'azzurro, caricata di tre che à goduto il patriziato di Messina nel XVIII
gigli d'oro, attraversante sul tutto. — Cimiero: secolo. — Arma: eguale alla precedente.
Un' aquila di nero, coronata, d'oro. MIGLI ARA di Padova. — Arma: Spaccato;
RUGHETTI di Vicenza. — Arma: D'azzurro, nel 1° d'oro, all'aquila di nero, rostrata e mem-
al monte di sei cime d'oro, movente dalla punta, brata di rosso; nel 2° bandato di rosso* e d' ar-
accompagnato in capo da due stelle dello stesso; gento, colla fascia dello stesso attraversante sulla
col capo d'oro, caricato di un' aquila di nero. partizione, caricata di tre steli di verde posti in
MIGLIA di Cremona. — Ha dato 12 decu- palo, portanti ciascuno un grappolo d' uva d' oro
rioni alla patria, il primo de' quali fu Onofrio nel a sinistra.
1172, e l'ultimo Giovan -Andrea nel 1502. — MIGLI ARESE di Tropea. — Arma: D'oro, al

Arma : Inquartato; nel 1° e 4° di rosso, al grifo monte di sette cime di verde, movente dalla

d'argento, tenente un gambo di miglio di verde punta, sostenente, un leone di rosso, armato e

cimato dalla pannocchia d'oro piegante a sinistra; lampassato d'azzurro.


nel 2° e 3° d' oro, all' aquila di nero, coronata MIGLIAVACCA di Milano. — Antica e no-
del campo ed impugnante coli' artiglio destro una bile famiglia milanese signora del castello di Bi-
spada armata d'argento, guernita d'oro, in banda. nasco e di altri vicini. — Francesco dottor di
— Cimiero: Il grifo nascente dello scudo. legge podestà in parecchie città dello stato di

MIGLIA (Emili) di Verona. — Originaria di Milano al tempo di Francesco Sforza; Giambatti-


Brescia e discendente da Filippino fratello di Gio- sta gran filosofo e teologo, generale dell' Ordine
vanni il quale fu creato conte del S. Palazzo La- dei Servi; Cesare luogotenente del conte Onorio
teranense nel 1396 con tutti i suoi dall' Impe- Scotti governatore generale dell' Albania per la

rat. Venceslao, e nel 1407 ottenne la cittadinanza Repubblica di Venezia, dalla quale fu poi creato
di Verona di cui fu poi giudice. Luigi, figlio di capitano verso il 1570. — Arma: Spaccato; nel
Filippino, nel 1 431 fu ascritto al nobile Consiglio 1° d'oro, al castello di rosso, aperto delcampo
veronese. — Nel 1516 Giovanni e Marco Emili e merlato alla guelfa, cimato da un' aquila di

ebbero dall' Imperai. Massimiliano il castello di nero, coronata d' oro; nel 2° d'argento, alla vacca
Moratica col titolo comitale. — Un ramo di que- al naturale passante sopra una pianura erbosa
sta casa ebbe anche diritti sopra Cavalcasene, dello stesso, sinistrata da tre piante di miglio
che ottenne dalla Signoria di Venezia con istru- pure al naturale.
mento d'acquisto 5 Lug. 1408 ed investitura feu- MIGLIO di Cremona. — Arma: Di rosso, a
dale 4 Lug. 1665. —
Con sovrana risoluzione del tre fascie d'argento, ed al leone d'oro attraver-
1819, Francesco I Imperat. d'Austria confermò sante sul tutto e tenente un gambo di miglio
il titolo di conte a Pietro Emili. — Abma: Par- fogliato di verde e con spighe d' oro.
tito; nel 1° d'oro, alla mezz'aquila di nero, co- MIGLIO (lo) di Messina. — Arma: D' argento,
ronata del campo, movente dalla partizione ; nel 2° alla banda di rosso, caricata di un giglio del
trinciato d'oro e di rosso, alla banda d'argento at- campo e da due rose d'oro.
traversante sulla partizione. MIGLIO di Milano. — Arma : Inquartato nel

;

MIGLIACCIO di Palermo. Originaria di 1° e 4° di rosso, al grifo d' oro, tenente cogli


Firenze, e creduta un ramo dei Guidalotti, fu tra- artigli una spiga inclinata d' oro fogliata di cin-
piantata in Sicilia da un Nicolò Migliazzo, che que pezzi di verde, sulla quale posa il piedo de-
nel 1350 era capitano di Naro. — Questa nobile stro; nel 2° e 3° d'oro, all' aquila di nero, coro-
famiglia à goduto molti feudi, fra' quali la baro- nata, del campo, tenente coli' artiglio destro una
nia di Montemaggiore eretta in marchesato nel spada di nero, guernita d'oro. — Alias: Di ros-
1598, i principati di Baucina e di Malvagno, e so, a tre fascie d'argento; col leone d'oro attra-
i ducati di S. Donato e di Floridi». — Mariano versante sul tutto, tenente colle sue branche an-
andò in soccorso dell' isola di Malta travagliata teriori una pianta di mìglio inclinata di verde
dai Turchi, fu presente alla battaglia navale avente tre spighe d' oro.

presso le Curzolari data contro i barbari, vicario MIGLIOLI di Bologna. — Arma: D' argento,
del regno per la estirpazione dei banditi nel 1585, al monte di tre cime di verde, fiammanti al na-
maestro nazionale e pretore di Palermo nel 1601 turale nei lati, accompagnato in capo da tre gi-
e straticoto di Messina nel 1603. — Un altro gli di
Mariano fu deputato del regno e pretore di Pa- MIGLIORATI di Firenze. — Detti anche Do-
lermo nel 1663; un Ignazio capitano di Palermo menici, ebbero due gonfalonieri e tredici priori
in questo stesso anno, pretore noi 1671 e vicario nel supremo magistrato della Repubblica Fioren-
generale in Catania nel 1674. — Arm\: D'azzurro, tina dal 1284 al 1341. — Giovanni Cardinale,
alla pianta di miglio d'oro, movente dalla punta. Arciv. di Ragusa, Legato a latere in Ungheria e
MIG — 438 — •MIG

generale dell' Ordine dei Predicatori. — Arma: battista, di lui figlio, fu insigne avvocato e giu-

D'argento, alla banda di rosso, caricata di tre dice, e nel 1812 fu promosso alla carica di regio
rose del campo. — Alias : Inquartato in croce di consigliere di S. Chiara. I figli del precedente,
S. Andrea d' argento e d'azzurro, ciascun com- tutti laureati in legge ed in istato di prospera
partimento d'azzurro caricato da una conchiglia fortuna, avendo ottenuto dai loro omonimi di Fi-
d'argento. renze dichiarazione essere dello stesso sangue, fu-
MIGLIORATI di Solmona e di Fermo. — Le rono reintegrati a quella nobiltà. — Arma?
prime memorie certe di questa famiglia risalgono MIGLIORELLI di Firenze. — Si disse anche
alla fine del XIII secolo, in cui viveva in Solmona da Uzzano da un castello di sua proprietà situato

un Adamo che fu avo di Cosimo innalzato al pon- in Val di Greve, e si trova stabilita in Firenze
tificato nel 1404 sotto il nome d' Innocenzo VII, fin dal 1313. — Giovanni di Alessandro fu il

col quale incomincia la grandezza di questa casa. primo priore di questa famiglia nel 1363 e 1366.
— Lodovico marchese e rettore della Marca e Nicolò, suo figlio, fu uno dei più grandi uomini
signore di Fermo nel 1405 e conte di Manopello; che abbiano illustrato la Repubblica Fiorentina,
Gentile suo fratello gli successe in quella signo- essendo stato per tre volte gonfaloniere di giu-
ria, che per brevissimo tempo fu pur goduta da stizia, avendo sostenuto molte e importanti am-
Fermano figlio di Lodovico, dopo la morte dello bascerie, ed essendosi sempre opposto alle tiran-

zio. — - Furono Cardinali di S. R. Chiesa Giovanni nidi. — Questa famiglia si spense in Salvestro di
Arciv. di Ravenna morto nel 4 410, e Cosimo Nicolò che morì nel 4667 lasciando eredi i Da
morto nel 4 484. — Feudataria di Bassanello, Barberino, nei quali si era accasata 1'
unica sua
Cerqueto e Palazzuolo nella diocesi d'Orte con sorella. — Arma: Fasciato di rosso e d'argento;
titolo comitale, si estinse nel 1500. — Arma: col capo d'azzurro, caricato di tre stelle d'oro.
D'argento, alla banda d'azzurro, caricata di una MIGLIORETTI del Piemonte, Conti di Bour-
cometa d'oro, ed accostata da duo cotisse d'az- set e di San Sebastiano. — Arma: Spaccato cu-
zurro. — Cimiero: Tre teste d' uomo barbute e neato d'azzurro e d'oro; caricato il primo di un
poste in profilo moventi da un sol collo di car- leone illeopardito d'oro. — Cimiero: Una pianta
nagione. di miglio al naturale. — Motto: in augustis
MIGLIORE (del) Firenze. — Di questo co- TANTUM.
gnome son note tre famiglie fiorentine. La pri- MIGLIORI del Palermo. — Di origine fioren-
ma, e la più distinta, è quella che dalla Cano- tina, trapiantata in Palermo da un Nicolò che si

nica di Fiesole fu trapiantata in Firenze da un era acconciato ai servigi di Re Martino col carico

Migliore di Sostegno. — Un altro Migliore di di provveditore dell' armata di mare. Antonio di


Giunta fu priore nel 1394, 1400, e 1411, e Fi- lui figlio fu armato cavaliere dello spcron d' oro
lippo suo figlio sostenne la stessa carica nel 1434 dal Re Alfonso nel 4 440. — Ahma: D'argento,
e 1440. — Si estinse nei primi anni del XVI alla banda di rosso, caricata di un giglio del pri-
secolo nella persona di Filippo di Antonio. — mo fra due rose del secondo.
Arma: Trinciato inchiavato di nero e d'argento. MIGLIORINI di Calabria. — Francesco Mi-
MIGLIORE (del) di Firenze. — Un Vanni gliorini, nato in Oppido (Calabria), ministro se-
del Migliore fu gonfaloniere di giustizia nel 1344 gretario di stato di grazia e giustizia degli affari

per il quartiere di Santo Spirito. — Ahma: D'az- ecclesiastici del Re Ferdinando IV, fu aggregato
zurro, al monte di sei cime d'oro, sormontato da alla nobiltà messinese con diploma senatorio 3 Die.
una mano di carnagione in palo, coli' indice le- 4 805. — Nel susseguente anno lo stesso sovrano
vato, accostata da due stelle del secondo. gli concesse il titolo di marchese. — Arma: D'az-
MIGLIORE (del) di Firenze. — Un Cino di zurro, alla pianta di miglio d'oro, movente dalla

Migliore fu priore del Comune nel 1333, e molti punta, sormontata da tre stelle d' argento ordi-
de' suoi discendenti risiederono nei sedici gonfa- nate nel capo.
lonieri di compagnia e nei buoniuomini. — Ap- MIGLIORINI di Siena. — Del popolo, risie-
partiene a questa casa il celebre antiquario Fer- duti nel 4 369. — Arma: D'azzurro, al monte di

dinando-Leopoldo morto il 7 Lug. 1697. — Ah- sci cime d'oro, sulla più alta delle quali sta pian-

ma : Inquartato in croce di S. Andrea d'argento tato un chiodo dello stesso.

e di nero, all' aquila dell' uno noli' altro. MIGLIORINO di Messina. — Derivata dalla
MIGLIORE di Napoli. — Questa famiglia stirpe Migliori di Firenze. — Agostino giudice
vantavasi originaria di Firenze e dello stesso ca- in Reggio-Calabria nel 1547; Diego nobile mes-
sato del Migliore, ma oltreché non si è potuta sinese della Mastra dei concorrenti agli uffici pa-
mai documentare siH.it tu origine, si sa di certo tri/.ii della città dal 4 624 al 4 644; Scipione giudice
esser essa derivata da un Martino intagliatore della corte stratigoziale varie volte nel XVII se-

in h'gno, autore della famosi custodia che si am- colo, della R. Gran Corte nel 4666 e <Iei compo-
mira nella chiesa di S. Agostino ;

Napoli. Giam- nenti la solenne cavalcata de' magnati messinesi


MIG — 139 — MIL

per l'acclamazione del Re Filippo V nel 1701; 1657. — Arma: Fasciato di sei pezzi, il 1°, 3« e

Giuseppe console nobile del mare e terra sena- 5 n nebulosi d' argento sul nero, e gli altri tre

tore nel 1711. — Questa famiglia gode del titolo d' oro.

baronale di Scarpello, del quale fu investito Fran- MIGNARDI di Genova. — Dalla valle di Pol-

cesco-Cianciolo come sposo di Carmela Conversano cevera. — Simone consigliere della Repubblica,

il 19 Mag. 1719. — Arma: Di verde, alla pianta 1248 e 1251. — Domenico e Nicolò sono anno-
di miglio d'oro, nudrita sopra una zolla al natu- verati fra i nobili che prestarono denaro al Co-
rale, movente dalla punta, ed accostata da sei mune, 1349. — In appresso si inalbergarono ne-
stelle del secondo, ordinate 3 e 3 in palo. gl' Interiano. — Arma: Spaccato dentato di nero
M1GNANELLI di Aquila. — Antica famiglia e d' argento.
originaria e patrizia di Siena, da cui si trapiantò MIGNATA del Piemonte. — Conti di Mathi.
prima in Roma e quindi in Aquila. In Roma ri- — Arma: D' oro, a due ruote d' azzurro, ordinate

scosse gli onori del patriziato, e nella Bolla 4 in fascia; col capo del secondo, alla cometa d'ar-
Gen. 1746 di Benedetto XIV, colla quale fu ri- gento. — Cimiero: Un destrocherio carnagione di

formata la nobiltà romana, fu compresa fra le a pugno chiuso con appesavi una mignatta na- al

sessanta famiglie romane coscritte. — Ha vestito turale in atto di mordere. — Motto: plena nisi

l'abito dell'Ordine di Malta nel 4 604, è stata CRUORIS.


fregiata del Toson d'Oro, ed à posseduto parec- MIGNIA di Palermo. — Di origine aragonose,
chi feudi, fra' quali la contea d' Eli e Montar- fu trapiantata in Sicilia da un Pons di Mignia,
siccio. — Arma : Vajato in palo di rosso e d'oro. nel 1463, col carico di capitano d'armi a guerra

MIGNANELLI di Siena. — Dei grandi, di di tutta la milizia di Val di Mazara. Artale di


torre, ed una delle cinque di loggia. — Le sue lui figliuolo fu barone del feudo di Aragona, e

più antiche memorie rimontano al 1238, in cui Pietro-Pons figlio di Artale fu maestro notaro
fioriva Viano di Magnancllo che siedeva nel su- della Sacra Regia Coscienza, ed essendosi battuto
premo magistrato di Siena. — Nel 1261 i Mi- in difesa del trono contro i ribelli nella famosa
gnanelli, in unione ad altri dal partito guelfo, congiura dello Squarcialupo nel 1517 ne ebbe in

disgustati del governo dei Signori ventiquattro, ricompensa il titolo di regio cavaliere. Un altro

emigrarono dalla patria e ripararono a Radico- Artale fu giudice della regia corte pretoriana
fani, ma la Repubblica mandò loro 12 ambascia- nel 1589, e più tardi regio consultore delle ga-

tori per scongiurarli a far ritorno alla patria. — lere di Sicilia. — Arma: D'oro, ad un ponte di

Magnanello di Bonaventura fu dei 36 governatori due archi al naturale, sormontato da un guerriero


per il terzo di Caraullia nel 1277; Landò di II- armato di tutto punto d'argento, tenente una
dobrandino nel 1 284 fu uno dei quattro provve- lancia diritta in palo dello stesso.

ditori del Comune, e nel 1294 Ranieri, monaco di MIGNIANELLI di Toscana e di Roma. —
S. Galgano, ebbe il camerlengato dello stesso. — Arma : Vajato d' oro e d'azzurro di sei pezzi in
Furono provveditori del Comune Nanni di Meuc- banda.
cio nel 1376, Pietro di Bando nel 1379, Giacomo MILAN-MASSARl di Vicenza. — Un Giro-
di Pietro nel 1390, Giovanni nel 145... — Bel- lamo insignito dell' ordine della Corona di Ferro,
tramo nel 1434, insieme ad altri notevoli citta- per essersi segnalato durante la carestìa veneta
dini, fu inviato all' Imperat. Sigismondo in Mi- negli anni 1816 e 1817 e per avere alimentati
lano per fargli atto di ossequio in nome della molti individui anche con sagrifizio proprio ot-
Repubblica. — Mignanello di Lapo sostenne per tenne da Sua Maestà I. R. A. con diploma 20
molti anni l' uflicio di vicario a Caffa a nome Die. 1817 la nobiltà dell'Impero austriaco col
deila Repubblica Genovese, ed ebbe in seguito le predicato di Carpanè trasmissibile a tutti i suoi
podesterie di Ferrara e di Lucca nel 1420. — discendenti d'ambo i sessi. — Arma: Partito;
Nella gerarchia ecclesiastica si segnalarono un nel 1° spaccato, a) di nero, alla croce patente
Fabio di Pietro-Paolo che fu Nunzio ai Veneziani scorciata d'oro; b) palato di rosso e d'argento
ed a Carlo V, tenne il governo della Marca, fu |
di dicci pezzi; nel 2° spaccato d'azzurro e d'oro,

vicelegato di Bologna, poi Vescovo a Lucerà e al leone dell uno nell'altro.

quindi a Grosseto, e finalmente fu elevato all' o- MILANA o MILANO di Palermo. — Origi-


nore della sacra porpora da Papa Giulio III nel naria di Milano, fu trapiantata in Sicilia da un
1551; e Giacomo nipote del precedente, il quale Guido Milano dal quale nacque Matteo regio ca-
fu Abate di S» Salvatore e Vescovo di Grosseto, meriere c capitano di Lentini al tempo del Re
partecipò al Concilio di Trento e morì nel 1576. Lodovico. — Un Guido II ed un Nicolò furono
— Vestirono 1' abito del S. M. 0. Gcrosolim. fra ! giurati in Palermo dal 1412 al 1423; Pietro e
Fabio il 19 Nov. 1604, fra Antonio-Benedetto Giovanni senatori nel 1 480 ed un altro Giovanni

|

nel I6U8, fra Francesco nc^l' Ag. del 1621, Fra ! fu barone di Rioni. Arma: D'oro, ad un al-
Giacomo il 18 Lug. 1642, e fra Ottavio il 3 Ott. |
bero sradicato di verde.
MIL — 440 — MIL
MILANCI o MILANZOLI di Bologna. — Nel gno di Napoli al tempo di Re Alfonso I d'Ara-
XII secolo tennero il supremo consolato quattro gona da Auxia del Milà che sposò Luisa d'Ala-
volte, condussero le milizie bolognesi ad oppu- gno sorella di Lucrezia favorita di quel re, dal
gnar Mouteveglio e dotarono l' eremo di Carnai- quale ottenne mille once d'oro sulle entrate del
doli che sorgeva nei vicini colli. — Nel 1128 contado di Venafro. — In Italia, come in Ispa-
Milanzolo di Piero era uno dei capi-parte della gna, questa famiglia fu sempre fedele alla Casa
fazione geremea. — Nel secolo seguente i Milanci d' Aragona cui rese continuati ed importanti ser-
ressero Viterbo e Perugia e se ne perdono le vigi, per il che ebbe il privilegio d' inquartare
traccie in principio del XIV secolo. — Milancio nella propria arma la reale insegna. È stata im-
di Ordelaflb, giureconsulto di gran fama, fu ri- piegata in ambascerie e rappresentanze diploma-
chiamato da Padova, dov' era confinato, per inse- tiche presso le principali Corti d' Europa ed à
gnare diritto canonico e civile nella patria uni- dato uomini illustri alle scienze, alle lettere ed
versità. — Arma? alle armi. Un Luigi fu creato Cardinale di S. R.
MILANESE di Alessandria. — Patrizia ales- Chiesa dal Pontefice Calisto III nel 1455. — Ha
sandrina. — Tiberio cavaliere di S. Stefano fu ca- goduto nobiltà in Napoli al saggio del Nilo, in
pitano delle milizie alessandrine e luogotenente Milano, in Lucerà, in Monteleone, Stigliano ecc.
del duca Bonello. — Mori nel 1646. — Arma: Vestì l'abito del S. M. 0. Gerosolim. nel 1471,
Scaccato di rosso e d' argento di quattro file, a di cui un Cesare fu priore di S.Giovanni a Mare
quattro pezzi ciascuna; col capo d'oro, all'aquila e bailo di Napoli nel 1574, ottenne il Grandato
di nero. — Cimiero: Un' aquila di nero. di Spagna e fu insignito dell' Ordine del Toson
MILANESE di Messina. — Originaria di Mi- d'oro e del titolo di Principe del S. R. I. — Ha
lano, à goduto nobiltà in Messina nel XVI secolo. posseduto inoltre trenta feudi, due contee, tre
(Estinta). — Arma: D'argento, alla volpe al na- marchesati, il ducato di Santo Paolo ed il prin-
turale, rampante contro un pino sradicato di verde. cipato di Ardore. — Un ramo di questa famiglia
MILANESIO del Piemonte, conti di Coazzolo. si stabilì in Lucerà, ove ottenne la graduazione
— Arma: Spaccato; nel 1» d'oro, all'aquila di delle sessanta some di terraggio solite a darsi ai
nero, coronata dello stesso; nel 2° d'azzurro, alla nobili che in essa fissavano il domicilio. — Ar-
croce di rosso bordata d'oro, ed accompagnata ma: D'oro, al leone di rosso, sostenente colla

in ciascun cantone della punta da un giglio d'oro. branca anteriore destra uno scudetto coronato
MILANI di Treviso. — Arma: Spaccato d'ar- d'oro, ed inquartato; nel 1° e 4° di rosso, alla

gento e di verde, ad un tronco d' albero sradi- croce patente scorciata d'argento; nel 2° e 3°
cato al naturale in palo attraversante sulla par- d' oro, a quattro pali di rosso.
tizione, sporgente un ramo fogliato di verde verso M1LANOVICH di Adria nel Veneto. — Ag-
sinistra. gregata al Consiglio nobile della città di Adria
MILANO di Lombardia, principi di Milano e nel 1787, fu confermata nella sua nobiltà con so-
marchesi di S. Giorgio. — Arma: Partito di due; vrana risoluzione 28 Ott. 1823. — Il Ministro
nel 4° spaccato: a) rispaccato; d'oro, al leone dell'Interno del regno d'Italia con suo decreto
nascente di nero, coronato all' antica del campo; dichiarò competere a Luigi-Girolamo Milanuvich
e losangato di rosso e d'argento; b) rispaccato; il titolo di nobile trasmissibile nei discendenti
d'azzurro, alla banda scaccata di rosso e d* ar- d'ambo i sessi per continuata linea retta masco-
gento; e d'oro pieno, colla fascia di rosso attra- lina. —
Arma?
versante su questo spaccato; nel 2° d'oro, al MILANZOLI di Bologna, vedi Milanci.
leone di rosso, coronato all'antica del campo, so- MILAZZO di Sicilia. — Arma: D'azzurro,
stenente colle branche anteriori uno scudo co- al leone d' oro, rampante contro una torre dello

ronato d'oro, ed inquartato: a e d di rosso, alla stesso, merlata di tre pezzi, fondata sopra un ter-
croce d' argento; b e c d'argento, a due pali di reno al naturale; il leone sormontato da due
rosso; nel 3° spaccato; a d'oro, al leone d'azzurro stelle d' oro in fascia, con quattro stelle dello

coronato all'antica del campo; 6 d'argento, ad un stesso ordinate nel capo.


rango di palizzate di nero. M1LESI di Ancona. — Due rami di questa
MILANO di Messina. — Originaria di Milano, famiglia, aventi la medesima arma, fiorivano con-

à goduto nobiltà in Messina nei secoli XIV e XV, temporaneamente nel XIV secolo, uno in Berga-
ed à posseduto la baronia di Rieni. (Estinta). — mo, e l'altro in Spalato di Dalmazia. — France-
Arma: D'oro, all'albero sradicato di verde. sco e Giuseppe figli di Pietro, del secondo ramo,
MILANO di Napoli. — Originaria di Spagna nelle guerre in Dalmazia e nell' Albania contro
c per lungo tempo fiorente nella città di Va- i Turchi avevano combattuto per i Veneti con
lenza dove erasi stabilito nel 1200 un Goffredo gran valore, vettovagliate e difese piazze e ca-
barone di Milan, dalla quale baronia i suoi di- stelli, per lo che ne, furono rimunerati dalla Re-

scendenti presero il nono. Fu trapiantata nel re- pubblica col dono dello contee di Almissa e di
MIL — 4 41 — MIN
Macarsca con diploma 3 Mar. 4708, e nel 1732 Arma: D'azzurro, a due leoni d'oro affrontati, in

ottennero il patriziato romano e quello di Anco- atto di sostenere un popone di verde al naturale,

na. In tale occasione Giuseppe si trasferì in quella sormontati da tre stelle d'argento ordinate in

città e vi fondò un ramo della famiglia Milesi fascia.

che per parentela contratta coi Ferretti aggiunse MIMIOLA di Bassano. — Per essere aggre-
al proprio il nome di quella famiglia anconetana. gata al Consiglio di Bassano ottenne il pregio di
— Nel 1818 Corrado vestì l'abito del S. M. 0. nobiltà nel 1791, che gli fu confermato il 25 Ott.
Gerosolim. ed il di lui nipote Giuseppe di Fran- 1822. — Arma?
cesco fu insignito della romana porpora dal Pon- MINALI di Genova. — Matteo, tesoriere ge-
tefice Pio IX. — Arma: D' azzurro, al pino al nerale di S. Chiesa sotto Pio V. — Antonio q.
m
naturale, sul cui fusto è attortigliato un serpente Donati Mathaei fu ascritto alla nobiltà ed aggre-
di nero, accostato da due leoni affrontati d' oro. gato ai Promotorio, 1576. — Annibale commen-
MILESIOdi Venezia — Arma: D'argento, alla datore di S. Giovanni di Prè, 1613. — Arma: Par-
figura della fede, vestita di rosso, le mani di tito controscaglionato d'argento e di rosso; col
carnagione, tenenti insieme una croce di tre tra- capo d'oro, all'aquila nascente di nero; esso capo
verse di rosso, col piede piantato, sormontata da sostenuto d'argento, a due merle al naturale,
raggi d' oro moventi dal capo. ferme, addossate.
MILIONI di Pesaro. (Estinta). - Arma : D'az- MINACCI o MINAZZI di Val d' Ossola e del
zurro, alla colonna con base e capitello d'argento. Lago d' Orta ne! Novarese. — È il ramo primo-
MILITE di Sicilia. — Di origine catalana, por- genito dei Signori di Crosinallo. — Alessandro V,
tata in Sicilia da un Bartolomeo de Milite, il quale sommo pontefice, che era di questa famiglia, men-
vi seguì il Re Pietro d' Aragona. — Ha posse- tre era Vescovo di Novara, con diploma 21 Mar.
duto le baronie di Lalia e di Michelcheni. — Ri- 1391, confermò i diritti dei Minazzi a Gugliel-
naldo bajolo di Palermo nel 1311; Alberto pre- mino, Anselmo, Paolino figli del fu Giovanni Mi-
tore di detta città nel 1331. — Arma: D'oro, nazio come pure a Bartolino del fu Teobaldo
ad un guerriero armato di tutto punto al natu- chiamandolo: Nobilem Virum D. Jo. qd. Mi-
fil.

rale, posto in maestà. natij ex Nobilibus patronis et advocatis de Ca-


MILLANTA di Genova. — Arma: D'azzurro, stello Crusinalli. —
Arma: Palato d' oro e d'az-
al castello d'argento; col capo d'oro, all'aquila zurro di sei pezzi, alla fascia d' argento, caricata
di nero. di un leone passante di rosso, attraversante sul
MILLESIMO di Lombardia, marchesi di Sa- tutto.
vona nel 1345, conti il 15 Ott. 1440. — Arma: MIRANDI di Monte San Giuliano (Sicilia). —
Bandato d'oro e di rosso di sei o di otto pezzi. Arma: Un vaso con fiori di gigli.
MILLESIO o MILLUSIO di Sicilia. — Arma: MINDICE di Sicilia, vedi Mendese.
Di verde, al leone d' oro, la coda biforcata e pas- M1NELLI di Bologna. — Arma : D'azzurro, ad
sata in doppia croce di S. Andrea, tenente colle una torre di rosso sopra una terrazza di verde,
branche anteriori uno scudo d'argento caricato ed una foglia di sega al naturale in banda, mo-
di cinque gigli d'azzurro posti in croce di S. vente dai fianchi dello scudo, e passante a tra-
Andrea. verso la torre; col capo d'Angiò.
MILL1NI di Roma, vedi Mellini. MINELLI di Torino. — Arma: D'azzurro,
MILLINI di Romagna. — Arma: Bandato alla banda d'oro, caricata di tre aquile di nero.
d'azzurro e d'oro, col capo del primo, sostenuto — Cimiero: Un'aquila di nero coronata d'oro.
di rosso, e caricato di un' M antica d'oro. — Motto : Innixus.
MILLO di Casale Monferrato. — Francesco- TMINELLI di Venezia. — Originaria di Berga-
Bartolomeo acquistò nel 1701 il feudo dell'Altare mo, e trapiantatasi in Venezia, esercitò quivi il

con titolo marchionale dalla marchesa Elisabetta traffico di olio e di salumi, e fattasi molto ricca
Mora Fossati. Giangiacomo, suo figlio, creato Car- offrì alla Repubblica centomila ducati per i bi-
dinale di S. R. Chiesa da Benedetto XIV nel sogni della guerra di Candia c ne ottenne il pa-
1753. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, coro- triziato nel 1650. — Cristoforo podestà in Chiog-
nato dello stesso, lampassato di rosso. gia nel 1765 e podestà e vice-capitano in Verona
MILLOMINI di Genova. — Aggregata all'Al- nel 1769. — Arma: D'azzurro, alla gemella di
bergo dei Franchi. — Pietro consigliere della rosso, ed una Fede di carnagione abbigliata d'orò
Repubblica nel 1380. —Arma: D'argento, a tre posta fra la gemella, la quale è accompagnati
terze di rosso in banda; col leone di verde at- in capo e in punta da un leone alato d'oro, ac-
traversante. costato da un monte dello stosso, movente dal
M1LONE di Sicilia. — Arma: D'oro, al me- fianco sinistro; il leone in punta rivoltato.
lone di verde, aperto di rosso e semato di nero. MINEO di Sicilia. — Adinolfo cavaliere fran-
M1LONIS del Piemonte, Baroni del Toetto. — cese, trapiantò la propria famiglia in Sicilia al

MIN — 142 — MIN
tempo del dominio dei Normanni, e divenne si- so, a tre pugnali d'argento, guerniti d' oro, colle
gnore di Mineo donde i suoi discendenti tras- punte al basso, posti in ventaglio.
sero il cognome. — Giovanni ed Alaimo, ai ser- MINGANTI di Messina. — Originaria di Man-
vigi del Re Federico II, possessore il primo del tova, e stabilita in Messina della cui nobiltà fruì
feudo di Busalca e della castellala di Mineo, ed nei secoli XVI, XVII e XVIII. (Estinta). — Ar-
il secondo di quella di Vizzini. — Arma : D' oro, ma: D'azzurro, alla torre d'oro, piantata in un
al castello d' azzurro, aperto e fincstrato del cam- fiume d' argento, ombrato di nero, movente dalla
po, torricellato di tre pezzi, ciascuno sormontato punta.
da un saraceno vestito di verde, impugnante una M1NGARDI di Bologna. — Arma: D'azzurro,
spada d' argento alta in palo. al sinistrocherio vestito di rosso, movente dal
MINERBETTI di Firenze. — Originaria di fianco sinistro, impugnante una croce latina dello
Lucca, trovasi stabilita in Firenze fin dalla metà stesso, sostenuta da un monte di tre cime d'ar-
del XIII secolo. — Un Ruggerino alla battaglia gento, movente dalla punta; col capo d'Angiò.
di Montaperti era uno degli alfieri dell' esercito MINGIIELLI di Bologna. — Arma: D'azzur-
guelfo, e nèl 1280 segnò la pace del Cardinal ro, alla fascia cucita di rosso, accompagnata in

Latino. — Maso, di lui figlio, fu il primo dei capo da tre gigli d'oro, ed in punta da una rosa
trentatre priori della sua casa nel 4 283, e Lapo di rosso.

fu il primo dei tredici gonfaloniori nel 1302. MINGARELLI di Bologna. — Arma : D' az-
Andrea di Nicolò, capitano valorosissimo ed e- zurro, al monte di tre cime d'oro, movente dal-
gregio cittadino, fu eletto nel 1389 ambasciatore la punta, sormontato da un uccello d'argento; col
d'obbedienza a Bonifacio IX, fu più volte del capo d'Angiò.
magistrato dei Dicci, e nel 1393 andò per inca- MINGAZZl di Bologna. — Arma: D'azzurro,
rico del Comune a Perugia per calmare le fazioni ad un sinistrocherio vestito di nero, movente dal
che desolavano quella città. Giovanni suo figlio, fianco sinistro, portante la mano di carnagione so-
essendo gonfaloniere nel 1434 riceve da Euge- pra un vaso d'argento posto sopra una terrazza
nio IV lo stocco ed il cappello benedetto. Da lui di verde, ripieno di tre gigli di giardino d' ar-

nacque Pietro che nel 1471 andò ambasciatore a gento, stelati e fogliati di verde, ed accompa-
Sisto IV che lo armò cavaliere dello Speron d'O- gnato da tre stelle d'oro ordinate in capo.

ro; nel 1472 fu nel Consiglio di guerra contro i MINGIIETTI di Bologna. — Marco Minghetti,
Volterrani, e nel 1475 fu deputato a sedare i già Ministro dell'Interno del regno d' Italia, de-

gravi tumulti suscitati in Pistoja dalle fazioni. corato dell'Ordine supremo della SS. Annunziata.
— Tommaso di Andrea fu ambasciatore e pode- — Arma: D'argento, al sinistrocherio vestito di

stà di Pisa, e lasciò quattro figli, tre de' quali rosso, guernito d' argento, movente dal fianco si-

divisero la famiglia in altrettanti rami. Quello di nistro, la mano di carnagione tenente una croce
Piero si estinse nel 1788 in Raffaello che fu au- latina d' oro, i tre bracci superiori patenti ;
col

tore di una cronaca de' suoi tempi, e che suc- capo d' azzurro, caricato di tre gigli d' oro, posti

cesse nell' eredità della famiglia Squarcialupi, fra i quattro pendenti di un lambello di rosso.

cambiò il proprio nome in quello di Alessan- MINGHETTI di Bologna. — Nulla ha di co-

dro Squarcialupi. — Il secondo ramo fu ori- mune colla precedente. — Arma: D'azzurro, a

ginato da Antonio e fu detto dei M inerbo t ti - due gamberi di rosso, posti in palo, accostati,

Tassi in forza dell' eredità avuta da questa fa- accompagnati in punta da una croce di Malta
miglia, e si estinsc nel 1731 nella persona del d'argento.
senatore Ugo. — Autore del terzo ramo fu An- MINGHINI di Ravenna. — Famiglia patrizia,

drea che seguì il partito mediceo e favorì l'in- ammessa al Senato sino dal XVI secolo ed estinta

stituzione del principato di cui fu fatto senato- nel successivo. — Giuliano, uomo di molto sape-

re; carica che fu quindi goduta por altre quattro re, trattò affari importantissimi del Comune e morì

voite dai di lui successori che mancavano il 21 nel 1519; Giovanni, assai elegante poeta latino,

Nov. 1793 nella persona di Arrigo, il quale la- fu inviato ambasciatore al Pontefice Paolo IV;

sciò una sola figlia maritata al Marchese Santini Lattanzio, figlio del precedente, fu uno dei rifor-

di Lucca. — Nella gerarchia ecclesiastica sono matori dei patrii statuti. — Arma?
notevoli di questa famiglia Francesco di Tommaso MINI di Bologna. — AnMA : Di rosso, ad un
Vescovo di Are/./.o clic fu molto in favore presso monte di tre cime d'oro, movente dalla punta,

Leone X, poi Consiglil i!! di stato del duca Ales- sormontato da un moggio d' argento; col capo
sandro e di Cosimo I; Ifcrnardf.ttn di Andrea Ve- d'Angiò.
scovo pure di Arezzo al quale furono affidate im- MINIATI di Bolognu. — Aiìma: D'argento, al

portanti missioni dal suddetto Cosimo; e Cosimo leone d'oro, lampassato di rosso; colla l'ascia d'az-

di Bernardo Vescovo di Cortona nel 1022 che fu zurro attraversante sul tutto, e caricata di tre

tri i consiglieri di Cosimo 11. Arma: Di ros- rose d'oro.


MIN 43 — MIN
MINIATI detti CORELLI di Firenze. — Ori- à goduto nobiltà in Capua, Sessa e Traetto. —
ginari della Valdelsa, ottennero per quindici Arma: Spaccato; nel 1° d'oro, al leone di rosso;

volte il priorato. — Arma: D'azzurro, alla croce nel 2° triangolato d' azzurro e d' argento. — Ci-
d' oro composta di quattro fregi spezzati. miero: Un leone uscente d'oro.
MINIATI detti di DINO di Firenze. — Pro- MINOTTI di Treviso. — Arma: Bandato di

venienti da Petrajo in Val di Pesa. — Pela di Nuc- rosso e d'oro di otto pezzi.
cio fu il primo priore della casa nel 1345, ed MINOTTO di Venezia. - Originaria dell'Al-
Antonio di Bernardo il trigesimoquinto nel 1531. bania, fu una delle famiglie che ebbero parte nel
— Miniato di Bernardo gonfaloniere di giustizia governo di Venezia all' epoca della sua fondazio-
nel 1513. — Antonio di Giovan-Francesco militò ne, e fu confermata tra le patrizie alla serrata

al servizio dell' impero col grado di colonnello del Maggior Consiglio nel 1297. — Ha dato alla

nel XVII secolo, ed in premio del suo valore ebbe patria illustri capitani e generali, sopraccomiti,

alcune baronie in Austria. — Arma: Di rosso, podestà, provveditori ecc. Fra gli altri meritano
alla banda d'oro, accompagnata in capo da una di essere segnalati un Tommaso che nel 1265 fu

stella di otto raggi dello stesso, ed in punta da capitano del Golfo contro i Genovesi ; un Marco
un crescente pur d'oro. che nel 1300 fu generale di 37 galere contro i

MINIERI di Napoli. — Arma: Di rosso, a tre Greci, prese l' isola di Statimene e ritornò a Ve-
punte d'argento, moventi dalla campagna d'oro, nezia ricco di preda e di prigionieri; un Pasqua-
sormontata ciascuna da una stella dello stesso. lino che nel 1364 passò in Candia alla ricupera
MINIO di Venezia. — Vallesani delle contrade di quell'isola dalle mani dei Nobili Coloni ribelli,

di Mazzorto, inclusi nella nobiltà veneta nel e per il suo valore fu fatto banderale dal gene-
1297 alla serrata del Maggior Consiglio. — Ne rale Luchino dal Verme ; un altro Tommaso che
fu capostipite un Paolo Minio stabilito in Vene- nel 1369 fu uno dei sopracomiti che col Doge
zia nel 790. — Diedero alla patria un gran nu- Andrea Contarini passarono alla ricupera di Chiog-
mero di egregi cittadini che si distinsero nelle gia occupata dai Genovesi; ed un Girolamo, il

armi, nelle lettere e nelle magistrature, e furono quale dopo essere stato nel 1448 capitano di Vi-
confermati nobili con sovrane risoluzioni 18 Ott. cenza, nel 1453 si trovò bailo a Costantinopoli

22 Nov. 1817, e 28 Giù. 1819. — Arma: D'az- presso l'Imperat. Greco, e nella presa di quella
'

zurro, ad una banda di losanghe d' oro. città restò prigioniero dei Turchi, dai quali fu

MINISCALCHI di Verona. — Originaria di barbaramente trucidato insieme con un suo fi-

Bergamo, fu trapiantata in Verona da un Zanino gliuolo. — Emerse per cariche ecclesiastiche Gio-
tra il 1418 ed il 1425, nel qual anno fu aggre- vanni di Luigi Minotto Vescovo di Padova nel
gata al nobile Consiglio veronese. Nel XVII se- 1742, e in tempi a noi più vicini grandemente
colo venne decorata dalla Repubblica Veneta del si rese benemerito della patria Giovan-Pietro che
titolo comitale, ed ebbe giurisdizione sulla villa fu presidente dell'assemblea rappresentativa nel
di S. Zenone in Mozzo, e sopra il luogo La Torre 1848, presidente del R. Istituto Veneto nel 1866,
di Campo Marzo o Del Sasso nel Comune di Palù. autore del Dizionario tecnologico ed inventore di
— Ha dato vicarj alla Casa dei Mercanti, prov- un nuovo apparecchio telegrafico adottato gene-
veditori del Comune, giudici di Collegio e vari ralmente in Italia e presso altre nazioni. — Con
cavalieri gerosolimitani. — Con sovrana risolu- sovrana risoluzione 16 Nov. 1817 fu confermata
zione 8 Nov. 1819 fu confermata nella sua avita P avita nobiltà a questa illustre famiglia. — Ar-
nobiltà, e con altra del 21 Ott. 1829 nel titolo ma: D'azzurro, a tre bande d' oro.

comitale. — Arma: D' argento, al tronco d' albero MINOZZI di Bologna. — Arma : D' argento,
spaccato d'oro, posto in palo, infiammato nelle ad un albero di verde, ed un levriero passante
due estremità di rosso; il tronco accollato da un al naturale, collarinato di rosso, attraversante, at-
ramo di edera di verde. — Cimiero : Una branca taccato da una catena al fusto, il tutto soste-
di leone al naturale, premente un cuore di rosso! nuto da una terrazza di verde; col capo d'azzur-
— Motto: CONCORDIA FRATRUM. ro, caricato da tre gigli d'oro ed abbassato sotto
MINOGGIO, alias BERGONZI di Cannobio un altro capo d'oro, all'aquila di nero, coronata
(Lago Maggiore). — Così denominati da un Mi- del campo.
niogio Bergonzi originario di Spoccia, terra del MINUCCI di Serravallc nel Trevigiano. —
mandamento di Cannobio. — Arma: D' oro, a tre Antica e nobile famiglia, che vanta un Andrea
nionti di verde, quel di mezzo cimato da una Arciv. di Zara; un Minuccio Protonot. Apost. c
torre di nero, aperta e finestrata del campo, Preposito di Etinga in Baviera, consigliere di
merlata di due pezzi. Guglielmo Duca di Baviera e di questo principe
MINOTILLO o MINUTILLO di Napoli. — È ambasciatore ordinario alla corte di Roma; ed
.n ramo della famiglia Minutolo originato da un Andrea fratello del precedente, cavaliere e gen-
..andolfo familiare del Re Carlo II d'Angiò, e. che tiluomo di camera dello stesso duca e suo am-
MIN — 144 MIR
basciatore a diverse corti nel XVI secolo. — verde, movente dalla punta, cimato da una civet-
Arma? ta al naturale, sormontato da una cometa d'oro;
MINUCCI di Civitareale (Abruzzi). — Arma: nel 2.° d'azzurro, al sinistrocheric di carnagione,
Di rosso, alla fascia ondata d' argento, accostata vestito di rosso, movente dal fianco sinistro ed
da tre stelle dello stesso. impugnante una spada d'argento.
MINUTOLl di Lucca. È un ramo della — MIOLLO di Venezia. — Originaria di Aitino,
famiglia omonima napoletana, che perseguitato da appartenne al Maggior Consiglio e si spense nel
Carlo I d' Angiò dovette emigrare dalla patria e 1131. — Arma: D'oro, a nove losanghe di rosso
rifugiarsi a Firenze, da dove si trapiantò in Luc- ordinate in croce di S. Andrea.
ca, alla cui cittadinanza fu aggregato Nicolò Mi- MIONI di Venezia. — Arma: Interzato in
nutoli nel 1369. — È fregiata del titolo mar- palo; nel 1» d'azzurro, ad un pino di verde, ter-
chionale. — Arma: Partito; a destra d oro, ad
:

razzato dello stesso: col capo d' oro, all'aquila di


una mezz' aquila di nero, rostrata, membrata e nero; nel 2° d'argento pieno; nel 3° d'azzurro,
coronata d'oro, movente dalla partizione; a sini- alla torre d'argento piantata sopra uno scoglio
stra di rosso, a due pali d' argento. dello stesso, sulla sommità della quale sta inal-
M1NUTOLO di Napoli. — Derivata dalla casa berata una bandiera di rosso.
Capece, tolse il nome* da un suo progenitore che MIORI di Modena, vedi Bastai.
per la piccolezza del corpo era detto Minutulus, MIRA di Palermo. — Di questa nobile fami-
e si à memoria di un Giovanni Cardinale di S. glia, investita nel 1726 del marchesato di S. Gia-
R. Chiesa nel 4061 che era pur chiamato Minu- cinto, e nel 1733 della tonnara di Sciacca, fio-

tulus. — Ha goduto nobiltà in Napoli nel seg- rirono un Martino Vescovo di Cefali!, ed uno Ste-
gio di Capuana, ed à vestito l'abito delI'S. M. 0. fano presidente del Concistoro, i di cui fratelli
Gerosolim. nel 1471. — Ha posseduto ben 77 Giuseppe e Nicolò furono, il primo senatore nel
feudi, due marchesati, tre ducati, ed i principati 1700, ed il secondo presidente del Concistoro e
di Canosa, di Collereale e di Ruoti. — Vanta del supremo Magistrato di commercio. — Arma:
molti giustizieri, stratigoti, maestri portulani, D'azzurro, alla colonna colla sua base d' oro, sor-
capitani, consiglieri di stato ecc. — Ha dato alla montata da una mira d' argento.
chiesa, oltre il summenzionato Cardinale, un En- MIRABELLA di Sicilia. — Originaria france-
rico Arciv. di Napoli creato anch' esso Cardinale se, stabilita da un Autizio coppiere della Regina
da Papa Urbano VI; un Orso Arciv. d'Otranto e Eleonora moglie di Re Federico II, la quale gli
quindi di Salerno nel 1327; un Carlo Vescovo di aflidò il governo di Siracusa dove piantò la propria
Siena nominato da Urbano VI; un Fiammingo Ve- famiglia. — Un Guglielmo fu più volte rettore e
scovo di Nola nel 1 400 ; un Giacomo Vescovo di senatore di detta città sotto il Re Lodovico e per-
Nocera nell' Umbria nel 1471 ; un Livio Vescovo cettore della Camera Reginale nel 1395, carica
di Rapolla nel 1510; un altro Enrico Vescovo di che poi tenne anche il di lui figlio Giannantonio
Mileto nel 1792. — Arma: Di rosso, al leone di capitano di Lentiin nel 1426 e castellano di Viz-
vajo, armato d'oro, colla testa dello stesso. — Ci- zini, ed alcuni furono giurati. — Un ramo di
miero: Due corna o trombe di torneo d'argento. questa famiglia si estese in Modica, e da esso
MINUTOLO di Sicilia. — È un ramo della provenne il barone di Radusa fondatore della
precedente, trapiantato in Sicilia nel 1356 da un terra di Mirabella. Un altro ramo fu portato in
Raimondo familiare e capitano del Re Roberto. — Mazzara nel 1460 da un Giovanni Mirabella fatto

Ha questa famiglia goduto in Sicilia le baronie portolano dal Re Giovanni. — Arma: Di rosso,

della Vaccara e Murena, di Motta della regina di al leone d' oro, lampassato, armato e coronato

Calabria, dell' Ogliastro, del casale di Callari e d' argento, tenente uno stendardo d'azzurro svo-
feudi di Buccarato e della terza dogana di Ca- lazzante a sinistra seminato di gigli d'oro, e ca-
tania. — Giovanni, barone di Callari nel 1718 ricato di un lambello di tre pendenti dello stesso.
fu investito del principato di Collereale. — Vanta M1RABELLI di Calabria. — Originata da un
inoltre questa casa molti cavalieri gerosolimitani, Trasmondo signore del castello di Mirabello dal
ed alcuni della Stella. — Un Francesco fu se- quale presero nome i suoi discendenti. — Carlo e

greto del regno, ambasciatore ad Innocenzo Vili, Russo, consiglieri e familiari della Regina Giovan-
familiare e consigliere di Re Ferdinando nel 1483; na Il ; Chiatto capitano a guerra di Scigliano e
un Giovanni, senatore di Messina nel 1511; un poi di Amantea pel Re Ferdinando II d'Aragona, il

Antonino giudice della corte stratigoziale di Mes- quale gli concesse in feudo la Curia della bagliva
sina. — Arma: Di rosso, al leone di vajo, coro- di Nicastro e di Maida; Muzio, Annibale e Mario
nato d'oro, con la testa dello stesso. — Cimiero: capitani furono reintegrati alla nobiltà di Cosenza
Una testa di cavallo di nero. nel 1635 dal Viceré conte di Monterey; Saverio
MlNZIONl-BRAUSSl di Pesaro. — Arma: Par- maestro giurato e primo Eletto di Amantea nel
tito; noi 1." d'azzurro, al monte di tre vette di 1735; Giambattista eletto de' nobili di Amantea
MIN — 4 45 — MIR
nello stesso anno. — Questa famiglia à goduto costato da due torri d'argento; nel 2° d'oro, al

nobiltà nelle città di Tropea, Cosenza, Catanzaro, leone d'azzurro. — Alias: Di rosso, al leone d'o-
Amantea al seggio di S. Basilio, e Scigliano, ed ro ; col capo cucito d' azzurro, al giglio d'oro,

à vestito X abito del S. M. 0. Gerosolim. nel accompagnato da due torri al naturale. — Alias:
4796. — Arma: D'azzurro, alla sirena al natu- Spaccato; nel 4° d'oro, al giglio d'argento acco-
rale, accompagnata nel capo da una fascia di rosso stato da due torri dello stesso- nel 2* d'azzurro,

carica'ta di tre stelle d' oro. al leone d'oro.

MIRALUCE di Aquila. — Antica famiglia MIROBALLO di Napoli. — Le prime memo-


aquilana estinta già nel XVI secolo. — Pace dot- rie di questa famiglia, che à goduto nobiltà in

tore in giurisprudenza ed amministratore della Napoli ai seggi di Montagna e di Portanova ed


giustizia in varie città d' Italia. — Arma : D' az- in Avellino, rimontano al 4 270. — Ila dessa pos-
zurro, al sole raggiante d' oro. seduto 23 feudi, tre marchesati, due ducati ed
MIRANDOLA di Bologna, — Arma : D' ar- il principato di Castellaneta. — Girolamo regio
gento, ad un albero di verde a due rami, senza consigliere nel 4 427; Antonio presidente della R.
foglie, che formano un mezzo cerchio, ciascun ra- Camera della Sommaria nel 4 432; un altro An-
mo fruttato da due parti di un numero di pomi tonio reggente della S. R. C. ; Giovanni presi-
di rosso, e sormontato da un uccello di nero, dente della R. Camera; Troiano reggente del S.
quello a destra rivolto; il detto albero terraz- R. Consiglio di Spagna. — Questa casa si divise

zato di verde, ed accompagnato in capo da una in quattro rami, cioè quello dei duchi di Campo-
corona all' antica d' oro; col capo d'Angiò. mele, marchesi di Acropoli e marchesi di Fri-
MIRANDOLA di Verona. — Famiglia conte- gnano, quello dei principi di Castellaneta e duchi
nuta in un elenco di case antiche, alcune anche di Bracigliano, ambedue estinti; il terzo si estinse
nobili, ma non ascritte al nobile Consiglio, che nella famiglia Satriano conti di Casalduni, ed il

formano la seconda parte di un blasone veronese. quarto à avuto fine verso la metà del XIX se-
— Arma: Inquartato; nel 4° e 4° di verde, al colo. — Arma : D'azzurro, al leone d'oro, armato

grifo d' oro ; nel 2° e 3 n di rosso pieno. e lampassato di rosso, seduto sopra un monticcllo
MIRELLI di Napoli. — Si stabilirono in Na- di tre cime dello stesso, movente dalla punta,

poli al seguito di Carlo I d' Angiò. — Nel XIV addestrato da un ramo di palma d' oro, la cima
secolo, [dietro sventure sofferte 'nella Corte dei curva e circondante la testa.

Durazzo, si ridussero a Positano sulla costiera di MIROGLI di Bologna. — Arma : Trinciato di


Amalfi; quindi furono ascritti al patriziato di rosso e d'argento, a sei anclletti dall'uno all'altro

Benevento. — Ereditati dalla casa di Cordova il disposti in due bande; col capo d' oro, all' aquila

grandato di Spagna e la contea di Conza con di nero, coronata del campo.


molti altri feudi, furono ascritti nel ramo dei MIROGLIO di Casal-Monferrato, Conti di

Mirelli Scannasorice alle piazze napoletane, ed Moncestino e feudatari di Mirolio, Rosingo, Pon-
ànno vestito l' abito del S. M. 0. Gerosolim. testura ecc. — Arma: Trinciato di rosso e d'ar-

nel 1703. Questa famiglia fa uso dei titoli di gento, a sei specchi tondi, in due bande, tre su
principe di Teora e di marchese di Calitri. — Ar- ciascun punto, dell'uno nell'altro; col capo d'oro,

ma: D'azzurro, al Icone coronato d' oro, tenente all'aquila di nero, coronata dello stesso.

nella branca destra un fiore al naturale. MIROLI o MIROGLI di Ferrara. — Assai


MIRENGHI di Altare nel Savonese. — Arma: antica ed originaria di Casal Monferrato, trapian-
Spaccato; nel 1° d'azzurro, all'aquila di nero co- tata in Ferrara nel XVI secolo da un Bartolomeo
ronata d' oro; nel 2° trinciato centrato d'argento che fu consigliere di Alfonso II. — Federico, pro-
di nero, 1' argento caricato di una mano indica- nipote del precedente, fu mastro di campo di Ur-
trice di carnagione, vestita di nero, movente dal bano Vili, poi al servizio dei Veneziani che lo

fianco sinistro. mandarono col grado di colonnello in Dalmazia.


MIRO (di) di Napoli. — Originaria di Gra- — Si spense colla morte del conte Giuseppe nel
gnano, à goduto nobiltà in Sorrento nel seggio 4 830 circa. — Arma: eguale alla precedente.
di Porta, à posseduto la baronia di Ripaluce, ed MIRONE di —
Arma: Di rosso, allo
è fregiata del titolo di duca di Montecorvino. — specchio rotondo d' argento, cerchiato e pomet-
Di questa nobile famiglia si serba memoria di un tato d'oro.

Roberto che fu paggio di Federico li Imperatore; MISANI di Balogna. — Arma : Spaccato; nel
di un Gaspare giustiziere di Calabria nel 4262; 4» d'oro al bisante di rosso; nel 2.° di rosso al

di un Augelo segretario di Roberto d'Angiò princ. capriolo d'azzurro. — Alias: Di nero, a due fascio
di Taranto e Imperat. di Costantinopoli; di un d'argento; col capo dello stesso caricato da un
Vincenzo consigliere di S. Chiara e reggente del grifo uscente di rosso, tenente co'suoi artigli una
Collaterale sotto Carlo VI Imperatore. — Arma: squadra di nero.
Spaccato; nel 4° d' azzurro, al giglio d'oro, ac- MISCHIATI di Bologna. — Arma : D'azzurro,
AA
MIS — 146 — MIS
ad una fascia di rosso, caricata delle lettere G R Pasino da cui nacque Marsilio, il quale si tra-
d' oro, ed accompagnata in punta da un levriere sferì a Venezia ed ebbe Domenico-Enrico che
d'argento, collarinato di rosso, passante sopra una ottenne la cittadinanza veneta nel 1642, e Lo-
terrazza di verde; col capo d' azzurro, caricato renzo che si stabilì in Jesi nelle Marche nel
di tre stelle d' oro. 1659. — Giangiacomo, Alvise e Pasino, figli di

MISCINELLI di Orvieto. — Da questa fami- Domenico-Enrico, si stabilirono in Sebenico nel


glia uscirono onorevoli personaggi che dalla pa- 1671. Da Giangiacomo discende quel!' Angelo
tria meritarono cariche eminenti, fra le quali che molto si segnalò nella guerra contro il Tur-
quella di ambasciatori ai sommi Pontefici. — Ot- co, per cui il Senato Veneto ordinò al provve-
taviano vice-rettore dello studio di Pisa nel 1561. ditore generale Daniele Dolfin di farlo ascrivere

— Nicolò cavaliere di S. Stefano nel 1596. — al Consiglio nobile, lo che avvenne nel 1744. —
Arma: D'azzurro, a due cerchi d'oro. La nobiltà di questa famiglia è stata riconosciuta
MISERANI di Bologna. — Arma: Trinciato; dall' Imperat. d' Austria con sovrana risoluzione
nel 1.° d'argento, al leone di verde, lampassato 22 Mag. 1854. — Arma antica: Spaccato d'ar-
di rosso, tenente colle sue branche un giglio d'o- gento e di rosso, caricato il primo di due fantini
ro; nel 2.° bandato d'azzurro e di rosso di quat- affrontati, con tuniche di rosso, pantaloni d' az-
tro pezzi; col capo d'azzurro caricato di tre stelle zurro, e tenenti in mano un ramoscello di ... di

d' oro. verde. — Arma moderna: Partilo semispaccato;


MISIANI di Lucca. (Estinta). — Arma : Scac- nel 1° P arma di sopra descritta; nel 2° spaccato
cato d'oro e di rosso di otto file. d'azzurro e d'argento, caricato il primo di una
MISOTTI di Ferrara. — Detti pure Minotti croce pomettata d'argento, ed il secondo da un
Milotti, ebbero per capo-stipite un Misotto da drago rampante, volto a destra, colle ali spiegate,
cui discese Rosso capo di parte ghibellina nel la coda attorcigliata e rivolta in alto, d' oro. —
1203. — Canevario e Gandolfino furono consiglieri Alias: Spaccato d'argento e di rosso; caricato
del Comune nel 1204; Galvano partigiano degli il primo dei due fantini, come nell'arma antica,
Estensi nel 1230; e Pietro ambasciatore pei Fer- ma con sul capo un beretto di rosso a falde d'ar-
raresi a Roma nel 1265. — Arma? gento, e tenenti, invece del ramoscello, una fiac-
MISORRO di Tempio (Sardegna). — Arma: cola; il secondo di una stella di sei raggi d' ar-
Spaccato; nel 1° d'azzurro, al mastio torricellato gento.
e ritorricellato d'oro, fondato sulla pianura er- MITA o DE MITA delle Puglie. — Antica
bosa di verde, ed accostato da due soldati spa- famiglia di origine greca, stabilita da tempo as-
gnuoli, armati al naturale, di fronte, uno per sai remoto nelle Puglie, e propriamente nella città
parte; nel 2° d'argento, al cespuglio di rose nu- di Ugento nel Capo di Leuca, ove nel tenimento
drito sulla pianura, fiorito e fogliato, il tutto al di Tricase fondò una badìa sotto il titolo di S.

naturale. Maria de Mito, dotandola di vasti e fertili lati-


MISSITTINI di Udine. — Aggregata fin dal fondi. Nel XIV secolo un ramo si trasferì in Mar-
1513 al nobile Consiglio di Udine, fu confermata tina e vi occupò le più eminenti cariche del Co-
nella sua nobiltà con sovrana risoluzione 9 Die. mune. Vito de Mita, nel 1525 fu messo ed in-
1819. —
Arma? ternunzio al Conte di Brienza per prender atto
MISTRUZZI-FREYSINGER del Friuli. Nel — dell' investitura del ducato di Martina concesso-
XIV secolo Freysinger, già nobili di Alemagna,
1 gli dal Re di Spagna. I suoi discendenti furono
si stabilirono nel Friuli, in Venzone, ed aggiun- in ogni tempo propugnatori de'diritti e privilegi

sero In progresso di tempo il cognome di Mi- del Comune nelle liti e controversie che questo
struzzi, sicché alternativamente vennero chiamati ebbe col demanio e col duca. — Pier-Antonio de
Freysinger o Mistruzzi. Con diploma 24 Lug. 1587 Mita, ecclesiastico, uno de' più generosi benefat-
l' Arciduca Carlo d' Austria, riconosciuta l'origine tori del Capitolo, cui lasciò nel 1677 un capitale
nobile della famiglia Freysinger, concesse a Ma- di oltre centomila ducati. — Altre diramazioni
rio di questa casa ed a' suoi consanguinei d'ambo di questa famiglia si trapiantarono in Andria, in

1 sessi un' ampliaz. dello stemma con dichiaraz. Foggia ed in Nusco nel Principato Citeriore, ed
che tutti gl'individui contemplati dal diploma c a quest' ultima appartenne il Beato Nicola cano-
loro discendenti debbano considerarsi nobili del- nico della Cattedrale, morto nel 1775 ed innal-
l' ordine equestre. Le Repubblica Veneta, oltre zato all' onore degli altari. Del ramo di Fog- —
di aver riconosciuto a favore dei Mistruzzi-Frey- gia son da notare tré valenti pittori, Vincenzo

singer la predetta qualifica nobile, volle altresì seniore, Francesco e' Vincenzo jiiniore che ànno
fosse eretto nel 1685 in contea il loro feudo d'An- fiorito nel* XIX secolo. — Un altro ramo fiorisce

drat. — Arma? tuttora in Napoli, illustrato da esimii giurecon-

MISTURA di Bergamo e di Selenico. — 0- sulti. —


Arma: D'azzurro, alla pecora passante al
riginaria di Bergamo, ebbe per capostipite n» nofnmio movontp da una pianura erbosa, e sor-
MOC 47 — MOD
montata da tre stelle d' oro male ordinate. — Antonio cameriere di Re Alfonso d'Aragona; Pietro
Alias: D'azzurro, alla fascia d'oro, accompagnata maestro portulano di Napoli nel 1 470 ecc. — Arma:
in capo da una tortora al naturale, movente dalla Di rosso, al leone d'oro fasciato d'azzurro. — A-
fascia, e sormontata da tre stelle d'oro, ordinate lias: Di rosso, al leone d'oro e d'azzurro.
in fascia, e nella punta da una pecora passante MOCENIGO di Venezia. — Originari di Mu-
al naturale, sinistrata da un cane saliente dello sestre, ove erano architetti di fabbriche, chiamati
stesso. anticamente Moncanici, Musolini e Mucianico, dopo
MITELLI di Bologna. — Arma: D'azzurro, al lunga abitazione in Venezia furono inclusi nella

vaso di due anse d' argento, portante una rosa nobiltà nel 1297 alla serrata del Maggior Consi-

di rosso, stelata e fogliata di verde; col capo glio. — Senatoria da tempo assai remoto, questa
d' Angiò. famiglia produsse una folla di uomini distinti nelle

MITI di Assisi (Umbria). — Comparisce fra le cure di stato, una folla di prodi capitani che im-
nobili fin dal 1516. — Francesco Geronimo po- di pedirono 1'
Europa fosse preda dei Turchi, e non
destà di Montefalco nel 1549 e 1551 — Ha dato pochi de' suoi si segnalarono nelle scienze e nelle
alla patria vari gonfalonieri e giureconsulti. — lettere. — Ha dato alla patria sei Dogi: Tommaso
(Estinta). — Arma : D'argento, all'olmo di verde, nel 1414; Giovanni nel 1478; Luigi nel 1570; al-

piantato sopra un monte di tre cime dallo stesso, tro Luigi nel 1700; Sebastiano nel 1722; ed Al-
movente dalla punta; col capo d'azzurro, caricato vise nel 1763, e ventisei procuratori di S. Marco.

di tre stelle d'oro. — Cimiero: Una colomba di Nei tempi più floridi della Repubblica si conta-
d'argento, avente nel becco un ramo d' olivo al vano in Venezia ben venti famiglie di questa il-

naturale. lustre stirpe, di cui quattordici si spensero nel


MIUTTINI del Friuli. — Arma : Trinciato di XVII secolo. Oggi ne fioriscono soli due rami, di

oro e di rosso, alla banda d'argento, caricata di S. Samuele l'uno, e l'altro di S. Eustachio. Que-
tre rose di giardino al naturale, poste nel senso st' ultimo à posseduto con giurisdizione civile e
della banda. criminale il feudo di Cordignano col titolo di conte,
MO A VERO di Sicilia. — Arma: D'oro, al monte e la terza parte di quello di Latisana. — Con
di verde, piantato sopra un mare d'azzurro flut- sovrane risoluzioni 18 dicembre 1817 e 9 ottobre
tuoso d'argento. 1819 fu riconfermata al ramo S.Eustachio l'a-
MOBILI di Mantova. — Arma: D'azzurro, ad vita nobiltà e conferito il titolo di conte dell' im-
un'anitrella al naturale, colle ali stese, moventesi pero d' Austria, e con altre sovrane risoluzioni
da un mare di verde e tenente nel becco la coda 10 gennaio 1818 e 1 luglio 1819 fu pure ricon-
di una cometa d' oro posta in banda nel canton fermata al ramo S. Samuele l'avita nobiltà e gli

destro del capo. fu concesso il titolo di conte dell' Impero Austriaco.


MOCCHIA di Cuneo. — Giuseppe-Niccola, — Arma : Spaccato d'azzurro e d'argento, a due
governatore di Villafranca e di Mondovì, fece ac- rose di quattro foglie dall' uno all'altro, bottonate
quisto di Coggiola e Pray con titolo comitale il d'oro. — Cimiero: Una branca di leone di rosso
29 giugno 1722, e nel 1734 prese un'altra infeu- posta in palo, tenente una rosa d'argento, bottonata
dazione su S. Benigno con titolo signorile. Il d'azzurro. — Divisa: Pulcherrima virtus. -—
Conte Maurizio-Audrea il 12 settembre 1722 fece Alias: Partito; nel 1» tagliato d' oro e d'azzurro;
acquisto del feudo di Campiglia, cui era annesso nel 2° spaccato d'azzurro e d'argento, a due
il titolo di marchese. — Arma: Trinciato d'az- rose di quattro foglie dall'uno all'altro, bottonate

zurro e di rosso, alla banda, attraversante, acco- d' oro.

stata da due stelle, il tutto d'oro. — Cimiero: MOCHI di Pesaro. — Un Rinaldo Mochi, me-
Un puttino ignudo impugnante colla destra una dico di Francesco-Maria II della Rovere signoro
spada posata sul piede, colla sinistra un ramo di di Pesaro, trovasi ascritto nel Consiglio nobile
palma, il tutto al naturale. — Motto: Migliora di quella città nel 1580. (Estinta). — Arma: D'az-
SPERANTES. zurro, alla colomba rivoltata d' argento in atto
MOCCIA di Napoli. — Famiglia molto antica di spiccare il volo, accompagnata in capo, a sini-
originaria di Napoli ed ascritta ai seggi di Nido, stra, da una cometa d' oro.

Montagna e Portanova. Per gravi quistioni sorte MODEGNANI del Piemonte. — Marchesi di
tra le famiglie del seggio di Portanova, i Moccia Ghemme. —
Arma: D'oro, al castello di rosso,
misero mano alle armi per le pubbliche vie, e per aperto e murato di nero, merlato, sostenente un'a-
ciò furono rilegati in Isernia. — Hanno posseduto quila pure di nero.
17 baronie, due contee, due marchesati ed il du- MODI di Pesaro. — Originaria di S. Angelo
cato di Scandi — Gentile e Giovanni sindaci del- in Vado, trapiantata in Pesaro verso il 1730, ed
l' università di Napoli nel 1298; Truccolo giusti- estinta alla seconda generazione. Fu continuata
ziere di Terra di Lavoro nel 1311; Antonio giu- da una femina maritata in Passeri d' Ancona, e
stiziere di Terra d'Otranto nel 1398; un altro fiorisce tuttora in Pesaro col nome Passeri-Modi.

MOG - 148 - MOL
— Ai\ma: D 1
azzurro, alla croce di S. Andrea altri fino al 1598, fra' quali Alberto di Mattiolo

d* oro, accantonata da quattro ali d'argento. che nel 1 336 congiurò con altri nobili contro Gio-
MODI ANI-M AFFEI di Mantova. — Arma: vanni Visconti di Olcggio; Sallustio di Giovan-

D'azzurro, al leone nascente d' oro, movente da un Jacopo fu capitano di Giovanni II Bentivoglio che
fasciato di rosso e d'argento di quattro pezzi ; col seguì in esiglio; Pietro di Francesco dott. di filo-

capo d'oro, caricato di un'aquila di nero. sofia e di medicina fu amicissimo del Petrarca, e

MODICA di Sicilia. — Un Gualtiero, prode del Consiglio dei 400; Giacomo di Pietro fu dei con-
cavaliere francese, trapiantò in Sicilia la propria siglieri della città nel 1431, e nel 1440 del Con-
famiglia ed ottenne da Ruggero la signoria di siglio dei 120 ; Melchiorre di Giacomo esimio giu-
Modica, di cui presero il nome i suoi discendenti. reconsulto fu dei 16 riformatori della città nel
— Un altro Gualtiero, ammiraglio del Re Gu- 1442, e gonfaloniere di giustizia (nel 1456. — I

glielmo il Buono, perde la detta signoria a causa da Moglio furono creati cavalieri e conti palatini
di aver seguita la parte di Re Tancredi; ma Ar- dall' Imperatore Ferdinando III. — Questa fami-
naldo, figlio di Gualtiero, ottenne la baronia di glia si spense in principio del XVIII secolo nella

Sortine Un Perdio si stabilì in Caltagirone, nel persona del conte Luigi figlio di Obice-Maria. —
cui territorio fece acquisto di varie baronie, ol- Arma: Di rosso, al leone d'oro, sostenuto da una
tre il castello e feudo di Castellazzo. I suoi suc- terrazza di verde ; col capo d' Angiò.
cessori acquistarono altri feudi e baronie che re- MOGNETTI di Fuligno. — Arma : D'azzurro,
sero potente questa famiglia. — (Estinta). — alla lupa al naturate lattante due bambini ignudi
Arma : D'azzurro, col capo d' oro, caricato da un di carnagione, il tutto movente dalla pianura er-
elmo di verde con lambrequini svolazzanti dello bosa, essa lupa colla testa rivolta e guardante
stesso. una cometa d' argento posta nel centro del capo.
MODIGNANI di Milano. — Originaria di Lodi. MOGROVESE di Napoli. — Originaria di Ca-
— Giovan-Battista, reggente del supremo Con- stiglia, patrizia napoletana, à goduto la terra di
siglio di Spagna in Vienna, ebbe il titolo di conte Cannalonga con titolo ducale e la baronia della

nel 1700, e morì nel 4 727 senza successione. Sernia. — Arma : Partito ; a destra una torre tor-
Furono suoi eredi i Litta, ora detti Litta-Modi- ricellata di un pezzo, sinistrata da un leone e

gnani. — Arma: Spaccato; nel 1° d'argento, al sormontata da tre gigli ordinati in fascia: a si-

leone nascente di rosso; nel 2° fasciato di rosso nistra un'aquila bicipite coronata in ambe le te-
e d'argento; col capo d'oro, caricato di un'aquila ste, e sormontata da tre gigli ordinati in fascia.

di nero. — Cimiero: Un'aquila di nero nascente. MOIO di Venezia. — Arma Di : rosso, al capo
MODONA di Bologna. — Arma : D' azzurro, d'argento, caricato di un leone illeopardito d'oro.
a tre fascie abbassate d' oro, sormontate da una MOIRAN di Cagliari. — Arma : Partito; nel
conchiglia rovesciata d' argento; col capo d'Angiò. 1» d'azzurro, alla quercia d'oro, sradicata; nel 2°

MOFFA del Piemonte. — Conti di Lisio. — di rosso, alla torre d'argento quadra e torricel-

Arma: D'oro, alla croce di S. Andrea ancorata lata.

d'azzurro. — Cimiero : Un leone d' oro nascente. MOJANA di Milano. — Arma: D'azzurro, alla

— Motto: POUR L* A VENIR. fascia increspata di rosso, accostata da tre gigli


MOFFETTI di Venezia. — Originaria di Bre- d'oro. — Cimiero: Un semivolo d'azzurro cari-
scia e di Bergamo ed aggregata alla nobiltà di cato di una fascia increspata di rosso.
quelle due città, ottenne il patriziato veneto il MOJARES di Parma. — Maria-Luigia Du-
14 luglio 1652. — Arma? chessa di Parma, con diploma 20 maggio 1840,
MOGGIO di Udine. — Arma : Fasciato d'ar- creò nobile questa famiglia e le concesse la se-

gento e di rosso. guente Arma: D'azzurro, a due fascie ondate di

MOG LI ACCA di Cuneo. — Arma: Spaccato; argento, accompagnate da tre stelle di otto raggi
nel 1 ° d'azzurro, a tre anelli d'oro, aventi ciascuno d'oro poste in palo, una in capo, una in punta,
un diamante incastrato, disposti 2 e 1, con uno ed una fra le fascie.

scudetto di rosso, alla croce trifogliata d'argento MOLARA di Velletri. — Arma: Inquartato,
rinchiuso nell'anello inferiore; nel 2° d'argento, alla fascia in divisa d'oro attraversante; nel 1°

ni mastio di rosso, torricellato di un pezzo, fon- d'argento, alla croce di rosso; nel 2° di rosso, a
dato sopra una rupe al naturale. — Cimiero : due leoni affrontati d' oro tenenti insieme un
Un leone al naturale dragonato di verde e coro- plinto dello stesso; nel 3° d'argento, alla croce
nato d'oro. — Motto: Fidf.i monumenta manent. di rosso attraversata da una cotissa d'oro; nel 4°
MOGLIO (DA) ili Bologna. — Pietro d'Aco- di rosso, a sei palle d'oro, 3, 2 e 1.

buona, Simone ed Alberto di Roland ino e Gio- MOLASANA, o MORASANA di Genova. —


vanni di Alberto nel 1292 furono del Consiglio Dalla villa omonima, in Val di Bisagno. — Ro-
dei duemila; Rotondino di Pietro nel 1295 fu dei lando ed Enrico, in giuramento della pace con
Snvj: Domenico nel 1307 fu ftWfl «orfani ron molti Pi*n. 1188; Enrico ambasciatore al re di Maroc-
BIOL — 449 — MOL
co, 1223, e al Soldano d'Egitto 4231; Zacca- MOLIGNANO di Amalfi. — Antica ed illu-

ria qm. Bartolomeo di Tobia entrò nell' albergo stre famiglia amalfitana che à dato alla patria
dei Giustiniani, 4 363; Giovanni, causidico, inter- due giudici annali nelle persone di Narclcllo e Gio-
venne al Concilio di Basilea, 1 469; Domenico, an- vanni nel 1418. — Cadetto Vescovo di Morsico
ziano, 4515. — Ascritti nei Grimaldi, 4 526; Ago- nel 1440. — Ha goduto nobiltà in Amalfi ed in
stino senatore, 1617 e 28; Andrea, Antonio o Napoli al seggio di Porto, ed à posseduto i feudi
Gio. Agostino, insigni benefattori degli Spedali di di Chianchetella, Pomigliano d' Arco, S. Pietro,
Pammatone e de' Cronici, anno statue onorarie S. Angelo, Valva e Merardinetto. — (Estinta.)
in entrambi. — Arma? — Arma: Bandato d'oro e di rosso.
MOLÈ di Messina. — Ha fiorito nella nobiltà MOLIGNANO di Sorrento. — È un ramo della
messinese nei secoli XIV e XV fregiata del ti- precedente, trapiantato nel 1407 in Sorrento alla
tolo baronale. (Estinta). — Arma : Di rosso, al ca- cui nobiltà fu ascritto nel seggio di Dominova.
priolo d' oro, accompagnato in capo da due stelle — Apparteneva a questo ramo Cesare Molignano,
dello stesso, e nella punta da un crescente mon- uomo assai erudito, il quale nel 1585 scrisse un'ac-
tante d'argento. curata descrizione dell' origine, sito e famiglie
MOLES di Napoli. — Originaria di Gerona antiche della città di Sorrento stampata nel 1707.
in Ispagna, fu trapiantata nel regno di Napoli nel — (Estinto verso la fine del XVIII secolo). —
1512 da un Francesco, il quale fece acquisto della Arma: D'oro, a tre melanzane al naturale, dispo-
terra di Montesano nel 4 540 e di quella di Turi ste 2 o 1.

nel 4543. — Annibale reggente del Collaterale e MOLIN di Rovigo. — Nel 1482, allorchó la

del supremo Consiglio d'Italia e d'Aragona e vi- città di Rovigo passò sotto il dominio della Re-
ce-protonotario del regno; un altro Annibale con- pubblica Veneta, i Molin formavano già parte della
sigliere del supremo Consiglio d' Italia e del Col- nobiltà di detta città; anzi Lodovico Molin era
laterale, barone di S. Cipriano e di Carapesella; del numero dei dodici ambasciatori spediti in

Francesco Vescovo di Nola nel 4683 ;


Diego pre- quella circostanza a Venezia. Era questa famiglia
sidente della R. Camera della Sommaria; Francesco insignita del titolo di conte del S. Palazzo Late-

reggente del Supremo Consiglio d' Italia primo ranense che nel 1802 fu conferito ad Antonio-Ma-
cancelliere e consigliere dello Stato di Milano ec; ria Molin dal Vescovo Giuseppe-Maria Peruzzi in
Leonardo capitano generale di artiglieria nel re- virtù della facoltà concessagli da Pio VI. Fu con-
gno di Aragona. — Questa famiglia à goduto no- fermata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione
biltà in Napoli nel seggio di Portanuova, ed à 19 novembre 1820. — Arma : Spaccato d'argento
vestito l'abito del S. M. 0. Gerosolim. nella per- e di rosso, ad una ruota di molino dell'uno ncl-
sona di un Francesco che fu priore di Barletta e l' altro.

Gran Croce. — Un ramo di essa à avuto il titolo MOLIN di Venezia. — Due sono le famiglie
di duca di Parete. — Arma : D'azzurro, a tre di questo cognome che si stabilirono in Venezia.
ruote di molino d'oro. L' una trae la sua origine da Mantova e fìssa l'e-
MOLETI di Messina. — Una delle più anti- poca del suo primo soggiorno all'anno 887. L'al-
che ed illustri famiglie messinesi, la quale vanta tra procedette da Acri in Soria, città espugnata
ben undici cavalieri del S. M. 0. Gerosolim., fra' dalle armi venete, nel 1293, condotte da Andrea
quali un gran Priore di Messina, prode guerriero Barozzi. — Ambedue furono comprese tra le pa-
che pugnò strenuamente all'assedio di Rodi, due trizie alla serrata del Maggior Consiglio nel 1270.
bali ammiragli dell' Ordine, e quel fra Michele che — Vanta generali d' armata, Procuratori di San
nella impresa dello Gerbi combattendo da valo- Marco, Prelati, Ambasciatori ed un Vice-Doge. —
roso vi lasciò gloriosamente la vita. — Un Gio- Furono confermati nella loro avita nobiltà con so-
vanni fu Vescovo di Cefalù nel 4 398; un Nicolò vrane risoluzioni 30 novembre 1817 e 1 gennaio
protonotario del regno di Sicilia nel 4 415. Que- 1818. — Arma: D'azzurro, alla ruota di mulino
sta casa à goduto le baronie di Catalamita e di d'oro. — Alias: Inquartato; nel 1<> e 4° d'oro,
S. Andrea, ed il feudo di Piscopo, ed è stata fre- all'aquila spiegata di nero, beccata e membrata
giata del titolo marchionale per real privilegio di rosso, ciascuna testa coronata del campo; nel
del Re Carlo III di Borbone accordato a Scipio- 2° e 3° d'azzurro, ad una ruota di molino d'oro.
ne-Letterio il 7 novembre 1756. — Arma: D'az- — Cimiero: Un leone di S. Marco d'oro tenente
zurro, alla sbarra d' oro, caricata di tre rose del colla branca destra una bandiera d'argento, attac-
campo, accompagnata in capo da una croce di cata ad un'asta di rosso, e caricata di una croce
Malta d'argento, ed in punta da un giglio d'oro. di Gerusalemme dello stesso, colla zampa sinistra
MOLFINO o MORFINO di Genova. — Arma: appoggiata sopra una ruota di molino d'oro. —
D'argento, a tre bande d'azzurro; col capo del Alias: Spaccato d'argento e di rosso, alla ruota
secondo sostenuto dal primo, c caricato di un giglio di molino dell'uno nell'altro.
d'oro, accostato da due stelle di sei raggi d'argento. MOLIN di Vicenza. — Arma Di ; rosso, a tre
a

MOL — 150 — MOL


steli fogliati di verde, fioriti ciascuno alla som- ferno. — Ha posseduto 24 feudi, e le contee di Bo-
mità di tre viole del pensiero male ordinate d'az- jano, Campobasso, Catanzaro, Celano, Isernia, Ma-
7.urro, ciascuno stelo movente da un cuore di rigliano, Molise, Venafro e Vitichiuso, ed à go-
rosso; i tre cuori disposti in punta. duto nobiltà in Napoli fuori seggio ed in Sicilia,
MOLINA di Milano. — Arma: Spaccato; nel ed è stata una delle sette grandi case del regno
4° d'oro, all'aquila di nero coronata del campo; di Napoli. — (Estinta). — Arma: D'oro, alla banda
noi 2° di rosso, a tre anelletti d'argento. d'azzurro.
MOLINARI di Bologna. — Arma: D'argento, MOLL (de) del Trentino. — Famiglia confer-
ad una ruota di mulino d' oro, sostenuta da una mata nella sua nobiltà dall' Imperatore Carlo V
terrazza di verde, e sormontata da un albero dello con diploma 28 Aprile 4555, ed innalzata al ca-
stesso; col capo d' Angiò. — Alias: D'argento, valierato del S. R. I. da Rodolfo II con diploma
ad una torre di rosso, sostenuta da un monte di 6 luglio 1583. — L' Imperatore Giuseppe li, con
tre cime di verde, e caricata, al disotto dei merli, diploma 4 Maggio 1789 creò libero barone il cav.
di una rosa d' argento, sulla quale soffia un aqui- Sigismondo de Moli co' suoi discendenti d'ambo i

lone posto nel cantone sinistro del capo; col capo sessi per continuata linea retta mascolina. — Napo-
d' Angiò. leone I con lettere patenti 17 settembre 1811
MOLINARI di Milano. — Marchesi. — Arma : conferì al suddetto Sigismondo il titolo di conte
Spaccato; nel 1» d'oro, all'aquila di nero, coro- del regno d' Italia con facoltà di trasmetterlo ai
nata del campo; nel 2° di rosso, ad una ruota d'ar- discendenti per primogenitura maschile : ma la fa-

gento, i raggi di nero, il nocciuolo dell'asse di rosso, miglia essendo stata reintegrata dal governo au-
lo spazio fra i raggi ripieno d'argento; la ruota striaco nell'antica nobiltà col titolo baronale à
traforata da una picca di nero posta in fascia pas- dovuto rinunziare al titolo di conte conferitole
sante sotto il quarto a destra e sopra il quarto da Napoleone. — Arma: D'azzurro, al capriolo-

a sinistra, il ferro a sinistra. — Cimiero : Un'a- cicloide d'oro, accompagnato da tre stelle dello
quila di nero nascente. stesso, 2 in capo ed 1 in punta. — Arma con-
MOLINELLA (dalla) di Bologna. — Origina- cessa da Napoleone I: Inquartato; nel 1° di verde,

ria di Bombiana nelle montagne bolognesi. — alla serpe d'argento attorcigliata ad uno specchio
Pier-Paolo eccellentissimo fisico e chirurgo morto d' oro; nel 2° d'azzurro, al capriolo d' oro, accom-
nel 1764. — Arma: Interzato in fascia; nel 1° pagnato da tre stelle di 6 raggi dello stesso; nel
d'azzurro, a tre stelle d' oro ; nel 2° di rosso, alla 3° d'argento, al leopardo dimidiato di rosso, ram-
fede di carnagione, vestita d'argento, movente dai pante e sostenente colle branche anteriori una
due fianchi dello scudo; nel 3" d'argento, al leone torre merlata dello stesso, aperta e finestrata di
passante d' oro. nero; nel 4° di verde, a due sbarre d'argento.
MOLINELLI di Sicilia. — Arma : D' oro, al- MOLLI di Bellinzona e di Como. — Giovanni
l'aquila spiegata di nero, colla compagna d'az- Molli di Bellinzona fu gran cancelliere di Fran-
zurro, caricata di tre ruote di molino d' oro. cesco II Sforza, Duca di Milano, suo prossimo pa-
MOLINERI del Piemonte. — Arma : D'azzurro, rente, nel 1540; Bernardo suo figlio, fu segretario
ad una macina d'argento, col suo foro in mezzo del senato di Milano sotto l'Imperatore Carlo II

al naturale. e morì nel 1556; e questi fu padre di Alessandro


MOLINI di Alessandria. — Arma : D'azzurro, Vescovo di Minore. — Arma ?

alla ruota di mulino d'oro, coli' orlo dello stesso. MOLLICA di Messina. — Baroni della Bagna-
MOLINO di Venezia. — Arma: Inquartato; tila e della Salina di Mollica, anno fiorito nel
nel 1° e 4° d'oro, all'aquila bicipite di nero, cia- patriziato di Messina nei secoli XV, XVI, XVII
scuna testa coronata del campo, tenente coll'ar- e XVIII. — (Estinti). — Arma: D'azzurro, a due
tiglio destro uno scettro e col sinistro una spada; braccia d'argento, moventi dai fianchi dello scudo,
nel 2° e 3° d'azzurro, ad una ruota di molino d'oro: dividenti nal cuore un pane d'oro.
sul tutto di rosso, all'elefante d'argento, portante MOLLICA di Trapani e di Alcamo. — È un
sul dorso una torre di rosso. — Cimiero: Un ramo della precedente, di cui fu capostipite un
leone nascente d' oro, posto di fronte, tenente colla Domenico regio milite. — Fiorirono un Giovanni
sua branca destra una bandierola d'argento cari- regio milite e consigliere per privilegio di Re Al-
cata di una croce di rosso, e posante la sinistra fonso nel 1441; un altro Domenico regio fami-
sopra una ruota di mulino d'oro. liare, capitano di Castroreale ed ambasciatore di
MOLISE del Napoletano. — Di origine nor- Re Giovanni nel 1460; un Pietro familiare dello
manna, prese il nome dal feudo di Molise da essa stesso re nel 1463; un Giambattista capitano [di

posseduto. Si vuole anzi che i grandi territori a Salemi nel 1508; un Francesco capitano di ga-
lei spettanti nel reame di Napoli furono detti con- lera nel 1535; un altro Francesco cavaliere del

tado di Molise, come pure Molise si chiamò un S. M. 0. Gcrosolim. nel 1623. — Pietro eresse

castello da essa edificato presso le rovine di Ti- in baronia una sua salina detta d' Incodina nel
MOL — m — MOM
1633. — 11 ramo di Trapani fiorisce tuttora; quello I d'argento ;
nel 2° di rosso, a due cani molossi di

di Alcamo è spento da lungo tempo. — Arma: e- ;


argento, colla coda alzata, accovacciati sulla pia-
guale alla precedente. nura erbosa e affrontati, tenenti ciascuno fra' suoi

MOLLO di Courgnc e di Busano Piemonte). i


denti un osso dello stesso levato in alto; i due
— Una delle più antiche famiglie patrizie del Ca- ossi passati in croce di S. Andrea. — Alias: Spac-
navese. — Alberto nel 1307 comprava la quarta cato d'azzurro e d'oro, alla fascia di rosso, at-

parte di Barbania; Silvio, consignore di detto luogo, traversante sulla partizione; l'azzurro caricato di
nel 1602, era vicario di Pont; Giammatteo, suo una femina uscente di carnagione, cinta d' un
fratello, Cav. Mauriziano nel 1648. — Ultimo di grembiale d'argento, tenente colla destra un osso
questa famiglia fu Giuseppe il quale institui va suo dello stesso in sbarra, la sinistra appoggiata sopra

erede il Cav. Gioacchino Isola, che aggiunse al la sua anca, accompagnata in capo da due stelle
proprio il cognome Mollo. — 11 ramo nobile di d'argento; l'oro caricato di due cani rampanti
Busano, estinto anch'esso nel 1793. — Arma: ed affrontati al naturale, sostenuti da una ter-
D'argento, alla pianta di verbena al naturale, sra- razza di verde, tenenti ciascuno colla zampa de-
dicata. — Cimiero: Un destrocherio impugnante stra un osso al naturale ;
i due ossi passati in

un pajo di molle d'argento. — Motto: Tolsjol'rs croce di S. Andrea.


h.ut. MOLZA di Modena. — Originaria della Sve-
MOLLO di Palermo. — Famiglia nobile ori- via, e trapiantata in Modena nel X secolo. Un
ginaria di Montalto in Calabria, di cui fu capo- conte Molza fu famigliare dell' Imperatore Ottone
stipite in Palermo un Antonio dal quale nacque III, il quale ne investì i figli di quattro castelli
un Pietro nel 1528. (Estinta). — àmia: D'az- nel Modenese con piena giurisdizione. — Giovanni
zurro, ad una molla d'argento, posta io palo, ac- Re di Boemia nel 1329 donò ad Andrea Molza il

compagnata da due leoni controrampati e coronati passo di S. Ambrogio sul fiume Panaro, e poco
d'oro, sormontata da tre stelle dello stesso, ordi- dopo lo infeudò di Castelleonc. Confermò a lui ed
nate in fascia. ai suoi discendenti le antiche franchigie l' Impe-
MOLO [de] di Milano. — Fregiati del titolo ratore Carlo IV nel 1361 ;
1' Imperatore Sigismondo
marchionale. — Arma: Spaccato; nel 1° d'oro, rinnovò i privilegi a Gherardino Molza nel 1433,
all'aquila nascente di nero, coronata del campo; e Carlo V fece il simile nel 1530 a favore di Gi-

nel 2° partito; a destra d'azzurro, ad una barca rolamo, Nicolò e Gherardino juniore. — Filippo
avente un solo albero ed una sola vela, il tutto ed Andrea, figli di Guido, furono, 1' un dopo l'al-

d' oro, vogante sopra un mare al naturale ; a si- tro pretori di Firenze nel 1413. — Ettore Vescovo
nistra di rosso, a due torri accostate d' argento di Modena nel 1654; Silvio fu governatore di

terrazzate di verde. — Cimiero: Un'aquila di Reggio nel 1666; Fulvio e Camillo vestirono l'a-

nero, coronata d' oro. bito del S. M. 0. Gerosolim nel 1576 e 1589; e

MOLOCCA di Lentini e di Siracusa. — An- Giacomo fu Cav. di S. Stefano di Toscana nel


tica famiglia feudataria di Sicilia stabilita in Len- 1715. — Questa famiglia è fregiata dei titoli di

tini ed in Siracusa al servizio di Re Lodovico. — conte e di marchese. — Arma ?

Fiorirono nella prima città un Antonio milite, e MOMBELLO di Moncalievi ^Piemonte'. — Lu-
nella seconda un Guglielmo barone del feudo di dovico Duca di Savoja, con lettere patenti 16 no-
lardello. — Giovanni fu senatore di Lentini al vembre 1453, concesse a questa famiglia l'arma
tempo di Re Federico II, ed un Ruggero egual- gentilizia di cui fa uso. — Vittorio Amedeo II

mente senatore nel 1388. Nicolò, barone di Mo- |


Re di Sardegna, con lettere patenti 1 1 gennaio
locca, fu governatore della Camera Reginale nel 1723 investì Giuseppe-Antonio Mombello, prefetto
1438. — Arma: D'oro, ad un albero di verde, e senatore in patria, del feudo di Olivastro nella
sinistrato da un leone di rosso, e sormontato da valle di Oneglia con titolo comitale, ed il Mini-
un uccello d'azzurro. stro dell' Interno del regno d' Italia, con decreto
MOLOSSI di Casalmaggiore nel Cremonese. del 1874 dichiarò competere a Federico -Maria-
— Le più antiche memorie di questa famiglia ri- Bernardo-Agostino Mombello il titolo di conte di
montano alla prima metà del XV secolo, in cui Olivastro trasmissibile nei discendenti maschi per
troviamo un Tomassino Molossi, uno dei sapienti continuata linea retta mascolina con ordine di
uomini che nel 1427 concorse alla compilazione primogenitura. — Arma: D'azzurro, alla stella di
dei patrii statuti. Divisa in due rami, ciascuuo sei raggi d' oro in abisso, acostata da sei altre
di questi à dato alla patria parecchi decurioni. II simili più piccole, tre per parte, in palo.
primo acquistò il feudo di Barenzate, e l'altro MOMBELLO di Pincrolo. — È un ramo della
quello di Pinzano nel 1715. — Ambedue i rami precedente trapiantato in Pinerolo dal famoso Gu-
furono confermati nella loro nobiltà con sovrane glielmo Mombello, di cui parla con molta lode il

risoluzioni 28 gennaio 1817 e 17 settembre 1826. poeta Antonio Astesano, e che fu investito nel
— Arma : Spaccato; nel 1° d'azzurro, a tre bande 1306 dal principe Filippo d'Acaja del feudo di
MON — 1 52 - MON
Castelvecchio. — Di Giorgio e di Giovanni fra- sul tutto; colla fascia d'oro attraversante sullo
telli Mombello c fatta menziono nell'atto d' inve- spaccato.
stitura dei feudi di Frossasco e di Buriasco con- MONACO di Udine e di Spilimbergo. —È
cessa loro il 4 agosto 1411 dal principe Lodovico un ramo della precedente. Aggregato fin dal 1714
d' Acaja. — Bertolino fu maestro di casa del Duca al Consiglio nobile di Udine e confermato nella
Carlo-Emanuele, il quale nel 1524 eresse a favore sua nobiltà con sovrana risoluzione 24 novembre
di lui il feudo di Frossasco in contado e più tardi 1820. Era inoltre insignito del titolo di conte an-
fu decorato delle insegne della SS. Annunziata. nesso ai feudi giurisdizionali, di cui fin dal 1654
— Carlo di Mombello fu conte di Frossasco, Can- era investito del luogo di S. Pietro di Tavella e
talupa, Monastero o Rolletto. — Arma: eguale della villa di Vidulis con giurisdizione civile e

alla precedente. criminale. — (Estinta). — Arma: Spaccato; nel


MOMBELLO del Piemonte. — Signori di Mom- 1" d'azzurro, a tre gigli d'oro ordinati in fascia;

bello della Frasca. — Arma: Partito; nel 1' d'ar- nel 2° di rosso, a tre pali d'argento; col destro-

gento, a tre fascio di rosso; nel 2° d'oro, al ramo cherio vestito di ferro ed armato di mazza at-
di quercia colle foglie secche al naturate, in palo. traversante sulla partizione.
— Cimiero: Un Ercole nascente impugnante con MONACO LA VALLETTA di Napoli. — Fa-
ambe le mani una clava. — Motto: Respice fu- miglia feudataria ed antica, la cui prima residenza
tura. fu Tricarico in Basilicata, donde si diramò nel

MOM PIANI di Brescia. (Estinta). — Arma: 1400 in Marsico e quindi in Eboli, alla cui no-
D' azzurro, al leopardo illeonito di ... . biltà venne aggregata. — Raffaele creato Cardinale

MONA di Verona. — Lo primo traccici di que- di S. R. Chiesa dal Pontefice Pio IX nel concistoro

sta famiglia rimontano al secolo XV. — Fran- 13 marzo 1868. — Arma: D'azzurro, alla fascia

cesco nel 1557 entrò nel nobile Consiglio veronese. d' oro sormontata da un leone uscente e coronato
— Un Cesare Mona fu cronista veronese nel XVI d'argento, ed accompagnato in punta da una
secolo. —
Arma: D'argento, ad un ceppo di vi- fiamma al naturale.
gna di verde senza frutti accollato al suo palo di MONAGARIO di Venezia, — Originaria di
rosso posto sopra una terrazza del secondo. Padova, à dato alla Repubblica di Venezia un doge
MONACESCHl di Siena, — Signori di Tor- nella persona di Domenico nel 756, e si spense
rita, ai quali appartenne quel Ghino di Tacco di nel 1271. — AnMA: Trinciato di rosso e d'argento,

cui parlano il Boccaccio ed il Guerrazzi. — (E- a due rose dell'uno nell'altro.

stinti). — Arma; Di rosso, all'anello d'oro, so- MONALDESCHI di Orvieto. — Originaria


stenuto nel centro da tro pezzi di catena dello francese, trapiantata in Italia al tempo di Carlo-

stesso, due de' quali moventi dagli angoli supe- magno e stabilita in Orvieto. — L' Imperatore
riori dello scudo, ed uno dalla punta. Ottone II la favorì di molti privilegi e concesse

MONACO (del) di Palermo. — Di origine fran- il dominio di Bagnorea a Lodovico Monaldeschi ed


cese, venne in Italia al tempo di Re Alfonso, si i suoi successori ne furono fatti conti nel 975.
stabilì in Cosenza, donde passò in Sicilia. Un Fran- Questa famiglia fu di parte guelfa e combattè
cesco ebbe dallo stesso re V ufficio di maestro ra- sempre con prospera fortuna l' avversaria ghibel-
zionale di toga corta nel 1442, e quello di go- lina per lo spazio di oltre cento anni, e ne restò
vernatore della Camera Reginale nel 1449. — superiore per modo che nel 1315 divenne arbitra
Andrea fu senatore in Palermo nel 1406; Pier- e quasi padrona di Orvieto, ma in progresso di

luca maestro di sala del Re Federico III; ed An- tempo venuti i Monaldeschi fra essi in discordia

tonio, per militari servigi, ebbe una rendita di si divisero in quattro famiglie o consorterie che
onze 60 in feudo. — Un ramo di questa casa à presero il nome della Cervara, del Cane, della Vi-

pur fiorito a Messina, ed un altro a Trapani. — pera e dell'Aquila dai cimieri sovrapposti all'arma
Arma: Spaccato; nel 1° d'oro, a tre pali d'az- comune. La prima fu la più potente e si vuole
zurro; nel 2 n d'oro, a tre chiodi di nero fra loro che il cimiero del cervo fosse stato donato a Ro-
incrociati. — Cimiero: Un grifo coronato tenente derico Monaldo da Carlomagno, e però Ermanno
coli' artiglio destro una granata accesa. — Motto: principale dei Monaldeschi e signore di Orvieto
TU SOLA ANIMUM MENTEMQIE PLRIRIS GLORIASI. essendogli stato confermato il detto cimiero nel
MONACO di Spilimbergo (Friuli). — Investita 1334 fece edificare un castello che dal Cimiero
nel 1650 dal governo veneto dui feudo di S. Pie- stesso chiamò Cervara. Le quattro famiglie o con-
tro in Tavella con piena giurisdizione, e decorata sorterie si combatterono lungo tempo fra loro sotto

del titolo di conte il 20 luglio 1796 confermatole i nomi di Malcorini e Muffati, ed or gli uni, ora
da S. M. A. nel 1831 — Arma: Spaccato; nel 1° gli altri riuscirono a dominare la straziata loro

d'azzurro, a tre gigli d'oro ordinati in fascia; patria. — Molti prodi capitani emersero da que-
nel 2° bandato di rosso d'argento, coi destrocherio sta celebre stirpe, .cui non mancarono illustri per-
vestito di ferro ed armato di mazza attraversante sona™! per dignità civili ed ecclesiastiche. —
«

MON — 163 — MON


Monaldo di Ormano, dopo essere stato Vescovo di MONALDI di Spello (Umbria). — Derivata
Soana, fu creato Arcivescovo di Benevento da Bo- dal Conte Offredo de' Duchi di Spoleto, si divise

nifacio Vili; Tramo di Corrado fu Vescovo di Or- in molti rami. Quello che si stanziò a Spello nel

vieto; Corrado di Luca fu Vescovo di Anagni; e 1322 ebbe un Giovanni che fu governatore di
Gianfrancesco di Monaldo fu prima Vescovo di Portachiusa, ed un Alessandro condottiero dell' e-
Orvieto e poi di Ascoli. — L' Imperatore Corrado sercito granducale di Toscana. — Si spense nella

II dette ai Monaldeschi il dominio della Valle Ti- famiglia Borbori di Spello. — Arma: Spaccato;
berina nel 1026, ed in tutto possedettero 45 feudi nel 1° d'azzurro, a tre spighe d'oro, sormontate
di terre e castelli dentro e fuori il territorio di da un sole radioso dello stesso; nel 2° d'argento,

Orvieto. Papa Martino V creò Paolopietro e Luca alla corona d'alloro di verde; colla fascia d'oro
Monaldeschi conti palatini, avendo eretto in con- attraversante sulla partizione.
tado Bolsena, Onano, Cervara, Meano e Fichino, MONALDINI di Ravenna. — La più antica
e dando loro ed ai discendenti tutti i privilegi di memoria certa di questa nobile famiglia rimonta

conti. — (Estinta). — Arma: Di rosso, alla fa- al 1478, in cui troviamo un Giuliano Monaldini
scia d' oro. che da Faenza si trasferì a Ravenna come segre-
MONALDESCHI di Roma. — Arma : D' oro, tario di Obizo Polentani. Però si crede che que-
a quattro bande contradoppio merlate d'azzurro. famiglia fiorisse in Ravenna nel XII secolo sapen-
MONALDI di Firenze. — Antichissima fami- dosi che un Ugolino, sendo capitano dei Raven-
glia fiorentina annoverata dall'Alighieri fra le più nati nell'esercito dell' Imperatore Federico contro

potenti casate. Ebbe palazzi e torri nella via che Faenza, quivi morì nel 1183. — Francesco, figlio

da Porta Rossa conduce alla piazza degli Strozzi. del suddetto Giuliano, fu spedito nel 1438 a Ve-
— Ugone console di Firenze nel 1201; Rinuccio nezia con autorità di trattare la cessione della

suo figlio e Iacopo anziani nel 1251; e verso la città a quella Repubblica. Egli ordì all' uopo una
stessa epoca viveva ancora Bonfìgliolo che fu uno congiura d'accordo col fratello Opizo a danno di
dei sette fondatori dei Servi di Maria e che dopo Ostasio Polentani che signoreggiava Ravenna, e
morto fu innalzato all' onore degli altari col titolo dopo molti sacrifici i due fratelli riuscirono nel-
di beato. — I Monaldi furono di parte ghibellina, l' intento, onde Opizo ottenne la restituzione dei

e due volte furono banditi dalla patria. — Due beni confiscatigli dal tiranno, l'onore di essere
pervennero al priorato: Baldovino di Rinuccio nel aggregato al senato veneto e la esenzione in per-
1283 e nel 1287 e Francesco di Guidotto nel 1487. petuo per sè e suoi di ogni dazio e gabella. Fran-
— Alessandro di Tommaso fu uno dei capitani cesco venne creato prefetto a vita del magistrato
delle milizie fiorentine al tempo dell'assedio, e dei danni dati nel 1 444, e la stessa carica occupò
fattosi seguace del celebre Ferrucci prese parte dopo la di lui morte il figlio Gregorio nel 1 462.
all'espugnazione di Volterra di cui fu governatore. — Malatesta, figlio di Opizo, venne insignito del
— Questa famiglia si spense nel 1629 nella per- titolo di conte e cavaliere dall' Imperatore Fede-
sona di Piero di Giovanni, autore di una storia derco III nel dicembre 1468, ed essendo esperto
delle famiglie fiorentine. — Arma Di : rosso, al capitano fu più volte inviato a Venezia per emer-
pavone roteante d'argento. genze di guerre. Molti uomini illustri vanta que-
MONALDI di Orvieto. — Arma: Partito; a sta famiglia, i quali nelle armi, nelle scienze e
destra di rosso, al pavone al naturale posto di nell' esercizio delle magistrature si resero bene-
profilo e movente da una terrazza di verde, ac- meriti della patria. — Ebbe pure cavalieri di
compagnato in capo da uno scudetto rotondo d'ar- Malta e di S. Stefano, e fra questi emerse Giu-
gento caricato da una croce piena di rosso, ed in liano-Antonio, dotto giureconsulto che per sette
punta da una rosa al naturale; a sinistra d'oro, anni insegnò giurisprudemza nell'Università di
al pino al naturale movente da una fiamma pure Pisa. — La famiglia Monaldini si estinse nel 1 836
al naturale, accompagnato in capo da un capriolo per la morte di Giuliano ultimo rampollo maschio,
d'azzurro, caricato da tre stelle di sei-raggi d'ar- ed i beni, il nome e lo stemma furono devoluti
gento. — Motto: FlDELITAS ET VIRTUS. al Conte Giuseppe Ginnasi di Faenza marito di
MONALDI di Pesaro. (Estinta). — Arma: una pronipote di detto Giuliano. — Arma : D' oro,
Spaccato; nel 1.° d'oro, all'aquila bicipite di nero ad un semivolo sinistro di nero, spiegato e soste-
tenente cogli artigli un serpente dello stesso; nuto da un artiglio del campo.
nel 2° d'azzurro, a tre pali d'argento. MONARI di Bologna. — Arma : D'azzurro, ad
MONALDI di Siena. — Dei Nove risieduti un cavallo d'argento, brigliato di rosso, passante
nel 1504. — Arma: D'oro, a due cotisse d'az- sopra una terrazza di verde, ed accompagnato in
zurro poste in banda, fra le quali tre crescenti capo da due stelle di rosso; col capo d'Angiò. —
dallo stesso, accompagnate da due stelle di sei Alias: D'azzurro, al leone d'oro, portante colle
raggi pure d'azzurro, una posta a sinistra del capo, sue branche due chiavi addossate poste in capriolo
e l'altra a destra della punta. rovesciato, gli anelli al basso; col capo d'Angiò,
MON — 154 — MON
MONASTRA di Girgenti. — Capostipite di MONDELLO di Sicilia. — Arma: Di rosso,
di questa famiglia fu un Pietro Monastra nobile al leone d' oro tenente colle branche anteriori un
di Girgenti, capitano giustiziere e giurato di detta globo d'argento, sormontato da una croce d'oro.
città nel 1 440, cui seguì un Filippo capitano di MONDINARI di Cremona. — Diede alla pa-
arme e giurato nel 1520, e poi un Vincenzo ca- tria diecinove decurioni, de' quali primo Marsilio
pitano come sopra nel 1574. — Arma: D'azzurro, nel 1115, ultimo Percivalle nel 1537. — Arma:
al monte di cinque cime d' oro, sormontato da cin- Di rosso, alla banda doppiomerlata d'argento.
que stelle dello stesso, 3 e 2. MONDINI di Bologna. —
Mastro Mondino fu
MONCADA di Sicilia. — Originaria spagnola, celebre professore di medicina del 1300, ed Er-
trasse il suo nome dall' impresa d' incatenare due cole nel 1585 fu creato cavaliere dei SS. Mau-
monti della Catalogna nel sito di Sardagna a rizio e Lazzaro. — Arma : D'oro, alla banda d'az-
fine di premunirsi dagli assalti de' Mori, e per- zurro, accompagnata da due teste di leone di ne-
ciò fu detto Montecateno, da cui Moncada. — ro; col capo d' Angiò.

Vanta molti illustri generali, e fra* più celebri un MONDINI di Ceneda. — Antica famiglia che
Ugo gran capitano spagnolo in servizio di Carlo da remoto tempo formava parte della corporazione
Vili, ed un Francesco conte di Ossone, marchese nobile di Ceneda, fu confermata nella sua nobiltà
d' Aitone, generalissimo delle truppe spagnole nei con sovrana risoluzione 28 ottobre 1 823. — Arma :

Paesi-Bassi. Fu trapiantata in— Sicilia da un Una banda accompagnata da due teste di tigre,

Guglielmo- Raimondo secondogenito del signor di una in capo e l'altra nella punta.
Aitone, il quale fu signore dell' Isola di Malta, MONDI o DAL MONO di Padova. — Questa
che poscia cedette al re Federico II d' Aragona, famiglia appellata indiferentemente Mondi, dal
e ne ottenne in compenso Augusta col castello e Mondo, dal Mono, fu ascritta al Consiglio nobile
terra di Melilli. — Si divise in Sicilia in tre rami: di Padova nel 1081. — Ebbe un console nella per-
dei principi di Paternò grandi di Spagna di prima sona di Cardino o Aicardino nel 1085, vari giu-
classe; nei principi di Monforte, grandi di Spagna dici e notari. — (Estinta). — Arma?
di 2" classe; e nei principi di Calvaruso estinti MONDIO di Messina. — Fu dichiarata nobile
nel XIX secolo. — Arma: Inquartato; nel 1<> e di Messina con privilegio senatorio del 25 Marzo
4° di nero, al leone coronato d'oro; nel 2° o 3° 1815. — Vanta vari giudici della regia udienza,
fusato io banda d'argento e d'azzurro; sopra il senatori, consoli del regio consolato dell'arte della
tutto partito; nel 1° di rosso, a sei pali e due seta, un assessore del gran priorato gerosolim.
mezzi d'oro; nel 2° d'oro, a quattro pali di rosso. e soprattutti un Paolo-Maria abate prelato di S.
— Cimiero: Un leone passante coronato d'oro, Lucia del Mela e Vescovo di Miriofidi nel 1850,
la testa rivolta. — Arma : D' azzurro, al mondo d' oro sostenuto da
MONCUCCO del Piemonte. — Signori di Mon- due leoni controrampanti dello stesso.
cucco. — Arma: Fasciato ondato nebuloso d'az- MONDOLFO di Milano. — Vittorio-Emanuele
zurro e d'argento. Il Re d' Italia, con decreto 24 Gennaio 1864 con-
MONDELLA di Brescia. — Arbia : Partito di cesse a Sebastiano Mondolfo il titolo di conte tra-
rosso e d' azzurro, a 14 castagne (in dialetto smissibile per primogenitura maschile. — AnMA?
mondol) d'oro, poste in fascia a destra e a sini- MONDRAGON di Messina. — Arma: Di rosso,
stra, 3, 2, e 1. — Alias: Di rosso, a 14 casta- al drago d'oro.
gne poste in fascia, 5. 4, 3, e 2 d'oro; col capo MONEDA di Verona. — Famiglia compresa
dell'impero. in un elenco di parecchie case antiche, alcune an-
MONDELLA del Piemonte. — Conti di Van- che nobili, ma non ascritte al nobile Consiglio di
dorno. — Arma: Partito d'azzurro e di rosso, a Verona che formano la seconda parte di un bla-
quindici castagne mondate d' oro, 5, 5 e 5 in tre sone veronese. — Arma: D'azzurro, alla fascia
pali, le cinque di mezzo dall' uno all'altro. — Ci- cucita di rosso, accompagnata da tre stelle doro
miero: Un cane levriere d'argento nascente. — e sostenente un monte di sei cime d' argento.
Motto: Et ir coelo praemium. MONEGARl di Venezia. — Arma : Trinciato
MONDELLA di Verona. — Famiglia nobile d'argento e di rosso, a due rose dall'uno all'al-

di Milano, trapiantata in Verona nel tempo del do- tro. — Alias: Spaccato di uno, partito di due,

minio dei Visconti in quella città. — Nel 1409 che formano sei quarti; nel 1° e 3° d'argento pieno;
fu aggregata al Consiglio nobile, e produsse i due nel 2» e 6° di verde pieno, e nel 3» e 4° d' oro
celebri medici Giovanni e Luigi. — Indi si cstinse pieno.
con Bianca moglie del nobile Claudio Dal Bovo. MONEGLIA Genova. — Aggregata all'Al-
di
— Arma: Partito; nel 1° d'oro, a sei torte d'az- bergo Cicala. — Arma: D'azzurro, dardo d'oro al

zorrojnel 2° d'azzrurro, a sei bisanti d'oro; col in palo, la punta in basso, accompagnato in punta
capo d'oro attraversante sulla partizione e cari- dello scudo da tre speronelle dello stesso. — Mo-
rato di un' aquila di rosso. neqlia dell' Albergo Giustiniani : Di rosso, alla fa-
MON — 155 — MON
scia d'oro, caricata di un'altra in divisa d'azzurro. rato. 11 Monferrato, alla sua morte fu devoluto
— Alias: Di rosso, alla banda ondata nuvolosa alla di lui sorella Jolanda moglie di Andronico
d'argento. — Moneglia dell'Albergo Lercari: Paleologo Imperatore di Oriente che lo trasmise
D'azzurro, al castello d'argento, aperto, caricato al suo secondo figlio Teodoro Paleologo, il quale
di due leoni di rosso, affrontati, in atto di custo- divenne il capostipite di una seconda dinastia dei
dire la porta. Marchesi di Monferrato. — Arma: D'argento, col
MONELLI di Crema. — Famiglia patrizia cre- capo di rosso.
masca, dalla quale emersero tre fratelli; Agostino MONFORTE di Messina. — Originaria di Na-
famigliare di Mattia Re d'Ungheria, Bernardino poli, à goduto nobiltà in Messina dal XIII al XVII
governatore di detto regno, e Giovanni favorito secolo. — Francesco capitano di Milazzo nel 1527;
del Papa Paolo II e morto in patria protonota- Bartolo console di mare nel 1568; un altro Fran-
rio apostolico. — (Estinta). — Arma ? cesco giudice della Gran Corte nel 1573. — (E-
MONETA (dalla) di Bologna. — Derivata da- stinta). — Arma: Di rosso, al leone d'oro, te-
gli Scannabecchi, dette alla patria parecchi anzia- nente colle branche anteriori uno scudetto d'az-
ni. — AnMA: Trinciato ondato d'oro e d'azzurro. zurro caricato da cinque code d'armellino di nero,
MONETA di Milano. — Fregiati del titolo di ordinate in croce di S. Andrea.
conti. — Arma: D'azzurro, al leone d' oro, lam- MONFORTE di Napoli. — Originaria di Fran-
passato d'argento, tenente colla branca anteriore cia e scesa nel regno di Napoli con Carlo d' Angiò,

sinistra una borsa del secondo. — Cimiero: Un'a- il quale per rimunerarne i servigi creò conte pa-
quila di nero. latino Guido di Mon forte e gli donò la città di
MON FERRA RI di Bologna. — Arma: D'az- Nola col titolo di conte, Cicala, Monteforte, Ari-
zurro, a tre catene in pergola, moventi da un palda, Furino con tutti i casali, concesse a Guido
triangolo vuoto e convergenti ai fianchi e alla la contea di Avellino insieme a Calvi, Francolisi
punta dello scudo, con tre stelle ordinate in ca- e Riardo in Terra di Lavoro e Padula nel Prin-
po, il tutto d' oro. cipato ;
ed a Giovanni, fratello del precedente, la

MONFERRATO (Marchesi del). — Famiglia contea di Squillace in Calabria, e le terre di Ge-


illustre dell' Italia settentrionale che disputò per raci, Ganugi o Castelluccio in Sicilia, e più tardi
lungo tempo alla casa di Savoja la signoria del Santo Mauro, Ippolicro, Fiscaldo, Bollita e Mon-
Piemonte, ed ebbe dominio in Casale, in Tessa- tepavone e Castel di Belvedere in Calabria. —
lonica e in Gerusalemme. Il primo che si conosca Ricardo di Monforte, vissuto ai tempi dei Re Carlo
di questa casa è un Aleramo che ebbe il marche- II e Roberto, fu signore di Molitorio, di S. Gio-
sato di Monferrato dall' Imperatore Ottone nel 967, vanni in Gaudo, della Tufara, di Santa Croce, di
ed i suoi discendenti vi regnarono fino al 1305. Casalvatica e di Campochiaro, siniscalco di Pro-

— Fra i più rimarchevoli é da segnalare Guglielmo venza e di Forcalquier, consigliere di stato, mae-
detto il vecchio, il quale seguì V Imperatore Cor- stro ostiaro, gran giustiziere e generale capitano

rado III nella seconda crociata e si coprì di gloria di tutto l' esercito mandato a Genova dal Re Ro-
nel 1147; Ranieri, figlio del precedente, il quale berto nel 1319. — Guglielmo di Monforte fu in-
per aver sposato una figliuola di Emanuele Com- vestito al tempo di Re Ladislao della contea di
neno Imperatore di Costantinopoli ne ebbe in dote Campobasso e fatto consigliere di stato e suo Vi-
il regno di Tessalonica nel 1179 che trasmise ai ceré nella Campagna di Roma e Maremma. —
suoi discendenti; Guglielmo V, uno degli eroi della Molti altri feudi à posseduto questa potente fa-
terza crociata, si meritò per il suo valore il so- miglia, la quale fu sempre devota agli Angioini
prannome di lunga spada, ed avendo sposato Si- che le prodigarono onori, uffici e ricchezze.
billa sorella di Baldovino il lebbroso re di Geru- Arma: D'argento, al leone d'azzurro, tenente colle
salemme ne ebbe in dote la contea di Joppo Corrado, ;
branche anteriori uno scudetto d' oro caricato di
il quale si illustrò anch' esso in Oriento, difendendo cinque code d' armellino di nero.,
sopratutto la città di Tiro contro Saladino, della MONFORTI di Fossano (Piemonte). — Una
quale fattosi padrone, vi regnò dal 1187 al 1192; delle dodici nobili famiglie della piazza di Fos-
Bonifacio III andò nel 1202 alla quarta crociata, sano. — Giovan-Tommaso vicario della città di
ed ebbe gran parte alla presa di Costantinopoli; Cuneo nel 1617. —
Arma: D'oro, a tre pali d'az-
c fu fatto re di Tessaglia; Guglielmo VI detto il zurro. — Cimiero: Una mano sinistra, di carna-
Grande, dopo essere stato alleato di Carlo d'An- gione, alzata colle tre prime dita distese, e col-
giò ed avergli facilitato la conquista del regno di Panulare ed il mignolo piegati. — Motto: Droict
Napoli, lo combattè quando vide che voleva sot- e Loial.
tomettere la Lombardia, ed aggiunse ai dominii MONGARDI di Bologna. — Arma: D'argen-
della sua famiglia Vercelli, Ivrea ed altre città. to, al sinistrocherio vestito di rosso, movente
Lasciò un figlio, Giovanni, il quale morì senza dal fianco sinistro, colla mano di carnagione im-
prole e con lui si spense la famiglia dei Monfer- pugnante una croce latina di rosso, sostenuta da
MON — 156 - MON
un monte di tre cime al naturale, movente dalla turale, quello di mezzo cimato da una croce pa-
punta. tente di rosso, ed accompagnata in punta da tre
MONGARDINI di Bologna. — Arma : Di rosso, colombe d'argento ordinate in fascia.

al monte di sette cime d'argento, movente dalla MONREALE di Sicilia. — Questa famiglia à
punta, accompagnato in capo da tre rose dello posseduto in feudo la r. castellala delle carceri
stesso. di Girgenti. — Stefano segretario di stato del
MONGIARD1NO di Genova. — Già signori regno, maestro razionale del r. patrimonio, ac-
del castello omonimo, oltre Gioghi. — Giacomo quistò il feudo baronale di Castrofìlippo, dove e-
consigliere della Repubblica, 1261; Pietro, id. diGcò la terra di questo nome; Maurizio, duca di
1 39 ! ;
Simone, id. 1427; Ampegli, anziano, 1438; Castrofìlippo nel 1627, fece acquisto dei feudi

Giovanni, id. 1471-73-78-89. — Ascritti nei Giu- della Mendola dove fabbricò la terra di Monte-
stiniani, 1528; Martino ambasciatore a Carlo V, reale; Domenico nel 1663 cavaliere di Calatrava;

1536; senatore, 1543; Benedetto Giustiniani olim Cristoforo cavaliere gerosolim. nel 1767. — Arma:
Mongiardino, senatore, I570. — Arma : D'azzurro, Inquartato in croce di S. Andrea; il capo e la

al mastio torricellato, il tutto merlato alla guelfa, punta d'argento, al castello di nero, torricellato
d' argento. di tre pezzi, aperto e fincstrato del campo ; fian-

MONGIARDINO di Trapani. — Nobile fami- cheggiato d'oro, colla croce di rosso accantonata
glia trapanese, della quale un Giovanni fu sena- da quattro crocette scorciate dello stesso.
tore in patria nel 1414, e dopo di lui altri della MONROY di Palermo. — Originaria di Spa-
famiglia sostennero la stessa carica. — Arma: Di gna, dove era una delle più nobili e potenti fa-
verde, ad un albero al naturale, piantato sopra miglie del regno, fu trapiantata in Sicilia nel
un monte di tre cime d' oro. 1648 da Ferdinando Monroy ambasciatore stra-
MONGIORGI di Bologna. — Arma : D'azzur- ordinario per Filippo IV in Polonia e maresciallo

ro, alla banda di rosso, accompagnata al punto della cavalleria in Fiandra. Egli fu fatto castel-
del capo da una cometa d' oro, ed in punta da lano di Palermo, poi maestro razionale e castel-
un monte di tre cime d' argento, movente dalla lano perpetuo di Sciacca e marchese di Garigliano.
punta. — Stabilitosi in Palermo, tolse in moglie Fran-
MONIGO di Treviso. — Arma: Spaccato d'az- cesca Perollo, unica erede di questa nobile e po-
zurro e di rosso, alla fascia d'argento attraver- tente famiglia, la quale gli portò in dote, insieme
sante sulla partizione, caricato il V di un giglio al castello di Sciacca, tutte le ricche sostanze di
d'argento fra due leoni affrontati d'oro, ed il 2° sua casa. Molti dei suoi discendenti furono con-
di una stella d'oro. siglieri di finanza, capitani giustizieri, pretori del

MONLEONE di Genova. — Nicolò, ambascia- senato palermitano, senatori, maestri razionali,

tore a Castruccio Castracani, signor di Lucca, vicari generali nella valle di Mazzara, deputati
1320. — Furono anziani Benedetto, 1350; Mi- del regno ecc. — Questa casa à goduto nella
chele, 1360; Giovanni, 1361 Antonio 1400; Gio- ;
Spagna 25 feudi ed in Sicilia 86. — Il feudo di
vanni, vescovo di Famagosta, 1443. Ascritti — Pandolfìna fu eretto in principato a favore di Fer-
nei Cicala 1528. — Arma: D'argento, alla fascia dinando Monroy e suoi successori di ambo i sessi con
doppio addentellata di rosso, caricata di un leone privilegio dell'anno 1773 dell'Imperatore Carlo VI.
illeopardito d' oro. In seguito venne in possesso del principato di S.
MONLEONE (di) della Liguria. — Originaria Giuseppe per il matrimonio d' Alonso-Ambrogio
di Savona, dalla quale serti Luchina Monleone con Felice Barlotta unica figlia del principe di
madre del Pontefice Sisto IV nativo di detta città. S. Giuseppe, e di quelli di Maletto e di Veoetico,
— Nel XV secolo un Antonio si stabiliva in Mo- non che del ducato di S. Rosalia per le nozze
naco, e Bernardo suu nipote si trasferiva nella contratte da Salvatore con Francesca unica figlia
vicina Mentone di cui era stato eletto castellano. ed erede di Federico Ascenso principe di Maletto,
— I discendenti di Bernardo furono senza inter- principe di Venetico, Duca di S. Rosalia. — Arma :

ruzione impiegati dai principi di Monaco in diversi Inquartato; nel 1<> e 4« di rosso, alla torre d'oro
onorevoli carichi, e Gian-Girolarno capitano c torricellata di tre pezzi dello stesso; nel 2° e 3»
governatore di Montone, essendosi nel 1462 corag- di vajo pieno; sopra il tutto d'oro, a tre pali di
giosamente adoperato alla cacciata del presidio rosso; con la bordura di azzurro caricata di otto
spagnolo da Monaco, ottenne da Luigi XIII Re crocette biforcate d'argento.
di Francia lettere di naturalizzazione e di no- MONSA, o MONSCIA, o MONSIA di Genova.
biltà. — Arma: Partito; ncM« d'argento, al monto — Di Lombardia, donde passarono a Recco e poi
di tre cime di verde sostenente una croce latina a Genova. —
Bartolomeo maestro delle scuole io
d'oro; nel 2° di rosso, al Icone d'oro. Genova, 1425; Gaspare q m Giovanni, per istru-
MONNA di Molfelta. — Arma: D'azzurro, raento del 1486, vende 12 pezze di panno ad
alla fascia d'argento sostenouto tre monti al na- Audrea d' Oria q* Ceva (il celebre ammiraglio).
MON — 157 — MON.
— Ascritti negli Usodimare, Promontorio e Cibo, MONSELICE di Verona. — Arma : D'oro, a

1 528 Bartolomeo m Cosma, senatore 1613-1 9-24; quattro torri d'argento, aperte e finestrate di
; q.

Nicolò q. m Francesco, id., 1652; Gian Giacomo q.


m rosso, poste 1, 2 e 1 rilegate da cortine d'argento;

Nicolò, id., 1670-75-86-92-97. — Arbia? lo spazio fra le torri di verde. — Alias: D'oro,
MONSACRATI di Lucca. — Arma Di : rosso, alla croce di S. Andrea doppio merlata di rosso.

al leone d'oro, colla fascia d' argento, caricata di MONSI di Bologna. — Arma: D'argento, a

cinque crescenti montanti d'azzurro ordinati nel tre pali di nero ; col capo d' Angiò.
senso della fascia, attraversante sul tutto. MONSIO di Genova. — Arma: D'azzurro, a

MONSEGNANI o MONSIGNANI di Forlì — sei stelle di sei raggi d'oro, 3, 2 e 1,


Famiglia nobile e feudataria di Forlì, investita MONSOLINO di Messina. — Originaria di

nel XVII secolo della signoria di Castel Saliano con Reggio-Caladria e fregiata della nobiltà messinese
titolo di conte. — Evangelista segretario di Cat- nei secoli XV, XVI e XVII. - (Estinta). — Arma:
terina Sforza nel 1500; Marcolino famigliare di D'oro, al monte di nove cime di verde, cimato da
Sisto V e governatore di Montalto e castelli an- una rosa di rosso, gambuta e fogliata del se-
nessi ;
Giacomo, generale dei Carmelitani e cava- condo.
liere di S. Giacomo. — Arma: Spaccato di rosso e MONSOLINO o MONSORIO di Napoli e di Reg-
d'azzurro, alla testa di leone d'oro sul primo; e a gio (Calabria). — Originaria francese, e scesa in Ita-
tre monti di verde moventi dalla punta, accom -
lia con Carlo d' Angiò. Un ramo di questa famiglia fu
pagnati da tre stelle d'argento, 1 2, sul secondo. portato nella Spagna, ed un altro si stabilì in Reg-
MONSELICE di Moderno (Provincia di Bre- gio di Calabria. — Aurelio cubiculario di Re Carlo,
scia). — Originaria di Monselice nel Padovano, e ottenne da questo i feudi di Candia, S. Giovanni
conosciuta prima col nome di Bernardini, la si e Tortorella ;
Bernardo, capitano generale nello
trova stabilita nella fine del XIV secolo in Ma- stato romano pel Re Roberto, ebbe in dono da que-
derno, quivi conosciuta col nome della sua patria sto principe le terre di Fragnito, Pugliano, So-
di origine. — Bernardino di Bortolo spese tutta lopaco e Veneri; Giovanni maggiordomo del Re Fer-
la sua vita in prò della patria caldeggiando pre- dinando I d'Aragona che gli concesse il castello di

murosamente l'annessione della Riviera di Salò alla Torello ed altre terre; Andrea, ambasciatore per la

Repubblica di Venezia presso la quale fu poi av- città di Reggio allo stesso Re, combattè valorosa-
vocato ed ambasciatore. Stimato e bene accetto mente contro i Saraceni ad Otranto nel 1481;
al Senato ed ai Dogi, ottenne il 6 novembre 1 440, Bernardo sindaco di Reggio ed ambasciatore per
col consenso della Riviera, in feudo nobile, parte la città all'Imperatore Carlo V nel 1530; e fra

delle sostanze, pel reddito annuo di ducati 70, Giuseppe cavaliere gerosolim., il quale avendo sal-
sequestrate a Nicolò Zacara da Malcesine. — Bor- vato la città di Reggio dai Turchi ebbe 360 du-
tolo II, dottore in legge ed avvocato di grido, fu cati di pensione annua dal Re di Spagna. — Giam-
oratore a Venezia nel 1 476 e vicario di Maderno battista ottenne la cittadinanza romana per sè
nel 1501; Leonardo fratello del precedente, sin- e per la sua famiglia, che fu poi ascritta a quella
daco della patria nel 1447. A questi due fratelli nobiltà con diploma 13 giugno 1762. — Ha inol-
1' Imperatore Sigismondo, con diploma 26 Aprile tre questa famiglia goduto nobiltà in Napoli al

1437, rilasciava patenti di nobiltà con titolo di seggio di Nido ed in Reggio di Calabria, ed à dato
conti trasmissibile nei discendenti maschi in in- all' ordine gerosolimitano parecchi cavalieri di
finito. La linea di questi due fratelli si estinse giustizia. —
AnMA: del ramo di Napoli: D'az-
nel 1710. — Della linea che tuttora fiorisce fu zurro, al monte d'oro di nove cime, sostenente un
capostipite Andrea I il quale nel 1483 era uno giglio dello stesso. —
Arma: del ramo di Reggio:
dei condottieri di 400 uomini levati dalla Riviera D'oro, al monte di nove cime di verde cimato
nella guerra di Ferrara, e più tardi comandava da una rosa di rosso, gambuta e fogliata di verde.
105 provisionati di Maderno che marciarono in MONTAFIA (Signori di) dell' Astigiano. —
Tirolo in sostegno delle armi veneziane. — Ap- Antica ed illustre famiglia feudataria, decorata
partenne a questa linea un Andrea III sindaco del titolo comitale, la quale trasse il proprio nome
generale della magnifica patria nel 1621, il quale dal feudo di Montafia da lei posseduto fin dai
fu poi presidente dell commissione sanitaria du- primi anni del XII secolo, oltre il quale fu pure
rante la peste del 1630 in Maderno. I suoi suc- signora di Roatto, Maretto, Piovà, Ceretto, Castel-
cessori parteciparono pure al governo della cosa vecchio, Tigliole e Solbrito. — Ebbe assai prodi

pubblica sia in Salò che in Maderno, ove sedet- guerrieri e molti cavalieri di Rodi, poi di Malta,
tero in tutti i consigli e nelle pubbliche ammini- e si estinse verso la fine del XVII secolo nella
strazioni e si resero grandemente benemeriti della persona di Ascanio conte di Solbrito. — Ai\ma:
patria. — Arma: D'argento, alla croce ricrociata D' argento, alla stella di rosso, caricata di un cre-
di rosso, posta in banda. — Cimiero: Un drago scente montante del campo. — Cimiero: Un ba-
alato di verde, linguaio di rosso. silisco al naturale — Motto : Sic fortfs in fide.
MON — 458 — MON
MONTAGNA di Napoli. — Arbia : D' oro, ad Montagnano si segnalò per valor militare nella

un monte isolato di tre cime di verde. guerra corsa sotto gli ordini del Re Alfonso nel

MONTAGNA (della) di Sicilia. — Un Lorenzo 1421, alla quale prese pur parte un Serafino della
della Montagna aragonese, da Bilbao passò in Si- stessa famiglia che ricevette in premio i feudi di

cilia col carico di provveditore e governatore delle Ploaghe, Salvennero e Figuline. Nel 1425 ebbe
galere del regno nel 1572, e quivi stabilì la pro- in permuta le ville di Urgieghe, Noagra e Musel-
pria famiglia. — Ginseppe auditore generale del lano. Andò quindi all' espugnazione di Monteleone
regno. — Arma : D' oro, alla testa di toro di rosso con le truppe sassaresi, ed ebbe in feudo le

uscente da una rupe d'azzurro. — Cimiero: Un'a- ville di Giave e Cossaine, poi comprò da Nicolò
quila bicipite, coronata di nero in ambedue le Vignino le ville di Capula, Siligo, Banori e Ter-
teste. : quilo. Nel 1442 acquistava Cargiegue. — Arma?
MONTAGNA di Verona. — Giovanni, Fran- MONTAGNES di Malta. — Arma : D' azzurro,
cesco e Buonsignore Montagna nel 4 354 furono fiancheggiato d' oro, caricato a destra da un monte
de' malaccorti che favoreggiarono Frignano della di tre cime al naturale, a sinistra da tre tron-
Scala. Tommaso fu cancelliere di Cansignorio, e chi diramati dello stesso, posti in fascia.
Giovanni capitano per gli Scaligeri contro Ber- MONTAGNINI di Trino nel Vercellese. — Vit-
nabò Visconti, e nel 1406 entrò nel Consiglio no- torio-Emanuele II Re d' Italia, con decreto 7 mag-
bile, al quale questa stirpe appartenne fino dal gio 1863 concesse a Giuseppe Montagnini il di-

1608. — Altra famiglia Montagna, prima detta ritto di assumere e di trasmettere a' suoi discen-

Vitelli, portante per arma un bue, da Firenze si denti maschi il titolo di conte, di cui per lettere
tramutò in Verona nel principio del secolo XIV, patenti 16 aprile 1773 era stato investito col
ed Agostino di questa prosapia nel 1425 entrò feudo di Mirabcllo da Vittorio-Amedeo Re di Sar-
nel nobile Consiglio, e nel 1428 ebbe la carica di degna l'antenato suo Carlo-Ignazio illustre pub-
provveditore di Comune. Calisto e Leonardo nello blicista ed abile diplomatico e sopriatendente degli

stesso secolo furono canonici di Verona; Nicolò Archivi di Corte. — Arma : D'azzurro, alla figura
ebbe la dignità di cameriere d' Innocenzo Vili; Gi- di Ercole in maestà, ritto sulla pianura erbosa, e
rolamo Arcivescovo di Antivari nel 1 505. — Arma : tenente, colla mano sinistra, la clava appoggiata
Di rosso, ad un monte isolato di sei cime di verde, sul terreno, colla destra la pelle del leone, il

accostato di tre stelle d'oro. — Alias: Di rosso, tutto al naturale. — Motto: Non sine labore.
alla fascia d'argento, caricata da nn monte di sci MONTAGNONE (da) di Padova. — Questa
cime di verde, accompagnato da tre stelle d'oro. celebre famiglia fu ascritta al Consiglio nobile di
— Alias: Di verde, al bue rampante d'oro, co- Padova nel 1081, ed i suoi membri furono insi-

ronato d'argento, la testa rivolta: colla fascia gniti del titolo di castellani. Possedette un forte

contradoppio merlata di rosso attraversante sul castello in Montagnone, da cui trasse il proprio
tutto. nome, ed altro pure ne teneva sulla vetta di Mon-
MONTAGNANA di Padova. — Mercadanti di tericco, e fu vassalla dell'abbazia di S. Silvestro

origine e saliti quindi in fama come cultori delle di Nonontola. — Fin dal 4077 troviamo questa fa-

lettere e prodi nelle armi,) furono ammessi al no- miglia ricca e potente in Padova e fuori, e si sa

bile Consiglio nel 1081. — Guido capitano dei che possedeva in quel tempo le decime delle ville

Padovani nella guerra contro i Veneti pel ta- di Leone, Albignasego e Noventa. — Perseguitata
glio di Brenta nel 11 43; Bartolomeo celebre medico da Ezzelino, molti individui di essa perirono; pure
fiorito nel 1440 ed autore di accreditate opere di non perdette del suo antico splendore, ed i su-
medicina; il di lui figlio Alessandro creato co' perstiti, dopo cessata la tirannia, ricuperarono i

suoi discendenti conte e vicario di Grannrola, loro beni e con lustro continuarono a distinguersi.
presso Pesaro, da Francesco- Ma rìsi della Ito ve re — Nel 1320 prese le parti di Cane della Scala
Duca d'Urbino; un altro Bartolomeo ed un Gia- a discarico della libertà della patria; poi foce
como furono pure medici peritissimi; Marcantonio, parte del Consiglio dei Carraresi, e finalmente si

figlio del precedenti!, nel 15.15 fu professore di estinsc verso la fine del XIV secolo in Mabilia che
chirurgia. — Ali HA : Trinciato d'azzurro e d'ar- si era accasata con Giovanni Thiene di Vicenza,
gento, ad una stella di sei raggi posta in banda e nella cui famiglia aveva portate le grandi ric-
dell'uno nell'altro. — Alias: D'oro, ad un uc- chezze della propria. — Arma: D'oro, al monto
cello di nero in una corona di foglie di verde; isolato di sette cime d'azzurro. 1

il tutto nel centro di un altra corona simile, or- MONTA LBANI di Bologna. — Ovidio di Bar-
nata di quattro rose di rosso volte verso gii an- tolomeo, dott. collcgiato di filosofia e di medicina
goli dello scudo. e dott. di legge, fu degli anziani, e suo fratello
MONTAGNA NI di Padova. — Arma: D'oro, Giambattista militò nell'armata veneta contro il

ad un monte isolato di sci cime d'azzurro. Turco nel 1571. Giambattista di Vincenzo, po-
MONTAGNA NO di Sassari. — Guglielmo destà di Sanseverino e poi commissario generale

MON — 1 59 — MON
apostolico nel regno di Napoli sopra gli spogli. secolo, il quale sostenne importanti impieghi e
— Marcantonio Montalbano, figlio del conte Giam- missioni politiche fuori della patria di cui era

battista, di Bologna, fu creato marchese da Gio- stato segretario del Comune. — Arma : D'azzur-
vanni-Casimiro Re di Polonia nel 1659. — Arma: ro, al monte di tre cime d'argento, movente dalla
Bureliato di nero e d'argento di dodici pezzi, la punta, accompagnato in capo da una cometa dello
terza burella di nero caricata di una rosa d'oro. stesso.
— Alias: Fasciato d'oro e di nero di otto pezzi; MONTALDO, o MONTALTI di Genova. —
la seconda fascia d'oro caricata di una rosa d'az- Dal castello omonimo, oltre il Giogo, presso Ga-
zurro. vi, di cui erano signori. — Corrado vendette la

MONTALBANI dì '
Verona. — Famiglia ori- sua parte di signoria al Comune di Genova, 1279.
ginaria di Montalbano nel Lazio, di cui un Mon- — Guglielmo capitano di galea contro i Pisani,

tanaro figlio di Pace nel 1383 fu giudice in Verona 1291; e due anni avanti fabbricò la prima cam-
poi vicario pretorio e rettore di Belluno negli pana che fu posta sulla Torre di Palazzo. —
anni 1385 e 1386. — Tommaso nel 1405 ed un Paolo ambasciatore al Papa 1340; al re di Fran-
altro Pace nel 1449 furono del nobile Consiglio cia 1342. — Leonardo, figlio di detto Paolo, con-
veronese. — Arma: D'azzurro, ad crescente d'oro sole di Caffa, 1357; ambasciatore al re d'Arago-
accompagnato in capo da due stelle dello stesso, na, 1359; comandante delle galee genovesi in

ed in punta da un poggio di tre cime di verde servigio dell'imperatore di Costantinopoli, 1362,


movente dalla punta. dal quale riceve in dono la celebre Imagine E-
MONTALBANO di Conegìiano. — Sin dal dessena (S. Sudario) ; ambasciatore a Torino, per
1300 porta il fregio di nobiltà conseguita colla la pace con Venezia, conclusa a mediazione del
sua aggregazione al nobile Consiglio di Conegìiano. Conte Verde, 1381; eletto doge 1383, muore in

L' Imperatore Massimiliano, con diploma 28 no- dignità l'anno appresso, legando la detta Imma-
vembre 1575, creò conte del Sacro Palazzo Late- gine alla chiesa di S. Bartolomeo degli Armeni,
ranense Pietro Montalbano ed i suoi discendenti dove tuttora si custodisce' in grande venerazione.
maschi primogeniti, e l'Imperatore Ferdinando II, — Paolo primogenito di Leonardo, capitano di 3
con diploma 25 luglio 1628, decorò i fratelli Marco galee, combattè valorosamente contro i Mori,
e Nicolò dalla Fratta del titolo di Marchesi nel 1398. — Raffaele, altro figlio di Leonardo, go-
circolo della Franconia Orientale. Erano inoltre i vernatore di Corsica, 1403; capitano della città
Montalbano feudatari di Prata. Anche la Repub- di Scio, la difende valorosamente contro i Veneti,
blica Veneta, regnante il doge Alvise Mocenigo, 1431. — Antoniotto, altro figlio di Leonardo, do-
con Ducale 24 Settembre 1767 concesse il titolo ge 1391 e 1393-74; Battista capo dell'ambasce-
di conte a Girolamo Montalbano e suoi discen- ria mandata nel 1412 a trattar la pace con Fi-
denti. Con sovrana risoluzione 24 luglio 1820 e renze; ambasciatore al papa, 1413; Giovanni
9 Maggio 1829 fu confermata nell'avita nobiltà governatore di Corsica, 1444; Adamo, religioso a-
e nel titolo di Conte. — Arma: Bureliato d' oro gostiniano, fu autore di varie opere, tra le quali
e di nero di dodici pezzi, ad una crocetta del una su le glorie della famiglia d'Oria pubblicata
secondo posta sulla terza fascia. dal Muratori Script. Ber. Itai, e un'altra su la con-
MONTALBANO di Sicilia. — Giantommaso quista di Costantinopoli per Maometto II nel 1453,
Montalbano investito della portulania di Licata recentemente pubblicata nei Monumenta Hunga-
nel 1764, ed Emanuele cav. gerosolim. Arma: riae Historica tom. XXII, e negli Atti della So-
4
D'azzurro, al monte di cinque cime d'orò pian- cietà Ligure di Storia Patria, tom. X; France-
tato sopra un mare fluttuoso d'argento. sco anziano, 1477. — Giacomo id., 1527. — A-
MONTALBOTTI di Adria. — Aggregata al scritti nei Vivaldi 1528. — Giannettino discen-
Consiglio nobile di Adria, è compresa nell'elenco di dente dal doge Leonardo, morì in Ratisbona nel
quelle famiglie nobili sanzionato dal Veneto Se- 1630, e fu colà onorevolmente sepolto. — Arma:
nato nel 1781. Anticamente dimorava in Ferrara D' oro, al leone di nero, coronato del campo, in

ed apparteneva all' ordine nobile di quella città. atto di ascendere sopra una rupe al naturale, mo-
Fu confermata nobile con sovrane risoluzioni 29 vente dalla metà del fianco destro all'angolo della
marzo 1823, e 5 gennaio 1824. — Arma? punta dello scudo.
MONTALCINI di Lucca. (Estinta). — Di ros- MONTALTO delle Marche. — Vedi Perf.tti.

so, al cavallo allegro d'argento, sormontato da una MON T ALTO di Napoli. — Famiglia patrizia
stella di otto raggi d'oro. e feudataria di origine francese, trapiantata nel

MONTALTI di Cesena. — Originaria di Bac- reame di Napoli nei primi tempi della dinastia
ciolino, si trapiantò in Cesena nel 1718, alla cui normanna. — Si diceva anticamente di Montault
nobiltà e Consiglio venne ascritta nel 1761. — da una signoria di questo nome che possedeva
Appartenne a questa famiglia, il celebre Cesare nella madre patria. — Ila goduto nobiltà in- Na-

Montnlti, uno dei migliori scrittori latin» do? XIX poli al sofffffo di Nido, in Genova e in Sicilii, à
MON - 160 - MON
vestito l'abito del S. M. 0. Gerosolim. fin dal 1441, 1439 fu aggregata al Consiglio nobile di Verona,
ed è fregiata dei titoli di principe di Lequila, e con sovrana risoluzione 24 novembre 1820 fu

duca di Fragnito, duca di Tocco, e marchese della confermata nella sua avita nobiltà. — Fu inoltre
Motta. — Arma: D'argento, a tre pali di rosso. decorata del titolo di conte conferitole con ducale
MONTALTO di Sicilia. — È un ramo della del Veneto Senato 12 novembre 1654 per inve-
precedente, trapiantato in Sicilia da un Riccardo, stitura concessa del feudo del vicariato di Pra-
il quale disgustato con Carlo D' Angiò abbandonò dello e San Prosdocimo nel Veronese. — Arma:
Napoli e passò ai servigi militari di Re Giacomo Partito; nel 1° d'oro, alla mezz'aquila di nero
d' Aragona da cui ottenne la baronia di Buccheri, coronata d'oro, movente dalla partizione; nel 2°
d'Odrogrillo ed altri feudi. — Troisio suo discen- di nero, a sei bande nebulose d'oro. — Cimiero:
dente fu signore del Prato Molocca e di Chimusa Una testa e collo d'aquila di nero, coronata d'oro.
— Giovanni straticò di Messina e poi di Sira- MONTANARI di Vicenza. — Aggregata da
cusa; Guglielmo pretore di Palermo e maestro remoto tempo al Consiglio nobile di Vicenza, fu

razionale della zecca di Napoli; Antonio avvocato confermata nella sua nobiltà con sovrana risolu-
fiscale e vicario generale del regno nel 1548; un zione 8 luglio 1820. — Arma: Partito; nel 1«

altro Giovanni gran siniscalco del regno al tempo d'oro, alla mezz'aquila di nero, coronata dello stesso
di Re Federico HI. —
Molti cavalieri gerosolimi- e movente dalla partizione; nel 2° d' oro, a quat-
tani tra' quali Ruggero gran commendatore e primo tro fascie ondate di nero.
gran croce in Sicilia nel 1360; Antonio e Michele MONTANI di Milano. — Baroni. — Arma:
furono all'assedio di Rodi; ed il commend. Giam- D'azzurro, al leone d'oro, sostenuto da tre cime
battista nel 1558 fu all'assedio di Malta e morì di scoglio di verde in punta; il tutto accompa-
in Sant'Elmo. — (Estinta). — Amua : Palato di gnato da tre stelle di otto raggi male ordinate
rosso e d'argento. — Cimiero: Un grifo nascente del secondo in capo. — Cimiero: Un leone u-
d'oro, tenente un monte dello stesso. — Divisa: scente d' oro.

DURIORA CONCOXIT. MONTANI di Pesaro. — Originaria di Gine-


MONTANA del Piemonte. — Arma: Di rosso, streto, piccolo castello del contado di Pesaro, la

ad un monte di verde, movente dalla punta e so- si trova stabilita in Pesaro nel 1240 in cui vi-

stenente un becco d'argento. vea un Antonio Montani, e si estinse dopo la metà


MONTANARI di Bologna. — Arma: D'azzur- del XIX secolo. Nel 1675 ottenne il titolo comi-
ro, al monte di tre cime d'argento, movente dalla tale dal Duca Carlo-Emanuele di Savoja, alla cui

punta, con una femina nuda di carnagione posta Corte parecchi dei Montani sostennero cariche e-
sulla vetta più alta, accompagnata da due fan- minenti. — Nel XVIII secolo fiorì un conte Fran-
ciulli nudi di carnagione, posti sullo altre due cesco assai erudito in lettere ed in archeologia.

vette più basse, queste tre figure di fronte, cia- — Arma: D'argento, al monte al naturale di verde
scun fanciullo levante un braccio verso la donna movente dalla punta, sormontato da una cometa
che li tiene ciascuno per la mano. — Alias: D'az- d' oro.

zurro, al monte di tre cime d' oro, sostenuto da MONTANI del Trentino. (Estinta). — Arma:
una terrazza di verde, e sormontato da due fo- Di rosso, al leone d'argento con doppia coda pas-

glie di quercia di verde moventi dalle due vette sata in croce di S. Andrea.

laterali più basse, con tre stelle ordinate d' oro MONTANI o MONTANO di Urbino. — Ap-
in capo. partiene a questa casa il celebre poeta Marco
MONTANARI di Ferrara. — Nobile ed an- Montano contemporaneo ed amico di Torquato
tica famiglia ferrarese. — Anteo futtor generalo Tasso. (Estinta). — Arma: Un monte di tre cime
del marchese Nicolò li nel 1371. — Antonio am- movente dalla punta, accompagnato in capo da
basciatore a Verona per il suddetto marchese due freccie passate in croce di S. Andrea e sor-

Tommaso; Filippo e Costantino capi del partito di montato da una stella.

Azzo Estense contro Nicolò III, si segnalarono alla MONTANO di Genova. — Da Quarto al ma-
presa di Castel di Porto. — Arma? re, donde si trapiantarono in Genova verso il 1 300.

MONTANARI di Verona. — Detti antica- — Sorleone anziano, 1419; Battista, comandante

mente de Campsoribus o de Cambiatoribus, cam- di galere contro i corsari ed i nemici della Re-
biarono questo nome in quello di Montanari per- pubblica, 1 408. — Ascritti nei De-Mariui, 1 528. —
chè provenienti da un Montanaro fattor generale Arma: D'argento, al leone al naturale impugnante

e procuratore di Bartolomeo e di Antonio Della colle branche anteriori una lancia di nero, in pa-

Scala nel 1379, o nel 1380 podestà di Vicenza. lo, la banderuola, a due punte, d'argento, alla croce
Cavalieri gerosolimitani, umbasciatori, condot- di rosso.

tieri di armati, giudici di Collegio, vicari della MONTAPERTO di Palermo. — Originaria

Casa dei Mercanti, provveditori di Cornun, capi- francese, trapiantata in Sicilia da Giammatteo
tani del lago, podestà di Peschiera ecc. — Noi commilitone di Ro Ruggero, il di cui figlio Gior-
MON — 161 — MON
dano ottenne da questo principe il castello e le gliano. — Arma: D'argento, all'aquila di nero,

Rafie del vinto Saraceno Ali, dando cosi il nome coronata dello stesso, linguata di rosso, caricata
di Raffadali al feudo e titolo dei Montaperto. — in cuore di uno scudetto d'oro, a tre bande di

Da questa famiglia vuoisi fosse derivato San Ger- nero. — Cimiero: Un selvaggio nascente collo
lando Vescovo di Girgenti. — Bartolomeo capi- braccia aperte, tenente colla destra un bastone
tano fu alla difesa di Mazzara contro i Francesi nodoso di verde. — Motto: Omnia cum tempoiie.
nel 1316 e capitano giustiziere di Palermo nel MONTE (de) di Roma. — Arma : D'azzurro, al

1321; Nicolò Arcivescovo di Palermo nel 1380; liocorno nascente d'oro.

Luigi consigliere di Re Martino nel 1397; Giu- MONTE (del) di Roma e di Venezia. — Arma:
seppe primo marchese di Montaperto nel 1587; D'azzurro, alla banda di rosso bordata d'oro, ca-
Nicolò-Giuseppe primo principe di Raffadali nel ricata di tre monti dello stesso moventi dal bordo
1646; Antonio primo duca di S. Elisabetta, egre- inferiore, ed accompagnata da due corone di al-
a
gio letterato, grande di Spagna di 2 classe; e loro d' oro.

parecchi cavalieri di Malta. — Arma: D'azzurro, MONTE (da) di Verona — Ascritta fin dal

a quattro sbarre d'argento, accompagnate da nove 1 488 al Consiglio nobile di Verona, fu confermata
rose dello stesso. nella sua nobiltà con sovrane risoluzioni 6 mag-
MONTAQUILA di Venafro. — Discendente gio 1821 e 16 maggio 1724. — Era anche in-
dalla famiglia dei Normandi; un Nicolò ebbe dal signita del titolo di marchese che con diploma
Re Roberto la giurisdizione della bandiera per 20 maggio 1687 era stato conferito dall'Elettore
Venafro e suoi casali. Un Guglielmo fu nel 1325 e Duca di Baviera Massimiliano-Emanuele a Fo-
eletto barone di Roccapipirozzo. Un Giacomo fu rino da Monte ed a' suoi discendenti. — Arma:
Vescovo d' Isernia nel 1418. —
Arma? D'argento, ad un monte di dieci cime di rosso,

MONTARSELLT di Bologna. — Arma: D'az- accompagnato da tre crescenti rovesciati d'oro,


zurro, all' orso rampante d'argento, tenente fra le ordinati in capo; col capo d'oro caricato da un'a-
sue zampe una pera dello stesso, gambuta e fo- quila di nero coronata d' oro.

gliata di verde, il gambo in alto; col capo d'Angiò. MONTE (da) DI S. LAZZARO di Verona. —
MONTASI di Bologna. — Arma: D'argento, Arma: Inquartato; nel 1° e 4° d'azzurro, al monte
ad un albero di verde, sopra un poggio dello di sei cime di verde, sormontato da una stella di

stesso, sinistrato da un leone d' oro, lampassato rosso al disotto di un crescente rovesciato d'oro;
di rosso, sostenuto dal detto poggio; col capo nel 2» e 3° d'azzurro, al leone di rosso.

d'Angiò. MONTE (da) di Vicenza. — Arma : Di rosso,


MONTASIGO di Bologna. — Arma: Spaccato al monte di quattro cime d'argento; col capo d'oro,
d' azzurro e d' oro, al leone dell' uno nell' altro, caricato dell'aquila di nero, coronata del campo.

tenente colle, branche un molinello d' argento MONTE ACUTO di Arezzo. Arma: Di rosso,

(giuoco), ed accompagnato in capo da tre stelle alla torre d'argento, torricellata di un'altra torre

ordinate d'oro. merlata dello stesso.


'MONTE (dal) di Bologna. — Arma: D'oro, alla MONTEBELLO di Bologna. — Arma: D' az-
croce di S. Andrea di rosso, accantonata da quat- zurro, ad un monte di tre cime d' oro in abisso,

tro monti di tre cime dello stesso. — Alias: D'ar- con un capriolo rovesciato scorciato di rosso in
gento, al leone d' oro, tenente colle sue branche punta, movente dalla base dello scudo.
un giglio dello stesso; col capo d'Angiò. — Alias: MONTEBELLO di Vicenza. — Fregiata del
D' azzurro, ad un monte di tre cime d'oro, mo- titolo comitale. — Arma: Spaccato semipartito
vente dalla punta, sormontato da due palme di d'argento, d' oro e di nero.
verde moventi dalle due cime laterali inferiori ; MONTEBRUNO di Genova. — Dal luogo omo-
il tutto accompagnato da una cometa d'oro fra le nimo. — Anfosso consigliere della repubblica,
palme, e da tre stelle dello stesso, ordinate in capo. 1248; Cosma id. 1262; Oliverio anziano id. 1262.
MONTE o DA MONTE di Crema. — Ha se- — Ascritti nei Cibo, 1528. — Francesco q.
m
duto tra le famiglie patrizie nel Consiglio gene- Bartolomeo senatore 1581 ;
governatore di Corsi-
rale di Crema, e parecchi de' suoi membri furono ca, 1586; nuovamente senatore 1588 e 89. —
provveditori della patria sullo scorcio del XVII Arma: Partito d'oro e di rosso; col capo d'azzur-
seeolo. — Estinta nel secolo XVIII. — Arma? ro, con un pino di verde attraversante sulla parti-
MONTE (del) di Modena. — Arma: D'azzur- zione e sul capo, nudrito sulla vetta di mezzo di
ro, ad un monte di tre cime di rosso, sostenuto un monte di tre cime di nero, questo pure attra-
da una terrazza di verde, e forato da una caverna versante; detto pino sinistrato da un leone d' oro.

di nero, entro la quale sta sdrajato un leone d'oro; MONTEBUGNOLI di Bologna. — Arma : d'az-
col capo dello stesso caricato da un'aquila di nero, zurro, ad un monte di tre cime d' oro, movente
coronata d' oro. dalla punta, sormontato da un albero di verde,
MONTE del Piemonte. — Consignori di Vi- fruttato di rosso; col capo d'Angiò.
fu
MON — 1 62 — MON
MONTEBUONI (da) di Firenze. — Arma: Di fatta, furono sempre i proprietari del castello e i

argento, ad un monte isolato di sei cime d'az- rappresentanti dei Vescovi, la cui autorità venne
zurro; col capo del primo, caricato da una croca meno alla morte del Vescovo Gregorio nel 1 1 63.
di rosso. Sul cadere del XII secolo gli abitanti di Monte-
MONTECALVI di Bologna. — Ubertino prese catini si costituirono in Comune, ed allora i conti,

parte alla prima crociata nel 1095. Dal 4271 al di signori che erano, diventarono semplici citta-
1648 à dato molti anziani alla patria, il primo dini, ma però sempre potenti. — Alessandro Mon-
de' quali fa Guidaloste. Ebbe pure valorosi capi- tecatini, certosino e procuratore generale del suo

tani. Nel 1 361 Nicolò fu degli otto sopra la pace, ordine a Roma, fu creato Arcivescovo di Avignone
poi rettore di Cento e Pieve, ed ambasciatore a il 16 aprile 1686 e per tre anni e mezzo eser-
Ferrara. — Filippo cavaliere gaudente nel 1368; citò quel ministero. — Arma: Fasciato d' ar-
Giovanni, partigiano della fazione Raspante, nel gento e di rosso di sei pezzi ; colla banda d'azzurro,
1 380 fu podestà d' Imola ed ambasciatore a Ve- caricata di tre gigli d'argento, posti nel senso
rona, Padova, Ferrara; Gaspare contestabile di della banda, attraversante sul tutto.
soldati nel 1390, poi degli otto di balìa nel 1420; MONTECCHI o MONTECCHIJ di Bologna. —
Giacomo, Tommaso e Bartolomeo senatori verso Arma: Spaccato; nel 4.° d'azzurro, ad un giglio
la fine del XV secolo; Flaminio nel 1575 cava- d' oro ; nel 2.° d' argento, ad un monte di tre

liere di Malta e generale delle galere del Papa — cime d' oro, movente dalla punta. — Alias: Spac-
(Estinta). — Arma: D' azzurro, ad un monte di cato d' azzurro e d' argento, ad un giglio d' oro
sei cime d'argento, sostenuto da una fascia scor- attraversante sulla partizione, e sostenuto da un
ciata di rosso, ciascuna cima caricata da un monte di tre vette d' oro sul!' argento, movente
chiodo di nero, colla punta al basso; il detto dalla punta; col capo d'oro, caricato da un'aquila
monte posto davanti ad un altro più elevato di nero, coronata del campo.
d'argento; il tutto sostenuto da una terrazza di MONTECCHIO (Signori di) di Assisi (Umbria).
verde. — Trassero il proprio cognome dal castello omo-
MONTE-CAMPANARO (Signori di) di Fano. nimo, nel monte di Assisi, di cui furono signori,
— Assai illustre e potente famiglia, signora del ca- — Bernardo e Tommaso fratelli sono ricordati

stello omonimo presso S. Costanzo, la quale aveva dal Pellini come fiorenti nel 1321. — Estinti

giurisdizione in molti luoghi della Marca. — Nel dopo il 1500. — Arma?


1 290 con istromento del 1 8 aprile rogato dal no- MONTECENERI di Bologna. — Giacomo nel

taro Benevano di Benintendi si fecero le divisioni 1548, Andrea nel 1567, e Giovanni nel 1614 fu-
in Jesi fra Tommaso e Manente di Matteo di Ries- rono degli anziani. — Arma: D' azzurro, al leone

ser Tebaldo dei castelli e beni che essi possede- sostenuto da un monte di sei cime, e tenente
vano. — Tebaldo nel 1366 sindaco di Fano e colle sue branche anteriori una mazza d'armi, il

rappresentante la patria al parlamento di Mace- tutto d' oro; col capo d' Angiò.
rata. — (Estinta). — Arma? MONTECUCCOLI di Firenze. — Antichissima
MONTECATINI di Ferrara. — Arma: Fa- famiglia, che si stabilì in Firenze dopo aver sot-
sciato d'argento e di rosso, alla banda d'azzurro tomesso il suo castello alla Repubblica nel 1284,
attraversante sul tutto, e caricata di tre gigli dette il suo nome ad una strada d' Oltrarno. —
d' oro. Arma ?
MONTECATINI di Lucca. — Arma: Di rosso, MONTECUCCOLI di Modena. — Trae il pro-

alla fascia d'argento, caricata di una rosa di rosso, prio nome dal castello di Montecuccolo nel Mode-
accompagnata da due leoni d'azzurro, passanti e nese, di cui era in possesso, insieme a molti e

affrontati. ricchi feudi, da tempo assai remoto. Ebbe molti


MONTECATINI (Conti di) della Toscana, — capitani, generali di artiglieria, marescialli, con-

1 dinasti di Maona, antica rocca che sorgeva una siglieri aulici, ciamberlani imperiali e ducali go-
volta tra Montecatini e Massa di Cozzile, furono vernatori, ambasciatori ecc. Vari de' suoi membri
chiamati anche Lambardi, e variando poi nome vestirono l'abito dei Cavalieri Gerosolimitani e di
un'altra volta si dissero di Montecatini dalla si- S. Stefano. — Celeberrimo il maresciallo Raimondo
gnoria che tenevano di quel castello; nome che che ebbe le insegne del Toson d' Oro e fu fatto

poi ritennero anche dopo la caduta del feudali- principe dell' Impero nel 1678. — I Montecuccoli

smo, quando vivevano onorati cittadini in Lucca. furono creati conti dell' Impero il 24 febbraio

I conti di Montecatini nel 1074 donarono la se- 1530. — Arma: D'oro, partito di uno e spaccato

sta parte del loro castello e del borgo ai Vescovi di due, in sei quartieri, caricato ciascuno dell'a-
di Lucca, cedendo loro l' alto dominio, e riserban- quila di nero. — Cimiero: Un'aquila di nero na-

done per se la proprietà. Più tardi cedettero il scente.

resto del castello agli stessi Vescovi colle stesse MONTEDURANfI di Terni, di Perugia e di

"^nrlizioni; ma i conti, nonostnn+o ' no Orvieto — CWstn celebre fomifflia, detta pure
MON — 463 — MON
de' Monti, discende dall' antica dei Monticelli conti nero quel dominio per circa tre secoli dando sette
diTuscolo ed antichi baroni romani, e precisamente conti e tre duchi. Essi furono costantemente se-

da un Gottifredo fratello del cardinale Ottaviano guaci e moderatori del partito ghibellino ed eb-
che fu dall' Imperatore Fedendo I creato antipapa bero grande influenza nelle Marche e nei paesi

sotto il nome di Vittore IV nel 1159, il quale limitrofi, e furono signori di molte città. — No-
era stato l'anno antecedente investito con gli al- tevoli sopratutti furono Guido conte di Montefel-

tri suoi fratelli della città e territorio di Terni. tro, signore di Pisa e di Urbino, che eletto capo
Due di questi signori Monticelli, Ottone e Got- dei Ghibellini di quel paese che si estende da
tifredo, furono consoli romani nel 1157. — I Mon- Ancona a Bologna, addimostrò gran senno mili-
tedurandi si cognominarono pure anticamente tare e ruppe i Guelfi più volte, s' impadronì della
Guidoni forse perchè due membri di essi, padre città di Urbino, riottosa al suo dominio, che fu
e figlio, vissuti verso la fine del XII e in prin- poi capitale degli stati di sua famiglia, |e nel

cipio del XIII secolo, si chiamarono Guidone, ed 1296 vestì l'abito di cordigliere e poco dopo morì
assunsero il nuovo nome, che rimase loro, da una lasciando i suoi stati al suo primogenito Fede-
montagna del territorio di Terni da essi posse- rico, il quale morì trucidato nel 1 322 ;
Nolfo che
duta. — Nicola e Bartolomeo capi priori della sostenne lunghe guerre in Romagna, condusse i

città di Terni, il primo nel 1398 e 1408, e l'al- Pisani alla spedizione contro i Fiorentini nel

tro nel 1403; Paolo di Pietro podestà di Firenze nel 1342 e fu spogliato de' suoi dominii dal Car-
nel 1345, e capitano del comune di Terni nel dinale Egidio Albornoz Legato della Santa Sede;
1330, e del comune di Firenze dal 1329 al 1334, Guidantonio tolse a Braccio da Montone la città

e di quello di Orvieto nel 1337; quindi podestà di Assisi; Federico II commendato come protet-
di Perugia nel 1 341 ;
Francesco di lui figlio po- tore delle lettere e delle arti, ebbe guerra più
destà di Pistoia nel 1344; Giovanni di Monte po- volte con Sigismondo Malatesta e più volte lo vin-
destà di Orvieto nel 1433. — Arma: Partito se, e fu innalzato alla dignità di duca di Urbino;
d'oro e d'azzurro, al monte di sei cime dell' uno e Guidobaldo figlio del precedente, principe dolce
nell'altro, movente dalia punta; col capopartito e pacifico, amico delle arti e delle lettere, che
d'azzurro e d'oro, caricato da tre gigli dall'uno fu P ultimo della sua casa. Non avendo figliuoli

all'altro, e dell'uno nell'altro. maschi, aveva adottato Francesco-Maria Della Ro-


MONTEF ALCIONE del Napoletano. — Di vere, figlio di sua sorella, il quale fu erede del du-
origine normanna, edificò la terra di'Montefal- cato di Urbino che passò ai di lui discendenti fine
cione dalla quale trasse il proprio nome. — Ha al 1631. — Arma: Inquartato; nel 1° e 4" ban-
posseduto alcuni feudi, la contea di Acerra ed il dato d' oro e d' azzurro ; nel 2° e 3° d'oro, all'a-
marchesato di Monte falcione, e si estinse nella quila di nero coronata del campo.
famiglia Poderico. — Arma: D'oro, alla banda MONTEFOSCOLI di Sicilia. — Arma : Spac-
controdoppiointagliata d' azzurro. cato d'argento e di verde.
MONTEFANI di Bologna. — Arma : D' ar- MONTEFUSCOLO di Lecce e di Taranto. —
gento, ad una croce latina patente di rosso, po- Di origine normanna, dal feudo di Montefusco-
sta sopra un monte di tre cime di verde, mo- lo nel 1100 trasse il proprio nome, e godette
vente dalla punta, ed accostata da due stelle nobiltà in Lecce ed in Taranto, vestì l'abito
d' oro ;
col capo d'azzurro, caricato di tre stelle di Malta nel 1586 c fu signora di 27 feudi. —
d' oro. Goffredo, capitano valoroso, giustiziere di Calabria
MONTEFORTE di Napoli, duchi di Laurito. nel 1207; Giovanni capitano generale e giusti-
— Arma: Di rosso, al leone d' oro, tenente colle ziere di Basilicata per Carlo l; Pietro segretario
branche anteriori uno scudo dello stesso caricato di Giovanna I; Ruggero uno degli illustri gen-
di cinque moschettature di rosso, 3 e 2. tiluomini che accompagnarono dalla Grecia in
MONTEFELTRO (Conti di). — Ceppo di que- Palermo la moglie ed i figli di Re Manfredi. —
sta celebre famiglia furono Buonconte e Tad- Divisa in più rami, il principale si estinse in
deo nel XIII secolo, i quali discendevano da Corrado barone di Grumo, Carbonara, Montaperto
un' ramo dei conti di Carpegna, che fatto acqui- e S. Maria Ingrisone, dal quale nacque l' unica
sto del castello di Montefeltro ne presero il nome. figlia Eleonora sposata nel 1286 a Giovanni della
— Ambedue erano figli di Monfeltrino valoroso Marra. — Gli altri rami si estinsero verso il

capitano, e si fecero inscrivere nella cittadinanza di 1860. — Arma: Spaccato d'argento e di nero,
Rimini. Buonconte, valorosissimo capitano al ser- caricato il primo ai monte di tre cime del se-
vizio dell' Imperat. Arrigo VI, di Filippo di Sve- condo ; colla fascia in divisa d'argento, attraver-
via, e di Federico Re di Napoli e di Sicilia, che sante sulla partizione.
fu poi imperatore, in riconoscenza de' suoi servi- MONTEFUSCOLO di Napoli. — Arma: Di
gi, nel 4 213 ebbe da quest' ultimo la città d'Ur- nero, al capo d'argento, sostenuto dalla divisa d'oro
bino che lasciò a' suoi discendenti, i quali ten- e caricato da un monte di cinque cime di nero.
MON — 164 — MON
MONTEGACIA di Verona. — Arma: Bandaio Coriolano di Pier-Francesco segretario di stato
d'oro e d'azzurro; col capo d'argento caricato di Cosimo II e di Giovan-Gastone de Medici nella
da un'aquila di nero, rostrata e memorata di prima metà del XVIII secolo. — Arma : D' oro,
rosso, coronata d' oro. ad un monte isolato di sei cime d' azzurro; col
MONTEGNACI di Udine. — Arma: D'ar- capo d'Angiò.
gento, all'orso rampante di nero. MOMTEMAGNO di Lucca. — Capostipite di
MONTEGNACCO (Conti di) del Friuli. — Si- quest'antica famiglia- fu un Sisemondo che vivea
gnora feudataria del castello di Montegnacco, da nel 983. — I signori di Montemagno prestarono
questo trasse il proprio nome e fu ascritta alla giuramento di fedeltà al Comune di Lucca nel
cittadinanza di Udine nel 1270. La sua antica 1199, e furono ascritti a quella cittadinanza. —
nobiltà fu confermata nel 1254 dalle prerogative Il castello di Montemagno, da cui trassero il pro-
dell'antichità di essa fatta dal Patriarca Grego- prio nome, fu loro donato dalla Contessa Matilde

rio a Brunetto di Montegnacco, e nel 1570 fu nel 1099. — Nel 1200 un Inghirame di Monte-
aggregata al parlamento friulano in cui tenne il magno si chiamò pel primo dei Bernardini e da

42 B posto. — Oltre il castello omonimo, posse- esso ebbe origine l' illustre casa Bernardini di
dette pure quello di Cassacco. — Arma: Di ne- Lucca. (Estinta). — Arma: Di rosso, alla croce

ro, al leone d'argento coronato d'oro. piena d'argento, accompagnata da un crescente


MONTEGRANELLI di Gubbio. — Originaria dello stesso.

della Toscana. — Nel 1474 il nobile Giuliano de' MONTEMALE di Cuneo. — Antica e potente
conti di Montegranelli era podestà di Cagli ; Se- famiglia, signora feudataria del castello omonimo
bastiano cavaliere e conte, figlio del precedente, dal quale trasse il proprio nome. — Manfredo di

nel 1 497 ; Orazio creato Vescovo di Fossombrone Cardè, dopo essersi impadronito nel 1339 di Sa-
nel 1577. — Arma? luzzo a danno del marchese Tommaso, creò suo
IIONTEL di Alessandria. — Vittorio-Ema- vicario generale Giovanni signore di Montemale
nuele II Re d'Italia, con decreto 26 Lug. 1863 il quale era uno de' suoi principali fautori. — I

concesse a Donato Montel il titolo di barone tra- signori di Montemale, perduto il loro feudo, e
smissibile per primogenitura maschile. — Arma? banditi dal marchesato di Saluzzo, ripararono in
MONTELIANA o MUTILIANA di Sciacca. — Cuneo in cui si trovano menzionati fra le prin-
Originaria tedesca, venne in Italia con Ottone I cipali famiglie nella seconda metà del secolo XIV.
nel 964. Di fazione ghibellina, fu quivi persegui- — Un Giorgio fu bailo per la regina di Napoli
tata ed immiserita dal partito opposto, per lo di Barcellonetta nel 1364, e Tanno appresso ca-
che l' Imperat. Federico II condusse seco in Si- stellano di Demonte. (Estinta). — Arma : D' az-
cilia i fratelli Alarcone, Riccardo e Roberto nel zurro, al cuore umano al naturale. — Alias al

1239 perchè quivi avessero miglior fortuna. Di cuor d' oro.

fatto un Riccardo ebbe il governo di Girgenti, MONTEMARTE di Orvieto. — Valerio go-


un altro Riccardo la baronia di Nadoro ed un vernatore di Romagna nel 1589. — Arma: Di
Antonio, cavaliere, il feudo di Giardinello. — rosso, alla banda d' argento, accompagnata da due
Arma: D'oro, al monte di cinque cime di rosso. gigli dello stesso, uuo in capo ed uno in punta.
MONTELLO (del) di Treviso. — Originaria MONTEMARTINI di Treviso. — Enzelerio di

di Selva. — Un Odorico nel 1180 sottoscrisse il Montemartino, da Piacenza, il 9 Apr. 1314 fu e-


trattato di pace di Costanza stipolato dalla Lega letto professore di fisica in Treviso; suo figlio

Lombarda coli' Imperat. Federico Barbarossa. (E- Piacentino fu degli anziani del comune in detto
stinta). — Arma: D' azzurro, alla montagna al anno, poi giudice e quindi ambasciatore al Re di

naturale,, accompagnata in capo da una stella di Boemia ed ai Veneziani; Guglielmo del Consiglio
otto raggi d' oro. dei sapienti nel 1319 (Estinta). — Arma: D'az-
MONTEMAGXI di Pistoja. — Antica e po- zurro, ad un monte isolato di sette cime d' oro,

tente famiglia discesa da Monteraagno, antico for- caricato di una stella di otto raggi dello stesso.
tilizio dal quale trasse il nome. Fu delle magnatizie, MOXTEMAYOR di Napoli. — Originaria spa-
riammessa poi tra le popolari cogli Statuti del gnuola, trapiantata in Napoli da Fulgenzio-Anto-
1330 e 1344. — Uberto di Rinieri capitano del nio comandante della Soledad, il quale segui Carlo
popolo di Cremona; Corrado di Uberto podestà IH alla conquista di quel regno. Lo stesso Carlo,
di Volterra nel 1257, poi nel 1267 porta le in- divenuto Re di Napoli, in compenso de' suoi ser-
segne dei guelfi toscani fra le schiere degli An- vigi, e di quelli de' suoi antenati, specialmente
gioini contro Manfredi, nel 1269 ambasciatore al dello zio Don Pietro luogotenente generale delle

Re Carlo pei Pistojesi, nel 1272 podestà di Pia- regie galere di Spagna, concedette al suddetto
cenza ; Corrado di Corrado podestà di Padova nel Fulgenzio-Antonio il titolo di marchese sul co-
1295; Buonaccorso di Giovanni giureconsulto, gnomo, con diploma dato in Napoli 1 Giù. 1736.
aratore e lettore nello studio fiorentino nel I IM; — Emanuele, fidio del precedente, fu generale
MON — 165 - TKON

del Genio e da lui nacquero Domenico colonnello rarese, ma nella pace stipulata il 20 Gen. 1392
di artiglieria, Lorenzo maresciallo di campo creato venne rimesso in patria. (Estinta). — Arma?
barone il 1° Gen. 1811, Giuseppe capit. di va- MONTENEGRO di Genova e di Napoli. —
scello e Raffaele uflizialc di marina. — Arma: Dal castèllo omonimo, di cui furon signori, e
D'oro, a tre fascie di rosso, colla banda d'argento donde vennero a Genova circa il 1130, passando
ingoiata da due teste di drago di verde, illumi- poi a Napoli nel tempo di Federico II. — Ric-
nate e linguate del secondo, attraversante sul cardo, creato gran giustiziere del regno da detto

tutto. — Arma del ramo baronale: Inquartato; Federigo, 1248. — Giovanni Vescovo di Fama-
nel 1° di Montemayor; nel 2° d'azzurro, a tre gosta, 1409. — Pietro arbitro fra nobili e popo-
pali d'oro; nel 3° contrinquartato, nel 1° e 4° lari in Genova, 1418 e 45, ambasciatore a Ve-
d'azzurro a due verghette d'oro; colla stella dello nezia e Firenze, 1430; id. al duca di Milano,
stesso attraversante sul tutto; nel 2° e 3» d'ar- 1433; id. al Papa, 1447. — Cosmo, console di
gento, all'albero sradicato di verde; nel 4° d'az- Samastro, 1429. — Luciano ambasciatore al re
zurro, al grifo d'oro linguato di rosso, armato d'Aragona, 1443. — Girolamo vescovo di Ma-
d'una spada d'oro, alla bordura dello stesso. Il riana in Corsica, e vicario generale del card.
tutto abbassato sotto un capo scaccato d'argento Paolo Fregoso nell'arcivescovato di Genova, 1458.
e di rosso di tre file. — Ascritti nei Lomellini, 1528. — Girolamo, le-
MONTEMELLINI di Perugia. — Di origine gato della Repubblica al Papa nel 1575, era mar-
germanica, trapiantata in Perugia da un Aladìo chese di Marigliano, tesoriere del regno di Na-
sceso in Italia al seguito dell' Imperat. Enrico IV. poli, e Consigliere di Stato del re di Spagna. —
I di lui discendenti fabbricarono il castello di Arma : D' argento, ad un monte isolato di tre
Montemellino, di cui furono signori feudatari, e cime di nero.

dal quale trassero il proprio nome. — Rustico, MONTEREALE-MANTICA del Friuli. — An-
pretore di Arezzo nel 1155, segnalossi nella guer- tica famiglia feudataria del Friuli che apparte-

ra che mossero que' cittadini contro Castiglione neva al Parlamento di quella provincia. Suo ca-
aretino; Andrea generale dei Fiorentini nel 1228 postipite fu un Roberto, che disceso da nobil fa-

contro il popolo di Pistoja cui tolse e distrusse miglia di Francia, venne nel 930 qual generale
l'importante fortezza di Carmignano; Bulgaro dei balestrieri a difesa del Patriarca di Aquileja

eletto Vescovo di Perugia da Nicolò IV nel 1290. Ergefrido in Friuli, dove edificò il castello di
— Nicolò di Tommaso fu investito nel 1433 dal- Monteregale, nel cui possesso, a titolo di feudo

l' Imperat. Sigismondo del marchesato di Civitel- retto e legale con giurisdiz., furono confermati i

la. — Vestirono 1' abito del S. M. 0. Gerosolim. suoi discendenti nel 1214 dal Patriarca Volchero
Lodovico nel 1420, Troilo nel 1460 e Tiberio nel e dai suoi successori. —
Conseguirono anche a
1586, e Faccio di Battista quello di S. Stefano titolo di feudo con piena giurisdiz. le ville di Mal-
nel 1563. — Arma? nisio e Barces e godettero in tale qualità del ti-

MONTEMELLINI di Velletri. — Arma: D'az- tolo comitale — Il possesso, tanto del feudo,
zurro, al monte di cinque cime d'oro. quanto del titolo, fu in progresso con tutte le al-
MONTEMERLO (da) di Padova. — Nobilissi- tre prerogative confermato alla famiglia anche
ma ed antichissima famiglia ascritta fra i proceri dalla Rep. Veneta. Nel 1503 l' Imperat. Massimi-
ed al Consiglio dell'anno 1081. Credesi della stessa liano distinse i membri di questa famiglia col ti-
schiatta dei Transalgardi e dei Capodilista, e fu tolo di familiari del S. R. I. — Nel 1 447 fu ag-
detta da Montemerlo per il castello omonimo da gregata alla nobile cittadinanza di Padova ; fu
essa posseduto. — Aicardo, valorosissimo capita- confermata nelP avita sua nobiltà con sovrana ri-
no, fu alla crociata del 1099, intervenne all'as- soluzione 2 Mar. 1822. — Arma: D' azzurro, alla
sedio di Nicea e morì combattendo tra Gerusa- banda merlata d'oro.
lemme ed il porto di Zaffo. — Il 20 Ott. 1260 MONTERENZI di Bologna. Antica e no- —
Marcio da Montemerlo e Beroaldo figlio di Gui- bile famiglia, così nominata da un castello posto
done de' Conti furono investiti dal Vescovo di Vi- sei miglia sopra Pianoro dove aveva grande in-

cenza delle decime di Bussano, Angarano e Car- fluenza e possessi. — Da tempo immemorabile
tigliano ; ma alla morte di Mario ne fu investito, appartenne al Consiglio nobile di Bologna, ed un

prima Giovanni Forzaté e quindi i di lui figli numero infinito de' suoi membri furono degli an-
Enrico e Mario il 5 Apr. 1280 coli' approvazione ziani, altri savii, ed alcuni delti dieci di Balìa.

di Palma e di Adelita, figlie del suddetto Marcio — Giovanni di Ludovico nel 1387 fu dei primi,

da Montemerlo, che vi avevano diritto. Queste so- nel 1390 andò ambasciatore a Venezia, nel 1394
relle il 27 Ott. 1302 vennero bandite dalla pa- fu dei riformatori e due anni dopo gonfaloniere
tria per pubblici debiti. — L' ultimo di questa di giustizia. — Annibale di Giulio dottore di
famiglia di cui si abbia memoria fu un Alidosio leggi collegiato fece le addizioni agli Statuti di

il quale fu partigiano dei Visconti contro il Car- Bologna verso il 1 580 ; Giulio d' Innocenzo, nel
MON — 166 — MON
1510 governatore di Roma, e nel 1518 Vescovo tiraronsi ne' propri Stati e nelle città di Castello

di Faenza. — Arma : D'azzurro, all' albero d' oro e di Perugia. — Dal suddetto Ranieri discendo-
fruttifero dello stesso, nudrito sopra un monte o no, oltre alle linee estinte, i marchesi di Petrella
tre cime d' argento movente dalla punta ;
col che stanno in Cortona, i marchesi di Sorbello che
capo d'Angiò. risiedono in Perugia, e le quattro case che pre-
MONTEROSSO di Genova. — Dal luogo o- sero il cognome di Marchesi del Monte S. Maria,
raonimo, una delle Cinque Terre. — Alinaro an- una delle quali dimora in Ancona, la seconda in

ziano, 1349. — Luigi consigliere della Repubbli- Città di Castello e le altre due in Firenze. —
ca, 1368. — Egidio, anziano, 1416. — Raffaele Adottarono poi il titolo di marchesi del Monte S.

capitano di una galea contro i Catalani, 1459. — Maria nel 1355 per privilegio dell' Imperat. Carlo
Ascritti nei Giustiniani e De Franchi, 1528. — IV, col quale si dichiarava il marchesato del Mon-
Arma: D'azzurro, alle rotella d'argento caricata te S. Maria feudo imperiale insieme con Marzana,
di un monte di tre cime di rosso. Lippiano e colla cura di Reschio che poi si chia-
MONTERSINO del Piemonte. Umberto I — mò Sorbello. — Questo marchesato nel 1 809 fu

Re d' Italia, con motu-proprio 18 Die. 1884 con- riunito all'impero francese, ma nel 1814 fu resti-

cesse al cav. Francesso Montersino il titolo di tuito ai loro padroni, ebe lo tennero sino al 29
barone trasmissibile per primogenitura maschile. agosto 1815 in cui fu incorporato alla Toscana.
— Arma: Spaccato; nel l> di rosso, all'aquila Dal ramo dei marchesi di Petrella emersero un
dal volo abbassato di nero; nel 2.° d'azzurro, a Aguccione che fu alla crociota del 1146; Rigone
tre monti al naturale di verde, colle cime rico- podestà di Castiglione Aretino nel 1214; Ugolino
perte di neve ; colla fascia d' argento attraver- vicario in Siena dell' Imperat. Carlo IV ; Onorio
sante sulla partizione. governatore di Lucignano nel 1715; Giambattista
MONTERUMISI di Bologna. — Arma: Spac- cav. gerosolim. nel XVI secolo ed un altro Ono-
cato d' oro e d'azzurro, al leone dell'uno nell'al- rio cav. di S. Stefano Commend. di Orvieto nel
tro, tenente colle sue branche un ramoscello d'o- 1590. Ha dato inoltre due vescovi e due gonfa-
livo di verde; col capo d'Angiò. lonieri a Cortona, i primi ambedue di nome Cri-
MONTE SANTA MARIA (Marchesi di) del- stoforo nel XIV e XV secolo, e gli altri due,

l' Umbria, di Firenze e di Ancona. — I cronisti Onorio ed Ugolino, il primo nel 1841, ed il se-
aretini fanno derivare questa celebre famiglia da- condo nel 1818 e 1825. — Del ramo dei Mar-
gli Attalberti marchesi di Toscana, e ne fanno chesi di Sorbello, parecchi furono al servizio di
capostipite Ranieri che in sul principio del XI Casa Savoja ; Anton-Maria Cav. di S. Stefano
secolo era marchese di Toscana. Da chi sia que- verso la fine del XVII secolo, Carlo Cav. Gero-
sti provenuto non si sa. Ma verso la fine del XVI solim. e cultore della scienze naturali nella pri-

secolo comparve ad un tratto in iscena un Ari- ma metà del XIX secolo; Diomede uomo di let-

berto che avendo accompagnato in Italia Carlo- tere amico di Vittorio Alfieri, Commend. Mauriz.
magno nelP 801 ne ricevette in premio de' suoi e ciamberlano del Re di Sardegna, e Giuseppe
servigi un diploma che lo costituiva marchese Commend. dell' Ordine delle Riunione e del Mau-
della Toscana, vicario imperiale in Arezzo e in riziano. — Il ramo dei Marchesi di S. Maria di
Città di Castello, e lo faceva ricco di moltissimi Ancona vanta un Montino che fu gran maestro
feudi negli Apennini, tra 1' Umbria e la Toscana. di campo del Duca d'Urbino, e quindi generale

E quest' Ariberto si disse che era il Barone di di S. Chiesa nel XV secolo; un Guido-Ascanio,
Bourbon ed il vero ascendente di Ranieri. Dopo figlio del precedente Cav. di S. Stefano, capitano
quell'epoca (secolo XVI) i Marchesi del Monte al servizio della Chiesa e poi dei Veneziani; Fa-
Santa Maria, che portavano il nome del feudo, bio-Camillo aggregato alla nobiltà di Ancona nel

presero quello di Bourbon del Monte che conser- 1689; Francesco-Maria gentiluomo di camera del

vano tuttora. — Il March. Ranieri possedeva nel Granduca di Toscana nel 1688, di Vittorio-Ame-
territorio di Arezzo i medesimi beni che gli At- deo Duca di Savoja nel 1715, e poi cameriere di

talberti con gli stessi titoli, ed abitava in Arezzo spada e cappa del Pontefice Innocenzo XIII; Fran-
nel quartiere di S. Andrea, e vicino alla Catte- cesco-Giuseppe del magistrato dei Conservatori
drale aveva fabbricato un forte e sontuoso pa- di Roma nel 1718, e la sua casa aggregata alla

lazzo circondato da grosse muraglie ad uso di nobiltà romana. — Ebbe pure altri ciambellani
fortezza. Aveva i suoi possessi in Val di Chiana, imperiali, granducali, bavaresi, cavalieri ecc. —
nel Val d'Arno aretino, castelli e giurisdizioni Dei rami fiorentini meritano essere ricordati U-
nella Valle superiore del Tevere, in Cortona, Città golino e Taddeo valorosi condottieri d' armi al

di Castello, Perugia e nei loro contadi. — Ri- servizio dei Forentini nel XV secolo; Orazio e

masto soccombente in Arezzo il partito guelfo, Marco capitani distinti del XVII al servizio del

^1 quale questi marchesi erano potenti sosteni- Granduca di Toscana ^Orazio al servizio della Rc-
venne atterrato il loro palazzo, ed essi ri- "inn 'li Svezia o suo fìllio Giambattista pentii-
MON — 167 — MON
uomo di camera della stessa principessa, oltre stesso, gambute e fogliate di verde, moventi dalle
molti cavalieri gerosolim. e di S. Stefano, e ciam- due vette laterali inferiori ; col capo d' Angiò.
berlani della Corte Granducale. — Arma comune — Alias: D'azzurro, al monte di tre vette mo-
a tutti i rami: D'azzurro, a tre gigli d'oro, di- vente dalla punta, cimato da un leone tenente fra
visi dalla cotissa di rosso. — Motto: tempore, le branche un giglio, il tutto d'oro; col capo
ingenuo et modo. — Arma dei Marchesi di Pe- d' Angiò.
trella di Cortona : Di rosso, alla banda d'argento; MONTI o DEL MONTE di Brescia. — Pa-
col capo dell' impero. trizi Bresciani. — L' imperat. Napoleone I re

MONTESI di Bologna. — Arma: Di rosso, al d'Italia, con patenti 5 Mag. 1812 creò barone
monte di sei cime d' argento, sormontato da una del regno d' Italia Carlo Monti pro-podestà di

cometa d'oro; col capo d'Angiò. Brescia, nato ivi 8 Ag. 1764. — Gerolamo Monti,
MONTESPERELLI di Perugia. — Deriva da da Brescia, trovasi iscritto, come nobile, nelF el-
un .Bernardo barone tedesco che trapiantò la pro- lenco ufficiale dei nobili lombardi del 1828. Vit-

pria famiglia in Perugia ed i cui discendenti fab- torio Emanuele II re d' Italia, con decreto 17
bricarono il castello di Montesperello, di cui fu- Nov. 1861, concesse a Gerolamo Monti il titolo

rono signori e dal quale trassero il nome. — A- di barone trasmissibile nei figli e discendenti
verardo comandò 1' armata dei Perugini contro maschi da maschi. — Arma: D'argento, al monte
l'esercito di Federico II che infestava l'Umbria di dieci cime di verde, sormontato da una co-
e le Marche; Giovanni, suo figlio, pretore e ca- lomba del campo, beccata e unghiata di rosso,

pitano generale della Repubblica di Pisa nel 1275; avente nel becco un ramo d' olivo al naturale.
Petruccio-Nero generale delle forze perugine, colle — Altra, concessa da Napoleone I: D'argento,
quali sconfisse le truppe senesi al Trasimeno e al monte di dieci cime di verde, 4, 3, 2 e 1 ;
col

sottomise la città di Chiusi alla patria. — Ve- capo partito; a destra d' azzurro, alla colomba
stirono l' abito del S. M. 0. Gerosolim. Giovanni d' argento avente nel becco un ramo d'ulivo d' o-
nel 1424, Benedetto nel 1524 ed Ercole nel 1567. ro; a sinistra di rosso, al muro merlato d'ar-
— Arma? gento posto in fascia.

MONTEVERDE di Fermo. — Originata dai MONTI di Ferrara. — Il capit. Bernardino,

Signori di Brunforte, i più potenti fra i feuda- Girolamo e Gaspare Monti furono onorati dal

tari della Marca d'Ancona. Fu feudataria dei ca- Duca Guglielmo di Mantova del privilegio di no-

stelli di Monteverde e di Francavilla e delle terre biltà il 19 Ott. 1556 ;


privilegio che venne con-

diMonterone, Castelporcino e Valdigrano nel ter- fermato da Carlo II Duca di Mantova ad Ales-
ritorio di Fermo. — Mercenario signore di Fer- sandro, Girolamo e Carlo Monti, concedendo loro

mo col titolo di conservatore della città c del il titolo di cónti. — Ercole fu dal governo pon-
comune nella prima metà del XIV secolo; Ri- tificio noverato fra i 27 nobili di perpetuo Con-
naldo signore di Fermo nel 1376. (Estinta nel siglio; il suddetto Carlo giudice dei Savi nel

1 380). — Arma : D' oro, al leone di rosso soste- 1683. — Si spense nel 1734 nella persona del

nuto da un monte di tre vette di verde. conte Gaspare. — Arma : D' oro, a tre fascie di
MONTI di Bologna. — Francesco rettore ed rosso, col monte di tre cime di verde, sormontato
arciprete di S. Giorgio in Samoggia nel 1409; da un leone d'argento? attraversante sul tutto.
Panfilo di Carlo dottore e professore nello studio MONTI detti di PUGIO di Firenze. — Pu-
di Padova nel 1509; Gian-Giacomo, architetto, e- gio di Jacopo da Campi fu gonfaloniere nel 1323
dificò la chiesa di S. Agostino in Modena nel e priore nel 1324. — I discendenti da Monte, di
1660. — Il marchese Giuseppe Monti, patrizio lui figlio, che fu ferravecchio, ottennero venti-
e senatore di Bologna, qual tutore del pupillo due volte il priorato fino al 1527. — Arma:
marchese Francesco, suo nepote, domandava per D' azzurro, a due monti di sei cime d' oro, divisi

questo la cittadinanza mantovana che ottenne nel da una banda di rosso.

Gennajo 1770. — Arma: — Di rosso, alla ban- MONTI detti ALBERGATORI di Firenze. —
da d'oro, caricata di tre monti di tre vette del Dettero venti priori alla patria dal 1412 al 1528.
campo, posti ciascuno in palo, moventi dal bordo Estinta verso la fine del XVI secolo. — Arma:
inferiore della banda; col capo d'Angiò. — A- D' argento, al lambello di tre pendenti d'azzurro
lias: Spaccato; nel 1° d'azzurro, ad un monte (anticamente un M all' antica); col capo d' Angiò.
di tre cime di verde, movente dal basso, accom- MONTI di Milano. — Originaria della Val-
pagnato in capo da tre stelle ordinate d' oro ;
sassina e di molto umili principii. — Devoti ai

nel 2° fasciato di rosso e d' argento di sei pez- Torriani, scacciati questi da Milano, parteggia-
zi; col capo d'oro, caricato da un'aquila di rono poi pei Visconti. Leonardo, detto Brolio,
nero. — Alias: D'azzurro, al monte di tre cime veniva bandito colla confisca dei beni da Filippo-
d' argento, movente dalla punta e sormontato da Maria Visconti in causa dell' uccisione del fratello
un giglio d'oro, accostato da due spighe dello duca Giammaria nel 1412. — I, membri di que-
MON — 168 — MON
sta famiglio furono fautori di tutti i governi MONTI del Piemonte, marchesi di Farigliano.

che si successero a quello dei Visconti ; molti fu- — Arma: Interzato in fascia; nel 1° d'oro, al-

rono dei 900 del Consiglio generale della città l'aquila di nero, coronata dello stesso; nel 2."

di Milano, altri furono dei Xll di provvisione, ed d' argento, a sei puntali di spada di rosso rove-
alcuni decurioni. — Princivalle di Enrico amba- sciati; nel 3° d'azzurro, al monte di sei cime
I

sciatore del Duca di Milano al Re Cristianissimo, d' argento.


ai Fiorentini e agli Svizzeri, fu infeudato da Fran- MONTI di Pisa. — Jacopo del Cav. Michele
cesco II Sforza dei dazi e dell'imbottato della Monti il 21 Ott. 1708 aggregato all'Ordine mi-
Pieve di S. Donato; Girolamo, giureconsulto col- litare di Santo Stefano. — Arma: D'azzurro, al

legiato nel 1538, fu creato senatore da Filippo li monte isolato di sei cime d' oro, accompagnato
re di Spagna; nel 1562 andò podestà a Cremona in capo da due stelle di otto raggi dello stesso
e ne ebbe diploma di cittadinanza per sè e per i e da un crescente montante d'argento.
suoi discendenti; e finalmente nel 1578 fu pode- MONTI di Rovigo. — Arma : D' argento, al
stà di Pavia; Princivalle III giureconsulto colle- leone di nero, sostenuto da un poggio di tre ci-
giate, vicario di provvisione nel 1593, vicario del me di verde, ed accompagnato in capo da due
podestà nel 1601-1602, capitano di giustizia nel stelle di rosso. — Alias: D' argento, all'aquila

1608, regio questore del magistrato ordinario nel di nero, sostenuta da un poggio di tre cime di

1616, e senatore nel 1622; Osare patriarca pri- verde.


ma di Antiochia, poi nel 1632 Arciv. di Milano, MONTICCIO o MONTECCHIA di Verona. —
e nelP anno seguente Cardinale di S. R. Chiesa. Famiglia registrata in un elenco di case antiche,

I

Giulio, nipote del precedente, comprò i feudi alcune anche nobili, ma non ascritte al nobile
di Agario, Avesone, Costa e Saleggia in valle An- Consiglio, che formano la seconda parte di un
tigori per investitura 3 Gen. 1647, poi il feu- blasone veronese. — Arma: Spaccato; nel 1.°

do di Valsassina per investitura 20 Apr. 1647, d' azzurro, ad un monticello di verde movente
sul quale lo stesso anno ottenne il titolo di con- dalla partizione, e sormontato da tre stelle male
te. — Carlo-Dionigi vestì l'abito del S. IL O. ordinate d'oro; nel 2.° bandato d' azzurro e di
Gerosolim. nel 1614. — Ultimo di questa nobile verde; colla fascia d' oro attraversante sulla par-
famiglia fu Paolo dei XII di provvisione e decu- tizione.

rione della città di Milano, morto nel 1774. — MONTICELLI di Bologna. — Arma : Spac-
Arma: Di rosso, fioccato d'argento. — Alias : cato: nel 1° d'azzurro pieno; nel 2° d'argento,
Fusato d' oro e di rosso. '

al monte di tre cime di verde, sormontato da


MONTI [delti] di Napoli — Originaria di Ca- un uccello di nero, accostato da due rose di ros-

pua, e trapiantatasi in Napoli al tempo di Carlo so, gambute e fogliate di verde, moventi dalle

I d'Angiò, di cui era partigiana. — Ha goduto due vette laterali inferiori ;


colla fascia di nero,

nobiltà . Napoli fuori di seggio ed in Capua, ed attraversante sulla partizione.


à posseduto i feudi di Abbateraarco, Aieta, Ali- MONTICELLI di Crema. — Un Giovannino,
fe, Baglive di Capua, Calimera, Castromonticelli, il primo nominato nella genealogia di questa fa-

Civella, Faicchio, Griffuni, Martano. Montevaira- miglia, vivea sullo scorcio del XIV secolo, ed in-

no, Piscopo, Pozzuoli, Racali, S. Giovanni in gol- tervenne all'adunanza nella quale i Cremaschi
fo, S. Martino, Santamaria in Valle, Satura e del partito guelfo proclamarono loro signori i

Telese, ed i marchesati di Acaia e di Corigliano. Benzoni. — Matteo Monticelli, famoso dottore,


— Lodovico capitan generale, giustiziere di Terra i
nel XVI secolo fu vicario a Brescia, a Verona, a

d' Otranto e luogotenente in Sicilia pel Re Car- Padova ed uno della Ruota di Bologna ; un Gian-
lo I d'Angiò ; Nicolò luogotenente della R. Ca- Francesco morì alla difesa di Famagosta, ove si

mera nel 1460; Francesco signore di Corigliano era portato come venturiere ; un Ercole beneme-
condusse i Leccesi alla difesa di Otranto contro rito della patria per aver ottenuto dal serenissi-
i Turchi nel 1481; Andrea march, di Acaia ca- mo principe nel 1657 che si disfacessero nel ter-

pit. di 800 fanti in Germania nel Terzo del Mar- ritorio cremasco alcune risaje. — Questa fami-
ch, di Campolattaro Blanch; Alessandro maestro glia era detta volgarmente Monteslini; ma Ne-
di campo di un Terzo di fanteria in Fiandra ove store Monticelli, cui non garbava molto questo
si distinse alla presa di Rimberga e nei fatti diminutivo, nel 1708 provocò da Venezia un de-
d'armi di Grol nel 1603; Ferrante march, di Co- creto col quale fece abolire il cognome Monte-
rigliano, valoroso condottiero di armati, generale slini, e confermare al suo casato quello di Mon-
di cavalleria sotto il comando del viceré conte ticai e Monticelli. — Il Ministro dell'Interno del
di Monterey, mori assassinato nel 1648. — Ar- regno d'Italia con suo decreto dichiarò spettare
ma: D' oro, alla croce patente di nero, caricata •a Carlo Monticelli il titolo di nobile, trasmissi-
nel braccio superiore da un lambello di tre pen- bile ai discendenti d'a.mbo i sessi per continuata
denti di rosso. linea retta mascolina io infinito. — Umberto I

MON — 169 — MON
Re d'Italia con raotu-proprio 10 Feb. 1887 rin- la tomba di sua famiglia. — Giovanni nel 1354
novò a favore del suddetto nobile Carlo il titolo capitano di Udine ; Crescimbene governatore di

di marchese già esistito ed estintosi nella fami- Cividale e di Belluno nel 1355; un altro Andrea
glia Obizzi, cui apparteneva la di lui madre e vicario del Patriarca di Gerusalemme nel Friuli

decretò che detto titolo avesse ad essere trasmis- nel 1386. — Arma?
sibile ai di lui discendenti per ordine di primo- MONTICOLI di Verona. — Arma: Fasciato
genitura. — Arma : D' argento, a tre montagne di rosso e d' argento, ad un monte di sei cime
di verde, sormontate da tre stelle d'oro. di verde, attraversante sul tutto, sostenuto dal-
MONTICELLI di Roma. — Arma : Partito di l' ultima fascia.
rosso e d' argento, ad fun leone ed un lupo ad- MONTICULO o MONTICOLI di Vicenza. —
dossati, ingolanti ciascuno un fanciullo dell' uno \
Arma : D' azzurro, al leone d' oro tenente una
all' altro. spada nuda alzata e movente da un monte di tre

J

MONTICELLI di Velletri. Arma: Spaccato cime dello stesso.


d' azzurro, alla cometa d' oro, e d' oro al monte MONTIGLIO del Monferrato. — Molto antica
di tre cime di verde, movente dalla punta. e cospicua, trasse il proprio nome dal castello di
MONTICELLI di Vercelli. — Arma: D'ar- Montiglio da lei signoreggiato, al quale si aggiun-
gento, alla palma di verde nudrita sopra un mon- gevano pure i luoghi e le roccie di Castelvecchio,
ticello dello stesso. — Cimiero: Un mazzo di Saluggia, Lucedio, parte di Plebata, Cerreto, Cal-
rami di palma. — Motto, virtutis praemium. cabò, Castellumberto, Rinco, Calcavagno, Muri-

j

MONTICELLO (da) di Vicenza. Nobile ed sengo, ed alcune giurisdizioni di Villanova. — Un


antica famiglia, il cui nome trasse dal castello Fucino il 9 Mar. 1305 interveniva al parlamento
di Monticello sul quale aveva titolo comitale. — convocato dai vassalli del Monferrato allo scopo
Monte e Attaldo furono decapitati per ordine di di mandare ambasciatori all' Imperatrice Jolanda;
Ecellino. — Il secondo era stato podestà di. Ve- un Antonio, consigliere del marchese Teodoro, fu
rona. — Arma? presente all'atto del 1319 con cui lo stesso mar-
MONTICOLA di Verona. — Famiglia vero- chese pose fine alle discordie insorte in Casale
nese rinomata per antichità e potere soprastante tra i De Canibus e i De Grossis ;
Guglielmaccio
alla fazione ghibellina nel 1164 e 1193. — Ca- e Mezardo si trovarono 1' anno seguente al gene-
merolo Monticoli 1238 fu podestà di
nell'anno rale parlamento convocato in Chivasso per ordi-
Cerea, e nel 1249 presidente alla Camera di Com- nare le milizie mooferrine ; Maffietto e Raviccia
mercio. — Arma: Di rosso all'aquila di nero, furono nel numero dei 18 personaggi monferrini
rostrata, membrata e coronata di oro, sostenuta mandati a Pavia nel 1397 a nome di Amedeo
da un monticello di tre cime di verde. Alias : principe di Acaja per Tatto di compromesso tra
Sbarrato di rosso e d'argento. questo principe ed il marchese Teodoro di Mon-
MONTICOLI di Faenza, e di Rimini — È ferrato nella persona Gio. -Galeazzo Visconti. —
un altro ramo dei Monticoli di Verona sottrat- Arma: D'argento; col capo d'azzurro.
tosi colla fuga alla tirannia del feroce Ecellino. MONTIGNANI di Bologna. — Arma : Di ros-
— Un Bonaccorso, capitano del popolo di Pistoia, so, ad una fascia d' azzurro, alzata nello scudo,
nel 1282, fuggì colie più preziose sostanze a Fa- caricata di tre stelle d'oro, ed accompagnata in
enza, ove i suoi discendenti fiorirono per parec- punta da un monte di sei vette d' oro, movente
chie generazioni. — Giovanni-Antonio di Lattan- dalla punta e sormontato da una stella d'oro.

zio, creato pretore di Rimini nel 1447, da Fa- MONTINI di Bologna. — Arma: Interzato
enza trapiantò io Rimini la sua casa, la quale in fascia; nel 1° di rosso, a tre crescenti d' ar-
figurò tra le primarie di quella città ;
Scipione, gento, ordinati in fascia; nel 2 9 d'argento, ad
figlio del capitano Lamberto, il 12 Ag. 1593 ve- un monte di tre cime d'oro, movente dal basso;
stì 1' abito dell' ordine militare di S. Stefano. — nel 3° di verde pieno.
Arma ? MONTINI di Brescia. — (Estinta). — Arma:
MONTICOLI di Udine. — Originaria di Ve- D' azzurro, ad un rastro manicato d'oro piantato
rona dove era stata principale fautrice della fa- sopra un monte di tre cime di verde movente
zione ghibellina e donde fu costretta emigrare dalla punta, accompagnato da tre stelle d' oro,
per la preponderanza dei Sanbonifacio e poi de- una in capo, e le altre ai due lati del rastro.
gli Scaligeri suoi rivali. Nel 1324 si ritirò in U- MONTINI di Castelfranco (Veneto. — Origi-
dine, e vi si fermò. Molti illustri soggetti diede naria di Lendinara e trapiantata in Castelfranco
alla nuova patria, e tra questi un Andrea dot- verso il 1400. — Diede un provveditore alla pa-
tore in legge che sostenne distinte missioni di- tria e parecchi notaj di collegio. — Arma: Spac-
plomatiche verso la fine del XIV ed in su! prin- cato d' argento e d'azzurro, a due gigli dell' uno
cipio del XV secolo, e morto in Udine fu tumu- nell' altro.

lato nel Duomo nella cappella di S. Nicolò ov'era MONTINORI di Bologna. ^ Arma: D' oro,

MON — 170 — MON
alla fascia di rosso, inclinata in sbarra da sini- zurro, ad una torre di rosso, posta sopra una
stra a destra, accompagnata nel cantone sinistro terrazza di" verde, e cimata da un' aquila u-
della punta da una testa e collo di levriere d'ar- scente di nero, sormontata da corona d' oro; da-

gento, collarinato di rosso. vanti la torre un uomo, vestita d' argento, te-
MONTIS (de) di Sardegna. — Arma: D'az- nente colle mani una tela dello stesso dinanzi al

zurro, a due leoni d'oro, affrontati, tenenti fra suo corpo.


ambi una croce del Calvario d' argento; con una MONTOYA di CARDONA di Napoli. — Ar-
stella d'oro nel cantone destro del capo. ma: Inquartato; nel 1.« e 4.° di verde, con lo
MONTOGLI di Fuligno. — Arma : D'azzurro, scudo cucito d'azzurro, caricato da dieci foglie di

al monte di tre cime di verde, movente dalla paneles d'argento, ordinate 3, 3, 3 e 1, attor-
punta e sostenente un albero avente due rami niato da un cordone di S. Francesco dello stesso;
formanti una ghirlanda, il tutto al naturale, ac- nel 2° e 3° di rosso, a tre cardoni fioriti d'oro,
costato da due stelle di otto raggi d'oro. gambuti e fogliati di verde. — Lo scudo accol-
MONTONARO di Vercelli. — Gianfrancesco lato dall'aquila bicipite di nero, membrata, ira-

Montonaro fu governatore di Susa, comprò I' 8 beccata e coronata d' oro.

Lug. 1722 il feudo di Viancino col titolo di con- MONTRESORA o MONTESORO di Verona.
te. Il di lui padre Gianstefano aveva ereditato — Famiglia illustre di Treviso, trapiantata in
dalla madre (degli Alciati) ragioni su Viancino. Verona verso il 1400, dalla quale uscirono tre
— Estinta nei Cusani di Sogliano. — Arma : celebri medici collegiati, Bernardino e Natale nel
D' azzur/o, alla palma d'argento nudrita sulla secolo XV, e Domenico nel XVI. — Arma: D'az-
cima di un monte di verde. — Cimiero: Una zurro, ad una stella d'oro in capo a destra, un
palma d'argento. — Molto: semper idem. crescente rivolto d'argento a sinistra, ed un monte
MONTONI di Padova. — Di rosso, al grifo di tre cime di verde in punta. — Alias: Spac-
d'argento, coronato d' oro. cato; nel 1° coli' arma precedente; nel 2° d'az-

MONTORI di Bologna. — Arma: D'azzurro, zurro ad un sole di rosso.


al monte di sei cime d' argento, movente dalla MONTUCCI già PANDOLFINI di Siena. —
punta, sormontato da un albero di verde, accom- Dei Nove, risieduti nel 1273. — Arma: D'azzur-
pagnato da tre stelle d'oro, ordinate in capo. ro, a due stelle di sei raggi d' oro divise da una

MONTORIO o MONTORO di Roma. — Assai banda dello stesso ; col capo d' oro, all' aquila
antica e nobile famiglia, originaria di Narni e di nero.

feudataria del castello di Montorio o Montoro, dal MONTUSLINI di Bergamo. — Arma: D' ar-
quale trasse il proprio nome. — Era fregiata del gento, al monte di tre cime di verde, movente
titolo marchionale, e fra i molti uomini illustri dalla punta, sormontato in capo da tre stelle di

che sono usciti dal di lei seno, lasciò specialmente sei raggi d' oro, male ordinate.
assai chiaro nome Monsignor Pietro-Francesco MONZA di Brescia. — (Estinta). — Arma:
creato Vescovo di Nicastro da Clemente VIII il Spaccato; nel 1? di verde, a! cuore al naturale;
3 Feb. 1594, poi vice-legato di Avignone nel nel 2» di verde, a tre sbarre d'oro.

1604, e nunzio apostolico in Germania sotto Gre- MONZA di Crema. — Aggregata al Consi-
gorio XV. (Estinta). — Arma : Di rosso, al monte glio nobile di Crema nel XVII secolo, à dato alla

di sei cime d'oro; col capo d'Angiò. patria uomini egregi, fra' quali il Beato Cristofa-
MONTORO di Narni (Umbria). — Dalla ba- ro, ed Anton-Maria, il quale fiorì intorno alla

ronia del castello di Montoro presso Narni, pos- metà del XVII secolo e si distingueva come me-
seduta da questa famiglia, trasse il proprio no- dico e come poeta di merito non comune. —
me, ed apparisce nella storia tra la fine del X Arma ?

ed il principio del XI secolo. — Estinta nella MONZA (da) di Vicenza. — Di origine mila-
casa dei Marchesi Patrizi di Roma. — Arma: e- nese, trapiantata in Vicenza al tempo del Duca
guale alle precedente. Gian-Galeazzo Visconti. — Nel 1407 era in pos-
MONTORONI di Lecce. — Famiglia antica e sesso della giurisdizione di Doville con titolo di

feudataria patrizia di Lecce. — Ruggero Ve- fu conte, del qual feudo ottenne dalla Veneta Re-
scovo in patria, e quindi Arciv. di Bari, luogo- pubblica le rinnovative investiture nel 1612,
tota e protonotario del regno. — Oliviero militò 1625 e 1784. Aggregata al Consiglio nobile di

sotto le insegne di Boemondo in Terrasanta. — Vicenza, fu confermata nella sua avita nobiltà con

On altro Ruggero combattè contro Taranto per sovrana risoluzione 11 Mar. 1820. Arma: Par-
Re Ladislao, comandando 1500 fanti. — Giacomo tito; a destra d'azzurro, al leone d'oro, coronato

condottiero di armati al tempo di Re Alfonso dello stesso; a sinistra fasciato di rosso e d'ar-

d'Aragona; Roberto capitaneo procuratore e vi- gento di otto pez/.i.

cario di G. A. Orsini a Taranto. — Arma? MONZAMBANI a DA MONZAMBANO di Ve-


MONTORFANI di Bologna. — Arma- D'az- I rona. — Famiglia che trasse anticamente origine
MOR — 171 — MOR
dalla terra di Monzambano. — Jacopo nel 1405, MORABITO di Messina. — Originaria di Ca-

ed Andrea nel 1 438 furono del nobile Consiglio labria, à fiorito nel patriziato messinese nel XVII
veronese. — Arma: D'azzurro, al cinghiale di ne- secolo. (Estinta). — Arma: Partito; nel 1° d'az-

ro, unghiato e orinato d'oro, passante sopra una zurro, alla testa di Moro al naturale ;
nel 2° d'az-

terrazza di verde. — Alias: D'azzurro, alla torre zurro, all' angelo d' argento suonante una tromba
d' argento aperta e finestrata di nero, ad una d'oro; col capo dello scudo dello stesso, caricato
stella d' argento in isbarra, movente dalla punta da un destrocherio d'azzurro, impugnante una palla
ed appoggiata alla soglia della torre. d' argento.
MONZONI di Bologna. — Arma: Di rosso, MORALI di San Miniato (Toscana). — An-
alla banda d'argento, caricata di tre stelle d'oro ;
tica e nobile famiglia, le cui prime memorie ri-

ed accompagnata in punta da un mente di tre salgono al XIII secolo. — Giorgio professore di

cime d' argento ; col capo d'Angiò. medicina nelP Università di Pisa verso la metà
MONZONI di Lucca. — Nobilitata nel 1774. del XVI secolo; Ranieri Arciv. di Firenze nel
— Arma : D' azzurro, alla banda d' oro, accompa- 1815; Bernardo Cav. di Stefano, e ministro delle
gnata in capo da un crescente d'argento, ed in finanze della Regina reggente d' Etruria nel 1807.

punta da una rosa di rosso. — Arma: Trinciato d'argento e di rosso, al \rj ìe

MORA (de) di Benevento. — Alberto creato dall' uno all' altro.

cardinale di S. R. Chiesa da Adriano IV. — Ar- MORANDA di Messina. — Originaria di Ge-


ma: D'azzurro, a due scimitarre al naturale, ma- nova, à fiorito nella nobiltà messinese nei secoli
nicate d' oro e poste in croce di S. Andrea, ac- XVI, XVII e XVIII. (Estinta). — Arma: Di
costate da tre stelle dello stesso, due nei fianchi rosso, al castello torricellato di tre pezzi d' oro,

ed una in punta. sinistrato da un leone dello stesso rampante con-


MORA di Bologna. — Arma : D' argento, alla tro la porta.
fascia scaccata d'argento e di rosso, accompagnata MORANDI di Bergamo. — Arma : Spaccato;
da due rose di rosso, una in capo, ed una in nel 1 n d'azzurro, alla testa di Moro al naturale,

punta. posta di profilo, e bendata d'argento; nel 2.°


MORA (del) di Firenze. — Chiarozzo di Ni- d' argento, alla lettera P di nero.

cola priore nel 1 347. — Arma : Scaccato d' ar- MORANDI di Bologna. — Le prime memorie
gento e di nero ; col capo d' azzurro, al capriolo di quest'antica e nobile famiglia rimontano al XII
d' oro. sec, in cui troviamo un Rodolfo nominato per uno
MORA di Messina. — Originaria di Venezia, dei suoi commissari nel testamento di Alberto
à fiorito nel patriziato messinese nel XVII secolo. Orsi del 1167. — Nel 1292 Antonio Morandi era
(Estinta). — Arma: Interzato in fascia; nel 1.» del Consiglio della Repubblica bolognese, e dopo

d' oro, all' aquila bicipite di nero, membrata, im- lui, parecchi altri della sua famiglia occuparono
beccata e coronata d' oro in ambedue le teste ;
lo stesso seggio e furono degli anziani del Comu-
nel 2° d'argento, al leone illeopardito di rosso, ne. Ebbe inoltre capitani, castellani e governa-

tenente nella branca destra anteriore tre rose tori, e Benedetto di Domenico dottore di filosofia

dello stesso; nel 3.° bandato di rosso e d'argento. e di medicina fu cancelliere di Giovanni II Ben-
MORA di Rivalta (Piemonte). — Arma: Di tivogli, dal quale nel 1462 fu mandato all' Impe-
verde, a tre more, attaccate ciascuna al suo ra- rat. Federico III per fargli il presente di un ca-
moscello, d' oro, 2 e 1. — Cimiero: Un arbusto vallo e ne ebbe un privilegio datato 3 Feb. col

di moro al naturale con frutti. — Motto: omisi quale era creato, insieme alla sua famiglia conte
TEMPORE. e cavaliere. — Nestore di Benedetto fu anch' e-
MORA di Vencnzia. — Origi: '
svizzera, gli dottore famoso di filosofia e di medicina col-
si trapiantò in Vicenza ove godette de' primi o- Iegiato; Trajano di Nestore nel 1508 andò al

n'ori. Stabilitasi quindi in Venezia, conseguì nel soldo dei Veneziani con la condotta di 25 cavalli
1665 la patrizia nobiltà. — Grc-gorio Vili sommo e di 300 fanti; Leone di Lodovico nel 1361 fu
pontefice appartenne a questa famiglia. — Arma: fatto conte dal Duca di Savoja; Nestore di An-
Di rosso, a due spade d'argento impugnate d'oro, tonio, capitano di cavalli al servizio del Papa Ur-
passate in croce di S. Andrea, colle punte al bas- bano VIII fu fatto conte di Sambuco nella valle

so, accantonate da quattro stelle di sei raggi di Sura soprana dal Princ. Maurizio di Savoja,
d' oro. di cui era gentiluomo di camera, con privilegio

MORA di Vicenza. — Arma: Bandato di rosso 23 Giù. 1643 che fu poi conformato dal Duca
e d' argento di sci pezzi; col capo d' argento, ca- Carlo-Emanuele di Savoja. — Arma: Un albero
ricato da un leone passante di rosso, e tenente di moro sostenuto da due leoni controrampanti
colla branca destra un fiore di giardino al natu- e affrontati; col capo d'Angiò abbassato sotto

rale, abbassato sotto un altro capo d' oro, all' a- un altro capo d' oro, all' aquila bicipite di nero,

quila bicipite di nero. coronata dello stesso. — Motto: vicissim. —


.

MOR — 172 — MOR


Alias: Di rosso, ad un busto di Moro, vestito ritata al march. Antonio Casati che morì il 15
d'argento, posto di fronte, colle orecchie ornate Ott. 1 837, ed il conte Luigi morto celibe in Pia-
di perle. — Alias: Spaccato d'argento e di ros- cenza il 9 Die. 1841, le cui sostanze passarono
so, alla banda d'oro, attraversante sul tutto. ai marchesi Casati di detta città. — Arma: Un
MORANDI di Genova. — Si à memoria di capriolo accompagnato in capo da tre stelle di

questa nobile famiglia fin dal 1170, nel qual tempo otto raggi, e in punta da un busto di Moro
apparteneva al Consiglio di Stato della Repub- posto di fronte.
blica Genovese. — Giacomo nel 1 346 trasse seco MORANDO di Verona. — Antica famiglia fre-

ai maneggi della repubblica il Morandi di Ca- giata di nobiltà fin dal 1409 in cui fu aggregata

priata e quelli di Levante Esso occupò la carica al nobile Consiglio di Verona. — Fu confermata
di consigliere di guerra, di capitano e commili- nella sua nobiltà con sovrana risoluzione 27 Ott.
tone dell' almirante generale Tommaso de' Fran- 1 822. — Un'altra famiglia come la precedente à co-
chi Vignoso nel riacquisto dell' isola di Scio, e mune lo stipite nella persona di Morando de' Riz-
quindi per lo stesso paese entrò nel magistrato zoni. — Un Rizzone coprì una carica importante
dell' armamento Tommaso Morandi di Levanto. sotto Gio. Galeazzo Visconti Prin. di Milano; An-
Stefano console anziano e console del pubblico tonio fu console a Verona e cavaliere distinto, e con
governo di Genova nel 1313; Antonio armò a diploma 6 Die. 1429 fu decorato dall' Imperat.
proprie spese una nave sopra la quale si recò a Sigismondo del titolo di conte palatino. Un Al-
Cipro nel 1391 e si distinse poi alla celebre im- fonso fu insignito del titolo di cavaliere da Si-
presa di Famagosta;' un altro Stefano, figlio di gismondo re di Polonia nel 1592. Fu aggregata
Antonio, fu membro del Consiglio, anziano e se -
al Consiglio nobile di Verona nel 1409 e fu in-

natore, poi entrò nel magistrato di Scio, ed alla vestita nel 1686 dalla Rep. Veneta di due quarti
sua integrità venne affidata la chiave del sacro della Decima di Bonavigo in ragione di feudo. —
catino in molta venerazione tenuto dai Genovesi; Fu confermata nobile con sovr. risoluz. 9 Die.
Catelano capitano generale di mare in patria nel 1819 e 12 Ott. 1818. — Una terza famiglia omo-
1403; Gabriele e Pietro Morandi da Capriata nel nima esiste in Verona la quale fu insignita del
1528 s' inalbergarono nei De Grilli. Arma: — titolo di conte che ottenne dalla Rep. Veneta
D' oro, a tre teste di Moro al naturale bendate per acquisto fatto nel 1780 in ragione di feudo

d' argento, 2 e 1 nobile retto e legale della contea prediale della


MORANDI di Ravenna. — Fiorì nell'ordine Custoza nel territorio veronese. — Arma : Di
patrizio nel XVII secolo, ed ebbe secondo alcuni rosso, ad un' ancora di nero senza traversa, e
per capostipite un Guelmo che chiamavasi De' 1' anello rimpiazzato da una stella d' oro. —
Moschetti. Altri vogliono che prima di questo Alias: D'argento, al capriolo di rosso, accompa-
fiorisse un Gerardo che nel 1285 fu spacciato le- gnato da tre ricci di nero, i due del capo affron-
gato ai Comacchiesi per ridurli alla soggezione tati e sostenuti dal capriolo, e quello in punta
di Ravenna. — Giacomo andò ambasciatore alla posto sopra un poggio di verde.

Corte di Leone X e fabbricò a sue spese in pa- MORANDO-GRAMATICI di Verona. - Ar-


tria la chiesa di S. Girolamo; Pietro-Martire morì ma: Spaccato inclinato in banda d'azzurro e di

da prode in un fatto d' armi presso Siena nel verde, al cane rampante d'argento, collarinato di
liberare una compagnia di Spagnuoli rimasta as- rosso, attraversante sulla partizione, e accompa-
sediata in una chiesa dai nemici nel 1532; Ce- gnato in capo a destra da una testa e collo d'uo-

sare dott. in giurisprudenza morto noi 1766 mo d'argento posta di fronte; con una fascia in-

fu V ultimo di sua famiglia. — Arma antica: clinata in banda di rosso, attraversante sullo

D'argento ad un albero di moro al naturale nu- spaccato, e caricata di tre stelle d'oro. — Ci-
drito sulla campagna partita d' azzurro o di ros- miero: Un cavaliere uscente armato di nero e
so. — AnitfA moderna: Inquartato di rosso e tenente una mazza posata sulla spalla.

d'azzurro. MORANDO-SERENA di Verona. — Famiglia


MORANDO di Piacenza. — È un ramo dei che diede il celebre Francesco giureconsulto, ora-

Morandi di Genova stabilito prima alla Croco di tore e poeta, e lettore nelP Università di Padova,

Savignone presso Genova e trapiantato poi in il quale nel 1562 fu vicario nella Casa dei mer-

Piacenza nel 1581 da un Biagio che vi fondò una canti, e morì nel 1575. — Arma: Spaccato d'az-
casa commerciale e fu ascritto coi figli a quolla zurro e di rosso, al leone dell'uno nell'altro.

cittadinanza nel 1596. — Morando fabbricò il MORANl di Verona. — Famiglia antica di


magnifico ponte sulla Trebbia quasi dirimpetto n Modena, dalla (pialo disceso il celebre giurista
Montcchiaro nel 16K6 con la spesa di circa un llarnaba die sotto gli Scaligeri nel secolo XIV
milione di lire piacentine, ponte che dopo soli fu cittadino di Verona, giudico ed avvocato fi-

venti anni cadde in rovina. — Ultimi discendenti scale, e che noi M05 fu ascritto al nobile Con-
di questa famiglia furono la contessa Teresa ma- siglio veronese, o nel 1407 vi fu aggregato il fi-
MOR — 473 — MOR
*Iio Nicolò. — Pietro, fratello di quest'ultimo, gento gambute di verde. — Motto : etiam negle-

u giureconsulto collegiate. — Arma: Inquartato; CTAE VIRESCUNT.

lei 4» e 4° di azzurro, ad un albero sradicato di MORANO di Monte San Giuliano (Sicilia). —


Originaria di Catanzaro, e trapiantata in Sicilia
/erde nel 2° e 3° d'argento, a tre rose di rosso.
;

MORANO (Signori di) di Assisi (Umbria). — al tempo di Federico li d'Aragona. — Francesco


Zosì nominati dal castello avito che poi donarono e Bartolomeo prodi cavalieri del XV —
secolo.

Comune di Assisi verso la metà del XII seco- Arma: Una colomba tenente nel becco un ramo
il

lo. — Arma? d'olivo posata sopra un monte di tre cime e sor-

MORANO di Modena. — Le memorie più an- montata da tre rose.

tiche di questa famiglia patrizia modenese risal- MORARI di Bologna. — Arma: D' azzurro,

gono al 1170 in cui nacque un Bernardino capo- alla banda di rosso, caricata di una testa di Mo-
stipite dei Morani che era notajo dei memoriali ro, bendata d' argento, e di due stelle d' oro ;

lei comune di Modena nel 1208. — Da lui di- col capo dello stesso, caricato dell'aquila bicipite
scendono molti esimi giureconsulti, uomini di let- di nero, ciascuna testa coronata d'oro.

tere, capitani ecc. Fra essi non pochi sostennero MORASANO di Genova. — Arma : D' argen-

le primarie cariche del Comune. — Geminiano to, fiancheggiato in arco di cerchio convesso di

lino dei consiglieri comunali per gli affari del rosso; le due porzioni dell' ultimo unite nel cuore

Frignano nel 1255, e nel 1262 sindaco del Co- dello scudo da una gomena dello stesso; col capo
mune Modena con pieni poteri per comporre
di d' azzurro, a tre crescenti d' argento ordinati in

le differenze tra il Comune medesimo e 1' Abbate fascia.

di Nonantola sopra varie giurisdizioni di mero e MORASINI di Firenze. — Arma: D'azzurro,

misto impero; Leonardo nel 1261 uno dei 12 alla fascia d'oro, caricata di tre teste di Moro
consoli per andare a ricevere l'assoluzione della attortigliate d' argento.

scomunica avuta dall' Abbate di Frassinoro a ca- MORATELLI di Vicenza. — Arma Spacca-:

gione delle inimicizie esercitate contro di lui; to; nel 4° partito; a destra d'argento, al leone

Guizzardino nel 1280 uno dei 12 sapienti e di- di rosso coronato d' oro ; a sinistra losangato
fensori del popolo modenese; Bonifacio giurecon- d'argento e d'azzurro ; nel 2° d'azzurro, all' aquila

sulto scrisse le Cronache di Modena dal 1 306 al di nero sormontata da una corona d' oro.

1344, e nel 1348 fu eletto dal Consiglio nel nu- MORATTI di Bologna. — Arma: Trinciato
mero dei sapienti sopra diverse provvigioni e sta- d'oro, all'aquila di nero coronata del campo, e
tuti di Modena Pietro uno
; dei consoli e senatori d' argento, ad un albero sradicato di verde, po-
descritto nel Catalogo dei cittadini, famiglie no- sto in banda; colla banda di rosso, attraversante

bili e potenti della città di Modena formato nel sulla partizione.


4 306; Ricco, insigne giureconsulto, giudice e vi- MORATT1NI di Forlì. — Antichissima fami-
cario della città di Parma nel 1344; Pellegrino, glia forlivese celebre per vecchi dominii ed uo-
uno degli anziani e sapienti nel 1420 eletto, in- mini illustri. — Giacomo nel 4 364 compilò le

sieme a Nicolò Morano e ad altri qualificati sog- leggi statutarie e scrisse gli annali della sua pa-
getti, per la revisione e correzione dello statuto tria dal 4050 al 4 373; Andrea cav. aurato e
modenese; Giacomo podestà di Modena nel 1338 pretore di Siena nel 4 420; Ranieri nel 4427 ebbe
1339; Girolamo nel 1485 e 1490 ambasciatore il governo d'Imola con piena giurisdizione, e po-

per il Comune al Duca Ercole I di Ferrara; Fran- scia quello di Perugia; Bartolomeo Vescovo di

cesco, prode capitano, morto nel 1495 alla fa- Bertinoro nel 4 54 4 ; Andrea famoso condottiero
mosa battaglia del Taro ;
Sigismondo, cav. aura- della cavalleria di Cesare Borgia, a nome del
to, ambasciatore nel 1565 del Duca Alfonso II di quale prese possesso di Sarsina; Baldassarre ebbe
Ferrara all' Imperat. Massimiliano II; e nel 1575 il titolo di conte per sè e suoi discendenti con
generale governatore della Romagna; Alessandro privilegio 29 Apr. 4530. — Questa famiglia,
nel 1598 invitato dal Duca Cesare di Modena alla estinta nella casa Monsignani, ebbe pure titolo
Corte di Savoja, e nel 4 597 e 4 598 ducal salinaro di marchese dal principio del XVIII secolo. —
di Alfonso II duca di Ferrara e capit. di cavalle- Arma: D'oro, alla banda d' azzurro, accompagnata
ria del duca Cesare di Modena; altro Francesco in capo da un' aquila di nero coronata del campo,
nel4788 intendente generale su tutti i beni del ed in punta da un albero di moro sradicato al

duca Francesco III di Modena. Altri molti — fu- naturale, posto nel senso della banda.
rono anziani, sapienti e conservatori del Comune. MORBIO di Novara. — Antica e nobile no-
— Arma: Inquartato; nel 1.»e 4.° d'oro, all'al- varese, trovasi diramata a Milano, a Pavia, a Lodi.
bero di moro sradicato al naturale; nel 2° e 3° — Gaetano sindaco di prima classe nella città
di rosso, a tre rose d'argento, 2 e 4. — Ci- di Novara nel 4 814; Carlo, di lui figlio, istorio-

miero: Un braccio armato al naturale e uscente, grafo ed archeologo di bella fama morto da po-
impugnante colla mano di carnagione tre rose d'ar- chi anni. — Arma ?
MOR — 174 — MOR
MORBIOLI di Mantova. — Arma: Spaccato; le stampe parecchie opere. — (Estinta nel secolo
nel 4° un'aquila; nel 2° un leone. XVII). —
Arma: Partito d'argento e d' oro, il 4°
MORCALDO del Napoletano. — Nobile per- ad un busto di Moro vestito di rosso in maestà;
chè già per tale riconosciuta dalla Real Camera il 2° alla branca anteriore destra di leone rivolta

di S. Chiara nell'anno 1780 ad occasione dell'am- uscente da una nube, ed impugnante un ramo
missione di Giovanni Morcaldo con la qualità di d'olivo; il tutto al naturale.
cadetto militare nei reggimenti nazionali. — Ri- MORELLI di Bologna. — Arma: D' azzurro,
conosciuta nella sua nobiltà della R. Commissione al capriolo cucito di rosso, accompagnato da tre
dei titoli nel 1838. — Arma? teste di Moro, attortigliate d'argento, le due del
MORCHIO di Genova. — Da Varazze, donde capo addossate, quella della punta in maestà; col
si trapiantarono in Genova circa il 1350. — Tom- capo d'oro, all'aquila di nero. — Alias: D'azzur-
maso m Nicolò m Gio., anziano 4 360-69-70- ro, alla sbarra d' argento, attraversante sopra
q. q.
78-84; ufficiale di guerra, 1367; consigliere della una banda di rosso ; col capo d'oro, caricato del-
Repubblica, 4 368; ammiraglio di 4 galee, 4 374 ;
l' aquila di nero.
ambasciatore al re di Sicilia, 4 373. — Tommaso MORELLI di Casale Monferrato. — Marchesi
q.
m Tommaso, anziano 4 400. — Oberto id., 4 432. di Ticineto, conti del Popolo. — Arma : D'azzur-
— Pietro, capitano del popolo, 4 478, ed uno dei ro, al moro fruttato al naturale, accostato da due

42 riformatori della Repubblica, 4 489. — Tomma- stelle d'oro; col capo d'oro, alla testa di Moro
so, q.
m Oberto, medico eccellente, pubblicò le attortigliata di bianco al naturale.

opere di Arnaldo da Villanova, con dedica al


* MORELLI-CONDOLMIERI di Ferrara. — 11

conte Gian-Luigi Fieschi il vecchio, 4505. — A- Capit. Alfonso Morelli avendo sposato, nella pri-

scritti nei Giustiniani, 1528. — Battista sena- ma metà del XVIII secolo, la contessa Marghe-

tore, 4571. — In progresso uscirono da questa rita Condolmieri, venne autorizzato ad assumerne
famiglia giureconsulti eminenti. — Vive onora- il nome, i titoli e Tarma e di trasmetterli ai pro-

ssimo e stimatissimo dal Governo del Re e dai pri discendenti tuttora fiorenti. — Arma; In-

proprj concittadini, il prof. Comm. Doniele Mor- quartato; nel 4» e 4<> dei Morelli (?); nel 2° e

chio, esempio del perfetto gentiluomo, gentile 3° bandato d'azzurro e d'argento, che è dei Con.-
poeta, elegantissimo prosatore, patriota intemera- dolmieri.

to. — Arma: Di nero, a tre rose d'argento, 2 e 4 ;


MORELLI di Firenze. — Arma: D'azzurro,

col capo del secondo, alla croce di rosso. al capriolo rovesciato d'argento; col capo d'oro.

MOREALI di Modena. — Originaria di Sas- MORELLI di Firenze. — Al tempo dell'asse-

suolo, di cui fu notaro e luogotenente del pode- dio si mostrarono amanti della libertà molti della
stà e ducale provveditore un Andrea che fu pure famiglia Morelli, tra i quali Leonardo, Cristofa-

rettore del Collegio dei notari nel 4 630, 4637 e ro, Lodovico e Domenico, ma sopra tutti Jacopo

4644. — La di lui famiglia si trasferì a Modena di Girolamo che fu uno dei X nel 4 537, ed al

termine dell' assedio, fu uno degli eletti a capi-


nel XVIII secolo e fu feconda di uomini illustri,
e specialmente nelle scienze, fra quali va notato tolare col principe d' Oranges. Questa casa, molto

Giambattista esimio medico ed autore di molte in allora diramata, aveva ancora dei partigiani

opere, il quale mori in Modena nel 4785. — Ar- Medicei, tra i quali zelantissimi furono Lodovico

e Girolamo. I Morelli discesero dal Mugello da


ma: Inquartato; nel 4° d'oro, all'aquila di nero,

coronata del campo; nel 2° di rosso, al monte di un istesso ceppo coi Risaliti e coi Ruati. Dal

tre vette di porpora, cimato da una colomba 4 332 al 4534 la Repubblica fiorentina trasse da
d'argento, tenente nel becco un ramoscello d' o- essi otto golfalonieri e trentasette priori, e cinque

livo di verde nel 3° di rosso, alla testa di Moro volte ad individui di questa casa conferirono i
;

attortigliata d'azzurro; nel 4° d'oro, alla mora principi Medicei la dignità senatoria. Jacopo di

al naturale; sul tutto una fascia d' azzurro, cari- Giovanni ch'era priore nel 4 439, quando in Fi-

cata di tre gigli d'oro. renze fu celebrato il Concilio per la riunione delle

MORELLA di Bergamo. — Arma: Partito; chiese greca e latina, ebbe dall' imperatore di Co-

nel 4» d'oro, alla colomba d' argento, colla testa stantinopoli titolo e diritti di conte palatina co-

rivolta, ed avente nel becco un ramo d' olivo al me Bernardo di Girolamo ottenne da Leone X i

naturale nel 2» d' argento, alla torre merlata al privilegi medesimi nel 4 515. Molti uomini illu**ri
;

anno reso chiara questa famiglia, tra quali Gio-


naturale, aperta del campo, e piantata sopra una i

campagna di verde. vanni e Leonardo cronisti, le cronache dei quali

MORELLI di Azzone in Val di Scalve nel furono comprese nella sua raccolta dal P. ldelfon-

Bergamasco. — Gregorio Morelli alzò grido di so. Ora al proprio cognome aggiungono i Morelli

grande letterato, e fu medico dell' Imperat. Mas- quello della celebre ed estinta famiglia Adimari.

simiano II da cui nel 1574 ebbe in Praga am- — Arma: Di rosso, a due branche di leone d'oro

ili<:<:imo diploma di nobiltà imperiale. Lasciò per passate in croca di S. Andrea e sormontate da
MOR — 475 — MOR
un rocco di scacchiera dello stesso; col capo del d'argento posta in banda, attraversata da tre ful-
primo caricato di un' aquila del secondo. mini d'oro in isbarra.

MORELLI di Foggia. — Abbia: Spaccato; nel MORELLI del Piemonte, Consignori di Mo-
4° una stella, e nel 2° un cavallo allegro. nale. — Arma : D' argento, al leone d' azzurro,

MORELLI di Fori}. — Lodovico, conte e cav. armato e linguato di rosso.


aurato, dott. in leggi prestantissimo, fiorito nella MORELLI di Ravenna. — Originaria di Fi-
seconda metà del XVI secolo. (Estinta). — Ar- renze, per sottrarsi agli odi di partito, si rifuggì

ma : Tre fascio ondate, con un' aquila accostata nel 4 450 in Ferrara; indi passò nei contado di
da due rami di ... . Bagnacavallo, ove venne nel 4 587 annoverata fra

MORELLI di Gorizia. — Arma : Spaccato di le 40 famiglie del luogo ammesse stabilmente al

rosso e d'azzurro diviso da un filetto d' oro, al- Consiglio; infine nel 4600 fissò dimora in Ra-
l' albero di moro al naturale attraversante sul venna. — Giovanni nel 4644 militò graduato in

tutto. cavalleria sotto le insegne papali nella guerra


MORELLI di Lecce. — Vuoisi sia derivata contro il Duca di Parma. — Arma: D' azzurro,
dall' antichissima famiglia Castiglion-Morelli di al castello merlato di due pezzi al naturale, ac-
Cosenza, dalla quale sarebbesi distaccato un ramo costato da due palme d' olivo di verde, e sormon-
nel XV secolo per recarsi a Copertino in Terra tato da tre crescenti d' argento.
d' Otranto per relazione coli' illustre casa Ca- MORELLI di Torino. — Il cav. Agostino Mo-
strata signora di detta terra, dalla quale si ebbe relli fu creato conte nel 4 879, il commend. Sa-
varie donazioni e concessioni. — Bernardino, es- verio ottenne lo stesso titolo nel medesimo anno.
sendosi grandemente illustrato nelle guerre di — Arma : Di rosso, a due zampe di leone d' oro
Fiandra e di Lombardia, fu decorato nel 1536 passate in croce di S. Andrea, sormontate da un
dall' Imperat. Carlo V dell' Ordine aurato col giglio d'argento nel punto del capo.
privilegio di aggiungere alla propria arma l'aquila MORELLI di Venezia. — Mercanti, nativi di
imperiale. — Passata finalmente in Lecce, ed il- Murano, si arricchirono col traffico dei vetri in

lustratasi con alte dignità ecclesiastiche, venne Inghilterra, ottennero prima la veneta cittadi-
nel 4760 aggregata a quella nobiltà. — Arma: nanza, poi, mercè 1' offerta di centomila ducati
Inquartato; nel 4» e 4° d'azzurro, all'aquila d'o- per la guerra di Morea, ricevè in premio la no-
ro, coronata dello stesso; nel 2 a e 3° d'argento, biltà conferita loro dal Senato e dal Maggior
al cavallo morello, colla pila d'azzurro scorciata Consiglio nel 4686. — Arma: Spaccato: nel 4°

nel capo e caricata di una stella d' oro di otto d' azzurro, ad una colomba d' argento, la testa
raggi. rivolta, tenente nel suo becco un ramo d'olivo
MORELLI di Mercatello (Urbino). — Antonio di verde; nel 2° di rosso, alla croce ancorata
podestà di Sassuolo nel 4628, poi capitano di d'argento.
ragione a Castelnuovo nel 4 634, e finalmente MORELLI di Zono in Val di Scalve nel Ber-
destinato alla giudicatura di Modena nel 4639. gamasco. — Gregorio, illustre fisico, fu medico
— Giovanni-Battista, di lui fratello, si trasferì dell' Imperat. Massimiliano II, da cui ottenne am-
in Modena ove contrasse matrimonio con Lodo- plissimo privilegio di nobiltà per sè e suoi di-
vica Pioppi, unica figlia del Cav. Cesare, ed en- scendenti, datato da Praga 48 Mar. 4574. —
trando in casa Pioppi lasciò il cognome Morelli Arma: Partito; nei 4» d'oro, alla testa di Moro
e prese quello della moglie. — Da una patente al naturale; nel 2° d' amarro, al destrocherio di
del Duca di Modena Francesco III, in data 2 Apr. nero, tenente un ramoscello dello stesso.

4738, si à la prova della nobiltà dei discendenti MORELLO di Caltanissetta e di Messina, vedi
di detto Giovanni-Battista e dei Morelli di Mer- Maurello.
catello, i quali ultimi sostennero in patria per MORENI di Modena. — Arma: Di rosso, al
oltre 200 anni le prime cariche civili e militari. palo d'argento, caricato di tre more di rosso,
— Si spense con una Margherita morta nel 1705. gambute e fogliate di verde.
— Arma: Spaccato; nel 4° a tre stelle di otto MORESCHI di Bologna. — Arma : Spaccato;
raggi, ordinate 4 e 2; nel 2° al monte di tre nel 4° d'argento, ad un Moro uscente, abbigliato
cime sostenente una testa di Moro attraversante d' oro, cinto dello stesso, colle braccia stese, so-
sulla fascia che divide i due campi. stenente colla mano destra una civetta al natu-
MORELLI di Monteleone (Calabria). — Arma: rale, sormontata da tre stelle malordinate d' o-

Di verde, al leone d'oro, rampante contro una ro ; nel 2° di rosso, a due fascio d'argento.
torre dello stesso. MORESE di Montecorviìio e di Salerno. —
MORELLI di Nizza. — Arma Spaccato:
; nel Di origine provenzale, venne nel regno ili Napoli
4° d'azzurro, alla colomba sorante d'argento, la nel 4265 al seguito del Re Carlo 1 d' Angiò, dal
testa rivolta tenente col becco un ramo d'olivo quale Pietro, milite, suo familiare, fu investito
di verde; nel 2> di rosso, alla croce ancorata dell' ufficio di regio giustiziere. Fermatasi nel N .
MOR — 476 — MOR
poletano, e passata in vari luoghi di quelle pro- accostato da tre teste di Moro al naturale, tor
vinole, si fermò finalmente nella città di Monte- cigliate d'argento, poste di fronte, 2 in capo,
corvino, dove nel 1 494 fu dal Re Alfonso II d'A- ed 4 in punta.
ragona annoverata fra le 23 famiglie nobili che MORETTI di Milano. — Arma : D' argento,
quel re divise e separò dalle civili e popolari di alla sbarra di rosso, accompagnata in capo da
detta città. Passata finalmente in Salerno verso una testa di Moro al naturale.
la fine del XVII secolo, fu ammessa per giustizia MORETTI del Piemonte, baroni di S. Giulia.

nell'Ordine di Malta nella persona del vivente — Arma : Spaccato d'azzurro e di rosso, il pri-

cav. Alberto. — Ha posseduto i feudi di Conver- mo caricato da un albero di moro, al naturale,

sano, Nociglia, Farcesi e Montella. — Arma: sradicato.

D' azzurro, alla testa di Moro al naturale con un MORETTI di Pistoja. — Originaria di Lizza-
turbante di rosso orlato d'oro, accompagnata nel no, e solo nel 1646 ammessa ai pubblici uffici

canton destro dello scudo da una stella di sei della città di Pistoja. — Vincenzo, avvocato, u-
raggi d' oro. ditore di Clemente VII. assessore per lo stato

MORETTA di Pancalieri (Piemonte). — Ar- fiorentino, morto nel 1593; Matteo, cittadino ro-
ma: Di rosso, alla banda d'argento caricata di mano, e giudice a Siena nel 1640; Fabrizio ret-
tre teste di Moro al naturale, fasciate di verde ;
tore dello Studio di Pisa, e fiscale di Pisa e di

col capo d'argento, al grappolo di uva nera fo- Siena, morto nel 1636. — Arma?
gliato di due pezzi, il tutto al naturale. — Ci- MORETTO di Bologna. — Arma: D'azzurro,
miero : Una testa di Moro al naturale fasciata di alla fenice d'argento sulla sua immortalità, mo-
verde. — Motto: candidior interius. vente dalla punta e fissante un sole d'oro, mo-
MORETTI di Bergamo. — Arma : D'argento, vente dal canton destro del capo; la fenice sor-

al capriolo di rosso, accompagnato da tre teste montata dal motto : uror ut oriar in lettere

di Moro al naturale, bendate d'argento. majuscole d' oro.

MORETTI di Bologna. — Arma : Spaccato ;


MORF1NO di Messina. — Originaria di Ve-
nel 1° d'azzurro, a tre stelle male ordinate d'o-, rona, à fruito della nobiltà messinese nel XVI
ro; nel 2.o di rosso, a due teste di Moro al na- secolo. Vuoisi derivata dalla Nogarola e portata
turale, affrontate, e bendate d'argento; colla fa- in Sicilia da un Guglielmo Morfino da Nogaroli
scia d'oro attraversante sulla partizione. — Alias: nel 1428 capitano de' fabrici regi in Alcamo ed
Di rosso, al leone d' oro, tenente colle branche ai servigi del Conte di Modica. (Estinta). — Ar-
anteriori un ramoscello d'olivo di verde ;
col capo ma: D'azzurro, alla banda d'oro, bordata d'ar-
d' Angiò. gento, caricata verso il capo di un' aquila di ne-
MORETTI di Firenze. — Moretto Moretti ro, armata di rosso, afferrante con ciascun arti-
castellano di Castelvecchio presso Pescia nel glio una testuggine di verde, e di un monte di

4500. — Un altro Moretto nipote del precedente tre cime d' azzurro, movente dal lato della punta
fu ascritto alla cittadinanza lucchese e capit. al e sostenente una testa calva uscente di car-
servizio degli Sforza; Marco successe al padre nagione.
nella castellala di Castelvecchio. — Da lui MORGAGNI di Forlì. — Appartiene a que-
nacque Bastiano che da Ferdinando I fu fatto sta famiglia il celebre Giambattista principe de.-
nel 1602 capitano e castellano dell'isola di Gor- gli anatomici nato nel 168..; morto nel 1771. —
gona, e fu ucciso nel 1611 bravamente difen- Fu aggregato alla nobiltà romana da Clemen-
dendo quell' isola dai Pirati, ed insiem con lui te XI ed alla forlivese il 17 Ag. 1728. (Estinta
restò uccisoAndrea suo secondogenito, e Marco nella famiglia Gardini che ne ereditò il nome e le

primogenito restò gravemente ferito. In compenso sostanze). — Arma: Di rosso, al disco d'azzurro

•della sua bravura gli fu concesso di succedere caricato di tre gigli d'oro, 1 e 2.

nella carica al genitore, e cosi diventata quella MORI di Bergamo. — Arma: Spaccato; nel

carica come ereditaria nella famiglia passò da pa- 1° d'oro, all'aquila di nero; nel 2° d'argento,

dre in' figlio fino alla metà del XVIII secolo. alla fascia d' azzurro.

L'ultimo castellano fu Marco-Gregorio di cui il MORI di Bologna. — Arma : D' azzurro, a due
figlio, Pietro-Silvestro, passò a Napoli o sposò fascio d' argento ; col capo d' oro, caricato di un
1' erede della famiglia Cascone di cui assunse il giglio del campo.

cognome. — Arma: D'argento, alla fascia d' az- MORI di Cesena. — Originaria di Brescia,

zurro, caricata (la un monte di tre cime d' oro, trapiantata in Cesena nel 1421 da un Giovanni-
accompagnata in capo da una testa di Moro al Piccinino Mori al servizio di Pandolfo Malatesta.
naturale, sormontata da tre stelle d' oro, ed in — Dal 1468 al 1634 dodici individui di questa
punta da tre bando di rosso. famiglia appartennero al Consiglio nobile di Ce-
MORETTI di Martincngo nel Bergamasco. — sena. (Estinta nel 1713). — Arma: d'argento,
Arma : D' argento, al triangolo isoscele di rosso, alla testa di Moro al naturale.
MOR — 477 — MOR
MORI di Ferrara. — Antica famiglia ferra- navale in Albania; Maurizio al servizio del Re di

rese, detta prima del Bailo. — Giulio del Bailo mae- Napoli morto gloriosamente ad Otranto nel 4 450;
stro di camera di Margherita Gonzaga duchessa Ruggero impegnato anch'esso nel 4570 in molte
di Ferrara venne soprannomato il Moro. — Ca- azioni contro il Turco in Dalmazia e Schiavonia
millo Mori fu prima Vescovo di Termoli, poi di e spedito a Tunisi nel 4 574; Giuseppe-Maria co-
Comacchio. Aggregata dal governo pontificio fra mandante de' fucilieri di corazze sotto il pontifi-

le 27 case nobili titolate. (Estinta). — Amia: cato di Urbano Vili e d'Innocenzo X. — Gio-
D' azzurro, alla campagna di verde, caricata di vanni fu podestà di Macerata nel 4 395 e nel 4 402;
una fascia del campo e sormontata da quattro Claudio governatore di Venafro nel 4 605, di

monti di verde, accompagnata in capo da una co- Terni nel 4 611, d'Imola nel 164 3, di Faenza nel

rona da nobile d' oro, accostata da due comete 4 644; e Niccola delegato pontificio in patria du-
dello stesso. rante il pontificato di Pio IX, commend. di S.

MORI di Venezia. — Originaria di Negro- Gregorio Magno e della Corona di Ferro, e ciam-
ponte, ebbe tribuni antichi e fece edificare l'ospe- berlano del Granduca di Toscana. — Nelle scienze
dale della Misericordia. — Messer Francesco fu e nelle lettere emersero Beltrando, il quale nel
fatto del Consiglio nel 4 318. — Arma: Spaccato; 4 302 insegnava pubblicamente in Bologna la ret-
nel 4° d'argento, a tre frutti di mora al naturale, torica ;
Nicolò teologo del Vescovo di Vcroli al

col gambo verso la punta, ordinati in fascia; nel Concilio di Trento; Morico professore di umane
2° bandato d'argento e d'azzurro. lettere in Imola, chiamato poi nel 4 585 ad inse-
MORI-UBALDINI di Firenze. — Trasse la gnare nella patria università, ed altri molti. —
sua antica origine dagli Aldobrandinelli, ricchi e Amia?
potenti signori in Signa, ove ebbero un palazzo MORICONI di Assisi. — È un ramo dell' an-
munito di torri e circondato da una vasta cer- tica e potente famiglia dei Bini, attinente al pa-
chia di mura. — Venuta pur essa in molta po- triarca S. Francesco, e da gran tempo estinto.
tenza e ricchezza e salita nella estimazione del — Arma: D'azzurro, ad un albero al naturale,
popolo fin dai primordi del 1300, ebbe per 22 movente dalla punta, sormontato da due angioli
volte il priorato e sei volte il gonfalonierato. — al naturale, sostenenti una stella d'oro. — Alias:
Messer Bandinello degli Aldobrandinelli pugnò va- D'azzurro, alla fascia d'argento, accompagnata da
lorosamente alla battaglia di Monteaperti e fu tre oche dello stesso, 2 in capo ed 4 in punta.
fatto cavaliere. Esso fu padre di Ubaldino che MORICONI di Lucca. — Frediano Monconi
generò il Beato Morando Vescovo di Fano e po- si recò in Polonia sotto il regno di Giovanni-
scia di Cagliari nel 1250; Giovanni gonfaloniere Casimiro e fu fregiato della nobiltà polacca. —
nel 1300, e Moro, da cui i discendenti assunsero Un ramo fiorisce tuttora in Lituania. — Arma :

il cognome e che per quattro volte ebbe il prio- D'azzurro, a due oche natanti sopra un mare, il

rato nel 1314, 1326, 4 332 e 4335 in Firenze.— tutto al naturale. — Alias: D'argento, a tre fa-
Appartiene a questa famiglia il dotto e famige- scie ondate a onde grosse di nero.
rato legista Bonifazio di Rinaldo ricordato da MORICOTTI di Pisa. —
Guido ed Enrico
Dante nel suo divino poema, il quale conseguì creati Cardinali di S. R. Chiesa, il primo da In-
pure l'onore del priorato nel 1302, 4307, 1309 nocenzo II, e 1' altro da Eugenio IH. Arma — :

e 1 34 4, e nel 4 326 nominato gonfaloniere di giu- D' azzurro, a tre pioppi di verde.
stizia. Ultimo dei priori di questa famiglia fu Gi- MORIGGIA di Milano. — Famiglia assai an-
rolamo di Zanobi nel 4 528. — Divisa in due ra- tica e nobile, diramata, oltre che in Milano, in
mi, essa fiorisce tuttora in Firenze. — Amia: Ravenna, in Venezia, in Pavia, in Mantova ed in
Scaccato di nero e d'argento di cinque file. altri luoghi. I Moriggi tennero la podesteria di
MORICI di Assisi (Umbria). — Conti e signori Vicenza, Verona, Ferrara, Modena, Faenza e
del castello fra' monti nell'antico territorio di As- Tortona. — Un Acerbo Moriggi console di Lodi
sisi presso Valfabbrica, detto ora Poggio di so- al tempo di Federico Barbarossa. — Un Moriggi
spra, e fiorenti XI secolo. Estinti da
fin dal — milanese si trasferi a Venezia e vi fu creato cit-
tempo assai remoto. Amia: D'azzurro, alla — tadino, occupando I* alto grado di grancancelliere

fascia d'argento, sormontata da una testa di Moro di quella Repubblica. — Un Giovanni Moriggia
al naturale; col lambello in capo di sette pen- milanese, eletto podestà di Ravenna, quivi trasferì
denti di ... . fra' quali sei gigli d' oro. la propria famiglia, e dopo di lui fu fatto pode-
MORICI di Fermo. — Assai antica ed illu- stà il figliuol suo Leonardo. — Ha posseduto la

stre famiglia che in ogni tempo à dato alla pa- signoria di Trino in Piemonte e i feudi delle due
tria ed ai legittimi principi magistrati, guerrieri Dogane di S. Martino e di S. Maurizio. — Sor-
e sapienti dottori. — Angelcro commend. del S. tirono da essa dottori, teologi e canonici, e due

M. O. Gerosolim. morto nel 4 435; Gregorio al vescovi: Giovanni di Cagli nel 4472, ed un altro

servizio della Repubblica di Venezia nella milizia Giovanni di Monza. -r>La Beata Caterina Moriggi

MOR — 178 — MOR
fu fondatrice del rinomato monastero della Ma- — Arma : D' oro, alla banda d'argento filettata

donna del Monte sopra Varese. — Venceslao Re di nero, caricata di tre aquile dello stesso.

dei Romani concesse a questa famiglia il privile MORNOVI o MURONOVO di Verona. — Fa-
gio di estrarre tutta l'acqua del fiume Olona per miglia illustre, dalla quale uscirono Bonzanino
inaffiare le sue possessioni di Parabiago. — Ar- podestà di Cerea nel 1261 ; Bonifacio del fu Lan-
ma: Di rosso, all'albero di moro al naturale, ac- franchino uno dei delegati alla riforma degli Sta-
costato da duo leoni d'oro, affrontati e contro- tuti della Casa dei mercanti nel 1319; Barnaba
rampanti ; col capo d'oro, caricato di un' aquila giudice in patria nel 1374; Pietro-Filippo vice-
di nero, coronata del campo. collaterale generale nel 1471 ; Angelo, suo figlio,

MORIGGIA DELLA PORTA di Milano. — sostituitogli nella stessa carica l'anno 1517. —
Fregiata del titolo marchionale. — Arma: In- Nel 1519 questa casa fu aggregata al nobile Con-
quartato; neM° e 4° spaccato di rosso e d'ar- siglio di Verona, e terminò in Aleardina mari-
gento, ad una porta coi battenti aperti dell'uno tata in Giovan-Galeazzo Canziani nobile abitante
nell'altro; nel 2° e 3° d'argento, ad una biscia in Verona, il quale fu detto poi Muronovo, di-
ondeggiante in palo d'azzurro, coronata d'oro in- scendente da valorosi condottieri di gente d' ar-
golante un fanciullo di carnagione. Sul tutto di me, e vicario e giusdicente dell' Abate di S. Zeno
rosso, all'albero di moro di verde, fruttato di ros- nelle ville di Erbè, Trevenzuolo, Roncolcvà, Ma-
so, il fusto accostato da due volpi rampanti e af- rega, ed altri luoghi. — Questa seconda casa si

frontante di nero; col capo d'oro, caricato da estinse in Prudenza ed Emilia, la prima moglie
un' aquila di nero. di Carlo, la seconda di Andrea Vitali. — Arma:
MORINI di Bologna. — Arma : D'azzurro, al D'azzurro, ad un muro merlato di rosso, murato
capo d'argento, il primo attraversante sul secondo di nero, occupante la metà inferiore dello scudo

per mezzo di tre merli intagliati; il capo caricato e sostenente un leone illeopardito d' oro, alias un
da due teste di Moro al naturale, affrontate, e levriero corrente d' argento, collarinato di rosso.

bendate d'argento. — Alias: D'azzurro, ad un MORO di Bassano. — Aggregata al Consi-


albero sradicato di verde, accompagnato da una glio nobile di Bassano nel 1799, fu confermata
cometa d' oro, accostata da due stelle dello stesso. nella sua nobiltà con sovrrana risoluzione 20 Ott.
MORISCO di Lecce. — Sono gli stessi degli 1822. — Arma ?

Aldemorischi di Napoli; ma si recarono a Lecce MORO di Bergamo. — Arma: Spaccato in

staccandosi da un ramo che era stato prima in capriolo d' azzurro e d' argento, al busto e testa
Otranto. — (Estinta in principio del XIX seco- di Moro al naturale suIP argento, posta in mae-
lo). —
Arma: Palato d'azzurro e d' argento; col stà e attorcigliata del campo; col capriolo di ros-

capo del secondo, caricato da una croce scoricata so, attraversante sulla partizione.
di rosso. MORO di Brescia. — Arma: D'oro, all'albero

MORISCO di Sicilia. — Famiglia nobile sira- di moro al naturale, fruttifero di rosso.


cusana, trapiantata nella città di Noto dove fi- MORO di Castelfranco (Veneto). — È una
gurò fra le più antiche feudatarie, e dove occupò diramazione dei Moro di Venezia, che da quattro
le nobili cariche di giurato e di capitano giusti- secoli possiede alquanti beni nella villa di Villa-

ziere. — Arma: D'oro, ad una testa di Moro al razzo e Poggiana nel Trevigiano con residenza in
naturale, attortigliata d'argento. Castelfranco. — Arma: Bandato d'azzurro e d'ar-

MORLAS (de) di Corsica. — Arma : D'azzur- gento; col capo del secondo caricato di tre more
ro, a nove bisanti d'argento, 3, 3 e 3. rovesciate di nero.
MORLINI detta DA TRENTO di Vicenza. — MORO (del) di Genova. — Guglielmo console
Arma: D'argento pieno; col capo d'azzurro, ca- 1123 e 31; Tancredi, id., 1144 e 52; Marino,
ricato da un grifo di rosso. 1141 e 53; e più altri consoli in appresso. —
MORMILE di Napoli. — Le prime memorie Bonifacio consigliere della Repubblica, 1205.
di quest'antica famiglia rimontano al 1190 in Martino, consigliere nell'armata di Pagano d'Oria,
cui un Donato Mormile era console della Repub- 1352; anziano, 1365 e 66; Nicolò anziano, 1423
blica Napoletana. — Feudataria dalla metà del e 27. — Arma: D'azzurro, al moro nudrito sulla

XVIII secolo, ebbe il possesso di molti feudi ed pianura erbosa, il tutto al naturale.

i titoli di conte, marchese e duca. — Ebbe parto MORO di Venezia. — Originaria di Venosa,

principato in vari importanti avvenimenti del o come altri vogliono di Eraclea, fu annoverata
Napoletano, e specialmente nella sollevazione del fra quelle degli ottimati nei primi secoli della

popolo della capitale contro il governo spagnuolo Veneta Repubblica, e alla serrata del Maggior
all' epoca del viceré Pietro di Toledo e nella Consiglio nel 1297 fu compresa fra le patrizie di

guerra di Otranto contro i Turchi. — Ila goduto Venezia, e tale mantennesi fino alla caduta della
nobiltà in Napoli nel seggio di Portanova ed à Repubblica. — Cristoforo nel XV secolo fu eletto

<
nstito l'abito dell'Ordine Gcrosolim. ne) 1K64. doce. — Dette alla patria tre procuratori di S.
MOR — 479 — MOR
Marco, generali delle flotte, ambasciatori, senatori fusto tre foglie, l'una verticale, e le altre due o-
ecc. — Fu confermata nella sua avita nobiltà con rizzontali, il tutto di verde.
sovrane risoluzioni 1 Gen. 181! e 28 Die. 1818. MORONI di Milano. — Di origine germani-
— Fu inoltre aggregata alla nobiltà bavarese il ca, fu trapiantata in Milano da un Bartolomeo
10 Mag. 1815. — Arma: D'argento, a tre bande nel 4 220. — Jacopo di Mussone nel 4 229 notaio
d'azzurro; col capo del primo, caricato di tre mo- e cancelliere dei consoli di giustizia; Carazone

re di nero, i gambi in alto. nel 4 255 era fra i capi della repubblica milane-
MOROLA di Giovinazzo e di Trani. — Fa- se. Questa famiglia à dato alla patria parecchi
miglia patrizia che Leonardo Morola trapiantò decurioni, senatori, ambasciatori, consiglieri e te-

da Capua a Giovinazzo quando i! di lui zio pa- sorieri ducali, capitani, giureconsulti colleglliti ecc.

terno Manno ebbe nel 1462 il vescovato di que- — Bartolomeo Moroni, alla morte di Filippo-Ma-
sta città, al cui patriziato esso Leonardo fu a- ria Visconti, nell' Ag. 4 447, in unione ad altri

scritto. — Verso la fine del XVII secolo Dome- quattro patrizi milanesi, si mise alla testa del

nico Morola, per causa di matrimonio passò da popolo per proclamare la repubblica ambrosiana,
Giovinazzo a Trani, e nel 1747 fu aggregato al il cui sigillo fu a lui affidato come capitano eletto
patriziato tranese nel seggio di Portanova. — di Portanova. — Sotto la signoria degli Sforza,
Gabriele, figlio del precedente, nel 1797 vestì per un Tommaso Moroni fu protomedico dei duchi
giustizia l'abito di Malta, al qual Ordine la sua Massimiliano e Francesco II dal 4 514 al 4 531, e
famiglia era stata ammessa sin dal 4602. — Ar- fu creato conte di Ferreraro e Valdinure nel
ma: Di rosso, al moro sradicato di verde. Piacentino ; Girolamo (il Gran-Cancelliere) ot-
MOROLDI di Udine. — Nel 4 522 si stabilì tenne la contea di Lecco, di cui fu investito dal
in Udine. Nel 4770 fu aggregata a quel Consi- duca Massimiliano il 23 Nov. 4 54 3, e più tardi
glio, e fu confermata nobile con sovrana risolu- ebbe dall' Imperai Carlo V nel 4 528 la città di
zione 1 mar. 4 820. — Arma? Bojano con titolo ducale, la terra di Pettorano,
MORONA di Verona.— Arma: Spaccato; nel 1.° la guardia di Capochiuso. ed i feudi di Albarello,
d'oro, all'aquila di nero, beccata e membrata di ros- Collestefano, Camano, Manfredano, Ceresola, Fo-
so, coronata d'oro; nel 2.° d'argento, ad un avam- lignano e Fondone. — I di lui figli, Antonio e
braccio vestito di rosso, movente dal fianco sini- Sforza, obbligati a rinunciare alla contea di Lec-
stro, tenente colla mano di carnagione un albero co, ne erano indennizzati da Francesco II Sforza,
sradicato di verde, avente il fusto di rosso. con diploma 22 Die. 4534 col feudo di Ponte-
MORONATI di Verona. — Famiglia ragguar- curone nel Tortonese con titolo comitale, tras-
devole di Desenzano, venuta in Verona da circa missibile ai loro discendenti maschi. — Il sud-
300 anni, la quale diede abati, canonici ed altri detto Girolamo era stato luogot. generale del

uomini rispettabili. — Arma: Bandato d'azzurro duca Francesco II e gran cancelliere del ducato
e di rosso; col capo d'oro, caricato di una testa di Milano, poi sotto Carlo V commissario gene-
di Moro attortigliata di rosso. rale degli eserciti imperiali. — Dai di lui figli,

MORONE di Genova. — Originaria di Milano. Antonio e Sforza, derivarono due linee di Milano
— Eusebio Morone , q.
m Marchisio, segretario e di Roma. — La prima si estinse con Massimi-
del conte Gian-Luigi Fieschi seniore, venne ad liano Moroni morto in Milano nel 4750. — Ar-
abitare in Genova per cagione dell' ufficio; e fu ma: D'argento, a! gelso al naturale, terrazzato di
ascritto nei Fieschi l'anno 1528; Marco, figlio di verde. — Motto: simplex calensque.
lui, fu senatore, 1585. — Arma: D' argento, al MORONI di Roma. — Giovanni, figlio del

moro al naturale sradicato. gran cancelliere Girolamo Moroni, cardinale di S.

MORONI di Bergamo. — La loro nobiltà ri- R. Chiesa, vescovo di Modena, poi di Novara
monta alla metà del XVII secolo, e furono eletti e quindi di Albano e di Frascati, verso il 4 570
del Consiglio prima della rivoluzione. — Benzino chiamò in Roma il proprio nipote Giulio il quale
e Vcnturino, celebri ingegneri, nel 1492 si di- quivi stabilì la sua famiglia. — Nella nuova pa-
stinsero nella guerra di Ferrara ed ottennero pa- tria i Moroni ottennero il patriziato e furono
recchi privilegi dal Veneto Senato; un Antonio ammessi fra i conservatori e caporioni. — Al-
ottenne dal Duca di Sassonia Weimar il titolo cuni furono alfieri, tenenti e capitani della guar-
di conte e fabbricò in Bergamo un sontuoso pa- dia pontifìcia, ed un Girolamo fu generale di S.

lazzo. — Arma: Spaccato; nel 4 .° d'oro, all'aquila Chiesa e Governatore di Avignone per Gregorio
di nero; nel 2.° di rosso, al gelso al naturale, ac- XIV. — Oltre il suddetto cardinale Giovanni, la

costato da due leoni d' oro, affrontati e contro- famiglia Moroni à dato alla Chiesa un Orazio che
rampanti sul tronco. fu Vescovo di Sutri e Ncpi nel 4 580, ed un Ga-
MORONI di Bologna. — Arma: D'azzurro, ad leazzo Vescovo di Recanati e di Loreto e quindi
un albero terrazzato, portante alla sommità del di Macerata e Tolentino, morto nel 464 3. — Ar-
ma eguale alla precedente.
MOR - 180 — MOR
MORONICI di Bologna. — Arma: D'azzurro, rosini cominciarono a figurare in Milano nella se-
ad un albero terrazzato di verde: col capo d'oro, conda metà del XIV secolo, ed il primo che ci

caricato dall'aquila di nero, coronata del campo. si affaccia, insignito di pubbliche cariche, è Si-
MOROSINI di Venezia. — Famiglia tribuni- mone giurisperito che era del Consiglio dei 900
zia, una delle dodici che nel 697 votarono per di Milano nel 1335, e dopo di lui vi apparten-
I' elezione del primo doge di Venezia, vanta 4 nero un Ubertino nel 1388, poi un Filippolo nel
dogi: Domenico eletto nel 1150, al quale Vene- 1408, e successivamente altri quindici da que-
zia andò debitrice dell'isola di Corfù; Marino, do- st'anno al 1554. — Il dott. Giorgino Morosini
po essere stato duca di Candia, fu fatto doge nel nel 1386 fu sindaco del Comune di Milano, e nel
1242; Michele nel 1382; e Francesco nel 1688. — 1394 era spedito dal signore di Milano in mis-
Fu questi il più ceiebre guerriero del suo secolo. sione in Savoja ed ambasciatore agli Svizzeri nel
Per ben quattro volte era stato generalissimo 1399. — Lodovico fu tra i Vicari di provvisione
dell'armata veneziana ed avea condotto a termi- e podestà di Milano nel 1546, e Girolamo sosten-
ne più strepitose imprese, e soprattutto si di- ne questa stessa carica nel 1575. — L'atto il

stinse nell'assedio di Candia, durante il quale con più importante del casato Morosini è il privile-
un pugno di soldati respinse 50 assalti e restò gio emanato a Praga dall' imperat. Venceslao il

vittorioso in quaranta battaglie e sortite. — Nel 13 Lug. 1397 col quale furono creati conti pala-
1677 gli venne affidata una nuova armata, e con tini i fratelli Giorgio, Uberto, Filippo e France-
essa battè i Turchi ai Dardanelli, e conquistò Co- sco figli di Pantaleone Morosini e loro discen-
rinto, Atene e tutta la Grecia. Molti furono pro- denti, decreto confermato il 28 Novembre 1407
curatori di S. Marco, generali, ambasciatori ecc., dal duca Giovanni-Maria Viscouti e sul quale ba-
e due donne della casa Morosini salirono sui troni sano i documenti esibiti nel 1777 dalla famiglia
d' Ungheria e di Servia. La prima fu Tomasina al tribunale araldico per ottenere la conferma
che sposatasi ad Andrea III re d'Ungheria fu ma- della nobiltà lombarda. — Un Giovanni Morosini,
dre del re Andrea, la seconda fu Costanza che mercadante milanese, figura nel trattato di pace
nel 1293 si maritò a Vladislao re di Servia. — 21 Lug. 1426 tra gli Svizzeri ed il duca di Mi-
Uu Giovanni Morosini sposò la figlia del doge lano al tempo della Repubblica Ambrosiana. Lo
S. Pietro Orseolo e seguì il suocero nella sua fu- stesso Giovanni era uno dei 24 capitani o difen-
ga. Richiamato poscia a Venezia, il doge Memmo sori della libertà per porta Orientale. Figli di

gli donò l'isola Memmia, ora S. Giorgio Maggiore, questo Giovanni furono il dott. Gabriele che nel
che egli cedette poi ai monaci benedettini, ed ivi 1502 diede in luce gli statuti milanesi e Batti-
creato abbate morì santamente, annoverato fra i sta che fu podestà di Piacenza nel 1478, di Bor-
beati. Quando il doge Dandolo rifiutò 1' impero go San Donnino nel 1479 e di Pallanza nel 1484.
di Costantinopoli, offertogli dai collegati francesi, Quest' ultimo era stato decurione milanese nel

la prima dignità ecclesiastica fu conferita a Tom- 1474; carica sostenuta pure da Bartolomeo, che
maso Morosini patriarca di Costantinopoli, il quale fu poi questore del magistrato ordinario nel 1502,
andatosene a Roma perla bolla pontificia, nel suo e da Giacomo nello stesso anno 1474. — Giro-
ritorno conquistò Ragusa. — Nella gerarchia ec- lamo, fratello di quest'ultimo, era dottore colle -

clesiastica vanta questa casa due cardinali di S. giato, come pure nel 1480 l'altro fratello Gio-
R. Chiesa: Pietro creato il"1 9 Sett. 1408 da Gre- vanni, il quale nel 1495 venne costituito dal du-
gorio XII, e Gianfrancesco creato il 15 Lug. ca di Milano uno dei Maestri delle entrate du-
1588 da Sisto V. — Fu confermata nella sua a- cali straordinarie, e fu spesso oratore presso gli
vita nobiltà con sovrane risoluzioni 17 Die. 1817, Svizzeri, e nel 1507 avvocato fiscale del ducato.

8 Ott. 4 819, 28 Giù. 1819, 17 Giù. 1821, ed un — Lodovico, figlio di Giovanni, giureconsulto e
ramo di essa ottenne la dignità ed il titole di questore del magistrato nel 1536, fu podestà di
conte delT impero austriaco con sovrana risolu- Casalmaggiore. — Arma: Spaccato; nel 1.° d' o-

zione 10 Ott. 1816. — Il Ministro dell' Interno ro, all'aquila di nero, coronata del campo; nel 2.°

del regno d'Italia, con decreto 10 Mar. 1872 di- d' azzurro, al bastone noderoso, reciso, posto in

chiarò competere ai Morosini il titolo di nobili. banda, di verde al naturale, sostenente due volpi
— Ar>u: D'oro, alla fascia d'azzurro. — Alias: d'argento, contropassanti nello stesso verso a de-
D'oro, alla sbarra di rosso, filettata d'argento. — stra.

Alias: D'oro, alla banda d'azzurro. — Alias: Par- MOROSINI di Lugano. — È un ramo della

tito; a destra di Savoja; a sinistra d'oro, alla precedente, di cui fu capostipite un Francesco
banda d' azzurro caricata di tre gigli d'oro. — Morosini. — Nella nuova patria emersero un Ga-
Alias: D'oro, alla banda d'azzurro, caricata di tre briele che nel 1471 figura legato milanese in I-

gigli d'oro. — Alias: D'oro, alla banda d'azzur- svizzera, nel 1473 in Germania, nel 1476 al Ve-
ro, e sopra il tutto una croce ancorata di rosso. scovo di Sion; un Giovanni-Antonio di lui figlio

MOROSINI o MORESINI di Milano. — I Mo- canonico prima di S. Lorenzo ed arciprete quindi


MOR — 181 — MOR
di Lugano; un Filippo sindaco fiscale di Lugano Piemonte, nel 1651, ministro di stato di Car-
nel 1490; un Bernardino inviato nel 1511 dagli lo-Emanuele II e gran cancelliere di Savoja;
Svizzeri ambasciatore a Venezia per la guerra Carlo-Francesco, figlio del precedente cav. della

contro la Francia, ne) 1515 consigliere comunale SS. Annuziata, ministro di Stato e gran cancel-
e reggitore dell' ospedale di Lugano, e nel 1523 liere dell'Ordine Mauriz., fu mandato ambascia-
inviato del duca Francesco li Sforza in Isvizzera tore a Milano, a Parma, a Parigi e a Londra;
per trattare coi tre cantoni ; un Girolamo in- Lodovico- Francesco, conte di Roasio e Torricella,
terprete del podestà elvetico, poi suo luogotenen- cav. gran croce e tesoriere dell' Ordine Mauriz.
te nel 1523, assistette nel 1512 all'assedio del lesse pubblicamente per varj anni il diritto civile
castello di Lugano; un Giovan-Pietro bravo le- e canonico nell'università di Torino e morì pre-
gista, inviato da Lugano e dai cantoni cattolici sid. e segret. di Stato nel 1716; il march. Giu-
ai Grigioni nel 1618 a perorare la causa del noto seppe, uno dei più distinti letterati del Piemonte
arciprete di Sondrio Nicolò Rusca condannato a nel XVIII secolo, autore di opere pregevolissime;
morte a Thusis; un' altro Gian-Pietro il quale Lodovico-Carlo, figlio del march. Giuseppe, dot-
occupò successivamente in Milano le cariche di tissimo in fisica e chimica. — La famiglia Mo-
regio podestà, di capitano di giustizia, di asses- rozzo à dato alla chiesa eminenti prelati, fra quali
sore dell'ufficio del maresciallato aulico dell'arci- ricorderemo un Francesco Vescovo d' Asti nel
duca Ferdinando d' Austria, poi senatore, presi- 1380; un Carlo-Giuseppe abate generale dei Ci-
dente del tribunale di sanità, ecc. — Zii paterni stercensi, Vescovo di Bobbio e poi di Saluzzo nel
del precede '
furono Gabriele. Carlo e France- 1681; un Carlo-Giuseppe Vescovo di Fossano
sco Morosini, tutti tre distinti nelle armi; il pri- nel 1762; ed un Giuseppe Cardinale di S. R.
mo fu colonnello al servizio di Venezia, il secon- Chiesa creato da Pio VII l'8 Mar. 1816 ed eletto
do col grado di capitano restò ucciso all'attacco Vescovo di Novara il 1 Ott. 1817. — Questa
di Negroponte, il terzo servì anch' esso la Re- casa diede inoltre alla milizia molti valorosi ca-
pubblica col grado di capitano, ed ebbero questi pitani, di cui non pochi vennero ascritti all' Or-
tre fratelli compagnie proprie. Questa famiglia dine Gerosolim., e tra questi Lodovico nel 1511
si è estinta nella persona di Emilio caduto nel e Bernardino nel 1519. — Arma: D'oro, ban- alla

1848 a Roma.' — La sorella di detto Emilio, Giu- da doppio addentellata nero. — Cimiero: Un di

seppina maritata all'Ingegnere Negroni-Prati ot- drago al naturale nascente. — Motto ne pe- : sic

tenne per decreto reale 12 Feb. 1882 di poter reas esto.


trasmettere lo stemma della famiglia Morosini a MORPURGO di Trieste. — Arma: Spaccato;
tutti i suoi discendenti legittimi e naturali di nel 1.° d'azzurro, al crescente rivoltato d'argento
ambo i sessi per continuata linea retta mascolina, a destra e tre stelle di sei raggi d'oro poste due
e con reali decreti 29 Ag. 1881 e 9 Apr. 1885 in palo sinistrate dalla terza; nel 2.° d'azzurro,

i figli e le figlie di lei, maritate Casati, furono alla balena rivolta al naturale natante sopra un
autarizzate ad aggiungere al loro cognome quello mare dello stesso.

di Morosini. — Arma: Eguale alla precedente. MORRA (del) di Benevento. — Questo ramo
MOROTTI di Fuligno. — Fregiata del titolo dei Morra si estinse in Giulia la quale avendo
comitale. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, sposato Camillo Morra del ramo di Napoli, portò
al busto di Moro al naturale, bendato d'argento; nella casa del marito i beni ed i privilegi della sua

nel 2.° d'argento, a due pali di verde; colla fa- famiglia. — Arma : Partito, a destra d' argento, a

scia d'argento bordata di verde, e caricata di una due spade d'oro, poste in croce di S. Andrea, le

cotissa increspata d' azzurro, attraversante sulla guardie in alto, ed accostate da quattro stelle

partizione. di rosso; a sinistra d'azzurro, a due leon :


affron-

MOROUELLI di Lucca. (Estinta). — Arma: tati d'oro.

Spaccato; nel 1.° d'argento; nel 2.» d'argento, a MORRA di Napoli. Feudataria fin dal tempo —
tre sbarre d'azzurro. di Re Ruggero, ebbe questa famiglia l'alto onore
MOROZZO di Mondovì. — Trasse il proprio di veder elevato nel 1187 al soglio pontificio uno

nome dalla terra di Morozzo di cui ab antiquo de' suoi membri col nome di Gregorio Vili nella

era signora. Fu inoltre padrona di Bredulo, Va- persona di Alberto monaco cassinese e cardinale

sco, Roccadebaldi, Bianzi ed altri luoghi. — Car- cancelliere di S. R. Chiesa. — Pietro compilatore
lo-Filippo consigliere, senatore, primo avvocato delle Epistole Decretali, creato Cardinale nel 1198.
fiscale generale nel 1579 e quindi avvocato ge- — Appartennero inoltre alla gerarchia ecclesia-
nerale patrimoniale, poi nel 1597 primo presid. stica un Dionisio pure cardinale, un Lucio cap-
del senato di Piemonte, ed infine governatore di pellano di Re Filippo III di Spagna, Arciv. d'O-

Vercelli; altro Carlo Filippo giudice d'appello in tranto e nunzio apostolico in Fiandra per il pon-
patria, consigliere di stato e senatore in Torino, tefice Paolo V; ed un Giambattista che fu Ve-
nel 1641 fu creato primo presid. del senato di scovo d'Isola nel 1645. Per cariche eminenti e-
MOR — 482 — MOR
mersero un Giovanni cancelliere e segret. del- diutor dominus; a sinistra un grifo nascente col
l'Imperat. Federico II; un Enrico nel 1223 gran Motto : GENIO OPTINO SACRUM.
giustiziere dal regno per lo stesso principe e suo MORRÒ di Genova. — Dalla diocesi di Alben-
capitano generale in Sicilia; uno Scipione segre- ga. — Giovanni-Andrea fu ascritto nei Cibo,
tario di Caterina de Medici regina di Francia; ed 4 528. — Furono di poi ragguardevoli e spec-
un Marcantonio generale nell' esercito spagnuolo chiatissimi commercianti. — Giuseppe Morrò, e-
nel 4760. — Questa famiglia à posseduto 29 feu- gregio letterato e giureconsulto' fu più volte
di, 2 marchesati, 7 ducati e tre principati, ed à sindaco di Genova, e morì nel 4 875. — Arma:
goduto nobiltà in Napoli nel seggio di Capuana, Di rósso, alla testa d' uomo di carnagione di pro-
in Salerno nel seggio ;di Portanova ed in Nola, filo; col capo d'argento, sostenuto di verde e ca-
ed à vestito P abito del S. M. 0. Gerosolim. fin ricato di tre stelle d'oro, per inchiesta, male or-
dal 4522. — Arma: Di rosso, a due spade d'ar- dinate.
gento, impugnate d' oro, passate in croce di S. MORRONI di Pietrasanta (Toscana). — Il pri-
Andrea, colle punte al basso, accompagnate da mo individuo che si conosca di questa famiglia
quattro rotelle di sperone di dieci raggi d'oro. fu un MorrOne di Deodato; quindi nel 4377 un
MORRA di Pancalieri (Piemohte). — Giam- Giusfredo, dal quale nacque un altro Giusfredo a-
battista Morra acquistò nel 4777 il feudo di La- romatario, priore degli anziani nel 4404 e 4 429,
vriano con titolo comitale. Bernardino, di lui fi- sindaco e. procuratore del Comune nel 4 405. Ni-
glio, fu luogotenènte generale e governatore di cola, di lui figlio,' ebbe lo stesso ufficio nel 4 434,
Nizza. Nicolò, fratello del precedente, nel 4793 4 444 -e 4464, fu dei più audaci partigiani del

fu investito di una porzione di Carpenea con ti- governo dj Genova ed uno dei capi della ribel-

tolo comitale. — Arma : Bandato di rosso e d'az- lione contro i Lucchesi nel 4 437, e nel 4 449 fu

zurro, questo bordato d' argento ; col capo dello fatto cancelliere del Comune; Giusfredo dott. di

stesso, alla testa di donna mora al naturale. — leggi, figlio del precedente, era anziano in patria
Cimiero : Una donna mora nascente , vestita nel 1479, e giudice del tribunale delle mercan-
d'azzurro e cinta di rosso. — Motto: consTans et zie in Firenze nel 4475. Fu anche priore degli

FIDELIS. anziani n«l 4 467 e si recò ambasciatore a Lucca


MORRA di Sicilia. — Un Girolamo della fa- nel 4 458. Giovanni, di lui fratello, fu anch' egli

miglia omonima napoletana passò in Sicilia e tolse priore degli anziani nel 4 481. — Sigismondo di

in moglie Isabella Montalto dei signori di Buc- Giusfredo era camerlengo generale della Repub-
cheri, la qual baronia egli quindi ereditò, e ne blica di Lucca nel 1499, ed il di lui figlio si recò

fu il primo principe per concessione di Filippo ambasciatore a Firenze nel 4552. — Ultimo di

IV del 4 627. Francesco, di lui figlio, investito questa famiglia fu Quinto-Fabrizio notaro morto
nel 4658, fu anche principe dì Castrorao, la cui nel 4624. — Arma?
unica figlia Isabella, maritata a Domenico Di MORSE o MORSI di Modena. — Arma: D'az-
Giovanni principe di Trecastagne, trasferì in que- zurro, al destrocherio di carnagione, impugnante
st'ultima casa i beni e i titoli a lei pertinenti. un morso d'argento ed accompagnato in capo da
— Arma: Eguale a quella dei Morra del Napo- tre stelle d'oro.
letano. MORSI di Sanseverino (Marche). — Arma:
MORRI (de) di Cuneo. — Fin dal secolo XV D' azzurro, al morso di cavallo d' oro, accostato
ebbe giurisdizione feudale su Thonon, Allinges, in capo da tre pali scorciati d' argento.
Clarfont, Treserve e Castclnoveto, e nel 4722 fu MORSO di Palermo. — Di origine fiorentina,

investita di Castclnlagno con titolo comitale. portata in Sicilia dà un Fiorello Morso favorito
— Antonio segret. del Duca Amedeo IX di di Ferdinando I di Castiglia dal quale ottenne la

Savoja; Ruffino generale di finanze e consigliere carica di visitatore degli uffici regi. I di lui ne-
della duchessa Iolanda e del Duca Carlo I, cele- poti, Nicolò e Giovanni, divisero la casa in due
bre autore del canale d'Ivrea, il quale si ebbe in rami: dei baroni di Favarella che vanno ad estin-
premio dalla città di Vercelli il privilegio d' in- guersi con due- fratelli sacerdoti, unici superstiti,
quartai nella sua arma gentilizia lo stemma di c dei principi di PoggiOreale. — Di questo ramo
quella città; Carlo-Felice ministro di Stato, pre- son da notare, un Giovanni barone di Gibellina

siti, del Consiglio di finanze, cav. grancrocc mau- nel 4 485; un Antonio capitano di Palermo nel
ri/, e gran cancelliere di quest'Ordine. — Arma: 4645; un Francesco marchese di Gibellina e pri-
Inquartato; nel 4.° e 4.° fasciato d'oro e di ver- mo principe dì Poggioreale nel 1643; un Pietro
de, col capo del secondo, caricato di un leone il- cav. di S. Giacomo del|a Spada, vicario generale

leopardito d'oro; 11012." e 3.° d'argento, alla cro- e maestro di campo in tempo della guerra di

ce di rosso. — Cimieri: Su due elmi affrontati: Messina, e pretore di Palermo nel 4680; ed un
a destra un Ercole nascente rivoltato, impugnante Gianfrancesco capitano di Palermo nel 1694, poi

con ambe le mani una clava e Molto: Mnii \- nitore nel 4 728, colonnello negli eserciti di Spa-
MOR — 183 — MOS
gna, governatore di Marsala, generale della squa- armi. — Ebbe parecchi marchesi dell'Istria, go-
dra delle galere del regno, e barone di Castel- vernatori di bande patriarcali ed ordinatori de-
lazzo, Monterose, Morassini-Donzelli, e signore gli affari feudali. — Arma: D'argento, ad un
dell' Abbito di Ravanusa ecc. col quale si estinse anelletto di rosso,

il suo ramo, ed i beni tutti passarono nella casa MORZA (da) di Vicenza. — Arma: Partito;
dei conti Naselli, dove erasi maritata la di lui nel 1.° d'azzurro, al leone d'oro; nel 2.° fasciato

unica figlia Stefania. — Arma: Di rosso, ad una di rosso e d'argento di otto pezzi.

mano di carnagione sostenente un morso di ca- MOSCA DE'METTONI di Bergamo. — Arma:


vallo al naturale. Spaccato; nel 1.° d'azzurro, a due mazze ferrate
MORTADELLO di Venezia. — Originaria di d'argento, passate in croce di S.Andrea, accom-

Aitino, fu fatta nobile alla serrata del maggior pagnate in capo da un lambello di cinque pen-
Consiglio e mancò nel 1327 nella persona di Ries- denti dello stesso; nel 2.° fasciato di rosso e d'o-
ser Marco. — Arma: Spaccato ondato, la linea di ro di quattro pezzi.

divisione di nero; nel 1.° d'oro, alla banda di MOSCA di Biella, consignori di campo in Ca-
rosso; nel 2.° d'oro, a due fascie ondate di rosso. navese. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, al
MORTARO di Genova. — Arma : D'oro, al crescente d'argento, accostato da due stelle d'o-
muro d' argento, murato di nero, merlato alla ro; nel 2.° fasciato d'argento e di rosso di otto
guelfa, movente da un fianco all'altro, e fortificato pezzi. — Motto : Lente et caute.
da due torri merlate in egual modo, con un' a- MOSCA di Genova. — Dalle ville di Chia-
quila di nero fra le due torri. vari. — Bartolomeo anziano, 1351-65-66-67-69;
MORT1LLARO di Palermo. - Di origine nor- Pcllegro, ambasciatore alla regina di Napoli, 1369;
manna, fu investita delle baronie di Cadrà e del Gaspare, viceduce, 1384; Francesco anziano, 1492-
Sambuco all'epoca aragonese. — Carlo barone di 98-1521. — Ascritti nei Sauli 1528. — Arma:
Ciantro impalmò Elisabetta Arena figlia del march. D' azzurro, al leone di nero, tenente colla branca
Girolamo reggente del Cons. di Sicilia, il quale volle anteriore destra un giglio d' oro, in atto di a-
che il primogenito di Elisabetta, Antonino, divenis- scendere sopra una rupe scoscesa, a varie cime,
se marchese con diploma del 1754 di Re Carlo III, di verde, movente dall'angolo sinistro della punta
colla facoltà ai Mortillaro d' imporre il suddetto all' angolo destro del capo.
titolo su qualunque delle terre da essi pussedute, MOSCA di Pesaro. — Originaria di Alzano
ed il suddetto Antonino per riverenza e gratitu- nel Bergamasco, donde i due fratelli Pietro ed
dine al suo benefattore l'appoggiò alla villa per- Alessandro si recarono a Pesaro per esercitarvi
venutagli da lui, e fu riconosciuto quindi march, la mercatura nel 1550. — Estinta verso la metà
di Villarena. — L'attuale march. Vincenzo si ebbe del XIX secolo, continua tuttavia per mezzo dei
il privilegio di marchese riconosciuto competere discendenti dell'ultima femmina maritata Toschi.
alla sua persona ed a'suoi discendenti per deci- — Raimondo Mosca fu creato marchese nel 1649
sione della Commissione dei titoli e per avviso dal re di Polonia Giovanni III. Agapito, fratello
del Consiglio di Stato con rescritto 19 Fcb. 1856. del precedente, fu creato Cardinale di S. R. Chiesa
— Arma: D'azzurro, alla colomba volante d' ar- dal Pontefice Clemente XII il 1 Ott. 1732. —
gento, portante nel becco un ramoscello di mor- Arma: D'argento, al destrooherio armato di verde,
tella di verde. impugnante colla mano carnagione un
di ramo
MORTO di Genova. — Arma: D'azzurro, a d'olivo al naturale, sormontato da un giglio d'oro,
tre bande doppioaddentellate d'oro. abbassato sotto un lambello di quattro pendenti
MORUBALD1NI di Firenze, V. Mori-Uraldini. di rosso.
MORUZZO del Friuli. — Antica e nobile fa- MOSCA (del) di Pisa. — Stefano console di
miglia che à comune lo stipite con quella di Ar- Pisa nel 1167, ed altri di questa illustre fami-
cano e che trasse il proprio nome dal castello o- glia furono impiegati nei maneggi primari della
monimo, di cui era signora, situato non molto lon- Repubblica Pisana. — Marchionne, generale del-
tano da Udine. — Le prime memorie di essa ri- l'armata navale dei patriotti nel 1016, diede una
salgono al 1071, nel qual anno vivevano un Ar- memorabile sconfitta a Musetto Re di Sardegna.
noldo di Moruzzo ed i suoi figli Giovanni e Be- Odemondo dell'Ordine dei Predicatori, morto in
leno. — Essa faceva parte del parlamento friu- odore di santità nel 1250, è venerato col titolo
lano, e sotto i patriarchi occupava tra i nobili il di Beato. — Pandolfo Cardinale di S. R. Chiesa
nono posto. I suoi membri con que' de' Tricani, creato dal Pontefice Lucio III. — Ansilao di Tad-
chiamavansi vascellieri o banderari, ed avevano deo del Mosca, conte di Porto, fu uno dei 12 fonda-
l'obbligo di esser mastri delle scuderie del Pa- tori della grand'Opera della Misericordia nel 1053.
triarca di Aquileja. Ila dato alla patria molti o- Questa nobile famiglia à vestito più volto l'abito
gregi uomini che si sono distinti nelle cariche del S. M. 0. Gerosolim. e quello di S. Stefano.
eminenti da essi sostenute e nel mestiere delle — Arma: Di rosso, al leopardo d'oro.
MOS — 1 84 - MOS
MOSCA di Sicilia. — Arma: D' azzurro, a MOSCHENI di Bergamo. Arma : D'argento, a
due fascie d'oro, la prima caricata da una mo- tre mosche al naturale.
sca di nero, accompagnate in capo da un lam- MOSCHENI di Genova, marchesi di Berga-
beilo di tre pendenti di rosso, ed in punta da un masco. — Arma: D' azzurro, al monte di tre
giglio d'oro. vette al naturale, sormontato da tre mosche d'o-
MOSCAGL1A di Verona. — Famiglia antica- ro, 2 e 1.

mente illustre in Vicenza e Verona. Il Da Lisca MOSCHENI di Lucca. — Arma: Spaccato


nell'anno 1399 nomina la Signora Daria figlia del d' argento e d'azzurro, a tre mosche di nero nel
signor Azzino della Moscaglia, e Francesco del primo.
Bene, nella sua Cronaca, ricorda nel 1433, Bo- MOSCHENI di Milano. — Arma: D'azzurro,
nomo figlio di Galeazzo Boscaglia. Questa stirpe al monte di tre cime di verde, movente dalla
nel 1546 ottenne l'aggregazione al nobile Consiglio punta, accompagnato in capo da tre mosche ma-
di Verona, e l'ultimo dei consiglieri di questo san- leordinate di nero, alate d'argento.
gue fu Bonaventura nel 1669. — Arma: D'az- MOSCONI di Bergamo. — Fregiati del titolo
zurro, al capriolo scaccato d' argento e di rosso comitale. — Arma: D'azzurro, alla fiaccola d'ar-
di tre file, accompagnato da tre mosche d' oro. gento, accesa di rosso, posta in palo, sostenuta da
MOSCARDINI di Bologna. — Arma: D' az- due leoni d' oro, affrontati e controrampanti; il

zurro, ad un albero terrazzato di verde, fruttato tutto sostenuto da una campagna di verde. —
di rosso; col capo d'Angiò. Alias: D'ero, ad un moscone al naturale posto
MOSCARDINI di Ceneda. — Anticamente detta in palo.
Val Lupo, si estinse nel 1716, e le sue sostanze MOSCONI DE' FUGAROLI di Verona. — Ap-
passarono nelle case Cevariani, Piccoli e Sarci- partenne ab antico al Consiglio nobile di Berga-
nelli. — Arma: Tre fascie con una rosa posta mo e fu decorata della nobiltà ungherese dall'Im-
fra le superiori. perat. Rodolfo II nel 1578. Nel XVIII secolo ot-
MOSCARDINI del Trentino. — Creati cava- tenne dal Veneto Senato il titolo comitale con
lieri del S. R. Impero il 20 Feb. 1533, e conti giurisdizione sul paese di Sandrà nel Veronese.
del S. R. Impero il 3 Sett. 1790, estinti nella — Fu confermata nella sua nobiltà con sovrana
famigJia dei conti Martini di Trento. — Arma: risoluzione 4 Ag. 1 820. — Arma: D' azzurro, a
Inquartato; nel I
.° d'azzurro, alla fascia d' argen- due leoni affrontati d'oro, tenenti insieme una mo-
to, caricata di un braccio di carnagione movente sca dello stesso.
dal fianco destro e sostenente un falco al natu- MOSO o MOSSO di Genova. — Arma: D'az-
rale; nel 2.° e 3.° di rosso pieno; nel 4.° come zurro, al braciere d'argento, infiammato di rosso,
nel primo, ma il braccio movente dal fianco si- con una mano di carnagione, 1' avambraccio ve-
nistro. stito di rosso e manicato di bianco, il tutto mo-
MOSCARDO di Verona. — Famiglia prima vente in fascia dal fianco sinistro dello scudo, la
chiamata Boruzzi, e poi Moscardo da uno di que- mano fra le fiamme.
sto nome. Boruzzo fu giudice veronese nel tempo MOSSA di Sardegna. — Carlo-Alberto re di
di. Ezzelino, Moscardo ebbe in moglie Verde della Sardegna, con lettere patenti 26 Mar. 1 848, con-
Scala, Giacopo Margheri Tommaso nel 1443 con- cesse al commend. Francesco Mossa, presidente
seguì la carica di provveditore di Legnago. L'an- di classe nel magistrato d'appello di Genova, il

no 1479 questa casa venne aggregata al nobile titolo di conte trasmissibile per primogenitura
Consiglio di Verona. Il conte Lodovico Moscardo maschile. — Arma: Inquartato; nel 1.° d'oro, al-
scrisse la storia di Verona e fu benemerito an- l'elmo di acciajo al naturale in profilo, pennac-
che per l'insigne museo che raccolse. — Arma: chiato d'azzurro, e di rosso; nel 2.° d'azzurro al
D'azzurro, al castello d'argento, cimato di tre tor- sole d'oro; nel 3.° d'azzurro, a tre pesci al natu-
ri, quella del mezzo più alta, aperta di nero, esso rale uscenti da un mare d' argento fluttuoso di
castello piantato sopra un poggio di tre cime di verde; nel 4.° d'oro, a tre caldaje di nero, 2 e 1 ;

verde. e sul tutto d'argento, al cavallo bardato di tutto


.MOSCATELLI di Bologna. — Arma : D' az- punto in atto di prendere la mossa sopra la pia-
zurro, ad un monte di tre cime di rosso, mo- nura erbosa, il tutto al naturale.
vente dalla punta, sormontato da un grappolo MOSSI del Monferrato, marchesi di Morano.
d'uva moscato al naturale, stelato e pampinoso — Francesco Mossi militò nelle campagne della
di due pezzi di verde; col capo d'Angiò. Savoja e del Delfinato sotto Vittorio-Amedeo II

MOSCATELLI di Velletri. — Arma : D* ar- che lo volle poi preside degli ospitali da lui fon-
gento, al destrocherio di carnagione, vestito di dati per raccogliere i feriti e gl'invalidi, e sotto
rosso, movente dal fianco sinistro ed impugnante Carlo-Emanuele III fu fatto primo gentiluomo
un tralcio di vite fogliata di due pezzi di verde della camera del re, il quale nel 1742 lo mandò
c- fruttifero di un grappolo al naturale. ambasciatore straordinario alla repubblica di Ve-
MOS — 485 — MOZ
nezia, dove morì lo stesso anno dopo 40 giorni di MOTRONI di Lucca. — Arbia: D'oro, all' a-
residenza. — Arma: D'oro, al drago di verde, ar- quila di nero, rostrata, membrata e coronata del

mato e Iinguato di rosso, coronato di nero, fermo campo; accostata in punta da un monte di tre

sulla vetta di mezzo di un monte di tre cime di cime di verde.


verde. MOTTA (la) di Sicilia. — Il 1 Ag. 4809
MOSSOLINI di Venezia. — Originaria di Bo- Gaetano La Motta, come figlio primogenito di

logna, e detta anticamente Massani, si spense nel Giacomo, fu riconosciuto nei feudo e titolo di ba-
4 4 94. — Un' altra famiglia dello stesso nome rone di S. Silvestro, e Giorgio La Motta con de-
esisteva in Venezia che era cittadinesca. — Lo creto ministeriale 27 Apr. fu riconosciuto nel ti-
spettabile Giovanni Mussolini, figlio legittimo di tolo di barone di S. Silvestro. — Arma: Trin-
Andrea dottore in medicina, fu creato da Sigi- ciato d'azzurro e d' argento, colla banda di rosso

smondo imperatore conte palatino insieme ai suoi attraversante sulla partizione ; l'azzurro caricato
eredi maschi in perpetuo con diploma 21 Apri- di tre stelle d'argento, 2 e 4, poste in mezzo
le 4 434. — Arma : D' argento, a quattro trangle cerchio nel cantone sinistro del capo.
ondate e abbassate d'azzurro. MOTTA di Treviso. — Arma: D' azzurro, a
MOSSORELLI di Fuligno. — Arma : D' az- sei rose d' argento.
zurro, a due levrieri affrontati e controrampanti, MOTTINO di Genova. — Arma: D' azzurro,
quello a destra di rosso, e quello a sinistra d'o- alla pila spaccata d'oro e di rosso, caricata di un
ro, accostati in capo da un crescente d' argento. leone dall'uno all'altro e dell'uno nell'altro, essa
MOSTI di Ferrara. — Vincenzo Mosti fu ca- pila attraversante sopra una fascia di rosso, per
rissimo al Duca Alfonso I che lo gratificò di molti inchiesta, abbassata nella campagna dello scudo;

e ricchi feudi, e gli concesse 1' onore di aggiun- con un'altra fascia d'argento, alzata al punto d'o-
gere al proprio il cognome Estense. Giuliano fu nore, attraversante sulla sommità della pila, e
fattor generale dello stesso principe; Ercole mag- sostenente un tronco di pino al naturale, rotto
giordomo di Alfonso II; Alfonso militò sotto le a schegge alla sommità, e fogliato a sinistra di

bandiere di Francesco I Duca di Modena di cui due rami di verde.

fu mastro di campo; Antonio letterato, filosofo e MOTTOLA di Calabria. — Derivata da un


poeta, fu accademico della Crusca. — Estinta in Carlo di Mottola che si trova annoverato, come
principio del XIX secolo nella persona del conte signore di Mottola in terra d'Otranto, nel cata-
Giuseppe, il quale instituì suo erede universale il logo dei baroni del regno fatto nel XII secolo.

march. Ercole Trotti. — Arma Inquartato


:
; nel — Passata in Calabria verso la fine del XVI se-
4.° e 4.° d'Este; nel 2.° e 3. n d'azzurro, al giglio colo, vi possedette molti feudi, fra quali quello
d'oro, sostenuto dal crescente d' argento; sul tutto: di Amato con titolo marchionale per concessione
spaccato; nel 1.° dell' Impero; nel 2.° d' azzurro fatta da Carlo li nel 4 675. — Divisa in due ra-
pieno. — Cimiero: l'aquila estense nascente po- mi, fiorisce tuttora uno in Catanzaro, e 1' altro
sta di profilo. in Tropea. — Arma: D'azzurro, al cavallo alato
MOSTI di Milano. — Arma : D'azzurro, ad un d' argento, col freno dello stesso tenuto da un
giglio d'oro, sostenuto da un cresente d'argento. braccio armato d'oro movente da destra, e tre
MOSTI di Treviso. — Arma : Inquartato; nel stelle dello stesso ordinate in capo.
4.° e 4.° d'oro, a due torte d'azzurro, una sul- MOYSI di Udine. — Arma: D'argento, ad
l'altra; nel 2.° e 3.° d'azzurro, a due bisanti d'o- una stella di rosso.
ro, uno sull'altro. MOZZAPIEDE di Aquila. — Antica famiglia
MOSTO (da) di Venezia. — Originaria di 0- aquilana estinta in principio del XVI secolo. —
derzo, all'epoca dell'invasione dei Longobardi si Nicolò per incarico del Comune di Aquila inter-
trapiantò in Venezia, dove sin dai primordi della venne al parlamento convocato in Napoli nel 4 384
sua' fondazione fu ammessa fra le tribunizie, e nel da Carlo III di Durazzo. — Arma: D' argento,
4297, alla serrata del maggior Consiglio, fu rite- alla banda di rosso, sormontata da un piede moz-
nuta fra le patrizie. — Alvise Mosto celebre na- zo d'uomo al naturale.
vigatore del XV secolo. — Fu confermata nella MOZZATE (da) di Milano. Arma: D' oro, —
sua antica nobiltà con sovrane risoluzioni 8 Ott. alla banda d'argento, accompagnata da due gi-
4 818, 30 Die. 1817, 2 Die. 1819 e 5 Ag. 1821. gli dello stesso, posti ciascuno in banda; col ca-
— Arma: D' argento, alla volpe scaccata d' az- po del primo caricato di un'aquila di nero, co-
zurro e d'oro. — Alias: Inquartato d'oro, e d'az- ronata del campo.
zurro. MOZZATI-MUZZI di Vicenza. — Mercè la

MOSTO (da) di Vicenza. — Arma: D'azzurro, sua aggregazione nel Consiglio nob. di Feltre fu

alla fascia d'argento, caricata di un tralcio di vite fregiata di nobiltà nel 4772, e confermata nobile
pampinoso e fruttifero al naturale, posto nel senso 27 Ott. 4 822. — Arma: Di verde, ad uno sco-
della fascia. iattolo assiso di rosso, tenente colle zampe ante-
MUA — 1 86 - MUG
riori una spada d'argento, guarnita d'oro in palo; prelati e molti senatori e fabbricò la Chiesa di
col capo d'azzurro, sostenuto da una divisa d'ar- S. Paterniano in Venezia. Confermata nobile 22
gento e caricato di due stelle di otto raggi d'oro. e 30 nov. 1 81 7. — Arma : Spaccato d' oro e d' az-
MOZZI di Firenze. — l Mozzi di parte guelfa 2urro, ad un giglio dell'uno nell'altro.

furono come tesorieri del Papa ed ospitarono nel MODELLO (da) di Bologna. — Arma: Di
loro palazzo d'Oltrarno la prelatura romana. Nel rosso, alla banda cucita d'azzurro, accompagnata
1273 vi abitò Gregorio X, nel 1280 il Cardinale in capo da un becco d' argento corrente sulla

Latino, nel 1314 Pietro fratello del Re Roberto banda.


di Napoli, e nel 1326 Gualtieri duca d'Atene MUFFI di Padova. — Ascritta al Consiglio
quando si recò a Firenze come vicario del Duca nobile di Padova fin dal 1081. (Estinta). — Ar-
di Calabria. Vanni e Tommaso cavalieri dello spe- ma: D'argento, al cavallo di rosso.
ron d'oro e condottieri di molto valore. — Det- MUGARO di Venezia. — Originaria dell'Al-
tero alla Repubblica 4 gonfaionieri e 7 priori e bania, trapiantata in Venezia, da dove si recò
tre senatori durante il Principato. — Pier-Gian- all'isola di Candia. — Arma: Spaccato di verde
nozzo, figlio del senator Giulio, fu da Napoleone e d'argento, alla banda di rosso, attraversante
I innalzato al grado di conte dell'impero france- sul tutto.
se. — Arma : Di rosso, alla croce d' oro, trafo- M UGGIA (da) di Venezia. — Originaria di
rata, vuota e pomettata. Muggia, di cui era signora e ne prese il nome,
MOZZONI-FROSCONI di Milano. — Quest'an- si trasferì in Venezia, e nel 1"29/7 alla serrata del
tica famiglia apparteneva all' antica nobiltà del gran Consiglio fu riconosciuta — Fece
nobile.
contado del Seprio e signoreggiava in Bisuschio fabbricare la chiesa di S. Giorgio. — Arma: Spac-
nel territorio di Varese. — Quando nel 1311 fu cato, d'argento e di rosso, a due bande spostate
fatta la pace fra i Torriani e i Visconti, alcuni dell' uno nell' altro.

dei Mozzoni dimoravano già in Milano, e furono MUGIANO di Sardegna. — Arma : Spaccato;
annoverati fra le famiglie nobili della città, al nel 1° d'azzurro, alla cometa d'oro, sormontata
cui patriziato vennero poi ascritti nel 1558. — da due stelle dello stesso negli angoli del capo ;

Giovanni capitano e vicario di Varese per Gio- nel 2° di verde sparso di fiori al naturale, alla
vanni-Maria e Filippo-Maria Visconti; Alfonso colomba pure al naturale, ferma, con un ramo di

dei XII di provvisione della città di Milano nel olivo nel becco; colla fascia d'argento attraver-

1569; Ascanio, scrittore e poeta, ammesso nel sante sulla partizione.


1588 al Collegio dei nobili giureconsulti di Mila- MUGIASCA di Como. — Arma: Spaccato;
no; Bartolomeo vicario generale della Congrega- nel 1° d'argento, al leone illeopardito di rosso;
zione Carmelitana, prof, di filosofia e di teologia, nel 2° bandato d' argento e di rosso.
oratore di Carlo II re di Spagna presso France- MUGICI di Trieste e di Venezia. — Estinta
sco d' Este duca di Modena, indi presso Carlo- nel 1306. — Arma: D'argento, al leone di ros-

Ferdinando Gonzaga duca di Mantova, nella quale so; col capo dello stesso.
città morì nel 1692. — Per fedecommesso istituito MUGIE di Venezia. — Originaria di Mugia,
in linea di primogenitura dallo zio materno Car- si estinse nel 1386. — Arma: Spaccato d'argento
lo-Francesco Frosconi a favore del nipote Giulio- e di rosso, caricato il primo di un leone d' oro

Cesare Mozzoni, questi aggiunse al proprio il co- passante.


gnome dell' antica e nobile famiglia Frosconi di MUGLIA di Venezia. — Arma: Partito d'oro

Varese. — Con sovrana risoluzione 20 Nov. 1817 e d'azzurro, alla fascia dell' uno nell'altro.

fu confermata a questa famiglia la sua avita no- MUGLIO (da) di Bologna. — Arma: D'argen-
biltà. — Arma: Di rosso, a tre aquilotti spie- to, al leone d* azzurro, lampassato di rosso, so-

gati d' argento, rostrati e coronati d'oro. stenuto da un mare al naturale; col capo d'Angiò.

MOZZONI di Varese e di Tra/fiume. — In MUGNl o DI MUGNO di Padova. — Antichi


Trafliume esisteva un ramo dei Mozzoni di Va- cittadini ammessi al Consiglio padovano nel 1081.

rese distinta e nobile famiglia di questa città. — — Antonio podestà di Bassano nel XIII secolo.
Agateo più volte sindaco di Trafliume nel 1450; Un altro Antonio aveva la carica di giudice nel

Matteo console nel 1466; Giovanni consolo nel 1281, e fu poi vicario a Belluno. — Arma: Di
1475. — (Estinta nel XVI secolo). — Aiima : Di rosso, al capriolo abbassato d'oro, colla punta

rosso, a tre aquilotti d'argento, rostrati e coro- d' argento, caricata di due M di nero.

Itti d' oro. MUGNOS di Sicilia. — Di origine spagnuola,

MUAZZO di Venezia. — Procedente da Tor- trapiantata in Sicilia dai fratelli Ferdinando c


cello, si stabili sul primo della fondazione a Ve- Raimondo Mugnos, figli di Don Luigi degli anti-

nezia e fu annoverata fra gii Ottimati. Alla ca- chi signori di Cardagna, che accompagnarono il

duta del Consiglio nel 1297 fu compresa fra le Re Pietro I d'Aragona nella sua spedizione di

patrìzie. Ebbe un procuratore di S. Marco, varj Sicilia. — Consalvo capit. di Girgenti nel 1448;
MUL — 1 87 — MUN
Francesco governatore della camera reginale nel accompagnato in capo da un colombo di nero
1515; Pietro governatore dello Statp di Butera ;
volante.

altro Pietro .capitan d' arme del regno e giudice MULI di Pistoja. — Delle più potenti e ma-
del Concistoro nel 1579; e Filadejfó dott. e cav. gnatizie, ed. esclusa perciò dai pubblici uffici, co-
dell'Ordine dj Cristo di Portogallo, araldista e me dagli Statuti del 1330 e 1344. — Ranuccio
genealogista di merito. — Arma: Scalcato d'oro console dei soldati nel 1214. — Arma?
e d' azzurro ^di 15 pezzi, colla bordura* di rosso, MULINO di Venezia. — Arma: D'azzurro,
caricata di otto maglie di catene d' prò. alla ruota di mulino d* oro.

MULA dì Ravenna. — Famiglia patrizia di MULO (dal) di Padova. — Arma: Partito


Ravenna estinta nel XVIII secolo. — La storia d'oro e d'azzurro, a sei stelle dell'uno all'altro,
ricorda diversi soggetti che illustrarono la patria, 3, 2 e 1.
fra' quali un Ascanio canonico lateranense, che MULOTTI di Bergamo. — Arma: D'azzurro,
lesse per 12 anni la sacra teologia nel princi- al cavallo pegaseo slanciato d' argento, movente
pali monasteri del suo Ordine, ottenne la dignità da un monte di verde.
abbaziale in S. Maria di Porto in Ravenna e il MULTEDO di Genova. — Dalla villa omo-
definitorato, e morì nel 1682; ed un Agostino nima in riviera di Ponente. — Ansaldo par-
canonico anch' egli lateranense e predicatore di tecipe negli introiti del Comune, 1149; Niccolò,
molto grido. — Arma; Spaccato; nel 4° d'oro, console di giustizia, 4 247; Guglielmo scrisse

a due aquile affrontate e col volo abbassato di gli Annali per ordine pubblico, 1266; Giacomo,
nero, coronate dello stesso, posate con due zampe capitano di galere, 1388 e 89; Giovanni massaro
sulla partizione, e tenenti colle altre un cordone in Cassa, 1404; anziano 1406; Bartolomeo an-
dello stesso alto in palo ; nel 2° scaccato d' ar- ziano, 1443 e 46; Simone ufficiale di Gazaria,
gento e di rosso di quattro file. 1510 e 22. — Ascritti nei Fornari, 1528. —
MULA {da) di Venezia. — Famiglia tribuni- Leoftardo q. m Nicolò e Stefano q. m Agostino, se-
zia, che alla serrata del maggior Consiglio nel natori, 1564. — Arma: Partito d'oro e di rosso,
1297 fu confermata quale patrizia veneta. — al leone di nero dall'uno all'altro, tenente colle bran-
Ebbe diversi generali di mare e di ferra, molti che anteriori un ramo d' alloro di verde in palo.

procuratori di' S. Marco, cavalieri, ambasciatori, MUNDO \Lo) di Messina. — Alessandro Lo


senatori e governatori di provincie, e sopratutti Mundo per la nobiltà de' suoi natali e per rile-

emerse quel Marcantonio che dal ponteficie Pio V vanti servigi prestati alla corona, ottenne dal-
il 26 feb. 1561 fu creato cardinale di S. R. Chie- l' Imperat. Carlo VI, con diploma 29 ott. 1727,
sa, e che assistette al Concilio di Trento. — Fu il titolo di barone sopra il feudo dei Margi, le-
confermata nobile col titolo di conti dell' impero gittimamente dalla sua casa posseduto. — Arma:
austriaco dall' Imperai Francesco I con sovrane D'azzurro, al sole d' oro, figurato di rosso ed il

risoluzl 18 die. 1817 e 7 Mar. 1821. — Arma: crescente rivolto d' argento, ordinati in fascia,

Partito d' uno spaccato di due d'azzurro e d'ar- accompagnati nel capo da tre stelle ordinate dello

gento. stesso, e nella punta da una stella grande del


MULAS di Beno (Sardegna). — Arma :
0' ar- secondo, caricata da una banda d'azzurro, a due
gento, al pino nudrito sujla pianura erbosa al na- stelle d'argento.
turale, ed una mula pure al naturale cinghiata MUNGARD1 di Bologna. — Arma: Di rosso, al
di rosso, ferma sulla pianura, attraversante. capriolo d'argento, accompagnato da tre rose dello
MULAZZANJ di Milano. — Trovasi nominata stesso, e caricato da tre fiamme del campo ; col

nella pace di S. Ambrogio del 1257 tra le nobili capo d' Angiò.
famiglie esuli che dovevano rimpatriare, e tra le MUNÌ- P ALLOTTA di Mistretta (Sicilia). —
decurionali al tempo dei Duchi Sforza nel 1474. Arma: Spaccato semipartito nella punta; nel 1°

— Nel ducato di Modena possedeva essa un feudo d'oro, all'albero di verde, movente dalla patizio-

con mero e misto impero e con titolo comitale. nc, sinistrato ad un leone di rosso, rampante con-
— Fu confermata nella sua antica nobiltà con tro il tronco ; nel 2° spaccato d' argento e di
sovrana risoluzione 21 nov. 1816. — Arma: Trin- rosso, alla sbarra d' oro attraversante ; nel 3.°
ciato; di nero, al leone d'argento, e di rosso, al d'azzurro, alla palla d'oro.
leone d'oro; con due fascio arcuate di rosso at- MUNSONE di Catania. — Un Guerao Mun-
traversanti sulla partizione e sui leoni; col capo sonc, nobile catalano, accompagnando Re Martino,
d'argento caricato di un leone d'oro, alla fascia la portò in Sicilia dove fiorì per ricchezze e per
arcuata di rosso attraversante su questo leone. cariche importanti. — Giovanni nel 1489 e Pie-
MULETTI di Bologna. — Arma : D' oro, ad tro suo figlio nel 1519 furono egregi capitani.
un muletto rampante di nero; col capo d' Angiò. — Arma : D'azzurro, all' agnello pasquale d' ar-
MULETTI di Dossena nel Bergamasco. — gento.
Arma: D'argento, al monte di tre cime di verde, MUNTONE di Gergci (Sardegna). — Arma :
MUR — 488 - MUR
D' argento, all' albero di verde, nudrito sulla som- ebbe tre figli, Aurelio, Landolfo e Viviano, i quali
mità di un' alta montagna al naturale. nel 1021 immigrarono in Italia e presero stanza

MUONI di Antignate nel Bergamasco. — Al- in Locamo formando tre distinte famiglie. Dal
tre volte, e massime ne' documenti latini, questa primo si formò la famiglia degli Orelli, dal se-

famiglia denominavasi indifferentemente Mona, condo quella dei Muralti, e dal terzo 1' altra dei
De Mone, Dal Mono, Delmonibus, De Monis, indi Magoria. — Landolfo, capo-stipite della seconda
Moni e Muoni. Originaria di Padova, fin dal 1 081 famiglia, fece fabbricare in Locamo un gran pa-
fu ascritta al Consiglio nobile di quella città. — lazzo con altissime mura, da che ne venne alla

Alcuni rami si trapiantarono in Francia e in Ger- sua casa il nome di Muralto. — In esso fu ospi-

mania, ed altri in Verona, dove estinguendosi i tato nel 4041 l' imperai Enrico III di Franconia
Moni lasciarono erede la casa Dal Pozzo, e in che donò in feudo ai tre fratelli Locamo con
Firenze dove Messer Giovanni di Mone, uno de- tutto il contado. — Nel 1176 anche l' Imp. Fe-
gli otto della balìa e della guerra, nell'occasione derico Barbarossa, sceso in Italia, si fermò in

del tumulto dei Ciompi, venne creato cavaliere il 20 Locamo e prese alloggio nel castello di Muralto,

Lug. 1318 dal popolo minuto, confermato poscia in ove Beltramo e Gaffo Muralti, Giacomo e Lucino
tale dignità il 18 Ott. dalla Signoria. — 11 ramo di Orelli e Filippo Magoria gli prestarono omaggio,
Antignate si stanziò alternativamente qua e là e dopo la disfatta di Legnano volle mostrare ri-

nel Bergamasco, Cremasco e Cremonese, e segna- conoscenza alle tre famiglie locarnesi che lo ave-

tamente in Cremona, ove un Zilino era membro vano splendidamente ospitato e seguito nella pu-
del Consiglio generale nel 1343, e in Antignate. gna rilasciando loro ampio diploma dato nel 1180
— Parecchi dei Muoni furono aggregati al Colle- da Abiasca col quale le affrancò da ogni pubblica

gio dei causidici e notaj di Cremona. — Arma: gravezza, accordò loro mercato franco, diade loro
D'argento, col terreno di verde in fondo allo scu- il titolo di Capitanei ereditari di Locamo e per-

do, alla torre di rosso, merlata e con saracinesca tinenze e le insignì dello stemma dei Conti di
calata per metà, sormontata essa «torre da un al- Stazzona coli' aggiunta dell'aquila coronata. Ot-
bero pornfero al naturale, e su questo un au- tone IV di Sassonia, eletto imperatore, volle scen-
gellino piegato a sinistra del riguardante. — In- derò anch' esso in Italia, e come i suoi predeces-
nanzi alla porta della torre un fantoccio cammi- sori fu onorevolmente alloggiato nel palazzo dei
nante verso sinistra, innanzi a questo più al basso Muralti, e gratificò le tre famiglie degli Orelli,
un leone d'oro di profilo avente la testa fra le Muralti e Magoria investendole del feudo di Lo-
branche, colla coda rasente le coscie. camo, chiamandolo feudo imperiale, co' suoi ca-
MURA di Sardegna. — Arma: D'azzurro, al stelli, fortezze e pescagioni in uno ai dazj di Lo-
moro al naturale, fruttato di rosso, nudrido sulla camo, Ascona, Magadino, L'inusio e Taverne con
pianura d'oro, addestrato da una zappa di ar- diploma dato da Milano nei ^210. Successivamente
gento, manicata d' oro in sbarra, appoggiata al l' Imperat. Federico II, con suo diploma del 1219
tronco, e sinistrato da un leone d'oro. — Alias: investì nuovamente del feudo di Locamo con e-
D' azzurro, al moro nudrito sulla pianura erbosa senzione da ogni gabella e con ogni ragione e
al naturale, sostenuto da due cani levrieri d' ar- preminenza Gaffo de Orello e Giacomo Muralti;
gento, collarinati d'oro, affrontati. investitura che fu poi confermata dall' Imp. En-
MURALTIdi Como. — Originaria di Locamo, rico VII con diploma del 1311 rilasciato in Mi-
dove nacque il famoso Simone Muralto ardente lano a Petraccio Muralto e Giacomo e Guiffredo

fautore dei Visconti, il quale si crede autore del de Orelli. Abbiamo finalmente un atto d' investi-
ramo dei Muralti di Como, che figurarono fra tura del 1273 in favore dei Muralti e Consorti

le famiglie decurionali. — Francesco pretore in dello stesso feudo di Locamo. — Questa famiglia
Traona di Valtellina, uomo d'affari, già compagno à dato in ogni tempo alla patria prodi capitani,
di Lodovico il Moro reduce dalla Germania in insigni diplomatici, uomini di lettere ecc. che
Italia, decurione di Como, legato dei Comaschi nel maggiormente 1' ànno illustrata. — Fra tutti e-
1500 a Novara presso il Conte di Ligny ed au- merse quel Simone da Locamo della schiatta dei
tore di una pregevolissima cronaca di Corno; Ni- Muralti che fu il fondatore del principato dei Vi-
colò canonico della cattedrale di Como morì di sconti, dai quali fu eletto generale comandante
cento anni lasciando gran nome dolla sua pietà; della cavalleria, poi capitano del popolo di Milano

Lodovico altro canonico fece costrurrc a sue spese nel 1277 e nello stesso anno riformatore degli
nel Duomo uno degli altari ivi esistenti sotto il stati. — Nel XVIfama di valente
secolo ebbe
titolo di S. Stefano, e lo dotò di molte rendite, medico Giovanni Muralti che dimorò lungo tempo
riservandone alla sua famiglia il padronato. — in Milano e che ebbe la commissione dal Duca

Arma? Sforza di recarsi per affari a Ginevra dove ab-


MURALTI di Locamo. — Deriva da un Ro- bracciò la riforma, e fatto ritorno in patria, quivi

berto di Chiaramontc conte di Lorena, il quale se ne rose proselite. — Galeazzo Muralti arci-
MUR — 189 — MUR
prete di Locamo nel 1649 sostenne in patria MURATORI DE SOLI di Modena. — La più
pubblica disputa contro i protestanti che ridusse grande illustrazione che possa vantare questa fa-

al silenzio, e molto si adoperò perchè ne fossero miglia è il nome del celebre Lodovico-Antonio

banditi. — E della sua stessa famiglia alcuni im- Muratori, uno dei più grandi istoriografi moderni
migrarono a Zurigo, altri a Berna, dove si fon- d' Italia. — Alla sua morte, i di lui beni passa-

darono due case dei Muralti che salirono presto rono ai figli della propria sorella Domenica mo-
in grande estimazione e che furono onorate di glie di Domenico Soli, che furono il dott. Gian-
alti impieghi sì civili che militari, fra cui un francesco, autore di pregiati scritti e della vita

Francesco-Luigi Muralti che fu generale sotto del suo illustre zio materno, e che fu archivista

Luigi XIV di Francia, e Giovanni Vernerio Mu- segreto ducale, ed il dott. Antonio-Fortunato, il

ralti il quale servì i Genovesi con grossa levata quale da Vignola aveva trapiantato, vivente lo
di gente svizzera, poi passò al soldo del Duca di zio, la" propria famiglia in Modena. — Questi due
Parma Odoardo Farnese e militò sotto Valenza fratelli Soli assunsero il cognome Muratori per
col carico di commissario generale dell' artiglie- concessione sovrana del 3 feb. 1750. — La fami-
ria, poi ottenne la patente di colonnello franco glia Muratori de Soli fu ascritta al patriziato

per mille Svizzeri, e morì nel 1650 lasciando glo- modenese, di cui già godeva la cittadinanza, il 9
riose memorie del suo valore. — Arma: Un ca- apr. 1817. — Arma: Partito; nel 1° d'azzurro,
stello sormontato da un'aquila coronata. — Motto: alla spada d'argento, sostenente colla punta un
OPPUGNARI POTERIT, EXPUGNARI NEQUAQUAM. giglio dello stesso; nel 2.° d'azzurro, alla torre
MURANESCHI di Venezia. — Arma : D' az- torricellata pure d' argento, sormontata da un
zurro, ad un gallo d' argento, crestato e barbato sole d'oro.

di rosso. MURATORI del Piemonte, conti di Cervere.


MURARI di Mantova. — Fregiata del titolo — Arma: Di rosso, a quattro caprioli, il primo
comitale. — Arma: D'azzurro, ad uno scudo mu- e terzo d' oro, il secondo e quarto d'argento. —
rato in abisso, caricato di tre "bande d' oro, ed Cimiero: Un guerriero impugnante una spada
avente nove merli intagliati, tre in ciascun fianco d'argento. — Motto: fidelitati perpetuae.
e tre nella punta. Nel cuore, attraversante sul MURATTI di Trieste. — Umberto I Re d* I-

tutto una porta di due colonne ed un arco d'ar- talia, con motu proprio 25 Gen. 1885 e con de-
gento ripieno d' azzurro. creto 12 Mar. dello stesso anno, concesse al com-
MURARI DALLA CORTE BRÀ di Verona. mendatore Giuseppe Muratti il titolo di conte
— In causa di eredità furono assunti dalla mede- trasmissibile per primogenitura maschile. — Ar-
sima i cognomi Murari e Brà. Sin dal 1410 fu ma: Trinciato di rosso e di azzzurro, alla banda
ascritta fra le nobili di Verona per essere aggre- d' argento, accompagnata in capo da una stella,

gata a quel Consiglio. Nel 1695 il Duca di Man- ed in punta da un leoncino rivoltato tenente una
tova Ferdinando Carlo per premiare i servigi pre- palla fra le branche anteriori, il tutto d'oro. —
stati da Giovanni Francesco, Gio. Batta e Giaco- Motto: QUANTAS VIRES VIRTUS HAREAT.
mo Murari dalla Corte Brà concesse ai medesimi MURENA di Piacenza. — Maria-Luigia Du-
ed ai loro discendenti maschi primogeniti il titolo chessa di Parma, con diploma 16 Giù. 1827, con-
di conte, che nel 1768 fu riconosciuto dalla Rep. cesse all'arciprete Don Antonio Murena la se-
Veneta. Confermata nobile da Sua Maestà I. R. guente Arma : D'azzurro, alla fascia d' argento, al-
A. con Sov. Risol. 4 Sett. 1818 e 5 Ag. 1821. zata, sormontata da tre stelle d'oro ordinate in
— Ne esiste un ramo a Mantova. — Arma : Una fascia, e sormontante un pesce delfino ondeg-
porta aperta sormontata da un' aquila. giante in palo, l'estremità inferiore immersa in
MURATORI di Bologna. — Arma: D'azzurro, un mare d' argento agitato in punta dello scudo.
ad un albero sradicato di verde, il fogliame ca- MURIANI di Venezia. — Originaria di Ai-
ricato da un giglio d' oro; col capo d' Angiò. — tino ed estinta nel 961. — Arma: Di rosso, alla
Alias: D' oro; al sinistrocherio vestito di rosso, fascia d'oro, accompagnata da due fiaschette di
movente dal fianco sinistro, impugnante colla ma- zucca dello stesso, una in capo e l'altra in punta.
no di carnagione tre rose di sei foglie di rosso, MURÌO di Vicenza. — Arma : D'azzurro, alla
stelate e fogliate di verde; col capo d'Angiò. — fascia cucita di rosso ; coli' oca d'argento, mem-
Alias: Inquartato; nel 1.° d'oro, ad un giglio brata ed imbeccata di rosso, attraversante sulla
di rosso, nel 2.° e 3.» d'argento, ad un pugnale fascia.
di rosso in palo ; nel 4°. di rosso, ad un giglio MURRIA di Calabria. — Arma: D'azzurrò,
d'oro. — Alias: D' azzurro, ad un albero sradi- alla torre d' oro, sostenente una donna uscente
cato di verde; colla fascia di rosso attraversante dello stesso, impugnante con ciascuna mano una
sul tutto; detta fascia sormontata da quattro merli bandiera di rosso.
intagliati d' argento, due a destra e due a sini- MURTA di Genova. — Dalla villa omonima
stra dell'albero. in Val di Polcevera. — Amico, consolo dei pia-
MUS — 1 90 - MUS
citi, 4 461 ; ambasciatore a Costantinopoli, 1157 MUSCIANISI o MUXIANISI di Messina. —
e 68; Enrico console dei placiti, 1181 ; Gherardo Originaria di Castroreale, à goduto la baronia di
id. 1204; Ido anziano, 1260; Giovanni doge, 1345; Centineo ed à fruito della nobiltà messinese nei
Nicolò anziano, 1396. — Arma? secoli XIV, XV e XVI. — Arma: D'azzurro,
MURTA di Sorgono (Sardegna). — Arma: allo sparviero volante al naturale, afferante un
D' azzurro, a tre fascie dentate d' argento. sorcio dello stesso ; col sole d' oro orizzontale a
MUSARAGNI di Padova. — Fu ascritta al destra.
nobile Consiglio di Padova nel 1081. — Alessio MUSCIARELLI di Messina. — Francesco Mu-
fu uno dei quattro nobili giudici che nel 1182, sciarelli del fu Alberto con senatus consulto 10
unitamente al Vescovo, vennero dal Comune de- nov. 1830 venne reintegrato, in un a tutta la

putati a trattare e conchiudere la pace tra Ece- sua famiglia in perpetuo, alla nobiltà di Messina
lino il Monaco e la famiglia Camposampiero; Pie- come discendente di Giuseppe Musciarelli figlio

tro nel 4193 fu uno dei consoli del Comune; un di Lorenzo nobile di quella città dal 1675. —
altro Alessio, o Alvise, fu prode guerriero e caldo Arma: D' azzurro, all' aquila sorante d' oro, verso
difensore della libertà della sua patria quando il sole dello stesso, figurato di rosso, posto nel
nel 1236, presa Padova da Ecelino III, egli difese primo cantone.
contro le truppe del tiranno il castello di Mon- MUSCIO di Lecce. — Originaria di Amalfi e
tagnone dove erasi rifugiato il fiore della nobiltà stabilita in Lecce da assai remoto tempo. — Giu-
ed i rappresentanti della Repubblica, e non cedè seppe-Saverio più volte sindaco della città in

se non dopo lunga ed eroica resistenza e con tempi di civili discordie, molto si adoperò per
patti veramente onorevoli; Ugone, tentò egli pure acquetarle negli anni 1750, 1754. 1758. —
in siffatta circostanza di giovare ai suoi concitta- Arma ?

dini, sebbene non ne traesse alcun profitto. — MUSCO di Lecce. — Famiglia nobile leccese,
Tuttoché il feroce Ecelino perseguitasse a morte forse proveniente da Taranto, dove ne à fiorito

tutti gì' individui di questa famiglia, pure alcuni un' omonima da tempo assai remoto. — Il ramo
scamparono dall' eccidio, e le traccie di essi si di Lecce ebbe la baronia di Melpignano. — Fu
trovano nei documenti padovani fino al 1321. (E- celebre nelle armi Giovanni-Antonio, che con Spi-
stinta). — Arma: Inquartato; nel 1° spaccato: netto Maremonte, comandando cento celate, liberò
a) trinciato, all' aquila posta nel canton sinistro Tricase dai Turchi. Maestro di campo di Carlo V
del capo e ad una rosa nel canton destro della alla battaglia di Pavia, fece prigioniero il duca
punta ;
b) ad una testa e collo di cervo sinistrata d'Alencon cognato del Re di Francia, e fu in

da una stella di sei raggi; nel 2° e 3 n ad un premio creato sul campo cavaliere dello speron
leone, quello del secondo rivolto; nel 4» trincia- d'oro. In ricompensa de' suoi gloriosi servigi nel

to, alla testa e collo di cervo addestrata in capo 4528, ebbe donato il Parco; che rimase nella fa-

da una stella di sei raggi ed a tre altre stelle, miglia sino a quando passò col castello in potere
pure di sei raggi poste in triangolo. dei Loffredo marchesi di S. Agata. — Arma?
MUSCATELLO di Monte San Giuliano (Sici- MUSE di Venezia. — Originaria di Capodi-
lia). — Arma: Una pianta di vite fruttifera d'u- stria, fu aggregata al Consiglio nel 1297 e si

va detta moscatello. spense nel 1333 nella persona di Messer Pietro


MUSCETTOLA di Napoli e di Taranto. — ufficiale alla Camera degl' imprestiti. — Arma?
Originaria di Ravello nel ducato di Amalfi dove MUSELLI di Verona. — Fregiata del titolo
si trovano nobili ed illustri memorie in tempi marchionale, si estinse nella prima metà del XIX
molto anteriori al mille, ed al cui patriziato à secolo. — Arma: Di verde, alla banda d'argento
appartenuto ab antiquo, fu pure ammessa al pa- caricata di tre rose di rosso, bottonate d'oro, ac-

triziato napoletano nel seggio di Montagna ed a compagnata da due teste di cinghiale di nero.

quello della città di Taranto. — Feudataria dai MUSI di Bologna. — Arma: Spaccato; nel 4."

tempi angioini, ebbe alti uffici e dignità, e fu d'azzurro, ad una corona all'antica d'oro ; nel 2.°

investita dei titoli di princ. di Leporano nel d' argento, alle lettere M. V. di rosso, sormon-
1624, di duca di Spezzano nel 1677, di duca di tate da un giogo dello stesso.

Melito nel 1678, e di conte di Picorno nel 174 4. MUSI di Parma. — L' arciduchessa Maria-
— Per successione della casa del Balzo di Capua Luigia Duchessa di Parma, con diploma 28 Die.
ereditò inoltre il titolo di duca di Schiavi. — Ha 4 824, creò cavalieri l'avvocato Giuseppe Musi e
vestito pure l'abito del S. M. 0. Gerosolim. e i di lui discendenti maschi, e concesse loro la se-

fu creata grande di Spagna dal Re Filippo V. — guente Arma: D'argento, alla fascia d'azzurro,
Arma: D'oro, a tre bande d'azzurro; col capo cu- caricata di tre gigli del campo.
cito d'oro, caricato di due uccelli di nero affron- MUSICI di Velletri. — Arma : Spaccato alla

tati e fissanti una stella di sei raggi di rosso nel fascia in divisa d'argento attraversante, nel 4°
punto del capo. d' azzurro, a tre stelle di otto raggi d' oro ordi-
MUS — 191 — MUS
nate in capo ; nei 2° dirosso, all' organo antico l' Imperat. Federico il Bavaro nel 1320. — Il

d' argento. conte Cesare Gallarati, patr. cremonese, con te-


MUSITANO di Reggio-Calabria. — Origina- stamento 11 Mar. 1685 instituì suo erede uni-
ria di Castrovillari, à dato alla patria sei sinda- versale Alessandro-Cesare Mussi coli' obbligo per
ci, di cui il primo fu Giovanni nel 1602, e l'ul- lui e suoi discendenti di portare il suo nome, co-
timo Paolo nel 1791. — Federico prode capitano gnome ed arma gentilizia. — La nobiltà di que-
nel 1330; Marzio governatore di Cosenza nel 1332; sta famiglia fu confermata con sovrane risolu-
Samuele famigliare del Re Ladislao ; Marzio fra- zioni 19 Nov. 1816 e 13 Nov. 1819. — Arma;
tello del precedente, cavaliere del S. M. 0. Ge- Bandato d'argento e d'azzurro.

rosolim. nel 1413; Lanzanetto acquistò nel XV MUSSO di Genova. — Opizo console del Co-
secolo la baronia del feudo detto Sociella e fu go- mune, 1120 e 1121; Balduino icL dei placiti, 1209
vernatore di Tropea ; Guido ebbe il titolo di ba- e 1211; Lodisio fu dell'Ufficio dei sapienti, 1399;
rone della Valle dal Re Federico, e nel 1496 fu Alcuni entrarono nell'Albergo Sopranis, 1410.
direttore della regia dogana. — Arma : D' azzur- — Percivalle Sopranis, olim Musso, notaro ed
ro, al leone d' oro, linguato di rosso, movente da anziano, 1412. — In S. Maria del Carmine se-
una scogliera al naturale e sormontato da tre poltura di Giacomo Musso m Domenico 1623.
q.
rose bianche fogliate di verde, ordinate io fascia. — Arma?
MUSOLINO di Reggio-Calabria. — Arma : MUSSO di Sardegna. — Fregiata del titolo
D'oro, al monte di nove cime di verde, movente di conti di Montesanto. —

Arma: Partito; nel 1°
dalla punta, sormontato da una rosa di rosso, di rosso, al braccio d'argento impugnan teatro a spa-
gambuta e fogliata di verde. da dello stesso posto su fiamme al naturale ; nel
MUSOTTI di Bologna. — Nel XVI secolo un 2° d'azzurro, alla torre d'argento, piantata sulla
Antonio di Lodovico Musotti fu del Consiglio dei pianura erbosa al naturale, e sormontata da un
120; Lodovico, suo figlio, fu senatore; Alessan- giglio d' oro. — • Divisa: ardet brachìum et i^ucet
dro, fratello del precedente, creato Vescovo d'I- FIDES.
mola ne! 1579 dal pontefice Gregorio XIII. — MUSSO di Fossano (Piemonte). — Consignori
Questa famiglia à dato molti anziani alla patria. di Cl.avesana. — Arma: Di rosso, al laccio d'a-
— Arma: D'azzurro, al leone illeopardito d' ar- more composto d' oro e d' azzurro.
gento, spaccato dello stesso ; col capo d' Angiò. MUSSOLINI di Bologna. — Di parte popo-
— Alias: Spaccato d'argento, al leone illeopar- lana geremea, intervennero alla pac^tra le fa--

dito d'oro, e d'oro pieno; col capo d'azzurro, ca- zioni nel 1279. — Gli ultimi di cui è rimasta
ricato di tre stelle d'oro. memoria sono Jacopo confinato dal Malaspina go-
MUSSATTO di Padova. — Nel 1627 fu ag- vernatore viscontiano nel 1 403, e Bettino, richia-
gregata al nob. Consiglio di Padova. In un pub- mato dal bando nel 1415. — .Arma: D'oro, a sei
blico documento del 1608 e nelle Ducali del Doge losanghe di nero, accollate in banda.
Grimani 1748 e del Doge Mocenigo 1773, si trova MUSSOLINI di Treviso. — Arma: Inquarta-
attribuito a questa il titolo di Conte; non si co- to; nel 1<> e 4° di rosso, a tre bisanti d' argen-
nosce però la primitiva concessione essendosi to, quelli del primo malordinati; nel 2.° e 3.°
smarriti i documenti. Fu co'ntermata nobile il 24 d' argento, a tre torte dr rosso, quelle del se-
luglio 1820. — Arma: D'oro, alla volpe rampante condo male-ordinate.
J' azzurro. — A Spaccato lias: d' argentoe d'oro, MUSSONE di Messina. — Originaria di Spa-
alla volpe passante d' azzurro nel primo. — Alias: gna, à fruito della nobHtà messinese nel secolo
D' argento, alter volpe rampante d'azzurro. XIII. — Arma: D'azzurro, all'agnello di S. Gio-
MUSSFtLINI di Bologna, — Arma: D'ar- vanni-Battista d' argento.
gento, ad un albero sradicato di verde; col capo MUSTACCIO o MUSTAZZO di Sicilia. — O-
l'azzurro, caricato di tre stelle d'oro. riginaria francese, fu portata in Sicilia all' epoca
MUSSI di Cremona. — Questa famiglia à dato dei Normanni. — Roberto *e Giovanni militarono
Illa patria 36 decurioni, il primo de' quali fu Ga- in Terrasanta sotto il Re Guglielmo II; altro
briele senatore, eletto nel 1094, e l'ultimo Ce- Giovanni fu pretore di Palermo nel 1332; Gia-
sare-Giuseppe giureconsulto-collegiato, conte pa- como tenne lo stesso ufficio nel 1347. — Arma:
latino e cav. aurato, eletto nel 1779. — Gual- D'argento, ad un gatto rampante di nero.
berto vescovo di Cremona nel 905; Claudio legato MUSTIOLA di Augusta (Sicilia). — Origina-
ali" Imperat. Enrico IV nel 1082; Enrico nel 1094 ria di Piacenza e portata in Sicilia da un Gio-
uno dei cento nobili cremonesi che andarono al vanni, il cui figlio Oberto fu familiare di Re Pie-
recupero di Gerusalemme; Anselmo Arciv. di Ce- tro II, dal quale fu sempre impiegato nelle più
jarea nel 1105 creato dal pontefice Pasquale II; eminenti cariche del regno. — Questi fermò sua
\lberto inviato all' Imperat. Federico II nel 1186; stanza in Augusta, ove in benemerenza de' suoi
Panfilo, dott. fisico, creato conte palatine dal- servigi, ottenne dal Re Federico III i territori
MUT — 192 — MUT
di Targia grande, che furono poi confermati al di tari veronesi. — Arma: Scaccato di rosso e d'ar-
lui figlio Franceschino. — Arma: Di verde, ad gento, col capo d'oro, caricato di due falchi di
una donnola corrente d' argento. nero sonagliati d'oro; il tutto circondato da una
MUSTO del Napoletano. — Patrizia della bordura composta di rosso e d'argento; col capo
città di Benevento, riconosciuta nobile dalla R. dello scudo d'oro caricato di un'aquila di nero,
Commissione dei titoli nel 1847. — Amha ? rostrata e membrata di rosso, sormontata da una
MUSURÙ di Gallipoli in terra d' Otranto. — corona imperiale d'oro.
Arma: Spaccato; nel 1° d'azzurro, al dcstroche- MUTONI di Treviso. — Arma : Fasciato in-
rio vestito di nero, movente dal fianco destro e crespato d' argento e di nero, alla fascia del se-
tenente colla mano di carnagione una croce di condo attraversante sul tutto.
nero, col motto, nel campo, Settual pure di ne- MUTTI di Bergamo. — Arma: Spaccato; nel
ro; nel 2.o d'oro pieno. 1.o D'azzurro, alla mezzaluna d'argento, sinistrata
MUTA di Messina e di Palermo. — Origina- da 14 stelle dello stesso, 4, 3, 4 e 3 ; nel 2.
u

ria di Orvieto, à fruito della nobiltà messinese d'oro, alla banda di rosso.

nei secoli XIV, XV e XVI. — Leonardo e Luca MUTTI di Bologna. — Arma: D'argento, ad
senatori, il primo nel 1400 e Y altro nel 1419. un albero di verde, addestrato da una volpe al

— Un ramo à pur fiorito in Palermo, di cui naturale, rampante contro il fusto, il tutto so-
Manfredo, Giovanni e Pietro furono senatori ed stenuto da una terrazza di verde ; colla fascia di

un dott. Mario giudice della R. Gran Corte. — rosso attraversante sul tutto, e col capo d' az-

Arma: D'argento, all'aquila sorante rivolta di zurro, caricato di tre stelle d'oro.
mare d' azzurro, movente dalla
nero, uscita dal MUTTONI-MOSCA di Bergamo. — Arma:
punta, mutante le penne, con il sole d'oro oriz- Spaccato; nel 1.° d'azzurro, al lambello di tre

zontale a destra. pendenti d' argento; nel 2.° d'argento, al monte


MUTI di Mantova. — Arma : Spaccato ; nel di tre cime di verde; colla fascia di rosso attra-

1° d'azzurro, all' aquila di nero, rostrata e mem- versante sulla partizione.


brata di rosso; nel 2.° di rosso, a due picche MUTTONI di Milano. — Arma : Partito; nel
d' argento passate in croce di S. Andrea, i piedi 1o scaccato d'argento e d'azzurro; col capo del

riuniti a mezzo di una corda al naturale ;


colla secondo caricato di due uccelli di color bruno;

fascia d' azzurro attraversante sullo spaccato. nel 2° d' argento, ad un colubro ondeggiante in

MUTI di Roma. — Patr. romana, inscritta palo d'azzurro, coronato d'oro, ingolante un fan-

nei fasti del Campidoglio fin dal XII secolo, à ciullo di carnagione; col capo d'oro attraversante
posseduto col titolo di ducato il feudo di Cane- sul partito e caricato di un' aquila bicipite di

morto, passato per cambio alla farnglia Borghese nero, ciascuna testa coronata d'oro.

nel 1700. — Cecilia Muti portò il nome e i beni MUTTONI di Vicenza. — È una delle più

della sua famiglia a Giulio Bussi dei Conti di antiche e cospicue famiglie vicentine ascritte a

Baschi, da cui provengono i viventi Muti-Bussi. quel Consiglio., È insignita del titolo di conte

Brigida Muti sposò nel 1490 Pallone Papazzuri, che dal Re di Polonia Augusto II fu con diplo-

la cui discendenza mascolina si ò estinta nel ma 2 Ag. 1716 concesso a Gio. Battista e cugini
1740. Il march. Savorclli no à rilevato il nome. Muttoni ed a tutta la loro discendenza di ambo
— Arma: Di rosso, alla bordura inchiavata d'ar- i sessi. Nel 1716 fu confermata nobile dalla Rep.
gento e d'azzurro, allo scudetto di un crescento Veneta, e più tardi dall' Imperat. Francesco I con

del secondo, e cinto d'argento e di rosso. sovrane risoluzioni 22 Sett. e 24 Nov. 1820. —
MUTI di Roma. — Arma : D'oro, a due mazzo Arma: Inquartato d'azzurro pieno, di rosso pie-

d'armi di nero passato in croco di S. Andrea no, di ro§so a tre pali d'argento, e d'argento

terminanti in anello, collo testo esagone d'azzur- pieno, con una fascia d'oro attraversante sul-

ro, ciascun angolo ornato di una palla dello stes- 1' inquartatura, ed un sinistrocherio vestito di

so, cogli anelli al basso legati da un nastro di rosso attraversante sul quarto quartiere moven-
rosso annodato in croco di S. Andrea. te dal fianco, tenente colla mano di carnagione

MUTi-PAPAZZUKKI di Vcllctri. — ,
Arma: un albero terrazzato di verde attraversante sul

D'argento, a due cinto moriate d' azzurro con- tutto e sormontato da un giglio d'argento e

centriche bordate internamento d'oro, e accom- sormontato da una corona antica rovesciata d'oro.

pagnate in cuore da un crescento del secondo. — Alias: Inquartato; d'azzurro ad un semivolo

MUTILIANA di Sciacca (Sicilia), vedi Mon- d'argento in fascia' sormontato da una corona

TELIANA. rcalo d'oro, di rosso pieno, di rosso a tre pali

MUTONA di Verona. — Mattoni o Mutti d'argento, e d'argento pieno, con una fascia d'oro

Muttolo famiglia nobile ed antica, discesa dalla attraversante sulP inquartatura, il quarto d'ar-
Vicenza. Alcuni di que- gento caricato di un sinistrocherio vestito di ros-
casa Muttoni patrizia di
sta prosapia vennero aggregati al Collegio dei no- so, movente dal fianco, tenente un alberò terraz-
MUZ — 493 — MUZ
zato di verde attraversante sul tutto, e cimato 4 639, e la baronia e feudi di Jannello e Cascaci-
da un giglio d'argento e sormontato da una co- no di cui il primo ad esserne investito fu Gio-
rona antica rovesciata d'oro. van-Battista Muzio il 45 Ott. dello stesso anno.
MUTINELLI di Venezia, — Fin dal 4635 — Tommaso Muzio dei baroni di Grottarossa,
trovavansi fra i cittadini stimati di Verona. — Fu- nel XVIII secolo fece uso del titolo di Barone di

Consiglio di Adria l'anno 4799,


1

rono aggregati al S. Antonino cedutogli dalla famiglia Bilotta. In-

e confermati nobili con sovrana risoluzione del 29 nocenzo Muzio divenne padrone del nobile ufficio

Mar. 4 823. — Arma? di deputato di piazza, e fece uso del titolo di


MUT1NI o MUTTINO di Genova, e di Spezia. barone dell i Manganelli pervenutigli per eredità
— Originaria di Moneglia. — Guglielmo, mercan- della madre Faustina Sant'Agata padrona dell'uf-

te, fu martirrizzato per la fede di Cristo nella ficio di deputato di Piazza e baronessa dell i Man-
città di Amalech nel 4 342; Stefano signore di S. ganelli. Un altro Innocenzo fu percettore del cir-

Stefano e di altri luoghi della Lunigiana, ammi- condario Monte di Pietà in Palermo e rettore
raglio dei pontefici Nicolò V e Sisto IV e di Al- dell'Opera di Navarro dal 4 854 al 4 858. — Ar-
fonso re di Aragona. — Lorenzo suo figlio ascritto ma: D'oro, al destrocherio armato d'argento, im-
dal re Ferdinando il Cattolico fra i cavalieri di pugnante una spada alta in palo sopra un vaso
S. Giacomo, e creato, dopo la morte del padre, di nero fiammeggiante di rosso.
ammiraglio da Alessandro VI e da Giulio II. — MUZZA di Bologna. — Spinello nel 4 248 era
Altro Stefano nipote di Lorenzo fu pure Cav. di gonfaloniere del Carrozzo; Carlo degli anziani nel
S. Giacomo e comandante per tre volte delle le- 4 584 ; Francesco pure degli anziani nel 4 64 0. —
gioni del Re Filippo II in Ispagna, alle Curzolari Arma: — D'oro, al sinistrocherio vestito di rosso,
e nel Belgio. — Giambattista figlio del precedente movente dal fianco destro, colla mano di carna-
Cav. dello stesso Ordine e tribuno nella legione gione avente l'indice alzato; col listello d'argento
di suo padre. — Arma? caricato del motto: sola fides di nero attraver-
MUZANI di Vicenza. — Di origine milanese, sante sul braccio; col capo d'Angiò.
e trapiantata in Vicenza al tempo del Duca Giov.- MUZZANI di Lodi e di Vicenza. — Arma :

Galeazzo I. — Fregiata da tempo remoto del ti- Spaccato d'oro e d'azzurro. — Cimiero: Un uo-
tolo comitale, le fu questo riconfermato dal Ma- mo nascente, posto di profilo, vestito d'oro colle
gistrato sopra i feudi nel 1730. Fu confermata maniche d' argento, tortigliato dello stesso.
nella sua nobiltà con sovrana risoluzione 4 4 Mar. MUZZARELLI di Bologna. — Quest' antica
4 820.— Arma: D'azzurro; col capo d'oro. e nobile famiglia fu del Consiglio, ebbe anziani
MUZARO di Venezia. — Arma: Spaccato di ed altri soggetti qualificati, fra i quali Lodovico

verde e d'argento, alla banda d' azzurro attra- dei sedici riformatori che nel 4 428 fu due volte
versante sul tutto. — Alias: Spaccato d'azzurro gonfaloniere di giustizia; Giacomo chierico di ca-

e d'argento, alla banda di verde attraversante mera; e Girolamo Vescovo di Cosenza nel 4 552.
sul tutto. — Arma: D'azzurro, alla ruota di molino d'oro.
MUZIA di Cremona. — Ha dato alla patria MUZZARELLI di Ferrara. — Originaria di
undici decurioni, il primo de' quali fu Jacopo Bologna e fregiata del titolo comitale fin dal XVI
eletto nel 4 420, e l'ultimo Giovan-Paolo nel secolo. — Alfonso insigne teologo e confessore
4 598. — Arma? del Pontefice Pio Vili. — Arma: D'azzurro, alla
MUZJ di Pesaro. (EstintaJ. — Arma; D' az- fascia d' oro, accompagnata da tre borraccie dello
zurro, all'albero di verde, terrazzato dello stesso, stesso, 2 in capo ed 4 in punta; col capo
con un nastro d'argento attraversante sul tutto d' Angiò.
e caricato del Motto : dico dura dati. MUZZARINI di Bolagna. — Arma : D oro, al-

MUZIO di Palermo. — Vincenzo Muzio, di l'aquila di nero, coronata del campo, accompa-
origine romana, da Genova, dove la sua famiglia gnata da un monte di tre cime di verde, mo-
aveva fiorito per parecchi secoli, durante il XVI vente dalla punta; colla fascia d' argento, attra-
la trapiantò in Palermo, ove fu ascritta alla se- versante sul tutto, e caricata di tre bottiglie

natoria nobile, a partire dal 4 622, avendo occu- d'azzurro, aventi ciascuna tre colli, uno in alto

pato le nobili cariche di senatore, governatore e due sui fianchi.

della Tavola e del Monte di Pietà, tesoriere del MUZZATI di Bologna. — Arma : Di rosso,

senato, marammiere del Duomo, giudice della re- ad un monte di tre cime, movente dalla punta,

gia Corte pretoriana e del Concistoro, maestro sormontato da un vaso coperto a due anse, il

notaro del Senato e della regia Corte pretoriana, tutto d'oro.

maestro segreto del regno di Sicilia ecc. — Ha MUZZOLI di Bologna. — Michele ed Ugolino
posseduto la baronia di Grottarossa ed i feudi di Muzzoli nel 4 324 diedero il castello di Montevia
Giudo e Capisotto, di cui il primo ad esserne a Passerino Bonacolsi ; Bernardino fu degli anziani
investito fu il dott. Francesco Muzio il 27 Ag. nel 4512, e dopo di lui lo furono pure Lodovico
NAL — m— NAN
dott. in leggi nel 1522 e Giovan-Paolo dott. di MYRA (de) o DE MYRRHA nel Napoletano.
filosofìa e medicina nel 1587. — Arma: D'azzur- -r Originaria spagnuoja, venuta in Napoli col
ro, a due pesci al naturale posti in palo, ed a- viceré conte di Miranda, presso i cui figliuoli era
venti ciascuno in bocca un giglio d'oro; colla bor- stato precettore Giovanni che ìu prima Vescovo
dura di nero, caricata da dodici bisanti d'oro; col dì Castellammare dì Stabi;}, ed indi promossa alla
capo d'Angiò. cattedra arcivescovile clizia tera la tenne per circa
MUZZON1NI di Udine. — Arma : D' azzurro, cinque anni. — Arma: D'argento, ad un albero
ad una cometa in palo d'oro, la coda sostenuta Ai mirra di verde, fruttifero di due pezzi d' oro,
da un poggio di tre vette di verde. aceompagnato in capo da una stelfa dello stesso.

35T

NACCARELLA di Napoli e di Salerno. — rosso e d'argento, movente dal fianco sinistro, col
Originaria di Salerno, e di condizione assai mo- pugno chrUso di carnagione; nel 4^ palalo di verde
desta, fu trapiantata in Napoli da Girolamo di e di rosso.

Domenico nella prima metà del XVÌI secolo. Col- NALDl di Faenza, — Originaria dell' Unghe-
1' esercizio dell'avvocatura egli potè acquistare ria ove portava il nome di Baiassi o Bsdaschi. —
grandi ricchezze che gli permisero di comprare Nel 906 Babotfe coi nipote Chino scese' in Italia

per 120 mila scudi la terra di Mirabella sulla ed ebbe, da óttone IH il castello di Vecciano o
quale nel 1633 ottenne dal re di Napoli il titolo Vezzano nella valle del Senio, — Nel 1296 Naldo
di marchese, e quella pur anco di Castelfranco, dj tasueoio si stabilì in Faenza, e Tasucpio, figlio di

dopo di che ottenne insieme ai suoi discendenti di Babqne, nel 1495 si trasferì in Francia, ove sotto

essere aggregato alla nobiltà di Salerno sua pa- Carlo Vili divenne generale di artiglierìa. — Ap-
tria nel seggio di Campo. — Arma: D'azzurro, partennero a q/fesla illustre famiglia Filiberto
alla banda d' oro, caricata da otto torte di rosso. Vescovo di Angoulème, Giovanni dì Paojo colon-
NACCARINI di Lucca. — Arma: D'azzurro, nello, e Dionisio generale di tutta la fanterìa ve-
a due spighe di frumento d'oro, passate in croca neta. — Estipta nella persona della contessa Ma-
di S. Andrea, accompagnate in capo da un cre- ria di Dionisio sposa al conte Francesco-Antonio
scente montante d'argento, ed in punta da una Zauli, morta nel 1779, ed il cognome Naldi fu

testa e collo d'aquila di nero. aggiunto a quello dei Zauli. — Arma?


NACCHIANTI di Firenze. — Originaria di NÀNELLI del Trentino. — {Estinta). — Ar-
Montevarchi, dette alla Repubblica dal 1471 al ma: D'argento inquartato; nel 1« e 4» al leone al
1507 quattro cancellieri. — Illustrò questa casa naturate; nel 2° e 3° alla torre di rosso con due
Jacopo domenicano che fu Vescovo di Chioggia. bandiere di
— Arma: D'argento, a due branche di léone di NANI di Venezia. — Sottrattasi alle rovine,
rosso, passate in croce di S. Andrea, sormontate di Altipo, rifugiossi in Torcetto prima che fosse

da tre gigli d' oro posti fra quattro pendenti di edificata Venezia, ove trasferitasi venne poi anno-
un lambello di rosso. verata tra le patrizie alla serrata del Maggior
NADAL o NADALE di Venezia. — Proce- Consìglio- nel 1297. — Un Francesco Nani nel

dente da Oderzo, si stabilì a Venezia, e fu com- fu provveditore generale in Dalmazia; un


presa tra le famiglie patrizie alla serrata del Mag- Agostino nel 1583 sostenne ambascerie e missioni
gior Consiglio nel 1297. — Una parte di essa diplomatiche di alta importanza, e fu quindi pro-
passò in Candia. — Ebbe moltissimi uomini illu- curatore di San Marco. — Con sovrana risoluz.

stri : un Gabriele nel 1315 consigliere, Marin Na- 22 novembre 1817 le fu confermata l'avita no-
dal nel 1331 bailo in Costantinopoli e Marchio biltà, e con altra sovrana risoluzione 8 ottobre

Nadal nel 1550 senatore, capitano generale in Can- 1819 fu decorata della dignità e titolo di conti

dia ed inquisitore di Stato. — Fu confermata dell' Impero Austriaco. -- Arma: Trinciato d'oro
nobile con sovrana risoluzione 22 Nov. 1817. — e di rosso, alla torta bisante trinciata dell' uno

Arma: D'azzurro, alla stella di sette raggi d'oro. all'altro. — Alias: Partito; nel 1° d'argento pieno;

NADALINO di Sassari. — Arma: D'oro, al- nel 2» di verde, ad una gru d'argento. — Alias:
o-
l' oca ferma sopra una zolla di verde, il tutto al D'argento, ad uno specchio rotondo trinciato d'

naturale; 1'
oca tenente nel becco quattro fiori di ro e di rosso, inquadrato d'argento, ornato di tre

rosso. foglie di quercia di verde in pergola.

NALDA di Roma. — Arma: Inquartato; nel NANl-MOCENIGO di Venezia. — È un ramo


1« palato di rosso e di verde; nel 2° c 3° d'az- della precedente, il quale aggiunse al proprio il

zurro, ad un avambraccio, in fascia, vestito di cognome di Mocenigo per eredità avuta da Elisa-
NAN — -195 — NAP
betta Moceni^ó, del .ramo estinto di S. Zaccaria, dove si rese chiarissimo nella prima metà del XII
la quale ne ingiunse l'obbligo insieme all' altro di. secolo. — nel 1122 un Robaldo Napione fu spe-
inquartare, la propria arma a quella dei Nani. — dito dalla Repubblica Genovese con un nerbo di

Arma: Inquartato ; nel 1° spaccato di rosso e di valorosi cittadini contro i Pisani. — Arma?
oro, al l ft °ne d'argento sul rosso; neì 2° partito NAPIONI di Pinerolo. — Manfredi castellano
ch'argento e di verde, al Cesano d'argento sul di Pianezza nel 1329. — Nel 1374 i Napioni e-
verdt^ net 3-* contrinquartato, nel I» ? i° d'az- rano ascritti al S. M. 0. Geiosolim. e furono in-
zurrò, a tre gigli d'oro;., nel 2«> e 3-° spaccato vestiti di varie possessioni nel territorio di Can-
d'azzurro e d'argento a due rose dell'uno nel- diolo. — Antonio vicario di Cuneo nel 1578; Giu-
l'altrò; nel -4° d'argento, al capriolo di nero at- lio-Cesare, Paolo, Franco ed Aurelio fratelli Napioni,
travarsato da due banderuole passate in croce nel 1621 ebbero patenti di capitani; Aurelio nel
di S. Andrea, una di nero, e l'altra d'oro, to- 1626 gentiluomo ordinario di bocca del Duca Car-
state al naturale. Sul tutto d'argènto, al ciclo- lo-Emanuele I; Filiberto nel 1627 avvocato pa-
moro fogliato di tre pezzi di verde, colla bordura trimoniale generale dell'Ordine Mauriziano; Va-
d'oro. — Divisa: mortalia dement. leriano scudiere, maggiordomo e gran guardaroba
NANNr (di) o DEL SECHA di Lucca. - Arma: del Principe Emanuele Filiberto di Savoia-Cari-
D'argento, al destrocherio vestito di rosso, impu- gnano nel 1658. — Giov. Battista Napioni nel

gnante colla mano di carnagione unà mazza d'az- 1698 acquistò una parte della giurisdizione di

zurro in palo. Cocconato; Carlo-Giuseppe, suo figlio, nel 1766 fu

NANNI detti FALLAGUASTA di Padova. — eletto senatore; ed Anton-Maria nel 1774 era
Arma: D' oro, ad una siepe di vinchi di nero oc- luogotenente colonnello, e un anno dopo coman-
cupante la parte inferiore dello scudo e sormon- dante della città e principato di Oneglia. — Arma:
tata da una fascia composta di quattro pezzi di D'azzurro, a tre navoni d'oro, in tre pali, sor-

argento e d'azzurro, accompagnata in capo da montati da tre stélle del secondo mal ordinate.
un' aquila di nero, beccata e memorata di rosso, — Cimiero: Un leone d'oro, nascente, tenente
coronata d' oro. una stella dello stesso — Motto: de coelo ad
NANNI di Bologna e di Padova. — Floriano COELUM*
collaterale delle milizie di Bologna nel 1518; Ip- NAPOLEONE DAL GELSO di Lucca. - A-
polito, suo figlio, dottor di leggi colleglato e poeta liprando di Napoleone nel 1228 prese parte al

distinto. — Floriano, zio del suddetto Floriano fu giuramento di pace coi Pisani. — Arma : Scaccato
Vescovo di Scala. — Arma: Bandito di verde e d'argento e di nero.

d'oro, di otto pezzi, colla «bwWTargento, cari- NAPOLI (di) di Lustra, Roccacilento e Ca-
cata di tre rose d' oro, attraversante sul tutto. paccio nei Principati. — Fin dal 1400 si trova
NANNI di Éirnini. — Famiglia consolare — questa famiglia stabilita nella provincia di Sa-
Ottaviano gran tesoriere dell'Ordine di S. Ste- lerno, derivata da quella nobile di Benevento e di

fano nel 1 593 ; Valerio egregio giureconsulto nel Brindisi, ed ascritta alla nobiltà di Capaccio. —
1611; altro Valerio capitano di fanteria sotto Arma: Spaccato; nel 1° di rosso, a tre stelle di

Urbano VIII. — Arma: Partito; di rosso, al leone argento; nel 2° di verde, ad un cavallo al natu-
d'argento, e d'argento, alla fontana al naturale. rale corrente; colla fascia d'argento attraversante

NANNINI di Siena. — Dèi "Riformatori, ori- sullà partizrone.

ginari di Asciano, risieduti nel 1696. — Gian- NAPOLI (di) di S. Maria Capua Vctere. —
Paolo di Francesco rettore delT ospedale di San È un ramo della precedente portato in S. Maria
Miniato al Tedesco. — Arma: D'azzurro alla fonte nel 1625 da un Giovanni di Napoli dei duchi di
zampillante al naturale. Campobello per matrimonio contratto con Zcno-
NANNIO di Taranto. — Originaria di Vene- bra Lanza patrizia di Capua. — Domenico fu ri-

zia e trapiantata in Taranto, fu ascritta a quella cevuto cavaliere di giustizia noli' Ordine Gerosol.
nobiltà e si divise in quattro rami, estinti tutti nel 1797. — Arma: D'azzurro, al giglio d'oro,

sul principio del XVIII secolo. — • Arma ? accompagnato da due stelle dello stesso.

NANO del Trentino. — Arma: Bandato d'az- NAPOLI (di) di Sicilia. — Derivata dalla fa-
zurro e d'argento. — Cimiero: Due proboscidi, miglia napoletana dei Caracciolo, fu trapiantata
quella a destra sbarrata, e quella a sinistra ban- in Sicilia nel 1272 da Enrico Caracciolo, il quale
data d'azzurro e d'argento. per segnalati servigi prestati al re Federico li

NANTI di Vicenza. — Arma: D'azzurro, ad d'Aragona fu creato governatore perpetuo della

una torre di rosso posta sopra una collina di verde, città di Troina, ove stabilì la sua famiglia, la

cimata da un avambraccio vestito d'argento, te- quale si diramò in altre città della Sicilia, e spe-

nente una banderuola dolio stesso. cialmente in Palermo. — Detto Enrico fu chia-
NAPIONI di Genova. — É un ramo della fa- mato di Napoli dalla patria sua e questo nome
miglia omonima piemontese traslocatosi in Genova passò a' suoi discendenti. — Questa famiglia à
NAR — 196 — NAR
goduto nobiltà in Sicilia e in Benevento, vestì ramo della casa erasi però precedentemente re-
l'abito del S. M. 0. Geresolim. nel 1 475, ed ebbe il cato a Firenze, e da esso era uscito ser Nardo di
grandato di Spagna nel 1709. — Si divise in quat- Firenze Sangallini che nel 1312 fu notaro della
tro rami principali, cioè: 1° principi di Resuttano signoria. Salvestro di Michele conseguì moltissime

o duchi di Campobello e duchi di Bissano; 2 n prin- cariche ed importanti missioni, fra le quali so-
cipi di Buonfornello e baroni di Pirraino; 3° Du- stenne nel 1384 un'ambasceria ai Bolognesi ed
chi di Cumia e baroni di Boccarato, di Targioni un' altra nel 1395 a Rimini. Francesco, suo figlio,

e di Francavilla; 4" marchesi di Melia e baroni fu podestà di Narni nel 1425. — Estinta poco
di Longi. — Ila posseduto 20 feudi, tre marche- dopo la metà del XVIII sec. — Arma: Spaccato
sati, quattro ducati e sei principati. — AnMA : di rosso e d'argento; questo caricato di tre pu-
D'azzurro, al leone d' oro, sormontato dal motto gnali del primo posti in fascia, uno sopra 1' altro.

viro contanti di nero in fascia, con due stelle NARDI di Lucca. — Arma: D'oro, al monte
d' oro ed un giglio dello stesso posti nel capo di tre cime di verde, movente dalla punta, sor-

2 e I. montato da una torre di rosso, cimata di tre a-

NAPPI di Ancona. — Francesco, vicelegato di quilotti di nero, quella di mezzo tenente nel becco
Bologna sotto Paolo V fu fatto Vescovo di Poli- un ramo d'olivo al naturale.
gono nel 1621. — Quattro individui di questa NARDI di Montepulciano e di Firenze. —
nobile famiglia vestirono l'abito Gerosolim. : Fi- Giambattista di M. Bernardo famoso medico ed
lippo nel 1567; Francesco nel 1583; altro Fran- archiatra di Cosimo II, ammesso nel 1612 alla cit-

cesco nel 1587; e Cesare-Marcellino nel 1654 il tadinanza fiorentina. — Estinta in Domenico-Ma-
quale fu poi bali di Venosa. — Due furono ascritti ria morto nel 1759, di cui fu erede la figlia Nera
all'Ordine militare di S. Stefano; Andrea-Vincenzo maritata nei Niccolini. — Arma: D'azzurro, a due
nel 1656, e Pier-Antonio nel 1704. — Un Fran- M di nero, l'uno sopra l'altro, accompagnati in

cesco Nappi fu creato conte di Orbe nel 1569. capo da una crocetta d' oro.

— Un ramo di questa famiglia si stabilì in Dal- NARDI di Venezia. — Arma: D'azzurro, ad


mazia. — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro, una torre d'argento sormontata da un leone pas-
accostata da due nappi, o coppe dello stesso, e sante d' oro, colla branca anteriore destra posata
sormontata da tre gigli d'argento, posti fra quat- sopra una ruota dello stesso.
tro pendenti di un rastello di rosso. NARDI di Velletri. — Famiglia nobile e molto
NAPPI di Ferrara. — È un ramo della pre- antica che à dato alla patria consiglieri e conser-
cedente. — Arma: D'azzurro, alla sbarra eucita vatori. Il primo di cui si abbia memoria è Lello
di rosso, accompagnata da due nappe d'argento, di Pietro che era del Consiglio e dei nove buoni
una nel capo e l'altra nella punta; col capo d'Angiò. uomini nel 1316. Un Bernardino di Ciccio, nel

NAPPI di Roma. — Arma: D'argento, alla 1506 era pur del Consiglio e conestabile dei ba-

banda di rosso, accompagnata da due ghiande fo- lestrieri, e così pure nel 1510 un Sebastiano. Nel
gliate di verde, le code al basso; col capo d'az- 1782 troviamo fra i conservatori uno Stefano, il

zurro, caricato di tre gigli d'oro. figlio del quale, Pietro-Antonio, sostenne la me-
NARDELLI di Acquapendente. — Arma: Spac- desima carica. — Arma: Spaccato d'azzurro e di
cato; nel 1° di rosso, alla cometa d'oro ondeg- argento, a tre stelle d'oro nel 1° e al monte i-

giante in palo; nel 2° d'azzurro, alla campagna solato di tre cime di verde su cut poggia una
di verde sulla quale un cane inseguente una* le- civetta al naturale, sinistrata da un ramo di nardo
pre, il tutto al naturale. dello stesso.

NARDI DA VAGLIA di Firenze. — Così NARDINI di Forlì. — Antica e nobile famiglia

detti dal dominio che ebbero in Vaglia, ottennero forlivese signora di Carbagnano e di Giulianello.
il priorato nel 1384 nella persona di Giovanni di — Nardino nel 1310 addetto alla corte del Re
Pagno, e si estinsero nell'avvocato Iacopo diGio- Roberto di Napoli che lo creò viceré e fu quindi
vanfrancesco che morendo nel 1733 lasciò suoi e- primo segretario di stato di Francesco-Maria
redi i Bnonomini di S. Martino. — Arma: D'az- Sforza duca di Milano; Giovanni creato dal Pon-
zurro, ad un monte di sei cime d' oro, sormon- tefice Pioli generale di S. Chiesa nel 1460; Carlo
tato da un crescente d'argento, accompagnato da Arciv. di Milano nel 1457 e segretario di stato

due stelle d' oro, una in capo e due nei fianchi. del duca Francesco-Maria ;
Stefano, dopo essere

NARDI DEI SANGALLINI di Firenze. — 0- stato condottiero di truppe sotto Francesco Sforza,

riginaria di San Felice a Ema, ove era detta San- abbracciata la carriera ecclesiastica, fu fatto Ar-
gallini, fu trapiantata in Firenze nel XIV secolo civescovo di Milano e quindi da Sisto IV creato
da un Nardo di Boninsegna, il cui figlio Michele Cardinale di S. R. Chiesa. — (Estinta). — Arma:
fu il primo di sua casa a conseguire il priorato. Trinciato d'azzurro, a tre stelle d' oro ordinate
— Dal 1350 al 1508 i Nardi dettero alla patria in banda, col capo d' Angiò_, e fusato in banda di

quattro gonfalonieri e ventun priori. — Un altro nero f» d'argento.


NAR — 497 — NAR
NARDINI di Matera (Basilicata). — Il Maz- tre torri d'argento fondate sulla pianura erbosa
zella annovera questa famiglia fra le estinte al al naturale, una accanto all' altra, quella di mezzo
seggio di Portanova di Napoli. — Un Giovanni più alta.
Nardini giudice intervenne nella consacrazione NASALLI di Piacenza. — Originaria della

della chiesa di S. Eustachio di Matera. — Arma: provincia di Como, da dove nel 1400 trapianta-
D'azzurro diviso da una fascia d' oro, accompagnata vasi in Varese-Ligure, nella prima metà del XVIII
in capo da un vaso da cui sorgono cinque spighe secolo fu portata nel ducato di Parma da un Gi-
sormontate da due stelle, il tutto d' oro, ed in rolamo che ben presto salì in grande autorità e

punta da tre bande pur d'oro. fu ministro delle finanze del duca Ferdinando di
NARDIS (de) di Aquila. — Antica famiglia Borbone, il quale in benemerenza dei suoi servigi
patrizia aquilana, ricevuta nell' Ordine di Malta gli concesse, con privilegio del 6 aprile 1769, il

nel 4593, e quindi in quello di S. Stefano di To- titolo di conte trasmissibile ai di lui discendenti.
scana, e nel 4 649 acquistò la baronia di Prato. — — Ignazio Cardinale di S. R. Chiesa creato dal
Arma: Spaccato d'azzurro e mareggiato al na- Pontefice Leone XII. — Arma: D'azzurro, alla

turale, alla fascia di rosso, caricata di tre stelle torre torricella'ta di tre pezzi di rosso, aperta e

d'argento, attraversante un pesce al naturale pu- finestrata del campo, terrazzata di verde, sostc-
sto in banda e mirante il sole d'oro.
'
nuta da due leoni controrampanti di nero. — Di-
NARDUCCI di Lucca. — Erano nobili di Siena visa: UT TURRIS.
dal 4 300, si chiamavano de Testa, e sotto que- NASELLI di Palermo. — Originaria di Lom-
sto nome furono al giuramento del 4 334. — Nel bardia, fu portata in Sicilia da un Perricone Na-
4 372 presero il nome di Narducci da un Narduc- sello che vi seguì Federico II nel 1298, ed in

cio Testa che fu al giuramento. — Ebbero il primo compenso dei servigi militari ne ottenne i feudi di
anziano nel 4 372 ed il primo gonfaloniere nel Calotto e di Mucarda, non che quello della mastra
1378. — Ambrogio capitano dei Fiorentini nel Butera Nicolò nel territorio di e di lui figlio, nel

4 530. — Arma: Scacca d'azzurro d'oro, alias to


443, annoverato baroni feudatari
e 1 fu fra i di Piazza.

di verde. — Cimiero: Un Moro naturale, ben- — Questa casa ebbe pure baronia del
al la Comiso
dato d'argento e tenente tre palle in mano. che nel 1371 fu innalzata al grado di contea,
NARI o NARO di Roma. — Antica ed illu- quella di Casalnuovo acquistata nel 1599 da Bal-
stre famiglia romana, investita del marchesato di dassarre che fu il fondatore della terra di Ara-
Mompeo e della contea di Mustiolo, à dato tre Car- gona nel suo feudo di Diesi, cav. di S. Giacomo
dinali alla 6. Chiesa Romana; Gregorio Vescovo della Spada, governatore della Pace e capitano

di Rieti, morto nel 4 634, Benedetto Arciprete di di Catania nel 1613; Luigi fu primo principe di

S. Maria Maggiore morto nel 4 832, e Costantino Aragona nel 1626, cav. di Alcantara, governatore
Vescovo d'Ostia e Velletri morto nel 4 876. — delle provincie di Catania ed Abruzzo e pretore
Per il matrimonio contratto da Francesco Naro di Palermo nel 1670; Baldassarre cav. del Toson
con Porzia figlia ed erede di Maria Virginia, ul- d' Oro, vicario generale delle città di Girgenti e

timo rampollo della Casa Patrizi, i beni tutti, Licata nel 4676, generale di artiglieria, genti-
l'arma ed il nome di questa illustre famiglia pas- luomo di Re Carlo II e pretore di Palermo nel

sarono nella casa Naro. — Arma: D'azzurro, a 1677; altro Luigi principe di Aragona e di Pog-
tre crescenti d'argento ordinati in palo. gioreale, marchese della Gibellina, conte del Co-
NARICE o NANSE di Genova. — Originari miso, signore della torre di Castellamare del Golfo

di Sestri-Ponente, donde si recarono a Genova nel e delle baronie di Casalnuovo e Gela, grande di
4 460. — Teramo fu podestà di Bonifacio nel 4 482, Spagna di 4
a
classe, gentiluomo di Camera di Re
e commissario a Portovenere nel 4 488. — Nel Carlo III; Salvatore, fratello del precedente bri-

4528 furono ascritti nei Lomellini. — Arma: D'ar- gadiere dell' esercito e comandante della r. squa-
gento, al leone di rosso tenente colle branche an- dra delle galere del regno. — Un' altra linea di

teriori una croce del Calvario di nero. questa famiglia si divise nei marchesi di Flores

NARO di Sicilia. — Sparsa in varie città e nei duchi di Gela, e dette alla chiesa palermi-
della Sicilia, e specialmente in Siracusa ed in Naro, tana un arcivescovo nella persona di Giambatti-

da cui trasse il nome, à goduto i feudi di Cadedi sta principe di Ficarazzi. — Arma; D'azzurro, ad
e di Budalesi. — Giovanni maestro razionale della una fascia sormontata da un leone nascente, e

Camera reginale nel 407; Filippo di lui figlio pro-


4
accompagnata in punta da tre palle ordinate in

tomedico della reginal Camera; Francesco cav. fascia, il tutto d' oro.

Gerosolira. nel 4521 ; Rinaldo gran priore dello NASELLI di Treviso. — Arma: D'argento, al

stesso Ordine in Messina nel 1548. (Estinta). — palo di nero, accompagnato a sinistra da una
Arma: D'azzurro, alla testa umana maschile d'oro banda dello stesso, movente dal mezzo del palo.

posta di fronte. NASI di Firenze. — Il più antico ascendente

NARRO di Sardegna. — Arma: D'azzurro, a di questa potente famiglia ò un Naso di Forti-


NAS — 198 — NAT
guerra che sedeva nel Consiglio nel 1197. — Am- dello stesso. — Alias: D'azzurro, a due caprioli,
messi alla magistratura nel 1300, ottennero da posti uno sopra l'altro, il primo di verde, il se-
quell'epoca al 1521 per trentasette volte il condo d'argento; col capo di rosso, a due gigli
priorato, e per sette il gonfalonierato. — Ber- d' oro, e nella punta d'azzurro, ad un giglio d' oro.
nardo di Lutozzo priore nel 1478 e 1504, amba- NASSARI o NASA RI di Messina. — Origi-
sciatore al Papa nel 1497, al re Ferdinando naria di Francia, à goduto nobiltà in Messina dal
di Napoli nel 1480 e commissario di guerra XI al XVI secolo, la viscontea di Ari e la baro-
contro i Pisani nel 1494; Alessandro di France- nia di Nasari. — (Estinta). — Arbia: D'argento,
sco fu dei signori nel 1500, oratore al Pontefice alla biscia d'azzurro ondeggiante in palo, l' uscente
nel 1496, e quindi al Re di Francia dal quale ot- di rosso coronato d' oro.
tenne la dignità di gran ciambellano del regno; NASTASI di Sicilia. — Vedi Anastasi.
Guglielmo di Bernardo visse alla corte di Fran- NATALE di Palermo. — Ascritta ordine all'

cesco I di Francia, e fu in quel regno signore di senatorio, vanta un Domenico marchese di Monte-
più baronie. — Si estinse in Firenze, nel 1667 rosato, investito nel 1726, maestro portulano del
nella persona del sacerdote Lutozzo, già sena- regno, e un Tommaso, investito nel 1575, lette-
tore, il quale fece erede del suo nome e delle rato distinto e maestro portulano del regno. —
sue sostanze Anton-Francesco di Piero Alamanni. Questa nobile famiglia à pur fruito della nobiltà
— - Altri rami di questa famiglia si trovano sta- messinese nei secoli XVII e XVIII. — (Estinta).
biliti in Marciaso e in Sarzana. — Arma: D'az- — Arma : D'azzurro, al leone coronato d' oro, te-

zurro, alla fascia d'argento, accompagnata da tre nente un ramoscello di verde, e mirante una stella

ruote di molino cerchiate d'argento, 2 in capo, pur d'oro posta nel canton destro del capo; con
ed 1 nella punta. — Cimiero: Una monaca in una sbarra dello stesso attraversante sul tutto.
atto di pregare, col Motto: tante ne dirò che NATALE (de) di Troni. — Originaria di Lu-
ESAUDITA SARÒ. cerà, dove à goduto da remoto tempo nobiltà, fu

NASI di Saluzzo. — Giuseppe Nasi fu profes- ascritta a quella di Trani nel seggio di S. Marco
sore di giurisprudenza nelP Università di Torino, nel 1657. — Ha dato in ogni tempo alla Chiesa,

poi collaterale della R. Camera dei conti, e quindi alla patria, allo Stato uomini preclari in ogni fatta
presidente. Giovanni-Antonio, suo figlio, divenne di buone discipline. Nella gerarchia ecclesiastica
pure collaterale presso lo stesso magistrato, e fu vanta di fatto un Alberto Cardinale di S. R. Chie-
creato barone dal Re Carlo-Alberto con regie pa- sa; un Pietro Vescovo di Aquila; un Guèrardo
tenti 5 Feb. 1836 ; titolo trasmissibile ai di lui ministro generale dell'Ordine Domenicano; un
discendenti maschi per ordine di primogenitura. Protasio che ebbe la stessa carica nell'Ordine de-
De' suoi figli, Michele ebbe il grado di presidente gli Olivetani; ed un Girolamo che fu uno dei
della Corte d'Appello di Torino. — Arma: Di ne- primi fondatori e quindi vicario generale della
ro, al leone d'oro, tenente colle branche anteriori Compagnia di Gesù. — E sono pur degni di es-
una rosa fiorita, gambuta e fogliata al naturale ; col sere ricordati un Raimondo Natale che al tempo
capo cucito di rosso, all' aquila d'argento, coronata di Re Roberto fu da questo mandato oratore al

dello stesso. Re di Cipro; Gian-Girolamo, fratello di Raimondo,


NASO di Messina. — Originaria di Firenze, cav. Gerosol., avvocato fiscale e quindi presidente
trapiantata in Messina da un Giovanni di Naso della R. Camera della Sommaria; Cesare r. avvo-
sotto il Re Federico II. Roberto, di lui figlio, ot- cato fiscale nelle provincie di Molise e di Capi-
tenne dal Re Federico IH il casale di S. Stefano tanata; e lo stesso incarico sostenne nella provin-
di Briga nel 1365; Francesco giudice della corte cia di Abruzzo Citra. — Arma : D'azzurro, a tre
straticoziale di Messina nel 1474 e della gran corone d' oro, 2 e 1, e sul punto d' onore una co-
corte nel 1475; Pietro giudice della stessa gran meta dello stesso ondeggiante in banda.
corte nel 1503, ed avvocato fiscale nel 1513. — NATALI di Bergamo. — Arma: D' oro, alla

Un ramo di questa casa noi troviamo stabilito in fascia sostenuta da un mezzo palo, il tutto d'az-
Trapani derivato da Matteo di Naso messinese, zurro, accompagnata in capo da una crocetta
barone della Salina grande. — Altri rami anno scorciata d' argento.
fiorito in Malta e nell'isola di Gozo. — Arma NATER o NATTER di Cagliari. — Di ori-
del ramo di Messina: Di rosso, al leone d' oro, con gine genovese, fu trapiantata in Sardegna sul fi-

una sbarra d'azzurro attraversante sul tutto. — nire del XV secolo da un Francesco Nater per
Arma dei rami di Trapani e di Malta: D'oro, al esercitarvi il commercio del tonno. — Antonio,
Icone di nero mirante i raggi di un sole orizzon- di lui figlio, avvocato prestantissimo, fu sindaco
tale a destra. di Cagliari ed ascritto a quella nobiltà; Ignazio,
NASSINI di Brescia. — Arma: D'argento, al figlio del precedente , fu anch' egli esimio giure-

Icone d'oro, armato di mazzaferrata dello stesso. consulto e molto in grazia di Carlo III Re di Spa-
— Alias: D'azzurro, al giglio, coronato a tre punte gna che lo volle fra i consiglieri della Corona ed
NAT 99 — NAT
insignito dell'Ordine di S. Giacomo. — Arma: I precedente, fu vicario generale dello stato del

D'azzurro, inquartato da un filetto d'argento; nel Monferrato, e come ambasciatore trattò e com-
4° all'ancora di argento in palo; nel 2" un ma- pose il matrimonio tra Giovanni di Lusignano re

stio d'argento, murato di nero, torricellato di tre I


di Gerusalemme e di Cipro con Amedea figlia di

pezzi e fondato sulla pianura erbosa al naturale; Giovan-Giacomo marchese di Monferrato, ed ebbe
nel 3° al cane rivolto di nero passante attraver- il vanto di accompagnare il suddetto marchese in
sante una colonna d'argento; nel 4° un destrc- Germania, e nel 1438, in ricompensa di tanti ser-

cherio vestito di porpora, e sostenente colla mano vigi a questo prestati, ottenne il feudo d' Isola

di carnagione una gazza al naturale; esso destro- col patto gli succedesse il fratello Enrietto. Que-
cherio movente dal fianco sinistro. sti trasportò la propria famiglia ad abitare in Ca-
NATOLI di Messina. — Originaria della Pro- sale al servigio dello stesso marchese Giovan-Gia-
venza, passò prima in Napoli con Giovanni Natoli como. — Da Eleonora Rovere sua moglie ebbe
regio milite e famigliare del re Carlo l d' Angiò, sette figliuoli, cinque dei quali si divisero e for-
indi in Sicilia con Antonino Natoli gentiluomo al marono altrettante linee, delle quali tre rimasero

seguito della regina Eleonora moglie di Federico nella città di Casale, uni in Asti e l'altra in

li, da cui ebbe in dono varii feudi. — Questa il- Nizza della Paglia. — Enrietto venne creato con-
lustre famiglia si divise in cinque principali linee, sigliere da Filippo Maria Visconti duca di Mila-
cioè nei principi di Sperlinga, duchi di Archi- no ; nel 1 430 fu fatto consigliere e vicario gene-
rafi, baroni del Moio, Billici, S. Bartolomeo, S. rale dello stato del Monferrato, di cui sei anni
Piero di Patti ecc. estinti nel 1743; nei marchesi dopo fu cancelliere e spedito dal marchesa Gio-
di Camporotondo estinti con Mario ultimo mar- vanni a trattare e stabilire una lega col duca di
chese investito nel 1745; nei marchesi Natoli Orléans. Fu pure ambasciatore per il suo principe
tuttora fiorenti in Palermo; nei baroni di Albu- in Germania, Milano, Venezia ecc. ed ottenne dal
querquia e Capuano fiorenti io Messina; e nei ba- marchese i feudi di Forcello, Lazzerone, Castel-
roni di Scaliti in questa stessa città anch'essi letto di Scazzoli, Brondino, Mirabello, Viarigi, le

fiorenti. — Giovanni princ. di Sperlinga vicario Bozzole, Murisengo, la Canea di Moncalvo, Ronco,
generale della comarca di Messina nel contagio Isola ed Alfiano. — Giovan-Giacomo fu il capo
del H43; Vincenzo titolato marchese nel 1756 stipite della linea dei Natta di Alfiano, e da lui
salito ai supremi posti di presidente della R. Ca- discesero Giacomo e Gabriele figli di Ettore. Il

mera della Sommaria, reggente consultore della primo accompagnò a sue spese il duca Vincenzo
R. Giunta di Sicilia, presidente del R. Patrimo- in Ungheria all'assedio di Canissa dove morì nel
nio e luogotenente del maestro giustiziere nel 1595. I di lui figli, Rolando ed Ettore, furono conti
1761; Monsignor Luigi Arciv. di Messina nella di Alfiano, Alessandro ed Enrico cavalieri di

prima metà del XIX secolo; Giuseppe ministro Malta. Da Gabriele fratello di Giacomo nacque
della pubblica istruzione e senatore del regno Federico il quale fattosi cappuccino col nome di
d' Italia morto nel 1867. — Questa famiglia vanta padre Giacinto riempì di rinomanza tutta 1' Eu-

inoltre molti cavalieri di Malta. — Arma: D'az- ropa a cagione delle dotte sue prediche e della
zurro, alla torre merlata d' argento, piantata al santità escmplarissima della sua vita. Ebbe que-
fianco destro sopra uno scoglio al naturale, nel sto santo religioso diverse onorevoli legazioni, fra
mare agitato del secondo, ombrato di nero, mo- le quali quella affidatagli da Gregorio XV all' im-
veute dalla punta, al leone d'argento posto sullo peratore Ferdinando II a fine d' indurlo a conti-
scoglio e rampante contro la torre. nuare contro i nemici della fede e di conferire al

NATTA del Monferrato. — Nobile ed assai duca Massimiliano di Baviera il voto elettorale.
antica famiglia, le cui prime vestigie si rinven- — Il marchese Giacomo Natta prestò grandi ser-
gono in Asti nel XI secolo in cui fiorì un Tom- vigi a S. M. Cattolica in qualità di mastro di

maso che unito a S. Landolfo vescovo di Asti, campo sotto il comando del marchese di Leganes.
nel 1099 soccorse generosamente la città che era — Enrichetto-Virginio Natta Vescovo di Alba dal
afflitta da grave morbo contagioso, e si adoperò 1750 al 1768, nel 1761 fu creato Cardinale di

per modo che gli autori ed infestatori della peste S. R. Chiesa dal Pontefice Clemente XIII. —
fossero severamente castigati. Un Oberto Natta Quindi una lunga serie di egregi capitani, di esi-
fu sindaco di quel Comune nel 1190; Guglielmo mii giureconsulti e di eminenti personaggi diplo-
signore del castello di Ronco e padre di Giorgio matici che spesero il loro valore o sapere in servizio

che nel 1339 venne eletto consigliere di Asti ;


0- dei Marchesi di Monferrato, dei Duchi di Mantova
bertino, celeberrimo giureconsulto, ebbe dal mar- e di parecchi principi stranieri. Un ramo di que-
chese Teodoro di Monferrato una procura per far sta nobile famiglia fiorisce tuttora in Novara. —
permuta di terre e per comporre alcune differenze Arma: D'argento, a tre fascio di rosso, con una
col Conte Amedeo di Savoia; Secondino, figlio del palma di verde di sei rami fruttati di porpora,
NAV — 200 — NAV
tre per parte, sradicata e attraversante sul tutto. inoltre fare acquisto della baronia di Bondifè e si

— Cimiero: La figura della Giustizia nascente. rese ceppo dell' illustre ramo di Siracusa, nel
— MottO'. PER ME STA NT REGNA. quale fiorì un fra Francesco cav. gerosolim. nel
NATTARELLO di Savona. — Arma: Spac- 1549. Al Guttiero successe il fratello Condinsalvo
cato; nel 1° d'argento, all' anitrella di rosso, sor- signore dell' isola di Pantelleria e del feudo della
montata da una stella dello stesso; nel 2° d'az- Marza nell isola di Malta. — Svevo valoroso ma-
zurro, a tre bande d'oro. — Motto: nec mora rino nel 1467; Giovanni strenuo difensore della
NEC QLIES. fortezza di Casterloch in Egitto; Alvaro capitano

NATTER di Cagliari. — Vedi Nater. di due galere nel 1475. — Arma: Bandato on-
NAUCLERIO di Napoli. — Arma: D'azzurro, dato d'oro e di rosso di sei pezzi.

al leone d' oro. impugnante colla branca destra . NAVA (dalla) di Verona. — Famiglia da
una spada d'argento, sinistrato nel capo da un Siena trapiantata in Verona negli ultimi anni del
crescente rovesciato dello stesso; colla banda di XIV secolo, detta anche da Siena. — Pietro en-
argento attraversante sul tutto; e col capo di trò nel 1425 nel Consiglio nobile veronese. —
rosso, all'aquila d'argento, coronata d'oro, cari- Arma ?

cata nel petto delle lettere majuscole S. A. di NAVAJOSI di Venezia. — Originaria di Pa-
nero intrecciate. dova, ai cui nobile Consiglio trovavasi ascritta
NAUTI di Vicenza. — Arma: D'azzurro, alla fin dal 1081, e si spense in un Piero nel —
fascia d'argento, colla torre di rosso colla porta Arma: Di verde spaccato, a due bande cucite di
di nero attraversante sulla fascia e piantata so- azzurro, quelle del 1
n
in contrasto con quelle del 2°.
pra una terrazza di verde, ad un braccio vestito NAVAJOSI di Venezia. — Altra famiglia o-
di rosso movente dai merli della torre ed im- monima originaria di Aitino e si spense in Fi-

pugnante un pennone d' argento svolazzante a lippo nel 989. — Arma : D' azzurro, a due bande
sinistra. cucite di rosso.

NAVA di Milano. — Cospicua e potente nella NAVAGER di Venezia. — Furono tribuni an-
Brianza fin dal XIV secolo, in cui troviamo un tichi e riconosciuti nobili nel 1297 alla serrata
Mattiolo de Nava, uomo di grande autorità, pa- del maggior Consiglio. — Un Andrea fu storico

trono ed avvocato della parrocchiale di S. Vit- assai riputato; un altro Andrea letterato e poeta

tore di Brianza. Il di lui figlio Giuseppe, decu- elegantissimo; un Bernardo sostenne per la Re-
rione della repubblica milanese, nel 1388 prestò pubblica molte importanti ambascerie, fu ammesso
con altri giuramento di fedeltà a Giovanni-Maria nel Collegio dei dieci e quindi in quello de' Savi,

Visconti. Marco, nipote del precedente, nel 1401 e nel 1516 fu creato Cardinale di S. R. Chiesa
venne eletto, con altri cinque cittadini scelti una dal Pontefice Pio IV che lo volle poi amministra-
per porta per sedare un tumulto popolare, e nel tore perpetuo del vescovato di Verona. — Fu-
•1 109 venne ascritto nel novero dei 72 decurioni roni conti e capitani di Sebenico Nicolò del fu

che componevano il Consiglio generale del ducato Bernardo nel 1489, e Piero del fu Bernardino nel
di Milano. — Dopo di lui altri e molti decurioni 1547-1549. —
Arma: Di verde, a due bande d'o-
à dato la famiglia Nava alla patria, e giurecon- ro. — Un ramo di questa famiglia vi aggiunse
sulti collegiati, e cavalieri gerosolimitani. — L' im- una crocetta d' oro nel cantone sinistro del capo.
peratore Carlo VI, con diploma 4 novembre 1723, NAVARINI di Bassano. — Una delle più no-

conferì il titolo di conte a tutti i primogeniti bili e antiche di Bassano, appartenne a quel Con-
della famiglia Nava, la quale appoggiò siffatto ti- siglio e fu ritenuta nel catalogo formato ed ap-
tolo ai feudi di Brianza, Brianzola, Caraverio e provato con Ducale 5 Sett. 1726. Fu confermata
Casirago di Monticello con istrumento 9 maggio nella sua antica nobiltà con sovrana risoluz. 20
1732. Un Tommaso Nava fu creato conte del re- ottobre 1 822. — Arma ?

gno italico dall' Imperatore Napoleone I con di- NAVAROLI di Cremona. — Questa famiglia
ploma 18 settembre 1811. — Arma: Spaccato; si trova fiorente in Cremona sul finire del 1500,

nel 1° d'oro, all'aquila di nero, coronata del cam- e fu ascritta al ceto decurionale di quella città.

po; nel 2° di rosso, all'aquila d'oro coronata dello — I fratelli Giuseppe e Giovanni-Antonio furono
stesso. riconosciuti nobili dal tribunale araldico di Lom-
NAVA di Siracusa. — Di origine castigliana, bardia con decreto 30 settembre 1771. — Arma:
trapiantata in Sicilia dai fratelli Condinsalvo e Sotto un cielo al naturale una galera pure al na-
Guttiero al servizio di re Martino, e quindi del turale colle gomene di rosso e le vele spiegate
re Alfonso, il quale elesse il Guttiero suo armi- d' argento portante una banderuola dello stesso
gero, e nel 1521 gli donò il castello e casale del flottante a sinistra, caricata di una crocetta d'az-
Siglio in Calabria col carico di grande almirante, zurro; detta galera vogante sopra un mare ai

oltre i feudi di Pancali e di Ramusuli nel terri- naturale.


torio di Lentini. Cresciuto così in potenza, volle NAVARRA o NAVARRO di Malta e di Sici-
NAV — 201 — NEG
Ha. — Originaria spagnuola, trapiantata in Malta la Chiappa in vicinanza di Savignone. — Tommaso
e in Sicilia ove fu portata da un Giovanni Na- consigliere popolare nel 1391 ; Giovanni di Oberto
varro che vi seguì il re Martino il Vecchio. — nel 1435 uno degli otto presidenti di Genova in

Ugolino ed Andrea ottennero dal Re Alfonso il difesa della libertà e del popolo, e nel 1458 uffi-

governo dell' isola di Gozzo, ed Andrea ebbe il ziale di Balìa; Francesco nel 1496 uno degli e-
feudo della Miraglia nel 1453. — Arma: D'az- letti al ricevimento dell' Imperatore Massimiliano,
zurro, a quattro bande d* oro, le due di mezzo ac- e nel 1501 uno degli anziani. — Nel 1528 que-
costate da tre stelle d'argento. — Alias: Di sta famiglia fu ascritta alla nobiltà di Genova ed
rosso, ad una catena d' oro in tre ordini in croce aggregata nelP albergo Negrone. — Arma: Di
e in croce di S. Andrea. rosso, al navone al naturale fogliato di cinque
NAVARRO di Lucerà e di Napoli. — Origi- pezzi.

naria di Gozzo, una delle isole di Malta, à goduto NAYTANA di Bosa (Sardegna). — Arma^:
nobiltà in Lucerà, ed à posseduto il marchesato D'argento, al vascello vogante verso destra, a vele

di Cameli. — Pietro, generale e valoroso condot- gonfie, sul mare, il tutto al naturale.
tiero d'armati di Re Ferdinando il Cattolico, scon- NAZARI di Savigliano. — Originaria della

fisse i Francesi presso San Germano e li scacciò borgate di Moschieres presso Dronero, trapiantata
dalla Basilicata; andò quindi alla spedizione di nel XVII secolo in Savigliano. — II cav. Giam-
Barberia ove conquistò Orano e Tripoli, e passato battista nel 1724 fece acquisto del feudo di Cal-
poi al servizio del Re di Francia combattè per labiana nel Biellese con titolo comitale. — Mon-
questo a Vigevano e a Pavia, ed ottenne di esser signor Luigi, già Vescovo di Casale, è ora Arci-
gentiluomo di camera e il titolo di conte per sè vescovo di Milano, decorato dell' Ordine supremo
e per i suoi discendenti. — Pietro-Paolo gesuita della SS. Annunziata. — Arma : Di rosso, a tre
dottissimo e zelante missionario martirizzato nel corni da caccia d'oro, legati d'argento. — Cimiero:
Giappone nel 1622. — Bernardo giudice della Un braccio nascente vestito d' oro e di rosso. —
Gran Corte della Vicaria, caporuota del S. R. C. Motto: OGNUN MI SENTE.
e consigliere della R. Camera di S. Chiara. — NEGHERSOLI di Bergamo. — Arma : D' az-
Francesco cav. Costantiniano e di Francesco I, zurro, all' agnello d' argento, posato sopra un li-

presidente della suprema corte di giustizia, so- bro, e tenente una banderuola di rosso, sormon-
lerte ed insigne magistrato, e pari del regno nel tata da una crocetta.
1848. — Arma: Inquartato; nel 4° di rosso, alla NEGRA di Genova. — Famiglia di parte
fascia d'oro, nel 3° di rosso, all'aquila di nero, guelfa. — Arma : D' oro, alla fascia dentata di nero,
nel 2° e 4° d'argento, alla catena d'oro posta in sormontata da tre gigli d'azzurro.
sbarra attraversante sul tutto. NEGRA (della) di Vicenza. — Arma: Spac-
NAVAZZO di Termini- Imerese (Sicilia). — cato; nel 1» d'argento, ad un buste di Moro, po-
Arma: D'azzurro, alla torre d'oro, accompagnata sto di fronte, movente dalla partizione; nel 2° di
da una palla dello stesso posta innanzi la porta. rosso, a tre bande d' oro; colla fascia di rosso at-

NAVE di Lucca. — Frediano da Nave creato traversante sulla partizione.


Cardinale di S. R, Chiesa da Papa Clemente III NEGRELLI di Roma. — Arma: Inquartato;
nel 1118. — Arma: D' oro, a tre crescenti d'az- nel 1° e 4" d'azzurro, al gallo ardito di rosso,
znrro, 2, e 1, i primi due addossati. posto sopra una collina di due vette di verde

;

NAVE di Sicilia. Arma: D'oro, alla nave quello del primo rivolto; nel 2° e 3° d'oro, al-
di nero a vele spiegate d'argento, solcante un mare l' aquila bicipite di nero, ciascuna testa coronata
d'azzurro. del campo; col palo d' azzurro attraversante sulle
NAVE (dalla) di Venezia. — Giovanni dalla inquartature e caricato di una spiga d' oro fogliata
Nave, mercè l' offerta fatta alla Repubblica di cen- di quattro pezzi di verde.
tomila ducati, per la guerra di Candia, ottenne NEGRELLI o DA PESINA di Verona. —
nel 1653 il patriziato. — Arma: Partito; nel 1° Aggregata fin dal 1408 al Consiglio nobile di Ve-
d'azzurro, ad un vascello fornito d'argento vo- rona, ed insignita del titolo di conte del S. Pa-
gante sopra un mare dello stesso; nel 2° d'az- lazzo Lateranense nel 1750 da Benedetto XIV, fu
zurro; al cervo d'argento accosciato a piè di un confermata nobile con sovrana risoluzione 4 giu-
albero di verde, il tutto sostenuto da una ter- gno 1 820. — Arma : D' azzurro, al cervo ram-
razza dello stesso. pante d'oro; colla banda di rosso attraversante
NAVE (dalla) detta DA SIENA di Verona, — sul tutto.
Arma: Spaccato; d'azzurro, a tre stelle ordinate NEGRI di Altare nel Savonese. — Arma:
d'oro e d' oro pieno; colla fascia d' argento attra- Spaccato; d'argento e di nero, a duo gigli del-
versante sulla partizione, e caricata di un'aquila l' uno nell'altro.
di nero, beccata e membrata di rosso. NEGRI di Bergamo. — Arma: D'argento, a
NAVONE di Genova. — Da una villa detta due donne vestite di rosso, col volto e le mani
NEG — 202 — NEG
di carnagione, affrontate, tenenti insieme un gi- NEGRI di Montechiaro <f Asti (Piemonte). —
glio d'oro, ed uscenti da una campagna di rosso, Il Duca di Savoia Carlo Emanuele l, con patenti
a quattro bande d'argento. ducali 1 ottobre 1589, infeudò Ercole^ Negri del

NEGRI di Bologna. — Melchiorre nel 1430 castello e giurisdizione di Sanfront nel marche-
fu degli anziani, e dopo lui altri della sua fami- sato di Saluzzo col titolo di signoria, eretta poi
glia sostennero la stessa carica. — Giacomo dot- in contea dallo stesso Duca il 6 maggio 1 621 .

tore di legge, lettore pubblico in patria e in Roma, Carlo Emanuele III Re di Sardegna, con patenti
avvocato concistoriale al servizio di Papa Leone 30 luglio 1765 investì del suddetto feudo Giusep-
X e poi auditore della Sacra Rota. — Arma : Par- pe-Tommaso Negri con titolo comitale. — Arma:
tito d' oro e di rosso, alla banda d'argento, cari- Spaccato; d'argento seminato di plinti di nero;
cata di tre teste di Moro al naturale, attraver- e d' azzurro, al leone dall' uno Dell' altro di nero
sante sul tutto. sull' argento, e d' oro sull' azzurro.
NEGRI DI PIETRA-SAINA di Ferrara. - NEGRI del Piemonte. — Marchesi di Maraz-
Cosi denominati forse dal luogo da cui trassero zano. — Arma : D' azzurro, a tre gigli d' oro, 2
origine, diedero un Vescovo a Ferrara nella per- e 1 ; col capo del secondo cuneato di tre pezzi.
sona di Carlo consacrato nel 929. — Giambattista NEGRI del Piemonte. — Conti di Castelletto
fu decapitato nel 1261. — Del cognome Negri d' Ussone. — Arma : Spaccato di rosso e d' argen-
altre famiglie anno fiorito in Ferrara, ma non si to, a tre teste di Moro al naturale sul tutto, 2
sa se avessero fra loro comunanza di origine. — e 1, bendate dell' uno nell'altro. — Cimiero: Un
Arma? Moro nascente, vestito di rosso, tenente colla de-
NEGRI di Milano. — Umberto I Re d'Italia, stra un compasso, colla sinistra una sfera armil-
con motu-proprio 5 Gen. 1882, concesse al com- lare, il tutto d'oro. — Motto: in virtute spero.
mendatore Cristoforo Negri, suo inviato straor- NEGRI del Piemonte. — Conti di Mongreno.
dinario e ministro plenipotenziario in riposo, e Arma: D'oro, a tre teste di Moro al naturale,
presidente fondatore della società geografica ita- bendate d' argento, i legaccioli di rosso. — Ci-
liana il titolo di barone trasmissibile per primo- miero: Un sole d'oro nascente. — Motto: vel
genitura maschile. — Arma: D'oro, alla torre di APRICANDO NIGRESCiT.
rosso, aperta del campo, finestrata di nero, mer- NEGRI di Roma. — Arma: D'azzurro, a cin-
lata alla ghibellina di cinque pezzi, ed il merlo que teste di spiga d'oro 2; 1 e 2.
di mezzo sormontato da una capinera; col capo NEGRI di Sanseverino (Marche). — Arma:
d'azzurro. Inquartato; nel 1° e 4» di rosso, ad una corona
NEGRI DELLA TORRE di Pavia. — Antica antica d'oro; nel 2» e 3° d'azzurro, al monte di
e nobile famiglia pavese, ebbe il feudo della Torre tre cime d' oro.
de' Negri nel 1697 ed il titolo comitale per di- NEGRI di San Pietro nel Trentino. — Creati
ploma dell' Imperatore Carlo VI 13 gennaio 1717. nobili del S. R. I. con diploma 27 maggio 1723,
— Arma : D'azzurro, ad una femina mora al na- e confermati nella loro nobiltà con sovrana riso-
turale nascente e movente dalla punta, bendata luzione 15 agosto 1865. — Arma: Partito; nel 1o
d'argento, vestita di rosso con alamari d'oro, d' azzurro, al leone d' oro, coronato all'antica dello
cinta dello stesso e colla camicetta d'argento e stesso; nel 2° fasciato d'azzurro e d'argento di

colle boccole d' oro alle orecchie, le mani stese e sei pezzi.

abbassate che si perdono nei limiti dello scudo, NEGRI di Venezia. — Arma: Inquartato d'ar-
e sormontata da tre stelle di otto raggi malor- gento e di nero, a quattro gigli dall'uno all'al-

dinate d'oro. tro; colla fascia d'azzurro attraversante sull' in-

NEGRI di Padova. — Appartenne al Consi- quartatura.


glio nobile di Padova fin dal 1626, e fu confer- NEGRI di Vicenza. — Di origine germanica,
mata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione le più antiche memorie di questa famiglia rimon-
4 settembre 4818. — Arma: Di verde, all'aquila tano ad un Gennaro di Negro che vivea nel 1265.
d'oro, beccata e membrata di rosso. — Alias: Un Gidone Negri fu il primo a stabilirsi in Vi-

Partito di verde e d'oro, all'aquila dall'uno al- cenza nel 1290. — Stefano nel 1467 fu ammesso
l'altro, beccata e membrata di rosso. al nobile Consiglio. — Nel registro dei feudi,

NEGRI di Palermo. — Originaria di Genova sotto il giorno 14 gennaio 1695 trovasi inscritta
e trapiantata in Palermo da un Gianfrancesco Ne- questa famiglia nelle persone di Vincenzo padre,
gri sotto Re Alfonso, da cui ebbe molti onorati Egidio, Marco ed Isabella figli, tutti privilegiati

carichi. Fazio, di lui figlio, comprò dal Re Gio- del titolo di conti coi loro discendenti. — Nicola
vanni P ufficio di segreto di Palermo; un Nicolò celebre giureconsulto del XIV secolo sostenne va-

castellano di Caltagirone nel 1593. — Arma : rie legazioni presso il governo veneto e fu creato

D'oro, alla fascia dentata di nero, sormontata da nobile veronese. — Celso, di lui figlio, capitano

tre gigli d'azzurro ordinati in fascjfc di cavalli nello guerre di Francia contro gli U-
NEG — 203 — NEG
gonotti ;
Vincenzo cav. di S. Marco creato conte, attraversante, accompagnata da quattro gigli del-

insieme a' suoi discendenti, con ducale 11 marzo l' uno nell'altro.

1653. — Questa famiglia fu confermata nobile con NEGRO (di) di Genova. — Manfredo Negro,
sovrane risoluzioni 1 marzo e 8 luglio 1820. — stipite della famiglia, è ricordato in atti del 1090.

Umberto I Re d'Italia con motu-proprio 9 Feb. Guglielmo, di lui figlio, fu dieci volte console

1882 concesse ad Edoardo Negri il titolo di conte dal 1130 al 1153. Altri ebbero pure il consolato,

già appartenuto ad un ramo collaterale della sua e fu tra essi Oberto ambasciatore al Re di Ma-
famiglia trasmissibile per primogenitura maschile, rocco nel 1191. — Dabadino ambasciatore al Re
e con altro motu-proprio della stessa data fece di Sicilia nel 1267 ; Bartolirio fondò la Certosa di

eguale concessione a Pietro-Eleonoro tenente-ge- Rivarolo nel 1297; Filippo e Pastono massari del-
rale in riposo. — Arma: Inquartato; nel 1° e 4° l'Opera di S. Lorenzo dal 1307 al 1312; Luchino
di Venezia; nel 2» e 3 n spaccato d'azzurro e di almirante di 30 galere pel Re Roberto contro i

verde, alla banda d'argento caricata di tre teste Ghibellini nel 1320; Salagro capitano di 10 ga-
di Moro al naturale. — Cimiero: Una mezza figura lere, vittorioso de' Catalani e lodato per insigni

di carnagione impugnante colla destra una picca. virtù nel 1234; Andalò celebre maestro del Boc-
NEGRINA di Verona. — Famiglia antichis- caccio; Gian-Tommaso capitano di nave nell'ar-
sima aggregata al nobile Consiglio di Verona nel mata di Biagio Assereto nel 1435. Nel 1528 i Di
1 406. — Nel 1 409 Francesco Negrini del fu Ni- Negri costituirono uno dei ventotto Alberghi. —
colò si trova ricordato nel Campione dell' estimo Ambrogio qm. Benedetto, doge 1585. — Moltis-
abitante in S. Stefano. (Estinta nel 1812). — simi senatori, il più antico de quali fu Benedetto
Arma : Partito ;
d'argento, alla fascia di rosso, e qm. Taddeo nel 1539. — Gian-Carlo celebre per
d'azzurro pieno; con tre teste di Moro bendate l'ospitalità di cui fu liberale nella sua Villetta,

di rosso attraversanti sul tutto, le due del capo all' Acquasola, a tutti gli illustri ingegni che vi-

affrontate e quella in punta attraversante sulla sitavano Genova, morì universalmente compianto
partizione. il 31 Agosto 1857. — Arma: D'argento, a tre gi-
NEGRISOLI o NIGRISOLI di Ferrara. — Fa- gli d'azzurro, 2 e 1 ; col capo dentato di rosso.
miglia alfricana emigrata a Napoli nel XII secolo — Cimiero: Una giovane ignuda e scapigliata,

e di là trapiantata in Ferrara nella prima metà nascente.


del secolo successivo. Quivi fu assai bene accolta NEGRO di Vicenza. — Arma : D'azzurro, ad un
dai principi Estensi che la vollero onorata di pri- altare d'argento, sul quale brucia un fuoco di rosso,

vilegi e di cariche cospicue. — Antonio-Maria posto sopra una terrazza di verde; con un fascio
poeta del XVI secolo e consigliere di Bianca-Ma- di foglie di quercia d'oro, legate di rosso, attra-

ria Sforza Regina di Polonia ;


Sigismondo, medico versante sull'altare e sulla terrazza.
insigne, autore di parecchie opere di medicina; NEGROBONl di Brescia. — (Estinta). —
Francesco colonnello al servizio del Pontefice Pio Arma : D'azzurro, col capo d'argento, caricato da
V; molti giureconsulti, medici e professori nel- una pianta di giglio di rosso in palo, fiorita di

l'Università ferrarese. — Aggregata da tempo tre pezzi.


assai remoto al patriziato ferrarese, fu riconosciuta NEGROBONl di Lombardia. — Fregiati del
nella sua antica nobiltà dal governo pontificio ed titolo comitale. — Arma: Spaccato d'argento e

ascritta fra le 27 case nobili ferraresi di perpe- d'azzurro, a tre gigli di giardino di rosso moventi
tuo Consiglio. — Arma: Spaccato d'oro e d'az- da un solo stelo di verde attraversante sul tutto.
zurro, al leone dall'uno all'altro; colla campagna NEGROBONl di Verona. — Famìglia molto
d'argento caricata di tre sbarre d'azzurro. antica. — Nel 1232 Paride da Cerea cronista ri-

NEGRISOLI o NIGRISOLI di Mantova. — corda la presa e la distruzione della casa di Al-


È un ramo della precedente, trapiantato in Man- berto Negroboni in Cola, il quale certo doveva
tova nel 1 478. — Francesco fu creato conte nel essere uomo potente. — Antiche scritture face-
1681 da Ferdinando-Carlo Duca di Mantova. — vano, nel 1310, menzione di Iacopo consigliere e
Sigismondo re di Polonia nel 1544 concesse a Co- giudice di Verona. Il Campione dell' estimo, nel

simo Ncgrisoli il titolo di nobile polacco e di ca- 1 409 registra i nomi di Ncgrobono e Buonsignore
valiere aurato. — Ascanio nel 1761 fu commis- figli del fu Pietro di S. Pietro in Incarnano, c
sario generale della cavalleria nazionale. — Arma : questo cognome si vede anche nei secoli succes-
Trinciato d'azzurro e d'oro, al leone dall' uno al- sivi. — Orazio giureconsulto venne nel 1614 ag-
l' altro, linguato di rosso e coronato d' oro. gregato al nobile Consiglio veronese, e per vari
NEGRO di Venezia. — Giovanni patron di anni fu cancelliere e segretario della città. —
una nave nella guerra contro i Genovesi. — Ag- L' ultimo di questa casa che appartenne al Con-
gregati al Consiglio nel 1381. — Si spensero nel siglio nel 1724 fu Ottavio Negroboni. — Arma:
1417 nella persona di Bernardo Negro. — Arma: D'argento, al capriolo di rosso, accompagnato da
Partito d' azzurro e d'argento, alla fascia di verde tre stelle dello stesso.
NEG — 204 — NEM
NEGROLI di Milano. — Cominciarono a fio- litata il 6 febbraio 1772. — Il ramo detto dei

rire in principio del XVI secolo. Ebbero il feudo Missaglia si arricchì ed illustrò colle famose fab-
di Brembio nel -Lodigiano e su questo il titolo di briche d' armi ed ebbe in feudo la Corte di Ca-
marchese nel 1676. — Furono anche ammessi al sale e la Pieve di Sveso con titolo comitale. —
patriziato milanese. — Arma: D'azzurro, ad una Appartiene a questa famiglia il conte Marco-An-
chiave d' oro in banda ed una chiave d'argento tonio scrittore della vita del Medeghino. — Arma:
in sbarra, passate in croce di S. Andrea cogli Spaccato; nel 1» d'argento, ad Una ruota di nero;
ingegni volti al basso ed affrontati, le dette chiavi nel 2° d'argento, ad una testa di Moro al na-
legate ad un nastro d'argento ed accompagnate turale.
in punta da un leone leopardato d' oro, sostenuto NEGRONI di Roma. — Arma : D' oro, a tre
da una terrazza di verde, posante la sua branca pali di nero.

levata sopra una palla d'argento. NEGRONI di Velletri. — Di origine milanese,


NEGRONE di Sicilia. — Arma: Di nero, a tre nel XVII secolo si trapiantò in Roma, al cui pa-
pali d'oro. triziato venne subito aggregata. — Nella prima
NEGRONI di Brescia. — (Estinta) — Arma : metà del XIX secolo un ramo di essa fu portato

Spaccato; nel 1° d'azzurro, a mezzo busto di Moro in Velletri dal conte Baldassarre che nel 1850 fu
al naturale, bendato d'argento; nel 2" di rosso, ascritto al patriziato veliterno, e fu quindi con-
a tre bande d'oro. sigliere comunale e provinciale e vi sostenne la

NEGRONI di Forlì. — Famiglia patrizia e- carica di gonfaloniere. — Arma: Spaccato; nel

stinta. — Arma: D'oro, a tre pali di nero. 1° d'argento, a due negri nudi al naturale, af-

NEGRONI o NEGRONE di Genova. — Ori- frontati e tenenti insieme tre freccie d' oro, poste

ginaria di Locamo, trapiantata in Genova tra il in fascio, le punte in alto ; nel 2° d'argento, a
1090 ed il 1130 da un Guglielmo figlio di Negrone tre bande d'azzurro, ciascuna fiancheggiata da due
cittadino di Locamo. — Dette alla nuova patria cotisse dello stesso.

moltissimi consoli, ambasciatori, anziani, senatori NELDI di Firenze. — Vedi Benino (del).

e comandanti di mare. — Molti abbracciarono lo NELLI di Bologna. — Arma D' argento, : al

stato ecclesiastico, fra' quali Giovan-Francesco leone d' azzurro, sostenuto da un monte di tre
creato Cardinale di S. R. Chiesa dal Pontefice Leo- cime di rosso, movente dalla punta, e tenente una
ne XI. Ebbe inoltre quattro dogi che furono Giam- bandiera dello stesso flottante a sinistra, coll'a-
battista di altro Giambattista eletto nel 1589; sta appoggiata sulla cima destra di detto monte.
Bendinelli di Battista nel 1695; Domenico di Ben- NELLI o DI NELLO di Firenze. — Ebbero
dinelli nel 1723; e Giambattista di Ambrogio nel un priore nel 1366, ed un gonfaloniere nel 1380.
1769. — Nel 1528 questa famiglia, di fazione ghi- — Arma: D' oro, a tre lune di rosso poste in

bellina, formò uno dei 28 Alberghi nei quali venne banda, accostate da due fregi dello stesso.
compresa tutta la nobiltà genovese. — Arma: NELLI di Firenze. — Discesero dal Mugello
D'oro, a tre pali di nero. — Cimiero: Un'aquila ove furono signori di Montautoli, Montebujano e
di nero. — Alias : D' oro, alla banda formata da Citorniano, e più anticamente si dissero de' Ghetti.
cinque rombi di nero, appuntati. — Francesco di Nello, mereiaio, fu priore nel
NEGRONI-PRATI-MOROSINI di Milano. — 1353 e gonfaloniere nel 1361. — I suoi discen-
Umberto l re d' Italia, in considerazione delle be- denti ottennero quattro volte il priorato. — Arma:
nemerenze della famiglia Morosini, di cui Emilio, D' argento, al bue rampante d'azzurro seminato
ultimo dei maschi, morì nel 1 849 combattendo di stelle d' oro.

in Roma per la causa della libertà, volendo dare NELLI di Osimo. — Dario Nelli fu cav. au-
un contrassegno della sua benevolenza alla nobile rato, castellano della fortezza di Ancona e co-
Giuseppina Morosini vedova Negroni Prati sorella mandante di una galera pontificia a Lepanto nel

di detto Emilio, con mutu-proprio dato a Roma 1571. Estinta in principio del XIX secolo, e di

addì 27 Giù. 1886, e lettere patenti successive, essa assunse il nome la famiglia Recanatesi. —
concesse alla nobile Giuseppina Morosini, vedova Arma ?

Negroni Prati, il titolo di conte trasmissibile al NEMBRI di Bergamo. — Arma: Trinciato


proprio figlio Gian-Antonio Negroni Prati Mo- d' azzurro e di rosso, alla torre d' argento, mer-

rosini ed ai discendenti di lui legittimi e natu- lata di tre pezzi alla ghibellina, sormontata da

rali maschi e per ordine di primogenitura. — un giglio dello stesso, e piantata sopra una cam-
Arma: Inquartato; nel 1°o 4° d'oro, ad una te- pagna di verde.

sta di Moro, cogli occhi bendati di nero, soste- NEMBRINI di Ancona. — Antica famiglia pa-
nuta da un poggio di verde; nel 2° o 3° d'argento, trizia di Ancona. — Ferdinando I nel 1560 creò
ad una ruota di cinque raggi di rosso. conte del S. R. I. Francesco Nembrini. — Carlo
NEGRONI DA ELLO di Milano. — Antica Vescovo di Parma nel 1652. — Arma: D'azzurro,
famiglia milanese originaria della Brianza, nobi- ad una spada d'argento, nanicata d' oro, posta in
NEP — 205 — NER
banda attraversante sopra una guaina di spada vanni ed Enrico consiglieri della Repubblica nel

di verde cesellata in alto e in basso d' oro posta 1241 ; e Buonvassallo nel 1242. — Nel XIV se-

in sbarra, il tutto accantonato da quattro gigli colo Nepitelli e Striggiaporchi si unirono di bel

d'oro, ed accompagnata in capo da tre altri gi- nuovo e formarono l'albergo di Sai vaghi. — Arma:
gli pur d' oro posti fra i quattro pendenti di un Trinciato di rosso e di verde, alla banda d'oro
lambello di rosso. attraversante.

NEMBRINI di Bergamo. — Arma: D'azzurro, NERI di Bologna. — Arma : D'argento, al palo

ad un bastone posto in sbarra ed una spada d'ar- di rosso, caricato di tre crescenti rovesciati d'ar-

gento, manicata d'oro, in banda, formanti insie- gento, ed accostato da due leoni affrontati di

me la croce di S. Andrea, accostata da quattro nero, coronati d' oro, tenenti ciascuno una mazza
stelle d'argento. d'armi al naturale; còl capo d'azzurro, caricato
NEMBRINI di Mantova. — Creati marchesi di tre stelle d' oro.

di S. Damiano nel 1694. — Arma: D'argento, NERI di Forlì. — Famiglia patrizia estinta.

alla croce patente di rosso, accantonata da quat- — Arma: D'oro, al monte di tre cime di verde

tro aquile affrontate di nero, beccate e membrate sostenente un albero al naturale addestrato da

del secondo, che è dei Gonzaga. Sul tutto l'arma due scoiattoli di nero rampicanti sul fusto; colla

Nembrini. — Il grande scudo posto sul petto di fascia di rosso attraversante sul tutto.

un'aquila spiegata di nero, beccata, membrata e NERI di Firenze. — Discese da Castelfranco

diademata d' oro, linguata di rosso e sormontata di Sopra nella persona di Ser Giovanni di Neri

da una corona imperiale. che fu notaro della signoria nel 1 390 e 1 409. —
NEMBRO di Bergamo. — Arma; D'argento, Ultimo di questa casa fu San Filippo Neri, nato
al monte di tre vette di verde, sostenente due nel 1515 e morto in Roma nel 1595 il quale fondò
leoni d'oro, affrontati e tenenti insieme un gi- la Congregazione dell' Oratorio. — Arma: D'az-
glio di rosso. zurro, a tre stelle d' oro.
NENCI di Anghiari (Toscana). — Appartiene NERI di Genova. — Arma: Spaccato inchia-

a questa famiglia il celebre pittore Francesco che vato di rosso e d'argento.


fiorì nella prima metà del XIX secolo. — Arma: NERI di Lucca. — Nobili dal 1200, e nel

Di rosso, al levriere rampante d'argento, linguato 1330 erano nominati dei primi del Consiglio. —
del campo e collarinato d' oro, accompagnato da Arma: D'oro, al delfino al naturale in palo; colla
due stelle di otto raggi d'argento, poste una nel fascia di verde attraversante.

cantone sinistro del capo, e l'altra nel cantone NERI di Vicenza. — Arma: Inquartato; nel

destro della punta. 1° e 4° partito a) d'azzurro, a tre stelle d'oro,


NENCINI di — Arma: Partito; nel 1° 2 e 1 ;
b) di nero ad un levriere rampante d'ar-
di verde, a tre delfini natanti e rivolti d' oro, gento, collarinato d'oro; nel 2° e 3o interzato in
1' uno sull'altro, sormontati da un vaso dello stesso fascia; 1» d'argento, a tre teste di Moro al na-
ripieno di un mazzo di tre fiori di rosso; nel 2° turale; 2° d'argento, a tre fa scie ondate di nero;
di rosso, ad un cervo rampante d' oro. 3» partito d'argento e d'azzurro, a tre gigli male

NEPIS di Assisi (Umbria). — Originaria della ordinati, il primo dell' uno nell'altro, gli altri due
città di Nepi, e trapiantata in Assisi al tempo dall' uno all' altro.

del Duca Teutone verso il 767, con titolo comi- NERLI di Firenze. — Signora di Farneto e

tale. Fu signora della bandita, antico feudo posto di altri castelli nel poggio di Ronciglione, si tra-
nel confine fra Assisi e Nocera, al di là del Su- piantò in Firenze nel XI secolo. Trasse il proprio
baste. — Ebbe molti distinti uomini che si se- nome da Nerlo figlio di Signorello il quale vivea nel
gnalarono nelle armi quando Guelfi ed
i Ghi- i 1709, e da cui discese Messer Nerlo di M. Ghe-
bellini laceravano Y Umbria e con essa la città di rardino cavaliere a speron d' oro e console di Fi-
Assisi — Francesco vestì l'abito Gerosolimitano renze nel 1196. Dai figli di M. Gerardino di M.
nel 1379; Carlo Vescovo della sua patria verso il Nerlo uscirono diversi rami che non pervennero
1 456. — Si spense nella persona del conte Carlo, al XVI secolo. Il solo ramo di Catello sopravvisse

di cui ereditò le sostanze, il titolo e l'arma la agli altri. Costui per essero stato partigiano dei

nobile casa dei CMemi. (V. q. n.) — Arma: D'az- Paterini fu bandito dalla città insieme al figlio

zurro, alla banda ondata d'argento, accompagnata Lapaccio che avea fondato a Ponte a Greve
in capo da un lambello di quattro pendenti di uno spedale pei pellegrini. Riparatisi in Francia
rosso, fra' quali tre gigli d' oro. quivi propagarono la propria famiglia la quale vi
NEPITELLl di Genova. — Originari della fiorì per circa 150 anni finché non fu richiamata
valle del Bisagno. — Striggiaporco del q.
m Gio- nella patria di origine da Cosimo il Vecchio nella
vanni Nepitelli fu stipite del casato che da lui si persona di Francesco di Filippo, il quale ottenne
disse degli Striggiaporchi, e fondò insieme a' suoi nel 1437 il priorato, dignità che pervenne per
fratelli la chiesa di S. Marco al Molo nel 4 173. Gio- quindici volte ne' suoi discendenti e per tre volte
6

NER — 206 — MUS


il gonfaloniorato di giustizia. — Grandi uomini NERQNI di Firenze. — Originaria di Montecchio
uscirono da questa casa e molti senatori. — Ber- nei contado di Pisa, fu ammessa al|a cittadinanza
nardo dotto grecista cui è dovuta la prima edi- fiorentina nel 162"8. — Appartiene a questa casa
zione di Omero; Filippo autore dei Commentari fi famoso cosmografo Matteo di Jacop'o che visse
de' suoi tempi; Benedetto Vescovo di Volterra? ih Roma alla Corte di Paolo \K da cui ottenne nel
Francesco Arcivescovo di Firenze e Cardinale nel 4609 il titolo di conte palatino, e che fu l'ulti-

1669; Pietro fratello del precedente deposita- mo della sua famiglia. — Arma: D'azzurro, alla

rio di quattro pontefici ed eletto senatore nel fascia di rosso, accompagnata in capo da un mqnte
1653, il quale comprò dagli Alfieri il feddo di ifi sei cime d' oro, sormontato da una cometa dello
Rassina con titolo marchionale; altro Francesco, stessa, ed in punta da un busto dell'imperatore
figlio del precedente, successe- allo zio nell' arcive- Nerone al naturale, coronato di lauro di vérde,
scovato di Firenze e fu elévato anche esso al car- armato di Qua corazza», colle sfalle coperte da
dinalato. — Arma: Palato d'argento e di rosso, un mantellò imperiale.
alla fascia d' oro attraversante sul tutto. NERONI DELLA CECCIA di Firenze. —
NERLI di Mantova. — È un ran^o della pre- Dette al Comune otto priorr tra il 1392 ed il

cedente, trapiantato in Mantova nel XV secolo. 1529, e si estinse in Alessandro di Giovanni di


Ottenne dai Gonzaga il titolo marchionale-. — Si di Nerone intorno al 1550. Arma: D'argento,
spense in una femmina maritata nel 1656 nei ad un albero, di verone, colla banda di rósso at-
Ballati dì Siena, i quali unirono poscia al proprio traversante sul tutto.
il cognome dei Nerli. — Arma: Inquartato; nei NÉROZZr di Bologna. — Arma: D'argento,
1° e 4° d'argento, a quattro pali di rosso; colla" ad un uomo Vestito di soprabito, pantaloni e scarpe
fascia d' oro inclinata in banda attraversante sul di nero sopra una terrazza di verde, tenente eolla
tutto; nel 2° e 3° d'azzurro, alla fascia di rosso destra un grappolo d' uva pampinóso al naturale,
inclinata in sbarra; accompagnata da due stelle e la sinistra appoggiata sull'anca.
d' oro, una nel cantone destro del capo, e l'altra NÈRVI di Cremona. — Girolamo Nèrtt, cau-
nel cantone sinistro della punta. sidico e sindaco- della città di Cremona, ascritto
NERO (del) di Firenze. — Ascritti all'arte nel 1629 a quel Collegio de* notari, nel 1655 era
dei rigattieri, nel 1382 cominciarono a conseguire uno dei nove abbati di detto Collegio-. — Arma :

il priorato che ottennero 27 volte. — Bernardo (Jnà sbarra caricata di un osso cui sta attaccato
di Nero di Filippo fu uno dei venti deputati a un nervo; nel capo un'aquila coronata.

reprimere la ribellione dei Volterrani nel 1 472, e NESCI di Reggio-Calabria. *— Arma : D' ar-
ambasciatore a Pisa nel 1482, e l'anno appresso gènto, al leone d' azzurrò, tenente colla branca
commissario generale di guerra in Lunigiana. Egli anteriore destra una spfada d' oro.
fu gonfaloniere nel 1474, 1487 e 1496, ma appena NESCI di Messina. — Giovanni-Andrea Ne-
compita la sua carica, accusato di essere a parte sci de' baroni di S. Agata, nel 1841 fu reinte-
di una congiura per atterrare il governo e richia- grato dal senato di Messina nella nobiltà messi-
mare i Medici in città, fu decapitato in età di nese insieme a- suoi pòsteri in perpetuo come
72 anni. — I suoi discendenti furono caldi fau- discendente da Francesco dell'antica casa Nesci,
tori dei Medici, dai quali ottennero favori e gradi ascritto nell'albo de' patrizi di quella città nel

eminenti. — Molti furono senatori, altri amba- 166.1. — Arma: D'argento, al leone d'azzurro,

sciatori. — Alessandro, dopo essersi segnalato impugnante colla branca anteriore destra una
nelle guerre della Germania, fu eletto generale spada d* oro.

supremo delle milizie del granducato, indi gover- NESI di Bologna. — Arma : D' oro, ad una
natore di Livorno dove morì nel 1735. Marco di torre di rosso, con tre merli intagliati, quello di
Simone fu Vescovo di Bisignano. — Estinta nel 1 81 mezzo sormontato da un uccello di nero, e cia-

nella persona del barone Cerbone figlio di Luigi- scuno degli altri due da un albero di verde; col

Maria. — Arma: Di rosso, al levriere rarqpante capo d' Angiò.


d' argento, collarinato di rosso con fregi d' oro. NESI di Lucca. — Nobili dal 1408, nel 1436

NERONI di Firenze. — Dal 1291- al 1431 à e 1460 dettero alla patria parecchi anziani. —
data alla patria 20 priori, il primo de' quali fu Arma : D' azzurro, a tre pali d' oro; col capo del
Dionigi di sor Diotisalvi notaro. Nerone, suo figlio, primo, all'aquila di nero, coronata del secondo.
dotte il cognome a' suoi discendenti, e nel 1337 NESTA (de) o DEGLI ONESTI di Molfctta.
fu il primo degli otto gonfalonieri di giustizia di — Originaria di Firenze, fu ascritta alla nobiltà
questa c;js;j. — Giovanni Vescovo di Volterra nel del S. R. 1. da Filippo figlio dell' Impcrat. Carlo
1 450, promosso da Pio li nel 1461 all'arcivesco- V. — Per causa di servigi prestati alla corona
vato di Firenze. - Estinta in Francesco di Carlo, il il molfcttcse Francesco Ncsta ebbe il permesso dal
quale morì nel 1628. — Aiima: D'azzurro, al ca- detto monarca, Filippo, di poter fregiare la sua
priolo d'argento, /vinca to di 5 scudetti del campo. Arma di due aquile. — Arma: Spaccato; d'oro,
NIC - 207 — NIC

alla croce di rosso, accostata da due aquile di nero; quello dei Niccolini-Alamanni. — 11 vivente Mar-

e mareggiato d'azzurro e d'argento, al pesce per- chese Luigi, di questo secondo ramo, chiamato e-
tica galleggiante al haturaJe. rede da Ilaria-Maddalena Alamanni vedova Uguc-
NIASI di Padova. — A r ma: Partito di nero cioni, ultima -della sua .stirpe, à aggiunto al suo

e d'argento, ad un monte isolato di sei cime del- il cognome paterno di lei, ne à inquartato l'arma,
l' uno nell'altro, colla bordura dell'uno néll' altro. ed à assunto il titolo di marchese di Terentola

NIBBIA o NIBBI di Novara. — Il Beato Gio- à quella casa spettante ed in lui trasferito per
vanni, dell' Qrdine Eremitano èd uno dei fonda- concezione "del Granduca Leopoldo II. — Arma
tori di essa, fu vicario generale della congrega- dei Niccolini di Ponsacco : D' azzurro, al leopardo

zione di Lombardia e morì in concetto di santo rampante d'argento, attraversato da una banda
nel 1466. — Ùndici di questa illustre famiglia di rosso; col èapo d'azzurro, al lambello di quat-

vestirono l'abito del Su M. 0. Gerosollmit., primo tro pendenti di rosso, divisi da due gigli d' oro
de' quali fu Àleardino nel 1444 e I' ultimo Gior- e pel centro d'alia tiara pontificia colle chiavi pas-
gio nel 1 574. — Giambattista di Gian-Maria nel satte in croce di S. Andrea dello stesso. — Ci-
4570 vestì quello di S. Stefano di Toscana. - miero : Un leone nascente d'oro, con un ramo di

Arma: D'argento, all'aquila di rosso, coronata ajforo al naturale fra le branòhe. — Arma dei

d* oro. Niccolini-Alamanni'. Inquartato: nel 1° e 4° di


JMCASTRI (fi Barletta. - Originaria di Gio- Nìccólini) nel 2» e 3» trinciato d'argento e d'az-

vinazzo e di Manfredonia, fu, aggregata alla no- zurro, alla banda dall' uno all' altro che è degli

biltà d.i Barletta, e si estinse verso la fine del Alamanni


XVII secolo. Arma: D'argento, a sette losan- NlCHELLl dr Murano (Venezia). — Ascritta
ghe di nero, accollate in "banda, con un lambello al libro d'Oro di Murano, à dato alla patria un
di cinque pendepti di rosso in capo. cancelliere ^el Comune nel 1757 nella persona di

NICCOLI di 'Firenze, — Tra il 1343 ed il Giovan-Domenico, il quale era stato deputato nel
1469 i Niccoli ottennero per cinque volte, il prio- 1736. A meglio assicurare la cittadinanza della
rato, e furono illustranti da Niccòlò, uno dei più famigjia .Nichelli, nel 1783 fu firmato da quattro
distinti letterati dei suoi tenpi, i] quale mori nel deputati un decreto di riconoscimento e conferma
1 436. (Estinti verso la fine del XV secolo). — deUa iscrizione nel libro d' oro. Nella loro qua-
Arma: D'azzurro, alla fascia d'oro, accompagnata lità di cittadini inscritti in detto libro poterono
da sei ros,e d'argento, 3 in capo, e 3 pella punta. sgmpre i Nichelli esercitare V arte vetraria e so-
NICCOLI di Firenze.
4
— Famiglia che nulla stenere le pubbliche cariche, fra cui quella di de-
à di comune colla precedente, ascritta all' arte putati dell' isola di Murano, ed in grazia della

dei beccai, ebbe quattro priori tra il -1349 ed il ^stessa cpniarè le oscclle Insieme agli altri depu-
1395. — Arma: Di rosso, alla fascia d'argento, tati, col camerlengo, col podestà e col Doge di

accompagnata da tre stelle d' oro, due in capò, Venezia. I Nichelli pertanto coniarono oselle dal
ed una nella punta. 1669 al 1784. _ Circa il 1785 Giovan-Fran-
NIÒCOLINI 4> Firenze. — Originaria di Pas~ cesco, NicheHi trasferissi a Padova, ove negoziò in
signano di Val di Pesa, verso la metà del XHfsec vetri e trasportò per così dire i bei prodotti ar-
trapiantassi in Firenze, e 3otto il governo popo- tistici in cui si erano distinti i suoi maggiori. —
lare diede alla patria ben 13 gonfalonieri di giu- Abjha: Spaccato d'argentò e d'azzurro, al leone
stizia e .46 priori di libertà, mentre una folfa di al naturale.
egregi magistrati e di prodi militari sostenevano NICHÉSOLA di Verona. — Originaria di Ne-
le cariche di podestà, di vicario, di governatore groponte, figura fintai 1f62.fra le famiglie notabili
e di castellano nei vari comuni dello stato e di di Verona. Nel Xll secolo un Pilio ebbe la di-
ambasciatori negli stati esteri. — Un Filippo nel gnità, di valvassore, ossia custode delle porte del-
1625 fu investito del marchesato di Montegiovi l'aula imperiale; Zacchera nel XIV secolo sposò
nel Senese ; ma Ferdinando II, con diploma ^3 ot- Caterina della Scala, e Guglielmo fu cancelliere
tobre 1637 gli commutò quello col marchesato dr Cansignorio. — Aggregata fin dal 1406 al Con-
di Ponsàcco e Camugliano che comprendeva ben siglio nobile di Verona, sostenne essa in vari tempi
189 fuochi e più di mille anime; un Francesco le primarie cariche municipali in patria, detto
nel 1643 fu fatto marchese di Campiglia. — Nella alla Chiesa tre Vescovi, ed ai principi valenti con-
gerarchia ecclesiastica la casa Niccolini vanta un dottieri di gente d'armi. Fu pure fregiata del ti-
Giovanni Arcivescovo di Amalfi nel 1476, poi Ar- tolo comitale, e confermata nella sua nobiltà con
civescovo di. Verdun e quindi patriarca di Atene; sovrana risoluzione 4 settembre 1818. — Arma:
ed un Agnolo creato Arciv. di Pisa nel 1563, e Di verde, a cinque bande ondate d' oro. — Ci-
poi Cardinale di S. R. Chiesa nel 1565. — Que- miero: Una testa e collo di serpente curvata di
sta illustre famiglia si divide presentemente in verde, il dorso armato di una cresta d' oro.

due rami; quello dei Marchesi di Ponsacco, e NICOLA (de) di Genova. — Arma: Spaccato
NIC — 208 — NIC

d'argento e di rosso; colla fascia d' oro attraver- fra i discendenti di esso Nicoletto meritano essere
sante, sormontata da un giglio dello stesso per ricordati Giovanni Vescovo di Parenzo; Paolo, a-
inchiesta. gostiniano, fìilosofo e teologo eccellente ; France-
NICOLA del Piemonte. — Giovanni Nicola sco, e Valentino distinti poeti; e Mercantonio isto-
valdostano nel 1744 fu investito di HounceCham- riografo dei più diligenti e coscienziosi del Friuli.
porcher e di Bard con titolo comitale, poi nel Trasferitasi questa famiglia in Cividale, venne a-
1746 di Pont Saint-Martin in baronia. — Arma: scritta al Consiglio nobile di quella città, (fi-

Bandato d'oro e d'azzurro. — Cimiero: — Un'a- stiata). Arma? —


quila bicipite di nero, coronata di una sola co- NICOLETTI di Legnago. — Arma Spaccato :

rona, armata e rostrata d' oro. — Motto : non no- d'azzurro sopra un mare d'argento, caricato il

BIS SED NOMINI TUO DA GLORIASI. primo di una cometa d' oro posta in palo.
NICOLA (de) di Sicilia. — Gerardo di Nicolò NICOLI di Bologna. — Arma: D'azzurro, ad
prefetto del palazzo di Re Lodovico ;
Giovanni vi- un anello d' oro castonato da un rubino; col capo
sitatore delle fortezze del regno sotto il Re Mar- d' Angiò.
tino; Antonio sindaco della città di Messina; Ot- NICOLINI di Bologna. — Arma: D'azzurro,
tavio ai servigi di Don Giovanni d' Austria, indi al capriolo cucito di rosso, accompagnato da tre

vice-ammiraglio. — Arma: Di rosso, ad un cane gigli d'argento, 2 in capo, ed in punta; col capo
rampante d' argento collarinato d' oro. d' Angiò. — Alias: D'azzurro, al leone d'oro;
NICOLA di Venezia. — Originaria di Aqui- colla fascia di rosso attraversante sul tutto e col

leja, fu una delle più notabili famiglie di Vene- capo d' Angiò.
zia. — Marco piovano della Chiesa di S. Silvestro NICOLINI di Lucca. — Famiglia lucchese

nel 1173, fu elevato nel 1184 alla sede vescovile assai antica, ammessa alla nobiltà nel 1527, e

di Castello, e fece edificare per i canonici rego- detta anticamente Vernareccia. — Arma: D'az-
lari la chiesa ed il monastero di S. Andrea al zurro, alla croce di S. Andrea d'argento, caricata
lito. Si estinse nel 1313 nella persona di messer di cinque gigli d' oro. — Alias: D' oro, alla croce

Nicola Nicola. — Arma: Partito; nel 1o spaccato di S. Andrea d'azzurro, caricata di cinque gigli

d'argento e di rosso; nel 2° di rosso, a due bande del campo.

d'argento. NICOLINI di Roma. — Arma: D'azzurro, al

NICOLACI di Sicilia. — Nobile messinese, do- leone d'argento, colla banda ondata di rosso at-

miciliata in Barcellona Pozzo di Gotto, ed origi- traversante sul tutto; col capo d'azzurro caricato

naria dai Nicolaci di Noto baroni di Bonfalà,


0- di tre gigli d' oro.

gliastro, Recalcaccio, ora principi di Villadorata, NICOLIS di Bergamo. — Arma: Spaccato in

successe alla nobile casa Lapis nella baronia di capriolo di rosso e d'azzurro, a due caprioli d'ar-

S. Maria, o Pietra di S. Maria, sulla quale


il ba- gento, il primo attraversante sulla , partizione, e

rone Francesco Nicolaci del fu Michele ottenne l'altro in punta.

il titolo di conte con r. diploma 25 ottobre 1815. NICOLIS del Piemonte. — Originaria di Va-
— Arma : D' azzurro, al levriere rampanto d'ar- rallo, ebbe il feudo di Robilant nella provincia

gento, collarinato d' oro. di Cuneo con titolo comitale, ed acquistò pure i

NICOLAI di Lucca. — (Estinta). — Arma: feudi di Brandizzo e di Vernante. — Si divise in

Spaccato d'argento e di rosso, alla fascia d' oro, due rami, uno dei quali ritenne il nome di Ro-
caricata di tre rose del secondo, e attraversante. bilant, e l'altro conservò quello di Brandizzo. —
NICOLAI di Sanseverino (Marche). Arma — :
Spirito-Benedetto, nato in Torino nel 1724 e morto

D' azzurro, a tre caprioli d' oro, il primo de' quali nel 1801 salì in gran fama come ingegnere mili-
cimato da un albero di verde. tare. Suo padre, il conte Giuseppe, fu autore di
NICOLETTI di Bologna. — Arma: Spaccato due opere notevoli sulla strategia, e il suo fra-

di rosso e d'argento, al leone dell'uno all'altro. tello primogenito fu generale maggiore di fante-

Alias: D'argento, a quattro caprioli d'azzurro. ria. Il conte Giambattista, nipote del precedente,
NICOLETTI del Friuli. Girardo Nicoletti — fece le campagne del 1792 al 1796 e pervenne al

cittadino di Treviso nel 1221 fu mandato dai Tre- grado di luogotenente colonnello, e più tardi fu

vigiani a Cividalc per trattare un accordo coi generale di fanteria, e successivamente coman-
Friulani sullo stabilimento del legato pontificio. dante della R. Accademia militare di Torino, mi-

Lo storico Nicoletti poro ritione che il suddetto nistro della guerra nel 1817, e da ultimo luogo-

Gerardo sia ostraneo alla sua famiglia della quale tenente generale ed ispettore generale del genio

fu capostipite Nicolctto di Broilo, originario di e stato maggiore dell' esercito. Carlo -Felice, suo

Venezia, al quale dalla Chiesa Aquilcjesu furono pronipote, fu ambasciatore d' Italia a Vienna e nel

dati molti feudi e la castaldia di Manzano nel 1 887 ministro degli affari esteri del regnod'Italia. —
1306. Da questo per lunga serio di successione Arma: Spaccato; nel 1° d'oro armellinato di nero,

la famiglia Nicoletti ebbo principio in Udine, o all'aquila bicipite dello stesso, memorata, rostrata
NIE — 209 — NIG

e coronata di rosso; nel 2° d'azzurro, a due fo- NIEVO di Vicenza. — Questa famiglia deriva
glie di sega d'argento. — Cimiero: Un'aquila nera da un Balzanello del H94 potente e di partito

coronata di rosso. — Motto: pugna et tutela. veronese. Altro Balzanello fu fatto conte di Mon-
NICOLIS di Verona. — Famiglia originaria teccliio dagli Scaligeri. — Fra i membri di essa

di Trento. — Arma: Diviso in capriolo; nel 1° si annoverano vari condottieri d' armi, notai e
d'azzurro, ad un crescente rovesciato d'argento in giureconsulti. Si trova pure che un Alessandro
capo, e due stelle dello stesso nei fianchi; nel 2° fu podestà di Cologna nel 1509. Un Bartolomeo,
d' oro, ad una collinetta di verde movente dalla condottiero di corazze, fu governatore di Aqui-
punta; col capriolo d'argento attraversante sulla leia nel 1615, e nel 1616 governatore di Corfù.
partizione. — Nel 1611 fu aggregata al nobile Consiglio di
NICOLOSI di Padova. — Arma : Partito; nel Vicenza e confermata nell' avita nobiltà con so-
1° di rosso, al Icone rivolto d'oro; nel 2° d'az- vrana risoluzione 5 Mag. 1820. — Arma: Ban-
zurro, al lupo rampante d' oro. dato d' oro e di rosso. — Alias: D'oro, a tre
NICOLOSI di Sicilia. — Arma: D'azzurro, a bande di rosso.

due guerrieri armati di tutto punto d' oro, af- NIFFO di Sessa e di Calabria, vedi Nipiio.
frontati e combattenti. NINGHERSOLI di Bergamo. — Arma: Spac-
NICOSIA di Sicilia. — Antica e nobile fami- cato; nel 1." d'oro, all'aquila di nero; nel 2."

glia ascritta alla mastra della città di Catania e sbarrato d'oro e di rosso di otto pezzi; colla fa-
fiorente in Nicosia da cui prese il nome. — Gar- scia d'azzurro, caricata da un leone passante d'ar-
zia, uno dei congiurati nel vespro siciliano, favorì gento, fra due stelle di sei raggi d'oro, attraver-
molto re Pietro d'Aragona, da cui ottenne l'uf- sante sulla partizione.
ficio di segretario maggiore del viceré di Sicilia; NIGLIO di Sicilia. — Originaria di Novara,
Luca capitano giustiziere di Nicosia nel 1477 e trapiantata in Sicilia da Paolo ed Andrea Niglio
capostipite del ramo di sua stirpe in detta città ai servigi di Re Alfonso, il quale concesse loro
stantechè quello primario di Catania erasi estinto. nel 1443 gT introiti della R. Corte della città di
— Antonino capitano giustiziere nel 1573, inve- Piazza. — Arma : D' azzurro, al nibbio volante
stito della baronia di S. Giaime e del Pozzo. — d'oro, tenente cogli artigli un pulcino dello stesso.

Dopo questi, altri sostennero V ufficio di capitano NIGRA di Torino. — Vittorio-Emanuele II

giustiziere, quello di giurato, ed i più eminenti Re di Sardegna, con decreto II Sett. 1856 con-
quali di giudice della R. Gran Corte io Sicilia, cesse al cav. Giovanni Nigra, senatore del regno,
giudice della Vicaria in Napoli, giudice della R. il titolo di conte trasmissibile per primogenitura
Zecca, del Concistoro ecc. — Arma: Di rosso, alla maschile. — Costantino ambasciatore italiano a

croce d' argento, sostenuta da una fascia in di- Parigi, a Pietroburgo e a Vienna. — Arma: Bau-
visa d' oro, accompagnata nella punta da un giglio dato di verde e d'argento ; col capo del secondo,
dello stesso. caricato di un' aquila di nero, e sostenuto da una
NIEDDU di Sardegna. — Fregiata del titolo fascia in divisa spaccata di rosso e d' oro.
comitale. — Arma: Di rosso, a due leoni d'oro, NIGRELLA di Verona. — Della casa N'e-
affrontati e contro rampamti, sostenenti una ruota grelli, anticamente detta di Pesina, dai castelli
dello stesso, sormontata da una cometa d'argento, e beni che aveva in quel luogo, si trovano me-
i leoni moventi dalla pianura d'argento, ombrata morie fino dal 1205, nelle quali si nomina un
di verde; col capo cucito d'azzurro, alla monta- Giovanni da Pesina giudice, e da una investitura
gna d'oro addestrata da un uccello dello stesso del verouese Vescovo Bartolomeo della Scala si

volante verso la sommità della montagna. vede che avevano gius di decima, detto in quella
NIELLI di Mondovì. — Arma: D'azzurro, a carta assai antico, sopra Albaredo, Garda ed altri
tre anelli d'oro intrecciati, cadauno con un dia- luoghi. — Nel 1277 uno dei nobili congiurati

mante incastonatovi, posti nel cuore dello scudo, contro lo Scaligero Mastino fu Famiaguello Ne-
e sormontati da tre. rami di palma d'argento, in grelli. — L'anno 1403, ed anche in tempi su-
tre pali. — Cimiero: Un guerriero armato di cessivi, alcuni dei Negrelli ebbero il comando sul

tutto punto, nascente, e tenente nella destra un Benaco, e furono governatori di Riva. — Zenone
ramo di palma di verde. — Motto: fidei merita. nel 1403 fu uno degli oratori che presentarono
MERI di Lucca. — Nicolao fu eletto del Con- le chiavi di Verona ai comandanti veneti. — Nel
siglio nel 1390; nel 1 430 fu uno dei congiurati 1408 questa famiglia fu aggregata al patrio Con-
contro Paolo Guinigi, e deputato ad assistere alla siglio nobile, ed ebbe cariche onorevoli in Verona
demolizione della cittadella di detto Paolo. — ed altrove. Fu anche nel 1750 da Papa Bene-
Tommaso Lorenzo anziano nel 1433.
di Arma: — detto XIV decorata del titolo di conte del Sacro
D' azzurro, al leone d'oro; colla banda dello stesso Palazzo Lateranense. — Arma: Partito di rosso
caricata di tre rose di rosso attraversante sul e di verde, ad una torre di due piani d'argento,

tutto. aperta e fincstrata di nero, cimata da un pennone


NIN — 240 - NIZ
dello stesso flottante a sinistra, la torre attra- d'Austria, lo ammise fra i gentiluo-
e Filippo V
versante sul partito; colla campagna bandata di mini della sua corte. Felice dette prova luminosa
rosso e di verde di quattro pezzi. del suo valore nel 1709 nella pianura di S. Sem-
NIGRELLI di Ferrara e di Sassuolo nel Mo- plici, dove combattè da prode contro i tedeschi
denese. — Originaria di Nirano nella provincia alla testa di una banda di armati, ma sopraffatto
di Modena, ammessa alla nobiltà modenese, ferra- dal numero dovette cedere dopo aver ottenuto
rese e romana. — Antonio dottore, in diritto, fu una capitolazione onorevole. Rifugiossi a Madrid
chiamato a Ferrara da Alfonso II come consul- dove visse molti anni tra Io splendore di molte
tore di camera e gli conferì, insieme a' suoi ne- cariche cavalleresche conferitegli dal Re, il quale
poti, Bartolomeo ed Orazio, i titoli di conte e di volle pure fregiarlo de! grandato di Spagna. —
cavaliere. Dal suddetto Antonio discende la linea Arma: D'oro, a sette gigli d'azzurro, 3, 3, e 1.

dei conti e marchesi Nigrelli di Ferrara, poiché NINCI di Lucca. — Originari di Nazzano, fu-
il di lui figlio Giulio-Cesare fu investito nel 4631 rono in Lucca ufficiali dei bombardieri. — Arma:
da Vittorio Duca di Savoja della contea di Ve- D'azzurro, al castello d'argento, torricellato di
naria, mutata in marchesato l'8 feb. 1667. Egli tre pezzi dello stesso, aperto e finestrato del

fu giudice dei Savi, ambasciatore ordinario della campo.


città presso il Pontefice, e senatore di Roma. — NINI di Siena.. — Nino di Deo Fratascioni
Ottavio, capitano in Germania, nel 4 662 passò al che fioriva nel 4 320 fu autore di questa famiglia.
servizio del Papa; suo figlio Antonio fu cameriere Da esso, e da Tuti di Ugolino Fratascioni deri-
segreto e coppiere di Alfonso IV Duca di Mode- varono i Nini di Siena. I discendenti del primo
na ; Bartolomeo dott. in leggi, fu a capo del co- presero il di lui nome, e quelli del secondo, fu-
mune di Sassuolo nel 4 599, dopo essere stato po- rono appellati Semini. Tuti fu uno dei senatori
destà ducale di Carpi nel 4 583. — Arma del ra- del general Consiglio di Siena e fu inviato am-
mo di Sassuolo: D' azzurro, al gallo rivolto e basciatore al Re Carlo di Napoli e alla Repubblica
coronato di nero fermo sopra un monte di due di Lucca; Nino fu onorato del supremo magistrato
cime di verde, e sinistrato da una spiga d' oro. nel 4 360 e salì 'in fama di medico peritissimo ;

Arma dei marchesi Nigrelli: Inquartato; nel 4.° Giovanni, di lui figlio, medico anch'esso di grande
e 4.° d' oro, all' aquila bicipite di nero, coro- valore, fu medico dei Pontefici Calisto III e Pio II;

nata da una sola corona imperiale; nel 2.° e 3.° Francesco nipote di Giovanni fu pure medico ec-
d' azzurro, al gallo rivolto e coronato di nero cellentissimo e primo lettore di medicina nell' U-
fermo sopra un monte di due cime di verde, e te- niversità di Pisa; Luca, dott. in S. Teologia, fu
nente nel becco una spiga d' oro in palo; col palo mandato dalla Repubblica di Siena residente al

d' azzurro, caricato di una spiga d' oro, attraver- Concilio di Basilea col titolo di teologo e di am-
sante sull' inquartato. basciatore; Costantino, fiorente nel XV secolo fu

NIGRISOLI di Ferrara, vedi Negrisoli. podestà di Ancona. Molti altri di questo casato
NIGRONI di Bergamo. — Arma: D'oro, alla emersero per dottrina e per valore militare; al-
testa e busto di Moro al naturale, vestito d' ar- cuni vestirono l'abito del S. M. 0. Gerosolim. ed
gento, colle maniche scorciate, e colla testa, cin- altri quello di S. Stefano, ed un Jacopo Nini fu
ta d'argento, rivoltata a sinistra. creato Cardinale di S. R. Chiesa da Alessandro VII
NIGRONI-CAVAGNA di Bergamo. — Arma: nel 4664. — Arma: D'argento, al leone rivolto
Spaccato; nel 4.» d'oro, all'aquila di nero; nel di verde, armato e lampassato di rosso.
2.o d'argento, all'albero al naturale, terrazzato di NIPHO o NIFFO di Sessa e di Calabria. —
verde. Arma: D'oro, a cinque palle di rosso, ordinate in
NIGRONI -ROTI di Bergamo. — Arma: Spac- cinta, e nel capo una più grande o torta d' az-
cato; nel 4." d'argento, alla ruota di rosso; nel zurro, caricata di tre gigli d' oro, con due spi-
2.° di rosso, al monte di tre cime di verde, ca- ghe di frumento dello stesso, moventi, una in

ricato da una testa di Moro al naturale bendato sbarra e 1' altra in banda, dagli angoli bassi dello
d'argento e movente dalla punta. scudo, entrambi fin sopra la palla della punta.
NIGUSANTI di Fano. — Arma: D'azzurro, Lo scudo accollato dall' aquila spiegata di nero,

alla banda d'oro, caricata di tre stelle del campo. inombrata, imbeccata e coronata d' oro.

NIN di Sardegna, marchesi di S. Tommaso. NISCINO di Sicilia. — Originaria di Piacen-


— Felice, conosciuto comunemente sotto il nome za, portata in Sicilia da Angelo Niscino al ser-
di conte del Castillo, fu uno dei baroni sardi più vizio del Re Lodovico, dal quale ottenne le secre-
distinti per la sua fedeltà verso Filippo V Re di zie di Salemi, ove si rese progenitore di parecchi
Spagna. Egli ebbe parte in tutti gli affari più virtuosi gentiluomini. — Arma: D'azzurro, alla

rilevanti della Sardegna nella guerra di succes- fascia cucita di nero, sormontata da tre oche
sione al trono di Spagna e si oppose con tutte d' argento.
le forze alla fazione che favoriva Carlo arciduca NIZZATI del Piemonte, baroni di Boyon. —
NOB — 21 1 — NOB
Arma: D' argento, alla croce di rosso, accompa- 1299 fecero dono di tutte le loro terre e giuri-

gnata, nei cantoni superiori, da due leoni d' az- sdizioni al Comune di Lucca, il quale le restituì

zurro, nascenti dalla traversa, affrontati, impu- loro, a titolo di feudo, dichiarandoli cittadini luc-

gnanti ciascuno una bandiera, a fiamma, d'azzurro chesi e prendendo sotto la sua protezione i loro

alla croce d' oro, quella di destra in banda, e diritti ed interessi. Lucca, dopo aver ricomprato
l'altra in sbarra. — Motto: m satis avge. da Carlo IV nel 1369 la sua libertà, in premio
NOA d'Otranto. — Arma: Spaccato d'azzurro dei fedeli servizi prestatile dai Nobili di Dallo,
e d'oro. li costitui suoi luogotenenti in quel castello, il

NOALE (da) di Padova. — Arma: Partito di quale dopo pochi anni, nel '372, veune atterrato
rosso e d'argento, ad un membro d'aquila di ne- per comando dei Lucchesi, ma a Nicolò de' No-
ro, spaccato alla coscia di rosso, posto in fascia, bili fu assegnata una pensione mensile. — Arma:
attraversante sulla partizione, V artiglio a sinistra Di rosso, alla fascia d'oro. — Alias: Partito
e levato in alto. d'argento e d'azzurro; col capo d' oro, all'aquila
NOBILI di Bologna. — Giovanni Nobili nel di nero, coronata del campo.
1417 era lettore dello Studio di Bologna, e Gu- NOBILI (de) di Fermo. — Antica e potente
glielmo era anziano nel 1457. — Arma: Di rosso, famiglia, di origine germanica, infeudata di vari
alla banda d'azzurro, seminata di gigli d' oro, ed castelli e giurisdizioni nella Marca fermana. Il

accompagnata da due stelle dello stesso; col ca- più antico di cui faccia menzione la storia è un
po d' Angiò. — Alias: D'oro, alla banda di ros- Fideo del conte Rinaldo di Mogliano che nel 1229,
so, accompagnata da due rose dello stesso, e con altri baroni distrettuali, stipulò patti di ami-
caricata di tre stelle del campo; col capo d'az- cizia e di concordia co' propri concittadini. Da
zurro, caricato di tre stelle d'oro, abbassato sotto Fideo nacquero Gentile e Rinaldo che nel 1252
un altro capo d' oro, caricato di un' aquila di sottomisero i loro castelli al Comune di Fermo.
nero, coronata del campo. Rinaldo ebbe tre figli i quali si divisero tra loro
NOBILI (de) di Catanzaro. — Originaria della Montolmo, Castelgualdo e Brunforte e molti altri
Toscana, si trapiantò in Sicilia, dove si trovano luoghi appartenti alla loro stirpe. — Gentile li

memorie di vari individui alla stessa appartenenti capitano del popolo di Fermo nel 1293; France-
decorati di feudi e di elevati urtici fin dai tempi sco di lui figlio morì Vescovo di Fermo nel 1328;
normanni e svevi. — Diramatasi in Calabria, e Gentile III assai prode capitano, sotto il titolo di
presa stabile dimora in Catanzaro, venne non solo conservatore, governò per alcuni anni, e quindi
aggregata a quella nobiltà, ma tenne eziandio in se ne fece signore assoluto nel 1352 ; ma costret-
feudo la bagliva col vicino casale di Gagliano per tovi dalle forze del cardinale Albornotz, dovette
concessione fattale dal Re Ferdinando d'Aragona implorare la pace e rinunziare al dominio, per lo

nel 1483. — Ha goduto pure altri feudi, à ve- che gli furono restituiti i feudi della sua casa ;

stito l'abito dell'Ordine Gerosolimitano fin dal ma non istette molto che spinto dalla libidine del
1597, ed e decorata del titolo di marchese di Si- comando tentò riconquistare la perduta signoria,
mari ereditato dalla nobile famiglia di Fiore. — e sopraffatto dai nemici cadde col figliuolo Rug-
Arma: Interzato in fascia; nel 1<> d'oro, all'aquila gero in potere del Legato pontificio che li fò am-
bicipite di nero; nel 2" di rosso, al leone pas- bedue trucidare. — I loro consanguinei si man-
sante d'oro, accompagnato da sei stelle dello stes- tennero in reputazione coli' esercizio delle armi c
so; nel 3° d'azzurro, a tre bande d'oro. della toga, ed un altro Gentile esercitò la pre-
NOBILI (de) di Crusinallo nella provincia di tura di Camerino sul declinare del XIV secolo,
Novara. — Conti palatini fin dal 962, epoca in ed un Tommaso, valentissimo capitano segnalossi
cui Ottone imperatore conferì loro grandissimi nella guerra di Cipro. Giovan-Paolo di Cesare de'
privilegi nella persona di Maredano conte. Suo fi- Nobili, sergente-maggiore, creato cav. di S. Ste-
glio Federico dominava tutta la pieve d'Omegna, fano nel -1568, instituì co' suoi beni patrimoniali
la valle di Strona, parte della Bassa Ossola e la la priorìa della Marca, e dopo di lui, altri della
Valle d'Anzasca. — La gloria maggiore di que- sua famiglia furono aggregati allo stesso Ordine,
sta famiglia è il Pontefice Alessandro V eletto e fra gli altri Rodomonte di Curzio de' Nobili
nel 1409. — Arma: D'azzurro, al castello di march, di S. Giorgio, nel 1607, ed il march. Lo-
rosso, torricellato di due pezzi, fra i quali una dovico nel 1693. — Gentile e Marco-Attilio nel
corona d'oro; col capo dello stesso, caricato del- 1601 furono fregiati dello insegne dell' ordine dei
l' aquila di nero. — Arma del Papa Alessandro SS. Maurizio e Lazzaro, ed il march. Francesco
V: D'azzurro, al sole d' prò accompagnato tra fu capo dei priori del Comune di Fermo nel
i raggi dello stesso da otto stelle d' argento. 1755. E questi fu l'ultimo dell'illustre famiglia,
NOBILI (de') di Dallo nel contado Lucchese. la quale si spense nel 1765 in tre figlie femine
— Erano detti in antico do' Malparlieri, e nel di detto march, Francesco entrate nello nobili
NOB — 212 — NOB
caso ile' conti Brancadoro c Paccaroni di Fermo di S. Giovanni. Nel 1219 del ramo dei Nobili
o del march. Sperelli di Assisi. — Arma: Inquar- stabilito in Mogliano un Giroldo di Rinaldo si-

tato d'argento e di rosso. gnore del Poggio S. Lucia si stabilì in Montolmo


NOBILI di Fermo, consignori di S Giorgio unitamente alla propria famiglia e rispettivi sog-
Scarampo. — Arma: Partito d' argento e di ros- getti. Anche Giberto, figlio di Carbone I, ven-
so, al giglio partito di rosso sull' argento, e d'oro dette allo stesso Comune di Montolmo, ad oggetto
sul rosso. d' incastellarvisi, i vassalli a sè competenti pos-
NOBILI (de) di Firenze. — Originaria della seduti nel castello di Petriolo con istrumento 3
Valdelsa, fu trapiantata in Firenze in principio Mar. 1236. — Nel 1264 il petriolese Gentile De
del XIII secolo da un Bernardo di Cino di Bar- Nobili tutto dedito al partito guelfo, ebbe ad in-
tolino della famiglia dei Benvenuti, e fu ammessa contrare gravi dissensioni col ghibellino Re Man-
alle magistrature nel 1355 nella persona di Fran- fredi, a sedare le quali si adoperarono efficace-
cesco di Bartolino, e da quell'epoca nel 1531 mente Taddeo, Tasmondo e Carlone II figli di

conseguì per cinque volte il gonfalonierato e 38 Gentile che atteggiatisi a ghibellini riuscirono a
il priorato. Il detto Bernardo di Cino fratello di stipolare col Re un trattato di fedelissima alle-
Francesco, per servigi prestati a Carlo V Re di anza. Ma questo non fu durevole che, morto Gen-
Francia, nel 1570 conseguì un privilegio pel quale tile, i suoi figli mancando alla fede giurata si ri-

la famiglia si disse De' Nobili. Questa famiglia bellarono nello stesso anno a Manfredi, il quale
ebbe podestà, senatori ed ambasciatori, fu molto sdegnatosene fortemente condannò al bando i tre
calda per la libertà della patria ed avversa al fratelli De Nobili e decretò la distruzione del ca-
dominio dei Medici, per cui ne patì confische e stello di Petriolo. — Ma anche la stella di Man-
condanne di morte. — Un ramo di essa si tra- fredi era per tramontare, e sconfitto il 26 Feb.
piantò in Francia, e V altro fiorisce tuttora in 1266 dalle armi di Carlo d'Angiò, a Grandella
Firenze. — Arma antica: D'azzurro, a due eo- perdette il regno e la vita. Gli esuli De Nobili
tisse d'argento e due pugnali al naturale guer- potettero allora ritornare in patria e meritarsi
niti di nero, passati in croce di S. Andrea e po- il favore del Re Carlo, il quale concesse loro un
sati in alto fra le cotisse, colle punte a destra. particolare stemma gentilizio che fu conservato
— Arma moderna; D' azzurro, a due cotisse d'ar- fino ai giorni nostri dai loro discendenti. — Ri-
gento poste in banda ; collo spazio intermedio se- nalduccio, figlio di Carbone II, essendosi deter-
minato di gigli d' oro. minato di stabilirsi in Montolmo, con istromento
NOBILI (de) di Lucca. — Arma: Spaccato; 10 Lug. 1295, vendette a quel Comune quanto
nel 1» d'oro, all'aquila di nero, rostrata, mem- in sostanze e vassalli esso possedeva nel castello
brata e coronata dal campo; nel %» partito d'az- di Petriolo, e 1' anno susseguente andò ad inca-
zurro e d'argento. stellarsi definitivamente nella nuova patria che
NOBILI di Lucca. — (Estinta). — Arma: gli fece lieta ed onorevole accoglienza e lo elesse
Spaccato; nel 1° d'oro, al cervo uscente al na- suo podestà. — Coli' approssimarsi del XIV se-
turale; nel 2° pur d'oro, alla sbarra d'azzurro; colo andavano aumentandosi in Italia le fazioni,

colla fascia dello stesso attraversante sulla par- le guerre, e le turbolenza di ogni sorta, per lo

tizione. che stanchi i De Nobili di sopportare i terribili

NOBILI (de) di Lucca, vedi Nobili (de) di effetti delle atrocità di quel tempo pensarono di

Dallo. assicurare la propria tranquillità ed il bene de'


NOBILI o DE NOBILI di Petriolo (Marche). loro soggetti col mettere Petriolo sotto il domi-
— - Antica ed illustre stirpe signora (in dal XI nio della città di Fermo e rinunciando a favore
secolo, con mero e misto impero, dei castelli di di questa tutti i loro diritti signorili. Il Comune
Petriolo, Loro, Massa, Mogliano, ecc., divisa in di Fermo accettò la dedizione con solenne istro-
varie famiglie dette comunemente le famiglie mento 31 Gen. 1341. Con questa abdicazione —
Nobili della Marca. Parecchie ritennero il primi- la casa De Nobili decadde dalla originaria antica

tivo cognome Nobili o De Nobili; altre poi, di- grandezza. — Difatto Bisaccio discendente dal
visi fra esse i castelli, si diramarono in luoghi sunnominato Taddeo, nello stesso anno 1341 si

diversi distinguendosi col nomo del castello ri- partì dai suoi e trasferitosi a Fermo vi costituì

spettivamente loro toccato in sorte. — Sul de- una separata famiglia che si spense nel 1765.
clinare del X secolo fiorivano due fratelli germa- L'altro ramo derivato da Rinalduccio di Carbo-
ni, Ruggero e Giroldo, 1' ultimo de' quali intito- ne II, già stabilitosi nel 1296 in Montolmo, dopo
la vasi Signore di Petriolo. — I nepoti di Gerol- varie generazioni per linea retta pervenne a Giu-
do, figli di Alberto, Giroldo II, Tebaldo e Car- lio da cui nacquero Alessandro e Luca. Figli del
bone I, con istromento 10 Mag. 1200 volendo primo furono Muzio e Giacomo dei quali deriva-

accostarsi al Comune di Montolmo cedettero a rono le famiglie Nobili-Tarquini e Nobili-Serra-


questo alcuni vassalli che possedevano nello villa trli. Da Luca poi è derivata per linea retta la
NOB — 213 — NOC
famiglia Nobili-Benedetti che fiorisce tuttora in dalla divisa d' argento, caricato dell' aquila di
Montolmo (oggi Pausola). In Petriolo rimase il nero, membrata, imbeccata e coronata d' oro.
solo ramo discendente da Trasmondo, che dopo NOBILI della Spezia. — Tommaso esimio giu-
varie suddivisioni ed alienazioni abbandonò inte- reconsulto, luogotenente giudice e poi vice-udi-
ramente il luogo di origine. — AnsiA : D'azzurro, tore di guerra in patria nella prima metà del
spaccato; nel 1.° al giglio d'oro, e nel 2° a tre XIX secolo. — Arma; D'oro, a sei palle di rosso,
sbarre di rosso; colla fascia pur d'oro attraver- 3, 2 e 1.
sante sulla partizione. — Alias: Inquartato; nel NOBILI di Vezzano (Liguria). — Arma: D'o-
1° e 4° d'argento, a tre sbarre di rosso; nel 2° ro, a sei torte di rosso, 3, 2 e 1.

e 3° di rosso, a tre dadi d'argento. NOBILI di — Conti. - Arma : Inter-


NOBILI di Roma. — Capostipite di questa zato in fascia; nel 1.» d'argento, al levriere al
famiglia fu Azzone nobile romano che fino dal naturale collarinato del campo, orlato o affibbiato
900 avea fermato sua stanza nel territorio di d'oro; nel 2.° d'oro, all'aquila di nero; nel 3.»

Rieti dove eresse dalle fondamenta un castello partito d'azzurro e d'argento.


che dal suo nome si disse Castellazzone e vi fece NOBI LIONE di Sorrento. — Ha goduto no-
acquisto di molte terre che formarono un ricco biltà in Sorrento e in Nicotera, ed à posseduto
patrimonio de' suoi successori, accresciuto poi dal la baronia di Spinetta. — Ottavio capitano d'in-
di lui figlio Ercole coli' acquisto di altre terre e fanteria di Re Ferdinando 1 d' Aragona pel quale
castelli, de' quali meritano essere ricordati Ca- ottenne una vittoria presso Sarno; Cherubino Ve-
stel di Lago, Bedilecco, Monterotondo, Papigno, scovo di Avellino nel 1726. — Arma: Spaccato
Puleggio, Miranda, Monteleone, Valle Aquila, Rocca d' oro e di rosso, al leone dell' uno all' altro, ac-
di Corno e Labroloco dopo il 4 o00, avendo Ge- compagnato da dieci plinti d' argento.

rolamo De Nobili, ultimo di sua casa in Roma, NOCCHI di Lucca. — Arma: D'argento, al

menato in moglie Virginia Vitelleschi, nè da que- grifo di rosso; colla fascia d'azzurro, caricata di
sto matrimonio essendone venuta prole, l' immenso tre fìbbie d'oro, attraversante.
patrimonio della casa De Nobili venne in potere NOCE di Genova. — Originari della valle di
dei Vitelleschi, i quali aggiunsero al loro il nome Rapallo. — Antonio e Domenico consiglieri della
De Nobili e l'arma di questa famiglia. — Arma: Repubblica nel 1368; Domenico anziano nel 1374;
D' oro, all' aquila di nero, accompagnata in capo Antonio nel 1382; Girolamo fu ascritto nei Doria
da quattro palle di rosso. nel 1563. — Arma: D'azzurro, al noce sradicato,
NOBILI di S. Michele di Garfagnana. — Di sostenente una merla appolaiata sulla sommità, il

origine longobarda, erano conti di S. Michele, tutto al naturale.


detti filiorum Guidi, e signori di una gran parte NOCE (della) di Sorrento. — Giovanni della
della Garfagnana. (Estinta). — Arma: D'oro, al- Noce seguì Alfonso I d'Aragona nel regno di Na-
l' aquila di nero, coronata del campo. poli, fu maestro di campo generale, assai chiaro
NOBILI o DENOBIL1 di Sicilia. — Origina- per luminosi fasti militari compiuti nella espu-

ria di Lucca, trapiantata in Sicilia nel 1140 da gnazione delle Calabrie, per cui ottenne dal sud-
un Goffredo che si stabilì in Monte Erice e che detto Re il feudo di Rende presso Cosenza. Egli
dal Re Ruggero fu creato capitano del littorale fu il primo a stabilire la sua famiglia in Sorren-
e delle isole, edificato avendo la torre di S. Sofia. to. — Angelo, stato per due volte abate di Mon-
— Baldoino consigliere della Regina Costanza e tecassino, fu da Papa Clemente X creato Arciv.
castellano di Erice nel 1194; Guglielmo signore di Rossano. — Arma : D' argento, all' albero di
di Bonagia; Giovanni rpgio milite, maestro razio- noce al naturale, movente dalla punta; colla fi-

nale e governatore della Camera reginale nel 1378; liera di rosso.

Caro capitano giustiziere nel 1411; Pietro regio NOCETI di Roma. — Arma: Inquartato; nel

familiare, governatore di Monte di S. Giuliano, 1. » d'oro, ad un albero sradicato di verde; nel

eletto castellano per sè e suoi dal Re Alfonso nel 2. ° e 3.° di rosso, alla banda d' azzurro caricata
1432; Pietro II castellano trapiantò un ramo della di tre crescenti d' argento, colle corna rivolte
famiglia nella città di Trapani, dove i suoi di- verso il canton destro del capo ; nel 4° d' argento,

scendenti tutte le nobili cariche dal 1605 in poi ad un albero sradicato di verde.
degnamente occuparono. — Molti di questa fami- NOCETO di Genova. — Originari della villa

glia anno vestito 1' Ge-


abito di S. Giovanni di omonima presso Rapallo. — Pietro-Francesco,
rusalemme, tra cut un Ira Giovanni commenda- gran contestabile di Francia sotto Francesco I.

tore e ricevitore di Augusta; fra Giuseppe gran — Giambattista di Genesio, gesuita, teologo della

priore di Messina nel 1712; e fra Francesco com- Repubblica e celebre predicatore nel 1664; Gio-

mendatore al servizio di Re Amedeo di Savoja. vanni-Maria ultimo di questa famiglia nell'ordine


— Arma: Partito di rosso e d'azzurro, al palo patrizio. — Arma: Spaccato; nel 1° d' argento;

d'argento attraversante; col capo d'oro, sostenuto I


nel 2° partito, a destra d'azzurro; a sinistra ban-
NOG — 21 4 — NOL
dato di rosso e d'azzurro; al noce nudrito sulla mata e potente. Bailardino ed Antonio, figli del
pianura erbosa al naturale, addestrato e sostenute cav. Isnardo, nel XIII secolo furono decorati del
da un leone d' oro rivoltato, il tutto attraver- cavalierato. Pietro fu console e consigliere di
sante su tutte le partizioni. Verona ed Antonio podestà di Trento. Il cav. Ba-
NOCETO di Lucca. — Furono fatti nobili di lairdino consigliere e famigliare di Enrico Impe-
Lucca nel 1451 nella persona di Pietro Noceto ratore fece giurare ad Alboino e Cangrande della
segretario maggiore di Papa Nicolò VI. — Arma: Scala fedeltà all' Imperatore ed avrebbero gover-
Partito; nel 1° d'oro, al noce sradicato di ver- nata la città di Verona a nome del sacro impe-
de ; nel 2° bandato d' argento e di rosso. ro, e poi in presenza del popolo diede nelle loro
NOCI o DELLA NOCE di Crema. — Fami- mani il gonfalone della città. Lo stesso Bailardino
glia guelfa, assai potente nel XV secolo e fau- fu quindi mandato ambaseiatore alla corte impe-
trice del Benzoni. — Paolotto familiare di Gior- riale e ad altri principi, ebbe il governo di Vi-
gio Benzoni. (Estinta). — Arma? cenza, sposò Caterina della Scala, e dopo alcuni

NOCHA di Bergamo. — Arma: D'azzurro, al anni fu creato vicario imperiale di Bergamo. —


cigno d'argento, rivoltato, movente da una ter- Dinadano Nogarola fu da Cangrande della Scala

razza di verde. nominato suo vicario e rettore in molti distretti.


NODARI di Brescia. — Arma: Spaccato d'ar- — Con diploma del 1452 l' Imperat. Federico
gento e d'azzurro, caricato il primo dell' aquila insignì i Nogarola del titolo di conti del S. R. I.

di nero, coronata dello stesso; ed il secondo da erigendo in contea le loro possessioni di Bagnoli

due leoni d'oro, affrontati e sostenenti una quer- e Colognoìa, e questa investitura fu nel XVI se-

cia dello stesso. colo sancita dagl' Imperatori Massimiliano I e II.

NODARI (di) di Verona. — Arma: Bandato — La famiglia Nogarola fu aggregata al Consi-


di nero e d' argento di otto pezzi ; col capo d'az- glio nobile di Verona nel 1410, e Francesco I

zurro, caricato di tre stelle male ordinate d'oro. nel 1821* le accordò il titolo di conti dell' impero
NODARI o DE' NOTAI di Verona. — Arma: austriaco. — Fu di questa famiglia la celebre

Spaccato; nel 1° d'argento, a tre pioppi ordi- poetessa e letterata Isotta che è una delle più
nati di verde, posti ciascuno sopra una collinetta belle glorie di Verona. — Arma: D'azzurro, a

dello stesso ; nel 2° palato di rosso e d' argento; tre bande merlate d' oro. — Cimiero : Un grifo

colla fascia di rosso, caricata di tre stelle d'oro nascente d'oro.


e attraversante sulla partizione. NOHI o NOIA o NOYA di Terra d' Otranto.
NOÈ di Sansevcrino( Marche). — Arma: D'az- — Questa nobile ed antica famiglia à posseduto
zurro, alla fascia sostenente la croce del Calvario i feudi di Noha, Caballino, Villanova, Francavilia,
accostata da due teste di leone affrontate, il tutto il tenimento di Padula e quello di Crucis Aschi.
d' oro, ed accompagnata in punta da una nave — Raone Vescovo di Lecce dal 1291 al 1300; Ro-
galleggiante sopra onde al naturale, addestrata berto, di lui fratello, gli successe nell'episcopato che
in alto da una colomba volante d' argento. tenne fino al 1338. — Gianfrancesco fondò l'ospe-
NOGARA di Verona. — Famiglia antichissi- dale degli esposti. — Ranuccio con Giovanni del-
ma, prima detta dei Longobardi, recatasi a Ve- dell' Acaya presidiarono con 400 fanti il castello
rona da Firenze a' tempi molto remoti. — Bona -
di Lecce in difesa di Maria d'Enguien contro il
giunta fu giureconsulto e giudice nel 1216; Ales- Re Ladislao che assedievala a Taranto. — Si di-
sandro nel 1368 fu uno dei Veronesi che per or- ramarono e godettero nobiltà in Lecce, Nardo,
dine di Cansignorio presodettero alla costruzione Taranto e M'itera. (Estinta
1

.
— Arma del ramo
di una parte delle mura della città; Bartolomeo di Lecce: Spaccato d'azzurro e d'oro. — Arma
fu dei capi del torneo fatto in Verona nel 1382; del ramo di Nardo: Spaccato; nel 1° d'azzurro,

Benedetto, celebre medico, l'anno 1490 fu ag- a due gigli d'oro; nel 2° d'oro pieno. — Arma
gregato al Collegio dei fisici di Verona. — Nel del ramo di Taranto: Spaccato; nel 1» d'oro; nel
1437 e 1527 questa prosazia formò parte del no- 2° d'azzurro, colla bordura scaccata d'argento e
bile Consiglio veronese. — Un' altra casa dello di nero . — Arma del ramo di Matera : Spaccato
stesso cognome da Vicenza si traslocò in Verona, d'oro e d'azzurro.
dalla quale uscirono il giureconsulto Francesco NOLEDO di Sicilia. — Arma: Di rosso, al

ed il notaio Girolamo fratelli, ambedue creati leone rivoltato e coronato d' oro ;
con la sbarra
cittadini veronesi nel 1655. — AnMA: Spaccato d'azzurro attraversante sul tutto.
di rosso e d' argento, caricato il primo da una NOLI di Bergamo. — Arma: D'azzurro, alla

colomba del secondo tenente nel becco un ramo- fascia d'argento, caricata di tre rose di rosso, ed

scello d'olivo di verde. accompagnata in capo da un giglio d'argento, ed


NOGAROLA di Verona. — Originaria fran- in punta da una banda dello stesso, scorciata e

cese, e nel X secolo trapiantata in Verona dove, dentata a destra di quattro pezzi.
nuche prima del dominio degli Scaligeri, era rino- NOM1S di Borgo S. Sepolcro (Toscana). —
NOM — 215 — NOR
Deriva dall' antica famiglia dei Giovagnoli, e fu NONIO di Mantova. — Arma: Partito; nel
:

Benedetto-Marco di Francesco che assunse il co- 1° d oro, al giglio d'argento ed al triangolo vuoto
gnome di Nomi o Nomis in omaggio al suo be- posto sopra uno de' suoi angoli in punta ; nel 2°

nefattore Alessandro Nomi di Borgo S. Sepolcro d'azzurro, alla fascia d'oro, accompagnata in capo
che lo aveva lasciato erede di tutte le sue so- da due stelle d' argento, fra un volo d'azzurro.
stanze. Benedetto, di lui figlio, fu governatore NONO di Padova. — Capostipite di questa
della città di Hannover ed avendo reso eminenti famiglia fu Probo pronipote di Almerico principe
servigi al Re di Napoli, in principio del XVI se- di Narbona, il quale, costretto dalle invasioni dei
colo fu insignito del titolo di marchese estensi- saraceni ad abbandonare Tolosa, capitale de' suoi
bile a tutti i suoi figli e discendenti, ed inve- stati, si stabilì in Lombardia che allora era sog-
stito del feudo le Banditelle posto nel presidio di getta a Carlo Martello da cui fu creato capitano
Orbetello. Giorgio-Luigi, figlio del precedente, fu di Padova, e col titolo di marchese fu fatto go-
creato da Giangastone I, granduca di Toscana, vernatore della Marca Trivigiana. Gli mossero
capitano comandante le compagnie di presidio di guerra i conti di Oderzo, di Ceneda e del Tirolo
Livorno e poscia governatore di Pontremoli, e da con buon numero di soldati, e Probo a fine di

Cosimo III fu insignito della croce di cavaliere di meglio sostenere la sua difesa, presa la via di
S. Stefano. — Arma: Spaccato; nel 1" d'oro, all'a- Treviso, edificò in cima ad un monte tre forti ca-
quila di nero, coronata del campo ; nel 2.» d'oro, stelli da cui ne venne il soprannome a lui ed a'

a tre bande di rosso; colla fascia d'azzurro, caricata suoi discendenti. Rimasto vincitore, dei feudi de'

di tre gigli d'oro, attraversante sulla partizione. conti di Odezzo e di Ceneda divenne signore. I

NOMIS di Firenze. — È un ramo della fa- di lui discendenti comprarono varie ville nel Pa-
miglia omonima torinese che passò a stabilirsi in dovano e dominarono tutta la Brenta perfino al

Toscana nel XIV secolo. — Nicolò commissario mare, ed avendo vastissimi possedimenti anche
della signoria di Firenze; Girolamo gonfaloniere nel Trevigiano si dissero da Oltrebrenta. Uno di
nel 1531 ; Federico medico e poeta nel XVII se- essi, Nono, die il proprio nome ad una terra da
colo; Giambattista consigliere intimo di stato, fi- lui fabbricata, la quale in seguito fu appellata
nanze e guerra dei Granduchi Ferdinando III e Bozza perchè uno di questo nome e della fami-
Leopoldo II. — Arma : D'oro, all'aquila di nero, glia di cui parliamo colà eresse una fortissima
con un nastro d'azzurro caricato di due stelle rocca che molti anni dopo da Salomone presc-
d'oro pendente dal collo dell' aquila. diata e difesa, nel 1014 respinse con grave loro

NOMIS di Torino. — Antichissima famiglia perdita I' assalto dei signori da Carturo. I beni
signora di molte terre poste fra Torino e Susa, del suddetto Salomone furono ereditati dalla fa-

che dovette abbandonare dopo l' incendio di que- miglia Buzzacarini. — La famiglia da Nono fu

st' ultima città e le guerre mosse da Federico ascritta al nobile Consiglio di Padova nel 1081 e
Barbarossa, ed accostarsi a Torino prendendo dette alla patria tre consoli: Arontino nel 1089,
stanza, parte in Collegno e parte in Pienezza. — Bozza nello stosso anno, ed Arnolfo nel 1125. —
Nel 1517 fece acquisto del feudo di Altessano. — Fin dal 1196 ebbe U titolo di conte, e oltre le

Lorenzo Nomis primo presidente della camera du- villo suaccennate possedette pure quella di Me-
cale fu inviato come plenipotenziario di Savoia al janiga. — Giovanni di Simone fu annoverato fra
congresso di Munster dove conobbe e strinse ami- 1 giudici del collegio istituito nel 1275. — Spenta
cizia col Cardinale Fabio Chigi che fu poi sommo nel 1320. — Arma: Spaccato; nel 1" d'azzurro,

pontefice col nome di Alessandro VII. — France- a cinque gigli d' ore, 3 e 2 ;
nel 2° di rosso, a

sco conte di Valfencra fu sindaco di Torino du- dicci triangoli d'argento, le punte al basso, 4, 3,

rante la gloriosa difesa nell'assedio nel 1716. — 2 e 1. — Alias: Spaccato d'oro e di verde, a
Questa nobile famiglia si divise in due rami, i due gigli dall'uno all'altro. — Alias: Di verde,
quali 1' uno dall' altro si distinguono per i feudi ad un giglio d' oro; col capo cucito d' azzurro,
di Cossilla e di Pollone. Appartiene al primo il caricato di tre gigli d'oro.
conte Agostino che fu I' ultimo inviato della Casa NORANTlì di Stci7iVi (?). — Umberto I Re
di Savoja presso la Repubblica di Genova, e vi d'Italia, con mota-proprio del 18 Mag. 1884, e
trattò col generale Bonapartc i preliminari della con altro motu-proprio 11 Gen. 1885 concesse
pace del 1796 tra la Savoja e la Francia. — Fè al commendatore Costanzo Norantc, senatore del
parte del secondo ramo il conte Spirito ministro regno, il titolo di marchese di Santa Cristia-
del Re di Sardegna presso varie corti, ed amba- na trasmissibile per primogenitura maschile. —
sciatore a quella di Spagna. — Arma: D'argento, Arma ?

ad un albero di palma di verde terrazzato dello NORDI di Treviso. — Arma: Inquartato di

stesso; col capo d'azzurro, all'aquila coronata nero, d' argento, d'argento e ili rosso.

d' oro. — Cimiero: Un' aquila di nero, coronata NORDIGLI di Treviso. — Di quest'antica ed

d'oro. — Motto: Divo Jouanni. illustre famiglia si anno certe memorie fin dal
NOR — 216 — NOT
1267 in un atto di donazione fatta alla chiesa NORMANN1NI di Lucca. — Arma: D'oro, a
di S. Tiziano di Ceneda da un Nordiglio Buona- tre gigli d'azzurro, 2 e 1.

parte, del quale ritennero il nome i suoi discen- NORSINI di Pesaro. — Originaria di Norcia
denti, i quali possedettero i castelli di Farra e da cui trasse il cognome. Il primo individuo noto
Grione. — Arma: Di rosso, al leone d'argento. di questa famiglia è un Magnificus Barthoìomeus
NORDILLI di Lucca. — Arma: Bandato d'ar- de Nursia che vivea nel 1439. — Estinta nel
gento e di verde. XVIII secolo nella persona di Antonio che insti-

NORDINIS del Friuli. — Arma : D' argento tuì crede universale P ospedale pesarese di San
seminato di piccole croci trifogliate di porpora. Salvatore. — Arma: D'azzurro, a due fascie d'oro,

NORDIS di Cividale. — Originaria di Treviso fra le quali una stella di otto raggi dello .stesso.

e trapiantata in Cividale da Nicolò medico ec- NOSAD1NI di Treviso e di Venezia. — An-


cellente. Ascritta da remoto tempo al Consiglio tica originaria di Treviso, aggregata al veneto
nobile di Cividale, fu altresì fregiata nel 1 470 patriziato nel 1694, fu confermata nobile con so-
dall' Imperat. Federico del titolo di Conte Pala- vrana risoluzione 22Nov. 1817, e 1 Gen. 1818. —
tino. — Sotto la Repub. Veneta aveva la giuri- Arma: Partito; nel 1° di rosso, alla croce d'argen-

sdiz. civile e criminale della villa di Dornezacco. to; nel 2° d'azzurro, all'albero al naturale terraz-
— Giacomo, dopo essere stato decano di Aqui- zato di verde, con due leoni d' oro controram-
Ieja, fu creato abate di Zara e Vescovo di Ur- panti ed affrontati al tronco; colla banda d'oro
bino. Fiorì nella prima metà del XVI secolo. attraversante sul tutto. — Alias: Partito; nel
— Arma: Di rosso, al leone d'oro, tenente colla 1° di rosso, all'aquila d'argento, membrata, im-
branca destra una piccola croce di nero. beccata e coronata d'oro; nel 2° d'azzurro, ad un
NORl di Firenze. — Ammessi alle magistra- albero sradicato, accostato da due leoni affrontati,

ture nel 1438, ottennero da qucIP epoca al 1531 e sormontato da un uccello, il tutto d' argento.
per due volte il gonfalonierato, e per cinque il NOTA di Torino. — Il torinese Alberto Nota,

priorato. — Francesco di Antonio di Tommaso, segretario intimo di Carlo-Alberto principe di

che fu vittima della congiura dei Pazzi, era stato Carignano, divenne uno de' più insigni commedio-
priore nel 1470. — Francesco-Antonio, suo figlio, grafi del XIX secolo. Salito quel Re al trono nel
oltre essere stato due volte priore e due volte 1832, cominciò a conferirgli P Ordine civile di
gonfaloniere, fu senatore in patria e quindi, nel Savoja, poi nel 1834 quello dei SS. Maurizio e

1534 ambasciatore al Pontefice Paolo III. — La Lazzaro, infine nel 1838 fregiollo della dignità

famiglia si estinse nel I63I nella persona di Mon- ereditaria di barone. Ebbe anche il grado d' in-

signor Vincenzo primo Vescovo di San Miniato. tendente generale, e morì nel 1847. — Carlo,
— Arma : Spaccato d' oro e di nero, al leone del- suo figlio, divenne consigliere di Corte d' appello

l' uno nelP altro. e sposò Luisa dei marchesi della Rovere. La fa-
NORIS di Verona. — Aggregata al corpo miglia si estingue nella costui figlia Adelasia-Clo-
nobile di Verona fin dal 1697 nella persona di svinda moglie del conte Gaetano-Egisippo Palma
Cesare Noris nipote del celebre Cardinale Enrico, di Borgofranco. — Arma: Interzato m fascia; nel

fu confermata nella sua nobiltà con sovrana risolu- 1» d'azzurro, al crescente montante d'argento;
zione 4 Seti 1818. — AnMA: D'azzurro, alla fascia nel 2° d' oro, al leone illeopardito d'azzurro, lam-
cucita di rosso, sormontata da un' aquila coronata passato di rosso; nel 3° palato d'oro e di rosso.
di nero ed accompagnata in punta da una nave a — Cimiero: Un crescente montante d'argento.
vele spiegate banderuolata d' argento e vogante — Motto: SIC RERUM VICISS1TUDO.
sopra un mare d' argento increspato del campo. NOTARBARTOLO di Pisa. — Un Bartolo si-
NORMANDIA di Sarno nei Principati. — Fa- gnore di Andrenac in Alsazia, alfiere imperiale

miglia di origine normanna, e che trovasi fra le fu fatto governatore di Pisa dall' Imperat. Ottone
feudatarie napoletane obbligate a somministrare col quale era venuto in Italia nel 979. Luchino,
militi e servienti per la spedizione di Terrasanta di lui figlio, chiamato dai Pisani Luchin d' Inter-
sotto il Re Guglielmo I. Ha goduto nobiltà in bartolo, dette il cognome a questa illustre fami-

Sarno al seggio dei nobili ed à accupato i princi- glia che non tardò a diramarsi nelle principali

pali uffici in quella città. — Antonio giudice an- città della Toscana. — Bartolo, figlio del sud-
nuale nel 1397; Galeotto luogotenente del gran detto Luchino, era nel 1232 governatore di Pisa;
giustiziere nel 1407; Giacomo sindaco dei nobili Eugenio ebbe dall' Imperat. Federico II le contee
noi 1 459 ed inviato dal Comune di Sarno a pre- di Salandra e di Picerno nel 1248; Guido capi-
stare omaggio di fedeltà al Re Ferdinando I d'A- tanava i Ghibellini in Firenze nel 1265; Alme-
ragona. — Arma: D'argento, all' aquila di' nero, rico nel 1303 era cavaliere di Rodi, e quindi fu

tenente ncIP artiglio destro una stella e nel si- fatto abbate di S. Clemente; fra Paolo fu ( ottis-

nistro un anello d'oro; colla banda di rosso at- simo in teologia; e Corrado fu rettore di Siena.

traversante sul tutto. n<s-*;ntnV — Arma?


NOV — 217 NOV
NOTARBARTOLO di Sicilia. — Originaria menico-Maria, eccellente mattematico ed astro-
della Toscana, e trapiantata in Catania da Piero nomo del XV secolo; Antonio-Maria professore
Notarbartolo fiorentino segretario del Re di Si- di diritto nell'Università di Ferrara; Gaetano
cilia Federico li d' Aragona, che nel 1300 lo oratore, fìlorofo e poeta del XVIII secolo. Con
fece castellano di Polizzi ;
carica che nel 1339 Agostino, giudice dei Savi, morto nel 1787, ri-
venne conferita dal Re Pietro li al di lui figlio mase estinta questa nobile famiglia che dal go-
Bartolo il quale veniva comunemente designato col verno pontificio era stata noverata fra le 27 case
nomignolo di Tartaglia o Farfoglia. — Giovanni nobili di perpetuo consiglio e che fu signora di

Vescovo di Patti nel 1433. Dai di lui fratelli de- Odalengo piccolo nel Monferrato. — Arma : In-

rivarono i .rami dei Notarbartolo che si denomi- quartato; nel 1° e 4° d'oro, all'aquila di nero,
narono baroni di Vallelunga, di Villanuova, del coronata del campo ; nel 2° e 3° d' argento par-

Sichechi, delli Manchi, della Tuccia, della Gulfa tito da un filetto di nero a tre fascie doppiomer-
e della Vannella. Da quest' ultimo ramo proven- late d' oro, per inchiesta, addestrate da tre stelle
nero i principi di Sciara ottenendo questo titolo d'oro in palo. Sul tutto di verde, ad una ruota
nel 1671 dal Re Carlo II, Filippo Notarbartolo di S. Caterina d' oro, accompagnata in capo da
barone di Carcaci e della Sciara. — Francesco- due compassi aperti d' argento, montati d'oro in

Paolo, princ. di Sciara e cav. di S. Gennaro, era, palo, colle punte volte al basso. — Cimiero : Una
nel 1787, gentiluomo di camera e cavellerizzo figura d' uomo armato di ferro con mozzetta di

del Re Ferdinando di Borbone. — Altri due ra- rosso, nascente e tenente colle, mani una lista

mi esistenti di questa casa portano i titoli di bianca col motto: exitus verum prudentia metitur.
duchi di Villarosa e di marchesi di Miradrio. — NOVARA di Genova. — Originaria di No-
Arma: D'azzurro, al leone coronato d'oro, accom- vara. — Guido consigliere della Repubblica nel

pagnato da sette stelle poste in cinta dello 1157; Giovanni custode dell'arsenale nel 1285;
stesso. Leonardo q. m Pietro monaco in S. Benigno a Capo
NOTO (de) di Malta. — Arma: D'argento, al di Faro nel 1438; Francesco patrono di nave nel
leone di nero. 1458, consigliere nella Casaccia di S. Stefano
NOTO di Palermo. — Un Andrea Noto ba- 1477. — Ascritta nei D' Oria nel 1528. — Arma:
rone del Petraro, investito nel 1706, fu giudice D'oro, al leone di rosso, coronato del campo.
della R. C. pretoriana di Palermo nel 1773; un NOVAR1NA di Tonno. — Giambattista pre-
altro Andrea fu governatore del Monte nel 1771. sidente del senato di Nizza nel 1666 e di quello

— Arma: D'argento, all'albero al naturale, nu- del Piemonte nel 1672 acquistò parte del feudo
drito nella campagna fiorita, addestrato da una di S. Sebastiano, di cui fu investito il 1 Ago. 1665
stella di verde. — Motto: avulso uno non defi- con titolo comitale. — Il conte Francesco-Igna-
cit ALTER. zio-Maria ebbe in moglie la celebre Anna-Teresa-
NOVAGLIA di Verona. — Famiglia faciente Carlotta Casalis di Cumiana, che luì morto, fu im-
parte di un elenco di case antiche, alcune anche palmata nel 1729 dal Re Vittorio Amedeo II, e
nobili, ma non ascritte al nobile Consiglio, che nel 1731 investita del marchesato di Spigno. Fu-
formano la seconda parte di un blasone veronese. rono suoi figli il conte Paolo-Federico colonnello
— Arma: Diviso in capriolo di rosso e d'argen- del reggimento di Aosta vincitore all'Assietta, il

to, al capriolo d'oro attraversante sulla partizione conte Pietro tenente generale, ispettore di Savoia
e sostenente tre alberi di verde sul rosso. e capo del reggimento Piemonte, il quale fu in-
NOV ANI di Bergamo. — Nel 1509 da Mi- vestito del marchesato di Spigno e della contea
lano questa famiglia trapiantossi in Bergamo, do- di S. Sebastiano nel 1785, e Luigi colonnello bri-
ve esercitò 1' arte della seta. Abbandonato nel gadiere. — Col marchese Luigi figlio del conte
XVIII secolo questo mestiere, concorse alle ca- Pietro, aiutante di campo del Re, morto nel 1832
riche della città, e dopo la rivoluzione francese si spense questa nobile famiglia. — Arma: D'ar-
fu delle prime ad essere aggregata a quel Consi- gento, all'olivo, fruttato, sradicato al naturale;
glio nobile. — Arma? col capo d'azzurro, al leone nascente d' oro.
NOVARA di Bergamo. — Arma: Di verde, NOVARINI di Verona. — Famiglia da Colo-
ad un' ara quadrilunga d'argento sormontata da gna anticamente traslocata in Verona, della quale
una fiamma di rosso. fu Pietro figlio di Bartolomeo Novarini di Colo-
• NOVARA di Ferrara. — Originaria della gna, ascritto alla cittadinanza veronese nel 1423.
città omonima, dove era conosciuta sotto il nome Ma trovandosi negli Annali e Memorie del cano-
di Pioti. Bertolino de' Pioti, detto da Novara, ce- nico Giambattista Da Lisca nominato il notaro
lebre architetto del XIV secolo, fu quegli che Guido Novarini di S. Vitale all'anno 1353, pare
dopo aver disegnato il piano del castello ducale che un ramo di questa casa fosse in Verona molto
di Ferrara quivi stabilì la sua famiglia la quale prima. Girolamo nel 1589 fu nominato giudice
dette alla nuova patria egregi cittadini. — Do- di collegio; e Lui>i chierico regolare fu uomo
NOV — 218 — NOV
dotto, celebre oratore e scrittore di molte opere nel 1345, poi ambasciatore a Milano ed al papa
erudite (secoli XVI XVII). — Questa stirpe nel nel 1349, e Giovanni nel 1388. — Ascritti nel-
1519 entrò nel Consiglio municipale, e finì di ap- l'albergo Di Negro. — Arma: D'azzurro, a tre
partenervi verso la fine djl XVII secolo. — Arma: gigli d'argento, 2 e 1; col capo del secondo,
D'oro, ad una torre di rosso, aperta e finestrata dentato.
di nero, piantata sopra una terrazza di verde, e NOVELLI di Matera (Basilicata). — Questa
sormontata da un'aquila di nero, imbeccata e men- feudataria famiglia estendeva la sua giurisdizione
brata di rosso, coronata d' oro. da Grassano fin quasi a Miglionico. — Arma;
NO VARO di Dolceacqua (Liguria). — Conti Spaccato ondato di rosso e d'argento, alla colomba
di Castelvecchio. — Arma: D'azzurro, al leone volante del secondo nel primo, avente nel becco
d' oro, coronato dello stesso, nascente da un mare un ramo d' olivo al naturale.
d'argento, fluttuoso di verde, e sormontato da tre NOVELLI di Padova. — Riccardino console
stelle d'oro mal ordinate. nel 1113; Guglielmo e Giovanni nel 1275 erano
NO VARO di Genova. — Arma: Spaccato; nel annoverati fra i cittadini di Padova. — Questa
1° d'azzurro, al leone d'oro nascente dalla par- famiglia si estinse nella persona di un Camillo dot-
tizione, sormontato da tre stelle di sei raggi dello tore in filosofìa e medicina, il cui padre eserci-
stesso ordinate in fascia; nel 2° mareggiato d'ar- tava il notariato. — Arma?
gento e di verde, al delfino al naturale nuotante. NOVELLI di Roma. — Appartiene a questa
NO VARRÀ di Lombardia. — Arma: Di rosso, famiglia il pontefice Benedetto Xll eletto nel 1334.
alla banda d'argento, caricata da un leone di nero, — Arma: D'azzurro, ad una scudo d'argento in
coronato d'oro; col capo d'oro caricato da un'a- cuore.
quila di nero. '
-
NOVELLI di Treviso. — Prosavio vescovo di

NO VATI di Bergamo. — Arma: Di rosso, a Ceneda nel 1264, poi di Treviso dove morì nel
due fascie d'argento, colla banda d' azzurro, ca- 1291; Giuliano nel 1293 podestà di Firenze. —
ricata verso il capo da un leone passante d' ar- Luigi capitano di 600 fanti, uomo valorosissimo
gento, ed attraversante sul tutto. che molto si distinse nella guerra di Ferrara, ed

NOVATI o DA NOVATE di Milano. — La il cui nome onorato passò anche in Giacobbe ed


famiglia dei Medici di Novate appare tra le più in Giovanni suoi eredi da lui disciplinati, poiché
antiche e nobili milanesi. — Gabriele capitano di il primo fu colonnello de' Veneziani e governatore
cavalleria verso la metà del XVI secolo sposò Gi- di Cipro, e l'altro' servendo la veneta repubblica
nevra Bentivoglio acquistando così diritti sulla fu degno capitano di fanteria; Matteo nel 1445
signoria di Covo, che lungamente contrastatagli militò in Sicilia, ed Ugolino nella Marca capitano
fu finalmente avuta con titolo marchionale da Fer- di S. Chiesa; Bartolomeo fu al soido di France-
rante suo discendente nel 1662. Questi ebbe an- sco da Carrara il giovane. — Arma?
che il feudo di Monguzzo, anch' esso già dei Ben- NOVELLI di Verona. — Famiglia molto an-
tivoglio, nel 1666, fu dei 60 decurioni e lasciò tica che nel 1279 diede il consigliere Pietro. —
eredi i Villani, mentre ne' suoi beni fidecommis- Arma: Bandato di rosso e di verde; col capo di
sari succedevano i marchesi Rosales. — Arma : argento caricato di tre rose di rosso, bottonatc
D'argento, alla croce di S. Andrea di rosso. d' oro.
NOVELLI di Bologna. — Arma: D'argento, NOVELLINI di Padova. — Arma: Trinciato;
alla fascia di rosso, caricata di tre rose d' oro ed nel 1° di rosso, ad un semivolo di nero abbas-
accompagnata da due nuvole al natnrale, una in sato e rivoltato col dorso attaccato ad un piede
capo, ed una in punta, e tre raggi di pioggia di- di aquila dello stesso in fascia, l'artiglio volto a
scendenti da ciascuna nuvola. destra ; nel 2° di rosso, a tre fascie nebulose
NOVELLI di Ferrara. — Molto nobile ed an- d' oro.

tica, fregiata del titolo di conti di Foscalda e NOVELLINI di Ravenna. — Arma: Di nero,
Rossadolla, vanta due vescovi di Adria, Tito e al semivolo destro spiegato d'argento, movente da
Biagio. Un Giovan-Lodovico fu castellano della una fascia abbassata dello stesso, caricata di tre
rocca di Sassuolo nel 1561, ed un Alessandro fu stelle di otto raggi d'azzurro.
dispensiere di Marco-Pio dei principi di Carpi. NOVELLIS di Saluzzo. — Baroni di Coarazze.
— Un ramo di questa famiglia si trapiantò in — Arma: Inquartato; nel 1° e 4° di rosso, alla
Modena. (Estinta). — Arma: D'azzurro, al monte lettera N maiuscola romana d'oro; nel 2° e 3°
di cinque cime di verde sormontato da cinque spaccato d'argento e di nero, al leone dall' uno
spighe d' oro. all'altro e dell' uno nell'altro, linguato e armato
NOVELLI o NOVELLO di Genova. — Ori- di rosso. — Motto: media sola virtute.
ginari di Lombardia, donde si trapiantarono in NOVELLO di Castelfranco-Veneto. — Origi-
Genova verso il 1250. — Furono anziani Andrea naria di Siena, e passata a Treviso verso il 1150,
rial 1262 1268, Antonio nel 1342; Francesco un ramo ne fu trapiantato in Castelfranco nel
NOV — 219 -r- NUC
1 360. — Sebastiano procede da Giacomo Novello, eletto doge di Genova. — Nel 1528 i Da Novi
il quale con diploma 9 Giù. 1 677 era stato dal- forono ascritti alla nobiltà genovese ed aggregati
l' imperatore Leopoldo I creato con tutta la sua negli alberghi de' Franchi, Interiani e Centurione.
discendenza conte del Sacro Palazzo Lateranense. Arma: D'azzurro, al grifo spaccato di verde e

Ferdinando Novello fu pure fregiato del titolo di d' oro.

conte, trasmissibile in linea primogenita maschile, NOVIANI di Bologna. — Arma: D'azzurro,


da Augusto II re di Polonia con diploma 13 A- alla fede di carnagione, movente dai fianchi, le

prile i 71 8. — La sua nobiltà che gli fu confer- braccia vestite di rosso, accompagnata in capo da
mata con sovr. risoluz. 8 Feb. 1 81 9, deriva dal Con- una corona all'antica d'oro; col capo del primo,
siglio nobile di Crema, al quale fu aggregato nel caricato di tre stelle d' oro.
1771 il di lui padre Sigismondo. (Estinto il ramo NOVIS di Bergamo. — Arma: Spaccato; nel

comitale). — Arma : Trinciato d'argento e d'az- 1" d' azzurro, alla navicella d'argento entro la

zurro, alla banda di rosso attraversante, ed ac- quale sono due fanciulli ignudi di carnagione re-
compagnata in capo da tre stelle di otto punte miganti, essa navicella accompagnata in capo da
d' oro. una stella di sei raggi d' argento; nel 2° d' ar-
NOVELLONI di Bologna. — Vano Novelloni gento, a tre pali d'azzurro.
era anziano nel 1303. — Arma: Spaccato rosso di NOYA di Mola di Bari. — É un ramo della

e d'argento, caricato il primo da un leone d' oro famiglia Lannoy rimasto in Mola di Bari, dove un
passante sulla partizione. . . Guglielmo, colonnello di cavalleria, avendo stre-
NOVELLUCCI di Lucca. — Furono degli an- nuamente combattuto nel 1509 contro i francesi
ziani Giovanni nel 1395 e 1339, e Nicolò dal ed i veneziani, ottenne da Ferdinando il Catto-
1533 al 1542. — Arma: D'argento alla croce di licograndi privilegi e molti beni, de' quali alcuni
S. Andrea d'azzurro, accantonata da quattro rose sono tuttora posseduti dalla famiglia. Questo —
di rosso. ramo ottenne di essere ricevuto per giustizia nel-
NEVEROLI di Bergamo. — Arma: D'argento, l'Ordine Costantiniano. — Arma: D'argento, a tre
a tre bande doppiomerlate di nero. leoni di verde, coronati dello stesso, posti 2 e 1.
NOVESPADE di Bologna. — Trigio e Aldre- NOYA di Terra tV Otranto. — Vedi Nohi.
ghetto furono due dei trenta condottieri della NOZZANESI o 'da NOZZANO di Lucca. —
nazione bolognese alla prima crociata. — Arma: Arma: D'azzurro, all'aquila d'argento, coronata
D'oro, a nove spade d'argento, impugnate deJ d' oro, accompagnata da tre gigli dello stesso, due
campo, sette delle quali poste in palo e colla punta in capo, ed uno in punta.
convergente al basso, e due poste in fascia ed NUCCHELLI di Lucca. — Arma : Spaccato
affrontate ;
colla fascia di' rosso attraversante sulle d'argento e di rosso, al leone dall' uno all'altro,

prime sette spade. tenente con le branche anteriori un. ramo di quer-
NOVI di Bologna. — Arma: D'azzurro, ad cia fruttifero di tre pezzi al naturale.
una croce latina di rosso, posta sopra un monte NUCCl di Lucca. — Arma : D'azzurro, ad un
di tre cime d'argento; colla fascia dello stesso, grifo d' oro, accompagnato in capo da quattro
attraversante sulla croce, e col capo d' Àngiò. stelle dello stesso, disposte in mezzo cerchio.
NOVI di Cento. — Antica famiglia scritta fin NUCCIÀRELLI di Cortona. — Detti antica-
dal 1279 fra le altre partecipanti alla seconda di- mente Ghinori, furono conti di Fasciano. —
visione de' beni di Malaffitto. — Lodovico e Se- Gregorio Vescovo in patria nel 1349. — Arma:
bastiano furono rettori delle chiese di S. Biagio, D'azzurro, all'aquila di movente da un nastro
il primo nel 1444, e l'altro nel 1570, e nel 1587 d' oro, posto in fascia e frangiato alle due e-
arciprete di Cento, — Il dottor Florio fu assai stremità.
valente medico e poeta del XVIII secolo. — Arma? NUCCIO di Sicilia. — Antica e nobile fami-
NOVI (da) di Genova. — Antichi cittadini ge- glia, diramata nelle città di Mazzara e di Alcamo
novesi derivati di Novi di cui presero il nome, in cui fin dal 1270 à goduto i più eminenti uf-
abbandonando quelli originari delle loro casate fici. — Nicolò morto nella guerra di Ravenna in

Pellegrini, Cavanna, Cattanei e Cappelloni. — servigio dell' imperatore Carlo V. — Arma: D' oro,
Barlolommeo confettiere, e Giovanni tavernaro, al giglio di rosso.
furono dei consiglieri della Repubblica, nel 1391. NUCCORI di Lucca. — Arma : D'argento, al-
— Il suddetto Bartolomeo, Paolo, Battista, Gior- l' albero sradicato di verde, movente dalla pianura
gio, Francesco, Matteo, Giovanni, Pietro e Gu- erbosa dello stesso.
glielmo, tutti Da Novi, intervennero nel 1388 al . NUCCORINl di Lucca. — Ascritti alla nobiltà
giuramento di fedeltà che i cittadini genovesi pre- lucchese nel 1300, entrarono nel magistrato de-
starono a Giov.-Galeazzo Visconti duca di Mi- gli anziani nel 1371. — Arma: D'argento, alla
lano. — Paolo, tintore di seta nel 1506, fu uno croce biforcata di rosso.
degli otto tribuni della plebe, e nel 1507 venne NUGARETTI di Bologna. — Arma: D'azzur-
.

NUS — 220 — NUT


ro, alla banda d'argento, caricata di una cotissa fratelli Nussi di continuare a portare il titolo di
nebulosa di rosso. nobili trasmissibile ai loro dipendenti d' ambo i

NUMAI di Forlì. — Di parte ghibellina, fu sessi per continuata linea retta mascolina e li

sempre in guerra coi Morattini, or vincitrice, or autorizzò a far uso della seguente Arma: D'azzur-
vinta e sempre potente e temuta in patria. — ro, a tre noci d' oro, 2 e 1

Ebbe quattro vescovi, due cav. di S. Giorgio e NUTI di Assisi (Umbria). — Era fra le nota-
due di S. Stefano di Toscana. Un Cristoforo fu bili fin dal principio del XIV secolo. — Baldas-
professore nelF università di Parigi, confessore sarre, giureconsulto insigne, stampò verso il 1600
di Claudia regina di Francia, generale di tutta responsi di diritto assai lodati; il P. Maestro Ro-
la religione serafica, creato cardinale di S. R. berto, amico e confessore di S. Giuseppe da Co-
Chiesa da Leone X. Nicola, di lui fratello, fu in- pertino, stampò la vita di questo santo, ed è assai
vestito dallo stesso pontefice del dominio tempo- insigne nei fasti dell' ordine dei Minori Conven-
rale di Bertinoro. — Luffo nel 1448 fu consigliere tuali, cui apparteneva, dopo la metà del XVII
intimo dei principi Pino III Ordelaffi e Girolamo secolo. — Arma: Di rosso, al monte di tre cime
Riario; legato di papa Sisto li alla Repubblica di d'argento movente dalla punta, sormontato da un
Venezia, venne dall' imperat. Federico III creato drago d' oro.

conte del S. R. L con tutta la sua discendenza; NUTI di Firenze. — Nel XVI secolo fiorirono

Antonio nel 1537 ambasciatore straordinario alle in Firenze due famiglie di questo cognome, la

primarie corti di Europa, e commissario generale prima delle quali incominciò nel 1458 a godere
con autorità assoluta dei pontefici Leone X, A- gli onori della Repubblica, e l'altra ebbe nel 1487
driano VI e Clemente X, fu per invidia, da ignota in Pietro di Francesco il secondo ed ultimo priore
mano, assassinato all'assedio del castello di Milano. di libertà. — Arma della prima famiglia : Spac-
Simone, prode guerriero, creato cavaliere con so- cato; nel 1° d'azzurro, ad uno sprone di rosso,

lenne pompa da Paolo III, meritossi la grazia del- accostato da due gigli d' oro ; nel 2° di rosso, ad
l' imperatore Massimiliano che lo creò, insieme ai uno scorpione di nero posto in palo. — Arma
figliuoli, barone del S. R. I. (Estinta). — Arma: della seconda famiglia: Di rosso, a due spade
D' oro, alla banda d'azzurro, caricata di tre stello d'argento, passate in croce di S. Andrea.
del campo ed accompagnate da due maie, alias ra- NUTI di Lucca. — Originari di Ghivizzano,
mi d' alloro al naturale posti nel senso della ban- furono presenti al giuramento del 1331, ed un
da, uno in capo, e l'altro in punta. Casellino fu il primo di questa casa che fece parto
NURRA di Cagliari. — Fregiata del cavalie- degli anziani nel 1371. — Arma: Palato d'azzurro
rato con diploma del 6 Nov. 1678. — Giovan- e d'argento; col capo del secondo, caricato di un
Paolo, celebre letterato ed istoriografo vissuto nella leone passante d'azzurro in atto di afferrare colla

seconda metà del XVII secolo e nei primi del branca destra un ramo di verde movente dalla

XVIII. — Arma : D' oro, a! nuraghe ardente sulla partizione.

sommità, il tutto al naturale; colla fascia d'ar- NUTI di Pietrasanta (Toscana). — Famiglia
gento, caricata di tre cuori di rosso, attraversante. antichissima e nobile, originaria di quella terra.
NURRA di Oristano (Sardegna). — Arma: — Un Bartolomeo Nuti anziano in Lucca per il

Spaccato; nel 1° d'argento, a vari alberi nudriti terziere di S. Donato nel 1370, ed un Corsinello
sopra un monte, il tutto al naturale; nel 2° par- console di libertà per quello di S. Martino. —
tito; a destra d'oro, a cinque pianticelle di fiori Duccino era ricco negoziante di ferro e avea il

nudrite sulla pianura erbosa di verde; a sinistra fondaco di fianco al Duomo nel 1386. Nicolò, suo

di rosso, al braccio armato d'argento impugnante fratello, fu camerlengo comunale nel 1381. e si

una spada dello stesso in palo. recò ambasciatore a Lucca per conto della Ga-
NUS (Signori di) di Aosta. — Guglielmo, Pie- bella del sale. Giovanni, figlio del precedente,

Aimone di Nus figurano fra firmatari de- andò colle urne in quella città, col grado di al-
tro ed i

gli statuti accordati alla valle d'Aosta da Tom- fiere, nel 1395, poi fu sindaco del comune nel

maso I conte di Savoia nel 1191. — Bertoldo 1400, castellano di Motrone nel 1402, anziano nel

della collegiata di S. Pietro e S. Orso; 1404, e priore del municipio nel 1418. Nicola di
priore
Giovanni priore degli Anziani nel 1446, e nel 1455
Claudio-Renato bagli vo del ducuto nel 1629; Fran-
delle milizie camerlengo municipale. Molti altri di questa fa-
cesco-Renato luogotenente colonnello
nel 1678. (Estinta). — Arma: Di rosso, a sci roso miglia sostennero pure le cariche di sindaco, di

accompagnate da sci gigli d' oro anziano, di priore degli anziani, di camerlengo e
d'argento, 3 e 3,

egualmente disposti, ciascuno sopra una rosa. di ambasciatore per la patria. — Vincenzo Nuti
NUSSl di Udine. — Vittorio-Emanuele II ro mosse all' impresa di Portogallo, sotto Filippo II,

d' Italia, con decreto 7 Apr. 1874 ed Umberto I e vi morì nel 1578; Stefano, di lui figlio, nel 1598

re d' Italia con successivo patenti


del 18S0 con- era comandante capitano per S. A. a Grosseto. —
tt ro facoltà a Tommaso, Giacomo e Vincenzo Militarono nella guerra dei trent'anni Ippolito e
NUV — 221 — NUZ
Sebastiano Nuti, ai quali I' imperai. Ferdinando nel 1749 rivendette al senatore Mongarda; Carlo-
II, con privilegio del 15 Die. 1620, per esseie Felice Re di Sardegna, con lettere patenti 18
stati fedeli ed aver prestato servigi alla casa di mar. 1825 concesse al senatore Placido Nuvoli ed
Austria, concesse la nobiltà del S. R. I. — Duc- ai suoi discendenti maschi e per ordine di pri-

cio figlio di Agostino, ereditò una cernmenda fon- mogenitura il titolo e la dignità di conte. —
data dall'alfiere Nuto, e nel 1697 era fatto conte Arma: D'azzurro, al sole d'oro nascente da una
dal Duca di Parma. — Arma: D'azzurro, al lupo nuvola d'argento, posta in cuore; colla bordura
rampante al naturale, avente in bocca una peco- dentata d'argento e di rosso.
rella d'argento, e avviticchiato da un serpente al NUVOLONI di Verona. — Casa nobile, insi-

naturale colla testa coronata d'oro; esso lupo sor- gnita dalla Veneta Repubblica del titolo comitale
montato da una stella pur d'oro. — Cimiero: con giurisdizione sopra la contrada suburbana detta
Il lupo nascente del campo avviticchiato dal la Roveggia. — Dall' Austria ottenne la conferma
serpente. del suddetto titolo. — Arma: Piumettato d'ar-
NUTINI di Lucca. — Arma: D'azzurro, al cane gento, ciascuna piuma caricata da una raoscatura
rampante d'argento, collarinato di verde; colla fa- d'armellino di nero; col capo di rosso, caricato da
scia d' oro, caricata di tre rose di rosso, attra- un grifo passante d' oro.

versante. NUZI di Sanseverino (Marche). — Arma : D'az-


NUVOLI di Moncalieri (Piemonte). — Origi- zurro, alla fascia di rosso, caricata da tre stelle

naria di Asti, nel XII secolo si trasferì a Man- di otto raggi d' oro, accompagnata in capo da una
tova, indi ritornò in Piemonte. — Massimiliano, cometa della stesso, posta in palo, ed in punta
giudice a Mondovì il 12 Set. 1722, fece acquisto da un giglio pur d' oro.

del feudo di S. Giuseppe con titolo comitale che

o
OBELERII di Venezia, — Originaria di A- fascia; nel 2.° a due pali di rosso; colla fascia
quileja, trapiantata nel 736 in Venezia, dove d'oro attraversante sulla partizione.
visse nobilmente e si estinse nell'881.— Obele- OBINO di San Lussurgiù (Sardegna). — Ar-
rio, tribuno, fu eletto doge di Venezia nell' 804, ma: Partito; nel \.° d'oro, al cipresso nudrito
e dopo poco tempo ottenne che il proprio fratello sulla pianura erbosa, il tutto al naturale, il

Beato fosse eletto dal popolo alla stessa dignità tronco caricato, alla metà, di una ruota di ros-
e dichiarato suo collega nel ducato. Nell'807 0- so; nel 2.° d' argento, alla palma nudrita sulla
belerio ricevette la patente di spatario imperiale, pianura erbosa, ed un leone illeopardito, rivoltato,
ed il doge Beato si recò a Costantinopoli dove attraversante, il tutto al naturale.
fu ricevuto onorevolmente dall' Imperatore Ni- OBIZZI di Crema. — Chiamata anticamente
ceforo, il quale lo decorò del titolo d'ipato. Am- de Almeno, o Meni, cognome che fu cangiato in
bedue questi dogi ottennero dal popolo che Va- Obizzo verso la fine del XIV secolo perchè un
lentino loro terzo fratello fosse anch' egli creato di loro, che vivea nel 1345, aveva nome Obizzo,
doge. — Ma il favore del popolo non fu per que- fu una delle più antiche ed illustri famiglie di
sti dogi di lunga durata, chè furono deposti dalla Crema. Fu fregiata del titolo marchionale nel
loro dignità ed esiliati dalla patria. Obelerio pe- 1716 da Francesco Farnese duca di Parma a
rò ritornato nell' 830 furtivamente in Venezia, Piacenza. (Estinta). — Arma?
soccorso dai Malamocchesi, s'impadronì e si for- OBIZZI di Gorizia, — Capostipite di questa
tificò nell' isola Vigilia che espugnata dal doge nobile famiglia fu un Obizzo, naturale, vissuto
Giovanni allora imperante, e fatto prigioniero 0- nel 1396, ed i cui discendenti fioriscono tuttora
belerio, lo condannò alla decapitazione. — Arma? in Gorizia. — Arma antica: Partito d'argento e

OBERTI di Bergamo. — Arma: Spaccato; di rosso, alla rovere di verde, terrazzata dello
nel 1." d'oro, al palo di nero; nel 2.° d'argento, stesso e attraversante sulla partizione. — Arma
ad un monticello di verde, movente dalla punta moderna: Inquartato; nel 1.« e 4." l'arma antica;
e sormontato da un uccello di ; colla fascia di nel 2.° e 3.° d'argento, a tre bande di rosso.
rosso attraversante sulla partizione. — Alias: OBIZZI di Lucca. — Due nobili fratelli bor-
D'azzurro, all' albero di verde, sostenuto da due gognoni, Frisco ed Obizzo, nel 1007 scesero in
leoni di rosso, affrontati e controrampanti, e pian- Italia coll'Imperat. Enrico II per aiutare il papa
tato sopra una campagna di verde. Benedetto Vili, cui Roma negava sommessione.
OBIGI di Treviso. — Arma: D'azzurro, spac- Ottenuto lo scopo, l'Imperat. tornò in Alemagna
cato; nel 1.o a tre rose d' argento, ordinate in e lasciò in Italia i due fratelli con molti fanti e
OBI - m— OBI
cavalieri quali suoi vicari, l'uno in Genova e l'al- giò, ed un Lodovico nel 1275 della reggente
tro in Toscana. Dal primo stabilito in Genova o- Gran Corte della Vicaria di Napoli, come lo fu
riginò la famiglia dei Fieschi, ed Obizzo, fissata un secolo dopo un altro Lodovico della stessa fa-
stabile dimora in Lucca, vi fu stipite della po- miglia. (Estinta). — Arma: D'argento, a tre ban-
tente famiglia che dal suo nome fu detta degli de d'azzurro. — Cimiero: Un sole nascente.
Obizzi, e che in progresso di tempo giunse a OBIZZI DI MONTE GARUGLIO di Lucca. —
farsi signora e padrona di Lucca dal 1250 al È un ramo della precedente investita della si-
1314, e godette molti castelli e feudi, quali Mo- gnoria di Monte Garulli nel 1396. — In questo
riano, Montegarullo, Orciano, e Civorio in Roma- stesso anno messer Obizo degli Obizzi di Monte
gna. — Obizzo II prese parte alla seconda cro- Garulli, insieme a Lancillotto Montecuccoli, sol-
ciata e prodigi di valore fece a Tiro assediata levò la Rocca a Pelago, la quale poi si rifece
dal sultano Saladino nel 1172 e difesa da Corrado con quasi tutto il Frignano. — Arma: Tre monti
di Monferrato ; ma il prode lucchese trovò in isolati di cui il medio più alto cimato da un
quella guerra una morte gloriosa e fu sepolto in giglio.

Ascalona; Nino, capitano di sei galee lucchesi OBIZZI di Ferrara. —È un ramo della pre-
e di altrettante della Chiesa, nel 1189 pugnò con cedente, trapiantato in Ferrara da un Tommaso
straordinario valore contro le galee di Saladino di Pippo verso la fine del XIV secolo. Questo
nel mare di Licia e ne prese due che condusse a Tomnaso era stato in Germania, poi generale di
Tolemaide, indi a Marsiglia; Nicolò, figlio di Ni- S. Chiesa, ed avea combattuto contro il formida-
no, fu spedito da Gregorio IX nel 1233 in aiuto bile Giovanni Hogwood presso Arezzo e lo avea
dei crociati, e sotto Damiata fu ucciso combat- fatto prigioniero. Passò quindi al servizio di E-
tendo. — Luigi degli Obizzi fu capo e fautore doardo Re d'Inghilterra che nel 1369 lo adoperò
del partito guelfo, e nel 1244 fu creato da Inno- contro David Re di Scozia, ed in ricompensa fu

cenzo IV suo vicario e capitano io Italia, e nel insignito dell' Ordine della Giarrettiera. Tornato

1250 introdusse in Firenze la parte guelfa di- in Italia, dopo aver combattuto per gli Scaligeri,

scacciandone la ghibellina. — Chiamati al coman- fermò stanza in Ferrara nel 1386, e fu consi-
do della città dai Lucchesi stanchi dei vicari im- gliere intimo del marchese d' Este e nel 1399
periali, Tommaso ed Anfrione Obizzi nel 1260, nominato tutore del giovinetto Nicolò erede dello

questi si trovarono sull'Arbia coi Guelfi di Fi- stato ferrarese. — Giovanni vescovo di Adria
renze, e dopo la sconfitta patita da questi rac- nel 1442. — La famiglia Obizzi fu noverata fra
colsero le disperse soldatesche e si diressero a le 27 famiglie nobili di perpetuo Consiglio. Da-
Lucca che favorevolmente li accolse ed affido loro niele fu segretario di Stato nel 1480, poi uno
le chiavi della città. I ghibellini, che invano ten- dei fattori ducali. Pio-Enea fu ^collaterale gene-
tarono di riaver Lucca, furono obbligati dagli 0- rale di tutto il dominio veneto, condottiero fa-
bizzi a levare l'assedio. — Tommaso morì poco moso d'armi ed inventore di quel cannone che si

appresso, ed il Comune per gratitudine gli eres- chiama Obizzo. Per le nozze di Adolfo II d'Este
se una statua equestre in bronzo. Nel 1314 era con Barbara d'Austria fu uno dei cento cavalieri
capo dei guelfi e reggeva Lucca Lucio Opizzi, scelti per operare nel torneo celebrato in sì fau-
detto Luti, ma ne fu discacciato con tutta la sta circostanza. Rimase unico possessore di tutte

sua famiglia da Castruccio degli Antelminelli. le facoltà in Toscana, e nel Ferrarese fabbricò,
Potè Lucio ritornare in patria ma tosto ne ri- ossia accrebbe il Catajo. Fu signore di Civorio
partì e si recò in servizio del Re Roberto a Na- in Romagna che vendette al Papa; era arbitro
poli. — Altre volte gli Obizzi perduta la forte delle differenze cavalleresche in Italia, e morì in

prevalenza e podestà in patria, vi tornarono, ma Padova nel 1589. — Roberto fu giudice de'Savi

sempre per breve tempo — Un Giovanni che e- in Ferrara nel 1635, colonnello di 3000 fanti ita-

rasi ricoverato a Pistoja tentò e riuscì di rien- liani, poi capitano di lancie del Granduca di To-
trare in Lucca, ma ne venne sempre ricacciato, scana e cavallerizzo maggiore. — Pio-Enea II

e per amor di patria prese dimora nel vicino stipendiò e guidò 2000 fanti a favore del Duca
castello di Morrano, ma i Lucchesi suoi nemici Carlo di Mantova e poscia di Venezia, fu amba-
presero il castello e lo spianarono, e fu allora sciatore a varie corti per il suddetto duca, per

che gli Obizzi si sparsero altrove offerendo i lo- Cosimo de'Medici e per la Repubblica Veneta, e

ro servizi a vari principi d'Italia. — Vanta que- scrisse e pubblicò molte poesie. Egli aveva tolto
sta famiglia un Cardinale nella persona di Ubaldo in moglie Lucrezia Dondi dall'Orologio di Pado-
creato dal Pontefice Stefano X detto IX, molti va che si lasciò trucidare piuttosto che cedere

podestà in varie città d'Italia, un Lodovico ca- alle impudiche voglie di un forsennato. — Ro-
pitano di cavalleria di Clemente IV; un Totto berto nel 1686 fu uno dei riformatori dell'Uni-

vicario in Pistoja pel Re Roberto di Napoli ;


un versità di Ferrara. — Ultimo di questa illustre

NfooM vicario di Alessandria nel Re Carlo d'An- prosapia fu Tommaso, e ciambcrlano imperiale
occ - 223 — ODA
brigadiere maggiore del Duca di Modena, il quale OCCHI DI CANE di Verona. — Famiglia co-
morì nel 1803 e lasciò erede l'ultimo figlio del- spicua dalla quale uscì il marito della veronese
l'Arciduchessa Maria -Beatrice, e quindi duca di Santa Toscana. — Codrado Occhi di Cane fu go-
Modena. — Arma: D'argento, bande a tre di rosso. vernatore di Legnago nel 1256; Federico, nel
OBIZZl Padova. — Originaria
di Ferrara, di 1279, ebbe mano nella pace tra Brescia, Manto-
fu trapiantata in Padova nel 1424 da Antonio va e Verona; nel 1325 Giovanni presiedè a nome
che avea contratto matrimonio colla nobile Ne- degli Scaligeri, alla costruzione di una parte delle
gra de Negri padovana. Appartiene a questo ramo mura veronesi; e nell'anno 1337 gli eredi di An-
degli Obizzi Ferdinando nato in Padova nel 1640, drea Occhi di Cane mutuarono danari alla vero-
e stato per trentanni in Vienna carissimo agli nese Università. — Il Carrarese nel 1404 diede
Imperatori Leopoldo e Giuseppe I.,Fu marchese onorevoli incarichi a Marcobruno ed Occhio di

del S, R. I., cameriere della chiave d' oro, con- Cane degli Occhi di Cane. — Nel 1423 questa
sigliere di stato e di guerra, maresciallo di cam- famiglia fu aggregata al Consiglio nobile di Ve-
po, generale d' artiglieria governatore di Vienna, rona. — Arma : Di rosso, ad un levriere ram-
cameriere dell'Imperatrice vedova Eleonora. — A pante d' argento, collarinato d'oro.
questo Ferdinando ed a Roberto suo fratello la OCCHIPINTI di Sicilia. — Giuseppe Occhi-
Repubblica di Lucca restituiva nel 1691 l'antica pinti fu infeudato il 3 Ott. 1759 delle terre di
nobiltà che vi avevano Sgoduto i loro antenati, Corallo e Calamaro. — Isidoro Criscione-Occhi-
r— Arma: Bandato d'azzurro e d'argento. — Ar- pinti fu riconosciuto nel titolo di Barone di Co-
ma dei marchesi Obizzi: D' azzurro, a tre fasce rallo con decreto reale del 21 Lug. 1872. —
d'argento, accompagnate da una tigre al natu- Arma?
rale posta fra le due prime. OCHI di Brescia. — Arma: Di rosso, ad u-
OBIZZO di Venezia. — Originaria Raven- di n' oca d' argento movente da una terrazza di
na, (estinta nel 1341). — Arma: Spaccato; nel verde.
1.o d'azzurro, a tre anelli d'oro ordinati in fa- ODALDI di Pistoja. <•** Antica ed illustre fa-
scia; nel 2.° palato d' argento e di rosso di quat- miglia che sostenne in tempo assai remoto il

tro pezzi; colla fascia d'oro attraversante sulla gonfalonierato. — Odaldo di Neri ambasciatore
partizione. al pontefice Clemente VIII nel 1270; Nicolò di
OCA (dall') di Bologna. — Arma: D'azzurro, Francesco arbitro di trattare la pace fra i pi-
all'oca al naturale membrata di rosso, posata so- stojesi e lucchesi nel 1236; Domenico di Barto-
pra una pianura erbosa. lomeo Cav. di S. Stefano nel 1734. — Arma?
OCCA (dall') di Bologna. — Arma: Di nero, ODASI di Brescia. (Estinta). — Arma: Spac-
alla fascia di rosso, al leone d'oro, lampassato di cato; nel 1.° d'azzurro, al leone d' argento; nel 2.°
rosso, attraversante sul tutto, e sostenuto da una d' argento, ad una fiamma al naturale, sormontata
terrazza di verde. diamante
da un anello d'oro avente il volto al
OCCA (dall') o OCCHI di Ferrara. — Fa- basso verso la fiamma.
miglia ragguardevole. — Lorenzo podestà di Sas- ODASI di Urbino. — Originaria di Padova,
suolo nel 1553. — Arma: D' argento, alla fascia fu trapiantata in Urbino da un Lodovico chia-
di rosso, caricata nel cuore da uno scudetto o- matovi dal Duca Federico di Montefeltro per ajo
vale del campo, all' oca passante al naturale. del figliuolo Guidobaldo. — Fregiata del titolo
OCCELLETTI di Bologna. — Arma: D'oro, comitale, si estinse in una femina, per nome Al-
a tre uccelli d'argento. — Alias: Di rosso, a tre da, maritata in casa Corboli. — Arma: D'azzur-
uccelletti d'argento. ro, al leone rivoltato d' oro.
OCCELLI del Piemonte. — L'avvocato Nico- ODASIO di Bergamo. — Arma: Spaccato;
lò-Manfredo Occelli senatore nel R. Senato di nel 1.° di rosso, ad una stella di otto raggi; nel
Torino, dopo essere stato investito di Castino col 2.° d'azzurro, al capriolo d' oro.
titolo comitale, lo fu pure dei Cascjnali detti di ODDI di Bologna. — Arma: D'azzurro, a tre bi-
Palazzo, da denominarsi il Nicchelino con patenti santi d' oro; col capo d'Angiò.
del Giù. 1694. Fu benemerito di quel luogo fa- ODDI (degli) di Padova. — Antica di Padova,
cendovi erigere la parrocchiale. Il Cav. Paolo- che da più secoli appartenne a quel Consiglio no-
Massimiliano nel 1790 fu nominato comandante bile. Fu confermata la sua nobiltà con sovrana
della cittadella di Torino, e divenne maggior ge- risoluzione 11 Sett. 1818. — Appartiene a que-
nerale. (Estinta). — Arma: D'oro, a tre rondini sta casa un Bartolomeo cui la repubblica di Ve-
al naturale, 2 e 1. — Cimiero: Una mezza co- nezia affidò il governo di Treviso. — Arma : In-
lonna d'argento col piedistallo d'oro, sormontata quartato; nel 1.° e 4° d'azzurro, mantellato
da una colomba d'argento con un serpe di ver- d'argento, a tre anclletti dell'uno nell'altro, 2 c
de attortigliato alla colonna in atto di ascendere. nel 2.» e 3.° d'oro, al leone d'azzurro.
1;
— Motto: PRUDENT1A ET SIMPL1CITATE. ODDI di Perugia. — Originaria di Ungheria,
ODD — 224 — ODO
e venuta in Italia coli' Imperat. Federico II e portata in Sicilia da Nicolò e Francesco Oddo
stabilita in Perugia dove contrastò per lungo perugini nel 1495, i quali comprarono alcuni feu-
tempo la sovrana autorità alla famiglia Baglioni di del conte di Collesano detti di Serra, di cui
la quale spesso soverchiò per modo da diventare furono investiti nel 1515, e Antonino figlio di

padrona assoluta della patria. Ma col sorgere del- Nicolò nel 1531 fece acquisto della Tonnara
l'anno 1468 cessarono gli odj di parte, e le due della Rinella. — Arma: D'azzurro, al calice po-
famiglie rivali si riconciliarono. — Questa casa à sto nel cantone destro della punta, accompagnato
dato tre podostà a Parma, Oddo nel 1280, Un- da sette stelle, 3 in capo, 2 nei fianchi, e 2 nella
garo nel 1291 e Marolo nel 1293 ed altri dopo punta, il tutto d'oro, e sinistrato da un leone
di loro alle più illustri città d'Italia. — Molti dello stesso, armato e lampassato di rosso.

fiorirono nel mestiero delle armi, e fra questi un ODDONE di Torino. — Carlo Oddone decu-
Oddone che fu capitano generale dei Perugini, rione di Alessandria e cavaliere Mauriziano, nel
un Rodolfo condottiero di bella fama che militò 1840 ricevette la nobiltà ereditaria dal Re Car-
sotto i vessilli aragonesi col grado di connesta- lo-Alberto di Sardegna. — Arma : D'azzurro, in-
bile; un altro Rodolfo che tenne il comando della quartato da un filetto d'oro; nel 1.» e 4.° all'a-

cavalleria perugina contro Città di Castello ; un gnello d' oro, coronato dello stesso, sdraiato so-
Giacomo che fu generale della cavalleria dei fio-' pra un monticello di verde e sormontato da tre
rentini contro i Visconti ; un Bartolomeo detto stelle d' oro, ordinate in fascia; nel 2.° e 3.° ad
Miccia, ebbe il comando delle armi della Repub- una fascia d' oro, accompagnata in capo da tre

blica Fiorentina; un altro Oddone che essendo a stelle d'oro, ed in punta da un agnello d'argento
capo delle milizie cittadine riuscì a soggiogare passante. — Motto: mea pasqua virtus.
Cortona; ed un altro Bartolomeo che nel XVIII ODERICO di Genova. — Arma: D' azzurro,
secolo militò con elevati gradi per la repubblica al mastio d'argento, aperto di nero, merlato alla

veneta contro i Turchi, fu colonnello e briga- guelfa e fortificato a destra da una torre come
diere delle truppe di Papa Clemeute XI, e quindi sopra merlata dello stesso.
governatore delle armi nel ducato di Ferrara. — ODESCALCHI di Como. — Capostipite di
Nella gerarchia ecclesiastica son da notare Oli- questa nobile famiglia comasca fu un Giorgio vi-
viero creato Cardinale di S. R. Chiesa dal Pon- vente nel 1290. — Essa fu sempre ascritta al

tefice Innocenzo II; Alessandro, generale dei Ca- decurionato di Como. — Vanta molti uomini e-
maldolesi; iMarco-Antonio Vescovo di Perugia nel gregi, fra' quali basta ricordare il Pontefice In-
1659; un Giacomo Arciv. di Laodicoa e Nunzio nocenzo XI. — Il ramo secondogenito di questa
pontificio a varie corti e Fabrizio protonotaro a- casa si estinse in quella degli Erba, da cui ven-

postolico, abate della pieve, commendatore di nero i principi Odescalchi tutt'ora fiorenti in Ro-
Rodi, nella cui gerosolimitana milizia entrarono ma e in Germania. 11 primogenito fiorisce pure di

poscia Ercole nel 1572 e Grifone nel 1707. — presente in Como. — Con diploma dell' Imperat.
Galeotto di Sforza Oddi nel 1594 ebbe il baliag- Carlo VI interinato dal Senato di Milano il 22
gio di Narni dell'ordine di S. Stefano di Toscana Ag. 1724 vennero onorati del titolo di marchesi
fondato da suo padre. — Arma antica D' oro, : Marco-Aurelio e Marco-Antonio Odescalchi ap-
al leone d'azzurro. — Arma moderna: D'argento poggiato sul feudo di Fino trasmissibile ai pri-
mantellato d'azzurro, a tre anelletti dell'uno nel- mogeniti maschi legittimi. — L'Imperat. France-
l'altro. — Cimiero: Un leone nascente d'azzurro sco I, con sovrana risoluzione 11 Mar. 1817 con-
tenente una spada d' argento guarnita d' oro le- fermò 1' antica nobiltà a Luigi Odescalchi. —
vata in palo. Arma: D'argento, a tre fascie in divisa, la pri-

ODDO di Sicilia. — Alcuni la vogliono dello ma sormontata da un leone illeopardito, le altre

stesso sangue degli Oddi di Perugia; altri credo- da tre e due coppe, ed una coppa pure nella
no sia derivata dalla Figliadoni che era un ramo punta, il tutto di rosso; col capo d'oro, all'aquila
della Confalonieri di Piacenza. Fu portata in Si- di nero, coronata del campo. — Cimiero: Un'a-
cilia nella prima metà del XV secolo da Enrico, quila nascente di nero.
Andrea e Giovanni d'Oddo. Il primo si stabilì in ODOFREDI di Bologna. — Anticamente era-
Polizzi e vi lasciò la sua posterità, e comprò nel no detti Onesti od anche Denari. — Di parte
1435 il feudo di Fichechi e quello della Sichena: geremea, giurarono la pace del 1279. — Dal 1257
il secondo propagò la sua stirpe nella città di al 1663 dettero alla patria parecchi anziani e si

Monte San Giuliano, ed il terzo stabilì la pro- spensero in quest'anno in Livia maritata a Giam-
pria in quella di Noto. — La casa Oddo di Po- battista Gandolfi. — Odofredo nel 1325 condot-
lizzi à avuto undici giurati, e quella di Monte tiero di mille cavalli e seimila fanti in soccorso
San Giuliano, dal 1399 al 1567 ne à avuti die- dei Fiorentini cui Castruccio Castracane aveva
ciotto, oltre a sette capitani. — In Castelbuono tolto Pistoja; Francesco nel 1397 comandante di

à pure fiorito una famiglia Oddo, la quale fu uno dei galeoni mandati dai Bolognesi a rinfor-
ODD OFF
zare il naviglio del Duca di Mantova. — Fra i vanni Codronchi, che poscia fu ammesso alla no-
più illustri legisti del XIII secolo son da contare biltà bolognese. — Arma : Di rosso, al leone d'o-

Odofredo di Bonacorso e suo figlio Alberto. Il ro, tenente nella branca sinistra una rosa al na-
primo fu deputato dal comune di Bologna di sta- turale; col capo d'Angiò.

bilire, insieme col giureconsulto Passinovero, le OFFERIO di Ravello (Principati) — Arma:


condizioni di pace co' Modenesi vinti nella guerra D' argento, alla banda vaiata d'azzurro e d' oro,

in cui cadde prigione il Re Enzo. — Arma: Di accompagnata da due rose di rosso.

rosso, a tre aquilotti spiegati d'argento, coronati OFFLAGA di Brescia. — Detti anticamente
d'oro, 2 e 1; col capo d'Angiò. da Campione probabilmente dal luogo di loro

ODETTI di Fossano e di Crescentino (Pie- provenienza. — (Estinti). — Arma: D'azzurro,


monte). — Jacopo Odetti fossanese, uno dei pri- alla quercia di nero ghiandifera d'oro, addestrata
mi giureconsulti del suo tempo, professore nel- da un orso di nero rampante contro il fusto. —
1' università di Pavia, fioriva in principio del Motto: NEMINI NOCEO NIS1 LACESSITUS.
XVII secolo. — Giovanni possedeva un porto OFFREDl di Cremona. —-Antica patrizia fa-

nella Stura che vendette alla città di Fossano miglia cremonese, à dato alla patria dal 1110 al

nel 4610. — In Crescentino fiorisce da quattro 1750 trentasei decurioni e vari senatori. — Molti
secoli una famiglia dello stesso nome fregiata del di questa casa emersero per virtù militari, e più
titolo di conti di Marcorengo. Un Francesco di d'ogni altro Attilio tenente colonnello al servizio
questa casa, egregio giureconsulto nel 1561, rice- dell'Imperatore, il quale volle premiarne il valore
vette dalla città di Vercelli, della quale era stato concedendo a lui e a'suoi discendenti, con diplo-

vicario, la facoltà di porre nel civico palazzo la ma 17 Apr. 1665, la dignità di liberi baroni del
sua arma gentilizia. — Anche in Mondovì à fio- regno ereditario di Boemia. — Ha dato alla Chie-
rito una famiglia omonima. — Arma : Palato sa tre vescovi; Offredo di Cremona dal 1168 al

d'oro e d'azzurro; col capo del primo, caricato 1185; un altro Offredo creato vescovo di Melfi
di un'aquila di nero, coronata dello stesso e lin- da Clemente VIII e morto nel 1606; ed Omobo-
guata di rosso. — Cimiero: Un'aquila con rostro no-Maria vescovo di Cremona dal 1791 al 1829;
molto adunco in atto di romperlo sopra un sasso e con esso si spense la famiglia Offredi. Questo
che tiene fra gli artigli. — Motto: renovabor prelato era stato insignito da Napoleone I del ti-

in DIES. tolo di barone del regno d'Italia con decreto del


ODINO di Genova. — Arma : Tagliato d' az- 28 Mar. 1812. — Hanno vestito per giustizia

zurro e d' oro, alla foglia di sega di rosso at- l'abito del S. M. 0. Gerosolimitano un Antonio-
traversante sulla partizione. Maria Offredi il 44 Gen. 4572, ed un Attilio Of-
ODONE di Genova. — Arma: D' oro, all' a- fredi il 25 Ag. 1515. — Ranuccio Farnese Duca
quila di nero, rostrata e membrata di rosso. di Parma, con diploma 24 Nov. 4 666, concesse ai

ODONI o ODDONI di Venezia. — Origina- fratelli Giovan-Paolo ed Omobono Offredi il titolo

ria della Gran Brettagna, fu trapiantata in Ita- di conte trasmissibile in ciascuna linea dei me-
lia dai tre fratelli Baldassarre, Melchiore e Ga- desimi ed in tutti i loro discendenti. — Arma :

spare, i quali essendosi separati furono autori de- Inquartato; nel 4.° e 4.° d'azzurro, al capriolo

gli Odoni di Torino, Milano, Genova, Napoli ecc. cucito di rosso ; nel 2.° di rosso, all' aquila di
— Un ramo di quei di Milano verso la fine del nero rostrata, allumata e membrata d' oro, Mu-
XV secolo fu trapiantato in Venezia da Rinaldo gliata di rosso, colla testa volta a destra, coro-
Odoni il quale condusse seco Guglielmo suo fra- nata d'oro; nel terzo come nel secondo, ma colla

tello che era eremita, uomo di santa vita, famo- testa dell'aquila volta a sinistra.

so per i suoi pellegrinaggi, e che morendo fu se- OFFREDUCCI di Assisi (Umbria). — Antichi
polto in S. Maria di Torcello. — Andrea, figlio conti del Poggio di sotto, ossia Poggio del Prio-

di Rinaldo, fin dal 1517 apparteneva al pubblico re, furono conosciuti anche sotto il nome di Pru-
magistrato col titolo di Cogitore alle Razonno- denzi. — Fra Simone e Fra Teobaldo minoriti,
ve; un altro Rinaldo, nipote di Andrea, fu uomo ambedue Vescovi di Assisi, l'uno nel 4282, e

di sapere e di buone lettere ornato, in intimi P altro nel 4296, dopo essere stato vescovo di
rapporti coi più illustri letterati del suo tempo Stabbia e di Terracina. — Mariano capitano di

ed autore di un discorso filosofice stampato dal fanti al servizio dell' Imperat. Carlo V, prese

Manuzio nel 1557; Girolamo di Guglielmo fu parte a vari assedi, alla celebre battaglia di Pa-

medico eccellentissimo al servizio del Duca di via nel 4525, al sacco di Roma, quindi alla guer-
Guastalla Ferdinando Gonzaga nel 1718. — Arma? ra contro i Turchi per il Pontefice, all' assedio

ODORICI di Bologna. — Pietro-Antonio 0- di Vienna nel 1529, e ad altri fatti d' armi per
dorici, nato da poveri parenti, giunse al grado di la S. Sede. Finì sergente maggiore dell' Umbria.
tesoriere di Bologna, Ferrara, Romagna e Marche — Arma : D'azzurro, ad una rocca merlata d'ar-

per Papa Benedetto XIV, ed adottò il nipote Gio- gento sugli spalti della quale due uomini armati.
OLA — 226 OLD
OFFREDUCCI di Spello (Umbria). Rinaldo Of- anteriore destra una penna al naturale; nel 2.°
freduccio, nobile cittadino, familiare intimo di d'azzurro, alla rovere al naturale fruttifera d'oro.
Papa Gregorio V, da lui creato signore di al- OLDEGARDI o ONDEGARDI di Milano. —
cuni luoghi dell' Umbria e Patriarca di Gerusa- Arma : D'argento, al leone di rosso passante; col
lemme in premio dello zelo da lui spiegato nell'in- capo d'azzurro, caricato di tre stelle d'oro, ab-
durre Ugo di Sassonia, recatosi in Italia con Ot- bassato sotto un altro capo d'oro, caricato di
tone III, a liberare il suddetto pontefice dalla fu- un'aquila di nero, coronata del campo.
ria del popolo capitanato da Crescenzio tiranno OLDI di Crema. — Originaria del Lodigiano,
di Roma. — Pietro di ser Giovanni Offreducci, vanta il Beato Giacomo Oldo francescano, ed il

scelto dall' Imperat. Ottone IV a suo cavaliere, P. Gioacchino, carmelitano, salito al vescovato
creato conte palatino ed ammesso al suo servi- di Narni e quindi a quello di Sezze, Terracina e
zio in premio del valore spiegato nel torneo e- Piperno. — Gli Oidi vennero creati conti da
seguito in sua presenza in Perugia. Ad istanza Francesco Farnese Duca di Parma con diploma
dello stesso imperatore, fu creato vescovo di Lu- 14 Feb. 1698. — Arma?
cerna Oddo Offreducci figlio del precedente. — OLDOFREDI già ISEI di Brescia. — Di ori-
Giovanni Offreducci, cavaliere gerosolimitano, di- gine longobarda, le sue memorie certe risalgono
chiarato da Federico II, mentre dimorava in Brin- al XII secolo. — Anticamente era appellata de-
disi, signore di Sant' leandro negli Abruzzi. — gli Isei da un grosso villaggio che sorge a capo
Arma ? del Sebino e che le appartenne in feudo, ma col

OGGERO di Savigliano (Piemonte). — Con- volger dei tempi cangiò il nome primitivo in
suo
signori di Ruffia. — Nel 1386 Giorgio Oggeri quello di Oldofredi. — Giacomo da Iseo fu uno
da Savigliano fu investito della signoria di So- dei testimoni della città di Brescia che sanziona-
lerò. — Arma: Palato di rosso e d' argento. — rono con solenne giuramento il 7 mag. 1167 il

Cimiero: Un levriere passante d'argento, collari- patto di alleanza fra le città di Milano, Berga-
nato d'azzurro, il collare tenuto per una correg- mo, Brescia, Cremona e Lodi, e più tardi firmò
gia da una mano di carnagione uscente da una il 5 Die. 1200 l'atto di concordia tra Bresciani
nuvola al naturale in alto a sinistra. — Motto; e Cremonesi. — Nel 1248 le due sorelle Tibur-
n'y a qui passe. ga ed Imazza, figlie di Gerardo degl'Isei, si mi-
OGLIO (dall') di Bologna. — Pace di Bonin- sero alla testa di altre 1 3 donne ed acquistarono
segna nel 4 292 era del Consiglio degli 800, e nel ai Bresciani Montecchio, castello posseduto dal

secolo XVI alcuni di questa famiglia erano spe- primo e dal secondo Federico di Svevia in Val-
ziali. — Arma: D'azzurro, alla ruota d'oro, sor- camonica. — Questa casa à dato molti podestà
montata da un leone dello stesso; col capo a Cremona, a Milano, a Vicenza, a Parma, a Mor-
d' Angiò. begno e a Salò, un console di giustizia a Cre-
OGLIO (dall') di Padova. — Arma: Partito mona nella persona di Guizardo che fungeva nel
d'oro e d' azzurro, a quattro rose dall'uno all'al- 1249. — Ha posseduto inoltre molti feudi e si-
tro, bottonate di rosso, 2 e 2; col palo di rosso gnorie: Un Giovanni nel 1380 ottenne da Ber-
attraversante sulla partizione. nabò Visconti il titolo di conte d'Iseo e di Val
OGLIO (dall') di Reggio- Emilia. — Antica Bracciano. Egli era vicario di tutta la Francia
e originaria di Reggio, conta fin dal principio Corta, ed oltre il borgo, la riviera e la valle d'I-
del trecento un medico illustre nella personali seo, possedeva Cluzane, Borgonato, Roccafrancn,
Giacomino. — Giovanni dottore in giurisprudenza, Lumazzano ed altre terre e castelli con un'entra-
capitano di ragione di Castelvetro di Garfagnana ta di 80,000 scudi. I fratelli Giovanni e Jacobi-

nel 1744, e negli anni 4752 e 1753 podestà di no, per diploma 10 Apr. 1 41 5 ottennero dall'Im-
Gualtieri, e noi 1767 podestà di Sassuolo. — perat. Sigismondo l'investitura delle terre d' I-

Arma: D' argento, alla pianta d' olivo di verde, seo, Adro, Erbusco e Verola Vecchia con ogni
movente da una pianura erbosa. giurisdizione e con titolo marchionale, e lo stesso
OGNIBEN di Padova e di Venezia. — Ori- Jacobino, con istrumento 17 Lug. 1439 era con -

ginari di Aquileia, si spensero in Venezia nel fermato da Filippo-Maria Visconti nel suo feudo
1311. — Un ramo di essi, trapiantato in Pado- d'Iseo, del quale fu investito il 20 Ag. di detto

va, fin dal 1656 fu aggregato al Consiglio nobi- anno insieme alla riviera e territorio di Pisogne.

le di quella città, e -fu confermato nell'avita sua Per lo innanzi egli aveva ricevuto dallo stesso

nobiltà con sovrana risoluzione 4 Sett. 1818. — Duca la concessione di Candia in Piemonte, cui

Arma: DI rosso, al delfino natante d'argento, a- era stato sostituito dapprima il luogo e fortili-
lias d'oro. zio di Sornaglia, indi Pandino, e poscia Villag-
OLANI di Rovereto nel Trentino. (Estinta). gio, retrocessi da ultimo per avere Iseo colla ri-
— Arma: Spaccato; nel 1.° di nero, al leone d'o- va del lago sino a Pisogne. — Il conte Girolamo
ro, coronato dello stesso, tenente colla branca Oldofredi-Tadini, cav. di giustizia dell'ordine ge-
OLG 227 OLI

rosolim., fu confermato nel titolo di conte con slatato in Como nel 1710. — Un Ignazio, mila-
sovrana risoluzione 20 Nov. 1816. — Arma: Di nese, era stato investito nel 1698 del feudo di
rosso, al leone d'oro, linguato e armato di nero; Corneliano e di Busserò, ed avea ottenuto da
col capo d'oro caricato di tre aquile di nero, co- Carlo II Re di spagna il 27 aprile 1700 il titolo

ronate del campo e ordinate in fascia. marchionale su di esso. — Arma : Inquartato ;

OLDOINI od OLDOVINI di Cremona. — Ha nel 1.° e 4.° d'oro, all'aquila di nero, coronata del
dato alla patria 34 decurioni, il primo de' quali campo; nel 2.° e 3.° di rosso, al pesce natante
fu Nicolò eletto nel 1107 e V ultimo Gian-Gia- d'argento.
como nel 1535. — Tommaso senatore di Cremo- OLGIATI di Roma. — È un ramo della fa-
na nel 1539; Egidio console del Duca Galeazzo- miglia omonima di Milano trapiantato in Roma
Maria Sforza nel 1482; Tideo senatore delegato nel 1476. — Arma : D' argento, alla banda trin-
al Duca di Milano nel 1622. — Arma: Fasciato ciata di rosso c di verde, accostata da due aqui-
di rosso e d'oro. le di rosso, coronate d'oro; col capo d' oro, cari-

OLDOINO di Genova. — Arma: Spaccato; cato da un' aquila di nero.


nel 1.» d'azzurro, al leone d'oro, coronato dello OLGIATI di Vercelli. — È un altro ramo
stesso; con una foglia di sega di rosso attraver- della famiglia omonima di Milano, il quale à dato
sante; nel 2.° fasciato di rosso e d'argento. parecchi decurioni alla città di Vercelli, senatori
OLDOINO di Sicilia. — Di origine genovese, al senato di Torino, referendari di stato ai duchi
portata in Sicilia da un Francesco Oldoino teso- di Savoja, generali, cavalieri di Malta e Mauri-
riere delle bolle della Crociata, indi del regno e ziani ecc. — Un Ettore-Antonio fu conte e si-

marchese della Grammontagna nel 1651. — Ar- gnore di Maria, e fondò la commenda de' SS.
ma : Spaccato; nel 1 .° di rosso, alla serra d' oro Vittorio e Carlo padronato della Casa Olgiati, la

posta in banda, con un drago dello stesso attra- quale gode del titolo di conte di Larissate. —
versante sul tutto; nel 2.° d' azzurro, a tre fa- Arma: Di rosso, al iuccio d'argento in fascia; col

scie d'oro. capo d'oro, all'aquila di nero, coronata dello steso.


OLDRINO od OLDRINI di .... — Arma :
— Cimiero: Un luccio nascente. — Molto: Au-
Grembiato d' argento e d'azzurro, alla pianta di XIL1UM MEUM A DOMINO.
di verde in abisso. — Alias: Di rosso, OLIARI (degli) di Verona, v. Giuliari.

a tre stelle di sei raggi d' oro; col capo d'argento OLIGNANI di Vcntimiglia (Liguria). — A-
caricato da una fascia nebulosa di azzurro. scritta all'ordine de' nobili nel 1785. — Conte cav.
OLEVANO. di Pavia. — Marchesi di Zina- Giov. Paolo Olignani colonnello comandante la

sco. — Arma : D' argento, all' olivo sradicato al provincia di Alba. —Un ramo di questa nobile
naturale. casa fiorisce in Marsiglia. —
Arma D' azzurro, :

OLGIATI di Milano. — Con diploma 20 Apr. alla fascia d' oro, sormontata da tre gigli dello

994 l'Imperat. Ottono III conferiva a Lucio 01- stesso male ordinati.

giati generale delle armi di esso imperatore, ed OLIVA-VETUSTI di Aquila. — Antica fa-

a' suoi discendenti maschi in linea primogenita miglia patrizia aquilana, à dato due insigni pre-
il titolo di conte palatino e di barone del S. R. lati alla Chiesa; Alfonso Vescovo di Bovino dal
I. Ardolfo di lui figlio fu capitano dei Milanesi 1535 al 1541, e quindi Arciv. d'Amalfi, e Ber-
per Corrado Imperat. in Terrasanta. Anche i fra- nardino Vescovo di Trevico dal 1575 al 1576.
telli Mario e Lucio-Enrico furono capitani dei (Estinta nei primi anni del XIX secolo). — Ar-
Milanesi. Furono inoltre generali dei Milanesi un ma : Di rosso, alla fascia d'argento caricata di tre
Uberto nel 1230, ed un Lucio al tempo di Fe- stelle del campo ed accompagnata in capo da un
derico Imperatore. — Girolamo Olgiati, avendo leone nascente d'oro tenente un ramo d'olivo al

ucciso nel 1476, insieme ad altri congiurati, il naturale, ed in punta da tre bande (alias pali)

Duca Galeazzo-Maria Sforza, tutta la famiglia Ol- d'argento.


giati fu bandita dallo stato di Milano ed i suoi OLIVA dì 7"oWi. — Famiglia patrizia estinta.
beni furono confiscati. — Si diramarono allora gli — Arma: D'oro, all'albero di olivo sradicato al

Olgiati in Como, Lugano, Soncino, Roma e Ver- naturale, cimato da un colombo accosciato d'ar-
celli. Amnistiata la famiglia pei meriti di Gio- gento.
vanni-Maria Olgiati, che fu ingegnere militare OLIVA di Reggio-Calabria. — Antonio Oliva,
peritissimo e che cinse la città di Milano con vissuto nel XVII secolo, fu professore nell'Uni-
bastioni di propria invenzione, il ramo di Como versità di Pisa — Arma : Dargonto, all' olivo frut-
si restituì sul declinare del XVI secolo in Mila- tato al naturale.

no, dove si spense nel 1774; ramo che aveva OLIVA di Gaeta. — Famiglia patrizia di an-
dato alla città di Como vari decurioni, ed un tica nobiltà, fin dui 1560 aggregata al seggio di
vescovo, Giuseppe, il quale dopo aver retto la Gaeta. — Nel 1771 fu ricevuta per giustizia nel-
Chiesa e diocesi di Parma per 16 anni fu tra- l' Ordino di Malta come quarto del Cav. Giù-
OLI — 228 — OLI
seppe de Vio patrizio di Gaeta. — Arma: Par- che nel 1670 fu aggregato al nobile Collegio dei
tito ; nel 1 spaccato di rosso, al leone d' oro, fisici di Alessandria. Giorgio, suo figlio, nel 1712
linguato d' argento, coronato d' oro, e d' argento fu senatore dello stato di Milano, nel 1713 reg-
a cinque fascetti di virgulti di verde e di rosso; gente del supremo Consiglio d'Italia, e con de-
nel 2.o d' argento, all' albero di olivo nudrito di creto 15 Nov. 1733 di Carlo-Emanuele Re di

nero. Sardegna creato gran cancelliere del ducato di


OLIVA di Genova. — Aggregata all'Albergo Milano, e l'anno appresso proclamato dal Consi-
Grimaldi nel 1548. — Estinta nel XVIII secolo, glio generale di quella città nobile patrizio mi-
e gli onori ed i feudi passarono nella casa Serra lanese. Con diploma 16 Sett. 1713 egli era stato

di Napoli. — Antonio e Leonardo Oliva furono decorato del titolo e della dignità di marchese
consiglieri del Comune, il primo nel 1380, e l'al- per sè e suoi figli e discendenti maschi in linea
tro nel 1391 ; Ciriaco e Martino furono del Con- primogenita dall'Imperatore Carlo VI. — Bartolo-
siglio degli anziani, l'uno nel 1426, e l'altro nel meo, figlio del precedente, nel 1790 fu creato
1434. Lo stesso Martino nel 1444 fu degli eletti Arciv. di Amasia e Vescovo di Pavia. — Questa
a conchiudere la pace col re Alfonso. — Arma: linea si è spenta quanto ai maschi, mentre la

Fusato d' argento e di rosso. seconda fiorisce tuttora in Milano e in Piemonte.


OLIVA di Genova dell' Albergo Cattaneo. — — Con sovrane risoluzioni 9 Apr. 1822 e 14
Arma: Partito; nel 1.» fasciato di rosso e d'ar- Sett. 1824 furono confermati Dell' antica loro no-
gento, col capo del secondo, caricato da un ramo biltà i cugini Paolo e Carlo Olivazzi. — Arma:
di olivo di verde; nel 2.° d'azzurro, sinistrato D' argento, al castello di rosso, fondato sulla pia-
d' oro, il primo a due bande del secondo. nura di verde, aperto del campo, torricellato a
OLIVA di Genova dell' Albergo Negrone. — destra e a sinistra di tre pezzi alla ghibellina,
Arma: D'oro, all'olivo nudrito sulla pianura er- ed un olivo al naturale entro il castello, nudrito
bosa; il tutto al naturale. sulla pianura, col tronco che si scorge entro la

OLIVA di Genova dell'Albergo Usodimare. porta, ed i rami sporgenti fra le due torri ; col
— Arma: Fasciato di rosso e d'oro; col capo capo cucito d'oro, all'aquila bicipite di nero, co-
d' argento, caricato di un ramo d' olivo di verde ronata su ciascuna testa del campo. — Cimiero:
in palo. Una colomba tenente nel becco un ramo d'olivo
OLIVA di Messina. — Ha goduto la nobiltà posto in banda, il tutto al naturale. — Motto:
messinese nei secoli XIV e XV. —
Arma; D'ar- SICCT ÌSOVELLAE OLIVARUM.
gento, all'olivo sradicato di verde, fruttifero dello OLIVÈ (da) di Verona. — Di origine cala-
stesso. brese, trapiantata in Verona nel XV secolo, da
OLIVA di Sassoferrato (Marche). — Alessan- cui discese nel secolo seguente il canonico Tolo-
dro creato Cardinale da Pio II il 5 Mar. 1460. meo. — Arma: Spaccato di rosso e d'azzurro, a

— Arma: D'azzurro, al monte di tre cime di tre semivoli male ordinati d'argento, posti in fa-
verde su cui sta piantato un albero di oliva al scia, col dorso a sinistra.

naturale. OLIVERI D'ACQUAVIVA di Palermo. — Pie-


OLIVA di Treviso. — Arbia: Spaccato; nel tro Oliveri ministro presidente del tribunale del
1.» partito: a) d'azzurro, ad un giglio di rosso; R. Patrimonio nel 1675, ed indi reggente del
b) di rosso, ad un giglio d'argento; nel 2.° d'ar- Consiglio di Madrid; Michele primo duca d' Ac-
gento, al giglio d' azzurro. quaviva nel 1686 ed altri dopo di lui investiti

OLIVARl di Bologna. — Arma: Inquartato; di questo stesso feudo. — Arma: D'oro, ad una
nel 1,° e 4.» d'argento, all'ulivo sradicato al colonna con base e capitello al naturale, cimata
naturale; nel 2.» e 3.» di nero; col capo d'Angiò. da una colomba dello stesso.
OLIVARII di Padova. — Bartolomeo, creato OLIVERI di Messina. — Originaria di Spa-
Cardinale di S. R. Chiesa da Bonifacio IX. — gna, à goduto la nobiltà messinese nei secoli XV
Arma : D'azzurro, alla fascia spaccata d' oro e di e XVI. — Arma: D' oro, all'olivo sradicato di

rosso, accompagnata in punta da una stella d'oro. verde, accostato al tronco da due teste di leo-

OLIVAZZI di Alessandria e di Milano. — pardo dello stesso.


Fin dal XIV secolo trovasi fra le cospicue di OLIVERO di Genova aggregati all' Albergo
Alessandria, cui verso la fine del XVIII à dato De Franchi. — Arma : D' argento, a tre olivi

due decurioni. — Nel secolo XVII si divise in nudriti sopra altrettante zolle erbose, il tutto al

due linee, di cui furono capostipiti Paolo-Emilio naturale; l'olivo di mezzo, più alto, sormontato
e Giovanni-Antonio figli di Damiano. Dalla prima da un' aquila di nero fissante un sole al naturale
derivarono i marchesi di Spineta, Colombarolo, S. orizzontale a destra.
Paolo-riva d'Oglio e Vhò, e dall'altra i consi- OLIVERO conti di Roccabigliera del Pie-
gnori di Quattordio e feudatari di Masio. — j
monte (?). — Arma: Spaccato; nel 1.° di rosso,

Alla prima linea appartiene quel Giulio-Damiano | a due rami, uno d' alloro, 1' altro d' olivo, d' òro,
OLL — 229 — OLT
passati in croce di S. Andrea entro una corona cervo d' argento, sormontato da un foisantc dello
all'antica dello stesso; nel 2.» scaccato d'oro e stesso crociato di rosso.
di rosso. OLLIVERO, Conti di Trana del Piemonte (?).

OLIVI di Treviso. — Arma: D' argento, ad — Arma: D' oro, all' olivo al naturale, sradicato,

un olivo al naturale, terrazzato di verde. addestrato da un leone di rosso, coronato dello


OLIVIERA di Verona. — Famiglia registrata stesso, rivoltato, controrampante al tronco.
in un elenco di case antiche, alcune anche no- OLLOQUI di Trapani. — Originaria della

bili, ma non ascritte al nobile Consiglio, che for- Navarra, fu portata in Sicilia dai fratelli Gio-
mano la seconda parte di un blasone veronese. vanni e Martino Olloqui, i quali si stabilirono in
— Arma: D'azzurro, al giglio d'oro a due rose Trapani. — Arma: D' oro, a tre bande di nero;
stelate dello stesso, moventi dagl' interstizi fra le colla bordura di rosso caricata da api d' oro. —
foglie; il tutto accompagnato in capo da un lam- Motto: POTIUS MORI QUAM FOEDARI.
bello di cinque pendenti pur d' oro. OLMI di Bologna. — Arma: Partito di nero
OLIVIERI di Bologna. — Oliviero Cardinale e di rosso, all'olmo sradicato al naturale attra-
di S. R. Chiesa nel 4 436. — Questa famiglia, versante sulla partizione; col capo d'Angiò.
dopo la distruzione dell'antica città di Quaderna, OLMI di Brescia. (Estinta). — Arma: D'az-
si portò a Bologna. — Arma : D'azzurro, all'olivo zurro, ad un olmo d' oro.
sradicato al naturale. OLORINI di Spello (Umbria). — Derivata da-
OLIVIERI di Forlì. - Famiglia patrizia. — gli Offreducci, detti poi Targarini, e quindi Olo-
Arma: D'argento, all'albero d' olivo sradicato al rini, è feconda di uomini illustri. — Guidone
naturale, colla fascia d'oro abbassata sotto un eletto dal Princ. Ferdinando Sanseverino d'Ara-
capo d'azzurro, caricato di tre stelle di sei raggi gona uditore di Salerno e quindi vice-presidente
d'oro, ordinate in fascia. di detta città, ed anche governatore di Castella-

OLIVIERI conti di Vernier del Piemonte (?). mare. In seguito fu eletto tutore di Giovan-Paolo
— Arma: D'oro, all'olivo di verde sradicato; Baglioni ed uditore generale di tutti gli stati di
col capo scaccato di tre file d' azzurro e d' oro. esso con amplissimi poteri, e poi governatore di
— Cimiero : Una colomba d' argento in atto di Amelia dal Card, della Rovere Legato dell' Um-
spiccare il volo. — Motto : cognitione in utroque. bria. — Guidobaldo segret. della repubblica di

OLIVIERI di Sanseverino (Marche). — Arma : Ragusa per 22 anni, dalla quale fu mandato am-
D'azzurro, al drago alato d'oro, accostato in capo basciatore a Costantinopoli ad Amurat III. —
da tre stelle di otto raggi male ordinate, fra le Ultimo rampollo maschio di questa cospicua fa-
quali un giglio dello stesso. miglia fu Francesco, il quale lasciò tutti i suoi
OLIVIERI di Urbino. (Estinta). — Arma: beni, cognome ed arma al Dott. Antonio Ange-
Spaccato; nel l.o un albero; nel 2.° due rami di lini nel 4668. — Arma?
olivo passati in croce di S. Andrea, sormontati OLTRAMARINI di Genova. — Derivano da
da una testa di bue. un Oltramarino del luogo di Paregio presso Ra-
OLIVIERI di Venezia. — Originaria di Pe- pallo. — Immense furono le ricchezze fatte nel
saro. Sin dal secolo XVI trovasi aggregata al commercio dai di lui discendenti, ed ai tempi di

Consiglio nobile di Oderzo, da cui deriva la sua Andrea Doria, Adamo Oltremarini imprestò pa-
nobiltà. Ebbe molti personaggi che si distinsero recchi milioni all' Imperat. Carlo V. — I di lui

rendendo servigi alla Rep. Veneta negli uffici in- posteri esistono nel marchese di Monasterio e di

terni, e come segretarj di ambasciate. Ottenne Stepa in Ispagna, unico ramo superstite di questa
la conferma della sua nobiltà con sovrana risolu- famiglia, la quale fece parte dell' Albergo Cen-
9 zione Mar. 1819. — Arma: Un grifo. turione. — Arma ?

OLIVIERI di Vicenza. Arma : D' azzurro, OLTROCCHI di Milano. — Arma del Dottor
ad un olivo di verde, terrazzato dello stesso; la Baldassarre Oltrocchi primo bibliotecario dell'Am-
parte superiore dello scudo seminata di stelle brosiana di Milano per decreto 4 Feb. 4773, re-
d' on^ ed una sbarra ondata <f argento attraver- gistrata a pag. 141 del Codice Araldico: Spac-
sante sopra le stelle e caricata del motto hoc cato arcuato d'argento e d'azzurro; colla fascia

iter est slperis in lettere majuscole di nero. arcuata di rosso attraversante sulla partizione, ed
OLIVIERO-GIUSTINIANI di Genova. — Ar- un uomo d'armi corazzato al naturale, posto di
ma: Inquartato; nel 4." e L* di rosso, col capo profilo, coperto di un morione, tenente un fucile
d' azzurro, caricato da un leone illeopardito d'oro, al naturale posto sulla spalla, attraversante sul-
coronato dello stesso ; nel 2.» e 3.° di rosso, alla 1' argento, co' piedi posti sulla fascia di rosso ;

torre d' argento, e col capo d' oro caricato di col capo d'oro, caricato di un'aquila di nero, co-
un'aquila uscente di nero. ronata del campo, e colla campagna centrata d'az-
OLLE (dalle) di Bologna. — Gerardo anziano zurro, all' oca d' argento.

nel 1267, — Arma: D' azzurro, al rincontro di OLTRONA-VISCONTI di Milano. — Origi-


OMO - 230 — ONI)

naria di Pavia, cominciò a fiorire in Milano sul Quest' Enrico fu bisavo di Amedeo-Giovanni nato,
Unire del 1500. — Ambrogio sppsò nel 1679 in Trapani nel 4829, cui il Ministro dell'Interno
Maddalena Visconti erede di un ramo di questa del regno d'Italia con suo decreto dichiarò com-
famiglia consignora di Somma e di Lonate-Poz- petere il titolo di nobile dei baroni di Renda tra-
zolo; da ciò l'aggiunta del cognome Visconti. — smissibile ai suoi discendenti di ambo i sessi per
Giovanni ebbe riconosciuta la nobiltà dal Tribu- continuata linea retta mascolina. — Arma?
nale araldico nel 1771. — Arma: D' azzurro, al OMODEI di Valtellina. — Arma : Partito di
leone d' oro. uno e spaccato di due; nel 4." un' aquila; nel
OLZIGNANI di Padova. — Famiglia pado- 2.° tre torri, quella di mezzo, più alta ; nel 3.»
vana di parte ghibellina. — Arma: D'argento, un leone passante rivoltato; nel 4.» muraglia
al leone passante di rosso, sostenente sul dorso avente la porta aperta entro la quale una mano
un' aquila di nero, spaccato di verde, a tre torte movente dalla punta ed impugnante una spada
di rosso, 2 e 4. in alto; nel 5.° e 6.° tre sbarre.
OMACCINI di Cannobio (Provincia di Novara). ONARA (da) di Padova e di Treviso, vedi
— Giacomo dott. di leggi, giureconsulto di Mi- Ezzelini da Romano.
lano, consigliere di Fernando Gonzaga, pretore ONDEDEI di Gubbio (Umbria). — Le prime
di Pavia e vicario di provvisione in Milano sotto memorie di questa nobile famiglia rimontano al

Filippo II re di Spagna, morì nel 4 577- — Giovan- 4 384 in cui il Conte Antonio di Montefeltro no-
Antonio, suo fratello, segretario del Senato di mina fra i consoli della città di Gubbio Giovanni
Milano dove morì nel 4583. — Giambattista pre- Ondedci. — 1 fratelli Ondedio e Bongio figli di

vosto della Collegiata detta Fulcheria in Milano, Giambattista, divisisi fra loro nel 4 560, formarono
fatto Vescovo di Bobbio, non potè occupare la due famiglie. — Nel 1650 Ondedeo, proveniente
sua sede perchè colpito da morte improvvisa nel dal suddetto Ondedio, sposò Girolama Bentivogli
1653. — Carlo-Luigi, teologo e giureconsulto di coli' obbligo di assumere il cognome della sposa
bella fama, fu segretario del Cardinale Giambat- .di cui ereditava il pingue matrimonio. Giuseppe
tista Barni, quindi legato di Francesco III Duca Ondedei Bentivogli impalmò la contessa Violante
di Modena alla Corte di Ferdinando VI Re di della Branca Barzi, la quale fu erede di una
Spagna. (Estinta circa il 4 855). (V. Canobbio di metà del feudo di Coccorano. — Da Bonigio, de-
Novara). — Arma: D'argento, al castello torri- rivò l' altra casa, da cui uscirono Gipvan-Vin-
celiato di due pezzi di rosso, piantato sulla pia- cenzo celebre giureconsulto che fu lo stipite di

nura erbosa di verde, col ponte levatojo calato, un terzo ramo che si trapiantò in Perugia, ed
ed un uomo selvaggio armato di una mazza in Orazio Vescovo di Urbania e di S. Argeto in

atto d' impedire 1* ingresso del castello ad un Vado nel 4 684. — Arma?
Icone al naturale corrente; col capo d' oro, al- ONDEDEI ovvero HONDEDEI di Pesaro. —
l' aquila di nero. Derivata dalla fazione Homodea, cosi detta dagli
OMODEl del Milanese. — Arma: Inquartato Homodei di Rimini, fazione nota e famosa in Ita-
di verde e d' oro. lia verso la metà del XIII secolo. — Un Homde-
OMODEl di Novara. — Arma: Di rosso, al deus cooperò ad una delle più antiche riforma-

leone d' oro, tenente colle zampe anteriori una zioni dello' statuto di Pesaro; un altro Homde-
testa di Moro al naturale, bendata d' argento ;
deus Vescovo di Pesaro nel 4 346; e. da un terzo
col capo d' oro, all' aquila di nero, coronata dello Omdedeus si fanno, discendere gli Ondedei che
stesso, anno fiorito fino ai giorni nostri. — La famiglia

OMODEl di Rimini. — Di parte ghibellina, si divise in tre rami, di cui il primo conservò il

diede il proprio nome a questa fazione. — Leone nome di Ondedei, il secondo prese quello di Zongo
Omodei, uno dei consoli di Rimini, stipulò il 4 ed il terzo fu detto dei Zerbini; ma tutti tre

Sctt. 4194 la concordia fra i Ravennati e i Ri- conservarono V antica arma gentilizia comune a
minesi; Brazaliano il 4 8 Apr. 4 206 fu a Bologna tutti. — Pietro Vescovo d'Imola nel 4 412; Ro-
col potestà di Rimini; Omodeo sedè fra' consi- berto luogotenente di Alessandro Sforza; Fran-
glieri del Comune nel suddetto anno; un altro cesco, giureconsulto, uno dei riformatori dello

Leone fu uno di quelli che giurarono la lega con- statuto pesarese nel 1532. — Giovanni, poeta,

tratta il 2! Mag. 4230 fra Ravenna, Rimini e fu uno degli otto consiglieri di stato, ai quali

Forlì. — Arma? l'ultimo duca della Rovere rimise il governo de'


OMODEl di Roma. — Arma: Di rosso, al suoi stati prima di rassegnarli alla S. Sede. Fa-
Icone d' oro, coronato dello stesso, e caricato di brizio, letterato e segretario della Duchessa Li-

tre bande d'azzurro. via moglie del suddetto duca. — Zongo, dopo

OMODEl di Trapani. — Con investitura 30 aver sostenuto carichi importantissimi per la Corte
Nov. 4762 Enrico Omodei venne messo in pos- Romana, fu per molti anni segretario ed intimo
sesso del feudo della Salina detta di Rendn — del Card. Mazzarino, ebbe parte in tutte lo vi-
ONE — 234 — ONE
cende di costui, e finì Vescove di Fréjus. In gra- in quella di Braschi (v. q. n.). — Arma: D'ar-
zia di questo Monsignor Zongo, i nipoti di lui, gento, al leone di rosso, tenente colle branche
Lodovico ed Ottaviano, ottennero nel 1637 dal Duca anteriori una pigna al naturale.

di Modena l' investitura del feudo di Vesale po- ONESTI di Forlì. — Famiglia patrizia estinta.
sto in quel ducato col titolo di conte. — Dal — Arma : D'argento, al leone di rosso movente
ramo di costoro, che fu quello detto poi dei Zon- da un terreno di verde e sostenente colle bran-
go, il titolo di conte fu esteso anche agli Ondedei che anteriori una pina d'oro.
propriamente detti con diploma del Duca Rinaldo ONESTI di Lucca. (Estinta). — Arma: Spac-
di Modena nel 1736, e nel 1756 ad uno di questi, cato; nel 1.° d'azzurro, a due branche di leone
il Conte Fabrizio, venne concesso eziandio il diritto d' oro, passate in croce di S. Andrea; nel 2.°

di eventuale successione al feudo di Vesale. (fi- d' argento, al monte di tre cime di verde mo-
stinta dopo la metà del XIX secolo). — Arma: vente dalla punta.
D'azzurro, al bue d'oro, passante sopra una cam- ONESTI (degli) di Molfetta, vedi Nesta.
pagna di verde. ONESTI-FIORA VANTI di Padova. Napo- —
ONDEDEI di Roma. — Arma : Inquartato; nel leone I Imperat. dei Francesi e Re d' Italia, con
1. » e i.° d'argento, ad una stella di rosso; nel diploma 17 Die. 1811, concesse a Gaetano-Ber-
2. ° e 3.° d' oro, a tre bande d' azzurro. nardo Onesti la facoltà d' istituire un maggiora-
ONDEGARDI di Milano, vedi Oldegardi. si col titolo di barone del regno d' Italia tra-
ONDES (D') di Palermo. — Originaria fran- smissibile al di lui figlio adottivo Francesco-Gia-

cese, e dimorante in Nizza come risulta da di- como Fioravanti ed alla sua discendenza legit-
ploma datato d'Aix 1 Mar. 1668 nel quale viene tima per ordine di primogenitura, e 1' Imperat.
attestata la chiara nobiltà della famiglia, ed in Francesco I d' Austria, con sovrana risoluzione
cui si fa menzione di un Lodovico de Hondis ca- 27 Nov. 1817 confermò a questa famiglia la sua

valiere e milite e signore di Castelnuovo nel 1628, nobiltà, — Arma: Spaccato; nel 1.<> partito; a)

di un Andrea signore di Allons nel 1629, e di d' argento, al leopardo illeonito d' azzurro te-
un Cesare signore di Allons e di Mottière. — nente fra je sue branche un pomo di pino dello

Un Giambattista la trapiantò in Palermo ove sposò stesso; b) di rosso, a tre fusi d' argento accollati
una Crisi baronessa di §. Lodovina, cui successe in fascia; nel % n
d'azzurro, ad un mazzo di rose
un Bartolomeo padre di Giannantonio e di Vito, biauche, 1, 2, 1 e 2 stelate di verde, legate
il quale ultimo era barone di Rosa. — Fra gli d' argento.
uomini egregi sortiti da questa famiglia, mag- ONESTI di Parma. — Carlo III duca di

giormente riflulsero un Bartolomeo insigne pro- Parma, con diploma 10 Mag. 1851, fregiò questa
fessore di diritto romano nell' Università di Pa- famiglia del titolo baronale. — Arma : D'argento,
lermo; un altro Bartolomeo governatore del Banco ad una mano di carnagione manicata di rosso po-
e sergente maggiore del senato di Palermo, ed i sta nel punto del capo, alquanto verso sinistra,

fratelli Vito, insigne pubblicista e valente ora- tenente una bilancia, sotto la quale, fra le cor-
tore nel Parlamento italiano, e Giovanni pur de- dicelle dei piattelli, avvi un libro aperto, e sotto
putato allo stesso Parlamento, e direttore del di esso due rami di alloro passati in croce di S.

Museo di belle arti in Palermo. — Vittorio-Ema- Andrea; colla bordura d'azzurro. — Motto: in-
nuele II Re d'Italia con decrete 2 Feb. 1862 TENDES ANIMUM STUD1IS ET RERUS HONESTIS.
approvò la cessione fatta da D. Luigi Cozzo in ONESTI di Udine. — Dì origine toscana, co-
favore del Cav. Gioacchino D'Ondes del titolo di nosciuta anticamente col nome di Vanni, fu tra-
conte di Gallitano. — Arma: D'oro, a tre bande piantata in Udine nel XIII secolo. Filippo, ric-

ondate d' azzurro. chissimo banchiere, essendo rimasto, fanciullo, sotto


ONESTI di Cesena e di Ravenna. — Un Luit- la tutela della madre Donna Onesta (della casa
prando, che si vuole discendente da Gisulfo I Bartolini) cominciò a chiamarsi Filippo di Donna
duca del Friuli, fu il primo che si stabilì in Ra- Onesta, e quindi i suoi discendenti si dissero
venna serbando il titolo di duca che divenne il degli Onesti. — Fin dal 1518 questa famiglia
nome della famiglia prima che questa assumesse fu ascritta al Consiglio nobile di Udine e sostenne
quello degli Onesti. — Verso il 1365 si estinse diverse cariche. Fu confermata nobile con sovrana
questa famiglia in Ravenna, ma un Michele li la risoluzione 8 Lug. 1820. —
Arma; Di rosso, ad una
fece rivivere in Cesena, dove la trapiantava nel testa di bue d'oro, coronata d'argento. — Alias:
1616. — Molti membri di questa casa abitarono D'azzurro, alla testa come sopra. — Cimiero: Due
lungo tempo Monteeastello loro feudo venduto da semivoli, il destro d'azzurro, ed il sinistro d'oro.
un Mainardo ai Malatesta nel XV secolo, e si ONETO di Genova. — Arma: Spaccato d'oro e

vuole che Mercato Saraceno sia stato eretto nel d'azzurro, alla quercia nudrita sulla pianura erbosa,
1200 da Saraceno di Alberico di questa stirpe, il tutto al naturale, il tronco di detta quercia at-
la quale verso la line del XVIII secolo si trasfuso traversante, sostenuto da due looni d'oro affrontati.
ONO - 232 — OPE
ONETO di Mondovì. — Originaria della Li- ad una stella d'ore; nel 3.* di rosso, ad un gi-
guria, trapiantata nel XIV secolo in Mondovì di glio d' argento.

cui un Giannantonio fu castellano nel 1399. — ONOFRIO di Sicilia. — Arma : Di rosso, al-
Un conte Alberico fu segretario maggiore del l' aquila d' argento, coronata dello stesso.
Duca Filiberto di Savoja nel 1472, ed un Gian- » ONORADI, o ONORAI, od ONORATI di Ve-
Francesco cameriere maggiore del Duca Carlo I nezia. — Antichissima patrizia famiglia veneta,
nel 1486. — Arma ? originaria di Aitino, ed estinta nel 1544. —
ONETO di Palermo. — Originaria di Genova, Arma: D'argento, a tre gigli di rosso.
c trapiantata in Sicilia da un Arnaldo milite ONORATI di Jesi (Marche). — Fregiati dei
sotto Re Federico II, da cui nel 1300 ottenne titolo marchionale. — Arma: D' argento, a tre
concessione di terre. — Un Raffaele fu ricono- fascie ondate d'azzurro; col capo dello stesso, so-
sciuto nobile dal Re Pietro II nel 1341. — Que- stenuto da una divisa d' oro e caricato da un
sta famiglia fu decorata dei titoli di marchesi di giglio dello stesso fra due stelle pur d' oro.

S. Nicolò, duchi di Sperlinga, principi di S. Bar- ONORATI di Roma. — Arma: D'argento, ad


tolomeo, e principi di S. Lorenzo. — Un Dome- un albero sradicato di verde.

nico fu investito' nel 1680 della terra e stato di ONORJ di Cingoli (Marche). — Arma: Spac-
Francavilla col titolo di visconte; un Gian-Ste- cato ; nel 1." d' oro, all' aquila di nero; nel 2.°
fano capitano giustiziere di Palermo nel 1734; d'azzurro, al capriolo d'argento, accompagnato in
un Giambattista barone del feudo di Cipolla, de- punta da una rosa di rosso fra due crescenti
putato del regno e capitano giustiziere di Pa- d'argento, addossati.
lermo nel 1746 e gentiluomo di camera del Re ONZO di Genova. — Arma : Spaccato ; nel
Carlo III ; un Tommaso governatore della città 1.« d'argento, alla foglia di sega di nero in ban-
di Modica nel 1757. — Arma eguale a quella da ; nel 2.» di nero, al leone d' oro.
degli Oneto di Genova. OPERTl di Fossano (Piemonte). — Una delle

ONGARELLI di Padova. — Arma: D' orcv dodici famiglie della piazze di Fossano. Furono
alla stella di otto raggi d' azzurro. signori di Sarmatorio, di Salmor, di Villamairana
ONIGA-FARRA di Treviso. — Famiglia no- e di S. Stefano del Bosco, e fu loro capostipite
bile aggregata nel 1759 al Consiglio nobile di un Operto figlio di Sinfredo signore di Sarmato-
Treviso, e confermata nella sua nobiltà con so- rio, dal quale presero il nome i suoi discendenti.
vrana risoluzione 1 Ag. 1819. — Arma? — Di questi Operti, divenuti poscia marchesi di
ON1GO di Treviso. — Originaria della Ger- Cervasca e conti di Villamairana e di S. Lorenzo,
mania e venuta in Italia al seguito di quegl'im- annosi ad annoverare otto cavalieri Gerosolim.,
peratori, si stabilì in Treviso, al cui Consiglio alcuni dei quali furono commendatori e balii, ed
nobile venne aggregata nel 1460. — Capostipite uno ebbe I' alta dignità di grande ammiraglio
certo di questa famiglia fu Gualpei to da Cavasio dell' armata Rodiana, un altro il gran priorato di
capitano dei Trevigiani, il quale nel 11 97 .mosse Lombardia, sette cavalieri della Sacra Religione
contro il vescovo di Belluno, e datagli battaglia de' SS. Maurizio e Lazzaro, e due Grancroce; di-
nella pianura di Cesena lo sconfìsse e lo fece pri- versi ambasciatori ed inviati alle corti di Fran-
gioniero, ma egli vi perdè da prode la vita. La cia, Spagna, Vienna, Roma e Napoli; parecchi
di lui vedova Lovica Capilupi comprò dappoi nel comandanti e governatori del marchesato di Sa-
Trevigiano i castelli di Onigo e di Rovigo, ed il luzzo e delle antiche provincie di Mondovì, Ceva,
figliuolo Gualpcrtino ed i suoi discendenti furono Alba, e delle cittadelle di Torino e di Fossano
detti non più da Cavasio, ma da Onigo. — A ecc. — Verso la fine del XV secolo essendosi
Giovanni figlio di Gualpertino fu tolto il castello divisi in due rami per essersi nel 1 497 Tommaso-
di Onigo da Eccelino da Romano il quale ve lo tenne Antonino, figlio di Antonio degli Operti, e go-
per molti anni carcerato; ma liberato lo ricu- vernatore di Saluzzo, trapiantato in Brà, dopo
però e trasmise a' suoi discendenti. — Da tempo aver continuato ad illustrarsi per alti e generosi
remoto era insignita del titolo di conte, che fu fatti, veniva poi totalmente a spegnersi la lor

riconosciuto dalla Repubbica Veneta con ducale discendenza verso la fine del XVIII secolo nella

12 Feb. 1795. — Ha posseduto a titolo di feudo persona di Euclide-Francesco, ultimo de! ramo di
i monti di Fosserenga e di Miesna nella valle di Brà morto nel 1791, e ventidue anni dopo nel

Primiero in Tirolo in forza di investitura otte- marchese Giovanni-Francesco IV di Cervassa e

nuta dall' Imperat. Francesco il 9 Ott. 1792; e di Villamairana, che fu 1' ultimo rampollo dei no-
fu confermata nobile con sovrana risoluzione 6 bili Operti di Fossano. — Arma: Di rosso, al

Mag. 1821. — Arma? mastio, o castello merlato alla guelfa, sinistrato

ONOFRl di — Arma: Interzato in da un antemuro, o torre, merlata pure alla guelfa,

fascia; nel 1.o d' oro, ad una rosa al naturale, il tutto d' argento. — Cimiero: Una cicogna
stelata c fogliata dello stesso, nel 2.° d' azzurro, d'argento. — Motto: ujt solo iddio.
OPE 233 - ORC
OPEZZI del Piemonte, consignori di Bibiana. diero del Papa nel1453 e podestà di una città
— Arma: Fasciato d'oro e d'azzurro. — Cimiero: di Romagna. — Arma: D'oro, all'orso rampante
Un leopardo nascente linguato di rosso, rampante. al naturale, tenente colle branche anteriori una
— Motto: PAR TOUT PAR TOUT. rosa di giardino di rosso.

OPEZZINGH1 di Pisa. — I cronisti di Pisa OPICELLO di Genova. — Arma: Trinciato

vogliono quest' antica famiglia derivata da quella di nero e di rosso ; col capo d' oro, al leone di

ancor più antica dei Cadolinghi di Calcinaja e che rosso, nascente.

abbia assunto il suo nuovo cognome da Opezzinga OPIZZONI di Milano. — Fregiata del titolo
figlia dell' Imperai Ottone I e moglio di Obizzo comitale, à dato alla Chiesa un Cardinale nella

Cadolinghi. I discendenti di questo resero all'im- persona di Carlo che fu Arcivescovo di Bologna
pero i più rilevanti servigi, ed in premio otten- nella prima metà del XIX secolo. — Arma: Spac-
nero molti castelli, ville, vassallaggi e possessioni cato; nel 1.° d'oro, all' aquila di nero, coronata
nel territorio pisano. Tali donazioni furono con- del campo; nel 2.° d'argento, a tre palle di rosso.

fermate dall' Imperat. Ottone IV, e consistevano — Divisa: omnia cum tempore.
nella Corte di Marte col castello e cappella di S. OPULO (de) o DOPPULA di Bari. — Origi-
Martino, in Memoreto, nei castelli Trivalda, Ap- naria di Ostuni, e trapiantata in Bari nel 1512
piano, Petriolo, Valliano, Pinnoccbio, Ponfera, da un Anghilberto dottore in leggi, il quale fu

Rapida, Pestriano, Silveo, Gello, Selettocali, Ca- aggregato nel numero dei nobili. (Estinta nella

stellare, Malliana, Burgamali, Lagoro, Cesano colla seconda metà de! XVII secolo). — Arma: Inter-
sua corte ed altre pertinenze spettanti a detti zato in palo; nel 1.° un rampone; nel 2.» due
luoghi. Hanno posseduto inoltre gli Opezzinghi il bastoni passati in croce di S. Andrea, accompa-
castello di Cinetoria con le chiese di S. Stefano, gnati nel capo e nella punta da due stelle; nel

S. Lorenzo e S. Martino, la villa o castello di 3 ° spaccato; superiormente ad una stella, e di

Buti, Bientina e Triano colla relativa corte, Arno sotto alla fascia.

Morto, Calcinaja, Cesana e Cafaggi. E tutti i suc- ORAFI di Lucca. — Originaria di Napoli.
citati luoghi e castelli erano un tempo ricono- — Bernardo Orafi primo anziano del sestiere di

sciuti sotto un solo nome, cioè sotto quello di S. Salvatore all' epoca che i Lucchesi scossero il

Podere Opezzingo, e la maggior parte di dette giogo dei Pisani e tornarono in libertà. — Arma:
proprietà erano state donate agli Opezzinghi dal- D'azzurro, al cervo al naturale passante sopra
l' Imperat. Lotario, insieme al castello di Vico, una terrazza di verde isolata.

nel 4153. — Rilevasi infine da molte cronache ORAFI della Toscana. — Arma: D'argento,
che Corrado Vescovo Metense e Spirense, cancel- al cervo passante al naturale sopra un terreno
liere della Camera Imperiale e Legato in tutta di verde, colla testa rivoltata ; col capo d'oro, al-
Italia, pei grandi servigi resi dagli Opezzinghi l' aquila bicipite di nero, coronata del campo in

all'impero, e specialmente all'Imperat. Federico II, ambedue le teste.


concesse loro in feudo il castello di Cetreco e La- ORAZJ di Bologna. — Alessio, cavaliere, nel
viano con le relative corti e pertinenze, e con- 1555 fu degli anziani, e dopo lui altri cinque
fermò loro di nuovo la mentovata Corte di Marte della sua famiglia sostennero la stessa carica. —
come risulta da privilegio 9 Gen. 1221. — La Nicolò, mentr' era vicario generale di Bologna,
casa Opezzinga à dato alla patria venti priori, fu eletto Vescovo di Catanzaro. — Arma?
un podestà alla città di Arezzo nel 1243, a Pa- ORCANI di Bergamo. — Arma : Di rosso, ad
lica nel 1346 e molti capitani. — Arma: D'oro, una colomba d' argento ferma nella punta dello
all'aquila di nero, coronata del campo. scudo, accostata in capo da un' ascia dello stesso,
OPEZZINGHI di Palermo e di Messina. — manicata di nero e posta in banda.
Originaria di Pisa e stabilita in Sicilia fin dal ORCEOLI di Forlì. — Famiglia patrizia c-
tempo dal dominio aragonese. — Ha dato tre stinta. — Giovanni pretore di Firenze nel 4 466;
pretori a Palermo nelle persone di Rinaldo nel Giuseppe, esimio dottor di leggi chiamato dal

1334, Roberto nel 1336, ed altro Rinaldo nel 1393. Granduca Cosimo IH all' auditorato della Ruota
— Un Gerardo fu straticoto di Messina nel 1 354, in Firenze, e poi promosso uditore di Consulta e
indi ambasciatore di Re Martino nel 1393. — quindi suo intimo consigliere; un altro Giovanni,
Verso il 1500 i fratelli Obizio e Tillio Opezzin- figlio del precedente, uditore di Ruota in Siena
ghi, del ramo rimasto in Pisa, emigrarono an- e consigliere di stato di quel governo; Pietro-
ch' essi dalla patria e si stabilirono a Palermo. Paolo, fratello di Giovanni nel 1680 vestì l'abito
Il primo acquistò il casale di Palazzo Adriano, ed del militare ordine di S. Stefano. — Arma : D'az-
il di lui figlio Vincenzo ne fu barone. — Arma: zurro, all' orcio d! argento da cui emerge un al-
D' oro, all' aquila di nero. bero al naturale ; colla fascia d' oro, caricata di

OPEZZINI di Lucca. — Originari di Fucec- tre stelle di rosso, attraversante siili' orcio.
chio, e furono in Palestina. — Benedetto scu- ORDELAFFI di Forlì. — Capostipite di que-
ORE - 234 — ORE
sta celebre famiglia fu Alloro Ordelaffi di origine derico II; Antonio presidente della R. Camera e

germanica, ed uno dei più celebri capitani che Vice-protonotario nel 1618. (Estinta-. — Arma:
Uorissero io Romagna tra il cadere del IX ed i D' oro, al leoue di rosso, tenente colle branche
primordi del X secolo, il quale nel 903 accorse anteriori un ramo d'alloro al naturale.

con una forte squadra di soldati veterani da Ra- OREFICI degW v


di Treviso. — Guido di Ja-

venna, ove si trovava, a Forlì chiamatovi da copo uno degli anziani del Comune di Treviso

Berengario capitano generale dei Forlivesi per nel 1317, sindaco nel 1329; Marcobono notajo,

combattere le milizie di Bologna che era avida anziano di detto Comune nel 1318, ed ambascia-
di sottomettere Forlì alla sua potenza. Il detto tore a Venezia nel 1344. — Arma: D'azzurro,

Alloro fu il fondatore della potente famiglia degli all'aquila di profilo d'oro, colle ali aperte e di-

Ordelaffi, la quale tenne' il dominio di Forlì per stese posata sopra il primo e terzo dei tre mon-
10 spazio di oltre 150 anni nei secoli XIV e XV. acelli accostati di verde. — Cimieri: 1.» Due
— Mainardo da Susiana fu primo signore di Forlì proboscidi spaccate alternativamente d' oro, e

nel 1576. ed a lui successero dodici della sua d'azzurro ;


2.° L' aquila dello scudo senza i raon-

famiglia, ultimo della quale fu Lodovico, che vinto l ticelli; 3.» Tre piume di struzzo d'oro fra due
dalle armi della Chiesa, la quale occupò la città d' azzurro.
di Forlì, nel 1 503 fuggì a Venezia ove venuto a OR EGLI A di Bene-Vagienna (Piemonte). —
morte si estinse nella sua persona la casa degli Fregiata del titolo di baroni di Santo Stefano.

Ordelaffi. — Arma: Fasciato di verde e d'oro, — Luigi creato cardinale di S. R. Chiesa dal

eoi capo dello stesso, caricato da un leone na- Pontefice Pio IX nel Concistoro del 22 Die. 1 873.

scente di verde. — Arma: Spaccato: nel 1.° d'oro, all'aquila di


ORDELAFFI di Venezia. — Arma: D'argento, uero coronata del campo: nel 2." fasciato di rosso

al leone di rosso. e d' oro di sei pezzi.


Treviso. —
[

ORDELAFFO di Xapoli e di OREGLIA di Bene Piemonte .


— Una delle

Arma: Fasciato di verde e d'oro: col capo (fello quattro che negli andati secoli erano distinte di
stesso, caricato da un leone df nero. — Cimiero: singolari privilegi ed onorate dei titolo di fami-
Un' aquila nascente di nero, coronata d' oro. glie militari, cioè di Ordini di Cavalieri, fregiata
ORDOGNO DE ROSALES di Milano. — Be- in seguito del titolo di marchese di Novello e di
nedetto Ordogno venne pel primo di Spagna, e , Farigliano. — Arma: D'azzurro, al leone d' oro,
fu famoso generale di Carlo V e barone del re- accompagnato da tre stelle dello stesso, due ne-
gno di Napoli. — Trapiantatasi poi la famiglia gli angoli del capo, ed una in punta dello scudo.
in Milano, vi ebbe i titoli di conti di Violate nel OREGLIA di Genova. — Arma: D'azzurro,
1607 c marchesi di Castelleoue. — Diede questa al leone d' oro,
1
tenente colla uranca anteriore
casa questori, senatori, ciamberlani, cavalieri di destra un orecchia umana di carnagione.
S. Jago, generali, colonnelli, capitani, decurioni, ORELLA di Milano. — Arma: Spaccato: nel

dottori di collegio e vicari di provvisione. — Ar- |.« d'oro, all' aquila di nero, coronata del campo:
ma: D'oro, a tre pali di Dero; colla bordura di nel 2.° tagliato di rosso e d' argento, a due leoni
rosso, caricata di otto rose d'argento. — Cimiero: illeoparditi addossati dall' uno all' altro, coronati

Un rosajo stelato c fogliato di verde, fiorito di . d'oro: colla fascia d' argento, caricata da una
una rosa d' argento, e di due bottoni di rosa al crocetta di rosso, attraversante sulla partizione.
naturale. — Divisa: virus omnia vincit. — Cimiero : Un leone uscente di rosso.
ORE Dalle di Vicenza. — Da remoto tempo ORELLI di Bologna. — Arma: Trinciato
era ascritta al Consiglio nobile di questa città. Ha d'azzurro e di verde, alla banda d'oro attraver-
11 titolo di conte di cui però non si conosee la sante sulla partizione, e accostata da due cervi
procedenza attesoché tutte le carte relative sono correnti in banda d'oro; col capo d' azzurro, ca-
perite in un incendio che à distrutta la casa della ricato di tre stelle d' oro.
medesima. Fu confermata nobile con sovrana ri- ORELLI di Locamo. — È una delle tre fa-

mozione 11 Mar. 1820. — Arma? miglie locarnesi che dominarono in Locamo. —


OUnB di Castelfranco-Veneto. — D'oro, Ottenne nel 1788 dall' L R. Consiglio di Governo
n tre fascio ondate d' azzurro. della Lombardia il riconoscimento di sua antica
OREFICE di \apoli. — Ha goduto nobiltà nobiltà. — ÀI tempo della riforma un ramo di

in Napoli al seggio di l'orto, in Sorrento al seg- I essa emigrò dalla patria e si trasferi a Zurigo,
gio Domininova, in Palermo, Siracusa, Trapani dove tuttora fiorisce. — Arma amica : D'oro, al-
j Eric-?. o>sia Monte San Giuliano. — Ha ve- l' aquila di nero, coronata del campo. — Arma
stito l'abito Gerosolira. nel 1650, ed à posseduto moderna: Spaccato; nel 1.» d'oro, all'aquila di

i feudi di Piano del Pozzo, Rovetto, Salina e nero, coronata del campo; nel 2.» trinciato d'ar-

Tcrraloggia ed il principato di Sansa. — Nicol") gento e di rosso, a due leoni dell' uno all' altro,

Lf.iiU-stabilc di Napoli al tempo dell'Imperat. Fe- coronati d' oro.


ORE — 235 — ORG
ORENCHANI d' Ivrea. — Gentiluomini epo- — Arma: Partito; a destra d' argento, al monte
rediesi, da cui derivarono poscia quelli di Saluzzo |
di tre cime di movente dalla punta, ci-

e quei di Barbania, furono consignori di Romano. mato da una lira di sormontata da una
— Nel 1532 il nobile Lodovico Orengiani era in- l
stella di ... ; a sinistra d' azzurro, al lepriere

vestito dal Capitolo d' Ivrea per 29 anni di un rampante d' argento.

molino e pertinenze in Frellis, regione di Romano. ORFEO di Randazzo (Sicilia


1

. — Arma: D'o-
— Pietro-Paolo, gesuita, teologo, oratore facondo ro, alla rapa al naturale.

e istoriografo del XVII secolo, scrisse e pubblicò ORFINI di Fuiigno. — Antica e nobile fa-

parecchie opere. (Estinta). — Arma: Partito d'oro miglia che à più volte vestito V abito dei cava-

e di nero, al cetrangolo al naturale, sradicato, lieri di Santo Stefano di Toscana, di cui un Giam-
fruttato d'oro, dall'uno all'altro. — Cimiero: battista di Costantino Orfini fu alla celebre bat-

Un uomo selvaggio nascente. — Motto: tien il taglia di Lepanto comandante di 1200 fanti, e

MEZZO. quindi alla presa di Tunisi, e all' assedio della

ORENGO di Ventimiglia (Liguria). — Origi- Goletta. — Tommaso vescovo di Strongoli in Ca-


naria di Pigna, fu trapiantata in Ventimiglia nel labria traslatato poi alla sede di Fuiigno dove
XV secolo da un Ottobono, il quale nel suo te- morì nel 1576; Viviano Cardinale di S. R. Chiesa
stamento del 1494 erogò cospicui lasciti per la creato da Pio VII nel Concistoro dell'8 Mag. 1823.
costruzione del convento dei Minori Osservanti. — Arìia"?
— I suoi discendenti vennero ascritti all'Ordine ORGANI di Forlì. — Famiglia patrizia estin-
dei magnifici, ed un Giovan-Angelo fu ascritto j
ta. — Arma: Grembiato d'oro e di rosso.

nel 1 698 nell'albo dei patrizi romani, e quindi I ORGE.MONT di Messina. — D'azzurro, a tre
al seggio della città di Matera in Basilicata. Ni- spighe d' orzo d' oro, poste in palo.

|

colò-Maria, suo fratello, fu cavaliere di bocca del- ORGIAN di Vicenza. È una delle più an-
l' Imperat. d'Austria, e trapiantò un ramo della tiche di Vicenza, aggregata a quel Consiglio no-
famiglia in Vienna. Il magnifico Giambattista bile, e la cui origine risale al 1000 in cui vivea
Orengo veniva ascritto nel 176.5 al libro d' oro un Falzano Aureliano, ovvero Orgian duce e no-
della Repubblica di Genova; e Giovan-Francesco- bile chiarissimo, suo capostipite. Fu confermata
Saverio suo nipote, acquistato nel 1764 il con- nobile con sovrana risoluzione 22 Sett. 820. Ar- 1 —
tado di Roccasterone dai Reverizio di San Remo, ma Di nero
: tralicciato d'oro ; col capo del primo ca-
veniva nel 1771 creato marchese dalla Santa Sede. ricato da uu leone uscente del secondo. — Alias:
— Paolo-Girolamo Vescovo in patria dal 1804 Di rosso, tralicciato d'argento; col capo d'az-
al 1812. — Arma: Spaccato; nel l.o d'azzurro, zurro incappato d' oro, [' azzurro caricato di un
al giglio d'oro; nel secondo palato d'azzurro e triangolo di rosso caricato di un leone uscente
d'oro; colla fascia d'oro attraversante sulia par- d' oro, coronato dello stesso, e accostato da duo
tizione.— Cimiero: Un' aquila bicipite di nero,
I

I leoni affrontati d' oro. — Cimiero: Un leone


nascente. — Motto : in domino confido. '

uscente d' oro, tenente uno scettro dello stesso.


ORESTIS (de) di Nizza, conti di Castelnuovo. ORGNANI di Udine. — Fin dal 1295 si trova
— Arma: Trinciato; nel 1.° d'azzurro, al pesce J
questa famiglia stabilita nel castello di Udine, ed
d'oro, squammato di porpora, in banda ; nel 2.° |
un Zenone di Giovanni d'Orgnano nello stesso anno
d'argento, al crescente di rosso volto verso l'an- I
riconosceva di avere in feudo retto e legale dalla
golo sinistro dello scudo; con tre stelle sulla par- Chiesa di Aquileja due mansi, uno sito nella villa

tizione dall' uno noli' altro e dell' uno nell'altro. di Lumignano, e l'altro in Cortal, con una braida
— Cimiero: Una pianta d' olivo novella con ger- |
nella tavella di Udine sotto la Motta. — Nel
mogli appena spuntati dal tronco. — Motto : i .1687 fu aggregata al Consiglio nobile di Udine,
TARDE SED DIU.
j
e fu confermata nella sua nobiltà con sovrana
ORETTI di Bologna. — Famiglia antica e
(
risoluzione 24 Nov. 1820. — Un altra famiglia
nobile, che à dato dei savj e degli anziani alla omonima fu aggregata allo stesso nobile Consi-

;

patria. Nicolò, Agostino, Carlo, Giacomo e i


glio nel 1704 e confermata nobile con sovrana
Giovanni furono del Consiglio dei 400. — Que- [
risoluzione 13 Apr. 1829. — Arma?
st' ultimo fa inoltre nel 1390 dei dieci di balìa ORGOGLIOSI di Forlì. — Una delle prima-
che reggevano la città, poi fu. capitano di 500 rie e più antiche famiglie forlivesi, fu di parte
lance e mille fanti, andò ambasciatore al signore guelfa ed assai potente, ed alcuna volta ebbe il

di Faenza, e nel 1401 fu dei sedici riformatori. I


dominio della patria. — Superbo, signore di vari
— Giacomo nel 1393 fu gonfaloniere di giustizia. castelli, e specialmente di S. Martino in Collina,

Arma: Partito; a destra d' azzurro pieno; a si- di Belfiore e di Meldola, nell' 889 difese eroica-
J

nistra d'azzurro, a tre bande d'oro. j


mente la patria contro i Bolognesi che la minac-
ORFEf di Orvieto. — Enrico, Arciv. di Ra-
J
davano. — Superbo li capitano del popolo di
venna, creato. Cardinale (fi S. R. Chiesa nel 1858. I
Faenza neJ-1241; Giovanni uno dei condottieri
ORI — 236 - ORI
dell' esercito forlivese che nel 1 273 combattè vit- ORIGO di Milano. — Fiorente fin dal 1019,
toriosamente contro i Bolognesi; Orgoglioso pre- nel qual anno un Adalberto conte e Maddalena
tore di Cesena nel 1313; Livio console e decano figlia del conte Origo facevano una donazione in

del senato forlivese. (Estinta). — Arma ; Di rosso, favore della chiesa di S. Ambrogio di Milano.
al leone d' oro. Essa dividevasi in vari rami, e si trova esser
ORIA (d') di Genova, marchesi di Cirié, del fiorita in Bologna, in Cremona ed altrove. — Il

Maro, ecc. — Arma : Spaccato d' oro e d' ar- ramo di Milano venne contraddistinto coi titolo
gento, all' aquila di nero, coronata, rostrata ed di conte stato conferito da Carlo II Re di Spagna
armata d' oro dall' uno all' altro. — Cimiero : Un il 3 Mag. 1700 a Marco Origo sopra il feudo di
leone d'oro, coronato dello stesso, lampassato di Cortenuova. — Comune stipite dei rami di Mi-
rosso. lano e di Cremona fu un Lanfranco Origo di Ro-
ORIANI di Brescia. (Estinta). — Arma: Spac- biate che fioriva nel 1280, e dal quale discesero,
cato; nel I." d'oro, all' aquila di nero, coronata dopo tre generazioni, Martino e Giovanni, dal primo
del campo; nel 2.° di rosso, al leone d' oro. de' quali discese il ramo stabilito in Milano, e
ORICALCHI, o RECALCHI, o RECALCO di dal secondo derivò quello di Cremona che quivi
Ferrara e di Verona. — Giovanni Recalco cele- prese il nome di Ambrosini (v. q. n.) e che si

bre giureconsulto veronese nel X secolo fu se- estinse nel secolo XVII nella persona di France-
gretario di Berengario I, dal quale fu onorato di sco, la cui figlia primogenita, maritata al Conte
molti privilegi e del titolo di cavaliere. — Ber- Carlo Offredi, portò in questa famiglia 1' eredità
nardino invitato sul finire del XV secolo dai Du- ed il cognome degli Ambrosini. — Il Conte Marco-
chi d' Este per servizio della loro corte si fece Antonio, del ramo di Milano, ottenne il 12 Die.
stipite di un ramo della sua famiglia in Ferrara 1692 il feudo di Cortenova in pieve di Missaglia,
e fu creato sindaco generale di corte, quindi po- su cui ebbe, come si è detto il titolo di conte.

destà di Sassuolo e finalmente visconte di Ar- — Il conte Antonio, nipote del precedente, fu
genta. — Giulio di lui discendente fu medico ri- avvocato fiscale della città di Pavia, uno dei 12
putatissimo ed uno dei fonditori dell' Accademia di provvisione della città di Milano e deputato
degl'Intrepidi nel 1601. — Il ramo rimasto in della fabbrica del Duomo; Galeazzo, suo fratello,

Verona si estinse nel 1735 colla morte di Giam- generale al servizio dell' Imperatrice Maria-Te-
battista Recalco. — Arma : D'azzurro, al capriolo resa, morto comandante della città di Como sulla

d'argento, accostato da tre pigne d' oro, 2 e 1, fine del XVIII secolo. — Pietro Origo, di ua ramo
listate e punteggiate di nero. cadetto, giureconsulto collegiato ed abbate del

ORIGHI — di Roma. Curzio Origo creato Collegio dei Notaj di Milano, fu riconosciuto no-

Cardinale R. Chiesa
di S. il 30 Gen. 1713 dal bile con sovrana risoluzione 14 Apr. 1795 e con-
Pontefice Clemente XI. — Arma: D'azzurro, ad fermato nella nobiltà con decreto 1 9 Nov. 1 81 6.

una spada d' argento guernita d' oro, colla punta — AnMi antiche: I. Grembiato d'azzurro e d'ar-

al basso, la lama attraversante sopra tre caprioli gento. — II. Grembiato di nero, d' argento, di

abbassati d' argento; colla fascia d' oro attraver- verde, d'argento, di verde, di nero, di verde, di nero.

sante sulla lama al disotto della guardia; la detta — III. La stessa aumentata da uno scudetto d'ar-
guardia addestrata in capo da un crescente ri- gento in croce, caricato di un castello, torricellato

voltato d' argento, e sinistrata da una stella dello di due pezzi di rosso. — IV. La stessa aumentata da
stesso. un leone d'oro fra le due torri del castello. — V.
ORIGLIA di Napoli e di Venezia. — Di ori- Grembiato d'argento e d'oro, il primo pezzo d'ar-
gine francese, fu ascritta in Napoli ai seggi di gento caricato di una crocetta di rosso. — VI.

Porto e di Montagna. Possedette molti feudi, al- Inquartato; nel 1.° e 4.° di rosso, al palo d' ar-

cuni col titolo di conte, ed uno con quello di gento; nel 2.° e 3.° d' azzurro, al drago alato na-

marchese, e vesti l'abito di Malta nel 1594 Ar- — scente d'oro. — VII. D'argento, al castello tor-

ma d'oro, alla banda scaccata d' argento e di rosso


:
ricellato di due pezzi di rosso, accompagnato da
di tre file, accompagnata da duo conchiglie di un gallo di nero posto fra le due torri. — Vili.

rosso. D' oro, a tre sbarre scorciate di rosso, col giglio

ORIGLIA di .... — Arma: Spaccato; nel d'oro attraversante sul tutto; col capo d'azzurro,

1.° d' oro, all' aquila di nero sormontata da una caricato di un castello cimato di tre torri di

corona imperiale e caricata sul petto da una stella rosso. — IX. D'argento, al leone d'oro; col capo

d' oro nel 2." d' azzurro, ad un giglio d'argento


;
cucito del primo, caricato da un crescente mon-
sostenuto da una collinetta di verde, e addestrato tante di rosso. — X. D' argento, alla fascia d'az-

da una stella d' oro, e sinistrato da un croscento zurro, con una testa e collo di leone di rosso
figurato rivoltato dello stesso; colla fascia d'ar- attraversante sulla fascia; col capo d'oro, al-

gento attraversante sulla partizione e caricata l'aquila di nero, coronata del campo. — XI. Par-
della Divisa: suksta con suksta et a questa. rito d' azzurro e d' oro, al castello cimato di due
8

ORI — 237 — ORI

torri di rosso attraversante sulla partizione; col famiglia, che in antico chiamossi Aurea, Auria e
capo di rosso, caricato da un giglio d' oro. — d' Auro, fu originaria di Aitino e si trapiantò
XII. Partito ; nel 1 .° d' azzurro, al castello tor- nelle venete lagune al tempo di Attila. Fin dal
ricellato di due pezzi di rosso: nel 2.° d'oro, alla 4 297 dal numero delle ottimate fu compresa fra

fascia di rosso attraversata da un albero di verde, |


le patrizie. Le più antiche memorie di essa ri-

movente dalla punta; col capo d' oro, all' aquila salgono verso la fine del IX secolo in cui viveva un
di nero, coronata del campo. — XIII. D'azzurro, Giovanni Aurio di Torcello, il quale circa 1' 887-
a due fascie di rosso e due gigli d' oro, uno so- 890 firmò il famoso privilegio dato da Domenico
pra P altro, attraversanti ciascuno una di dette Tribuno Doge ai Chioggiotti per la fissazione dei
fascie. — XIV. D'argento, al castello torricellato confini. Dette alla patria molti senatori, elettori
di due pezzi di rosso, cimato da un leone d'oro di dogi ed altri illustri personaggi, fra cui Orio
tra le due torri. — XV. D'oro, a due fascie ambasciatore nel 4136-37 alTImperat. Lotario, e
d' azzurro. — XVI. — Interzato in fascia ; nel poi nel 1172-73 a Guglielmo li Re di Sicilia;
1.° d'azzurro, ad una stella di otto raggi d'oro; Filippo podestà e capitano di Treviso nel 1344,
nel 2.» d'argento, alle lettere OR riunite di rosso; P anno seguente provveditore generale dell' Istria,

nel 3.» palato di rosso e d' oro. — XVII. Fa- ed in seguito ambasciatore a parecchi sovranid' Eu-
sciato d'oro e di rosso, col capo d' argento, ca- ropa, fra' quali all' Imperat. Federico nel 1355 per
ricato di due castelli accostati di rosso cimati eccitarlo a trattar la pace tra la Repubblica di Ve-
ciascuno da due torri dello stesso. — XVIII. In- nezia ed i Genovesi ; Lorenzo ambasciatore nel 1 51
quartato; nel 1.° e 4.° d'argento, ad un giglio a Lodovico II Re d' Ungheria, e nel 1525 ambascia-
d' oro; nel 2.° e 3.° di rosso, a due fascie d' az- tore ordinario in Inghilterra; Domenico Consi-
zurro. — XIX. Di rosso, al leone nascente d'oro, gliere alla Canea nel 1591, al tempo della famosa
col capo d' azzurro, a due sbarre d' argento. — pestilenza, poi provveditore e castellano a Gra-
XX. D'argento, al palo di rosso, bordato d'oro, busso nel 1600, ed a Cerico nel 1607 e rettore
caricato di un anello del primo; col capo d' az- alla Canea nel 1613; ed Antonio conte e capitano
zurro caricato di un leone illeopardito d'oro. — di Sebenico dal 1759 al 1761. — Con sovrana ri-

XXI. Spaccato; nel 1.° scaccato d'azzurro e di soluzione 1 Die. 1817 la famiglia Orio fu confer-
rosso ; nel 2.° di rosso, al capriolo d' azzurro, ac- mata nella sua antica nobiltà. — Arma : Fasciato
compagnato in punta da una collina di tre d'argento e d'oro, alias: d'oro e d'azzurro al-
cime d' argento ; colla fascia d' oro, caricata di ternati.
un' aquila di nero, attraversante sulla parti- ORIOLES (d') di Palermo. — Di origine spa-
zione. — XXII. D'azzurro a due fascie d'ar- gnuola, trae il proprio nome dai castelli di Uriò-
gento, caricate ciascuna di tre sbarre di rosso, les che possedeva in Ispagna, e fu trapiantata in

ed accompagnate da tre stelle d' oro poste in Sicilia da un Berengario che accompagnò il Re
palo. — XXIII. D' argento, a tre bande d' az- Pietro d'Aragona nel 1282. — In Sicilia, come
zurro bordate d' oro; con una testa di moro tor- nella Spagna, salirono gli Orioles in potenza e
tigliata d' argento attraversante sul tutto. — ricchezze e vi sostennero le cariche di capitani
XXIV. D' azzurro, al castello merlato d' argento, giustizieri, di castellani, di stratigoti, mastri giu-

cimato da una sola torre, aperto e fincstrato del rati, senatori ecc. — Pietro vestì l' abito del S.
campo, accompagnato in punta da un monticello M. 0. Gerosolim. e morì nel 1535 alla battaglia
di tre vette di verde. — XXV. D' azzurro, ad di Zoara combattendo contro i Turchi sotto le

un albero terrazzato di verde, accostato da due insegne di Carlo V Imperatore. — Ha posseduto


ruote di rosso ; col capo d' oro, caricato di un'a- questa casa ben 26 feudi in Sicilia, la contea di
quila di nero, coronata del campo. — XXVI. Bastiglia nel 1625, ed i principati di Castelforte
D'azzurro, alla fascia d'argento, accompagnata e di Roccapalumba (1630-1657). — Arma: Di
in capo da una ruota di molino dello stesso, ed rosso, al leone d'oro, coronato dello stesso, ram-
in punta da due stelle accostate d'oro e da un pante sur un monte di tre cime pur d'oro, posto
monticello di tre cime di verde. — Arma moderna: nel canton destro dello scudo.

Partito, tagliato, trinciato e spaccato, nel primo ORIOLI di Bagnacavallo (Romagna). — Illu-
di verde, secondo di nero, terzo d'argento, quarto strata dal dottissimo Cardinale Anton-Francesco,
d'oro, quinto di nero, sesto di verde, settimo vicario generale dei Conventuali nella prima metà
d'argento, ottavo d' oro, con un castello di rosso del XIX secolo. — Arma: Trinciato di verde e
torricellato di due pezzi dello stesso, fra cui un d' argento, caricato il primo di un giglio d' oro,

leone d'oro, detto castello attraversante sul tutto. ed il secondo di un leone nascente al naturale.
ORIGO del Napoletano. — Decorata del titolo ORISTANIO di Napoli, vedi Ristariis.
di marchese ed aggregata nel 1621 alla nobiltà ORLANDELLI di Treviso. — Arma: Spac-
romana; fu riconosciuta nobile nel 4834. — Arma? cato d'azzurro e d' oro, ad un artiglio d' aquila
ORIO di Venezia. — Questa nobile ed antica d'argento, attraversante sul tutto.
ORL — 238 — ORL
ORLANDI di Firenze. — Originaria di Pe- renzi. — Era ascritta nel quartiere di S. Croce,

scia. — Arma: Trinciato d'oro e di verde, alla e dette alla Repubblica Fiorentina 21 priori e 3
banda di rosso, attraversante sulla partizione. gonfalonieri. — Si spense con Nicolò detto il Pollo
ORLANDI di Pisa. — Originaria della Ger- verso la metà del XVI secolo. — Arma: Trin-
mania e venuta in Italia coli' Imperat. Ottone nel ciato ondato d'oro e di nero, col lambello di tre

965, (issò sua stabile dimora in Pisa. — Lam- pendenti di rosso sull'oro.
berto Orlandi, creato ammiraglio di 50 galee nel ORLANDINl del quartiere di S. Croce di Fi-
1030, sottomise Cartagine e ne condusse a Pisa renze. — Diversa dalla precedente. — Arma:
il re prigioniero; Giovanni ebbe anch'esso il co- Spaccato *T oro e d'azzurro, a due clave dell'uno
mando di altrettante galee nella spedizione di Pa- nell' altro.

lermo nel 1063; Aldobarandino comandante su- ORLANDINl del quartiere S. Spirito di Fi-
premo, nel 1115, dell'armata pisana all'impresa renze. — Ebbe due priori nel 1406 e 1412. —
di Majorica; Argenio ammiraglio dell' armata pi- Arma: Tagliato d'oro e di verde, colla sbarra di
sana nel 1256; Pietro, Jacopo, Gregorio e Lippo rosso attraversante sulla partizione.
combatterono valorosamente nel 1284 alla fune- ORLANDINl del quartiere di S. Giovanni di
sta battaglia della Meloria. — Nella gerarchia Firenze. — Originaria di Marcialla, dette alla Re-
ecclesiastica sono da ricordare Giovanni Arciv. di pubblica 12 priori e due gonfalonieri dal 1420
Sassari e Gerardo Vescovo di Aleria in Corsica. al 1523. — Bartolomeo oscurò le glorie della
— Questa illustre famiglia ebbe consoli, priori sua casa abbandonando vilmente, senza com-
ed anziani, e si diramò in Pescia, in Firenze ed battere, i passi di Marradi affidati alla sua cu-
altrove. — Arma: Scaccato d'azzurro e d'argento. stodia nel 1440. — Piero e Tito ottennero po-
ORLANDI di Peseta (Toscana). — Un Orlando polarità sotto il governo dei Libertini, ma Piero
della famiglia omonima di Pisa ne trasferi un ra- lasciato da Ferruccio alla custodia di Empoli
mo a Pescia. — Guglielmo, suo figlio, nel 14 45, quando marciò contro Volterra nel 1530, sedotto
comandò le truppe pesciatine contro i Lucchesi da Nicolò Orlandini detto il Pollo, cede quel ca-
che desolavano col saccheggio la valle di Cascina, stello agl'Imperiali. Fu premiato dai Medici colla

e Gabriello, di lui fratello nel 1155 ebbe il co- dignità senatoria che fu in seguito conferita a
mando di varie galee mandate in Sicilia in ajuto Baccio suo figlio e ad Annibale suo nipote. —
di Re Guglielmo. Orlando, figlio del precedente Si estinse in Fabio morto nel 1664, e l'eredità,
propagò in Pescia la propria stirpe, la quale salì insieme al nome, fu raccolta dalla famiglia Cor-
in così alta potenza che i di lui posteri giunsero sini. — Arma: D'azzurro, a tre becchi d'argento
a governarla come signori assoluti. — Costretta rampanti, quelli del capo affrontati, accompagnati
Pescia di cedere alla potenza del popolo fiorentino in capo da un lambello di tre pendenti di rosso.
nel 1338, un ramo degli Orlandi si stabili in Fi- ORLANDINl di S. Maria Novella di Firenze.
renze, dove fu ricevuto nel numera delle famiglie — Dettero alla patria 17 priori, e si spersero
nobili del contado. — Del ramo rimasto in Pe- nel XIV secolo. — Arma: Spaccato; nel 1» d'o-

scia son da ricordare Tommaso, uno de' più insi- ro; nel 2- losangato d' oro e d'azzurro.

gni giureconsulti del suo tempo, che nel 1409 fu ORLANDINl di Siena. — Dei Nove, risieduti

pretore di Volterra; Aiolfo, suo figlio, nel 1430 nel 1277. — Volunnio legista, Achille-Maria sto-
difese strenuamente la patria, e poscia sostenne rico, Orazio capitano di fanteria del Papa Ales-
T
le veci di Filippo-Maria duca di Milano in Parma sandro VII, Caterina, la prima dama senesc insi-

col titolo di luogotenente e governatore ducale. gnita della Croce stellata dall' Imperatrice Eleo-
— Oltre parecchi feudi, anno goduto gli Orlandi nora nel 1694. — Molti vestirono l'abito del-
la giurisdizione di Collevitoli, ed alcuni di essi l' Ordine Gerosolimitano, e quello di S. Stefano.

vestirono l'abito dell'ordine militare di S. Ste- — Arma: D'azzurro, a due bande nebulose d'ar-
fano. — Arma eguale alla precedente. gento.
ORLANDI di Verona. — Giovanni Orlandi ORLANDO di Alcamo. (Sicilia) — Arma:
ascritto nel 4 445 al nobile Consiglio Veronese. D'azzurro, ad una losanga fioronata d'oro.
— Arma: Inquartato di rosso e d'argento. ORLANDO di Napoli. — Originaria di Tro-
ORLANDINl de' MASCHERONI di Bergamo. pea, si trapiantò in Napoli per esercitarvi uflicii

— Arma : d' argento, al castello merlato di rosso, di toga, pe' quali si rese assai stimata, c s' illu-

aperto e fincstrato di nero, cimato da una ban- strò con nobili parentadi, fra' quali 'è da ricor-
deruola volta a sinistra : nel 2". bandato d'argento dare quello contratto coi marchesi Simonctti, di
e di rosso. cui, alla loro cstinsione, ereditò, in un ai beni,

ORLANDINl di Firenze. — Arma: D'argento, il cognome ed il titolo marchionale. — Aggre-


ad una clava di rosso posta in palo fra due gata al seggio di Bari il 12 Nov. 1794 nella per-
crescenti d' azzurro. sona di Gaetano avvocato fiscale dei Conti col
ORLANDINl del ciunrticrc di S. Croce di Fi- ^rado di presidente di cappa corta, fu all' aboli-
ORN — 239 — ORN
zione dei sedili ascritta al registro delle piazze nuato in Corsica, ed a questo appartiene il Duca
chiuse nella persona del march. Francesco, figlio d'Ornano che nel 1731 fu fatto generale dei Corsi
di Gaetano, allora soprintendente del grande ar- sollevati contro il dominio di Genova. — Arma:
chivio della R. Camera della Sommaria e segre- Inquartato; nel 1° e 4° di rosso, ad una torre di

tario del supremo tribunale conservatore della due piani d'oro, murata di nero; nel 2* e 3-

Nobiltà del regno. — Arma: D'oro, al leone al d'oro, al leone di rosso; sul tutto spaccato; nel
naturale controrampante ad un albero di pino 1° partito, a destra d'azzurro, ad una spada d'o-
nudrito di verde su di un piano dello stesso, e ro,, a sinistra d'armellino pieno; nel 2" di rosso,

sormontato da una stella d'argento. al grifo d'oro. — Divisa: deo favente comes
ORLO di Genova. — Arma: Spaccato; nel 1° Corsiae.
partito, a destra d'azzurro, a sinistra palato d'ar- ORNATI di Milano. — Arma : Spaccato, nel
gento e di rosso; nel 2° d'argento, a quattro ! 1° d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo;
pali d'oro nel 2° d'argento, ad un castello cimato di due
ORMANETI di Verona. — Famiglia trapian- torri di rosso, aperto e finestrato del campo, at-
tatasi da Prato a Verona. — Lapidi sepolcrali traversante sopra un albero di verde, il tutto so-
nella chiesa di S. Maria della Chiavica ricordano stenuto da una terrazza dello stesso. — Cimiero:
nel 1340 il nobile Conte, e nel 4 396 il nobile Due foglie di quercia d'oro, cogli steli in alto,

cavaliere Avogaro Ormaneti. — Nicolò, uomo poste in capriolo rovesciato.


dottissimo, pronipote dei precedenti, fa primo ar- ! ORO di Treviso. — Arma: Di verde, a due
ciprete di Bovolone, indi S. Carlo Borromeo lo ,
spade di cavalleria d'argento, guernite d'oro, pas-
scelse a Vicario generale della Chiesa di Milano, sate in croce di S. Andrea, colle punte al basso,
e finalmente nel 1570 da Pio V fu creato Ve- ;
accompagnate da due stelle
!

d oro, una in capo


scovo di Padova. Morì nel 1575 Nunzio alla Corte I
ed una in punta.
di Spagna. — Questa famiglia fu aggregata al OROBONI di Crema. — Famiglia ghibellina,
nobile Consiglio di Verona nel 1406. — Arma: di cui fu capo-stipite un Rolando che nel 1450
Spaccato di rosso e di verde, caricato il primo Orsatto Giustiniani provveditore veneto fece de-
di una colomba d'argento. portare a Vicenza. — Si spense nel XVI secolo.

ORMANI di Roma. — Arma: Partito d'oro — Arma?


e di rosso, ciascun pezzo caricato da una biscia OROBONI di Ferrara. — Orobono Orobnni
ondeggiante in palo di verde; quella a destra ri- fu inviato ad incontrare la figlia del Duca di Fi-

voltata. renze promessa sposa al duca Ercole II Estense;


ORMEA del Piemonte, conti di Montpascal. Ercole, figlio di Orobono, servì lo stesso duca
— Giovanni-Benedetto Ormea era ajutante di nella guerra d' Ungheria con armi e cavalli pro-
camera di Re Vittorio-Amedeo II, poi divenne pri. — Giambattista Oroboni il 22 ott. 1663 ebbe
custode dei sigilli della Corona. Sua moglie Lui- dal Duca di Parma l' investitura della contea di

gia-Giovanna era femme di camera della Regina. Silanogrande ; ed il conte Camillo venne dal go-
Filippo, loro figlio, dopo essere stato custode dei verno pontificio aggregato alle 27 nobili famiglie
sigilli e gioielli reali, fu capitano di Stupinigi, di perpetuo Consiglio. — Arma ?

quindi aiutante di camera. Ottenne nel 1784 la OROMBELLI di M/<7/io. — Fazio Orombello,
nobiltà ereditaria. — Arma: D'argento, all'ol- uomo di molta autorità nella Repubblica Milanese,
mo, nudrito sulla pianura erbosa, il tutto al na- nel Mag. 1251 fu uno degli ambasciatori che si

turale ; col capo d'azzurro, a tre stelle d'oro or- recarono a Genova al Papa Innocenzo IV per
dinate in fascia. trattare la pace tra i Milanesi ed i Tortonesi. —
ORN ANI di Crema. — Originaria della Cor- — Franeio nel 1258 fu uno dei 32 delegati dalla
sica e trapiantata in Crema da un Giovan-Fran- parte de' capitani e valvassori a giurare la pace
cesco, nel 1602, il quale ebbe due figli capitani fra la nobiltà ed il popoio. — Arma : D'oro, al-
al servizio della Repubblica di Venezia. — Al- l' aquila di nero, coronata del campo.
fonso Ornano fu ascritto al Consiglio comunale ORRIGONI di Milano. — A questa nobile ed
nel 1636. (Estinta sullo scorcio del secolo XVII). antica famiglia milanese fregiata del titolo mar-
— Arbia: Inquartato; nel 1° e 4 n di rosso, ad chionale appartennero un Guido che fu capitano
una torre di due piani d' oro, murata di nero ;
per Porta Orientale nell'anno 1135, e concorse
nel 2° e 3° d' oro, al leone d' argento. con grandi sue spese ad ultimare l'erezione del
ORNANO di Corsica. — Anticamente conti e monastero di S. Bernardo, e l'anno appresso fondò
sovrani di quell' isola, vantano un Alfonso capitano quello di Ceredo; ed Alcherio fu capitano dei
ge nerale dei Corsi e poi maresciallo di Francia sotto Milanesi contro I' Imperat. Federico ed ambascia-
j

Enrico IV. Suo figlio Giambattista ottenne lo tore allo stesso per trattar la pace coi Milanesi
stesso grado nel 1626. Questo ramo si estinse in nel 1167. — Arma: Di rosso, alla quercia di
Francia nel 1670; ma un altio ramo si è conti- I verde, fustata d'oro, ghiandifera al naturale.
ORS — 240 — ORS
ORRU in Sardegna. — Arma: D'argento, alla ORSELLI di Saluzzo. — Signori di Melle e
fascia d' azzurro, sormontata da tre stelle dello di Broslasco, anno prodotto un abate di Sta/larda
stesso, ed accompagnata, in punta, da una sala- e .diversi consiglieri marchionali. — Arma: D'oro,
mandra entro un rogo, il tutto al naturale, sulla all'orso rampante al naturale. — Divisa: deus
pianura erbosa di verde. IN ADJUTORIUM.
ORSATELLI di Corsica. — Arma : D' azzur- ORSENIGHI di Treviso. — Arma : D'argento,
ro, ad una torre d'argento, murata e finestrata al leone di rosso, con un listello ondato d'argen-
di nero. to, attraversante sul collo del leone, caricato delle
ORSATO di Padova. — Una delle più antiche lettere majuscole romane A B C D E F di nero.
di Padova, insignita del titolo di conte palatino ORSEOLO di Venezia. — Famiglia antica ori-
dall' Imp. Federico III nel 1452 e dal Pontefice ginaria di Aquileja e delle prime che si ricovera-
Alessandro Vili nel 1691. Nel 1673 ottenne dalla rono nelle lagune venete alla discesa dei barbari
Repub. Veneta il titolo di conte per tutta la sua in Italia. — Le più antiche memorie risalgono
discendenza. Fu confermata nobile con sovrana ad un Pietro padre di altro Pietro che nel 976
risoluzione 23 Nov. 1819, e fregiata del titolo di fu eletto Doge di Venezia, e che abbandonata
conte dell'Impero Austriaco con altra sovrana Venezia nel 979 si fece monaco benedettino e

risoluzione 17 Giù. 1821. — Arma: D'azzurro, morì in concetto di santità. — Un altro Pietro,
all'orso rampante d'oro. — Alias: D'azzurro, ad figlio del precedente fu Doge anch' esso di Vene-
uno scudo ovale dello stesso inquadrato da un zia e regnò 17 anni. — Figli del precedente fu-

serpente alato d'oro, mordente la sua coda, il collo rono Domenico che fu Doge per un sol giorno, e

cimato da una crocetta d'oro; lo scudo caricato che assalito dal popolo nel proprio palazzo fu co-

da un orso rampante d'oro. stretto ad esulare colla sua famiglia e a ricove-


ORSATO di Vicenza. — Aggregata nel 1744 rarsi a Ravenna; Giovanni, il quale tolse in mo-
al Consiglio nobile di Vicenza, fu confermata nella glie Maria nipote di Basilio imperatore d'Oriente
sua nobiltà con sovrana risoluzione 9 die. 1819. e figlia di Romano Arivopulo che sedè pure sul
— Arma : D'azzurro, ad un pioppo di verde, si- trono greco; Ottone che nel 1008 successo al pa-
nistrato da un orso di nero rampante contro il dre nel dogado e che ebbe in moglie Elena figlia

fusto, il tutto sostenuto da una terrazza del se- di Geiza re d'Ungheria e sorella di Stefano che
condo. fu pure re d'Ungheria e che qual santo si venera
ORSELLI di Forlì. — Antichissima e nobi- sugli altari; Vitale vescovo di Torcello nel 1007
lissima famiglia da cui sono emersi molti chiari e quindi patriarca di Grado nel 1018. (Estinta).
uomini che l' anno illustrata. — Uguccione nel — Arma: D'azzurro, a due orsi rampanti e af-

1322 fu vice-capitano del popolo bolognese in frontati d'oro.

luogo del lucchese Alamanno degli Obizzi; Guido, ORSETTI di Lucca. — Arma; Di rosso, atre
cavaliere di S. Stefano di Toscana nel 1571, ebbe piante di frumento d' oro, convergenti verso la

la baronia dei castelli di Pietra Appia, Rocca punta in ventaglio e piantate sopra un terreno
d* Elmici e Fiumana; Giacomo pretore di Vicenza di verde, accompagnate in capo da due stelle di

nel 1398; Cesare fu valoroso ed espertissimo ca- otto raggi pur d'oro; col capo d'azzurro, all'a-

pitano (1590); Sebastiano con un reggimento di quila di nero, rostrata, membrata e coronata
fanti assoldato a sue spese militò per la Repub- d' oro.

blica Veneta contro i Turchi, e ne fu rimeritato ORSI di Bologna. — Diramarono dai Gari-
nel 1615 col governo delle piazze di Grabulìi, di sendi, e dopo essere stati di parte geremea, se-

Candia, e della Canea e colla carica di luogote- guirono poi quella dei Lambertazzi; quindi si tro-

nente generale di tutte le forze del regno di varono complicati in tutte le guerre civili che afflis-

Candia; Giuseppe generale nello sbarco della Mo- sero la patria. Alcuni di essi presero parte alle Cro-

rea per Innocenzo XI; Ferrante, cameriere di ciate, ed unSiripere nel 1 217, ed un Giliolo perde la

cappa e spada di Benedetto XIV, instituì in pa- vita in Terrasanta nel 1291.— Michele Orsi fu

tria l'orfanotrofio di S. Francesco Regis e morì uno dei tre che a Fossalta disarmarono e fecero
nel 1766. — Questa famiglia fu fregiata del ti- prigioniero il Re Enzo; Tancredino nel 1328 ca-
tolo comitale in principio del XVIII secolo. — pitanò una parte dell' esercito bolognese che va-

Avendo il conte Giuseppe Orselli instituito erede lorosamente espugnò Pistoia; Alessandro, dopo
delle sue sostanze il proprio nipote Luigi Pasini; essere stato capitano di fanti in Ungheria, ebbe
alla morte del testatore avvenuta nel 1847, il lo stesso grado nelle galere dei cavalieri di Malta
Pasini assunse il nome ed il titolo di conte Or- di cui era balivo, e quindi fu fatto maestro di

selli. — Arma: Trinciato; nel 1° d'oro, all'aquila campo delle armi pontificie nel 1609. — Questa
di nero, coronata dello stesso; nel 2 n d' argento, famiglia diede tre consoli alla patria nel XII se-

all'orso passante al naturale; colla banda d'az- colo, 172 anziani, ed incorniciò a far parte del

zurro attnversante sulla partizione. Senato nel 1485. — Dottissimo giureconsulto fu


ORS — 2 il — ORS
;
Guglielmo che nel XIII secolo interpretò nelle 4 477 al 4 4 80; altro Francesco fu autore della
j:
scuole bolognesi le istituzioni di Giustiniano, ed congiura per la quale nel 4 488 fu trucidato Ria-
i
Agostino, Andrea, due Orsini e Francesco inse- rio signore di Forlì e d' Imola, onde gli Orsi fu-
i
gnarono leggi anch' essi tra il XV e il XVII se- rono esiliati dalla patria. — Lodovico, cavaliere,
! colo. Gli Orsi ebbero nel seicento il titolo di conti fu nominato da Pino III Ordelaffi comandante l'e-

|
e quello di marchesi di Conzano e finirono al sercito fiorentino contro Ferdinando d' Aragona
principio del XIX secolo in due figlie del sena- Re di Napoli nel 4 477, e nel 4 480 fu senatore

tore Guidascanio; Teresa maritata al march, se- di Roma. — Cessata in Forlì la signoria di Ca-
natore Francesco Albergati, e Girolama al mar- terina Sforza, moglie del trucidato Riario, gli Orsi
chese Villa di Ferrara. — Arma: D'azzurro, al- rientrarono in patria. — Giambattista Vescovo
l'orso d'oro, rampante; colla bordura cucita di di Cesena nel 4725. — Francesco 4792 nel vestì

rosso, caricata di 12 bisanti d'oro. P abito del S. M. 0. Gerosolim. ; e Giambattista


ORSI (degli) o SAVOLDI di Brescia e di Ve- di lui figlio vestì quello di S. Stefano nel 4794.

nezia. — Famiglia ascritta al Gran Consiglio di La casa Orsi ebbe inoltre molti cavalieri aurati

Venezia nel 4383 nella persona di Matteo Orso ed il titolo di conte nella persona di Giovanni
sotto il dogato di Andrea Contarini. — Mancò in cui fu conferito nel 4770. — Arma: D' azzurro,
Marco Orso nel 1464 sotto il doge Cristoforo a tre bande d'oro; col capo cucito del primo,
Moro. — Arma: D' oro, all'aquila bicipite di nero. caricato di tre stelle di sei raggi del secondo,
— Anticamente: all'orso di nero. malordinate.
ORSI di Cesena. — È un ramo della nobile ORSINI di Cesena. — È un ramo della ce-
famiglia omonima di Forlì, trapiantato in Cesena lebre famiglia omonima di Roma, trapiantato in

nel 4520 da un Lodovico, il quale, complice della Cesena nel 4500. — Dieci di questa famiglia se-
uccisione di Girolamo Riario, fu costretto abban- dettero nel Consiglio nobile di Cesena. — Estinta
donare la patria. Francesco, di lui figlio, fu va- nel XVIII secolo nella persona di Alessandro. —
lorosissimo capitano. — Estinto il ramo di Forlì, Arma : D'argento, alla fascia d'oro, accompagnata
dopo cento anni, gli Orsi di Cesena trasportarono in capo da una rosa di rosso, ed in punta da tre
di nuovo la loro dimora in quella città. — A bande dello stesso.
questa famiglia appartenne Monsignor Giambat- ORSINI DI PITIGLIANO di Lucca. — Arma:
tista Orsi creato Vescovo di Cesena da Bene- D'argento, a tre bande di rosso; col capo del pri-
detto XIII. — Sedettero Consiglio ce- nel nobile mo caricato da una rosa del secondo e sostenuto

senate Lodovico, Giov.-Franeesco, Domenico-An- da una divisa d'oro.


tonio, e Lodovico — Arma: Spaccato;
II. nel 1° ORSINI di Milano. Cedrone degli Orsini —
d' azzurro, a tre stelle di sei raggi d'oro, ordinate di Roma, celebre giureconsulto del secolo XV,
in fascia; nel 2° d'azzurro, a tre bande d'argento. stabilitosi in Milano, diede origine a questa fa-
ORSI di Firenze. — Antonio d'Orso, Vescovo miglia, che ebbe il titolo di marchesi di Besate
di Firenze, fu così amante della libertà della pa- nel 474 3. — Giulio, dottore collegiato, fu Cardi-

tria che quando nel 4 312 l' Imperat. Arrigo VII nale di S. R. Chiesa e morì nel 1652. — Fiori-
pose P assedio a Firenze, egli, adunato il suo clero, rono di questa casa decurioni, dottori di collegio
l'eccitò alla difesa, ed il primo co' suoi preti e cavalieri di Malta. (Estinti nel XIX secolo). —
montò sulle mura, e mostrò così intrepido corag- Arma: D'argento, alla banda d'azzurro, accostata
gio, che i Fiorentini, animati dal suo esempio, da due rose di rosso e caricata di tre gigli d'oro

giunsero a scacciare l' oste nemica. — Nel XVIII posti nel senso della banda. Lo scudo accollato da

secolo, Giuseppe-Agostino Orsi, domenicano, uo- un' aquila bicipite di nero, rostrata, membrata e

mo dottissimo, fu elevato alla porpora dal Pon- coronata su ciascuna testa d' ore, sormontata da
tefice Benedetto XIV. — Arma antica: Scaccato una corona imperiale, tenente coli' artiglio destro
d'argento e di rosso, ad un orso al naturale, at- una spada d'argento, e col sinistro uno scettro
traversante sul tutto. — Arma moderna : Trin- d' oro.

ciato d'azzurro e di rosso, alla banda d'oro, at- ORSINI del Piemonte. — Questa famiglia non
traversante sulla partizione, caricato il 4» di un à nulla di comune colla celebre romana dello
pino di verde, sinistrato da un orso rampante al stesso nome. — Da tempo remotissimo la si trova
naturale. signora di Rivalta, da cui trasse il primitivo co-
ORSI di Forlì. — Famiglia patrizia antica- gnome, ed a cui si aggiunsero gradatamente i

mente chiamata Deddi, nel XV secolo prese il feudi di Orbassano, Trana, Reano, Villaralmese,
nome di Orsi da uno sopracchiamato Orso, il quale Gonzole, Bernasco, Colpastore, San Dalmazzo ed

godeva tanta autorità, che la sua casa era luogo altri. — Il cognome Orsini prese a radicarsi in
sicurissimo di franchigia ed era rispettata dagli questa famiglia nella seconda metà del XVI se-
stessi dominanti. — Francesco fu architetto della colo. — Avendo molti di essa portato il nome di

monumentale torre di S. Mercuriale eretta dal Orsino, forse perchè grandemente illustrato dal-
"* "*
4 fi
ORS — 242 - ORS
l'omonima famiglia romana, fu d'allora costan- Cesena, Melfi ecc. — Alcuni degli Orsini furono
temente usato dai signori di Rivalta. — Giovanni gran contestabili del regno di Napoli, altri gran
Vescovo di Torino nella seconda metà del XIV cancellieri; uno, Nicolò fu fatto vice-gran mae-
secolo; Giovanni-Antonio vestì l'abito del S. M. stro di Rodi da Papa Gregorio XII, e Battista
0. Gerosolim., fu commendatore d'Ivrea e nel nel 1467 fu eletto gran maestro dell'Ordine Ge-
1461 capitano pel Duca di Savoja; Nicolò ebbe rosolimitano. — Furono inoltre decorati del To-
una parte notevole nella storia di detto Ordine, son d'oro, dell'Ordine Teutonico, di quello di Ca-
di cui fu procuratore presso il castello di All- strava, e di quelli di S. Michele e dello Spirito
eata, poi nel 1567 ebbe il generalato delle ga- Santo di Francia. — I feudi e signorie possedute
lere maltesi, e alla morte del gran maestro Gio- da questa casa sono innumerevoli, é basti ricor-
vanni della Valletta ebbe in sua mano ilmaneg- dare per tutti che gli Orsiui furono conti di Ta-
gio degli affari dell'Ordine, e poco mancò che gliacozzo, di Nerola, dell' Anguillara, di Pitlgliano,

su lui cadesse la scelta alla sovrana dignità di di Nola, marchesi di Tripalda, duchi di Gravina
gran maestro. — Nicolò ed Annibale furono an- e di S. Gemini, principi di Scandriglia, di Ta-
ch'essi aggregati alla stessa sovrana milizia ; il ranto e di Salerno, signori di Bracciano, di Bo-
primo lasciò la vita nel 1585 nella difesa di Mal- marzo, di Monterotondo, di Liviano e di. Cesi. —
ta, ed il seeondo divenne commendatore di Pan- Un Nicolò Orsini godette inoltre la sovranità in
calieri. — Giangiacomo assistè all' incoronazione Toscana di Portoreale, Monte Argentaro, Orbe-
di Carlo V a Bologna, e da lui fu armato cava- tello e le isole Gianutri e Giglio, ed un Ramon-
liere. — Risbaldo Orsini il 23 Giù. 1821 ottenne delio fu investito da Gregorio XI del ducato di

dal Duca di Savoja Carlo-Emanuele 1 la dignità Benevento, e dal Re Ladislao ottenne Otranto,
comitale coi predicati di Rivalta, Orbassano e Nardo, Ugento, Gallipoli, ed altre terre. — La
Trana estensibile ai suoi discendenti di ambedue famiglia Orsini è ascritta al patriziato veneto, ed
i sessi. — Molti degli Orsini furono consiglieri, il di lei capo gode il titolo di Altezza in virtù
capitani, scudieri e ciamberlani dei Duchi di Sa- di un diploma dell' Imperai Carlo VI del 1724;
voja. — Arma: Inquartato; nel 1° e 4° bandato à il rango e le prerogative dei principi stranieri
d' argento e di rosso; col capo d'argento, alla rosa presso le corti di Savoja e dei re di Francia, ed

di rosso, bottonata d'oro, esso capo sostenuto il titolo di cugino del Re in Sassonia, nel Brasile,
d'oro cucito; l'oro ad un'anguilla di nero ondeg- nei Belgio e in Portogallo. Arma: Bandato
giante in fascia; nel 2° e 3° di rosso, al bersa- d' argento e di rosso, col capo del primo, alla

glio d'argento forato del campo. Cimiero: Un rosa del secondo, sostenuto da una trangla cucita
orso nascente e mettente fuoco dalle narici. — d'oro, caricata da un'anguilla serpeggiante d'az-'
Divisa: horrendum commota noveri. zurro. — Cimiero: Un orso uscente al naturale,
ORSINI-FALCONIERI del Piemonte, consi- tenente nella destra una rosa di rosso, gambuta
gnori di Trana. Arma: — Inquartato; nel 1° e e fogliata di verde.
4° d'argento, al falcone legato e sonagliato al na- ORSINI di Sebenico. — Derivata dal ramo del-
turale; nel 2° e 3° bandato d'argento e di ros- l'antichissima e principesca famiglia romana degli

so; col capo cucito d'oro, all' anguilla di nero on- Orsini detto di Monterotondo, un discendente del
deggiante in fascia, abbassato sotto un altro capo quaie caduto in basso stato emigrò dalla patria
d'argento, alla rosa di rosso bottonata d'oro. — e fu costretto dedicarsi ad arti manuali per cam-
Cimiero: Un orso nascente al naturale. — Motto: pare la vita. Da questo derivò Matteo padre di
CON REISON. Giorgio che fu il celebre architetto della catte-
ORSINI di Roma. — Una delle più potenti drale di Sebenico e di altri edifici in Dalmazia e
ed illustri famiglie romane, fin da tempi assai nelle Marche nel XV secolo. — Un di lui discen-
remoti à posseduto molte terre nel regno di Na- dente, Giacomo, avvocato, fece valere i suoi titoli

poli e nello Stato Pontificio, e fu emula ed av- di nobiltà ereditaria presso Valerio Orsini che
versaria della famiglia Colonna. — Vanta essa per la Repubblica Veneta, come governatore ge-
cinque Papi: Stefano III eletto nel 752; Paolo I nerale della Dalmazia, trovavasi nel Nov. 1540 in
nel 757; Celestino III nel 1191; Nicolò III nel Sebenico, e questi, fatti i necessari rilievi, con

1277 e Benedetto XIII nel 1724; più di 30 Car- amplissimo diploma, dichiarò che Giacomo appar-
dinali, 62 senatori, 4 prefetti di Roma, 6 gonfa- teneva agli Orsini, dalla cui stirpe era uscito,

lonieri di S. R. Chiesa, 100 capitani generali, che non aveva mai perduto la nobiltà, e che ve-

colonnelli, condottieri ecc. Ebbero inoltre gli Or- niva da lui riammesso nel seno della famiglia,

sini il patriarcato di Gerusalemme, i seggi me- con diritto a tutti gli onori, privilegi ecc. —
tropolitani di Firenze, di Taranto, di Napoli, di Questa famiglia si spense in 9ebenico nel 1699.
Trani, di Siponto, di Benevento c di Capua, e — Arma: Bandato d'argento e di rosso di otto

quelli vescovili di Aversa, di Osimo, di Spoleto, pezzi, col capo d' orp, all' anguilla di verde on-

Forlì, Tricarico, la Cava, Tivoli, Sulmona. Nnln do^^iante in fascia, abbassato sotto un altro capo
ORT — 243 — ORZ
d'argento, alla rosa di rosso. — Alias: Partito; ORTIZ di Sicilia. — Arma: Di verde, ad una
nel 1° spaccato, a) d'argento, alla rosa di rosso, torre aperta e finestrata di nero, sormontata da
b) d' argento, a tre bande di rosso, colla fascia un guerriero armato, accompagnata in punta da
d'oro attraversante sulla partizione; nel 2° d'oro, tre rami di palma posti in banda ed ordinati in

all'orso rampante di ròs'so. — Alias: Spaccato; fascia, il tutto d' oro ; colla bordura cucita di ver-
nel 1° d'argento, alla rosa di rosso; nel 2» d'ar- de, caricata da quattro torri d'oro, aperte di nero.

gento, a tre bande di rosso; colla fascia dello ORTO (dell') di Milano. — Antichissima fa-

stesso attraversante sulla partizione. miglia milanese, ebbe il titolo comitale dal duca
ORSO ovvero DALL'ORSO di Venezia. — di Mantova nel 1672. — Diede parecchi decurioni
Per i servigi prestati alja Repubblica nella guerra e cavalieri di S. Giorgio. (Estinta nel XIX se-
contro i Genovesi, nel 4 38 1 furono fatti del Con- colo). — Arma: Partito di uno e spaccato di due
siglio. (Estinta). — Arma: D'oro, all'orso, ram- che formano sei quarti; nel 1» e 6» d'oro, all'a-
pante di nero. quila di nero, coronata del campo; nel 2 n e 3°
ORSOLINI di Spello (Umbria). — Niccolò Or- di rosso pieno ; nel 4° e 5° di nero, a due fascie
solini vescovo di Spello ampliò la chiesa di S. nebulose d' argento. Sul tutto nn sole figurato di
Ercolano; Giuseppe capitano nella famosa rotta rosso, raggiante d'oro, attraversante sulle parti-
dei Veneziani in Chiaradadda dove rimase pri- zioni. — Lo scudo accollato dall'aquila di nero
gioniero Bartolomeo d' Alviano, e quindi capitano rostrata e membrata d' oro, sormontata da una
di Malatesta Baglioni generale delle armi fioren- corona imperiale, tenente coli' artiglio destro una
tine ; Rufino colonnello al soldo della Repubblica spada d'argento, e col sinistro uno scettro d'oro.
Veneta e governatore dell' isola di Candia. — ORTOLANO di Ccfaln (Sicilia). — Originaria
Arma ? ^ di Pisa, e trapiantata in Sicilia nel XIII secolo,
ORSUCCI di Lucca. — Arma D'oro : all'orso ebbe la signoria dell' isola di Gozzo, non che i

del suo colore rampante. — Alias: D'azzurro, al feudi di Damisa, Libione, Delia ed altri. — In
crescente rivoltato d'argento; col capo d' oro, al- Cefalù fiorisce tuttora un ramo degli Ortolano
l' aquila di nero, coronata del campo. baroni di Bordonaro Soprano, di cui un Andrea
ORTA di Dogliani (Piemonte). — Famiglia barone di Pasquale, celebre giureconsulto, fu pro-
patrizia di Dogliani che ottenne alcuni punti di tonotaro del regno e morì nel 1631. Un Ema-
giurisdizione su Torre di Ussone col titolo signo- nuele, dello stesso ramo, illustre scienziato vissuto

rile. — Pier-Francesco, dottore in leggi, si fece in principio del XIX secolo, pubblicò parecchie

poi gesuita e divenne procuratore generale della opere fra le quali le Biografie degV illustri Si-
Compagnia, e fu autore della Vita di S. Celso. ciliani. — Arma: Spaccato; nel 1<> di verde, al
— Arma: Inquartato; nel 4° e 4° di rosso pie- leone coronato, accompagnato da due pini nei
no; nel 2° e 3» fasciato ondato d'argento, e di fianchi e da tre stelle nel capo, il tutto d'oro;
U
nero; con una stella d'oro in cuore, attraversante; nel 2 d' azzurro, al cane d' argento legato ad un
il tutto sotto un capo d'oro, all'aquila di nero, albero al naturale a destra, il tutto attraversante
coronata dello stesso. — Motto: orta est. sopra una siepe di canne d'oro, e terrazzato al na-
ORTENI di Bergamo. — Arma: Spaccato se- turale.

mipartito; nel 1.» d'oro, nel 2.° di azzurro, e ORZA di Verona. — Detta Orci ed anche
nel 3.o d' argento; colla campagna di rosso. Ureei, diede duo consiglieri al nobile Consiglio
ORTESCA o HORTESCA di Verona. — Ar- Veronese: Pietro-Antonio nel 1527 e Francesco*
ma: Spaccato; nel 1» di rosso, al palo d'ar.zurro nel 4;>30. — Arma: Di rosso, alla banda scaccata
inclinato in banda, e caricato di tre crescenti di tre file, quella di mezzo composta d'argento e
montanti d'oro, le corna dirette verso il cantone d'oro, e le altre due d'oro e d'azzurro, accompa-
destro del capo, sormontato ciascuno da una gnata da tre stelle d' oro, lo due del capo co-
stella d'oro; nel 2" d'azzurro, a due fascio on- steggianti la detta banda.
date d'argento. ORZO (dall' ) di Trieste e di Venezia, — Ori-
ORTI di Verona. — Originaria nobile di Mi- ginari di Aitino, trapiantati prima in Trieste e
lano, cui diede due consoli, nel tempo dello fa- quindi in Venezia, dove furono tribuni antichi, e
zioni si trapiantò in Verona, al cui Consiglio no- sor Carlo Orzo procurato!* de sopra nel 919. —
bile fu tosto aggregata. Più tardi fu insignita del Estinta nel 1316 nella persona di ser Astolfo
titolo di conte di Busolo, e come tale descritta procuratore come sopra. — Arma: D'argento, alla
nell' aureo libro dei titolati. Fu conformata no- banda dentata di rosso, con un giglio dello stesso
bile con sovrana risoluzione 11 Mar. 1 820. — posto nel rantoli sinistro del capo.
Arma : D'azzurro, ad un albero di verde, piantato OR/OLI di Ravenna. — Famiglia patrizia ra-
in una cassa d'argento cerchiata di nero e posta vennate illustrata da Cesare più volte impiegato
sopra una collinetta di verde. — Cimiero: Tre dal senato in affari importanti ed inviato amba-
piume di struzzo. sciatore a Roma por definirli, o da Zaccheria dot-
OSE - 244 — OSO
tore in legge e non meno dotto di Cesare. — I di questa famiglia furono fra i consiglieri che
Estinta sul principio del secolo XVII. — Arma? nel 1297 firmarono la pace tra Brescia, Mantova
ORZONE (nobili di) del Friuli. — Questa fa- e Verona. — Ubaldo ed il notaio Realdino del fu
miglia fu insigne non meno per antichità che per Leonardo intervennero nel 1296 ad un istrumento
nobiltà e ricchezze. Essa trasse il proprio nome feudale del Vescovo di Verona. — Veronese nel
dal castello di Orzone presso Cividale di cui fu 1366 ebbe la carica di fattore di Cansignorio.

signora da remotissimo tempo. Nel 1 21 passò Nello stesso anno si trova in un pubblico rogito
ad abitare in Udine, alla cui cittadinanza nello nominato Osello del fu Ubaldo, e nel 1417 Nicolò
stesso anno venne aggregata, e circa un secolo della contrada di S. Vitale. Antonio nel 1421 fece

dopo trasferissi ad abitare nel contado di Gori- parte del Consiglio nobile di Verona. — Arma:
zia, e poscia, fissata dimora in quella città, ebbe D'argento, ad un albero terrazzato di verde, ci-
luogo tra i più cospicui cavalieri e baroni dello mato da un uccello di nero.
stato arciducale. Sembra che avesse preso stanza OSEO di San Salvatore (Monferrato). - Conti
anche nella città di Cividale dove nel 4304 pos- di Terno. — Arma Di rosso, alla coscia e gamba
:

sedeva una torre altissima. — Il castello di Or- umana di carnagione, recisa, in palo; col capo
zone venne abbruciato dal Patriarca Gregorio di d' oro, all' aquila di nero, coronata dello stesso.
Montelongo nel 1268 in punizione dell'assassinio OS.I di Ravenna. — Antica famiglia roma-
del Vescovo di Concordia, di cui uno dei com- gnola di parte guelfa ascritta al patriziato di
plici fu Giacomo d' Orzone, il quale nel 1234 era Ravenna. Ebbe per capostipite Bove nel XVI se-
stato marchese nelP Istria per il patriarca. — colo, e produsse vari uomini insigni, fra'quali un
Enrico, già preposito di Udine, per elezione 'dei Camillo assai elegante poeta che fiorì nella se-
canonici, nel 1252 fu eletto Vescovo di Pedena; conda metà di detto secoio; un Gian-Francesco
Francesco nel 1278 gastaldione di Cividale; altro che esercitò con onore la volgare poesia e morì
Enrico, vicario dei conti di Gorizia in Trevigi, nel 1641. — Molti di questa famiglia occuparono
nel 1325 in ricompensa de' suoi fedeli servigi fu nel Senato i primi posti e resero importanti ser-
investito dalla contessa Beatrice di un possesso vigi alla patria. (Estinta nel XVIII secolo). —
feudale; Nicolò nel 1593 luogotenente di Gorizia Arma: D'azzurro, alla fascia di tre losanghe e
per il capitano- Sigismondo della Torre, e nel due mezze accollate d' argento, accompagnata da
1643 condottiero delle milizie destinate in Italia due gigli d'oro, uno in capo ed uno in punta.
ed accordate dalla Stiria all' Imperat. Ferdinan- OSII di Cremona. — Questa famiglia à dato
do III. (Estinta). — Arma Di : nero, alla pergola alla patria 20 decurioni, il primo de' quali fu

rovesciata d'oro. Gandolfo nel 1218, e 1' ultimo Giulio-Cesare nel


OSCASALI di Cremona. — Ha dato alla pa- 1 — Arma Spaccato dentato rosso d'ar-
685. : di e

tria 34 decurioni dal 1187 al 1634, il primo de' gento. — Altri Osii portavano controfasciato : di

quali fu Lanfranco senatore della patria, e l'ul- quattro pezzi di rosso e d'argento.
timo Lodovico. (Estinta). — Arma: Scaccato di OSIO di Osio nel Bergamasco. — Arma: Spac-
rosso e d'argento. cato inchiavato d'azzurro e d'argento, a tre stelle
OSELETTI o UCCELLETTI di Bologna. — di sei raggi dell' uno nell' altro.
Nobili di parte geremea, assunti quattro volte al OSOPO (d') di Udine. — Antica e nobile fa-
consolato nel XII secolo. — Nel 1252 rappresen- miglia friulana signora da remotissimo tempo del

tarono il Comune di Bologna al parlamento di del castello di Osopo da cui trasse il proprio no-
Brescia convocato per opporsi al Re Corrado che me, e che dal patriarca Gregorio di Montelongo fu

era intento a rivendicare il regno di Napoli. Al- confermato a Conetto d' Osopo, nel 1 254. Nel
cuni individui di questa casa militarono in Pale- 1258 lo stesso Patriarca riconfermava a Conco-
stina, ed in favore dei Fiorentini e dei Padovani. retto d' Osopo il castello d' Invilirlo nella Cargna,
— Ausilitto, pretore della montagna, nel 1212 ove i suoi maggiori fondavano la nobilissima sua
sottomise la Sambuca. — Nel 1193 si opposero stirpe comune con quelli del castello di Nonta,

a Gerardo Vescovo ed a' suoi fautori che trama- Muruzzo, Cavoriaco e Villalba. — Per le ribel-

vano ridurre Bologna nella soggezione imperiale, lioni, uccisioni, ruberie e scelerate azioni com-
perlochè, appiccatasi una mischia, Ausilitto rimase messe dai fratelli Bonacorso, Berardo e Pelavicino
ucciso entro il palazzo del Comune, e le sue case d' Osopo, il Patriarca Pagano della Torre assediò
furono arse e saccheggiate. — Lippo Oseletti fu e prese il loro castello, di cui nel 1328 investì

uno dei 38. i quali banditi e dichiarati lupi ra- Federico di Savorgnan. — Arma: D'argento, al

paci nel 1283, furono poi condannati nel 1289 capriolo di nero.
al bando perpetuo, alla confisca de' beni e alla OSORIO di Sicilia. — Di origine spagnuola,
distruzione delle case, torri e fortezze. — Que- fu portata in Sicilia da un Giovanni Osorio de
sta casa si spense nel XIV secolo. — Arma? Astorga cav. di S. Giacomo della spada, capitano

OSELLA di Verona. — Florio e Boninse?na di fanteria spagnuola, indi straticoto di Messina


OST — 245 — OTT
nel 1578. — Giuseppe capitano di cavalleria leg- la mano del tiranno lo colpì, fu cacciato in ban-
gera e senatore in Palermo. — Arma: D'oro, a do, e di lui più nulla si seppe. L'unico figlio di
due lupi di rosso, passanti V uno sull'altro. Ostesano nel 1248 fu fatto imprigionare nel ca-
OSSA di Bergamo. — Arma: Spaccato; nel l.° stello, e lo stesso anno fatto morire e confiscati
d' azzurro, al gallo d' argento, crestato e barbato i suoi beni. (Estinta). — Arma: Di rosso a due
di rosso, tenente colla zampa destra un ramo di sbarre scaccate d'argento e del campo, di due file.

verde ; nel 2.° d' argento, al monte di tre cime OSTIGLIANI di Treviso. — Trassero il no-
di verde, movente dalla punta. — Alias: D' ar- me dal castello di Ostiglia, e da Verona nel 1327
gento, allo stivale di nero, colla punta volta a si- si trapiantarono in Treviso, dove furono pur co-
nistra, guernito di rosso, e speronato d' oro, ac- nosciuti col nome Da Verona. — Arma Di : ros-
compagnato in capo da tre stelle di sei raggi di.... so, ad un cane bracco rampante d' argento.
OSSA (da) o DALL' OSSA di Verona. — Fa- OSTOLI di Forlì. — Famiglia patrizia estin-
miglia antichissima che potrebbe essersi recata ta. — Arma: D'oro, a tre bande di nero, carica-
da Milano in Verona nel 4183 al tempo che Gu- te da sei stelle di sei raggi del campo, una nella
gliemo Da Ossa milanese fu podestà di Verona. prima, due nella seconda, e tre nella terza; esse
— Fulcone o Folco Ossi fu nel 1219 tra' giudici bande accompagnate in punta da un' aquila di
veronesi. Il notaio Pietro intervenne ad una in- nero.
vestitura feudale del Vescovo di Verona nel 1271. OTELLA di Verona. — Arma: D' azzurro, o
Nicolò nel 1404 fu capitano del Carrarese, e di rosso, ad otto teste di fanciullo di carnagione,

l'anno 1409 ebbe luogo nel patrio Consiglio. — poste 3, 2 e 3.


Arma: Di rosso pieno; col capo d'azzurro, cari- OTTANTOdi Venezia. — Famiglia greca tra-
cato di tre gigli d' oro. piantata da Costantinopoli a Venezia nel 1229
OSSI di Forlì — Famiglia patrizia estinta. da un Michele che nel 1242 fu fatto del Consi-
— Arma: D'azzurro, al cane d'argento, in atto glio. (Estinta nel 4 393). — Arma?
di mettere in bocca un osso al naturale, seduto OTTARDI di Cesena. — Originaria di Mila-

sopra una campagna di verde. no, e trapiantata in Cesena da un Andrea Ot-


OSSO di Messina. — Baroni ascritti al pa- tardi nel 1044. — Guadagnino, strenuo campio-
triziato di Messina nel XV secolo. — Arma: ne, militò per la S. Chiesa ;
Gebisone, monaco,
D'azzurro, al cane bracco sedente d'argento, bai- dopo essere stato abate dei SS. Bonifazio ed Ales-
lonato dello stesso. sio, nel 1083 fu fatto Vescovo di Cesena, e poi

OSTERÒ di Pinerolo (Piemonte). — Cristo- Cardinale di S. R. Chiesa dal Pontefice Gregorio


foro Osterò nel 1613 fece acquisto da Andrea VII. — Dieci di questa famiglia sedettero nel
Rovengo dei conti di Lucerna di parte del feu- Consiglio nobile di Cesena. — Arma : D' azzurro,
do di Mombarone. — Questa famiglia ebbe pa- alla fascia d'oro, sormontata da una fenice al na-
recchi dottori del Collegio di leggi dell' Univer- turale guardante un sole orizzontale d' oro a
sità di Torino, fra cui Antonio, nel 1615, creato destra del capo.
cavaliere Mauriziano. — Arma: Di rosso, all' a- OTTATI di Viterbo. — Arma: Di rosso, al

quila d'oro, armata d'azzurro. — Cimiero : Una monte di tre cime d'oro, movente dalla punta,
giovane nascente, tenente colla sinistra uno spe- sormontato da un guerriero armato di tutto pun-
rone d'oro. — Motto: passez avant. to, tenente colla destra alzata un ramo d'olivo al

OSTESANI di Padova. — Antichissima e no- naturale, e colla sinistra abbassata la bilancia


bilissima famiglia, aggregata fin dal 1081 al Con- d oro, accompagnato in capo da una lista d' ar-
siglio nobile di Padova. — Il primo individuo gento portante il motto pax et justitia oscula-
ricordato dalla storia è Ugone, il quale si trova tae sunt di nero, sormontata da un giglio d'ar-
fra i consoli di Padova nel 1113. Questa famiglia, gento.
potente per ricchezze ed aderenze, ebbe a pro- OTTAVIANI di Assisi (Umbria). — Si resero
vare tutto il peso dell'odio e della tirannia di E- noti dopo la metà del secolo XVI, ed ebbero in
zellino III, e fattasi difenditrice della patria ogni patria i primi onori. —
Domenico di Serafino,
mezzo pose in opera per salvarla; ma dovette pa- conte palatino e cavaliere aurato, fu medico as-
gare coli' esilio, colle sostanze, colla vita il suo sai valente, e vivea nel 4 583. — Arma: Di ros-
generoso ardimento. — Ostesano degli Ostesani so, a cinque fusi d'argento, accollati in palo, ac-

fu presente all' atto pel quale i Coneglianesi fu- costati da due cani rampanti dello stesso, uno
rono ammessi alla cittadinanza di Padova V 11 per parte. — Cimiero: Un cane nascente d' ar-
Apr. 1233; poi nel 1235 si trova tra i 16 prov- gento. — Motto: SEM PER IDEM.
veditori nominati dal podestà per difendere la li- OTTAVIANI di Firenze. — Ottaviano e Maz-
bertà di Padova minacciata da Ezelino, e nel za di Ranieri degli Ottaviani presero parte alla

1256 ebbe lo stesso uflicio per decidere se si do- battaglia di Montaperti nel 4260. — Questa fa-

vesse o nò consegnare la città all'imperatore, ma miglia dette alla patria 47 priori, il primo dei
OTT — 246 — OTT
quali fu Manno di Francesco di Ottaviano uel Sul tutto spaccato di verde e d' azzurro, ad un
1295, ed alla Chiesa un Cardinale nella persona cane rampante d'argento, collarinato d'oro, at-
di Ottaviano nel XIV secolo. (Estinta). — Ar- traversante sulla partizione.
ma: D'azzurro, alla banda di rosso, bordata d'o- OTTOBELLl di Verona. — Famiglia di Vi-
ro, e caricata di tre palle dello stesso. cenza nella quale fiorirono nel 1230 Buonafede ed
OTTELIO di Udine. — Originaria di Bassa- Ettore figli di Ottonello giudice. — Circa il 1390
no, fu trapiantata in Udine poco dopo il 1500 da Giovanni che sposò Dorotea, figlia di Checchino
Alvise di Zuanne, nel 1609 venne formalmente della Scala, e Zenone notaio del fu Enrico Otto-
aggregata a quel nobile Consiglio ed ottenne belli si trasferirono a Verona, e questo Zenone
dalla Repubblica Veneta, regnante il Doge Al- nel 1414 fece parte del patrio Consiglio. — Ar-
vise Mocenigo, nel 1703 il titolo di conte in pre- ma: Spaccato di nero e d' argento, ad otto palle,
mio di benemerenze acquistate in pubblico ser- 3, 2 e 3. quelle del capo d'argento, quelle della
vizio. Fu confermata nella sua nobiltà e nel ti- punta di nero, e le due del mezzo dell'uno nel-
tolo comitale con sovrane risoluzioni nel 1820 e l'altro.

1829. — Marcantonio professore di leggi in Pa- OTTOBONI di Venezia e di Roma. Pa- —


dova e consultore della Repubblica nei primi anni trizia romana e veneziana. Pietro Ottoboni —
del XVII secolo; Alvise famoso professore di di- fu Papa nel 689 sotto il nome di Alessandro
1

ritto civile in Padova e provveditore ai confini Vili. Il papa creò suo nipote Antonio duca di
in detto secolo. — Arma : Spaccato di rosso e Fiano ed il di lui figlio, Marco, generale delle
d'oro, alla quercia ghiandifera al naturale, pian- galere. Questi da Giulia Buoncompagni non ebbe
tata sopra un monte di tre cime di verde, mo- che una sola figlia, Maria-Francesca, la quale portò
vente dalla punta e attraversante sulla parti- a Pier-Gregorio Boncompagni il ducato di Fiano
zione; colla fascia d'azzurro, caricata della pa- ed il nome di Ottoboni nel 1732. — Arma: Ta-
rola Otellio in lettere romane maiuscole di ne- gliato d' azzurro e di verde, alla sbarra d' ar-

ro, attraversante sul tutto. — Cimiero: Un gallo gento attraversante; col capo d'oro, all'aquila di

cantante al naturale. nero, membrata, imbeccata e coronata d'oro.


OTTIERI o CASTELLOTTIERI di Siena. — OTTOBUONI di Toscana. — Arma: D'ar-
Derivata dai Vitozzi di Basco, trasse il nome da gento, all'aquila d'azzurro.
Castellottieri, feudo di sua proprietà sul quale OTTOLENGHI di Alessandria. — Umberto I

aveva il titolo comitale. — Ha posseduto anche Re d' Italia, con motu-proprio 22 Feb. 1883 e

il castello di Molitorio, e dal Granduca ottenne con decreto 10 Feb. 1884 concesse al commenda-
il marchesato di Rigomagno con diploma 21 Giù. tore Emilio Ottolenghi il titolo di conte, trasmis-
1616. — Era stata ascritta alla nobiltà senese sibile per primogenitura maschile. — Arma: Spac-
nel 1510, ed il conte Guido del conte Gio. Ma- cato; nel 1 .o d'azzurro, ad otto lingue di fiamma
ria fu il primo risieduto tra i governatori della d' oro. 3, 2, 3; nel 2.° semipartito, d'argento, a

Repubblica nel 1511. — Furono vescovi di Chiu- tre bande d' azzurro, e palato di rosso e d' oro
si Sinolfo nel 1497, e Bonifazio nel 1503. — Si- di quattro pezzi. — Motto: Pro charitate.
gismondo fu condottiero di lance contro la Lega OTTOLINA di Milano. — Arma: Spaccato
dei Veneziani nel 1409; Flaminio ed Orazio ca- d' oro e d' argento, a tre bande di rosso ; colla

valieri di S. Stefano nel 1582. — Guido ebbe fascia dello stesso, attraversante sulla partizione,

grandi contese colla Repubblica Senese negli ul- caricata di un tralcio di vigna di verde in fa-
timi anni del XV secolo perchè favoriva la Re- scia, fruttifera di due grappoli d'uva al naturale;
pubblica Fiorentina dalla quale ebbe onorevole l'oro caricato di un'aquila di nero, coronata del
comando militare. — Latina fu moglie di Aron- campo fra due tiare papali al naturale. — Ci-
ne Cibo dei principi di Massa e Carrara. — Si miero: Un'aquila nascente di nero, coronata d'oro.
estinse nel 1796, lasciando un ricchissimo fede OTTOLINI di Lucca. Arma: D'argento,
commesso alla famiglia della Ciaia in cui si era al corvo al naturale, saliente, e movente da un
accasata la contessa Ismeralda figlia del march, e monte di tre cime di verde, accostato da due
conte Lotario Ottieri. — Arma: D'argento, al piante di.... dello stesso, moventi dalle due cime
monte di cinque cime d'oro, sormontato da un'a- inferiori del monte.
quila di rosso, coronata d'oro. OTTOLINI di Milano. — Arma: Spaccato;
OTTIERI-AGAZZARI DELLA CIA.IA di Sie- nel 1." d'oro, all'aquila di nero, coronata del cam-
na. — Arma: Partito; nel 1.° spaccato a) par- po; nel 2.° d'argento, al castello torricellato di

tito d'oro e d'azzurro, all'aquila dell'uno nell'al- due pezzi di rosso. — Cimiero: L' aquila na-
tro, ciascuna testa coronata del campo; b) di scente.

rosso, alla croce doppiomerlata d'argento; nel 2.° OTTOLINI-VISCONTI di Milano. — Tras-
d' azzurro, al monte isolato di cinque cime d'oro, sero origine da Stresa sul Lago Maggiore. —
sormontato da un'aquila di nero, coronata d'oro. Diedero fisici e dottori collegiati, senatori, ciani-
OTT — 247 — OVE
bellani e vicari di provvisione. — Giulio nel 1824 per siffatto modo, che dopo la vittoria, ebbero in

ottenne il titolo di conte dell' Impero d' Austria, guidernone da lui la terra di Matelica colla fa-
e nel 1825 ottenne, come erede del conte Pietro- coltà di costituirla in principato, e presero il no-
Francesco Visconti Borromeo, suo zio, di aggiun- me dell'Imperatore per cognome che lasciarono ai

gere il cognome Visconti, e d'inquartarne le ar- loro discendenti, fra' quali meritano di essere ri-
mi. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, all'aquila cordati un Attone conte di Matelica, il quale, do-
ili nero, coronata del campo; nel 2.° d'argento, po aver sostenuto Ugo Re d'Italia, combattè nel
ad un muro di rosso cimato da tre torri dello 940 contro Arilcario duca di Camerino e di Spo-
stesso, aperto del campo, murato di nero. leto, e ne uscì vittorioso, tuttoché rimanesse morto
OTTOLINI di Padova. — Ascritta al Consi- nella battaglia; un altro Attone seguace di Fe-
glio nobile di Padova nel 1081. — Otto degli derico I e suo conte in Matelica, da cui fu cac-
Ottolini console in patria nel 1094; Guido so- ciato a furore di popolo nel 1165 quando 1' Im-
stenne la stessa carica nel 1133. — Ottolino e peratore, stremato di forze, fu costretto abbando-
Silvestro, fratelli, furono per ordine di Ezzellino nare P Italia; Guamerio e Franco, figli del pre-
III arrestati e tradotti nelle prigioni di Citta- cedente consoli di Matelica; Morico e Appiglia-
della pel solo motivo di essersi recati a visitare tene combatterono contro il Comune di Matelica,

Ugo di Santa Giuliana nel tempo in cui questi ma dovettero arrendersi; Alberto aprì la serie

era prigione, poscia condotti insieme ad Ugo a dei capitani del Comune di Matelica nel 1246;
Verona, furono ivi tutti e tre decapitati. (Estinta Federico podestà in patria nel 1276; Bulgaruccio,
nel XIV secolo). — Arma? uno dei sindaci deputati del Comune per giurare
OTTOLINI di Verona. — Famiglia ascritta la osservanza della pace che i legati pontifici

a! nobile consiglio di Verona ed aggregata al pa- dettarono fra Matelica e Camerino nel 1306, e

triziato veneto verso la flne del XVIII secolo. quindi uno dei cinque commissari eletti dai Co-
Nel 1697 le fu conferito dalla Repubblica il tito- muni partigiani di Lodovico il Bavaro sceso in

lo di conte col feudo giurisdizionale di Custozza, Italia per combattere i guelfi. — Verso la metà
e fu confermata nobile con sovr. risoluz. 1 Mar. del XIV secolo un Guido fondava la signoria
1820. (Estinta pochi anni dopo nella persona di della sua casa sopra Matelica; un altro Guido fu

Giulio comm. del S. M. 0. Geros.) — Arma: Spaccato; per dieci anni vicario della Chiesa in quella terra
nel 1.° d'argento, ad un busto d'uomo di carna- per volontà di Bonifacio IX; Francesco creato mar-
gione, posto di fronte, coperto di un cappello di chese della marca d'Ancona da Eugenio IV. —
nero, il collo circondato da un serpente di verde, Nella gerarchia ecclesiestica sono da notare un
colla testa volta a sinistra; nel 2.° di rosso, ad Morico vescovo e abbate di S. Vittore a Piero-
un covone di riso d'oro. sana, ed un Gregorio fatto Cardinale da Anacle-
OTTONE di Genova. — Arma: Spaccato d'ar- to Il antipapa, e confermato dal legittimo papa
gento e di rosso, caricato il primo di un leone Innocenzo II. (Estinta nel 1737). — Arma : Scac-
nascente di nero, armato, linguato e coronato di cato d'argento e di rosso; col capo d' oro, all' a-
rosso. quila di nero, coronata del campo.
OTTONE di Monteleonc (Calabria). — Arma : OTTONI di Milano. — Arma : Scaccato d'ar-
Scaccato d'oro e di rosso; col capo d'argento, ca- gento e di rosso; col capo d' oro, all' aquila di
ricato dell'aquila di nero. nero.
OTTONELLI di Brescia. (Estinta). — Arma: OTTONI di Roma. — Arma; D' azzurro, ad
Spaccato d'azzurro e di rosso, al leone rivoltato uno stelo d'argento, fiorito di cinque rose di ros-
dell' uno nell'altro; colla fascia d'oro, caricata di so, 1, 2 e 2, sormontato da un crescente rove-
quattro gigli di rosso, attraversante sul tutto. sciato d'argento.
OTTONELLI di Verona. — Famiglia nobile, OVADA di Genova. — Arma: Spaccato d'ar-
cui appartenne quel Bozzo Ottonelli che fu uno gento e di rosso, caricato il primo di un leone
dei colpiti dalla sentenza di bando contro i ribelli nascente di nero, armato, linguato e coronato di
imperiali nel 1239. — Bonaventura nel 1279 fa- rosso.
ceva parte del nobile Consiglio di Verona. — OVEDELLI di Venezia. — Di origine pado-
Arma Fasciato di verde
: e di rosso di otto pezzi, vana, estinta nel 1283. — Arma: Inquartato in
alla campagna d'azzurro, caricata di un crescente croce di S. Andrea di verde e d'oro, o d'azzurro
rivolto d'oro fra due stelle dello stesso. e d'oro.
OTTONI di Matetica (Marche). — Fin dal de- OVETARII di Padova. — Arma: Di rosso,
cimo secolo appariscono conti imperiali di Mate- alla fascia d' argento, caricata di tre stelle del
lica. — Allorquando Ottone l imperatore venne campo, ed accompagnata da tre morioni del se-
in Italia per combattere Berengario, due giovani condo.
inatelicani, Lodovico e Pietro Da Ponte, si uni- OZEGLIA del Piemonte. — Conti di Vari-
rono a lui, e durante lo guerra si segnalarono sella. — Arma; D'argento, al palo d'azzurro, ac-
l'AC - 248 - PAC
costato da sci rose di rosso, tre per parte, in I miero: Un pappagallo di porpora. — Motto: Ap-
paio; col capo di rosso, a tre api d' oro. — Ci- \
no loquitur ore.

PACCA di Benevento. — Originaria del Na- gna, Parma e Savoja, ed architettò PEscuriale, la

poletano, le prime sue memorie si anno in A- cittadella di Anversa e quella di Torino, vissuto
malfi e rimontano al tempo di re Ladislao di nel XVI secolo, ottenne il titolo di conte di Mon-
Durazzo. — Nel XV1I1 secolo fu ascritta al pa- tefabbri per sè e suoi discendenti. — Federico,
triziato di Benevento, ed à vestito 1' abito gero- nel 1577, vestì l'abito dei cavalieri di Malta, e
solim. nel 1757. — Ila posseduto il feudo di Francesco quello di S. Stefano di Toscana il 21
Cerrctiello ed il marchesato di Amatrice. — Mar. 1641. (Estinta). — Arma : Inquartato; nel 1.°
Giovanni, professore di diritto civile, fu amba- e 4.° d'oro, all' aquila di nero, coronata del cam-
sciatore ad Innocenzo Vili nel 1486 per la città po; nel 2.0 e 3.o di nero, al leone d'oro, tenente
di Benevento; Orazio e Donato edificarono quivi una spada nuda alta in palo.

la chiesa di S. Maria del Popolo nel 1623. — PACCHIONI di Bologna. — Un Mino nel 1311
Furono Cardinali di S. R. Chiesa Bartolomeo fu degli anziani. — Arma : Partito d' argento e
creato il 23 Feb. 1801 dal Pontefice Pio VII, ed d'azzurro, al leone dell' uno all' altro; col capo
un altro Bartolomeo creato nel 1875 da Pio IX. di rosso, caricato di tre stelle d' oro.

Francesco Pacca, prozio d*l primo, fu Arcivescovo PACE (del) D' ORSO di Firenze. — Gualte-
di Benevento. Arma: Interzato in fascia; rone nel 1260 prese parte alla battaglia di Mon-
nel 1 .° d' oro, alla figura di un giovane guer- taperli. — Orso di Rinieri priore nel 1397 e 1404;

riero armato al naturale, uscente dalla partizione; Orso di Orso nel 1453, ed Angelo di Cristoforo

nel 2.° d' azzurro, alla figura di un vecchio guer- nel 1476 sono creduti consorti degli Ubaldini.
riero armato al naturale, uscente dalla parti- (Estinta in principio del XVI secolo). — Arma:
zione; nel 3.° di nero, al teschio di morto d'ar- D' azzurro, a due spade passate in croce di S.
gento, accollato da due ossi di morto dello stesso, Andrea in capo, ed una testa di cervo in punta,
posti in croce di S. Andrea. il tutto al naturale.
PACCAGNOTI di Piacenza, vedi Piacentini PACE (del) DARDI di Firenze.— Giovanni
di Creola e Selvazzano. di Dardo priore nel 1342. — Un ramo passato in

PACCARONI di Fermo (Marche). — Di ori- Polonia, vi ottenne la nobiltà 1658. — Arma:


nel

gine normanna, e venuti in Italia sotto il nome D' azzurro, a due dardi al naturale, passati in

di Albertoni al tempo di Tancredi Guiscardo, sotto croce di S. xVudrea, colle punte al basso.
le cui insegne militarono i fratelli Antonio, Gio- PACE (de) di Gallipoli. — Arma: D'argento,
vanni, Stefano e Tommaso. Al tempo poi di Ro- alla colomba al naturale, volante, e tenente nel
berto duca di Calabria, che s'impadronì di Fermo, becco un ramo d' olivo di verde, accompagnata
si trapiantò in questa città, al cui patriziato fu in capo da un arcobaleno al naturale.
ascritta, dando alla nuova patria personaggi e- PACE di Malta e di Sciacca (Sicilia). — Ar-
gregi che la illustrarono. Giovanni degli Alber- ma: D'argento, alla fede di carnagione sormon-
toni, carissimo a papa Innocenzo III, sostenne la tata da un ramo d' olivo di verde.
carica di legato apostolico contro gli Albigesi, e PACE di Treviso. — Arma: D'argento, al

dal di lui fratello Paccarone presero i posteri il capriolo di nero, accompagnato in capo da due
nome di Paccaroni abbandonando l' antico di Al- teste di leone affrontate d'oro, ed in punta da
bertoni. — Tommaso fu generale dell'Ordine dei un giglio dello stesso.

Predicatori; Bonaventura, minorità, morto in PACE di Vicenza. — Aggregata da tempo


odore di santità e venerato sugli altari. — Ve- assai remoto al nobile Consiglio di Vicenza, ebbe
stirono l'abito gerosolimitano Anton-Francesco soggetti distinti in medicina ed in giurispru-
nel 1582 e Muzio nel 1588, e quello di S. Ste- denza. — AilMA; D'azzurro, alla banda d'oro,
fano di Toscana i fratelli Nicolò e Giuseppe di sostenente una colomba d' argento, col volo spie-
Federico nel 1627. — Estinta poco dopo la metà gato, e tenente nel suo becco un ramo d' olivo

del XIX secolo. — Arma: D'azzurro, a tre bande di verde.


d' argento ; col capo dello stesso, caricato di un PACE (dalla) di Udine. — Aggregata nel 1658
leone uscente d' azzurro, armato e lampassato di al Consiglio nobile di Udine, pochi anni dopo
rosso. ottenne dalla Repub. Veneta con ducale 30 Mag.
PACIOTTI di Urbino. — Francesco, insigne 1664 il titolo di conte. Successivamente PImperat.
ingegnere, servì, oltre il proprio principe, la Spa- Leopoldo, con diploma 10 Die. 1675, le concesse
PAC — 249 — PAD
il titolo di barone del S. R. I. col predicato di PACIANI di Cividale (Friuli). — Originaria
Friedensberg. Fu confermata nobile con sovrana di Modena ed aggregata fin dal 1689 al Consi-
risoluzione 16 Giù. 1820. — Arma: Partito; nel glio nobile di Cividale, ed investita nel 1752
l.° d'oro, all'aquila bicipite di nero, coronata della quarta parte della giurisdizione civile e cri-

del campo; nel 2.° d'azzurro, a tre colombi al na- minale della villa di Ellenia e Altavizza, fu con-
turale, aventi nel becco un ramo d'ulivo di verde. fermata nobilo con sovrana risoluzione 8 Lug. 1820.
PACI di Assisi (Umbria). — Nota fin dal 1282 — Arma?
per un Giacomo che prese parte alle fazioni che PACINI di Firenze. — La famiglia Pacini à
laceravano la patria. — Egidio celebre giurecon- dato un priore alla patria nel 1354, mentre un'al-
sulto nel 1597, pretore in Rieti, primo giudice tra famiglia omonima, ma da questa diversa, a-
in Città di Castello, poi supremo giudicante in scritta all' arte dei rigattieri, e detta di Pacino,
Faenza, Marittima e Campagna, Ravenna, Lucca, ebbe il gonfalonierato nel 1343 e due volte il

Genova, Siena, Cesena, Terni ed infine in Roma priorato. — Antonio Vescovo di Chiusi nella se-

a' tempi di Paolo V. Morì in patria I' 8 Maggio conda metà del XVI secolo. — Arma: Spaccato
1609. Ascanio, suo fratello, castellano nella for- d'azzurro e d'argento; colla fascia di rosso, at-
tezza di Ravenna nel 1619. — Arma: D'argento, traversante sulla partizione, accompagnata in capo
a due rami di olivo intrecciati al naturale ; col da due uccelli d' oro, ed in punta da due triboli

capo d' azzurro, alla cometa d' oro. di nero.

PACI di Bologna. — Un Negusante dei conti PACINI di Colle di Val d'Elsa (Toscana). —
di Nikelburg, venuto in Italia coli' Imperai Fe- Vanta un Salvadore che fu podestà di Piacenza
derico I, lasciò la sua discendenza in Bologna. — nel 1545, poi vice-legato nell'Emilia, e finalmente
Pasio pretore di Milano nel 1223; Ruggero Car- Vescovo di Chiusi, dove morì nel 1581. — Arma:
dinale di S. R. Chiesa creato dal Pontefice In- D'argento, all'albero di verde, nudrito sopra una
nocenzo III e da lui spedito in Sicilia col carat- pianura erbosa, sormontato da una colomba d'ar-
tere di Legato contro V Imperat. Ottone IV; gento, avente nel becco un ramo d' olivo al na-
Pace pretore di Padova nel 1303; Giovanni, va- turale, ed accompagnato da tre stelle di sei raggi

lentissimo capitano, insignito da Papa Pio li del d'oro, una in capo, e due nei fianchi.
cingolo militare; Celso Vescovo di Castro nel PACINI di Lucca. (Estinta). — Arma: D'ar-
1580; Fulvio, cavaliere di Malta e commend. di gento, a tre pali di rosso; col capo d'azzurro, a
Lucca, militò in Ungheria, e mentre era chiamato tre stelle di otto raggi d' oro male ordinate.
da Papa Clemente Vili all' impresa di Ferrara PACINI di Pietrasanta (Toscana). — Giovanni
mancò di vita nel 1598; Girolamo di Licinio cav. di Ciandero Pacini nel 1536 fu uno dei deputati
di S. Stefano di Toscana nel 1608. — Arma: Di al ricevimento dell' Imperat. Carlo V. Il di lui

rosso, alla fascia d' azzurro. figlio Alessandro si recò ambasciatore a Firenze
PACI-IPPOLITI di Rimini. — Famiglia con- nel 1588, insieme a Coluccio Colucci, per sopire
solare. La propagò in Rimini un Marco, nipote le vertenze coi Cappellini. Messer Giovanni fu

di quel Lambertino ehe essendo capitano del po- due volte ambasciatore al Granduca di Toscana,
polo di Faenza cadde spento al fiume Savio nel con ser Piero Lemmucci nell' Ott. 1618 e nel
1273 nella sconfitta che patirono i faentini guelfi Gen. 1619. Non lasciò che due sole figlie mari-
per opera del conte Guido di Montefeltro gene- tatesi nei Campana che raccolsero l'eredità della
rale dei Ghibellini. — Minoccio pretore di Pi- famiglia Pacini. —
Arma: Un cervo.
stoja nel 1300; Angelo professore di giurispru- PACINI di Siena. Ascritta alla nobiltà —
denza in Padova nel 1440; un altro Angelo, con- senese fin dal 1388, estinta da circa due secoli.

dottiero valoroso del XV secolo, fu al servizio — Arma: D'azzurro, alla croce di S. Andrea
delia Repubblica di Venezia, da cui ebbe in cu- d'oro, accompagnata in capo e in punta da una
stodia le più importanti fortezze, fece prigioniero stella di otto raggi, e nei fianchi da un crescente,
di guerra Francesco Gonzaga marchese di Man- il tutto d' oro.

tova e difese Padova contro 1' esercito dell' Im- PACCININO di Bologna. — Arma: D'azzurro,
perat. Massimiliano; Marc- Antonio ebbe onorata al cervo nascente d'oro, movente da un monte di
condotta di soldatesche da Sebastiano Re di Por- tre cime dello stesso in punta ; col capo pur
togallo e poi da Filiberto Duca di Savoja, dal d' oro, caricato di tre monti di tre vette di verde,
quale fu vestito dell'abito maurizinno e provvisto sormontati ciascuno da una palma dello stesso.
della commenda di Torrone; Agostino di lui fra- PADAVI.I di Venezia. — Originari di Aitino,
tello vestì l'abito del S. M. O. Gerosolim. e quindi furono tribuni antichi e si spensero nel 1113. —
quello di S. Stefano; e Giambattista, altro fra- Arma: D'argento, a due fascie di rosso, accom-
tello, insignito anch' esso della croce stofaniana. pagnate da tre torte dello stesso, poste in palo.
— Arma: D'argento, a due pali di rosso, alla PADAVINO di Venezia. — Nei secoli XVI
filiera inchiavata d' argento e di rosso. e XVII esistevano in Pordenone (Friuli) due fu-
PAD — 250 — PAD
miglie diverse, una detta Padovan ed anche Pa- |
dello stesso; nel 2.° fasciato di rosso e d'oro di

tlavin, che era antica originaria di Pordenone, e otto pezzi.


— Arma
j

I' altra sempre detta Padavin, il cui autore Giam- PADOANA di Verona. : Bandato di

battista ebbe a figlio Nicolò, il quale la trapiantò rosso e d'argento di quattro pezzi; col capo d'az-
in Venezia, dove fu notajo di sommo credito nelle zurro, caricato di un giglio d' oro.
materie criminali e primario dell' Avvogaria. Da PADOVA di Brescia. (Estinta). — Arma :

Nicolò nacque Giambattista, il quale nel 1630 fu D'oro, al toro rampante d'argento. — Alias:
fatto gran cancelliere della Repubblica, e consumò D'argento, all'aquila di nero, avente sul petto
,gian parte della sua vita o come residente per uno scudetto d'oro, caricato di un sole di rosso.

la Repubblica presso principi stranieri, o come PADOVA di Genova. — Arma : Spaccato; nel
segretario dei venti ambasciatori. — Marcanto- 1.° partito; a destra palato d'oro e d' azzurro;
nio, altro figliuolo di Nicolò, fu distinto segre- a sinistra d'azzurro, alla stella di sei raggi d'oro;
r
tario di senato, ed anch' e^li consumò la sua vita nel 2.° d azzurro, a tre sbarre d' oro, addestrate
nelle ambascierie affidate ai patrizi, o nelle resi- da una stella di sei raggi dello stesso: il tutto
denze da esso sostenute. — Per i singolari me- sotto un capo d' argento, alla croce di rosso.
riti della famiglia Padavina acquistati a favore PADOVA di Treviso. — Arma: Spaccato
delia Repubblica nella difesa di Brazzo, di Maina d' azzurro e di rosso, alla fascia d' argento, at-
e di Corone, col sacrifizio delle proprie sostanze, traversante sulla partizione; l'azzurro caricato di
pel naufragio di due sue navi, per la prigionia un lainbello di quattro pendenti d' oro.
di Girolamo Padavino nel castello di Rayfemberg, PADOVANI di Brescia. — Arma: D'argento,
ov'era castellano, la Repubblica grata accordò a all'aquila di rosso. — Alias: Fasciato d' argento
Giambattista Padavin e successori nel 4 511 la e d' azzurro di sei pezzi, al leone di rosso te-
cancelleria di Asbe in perpetuo. — Arma: Fa- nente colle branche anteriori una rotella d' oro.

sciato d' oro e d' azzurro, al leone di rosso at- PADOVANI di Forlì. — Famiglia patrizia.
traversante sul tutto: Motto: per varios casus. — Arma : D' argento, al monte di tre cime di

PADAVINO di Venezia. — Diversa dalla pre- verde, con tre rose di rosso, stelate e fogliate di
cedente. — Arma: D'argento, a due fascie di verde, moventi dalle tre cime.
rosso, caricate ciascuna di due bisanti del campo PADOVANI di Verona. — Ascritta al Con-
ed accompagnate da tre torte del secondo poste siglio nobile di Verona nel 1739. — Arma: Spac-
u
in palo. cato; nel 1.° d' azzurro, al giglio d'oro; nel 2.
PADERNO di Cremona. — Diedero alla pa- bandato d' argento e di rosso di quattro pezzi.
tria 21 decurioni, de' quali il primo fu Gian- PADOVINI o PADOINO di Trieste. — Una
Francesco eletto nel 1163, e l'ultimo Agostino, delle tredici famiglie patrizie di Trieste estinta
capitano della milizia urbana, eletto decurione nel 1728. — Arma: Partito; nel 1.» di rosso, al

nel 1668. — Fra questi decurioni va pure notato leone d'argento; nel 2.» d'argento, a cinque rose
Amilcare senatore della patria, eletto nel 1205. di rosso, stelate e fogliate di verde, 2, 1 e 2.

— Arma: Di rosso, alla banda scaccata di tre — Cimiero: Un vecchio ignudo di carnagione
file d'azzurro e d'argento; col capo d'oro, al- uscente e tenente nella destra una clava aita in

l' aquila di nero. palo.

PADERI di Oristano (Sardegna). — Arma: PADULA di Bitonto. (Estinta). — Arma:


D' oro, alla torre di pietra da taglio al naturale, Spaccato; nel 1.° d'oro, al leone di . . . uscente,
fondata sopra un monte di verde, e sormontata nel 2.» di a 3 stelle di .... , 2 e 1.

da tre pani al naturale, ordinati in fascia. (Una famiglia Padula esiste ancora a Rioncro del
PADERI di Villanovafranca (Sardegna). — Valture (Basilicata), ma ignoro se sia un ramo di
Arma : D' oro, a due braccia vestite d' azzurro, questa).
poste in croce di S. Andrea, ciascuna tenente PADULE (da) di Pisa, vedi Paule.
una spada alta: con tre teste umane al naturale, PADULLI di Milano. — Giulio Padulli fu

maleordinatc, quella in capo in maestà, le altre sindaco del ducato di Milano nella prima metà
duo in profilo, affrontate. del XVII secolo. — I Padulli ebbero il titolo co-

PADIGLIONE di Napoli. — Originaria di mitale per diploma cesareo 16 Ag. 1747 ed il

Francia, trapiantata verso la fine del XVI secolo feudo di Vighignolo nel 1748. — Nel 1752 fu-

in Napoli, alla cui cittadinanza fu poi ascritta rono ammessi al patriziato milanese. — Arma:
nel 1736. — Aggregata da tempo remoto al pa- Interzato in fascia; nel 1.° d'oro, all'aquila di

triziato di S. Marino, vi fu riconfermata nel 1859 nero, coronata del campo ; nel 2.° fasciato d'ar-

c riconosciuta dal governo italiano con decreto 11 gento e d' oro di quattro pezzi, alla banda di

Novembre 1886 del Ministro dell'Interno. — Arma: rosso attraversante sul fasciato; nel 3.° sotto un
Spaccato; nel 1 ." d'azzurro, al padiglione d'argento, ciclo al naturale, quattro piante di verde mo-
accompagnato nel capo da due stelle di sei raggi venti da un' acqua al naturale, e sul davanti una
PAG - 251 — PAG
terrazza di verde portante quattro piante dello il Comune di Rapallo; Federico nel 1383 fu eletto

stesso più basse delle altre. doge della Repubblica, ma non regnò che soli due
PAFADEO di Girgenti. — Arma: D' oro, al giorni. — Arma: Spaccato ondato nebuloso d'az -

monte di verde, cimato da un giglio dello stesso. zurro e d' oro di due pezzi e mezzo cadauno. —
PAFFI di Sassuolo nel Modenese. — In prin- Un'altra famiglia di questo nome à pur fiorito in

cipio del XV secolo aggiungeva al proprio il co- Genova, portatavi da un Giovanni de Pagano di

gnome de' Zuliasi e talvolta anche d' Albinea, ed Mondovì nel 1207, ed uno de' suoi discendenti,
era aggregata fin d'allora alla cittadinanza mo- Nicolò, era sindaco di Genova nel 1317. Amba-
denese. — Bartolomeo dott. in leggi fu podestà sciatore presso Usbak sultano dei Tartari, ottenne

c commissario in patria nel 1552. (Estinta nel da questo P autorizzazione di fondare in Crimea
1741). — Arma: Di rosso, al cipresso, alias mirto, una città, cui diede il nome di Caffa, e cli3 fu

piantato su di un' isola, il tutto al naturale, sor- una delle più importanti colonie genovesi del-
montato da tre stelle d' oro, e accompagnato in l' Oriente.
punta dal motto paphos di nero. PAGANA di Roma. — Arma: Spaccato ne-
PAGAN di Mondovì. — Antica e nobile fa- buloso d'azzurro e d' oro.

miglia originaria di Mondovì, di cui il capostipite PAGANELLI di Firenze. — Consorti dei Ca-
fu un Pagano sindaco di quella città, podestà di nigiani, e consanguinei d' altri Paganelli che fu-

Cuneo e di Savigliano, il quale nel 1236 fu mu- rono signori di Montemagno, castello in quel di
nito dalla città di Mondovì di pieni poteri per Pisa, da cui uscì il pontefice Eugenio III, eletto
trattare l' alleanza colla città di Alessandria. — nel 1145. — I Paganelli di Firenze ebbero due
Da questo Pagano discendono molti uomini egregi gonfalonieri e 19 priori, e si estinsero nel 1778.
i quali si resero chiari per servigi prestati alla — Arma: D'argento, al crescente d' azzurro, ac-
patria ed al principe e che furono possessori d'un costato in capo da un lambello di rosso.
castello e feudo a Paganotti, piccolo borgo presso PAGANELLI di Ravenna. — Famiglia patri-
Villanova di Mondovì, e di quello di Malpotremo zia ravennate, estinta in principio del XVIII se -

nel marchesato di Ceva. — Luchino giurecon- colo, ma di cui un ramo si riprodusse in Castro-
sulto, e sindaco di Mondovì, nel 1394 fu munito caro, dove fiorisce tuttora. — Paganello diresse
dalla patria di pieni poteri per trattare la dedi- nel 1185 le truppe ravennati che sostenevano
zione di essa col March, Teodoro di Monferrato; I'Imperat. Federico e le condusse all'assedio di

Lodovico, dottore in legge, consigliere e collate- Faenza, ove in uno scontro perdè la vita; Gio-
rale del Duca Amedeo di Savoja nel 1420; Giò- vanni seguì Pietro Traversar! in Terrasanta nel
van-Michele pretore di Peveragno nel 1518; Pro- 1187; Antonio, celebre giureconsulto, ebbe dal
spero governatore di Mulazzano ; Virgilio, suo Granduca di Toscana la carica di uditore della
figlio, nel 1614 luogotenente e sergente maggiore Rota di Siena, poi di fiscale, indi di uditore ge-
della cittadella di Torino, poi governatore del nerale, e molti altri si distinsero nelle lettere e
castello d' Asti. — Verso la fine del XVII secolo, nelle scienze. — Arma ?
Giovanni-Michele, avvocato, trapiantò la propria PAGANELLI di Siena. — Originari di Massa,
famiglia in Carni, e furono suoi discendenti i risieduti nel 1603. — Arma: Losangato d'ar-
fratelli Carlo-Vittorio, Teodoro-Amedeo e Giu- gento e di rosso, alla banda d'azzurro, caricata
seppe-Maria; il primo fu intendente della provin- di tre stelle di otto raggi d' oro.
cia di Pinerolo ed ivi conservatore delle regie PAGANI di Belluno. — Capostipite di que-
gabelle nel 1773, il secondo ajutante di camera sta famiglia fu un Pagano Pagani, il quale era
c tesoriere del Principe di Piemonte, ed il terzo console nella riduzione del Consiglio della città
teologo e cappellano del Re Vittorio-Amedeo III. di Belluno nel !383. Alla riforma di quel Consi-
— Un ramo di questa famiglia à pure fiorito glio, seguita ne|/l423, fu ritenuta nell'elenco delle
nella città di Saluzzo. — Arma: D'argento, ad nobili approvato con ducale del 1424. Fu con-
una fascia di rosso, accompagnata da tre teste fermata nelP antica sua nobiltà con sovrane ri-
di Moro al naturale, bendate d' argento, due in soluzioni 14 Feb. 1821 e 25 Mar. 1822. — Ar-
capo, ed una in punta. — Cimiero: Un Moro al ma: Spaccato d'armellino sopra un bandato d'az-
naturalo vestito di rosso, di nero e d' argento, zurro e d' oro, caricato il primo di un lambello
con le maniche d'oro, bendato d'argento, tenente di rosso in capo; colla bordura composta di otto
nella destra una mazza di ferro alta in palo. — pezzi, sci de' quali formanti due pali occupano i

Motto: iioiMÉ se non si morisse. — Alias: non fianchi dello scudo, e gli altri due occupano lo
INJUSTA FERAM. spazio restante in capo ed in punta, i due ultimi
PAGANA (de) di Genova. — Originari di Ra- e i due nel mezzo dei fianchi alle armi di Geru-
pallo, alcuni entrarono nelF albergo de' Franchi, salemme; gli altri quattro d'azzurro, a sei gigli
altri in quello de' Giustiniani. — Rustico nel d'oro ordinati in due pali, e sormontati da un
1229 giurò fedeltà alla Repubblica di Genova per lambeilo di rosso. — Sul tutto uuo scudo d'ai''
PAG — 252 — PAG
gento, attraversante sulla partizione, caricato di sarino Bonacolsi signore di Mantova, ebbero in

tre leoni illeoparditi di rosso, uno sopra I' altro, loro potere il castello di Serravalle ; Nicolò II,

tenenti ciascuno una mazza di verde in palo. partigiano dei marchesi di Ferrara, fece cadere
PAGANI di Bergamo. — Arma: D'argento, sotto il dominio estense il borgo e<J il ponte di

a tre leoni partiti d'azzurro e di nero, passanti Casteltedaldo nel 1317; Simone fu Vescovo di

uno sopra 1' altro, e tenenti ciascuno colla branca Volterra e poi di Forlì nel 1391; Alessandro,
auteriore destra un ramo di palma di verde. — figlio del conte Ippolito, nel 1571 vestì l'abito
Alias: Di nero, al castello d'argento, merlato dell' ordine militare di S. Stefano di Toscana.
alla guelfa, murato, aperto e fincstrato del campo, (Estinta). — Arma?
colla fascia alzata di rosso. PAGANI di Venezia. — Arma: D'oro, a due
PAGANI di Velletri. — Arma: D' azzurro, a tre fascie d' azzurro.

bande d'oro; al capo d'argento caricato di sette PAGAN1NA di Verona. — Si trova ricordata
rose d'oro ; alla bordura composta di dodici pezzi, in un elenco di case antiche, ed alcune anche
il 1.° 3. n 5.° 7.» 9.» e 11.° d'azzurro, a cinque nobili, ma non ascritte al nobile Consiglio, che
rose d'oro, il 2.° 6.° e 10.° di rosso, alla cro- formano la seconda parte di un blasone veronese.
cetta d'argento, il 4.° 8.-> 12.° di rosso, alla cro- — Arma : D' azzurro, al capriolo d' oro, accom-
cetta biforcata di verde; il tutto abbassato sotto pagnato da tre teste di pagano al naturale co-
un capo di rosso, caricato di una croce trifogliata perte di bonetti albanesi di rosso; le due in capo
d'argento. affrontate, quella in punta posta in maestà.
PAGANI di Susinana (Toscana). — Arma : PAGANINI di Mantova. — Nobile famiglia
D' argento, al leone d' azzurro, armato e lampas- mantovana, tuttora fiorente, ricordata nei docu-
sato di rosso. menti patrii fino dal 1497, e cui fu riconosciuto
PAGANI di Reggio-Emilia. — Simone Ve- il titolo di nobile della deputazione araldica. —
scovo di Forlì dal 1384 al 1391. — Arma: Di Arma: Spaccato; nel 1.» d' oro, ad una testa di
rosso, a tre fascie d'azzurro. pagano al naturale, posta di profilo, tortigliata

PAGANI di Saluzzo. — È un ramo della fami- d'argento; nel 2.° d' azzurro, ad un giglio d' oro.

glia Pagani di Mondovì estinta nel 1500. Capostipite PAGANO di Callagirone e di Piazza (Sicilia).

di questo ramo fu il medico Domenico de Pagano — Arma: D'argento, al pavone roteante d' az-

chiamato a Saluzzo dal march. Tommaso II nella zurro. — Alias: D'argento, al leone di rosso.
prima metà del XIV secolo, ed i cui discendenti PAGANO di Messina e di S. Maria del Mela
si dissero indistintamente de Pagano e de Me- (Sicilia). — È un ramo della famiglia omonima
dico. Giacomo, figlio di Domenico, sindaco di napoletana, che à fiorito in Messina ed in S. Ma-
Verzuolo nel 1399; Giorgio luogotenente del po- ria del Mela nei secoli XVI, XVII e XVIII, ed à
destà di Saluzzo nel 1444, e tesoriere della corte posseduto le baronie e feudi di Santa Domenica,
marchionale nel 1450; Laurcnzono procurator fi- Porrito, Juncarà, Puzzallo, Villano, Gurafi-Occiden-

scale nel 1 480, e poi sindaco e procuratore della tali, e la terra di Ucria sulla quale Francesco
città di Saluzzo; Gaspare, governatore di Vignale, Pagano ebbe titolo di principe per privilegio 21
nel 1556 difese valorosamente quel borgo contro Ag. 1671 di Re Carlo li; titolo e feudi che Fla-
il maresciallo di Brissac, ma sopraffatto dal nu- via Pagano, ereditiera della casa, portò nel XVIII
mero dei nemici, coperto di ferite, dovette cedere, secolo in quella dei di Giovanni pel suo matri-
ma non volle sopravvivere alla sua disfatta e si monio con Vincenzo di Giovanni duca di Sapo-
gettò in un pozzo. Arma: D'argento, alla— nara. — Biagio Pagano fu giudice delle appella-
fascia d'azzurro, accompagnata da tre teste di zioni di Messina nel 1580. quattro volte giudice
Moro al naturale, poste di profilo, attortigliate stratigoziale, giudice della Gran Corte e consi-
del campo. gliere del Concistoro nel 1586 e 1 596. — Un
PAGANI DELLA TORRE di Sardegna. — ramo cadetto di questa famiglia fiorisce tuttora
Fregiati del titolo marchionale. — Arma: Di in S. Maria del Mela, ed ora dimorante in Mes-
rosso, ad una torre d'argento, aperta del campo, sina. — Arma: Bandato d'oro e d'azzurro di

sormontata da una testa di Moro, tortiglia ta d'ar- sci pezzi ; al capo d' armellino, caricato dal lam-
gento; col capo d'oro, caricato di un'aquila di bello di tre pendenti di rosso; colla bordura
nero, coronata dello stesso. composta d' azzurro e d' argento di dieci pezzi,

PAGANI di Ferrara e di Heggio- Emilia. — l' azzurro seminato ciascuno di gigli d' oro, col

Antica e nobile famiglia ferrarese, à dato alla lambello di tre pendenti dello stesso attraver-
patria uomini di gran merito. — Pietro, console sante, e P argento caricato della croce poten-
di Ferrara, ebbe mano nella pace seguita tra ziata d' oro, cantonata da quattro crocette dello
Imperai Enrico e la città di Ferrara; Filippo stesso.
l'

fu giudice de'Savj nel 1217; Vitaliano o Nicolò, PAGANO di Muro-Leccese. (Estinta). — Ar-
collocatisi con Salingucrra II de' Torelli o Pus- ma : Di .... , alla banda scaccata d' argento e
PAG — 253 — PAG
di rosso, accompagnata in capo da una croce bi- Pagano si fè signore d'Imola nel 1273 a causa
forcata d' oro. delle guerre tra' Guelfi e Ghibellini, ed il figlio

PAGANO di Napoli, di Lucerà, di Nocera di costui, Machinardo, signore di Imola, si rese


de' Pagani. — Derivata da un Albertino, cava- padrone altresì della città di Faenza, Forlì e Ce-
liere di Bretagna, il quale, avendo sposato la ni- sena. I suoi discendenti rimasero per molti anni

pote dal suo duca sovrano, per cui adottò nel padroni di quello stato, finché questa diramazione
suo scudo T armellino, insegna di quel principe, si spense con Lodovico Pagano verso la fine del

seguì Tancredi il Normanno per conquistare le XIV secolo. — Arma: Eguale alla precedente.
contrade napoletane occupate dai Saraceni. Edi- PAGANO di Salerno. — È un ramo della

ficate alcune case in quel di Nocera, e discac- precedente trapiantato nel 1741 da Lucerà a
ciatine gP infedeli, a perpetuarne il ricordo, il Salerno ove fu ascritto ne' seggi di Portanova e
detto Albertino diè il nome di Nocera de' Pagani Portaretese. (Estinta). — Arma: Di rosso, a quat-

a quella città, ed i suoi posteri per la stessa ra- tro fascie ondate d' argento ; col capo di rosso
gione assunsero il cognome di Pagano. Nel Napo- pieno.
letano questa famiglia è stata una delle più il- PAGANOTTI di Verona. — Famiglia molto
lustri, avendo goduto nobiltà a Napoli nei sedili antica. — Buonapace Paganotti nel 1279 fu del

di Porto, di Portanova e di Montagna, in Lucerà, Consiglio; Bonaverio o Bonammesso V anno 1300


in Cotrone, in Nocera, in Caserta e in Reggio. si trova registrato nel ruolo dei giudici veronesi,
— Insignita di alti uffici e di luminose cariche, e nel 1314 fu procuratore di Can Grande della

à posseduto altresì il possesso di più di 60 feudi, Scala per confermare con giuramento la pace tra
dei marchesati di Bracigliano e di Melito e del il Comune di Verona ed Aldrighetto di Castel-

ducato di Terranova. — Grande illustrazione di barco ;


Paganotto, ambasciatore all' Imperat. En-
questa famiglia fu Ugone Pagano uno dei fonda- rico che nel 1310 veniva in Italia, fu da questo
tori e primo gran maestro dell' Ordine de' Tem- levato al grado di consigliere e cancelliere; Mar-
plari nel 4119. — Molti furono familiari, consi- tino fattore di Francesco da Carrara signore di
glieri, cavallerizzi maggiori, maggiordomi dei re Verona nel 1404. — Arma: Di rosso, al leone
di Napoli; Tommaso gran ciambellano della R. spaccato <*' dro e d'azzurro.
Marescialli^ nel 1280; Carlo e Francesco presi- PAGANUCCI di Faenza. — Arma: D'az-
denti della R. Camera della Sommaria, il primo zurro, al leone d'oro movente da tre monti di

sotto Ferdinando I d'Aragona, e P altro nel 1464. verde posti nella punta e sostenente uno scu-
— Parecchi furono castellani e capitani, e fra detto d' argento, al capriolo di rosso.
essi un Giovanni castellano di Cosenza e maestro PAGANUZZI di Asolo nel Trevigiano. —
dei balestrieri del regno al tempo di Federico II Ascritti al ceto nobile della città di Asolo per
Imperatore; altro Giovanni castellano di Salerno deliberazione presa nel Consiglio comunaleil 26

e poi di Foggia nel 1290; un Eustachio giusti- Ag. 1793, con sovrana risoluzione 15 Mag. 1859
ziere di Calabria, e governatore e capitano ge- di Francesco-Giuseppe I Imperat. d' Austria ven-
nerale in Acaja; un Galeotto castellano perpetuo nero confermati nella loro nobiltà. Il Ministro
di Maratea e capitano della città di Reggio; un dell' Interno del regno d' Italia, con decreto del
Tommaso castellano di S. Elmo e maresciallo del 1876, dichiarò competere all' Avv. Giambattista-
Re Carlo III di Durazzo; e Matteo capitano delle Antonio Paganuzzi, sotto segretario al ministero
squadre di Ferdinando I d' Aragona. — Nella degli affari esteri, il titolo e la dignità di nobile
gerarchia ecclesiastica, questa famiglia vanta un trasmissibile ai suoi discendenti legittimi e na-
Giovanni creato Cardinale di S. R. Chiesa nel turali d' ambo i sessi per continuata linea retta
1228; un Nicolò Arciv. di Napoli nel 1399; un mascolina in infinito con facoltà di continuare ad
altro Nicolò Arciv. di Bari nel 1 400, e di Otranto usare dell' Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, all'a-

nel 1424; un altro Giovanni Vescovo di Nicastro quila di nero, col volo abbassato; nel 2.° di rosso,
nel 1431; ed un Vincenzo Vescovo di Acerra nel al mastio, merlato alla ghibellina di due pezzi
1627. — t Pagani si divisero in molti rami che d' argento, aperto del campo, e sormontato da
si stabilirono in Lucerà, Nocera, Salerno, Roma- una testa di Moro al naturale, bendata d'argento.
gna e Sicilia, e di questi non sopravvivono che il PAGA VE (de) di Milano. — Originari di
ramo di Napoli, e quello di Nocera. — Arma : Par- Spagna, copersero per quattro generazioni l'ono-
tito; nel 4.» d' armellino col lambello di tre pen- revole carica di segretari regi. — Francesco de
denti di rosso; nel 2.° bandato d'oro e d'azzurro; Pagave fu dal re Filippo V creato cavaliere di
con la bordura raddoppiata ed alternata dieci Alcantara nel 1709, e Venanzio fu riconosciuto
volte, alle armi d' Angiò e di Gerusalemme. — nobile dal tribunale araldico con decreto 26 Apr.
Motto: FORTIOR PUGNAR!. 1770. — Arma: Partito; nel 1.» d'azzurro, ad
PAGANO di Romagna. — Un ramo dell'omo- una torre a merli intagliati d' argento, cimata
nima famiglia napoletana, in persona di Pietro da una torricella delio smesso coperta da una cu-
PAG — 254 — PAL
pola ;
nel 2.° d' argento, ad un albero terrazzato Mariano Arcivescovo tuttora vivente di Spoleto.

di verde, sormontato da tre stelle di otto raggi , — Arma: Spaccato di azzurro e d'argento, alla

di rosso, ed accompagnato da un porco corrente fascia arcuata di rosso attraversante sulla parti-

di nero, attraversante sul fusto; lo scudo con- zione, accompagnata in capo da una stella di sei

tornato da una bordura d' azzurro, caricata di


|
raggi d' oro, ed in punta da un monte di cinque
otto conchiglie d' argento ; il tutto racchiuso in cime di verde, sormontato da un leone al natu-
j

un' altra bordura d' azzurro. rale, linguato di rosso, attraversante sul tutto e
PAGELLO di Vicenza. — Di origine ger-
I
tenente colle branche anteriori un manipolo di

manica, militò sotto P Imperat. Corrado, ed ebbe |


paglia al naturale.
molti privilegi, giurisdizioni e feudi nel Vicen- . PAOLI ARINI di Vicenza. — Detta antica-
tino, e fu aggregata da assai remoto tempo a • mente Dalla Spiga, fu espulsa da Trieste per ra-
quel nobile Consiglio. — Arma antica: Di rosso, gioni politiche e si rifugiò in Vicenza, al cui no-
ad una volpe rampante d'argento, caricata di tre bile Consiglio venne aggregata. — Arma: Spac-
bande di verde. — Arma moderna : La stessa cato d' azzurro sopra un bandato d'oro e di rosso,
posta in uno scudo ovale sul petto di un' aquila alla fascia d' argento attraversante sulla parti-
di nero in campo d'oro. zione; l'azzurro caricato di tre spighe fogliate

PAGGI di Cesena. — Ebbe la nobiltà nel 1777, d'oro ordinate in fascia. — Alias: Spaccato; nel
ed il primo a sedere nel comunale Consiglio fu 1.° di rosso, a tre spighe fogliate d'oro, ordinate

Vincenzo, medico, nel 1778, il quale prese in in fascia: net 2.° d'argento, a tre bande d'azzurro.
moglie la contessa Marianna Masini di Cesena. ! PAGNINI di Lucca. — Originaria di Prato,
— Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, ad una I nel 1382 da un Pagnino di Ubaldino derivò que-
croce di ... , sormontata da tre stelle di otto i
sta famiglia in Lucca, alla cui nobiltà venne in

raggi d' oro : nel 2.» di' argento, a tre torri al quel tempo aggregata. — Ha dato alla Repub-

j

naturale. blica molti gonfalonieri e senatori. Arma:


PAGGI di Genova. — Arma: D'oro, a tre D' azzurro, alla sbarra d' oro, accompagnata da
torri di rosso, 2 e 1 ; in capo una corona gigliata due delfini d' argento.

del secondo. PAGNONl di Pesaro. — Arma: D' azzurro,


PAGI di Genova. — Arma: D' oro, a tre alla colonna d' argento, con base e capitello dello
torri d' argento. stesso, piantata sopra una terrazza di verde, e

PAGLIA di Giovinazzo. — È una delle 14 addestrata da un pavone roteante e rivolto al

famiglie nobili di Giovinazzo che avevano le sedie naturale.


nel palco posto nella R. Basilica di Bari. — Ar- PA1S d' Ittiri (Sardegna). — Arma: D* az-
ma; D'azzurro partito; nel 1.° un leone al na- !
zurro, alla spiga d'oro, nascente dalla campagna
turale; nel 2.° tre bande d' oro. erbosa, e sormontata da una stella. di dieci raggi
PAGLIACCI di Viterbo. — Per alleanza con- del secondo; la spiga sinistrata da un pane al

tratta colla nobile famiglia viterbese Sacchi (v. naturale posto sulla campagna.
q. n.) aggiunse questo al propriocognome. — PAITORI della Dalmazia. — Nobile bresciana,
Fregiata del titolo comitale. — Arma: D'azzurro, un ramo della quale si trapiantò in Dalmazia nel

|

a tre spighe d' oro, impugnate da un destrocherio |


XVIII secolo. Arma: D'azzurro, a tre cre-
vestito di movente dal fianco sinistro. I scenti d'oro, 2 e 1. — Cimiero: Uh leone uscente
PAGLIARA di Salerno. — Originaria di Nor- d' oro.

mandia, à goduto nobiltà in Salerno al seggio di j


PAJELLO di Vicenza. — Ascritta da remoto
Portaretese ed è stata signora dei feudi di Ca- 1

tempo al Consiglio nobile di Vicenza, venne con-


saletto, Castellone, Coperchio, Filetta, Piedimonte, fermata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione
Sancipriano e Torraca. — Gualtiero cancelliere 11 Mar. 1820. — Arma?
dell' Imperat. Enrico VI in Sicilia; Sebastiano PALA di Sassari. — Fiorirono i Pala per
mori difendendo strenuamente Roma durante l'as- autorità e nobiltà nello stesso tempo dei Catoni,

sedio postovi dal Contestabile di Borbone gene- e Comito Pala fu uno dei deputati di Sassari

rale dell' Imperat. Carlo V. (Estinta). — Arma: per prestare il giuramento di fedeltà al Re; poi
D" azzurro, a tre losanghe d' oro, ordinate in quando il governo aragonese violò le promesso,
banda, caricate ciascuna da una losanga più pic- I egli, con altri di sua famiglia e coi Catoni, si

cola d' azzurro, colla bordura dentata d' oro in- riconciliò coi Doria ed aprì trattative colla Rcpub-
torno allo scudo. — Alias: D'oro, alla banda di i blica Genovese. Neil' indulto dato ai Sassaresi nel

sci fusi di rosso, caricati ciascuno da un giglio 1351, furono esclusi i Pala co' Catoni, perchè
del campo.
I

autori di quella ribellione. — Arma ?

PAGLIARI di Gubbio (Umbria). — Originaria


I

PALA di Sedilo (Sardegna). — Arma Spac- :

di Candiano, à dato alla Chiesa due csimii prelati; j


cato; nel 4." d'azzurro, al pellicano co' suoi polii-,

Clemente creato Vescovo di Anagni nel 1857, e I il tutto d'argento; sormontato da una lista bianca
PAL — 255 — PAL
svolazzante in fascia, caricata del motto: quo PALAGIO (de!) di Firenze. — Trasse il pro-
geniti palam gignimur; nel 2.° d'oro, all'albero prio nome da un antico palazzo di pietrami da
nudrito sulla pianura erbosa, il tutto al naturale. essa edificato in faccia a S. Michele Visdomini,
PALADINI di Forlì. — Famiglia patrizia e- sull' angolo di via de' Servi. — Godè per tre
stinta. — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.» d'oro, volte il gonfalonierato e per ventotto il priorato,
all'aquila di nero, coronata del campo; nel 2.° e fondò il convento di S. Francesco sul monte
e 3.° d' azzurro pieno. di Fiesole. — Guido, Neri e Tommaso, cavalieri
PALADINI di Lecce. — Originari di Francia, a spron d' oro, furono dalla Repubblica incaricati
da dove si recarono in Terrasaota al tempo delle di molte ambascerie. -— Da questa famiglia, cre-
prime Crociate, e poi vennero in Sicilia, indi a duta estinta nella persona di Monsignor Guido,
Napoli, alla cui nobiltà furono aggregati al seggio morto in Roma nel 1731, e di cui furono eredi
di Montagna. Iti seguito si recarono in Abruzzo i marchesi Orighi di Roma, fu verso la metà del
dove presero posto fra le più antiche ed illustri XIX secolo riconosciuto discendere il tenente-
teramane, e possedettero nelle vicinanze di Te- colonnello Francesco Palagi. — Arma : Di rosso,
ramo Hn dal principio del XIV secolo i feudi di a tre bande vajate d' argento in azzurro ; colla

Caraccio, Caprificìo, Tessano, Leognaoo, Catigna- fascia d' azzurro attraversante sul tutto.
no, Leonessa, S. Angelo, Poggio, Fornarolo ed PALAGNAI di Napoli. — Arma: D'argento,
altri. — Per le turbolenze seguite in Teramo nel alla fascia di nero.

4408, questa famiglia trasmigrò dopo la uccisione PALAGONIA di Napoli e di Sicilia. — Il

del Duca d' Atri, cui avea tpreso parte, in Lecce, primo di questa antica e nobile famiglia di. cui
ove ora fiorisce tra le più cospicue col titolo di faccia menzione la storia, è un Raimondo ricchis-
conti di Lizzanejlo, feudo presso quella città ac- simo barone che andò in Terrasanta e che fu poi
quistato nel secolo XV, al quale aggiunse poi le al servizio militare di Re Guglielmo il Buono.
signorie di Campi, Melundugno, Salice, Guagnano, Gianluca fu cameriere di Re Federico III, e Mat
Afra, Serrano, Fornèllo, Pèrsano, Carmignano. teo, $ fui figlio, capitano della guardia della

Tramacere, Barbarauo, Bagnara, Sulbole, Massima, Regina Maria, acquistò il feudo di Camastra nel

Sava, Capriglia ed altre. — Ponzio, commilitone 1 392. — Arma : D' oro, al grifo rampante di

e socio del Conte di Tolosa nelfa prima Crociata, nero.

morì colle armi in pugno sotto le mura di Acri; PALARUDESSI di Borgo San Sepolcro (To-
Everardo I, governatore di Lecce e Taranto, e scana). — t>i questa famiglia son da notare un

vicario generale della Regina nel 1 427 Bernar- Ciriaco, il filale capitanò 10,000 soldati al ser-
;

dino nel 1480 combattè contro i Turchi ad 0- vizio della Repubblica di Venezia, poi fu al ser-

tranto presso la persona di Alfonso d'Aragona; vizio di quella di Firenze, ed avendo quindi aiu-
Everardo II fu all'assedio di Monopoli col Mar- tato Guidobaldo duca d' Urbino a ricuperare per

chese jtfel Vasto, in Toscana con Fabrizio Mara- le armi il suo dominio, di cui era stato spogliato

maldo, e morì colpito da una palla da cannone a da Cesare Borgia, venne da questo principe creato

Volterra; Giacomo nei primi anni del XV secolo conte di Metula nella Massa Trabaria con diplo-

ju successivamente vescovo di Monopoli, di Ta- ma 15 ottobre 1504; Matteo, di lui figlio, essendo

ranto, di Firenze e di Spoleto, ed autore della morto senza discendenti nel 1535, la contea di

famosa e 6trana opera intitolata Belial; e Carlo Metula tornò in pieno possesso dei duchi di Ur-

cavaliere gerosolim. nel secolo XVI che perì glo- bino; Bernardo, fratello di Ciriaco, morto com-
riosamente all' assedio di Malta. — Arma? battendo in difesa di un Malatosta; e Giovan-Pie-

PALADINI di Sicilia. — Arma: Di rosso, tro, capitano del Re di Napoli, morto all'assedio

alla croce scorciata d'argento, cantonata da quat- di Capita. — Arma?


tro gigli d' oro. PALAMOLLA di Napoli. — Di origine fran-

PAtAFRISANA di Padova. — Arma : Ca- cese, venuta in Italia al tempo dei primi Re An-
priolato d' argento e di rosso di sei pezzi. gioini, à posseduto vari feudi nel Napoletano e

PALAGANO di Trani. — Originaria nor- fu fregiata del titolo di marchese di Poppano e

manna, fu signora xli Trani nel 1041, ed à go- di Ccrveto. — Arma: Fasciato di rosso e d' ar-

duto nobiltà in Napoli fuori seggio ed in Trani gento ;


col capo del secondo, caricato di una croco
al seggio di Portanova. — Fu signora dei feudi patente del primo.
di Arpaia, Guarino, Mogtalba, Sangiacomo, San- PALAMONDI di Cesena. — Originaria di Bo-

felice e Sifola. — Guerriero giustiziere di Re logna, e trapiantata in Cesena nel I5I7, dove si

Manfredi; Pietro vice-siniscalco di Provenza nel estinso verso la fine di quel secolo. — Arma :

4315; Petrillo protohtino di Trani nel 1364; Pie- Fasciato di rosso e d' argento di sei pezzi; col

tro, consigliere della Regina Giovanna II, fu tra capo d' azzu/ro, caricato di un drago di verde
congiurati che uccisero Sergianni Caracciolo. (E- strisciante sulla partizione.

stinta). — Arma: D'argento, allagando di nero. PALASÒ1NO \\\ Sicilia. — Ili origine catn-

PAL — 256 — PAL
lana, fu trapiantata in Sicilia da un Nicolò che desimo per esservi annesso un palazzo che era
nel 4320 ottenne da Federico II la castellala di P antica fattoria di esso. Aggregata d' assai re-
Lentini, ove fu anche capitano e giurato, e dal moto tempo al Consiglio nobile di Vicenza, fu con-
quale derivarono molti distinti personaggi, che si fermata nella sua antica nobiltà con sovr. risoluz.
diramarono in varie città dell' isola. (Estinta). — 4 Giù. 1 820. — Arma: Di rosso, alias d'azzurro,
Arma: D'argento, a due fascie di verde, caricate all' aquila d' argento.
da cinque stelle d'oro, tre nella prima e due PALAZZO (di) di Crema. — Vuoisi che i conti
nella seconda. di Palazzo fossero i nipoti, o per lo meno gli eredi

PALAVANIA di Genova. — Originaria di di Crema, il quale nelle cronache di quella città


Prato, terra posta di sopra il fiume del Bisagno. viene qualificato conte di Palazzo, castello in quel
— Furono del Consiglio degli anziani Menabono di Cremona, di cui fu signora da tempo assai re-
nel 1340, Antonio, macellaro, neM 393 e Stefano moto questa illustre famigila; castello che fu de-
nel 4 506. — Il suddetto Antonio, macellaro, fu molito nel XIV secolo, ed i suoi signori si reca-
nel 4 399 uno dei quattro, priori eletti degli arti- rono ad abitare in Crema presso porta Serio e

giani. — Paolo Palavania fu uno dei sei artefici diedero il nome ad una delle 24 vicinanze nelle
eletti dal popolo pel 1478 per pacificare la città. quali era divisa quella città. (Estinta). — Arma?
— Nel 1528 al 1576 furono ascritti alla nobiltà PALAZZO di Genova, — Arma: D' azzurro,
di Genova ed aggregati nell'Albergo Spinola Ni- al palazzo d' argento.
colò, Giacomo- Antonio e Stefano Palavania. — PALAZZO (del) del Piemonte. — Fregiata del
Arma ? titolo marchionale. — Arma: Inquartato; nel 1°
PALAZI di Mantova. — Fregiati del titolo e 4° d'argento, al leone d'azzurro; nel 2° e 3°
comitale. — Arma: Fasciato d'azzurro e d'ar- di rosso, al braccio armato di ferro al naturale,

gento; col capo del secondo caricato di un leone coperto in parte da uno scudo d'oro. — Motto:
uscente d' oro sostenente colle sue branche ante- Emblemata suggeret usus.
riori una torre di rosso. PALAZZO (da) di Verona. — Famiglia tra le

PALAZZI di Brescia. — Di parte ghibellina. più distinte di Verona, della quale fu podestà
Corrado capitano contro i Trentini nel 1279 e Bartolomeo conte da Palazzo nel 1212, e da essa
podestà di Piacenza nel 1288. — Arma: D'oro, discendono i conti Palazzi di Mantova e di Bre-
a tre pali di rosso. scia. — Nel 1216 erano giudici di Verona Bar-
PALAZZI di Cesena. — Originaria di Bolo- tolomeo ed Arduino; nel 1227 Giovanni uno dei
gna, si stabilì in Cesena nel 1369, e nel 1768 fu a- fautori della fazione dei Sanbonifacio. — Donato,
scritia fra le senatorie della nuova patria. Giacomo Bonifacio 'e Giovanni, rimasti prigionieri nella

Vescovo di Forlì nel 1462; Tommaso e Filippo poeti guerra civile tra le fazioni guelfa e ghibellina,

di qualche merito e parecchi consiglieri del Co- furono cacciati nelle orribili carceri della casa
mune. — Un Carlo Palazzi, sotto il pontificato Zerli, ed i beni di Giovanni vennero poi confi-
di Clemente X, fu condannato a morte per de- scati dal tiranno Ezzelino. — Altra Giovanni nel

litti, e P ultime di questa famiglia, estinta nel 1297, al tempo delle nozze di Alboino della Scala,
1602, era staffiere del governatore di Cesena. ebbe il grado di cavaliere. — Arma: D'azzurro,
Arma D' azzurro, ad un palazzo al naturale,
: ad una testa di drago di verde, stillante sangue
piantato sopra una terrazza di verde. al naturale.
PALAZZI di Milano. — Una delle più anti- PALAZZOLI di Brescia. — (Estinta). — Ar-
che famiglie patrizie milanesi, è compresa nella ma: Di rosso, ad una torre d'oro, merlata d'ar-
matricola del 1277 delle famiglie nobili. — Ebbe gento piantata su terreno di verde col capo del-
P immunità dei Duchi di Milano nel 1459. — l' impero.
;

Diede dottori di Collegio, membri del tribunale PALAZZUOL o PALAZZUOLO di Treviso.


di provvisione, decurioni, giudici della legna, ca- — Arma : D* azzurro, ad una cotta d' arme d'ar-
pitani, canonici di S. Ambrogio, senatori e vicari gento.

di provvisione. — Si estinse nel XVIII secolo. — PALEARI di Pavia, signori di Torrazza. —


Arma: D' argento, al castello torricellato di Arma: Di rosso, alla pianta di frumento, con tre

due pezzi di rosso, aperto e fincstrato del campo; spighe divergenti d'oro; col capo del secondo,
col capo d' oro, caricato da un' aquila di nero, caricato dell'aquila di nero. — Alias: Spaccato;
coronata del campo, e colla campagna d'azzurro, nel 1» d'oro, all'aquila di nero, coronata del
caricata da una fascia <P argento. campo; nel 2.» di rosso, a tre baccelli di fave
PALAZZI di Vicenza. — Fin dal 1394 si trova d' oro, cambuti e fogliati di sei pezzi di verde,
investita di alcuni beni o (lecitilo nello comuni disposti sopra una terrazza dello stesso.

di Schiavon e Tratto; investitura che fu dalla Re- PALEOLOGI di Pesaro. — Di origine greca,
pubblica Veneta confermata nel 1407 col titolo e forse discendente dagl'Imperatori di Costanti-

comitale. Il cognome Palazzi deriva dal feudo me- nopoli, la si trova stabilita in Pesaro fin dal 1537
PAL — 257 - PAL
in cui vivea un D. Prosper Palcologus. (Estinta). mola nel 1614. — Il senatore Galeazzo nel 1595
— Arma? fu insignito della croce di San Giacomo della

PALEOLOGO de! Monferrato. — Illustre fa- Spada ;


Giuseppe-Maria, marchese di Ceva, cava-
miglia bizantina che avea dato all'Impero greco liere dell'Ordine de' SS. Maurizio e Lazzaro; e

otto sovrani dal 4 260 al 1453, l'ultimo de'quali Tommaso cavaliere di S. Stefano di Toscana nel

fu Costantino XII, al quale Maometto II, sultano 1725. — Questa famiglia fu pure fregiata del

dei Turchi, tolse in quell'anno Costantinopoli, per titolo di marchese di Morano in Piemonte. —
lo che la famiglia dei Paleologi dovette esulare Arma : D' oro, alla fascia d' azzurro, sostenente un
dalla petria e rifugiarsi in vari luoghi. Un ramo monte di sei cime di rosso; col capo d' Angiò.
di essa, proveniente da Teodoro, secondo figlio del- PALEOTTI-LANZONl di Mantova. — Fre-
l'Imperat. Andronico II, che aveva sposato Iolanda giata del titolo marchionale. — Arma: Partito;
figlia del Marchese del Monferrato, venne in Ita- nel 1.» ;
nel 2.° d'azzurro, alla fascia

lia, e come erede di quel paese ne ricevè 1' in- d'oro, a tre lance di torneo d' argento attraver-
vestitura dall'Imperat. Enrico II, e dette a quello santi sulla fascia, due poste in croce di S. An-
stato undici marchesi, l'ultimo de' quali fu Gio- drea e la terza attraversante in palo.
vanni-Giorgio che essendo vescovo di Casale, ab- PALERMA di Verona. — Famiglia molto an-
bandonò la mitra per salire sul trono del Mon- tica di cui si à memoria fin dall' anno 1199, e
ferrato, i! quale dopo la di lui morte senza suc- che à dato alla patria illustri scienziati e lette-
cessori passò ai duchi di Mantova. — Arma: In- rati, fra' quali il celebre giureconsulto Policarpo
quartato: nel l.° di rosso, all'aquila bicipite d'ar- autore dell'opera De vera P Unii patria atque ca
gento; nel 2.° partito, a destra d'argento, alla cro- Verona, che nel 1609 entrò nel Consiglio nobile.
ce patente d'oro, accompagnata da quattro cro- — Estinta nel XVII secolo in un Valerio notaro
cette dello stesso, ed a sinistra d'oro, a quattro collegiato. — Arma: D' azzurro, ad un liocorno
pali di rosso; nel 3.° partito; a destra fasciato passante d'argento, accompagnato in capo da due
d'argento e d'azzurro; a sinistra d'azzurro, a due stelle d'oro; col capo spaccato di rosso e d' ar-
pesci addossati d'argento, accompagnati da cin- gento, ed una campagna spaccata d'argento e di
que gigli d'oro, tre in capo e due in punta; nel rosso.
4.° di rosso, alla croce piena d'oro, e cantonata PALERMINI di Firenze. — Furono consorti
da quattro B all'antica addossati fra loro d'oro. dei Barucci e degli Scali, e si estinscro in mes-
Sul tutto spaccato d'argento e di rosso. ser Mannuccio, cavaliere di gran riputazione,
PALEOLOGO di Taranto. — È un ramo della morto nel 1313 e recato alla sepoltura con grande
precedente stabilito in Taranto nel 1573 da Ni- onore a spese del pubblico. — Arma: D'argento,
colò e Cristoforo figli di Giorgio Paleologo, i quali al leone di verde.
furono tosto aggregati alla nobiltà tarantina. I lo- PALERMO di Sicilia. — Le prime memorie
ro discendenti verso la metà del XVII secolo ab- certe di questa nobile casa rimontano al XIV se-
bandonarono Taranto per trasferirsi a Napoli. — colo e precisamente sotto il regno di Federico III,

Arma: Di rosso, all'aquila d'oro, coronata dello durante il quale un Corrado Palermo figurava fra
stesso. i baroni feudatari del regno di Sicilia, ed il di
PALEOTTI di Bologna. — Assai antica e lui figlio acquistò la baronia di Vallelonga. — Si
nobile famiglia, fu illustrata da illustri personaggi diramò questa famiglia in diverse città dell' isola,

che si segnalarono per dottrina e dignità civili quali Noto, Modica, Scicli, Palermo, Aidone e
ed ecclesiastiche. — Francesco cavaliere gaudente Messina. — Giovanni Palermo, figlio di Tommaso
e provinciale di Lombardia nel 1347; Bonaven- barone di Castelluccio e delle terre e casali di
tura pretore di Narni nel 1388; Gabriele capi- Messina, detti S. Stefano Mezzano, S. Margherita,
tano di Valdilamone pei Manfredi principi di Galati e Milli superiore, fu il primo principe di
Faenza nel 1493; Vincenzo, celebre professore di S. Margherita per privilegio di Re Filippo V 9
leggi, insignito della cavalleria da Enrico VII re Nov. 1703. Il padre del sunnomato Tommaso, per
d' Inghilterra, e suo ambasciatore alla Corte di nome Giovanni, fu giurato e capitano di Modica.
Roma, morto nel 1498; Camillo, figlio del prece- — Un Giuseppe Palermo, cavaliere Gerosolim.,
dente, e scolaro del celebre Urceo Codro, nel dei principi di S. Margherita, con privilegio del
1504 fu scelto a leggere rettorica e poesia nello 3 Lug. 1745 di Carlo 111 di Borbone, ottenne per
Studio di Bologna, e nel 1506 all' ufficio di can- sè e suoi discendenti legittimi in linea primoge-
celliere del Senato; un altro Gabriele, per le nita il titolo di marchese di Calorendi. — Rai-
grandi benemerenze acquistate nel Concilio di mondo chierico regolare teatino, fu nominato nel
Trento, fu fregiato della sacra porpora nel 1567 1806 direttore della R. Università di Palermo ed
e creato Vescovo della sua patria, di cui nel 1583 insignito dell' Ordine di Francesco I Monsignor
;

fu il primo Arci\e*eovo; Alfonso gli successe nel- Girolamo, teatino, Arciv. di Laodicca, Vescovo di
V arcivescovato dji Bologna; Rodolfo vescovo d'I- Ma/zara, giudice del tribunale della R. Monarchia
PAL — 258 — PAL
e deputato del regno nel 1766 e 1770. — Il 26 Palermo. — Ramo secondario dei Palici o Palizzi.
Nov. 1804 fu concesso a Tommaso Palermo, come Un Giovan-Pietro fu il primo a dirsi Palizzolo
figlio primogenito di Giovanni-Giuseppe, il titolo nel XV secolo, e tenne la carica di castellano di
di principe di Santa Marcherita e Santo Stefano. Monte San Giuliano pel Re Alfonso d' Aragona

;

Francesca-Paola Palermo, consorte di Nieo- Francesco ed Andrea Palizzolo si segnalarono da


demo Sabbatini, fu riconosciuta nel titolo prin- valorosi condottieri nella guerra d' Africa, ed un
cipesco di S. Margherita con reale rescritto 29 Giovan-Antonio da Carlo V Imperatore fu creato
Nov. 1852. — Arma: Partito; nel 1.» d'oro, al regio milite, insignito del cingolo militare, ed
grifo d'azzurro, sormontato' nel capo da un lam- ottenne conferma dell' arma colla nuova aggiun-
bello di tre pendenti di rosso; nel 2.° d'azzurro, zione di due stelle d' argento per diploma datato
al leone illeopardito d* oro sostenente sul dorso da Bruxelles il 10 Die. 1553, registrato in Pa-
un giglio d'argento. — Cimiero: Un'aquila na- lermo il 20 Mar. 1554. — I Palizzolo furono ba-
scente di nero, imbeccata e coronata d'oro. roni di Rocca di Giglio e presentemente di Ra-
PALETTA-SIGISMONDI di Verona. — È mione riconosciuti dal governo italiano. — AnMA:
stirpe antica in Verona, e nel XV secolo diede D' azzurro, a tre pali d' argento scorciati, agguzzi
un notajo di Cronica Maggiore, grado nobile in di sopra e di sotto, sormontati da due stelle di

quel tempo, fu aggregata all' illustre Compagnia sei raggi d' argento.
Berrettona, e nel 1777 al nobile Consiglio. — PALLA (della) di Firenze. — Cosi detta dal-
Monsignor Canonico Pietro Paletta, celebre scrit- l' insegna di un'antica spezieria che le apparte-
tore e dotto teologo, fu uomo di singolare pietà. neva, ebbe 4 Signori, e Battista di Marco fu con-
— Arma: D'azzurro, ad un albero di verde, to- finato nel 1521 perchè conscio della congiura del
stato di rosso, accostato da due leoni affrontati Boscoli non la rivelò. Si recò in Francia e per
d' oro, il tutto sostenuto da una terrazza di ver,de. graziarsi Francesco I, nel tumulto del 1527, spo-
PALETTI di Vercelli. — . Arma : Fasciato di gliò Firenze di molti oggetti d' arti. Fu ucciso
nero e d'argento di sei pezzi; col capo dell'Im- in carcere nel 1532 per ordine di Papa Clemente.
pero. La famiglia si estinse nel 1563 nella persona di

PALIACCIO di Sardegna. — Ignazio Paliac- Giovanni figlio di Mariotto e nipote del suddetto
cio, distinto giurista, ebbe il titolo di marchese Battista. — Arma: Partito; nel 1." di rosso, a
con diploma 20 apr. 1756. — Arma? tre gigli d' oro ; nel 2.° di vajo pieno.
PALIACHO del Piemonte (?) marchesi della Pla- PALLADIO del Friuli. - Un Francesco Oli-
nargia e conti di Sindia. — Arma : D' oro, a va, originario di Genova, ma nato in Vercelli,

quattro pali sconciati di nero, sormontati da una nel 1448 militò nella guerra accesasi tra lo Sforza

cortina di rosso, annodata in mezzo ed ai lati ;


ed i Veneziani, e preso domicilio a Verona, vi

col capo d'azzurro, al sole accostato da due stelle ebbe numerosa prole. Ad uno de' suoi figli im-
di sei raggi, il tutto d'oro. — Motto: sub umbra. pose i nomi dei Santi Giovanni e Palladio, e
PALICI o PALIZZI di Messina e di Palermo. questo Giovanni-Palladio si trasferì nel Friuli di-

— Originata da Riccardo condottiero della caval- venendo autore di una famiglia che denominossi
leria del Duca Roberto Guiscardo di Normandia, Palladio dal nome del suo capostipite. Da lui di-

à posseduto le contee di Novara, di Cerami, di scesero Giovan-Francesco di Camillo che fu giu-


Capizzi, di Camarata, di Asaro e di Golisano. — dice de' malefici a Padova nel 1583, vicario pre-

Un Nicolò fu gran capitano sotto Re Pietro d'Ara- torio in Bergamo nel 1585, poi in Salò ed in altre
gona e stratigoto di Messina che difese eroica- città dello stato veneto; Enrico, suo figlio, fu me-
mente dagli Angioini invasori, e fu chiamato dico peritissimo, ottenne di essere aggregato coli i

padre della patria. Un Matteo conte di Novara famiglia alla nobiltà di Udine, dove esercitava la

fu viceré del regno di Sicilia ; un Damiano pro- medicina, fu principe dell' Accademia degli Sven-
tonotaro del regno, ed un Vincenzo gran cancel- tati, scrisse e pubblicò Rerum Forojuliensium, e
liere del regno. — La zecca di Messina battè De oppugnatione Gradiscano. Quest'ultima restò

moneta colle armi dei Palizzi. — Arma: D' az- imperfetta, attesa la morte dell'autore avvenuta
zurro, a tre pali d' argento, agguzzi disopra e di nel 1629, ma ripigliata e continuata da suo ni-

sotto. pote, P abbate Gian-Francesco, figlio di Alessan -

PALIGNAI di Napoli. — Arma : D' argento, dro. — La famiglia Palladio si estinse nel XVIII
alla fascia di nero. secolo in due donne, una delle quali morì nubile,
PALIOTTI di Roma. —
Arma: D'oro, alla F altra si accasò con uno dei Zignoni che furono
fascia abbassata d' argento sostenente un monte quindi eredi delle sostanze dei. Palladio. — Arma:
di sei cime di rosso; col capo d' azzurro, caricato D'argento, all'albero d'olivo di cinque rami,
;
di tre gigli al piede spaccato d oro moventi dalla sradicato, al naturalo.
partizione, alternanti con due pali di rosso. PALLADIO di Vicenza. — Appartiene a que-
PALIZZOLO di Monte San Giuliano e di sta famiglia il famoso architetto Andrea, nato in
PAL — 259 — PAL
Vicenza nel 4 518, e morto nel 1580, di cui molti famiglia, detti, il primo delle Frabose, e l'altro
edifizi nelle più cospicue città d' Italia, e special- di Priola; ed ambedue anno dato in ogni tempo
mente in Vicenza, in Venezia, in Roma, attestano illustri personaggi allo stato, alla milizia, alla

il genio ed il buon gusto. — Arma : D' argento, magistratura. — Arma : Cinque punti d' oro, e-
alla pianta d' olivo al naturale, con la fede di quipollenti a quattro d'azzurro, col capo d'oro,
carnagione attraversante. all' aquila di nero, coronata del campo. — Ci-
PALLARCIONI di Firenze.. — Arma: Trin- miero: Un'aquila di nero nascente, coronata d'oro,
ciato; nel 1.» d'oro, ad una torta d' azzurro ;
nel e tenente coli' artiglio destro una spada nuda al

2.° d* azzurro, ad un dente d' oro. naturale. — Motto: servir y aguardar.


PALLASTRELLI di Piacenza. — Le prime PALLAVICINI di Crema. — Di questa cele-
memorie certe di questa nobile ed illustre fami- bre famiglia, un ramo si trapiantò in Crema nel

glia rimontano alla fine del XI secolo, nel qual 4 452 e vi si estinse dopo tre generazioni; un
tempo viveano Omodeo e Giovanni che nel 1093 altro nel 4565 e vi si spense nel 4694. — Giro-
edificarono un monastero detto di S. Marco, al lamo di Adalberto condottiero di 25 armati sotto
quale nel 1 097 Azzone Pallastrelli donava terre. i vessilli della Repubblica Veneta, fu il caposti-
— Nel medio evo, alcuni individui di questa fa- pite del secondo ramo, ed i suoi figli Manfredo e
miglia esercitarono le prime magistrature nelle Forza furono, il primo membro del magistrato
repubbliche italiane. Gudone nel 1220 e Petruccio, dei proveditori di Crema nel 4 592, e P altro vestì
suo figlio nel 1245, furono consoli di giustizia in l'abito dei cavalieri gerosolimitani. — Arma?
patria; Giovanni fu podestà di Bologna nel 1284; PALLAVICINI di Cremona. — Questa illustre
Vasino di Foligno nel I272; Bernabò di Reggio- famiglia à dato a Cremona 21 decurioni, -
di cui
Emilia e di Modena nel 1284; Antonio ebbe la il primo fu Enrico eletto nel 1118, e l'ultimo il

pretura di Pistoja nel 1272; Bernabò era capi- marchese Muzio eletto nel 1758. — Anton-Maria
tano del popolo in Milano nel 4 305; e Giovanni Arciv. di Lepanto, poi Patriarca di Antiochia nel
podestà di detta città per Napoleone della Torre 1743. — Antonio di Adalberto Pallavicino spo-
nel 1270. — Nelle politiche fazioni i Pallastrelli sata Giulia Martinengo ne ebbe un altro Anto-
stettero per lo più dalla parte dei Guelfi. — Eb- nio, il quale in principio del XVII secolo si do-
bero la contea coli' erezione in feudo della Sba- miciliò in Cremona, e da lui discese un Anton-
rata e di Celeri dal Duca Ranuzio II Farnese per Maria che con deliberazione del Magistrato straor-
privilegio 6 Ag. 1680. —
Dal ramo dei Palla- dinario di Milano, in data 21, Ag. 1688 venne
strelli signori di Sarmato, ora estinto, venne Got- iscritto nel registro dei titolati del ducato insie-
tardo, l' amico di San Rocco, vissuto nella prima me ai fratelli col titolo di march, dello Stato
metà del secolo XIV, e venerato dopo morto come Pallavicino. Avendo egli sposato Aurelia figlia ed
beato, e da lui nacque Filippo, passato in Portogallo erede del Conte Antonio Clave-Ilo, nobile coma-
nel 1385 dove piantò un ramo della famiglia Palla- sco, aggiunse al proprio il nome di questa casa.
strelli, e fu P avo paterno di Filippa moglie di Il tribunale araldico del ducato di Milano, con
Cristoforo Colombo. — Arma : D' oro, al leone di decreto 6 Lug. 4771, ordinò ohe Muzio-Omobono,
nero, accompagnato da sei fiamme di rosso in figlio del procedente, venisse registrato nell'elenco

cinta, 3, 2 e 1. dei titolati col titolo di marchese dello Stato Pal-


PALLAVICINI o PALLAVICINO di Ccva lavicino. L' Imperat. d' Austria, Francesco I, con
(Piemonte). — Il primo che di questa celebro sovrana risoluzione 2 Nov. 1817 confermò ai fra-

famiglia andò a stabilirsi in Ceva nel principio telli Pietro-Maria ed Antonio-Maria ,


figli del
del XVI secolo fu Giulio-Cesare, figlio di Giovanni- detto Muzio-Omobono, l'antica nobiltà col titolo
Antonio capitano negli eserciti dell' Imperatore di marchese trasmissibile a tutti i discendenti
Carlo V, cavaliere dell' Ordine di S. Giacomo e maschi, e 1' l. R. Cancelleria aulica riunita dal-
del Toson d' oro, il quale Giulio-Cesare fu posto l' Impero Austriaco, con decreto 22 Sett. 1834
da Carlo III Duca di Savoja al governo di Cova, autorizzò il March. Muzio-Maria, figlio del sum-
dove acquistò molti beni e feudi, ed assunse il menzionato Anton-Maria, ed aggiungere al proprio
titolo di marchese di Ceva. Fra quosti feudi si il cognome Clave Ilo. Questo stesso march. Muzio-
contano le due Fabrose, Perlo, Malpotremo o Maria con istrumonto 21 Nov. 1823 por dona-
Priola. Furono suoi figli Carlo grande scudiero, zione fra' vivi all' Ordine Costantiniano di Parma
gran mastro della cai'à della duchessa Cristina di di una possessione nel Piacentino, eresse una
Savoja e cavaliere della SS. Annunziata, Paolo- commenda in favore dol suo primogenito e suoi
Antonio che gli successe nel governo di Ceva, e discendenti. — Arma: Cinque punti d'argento
Giovanni-Lodovico, che fu successivamente Ve- equipollenti a quattro di rosso; col capo dell'Im-
scovo di Saluzzo nel 1581, di Marsiconovo nel pero. Lo scudo accollato all' aquila imperiale.
1583, e di Nizza nel 1584. - Dai fratelli Carlo, PALLAVICINI o PALLAVICINO di Genova.
o Paolo-Antonio si formarono duo rami di questa - Stipite «li questa illustre famiglia di parte
PAL — 260 - PAL
ghibellina fu un Pallavicino che vivea nel 1136. Parma, Milano ecc. — Il primo di questa cele-
— I suoi successori nel 1528 formarono uno dei bre famiglia di cui si abbia certa memoria è un
28 Alberghi, e sostennero le più eminenti cari- Adalberto venuto in Italia coll'Imperat. Ottone I,

che della Repubblica. Nel 1637 Agostino fu eletto e lasciato da questo suo vicario in Lombardia.
doge, e più tardi, negli ultimi tempi della repub- Comprando terre e castella nel Piacentino, quivi
blica, ebbero Io stesso onore Giovan-Carlo nel piantò la propria discendenza, che poi si diramò
1785 ed Aleramo nel 1789. — La famiglia Pal- in varie parti d' Italia. Uno de' suoi discendenti,
lavicini a dato un Arcivescovo alla chiesa metro- il march. Oberto, fu insigne capitano, e divenuto
politana di Genova nella persona di Cipriano signore di molte città e terre della Lombardia,
creato nel 1567, sei Vescovi alla Chiesa di Scio, si formò un ampio e potente stato, e ne fu feu-
duo a quella di Aleria in Corsica, due a quella datario immediato dell' impero. Nel governo de'
di Ajaccio, ed uno a Caffa. — Teodoro fu Arciv. suoi feudi ereditari gli successe il figliuolo Man-
di Trcbisonda nel 1374. — È celebre Giovan- fredi nel 1269, il quale fu podestà di Vercelli
Luca Pallavicino fcld-marcsciallo austriaco o go- nel 1288, e fu condottiero delle armi viscontee.
vernatore del ducato di Milano al tempo dell'Im- Successori dei sunnominati furono un Orlando
peratrice Maria-Teresa. — Fra i vari feudi pos- condottiero al servizio dei Visconti e castellano
seduti da questa casa ci limiteremo a ricordare di Casalmaggiore ; un Guglielmo podestà di Como
quelli di Castellazzo, di Nasone, di Morbello e di nel 1339, governatore, col titolo di luogotenente
Montaldo, questi due ultimi per investitura del della città di Asti nel 1340, e capitano generale
Re di Sardegna data con patenti 31 Gen. 1795. in Genova in nome dell'Arciv. Giovanni Visconti;
— Il Ministro dell' Interno del Regno d' Italia, un Giovanni podestà di Tortona nel 1357, di

con decreto 6 Lug. 1873 dichiarò competere a Como nel 1361, di Pavia nel 1362, e di Novara
Maria-Teresa Pallavicini, moglie di Marcello Du- nel 1369; Pietro nel 1402 assistette alle pompe
razzo marchese di Gabiano, i titoli di marchesa funebri di Gian-Galeazzo Visconti in Milano, por-
di Mombello e di contessa di Montaldo trasmis- tando 1' asta del baldacchino, distinto nelle armi
sibili ambedue ai figli, discendenti e successori ed affezionato ai duchi di Milano. Giovanni cele-
maschi e femmine. — Arma: Cinque punti d'oro bre condottiero, allievo della scuola di Francesco
alternati con quattro d' azzurro; col capo del Sforza, ricevette, insieme al fratello Nicolò, nel
primo caricato da una fascia contro doppio ad- 1467, P investitura dalla casa Sforza dei feudi dì

dentellata e scorciata di nero. — Cimiero: Un'a- Scipione, Costapiana, Isola, Monticello. Sasso Mino-
quila di nero, nascente, coronata e rostrata d'oro; re, Montebello e Toro, feudi situati in parte nel
la corona sormontata da un cuore umano al na- Parmigiano ed in parte nel Piacentino. Giacomo-
turale. Antonio, cavaliere, governatore di Borgo San Don-
PALLAVICINI di Napoli. — Originaria di nino nel 1 495, e nel 1 498 viceduca di Bari. I fratelli

Genova, ebbe per capostipite un Tommaso di Da- I


Alessandro, Camillo e Girolamo servirono gl' impe-
miano, da cui derivarono vari rami estinti, fra' riali nella guerra di Parma; Orazio, cavaliere di S.

quali quello di Napoli (egualmente estinto) che Jago, fu impiegato nella guerra di Fiandra, poi

ebbe il ducato di Castro. — Detto Tommaso ap- governatore di Como, per 35 anni senatore, morto
parteneva al corpo de' nobili di Portico Vecchio, nel 1613; Gaspare capitano al servizio della Spa-
detto di S. Luca, che nelle contestazioni co' no- gna nel 1692. — Palavicino di Guglielmo fu il

bili di Portico Nuovo, si ritirarono al Finale, città capostipite dei marchesi di Pellegrino, estinti nel
imperiale, onde sottrarsi agl'insulti de' loro avver- 1795. Nel 1256 egli combatteva contro i Guelfi

sari. Nel ramo di Napoli si distinguono: Alessandro, per mantenere il fratello nel possesso di Piacen-
generale delle galere pontificie creato da Gregorio I
za, ed appartengono al suo ramo Palavicino li

XV; e per il matrimonio contratto con Elvira Frezza !


armato cavaliere nel 1311 dall'Imperat. Enrico VII,

ebbe in dote il ducato di Castro in Terra d' 0- ! e Vittorio primicerio della chiesa maggiore di

tranto; Giuseppe, monaco benedettino e priore di ! Borgo San Donnino nel 1755, quindi proposto della
S. Nicolò di Bari nel 1676; Carlo duca di Castro, chiosa di S. Maria del Castello di Bargone e fi-
capitano della guardia del viceré di Napoli, e nalmente della collegiata di Borgo San Donnino,
preside di Catanzaro in Calabria nel 1672; Tom- uomo eruditissimo, e per molto tempo collabora-

j

maso maestro di campo, quindi generale delle |


tore dell' Enciclopedia delle belle arti. Don-
artiglierie e governatore di Palamosa che difese j
nino militò lungo tempo negli eserciti della casa
gloriosamente contro i Francesi. Quest' ultimo I
di Savoja, fu scudiero di Filippo li, e nel 1515
passò in America colla dignità di capitano gene- ottenne investitura di Stupinigi con mero e misto
rale delle regie armate, e tornato in Europa il impero. Da lui nacquero Federico, capostipite dei
re di Spagna lo nominò suo gentiluomo di camera signori di Stupinigi estinti nel 1457, ed Uberto,

e cavaliere dell' Ordine di Alcantara. — Arbia? da cui discendono i marchesi di Ravarano estinti

PALLAVICINI o PALLAVICINO di Piacenza. I nella prima metà del XIX secolo. — Un Gian-
PAL — 261 — PAL
Lodovico, da cui discendono i marchesi di Corte- Venezia con Filippo -Maria Visconti duca di Mi-
maggiore, estinti nel 1585, creato cavaliere da lano, venne al suo servizio come condottiero di

Francesco Sforza, visse lungo tempo alla corte dei uomini d'arme, e dopo essersi valorosamente com-
duchi di Milano molto stimato ed onorato. Fra i portato in vari incontri, donò alla Repubblica 16
suoi discendenti sono da notare Orlando consi- dei castelli che possedeva, perlocchè egli e la sua

gliere ducale ;
Gian-Lodovico li, morto nel 1557 famiglia e discendenti in infinito furono ascritti

al servizio di Luigi XII Re di Francia; un Mar- al veneto patriziato il 9 Mov. 1427. — Arma:
cantonio che servì in qualità di condottiero di Scaccato di rosso e d' argento di cinque file; col

soldati Lodovico il Moro e Luigi XII predetto; capo d'oro, caricato di un uccello di nero fermo
un Gaspare condottiero al servizio dei duchi di sulla partizione.

Milano; ed un Sforza celebre condottiero al ser- PALLAZZI di Venezia. — Arma: D' azzurro,
vizio degl' Imperiali. — Del sopranominato Or- ad una testa e collo di drago di verde, coronata
lando fu figlio Niccola dal quale discesero i mar- d'oro, spaccata di rosso, e vomitante fiamme dello
chesi di Varano, e cui dal padre furono assegnati stesso.

Varano, Miano, Castel Guelfo e la Gallinella. Fra PALLEN di Aosta. — Arma: D'argento, a
i suoi discendenti si distinsero Alessandro gover- tre pali di rosso; col capo cucito d'oro, alia croce
natore ducale della corte di Milano; Giuseppe trifogliata di nero.
spedito dal Borgo S. Donnino oratore a Carlo V PALLIERI di Moretta (Piemonte). — Il cav.
nel 1547. — Questo ramo si cstinse in Ercole, Francesco Pallieri colonnello, fu creato conte per
arciprete della Chiesa di Cusignano, canonico diploma di Re Carlo-Alberto di Sardegna 10 Giù.
della cattedrale di Parma, c lemosiniere dell'In- 1825. Diodato, di lui figlio, fu segret. generale
fante Don Ferdinando di Parma, che morì nel delle finanze, consigl. di stato e senatore del re-
1782 chiamando erede la famiglia Bergonzi di gno 24 mag. 1863. — Arma: D' argento, alla fascia

Parma. — Nella gerarchia ecclesiastica i Palla- di rosso, caricata di tre piante di frumento d'oro,
vicini della Lombardia vantano sette cardinali di fruttate d'argento: col capo d' azzurro, al sole d'oro.

S. R. Chiesa; Antoniotto creato nel 1489 da In- — Cimiero: Uu leone d' argento, linguato di rosso,

nocenzo Vili; Giambattista da Leone X nel 1517; nascente e tenente colla branca destra una falce
Sforza, celebre autore della Storia del Concilio col manico, d'oro. — Motto: non sine fructu.

di Trento, creato cardinale il 10 Nov. 1659 da PALLINI di Venezia. — Arma : D'azzurro, a

Alessandro VII; Lazzaro nel 1669 da Clemente X; due palette di ferro passate in croce di S. An-
Opizio nel 1686 da Innocenzo XI; Ranuccio nel drea, accantonate da quattro bisanti d' oro.

1706 da Clemente XI; e Lazzaro-Opizio Arciv. PALLIO del Piemonte, conti di Rinco. —
di Lepanto creato Cardinale il 26 Sett. 1766 da Arma: Trinciato d'argento e di rosso.
Clemente XIII, e segretario di Stato di Clemente PALLOTI di Roma. Arma: D'azzurro, — al

XIV e di Pio VI. — Inoltre un'altro Giambat- destrocherio armato d' argento, movente da una

tista fu Vescovo di Reggio nel 1444; un Ales- nuvola al fianco destro, tenente una sferza di tre

sandro Vescovo di Borgo San Donnino nel 1600; correggie al naturale, in palo, le correggie flot-

un Carlo Vescovo di Lodi nel 1456, ed un Gi- tanti verso destra, sormontata da due stelle d'ar-

rolamo Vescovo di Novara nel 1 584. — Arma : gento ; colla fascia di rosso, bordata d' argento,
Cinque punti di rosso equipollenti a quattro d'ar- attraversante sul tutto.

gento; col capo dell' Impero. Lo scudo accollato PALLOTTA di Macerata (Marche). — Fre-
all' aquila dell' Impero. giata del titolo comitale* à dato alla chiesa quat-

PALLAVICINI di Sicilia. — Derivata dalla tro Cardinali: Evangelista, Arciv. di Cosenza,


celebre famiglia omonima di Genova, e portata creato Cardinale dal Pontefice Sisto V il 18 Die.
in Sicilia da un Alberto a' servigi dell' Imperat. 1587 ;
Giambattista, creato il 19 Nov. 1629 da
Federico II, da cui ottenne la baronia di Palaz- Urbano Vili; Guglielmo, creato da Pio VI il 23
zolo, che fu perduta dai di lui discendenti, i quali Giù. 1777; ed Antonio creato Cardinale da Pio VII

acquistarono invece quella della Feria. — Un il 10 Mar. 1833. — Arma?


Giovanni fu barone di Fiumefreddo nel 1313 ed PALLOTTA di Messina. — Originaria di

un Nicolò marchese d'Antella per concessione di Roma, à goduto nobiltà in Messina dal XII al

Re Filippo IV nel 1649. Arma: Cinque punti — XVIII secolo, fregiata del titolo comitale. — Ar-
d'oro equipollenti a quattro d'azzurro; col capo ma; D'azzurro, a due fascie abbassate d'oro, so-

d'argento caricato di una palizzata scorciata di stenenti due leoni controrampanti dello stesso,

nero di tre pezzi. tenenti una palla d' argento, sormontata da una

PALLAVICINI di Venezia. — Oberto, o come stella dello stesso.

altri vogliono Orlando Pallavicino, marchese, si- PALLOTTI del Piemonte. — Arma: Spaccato;
gnore di molti castelli nel Parmigiano e nel Pia- nel 1.o di verde, al pellicano d'argento; nel 2.»

centino, nella guerra che ebbe la Repubblica di partito di rosso e d'argento; sul tutto di rosso
PAL - 262 — PAL
1

al capo d oro, caricato da una pianta di fava < al uno scudo sostenuto da un poggio di tre cime di

naturale. — Cimiero: Cinque spighe di grano verde; il detto scudo di rosso, bordato d' oro,

d' oro, caricate di due ossa umane d' argento po- caricato da una fascia di armellino, timbrato da

ste in croce di S. Andrea. un bonetto principesco di rosso guarnito di ar-


PALMA di Lucca. — Arma: Spaccato d'ar- mellino, detto bonetto sormontato da due palme
gento e d'azzurro, alla balestra d'oro attraver- di armellino poste in capriolo rovesciate.
sante sulla partizione. PALMA di Rivarolo (Piemonte). — Origina-
PALMA (de) di Messina. — Riconosciuta no- ria della Spagna, si trapiantò in principio del XIII
bile fin dall'anno 1419, fu aggregata alla nobiltà secolo in Piemonte nella persona di Pietro di

messinese nel 1743. — Arma: Spaccato con la Giacomo che stabilì la sua residenza in Salassa
fascia in divisa d'oro; nel I." d'azzurro pieno; nel Canavese e fu al soldo dei conti di Valperga,
nel 2.» bandato d'oro e d'azzurro di sei pezzi. i quali in benemerenza dei suoi servigi nel 1262
PALMA (di) Napoli e di Nola. — Di origine lo investirono di una porzione di giurisdizione del
normanna, prese nome dalla signoria di Palma castello di Rivarossa. — Nel XV secolo i Palma
che essa possedeva. Le prime memorie certe ri- si trapiantarono nella città di Rivarolo, nella quale
montano al 1190 in persona di Tancredi e di i due rami superstiti, cioè i Conti di Cesnola ed
Riccardo di Palma. — Guglielmo, giustiziere per i Conti di Borgofranco, posseggono tuttavia case
Federico II Imperat. nel 1236, era tra i baroni e palazzi. — Primo conte di Cesnola fu Emma-
di Terra di Lavoro nel 1240; Bertrando, giusti- nuele di Giuseppe Palma, il quale nel 1789 ac-
ziere di Basilicata nel 1270; un altro Guglielmo quistava detto feudo, e ne riceveva la investitura
giustiziere di Terra di Bari; Egidio giustiziere da Vittorio-Amedeo III. Da costui nacque il fa-

di Principato nel 1322; Roberto vicario del re- moso conte Alerino, il quale militò nelle Spagne
gno per la Regina Sancia moglie di Re Roberto; e si acquistò due croci al valor militare, e pas-
Francesco vicario del regno nel 1343; Berteraimo sato quindi in Grecia, ebbe quivi cospicue cari-
giustiziere di Basilicata per la Regina Giovanna I; che nella magistratura, e giunse fino a quella di
Fabrizio giudice ed avvocato fiscale della Gran vice-presidente dell'Areopago. Nipote del prece-
Corte della Vicaria, e consigliere di S. Chiara ;
dente è il generale Luigi resosi celebre nella

Nicola governatore della città di Ariano nel 1672 guerra di secessione in America, ed ora sostiene
e cavaliere di Calatrava. — Nella gerarchia ec- P alta carica di direttore del Museo di New- York.
clesiastica sono da notare Matteo Arciv. d'Otranto L'altro ramo dei Palma ebbe nel 1733 il contado
nel 1240; Berardo Vescovo di Rapolla e consi- di Borgofranco, di cui il primo investito fu Gian-
gliere del Re Roberto d'Angiò; e Raffaele Ve- Francesco primo presidente controllore generale
scovo di Oria e poi di Nola nel 1648. — Questa delle finanze. — Di questo ramo merita essere
famiglia à goduto nobiltà in Napoli al seggio di ricordato il conte Egisippo che dal 1797 al 1814
Porto e nella città di Nola. Fu ricevuta nell'Or- fu a servizio della Francia facendo tredici cam-
dine Gerosolimitano nel 1300 nella persona di pagne. — Arma: D'oro, all'albero di palma al

Gregorio che fu balio di Venosa. Ha posseduto 22 naturale, terrazzato di verde. — Motti: oppressa
feudi ed i marchesati di Casalciprani o Pietrame- RESURGO; FLANGAR NON FLECTAR.
lara. Si vuole da alcuni autori che i di Palma PALMA di Urbino. — Fregiata del titolo
duchi di Santelia, signori di Giugliano e Villa— comitale, à dato nel secolo XVIII, un dopo l'al-
maina, fossero di altra famiglia originata da Con- tro, due Vescovi a Fossombione, Silvestro ed Eu-
salvo di Palma portoghese, venuto in Italia verso stachio, cugini. — Arma : D' argento, all' albero
il 1300. — Arma: D'oro, a tre fascie d'azzurro; di palma al naturale, movente da una terrazza di
col capo cucito dello stesso, caricato da un ramo verde ; col capo d' azzurro, caricato di una stella
di palma di verde, accostato da due rose d' ar- di sei raggi d' oro.
gento. — Alias: Partito; nel 1." di rosso, a due PALMA RO di Genova. — Originaria di S.

bande d'argento; nel 2.° d'oro, alla palma di Remo. — Nel 1 478 Giovan-Francesco Palmaro fu
verde; col capo di rosso, caricato da un rosa de' 12 cittadini popolari eletti in difesa della li-

d' argento; ovvero: Partito; nel \.* di rosso, a bertà e del popolo; Girolamo nel HS1 fu del

due bande d' argento; nel 2.° di rosso, ad una magistrato di' Balìa; Spcrandio ufìiciale di moneta
palma di verde; col capo di rosso, caricato da nel 1495; Pietro degli anziani nel 1513. — Nel
una rosa d' argento. — Alias: Spaccato colla fa- 1528 furono ascritti alla nobiltà di Genova ed
- i o in divisa d'oro; nel 1.° d'argento, alla palina aggregati all' albergo de' Franchi Gian-Francesco
di verde accostata da due rose di rosso: nel 2." e Paolo Palmaro. — Arma : Di rosso, ai leone
bandato d'azzurro e d'oro. — Cimiero : Un leone d' oro, impugnante colle branche anteriori due
uscente d' oro, impugnante un ramo di palma di rami di palma al naturale.
verde. PALMARO di Messina. — Jla fiorito nel pa-

PALMA di Napoli. — Arma : D' argento ad triziato di Messina nel XIV socob col titolo di
PAL — 263 — PAL
barone. — Arma: D'oro, alla palma sradicata di gabinetto del Principe di Villafranca. Rodrigo
verde, fruttifera del campo. Palmeri con R. Rescritto 16 Mar. 1846 fu rico-

PALLEGGIAMI di Forlì. — Famiglia patri- nosciuto nel titolo di marchese di Villalba, e Ni-

zia, i cui membri sostennero in ogni tempo le colò-Vincenzo con di'creto del Ministro dell' In-

prime dignità della patria. 11 maggior lustro di terno del regno d' Italia 11 Giù. 1882 fu ricono-

essa fu un Marco esimio pittore del XVI secolo. sciuto nel titolo di nobile dei marchesi di Vil-

— Arma: Spaccato; nel l.« d'oro, all'aquila di lalba trasmissibile a tutti j suoi discendenti. —
nero, coronata del campo ed accostata nei fianchi Arma: D'azzurro, all'albero di palma di verde,

da due palme di verde in palo; nel 2.° d'argento fustato e fruttifero d' oro, sormontato da un gi-

pieno. glio dello stesso e sinistrato da un leone d'argento.


PALMERI di Giaveno (Piemonte). — È un PALMERI1S (de) di Casale. — Consignori di

ramo dei signori di Montiglio — Ebbero un punto Montiglio. — Arma: D' argento, alla palma di

di giurisdizione su regioni del Comune di Giaveno verde, il tronco sostenuto da due leoni al natu-
nel 4 612 (Estinta) — Arma: Un pino fronzuto rale, affrontati.

— Motto: INCLINATA RESURGAM. PALMERINI di Assisi (Umbria) — Originaria


PALMERI o PALMIERI di Sicilia. — Salva- di Rimini, e trapiantata in Assisi, al tempo
tore, figlio primogenito di Benedetto, barone nor- del Vescovo Marco Palmerini, da un suo fratello

manno, nel 1080, arma a proprie spese 80 cavalli che fu agregato a quella nebiltà (Estinta nel 1 799)
e segue il conte Ruggero nella conquista della — Arma : D' oro, al monte di tre cime di verde

Sicilia, e ne riceve in benemerenza la castellania cimato da una palma dello stesso ; col capo d'az-
di Naro, i feudi di Canicatti e Ravanusa e l'arma zurro, ad una stella d'oro.

d'azzurro, all' albero di palma sinistrato da un PALMERINO di Pisa e di Sicilia. — Fami-


leone. — La discendenza di detto Salvatore si glia nobile pisana, della quale fiorirono in Pisa
continua in Sicilia fino ai nostri giorni con resi- Pietro, Roberto ed Andrea anziani, il primo nel
denza in Naro e Girgenti fino al 1 400. in Calta- 1307, il secondo nel 1342 ed il terzo nel 1402.
girone fino al 1650, in Caltanissctta fino al 1700, — Pierandrea con sue due grosse nari si recò
in Termini-Imerese fino al 1800, ed attualmente in Sicilia in ajuto di Re Alfonso nel 1432, seco
in Palermo ; città nelle quali à goduto nobiltà, conducendo il figlio Gian-Pietro che fu il capo-
ed oltre i suddetti feudi, à posseduto pur quelli stipite della famiglia Palmerino di Sicilia. —
di Milici, Narbenni, Ainumera, Monterosso, Sctte- Arma: D'oro, al capriolo di rosso, accompagnato
farini, La Gosèna e Miccichò, ed il marchesato di da tre palme di verde poste in palo, due nel capo,
Villalba. — Nel 1180 si reca in Sicilia un Ric- ed una nella punta.
cardo Palmeri inglese, di una famiglia discendente PALMIERI di Bologna. — Giambattista, in-
dallo stesso ceppo dei Normanni e stabilita in signe giureconsulto, fu degli anziani nel 1602:
Inghilterra all' epoca della conquista fattane, dai Giacomo suo figlio fu pure degli anziani e dot-
Normanni, e viene eletto Gran Cancelliere del tore in legge; Luigi, altro figlio, colonnello delle
regno di Sicilia, quindi Vescovo di Siracusa e poi milizie bolognesi, e Giovan-Pellegrino, terzo figlio,

Arcivescovo di Messina nel 1183. — In questo canonico di San Petronio. — Arma?


stesso anno Matteo, discendente da Salvatore, è PALMIERI di Cesena. — Originaria di Bolo-
fatto castellano di Naro; nel 1230 Rodorico fa gna, nel 1700 si restituì nell'antica patria dopo
edeficare a sue spese in Naro la chiesa e convento essere stata circa due secoli in Cesena, al cui
de' PP. Francescani con facoltà accordatagli da Consiglio parecchi individui furono ascritti. —
Gregorio IX. — Furono pretori di Palermo un Arma: D'azzurro, al monte di tre cime d'ar-
Fulco potente barone di Naro nel 1371, ed un gento sostenente un pino al naturale accostato
altro Rodorico nel 1393. — Un Nicolò, nato in da due leoni di , affrontati e controrampanti;
Naro, fu Vescovo di Orto e Civitacastellana nel con tre stelle d' oro ordinate in fascia nel capo.
1440. — Nel 1282, dopo il famoso Vespro, Godo PALMIERI di Ferrara. — Arma: D'argento,
Palmeri è fatto giustiziere di Palermo, e nello al capriolo di rosso, accompagnato da tre gigli
stesso anno Riccardo e Matteo si distinguono nello dello stesso.
guerre che fecero seguito al Vespro. — Giacomo PALMIERI DA FIGLINE di Firenze. — Ori-
di Caltagironc capitano di cavalli nella guerra di ginari da Figlino, dettero molti notaj alla camera
Messina del 1675; Nicolò nel 1752 è investito del Comune, e sor Paolo di sor Arrigo fu priore
della baronia di Miccichò, nella quale fonda poi nel 4 394, 1398 e 1405, e cancelliere della signo-
Villalba, oggi fiorente città, eretta poi in mar- ria nel 1387. — Questa famiglia fiorisce tuttora
chesato a favore del barone Placido Paimcri con in Figline. — Arma : IV oro, a due palme di
rcal diploma del 10 Ag. 1813. — Un altro Nicolò, verde passate in croce di S. Andrea, accompa-
march, di Villalba, e pari ereditario di Sicilia, gnate in capo da un lambello di quattro pendenti
nel 1820 fu nominato ministro dell' interno nel di rosso.
1

PAL — 264 — PAL


PALMIERI DI MAFFIO di Firenze. — Maflìo do 1 di Borbone, formò nel 1796 a proprie spese
di Palmiere fu priore nel 1318. — Arma: Spac- un reggimento di cavalleria, di cui fu colonnello ;

cato d' argento o d' azzurro, all' albero di palma Luigi, figlio del precedente, fu colonnello dello

al naturale, movente da un monte di sei cime stesso reggimento, comandò la cavalleria alla presa

d' oro, ed attraversante sulla partizione. di Altamura nel 1799, e si distinse nei fatti di

PALMIERI di Firenze. — Originaria di Ra- Napoli, Portici e Torre del Greco. Accusato di

sojo, castello nella provincia del Mugello, fu a- cospirazione in favore di Re Ferdinando, fu giu-
scritta all' arte degli speziali. — Francesco di stiziato in Napoli nella piazza del Castello il 2
Antonio fu ammesso al priorato nel 1404, e dopo Giù. 1807. — La famiglia Palmieri à dato alla

di lui altri sette della sua famiglia sostennero chiesa un Cardinale nella persona di Andrea-
quella carica eminente. — Matteo di Marco-An- Matteo che fu pure Arcivescovo di Acerenza e
tonio fu priore nel 1445 e 1468, e fu F unico di di Matera, altri due Arcivescovi a questa diocesi,
sua famiglia che ottenesse il gonfalonierato nel oltre il precedente, Vincenzo e Francesco, un
1453. — La sua discendenza si spense in Firenze Arcivescovo di Salerno, Benedetto creato nel 1334
nel 1805 per morte di Palmiere-Benedetto di Pie- ed un Vescovo a Molfctta, Leonardo creato nel

tro-Leopoldo. — Arma : Di rosso, a due palme 1475. — Arma: D'azzurro, all'albero di palma
di verde passate in croce di S. Andrea e poste d' oro, accostato da due leoni dello stesso, affron-
fra due leoni d' oro affrontati. tati e controrampanti al fusto. — Motto: iustls
PALMIERI di Monopoli. — È un ramo della ut palma elorebit.
famiglia omonima di Napoli, di cui fu capostipite PALMIERI di Piacenza. — Le prime memo-
Stefano governatore delle armi di Brindisi, sta- rie certe di questa famiglia rimontano al 1291,
bilitosi nelle Puglie nel 1317. — Pietro, Giovan- nel qual anno fu eretta in Piacenza la chiesa di
Bcrnardo e Donato furono sindaci dei nobili di S. Giovanni-Battista, la quale il 27 apr. dello

Monopoli, il primo nel 1545, il secondo nel 157 stesso anno fu dotata da Giovanni ed Uberto
ed il terzo nel 1582. — Michele Vescovo di Troja, Palmeri, provenienti dalla Toscana, uomini assai
e poi nel 1824 di Monopoli sua patria. — Arma: facoltosi e mercanti di fiera, colla riserva del pa-
D' azzurro, a tre rami di palma al naturale, due tronato di essa per loro e per i propri eredi e
posti in croce di S. Andrea, ed il terzo in palo successori. — A questa famiglia appartenne San
attraversante i precedenti, accompagnati da due Raimondo patrono della città di Piacenza. — Arma ?
stelle d' argento. PALMIERI di Siena. — Agnolo Palmieri nel
PALMIERI di Napoli. — Famiglia patrizia e XV secolo occupò le prime cariche del governo,

feudataria, originaria francese, e venuta in Italia e fatto capo dell' Ordine dei Riformatori, fu tra

seguendo i vessilli di Carlo I d' Angiò. — Si di- i 12 cittadini che si opposero arditamente alle

ramò in varie città del regno napoletano, à go- nuove sanzioni e fu ambasciatore a Carlo Vili re
duto nobiltà in Napoli fuori seggio, in Monopoli, di Francia e quindi al papa Giulio III, e divise,

in Lecce, in Capua ed in altre città, à avuto il con altri riguardevoli cittadini, la podestà ammi-
possesso di vari feudi, e dei marchesati di Mar- nistrativa del governo con Pandolfo Petrucci. —
tignano, di Monferrato e di S. Secondo, ed à Uno de' suoi discendenti, Giovanni, fu ambasch-
vestito da assai remoto tempo I' abito del S. M. tore al Pontefice Paolo III, poscia all' Imperatore
0. Gerosolimitano, e quello di S. Stefano di To- Carlo V, che gli conferì il titolo di conte pala-
scana. — Bartolo, cavaliere gerosolimitano e priore tino, indi a Lucca, poi a Giulio III che Io creò
di Pisa nel 1206; Giovanni notaro dell' Imperai. cavaliere, e fu uno tra quelli che più cooperarono
Federico li, da cui ottenne il cingolo militare; al riordinamento del governo. — Marcello, figlio
Ruggero maestro generale nel!' ospedale di San del precedente, fu capitano di fanteria della Re-
Lazzaro nel 1417; Giulio maestro di campo ge- pubblica, indi ebbe il grado di capitano di tutte
nerale del Re Ferrante ;
Antonio, cavaliere del- le armi della Montammiata, poi quello di capi-
l' Ordine di Alcantara, professore dell' Università tano del popolo e di balìa, e finalmente, sotto il

di Napoli sotto Ferrante I, ambasciatore a Ve- Granduca Cosimo, ebbe il comando delle bande
nezia e a Roma nel 1499, presidente quindi della di Pescia. — Fra Tommaso, cavaliere dell'Ordine
R. Camera della Sommaria e consenatore nel Col- Gerosolimitano, dopo aver combattuto gloriosa-
legio dei dottori in Napoli; Aniello pagator ge- mente in Francia e nelle Fiandre, nel 1590 ebbe
nerale della cavalleria dello stato di Milano e del il grado di governatore e capo della banda di
presidio di Toscana, nel 1625 fu nominato capi- Castrocaro, poi di quella di Fivizzano; nominato
tano di cavalleria nel reggimento del Duca di quindi castellano di Lesolo e più tardi della for-
Salandra Rcvertcra, dicci anni dopo levò una tezza di S. Miniato. — Fra Giovanni, cavaliere
compagnia di fanti a proprie spese, colla quale si commendatore Gerosolimitano, figlio del summen-
recò a militare in Ispagna; Girolamo, march, di zionato capitano Marcello, militò a Chiavarino e
Monferrato e gentiluomo di camera di Ferdinan- a Scio, ma cadde prigioniero degl' infedeli che lo
PAL — 265 — PAL
confinarono in una torre del Mar Nero. Riscat- da Modena nel 1314 per essere di parte guelfa

tatosi, si offerse al servizio del Granduca che gli e fautore degli Estensi, si rifugiò in Fiorano dove
aflidò il comando della banda di Barga, poi delle radicò per lungo tempo la sua famiglia, la quale
milizie di Rocca San Casciano, di cui fu pure passò poi ad abitare in Sassuolo, rimanendo qui
castellano nel 1612. Nel 1620 ottenne il comando per quasi due secoli, per poi far ritorno in Mo-
delle milizie di Pontassieve, e nel 1621 venne in- dena, antica sua patria. — Tommaso, esimio giu-
viato, col titolo e le attribuzioni di generale, a reconsulto, fu podestà di Caste Igoffredo nel 1568;

combattere un' orda di banditi che infestavano ministro residente in Roma pel Duca Emanuele
la Romagna toscana. — Arma: D'asgento, a due Filiberto di Savoja nel 1569; podestà e commis-
fascie abbassate di rosso, sormontate da una te- sario generale in Sassuolo nel 1592, pretore di

sta di cinghiale al naturale, col capo d' oro, al- Guastalla nel 1596. — Arma: D'azzurro, alla

l' aquila di nero, coronata del campo. cicogna d' argento, accollata da paltri neri, ed
PALMINTERI di Sicilia. — Arma: D'oro, a accompagnata nel capo da tre stelle di sei raggi

due braccia vestite di verde tenenti insieme colle d' oro.

mani di carnagione tre palme pure di verde. PALTRO del Piemonte. — Alberto fu inve-
PALMOLA di Sicilia. — Di origine spa- stito nel 1652 del feudo di Terruggia; suo figlio,
gnuola, trapiantata in Sicilia da Giovanni Perez Francesco, fu segret. del senato di Casalemonfer-
Palmola, il quale militò in molte guerre sotto le rato. — Arma: Fasciato ondato di quattro pezzi
insegne di Re Alfonso, da cui ottenne le castel- d'argento, di rosso, d'oro e di nero; col capo
larne di Marsala e di Mazzara. Un Flaminio Pal- cucito d'oro, all' aquila di nero, coronata dello

mola, dottore in legge, fu giudice della Gran Corte stesso.

e maestro razionale nel 1 553, ed indi reggente PALTRONI di Bologna. — Famiglia nobilo
di Sicilia nel supremo Consiglio d'Italia. — Arma: e senatoria, à dato alla patria molti anziani, dot-
D'azzurro, al sinistrocherio armato d'argento, tori e cavalieri. — Giovanni gonfaloniere di giu-
movente dal fianco sinistro ed impugnante una stizia nel 1322; Antonio senatore nel 1507 ed
palma d'oro. ambasciatore a Milano nel 1512. — Estinta in

PALOMBARA di Roma. — Arma: D'azzurro, Domicilia Paltroni maritata a Paolo-Emilio Ar-


alla colomba d'argento, posata nella punta dello geli nella casa del quale passarono le sostanze
scudo. dei Paltroni verso la fine del XVI secolo. — Arma?
PALOMBI di Velletri. — Arma ; D' azzurro, PALTRONI di Urbino. — Uscito dai Tron di

alla quercia al naturale, movente dalla punta, ci- Venezia, o dai Paltroni di Mantova, questo ca-
mata da una colomba d' argento imbeccante un sato era già fiorente in Urbino nel XIII secolo.

ramo d' olivo al naturale. — Andrea Vescovo di Bitonto (Estinta). — Arma:


PALTANIERI di Padova. — Assai nobile ed D'argento spaccato; nel 1.° a tre gigli d'oro
antica famiglia, originaria di Monselice, di cui moventi dalla partizione; nel 2.° a tre bande di

portò il nome per lungo tempo, fu aggregata al rosso.


Consiglio nobile di Padova fin dal 1181. In ogni PALUMBO di Bari e di Lecce. — Originaria
tempo à essa dato alla patria valorosi capitani, di Avignone, portata a Bari da un Giovanni, dot-
insigni giureconsulti, cavalieri e distinti ministri tore in leggi nel 1530, ed aggregato a quella
ecclesiastici. — Iacopo e Bonifazio Paltanieri, figli nobiltà. I di lui figli, Lodovico e Mario, divisero
di Fruzerino, acquistarono bella fama in Oriente la famiglia in due distinti rami. Quello dì Mario
dove militarono valorosamente col grado di ca- si estinse alla terza generazione, dopo aver dato
pitani nel 1474 sotto i vessilli della Veneta Re- alla patria Fabio decurione dei nobili nel 1615 e
pubblica; Giovanni, al servizio di Enrico 111 Re 1620, ed Antonio mastro-giurato nel 1632, ca-
di Francia, ottenne la signoria di Chatelle ; Orico pitano della nuova milizia nel 1636 e sindaco dei
di Giulio, cavaliere gerosolimitano, nel 1670 ot- nobili nel 1646. Ludovico, signore del feudo di

tenne il grado di commendatore dell' Ordine. — S. Biagio in Basilicata, ebbe numerosa discen-
Giovan-Battista giureconsulto distintissimo lesse denza che si è propagata fino ai nostri giorni
pubblicamente in Roma diritto canonico sotto i nella città di Lecce, nella quale si spense nella
Pontefici Paolo IH e Giulio III. — Arma: Di persona di Giovan-Vincenzo morto nel 1849. La
rosso, a due leoni d' argento affrontati. — Alias: eredità passò alla sorella Luisa, la quale, marita-
Di rosso, ad un oca d' argento, beccata e mem- tasi al cavaliere Luigi Carrelli, portò tutte le so-
brata d' oro. stanze ed il nome dulia sua casa in quella di

PALTRINERI di Modena. -- Originaria di suo marito, il cui figlio Arturo, come principili
Padova, ne fu capostipite un Poltronero console rappresentante della famiglia materna, venne per
del Comune di Modena nel 1163 e 1179. — Uno decreto reale autorizzato di aggiungere al pro-
de' suoi discendenti, Simone, abitante nella cin- prio anche il cognome dell' estinta famiglia Pa-
quantina di S. Salvatore, essendo stato bandito luinbo. — Nel ramo di Lodovico son da notare
PAL — 266 — PAM
Nicola-Vincenzo mastrogiurato nel ^ 584, e sin- Urbano Vili nel 1626, compì il palazzo Albertoni,
daco dei nobili nel 1595; Gabriele, suo figlio, ora Pacca, in Santa Maria in Campitelli, e morì
sindaco dei nobili nel 1638 e 1648; Orazio de- pieno di meriti. Gasparo fu Vescovo e Nunzio in
curione dei nobili nel 1584 e 1 499; Gian-Dome- Portogallo e Spagna. Dal suddetto Baldassarc
nico, capitano del battaglione del compartimento nacque Antonio, secondo marchese di Rasina, il

di Lecce, il quale trapiantò quivi la propria fa- quale fu padre di Paluzzo e di Angelo. Il primo
miglia: Fabio Vescovo di Conversano nella prima fu creato Cardinale di S. R. Chiesa e Vescovo di
metà del XVIII secolo; Pietrangelo depositario Palestrina da Alessandro VII il 14 Gen. 1664, e
della rendita universale per l' ordine de' nobili dal secondo nacque Gaspare, il quale nel 1669
nel 1759 e l'ultimo decurione dell'ordine istesso; sposò Laura-Caterina Altieri, erede di quella fa-
e Giovati-Domenico ricevuto cavaliere di giustizia miglia, col patto di aggiungere al proprio co-
dell'Ordine Gerosolimitano ilei 1777. — Arma: gnome e stemma, quelli degli Altieri e dei Del-
Di rosso, al colombo d'argento, tenente nel becco fini. — Emilio-Bonaventura Altieri, divenuto Papa
un ramoscello d' olivo d' oro. Clemente X, tramutò P uno nell' altro lignaggio
PALUMBO di Sicilia, — Arma : Di rosso, al- per modo che il solo nome ed il solo stemma
l' aquila d' oro, coronata dello stesso, alterante degli Altieri venisse a comparire, ed innalzò il

cogli artigli una lista di bianco caricata delle marchesato di Rasina in principato in favore di
lettere S. P. Q. R. romane di nero. Angelo Albertoni, detto anche Paluzzi, divenuto
PALUZELLI di Roma. — Arma: D'oro, alla Altieri. (Vedi Albertoni). — Arma: D'oro, a tre
fascia d' azzurro, accompagnata in capo da un caprioli di rosso ;
col capo del primo sostenuto
leone illeopardito di rosso, ed in punta da tre d' azzurro e caricato di un leone illeopardito del
caprioli dello stesso. secondo.
PALUZZI di Roma. — Trovasi nominata col- PAMFILI o PAMPHILl di Roma. - Patrizia
P appellativo di Paluzzi-Piermattci. o di Pier- romana, originaria di Gubbio, à dato cinque Car-
mattei- Albertoni,**) di Paluzzi-Picrmattei-Alber- dinali alla Chiesa, ed un papa, Innocenzo X. —
toni la famiglia Albertoni romana, la quale co- Camillo, figlio di Benedetto e di Olimpia Borghese,
mincia ad essere conosciuta verso il X socolo. — fu P ultimo della famiglia, spenta nel 1760; e le

Ledovico Albertonio, nipote di un Alberto deno- cui ricchezze passarono, insieme al nome, ai Doria-
minato Albertone, a' tempi di Gregorio VII di- Landi ed ai Eorghesi-Aldobrandini. — Pietro ed
fese la città Leonina contro Arrigo IV impera- Alberto Pamfili presero parte alla prima Crociata
tore, ed il popolo romano gli fece alzare sopra nel 1099; Jacopo e Francesco ebbero dall'Impe-
la di lui arma, d' oro, a tre caprioli di rosso, lo rat. Federico III nel 1461 il titolo di conti del
stemma di Borgo, di rosso, al Icone passante S. R. I. — La famiglia Pamfili à posseduto il

d'oro, mutando però i colori, e facendo d'oro il castello di San Martino presso Viterbo, eretto in

campo e di rosso il leone. Ne risultò poi lo stemma principato da Innocenzo X. Il principe Camillo,
che sempre usarono gli Albertoni di Roma finché aggregato alla nobiltà veneta insieme ai suoi di-
non assunsero quello degli Altieri che presero scendenti, fu generalo di S. Chiesa. — Arma :

anche gli Albertoni di Siena, e che usano tuttora Di rosso, ad una colomba d' argento, tenente nel

gli Albertoni di Cremona. — La famiglia Alber- becco un ramoscello d' olivo di verde; col capo
toni, o Paluzzi, in Roma si stabilì e mantenne d' azzurro, caricato di due pali di rosso alternati
nel rione di Campitelli. — Pietro-Matteo degli con tre gigli d' oro.

Albertoni (1396), qualificato nobilis vir, ebbe PAMMOGLIO di Genova. — < Arma: D'oro, a

cinque figli. Paluzzo, Giacomo, Bonanno, Battista tre bande di rosso, quella di mezzo scanalata e

e Stefano. Da Giacomo nacque" Filippo, il quale caricata da un'altra, in divisa, d'argento; con
esercitò molta autorità nelle cose della patria. due gigli di rosso, posti cadauno in sbarra, uno

Stefano fu padre di altro Pier-Matteo, dal quale nell' angolo sinistro del capo, P altro ncIP angolo
nacque altro Stefano che nel 1464 sposò Lucre- destro della punta.
zia Tebaldi, ed ebbe per figliuola Lodovica (1 470- PANAGIA di Calabria. — Arma: D'azzurro,
1530) che fu beatificata. Paluzzo, figlio del primo alla fascia d' oro, accompagnata nel capo da tre
Pier-Matteo, venne eletto dal popolo romano, nel stelle ordinate e sormontate da una corona, o
1414, uno dei tre conservatori della città. Fu nella punta da un canestro, il tutto d' oro.

suo figlio Angelo, morto nel 1467, tenuto in grande PANCALDO di Messina. — Originaria lom-
onoranza e padre di Antonio, dal quale nacquero barda, fu portata in Sicilia da un Giuliano Pan-

Mario, Giulio, Stefano, Battista e Francesco. Il caldo ai servigi di Re Federico II, da cui ot-

primo generò Angelo, il quale, come i suoi mag- tenne molte terre, che avendo poscia infeudato

giori, trattò le cose della città e fu in gran fama. si chiamarono feudo di Pancaldo, cui più tardi fu

Lasciò due figli, Ha Massaro e Gasparo, de' quali aggiunto quello della Foresta di Zafarana. (Estinta

il primo venne creato marchese di Rasina da nel secolo XVII). — Arma: Spaccato di rosso
PAN - 267 — PAN
e d' azzurro, al capriolo d' oro attraversante sulla losa. Nel 1399 furono i Panciera creati conti del
partizione, accompagnato da tre pani dello stesso, S. Palazzo Lateranense da Venceslao Re dei Ro-
2 in capo ed 1 in punta. mani, nel 1402 annoverati alla cittadinanza ve-
PANCALÒ di Calabria. - Arma: Di rosso, neta, e nel 1777 aggregati a quel patriziato. Un
al gallo d'argento, imbeccato d' azzurro, beccante Antonio fu prima Vescovo di Concordia, poi nel

una pannocchia di granturco d' oro, posta in palo. 1 402 Patriarca di Aquileja, indi Cardinale di S.
PANCIATICHI di Firenze e di Pirtoja. — R. Chiesa. Egli donò ai suoi fratelli il castello di

Le più antiche memorie di questa celebre fami- Zoppola erigendolo in feudo per loro e discen-
glia rimontano al X secolo in cui vivea un A- denti con voto nel Parlamento del Friuli. Fu con-
storre valoroso cavaliere, che ebbe per figlio fermata nobile con sovrana risoluzione 24 Lug.
Asta, dal quale nacque Attanai capitano dei Cro- 1820. — Arma: Di rosso, alla banda losangata
ciati Pistojesi coi quali si portò in Palestina ove d' argento e d' azzurro, di tre file, attraversante;

fu fatto prigioniero da Saladino alla presa di la punta cucita d' azzurro e caricata da una stella
Gerusalemme nel 4187. Di Gollo figlio di Straino d'oro. — Alias: Una banda accostata da sei

si à un atto del 1210 dal quale rilevasi che col uccelli, tre per parte disposti, 2 e 1.

titolo di conte signoreggiava nel castello di Lue- PANCIERA di Verona. — Originaria di Co-
ciano. Da quest epoca incominciarono
1
le contese togna, trapiantata in Verona circa la metà del

dei Panciatichi coi Cancellieri, contese che per XVI secolo. —


Giovan-Giacomo era cavaliere di

tre secoli tennero Pistoja immersa nella più atroce Comun nel 1571. —
Arma: Fasciato di rosso e

delle guerre civili. I primi si addissero alla parte d'argento; col capo d' azzurro, caricato di tre

imperiale e si eressero in principi della fazione gigli male ordinati d'oro. — Alias: Spaccato;
ghibellina, mentre i Cancellieri, postisi sotto le nel 1.» partito di rosso e d'argento; nel 2.° d'az-

bandiere della Chiesa, furono di parte guelfa. — zurro, a tre gigli d' oro.
Astancollo, figlio del summenzionato Gollo, fu di- PANCUCCI di Girgenti. — Di origine pisana,
fatto riguardato come principe della fazione ghi- fu trapiantata nel 1400 in Sicilia da un Barto-
bellina. Il di lui figlio Vinciguerra tenne pure lomeo che mal soffercndo il dominio fiorentino
il supremo potere in patria dal 1315 al 1322. aveva abbandonato la patria e si era stabilito in

Tutti i figli di Vinciguerra furono potentissimi Girgenti, di cui i suoi posteri occuparono le più
in Pistoja, ma sopra gli altri si rese illustre Gio- eminenti cariche. — Arma: D'azzurro, al capriolo

vanni per il savio governo erercitato in patria ed d' oro. — Cimiero: Un leone d' oro nascente e
in altre città dove tenne la carica di podestà. tenente una spada dello stesso alta in palo.

Nè meno di lui si acquistò fama di probo ed ac- PANDECAMPI di Vicenza. — Assai antica e
corto magistrato il figlio Giovanni Novello, il potente, à posseduto il castello di Piovene. Un
quale dopo essere stato podestà di Perugia nel Guido di questa famiglia combattè per la libertà

1393 e 1399, di Camerino nel 1397, capitano del di Vicenza contro i Padovani. — Arma?
popolo di Bologna nel 1398, e senatore di Roma PANDELLI di Bologna. — Arma Inquartato :

nel 1 400, governò la patria con giustizia e uma- d' azzurro e d' argento.
nità, e per sottrarla alle rappresaglie e alle cru- PANDO (de) di Scala nei Principati. — Fa-
deltà dei Cancellieri s' interessò grandemente miglia patrizia, la quale trasse origine da Musco
perchè i comizi della città I' assoggettassero ai figlio di Giovanni viventi nel 1060, e fu ascritta
Fiorentini. Gualtieri, discendente di Giovanni ai sedili di Scala e di Trani. — Fondò in Scala
Novello, dal 1523 al 1539, dopo aver cacciati ed la chiesa di S. Andrea detta di Pando presso il

immolati i Cancellieri, regnò in patria da asso- proprio palazzo, alla quale assegnò cospicue ren-
luto signore, tranquillo sotto la protezione della dite. — Ebbe fama di dotto giureconsulte Angelo
casa Medicea, la quale però non tardò molto a de Pando di Scala dottore in ambo le leggi, mi-
rendersi padrona di Pistoja. — La famiglia Pan- lite, consigliere, avvocato de' poveri e familiaro
ciatichi vanta molti podestà, ambasciatori, capi- di Re Carlo II. — Guglielmo fu assessore presso
tani, generali ecc. ed un Cardinale di S. R. Chiesa il giustiziere dell'Abruzzo nel 1292. — In Scala
nella persona di Bandino eletto nel 1699. — Per questa famiglia si estinse nei Coppola verso la

eredità della famiglia Ximenes d' Aragona, i Pan- fine del XV secolo. — Un ramo di essa erasi
ciatichi uniscono questo al proprio cognome col trapiantato nel XIII secolo in Trani e in Brin-
titolo marchionale sopra Saturnia ed Esche nella disi, e di là a Nardo ove si estinse nel XV se-
Baviera. — Arma: Spaccato di nero e d'argento, colo. — Giovanniccio de Pando di Scala fu mae-
caricato il primo di una palla del secondo fre- stro portolano e procuratore di Principato e Terra
giata di una croce rossa. — Cimiero: Un cigno di, Lavoro nel 1287 e quindi barone di Stingo
spaccato di nero c d'argento. — Motto: pius esto. nelle pertinenze di Brindisi nel 1292. — Donato
PANCIERA del Friuli — Stipite questa di de Pando portolano in Manfredonia nel 1307. —
famiglia fu Pietro Panciera march, di Piotrape- Barittimo eletto sindaco deputato della città di
PAN — 268 — PAN
Trani nel 1 372 per ottenere dalla Regina Gio- 1295, 1308 e 1313, ambedue figli di Jacopo. —
vanna li la riparazione del porto e delle mura Filippo figlio di Giovanni fu il primo della sua
di Trani. — Arma ? casa ad ottenere il priorato nel 1381 ed il gon-
PANDOLFELLI di Barletta. — Originaria di falonierato nel 1392, dignità di cui goderono i

Solofra, si trapiantò nel XVII secolo in Barletta suoi discendenti la prima 28 volte e la seconda

dove nel 1763 fu aggregata al Seggio di Gesù o dodici. — Vanta inoltre la famiglia Pandolfini
dulia Madonna greca senza essere ascritta al re- molti governatori, commissari, capitani, senatori
gistro delle Piazze chiuse. — Si estinse nel XVIII ed ambasciatori ; e nella gerarchia eaclesiastica

secolo con due femine, la maggiore delle quali, Nicolò, creato Vescovo di Pistoja nel 1474, poi

di nome Isabella, entrò in casa de Leone che ne da Leone X fregiato della sacra porpora nel 1517;
ereditò le sostanze il nome e l' arma gentilizia. Giannozzo Vescovo di Troja, cui successe nel 1522
— Arma : D'azzurro, al leone d'oro accompagnato il nipote Ferdinando. — Roberto di Camillo, di

in capo da tre caprioli dello stesso, uno sopra un ramo estinto, per privilegio dell'Imper. Fran-
l'altro. cesco I, ottenne nel XVIII secolo per sè e suoi

PANDOLFELLI di Trani. — Famiglia pa- discendenti il titolo di conte. — Arma: D'az-


trizia originaria della città di Andria, diramatasi zurro, a tre delfini natanti d'oro, l'uno sull'altro,
in altre città, fu prima aggregata alla nobiltà di accompagnati in capo da tre gigli del secondo
Barletta, c quindi al patriziato di Trani nel seg- posti fra i quattro pendenti di un lambello di

gio dell' Arcivescovato. — Arma : D'azzurro, alla rosso; col cantone sinistro del capo d'argento,
fenice al naturale uscente dalla sua immortalità, caricato di un vaso a due anse d'oro, ripieno di
e guardante il sole d'oro a destra dello scudo. tre rose di rosso stelate di verde.
PANDOLFI di Pisa. — Originaria di Capua, PANDOLFINI DA BRUCI ANESE di Firenze.

trapiantata in Pisa nel 1080 da Messer Andro- — Nulla à di comune colla precedente, sebbene
nico di messer Pandolfo. — Un altro Pandòlfo abbia l' arma quasi eguale. — Fu ammessa alla

nel 1299 era console ed anziano della città di cittadinanza fiorentina nel 1596 e si divise in

Pisa, ed apparteneva già sino dal 1260 al Consi- molti rami, da uno de' quali, tuttora fiorente in
glio generale della Repubblica. — Nella memo- Pisa, ebbe i natali Ludovico Vescovo di Vol-
randa battaglia navale della Meloria, Pandolfo terra nel XVIII secolo. — Da altra diramazione,

Pandolfi comandava la galera nomata Lanfranchi. che in umile fortuna vivea in Prato, trasse l'ori-
Dopo quella disastrosa giornata, Pandolfo abban- gine Domenico di Santi Pandolfini che fu segre-
donò colla famiglia la patria e si recò in Sicilia. tario di Stato di Ferdiaando II, il quale gli affidò
Egli fu, 1' ultimo della sua casa di Pisa. — Arma: difficili e delicati incarichi. — Questo ramo si

Eguale a quella dei Pandolfi di Sicilia. estinse nel 1734 per morte del cavalier Santi,
PANDOLFI di Sicilia, di Orvieto c di Roma. figlio del precedente. — Arma?
— Originaria di Pisa, trapiantata in Sicilia verso PANDOLFO di Messina. — Originaria di Si-

la fine del XIII secolo. Quivi ottenne nel 1582 racusa, à goduto nobiltà nella città di Messina
l' investitura della baronia di Rcaltavilla e la nel XVI e XVII secolo. — Arma: D'argento, a
tenne fino al 1703. Fabio di Silvio Pandolfi nel due bande abbassate d' azzurro, la prima soste-
1390 venne da Palermo capitano alle Grotte di nente un leone leopardito di rosso.
Castro presso Bolsena e fu stipite della famiglia PANDONE di Capua, di Napoli, di Venafro
dei conti Pandolfi di Orvieto, la quale nel 1820 e di Sicilia. — Derivata da Pandone nobile ca-
si diramò nei conti Pandolfi di Roma. — Con puano, il quale vivea nel 1270, si divise in molti

lettere patenti 12 Feb. 1882, il Uc d'Italia di- rami che si stabilirono in dette città e godè no-
chiarò spettare al vivente Beniamino Pandolfi il biltà in Capua, in Napoli al seggio di Nido e di
titolo e la dignità di marchese, trasmissibili ai Capuana, in Castellamare di Stabia, in Saruo, in

figli maschi in linea primogenita. — Arma: Spac- Sanseverino ed in Sicilia, e vestì l' abito Geroso-

cato d' oro e di rosso, alla fascia d' azzurro at- limitano nel 1516. 11 ramo di Sicilia, portatovi

traversante sulla partizione, caricato il 1.° di da Lucio Pandone consultore di Re Ferdinando


un'aquila di nero; il 2." di tre stelle di sei raggi il Cattolico, si estinse in Francesco ed Andrea
d' argento. che morirono celibi; il ramo di Venafro si estinse

PANDOLFINl di Firenze. — Originaria di in Giulia maritata ad Antonio Origlia, e quello

Signa, ebbe per capostipite Pandollino di Rinuc- dei conti di Ugento si estinse in Vincenzo frate

cino notaro, elio dopo essere stato anziano del co- domenicano e nel fratello Carlo che morì senza
mune di Signa nel 1252, si trovò poi coi guelfi discendenza. — Questa famiglia à posseduto 63
fiorentini alla battaglia di Montaperti nel 1260. baronie, i contadi di Ugento e di Venafro ed il

Jacopo, suo figlio, fu anch' esso notaro, e notat i ducato di Boiano. — Furono giustizieri no Adi-
pur furono della Signoria ter Bertaldo e ser Gio- nolfo di Principato nel 1270; un Francesco degli
vanni, il primo nel 1 285 e 1294 e l'altro nel Abruzzi nel 1300; un Giacinto di Terra d'Otranto
PAN - 269 PAN
nel 1348: un Carlo di Terra di Bari al tempo di di rosso, stelata e fogliata di verde, posta in

Ferdinando I d'Aragona; ed un Camillo di Terra isbarra.

di Bari e Terra d'Otranto al tempo di Ferdi- PANESl di Genova. — AnMA : D' azzurro, a

nando II. — Carlo Pandone, seguace di Carlo III due leoni d' oro affrontati, sostenenti tra ambi
di Durazzo, fu fatto prigioniero in una battaglia colle branche anteriori un cesto del secondo pieno
sotto Barletta; Francesco capitano al servizio di di pani al naturale; il tutto sormontato da un
Renato d'Angiò contro Alfonso I d'Aragona, posto giglio d' oro, nel punto del capo.

a guardia della terra di Venafro, si mise d'ac- PANEVINl di Cremona. — Ha dato alla pa-
cordo col Re Alfonso o gli cedette Venafro a con- tria 26 decurioni dal 1108 al 1527. — Arma:
dizione che quella terra gli fosse concessa col ti- Fasciato d' argento e di rosso di sei pezzi, col

tolo di conte ; Carlo ambasciatore al Re di Fran- capo cucito del primo, ad una testa di cavallo di
cia per Ferdinando I d' Aragona, e condottiero di nero.

300 cavalli nella guerra d' Otranto; Enrico duca PANEVINO di Lecce. —Questa nobile e feu-

di Boiano, avendo abbracciato il partito dei Fran- dataria famiglia leccese è ricordata più volte nei

cesi, quando Lautrec venne alla conquista del re- registri del Grande Archivio di Napoli col co-

gno di Napoli, cadde prigioniero nelle mani del gnome latinizzato Panis et Vini. Era essa feuda-

viceré principe d' Orange, il quale lo fece decapi- taria nella contea di Lecce fin dai tempi dei
tare e spogliare la casa di ogni sua ricchezza, Normanni, pe' quali combattè con onore in Sicilia.

per lo che la famiglia fu ridotta in miserissimo — Riccardo militò in Terrasanta con Boemondo.
stato. — L' ultimo ramo dei Pandone si è estinto (Estinta). — Arma?
a giorni nostri nella persona del marchese Seba- PANFILI di Cesena. (Estinta). — Arma: Di
stiano. — Arma: Bandato di rosso e d'oro, alla rosso, alla colomba d'argento posata sulla punta
fascia di vajo, d' argento e d' azzurro attraver- e tenente nel becco un ramo d' olivo di verde ;

sante sul tutto. col capo d' azzurro, a due pali di rosso posti fra
PANDONI di Bologna. — Arma : D' azzurro, tre gigli d' oro.

ad un monte isolato di tre cime d'oro, colla banda PANFILI di Roma, vedi Pamphilì.
di rosso attraversante sul tutto, accompagnata PANFILI di Sanseverino. (Marche). — Arma :

da una corona all' antica d' oro, posta in banda D'azzurro, alla fascia d'argento, caricata da tre
al cantone sinistro del capo, e due palme di verde crescenti montanti, di rosso, accompagnata in capo
in croce di S. Andrea passate nella corona. da un sole d'oro, e nella punta da un ramo di

PANDONI di Pietrasanta (Toscana). — Le rose al naturale, fiorito di tre pezzi di rosso.


prime memorie certe di questa famiglia rimon- PANFINI, o PENFINI o PENZINI di Terra
tano al 1340 in cui vivea ser Pietro di Nicolò d' Otranto. — Originaria di Bergamo. — Nel 1 500
Pandoni notajo in patria. Ser Nicola di ser Pietro trovasi un Giovan-Domenico signore di Trama-
era priore degli anziani nel 1371; un altro ser cere in Terra d' Otranto. — Arma: Di rosso, al-
Pietro, figlio del precedente, compilò nel 1389 l' aquila di nero, armata e coronata d' oro, ogni
alcune disposizioni economiche a vantaggio del piuma bordata dello stesso.
municipio, e due anni dopo era camerlengo gene- PANI di Sardegna. — Arma : D' argento, al

rale della Repubblica e sindaco del Comune ;


prete castello con un soldato vestito alla spagnuola,
Nicolao di ser Pietro nel 1473 era scelto dal in atto di porgere pani ad altri soldati posti alla
Comune per assestare le rendite dell' Opera del porta del castello, il tutto al naturale.
Duomo di Pietrasanta. (Estinta). — Arma? PANICELLI di Bozzolo e di Gazolo nel Man-
PANE (dal) di Faenza. — Ercole del capi- tovano. — Originaria di Mantova, e trapiantata
tano Pompeo dal Pane, vestì l'abito dell'Ordine a Bozzolo, dove nel 1439 Brasco Panicelli dal
di S. Stefano di Toscana, e per molti anni co- march. Francesco Gonzaga si ebbe in premio di

mandò con molta lode una galea della sua reli- sue militari imprese la corte e possessione di Bei-
gione. — Arma? forte di circa 8000 pertiche. Da Brasco nacquero
PANEBIANCO di Terranova (Sicilia). - An- Guglielmo e Giovanni che ebbero ambedue suc-
tonio-Maria creato cardinale di S. R. Chiesa dal cessione e dai quali sortirono vari rami di questa
Pontefice Pio IX nel Concistoro del 27 Sett. 1861. famiglia. Giovanni del march. Gian-Francesco
— Arma : D' azzurro, al leone passante d'argento ebbe il titolo di cavaliere, ed ebbe due figli, i

coronato dello stesso e tenente colla branca an- conti Francesco e Benedetto. Gian-Lodovico, figlio
teriore destra un pane pure d' argento, accompa- di questo, donò 61 biolche di valle prativa a
gnato in capo da tre stelle di sei raggi dello Lodovico Gonzaga, della quale, due anni dopo,
stesso ordinate in fascia. questi costiuiva signori gli uomini di Belforte. —
PANEGO di Padova. — Fregiata del titolo I fratelli Ettore e Cazolo, pure di questa fami-
comitale. —
'
Arma : D' argento, al leone scaccato glia, col figlio del secondo, Gianfrancesco, furono
d' oro e d' azzurro, la testa cimata da una rosa creati conti del S. Palazzo Lateranense c della
PAN _ — PAN
Corte Cesarea per diploma dell' Imper. Rodolfo II a quella del Comune di Bologna, cui furono sem-
28 Mag. 1582. — Ultima discendente di Brasco pre infesti, prendendo parte a tutti gli orrori
fu Ippolita, la quale essendosi imparentata colla delle civili discordie e combattendo per i Lam-
famiglia Galvanesi, nel 1589 lasciò ai fratelli An- bertazzi e per Geremei
i a vicenda. Il conte Ugo-
nibale, Alessandro e Federico di questa famiglia lino II fu eletto capitano generale della monta-
la corte e possessione di Bclforte. — Arma: Un gna bolognese nel 1293 e confermato nel 1296 e
leone con una stella ai piedi, sormontato da una nel 1300, scorrazzò con molta gente nel Frignano
corona portante due palme. e prese il castello di Montese e di Monteforte
PANICENI di Moncalieri (Piemonte). — Arma: con molti altri castelli. Maghinardo II, figlio del
D'azzurro, a tre piante di panico d'oro, nudrite detto Ugolino, nel 1326 fu uno dei capitani che
sulla pianura erbosa. liberarono dai fuorusciti il territorio montano.
PANICI di Macerata (Marche). — Si crede Ma altri di loro consorteria infestarono sempre
derivata dalla stirpe dei Compagnoni. — Benve- il territorio bolognese con assalti ai castelli, con
nuto di Pedone, uno dei capi della fazione ghi- uccisioni, con incendi e con ogni sorta di ribal-
bellina nel 1225, incominciò a chiamarsi de' Pa- derie, per lo chè il Comune di Bologna volle sni-
nici. — Francesco cavaliere dei SS. Maurizio e darli dai loro covi, ed assediato e preso il ca-
Lazzaro fu gran priore della Marca Trivigiana stello di Panico lo spianarono completamente. Ma
per la sua Religione. — Amico, dopo essere stato mentre nella montagna si perpetravano siffatte
Vescovo di Sarsina, passò alla sede di Recanati cose, i da Panico macchinavano rivolgimenti in
e Loreto nel 1634, avendo investito, mentre reg- Bologna; nel 1320 contro il legato pontificio in
geva la prima chiesa, il proprio nipote Lodovico favore di Lodovico il Bavaro ; nel 1342 contro i

e suoi discendenti della giurisdizione di Falcino Pepoli per rientrare in Bologna; nel 1355 contro
e della Petrella col titolo di conte. — . Giulio- Bologna per darne la signoria a Giovanni Visconti
Cesare di Orazio vestì l' abito dell' Ordine di da Oleggio; nel 1 356 contro lo stesso Oleggio in fa-
Santo Stefano di Toscana il 13 Gen. 1621. — vore di Bernabò Visconti; nel 1360 contro Bologna
Arma? in prò dello stesso Visconti; nel 1376 contro un
PANICI di Roma. — Arma: D' argento, ad altro legato pontificio in favore di Bologna ;
poi
un fascetto di tre spighe, legato, posto in palo, da ultimo nel 1389 contro Bologna per Gianga-
sormontato a sinistra da un uccello volante che leazzo Visconti. — Nello scorcio del XIV secolo
si getta sulle spighe, ed accompagnato da una cessarono finalmente i conti di Panico d'infestare
stella al canton destro del capo, il tutto d' oro. la città ed il contado di Bologna, poiché si tra-
PANICO (Conti di) di Bologna. — Le prime piantarono in Padova, dove un ramo di essi alli-

memorie certe di questa celebre e potente fami- gnò, ma senza vigore, senza autorità, senza po-
glia, che si vuole derivata dai conti di Prata, o tenza, sino alla fine del XVIII . secolo, in cui
altrimenti dai Mangona, risalgono al 1068 in cui 1' unico rampollo di esso era ridotto ad arare la

vivea Alberto conte di Panico, il quale, insieme terra. (Estinta). — Arma: Un leone scaccato
al proprio figlio Milonc o Smilone, fece la dota- avente nell' orecchio sinistro una rosa.
zione del monastero di S. Maria di Roffreno nel PANICO (da) di Carpi nel Modenese. — Ori-
1074. I nepoti, Guido, Ugo e Ranieri, donarono ginaria di Parma, e probabilmente della stessa
il castello di Riversano nel Cesonate alla chiesa stirpe dei conti di Panico di Bologna, fu trapian-
di Ravenna nel 1144 e 1157. Il suddetto Smilone tata in Carpi nei primi anni del XV secolo da
aggiunse alle contea di Panico quelle di Montar- Defendente di Buonaccorso notajo al servizio dei
sigo, Vignola e lntrigeta, ed il conte Ugolino al signori Pio. Alberto, figlio di Defendente notaro
principio del XIII secolo stese il suo dominio sui e podestà di Guiglia ; Alfonso fratello del prece-
territori di Sirano, Domalfolle, Ignano, Lamola, dente, notaro e podestà successivamente di For-
Borgadello, Caprara, Sassopertoso, Venola, Carvi- migginc, Brandola e Novi, creato conte palatino
liano, Salvaro, Ccdrecchia, Capriglio, Bedoleto, dall'Imperat. Federico III e da Papa Pio II; Gio-
Montaguto, Veggio, Campiano, Condente, Monte- vanni figlio del conte Astolfo, notaro e podestà
fredente, Vedegheto, e Vigliola con la quarta di Castelvetro; ed il celebre Ugo, fratello del

parte di Monzuno, Bibulano, Castel dell' Alpi, A- precedente, pittore ed inventore di una nuova
qualto, e Corizano. — I conti di Panico parteg- maniera d' intagliare in legno con più tavole e

giarono per lo più per 1' Impero, e noi vediamo tirature, il quale fiorì nello scorcio del XV secolo

che fin dal 1116 il conte Ugo corteggiava l' Im- e in principio del XVI. (Estìnta verso la fine di

perai Enrico nel castello di Quarncnta, ed il questo secolo). — Arma?


conte Ugolino nel 1221 riportò privilegio impe- PANIGAI (de) del Friuli. — Stipite di que-

riale che gli raffermava le giurisdizione su tutte sta famiglia fu Falanuro figlio di Artico di nobile

le terrò c i vassalli assoggettati. — La potenza prosapia, il quale nel 1218 fu investito dal Pa-

dei conti di Panico durò tro secoli contrastando triarca di Aquileja, Bertrando, di diverse signo-
PAN — 271 - PAN
rie, fra le quali del castello di Panigaglio, in se- presidente del municipio ed archivista notarile in

guito convertito in Panigai, da cui la famiglia patria. Fu pure podestà di S. Valentino negli ul-
trasse il proprio nome. Come feudataria castellana timi anni del XVIII secolo, ed uno dei più bene-
ebbe sede e voce nel Parlamento Friulano. — Nel meriti illustratori della storia di Sassuolo. —
1326 Nicolò di Panigai e consorti ottennero in affit- Arma: D'azzurro, al leopardo illeonito, tenendo
to per un biennio il capitanato di S. Steno. Nel colle branche anteriori un pane, il tutto d' oro.

1327 Nicolò, Leonardo, Giacomo e Falcomario fu- PANISSERA di Moncalicri. — Giuseppe Pa-
rono banditi quali felloni al Patriarca perchè com- nissera, già consignore di Menabò e di Cellarengo,

plici di attentato di tradimento della Meduna al in famiglia, fin dal UOO, e di Lezzolo comperato
Caminese. — Fu confermata nobile con sovrana dai Cays nel 1600, e che egli alienò agli Excof-

risoluzione 23 Ott. 4 823. — Arma: Spaccato; nel fier nel 1736, fece acquisto del feudo di Veglio,
1.» d' argento, a tre palme inclinate, volte a si- nella provincia di Cuneo, con titolo comitale P 11

nistra, e moventi dalla partizione ;


nel 2.° scaccato Gen. 1723. — Arma: D' azzurro, a tre piante di
di rosso e d'argento di quattro file. — Alias: panico d' oro, nudrite sopra una zolla dello stesso
Scaccato d'oro e d' azzurro; col capo cucito d'ar- movente dalla punta. — Cimiero: Un cane bracco
gento, caricato di tre spighe fogliate d' oro, colle nascente al naturale. — Motto: ayez pitie.

teste curvate a sinistra. PANIZA di Mantova. — Fregiati del titolo

PAN1GALI di Bologna. — Arma: D'argento, di conti. — AnMA : D' azzurro, al leone d' oro,

alla fascia di rosso, caricata da una fede di car- sostenuto da una terrazza di verde, e tenente
nagione, colle braccia vestite d' argento, moventi colle branche anteriori una spiga d' oro.

dai fianchi; la fascia accompagnata in capo da PANIZZA di Milano. — Bartolomeo, profes-


due semivoli addossati di rosso, sormontati da sore di anatomia Beli' Università di Pavia, fu
una fiamma rovesciata dello stesso, movente dal creato cavaliere dell'Impero Austriaco nel 1843.
capo, ed in punta da una spiga d' oro, stelata e — Arma: Spaccato di rosso e di verde, al leone

fogliata di verde, terrazzata dello stesso. d' oro, attraversante sulla partizione, tenente colle
PANIGAROLA di Genova. — Arma: Di verde,, branche anteriori un ramo fogliato di verde.

al ramo di sei spighe di panico, fogliato, d' oro PANIZZARI di Castelnovetto (Piemonte). —
in palo. Arma: Interzato in fascia; nel 1. p d' oro, all'a-

PANIGAROLA di Milano. — Appartiene a quila di nero, coronata del campo; nel 2.° di

questa nobile ed antica famiglia, fregiala del ti- rosso, al leone illeopardito d' oro, tenente colla

tolo comitale, fra Francesco de' Minori Osser- branca destra anteriore una spiga di panico, fo-

vanti, uomo dottissimo nelle teologiche e filoso- gliata, d' oro, inclinata sul davanti; nel 3.° d' az-

fiche discipline, creato da Sisto V Vescovo tito- zurro, a tre bande d'argento. — Cimiero: Il

lare di Crisopoli e quindi effettivo di Asti. Ales- leone dello scudo, nascente.

sandro di lui fratello fu fatto senatore dal Re PANIZZI di Verona. — Arma: D'argento,
Filippo II e quindi presidente del senato mila- alla sbarra d' azzurro, caricata di tre stelle d'oro,
nese. — Due di questa famiglia vestirono l'abito ed accompagnata da due rose di rosso.

dell'Ordine di S. Stefano di Toscana, il conte PANIZZONI di Alessandria. — Antica e no-


Alfonso ne! 1591, ed un altro conte Alfonso nel bile famiglia alessandrina, molto autorevole in

1626. — Arma: Partito d'argento e di rosso, ad patria e fuori per i grandi uomini che in ogni

uno stelo di papaveri di sette fiori, dell' uno nel- fatta di discipline T ànno eminentemente illu-

T altro. strata. — Biagio, esimio giureconsulto, nel 1473


PANIG.HI di Bologna. — AnMA : D' azzurro, fu incaricato della riforma degli statuti alessan-

ad un monte isolato di sei cime d' argento, sor- drini e l' anno appresso creato dall' Imperai. Fe-
montato da due spighe d' oro, stelate e fogliate derico IV cavaliere aurato e conte palatino, con
di verde, moventi dalle due vette intermedie. trasmissibilità ai figli legittimi; privilegio che gli
PANINI di Sassuolo nel Modenese. — Origi- fu riconfermato da Giovan-Galeazzo Sforza e da
naria di Bologna, da dove emigrò al tempo delle Bona sua madre nel 1477; Franceschino e Fran-
intestine discordie e trapiantossi in Fiorano, era cesco celebri medici fiorenti nel XV secolo;
detta anticamente de Talamvtibus o Telamuciis. Giandomenico segretario del senato di Milano
Nel 1593 si stabilì in Sassuolo, dove si divise in nel 1522, poi ambasciatore di Francesco II Sforza
due rami tuttora fiorenti. — Il più antico indi- agli Svizzeri ; Girolamo senatore di Casale nel
viduo di cui si abbia memoria è Rolando seniore 1495; Lodovico militò valorosamente sotto i ves-
padre di Pellegrino, il cui figlio Rolando o Rolan- silli di Carlo V e nel 1538 passò agli stipendi di
dino, vivente nel 1453, fu quegli che assunse il Venezia ed. ebbe la commenda di Murello in Lom-
cognome Panini. — Giovanni, avvocato, fu dap- bardia; Luchino nel -1470 segretario di Luigi III

prima giusdicente feudale di San Polo nel Reg- marchese del Monferrato. — Ma la gloria mag-
giano dal 1783 al 1787, poscia sindaco fiscale, gior di questa famiglia fu Guglielmo Panizzoni
PAN - 27 ì - PAN
uno dei più grandi uomini di stato del suo tempo. nel 1469 a favore di Simone e di Mino di Pietro
Fu prima paggio di Filippo I Re di Spagna, poi Pannilini con facoltà di trasmetterne i privilegi
coppiere di Carlo V quand' era Arciduca d' Au- ai loro discendenti. — Il suddetto Simone so-
stria. In seguito fu scudiero di Arrigo Vili d'In- stenne varie cariche municipali, e tra queste fu
ghilterra che lo mandò ambasciatore in Francia capitano del popolo nel 1454. Anche Mattia di
alia corte papale. All' assedio di Tournai, avendo Mino fu fatto capitano del popolo dopo aver in-
seguito le truppe inglesi, fece prigioniero il signor fluito nel 1482 alla cacciata del Monte dei Nove,
di Clermont, ammiraglio francese e cugino del ma ripristinato il governo di questo fu fatto de-
Re Luigi XII, e fu fatto cavaliere dai due mo- capitare il 26 Ag. 1487. — Giulio di Simone fu
narchi rivali. Il Re d'Inghilterra, d' accordo col uno dei più fedeli amici di Borghese Petrucci
Parlamento, volle inoltre concedergli la cittadi- che erasi insignorito di Siena, e di Raffaellc Pe-
nanza inglese, e lo mandò poi ambasciatore alla trucci che gli successe nella signoria, nel 1517
corte di Francesco I. Ritornato in Italia nel 1525, fu capitano del popolo, carica che ottenne per
fu nominato luogotenente generale negli eserciti altre quattro volte, poi generale dell' esercito

dell' Imperai Carlo V. — Parecchi di questa casa senese, e nel 1522 gonfaloniere del Comune. —
esercitarono l'ufficio di podestà: Francesco a Emilio di Marcantonio, fu cavaliere di S. Stefano,
Candia di Lomellina nel 1487; Marsiglio a Pia- e nel 1590 fondò il priorato di Siena. Morì nel
conza nel 1400; altro Marsiglio a Pallanza nel 1601, ed in lui si estinse il ramo primogenito
1594, poi a Vigevano nel 1603 e finalmente a dei Pannilini, le cui ricchezze passarono in Por-
Varese, e Pietro a Pallanza nel 1493. — Giovanni- zia sua figlia, la quale unendosi a Fabio de' Gori
Antonio, cavaliere gerosolimitano e commenda- le portò in questa casa. Giuseppe di Girolamo fu
tore di S. Giovanni in Alessandria, nel 1511 fu Vescovo di Chiusi dal 1770 al 1822. - Arma:
nominato conservatore generale di Rodi. — Fran- Inquartato; nel 1.» e 4.° d' oro. ad una stella di

cescano nel 1 453 fu investito del feudo di Cor- sei raggi d'azzurro; nel 2.° e 3.° d'azzurro, al

ticelle e Guglielmo fu signore di MomberceMi. — monte di sei cime, isolato, d' oro, alias : di verde.

Pietro Panizzoni, morto senza eredi prossimi nel PANNINI di Cento. — Giambattista console
1594, lasciò eredi di tutte le sue sostanze i Ge- in patria nel 1674 691 , e creato conte del

suiti coll'obbligo di aprire un collegio a pubblico Duca di Mantova, autore di opere letterarie e

beneficio. — Arma? poetiche. (Estinta nella casa Chiarelli che ne ere-

PANNI di Bologna. — Arma: D'argento, ad ditò le sostanze e ne assunse il nome nel 1689.)

un albero terrazzato di verde, sormontato da uu — Arma : Spaccato d' argento e di rosso, a tre

uccello di nero: col capo d'Angiò. losanghe, due di rosso sull' argento, ed una d'ar-
PANNICELLI di Mantova. — Il conte Bra- gento sul rosso.
sco Pannicelli, cittadino mantovano, cavaliere di- PANNOCCHIESCHI di Siena. — Da remotis-
stinto per servigi resi ai Gonzaga, ajutandoli nelle simo tempo signora del castello d'Elei, che poi

guerre contro i Cremonesi, nel 1 436 ebbe in feudo nel XIII secolo fu dato in feudo ad un ramo della
Bozzolo ed il castello di S. Martino e la corte di famiglia cui apparteneva un conte Ranieri d'Elei
Belforte con 8000 pertiche di terra. — Questa figlio di Manuello signore di Travale che si trova
nobile ed illustre famiglia si estinse nel 1689 nominato in un atto del 6 Apr. 1256 esistente
con Ippolita, la quale vendè le sue possessioni ad nell' Archivio di Firenze. Questo possesso fu con-
Annibale Vimercati ed ai signori Gorni e Gua- fermato nel 1355 ai discendenti del primo in-

telli. — Arma ? vestito dall' Imperat. Carlo IV, il quale li creò


PANNILINI di Siena. — Originaria del ca- pure conti palatini, e li protesse così efficace-

stello della Cuna in Maremma, nel 1408 la si mente che pervennero a ricuperare l'assoluta pa-

trova ascritta al Monte del Popolo di Siena, al- dronanza del loro feudo. Il Granduca Cosimo I

l' arte dei panni-lini nella persona di Nanni di de' Medici li consolidò in tutti i loro privilegi,

Mino, che nello stesso anno fu consigliere del affrancandoli da ogni soggezione ed omaggio per
Comune. — Nel secolo XV si fece potente col la contea d' Elei, che rimase a/Tatto separata
traffico e quindi salita a grande rinomanza. — dalla provincia di Siena. — I Pannocchieschi go-
Stefano Arciv. di Bari; Giambattista Vice-legato dettero inoltre la signoria di Volterra ed ebbero
di Bologna, inquisitore di Malta, ambasciatore in giurisdizione sopra i castelli di Travale, di Ca-
Spagna pel granduca, e creato Vescovo di Gros- stiglione-Berardi, di Frosini, di Gavorrano, di

seto nel 1686. — I Pannilini furono commenda- Giuncaricc, di Massamarittima, di Montemassi, di


tori e ball di Malta, capitani, coppieri, scalchi di Sticciano, e di Castel-della-Pietra. Finalmente nel
principi e di cardinali. — Nella seconda metà del 1629 dal Granduca Ferdinando II furono fregiati
XV secolo fecero acquisto dai Tolomei del castello del titolo di marchesi di Monticiano; Galgano conte
della Fratta, il quale per concessione di Ferdi- di Travale, nel 1150 fu eletto Vescovo di Volterra,
nando d' Aragona Re di Napoli fu eretto in feudo e nel 1180 ottenne dall' Imperat, Federico I l'as-
PAN - 273 — PAN
soluto dominio di quella città. Sul declinare di PANSECHI di Forli. — Famiglia patrizia
quel secolo, resse la chiesa di Volterra Ildebrando estitìta. — Arma : D' argento, a tre pali scorciati
figlio del conte Pannocchia Pannocchicschi, il d' azzurro, moventi dalla punta, accostati in capo
quale tenne il primato politico di quella città, e da tre stelle di sei raggi di rosso.
la sua potenza giunse a tale che l' Imperat. Ar- PANSECCIII di Ravenna. — Fu di parte ghi-
rigo VI, con diploma 16 Ag. 11 89, concesse a lui bellina (Estinta). — Arma: D' argento, a tre pali

ed ai vescovi suoi successori, a titolo di feudo, d' azzurro ritirati sotto il capo, e sormontati da
la zecca di Volterra. Alla morte d' Ildebrando gli tre stelle di sei raggi d' oro.

successe nella dignità episcopale il nipote Pagano, PANSINl di Bergamo. — Di rosso, all'aquila
il quale la tenne, insieme ni dominio della città, spiegata di nero, coronata d' oro.
fino al 1239 in cui mori. — Emanucllo del conte PANTALEI o PANTALEONI di Venezia. —
Pian ieri nel 1397 risiedè nel supremo magistrato Originaria di Grecia, da Candia si trapiantò in
della Repubblica di Siena, e nel 1398 fu dai Pi- Venezia nel 1004. — Era tribunizia, e si spense
sani eletto in loro podestà ;
Achille del conte nel 1275 in un Marco che era giudice del pro-
Carlo nel 1 470 fu provveditore del Comune di prio. — Arma: Partito d'argento e di rosso, a due
Siena e nel 1 484 fu inviato a Roma ambasciatore fascio dell' uno nell'altro.

al Pontefice Innocenzo Vili; Arturo del conte PANTALEO di Taranto. — Famiglia nobile,
Carlo nel 1620 fu nominato dal Granduca Cosi- della quale si anno notizie ne' registri de' baroni
mo li moderatore dello studio di Pisa e quindi e feudatari del regno di Napoli. — Giacomo cav.
prelato della chiesa conventuale dei cavalieri di del S. M. O. Gerosol. con bolla del 1872. — Arma:
S. Stefano di quella città; Scipione del conte Orso D' azzurro, alla torre merlata d' argento cimata
fu Vescovo di Chiusi nel 1631, poi Arciv. di Pisa da altra torre merlata più stretta e cilindrica dello
nel 1636, e finalmente fu creato Cardinale di S. stesso, sormontata da una stella d' oro e addestrata
R. Chiesa da Alessandro VII nel 1657; Francesco, da un leone al naturale.
nipote del precedente, fu nominato Arciv. di Pisa PANTALEONI d' Imola. — Antica e nobile
nel 1663; Ranieri del march. Filippo, creato Car- famiglia di parte guelfa, à dato vari cavalieri del-
dinale da Clemente XII nel 1738, morì Arciv. di l'ordine militare di S. Stefano, e fondò una com-

Ferrara e Decano del S. Collegio nel 1761 ;


Fran- menda in Ancona ed una prioria in Pistoia. —
cesco del march. Orso fu pure creato Cardinale Arma: D'azzurro, al leone d' oro uscente dalla
dal Papa Clemente XIV nel 1773 Ferdinando,
;
fra- punta, sormontato da tre gigli dello stesso, divisi
tello del procedente, fu cavaliere professo del- dal lambello di quattro pendenti di rosso; col
l' Ordine di Malta, e die tali e tante prove del capo dell' impero.
suo valore che si meritò di essere elevato alla PANTALONE di Monte S. Giuliano (Sicilia).
carica di grande ammiraglio dell' Ordine. — Arma: Una pianta di rosa fiorita nascente dalla
ÀMIA; Di rosso, all' aquila bicipite, sormontata cima di un monte e sormontata da una stella di
da corona reale, ed accompagnata in punta da otto raggi, accostata da due crescenti affrontati.

due pannocchie stelate poste in capriolo rove- PANTANI di Venezia. (Estinta). — Arma:
sciato, il tutto d' oro. Tagliato; nel 1.° di verde alla banda d'argento;
P A NOTI di Velie tri. — Antonio e Lello Pa- nel 2.o d'argento, alla banda abbassata d' oro.

noto o Panonto, come anticamente si chiamava PANTEA di Arma: Spaccato;


Verona. —
questa famiglia, conestabile dei balestrieri nel nel 1.° d'azzurro, ad una gamba rivoltata d'ar-

1480; Lucido podestà di Toscanella, poi r'i Sezze gento; nel 2° palato di rosso e d'argento.
e quindi di Assisi nel 1490; Lodivico, figlio del PANTINA di Verona. — Arma : D'azzurro,
precedente, uno dei riformatori dei patrii statuti. ad un albero di verde, cimato da una donna se-
— Questa famiglia à dato alla patria molti priori, duta di carnagione, vestita di rosso, la testa nuda,
e si estinse in Antonia figlia di Giambattista, la la mano destra alzata; l'albero accostato da due
quale essendosi disposata a Giambattista Prosperi uomini nudi di carnagione, affrontati ed arrampi-
nel 1604 aveva portato nella casa del marito le cati sul fusto; il tutto sostenuto da una terrazza
ricchezze e la nobiltà della famiglia Panotti. — di verde.

Arma: D'azzurro, alla fascia in divisa d'oro, sor- PANTOLI di Forlì. — Il primo di questa fa-
montata da una stella di otto raggi dello stesso, miglia di cui si abbia memoria è un Calepino della
e accompagnata in punta da un capriolo d' oro, villa di Carpena, il quale nel 1506 giurò fedeltà
accostato da due stelle di otto raggi dello alla S. Sede in nome di una parte del contado
stesso, e da un crescente d' argento. — Alias: forlivese. — Un Benedetto di Gian-Gualberto, ol-
D' azzurro, ad un' anguilla ondeggiante in palo tre conseguito il titolo di cavaliere, ebbe il grado
d' argento. di capitano della gendarmaria pontificia. — Arma:
PANSANO di Genova. — Arma : D'oro, a tre D'azzurro, al castello di rosso, merlato e fincstrato
gemelle, in banda, di rosso. di nero, torricellato di due pezzi, accompagnato da
PAN — 274 - PAO
tre stelle di sei raggi d' o.ro, una in capo e due capo da due stelle di sei raggi dello stesso; nel
nei fianchi. 2.° e 3.° d'azzurro, alla colomba ferma d'argento,
PANTUSA di Cosenza. — Arma : D'azzurro, membrata ed imbeccata di rosso, movente da un
al castello torricellato di tre pezzi d' oro. monte di tre cime di verde, e tenente nel becco
PÀNVINI di Verona. — Di origine cremonese, un ramo d'olivo al naturale; quella del 3.» ri-

si trapiantò in Verona nel X1U — Dome- secolo. voltata. — Cimiero: la colomba dello scudo. —
nico noi XV secolo scrisse Consigli e fu eletto ar- Alias: Inquartato diviso da una croce gigliata
bitro fra il duca di Milano ed i signori da Car- d'oro; nel 1.° e 4.° d'argento, alla croce patente
rara; Onofrio, agostiniano, fu la meraviglia del d' oro, accompagnata in capo da due stelle di sei
suo tempo per I' immensa sua dottrina in fatto raggi dello stesso; nel 2.» e 3.° d'azzurro, alla
di storia e di archeologia. Lesse teologia in Fi- colomba d'argento ferma sopra una collinetta di
renze nel 1544, pubblicò parecchie opere, fu cu- verde, avente nel becco un ramo d' olivo al na-
stode della biblioteca vaticana, e mori in Palermo turale; la colomba del 3.° rivoltata.
nel 1568 — Arma: Inquartato; nel 1." d'oro, PANZONI di Bologna. — Guglielmo, celebre
all' aquila di nero; nel 2.» fasciato d'argento e di giurista, fu lettore nello studio di Bologna nella
rosso; nel 3.° di rosso, al cavallo nascente e ri- seconda metà del XII secolo. — Arma : D'azzurro,
voltato d'argento, brigliato di rosso; nel 4.° par- al leone d'oro, accompagnato in capo da due gi-
tito d'oro e di rosso. gli dello stesso. — Alias: D'azzurro, a due fascie
PANZACCHI di Bologna. — Appartiene a d'argento, caricate ciascuna di quattro pali di
questa famiglia Elena-Maria pittrice figurista di rosso.
bella fama. — Arma : D'azzurro, al cavallo d'ar- PAOLA di Monteleone (Calabria). — Arma:
gento, frenato di rosso; col capo d' Angiò. D'azzurro, alla fascia d'argento, caricata da tre
PANZANI di Udine. — Originaria di Firenze, rose di rosso, accompagnata nel capo da due stelle

fu aggregata alla nobiltà di Udine nel 1300. — d' oro," e nella punta da un crescente montante
Arma : D'argento, al leone scaccato d'oro e d'az- del secondo.
zurro, armato e lampassato di rosso., PAOLA di.... — Arma: D'azzurro, al palo
PANZANO (da) di Bologna. — Arma: D'ar- doppio merlato d'oro.
gento, alla banda di rosso; col capo d' Angiò. PAOLETTl di Brà e di Busca (Piemonte). —
PANZANO (da) di Firenze. — Conosciuta pure Conti di Rodorelto e Perrero nel 1768. — Gian-
sotto il nome di Frosino, à dato alla repubblica francesco del capitano Giuseppe il 29 Gen. 1724
due priori, 1' uno nel 1441, l'altro nel 1492, e si fece acquisto della metà di Melle nel Saluzzese
spense nel XVI secolo. — Arma: Inquartato in con titolo baronale. — Umberto I re d'Italia con
croce di S. Andrea d'azzurro e d'argento, all'a- motu-proprio 2 Apr. 1885 concesse al barone A-
quila dell' uno nell'altro. lessandro Paoletti del Melle il titolo di conte tra-

PANZETTl di Modena. — Fregiata del ti- smissibile per primogenitura maschile. — Arma:
tolo marchionale. (Estinta). — • Arma : D'azzurro, Spaccato; nel 1.° d'azzurro, ad una stella d'argen-
al leopardo illeonito al naturale, tenente un vi- to; nel 2. n d' oro, ad un gallo al naturale, fermo.
scere d'animale d'argento. (Forse la panzetta del PAOLI di Aquila. — Antica famiglia aqui-
porco). lana che à prodotto vari uomini insigni nella

PANZINI di Mantova. — Fregiati del titolo scienza del dritto e nelle armi. Si estinse sul fi-

comitale. — Arma: Spaccato; nel 1.o d'oro, al- nire del secolo XVI. — Arma : D'azzurro, al palo

l'aquila "di nero, coronata del campo; nel %« di d'oro, accompagnato, a destra da un virgulto

azzurro, al leone illeopardito d'oro, movente da una sormontato da un giglio d'oro, a sinistra da tre

terrazza di verde. bande dello stesso.

PANZ1ROLI di Roma. —
Arma: Di rosso, ad PAOLI (de) di Caldaio nel Trentino. — No-
un piastrone d'argento, il campo incappellato pie- bilitati nel 1798, e creati baroni nel 1837. —
gato d'azzurro, a due stelle d' oro. AnMA: Spaccato; nel 1.° d'argento, all'aquila di
PANZOLDI di Rovereto nel Trentino. — L'ar- rosso; nel 2.° di rosso, ?.d un'alabarda ed una
ciduca Sigismondo-Francesco con diploma datato mazza d'armi al naturale passate in croce di S.

da Insbruck 11 Giù. 1665 creava cavalieri ere- Andrea.


ditari Giovan-Battista protomedico, e Ferdinan- PAOLI (de) di Genova. — Arma: D'azzurro,

do-Antonio Panzoldi. — I fratelli Giuseppe-An- al palo doppio addentellato d' oro.


tonie e Camtnillo, ed il loro nipote Girolamo Pan- PAOLI di Gubbio e della Corsica. — Fami-
zoldi ottennero da Carici-Teodoro di Baviera la glia antichissima in Gubbio, dedita alla fabbrica-

nobiltà dell'impero con diploma 17 Lug. 1790. zione dei panni-lana, dì cui aveva, stabilito un
(Estinta). — Arma: Inquartato, divisi i quarti da negozio in Corsica diretto da uno di essa che vi
una gran croce gigliata d'oro; nel I." e 4." di si stabilì e diede origine alla famiglia omonima da
rosso, alla croce patente d' oro, accompagnata in cui sortirono Giacinto generale dei Corsi nella
PAO — 275 — PAO
sollevazione dell'isola contro i Genovesi nel 1734; PAOL1S (de) di Vellctri. — Antica e nobile

poi esiliato dalla patria e ricovratosi in Napoli vi famiglia veliterna, ascritta fin dal 1518 alla no-

ebbe il comando di un reggimento e morì nel biltà romana nella persona di Francesco. — Il-

1755; Pasquale di lui figlio famoso capitano che lustrarono questa casa monsignore Annibale mae-

in questo stesso anno fu eletto capo e moderatore stro di camera di Sisto V nel 1586; monsignor
supremo in patria, poi nel 1789 nominato da Lui- Gaetano suffraganeo suburbicario di Ostia e Vel-
gi XVI di Francia general comandante in Cor- letri; ed il capitano Giovan-Filippo gentiluomo
sica, ed infine eletto generalissimo e presidente di camera nella corte della regina Cristina di Sve-
in un Consiglio istituito a Corte nel 1793; e Cle- zia, colonnello del conclave, e quindi governatore

mente, fratello di Pasquale, che fu uno dei primi delle armi nelle provincie di Marittima e Campa-
magistrati dell' isola e prestò eminenti servigi gna. (Estinta). — Arma : D' azzurro, al monte di

alla patria. — Arma: D'argento, alla testa di tre vette di verde, movente dalla punta, cimato
Moro al naturale, bendata del campo. da una colomba d'argento, sormontata da una
PAOLI di Pesaro. —
Due famiglie di questo stella di sei raggi d' oro.
nome anno fiorito in Pesaro, ambedue estinte, o- PAOLO (de) di Genova. — Antichi cittadini
riginarie di Venezia, o come altri vogliono di genovesi. — Il dott. Gherardo de Paolo fu de'

Pisa. — Le più antiche memorie di esse rimon- dodici savi della repubblica nel 1315; Antonio fu

tano al 1439 in cui trovasi ascritto al Consiglio uno dei consiglieri della repubblica nelle conven-
nobile un Vincenzo Paoli. — Una di esse ebbe zioni del 1368 con 1' imperatore Carlo IV, nel 1387
un letterato illustre in Pier-Francesco fiorito nel fu de' Maonesi di Cipro, e nel 1398 entrò, insieme
XVII secolo. L'altra ebbe Michelangelo archiatro a suo figlio Nicolò, Dell' albergo de' Franchi. —
di Clemente XI e protomedico degli stati ponti- Furono del Consiglio degli anziani Antonio de'

fi cj, il quale fu elevato, con tutta la sua discen- Franchi, olii» de Paolo, nel 1399, e nel 1438 Luigi
denza in perpetuo, alla dignità e titolo di conto de' Franchi. — Arma ?

del regno di Polonia dal re Augusto II nel 1711, PAOLUCCl o PAULUCCi di Forlì. — Deri-
e Domenico, ultimo maschio, defunto da pochi anni, vata dalla celebre famiglia dei Calboli (v. q. n.),

che fu egregio cultore di scienze naturali. — prese ilnome di Paolucci da un Paoluccio de Cal-
Arma della famiglia comitale: D'azzurro, ad una boli che grandemente illustrò la famiglia, la quale
torre d'argento, aperta e finestrata del campo, pian- vanta molti illustri personaggi che divennero as-
tata sopra nn terreno di verde, ed accompagnata sai chiari esercitando da prodi il mestiere delle
in capo da tre stelle di 'dieci raggi d' oro, ordi- armi, coltivando le scienze e le lettere, e ser-
nate in fascia; col capo di rosso, all'aquila d'ar- vendo la patria e la Chiesa, cui dettero due ve-
gento, coronata d' oro. scovi e due cardinali. — Due vestirono l'abito
PAOLI di Rovigo. — Per essere aggregata dell'Ordine militare di S. Stefano di Toscana,
al Consiglio di Rovigo fu dichiarata nobile nel Paoluccio e Giulio. Questi fu conte del S. R. I.

1644. Esistono tre rami: Confermata nobile 22 ed entrò nell'Ordine il 24 Febbraio 1595; l'al-
Sett. 1820. — Arma? tro militò sotto le insegne di Venezia e segna-
PAOLI della Toscana. — Arma: D'azzurro, lossi alla famosa battaglia delle Curzolari, e quindi
al capriolo d'argento, accompagnato in capo da tre alla difesa di Cattaro contro i Turchi nel 1592,
stelle male ordinate d'oro, ed in punta da un'an- e passato in seguito agli stipendi dell' impero, fece

fora dello stesso. prodigi di valore all' impresa di Giavarino in cui


PAOLINI di Aquila, — Antica famiglia della rimase gravemente ferito, — Verso la metà del
regione marsicana, di cui il ramo principale si secolo XV i fratelli Paoluccio, Francesco, Anto-
estinse noi Massimo di Roma. Un altro ramo, sta- nio e Ludovico, figli di Cecco Paolucci, divisero
bilitosi in Sulmona, fu ascritto al patriziato di la famiglia in 4 rami. Il primo continuò quella
questa città e si estinse nel secolo XVIII. Arma? di Forlì, Francesco dette origine al ramo raven-
PAOLINI di Lucca. — Arma: Inquartato; nel nate che si ostinse dopo breve tempo, Antonio
1.°e 4." d'azzurro, al monte di tre vette, cimato fu il capostipite di quella di Venezia, e Ludovico

da una colomba tenente nel becco un anello, il trapiantò la propria famiglia a Ferrara. Più tardi
tutto d' argento; nel 2.° e 3.° d'oro, al ponte di la stirpe dei Paolucci si suddivise in altri 7 rami,
due archi torricellato di due pezzi nelle estremità dei quali 4 restarono a Forlì, due a Venezia e uno
piantato sopra un fiume d'azzurro. a Ferrara. Quest'ultimo si spenso nel 1828. —
PAOLINI di Osimo. — Famiglia nobile, e- Dei quattro rami forlivesi, due si spensero verso
stinta in principio del XVIII secolo. — Arma: la fine del XV secolo, gli altri due si sono per-
D'argento, a sei losanghe d'azzurro, 3, 2 e 1. petuati sino ai nostri giorni, e sono il ramo pri-

PAOLINI di Veroli. — Nel 1775 il Cardinal mogenito fondato da Paoluccio di Girolamo (>fa nel

d'Aragona concesse a questa famiglia il titolo di 1506) che tuttora fiorisce, ed il secondogenito che
conte palatino. — Arma? I à avuto per capostipite Francesco fratello del pre-
PAO — 176 — PAP
cedente e che spcgncvasi a giorni nostri noli' ul- dei 1 h fondatori dell' Arcadia, di cui fu pure cu-
timo rampollo, il march. Luigi. Il ramo primoge- stode, ed uno dei pochi lirici i più eleganti del

nito fu riconosciuto dai suoi consanguinei di Fer- suo secolo, morto nel 1730, e con lui si spense
rara, i quali presso ad estinguersi chiamarono nel la linea maschile della famiglia Paolucci. — Arma:
1828 un membro di esso, Ludovico, a continuare D'azzurro, all'ancora di nero posta in palo, at-
quella famiglia di cui ereditò il palazzo e le altre traversata da una sbarra di rosso.
possidenze. — Nel 178? un Giacomo Paolucci PAONE di Venezia, vedi Pavoni.
de' Calboli, del ramo primogenito forlivese, essen- |
PAPA del Piemonte. — Conti di Costigliole
dosi disposato alla contessa Giulia Piazza dei conti I
nel 1280. — Arma: D'azzurro, al pappagallo al

di Riccctto, figlia di una Fonseca di Avignone ed naturale. — Cimiero: Un pappagallo simile. —


ultimo rampollo della nobilissima famiglia Piazza, Motto; AUDIT TACENS.
fu obbligato aggiungere al proprio nome ad ai titoli PAPACCI di Velie/ri. — Arma: D'azzurro, a

della sua famiglia, per sè e per i suoi discendenti, I


tre corone all'antica d'oro, male ordinate.
quelli dei Piazza di cui ereditò le sostanze tutte. |
PAPACIZZA o PAPAZIZA di Venezia, — 0-
— 1 fratelli Francesco, Cosimo, Giovanni e Giro- ;
riginaria di Padova, aggregata al Consiglio nobile
lamo e il loro nipote Carlo, del ramo di Venezia, :
nel 1311. Estinta nel 1 435 nella persona di mes-
con diploma del 19 Sett. 1635, furono riconosciuti , ser Pollo Papaziza. — Arma: D'argento, alla banda
dall' imperatore Ferdinando II conti del S. Pi. I. \ di rosso, con due pappagalli rampicanti di verde,
— Un Luigi Paolucci, della famiglia forlivese, in
j
rostrati e inombrati del secondo. — Alias: D'ar-
benemerenza dei suoi militari servigi, otteneva in gento, alla banda di rosso, accompagnata da due
principio del XVIII sec. il nobile feudo di Fabiano i
uccelli di nero, uno in capo a sinistra, posato sulla
in Val Tidone nel piacentino. — Arma: Interzato !
banda, e l'altro in punta a destra,

in palo; nel I.» fasciato d'oro e di nero, al capo di


j
PAPACODA di Napoli. — Fu una delle sei

rosso alla rosa d'argento, bottonata d' oro; nel 2.° I famiglie dette Aquario per aver fondata l'Estau-
d'argento, a 27 gigli di rosso, posti: 2, 3, 2, 3, j
rita di S. Pietro a Fusariello. Si diramò in Ischia,

2, 3, 2, 3, 2, 3, 2; nel 3." d'oro, all'aquila del- ove ai tempi di Carlo I d' Angiò teneva, colla fa-

l' impero, uscente dalla partizione. miglia Cossa, una galera in servizio dello Stato.
PAOLOCCI di Assisi (Umbria). — Antichissi- — Ha goduto nobiltà in Napoli al seggio di Porto
ma c da gran tempo estinta. — Arma D'azzur- ed :
in Ischia, ed à vestito l' abito del S. M. 0.
ro, al monte di sei cime di verde, attraversato Gerosolim. nel I 496. — Ha posseduto ben 30 feu-
da due cotisse d' argento, fra le quali una banda di, i contee, 5 marchesati, il ducato di Termoli
dello stesso; detto monte cimato da una colomba ed i principati di Bitetto, Centola e Triggiano. —
d' argento, avente nel becco una palma al natu- !
Alfonso ammiraglio di Carlo I d' Angiò; Artusio
rale. I gran siniscalco di re Ladislao e suo consigliere, ed
PAOLUCCI di .-Issisi (Umbria). — Si trova uno dei favoriti della regina Giovanna II, edificò la

!

fra le nobili verso la metà del XVI secolo. chiesa di S. Giovanni Evangelista presso San Gio-
Giovanni cav. lauretano, capitano del perdono nel vanni Maggiore e la cappella di S. Nicolò dei Pap-
I636; Raffaele anch' esso cav. lauretano e capi- pacoda; Baldassarre cavallerizzo maggiore di re

tano del perdono nel 1 578, assoldò a proprie spese Ferdinando l d'Aragona. — Questa casa à dato alla

una compagnia di fanti, e andò in Germania, do- chiesa di Tropea tre vescovi nelle persone di Si-
ve morì; Giuseppe commend. dei SS. Maurizio c gismondo, il quale essendo stato eletto Cardinale
Lazzaro, rinunziò la sua commenda alla nobile da Clemente VII, rifiutò la porpora per non ab-
famiglia Mozzichi nel 1 620. — Arma: D' oro, a bandonare la sua diocesi ;
Giovanni-Antonio e Gi-
sei gigli d' azzurro, posti in circolo. rolamo. — Un Angelo Pappacoda era Vescovo di

PAOLUCCI di Perugia e di Pesaro. — No- Martorano nel 1537. — 11 ramo dei Pappacoda
bili di Perugia, poi di Pesaro, creati marchesi principi di Centola e marchesi di Pisciotta si c-
da Francesco III duca di Modena. ^Estinta). — stinsc nel 1773 in Giuseppe che fu reggente della
Arma: D'oro, all'orso rampante al naturale, mo- gran corte della vicaria e fece parte della reg-
vente da un terreno di verde. genza nominata durante la minorità di Ferdinando
PAOLUCCI di Spello (Umbria). — Famiglia IV di Borbone; ed il ramo dei principi di Trig-
nobile e antica, il cui capostipite fu ser Petrillo |
giano e marchesi di Capurso si estinse in Anna
vivente nel XIV secolo, nel qual tempo vivea I sposata a Giambattista Filomarino principe della
pure ser Cecco che ebbe gli onori del priorato. ! Rocca. — Arma: Di nero, al leone d'oro, colla
— Hanno grandemente illustrato questa famiglia ! coda passante sopra la testa e tenuta fra i denti.

un Sigismondo, detto Filigenio, autore di un poema !


PAPADI.V di Muro-Leccese. — Originaria di

in ottava rima nel quale si continua la gran tela I Castrignano de' Greci. — Gaspare fu uomo d'arme
del Furioso dell'Ariosto, e che fu stampato in j
di Ferdinando d'Aragona nel 1196; Federico av-
Venezia nel 1543, ed il canonico Giuseppe, uno I
vocato fiscale di Consalvo di Cordova nel 1505;
PAP — 277 — PAP
Agostino Cav. di Malta. — Arma: D'argento, a mentre per lo innanzi era posseduto in comune
tre bande di verde coi suoi cugini. Por il matrimonio contratto dal
PAPADOPOLI di Venezia. — Originaria del- cav. Francesco con Caterina Autonini di Udine
l' isola di Candia, fu una delle dodici famiglie de- entrarono nella sua casa i feudi di Si) velia e Ca-
gli Arcondozomei che erano nobili greci dell' im- scano col titolo comitale mediante investitura del
pero orientale, e precisamente fu degli Aliati che 23 Sett. 17 io fatta con ducale dal doge (j rimani.

si divisero in due rami, Papadopoli c Pateri. — Questa famiglia fu aggregata al patriziato veneto

Aggregata alla nobiltà di Corfù, nel XVIII secolo nel 1652 nella persona del cav. Bonifacio; fu con-
da quest' isola si trapiantò in Venezia, la cui cit- fermata nell'antica nobiltà con sovrana risoluzione
tadinanza ottenne Angelo Papadopoli nel 1792. 4 Sett. 1818, e finalmente I' imperatore d'Austria
— Con sovrana risoluzione 29 Ag. 1821 fu con- con sovrana risoluzione del 19 Ott. 1823 le con-
fermata la nobiltà della famiglia Papadopoli; e cesse la dignità e il titolo di conte dell' Impero
con decreto 11 Gen. 1858 le fu confermato il ti- Austriaco. — Arma: D'azzurro a due carri di

tolo di conte. — Arma: Spaccato d'oro e d'az- rosso e due leoni rampanti d' oro.
zurro; nel l.° al sole di rosso, e nel 2.° alla fe- PAPAFAVA di Venezia. — Anche questa no-
nice d'argento sulla sua immortalità, guardante il bile famiglia deriva dai Carraresi signori di Pado-
sole d' oro. — Cimiero: Un volo spiegato d' oro va. — Il cav. Bonifacio nel 1652 concorse colle sue

e di rosso, caricato sul primo del sole del secondo. facoltà alle urgenze della Veneta Repubblica, la

— Motto: FLAMMAS AL1T. quale in benemerenza lo aggregò al patriziato ve-


PAPAFAVA DEI CARRARESI di Padova. — neto co' suoi figli e nipoti. — Fu confermata
É un ramo della celebre stirpe dei Carraresi, di nella sua avita nobiltà con sovrane risoluzioni 22
cui fu capostipite un Rinaldo di Albertino di Ia- Nov. e 1 Die. 1817 e 15 Mag. 1825. — Arma:
copino detto Papafava, il quale vivea nel 1319, Inquartato; nel 1.° e 4.° d'argento, ad un carro
era fratello di Marsiglietto quarto principe di Pa- di quattro ruote di rosso in palo, col timone in

dova, e lasciò ai suoi posteri il soprannome sud- alto; nel 2.» e 3." d'argento, al leone d'azzurro

detto. — Dei tre rami in cui verso la fine del caricato di uno scudetto bordato di rosso, e ca-
XV secolo era divisa, unico superstite è quello ricato del carro come sopra; con un filetto in

detto di S. Lorenzo che tuttora fiorisce in Padova. croce di rosso sulla inquartatura, e con una fi-

— Illustrarono grandemente questa famiglia En- liera dello stesso.

rico assai prode nelle armi, il quale prese parte 6 PAPALEO o PAPALEONE di Messina. —
a molte ed importanti spedizioni. Comandò nel Baroni di Protonotaro, ànno fiorito nella nobiltà

1684 un corpo di venturieri nell' arrmta veneta messinese nei secoli XIII e XIV. (Estinta). —
mossa contro i Turchi, e fu fatto sopraccomite di Arma: D'azzurro, alla croce papale d'oro di tre
galea: nel 1688 combattè strenuamente all'asse- pezzi traversi trifogliati. — Alias: D'azzurro, al

dio di Negroponte e l'anno appresso alla espugna- bastone pontificio d'oro, accompagnato da tre cro-
zione di Malvasia, nella quale si coprì di gloria, cette dello stesso.
stando al comando di una nave; nel 1694 prese PAPANI di Genova. — Arma: D' azzurro, al

parte all' assedio e alla conquista di Scio, ed in- leone d' oro, coronato dello stesso.
fine fu spedito con alcune galere nelle acque della PAPARATO di Tropea (Calabria). — Arma:
Dalmazia minacciata dai Turchi, ed ovunque si D'azzurro, a tre cardi d'oro, fogliati di verde, 2
comportò da prode ed accorto capitano; e Ro- e 1, e due oche posate d'argento, mernbrate e
berto figlio di Albertino che fu prima comandante imbeccate di rosso, alfrontate e poste nel cuore.

di galeazza, poi capitano di nave. Operò egli va- — Cimiero: Un drago nascente d'oro.
lorosamente all' espugnazione di Negroponte e di PAPARDO di Messina. — Le prime memorie
Malvasia, combattè con animo invitto all'assedio di quest' illustre famiglia rimontano al 1484 in

e alla presa di Knin, alla conquista di Trebigne e cui un Pietro Papardo sedeva tra' giudici della

a quella dei castelli di Cattaro e nelle due san- corte stratigoziale. ufficio sostenuto poi da altri
guinose giornate a Fort' Opus e Macaosca contro membri della stessa casa, mentre non pochi fu-

i Turchi e finì la sua gloriosa vita nel 1739. — rono fregiati della toga senatoria. — 1 Papardo
Due esimi prelati diedero maggior lustro a que- figuravano nella mastra nobile di Messina del

sta casa, e furono Ubertino eletto Vescovo di Adria 151 1. — Pietro cavaliere di giustizia del S. M. 0.
nel 1623, ed Alessandro che nel 1761 fu nominato Gerosolimitano nel 1570. — Per le nozze contratte
Vescovo di Famagosta; una diecina di cavalieri del da Bernardo Papardo con Violante figlia erede di
S.M. 0. Gerosol., un dei quali Scipione giunse nel Giovanni del Pozzo march, del Pozzo e principe
1590 all'alto grado di ammiraglio della sua re- del Parco, si investì nel 1737 di questi marche-
ligione. — L'antico feudo di Rovalon passò in sato e principato. Il titolo di conte di Castroello

questa casa per via di matrimonio, ed Albertino entrò nella famiglia Papardo nel 1758 per il ma-
Papafava nel 1463 ne ebbe da solo l'Investitura, trimonio contratto del princ. Francesco con Gac-
tana figlia ed crede del conte Avarna di Ca- PAPAZZONl della Mirandola. — Ebbe co-
strocllo. — I fratelli Giuseppe e Carlo-Vittore
j

i
mune la origine coi Pico duchi della Mirandola e

Papardo, teatini, furono, il primo Arcivescovo di eoi Pio principi di Carpi. Queste famiglie, ed al-

Monreale, e l'altro Vescovo di Patti de' nostri tre della stessa origine nelle vecchie carte del

giorni. — Arma: D'oro, a tre caprioli uniti dello


|

XII al XV secolo vengono appellate col sopran-

stesso, più scuri. nome di figli di Manfredo. La famiglia Papazzoni,


PAPARESCIU di Homa. — Orbilio presidente come pure quelle dei Pedoca, Padella e Azzolini,
1
dell esarcato d' Italia prese Roma e liberò il deriva da Guido, uno dei figli del sunnominato
pontefice Sergio eletto dall' imperatore Giusti- Manfredo, le cui memorie risalgono agli anni 1116
niano che era tenuto prigioniero da Zaccaria capo e 1136, e si vuole abbia tratto il suo cognome
dello armi romane e partigiano di Pasquale ar- da Azzo o Azzone figliuolo di Guido morto nel
cidiacono; perciò il detto Orbisio fu detto Papa- 1 184. — Poco dopo la metà del XIII secolo tutte

roseo, nome che fu conservato dai di lui discen- le suddette famiglie si divisero i loro beni, ed i

denti. — La casa Papnreschi vanta due pontefi- Papazzoni restarono signori della villa di Cividalc

ci; Innocenzo II e Clemente III. — Da Matteo e del castello della Motta, che dal loro nome fu

Papareschi, che vivea nei primi anni del XIII se- detto la Molla dei Papazzoni. — Alcuni rami di

colo, ebbe origine la famiglia Mattei, che ritenne questa illustre famiglia si trapiantarono in Bolo-

l'arma dei Paparcschi, e si diramò in Francia e gna, in Modena, in Ferrara, in Boemia, e dovunque

nell'Umbria, mentre il ramo principale continuò mantennero il lustro della propria casa e furono

a fiorire in Roma tra le famiglie principesche pa- tenuti in grande considerazione. Queir unico che

trizie romane (v. q. n.). — Arma: Scaccato di tuttora fiorisce in Mirandola è quello che nella

argento e d'azzurro d'otto file, alla cotissa del storia a i più gloriosi ricordi e vanta uomini ve-

primo, attraversante sopra il tutto; col capo d'oro, ramente illustri, fra' quali noi ci limiteremo a ri-

caricato da un'aquila di nero, membrata, imbec- cordare un Fabio che fu segretario di stato del

cata e coronata d' oro. duca Alessandro I Pico, dal quale fu impiegato in

PAPARO o PAPARONl di Poma. — Gio- molte importanti ambascierie presso le primarie


vanni creato cardinale di S. R. Chiesa da Euge- corti d' Europa, e un Giovanni il quale fu creato

nio III. — Arma: Partito; nel I .° d'argento, al cardinale di S. R. Chiesa dal pontefice Celestino

serpe ondeggiante di rosso in palo; nel 2.° di ros- II. — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4.» d'argento,

so, al papero d'argento. al leone di rosso; nel 2.» e 3.o fasciato d' azzurro

PAPARO o PAPARONl di Siena. — Orlando e d'argento; colla fascia di rosso attraversante

creato cardinale di S. R. Chiesa da Eugenio III. sul!' inquartatura. In cuore uno scudetto inquar-
— Arma: D'oro, al quartofranco d'azzurro, cari- tato d'argento e d'azzurro. La grande inquartatura
cato di una rocca d'argento. abbassata sotto un capo d'oro,, caricato dell'a-

PAPARONl di Vettori. — Arma: D'azzurro, quila di nero, coronata del campo. — Cimiero:
nd un anetra d'argento, avente nel becco un'an- Un cane rampante e uscente al naturale.

guilla dello stesso. PAPÉ di Palermo. — Originaria fiamminga,


PAPAZZONl di Bologna. — Ha comune l'o- fu portata in Sicilia da un Adriano Papé nobile
rigine colla famiglia omonima della Mirandola. — di Anversa. — Ha posseduto in Sicilia le baro-
l Pnpnzzoni di Bologna furono consolari, di parte nie di Calatubo, Santaninfa e Vallelimga, il mar-
gerenza, ebbero servi della gleba e si rinvengono chesato di Scaletta, i ducati di Gianpilieri, di

spesso fra gli anziani fino al 1493. — Nel 1217 Pratoameno e di Rebuttone, ed il principato di

Alberghetto andò pretore a Fano e vi lasciò me- Valdina. — Gian-Tommaso regio milite dell' im-

moria di grandi violenze. — I Papazzoni avendo peratore Carlo V, dal quale ottenne nel 1o35 la

preso parte nelle sedizioni che afflissero la patria, conferma del suo stemma gentilizio coll'aggiunta
ne furono per due volte banditi, e per due volte dell'aquila imperiale; Ugone protonotario del re-

richiamati verso la (ine del XIV secolo. — Benuolo gno di Sicilia, maestro portulano, deputato e go-
difese strenuamente il castello di Doccia oppugnato vernatore dell nobile compagnia dei Bianchi, verso
da Alberico da Barbiano nel 1401, ma costretto la fine del XVII secolo; Cristoforo brigadiere nel-
alla resa fu condannato nel capo da Giovanni I l'esercito del re cattolico, morto il 1720 coman-
Hcntivoglio. Ebbe la stessa sorte Ghilino Papaz- dante di artiglieria col grado di tenente generale;
zoni incolpato di aver voluto dare la sua patria a Ignazio maestro razionale di cappa e spada del

Martino V; Un Pietro Papazzoni fu lettore pub- R. patrimonio e protonotario del regno di Sicilia
blico di diritto nello studio di Bologna dal 1 177 nel 17o8; Giacinto maestro razionale anch'esso, e

al IIS4. — Questa famiglia si spense in Bologna per due volte pretore di Palermo negli anni
durante il XVII secolo in una donna maritata ad 1760-66. — Arma: D' oro, alla fascia cucita d'ar-
Alessandro della Volpe. — Arma: Vaiato d'azzurro gento, caricata di tre croci di S. Andrea di rosso,

I di rosso, a due fascie d'oro; col capod'Angiò. ed accompagnata in punta da una foglia di verde
PAP — 279 — PAP
posta in sbarra; col capo d'oro, caricato dell'a- nenti colle mani di carnagione un albero sradicato
quila bicipite di nero, coronata dello stesso ed al naturale ; col capo di rosso, a tre gigli d' oro
accompagnata da due gigli di rosso; esso capo so- ordinati in fascia.
stenuto da una fascia dello stesso. PAPINI di Livorno. — Arma: Spaccato; nel
PAPERATI di Bologna. — Arma : D'argento, l.° d'oro, alla fascia d'argento, caricata da una
alla fascia di rosso, accompagnata in capo da una fascia nebulosa di rosso, ed accompagnata in capo
cometa d' oro, ed in punta da un monte di tre da una stella di otto raggi d'azzurro; nel 2." di
cime del secondo. azzurro, alla croce di rosso, caricata in cuore da
PAPI o DE PAPIS di — Gregorio creato
Roma. una crocetta d'oro; con una spada d'argento, guer-
cardinale di S. R. Chiesa da Urbano — Arma li. : nita d'oro in sbarra, colla punta in alto, la guar-
D'argento, a tre fascio ondate d' azzurro. dia attraversante sul braccio destro della croce
PAPIANI di Modigliana (Toscana). — Le del secondo e la lama penetrante nel cantone si-

prime memorie di questa nobile famiglia rimon- nistro del capo del primo e passante sotto la fa-

tano alla prima metà del XIV secolo. — Furono scia d'argento.

gonfalonieri di giustizia in patria Ventura di Iaco- PAPPACARBONE di Salerno. — Ha goduto


po nel 1542; Ruffino di lui figlio nei 1562 e Pier- nobiltà in patria al seggio di Portaretese. — Ap-
Maria di Ventura di Ruffino nel 1 61 6, e furono priori partiene a questa famiglia S. Alferio, che vivea
ed ufficiali di guerra Toniolo di Iacopo nel 1519, in pieno secolo XI, il quale fondò il monastero
Lorenzino di Fiorentino nel 1556, e Matteo di un della Trinità di Cava e fu ambasciatore del prin-
altro Fiorentino nel 1646. — Francesco-Antonio cipe di Salerno presso I' imperatore Ottone. (E-
Papiani, governatore per la S. Sede di Forlimpo- stinta). — Arma: Spaccato; nel l.° d'oro, al gallo
poli, di Longiano, di Forlì e di Cesena, fu creato al naturale, tenente nel becco un pezzo di car-
insieme al figlio Gioachino conte palatino e cav. bone; nel 2.° d'oro, a tre bande di nero.
aurato il 25 Mag. 1733. — La famiglia Papiani PAPPALARDO di Napoli. — Arma: Spaccato
fu inoltre aggregata alla cittadinanza e nobiltà d'azzurro e d'oro, al leone dell'uno nell'altro, te-

di Bertinoro nel 1761. — Un altro Francesco- nente in bocca un giglio del secondo.
Antonio, stato pretore di Spello, fu creato nei PAPPACODA di Napoli. — Vedi Papacoda.
1805 patrizio di quella città, e Giovan-Carlo Pa- PAPPAFAVA di Padova e Venezia. —
di

piani, con decreto del granduca di Toscana Leo- Vedi Papafava.


poldo II, in data 11 Gen. 1840 fu dichiarato, in- PAPPALEPORE di Barletta. — Questa no-
sieme a' suoi figli e discendenti, nobile di Modi- bile famiglia è originaria di Rutigliano, dove à

gliana. — Ultima di questa casa fu Lucia, figlia del goduto molta autorità e ne à sostenuto le princi-
precedente, la quale essendosi maritata col cav. pali cariche. — Nel 1787 fu aggregata alla no-
Giacomo Solieri di Cotignola portò nella casa del biltà di Bari, e indi a poco venne ascritta al re-
marito il nome, l'arma e le sostanze paterne. — gistro delle piazze chiuse del regno di Napoli.
Arma : D' argento, all'aquila di nero, coronata dello Estintasi in essa la famiglia dei Nicolai marchesi

stesso; col capo d'azzurro, caricato di tre gigli di Canneto, ne ereditò il titolo nobiliare che le

d' oro, ordinati in fascia. fu solennemente riconosciuto con sovrano decreto


PAPIGLIONESI di — Pietro creato car- 3 Ott. 1842. — Arma: D'argento, al leone ri-

dinale di S. R. Chiesa da Innocenzo VI. — Arma: volte ai naturale, avente fra le branche una le-

Partito; a destra di rosso, al leone d'argento, col pre in atto di sbranarlo.

capo di rosso, a tre losanghe d'argento ordinate PAPPALETTERE di Barletta. — Di origine


in fascia; a sinistra d'azzurro, al capriolo cucito normanna, fu portata in Napoli da uno di que'
di rosso, accostato in punta da un monte di cin- cavalieri che verso il 1058 seguirono il Guiscar-
que cime d'argento. do, che fu poi conte di Puglia. — Il primo di

PAPINI di Baynacavallo (Romagna;. — An- questa famiglia di cui si abbia sicura notizia è

tica ed illustre famiglia fregiata del titolo comi- un Giordano nato nel 1029 e morto nel IM9.il
tale, à dato alia patria uomini egregi per santità quale può considerarsi come il capostipite della

e per coltura scientifica letteraria. (Estinta). — medesima. I due re Guglielmo I e II crearono


Arma : D'argento, alla fascia di rosso, caricata di Manfredo Pappalettere cavaliere della croce di

tre gigli d'oro, ed attraversante sopra un pino Napoli, e fecero dono alla di lui famiglia dei feudi

di verde, fruttifero d' oro, piantato sulla pianura di Guadagno e di Cirina e del ducato di Papa-
erbosa e sostenuto nel tronco colle mani di car- vero. — Più tardi fu decorata della croce di ca-

nagione da due braccia vestite di rosso e moventi valiere di S. Giacomo regnando Alfonso II. —
dai fianchi. Stefano, pronipote del suddetto Giordano, fu il

PAPINI di Forlì. Famiglia patrizia. — primo che nel Xì il secolo pose la stabile dimora
Arma: D'azzurro, a due bracci destro e sinistro delia sua famiglia in Barletta, al cui patriziato

vestiti, il primo di rosso e l'altro d'oro, soste- fu ascritta. — Nel 1650 fu decorata dell'ordine
PAR - 280 — PAR
di Malta. — Arma: D'oro, ad un uccello volante naturale; accompagnati da tre stelle d'oro, 1 in

di nero, avente nel becco un cartello svolazzante capo, 2 in punta.


d'argento, su cui sta scritto Pappalettere di nero. PARASTANGHES di Termini-Imerese (Sici-
PAPPASIDERO di Morano (Calabria). — Di lia). — Di origine catalana, portata in Sicilia nel
origine normanna, qucst' antica e nobile famiglia 1443 da un Antonio Parastanghes, il quale in ri-
trovasi stabilita in Morano fin dal XII secolo. — compensa de' suoi militari servizi ottenne dal re
L' imperatore Enrico VI il 5 Lug. 1196 rilasciò Alfonso il feudo di Ragalbici, nel territorio di Su-
due diplomi a favore dei germani Giovanni e Ru- tera. Stabilitosi in Termini quivi procreò Pietro
perto Pappasidero, co' quali concedeva al primo che continuò la famiglia e fu castellano nel 1485.
il feudo di Pappasidero ed all'altro i tre feudi di (Estinta). — Arma: D'argento, a tre bande d'az-
Coltura, P Olivaro e 8. Nicolò nell'agro di Mo- zurro, abbassate sotto una riga dello stesso, cari-
rano. — Un Lucio Pappasidero fu prode cava- cata da tre crescenti rivolti del campo.
liere e prese parte alla seconda crociata, ed un PARATA di Bologna. — Originaria di Crema,
Giovanni fu Vescovo di Cassano nel 1348. — Que- trapiantata in Bologna da un Francesco di Fi-
sta famiglia si estinse circa il 1700 nella per- lippo Parata cancelliere di Giovanni II Bentivo-
sona di Giuseppe che dalla nobile dama spagnuola glio. — Arma: Di rosso, al leone d'argento ; col

Vittoria de Castro non aveva avuto prole. — capo d' oro, caricato da un' aquila spiegata al

Un ramo dei Pappasidero ba pur fiorito nella città naturale, coronata del campo.
di Castrovillari. — Arma? PARATICI de LANTIERI di Brescia. - Il

PARACCHI di Bologna. — Arma: D'argento, domandò ed ottenne la


nobile Giuliano Paratico
al sinistrocherio di rosso, movente dal fianco si- cittadinanza mantovana il 4 Mar. 1763. Arma: —
nistro, la mano di carnagione impugnante un al- Partito d'argento e di rosso.
bero di verde, sostenuto da un monte di tre cime PARATICO di Bergamo. — Arma: D'azzurro,
dello stesso, movente dalla punta, il tutto accom- al crescente montante d' argento in capo, accom-
pagnato in capo da un crescente rivolto d'argento pagnato da tre stelle di sei raggi d' oro, 2 e 1 ;

a destra, e da una cometa d'oro a sinistra. col capo d' oro, all' aquila di nero.
PARADINI di Venezia. (Estinta). — Arma: PARATO del Piemonte, Consignori di Ron-
D'azzurro, al capriolo d' oro, accompagnato da tre secco. — Arma : Di rosso, al leone d' argento,
zucehìni dello stesso, 2 in capo ed 1 in punta. armato ed immaschito di nero ; col capo d' oro,

PARADISI di Civitacastellana nella provin- all'aquila di nero, coronata dello stesso. — Ci-
cia di Roma. — Appartiene a questa casa il fa- miero : Un leone uscente d' argento.
moso Agostino Paradisi uditore di Rota ed autore PARATORE di Palermo e di Messina. —
della voluminosa opera che ba per titolo l'Ateneo Nobile famiglia palermitana, cui appartenne un
dell' uomo nobile stampata in Venezia nel 1701. Carlo barone del feudo di Brocato; nel XVIII
— Arma: D'azzurro, ad un angelo vestito da guer- secolo godette il patriziato della città di Messina
riero, movente da uno scoglio, e tenente colla de- e andò fregiata dei titoli di principi di Patti e

stra un bastone appuntato sul suolo, e colla si- baroni di Oliveri. — Arma: D' azzurro, al fiume
nistra una bilancia d'oro. — Motto: Fortituoo d'argento, caricato di tre mazze nuotanti d'oro.
Dei. PARAVAGNO di Genova. — Arma Inquar- :

PARADISI di Ravenna. — Famiglia nobile, il tato di rosso e d' oro, ciascun punto d' oro al-

cui capostipite fu Gaspare vivente nel XVI se- l' aquila di nero, coronata del campo.
colo, e che si estinse con Girolamo nel 176 4. — PARAVICINI o PARRAVICINI di Como, della

Don Basilio, monaco benedettino, lettore di filo- Valtellina e di Milano. — Di origine francese,
sofia ncir università di Napoli e morto nel 1647; la si trova stabilita nella bassa Valtellina fin dal

Giovanni come capo dei senatori servì in diversi VI secolo, e precisamente in Caspano di cui era
incontri il municipio con vantaggio del Comune e signora feudataria. — Il più antico dei Paravicini
morì nel 1702. — Arma: D'azzurro, al capriolo che ci ricorda la storia fu queir Eberardo che
d'oro, accompagnato da tre pomi gambuti e fo- nel 10 6 1 si rese signore e conte di Chia-
gliati di verde. venna, di cui fu spossessato nel 1065 dall'lmpe-
PARADISI di Venezia e di Verona. — Arma rat. Enrico IV, il quale però lo tenne poi in gran
eguale a quella dei Paradisi di Ravenna. conto, e lo spedì suo ambasciatore a Roma per
PARAGRANI di Aquila. — Antica famiglia domandar ragione del Conclave tenuto contro i

aquilana estinta nel secolo XVI. — Arma: D'az- pretesi diritti dell' Imperatore, e nel quale fu

zurro, ad un manipolo di spighe di grano bion- creato Papa il famoso monaco Ildebrando. — I

deggiante d' oro, posto in palo. fratelli Viviano e Pinello Paravicini, assai prodi
PARASACCHI di Bologna. — Arma: Di rosso, guerrieri, grandemente si segnalarono nel 1095
a due bracci vestiti d azzurro, moventi dai fian- alla prima Crociata, e specialmente il secondo che
chi dello scudo, e sostenenti un sacco aperto al fu capitano di tre galere in quella guerra. —
PAR — 281 PAR
Manfredo fu podestà di Pavia nel 1289; Tignacca tade viceconte di Savignano per V Arcivescovo di
podestà di Como nel 1303, poi di Cremona nel Ravenna nel 1261; Ugolino-Cignatta podestà di

1308, di Piacenza nel 1309 e di Milano nel 1310, Forlì nel 1290. — Arma?
eletto quindi capitano dei Comaschi per la guerra PARDI 'di Pesaro. (Estinta). — Arma : Di
di Chiavenna; Bandino, nel 1485 capitano per rosso, alla torre d' argento, colla porta d' oro,

Lodovico Sforza, e da questo preposto al comando accostata nei fianchi, verso il capo, da una gamba
di alcune compagnie di armati, gli aprì con que- d' azzurro, macchiata di nero.
ste il passo delle Alpi e s' impadronì di Chia- PARDINT di Lucca. (Estinta). — Arma: In-
venna; Plinio capitano della Valtellina e pretore quartato; nel 1.° e 4.° d'azzurro, al leone d'oro;
delle tre pievi, Dongo, Gravedona e Domaso, nel nel 2.° e 3.° d' oro, a tre pali d' azzurro.

1507 : Giambattista questore del magistrato stra- PAREA-MARIONI di Milano. — Arma: Spac-
ordinario di Milano; Pietro-Antonio pretore in cato; nel 1.° d'oro, all'aquila di nero, coronata
Varese nel 1596; Geronimo, giudice di Pavia, fu del campo; nel 2. n palato d'oro e di rosso, colla
da Filippo III Re di Spagna creato senatore di fascia di rosso, caricata di tre rose d' oro, attra-

Milano nel 1609; Magio creato dallo stesso Re versante sulla partizione. — Cimiero : Un busto
suo tesoriere generale di tutto lo stato di Milano; d' uomo corazzato al naturale.
Tommaso figlio del precedente, capitano di ca- PARENSI o PARENZI di Lucca. — Derivata
valleria nello stato milanese e poscia tenente da un Parenso de' Porcari, il quale da Roma, dove
maresciallo di campo; Francesco conte di San era stato console e senatore, si trasferì in Lucca,
Grà. altro figlio di Magio, fu pure capitano di di cui per ben due volte fu podestà. — Nel 1199
cavalleria, e dopo la morte del padre gli successe Pietro di Parenso, andato governatore in Orvieto,
nelT ufficio di questore e tesoriere generale. — vi sparse il sangue per la fede, e fu posto dalla
Nella gerarchia ecclesiastica son da notare Ottavio Chiesa nel numero dei Santi. (Estinta nella se-
Paravicini, eletto da Sisto V Vescovo di Ales- conda metà del XIV secolo). — Arma : D' oro, a
sandria e promosso da Gregorio XIV alla sacra tre ricci al naturale, 2 e I.
porpora; Erasmo creato anch' esso Vescovo di PARENTE di Trieste. — Nobilitati il 6 Die.
Alessandria da Paolo V nel 1610; Ortensio-Maria 1847, e creati baroni il 27 Ott. 1873. — Arma:
per ben due volte provinciale dell' Ordine dei Inquartato; nel 1.° d' azzurro, al leone d'oro,
Trinitari nelle provincie di Castiglia, Leone e lampassato di rosso, tenente colle branche il ferro
Navarra e predicatore dei Re Filippo 111 e IV. Un di una lancia d' argento.
ramo dei Parravicini stabilito in Ardenno. verso PARENTI di Bologna. — Arma: Grembiato
la metà del XVII sec.trapiantavasi in Gravedona in d'argento e di rosso; col capo d'Angiò.
seguito al matrimonio quivi contratto da Cesare PARENTI di Venezia. — Arma: Spaccato;
Parravicini con Emilia Casanova, ultimo rampollo nel 1.» d'azzurro, al sole d'oro; nel 2.» d'ar-
ed erede di un ramo di quest' antica e nobile gento, ad un lauro sradicato di quattro rami di
famiglia, che portò in quella dei Paravicini tutti verde, passati in doppia croce di S. Andrea.
i beni e le ricchezze di sua casa. Dal suddetto PARENTUCELLI di Sarzana. — Le più an-
Cesare discendono in linea retta i Parravicini che tiche memorie di questa famiglia rimontano al

tuttora fioriscono in Gravedona, in Buenos-Aires XIII secolo in cui vivea Parente che fu avo di
ed in Cuba. — Un altro ramo, verso la fine del Parentucello camerlengo del Comune di Sarzana,
XVIII secolo si trapiantò in Grecia dove tuttora il quale fu padre di quel Bartolomeo chirurgo da
fiorisce. — Arma comune a tutti i rami: Di ros- cui nacque Tommaso, il famoso Papa Nicolò V
so, al cigno d' argento, coronato d'oro. — Motto: creato il 6 Mar. 1447. Giambono, zio del Pon-
AGITA DO SED SIF..MPRE FIRMO. tefice, fu da questo creato governatore di Narni,
PARCHI di Bologna. — Arma: D' azzurro, ufficio che dopo la di lui morte fu conferito al

alla fascia d' argento, caricata del motto parco di cugino Giovan-Pictro, il quale lo tenne per otto
rosso, ed accompagnata da tre gigli dello stosso. anni. Questo stesso Giovati-Pietro ed i suoi ne-
PARCITADI di Rimini. - Quest' antica fa- poti, Nicolò e Giovan-Leonardo, furono creati conti
miglia, una delle più potenti del partito ghibel- palatini dall' Imperat. Federico IH con diploma 25
lino in patria, trasse il proprio nome Patcrcivi- Apr. 1452. — Il conte Giovan-Pietro ed il conte
tatis dall' ufficio sostenuto nel XI secolo da' suoi Leonardo divisero in due rami la famiglia; quello
maggiori, P ultimo de' quali decorato di detto uf- del primo si estinse dopo cinque generazioni, e
ficio fu Ugo vissuto nel 1126 e dal quale per sci l'altro nel 1724 nella persona di Giovan-Leonardo
generazioni si estese la discendenza sino al 1295 ultimo di questa illustre casa, la quale, oltre i

in cui rimase spenta. — Ugolino viceconte per summenzionati, à dato alla patria un Anton-Maria
P impero in tutto il contado riminese nel 1223 che nel 1 469 fu eletto Vescovo di Luini-Sarzana;
e 1226, podestà di Urbino nel 1232, e vicecontc Giacomo lettore di medicina nello Studio di Bo-
per l'Arcivescovo di Ravenna nel 1238; Parci- logna nel 1470; Francescotto creato cittadino di

PAR — 282 — PAR
Genova nel 1487; ed un altro Anton-Maria che nenze. Un Parisano fu capitano di corazze del
fu il commentatore di Aristotile. Arma: D'ar- Duca di Savoja, indi tenente generale della ca-
gento, a due sbarre ondate di rosso. — Alias: valleria. Il Pontefice Clemente Vili lo creò co-
D'argento, a due bande ondate, la prima di rosso, lonnello della cavalleria in Ferrara, Paolo V lo

e la seconda d' azzurro. elesse maestro di campo nelle Provincie di Ma-


PARETI di Barcellona- Pozzodigofto (Sicilia). rittima e Campagna, ed Urbano Vili lo mandò
— Arma: D' azzurro, alla torre merlata di cinque governatore delle armi prima in Civitavecchia e

pezzi d' argento, aperta, fincstrata e fabbricata poi in Sinigallia. — Nella gerarchia ecclesiastica
di nero, addestrata da un' aquila dal volo abbas- la famiglia Parisani vanta un Giovanni-Antonio
sato d' oro, la testa rivolta, e sinistrata da un che nel 1420 vestì l'abito del S. M. O. Geroso-
leone dello stesso; il tutto sostenuto da una lim., e quindi fu creato Vescovo di Fano; un
terrazza al naturale. Ascanio creato da Clemente VII Vescovo di Ca-
PAR1BELLI di Albosagia (Valtellina). — Ar- jazzo, trasferito poi alla Chiesa di Rimini nel

ma : Interzato in fascia; nel 1.° d' oro, all' aquila 1529, e finalmente creato da Paolo III Cardinale
di nero; nel 2.° d' argento, a due leoni d'oro, per di S. R. Chiesa nel 1539; un Giulio, nipote del
inchiesta, affrontati ed impugnanti ciascuno una precedente, dichiarato dallo stesso Pontefice Pao-
spada che s'incrocia con quella dell'altro; nel lo III coadjutore dello zio Vescovo di Rimini, al

3.° d'argento, a tre bande di verde. — Cimiero: quale successe nel 1549; un Cesare, governatore
Un volo di nero, fra cui un leone nascente d'oro di Orvieto e quindi di altre città dello stato
sostenente colle branche una spada d' argento pontificio, ebbe la badia ossia priorato di S. Lo-
alta in palo. — Concessa a Gian-Giacomo Pari- renzo in Sanseverino, e poi fu mandato dalla S.

belli dall' Imperai Rodolfo II nel 1581. Sede suecollettore degli spogli ecclesiastici in

PA RIBENl di Pistoja. — Originaria di Mon- Portogallo; ed un Girolamo creato da Urbano VIII


temagno, si trasferi a Pistoja nel 1253. — Fu Vescovo di Poligrtano nel 1629, — Un ramo di

ammessa a quella cittadinanza nel 1300, e alla questa famiglia à pur fiorito in Napoli fregiato

nobiltà nel 1720. — Leonardo di Antonio, av- del titolo marchionale, ed un altro ramo trapian-
vocato, fu rettore dello studio Pisano, poi soprin- tato nel XVIII secolo in Camerino, vi fiorisce

tendente di S. Giovanni de' Fiorentini in Roma tuttora con titolo comitale. — I Parisani tro-
dove morì nel 1646; Giambattista di Girolamo vansi inscritti nei patriziati di Roma, di Perugia,
fondò nel 1717 una commenda nelP Ordine di S. di Ascoli-Piceno, di Tolentino e di Camerino. —
Stefano col fondo di 3000 scudi, e fu uditore a Arma: Semipartito spaccato; nel l.° d'argento,
Siena; Giuseppe, professore di diritto civile nel- al monte di tre cime di verde, sormontato da
P Università di Pisa, assistè al celebre Sinodo del una palla d'oro; nel 2.° d'azzurro, al monte di

Ricci come rappresentante del granpriorato di sei vette d' oro; nel 3." d' argento, a cinque bande
Toscana nel 1789. (Estinta). — Arma? di rosso.

PARIGI di Firenze. — Originaria di Figline, PARISANI di Siracusa. — È un ramo della

dette alla Repubblica 14 priori dal 1448 al 1510, precedente trapiantato in Sicilia da un Alberto
e si estinse nel 4 686. — Arma: Di rosso, ad un di Ruggero Parisani, i cui figli occuparono cari-
albero di verde; colla banda d'azzurro, caricata che eminenti nella città di Siracusa, ed un Rug-
di stelle d'oro, attraversante suli'albeu. gero fu barone di Molocca. — Arma: Inquartato;
PARISAN1 di Tolentino e di Camerino. (Mar- nel 1.° e 4.° d'azzurro, al monte di sei cime
che). — Le prime traccio di questa famiglia nella d'argento; nel 2.° e 3.° d'azzurro, a tre bande
città di Tolentino rimontano al 1303 in .cui vivea ;

d argento.
Tommaso Parisani che nella sua qualifica di priore PARISETTI di Reggio- Emilia. — Il cognome
del Comune assistette all' istromento di compra originario di questa famiglia era Omocioli od
l'atta da questo del castello di Urbisaglia. Il di Omozzoli. Le più antiche memorie di essa rimon-
lui figlio, Buoiigiovanni, nel Gen. 1304, essendo tano alla fine del XIV secolo in cui vivea un
anch' egli priore e sindaco, assistè all' istromento Matteo degli Omocioli notajo e fondatore dell'o-
di ratifica della suddetta compra. Alberico di spedale omonimo. — Giulio giureconsulto e poeta,

Ruggero, prode militare, essendosi reso beneme- fu podestà di Genova e morì nel 1593; Matteo-
rito dell' Imperai Sigismondo, fu da questo no- Maria podestà di Modena nel 1564; Flaminio
minato suo consigliere e vicario generale in al- podestà di Baiso nel 1617, di Soliera nel 1619,
cune provincia dell' impero con assai onorifico di Castelnuovo ne' Monti nel 1622, di Minozzo
diploma del 20 Apr. 14H. Prospero di lui fra- nel 4 624, capitano di ragione a Camporgiano nel
tello pe! suo valor militare! si procacciò la grazia 1626, poi a Nonantola, e finalmente commissario
di Filippo-Mari! Visconti duca di Milano, il quale di Sassuolo nel 1633. — Questa famiglia fu in-

don'» a Ivi ed al figlio Filippo-Maria il castello vestita nel XVII secolo di Sordiglia e Banzola
di Serravallc con tutte le giurisdizioni e perti- con titolo comitale. Aggregata alla cittadinanza
PAR — 283 — PAR
di Modena nei 1560, fu riconfermata con decreto Giacomo Parisi di Caltagirone morto nel 1529.
4 Giù. 1774 ai Conti Orazio e Filippo Parisecti. — Dai Parisi di Castrogiovanni, baroni dei feudi
(Estinta). — Arma: Inquartato; nel 1.° e 4. n di li Comuni, li Rapi e Milocco, discendono i nobili

rosso pieno; nel 2." e 3.° d' armellino squamato patrizi di Palermo marchesi dell' Ogliastro, indi

d' argento. principi di Torrebruna, de' quali fiorirono un


PARISI di Bologna. — Originaria di Sicilia, Trajano, cavaliere di Calatrava e governatore del
;i dato anziani al Comune di Bologna, e France- Monte di Pietà nel 1634; ed un Simone gover-
sco e Giovanni al Consiglio dei 400. (Estinta). — natore della Compagnia della Pace nel 1651 e

Arma: Spaccato d'oro e d' azzurro, al leone del- governatore del Monte nel 1663. — Arma : D'az-
l'uno nell'altro; col capo d' Angiò. zurro, a tre fascio, accompagnate da un giglio nel

PARISI di Cosenza e di Palermo. — Deri- capo e da tre stelle poste due sotto la prima fa-

vata da un Parisio figlio del conte Pagano go- scia, ed una in punta, il tutto d' oro.
vernatore di Cosenza, à dato alia Chiesa un Car- PARISI di Venezia. — Originaria di Lucca,
dinale nella persona di Pietro-Paolo creato da estinta nel 1310. — Arma: Partito; nel 1.°

Paolo III il 2 Die. 1539; ed un Vescovo di Bi- d'azzurro, ad un pesce d'oro posto in palo; nel
tonto, Flaminio Parisi, nipote del precedente. — 2.° palato d' oro e di rosso di quattro pezzi.
Un Angelo Parisi, gentiluomo cosentino la portò PARISINI di Balogna. — Il dott. Natale Pa-
a Palermo nel 1531. —
Arma: D'azzurro, ad un risini, causidico, morto verso la metà del XVIII
castello merlato d'oro, con un braccio armato secolo, lasciò per testamento le sue rendite per
impugnante una croce patente d' oro, sporgente formarne una pubblica libreria di giurisprudenza.
dalla porta. — Arma: D'azzurro, ad un guerriero armato
PARISI di Fiumedinisi (Sicilia). — È un ramo alla romana al naturale, movente da una terrazza
cadetto della famiglia omonima originaria di Fran- di verde, tenente colla destra una pina, e colla
cia, nobile di Messina, Palermo, Mineo, Lentini, .sinistra uno scudo rotondo; col capo d' Angiò.
Cosenza, Reggio-Calabria; dei conti di Avellino PARISIO di Benevento. — Le prime memorie
c di Aldernò, dei baroni di Calatabiano, Limine, certe di questa nobile famiglia risalgono al 1202
Nanfitia, Santo Stefano, Tortoreto, Fiumefreddo in cui vivea un Galbiero Parisio barone di Co-
ecc. — Un Bartolomeo Parisi, appartenente a que- lanna e ministro di giustizia del regno di Napoli;
sto ramo, fu ascritto alla Mastra de' Nobili di nel 1270, Simone era gran cancelliere di quel
.Messina nel 1591, e più tardi un Giuseppe Pa- reame. Dopo questi, la storia ci ricorda un Pietro-
risi trovasi annotato in quella del 1807. — Arma: Paolo, creato Cardinale di S. R. Chiesa nel 1539;
D' azzurro, a cinque cotisse d' oro, abbassate sotto un Francesco-Antonio regio auditore della pro-
una fascia in divisa, sostenente un leone coronato, vincia di Calabria citra nel 1660; ed un Giam-
guardante una stella posta al primo cantone, il battista, generale nell'esercito napoletano, nomi-
tutto dello stesso.* nato governatore perpetuo di Civitaricca in Ispa-
PARISI di Mineo e di Lentini (Sicilia). — gna. — Arma: D'azzurro, al drago alato di verde,

Arma D' azzurro, ad una lancia posta in fascia,


: colla testa rivolta, ed avente in bocca una frec-
accompagnata da tre teste di cavallo recise, le cia d' argento che gli attraversa il capo, dstto
prime due nel capo affrontate, miranti due gigli, drago movente da una terrazza di verde, ed ac-
la terza in punta, addestrata da un giglio, il tutto compagnato in eapo da una zampa di rosso, il

d' oro. cui artiglio sostiene un bastone spezzato al na-


PARISI di Reggio-Calabria. — Una delle 33 turale inclinato in banda.
illustri famiglie costituenti il ceto dei nobili nella PARISOTTI di Castelfranco- Veneto. — Ori-
città di Reggio. — Giovan-Gregorio nel 1594 fu ginaria di Francia, e stabilita in Castelfranco fin

sindaco dei nobili. — Diversi cavalieri di giu- dal 1370. — Ha prodotto valorosi soldati, ed
stizia del S. M. 0. Gerosolim. salirono al grado esimii letterati e teologi. — Arma: D'azzurro, al

di commentatore, di bali e di ammiraglio -delle giglio d' argento.


galere dell' Ordine. — Arma : D' azzurro., alla I PARMA di Bologna. — Arma: Fasciato di

fascia d' oro, accompagnata in capo da due stelle, rosso e d'argento, al palo d'oro, attraversante
ed in punta da un tronco d' albero e da una sul tutto. — Alias: Fasciato di rosso e d' argento,
stella, il tutto d' oro. alla banda d' azzurro, attraversante sul tutto, e
PARISI di Sicilia. -- Passata in Sicilia co' caricata di tre M d' argento, ciascuna lettera po-
principi normanni, vanta per capostipite un Gual- sta in isbarra. — Alias: D' azzurro, alla fascia

terio Parisio governatore di Parigi nel 998. — scaccata di rosso e d' argento di tre file, accom-
In Sicilia à posseduto ricchi feudi e regii asse- pagnata in capo da una cometa d'oro, ed in punta
gnamenti. — Raimondo segretario di Re Alfonso da una stella dello stesso; col capo d' Angiò.
e presidente del regno; Dionisio segretario, teso- PARMA-LA VEZZOLA di Verona. — Origi-
riere e luogotenente di maestro segreto; il beato naria di Parma, un Giovanni, che vivea nel 1300,
PAR — 284 — PAR
la trapiantò io Verona, ed i suoi discendenti PARPAGLIOLI di Lucca. (Estinta). — Arma :

adottarono il nome della loro patria d'origine. — D' azzurro, alla scala di cinque piuoli d' oro.
Nel 1650, forse per contratta parentela coi La- PARRÀ di Messina. — Arma: D' azzurro, al-
vezzola, aggiunse ai propri il cognome e V arma l' ancora d' oro.

di questi. — Nel 1709 fu ascritta al Consiglio PARACCIANI di Roma. — Originaria di

nobile di Verona, e divisa in due rami, quello Siena e patrizia romana, à dato alla S. R. Chiesa
stabilito in Padova fu confermato nobile con so- due Cardinali : Giandomenico creato da Papa Cle-
vrana risoluzione 17 Sett. 1818, e l'altro rima- mente XI il 17 Mag. 1706, e quindi Vescovo di
sto in Verona ottenne la stessa conferma il 12 Sinigaglia nel 1714, ed Urbano Arciv. e principe

Ott. dello stesso anno. Un altro ramo è stabilito di Fermo, creato da Clemente XIII il 26 Sett.
in Zara. — Ahma: Partito; a destra d'azzurro, 1766. — Bonaventura di Francesco vestì l'abito
alla torre di rosso, aperta e finestrata del campo, di S. Stefano il 17 Gen. 1711. — Arma: D'ar-
accostata da due leoni d'oro, affrontati e contro- gento, ad un colubro ondeggiante in palo di verde,
rampanti; a sinistra spaccato, nel 1.° d' oro, al- la coda attraversante sopra acqua al naturale in
l' aquila di nero, nel 2. n d' azzurro, alla croce di punta; colla fascia di rosso attraversante sopra
S. Andrea d' argento, accantonata da quattro il colubro, la cui testa è sormontata da una stella

stelle d'oro; col capo di rosso, al liocorno na- di otto raggi d' oro, ed accostata da due gigli

scente d'argento, coronato d'oro, sostenuto da una dello stesso.

fascia di verde, caricata di tre sbarre d'oro. PARRÀ VICINI di Como, della Valtellina e

PARMEGIANI di Bologna. — Arma : Partito di Milano, vedi Paravicini.


d' oro e d' argento, ad un' aquila dell' uno all' altro; PARRILLI di Barletta. — Famiglia antica e
col capo d' Angiò. nobile, à goduto il patriziato di Barletta, cui a

PAROCCHI di Mantova. — Lucido -Maria dato uomini insigni e benemeriti della cosa pub-
creato Cardinale di S. R. Chiesa dal Pontefice blica. — Un Niccola fu caporuota di tribunale e
Pio IX nel Concistoro del 22 Giù. 1877. — Arma: scrittore di varie opere. — Estinta verso la metà
Spaccato semipartito; nel 1.° d'oro, all'aqailadi del XVIII secolo. — Arma : Partito; nel 1.° d'az-
nero; nel 2.» spaccato d'azzurro e d'argento, al zurro, al monte di tre cime di sormon-
giglio dall' uno all' altro; nel 3.° fasciato di rosso tato da un uccello imbeccante una foglia; nel 2."

e d' argento di sei pezzi ; sul tutto uno scudetto scaccato d' argento e di rosso, colla fascia d' oro
d'azzurro, al leone d'argento. attraversante, ed un sole dello stesso nel capo.
PARODI di Genova. — Arma : D' azzurro, P ARRISOLA di Genova. — Arma: Di rosso,

alla pala da fornaio d'oro, movente in banda dalla alla banda d'azzurro, per inchiesta, ed una merla
punta dello scudo; col capo d' oro, all'aquila na- al naturale passante sulla stessa.
scente di nero, coronata d' oro. PARROCCHETTI di Milano. - Avevano se-
PAROL1NI di Bassano. — Fu aggregata al polcro gentilizio nella chiesa dell' Annunziata fin

Consiglio nobile di Bassano ncIP aprile del 1801, dal principio del 1500. — I fratelli Ignazio e
confermata nobile con sovrana risoluzione 20 Ott. Giacomo Parrocchetti furono dichiarati nobili dal
1822. —Arma? Consiglio di governo nel 1791. — Arma: D'oro,
PAROLINI di Bologna. — Arma : Bandato ad un castello cimato da due torri di rosso, a-
d'azzurro e d'oro, ad un sacco d' argento attra- perto e finestrato del campo, accompagnato da
versante sul tutto; col capo d'oro, caricato di un busto d' uomo coi eapelli bianchi, vestito
un' aquila di nero, coronata del campo. d' azzurro, posto fra le torri, e da un' aquila di
PARPAGLIA di Mondovì. — Consignori di nero in capo, coronata del campo.
Rcvigliasco e conti della Bastita. — Bernardino PARTECIPAZI di Venezia, vedi Badoer.
cavaliere della SS. Annunziata figlio di Lodovico PARTEGUELFA di Sanseverino (Marche). —
primo conte di essa Bastita, gran croce c grande Arma: D'azzurro, alla scala di rosso, posta in
ospitaliere de' SS. Maurizio e Lazzaro, consigliere banda.
di stato ed ambasciatore del Duca di Savoia PARTENOPEI di Padova. — Antica ed illu-
Carlo-Emanuele a Venezia, in Ispagna, in Ger- stre famiglia, le cui prime memorie risalgono al

mania ecc. Estinta nel XVII secolo nella persona 1264 in cui troviamo un Partenopeo di Che-
del suddetto Bernardino, il quale lanciò sola una sio, anziano ed ambasciatore padovano. — Gio-
figlia, maritata a Giovanni Gattinara. Arma: — vanni di Marsiglio trovasi inscritto tra i giudici
D'argento, al leone di rosio. — Cimiero: Un leone del Collegio instituito nel
1275; Marsiglio pode-
simile. — Motto: sans MilUT. stà di Trento nel 1278, e quindi di Vicenza nel-
PARPAGLIA del Piemonte, conti di S. Secondo. 1281. Il suddetto Giovanni nel 4314 rimase pri-
— Arma; Spaccato; nel 1.° d'argento, al leone di gione nella battaglia seguita tra Cangrande della
rosso, nascente dalla partizione; nel 2.° d' azzurro, Scala ed i Padovani, e nel 1321 era giudice de-
alla quercia d'oro. - Motto: tx utro^ue rorur. gli anziani di Padova. — Questa famiglia fu tra

PAR — 285 — PAR


quelle che, gelose della potenza Carrarese cerca- gheria; un Melchiorre protonotaro apostolico,

rono di rovinarla, opponendosi ai disegni di Ja- un Francesco medico del Cardinale Madruzzo nel
copo il Grande da Carrara impegnato nella guerra XVI secolo: nel XVIII un Giambattista prefetto
contro Cane della Scala. (Estinta). — Arma: Un'a- di Spalato in Dalmazia; ed un Gian-Carlo te-

quila. nente maresciallo morto a Praga il 30 Ag. 1765.


PARTENOPEO di Genova. — Arma: Spac- (Estinta nei baroni Eccaro). — Arma: D'argento,
cato d' oro e d' azzurro, alla fascia di otto raggi alla fascia di rosso; col leone d'oro attraver-

di rosso dall' uno all' altro. sante sul tutto.


PARTI DI BEMBO di Brembilla nel Berga- PARTIRANSA di Bergamo. — Arma Spac- :

masco. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, all'a- cato; nel 1.° d'argento pieno; nel 2.° di nero,

quila di nero; nel 2.° bandato d' argento e d'az- alla stella di sei raggi d'argento; colla fascia

zurro di sei pezzi; colla fascia in divisa di rosso, d' azzurro, attraversante sulla partizione.

caricata di una stella di sei raggi d' oro, attra- PARTISTAGNO del Friuli. — È una delle

versante sulla partizione. quattro diramazioni dell' antica e potente fami-


PARTI di Cesena. — È una diramazione della glia Cuoagna. — I Partistagno nel 1370 furono
famiglia Manzoni clie prese questo nome. Ebbe ascritti alla cittadinanza di Udine, e vi figuraro-
un cavaliere di S. Stefano nel 1565 c si estinse no fra le più potenti famiglie. (Estinta). — Arma:
nel 1716. — Arma: D'oro, al toro passante al D' argento, al leone al naturale, coronato d' oro.

naturale; col capo d'azzurro, caricato di tre gigli PARUTA di Chiavenna. — Arma: Inquar-
d' oro. tato: nel 1.° e 4.° un'aquila coronata; nel 2.» e

PARTICELLA di Trento. — Estinta nei Ma- 3.° un leopardo rampante, e tenente colle bran-

druzzo. — Arma: D'azzurro a due mani di car- che anteriori una chiave in palo coli' ingegno in

nagione congiunte e stringenti insieme un ramo alto.

d' olivo al naturale passante nel centro di una PARUTA di Palermo. — Di origine veneta,

corona d' oro. portata in Palermo da un Ruggero Paruta nobile


PARTICIACO di Venezia, vedi Bàdoero. veneziano, il quale avendo impalmato una Lucre-

PARTINI di Montefìore (Marche). Appar- — zia Barresi, ebbe per figli, Giacomo, Simone ca-
tenne a questa nobile famiglia il famoso Cardi- stellano di Mazzara, e Ruggero castellano del

nale Gentile detto da Montefìore, il quale so- real palazzo, maestro raziouale e viceré del re-

stenne varie importanti legazioni sotto i Pontefici gno nel 1 436. — Molti furono straticò di Mes-
Bonifazio Vili, Benedetto XI e Clemente V. — sina, pretori di Palermo, capitani giustizieri e

Gentiluccio Partini, nepote del Cardinale, nel 1304 semtori. — Possedettero le baronie della Sala,

fu podestà di Ripatransone: (Estinta). — Arma: Racali e Valguarnera. — Estinta nella famiglia

Un monte di cinque vette cimato da un albero Alliata. — Arma : D'oro, alla pianta di ruta sra-

fiorito, con due spade poste fra le due prime e dicata di verde.

le due ultime cime del monte. PARUTA di Padova. — Aggregata al Con-


PARTINI di Pistoja. — Famiglia antica c siglio di Padova nel 1798. Confermata nobile con
nobile, la quale dal XIII a tutto il XV secolo sovrana risoluzione 1 feb. 1821. — Arma?
teneva banca Difatt.o nel 1269 Ranieri Partini PARUTA di Venezia. — Originari di Lucca,
ricevette in deposito per la città di Pistoja i furono tribuni antichi, savj e molto atti alla mer-
danari da Dragonetto di Bonallo sindaco dell'U- catura, e per i buoni portamenti di Sor Bartolo-
niversità della parte guelfa in Toscana, o meglio meo Paruta nella guerra di Chioggia fu fatto dal

di Firenze, e nel Mar. 1417 i Partini esercita- Gran Consiglio lui ed suoi discendenti. i — Paolo
vano ancora questo traffico, poiché in queir anno procuratore di San Marco e storico riputa tissimo;
i priori di Firenze scrivevano che certo danaro Francesco-Antonio di Filippo conte e capitano di
fosse depositato nel Banco dei Partini. — Mi- Sebenieo nel 1^32-34: Giovan-Paolo camerlengo
gliorato console dei mercanti nel 1212; Partino nel 1449; Alessandro e Marco-Antonio castellani

di Diodato era del Consiglio 'negli anni 1259 e di S. Nicolò di Sebenieo, il primo nel 1569-74,
1279; messer Dato di Diodato camerlingo del e l'altro nel 1593-95. — Fu confermata nella sua
Comune nel 1275; Piero capitano del popolo di nobiltà con sovrana risoluzione 22 Nov. 1 8 7.1

Perugia nel 1377. — Arma? Arma: D' oro, al capo di rosso, caricato di tre
PARTINI di Rovereto nel Trintino. — Un rose a cinque foglie del campo.

Partino de Omencgo del fu Antonio, per ragione PARUTI di Bologna. — Arma: D'argento,
di commercio stabiliva in Rovereto nel 1444 la al- leone d' azzurro, lampassato di rosso.
propria famiglia che da lui prese il nome. — Un PASANETI di Bergamo. — Arma: Bandato
Pietro capitano in servizio di Galeazzo Visconti d' argento e d' oro di sei pezzi.
nel 1397; un altro Pietro capitano nelle truppe PASCA di Napoli. — Originaria francese,
imperiali nel 1513; un Trizio capitano in Un- passata nel regno di Napoli al seguito di Carlo
PAS — 286 - PAS
d' Angiò. — Ha goduto nobiltà in Benevento ed P abito dell' Ordine militare di S. Stefano di To-
à posseduto i feudi di Bagliva, di S. Angelo a scana ; Orazio-Filippo nel 1644, Giuseppe-Antonio
Fassanella, Cammerota, Capizzo, Castagneto, Ca- nel 1693, e Giovan-Paolo nel 1701. — Inoltre
stel Tufillo, Cuccaro, Donzello, Gorga, Magliano un Diomede fu ascritto nel 1695 all'Ordine di

Vetere, Marciano, Melito, Puglisi, Sicignano, Tar- Malta; un Luigi ebbe la croce dell' Ordine Co-
sia ecc. — Arma: Spaccato; nel 1.« d'oro, al- stantiniano, ed un Giovanni quella de' SS. Mau-
l'aquila bicipite uscente di nero; nel 2.» d'ar- rizio e Lazzaro. — Arma: D'azzurro, alla fascia

gento, a tre scudetti d' azzurro, caricati di tre d' oro, sormontata da un leone passante dello

gigli d'oro, e sormontati dal larnbello di tre pen- stesso, accompagnata nella punta da tre gigli

denti di rosso; colla fascia d' azzurro, attraver- d'oro, ordinati in fascia. — Alias: Di verde, al-
sante sulla partizione e caricata di tre stelle d'oro. l'agnello pasquale d' argento, sostenente una ban-
— Cimiero: Una fenice. — Motto: non jdcirco diera dello stesso, caricata di una croce di rosso.
DEFICIAM. — Motto: sub cujus pede fons vivus emanat.
PASCAL del Piemonte. — Consignori di Val- PASCALINI di Bari, di Calabria e di Sicilia,

grisanche. — Arma : Di rosso, al capriolo d' ar- — Originaria di Venezia, ed ascritta al patriziato
gento, accompagnato in capo da due stelle d'oro, di Bari. — Donato fu sindaco dei nobili di Bari
ed in punta da un agnello pasquale- d'argento. nel 1562 e 1571 ; e suo figlio Cesare trasferì tra
— Motto: IN PIETATE SECURITAS. la fine del secolo XVI ed il principio del seguente
PASCALE di Cuneo, conti di Illonza. — Arma: il suo domicilio in Calabria nella terra di Roccella,
D'oro, alla banda d'azzurro. — Cimiero: Un nelle cui vicinanze possedeva un feudo denomi-
sole d' oro. — Motto : purus elucescat. nato Rocchetta. — Un ramo di questa famiglia
PASCALE a PASQUALE di Napoli, di Co- nel 1630 passò a dimorare in Sicilia, ed un Fran-
senza, di Lucerà e di Messina. — Originaria di cesco nel 1805 ottenne di essere ascritto ai re-
Spagna, fu portata tre volte nel napoletano; la gistri della nobiltà del regno di Napoli. — Arma :

prima nel XIII secolo, e si stabilì in Cosenza, D' azzurro, a tre monti d'argento, moventi dalla
donde si diramò in Giovinazzo, Sessa, Brindisi, punta, sul maggiore de' quali una civetta al na-
Conversano, e Lucerà, e in quest' ultima città si turale, mirante una cometa d'oro, posta a sinistra.

stabilì nel 1400, ma dopo tre secoli si estinse. PASCALIS del Piemonte, conti di Valansengo.
Un secondo ramo da Valenza fu portato in Si- — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro, accompa-
cilia e fu ascritto alla Mastra nobile di Messina. gnata da due stelle dello stesso. — Cimiero :

Un terzo ramo, tuttora fiorente, fu trapiantato Una stella d' oro. — Motto : auspice coei.o.
in Napoli nel 1668 da un Domenico che era stato * PASCALIS (de) di Terra rf' Otranto. — Già
capitano all'assedio di Barcellona. — Questa fa- Pascale, originaria di Grecia. — Arma: Di rosso,
miglia à goduto nobiltà a Cosenza, Brindisi, Lu- ad un agnello accompagnato da tre stelle: il tutto
cerà, Sessa, Giovinazzo, Aquila, Benevento e' Mes- d' argento.
sina. — Ha posseduto i feudi di Boeza, Quinta- .PASCIPOVERI di Bologna. — Antica ed il-

villa, Borrello, Castelluccia. Castrocuceo, Ceri- lustre famiglia di parte gereinea, dapprima di
gliene, Civella. Laino, Sangiacomo, Scalca e Valva, classe nobile, poi di popolare ed esercente la

e la contea di Alife. — Carlo giustiziere di Ca- mercatura. — Munsarino ed Ubaldino presero


labria pel re Carlo I d' Angiò; Giovanni amba- parte alla crociata del 1217. — Molti dei Pasci-
sciatore di questo stesso re e giustiziere di Co- poveri si adoperarono nei pubblici negozi e se-
senza ; Galeotto familiare del Re Ladislao; An- derono spesso fra gli anziani fino al 1360. —
gelo sindaco dei nobili di Lucerà verso la metà Ubaldino andò a Faenza neh 121 4 a richiedere
del XV secolo; Nicelò nel 1 584 fondò in Lucerà l'osservanza delle convenzioni giurate tra esso
il Monte dei pegni; Filippo, esimio giureconsulto, Comune e quel di Bologna ;
Federico compose in

consigliere di Filippo II di Spagna, uditore delle Viterbo nel 1200 le controversie col Pontefice
Provincie di Principato-Citra e Basilicata, giudice Onorio sugli statuti dello Studio di Bologna; pre-
della Gran Corte della Vicaria e consigliere di scrisse quindi agi' Imolesi le condizioni della loro
S. Chiara; un altro Giovanni, cavaliere di S. Gia- sommissione a Bologna nel 1222, resse Osimo e

como, consigliere di He Filippo III di Spagna, Bergamo, rappresentò Bologna alla lega lombarda
pagatore generale dell' esercito, e tesoriere gene- e aì parlamento in Brescia contro Corrado nel
rale nella Spagna; Nicola colonnello dei Ite Fi- 1254, ed insieme con altri dettò i patti di pace
lippo III e IV di Spagna servì sotto gli ordini di ai Modenesi vinti a Fossalba. — Nel XIV secolo
I). Giovanni d'Austria ;
Domenico sindaco de' no- Vianesio e Ferino Pascipoveri insegnarono leggi
bili in Costnza; e Scipione ambasciatore pel Re noli' Università bolognese. — Alcuni di questa
Cattolico al Duca di Mantova nel 1613 fu Ve- famiglia furono condannati nel capo per aver ten-
scovo di Casal Monferrato e Nunzio in Polonia. tato di sottomettere la patria a Taddeo Pepoli
— Tre individui della famiglia Pascale vestirono nel 1 356, ma salvaronsi colla fuga e mai più fe-

PAS — 287 — PAS


cero ritorno in patria. (Estinta). — Arma ? e nobile, originaria di Fossano. — Gioffrtfdo di

PASCOLI di Ravenna. — Famiglia patrizia Cosimo fu consigliere intimo del Duca Carlo IH
ravennate. — Gabriele, maestro di teologia ed che lo mandò a diverse ambascarie, fra cui nel

eloquente predicatore, fa Abate della Congrega- 1521 alla Corte di Portogallo per disposare, a no-
zione Lateranense di S. Maria in Porto; Gabriele me del duca, l'infante Beatrice, e quindi presid.

dottore in ambo le leggi fu governatore in vari del Consiglio cismontano. Giovanni, suo figlio, fu

luoghi dello stato pontificio, e quindi fu vicario scudiere della duchessa Beatrice di Savoja e Gio-
di Loreto e di Bertinoro (1677); Giulia fondatrice van-Tommaso, conte di Cervere, fu ministro e pri-

in patria dell'istituto delle Cappuccine nel 1675. mo segretario dei duchi Carlo-Emanuele I e Vit-
(Estinta). — Arma: Di rosso, al liocorno d'ar- torio-Amedeo I. (Estinta nel secolo XVII). —
gento; col capo d'Angiò. Arma: D' oro, alla croce ancorata di rosso.
PASCONI DI LOEWENTHAL di Verona.— PASETTI di Ferrara. — Arma : D' azzurro,
Arma : D' azzurro, all' agnello pasquale d' argento, al monte di tre cime di verde, sormontato da
portante una banderuola di rosso, e passante so- una colomba d'argento avente nel becco un ramo
pra una terrazza di verde. d'olivo al naturale, movente da un mare agitato
PASCOTTINf di Trieste. — Creati nobili au- al naturale in punta, addestrato da un arcobaleno
striaci il 15 Mar. 1804, e baroni il 24 Feb. 1827. movente dalle onde, e sinistrato da un sole na-
— Arma: Partito; nel 1.° d'oro, all'aquila di scente d' oro.
nero caricata sul petto da uno scudetto ovale di PASI di Bologna. — Questa famiglia à dato
rosso sopraccaricata di una croce scorciata d'ar- alla patria 25 anziani, il primo de' quali fu Pe-
gento; nel 2.° d' azzurro, ad uno scoglio scosceso trizzolo nel 1245, e l'ultimo Gian-Luigi nel 1624,
al naturale, movente dalla punta, e sormontato e quattro savi della città, che furono Pace nel
da una corona d'oro, fodrata di rosso. — Cimiero: 1285, Belvillano nel 1287, Lambertino nel 1305
Un volo di nero. e Giacomo nel 1316, oltre parecchi ambasciatori

PASELLA di Fossano (Piemonte), Consignori e senatori, membri del Consiglio generale, degli
di Moretta. — Arma : D' oro, al leone d'azzurro, 800 e dei 400. — Bonifacio di Pasotto, dopo es-
colla coda biforcata, linguato ed armato di rosso. sere stato nel KM* dei tribuni della plebe, dei

PASELLI di Bologna. — Pietro di Giacomo 16 riformatori nel 1416, fu fatto gonfaloniere di

dottor di leggi collegiato, podestà di Perugia nel giustizia nel 1418; Celso di Bonifacio, dott. in

1440, del Consiglio dei 120 nel 1460 e gonfalo- legge, dopo essere stato canonico di Verona, re-
niere di giustizia nel 1467. — Arma: Interzato ferendario dell' una e l'altra signatura, e gover-
in palo d'argento, di rosso e d'azzurro. — Alias: natore di molti luoghi per la S. Sede, nel 1580
Di rosso, ai palo di verde. fu creato Vescovo di Castro; Fulvio di Bonifacio
PASERO di Fossano (Piemonte). — Trasferi- "vestì nel 1576 I' abito del S. M. O. Gerosolim.,
tasi dal proprio forte di Castelrinaldo in Fossa- fu capitano di una galera del Papa, poi capitano
no il 20 Maggio 1242, fu una delle più nobili di e sergente maggiore in Ungheria d' un terzo di
quella città. — Ebbe tre cavalieri mauriziani, fanti, nel 1595 ambasciatore al Papa per la sua
Michele nel 1610, Ottavio nel 1629 e Cesare-An- religione ed ebbe la commenda di Lucca. —
tonio nel 1665, e possedette in feudo il contado di Arma: Di rosso, alla fascia d'oro. — Alias: Di
Cornegliano ed il marchesato di ClavesLana: — rosso, alla colomba d'argento, tenente nel becco
Aveva due cappelle gentilizie nella chiesa di S. una palma di verde; col capo d' azzurro, caricato

Francesco, ed una nella cattedrale che il conte di tre stelle di sei raggi d'oro. — Motto: domat
Giovanni-Bartolomeo Pasero con suo- testamento OMNIA VIRTUS.
del 27 Sett. 1658 arricchiva di un ragguardevole PASI di Faenza e di Rimini. — Negusante
beneficio di ben 51 giornate di terreno. — Pietro- de' conti di Nekelburg, che piantò la stirpe dei

Antonio, teologo, priore di S. Michele, protonot. Pasi in Bologna, è anche il ceppo da cui deriva-
apostolico e canonico di S. Benigno, legava, mo- rono i rami di Faenza e di Rimini. Capostipite
rendo nel 1735 a Torino, tutto il ricchissimo sùo del primo fu Nicolò-Giovanni, figlio di Negu-
patrimonio a quest' ospedale maggiore, che in sante II, il quale avendo sposato Talda di Teo-
riconoscenza gli eresse un busto in pietra. -
dorico de' Pasi, conseguì per di lei retaggio la

Arma : D' oro, alla croce ancorata di rosso. — terra della Pergola nelle Marche, della quale fu

Cimiero: Un angelo nascente, vestito d' azzurro, investito dall' Imperat. Federico li nel 1221. Fu-
tenente colla destra un ramo d' olivo cimato da rono suoi figli Guido creato Vescovo di Nocera
una colomba al naturale con una lista nel becco da Papa Innocenzo IV, e S. Umiltà riformatricò
caricata del motto pax voris, e colla sinistra un delle monache vallombrosane. — Furono celebri

candeliere d'oro colla candela d'argento ardente nel maneggio delle armi Negro cav. di S. Gio-

di rosso. — Motto: iuravit et statuit. vanni morto in Todi nel 1330 e Federico fratelli,

PASERO di Savigliano (Piemonte). — Antica figli di Guido. — Luca nel 1479 sostenne per
PAS — 288 — PAS
Sisto IV la carica di Nunzio apostolico nel regno Santo; Sigismondo, fratello di Pellegrino, avendo
di Portogallo; Giacomo creato Vescovo di Faenza sposato la contessa Lucrezia Sacrati, continuò la

nel 4 510; Giovanni nel 1413 tenne le veci di discendenza della casa Pasini che si divise in due

Galeazzo Manfredi nel principato; Bartolomeo, rami, uno de' quali si estinse verso la fine del

fatto cavaliere nel 1454, fu uno dei principali XVIII secolo nella famiglia Belli di Forlì, e l'al-
sostegni del dominio di Astorre Manfredi. — tro, rappresentato dal generale Mariano coman-
Questa famiglia à dato sette cavalieri all'Ordine dante delle truppe pontificie in Romagna contro
di Malta e due a quello di S. Stefano di Toscana. i Francesi, e dal fratello Cristoforo, che per le

Fra essi merita di essere segnalato Annibale il vicende de' tempi erano stati costretti di espa-
quale col grado di colonnello seguì le insegne triare, fu da questo ristabilito in Ferrara. Figli
della Repubblica di Venezia e quelle del Ponte- di Cristoforo furono Luigi capitano della guardia
fice Urbano Vili nelle guerre d' Italia, poi fu ca- imperiale di Napoleone I, poi maggiore nelle

stellano d'Imola e comandante supremo delle mi- truppe pontificie, decorato della Legion d' onore
lizie da Innocenzo X raccolte per occupare gli e degli ordini pontificj di S. Stefano, S. Gregorio
stati di Castelrio devoluti alla S. Sede. — Arma: e Piano; e Filippo assai valente archeologo. —
D' oro, alla banda d' azzurro; col capo del se- Arma: D' azzurro, al monte di tre cime di verde,

condo, caricato di tre gigli del primo, ordinati sormontato da una colomba d'argento avente nel

in fascia. becco un ramo d' olivo al naturale, accompagnato


PASI di Trento. — Arma : D' azzurro, alla in capo da un arcobaleno di rosso, d' oro e di

fascia in divisa di nero, sormontata da un olivo verde posto in sbarra. — Cimiero: Un'aquila di

al naturale. nero nascente. — Motto: ubi est amor et cha-


PASINELLI di Bologna. — Lorenzo Pasinelli, RITAS IBI DEES EST.
nato nel 1 629, fu pittore figurista di molto me- PASINI di Modena. — Arma : D' azzurro,

rito. — Arma: D' azzurro, ad una torre quadrata alla collina di verde sostenente una sedia d' oro,

sopra una terrazza di verde, con un sinistroche- sormontata da una stella di otto raggi dello

rio vestito d' oro, uscente dalla finestra della stesso.

torre e tenente una palma di verde in palo; col PASINI di Padova. — Fra le più considere-
capo d' Angiò. voli di Padova, occupò fin dal XIV secolo cariche

PASINI di Bologna. — Arma: D'azzurro, ad eminenti. Ottonello Pasini, uno degli uomini più
una colomba d' argento posta sopra una terrazza sapienti e di maggior gravità di Padova, fu eletto
di verde, e tenente nel becco una palma dello anziano del Cumune allorché morì Francesco il

stesso; col capo d' Angiò. Vecchio da Carrara e la città si resse a popolo.

PASINI di Cesena. — Due famiglie di questo Giovanni-Alberto, armato cavaliere dal Signor di

nome anno fiorito in Cesena. La prima venne Carrara, seguì il vessillo di questo; e nel 1405
dalla Gallia Cisalpina nel 1374 nella persona di dopo la memorabile giornata di Castel-Carra. in

Pasino Pasini cavaliere della Corte Malatestiana, cui fece prodigi di velore, sopraffatti i Padovani
e si estinse nel 1531. — L'altra si stabilì in dall' esercito voneto, in tale disfatta trovò la

Cesena nel 1518 proveniente da Venezia, e si e- morte dei prodi; Lodovico, nepote del precedente,

stinse nel 1775. — Ambedue fecero uso della se- fu medico assai famoso e professore di filosofia e

guente Arma: Inquartato; nel 4.' É i.° palato di medicina nella patria università, fu medico del
il' argento e d'azzurro di sei pezzi; nel 2.» e 3." Dnaa d' Urbino Francesco-Maria della Rovere, e

d'argento, alla stella di otto raggi di ... . alla sua morte, avvenuta nel 1557, lasciò stam-
PASINI di Civiclale (Kriuli). — Aggregati al pate opere pregevoli di medicina e di archeolo-

Consiglio di Cividale nel 4675. Confermata nobile gia; un altro Ottonello cavaliere aurato e conte

con sovrana risoluzione 6 Mag. 1824. — Arma? palatino, giureconsulto peritissimo, fu professore

PASINI di Ferrara. — fe un ramo della fa- di diritto canonico noli' Università di Padova,
miglia omonima di Padova, trapiantato in Fer- stette per qualche, tempo alla corte del Duca
rara da un Giovanni notajn del march. Nicolò III d' Urbino, e fu quindi mandato dal Papa giudice
d' Este, da cui derivò Pellegrino, sopra luminato dell' Arcivescovo di Avignone, e finalmente fu a

il Pigoccino, il quale fu primo gentiluomo di camera capo dell'amministrazione del ducato d'Urbi-
e segretario del duca Morso I, e nel 1452 fu no che resse saggiamente. — Da un ramo di

creato nobile e cavaliero dall' Imperatore di Ger- questa famiglia stabilito in Verona nacque il ce-

mania allorquando questo fu di passaggio per lebre medico Antonio Pasini, che fu anche poeta

Ferrara. —premio dei servigi da lui prestati


In di vaglia e lasciò un poema latino intitolato Fer-
alla corte ducale, gli fu donato un magnifico pa- ronia. — Ma la maggior gloria dei Pasini di

lazzo fatto edificare da Morso e die dipoi fu detto Padova, è I' aver dato i natali al celebre abate
Palazzo l'asini. Lo stesso Pellegrino fu inoltre Giuseppe che fu professore di umane lettere in

signore della Pasina, di S. Nicolò e di Monte quel seminario, e poscia occupò la cattedra di
PAS — 289 — PAS
lingue orientali. Vittorio-Amedeo li Re di Sar- cui l'Imperat. Federico III nel 1241 confidò l'im-

degna lo nominò professore nelP Università di To- portante incarico di conservargli in fede la città

rino nel 4720, dove stette fino alla sua morte di Ravenna. — Nel 1270 parteggiando i Pasolini

avvenuta nel 1770, dopo aver pubblicato molte coi Lambertazzi, dovettero con questi fuggire da
opere di filologia, e specialmente il famoso Di- Bologna sopraffatti dalla fazione contraria dei

zionario latino-italiano. — Un ramo dei Pasini di Geremei, e si rifugiarono nel castello di Grana-
Padova si trapiantò nella città di Schio nel Vi- rolo, distante un miglio da Cotignola, dove domi-
centino, di cui si rese benemerito in principio nava la potente famiglia degli Attendoli. Ma
del XIX secolo Eleonoro Pasini il quale vi per- suscitatasi nel 1369 grave inimicizia fra le duo
fezionò la fabbrica dei pannilana, oggi la miglio- vicine famiglie, dopo essersi crudelmente combat-
re di tutta Italia. Lodovico, figlio del preceden- tute, rimasti soccombenti, i Pasolini furono co-

te, fu direttore della ferrovia lombardo-veneta, stretti riparare in altro luogo, e Martino Pasolini,

nel 1848, presidente dell' assemblea di Venezia, che aveva provocato le ostililà, co' suoi nipoti e

poi senatore del regno d'Italia, nel 1867 vice figli, si ritirò nel castello di Russi. Pietro di lui

presidente del Senato, e finalmente ministro dei figliuolo, valentissimo capitano, seguendo in tutti

lavori pubblici sotto la presidenza del conte Cam- i fatti d'armi Galeotto Malatesta signore di Ce-

bray-Digny. Valentino, fratello di Lodovico, fu sena, stabilì e lasciò in questa città la sua di-

eccellente economista ed uomo di stato, e nel scendenza. — Bartolo e Pasolino, figli di Pietro,

1848-49 fu inviato ambasciatore a Parigi, a Lon- illustrarono la loro casa, il primo come dotto
dra e a Vienna, e dopo la pace di Villafranca fu giureconsulto il quale sostenne la dignità sena-

nominato professore di diritto costituzionale nel- toriale in Roma, e l' altro, come medico della

1' istituto di perfezionameoto a Firenze. — Arma Regina Giovanna di Napoli. — Tre di questa

antica: D'azzurro, a cinque stelle d' argento, po- famiglia vestirono l'abito dell'Ordine militare di

ste in croce di S. Andrea. — Arma moderna : Di S. Stefano di Toscana; Cesare di Alessandro nel

rosso al capretto rampante d'oro, accornato ed 1568; Alessandro di Mario nel 1605, e Giasone

unghiato di nero. — Alias: Di verde, al capretto di Mario nel 1629. — I Pasolini di Cesena abban-
rampante d'argento, tenente in bocca un ramo donarono il cognome Dall' Onda allorché assun-

d'olivo di verde; colla banda di rosso attraver- sero per ragioni ereditarie quello di Locatelli, e

sante. più tardi l'altro di Zanelli. — Il conte Giuseppe

PASINI di Rimini. — Famiglia consolare. — di Antonio Pasolini Locctel li Zanelli trapiantò la

Francesco Vescovo di Todi; Giuseppe capitano al propria famiglia in Faenza. I suoi figli, viventi,

servizio di Venezia contro i Turchi. — Arma :


divisero in due la loro famiglia, un ramo della

Di rosso, al monte di tre cime d'argento, soste- quale, derivato dal conte Scipione, à mantenuto
nente un albero al naturale. in Faenza la propria dimora, mentre l'altro, ori-

PASINI di Siena. — Arma: Di rosso, all'olivo ginato dal conte Pietro, restituivasi in Cesena,

di verde, o d' azzurro, piantato sopra un monte dove fiorisce tuttora. — Arma: D'oro, alla cotissa

di tre cime d' oro. ondata d' azzurro a onde grosse.

PASINI di Treviso. — Arma : D'azzurro, alla PASOLINI DALL'ONDA di Faenza. — È un


colomba d' argento, tenente nel becco un ramo ramo della precedente derivato da Martino; il

d' ulivo di verde. qual ramo ebbe in Russi per 453 anni stabile
PASOLE DE FACINI di Feltre (Veneto). — domicilio, conservando fino ai nostri giorni lo

Aggregata al Consiglio nobile di Feltre fin dal storico castello de'Pasolini, e passò quindi a Faen-
1558. L' imperatore Carlo V riconoscendo la no- za, di cui fin dal 1371 godeva la nobiltà. —
biltà che questa famiglia possedeva nel territorio Guido Pasolini, nel 1503, al tempo del Duca Va-
Vicentino col titolo di marchese e conte, con di- lentino, persuase i Veneziani, che allora scoraz-
ploma dell'anno 1547, concesse alla medesima la zavano in Romagna e si erano impadroniti di

nobiltà del Sacro Romano Impero e degli stati Russi, di occupare Faenza che diceva desiderare
ereditari. Fu confermata nobile con sovrana riso- di essere sottoposta al dominio veneto, rna non
luzione 16 Gin. 1821. —
Arma? essendo riuscito nell'intento dovette ritirarsi. —
PASOLINI di Bologna. —
Un Bartolomeo, di Alessandro di Renzo Pasolini, uomo di molta au-
questa famiglia, canonico regolare lateranense, torità, fu uno dei capi degli ottanta cittadini che
morto in Brescia nel 1453 in concetto di santità. nel 1509 risolvettero di sottomettere la città di
— Arsi a: Di rosso, al destrocherio in palo vestito Faenza alla S. Sede, ma scopertosi V intrigo fu

di verde, movente dalla punta, e tenente un libro costretto esulare. — Il conte avvocato Giovanni
chiuso d'argento; col capo d' Angiò. Pasolini fu capo-priore del magistrato in patria
PASOLINI DALL'ONDA di Cesena. - Que- durante il reggimento austriaco, ma nel 1801 al

sta famiglia è di origine bolognese, e la storia ritorno dei Francesi, arrestato e condotto a
fa ricordo di un Bartolo, soprannomato dall'Onda, Forlì, sostenne in quella rocca tre mesi di dura
PAS — 290 — PAS
prigioni;;. — Giuseppe, suo fratello, fu prefetto nonché uomini insigni nelle scienze canoniche. —
della città di Forlì, e Nicola, nitro fratello, fu Estinta sul principiare de! secolo XVII. — Ar-
gentiluomo di camera di Ferdinando 1 di Borbone ,
ma: Inquartato d' oro e di nero; nel |.« ad un
duca di Panna. Il Conte Ferdinando, tiglio di tridente capovolto di nero; nel 2." e nel 3.° I

Nicola, fu dottissimo archeologo e gentile poeta. due rose d'oro; nel 4." ad una capra passante di
— Questo ramo si estinse nel 4 874 nella per- nero.
sona del conte Benvenuto già sindaco di Faenza. PASQUALI di Bologna. — Arma: Spaccato
— Arm\: eguale alla precedente. d'oro e di rosso, al leone dell'uno nell'altro,

PASOLINI PALI: ONDA di Ravenna. — rampante contro un ceppo di verde, posto a de-
Martino Pasolini, menzionato negli articoli pre- stra, ii tutto sostenuto da una terrazza dello
cedenti, fu quegli elio, insieme al figlio Nicola, stesso; col capo d'azzurro, a tre stelle d'oro.
trapiantò la propria dimora in Ravenna nel 1396, e PASQUALI di Firenze. — Di origine assai
ne ricevè dai Polentani ampio privilegio di cittadi- modesta, fu elevata a notevole condizione da
nanza. Fra i suoi discendenti sono da ricordare un' Andrea di Giovanni di Domenico merciajo,
un Lodovico cameriere segreto del Pontefice Mar- che riuscito medico eccellente fu al servizio del
tino V nel 1419: Antonio governatore di Cervia Duca Alessandro prima, e poi del Duca Cosimo L
per Sigismondo Malatesta nel 1433; Nicolò am- — Angelo del cav. Francesco fu eletto senatore
basciatore a Venezia nel 1489; i fratelli Pasolino nel 178i, e col cav. Girolamo suo nipote si spense
e Girolamo nel 1530 si segnalarono nelle guerre la famiglia nel 1799, e ne ereditò le sostanze
contro i Francesi: un altro Nicolò podestà in Elisabetta Capponi madre di' lui. la quale alla

patria nel 1381; un altro Lodovico, monaco camal- sua morte chiami) al censo ad al nome dei Pa-
dolese, nel 1626 generale del suo Ordine e poi squali il cav. Giuseppe Capponi suo nipote. Ma
Vescovo di Segni; Serafino canonico lateranense questi, non avendo avuto figli maschi, lasciò i beni
ed assai pregiato storico delia sua patria autore ed il nome dei Pasquali alla casa De Cepparello
dei Lustri Ravennati e degli l'omini illustri di in cui era entrata l'unica di lui figlia. — Arma:
Mavetma, morto nel 1715; ed il conte Giuseppe, D'azzurro, al cervo rampante d'argento, avente
nostro contemporaneo, il quale nel I8i8 fu mini- fra le zampe anteriori una stella d'oro.
stro a Roma del commercio, industria ed arti, e PASQUALI di Siena. — Dei riformatori ri-
più tardi prefetto in varie provincie, vice pre- sieduti nel 138i. — Beato Giacomo degli Umi-
sidente del Consiglio dei ministri e ministro degli liati creato Cardinale di S. R. Chiesa da Gio-
affari esteri. — Ama: eguale alla precedente. vanni XXII in Avignone. — Arma: D'azzurro,
PASQUA di Genova. — Arma: di rosso, al al leone al naturale.
leone d'oro, coronato dello stesso, impugnante PASQUALI di Cremona. — Ha dato alla patria

colle branche anteriori un ramo d'avellana, fiorito 23 decurioni dal 1146 al 1785, il primo de'quali
e fogliato al naturale. fu Antonio, e l'ultimo Gian-Francesco. — Arma:
PASQUALE di Xapoli, di Cosenza, di Lucerà D'azzurro, a tre stelle di otto raggi d'oro; col

e di Messina, vedi pascale. capo dj rosso, caricato di un giglio d'oro.


PASQUALE di Stoffe — Originaria di Va- PASQUALIGO di Venezia. — Ebbero origine

lenza in Ispagna, e portata a Palermo da un Gia- da una illustre famiglia di Candia. Navigando
como Pasquale gentiluomo di Valenza, da cui Domenico Michieli Doge di Venezia nel 1120 in

derivò un Perotto castellano di Sciacca nel 1463; soccorso di Terra Santa, approdò a quella isola,

Tommaso citatore di Messina nel 1535, ed altri e Pasqualigo, giovine d'illustre nascita e di gran
personaggi che furono senatori. — Arma: D'oro, coraggio, si unì all'armata veneta, colla qualn

a quattro pali di rosso; con un agnello pasquale trasferitosi iti Soria vi operò cose segnalate: cosic-
d'argento con banderuola di rosso attraversante ché rapito l'animo del Doge alla vista delle sue

sul tutto. belle imprese, volle condurlo seco in Venezia e

PASQUA LETTI di Ferrara. - Michele Pa- lo aggregò tra i patrizi. Continuarono in que-
squaletti fu intimo familiare di Adenulfo d'Aquino st'onore i posteri alternativamente secondo gli

vicario del Re Roberto di Napoli in Ferrara; statuti e le pratiche in allora vigenti, quando
Leo governatore di Ficarolo; Zanone, signore della nel 1297 per non essersi Niccolò trovato presente
Rocca e di Torre del Fondo, fece edificare la a la serrata del Maggior Consiglio, perchè egli

chiesa dello Spirito Santo; Giovanni commissario in quell' anno non entrava in Consiglio, ne fu

di Conto per Alfonso I nel 1511. — Estinta nel escluso coi suoi discendenti fintantoché, avendo
1610 nella persona di un altro Giovanni, uomo dato Marco Pasqualigo nuove prove di valore e

di lettere e molto caro ai principi estensi. — zelo, riacquistarono i suoi posteri questo diritto

Arma? nel 1381. Ebbero tre procuratori di S. Marco,

PASQUALI di Aquila. — Antica famiglia molti generali, senatori, ambasciatori ed uomini


aquilana che ha prodotto vari uomini d'arme, insigni. Possedevano la gastaldia di Aldano nel
PAS — 291 — PAS
Friuli e godevano la contea di San Paolo in Tre- mani di carnagione poste in fede, sormontate da
visana. Un altro ramo aveva il titolo di barone una stella di sei raggi d'oro.
in Sesto del Friuli. — Fu confermata nobile con PASSAGGI di Bergamo. — Arma: D'argento,
sovrana risoluzione 1 Gen. 1818. — Arma: D'az- al monte di tre cime di verde, sormontato da
zurro, a tre bande d'oro. una P di nero; col capo d'oro, all'aquila di nero.
PASQUAL1NI di Bologna. — Arma: D'azzur- PASSAGGI di Roma, di Genova e del Pie-

ro, alla banda d'oro, accompagnata in punta da monte. — Arma: Spaccato d'oro e d'azzurro.

un monte di tre cime d'argento. — Alias: D'ar- PASSAGGERI di Bologna. — Arma: D'oro,
gento, ad un rosajo stelato e fogliato di verde, ad una penna d'argento, infissa in un calamajo
terrazzato dello stesso, fiorito di tre rose male d'oro; col capo d'Angiò.
ordinate di rosso; colla fascia nebulosa d'oro sul PASSALACQUA di Como. — Originaria di

rosso, attraversante sul tutto; col capo d'Angiò. Como e assai distinta anche in altre città d'Italia,
PASQUALINI di Cento. — Patrizia di Cento, particolarmente in Pavia, Tortona, Asti ed Ales-
appartenne all'ordine dei Partecipanti. — Nel sandria. — Nel 1393 era professore di diritto
1538 essendosi riformato il Consiglio comunale, civile all'Università di Pavia Giacomo Passalacqua,
col ridurre a 60 il numero dei consiglieri, fra il quale occupò quella cattedra fino a tutto l'anno
quali furono compresi Vincenzo, Antonio e Bene- 1397. — Nel 1396 Venceslao Re dei Romani creò,

detto, quest'ultimo fu eletto poi console in compa- in premio del loro valore, capitani e nobili Gia-
gnia di Daniello Dondini. Dopo di lui sostennero como, Pietro, Nicola e Giovanni Passalacqua. —
la stessa carica Basilio nel 1555, Cristoforo nel Giovan-Pietro, proposto della cattedrale di Como,
1562, Gianfrancesco nel 1571. Zaccaria nel 1580, fu nel 1508 protonotario apostolico e familiare

83, 88, Gaspare nel 1590, Angelo nel 1595, del Pontefice Giulio II, e Muzio cavaliere di Malta
Gianfrancesco nel 1617, Pellegrino nel 1620, e fu assai distinto da Filippo III Re di Spagna, il

Provenzale nel 1634. — Nel 1599 Gianfrancesco quale, oltre vari privilegi, gli conferì un'onorevole
Pasqualini fu insignito da Clemente Vili del carica nel regno di Napoli. — Ultimo della linea
titolo di cavaliere, e nel 1616 Angelo Pasqua- maschile dei Passalacqua di Como fu un Giam-
lini fu creato cavaliere e conte palatino dal Car- battista stato protonotaro apostolico in Roma,
dinal Serra Legato di Ferrara. — Arma? cultore delle belle lettere, il quale tenne nella

PASQUALINO di Palermo. — Originaria di propria casa in Como l'Accademia detta dei La-
Bari. — Il March. Francesco Pasqualino, illustre rj. — Arma: Di rosso, al leone d'argento.
giureconsulto e letterato, fecesi a provare innanzi PASSALACQUA di Cosenza. — Le primo
ai patrizi della città di Bari essere discendente memorie di questa nobile famiglia si riferiscono
diretto del nobile Donato Pasqualino sindaco nel ad un Enrico di Passalacqua che al tempo del
1571-72 e quindi ascritto all'elenco delle famiglie conte Ruggero si distinse all'assedio di Capua
che godono del nobile sedile chiuso, non che ai contro Sergio duca di quella città. — Un ramo
registri del regno di Napoli. — Arma: D'azzurro, nel 1213 passò da Squillace in Cosenza, e da
alla banda d'oro, sostenente due civette al natu- questa città si diramò in Novara con Pietro-
rale, affrontate e beccanti. — Motto: in volucres Ludovico, che ottenne il titolo di marchese. —
PRUDENTIORES. Ha goduto nobiltà in Cosenza ed in Novara, ed
PASQUASI di Venezia. (Estinta). — Arma: à posseduto i feudi di Castel Suberati, Pittai ella
D'argento, al destrocherio vestito di rosso, mo- e Soveria. — Ferdinando, valoroso cavaliere, con-
vente dal fianco sinistro, colla mano di carna- fidente e consigliere dell' Imperat. Federico li;

gione tenente una banderuola di rosso flottante Enrico ciambellano e familiare di Carlo Illustre

a sinistra, attaccata ad un'asta dello stesso. Duca di Calabria; Guglielmo familiare di Re Fer-
PASQUI di Firenze. — Famiglia molto antica, dinando I d'Aragona; Cesare, valoroso capitano
la quale fino dal 1200 figura nei ruoli del quar- alla battaglia di Pavia, fu nominato dall'imperat.
tiere di Santo Spirito di Firenze, ove tenne stabile Carlo V segretario delle Regie Università con
dimora fino al 1300. Un Andrea di Puccio assi- facoltà di potervi ammettere chi meglio credesse;

stette alla battaglia di Monteaperti in qualità di ufficio che ritennero i suoi discendenti per lo

commissario della Repubblica. Da lui nacque Puc- spazio di 110 anni; Muzio cavaliere gerosolimitano,
cio, detto Pucciardo, che fu rettore di Carcheri capitano di fanteria in Ispagna e cavallerizzo dei
nel contado suburbano di Va! di Pesa, dove si principi di Savoja, nominato poi da Filippo III

stabilì poi la sua famiglia. — Nel 1482 trovasi di Spagna prefetto delle caccie del regno, e final-

questa di nuovo stabilita in Firenze, dove un mente creato generalissimo dell' annata di maro.
Lorenzo del Pasqua trovasi iscritto nell'arte dei Egli con Vincenzo Bombini e Saverio Donato
fabbri, di cui ottenne la matricola maggiore nel contribuì alle spese di rifazione del monastero di

1520. — Arma: D'azzurro, a due braccia vestite Costantinopoli in Cosenza. — Arma: Spaccato;
di bianco, moventi dai fianchi dello scudo, colle nel 1.° d'argento, a due stelle d'azzurro; nel %°
PAS — 292 — PAS
d'azzurro, ed una stella d'argento. — Alias: d'argento, alla croce di rosso. — Alias: Per
D'azzurro, alla fascia d'argento, accompagnata quelli aggregati all'Albergo Lomellini: D'oro,
da tre stelle dello stesso, poste 2 e 1. all'aquila bicipite di nero, caricata nel cuore
PASSALACQUA di Milazzo. — Arma: D'az- d'uno scudetto spaccato d'azzurro e d'oro al leo-
zurro, alla banda d'oro, accompagnata da tre ne dall'uno all'altro, e dell'uno nell'altro, sormon-
stelle dello stesso, 2 e 1. tato da tre gigli d' oro ordinati in fascia.
PASSALACQUA di Tórtona. — Antichi pa- PASSARI di Molfelta. — Di origine irlandese,
trizi di Tortona. — Verso la metà del XVI secolo si diramò in varie città d'Italia, e specialmente

fioriva un Girolamo esimio poeta latino. — Pier in Molfetta. — Le prime memorie di essa si

Luigi, maestro di campo, acquistò nel 1688 il riscontrano in Bari nell'Archivio dei Domenicani
feudo di Villalvcrnia, che fu eretto poi in mar- in cui si trova il testamento di Roberto di Sir
chesato nel 1773. — Il march. Vittorio prode ge- Goffredo Passari, i primi in quella città stabiliti.
nerale, morì gloriosamente nella battaglia di No- — In Molfetta nella cappella di S. Corrado della
vara del 1849, ed in lui si estinse la famiglia. — chiesa vecchia àvvi una iscrizione in cui si parla
Arma: D'argento, alla banda di rosso, ed un fiu- di un Pietro ambasciatore di Carlo II alla Re-
me al naturale in punta, la banda attraversante; pubblica di Venezia, e nella chiesa di S. Bernar-
col capo d'azzurro. — Cimiero: Un selvaggio te- dino si legge altra iscrizione, dalla quale apparisce
nente una clava nelle mani, in atto di battere. che la famiglia Passari godeva il patriziato di

— Motto: POST TENEBRAS SPERO LUCEM. Trani e quello di Melfi, e che un Goffredo era stato
PASSAMONTE di Venezia. (Estinta). — Ar- regio protontino e familiare del Re Roberto. —
ma: Spaccato d'argento sopra fiamme di rosso, Un Angelo Passari fu insignito di varie cariche

l'argento caricato da una croce potenziata di ed onori dalla Regina Giovanna II, e nel 1423
nero. donato del feudo della Staterà per i molti ser-

PASSAMONTE di Visrhe (Piemonte). — Ar- vigi resi alla real corona. — Estinta nella nobile

ma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, alla lince d'oro, famiglia De Luca. — Arma: D'azzurro, al capriolo

passante, macchiata di nero, colla testa rivol- cucito di rosso, accompagnato da tre passeri d'oro,

tata; nel 2.° d'oro, alla pianta di vischio al na- due in capo ed uno nella punta.
turale. — Cimiero: Un pellicano d'argento sui PASSAR1NI di Norcia (Umbria). — Origina-
pulcini dello stesso, colla pietà di rosso. ria di Radolfano, antica città distrutta nel con-

PASSANA DE DELFINI di Roma. — Arma: tado di Norcia, ora Rolììano. — Antonio e Dio-

D'argento, alla banda di rosso, caricata di un nisio nel 1518 erano del Consiglio di Norcia. —
pesce d'oro, posto nel senso della banda. Ha prodotto personaggi distinti con luminose
PASSANETO di Sicilia. — Di origine nor- cariche e titoli di baroni, ed à sempre goduto
manna, portata in Sicilia da un Ruggero signore i primi onori ed uffici della patria. — Appar-
di Passanete che acquistò alcune ville in Calabria, tiene a questa casa Monsignor Felice Passarini

ed in Sicilia la baronia di Grassuliato. — Ric- chierico di camera nel 1738. — Arma?


cardo, Angelino e Roberto furono crociati sotto PASSARINI di Udine. — Arma: D'argento,
Baldovino par l'acquisto di Terrasanta; Giovanni ad una torre di rosso.
barone di Busana; Ruggero giustiziere della vai PASSA RO di Molfetta (Terra di Bari). —
di Noto e castellano di Lentini al tempo dello Arma: D'azzurro, al leone d'oro, passante sopra

svevo imperat. Enrico; Riccardo fregiato dal re quattro fascie ondate d' argento.

Federico del titolo di conte di Grassuliato e della PASSAVANTI di Firenze. — Di questa no-

terra di Mazzarino. (Estinta). — Arma: Di rosso, bile famiglia furono priori Gaddo di Passavante nel

a tre bande d'oro, colla fascia dello stesso attra- 1294 e 97, e Passa di Zato nel 1302, 5, 10 e 12.

versante sul tutto. Quest'ultimo fu inoltre gonfaloniere nel 1307;


PASSANO o DA PASSANO di Genova. - carica che fu poi sostenuta da Zato di Gaddo
Conti di Occimiano, aggregati all' Albergo Di nel 1313, 28, 36 e 62. Lo stesso Zato fu inoltre

Negro. — Nel 1002 Oberto fonda la chiesa di de'signori nel 1339, 42, 47, e 51. - Ma la

S. Maria di Passano; Rustico nel 1132 riceve in maggior gloria di questa famglia fu senza me-
feudo dal Comune di Genova il castello e la corte no il celebre fra Jacopo dell'Ordine de' Predica-

di Frascaro, e nel 1140 giura fedeltà allo stesso tori autore dello Specchio di vera penitentia, il

Comune; Corveto, Ordelafo e Rolandino nel 1171 quale morì nel 1357. (Estinta verso la metà del

rimettono al Comune di Genova i castelli di Fra- XV secolo). — Arma: D' azzurro, seminato di

scano e Frascarino e gli giurano fedeltà; Robaldo crocette d'oro ricrociate e fitte; col leone dello

nel 1144 giura fedeltà al Comune per i castelli stesso attraversante sul tutto.

di Rivarolo e di Frascaro. — Arma: D'argento, PASSAVANTI di Lucca. — Guidotto console

alla banda di rosso, caricata di un delfino del maggiore nel 1184. — Famiglia della consorteria
campo nel verso della banda; col capo cucito dei Falabrini signori Torre — Giovanni del
di fu
PAS — 293 — PAS
Bartolomeo, cittadino di Lucca, nel 4 381 era tato; a) e d) d'oro, all'aquila di nero, coronata
valvassore di Segromigno, barone del Castelluccio. del campo; b) e c) di rosso, alla nave di nero, ad
(Estinta). — Arma? una vela d'argento, vogante sopra un mare d'az-
PASSAZI di Castelfranco- Veneto. — Si crede zuro.
sia un ramo dell'antica famiglia Pascasi di Vene- PASSERI di Spello (Umbria). — Di questa
zia. Le prime traccie di essa in Castelfranco non nobile famiglia si fa memoria fin dal 1321 nei

rimontano più indietro del 1630. — Ama: Par- patri statuti, e capistipite di essa fu Cola, uomo
tito incassato d'azzurro a sinistra in due semi- di rara facondia, mercè la quale potè liberare la

partiti d'argento e di verde controcomposti, ai patria dalla tirannia del Marietti. — Muzio di

crescente d'oro, sormontato da una stella di otto lui figlio incaricato d' affari presso la Corte di

raggi dello stesso, a destra. Spagna rimase spento nelle guerre civili che af-
PASSEGA di Ferrara. — Originaria d' Un- flissero la patria. (Estinta nel 1876 nella persona
gheria, trapiantata in Ferrara nel XVII secolo. di Rinaldo canonico decano della Collegiata di
— Illustri matematici, idraulici e medici ìinno S. Maria.) — Arma?
reso assai chiara questa famiglia — Arma: D'az- PASSERI di Vellctri. — Arma: Spaccato
zurro, alla figura allegorica della fortuna rappre- d'oro e d'azzurro, al monte di tre vette di

sentata da una donna di carnagione, crinita d'oro, rosso, cimato da un passero al naturale, attra-
bendata d' argento, vestita di un corpetto rosso versante sulla partizione.
e di una gonnella verde, colla mano dest/a alzata, PASSERINI di Cortona e di Firenze. —
e tenente colla sinistra una bandiera d' argento, Originaria del Mugello, da dove nel X secolo
coi piedi alati dello stesso, il sinistro alzato, il diramossi in Firenze e in Cortona. — Il fonda-
destro sulla volubilità d'oro, in atto di correre. mento della grandezza di questa famiglia fu il

— Divisa: fama manet, fontina perit. rinomato Silvio Passerini, detto il Cardinal di

PASSERA di Padova. — Arma: Spaccato; Cortona, il quale fu molto accetto a Leone X di

nel 1.° d'argento, ad una colomba al naturale cui era Datario. — I Passerini furono allora

tenente nel suo becco un ramoscello d' olivo di ascritti alla cittadinanza fiorentina, perugina e

verde; nel 2.° di rosso, a tre ferri di picca d'ar- romana, e furono dichiarati cittadini di Francia

gento, diretti verso l'abisso, due de'quali moventi dal Re Francesco I, mentre più tardi ottenevano
dagli angoli del capo, ed il terzo dalla punta. il titolo di conti dal Duca di Guastalla con di-
PASSERI di Bergamo. — Arma: D'azzurro, ploma 20 Mag. 1740. — Ebbero la signoria di

all'albero di verde, terrazzato dello stesso, avente Petragnano Dell' Umbria con mero e misto im-
fra le foglie in alto due passeri bianchi. pero. — Il ramo fiorentino si estinse nel 1879
PASSERI-MODI di Forlì. — Famiglia patri- nel Conte Luigi, prefetto della Biblioteca Nazio-
zia originaria di Pesaro, e trapiantata in Forlì nale di Firenze ed esimio genealogista. — Arma
dal conte Ferdinando verso il 1850. — Arma: del ramo di Firenze; D'azzurro, al capriolo d'ar-
D'azzurro, alla croce d'oro, piantata sopra un gento, caricato di tre rose rosse di macchia vuote
monte di tre cime di verde, movente dalla punta, nel centro. — Divisa: non semper idem. — Arma
accompagnata da un'ala di passera in ciascun del ramo di Cortona: D'azzurro, al bue d'oro
angolo della croce. giacente sulla pianura erbosa di verde; col capo
PASSERI di Pesaro. — Originaria di Berga- dei Medici. — Motto: montibls acquatis rectus
mo, donde passò a Senigaglia e quindi a Pesaro. PRACl'MBIS AD ARBES.
— Cinzio Cardinale di è. R. Chiesa detto Aldo- PASSERINI di Udine. — D'origine manto-
brandini dal cognome della propria madre (1593). vana, trapiantata in Udine nel 1300. — Arma;
Estinta verso la metà del X Vili secolo. — Arma: Spaccato d' argento e di rosso, a tre passeri al

D' argento, a due fascie di nero, accompagnate naturale, moventi dalla partizione.

in capo da quattro stelle di spi raggi d'oro, ed in PASSERONI di Torino e di Mzza. — Quei
punta da due rami d'olivo dello stesso, passati in di Torino ottennero la nobiltà nel 1670. Giacomo
croce di S. Andrea; col capo cucito d'oro, al- fu segretario di stato e di finanze. — Quei di

l'aquila di nero. Sul tutto d'azzurro, a tre pas- Nizza, in persona di Lodovico, furono investiti di

seri d' oro, 4 e 2, questi ultimi affrontati. Castelnuovo con titolo baronale. — Arma: D'az-
PASSERI di Pesaro. — Originaria di Gubbio zurro, al ramo d'olivo, diviso in due ramoscelli,
nulla à di comune colla precedente. — Giovanni uno piegato verso la punta, l'altro rivolto verso

Battista Uditore, coltissimo in ogni genere di il capo, con tre passeri al naturale posti, uno sul
studj, vissuto nella seconda metà del XVIII secolo. fusto, in mezzo, e gli altri, uno su ciascun ramo-
(Estinta nel secolo XIX). —
Auma: Partito; nel scello. — Motto: S1CUT PASSER SOLITA RI US IN TECTO.
1.» spaccato di nero, al crescente montante d'ar- PASSEROTTI di Bologna. — Arma: D'oro,
gento, e d'argoflto al monte di tre cime di verde al capriolo di rosso, accompagnato da tre passeri

cimato da tre passeri al naturale; nel i.° inquar- d' argento, due in capo affrontati, e I" altro io
PAS - 294 - PAS
punta, posto sopra un monte di sci cime di ver- ziato nel 1668. — Arma: Di verde, al leone d'o-
de ; col capo d' Angiò. ro, tenente colle branche anteriori un giglio dello
PASSETTI di Bologna. — Arma : D'azzurro, stesso ; col capo d' argento, abbassato sotto un
al monte di tre vette d' oro, movente dalla pun- altro capo d' azzurro, caricato di tre stelle di

ta, cimato da tre palme di verde; col capo rosso.

d'Angiò. PASTARINl di Bologna. — Un Antonio-Fran-


PASSI di Bergamo. — Detta anticamente cesco Pastarini era degli anziani nel 1661. —
Prepolabi, fu aggregata nel 1743 al Consiglio Arma: D' azzurro, ad un monte di tre cime di

nobile di Bergamo, e fregiata del titolo comitale. verde, movente dalla punta, sormontato da un
— Arma: Spaccato; nel t.° d'argento, caricato cane seduto d'argento, latrante contro un cre-
in ciascun angolo del capo da due PP di nero ;
scente dello stesso, posto nel cantone destro del
nel 2.° sbarrato di rosso e d'argento. capo ; col capo d'Angiò.
PASSIGIIETTI di Bergamo. — Arma: D'az- PASTENE di Genova. — Arma ; D' azzurro,
zurro, alla colonna con base e capitello^ il tutto al grifo rivoltato spaccato di nero e d' oro, ro-
d'argento, cimata da un passero al naturale, ed strato d'oro.
accostata da due leoni di rosso, affrontati e con- PASTONI di Rimini. — Famiglia constare.
trorampanti ; il tutto sostenuto da un terreno — Carlo e Giulio vescovi di Strongoli. — Ar-
di verde. ma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, al crescente
PASSIO di Genova. — Arma: D'azzurro, alla d'argento; nel 2° d'oro, al desco d'azzurro.
banda ondata nebulosa di rosso per inchiesta. PASTORIO di Castiglione delle Stiviere (Man-
PASSIONE (da) o PASSIONI di Verona. — tova). — Originaria di Padova, fu trapiantata
Famiglia molto antica, detta anche di Mezzane, nel 1450 in Castiglione, il cui principe, Ferdi-

forse per le ampie tenute che aveva in questo nando Gonzaga, creò Girolamo Pastorio cavaliere
paese. — Buono, figlio di Zeno Passione, si legge nel 1664. — Vari membri di questa casa ebbero
fra i consiglieri veronesi nel 1 178, ed in un atto cariche onorifiche dai principi di Castiglione. —
del 1279 si fa memoria di Alberto. — Nel 1410 La deputazione araldica mantovana riconobbe il

fu aggregata al Consiglio nobile, e 1' ultimo che titolo di nobile a questa famiglia. — Arma : Spac-
vi appartenne fu il dott. Marcantonio nel 1530. cato; nel 1." d'azzurro, all'aquila di nero, sor-
— Arma: D'argento, a due bande merlate di montata da tre stelle di otto raggi d' oro, ordi-

rosso; col capo d'oro, all'aquila di nero. nate in fascia; nel 2" di verde, alla pecora d'oro

PASSIONEI di Urbino e di Fossombrone. — passante e sostenente colla bocca una banderuola


— Appartiene al ramo di Fossombrone Domenico di rosso posta in sbarra, colla fascia di rosso at-

Cardinale di S. R. Chiesa creato da Clemente XII traversante sulla partizione.


il 23 Giù. 1738. (Estinta). — Arma: D' oro, ad PASTORIS del Piemonte. — Carlo-Giuseppe
un albero sradicato di verde ; con nastro d'ar- colonnello figlio di Guglielmo governatore di Cre-
gento portante il motto : gloria in excelsis deo scentino e signore di Saluggia, acquistò il 3 Feb.

in lettere majuscole di nero, e attraversante sul 1722 il feudo di Tronzano nel Vercellese con ti-
fusto. tolo comitale, il quale, morendo, lasciò al nipote
PASS1POVERI di Bologna. - Una delle più Carlo-Giacinto infeudato fin dal 1694 di Lampo-
antiche famiglie di Bologna. — Un Gilio prese ro. — Nello stesso anno 1722 Angelo-Cristoforo
parte alla prima crociata; Buonagiunta e Passi- Pastoris di Cigliano acquistò la signoria di Ca-
povero furono deputati a giurare la pace coi Mo- salrosa, che fu poi costituita in contado nel 1773
denesi nel I249; Vianese leggista assai stimato in favore del di lui nepote Carlo-Luigi. — Ar-
verso la fine del XIII secolo. — I Passipoveri ma : D'azzurro, all' agnello d'argento pascente so-
ebbero in Bologna una torre gentilizia come le pra un monticello addestrato da un cespuglio, il

altre potenti famiglie cittadine. — Arma: D'ar- tutto d' oro ; col capo dello stesso, caricato del-
gento, alla branca d'orso di nero posta in palo; l' aquila di nero, coronata del campo. — Cimie-
colla bordura di nero caricata da otto bisanti ro : Un pastore nascente tenente un bastone di

d'oro. verde. — Motto : in larore reqlies.


PASTA di Bergamo. — Arma : D'argento, al PASTURELLA di Sicilia. — Originaria di
sinistrocherio vestito di rosso, tenente colla mano Francia, fu trapiantata in Sicilia, e precisamente
di carnagione un candeliere d'oro e movente in Siracusa da un Corrado eletto dalla Regina
dal fianco sinistro. Maria maestro razionale di sua reginal camera
PASTA di Venezia. — Originaria di Berga- nel 1332. — Nicolò Pasturclla barone di Cariato
mo, trapiantata in Venezia per ragione d' indu- fu castellano di Lentini dove stabilì la sua fa-
stria e di commercio. — Antonio e Gabriele del miglia. — Un Gerardo capitano, fu senatore di
fu Francesco, avendo fatto dono alla Repubblica Lentini e governatore della camera reginale nel

di centomila ducati, furono aggregati al patri- 142H. l'Estinta). — Arma: Di nero, alla fascia
PAT — 5 — PAT
d'argento, accompagnata da tre stelle dello stesso, PATERNO di Catania. — Assai nobile ed
2 in capo, ed 1 in punta. antica famiglia, le cui prime memorie in Sicilia
PASTURINO di Genova. — Arma: Fasciato si riferiscono ad un Roberto Paterno, uno dei
d'oro e d' azzurro ;
col capo dui secondo, al Icone più valorosi guerrieri del conte Ruggero nella
illeopardito del primo. espulsione dei Saraceni. — Stabilita in Catania,
PATANI di Venezia. - Aiwa: Di verde, alla si divise in sei rami, cioè dei principi di Discari,
banda disgiunta d' oro, le due metà toccantesi baroni della terra degl' Imbaccari Sottani e Mi-
fra loro. rabella, di S. Filippo di Ragusa, Rcgalciacca, Spi-
PATARINI del Piemonte. — Arma: D' azzurro, nagallo, Baldi, Cubbà, Ragona c Sparagona, Di-
al drago alato d'oro, rampante : col capo dell' Im- dami ed Alminusa; dei duchi di Carcaci e baroni
pero. di Bicocca; dei marchesi di S. Giuliano; dei mar-
PATÉ o PATERl di Messina. — Originaria chesi di Raddusa, dai quali derivò la linea dei
di Scio, à fiorito nella nobiltà messinese nel se- Paterno di Spedalotto ;
dei principi de' Manga-
colo XVII. — Fra Italiano Paté vestì l'abito del nelli e duchi del Palazzo ; e dei marchesi del
S. M. 0. Gerosolimitano noi 1 490. — Arma: Di Toscano. — Da Costantino, figlio del summen-
nero, a tre conchiglie d'oro. zionato Roberto, derivò una numerosa serio d'il-

PATELLANI di Milano. — Fregiata del ti- lustri personaggi, fra' quali meritano esser notati
tolo comitale. — Nel 1772 il conte Carlo Patel- un Arrigo pretore di Palermo nel 1377; un Gio-
.
lani ottenne dal tribunale araldico della Lom- vanni vicario generale in Siracusa nel 1393 e poi

bardia austriaca il riconoscimento di nobiltà, ti- gran camerario reggente del real patrimonio nel
tolo e stemma, e che la di lui famiglia fosse in- 1397; un Gualtiero logoteto del regno e perpe-
scritta nel catalogo dei titolati. — Antecedente- tuo regio consigliere nel 1-400; un altro Giovanni
mente, Carlo V Imperatore e Duca di Milano con Arcivescovo di Palermo e presidente del regno
diploma 26 Lug. 1730 aveva accordato il titolo nel 1506; un Agatino primo principe di Biseari
di conte a Pietro-Girolamo Patellani, colla con- vicario viceregio in vai di Noto; un Vincenzo
dizione clic facesse acquisto di un feudo nel do- duca di Carcaci e barone di Bicocca il quale so-
minio di Milano. — Arma: D'argento, ad una stenne l' ambasceria del senato di Catania a Re
femina vestita di rosso, colle scarpe di nero, po- Vittorio di Savoja, e fu uno dei tre vicari gene-
sta di fronte sopra una terrazza di verde, te- rali del regno spediti in Messina a riparo del con-
nente colla destra levata un anelletto d'oro, e la tagio nel 1743; un Orazio march, di S. Giuliano
— Vin-
j

sinistra nascosta dietro il suo dosso. capitano giustiziere di Catania nel 1733.
PATENGOLI di Brescia. — È la stessa che cenzo Paterno, figlio primogenito di Antonina
I'Averoldi, la quale dal luogo di suo possesso Trigona, il 21 ott. 1793 fu infeudato della ba-
prese il nome di Patengoli. (Estinta). — Arma: ronia di Cugno e Spedalotto, ed Achille Paternò
D' oro alla banda di rosso. ;
fu riconosciuto nel titolo di barone del Cugno
PATERl di Genova. — Ascritta alla Maona con decreto ministeriale del 1882. — Umberto I

ed all'albergo Giustignani, gente oriunda di Scio, |


Re d'Italia con motu-proprio 25 Mag. 1883 con-
1 cui maggiori avevano, durante molti decenni, ;
cesse a Giuseppe-Carlo-Giovanni la facoltà di as-

tenuto in appalto Focea. — Possedeva vasti lati- i sumere e di portare il titolo di barone del Cu-
fondi nell' isola di Candia. presso la città di Sfa- !
gno rinunciato in suo favore dal fratello consan-
kia, nella cui cattedrale aveva il sepolcro genti- ! guineo Achille Paternò, e di trasmetterlo per pri-
lizio, e divenne tosto una delle famiglie dom^anti !
mogenitura maschile. — Quindi con decreto 12
della Maona, figurando gran tratto di tempo come j
Mar. 1885 lo stesso Re concesse al nobile Enrico
principale in quasi tutte le ambascerie che essa
!

Paternò Castello il titolo di duca trasmissibile


spediva alle corti di Oriente e d' Occidente. — I per primogenitura maschile. — Arma: D'oro, a
Girolamo Paterio diede la propria sorella in isposa quattro pali di rosso, colla banda d' azzurro at-
|

ad Antonio Crispo principe di Nasso e signore di traversante sul tutto.


Sira. — Arma: D' azzurro, a tre conchiglie d'oro, PATERNO di Napoli. — È un ramo della
2 e I ; col capo d' argento, alla croce di rosso. precedente, trapiantato in Napoli da un Gualtieri
PATERl del Piemonte, conti di Stazzano. — al servizio di Re Alfonso I d' Aragona, il quale
Felice, nato a Moncalieri, figlio di Maurizio, dot- lo gratificò di molti beni e privilegi. — In se-
tore, in medicina, nel 1775 fu senatore del senato :
guito questa famiglia venne in possesso del feudo

di Torino, poi nel 1791 avvocato generale, e nel ! di Gesso Palena, insignita del titolo di marchese,
1796 presidente di classe nello stesso senato. Nel j
e nel 1727 dichiarata nobile fuori di piazza e
181-4 fu nominato reggente della gran cancelleria. meritevole di essere ammessa in uno dei sedili

— ARMa : Scaccato d' azzurro e d' argento; col di nobiltà. Fu inoltre aggregata alla nobiltà di
capo d'oro, all'aquila bicipite di nero, coronata '
Sorrento, Cotrone, Amalfi e Benevento. — Lodo-
dello stesso. I
vico Paternò fu reggente del supremo collaterale
PAT — 296 — PAT
Consiglio, e luogotenente della R. Camera. — liano e dal Papa Urbano Vili fu inscritta fra
Arma: D' argento, a quattro pali di rosso; colla quelle di baldacchino. — Maria-Virginia, ultimo
banda d'azzurro attraversante sul tutto. rampollo di questa famiglia essendosi disposata
PATITA RIO di Taranto. — Antica e nobile nel 1726 a Giovanni Chigi-Montoro marchese di
famiglia tarantina. — Paduano Patitario nel 1470 Montoro, portò i beni, l'arma ed il nome dei Pa-
ambasciatore della città ad Alfonso d'Aragona trizi nella famiglia di suo marito ; i quali beni e
duca di Calabria figlio di re Ferrante I nello spo- distintivi gentilizi furono poi trasmessi dall'unica
salizio di lui con Ippolita-Maria Sforza. — Nel loro figlia Porzia al proprio marito march. Fran-
1475 lo stesso Paduano fu fatto segretario e con- cesco Naro, vessillifero ereditario di S. Chiesa,

sigliere dello stesso Re Ferrante. — Estinta nel dal quale discendono gli attuali marchesi Patrizi-
XVII secolo. — Arma? Naro-Montoro di Roma. — Arma eguale alla pre-
PATRASSO di Alatri. — Questa famiglia cedente.
trasse il proprio nome dalla città di Patrasso di PATRIZI di Siena, — Famiglia assai antica
cui era stato arcivescovo Benedetto, il cui nepote ed illustre che à dato alla patria egregi perso-
Leonardo, dopo essere stato vescovo in patria, naggi, de' quali ne piace ricordare un Ranieri che
poi in Jesi, e quindi in Aversa e finalmente Ar- nel 1226 fu uno dei deputati del Comune di Sie-

civescovo di Capua, fu creato Cardinale di S. R. na, uno dei quattro provveditori della città e
Chiesa da Bonifacio Vili il 2 Mar. 1300. — La consigliere del senato, e nel 1260 fu tra' 24 go-
famiglia Patrasso fu signora di una porzione del vernatori di essa città ; un Uguccione inviato a
castello di Guarcino. — Arma ? Pisa nel 1248 per sostenervi gì' interessi della
PATRIARCA di Roma, — Arma : D'azzurro, patria, e nel 1249 fu governatore di quella
ad una colomba d'argento, beccata e membrata città; un Patrizio nel 1275 uno dei quattro prov-
di rosso, tenente nel suo becco un ramoscello veditori del magistrato di Bichierna e del Consi-
d' olivo di verde. glio generale della Campana, e V anno appresso
PATR1CO di Monte S. Giuliano (Sicilia). — ambasciatore a Firenze, poi console di mercanzia;
Arma: Una fenice sulla sua immortalità mirante un Bandino inviato ambasciatore nel 1275 a Papa
i raggi di un sole orizzontale a destra. Nicolò IH per far tornare in Siena i fuorusciti
PATRINI di Crema. — Fin dal XIV secolo ghibellini; un Giovanai ambasciatore a Firenze
si distingueva fra le principali famiglie cremasclie pel Comune di Siena nel 1349; un Guido sena-
di parte guelfa. — Dette alla patria valenti giu- tore di Roma nel 1354; un Francino fu tra' ma-
reconsulti, fra' quali un Francesco, cavaliere e gistrati dei Regolatori nel 1376; un Nanni nel
conte palatino, che fu consigliere del Duca Fi- 1416 fu tra i priori e governatori di Siena, nel
lippo-Maria Visconti. — Segnalossi nelle armi un 1428 gonfaloniere, e nel 1440 capitano del po-
Mario, il quale col grado di colonnello servì per polo; ed un Francesco priore e governatore di

molti anni la Repubblica Veneta nella guerra di Siena, nel 1446 fece parte del governo della città,

Candia. (Estinta). — Arma? e nel 1455 fu con altri congiurati esiliato da


PATRINI di Milano. —
Arma Spaccato : d'ar- Siena colla sua famiglia. — Vanta infine questa
gento e cT azzurro, al rosajo di nero posto in casa tre beati; il Beato Antonio degli Agosti-
ovale attraversante sulla partizione, legato in alto niani, morto nel 1311, e beatificato nel 1504 da
da un nastro d' azzurro. Pio V; il B. Patrizio, uno dei tre institutori del-
PATRIZI di Gaeta e di Napoli. — Origina- l'Ordine dei Benedettini bianchi; ed il B. Fran-
ria di Siena, fu trapiantata in Gaeta dai con- cesco de' Servi di Maria morto nel 1326, e due
giunti di Monsignor Francesco Patrizi nel 1456 Vescovi, Davide di Savona nel 1275, e Francesco
allorquando questo prelato era vescovo di quella di Gaeta creato da Pio II. — Arma eguale alla
città. — Ha goduto nobiltà in Roma, Siena, Mo- precedente.
nopoli, Taverna, Lucerà ed in Napoli fuori seg- PATRIZIO di Savigliano (Piemonte). — Giam-
gio, per cui fu ascritta al Monte Manso, e nel battista Patrizio nel 1692 acquistò giurisdizione
1781 ottenne dal Re Ferdinando IV il titolo mar- su parte di Seagnello, e nel 1693 di Castiglion
chionale. — Ha posseduto inoltre le baronie di Falletto. — Vittorio-Francesco, di lui figlio, nel

Sangiovanni in Roccapiemonte, Santofano Ghe- 1722 comprò sei punti dei 36 della giurisdizione
rardi e Surbo. — Arma: Fasciato d'argento e di Castiglion-Falletto. — Arma: Inquartato; nel
di nero. 1.« bandato d'argento e d'azzurro; nel 2.» e 3.°

PATRIZI di Roma. — Originaria di Siena. d'oro, alla croce biforcata di rosso, coronata d'o-
— Il B. Francesco de' Servi di Maria; Agostino ro; nel 4 n bandato di rosso e d'argento.
Vescovo di Piacenza adottato dal Pontefice Pio II, PATRIZZI di Brescia. — Arma: Interzato in

ed il Cardinale Giambattista che fu Legato di palo d'argento, di verde, di rosso; col capo d'az-
Ferrara ànno grandemente illustrato questa nobile zurro, all' istrice, alias riccio, di nero, passante e
casa, la quale à goduto il marchesato di S. Giu- tenente in bocca un ramo d'olivo di verde. —
PAT — 297 — PAT
Alias: Spaccato; nel 1.° d' argento, a due zampe di Luca fu tra'primari sostegni della Repubblica
di leone d' oro, passate in croce di S. Andrea ;
e risiedette nell'ambasciata di Francia nel 1596
nel 2.° di rosso, alla colomba d'argento, portante e nelle cariche le più eminenti; Alessandro, prode
nel becco un ramo d'olivo di verde. guerriero, ebbe nel 1497 il forte di Parlaselo in

PATRONI del Napoletano. — Arma : D' az- custodia: Bastiano castellano di Ripafratta nel

zurro, al sinistrocherio vestito di rosso, movente 1502; Giambattista castellano di Starapace e di


del fianco destro, con un'ancora d'oro; col capo Cascina nel 1499 e di Vicopisano nel 1503. —
;

d argento, a due leoni di rosso contrarampanti Altri vestirono l'abito dell'Ordine militare di S.

e affrontati ad un pino d' oro, fruttifero dello Stefano. — Arma?


stesso. PAULETTI di Lucca (Estinta). — Arma: Par-
PATTARAZZI di Bologna. — Arma : D' ar- tito; a destra di rosso, al leone d'oro, coronato
gento, ad una casa col suo camino di rosso, dello stesso; a sinistra di rosso, alla mezz'aquila

aperta e finestrata di nero, movente dal fianco di nero, rostrata, membrata e coronata d' oro,

destro, sinistrata da un pellegrino col suo bordo- movente dalla partizione; col palo d'azzurro, cari-

ne, diretto verso la detta casa, il tutto sostenuto cato di tre stelle di otto raggi d' oro in palo e
da una terrazza di verde; col capo di rosso ca- di una corona antica dello stesso verso la punta,
ricato di una branca d'orso di nero in fascia, le attraversante sulla partizione.
unghie a sinistra: lo scudo bordato di nero, ca- PAULICELLI di Matera (Basilicata). — Fa-
ricato di dieci palle d'oro, 3 in capo, due in cia- miglia nobile che à dato alla patria uomini egregi
scun fianco; e 3 in punta. in fatto di sapere. — Difatto un Eustachio fu
PATTERI di Genova, fregiata del titolo mar- valente dottore in medicina nella prima metà del
chionale. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'argento, XVI secolo; un Giovanni, giureconsulto, fu giu-
alla croce di rosso; nel 2.° d'azzurro, a tre con- dice ordinario nel 1526; un Giustiniano, anch'egli
chiglie d'oro. dottor fisico di vaglia, fu fra'25 decurioni nobili
PATTI di Messina. — Questa nobile famiglia del Reg. Villanova e fra gli eletti nobili del 1551
vestì l'abito del S. M. 0. Gerosolim. nel 1492, e 1562; ed un Gaetano nel 1732 fu camerlengo
e dette parecchi cavalieri a quella milizia, fu del Comune. (Estinta). — Arma: Un leone nascente
ascritta alla Mastra nobile di Messina, fondò con attraversato da una banda, con tre rose nella

altre V Ordine militare della Stella in detta città, punta, 1 e 2.

fece parte della nobile Compagnia della Pace di PAULILLO o PAOLILLO di Messina. — No-
Palermo, ed edificò in Messina I' ospedale di S. bile famiglia messinese, dalla quale sortirono un
Luca. Ha goduto inoltre i feudi e le baronie di Antonio che fu a'servigi militari di Guglielmo il

Agriato, Artolia, Belvedere, Cartolano, Foresta Malo; un Eschino conservatore del tribunale del
di S. Giorgio, Foresta di S. Lucia, Gran Foresta real patrimonio nel 1247; un Costanzo di lui

di Ligni, Grossetta, Guidomandri, Linguaglossa, figlio vicegrand' ammiraglio di Sicilia nel 1259;
Mammola, Piraino, Placa, Porta di Troina e Sca- un Antonio notaro regio di Re Federico II; ed
letta., ed il ducato di Sorrentino. — Ansaldo uno un Nicolò, che in benemerenza de' suoi militari
dei più caldi promotori della venuta dei Nor- servigi ebbe il feudo di Rogalgio da Federico III

manni in Sicilia, ed uno dei tre oratori di Mes- nel 1364. — Un ramo di questa famiglia si tra-
sina al conte Ruggero in Calabria per esortarlo piantò in Girgenti. — Arma: Di rosso, alla banda
a liberare la Sicilia dai Saraceni ; Riccardo stra- d'oro sostenente un pavone rotante al naturale.
ticoto di Messina nel 1137; Lucio, prode guer- PAUL1NI di Bologna. — Arma: Fasciato d'az-
riero, ed uno dei capi congiurati del Vespro, zurro e di rosso di quattro pezzi; col capo d'ar-
resse le città di Girgenti e di Naro a nome del gento, caricato di un giglio d'oro.
Re Pietro d' Aragona; Pellegrino con alcune ga- PAULIS (de) di Vclletri. — Arma: D'azzurro,
lere diede battaglia a dodici galere francesi, e fu al monte di tre cime di verde, sulla più alta delle
fatto prigioniero dall'ammiraglio Loria nel 1300 quali posa una colomba al naturale, sormontata
presso 1'
isola di Ponza; altro Pellegrino Vescovo da una stella di sette raggi d'oro.
di Mazzara, gran protonotaro del regno nel 1280 PAULO (de) di Scssa nel Napoletano. — An-
e gran cancelliere nel 1300. — Arma : Spaccato tica c nobile famiglia, le cui prime memorie ri-

d'oro e di rosso, alla sbarra d'azzurro attraver- montano al XII secolo, nella persona di Giovanni
sante sul tutto. de Paulo barone del regno di Napoli e nobile di
PALLE (da) o DA PADULE di Pisa. — Tras- Sessa, il quale nel 1180 possedeva un feudo di
se il proprio nome dal luogo di sua signoria, e cavaliere sotto Guglielmo IL — Ha dato alla

fu una delle più illustri della Repubblica Pisana. Chiesa tre vescovi: Gregorio di Chieti nel 1234;
— Due de'suni, creati pretori di Pisa, stabilirono Giovanni di Sessa nel 1330; e Mario di Acerenza
quivi la grandezza della loro casa, cioè Buonac- e Matera nel 1444. — Arma?
corso nel 1243, e Jacopino nel 1263. — Antonio PAULUCCI di Bologna. — Arma: Di nero,
PAU - 8 - PAV
a due fascie d'oro; col capo di rosso, caricato di lente giureconsulto, canonico Giuseppe, che fu
una rosa d' oro. uno dei soci fondatori della rinascente Arcadia
PAULUCCI di Forlì e di Venezia. — Deri- di Roma. — Arma?
vata dalla celebre famiglia Calboli (v. q. n.), as- PAVANESI di Bologna. — Un Federico Pa-
sunse nel XIV secolo il nome di Paukicci da un vanesi congiurò nel 1386 in favore di Taddeo
Paoiuccio di Fulcherio dei conti di Calbolo, va- Pepoli, ma non essendo riuscito, fu condannato
lente guerriero ed avvocato, il quale nel 1344 a morte in contumacia. Ciò non pertanto rientrò
fu pretore di Siena, capitano del popolo di Fi- clandestinamente in patria per riannodare il com-
renze e conservatore della pace di quella repub- plotto; ma scoperto fu decapitato. — Arma: Spac-
blica. Cheeeo, suo figlio, assai perito nelle cose cato d'azzurro e di rosso, colla fascia d'oro attra-
di guerra e di pace, fu tenuto in gran conto da versante sulla partizione, sostenuta da un palo
Pino III Ordeiafli e da Girolamo Riario che lo d' oro.

fece capitano della sua guardia, Girolamo e Mar- PAVARI di Piacenza. — Faceva parte della
cantonio (1571) valorosi guerrieri, che si segna- consorteria dei Fontanesi, ed i suoi membri furo-
larono, il primo a Lepanto, ed il secondo nelle no cattani di Fontana, e signori del castello di

guerre di Francia; Francesco creato Cardinale Tavernago. — Burnengo fu cancelliere dell' im-
di S. R. Chiesa nel 1657 dal Pontefice Alessandro pero, e Gregorio, di lui figlio, fu Vescovo di

VII; Fabrizio, fu pure Cardinale e segretario di Vercelli nel 1060. — Un Pietro ottenne dalla

stato di Clemente XI. — L'Imperat. Ferdinan- Chiesa Piacentina l' investitura delle decime di

do II il 19 Sett. 1636 creò conti dell'Impero i Fontana, di Parpanese e d'altri luoghi; un Anto-
fratelli Francesco, Cosimo, Giovanni e Girolamo, nio, signore di Vicobarone, fu governatore a Ge-
ed il loro nipote Carlo del ramo di Venezia, ri- nova; Pietro e Giovanni servirono in Corte i Du-
confermando loro il titolo degli antichi conti di chi di Milano, Filippo-Maria Visconti e Lodovico

Calboli. — I Paulucci di Forlì nel XV secolo si Sforza; Gabriele, signore di Seminò, assai facondo

divisero in quattro rami, due de' quali si spen- e dotto oratore nella lingua latina, e Lelio, suo

sero nel secolo susseguente; gli altri sono il ramo figlio, ottenne la laurea di poeta; Alessandro
che à per capostipite Francesco, e di cui l'ultimo signore di Galinulla si segnalò nelle armi al ser-

fu Luigi di Cosimo (1705), fratello del Cardinal vizio di Casa d'Austria. — Parecchi di questa
Fabrizio, valoroso guerriero che da Innocenzo XII famiglia, oggi estinta, vestirono l'abito del M. O.
ebbe il governo della Marca d'Ancona e da Cle- di S. Stefano di Toscana. — Arma?
mente XI il titolo e grado di generale di S. PAVESE di Genova. — Arma: D'oro, al leone
Chiesa, e come tale mandato alla difesa dei ducati spaccato di rosso e di nero.
di Parma e Piacenza, come dipendenti dalla S. PAVESI di Cremona. — Questa nobile fami-
Sede, ed in premio de' suoi servizi fu dal Duca glia a dato alla patria sei decurioni dal 1520 al

Francesco Farnese investito del marchesato di 1732. — Arma: Fasciato di rosso e d'argento
Fabiano in Valtidone nel Piacentino, con tutta di sei pezzi; col capo del secondo, caricato di

la sua prosapia. L'altro ramo fu fondato da Puc- un cervo corrente al naturale.

cio di Girolamo, morto nel 1606, dal quale discen- PAVESI di Mantova. — Arma: Inquartato;
de quel conte Giacomo Paulucci de' Calboli for- nel 1. n e 4.° d'argento, alla mezz'aquila di nero,

livese, che essendosi disposato, noi 1782, alla movente dalla partizione; nel 2.« e 3.» d'oro, a

contessa Giulia Piazza, ultimo rampollo di questa tre pali di rosso.

nobile famiglia, fu obbligato, in forza d' istru- PAVESIO di Savona. — Consignori Mom- di

mento nuziale, di aggiungere al proprio nome bersello e di Corticelle. — Arma: Scaccato d'oro
ed ai titoli di sua casa, per sò o discendenti, e d'azzurro, al leone spaccato di rosso e di nero,

quelli dei Piazza, di cui ereditò tutte le sostanze. coronato d'oro dall'uno all'altro. — Cimiero:
— Arma: Interzato in palo; nel |.« fasciato d'oro Un leone nascente.

e di nero; col capo di rosso, alla rosa d'argento PAVIA di Pinerolo (Piemonte). — Famiglia
bottonata d'oro; nel 2." d'argento, a 27 gigli assai distinta e fregiata del titolo comitale. —
di rosso, posti, 2, 3, 2, 3, 2, 3, 2, 3, 2, 3, 2; Lodovico Pavia nel 1352 fu generoso benefattore
nel 3." d'oro, all'aquila dell'impero, uscente dalla del convento de' frati minori di S. Francesco di
partizione. Torino. — Giambattista di Stefano fu prefetto
PAULUCCI di Spello (Umbria). — Antica c della città e provincia di Pinerolo, e poscia mem-
nobile famiglia, di cui un PietriHo ligura nello bro del Consiglio superiore di giustizia creato
Statuto di Spello dol 1300. Nel XVI secolo fioriva dal Re Luigi XIII con patente 18 Gen. 1636;
un metter Sigismondo-Filigcrio, cavaliere e conto, Ubertino il 18 Lug. 1630 faceva oblazione alla
autore di un poema, o romanzi), intitolato Con- città di Pinerolo di mille doppie d'oro, aftinché
tinuazione dell'Orlando furioso clic fu stampato potesse essa sopperire ai bisogni dej Comune,
in Venezia, e nel XVIII l'esimio letterato c va- specialmente per soccorrere i poveri colpiti dal
PAZ — 299 — PAZ
contagio; un altro Giambattista fu investito del cui cittadinanza fu ascritto Luca di Giovanni
feudo comitale di Scandaluzza da Carlo II Duca Gnsparino Pazzaglia. — Giovanni prefetto di Ter-
di Mantova con patente 9 Apr. 1664. Egli era ragna, poi capitano generale delle guardie del

consigliere di stato, consigliere privato del Re di Pontefice Pio II, cui fu carissimo; Guidotto di

Francia, e decano del Consiglio sovrano di Pine- Luca, celebre capitano e famoso per le sue im-
rolo. Il conte Carlo fu membro del Consiglio su- prese contro i Cosimeschi nel 1530, fu poi al

periore di Pinerolo nel 1702, poi intendente ge- servizio dell' Imperat. di Alemagna nel 1543, e
nerale del contado di Nizza e del principato di tornato in patria, fu gonfaloniere di essa nel

Oneglia nel 1717, e nel 1718 ebbe dal Re Vit- 1553. —


Arma?
torio-Amedeo li l'ardua commissione di deter- PAZZANI di Bologna. — Arma: D'azzurro,
minare i confini delle terre cedute alla Francia ad un albero di verde, sormontato da una stella
col trattato di Utrecht. — Arma: Spaccato d'az- d'oro, e sinistrato da un leone illeopardito dello

zurro e di rosso, a tre conchiglie d' argento, 2 stesso, il tutto sostenuto da una terrazza di verde;
e 1 sul tutto. col capo d' Angiò.
PAV1LIONI di Bergamo. — Arma: Di rosso, PAZZANI di Sassuolo nel Modenese. — Gio-
al leone d'oro, tenente colla branca anteriore vanni de'Pasquali, detto per soprannome da Puz-
destra una P di nero. zano perchè derivato da un tal luogo, fu l'autore
PAVONE (dal) di Bologna. — Arma: Spaccato dell'antica e nobile famiglia Pazzani o Pacciani,
d'argento e di rosso, a due torri dall'uno all'altro, la quale fu ammessa nel 1471 alla cittadinanza
una in capo, ed una in punta. modenese, e sullo scorcio del XVII secolo fu ele-

PAVONI di Brescia. — Arma: Inquartato; vata dal Duca Alfonso IV alla dignità di cava-
nel 1.° e 4.° d'oro, al leone di rosso, sostenente lieri, indi di conti. (Estinta nel 1761). — Arma:
colle branche anteriori un palo crociato in alto D'oro, alla colonna basata al naturale, semispac-
dello stesso; nel 2.° e 3.° d'azzurro, ad una cata a destra da una folgore lanciata di rosso;
barca con due remi di nero. Sul tutto uno scu- col capo d' azzurro, a tre stelle di otto raggi
detto di rosso, al pavone roteante al naturale. d'oro, ordinate in fascie.
— Cimiero: Una testa d'aquila coronata. PAZZI di Brescia. — Famiglia mantovana
PAVONI di Cremona. — Ha dato alla patria stabilita poi a Brescia, ebbe il titolo di nobile
un decurione nella persona di Tomasino nel 1389. nel 1685 per decreto di Ferdinando-Carlo di Man-
— Arma? tova, e per ordinanza della Camera araldica di
PAVONI di Udine. — Di origine lombarda., Mantova il 3 Giù. 1772. (Estinta). — Arma?
ritennero il nome del paese nativo del distretto PAZZI di Firenze. — Originaria di Val d'Ar-
di Brescia, e furono fatti cittadini di Udine nel no superiore, fu di parte ghibellina, e da' suoi
1300. — Arma: Fasciato d'oro e di nero di quat- feudi fu talvolta in guerra colla Repubblica Fio-
tro pezzi; col capo del secondo, caricato di un rentina. — Verso la fine del XIV secolo abbrac-
leone illeopardito del primo. ciò il commercio, mentre la famiglia de' Medici
PAVONI di Verona. — Famiglia antichissima già s'ingrandiva per questa via; e quando la gran-
veronese, cui appartenne l'illustre guerriero Ce- dezza di essa divenne un giogo per Firenze, i

sare, vissuto nel X secolo. — Ebbe il suo sar- Pazzi divisarono di ristorare l'antica libertà, e
cofago nell'antico cimitero della Cattedrale. — tramarono la famosa congiura che da essi prese
Arma: Spaccato; nel 1." d'azzurro, a tre stelle il nome, e nella quale rimase ucciso Giuliano
d'oro roaleordinatc; nel 2.° di rosso, ad una testa de' Medici nel 1478. — Esigli, confische ed ese-
d' uomo di carnagione, posta di profilo. cuzioni capitali patirono i Pazzi insieme ad altri
PAZELLA di Fossano (Piemonte). — Una congiurati. — Questa famiglia à posseduto i feudi
delle dodici famiglie primarie di Fossano dette di Monteminiani, di Civitella in Romagna e di
di piazza. — Arma: D'oro, al leone di nero. — Palugiano. — Lorenzo di Domenico servì sotto
Cimiero: Un leone di nero uscente. — Molto: le bandiere del Re di Polonia, dal quale si ebbe
ROMANISY ANIMOSIS FULGENT1BUS ARMIS US IHPERIUM il titolo di conte e di cancelliere della Lituania;
GESSIT PACELARUM GENEROSA PROLES. (Vedi PASELLA). Giovanni-Cosimo fu insignito da Cosimo de'Medici
PAZIENZA del Napoletano. — Arma: D'az- dell'Ordine di S. Stefano da trasmettersi in linea
zurro, al sicomoro al naturale. retta ai suoi discendenti; e Francesco-Alamanno
PAZZAGLIA di Bologna. — Arma: Spaccato; nel 1811 ebbe il titolo di barone dall'Impero
nel I.» di rosso, al monte di sei vette d'oro, Francese e fu chiamato a sedere nel Corpo legi-
movente dalla partizione; nel 2.° d'azzurro, al slativo di Francia. — I Pazzi anno dato alla
cuore di rosso, sormontato da una crocetta dello patria cinque priori. Dolce di Litifredi nel 1291;
stesso. Luigi di Giovan-Francesco nel 1528 e 1530;
PAZZAGLIA di Pistoja. — Fin dal 1483 Antonio d'Andrea nel 1443 e 1450; Giovanni
trovansi traccie di questa famiglia in Pistoja, alla nel 1472; e Guglielmo di Antonio nel 1467; o
PAZ — 300 — PEC
tre gonfalonieri di giustizia: Jacopo nel 1458; PAZZICHELLI di Viterbo. (Estinta). — Arma:
Piero di Andrea nel 1462; ed Antonio nel 1521. D' azzurro, al cavallo pascente d' argento sulla
— Appartennero al magistrato degli otto di guar- pianura erbosa, accompagnato in capo a sinistra
dia e balìa Andrea di Guglielmino nel 1 436, Ales- da un sole d' oro.

sandro di Guglielmo nel 1522, e Cosimo per tre PECCANA di Verona. — Il primo di cui si

volte nel XVI secolo. — Furono consoli della à memoria è Cristoforo, di cui il figlio, Biagio,
zecca Andrea di Guglielmo nel 1438; Cosimo nel nel 1429 venne aggregato al nobile Consiglio di
1577 a Pistoja, e Lorenzo nel 1589, oltre molti Verona, cui appartennero nel XVII secolo Gio-
podestà, vicari, capitani ed ambasciatori. — Paz- van-Francesco, Giovan-Battista e Girolamo. Il

zino di Jacopo, fu generale dei Fiorentini nel XVI secondo fu anche giudice di Collegio. — Un Bia-
secolo; Jacopo, detto Nacca, portò lo stendardo gio Peccana nel XVI secolo lasciò scritti di me-
dei Guelfi alla battaglia di Monteaperti nel 1260, dicina e di astrologia, e nel secolo susseguente
e Bocca degli Abati, che gli stava a lato, con Alessandro scrisse in latino De Chondro et alica.

vero tradimento gli recise con un fendente la — Fu confermata nella sua nobiltà con sovrana
mano colla quale teneva la bandiera, ma egli con risoluzione 13 Mag. 1825. — Arma: Spaccato
coraggio spartano strinse col moncherino al petto di rosso e d'azzurro, ad una donna attraversante
T insegna, nè la lasciò finché non cadde esanime sulla partizione, crinita d'oro, vestita d'argento,

per le ferite; Antonio di Gerì fece parte della posta di fronte, coi capelli sparsi, le mani incro-
balìa che riformò lo stato dopo la caduta della ciate sul petto.

Repubblica; Raffaello fu al soldo del duca Valen- PECCHI o PECCHIO di Milano. - Di questo
tino, e quindi capitano generale dei Veneziani e cognome tre famiglie si resero assai chiare in

della Chiesa; un altro Raffaele fu generale delle Milano; la prima è estinta, le altre due fioriscono
galere e grande ammiraglio dell' Ordine Geroso- tuttora. — 1.» I Pecchio conti di Monte discen-
limitano nel 1573; Alessandro figurò tra gli scu- dono da Lodrisio che fiorì in principio del 1 400,
dieri del Granduca Ferdinando I, fu segretario e e diedero decurioni, fisici e dottori di Collegio,

consigliere della Granduchessa Cristina di Lorena, canonici della Scala, avvocati fiscali, questori e
ed accompagnò Maria de' Medici sposa ad Enri- cavalieri gerosolimitani. Ebbero il feudo di Monte
co IV di Francia, ed in quella corte fu eletto a con titolo comitale nel 1627. — 2.* Pecchio.
bracciere della Regina; Gaetano-Guglielmo appar- Diedero consiglieri ducali, vicari di provvisione,

tenne al corpo delle guardie d'onoro della Gran- decurioni, senatori, dottori di Collegio, cavalieri
duchessa Elisa Baciocchi, poi da Ferdinando III gerosolimitani ecc. — 3.
a
Pecchio Ghiringhelli
nel 1816 fu eletto suo cimberlano, quindi nel Rota. Assunsero per eredità il secondo e terzo
1834 gli fu data la carica di gonfaloniere di Fi- cognome. Vantano decurioni, cavalieri di Santo
renze che tenne fino al 1840, e nel 1847 fu nomi- Stefano e Gerosolimitani, dottori di Collegio ecc.
nato colonnello della guardia civica. — La fami- — Arma: Spaccato; nel 1." d'oro, all'aquila di

glia Pazzi à dato infine alla Chiesa una Beata nero, coronata del campo; nel 2.° d'oro, alla

Caterina di Jacopo, monaca francescana morta fascia di rosso. — Alias: D'oro, alla fascia di

nel 1490; una Santa Maria-Maddalena, monaca rosso, accompagnata in capo da uu'aquila di nero,

carmelitana, beatificata nel 1626 o canonizzata coronata del campo. — Alias: Inquartato; nel I."
nel 1668; Un Antonio Vescovo di Sarno nel 1475, e 4. n d'oro, a sei cotisse di rosso; nel 2.° e 3.°
poi di Mileto nel 1478; un Andrea di Giovanni di rosso r ad una ruota di S. Caterina d'argento:

Vescovo di Sarno dal 1482 al 1498; Giovan -Cosi ino sul tutto d'oro, alla fascia di rosso, caricata di

di Guglielmo Vescovo di Olcron nel 1492, poi due mosche al naturale, poste in capriolo rove-
di Arezzo, e quindi Arcivescovo di Firenze nel sciato, ed accompagnato in capo da un'aquila di

1508; e Lodovico di Lorenzo, minore conventuale nero, coronata d' oro.

inquisitore generale della Toscana nel XVII seco- PECCI di Carpineto (Roma). — È un ramo
lo. — Ahma antica: D'argento, a tre paja di della famiglia omonima di Siena trapiantato in

anelletti. 2 e 1, ciascun pajo composto di un Carpineto in sui primordi del XVII secolo da un
anelletto d'azzurro c di uno di rosso intrecciati Pasquale, il quale vi fece edificare nella maggior
l'uno sull'altro, l' anelletto superiore d'azzurro, chiesa una sontuosa cappella gentilizia che è

e l'inferiore di rosso. — Ahma modi: iima : D'az- tuttora padronato della famiglia. Di questo ramo

zurro, a due delfini addossati d'oro, accompagnati sono degni di memoria un Antonio che fu arci-
da quattro crocette ricrociate e fitte dello stesso. prete della Collegiata di Carpineto; un Giuseppe,

PAZZI DELL'ACCOKl di Firenze. — Ahma: morto in Roma nel 1806 comissario della Camera
Partito di rosso e d' azzurro, ad un crescente apostolica, ed un Domenico-Lodovico che fu colon-
dell'uno nell'altro, accompagnato in capo da una nello nell'esercito imperiale di Napoleone I. —
crocetta d'oro sul rosso, e da una stella di otto Ma la gloria maggiore di questa nobile famiglia
raggi dello stesso sull'azzurro. è il regnante Pontefice Leone XIII. — Arma:
-

pec - a I
- PEC
D'azzurro, al pino al naturale, terrazzato di verde, di Girolamo nel 1648, e molti ànno vestito l'abito
accompagnato in punta da due gigli d' oro, e in dell'Ordine Militare di S. Stefano di Toscana, fra

capo da una cometa dello stesso a sinistra; colla i quali un Lelio figlio di Scevola che nelle sessioni

fascia d'argento attraversante. capitolari del 1710 conseguì l'impiego di Gran


PECCI di Gubbio. —È forse una diramazione Conservatore. — Arma: Partito; a destra d'azzur-
della famiglia omonima senese, le cui prime me- ro, al leone d'oro, sostenente colla branca ante-

morie in Gubbio risalgono al 1254. — Andrea riore destra una stella dello stesso; a sinistra di

di Marino Pecci fu gonfaloniere di giustizia nel verde, alla banda di rosso, bordata d'oro, e cari-

1433; Lodovico capitano di una compagnia d'in- cata di tre stelle dello stesso.
fanteria in Forte Ubano nel 1672, poi sergente PECCOZ di Gressoney in Val d'Aosta. — 11

maggiore in Ferrara, e finalmente castellano della Re di Baviera con diploma 16 Ott. 1840 conferì
fortezza di Perugia, dove morì nel 1713; ed An- a Giuseppe-Antonio ed a Carlo fratelli Peccoz la

drea esente delle guardie del corpo del Re Filip- digrfità ed il titolo di barone. Carlo-Alberto Re
po V di Spagna. — Arma: Di verde, alla banda dì Sardegna con lettere patenti 16 apr. 1842 e

di rosso, bordata d'oro. 25 Feb. 1843 concesse facoltà al suddetto Giu-


PECCI di Pisa. — Antica e nobile famiglia. seppe-Antonio Peccoz di far uso nei Regi Stati

— Giovanni e Fino de Pecciis furono dei mille del titolo di barone e della seguente Arma: In-
Pisani che firmarono il 13 Feb. 1188 la pace quartato; nel 1.°e4.° di rosso, alla sbarra d'ar-
con Genova. — In una carta del 1254, colla quale gento; nel 2.» e 3.» palato d'oro e di nero di

si accordava la cittadinanza pisana ai nobili di quattro pezzi; sul tutto d'argento, allo stambecco
Corvaia e di Vallecchia, fra i primari cittadini a al naturale, slanciato alla metà dello scudetto da

prestare sicurtà per loro fu un Pietro de Pecciis, un muro semirovinato di rosso.

ed un Pino de Pecciis era anziano di Pisa nel PECIN di Venezia. — Arma: Partito d'argen-

!314. (Estinta). — Arma? to e d'azzurro, al capriolo dell'uno nell'altro,

PECCI di Siena. — Di origine senese, fu accompagnato in capo, a destra da un giglio

feudataria del castello di Procena, poi di quello d'azzurro, e in punta da un altro giglio dell'uno

di Argiano nel contado senese, e più tardi delle nell'altro.

terre di Ornica e di Atonson in Ispagna. — Sullo PECIS di Bergamo. — Provengono da un


scorcio del XIII secolo, stabilitasi in Siena, quivi Rosso della Pezia vissuto alla fine del XII secolo.

godette grande autorità e venne ascritta al Con- — Possedettero beni in Averara con grandi privi
siglio dei nove. — Salì essa in tal potenza e ed
legii —
esenzioni. Giuseppe fu nominato nel
ricchezza che quando il Pontefice Martino V si 1765 consigliere del supremo Consiglio di economia
recò in Siena fu splendidamente alloggiato con nella Lombardia Austriaca, e Giovanni-Edoardo,
tutta la sua corte nella casa dei magnifici fratelli suo figlio fu dichiarato nobile dal tribunale aral-
Giovanni e Giacomo Pecci, i quali gli prestarono dico per decreto 31 Ag. 1775. — Arma: D'az-
15,000 fiorini d'oro ricevendone in pegno la zecca zurro, ad un castello merlato, cimato da due
di Spoleto. Pietro, professore di leggi civile e torri pure merlate, fincstrato del campo ed attra-
canonica nella patria Università, rappresentò la versante sopra un albero sradicato di verde; col
città di Siena all'incoronazione dell' Imperator capo d' oro, all' aquila uscente di nero, coronata
Sigismondo che accompagnò poi fino a Ferrara e del campo.
ne fu gratificato del titolo di barone e di conte PECORARA di Pavia. — Arma: Spaccato
palatino; Francesco nel secolo XVII ebbe il go- d'oro e d'azzurro, alla fascia partita, a destra di
verno dell'armi di Asola, piazza di grande im- rosso pieno, e a sinistra palata d' argento e di
portanza della Veneta Repubblica; Giovanni-An- rosso, attraversante sulla partizione; caricato il

tonio che fiorì nel passato secolo, fu Cav. di S. 1.» di un'aquila di nero, coronata del campo, ed
Stefano di Toscana, eruditissimo archeologo e di il 2.° di un albero di verde a destra, e di un
lui si anno per le stampe parecchie opere; l'abate agnello fermo d'argento a sinistra, il tutto soste-
Giuseppe, fratello del precedente, fu versatissimo nuto da una terrazza di verde. — Cimiero: Un
nella greca letteratura e lasciò anch' egli scritti leone uscente d'oro, tenente una spada d'argento
preziosi. — La casa Pecci si gloria di aver dato guarnita d'oro.
alla Chiesa due illustri prelati: Paolo creato Ve- PECORARA del Piemonte. — Signori di Ro-
scovo di Malta nel 1689, e Giuseppe-Bernardino, vescala. — Arma: D'azzzurro, ad un albero nu-
dell' Ordine Olivetano, assunto alla sede episco- drito sulla pianura erbosa, con una pecora pa-
pale di Grosseto nel 1710. — Anno appartenuto scente, attraversante, il tutto al naturale ; col

al S. M. 0. Geros. cinque membri della famiglia capo d'oro, all'aquila di nero.


Pecci: Benvenuto e Giovanni nel 1340, altro PECORARI di Bologna. — Arma: D'oro, ad
Giovanni di sopra menzionato che fu Vescovo di un piede umano d' argento, le dita a sinistra,

Grosseto, Tommaso di Silvio nel 1 606 e Francesco sostenuto da un monte di tre cime di verde,
PEC — 302 — PED
movente dalla punta, ed accompagnato in capo nato sul declinare del XII secolo, e mori nel 1244.
dalle parole lucet tamen et influit in lettere (Estinta). — Arma?
maiuscole di rosso, disposte nella direzione della A- PECORI di Firenze. — Originaria di Arezzo,
metà inferiore di un cerchio, e sormontate da prese il nome da un Dino detto Pecora figlio di

una corona all'antica d'oro. Giovanni d'Ildebrandino che ebbe il priorato nel
PECORARI di Lcgnago. — Arma : Spaccato; 1285, carica sostenuta dopo di lui da trentuno
nel 4.° d'azzurro, a tre stelle male ordinate d'oro; della sua stirpe, la quale dette pure alla patria
nel 2.o di rosso, ad un agnello d'argento, passante setta gonfalonieri di giustizia. — Un altro Dino
sopra una terrazza di verde. fu ambasciatore alla Repubblica Veneta per pro-
PECORAIO di Verona. — Famiglia grande curarne l'alleanza contro Filippo Maria Visconti;
e faziosa, alla quale appartenne Pecorario dei Tommaso ebbe il comando delle milizie mandate
Pecorari della contrada di Mercato nuovo, pode- dai Fiorentini in soccorso di Pier Maria de'Rossi
stà nel 1223, cacciato poi nel 1229 dai Ghibel- contro Ottobuono Terzi nel 1404; e Guidaccio
lini perchè di parte guelfa. — Varii di questa nel 1418 fu eletto commissario generale in Lu-
casa, perchè prepotenti ed infedeli all'Imperatore, nigiana in ajuto dei Malaspina. — Bernardo e

furono esiliati nel 1239, e dipinti nell'aula del Anton-Francesco, andati ai servigi di Leopoldo li

pubblico palazzo appiccati alle forche. — Peco- Imperat. di Germania, ottennero il titolo eredi-

rario ed i fratelli suoi per comando di Ezeliino tario di conti palatini, e Cosimo III creò sena-
furono come ribelli decapitati nel 1242. Rizzardo, tore Antonfiancesco nel 1719. — Arma amica:
Bariolotnmeo e Niccolò ebbero parte nell'uccisione D'oro, alla pecora di nero salente sopra uno stelo
di Mastino I della Scala. (Estinta). — Arma: di saggina. — Arma moderna: D'oro, all'aquila
D'azzurro, ad un agnello passante d'argento. bicipite imperiale che colle ali spiegate difende
PECORARIA di Piacenza. — Trasse il pro- da due fulmini che da un cielo tempestoso si

prio nome da una valle chiamata Pecorara nel partono dal capo dello scudo, una pecora di nero
Piacentino, nella quale aveva possessi e dominii. salente sopra un ramo di saggina, con il Motto:
I monumenti antichi di Piacenza ricordano un CAESARIS EST.
Marco Pecoraria ed i di lui figli Guisengo, Albri- PECORONI di Bologna. — Arma: D'azzurro,
gono e Vitore, i quali nel 11G0 riconoscevano di ad un piede umano d'argento, sostenuto da un
tenere a titolo di feudo la metà de! castello di monte di tre cime dello stesso, ed accompagnato
Montalbo dal Comune di Piacenza. Il suddetto in capo da una corona all'antica d'oro, sormon-
Guilengo nel 1166 era uno della credenza piacen- tata da una cometa dello stesso.

tina, e in compagnia di altri suoi colleghi d'ufli- PECZI o P1CUO di Genova. — Arma: Spac-
cio si faceva mallevadore del pagamento di un cato inchiavato di quattro pezzi di rosso e d'ar-

prestito contratto dal Comune con alcuni Pavesi. gento.


— Nel 1172 Fulco Pecoraria era fra consoli i PECZI, PICHO o PECCI di Tran (Dalmazia).

della città, e nel 1180 era fra nobili modera- i — Originaria di Genova, ascritta al patriziato

tori del suo Comune; Gualdo, nel 1182, aveva il di Traili (Estinta). — Arma: D'argento merlato
dominio del castello di Pecoraria; Rullino console di cinque pezzi, col capo di rosso.

uei 1186, e nell'anno susseguente Raiucrio, Gu- PEDERZANI di Bologna. — Nel 1709 Luca
glielmo ed Isembarco Pecoraria, pari della Curia, Pedorzani fu mandato a Venezia per avvertire il

furono presenti all'atto pubblico, col quale i con- Senato della partenza del Re di Danimarca. —
soli di Piacenza investono del feudo di Carapre- Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, al leone na-

moldo, come aggiunta al feudo di Montalbo, altri scente d'oro, movente dalla partizione, e tenente

dei Pecoraria. — Sul principio del XIII secolo, fra le branche anteriori un giglio dello stesso;

e precisamene il li Lug, 1217 il Canonico Fulco, nel 2.° palato d'argento e di rosso: col capo
Alberico di lui nepote e Rcbullb convengono col d' Angiò.

Vescovo di Bobbio di non cercargli quanto ad PEDERZOLLI della Riviera benacense (Lago
essi apparteneva pel feudo di Zavatarello, ed il di Garda}. (Estinta). — Arma: D'argento, al

Vescovo per siffatta rinunzia pagava loro 24 lire destrocherio di carnagione impugnante tre frec-

pavesi, e nel 1229 Bulgariuo, pure dei Pecoraria, cia d' oro,

cedeva a quel Vescovo eguali ragioni. — Ma chi PEDEVILLA di Bologna. — Arma: D'azzur-
illujtrò maggiormente questa famiglia fu il cele- ro, ad un muro non merlato di rosso nella punta,

bre Cardinaio Giacomo Pecoraria, Vescovo di murato di nero, sormontato a destra da un aqui-
Palestrina, nunzio alle primarie Corti di Europa, lone soffiante verso sinistra, accompagnato in capo

ilquale fu uno dei più validi sostenitori dui Papi da una cometa d'oro, accostata da due stelle

Gregorio IX ed Innocenzo IV contro lo arti ves- dello stesso.

satorie dell'Imperai. Federico II. 11 Cardinale era PEDIGÀLLI di Bergamo. — Arma: D'oro,
PED — 303 — PEG
al capriolo di rosso, cimato da due galli al natu- PEDRIZOLI di Bologna. — Arma: D'argento,

rale, aflVontati. ad un sinistrocherio vestito di rosso, movente dal


PEDINI di Bologna. — Arma: D'azzurro, al fianco sinistro, impugnante colla mano di carna-
capriolo rovesciato d' oro, caricato da tre palle gione il fusto di un albero terrazzato di verde;

male ordinate di rosso, e accompagnato in punta col capo d' Angiò.


da un piede umano d'argento. PEDROCCA di Brescia (Estinta). — Arma:
PEDILEPORI di Siracusa. — Fiorirono di D'argento, alla torre torriccllata di due pezzi di
questa famiglia un Ripoldo senatore di Siracusa tosso, murata di nero, colla porta d'oro. — Fra
noi 1408; un Marcello capitano nel 1411; un le due piccole torri un leene nascente d'azzurro.
Giacomo giurato nel 1414; ed un Novello sena- PEDROCClll di Bergamo. — Arma: Spaccato;
tore nel 1417. — Arma: D'argento, a! capriolo nel 1." di verde, al giglio d'argento, accompa-
di nero, con un bastone dello stesso, attraversante gnato da due P dello stesso; nel 2.° banda to di

in banda sul tutto. rosso e d' argento.

PED1VILLANO di Palermo. - Antonio se- PEDRONI di Cesena. — Derivata da Baldas-

natore nel 1444; Filippo capitano d'armi straor- sarre Pedronio filosofo e medico assai rinomato,

dinario in vai di Mazzara. — Arma: Di rosso, il quale da Milano si trapiantò in Cesena, nel 1331.

ad una scarpa ruvida d' oro, posta in fascia. — Baldassare lettore di filosofia nelP Università

PEDRALBES di Genova. — Arma: D'azzurro, di Bologna nel 1414; Ambrogio Vescovo di Forlì

al crescente d'oro, rivoltato, sinistrato da una nel 1418. (Estinta nel 1539). — Arma: D'argento,

stella d'otto raggi dello stesso. a due chiavi di poste in croce di S. Andrea,
PEDRAZZl di Bologna. — Arma: Di rosso, gP ingegni in alto.

ad una tavola quadrata d'oro, caricata di due PEDRONI di Rovereto nel Trentino. — Antica
palle dello stesso, ordinate in fascia; col capo famiglia patrizia originaria di Gardumo. — Fran-
d' Angiò. cesco Pedrono notaro imperiale in Rovereto nel

PEDRELLI di Bologna. — Arma: D'argento, 1591: un altro Francesco vicario della giurisdi-

ad un albero terrazzato di verde, ed un capriolo zione di Castel Gresta nel 1624; un Guglielmo
d'oro attraversante sul tutto; col capo d' Angiò. commissario nella contea d'Arco dal 1673 al 1676,
PEDRETTI di Bologna. — Arma: D'azzurro, consigliere di S. M. Cesarea, poi soprintendente
alla fenice d'argento, nascente da un fuoco di dei quattro Vicariati; un Francesco-Adamo, illu-

rosso, sostenuto da un monte di tre cime di verde; stre giureconsulto e soprintendente c. s. — Ar-
la fenice sormontata dà una corona di lauro di ma: D'azzurro, al drago alato d'oro, accompagnato
verde ed accompagnata in capo da tre stelle d'oro. in capo da tre stelle dello stesso, ordinate in

PEDREZANI di Cremona. — Ha dato sei fascia.

decurioni alla patria, il primo de' quali fu Elia PEDROTTINI di Bologna. — Arma: D'azzur-
nel 1246, e l'ultimò Giovanni nel 1420. — Arma: ro, a sei stelle d'oro, ordinate in giro; col capo
D'argento, al monte di tre cime di verde, movente d' Angiò.
dalla punta e sostenente un camoscio passante al PEERI di Mantova. — Fregiata del titolo

naturale; col capo di rosso, caricato di un cre- comitale. —


AnMA: Inquartato; nel 1.» d'oro, a
scente d'argento, sinistrato da una stella di otto tre pera al ndturale, gambute e fogliate di verde,
raggi d'oro. 2 e 1, poste in sbarra, gambi in alto; nel 2.° i

PEDRINELLI di Bari. — Di origine veneta, d'oro, a cinque torte di rosso, 2 e 2 e 1, accom-


e passata verso la fine del XVII secolo da Vene- pagnate in capo da un bisante d'argento; nel 3."

zia a Bari, venne nel 1749 aggregata al governo d'oro, al leone rivoltato di rosso; nel 4.° d'oro, a
di quella Piazza nobile, e dopo qualche anno am- tre specchi quadrati d'argento, inquadrati di rosso.

messa a tutti gli onori del patriziato. — Arma: PEGGI di Bologna. — Originaria di Dozza.
Partito; nel 1. n d'azzurro, alla banda d'oro, ac- — Pier-Francesco, canonico di S. Petronio, fu

compagnata nel capo da una torre dello stesso; esimio dottore di filosofia e morì nel 1780. —
nel 2.'» spaccato; d' azzurro alla sirena di carna- Arma: D'azzurro, al crescente d'argento, accompa-
gione caudata di due pezzi di verde e sormontata gnato da due stelle d'oro, una in capo ed una in

da tre stelle d'oro; e d'azzurro, al monte di sette punta.


cime al naturale, movente dalla punta. PEGNA (della) di Milano. — . Arma: Di rosso,
PEDRINI di Bergamo. — Arma: Di rosso, ad una casa quadrata, cimata di tre torri senza
ad una gamba d'oro in palo, accostata in capo merli, quella del mezzo più alta, il tutto d'argento,
da una stella di sei raggi dello stesso, ed in punta aperta e finestrata di nero, sormontata da tre
da un bisante d'argento. stelle di otto raggi male ordinate d'oro, ed acco-
PEDRINI di Bologna. — Giovanni degli an- stata a destra dalle lettere S D, c a sinistra
ziani nel 1268. — Arma: D'argento, ad una torre dalle lettere I P di nero; la detta casa sostenuta
di rosso; col capo d' Angiò. da una terrazza di verde, bagnata sul davanti da
PEI — 304 — PEL
un'acqua al naturale; colla bordura di verde, barone. — Arma: Partito; nel l.« di rosso, a

caricata di dieci teste di Moro, tortigliate d'ar- due sbarre d'argento; nel 2.° d'azzurro, al monte
gento, affrontate, 4 poste in ciascun fianco e 2 di tre cime d'argento, sormontato da una stella

in punta. d'oro; col capo d'oro, all'aquila di nero.


PEGOLOTTI di Bologna. — Popolani di par- PEIS di Sardegna. — Arma: D' azzurro, al-
te gcremea, sebbene alquanti di loro fossero tra l' albero di verde, nudrito sulla pianura dello

i Lambertazzi nel 1269 quando fu giurata la pace stesso, con quattro piedi umani di carnagione
dalle fazioni. — Nel 1170 uno di questa famiglia sotto 1' albero.
era delegato dei consoli bolognesi, e parecchi PELABRUNI di Bergamo. — Arma : D' oro,
appartennero al magistrato degli anziani. Alcuni a tre sbarre merlate alla ghibellina, tagliate di
nel 1380 andarono ostaggi a Bertoldo conte della verde e d'argento. — Alias: Bandato d'oro e di
Romagna, per la soggezione di Bologna alla Chiesa, rosso di sei pezzi.
ed un Uguccio, un Pietro ed un Alessandro mi- PELABRUNI e PONTE di Val Brembana
litarono pel Comune. Arma: D'azzurro, ad — nel Bergamasco. — Arma: D'azzurro, al ponte
una testa e collo di bue d' oro. di tre archi d' argento, piantato sopra acqua al

PEGORINl di Bologna. — Arma: D'azzurro, naturale, accompagnato in capo da una stella di

ad un monte di tre cime d' argento, movente sei raggi d'oro, ed in punta da una cotissa ondata
dalla punta, accompagnato in capo da una cometa d' argento in fascia.

d'oro, posta fra due stelle dello stesso. PELAGO (da), vedi Diaceto.
PEILA di Carmagnola (Piemonte). — Conti PELATIS di Serravalle (Treviso). — Nel
di Avuglione. — Giuseppe, Facino e Pier-Gia- 1673 fu aggregata al Consiglio di Serravalle.
como creati nobili nel 1661. — Arma: Di rosso, alla Confermata nobile con sovrana risoluzione 4 Ag.
banda d' argento; col capo d' oro, all' aquila di nero 1820. — Arma?
rostrata ed armata di rosso. — Cimiero: Un'aqui- PELETA o PELLETTA di Asti. — Appar-
la nascente di nero, coronata d'oro. — Motto: tennero alla primaria nobiltà di Asti ; ebbero sin

SURLIMIORA PETAM. da remotissimo tempo , i feudi di Cossonbrato e


PEIRANI di Nizza. — Giovanni-Paolo, figlio Costazzone, con Soglio, Dario, Torre di Valga-
del senatore Girolamo, presidente del Consiglio rera ecc. — Raimondo seguì Goffredo di Buglione
di Stato, acquistò nel 1685 il feudo di Torrettas all'impresa di Terrasanta. Oberto fu capitano del
con titolo comitale; Giovanni-Girolamo, fu con- popolo di Cherasco nel 1294; Enrico, capo dei Ghi-
sigliere di stato e referendario; un altro Gio- bellini nel 1304 ; Benedetto cavaliere aurato; Mel-
vanni-Paolo, professore di leggi e senatore, avendo chiorre podestà di Milano verso il 1340; Gio-
sposato nel 1725 Maria-Teresa Cappello, venne vanni suo contemporaneo, fu podestà di Pavia

;

in possesso di parte di Paglione. Arma: D'az- Melchiorre vescovo di Scutari nel 1 388 e gover-
zurro, alla torre d'oro, fondata sulla pianura erbo- natore di Norcia e di Assisi; Gian-Francesco ca-
sa al naturale, e sostenuta da due grifi d'oro, valiere di Malta valoroso capitano, ucciso dai Tur-
coronati dello stesso, affrontati e controrampanti; chi nel 1371; Antonio fu bali di Nerosa nel 1327;
con un pero al naturale, passato entro la torre, Orazio bali di S. Eufemia e generale delle ga-
uscendone, le radici dalla porta, i rami dalla lere morto nel 1299. — Arma: D' oro, al leone

sommità. d' azzurro, armato e lampassato di rosso, coronato

PEIRANO di Genova. — Arma: Bandato d'az- d' oro.

zurro e d'argento, al pero di verde, il tronco PELIANI di Treviso. — Arma: Spaccato; nel
sinistrato e sostenuto da un leone d'oro, attra- 1.» d'azzurro, ad un pellicano colla sua pietà

versante. d'argento; nel 2.° di nero, a tre bande d'argento.


PEIRE del Piemonte. — Marchesi Castel- di PELICCIOLI di Venezia. — Arma: Inquar-
nuovo, conti della Costa. — Arma: D'azzurro, tato; nel 1.° d'oro, all'aquila rivolta di nero;
u
al capriolo scanalato d' oro, ripieno di rosso, ac- nel 2. d'azzurro, al destrocherio armato al natu-

compagnato da tro stelle del secondo. — Ci- rale, movente dalla partizione, tenente colla mano
miero: Una gru colla sua vigilanza. — Motto: di carnagione una spada d'argento, guernita d'oro;
E CURA SECURITAS. nel 3.° d'azzurro, ad una cotta d'armi d'argento;
PEIRETTI di Saluzzo. — Chiaffredo, primo nel 4.° d' oro, a tre gigli d' azzurro.

presidente del Senato di Piemonte, fu primo conte PEL1CIOLLI di Bergamo. Ebbe —


titoli i

di Condore c mori nel 1795. Un di lui fratello di conti e di cavalieri. —


Avendo offerto alla
fu Vescovo di Tortona, ed un figliuolo, Lodovico, Repubblica Veneta centomila ducati pei bisogni
primo presidente a Nizza, poi presidente del
fu della guerra di Candia, fu aggregata nel 1698
Consiglio supremo di Sardegna. Arma? — al patriziato veneto. — Arma?
PEIROLERI di Torino. Giuseppe uditore — PEL1GR1NO di Bergamo. — Arma: Inquar-
della R. Camera dei conti, il 13 giù. 1839 fu croato tato; nel 1.» e 4.» di rosso, alla croce del Cai-
PEL — 305 - PEL
vario d'argento; nel 2.° e 3.° d' argento, a due rico secondo re di Cipro che stava per cadere
fascie capriolate d' azzurro. con tutto il suo seguito nelle mani del sultano
PEUPARI o PIERAZZINI di Forlì. — Fa- d'Egitto. — Si divise in più rami tra cui quello
miglia patrizia estinta. — Arma : Spaccato; nel dei marchesi Prati-Pollati di Rovagnasco. e quello
4." d'azzurro, ai leone passante d'oro, allacciato dei conti Pellati de la Tour. — Diede consiglieri
nel collo da un nastro di rosso assicurato ad una ducali, cavalieri gerosolimitani, colonnelli ecc. —
lancia d* oro movente dall' alto a destra, colla Quest'ultimo ramo fu dichiarato nobile del II. Ma-
punta al basso; nel 2.° squamato di rosso; colla gistrato politico camerale di Lombardia con de-
fascia d'argento attraversante sulla partizione. creto 49 Giù. 1791. — Arma: Spaccato; nel 4."

PELISSONE di Genova. — Originaria di d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo; imi

Quarto nella riviera orientale. Nel 1 428 Antonio secondo trinciato nebuloso d'azzurro e d'argento.
e Giacomo Pelissone lanaiuoli di Quarto suppli- PELLEATTI di Portogruaro (Veneto;. — Di
carono la Repubblica per poter abitare in Genova. bassa condizione, questa famiglia si elevò a yra
Neil 500 Geronimo, Vincenzo c Giacomo si ve- do eminente mercè 1' operosità, lo studio e la

dono ascritti artefici di fazione guelfa, e nel 1502 dottrina di Giovanni-Antonio figlio di Giambat-
! Giorgio, artefice guelfo, fu udiziale di mercanzia; tista, il quale per i grandi servigi prestati alla
nel 450G Vincenzo di Tommaso, artefice guelfo, patria ed alla Veneta Repubblica si meritò il

fu capo del popolo, nel 4 507 fu mandato ad e- titolo di nobile da quel Maggior Consiglio e nel
spugnare il castelletto, e nel 1513 e 4 519 fu 4 784 ottenne la investitura per se e discendenti
impiegato in altre magistrature ; Geronimo di maschi della giurisdizione temporale di Concordia,
Tommaso, artefice guelfo, nel 4 512 fu uflizialc di nei casi di vacanza di questa sede episcopale,
mercanzia ed uno dei censori. — Nel 4 528 i Pe- con titolo di conte di essa giurisdizione. — Frà
lissone furono ascritti alla nobiltà di Genova ed suoi figli, co' quali si spense la famiglia, merita

aggregati indi' albergo dei Franchi. — Arma : di essere ricordato Lodovico che nel 1798 fu go-
D'azzurro, al leone coronato, tenente colla branca vernatore del ducato di Concordia, poi sotto il re-
anteriore destra un giglio, il tutto d' oro. gno italico podestà del Comune di Portogruaro.
PELISSONI di Torino. — Arma: Di rosso a — Arma ?

due file di campanelli d'oro, addossati in palo; PELLEGRETTI di Bologna, originaria di lar-
col capo d' oro. gamo. — Arma: Di rosso, ad un piede umano
PEL1ZZOLI di Bergamo. — Fregiata del ti- d' argento; col capo d'Angiò.
tolo comitale. — Arma: Inquartato; nel 4.» d'oro, PELLEGRINI di Assisi (Umbria). — Fioriva
all' aquila di nero, coronata del campo; nel 2.° nel XV secolo. — Pellegrino nel 4 420 podestà di

d'argento, al monte di tre cime di verde, sormon- Recanati e poi di Macerata (Estinta). — Arma:
tato da un destrocherio armato d'azzurro, impu- D' azzurro, a due fascie scaccate di .... ; accom-
gnante colla mano di carnagione una spada alta pagnate in capo da due stelle d'oro, e in punta
in palo; nel 3.» d' azzurro, ad una giacca d' ar- da un bordone addestrato da una stella, il tutto

gento; nel 4.° d'oro, a tre gigli d'azzurro, 2 e 4. d' oro.

PELL ACINI di Bologna. — Arma: D'azzurro, PELLEGRINI di Bologna. — Famiglia molto


al leone d' oro, lampassato di rosso; col capo antica e nobile. Dicesi abbia tratto il nome da
d'Angiò. un antenato di pellegrino ingegno, o più vero-
PELLAGALLI di Bologna. — Arma: D'az- similmente dal cimiero dello scudo che rappre-
zurro, ad un monte di tre cime d' oro, sormon- sentava un pellegrino. —- Ercole di Ottaviano go-

tato da un gallo d' argento, crestato e barbato vernatore per la S. Sede di Ravenna e di altre

di rosso; col capo d'Angiò. città nella seconda metà del XVI secolo; Giu-

PELL ATI di Alessandria. — Chiamati pro- lio ed Ippolito capitani al servizio della repub-

miscuamente Pellati e Prati, erano originari di blica di Venezia nel 4 585; Pompeo medico dot-
Castellazzo, e la loro famiglia era delle più no- tissimo morto nel 4 542; Matteo fondò in patria

bili ed antiche. Da Castellazzo nel 4 178-79 i nel 4 624 l'accademia della Notte e fu autore di

Pellati non solamente si recarono a popolare la vari scritti filosofici. — Arma: D'azzurro, al leo-

nuova repubblica alessandrina, ma si sparsero a ne d'oro, colla fascia d' argento, caricata di tre

Genova, a Lodi, ad Asti, a Lecco, nel Napole- rose di rosso, attraversante sul tutto; col capo
tano ed in Francia. — Nel Consiglio di Castel- d'Angiò. — Alias: D'azzurro, alla croce di S.

lazzo avevano la quarta parte dei voti e delle o- Andrea di rosso, accantonata da quattro stelle

norificenze. — Francesco I Sforza, Duca di Mi- d'oro; col capo d'Angiò.

lano, diede loro patente di nobiltà. — Andreolo PELLEGRINI di Carrara. — Il dottor Vale-

Pellati, genovese di patria, ma alessandrino di rio fu podestà e commissario di Sassuolo nel Mo-
origine, fu assai prode soldato di mare, e nel denese nel 4570-74. — (Estinta nel XVIII se-

1291, essendo capitano di due galere, salvò En- colo). — Arma: D'argento, al pellegrino al natu-
20
PEL — 306 — PEL
rale, posto di profilo, passante sopra una terraz- PELLEGRINI di Sebenko (Dalmazia). — Origi-
za di verde e portante un bordone al naturale. naria di Venezia, e trapiantata nel XVI secolo in
PELLEGRINI (de) di Cencda nel Trevigiano. Sebenico, dove nel 1568 un Pietro di Giovanni era
— Arma: D'argento, ad un pellegrino tenente chirurgo condotto del Comune. Vincenzo, nipote
eolla destra un bordone, e colla sinistra un rosa- del precedente, fu governatore delle armi, ed un
rio, il tutto al naturale. altro Vincenzo nel 1696 fu aggregato a quel no-
PELLEGRINI di Cuneo, conti di Castelnuo- bile Consiglio. Ferdinando, figlio del secondo Vin-

vo. — Arma: IV argento, al grifo di rosso, sor- cenzo, fu capitano ed ascritto alla nobiltà di Za-
montato da una stella d'azzurro. — Cimiero: Una ra, e Pietro-Lorenzo suo fratello fu tenente co-
fortuna colla vela spiegata. — Motto: oeo fa- lonnello. Un altro Ferdinando, dopo essere stato

Ventk. pretore giudiziario e politico in Dalmazia, si de-


PELLEGRINI del Friuli c di Venata. — j

I
dico alla poesia e girò verseggiando quasi tutta
Tanto i Pellegrini di Verona, quanto quelli del j
l'Italia. — Pubblicò un saggio di traduzione di
Friuli e di Venezia derivano dall'antichissima no- !
canti slavi, e lasciò molti lavori poetici, tra'quali

bile famiglia omonima di Bergamo, da remoto VArpa del cuore che fu stampata in Livorno nel
tempo ascritta a quel nobile Consiglio, la quale, 1870. — La nobiltà di questa famiglia venne ri-
per ricompensa della devozione dimostrata alla conosciuta con sovr. riso!. 26 Ott. 1822. — Ar-
Repubblica di Venezia (in dal 1 433 nella guerra ma: D' azzurro, al capriolo d' oro, cimato da una
contro i Visconti di Milano, fu gratificata dal Doge colomba colle ali serrate d'argento, tenente col
Foscari dell' investitura di un feudo nobile in Val becco un ramoscello fogliato di verde; al di sotto

Brembana. La famiglia che trovasi stabilita nel del capriolo un semivolo d'argento.
Friuli fin dal 1550, si divise in due rami, uno PELLEGRINI di Torino. - Arma: d'azzurro,
de' quali stabilito in S. Vito, e passato poi a alla banda di rosso, bordata d'argento, e caricata
Venezia, e 1' nitro in Spilimbergo — Ambedue di tre agnelli dello stesso, posti nel verso della
questi rami furono riconosciuti nobili nel 1697 banda. — Cimiero: Una fenice sulla sua immor-
dal Patriarca di Aquileja. ed il primo di essi fu talità. — Motto: SIC ME A FIDES.
nuovamente aggregato al Consiglio nobile di Ber- PELLEGRINI di Trieste. — Una delle tre-
gamo nella persona di Giovanni- Andrea che vi dici famiglie patrizie di Trieste, fregiata del ti-

sedette nel 1770. — Il ramo di S. Vito fu con- tolo comitale. — Arma: Partito; nel 1.° d'ar-
fermato nobile con sovrana risoluzione 24 Feb. gento, alla mezz' aquila di nero, movente dalla
1821. — Arma? partizione; nel 2.° di nero, ad un guanto d' ar-
PELLEGRINI di Legnavo. — Arma: Partito gento, posto in palo.
di nero e, d' oro. ad un pellegrino attraversante PELLEGRINI-TRIESTE di Asolo nel Trivi-
sul tutto, vestito dell'uno nell'altro, posto sopra giano. — Originaria di Trieste, da assai remoto
una collinetta di verde, e tenente un bordone di tempo trapiantata in Asolo, al cui nobile Con-
rosso in sbarra dinanzi il suo corpo. siglio fu aggregata nel 1 467. Fu confermata nella

PELLEGRINI di Lueea. — Arma: Di4#'< ^sua nobiltà con sovrane risoluzioni 24 Lug. e 4
ad un castello di due torri di cimato da Ag. 1820. — Arma: Eguale alla precedente.
&£#J*
un* aquila coronata dy^^P. ; a un pellegrino PELLEGRINI di Val di Cesana nel Berga-
posto di fronte davanti alla porta del castello, il masco. — Arma: Spaccato; nel d'argento, al

tutto sopra una terrazza al naturale. pellegrino vestito e coperto il capo di nero, na-
PELLEGRINI da Prato (Toscana). — Antica scente dalla partizione, e tenente colla destra il

famiglia descritta nel registro della nobiltà di bordone di nero in palo; nel 2. n palato di rosso
Prato. — Antonio fu consigliere nel supremo e d' argento; colla fascia di verde attraversante
Consiglio di economia nella Lombardia Austriaca sulla partizione.
nel 1765. — Arma: Spaccato ondato; d' azzurro, PELLEGRINI di rettori. — Arma: D'azzur-
a tre. stello male ordinate d'argento, e d' oro, ad ro, alla fascia d'oro, su cui posa un' aquila d' ar-
un' aquila di nei »-; colla fascia ondata di rosso, at- gento, tenente un bordone di nero posto in ban-
traversante sulla partizione. da, ed accompagnata in capo da un solo d'oro a

PELLEGRINI di Roma. — Appartiene a que- destra, e da un crescente volto d'argento, a si-


sta nobile, famiglia il Cardinale Antonio decorato nistra.

della sacra porpora dal pontefice Pio IX nel Con- PELLEGRINI di Verona. — Famiglia nobile
cistoro del 18 Die. 1877. — Arma: D' azzurro, e antica, i cui membri sotto il dominio dei si-

all'aquila di nero, sostenente col rostro un bor- gnori della Scala sostennero le primarie cariche
done di pellegrino dello stesso, posto in palo ed di governatori e tesorieri delle pubbliche entrate.

attraversante sull'aquila; questa accompagnata in — Tommaso Pellegrini nel 1355 fu da Can della

capo da un sole d'oro, movente dalla punta destra, Scala nominato esecutore testamentario e tutore
e da un crescente d' argento, posto a sinistra. de suoi figli. In seguito, poi che Verona passò
PEL — 307 — PEL
sotto il dominio di Venezia, i Pellegrini nel 1405 PELLERANO di Genova. — Arma : D' oro,

furono ascritti a quel nobile Consiglio. Più tar- al leone di nero.

di furono decorati del titolo di marchesi dai so- PELLERINO di Monteu (Piemonte). - Arma:
vrani di Mantova, e di quella di conti per infeu- Spaccato; nel 1:° d' azzurro, ad una mcz/.agnmha
dazione e per conferimento del Pontefice Pio V. col piede calzato d' argento, sormontata da tro
Giuseppe nel XVIII secolo fu maresciallo al ser- stelle di sette raggi d' oro, mal ordinate; nel 2."

vizio dell'Impero Austriaco, consigliere intimo, rombato d'argento e di verde. — Cimiero: Un


cav. del Toson d' Oro ed aggregato ai magnati destrocherio armato, tenente una spada nuda. —
d'Ungheria. — Ignazio, fratello del precedente, Motto: A BUON FIN TOUS JOURS.
fu al servizio del Granduca di Toscana, in qua- PELLETTA di Asti. — Famosi banchieri,
lità di suo colonnello e ciambellano. — Con so- possedevano già verso la fine del XIII secolo il

vrana risoluzione 9 Die. 1819 fu confermata a feudo di Valgorrera. Nel 1357 Domenico Peilctta
questa famiglia la sua avita nobiltà, e con altra fu investito di Cortanzone, e più tardi la fami-
sovrana risoluzione 20 Die. 1820 le fu accordata glia ebbe Cossombrà, Burio e Soglio. — Ales-
la dignità ed il titolo di conte dell'Impero Au- sandro, cav. Mauriz., fu maggiordomo del Duca
striaco. — Arma : D'oro, ad un pallegrino al na- di Savoja e generale delle poste. — Arma: D'oro,
turale, movente da una terrazza di verde. — Ci- al leone d' azzurro, armato, linguato, immaschito
mieri: I.» un grifo uscente di nero, rivolto; 2." e coronato di — Cimiero: Un leone
rosso. d'az-

una scala d'argento fra un volo di nero; 3.° Un zurro, alato, nascente.— Molto: tuoi» ni ni pku.

selvaggio di carnagione, nascente, cinto e coro- PELLI di Firenze, — Ascritta all'arte della

nato di edera, tenente una clava posata sopra la seta fin dal 1306, à dato alla patria un solo

spalla. — Motto: ne quid nimis. priore nella persona di Giovanni di Piero nel
PELLEGRINI di Verona, —È un ramo della 1486. — Ultimo di questa casa fu Giuseppe di

precedente con cui à comune lo stipite e le Andrea morto nel 1808. — Arma: D'azzurro,
glorie, non che l'ascrizione sin dal 1403 al Con- alla fascia d'oro, accompagnata da tre ruote delio

siglio nobile di Verona. — Ai fratelli Evangeli- stesso, 2 in capo, ed 1 nella punta.

sta e Gabriele Pellegrini il senato Veneto, re- PELLICANI di Bologna. — Domenico fu de-

gnante il Doge Antonio Priuli, con ducale 20 gli anziani nel 1351, e dopo lui sostennero la

nov. 1620, concesse con tutta la loro discendenza stossa carica Pizzolo, Nicolò, Tommaso, Matteo,
il titolo di conte, erigendo in contea il vicariato di Bettino ed altri. Nannino del suddetto Pizzolo,

Mancalacqua, ovvero Cà dei Capri, e la loro pos- Pietro-Paolo, Giovanni, Predone e Giacomo, tutti

sessione chiamata la Pellegrina. — Fu confer- dei Pellicani, nel 1387 furono del Consiglio dei

mata nobile con sovrana risoluzione 9 Die. 1819. 400 — Antonio castellano di Dozza nel 1401 ;

— Auma: Eguale alla precedente. Alberto colonello in Ungheria nel 1555 — Arma:
PELLEGRINO di Bergamo.- Un Pellegrino d'azzurro, a due branche d'orso d'argento, passate

fu podestà di Clusone, — Arma: Di porpora, a in croce di S. Andrea, colle unghie in alto —


tre stingili umani d'argento, posti in fascia, uno Alias: Di rosso, alla banda armellinata, accom-
sopra l'altro: col capo d'argento, caricato di una pagnata da due levrieri rampanti d' argento.
corona d'oro. — Cimiero: Un pellegrino nascente, PELLICANI di Macerata (Marche). -- È un ra-
rivoltato, sostenente colla destra un bordone po- mo della precedente, di cui fu capostipite Antolino,

sto sulla spalla che la trapiantò in Macerata nel XIV secolo — For-
PELLEGRINO di Messina, di Malta e di Pa- tunato creato Vescovo di Sarsina dai Pontefice Ni-
lermo. — Famiglia nobile e feudataria fin dal colò V ;
Giovanni, senatore di Roma, prefetto del-

tempo di Re Ruggero, ai servizi del quale militò l' annona, governatore di Perugia e presidente di

un Papiro Pellegrino nel 1129. — Ha goduto no- Romagna nel 1587 — Arma : D'azzurro, al volo
biltà in Messina, Malta e Palermo, ed à posse- d'oro, sostenente una croce del Cavario di rosso.

duto le baronie di Randazzo, Centoripe, Frascino, PELLICANI di Velletri — Arma: D'azzurro,


Briemi e Campofranco. -— Tommaso portiere di al pellicano colla sua pietà d'argento.

camera dell' Imperat. Federico II; Gerardo go- PELLICANO di Reggio-Calabria — Arma :

vernatore di Malta, ove stabilì la propria fami- D'azzurro, al pellicano al naturale, colle ali spie-
glia; Pietro tesoriere del regno nel 1433; Pelle- gate.
grino avvocato Gran Corte
fiscale della R. nel PELLICELLI di Mantova — Fregiata del ti-

1482; Vincenzo maestro segreto della camera re- tolo comitale — Arma Spaccato d'argento e di
:

gionale nel 1493. — Arma antica: D' azzurro, al nero, caricato il primo di un' aquila del secondo;
sinistrocherio armato d'oro, movente dal fianco colla fascia spaccata di rosso e d' argento, attra-
sinistro dello scudo, e tenente un falcone pelle- versante sulla partizione.

grino dello stesso. — Arma moderna: D'azzurro, PELLICI di Sanseverino (Marche) — Arma :

al leone d'oro, vestito da pellegrino. D'azzurro, alla fascia cucita di rosso, accompagnata
PEL — 308 — PEN
da cinque stelle di otto raggi d'oro, tre male or- PELLIZZARl di Lcgnago. — Arma: Spaccato
dinate in capo, e due in punta. di nero e d'azzurro; il primo caricato da un gi-
PELLICCIA di Aversa (Terra di Lavoro) — glio d'oro, accostato da due rose d' argento; il

Famiglia patrizia di origine calabrese, trapiantata secondo caricato di' un pellicano d' argento coi

in Aversa fin dai primordi del XV sec. — Arma: suoi nati dello stesso; colla fascia di rosso, attra-

Fasciato d'oro e di rosso, al braccio armato, te- versante sulla partizione.


nente una stella crinita d' oro, attraversante sul PELLIZZERI di Messina. — Luigi Pellizzeri,
tutto; col capo di rosso, caricato di un leone il- dottore in leggi, figlio di Filippo cittadino di
leopardito e rivolto d' oro, armato e lampassato Castroreale, fu giudice della R. Udienza di Mes-
d' a/./urro. sina nel 1695, della Grancorte nel 1713, e pre-
PELLICCIA di Tropea. — Trovansi memorie sidente del tribunale di Siracusa nel 1821. —
di questa nobile famiglia nella città di Nicotera Disposatosi a nobilissima dama dei La Rocca,
in Calabria fin dal 1191. Ai tempi dell' Imperat. venne elevato alla nobiltà messinese, e nella Ma-
Carlo V si trapiantò in Tropea, al cui patriziato stra del 1807 lo si trova annotato col titolo di

venne aggregata nel 1508. — Ha vestito l'abito barone del Ponticello. — Il 25 Feb. 1814 gli fu

del S. M. 0. Gcrosolim. nel U68, ed all'aboli- concesso il titolo di marchese di Monteblù. —


zione dei feudi venne ascritta al registro delle Arma: D'argento, al pesce dello stesso, nuotante
piazze chiuse del regno. — Arma. Fasciato d'oro sopra un mare d' azzurro, fluttuoso di nero, mo-
e di rosso; col capo dello stesso, caricato da un vente dalla punta.
Icone illeopardito e rivolto d'oro, armato e lam- PELLONI di Bologna. — Originaria di Mi-
passato d'azzurro. nerbio, ottenne la cittadinanza bolognese e quindi
PELLICCIGLI ili Bergami*. — Carlo Pellic- la nobiltà. Dalla casa Leoni ebbe in dono le tre
cioli, nobile e conte bergamasco, proveniente da spade che si vedono nel suo scudo. — Alla sua
una famiglia cittadina, che col negozio di panni- estinsione, i beni passarono alla casa Tubertini.
ne e cambj adunò ricchezze considerevoli offrì al — Arma: Spaccato; nel I.» d'argento, a due ra-
pubblico ne'bisogni per leturbolcnze d'Italia cento- mi di moro figurati di verde, passati in croce di
mila ducati, ed ottenne nel 1669 di essere aggre- S. Andrea; nel 2.° di rosso, a tre spade d' ar-
gato, co'figli e nipoti, alla nobiltà veneta. — Arma? gento, impugnate d'oro, colle punte al basso, di-
PELLICCIONI di Bologna. — Arma : D' az- sposte in ventaglio; col capo d'Angiò.
zurro, alla fascia di rosso, accompagnata in capo PELO di Genova. — Arma : D' azzurro, alla
da tre stelle ordinate d'oro, ed in punta da un quercia nudrita sulla pianura erbosa, il tutto al

pomo di pino dello stesso, gambuto e fogliato pur naturale; il tronco sostenuto da due leoni d'oro, af-
d'oro, col gambo al basso. frontati; con tre stelle d'oro ordinate in fascia

PELL1N1 di Bologna. — Arma : D' oro, al nel capo.


drago alato di verde, sormontato dal motto: si PELO-ANGUISSOLA di Vicenza. — Unì al

odkrint mf.tiem in lettore majuscole di nero. proprio il cognome Anguissola, credendosi deri-
PKLLIOXdel CasU'ììaìo (Nizza). — Detti an- vata da questa stirpe, e fu aggregata al Consi-
ticamente Peleoni. — Nel 1617 i fratelli Fran- glio nobile di Vicenza. — Arma : Spaccato in-
cesco e Stefano ottennero il privilegio dell'arma chiavato di rosso e d'argento.
gentilizia. Il capitano Gianfrancesco si trasferì in PELORl di Siena. — Originari di Mugliano,
Piemonte, e nel 1690 il di lui figlio Claudio-Mau- risieduti nel 1 482. — Giambattista architetto e
rizio possedeva già parte di Parpaglia. Tommaso- ingegnere di Papa Giulio III; Franco di Meo let-

Filippo, figliuolo di Claudio, comandante di Ver- tore di medicina nella patria Università. — Ar-
celli e luogotenente generale di cavalleria, ac- ma: Partito d'oro e d'azzurro, al rombo dell' uno
quistò nel 1731 il terzo di Semiaua e la metà di nell'altro, caricato di un crescente montante del-
Persane, e nel 1771 l'avvocato Carlo, avendo ac- l'uno nell'altro.
quistato l'altra metà del feudo, questo fu eretto PENACINI del Piemonte. — Baroni di Pive-
in contea. — Arma: D' azzurro, al leone d' oro rone. — Arma: D' argento, al leone di rosso, te-
tenente colle branche anteriori un ramo di pal- nente colle branche anteriori una fiaccola al na-
ma e movente da un monte, il tutto al naturale. turale, ardente. — Cimiero: Il leone dello scu-
— Cimiero: Una testa di leopardo d'oro. — Mot- do nascente. — Motto: excitat non exanimat.
to: YIGILIIS RT VIRIRLS. PENAZZA di Verona. — Arma: D' azzurro,
PELLIZANI di Bologna. — Arma: Spaccato alla sbarra di verde, caricata di tre stelle d'oro,
d'argento e d'azzurro; colla bordura di rosso, ca- ed accompagnata da due rose dello stesso.
ricata di otto stelle d'oro. PENTI di Mantova. — Originaria di Bergamo,
PELL1ZZARI di Chiavenna. — Arma: Spac- e trapiantata in Rivarolo nel Mantovano, ottenne
cato; nel primo un crescente rivoltato; nel 2.° quivi grazie e favori dai sovrani di quel luogo
bandaio. della casa Gonzaga, i quali sul finire del XVII
PEN — J 09 - PEN

secolo la vollero decorare del titolo comitale. I I già, à goduto nobiltà in Messina nei secoli XIV.

Duchi di Guastalla scelsero per lor ministro re- XV, e XVI. — Un ramo di questa nobile fami-

sidente in Ratisbona il Conte Feliciano Penci. — I

glia fiorisce tuttora in Scicli, rappresentato dal

Da Rivarolo questa famiglia passò ad abitare in commendatore fra Antonio Penna Grimaldi del

Mantova verso la metà del X Vili secolo, e quivi S. M. 0. Gerosolimitano. — Arma: D'azzurro, al-

si estinse nella prima decade del XIX nella per- l'aquila d'oro, tenente col rostro una penna dello

sona del conte Carlo. — ARRA? stesso.

PENCO di Genova. — Arma: D'azzurro, alla PENNIS di Napoli. — Arma: Partito; nel 1.»

guercia nudrita sulla pianura erbosa, il tutto al d'argento, al capo di rosso, caricato da un monte

naturale; il tronco sostenuto da due leoni d'oro di sei cime d'oro; nel 2.° d'oro, a tre penne di

affrontati; con un'aquila di nero, nascente dalla rosso, poste in palo e ordinate in fascia.

sommità della quercia. PENNISI di Messina. — Arma: D'azzurro, al

PENDAGLIA di Bologna. — Arma: Spaccato leone d' oro, impugnante colla branca destra tre

d' oro e d'argento, caricato il primo da un'aquila penne d' argento.

di nero; colia fascia d'azzurro, attraversante sulla PENSA di Aosta. — Originaria di Biella. —
partizione, e caricata delle due teste di un'aquila Arma: Inquartato in croce di S. Andrea; nel 1.»

spiegata d'argento, diademata dello stesso. d'oro, all'aquila di nero, coronata dello • stesso;

PENDASI di Bologna. — Di origine manto- nel 2.o e 3.° d'azzurro pieno ; nel 4.° di rosso, al

vana, fu trapiantata in Bologna da Cesare di Fe- mastio d' oro, torricellato di tre pezzi, la torre

derico Pendasi dottore in filosofia ed uno dei "conti di mezzo più alta. — Motto: memento de pensa
di S. Secondo, il quale nel 1571 fu fatto citta- PENSA di Mondovi. — Fin dal 1342 un Ge-
dino. Il conte Federico, di lui nipote, fu degli an- rardo Pensa si trova annoverato fra i consiglieri

ziani. — Arma: D'azzurro, alla sirena d'argento del Comune di Mondovì, cui in seguito molti al-

a due code che tiene fra le mani, coronata d' oro tri di questa famiglia appartennero. — Sebastiano
e posta di fronte. di Cristoforo nel 1536 fece acquisto di parte della

PENDENGOLI di Brescia. — Arma: D'oro, giurisdizione di Marsaglia; ma non avendo avuto


alla banda di rosso. prole, il feudo passò ad altri rami in cui era di-

PENELLI di Genova. — Arma: Bandato di visa la famiglia. — Giovanni-Antonio di Amedeo,


rosso e d'argento, la banda inferiore di rosso ca- fu cav. aurato, eresse in primogenitura Cigliano

ricata di una pina d'oro, nel verso della pezza. e Rocca; Bernardino, addottoratosi in leggi a Bo-*

PENNA (dalla) di Ferrara. — Distinta fami- logna nel 1550, divenne senatore, poi prefetto dji

glia ferrarese, aggregata nel 1658 alle 27 fami- Pinerolo e referendario di stato ;
Girolamo, sud
glie nobili di perpetuo Consiglio. — Alberto Penna, fratello, venne ascritto all'Ordine Gerosolim. nei
esimio scrittore, letterato e filosofo, fu decorato 1552, fu cav. e commend. Mauriz., e luogote-

del titolo di marchese, e nel 1 689 assunto alla nente degli archibugieri guardia della porta del

carica di giudice dei savi. —


Arma: D'oro, al Re; Carlo-Vincenzo, suo figlio, divenne prefetto

destrocherio di carnagione, vestito di rosso, mo- di Pinerolo e giudice maggiore delle valli di Pram-
vente dal fianco sinistro, e tenente tre penne di pelato e Casteldelfino, poi intendente generale
struzzo d'argento, di rosso e d'azzurro. del Monferrato e conservatore generale delle reali

PENNA (della) di Perugia. — Originaria della cacce; Pier-Tommaso, suo figlio, conte di Mar-
Germania e nomata anticamente Arcipreti, as- saglia, fu brigadiere del r. esercito e gentiluomo

sunse il nuovo nome dal castello della Penna da di camera; il conte Carlo-Giuseppe, figlio del pre-
essa fabbricato nel contado di Amelia. Fran- — cedente, fu presidente della r. udienza in Caglia-
cesco senatore di Roma nel 1364: Alessio creato ri, poi primo presidente e controllore generale in

cardinale di S. R. Chiesa nel 1189 dal papa Cle- Torino, e nel 1842 fu creato cav. gran croce del-
mente ili; Agamennone e Giacomo prodi capitani l' Ordine Mauriz. — Arma : Bandato d'argento e

vissuti nel XIV secolo, il primo nel 141 4 luogo- d'azzurro; col capo del secondo, caricato di tre

tenente generale del famoso Braccio da Montone, stelle d'oro, ordinate in fascia; esso capo soste-
l'altro ebbe lo stesso grado nell'armata del celebre nuto d' oro. — Cimiero: Un liocorno d'argento
Niccolò Piccinino; Diomede, generale delle armi dello nascente. — Motto: lmrle et colrtois.
stato di Avignone, nel 1573 ottenne dalla S. Sede PENSABENE di Bologna. — Cristoforo di Giu-
l' innalzamento del suo feudo in ducato. Per il lio Pensabeni fu lettore nello studio di Bologan
matrimonio di Ercole della Penna con Laura dalla vicario generale del Vescovo, e consultore del
Corgna, i suoi figliuoli ereditarono il marchesato Uffizio; morì nel 1575. — Arma: D'argento, ad
di Castiglion del Lago. — Molti di questa casa un orso rampante di nero, il corpo trafitto da tre
anno vestito l'abito del S. M. 0. Gerosolimitano, frecce al naturale, poste in isbarra, le punte al

e quello di S. Stefano di Toscana. — Arma? basso, l'una sull'altra; col capo d'Angiò.

PENNA di Messina. — Originaria di Peru- PENSABENE di Sicilia. — Famiglia di As-


PEN — 31 — PEP
soro, di Castrorealo, dove fiorisce tuttora, e di similiano per congratularsi del suo arrivo in Ita-

Palermo, annoverata nella nobiltà messinese al lia nel 1496, quindi residente a Milano, e final-

principio del XTX secolo. — Giacinto regio con- mente ambasciatore di obbedienza a Pio III nel

sigliare morto nel 1691; Nicolò reggente del su- 1503. —


Arma: Di rosso, al palo d'argento.

premo Consiglio d' Italia; Matteo senatore di Pa- PEPI di Napoli e di Sicilia. — Originaria di
1
le imo nel 1705; e Domenico avv. fiscale della gran Normandia, si sparse in varie città d' Italia, e par-
Corte, del r. patrimonio, maestro razionale dello ticolarmente in Napoli, donde fu portata in Sicilia

stesso tribunale, cav. costantiniano, sostenne V uf- da un cavaliere Damiano Pepi padre di Tancredi
ficio di consigliere siciliano nella suprema giunta e di Antonino ai servigi di re Federico III. An-
di Sicilia in Napoli nel 1765, e fu gratificato dal tonino fu cameriere della regina Bianca, e Tan-
re Ferdinando IV del titolo e dignità di marchese credi si ebbe il territorio di Stallami in vai di

trasmissibile a suoi discendenti con diploma del Noto e fu quindi luogotenente del castello di Li-
Sett. 1775. — Arma: Spaccato d'azzurro e di cata nel 1409. — Giovanni alfiere di gran valore
oro, colla fascia in divisa di rosso, caricato il nelle Fiandre in servizio di Ferdinando il Catto-
primo dell'aquila d'argento, coronata dello stesso, lico. — Arma. D'oro, a tre pepi di rosso, fogliati

ed il secondo di tre freccio d'argento, fustatc di di verde.


nero, poste in isbarra e ordinate in fascia, le punte PEPIN di Venezia. — Originari di Aquileja,
in alto. furono tribuni antichi e si estinsero nel 1275. —
PENTINI di Roma. — Originaria dell'Umbria, Arma: Spaccato in capriolo d'azzurro e d' oro, ca-
e. fregiata del titolo marchionale, à dato alla Chiesa ricato il secondo di un P majuscola di rosso.
un Cardinale nella persona di Francesco creato PEPOLI di Bagnacavallo (Romagna). — Fa-
nel I863 dal pontefice Pio IX — Arma: Inquar- miglia antica ed illustre, ascritta alla cittadinanza

tato; nel l.°c 4.° d'azzurro, alla croce piena d'oro; bolognese fin dal XVI secolo. (Estinta). — Arma:
nel 2.° d'azzurro, ad una rosa di rosso; nel 3.° Seaccato d'argento e di nero; col capo d' Angiò.
d'azzurro pieno. Sul tutto spaccato; nel 1. d d'ar- PEPOLI di Bologna. — Da un Pepolo avo di

gento, a quattro pali di rosso, coli' aquila bicipite Ugolino che nel 1096 era presente ad un' in-
di nero attraversante; nel '2.° d'azzurro, al ca- vestitura concessa da Vinizone abate di S. Stefa-
priolo d' oro. no, trasse il proprio nome questa celebre famiglia
PENTOLO di Venezia. — Originaria di Ai- bolognese. — Essa ebbe mano nelle contese ci-

tino, spenta nel 1532. — Arma: Spaccato d'oro vili che afflissero la patria, e fin dai pinnordi delle
e di verde, al leone di rosso, attraversante sulla lotte fratricide nel 1202 cominciò la sua nimici-
partizione. zia coi Tettalasina, da cui derivarono memorande
PENZI di Mantova. — Fregiata del titolo co- zuffe nel 1242 e 1274. I Pepoli seguirono la parte
mitale. — Arma: Spaccato; nel l.° d'oro, all'a- geremea, e dopo che la lambertazza fu doma, co-
quila di nero; nel 2." d'azzurro, al capriolo d'oro, minciarono a farsi largo. Romeo de' Pepoli, che
accompagnato da tre stelle dello stesso. aveva avuto urtici di governo ed era ricchissimo,
PENZINI di Lecec. — Nobili bergamaschi e riuscì a formarsi un partito numeroso che doveva
leccesi, ebbero i feudi di Tramacere, S. Cesario aiutarlo ad impadronirsi del dominio di Bologna;
e Pisignano. — Pasquale Penzini, morto verso il ma sventate le sue mire ambiziose ed assalito dal
1870, fu l'ultimo di questa famiglia, i cui beni popolo nelle proprie case, fu costretto salvarsi
furono ereditati dai Preite di Francavilla-Fontana. colla fuga insieme ai suoi cinque figli. Uno di que-
Arma: Di rosso, all'aquila di nero, armata, ro- sti, Taddeo, dopo sei anni rientrò in patria, seppe
strata e coronata d'oro. procacciarsi molti fautori e sbarazzarsi di molti
PENZINI di Venezia. — Originari di Pisa, fu- avversari, e riuscì a farsi proclamare signore di
rono aggregati al maggior Consiglio nel 1381 nella Bologna, che tenne per lo spazio di undici anni.
persona di messer Pietro, col quale si spense la Succeduti a lui nel principato i figli Giacomo e
famiglia nel 1418. — Arma: Partito d'argento e Giovanni, non riuscirono a mantenersi che per
d'azzurro, al capriolo accostato in punta da un brevissimo tempo, e il 6 ottobre 1350 vendet-
giglio, il tutto dall'uno all'altro. tero Bologna a Giovanni Visconti arcivescovo e
PEPARATI di Bologna. — Arma: Fasciato signore di Milano. — I discendenti di costoro
d'argento e d'azzurro. nel 1379, 1413 e 1508 tentarono riacquistare il

PEPI di Firenze. — Originari di Cipro, così venduto dominio, e quando ebbero perduta ogni
nomati per avere avuto in Firenze il monopolio speranza si fecero seguaci dei Bentivoglio che sa-
ed il commercio del pepe. — Ammessi alle ma- livano al primato. Parteciparono quindi come cit-
gistrature, ottennero quattro volte il gonfalonie- tadini al governo dello stato, tennero posto in se-
rato, e 25 il priorato, tra il 130! ed il 1513. — nato dal 1506 in poi, furono spessissimo fra gli

Francesco di Chierico, famoso legista, lettore in anziani, ed ebbero contemporaneamente tre pro-
Pisa nel 1 493, ambasciatore all' imperatore Mas- fossori nello studio bolognese dal 1438 al 44i9.
PER — 314 — PER
— Datisi particolarmente alle armi, contarono 25 nardo, consigliere imperiale, ebbe riconosciuta la

condottieri nel XVI secolo, c parecchi de' quali nobiltà e l'arma gentilizia dall' imperatore Fer-
tennero i primi gradi. Molti militarono per Ve- dinando li nel 1630. Arma: Inquartato; nel 1.»

nezia che aveva dato ai Popoli il patriziato, aJtri e 4." d'azzurro, ad un bue rampante di rosso,
per la S. Sede, per Genova, per Firenze, ed al- .sostenuto da una terrazza di verde, ed accompa-
cuni per la Francia e per la Germania. — Eb- gnato da tre pere d'oro, ordinate in capo, le code
bero in diversi tempi e con diversa durata parec- in alto; il bue del 1.° rivoltato; nel 2.° o 3." di
chi feudi, fra' quali la conto» di Castiglione de' rosso, ad una torre d'argento, aperta e finestrata

Gatti, poi detto dei Popoli, con Baraguzza, Spar- del campo, accompagnata in capo da due stelle

vi, Casaglio, Prodiera, Piasone, Bruscolo e Bocca- di otto raggi d'oro. — Cimiero: Un bue nascente
dirio; la contea, con mero e misto impero, costi- di rosso.

tuita con le città di Bitontò o Rubi, il contado PERACCA di Torino. — S. M. il re Umberto


di Terlizzi e di Invento, le terre di Laurito, I con lettere patenti del 1880 concesse al cava-
Leio, Gualdo, Campomarino, Termoli, Guastainonte liere Giacinto Peracca, presidente di r. corte di

ed Ortona; la contea di Melfi e Neustaoo nella appello a riposo, il titolo di conte, trasmissibile
Puglia; la signoria di S. Giovanni in Persiceto. per primogenitura maschile. — Arma: Inquarta-
Crevalcuore, Sant' Agata e Nanòntola; lo stato di to; nel 1.° d'argento, al tocco di prisidente di

Meldola; il marchesato della Preda con i castelli corte d'appello al naturale; nel 2.° e 3." d' oro,
di Vedriano, Borzano, Compiano, Romovero, Ron- a tre pali di rosso; nel 4.° d'azzurro, a tre con-
covecchio e Cornolo; il marchesato di Scurano con chiglie d'argento, 2 e 1. — Cimiero: Un tocco
i castelli di Bazzano e di Pianzi; il marchesato come nello scudo. — Motto: unjcuiquk sulm.
di Casegli; la signoria di Nanòntola e la contea PERACCHIO de! Piemonte. — Le prime me-
di Cerreto. — Arma: Scaccato d'argento e di morie di questa nobile famiglia rimontano al XI
nero di sette file. —
Cimiero: Una piramide al secolo, in cui vivea un Giuseppe Peracchio, il

naturale non terminata. — Divisa: ut finiam. ipse quale avendo militato valorosamente sotto le ban-
PEPOLI di Trapani. — É un ramo della pre- diere di Corrado contro i Mori, riportò da quel-
cedente portato in Sicilia da un Cuismigerio se- 1' imperatore il glorioso cimiero di un cane d'ar-
gretario di re Manfredi, dal quale nel 1257 ottenne gento che arde tra le fiamme. — Nello stesso se-
la castellala di Trapani. — Ha posseduto questa colo Pietrino e Guglielmo governarono il Monfer-
famiglia le baronie di Fiumegrande, Culcasi, Fon- rato a nome del suo marchese e ne furono rimu-
tanasalsa, Michilcarari, Rabici, Salina di S. Teo- nerati coli' investitura del feudo di Castelvecchio.
doro, e Sanagia. — Francesco fu capitano giusti- 1 discendenti di questi passarono a domiciliarsi
ziere di vai di Mazza ra; Riccardo capitano d'armi nella terra di Lanzo, e furono sempre devoti ai

a guerra c vicario generale di Girgentied ammi- duchi di Savoia, dai quali ottennero grazie e pri-
raglio del regno nel J 390 ; un altro Francesco vilegi. Antonio e Pietro fratelli Peracchio ricevet-
capitano giustiziere di Trapani nel Ii40; Andrea tero in fatti nel 1536 dal conte Amedeo VI di Sa-
e Giacomo prefetti e senatori di Trapani, il primo voia, il castello della Pieve di Livone; Michele ed

nel 1 478, e l'altro nel 1561; Pietro e Giuseppe Antonio fratelli Peracchi il 15 0tt. 4 408 furono in-
capitani anziani di Trapani, l'uno nel 1740, e vestiti in feudo nobile, antico, avito e paterno
l'altro nel Arma: Scaccato d'argento
1770. — del castello della Pia. — Questa famiglia è pur

e di nero di sei file. Cimiero: Una scimia co- — fregiata del titolo di conti di Villaralrnese. —
ronata d' oro. tenente colle zampe anteriori e Arma: D' azzurro, al palo d' oro, accostato da due

colla- bocca una spada d'argento, manicata d' oro, stelle di otto raggi dello stesso. — Cimiero : Un
posta in fascia. cane d'argento, collarinato d'oro, tra le fiamme.
PEPPI di Bologna. — Arma: Scaccato di — Motto: HUCUSQUE.
rosso e d'argento; col capo d'azzurro, caricato PERAC1IINI di Bologna. — Arma: D'argento,
di tre stelle d' oro. abbassato sotto un altro capo ad un albero terrazzato di verde, cimato da un'a-
d' Angiò. quila di nero; col capo d'azzurro, caricato di tre

PERA-ROLA di Verona. — Arma : D'azzurro, stelle d' oro.

al pero di verde, fruttato d'oro, addestrato da un PERACIIIS di Lombardia. — Arma: Inquar-


riccio passante e rivolt > di nero, mangiante una tato; nel l.° e 4.° d' azzurro alla gru d'argento;
pera d'oro; il tutto sostenuto da una terrazza nel 2.° e 3.° d'oro, alla biscia viscontea; col ca-
di verde. po di rosso.
PERABO di Milano. — Giovanuolo dotò una PERACINl di Bologna. — Arma; D'azzurro,
cappellata nella chiesa di S. Vittore di Va- ad un albero di verde, fruttifero di rosso, soste-
rese fin dal 1375. Da lui derivarono i fratelli Giu- nuto da un monte di tre cime d' argento, ed ac-
seppe e Giambattista che furono dichiarati nobili compagnato da tre stelle d'oro, ordinate in capo.

dal R. I. Consiglio di governo nel 1791. — Ber- — Alias: D'azzurro, ad un sinistrocherio vesti-
PER — 312 — PER
stito di rosso, movente dal fianco sinistro, tenente secolo XVI, e cui Massimiliano Sforza concesse la
collamano di carnagione tre pere al naturale signoria di Oviglio trasmessale ai suoi discen-
gambute n fogliate di verde, i gambi al basso; denti per primogenitura maschile. Poi l' impera-
col capo d' Angiù. tore Massimiliano, cui era molto caro, gli donò
PERÀGA di Padova. — Arma: D'azzurro, ad il marchesato d' Incisa e lo creò conte palatino.
una ruota d'oro. — Alias: Partito; nel l.° di Arma?
azzurro, a tre ruote d'oro, ordinate in palo; nel PERCIBALLI di Veroli. — Di origine nor-
2." bandnto di rosso e d' argento; col leone d' oro manna, le cui prime memorie risalgono al 1 248.
attraversante sul tutto. — Andrea creato Vescovo di Conversano da Eu-
PERALTA di Sicilia. — Originaria della Na- genio IV, nel 1432 traslatato alle sede di Urbi-
varra, passò due volte in Sicilia; la prima por- no, e nel 1461 a quella di Camerino. — Cecco
tatavi da un Guglielmo che accompagnò il re castellano di Segni, nel 1557 vi sostenne l'asse-
Pietro I d' Aragona nel 1282, e la seconda da un dio degli Spagnuoli e vi rimase ferito. Ciò non
Raimondo olio fu capitano generale nella guerra pertanto egli venne accusato di segreti intendi-
di Contentisi. — Ila posseduto i feudi di larghet- menti cogli Spagnuoli, ma seppe difendere il suo
to, Rivona, Calntuso, Castel del Golfo, Castelluc- onore facendo alliggore in Roma un cartello di

cio, Ciminna, Ncria. e Patvlolfina ; la viscontea di sfida pei suoi calunniatori chiamandoli in campo
Ambite; la contea di Alcamo, Caltabellotta, Cal- a sostenere l'accusa colle armi. — Giambattista
tanisetta, Chiusa e Scialarli; i marchesati di Ca- di lui figlio fu creato cav. della milizia costanti-
latalimi, Calatamauro, Esteban e Mazzara; ed il niana nel 1582. (Estinta dopo la metà del XIX)
ducato di Castellueciò. — Nicolò gran giustiziere secolo). — Arma ?

di Sicilia; Raimondo gran cancelliere e gran ca- PERCOLLA di Palermo. — Originaria di Va-
merario nel 1 473; Guglielmo presidente di Sici- lenza di Spagna, di cui son da notare un Rodrigo

lia, gran cancelliere e tesoriere. — Arma: Di familiare di re Martino, un Pier-Guerao came-


rosso, alla fascia d'argento, con la bordura d'az- riere di Ferdinando I d' Aragona, un Giovan-Ro-
zurro. — Alias: Spaccato d'azzurro e d'argento. drigo cavaliere e maestro notaro della r. gran
PERASACCM di Bologna. — Arma: Di ros- Corte sotto re Alfonso; un Marco segreto di Pa-
so, a due braccia opposte, moventi dai fianchi, lermo; ed un Vincenzo presidente del real patri-
vestite d'azzurro, tenenti colle mani di carna- monio, inquisitore del regno. — Arma: D'azzurro,
gione un sacco d'argento; il tutto accompagnato alla sbarra, accompagnata nel capo da una stella,

da tre stelle male ordinate d'oro. e nella punta da un monte di tre cime, il tutto
PERAZZA di Treviso. — Arma: D'azzurro, d' oro.

ad un mebro d'aquila d'argento, in isbarra, l'ar- PERCOTO o PERCOTTO di Udine. — Ori-


tiglio al basso, tenente quattro pere al naturale ginaria del Friuli, trasse il proprio nome da un
dalla parte del gambo. villaggio ne' cui pressi anticamente abitava, e fu

PERAZZO di Venezia. — Antica famiglia cit- anche chiamata Guarienta e Zanitella. — Le sue
tadina, à dato una lunga serie di segretari al se- prime memorie rimontano al 1191 in cui troviamo
nato veneto. — Cristoforo ed Antonio Pe razzo, un Iacopo di Percoto testimonio ad un contratto
tigli di sor Perazzino. nel 1379 per la guerra di esteso nella città di Cividale nel nov. di quel-
Chioggia si oflr irono con un famiglio e un com- l'anno. —
Ermanno di Percotto nel 1316 fu man-
pagno all' armata a proprie spese, e la paga a dato da Udine a Gemona ambasciatore al Parla-
trenta balestrieri a otto ducati al mese per cia- mento friulano, allora residente in Cividale. —
scuno; por lo che furono ballottati nel 1381 dal Nel 1360 questa famiglia si recò ad abitare in

gran Consiglio, ma non vi rimasero. — Nel 1728 Udine, di cui ottenne la cittadinanza nel 1380.
fu aggregata al Consiglio 'nobile di Padova, e fu — Leonarduccio di Percotto nel 1356 fu dal pa-
confermata n'Ha sua nobiltà con sovrana risolu- triarca Nicolò creato gastaldo di Manzano. —
zione I Mar. 1820. — Arma? Guarniero del fu Francesco nel 1 442 fu investito

PERDONO di Alessandria. — Traggono la per quattro anni della muta di Venzone per 1' im-
loro origine dai Punzoni, il cui stipite fu uno dei porto di 1300 ducati all'anno. — Aggregata al

figliuoli di Aleramo, a cui nella divisione dei do- Consiglio nobile di Udine fin dal 1656, fu confer-
mimi paterni toccava appunto il castello di que- mata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione del
sto nome, sotto il titolo di marchesato. — La 24 Nov. 1820. — Il re delle Due Sicilie nel 1739
famiglia Perbono era fra |e ghibelline del popolo, aveva conferito a Varicate Percotto il titolo di
e dette alla patria uomini egregi, de' quali ci li- conte, trasmissibile a tutta la sua discendenza.
mitiamo ricordare un Antonio, cui furono accor- — Arma: Trinciato d'azzurro, e d'oro, caricato
date patenti di nobiltà, per sè e suoi successori, il primo di due sbarre di rosso.
da Giovan-Galoazzo Sforza duca di Milano; ed un PERDICARI di Polizzi e di Palermo. — O-
Girolamo che fu uno dei primi giureconsulti del riginaria francese, trapiantata in Sicilia da un Ber-
PER — 31 3 — PER
tuccio segretario della regina Eleonora, notaro 2.» d'argento, alla banda di rosso, accompagnata
regio del regno, segreto e procuratore degl' in- da quattro rose di...., tre in capo ordinate in

troiti regi, e quindi conservatore delle armi re- fascia, ed una in punta; col capo d'azzurro, a
gie. — Federico, di lui figlio, fu capitano di Po- tre gigli d'argento; col capo dello scudo di rosso,

lizzi dove stabilì la sua famiglia, la quale pos- all'aquila bicipite di nero, coronata d'oro in

sedè la baronia di Casalgiordano ed il feudo della ambedue le teste.

Sparacia. — Un Filippo si stabilì in Palermo e PERELLOS o PERIGLIOS di Sicilia. — Di


vi tenne la carica di giurato nel 1603, e da lui origine aragonese, venuta in Sicilia con un Rai-
un Francesco maestro razionale del regno. — mondo, il quale vi seguì il Re Alfonso, e final-

Arma: D'argento, alla fascia d'azzurro, soste- mente viceré di Sicilia nel 1441. — Un Luigi,
nente un uccello perdicaro al naturale. avendo acquistato nel 1445 la terra di Gagliano,
PEREGO di Milano. — Assai antica e nobile piantò definitivamente questa famiglia in Sicilia.

famiglia, vanta un Beato Leone eletto nel 1241 — Arma: Doro, al leone di rosso.
Arcivescovo di Milano dai nobili milanesi; Enrico PEREROZZl di Sanseverino (Marche). - Arma:
castellano sul lago Maggiore per il suddetto ar- D'azzurro, al monte di tre cime d'oro, accostato
civescovo nel 1256; Giovannolo decurione di Mi- in capo da tre gigli dello stesso, male ordinati.
lano nel 1388; Bartolomeo familiare del duca PERES di Taranto. — Quest'illustre fami-
Giovan-Galeazzo Visconti; Lodovico ascritto nel glia è originaria di Spagna e trapiantossi in Ta-
1503 al Collegio dei giurisperiti; Cesare dottore ranto nel corso della dominazione spagnuola, ed
eollegiato, avvocato fiscale e poscia senatore; Luca i primi che vi figurarono furono Martino, Ernando
governatore della rocca d' Arona nel XVIll se- e Giovanni, dai quali derivarono tre rami. —
colo. — Furono creati nobili dell' impero austriaco Appartengono al terzo ramo un Giovanni, capi-
nel 1839. — Ultima di questa famiglia fu Caro- tano di gran valore, il quale nel 1552 fj segre-
lina di Antonio maritata a Giacomo Appiani d'A- tario di Carlo V, e poi del di lui liylio Filippo;
ragona. — Arma; Fasciato d' oro e di rosso, al un Francesco, figlio del precedente, capitano della
castello d' argento, cimato di due torri, aperto milizia tarantina, il quale nel 1571 prese parte
del campo, e fincstrato di nero, attraversante sul alla famosa battaglia di Lepanto, e nel 1594 com-
tutto, con un pero di verde, posto dietro il ca- battè contro il rinnegato calabrese Bassa Assan
stello, il fusto visibile per V apertura della porta Cicala, nel qual fatto ottenne il grado di sergente
e la cima sporgente fra le due torri, il tutto so- maggiore. — Ultimo di questa nobile famiglia fu
stenuto da una terrazza di verde; col capo d' oro, Giovanni morto nella prima metà del secolo XVIII
caricato di un' aquila di nero, coronata del campo. — Arma: D'azzurro, al monte di tre cime di
PEREGRINA (de) di..... - Arma: Di rosso, verde, sormontato da una pina al naturale.
ad un paesaggio illuminato da un sole d'oro, mo- PERETTI di Carmagnola (Piemonte). — Fre-
vente dal canton destro del capo, ed un pelle- giati del titolo di baroni di Casalbagliano. —
grino sul davanti, vestito al naturale, coperto di Arma: D'argento, alla banda d'azzurro, caricata
un cappello a larghe tese, tenente colla sinistra di tre rombi d'oro nel verso della banda.
un bordone. PERETTI di Montalto (Marche). — Fregiati
PEREGRINO di Como. — Arma: Di rosso, ad del titolo di marchesi d' Incisa. — Appartiene a
una torre, col tetto accuminato d'argento, aperta questa famiglia il famoso pontefice- Sisto V eletto
e finestrata del campo; il tutto cimato da una nel 1585. — Arma: D'azzurro, al leone tenente
colomba del secondo, col volo disteso ; il tutto ac- colla branca anteriore destra un ramo di tre
compagnato da due sciabole di cavalleria nei loro pomi, fogliato, il tutto d'oro; colla banda di rosso
fodri al naturale, colla punta al basso, ciascun attraversante, caricata verso il capo da una co-
fodro accollato da una cintura d'argento. meta d'oro, e verso la punta da un monte di tre

PERELLA di Aquila. — Famiglia patrizia cime d'argento; il tutto nel verso della banda.
aquilana che à prodotto vari uomini chiari nella PEREZ di Sardegna. — Arma: D'azzurro,
scienza del diritto. — Estinta sul finire del secolo al destrocherio armato, impugnante un ramo di

XVIII. — Arma: Spaccato; nel |.« d'argento, alla quercia, fogliato e ghiandifero al naturale.
fede al naturale semivestita di rosso; nel 2. n d'oro, PEREZ-NAVARRETE di Napoli. — Di ori-
a due pali di rosso, nel primo quartiere, accom- gine spagnuola, passata in Napoli verso la fine

pagnati da tre fascie ritirate di rosso; colla fa- del XVI secolo, ne ottenne il patriziato, venendo
scia di rosso attraversante sulla partizione. aggregata al seggio di Porto. — Ha vestito l'abito

PERELLI di Mantova. — Arma: Partito; nel di Malta nel 1703, à avuto il grandato di Spagna
1.° d'argento, al pero di verde, accostato da due e l'Ordine del Toson d'Oro, ed è fregiata dei
leoni al naturale, affrontati e controrampanti, il
titoli di duca di Bernalda, marchese della Terza
tutto sostenuto da una terrazza del secondo; col e conte di Noja. — Arma: Di rosso, alla croce
capo d'azzurro, alla croce piena, d'argento; nel patonte vajata d'azzurro e d'argento.
PER — 314 — PER
PEREZ o PERES di Verona. — D'origine cilia). — Arma: D'argento, alla croce di rosso.
spognuola, la si trova stabilita in Verona tra il PERICONTATI di Siracusa. — Originaria di

1653 ed il 1682. — Un Angelo-Francesco del Valenza di Spagna, trapiantata in Sicilia e dira-

fu Cesare, verso la fine del XVII secolo era fre- mata in Lentinied in Siracusa, nelle quali città eb-
giato del titolo di conte, ed il conte Paolo nel be le primarie cariche fin dal 1 470. — Marcantonio
1800 fu aggregato al Consiglio nobile di Verona, nel 1583, altro Marcantonio nel 1616, e Francesco
e qualche anno dopo un Antonio ebbe la carica nel 1628 vestirono l' abito dei Cavalieri di Malta.
di vicario di Val Policella. — Questa famiglia fu — Arma: D'azzurro, a tre pere d'oro.

confermata nella sua nobiltà con sovrana risolu- PERIGLIOS di Sicilia, vedi Perellos.
zione del 22 Sett. 1820. — Arma: Di rosso, al PERINI di Bologna. — Arma: D'azzurro, a
pero sradicato di verde, fustato di nero; col capo tre pere al naturale, ordinate in fascia, gambute
d'azzurro, a tre stelle d'oro. e fogliate di verde, i gambi in alto; col capo
PERFETTI di Urbino. — Ebbe il feudo di d'Angiò, sormontato da un altro capo d'oro, cari-
Castel d' Elei e poscia quello di Cartoceto. — cato di un' aquila di nero.
Agnesia, moglie del conte Antonio di Montefeltro, PERINI di Milano. — Originaria di Rezzo-
appartiene a questa famiglia, la quale nel 1454 nico sul lago di Como, fu portata a Milano da
diede un Vescovo alla Chiesa Osimana nella per- un Antonio che vi aprì un'osteria alli tre scalini.

sona di Giovanni Perfetti. (Estinta). — Arma: — Francesco-Maria, causidico, nel 1650 fu am-
Un' anguilla coronata. messo al Collegio dei procuratori, e fu quindi
PERGAMI di Crema. — Un Righino da Per- sindaco della città nel 1662. — Giuseppe-Anto-
gamo fu uno dei 14 fondatori dell'ospedale di nio, avvocato, conte di Bresso nel 1716, senatore

Porta Ripalta, ed una famiglia di questo nome è nel 1724. — Arma: Partito d'argento e di verde,
annoverata fra le nobili cremasche nel 1740. — al capriolo dall'uno all'altro e dell'uno nell'altro.
Appartiene a questa famiglia il famoso Bartolomeo PERINI di Valperga (Piemonte), consignori di

Pergamo favorito della principessa di Galles, la Rivarossa. — Originaria di Busano, fu trapian-


quale lo nominò barone della Franchina, e suo tata in Valperga nel 1602 da un Giovanni Perini

ciamberlano. — Arma? notaio, e segretario ordinario del Duca di Savoja,

PERGAMO di Alba e di Asti. — Fregiati del il quale gli concesse l'uso della seguente arma:
titolo di conti di Castiglione. — I fratelli Gio- d' argento, a tre rose di rosso sopra un gambo
vanni-Maria e Gian-Giacomo nel 1559 furono in- di verde. — Cimiero: un cane nascente e tenente
vestiti di parte di Scandaluzza. — Pietrino Per- colla zampa destra una penna da scrivere col

gamo di Asti padre di Cesare che nel 1618 fece motto: dont odorem Fides et ViRTLS, la quale
acquisto di Scurzolengo. — Arma: D'azzurro, arma essendo stata confermata t.ìia famiglia nel
a duo fascie d'oro; col capo del secondo, all'aquila 1614, invece del cane, furonvi annessi due cani
di nero, coronata dello stesso. — Cimiero: L'aqui- ai lati, uno tenente la penna, l' altro la spada.
la dello scudo. — Motto: duce deo virtute co- — Per il matrimonio di Gian-Michele Perini con
mite. una Boggio-Cortina dei signori di Rivarossa, alla
PERGOLl di Cingoli (Marche). — Famiglia morte del padre di essa, avvenuta nel 1617, il

nobile, le cui antiche memorie rimontano all' Vili Perini ereditò quella signoria. — Giovanni-Bat-
secolo, e decorata dal Pontefice Pio Vili del titolo tista, cavaliere Mauriz., nel 1674 ottenne il titolo

comitale. — Arma: Spaccato; nel 1." d'azzurro, di conte di Rivarossa, che alla sua morte ritornò
ad una stella d'oro; nel 2. n d'oro, a tre pali alla Corona non avendo lasciato figli. — Un altro

di rosso. Giovanni-Battista nel 1753 fu podestà del Val-


PERI di Alessandria. — Era delle prime di pergato, e nel 1762 castellano di Vaiperga; Gio-
Alessandria; prese parte alla crociata del 1188, van-Michele, morto nel 1777, fu primo commis-
e fu tra le guelfe del popolo. — Nel 1297 largì sario di guerra ed intendente generale di Casale;

grosse somme per V edificaziono della cattedrale, Francesco-Domenico, colonnello del r. corpo de-
e la arma era dipinta sulla
sua facciata della gl'ingegneri nel 1792, fu nominato governatore
medesima. Nel 1417 fu nel numero delle famiglie di Verona, — Questa famiglia fiorisce tuttora, divisa

della casa ducale. — Arma? in tre rami. — Arma: D'argento, al pero di verde,
PERICOLI di Padova, vedi Ronco (da) o Ron- fruttifero d'oro, il tronco sinistrato da un leone
coni. al naturale. — Cimiero: Un braccio armato im-
PERICOLI di — Abbia: D'azzurro, partito pugnante una spada d'argento. — Motto: re-
da un filetto d'argento; nel 1." al monte di tre QUIES MEA.
cime di verde, addestrato da un albero dello stesso PERINO di Sicilia .
— Arma: Partito d'ar-
moventi da una terrazza pure di verde; nel 2.° gento e d'azzurro, al capriolo dell'uno nell'altro.
al soldato passante, armato di un fucile. PERLAS di Napoli. — Arma : Spaccato d'az-
PERICONK o P ERRI CON E di Corlcone (Si- zurro e d' oro a iììquo di una linea formata di
PER - 31 5 - PER
due quarti di cerchio moventi dai fianchi e riu- . PERNO del Piemonte, conti di Panvillar. —
nentisi verso il basso, a tre perle rotonde al na- Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° d'azzurro, al can-
turale, una sull'argento e due sull' oro. none d'oro in banda; nel 2.° e 3.° bandato d'oro
PERLASCO di Mondavi. — Originaria di Co- e di nero; il tutto sotto un capo d'argento; al-
mo, e decorata del titolo comitale di Perlasco, l'aquila di nero, coronata dello stesso. — Cimiero:
fu signora di Montaldo. — Arma: D' oro, all' al- Un giglio d'oro. — Motto: Audiendo et viden-
loro di verde, fruttato di porpora, sradicato; colla DO FACERE.
bordura d'azzurro. — Cimiero: Un uomo vestito PERNO di Siracusa. — Originaria di Valenza
alla romana, nascente, tenente colla destra un di Spagna, fu portata in Sicilia da un Gerao di
ramo d'alloro. — Motto: Virga jesse flovuit. Perini unitamente al figlio Guglielmo. Il primo fu

PERLEONI o PIERLEONI di Roma. — Arma: castellano di Siracusa, e 1' altro governatore della
D'argento, al leone scaccato d'oro e di nero. Camera reginale sotto il Re Federico li e la Re-
PERLINI di Val Brembana nel Bergamasco gina Eleonora. Ha posseduto — i feudi di Ragal-
— Arma: Di nero, al cipresso sradicato al natu- sacca, Fiumetorto, Floridia, Cuba e Melinventre.
rale, accostato da due battenti d' oro ; col capo — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro, caricata
di rosso, all'aquila di nero. di tre stelle di rosso.

PERNA di Catania. — Un Arcoloro Perna, PERNUMIA di Padova. — Arma: Spaccato


originario di Valenza, si stabilì in Catania, e da d' argento e di rosso, ad un lampione d'argento
lui derivarono un Bernardo senatore di Catania attraversante sulla partizione, riempito di fiamme
nel 1483, ed un altro Arcoloro segreto e capitano di rosso. — Alias : Spaccato d' argento e di rosso,

giustiziere di detta città. — Arma: D' azzurro, ad un braciere d' argento, sostenuto da tre piedi
a nove perle d'argento, 4, 2, 3, 2 e 1. di nero, riempito di fiamme di rosso, ed attraver-
PERNATI di Novara. — Della terra di Per- sante sulla partizione.
nate, presso Novara, trasse I
1
origine ed il co- PERO (del) di Valenza. (Piemonte). Conti di
gnome. Un Pietro da Pernate, arciprete della cat- Luzzano. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, al-

tedrale di Novara, trovasi sottoscritto in un istro- l'aquila di nero, linguata di rosso; nel 2.° d'az-
mento d'investitura nel 3 Mag. 1210. Un Loa- zurro, a tre pere d' oro, gambute e fogliate a
rengo da Pernate sedeva tra i consoli di giusti- sinistra, ciascuna d'una foglia di verde, 2 e 1.
zia nel 1245. — I Pernati fecero sempre parte — Cimiero : Un pero al naturale, fruttate di tre
della civica amministrazione di Novara dall'epoca pezzi d' oro. — Motto : Non sine fructu.
dei consoli fino all'estinzione del corpo decurio- PERO di Venezia. — Originari di Carpi,
naie, cui dettero vari membri. — Un Bernardo aggregati al Consiglio nel 1334. — Arma: Spac-
dal Duca Ottavio Farnese marchese di Novara fu cato d' argento e d' oro, al leone spaccato di nero
eletto suo tesoriere generale, e quindi referenda- e di rosso.

rio, nella qual carica continuò fino alla sua mor- PEROLARI di Lendinara nella provincia di
te, avvenuta nel 1587; un Giuseppe nel 1577 a- Rovigo — Originaria di Modena, passata quindi
cquistò i feudi di Momo, Savonera, Cavaglietto a Ferrara, e poi definitivamente stabilita in Len-
ed Agnellengo, cui nel 1588 aggiunse quello di dinara. Fu aggregata al Consiglio nobile di que-
Alzate; un Francesco, figlio del precedente, che sta città fin dal 1623. — Pietro- Antonio Pero-
fu ascritto nel 1592 fra i quaranta nobili decu- lari, per le ragioni di Cornelia Malmignati sua
rioni della città di Novara ; un Damiano giure- moglie riportò il 9 Ott. 1754 dal Senato Veneto
consulto collegiato, fu dei sessanta decurioni e decreto d'investitura del feudo nobile estense in
console di giustizia verso la fine del XVII secolo; Saguedo di quella famiglia ; investitura che fu
un altro Bernardo, figlio del suddetto Damiano, rinnovata il 3 Mar. 1774 ad Ottaviano e Barto-
fu sindaco della città di Novara, console di giu- lomeo, figli di essa Cornelia, ed ai loro succes-
stizia ed amministratore per altri 30 anni del- sori, i quali aggiunsero al proprio cognome quello
l'Ospedale Maggiore; ed un altro Damiano/pittore dei Malmignati. Il suddetto Bartolomeo fu rego-
ed incisore di sommo merito vissuto nella prima latore di Lendinara nel 1776, e Pietro, di lui fi-

metà del XIX secolo. — Arma: D'oro, al leone glio, fu vice-prefetto in Rovereto nel 1810, o po-
di rosso, rivoltato, impugnante colle branche an- destà in patria nel 1814. — Fu confermata nolla
teriori un'alabarda al naturale, e sormontato da sua nobiltà con sovrana risoluzione 23 Lug. 1829.
un giglio d' azzurro. — Arma?
PERNICE di Genova. — Arma : D' argento, PEROLI di Urbino. — Arma: D'azzurro, al

a tre fascio di rosso, la superiore alzata ; con capriolo d'oro, accompagnato in capo da un sole
una pernice al naturale ferma sulla seconda. radioso nascente, ed in punta da una pera al na-
PERNICE di Messina. — Ha goduto il patri- turale, fogliata di due pezzi, col gambo in alto.
ziato messinese nei secoli XIV e XV. — Arma: PEROLLO di Sciacca. (Sicilia) — Originaria
D' azzurro, alla pernice volante, al naturale. francese, trapiantata in Sicilia noi 1071 da un
PER - 31 6 - PER
Giliberto Perollo che si ebbe il dominio dalla città caricata di una cometa d' oro, attraversante sul

di Seiacca. Guglielmo, suo figlio, ebbe la signoria tutto.

di Veria, la carica di maestro giustiziere del re- PEROTTO di Sassoferrato. (Marche). — Abma:
gno nel 1144 e quella di sraticoto di Messina nel Inquartato; nel 1.° e 4.° di rosso, al leone d'oro,

1154. Ludovico, fratello di Guglielmo, fu gene- coronato dello stesso; nel 2. n e 3." d'oro, all'a-

ralissimo delle armi di Re Ruggero. Un Matteo, quila di nero, coronata dello stesso.

maestro giustiziere, consigliere di stato e di guer- PEROTTONI di Rovereto nel Trentino. —


ra, per il matrimonio di una Peralta, a lui pro- Arma: D'argento, al leone e cane rampanti al

messa sposa, con un Artale di Luna fece nascere naturale, affrontati, levanti colle loro zampe de-
tant' odio fra le due famiglie le quali si combat- stre anteriori una pera, moventi da un tronco

terono accanitamente per parecchie generazioni, d' albero, frondoso e sradicato al naturale ; colla

lotta universalmente conosciuta sotto il nome di fascia d'azzurro, caricata di tre palle d'oro, at-

primo e secondo caso di Sciacca. — La casa Pe- traversante sul tutto.


rollo, oltre il castello di Sciacca, ò posseduto le PEROZZI di Camerino (Marche). — Ladislao

baronie di Castellammare del Golfo, di Salina, Re di Napoli nel 1414 concesse a Venanzio e a
Culla, Pandolfina, S. Bartolomeo, la Sala, Calamo- Pier-Antonio Perozzi l'investitura della terra di

naci, Ponte, Cassaro, Bon figlio, e Licodia — Ar- Bacecco e del castello di Araste negli Abruzzi.

ma: D'azzurro, alla torre merlata d'oro, aperta Lo stesso Pier-Antonio fu ambasciatore dei Fio-

e finestrata di nero. rentini presso varie Corti. — Un Giambattista


PERONA del Piemonte, baroni di Vignale.
— fu commissario delle armi di Papa Urbano Vili ;

Arma: D'argento, alla stella di rosso; col capo un altro Venanzio vesti l'abito del S. M. 0. Ge-
d'azzurro, a due stelle d'oro. — Cimiero: Un'a- rosolim. nel 1594, ad un Perozzo fu fregiato del-

quila di nero, armata e linguata di rosso, in atto l'Ordine di S. Stefano di Toscana nel 1597. —
di scuotersi coli' artiglio destro la corrispondente Arma ?

orecchia. — Motto: Vigilante. PERPENTIS (de) di Vercelli. — Arma: D'az-


PERONA di Verona. — Famiglia illustre in zurro, al pero al naturale, fruttato d'oro, nudrito

Milano e in Piacenza, da cui discese un Cristo- sulla pianura erbosa; col capo d'oro, all'aquila

foro che sul principio del XV secolo si stabilì in di nero. — Cimiero: Un puttino ignudo nascente,
Verona. — Giovan-Luigi e Pietro, nello stesso tenente colla destra il Motto: Deus miht adjutor.
secolo, furono professori di diritto civile, ed il PERRACHINO del Piemonte, Marchesi di Ci-

secondo nel 1497 fu ascritto al Collegio dei giu- gliano. — Antonio-Bonaventura Perrachino nel

dici. Un Luigi nel 1556 ebbe la carica di cava- 1722 fece acquisto del feudo di Cigliano col ti-

liere di Comun. — Fu aggregata nel 1514 al Con- tolo marchionale. Dalla madre aveva avuto un'ot-
siglio nobile di Verona, di cui formarono parte tava parte di Frassino, ed aveva comprato la con-
Bartolomeo nel 1526 e Luigi nel 1567. — A UH A: tea di Borgo d'Ales di cui fu investito il 9 Feb.

Di rosso, al leopardo illeonito d'argento, tenente 1711. — Il referendario Gian-Francesco, suo pa-

una banderuola dello stesso, alla croce di rosso, dre, aveva nel 1658 tanto zelantemente compita
flottante a sinistra, attaccata ad una lancia da una spedizione contro i Valdesi che nel 1663 il

torneo d'oro; il tutto sostenuto da una collina Padre Inquisitore fece dipingere nella sala del S.

di verde. Oflieio le sue armi con epigrafe commemorativa.

PERONDOL1 di Ferrara. Arma : Di rosso, a — Arma: D'azzurro, a tre pere d'oro, 2 e I. —


sei pere d' oro.
Motto: AVEC LE TEMPS.

PERONI di Brescia. — A UH A : Inquartato; PERRACCHIO del Piemonte, vedi Peracchio.

nel 1." e 4." di rosso; nel 2." e 3.° d'argento, PERRAZZONI di Savigliano (Piemonte). —
alla colomba al naturale, avente sotto i piedi un AnHA: D'azzurro, alla palma d'oro, accompagnata
verde, e nel becco un cartello da due stelle di otto raggi dello stesso nei can-
ramo d'olivo di

eoi motto: Instai» i-alme «rhminauunt; alias: Ju- toni del capo. — Cimiero: Un ramo di palma.

STLS I T l'Ai. MA I I.OIll HIT. — Motto: Flexa resurgit.

PHKOTTA di Napoli. — Aiima: D'azzurro, PERRELLO di Messina. — Fregiati del titolo

;il leone d' oro, .sostenuto da una fascia in divisa di baroni, e del patriziato messinese nel XV se-

thbaaaata, impugnante colla destra branca una colo. — Arma : D' oro, al leone di rosso.

crocetta, il tutto dello »t«»*o. PERREMUTO di Sicilia. — Di origine spa-

PKKOTT1 di Tra/fiume nella provincia di glinola, portata in Sicilia dal Re Martino per un
Novara. — Antica famiglia, la quale à dato due Federico Perremuto gentiluomo catalano, il quale
roncoli alla patria; Damiano nel UHii, ed Alia- avendo sposato una Caterina Morara di Caltagi-
ndo nel 1647. —
Aiima: Di nero, al leone d'oro, ronc, si rese progenitore di vari distinti perso-
tenente colla branca destra anteriore tre pere di naggi che occuparono in patria le cariche nobili

roMOi fogliate di venie; con una banda di rosso, di giurato e di capitano giustiziere. — Arma:
PER - 317 — PER

D' oro, ad una testa di cane di nero, recisa di Salvatore Parisio che fu l' erede del nome, dei ti-

rosso. toli e delle sostanze della famiglia Perrotti. —


PERRESE di Bitonto (Estinta). — Arma: Arma: D'oro, ad otto pere fogliate di due pezzi

D' argento, a due cotisse, una d' azzurro, 1'


altra di verde in due pali, col gambo in alto. — Motto.
di rosso, accompagnate in capo da una crocetta — Olim meminisse juvabit.
patente di rosso; colla bordura dentata d'azzurro. PERS del Friuli. — Antichissima ed illustre,

PERRONE DI SAN MARTINO di Aosta. — originaria di Ravenna, e trapiantata nel Friuli

Nel 1612, Carlo Perrone dei conti di S. Martino dove prese il nome di un castello di cui fu infe-

fece acquisto- del feudo di Quart in vai d'Aosta, udata dal Patriarca di Aquileja. Dicesi essere

di cui i suoi discendenti tennero il possesso fino dello stesso sangue di quella di Varmo (v. q. n.)

al 1807, nel qual tempo essi fecero la cessione


— Possedette nel Friuli, oltre il castello omonimo,
delle terre che erano loro rimaste e del castello quelli di Varmo di sopra, di Varmo di sotto e

in favore di quel Comune. — Fra i suoi membri di Susans. — Sostenne parte rimarchevole in

son da notare un barone Perrone che nel 1704 quasi tutte le vicende del Friuli, e si rese chiara

difese bravamente la città d' Ivrea contro gli as- per uomini assai valenti nelle armi e nelle scienze.

salti del duca di Vendòine. In detto secolo la fa-


— Arma D' azzurro, a tre fascie d' argento.
:

miglia Perrone era rappresentata da un cavaliere PERSIANI di Chieti. Fregiata del titolo —
della SS. Annunziata che sostenne eminenti ca- baronale. —
Arma D' azzurro, al leone al Matu- :

riche militari e diplomatiche, e da un gran croce rale, rivoltato, movente da un monte dello stesso,

dell' Ordine Mauriziano, maggiore generale di ca- appoggiato colle branche anteriori sopra un ba-
valleria. Erano questi l'avo ed il padre di Carlo- stone di nero, col pomo e la punta d' argento,
Giuseppe-Maurizio-Ettore Perrone di S. Martino, posto in palo.
il quale prese parte alle campagne di Portogallo, PERSEGHI di Lombardia. — Arma: Fasciato
di Spagna e di Russia, poi nel 1830 a quella del di nero e d' argento di otto pezzi.

Belgio al servizio della Francia. Nel 1832 egli era PERSICHELLI di Cremona. — Dal 1008/ al

colonnello, e nel 1839 generale di brigata, e con- 1775 a dato alla patria 46 decurioni. — Con di-
cordò la suddivisione del dipartimento della Loire ploma 10 Ott. 1728 il Duca Antonio Farnese di

per sei anni. Nel 1848 organizzò a Milano la nuova Parma concedette il titolo di marchese ad An-
armata, prese il comando di una divisione e fece tonio Persichelli e a' suoi figli e discendenti ma-
la prima campagna contro gli Austriaci. In se- schi da vero e legittimo matrimonio nati e pro-
guito fu ministro degli affari esteri del Re di Sar- creati in infinito ; titolo che in seguito, die-
degna, e nel 1849 alla testa della terza divisione tro domanda del Nob. Antonio Persichelli nel

dell'armata piemontese a Novara incontrò la morte 1817 non veniva riconosciuto, come risulta da

j

degli eroi. Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° dispaccio 7 Apr. detto anno della I. R. Commis-
d'azzurro, a nove losanghe d'oro, accollate ed sione Aulica centrale d'organizzazione comunicato,
appuntate, 3, 3, e 3 ; nel 2.° e 3." d' oro, al ca- mentre che nell'anno 1816 stante sovrana riso-
stello di rosso con un orso legato con catena pres- luzione 24 Nov. S. M. si degnava di confermare
so la porta, il tutto al naturale. — Motto: Jura 1' antica nobiltà della di lui famiglia come ne go-
in ARMIS.
|
deva prima del 1796. — Aiima: Di rosso, a tre
PERRONE o PERRONO di Messina, baroni i caprioli d' argento, col capo dello stesso, coli' al-

di Comitini, ànno goduto nobiltà in Messina dal berodi persico al naturale attraversante sul tutto.
— Arma: Semipartito spac- —
|

XIV al XVIII secolo. PERSICINI di Belluno. È una delle fami-


cato colla fascia in divisa d'argento; nel 1.° d'az- glie nobili più antiche di Belluno, al cui nobile
zurro, al leone d'oro; nel 2." d'oro, all'aquila Consiglio fu aggregata fin dal 1378, e che si ri-
bicipite di nero, coronata del campo; nel 3.° di scontra nell'elenco delle famiglie nobili approvato
rosso, al capriolo d' argento. dal Senato Veneto nel 1424. — Fu confermata
PERROTTA di Messina, baroni di Ranieri e nella sua avita nobiltà con sovrana risoluzione 28
patrizi di Messina nel XIII seeolo. — Arma : Feb. 1821. — Arma?
D' azzurro, al leone d' oro, sostenuto da una fa- PERSICO di Cremona. — Ha dato alla pa-
scia in divisa abbassata, impugnante colla branca tria 43 decurioni dal 1098 al 1634, il primo de'
destra una crocetta, il tutto dello stesso. quali fu Rainaldo senatore della patria, e l'ultimo
PERROTTI di Benevento. — Originaria di il conte Alfonso. — Questa casa à goduto, il fe-
Ripa Canina, ed ascritta nel 1624 alla nobiltà di udo di Sabbicneta con titolo comitale. — Arma:
Benevento nella persona del marchese Giovanni- Fasciato di nero e d'argento di sei pezzi, coll'al-

Antonio Perrotti. —
Si estinse verso la metà del bero di persico al naturalo, caricato dello scu-
XIX secolo con Niccola, il quale avendo tolto in detto visconteo.
moglie Gaetana Parisio, e non avendo prole, adot- PERSICO di Venezia. — Originaria di Ber-
tava nel 1838 per suo figlio legittimo e naturale gamo, fu aggregata al veneto patriziato noi 1685.
PER — 318 — PER
Gl'individui che uscirono dal suo seno porcorscro vignano di Romagna, si trapiantò in Pesaro verso
la carriera delle primarie cariche nell' interna la fine del XVIII secolo, e venne fregiata del ti-

amministrazione e l'avo ed il padre di Faustino tolo comitale. — Giulio illustre letterato, morto
Giuseppe .Melchiorre furono elevati dal Maggior nel 1822. — Arma: Spaccato; nel 1.» d'azzurro,

Consiglio alla dignità senatoria e sedettero nel alla croce biforcata d'argento; nel 2.° scaccato
Consesso dei Decemviri. — Fu confermata nella d' argento e di nero di tre file.

sua nobiltà con sovrana" risoluzione 22 Nov. 1817 PERTICONI di Bologna. — Guido Perticono
ed innalzata alla dignità e titolo di Conte del- lettore dello Studio bolognese nel 1180; Simone
l' Impero d' Austria con altra sovrana risoluzione degli anziani nel 1327. Arma: D'azzurro, alla

del 16 Mar. 1818. — Arma : Inquartato: nel 1 > banda d' argento.
e 4.° spaccato d' azzurro e d' oro, ad un angelo PERTUSATI di Alessandria e di Milano. —
d' argento, vestito dello stesso, coperto di un mo- Pare che questa nobile ed antica famiglia fosse

rione con penne pure d' argento, attraversante da tempo stabiirta in Milano, quando Federico
sulla partizione, tenente colla mano destra un Barbarossa nel 1162 distrusse quella città, e che
ramo di perfico di verde, fruttato di due pezzi ai siasi poi trasferita in Alessandria chiamatavi, in-
naturale; nel 2.° e 3.° di rosso, all'aquila d'oro sieme ad altre illustri famiglie, per accrescere lu-
coronata dello stesso, caricata in petto di uno stro a quella nascente città. Dil'atti un Anselmo
scudo ovale d' azzurro, sopraccaricato di una fa- Pertusati nel 1192 era già possessore di molti
scia d'oro. — Cimiero: Un grifo uscente d'oro. latifondi in Alessandria. Nel 1225 la famiglia Per-
PERSICO (da) di Verona. — Sin dal 1407 tusati era già di parte ghibellina. Pietro ed Al-
appartenne al Consiglio di Verona. Un Guglielmo gerio decurioni nel 1293 e 1 308; Giacomo, degli
Persico di Cremona nel 1232 fu podestà di Verona anziani, nel 1297 era fra i compilatori degli Sta-
creato da Ezellino. La Rep. Veneta in ricompensa tuti municipali; Ottimo nel 1300, Raffaele nel

dei servigi prestati, con decreto 2 Mag. 1719 1397, Rullino nel 1417 e Melchiorre nel 1oo9 fu-
regnante Doge Giovanni Corner la decorò del ti- rono decurioni della città. — II primo a trasfe-

tolo comitale nella persona di Carlo e discendenti rire la famiglia in Milano fu Luca di Gian-Mat-
maschi. — Fu confermata nobile con sovrana ri- teo il quale fu creato senatore, indi reggente del
soluzione 22 Sett. 1820. — Arma: D'azzurro, al supremo Consiglio d'Italia nel 1676. elevato poi
capriolo d' oro, accompagnato da tre pesche al al grado di presidente del magistrato ordinario
naturale, fogliate di verde ; 2 in capo, ed 1 in noi 1683. Aggregato al patriziato di Lodi con
punta. tutti i suoi discendenti, fu indi da Carlo 11 in-

PERSIO ai Genova. — Arma: Trinciato, al vestito del feudo di Castelferro in quel di Ales-

4.» sbarrato d'oro e di rosso di sette pezzi; al sandria col titolo di conte trasmissibile ai suoi

secondo d'oro, a tre monti di verde, moventi dalla discendenti in linea primogeniale maschile. Cri-

punta, alla banda d' argento dividente la parti- stoforo, suo figlio, maresciallo nelle armate cesa-

zione. ree e generale di cavalleria, seguì il Princ. Eu-


PERSONALDI di Bologna. — Arma: D'oro, genio di Savoja in tutte le sue campagne, e quindi
alla fascia di rosso, sostenente due fanciulli di fu sotto governatore di Pavia; Francesco, di lui

carnagione, affrontati e tenentisi per le mani e fratello, fu Vescovo di Pavia ; Luca ; altro fra-

lottando. tello fu abate generale dell' Ordine Olivetano ; il

PERSONE di Nardo (Calabria). — Originaria Conte Carlo, fratello dei precedenti, fu prima que-
della Germania, fu trapiantata in Bergamo sul prin- store del magistrato ordinario, poi nel 1731 se-
cipio del XIV secolo c fu ammessa a quella no- natore e reggente del Supremo Consiglio d' Italia

biltà, ed avendo in quelle vicinanze edificato un e presidente del Senato, ed ebbe il titolo di conte
villaggio, nominato le Case di Persone, lo tenne di Comazzo nel 1747 dalla terra di questo nome
con titolo comitale. Di là passata nella metà del sul Lodigiano, dove il generale Cristoforo aveva
XVI secolo nel regno di Napoli fu provata più fatto erigere una villa sontuosa. — Arma: Trin-
volte di Malta. À goduto la signoria di Oglia- ciato dentato d' argento e d' azzurro, ad una torta

stro, e Pellio in Terra d'Otranto. — Arma: D'az- d' argento nel secondo.
zurro, a due fanciulli nudi strettamente abbrac- PERTUSIO (de) di Avigliana (Piemonte). —
ciati d'oro, accompagnati in capo da una testa Originaria di Pertus in Val di Lanzo, o da Per-
di serafino dello stesso. tusio nel Canavese, la si trova trasferita in Rivoli
PKRSONENI di Bergamo. — Arma: D'az- fin dal 1191. — Un Uberto possedeva beni in

zurro, ad un pino al naturalo sostenuto da due Val della Torre coerenti al monastero di Val Be-
uomini ignudi di carnagioni", affrontati, il tutto nedetta e vivea in Rivoli nel 1227. — Ulrico,
movente da una terrazza di verde. di lui figlio, si trova stabilito in Avigliana nel

PERTICA di Soncino vedi Soncini. t 1222, presente alle donazioni fatte dai Conti di

PERTICARl di Pesaro. — Originaria di Sa- Savoja a queir abbazia, alla quale egli stesso nel
PES — 31 9 — PES

1227 vendè alcuni beni in Rivoli. Manfredo, fra- 1.° d'azzurro, all'aquila d'oro, mirante un sole

tello de! precedente, fu castellano di Avigliana dello stesso nel cantone destro del capo, e a piè

dal 1202 al 1220. — Antelmeto, discendente dai dejV aquila una lista bianca caricata del motto :

suddetti, fu investito del 1344 della signoria di Pes meus stetit IN directo. scritto a caratteri

Villarbasse. — Estinta nel 1550 nella persona di majuscoli di nero; nel 2.° di verde, alla quercia
Giovan-Durando. —
Arma: D'azzurro, a tre scu- nudrita sulla pianura ed accostata da quattro
detti d'argento, 2 e 1. Cimiero: Una fiamma — piedi umani recisi, possati sulla pianura, ordinati

di rosso. —
Motto: Summa petit. in fascia, dde a destra, rivoltati, e due a sini-

PERTUSIO di Carmagnola (Piemonte). — stra, il tutto al naturale.

Arma: D'azzurro, alla montagna d' argento, ver- PESARO di Venezia. — Originaria
' della città

deggiante, forata di nero nel mezzo, con due me- omonima nelle Marche, ebbe tribuni antichi, e

legranate d' oro, fogliate dello stesso, nudrite sui fece edificare in- Venezia la chiesa di S. Giovanni
lati di una rupe al naturale movente dalla som- decollato. — Vanta un doge nella persona di Gio-
mità della montagna. — Cimiero: Un leone na- vanni eletto nel 1658, sette procuratori di S.

scente d'oro, armato e linguato di rosso. — Mot- Marco, molti generali e senatori e sei conti e ca-
to: PnOSTRATIS PARCO. pitani di Sebenico. — Arma: Inchiavato in palo

PERUCCA di Livorno Vercellese (Piemonte) d' oro e d' azzurro.


conti della Rocchetta e della Torre. — Arma: PESCANTINA di Verona. — Arma: Fasciato
D'oro, alla torre di rosso; col capo cucito del d'azzurro e di rosso di quattro pezzi; col capo
primo, all'aquila di nero. d' argento, caricato di tre pesche d' oro, il gambo
PERUCCA del Piemonte. — Originari di Li- in alto.

vorno-Vercellese e Signori di Sue. — Giovanni- PESCARA di Napoli. — Originaria .del Pie-


Alberto Perucca acquistò nel 1732 il feudo della monte e trapiantata in Napoli al tempo di Re
Rocchetta di Dolceacqua. — Arma: D' oro, a tre Carlo I d' Angiò. — Un ramo si disse di Diano
teste di pappagallo di verde, allumate e rostrate del feudo di tal nonre e si estinse nel XVI se-
di rosso; col capo dello stesso, alla croce trifo- colo; un altro ramo si estinse nella famiglia Ca-
gliata d' argento. pece; ed un terzo ilei Morra. — Ha goduto no-
PERUCCHINI di Ceneda, — Appartenne fin biltà in Napoli al seggio di Capuftno, in Reggio-
dal 1476 alla Corporazione nobile di Ceneda c a Calabria, e^ in Sanseverino, à posseduto 27 feudi,
quel nobile Consiglio anche dopo che fu riformato 2 contee, 3 marchesati e 3 ducati, ed à vestito
dal Governo Veneto. — Fu confermata nella sua l'abito dell' Ordine Gerosolim. nel 1659. — Arma:
nobiltà con sovrana risoluzione 18 ott. 1823. — Partito; nel 1.« d'azzurro, alla fascia d'oro, ac-
Arma ? compagnata da quattro stelle di otto raggi dello

PERUSA di — Arma: D'oro, al leone stesso, 3 in capo ed 1 in punta ;


nel 2. ,
> d' az-
di nero, coronato del campo. zurro, al capriolo di rosso, bordato d'oro, accom-
PERUZZI di Firenze. — Antichissima in Fi- pagnato da tre stelle di otto raggi dello stesso.
renze, dove sotto il nome della Pera possedette — Alias: Di rosso, a due caprioli d'argento, sor-
vasti, magnifici e torriti palazzi, fu di parte guelfa, montati da due stelle dello stesso.

e molti de' suoi membri intervennero nel 1260 PECCATORE di Novara. - Durante il XVI
alla battaglia di Montaperti. — Dette alla patria, secolo questa famiglia à' avuto cinque cavalieri
dal 1284 al 1527, nove gonfalonieri e 54 priori. di Malta, di cui Arduino, creato nel 1554, morì
— I Peruzzi esercitarono in patria l' arte del all' assedio di Castel Sant'Elmo nel 1565, e Fi-
cambio, e. furono i più ricchi cambisti d'Europa. lippo, creato nel 1576 fu priore in Lombardia.
— Benché nato in Volterra, appartiene a questa Arma?
famiglia il celebre pittore Baldassare che fiorì PESCATORI di Ravenna. — Arma: Un mare
nel XV secolo. — Arma: D' azzurro, a sei pere agitato d'argento e d'azzurro, a tre pesci d'oro,
campan? d'oro, ordinate in cinta. — Divisa: alettati d' argento, fluttuanti, divoranti e notanti,
Datlm desuper. l'uno sull'altro; col capo d'azzurro.
PES di Tempio (Sardegna). — Arma: D' az- PESCATORI di Verona. — Ascritta al Con-
zurro, ad un monticello di verde, sostenente un siglio nobile di Verona nel 1409. — Arma: D'az-
piede d' argento, calzato e rivoltato. zurro, ad un pesce notante d' argento, colle pin-
PES di Tempio, marchesi di Villamarina. — ne d'oro.
Arma: D' azzurro, al persico, sradicato, fiorito e PESCE di Brescia. — (Estinta). — Arma:
fogliato, le radici accostate da quattro piedi u- D' azzurro, a tre crescenti d' argento, volti a de-
nrani di carnagione, recisi, sanguinanti, ordinati stra, 2 e 1.
in fascia, due a destra e due a sinistra, i primi PESCE di Catania e di Messina. — Di ori-
rivoltati, il tutto al naturale. gine milanese, trapiantata in Sicilia da un Ni-
PES-PILO di Tempio. — Arma: Spaccato; nel colò Pesce il quale ottenne dal Re Manfredi la
PES — 320 — PES
castellatila d' Augusta. — Un Simone, viceré di PESENTI di Bergamo. — Furono del Con-
Sardegna, si rese celebre per aver fatto troncare siglio nobile, ed avendo acquistato nel Friuli la

la testa ad un suo figlio omicida in omaggio della contea d' Aviano, ne assunsero il titolo. — Arma:
giustizia; un Giovanni Vescovo di Catania; un Spaccato; nel 1.° d'oro, all'aquila di nero, co-
altro Giovanni luogo-tenente del grande almi- ronata dello stesso; nel 2.° di rosso, alla stadera
rante di Sicilia e governatore di Catania, stabilì di nero, posta in fascia.

quivi la sua famiglia, di cui un ramo passò a PESENTI di Legnago. — Arma: Spaccato;
Messina, alla cui nobiltà venne aggregato. — nel 4.° di nero, all'aquila d'argento, rostrata e
Arma : D' azzurro, al pesce delfino d' argento, membrata di rosso, coronata d'oro; nel 2.° d'az-
posto in palo. zurro, ad una bilancia d'argento, coi piattelli d'oro.
PESCE o PESSA di Cremona. — Ha dato PESENTI di Udine. — Fu ascritta all'ordine
alla patria ventisei decurioni, il primo de' quali nobile di Udine nel 1754. Consta da una ducale
fu Antonio nel 4141, e l'ultimo Giuseppe nel del Doge Domenico Contarmi del 2 Ott. 1666 che
1789. — Per privilegio 5 Ag. 1679 fu concesso gli antenati si resero per più secoli benemeriti
dall' Imperatore Leopoldo il titolo di marchese, della Repubblica nel servigio militare, che Gio-
approvato con ordine 26 Ag. 1719. — Arma: vanni Paolo appartenne all'Ordine Gerosolimitano,
Un pesce in banda. e che Pietro-Maria fu dalla Rep. decorato del

PESCE (dal) di Padova. — Arma: Di rosso, grado di cavaliere di S. Marco. — Fu confer-


ad un pesce d' argento. mata nobile con sovrana risoluzione 26 Ott. 1822.

PESCI di Firenze. — Dette alla patria tre — Arma?


priori: Aldobrandino nel 1284, 1286 e 1291; Pe- PESINA (da) di Verona, vedi Negrelli.
sce di Gugio nel 1302, 1308. 4 345 e 1324; e PESSA di Cremona, vedi Pesce.
Pazzino suo figlio nel 4 312. — Arma: D'azzurro, PESSAGNO di Genova. — Fregiata del titolo
al leone d' oro, tenente fra le branche anteriori comitale. — Arma : D' oro, a tre fascie d'azzurro
un pesce d' argento. ondate, nebulose, sormontate da cinque gigli dello
PESCHIERA di Brescia. — Arma: Spaccato; stesso, ordinati 2 e 3.
nel 1.» d'oro, all'aquila di nero; nel 2.» d'az- PESSINA di Cremona. — Ha dato alla pa-
zurro, ad un pesce d' argento posto in banda. tria sei decurioni, de' quali il primo fu Niccolino
PESCINA di Saluzzo. — Giovanni-Giacomo nel 1254, e l'ultimo Francesco 1368. — Arma?
nel

fu prefetto in patria dal 1607 al 1609, poi con- PESSINA di Napoli. — Dichiarata nobile con
sigliere di Stato, quiinli presidente del Senato di real privilegio di Ferdinando ed Elisabetta Re e
Torino pel marchesato di Saluzzo, e poscia primo Regina di Leone e di Castiglia nel 1502, fu rico-
presidente, e nel 1625 gran Cancelliere. — Con nosciuta nella sua nobiltà nel 1841. — Arma?
patenti 4 Giù. 1643 gli fu concesso il feudo di PESTACALDA di — Arma: Inquar-
Costa di Oneglia con titolo comitale. Carlo, di tato; nel 1.° e 4.° d" azzurro, ad una fenice d'ar-

lui figlio, fu Vescovo di Saluzzo nel 1664; Fran- gento sulla sua immortalità di rosso, guardante
cesco, altro figlio, fu giudice di Pinerolo nel 1619, un sole d'oro, posto nel canton destro del capo;
prefetto di Saluzzo e senatore nel 1629, prosid. nel 2.» e 3.° d' oro, all' aquila bicipite di nero,
nel 1644, auditore e sovrintendente generale della ciascuna testa coronata d'oro, tenente coli' arti-

milizia e genti di guerra nel 1652. — Estinta nel glio destro una spada d'argento, e col sinistro
1716 nella persona di Giovan-Giacomo, nipote del uno scettro d' oro.

precedente, che lasciò parte della sua eredità allo PESTAGALLI di Milano. — Nell'elenco delle
spedale di carità di Torino. — L'agnazione con- nobili famiglie patrizie milanesi rassegnate dalla
tinua tuttavia in Carmagnola. — Arma? città di Milano al tribunale araldico del ducato
PESCIOLINI di Bologna. — Arma: D'azzurro, in esecuzione dell'editto di governo 20 Nov. 1 769
a tre pesci natanti al naturale, l'uno sull'altro. figura sotto la data 26 Die. 1759 il nobile pa-
PESCIONI di Firenze. — Detti ancora Sor- trizio Giuseppe del fu Paolo-Antonio Pestagalli,
micheli,. discesero da Castelfiorentino. e furono il quale coperse in Milano le cariche onorifiche
ammessi alle magistrature nella persona di Ser di giudice delle vettovaglie, di prefetto alla fab-
Michele di Ser Segna di Gonzo che nel 1368 fu brica del Duomo, di deputato e priore del Capi-
il primo dei 12 priori che da quell'epoca al 454 4 Ospedale Maggiore, di conservatore del
tolo dell'

ebbe questa famiglia. — Domenico di Matteo gon- patrimonio della città di Milano ecc. ecc. Mori
faloniere di giustizia nel 4 440 e nel 1 446. — nel 1807 e lasciò erede l'Ospedale Maggiore di
Piero di Leonardo, morto nel 1626, fu l'ultimo circa mezzo milione di lire. — Arma: D'azzurro,
di questa famiglia. — Arma: Partito; a destra al -allo al naturale, ardito, posto sulla mediana
d'azzurro, a quattro pesci d'argento, posti in e più alta delle tra vette di un monticello di
fascia; a sinistra d' argento, a quattro l'ascio di verde, movente dalla punta.
rosso. PESTALOZZI di Chiavenna. — Originaria di
PET — 321 — PET
Gravedona, trapiantata in Chiavenna nel 1297 da PETERLE di Villa Bartolomeo nelle Valli

un Alberto, distintissimo gentiluomo. — Dal 1515 Veronesi. — Arma: Spaccato; nel 1.°di rosso, al

al 1771 à dato alla patria 25 consoli, oltre molti leone d'oro; nel 2.» d'azzurro, al crescente d'ar-
capitani della milizia del contado, giureconsulti, gento.
dottori in medicina, assessori, luogotenenti e de- PETITI del Piemonte. — I Petiti, cogli Ai-
legati del Commisariato grigione. — Divisa in mari, coi Bocchiardi, e coi Marini, appartenevano
molti rami, dovettero al proprio aggiungere altri a nobiltà antica e posseditrice di feudi in Villa-
cognomi per distinguersi fra loro ;
quindi si eb- franca di Piemonte. — Guglielmo Petiti ebbe l'o-
bero i Pestalozza-Pt'llegrini, i Pestalozza-Riecioni, nore di menare in moglie Beatrice figlia naturale
i Pestalozza-Lndovici, i Pestalozza-Selder, i Pe- di Filippo di Savoja, principe d'Acaia, dalla quale
stalozza-Filippaja, ed i Pestalozza-de-Luna. — ebbe Francesco, ne' cui figli passò il castello di
Altri due rami si trapiantarono, uno a Coirà e Marcheruto nel 1384. I Petiti ebbero inoltre in

I' altro a Zurigo. — Bajamontc, signore di Bella- feudo una decima parte di Verzuolo, ed una parto
spada, ardito viaggiatore, fu compagno di Cristo- del castello di Cantogno. — Arma: D'oro, al le-

foro Colombo, e morì a Goa nel 1515; Ringardo, one di rosso.


generale di cavalleria al servizio del Re d'Unghe- PETITTI di Cherasco (Piemonte). — Il ca-
ria, morì a Braga nel 1575; Paolo colonnello delle pitano Antonio Petitti ottenne nel 1643 la con-
truppe cesaree, e governatore della Lunigiana ferma dell' arma gentilizia. Antonio, figlio di Fi-
nella prima metà del XVII secolo; Ercole-Ippo- lippo-Domenico, verso la fine del secolo XVII ot-
lito, feld-maresciallo-luogotenente al servizio di tenne l' investitura del feudo di Roveretto col ti-

Leopoldo I Imperatore, fece le campagne di Sle- tolo comitale. Fu generale delle finanze ed ebbe

sia, di Baviera e del Reno nel 1740, e poi quella un figlio, Giuseppe-Antonio, che fu presidente del

d'Italia nel 1744-46; Cesare-Ippolito, luogote- commercio e controllore generale. Ilarione. suo fi-

nente-generale ai servizio di Francia nella prima gliuolo, fu consigliere di Stato e senatore del re-
metà del X Vili secolo. — Arma : Spaccato ; nel gno, ed autore di opere di economia. — Arma:
1.° partito, a destra d'oro, al volo di nero, a si- D'azzurro, al leone d'oro, colla banda di rosso,

nistra d' azzurro, al leone passante d' oro, coro- caricata di tre stelle d'oro attraversante sul tutto.
nato dello stesso, tenente colla branca destra una PETOLA o PETOLI di Verona. — Daniele
chiave d' argento in palo, coli' anello al basso, e era del Consiglio nel 1279. — Arma: Losangato
l'ingegno in alto, accompagnato dalla parte della d'oro e d'azzurro; col capo d'argento, caricato
coda da altra simile chiave coli' ingegno rivoltato di un leone illeopardito d'azzurro, tenente colla
all' infuori ; nel 2.° fasciato di rosso e d' argento branca destra una croce latina di rosso.
di sei pezzi. — Cimiero: Un leone nascente d'oro PETORAZZA di Verona. — Famiglia ricor-
posto fra due ali di nero. data in un elenco di case antiche, alcune anche
PESTAZZI di Ceneda nel Trevigiano. — Da nobili, ma non ascritte al nobile Consiglio, che
remoto tempo ascritta al Consiglio nobile di Ce- formano la seconda parte di un blasone veronese.
neda, fu confermata nella sua nobiltà con sovra- — Arma: D* azzurro, ad un altare quadrato di

na risoluzione 28 ott. 1823. — Arma? rosso, posto sopra una terrazza di verde ; col
PETACCI o PETAZZI di Trieste. — È una capo d' oro, all' aquila di nero, rostrata e mem-
delle tredici famiglie patrizie di Trieste fregiata brata di rosso.
del titolo comitale, ed estinta nel 1817. — Un PETRA di Genova. — Arma : D* argento, al

Anselmo Petacci nel 1382 fu fra quelli che por- leone di rosso, in atto di ascendere sopra una
tarono la sottomissione di Trieste a Leopoldo d'Au- rupe al naturale, movente dalla metà del fianco
stria. — Un Giusto fu dannato al bando dalla destro dello scudo, alla metà della punta.
Balìa nel 1419. — Un ramo si trapiantò in Graz PETRA di Lentini (Sicilia). — Originaria di
ed ebbe il titolo di conte. — Arma : Partito; nel Pavia, e trapiantata in Sicilia da un Guido, il

1.» di rosso, a sette bisanti d'argento, 2, 2, e 1; quale si ebbe dal Re Federico III la carica di pre-
nel 2.° d'argento, a mezz' aquila di nero, rostrata, fetto della Camera reginale, e si stabilì nella città

membrata e coronata d' oro, movente dalla par- di Lentini. — (Estinta). — Arma: Di verde, a
tizione. tre pietre d'oro, 2 e 1, caricate ciascuna di cin-
PETAZZI di Milano. - Oriundi dal Lago di que fiocchi di armellino di nero.

Como. — Luigi comprò il feudo di Conterino nella PETRA di Napoli. — Antica e nobile fami-
provincia di Lodi nel 1763, ed ebbe poi delineata glia, feudataria fin dal tempo dei Re Normanni,
nel Codice araldico la seguente Arma : Sotto un trasse il proprio nome dalla signoria di Petra che
cielo al naturale, un cane nascente d' argento, allora possedeva. Passata in Napoli, fu ascritta a
addestrato da un albero di verde, sostenuto da quel patriziato nel seggio di Portanova, e più
una terrazza dello stesso; col capo d'oro, all'a- tardi fu investita del ducato di Vastogirardi e
quila di nero, coronata d' oro. del marchesato di Caccavone. — Arma: Spaccato
PET — 322 - PET
d'arroto c di rosso, al leone d'oro, attraversante — Arma: Inquartato; alla banda, caricata di tre
sul tutto, sormontato da una stella di otto raggi gigli posti in banda, attraversante sul tutto.
dello stesso, e tenente con le branche anteriori PETRETO di Sassari. — Arma : D' azzurro,
pei capelli una testa d' uomo al naturale, posta al castello di pietra al naturale, rovinato e scre-

di fronte. polato, fondato sopra un monte di verde., e sor-


PETRA (de) di Vigevano. — Ferdinando ca- montato da tre stelle d'argento, ordinate in fascia.

pitano nelle infanterie italiane all' assedio di Bar- PETRETTIN di Venezia. — Oriunda da fami-
cellona nel 1646. — Brunoro governatore Vi- di glia nobile di Corfù, fu confermata nella sua nobil-
gevano nel 1672. — Questa famiglia fregiata è tà con sovrana risoluzione 29 Ag. 1821. — Arma?
del titolo comitale. — ARMA Inquartato; nel : 1.° PETRI di Firenze. — Originaria di Siena,
e i.° d' oro, a tre pietre quadrate di rosso, 2 e 1, fu ascritta alla cittadinanza fiorentina con decreto
sormontate da un'aquila di nero; nel 2.° e 3.» 17 Mar. 1654, ed alla nobiltà di Sanminiato con
di rosso, ad una colomba d' argento, tenente nel altro rescritto 16 Apr. 1841 del Granduca di To-
becco un nastro dello stesso col motlo don droit scana. — Francesco, prefetto del compartimento
in lettere majuscole di nero; sul tutto, uno scu- di Firenze, venne insignito dal Granduca Leo-
detto d' azzurro, al vepro al naturale. poldo II della croce del Merito di S. Giuseppe
PETRARCA di Firenze. — Originaria dell'In- con decreto 28 Nov. 1852. — Arma: Trinciato
cisa, piccola terra del Valdamo supcriore, le cui d' azzurro e d' argento, alla banda contro merlata
prime memorie risalgono ad un Sor Garzo notajo, d' oro, attraversante sulla partizione, accompa-
vissuto nel XIII secolo. Migliore, di lui figlio, dopo gnata in capo da una stella di sei raggi dello

essere stato canonico della Chiesa di S. Vito al- stesso, ed in punta da una biscia ondeggiante di

l' Incisa, lo si trova abitare in Firenze nel 1290 verde, posta nel senso della banda.
esercitando la professione di notaro. Ser Parenzo, PETRI BONI di Firenze. —Arma: Di nero,
altro figlio di Ser Garzo, nello stesso anno era cancellato d' argento ; il campo seminalo di cin-
fra i notari fiorentini del sesto di porta S. Piero que foglie dello stesso.

di Firenze. Ser Pctrarco, di cui prese il nome la PETR1CELLI di Feltre nel Bellunese. — A-
famiglia, nipote ex fratre del precedente, fu giu- scritta fin dal 1638 al Consiglio nobile di Feltro,

reconsulto, e fin dal 1302 godè la carica di can- fu confermata nella sua nobiltà con sovrana riso-
celliere delle Riformagioni, e fu due volte amba- luzione 6 Mag. 1821. — Arma?
sciatoro della Repubblica fiorentina ai Pisani. Da PETRIGNANI di Amelia. (Umbria). — Fan-
lui nacque il celebre Francesco Petrarca, uno dei tino governatore di Romagna nel 1594. — Arma:
quattro grandi poeti italiani. — Con Gerardo, mo- D' azzurro, al monte di tre cime di verde, sor-

naco certosino, fratello del grande poeta, si estinse montato da un Icone d' oro.

la famiglia Petrarca. — Arma: D'oro, all'orso PETRIGNANI di Forlì; — Famiglia patrizia.

rampante di nero, tenente fra le branche ante- — Arma: D'azzurro, al monte di tre cime di verde,

riori tre pomi di rosso. sostenente un leone d' oro.

PETRAROCCIA di Genova, vedi Petrarugia. PETRINI di Firenze. — Furono ascritti al-

PETRAROLI di Lecce. — Famiglia ascritta l' arte degli osti, e dettero olla patria 14 priori

alla nobiltà di Lecce, di Bitonto e di Ostimi, à tra il 1459 ed il 1530. — Ser Giovanni di An-
posseduto i feudi di Borgagne, di Lardignano e drea fu notaro della signoria nel 1388. — Estinta
di S. Salvatore. — Arma: D' azzurro, alla banda verso il 1610, e le sue sostanze furono ereditate

di rosso, caricata di tre gigli d'argento, posti nel dalla famiglia Arrighi. — Arma: D'azzurro, a tre

verso della bando, ed accostata da tre pietre qua- teste d'aquila d'oro, poste 2 e 1.

drilunghe d'oro, 2 in capo, ed una in punta. PETR1S (de) FRAGIANN1 di Bari. — Patri-
PETRARUGIA, o PETRAROCCIA, o PRIA- zia e feudataria, di antica origine abruzzese, à

ROGGIA di Genova. Arma: D'azzurro, alla — goduto nobiltà in Aquila, Chieti e Sulmona. Pas-

quercia nudrita sulla pianura erbosa, il tutto al sata più tardi a Bari, ed imparentatasi colla no-

naturale, il tronco sostenuto da due leoni d'oro, bile famiglia dei marchesi Fragianni di Barletta,

coronati dello stesso, affrontati. dalla quale ereditò col titolo marchionale, le so-

PETRASANTA di Genova. — Arma: D'azzur- stanze tutte ed il cognome, nel 1757 fu aggre-

ro, a tre palle d'oro, 2 e accompagnate da gata alla nobiltà di Barletta, e quindi al patri-
1,

sette fiamme al naturale, due, una sull' altra tra ziato di Bari. È fregiata del titolo di marchese
le palle superiori, due ai lati della palla inferiore, di Castiglione della Pescara, di cui era ab antico

e tre in punta, mal ordinate. feudataria. — Arma: Partito; nel 1." d'azzurro,

PETRASOTTI o PETRASOTTO di Cremona. alla campagna di verde, movente dalla punta, colla

— Francesco-Maria Petrasotto, ascritto nel 1619 banda d' argento bordata d'oro, e caricata di uno

al Collegio de' notari della città di Cremona, nel scorpione di nero, accompagnata da una testa bi-

4 655 era uno dei nove abbati di quel Collegio. fronte con una faccia di uomo, ed una di donna
PET — 323 — PET
al naturale; nel 2.° d'azzurro, alla torre al na- Roma nel 1491. — Estinta nel 1704 nella persona
turale, poggiata su di un campo di verde, spez- del cav. Pier-Maria, il quale lasciò credi delle sue
zata in due parti e sinistrata da un leone d'oro. sostanze i Della Rena. — Arma: D'argento, alla

PETROBELLI di Padova. — Ascritta nel 1707 croce di rosso, accantonata da quattro stelle d'az-
al Consiglio nobile di Padova, fu confermata nella zurro; col capo di rosso, all'aquila bicipite d'oro.
sua nobiltà con sovrana risoluzione 24 Nov. 1820. PETRUCCl di Forlì. — Agricola Pctrucci,
— Altra famiglia di questo nome fu aggregata al discendente da nobile ed antica famiglia toscana,
Consiglio nobile di Lendinara, e confermata nella ereditò nel 1863 dello zio, fratello di sua madre,
sua nobiltà con sovrana risoluzione 9 Mag. 1829. conte Luigi Rosetti, i beni di questa nobile fa-
— Arma? miglia. Arma: D'argento, alla banda dentata di
PETROGALLI di Bergamo. — Arma: D'az- rosso ;
col capo d' oro, all' aquila di nero, coro-
zurro, al giglio d' oro. nata del campo.
PETRONI di Fuligno. — Giuliano Petroni, PETRUCCl di Pesaro. — Originaria di Ber-
giureconsulto, fu aggregato alla cittadinanza no- gamo, e trapiantata in Pesaro nel XVI secolo. —
bile della città di Sassofcrrato insieme a'suoi di- Nel 1680 Donato, Francesco e Giambattista Pe-
scendenti il 4 Ott. 1616. — Arma: Due braccia trucci furono creati marchesi, insieme ai loro di-

vestite, moventi dai fianchi, colle mani in fede, scendenti, da Giovanni III Re di Polonia. —
accompagnate da tre stelle di sei raggi, due in Estinta da pochi anni nella persona del march.
capo ed una nella punta. Pietro egregio cultore delle scienze naturali. —
PETRONI di Pesaro ^Estinta). — Arma: D'oro, Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, ad un albero
all' albero di verde, terrazzato dello stesso. di verde, movente dalla partizione, sinistrato da

PETRONI di Roma. — Arma : D' azzurro, a un leone d' oro rampante contro il fusto, ed ac-
tre fascie ondate d' argento ;
col capo di rosso, compagnato in capo da una stella di sei raggi

caricato di una rosa bianca naturale, gambuta e posta fra due gigli dello stesso; nel 2.» d'azzurro,

fogliata di verde. e tre bande cucite di rosso, alias d'argento, di

PETRONI di Siena. — Dei Nove, risieduti rosso e di verde.

nel 4252. — B. Paolo certosino nel 1362; B. Cri- PETRUCCl di Roma. — Arma: Trinciato in-

stoforo leccetano nel 1 o 3


1 ; Riccardo Cardinale di chiavato d' oro o d' azzurro.

S. R. Chiesa creato da Bonifacio Vili nel 1313; PETRUCCl di Velletri.— Arma: D'argento,
Guglielmo de' Servi di Maria, Arcivescovo di Ba- alla quercia al naturale, movente dalla punta; col

ri ;
Lodovico senatore di Roma, ambasciatore al capo d'azzurro, a tre stelle di sei raggi d'oro.

Re Alfonso nel 1451, traduttore di Procopio; Pe- PETRUCCl di Viterbo. — Arma: D'azzurro,
trone commendatore di S. Leonardo nel 1467. — al leone d'argento, movente da tre dadi dello

Arma: D' oro, al palo d' azzurro, caricato da tre stesso posti sopra una campagna di verde, acorn-

stelle di sei raggi del primo. pagnato in capo da tre stelle di otto raggi d'oro,
PETRONIO di — Arma: Partito; nel ordinate in fascia.

1.° d'azzurro, al cane bracco rampante e rivol- PETRULLA di Sicilia. - Arma: D' azzurro,
tato, collarinato e coronato all' antica, il tutto alla banda d' oro, accostata da sei stelle di sci

d'oro; nel 2. n bandato d'azzurro e d' argento di raggi dello stesso, tre per parte, poste nel verso

otto pezzi. — Cimiero: Una donna nascente di della banda.

carnagione, sul ventre. PETRUSO di Castrogiovanni (Sicilia). — Fa-


PETFOZANI di Crema. — Originaria di Ber- miglia di antica nobiltà, originaria di Catalogna,

gamo, e trapiantata in Crema nel 1609. — Giara- trapiantata in Sicilia da un Manfredo che da Re

battista Petrozani, fu aggregato al Consiglio no- Federico II fu onorato di varie cariche, e che nel

bile di Crema nel 1643. — Arma? 1229 acquistò il feudo di Bubunetto. — Oltre

PETROZZANI di Mantova. — Arma: Spac- questo, la famiglia Petruso à pur posseduto i

cato; nel 1.° d'azzurro, al liocorno nascente al feudi di Ragalmursuri e di Pullicarini. — Vesti-
naturale, movente dalla partizione; nel 2." di verde, rono l'abito del S. M. 0. Gerosolimitano un Carlo

alla banda trinciata d' oro e di rosso. nel 1578, un Giuseppe nel 1595 ed un Giovanni

PETRUCCl di Firenze. — Originari di S. Mi- nel 1671, colonnello al servizio della Veneta Re-
chele a Lezzano in Mugello, ed anticamente chia- pubblica. — Arma: D'azzurro, alla banda d'oro,
mati Bandoli, dettero alla patria 12 priori ed un accostata da sei plinti dello stesso, posti nel verso

gonfaloniere tra il 1425 ed il 1522. Domenico di della banda, 2 e 1 nel capo, ed 1 e 2 nella punta.

Jano, che era priore quando l' Imperat. d'Oriente PETTENARI di Alessandria. — Tanto i Pet-
venne a Firenze per il Concilio nel 1439, fu da tenari di Alessandria, quanto i Pettena\i di Ver-

lui fatto conte palatino. Cesare, di lui figlio, po- celli traevano origine da Pettenato, terra della

destà di Prato nel 1470. Nicolò figlio di Cesare fu provincia dell' Umbria. I primi erano fra i ghi-

ambasciatore alla Corte imperiale e residente in bellini del popolo, e nel 1170 presero parte coi
PET — 3 I — PEV
Ghibellini alla edificazione della cappella maggiore Mola e Maria consorte del cav. Lorenzo Ottaviani.
del Duomo. Erano (lolle otto caso custodi dello — Arma: Inquartato; nel 1 "d'oro, alla torre di

reliquie. — Enrico nel 1137 fu dal Duca Filippo- rosso, merlala alla guelfa di quattro pezzi ; nel 2.«

Maria Visconti nominato commissario generalo di di rosso, al leone d' argento, tenente colle branche

Parma, e nel I i39 fu inviato alla riviera del Garda anteriori un ramoscello di palma al naturale; nel

por sodare la ribellione di quel popolo contro il 3." d'azzurro, al braccio armato di ferro al na-
dominio visconteo, o fu inline questore di Milano; turale, tenente colla mano di carnagione un na-
Priamo noi 1566 fu mandato dal Pontefice Pio V stro d' azzurro, orlato d' oro ; nel ì.° d' oro, al

al governo della città di Formo, e due anni dopo leone di rosso, tenente con la branca anteriore

passò a quello di Spoleto. — Arma: Di rosso, a destra una spada al naturale alta in palo; colla

duo pettini d'argento, cadauno in palo, uno so- fascia d'argento attraversante sul tutto, caricata

pra P altro. di una stella di otto raggi d'azzurro. — Motto:


PET T ENÀTA di Capua — Arma: Di rosso, Ne pereat.
alla banda d' argento, bordata di nero. PETTIROSSI di Viterbo. — Spaccato; nel 1.»

PETTENATI di Ventili — Ama: Di rosso, d' oro, ad uno scudetto di verde, caricato di una

a tre pettini d'argento, ciascuno in palo, 2 e 1. croce patente d'argento, e cimato da un petti-
— Cimiero: Tre penne di struzzo, d'oro, d'ar- rosso al naturale ;
nel 2." di verde, a due scettri

gento e di rosso. — Motto : Toujours de rie;* en d' argento, passati in croce di S. Andrea e sor-

ns. montati da un giglio dello stesso.


PETTENELLO di Padova. — Aggregata al PETTITI di Campobasso (Molise). — Arma:
Consiglio nobile di Padova lin dal 1690, fu con- D'azzurro, alla fascia d'oro, sostenente un'aquila
fermata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione di nero, sormontata da due stelle d'oro, ordinate

1 Feb. 1821. — Amia? nel capo, con tre monti al naturale uniti e mo-
PETTINI di Messina. — Di origine piemon- venti dalla punta.
tese, se ne à memoria fin dal 1200 nella persona PE VER ADA (del) di Firenze, vedi Bischeri.
di Mentore Pettini valoroso capitano d' armi. — PEVERARI o PUERARI di Cremona e di
Un Francesco-Marcello, console piemontese, stabili Mantova. — Arma: Inquartato d'argento e d'az-

questa nobile famiglia in Toscana. — Un Giovati- zurro in croce di S. Andrea.


Marcello figlio del precedente la portò in Messina PEVERELLl di Chiavenna. — Una delle più

allorché si recò al servizio di Re Carlo IH di Bor- antiche od illustri famiglie di quel contado, nel

bone, e del quale fu capitano d'anni di Valdemo- quale da Scavino capostipite fu fondato nel 1100
ne. Tolse egli in moglie la nobile Maria-Vittoria un forte castello chiamato Peverello situato nei
Perini e Reitano di Messina, dalla quale ebbe pressi del comune di Mese. In progresso di tempo
Francesco che fu capitan d' armi e Domenico il acquistò il castello di S. Andrea situato in quel
quale fu aggregato alla nobiltà di Messina con di Samolaco e più tardi ebbe il castello Montano
diploma senatorio dato nel gennaio 1807. — Que- in Valtellina. — Fu ricca e potente, ed ebbe
sto Domenico fu dotto in giurisprudenza e in let- grandissima autorità in patria. — Peverello, figlio
teratura, deputato pel distretto di Castroreale al di Scarino, nel 1192 intervenne, insieme a Ro-
Parlamento Siciliano nel 1813; poi fu giudice della berto Landriano, ai Comizi imperiali,, poi nel 1194
R. Udienza di Messina, del R. Patrimonio, quindi fu governatore di Piuro, indi podestà in patria
del supremo tribunale della R. Gran Corte di Pa- nel 1209, 1217 e 1226, e finalmente console di

lermo. Nel 1819 l'anzidetto Domenico acquistò Chiavenna, por cinque volte, dal 1 189 al 1217. —
da Carlo Cottone princ. di Castelnuovo la terra Pietro suo figlio fu pure podestà di Chiavenna e

di Bavuso con I' annesso titolo di conte concesso di Piuro. Da lui nacque Bassa no che fu vicario

nel 1390 a Stefano Cottone dal Re Filippo lidi del Duca di Milano, e Peverato di lui figlio fu

Spagna. 11 conte Francesco, figlio del precedente, podestà di Chiavenna, ed ottenne dall' Imperat.
è stato riconosciuto nel suo titolo di conte di Carlo IV la conferma de' suoi privilegi nel 1348.

Bavuso con r. decreto 27 Lug. 1873. Dal Consi- — Oltre il summenzionato Peverello, questa fa-

glio comunale di Acireale fu aggregato nel 1886 miglia à dato alla patria un copioso numero di

a quella cittadinanza, dopo aver esercitato in pa- Consoli, e due Commissari, Francesco nel 1623 ed
tria 1' uflicio di decurione, di consigliere provin- Euticchio nel 1628. — Molti furono capitani delle
ciale, di consigliere d' intendenza, e in detta città milizie del contado, ed altri militarono sotto i

di Castroreale quello di sottintendente, e al Par- vessilli dell' impero. Fra questi sono da notare i

lamento Nazionale P alto incarico di deputato. — sei figli di Carlo Peverelli ereati tutti baroni del
Disposatosi ad Antonia Vita-Calapaj, famiglia in- S. R. I., e furono Roberto capitano, Nicolò morto
scritta nella mostra nobile di Messina nel 1807, nel 1636 sotto Magonza nella guerra contro gli

ne à avuto due figlie, Angela sposa di Antonio Svevi; Giambattista tenente-colonnello di Ferdi-
Villadicani march, di Condagusta dei princ. della nando II; Baldassarre colonnello austriaco; Vin-
PEY — 325 — PEZ
ccnzo capitano di Ferdinando II e Ferdinando III; fredo-Antonio che fu senatore nel 1759, reggente
e Giovanni- Antonio, tenente-colonnello, nel 1664 del senato nel 1774, ministro di Stato noi 1789
fu di guarnigione a Carlst.it comandante di dra- e reggente il magistrato della riforma nel 1794,
goni del reggimento di Passue. — Leopoldo, fi- e che fu fregiato del titolo di conte di Condove
glio secondogenito di Scafino e fratello di Peve- ed insignito della croco di cavaliere mauriziano.
rcllo, trapiantò un ramo di questa (famiglia in
( Estinta).
— Arma: D'azzurro, al leone d'argen-
Baviera, dove fu chiamata poi Pfcffcrhausen. — to, tenente nella branca destra un ramo di rosa,
Aiima: Spaccato; nel I d'oro, all'aquila di nero fiorito e fogliato al naturale; colla banda di rosso

coronata del campo; nel 2.° di rosso, a quattro attraversante, caricata, verso il capo, d* una co-
fascie increspate di argento, col grifo dello stesso, meta d'oro, e nella punta da un monte di tre
coronato d' oro, rampante contro un ramo di pepe cime erbose al naturale, nel verso della banda.
inclinato di verde che esso impugna cogli artigli PEZZA di Verona. — Arma Scaccato : d' az-

anteriori. zurro e d'oro; col capo di rosso caricato di un


PEVERELLl di Verona. — È un ramo della leone uscente d' oro.
precedente trapiantato in Verona verso la fine PEZZANI di Solicino nel Cremonese. — Ar-
del XVI secolo da Bartolomeo figlio di Matteo ma : D' azzurro, ad una gamba movente dal capo,
Peverelli. — Discendenti di Bartolomeo furono posante il piede sulla pianura erbosa, e morsicata,
Giovan-Paolo che nel 1694 era colonnello al ser- al polpaccio da un serpe attortigliato movente da
vizio della Repubblica di Venezia e morì glorio- detta pianura, il tutto al naturale; col capo d'az-
samente sotto Napoli di Romania; Bartolomeo della zurro, caricato di tre stelle d'oro, disposte 1 c 2,

Compagnia di Gesù assai dotto nelle scienze sa- e sostenuto da una fascia d' argento, caricata di

cre, e che lasciò per le stampe alcune opere di tre bande di rosso.
gran merito. — Questa famiglia à sostenuto in PEZZELLA di Velletri. — Arma : D' azzurro,
patria cariche eminenti, fu fregiata del titolo di alla fascia d' oro, accompagnata in capo da un N
baroni del S. R. I. e poi di quello di conti, ed à majuscolo d'argento, sormontato da tre stelle di
esercitato in Colognola diritti di giurisdizione. — sei raggi d' oro, e in punta da un crescente d'ar-
Estinta in principio dal XIX secolo nella persona gento.
del conte Giambattista di Girolamo, le cui so- PEZZEN del Trentino. — Un Bartolomeo Pez-
stanze passarono alla nobile famiglia Cavalli in zen, dottore all'Università di Bologna nel 1573,
cui erasi maritata P unica di lui figlia, e che ag- fu per 18 anni nunzio a Costantinopoli per l'Im-
giunse al proprio il cognome di Peverelli. — Ar- peratore Rodolfo II. — Arma : Spaccato semipar-
ma: Inquartato; nel 1.» e 4.° d'oro, all'aquila di tito; nel 1.» d'oro, all'aquila bicipite di nero,
nero, ciascuna testa coronata del campo; nel 2.° coronata del campo; nel 2.» di rosso, al castello

o 3.° di rosso, al grifo d' argento, coronato d'oro, al naturale ; nel 3.° d' argento, al leone di rosso.

tenente cogli artigli anteriori un ramo di pepe di PEZZINI di Lucca. (Estinta). — Arma : Spac-
verde in palo. Sul tutto uno scudetto d'azzurro cato; nel 1.° d'azzurro, alla stella di otto raggi
coronato d'oro, e caricato di otto crocette di d'oro; nel 2.° di verde, al bue passante d'argento.
verde poste in circolo. PEZZINI di Padova. — Arma: D* azzurro, ad
PEVERELLl di Milano. — Un Giacomo era una ruota d'oro fra due sbarre dello stesso.
giojelliere nella contrada degli orefici; Girolamo PEZZO (del) di Napoli e di Sorrento. — Ori-
abate dei banchieri nel 1656; Giacomo fu creato ginai del Cilento, ne fu capostipite il milite
marchese di Villanova di Ardenghi nel 1669. — Stanislao del Pezzo che vivea nel 1 109. — Divisa
Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.» l'arma prece- in due grandi linee, la prima restò nel Cilento,
dente dei Peverelli di Chiavenna ; nel 2.° e 3.» e P altra passò a Salerno. Questa si suddivise in
d'oro, all' aquila di nero, coronata del campo. — tre rami, il primo de' quali passato in Napoli, si

Cimiero: Un grifo uscente d'argento, tenente un è estinto da non molti anni ; il secondo, decorato
ramo di pepe di verde. del titolo di marchesi di Civitaretenga, si è estinto

PEVINI di Bergamo. — Arma: Spaccato; nel nel XIX secolo nella famiglia Grimaldi, ed il terzo
\.o d'azzurro, all'aquila di nero; nel 2.° partito si è spento nel 1834. — Dal ramo del Cilento
di rosso e d' argento ; colla fascia di verde attra- discendono i Dal Pezzo duchi di Cajanello. —
versante sulla partizione. Questa famiglia à goduto nobiltà in Amalfi, in

PEX di Pesaro. (Estinta). — Arma: D'az- Salerno nel seggio di Campo e in quello di Por-
zurro, a due leoni affrontati d' oro, tenenti insieme tarctese, ed in Napoli nei seggi di Montagna c
colle branche anteriori un martello di nero; detti di Portanova, ed à vestito l' abito del S. M. 0.
leoni moventi da un terreno di verde. Gerosolim. nel 1551. — Ha posseduto 35 baronie,
PEVRE del Piemonte, vedi Peire. i marchesati di Civitaretegna e di Campodisola,
PEVRETTI di Saluzzo. — Di assai modesta il ducato di Cajaniello, ed il principato di S. Pio
condizione, fu elevata ad alto grado da un Chiaf- della Camera. Francesco giudice della Gran Corte
PIA — 326 — PIA

della Vicaria nel 1549; Giovanni-Alfonso capitano nel 1494. — Estinta nel 1543, ed i suoi beni
a guerra della città di Bari nel 1553; Ottavio passarono per eredità nei Fumanelli. — Arma:
tenente-generale dolla milizia del regno nel 1647. Partito; nel 1.° di rosso, alla stella d'oro; nel 2 n
— Ha dato alla Chiesa un Cesare Vescovo di d'azzurro, alla fascia d'argento, accompagnata da
Sulmona e di Valva nel 1593; un Clemente Ve- due stelle d' oro, una in capo, ed una in punta.
scovo di Aquila, poi di Castellammare nel 1651; — Alias: Di rosso, alla croce di S. Andrea di
ed un Antonio Arciv. di Sorrento nel 1641. — di nero, accantonata da quattro stelle d'oro.

Arma: Di rosso, alla fascia d'argento, sormontata PIACENZA di Genova. — Arma : D'argento,
da un leone passante d' oro. — Lo scudo in cuore alla fascia doppio addentellata di rosso; col capo
dell'aquila bicipite imperiale austriaca. cucito del primo, alla croco del secondo.
PEZZOLI di Bergamo. — Arma : Spaccato ;
PIACENZl di Crema. — I primi di questa
nel 1.° d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° d'ar- famiglia a stabilirsi in Crema nel XIV secolo fu-
gento, al piede umano di carnagione; colla fascia rono i fratelli Antoniotto e Lodovico, figli di Pie-

di rosso, attraversante sulla partizione. rotto di Cogno, piacentino, i quali furono capi-
PI1ILIPPI di Firenze. — Arma : D' azzurro, tani di Bernabò Visconti duca di Milano. — I

ad una ruota d' oro. Piacenzi si distinsero particolarmente nelle armi.


PIIILIPPIS (de) SANTA CROCE di — Antonio nel 1512 ottenne una compagnia di 200
Arma: Di rosso, ad un cavaliere armato d'argento, fanti al servizio dei Veneziani ;
Francesco, detto
montato sopra un cavallo passante dello stesso, il capitano Colla, nel 1536 militò in Francia; e
calpestante una lancia spezzata; col capo d'ar- nella guerra di Cipro si segnalarono Giovanni-
gento, caricato di una crocetta di rosso. — Ci- Antonio e Scipione, il primo de' quali cadde pri-
miero : Un giaco al naturale, il collo riempito di gioniero alla difesa di Famagosta, l'altro, creato
una fiamma di rosso, sormontato della Divisa: governatore di questa piazza, nel 1570 morì glo-
Flagrat. riosamente all'assedio di quella città. — Verso
PIACENTI di Firenze. — Arma: Partito; nel la metà del XV secolo fiorì un Francesco Pia-
1.» d'azzurro, a tre gigli d'oro, posti fra i quat- cenzi, esimio giureconsulto, il quale fu pubblico
tro pendenti di un lambello di rosso ; nel 2.° di lettore di legge in Siena. (Estinta). — Arma?
rosso, ad una torre d' oro, accostata da un leone PIAGGIA di Palermo. — Originaria di Savo-
d' argento. na, fu trapiantata in Palermo nel 1548 da Pie-
PIACENTINI di Bologna. — Arma: Di nero, tro-Giovanni barone di S. Marina. — Lasciò bella
alla banda scaccata di rosso e d'argento di tre fama di sè Giuseppe Piaggia, figlio del precedente,
file ; col capo d' Angiò. egregio autore ed instancabile raccoglitore di
PIACENTINI di Castelfraneo-Veneto. — Ori- cose antiche della città di Milazzo. — Questa fa-

ginaria di Piacenza, trapiantata in Castelfranco miglia fu ascritta alla nobiltà di Messina il 12


circa il 1370, diede provveditori alla patria, no- Sett. 1817. — Arma: Easciato d' oro e d'azzurro
tari, uomini d' arme, cavalieri e scienziati. (E- di sei pezzi; col capo di rosso, caricato di tre

stinta). — Arma: Di rosso, al leone d'oro. bisanti del primo.


PIACENTINI di Creola e Selvazzano nel Pa- PIAGGIO di Genova. — Arma: D'azzurro, al

dovano. — Originaria da Andito di Piacenza e mastio d' argento, merlato alla guelfa, fondato
trapiantata in Padova nel medioevo, dove fu chia- sulla pianura di verde, aperto del campo, torri-
mata, prima Piacenza, e poi Piacentini, mentre celiato di un pezzo, pure merlato; questo cari-
nella madre patria era conosciuta col nome di cato di un leone al naturale nascente dai merli
Paccagnoti. — Il primo di questa famiglia di cui del mastio.

si serba il ricordo è Jacopo per due volte pode- PIALI di Venezia. — Arma: Di rosso, al
stà di Padova nel 1210 e 1217, il quale rice- leone illeopardito d'oro, accompagnato in capo da
vette in feudo e vassallaggio dai Conti e dai Mal- una stella dello stesso.

traversi di Padova i beni, molini e castelli delle PIANCA di Asti, — Arma: Spaccato d'azzurro
ville di Creola e Selvazzano, e fu inscritto tra i e di verde, alla fascia d'argento ondata, attra-
nobili cittadini padovani. — Bartolomeo Piacen- versante sulla partizione, caricata di una pianca,
tini nel 1390 venne da Francesco l da Carrara, o palo scorciato, di rosso. — Cimiero: Una mano
costituito pretore «Iella Carta Carrarese per la di carnagione tenente con due dita il Motto: Tuta
sua probità e giustizia. — Arma: Partito d'az- FlT ARTE VIA.
zurro e di rosso. PIANCIANI di Spoleto. — Trasse il proprio
PIACENTINI di Verona. — Famiglia antica nome del castello di Pianeiano, nel distretto di
e fregiata del titolo comitale palatino. — Nel Spoleto, di cui da tempo immemorabile era si-

I350 vivea un Antonio Piacentini celebre medico. gnora. — Fin dal 1200 si trova memoria di un
— Francesco e Gabriele ottennero l'aggregazione Simone di Pianeiano primario magistrato in Spo-
al nobile Consiglio, il primo nel 1438, e 1' altro leto; Tommaso fu senatore di Roma nel 1360;
PIA — 327 — PIA

Giambattista fi** pur esso senatore di Roma dopo gento, alla vite sradicata al naturale posta in
essere stato primo podestà di Firenze nel 1422; palo con due tralci in essa avviticchiati di verde
ed anche il conte Ugolino in» I 1425 fu senatore caricati da quattro grappoli di rosso.

di Roma. — I Pianciani fiorirono pure in Siena, PIANTE di Vicenza. — Aggregata al Con-


al cui illustre patriziato furono ascritti da an- siglio nobile di Vicenza. — Arma: D'azzurro, al
tico tempo. — Quei di Spoleto conseguirono in drago alato d'oro, colla coda distesa verso la pun-
Roma egiials onore con decreto del Senato del ta, guardante una stella di sei raggi dello stesso.
30 Die. 1842. — Arma: Partito; a destra d'ar- PIASA o PIAZZA di Cremona. — Ha dato
gento, a tre pali capriolati d'argento e di rosso; alla patria 12 decurioni, il primo de' quali fu Lo-
a sinistra d'argento, al leone d'azzurro, rivoltato, renzo nel 1254, e l'ultimo Nicola nel 1581. —
linguato di rosso. — Alias: Spaccato; nel 1.° — Arma: D'argento, al leone scaccato d'oro e
d'argento, a quattro fascie capriolate di rosso; d'azzurro, sormontato da una stella di otto raggi
nel secondo d'argento, al leone rivoltato d'azzur- di rosso.
ro, linguato di rosso. PIASENZA di Verona. — Arma: D'argento,
PIANCIANI di Verona. — Arma: D'azzurro, al capriolo d'azzurro, accompagnato da tre teste
ad un albero di verde, fustato di rosso, piantato di cinchiale, 2 e 1, le prime due affrontate.
sopra una terrazza al naturale; con un uccello di PIASTELLI di Bologna. — Arma: Spaccato
nero a sinistra, rampicante sul fusto. d' argento e di rosso.

. PIANE (dalle) di Genova. — Arma: Di rosso, PIATESI di Bologna. — Questa famiglia ebbe
ad una fanciulla ignuda, scapigliata, al naturale, casa con torre e due chiese in Bologna presso la

posta di fronte, tenente colla mano destra in alto via detta de' Malcontenti. — Cremonina de' Pia-
una vela a fiamma die le gira sopra la testa, e tesi fece edificare il monastero di Ronzano; Rai-
scende, tenuta dalla sinistra, sul ventre. naldo e Tommaso vescovi di Forlì, il primo, creato
PIANELLE (dalle) di Bologna. — Bernardino nel 1283, assistette coli' Arciv. di Ravenna, al

dalle Pianelle anziano del Comune di Bologna nel Concilio provinciale celebrato nella chiesa di S.
1 265 ; Lorenzo gonfaloniere nel 1379. — Arma: Mercuriale nel 1286; I' altro creato nel 1318. —
D'azzurro, al monte di sei cime di rosso, movente Bonifazio Piatesi, distinto per cariche civili, fu

dalla punta, sormontato da una pianella (scarpa) conte di Raveda e Boscofocte. — Ultima di que-
d'oro su cui posa un uccello d'argento'; col capo sta casa fu Camilla, figlia del conte Carlo, la

d' Angiò. quale si maritò e portò le sostanze di sua fami-


PI ANELLO di Genova. — Arma: Spaccato di glia negli Angelelli circa il 1736. — Arma: Fa-
rosso e di nero, col tronco doppio-nodoso d' oro, sciato d'azzurro e di rosso di sei pezzi ; col capo
attraversante in fascia sul tutto. d' oro, all'aquila di nero, coronata del campo.
PIANIGO di Venezia. — Originaria di Aqui- PIATESI di Modena. — È un ramo della
leja, fece edificare la chiesa di S. Cataldo in Ve- precedente, trapiantato in Modena nel 1384 da
nezia, e si spense nel 1297. — Arma: Spaccato un Lippo che vi aveva esercitato I' ufficio di po-
in capriolo d'azzurro e d'oro. destà. — Aggregata e quella illustre nobiltà, à
PIANOSl di Pesaro. — (Estinta). — Arma: esercitato in patria e fuori i più eminenti uffici.

Fasciato d'argento e d'azzurro di sei pezzi. — — Carlo, nel 1449-50, fu podestà di Sassuolo, e
Alias: Di rosso, al leone d'argento. due anni dopo di Levizzano-Baiso ; Alessandro nel
PIANTA di Cannobio sul Lago Maggiore. — 1600 fu commissario generale delle milizie del

È un ramo della celebre famiglia Pianta del can- Duca di Modena. (Estinta). — Arma eguala alla

tone grigione. — Arma: D'oro, alla pianta di precedente.


verde, terrazzata dello stesso, accompagnata in PIATI di Bergamo. — Arma: Spaccato; nel
capo da tre stelle d'azzurro male ordinate. 1» d'argento, al guerriero nascente, armato di

PIANTANIDA di Milano. - Originari di Lo- tutto punto, e tenente colla destra un ramo di

nato Pozzolo, arricchirono coli' industria della ; nel 2." fasciato d'argento e d' azzurro di
lana nel 1500, e coi cambi in principio del 1600. sei pezzi.

Ebbero il feudo del comune minore di Cuggiono PIATTI di Bergamo. — Arma: D'azzurro,
nel 1673 ed il titolo di marchesi, conti e baroni al castello merlato e torricellato di due pezzi
per diploma cesareo 1 Ott. 1680. — Furono am- d'argento, piantato sulla campagna di verde, e
messi al patriziato milanese nel 1717, ed occu- sormontato da un alabardiere rivolto, tenente la

parono alcuni posti di città. — Si estinsero verso destra appoggiata all'anca e colla sinistra un' a-
la metà del XIX secolo. — Arma: Di rosso, alla labarda.
banda d'oro, accostata da due pioppi di verde; PIATTI di Milano. — Fin dal 1371 trovasi
col capo d'oro, caricato di un'aquila di nero, descritta fra le famiglie milanesi le quali pote-

ciascuna testa coronata d'oro. vano essere ammesse al canonicato della Metro-
PIANTAV1GNE di Bologna. — Arma: IV ar- |
politana di Milano. — Beltramo, Zarocco e Ne-
PIA — 328 — PIA
grò Piatti fecero parte del Consiglio dei 900 no- PIAZZA di Calepio nel Bergamasco. — Ar-
bili istituito in Milano nel 1388; Giorgio esimio ma: D'oro, alla fascia di nero.
dottore in leggi, fiorito nel XV secolo, fu sommo PIAZZA di Cremona, vedi Piasa.
oratore della città di Milano; Teodoro, consigliere PIAZZA di Cremona. — Ha dato alla patria
intimo del Duca Lodovico Sforza, lasciò erede sei decurioni dal 1387 al 1512, de' quali il primo
P ospedale maggiore di una vistosa entrata, co- fu Muzza, e l'ultimo Giovan-Battista. — Arma?
stituendo le scuole palatine, nelle quali s' inse- PIAZZA di Fori). — Originaria di Parma,
gnava l'aritmetica, l'astrologia, la geometria, la trapiantata in Forlì da tempo assai remoto, fu

logica e la lingua greca; Flaminio creato Cardinale sempre tenuta in altissima considerazione. — Ca-
di S. R. Chiesa da Gregorio XIV nel 1591. — I millo, Vescovo di Dragonia nel 1857, fu inquisi-
Piatti erano conti di Carpignano dal 1617. — Gi- tore generale nel regno di Napoli ; Lodovico Ve-
rolamo Maria principe di Monteleone in Calabria, scovo di Forlì nel 1726 ; e Giulio, Arciv. di Rodi,

morto nel 1715. — Ultima di questa famiglia fu internunzio a Brusselles, ed ambasciatore alla

Marianna-Barbara figlia di Francesco, marit. al mar- Corte di Giuseppe I d'Austria, fu da Papa Cle-
chese Luigi Erba nel quale passò il principato di mente XI innalzato alla dignità cardinalizia il 18
Monteleone nel 1749. — Arma: D'oro, al castello Mag. 1712, e quindi creato Vescovo di Faenza.
merlato e torricellato di due pezzi d' azzurro, — Questa famiglia ebbe il titolo di conte e la

nperto e fincstrato di nero. — Cimiero: Un uo- signoria del feudo di Ricetto, e per ragioni ere-
mo vecchio di carnagione uscente, colla barba ditarie il titolo di marchese di Cassio, già appar-
bianca, vestito di verde, colle mani giunte sullo tenuto alla famiglia omonima e consanguinea di

stomaco. — Arma dei marchesi Piatti: Spacca- Parma. — La contessa Giulia, figlia del conte

to; nel 1» partito, a destra d'argento, ad un sel- Pietro-Martire Piazza, ultimo del ramo forlivese,
vaggio di carnagione, cinto e coronato di edera, essendosi disposata nel 1782 al conte Giacomo
tenente colla destra una clava posata sulle spalle, Paolucci de Calboli, portò nella casa del marito

la sinistra appoggiata sull' arca, il tutto al na- il nome, i titoli e le sostanze della propria fami-

turale ; a sinistra d' azzurro, a tre bande d' ar- glia. — Arma: Partito; nel 1.» di rosso, alla

gento; nel 2.» di rosso, ad un castello torricel- mezz' aquila d' argento, coronata dello stesso,

lato di due pezzi d' argento, fincstrato e murato uscente dalla partizione; nel 2.° d'azzurro, atre
di nero, aperto del campo. stelle d'oro, ordinate in palo.
PIATTI di Valtellina. — Appartiene a que- PIAZZA di Parma. — Le prime memorie di

sta famiglia Francesco famoso pittore che fiorì questa nobile famiglia, originaria della Germania,
nella seconda metà del XVII secolo, e del quale rimontano al X secolo. — Un Cristoforo Piazza,
si ammirano pregevoli dipinti nelle chiese di Val- generale dei Lombardi, militando in Sicilia con-
tellina. — Arma: D'argento, ad una porta d'az- tro i Saraceni, ottenne la stola rossa che usavasi
zurro, aperta del campo, fiancheggiata da due torri conferire ai prodi Siciliani. — Estinta nella casa
merlate rotonde dello stesso. Lalatta verso la fine del XVIII secolo. — Arma
PIATTI di Verona. — Sin dal 1707 la Re- antica: Di nero, a tre rose di rosso. — Arma
pubblica Veneta concesse il titolo di conti ai fra- moderna: Di nero, a tre stelle d' oro, colla bor-
telli Francesco-Maria e Giovan-Gincomo Piatti e dura d' argento. — Alias: Di rosso, a tre gigli
loro discendenti ed ordinò la descrizione de'loro d' argento, coli' aquila di nero in capo.
nomi nelP aureo libro dei titolati. Aggregata poi PIAZZALUNGA di Bergamo. — Arma: D'o-
nel 1782 al Consiglio nobile di Verona, fu con- ro, a tre fascie ondate di rosso.
fermata nella sua nobiltà e nel titolo comitale P1AZZOLA di Padova, — Aggregata da re-
con sovrane risoluzioni 2i Nov. 1820 e 13 Apr. moto tempo al Consiglio nobile di Padova, fu
1829. — Arma: D'azzurro, al castello cimato di confermata nella sua nobiltà con sovrana risolu-
di tre torri, quella di mezzo più alta, il tutto zione 1 2 Ott. 1 81 8. — Arma : Di rosso, al leone
d'argento, murato di nero, aperto e fincstrato d' oro.

dello stesso, e posto sopra una terrazza di verde. PIAZZONE di Bergamo. — Arma: D'argento,
PIATTI di Verona. — Diversa dalla prece- ad un albero di verde, piantato sopra una cam-
dente. — Arma: D'azzurro, al castello torricel- pagna dello stesso, addestrato da una rete di ba-
lato di due pezzi d'argento. stoni al naturale, e sinistrato da un cervo d'oro
PIAZZA di Bergamo. — Arma: Interzato in rampante sul tronco. — Alias: Spaccato; nel 1°
fascia; nel 1<> d'argento, all'aquila di nero, coro- d'argento, all' albero di verde, sinistrato da un
nata dello stesso ; nel 2.» d'argento, al leone pas- fanciullo ignudo di carnagione, uscente dalla par-
sante d'oro, coronato di nero, ed impugnante colla zione, e da un altro fanciullo simile nel capo in
branca anteriore destra una spada alta in palo ;
atto di slanciarsi verso l'albero; colla banda spac-
nel 3.» d'azzurro, a tre bande di nero. cata d'argento e di rosso, attraversante sul me-
desimo; nel 2° di rosso pieno.
PIC — 329 — PIC

PUZZONI di Serravalle (Veneto). — Sin dal cato di rosso e d'oro, al popone con delle foglie

4589 aggregata al Consiglio nobile di Serravalle, moventi dalla sinistra, il tutto dall' uno all'altro

fu confermata nella sua nobiltà con sovrana ri- e dell' uno nell' altro.

soluzione 22 sett. 4 820. — Arma? PICCARDl di Gubbio. — Vanta questa casa


PICA di Aquila. — Originaria del castello di due colonnelli, Carlo e Lodovico, vissuti ambedue
Forfona negli Abruzzi, passò in Aquila all' epoca nel XVII secolo. Il secondo fu anche maestro di
della fondazione di questa città avvenuta al tempo campo, indi castellano della fortezza di Ferrara, e

di Federico II di Svevia. — Ascritta all'Ordine finalmente di Forte Urbano nel 1659. — Ambrogio
patrizio, esercitò in patria tutti gli uffici a que- Piccardi nel XVIII secolo fu decorato per giustizia

sto riserbati, ed occupò eminenti dignità dello della crocè de'SS. Maurizio e Lazzaro. — Arma?
Stato e della Chiesa. — Ebbe il possesso di vari PICCARDI (de) di Verona. — Discende que-
feudi, fra' quali quello di Arischia prima del 1586, sta famiglia dalla celeberrima dei Della Scala, e

e quello di Ocre prima del 1620. — Arma: In- al principio del XVI secolo si trapiantò in Trie-
quartato; nel 1.» e 4.° d'oro, alla pica di nero ste, dove fu ascritta a quell'ordine patrizio. Fu
passante e movente dalla sinistra dello scudo ;
riconosciuta nobile con diploma dell' Arciduca
nel 2.» e 3.° d'argento, a tre fascie ondate d'az- Carlo d' Austria nel 1571. Aldrago- Antonio
zurro. Piccardi per nomina dell' Imperat. Giuseppe lì

PICACAPRA di Padova. — Antica e nobile era Vescovo di Segna e consigliere intimo. —


famiglia dello stesso sangue della celebre dei Nel 1798 si stabilì di nuovo in Verona. — Ar-
Transalgardi. — Fra i più illustri son da no- ma : Spaccato ; nel 1° d'azzurro, ad una rosa d'oro
tare un Pietro, Vescovo di Padova e conte di in capo, e due stelle dello stesso in punta; nel

Piove di Sacco nel 928; un beato Pietro Patriarca 2." d' argento, incassato a sinistra d' oro, colla

di Costantinopoli, spesse fiate legato all' Imperat. punta d'azzurro, movente dal fianco destro e dal

d'Oriente per la Repubblica di Padova nel 928; cantone sinistro.


un Gauslino Vescovo di Padova dal 964 al 978. PICCHENA di Firenze. — Arma: D'azzurro,
— Giovanni, fratello del precedente, fu V ultimo a tre uccelli d'argento, accompagnati in capo da
di questa famiglia, la quale si spense nel 990. — tre gigli d'oro, posti fra i quattro pendenti di un
Arma: D'oro, al cervo rampante di rosso, ramoso lambello di rosso.
di sei corna, avente in bocca una rosa gambuta PICCHI di Alessandria, vedi Trotti.
al naturale. PICCIA di Torino. — Antica famiglia tori-
PICALEI di Treviso. — Arma: Partito; nel nese, ascritta da varie generazioni a quel decu-
1° d'oro, ad una mezz'aquila di nero, movente rionato. — Giovanni, maggiore di artiglieria, fu

dalla partizione; nel 2.» d' azzurro, alla banda creato barone nel 1 833. — Arma : D'azzurro, al

d' argento, caricata di tre uccelli al naturale, ed leone d'argento, armato e linguato d' oro. — Ci-
accompagnata da due stelle d'oro. miero: Un pino di verde,, fruttato d' oro. — Motto:
PICALUGA di Genova. — Arma : D'argento, Alta petit recta qui tendit.
al leone di rosso, coronato d'oro, rampante con- PICC1CHÈ di Messina. — Arma : D' azzurro,
tro un ceppo di vigna pampinoso di verde, frut- alla fiaccola d'oro, accessa di rosso, movente dalla
tato al naturale, posto a destra, il tutto soste- punta, sormontata da tre stelle d'argento, ordi-
nuto da una terrazza di verde. nate in capo.
PICARDI di Messina. — Inquartato; nel 1.° PICCIGOTTI di Bologna. — Arma : D' az-
d'argento, all'aquila di nero, guardante l'ombra zurro, al leone d' oro, tenente fra le sue zampe
di un sole orizzontale a destra ; nel 2° d' azzur- una falce d'argento, il ferro a sinistra, al diso-
ro, alla sbarra centrata d' argento, caricata di tre pra della sua testa; col capo d' Angiò.
stelle del campo, addestrata da una cometa d'ar- PICCININI o PICCINNI di Napoli. — Origi-
gento, posta in banda ; nel 3.° d'azzurro, al leone naria di Perugia, portata in Napoli da Ulisse e
rivoltato d'oro, rampante contro una torre dello Fulvio, valorosi capitani, il secondo de' quali fu

stesso, aperta e murata di nero, movente dalla aggregato alla nobiltà di Lucerà, ottenendo 60
partizione; nel 4.° d'argento, all'albero di ver- some di terraggio. — Estinta nella famiglia Can-
de, nudrito sopra un terreno dello stesso, con dida. — Arma : Inquartato ; nel 1 .<> e 4.» d' az-
V ombra del sole d'oro orizzontale a sinistra. zurro, al leone d'oro; nel 2." e 3.° fasciato on-
PICCAMELLl o PICCAMIGLIO di Bergamo. dato d'argento e di rosso.
— Arma: Inquartato; nel 1° di verde, ad una PICCIOLI di Bologna. — Arma : Spaccato, al
gamba d'argento in palo; nel 2 n d'argento, alla 1.» di nero a due uccelli ofTrontati d'argento po-
croce scorciata di verde; nel 3° d'argento, alla sati sulla linea di partizione; al 2° scaccato d'oro
1
campagna di verde: nel 4° d'azzurro, a tre ci- o di nero di quattro file ; colla bordura scoccata
pressi al naturale, terrazzati di verde. di rosso e d'argento di due file. — Alias: Di
PICCAMIGLIO di Genova. — Arma: Spac- rosso, a tre caprioli d'argento.
PIC — 330 — PIC
PICCIOLI (de) o DE PICCOLI di Padova. — dell' interno sotto il primo impero. — Arma?
La si trova aggregata al Consiglio di Padova fin PICCO di Cuneo. — Arma: D'azzurro, alla
dal 4 081. — Un Bonifazio ed un Orlando di Pier picca d'oro, astata di rosso, col puntale d'argen-
Piccioli veggonsi registrati nel catalogo dell'anno to, posta in banda, ed accostata da due picchii
4 275, ed ascritti al collegio dei giudici instituito d'argento, soranti, beccati e inombrati di rosso.
in quell' anno. — Piccolo de' Piccoli canonico — Cimiero : Un picchio d' argento. — Motto: In-
della cattedrale di Padova, fu per ordine di Ec- festanti a TOLLO.
celino III, insieme a Benedetto Araldo, decapi- PICCOLELLÌS (de) di Napoli. — Originaria
tato ed abbruciato in mezzo al prato della Vaile di Siena, trapiantata nel Napoletano al tempo di
per aver promesso di consegnare ad' Avezzuto Re Carlo I d'Angiò, di cui fu milite e regio fa-
degli Avogari, nemico del tiranno, il castello di miliare un Gualtieri de Piccolellis — Fermatasi
Bovolenta nel 1239. — L' ultima memoria che si stabilmente nella città di Ravello, fu aggregata
à di questa famiglia si riferisce al prete France- a quell'illustre patriziato, e più tardi passò a
sco de Piccoli, che vivea nella prima metà del stabilirsi in Napoli. — Fu più volte ricevuta per
XVII secolo. — Arma: Speccato di rosso e d'ar- giustizia nell' Ordine Gerosolimitano. — Arma :

gento, alla fascia d' azzurro, attraversante sulla D'argento, alla croce d'azzurro, caricata di cin-
partizione. — Alias: D'oro, al leone di verde. que crescenti del campo.
PICCIOLPÀSSI di Bologna. — Antica, nobile PICCOLI di Ceneda nel Trivigiano. — Conti
e ricca famiglia. — Rodorico, che vivea nel 1200, di Cesana, anno dato alla patria parecchi cavalieri
glossò i Decretali; Bartolomeo nel 4255 inviato del di S. Marco e letterati. — Arma: Spaccato; nel
Comune a Modena ed a Parma per la lite del 1." un'aquila avente nel petto uno scudetto con
Frignano; Francesco Vescovo di Pavia, poi Arciv. croce; nel 2.° un monte di tre cime su cui è

di Milano, nel 1424 fu anche Legato apostolico posata una civetta, sormontata da tre stelle ed
nell'esercito della Chiesa. — Arma? accostata da due mani tenenti ciascuna una spada
PICCIOLPELÌ di Bologna. — Arma: Scac- alzata, con un San Marco (medaglia) nel fianco

cato di nero e d'argento di quattro file, ciascuna destro ed una croce piena nel sinistro.
di tre punti. PICCOLI del Friuli, nobili di Mestre, nobili-
PICCIONI di Acquapendente. — Arma: Partito; tati il 24 Die. 1873. — Arma: Spaccato; d'az-
nel 1° d'oro, alla fascia di rosso, caricata di tre pic- zurro, ad un cervo nascente al naturale, movente
cioni rivolti d'argento, e sormontata da un'aquila dalla partizione, e di rosso; ad un'ancora d'oro
di nero, coronata del campo; nel 2° inquartato: posta in banda; colla fascia d'oro attraversante

a) spaccato; sopra d'argento, all'aquila di nero, sulla partizione. — Divisa: Honor, Laror, Fimes.
sotto d' argento, alla croce piena di rosso, cari- PICCOLI (de) di Padova, vedi Piccioli (de).

cata di tre conchiglie d'oro; ò) d'azzurro, a tre PICCOLI di Serravalle (Veneto). — Sin dal
bande ondate d'argento ;
c) di rosso, a due bracci 1673 aggregata ai Consigli nobili di Ceneda e di
moventi dai fianchi e sostenenti insieme un al- Serravalle, fu confermata nella sua nobiltà con
bero di verde, movente dalla punta, sormontato sovrana risoluzione 4 Ag. 1820. — Da un de-
da un' aquila uscente d'argento guardante un sole creto ducale del 1614 del doge Domenico Conta-
d'oro, nascente dal cantone destro del capo; d) rmi si rileva che un Antonio Piccoli fu creato
d'oro, all' aquila d'argento, coronata del campo. cav. di S. Marco col dono di una collana d'oro.
PICCIONI di Bozzolo nel Mantovano. — Ori- Fin dal 1745 era inoltre investita di un carato
ginaria di Bergamo, e trapiantata a Bozzolo nel del feudo giurisdizionale di Cesana con 1' annesso
XVII secolo. — Francesco Piccioni fu creato titolo comitale. — Arma?
nobile da Ferdinando-Carlo Duca di Mantova nel PICCOLI di Verona. — Aggregati nel 1800
1695, ed il Duca di Guastalla Antonio-Ferdi- al Consiglio nobile di Verona, furono confermati
nando Gonzaga fregiava delia dignità e del titolo nella loro nobiltà con sovrana risoluzione 25 Feb.
di conte Carlo Piccioni il 26 Sett. 4725. — Ar- 1824. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, accom-
ma: D'azzurro, alla colomba d'argento, tenente pagnato in capo da una stella dello stesso.
nel becco un ramo d' olivo di verde, e movente PICCOLO di Bari. — Quest'antica famiglia

da un monte di tre cime dello stesso. à goduto nobiltà in Napoli al seggio di Capuano,

PICCIONI di Corsica. — Originaria di Ge- in Cotrone, Barletta, Giovinazzo, ed à posseduto


nova, è una delle più illustri famiglie della Cor- parecchi feudi. — Pietro fu tra' nobili militi che

sica ed è fregiata del titolo di marchesi di Mul- viveano in Trani nel 4282; Antonello, castellano
tedo. Un ma.<:hese Piccioni inviato dal papa A- del castel deii'Ovo in Napoli, fu consigliere di

drianc I in Coreica per combattere i Saraceni, Federico Aragona ed ambasciatore a Venezia.


d'

ricevette in ricompensa <je!!e sue vittorie il ca- Essendo egli maggiordomo d' Isabella d'Aragona,
stello e la fortezza di Teto. — Un march, di duchessa di Bari, stabili in quella città la sua

Multedo fu direttore del personale al ministero famiglia, la quale si estinse nella casa Bevazzi.
P1C — 331 — P1C

— Arma: D'azzurro, alla fenice bruciante sulla tefice Pio II, fu da questo adottato nella casa
sua immortalità al naturale, fissante il sole d'oro, Piccolomini, coll'obbligo di assumerne il cognome.
posto noi canton destro del capo. — I Piccolomini-Pieri furono signori di Succia-

PICCOLO di Messina. — Famiglia ascritta no, duchi di Amalfi, principi dell' Impero e di

alla Mastra nobile del 1798-1807, nella quale fi- Nakod in Boemia. — Dettero alla patria magi-
gura col titolo di marchese. — Arma: D'azzurro, strati e capitani, e molti si segnalarono per gradi
al guerriero armato d'argento, con P elmo chiuso, e valore militare. Fra questi è da notare il ce-
impugnante nella destra una spada alta, e por- lebre Ottavio di Silvio, uno dei più valorosi gene-

tante nel sinistro braccio uno scudo, il tutto dello rali austriaci che si distinsero nella guerra dei 30

stesso, posto sopra un terreno al naturale, sini- anni. Fu pure generale spagnuolo, e combattè nei

strato nel capo da una stella d'oro. Paesi Bassi con favorevole fortuna, per cui fu in-
PICCOLOMINI di Siena, — Famiglia illustre signito dell'Ordine del Toson d'Oro. Ritornato
e potente, di cui fu capostipite un Piccolomo in Germania fu fatto feld-maresciallo, principe

vissuto nel X secolo, il quale ebbe molti figli, di dell' impero, capitano della guardia imperiale e
cui Ruscellino ed Ugo sono gli autori delle prin- consigliere di stato e di guerra. — Non avendo
cipali diramazioni di essa famiglia, la quale divisa avuto prole dal suo matrimonio con Maria-Beni-
in più consorterie, prese differenti cognomi, cioè gna, figlia di Giulio-Enrieo Duca di Sassonia, la-
di Piccolomini Rustichini, di Mandolo, Salamone- sciò il ducato d' Amalfi che aveva ottenuto dalla
schi, Carli, della Triana, di Modanella e di Ca- Spagna, insieme alle sue sostanze, ad Enea suo

stiglioncello. — Oltre queste casate, che erano pronipote. Questi fu ai servigi dell' Imperatore,

tutte dei Piccolomini per origine, e che debbono dal quale fu nominato capitano delle corazze, poi
riguardarsi come una sola famiglia, furonvene al- colonnello, e finalmente generale. — La famiglia
tre, e presentemente pur ve ne sono che tengono Piccolomini-Pieri si estinse nel 1758 in Otta-
questo cognome per privilegio di adozione, o per viano-Enea di Lorenzo che chiamò erede delle

qualche altro contrassegno di benevolenza, o per- sue sostanze Pompeo di Giuseppe Piccolomini-
chè originate da femine di questa grande casa. Todeschini principe di Valle. — Arma eguale alla

— Tra queste, le più celebri furono i Piccolo- precedente.


mini-Todeschini, i Piccolomini-Pieri, e i Piccolo- PICCOLOMINI, già TODESCHINI di Siena.

mini-Loli. — Questa famiglia fu signora di Mo- — Nanni di Pietro Todeschini di Sarteano, nel
danella, di Castiglioncello, d'Alma, d'Amorosa, Senese, avendo sposato Laudomia figlia di Silvio

di Rocca-Albenga, di Porrona, della Triana, di Piccolomini fu adottato in questa casa dal Pon-
Battignano e di altri castelli nel territorio se- tefice Pio II, per cui ne assunse il cognome, di-
nese. — Fu de' grandi, dei nove, di loggia e messo quello dei Todeschini. Stabilitosi in Siena,
torre risieduti nel 1260, appartenne agli Ordini fu ammesso al godimento dei magistrati nel Monte
Gerosolimitano e di Santo Stefano di Toscana, e del Popolo, e nel 1 460 fu nominato governatore
produsse illustri capitani, letterati, scienziati ecc. pontificio nell' Umbria. — Furono suoi figli Gia-
— Salomone di Guglielmo fu conte e castaido di como, Antonio, ed Andrea che divisero la fami-
Siena verso il 1020, ed ambasciatore all'Imperat. glia in tre rami. Il primo fu capostipite dei si-
Enrico III nel 1049. — Furono camerlenghi del gnori di Camporsevoli duchi di Montemarciano,
Comune Alamanno nel 1248, Ranieri nel 1270, estinti nel 1591; dal secondo derivarono i duchi
Enea nel 1272, Cione per ben due volte nel XIII d'Amalfi, estinti nel 1566; ed Andrea fu autore
secolo, e Piero nel 1386. — Brandoligi di Toto del ramo dei signori di Castiglione della Pescaja

fu podestà di Bologna nel 1317, e di Camerino e dell' isola del Giglio, che si estinse nel 1717.
nel 1331, e Mocata di Gabriele lo fu di Gubbio — Dal secondo si propagarono due altri rami,
nel 1340, e di Fuligno nel 1341. — Molti beati, quello dei marchesi di Deliceto, estinto verso la

vescovi ed arcivescovi, e Celio di Alessandro nel fine del XVI secolo, e l'altro dei principi di Valle

1666 fu creato Cardinale di S. R. Chiesa da Papa estinto nel 1783. — Oltre le suddette signorie,
Alessandro VII. — Ma la gloria maggiore di que- ducati e principati, la famiglia Piccolomini, già
sta famiglia fu Enea-Silvio, creato papa sotto il Todeschini, à posseduto i feudi di Alma, Senigal-
nome di Pio II il 19 Ag. 1458. — Arma: D'ar- lia, Mondavio, Celano, Capistrano, Nisida, Scafati,
gento, alla croce piena d' azzurro, caricata di cin- Laconia e Maida ; fu aggregata alla nobiltà di
que crescenti montanti d'oro; cai capo del- Napoli nel seggio di Nido, e da Carlo VI fregiata
l' impero. de! grandato di Spagna nel 1711 nel ramo dei
PICCOLIMINI-PIERl di Siena. — Questa fa- principi di Valle. — Ha sostenuto in patria le

miglia, detta anche delle Papesse, ebbe origine da prime magistrature, ed à dato all'impero valorosi
Bartolomeo Pieri cavaliere senese, il quale avendo capitani. —* Alfonso Piccolomini nel 1531 fu eletto
sposato Antonia unica figlia di Bartolomeo Gu- capitano del popolo Senese. — Francesco Picco-
glielmi e di Caterina Piccolomini sorella del port- lomini fu creato Papa il 22 Sett. 1503 sotto il
PIC — 332 — pie

nome di Pio IH. Giovanni di lui fratello, arcive- Piceda capitano, cui dalla Repubblica di Genova
scovo di Siena, fu creato Cardinale di S. R. Chiesa nel XVII secolo, ed in varie epoche, fu affidato
da Leone X 4517; un altro Francesco ve-
nel il comando militare di Ventimiglia, della Pietra
scovo di Bisignano nel 1 498 ed Ambrogio ve- ; e di Porto Maurizio. — Questa famiglia fu ascritta
scovo di Trivento nel 1666, poi Arciv. d'Otranto nel 1574 all'albo delle famiglie nobili della Li-
nel 1675. —
Arma eguale alla precedente. guria, nel 1485 a quello di Roma, e nel 1599 a
PICCOLOMINI-LOLI di Siena. — Ebbero ori- quello di Piacenza. — Arma: Spaccato d'azzurro
gine da Gregorio Loli, segretario del Pontefice e di rosso, alla fascia d'argento attraversante sulla

Pio II, il quale fu da questo adottato nei Picco- partizione, accompagnata in capo da una freccia
lomini perchè suo cugino, essendo egli nato da incoccata di rosso, col suo arco dello stesso, posta
Nicolò Loli e da Bartolomea Piccolomini zia pa- in fascia, ed in punta da sei bisantini pure d'ar-
terna del Papa. — Arma eguale alla precedente. gento, 3, 2 e 1.

PICCOLOMINI di Orvieto, vedi Febei. PICEGA di Vicenza. — Si à memoria di

PICCONE di Genova. Giambattista — sena- questa famiglia fin dal secolo XIII, in cui un Gio-
tore e prefetto di Genova nel 1826, senatore del vanni Picega era podestà di Trau in Dalmazia.
Senato della stessa città nel 1829, presid. capo Un Giacomo nel 1312 cospirò per liberare Vi-

della R. Udienza, consigliere di Stato nel 1847, cenza dalla signoria di Caugrande della Scala, e

ebbe il titolo e la dignità di conte trasmissibile scoperta la congiura, preferì di morire anziché
a' suoi discendenti con regie patenti 5 mag. 1838. rivelare i suoi complici. — Arma ?
— Arma? PICENARDI di Borgotaro nel Parmigiano. —
PICCONE di Pinerolo e di Torino. — Ban- Da Annibale Picenardi, patrizio cremonese, vi-
chieri a Tonno, poi impressari delle munizioni vente in principio del XIII secolo, proveniva Pa-
del governo, in cui arricchirono. — I fratelli Fran- sino che fu padre di Picenardo de' Picenardi, il

cesco, Giuseppe e Luigi il 2 feb. 1700 ebbero il quale vivea in Borgotaro nel 1360 e fu capo di

feudo della Perosa con Pianasca Villar, Grand una linea che occupò sempre nobile ed onorevole
Dublone e Porto colla dignità comitale. Il conte stato. — Bartolomeo nel 1636 fu nominato com-
Luigi nel 1731 divenne generale di battaglia, ed missario ducale per condurre soccorsi alla sua pa-
ebbe la gran croce dell' Ordine Mauriziano. — tria assediata dagli Spagnuoli ;
Gian-Luigi mini-
Arma: D'azzurro, al leone d'oro, tenente colle stro di diversi principi e molte Corti di Germa-
branche anteriori una picca d' argento. — Ci- nia, creato barone del S. R. I. da Leopoldo I con
miero: Un leone d'oro nascente. — Motto: Non diploma 26 Ott. 1697; Silvio nominato dal Duca
PER FORZA. Francesco Farnese, nel 1728 tenente-colonnello
PICCONO d' Ivrea. — Giovanni-Antonio Pic- delle milizie valtaresi; carica cui dopo di lui fu-

cono fece acquisto nel 1722 della valle superiore rono innalzati un Romualdo nel 1749, ed un al-
ed inferiore di Mosso con titolo comitale. — tro Gian-Luigi nel 1773. — Un altro Silvio, ca-
Giambattista di lui padre pra stato in Sicilia se- valiere di S. Stefano di Toscana e consigliere di

gretario del viceré. — Agnati coi Piccono infeu- stato di Maria-Luisa d' Austria Duchessa di Par-

dati di Quazzolo, e nel 1736 di Santa Brigida. ma, fu da questa sovrana confermato coi discen-
- Arma: Interzato in fascia; nel 1» d'azzurro, denti nel titolo di barone con lettere patenti 25

a tre stelle d' argento, 2 e 1 ; nel 2." di rosso, Mag. 1823. — Maria- Maddalena, unica figlia del

a tre corone d' argento, ordinate in fascia ; nel suddetto Silvio, ultima rappresentante della fa-
3.° d'oro, a tre spade al naturale, la punta al miglia Picenardi e consorte di Carlo Albertoni
basso, in tre pali. conte di Macherio, ottenne dal Re Vittorio-Ema-
PICEDI di Genova. — Arma: Spaccato; nel nuele, con decreto 9 Feb. 1868 che il di lei fi-
1° d'oro, all'arco, col dardo incoccato, di rosso, glio Francesco potesse aggiungere al proprio il

posto in fascia ; nel 2.° di rosso, a sei bisantini cognome Picenardi. — Arma: D'argento, al lio-

d'oro, 3, 2 ed 1. corno scodato ed inalberato di rosso. — Cimiero:


PICEDI di Arcola (Liguria). — Originaria di Un liocorno di rosso nascente. — Motto : Il tempo
Luni, fu trapiantata in Arcola da un Picedo Pi- e Dio.
ce dj. — Di questa nobile famiglia, fregiata del PICENARDI di Cremona. — Ha dato alla pa-
titolo comitale, son da notare un Papirio, che tria 27 decurioni, de' quali il primo fu Baldas-
dopo essere stato uditore di Rota in Mantova, sare, eletto nel 1080, e l'ultimo Luigi eletto nel

governatore di Novara, alla cui nobiltà venno ag- 1775. — Son da notare di questa famiglia la B.
gregato, ambasciatore alle Corti di Roma, di Ma- Elisabetta, nata in Mantova nel 1428, morta nel

drid e di Lisbona, nel 1603 fu creato Vescovo dì 1468, terziaria dell'Ordine de' Servi, elevata al-
Sandonnino e nel 1606 Vescovo di Parma; ed l'onore degli altari da Pio VII; Anton-Maria,
un Domenico-Maria colonnello e comandante di eruditissimo nelle lingue antiche e moderne e

tutte le truppe della Repubblica di Lucca; un nclP astronomia, Legato a Paolo III ed ai Vene-
PIC — 333 — PIC

ziani, e capitano contro il Turco; Annibale ca- 1314. — Giambattista, capitano di Pietro Polen-
stellano di Cremona, condottiero di fanti, castel- tani nelle guerre contro i Visconti ; Giberto fu
lano di Pavia nel 1519; Sigismondo oratore a conte e membro del magistrato dei 24; Angelo,
Filippo II e senatore di Milano nel 1560; Sforza, Min. Conventuale fu visitatore generale del suo
commendatore di S. Stefano, al servizio della Co- Ordine, poi inquisitore in Pisa, ed infine mini-
rona cattolica in Fiandra, e nel 1580 in Porto- stro provinciale di Bologna, dove morì nel 1627.
gallo; un altro Sforza capitano di fanti in Morea (Estinta sui primi del XVIII secolo). — Arma?
contro i Turchi erede dello zio materno mar- PICIOCCHI di Avellino. — Arma: Di rosso,
chese Francesco Ruota, e nel 1714 dall' Impera- alla banda doppiometiata d' oro, accostata da
tore Carlo VI creato, coi figli, successori ed eredi, due stelle di sei raggi dello stesso, una in capo,
marchese di Calvatone ; Ottavio Vescovo di Reg- ed una in punta.
gio-Emilia e principe, morto nel 1722. — Nel PICIOLPASSI di Bologna. — Arma : Di ros-
1816 i marchesi Ottavio-Luigi e Giuseppe Pice- so, a tre caprioli d'argento.

nardi, ultimi della loro famiglia, fecero donazione PICO di Genova. — Arma : Spaccato di rosso

universale ai loro pronipoti della famiglia Sommi, e d'argento, addentellato di quattro pezzi del pri-

trasmettendo a questi tutti i beni, ragioni e di- mo su cinque del secondo.


ritti spettanti ai Picenardi. — Arma eguale alla PICO della Mirandola nell'Emilia. — Antica
precedente. e celebre famiglia originata da Ugo, figlio di

PICENI di Bergamo. — Arma: Partito; a de- Manfredi, al quale la famosa Contessa Matilde,
stra un bambino in fascie, posto in palo; a sini- per ricompensarne gli eminenti servigi, fece dono
stra un giglio. della corte di Quarantola e del castello della Mi-

PICHENOTTO di Genova. — Arma : Spaccato randola. — Da Pieo, o Piso, dei figli di Manfredi,
d'azzurro e d'oro, al grifo coronato dall' uno al- che nel 1134 era podestà di Reggio, trasse il pro-
l'altro e dell'uno nell' altro. prio cognome questa famiglia, che in principio

PICHI di Roma. — Partito; di iosso e d'az- del XIV secolo fu riconosciuta signora della Mi-

zurro, col capo in forma di trangla allargato d'az- randola. — Francesco Pico nel 1311 essendo stato
zurro, colla punta al basso, ad una colonna d'ar- spedito a Brescia in qualità di ambasciatore ad
gento, col capitello d'oro, attraversante sulla par- Enrico VII imperatore, a fine di prestargli omag-
tizione, sostenutfi da un piedistallo d' argento, gio in nome della città di Modena, ottenne da
movente dalla punta, ed accostato da due uccelli quel monarca il titolo di vicario dell'impero nel

addossati d'argento, le teste affrontate, col becco Modenese e l'investitura di Quarantola, Mirandola
aperto, posti sul piedistallo, il capo caricato di e loro dipendenze. — Paolo Pico fu podestà di

una rosa d'argento. Verona, dove morì nel 1355. I suoi figli e quelli

PICHINI di Roma. — Arma : D' argento, ad di Nicola Pico ottennero dall' Imperat. Carlo IV
un albero sradicato di verde, il fusto accollato nuova investitura di Quarantola e Mirandola, la

da un serpente dello stesso, colla testa rivoltata: quale, benché fosse a tutti comune, pure la pro-
col capo d'oro, caricato di un' aquila di nero, co- prietà della Mirandola rimase ai soli discendenti
ronata del campo. di Paolo. — Giovan-Francesco militò sotto le ban-
PICHO di Genova, vedi Peczi. diere di Sigismondo Malatesta, ed ebbe fama di
PICIGOTTI di Treviso. — Arma : Spaccato ;
capitano insigne. Fortificò la rocca detta Miran-
nel 1." d'argento, all'aquila di nero; nel 2.» pa- dola cingendola di solidissime mura, e nel 1468
lato d'argento e di nero di otto pezzi. ottenne da Bertrando Vescovo di Reggio il feudo
PICINALI di Legnago. — Arma: Partito d'oro di S. Martino in Spin. — Galeotto, figlio e suc-
e d'azzurro, ad un pioppo terrazzato di verde, cessore di Giovan-Francesco, durò nella signoria
attraversante sulla partizione, sinistrato da un fino al 1499 — Giovannni, fratello del precedente,

liocorno d'oro, rampante contro il fusto. uomo dottissimo, fu denominato la Fenice dei
PICINELLI di Bergamo. — Arma: D'argen- letterati. — A Galeotto successe Gian-France-
to, alla biscia di verde, ondeggiante in palo. sco, il quale fu ucciso a tradimento, insieme al

PICINELLI di Milano. — Appartiene a que- figlio Alberto, da Galeazzo li suo nipote nel 1533.
sta famiglia il celebre abbate Filippo Picinelli, Federico, figlio di Galeazzo, ne ereditò lo stato
autore del Mondo simbolico, fiorito nel XVII sec. e s' intitolò principe della Mirandola e marchese
— Arma: Partito; nel 1" d'argento, ad una mu- di Concordia. Morto nel 1602 senza figli, gli suc-
raglia merlata alla guelfa al naturale, aporta del cesse il fratello Alessandro, il quale nel 1619 fu
campo; nel 2» fasciato d'argento e di rosso di creato dall' Imporat. Ferdinando II duca della Mi-
sei pezzi. randola e cavaliere del Toson d'oro. — Secondo
P1CININI di Ravenna. — Famiglia patrizia, duca fu Alessandro II, cui successe il nipote Fran-
fiorente fin dal tempo dei Polentani. Il primo di cesco-Maria, ultimo duca, al quale nel 1711 fu-
questa casa inscritto fra i senatori fa Marco nel rono tolti tutti gli stati dall' Imperatore che li
PIC — 334 — PIE

vendette al Duca di Modena accordando allo spos- — Antica e nobile fin dal 1224 in Frasso. —
sessato principe, che morì in lspagna senza figli, Nei Cedolari di Principato-Ultra si fa menzione
un assegno di sole 3000 doppie. — Un ramo di di questa famiglia per vari possedimenti feudali,
questa celebre famiglia fiorisce tuttora in Gazolo e negli ultimi anni vi si trova annoverata tra i

Mantovano, ed un altro in Francia. — Arma : possessori delle entrate feudali sulla terra di Ma-
Inquartato; nel 1.° e 4.° d'oro, all'aquila di ne- incalzati. — Arma : D'azzurro, alla pica al natu-
ro, coronata dei campo ;
nel 2.° e 3.° fasciato di rale, passante su tre monti di verde, e rivolta
rosso e d' argento, al leone d' oro attraversante. ad un astro che è nel capo.
Sul tutto uno scudetto scaccato d' argento e PIEGACES di Bergamo. — Arma: Spaccato;
d' azzurro. Il capo dello scudo d' oro, all' aquila- nel Lo di rosso, ad un cervo d'oro fermo dinanzi
deli' impero. una mangiatoja d'argento, l'uno e l'altra ter-
PICO di Montecorvino. (Principati). — Cre- razzati di verde.

duta una diramazione dei Pico della Mirandola, PIERACCHI di Castel-nuovo di Garfagnana. —
fu portata in Napoli da Ruggero e Riccardo Pico Pietro, dottore in leggi, fu capitano di ragione in

al tempo del Re Carlo d' Angiò ed aggregata al patria dal 1705 al 1707. Il dottor Cristoforo-Luigi,
seggio di Portanova. Il primo fu fatto ciamber- suo tiglio, dopo aver retto la podesteria di No-
lano del Re nel 1268, e l'altro barone di Cam- vellana, fu fatto podestà di Sassuolo nel 1776.
pora nel 1291. — Un ramo da Napoli si trapiantò — Arma: D'argento, alla fiamma di rosso in

nella città di Montecorvino e si estinse nella fa- punta, e due stelle di otto raggi d' oro in capo.

miglia Budetta. Appartengono ad esso un Giovanni — Motto: Ardens ad sidera.


francescano, uomo dottissimo, il quale fu conci- PIERACCINI di Lucca. (Estinta). — Arma:
liatore tra Papa Gregorio X e l' Imperat. di Co- Scaccato d' oro e d' azzurro di sei file ;
col capo
stantinopoli per l'unità della Chiesa cattolica, e del primo, all' aquila di nero, rostrata, membrata
fu creato da Clemente V Arciv. di tutta 1' Asia e coronata del campo.
orientale e Legato apostolico di tutto 1' Oriente, PIERALLINI di Prato (Toscana). — Monsignor
e Nicola Minore Osservante celebre missionario Giovanni Pierallini il 22 Die. 1871 fu creato Ve-
in America nel XVI secolo. - Arma: D'azzurro, scovo di Colle di Valdelsa da Pio IX, il quah
alla pica al naturale, poggiata su di una corona nel 1876 lo traslatò alla sede arcivescovile di

reale sostenuta da un cuscino di rosso. Siena. — Arma: Di rosso, al calice d'argento,

PICO-GONZAGA di Casale- Monferrato. — accostato a destra da un leone, e a sinistra da

Galvagno Pico ambasciadore all' Imperat. Sigi- un agnello, ambedue d' oro, affrontati e contro-

smondo pel march, di Monferrato. — Gian-An- rampanti; col capo d'azzurro, a tre gigli d'oro

tonio nel 1495 faceva acquisto di porzioni giuri- posti fra i quattro pendenti di un lambello di

sdizionali su Ovigliò. -r Un altro Gian-Antonio rosso. — Motto: Simul morabuntur.


nel 1682 ottenne l'erezione in contea del feudo PIERBENEDETTI di Roma. — Arma: Spac-
suddetto, oltre il quale la famiglia à pur posse- cato d' azzurro e di rosso, al grifo d' oro, coro-

duto quelli di Villanova, Terruggia, Giaorle ecc. nato dello stesso, attraversante sulla partizione.

e la facoltà di aggiungere al proprio cognome PIERI DEL ROSSO di Firenze. — Detti an-

quello dei Gonzaga. — Arma: Spaccato; nel I.» cora Rossi-Pieri, originari di Montelupo, furono

inquartato; nel 1.» e 4.» di rosso, al Icone d'oro, ascritti all' arte dei galigai, e dettero alla Re-
armato linguato di nero; nel 2.° e 3.o fasciato
e pubblica 29 priori dal 1378 al 1525. — Ales-

d'oro e di nero; nel II.» di rosso, al leopardo il- sandro di Andrea, essendo nel 1529 degli Otto,

leonito d'oro. —
Cimiero: Un drago di verde, cre- fu privato d' ufficio dalla Signoria. Leonardo, suo

stato, linguato e barbato di rosso. — Motto: Vini. fratello, fu castellano del Borgo S. Sepolcro nel

PICO di Venezia. — È un ramo dei Pico della 1529. Ultimo di questa famiglia fu Alessandro di

Mirandola fregiato del titolo comitale. — Arma: Andrea, morto nel 1656. — Arma : D'azzurro,

Inquartato; nel 1." e 4." d'oro, all'aquila di nero, ad un becco rampante di rosso.

coronata del campo; nel 2.° e 3." d'argento, a PIERI SCO DELL ARI di Firenze. — Ebbero
tre fascie d'azzurro; col leone di rosso
attraver- 15 priori tra il 1407 ed il 1528. — Andrea, ai

sante sulle fascie; sul tutto scaccato d'oro e tempi dell'assedio nel 1527 fu dei Dieci, e Luigi

d'azzurro; col capo dello scudo d' oro attraver- di Francesco, partigiano de' Medici, fece parte del

sante sull' inquartato e caricato di un' aquila di Consiglio dei Duecento nel 1532. — Vestirono

rosso, sormontata di una corona d' oro. I' abito del militare Ordine di S. Stefano alcuni

PICON o PICONIS di Genova. — Arma: D'az- di questa famiglia, la quale si estinse nel 1641

zurro, al destrocherio armato, impugnante una per la morte di Niccolò di Luigi, canonico arci-

lancia d'argento manicata d'oro; col


capo di rosso prete della Metropolitana Fiorentina. — Arma :

posto in fascia. IV argento, ad una banda d' oro ed una sbarra


caricato di tre corone ducali d'oro,
P1CONE di Frasso-Telesino nel Beneventano. d' azzurro, passate in croce di S. Andrea.
PIE — 335 — PIE

PIERI-SERRICCIARDI di Firenze. — Origi- PIERRE (SAINT) di Valle a" Aosta. — Furo-


naria di Castelfiorentino, ebbe Ser Riccardo di no signori di Saint-Pierre i baroni dì Castellar-
Piero notaro della Signoria nel 1395, 1410, e gento, ramo della potentissima famiglia Augustona
1416; Piero, suo figlio, priore nel 1438; e Gio- de Sancto Vetro, pari e visconti di Aosta. — Al-
vanni di Piero priore nel 1472. — Estinta sul bert di Saint-Pierre, fu teste ad un atto del 1095
finire del XV secolo. — Arma: D'azzurro, al leone fra i signori di Avise e di Gignod. — Ugo, Gu-
d'oro, avente tra le branche una bandiera d'ar- glielmo, ed Enrico nel 1191 figurano fra coloro
gento, caricata di una croce di rosso. che firmarono le franchigie da Tomaso I di Savoja
PIERI di Lucca. (Estinta). — Arma: D'azzurro, accordate ai Valdostani. — Arma: Di rosso, a due
al capriolo di rosso, accompagnato da tre stelle di croci patenti scorciate, ordinate in pàio, ed acco-

otto raggi d'oro, due in capo, ed una in punta. state da due chiavi dello stesso, in palo, gli in-
PIERI di Srena. — Originari di Massa, risie- gegni in alto ed addossati, gli anelli trifogliati.

duti nel 1438; altri di Grosseto, risieduti nel 1457. — Alias: D'argento, a due croci patenti di ros-
— Beato Giovanni dal 1337. — Ebbero parec- so, poste in palo, ed accostate da due chiavi dello
chi cavalieri di S. Stefano. — Arma: D'azzurro, stesso, adossate, e con anelli trifogliati.
alla fascia d'argento, caricata di tre rose di rosso, PIETRA di Pavia. — Anticamente chiamata
sormontata da un grifo d'oro, uscente dalla fa- anche Petreia, prese il nome dal feudo della Pie-

scia e tenente coli' artiglio destro una spada d'ar- tra da lei posseduto. — Le più antiche memorie
gento in banda, ed accompagnata in punta da una certe rimontano al 1040 in cui viveano Manfredi
stella di sei raggi d' oro. ed Ardizzone che sottoposero a rigoroso fedecom-
PIERINO di Sicilia. — Arma: D'oro, al ca- messo i feudi della Pietra, di Bissone e della Co-
priolo di rosso, accompagnato da tre conchiglie sta con altre terre nel territorio pavese. Giovanni
di nero. Pietra nel 1150 fu vicario imperiale d'Italia per
PIERIZZI di Bologna. — Originari di Ragusa l'Imperat. Corrado, cui aveva fatto l'ingente pre-
in Dalmazia, si trapiantarono prima in Ancona, stito di 50,000 fiorini d' oro, e che in retribu-
e di là poi a Bologna. — Erano nobili ed ebbero zione gli concesse di poter far batter moneta colla

anche i! titolo marchionale. — Paolo Pierizzi fu sua arma gentilizia. Isnardo, suo fratello, fu creato
luogotenente del Reggimento in Candia e morì Cardinale di S. R. Chiesa. — Guglielmo Pietra,
nel 1700. — Arma: D'azzurro, all'aquila spie- capitano generale del popolo pavese, compose le

gata di nero, armata e coronata d'oro, avente nel differenze che volevano decider fra loro colla spada
becco una biscia dello stesso in palo. i conti di Langasco ed i Beccaria, famiglie, allora
PIERLEONI di Roma. Conti dell'Aventino. — assai potenti in patria. — Brunoro I, senatore di
Pietro creato Cardinale di S. R. Chiesa da Pa- Milano, fu segretario dei Duchi Massimiliano e
squale II. — Arma: Partito; nel d'argento, Francesco II Sforza. Da lui nacquero Francesco-
al leone scaccato di nero e d'oro; nel 2.° fasciato Brunoro e Galeazzo. Il primo fu ciamberlano di
di rosso e di bianco di sei pezzi. Lodovico il Moro, e maggiordomo e tutore dei sud-
PIERMATTEI di Roma, vedi Paluzzf. detti duchi Massimiliano e Francesco che condusse
PIERO di Venezia. — Originari di Aquileja, e diresse, come ajo, nella Corte imperiale finché
furono tribuni antichi e si spensero nel 1401. — non riacquistarono il trono, poi fu tesoriere ge-
Arma: Spaccato; nel 1.° d'argento; nel 2." di nerale, presidente dell'annona, consigliere ducale,
rosso, a tre bande d' argento. e governatore delle armi di Vigevano, Lodi e Cre-
PIEROZZI di Firenze. — Derivata dell' an- mona ; Galeazzo fu creato primo Vescovo di Vi-
tica famiglia Porciglioni. — I tre fratelli Cenni, gevano. — Vestirono 1' abito dell' Ordine Gero-
Lorenzo e Nannozzo Porciglioni divisero la loro solimitano Ottaviano nel 1586, Galeazzo ed Ot-
famiglia in tre rami che si distinsero con tre tavio nel 1599. — Clemente, figlio del suddetto
differenti cognomi. Quello di Lorenzo prese il no- Brunoro-Francesco, fu conte di Cuselle, di Sar-
me di Frilli, I* altro di Nannozzo ritenne 1' avito tirana e di Silvano, cavaliere di S. Stefano di
nome. Cenni, venuto a Firenze, ebbe per figliuolo Toscana e gran priore di quest'ordine nel 1563.
Pierozzo che fatto cittadino fiorentino ebbe per Maurizio, di lui fratello, fu maestro di campo del-
figlio Nicolò, il quale nel 1392 divenuto notajo, l' Imperat. Carlo V, e fattosi poi ecclesiastico, fu
godè del proconsolato nel 1388, 1396, 1408 e 1412. croato Vescovo di Vigevano. — Arma : Inquar-
Da questo Nicolò, chiamato de' Pierozzi, nacque tato , nel 1.° e 4.° di rosso, alla colomba d'ar-
Sant' Antonino, il quale fu eletto Arciv. di Fi- gento in atto di spiccare il volo, tenente colle
renze nel 1445. — Arma: Di rosso, al leone coro- unghie una lista d' argento col motto Bon droit
nato d'argento. a lettere majuscole di nero; nel 2.° e 3.» d'oro,
PIETÀ di Bitonfo. (Estinta). — Arma: D'ar- a tre plinti di rosso, coricati, 2 e 1 ; sul tutto
gento, al leone al naturale; colla banda di rosso, d'oro, al castello di rosso, torricellato di un pezzo,
attraversante. sostenente un'aquila, dal volo abbassato di nero.
PIE — 336 — PIE

PIETRAFESA di Napoli. — Trasse il nome PIETRASANTA di Milano. — Antica ed il-

da un feudo posseduto ab immemorabili. — Ha lustre famiglia milanese che à dato alla patria
goduto nobiltà nel Cilento ed à posseduto le ba- molti decurioni e vicari di provvisione, capitani,
ronie di Castelglorioso, Castellito, Laurioso, Panno, dottori collegiati, familiari ducali ecc. — Deco-
Pietra, Pietracastalda, Pietrafesa, Ruvo della Mon- rata del titolo principesco, aveva fin dal 4 627
tagna, Salvia, Saneipriano e Sasso, e la contea ottenuto il titolo di conte sul feudo delle terre
di Candela. — Salomea seguì Guglielmo il Buono di Cantù, Alzate, Intimiano, Montorfano, Cuccia-
in Terrasanta, ed Enrico fu contestabile di Fog- go, Novedrate, Verzago, Rozzago e Pigino che già

gia nel 4 271. — Ultima di questa casa fu Covella possedeva per concessione di Giovan-Galeazzo-
maritata a Giacomo Comite di Salerno. — Arma: Maria Sforza Duca di Milano del 22 Die. 4 477.
D'azzurro, al castello d'oro. — Fa parte dell' elenco delle famiglie patrizie

P1ETRAMALA di Sicilia. — Originaria di milanesi rassegnate della città di Milano ai tri-

Bari, era tra le feudatarie fin dal tempo di Re bunale araldico in esecuzione dell' editto di go-

Guglielmo I Normanno. Ha posseduto le baronie verno del 20 Nov. 4769. — Arma: D'azzurro, a

di Burgegna, Cassai longino, e Pasolo. — Galeotto tre colonne toscane d'argento, con capitello e base,

Cardiuale di S. R. Chiesa nel «378. — Un ramo si in tre pali, le due laterali sostenenti un abside,
trapiautò in Arezzo. — Arma : D' azzurro, a sei ossia un arco, dello stesso, quella di mezzo sor-
plinti d' oro, 3, 2, e 1 ; col capo d' argento, ca- montata da un' ostia sacra, figurata, al naturale;

ricato di un'aquila di nero. col capo d'oro, all'aquila di nero, coronata dello

PIETRAMELLARA di Bologna. — Originaria stesso.

di Francia, fu trapiantata in Italia da un Adamo PIETRASANTA di Sicilia. — Originaria di


capitano di cavalleria che seguì Carlo d' Angiò Milano. — Fiorirono in Sicilia un Francesco prin-
alla conquista del regno di Napoli, e ne ottenne cipe di S. Pietro, investito nel 4683, maestro di

il castello di Macerata fra Napoli ed Aversa. Da campo negli eserciti del Re Cattolico, e gover-
uno de' suoi discendenti, che conquistò colle armi natore perpetuo della città di Milazzo; un Egi-

la terra di Pietramellara nella diocesi di Teano, dio, figlio di Francesco, tenente generale, gover-
derivò Giacomo che trasferitosi a Bologna prese e natore della città di Trapani, comandante gene-

lasciò ai suoi discendenti il nome di Pietramellara rale delle armi della città di Palermo, presidente
che egli aveva lungo tempo governato. La di — e capitano generale del regno nel 4768; Rosario-
lui famiglia fu ascritta alla nobiltà bolognese nel Antonio, di lui figlio, cavaliere gerosolim., regio

4 400, e più tardi introdotta fra le senatorie nel Alcaide e castellano della vicaria di Palermo nel

4654. — È fregiata del titolo marchionale. — 4760; e Francesco-Antonio, fratello del prece-

Arma: Inquartato; nel 4.» e 4.» d'argento, al dente, colonnello negli eserciti reali. — Estinta

monte di sei cime di verde, circondato da uno nella famiglia Lofaso duchi di Serradifalco. —
sciame di api d'oro; nel 2.° e 3.» bandato d'oro Arma : eguale alla precedente.

e d'azzurro, con una banda d'argento attraver- PIETRAVIVA di Chieri (Piemonte), signori

sante; sul tutto d'azzurro, a tre fascie d'oro. di Lesigny. — Arma : Palato d' oro e di rosso,

P1ETRAPELOSA del Friuli. La più an- — di sei pezzi, i pali d'oro caricati ciascuno, in ca-

tica memoria di questa famiglia risale al 4 292, po, di un sasso di nero. — Cimiero: Un Moro
anno in cui Vicardo di Enrico di Pietrapelosa nascente, vestito d' oro e di rosso, tenente colla

investiva Asquino di Varmo, suo zio, dei castelli mano destra un sasso, e colla sinistra una clava. —
di Pietrapelosa e di Grifiguana nell' Istria. Al Motto: Laus deo.
castello di Pietranelosa era annesso il titolo mar- PIETRI di Corsica. — Arma : D' azzurro, alla

chionale. — Arm*. D'argento, alla banda nebu- fascia d'oro, accompagnata nel capo da una stella,

losa di nero. e da un monte di tre vette movente dalla punta,

P1ETRASANTA di Bergamo. — Originaria cimato da una colomba, il tutto d'argento.

di Milano, fu aggregata alla nobiltà bergamasca PIETR1LENZI di Bologna. — Arma : D' ar-

ed al Collegio dei giudici nel 4 750, e si estinse gento al capriolo alzato d' oro, accompagnato in

nel 4787 lasciando erede de' propri beni l'ospe- punta da una stella di rosso; col capo di rosso,

dale dei mendicanti. — Arma: D'azzurro, alla sostenuto da una divisa d' azzurro.

colonna sormontata da un'ostia, posta sotto un PIETRO (di) o P1TRÙ di Messina. — Ha go-
arco poggiante sopra due stipiti, il tutto d'ar-
duto nobiltà in Messina nei secoli XVI e XVII.

gento, e piantato aopra ua terreno dì verde, — Arma: D' azzurro, al fascio d' oro.

Alias: Interzato in fascia; nel 4." d'oro,


all'aquila PIETRO (SAN) di Genova. - Arma: D'az-
altare d'oro [Misto zurro, a due chiavi d' oro, passate in croce di
di nero; nel 2." d'azzurro, all'
da due angioli S. Andrea, legate dello stesso, gl'ingegni
sotto un arco d'argento, accostato
in alto,

dello stesso detto altare sormontato dal Sacra- a Uro n tate.

mento ;
;

ael 3.- palato d' argento c di rosso. PIETRO (SAN) di Guarene (Piemonte). —
PIE — 337 — PIG
Arma : Spaccato ;
nel 1 .« d' argento, a tre croci da due rombi e due mezzi rombi, accollati, del
trifogliate di rosso, ordinate in fascia ; nel 2.° campo.
d'azzurro, a tre fascie d'oro. — Cimiero: Un PIFATI di Verona. — Arma: D'azzurro, al

guerriero armato di tutto punto, nascente, impu- liocorno rampante d' oro, accornato, crinito ed
gnante colla destra una spada, colla sinistra uno unghiato di rosso.
scudo d' argento, alla croce trifogliata di rosso. PIGA FETTA di Vicenza. — Originaria di
-— Motto : VlNCENDUM ALT MOIHENDUM. Firenze, aggregata da tempo assai remoto al Con-
PIETRO di Settimo Vittone (Piemonte). — siglio nobile di Vicenza. — Arma : Di nero, alla
Arma: Interzato in fascia; nel 1.° d'azzurro, ad banda d' argento, accostata da due rose d' oro,

una stella d'oro; nel 2.° di rosso pieno; nel 3.° e caricata di una terza rosa pur d'oro; col capo
d' argento, all' alloro con tre rami al naturale. — d' argento.
Cimiero: Un fanciullo tenente il Motto: Libera PIGETI di Trescorre nel Bergamasco. —
ME DOMINE. Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, all' aquila di ne-
P1ETROBELLI di Bergamo. — Erano can- ro; nel 2.» d'azzurro, ad un cane d'argento cor-

cellieri del Vescovato, ed arricchitisi onestamente, rente, collarinato di rosso.

furono aggregati al Consiglio nobile di Bergamo, P1GHINI d' Imola. — Arma : Di rosso, al ca-
poi ottennero il titolo di Conti dal governo ve- priolo d' oro, accompagnato da tre crescenti mon-
neto nel 1784. — AnniA? tanti dello stesso.

PIETROBELLI di Castelfranco-Veneto. — Si PIGHINI di Reggio. — Sebastiano, creato Car-


recarono a Castelfranco dal territorio nel 4 454. dinale di S. R. Chiesa da Giulio III. — Arma:
— Girolamo protomedico in Padova. — Estinti Di rosso, all'albero di verde, terrazzato dello stes-
verso il 4750. — Arma: D'argento, a tre pomi so, accollato da un serpe al naturale e sormon-
di rosso nel capo. tato da una pica (uccello) al naturale.
PIETROBELLI di Lendinara. Aggregata al PIGHINUCCI di Lucca. (Estinta). — Arma:
Consiglio nobile di Lendinara nel 1644, e ricon- Spaccato d' argento e di rosso, a tre mazzeferrate
fermata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione di nero in palo attraversanti sulla partizione.

9 Mag. 1829. — Arma? PIGLIASCO di Genova. — Arma : D'azzurro,


PETROBELLI di Padova. — Famiglia aggre- a tre bande d'oro, l'inferiore a foglia di sega ; il

gata al Consiglio nobile di Padova nel 1707, e campo inferiormente a questa di rosso.
riconfermata nella sua nobiltà con sovrana riso- PIGNA di Bologna. — Arma : D' azzurro al

luzione 24 Nov. 1820. — Arma? leone d'oro, tenente una pigna dello stesso ; col

P1ETROBONI di Verona. — Famiglia ricor- capo d' Angiò.


data in un elenco di case antiche, alcune anche PIGNA di Padova. — Arma : Partito d' az-
nobili, ma non ascritte al nobile Consiglio, che for- zurro e d' argento, ad un pomo di pino partito
mano la seconda parte di un blasone veronese. — d'oro e d' azzurro e di verde e d' argento, la co-
Arma: Spaccato d' azzurro e di verde, alla fascia da in alto.

di rosso, attraversante sulla partizione, il primo PIGNA di Roma. — Arma: D'argento, al pino
caricato di una collinetta di tre vette di verde, sradicato di verde.
movente dalla fascia. PIGNA (della) di Verona, la stessa che la

P1ETROMARCHI di Velletri. — Le più an- Guarienti (v. q. n.)

tiche memorie di questa nobile famiglia risalgono PIGNATARI di Genova. — Arma: Spaccato;
al XV secolo. — Giambattista di Pietro podestà nel 1.» d' azzurro, all' aquila al naturale, accostata
di Piperno nel 1480, e governatore dei castelli da due stelle d'oro; nel 2.° di rosso, al palo
di Liriano e di Faggiola nel 1 503. — Furono d' oro.

priori in patria un Mattia, un Poliziano, un Gian- PIGNATELLI di Napoli. — Una delle più
nantonio nel 1603, un Salvatore ed un Nicolò antiche e celebri famiglio del Napoletano, à pos-
nel 1636. — Domenico creato da Pio IX nel seduto ben 178 feudi, 18 contee, 22 marchesati,
1875 Vescovo di Anagni. — Arma: D'azzurro, 16 ducati e 14 principati, ed à goduto nobiltà
all' anfora d' oro ; col capo dello stesso, caricato in Napoli nei seggi di Nido e Capuano, in Aversa,
da una rosa di rosso e sostenuto da una divisa Lucerà, Bari, Benevento, Tropea, Venezia e Ro-
del medesimo caricata da due pigne al naturale. ma. — Le primarie cariche del regno furono sem-
PIETROPAOL1 di Aquila. — Famiglia abruz- pre con onore da lei sostenute, e la storia ci à

zese, feudataria già di Molina e patrizia della città mantenuto il ricordo di due connestabili della
di Sulmona. Fu inoltre ascritta al patriziato a- Repubblica di Napoli, di 10 giustizieri, 6 fami-
quilano nel 1583, con esservi un secolo dopo rein- gliari e camerieri regi, 7 regi consiglieri, 2 ma-
tegrata. — Arma ? rescialli e cavallerizzi maggiori, 2 maggiordomi
PIEVE di Genova. — Arma: D'oro, alla ro- maggiori ed ostiari, 6 maestri di campo, 2 mae-
tella d' azzurro, caricata di una banda formata stri di campo generali, 2 gran camerari di Corte,
PIG — 338 - PIG
2 presidenti della R. C. della Sommaria, 8 gen- con commenda di suo padronato nel 1658. (E-
tiluomini di camera, 5 gran contestabili e grandi stinta). —
Arma: D'azzurro, ad una pignatta
almiranti; 5 tenenti generali, 5 viceré, capitani d' oro colma di monete dello stesso : col capo
generali e vicari, un gran cancelliere del regno, d' argento, alla croce biforcata di rosso.

un maresciallo di campo, e molti ambasiatori, co- PIGNATTI di Modena. — È un ramo della

lonnelli, capitani, governatori ecc. — Fin dal 1420 famiglia omonima di Ravenna, trapiantato in Mo-
questa famiglia à vestito l'abito dell' Ordine Gc- dena nel 1598. — Geminiano, distinto giurecon-
rosolim., cui furono ascritti molti de' suoi mem- sulto, fu conservatore di reggenza del Comune di

bri, un de' quali, Fabrizio, fu luogotenente e vi- Modena, quindi consigliere di Stato e ministro di

ccgercnte di tutti i priorati del regno nel 1528. pubblica economia e d'istruzione del Duca Fran-
— Fu insignita del grandato di Spagna conferito cesco IV. — I Pignatti furono ascritti nel 1608
a parecchi che ebbero le insegne del Toson d'O- al patriziato di Modena, e nel 1844 furono creati

ro. — Nella gerarchia ecclesiastica vanta questa conti. — Arma: D'azzurro, alla pignatta d'oro,
famiglia un Bartolomeo che sotto il regno di spezzata a sinistra, ricolma di monete dello stesso,
Carlo I d' Angiò- fu Arciv. di Cosenza e quindi delle quali alcune escono dalla fessura, il tvitto

di Messina ; un Fabio Vescovo di Monopoli e cap- sormontato da tre stelle di sei raggi d' oro, or-
pellano maggiore di Filippo II di Spagna ; uno dinate in capo.
Stefano Cardinale di S. R. Chiesa e referendario PIGNOCCHI di Cervia (Romagna). — Origi-
di Tapa Paolo V nel 1610; un Francesco Arciv. naria di Ravenna, e trapiantata in Cervia dal

di Taranto, poi Cardinale ed Arciv. di Napoli capitano Raffaele di Amato™ nel 1552. — Fran-
morto nel 1734; un Gennaro Vescovo di Bari, cesco, nipote ex patre del precedente, fu fregiato
poi Arciv. di Capua ; un altro Francesco creato del titolo di conte dal Duca Lodovico Sforza. —
Cardinale da Pio VI; un Pietro Cardinale Arciv. Fu inscritta nel libro d' oro della città di Cer-
di Palermo e presidente del regno di Sicilia nel via. — Arma: D'argento, alla fascia di rosso,

1800; ed un Ferdinando Cardinale Arciv. di Pa- accompagnata in punta da tre bande dello stesso;
lermo nel 1839. — Ma la gloria maggiore della col capo d' azzurro, caricato di tre pigne al na-
famiglia Pignatelli, fu Antonio che nel 1691 fu turale.
assunto al soglio pontificio col nome d'Innocenzo PIGNOCCO di Sicilia. — Arma: D'azzurro,
XII. — Arma: D'oro, a tre pignatte di nero, al leone d' oro rampante contro un albero di pe-
2 e I, accompagnate in capo da un lambello di gno al naturale.
tre pendenti di rosso. PIGNOLA di Verona. — Arma: Partito d'az-
PIGNATELLI di Sicilia. — È un ramo della zurro e d'oro, a cinque stelle, 2, 1 e 2 dall'uno
precedente, trapiantato in Sicilia da un Ettore all'altro, eccettuata quella del centro che è del-
Pignatelli conte di Monteleone e Borrcllo colla l' uno nell' altro.

carica di viceré sotto 1' Imperai Carlo V. — PIGNOLATI di Verona. — Ascritta al Con-
Dopo aver fondato in Palermo il convento di S. siglio nobile di Verona, nul 1414, si estinse colla
Francesco di Paola, il monastero dei Sette Angeli morte del marchese Pietro, le cui sostanze furono
e la nobile Compagnia della Carità, acquistò lo ereditate dalla figlia del marchese Francesco, ma-
stato di Caronia ed ottenne il titolo di duca di ritata al nobile Dionigio Nicchesola. — Il sud-
Monteleone. Derivò da esso quell'Andrea-Fabrizio detto Francesco fu ultimo podestà di Peschiera.
che fu l'erede e rappresentante per la madre — Arma: Spaccato; nel 1." d'oro, ad un busto
Giovanna d' Aragona delle illustri case d'Aragona, di Moro, posto di profilo, gli occhi bend. ii di

Tagliavia e Cortes, e dei vasti stati di Castel- rosso; nel 2.° d' azzurro, a due fascie ondate d'ar-
vetrano, Terranova e marchesato del Valle nelle gento.
Indie. — Nicolò Pignatelli viceré di Sardegna e
j

PIGNOLATI di Verona. — Famiglia antica,


di Sicilia nel 1719. — Arma: D'oro, a tre pi- fregiata de! titolo di conti della Gherla, nulla à
gnatte di nero, 2 e 1. di comune colla precedente. — Il conte Ortensio
PIGNATELLI di Roma. — Arma: D'argento, fu giudice di Collegio, oratore al Doge di Vene-
alla fascia d' azzurro, caricata di tre stelle d'oro, zia Marcantonio Memo, e nel 1597 vicario della

ed accompagnata di due pignatte di rosso, una casa dei Mercanti. (Estinta nel XVII secolo).

in capo, ed una in puuta. — Arma: Di rosso, al capriolo d'oro, accompa-


PIGNATTA di Ravenna, — Antica e nobile gnato da tre stelle dello stesso.

famiglia, originaria di Forlì, denominata prima de' PIGNOLI di Genova, — Arma: D'azzurro, al

Salafli, poi de' Budi Salaffì, e trapiantata in Ra- pino nudrito sulla pianura erbosa, il tutto al

venna da Giacomo di Benvenuto verso il 1370. naturale.


— Giacomo, capitano degli eserciti del Duca PIGNOLO di Genova, vedi Gentile.
d'Urbino sotto Giulio II nel 1509. — Gaspare PIGNONE di Napoli. — Originaria della Pro-
cavaliere dell' Ordine di S. Stefano di Toscana venza, fu trapiantata in Italia da un Giacomo,
PIL — 339 — PIL

detto Pignone, il quale seguì il Re Carlo I d'An- PILASTRI di Cesena. — Originaria di Gam-
giò alla conquista del regno di Napoli. Gratificata bettola, ebbe il titolo di nobiltà nel 1567 quando
dai sovrani angioini di vari feudi, fu ascritta al prese posto in Consiglio. — Santo commissario
seggio di Montagna, e nel 1534 vestì l'abito del- apostolico della R. C. e nunzio pontificio in Por-
l'Ordine Gerosolimitano. — Fregiata nel 1558 togallo nel 1688; Giacinto referendario dell'una
del titolo di marchese sulla terra d' Oriolo, che e dell'altra segnatura e governai. d'Imola c delle.

già possedeva, e nel 1657 del titolo di principe Marche nel 1721. — Estinta in principio del XIX
sul casale di Alessandria, venne posteriormente, secolo nella persona del conte Alessandro Pilastri,
per successione di altre famiglie, in possesso di che lasciò tutte le sue sostanze alla casa Sala-
altri titoli nobiliari, fra' quali quelli di marchese dini. — Arma: Di rosso, ad un pilastro d'argento,
di Santo Dano e di marchese di Guardia Alfiera. sostenuto da una fascia dello stesso, alla campa-
— Arma: D'azzurro, alla fascia d' oro, accompa- gna di porpora, col capo d' azzurro, caricato di
gnata da cinque pigne dello stesso, 3 nel capo, tre stelle di otto raggi d'oro.
e 2 nella punta. PILASTRI di Firenze. — Originaria di Pe-
PIGOZZI di Oderzo nel Trivigiano. — Ag- rugia, prese larga parte alla famosa battaglia di
gregata fin dal 1544 al Consiglio nobile di Oderzo, Montaperto nelle persone di Conte, Ruggero, Sol-
fu confermata nella sua nobiltà con sovrana ri- do, Jacopo e Donato, tutti figli di messer Uguc-
soluzione 8 Lug. 1820. — Arma? cione, e di messer Jacopo di Gherardo. (Estin-
PIGOZZO di Verona. — Famiglia antica, la ta). — Arma: D' argento, a tre bande ondate
quale trasse il proprio nome della valle di Pi- di nero; colla fascia di rosso, attraversante sul
gozzo, in cui possedeva feudi e castelli. — A- tutto.
vendo alcuno di essa ucciso Mastino I della Scala, PIL ATI di Brescia. — Arma: Inquartato di

tutti i Pigozzi furono proscritti, i loro castelli rosso e d'oro, alla fascia d'azzurro, attraversante
atterrati, schiantati gli alberi dei loro poderi, ed sull'inquartato.
in segno di maledizione seminato il sale nei loro PILATI di Monte San Giuliano (Sicilia). —
campi. — Alcuni si rifugiarono a Firenze, e di Originaria di Lombardia e trasferita in Sicilia da
là nel XVII secolo uno di questa stirpe si tra- un Publio Pilati che fissò sua residenza in Monte
piantò nei colli veronesi di S. Leonardo, ove si San Giuliano, dove molti de'suoi discendenti eser-
accasò ed ebbe discendenza. — Circa il 1630 una citarono l' ufficio di capitano giustiziere e di giu-
famiglia Pigozzi esercitò la mercatura in Verona rato. Nel XVIII secolo ereditarono dalla casa Cu-
e successe in alcuni diritti dell' antica casa ve- ratulo il titolo di marchese della Gran Torre. —
ronese Dossi. — Altri di questa schiatta vivono Arma : D' argento, al cato manicato di nero, con
a Pedemonte di Valpolicella. — Arma: D'argento, tre palle dello stesso, poste 2 e 1.
ad un albero terrazzato di verde, sinistrato da PILATI del Trentino. — Antica famiglia di

un uccello d' argento, beccato e membrato di Tassullo, cui fu riconosciuta l'antica nobiltà di
rosso, attraversante sul fusto. S. Vigilio nel 1710 dall'lmperat. Giuseppe I nella

PII di Bologna. — Arma: Inquartato; nel persona di Giuseppe-Antonio Pilati, il quale fu


1.» di rosso, alla croce d'argento, colla bordura consigliere della Camera aulica ed elemosiniere
d'azzurro, caricata di otto bisanti d'oro; nel 2.° segreto dell' Arciduca conte del Tirolo. — Un
e 3.° fasciato di rosso e d' argento, di quattro Vincenzo nel 1738 si ebbe da Carlo VI il titolo

pezzi; nel 4.° d'oro, al leone di verde; col capo di barone, e Giovan-Battista, I. R. Ciamberlano
dello scudo d'oro, attraversante sull'inquartato e e deputato alla Dieta, ebbe da Francesco li il

caricato di un'aquila di nero, coronata del campo. titolo di conte nel 1795. — Arma: D'azzurro, al

PII, PIGI o PIGHI di Padova. — Arma: leone d'oro, seduto su di uno sgabello, e tenente
Inquartato; nel 1.° e 4.° fasciato d'argento e di colle branche anteriori un' aquila di nero. —
rosso; nel 2.» e 3.» d'oro, al leone di verde. Motto: Sub umbra alarum tuarum.
PILA di Spoleto. — Originaria di Craveggia PIL1S di Bergamo. — Arma: D'azzurro, al

nella valle Vigezzo nell'alto Novarese, trapiantata capriolo d' oro, accompagnato da tre gigli dello
nel 1730 a Spoleto, al cui patriziato fu poi ag- stesso, 2 in capo ed 1 in punta. — Alias: D'az-
gregata e fregiata del titolo comitale. — Mon- zurro, al castello merlato d' argento, aperto di
signor Andrea fu al governo di varie provincie nero, piantato sopra una campagna di verde, e
dello stato pontificio, poi per molti anni mini- sormontato da una bandiera d'argento, svolazzante
stro dell' Interno ed infine uditore generale della a sinistra.
R. C. A. sotto Pio IX. — Arma: D'azzurro, ad una PILLI di Firenze. — Famiglia assai potente,
torre al naturale, aperta, finestrata e murata di ìa quala possedeva nella collina di Monte Morello,
nero, dalla quale si eleva un pino al naturale, ac- oltre molti castelli, il cassero di Rossignano. In
costato in capo da due stelle di sei raggi d' oro ;
Firenze ebbe terre e casamenti fortificati in Porta
colla sbarra dello stesso attraversante sulla torre. Rossa, e furono alcuni di fazione ghibellina, men-
PTL — 340 — PIN
tre altri seguirono la parte guelfa. — Accorso brica della chiesa di S. Giuseppe di Palermo; un
console di Firenze nel 1172; messcr Gaetano di altro Ignazio capitano giustiziere di Palermo e
Salvi, dopo essere stato podestà di Orvieto nel governatore della Pace nel 1782. — Arma: D'az-
1229, si trovò nel 1260 a Mantcapcrti insieme zurro, a due leoni coronati d'oro, affrontati e
ai figli Odcrigo e Gino con Tano figlio di Rug- controrampanti ad un albero di pino al naturale,
gerino suo fratello; messcr Ranieri podestà di col fusto sradicato dello stesso, sormontato da

j

Orvieto nel 1290, e Gaetano di Camerino nel tre stelle d'oro. Cimiero: Un drago d'oro,
1298. — Questa famiglia à dato alla patria sette tenente due mazze dello stesso, passate in croce
priori dal 1288 al 1524, e Maflio di Cante fu di S. Andrea.
gonfaloniere di giustizia nel 1363 e 1369. — PILONA di Verona. — Originaria di Lendi-
Estinta nel 1709 per morte di Giulio di Alfonso nara, trapiantata in Verona nel 1450. — Appar-
ultimo della famiglia. — Arma: Di rosso, alla teneva a questa casa un Ottavio giureconsulto e
fascia di vajo cotissata d'oro. scrittore di storia. — Arma: D'azzurro, a due
PILLI di Val Brcmbana nel Bergamasco. — mazze d'argento, passate in croce di S. Andrea,
Arma: Di nero, ad un triangolo isoscele d'oro, ciascuna estremità avente un grosso bottone.
accompagnato da tre gigli d' argento, due nei PILONI di Belluno. — Ascritta fin dal 1506
fianchi verso il capo, ed uno nella punta. — Arma? al Consiglio nobile di Belluno, con sovrane risolu-
PILLOSI di Savigliano (Piemonte). — Pro- zioni 19 Nov. 1820 e 13 Apr. 1829 fu confermata
venienti dagli antichi Adruetti signori di Cer- nell' avita sua nobiltà e nel titolo comitale con-
vcrc e di Montefalconc, di cui un Tancredi era cesso nel 1728 dal Senato Veneto a Scipione ed
nel 1179 elettore nella curia astese, ed un Od- Odorico Piloni e a tutti i loro discendenti ma-
done era nel 1188 monaco di S. Pietro in Savi- schi. —
Arma?
gliano. Furono signori di Marenc, riconoscendone PILONI di Castelfranco-Veneto. — Origina-
però le decime dai vescovi di Torino. — Arma? ria di Belluno, la si trova stabilita in Castel-

PILO di Sassari. — Antichissima e di nobiltà franco fin dal 1277, e diede cancellieri e prov-
generosa. — Barasonc Pilo, devotissimo al cele- veditori alla Comunità, — Il ramo principale si

bre Comita di Massa, lo accompagnò alla conqui- estinse in Mantova nel 1722. — Arma: Di rosso,

sta del regno di Arborea capitanando 400 cavalli al palo di minuto vajo.

e 2000 fanti. — Stabilita in tempo remoto nella PILONI di Verona. — Arma: D'oro, a tre

città di Torres, passò a stabilirsi in Sassari nel... freccie senza piume di rosso, due delle quali pas-
Nella serie dei sindaci straordinarii del Comune sate in croce di S. Andrea, e la terza attraversante

di Sassari si trovano notati, della famiglia Pilo, in palo.

un Elia nel 1398, un Giovanni nel 1628 ed un PIMENTEL di Napoli. — Arma: Inquartato;
Matteo nel 1663. — Giuseppe Pilo fu capo del nel 1.° e 4.° d'oro, a tre fascie di rosso; nel

municipio nel 1687. — Arma: Spaccato; nel 1.» 2.° e 3.° di verde, a cinque conchiglie d'oro,

d'azzurro, ni castello d'oro; nel 2.° di rosso, al ordinate in croce di S. Andrea.

destrocherio vestito, movente dal fianco sinistro PIN di Venezia. — Originari di Caorse, fu-

e tenente pei capelli una testa di turco, il tutto rono tribuni antichi e gran maestri dell'arte

al naturale. — Motto: iiaec ortinui per ea quae nautica. — Si estinsero nel 1288 nella persona

feci. di messer Giovanni che era dei signori di notte.

PILO-BOYL di Sardegna, marchesi di Puti- — Arma: D'oro, al pino sradicato di verde, sini-

figari. — Arma: Partito; nel 1.° d'azzurro, al strato da una dolce di rosso rampante.

pino al naturale sostenuto da due leoni d'oro, PINADELLI di Treviso. — Arma: D'oro,

affrontati e controrampanti, e sormontato da tre alla banda di rosso, caricata di tre spazzole d'ar-

stelle d'argento male ordinate; nel 2.° d'oro, gento, poste nel verso della banda, i peli in alto.

alla mano destra di carnagione, col braccio vestito — Alias: Spaccato di azzurro e d'oro, al leone

d'argento, impugnante un manipolo di crini di dell'uno nell'altro, sostenente colla branca ante-

nero. riore destra una stella di rosso.

PILO di Palermo. — Di origine spagnuola, PINAMONTI di Verona, vedi Pedemonte.


si propagò in Genova donde passò in Sicilia nel PIN ARDI di Mantova. Arma: D'argento, —
1560 nella persona di Bartolomeo Pilo. — Quivi alla campagna di verde, dalla quale emerge un
sali presto in grande autorità e potenza, ed ebbe pino dello stesso, accostato da due colli e teste

la baronia di Brucato, la contea di Capaci, il di cane, affrontate, collarinate ed incatenate al

marchesato di Marinco ed il principato di Rocca- fusto.

colomba. — Girolamo capitano giustiziere di Pa- PINCHIA d'Ivrea, — Il Duca di Savoja, con

lermo e ministro superiore della nobile compagnia patenti 4 Gen. 1602, concesse a Lorenzo Pinchia

della Carità nel 1693; Ignazio-Lorenzo, chierico per arma: un campo d'oro, all'olivo di verde a

regolare teatino, lasciò 45,000 scudi per la fab- bacche di lacca, col motto: pax praemium pacis.
PIN — m — PIN
— Il ministro dell' Interno del regno d' Italia, Di rosso, al pino nudrito sulla pianura erbosa,- il

dichiarò spettare ai membri di questa famiglia il tutto al naturale, il pino fruttato d'oro. — Ci-
titolo di nobile. Un ramo, ora estinto, era fregiato miero: Un leone nascente al naturale.
del titolo di conte di Banchette. — Ansia: D'az- PINELLI di Genova. — Famiglia patrizia,
zurro, al pino sradicato al naturale. dette due dogi alla Repubblica di Genova, nelle

PINCI1IONI di Bologna. — An»u- Spaccato; persone di Agostino nel 1596; e di un altro Ago-
nel I.» d'oro, all'aquila di nero; nel 2." d'azzurro, stino nel 1 609. — Appartennero pure a questa
ad un martello d'argento, posto in banda sopra illustre casa un Domenico Cardinale di S. R.
una tavola dello stesso; col capo d'Angiò. Chiesa creato da Sisto V nel 1585 e Bernardo
P1NCOTTI o PRICOTTI di Padova. — Que- Arcivescovo di Avignone nel 1645. — Arma:
st' antica famiglia à dato alla patria tre consoli: Di rosso, a sei pomi di pino d' oro, col gambo
Petrino nel 1129; Rolando nel 1155; e Tommaso al basso, 3, 2 e 1.

nel 1 4 6 i. — Ugolino era uno d/\ sindaci di Pa- PINELLI di Napoli. — Originaria di Genova,
dova nel 1235, e giudice nel 1 237; Rinaldo nel à goduto nobillà in Napoli fuori seggio, à vestito
1275 era fra i giudici del Collegio. — Arma? l'abito di Malta nel 1760, ed à goduto i feudi
P1NDEMONTE di Verona. — Originaria di di Acquaviva, Belluccia, Fragnito, Gioia, Giuliano,
Pistoja e detta anticamente Piiiamonti. — Nel Leverano, Montesilvano, Moscuso, Spoltore, Veglie
1323 un Giovanni Pindcmoiite era giudice in Ve- e Vicoli; la contea di Copertine; i marchesati di

rona, e fin dal 1400 questa famiglia era ascritta di Civitasantangelo, Galatona e Tursi; i ducati
al Consiglio nobile di quella città. Nel 1654 Gio- di Acerenza e di Tocco; ed il principato di Bel-
vanni e Giacomo Pindcmontc ottennero da Car- monte. — Cosimo e Galeazzo Pinelli furono grandi
lo II duca di Mantova per se e loro discendenti cancellieri del regno, e Giovanni fu brigadiere
maschi il titolo di marchesi; titolo che fu rico- dei reali eserciti e governatore di Reggio-Cala-
nosciuto dall'Imperatrice Eleonora allorché con bria. — Il ramo dei principi di Belmontc si

suo diploma 15 Giù. 1675 onorò del titolo d'isto- estinse in Anna maritata nel 1721 in casa Pi-
riogra fo imperiale il suddetto March. Giovanni. gnatelli di Monteleone, e quello dei duchi di Tocco
Anche il Senato Veneto con decreto 15 Nov. finì nella famiglia Montalto duchi di Fragnito.
1679 creò il detto Giovanni cav. di S. Marco. — Arma: eguale alla precedente.
Finalmente nel 1782 la famiglia Pindemonte fu PINETTI di Bologna. — Arma: D'argento
aggregata al patriziato veneto, e con sovrane ri- ad un albero sradicato di verde; col capo d'Angiò.
soluzioni 18 Die. 1817 e 25 Ag. 1820 ottenne la PINI di Assist. — Ser Polidoro di Lodovico
conferma di sua avita nobiltà e del titolo mar- Pini oratore a Roma per la patria nel 1476;
chionale. — Amia: Di rosso, al pino di verde, Agrizio cav. de' SS. Maurizio e Lazzaro nel 1575;
fruttato d'oro, posto sopra una collina di tre e Girolamo capit. di una compagnia di fanti nel
vette del secondo. 1620. (Estinta dopo la metà del XVIII secolo).
PINELLA di Verona. — Ricordata in un Arma: D' azzurro, al pino al naturale, sostenuto
elenco di case antiche, alcune anche nobili, ma da un leone d'oro.
non ascritte al nobile Consiglio, che formano la PINI o DAL PINO di Bologna. — Lorenzo,
seconda parte di un blasone veronese. — Arma: già Vescovo di Volterra, nel 1359 era vicario
D'azzurro, a sei pomi di pino d'argento, la coda generale del Vescovo di Bologna. Paolo, giure-
al basso, ordinati in cerchio, ovvero I, 2, 2, e 1. consulto famoso, morto nel 1559. — Arma: D'ar-
PINELLI di Bologna. — Appartenne a que- gento, ad un pino al naturale, fruttato d'oro;
sta casa Antonia esimia pittrice, scolara di Lo- col capo d'Angiò. — - Alias: Spaccato d'oro e
dovico Caracci. — Arma: D'argento, a tre pomi di rosso, ad un albero di verde attraversante
di pino gambuti e fogliati, ordinati sopra una ter- sulla partizione; col capo d'Angiò.
razza, il tutto di verde, accompagnati in capo da PINI di Forlì. — Pietro, dopo essere stato
tre stelle d' oro. Vescovo di Viterbo, nel 1348 fu traslatato alla
PINELLI di Cuorgnè (Piemonte). — Lodovico, sede di Verona, quindi a quella di Perigueux in
avvocato fiscale generale presso il Senato di Pie- Francia, e finalmente a quella di Benevento. —
monte, poi presidente, fu ereato conte nel 1828. Atma: D'argento, al pino sradicato di verde.
— Dei tre suoi figli, il primogenito fu senatore PINI di Lucca. — Arma: Partito; a destra
del regno
primo presidente della Corte d'appello
e spaccato : a) di rosso pieno, b) d' argento, al

a Genova, il secondo, Pier-Dionigi, celebre avvo- capriolo d'azzurro; a sinistra d'argento, a tre
cato, fu due volte ministro, e due volte prcsi- fascie di rosso.

d-»*e della Camera dei deputati, e sostenne pure PINI di Osimo. — Decorata del titolo mar-
l'iifticio dì primo segretario del Re pel gran Ma- chionale dal Papa Innocenzo XII, ed estinta nella
gistero dell'Ordine Mauriziano, e morì nel 1852; prima metà del XIX secolo. Arma: D'oro, —
il terzo fu tenente generale e deputato. — Arma: alla fascia d' azzurro, coli' aquila bicipite di nero,
PIN — 342 - PIN

rostrata, linguata e inombrata di rosso, attraver- tati e controrampanti. — Alias: D' argento, al

sante sopra la fascia. pino nudrito sulla pianura erbosa, il tutto al

PINI di Urbino. — Aiwa: Una fascia incli- naturale; il tronco addestrato e sostenuto da un
nata in banda, caricata di pigne in palo. leone, rivoltato, d'oro, coronato dello stesso.

FINITESI di Lucca. (Estinta). — Originaria PINO di Lombardia. — Arma: Inquartato;


di Sanminiato, trapiantata in Lucca nel 1184. nel 1.» e 4.° di rosso, al pino al naturale, nudrito
— Lodovico Pinitesi nel 1564 fece fare a proprie sopra una collina dello stesso; nel 2.° d'oro, alla
spese l'apertura della fossa navigabile fuori della sbarra d'azzurro, caricata di tre gigli del campo;
porta San Pietro. — Nel 1588 coi disegni del- nel 3.° d'oro, alla banda d'azzurro, caricata di
l'architetto Gherardo Pinitesi fu fabbricata la tre gigli del campo.
chiesa della Madonna dei Miracoli. — Arma: Di PINO di Venezia. — Arma: D'oro, al leone
rosso, a sei pine di verde, 1, 2, 2 e 1. di rosso, rampante contro un albero di verde,
PINNA di Galtclli (Sardegna). — Arma: D'az- posto a destra; il tutto sostenuto da una terrazza
zurro, alla torre d'argento, fondata sulla pianura dello stesso.
arida al naturale, c sormontata da un'aquila dello PINOLI di Bologna. — Arma: D'azzurro, al

stesso, rostrata d' oro, e tenente col rostro una leone d'oro, colla banda di rosso attraversante
penna d'argento. sul tutto, la testa del leone addestrata da una
PINNA di Macómer (Sardegna). — Di origine stella del secondo; col capo d' Angiò.
spagnuola, vanta in Diego un pittore di bella PINOLI di Gubbio. — Di quest'antica fami-
fama, di cui si conservano in Sassari due quadri glia si à memoria fin dal 1234 in cui viveva un
assai stimati. — Fregiata del titolo comitale fin Boemondo Pinoli. — Un Giacomo di Pinolo de'
dal 1846 per importanti servigi prestati al Pie- conti Pinoli sosteneva eminenti cariche in patria
monte. — Arma: D'azzurro, all'aquila volante nel 1384, un Pinolo era capitano, ed un Giovanni
di nero, rostrata e membrata di rosso, tenente sergente maggiore nel 1645. — Il conte Pietro
col rostro una penna d' argento. Pinoli fu aggregato alla nobiltà il 22 Nov. 1741.
PINNA di Orosei (Sardegna). — Arma: D'az- — Arma?
zurro, al braccio d'oro, tenente colla mano d'ar- PINONDELLI di Napoli. — Arma: Di rosso,

gento, ed in atto di scrivere, una penna dello al capriolo d' argento, accompagnato in capo da
stesso. due stelle d'oro, e nella punta da una quercia
PINNA di Sindia (Sardegna). — Arma: In- sradicata dello stesso.
quartato; nel 1.° d'azzurro, alla colomba d'argen- PINOS di Sicilia. — Arma: D'oro, a tre

to, beccata di rosso, volante, tenente nel becco pine di verde; colla bordura di rosso.
una penna d'argento; nel 2." d'azzurro, alla rupe PINOTTINI di Traffiume sul Lago Maggiore.
d'argento, con una sega dello stesso, sulla som- — Capostipite di questa famiglia fu Pinotto de'
mità, in atto di segarla verticalmente; nel 3.» Pillotti giureconsulto milanese e commissario du-
di rosso, al melo fogliato e fruttato al naturale; cale nell' Ossola e provincia del Lago Maggiore
nel 4.° d' argento, alla torre di rosso, fondata per il Duca Giovan-Galeazzo nel 1381. — Ha
sopra una pianura arida al naturale. dato alla patria sei consoli, de' quali il primo fu

PINNA di Sardegna. — Arma: Spaccato; Giovanni nel 1 430, * l'ultimo Bernardo nel 1527.
nel 1.° d'oro, ad una catena di ferro in circolo, — Un Ambrogio fu sindaco del Comune nel 1531.

sormontata da una colomba volante; nel 2.° d'az- Girolamo di Giuseppe, fu valente predicatore, pro-
zurro, al canestro passato entro un braccio, que- fessore al seminario di Polleggio nel cantone
sto tenente in mano una penna da scrivere; il Ticino, pro-vicario della Giurisdizione Elvetica
tutto al naturale. ngllo tre valli della diocesi di Milano e prevosto
PINNAMPEDl di Messina. — Arma: D'azzurro, di Cannobio dal 1783 al 1812. (Estinta). — Ar-
al semivolo d'oro, sostenuto da un artiglio dello ma: D'oro, al pino di verde,' terrazzato dello
stesso. stesso; col capo cucito d'argento, all'aquila di
PINO di Benevento. — Arma: D'argento, al nero.
pino sradicato di verde. PINTI di Salerno. — Arma: D'oro, alla banda
PINO (dal) di Bologna. — Arma: D'azzurro, di rosso, caricata di tre rose del campo.
ad un albero sradicato di verde, fruttato di PINTO del Piemonte. — Lorenzo-Bernardino
pomi di pino dello stesso; col capo d'Angiò. colonnello del Genio, poi luogot. generale, nel 1766
PINO di Cagliari. — Arma: D'azzurro, al fu investito della borgata, di Barri nel Nizzardo

pino al naturate, fruttato d'oro, sostenuto da due con titolo comitale. — Arma: D'argento, al destro-
leoni al naturale, affrontati, coronati d'oro. cherio armate al naturale, impugnante un ramo-
PINO (dal) di Firenze, vedi Adriani. scello di tre rose, fiorite, fogliate e gambute al

PINO di Genova. — Arma: Di verde, al pino naturale; col capo d'azzurro, a tre stelle d' oro, or-
d'oro, accostato da due leoni dello stesso, affron- dinate in fascia. — Cimiero: Un aquila di nero,

PIO — 343 — PIO

rostrata d'oro, linguata di rosso, nascente, in atto gli di Manfredo. — Bernardo suddetto procreò Pio,
di spiccare il volo. che fu uno dei rettori della Lega Lombarda, e po-
PINTO di Salerno. — Le prime memorie di destà di Modena nel 1177 e 1178. Nel 121 2 prese
questa famiglia risalgono al XIII secolo in cui parte alla divisione dei beni fra i numerosi discen-
un Landulfo Pinto era giudice della provincia denti di Manfredo di lui avolo. I suoi successori
di Salerno. — Ugone nel 4 270 era milite e mae- presero il di lui nome per distintivo della propria
stro razionale, in Salerno; Sergio, maestro por- famiglia. — Il dominio di questa su Carpi rimonta
tulano delle provincie di Principato e Terra di a Manfredo Pio, pronipote del summenzionato Pio,
Lavoro nel 1275; Giulio-Cesare castellano di Sa- che se ne impadronì nel 1319, ricevendone egli
lerno nel 1560; Annibale colonnello di fanti nella nel 1336 la signoria per sè e suoi discendenti in
guerra d'Ostia nel 1576. La famiglia Pinto à cambio del vicariato di Modena di cui era inve-

dato alla Cliiesa tre esimii prelati: Giovan-Pietro stito. In progresso di tempo i signori di Carpi
Vescovo di Fondi; Carlo Vescovo di Nicotera e estesero il loro dominio su Novi, Fossoli, S. Ste-
confessore di re Filippo III di Spagna; e Fortu- fano, Rovereta, Spezzano, Formigine, Marancllo
nato-Maria, Arcivescovo di Salerno nel 1805. e S. Felice, finché nel 1500 ebbero la signoria
I Pinto anno goduto nobiltà in Salerno nel seg- di Sassuolo. Ma accaduta in Modena nel 1599
gio di Portanova, ed in Lucerà, ànro vestito 1' uccisione di Marco Pio per fatto di quel duca,
l'abito dell'Ordine Gerosolimitano fin dal 1741, queste signorie vennero incorporate nello stato
ed anno posseduto la baronia di Sanmartino fin Estense, che riuscì a sopire le pretese dei Pio
dal 1498. — Arma: D'oro, alla banda d'azzurro, sborsando loro 215,000 scudi. — Marco IV, signo-
caricata di tre rose del campo, ed accompagnata re di Carpi, venne ascritto nel 1406 alla nobiltà
in capo da un lambello di tre pendenti di rosso. veneta, ed i di lui figli, Alberto e Galasso, an-
PINTO Y MENDOZA di Napoli. — Famiglia ch'essi signori di Carpi, co' loro nipoti Marco e
patrizia e feudataria di origine portoghese, pas- Luigi, ebbero nel 1450 da Lodovico duca di Sa-
sata nel Napoletano dove contrasse parentela con voja P adozione col cognome di Savoja. — fi-

le più illustri famiglie napoletane, fra le quali stintosi il ramo di Alberto nel XVII secolo
colla Mendoza di cui aggiunse il cognome al pro- in Maria sposata a Sforza duca di Piano, e quello
prio, venne in possesso di vari feudi ed insignita di Giberto, fratello dei summenzionati Alberto e
dei titoli di principe e di marchese. — Fu ag- Galasso, nel 1799 in donna Isabella principessa
gregata nel XVIII secolo al patriziato napoletano di S. Giorgio, duchessa di Nocera, contessa di
nell'antico seggio di Porto. — Arma: Di rosso, Lumiarez, marchesa di Castel-Rodrigo ecc. mo-
a cinque crescenti d'oro, 2, 1 e 2. glie a Don Antonio Valcazar-Pastor, rimase il

PINZIO di Milano. — Arma: D'argento, al ramo di Galasso, da cui provengono in linea di-
castello torricellato di due pezzi di rosso, aperto retta gli attuali rappresentanti della famiglia Pio
e fincstrato del campo, attraversante sopra un di Savoja di Carpi; ma la grandezza di Spagna,
pioppo di verde, il cui fusto è visibile nell'aper- col marchesato di Castel-Rodrigo, il principato di
tura della porta; la cima dell'albero sormontata S. Giorgio, il ducato di Nocera, la contea di Lu-
da un'aquila di nero posta di profilo, col volo miarcs essendo rimasti in possesso dei figli di

levato; il tutto sostenuto da una terrazza di donna Isabella, furono devoluti per eredità alla
verde. famiglia Falcò d'Adda. — Arma: Inquartato; nel
PINZOCHERl di Firenze. — Arma: D'argento, 1.« di rosso, alla croce d'argento, colla bordura
ad un' oca di rosso. d'azzurro, caricata di otto palle d'oro; nel 4.»

PIO di Bologna. — Giovan-Paolo e suo figlio di rosso, al leone di verde; nel 2.° e 3.° fasciato
Domenico-Maria furono degli anziani, il primo di rosso e d'argento di quattro pezzi; col capo
nel 1569 e l'altro nel 16 — Arma: D'azzurro, dell'Impero. — Cimiero: Due corna di bue fra
ad un cigno d'arge-nto, tenente nel suo becco un le quali l'aquila dell'Impero.

pomo di rosso, e addestrato da un bacile d'oro, PIO di Roma. — Arma: Inquartato; nel 1.°
movente dal fianco destro; il tutto sostenuto da e 4.° di rosso, alla croce d'argento; nel 2.° e 3.»
una terrazza di verde. di rosso a due fascie d'argento; col capo dello
PIO DI SAVOJA di Carpi nel Modenese. — scudo d'oro attraversante sull'inquartato e cari-
Da un Manfredo, morto prima del 1096, signore cato di un'aquila di nero, coronata d'oro.

del castello di Limiti, i cui ascendenti ebbero PìOLA-CASELLl di Alessandria. — Fregiata


molta potenza in Italia, dai tempi di Carlomagno del titolo comitale. Originaria di Genova, di cui
fino alla contessa Matilde, e da Alda di lui mo- fu pretore Lodovico Piola nel 1529. — Ferdi-
glie, nacquero Alberto, Bernardo e Guido, che nando militò con onore nelle guerre sostenute da
furono i capostipiti delle celebri e potenti fami- Vittorio-Amedeo II di Savoja; Ubaldo colonnello
glie dei Pico, dei Pio, e dei Papazzoni, le quali di cavalleria, seguì Napoleone nelle guerre di
vennero poi contradistinte dall'appellativo di Fi- \
Spagna, c si segnalò anche alla battaglia di Au-
PIO — 344 — PIO

stcrlitz. — I Piola per ragioni di famiglia ag- alle razze di cavalli della Casa Estense di Mo-
giunsero al proprio il cognome Caselli. — Arma: dena nel 1663; Giambattista, cavallerizzo del Re
Inquartato; nel 1." d'azzurro, alla torre d'ar- di Spagna nel 1713. — Arma: Eguale alla pre-
gento, aporta del campo; nel 2.° d'oro, all'aquila cedente.
di nero, coronata del campo; nel 3.° di rosso, a PIOMBINI di Treviso. — Arma: Di rosso,

due sbarre d'argento; nel 4.° d'argento, al brac- alla fascia d' oro, sostenente un albero di verde,

cio armato al naturale, movente dal fianco sini- accostato da due uccelli affrontati d' argento, ed
stro, piegato, ed impugnante una scure al natu- accompagnata in punta da una stella di otto raggi
rale, in palo. — Cimiero: Un puttino nascente, d' oro.

col pugno sinistro appoggiato sul fianco, ed im- PIOMBINO o DA PIOMBINO di Castelfraneo-
pugnante colla mano destra una scure al naturale. Vcneto. — Originari della Villa di Piombino nel
PIOLA o PlOHA di Milano. — Di origine Trivigiano, furono antichi nobili di Treviso, e si

francese, si trapiantò in Milano in sui primi del trapiantarono in Castelfranco nella spedizione del
XII secolo. Era uflicio ereditario dei Piora il dare 1199. (Estinti nel 1400). — Arma: D'azzurro,
dall' alto del carroccio i segnali delle mosse, e alla stella d' oro, abbassata sotto una fascia in

perciò con una scure (pioche) dovevano battere a divisa dello stesso, e sormontata da una quercia,
suo tempo sulla campana che sorgeva su di esso. accostata da due piombini o alcioni controposati,
— Un ramo si trasferì a Genova nella prima il tutto al naturale.
metà del XVI secolo. — Arma : Interzato in fa- PIONCA (da) di Padova. — Arma: Fasciato
scia; nel 1.» d'oro, all'aquila di nero, coronata d' argento e di verde.
del campo; nel secondo di rosso, a due fascie ne- PIONI di Milano. — Due sono le famiglie di
bulose d'argento; nel 3.» d'oro, ad un martello questo cognome fiorite in Milano,ambedue estinte
al naturale. — Cimiero: Un cavaliere nascente, nel XVIII secolo. La prima, più illustre per pa-
armato di tutti i pezzi al naturale, colla visiera rentadi e ricchezze che per cariche sostenute,
abbassata, tenente colla destra un martello al diede molti notaj collegiati, canonici ordinari ed
naturale, e la mano sinistra appoggiata sull'anca. un sindaco del ducato. L'altra vanta, oltre molti
PIOLA di Palermo. — È originaria "di Ge- canonici ordinari, familiari ducali, vicari pretorii,
nova, donde passò a Palermo per un Bernardo vicari del Seprio, un fisico ed anche un dottore di
Piola, ivi senatore. — Arma : D' azzurro, ad un Collegio. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, all'a-

albero di verde, piantato sopra una campagna quila di nero, coronata del campo; nel 2*° d'ar-
dello stesso, accostato da un guerriero armato gento, ad un castello merlato e torricellato di

di spada e rotella, combattente contro un leone due pezzi pure merlati di rosso, aperto del campo.
d'oro posto nel cantone sinistro dello scudo. — Cimiero: Un' aquila uscente di nero.

PIOMBAZZI del Trentino. — Nobilitati nel PIOPPI di Modena. — Dionigi Vescovo in

1811, ed innalzati al grado e dignità di cavalieri Croazia nel 1354. (Estinta). — Arma: D'azzurro,
il 9 Gin. 1836. — Arma: Inquartato; nel I." e al pioppo terrazzato al naturale.
4.° d'argento, all'aquila di nero, linguata di rosso, PIOSSASCO del Piemonte. — Trasse il nome
quella del primo rivoltata; nel 2.° e 3.o d'azzurro, da uno dei quattro più illustri contadi del Pie-
ad un cardellino al naturale, posto sopra una col- monte, e per grande numero di uomini insigni e
linetta di verde, quello del terzo rivoltato. per titoli di antiche signorie, vuol essere anno-
PIOMBINI di Bologna. — Originaria di Cento, verata fra le principali famiglie dell' antica mo-
di cui godeva la nobiltà, in principio del XVIII narchia di Savoja. — Benché divisa in vari rami
secolo fu trapiantata in Bologna da Giambattista che presero gli agnomi di Federici, Feys, Fulgori
Piombini. — Arma: D'azzurro, ad un covone di e de Rubeis o Rossi, tuttavia discendono tutti

verde, posto sopra una terrazza dello stesso, e dal medesimo stipite e s' intitolano conti di Pios-
sormontato da una colomba d'argento; col capo sasco per concessione loro fatta da Amedeo IX
d' Angiò. Duca di Savoja nel 1445, in cui eresse in con-
PIOMBINI di Cento. - Fin dal 1478 trovasi tea la signoria di questo villaggio. — Questa
questa famiglia onorevolmente menzionata fra le famiglia à posseduto i feudi di Piossasco, Sca-
primarie e addetta all'ordine consolare di Cento. lenghe, None, Valvera, Airasca, Piobesi, Casta-
— Tommaso Piombini, dopo essere stato podestà gnole, Oliva, Tavernette, Piscina, Marsaglia, Co-
di Lugo, poi di Massa, e quindi del Finale, passò retto, Baldissero, Beinasco, ed ebbe la castellania

a Ferrara giudice delle appellazioni, ed auditore perpetua ed il pedaggio di Rivoli. — l suoi mem-
di camera di quei duchi; Sebastiano fu fiscale in bri esercitarono importanti ufiici di guerra e di

Genova, poscia uditore di Rota di quella Repub- stato, e vari di loro giunsero a sommi onori. —
blica; Cesare e Francesco ebbero il titolo di ca- Arma: D'argento, a nove merlotti di nero, mem
valieri da Clemente Vili quando questo pontefice brati e rostrati di rosso, 3, 3, 2 e 1. — Ci-
passò per Cento; Angelo-Michele sopraintendente miero: Un'aquila di nero. — Motto: sans fail
P1P - 345 - PIP

Lm< — Ai lati dello scudo due torchi d' argento signorie con titoli nobiliari, e disputò il predo-

accostati dalle parole: quy quy. minio di Barletta alla potente casa della Marra,

PIOVANI di Bologna. — Arma : Inquartato colla quale in seguito contrasse alleanza. — Un


di rosso e d' azzurro, a tre sbarre d' oro, attra- Giovanni Pipino nel 1299 fondò in Napoli la chiesa

versanti sulP inquartatura. di S. Pietro a Majella, fu maestro razionale della


PIOVANO di Torino conti di Mompantero. Gran Corte, e, generale rinomatissimo, scacciò i

Arma: D'azzurro, al sole d'oro, attorniato da nu- saraceni da Lucerà sotto Carlo 11 d' Angiò, il

vole dello stesso, pioventi d' argento sopra tre quale lo fregiò del titolo di conte con molti pos-

monti dello stesso. — Cimiero: Varie nuvole sedimenti. — Arma: D'argento, alla banda d'az-
d' oro pioventi d'argento. — Motto: semper fe- zurro, caricata di tre conchiglie d'oro, accompa-
cunda VIItTUS. gnata in capo dal lambello di tre pendenti di rosso.

PIOVENE (da) di Treviso. — Arma : Di rosso, PIPINO di Aquila e di Napoli. — Di origine

al leone d' argento. francese, fu trapiantata nel Napoletano da un


PIOVENE di Vicenza. — Antica ed illustre Gualtieri Pipino consigliere e capitano di Carlo I

famiglia che era già nel numero delle nobili di d'Angiò, il quale stabilì la sua famiglia in Aquila.

Vicenza prima che questa passasse sotto il do- — Ha posseduto le baronie di Accettaro, Alta-
minio veneto. Un Mosè si distinse nel 1413 come mura, Alveto, Andria, Balbano, Campoli, Castel-
generale; un Guido signore di Dros fu governa- grande, Castromaldo, Ceccano, Cerignola, Cerzano,
tore delle armi in Candia; un Cesare fu luogot. Gualdo, Maldo, Pascarola, Picerno, Radia, Rapone,
generale di cavalleria in Cipro. — Da tempo Roccagloriosa, Rodi, Rojaro, Sandonato d'Abruzzo,
remoto era fregiata del titolo di conte, di cui Sanlorenzo di Strada, Sansevero, Santagiusta,
non si conosce la concessione, ma che fu ricono- Santamaria in Arco, Santandrea, Senarica, So-
sciuto dalla Rep. Veneta con ducale del Mar. 1797. plezzano, Solito, Torremaggiore, Tortobuono, Tri-
— Nel Gen. 1654 fu aggregata al patriziato ve- vento, Viggiano, Vignola e Zinco; le contee di

neto. — Con sovrana risoluzione 18 Die. 1817 Lucerà, Minervino, Potenzn, Troja e Vico; il mar-
fu confermata nelP avita sua nobiltà, e con altra chesato di Casabona ed il principato di Bari. —
sovrana risoluzione 14 Lug. 1820 ottenne la di- Arma del ramo di Aquila: D'argento, alla fon-
gnità e il titolo di conte dell' Impero Austriaco. tana al naturale. — Arma del ramo di Napoli:
— Arma: D'argento, al leone di rosso. D' azzurro, alla fascia d' argento, caricata di tre
PIOVENI-VIS1NI di Bergamo. — Arma: conchiglie di rosso, accompagnata in capo da un
D' argento, al leone di rosso. lambello di tre pendenti dello stesso.
PIOV1NI di Vicenza. — Aggregata da tempo PIPITONE di Sicilia. — Andrea Pipitone fu

remoto al Consiglio nobile di Vicenza. — Arma : consigliere di Re Giacomo, e Nicolò, di lui figlio,

Spaccato d' azzurro e di verde, alla fascia nebu- fu pretore della città di Palermo nel 1337. —
losa d'argento, attraversante sulla partizione, ed Arma: D' azzurro, all'albero di verde, col tronco
accompagnata in capo da una nuvola dello stesso d' oro, cimato da un uccello pipitone d' argento,
vibrante dardi d'oro verso la fascia. coronato d' oro.

PIOZZO di Savigliano, conti di Rosignano. PIPPINI di Bologna. — Arma: D'azzurro, a


— Arma: Inquartato; nel I." e 4.° cinque punti due fanciulli nudi di carnagione, sostenenti in-
d'azzurro alternati con quattro d' oro; nel 2.« e sieme una stella d' oro, e posti sopra una ter-
3.° cinque punti di rosso, alternati con quattro razza di verde; col capo d'argento, caricato dì

d' oro; con una croce in divisa d'oro, attraver- tre stelle d' oro.
sante. PIPPI di Lucca. (Estinta). — Arma: D' az-
PIPERARI o PEVERARI di Cremona e di zurro, a tre bande d' oro.
Mantova. — Ha dato a Cremona 30 decurioni, PIPPO di Genova. — Originari di Bologna.
il primo de' quali fu Marsiglio, senatore della pa- — Giorgio Pippo del Consiglio degli anziani della
tria eletto nel 1108, e l'ultimo Benedetto, capi- Repubblica di Genova nel 1406; Giovanni ebbe
tano delle milizie, eletto nel 1668. — Arma: In- cura dello stato regio nel tumulto seguito nel
quartato in croce di S. Andrea d' argento e 1411; Girolamo, macellaro, fu dei consiglieri ed
d' azzurro, col capo d' oro, all' aquila bicipite di arbitro fra nobili e popolani nella discordia per
nero. le avarìe nel 1445, Francesco, macellaro, esiliato
P1PERI di Genova. — Arma: D'oro, all'ar- dai Francesi come fazioso, passò agli stipendi di
busto di pepe, nudrito sulla pianura erbosa, il Massimiliano Imperatore. — Nel 1528 furono a-
tutto al naturale. scritti alla nobiltà di Genova, ed aggregati al-
PIPINO di Barletta. — Di modestissima ori- l' albergo Spinola. — Arma: Spaccato d'argento
gine, seppe elevarsi a nobile condizione mercè il e di nero, al leone dall'uno all'altro, e dell'uno
favore dei più potenti principi che la resero de- noli' altro, tenente colla branca anteriore destra
gna di molti onori. — Ha posseduto parecchie un giglio di rosso.

PIR — 346 — PIS

PIRACIOLI di Bologna. — Arma: D'argento, S. R. I. il 4 lug. 1792. — Arma: Spaccato; nel

ad un albero sradicato di verde; col capo d' oro, 1.o d' oro, all'aquila di nero, coronata del campo;

caricato di un' aquila di nero. nel 2.° di rosso, alla fascia d' argento, caricata

PIRAS di Ossi (Sardegna). — Arma: D' ar- di due stelle di nero; col paio d'azzurro, cari-

gento, al pero fruttato, nudrito sulla pianura cato da un giglio d' argento, attraversante sulla
erbosa, e sostenuto da due leoni affrontati, il fascia. — Cimiero: Un volo di rosso, ciascun' ala

tutto al naturale. caricata di una fascia d' argento, sopraccaricata


P1RAS di Sardegna. — Nobilitati con di- di una stella di nero.
ploma 30 Apr. 1701. — Arma: D'azzurro, ad PIRONI di Bologna. — Arma: D'oro, ad un
un pero ed un cipresso, uno accanto all' altro, cigno d' argento, posto sopra una terrazza di verde.
nudriti sulla pianura erbosa al naturale, e sor- PIRONTI di Napoli. — Originaria di Ravello,

montati da tre stelle d'oro, ordinate in fascia nel donde un ramo passò a Barletta, e da questa
capo dello scudo. città si diramò in Napoli. — Le prime memorie
PIRÀS di Sardegna. — Nobilitati con di- di questa nobile famiglia rimontano al 1220, e

ploma 30 Ag. 1701. — Arma: D'oro, al pero fu tra le nobili annoverata nel 1 420 dalla Regina
nudrito sulla pianura erbosa, il tutto al naturale, Giovanna II. — Ha posseduto i feudi di Gallano

sormontato da un sole accostato da due stelle e di Sanbenedetto, ed il ducato di Campegna. —


d'argento, l'albero sinistrato da una mano destra Il Re Vittorio-Emanuele li con lettere patenti
di carnagione, coli' indice teso in atto d'indicare 19 Feb. 1873 concesse al commendatore Michele
lo stesso albero. Pironti, procuratore generale del Re alla Corte
PIRAZZI di Bologna. — Arma: Spaccato; di appello di Napoli e già ministro guardasigilli,
nel 1.o rispaccato, d' argento, a tre stelle ordi- il titolo di conte trasmissibile per primogenitura
nate d'oro, e di rosso pieno; nel 2.° d' azzurro, maschile. — Arma: D'azzurro, al pero fruttato,
al sinistrocherio vestito di rosso, movente dal e nudrito sopra la vetta di mezzo, alquanto più
fianco sinistro, colla mano di carnagione, tenente alta delle tre cime di un monticello erboso, il

un compasso d'. argento, aperto in capriolo ro- tutto al naturale, il tronco sostenuto da due leoni
vesciato. d' oro, affrontati, moventi dalle vette laterali del

PI RI (di) di Verona. — Arma: D' azzurro, monticello.


alla sbarra d'argento; con un cuscino di rosso, PIROTTI di Bologna. — Arma : D' azzurro,

bordato d'oro, posto sopra uno de' suoi angoli, a dieci pere gambute e fogliate d'oro, 4, 3, 2 e
attraversante sulla sbarra, e caricato di tre pero 1, i gambi in alto; col capo del primo, caricato
d' argento, le code in alto e riunite. di tre stelle d' oro.

PIRO (de) di Malta. — Di origine greca, la PIRO VANI di Bologna. — Arma: Di rosso,

si trova stabilita nell' isola di Rodi fin dal XIV a tre aquile d'argento; col capo d' Angiò.
secolo, dove possedeva molti latifondi e sosteneva PISA di Savona. (Estinta). — Arma: Una
le più cospicue cariche. — Caduta quell'isola in banda, e nel capo un' aquila nascente dalla par-
potere dei Turchi, la famiglia de Piro volle se- tizione.

guire la fortuna dell' Ordine Gerosolimitano che PISA di Verona, vedi Pontedera.
era stato costretto di abbandonarla, o si stabilì PISANI di Catanzaro. Il Ministro — dell'In-

successivamente in Candia, in Messina, in Viterbo, terno del regno d' Italia con decreto del 13 Die.
ma quando I' Ordine passò a Malta nel 1530, Co- 1881 dichiarò spettare al commend. Saverio-Raf-
simo de Piro trapiantò quivi la propria famiglia, faele Pisani il titolo di nobile coi predicati di

ed era nominato al supremo comando degli arse- Castagneto e di Rocca Ancitola, trasmissibile a
nali e cantieri dell' Ordine, carica che passò poi tutti i discendenti legittimi e naturali di ambo i

al di lui figlio Paolo. Da questo nacque Lorcnzo- sessi per continuata linea retta mascolina. —
Ubaldesco, esimio giureconsulto, e uditore di pa- Arma: D'azzurro, alla banda di rosso, bordata
recchi Gran-Maestri. Giovanni-Pio, figlio del pre- d' argento, ed accostata da cinque rose al natu-
cedente, dal Gran Maestro Perettos fu creato rale, 3 in capo e 2 in punta, poste nel senso della
barone di I3udac il 23 apr. 1710, o dal Re Car- banda.
lo VI nominato segreto regio a Siracusa nel 1726, PISANI di Genova. — Arma Spaccato : d' az-
e da Filippo V di Spagna decorato nel 1742 del zurro e d' oro, al leone dall' uno all' altro e del-
titolo di visconte di Cartlez, e poi di quello di l' uno nell' altro.

marchese del regno di Castiglia. Arma: D'az- PISANI di Legnago. — Arma: Partito; nel

zurro, all' albero di pero, fruttifero di tre pezzi, 1.° spaccato d' argento e di rosso; nel secondo
1 e 2, accostato da due leoni controrampanti di nero pieno; con una scala di quattro piuoli

d'oro, con tre stelle dello stesso ordinato in capo. di nero, attraversante sul tutto, sostenuta da
— Divisa: non nisi vm ardua. una branca di leone di ros.so> movente dal capo,
PIKOKA di Milano. — Creati cavalieri del attraversante sulla partizione.

PIS — 347 — PIS

PISANI di Messina. — Fregiata del titolo PISANI di Sicilia. — Arma : D' oro, all' al-

baronale, à goduto nobiltà in Messina dal XIV al bero sradicato di verde; col capo d'azzurro, ca-
XVIII secolo. — Arma: Inquartato; nel 4.- e 4.° ricato da due stelle d' argento.

d'azzurro, alla torre d'argento; nel 2.° e 3.» di PISANI di Venezia. — Trac origine dai Conti
rosso, al leone d' oro, impugnante una spada Bassi di Pisa. In possesso di grandi ricchezze, si

d' argento. trapiantò in Venezia nel 905 e fu denominata


PISANI di Milano e di Pavia. — La si trova Pisani e noverata fra le famiglie patrizie. Due
stabilita' in Alessandria fino dai primi tempi della Pisani, ambi Luigi, arrivarono alla dignità del
sua fondazione c si crede abbia avuto comune principato, uno nel 1690, e V altro nel 1730. —
1* origine colia famiglia omonima di Venezia. — Vettor Pisani nel 1361 fu uno dei più valorosi
Il Ghilini negli Annali di Alessandria nomina generali della Repubblica. — Vanta due cardinali,

i Pisani nel 1225 fra le famiglie ghibelline del Francesco nel 1527, e Luigi nel 1528; ed ebbe 13
quartiere di Borgoglio, e negli anni successivi: procuratori di S. Marco. — Fu confermata no-
nel 1417 aderirono al partito detto di Casa Du- bile con sovrana risoluzione 22 Nov. 1817. L'Im-
cale, cui, per privilegio del Duca Filippo-Maria perat. Napoleone I Re d'Italia, con patenti 17
Visconti del 9 Gen. dello stesso anno era con- Sett. 1811, creò conte del regno d'Italia Pietro
cesso il diritto di portare l'arma dei Duchi di Pisani, al quale concesse la seguente — Arma:
Milano. — Fecero parte dei 208 del Consiglio Inquartato; nel 4.» di rosso, ad un atrio aperto
generale della città, e furono degli anziani un a due colonne, sormontate da un timpano, il tutto
Martino nel 1470; un altro Martino nel 1541 e d'oro; nel 2.° e 3.° d'azzurro, ad una donnola
4553, ed Emanuele, figlio di quest' ultimo nel rampante d' argento; nel 4.° fasciato innestato
1558. — Quest' Emanuele si trasferì quindi a d'argento e di rosso. — Francesco I, Imperat.
Milano, alla cui cittadinanza fu aggregato, e nel d' Austria, con diploma 4 Lug. 1819 innalzò Pie-
1573 lo si trova ascritto al Collegio dei giure- tro Pisani e i di lui discendenti d' ambo i sessi
consulti causidici notaj. Furono suoi figli Mar- per continuata linea retta mascolina alla dignità
tino, Lodovico e Michele: il primo, console di di conti dell' Impero Austriaco col predicato di
giustizia ed abbate del prefato Collegio, morì Bagnolo, feudo di cui la famiglia era investita
senza lasciar successione ; il secondo divenne ca- fin dal 1528, eoli' Arma seguente: Spaccato d'az-
postipite del ramo dei Pisani di Milano, ed il zurro e d'argento, al leone dall' uno all'altro e
terzo formò quello di Pavia. — Paolo, figlio di dell'uno nell'altro linguato di rosso. — Vittorio-
Lodovico, fu sindacatore del capitano di giustizia Emanuele II Re d' Italia, con decreto 20 Feb.
delle Langhe e del marchesato di Finale, e luo- 4 871 autorizzò il ramo dei Pisani-Zusto a far
gotenente del giudice della Moneta nel ducato di uso della seguente Arma: Inquartato; nel 4." e
Milano. — Il tribunale araldico della Lombardia 4.» spaccato d' azzurro e d' argento, al leone dal-
Austriaca con decreto 24 ott. 1771 riconobbe l' uno all' altro, e dell' uno nell' altro, linguato
P antica nobiltà dei Pisani e ne ordinò la iscri- di rosso per Pisani; nel 2.° e 3.° spaccato d'oro
zione nel catalogo delle famiglie nobili e la deli- e d'azzurro per Zusto. — Altre armi: 4. D'az-
neazione dello stemma nel codice araldico. — zurro, ad una donnola rampante d'oro. — 2. Spac-
Arma: Di rosso, al leone d'oro, tenente colla cato d'azzurro e d'argento, al leone dell'uno
branca anteriore destra una spada in alto; col nell' altro. — 3. D' azzurro, al leone d' argento,
capo d' azzurro, alla colomba d' argento, portante tenente, colle branche anteriori una croce latina
nel becco un ramoscello d' ulivo al naturale, e di rosso. — 4. Spaccato d' azzurro e d' argento,
sovra di esso un nastro col motto : pax candida al leone dell' uno nell' altro tenente colle bran-
fortis. che anteriori una croce latina di rosso. — 5. D'ar-
PISANI di Monteleone (Calabria). — Arma: gento al capriolo d' azzurro — 6. D' argento, al
D'azzurro, alla banda d'oro, accompagnata da capriolo di rosso, accompagnato in punta da una
cinque rose di rosso, tre in capo e due in punta. stella di otto raggi dello stesso. — 7. D'azzurro,
PISANI di Pistoja. — Famiglia nobile e di a due fascie ondate d' oro. — 8. D' azzurro, a
molta antichità, la quale diede alla patria quat- quattro fascie ondate d' oro. — 9. D' azzurro, a
tro anziani; Lippo di Buonaccorso nel 1279; quattro fascie ondate d'oro; col capo d' argento
Stiatta di Pisano nel 1329; Meglio di Pisano nel caricato di una croce di rosso; sul tutto uno
1330 e Francesco di lui fratello nello stesso anno. scudo in abisso d' azzurro, bordato di rosso, e
— Furono notari dei priori, nel 1489 ser Nicolò caricato da una donnola rampante d'argento.
di Antonio, e nel 1517 ser Raffaello di ser Ni- 40. Fasciato ondato d'oro e d'azzurro. — 41.
colò. — Un altro Nicolò, figlio di Alessandro, fu D'azzurro, a tre bande ondate d'oro. — 4 2. Spac-
Rettore dello Studio Pisano nel 1550. — Estinta cato d' azzurro e d' argento. — 4 3. Spaccato
nel 1580 nella persona di Antonio di Matteo di d'argento e. d'azzurro, ad una donnola dell' uno
Antonio. — Arma? nell'altro. — 4 4. Partito; nel 4. • fasciato ondato
PIS — 348 — PIS

d'azzurro e d'oro di otto pezzi; nel 2.° d'az- alla banda d' oro, caricata da un girello d' az-
zurro, al leone d'oro. — 45. Inquartato; nel 4.» zurro, ed accompagnata in capo da un larabello
e 4.° d'oro, a due fascie ondate d'azzurro; col di tre pendenti d' oro.

capo d' argento caricato di una croce di rosso ;


PISCINA di Carmagnola (Piemonte). — Gian-
nel 2.o e 3.° d' azzurro, alla donnola rampante francesco fu lettore nell' Università di Mondovì,
d' argento. e suo figlio Gian-Giacomo fu gran cancelliere di

PISANELLI di Napoli. — Arma : D'azzurro, Savoja nel 1624, conte della Costa nel 1643.
alla banda d'oro, accompagnata da due stelle Francesco, figlio del precedente, fu primo presi-
dello stesso. dente del Senato, e Felice di Francesco conte di
PISANELLO di Lecce. — Guglielmo Pisanello, Castagnetto fu governatore di Vittorio-Amedeo 11.

era signore di Vernole e Pisignano nel 1308, di Carlo Piscina, fratello di Francesco fu Vescovo di
Alliste, Felline, Teotino e Pozzomagno nel 1311. Saluzzo, e morì nel 1668. — Arma: Inquartato;
nel qual anno successe a Gerardo suo padre nei nel 4.» e 4.» scaccato di tre file d'argento e di

feudi di Depressa e Aquariga, ed ebbe lite col rosso, col capo d' azzurro, a tre gigli d' oro ordi-
conte di Lecce pe' casali di Pisanello, Vernole, nati in fascia ; nel 2." e 3.o d'argento, all'aquila
Pisignano, Carpignano, e pel tenimento di Spee- di nero, coronata dello stesso; il tutto sopra la

ehia-Rosa. — Morì senza figli maschi e gli suc- campagna mareggiata d' azzurro e d' argento. —
cesse la figlia Caterina che portò in dote a Gu- — Cimiero: Un'aquila di nero, membrata e co-
glielmo Lagonissa Alliste, Felline, Pisanello e ronata d' oro, in atto di spiccare il volo. -—

Vernole. — Arma? Motto: FIDELITATE NIL 1MMORTALIUS.


PISARRI di Bologna. — Arma: D'azzurro, P1SCIOTTA di Cotrone (Calabria). — Arma:
al sinistrocherio, vestito di rosso, movente dal D' azzurro, alla fascia d' oro, accompagnata nel

fianco sinistro, tenente colla mano di carnagione capo da una stella dello stesso, e nella punta da
una bilancia d'oro; col capo d'argento, caricato tre pesci d' argento, montanti uno sulP altro in

di tre stelle d' oro. un mare dello stesso, fluttuoso di nero.

PISCAROLA di Cremona. — Ha dato alla PISI di Bologna. — Francesco di Riniero,


patria 32 decurioni, il primo de' quali fu Mario dottore in leggi e lettore dello Studio bolognese
eletto nel 1115, e l'ultimo Giovan-Battista eletto nel 4 362. — Arma: D'azzurro, all'ancora di tre
nel 1648. - Arma? becchi in banda, sostenuta da un mare, il tutto
PISCIGELLl di Napoli. — Le prime memo- d'argento, accompagnata da un sole di rosso, rag-
rie di questa illustre famiglia risalgono al 997 giante d' oro, e movente dal cantone sinistro del
nella persona di Teodoro Piscicello generale di capo.
cavalleria dell' Imperat. Basilio II, e fu una di PISONI di Bergamo. — Arma: Spaccato; nel

quelle che si aggregarono alla famiglia Capece nel 4.° d'oro, all'aquila di nero; nel 2.» partito, a

seggio di Capuana, perlochè antepose al proprio destra di rosso, ad una P di nero; a sinistra

il cognome Capece, e si disse Capece-Pìscicelli. d' argento, alla mitra vescovile d' oro, addestrata
— Ha posseduto 38 feudi ed i ducati di Capra- da un pastorale d' argento. — Alias: Spaccato;
cotta e di Pollosa, ed à vestito V abito dei Ca- nel 1.° d'oro, all'aquila di nero; nel 2.° d'ar-

va ,; eri Gerosolimitani nel 1402. — Vanta mag- gento, ad un peso da stadera di nero.
gi» Jorai, camerieri, famigliari e consiglieri regi. PISONI di Pisogno nel Bergamasco. — Arma :

— Tommaso prode guerriero e straticò di Sa- Spaccato; nel 4.* d' oro, all'aquila di nero; nel

lerno nel 1305; Nicolò giustiziere di Abruzzo 2.° di verde, al corno da caccia d'argento.
Citra nel 1333; Giovanni maestro di campo di PISONI di Verona. — Arma: D' oro, alla

Re Alfonso I d'Aragona ;
Bernardo soprintendente banda di rosso, caricata da una stella del campo.
delle fortezze di Bari e di Lecce al tempo di Re PISTOCCHI di Bologna. — Arma : D'azzurro,

Ferdinando I d' Aragona. — Ila dato alla Chiesa a due sciabole d'argento, guernite d'oro, passate

i seguenti distintissimi prelati: Nicolò Arciv. di in croce di S. Andrea, accompagnate in capo da


Accrenza nel 1407, traslatato a quella di Salerno una stella dello stesso; col capo d' argento, cari-

nel 1415; altro Nicolò Vescovo di Bisignano nel cato di tre stelle d'oro.

1445, poi Arciv. di Salerno nel 1449; Rinaldo PISTOJ di Pistoja. — Giovanni lettore di

nel 4 451 Arciv. di Napoli, creato Cardinale nel rettorica e poetica nell' Università di Bologna nel

1450; Astorgio Cardinale nel 1458; Roberto 1417; Marco-Antonio, lettore nella stessa Uni-
Arciv. di Brindisi nel 1484; Scipione Vescovo di versitànel....; Giuseppe scudiere del Gran-
Troja nel 1480; Giacomo Vescovo di Lecce nel duca Leopoldo I; Giuseppe inviato straordinario
I503 ;
ed Ettore Arciv. di Lanciano nel 1568. — alla Corte di Sassonia nel 1817, indi primo se-
d'oro e d'az- gretario nel dipartimento degli affari esteri nel
Arma amica: Trinciato inchiavato
zurro. — Alias: Di rosso, alla banda inchiavata 1823, e sopraintendente generale nel dipartimento
•'<•" i« il' azzurra* — Amia moderi**: Di rosso, delle RR. Poste di Toscana nel 1832. — Arma:

PIT — 3^ I — PIÙ

D'azzurro, alla banda e sbarra scaccate d'oro e mifonte, dopo la distruzione del quale Bonsi-
di rosso di due file, passate in croce di S. An- gnore dei Pitti andò peregrinando pei luoghi

drea. — Motto: HONESTATR ET LABORE. santi e devotamente morì in Palestina. Bonsi-


PISTOLESI di Bologna. — Arma : D'azzurro, gnore, suo figlio, trapiantò in Firenze la propria

a tre gigli di giardino d' argento, stelati e fo- famiglia, e da lui nacque Maffeo, il quale conse-
gliati di verde, posti in ventaglio sopra una ter- guì il priorato nel 1283. A lui successero in

razza dello stesso; col capo del primo, caricato quella carica altri 46 della sua casa fino al 1530,
di tre stelle d' oro. mentre 13 di essi furono gonfalonieri di giusti-

PISTONI di Nizza della Paglia (Piemonte). zia. Neri, nipote e figlio del precedente, procreò
— Francesco-Maria, conte di Montalto nel 1736. Pietro, Luigi, Francesco e Buonaccorso, che di-
Carlo, di lui figlio, fu governatore del Collegio visero la famiglia in quattro rami, tutti potenti

delle provincie, poi Vescovo di Alessandria nel per dovizie, cariche sostenute, e preminenza ne-
1788. — Arma: Di rosso, a cinque bande d'oro. gli affari della patria. — Molti furono podestà in
PISTONI di Villafranca (Piemonte). — Arma: diversi luoghi, altri ambasciatori al Papa ed alle

Fasciato d' oro e di rosso di sei pezzi. Corti sovrane, altri senatori, consiglieri ducali ecc.
PISTORINI di Bologna. — Jacopo di Jacopo Nò mancarono esimi letterati e prodi capitani, i

Pistorini medico dì Filippo V, Ferdinando VI e quali maggiormente illustrarono la famiglia per


Carlo III di Spagna. — Arma : D'azzurro, ad una 10 più partigiana della casa de' Medici. — Arma:
rosa di rosso, accostata da due spade d'argento, Di nero, a tre fascie nebulose d' argento.
guernite d'oro, poste in banda e in isbarra; col PITTI-GADDI di Firenze. È un ramo—
capo d' Angiò. della precedente. — Arma: D'azzurro, alla croce
PITAGNA di Bari. — Arma: D'azzurro, al trifogliata d'oro.
castello torricellato di tre pezzi d'oro, sormontato PITTIGLI A di Bologna. — Arma: D'oro, al

da un giglio dello stesso. leone di rosso.


PITATI di Verona. — Famiglia assai potente PIUMA di Genova. — Originaria del terri-
in Verona nel XIII secolo, in cui si oppose alle torio di Como, trapiantata in Genova circa il

efferate crudeltà di Ecellino. — Nel 1277 Tebaldo 1356 da un Giovanni de Piuma, si diramò in

Pitati fu esiliato con altri rei della congiura con- Liguria ed altrove, e si divise in varie famiglie.
tro Mastino I della Scala, e nel 1365 Bartolomeo Antonio Piuma nel 1528 fu ascritto al patriziato
fu decapitato per aver tentato di spogliare del genovese ed aggregato all' albergo dei Promon-
dominio Cane signore della Scala. — Pietro Pi- torio; la sua discendenza si estinse nel 1634.
n,
tati nel 1404 fu consigliere di Francesco di Car- 11 ramo di Domenico-Maria q. Giov.-Batt. ascritto
rara signore di Verona. — Nel 1423 la famiglia nel 1759 colla famiglia al libro d'oro, tuttora fio-

Pitati fu ammessa al Consiglio nobile di Verona. risce in Genova. — Altra andò estinta verso la

— Arma? metà del secolo XIX ed ebbe la consignoria del


PITIGLIANO (Conti di) (Toscana). — Arma: feudo di Roccaverano e la contea di Prasco. —
D'oro, al leone di rosso. V à inoltre una famiglia che passò a Savona e

P1TILIANI di Udine. — Arma: D'argento, si stabilì quindi nel 1731 a Finale nella persona
alla fascia di verde, accompagnata in capo da di Domenico m Nicolò da cui discesero reputati
q.
una stella di rosso. ecclesiastici ed esperti trafficanti; alcuni di essi
PITOREI di Udine. — Arma: Di nero, a tre si recarono all' Avana (Isola di Cuba) per eserci-
api d' argento. tarvi il commercio, ed è notevole un Pasquale
PiTRÙ di Messina, vedi Pietro (di). eh' ebbe la carica di console del regno di Sar-
POTATORE di Fossano (Piemonte). — Arma: degna. Questa casa fiorisce tuttora in Genova. —
Trinciato di verde e di rosso, a cinque stelle Arma: D'azzurro, alla piuma d'argento. — Alias:
d' oro ordinate in croce sul tutto. — Cimiero : Spaccato; nel 1.» d'oro, all'aquila nascente di

Una fanciulla nascente, scapigliata, il capo cinto nero, alla divisa cucita d'oro caricata di due co-
di una ghirlanda di fiori di rosso e di verde, colle lombe affrontate di nero; nel 2.° scaccato di rosso
avambraccie ignude, tenente colla sinistra un vaso e d'argento. — Alias: Interzato in fascia; nel

di fiori simili a quelli delle ghirlanda. — Motto: 1." d'oro, all'aquila nascente di nero, linguata
SPES MEA IN DOMINO. e coronata dello stesso, nel 2.° di rosso a due
PITTELLA di Messina. — Ha goduto nobiltà colombe affrontate d'argento; nel 3.° scaccato
nella città di Messina nei secoli XV, XVI e XVII. d'azzurro e d'argento. — Alias: Spaccato; nel
— Arma : D'oro, all' albero sradicato di verde; 1.° d'oro, all'aquila nascente di nero, alla divisa
col capo d'azzurro, caricato di due stelle d' ar- alzata e cucita d' oro caricata di due colombe
gento. posate di nero; nel 2.° scaccato di rosso e d'ar-
PITTI di Firenze, — L'antica patria di que- gento.
sta celebre famiglia fu il diruto castello di Se* PIUMA di Mantova. — Arma: Spaccato; nel
PIZ — 350 — PIZ
1.» d'oro, al leone nascente di rosso, " movente scia di rosso attraversante sulla partizione.
dalla partizione, e tenente colle branche anteriori PIZZI di Bologna. — Originaria di Parma, e
un ramo d'olivo di verde; nel 2.° d'azzurro, ad trapiantata in Bologna in principio del XVIII se-
una stella d' oro. colo. — Arma: D'argento, alla fascia d'azzurro,
PIUMATTI del Piemonte, signori di Carpe- accompagnata in capo da tre stelle d'oro, ed in

nea. — Arma: D' oro, alla fascia d' azzurro, ca- punta da due teste di Moro affrontate, cogli oc-
ricata di tre stelle del campo, ed accompagnata chi bendati d'argento; col capo d' Angiò.
da una pianta di semprevivo di tre foglie, di PIZZINI di Ala nel Trentino. — Cavalieri
verde, movente dalla punta dolio scudo. del S. Pi. Impero. — Arma: Spaccato d'azzurro
PIUMAZZO di Asti. — Arma: D' azzurro, a e d'argento, alla stella di otto raggi dall'uno al-
tre pennacchi, 2 e 1, formati ciascuno da cinque l' altro, accompagnata in capo da altre tre stelle
penne di struzzo, due d' argento, due di rosso, d' oro.

alternate, ed una d'oro nel mezzo. — Cimiero: PIZZ1S (de) di Aquila. — Antica famiglia
Un cigno al naturale. — Motto: in te domine. abruzzese vissuta principalmente in Ortona a
PIVI di Modena, vedi Azoni. Mare, ed ascritta al patriziato di Sulmona. Ebbe
PIZZA di Cremona. — Ha dato alla patria il possesso di vari feudi in diversi tempi. Di essi
cinque decurioni, de' quali il primo fu Giovannino rammenteremo Casacandidella, Guardiagrele, Fi-
nel 4 336, e l'ultimo Girolamo nel 1420. — Arma? letto, Vacri, Rosciano e San Martino, il quale
PIZZACOMINI di Padova. — Arma: D'oro, ultimo fu eretto in marchesato a favore di An-
a tre torte d'azzurro, bordate d'argento, caricate tonia di Giuseppe de Pi/.zis dopo il 1749. Con
ciascuna di un' aquila d'oro, coronata dello stesso. essa Antonia ed altre due cugine si estinse que-
P1ZZALI di Cannobio sul Lago Maggiore. — sta famiglia. — Arma ?

Antichissima famiglia, le cui prime memorie ri- PIZZOLI di Bari. — Originaria di Milano,
salgono ad un Lanteno Pizzali che nel 1 224- era se ne trovano memorie nel Napoletano fin dal

scrittore della Comunità di Milano. — Domenico, 1282, ed à goduto da assai remoto tempo nobiltà
figlio di Guglielmo Pizzoli, rogava in Cannobio il in Barletta, in Giovinazzo, in Cotrone, ed in Na-
testamento di Guglielmo da Brissago prevosto di poli al seggio di Capuana. — Seguendo la Corte
San Vittore. — Nel '1522 un Tommaso era no- d' Isabella d' Aragona, si trasferiva in Bari, dove

tajo di Cannobio, ed un altro Tommaso, detto fissava la sua dimora e si estingueva nella nobile
Cigolino, era canonico in patria e per lungo tempo famiglia Bonazzi. — Ha dessa posseduto i feudi

parroco di Traffiumc (1530-1574). — Arma: D'ar- di Belcastro, Roccasecca, Sannicandro e Mulati.

gento, all' albero di verde, terrazzato dello stesso, — Antonello, signore di Sannicandro, cortigiano

caricato sulla cima di un uccello di rosso piz- del Duca di Calabria, generale e percettore delle

zante col becco le foglie ; col capo cucito d' oro, sue rendite nel 1491, fu castellano del castello

all' aquila di nero. dell' Uovo di Napoli, che strenuamente difese con-

P1ZZAMANO di Venezia. — Di origine boe- tro i Francesi; poi inviato ambasciatore a Ve-
ma, si trapiantò in tempo assai remoto in Ve- nezia, trattò delle vertenze pel possesso di Mola,

nezia, e fu compresa fra le famiglie patrizie alla e quindi fu maggiordomo d' Isabella d' Aragona.
serrata del Maggior Consiglio nel 1297. — Mar- — Arma: D'azzurro, alla fenice sulla sua im-
co, figlio di Nicolò Pizzamano, fu della Giunta mortalità al naturale, fissante il sole posto nel

de' Pregadi, e nel 1502 rettore e provveditore a cantone destro del capo. — Cimiero: La fenice

Napoli di Romania. — Antonio, di lui figlio fu dello scudo. — Motto: post fata resurgo.

Vescovo di Feltro. — Questa famiglia fu confer- PIZZOLI di Bologna. — Arma: Scaccato

mata nella sua avita nobiltà con sovrane risolu- d'argento e di nero; col capo del secondo cari-

zioni 1 Gen. 1818, 2 Die. 1819 e 10 Nov. 1820, cato di due uccelli affrontati del primo, abbas-

e decorata del titolo di Conti dell'Impero Au- sato sotto un altro capo d'oro, caricato dell' a-

striaco con sovrana risoluzione 21 Feb. 18G0. — quila di nero, coronata del campo. — Alias:

Arma: Spaccato d'azzurro o di rosso, alla croce Spaccato d'oro e d'azzurro, a sei losanghe dal-

d'oro, attraversante sul tutto. l' uno all' altro, tre ordinate in capo e tre ordi-
PIZZANI di Bologna. — Arma: D' argento, nate in punta; col cupo d' Angiò.

al leone d'oro, lampassato di rosso. — Alias: PIZZOLI di Milano. — Oriundi dal Lago
Fasciato merlato d' argento e cT azzurro di sci Maggioro, ebbero in feudo nobile dal Vescovo di

pezzi; col capo d' Angiò. — Alias: D'argento, Novara le decime d' Intra e di Torbaro nel 1458.

a tre fascie doppiomerlate d' azzurro; col capo — Il consigliere Agostino fu dichiarato nobile dal

d' Angiò. R. I. Consiglio di governo nel 1789. — Arma:


PIZZETTA di Vicenza. — Arma: Spaccato; Interzato in fascia; nel 1.° d'azzurro, a tre stelle

nel 1o d'oro, all'aquila di nero; nel 2." d'azzurro ordinate d'oro; nel 2.» d'oro, all' aquila bicipite
naturalo colla fa- di nero, ciascuna testa coronata d'oro; nel 3. n di
ad una fontana zampillante al ;

PLA - 351 PLE

rosso, a tre ferri di freccia ordinati al naturalo. PLANO di Sardegna. — Arma: D'azzurro,
PIZZONE di Torino, originaria di Mondovì. ad un'asta d'armi, ed una spada, passate in croce
— Arma: D'azzurro ad una focaccia triangolare di S. Andrea, sormontate da un braccio armato,

d' oro. —
Cimiero: Una colomba col dorso d'oro. tenente pei capelli una testa umana, il tutto al

— Motto: VINCIT AMOR. naturale.

TIZZONI di Bergamo. — Arma: Spaccato; PLANTA DE ZOZZIO di Milano. — Origi-

nel <.« di rosso, ad una colomba ferma d'argento; naria dell' Engadina nel Cantone Grigione. —
nel 2.° d' argento, al monte di tre vette di verde, Arma: Inquartato; nel 1.° d'argento, ad un bu-
cimato da un giglio d' oro. sto di re, vestito d'azzurro, ricoperto di un man-
PIZZUTO di Sicilia. — AnMA : D' azzurro, tello di rosso, bordato di ermellino, coronato

colla punta d'oro. d' oro, tenente colla destra uno scettro dello

PLACIDI di Siena. — Dei nove risieduti nel stesso; nel 2.° d'oro, al liocorno rampante di

1322. — Aldello compagno di Pandolfo Petrucci nero; nel 3." d'oro, allo stambecco nascente e

nel governo di Siena. — Altro Aldello nel 1527 rivoltato di nero; nel 4.° spaccato d'azzurro e

senatore di Roma; Iacopo castellano al Castel S. d' oro, ad uno scoglio di tre cime d'argento, at-
Angelo al tempo di Paolo III e nel 1543 Ve- traversante sulla partizione, sormontato da un
scovo di Sessa, di cui fu pure Vescovo Giovanni corvo di nero. Sul tutto uno scudetto d'argento,
Placidi — Molti cavalieri gerosolimitani, fra'quali coronato d' oro, e caricato di una zampa d'orso di

Pompilio gran conservatore della Religione. — nero, posta in palo, spaccata di rosso, mostrante la

In ricompensa dei grandi servigi prestati alla pianta del piede di carnagione, colle unghie in alto.

Repubblica ebbero i Placidi la signoria di Poggio PLANTANIDI di Roma. — Arma: D'argento,


alle Mura nel 1490, confermata da Carlo V nel alla sbarra di rosso, accompagnata da due altieri

1550, e nel 1455 ebbero pure la signoria di Vi- sradicati di verde; col capo d'oro, all' aquila di

carello. — Un Aldello ottenne il titolo di conte nero, coronata del campo.


per sè, fratelli c successori da Augusto Re di PLASTELLI di Bologna. — Arma: Spaccato
Polonia. — Arma: Spaccato d'oro e di rosso, al- d' argento e di rosso.
l'aquila di nero nel primo. PLATA di Sicilia. — Arma: D' argento, al

PLACIOLA di Padova. — Arma: Di rosso, platano di verde col tronco d' oro, cimato da un
al leone d' oro. rosignuolo al naturale.
PLACITI di Bologna. — Arma: D' argento, PLATAMONE di Sicilia. — Di origine greca,
alla fascia di verde. passata in Napoli e portata quindi in Sicilia da
PLAGESI di Castellammare di Stàbia e di Bernardo, che nel 1306 ottenne dal Re Federico
Castellaneta. — Un Marnicelo era protontino della II molti beni e la carica di giustiziere di Sira-
città di Castellamare ne! 1370. — Questa fami- cusa. Detto Bernardo stabilì la propria famiglia
glia si trapiantò in Castellaneta verso il 1650. in Catania, da dove si diramò in Siracusa e Pa-
Arma : D' azzurro, al palmizio d' oro, accostato lermo. — Ha posseduto 28 feudi, la contea di

da due leoni affrontati dello stesso, rampanti con- Gabelloto di Terrazzi, il marchesato di Mezzoiuso,
tro il tronco. i ducati di Belmurgo e di Cannizzaro, ed i prin-
PLAJA o PLAYA di Palermo. — Originaria cipati di Cutò, Roccapalomba e Rusolino. — Ha
della Catalogna, fu portata in Sicilia da Ruggero vestito l'abito di Malta nel 1574. — Vari mae-
Piava che vi seguì il Re Pietro I nel 1282, e si stri razionali e straticoti. — Antonio, benedet-
stabilì in Palermo, di cui fu balio e senatore. — tino, Vescovo di Malta nel 1412; Giambattista
Ha posseduto le baronie di Conterainieri, Noce, consigliere di Re Alfonso I d'Aragona, suo am-
Salvatore, Scorciavacca e Vatticani. — Pietran- basciatore presso varie Corti, e viceré di Sicilia;
tonio nel 1508 e Pompilio nel 1618 senatori di e Ludovico Vescovo di Siracusa nel 1518. — Ar-
Palermo. — Arma: Fasciato d'oro e d'azzurro; ma: D'oro, al monto di cinque cime di nero, mo-
col capo di rosso, caricato di tre palle d' oro. vente dalla punta, sormontato da cinque conchiglie
PLANELLl di Bitonto. — Famiglia nobile ed di rosso poste in fascia, con un giglio dello stesso
antica, ascritta al patriziato di Ditonto da tempo posto in capo.
immemorabile. — Al tempo dell' Imperat. Fede- PLATONE di Genova. — Arma: Partito; nel
rico si trova nominata fra i baroni cui furono 1.o d'azzurro, alla torre merlata alla guelfa d'ar-
dati in custodia gli ostaggi di Lombardia. — Ber- gento ; nel 2.° bandato d' azzurro e d' argento.
nardo nel 1316 cóUestabile; Giovanni maestro PLATTIS di Mantova. — Fregiata del titolo
razionale al tempo della Regina Giovanna I; Fran- marchionale. — Arma : D' azzurro, alla torre d'ar-
cesco nel 1494 generale xi' infanteria. — Questa gento, aperta di rosso, e sormontata da un che-
famiglia à vestito l'abito di Malta nel 1616. — rubino d' argento.
— Arma: Spaccato di rosso e di nero, alla fa- PLEBANI di Bergamo. — Arma : D'azzurro,
scia d' oro attraversente sulla partizione. al cuore umano di rosso, alato d' argento.
POC 352 — POC
PLES (de) di Aosta. — Arma: Di nero, a tre POCATERRA di Ferrara. - Una delle più
caprioli d'argento, rotti, accompagnati da tre rose antiche di Ferrara, diramata in Modena e nobi-
dello stesso, con un'altra rosa di verde posta sulla litata dagli Estensi. — Un Annibale Pocaterra
sommità del capriolo di mezzo. — Cimiero: Una assai lodato dal Tasso. — Arma: Inquartato; nel
rosa di verde. — Motto : virescit uberior. 1.° e 4.° d'azzurro, alla stella d'oro; nel 2.° e 3."
PLICANTI o P1LCANTI di Verona. — Ori- d' argento, al crescente di rosso ; col leone d' oro,
ginaria di Pilcante presso Avio, fu trapiantata in attraversante sul tutto.
Verona verso la metà del secolo XIV. — Fran- POCCHINI di Padova. — Aggregata da tempo
chino nel 1361 capitano al servizio di Cansignorio remoto al Consiglio nobile di Padova, fu confer-
della Scala nella guerra contro Bernabò Visconti. mata nobile con sovrana risoluzione 4 Sett. 1818.
Lo stesso grado ebbero dagli Scaligeri Bartolomeo — Arma ?
— Nel 1407 questa famiglia
ed Antonio nel 1375. POCCI di Viterbo. — Originaria di Roma dove
fu aggregata al nobile Consiglio di Verona, e l'ul- nel XV secolo vivea nobilis et egregius viv D.
timo che appartenne
vi Giovanni 1519. — fu nel Marcus filius q. Benedicti Civis Romanus ac Co-
Arma: D'azzurro, banda — Alias:
alla di rosso. mes palatines de regione Pinae. — Trasferitasi
Partito d' argento e di verde, a tre stelle ordi- in Toscanella, alla cui nobiltà fu tosto aggrega-
nate in palo dell' uno nell' altro. — Alias: Di ta, parecchie volte vi sostenne la carica di gonfa-
verde, alla banda d'argento, caricata di una stella loniere del popolo, e 1' altra di capo della milizia

d' azzurro, ed accompagnata da altre due d' oro, cittadina. Nei primi anni del XVIII secolo tra-
una nella punta del capo, e l'altra nel centro piantò la sua dimora in Viterbo, del quale patri-
della punta. ziato fu pure onorata. — I fratelli conti Piergio-
PLOTTI di Sicilia. — Arma Spaccato
: ; nel vanni e Fabrizio nel 1780 ottennero per sè e loro
1.° d'oro, al gallo di nero, crestato e barbato di discendenti 1' aggregazione al patriziato romano.
rosso, sormontato da tre stelle d'azzurro; nel 2.° I suddetti fratelli fin dalla loro prima gioventù
d' oro, a tre sbarre di rosso. vennero ammessi alla Corte di Baviera in cui eb-
PLUTINO di Reggio-Calabria. — Illustre ed bero l' ufficio di ciamberlano, e pervennero, il

assai antica famiglia, la quale à dato alla patria primo al grado di colonnello delle guardie del-

4 sindaci dei nobili: luccio nel 1471, Fabrizio l' Elettore, e l' altro a quello di generale delle

nel 1645-46, Carlo seniore nel 1743-40, e Carlo milizie. — Fabrizio si fermò in Baviera dove
juniore — Agostino Plutino
nel.... 1664 nel fu fondò un ramo della famiglia ivi tuttora fiorente,
uno dei 14 Congregazione
nobili fondatori della mentre Pier-Giovanni ritornato in Italia, continuò
di S. Domenico. — Agostino, più deputato volte in Viterbo il ramo della sua casa. — Arma: Par-
del regno creato senatore
d' Italia, Re Um-
fu dal tito ; nel 1.° d'azzurro, alla colonna con base e
berto — Arma D' azzurro,
I. : a tre fascie di...., capitello d'argento, sormontata da un crescente

con un leone di...., in capo. montante dello stesso, dal quale sorgono tre spighe

PO (dal) di Milano. — Aveva questa famiglia di grano d'oro poste in ventaglio; nel 2.» d' az-
un antico sepolcro nell'ora soppressa chiesa di S. zurro, a tre fascie abbassate d' argento, accom-
Francesco, e lo restaurò nel 1598. — Si arric- pagnate in capo da tre palle d'oro, male ordinate.
chì colla mercatura della lana, comprò feudi di i POCHETTINI di Racconigi (Piemonte). — Cri-
Nerviano nel 1669, e di Garbagnate nel 1675, ed stina di Francia, Duchessa di Savoja, reggente lo

ebbe il titolo comitale nel 1681. Fu poi ancho — stato, con patenti 2 Mag. 1646 confermò l'arma
ammessa al patriziato milanese ed occupò posti di gentilizia sotto descritta ai fratelli dott. Barto-
città. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, all' aquila lomeo e luogotenente Rolando Pochettini. — Il

di nero, coronata del campo; nel 2.- palato di nero Re di Sardegna il 22 Ag. 1730 diede investitura
e d'argento. - Cimiero: Un'aquila di nero nascente. al conte Francesco-Giovanni-Battista Pochettini

POCCA-POINA di Verona. — Famiglia antica, del feudo di Serravalle. — Il Ministro dell'Interno

detta ancora Poca-Povina o Poca-Popina. — Un del regno d'Italia dichiarò competere al pronipote
questo, Giambattista-Enrico-Giuseppe-Maria
atto pubblico del 1260 ricorda Gabriele del fu di il

Agostino Poca-Povina. Tomassino, uomo nobile, titolo di conte di Serravalle trasmissibile ai suoi

figlio di Pecorino, vivea nel 1264;


nel 1404J il successori di ambo i sessi. — Arma: D'azzurro,
leone d'oro, armato e linguato
giudice Giovanni era dei confidenti del signor di rosso; col
al di

Carrara, e Luchino, figlio di Francesco, familiare


capo d' argento, alla bilancia di rosso. — Cimiero:

dello stesso principe, ebbe in dono una casa di Un leone nascente. — Motto: modicum justo

quelle della Fattoria Carrarese.


— Arma: D'az- melius.

zurro, ad una fascia abbassata d'oro, caricata di POCOPANNI o POCPAGN1 di Brescia (fi-

tre rose di rosso, e sostenente tre colline di ver- stinta). — Arma: Trinciato d'oro e di rosso, u

de, quella del mezzo più alta, accompagnate in due cotisse di armellino.

capo da tre stello male ordinato d'argento. PODERICO di Napoli. — Detta anticamente
POD — 353 — POG
Soderico, trovasi feudataria fin dal 1258, à go- POERIO di Calabria. — Patrizia e feudataria,

duto nobiltà in Napoli al seggio di Montagna, e è molto antica nelle Calabrie, dove à goduto no-
vestì l'abito di Malfa nel 1586.— Ha posseduto biltà in Cosenza, Catanzaro, Nicastro e Taverna,
23 feudi ed il marchesato di Montefalcione. — e nel 1588 à vestito l'abito di Malta. — Ha
Attanasio fu tra'cavalieri che giostrarono in Bari posseduto i feudi «li Altamura, Andali, Belcastro,
per onorare l' Imperatore Baldoino nel tempo di Cardito, Cerva, Coturello, Cropani, Ferolito, Lo-
Re' Manfredi ; Landolfo ostiario e segreto della Re- chicello, Poerio, Rocca, Sanmarco e Scalpa. —
gina Giovanna I e governatore di Manfredonia ;
Gualtiero presidente della regia Camera nel 1456;

Matteo presidente della regia Camera e consigliere Leopoldo generale sotto Napoleone I ; Goffredo
del Re Ladislao e della Rogina Giovanna II; An- Vescovo di Sanmarco nel 1484; Bonaventura ge-
tonio maestro razionale della gran Corte, regio nerale dei Minori Osservanti e quindi Arciv. di
consigliere e presidente della regia Camera nel Salerno; Raimondo Vescovo di Belcastro nel 1618.
1440; Giovan-Maria, Vescovo di Nazaret, cappel- — Arma: D'azzurro, al capriolo d'argento, ac-
lano maggiore e regio consigliere; Giovanni-An- compagnato in capo da due stelle d'oro, ed in

tonio tesoriere di Ferdinando I, Alfonso II e Fer- punta da una rosa di rosso. — Alias: D'azzurro,
dinando H d' Aragona ; Ottavio Vescovo di Um- al crescente montante d'oro, sormontato nel capo
briatico nel 1647; Luigi generale d'artiglieria da una stella di sei raggi d'argento. — Alias:
fece prigioniero il duca di Guisa presso Capua D'azzurro, al capriolo d'oro, caricato da un nodo
nella sollevazione di Masaniello, fu cavaliere di a quattro punte di nero, accompagnato nel capo

Calatrava, capitano generale e viceré di Gallizia da due stelle crinite d' oro.

e maestro di campo in Ispagna. — Arma: Fasciato POETA di Verona, vedi Verità.


d' oro e di rosso; col capo d' azzurro, caricato di POETI di Bologna. — Furono del partito ge-

un crescente d' oro, ovvero c.iricato di un'aquila remeo, e nel XIV secolo si trovano investiti delle
d'oro. — Cimiero: Una testa dicane d'oro. cariche del Comune, e specialmente dcll'anzianato

PODESTÀ di Genova. — Carlo-Alberto Re che tennero 94 volte fino al 1732. Ebbero pur
di Sardegna, con lettere patenti 26 Giù. 1847 luogo in senato dal 1466 al 1602. — Marchesino
concesse al colonnello cavaliere Luca Podestà il fu degli ausiliari bolognesi di Carlo duca di Ca-

titolo di barone trasmissibile per primogenitura labria nel 1326; Poeta andò nel 1407 in Avi-
maschile. — Arma: D'azzurro, all'albero di verde, gnone per invitare 1' antipapa Benedetto ad ab-
accostato da due colonne toscane d'argento, il boccarsi col papa Gregorio XII in Bologna per
tutto nudrito e fondato sulla pianura erbosa al porre fine allo scisma; Battista fu uno degl'in-
naturale. caricati a riformare i patrii statuti nel 1416.
PODESTÀ di Piacenza. — Umberto I Re d'I- Nello stesso tempo un Nicoloso andava ambascia-

talia, con decreto 8 Mar. 1885 eoncesse al cava- tore a Venezia, a Firenze, a Milano, ed era fatto

liere Luigi Podestà sotto-prefetto onorario la se- commissario dell' esercito di Filippo-Maria Vi-
guente Arma: Inquartato d'argento e d'azzurro, sconti un Alessandro era mandato capitano ge-
;

al leone di rosso, impugnante una clava al natu- nerale nella Martesana dal Duca Francesco Sforza

rale; col capo d'oro, all'aquila di nero, linguata e luogotenente in Parma con poteri straordinari,
di rosso, nascente. — Motto : potestas a deo. dal Duca Giangaleazzo. Nel XVI secolo Ercole —
PODESTI tfi Bologna. — Arma: Losangato fu condottiero d' uomini d' armi pel Re d' Inghil-
di rosso e d'argento; col capo d'oro, caricato da terra, e generale di artiglieria pei Veneziani, e
un drago alato di verde. morì governatore di Cremona; Teodoro fu capi-
PODIO di Chieri (Piemonte). — Arma: D'oro, tano di cavalli e fanti per Carlo V, per Paolo IV
a due palle d' azzur-o, poste in palo. e per Giulio III e morì all'assedio della Miran-
PODIO del Piemonte, consignori di Sanfrè. — dola nel 1551 ; Alessandro fu colonnello dei Ve-
Arma : D' argento, alla punta d' azzurro. neziani in Italia e a Candia; Annibale militò in
PODIO o POGGIO di Sicilia. — Di origine Francia, combattè nella celebre giornata di Mon-

catalana, fu portata in Sicilia da un Gombaldo contour nel 1558, e sotto il vessillo di Pio V
de Podio castellano di Siracusa nel 1299 e barone preso parte alla gran battaglia di Lepanto nel
del Cugno nel 1300. — Si diramò in varie città 1571. — Questa famiglia si spense con Laura del
dell' isola, fra le quali Noto, Palermo e Sciacca. marchese Ercole nel 1762, maritata al essendo
— Lodovico capitano di Palermo nel 1440 ;
Giam- conte Cristoforo Brumani di Cremona. AnMA — :

battista governatore e castellano di Cefalù nel Fasciato ondato d' azzurro e d' argento, col
capo
1560 Giovanni-Antonio provveditore dei regi d' oro.
;

castelli nella valle di Noto. — Arma: D'azzurro, POGGI di Genova. — Arma: Spaccato d'az-
al monte di tre cime, movente dalla punta e sor- zurro e d'argento, al' monte di tre cime del se-
montato da un giglio accostato da due stelle, il condo nel primo.

tutto d' oro. POGGI di Lucca. — Questa illustre famiglia


POG - 354 — POL
dal 1359 al 1522 dette alla patria 40 gonfalonieri nale nel 1688. — Estinta verso la fine del XVIII
od alla Chiesa molti distinti prelati, fra'quali un secolo. — Arma: Di rosso, ad un castello sor-
Uberto creato Cardinale di S. R. Chiesa dil Papa montato da una torre d' argento, aperto del cam-
Stefano X e quindi Vescovo di P3lestrina nel po ;
col capo d'oro, all'aquila di nero, coronato
1057; un Bernardo creato Vescovo di Ancona da del campo.
Papa Onorio IV nel 1286, e dicci anni dopo pro- POJAGHI di Chiavenna. — Arma: Un ca-
mosso da Bonifazio Vili al vescovato di Rieti ;
stello di due piani, merlato alla ghibellina e ci-
un Francesco, dell'Ordine de' Predicatori, ottenne mato da un' aquila coronata.

da Clemente V nel 1312 il vescovato di Perugia; POJANA (da) di Vicenza. — Si chiamava


un Bartolomeo creato nel 1477 da Papa Sisto IV anticamente Paltinieri, e possedeva il casteflo di

Vescovo di Cassano; un Sebastiano, de' Servi di Monfelice nel Padovano, del quale venne privata
Maria, eletto Vescovo di Ripatransone nel 1608; da Eccelino da Romano. Si chiamò poi da Pojana
un Giovan-Francesco nominato Vescovo di San- per i beni che possedeva in Pojana maggiore. —
miniato da Clemente XI nel 1707. — Nelle armi Era aggregata al Consiglio nobile di Vicenza da
si segnalarono Raimondo condottiero dei crociati tempo remoto. Arma: Di rosso, al cigno d'argento,

lucchesi in Terrasanta, ed i suoi figliuoli nel 1100 beccato e membrato d' oro, accompagnato nel

ottennero la signoria dei castelli di Selvaregia e cantone destro del capo da una stella dello stesso.
di Filettoli; Nicolò, prode guerriero, investito da POJANI di Crema. — Le prime memorie di

Castruccio Castracanc signore di Lucca della terra questa famiglia rimontano al 1185, epoca in cui

di Pietrasanta; Cecco nel 1341 ebbe il principato Crema venne rifabbricata, ed essendo patrizia,

di Massa nella valle di Magra; Matteo di Chello diede il proprio nome ad una delle 27 vicinanze.
creato tesoriere generale degli stati imperiali dal- — I Pojani erano ghibellini, ed Antonio nel 1447
l' Imperat. Lodovico il Bavaro. — Vestirono l'a- fu uno dei ci.nque deputati che i Cremaschi in-
bito del S. M. O. Gerosolimitano Carlo e Lelio, viarono a Milano per giurar fedeltà al nuovo go-
figli di Poggio, nel 1642, e Cosimo del capitano verno dei Milanesi. (Estinta). — Arma?
Vincenzo vestì quello di S. Stefano di Toscana POLA di Treviso. — Antica e illustre fami-

nel 1562. (Estinta nel 1877\ — Arma: Di rosso, glia che trasse il suo nome dalla città di Pola
a sei rose d'argento, bottonate d'oro 3, 2 e 1. di cui un tempo avea tenuto il dominio. — Nasso,
POGGI di Bologna. — Originaria di Lucca. detto Forella, nel 1299 riconobbe di aver in feudo
— Giovanni Vescovo di Bologna nel 1447; altro retto e legale della Chiesa di Aquileja, unito ed
Giovanni, Vescovo di Tropea e quindi di An- indiviso co' suoi consanguinei, Pietro e Nicolò, il

cona, promosso al Cardinalato da Papa Giulio III ;


castello di Pola. la villa Stisano, quella di Tur-
Galeazzo senatore di Roma nel 1573; Agostino cigliano ed il tabellionato di Pola. — Sin dal 1401

di Alessandro vestì I' abito di cavaliere di S. Ste- fu ascritta al Consiglio nobile di Treviso, e con-
fano di Toscana nel 1590. — Arma: D'azzurro, fermata nella sua antica nobiltà con sovrana riso-
ad un monte di sei cime d' argento, movente luzione 1 Ag. 1819. — Era pur fregiata da tempo
dalla punta; col capo d'oro, caricato dell'aquila assai remoto del titolo comitale che le era stato
di nero. riconosciuto dalla Repubblica di Venezia. — Arma?
POGGIO (di) della Garfagnana. — Sembra POL ACCI di Bologna. — Arma: D'azzurro,
abbia avuto comune l' origine colla Porcarese, all'albero sradicato di verde, accostato da due
colla quale à posseduto in comune il castello di leoni affrontati d'oro, rampanti contro il fusto;
Porcari e le sue dipendenze. — Ha posseduto col capo d' Angiò.
inoltre la Selva regia donatale dalla Contessa Ma- POLANl di Bergamo. — Arma: Spaccato
tilde ed il castello di Sorico in Valdinievole. — d'argento e d'oro, alla fascia d'azzurro, attraver-

(Vedi Poggi di Lucca). — In Lucca aveva casa e sante sulla partizione.


torre sul fianco sinistro della soppressa chiesa di POLANIdella Dalmazia. — Famiglia veneziana,
San Lorenzo nel luogo tuttora detto in Poggio. la quale diede un doge alla Repubblica di Vene-
— I di Poggio appartenevano alla fazione ghi- zia nella persona di Pietro nel 1130, trasferita

bellina, e furono eredi della casa Porcaresi, la in Dalmazia dove tuttora fiorisce. — Arma: Lo-
quale si spense con Giovanna figlia di Parente sangato d'oro e di nero, alla fascia d'azzurro
da Porcari maritata a Filippo di Giovanni di attraversante.
Ciomeo di Poggio. — Arma? POLANl di Venezia. — Originari di Pola
POGGIO di Genova. — Arma: Partito di rosso e stabiliti in Venezia dove prima del 700 furono
e d' argento, al poggio di tre cime di verde in del Consiglio e dei dodici elettori del primo doge.
cuore da un fianco all' altro dello scudo. — Piero Polani nel 1129 fu doge di Venezia.

POGGIO di Sicilia, vedi Podio. (Estinta). — Arma: D'argento, alla fascia d'az-

POGLIAGO di Milano. — Ebbero il feudo zurro. — Alias: D'oro, alla fascia di verde. —
di Novate nel 1674 e sopr' esso il titolo marchio- Alias: D'azzurro, a cinque uccelli di nero, 2, 2
POL — 355 — POL
ed 1. — Alias: D'argento, a due fascie ondate Gen. 1824. — Arma: Inquartato d'oro odi rosso.

d'azzurro, col capo d'oro. — Alias: D'argento, — Alias: D'argento, incappato di nero., col capo
a due fascie ondate d'azzurro; col capo dello del primo.
stesso, sormontato da un altro capo d'oro. — POLDI-PEZZOLI D'ALBERTONE di Milano.
Alias: Partito; nel 1.° di verde, alla fascia d'ar- — L'Arciduchessa Maria-Luigia, Duchessa di Par-
gento; nel 2.° fasciato ondato d'argento e d'azzur- ma, con diploma del 31 Gen. 1829 creò cavalieri
ro di otto pezzi. — Alias: Partito nel 1.° d'argento, nel ducato di Parma i Poldi-Pezzoli d'Albertonc
alla fascia di verde; nel 2.° di verde, colla fascia di Milano, originari di una delle valli del Berga-
ondata d'oro. — Alias: Spaccato di verde e masco, e concesse loro la seguente Arma: Inquar-
d'argento, alla fascia d'oro, attraversante sulla tato; nel 1.» d'oro, all'aquila di nero, coronata del

partizione. — Alias: Spaccato d'argento e d'az- campo; nel 2.° di rosso, alla gamba umana ignuda
zurro, alla fascia d'oro, attraversante sulla parti- di carnagione; nel 3." d'argento, ad una testa
zione. — Alias: Spaccato d'oro e d'argento, alla umana barbuta di carnagione a tre volti o faccie,

fassia d'azzurro, attraversante sulla partizione. — coperta di un tocco, o callotta, d'azzurro, uscente
Cimiero: Un semivolo, all'arma dello scudo. — da una corona all' antica d'oro; nel 4.° d'oro, al

Alias: Spaccato d'oro e d'argento, al leone del- leone di nero; e sopra il tutto d'azzurro, ad un
l'uno nell'altro, colla fascia d'azzurro, attraver- gallo d' argento, coronato dello stesso sopra un
sante sul tutto. monticello di tre cime d'oro in punta a sinistra;
POLAROLI o POLLAROLI di Codogno (Lom- esso gallo guardante un sole d'oro nascente dal-

bardia). — Originaria di Brescia e stabilita in l' angolo destro del capo.


Codogno verso il 1500, imparentata colle nobili POLENI di Bergamo. — Arma: D'azzurro,
famiglie Martin.-ngo e Trimerio. — Arma: D'oro, alla rovere al naturale, cimata dalla tiara pon-
a due fascie di rosso, col martello d'argento, posto tificia, e piantata sopra una terrazza di verde.
in banda e posato sulla fascia inferiore. POLENTA di Padova. — Arma: Partito d'oro
POLASTRI di Milano, conti di Valle Cavar- e d'azzurro, all'aquila partita di rosso sull'oro,
gna. — Arma: Partito; nel 1.° fasciato d'argento e d'argento sull'azzurro.
e d'oro di quattro pezzi, la prima fascia d'oro POLENTA (da) o POLENTANI di Ravenna.
caricata di tre galli al naturale; nel 2.° bandato — Celebre e principesca famiglia, che trasse il

d'azzurro e d'oro di sei pezzi, le bande d'azzurro proprio nome dal castello Polenta, nel territorio

caricate di sette stelle d'oro, 1, 3 e 3; col capo di Bertinoro, che aveva ricevuto in feudo dall'A-

d'oro, attraversante sul partito, e caricato dì bate Adorno dei Benedettini di San Giovanni
un' aquila di nero, coronata del campo — Cimiero: Evangelista nel XIII secolo. — Dominò essa per
Un'aquila di nero nascente. 10 spazio di 166 anni la città di Ravenna, cui
POLCASTRl di Padova. — Arma: D'oro, ad poi si aggiunsero Cervia e Bertinoro. — Ostasio,

un cinghiale rampante di rosso. 11 primo che si conosca di questa casa, discacciati


POLCASTRO di Vicenza. — Arma: Spaccato; i Traversari, si fe' assoluto signore di Ravenna,

nel 1.° partito: a) di rosso, al Castore rampante ed a lui successe il figlio suo Bernardino. Da
di nero; b) d' argento, al cantore rampante di questo nacque Guido, il quale venne dal Papa
rosso; nel 2.° di nero, al Castore rampante d'ar- eletto vicario di Ravenna, ma poco dopo impazzì,
gento. e Bernardino di lui figlio gli successe. — Osta-
POLCENIGO del Friuli. — Trasse il proprio sio li, altro figlio di Guido, resse la città di Ra-
nome dal castello di Polcenigo di cui era signora venna dopo la morte del fratello nel 1358. —
fin dal tempo d'Ottone I imperatore, e die aveva Obizo, figlio del precedente, fu capitano della Re-
ricevuto in feudo dal Vescovo di Belluno, della pubblica di Venezia. Da lui nacque Ostasio III

cui chiesa i suoi membri furono avvocati. — Oltre che per la sua tirannia fu dal popolo di Ravenna
il suddetto feudo, à posseduto molti villaggi nel detronizzato, e dalla Veneta Repubblica, che tosto

contado di Aviano concessile dal Patriarca di s'impadronì de'suoi stati, confinato in Candia, dove
Aquileja, e Lodovico di Polcenigo fece fabbricare morì misteriosamente, e con lui si spense la fami-
il castello di Fanna, di cui i suoi successori fu- glia dei Polentani, che aveva dato un Arcivescovo
rono in possesso per parecchi secoli. — I Polce- a Ravenna e molti pretori e podestà a quasi tutte
nigo portavano il titolo di nobili liberi, e sotto le città della Romagna. — Arma: Partito d'oro
i Patriarchi occupavano nel parlamento friulano e d'azzurro, coli' aquila partita di rosso sull'oro,
il terzo posto. — Furono confermati nel possesso e d'argento sull'azzurro.
di detti feudi dall' Imperat. Lodovico nel 1345, POLENTA di Venezia. — Originaria di Ra-
e nel 1469 ottennero il titolo di conti palatini venna. — Un Obizzo si segnai nella guerra di
dall'Imperat. Federico, e più tardi quello di mar- Padova, e col di lui figlio Ostasio si estinse que-
chesi di Miza o Micca. — Furono confermati nel- sta famiglia nel 1441. — Arma: D'argento, al
l'antica loro nobiltà con sovrana risoluzione 5 leone al naturale, linguato di rosso.
POL .

POLENTA di Verona. — Ricordata in un d' azzurro, tenente una spada d'argento in palo.

elenco di parecchie antiche famiglie, alcuno anche POLI d Venezia. — Di origine friulana, ap-
nobili, ina non ascritte al nobil Consiglio, che parteneva alla classo dei nobili di quella provin-

formano la seconda parte di un blasono veronese. cia. Nel 1633 fu aggregata al patriziato veneto,
— Arma: Partito d'argento e di rosso, all'aquila ed alcuni de' suoi membri furono giudici delle

dell' uno nell' altro. Quarantie. — Fu confermata nella sua nobiltà


POLENTA (dalla) di Bologna. — Arma: Par- con sovrana risoluzione 1 Gen. 1818. — Arma:
tito d'argento e di rosso, all'aquila dell'uno nel- Di rosso, al sinistrocherio vestito d'azzurro, mo-
1' altro, coronata d'oro. vente dal fianco sinistro, tenente colla mano di
POLENTONA di Padova. — Arma: D'argento, carnagione una spada d'argento guarnita d'oro
ad una freccia di nero in palo, e due porcospini in palo; con una collinetta di verde movente
affrontati dello stesso rampicanti sul legno della dalla punta.

freccia. POLI di Verona. Arma: Spaccato d'ar-


POLETTI di Bologna. — Arma: Di rosso, a due gento e di rosso, a tre gigli, 2 e 1, dell'uno
piume di struzzo d'argento, sortenti da un tino all'altro: colla fascia d'azzurro attraversante salila
dello stesso, più largo al basso che in alto. partizione e caricata di tre stelle d' oro.

POLETTI di '&trna.'— Arma: D'argento, POLICASTRO di Padova. — Ascritta fin dal

ad una donnola corrente al naturale, tenente in 1626 al Consiglio nobile di Padova, e fregiata

bocca un pollo dello stesso; col capo d'azzurro, dall' Imperat. Napoleone I del titolo di eonte del

a tre stelle di otto raggi d'oro, ordinate in fa- regno d'Italia, fu confermata nella sua nobiltà e
scia. nel titolo comitale con sovrana risoluzione 17
POLFRANCESCH1 di Verona. — Detta anti- Nov. 1816. — Arma?
camente de' Vergatori, nel 1504 dette il Beato POLICELLA di Verona. — Arma: D'azzurro,
Girolamo Domenicano, e fu ascritta fin dal 1598 a due fascie d'argento, accompagnate in capo da
al Consiglio nobile di Verona ed insignita del una stella d'oro, e fra le fascie da un avambraccio
titolo cernitala. — Fu riconfermata nella sua in fascia, vestito di verde, movente dal fianco
nobiltà con sovrana risoluzione 9 Die. 1819. — sinistro, tenente colla mano di carnagione una
Arma ? penna da scrivere.
POLI di Bergamo. — Arma: D'azzurro, al POLICENI del Napoletano. — Arma: Inquar-
castello merlato alla guelfa, torricellato di un tato d'oro e di rosso.
pezzo, il tutto d'argento; dalla finestra della POLICINI di Bologna. — Arma: D'argento,
torretta emerge una banderuola di rosso, volta alla fascia d'azzurro, caricata da tre stelle d'oro
a sinistra. e sormontata da un pulcino al naturale; col capo
POLI di Bologna. — Arma: Spaccato; nel d' Angiò.
1.o d'azzurro, ad una zampa d'aquila d'oro, l'arti- POLIER di Venezia. - Creati conti dell'Im-
glio al basso; nel 2.° d'oro, ad una fiamma di pero Austriaco il 18 Mar. 1828. — Arma: D'ar-
rosso; col capo d' Angiò. gento, ad un gallo ardito di nero, crestato, bar-
POLÌ del Cadore nel Veneto. — Giovanni e bato e membrato di rosso. — Cimiero: Il gallo
Giacomo fratelli Poli, nativi del Cadore, dalle dello scudo in atto di volare. — Divisa: et pboebi
vendite e negozio dello miniere di rame e di ferro ET MARTIS.
scoperte e scavate in quel paese dai loro ante- POLIERI di Vicenza. — Arma: Spaccato d'az-
nati, pervennero a comodo stato e potettero do- zurro e d'oro, alla fascia spaccata d'oro e di

nare al governo di Venezia centomila ducati pei rosso attraversante sulla partizione; l' azzurro
bisogni della guerra di Candia, per lochè furono caricato di un lupo passante al naturale, e l'oro

fatti nobili dal Senato e dal Maggior Consiglio di un palo partito d'azzurro e d'argento: l'azzurro

il 10 Lug. 1663. — Arma: D'argento, alla fascia caricato in alto da una stella di otto raggi d'oro,
d'azzurro, caricata di tre stelle d'oro, ed accom- e l'argento caricato in alto da una stella di otto

pagnata in capo da tre rami d' olivo di verde, i raggi di nero.


piedi uniti e moventi dalla fascia. POL1NI di Bologna. — Arma: Spaccato d'az-
POLI di Corsica. — Arma: D'argento, a tre zurro e di rosso, ad un albero sradicato di verde,
violette d'azzurro, gambute e fogliate di nero, attraversante sulla partizione, ed accostato da
2 e 1; col capo d'azzurro, caricato da una girella due uccelli affrontati d'argento sull'azzurro; col
di sprone di otto punte d'oro. — Cimiero: Un capo d' Angiò.
destrocherio armato al naturale. — Divisa: In POLINl di Venezia. — Arma: D'oro, a sei,
sudore sanguinis. — Grido di guerra : Pol en ovvero tre uccelli di nero.
VA1LLANCE EST LION. POLITI d'Andria in Terra di Bari. — Arma:
POLI di Treviso. — Fregiata del titolo co- Di porpora, al cane d'argento, passante sopra
mitale. — Arma: Di rosso, al destrocherio vestito una terrazza di verde, sormontato da una luna
POL — 357 — POL
piena del secondo, sostenuta da una divisa di rosso, ,
POLLINI di Venezia. — Cesare consigliere
caricata di tre stelle d'argento. di governo e cavaliere di terza classe della Co-
POLITI della Toscana. — Arma: D'azzurro, rona di ferro, in base degli statuti di quell'ordine
al monte di sci cime, sormontato da un S intrec- fu fregiato della nobiltà equestre dell' Impero
ciato ad una palma, il tutto d'oro. Austriaco il 17 Die. 1847. — Arma: Spaccato;
POLITO del Napoletano. — Arma: Di rosso, nel 1." d'azzurto, a due galli arditi d'oro, affron-

al castello d'oro, torricellato di tre pezzi, murato tati; nel 2.» d'oro, ad un gallo ardito d'argento;
e fincstrato di nero, sormontato nel capo da un i tre galli barbati, crestati, beccati e membruti
giglio del secondo. di rosso.

POLITO di Sicilia. — Di origine milanese, POLLIS di Cividale (Friuli). — Aggregata


portata in Sicilia da Antonio Polito al tempo di fin dal 1764 al Consiglio nobile di Cividale, fu

Re Alfonso d'Aragona, da cui ottenne, per i ser- confermata nella sua nobiltà con sovrana riso-

vigi militari prestatigli, alcune rendite sulle segre- luzione 5 Mag. 1820. — Arma?
zie di Siracusa. — Corrado castellano di Mazzara POLLOTI di Dronero (Piemonte). — Molti
nel 1482; Andrea giudico civile in detta città di questa nobile famiglia sostennero le principali
nel 1333; Giovanni capitano nel 1566. — Arma: cariche in patria, da cui dovettero emigrare nel
D'argento, alla fascia d'azzurro, caricata di un XVII secolo perchè di religione protestante i tre
sole d' oro. figli del capitano Paride Polloti ed Alfonso figlio

POLIZZI di Sicilia. — Un Simone di Polizzi di Marcantonio, il quale recatosi a militare in

stabili la sua famiglia in Girgenti, e pe' suoi Olanda, vi prese servizio sotto il principe Enrico-
militari servigi ottenne dal re Federico III nel Federico di Orange e fu governatore del forte di

1 37 i il feudo di Burraiti. — Un ramo secondario S. Anna. — Giovan-Vincenzo Polloti ambasciatore


passò in Caltagirone, da dove si diramò in Catania, del Comune di Dronero al Re di Francia per
e quivi un Silvestro cavaliere di Alcantara com- impetrarne il risarcimento dei danni arrecati alla
prò il marchesato di Sorrentino, di cui fu investito città dall'esercito francese. — Il di lui padre
nel -1730. — Arma: D'oro, a tre pali di rosso, riti- Francesco era stato fra i delegati del Comune a
rati sotto il capo, o sormontati da una stella stipulare l'atto del 13 Mag. 1503 col March.
dello stesso. Ludovico IL — Orazio Polloto, cognato di quelli
POLLICINI di Bologna. — Famiglia nobile che divennero conti di Zumaglia e di Rigras, fece

estinta, i cui beni furono devoluti alla casa Lam- acquisto del feudo di Rigaud nel contado di Nizza
bertini. — Pace ed Antonio cavalieri gaudenti; con titolo comitale il 29 Gen. 1724. — Arma:
Giovanni e suo figlio Bonpietro furono degli an- Spaccato; nel 1." di verde, al pellicano coi suoi
ziani nel 1292. — Arma? pulcini nel nido, d'argento, la pietà di rosso;
POLLICINO di Messina. — Originaria di nel 2.° partito di rosso e d' argento; sul tutto
Genova, à goduto nobiltà in Messina dal XIII al in cuore, spaccato d'oro e di rosso, alla pianta
XVI secolo, ed à posseduto le baronie di Saponara, di fava al naturale. — Cimiero: Cinque spighe
Ostuni, Tortoreto, Bavuso, Calvaruso, Rocca ecc. di grano d'oro caricate di due ossa umane d'ar-
— Arma: Spaccato; nel l.° d'argento, a tre pol- gento passate in croce di S. Andrea. — Motto:
licini di rosso; nel 2.» di rosso, al ramo di casta- MORS ME A VITA EST.

gno d'oro. POLO di Venezia. — Originaria di Sebenico


POLLINA di Monte S. Giuliano (Sicilia). — in Dalmazia, si trapiantò in Venezia nel 1033, e
Arma: Una lancia astata posta in palo, accom- vi si rese così ricca e potente col traffico, da
pagnata da cinque stelle di otto raggi, poste avere nella prima metà del XIII secolo stabili-

3 e 2. menti propri a Costantinopoli e a Soldachia. —


POLLINI di Firenze.. — dono di Lapo di 11 primo che si trova nominato è un Andrea,
Gherardo Pollini fondò nel 1313 un ospedale de- abitante nella contrada di S. Felice, da cui na-

stinato principalmente a raccogliere fanciulli ab- cquero Marco, Nicolò e Matteo. Questi ultimi due,

bandonati. Egli era console dell'arte della lana nel 1258, partiti da Venezia per Costantinopoli
nel 1308. — Lapo, figlio di Cione, era del Consi- per affari commerciali, recaronsi nel 1260 a Bo-

glio nel 1278; Nicolò di Cione di Nicolò de'dodici kara, e di là a Kaiping-fu, una delle residenze
buoniuomini nel loto e 1528; Girolamo, suo fra- del gran can dei Mongoli, il quale li accolse cor-

tello, gonfaloniere di' compagnia nel 1521 Lorenzo, tesemente, e qualche anno dopo aflìdò loro una
;

pronipote del precedente, fu dal Granduca Fer- missione presso il pontefice. Rimpatriati nel 1270
dinando II eletto senatore nel 1666, e nel di lui e compiuto l'incarico, tornarono alla corte mon-
figlio Francesco-Lorenzo si estinse la famiglia gola conducendo seco loro Marco in età di soli

Pollini nel 1732. — Arma: D'azzurro, a tre 12 anni, figlio di Nicolò, quel Marco che doveva
ruote d'oro, 2 e I, divise da una fascia dello stes- .poi acquistarsi pe'suoi viaggi una fama mondiale.
so, caricata di una scala di rosso di tre gradini. — Dopo 20 anni di dimora in quelle lontane
.

POM — 358 — POM


regioni, i tro viaggiatori vollero restituirsi alla POMELLI o POMEDELL1 di Verona. — Fa-
patria, e Marco prese parte il 1298 al famoso miglia abitante in Verona fino dal XIV secolo.

combattimento navale di Curzola fra le flotte — Cristoforo,'dotto giureconsulto, nel 1484 ebbe
veneziana e genovese, nel quale egli cadde pri- luogo nel Collegio degli avvocati; un altro Cri-
gioniero, e condotto a Genova vi stette quasi un stoforo, nipote di lui fu giudice dei Dogali nel

anno. — Ultimo di questa famiglia fu un altro 1575. — Un Bartolomeo Pomedelli si legge scritto
Marco castellano di Verona, il quale morì nel nel 1406 nell'elenco de'nobili consiglieri. — Arma:
1418. — Arma: D'argento, a tre pole o piche Di rosso, al capriolo d'argento, accompagnato da
di nero, boccate e membrate di rosso. — Alias: sei pomi dello stesso, stelati e fogliati di verde,
D'argento, alla banda di rosso, accompagnata in le code in alto, 3 in capo, e 3 in punta, tutti
ciascun lato da due pole o piche di nero, beccate male ordinati.
c membrate di rosso. PO.MI di Bergamo. — Arma: D'azzurro, ad
POLONI POLANI di Messina.
o Ha goduto — un ramo fogliato di verde, fruttato di tre perni
nobiltà in Messina nel XIV solo. Arma: D'ar- — di rosso. — Alias: Fasciato d'oro e di nero, al

gento, all'anitra al naturale. pomogranato d'argento sopra il tutto, gambuto


POLPO di Genova. — Àn»iA: Spaccato, colla e fogliato di verde, e rotto di uno spicchio di rosso.
fascia d'azzurro attraversante sulla partizione; PO.MPEATI di Trento. — Conti di Oltro-Ca-
nel l.« tagliato d'azzurro e di rosso, colla sbarra stello creati nobili del S. R. Impero il 25 Sett.
d'argento attraversante; nel 2.° spaccato, supe- 1603 e conti dello stesso il 15 Sett. 1790. —
riormente d' oro, all' aquila di nero, membrata e Arma: Inquartato nel 1.° e 4.° di rosso, alla mez-
rostrata di rosso, sorante, movente dalla parti- z' aquila d'oro, coronata dello stesso, movente
zione; inferiormente di rosso pieno. dalla partizione; nel 2.° e 3.° d'azzurro, alla

POLTRI di Firenze. — Arma: D'azzurro, al fascia d'argento, caricata di un pomo di rosso,

monte isolato di sei vette d'argento, sormontato stelato e fogliato di verde, la coda in alto, la

da un corno da caccia dello stesso, legato di detta fascia accompagnata in capo ed in punta
rosso. da una cometa d'oro in palo, accostata da due
POLVARO di Venezia. — Domenico Polvaro, stelle dello stesso.

mercante di panni di seta, arrivato col suo com- POMPEI di Pesaro (Estinta). — Arma: D'az-
mercio a convenienti ricchezze, offrì al governo zurro, al leone d'oro, colla banda di rosso attra-
veneto nelle stringenti urgenze della guerra di versante. — Stefano Pompei, adottato da un
Candia centomila ducati, e ne fu ricompensato Giovanni-Battista Montanari, dette origine alla

colla nobiltà conferitagli dal Senato e dal maggior famiglia Pompei-Montanari, anch'essa estinta, che
Consiglio il 23 Lug. 1662. — Arma: D'azzurro, al adottò la seguente Arma: Partito; a destra d'az-
drago rampante di verde ed il leone d'oro, affron- zurro, alla fascia d'argento, accompagnata da due
tati e tenenti insieme un fanale d'argento, astato stelle di otto raggi d'oro, una in capo, ed una
dello stesso, acceso di rosso, ed accompagnato in punta; e a sinistra di rosso, a due fascie

nella punta dello scudo da una stella d' oro. d' argento.
POMA di Bergamo. — Arma: Spaccato; nel POMPEI di Verona. — Capostipite di questa
n 2.°
l. d'oro, all'aquila bicipite di nero; nel famiglia fu un Pompeo marito di Alidonia Alessi
d'argento, all'albero di verde, fruttato di quattro al tempo che dominava in Verona Antonio della
pomi del campo, terrazzato di verde ed accom- Scala. Giovanni suo nepote nel 1 474 ottenne dalla
pagnato da due P di nero, uno per pai-te. Veneta Repubblica conferma di privilegio, immu-
POMA di Monte San Giuliano (Sicilia). — nità ed esenzioni a favore della sua casa e dei
Arma: Un canestro di pomi. coloni d'Illasi e sue pertinenze. — Nel 1404 An-
POMAR di Sicilia. — Arma: D'azzurro, a due tonio fu dal Carrarese posto al comando della
stelle d'oro ordinate in palo. Porta di S. Spirito; Giovanni venne eletto coman-
POMEDELLI detti da PONTE di Padova. — dante dei forti di Verona nel 1438, e Bartolo-
Arma: D'oro, ad un ponte di un solo arco di rosso, meo nel 1509 fu vice-podestà in patria. Girolamo
accompagnato da tre pomi dello stesso, stelati e Pompei, comandante dei balestrieri, avendo fatto
fogliati di verde, ordinati in capo, le code in alto. prigioniero il Gonzaga marchese di Mantova e
— Alias: D'oro, a tre ponti di un solo arco di generale delle truppe imperiali, ebbe per sè e pel
rosso, 2 e 1 fratello Tommaso dalla Repubblica di Venezia nel
POMELLI di Bologna. — Arma: Spaccato 1590 il titolo di conte d'Illasi con piena giuri-
d'azzurro e d'oro, caricato il primo di un sini- sdizione. — Nel 1410 i Pompei vennero aggre-
strocherio vestito di rosso, movente dal fianco gati al nobile Consiglio di Verona, e molti di

sinistro, tenente colla mano di carnagione un po- essi sostennero le principali cariche del CorauDe.

mo d'oro, stelato e fogliato di verde, la coda in — Dall'Imperatore Carlo V fu loro conferita la

alto. cittadinanza di Milano, e dal Duca Ferdinando-


PON — 359 - PON
Carlo quella di Mantova. — Con sovrane risolu- professione, ed una tragedia su Cleopatra. — Arma:
zioni 42 Ott. 4 818 e 4 Ott. 4 819 furono con- D'azzurro, ad un braccio armato d'argento, uscen-
fermati nella loro antica nobiltà, ed un ramo di te da una nuvola dello stesso, movente dui can-
essi fu insignito della dignità e titolo di conte ton destro della punta, tenente colla mano di

dell'Impero d'Austria con sovrana risoluzione 47 carnagione una spada d'argento, diretta in sbarra
Giù. 4 821. — Arma: Partito; nel 4.° d'azzurro, verso un crescente rovesciato dello stesso, posto
alla fascia d' oro, accompagnata da due stelle, in banda nel cantone sinistro del capo; il braccio
una in capo, ed una in punta; nel 2.° di rosso, accostato da due stelle d'oro.
alla fascia d'azzurro, bordata d'oro. — Alias: PONS DE LEON di Sicilia. — Arma: Partito;
Inquartato; nel 4.° d'azzurro, a tre gigli d'oro, nel 4.° d'argento, al leone di rosso; nel 2.°d'oro,
ordinati in banda; nel 2." e 3.° l'arma precedente; a quattro pali di rosso; colla bordura d'azzurro,
nel 4.° d'argento, a tre fascio ondate d'azzurro. caricata da otto scudetti d'oro.
Sul tutto uno scudetto di rosso, bordato di nero, PONSANPIERl di Lucca (Estinta). — Arma:
e caricato di un leone d'oro, coronato dello stesso D'azzurro, a due colonne d'argento, colla basti

tenente una spada nuda d'argento, guernita d'oro. e capitello d'oro, poste parallelle in palo.
— Cimiero: Una testa e collo di levriere di ros- PONSINI di Bologna. — Arma: Di rosso, a
so, collarinato d'oro. tre caprioli rovesciati d'oro, sormontati ciascuno
POMPILI Odi Ravenna. — Famiglia patrizia da una stella dello stesso.
ravennate, divisa in tre rami, di cui uno si sta- PONSONE di Genova. — Arma: Di rosso,
bilì in Ferrara, e quelli rimasti in patria si dis- a tre ponsoni d' argento.
sero uno Pompilj-Ariosti per ragione di matri- PONSONI del Piemonte, antichi marchesi nelle
monio contratto nel 4 713 con Dorotea Ariosti Langhe e nel Canavese. — Arma: D'oro, a tre
nobile di Faenza, e l'altro Preti-Pompilj. Questo martelli di rosso, accuminati da un lato, c den-
si estinse verso la metà del XVIII secolo, ed il tati di tre pezzi dall' altro.
primo venne meno circa il 4 835. — Lodovico PONTALTO di Verona. — Apparteneva a
canonico regolare lateranense, governò per lungo questa casa Fra Gioacchino-Maria Pontalto car-
tempo col titolo di abate la canonica di S. Maria melitano, Vescovo di Lesina nel 4764. — Arma:
in Porto; Camillo, giureconsulto distinto, esercitò Partito; nel 4.° d'azzurro, alla fascia d'argento,
la carica di agente del Comune di Ravenna in caricato di una torre di rosso, aperta e finestrata
Roma, dove morì nel 4 635; Orazio servì la Santa di nero, ed accompagnata in capo da un giglio

Sede nelle guerre contro i Veneziani nel 4 639 d'oro; col capo bandato d'oro e di rosso di sei
sotto la condotta di Camillo Ginanni, capitano di pezzi; nel 2.° interzato in fascia d'azzurro, di

corazze. — Arma: D'azzurro, al pino al naturale, rosso e d'argento, ad una stella di otto raggi

terrazzato di verde. d'oro, attraversante sulla partizione che separa


PONCARAL1 di Brescia. (Estinta). — Arma: Inazzurro dal rosso; col capo sbarrato d'azzurro
D'azzurro, all'aquila di nero, accompagnata da e d'oro di sei pezzi. Nebuloso in punta partito;
sei stelle d'argento, tre in capo e tre in punta, a) d'azzurro, al pioppo, di verde, terrazzato dello

ordinate in fascia. stesso; b) d'oro all'aquila di nero, beccata e

PONCELLO di Genova. — Arma: D'azzurro, membrata di rosso. Sul tutto di rosso, al leone

al liocorno d' argento, corrente sulla pianura di spaccato di nero e d'argento, armato e lampas-
verde, sormontato da un compasso, una squadra, sato d' oro.
ed una riga attraversante; il tutto pure d'ar- PONT ANI di Siena. — Risieduti nel 4 496
gento. per il Monte del popolo. — Arma: D'argento, al
PONCINO di Milano. — Arma: D'azzurro, ponte di due archi al naturale, sotto cui scorre

alla fede di carnagione, con un fiore di giacinto un fiume dello stesso; detto ponte accompagnato
fra le mani. — Cimiero: La figura della fortuna in capo da un crescente montante d'oro.
ignuda sopra una ruota, con una vela nella destra. PONTANI di Udine. — Arma: Di verde, alla
— Motto: ANNUENTIBUS Sl'PERIS. banda d'oro, accompagnata da due crescenti, dello

PONXA o PONA di Verona. — Questa fami- stesso, quello in capo a sinistra rivoltato, e quello

glia à dato alla patria scienziati e letterati di in punta a destra montante.


bella fama: Fra essi son da notare Giovanni-Bat- PONTANO di Bergamo. — Arma: Spaccato;
tista medico assai valente, autore di molte opere nel 4.° partito, a destra scaccato di verde e

filosofiche e poetiche, morto nel 4 558; Giovanni, d'argento, a sinistra d'argento, a tre bande di
fratello del precedente, speziale e semplicista di verde; nel 2.° d'azzurro, al ponte d'argento di
primo grado, il quale dottamente descrisse il tre archi.
Montebaldo, e fece altre opere; e Francesco, figlio PONTARI di Reggio-Calabria. — Patrizia di
del suddetto Giambattista, medico insigne, il quale i Reggio, fondatrice e patrona della chiesa di S.
scrisse e pubblicò molte opere relative alla sua |
Procopio nella contrada di Tipodi nel territorio
PON — 360 — PON
di quella città. — Arma: Spaccato; nel 4.» di stesso anno nell'antico grado. — Appartenne a
verde, spaccato da un filetto d'oro, da cui muove questa famiglia il doge Nicolò eletto nel 1578.
una torre merlata di tre pezzi al naturale, aperta — Arma: D'azzurro, al ponte di un solo arco
e finestrata del campo, posta a destra, e sini- d'ore, balaustrato dello stesso, murato di nero.
strata da un leone d'oro, con una stella di sei PONTE (da) di Bergamo. — Arma: D'azzurro,
raggi dello stesso posta fra la torre ed il leone al ponte di tre archi d'argento; a quello di

in capo; sotto il filetto, un'altra stella simile, mezzo è apposta una ruota di sei raggi di rosso,
sinistrata da un'aquila pur d'oro; nel 2.° una e sul vertice del ponte un leone d'oro impu-
muraglia al naturale colla porta aperta e pian- gnante colla branca anteriore destra una lancia
tata sopra una pianura erbosa di verde. d' argento.
PONTE di Asti. — Conti di Scarnafigi e PONTE (da) di Brescia. — Arma: Partito;
marchesi di Mioglia, feudi acquistati da Antonio a destra spaccato d'azzurro e d'argento, al sole d'oro

di Moschetto nel 138/3, e signori di Lombriasco, di 12 raggi nel capo, e nella punta ad un ponte
Castellerò e Casalgnasco. — Amedeo figlio del di rosso, e sotto un tronco d'albero di nero; a
scnat. Nicolao patrizio astese, fu da prima prof, sinistra d'oro, all' aquila di nero, coronata dello
di leggi nello studio torinese, consigliere di stato stesso.

e senatore nel Senato di Asti, poi a Torino, pre- PONTE (da) di Como. — Arma: D'argento,
fetto di Oltrepò, presid. del contado d'Asti e mar- ad un ponte di rosso di un solo arco, con balau-
chesato di Ceva nel 1576, ed uditore generale strata dello stesso, e sormontato da un pugnale
della milizia. Nel 4577 fu nominato primo presid. posto in palo d'azzurro colla punta verso il ponte.
del Magistrato della Camera per il Piemonte, e — Alias: D'azzurro, ad una sbarra palata d'oro
più tardi primo presid. del Senato in Torino. Nel e di rosso di sei pezzi, accostata da due stelle

1578 ottenne il feudo di Casalgrosso con diritto di otto raggi d'oro; col capo dell'Impero.
di primogenitura. — Nel XVI secolo si divisero PONTE (da) di Padova. — Fin dal 1627 era
in due rami ambedue estinti. — Arma: D'argen- aggregata al Consiglio nobile di Padova, e più
to, alla croce di S. Andrea di rosso. — Cimiero: tardi fu insignita del titolo di conte e cavaliere

Un becco nascente. — Motto: en esi>erance. che con Breve 25 Mag. 1689 del Card. Negroni.
PONTE di Genova. — Arma: D'oro, a tre autorizzato da Papa Innocenzo XI, fu concesso a
colonne toscane di marmo bianco al naturale, e- Girolamo da Ponte ed a' suoi successori. — Fu
quidistanti, sormontate da un architrave dello confermata nobile con sovrana risoluzione 4 Ott.
stesso; con un leone di rosso nascente dall'ar- 4849. — Arma?
chitrave. PONTE (da) di Val Brembana nel Bergama-
PONTE (del) di Mondavi — Arma: Di rosso, sco. — Arma: D'azzurro, ad un ponte d'argento
alla banda d'azzurro, accollata da bandiere d'oro. di tre arcate, sormontato da una stella d' oro di
PONTE del Piemonte, conti di Pino. — sei raggi.

Arma: Partito; nel 1.° d'azzurro, al ponte al- PONTE (da) di Zara (Dalmazia). — Antica
l'antica, murato e balaustrato d'oro; nel 2.° famiglia bergamasca, di cui un ramo si trasferì

spaccato, superiormente d'azzurro, a tre stelle nel XVII secolo a Zara, alla cui nobiltà fu ag-
d'oro male ordinate; inferiormente di rosso, al gregato il 6 Gen. 1693. — Marco da Ponte ot-
bue d'oro. tenne il riconoscimento della sua nobiltà dall'Im-
PONTE di Palermo. — Trasse il nome da un peratore per diploma i Mar. 1761. — Arma: Par-
castello omonimo in vai Narina nell'Umbria. — tito; nel 1.° d'azzurro, ad una mezz'aquila di
Stabilitasi in Napoli-, nel 1 4f0 fu trapiantata in nero, rostrata, membrata, armata e coronata d'oro,
Polermo da un Gerardo, il cui figlio «Stefano nel movente dalla partizione ; nel 2.° d'azzurro, all'al-
1 U2 vi esercitò l'ufiicio di pretore. — Un Paolo bero sradicato di verde; colla fascia d'oro attra-
ebbe in feudo la castellala di Salemi nel 1560. versante sul tutto.
— Divisa la famiglia in tre rami, uno passò a PONTE (de) di Napoli. — Derivata dai Conti
Sciacca, il secondo a Caltabellotta, mentre il di Marsi, e diramata in varie città del Napole-
terzo rimase in Palermo. — Giovanni fu gover- tano, à goduto (nobiltà in Napoli al seggio di
natore di Caltabellotta, poi castellano di Mazzara. Portauova, Amalfi, Taranto e Rossano. — À pos-
— Arma: D'azzurro, ad un ponte di quattro ar- seduto ben 56 feudi, ì marchesati e 2 ducati. —
chi d' oro. À vestito 1' abito del S. M. 0. Gerosolimitano,
PONTE di Venezia. — Originaria di Ferrara, di cui Rinaldo fu priore di S. Eufemia e capitano
fu inclusa nella nobiltà nel 1297 al serrar del generale dei Saraceni nel 1295, e'Pietro fu creato
.Maggior Consiglio, e si spegneva nel XIV secolo. Gran Maestro nel 153 4. — Di questa famiglia
Ma nel 4 423 Antonio da Ponte di S. Fantino son da notare un Gregorio creato Cardinale di
provò essere discendente legittimo dell'ultimo di S. R. Chiesa nel 1230; un Andrea, ascritto fra
quella casa, ed ottenne di essere ricevuto lo i baroni del regno nel 1279, e giustiziere degli
PON r- 361 — PON
Abruzzi; un Gualtiero gran siniscalco del regno PONTEROLI di Lodi. — Cominciò a dare
nel 1298; un Francesco maestro di campo di decurioni a Lodi nel 1551. — Andronico valo-
Carlo V e castellano di Manfredonia; un Nicolò roso capitano nelle guerre Fiandra. — Fu
di

ambasciatore al Concilio di Trento, r rese segnalati dichiarata nobile nel 1787. — Arma: Sotto un
servigi alla Repubblica di Venezia: — Arma: cielo al naturale una grossa torre rotonda di

D' azzurro, al ponte <ji due archi, sormontato da rosso, murata di nero, merlata di cinque pezzi,

due torri, il tutto d' argento. sostenuta da cinque arcate ogivali, colle colonne
PONTECCHIO (da), o PONTICELLI, o PON- di color bruno che s'innalzano da un' acqua d'ar-

TELLI di Bologna. — Nobili di parte geremea gento; sul davanti una terrazza di verde.
nel 1228. — Venuti a mischia mortale con av- PONTEVICHI di Brescia (Estinta). — Arma:
versari nel 1271, ne furono pacificati i superstiti Spaccato di rosso e di nero, alla banda d'argento,

da sei militi gaudenti. — Concorsero nella pace attraversata da una fascia di rosso.
de' Geremei e Lambertazzi. Un Rìcciardir.o fu il PONTI di Cannobio. — Originaria di Domo-
primo della famiglia ad occupare 1' anzianato nel dossola, à dato alla patria sacerdoti e notari. —
1247 e Giovanni fu l'ultimo nel 1359. — Arma: Arma: Di rosso, al ponte gradinato d'argento, a

D'azzurro, al ponte di tre archi al naturale, si- tre archi, quello di mezzo più alto, con due leoni
nistrato da una torre dello stesso, piantato il d'oro, affrontati, ascendenti i gradini del ponte;

tutto sopra un fiume al naturale. col capo d'oro, all' aquila di nero.

PONTECORONA di Sicilia. — Originaria di PONTI di Gallarate (Lombardia). — l Ponti


Firenze, fu portata in Sicilia da un Guglielmo, compariscono sparsi per tutta Lombardia fino dal

i di cui antenati avevano posseduto il castello di XIV secolo e sembrano tutti originari del con-
Pontecorona nella Toscana. — Detto Guglielmo tado del Seprio, da dove un ramo si trapiantò

fu pretore di Palermo nel 1329. — Un Vanni fu in Gallarate nel 1287. Il più illustre personaggio
senatore nello stesso anno; un Gandolfo pretore di questo casato è Oldrado, illustre giureconsulto
nel 1350, ed un Antonio Vescovo di Cefalù nel ed amico dei Petrarca; dopo lui un Guglielmo
1423. indi di Girgenti nel 1445. — Arma: D'az- vicario in Breme di Lomellina nel 1322, ed un
zurro, ad una cometa d' oro, passata entro una Invitto notaro a Milano dal 1395 al 1402. —
corona all' antica dello stesso. Giovan Paolo Ponti viene ricordato in un rogito
PONTEDERA di Verona. — Originaria di del 19 Ott. 1580 come Nobilis Dominus Johan-
Pisa, dove sostenne nei secoli XIV e XV le co- nes Paulus de Ponte filius quondam Nobilis Do-
spicue cariche di anziano e di priore, fu trapian- mini Johannis Mariae, habitans in loco de Ga-
tata in Verona da un Lorenzo di Gabriele nel larate. E di Gallarate in fatto i Ponte furono in

1507, ed i suoi successori, in memoria della ma- ogni tempo generosi benefattori, chè essi concor-
dre patria si fecero chiamare Pontedera-Pisa, ed sero con ingente somma alla riedificazione della

anche semplicemente Pisa. — Appartiene a que- chiesa parrocchiale, sovvennero con ampia somma
sta casa il celebre Giulio di Antonio, che sebbene alla edificazione del nuovo teatro, fondarono un
nato in Vicenza nel 1688 volle intitolarsi Pisano asilo infantile, co' disegni del Boito murarono un
e che fu medico, agronomo, professore di bota- ampio spedale, ed innalzarono una sontuosa cap-
nica neii' Università di Padova, grecista ed anti- pella gentilizia nel nuovo cimitero. — In prin-
quario, di cui molte opere furono stampate a cipio del XIX secolo Andrea Ponti con 1' indu-
Padova, a Venezia, a Lipsia ed altrove. — Arma : stria della tessitura del cotone imprese a rifare
Di rosso, ad una mano addossata d' oro in palo, la fortuna della famiglia che era caduta in umile
posta in capo, colle dita al basso, impugnante lo stato. I suoi figli, Bartolomeo e Giuseppe, coi

scalino superiore di una scala di cinque piuoli d'oro. loro grandi stabilimenti industriali e con un
PONTE-RENO di Toscana. — Partito; nel grande commercio di cotoni coll'America diedero
1.° interzato in fascia: a) di rosso, a tre anel- un forte impulso alla ricchezza di Lombardia e
letti intrecciati d' oro, ordinati in banda fra due procacciarono la propria. — Un ramo di questa
cotisse dello stesso ed alternanti colle lettere S. famiglia da Gallarate si trasferì a Varese dove
P. 0. S pur d' oro; b) d' oro, a tre rose di rosso, ebbe il giuspadronato di una cappella gentilizia
ordinate in fascia; c) d'azzurro, al capriolo d'ar- nella chiesa di S. Fermo, dove si vede tuttora
gento, accompagnato in punta da una ruota di P Arma della casa Ponti: Di rosso, al ponte d'ar-
sei raggi dello stesso; nel 2.° spaccato ;
superior- gento a scaglioni con due leoni d' oro, affrontati
mente d' argento, al leone di rosso; inferiormente e controrampanti; col capo d'oro, all'aquila di
d'argento, al castello antico al naturale, colla nero, coronata del campo.
porta semiaperta. — Cimiero: Un leone uscente PONTI (delii) di Taranto. — Ai tempi di
di rosso, tenente colle branche anteriori un nastro Guglielmo II e Federico II era feudataria e si-
flottante al di sopra della testa colla scritta : hoc gnora di Rutigliano, e più tardi possedeva pure
SIDERE CURRERE PULCHR1. la baronia di Montemesola. — Antonio, patrizio

PON — 362 — PON
tarantino, nel 1418 Arcivescovo di Otranto. — PONZARINI di Ravenna. — Arma : Verghet-
Arma: D'azzurro, a due ponti d' argento, sormon- tato d'argento e di rosso, spaccato d'oro.
tati da due torri dello stesso; detti ponti posti PONZI di Siena. — Antica e magnatizia fa-
sopra ondi scorrenti al naturale, ed accompagnati miglia senese estinta nel XV secolo. — Arma:
in capo da tre stelle d'argento, ordinate in fascia. D' azzurro, ad un filare di piccioni al naturale,
PONTIACO di Napoli, vedi Accrocciamuro. posti in fascia.

PONTICELLI di Bologna, vedi Pontecchio. PONZIANELLl di Velletri. — Arma: D'oro,


PONTINI di Lombardia e Romagna. Ar- — allo scudo rotondo d' azzurro, caricato in cuore
ma : Inquartato; nel 1.° d' azzurro, al muro mer- da una palla d' argento, circondata da otto perle
lato d' argento, aperto del campo, movente da ovali dello stesso.

una terrazza al naturale e dai fianchi dello scudo, PONZONE di Cremona. — Originaria da Pon-
e cimato da una vedetta del secondo; col capo zone, in Piemonte, di cui era signora, si tra-
d' oro, all' aquila di nero, coronata del campo ;
piantò in Cremona verso il mille. — Dette alla

nel 2.° grembiato di rosso e d' oro, alla bordura patria 59 decurioni, de' quali il primo fu Leo-
d'argento, caricata del motto: ave maria gratta nardo eletto nel 1080, e l'ultimo Pietro-Martire
plena di nero, col capo di rosso, alla croce d'ar- nel 1685. — L'Imperat. Sigismondo il 31 Ag.
gento; nel 3.° d'azzurro, alla banda d'oro, cari- 1414 insignì Enrico Ponzone, suo consigliere, del
cata di una cotissa di rosso, ed accompagnata da titolo di conte trasmissibile a' suoi discendenti,
sei gigli d'argento, ordinati tre nel capo, 2 e 1, e Filippo-Maria Visconti, duca di Milano, il dì 8
e tre in punta, 2 e 1 ;
nel 4.° cotrinquartato Ott. 1416, investì Gian-Galeazzo Ponzone di di-

d' argento e di rosso, a quattro rose dall' uno verse terre nel, Cremonese a titolo di feudo, fra

all' altro. le quali Castelletto, ora Castel-Ponzone. — Nicolò


PONTIROLA di Milano. - Arma: D'azzurro, Ponzone, unitamente al fratello Pietro-Martire,
al ponte bastionato e merlato di tre arcate d'ar- fu aggregato alla cittadinanza di Brescia nel 1641,
gento. e nel 1646 ebbe in feudo la terra di Gombito a

PONT1ROLI di Forlì. — Famiglia patrizia titolo di signoria. — Oltre i suddetti feudi, la

estinta. — Arma: D'azzurro, al ponte di cinque casa Ponzone à pur posseduto quelli di Cornaleto,

arcate di rosso, bordato d'oro, posto in banda, Carubarto, Casaleggio inferiore, Cà de'Soresini. San
accompagnato da sei stelle di sei raggi d'oro, tre Faustino, San Lorenzo, Aroldo, San Martino del
in capo e tre in punta. Lago, Villa de' Talamazzi, Scandolara-riva-Po e
PONTOLEI di Brescia. — Arma: D'azzurro, Ravara. — Morto il conte Pietro-Martire di Pon-
al ponte di tre archi d'argento, sotto i quali zone nel 1696 senza discendenza, la contessa Bea-
scorre acqua al naturale, sormontato da un leone trice sua nepote ne ereditò i titoli e le sostanze

pure d' argento. che portò alla casa Ala in cui erasr maritata.
PONTONE di Udine. — Aggregata fin dal Arma: Inquartato di rosso e d'oro.
1589 al Consiglio nobile di Udine, fu confermata PONZONE del Piemonte. — Marchesi di Mon-
nella sua nobiltà con sovrana risoluzione 1 Mar. tanara e consignori d'Azeglio. — Stipite di questa

1820. — Arma: D'oro, a tre fascio ondate d'az- famiglia fu un Ugone, detto il Grande, figlio di

zurro Anselmo nipote del celebre Aleramo. Ugone, che


PONT-SAINT-MARTIN della Valle d' Aosta vivea nel 1000, ebbe un fratello per nome Gia-
(Estinta). — Arma: Inquartato; nel 1." e 4." como padre di due figli, de' quali quello chiamato
d'azzurro seminato di croci ricrociate col piede Ugone sposò una figlia di Pietro Bicchieri e di
appuntato d' oro ; con duo barbii addossati del Adelasia Biandrate e diè vita al ramo dei Pon-
secondo; nel 2.° e 3." di rosso, al ponte soste- zone d'Azeglio. — Il primo Ugone fu caldo par-
nente un» torre merlata alla guelfa, il tutto d'ar- tigiano del Marchese di Monferrato da cui ebbe
gento, murato di nero. l' investitura della sua nuova contea, per la quale
PONZA di Dronero (Piemonte). — Giorgio il 3 Giù. 1254 prestava giuramento al Comune
Ponza il 16 Giugno 1790 ottenne lettere di no- di Vercelli. — Il ramo Ponzone d'Azeglio si

biltà, e lo stesso giorno acquistò il feudo di Vii— spense nella persona di Ludovico morto senza figli

lata di S. Martino, uno dei corpi santi, di No- ne! 1743 dopo aver instituito erede universale di

vara, con titolo comitale. — Gustavo, senatore tutti i suoi beni feudali la marchesa Teresa Tap-
del regno, fu ministro dell' interno, e luogote- pargli di Montanara, feudo quest' ultimo spet-
nente del Re Vittorio-Emanuclo 11 a Napoli. — tante ai Ponte di Scarnafigi. — Arma: D'oro, a

Arma: Di rosso, al ponto all' antica d' argento, tre martelli di rosso, acuti da una parte, e den-
gradinato di tre pezzi, i laterali sostenenti cia- tati di tre pezzi dall'altra, 2 e 1.
scuno un leone d' oro ; i leoni, affrontati, tenenti PONZONI di Brescia. — Originaria da Cre-
insieme una palla iP argento ; col capo d'oro, al- mona (Estinta). — Arma : Inquartato d' oro, e

l' aquila di nero, coronata dello ifepsso. di rosso.


POR — 363 — POR
POPOLESCHI di Firenze. — Derivata dalla cari, di S. Gennaro e di Gragnano di loro pro-

famosa consorteria dei Tomaquinci, prese il nome prietà, e nel 1209 furono posti al bando dall'Im-
di Popoleschi per cattivarsi le affezioni del popolo, perat. Ottone che in quel tempo trovavasi in

e diede alla Repubblica 4 gonfalonieri e 19 priori. Lucca. (Estinta nel XV secolo). — Arma: D'az-
— Dei primi furono Aghinolfo che nel 1405 com- zurro, alla torre d' argento, aperta e finestrata

prò Pisa, e Pietro dotto giureconsulto, il quale del campo, sormontata da una piccola bandiera
dopo la partenza di Carlo Vili re di Francia, d' argento, e piantata sopra un lago al naturale,

fatto capo della repubblica, riordinò il di lei reg- con due pesci natanti dello stesso. — Alias:
gimento. — Ultimo della famiglia fu Alfonso del Spaccato di rosso e d' argento, a due porcelli al

cav. Ridolfo, il quale morì nel 4788 lasciando naturale.


erede Lucrezia sua sorella maritata nei Filicaja. PORCARI di Milano. — Nobile famiglia,
— Arma: D'argento, alla croce di rosso; colla chiara fin dal principio del 1500, diede capitani,

bordura dentata inquartata d' oro e di verde. giureconsulti ed un canonico di S. Ambrogio. —


POPOLO di Napoli. — Arma : Spaccato d'oro Antonio fu dichiarato nobile dal R. I. Consiglio

e di rosso, ad una P di nero, attraversante sulla di governo nel 1789. — Arma: Inquartato; nel

partizione. 1.° e 4.° d' azzurro, a due fascie di rosso, e tre


POPULO $ Andorno (Piemonte). — Giacomo- pali d' argento attraversanti sul tutto; nel 2.° e

Pietro Populo con patenti 19 mag. 1569 ottenne 3.° di rosso, ad un cinghiale passante di nero.

la nobiltà. — Arma : D' argento, al pioppo al — Alias: Spaccato; d' argento, ad un cinghiale
naturale, con un sole d'oro nascente dall'angolo passante di nero, sanguinoso d' argento, e di

destro del capo. — Cimiero: Una sfera d'oro. — rosso, alla fascia d' oro, attraversante sulla par-
Motto: POPULI CONCORDIA CRESCUNT. tizione.

PORCACCI di Bagnacavallo. — Famiglia an- PORCARI di Sicilia. — Di origine romana,


tica ed illustre, cui appartenne il P. Filippo che si stabilì in Sicilia nel 1447 nella persona di

fu generale dell' Ordine Francescano, morto in Filippo Porcari che avendo indignato il Pontefice

Roma nel 1511. — Arma: Tre stelle in fascia Nicolò V dovette emigrare da Roma e scelse Po-
nel capo, un capriolo caricato del motto a te lizzi per sua residenza. — Son da notare un
domine, e sotto questo un porco passante. Benedetto più volte giudice della regia gran
PORCARA di Pavia. — Girolamo Porcara, Corte, e poi vicario generale del regno nel 1560;
trovandosi ascritto al Collegio dei nobili giuri- un Francesco barone della Staterà, ed un barone
speriti di Pavia, ottenne nel 1788 la registrazione Pietro cavaliere gerosolimitano nel 1590. — Que-
della sua arma gentilizia nel codice araldico della sta famiglia à goduto nobiltà in Messina nei se-
Lombardia. — Arma ? coli XVI e XVII. — Arma : Di rosso, cancellato
PORCARA di Roma. — Arma: Spaccato; nel d'oro, di otto pezzi, inchiodato dello stesso; col
1. " d' oro, ad un cinghiale corrente di nero; nel capo d' argento, al porco di nero.
2. ° di rosso graticolato d' argento ; colla fascia PORCASTRO di Vicenza. — Famiglia molto
d' oro, attraversante sulla partizione, e caricata antica in Vicenza, una diramazione della quale
di una burella ondata di nero. à pur fiorito in Padova. — Fu aggregata al Con-
PORCARES1 della Garfagnana e di Lucca. siglio nobile vicentino. — Arma: Una scrofa.
— E delle più antiche ed onorevoli della Garfa- PORCELLA di Cremona. — Ha dato alla

gnana, ove possedeva il castello di Tassilico da patria un decurione nella persona di Francesco,
essa venduto alla Comunità che lo abitava nel eletto nel 1332. (Estinta). — Arma?
1274. Insieme alla famiglia di Poggio, fu pure PORCELLAGA o PORTIJdi Brescia. (Estinta).
signora di Porcari da cui trasse il proprio nome. — Arma: D'oro, alla pianta di portulaca di
— Il primo dei Porcaresi, la cui memoria sia verde.
giunta sino a noi, è un Beraldo che vivea nel 939, PORCELLETTI di Napoli. — Arma : D' oro,
derivato da un Berto per cui la famiglia fu detta ad una troja passante di nero sopra una terrazza
anche Bertinga. — Pagano ed Inghirame ambe- di verde.
due pretori in Lucca, il primo nel 1187, e l'altro PORCELLI di Genova. — Arma: D' oro, al

nel 1200, nel qual' anno un Guelfo, della stessa monte erboso ed imboscato al naturale, accostato
famiglia, era podestà e capitano del popolo in da due porci di nero, affrontati e controrampanti.
Pisa; Paganello pretore di Pistoj.i nel 1219. — PORCELLI di Gubbio (Umbria). — Una delle

Venuti i Porcaresi in odio al popolo per la loro principali famiglie patrizie di Gubbio, le cui pri-
potenza e per V uccisione di messer Guido Cat- me memorie rimontano all'anno 1171 in cui vi-
tani signore di Perolla e pretore di Lucca con- vea un Ranuzio di Porcello. Arrigo di Porco prode
sumata da Paganello Porcaresi, il popolo lucche- guerriero, prese parte nel 1290 alla distruzione
se, dopo averne incendiato e demolito il palazzo di Spoleto. Rodolfo, di lui figlio, signore di vari
in Lucca, si portò a diroccare i castelli di Por- castelli e dei fortilizi di Regio, Gabiano e Car-
POR — 364 — POR
bonano nel 1 301 ; Porcello di Arrigo capitano al porco di nero mirante il sole ; nel 2.» di verde

del popolo di Pisa nel 1351; un altro Porcello pieno.


podestà di Cagli nel 1478; Leonardo di Federico PORCO o PORZIO di Messina. — Originaria
attfte generale di Monte Oliveto nel 1516; Raf- di Roma, la si trova stabilita in Messina fin dal
faele di Pierleone nel 1571 governatore delle for- 1050 in cui un Cataldo figlio di Tino-Guglielmo
tezze di Brescia, Peschiera, Spina lunga, Legnago Porco fu il principale promotore della Compagnia
ed Assidio, sergente maggiore nella guerra na- dei Verdi, la quale aveva cura di scortar sempre
vale, maestro di campo nel regno di Candia e il SS. Sacramento che si andava a sommini-
colonnello ordinario. — Arma? strare agi' infermi per difenderlo dalle sacrileghe

PORCELLINI di Padova. — Arma : D'argento, violenze dei Saraceni che allora dominavano la

ad un cinghiale rampante di nero, sanguinoso del città, e quindi nel 1060 fu uno di que' generosi
campo, colla zampa posteriore destra levata, e messinesi che si recarono dal Conte Ruggero a
la sinistra posata sopra un fuoco di rosso, mo- Mileto in Calabria a fine di esortarlo a liberare
vente dalla punta. Messina e la Sicilia tutta dalla tirannide sara-
PORCHERA di Bergamo. — Arma: Spaccato; cena. Ma la gloria maggiore del summenzionato
1
nel 1.° d'oro, all'aquila di nero, coronata del Cataldo fu l uccisione del grande Ammiraglio dei
campo; nel 2.° d' azzurro, ad un albero di verde, Saraceni nell'entrata che fece il Conte Ruggero
terrazzato dello stesso. in Messina, ed il dono che egli fece a Roberto,
PORCI di Fossano e di Torino. — Arma: fratello del Conte di 400 soldati armati. — Ge-
D' argento, al porco di nero, corrente, fasciato di novese, figlio di un secondo Cataldo, fu familiare
due pezzi del campo; col capo d'oro, all'aquila c primo regio consigliere del Re Guglielmo II;

bicipite di nero. Guglielmo, figlio del precedente, fu destinato da


PORCIA del Friuli. — Discende dagli an- Carlo I d' Angiò all' importante ufficio di strati-
tichi conti di Ceneda e fu denominata di Porcia goto di Messina ; ed un altro Genovese, di lui

e Brugnera dai suoi castelli feudali. — Un ramo figlio, fu regio familiare, comandante di due re-
si disse di Prata dal castello omonimo da esso gie galere armate a proprie spese nel 1371, te-
posseduto. — Fu questa casa assai potente nel soriere della città di Messina nel 1393, e primo
Friuli, dove ebbe molti e vasti possedimenti feu- barone di Protonotaro. — Infinito è il numero
dali, fra' quali, oltre i summenzionati, Frangi- degli uomini egregi di questa famiglia, i quali

nega, Fonterelle, Ragogna, Rovajo, Zoppola, S. si distinsero come senatori, ambasciatori, capi-
Avvocato, Campomolini, Rivolto, Banis e Manci- tani, governatori della Tavola pecuniaria, consoli
nico. — I suoi membri furono di diritto avvocati di mare ecc. Un Giacomo, dopo essere stato Ve-
del Vescovo di Ceneda, alcuni vicedomini gene- scovo di Patti, fu fatto Arciv. di Messina nel

rali e luogotenenti della Chiesa di Aquileja, ed 1449; un Francesco, Bali e Gran Priore in Napoli
ebbero inoltre, per diritto ereditario, la carica dell' Ordine di Malta, fu ammiraglio della regia

di granmaestri della Corte principesca dr Gori- marina e comandante del porto di Napoli, dove
zia e Gradisca confermata alla famiglia il 29 Ag. morì nel 1841; Ottavio generale di artiglieria

1818. — Giovanni-Ferdinando conte di Porcia e morì nel 1848. — La famiglia Porzio à vestito

Brugnera, consigliere intimo e cavaliere del Toson 1' abito di Malta fin dal 1580, ed à goduto, oltre

d'oro, con patenti 17 Feb. 1761, fu elevato dal- quella di Protonotaro, le baronie di Longarino,
l'Imperat. Leopoldo I alla dignità di principe del Tono di Milazzo, la Limina, Fiumefreddo, Pietro-
S. R. I. con diritto ereditario primogeniale, ri- goliti, Vigliatore, Bagnarella e Nasari. (Estinta).

confermata ad Annibale conte di Porcia il 3 Sett. — Arma antica: D'oro, alla rovere di verde,

1698. — Arma: D'azzurro, a sei gigli d'oro, 3, fruttifera del campo, nudrita sopra un terreno

3 ed 1 : col capo del secondo. del secondo sostenente cinque porci pascolanti di

PORCINARl di Aquila. — Famiglia patrizia nero, 3 a sinistra e 2 a destra. — Arma mo-


aquilana, la quale à posseduto vari feudi e fu derna: Di rosso, alla banda d'oro, accompagnata
insignita del titolo di marchese nel 1781. — Ni- da due gigli dello stesso. — Divisa : non orli-
colò senatore di Roma nel 1 451, presidente della V1SCAR.

R. Camera della Sommaria sotto Alfonso I d'A- PORDENON di Udine. — Arma : Spaccato di

ragona e regio consigliere sotto Ferdinando L — rosso sopra un interzato in fascia d' argento, di

Anche un Ippolito fu presidente della Sommaria rosso e di verde; con una torre d'argento at-
e morì nel 1715. — Ha vestito l'abito di Malta traversante sullo scudo intero, coi battenti della
nel 1717, ed à ereditato da un ramo della fami- porta d' oro, aperti in modo da lasciar vedere

glia Sanchez de Luna d'Aragona, in essa estinto, le due fascie d' argento e di rosso a traverso

il titolo di duca di Gagliati, nel legale possesso I' apertura.


del quale fu riconosciuta con reale rescritto 18 PORDEXONI di Treviso. — Arma: D'azzurro,
\cr. — Ahma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, ad un avambraccio vestito di rosso, movente dal
,

POR — 365 — POK


fianco sinistro presso la punta dello scudo, te- nel 1522. — Arma: Bandato di rosso e d'oro di

nente un compasso d' oro in capriolo rovesciato, sei pezzi, con tre piante Jdi porro al naturale,

le punte in alto, con una cometa d'oro in capo poste in palo ed attraversanti sul tutto; col capo
posta fra le dette due punte. dell' Impero.
P0RENZONE di Milano. — Arma : D'argento, PORRINI di Modena. — Famiglia nobile,

alla volpe al naturale, rampante contro un pino estinta, della quale furono eredi i marchesi Li-
sradicato di verde. vizzani. — Appartiene a questa casa Nicola Por-
PORPORATI di Pinerolo. — Bertolotto, ca- rmi che nel XVI secolo più volte sostenne la

postipite, in Volvera. ove la sua famiglia, verso luogotenenza dei podestà di Sassuolo. — Arma :

il 1300, già contava sei capi, comprò beni feudali D'azzurro, al porro di verde, sradicato d'argento.

nel 1354. Perrotino, suo figlio nel 1414 possedeva PORRO di Genova. — Arma: D'azzurro, a

parte del castello di Volvera. — Eustachio, no- tre piante di porro al naturale, le -radici in alto,

tajo in Volvera nel 1334 trasfcrivasi in Pinerolo in tre pali ; col capo d' oro, all' aquila nascente
nel 1493. — Gianfrancesco, suo figlio, celebre giu- di nero.

reconsulto, fu professore di leggi in Torino, indi PORRO di Milano. — Nel XI secolo i Porro
presidente della Camera ducale, poi presidente del possederono numerosi feudi in Lombardia, ed un
Senato nella prima metà del XVI secolo e final- ammasso di proprietà che comprendeva quasi
monte cancelliere di Savoja. Girolamo fu primo tutti i territori di Asnago, Lentate, Seveso, Bar-
presidente in Piemonte sotto il dominio di Fran- lassina, Cermenate, e molte altre terre e castelli

cia, poi siniscalco del marchesato di Saluzzo. — al di là del Ticino nel Novarese e nel Monfer-
Gaspare del senatore Giannangelo fu ambasciatore rato. — Questa famiglia si divise in molti rami,
straordinario in Francia, governatore di Torino e di cui i principali sono i Porro-Schiaflinati conti
cavaliere della SS. Annunziata nel 1620. Giusep- di Barlassina, i Porro-Lambertenghi-Carcano mar-
pe-Filippo Vescovo di Saluzzo nel XVIII secolo. chesi di Valtrebbia, i quali portano il titolo di

— Questa famiglia è fregiata del titolo di mar- marchesi di Asnago, ed i Porro-Lodi. — Ottone
chesi di Sampeyre, Piasco, Broscasco e Venesca, de' Porri seguì Federico Barbarossa alla Crociata
dei conti di Luserna, S. Giovanni, Garzigliana, del 1188 in qualità di cavaliere banderese; Ste^
Alma, Lottulo, Albaretto, Melle, Frassino, signori fano, conte di Pollenza, fu confermato in questo
di Mirandolo, Bibiana e Roccapiatta, consignori di titolo dall' Imperat. Carlo IV, e fu inoltre conte
Villarbasee. — Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° palatino, e ministro e consigliere di Gian-Ga-
d' argento, all' aquila di nero, membrata, rostrata leazzo duca di Milano. Il di lui figlio Antonio fu
e coronata di rosso; nel 2.° e 3.° d'argento, a pure consigliere ducale, generale distinto della
tre conchiglie di porpora. — Cimiero: Un pelli- scuola di Braccio da Montone, ambasciatore a
cano d' argento colla sua pietà di rosso. — Motto: Pa/igi per trattare il matrimonio di Valentina
BYSSUS ET PURPHRA. Visconti col Duca d'Orléans, ed infine esecutore
PORRADE di Genova. — Arma : D' azzurro, testamentario di Gian-Galeazzo ed uno dei tutori
al leone d' oro, sormontato da tre stelle dello del giovane figlio di questo durante la reggenza,
stesso, ordinate nel capo. ma fattosi ribelle alla duchessa madre, fu con-
PORRADI di Corsica. — AnMA: D'azzurro, dannato a morte, e decapitato nel 1404. —
al leone d' oro, accompagnato in capo da ire Arma : Bandato d' oro e di rosso, a tre porri
stelle dello stesso, poste in fascia. d'argento, fogliati di verde, 2 e attraversanti
1,
PORRATA di Corsica. — Arma: Di rosso, sul tutto; col capo d'oro, all' aquila di nero, ro-
al capriolo cucito d' azzurro, caricato di sei stelle strata, membrata e coronata d' oro. — Divisa :

d' oro, accompagnato in punta da un porco al FIDUS ET AUDAX:


naturale; col capo d' oro, all' aquila uscente di PORRO d* Induno-Olona nel Varesino. — È
nero. un ramo della precedente derivato da Antonio
PORRATA di Genova, — Arma: Di rosso, Porro conte di Pollenza. Lodovico, di lui figlio,
al capriolo d' argento, caricato di sei croci po- fu senatore di Milano ed ambasciatore di Ferdi-
tenziate di nero, tre su ciascun braccio nel verso nando Re dei Romani e dell' Imperat. Carlo V
della pezza, ed accompagnato in punta da una presso la Repubblica di Venezia. Un discendente
pianta di porro al naturale ; col capo d' oro, al- di Lodovico, chiamato Francesco, vivente verso
l' aquila nascente di nero, coronata del campo. la fine del XVII secolo, avendo sposata Anna de
PORRI di Bologna. — Arma : D' azzurro, ad Mancini erede della famiglia de' conti Pagani, il

un aglio al naturale, fogliato di verde, posto in di lui unico figlio, Carlo -Giuseppe, aggiunse al
banda, il fogliame in alto. proprio il cognome dei Pagani. Un figlio del pre-
PORRI di Cremona. — Ha dato quattro de- cedente nel 1729 fu creato conte dall' Imperat.
curioni alla patria, il primo de' quali fu Pietro Carlo VI ed investito in seguito del feudo comi-
eletto nel 1474, e 1' ultimo Giambattista eletto tale di S. Maria della Bicocca da Carlo- Emanuc*
POR — 366 - POR
le III Re di Sardegna, di cui era consigliere) col- PORTA di Roma. — Arma: Spaccato; nel
laterale. — Giovan-Pietro Porro Pagani fu bailo 1.* d'oro, alla torre d'argento coi battenti aperti;
di Como, rappresentante la nobiltà di questa pro- nel 2.° scaccato di rosso e d' argento.

vincia presso il governo austriaco, consigliere PORTA di Saluzzo. — Arma: D'argento, al

intimo dell' imperatore d' Austria, fondatore e castello torricellato di due pezzi di rosso, aperto

presidente della Cassa di risparmio di Lombardia. e fincstrato del campo; col capo dell'Impero.
— Arma: Eguale alla precedente. PORTA (do) di Brescia. (Estinta). — Arma:
PORRO del Piemonte. — È un ramo della D' argento, ad una porta bastionata e merlata di
precedente. — Arma: D' azzurro, ad un cane a- nero, movente da campagna partita di nero e di

lano al naturale, passante. rosso.

PORRO di Sicilia. — Arma: Spaccato d'oro PORTA (della) di Bassano. — Le più antiche
e d* argento, coli' aquila di nero nel primo, na- memorie dei Della Porta di Bassano rimontano
scente dalla partizione. ad un Giovanni-Battista padovano, governatore
PORTA di Bergamo. — Arma : D' azzurro, di quella città, il quale nel 1253 la difese valo-

alla porta d' argento, aperta di nero, piantata rosamente contro Ecellino da Romano. Ma la sta-

sopra una terrazza di verde. bile dimora di questa famiglia in Bassano non
PORTA di Como. — Fregiati del titolo di rimonta più indietro del 1550 in cui fu aggre-
baroni dell'impero d'Austria con sovrana risolu- gata al Consiglio nobile di quella città. — Con
zione 11 Apr. 1823. — Arma: Inquartato; nel diploma 12 Die. 1626 Angelo Della Porta ed i

1.« e i.° d'oro, all'aquila di nero, sormontata da suoi discendenti furono creati nobili del S. R. I.

una corona imperiale; nel 2.° di rosso, ad una dall' Imperat. Ferdinando li, ed un secolo più

porta d'argento; nel 3.° d'argento, ad una porta tardi i di lui successori furono compresi nelP e-
di rosso. — Cimiero: Una testa e collo d'aquila lenco delle famiglie nobili bassanesi formato ed
di nero, coronata d'oro. — Divisa: protector approvato dal Senato Veneto nel 1726. Final-
noster auspice. — Lo scudo posto sul petto di mente furono confermati nobili con sovrana riso-

un' aquila di nero, e timbrato da una corona ar- luzione 25 Mar. 1822. — Arma?
ciducale. PORTA (della) di Como. — Il ramo dei Della

PORTA di Mantova. — Arma : Scaccato d'ar- Porta di Como è molto antico, non sapendosi
gento e d' azzurro di otto file su cinque; col capo precisare il tempo in cui si trapiantò in quella

di rosso, caricato di una torre al naturale. città, alla quale à dato cinque decurioni, di cui
PORTA di Milano. — Diede questa famiglia il primo fu Guasparolo nel 1327 e l'ultimo Gian-
dottori e fisici collegiati, cancellieri ducali, decu- nantonio nel 1488. — Ci sono però noti i nomi
rioni, membri del tribunale di provvisione, capi- di molti egregi uomini che illustrarono questa
tani, canonici della Scala, canonici ordinari, ca- famiglia. Un Bressano, assai prode nelle armi fu
valieri gerosolimitani, colonnelli e vicari di prov- signore del castello di Vertemate ; un Giambat-
visione. — Ebbe il titolo comitale per privilegio tista referendario e protonotaro apostolico del

di Mantova nel 1706, e si estinse nel XVIII se- pontefice Paolo V; un Sancio inquisitore gene-
colo. — Arma. Spaccato; nel 1.» d'oro, all'aquila rale di Como e maestro del Sacro Palazzo re-

di nero, coronata del campo; nel 2.° d' argento, gnante Alessandro V; un Donato ebbe il comando
ad una porta di rosso, sostenuta da un zoccolo di due navi armate di milizia comasca inviate
dello stesso, coi battenti aperti. contro i fuorusciti Cavagnaoi. — Questo ramo
PORTA del Piemonte, — Francesco-Giacinto, fu insignito dall'Imperat. Ferdinando li del titolo

prefetto di Mondovì, per ragione del suo matri- di baroni del S. R. I. con diploma 30 Lug. 1626,
monio con una figlia del vassallo Appiano di Tor- e più tardi ottenne quello di conti palatini e

re Bormida e di Bergolo, nel 1661 fu investito dell' impero. (Estinto nel 1810). — Arma: D'ar-
di quo' feudi con titolo comitale. — Altri Porta gento, alla porta aperta di due ante di rosso,

ebbero investitura delle castellate di Valfrò nel scalinata di tre pezzi dello stesso. — Cimiero:
contado di S. Martino. Nel 1535 ne fu pure in- Un giovine guerriero nascente, armato di corazza
vestito Francesco figlio di Giacinto. — Arma: di acciajo ed impugnante una spada nuda alta in
D'azzurro, a due leoni d' oro, affrontati alla porta palo.

di una città d'aigcnto, merlata, posta sulla cam- PORTA (della) di Cubbio (Umbria). — Un
pagna scaccata d'argento e d'azzurro. Cimiero: — ramo dei Della Porta di Novara erasi stabilito

Un icone d oro nascente. - Motto: tutus ingressus. in Modena nel XV secolo, e da questa città di-
P0RTA-FALLETT1 del Piemonte, consignori partitasi nel 1516 un Giovan-Maria per trapian-
di Cas telgrana. — Arma : D' azzurro, alla banda tare in Gubbio la propria famiglia. Egli era stato
scaocata di tre filo d'oro e di rosso, accompagnata segretario di Alfonso I duca di Ferrara, e grandi
da due porte d' argento, una in capo a sinistra, servigi aveva reso nella nuova patria a Francesco-
I' altra in punta a destra. Maria duca d' Urbino, il quale volle rimeritamelo

POR - 367 - POR


col feudo di Frontone, cui poi si aggiunsero quelli rimasto vedovo con tre figli, Pietro, Giano e Cor-

di Rocca d'Adria, di Carpini e della Biscina. rado, si dedicò alla carriera ecclesiastica e fu poi

Ascritti i Della Porta al patriziato di Gubbio, vi creato Cardinale di S. R. Chiosa dal pontefice

esercitarono in ogni tempo le più eminenti ca- Martino V nel 1426. Quest' Ardicino, in beneme-
riche del Comune. — Appartiene a questo ramo renza dei segnalati servigi resi al suo sovrano ed
Girolamo Cardinale di S. R. Chiesa creato da allo stato, in occasione specialmente del Concilio
Pio VII nel 1801. — Arma : D'argento, alla porta di Costanza chiamatovi quale peritissimo giure-
di rosso sostenuta da un zoccolo scalinato di tre consulto in qualità di avvocato concistoriale, era
pezzi dello stesso, le ante aperte. — Cimiero: stato insignito del titolo comitale trasmissibile a'

Una donna nascente, vestita di rosso, ed impu- suoi figli maschi e successori per diploma del-
gnante una spada nuda levata in alto. — Divisa: l' Imperat. Sigismondo del 3 Giù. 1418. — Il

RECTE OPERANDO NE TIMEAS. conte Paolo, figlio del conte Bartolomeo abiatico
PORTA (della) di Milano. — È un ramo della del suddetto conte Pietro, fu per istrumento d'in-

famiglia omonima di Novara di cui fu capostipite vestitura del 7 Giù. 1540 creato dall' Imperat.
Corrado figlio di Ardicino I e marito di Marghe- Carlo V regio feudatario di Garbagna Novarese
rita del marchese Alessandro del Vasto d'Avalos. insieme a* suoi figli maschi e discendenti. — La
— Questo ramo si spense in Milano verso la discendenza di questa nobile famiglia, dal sud-
fine del XVIII secolo nella persona del conte detto Ardicino per 14 generazioni di continuata
Giovanni-Alimento della Porta creato marchese e linea retta mascolina sino agli attuali rappresen-
regio feudatario di Ghemme, Cavagliano e Vignale tanti di essa, fu dal conte Gaudenzio legalmente
con diploma dell' Imperat. Carlo VI del 10 Die. documentata e provata negli anni 1817 e 1824
1727. — Arma: Spaccato; nel 1.» d'oro, all'a- avanti le competenti autorità sarde ed austria-
quila di nero, coronata del campo; nel 2.° d'az- che. — Dal 1385 al 1849 essa conta ben 38 in-
zurro, ad un portico d' argento, sostenuto da due dividui ascritti all' Ordine de' nobili patrizi de-

colonne, aperto del campo. — \ Cimiero: Un'aquila curionali novaresi, dei giureconsulti collegiati e

nascente di nero. — Alias: "Spaccato di rosso e dei consolati di giustizia. — Giovanni governa-
d'argento, a due porte dall'uno all'altro, colle tore di Parma nel 1472; Giano governatore di

ante aperte, sostenute ciascuna da un zoccolo di Pontremoli nel 1518. — Parecchi individui anno
tre gradini. — l Cimiero: Una donna uscente, ve- vestito l'abito dei cavalieri di Malta, e fra questi
stita d' argento, colle mani distese, e tenente merita essere segnalato un Giovan-Pietro valoroso
colla sinistra due rose d'oro, stelate e fogliate capitano il quale ne fu commendatore e si rese
di verde. celebre servendo la Repubblica di Venezia nelle
PORTA (della) di Modena. — Ascritta al battaglie vittoriosamente combattute nel 1685
patriziato di Modena, vanta molti illustri perso- contro i Turchi nella Morea. — Arma: Eguale
naggi, de' quali i più degni di nota sono un Ghe- a quella dei Della Porta di Gubbio.
rardo capo degli ambasciatori modenesi che il 16 PORTA (della) di Piacenza. -~ Originari di
Lug. 1255 si recarono presso il podestà di Parma Castel Arquato nel Piacentino, trassero il proprio
eletto arbitro fra gli stessi Modenesi e Bolognesi nome dall' ufficio che il Senato di Roma aveva
per la restituzione del Frignano reclamata dai affidato ad un Giulio Savelli, da cui son derivati
primi; Manfredino annoverato fra i sapienti del i Della Porta, di custodire le porte della città.
Comune di Modena nel 1 277 ; Alessandro uno dei — In Piacenza ebbero grande autorità e si se-
compilatori degli statuti di Modena nel 1327, e gnalarono per eminenti cariche civili ed ecclesia-
Giovan-Maria, dottissimo giureconsulto, oratore a stiche, e furono assai potenti per feudi, ricchezze
Roma pel Duca d'Urbino che Io creò conte di e perizia militare. — Oltre Castel-Arquato, pos-
Frontone insieme a* suoi discendenti. — Si estinse sedettero il feudo di Belmonte ed altre terre, ed
nel 1632 nella persona di un altro Gian-Maria. appartennero a questo ramo un Gherardo vescovo
— Arma : D' argento, alla porta aperta di editi-- di Potenza, innalzato all' onore degli altari dal
ciò di rosso, sostenuta da un zoccolo dello stesso. pontefice Calisto lì nel 1120; un Nicolò patriarca
PORTA (della) di Monte-San-Gìuliano (Sici- di Costantinopoli ; un Giacomo e un Gherardo
lia). — È un ramo dei Vertemate (anticamente Cardinali di S. R. Chiesa, oltre molti giurecon-
della Porta) di Piuro trapiantata in Palermo da sulti, podestà, ambasciatori ecc. — Arma ?
un Cipriano. — Arma
- : Di rosso, alla torre mer- PORTA (delia) di Roma. — Dal ramo dei
lata d'oro, sormontata da un'aquila di nero; colla della Porta di Como distaccavasi nel XVI secolo
bordura composta d' oro, di nero, d' argento e di quello tuttora fiorente di Roma, insignito della
rosso. romana nobiltà nel 1569 nella persona di Mel-
PORTA (della) di Novara. — Capostipite di chiorre, e nel 1750 del titolo ereditario di conti
questa illustre famiglia fu un Pietro della Porta dell' Impero nella persona di Carlo. — Appartiene
primogenito di Ardicino, il quale dopo di essere a questo ramo Giuseppe, Arciv. di Damasco, Pa-
POR — 368 — POR
triarca di Costantinopoli, e Cardinale di S. R. parte acquistata. — Ferdinando I Imperat. d'Au-
Chiesa creato nel 1834 dal Pontefice Gregorio XVI. stria con sovrana risoluzione 23 Mag. 1 843 con-
— Arma : Eguale a quella dei Della Porta di fermò a Felice Portalupi il titolo di conte, ed il

Gubbio. Ministro dell' Interno del regno d' Italia con de-
PORTA (della) di Sorrento. — Di origine lom- creto del 1875 dichiarò competere a Giorgio-
barda, à goduto nobiltà in Napoli nei seggi di Maria-Gaetano-Gaspare Portalupi, figlio del pre-
Capuana e di Porto 00* in Lecce, e trovasi ag- cedente, ed a Giulio-Maria-Arrigo Portalupi a-
gregata al patriziato di Sorrento nel seggio di biatico del suddetto conte Felice il titolo di conte
Porta fin dal 1305 nella persona di Matteo con- trasmissibile nei discendenti maschi per conti-
sigliere e famigliare di Re Roberto. — Fin dal nuata linea retta in infinito. ~- Arma : Trinciato
1207 la si trova fra le famiglie feudatarie del d' azzurro e di verde, al lupo rampante d* ar-
regno di Napoli, ed ebbe i titoli di barone di gento, attraversante sulla partizione, con una
Serano e di marchese della Piscopia. — Ha dato banda d'oro attraversante sul tutto.
alla Chiesa cinque illustri prelati: Bartolomeo PORTANERI Nizza dei signori di Santa
di
Vescovo di Bovino nel 1083; Giovanni Arciv. di Margherita. — Arma: D'azzurro, alla banda d'ar-
Salerno e poi di Amalfi nel 1131; Matteo Arciv. gento, accostata da due rose dello stesso.
di Salerno nel 1268; Tommaso Vescovo di Teano PORTANOVA di Napoli. - Arma: D'azzurro,
nel 1369, ed un altro Tommaso Arciv. di Reggio- ad una porta d'oro inquadrata da pietre da taglio
Calabria nel 1371. — Illustrarono inoltre questa dello stesso, colle due ante chiuse.
famiglia un Eufratone governatore in Sicilia nel PORTARO di Mineo (Sicilia). — Di origine
1198 per l* Imperat. Federico II; un Tommaso spagnuola, portata in Sicilia da un Pierantonio
giudice della Gran Corte e famigliare di Re che vi accompagnò il Re Federico II, dal cui figlio,
Carlo II nel 1289; un Enrico castellano di No- Giovanni, si ebbe per otto anni il governo dello
cera e capitano a guerra nella città di Gaeta nel stato di Mineo, nel quale successero i di lui di-
1293; ed un Lucrezio prode capitano sotto Car- scendenti. — Giovanni, figlio di Pierantonio, fu
lo V, dal quale nel 1527 ebbe pingue appannag- cameriere di Federico III, ed un Giovannantonio fu
gio durante la sua vita. (Estinta in Sorrento nel capitano di Mineo nel 1443. — Arma: D'azzurro,
1787). — Arma: D'azzurro, ad una porta aperta ad un porto di mare al naturale, sostenente una
sostenuta da tre scalini, il tutto d' oro. torre d'argento merlata di tre pezzi, ciascuno de'
PORTA (dalla) di Udine. — In origine por- quali sormontato da un uccello dello stesso.
tava il cognome Stainero ed era ascritta al Con- PORTELLO (da) di Verona. — Mario e Dio-
siglio nobile di Udine. Cambiò il suo nome in nisio da Portello appartennero al Consiglio nobile
quello di Dalla Porta in forza di testamentaria di Verona, il primo nel 1427, e l'altro nel 1520.
disposizione di un certo Giuseppe Dalla Porta, il — Arma: Di rosso, ad una torre d'argento, aperta
quale adottando nel 1652 un Marco-Antonio Stai- e finestrata di nero. — Alias: Spaccato; nel 1.°

nero e lasciandolo erede di ogni suo onore gli di rosso, alla torre d'argento, aperta e finestrata
ordinò di lasciare totalmente il suo cognome, col di nero; nel 2.° bandato di verde e d'argento.
quale nel 1713 fu aggregata al Consiglio Nobile PORTENSI di Udine. — Arma: D'azzurro, ad
di Udine. Fu confermata nobile con sovrana riso- un castello di rosso, aperto d'oro, sormontato da
luzione 24 Nov. 1820. — Arma: Spaccato d'az- una torre del secondo, e sostenuto da una ter-
zurro e di verde, alla fascia di rosso, attraver- razza di verde; dietro il castello s'innalza un mon-
sante sulla partizione. te di verde più alto della torre e sormontato da
PORTALUPI di Milano. — Arma : D'argento, un gallo d'argento, crestato e barbato di rosso.
a due lupi al naturale, controrampanti, e soste- PORTI di Cherasco (Piemonte). — Arma:
nenti una torre d'oro, sormontata da una rosa D' azzurro, a tre piccoli castelli merlati d' oro,

al naturale; il tutto accompagnato da tre gigli 2 e 1.


di rosso, 2 nel capo, ed 1 in punta. — Motto: PORTICI di Lucca. — Arma: D'argento, al-
IN LARORB GLORIA. l'aquila di nero, rostrata, membrata e coronata
PORTALUPI di Verona. — Ascritta fin dal d'oro; colla banda d'azzurro, seminata di gigli

1439 al Consiglio nobile di Verona, fu confermata d' oro.

nella sua nobiltà con sovrana risoluzione 10 Ott. PORTINARI di Firenze. — Originaria di Fie-

1819. È altresì decorata del titolo comitale che sole, ebbe per capostipite un. Portinajo di Folco

fu concesso a tutti i maschi della stessa dal Se- che vivea nel 1 187 e del quale i suoi discendenti

nato Veneto con ducale 13 Mar. 1751 erigendo presero il nome. — Ha dato alla patria 14 priori
in contea in ragione di feudo nobile, retto e gen- dal 1282 al 1529, primo de' quali fu Folco di

tile varie pezze di terra in Isolalta, parte ad Ricovero, il fondatore dell'ospedale di S. Maria

essa pervenuta in forza di antichissima investi- Novella, di cui fu figlia Beatrice resa immortale

tura del 1287 e 1295 dei Signori della Scala, e dall'Alighieri. — Fra gli uomini più chiari di
4

POR — 369 — POR


questa famiglia convien ricordare un Pigello di PORTO (dal) di Bologna. — Azzono, celebro
Folco, nel 1456 mandato ambasciatore al Re giureconsulto, scolaro d'Irnerio. — Aiima: D'oro,
d'Aragona e deditissimo a Cosimo de' Medici, da ad una fascia alzata d' azzurro, accompagnata in

cui fu mandato a reggere il banco che i Medici punta da un giglio dello stesso; col capo d'azzurro
avevano in Milano, dove Pigello stabilì la propria caricato di un giglio d'oro.

famiglia. — Tommaso, suo fratello, andò amba- PORTO (da) di Ferrara. — Nicolò da Porto
sciatore alla Regina Isabella di Castiglia nel 1480, nobile ferrarese podestà di Sassuolo nel 1438 e
ed Antonio, suo figlio, fu commissario in Pisa 1439. — Arma: — D' argento, al capriolo di rosso.
nel 1511. — Al tempo dell'assedio molto si di- PORTO o DEL PORTO di Messina. — Ori-
stinse Pierfrancesco di Folco, il quale rese molti ginaria di Vicenza, fu portata in Messina da Ni-
e segnalati servigi alla patria. In Folco, figlio colò del Porto nel XIV secolo. — Leonardo Porto,
del precedente, venne meno la linea dei Portinai*! capitano generale delle galere sotto il viceré de

di Firenze nel 1595. Marie Ita, figlia di Folco, Vega, acquistò i feudi di Burraiti, Granateli! e

essendosi unita in matrimonio a Dionigi Portinari Regalmuti; Salvatore barone di Summatino nel

discendente da Monetto di Adovardo, il quale 1456; Gascone capitano e provveditore dei regi

erasi stabilito in Milano sui primi del secolo XVI castelli nel 1551, capitano di cavalleria nel 1552;
per raccogliervi l'eredità del ramo di Pigello che Gaspare ebbe il titolo di conte di Summatino; c

si era allora estinto, indusse il marito a far ri- Francesco cavaliere di Malta nel 1626. — Arma:
torno a Firenze per continuarvi la discendenza Partito; nel 1.° d'azzurro, a due fascio ondate
di entrambi. — Finalmente la famiglia Portinari d'argento, accompagnate in punta da due bando
si estinse d.;l tutto in Firenze nel XVIII secolo. d'oro, abbassate sotto una riga dello stesso; eoi

— Arma: D'oro, ad una porta di città dello stesse capo d'oro, caricato dell'aquila bicipite di nero,

inquadrata di nero sostenuta da un zoccolo pure coronata del campo in ambedue le teste; nel

di nero ed accostata da due leoni dello stesso. 2.° fasciato d'oro e di nero d'otto pezzi, alla co-

PORTIS (de) di Cividale (Friuli). — Antichis- rona ducale di verde, posta in banda.
sima e nobilissima, trasse il cognome dalla vici- PORTO di Napoli. — Arma: D'argento, ad
nanza delle proprie case alle porte della città di un selvaggio al naturale, movente da una terrazza
Cividale, e Bernardo ed Ugo, figli di Ulrico, furono di verde, e tenente colla destra un pugnale, colla

i primi ad essere nominati col cognome De Por- punta al basso.

tis in un privilegio dell' Imperai Ottone a favore PORTO (da) di Ravenna. — Arma: Spaccato;
della loro famiglia, la quale fin dal 1290 fece d'oro, all'aquila spiegata e coronata di nero; e

parte del Consiglio nobile di Cividale, coprendo d'azzurro, alla fascia nebulosa d'argento, attra-
le cariche più eminenti della patria. — Ha pos- versante sul tutto.
seduto parecchi feudi, fra' quali il marchesato di PORTO (da) di Venezia. — Arma: Partito;
Pietrapelosa, di cui i De Portis furono giusdicenti nel 1.° d'argento pieno; nel 2.° bandato di

per quasi due secoli. — Molti individui ànnove- rosso e di nero.

stito l'abito dell'Ordine Gerosolimitano, il primo PORTO di Vicenza. — Fu aggregata da re-


de' quali fu un Filippo nel 1251 e l'ultimo un motissimo tempo al Consiglio nobile di Vicenza.

Giangiacomo nei primi anni del XIX secolo. — — L' Imperai Carlo V emanò da Bologna il 1

Federico II Imperatore con privilegio 7 Feb. 1214 Die. 1532 un diploma in cui eresse in contea il

creò conte dell'Impero Corrado di Volrico De castello di Vivaro e Valvegna situato nel terri-

Portis; titolo che fu riconfermato nel 1362 a torio vicentino coli' estensione e collazione del

Filippo dall' Imperai Carlo VI; e finalmente con titolo di Conti di Vivaro e del rango di Cavalieri

sovrane risoluzioni 24 Nov. 1820 e 9 Mag. 1829 aurati a tutti i rami della famiglia Porto e alla

furono dall'Imperatore d'Austria riconfermati alla loro discendenza maschile; titolo che fu sempre
famiglia De Portis tutti i titoli nobiliari conferiti conservato anche sotto la Repubblica Veneta. Con
dagli imperatori e dalla Repubblica di Venezia. sovrane risoluzioni 25 Ag. 1820 e 15 Lug. 1821
— Un numeroso stuolo di chiari personaggi à fu confermata a questa famiglia l'avita nobiltà

illustrato questa famiglia, sia nelle armi, sia nelle ed il titolo comitale. — Arma: Spaccato, alla

cariche e nella magistratura; e della Chiesa si re- fascia d' argento, attraversante sulla partizione,

sero grandemente benemeriti un Volrico eletto Ve- ed accompagnata in capo da un'aquila bicipite
scovo di Trieste nel 1234; un Alvise nominato nel di nero, rostrata e membrata di rosso, ciascuna

1278 alla stessa sede; ed un Enrico creato Patriar- testa coronata d'oro.

ca nel 1335 dal Pontefice Gregorio X. — Arma: PORTOBUFFO di Treviso. — Arma: Partito;

Inquartato; nel I.» e 4.° di rosso, all'aquila dal nel 1.» d'argento pieno; nel 2.° bandato di rosso

volo abbassato d' argento, nel 2." e 3.' di nero, e d' argento di otto pezzi.

al castello d' argento, toiricellato di tre pezzi PORTOFINO di Genova. — Arma: Di rosso,

dello stesso, aperto e fincstrato del campo. al rampone d'oro.

Dit3«aarid &»r. Bi.-.s.


24
POR — 3'
70 — POS
PORTOGALLI di Milano. - Originari della forlivese, estinta, alla quale appartenne il fam'oso
Spagna conti della Pucbla ed imparentati coi giurista Antonio Porzi il quale fu in Roma per
discendenti di Cristoforo Colombo. — Pietro ca- ben 60 anni avvocato collaterale in Campidoglio

valiere di S. Giacomo e capitano dell' Imperai e morì nel 1631. — Arma: Spaccato d'oro e

Cario VI; Antonio con cesareo dispaceio 29 Lug. d'argento, alla fascia d'azzurro, caricata di tre
1722, fatto cittadino dello stato di Milano con stelle, d'oro, attraversante sulla partizione, col-
esenzione da qualunque tassa, era generale d'in- Paquila di nero nel primo, ed un porco passante
fanteria e d'artiglieria; un altro Antonio, gover- dello stesso, cinto d'argento, movente da una
natore, consigliere intimo di stato, marchese di pianura erbosa, nel secondo.
Castano e Buscate; Giovanni Vescovo di Mantova; PORZIO di Fossano (Piemonte). — Questa
e Diego cavaliere di S. Giacomo e Maggiore. Que- famiglia dalla terra di Porcilla, distrutta intorno

sti ultimi tre avevano il loro sepolcro in S. Mi- al 1220, nel contado di Asti, si trapiantò in Fos-
chele alla Chiusa, ma nei I768 le loro ceneri furono sano. — Un Bernardino Porzio conte di Bonvi-
trasportate a Milano e tumulate nella cappella cioo, fu presidente per il Re di Francia di tutto
gentilizia della loro famiglia nella Chiesa di S. il marchesato di Saluzzo. — Arma: Spaccato; nel
1.o d'oro, all'aquila bicipite di nero, coronata
Bernardino alle Ossa, dove tuttora si trova la

loro arma scolpita in marmo che è la seguente. d'una corona imperiale; nel 2.° di verde, al porco
— Arma: Inquartato; nel l.° di rosso, alla torre ritto, spaccato d' argento e di nero, linguato ed

d'oro, aperta e finestrata del campo, e torricellata unghiato di rosso. — Cimiero: Un guerriero ar-
di tre pezzi; nel 2." d'argento, al leone di rosso; mato di tutto punto, colla visiera alzata, nascente,
nel 3." al mare di verde increspato e seminato impugnante una spada nuda alta in palo. —
d' isolette e scogli d'oro; nel 4.° d'azzurro, a Motto: EXTRA LUTUM.
cinque ancore d'oro, 3 e 2, poste in palo; colla PORZIO di Messina, vedi Porco.
punta spaccata di rosso e d' argento, alla banda PORZIO di Vercelli. — Arma: Spaccato; nel

d' azzzurro, sull'argento. Sul tutto uno scudetto 1.» d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo;
d'argento a cinque scudetti d'azzurro, caricati nel 2." d' argento, al porco al naturale. — Ci-
ciascuno di cinque bisanti d'argento, marcati nel miero: Un braccio armato, tenente una lista col

centro di un punto nero, ordinati in croce di S. Motto: POUR RIEN SERVIR.

Andrea; detto scudo bordato di rosso a sette ca- POSCOLONNA di Cannobio. — Originaria di

stelli d'oro, 3 in capo e 2 in ciascun fianco. Roma, e probabilmente un ramo della celebre fa-

PORTOLE VA di Sicilia. — Arnaldo Portoleva miglia Colonna. — La si trova stabilita in Can-

gentiluomo catalano recatosi in Sicilia ai servigi nobio fin dal 1313, nel quale anno vivea un Ber-

del Re Federico II ne ebbe in compenso la castel- tramo del fu Jacopo di Post-Colonna. — Un Gia-
lania di Girgenti nel 1307 e quivi stabili la pro- como era nel 1522 notajo e causidico collegiato

pria famiglia. — ARMA: D'azzurro, al leone d'oro di Milano; un Matteo, morto nel 1575, era stato

tenente colle branche anteriori uno stendardo di P ultimo prevosto degli Umiliati di Cannobio sop-

verde, caricato da una croco d' oro, svolazzante pressi da S. Pio V. — Arma: Di rosso, ad una

a sinistra. colonna d'argento, cimata da una corona all'antica

PORTONERI di Carignano (Piemonte), con- d'oro; col capo dell'Impero.

signori di Cavoretto, di cui fu investito Daniele POSI di Udine. — Arma: D' oro, a tre co-

Portoneri nel 1483. — Libera Portoneri fu l'a- lonie d'argento, una sopra l'altra, tenente eia-
mica di Filippo li duca di Savoja e madre di cuna nel suo becco un ramo d'olivo di verde.

Renato, il gran bastardo di Savoja. — Arma: D'oro, POS1TANO di Napoli. — Arma: D' argento,

al mastio di rosso, merlato di tre pezzi, aperto alla fascia in divisa di rosso, accompagnata nel

del campo. — Cimiero: Un liocorno d'argento dipo da un sinistrocherio vestito dello stesso, la

nascente. — Motto: de rien voler. mano di carnagione tenente un uccello di nero,

PORTUGUÈS baroni di Possada in Sardegna. e nella punta da un cane rivolto d'azzurro, pas-
— Arma: D'azzurro, ad un vascello, con una sante sopra una terrazza di verde.

barca sul mare al naturale, accostato nei fianchi POSSAVINO de! Piemonte, signori di Brassi-

da due torri, una per parte, cadauna con un carda. — Arma: Spaccato cuneato rosso d'ar- di e

molo, il tutto d'argento. gento quattro


di — Cimiero Un cane ma-
pezzi. :

PORZELLl del Piemonte, conti della Valle. stino d'argento. — Motto: polr me défendre.

— Arma: D'azzurro, al leone d'oro, coronato POSSIDARIA Dalmazia. — Imperat.


della L'

dello stesso; con un piccolo majale al naturale Rodolfo n, con diploma 13 Ag. 1 594, confermò a

passante in punta dello scudo, ed una fascia in Pietro Possidaria ed a' suoi discendenti la loro

divisa d'argento attraversante. — Motto: SALl'S derivazione dai Torquato di Roma. Più tardi

A DEO. lo stesso Pietro fu creato conte di Corbau. —


PORZI o PORTII di Forlì. — Famiglia nobile Arma: Spaccato nel 1.° di rosso, all'oca d' ar-

POU — 374 — POZ


gento, coronata d' oro, movente da altra corona POZZA di Ragusa. — Arma: D'azzurro, a
dello stesso; nel 2.° scaccato d' argento e d' az- due sbarre d'oro, accostate da sei gigli dello stes-

zurro di tre file. so, tre in capo e tre in punta, ciascuno in palo,

POSTA (della) di Foggia e di Napoli. — ordinati in sbarra.

Trasse il proprio nome dalla signoria della Posta POZZA o POZZO di Verona. — Famiglia
che possedeva fin dal 4 269. — Vanta parecchi cremonese, derivata da nobile ed antichissima
cavalieri, ciamberlani e familiari dei reali di Na- stirpe di Milano, tramutatasi in Verona nel 4 490,
poli, un generale, di cavalleria al tempo di Fer- Condottavi dal giureconsulto Bartolomeo che in

dinando 111 di Aragona, ed un colonnello dei dra- quell'anno vi fungeva l'ulìicio di giudice. — Ar-
goni al servizio dell' Imperat. Cariò V. — Ha ma: D'azzurro, al cervo slanciato d'oro, movente
posseduto 14 baronie, il ducato di Ci vitella, e dal fianco sinistro e saltante al dr sopra di un
quello di Grottaminarda, à goduto nobiltà in Fog- pozzo d' argento, posto a destra.
gia ed in Napoli fuori seggio, ed à vestito l'abito POZZI di Cremona. — Ha dato alla patria
di Malta nel 1783. — Arma: D'azzurro, alla fa- 35 decurioni, il primo de' quali fu Manfredino
scia di rosso, accompagnata in capo da un cavallo eletto nel 1415, e P ultimo Camillo nel 4744.
gallopante, sul quale pende nel cantone sinistro Guglielmo e Carlo furono senatori, il primo nel

una cornetta d'argento, e nella punta da un cane 14 25 e P altro nel 4 479. — Bartolomeo, giure-
d'argento poggiato sopra tre monti di verde, che consulto, fu uno dei compilatori degli Statuti di
guarda una stella d'argento. - Divisa: posui ovi meo Cremona nel XIV secolo. — Arma: D'oro, al

CUSTODIA M UT NONDF.L1NQUAM INTER COETERA VIVES. pozzo di rosso, accostata da due draghi di verde,
POSTONE di Pesaro. — Originaria di Fos- affrontati e coronati del campo, colle code passate
sombrone, dove era conosciuta sotto ilnome di in croce di S. Andrea sotto il pozzo.
Silvestri, si trapiantò in Pesaro nella prima metà POZZO (dal) di Alessandria. — Originaria di

del XV secolo. Quivi adottò il nuovo cognome per Milano, fu trapiantata nel 4040 in Oviglio da Un
ragione di un Guido postumoeccellente poeta latino Giacomo dal Pozzo, donde nel 1168 si tramutò
che fiorì fra la fine del XV ed il principio del XVI nella nuova città di Alessandria, nella quale pri-
secolo. (Estinta). — Arma: D'azzurro, alla banda meggiò fra le principali famiglie e divenne po-

spaccato d' argento e d'azzurro, accompagnata da tente, ma assediata nelle sue terre dal marchese
due stelle di otto raggi d'oro, una in capo, e l'altra di Monferrato dovette nel 1283 abbandonare la

in punta. nuova patria, lasciando 20 ostaggi al vincitore.

POTENZIANE di Roma e di Rieti. — (Estin- — Alleati poi i Dal Pozzo ad altri fuorusciti

ta). — Arma: Partito; nel 1° d'azzurro, a quat- cogli Astigiani cospirarono cogli Alessandrini, già

tro monti allineati di verde, sormontati da una stanchi del nuovo signore, e potettero restituirsi

torre di tre piani al naturale, accompagnata in in patria. — I Dal Pozzo furono signori di Por-

capo da una stella di sei raggi d'oro; nel 2° di tanuova, cui aggiunsero nel 4 283 la terra del

rosso, al sinistrocherio armato al naturale, te- Bosco, ed avevano una piazza nel quartiere di

nente colla mano di carnagione una penna da Rovereto, in Alessandria, che portava il loro no-

scrivere al naturale posta in palo. — Divisa: me. ^ se r j parte alla crociata del 1188 e fu-
NOLI ME TANGEBE. ronc guelfi del Comune capitanando in tutti

POVEGLIANI di Vicenza. — Arma: D'az- i dis i civili il proprio partito. — Nel 1451

zurro, ad un' ape d' oro. donar lo essi ai frati di S. Giacomo della Vitto-

POVERETA di Verona. — Arma: Interzato ria P ospedale dei Pellegrini eretto a loro spese

in pergola rovesciata d' argento, d' azzurro e di fuori porta genovese ed arricchito di rendite

verde; col capo partito di rosso e d'argento, at- consiti revoli. — Furono podestà di Piacenza Rof-

traversante sulla divisione. fino n 4 274, e Canuto nel 4 299 di Savigliano

POULET di Napoli. — Originaria della Bor- e di -rio, Pagano nel 4 236 di Asti, Giovanni
gogna, la si trova stabilita nel regno di Napoli nel 4<<3, e di Cremona e poi di Pavia nel XVII
fin dal principio del XVII secolo. — Pietro-An- secolo Giambattista il quale fu presidente del

tonio Poulet, celebre idraulico, nacque in Pescara magisv .to ordinario di Milano. — Barnabò del
nel 4744 da Amato tenente generale nel corpo Pozzo iel 4259 fu il primo vicario di Savigliano

del Genio e morì in Napoli nel 4793; Tommaso, in nome di Manfredi re di Napoli che aveva ri-

fratello di Pietro-Antonio, maresciallo di campo dotta a città in suo potere; Bonifacio Vescovo

nei regi eserciti, fu aggregato alla nobiltà di di Ve », e in Francia nel XIV secolo; Giacomo,

Messina. — Arma : Di nero, a tre spade d' ar- giure< insulto riputatissimo, fu il primo professore
gento, appuntate verso la punta bassa dello scu- di di' >tto nell' Università di Bologna verso la

do. —
Cimiero: Un destroeherio armato d'ar- metn d.;l XV secolo, quindi Io fu pure a Padova,

gento, impugnante una spada dello stesso.


— Fer ara. Pavia e Torino, e fu anche senatore di

Divisa: gardez la fov. Milano nominato da Francesco I Sforza; Giovanni,


POZ — 372 - POZ
di lui figlio, ottenne l' investitura del feudo di stato da due draghi alati di verde, affrontati,
Retorto, fu senatore di Milano, professore di di- controrampanti, colle code annodate e passate in

ritto all'Università di Pavia nel 1488, e nel 1489 croce di S. Andrea.


consigliere di giustizia del duca Ercole d' Este, POZZO (dal) di Napoli e di Lucerà. — Ori-
da cui venne creato commissario generale di Fer- ginaria del Piemonte, à goduto nobiltà in Napoli
rara e di Modena; Claudio signore di Retorto e al seggio di Capuana, in Salerno, Amalfi, Mon-
ma renoso di Anone nel 1616 era capitano della tuoro, Castellamare e Lucerà, dove fu graduata
milizia cittadina di Alessandria. — Arma: D'oro, delle 60 some, ed à posseduto i feudi di Belve-
al pozzo di rosso, accostato da due draghi di ver- dere, Francavilla, Gallidoro e Torrcmontanara. —
de, affrontati e controrampanti, colle code passate Francesco familiare del Duca di Calabria Carlo
in croce di S. Andrea. l' Illustre; Carlo castellano di Montemiletto pel
POZZO (dal) di Biella (Piemonte). — Un Re Ladislao; Paride celebre giureconsulto consi-
Guido dal Pozzo, discendente in quinto grado da gliere della Camera di S. Chiara, uditore ed in-
Antonio clic nel 1040 obbligato, insieme ai fra- quisitore generale del regno di Napoli e consi-
telli Giacomo e Giovanni, di abbandonare Milano gliere del Re Ferrante I d'Aragona; Pietro sin-
per le discordie che quivi in quell'anno si susci- daco e capitano di Sutera ed ambasciatore al

tarono fra cittadini e plebei, fu il capostipite del viceré di Sicilia nel 1579; Saverio capitano delle
ramo di Biella, insignito dei titoli di conti di milizie di Lucerà nel 1743. — Questo ramo à
Ponderano, marchesi di Voghera e principi della dato alla Chiesa un Clemente Vescovo di Aquila
Cisterna. Egli era giudice della curia imperiale nel 1651; un altro Antonio Arciv. di Sorrento
nel 1195, ed in tale ufficio per delegazione del- nel 1652; ed Ottavio Vescovo di Catanzaro nel
l' Imperai Arrigo VI dava sentenza sopra una 1749. — Vestirono l'abito della religione gero-
lite che si agitava fra il Vescovo di Vercelli ed solimitana Lorenzo che fu balio dell'Ordine in
il Comune di Casale. — Da questa famiglia si Napoli nel 1419; Giacomo nel 1528; e Nicolò, il

distaccò nel XVI secolo il ramo di Torino che à quale combattè valorosamente contro i Turchi
fiorito quivi fino a' giorni nostri. — Arma eguale nel 1565. — Arma: Spaccato; nel 1
n
d'argento,
alla precedente. al pozzo di rosso; nel 2 n di rosso, a tre bande
POZZO (del) di Genova. — Originaria di A- d'argento. — Alias: D'oro, al pozzo di rosso,
lessandria, à dato al Consiglio della repubblica accostato da due draghi alati di verde, affrontati
genovese tre anziani; Damiano nel 1376; Anto- e controrampanti, colle code annodate e passate in

nio nel 1431 ; ed Onofrio nel 1501. — Marco del croce di S. Andrea. — Motto: Consilio et vimuTE.
Pozzo nel 1506 fu degli otto tribuni della plebe. POZZO (del) di Kizza. — Originaria di Ales-
— Nel 15*28 i del Pozzo furono ascritti alla no- sandria, vanta due Cardinali di S. R. Chiesa,
biltà genovese ed aggregati all'Albergo Cibo. — Lamberto creato nel 1327 dal Pontefice Gio-
Arma; D'azzurro, al pozzo d'argento, accostato vanni XXII, e Giacomo creato dal Pontefice Giulio
da due draghi alati di nero, affrontati e contro- III e che fu Arciv. di Bari, come lo fu il di lui ne-
rampanti, colle code annodate e passate in croce pote Antonio che fu pure Nunzio apostolico a Vienna
di S. Andrea. ed uno degl' intervenuti al Concilio di Trento. —
POZZO (del) di Messina. — Un Guglielmo dal Un fra Pietro del Pozzo, avendo vestito 1' abito
Pozzo, nobile di Alessandria, si recò in Sicilia al dell' Ordine Gerosolimitano, fu priore della sua
servizio di Re Giacomo contro il monarca angioino religione in Avignone ; ed un Francesco signore
di Napoli, e poscia a quello di Federico II, e si della castellala di Belvedere e di Bonone nel
stabilì in Messina. — Un Gugliotta Dal Pozzo 1533. — Arma?
prese stanza anche in Castroivale, e vi acquistò POZZO (del) di Palermo. —È un ramo di

il feudo di Gurafi per donazione di Damiata Ma- quella di Messina di cui fu progenitore Giovanni
rescalco, confermatogli con privilegio 4 Nov. 1396 fratello di Guglielmo capostipite di quella fami-
dal Re Martino, il quale creò lui ed il figlio Fi- glia — Il suddetto Giovanni prese stanza in
lippo regi familiari. — Simone Vescovo di Cata- Girgenti, e da lui discese un Simone che tra-
nia creato da Urbano VI nel 1378, e Francesco piantò la famiglia in Palermo, di cui fu senatore
Vescovo di Girgenti nel 1590. — Giovan-Fran- nel I338. Il di lui figlio Giovanni fu capitano di
ecsco ottenne da Filippo IV il titolo di marchese detta città. — Filippo fu barone di Milocca nel
del Pozzo con diploma 30 Mar. 1639, e l'altro 1429; Gianluigi acquistò le baronie di Graziano,
di principe del Parco il 5 Nov. I6Ì9. — Ultimo Gallilauro, Montefusco, Crucifia, e fu signore di
di questa casa fu il marchese Giovanni, la cui Grottarossa e Dall'ella; Matteo barone della Motta
unica figlia Violante avendo sposato Bernardo d'Affermo nel 1587. — Appartennero all'Ordine
Papardo, portò nella casa del marito le sostanze Gerosolimitano un fra Luigi priore di Pisa nel
ed i titoli paterni, di cui s' investì nel 1737. — 1523 un fra Nicolò nel 1558. — Arma eguale a
Arma : D' oro, al collo di pozzo di rosso, acco- quella del ramo di Messina.
POZ — 373 — POZ
POZZO (dal) di Homa. — Aiimà: Inquartato; rampanti, colle code annodate e passate in croco
nel \° e 4" d'oro, caricato da un collo di pozzo di S. Andrea; nel 2." e 3.» d'oro, all'aquila di

di rosso, accostato da due draghi di verde, af- nero, linguata, armata e coronata di rosso. —
frontati e controrampanti, colle code annodate e Cimiero: Un orso al naturale, nascente, impu-
passate in croce di S. Andrea ;
nel 2° e 3 9 d'o- gnante colla branca destra una spada nuda alta
ro, all' aquila di nero, coronate del campo. in palo. — Divisa: Jura in armis regnare vi-
POZZO (dal) di Torino. — E un ramo della DEBIS.
famiglia omonima biellese, di cui fu capostipite POZZO (dal) di Udine. — Aggregata al Con-
Antonio di Uberto, il quale servì nella guerra siglio nobile di Udine nel 1789, fu confermata
contro Lodovico marchese di Sa hi zzo col grado di nella sua nobiltà con sovrana risoluzione 24 Nov.
capitano di cavalleria, e nel 1505 fu nominato 1820. — Era perù fin dal 1696 insignita del ti-
scudiere ed impiegato in affari di alta importanza tolo di conte, che dal Doge Silvestro Valier era
dal Duca di Savoja Carlo III, al cui servizio fu stato conferito a Valerio del Pozzo e a' suoi di-
pure il di lui primogenito Francesco, il quale scendenti. — Arma: D'azzurro, al pozzo d'ar-
ebbe uffici governativi e comandi militari di alta gento; col capo di porpora.
importanza. Giacomo, marchese di Roinagnano e POZZO (dal) di Venezia. — Originaria di Mi-
conte di Ponderano, figlio del precedente, seguì lano. — Giovanni emigrato dalla patria nel 1040
Emanuele-Filiberto nelle guerre che sostenne con- si rifugiò in Venezia e fu ascritto al Consiglio
tro la Francia e fece prodigi di valore alla bat- maggiore dei nobili veneziani, e si disposò ad
taglia di San Quintino. Lodovico, altro figlio di una figlia di Riccardo, fratello di Domenico Fla-
Francesco, fu primo presidente del Senato di benico, doge di Venezia, col quale ebbe gran
Piemonte ed ebbe i titoli di signore di Veverone parte nel cacciare gli Orseoli. — Ebbe illustri

e Reano e de' signori di Cerretto, Quaregna, capitani, dottori chiarissimi, e cavalieri cospicui.

Strambinello, e Quaglioso. Fabrizio gentiluomo di — Arma: D'oro, ad un pozzo di rosso, sostenuto

camera del duca di Savoja, colonnello delle mili- da una terrazza dello stesso.
lizie oltre la Dora ed ambasciatore alla Corte POZZO (dal) di Verona. — Ascritti Con- al

dell' Imperat. Rodolfo II nel 1582, al titolo di siglio nobile di Verona. — Molti vestirono
di essi

conte di Ponderano aggiungeva quelli di consi- l'abito dell'Ordine di Malta, fra' quali Bartolo-
gnore di Boriana, Bentino e Castellengo. Carlo- meo, celebre scrittore della storia di sua reli-

Antonio Arciv. di Pisa nel 1582. — Amedeo fi- gione, nel 1655, e Vincenzo provveditore delle
glio del suddetto Lodovico, fu maresciallo e ge- galere nel 1696. — Il conte Francesco, prov-
nerale d'armata, poi gran maestro e conservatore veditore del Comune e membro del corpo ci-

del principe ereditario Vittorio-Amedeo I, e nel vico, fu I' ultimo della sua famiglia, della quale

1638 fu fregiato delle insegne della SS. Annun- fu erede la figlia del conte Giovanni e moglie del

ziata. Francesco, figlio del precedente, generale conte Vincenzo Piatti. — Arma: D' argento, al
di tutte le artigliere, e gran maresciallo di Sa- pozzo di rosso. — Alias: D'oro, al pozzo d'ar-
voja, portava i titoli di conte di Ponderano e di gento a destra, sinistrato da un palo di rosso
Buonvicino e marchese di Voghera. Fu di lui fi- inclinato in banda, da cui pende una catena cui
glio Giacomo, principe della Cisterna e di Belri- è attaccato un secchio dello stesso, posto sul collo

guardo, marchese di Voghera, Tissano, Oriolo, del pozzo, il tutto sostenuto da una terrazza di
Camposerro, Torre, marchese di Salerano, Bac- verde. — Alias: Spaccato; nel 1° di rosso, alla

chette, Samone, conte di Ponderano, Neive, Buon- banda d' azzurro, bordata d'argento; nel 2° palato

vicino della Briga e di Castellamonte, consignore d'azzurro e d'oro. — Alias: Inquartato; nel 1.°

di Gl'insane, Berzono, Bambellino, Strambinello e 4° d'argento, al pozzo di rosso; nel 2.» e 3.°

Quaglioso, Cerretto, Quaregna, Boriana e Beati- spaccato: a) di rosso, alla banda d'azzurro, bor-
no, fu generale d' artiglieria, maestro di campo, data d'argento; b) palato d' argento e d'azzurro.

e governatore della città e provincia di Biella, Sul tutto I' arma primitiva dei Dal Pozzo.

ed insignito del collare della SS. Annunziata. Il POZZO (dal) DA PEREGO di Milano. — Ar-
Poutefice Clemente X con breve dell' 11 Otto- ma: Inquartato; nel 1.» e 4.° fasciato d'oro e di

bre 1670 eresse in principato Cisterna e Bei- rosso, ad un castello merlato d' argento, cimato

riguardo, feudi della Chiesa in favore del sud- da due torri merlate dello stesso, aperto del campo
detto Giacomo e de' suoi successori. — Da que- (fasciato), fincstrato di nero, attraversante sul

sto Giacomo discese Carlo-Emanuele principe della campo fasciato, con un albero di verde posto die-

unica supersti- tro il castello, il cui fusto è visibile dall'aper-


Cisterna, di cui fu erede I' figlia

te, Maria che nel 1867 sposò il principe Amedeo tura della porta, e la cima elevantesi fra le

di Savoja duca d'Aosta. — Arma: Inquartato; due torri, il tutto sostenuto da una terrazza di
verde col capo d'oro, caricato dell'aquila di ne-
nel 1° e 4° d'ore, al pozzo di rosso, accostato da ;

due draghi alati di verde, affrontati e contro- ,


ro, coronata del campo; nel 2.° e 3.» d' argento,
PKA — 374 - PRA
a tre fascio nebulose di nero. Sul tutto d'oro, ad PRAMAGGIORE d'Ivrea, signori di Fiorano
un pozzo di rosso, accostato da due draghi alati e di Balocco. — Giovanni-Maria Pramaggiorc nel

di verde, affrontati e posti in palo, le code pas- 1619 fu consigliere e referendario d'Ivrea e creato
sate in croco di S. Andrea. barone dei feudi di Fiorano e Coazzo. — Arma:
POZZO DI BORGO di Corsica. — Arma an- D'oro, a tre bande di rosso; col capo cucito d'oro,
tica: D'azzurro, alla torre merlata di tre pezzi all' aquila di nero, coronata dello stesso.
d'argento, piantata sopra una roccia dello stesso. PRAMPERO di Udine. — Antica feudataria
— Arma moderna: Inquartato; nel 1» e 3° all'ar- castellana del Friuli nel cui Parlamento aveva
ma antica; nel 2» e 4" d'argento allo scudetto sede e voce. Originaria di Augusta, venne in Ita-
d' azzurro caricato d' un giglio d' oro ; col capo lia nel 1025 con Popone Patriarca di Aquileja.
d'oro, caricato dell' aquila imperiale di Russia. Nel 1259 riscontrasi in possesso del castello di
POZZOLI di Bergamo. — Arma: Spaccato Prampero o Prampergo ricevuto in feudo dal Pa-
d'azzurro e d'argento, caricato questo di un piede triarca di quel tempo. Di questo feudo e di quello
umano di carnagione; colla fascia di rosso, attra- di Revistagno fu successivamente ed in varie

versante sulla partizione. epoche investita anche dalla Repubblica Veneta


PRADES di Sicilia. — Di origine aragonese, con piena giurisdizione e col titolo comitale. Nel
fu portata in Sicilia da Giacomo Prades che vi 1392 i Prampero furono ascritti al corpo nobile

seguì il Re Martino da cui fu fatto consigliere, della città di Udine. — Lasciò bella fama di sè

maestro razionale, maestro portalano del regno, un Pietro-Enrico, che dall' Imperat. Carlo VI fu
e governatore della città di Catania. In seguito nominato generale del suo esercito nel 1718. —
ottenne la terra di Caccamo, la carica di conte- Con sovrana risoluzione 27 Ott. 1822 la famiglia

stabile di Sicilia e d'Aragona, e l'ammiragliato. Prampero fu confermata nella sua avita nobiltà.
— Arma: Inquartato in croce di S. Andrea, il Arma: Partito d'argento e di nero.
capo e la punta d'oro con quattro pali di rosso, PRAMPOLINI di Ferrara e di Modena. —
fiancheggiato del fecondo con sei gigli d' oro, 3, Nobile ed antica famiglia ammessa al Consiglio,
2 e 1. centumvirale, cui appartenne un Simone, dotto
PRÀDO di Sicilia. — Nobile famiglia spa- giureconsulto, assai pregiato nella Corte di Er-
glinola, un ramo della quale fu portato in Sicilia cole II duca di Ferrara, di cui fu consigliere. —
da Pietro di Prado di Salum nel regno di Leone, Alfeo Prampolini fu professore di diritto nell'U-
il quale si stabilì in Palermo dove si disposò ad niversità ferrarese ed uno dei più illustri lette-
una dama Galletti, e vi ebbe la carica di capi- rati di Ferrara. — Un ramo fiorisce tuttora in

tano giustiziere nel 1564-70 e 78. (Estinta). — Modena e in Reggio. —


Arma: D'azzurro, al

Arma: Di verde, al leone di nero. monte di tre cime di verde, sormontato da un


PRAETIS (de) di Pesaro e di Urbino. — La albero dello stesso; colla banda di rosso, attra-
più antica memoria di questa famiglia risale al versante sulP albero, accostata da due stelle d'oro.
12*28 in cui era console del castello di Firen- PRANDI di Alba. — Arma: D'azzurro, a tre
zuola un Giovanni del Prete che firmò un istru- gambe di carnagione, 2 e 1 in palo ; col capo
mcnto pubblico con cui gli uomini di Fiorenzuola dell' Impero.
si danno alla devozione del Comune di Rimini. PRANDI del Piemonte, consignori di Borgo-
Però la genealogia continuata di questa casa co- male. — Arma: Bandato d'oro e d'azzurro; col
mincia con un Marco di Monteluro, castello del- capo del secondo, caricato di tre stelle d'argento,
l' agro pesarese, vissuto nella seconda metà del 2 e 1. — Cimiero: Un leone d'oro, linguato di

XV secolo. — Simone, abiatico del suddetto Mar- rosso, nascente. — Motto: nisi dominus aedifi-
co, giureconsulto eminente, fu il primo che si CAVERIT.
stabilì in Pesaro, e di esso si anno molte opere PRANDI o ALIPRANDI di Ravenna. — Fa-
a stampa. — Ultimo di questa famiglia pesarese miglia patrizia ravennate, originaria di Milano,
fu Giovan-Lodovico morto nel 1694. —
Un ramo ed estinta nel 1763 colla morte di suor Maria-
fiorisce tuttora in Urbino. — Arma: D'azzurro, Crocefissa, che fu I' ultima della casa Prandi. —
al leone al naturale, tenente colle branche ante- Arma: D'argento, padiglionato di nero, moscato
riori un ramo d'alloro. di verde; colla fascia d'o- dello stesso; col capo d'azzurro, al levriere pas-
ro, attraversante sul tutto. sante d' argento, collarinato di rosso.
PRAGA di Revello (Piemonte). — Giambat- PRANDINI di Verona. — Famiglia illustre
tista Praga ottenne la nobiltà addì 8 Iug. 1594. di Cotogna trasferitasi in Verona nel XV secolo,
— Arma : Spaccato d' azzurro e d' argento, al leone ed ascritta a quel nobile Consiglio nel 1517. —
dall'uno all'altro; d'oro, armato e linguato di rosso Arma antica: D'argento, a tre bande d'azzurro,
sulP azzurro; di rosso, armato d' oro, sull'argento. col leone d'oro attraversante sul tutto, e tenente
— Cimiero: Un leone d'oro, linguato di rosso, una Gaccola di nero, accesa d'oro. — Arma mo-
nascente. — Motto: fortjs animo et corpore. derna : D'azzurro, all' aquila d'argento, rostrata e
PRA — 375 FRA
membrata d'oro, o di rosso. — Alias: Di rosso, PRATELLO (dal) di Bologna. — Arma: Di
all'aquila d'oro, o di nero, rostrata e membrata rosso, al grifo rampante d' argento, colla banda
d'azzurro. d' azzurro attraversante, caricata da tre crescenti
PRANDON1 di Milano. — Originaria di Bu- d' oro.

sto-Arsizio, si trasferì a Milano in fine del XV PRATESI di Firenze. — Ser Lapo de' Pra-
secolo. Nel 1747 fu ammessa al patriziato mila- tesi priore nel 1292. — Arma: Spaccato di rosso

nese. — Arma: Spaccato; nel 1


n
d'oro, all'aquila c d' argento, al leone dall'uno all'altro.

di nero, coronata del campo; nel 2" d'oro, al PRATI di Alessandria, vedi Pellati.
Icone d' azzurro, coronato del campo; colla banda PRATI di Aquila. — Famiglia patrizia aqui-

di rosso, attraversante sul leone, il quale tien lana estinta nel secolo XVII. — Arma: D'oro,
fisso lo sguardo sopra una stella di otto raggi alla punta di verde con un cane levriero passante

dello stesso posta nel cantone destro del capo al al naturale, collarinato di rosso.

di sopra della banda. PRATI di Bologna. — Originaria di Budrio,

PRASCA di Torino. — Arma : Spaccato; nel si estinse nel 1702 colla morte di Giulio cano-

!• d'argento, all'aquila di nero, coronata dello nico di S. Petronio. — Arma Spaccato;


; nel 1°

stesso; nel 2° di rosso, ad una casa d' argento; d' azzurro, a tre rose al naturale; nel 2" bandato

con una fascia scaccata di due file d' argento e di rosso e d'argento; colla fascia di verde attra-

di rosso attraversante. versante sulla partizione.

PRAIA del Friuli. — Stipite di questa fa- PRATI di Brescia. — (Estinta). - Arma:
miglia fu un Daniele-Florido, al quale la Repub- Interzato in fascia; nel 1.° d'oro; nel 2° di verde

blica Veneta nel 1514 conferì in dono, a titolo caricato di fiori; nel 3.° d' argento, a tre bande

di feudo nobile, antico e legalo, con piena giuri- di rosso.

sdizione, il contado di Prata in Friuli, da cui la PRATI di Forlì. — Da Prato in Toscana,


famiglia trasse in seguito il proprio nome. A correndo il secolo XVII, questa famiglia si tra-

questa investitura andò congiunta la prerogativa piantò in Forlì. — Mercuriale, monaco benedet-
della voce e sede nel Parlamento Friulano, e tino, e rettore dell'abbazia di S. Mercuriale, nel

quindi anche il lustro della nobiltà, già impar- 1784 fu da Pio VI nominato Vescovo di Forlì, al

tita dalla Repubblica al sudetto Florido, che venne cui patriziato, insieme alla sua famiglia fu ag-

pur decorato del grado e titolo di cavaliere au- gregato con atto pubblico del patrio Consiglio.

rato. Al feudo era annesso anche il titolo di conte. — Arma: Di verde, alla banda scaccata d'ar-
— Con sovrana risoluzione 5 Gen. 1824 fu con- gento e di nero di due file; col capo d'oro, ca-

fermata nella sua nobiltà. — Arma: Partito in- ricato di un sole di rosso.

chiavato d'argento e di nero; col capo di porpora. PRATI del Piemonte, marchesi di Rovagna-
PRATA di Milano, fregiata del titolo comi- sco. — Arma: Trinciato dentato d'argento e

tale. — Originaria di Brescia, produsse molti in- d' azzurro; col capo d' oro, all' aquila di nero, co-

dividui che la resero illustre. — Guglielmo nel ronata dello stesso.

1229 fu uno degli ambasciatori di Brescia per PRATIS (de) o DA PRATA di Concordia. —
rinnovare la lega delle città italiane contro Fe- Pileo da Prata creato Cardinale di S. R. Chiesa

derico Barbarossa. — Sei appartennero al decu- da Urbano VI. — Arma: Spaccato; nel 1» d'ar-

rionato, de' quali i primi furono Francesco e Pa- gento pieno; nel 2.° di rosso, a sei gigli d'ar-
nario nel 1340, e Ferrando nel 1590. — Cristo- gento, posti 3, 2 e 1.

foro dottore collegiato nel 1450. — Bernabò e PRATO di Genova. — Arma : D' oro, a tre

Martino, figli del conte Giovanni, furono del nu- bande d'azzurro; col capo del secondo, a tre gi-

mero di que' personaggi scelti a prestare solenne gli del primo, ordinati in fascia.

giuramento di fedeltà al primogenito di Galeazzo- PRATO d' Ivea. — Furono antichi feudatari
Maria Sforza duca di Milano nel 1470. — Anto- di Romano — Sonovi investiture che li riguar-

nio fu senatore e supremo cancelliere del Senato dano negli anni 1227 e 1400 — Si estinsero nel

di Milano all' epoca che vi dominava Francesco I 1640 in due famiglie, una delle quali sposò Carlo

Re di Francia nel 1515. — Arma: Spaccato; nel Speziale di Fossano. — Arma ?

1° d'azzurro, al leone illeopardito d' oro, sopra PRATO di Lecce. — Di questa famiglia si

una terrazza di verde; nel 2.° di rosso, ad una ànno memorie fin dal tempo dei Normanni — Ha
colonna d'argeuto. — Alias: Spaccato; nel 1.° essa goduto nobiltà in Aquila, Lecce e Gallipoli,

d'argento, ad un cardo steiato e fogliato di verde ed à posseduto i feudi di Alliano, Ausiano, Ar-
sopra unj terrazza dello stesso, accompagnato da nesano Apiliano, Acquarica, Castrignano, Cercito,
due gigli di rosso; nel 2.° bandato d'argento e Civitella, Ficola, Fossacieca, Galugnano, Fasano,

di rosso; colla fascia d'argento attraversante Sava, Stigliano, Tromacara e Zullino. — Andrea
sulla partizione e caricata di una fascia ondata ottenne da Carlo II d' Angiò alcuni feudi in vai

d'azzurro. di Crate; Raimondo vice-ammiraglio del regno


PRA — 376 — PRE
noi 1306; Giovan-Filippo bailo della città di Lec- PRATOLONGO di — Vittorio-Ema-
ce ; Nicolò siniscalco di Re Ferrante I. (Estinta). nuele Il Re d'Italia, con motu-proprio 11 Mar.
— Akma: D' azzurro, a cinque gigli d' oro, 2 e 3. 1877 concesse al commend. Rocco Pratolongo il

PRATO di Mombaruzzo (Piemonte), signori titolo di conto trasmissibile per primogenitura


di Montclupo. — Amia: Spaccato; nel 1° d'az- maschile, e con altro decreto gli concesse la se-
zurro, all'aquila d'argento; nel 2.° fasciato di guente Arma: Spaccato; nel 1.° partito, a de-
verde e di rosso. stra di rosso, al loone d'oro, mirante un sole dello
PRATO di Reggio-Calabria. — Arma : D' ar- stesso orizzontale a destra; a sinistra d' azzurro,
gento, a tre pali d* azzurro, con punte di lancia alla colomba tenente nel becco un ramo d'alloro, e
d' oro. volante verso la metà di un pioppo, movente dalla
PRATO (de) di Toscana. — Nicolò dell'Or- partizione, il tutto al naturale; nel 2- d'azzurro,
dine dei Predicatori, creato Cardinale di S. R. a tre bande d' oro. — Motto : finche arrivi.
Chiesa da Benedetto XI. — Arma: Spaccato; nel PRATOMAGGIORE d'Ivrea, vedi Pramag-
1" d'azzurro, al leone rivolto passante d'oro; nel GIORE.
2° d' argento pieno. PRATOVECCHIO (dal) di Bologna. - Arma :

PRATO di Trento. — Originaria di Lecce, la D'azzurro, al monte di sei cime d'argento, sor-
si trova stabilita nel Trentino fin dal 1400 in montato da un uccello dello stesso; col capo
cui abitava nel borgo di Pergine in Valsugana, d' Angiò.
dove fondò il convento dei Francescani. Sui pri- PRECIPIA del Piemonte. — Pietrino Precipia
mordi del XVI da Pergine si trapiantò nella città mastro uditore della Camera dei conti, il 30 mar.
di Trento. — Giambattista nel 1535 fu investito 1623 ottenne, col fratello Antonio, la nobiltà e-
da quel Vescovo-principe della signoria e castello reditaria. — Arma: D'argento, ad un ramo di

feudale di Segonzano nella valle media di Lavis, quercia di verde; col capo d'azzurro, al laccio

e nel 1551 ospitò i legati pontifici nel suo palaz- d'amore d'oro. — Cimiero: Una spada al natu-
zo, dove furono tenute parecchie sedute prepa- rale alta in palo. — Motto: punctim creim.
ratorie del famoso Concilio di Trento. — Con di- PREGAT di Bergamo. — Arma: Tagliato di

ploma 7 Mag. 16 iO, furono i Prato insigniti del verde e d'azzurro, ad un serpente ondeggiante in

titolo di baroni. — Arma: Inquartato; nel 1 n e palo fasciato di nero, di rosso, d'argento, di nero

i<> spaccato d'oro, alla eolomba d'argento, avente, e di rosso, attraversante sulla partizione.
nel becco un ramo d'olivo al naturale, e d'ar- PREGNACCA di Brescia. — (Estinta). —
gento, a due sbarre d' azzurro; nel 2° c 3° di Arma : D' azzurro, a tre gigli d' argento, posti

rosso, alla sega d' argento, manicata d' oro, po- 2 e 1.

sta in binda. PRELI di Venezia. — Originari di Malamoc-


PRATO di Treviso. — Arma: Trinciato; nel co, fecero parte del Gran Consiglio e si spensero
1» d'argento, a tre stelle di otto raggi d'oro, nel 1112. — Arma : Spaccato d'argento, e di ros-
ordinate in banda; nel 2n di nero, a tre stelle so, al leone spaccato d'oro e di verde, attraver-
di otto raggi d'oro, ordinate come sopra. sante sul tutto. — Alias: D' azzurro, al capriolo
PRATO (da) Verona. — Originaria di Prato cucito di rosso, accompagnato in capo da due
in Toscana e detta anticamente Cassini, stabili- rose d'oro, ed in punta da un giglio dello stesso.
tasi in Verona nel 1373 vi assunse il nome della PREMARINO di Venezia. — Assai antica è
madre patria. — Giovanni di Pacino Prato fu questa patrizia famiglia veneziana, originaria di
aggregato al nobile Consiglio di Verona ; Leonar- Jesolo, e che dette alla patria i primi tribuni. —
do, cavaliere di Rodi e condottiero delle truppe Nel 1205 fu aggregata al Gran Consiglio, e nel
venete, per il valore addimostrato in guerra 1328 acquistò dodici carati dell'isola di Ceos nel-
ottenne dal doge Leonardo Loredano che la sua l'Arcipelago, di cui tenne il dominio sino al 1537,
statua fosse collocata nella Chiesa de' SS. Gio- nel qual tempo queir isola fu occupata dai Tur-
vanni e Paolo. — Ferdinando X Duca di Man- chi — Quando il governo veneto comprò l' isola

tova decorò la famiglia Prato del titolo comitale, ! di Negroponte, la famiglia Premarino andò ad
e l' Imperat. d'Austria con sovrane risoluzioni 12 abitarvi, e dopo la perdita di quella passò in
Ott. 1818, 22 Sett. 1820, e 28 Ott. 1823 ne Candia, dove dimorò fino alla caduta di quel re-
confermò l'avita nobiltà. — Arma : Spaccato; nel gno in potere dei Turchi, dopo di che, colle altre
I" d'azzurro, ad una terrazza di verde, coperta famiglie della colonia fece ritorno a Venezia. — Un
di erbe; nel 2° bandato di rosso e d' oro; colla Nicolò fu uno de' sopracomili o governatori delle
fascia d' argento attraversante sulla partizione. galee mandate dai Veneziani a favore di Alessan-

PRATOLONGO di Val Brembana nel Ber- dro III contro il Barbarossa nel 1177; Ruggero
gamasco. — Arma : Di rosso, al basilisco di ver- Premarino fu uno dei quaranta che nel 1178
de, colla coda attortigliata, avente in bocca un elessero doge Aurio Mastropiero; nel 1192 capi-
cerchio di nero. tano nelC armata che a Pula sconfisse i Pisani,
PRE — 377 — PRE
nel 1202 uno dei 49 governatori delle galee che gnome. — Arma: Spaccato d'argento e di rosso.

sotto il comando di Enrico Dandolo andavano alla PRENDIPARTE di Modena. — E un ramo


ricupera di Zara, nel 1206, dopo essersi impadro- della precedente patrizia di Modena. — Furono
nito di Corfù, di Modone e di Corone, andò a podestà Giacomo di Ferrara nel 1228; Bartolo-
tórre il possesso dell'isola di Candia, e sostenne meo di Macerata nel 1283; e Previdino di Sas-

inoltre onorifiche ambascerie alla Corte del Papa suolo nel 1310. —
Arma: Spaccato d'oro e di
e a quella dell'Imperatore di Costantinopoli; un rosso. —
Cimiero: Una mano di carnagione u-
Ranieri Premarino nel 1182 fu eletto procuratore scente da una manica di rosso, impugnante due
di S. Marco. — Arma: D'oro, a tre ondate fascie rose gambute al naturale, passate in croce di S.

d'azzurro; colcapo — Cimiero: Una


di rosso. Andrea. — Motto : candor et decor.
sirena d'argento. PRESATE di Presate nel Bergamasco. —
PREMOLI di Crema. — Capostipite di que- AnMA: D'oro, al castello merlato e torricellato

sta famiglia fu un Vincenzo Premoli, il quale vi- di due pezzi, aperto e fincstrato di nero, pian-

vea nella prima metà del XVI secolo, di cui il tato sopra una campagna di verde, e cimato da
figlio Paolo fu aggregato nel 1567 al Consiglio ge- un' aquila di nero.

nerale di Crema. Un secondo Vincenzo, figlio di PRESENDA di Genova. — Arma: Trinciato


Paolo, nel 1603 ebbe la carica di provveditore d'argento e di verde, caricato il primo di un' a-
di quel Comune. Un Vittoriano, recatosi ventu- quila di nero, rostrata e coronata di rosso; colla
riere in Germania a combattere sotto le insegne banda d' oro attraversante sul tutto.
dell' Imperat. Federico III, ottenne da questo, in PRESSA (della) di Firenze. — Arma: Partito
premio de' suoi servizi, un diploma col quale la d' oro e d'azzurro.
famiglia Premoli nel 1642 era insignita del titolo PRESSANA di Verona. — Originaria Pres- di

di conti palatini. Un Agostino fu creato da In- sana, terra del Veronese. — In un pubblico atto
nocenzo X Vescovo di Adria; un Camillo nel del 1178 si legge il nome di Olderico da Pressa-
1683 conseguì dal duca di Savoja il titolo di mar- na. — Nipoti e pronipoti di quest' Olderico fu-
chese trasmissibile ai suoi discendenti maschi in rono Bartolomeo consigliere nel 1279; Pellegrino
linea primogenita; un Carlo fu preposito generale consigliere nel 1388 e presidente della Casa dei
della Congregazione dei Bernabiti; ed un conte Mercanti nel 1384 e nel 1393; e Guadalbene fat-
Paolo occupò cariche eminenti in patria sotto tore degli Scaligeri in Vicenza nel 1382. — Que-
Napoleone I e quindi sotto il governo austriaco. sta famiglia fu ascritta al nobile Consiglio di Ve-
— Arma : Spaccato d' argento e d' azzurro, al rona nel 1410. — Arma: D'azzurro, a tre con-
leone d'oro, coronato dello stesso, attraversante chiglie d'argento; colla banda di rosso, attra-

sulla partizione, tenente una falciuola d'argento, versante sul tutto.


manicata d'oro, il taglio a destra, accompagnata PRESSIO o PREZIO di Terni. — Arma: In-
da una stella di otto raggi d'oro entro la curva terzato in fascia; nel 1. n di verde, al monte di

della falciuola. — Cimiero: Un leone uscente tre cime d'oro, sormontato da una colomba d'ar-
d'oro, coronata dello stesso. gento, rivolta e tenente nel becco un ramo d'olivo
PRENDIPARTE di Bologna. - Fin dal 1154 al naturale, sinistrata da una cometa d'oro, colla
erano ottimati, e come tali avevano il diritto di coda volta a destra; nel 2.» inquartato d'azzurro
presenziare alle sentenze profferite allora per il e di rosso, con un giglio d'oro sul primo, ed una
Pontefice in Bologna. — Assunti due volte al stella di otto raggi dello stesso nel secondo; colla

consolato nel secolo XII, continuarono nel susse- colonna d'argento, coronata d'oro, in palo, attra-

guente ad aver molta parte nel maneggio della versante sulla partizione; nel 3.° di verde, alla

cosa pubblica, chiamati tredici volte a reggere colomba d'argento, avente nel becco un ramo-
altre città. Furono condomini di Montemaggiore, scello d'olivo al naturale, e posata sopra un pic-
di Vedreto, di Guarda fossa., di Sitifonte, di Mon- colo tronco d' oro, posto in banda.
tecuccolo fino al 1280, e tennero per qualche PRESTINARI di Bergamo. — Arma: Di rosso,
tempo Mirandola ed altre castella nel Modenese, a due fascie d' argento, caricate, la prima di un
trasferite loro dai Pico, co' quali sembra avessero osso fra due stelle, e la seconda di una stella
vincoli di parentela. Furono infine de' più grandi fra due ossi.
possessori di servi, poiché ne ebbero 218. — Fu- PRESTINARI di Nembro nel Bergamasco. —
rono di parte geremea e presero parte alle lotte Arma: D'azzurro, al giglio d'oro.
fratricide di queir epoca nefasta. — Nel XIV se- PRETAROLI di Lecce. — Originaria di Ostu-
colo si diedero alla milizia, e sussistettero oscu- ni, à goduto nobiltà nella sua patria di origine,
remente fino al XVIII, in cui si spensero nella in Monopoli, Brindisi e Lecce. — Nel 1422 ebbe
persona di Camilla Prendiparte maritata a Fran- il feudo di Lardignano, e possedette poi quelli
cesco Verardini, il cui figlio Sebastiano ne rac- di Barbarano, Scaglione, Pasolo, Borgagno, Casti-
colse l'eredità ed aggiunse al proprio il loro CO- glione eee. — Aggregata all'Ordine di Malta sin
-

PRE — 378 — PRI

dal 1507. — Alessandro milite, giustiziere di ter- PREVERENCO di Cavour (Piemonte). — Ar-
ra d'Otranto al tempo di Carlo I d'Angiò; Ga- ma: D'argento, a due rami di palma, passati in

spare dottore, regio consigliere, castellano della doppia croce di S. Andrea, ed alla fascia in divisa

torre di Villanova, eletto governatore di Trani di "nero, attraversante; col capo d'azzurro, alla

nel 1462. — Arma: D'azzurro, alla banda cucita stella d'oro.

di rosso, caricata da tre gigli d'argento posti PREVIDE di Vigevano. — Assai antica fa-

nel verso della banda, ed accompagnata da tre miglia, patrona di «varie cappelle gentilizie in

pietre quadrilunghe d'oro, 2 verso il capo, ed 1 patria, aliar cui nobiltà venne ascritta. — Vari-

verso la punta. individui esercitarono con lode l'arte salutare, e

PRETI o PRETATTI di Aquila. — Antica fra questi si distinsero un Giacomo-Filippo pro-


famigla aquilana ed una delle più potenti nel tomedico di Vigevano nel 1500; un Antonio ed
capitanar le fazioni politiche del secolo XIV. Tolse un'Ignazio,* padre, e figlio, ambedue protomedici
il nome da un Pretatto vissuto nel secolo XIII. come sopra nel XVII secolo. — Un Ambrogio
Francesco-Antonio ne è l'uomo più noto. Egli era signore di Rosasco nel 1530; fra Ennio, car-

tentò di dar la città di Aquila in mano al Papa melitano scalzo, Vescovo di S.^Leo e del Monte-
Urbano VI allorché questi era in disgusto con feltro, -fu oratore al Concilio di Trento nel 1546;

la Regina Giovanna I.
a
, ma fallitogli il colpo, prese e Michelangelo-Andrea nel 1731 ottenne dall'Im-
il bando, sostenendosi con le armi de' suoi par- perat. Carlo VI V investitura della nomina di

tigiani. Nel 1381 però Rainaldo Orsini collegatosi giudice delle s-trade, e fu decurione in patria. —
alla fazione regia, contribuì alla resa del Pretatti, Arma: TJ'oró, alla fascia di rosso, dal centro della

il quale recato in Aquila ebbe mozzo il capo. Con quale si parte un palo dello stesso che discende
lui si estinse questa casa. — Arma: D'argento sino alla punta dello scudo. La parte superiore è

al capriolo di rosso caricato delle lettere P. R. E. caricata dell'aquila néra, coronata del campo, e
PRETI di Bologna. — Detti anche Presbi- nell'angolo sinistro della parte inferiore evvi un

teri o de'Previdi, trassero origine da Castel Guelfo. leone d' azzurro, coronato del campo, tenente
— Ugolino, dott. in leggi, fu presente nel 1204 colle branche anteriori una mazzaferrata di nero.

alla pubblicazione del lodo nella lite fra Bolognesi PREZZAGNl di Cremona. — Ha dato due
e Modenesi; Filippo di Muttiolo nmbn.vciatore per decurioni ali 9 patria- Guglielmo nel 1457, e Gia-
il Comune di Bologna a molte corti t città; Bar- comino nel 1519. — Arma: Quattro losanghe
tolomeo, detto Bartoluzzo, morto nel 1318, cele- accollate in fascia.

bre giureconsulto ed autore di varie Quistioni PREZZATO di Bergamo e di Venezia. —


citate dai grandi giuristi che vennero dopo lui. Originaria di Bergamo, si à memoria di essa fin

— Arma: D'azzurro, seminato di lacrime d'oro; dal 1333 in cui viveva un Giovanni figliuolo di

col leone dello stesso attraversante sul tutto. Oberto da Prezzate (luogo nel Bergamasco), il

PRETI di Castelfranco-Vcneto. — Originaria quale fu compilatore delle leggi della città di

di Treviso e detta anticamente Albaredi, col qual Bergamo ed uno del Consiglio de'savj. — A Ber-
nome la si trova stabilita in Castelfranco fin dal gamo fu ftarimenti illustre Gabriele Prezzati,
1390. — Diede notari e provveditori alla patria,' medico' dotto, lettore nell'Università di Bologna
e 1' insigne matematico ed architetto Francesco- nel 1477, aggregato in patria nel 1485 al cospi-
Maria morto nel 1774, col quale si estinse. — cuo Collegio dèi medici, ed autore di varie opere

Arma: Partito d'oro e di rosso; col capo del- di medicina. — Un Marcantonio Prezzato, figlio

l'Impero, sostenuto da una riga d'argento. di' Gramolo, nel 1537 trapiantò la propria fami-
PRETI di Mantova, fregiati del titolo mar- glia in Venezia; alla cui cittadinanza originaria
chionale. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, al- fu "tosto aggregata. Il di lui figlio Lorenzo da
l'aquila di nero, coronata del campo; nel 2.° di Clemente Vili fu creato Vescovo di Chioggia nel
rosso, a tre teste di preti di carnagione, poste 1601. — La famiglia Prezzato fin dal 1757 fu

di profilo, coperte di berretta clericale di nero, aggregataci Consiglio nobile di Bergamo, e ri-

colle spalle vestite dello stesso. co'nfermata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione
PRETOLA di Civitclla del Tronto (Abruzzi). 10 Ott.' 1819. — Arma: D'azzurro, al castello
— Famiglia molto antica, la quale possedeva in merlato alla guelfa e torricellato di un pezzo, il

patria una cappella gentilizia nella chiesa di S. tutto d'argento, movente da una campagna ta-
Lorenzo ed un padronato in quella di S. Fran- gliata d'azzurro, d'oro e di rosso; col capo d'oro,
cesco.Ha posseduto pure varie terrò feudali, fra all'aquila di nero. — Alias: D'azzurro, a due
le quali Santa Croce a Garrufo presso Civitclla. gemelle di rosso poste in banda.
Si cstinse in Giovanni P reto la, il quale con PRIAMI o PRIANI di Verona. — Famiglia
donazione 20 Apr. 1742 chiamò a succedergli i milanese, trapiantata da assai remoto tempo in

nipoti di casa Procaccini di Città S. Angelo, i Verona, e nel 1464 posta nel numero delle nobili
quali no assunsero il cognome. — Arma? veronesi. — Arma: D'azzurro, alla fascia d'ar-
PRI 379 — PRI

gento, caricata di tre rose di rosso, ed accompa- PRIMOMI di Viterbo (Estinta). —Arma: Spac-
gnata in capo da un leone nascente d'oro, mo- cato; nel 1.° di verde, a tre gigli d'oro, ordinati

vente dalla fascia, colla testa cimata da una stella in fascia; nel 2.° d'azzurro, ad una ruota di sei

dello stesso, e tenente colle branche anteriori raggi d'oro, con un chiodo dello stesso infissovi

una fiaccola di nero, accesa di rosso; essa fascia a sinistra.

accompagnata in punta da tre stelle d' oro. PRINA (della) di Bene (Piemonte). — Arma:
PRIANTE di Vicenza. — Arma: D'azzurro, ad D'argento, al prugno damasceno, fruttato al na-

un drago alato d'oro, posto in palo, colla coda an- turale, nudrito sulla pianura erbosa, sostenuto

nodata, e volgente il dardo verso la punta, accom- da due cani mastini, affrontati e controrampanti.
pagnato al cantone destro del capo da una stella — Cimiero: Un braccio armato impugnante una

dello stesso. spada.


RRIAROGGIA di Genova, vedi Petrarugia. PRINA di Novara. — Originaria di Francia,

PRICOTTI di Padova, vedi Pincotti. il primo luogo da lei abitato in Italia fu Castel-

PRIGNANO di Lucerà. — Originaria di Pisa, marte sotto il piano d'Erba in Lombardia, donde
trasse il proprio nome dalla signoria di Prignano, si trapiantò in Milano, in Venezia e in Novara.
terra poco lontana da quella città, e passò in — Il ramo di Novara dette consoli e decurioni

Napoli nel XIII secolo, e di là fu portata in Sa- a questa città. — Un Ubaldo militò alla prima

lerno nel 1549 da un Carlo Prignano, e finalmente crociata e fu amico fedele di Rinaldo d'Este; un

nel 1600 trapiantata in Lucerà, alla cui nobiltà Guido nel 1223 firmò la convenzione di stato fra

fu ascritta. — Ha goduto nobiltà in Salerno, le repubbliche di Novara, Milano e Vercelli; un


Sanseverino, Teano e Lucerà, ed à posseduto i Giuseppe, per molti anni ministro delle finanze

feudi di Acquarola, Altamura, Aversa, Frescara, del primo regno italico e creato conte del regno
Capri, Castellamare, Gaeta, Minervino, Sorrento, da Napoleone I, morì vittima di popolare som-
Somma, Scafati, Briano, Sangiorgio, e Nocera. mossa nel 1814. — Arma: Inquartato; nel 1.°

Divenne nobilissima per aver dato la vita al ce- e 4.° d'azzurro, alla fenice d'argento sorante sulla
lebre Bartolomeo Prignano Arciv. di Bari, che sua immortalità di rosso, guardante un sole d'oro,
nel 1378 fu assunto al soglio pontificio col nome posto nel primo cantone; nel 2.° e 3° d'oro,
di Urhano VI. Francesco, nipote di questo pon- all'aquila bicipite di nero, rostrata, membrata e

tefice, fa creato Cardinale nello stesso anno, quindi coronata d'oro. Sul tutto: partito d'azzurro, a
Arciv. di Pisa e vice cancelliere del regno. — due Treccie poste in croce di S. Andrea passate
Arma: Inquartato; nel 1.» e 4.° d'oro, all'aquila entro una corona d'alloro, il tutto d'argento, e
d'azzurro, armata e rostrata di rosso; nel 2." e 3. n d' argento, a tre bande di rosso.
d'azzurro, alia fascia d'oro, accompagnata in capo PRINCI di Messina. — Ha goduto nobiltà

da una stella dello stesso, ed in punta da una nella città di Messina nel XVI secolo. — Arma:
ghianda al naturale. — Motto: flector, non D'azzurro, al leone d'oro, rampante contro una
francar. colonna d'argento, cimata da un'aquila di nero.

PRIM di Catania. — Giovanni Cardinale di PRINCIPATO di Messina. — La genealogia


S. R. Chiesa creato dal Pontefice Eugenio IV nel certa di questa famiglia rimonta al principio del
1446, fu pure Vescovo di Catania. — Arma: Di XVI secolo, in cui vivea Giovanni-Andrea padre
rosso, all' aquila d'oro. di Paolo, che fu elevato alla nobiltà messinese
PRIMAD1ZZI di Bologna. — Le prime me- nel 1598. — Benedetto capitano delle milizie

morie ili questa famiglia risalgono al 1103. — urbane nel 1720; Antonio senatore di Messi-
Francesco di Giovanni celebre pittore ed archi- na nel 1769 e 1775, capitano ne' reali eserci-
tetto, nel 1539 si recò in Francia dove fu col- ti e comandante del forte Castellacelo. — Arma:
mato di onori e di benefizi dal Re Francesco I. D' azzurro, alla fascia in divisa cucita di rosso,
— Arma: Bandato ondato d'azzurro e d'oro; colla accompagnata nel capo da un principato celeste,
bordura del primo, caricata da otto rose del se- o meglio alato, al naturale, e nella punta da un
condo. destrocherio armato dello stesso, impugnante una
PRI MERANO di Napoli. — Arma: Di nero, pina di nero.
al leone d'argento. PRINCIPI di Bologna. — Antica e potente
PRIMO dj Messina. — Originaria della Bosnia, famiglia di parte lambertazza, prese parte a tutte
chiarissima per aver dato due insigni prelati alla le fazioni che nel XIII secolo afflissero la città
Chiesa: Ugone Arciv. di Messina nel 1127, poi di Bologna, alla quale dette parecchi anziani dal
di Palermo, e Giovanni Vescovo di Catania, Car- 1249 al 1359. — Alcuni di questa famiglia do-
dinale di S. R. Chiesa, ejpresidente della Con- vettero esulare in Romagna, ed Uguccione di
gregazione di S. Giustina in Padova nel 1446. — Bartolomeo Principi nel 1 298 dai ghibellini bolo-
Arma: D'azzurro, all'ombra di sole d'oro, tramon- gnesi fuorusciti congregati in adunanza generale
tante nel mare al naturale, movente dalla punta. ad Imola fu eletto sindaco e procuratore a fine
FRI — 380 — PRI
di comporre le inimicizie tra il Comune di Bolo- — Marco insigne letterato ed archeologo del XIX
gna ed i fuorusciti suddetti. — Si estinse nel — Arma: D'azzurro, monte
secolo. vette ai di tre
4 359, e i Dal Medico ne assunsero il cognome. di verde, rimato da nn gallo d'oro; col capo
— Arma? d'argento, caricato di due stelle di otto raggi
PRIOLO di Sicilia. — Arma: Palato d'azzurro d'oro per inchiesta,
e d'argento di otto pezzi; col capo di rosso. PROCACCI di Sanseverino (Marche). — Ar-
PRIORA di Tortona (Piemonte). — Giuseppe ma: D'argento, alla fascia doppiomerlata di rosso;
Priora, dott. in leggi, fn creato conte nel 1837. col capo di nero, alla testa di leone al naturale,
— Arma: D'azzurro, a tre rami d'alloro d'argen- posta di fronte. — Alias: Spaccato; nel 1.- d'az-
to, 2 e 1. — Motto: memento priora. zurro, alla testa di leone d'oro; nel 2.» di rosso,
PRIORATO di Vicenza. — Arma: Di rosso, a tre losanghe d'argento, 1 e 2; colla scala d'ar-
ad una torre d'argento, colle porte di nero, posta gento posta in fascia e attraversante.

sopra una terrazza di verde. — Alias: La detta PROCACCINI di Bologna. — Nel 1228 questa
torre accostata da due gigli d'oro, sormontati famiglia era di parte popolare. Un Alberto de'
ciascuno da un lambello di cinque pendenti di Procaccini, insieme ad altri suoi concittadini, firmò
rosso. 1' atto col quale il Comune di Bologna stringeva
PRISCIANI di Ferrara. — Arma: D'argento, lega ^on quello di Reggio nel 1214, e nel 1220
ad un giglio di nero. era del Consiglio. — Un Caccianemico fu tra
PRITELLI di Ravenna. — Nobile famiglia quelli che giurarono a nome di Bologna i patti
ravennate, illustrata da un Pritello che insegnò co'Fiorentini, e fu tra i rappresentanti del paese
pubblicamente la medicina in Napoli nel 1471, e no! 1220, e tra i vessilliferi bolognesi che com-
da un Antonio, che difese valorosamente la patria batterono contro Imola. Un Buonvignone il 19
contro gli attacchi dei Francesi nel 1512. — Feb. 1216 trattò a nome della patria coi Fio-
Arma? rentini. — Questa famiglia si diramò in Milano
PRITONI di Bologna. — Giulio Pritoni, let- e nel Napoletano. — Arma: D'azzurro, ad un
tore dello Studio di Bologna nel 1208. — Arma: albero di verde, nudrito sopra una zolla di terreno
Partito; nel 1.° partito inchiavato di rosso e al naturale, sormontato da tre stelle di sei raggi
d'oro: nel 2.° sbarrato d'azzurro e d'oro. d'argento, ordinate in fascia, ed accostato a de-
PRIULI di Venezia. — I Priuli, anticamente stra da una spada d'argento, alta in palo, mani-
detti de'Priori, poscia de'Prioli, indi Priuli. sono cata d'oro, ed a sinistra da un leone d'oro; il

originari nobili dell'Ungheria. Si trasferirono in tutto sotto un capo di rosso, a due stelle d'oro;
Venezia alla metà delI'VIIl secolo, e fiorirono nel esso capo sostenuto d'oro.
4110, nella persona di ;>ilvestro e suoi discen- PROCACCINI del Napoletano. — È un ramo
denti, compresi fra gli ottimati per le loro pro- della precedente portato verso la fine del XIV
dezze fatte nella guerra di Palestina. — In tale secolo da Paolo Procaccini in quel di Benevento,
qualifica vennero riconfermati alla serrata del donde fu trapiantato da Vincenzo e Giambattista
Maggior Consiglio nel 1297. — Tre individui di in fine del recolo XVI negli Abruzzi, mentre An-
questa casa furono dogi; Lorenzo nel 1556, Gi- gelo, uno dei figli di Vincenzo, restò con i suoi in

rolamo nel 1559, e Nicolò-Antonio nel 1618. Due Vitulano dove esiste tuttora una chiesa (SS. Gio
furono cardinali, ed altri procuratori di S. Marco, vanni e Paolo) edificata nel 1714 a spese di Carlo
ambasciatori, senatori e generali. — Fu confer- Procaccini. — Sforza Procaccini nel 1545 si portò
mata nella sua avita nobiltà con sovrana risolu- alla difesa di Malta sotto il comando di Gian-Vin-
zione 18 Die. 1817 e 1 Gen. 1818. ed innalzata cenzo Gonzaga priore di Barletta; Giulio con danari

alla dignità di conte dall'Impero Austriaco con proprj assoldò una compagnia di fanti in difesa di

sovrana risoluzione 12 Apr. 1829. — Arma: Pa- Spagna ; Francesco capitano negli eserciti di Fi-

lato d'oro e d'azzurro di sei pezzi; col capo di lippo IV e governatore in varie provincie; Pietro

rosso. nel 1695 creato Vescovo di Ripatransone, e quindi


PRl VITELLI di Udine. — Da Ceneda fu tra- nel 1704 di Avellino. — Questa famiglia à posseduto

piantata in Udine da un Giambattista Privitellio, il feudo di Castel S. Egidio presso C: vitella del

il quale si ammogliò con una Lovaria, e per virtù Tronto, e quelli detti di Set con titolo di barone; à

sua fu latto cittadino di Udine il 14 Gen. 1522. goduto nobiltà in Vitulano e nella città di Penne,
— Arma: Inquartato; nel l.« e 4.° d'azzurro, e nel 1725, sotto il pontificato di Benedetto XII,

all'aquila d'argento; nel 2.» e 3.» d'argento, ad ottenne il titolo di conte del sacro palazzo e del-

un giglio di rosso, sormontato da un lambello l'aula lateranense in persona di Giuseppe, illu-

dello stesso. stre giureconsulto, il quale aveva ospitato più

PROCACCI di Pesaro. — Oriunda da Norcia volte in sua casa quel pontefice quando reggeva
nel!' Umbria, passata a Venezia, e di là trapian- la Chiesa beneventana; ed à inoltre vestito l'abito
tata in Pesaro ne<rli ultimi anni del X Vili secolo. di S. Stefano di Toscana nel 4640. — Con decreto
PRO — 381 — PRO
ministeriale 17 Die. 1888 la nobile Maria-Giu- Arma: Di rosso, a tre scimie d'oro, attraversate

seppina Rohrlach moglie di Carlo-Pasquale Pro- da tre sbarre dello stesso.


caccini ottenne il titolo di marchesa di Monte- PROSPERI DEL VIGNA di Firenze, vedi,

scaglioso trasmissibile a' suoi eredi e successori Vigna (de).

pervenutole per legittima successione da Carlo PROSPERI di Lucca. — Arma: Spaccato; nel
Cattaneo della Volta, suo avolo materno, ed il 1.° di rosso, al giglio d'argento; nel 2.° d'argento,
di lei marito con altro decreto della stessa data a tre stelle di otto raggi di rosso; colla fascia

fu autorizzato ad assumere, maritali nomine, d' oro attraversante.


l'anzidetto titolo. — Arma: D'azzurro, all'albero PROSPERI di Ferrara. — Originaria di Luc-
di verde, nudrito sopra un terreno al naturale, ca, à per capostipite un Prospero Ser-Con forti,
sormontato da tre stelle di sei raggi d'argento, anziano della Repubblica di Lucca nel 1395. —
ordinate in fascia, ed accostato a destra da una Fu trapiantata in Ferrara da un Antonio Pro-
spada d'argento alta in palo, manicata d'oro, a speri, il cui figlio Bernardino andò nel 1494 am-
sinistra da un leone pur d'oro; il tutto sotto un basciatore in Francia. — Bartolomeo consigliere
capo di rosso, ad una croce patente di otto punte e segretario di Ercole II d'Este; Bernardino am-
d'argento; esso capo sostenuto d'oro. basciatore a Venezia nel 1574; Alfonso colonnello
PROCIDA di Sicilia. — Originaria di Salerno, della guardia italiana a Madrid nel 1778. — E-
à goduto nobiltà in Messina nel XIII secolo. — stinta verso la fine del XVIII secolo, ne raccolse
Arma: Bandato d'oro e d'azzurro; col capo del l'eredità un altro ramo dei Prosperi di Lucca
primo. — Alias: D'azzurro, alla torre d'oro, che fiorisce tuttora in Ferrara, fregiato del titolo
merlata di quattro pezzi, aperta e finestrata del comitale. — Arma: D'azzurro, a due leoni d'oro
campo, sormontata da un leone passante d'oro, affrontati, accompagnati in capo da una stella

tenente colla branca anteriore destra una ban- dello stesso.


diera di rosso, svolazzante a destra; detto castello PROSPERI LUCARELLI di Velletri. — Ori-
movente da una campagna cucita di rosso, e cari- ginaria di Carpineto, fu trapiantata in Velletri
cata da una squadra d'oro, accostata da due nel 1604 da Giulio Prosperi, nobile romano, il

rotelle dello stesso. quale fu subito ammesso alla nobiltà veliterna.


PROCOPIO di Messina. — Originaria di Scio, — Giambattista, di lui figlio, nel 1607 fu priore
à goduto nobiltà in Messina dal XV al XVIII del Comune, e Lodovico primogenito del prece-
secolo. — Di essa si ricorda un Giovansalvo barone dente fu pure priore nel 1633 e nel 1643. —
di Xiamarca ai servigi dell'Imperat. Carlo V. — Altri furono consiglieri, capitani della milizia e
Arma: Inquartato; nel l.o e 4.° d'azzurro, a due gonfalonieri. — Arma: Spaccato d'azzurro e d'ar-
albicocchi sradicati d'oro, ordinati in fascia: nel gento, alla fascia d'oro, attraversante, sulla par-
2.° e 3.° d'oro, a quattro pali di rosso, fiancheg- tizione, accompagnata in capo da un crescente
giato d' argento, con due aquile di nero, coro- d'argento, addestrato da una cometa d'oro, colla
nate dello stesso. coda volta a sinistra, ed in punta da un mare
PROGNOLI di Forlì. — Famiglia patrizia. agitato d'azzurro.
— Arma: Partito d'oro e di verde, alla prugna PROSPERI-BUZI di Velletri. — Arma: Par-
dall' uno all' altro. tito, nel 1.» d'azzurro, a due leoni affrontati
PROMIS di Mondovl. — Consignori di Viola. d' oro, tenenti insieme un cuore di rosso, e sor-
— Appartiene a questa famiglia il commendatore montati da una cometa d'oro; nel 2.° di rosso,
Domenico Promis illustre archeologo e numisma- a quattro trangle di nero, accompagnate da due
tico, bibliotecario e conservatore del medagliere rose d'argento fra la prima e la seconda trangla,
del Re d'Italia, morto nel 1873. — Arma: D'oro, e da due trangle ondate d'argento fiancheggianti
al pioppo al naturale, nudrito sulla pianura erbosa la terza trangla di nero; la detta partizione ab-
di verde; col capo d'azzurro, a tre stelle d'argento, bassata sotto un capo d'azzurro, caricato da una
ordinate in fascia. cometa d' oro.
PROMONTORIO di Genova. — Arma: Spac- PROTO di Venezia e di Vicenza. — Origi-
cato di rosso e di nero, a cinque losanghe d'oro, nari greci, fatti del Consiglio nel 1303, e spenti
accollate in fascia, attraversenti sulla partizione nel 1315 nella persona di Giampietro, il quale
PRONO di Cherasco (Piemonte), — Ales- lasciò ogni suo avere all'ospedale di Vicenza. —
sandro Prona di Benevello, nel 1789 fu investito Arma: Bandato di verde e d'oro; col capo del
in un col fratello Pietro di Montvernier col ti- secondo, ovvero d'argento.
tolo paronale.. — Arma: D' azzurro, al castagno PROTOGIUDICE di Salerno. — Arma: D'ar-
d'oro, accompagnato da tre scojattoli male ordi- gento, alla gemella d'azzurro, posta in banda,
nati, ritti, i due inferiori affrontati. — Motto: divisa da tre rose di rosso.
EQUO ET SUDORE. PROTONOBIL1SSIMO di Taranto. — Alfonso
PROSIMI di Messina t
baroni di Graniti. — di Desiderio, capitano di gran valore, fu chiamato
PRO — 382 — PRO
al suo servizio da Pietro d'Aragona Re di Sici- propria signoria. Quindi abbiamo i Provana di
lia, il quale gli affidò cariche importantissime, ma Brilland, i Provana del Sabbione, i Provana della
dopo non molto tempo volle ritornare presso il Garra, i Provana della Cha, i Provana della Log-
suo Re Carlo II, che molto lo amava, e dal quale gia, i Provana de Bracci ed i Provana di Collegno.
fu arricchito di feudi e vassalli. — Un altro Al- — Amedeo VI confermò alla famiglia Provana gli

fonso, nel 1528, era barone di Leporano, e Gia- antichi suoi privilegi con patenti date a Rivoli
como fu investito da Ferrante I della signoria di nel 1360. — Molti cavalieri gerosolimitani, quat-
Palagiano; Florimondo nel 1438 ebbe in dono da tro della SS. Annunziata e moltissimi dell'Ordine
Giovanni-Antonio Orsini, di cui era fido seguace, Mauriziano. — Giovanni Provana, signore di No-
il principato di Muro nel Leccese e formò quivi valesa e Giacomo abate di Susa, insieme ad altri
un altro ramo della famiglia che si estinse nel consanguinei e membri della loro famiglia, rice-
1774. — ^Estinta in principio del XVII secolo). vettero con grande venerazione e pompa nel loro
— Arma: Di rosso, al drago alato d' oro. castello il Pontefice Martino V, il quale ritor-
PROTONTINO di Taranto. — Trasse il pro- nando da Costanza passò il Moncenisio, e gli

proprio nome dalla carica di protontino della ma- stessi Provana ebbero l'onore di accompagnarlo
rina »• porto di Taranto che sostenne prima della per lo Stato del Piemonte. — Sono degni di memoria
venuta degli Angioini. — I fratelli Cataldo e un Andrea signore di' Leini e conte di Fossasco
Giacomo nel 1259 cavalieri al seguito di Re Man- comandante le galere di Emanuele-Filiberto alla

fredi. — Petrovalle e Troilo furono sindaci di famosa battaglia di Lepanto; un Oddone maestro
Taranto, il primo nel 1466, e l'altro nel 1467; di campo nelle armate dell' Imperat. Carlo V; un
Alfonso e Guido si meritarono l'aggiunto di ge- Francesco gran cancelliere del Duca di Savoja
nerosi patrizii per i provvedimenti a loro spese nel 1603; ed un Francesco-Ottavio generale d'in-
di vettovaglie nella carestia prodotta dall'assedio fanteria, gran falconiere e governatore delle Ve-
delia città di Taranto posto da Don Cesare d'A- neria reale nel 1773. — Arma dei Provana di

ragona. — Con Giovanni-Battista, cavaliere di Collegno: Inquartato; 'nel 1° e 4° di rosso, ad

Malta, e morto nel 1649, si spense questa nobile una colonna d'argento, la base e il capitello d'o-

famiglia. — Arma: Ondato d'azzurro e d' argento, ro, coronata dello stasso; nel 2 n e 3* d' argento,

con due pesci guizzanti al naturale. a due tralci di vigna di verde, sradicati, passati

PROTOPAPA di Catania. — Capostipite co- in doppia croce di S. Andrea, fogliati dello stesso,

nosciuto di questa nobile ed antica famiglia ca- e fruttati di tre grappoli di uva di porpora. —
tanese è un Bertrando senatore nel 1426. — Un Cimiero: Un liocorno d'argento — Divisa: opti-
ramo di essa fu trapiantato in Siracusa da un mium bene agere. — Arma dei Provana del Sab-
Melchiorre Protopapa. — Arma: Di rosso, al ca- bione : Inquartato ; nel 1 d' argenco ad un ceppo di

stello d'argento, torriccellato di tre pezzi, aperto vigna sradicato al naturale pampinosodi sei pezzi di

del campo e finestrata di nero sormontato da due verde, e fruttato di tre grappoli d'uva di porpo-
t #

croci papali dello stesso, passate in croce di S. ra, 1 e 2; nel 2 n e 3° di rosso, alla banda d'ar-
Andrea. gento, caricata di due stelle e di due croci pa-
PRO VAGLIO di Brescia. — Arma: Spaccato tenti di nero, poste alternativamente, e sinistrata

d'argento e d'azzurro, al leone dello stesso, co- da un leone d' oro ; nel 4." di rosso, ad una co-
ronato d'oro ed uscente dalla partizione, con tre lonna d'argento. Nebuloso in punta d'argento, a

stelle d'argento, 2 e 4, poste nella punta. Il — tre punte di spada di rosso.

conte Giulio Provaglio ebbe per concessione l'arma PROVASI di Lodi. — Giovanni e Francesco
seguente: Inquartato; nel 1« e 4° l'arma Prova- Provasi furono dichiarati nobili dal R. I. Consi-
glio suddescritta ;
nel 2° e 3» della Mcduna che glio di governo nel 1788. — Arma: D' azzurro,
è: spaccato di rosso e d'oro, caricato il primo di ad un castello, torricellato di due pezzi, di rosso,

un M coronato dello stesso. aperto del campo, piantato sopra uno stagno
PROVALO di Verona. — Arma: Spaccato d'acqua, sulla quale nuota un pesce al naturale;

d' azzurro e di rosso, caricato il primo da un' a- il castello sormontato da un' aquila di nero, co-

quila di nero, alla fascia di verde, attraversante ronata d'oro.

sulla partizione, e caricata di tre stelle d'oro. PROVENZALI di Lucca. — Un Provenzale


PROVANA di Torino. — Originaria di Ca- dell' antica famiglia Proficati, uomo insigne, nel

rignano, lo sue più antiche memorie risalgono XIII secolo fu capostipite di questa nobile fami-
alla fine del XI secolo e si riferiscono ad un Bal- glia. — Fra gli uomini illustri meritano esser-
dassarre che prese parte alla prima crociata, e morì notati un Francesco reggente del regno di Sici-

nel 1132. — Ha posseduto circa 60 tra villaggi e lia e consigliere intimo del Re Filippo II di Spa-
castelli, fra' quali alcuni in Savoja, la maggior gna, ed un Pompeo al tempo di Carlo-Lodovico
parte in Piemonte. Moltiplicatasi in vari rami, Duca di Lucca fu ambasciatore a Modena e a

ciascuno di questi, per distingue»!, s'intitolò dalla Vienna, poi ciamberlano ed accompagnò il principe
PUC — 383 — PUC
ereditario di Lucca nel suo viaggio in Germania, della Rota della Marca, poi pretore di Macerata,
nel Belgio ed in Inghilterra, e finalmente mini- quindi priore del Capitolo del Duomo, protonat.
stro plenipotenziario del Granduca di 'Toscana apost. e Vicario capitolare nel 1641. — Arma:
presso le Corti d'Austria e .di Sassonia. — Ar- Trinciato d' a/.zurro e di verde, alla stella di sei

ma : D' oro, a quattro fascie ondate d' azzurro ; i


raggi d' oro.

colla fascia di rosso, caricata di due leoni passanti PUCCI di Firenze. — Il progenitore di que-
d'oro, affrontati. sta, celebre famiglia esercitava l'arte del legna-
PROVENZALE di Nicosia (Sicilia). — Furo- tolo. — Puccio di Benintendi intervenne come
no baroni di Altaluua e Bellarosa per privilegio arbitro in un atto del 1264. Benintendi, suo fi-

5 Lug. 1768 concesso a Nicolò Provenzale. — ! glio, aprì una sepoltura in S. Croce, e da lui

AnsiA : D'argento, a due leoni al naturale, lam-


j
venne un altro Puccio deputato nel 1343 alla cu-
passati di rosso, controrampanti e combattenti, |
stodia del castello di Nuovole. Antonio, figlio di
uscenti dal mare d' azzurro, fluttuoso di nero, Puccio, fu ascritto all' arte dei legnajuoli, e primo
movente dalla punta. di sua famiglia, ottenne il priorato nel 1396: ca-
PROVENGANO di Monte S. Giuliano. — Un :
rica poi tenuta per 29 volte da' suoi discendenti.
Perno Provenzano senatore nel 1448; un Nicolò Puccio, di lui figlio, fu uno dei più ealdi fautori
capitano giustiziere nel 1449. — Petro barone j
di Cosimo de' Medici, cui avea salvata la vita, e

di Cudia trasferì la sua famiglia in Trapani, ove ne fu rimunerato con cariche di grande rilevan-
sostenne fa carica di senatore nel 1491. — Ar- i
za. Andò di fatto ambasciatore allo Sforza, indi
ma: D'azzurro, al destrocherio vestito di rosso ! al Pontefice Eugenio IV; poi nel 1449 fu mandato
impugnante un ramo di gigli d'oro in capo e tre '

oratore a Venezia. Nel 1447 ascese al gonfalo-


monti d'oro nella punta. nierato, carica che fu poi sostenuta da altri sette
PROVERA di Pavia. — Furono creati mar-
J

della famiglia. — La famiglia Pucci ebbe molti


chesi dai Re di Sardegna, ed ammessi come tali ambasciatori, senatori, capitani, vicari, podestà
nello Stato di Milano nel 1722. — Arma: Di ecc. Il più celebre fu quel Pandolfo che ordì la
rosso, a tre leoni illeoparditi d'oro, uno sopra famosa congiura contro Cosimo I nel 1551, che
l'altro. — Cimiero: Un leone uscente d'oro, te- scopertasi nel 1560 fruttò a lui ed al figlio Ora-
nente una spada nuda alta in palo. — Divisa: zio il capestro e la confisca de' beni. — Ha dato
VIRTITE DUCE, COMITE FORTUNA. tre Cardinali alla Chiesa nelle persone di Lorenzo
PROXIMONE di Randazzo (Sicilia). - Ar- j
creato nel 1517 da Leone X, il quale volle cu-
ma: Di verde, alla fascia d' oro. |
mulare in lui i vescovati di Vannes, di Pistoja,

PRUDENZI di Assisi, vedi Offreducci. di Giovinazzo, Melfi, Montefiascone, Corneto, Al-



j

PRUNAS di Sardegna. Arma: Partito; bano e Palestrina, e l'arcivescovato di Amalfi ; di

nel 1.° d'azzurro, alla quercia fruttata al natu- I Antonio Vescovo di Pistoja nel 1518 creato Car-
rale, sostenuta da un leone d'oro, controrampante dinale da Clemente VII, e di Roberto, Vescovo
al tronco; nel V spaccato; superiormente d'az- di Pistoja nel 1541, creato Cardinale da Paolo HI.
zurro, alla stella d'oro; inferiormente d'oro, alla — Orazio-Roberto Pucci nel 1664 ottenne da Fi-
sella posta sopra un sasso, il tutto al naturale. lippo IV Re di Spagna diploma col quale fu di-
PRUNAS-PINNA di Sardegna. — Arma: chiarato marchese di Barsento, terra nella pro-
D'argento, al prugno fruttato al naturale, nu- vincia di Bari. — Arma : D'argento, alla testa di

drito sulla pianura erbosa di verde, il tronco at- Moro al naturale, cinta da una fascia d' argento
torniato alla base da carboni ardenti al naturale; caricata da tre lettere T di nero. — Motto: can-
l'albero sostenente un'aquila di nero, mirante un dida praecordia.
sole d'oro, posto nel canton sinistro del capo. PUCCI detti DINI o DEL VALLEGGIA di

PUBBLICA (da) di Padova, — Arma: Fa- Firenze. — Tuttoché abbia la stessa arma della
sciato di verde e d' argento. à di comune con essa.
precedente famiglia, nulla
PUBL1COLA di Roma, vedi Santa Croce. — Ha dato alla patria dieci priori dal 1487 al
PUCCETTI di Cingoli (Marche). — Nobile di 1521. —
Abbandonò Firenze allorquando Dinodi
Cingoli fin dal 1458, fu decorata del titolo di Francesco fu quale eretico processato dall'Inquisi-
marchese dal Pontefice Pio Vili. — Arma: D'az- zione, e per fuggire il rogo si rifugiò nel Veneto.
zurro, alla fascia d'oro, caricata di due mammelle PUCCI DEL CHIASSOLINO di Firenze. —
al naturale, accostata in capo da una cometa Così detti, perchè ascritti all' arte dei vinattieri,
d'oro posta fra due stelle dello stesso, ed in punta ebbero le loro cantine in un vicolo del popolo di
da tre sbarre pur d' oro. S. Lorenzo, dal 1 108 al 1493, conseguirono por
PUCCI di Assisi (Umbria). — Un Pucio Rai- undici volte il priorato. Si estinsero verso la fine

naldi comparisce nell' archivio della cattedrale di del XVI secolo in Cosimo di Jacopo di cui fu

Assisi fin dal 1276. Puciotto bravo capitano ri- erede la figlia Maria moglie di Giovanni Galletti.
cordato dal Pallini nel 1552. Girolamo auditore — Arma: D'oro, a tre fascie di nero.
PUC — 384 PUG
PUCCI detti SCARAPUCCI di Firenze. — PUCCINI di Lucca. — (Estinta). — Arma:
Originari di Empoli, ebbero tre notari della Si- Trinciato d'argento e di rosso, all'aquila di nero,
gnoria: ser Gilio nel 4342, ser Guido nel 4 392, rostrata e membrata d'oro; colla banda d'azzurro
e ser Amideo nel 1432. — Si estinsero il Gugliel- attraversante sul tutto; col capo di rosso, all'a-
mo di Giuliano morto dopo la metà del XVII se- quila di nero, rostrata e membrata d'oro.
colo, e la sua eredità pervenne alla casa Libri. PUCCITELLI di Sanseverino (Marche). —
— Arma: D'azzurro, alla branca di leone d' oro Arma: D'azzurro, alla fascia cucita di rosso, ca-
posta in banda, sormontata da una stella dello ricata di tre stelle di otto raggi d'oro, ed accom-
stesso. pagnata, in capo da un sole d'argento, ed in
PUCCI di Lucca. — (Estinta). — Arma: D'az- punta da un crescente rivolto dello stesso.
zurro, ad una fiamma ai naturale movente dalla PUDDU di Gestori (Sardegna). — Arma: Spac-
punta, sormontata da una testa di cervo d'oro cato; nel 1." d'oro, al gallo al naturale; nel 2.*
accompagnata in capo da un giglio d\ «'gento po- di rosso, a tre funicelle d'oro, in tre fascie, cari-
sto fra le corna; col capo d'oro, all'aquila di nero, cate di sei fogli di carta bianca al naturale, a
rostrata, inombrata e coronata d' oro. cavalcioni sulle funi, 3 sulla superiore, 2 su quella
PUCCI di Sicilia. — Originaria di Firenze, di mezzo, ed 1 sull'inferiore.
e trapiantata in Sicilia nel 1570. — Leonardo PUGIONI di Sardegna. — Arma: D'azzurro,
barone di Gibbis nel 1707; Carlantonio investito al ponte di tre arcate d'oro, murato di rosso,
delle terre della Chiesa nel 1717; Domenico ba- sopra un fiume d'argento fluttuoso del campo;
rone di Monaco Soprano nel 1723; Giuseppe-E- con un'aquila al naturale in atto di spiccare il

gidio investito nel 1754 del feudo di S. Giuliano, volo dal ponte: nel punto del capo una berretta
oggi marchesato. — Arma: D'azzurro, ad un sacerdotale di nero.
pozzo" accostato da un leone coronato che tira un PUGL1ATTI di Calabria. — Di origine nor-
cato, sormontato da tre stelle ordinate in fascia, manna, la si trova stabilita in Napoli nella secon-
il tutto d'oro. da metà del XIII secolo nella persona di Fran-
PUCCI ARONI di Velletri. — Arma: D'azzur- cesco, il quale servì Carlo I d'Angiò che guidò
ro, alla fascia in divisa d'oro, accompagnata in alla vittoria nelle famose battaglie di Benevento
capo da un grifo d' oro, rivolto e rampante e di Tagliacozzo, ed in benemerenza si ebbe in

contro una colonna senza capitello d* argento, e feudo con diploma 21 Sett. 1271 una terra nelle

in punta da tre bande dello stesso. Puglie, che poi fu detta Pugliatti col titolo di

PUCC1NELLI di Lucca. — Arma: D'azzurro, duca, e da cui i suoi discendenti trassero il pro-
al cane rampante d'argento, collarinato di rosso; prio cognome. Andrea, di lui figlio, fu dallo stesso

colla banda dello stesso, caricata di tre gigli d'o- re creato ammiraglio del regno. .
— Essendosi
ro, attraversante sul futto. — Alias: Di rosso, però i Pugliatti mantenuti fedeli a Giovanna I,

alla banda d' azzurro, caricata di tre gigli d oro, furono osteggiati di Carlo III di Durazzo, il quale
posti ciascuno in palo, accompagnata in capo da distrusse la loro terra di Pugliatti, e privò An-
un cane nascente d'argento, collarinato d'azzurro, drea ed altri di tal casato di ogni feudo e pri-
movente dalla banda; col capo d'argento, cari- vilegio; perlochè furono costretti rifugiarsi in

cato di una croce biforcata di rosso. — Alias: Sicilia, dove fin dal 1302 erano passati altri della

Inquartato; nel 1.» e 4.° l'arma precedente senza famiglia al servizio dei re aragonesi. Richiamati
il capo; nel 2.« e 3.» d* azzurro, a tre stelle male nel 1396 dal Re Ladislao, furono loro restituiti
ordinate d'oro, accompagnate in punta da un feudi e privilegi di cui erano stati privati dal

crescente dello stesso. Durazzo. I reduci si stabilirono nella città di Bova


PUCCINI di Firenze. — Originaria di S. Gio- in Calabria, ed Alfonso I d'Aragona onorò la loro

vanni di Valdarno, fu trapiantata in Firenze verso casa nominando suo vicario Francesco Pugliatti
la metà del XIV secolo da ser Andrea Puccini e dispensando eminenti cariche ad altri individui
che vi si era recato per esercitarvi il notariato. della famiglia. Amplissimo privilegio ottennero
— I suoi figli esercitarono l'arte dell'armajuolo. poi da Carlo V imperatore, più tardi da Carlo III

— Questa famiglia à dato alla patria 25 priori, di Borbone, il quale confermò a Francesco di Tom-
de' quali fu nel 1472 Andrea, uno dei riforma- maso Pugliatti il supremo comando dei littorale di

tori della pisana università. — Battista di Piero Calabria ed autorizzando tutti della di lui famiglia

cavaliere di Rodi, morto a Viterbo nel 1526; Vin- a portare il titolo di duca. — Arma: D'argento, al

cenzo fu de' Signori nel 1530; Gian-Maria, valo- monte di tre vette di nero, movente dalla punta,
roso capitano, morì gloriosamente alla battaglia e cimato da tre spighe di frumento di verde, ac-
di Lepanto nel 1571. — Arma: D'argento, a due compagnato in capo da tre stelle di rosso, ordi-
tronchi d'albero di verde, posti in banda, uno so- nate in fascia.

pra l'altro. — Alias: D'argento, al monte di sei PUGLIESE (del) di Firenze. — Antichissima
vette di verde, cimato da un olivo dello stosso. tra le famiglie fiorentine, godè Panzianato fin
PUL - 38 i - PUL

dal 1251 nella persona di rnesser Ridolfo giudice, al capriolo sormontato da due grifi, affrontati, con-

ed ebbe otto priori. Andrea di Giovanni passò trorampanti e coronati, accompagnato nel cupo da
alla Corte di Polonia presso il Re Giovanni So- una st- Ila, e nella punta da un giglio, il tutto d'oro.

bii'ski clic lo ebbe carissimo e lo creò barone. — :


PULEJO di Messina c di S. Latria del Mela.

Tornato a Firenze, vi morì ultimo della sua casa i


— Originaria di Firenze, e portata in Messina
il 24 Lug. 1718, lasciando erede Caterina figlia nel 1500 dal magnifico Cesare Pulejo. Aliale
di Tommaso suo fratello e moglie di Lorenzo fu ascritto alla Mastra de' nobili di Messina nel

Bonaccorsi Perini. — Arma: D'oro, a tre fascie 1556, Sebastiano nel 1664. ed il capitano An-
di rosso, accompagnate in capo da un leone na- tonio nel 1665. — Passata poi a Santa Lucia
scente dello stesso, movente dalla prima fascia. del Mela, fu ascritta pure a quella nobiltà.

PUG NETTI di Carmagnola .Piemonte) — Ar- — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, impugnante

ma : Spaccato ; nel K palato di rosso e d' argento colle branche anteriori un ramo di puleggio di

di sei pezzi ; nel 2\ d" argento, alla mano di verde, Gorito di rosso.

carnagione, col pugno serrato. PULIGA di Tortoli (Sardegna '. - Arma: D'az-
PCGNETTI di Cannobio. — Originaria della zurro, partito da un filetto d' argento; nel 4.°

terra di Musignano nel Comasco. — Giovan-Bat- una folaga nuotante su acqua in punta dello scu-

tista nel 164 4 curato di S. Maurizio in llilanoed do, il tutto al naturale; nel 2.° una fenice sulla

.assai caro al Cardinale Arciv. Federico Borromeo. sua immortalità, fissante un sole d'oro orizzontale
— Arma: D'argento, al destrocberio di carnagione a destra; essa fenice posta sulla sommità di una
impugnante un ramo di datteri al naturale. quercia al naturale.

PULAZZINl di Cesena. — Originaria delia PULLE o PULLÉ di Vertuta. — Intorno al

Provenza, e trapiantata nel 1694 in Cesena, al 1580 un Giovanni Pulle di antica nobilissima

cui nobile Consiglio fu aggregata nel 1726, e si famiglia fiamminga, dalle Fiandre in cui i suoi

estinse nel 1793. — Arma: D'azzurro, al pino congiunti furon perseguitati per aver assistito

al naturale, addestrato da un cipresso dello stesso, alle cene calviniste e portato le armi contro il

piantati ambedue sopra una pianura erbosa; il Re Filippo di Spagna, riparò in Italia e piantò
pino sormontato da una stella di otto raggi d'oro. la propria famiglia in Verona. Quivi nel tra fico
PULCE o PULCI di Firenze. — Originaria della seta ristorando in breve tempo la propria
della Provenza, e stabilita in Firenze nei primi fortuna, accumulò grandi ricchezze. Un secondo
anni del X secolo. — Fu delle magnatizie, con- Giovanni, nipote del primo, con diploma 3 Gen.

seguì cinque volte il priorato dal 1282 al 1290 ed 1660, fu creato dal Duca Carlo II di Mantova
ebbe torri e case dentro il primo cerchio delle conte colla sua discendenza mascolina e eoll'ordine

mura della città. — I tre tìgli ed una figlia di di primogenitura. Il Conte Lorenzo, creato nel

Jacopo di Francesco Pulci furono tutti poeti e 1682 scudiero dell'Imperatrice Eleonora d'Austria,
fiorirono nel XV secolo. Il più celebre fu Luigi, fu vicario della Valle Pulieella. ove teneva estesi

nato nei 1431, autore del iJorgantc. poema diviso possedimenti negli anni 1672, 1680, 1686; ufficio

in 28 canti. ^Estinta Arma: D'argento, a .


— che fu pure sostenuto dal di lui figlio conte An-
tre pali di rosso.
(

tonio negli anni 171 2. 1721. 1729. — I provve-


PULCE di Napoli — E un un ramo della ditori del Comune di Verona, ponendo in rilievo

precedente stabilito in Napoli nel 4 625 da un lo speciali benemerenze e i servigi resi alla patria

Andrea Pulce, patrizio fiorentino, il quale, fondò da questa famiglia, vollero attestata l'avita no-

una cappella gentilizia nella chiesa dei Riformati. biltà e il titolo della medesima con diploma 31

Domenico Vescovo di Ariano nel 1770; Giambat- Mag. 1787. Nel 1 803 la famiglia Pullò fu aggre-

tista, marchese di Montepulciano, comprò il mar- gata al Consiglio nobile di Verona, e con sovrane

chesato di Putrella ed il feudo di Rocchetta, vesti risoluzioni 16 Giù. 1821, e 18 Die. 1824 fu con-

l'abito dei Cavalieri Gerosolimitani nel 1795 e fermata nella nobiltà e nel titolo comitale. —
fu tenente-colonnello di cavalleria nel 4798. — Arma: D'argento, mantellato d'azzurro, a tre

Arma: Eguale alla precedente. gigli d'oro, 1 e 2, l'argento caricato del gallo

PULCHERI di Castelfranco-Yencto. — Ori- al naturale passante sopra una terrazza di verde;

ginaria di Monaco di Baviera, si trapiantò nel col capriolo d' oro attraversaute sulla partizione.

1490 in Castelfranco, e sul principio si disse Da — Divisa: pol en vaii.l.oce est lio.n.

Monaco. — Diede provveditori e maestri di let- PULL1CI di Verona. — Arma: D'oro, semi-
tere alla patria, uomini d'armi alla Repubblica nato di pulci di nero, a due bande di rosso, e

di Venezia e un abbute mitrato alla Congrega- due sbarre dello stesso attraversanti sulle bande.
zione dei Canonici Regolari I.ateranensi. — Si PULLICINO di Sicilia. — Di origine francese,

estinse nel 4726. — Arma: D'azzurro, alla rosa portata in Roma da un Oddo, nipote di Papa
d' oro, bottonata di rosso e gambuta di verde. Urbano IV, ai servigi militari di Cario I d'Angiò,
PL'LC RISOTTO di Sicilia. Arma: D'azzurro,— dal quale nel 1364 si ebbe la città di Ostuni e
PUÒ — 38G — PUZ
la signoria d'Anglone c di Cilanza. Ruggero, figlio PUPI di Pesaro. (Estinta). — Arma: D'azzurro,
di Oddo, passò in Sicilia dove ottenne dal Re alla fascia d' argento, accompagnata in capo da
Federico III il feudo di Regalgio e la terra di un uccello d'oro, movente dalla fascia, e tenente nel
Tortureto nel 1369. — Un Federico nel U53 becco un serpe di verde ondeggiante io palo, ed
ebbe il feudo di Graniti nel territorio di Fran- in punta da due gigli d' oro.

cavilla, ed il di lui figlio Pietro quelli di Camo- PUPPI di Cividale (Friuli). — È una dirama-
stra insieme alla terra di Castelluzzo. (Estinta). zione della famiglia toscana dei Conti Guidi. Un
— Amia: Di rosso, ad un pulcino d'oro. Leopoldo di Puppio, figlio di Guglielmo de'Conti
PULLIN1 di Rivoli (Piemonte). — Giuseppe Guidi, nel 1258 abbandonava il castello di Poppi,
Pullini, originario di Cavour, intendente generale da cui trasse il nome il suo ramo, e si ricove-
delle finanze, poi primo presidente della Camera rava, prima in Aquileja. dove eresse in quella
dei conti, nel 1786 veniva investito del feudo di basilica l'altare di S. Croce, indi passava a Ci-
S. Antonino nella valle di Susa col titolo comi- vidale dove stabiliva la sede di sua famiglia. —
tale. Carlo-Antonio, suo fratello, fu direttore del Giacomo, senatore, ebbe tanta autorità in patria
Museo di antichità e subeconomo dei benefici va- che venne scelto a comporre le discordie tra essa
canti. (Estinta). — Arma: D'oro, a tre caprioli e la città di Udine nel 1363. — Con diploma
d'azzurro. — Cimiero: Un braccio armato, po- 3 Ott. 1703 i membri di questa casa furono con-
sto in banda, impugnante una sciabola in sbar- fermati conti austriaci nei paesi ereditari, e di
ra, il tutto al naturale. — Motto: ad ogni guerra nuovo per tali riconosciuti con sovrane risoluzioni

K GIOSTRA. 20 Ag. 1820 e 14 Feb. 1824. — Arma: Inquar-


PULUSELLA di Brescia. (Estinta). — Arma: tato in croce di S. Andrea d' argento, di rosso,
Tagliato di rosso e d'azzurro, ad un leone del- d' oro e di nero, al leone divisato coi colori del
l'uno nell'altro; colla sbarra d'argento, attra- campo in contrario.
versante sul tutto. PURPAGNANO di Sicilia. - Originaria della
PUNGETTI di Forlì. — Famiglia patrizia Catalogna, fu portata in Sicilia da un Gabriele
estinta. — Arma: Di rosso, a tre cotisse scor- che fu governatore di Mazzara nei 1517, e quindi

ciate d'oro poste in banda; col capo d'oro, al- giurato nel 1533. — Arma: D'azzurro, ad un albero
l'aquila di nero, rostrata e coronata del campo. di pino di verde, col tronco d'oro.
PUNTA (del) di Pisa. — Arma: D'azzurro, a PUSI o PUSSI di Padova. — Trovasi aggre-
quattro pali cuciti di rosso, colla banda dello gata al Consiglio nobile della città di Padova fin

stesso e con la sbarra d' azzurro poste in croce dal 1081. — Ebbe due consoli, Spirabello nel

di S. Andrea ed attraversanti sul tutto. 1134 e Bernardo nel 1167. — 3Iarchesino Pusi
PUXTIROLI di Fori). — Questa famiglia era trovasi annoverato fra i giudici del quartiere di
fra le nobili di Forlì e di Ferrara fin dal XV ponte Altinate, e come tale ascritto al Collegio
secolo, ed ebbe grande autorità e potenza. — nel 1275. (Estinta). — Arma: Spaccato inchiavato
Un Pietro nel I4II fu infeudato da Giovanni XXIII di nero e d' argento.
dei beni dal monastero di Fiumana, e sposò Ca- PUSTERLA di Milano. — Nel IX secolo ap-
terina Alidosi dei signori d' Imola. — Francesco partenevano all' Ordine dei valvassori. Diedero
di Romagnolo entrò per adozione nella famiglia consoli, governatori di giustizia e decurioni alla

della Torre, ed ebbe la nobiltà di Padova ed il patria, ambasciatori e capitani illustri, podestà
governo di Monselice. (Estinta nel XIX secolo in e governatori, consiglieri ducali e giudici di Col-
un ramo, pur estinto, della famiglia Gaddi. — Arma? legio. Quattro furono arcivescovi di Milano, due
PLOT1 di Napoli. — Aggregata nel I696 de' quali nel IX secolo. Balzarino condottiero di
alla nobiltà di Pozzuoli, e indi a poco a quella Gian-Galeazzo Visconti. — Guglielmo Pusterla
di Amalfi, nel I79I fu pure aggregata a quella ottenne da Ottone Re dei Romani la città di

di Bari, onore che alla generale abolizione dei Asti in feudo col diritto di portare l'aquila im-
Sedili le procurò l'altro dell'ascrizione al regi- periale. (Estinta nel 1814). — Arma amica: D'ar-
stro delle Piazze chiuse del regno. Per succes- gento, ad una muraglia merlata alla guelfa di

sione della famiglia Palmieri, che in essa si estinse rosso, colla porta chiusa di con un ramo di

nella seconda metà del XVIII secolo, è pure insi- ortica in banda attraversante sulla porta; essa

gnita del' titolo marchionale. — Fra gli uomini muraglia movente da una terrazza di verde. —
egregi di questa casa è da ricordare il famoso Arma moderna: D'oro, all'aquila di nero, coro-
Marchese Basilio Puoti primo e vero restauratore nata del campo.
nelle Provincie napoletane della lingua italiana, PUZZI di Padova vedi Pusi.
vissuto nella prima metà del XIX secolo. — PYRRONI di Sicilia. — Arma: D'azzurro, a

Arma: D'azzurro, al leone d'oro in atto di slan- tre monti al naturale, eruttanti ciascuno dalla

ciarsi contro un braccio di carnagione movente sommità fiamma e fuoco, accompagnati in capo
dal fianco sinistro dello scudo. da una cometa d' oro.
— 387 -

QUADRA di Napoli. — Amia: D'oro, con Io dette un podestà a Ponte nel 1 293 nella persona

scudo d'azzurro, sormontato dalla corona impe- di Pietro. — Un altro Pietro nel 1484 fu vescovo
riale del primo, caricato da un leone sedente di Orange, e Sempliciano fu abate generale ile'

dello stesso, tenente lo scudetto del regno di » Monaci Cassinesi, ed a nome della sua religione

Navarra, colla bordura del grande scudo di rosso, intervenne al Concilio di Tronto. — Arma: Spac-
caricata a destra da tredici stelle d'oro, e a cato; nel 1." d'oro, all'aquila di nero, coronata

sinistra da otto crocette di S. Andrea dello stesso. del campo; nel 2.° di rosso, a tre dadi d'argen-
QUADRAR! di Sulmona (Abruzzi). — Antica to, 2 e 1.

famiglia di Sulmona stata a capo di fazione poli- QUADRIO di Venezia. — È un ramo [della
tica nel secolo XIV. Nicolò fu dalla Regina Gio- famiglia precedente, detta del duca pel suo spe-
vanna II creato nel 1 42-4 presidente della Regia ciale attaccamento ai duchi di Milano, il quale per i

Camera della Sommaria. Estinta verso la fine del politici cambiamenti avvenuti in Valtellina nel XVI
secolo XVI, o sui primi del XVII. — Arma? secolo, abbandonò la patria e cercò un asilo in

QUADRI di Bergamo — Arma: Spaccato; nel Venezia, dove si recò Cristoforo Quadrio, filosofo
l.« d'oro, all'aquila bicipite di nero; nel 2.° e medico chiarissimo nato in Ponte e figlio di

d'argento, a tre mattoni quadrilunghi d'azzurro; Simone. Figlio di Cristoforo fu un altro Simone
2 e I. anch'esso medico e filosofo peritissimo che pre-
QUADRI di Bergamo. — Arma: Di rosso, a morì al padre nel fiore degli anni, onde questi
due fascie scaccate, la prima di nero e d'argento, lasciò erede di tutte le sue sostanze Francesco
e la seconda d'argento e di nero, ciascuna di suo cugino, in Ponte; il quale Francesco sofferse
quattro pezzi. lunga prigionia in Milano per non aver obbedito
QUADRI di Cremona. — Ha dato alla patria al ruovo magistrato, perchè essendo egli feuda-
tre decurioni: Ambrogio nel 1263; Oliviero nel tario imperiale credeva non dover dipendere che

4 291, ed Egidiolo nel 1317. — Arma? dal re. Uno — dei discendenti di Francesco, di
QUADRIO di Mazzo (Valtellina). - È un ramo nome Antonio, nel primo quarto del XIX secolo

dei Quadrio di Ponte. — Arma: Partito; nel 4.° era stabilito in Venezia in qualità di segretario

d'argento, all'aquila di nero, coronata d'oro, pog- dell'I. R. Governo generale, e fu autore di una
giata cogli artigli sopra due dadi di nero, accom- pregiata guida, di un compendio della storia

pagnati in punta da un terzo dado dello stesso; di Venezia, è di un'opera interessantissima di

nel 2." spaccato d' argento e di nero, al giglio statistica. — Arma: Eguale alla precedente.
dell' uno nell' altro. QUADRO del Piemonte. — Conti di Ceresole.

QUADRIO di Ponte e di Tirano (Valtellina). — Nel 1722 il conte Giovanni-Domenico Quadro


— Famiglia antichissima comasca, recatasi ad acquistò il feudo di Cbiosanico e Gazzefli nel con-

abitare in Ponte nel 1 127 poiché Anselmo Arciv. tado di Oneglia, con titolo marchionale. — Arma:
di Milano ordinò la distruzione di Como c condannò D'azzurro, a tre corone all'antica d'argento. —
que'cittadini ad emigrare dalla patria. I Quadrio Cimiero: Un cavallo d'argento, nascente.

erano già signori di Ponte e dominavano anche QUAELLl di Cremona. — Benino decurione
Chiuro, Sazzo, Albosagia e Faedo, e nel 1254 ne della patria nel 4 326. — Arma: D'argento, alla

era capo Princivalle Quadrio. — Duranti le fa- banda in divisa, ossia cotissa di rosso, accompagnata
zioni, i Quadrio furouo sempre a capo della ghi- in capo da un triangolo dello stesso, ed in punta
bellina, ed i Grigioni, per aggraziarseli, conces- da una rosa di otto foglie pure di rosso.

sero nel 1513 ai fratelli Giambattista e Taddeo QUAGLIA di Diano- Castello (Liguria). — Que-
amplissima facoltà sopra tutti gli uflìzi, dazi, con- sta famiglia risale al trovatore Arnaldo, cui nel

danne e confische in Valtellina, col privilegio al- 1264 venne per bolle pontificie concesso un ca-

tresì di poterle applicare a chi volessero. — Eb- nonicato in patria. — Da quell'anno a noi le

bero inoltre i Quadrio anche più importanti signo- prime magistrature del luogo vennero frequen-
rie, rilevandosi da un diploma del 1 549 di re Filip- temente conferite ai membri di questa famiglia.

po li di Spagna che il cav. Antonio-Maria, conte — Arma?


di Colico e dell'Isola e signore del Lario, foce QUAGLIA di Bergamo, vedi Qualia.
passare questi feudi al nipote Giovan-Francesco QUAGLIA del Piemonte, consignori di Bar-
Alberti figlio di una sua sorella. — Le più emi- baresco. — AnMA: D'argento, alla banda d'oro,
nenti cariche della valle furono in ogni tempo bordata d' azzurro, e caricata di tre quaglie al

sostenute dai membri di questa famiglia, la quale naturale; col capo d'argento, sostenuto d'azzurro,
QUA — 388 — QUA
fi caricato d'un leone nascente d'oro. — Cimiero:
I
per lo che egli assunse il patronimico di Qua
Una fanciulla tenente colla destra un nastro d'ar- j
ranta. I fatti per cui si rese gloriosa questa fr>

gento col Motto: IIUMILITATE VINCITUH. ! miglia la fecero ascrivere, ne' diversi suoi rami
QUAGLIATI di Padova. — Aggregata fln
|
al patriziato di Napoli, dove si era recata da Cava,
dal 1690 al Consiglio nobile di Padova, fu con- i
Salerno e Lucerà, delle quali città era già nobile.
fermata nella sua nobiltà con sovrana risoluzione \
— Ha posseduto i feudi di Casale dei Quaranta,

li Mag., 1818. - Arma? ! Fossalopera, Guarlenda, Laiqueglia, Fusaro, San


QUAGLINO d'Asti, consignori di Cavai le r- i Salvatore e Ben fa Icone e la contea di Barigazzo
Iconc. — Arma: Spaccato; nel 1.° di rosso, a nel Frignano. Ebbe inoltre il titolo di duca e

tre stelle d'oro male ordinate; nel '2.° d'argento, quello di conte sul cognome. — Fra i tanti per-
a tre quaglie al naturale, ordinate in fascia. sonaggi illustri di questa casa, oltre quell'Orazio

!

QUALER1NI di Cesena. (Estinta nel 1518,'. che nel 1309 ebbe, insieme a cinque altri nobili,

Arma: D'Argento, ad un tronco d'albero al na- j


il governo della città di Napoli, va rammentato
turale, movente dalla punta, e cimato da una ! un Domenico cui nel 1663 fu concesso da Filippo
quaglia pure al naturale; col capo d'azzurro, al I IV di Spagna un diploma, col quale confermane
sole radioso d'oro. i
dosi l'antica nobiltà di casa Quaranta, lo dichiara,

QUALIA o QUAGLIA di Bergamo. — Arma: con tutti i suoi successori in infinito, nobile del
D'azzurro, ad una quaglia d'argento, posata sulla regno, con prerogative eguali a quelle di tutti i

vetta più alta di un monte di tre cime di verde, feudatari. — Questa famiglia conta quattro am-
movente dalla punta, avente nel becco un ramo basciatoli, insigni vescovi ed arcivescovi, abati
di verde, ed accompagnata in capo da tre stelle di Montecassino, regi familiari a commensali, mae-
di sei raggi d'oro. stri razionali, governatori, luogotenenti generali,
QUARANTA di Cuneo, signori di Quaranta. senatori, intendenti generali di marina ecc. —
— Arma: Inquartato; nel \ .
n
e 4.° d'oro, all'aquila Arma: D'oro, alla fascia di rosso, caricata di

di nero, coronata dello stesso; nel i.° e 3. n palato quattro X di nero, accompagnata da tre stelle

d' azzurro c d' oro. d'argento, 2 nel capo ed 1 nella punta, e sotto,
QUARANTA di Fossano (Piemonte 1
.
— Vit- nella punta un monte di tre vette di verde, sor-

torio-Emanuele II, Re d'Italia, visto le regie montato da una vipera al naturale, posta in fascia.
patenti 13 Nov. 1817, colle quali Carlo-Al- — Lo scudo è accollato all'aquila bicipite di nero,

berto Re di Sardegna concesse al Cav. Filippo linguata di rosso, membrata d'oro, e coronata da

Quaranta il titolo di Conte trasmissibile ai di- corona imperiale. — Motto: per quadraglnta pu-
scendenti maschi in linea di primogenitura, vedute CNAT ET VINCIT.

le istanze del conte Filippo Quaranta Cav. di QUARANTA di Sicilia, — Arma: D'azzurro,
gran cr.ive dell'Ordine Mauriziano e senatore del alla fascia d' argento, caricata di quattro X ac-
regno por ottenere che a lui senza prole e senza costati di nero.

speranza di averne potesse succedere nel titolo QUARANTINI di Faenza. — La prima me-
il nipote suo Filippo figlio unico del fu intendente moria che si abbia di questa nobile famiglia, detta
di provincia Felice Quaranta, fratello del suppli- anticamente Mazzi, rimonta al 1159 e si riferisce

cante, con decreto li Fob. 1869, concosse che ad un Drudo di Albertino Mazzi. — Nel 1458
il titolo di conte fosso trasmissibile al suddetto dotò essa una cappella nella chiesa di S. Fran-

Filippo od ai discendenti di quosto in linea e por cesco, e verso la stessa epoca cominciò a lasciare

ordine di primogenitura. — Arma: Spaccato; nel il cognome Mazzi mutandoli) in quello di Quaran-

l.« d'azzurro, al leone d'oro, accompagnato da tini da un Quarantino vivente circa il 1 100. Ma-
tre stelle dello stesso: due ai lati, ed una sopra zio, figlio del suddetto Quarantino, era ascritto
la testa; nel
!
ì. n di rosso, a tre pali d'oro; con fra gli anziani di Faenza. Un altro Quarantino e

una fascia in divisa di rosso, bordata d' oro, at- Lattanzio, figli di Francesco, nel 1592 vestirono
traversante sulla partizione. l'abito dei Cavalieri di S. Stefano di Toscana. —
QUARANTA di Mantova. — Fregiata del Arma: Tre mazzi.
titolo comitale. — Arma: Spaccato; nel I.» d'az- QU ARATESI di Firenze. — Originaria del
zurro, a tre gigli ordinati d'oro; nel 2." d'oro castello di Quarata, fu onorata da tutte le ma-
pieno; con una catena di sei catenelle ovali d'ar- gistrature della Repubblica Fiorentina, cui dette
gento riempite d'oro, attraversante in fascia sulla 32 priori, l'ultimo de'quali fu Rinieri di Giovanni

partizione. nel 1518, ed otto gonfalonieri. — Castello di

QUARANTA di Napoli. — Di origine nor- Bernardo di Neri coprì tutte le magistrature


manna, venuta nel reame di Napoli verso il mille della Repubblica, ed erogò centomila fiorini d'oro

con quel nobile che al tempo di Gunimaro IV, nell'edilìcare la chiesa ed il monastero di S. Sal-
alla testa di 40 pellegrini provenienti da Terra- vatore al Monte di S. Miniato. — Sotto il domi-
santa sconfisse i Saraceni che assediavano Salerno, !
nio dei Medici, la Casa Quaratesi ebbe otto se-
QUA — 389 — QUA
natori. — Vestirono 1* abito dei Cavalieri Gero- I di nero; colia banda di rosso attraversante sulla
solimitani Vincenzo nel 1591, Nicolò nel 4 636, !
partizione.

altri quello di S. Stefano ili Toscana. — A IMA : QUARINI di Chieri (Piemonte). — Signori
D' oro, col capo d' azzurro, caricato di un' aquila della Balma. — Arma: D'oro, alla fascia d'azzurro,
d' argento. caricata di due rose d' argento.
QUAKELLI del Piemonte, conti di Lesegno. QUARRAC1NO di Napoli — Arma: D'azzurro,
— Ah.ma: Spaccato; nel 1.° d'argento, al leone alla banda d'oro, caricata di tre sardine di nero.
illcopardito di nero, linguaio di rosso; nel 2.° di QUART di Aosta. — Erano detti anticamente
rosso, a tre fascio di rombi d'argento; citila fascia della Porta Sant' Orso perchè la loro casa era
in divisa d'oro, attraversante sulla partizione. situata all'ingresso della città sopra la porta
Motto: 1MTIENS SI VULNERA MILLE. romana, detta porta della Trinità, e perchè essi

QUARENGHI di Ancona. — È un ramo della esercitavano i loro diritti di giurisdizione sulle


famiglia omonima di Bergamo trapiantato in An- ease o terre del borgo di Sant'Orso. Nel 1185
cona dai fratelli Domenico, Giovanni e Giuseppe presero il titolo di cavalieri signori di Quart.
figli di Antonio nella seconda metà del XVI secolo. castello che in quell'anno fece fabbricare Giaco-
Con decreto 27 Gen. I69ì fu conferita la nobiltà mo di Quart. — Questa faamiglia à dato tre
anconitana ai loro discendenti. — Lodovico, pa- Vescovi alla città d'Aosta: Airnore dal 1176 ai
trizio di S. Marino e gonfaloniere di Ancona quan- 1191; Emerico creato nel 4 300, il quale dopo la

do questa ebbe l'onore di accogliere fra le sue sua morte fu innalzato all' onore degli altari col
mura il Pontefice Gregorio XVI. Egli ebbe un titolo di beato; ed un altro Emerico creato nel
sol figlio maschio, Gioacchino morto celibe a 25 1358. — Aimone, della stessa famiglia, fu Vescovo
anni, e due figlie: Elena maritata a Giovita Bru- di Ginevra. (Estinta nel 1378;. — Arma: D'ar-
nori di Corinaldo, ed Anna maritata al conte gento, alla porta merlata e fiancheggiata di due
Francesco Nappi di Ancona. — Ahma: D'azzurro, torri, il tutto di rosso e murato di nero, con un
all'albero piantato sppra una pianura erbosa ed orso dello stesso, illuminato di rosso passante sotto
accostato da due leoni affrontati e controram- la porta.
panti, il tutto al naturale. QUARTARA di Genova. — Carlo-Alberto, Re
QUARENGHI di liergamo. — Le prime me- di Sardegna, con lettere patenti 26 Mar. 4 848
morie certe di questa nobile ed antica famiglia concesse ad Agostino Quartara il titolo, il grado
rimontano avanti il 1082, nel quale anno vivea e la qualità di nobile trasmissibili ai discendenti
un Guglielmo Coarenge (così nelle vecchie carte di ambo i sessi per continuata linea retta ma-
erano appellati i Quarenghi), figlio di Platone. scolina in infinito. — Arma?
Fin da tempi remoti, appartenevano i Quarenghi QUARTI di Pavia. — Arma: Spaccato; d'oro,
al Consiglio nobile dei cento ed all'almo Collegio all'aquila di nero, e d'argento al castello cimato
dei giudici della città di Bergamo. — Molti uomini di due torri di rosso, aperto del campo; colla
egregi vanta questa nobile famiglia, de'quali me- fascia d'azzurro, caricata di quattro stelle d'oro,
ritano particolare menzione un Monsignor Antonio attraversante sulla partizione.
cittadino di Padova, segretario del Collegio dei QUARTI di Verona. —
Arma: Spaccato d'a/.-
Cardinali per lungo tempo e referendario del- zurro e di rosso, ad uno sprone spaccato d'ar-
l' una e dell'altra Segnatura morto in Roma nel gento e d'oro, in palo, attraversante sulla par-
1633 ed autore delle Poesie volgari stampate in tizione, colla rotella al basso, alla fascia d'argento

Roma nel 4621, ed un Giacomo famoso architetto attraversante sul tutto.


del XVIII secolo al servizio degl' Imperatori di QUARTIGIANI di Lucerà. (Estinta). — Arma:
Russia nel cui impero egli lasciò molti e grandiosi D'argento, a tre fascio di rosso.
monumenti del suo genio architettonico. Con diplo- QUARTI RONI di Bergamo.— Arma: Spac-
ma 23 Lug. 1800 di Paolo I Imperatore delle Russie cato; nel 1." d'oro, al giglio d' argento; nel 2.°
fu egli ascritto fra i cavalieri di giustizia del- inquartato di rosso e d'azzurro, alla losanga di
l'Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme. — Dal nero attraversante sul tutto in cuore.
nobile ceppo dei Quarenghi distaccossi nella se- QUARTO di Napoli. — Il primo di questa
conda metà del XVI secolo un ramo sopranomi- famiglia di cui si abbia memoria è un Giovanni
nato dei Tondini (v q. h.). — Arma: Spaccato; Quarto milito dell'Impcrat. Federico II di Sve-
nel l.o d'azzurro, all'albero di verde nudrito da via. dal quale ottenne in feudo la foresta di Mon-
una terrazza dello stesso, ed accostato da due tegrosso in terra di Bari, — Dallo stesso ceppo
leoni affrontati controrampanti al fusto ai natu- uscirono i marchesi di Carpincto e conti di Ba-
rale; net 2.° losangato d'argento e di rosso. gnasco. — Ha goduto nobiltà in Salerno al seg-
QUARIENTI del Arma: Inquar-
Trentino. — gio di Portaretcse, Andria, Barletta e Bitonto; à
tato; nel 1.» e 4.° d'oro, ed una testa di Moro posseduto i feudi di Alboraggio di Barletta, Gioia,

al naturale; nel 2.° e 3 • trinciato d' argento e Laurenzana e Tressanti, la contea di Vaglio, ed
QUE - 3 )0 — QUI

il ducato di Belgioioso, ed à vestito l'abito di del celebre doge Enrico Dandolo conquistatore di

Malta nel 1 6(>2. — Arma: D'oro, al bisante tri- Costantinopoli, è stato uno dei 1ò elettori del-
partito d'argento, d'azzurro e di nero, sormontate l' Imperat. Baldovino, e diventò allora, per le di-

da un falco al naturalo, col volo abbassato. visioni fatte tra quei militi possessore delle isole

QUE RAM di Sicilia. — Di origine catalana, di Naxia, Nasso e Santorino. Questa famiglia è

fu trapiantata in Sicilia da Pietro di Queralt, il ;


detta anche Stampalìa, perchè Giovanni Querini,
quale nel 1282 vi accompagnò Pietro I d'Aragona. l
ricco c potente signore in Venezia, bandito nel
— Ha posseduto Caccamo, Castronovo, Mazzara, ! 1300, andò a Rodi ed acquistò 1' isola di Stam-
Bivona od altre terre. Un altro Pietro fu — palìa nell'Arcipelago. Questa, unitamente a San-
vicario, camarlcngo e consigliere nel 1396; un torino ed Amorgo, furono tenute in sovranità dai
|

Garaldo fu Arciv. di Monreale nel UOi; ed un ! suoi discendenti col titolo di conti, fino a che
Galdo cameriere di Re Martino, capitano e ca- vennero nel 1337 prese dai Turchi capitanati dal

|

stellano di Palermo. Arma: Scaccato d'ar- famoso corsaro Barbarossa. Fu chiamata pure dai
gento e di rosso di cinque file; col capo d'oro, Gigli perchè Fantino Querini figlio di Giovanni,
caricato d'un Icone, di nero, passante, colla zampa |
essendo stato ambasciatore in Francia, pose nella
destra alzata. sua arma tre gigli d'oro donatigli dal re di

QUERENGHI di Valletti. — Arma: D'azzurro, j


Francia. È di questa famiglia quel celebre Angelo-
al pino al naturale, movente dalla punta, acco- Maria Monaco Cassinese, che fu Bibliotecario della

stato da due leoni affrontati d'oro. Vaticana, Arciv. di Corfù, Cardinale, Vescovo di
QUERI o QUERO di Treviso. — Amia: In- Brescia, lodatissimo scrittore. — Con sovrana ri-

quartato d' argento c di rosso, a quattro rose soluzione 28 Nov. 1817 fu confermata nella sua

dall' uno all' altro. avita nobiltà, e con altra sovrana risoluzione 13

GUERINI di Chicri (Piemonte). — Arma: Nov. 1819 fu innalzato Alvise Querini-Stampalìa

D'oro, alla fascia d'azzurro, caricata di due rose insieme a tutti i suoi discendenti di ambo i sessi,

d' argento. al grado di Conti dell'Impero Austriaco. — Arma:


QUERINI o QUI RI NI di Venezia. — All'epo- D' oro, alla fascia d' azzurro, caricata di tre gigli

ca della venuta di Attila questa famiglia godeva del campo.


in Padova un grado distinto fra' que' nobili, ed QUESADA di Sardegna, marchesi di San Sa-
un generale Querini difensore di quella città, turnino. — Arma: Di rosso, a quattro pali d'ar-

avendo dovuto cedere all'urto violento di quel mellini. — Motto: potius mori quam foedari.
conquistatore, passò nelle Venete Lagune. Quivi QUESADA (de) di Sardegna. — Arma : Spac-
conta suoi individui fra' primi tribuni. Dette in cato; nel 1.° di rosso, al lentisco nudrito sopra
seguito alla nuova patria tre dogi nel 76 i, 778 un monte, il tutto al naturale, accompagnato da
e 830, tre Cardinali, quattro Patriarchi, fra quali cinque scopette di sparto secco ; nel 2.° d' az-

Fraacesco morì in concetto di santità, e dieci zurro, ad un contadino in atto di spiccare frutti
Procuratori di S. Marco. Francesco Querini reg- da un albero d'olivo, il tutto al naturale.

geva l'isola di Candia, ed in premio de'suoi emi- QUIETI di Bergamo. — Arma: D'argento, al-

nenti servigi, il Senato concesse a tutti i suoi l'aquila di rosso, caricata in petto di un giglio
discendenti primogeniti, in via ereditaria, il di- del campo.
stintivo della Stola d'oro. Furono i Quirini con- QUIGINI di Sardegna. — Arma: Inquartato;
fermati noli' avita loro nobiltà con sovrana riso- nel 1.° d'azzurro, al cigno al naturale; nel 2."

luzione I e 16 Die. 1817 c 28 Die. 1818. — d'oro, al destrocherio di carnagione tenente nella
Aioia: Inquartato; nel 1.° e 4.° controinquartato mano una lettera al naturale; nel 3.° d' oro, al-

di Castiglia e di Leone; nel 2.° e 3.° di rosso, l' alabardiere al naturale, la testa coperta d'elmo,
col capo eucito d' azzurro, caricato di tre stelle tenente una bandiera ; nel 4.° d' azzurro, all' al-

d'oro. — Alias: Spaccato; a ]


d'azzurro, a tre veare attorniato da quattro api volanti, il tutto

stelle d'argento, ordinate in fascia; b) di rosso d' oro.

pieno. — Alias. Spaccato; a) d'azzurro, a tre QUILLICHINI di Corsica. — Arma: D' az-
stelle d'argento, ordinate in fascia: b) di rosso zurro, ad una torre d' argento, murata di nero,

ad una 11 d'argento. so-n 10 ntata da una stella del secondo, e sinistrata


QUER1RI-STAMPALÌA DAI GIGLI di Vene- aa un albero al naturale, sormontata da un'aquila
zia. — Ha comune l'origine e gli antichi fasti sorante, di profilo, dello stesso; il tutto sostenuto
colla precedente, se nonché fu capostipite di que- da una terrazza di verde.
sta un Giovanni nel 1177 capitano illustre, se- QUILTI di Roma. — Arma: D'oro, al capo
natore e padrone della Casa Maggiore da S. Mat- inchiavato di due pezzi e di due mezzi di rosso.
tio e da S. Polo di Venezia, per cui i suoi di- QUINTA o DE QUINTO di Verona. — Arma:
scendenti furono chiamati dalla Casa Maggiore. Partito; nel 1.° d'azzurro, a tre stelle d'oro,
Suo fratello Ottone, valoroso compagno d' armi ordinate in palo; nel 2.» di rosso, alla fascia d'oro.
QUI — 391 — QUO
QUINTANA-DUEGNAS di Messina. — Ori- j
armi e più ancora per scienze e lettere. Baldas-

ginaria di Spagna, à goduto nobiltà in Messina i


sarre dott. di leggi civili, delle quali tenne cat-
nel XVII secolo, ed è fregiata dei titoli di mar- I
tedra nello studio di Padova, morto nel 1581, lo-
chese della Foresta e barone di S. Giorgio. — dato per vari suoi scritti. — Camillo-Eucherio
Arma: Inquartato; nel 1.o e 4." d' argento, alla nato nel 1675, morto nel 1733, vestì l'abito della
croce gigliata vuota e ripiena di nero; nel 2.° e Compagnia di Gesù, nella quale tenne cattedra
3.° di rosso, al giglio d' oro. di filosofìa. Diè mano a vari lavori, ma ne resta
QUINTA VALLE di Assisi (Umbria). — La solo un poema latino sui bagni d' Ischia edito in
prima memoria certa di questa famiglia risale al Napoli nel 1726. — Arma: Partito; nel 1
n
in-

1138 in cui vivea un Quintavallc Berardelli. — quartato in croce di S. Andrea di rosso e di oro;
B. Bernardo da Quintavalle primo compagno di nel 2» di rosso a quattro caprioli d'oro. Sul
S. Francesco nel 1209; Pietro giudice nel ducato tutto, d'argento al leone al naturale.
di Spoleto nel 1293; Quintavalle giudice di As- QU1R0S di Sicilia. — Arma: D'argento, a
sisi nel 1242. (Estinta;. — Arma: D' azzurro, al due chiavi d' azzurro, passate in croce di S. An-
monte di sei cime d'oro, sormontato da un'aquila drea, accompagnate da quattro gigli dello stesso,
di nero. posti due in capo e due in punta, accostate da
— Originari del-
|

QUINTAVALLE di Venezia. quattro rose di rosso poste in palo; colla bor-

l'Istria, furono tribuni antichi, e si trapiantarono dura di rosso, caricata di otto croci di S. An-
nell'isola di Candia. — Arma: D' azzurro, a tre drea d' oro.

fascie ondate d'oro. — Alias: Partito; nel l.° QUISTA-PACE di Verona. — Arma: Spac-
d'azzurro, a tre uccelli di verde, beccati di rosso, cato d' argento e di rosso, ad una Fede di car-
moventi dalla partizione, urto sopra l'altro; nel nagione, attraversante sulla partizione, vestita
2.» d' azzurro, a tre fascie ondate d' oro. d'oro, movente dai fianchi, e tenente due rami
QUINTAVALLE di Verona. — Arma: In- d'olivo di verde, passati in «croce di S. Andrea,
quartato; nel 1." de 4.° d'oro, ad una rosa di ed attraversanti sull' argento e sul rosso.
rosso; nel 2.° e 3.° d'azzurro, ad una stella d'oro. QUISTELLI della Mirandola nel Modenese.
QUINTI di Cesena, ^stinta nel 1589). — — Originaria di Zurigo, ed appellata Arnoldi di
Arma: D'azzurro, alla croce scorciata d'argento, Quistello, era da lunga pezza stabilita in Miran-

accostata da cinque stelle dello stesso, una in dola quando l' Imperat. Sigismondo con diploma
capo, 2 nei fianchi della croce, e 2 in putita. 25 Feb. 1432 l'arrichì d' insigni privilegi. — Un
QUINTO di Verona. — Arma: D'azzurro, ad Alfonso Quistelli fu uditore della Camera e capo
un triangolo scorciato d' oro. accomrngnato da della Consulta del Granduca di Toscana Cosimo I,

due V dello stesso, uno in capo, ed uno in punta, ed il di lui Gglio Pomponio nel 1562 vestì l'a-
questo secondo rovesciato ; il tutto accompagnato bito dei cavalieri di S. Stefano. — L' ultimo ma-
da quattro stelle d' oro nei cantoni dello scudo. schio di questa casa fu Orazio del cav. Fulvio
QUINTO (de; di Verona. — Arma: D'argento, morto nel 1655, e la famiglia si cstinsc totalmente
ad un bue rampante di nero, accornato ed un- con Francesca moglie del conte Giuseppe Masetti
ghiato di rosso. morta nel 1703. — Arma: Di rosso, a due torri
QUINTO di Vicenza. — Arma: Inquartato; d' argento.
nel 4.0 e 4." partito di rosso e di verde, alla fa- QUMANA di Verona — Arma Spaccato;
: nel
scia d'argento attraversante sulla partizione, ed 1" pr. 'ito d'argento e di rosso: nel 2" di nero
un cervo rampante d'oro, attraversante sul tutto; pieno; colla fascia d'azzurro, attraversante sul
nel 2.° e 3.° d'oro, alla croce scorciata d'azzurro. tutto, e caricata da una stella d'oro posta fra
QUINZARI di Verona. — Arma; Di rosso, al due rose d'argento.

(

leone illeopardito d' argento, passante sopra una QUONA (da) di Firenze. Trasse il nome
terrazza di verde ; col capo d' azzurro. |
dal castello di Quona di cui era signora e venne
QUINZI di Aquila. — Famiglia ascritta nel i
in Firenze nel XIII secolo. — Messer Filippo da
1593 al patriziato aquilano. Ebbe il possesso di Quona si fece capo degli esuli ghibellini contro
vari feudi, fra cui il castello di Preturo, sul quale la patria nel 1267; Ruggero fu priore nel 1 289;
al principio del secolo XVIII ebbe il titolo di |
ed un altro Ruggero Tu gonfaloniere nel 1344.
marchese. — Fu ricevuta Deli ordine 1
di Malta — Arma: D'oro, alla sferza di rosso posta in

nel 1704. Ha prodotte vari uomini insigni per banda.


— 392 -

RABATTA (da) di Firenze. — Dalla terra di Duca d'Urbino contro i Veneziani nel 1509, poi
Rabatta, di cui fu signora fin dal 1 123, trasse il questore pontificio e membro del magistrato di

proprio nome, e stabilitasi in Firenze dette egregi giustizia; Antonio ambasciatore a Roma por gl'in-
uomini alla patria. — Forese gonfaloniere nel teressi della patria nel 1540; Paolo abate bene-
1321. — Vincenzo creato Arcivescovo di Chieti dettino in San Vitale assai dotto nelle matema-
da Innocenzo X nel 1u49. — Alessandro vestì tiche e in astronomia, morto nel 1G71 ;
Vitale

l'abito dei Cavalieri di S Stefano nel 1576. — abate dei monasteri dei Canonici Lateranensi in

Arma : D' argento, ad un monte isolato di sei Treviso e in Gubbio nel 1687. (Estinta nel XVIII
cime di rosso. — Alias: D'azzurro, a cinque secolo). — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, ad
stelle di otto raggi d' oro, 1, 2 e 2. una rosa di rosso; nel 2.° d'azzurro, a tre putti

RABATTA (da) del Friuli. — Originaria di di carnagione al naturale.

Firenze, si trapiantò nel Friuli ponendo sua stanza RAC111S di Cherasco. — Trasferita da Rac-
in Udine, alla cui nobiltà fu aggregata nel 1300. conigi a Cherasco sul principio del XVI secolo e
— Divisa in tre rami, il primo fu infeudato dai decorata del titolo di marchesi di Verduno nel

patriarchi di Aquileja del castello di Vanno infe- 1700, vanta un Marcantonio insigne giureconsulto
riore nel 1387, e di quello di Pers nel 1393; il consignore di Carpeneta, il quale essendo pub-
secondo si trapiantò in Gorizia, dove ottenne in blico lettore iteli' Università di Padova fu chia-
feudo il castello di Dorimbergo con altre giuri- mato dalla città di Venezia ad orare solenne-
sdizioni, e resosi benemerito degl' Imperatori fu mente nell' arrivo della Regina d* Inghilterra, e
abilitato, prima dall' Imperai Carlo IV e poscia fu quindi ascritto nel Libro d' oro tra' Cavalieri
dall' Imperai. Roberto, alla successione do' feudi di S. Marco, ed un Maurizio capit. e sergente

di principi dell' Impero, e più tardi ottenne il maggiore delle milizie scelte della provincia di

titolo di barone, e finalmente quello di conte del Cherasco, il quale poi che fu fatto sindaco del

S. R. I. — Ahma: D'argento, al volo di nero. Comune governò con prudenza e valor singolare
RABBI di Cuneo. — Consignori di S. Michele. la difesa della città contro i ripetuti assalti de-
— Arma: D'azzurro, a tre gamelle d' argento in gli Spagnuoli condotti dal Prin. Tommaso-Fran-
banda; col capo d'oro, all' aquila di nero, coro- cesco di Savoja-Carignano nel 1641. — Arma:
nata dello stesso. — Cimiero: Un ptittino ignudo, Partito di rosso e d' argento, alla banda d' az-
nascente, tenente una lista col Motto: DOMiNUS zurro attraversante, accostata da due stelle d'oro.
forti i mo mi a. Motto: IN TE.NERR1S FL'LGET.

RABBIA di Milano. — Famiglia decurionale. RACONIS del Piemonte. — Fregiati del titolo
— Antonio presidente del Magistrato Straordi- di conti. (Estinti nel 1585). — Arma: Di rosso,
nario fu fatto conte di Melzo nel 1329; feudo che alla croce d' argento; con un bastone d' azzurro
poi passò nei Trivulzio, ma il titolo comitale ri- attraversante sul tutto. — Divisa: tolt net.
mase ai Rabbia e fu loro confermato nel 1721. RADAELLI di Milano. — Arma: D'azzurro,
(Estinta nel XVIII secolo). — Arma: D' azzurro, a tre fiasehetti male ordinati d' oro, sormontati
a sei filetti d' argento. ciascuno da una corona dello stesso.
RABINO-del Piemonte, consignori di Borgo- RADAELLI di Sicilia, vedi Rajadelli.

male. —
Arma: D'azzurro, al cipresso al natu- RADICATI del Piemonte. — Antichissimi
rale, il tronco addestrato e sostenuto da un leone conti di Cocconato, vassalli immediati dell'Impero,
d' oro rivoltato. col diritto della zecca, divisi anticamente nei tre
RACANI di Marni. — Patrizia di quella città terzieri di Robello, Brosolo e Passerano, illustri

da circa un secolo. — Arma : D' argento, a due per alte cariche sostenute e per dignità conse-
lucertole montanti di verde; le teste affrontate, guite. — Dal principio del XVI secolo sottomessi
le code addossate. alla casa di Savoja, si divisero poi in vari rami

BACCHETTI di Altare no\ Savonese. — Arma: che presero nome da uno de' loro feudi, e così

IV azzurro, al cipresso al naturale, accostato da da Brozolo, Marmorito, Robello, Passerano, Pri-


due diamanti d'oro; sormontato da tre gigli dello meglio ecc. — Arma: Spaccato; nel 1.° di nero,
stesso, posti in fascia; colla campagna di rosso, all'aquila d'oro, coronata dello stesso; nel 2.»
caricata di tre bande d' argento. d' argento, al castagno ai naturale, sradicato. —
RACCHI di Ravenna. — Famiglia patrizia, à Cimiero: Un'aquila d'oro nascente. — Motto:
dato alla patria diversi uomini preclari. — Bar- TEMPORI APTARE DECET.
tolino, delegato del Senato di Ravenna in Ritnini RADICATI del Piemonte. — Conti di Bro-
nel 1232; Girolamo capitano nell'esercito del solo. — Arma: Inquartato; nel I." e 4.° di nero,
RAF — 393 — RAG
all'aquila d'oro, coronata dello stesso; nel 2.° e in cui viveva un Caffarello. — Furono podestà,
3.° d' argento, al castagno al naturale, sradicato. Alberico di Forlì nel 1220, Bosone di Arezzo nel
Cimiero: Un' aquila d' oro, nascente. — Motto: 1266, e quindi di Verona, e Bosone Novello di

WANN GOTT WILL. Viterbo nel 1317, Guido di Alberico fu rettore e

RADICATI-T ALICE del Piemonte. — L' Im- capitano del popolo di Gubbio nel 1263. [Estinta).
perai Federico I nel marzo 1186 investì i Radi- — Arma?
cati del feudo e contado di Cocconato. Carlo-E- RAFFAELLI di Lucca. — Arma: D'oro,
manuele I Duca di Savoja li investì del feudo di alla croce di S. Andrea d' azzurro, caricata di

Passerano il 12 lug. 1586. — Arma: Partito; a cinque crescenti d' argento, il 1." e 4." il 2." e

destra inquartato, nel 1.° e 4.° di nero, all'aquila 3.° affrontati fra loro, ed il 5.° nel centro mon-
d' oro, coronata dello stesso ; nel 2." e 3." d' ar- tante, accantonato da quattro rose di rosso.
gento, al castagno di verde sradicato; a sinistra RAFFO di Chiavari. — Coli' industria e col

spaccato; nel 1." d'azzurro, al sole d' oro oriz- commercio seppe elevarsi a comoda fortuna —
zontale all' angolo destro del capo ed uno spec- Giovanni-Battista-Felice verso la metà del XVIII
chio d' argento, guadrilungo, scantonato a sini- secolo, per ragioni politiche, emigrò dalla patria

stra in basso: nel 2.» di rosso, a tre sbarre d'oro. e si recò a Tunisi e prestò eminenti servigi a

— Cimiero: Un'aquila d'oro, nascente. — Molto: quel sovrano. — Il figlio Giuseppe fu fatto da
WAN GOTT WILL. Hussein Bey direttore de' suoi affari politici nelle

RADICI o DALLE RADICI di Bologna. — relazioni da lui tenute colle potenze, coi consoli
Nel XIII secolo era tra le famiglie cospicue di ed i residenti esteri dimoranti in Tunisi, quindi

Bologna, annoverata però tra le popolane di parte da Ahmed Bey fu nominato ministro degli affari

lambertazza. — I Radici presero parte alla cro- esteri. Felice, figlio del precedente, fu per molti
ciata del 1217, e nella n ischia che si accese nel anni direttore del ministero degli affari esteri nello

1260 fra varie famiglie si azzuffarono con i Pren- stato Tunisino. — Carlo-Alberto Re di Sardegna
diparte. — L' anno appresso fu condannato a con decreto 27 Nov. 1849 concesse al generale
morte Erminio Radici, e ne furono confiscati i Giuseppe Raffo il titolo di barone trasmissibile
beni perchè, nonostante la pace giurata, ferì per primogenitura maschile, e Vittorio- Ema-
mortalmente Azzolino Prendiparte. — Questa f
a- nuele II con decreto 7 Gen. 1851 lo elevò alla

miglia à dato alla patria sette anziani e molti dignità e grado di conte trasmissibile come sopra.
cavalieri gaudenti e canonici del Duomo, à pos- — Arma: D'azzurro, al capriolo cucito di rosso,

seduto due torri in Bologna e se ne perdono le accostato da quattro gigli d' oro, tre in capo ed
tracce sul finire del XIV secolo. — Arma : D'az- uno in punta,
zurro, ad un globo d' oro, sinistrato da una stella Fiorisce in Genova uno famiglia omonima che
dello stesso. à lo stesso stemma, ma nulla di comune con
RADII di Udine — Arma: Inquartato d'ar- quella di Chiavari.
gento e di verde. RAGAZOLI di temine nel Bergamasco. —
RADISA di Verona. — Arma: D'azzurro, ad Arma: Semipartito spaccato, nel 1.° d' argento,
un tronco snervato e sra licato d' oro, in palo, nel 2.° di rosso, e nel 3." di verde.
sormontato da una stella dello stesso. RAGAZZI di Cremona. — Ila dato ^decu-
RADOS di Legnago. — Arma: D'azzurro, al rioni alla patria, il primo de' quali fu Marcellino
leone d' oro, armato e lampassato di rosso. nel 1149 e l'ultimo Bernardo nel 1755. — Fran-
RAFFA o RAFFO di Messina. — Arma : cesco Vescovo di Bergamo dal 1403 al 1437. —
D' azzurro, al capriolo cucito di rosso, accompa- Giovan-P-^'o Ragazzi con diploma 1 Feb. 1690
gnato da quattro gigli d' oro, tre ordinati nel fu da Ranuccio Farnese Duca di Parma creato
capo, ed uno in punta. marchese con tutti i suoi successori maschi; ti-

RAF! VELLI di Cingoli. — Originaria di tolo che con sentenza magistrale 16 Mar. 1722
Gubbio, trapiantata in Cingoli nel 1535, e quivi fu confermato nello stato di Milano, limitandolo
ascritta al patriziato, e fregiata del titolo mar- però ai soli maschi primogeniti. Francesco I Im-
chionale. — Vanta un vicario imperiale ed un perat. d' Austria con sovrana risoluzione 21 Nov.
senatore di Roma. — Arma: Partito; noi f.« I 1819 confermò nel suddetto titolo di marchese i

scaccato di rosso e d'argento; nel 2." diviso in fratelli Giuseppe e Giovanni. — Arma: D'oro, a

capriolo d* azzurro e d' oro, la divisione attra- due fascie abbassate d' azzurro, sormontate da
versata da uno scaglionctto d'argento sostenente una croce di Pisa addestrata di rosso.

un'aquila dal volo abbassato e coronata di nero, RAGGI di Genova. — Lorenzo Cardinale di

e accompagnato in capo da due comete d'oro, e S. R. Chiesa Legato di Romagna dal 1676 al 1686.
in punta da un AR di nero. — Arma: D'azzurro, al leone d'oro, coronato
RAFFAELLI di Gubbio. — Le prime memo- dello stesso; colla fascia cucita di rosso, attra-
rie di questa nobile famiglia rimontano al 1160 versante sul tutto.
RAG — ;
94 - RAM
RAGNESI di Firenze. — Arma: D' azzurro, inoltre il capriolo d' argento, attraversante sulla
alla fascia d' argento. partizione.
RAGNINA di Messina. — Originaria della RHAO (de) di Napoli. — Originata da Rahulfo
Dalmazia, à goduto nobiltà in Messina nei secoli quarto conte di Aversa e conte di S. Arcangelo,
XVI e XVII. — Arma: Spaccato; nel I.» d'ar- discendente dal Rahinulfo principe del Vagaran,
gento, a tre raggi al naturale; nel 2.° d'oro, a primo capitano dei Normanni, il quale, con altri
tre bande di rosso. — Cimiero: Un leone d'oro cavalieri, sulle rovine di Atella edificò una nuova
tenente colle branche anteriori una spada d' ar- città cui diede il nome di Aversa la Normanna,
gento, in atto di combattere. e della quale fu il primo conte creato da Sergio
RAGOGNA del Friuli. — Signori del castello duca di Napoli, ed investitone poscia dall' Impe-
omonimo, furono antichi castellani del Friuli e rat. Corrado. — I suoi discendenti si dissero de
feudatari dei Patriarchi di Aquileja e dei Duchi Rhao. — Questa famiglia à posseduto trenta ba-
d' Austria. Furono investiti del suddetto castello ronie, le contee di Aversa, Biferno, Caiazzo, Ca-
nel 1218 da Leopoldo duca d' Austria e di Stiria merata, Canne, Guastogrande, San Pietro a Pa-
ed avevano il privilegio di fissare e di levare terno e Santarcangelo, ed i marchesati di Cac-
dalla mensa del principe un piatto di vivande a cavone, Casaltaverna, Cesa, Eboli, Frosolone, Gen-
loro piacere. Così pure nel 1297 fu concesso tale zano, Gildone, Manduria, Montorio, Portara e
diritto al più vecchio di quasta casa dal Patriarca Vinchiaturo. — Ha goduto nobiltà in Napoli ai

Raimondo della Torre riguardo alla mensa pa- seggi di Porto e Portanova, ed à vestito 1' abito
triarcale; diritto che i Patriarchi di Aquileja le di Malta. — Fra gli uomini egregi che lasciarono
avevano antecedentemente accordato coli'in vesti- chiara memoria di sè, son da notare un Raho
tura del 1200. — Ha posseduto molti feudi pa- giustiziere e viceré in Abruzzo e Principati in

triarcali, come risulta da altra investitura data tempo dell' Imperat. Federico li; un Giacomo giu-
dal Patriarca Bertoldo nel 1231 ad Encelpretto stiziere e viceré di Terra di Bari in tempo di

di Siurido di Ragogna e consorti, cioè Toppo e Re Ladislao; un Domenico giustiziere in Terra


Caneva sulla Livenza con altre terre feudali in d'Otranto nel 1413; un Antonio presidente del
Toppo, in Ragogna, S. Leonardo, Travesio, Govio, S. R. Consiglio e viceprotonotaro del regno nel

Villanova ed Ampezzo — Un membro della fami- 1494; Scipione commissario generale delle armate
glia Ragogna sosteneva la carica di pincerna del napoletane nelP assedio di Siena. — Arma: Scac-
Patriarcato. — Arma: Trinciato arcuato d' ar- cato d' oro e d' azzurro di sedici pezzi ;
gli scac-
gento e di nero. — Alias: Fasciato di rosso e chi d' oro caricati ciascuno di una codetta di

d' argento, ciascuna fascia d' argento caricata di armcllino. — Cimiero : Una testa di liocorno. —
quattro losanghe accollate del primo. Motto: MALO MORI QUAM FOEDARI.
RAGOGNA o RAGONA di Vicenza. — Da RAHO di Taranto. — Ammessa alla nobità
remotissimo tempo questa famiglia, che era stata tarantina, mercè P annuenza delP assemblea dei

altresì insignita del titolo di Conte Palatino nel nobili con sovrano rescritto di Re Ferdinando IV
1436 dall' Imperat. Sigismondo, era ascritta al di Borbone del 2 Giù. 1759. — La memoria più
Consiglio nobile di Vicenza. Fu quindi confermata antica si riferisce ad un Raffaele, il quale nel

nella sua nobiltà con sovrana risoluzione 24 Lug. 1497 andò ambasciatore per la patria a Cesare
1820. — Arma: Fasciato d' oro e di nero di ot- d'Aragona comandante la squadra di Re Tède -
to pezzi; col leone d'argento attraversante sul rico che teneva bloccata la città di Taranto.
tutto. (Estinta verso la metà del XVIII secolo). — Arma?
RAGUSA di Mazzara (Sicilia). — Famiglia RA.MBALDONI di Feltre. — Belvederio Ram-
nobile della città di Mazzara, nella quale fin dal baldoni, Vescovo di Feltre nel 1222. — Arma:
1579 alcuni suoi membri anno sostenuto l'ufficio D" argento, a tre fascie nebulose di nero.
di giurati. — Giovanni castellano del fortilizio RAIMONDA di Verona. — Famiglia di Man-
di detta città e regio maestro segreto nel 1745. tova, ed abitante in Verona circa il 1 460, dalla
— Arma: D'azzurro, al monte di tre vette d'oro, quale uscirono Raimondo condottiero di genti
quello di mèzzo cimato da un castello dello stesso, d'armi a cavallo; Marcantonio e Claudio suoi ni-
torricellato di tre pezzi, con una bandiera d'ar- poti, ambedue podestà di Verona, il primo nel

gento svolazzarne a sinistra, e sormontato da un 1587 e l'altro nel 1629. — Benedetto, nipote di

sole nascente d' oro. Raimondo, nel 1517, fu ascritto al nobile Consi-

RAGUSA di Palermo. — Originaria di Alca- glio della città di Verona, cui appartennero i

mo. — Arma: D' azzurro, all' aquila spiegata suddetti Marcantonio nel 1576 e Claudio nel 1627.
d' argento, nascente da fiamme di rosso. — Altri Raimondi, di differente origine, detti

RAGUSIO di Venezia. — Arma: Diviso in Stradiotti, furono in Verona, i cui padri erano
capriolo di rosso e d'azzurro; 1' azzurro caricato campanaj della maggior torre, e per ordine impe-
di una rosa d' oro. — Un ramo di questa casa à
'

riale furono nel 1510 puniti come ribelli. — I


RAI — 395 RAI

loro figli vennero poi dalla Veneta Repubblica, RAINALDI di Roma. — Spaccato; nel \.»

per premiarne l'affezione addimostratale, ricompen- d'argento, alla croce trifogliata d'oro; nel 2.°

sati col dono di una casa a Ponte Nuovo. — Arma: d'oro, allo scorpione di nero, in palo, colla coda

Partito d' argento e di rosso, ad un giglio di curvata a destra; colla fascia di rosso attraver-

giardino di verde, attraversante sulla partizione, sante sulla partizione.

e fiorito di tre pezzi malordinati d' argento; col RAiNATI di Castelfranco-Veneto. — Origi-

capo partito d' argento e di rosso, all' aquila di naria del castello di S. Zenone nella Marca tre-

nero, rostrata e membrata d' oro, attraversante vigiana, trapiantata prima in Venezia, e quindi
sulla partizione, e sormontata da una corona d'oro. nel 1720 in Castelfranco. — Arma: D'oro, alla

RAIMONDI di Cremona. ~ Dal 1136 al 1740 banda di rosso.

à dato 40 decurioni alla patria. — Arma: Lo- RAINERI di Brindisi. — Originari di Peru-

sangato di nero e d' argento, al leone di rosso gia. — Arma: D'azzurro, alla fascia doppiomer-
attraversante. lata d' oro, accompagnata in capo da un crescente
RAIMONDI di Genova. — Arma: Scaccato montante d' argento, accostato da due stelle d'oro,

d' argento e d' azzurro, al leone del primo, at- e nella punta da una stella dello stesso.

traversante. RAINERI di Casale-Monefrrato. — Conti di


RAIMONDI di Como. — Fregiata del titolo Fisrengo. — AaaiA: D'azzurro, al liocorno furioso

marchionale ottenuto nel 1745. — Arma: Fasciato d' argento.


d'argento e di rosso, al palo d' azzurro, caricato RAINERI di Lonigo. — Arma: Partito d'ar-
di tre foglie di vigna d' oro, gli steli al basso, gento e di verde, al capriolo dell' uno nell' altro.

attraversante sul fasciato; col capo d'oro, cari- RAINERI di Sicilia. — Baroni di Carcaci e
cato di un'aquila di nero, coronata d'oro. di Placa Baiana, originaria di Brindisi, à goduto
RAIMONDI del Piemonte. — Conti di Mon- nobiltà in Messina dal XIII al XVIII secolo. —
giardino e di Lisio. Originaria di Como. — Ni- Arma: D'oro; al leone di nero; col capo d'azzurro,

colò consigliere ed uditore del principe Tommaso a tre stelle d' oro.

di Savoja-Carignano, fu padre di Carlo intendente RANIERI di Urbino. — Guido- Antonio, ca-


generale della stessa casa, il quale nel 1710 ac- pitano valoroso, rimasto celebre per aver ferito

quistò parte di CavalleHeone, Miehele, suo figlio, i in un occhio in un torneo il Duca Federico di

gli successe nel!' ufficio d' intendente, e fu inoltre Montefeltro. (Estinta). — Arma: D'argento, a
primo segretario del principe ed ebbe a sua volta tre bande di rosso.

un figliuolo maggiordomo che ottenne, p^r le ra- RAINERI-ROMANA di Verona. - Arma: Di


gioni della madre, Anna Perucca, parte del feudo rosso, a due zampe d' aquila d' argento, passate
di Lisio. — Arma: Fasciato d' argento e di rosso, in croce di S. Andrea, gli artigli in alto.

al palo d' azzurro, caricato da tre trifogli d' oro, RAINEROTTI di Udine. — Originaria della
attraversante ;
col capo di rosso, all' aquila d'ar- Germania, si fermò prima in Venzone. poi passò
gento, coronata dello stesso. — Cimiero: Un leone a Cividale e finalmente si stabilì in Udine, alla
d'oro nascente, impugnante una spada d' argento. cui cittadinanza fu ascritta nel 1290. — Estinta,
— Motto: LOCO ET TEMPORE. lasciando le sue sostanze al monastero di S. Ber-
RAIMONDI di Roma. — Arma: Scaccato nardino di Udine. — Arma: Inquartato in croce
d'argento e di rosso, al leone di nero, attraver- di S. Andrea d' argento e di rosso.

sante sul tutto. RAIN1, o RAINONE (de) di Padova e di

RAIMONDI di Udine. — Arma: Partito; nel Treviso. — Nascimbene di Giovanni nel 1008
1
1.» d argento, alla sbarra di nero; nel 2.° di era notajo de! sacro palazzo: Ingelerio nel 1199

verde, a tre stelle d' oro, ordinate in palo. fu presente al giuramento degli uomini di Cc-
RAIMONDI di Verona. — Arma: Di verde, neda nell' occasione in cui furono ammessi alla

ad un ceppo di nero, movente dalla punta, sor- cittadinanza di Treviso; Virilio console di Tre-
montato da una crocetta patente di rosso; col viso ne! 1208. — Sembra che questa famiglia
capo d' oro, caricato da un' aquila di nero, ro- abbia anche goduto della cittadinanza di Feltre
strata e membrata di rosso. poiché Gervasio Raini nel 1345 vien nominato
RAIMONDO o RAMON DO di Sicilia. — Ori- cittadino di detta città allorché si trattò di ri-
ginaria di Savona, à goduto nobiltà in Messina spondere agli ambasciatori di Treviso sopra al-
nei secoli XVII e XVIII. Un Riccardo Raimondo cune differenze insorte per causa dei confini.

fu scudiere maggiore di re Martino, si stabilì in Qualche tempo avanti un Giovanni fu mandato


Catania, ove tenne i primi uffici, e fu padre di dai Feltrini ambasciatore a Treviso. — Nel XIV
Egizio, che nel 1450 ottenne da re Alfonso le secolo di questa famiglia si perdone le tracce. —
segrezie di Palermo. — Arma: Scaccato di rosso Arma ?
e d' argento, al leone di nero, coronato d'oro, RA1NIERI di Perugia, vedi Ranieri.
attraversante sul tutto. RAINIERI di Sani' Agata sopra Cannobio. —
RAJ — 396 - RAL
Famiglia antica, diramata in molti paesi del Lago goduto nobiltà in Messina ed in altre città della
Maggiore, e specialmente in Pallanza, deve fiori- Sicilia. — Lodovico e Giorgio Raja seguirono il

sce tuttora. — Bernardo console di S. Agata Re Alfonso nella conquista del regno di Napoli ;

nel 1517. — Arma: D'azzurro, alla banda con- Nicolò e Giampaolo furono castellani di Castro-
trodoppioinerlata d' argento. reale. — àmia: D' azzurro, ad un raggio di sole
RA1NIERI di Verona. — Originaria di Lo- d' oro. posto in palo.
nigo, fu aggregata alla cittadinanza di Verona RAJADELLI di Termini- Imcrcse (Sicilia). —
nel 4 487. — Nicolò di Bartolomeo nel 1526 fa- Originaria della Catalogna, portata in Sicilia da
ceva parte del Consiglio nobile di Verona. — un Luigi Rajadcllis che fu poi signore di Calta-
ARMA: Di verde, al capriolo partito d'argento e vuturo al tempo di Re Martino. — Arma: D'az-
d' azzurro, accompagnato da tre stelle d' oro. zurro, all'aquila d'oro, mirante un sole dello stesso
RAINOLDI di Milano. — Antica e nobilis- orizzontale a destra.
sima famiglia milanese. Diede questori, senatori, RAJNERI di Asti e. di Alessandria. — Eb-
dottori di collegio, decurioni, canonici ordinari, bero la signoria della Rocchetta del Tanaro. —
vicari di provvisione, canonici della Scala, conti — Una Rajneri avendo sposato un Conte Fossati,
palatini e cavalieri gerosolimitani, un vescovo di portò il nome e le sostanze della sua famiglia in
Lucca ed un presidente del senato. Ebbero il ti- quella di suo marito, la quale aggiunse al pro-
tolo di conte nel 1647 appoggiato poi sul feudo prio il nome dei Rajneri. — Arma?
di Caronno nel 1649. Si estinsero nel 1733. — RA.INOLDI di Udine. — Arma: D'argento,
— Anima: D'argento alla volpe rampante d' oro, alla fascia di verde.
per inchiesta; col capo cucito d'oro, all'aquila RALLI di Orte (Prov. di Roma!. — Le più anti-
di nero coronata del campo. che memorie di questa famiglia risalgono ad un Ci-
RAINOLDI di Venezia. — Arma: D'azzurro, priano Rulli il quale possedeva una villa o feudo nel
o d'argento, alla banda d'oro, accompagnata da territorio di Orte. Michele, di lui figlio, fu capitano
due gigli di rosso. valoroso e sposò verso la metà del XIII secolo una
RAINONl di Milano. — Antica e nobile fa- certa Costanza di famiglia nobile viterbese, la quale
miglia milanese. Fiorcntissima nel secolo XVI a- rimasta erede delle ricchezze del padre portò que-
veva molti possessi nella Brianza. Passata nel se- ste in casa di suo marito, il quale si stabilì in

colo XVII all'ordine gerosolimitano. Un ramo di Viterbo colla propria famiglia per accudirvi ai

essa si, estinse in fine del 1600 nella nobile fami- suoi interessi. Giovanni, figlio dei precedenti , fu

glia Casanova di Givate. — Amia: D'azzurro, al anch' egli prode ed eccellente capitano, e militò
palo d' oro, accostato da due torri d' argento; col sotto le insegne della Repubblica Fiorentina, al-
capo del secondo, caricato di un'aquila di nero, lora in guerra con quella di Lucca, e vi si se-
caronata d' oro. gnalò per modo che divulgatasi per ogni dove la

RAISl o RADICI di Ravenna. — Famiglia fama della sua militare perizia, fu chiamato da
nobile, originaria di Bologna, dovette emigrare Filippo Conte di Fiandra al suo servizio o creato
dalla madre patria per aver aderito alla parte capitano generale di tutto l'esercito che egli ac-
guelfa, sostenuta dai Geremei, e si trapiantò in crebbe e disciplina mirabilmente. Accesasi guerra
Ravenna nel .1270. — Giacomo fu vicario di tra lo stesso Filippo e il Re di Francia, Giovanni
Ostasio da Polenta, signore di Ravenna, nel 1433; affrontò coraggiosamente I' oste nemica, la sgo-
Ostasio conseguì dall' Impera t. Federico III, nel minò, la battè e costrinse il comandante francese
1468, i titoli di conte e cavaliere del S. R. I.; a domandar la pace che ottenne a durissimi patti
Lodovico senatore in patria nel 1536. — Estinta e tutta a vantaggio del Conte di Fiandra. L'Im-
nel X Vili secolo nella persona di Pompeo, lette- peratore di Costantinopoli che in quel tempo tro-
rato c cultore esimio della storia patria. — Amia: vatisi in guerra coi Persiani, chiamò al suo ser-
D'oro, a tre radici al naturate. vizio Giovanni Rai li e lo creò capitano generale
RA1SI di Sicilia. — Originaria di Sara- dell'esercito. Giovanni anche in questa congiun-
gozza, portata in Sicilia da un Giammatteo Rais tura si diportò da accorto e valoroso capitano e
ai servigi militari di Re Martino, dal quale ot- riportò sui Persiani una strepitosa vittoria. Fer-
tenne la castellania di Bruca, e quindi il governo matosi in Bisanzio quivi si accasò ed ebbe un
di Augusta. — Pierantonio maestro razionale della tiglio che fu chiamato Michele Paleologo e che fu
Camera reginale nel 1420; Gianfilippo cameriere fatto imperatore di Costantinopoli. Questi, salito

della Regina Maria, e castellano della città di sul trono di Bizanzio mandò a Roma il proprio
Noto. — Aiima : D' azzurro, ad un pesce raja figlio, Andronico Paleologo, per fare omaggio al

d' argento, posto in fascia. pontefice e lo incaricò di portarsi alla città di

RAISINI di Pinerolo. — Amia: Di rosso, ad Orte per farvi ricerca de' suoi consanguinei, e

un grappolo di uva bianca al naturale. trovatili li condusse seco a Costantinopoli. —


RAJA di Sicilia. — Originaria di Genova, à Difatto Andronico, riconosciuti i suoi parenti, tre
RAM — 397 — RAM
ne condusse seco in Oriente: Cipriano vescovo di una rana dello stesso, e colla sua zampa destra
Nepi, Giovanni che dall' Imperat. fu creato prin- levata un sasso d' oro.

cipe di Acaja e Roberto. — Giovanni tolse in RAMBALDO di Verona. — Di origine lon-

moglie una di casa Lascari dalla quale ebbe per gobarda e dello stesso sangue dei Conti di Col-
figlio Alessandro da cui nacque un Giovanni die lalto. — Essa è molto antica in Verona, e tra

nel 1327 fu chiamato da Giovanni XXI per libe- i consiglieri di Ezzelino si legge il nome di Ram-
rare l'Italia dalle scorrerie dell' Imperat. Lodovico baldo dei Rambaldi. — Un altro Rambaldo, nel

il Bavaro. — Roberto fu creato capitano di Atene 1221, fu potestà di Vicenza, e Morando nel 1361
e di Patrasso. — Appartiene a questa famiglia ebbe per moglie Beatrice della Scala. — Silvestro
Monsignor Placido Rai li prelato domestico di Sua Rambaldi nel secolo XV sostenne la carica di

Santità morto nel 188... — Arma: Un leone te- rettore dell' Università di Padova e fu mandato
nente colla branca anteriore destra una spada. ambasciatore a Firenze per affari di molto rilievo.

RALLl di Trieste. — Creati baroni il 4 5 Apr. — Nel 1421 i Rambaldo furono aggregati al

4874. — Arma: Inquartato; nel 4.° d' oro, al- Consiglio nobile di Verona, e molti di essi so-
l' aquila di nero, linguata di rosso; nel 2." d'az- stennero le più onorevoli magistrature di quel
zurro, alla croce d'argento; nel 3." d'azzurro, municipio. — Un ramo di questa famiglia fu de-
ad un agnello bianco passante sopra un:i terrazza corato del titolo di conte palatino dal Pontefice
di verde, tenente colla sua zampa destra una Urbano Vili. — Arma: Partito; nel i. n d'ar-
bandiera d' argento, caricata di una croce di gento, a due rose di rosso, bottonate d'oro, una
rosso, coli' asta d'oro sormontata da una croce in capo, ed una in punta ; nel 2.° d' argento, a

dello stesso; nel 4.° d' oro, ad una torre al na- due fascie di rosso, una in alto e l'altra in basso;
turale, colla porta di nero, sormontata da tre colla fascia d'oro attraversante sulla partizione.

torricelle al naturale. — Divisa: AHKHEft RAMBAUDl di Era (Piemonte). — Nel 1732


AIKAIOHTNHN. conti di Pietraporzio e Pombernardo acquistati
RAM, o RAMS, o RAMO di Sicilia. — Di per lire 8500. — Arma : Faschto di rosso e

origine catalana, venne in Sicilia coi primi re d' oro; col capo del secondo, caricato di un leone
aragonesi. — Un Pietro Ramo straticoto di Mes- di nero.

sina nel 4 299; un Domenico Vescovo di Lerida RAMBERTI di Ferrara. — Antica famiglia
e viceré del regno nel 4 418; un Benedetto si- ferrarese di parte ghibellina, ebbe per capostipite
gnore di Risalaimi e giurato di Palermo nel 15'20. Hambertus comes Ferrariae nel 973. — Un altro

Arma: D'oro, ad un ramo d' albero di verde, po- Ramberto vivea nel 1305 capitano dei ghibellini

sto in palo. ed uno dei più fieri nemici di casa d' Este. Nel
RAMANZANA di Verona. — Famiglia ricor- 4 312 fu podestà di Modena. Tommaso Ramberfr,
data in un elenco di case antiche, alcune anche avendo combattuto contro i Modenesi, fu da que-
nobili, ma non ascritte al nobile Consiglio, che sti fatto prigioniero nel 1310. — Ugo fu prode
formano la seconda parte di un Blasone Veronese. guerriero e generale di Salinguerra 11, poi di Sa-
— Arma: D'argento, alla fascia d' azzurro, cari- linguerra III. — Arma ?

cata di due rose del campo, ed accompagnata in RAMELLI-MONTANI di Fabriano (Marche).


eapo da tre rose di rosso, ordinate in fascia, ed Antica e nobile famiglia, alla quale appartenne
in punta da un' altra d'azzurro; col capo di rosso, quel Camillo Ramelli che nella prima metà del

caricato da un liocorno uscente d' argento, ac- XIX secolo fu uno dei più illustri letterati ed
cornato e crinito d' oro. istoriografi delle marchiane provincie. L* attuale

RAMBALD1 di Ravenna. — Antica ed illu- rappresentante, Stefano, nipote del precedente,


stre famiglia che à dato alla patria uomini egregi. avendo ereditato le sostanze tutte dell' estinta

— Garello, valoroso capitano, sostenne i Raven- famiglia dei marchesi Montani, aggiunse al pro-
nati uelia guerra contro i Ferraresi nel 1143; prio il casato di essa, ne prese il nome e ne in-

Guido militò con Paolo Traversai'!' negli eserciti quartò lo stemma. — Arma: Partito; nel l.°

dell' Imperat. Federico nel 4 226; Fortunato pri- spaccato; di sopra, d' azzurro, al monto di tre

meggiò fra i più eccellenti maestri di musica del vette d' oro cimato da una colomba al naturale,

XVI secolo, e servì lungo tempo la Corte di in atto di spiccare il volo; di sotto, d' oro a

Portogallo al tempo di Re Giovanni IV. — Furono dicci palle di rosso, 4, 3, 2 e, 1 : noi 2." d' az-

senatori in patria un Tommaso nel 4 562 ed un zurro, al pino di verde, nudrito sopra una pianura

Sebastiano nel 1586. — Arma? erbosa dello stesso, addestrato da un leone d'oro

RAMBALDI di Verona. — Riconosciuta nel rampante contro il fusto.

titolo di conte in Baviera il 26 Gen. 4 84 4. — RAMELLI di Asti, consignori di Celle e di

Arma: Di rosso, ad uno struzzo d'argento, posto Solbrito. — Arma: Inquartato ; nel 1. n e 4.° d'oro,

sopra una collina di verde, tenente nel suo becco all' aquila di nero, coronata dello stesso; nel 2.°
RAM — 398 — RAN
e 3.° d' argento, al ramo di olivo al naturale, Fiorentini e Bolognesi nel 1254. — Furono di

posto in palo; sul tutto d'azzurro, al giglio d'oro. parte guelfa e vennero ripetutamente a conflitto
RAMINI di Nizza. — Baroni di Castelnuovo. colla parte avversaria. — Sono da notare fra i

— Arma: D'azzurro, a tre pali d' oro; col capo più illustri un Lambertino di Tommasino, cele-
d'argento, a tre gigli d'azzurro, ordinati in fascia. bre giureconsulto fiorito alla fine del XIII e sul
RAMIREZ di Sicilia. — Un Bartolomeo Ra- cominciare del XIV secolo, il quale insegnò per
mirez, gentiluomo della Navarro, la trapiantò in molti anni il gius civile, trattò abilmente i ne-
Sicilia, dove aveva seguito il viceré duca di Me- gozii dello stato, e ne resse con altri il governo
dina Codi. — Da lui Jltìvò un Vincenzo capi- con podestà straordinaria, ed un Francesco di

tano d' infanteria spagnuola, capitano giustiziere Raimondo, giureconsulto anch' esso riputatissimo,
di Naro, indi di Cefalù, poi governatore di Bi- il quale incominciò a leggere nell' Università di
sacquino e più tardi di Civitareale nel Napoletano. Bologna alla metà del quattrocento e si adoperò
— Arma: D'argento, al leone di rosso, rampante anch' egli per la cosa pubblica di cui si rese
contro un albero di verde; colla bordura di rosso, grandemente benemerito. — Questa famiglia si

caricata da otto crocette di S. Andrea d' oro. estinse nel secolo XVII e le sue sostanze furono
RAMO di Sicilia, vedi Ram. ereditate dai Bonfiglioli. — Arma: D'azzurro, a
RAMONDINI o REMONDINI di Bologna. - tre pali d' argento; colla fascia di rosso attra-
Famiglia antica e nobile, che fabbricò a sue spese versante sul tutto. — Alias: D'oro, a tre pali

la cappella maggiore nella chiesa di S. Giacomo d'azzurro; col lambello di quattro pendenti di
Maggiore, e la celebre villa detta il Toscolano rosso attraversante in capo.

nella campagna bolognese. — Arma: Di rosso, RAMPONI di Cesena. — Originaria di Forlì,


alla fascia d'argento, caricata da tre rose del cam- si trapiantò in Cesena nel 1312, e si estinse nel

po ; col capo d' Angiò. 1768. — Arma: Spaccato ; nel 1° d'oro, all'aquila

RAIMONDO di Sicilia, vedi Raimondo. di nero; nel 2." d'azzurro, all'ancora d'argento

RAM PANI di Venezia. — Originaria di Ra- posta in palo ; colla fascia di rosso attraversante
venna, si estinse nel 1314 nella persona di mes- sulla partizione.

ser Nicolò che era avogador di Cornun. — Arma: RAMPONI di Genova. — Arma: D'argento,
Di rosso, a due caprioli rovesciati d'oro. alla gemella di rosso in sbarra; con un leone
RAMPINELLI di Bergamo. — Arma: Spac- d'oro, coronato dello stesso, attraversante.

cato^ nel 1° d'oro, all' aquila di nero; nel 2° d'ar- RAMPONI di Milano. - Carlo VI Imperat.
gento, all'albero di quercia al naturale, terraz- con diploma 13 Feb. 1731 elevò alla nobiltà del
zato di verde. S. R. I. Ignazio Antonio Ramponi colla sua di-

RAMPOLLA di Polizzi (Sicilia). — Origina- scendenza. — Arma: Semipartiio spaccato; al

ria di Pisa e derivata dalla famiglia Roncioni, fu 1.° d'oro alla mezza aquila di nero, uscente dalla

trapiantata in Sicilia nel 1394 da un Prospero partizione; al 2.° di rosso, alla mano destra ar-

Rampolla che ammogliatosi in Messina con Anna mata al naturale, sostenente un'ancora d'argento;

Saccano generò Girolamo cav. gerosolimitano. — al 3.» d' azzurro, al castello d' argento, piantato
Da questo discende un Antonino che fu il pri- sulla pianura di verde, aperto e fincstrato del

mo a stabilirsi in Polizzi verso il 1500. Quivi campo: il tutto sotto un capo d'argento, alla rosa
i suoi discendenti occuparono le cariche di capi- d' oro, per inchiesta, bottonata di rosso.
tano giustiziere e di giurato, ed un Antonino ot- RANARI di Bologna. — Arma: D'argento, alla

tenne il titolo di conte del TincJaro nel 1730. — fascia cucita d'oro, accompagnata da un F di rosso

Appartiene a questa casa il Cardinale Mariano nel cantone destro del capo, e di un R dello

Rampolla Arciv. di Eraclea e segretario di Stato stesso nel caton sinistro della punta; con un
di S. S. Leone XIII. - Arma: D'azzurro, al ba- quadrello d'oro, movente dalla punta.
stone gigliato d'oro, sostenuto da due leoni dello RANDI di Bagnacavallo (Romagna). — Fa-
stesso controrampanti e affrontati. miglia antica e nobile, alla quale appartenne Lo-

RAMPONI di Bologna. — Nel XII secolo ten- renzo-Ilarione Cardinale di S. R. Chiesa creato
nero due volte il consolato, poi non di rado i'an- da Pio IX il 17 Sett. 1875 e morto nel Die. del
zianato lino al 1309. Combatterono in Terrasanta, 1887. — Arma : D'azzurro, alla fascia d'argento,
nella giornata di Fossalta, contro i Faentini nel accompagnata in capo da tre stelle dello stesso,

1170 e contro Nicolò marchese di Ferrara nel ed in punta da due braccia vestite di rosso e

1333. Ebbero due capitani generali dei Bolognesi passate in croce di S. Andrea, colle mani aperte
nel 1296 e 1305, dettero podestà a Siena, a Pa- di carnagione fra le quali un ramo di melagrana
dova ed a Milano. — Scannabecco di Rolando al naturale, fruttato di un solo pezzo, pure al

Ramponi fu rettore della lega lombarda nel par- naturale.

lamento tenuto in Bologna nel 1226, e Tomma- RANDI o RAUDI di Udine. — Originaria di

sino fu uno degli arbitri a stabilir la pace tra Milano, si trapiantò nel Friuli nel 1270. — Ar-
RAN 399 — RAN
ma: D' azzurro, ad una ruota di sei raggi d'oro. di Montelupo. — Arma: Inquartato; nel 1° e 4."

RANGHI ASCI-BRANCALEONI di Gubbio. — fasciato d'argento e d' azzurro, col capo del pri-

Poco dopo la metà del XIII secolo da Ranghia- mo caricato di un'aquila di rosso, membrata, ro-

scia, capo stipite della famiglia, nacquero Tom- strata e coronata d'oro, e sostenuto di rosso, ad

maso, Ceccolo, Battista e Suppolo. Di Battista si una conchiglia d'argento; nel 2« e 3° spaccato;

fa menzione nella bolla di Francesco vescovo di sopra di rosso ad un sole d'oro orizzontale a de-

Gubbio in data 5 Apr. 1313 con cui veniva eretta stra ; sotto d'argento, al girasole fogliato e fio-

la confraternita dei Bianchi, alla quale lasciò in rito al naturale rivolto verso il sole ;
colla fascia

dono alcuni terreni posti nel territorio di Gub- in divisa d' azzurro, caricata di tre stelle d' oro

bio. — Ceccolo appartenne alla fazione ghibelli- attraversante sulla partizione nei punti secondo

na, ed il suo nome trovasi registrato noli' elenco e terzo.

dei Ghibellini esiliati dalla città di Gubbio, scritto RANGONI di Brescia. — (Estinta). — Ar-
il 1- Ott. 1315 dal notaio Paolo Brucimi; Ma- ma: Partito; a destra di rosso, al leone d' oro,

riozzo di Nanne fu revisore ducale in patria nel coronato dello stesso; a sinistra spaccato, neM°
1507; Sebastiano fu console di Gubbio nell'anno d'azzurro, a tre conchiglie d'oro, 2 e 1 ; nel 2°

1589 per il quartiere di S. Andrea, nel 1595 per di nero, al leopardo d' oro, linguato ed armato

il quartiere, di S. Giuliano, e nel 1602 per quello di rosso.

di S. Pietro, e nel 1619 fu prefetto dell'annona RANGONI di Modena. — Originaria della

frumentaria. Agostino di Giacomo fu anch' egli Vestfalia, venne in Italia verso la fine del XI se-
console per il quartiere di S. Giuliano nel 1638, colo e fu trapiantata nel Modenese da un Ghe-
1644 e 1646; Giovanni di Sebastiano, egregio rardo padre di quel Guglielmo che dalla Chiesa
giureconsulto, fu podestà in varie città del du- di Modena fu investito, tra il 1130 e il 1145,
cato di Urbino, e nella stessa Urbino, quindi fu della rocca di Chiagnano. Stabilitasi in Modena,
giudice primario del tribunale civile di Fabriano, salì quivi presto in grande autorità e potenza

e poi di quello di Fermo, e morì nel 1755; Giu- per modo da rivaleggiare colla stessa famiglia
seppe, fratello del precedente, occupò la carica di d'Este. Ha dato grandi guerrieri ed esimii ma-

An- gistrati alla patria e ai principi italiani e stra-


gonfaloniere, nel 1742 per il quartiere di S.
drea, nel 1746, 1750, 1754, 1759 per il quartiere nieri, nonché eminenti prelati alla Chiesa. Pre-

di S. Giuliano. In quest'ultimo anno fu nominato tori e. potestà ebbero dalla famiglia Rangoni Bo-

contestabile, e quindi di nuovo gonfaloniere nel logna, Verona, Ravenna, Milano, Cremona, Forlì,

1767 e nel 1772 per il suddetto quartiere di Orvieto. Fabio e Ranieri furono alla prima Cro-

S. Giuliano. — Un altro Sebastiano, egregio giu- ciata sotto Goffredo di Buglione ; un Gherardo,

reconsulto e dottissimo archeologo, fu nominato pronipote del primo omonimo fu fatto dall' Impe-
nel 1814 governatore di Assisi, quindi nel 1816 rat. Federico 1 vicario imperiale di Modena nel
promosso al governo della città di Anagni, e nello 1167; un Aldobrandino, per gli eminenti servigi

stesso anno nominato presidente del tribunale di resi ad Obizzo d'Este, fu investito del feudo di

prima istanza della delegazione di Spoleto; Gia- Spilimberto; Guido I. famoso condottiero al ser-

como, fratello di Sebastiano, fu da Pio VII creato vizio della Repubblica di Venezia, ebbe da questa

Vescovo di S. Severino nel 1816; e Francesco in dono il castello di Cordignano nella Marca
altro fratello, erudito archeologo ed autore di va- Trivigiana: Guido li, uno dei più famosi capitani

rie monografie, nel 1848 fu colonnello comandante del XVI secolo, fu creato dal re di Francia ca-

la guardia civica di Gubbio e l'anno appresso fu pre- pitano generale delle sue armi in Italia contro

scelto a deputato di stato dall'assemblea costituente Carlo V; Baldassarre march, di Lonzano in Ro-
della Repubblica Romana, e più volte fu gonfa- magna fu fatto dal pontefice Paolo IV luogot. ge-
loniere in patria. Fu infine cameriere segreto nerale del contado di Avignone, e Pio IV lo fece

di spada e cappa di Papa Pio IX, dal quale ebbe assoluto signore in quella provincia della terra

il titolo di marchese trasmissibile a tutti i suoi di Pernes, e più tardi la Repubblica di Venezia
discendenti. — Maria Brancaleoni, ulima super- i
lo nominò generale delle armi in Candia. Giulio

stite di questa illustre famiglia, lasciò nel 1804 fu march, di Gibello e di Roccabianca, ed un
erede di tutta la sua fortuna il proprio cugino altro Giulio signore di Castelnuovo e di Spilam-

Sebastiano Ranghiasi coli' obbligo di assumerne il berto fu maresciallo di campo del re di Francia.

cognome e d' inquartarne lo stemma. — AniuA :


— La casa Rangoni à dato ben quattro cardinali
Inquartato; nel 1.° e 4.° d' azzurro, alla banda alla Chiesa nelle persone di Olimpio neh' 828, di

d'oro accostata da tre stelle di otto raggi dello Landolfo nel 1099, di Gabriele nel 1477 e di Er-

stesso, due in capo, ed una in punta; nel 2.° e cole nel 1517. Furono vescovi di Reggio un Clau-
3." di rosso, alla branca di leone d' oro posta dio nel 1595, di Piacenza un altro Claudio con-
in palo. temporaneo del primo, e di Modena un Alessandro

RANGONE-MALERBA del Piemonte. — Conti nel 1828. — Arma: Fasciato d'argento e d' az-
RAN — 400 — RAN
zurro, al capo di rosso caricato di una conchiglia territorio di Todi, Rocca di Ranuccio in quel di
d'argento, abbassato sott' altro capo dello stesso, Assisi, Castel del Morra nelle Marche, Beldiletto
caricato dell' aquila spiegata di rosso, memorata, presso Camerino, Monte Rubbiano neH' agro di
imbeccata e coronata d'oro. — Cimiero : Un orso Orvieto, le isole del Trasimeno e la contea di Ci-
seduto al naturale. vi tei la Ranieri concessale da Papa Martino V nel

RANGONI di Verona. — Arma: Fasciato 1426, confermatale da Paolo III nel 1544 e da
d'azzurro e d'argento, col capo di rosso, caricato Paolo V nel 101 2, e che tuttora si possiede dal
di una conchiglia d'argento. ramo di Perugia, oltre quella di Monte Gualan-
RANIERI di Bergamo. — Arma: Di verde, dro di antico suo dominio, perduta e riacquistata
al leone di rosso. poi dai Montemelini nel 1078. — Ila dato alla

RANIERI di Forlì. — Capostipite di questa Chiesa due Cardinali: Vincenzo nel 1193, e Teo-
illustre famiglia fu un Crescenzio conte di Bleda dorico primo Vescovo di Orvieto, poi Cardinale

nel 1070 e partigiano degli Ordelafli. Possessori nel 1198. — Aiima : D'azzurro, alla banda dop-
del castello di Bleda in valle Acereta, e venuti piomerlata d' argento di sei pezzi. — Cimiero:
in guerra con potenti vicini, prima di abbando- Un levriere nascente al naturale, collarinato d'oro
narlo ai nemici vincitori, lo distrussero comple- portante la scritta: Comitum Civitellae.
tamente. Costretti a procurarsi un più sicuro RANOSA di Venezia. — Arma: D'argento, a

asilo, si rifugiarono in fra balzi e dirupi là dove 3 rane di nero ; col capo d' oro, caricato di un
oggi vedesi il palazzo del Salto innalzato sui ru- leone illeopardito di rosso.
deri del castello dei conti di Calboli. — Questa RANOTTI del Piemonte. — Consignori di
casa vanta illustri uomini, fra' quali un Rainerio Revigliasco e di Celle. — Arma: D'azzurro, alla

che sotto il nome di Pasquale II fu creato papa banda d'oro, caricata di tre rose di rosso, ed ac-

nel 1099; un Matteo, conte palatino, addetto alla costata da due stelle del secondo. — Cimiero:
Corte di Svezia verso la fine del XVII secolo; Un leone d'oro, linguato di rosso, tenente colle
un Francesco erudito archeologo morto nel 1718; branche anteriori il Motto : Infaticabili conspe-
un Luigi governatore della città di Forlì morto CTU TUk'DOR.
nel 1820. — Ultimo di questa famiglia fu Anto- RANS1 di Vercelli. — Arma: D'argento, alla

nio, figlio del precedente, il quale morì nel 1839 banila doppiomerlata di rosso ; col capo d' oro,

dopo aver instituito erede il nipote Domenico all'aquila di nero.


Mori ni. — Per il matrimonio contratto dal sud- RANUZZl di Bologna. — Originaria di Città
detto Luigi con Maria -Luigia Biscia, la famiglia di Castello. — Biagio nel 1480 tenne in Bologna
Ranieri ereditò le sostanze dei Biscia, ne assunse 1' ufficio di pretore. — Girolamo fu senatore, ed
il nome e ne inquartò l'arma alla propria. — ottenne da Sisto IV il feudo della Porretta con
Arma: Partito; nel 1° di. ... , all'albero pian- titolo comitale il 18 Ott. 1422; Angelo, di lui

tato sopra un monte di tre cime di so- figlio, fu pretore in Lucca, e quindi gonfaloniere
stenuto da un destrocherio di carnagione, vestito di giustizia in patria; Vincenzo-Ferdinando fu

di .... , movente dalla partizione; V albero sor- anch'esso senatore, e vestì l'abito dei cavalieri
montato in capo da tre gigli d' oro divisi da un di S. Stefano il 21 Mar. 1663; un altro Angelo
lambello di quattro pendenti di rosso; nel 2.° fratello del precedente creato da Innocenzo XI
di , alla colonna d'argento, piantata sopra Cardinale di S. R. Chiesa ed Arciv. di Bologna.
una terrazza di verde, sormontata da una corona — Arma: D'azzurro, alla fascia spinata d'oro,
d'oro e accollata da una biscia al naturale ingo- accompagnata da sette stelle dello stesso, quattro
lante un fanciullo di carnagione. in capo, e tre in punta; colla bordura di rosso,

RANIERI di Perugia. — Le prime memorie caricata da otto stelle d'oro, tre in capo, due nei
certe di questa illustre famiglia rimontano al X fianchi e tre in punta.
secolo nella persona di un Uberto' vissuto circa RANZO di Vercelli. — Marco cavaliere e pa-

il 970, i cui figli ebbero dominio sulla terra di trizio romano militò sotto l' Imperat. Ottone, e
Fratta, oggi Umbertide. Fra il XII e il XIII secolo nel 999 fu eletto capitano e sovrintendente in

questa stirpe si divise in quattro rami, di cui il Lombardia. — Bonincontro nel 1096 si portò con
primogenito rimase in Perugia, dove fiorisce tut- Ugone in Terra-Santa, ed in premio del suo va-
tora, e gli altri tre si trapiantarono a Gubbio, lore fu da Pasquale 11 investito delle decime di

Orvieto e Ragusa di Dalmazia. Quei di Gubbio e Fontanetto, Palazzolo, Cisale, Campagnuola e S.

di Orvieto si sono estinti, ed il ramo di Ragusa Gennario. — Il B. Amedeo Duca di Savoja con
passò a Venezia. — Capostipite del ramo rimasto patenti del 1469 concesse a questa famiglia il

in Perugia fu un Gletto di Monaldo di Ugo vis- privilegio di prendere da ogni soma di limoni o
suto circa il 1200. — Oltre la signoria della di aranci che entrasse in Vercelli sei di essi frutti
Fratta, la stirpe dei Ranieri à posseduto Scliifa- per ricompensare i servizi the aveva reso allo

noia su quol di Gubbio, Castel del Poggio nel stato Mercurino Ranzo, il quale nel 1 457 era stato
.

RAP - -
I - RAS
presici, del Consiglio di Savoja, poi ambasciatore Andrea nel 4565, oltre molti distinti lettorati e

ai pontefice Nicolò V, e nel 1458 presid. del Con- valorosi capitani, fra* quali Antonio capitano del
siglio cismontano. — Aiima: D' argento, alla banda Vescovo Vellico, il quale con 30,000 soldati, d'or-
doppio addentellata di rosso; col capo cucito d'o- dine del Patriarca di Aquileja, assediò la città di

ro, all' aquila di nero, coronata dello stesso.


— Brescia. — Arma ?

Cimiero: Un cavallo d' argento, brigliato d' az- RAP1S di Bergamo. — Aiima: D'oro, a tre

zurro, nascente. — Molto : disce pati donec. rape d' argento, fogliate di verde, poste in palo,

KANZANO di Palermo. — Antica e nobilo le punte al basso.

famiglia palermitana, tenne fin dal 1326 le più RAPONDI di Lucca. — Famiglia nobile ed
eminenti cariche in patria. — È da notare il antica, à dato molti gonfalonieri e senatori alla

Vescovo Pietro Kanzauo dell' Ordine dei Predica- Repubblica Lucchese e si cstinsc nel 1739 nella

tori, autore delle Storie di Palermo che si con- persona di Cesare, ultimo rampollo di essa. —
servano inedite nella biblioteca comunale di quella Aiima: D'azzurro, a dodici rape d'oro, accoppiate
città. —
A km a D'argento, al monte di tre cime
:
a due per due, e formanti sei coppie ordinate

di nero, sormontato da un leone dello stesso. 3, 2 e 1.

KAO di Pisa. — Aiima: D'azzurro, alla fenice RASCIUERI di Chiari (Piemonte). — Una
sorante d' argento, sopra la sua immortalità di delle più antiche e nobili famiglie di Chic ri fa-

rosso, guardante il sole d'oro, orizzontale a destra. cente parte dell' albergo degli Albu/.zani, ebbe in

KAO di Sicilia. — È un ramo della prece- ogni tempo parte principale nel maneggio dei

dente, il quale emigrò dalla madre patria caduta pubblici affari, e sostenne più volte onorevoli am-

allora in potere de' Fiorentini. Il primo di cui — basciate agi' imperatori ed ai principi di Casa
assi memoria in Sicilia, è un Francesco Kau da Savoja. — Dapoichè il Comune di Chicl i si diede

cui provenne un Giacomo che fu barone della spontaneamente a questi principi, la famiglia Ra-

Mezza-Sigona per aver acquistato la metà de' schicri, che fin da remoto tempo ne favoriva le
fondi di Sambuca e Francavilla nel territorio di parti, si dedicò tutta al loro servizio. — Difatto
Lcntini. — Un Gianfrancesco fu maestro razio- in principio del XVI secolo Giovan-Giacomo, uno
un altro Francesco fu marchese de' più famosi giureconsulti del suo tempo, per-
nale del regno;
della Feria Simone Vescovo di Patti ;
Vincenzo venne alla carica di presidente e consigliere di
;

principe di Castrorao nel 4730, senatore di Pa- Stato, e fu inviato dal Duca Carlo-Emanuele I a

lermo e maestro portulano del regno; Carlo ba- Milano per difendere le sue ragioni sopra il Mon-
rone di (Jamcmi e senatore di Palermo. Aii- — ferrato, e più tardi per essere mediatore nel trat-

ma: Eguale alla precedente. tato col Re di Spagna e al Duca di Mantova. —


RAPACCIOLI di Homa. — Aiima: D'azzurro, Giambattista, di lui figlio, fu rettore dell' uni-

ad una rapa d argenio, fogliata di verde. Alias: — versità dei nobili di Chieri. — Molti e prodi ca-
pitani sono illustrati nelle guerre napoleoniche
Inquartato; nel 1." c\° d'azzurro, a tre api d'o-
si

ro nel 2.° e 3.» dVzWro, alla rapa d' argento, in difesa del regno e della casa sabauda. — Aii-
;

fogliata di verde. ma: D'azzurro, a cinque bande d'oro. — Cimie-


RAPALLO di Genova (Albergo Cibo). — Aii- ro: Un leone alato o nascente d'oro. — Motto:
banda d'azzurro; col capo cu- DE JOUIl KN JOUIl.
ma: D'oro, alla

cito (Toro, all' aquila di nero, nascente, coronata RASCIA. (di) di Venezia, — Amia: D' azzur-

del campo. — (Albergo Sauli) Partito; nel 1.» ro, a tre ferri di cavallo d'argento.

d'azzurro, a due bande d'oro e tre stelle di sei RASCICA di Salerno. — Originaria di Amalfi,

stesso, ordinate in banda fra osso à goduto nobiltà nella sua patria di origine ed
raggi dello
banda d' azzurro, col in Salerno, fu feudatària della baronia di S. Pie-
bande ; nel 2.° d' oro, alla
d'oro, all'aquila di nero, nascente, tro Indelicato, e si spense in un Matteo mòrto
capo cucito
nel 1624. Arma: Di rosso, alla banda d'ar-
coronata del campo. •

RAPA HI o R AVARI di Cremona. — Ila dato gento, caricata di tro rose dol campo; colla bor-
'

persono di Bario- dura d'azzurro.


tre decurioni alla patria, nelle
anno nel 1457; di Giulio nel 1023;
e di Giam- •
ItASELI di Padova. — Aiima: Di rosso, alla

battista nel 1658. — Aiima: Di rosso, al leono banda nebulosa d' argento, accompagnata da tre
roso dello stesso, bottonate d'oro.
d' oro, tenente colla branca antcrioro destra una
rapa d'argento; col capo dell' Import). RASGA di Val Scriana nel Bergamasco. —
RAPAR1NI o RAPPARINI di Bologna. — Aiima: Inquartato di rosso o di nero, ad una sega

albero terrazzato di ver- scorciata d'argento in fascia, movente dalla par-


Amia: D'azzurro, ad un
vigna dello tizione nei duo quarti inferiori col capo d' oro,
fusto accollato da un ceppo di
;
de, il
all' aquila di nero.
stesso; col capo d' Angiò.
RAPICIO di —
Di origino romana, à
Trieste.
UASINI di Milano. — Vantano capitani di ca-

nel 1200 od valleria, colonnelli, generali, questori, ciambella-


dato alla patria due Vescovi, Enrico
26
.

RAS — 402 — RAT


ni, dotl?&ri di collegio, decurioni, cavalieri gero- mancò di favorire spesso gì' interessi della Santa

solimitani e di Calatrava, un vescovo di Vigevano Sede, la quale ne la rimunerava con onori e ca-

ed un govcrnator di Cremona. — Conti di Ca- riche eminenti. Ma i benefici papali non impedi-
stclnovctto 1573. — Feudatari di Borsano 1670. rono Ostasio Rasponi d'impadronirsi nel 1522 del
— Principi di S. Maurizio 1690. — Si estinscro potere assoluto della sua patria, dopo aver tru-
pochi anni or sono. — Un altro ramo non titola- cidato in pubblico Consiglio chi ne reggeva per
to, discendente dallo stesso capostipite, si estinsc la Santa Sede il governo; quindi nimicizie, lotte
nel secolo XVIII nella nobile famiglia Scorpioni. e civili discordie, e la uccisione in seguito del-
— Amia : D'oro, al cestello torricellato di due l' intera famiglia Diedi e di altri notabili citta-

pezzi di rosso, aperto e fincstrato del campo, sor- dini per opera di Girolamo Rasponi che fu ban-
montato da una colomba d' argento fra le due dito nel 1576. — Una serie infinita d'illustri

torri, col volo spiegato, e tenente nel becco una cittadini vanta questa famiglia, e fra essi son da

striscia d' argento ondeggiante in sbarra colla notare nelle armi un Raspone che fu fra i più

leggenda pax virtuti comes in lettere di nero. valorosi capitani che nel 1185 servirono V Impe-
RASINO di Torino, Conti di Bolengo. — An- rat. Federico I; un Pietro, figlio del precedente,

ma: D' azzurro, al grappolo d'uva bianca al na- che sotto le insegne di Venezia combattè stre-
turale, fogliato di verde. — Cimiero: Un braccio nuamente contro gl'infedeli nel 1208, e fu quindi

vestito d'argento e d'azzurro, tenente un grap- ammiraglio pontificio; ed un Prospero che militò
polo come nello scudo. — Motto: df.o et homi- con gloria sotto le bandiere imperiali, e nella fa-

NIBUS. mosa battaglia di Pavia (1525) fece prigioniero


RASPA di Vercelli. — Amuk: D'oro, alla fa- Franceso I re di Francia. Poi molti governatori di

scia di verde, caricata di tre lampade d'argento, città, ambasciatori, gonfalonieri, prelati, nunzi pon-
accese di rosso. — Alias: Inquartato; nel 1» e tifici e vescovi, ed un cardinale. Cesare, creato da
4» l' arma sopradescritta ; nel 2° e 3 n d'oro, al Papa Alessandro VII nel 1666. —Questa illustre

leone di verde. casa à vestito l'abito dei cavalieri gerosolimitani


RASPI di Venezia. — Originaria di Manto- nel 1461 nella persona di Giovanni, e dopo di lui

va, nel 1209 si trapiantò in Bergamo donde nel altri cinque ebbero lo stesso onore. — I Rasponi
1360 fu portata a Venezia da un Alvise di Gio- ebbero titoli di cavalieri e di conti del S. R. I.

vanni Raspi. — Donato, di lui figlio, nel 1537 dall' Imperat. Federico III nel 1 464, e di mar-
*
era cavaliere, e fu co' nobili Andrea Dolfin, Marco chesi e patrizi romani nel 1705. — Arma: D'o-
Sanudo ed Alvise Dona ne' reggimenti di Terra- ro, a due branche di leone d' azzurro, recise di
ferma. — I fratelli Zanalvise ed Antonio Raspi di rosso, passate in croce di S. Andrea.
con decreto del Consiglio de' Pregadi 19 Ag. 1603 RASSI di Venezia. — Arma: D'oro, a due
furono creati cittadini veneti insieme a' loro di- pali d'azzzurro; col capo dello stesso, caricato di
scendenti. — Nel 1622 Giammaria Raspi fu am- un leone illeopardito d'oro.
messo, con tutti i suoi discendenti, al patriziato RASURI o RASORI di Bologna. — Gaspare
veneto. — Con sovrana risoluzione 1 Die. 1817 era degli anziani nel 1399, e Giuliano lettore

fu confermata a questa famiglia la sua nobiltà. nello Studio bolognose nel XVI secolo. — Arma:
— Arma: Partito; nel 1» d'argento pieno; nel D' azzurro, al monte di sei cime d' oro, movente
2 n spaccato di rosso e di verde , con due zampe dalla punta, sormontato da un castello merlato di

di leone, passate in croce di S. Andrea, accom- di tre pezzi alla ghibellina al naturale, aperto e
pagnate in capo da una testa di leopardo e in fincstrato di nero, sinistrato da una freccia d'ar-
punta da un artiglio di aquila, il tutto d'oro ed gento, posta in sbarra; col capo d'Angiò.
attraversante sul partito. RATA di Val di Magra nel Bergamasco. —
RASPIS di Bergamo. — Arma : Partito d'ar- Arma: D' argento, alla fascia di rosso, accompa-
gento e di verde, alla zampa di aquila d'oro, piu- gnata in punta da un castello merlato di ...
mata di nero, posta in banda ed attraversante RATTA di Bologna. — Antica e nobile di

sulla partizione. — Alias: D'azzurro, a due bran- Bologna, chiamata Lana, per parentela contratta
che di leone d' oro, passate in croce di S. An- nel 1317 colla famiglia della Ratta, prese questo
drea, ed accompagnate in capo da una testa di cognome, lasciando il proprio. — Marchesi di

leone dello stesso, posta di fronte. Mandai in Danimarca nel 1710. — Arma: D'oro,
RASPONI di Ravenna. — Originaria della al grifo rampante di rosso, caricato in cuore da
Sassonia, venuta in Italia al seguito di Carloma- uno scudetto d'azzurro, alla fascia di rosso, e te-

no. Un Rasponc nel 1050 stabilì la sede di sua nente una palma al naturale su cui posano le due
famiglia in Ravenna, dove divenne ben presto zampe posteriori ; colla bordura di rosso, caricata

tanto potente ed autorevole da esserne ambita da quattro leoni d'oro passanti, 1 in capo, 2 nei
l'alleanza dalle principesche famiglie degli stati fianchi ed 1 in punta.
contermini. — Tuttoché di parte ghibellina, non RATTA di Ravenna. — Famiglia nobile, di
RAT — 403 — RAV
origine bergamasca. — Giovanni-Antonio, mem- 1.° d'oro, all'aquila nascente di nero, coronata

bro del magistrato de' savj nel 1 539. (Estinta). del campo; nel 2" d'azzurro, a tre tortelli di rosso;

— Arma? colla fascia d'oro attraversante sulla partizione.


RATTA (della) di Napoli. — Originaria di RAU di Pisa. — Di origine germanica, ebbe
Barcellona, portata nel regno di Napoli da Diego molta influenza ed autorità nella nuova patria,
de la Rati), il quale seguì Violante d' Aragona cui à dato in ogni tempo egregi cittadini. —
moglie di Roberto d'Angiò duca di Calabria, ed Luca Rau fu console dei Pisani noi regno di Tu-
essendo egli un valoroso capitano, pei grandi ser- nisi nel 1255; Benvenuto castellano di Castro
vigi resi, ottenne il contado di Caserta ed altri Aragonese in Sardegna ; Vanni di Tcdicc e Vanni
feudi. Salito al trono Roberto, lo creò gran ca- di Gherardo esercitarono il consolato di mare nel
merlengo e maresciallo de! regno e suo luogote- 1298; Dice di Jacopo soprintendente di tutte le

nente in Toscana, e gli concesse di aggiungere fortezze del dominio pisano nel 1324; Oddone di

nella sua arma il lambello seminato di gigli di Ser Fine fu provveditore dell' armata pisana nel

Francia. La famiglia della Ratta è goduto nobiltà 1369. — Flaminio Rau vestì l'abito dell'Ordine
in Napoli fuori seggio, in Caserta. Capua, Sessa, di Malta nel 1581, e Guglielmo di Gabriele- An-
Monopoli, ed in Sieilia. — Oltre la contea di Ca- tonio vestì l'altro dei cavalieri di S. Stefano. —
serta, à posseduto ben 75 feudi, le contee di A- Arma: Di rosso, al leopardo d'oro.
lessano, Montuoro, Santagata de' Goti, e Santan- RAUGI di Firenze. — Arma: Losangato d'ar-
gelo, ed il marchesato di Quarata. — Francesco gento e di nero; colla banda d'oro, attraversante
conte di Caserta, gran contestabile del regno c sul tutto.

ciambellano del Re Roberto d'Angiò, valoroso ca- RAULLI di Ravenna. — Arma : D' azzurro,
pitano e nemico del Duca d'Atene, venuto a alla rapa d' argento, fogliata d' oro.
guerra contro questo in Terra d'Otranto, essendo RAVA di Padova. — Arma: Di rosso, al

stato battuto fuggi a Taranto ove fu assediato leone d' argento, impugnante colla branca ante-
dal nemico, che respinse vittoriosamente ;
Luigi riore destra una spada dello stesso, alta in palo.

maresciallo del regno, fu inviato dalla Regina — Alias: D'azzurro, a due fascio ondate d'oro.

Giovanna I, insieme ad altri 40 cavalieri napole- RAVA di Venezia. — Di origine padovana,


tani, per accompagnare a Napoli Oddone duca di trapiantata in Venezia, dove fece edificare la

Brunswich che veniva per isposarla; Didaco gran chiesa di S. Marco Boccalone. — Si estinse nel

camerario e consigliere della stessa regina; Gia- 1302 nella persona di messer Giovanni giudice
como viceré di Napoli per la regina Giovanna II; della Pace. — Arma : D' azzurro, a due fascio

Baldassarre, gran giusliziere e gran camerlengo ondate d'oro.


del regno, fu uno degli esecutori testamentari di RAVAG1NI di Venezia. — Arma: D'argento,
Giovanna II; Jacopo Arciv. di Benevento essendo a tre fascie ondate di nero.

ambasciatore del Re Ferdinando I d' Aragona RAVAGLI di Bologna. — Originaria d' Imo-
presso il Pontefice Pio II, tradì il re e si diede la, si trapiantò in Bologna nel XVI secolo. —
al partito angioino per cui fu dalla Santa Sede Arma: D'azzurro, al levriere rampante d'oro, col-

deposto dall' arcivescovato. — Arma : D'argento, larinato di rosso, tenente fra le sue zampe un

al leone di rosso, coronato all' antica dello stes- giglio del secondo; colla fascia di rosso attraver-

so, tenente colla branca anteriore destra un cre- sante sul tutto ; e col capo d' Angiò.
scente montante d'azzurro; col lambello di tre RAVAGNINI di Treviso. — Di origine vero-

pendenti dello stesso, seminato di gigli d'oro, at- nese, e chiamata anticamente de' Molli, cangiò do-
traversante sul tutto. micilio e cognome nel 1306, allorquanto Monta-
RATTAZZI di Alessandria. — Il 14 Die. naro, figlio di Ravagnino, passò a stabilirsi in

1838 l'avvocato collegiato Urbano Rattazzi, ed Treviso in qualità di agente generale degli Sca-
il fratello Giacomo sotto-segretario nelP Azienda ligeri. — Un figliuolo di Montanaro fu uno degli
generale delle regie finanze venivano ammessi, oratori che a nome dei Trivigiani giurò omaggio
nella loro qualità di leggittimi successori del fu alla Repubblica di Venezia quando nel 1344 le

decurione Giuseppe loro padre, a far parte del si fecero tributari". — I fratelli Giulio ed Anto-

nobile corpo decurionale di Alessandria. Il sud- nio nel 1667 furono aggregati al patriziato ve-

detto avvocato Urbano diventò poi presidente del neto. — Estinta nel 1708 nella persona di Giulio

Consiglio dei ministri del regno d' Italia e cava- di Giovanni Ravagnini priore dell' Ordine militare
liere della SS. Annunziata. — Arma ? di S. Stefano di Toscana, il quale aveva fondato

RATTI di Cherasco (Piemonte). — Arma: Fa- una prioria in patria. — Arma: D'azzurro, a tre
sciato d'oro e di nero, alla banda di rosso attra- fascie increspate d'argento.

versante. — Cimiero: Un Moro nascente al na- RAVAGNINI di Venezia. — Arma : D'argen-


turale. — Molto: VIRTUS BEATOS EFFICIT. to, a cinque trangle increspate d'azzurro.

RATTI di Genova. Arma: Spaccato; nel - RAVANELA di Verona. — Arma: Partito di



RAV — 404 — RAV
rosso o d'argento, ad una carota d' oro, fogliata e 3n di verde, alla banda fusata di rosso e d'ar-
di verde, attraversante sulla partizione. gento nel verso della pezza.
RAVANI di Udine. — Amia: D'azzurro, ad RAVETTI del Piemonte, conti di Quassolo.
una rapa d' argento, fogliata di verde. — Arma : D'azzurro, al capriolo d' argento, sor-
RAVARA di Cremona, vedi Rapara. montato da una stella di otto raggi dello stesso,
RAVASCHIERI di Genova. — Famiglia pa e caricato da duo leoni illeoparditi d' oro, pas-

trizia c feudataria, derivata dalla casa Fieschi dei santi, e volti verso il capo dello scudo. — Ci-
conti di Lavagna. — Nel 1528 fu annotata nel- miero: Un leone nascente d'oro, tenente fra le

l' Albergo dei Fieschi, il cui cognome aggiunse branche un ramo di verde. — Molto: virtite et
al proprio. — Arma: Bandato d'argento e di ros- FORTITUDINE.
so ; la prima banda d' argento caricata da un RAVICCIII del Piemonte, vedi Berta.
Icone passante di rosso. RAVICCHIO del Piemonte, Conti di Vallo-

RAVASCHIERI di Napoli. — Di antica e no- Torinese. — Arma: D'azzurro, alla rapa sradi-
bile origine genovese, trapiantata in Napoli, vi cata e fogliata d'argento, sormontata da tre
acquistò vari e vasti feudi, od ottenne di essere stelle d'oro, ordinate in fascia. — Cimiero: Un
fregiata sui medesimi dei titoli di principe e di puttino ignudo nascente. — Motto : et sic vihtls.
duca, e fu pure aggregata alla nobiltà napoletana RA VIGNA NI di Lecce. - Arma: Bandato
nel seggio di Montagna. — Venne pur decorata d'oro e d'azzurro.
del Toson d'Oro, e più volte, a cominciare dal RAVIGNANl di Venezia. — Arma: D'argen-
1630, fu ricevuta per giustizia nell'Ordine di to, a tre fasclc increspate di nero.
Malta. — Arma : eguale alla precedente. RAVIGNANl di Verona. — V Imperat. Leo-
RAVASCHIERI di Sicilia. — È un ramo della poldo I con diploma del 1688 conferi la nobiltà
precedente, passato in Sicilia al tempo di Re Al- dell' Impero e (fogli Stati ereditari austriaci al
fonso, il quale in compenso di segnalati servigi medico Antonio Rav&rcasi con tutta. la sua di-
prestatigli da Raffaele Ravascliicri gli concesse la scendenza, e nel 1696 il titolo di conte palatino
terra di Rametta, il feudo di Bertolino, ed altro e del Sacro Palazzo Lateranen.se trasmissibile in

che donò al nipote Giambattista, il di cui figlio linea primogenita. — Nel 1747 fu ascritta il Con-
Giacomo mutò il feudo di Rametta co' territori siglio Nobile di Verona, ed il conte Antonio nel
di Passalacqua nel 1460. — Uuesto ramo à pos- 1771 e 1774 fu vicario della Casa dei mercanti.
seduto i principati di Bolmontc e di Satriano. — Con sovrana risoluzione 9 Mag. 1829 fu con-
Akma : Bandato d'azzurro e d'argento. fermata nella sua nobiltà. — Arma : D' azzurro,
RAVAS1NI di Bologna. — An.MA : Di rosso, alla banda di losanghe accollate d'oro, accostata
alla fascia d' oro, accompagnata in capo da una da due rami d'olivo di verde.
cometa dello stesso, od in punta da un crescente RAVITTI di Bergamo. — Arm* : D'argento,
d'argento; col capo d' Angiò. ad un uomo ignudo di carnagione, impugnante
RAVENNA di, di //orna. — Arma: D'oro, al colla sinistra tre rami di .... , e movente dalla

cartello tnrriccllato di tre pezzi d'argento, aperto campagna di verde.


e fincstrato di nero, piantato sopra una terrazza R A VIZZI di Bergamo. — Arricchiti colla

di verde ; col capo d' azzurro, sostenuto da una mercatura comperarono nel X Vili secolo nel ter-
divisa di rosso, c caricato di tre gigli, col piede ritorio veronese un feudo col titolo di conte. —
tagliato d' oro, alternati con due pali di rosso. Giovanni, avendo sposato una di casa Petrobelli,
BAVERA del Piemonte. — Arma: D'oro, alla fu aggregato al Consiglio nobile nel 1780. —
rapa fogliata al naturale, le foglie in alto ; col Arma: Inquartato; nel 1" e 4° doro, ad un uo-
capo di rosso, ad una donna ignuda di carnagio- mo tenente la pipa in bocca ; nel 2° e d' ar-
ne, tenente con ambe le braccia sollevate all'al- gento, ad un albero di verde, accostato da due
tezza del collo una pezzuola bianca posta sulla becchi affrontati e controrampanti ; col capo dello
testa. scudo d'oro, all' aquila di nero.
RAVERTA di Milano. — Antica famiglia pa- RAVIZZA di Milano. — L'Imperatore Leo-
trizia. — Ambrogio ebbe in moglie la celebre poldo cqn Diploma 10 Feb. 1700 creò il giure-
Lucia Marliani amante del Duca Galeazzo Maria consulto Francesco-Bernardino Ravizza barone e
Sforza conosciuta sotto il nome di Contessa di cavaliere e magnate d' Ungheria con tutta la di-
Melzo. — Vanta questa casa capitani, decurioni, scendenza legittima. — Il Tribunale araldico ri-
dottori di collegio, giudici delle vettovaglie o un conobbe ai discendenti questo titolo con decreto
vescovo di Terracina. — Ebbe la consignoria 22 Ag. 1771. — Arma: D'azzurro, all' aquila bici-
di Oviglio per eredità Simonetta. — Si estinse pite di nero, rostrata, raembrata e coronata in am-
nel secolo scorso. — Arma: Inquartato; al I" e bedue le teste d' oro, accompagnata in capo da
4' troncato d'argento e di rosso, alla rapa d'ar- tre stelle di otto raggi ordinate dello stesso, ab-
gento fogliata di verde dall'uno all'altro; al 2.' bracciata da due palme di verde, coi gambi pas-
RE — 405 — REA
sati in croce di S. Andrea, ed in punta da un RE di Genova. — Arma: Scaccato d'argento
ramo di quercia fogliato di tre pezzi male ordi- e di nero; col capo d'oro.

nati di verde; l'aquila caricata in petto da uno RE (lo) di Messina, — Baroni di Saccolino,
scudo rotondo scaccato d'argento e di rosso. ànno goduto nobiltà in Messina nel XIV secolo.

RAVIZZA di Orvieto. — Di origine lombar- — Arma: D'argento, all'aquila di nero, sormon-


da, fu trapiantata in Orvieto da Amadio Ravizza tata da due stelle dello stesso.
sui primi del XVII secolo. — Francesco, prelato RE (lo) SIGILLO di Messina. — Nel XVIII
romano, fu commissario della Camera, poi uditore secolo era nel novero delle cittadine; indi fu

del Card. Cingi nella legazione di Francia, nella ascritta alla nobiltà messinese. — Arma: D'az-
quale fu quindi legato. Eletto vescovo di Sidonia, zurro, alla colonna d'argento, coronata d'oro,
nel 1670 fu mandato nunzio apostolico alla Corte sostenuta da due leoni controrampanti e affron-
di Portogallo. — Giambattista gonfaloniere della tati dello stesso.

città di Orvieto e camarlingo dell'opera del RE di Pavia. — Arma: Di rosso, al Icone


Duomo nel 1667. — Arma: D'azzurro, spaccato, d'oro, coronato dello stesso, tenente colla branca
nel 1° al leone d'oro sormontato da tre stelle anteriore destra una spada in palo, sormontato
dello stesso; nel 2° al cuore d' argento, alias alla da una testa di Moro, e sinistrato da un pasto-
rapa al naturale. — Cimiero: Un leone tenente rale d'argento; col capo d'argento, caricato del-
colla branca anteriore sinistra due chiavi, e colla l'aquila di nero, coronata d'oro.
destra una spada alta in palo. RE (del) o REGI di Ravenna. — Capostipite
RAYNARDI di Nizza. — Conti di Belvedere. di questa nobile famiglia fu un Giovan-Pietro, il

— ÀRMA: D'azzurro, a tre spighe di nardo d'oro, quale eresse un sepolcro per sè e suoi nella difesa
in tre pali, una accanto all' altra. di S. Domenico nel 1540. Son da notare inoltre
RAYNAUD di Nizza, Baroni di Sant'Alberto. un Girolamo, detto il Fornarino, dotto maestro
— Arma: D'azzurro, alla volpe rampante d'oro. di. umane lettere e Giovanni-Bernardino luogo-
RAINERI di Cremona. Ila dato alla patria — tenente civile e criminale nella metà del XVII
sei decurioni, de' quali il primo fu Raineyro nel secolo in diverse città dello Stato Pontificio, e
1213 e P ultimo Marsilio nel 1336. — Arma? quindi uditore generale in Ferrara. — Arma:
RAYNÒ di Lecce. -- Nobile ed antica fami- D'argento, alla figura di un re in piedi con
glia leccese. — Nicola fu consigliere di Ferrante scettro e corona d'oro.
d'Aragona, e Tommaso guerreggiò per lui: Pom- RE DI BOSSINA di Venezia. — Arma: D'ar-
ponio capitano valoroso; e Giaufrancesco fondò gento, a due bastoni al naturale, passati in croce
Santa Maria di Pozzuolo, cappella fuori le mura di S. Andrea, cimati ciascuno da una testa di
di Lecce, giuspadronato di sua famiglia. — Arma? Moro, la sinistra rivoltata, il collo circondato da

RAZIERI di Bergamo. — Arma: Spaccato due nastri flottanti e pendenti di rosso.


d' azzurro e d'argento, alla croce del calvario di REALDI o REOVALDA di Verona. — Detti
rosso, movente dalla punta, attraversante sulla anticamente Reovalda, vennero dalla Dalmazia,
partizione ed accompagnata nell'argento da due dove i loro maggiori godevano il titolo di conti,

orecchie umane di carnagione, addossate. e furono adottati in figli dal nobile Pietro Realdi,
RE (dal) di Bologna. — Arma: D'azzurro, a il quale per sovrana risoluzione 14 Feb. 1821
due scettri gigliati, passati in croce di S. Andrea, ottenne di far passare in essi la sua nobiltà in-
sormontati da una corona accostata da due stelle, sieme all'arma gentilizia. L'ultimo di questa no-
ed accompagnata in punta da un'altra stella, il bile famiglia ascritto al Consiglio nobile fu Giu-
tutto d'oro; col capo del primo, caricato di tre lio-Cesare presidente del tribunale di Verona sotto

stelle d'oro. il primo regno d' Italia. Pietro suo fratello fu

RE di Chieri (Piemonte). — Vittorio-Ema- P ultimo della famiglia, e le sue sostanze furono


nuele li Re d'Itala, con decreto 30 Ott. 1859 ereditate dai fratelli Antonio e Giorgio Gritti
concesse al cavaliere Carlo Re il titolo di barone, che egli aveva adottato per suoi figli. — Arma:
con facoltà di aggiungere al proprio cognome il Di rosso, al leone d' oro.

predicato di della Pona; esso titolo trasmissibile REALI di Pistoja. — Assai antica ed illustre,
per primogenitura maschile, ed il predicato tra- di cui un Ricciardino e nn Filippo d* Ingelberto
smissibile ai discendenti d'ambo i sessi per con- furono camerlinghi del Comune nel 1281 e 1297.
tinuata linea retta mascolina. — Arma: D'ar- Simone Reali, prode capitano, fu da Arrigo IV
gento, a tre corone all' antica, cadauna di tre imperatore graziato della signoria di Pietrasanta,

punte, di verde, 2 e capo d'azzurro, a tre e quindi luogotenente del Re Giovanni di Boemia
1; col

slelle d' oro ordinate in fascia. — Cimiero: Due


Andrea entro
in Lucca nel 1332.
REAVALDA di

Verona.
Arma?
— Arma: Spaccato;
spade, alte, passate in croce di S.
una corona d' alloro, il tutto al naturale. — nel 1.° d'argento, all'aquila di nero, rostrata e

Motto: NON AU IHFBMORIBUS. membrata di rosso; ne! 2." d'azzurro, a cinque


REB — 406 — REC
faglie di tiglio d'argento, 2 c 3, le code in alto; fascia d'oro sostenente un monte di tre cime
colla fascia di rosso attraversante sulla parti- dello stesso, con due scettri pur d'oro passati
zione. in croce di S. Andrea e attraversanti sul tutto;
REBAUDENGO del Piemonte. — Vittorio- col capo d'argento, caricato dell'aquila bicipit'-
Emanuele II Re d'Italia, con decreto 13 Lug. di nero.

I8G7, concesse al "ommendatore Giovanni-Cesare RECALCATI di Milano. — Gabriele e suo fi-

Rebaudengo, ministro della Casa Reale, il titolo glio Paolo-Andrea furono commissari generali dei
di conte trasmissibile per primogenitura maschile. carichi del ducato di Milano fin verso il 1630 e
— Arma? così ammassarono grandi ricchezze. Ebbero il

REBESCOTTI di Verona. — Famiglia di cui fendo di Bassiano nel 1678, il titolo di marchese
si fa menzione in una cronaca del 1 392. — Gio- nel 1681 appoggiato poi al feudo di Binasco nel
vaixii, di (juesta stirpe, nel 1546, fece parte del 1741. Ebbero anche cariche di capitano di giu-
Consiglio nobile di Verona, e Francesco-Moria stizia e senatore e furono ammessi al Collegio
nel 1585 fu l'ultimo di questa casa che vi ap- dei dottori e al decurionato. (Estinta). — Arma:
partenne. — Arma: D* azzurro, a tre gigli male D'azzurro, all'aquila d'oro, coronata dello stesso ;

ordinati d' argento, accompagnati in punta da lo scudo posto sul petto d' un' aquila di nero,
una collinetta di verde. rostrata e membrata d' oro, sormontata da una
REBIBA di Sicilia. — Scipione, creato Car- corona imperiale, tenente nell'artiglio destro una
dinale di S. R. Chiesa da Paolo IV. — AKma: spada, e nel sinistro uno scettro.
D'azzurro, a due spighe d' oro, passate in croce RECALCATO di Genova. — Arma: Spaccato
di S. Andrea. d'argento e d'azzurro; il primo caricato di un
REBROCCO di Genova, — Arma: D'azzurro, leone illeopardito d' oro, coronato, e sormontato
a tre sbarre d'oro; col capo cucito del primo, da una stella di sei raggi dello stesso.
caricato di tre stelle di sei raggi del secondo, RECALCHI o RECALCO di Ferrara e di

mal ordinate. Verona, vedi Oricalchi.


REBUFFO di Genova, — Arma: D' azzurro, RECANATESI di — Angelo creato Car-
al Icone d'oro, coronato dello stesso. dinale di S. R. Chiesa da Gregorio XII. — Arma:
REBUFFO di Villa franca (Piemonte). — L'av- Una croce di S Andrea.
vocato Giuseppe-Maria Rebuffo il 4 Mar. 1722 RECANATI-ZUCCONI di Venezia. — Ori-
fece acquisto del feudo di San Michele, in quel ginaria del Polesine, trapiantata in Venezia da
di Cuneo, con titolo comitale. — Il di lui padre, Giacomo Recanati avvocato, il quale nel 1684
Agostino, era stato consignore dello spezzato feu- sposò l'unica figlia di Lattanzio Zucconi ministro
do di Cantogno, nel quale aveva fatto acquisto in zecca ed assai ricco mercante, e potè coll'ajuto
di porzioni di giurisdizione nel 1699 e nel 1701. di questo sborsare centomila ducati alla Repub-
Michele Rebuffo, avvocato collegiato e cav. Mauriz. blica per la guerra di Morea, e ne ottenne il

acquistò nel 1724 il feudo di Traves col titolo patriziato il 24 Feb. 1697. — Arma: D'oro, ad
comitale. (Estinta). — Arma: Spaccato; nel I.» una collina di tre vette di verde, movente dalla
rispaccato, di sopra d'oro, all'aquila di nero, punta, col capo d'azzurro, caricato di un agnello
coronata dello stesso; di sotto d'azzurro, al leone d' argento davanti un bosco di verde.
illcopardito d'oro, coronato dello stesso, linguato RECANELLI di Genova, vedi Giustiniani.
ed armato di rosso; nel 2.° bandato d'oro e RECCO di Capua, Foggia e Lucerà. — Un
d'azzurro. — Cimiero: Un leone d'oro, coro- ramo di questa nobile famiglia nel 1443 passò
nato dolio stesso, armato e linguato di rosso, da Napoli a Lucerà, alla cui nobiltà venne tosto
nascente, e tenente colle zampe il Motto: expecta aggregato, e vi acquistò il feudo di Tertiveri. —
ouon FECEIUS. Arma: Scaccato d'argento e di nero.

REBURSA di Avcrsa. — Di origine normanna, RECCO di Genova. — Originaria Recco di

fu una delle dodici famiglie che riedificarono A- nella riviera orientale. — Furono anziani della

tella cui posero il nome di Aversa. I Reburso Repubblica Nicolò di Recco nel 1346; Enrico nel
possedettero quella città, ma per essersi ribellati 1352; Giovanni nel 1439; Raffaele nel 1499. —
a Carlo I d'Angiò, fu Aversa presa d'assalto e Quest'ultimo, nel 1487, era stato uno dei padroni
saccheggiata e la famiglia Rebursa interamente di dieci galere armate in Genova contro i Fio-
distrutta. — Oltre Aversa, aveva posseduto i rentini. Giovanni nel 1495 fu dei sindacatori, nel

feudi di Arienzo, Arpaia, Pipone, Pomigliano, S. 1496 ufiìziale di Gazaria, e nel 1499 podestà di

Antimo, S. M. Fossaceca e Longano. — Arma: San Remo. — Nel 1528 furono ascritti alla no-
D'azzurro, alla gemella d'argento, posta in banda. biltà genovese, ed aggregati all'Albergo Cibo
RECA di Noia .o Aoepli (Basilicata). — An- Battista di Gottardo, Giovanni-Agostino, Simone,
tonello creato cav. dello speron d'oro dalPImpe- Stefano e Micolò di Simone tutti della casa Recco.
rat. Carlo V nel 1535. — Arma: D'azzurro, alla — Arma: Spaccato d'oro e d'azzurro, al leone,
REG 407 — REG
rivoltato, coronato dall'uno all'altro e dell'uno risoluzione 5 Mag. 1820 fu confermata nella sua
nell'altro; colla fascia d'argento attraversante. nobiltà. — Arma: Di rosso, a tre spade nude
REDA di Trapani. — Pier-Tolomeo Reda d'argento, manicate d'oro, poste in banda, colle
nel 1490 ottenne dal Re Ferdinando ii Cattolico punte in alto; col capo d'azzurro, sostenuto d'ar-
le saline di Trapani, che furono poi costruite gento, e caricato di tre stelle di sei raggi d'oro.
dal di lui figlio Bartolomeo nel 1510. — Arma: REGAZZONI di Bergamo. — Nel XVIII seco-
D'azzurro, ad un cricchio d'oro, tirato da due lo arricchirono col traflico dello lane fatto nel
cavalli bianchi, sormontato da tre stelle d'oro. regno di Napoli, ed ottenuto il titolo di conti,

REDDITI di Firenze. — In antico si dissero furono aggregati al nobile Consiglio di Bergamo


dei Freschi di Leccio nel Valdarno superiore, nel 1758. — Noi 1783 essendosi estinta la fami-
trapiantati in Firenze nel 1378 da un ser Tom- glia Solza, conseguirono la ricca primogenitura di
maso di ser Fresco, il quale fu notaro della signo- Calonzio nella valle di S. Martino. — Arma: D'az-
ria.— Undici di essi furono priori dal 1397 al zurro, al capriolo rovesciato d' oro, dal quale
1520. — Arma: D'argento, al gallo al naturale; spuntano tre soli dello stesso verso la punta,
coila banda d' azzurro, seminata di gigli d' oro. accompagnato in capo da un albero di verde, posto
RE DETTI di Rovigo e di Venezia. — Pietro fra due gigli d' oro.

ed Andrea fratelli Redetti, gentiluomini di Ro- REGAZZONI di Milano. — Furono riconfer-


vigo, di antica, nobile ed opulenta famiglia, aven- mati nella loro nobiltà con sovrana risoluzione
do offerto alla Repubblica di Venezia centomila 24 Feb. 1845. — Arma: D'azzurro, al capriolo
ducati per la guerra di Morea, furono aggregati rovesciato d'oro, accompagnato in capo da una
al veneto patriziato il 27 Gin. 1698 e furono rosa al naturale, stelata e fogliata di verde, sor-

confermati nobili con sovrana risoluzione 16 Die. montata da due gigli d'oro, ed in punta da tre
1817. — Arma: D'azzurro, alla fascia d'argento, torte di rosso, bordate d'oro. Lo scudo bordato
accompagnata in capo da tre gigli ordinati d'oro, anch' esso d' oro.

ed in punta da un agnello pasquale colla sua REGE (de) del Piemonte. — Carlo-Francesco
banderuola d'argento accosciato sopra un libro De Rege l'8 Lug. 1722 acquistò il feudo di Gif-
di rosso, il tutto sostenuto da una terrazza di flenga nel Vercellese, cui 50 anni dopo fu accor-
verde. dato il titolo comitale. — Arma: Scaccato d'ar-
REDENASCHI di Cremona. — Diede questa gento e d'azzurro; col capo del primo, caricato
famiglia decurioni, dottori di collegio ed oratori di una rosa fiorita e fogliata al naturale, in palo.
di Cremona, e poi due senatori, un decurione e REGGIANI di Bologna. — Arma: Di verde,
un vicario di provvissione di Milano. — Furono al capriolo d'oro, caricato di tre palle di rosso;
consignori di Villaterio per eredità Ricci. — Eb- lo spazio fra le aste del capriolo riempito di rosso,
bero il titolo marchionale nel 1695 appoggiato e caricato di una corona d'oro; col capo d'Angiò.
poi al feudo di Sditala nel 1698. — Si estinsero REGGIANI di Forlì, vedi Cervellini.
nel 1752, e ne furono eredi i conti Cavenago che REGGIANI di Pesaro. — Arma: Di rosso, a
ne aggiunsero il cognome. — Arma: D'oro, al due scettri d'oro, uno in banda e l'altro in sbarra,
volo di rosso, oppure : di rosso a due mezzi voli accollati ambedue da una corona antica d'argento;
d'argento, addossati, caduno sostenuto da un ar- col capo d' Angiò.
tiglio d'oro. REGGIO di Genova. — Ascritta 1528 nel
REDI di Arezzo. — Appartiene a questa fa- all'albergo De-Franchi. — Giovan-Giacomo nel
miglia l'illustre naturalista, medico, filosofo, pro- volgere del XVII secolo militò in Austria col
satore e poeta Tommaso Redi morto nel 1698. grado di colonnello ed ottenne titolo di nobiltà.
— Arma: Di rosso, a tre fascie scaccate d'argento Ignazio nel susseguente secolo fu governatore di
e d' azzurro. Novi, e Francesco, suo fratello, gesuita, dot-
REDOLFO di Verona, vedi Ridolu. tissimo matematico ed autore di pregiate opere,
REFRIGERI di Bologna. — Domenico Refri- fu proposto all'osservatorio astronomico di Brera.
geri era degli anziani n i 458. — Arma: D'ar- Tommaso Vescovo di Ventimiglia, vivente. —
gento, al cane rampante di r.^so. collarinato del Arma: D'azzurro, banda doppio-addentellata
alla

campo, colla banda azzurro ittraversante. d'oro, accostata da due stelle di sei raggi dello
REGALIA di Parmn - Maria-Luigia Du- stesso.
chessa di Parma, con dip. ia 20 Mag. 1840 creò REGGIO di Napoli e di Palermo. — Le
i Regaglia cavalieri e connesse loro la seguente memorie più antiche di questa illustre famiglia
Arma: D'azzurro, alla corona all'antica d'oro, rimontano al 1310. — Essa à goduto nobiltà in
accompagnata da due gigli d'argento, uno in Napoli ed in Sicilia, dove essendo numerosa si

capo, e. l'altro in punU. divise in vari rami che prese.ro stanza in Paler-
REGAÙ di Vicenza. — Aggregata da remoto mo, Randazzo e Messina, ed in quest'ultima città
tempo al Consiglio nobile di Vicenza, con sovrana fu ascritta alla Mastra nobile nel 4 807. Ila
REG — 408 — REG
posseduto 26 feudi, il marchesato di Ginestra, i Italia fu decorato della croce del merito militare,
ducati di Valvcrde e di Vatticani, ed i principati della Corona di ferro e di S. Stefano, salì al grado
di Aci S. Antonio, Campofiorito, Campofranco, e di maggior generale, fu governatore delle isole

Catena, ed à vestito l'abito di Malta nel 1 582. del mar tirreno, e nel 1845 fu aggregato alla

— Vanta maestri razionali, castellani, consiglieri nobiltà della città di Pistoja. — Arma: Spaccato:
c familiari regi, se ;atori, capitani giustizieri ecc. nel 1.o partito; a destra palato d' argento e di
— Son da notare, fra gli altri, un Antonio teso- rosso, a sinistra d'azzurro, a tre bande d'oro;
riere generale del regio erario nel 1681; un Carlo nel 2.° d'oro, alla vacca al naturale passante
commendatore Gcrosolim., capitano di galere e sopra una pianura erbosa; col capo dello scudo
ricevitore del suo Ordine, tenente generale delle d'oro, a tre gigli d'azzurro, ordinati in fascia.

armi spagnuole nel 1670; un Luigi Cav. di Cas- REGI di Ravenna, vedi Re (del).

trava, di S. Gennaro e di S. Michele di Francia, REGÌA d'Asti e di Saluzzo. — Arma: Scac-


grande di Spagna di prima classe, generale delle cato d'oro e di rosso; col capo del primo.
galere del regno, capitan generale di Biscaglia, e REGIA di Venezia. — Di origine napoletana,
viceré di Valenza; un Michele balio dell'Ordine aggregata al Consiglio e spenta nel XIII secolo.
Gerosolim., Cav. del Toson d'Oro e di S. Gen- — Arma: Partito; a destra di rosso, ad un le-

naro, capitan generale delle galere di tutta la vriere rampante d'oro; a sinistra d'argento, a

marina del regno, cogli onori di viceré di Napoli; tre fascie capriolate di nero, sormontate da due
uno Stefano tenente generale di tutte le armi R dello stesso.

e reggente del regno nel 1751. — Furono bene- REGIBUS (de) di Milano. — Originari di Elio

meriti della Chiesa Agatino Vescovo di Cefalù, nella Brianza. — La genealogia di questa fami-
poi Arciv. d'Iconio nel 1755 ed Andrea Vescovo glia risale al 1424. — Avevano un antico sepol-
di Catania e Patriarca di Costantinopoli. — Arma: cro nella parrocchiale d' Oggiono. — Alberto fu

D'azzurro, alla fascia d'oro, sormontata nel capo vicario generale dello stato di Milano e regio av-

da una cometa d' argento, ed accompagnata da vocato fiscale, poi senatore e reggente e finalmente
tre stelle dello stesso. — Alias: D'azzurro, alla fu creato marchese dall' Imperatore Carlo VI nel
lascia d'oro, accompagnata da quattro stelle dello 1732. — Furono eredi di questa famiglia i Fos-
stesso, poste tre nel capo ed una nella punta. sati. — Arma: Spaccato; nel 1 t° d'oro, all'aquila

REGGIO di Verona. -> Detta Roggia, o Da di nero, coronata del campo ; nel 2 n d' azzurro, a

Peggio, o Marescalchi, originaria di Reggio-Emi- tre fiaschi, 2 e 1, i due primi sormontati ciascuno
lia, di cui nella nuova patria prese il nome. — da una corona, quello in punta da una stella, il

Antonio del fu Rainero, insieme a'suoi figli Luigi, tutto d'oro.


Filippo e Pietro, nel 1411 fu ascritto alla citta- REGIN di Venezia. — Arma: Partito: nel

dinanza veronese, e nello stesso secolo Filippo e 1.» di rosso, abbracciato a sinistra d'oro; nel 2.<>

Carlo furono canonici della Cattedrale di Verona. d'oro, alla rosa di rosso.
— Fecero parte del nobile Consiglio Antonio nel REGINA (de) di Napoli. — Ha goduto no-
1105, Luigi e Lodovico nel 1517, Giovan-Pietro biltà in Napoli fuori seggio, à posseduto 15 feudi,

nel 1582, c Bartolomeo nel 1616, c questo fu due contee ed il ducato Peschici, ed à vestito

l'ultimo ascrittovi di questa casa. — Un'altra l'abito di Malta nal 1664. — Giovanni-Antonio
famiglia, detta pure Marescalchi, da Piacenza, si giustiziere di Lecce nel 1577; Francesco giusti-

trapiantò in Verona, ed un Giovanni Marescalchi ziere di Calabria nel 1596; Landolfo cappellano
nel 1441 fu rettore di S. Giusto, allora chiesa regio e canonico napoletano. — Arma: Di rosso,

parrocchiale. — Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, al- alla banda d'oro, caricata di tre rose del campo.

l'aquila di nero, rostrata e membrata di rosso; nel — Alias: D'argento, a tre punte di nero, mo-
2. n palato d'oro e d'argento; colla fascia d'azzurro, venti dalla punta,, sormontate ciascuna di un uc-
caricata di una luna piena d' argento fra due cello dello stesso; col capo d'azzurro.
stelle dello stesso, attraversante sulla partizione. REGINI di Venezia. — Arma: D'oro, alla

REGGIOVOLO di Firenze. — Arma: Partito metà destra di una losanga di rosso, sinistrata

d'argento c di rosso, a due leoni affrontati del- da una rosa dello stesso.
l' uno all' altro. REGIS di Savigliano (Piemonte 1
. — Carlo-
REGH1NI di Pontrcmoli (Lunigiana). — Il Alberto Re di Sardegna, con lettere patenti 27
Pontefice Clemente VII, con breve del 10 Mag. Giù. 1835, conferì a Giovanni Regis, collaterale
1529, nominò Carlo Reghini e tutti i suoi discen- della R. Camera de' conti il titolo e la dignità
denti legittimi in perpetuo conti e cavalieri au- di conte, trasmissibile ai suoi discendenti maschi
rati. — Tommaso e Cesare, ambedue cavalieri in linea primogenita; e Vittorio-Emanuele II Re
gerosolimitani, furono Vescovi, il primo di Bru- di Sardegna lo creò senatore del regno. Anche
gnate ed il secondo di Sarsina. — Michele fece Gaspare-Domenico Regis, non sappiamo se fratello
la campagna del 1813 in Russia, a ritornato in o nipote del precedente, colonnello comandante
REI — 409 — REM
il secondo reggimento della brigata d' Acqui, arcivescovo di Messina nel 1571. — Arma: In-
ottenne dallo stesso re Carlo-Alberto il titolo quartato d'azzurro, di rosso, d'oro e di verde,

comitale con lettere patenti 15 Die. 1838. — alla testa di Moro tortigliata di rosso, cimata
Arma: Spaccato; nel 1.° d'oro, all'aquila di nero, dal crescente montante d'argento, posta in cuore
coronata dello stesso; nel 2.° di rosso, a tre coppe e attraversante sul tutto.
coperte d'argento, ordinate in fascia. — Motto: REMBAUDI di Alba (Piemonte). — Antica
CURSUM DIRIGE. famiglia patrizia di Alba, che vanta il Beato Ram-
REGNA di Bitonto. — Originaria di Milano, baldo compagno di S. Domenico e fondatore del

fu portata nelle Puglie da un milite di nome Convento dei Predicatori in patria; un Antonio
Paolo dato in ostaggio dai Milanesi all' Imperai che fu vicario in Alba di Teodoro II March, del
Federico li nel 1242. — Stabilitasi in Bitonto, Monferrato; un Manfredo dotto giureconsulto, che
fu aggregata a quel patriziato. — Ha posseduto perfezionò ed ampliò gli studi patrii, ed il Beato
i feudi di Binetto e di Ceglie, ed è stata più Alerico che dal 1418 al 1456 fu Vescovo in pa-
volte onorata dei titoli di milite e familiare dai tria.

Re di Napoli. — Arma: Interzato in fascia; nel REMIGIO del Piemonte, consignori di Clave-
<.» d'azzurro, alla stella di sci raggi d'oro; nel sana. — Arma: D'azzurro, partito da un filetto
2.° d'argento pieno; nel 3.° d'azzurro, a tre d'oro; a destra un albero al naturale, sradicato;
j

bisanti d'oro. a sinistra un serpe al naturale, annodato, ondeg-


— Famiglia
j

REGNADORI di Prato (Toscana). ;


giante in palo, coronato d'argento; il tutto sotto
magnatizia, ammessa alla cittadinanza fiorentina |
un capo d'oro, all'aquila bicipite di nero, coro-

nel 1491. — Leonardo pugnò tra i fuorusciti alla ! nata del campo.
battaglia di Montemurlo, ma caduto prigioniero, REMINIAC del Piemonte. — I Reminiac fu-
fu per ordine di Cosimo I decapitato. Dopo la rono signori di Angennes nel Perche in Francia
sua morte, la famiglia si restituì a Prato ove à fin dal XIII secolo. Passati alla Corte vi ebbero
fiorito sino al 1 821 mancata in Filippo, la cui grado ed ufTici eminenti, e tennero le signorie di
unica figlia fu maritata nei Gondi di Firenze. — Brezolles, Marolles, la Laupe, Tallemont, la ba-
Arma: Losangato d'argento e d'azzurro. ronia di Arquenai, il vidamato di Mans. — Da
REGOLI di Bologna. — Arma: Palato di Luigi ambasciatore di Francia a Roma Giuseppe-
cinque pezzi, d'azzurro, di rosso, d'oro, di rosso Eugenio venuto alla Corte di Savoja nel 1647.
e d'azzurro. Pietro-Eugenio, figlio di quest'ultimo, nel 1713
REINA-CASTELLI di Milano. — Fregiata del fu investito della contea di Villarbasse. — Carlo
titolo marchionale. — Arma: Partito; nel 1.° Eugenio march, di Garrino e conte di Villarbasse

fasciato increspato eli rosso e d' argento di sei fu scudiere della Regina Maria-Teresa. Ales-
pezzi; nel 2.» d'argento, ad un castello torricel- sandro, di lui fratello, Vescovo di Alessandria nel
lato di due pezzi di rosso, aperto del campo; col 1818, poi Arciv. di Vercelli nel 1832. — Estinta
capo d'oro, caricato di un'aquila di nero, coro- nel 1836 nella persona di Alfredo capitano dì

nata del campo. stato maggiore e scudiere di Re Carlo-Alberto.


REINA di Pavia. — Arma: D'argento, a — Arma: Di nero, alla croce di S. Andrea d'ar-
cinque fascie increspate di rosso. gento.
REINALDI del Piemonte, consignori di Fati- RE MONDI NI di Bassano. — Fu ritenuta no-
cone. — Arma: D'azzurro, a due dardi d'oro, bile di Bassano nel Catalogo dei nobili approvato
posti in banda, appuntati, accompagnati in capo dal Senato Veneto con decreto 5 Sett. 1726. Era
da un giglio d'argento ed in punta da una torre altresì fregiata della nobiltà bolognese che le fu
dello stesso, murata di nero. concessa coi diplomi 26 Sett. 1743, e 30 Die.
RE IT ANO di Sicilia. - Originaria della Bi- 1774, e Giuseppe Remondini, con diploma 29 Die.
scaglia, passò in Sicilia nel XIV secolo, dove 1783 fu eletto Console di quella città. Fu anche
edificò la terra di Reytano, e fu ascritta al patri- insignita del castello feudale di Gorumberg nel
ziato di Palermo e a quello di Messina, e da que- Friuli. — Fu confermata nobile con sovrana riso-
st'ultima città un ramo passò a Reggio di Calabria. luzione 20 Ott. 1822. — Arma?
— Ha posseduto i feudi di Acireale, Donnamaria, RENA (della) di Certaldo e di Firenze. —
Monella e Quintopantano, i marchesati di Cam- Originaria di Semifonte, si trapiantò in Certaldo,
porotondo e di Gallidoro, il ducato di Reytano, da dove passò a Firenze nel XIII secolo. — Dal
ed il principato di S. Pietro, ed à vestito l'abito 1289 «I 1431 dette alla Repubblica dicci priori.
di Malta nel 1643 nella persona di Antonio mar- Fu conosciuta anche sotto il nome Da Certaldo,
ch, di Gallidoro, deputato del regno di Sicilia ed ove si ridusse nel XV secolo per fuggire dalla
ambasciatore dei nobili messinesi al Re. — Ha persecuzione dei Guelfi; ma nel 1579 fu riam-
dato alla città di Messina tre senatori e due messa alla cittadinanza fiorentina. — Apparticno
governatori della tavola pecuniaria. — Giovanni a questa famiglia la Beata Giulia da Certaldo
REN — 410 - REN
vissuta nel XIV secolo. — Aiima: Inquartato; nel RENGHIERI di Bologna. — Roberto e Rin-
1.° e 4.° d'oro, ondato di nero; nel 2.° e 3.° ghierio seguaci di Boemondo nell'impresa di Ter-
d'azzurro, a tre teste di leone d'oro, poste in rasanta; Giovanni esimio dottor di leggi nel 1455,
banda. cavaliere gaudente e priore di Casarotta; Valerio
RENA (della) di Firenze. — Trassero il pro- protonotario apostolico, governatore nel 1585 di

prio nome da un castello omonimo nel Casentino Camerino, e successivamente della provincia del
che loro apparteneva, ed ebbero, durante la Re- Lazio. — Nell'arte militare emersero Battista,
pubbica, 3 gonfalonieri e 19 priori, e nel princi- Ercole e Giulio, i quali ebbero onorato comando
pato 2 senatoi. — Geri valoroso generale ai ser- nell' esercito bolognese contro i Veneziani nel
vigi dei Re di Spagna, ne ottenne il marchesato 1271; Gaspare servì la S. Sede contro gli Ugo-
di Giovagallo. — Cosimo di Orazio, celebre anti- notti in Francia; e Flaminio, cavaliere aurato,
quario, scrisse la storia dei Marchesi di Toscana. fu ai servigi della Repubblica di Venezia, e quindi
— Si estinsero nel XVIII secolo, e ne furono a quelli della S. Sede col grado di colonnello. —
eredi i Martellini del Falcone. — Arma: D'az- Arma: D'azzurro, alla cicogna d'argento; col

zurro, alla fascia doppio merlata d' oro, accom- capo d' Angiò.
pagnata da tre stelle di otto raggi dello stesso. RENIER di Venezia. — Originaria di Ragusa,
RENA (della) di Lucca. — Arma: Inquartato si stabilì in Venezia nel 1092, ed ascritta al

in croce di S. Andrea d'oro e d'azzurro, ad un patriziato rimase esclusa nella serrata del Gran
anello d'oro con diamante al naturale, attraver- Consiglio. Riassunta poscia, nel 1381, pei meriti
sante nel centro; col capo d'oro, all'aquila di nero, acquistati nella guerra di Chioggia contro i Ge-
rostrata, membrata e coronata del campo. novesi, ebbe in seguito parecchi senatori gravis-
RENALDA di Verona. — Arma: D'argento, simi ed uomini in politica, nelle armi e nelle

al leone d'oro, tenente una croce latina di rosso; lettere cospicui, e cooperò alla fabbrica della

colla fascia d'azzurro, inclinata in banda, attra- chiesa e del cenobio di S. Sepolcro. — Paolo
versante sopra il leone. eletto doge il 15 Gen. 1779 tenne per dieci anni
RENATI di Ravenna. — Famigla nobile sta- la suprema carica della Repubblica. — Con so-
bilita in Ravenna prima del secolo XVI. — Lo- vrane risoluzioni 30 Nov. 1817 ed 8 Ott. 1818
dovico esimio poeta, fiorito nel 1575. — Estinta i Renier furono confermati nell'avita loro nobiltà,
nel 1768 nella persona di Agostino canonico della ed un Alvise-Melch.orre, cavaliere di Malta, fu

Metropolitana. — Arma: D'azzurro, alla mano decorato del titolo di conte dell'Impero Austriaco
appalmata di carnagione, accompagnata da tre con sovrana risoluzione 24 Giù. 1819. — Arma:
stelle d' oro. Partito d'argento e di nero, al capriolo dell'uno
RENAUD di Torino. — Fregiata del titolo nell' altro.

comitale. — Arma: Spaccato; nel 1.° di rosso, RENIO di Venezia. — Originaria milanese,
all'aquila d'argento; nel 2.° di verde, allo scettro, trapiantata in Venezia in occasione di un'amba-
in fascia, sormontato da una corona all'antica di sceria mandata alla Repubblica dal Duca di Mi-
cinque punte, il tutto d'oro. — Motto: modera- lano. — Arma: D'argento, a quattro fascie ondate
TUR ET REGIT. di rosso.

RENDA di Mineo (Sicilia). — Arma: D'az- RENOLDO di Venezia. — Originaria di Asolo,


zurro, allo sprone d'oro, accostato da due girelli si estinse nel 1273 nella persona di Giovanni
di sprone dello stesso. capo del sestiere di S. Croce. — Arma: D'azzurro,
RENDA di Monte S. Giuliano (Sicilia). — alla banda d'oro, accompagnata da due gigli di

Arma : Una fascia accompagnata nel capo da un rosso, uno in capo, ed uno in punta.

giglio c da tre sbarre ritirate dalla punta. RENOLFI di Cremona. — Dal 1112 al 1560
RENDI N A di Napoli e di Potenza. — Ori- à dato undici decurioni alla patria. — Arma:
ginaria di Benevento, al cui patriziato era ascritta, D'argento, alla banda di , bordata scalinata,

verso la fine del XV secolo si trasferì in Napoli, di sopra di rosso, di sotto d'azzurro, caricata di

ove godette pure nobiltà e fu ascritta al seggio tre stelle di otto raggi dello stesso.

di Nido. — Un Bartolo Rcndina nel 1520 era in RENZI di Roma. Arma: D'argento, al monte
Napoli barone di Scapoli, di Licignano, di Osciano isolato di sei cime d' azzurro, sormontato da un
e Koiano. — Nella cappella della chiesa di S. bisante d'oro: colla banda ondata di rosso, attra-
Giorgio Maggiore di Napoli era il sepolcro gen- versante sul monte.
tilizio dei Rcndina. — Passati in Basilicata, ven- RENZOLI di Viterbo. — Fregiata del titolo
nero ascritti al seggio dei nobili della città di comitale. Estinta. — Arma: D'azzurro, alla croce
l'utenza, e Gerardo-Antonio vi acquistò il feudo piena d'argento, accantonata nel primo cautone
nobile di Campomaggiorc nei 1673, di cui ottenne da una stella di otto raggi d' oro, c nel quarto

in seguito la investitura col titolo di conte. — da un crescente d'argento; col capo d'oro, alFaqui-
Arma? i la bicipite di nero.
REQ — 414 — RES
REOMILDI di Palermo. — Arma: D'argento, nardo, gran cancelliere del regno di Sicilia, straticò
a tre lupi correti al naturale. di Messina, pretore di Palermo e capitano a guerra
REORDINO del Piemonte. — Consignori di nelle città di Trapani e Marsala nel 1530; Giu-
Rivarossa. — Arma: D'argento, alla rovere al seppe gran cancelliere del regno di Sicilia e stra-
naturale, coi rami passati in croce di S. Andrea, ticò di Messina nel 1537; Giuseppe-Antonio Arciv.
fruttata d'oro. — Cimiero: Un angelo nascente. di Siracusa; Diego archimandrita di Messina ed
— Motto : SEMPER V1RESCIT. Arciv. di Cartagena nel 1646; Giuseppe-Antonio
REPETA di Vicenza. — Originaria della Ger- fondatore della terra di Sanpaolo in Val di Noto,
mania, trapiantata in Vicenza nel 1070. Nel 1217 tre volte deputato del regno e governatore del
acquistò essa dai Canonici di Vicenza per 10000 Monte di Pietà di Palermo nel 1775. — Estinta
lire veronesi il castello e la villa di Campiglia nella persona di Emanuele Requesens, princ. di
con piena giurisdizione, cui erano annessi i titoli Pantelleria, conte di Bussemi, Cav. di Malta, il

di conte e di marchese. — Can Grande della quale prese parte alle rivolte siciliane del 1820
Scala affidò ai Repeta per alcuni giorni la guardia e del 1847, cui successe nei titoli la famiglia
e la difesa della città di Vicenza nel 1312 contro Reggio, dalla quale passarono alla famiglia Gri-
i Padovani che furono respinti, e vi morì da prode feo. — Arma: D'azzurro, a tre rocchi d'oro colla
un Trevisolo di questa famiglia. — Il Senato bordura dentata dello stesso.
Veneto nel 1700 confermò ai Repeta i titoli di RESCALLI di Milano. — Si arrichirono colle
conti e di marchesi di Campiglia, che all' estin- banche e colla ferma del sale nel secolo XVII. —
zione della famiglia passarono ai Sale di Vicenza. Un ramo ebbe il feudo di Villa Cortese nel 1691
— Arma antica: Di rosso, al capo bastigliato e su esso il titolo di marchese nel 1711. Esiste
d'argento. — Arma moderna: Spaccato inchia- tuttora. — L' altro ramo ebbe il feudo di S. Vit-
vato d' argento e di rosso, caricato il primo di tore nel 1714 e su esso il titolo di conte nel
una crocetta del secondo. 1729. — Arma: Spaccato; nel 4.° d'oro, all'a-

REPOSSI di Milano. — Baroni dell' Impero quila nascente di nero, movente dalla parti-
Austriaco. — Ebbero sepolcro gentilizio fin dal- zione; nel 2.° di rosso, ad una scala di cinque
l'anno 1509 nella parrocchiale di Lonate Pozzolo. piuoli d'oro, in palo, toccante la linea dello spac-
— La loro genealogia documentata comincia dal cato, la parte inferiore più larga della superiore.
1504. — Don Francesco ebbe confermata la no- — Cimiero: Un* aquila di nero.
biltà per decreto del Tribunale Araldico 23 Mag. RESCHIGNA di Cannobio sul Lago Maggiore.
1771. — Arma: D'argento, ad un filetto di ver- — Antica e nobile famiglia di Canobio, creata
de, ed in questo un cinghiale di nero sdrajato cittadina di Milano, à comune l'origine coi Re-
al piede di un albero di verde, sostenuto da una schisii e Reschinia di Milano. — Arma: Interzato
terrazza dello stesso. in fascia; nel 1.° d'oro, all'aquila bicipite di nero;

REQUESENS di Sicilia. — Originaria della nel 2.o di rosso, al pesce, detto rescoso, d'argento;

Catalogna, fu portata in Sicilia 1.° da Bernardo nel 3.° d' azzurro, a due lame di ressiga d' argento.

che vi andò nel 1439 viceré per Re Alfonso I RESIGNANO di Palermo. — Famiglia antica
d'Aragona e che fu il ceppo dei Requesens prin- e nobile, fin dal 1308 à sostenuto le cariche di
cipi di Pantelleria e conti di Buscemi e Regal- giurato e di capitano. — Arma: D' argento, ad
muto; 2.° da Berlingano generale della squadra un albero di pomo di verde, fruttato d'oro.
delle galere di Sicilia, dal quale discesero i Re- RESMINl di Verona. — Famiglia bergamasca
quesens baroni di S. Giacomo che si estinsero trapiantata in Verona circa il 1450 da Gusmerio
nel XVI secolo. — Un Calcerano Requesens ne Resmini valoroso guerriero. — Nipoti di lui fu-

stabilì un ramo a Napoli, che ebbe la contea di rono Panfilo giureconsulto e canonico veronese
Avellino e di Trivento e la signoria di Ruvo, e nel 1450, e Giorgio cavaliere di Comune nel

che si estinse nel 1506. — Oltre i summenzio- 1577. — Arma. Di rosso, a sei stelle d'argento.
nati, questa casa a posseduto i feudi di Acireale. — Alias: D'azzurro, a sei stelle d'oro.
Avigliano, Balchino, Boscorotondo, Candida, Ca- RESSANO di Pinerolo. — Consignori di Fe-
stelmezzano, Chiusano, Guffari, Ischia, Lanfranco, nile, de' conti della valle di S. Martino. — Un
Mazzarone, Nadore, Recalbono, Sanpaolo, Santan- Giovanni figlio di Cesare fu governatore di Susa
gelo in Grisone, Santomango, Scordia soprana, e morì nel 1638; un conte Ottavio comandante
Solarino, Stafenda e Ventimiglia, e le contee di di Villafalletto; un Giulio-Cesare comandante di

Agosta, Befalei,
v
Jaci, Sarno e Salerno. — Ha Cuneo; un Guido marchese di S. Giorio morto
goduto nobiltà in Palermo, Napoli e Cipro, à vestito 1778. (Estinta in principio del XIX secolo). —
l'abito del S. M. O. Gerosolimitano nel 1468. — Arma: D'argento, a tre monti o colli al naturale,
Luigi gran cancelliere del regno di Sicilia e con- verdeggianti, quello di mezzo ardente di rosso
sigliere di Re Giovanni I d'Aragona; un altro sulla sommità; col capo d'azzurro, a tre stelle
Luigi generale delle galere in Sicilia nel 1820; Ber- di sei raggi d' oro, ordinate in fascia.
RES — 41 ? — REV
RESSIA di Romano- Canavese (Piemonte). — gento, posto in profilo, coli* elmo chiuso, tenente
Arma: Spaccato; nel 4.° d'azzurro, a tre stelle colla destra una lancia in resta.
d'oro mal ordinate; nel 2.° di nero, alla colonna RESTO^GI di Genova. — Arma: Di porpora,
con base e capitello d' argento; con una fascia alla fascia d' argento.

d'oro attraversante sulla partizione. — Cimiero: RESTONI di Firenze e di Figline. — Ori-


Una lama di sega al naturale in palo. — Motto: ginaria di Fiesole, dove era conósciuta sotto il

DUM N1TOR ELEVOR. nome di Pagno, fu trapiantata in Firenze nel


RESTA di Milano. — Discendono da Gaspa- 4 080 da Guido che fu ascritto all'arte della lana,
rolo Resta possessore, verso il 4 340, del castello ed i cui discendenti ottennero diverse volte il

di Novilio nella pieve di Rosate. — Carlo II Re priorato ed il gonfalonierato. — In causa della


di Spagna, con diploma 23 apr. 1679, creò conte pestilenza che nel 4 340 afflisse la città di Firenze,
il nob. Francesco Resta co' suoi discendenti per la famiglia Pagano si rifugiò in un borgo detto
primogenitura maschile. — Francesco I Imperat. Restone, presso Figline, di cui prese il nome e
d'Austria, con sovrana risoluzione 21 Nov. 1816, si disse poi Restoni. — Domenico podestà di Fi-
confermò Carlo Resta nell' antica sua nobiltà col gline nel 4 623. — Giuseppe segret. generale dei
titolo di conte trasmissibile per primogenitura sindacati e Cav. di S. Stefano; Filippo vicario
maschile, e con altra sovrana risoluzione 28 Feb. dell'Arciv, di Firenze ed arcidiacono del Duomo.
1817 confermò nell'antica nobiltà anche Giovanni — Arma: Spaccato; nel 4.° un crescente montan-
Resta. — Il conte Giuseppe, unico figlio del sud- te; nel 2.° un archipensolo accostato da due stelle.

detto conte Carlo, essendo morto celibe nel 1872, RETANA di Palermo. — Originaria di Bisca-
il Ministro dell'Interno del Regno d'Italia, con glia, e portata a Palermo da un Giovanni che fu
decreto 10 Feb. 1873, dichiarò spettare al sud- senatore nel 4 661. — Arma: Partito; nel 4.° di
detto Giovanni Resta, cugino germano del sun- rosso, a sette pine d'oro, ordinate 3, 3 e 4 : nel
nominato Giuseppe, il titolo di conte trasmissibile 2.° di rosso, a due lupi d'oro, controrampanti e
per primogenitura maschile. — Un Giambattista affrontati ad un albero di verde.
Resta, appartenente ad una linea ora estinta, RETZ di Pesaro. (Estinta). — Arma: Di rosso,
venne da Ranuccio Farnese Duca di Parma e Pia- al capriolo d'oro, accompagnato da tre fiori gam-
cenza creato marchese con tutti i suoi discendenti buti dello stesso, due in capo ed uno in punta.
maschi con diploma 20 Sett. 1678. — Arma: REUMILUDI di Palermo. — Arma: D'agento.
D'argento, alla fascia di rosso, caricata di uno a tre lupi correnti al naturale, posti in fascia,
spicchio d'aglio al naturale, ed accompagnata nel uno dietro I' altro.

capo da due ferri di badile al naturale, addossati, REVELLI del Piemonte, consignori di Forfice.

e nella punta da una ruota di sei raggi del se- — Arma: D'argento, ad un tronco d'albero di

condo. verde, sostenente due merle di nero, beccate e

RESTELLINI d' Intra e di Cannobio sul Lago membrate di rosso, affrontate.

Maggiore. — Ha prodotto valenti medici ed av- REVERTERA di Napoli. — Originaria di

vocati distinti. — Lorenzo, valentissimo medico, Spagna, fu portata in Napoli nel 4 532 da un
fece la guerra di Crimea come chirurgo militare, Francesco che occupava alti uffici, e nel 174 7 fu

e fu poi professore di anatomia in Torino nel aggregata al seggio di Capuano. — Ha vestito

1861. — In Intra gli fu eretta una statua dai l'abito di Malta nel 4619 nella persona di un
suoi concittadini nel 1871. — Arma: D'azzurro Filippo Revertera, à avuto il grandato di Spa-
a
ad un cancello d'oro. gna di 1 classe, ed à posseduto le baronìe di

RESTI (de) di Venezia. — Arma: Spaccato; Calciano, Fiscali di S. Antimo, Fragneto, Mon-
nel 1.° di rosso, ad una pianta d'aglio d'argento, forte, Fraiano, Garacuso, Grassano, Laurino, Mon-
in fascia, fruttata di nove pezzi; nel 2." d'argento, tecorvino, Rabili, S. Benedetto, S. Cipriano, le

ad una ruota di rosso. — Alias: Spaccato; nel contee di Miglionico e di Tricarico, e la ducea
1.° di rosso, ad un rastello d'argento, posto in di Salandra — Antonio governat. di Sicilia nel

palo; nel 2.° d'argento, ad una ruota di rosso. 1400; Francesco presid. della R. Camera in Na-
RESTÌA o RESTIVA di Sicilia. — Di origine poli nel 4 532; Giovanni-Vincenzo, duca di Salan-
catalana, trapiantata in Sicilia da un Guglielmo dra, Cav. di S. Gennaro nel 4793, cacciatore
Lopez la Restia castellano perpetuo di Randazzo maggiore, gentiluomo di camera e tenente-gene-
nel 4 430. — Ha posseduto i feudi di Piombo, rale nell'esercito napoletano. — Arma* D'argento,
Boncompello, Bcrdia, Ancilla, Niscesa e Canicarao a due fascie di rosso, accompagnate da tre bi-

nel contado di Modica. Su quest'ultimo un Paolo santi d' azzurro, posti in palo fra le fascie.
Restia governatore e capitano di Modica ottenne REVESE di Vicenza e di Padova. — Anti-
il titolo di marchese nel 1627. — Arma: D'az- camente era detta Degli Aurifici, e le prime
zurro, al guerriero armato di tutto punto d' ar- memorie di essa rimontano al 4 239. — Eufrosina
REZ — 413 — UIIO

Rcvesc, monaca, morta nel 1465 si venera sugli XVII quale pubblicò Sylva sentenfiarum et
il

altari co! titolo di beata. — Aggregata fin dal templorum rnoralium a sanctorum stellis deco-
4617 al Consiglio nobile di Vicenza, fu confer- rata et S. Scripturae sole decorala; un France-

mata nella sua nobiltà con sovrana rsoluziono 8 sco arciprete e teologo insigne, che fiorì nel detto

Lug. 1820. Altra famiglia dello stesso nome era secolo, autore del Pkntrum Psallerii; un Carlo-

stata aggregata nel 1706 al Consiglio nobile di Gastone conte della Torre di Rezzonico, autore
Padova, e fu confermata nella sua nobiltà con delle erudite Disquisitioncs Plinianae. — Arma:
sovrana risoluzione 23 Mar. 1810. — Arma: D'oro, Di nero, ad una torre d'argento, cimata da una
a tre fascie ondate di verde. torricella dello stesso.

REVIGMO di lira (Piemonte). — Franeesco- REZZONICO di lioma e di Venezia. — Quin-


Isoardo Reviglio nel 1622 fece acquisto del feudo tiliano Rezzonico era un mercante civile e ric-

della Vcneria nel Vercellese con titolo comitale. chissimo, famoso per il grosso traffico e per i

— Arma: Inquartato; nel 1." e <i.° d'azzurro, molti capitali esistenti cosi in Venezia, dove abi-
alla croce di S. Andrea ancorata d'oro; nel 2/» tava fin dal 1640, come in Genova, acquistati

e 3." spaccato, superiormente d'oro, all'aquila dal di lui padre Carlo oriundo di Como. — Detto
di nero; di sotto d'azzurro, a tre lambda greche Quintiliano per aver doto al pubblico centomila
maiuscole d'oro, ordinate in fascia. — Cimiero: ducati nelle prime necessità della guerra di Mo-
Un drago nascente. — Motto: iiamnt vigii.f.s sua re», ottenne la nobiltà veneta conferitagli dal

LUMINA NOCTES. Senato e dal Maggior Consiglio il 17 Apr. 1687.


REVOLTELLA di Milano. — Ardicio creato — Carlo Rezzonico, figlio di Giambattista fonte
cardinale di S. R. Chiesa da Adriano IV. — Arma: della Torre, nel 17o8 fu eletto papa sotto il nome
Fasciato d'oro e di rosso, allo scudetto rotondo di Clemente XIII. Suo nipote, Aurelio, fu procu-
d'azzurro, caricato da una figura di re d'oro, ratore di S. Marco, ed i suoi ligli Carlo e Gio-
seduto. vanni furono Cardinoli di S. Pi. Chiesa, e Abbon-
RKYNERI di Cheraseo (Piemonte). — Deco- dio principe assistente al soglio pontificio e sena-

rata del titolo di conti di Lagnasco. — Tom- tore di Roma. Con quest'ultimo si estinse la

maso-Amedeo Reyneri, capitano dei granatieri famiglia Razzonico. — Arma: Inquartato; nel t.«

della Trinità per S. A. R. il Duca di Savoj», di rosso, alla croce d'argento; nel 2.« e 3." di

ammesso per giustizia nell'Ordine Mauriziano il nero, ad una torre cimata da una torricella d'ar-

14 Feb. 1711. —
Arma: Inquartato; nel 1." e gento; nel 4." di rosso, a tre sbarre d'argento;
4." d'argento, al capo d'azzurro che è di Saluzzo; sul tutto uno scudetto d'oro, timbrato da una
nel 2.*» c 3.* d'oro, a tre fascie ondate di rosso; corona all'antica, caricato di un'aquila bicipite

col capo cucito d'oro, all'aquila di nero, coronata di nero, ciascuna testa coronata d'oro.
dello stesso; sul tutto d'azzurro, alla punta d'oro, RHO di Milano. — Di origine germanica e
accompagnata da due stelle d'argento, rifili an- feudataria della terra di Rho nel Milanese. —
goli del capo. — Cimiero: — Un'aquila di nero, Anselmo Arciv. di Milano dal 1086 ai 1003; Pietro
coronata d'oro. — Molto: tous jol» avam. bibliotecario di Papa Alessandro III e Cardinale
REZA di Verona. — Arma: Spaccato; nel 1." di S. R. Chiesa; Allegranza maritata a Corrado
d'argento, all'aquila di nero, rostrata e membrata Torróni, detto Mosca, signore di Milano; Giovanni
di rosso, coronata d'oro; nel 2.° di verde, ad un segretario di Carlo VII Re di Francia; Gabriele
busto d'uomo, vestito d'argento, coperto di un grande scudiero di Galeazzo-Maria Visconti Duca
cappello dello stesso, bordato di rosso, detto busto di Milano; Tiberio, protonotario apostolico e con-
posto fra due pali di rosso; colla fascia d'azzurro sigliere del suddetto duca; Girolamo, conte di

attraversante sulla partizione, caricata di una Felino, ebbe il comando di 3000 fanti contro il

luna piena d'argento fra due stelle d'oro. Duca Carlo-Emanuele di Savoja, fu maestro di

REZANA di Verona. — Arma: D'oro, al campo generale in Sardegna ed in I spagna, gene-


leone d'argento, coronato del campo, sostenuto da rale delle milizie di Parma e Piacenza e viceduca
una terrazza di verde e tenente una tromba di Castro. — Arma: Spaccato: nel \.» d'oro,
d'argento, alla quale è attaccato un gonfalone all'aquila di nero, coronata del campo; nel 2.°

d' azzurro. di rosso, ad una ruota d' argento. — Cimiero:


REZZONICO di Como. — Quest'antica e Una donna moresca uscente, abbigliata di una
nobile famiglia originaria di Como, in cui so- fascia di rosso e d' argento, tenente colla destra
stenne per langa serie di anni il decurionato, una spada d'argento, manicata d'oro, e colla

ebbe il titolo di baroni liberi del S. R. I. dal- sinistra una targa dello stesso.

l' Imperat. Leopoldo I nel 1665. — Da Como si RI 101 DI di Genova. — Arma: Di porpora, ad
diramò circa la metà del XVI secolo in Milano, un albero di melo granito, ne cui rami sta appol-
Parma e Genova. Tra i Rezzonico di Como si lajata una civetta d'argento.
distinsero un Attilio-Cristoforo erudito del secolo RIARIO- SFORZA di Nipoti. — Famiglia pa-
RIB - 41 4 — RIC
trizia e feudataria, originaria di Savona, stretta tova e Verona nel 1279. — Leonardo, causidico,
in parentela coi della Rovere, cui apparteneva il uno degli estimatori della città nel 1225; Leone
Pontefice Sisto IV, il quale la colmò de'suoi favori preside dei negozianti nel 1246; Giovanni giudice
dandole la libera signoria d' Imola e di Forlì, di nel 1320; Antonio nel 1337 diede a censo una
cui fu dopo non mo'ti anni spogliata dal famoso somma all'Università Veronese. — Arma: Partito
Cesare Borgia duca del Valentinese. — Aggiunse di rosso e d' azzurro, ad un muro merlato d' ar-

al proprio il cognome Sforza per il matrimonio gento, murato di nero, aperto del campo, attra-
contratto da Girolamo signore d'Imola e di Forlì versante sulla partizione, e sostenuto da una
con Caterina figlia naturale di Francesco Sforza terrazza di verde.
duca di Milano. — Oltre le suddette signorie, à R1BALD1NI di Bologna. — Amia: D'azzurro,
posseduto la baronia di Montepeloso, eretto poi alla fascia cucita di rosso, accompagnata da tre

in marchesato, la contea di Riario, i marchesati bossoli d'oro; col capo d' Angiò.

di Cariati, Castelletto e Corleto ed il ducato di RIBASALTAS o R1PASALTAS di Sicilia. —


Grimma. Ha infine vestito per giustizia l'abito Di origine catalana, fu trapiantata in Sicilia al

di Malta, fu insignita degli Ordini di S. Giacomo tempo di re Martino, e si diramò in Sciacca e in


della Spada, di S. Stefano di Toscana e di S. Palermo. — Giannandrea governatore di Sciacca

Gennaro, ed à goduto nobiltà nelle città di Sa- nel 1430; Giovanni conservatore del r. patrimo-
vona, Roma, Bologna, Venezia, Genova e Napoli. nio, pretore di Palermo nel 1496 e capitano giu-
— Girolamo principe d'Imola e di Forlì fu gran stiziere nel 1530. — Arma : D'argento, ad una
contestabile e capitano generalo delle armi pon- rupe di nero piantata sopra un mare d' azzurro,
tificie; Raffaele cav. di S. Giacomo, senatore di increspato d' argento.
Bologna e colonnello di 20000 fanti per Emanuele R1BERA di Napoli. — Duchi di Alcalà, mar-
Filiberto duca di Savoja, dal quale fu inviato chesi di Tarifa, conti d'Ornos, originari di Spa-
ambasciatore al Papa; Giulio, senatore di Bologna gna, ànno fruito della nobiltà messinese nel XVI
e cavallerizzo maggiore del Granduca di Toscana secolo. — Arma: D'oro a tre fascie di verde.
nel 1592; Ferdinando senat. di Bologna ed am- RIBIBA di Sicilia. — Originaria di Francia
basciatore del Granduca di Toscana al Re di à goduto nobiltà in XV e XVI.
Messina nei secoli
Spagna nel 1608. — Questa famiglia à dato alla — Amia: D'oro, a tre merli di nero.
Chiesa quattro Cardinali; Andrea patriarca di R1BIS1NI di Cormons (Friuli;. Arma: D'ar- —
Costantinopoli, creato Cardinale nel 1472; Pietro, gento, al gallo rivoltato al naturale, fermo sopra

patriarca di Costantinopoli ed Arciv. di Firenze una terrazza di verde.


creato cardinale dal Pontofice Sisto IV; Tommaso RIBOTTI del Piemonte. — Arma dei conti

creato nel 1830, fu poi camerlengo di Santa Chiesa di Molieras: D'argento, al ramo d'uva spina,

ed arcicancelliere dell'Università romana; e Sisto fogliato e fruttato al naturale, posto in banda;


vescovo prima di Aversa, poi Arciv. di Napoli, col capo cucito d'oro, all'aquila bicipite di nero.

creaato Cardinale nel 1846. — Ila dato infine — Arma dei conti di Valdiblora: D'azzurro, al

alla chiesa di Pisa un arcivescovo nella persona grappolo di uva spina d'oro, fogliato al naturale.

di Cesare Riario, patriarca di Alessandria, tra- RICARDI di Bologna. — Arma: Inquartato;


slatato nel 1479. — Amia: Spaccato d'azzurro, nel 4» e 4° d'argento; nel 2° e 3° di rosso, al

e d'oro, alla rosa del secondo posta nel


primo. monte di sei cime dell'uno nell'altro, movente
RIATTI di Bologna. — Amia: D'azzurro, ad dalla punta; col capo d' Angiò.

un albero terrazzato di verde, cimato da un RICARDI d'Ivrea, conti di Chiavazza. — Ar-


uccello di nero, sormontato da una corona d'oro; ma: Spaccato; nel l.« d'azzurro, alla fenice sulla

col capo d'Angiù. sua immortalità, guardante un sole posto nell'an-


R1BADENEYRA di Palermo. — Originaria golo destro del capo, il tutto al naturale; nel 2.°

della Galizia, portata a Palermo da un Alvaro d'argento, alla pianta di cardo, nascente dalla

Ribadencyra che ne fu pretore nel 1018. — A usi a: punta dello scudo, fiorita di un pezzo, il tutto

D'argento, alla croce piena di rosso, caricata di al naturale. — Cimiero: Una donna ignuda di

cinque conchiglie d' oro. carnagione, nascente, tenente colla destra un


RIBALDI di Sicilia. — Originaria di Pisa e arco, colla sinistra un dardo. — Motto: ipsi soli.

trapiantata in Sicilia da un Antonello Ribaldi RICASOL1 di Firenze. — È una diramazione


segretario dell'Imperai Fedorico II, si diramò in dell'antica famiglia FiridolG, la quale prese il

Siracusa, Noto e Caccamo. — Arma: Di rosso, nome dalla rocca Ricasoli posta fra i territori di

al mare in punta fluttuoso d'argento, sormontato Firenze e di Fiesole e che Arrigo V avea dichia-

da tre stollo d' oro. rato feudo imperiale nel 1187. Feudo imperiale

RIBALDI di Verona. — Originaria di Verona. erano pure Moriano, S. Martino, Stiella, Moote-
Pasolino e Buonamoio o Bonaccorso, furono luco e Casale di antica spettanza dei Ricasoli; e

del uobile Consiglio e sancirono la paco tra Man- feudo imperiale erano ancora Campi e Tornano
RIC — 41 ì
- RIC

che Federico Barbarossa avea fin dal 1167 donati d'argento, tenente un ramo di palma di verde. —
a Rainieri. — Più tardi un Bindaccio Ricasoli Motto: UUER TATE ET FIDE.
comperò, nel 1329 le signorie di Rocca Guicciarda, RICCA di Napoli. — Arma: D'argento, a tre
Trappola, Sagona, Lanciolina e Poggio San Cle- fascie di rosso; col leone d'oro, tenente colle

mente. — La famiglia Ricasoli à dato alla Repub- bianche anteriori una crocetta dello stesso, at-

blica Fiorentina tre gonfalonieri di giustizia e traversante sul tutto.


14 priori. Molti appartennero al magistrato degli RICCA del Piemonte, conti di Quassolo. —
Otto della balìa, altri furono podestà, castellani, Arma: D'azzurro, alla fascia d'argento, accom-
vicari, commissari di guerra, capitani del popolo, pagnata da tre stelle d'oro, 2 e 1, e caricata di

ambasciatori, consiglieri ducali, senatori ecc. Un un leone illeopardito di rosso. — Motto: in tene-
Simone fu tesoriere pontificio sotto Leone X che BRIS MAGIS FULGENT.
lo investì della signoria di Castel Chiodato, e RICCA di Verona. — Famiglia ricordata in

conferì, nel 1516, alla famiglia il titolo comitale. un elenco di case antiche, alcune anche nobili,
— Nel 1513 vestì l'abito dell'Ordine Gerosolim. ma non ascritte al nobile Consiglio, che formano
nella persona di Aliberto che fu commendatore la seconda parte di un Blasone Veronese. — Arma:
di S. Maria di Bienna. — Beato Benedetto ere- D' azzurro, ad una torre di rosso, aperta e fine-
mita vissuto nella seconda metà del XI secolo; strata di nero, posta sopra una terrazza di verde,
Albertaccio soldato valoroso c prudente capitano, ed accompagnata da tre stelle d'argento, ordinate
militò al servizio della repubblica di Venezia con- in capo; col capo d'oro, caricato di un'aquila
tro i Pisani e contro Giovanni Visconti Arciv. di nero, rostrata e memorata di rosso, coronata
di Milano; Ottaviano, anch'esso prode soldato ed d' oro.

esperto capitano, segnalossi nella guerra dei tren- RICCABONA di Reichenfels del Trentino. —
t'anni; Bettino, commend. dell'Ordine di S. Giu- Benedetto Vescovo e Principe di Trento nel 18....

seppe di Toscana, ministro dell'Interno sotto il — Arma: Inquartato: nel 1.» e 4.» partito d'ar-

governo provvisorio della Toscana nel 1859, poi gento e di rosso, al montone di nero, cornato
governatore generale della medesima per il Re d'oro, attraversante sulla partizione e sopra due
Vittorio-Emanuele che lo decorò dell'Ordine detto frecce d'oro passate In croce di S. Andrea, e
della SS. Annunziata, e finalmente presidente del nascente da un monte di tre cime di verde; nel
Consiglio dei Ministri nel 1861. — La famiglia 2.° e 3.o d'azzurro, alla banda d'oro, caricata di

Ricasoli à dato inoltre alla Chiesa un Cardinale tre ferri di lancia di nero.
nella persona di Ugo, eletto da Alessandro HI RICCA DONNA (di) di Bologna. — Nobili di-

nel 1163, e tre vescovi: Àngiolo vescovo di Sora parte geremea, furono detti anche Arpinelli con-
nel 1355, poi di Aversa nel 1357, di Firenze nel vertendo in gentilizio un nome proprio da essi

1370. di Faenza nel 1383 e di Arezzo; Giambat- usato. — Difatto è un Arpinello il primo di questa
tista vescovo di Cortona nel 1558 e quindi di famiglia ricordato dagli storici, il quale fu inviato
Pistoja nel 1560, e Gregorio vescovo di Mitilene a Parma e a Cremona nel 1203 per indurre
in partibus nel XVII secolo. — Arma: Fasciato que' due comuni a collegarsi con Bologna, poi
d'oro e di rosso, al leone d'azzurro, linguato e giurò pei Bolognesi la lega co'Fiorentini e quindi

armato di rosso. — Impresa: Un trapano che fu podestà di Osimo. Un Marchesino si adoperò


fora il diamante col Motto: rien sans peine. — nel 1254 a pacificare le Romagne, e governò Mo-
Alias: Addogato d'oro e di rosso, attraversato dena, Alessandria e Jesi; un Brandelisio nel 1262
da tre fascie d'azzurro; col capo d'oro, caricato fu Inviato al Papa Urbano IV in Viterbo per
di un castello ai naturale. — Cimiero: Un leone chiedere che fosse confermato al Comune di Bo-
nascente, tenente fra le branche anteriori un logna il possesso di Argelata e di Medicina; un
castello. — Motto: cum bonis bonus, cum peii altro Brandelisio professore di decretati in patria
VERSIS PERVERSUS. alla fine del XIII secolo, e tre anziani dal 1321
RICATI del Piemonte. — Arma: D'argento, al Arma?
1326. —
ad una pianta di cardo con fusto, piantato sul RICCARDI di Biella conti di Netro. — Nel
terreno, il tutto al uaturale. 1697 la dama Angela-Margherita Riccardi Avo-
RICCA di Bricherasio (Piemonte). — I fratelli gadro di Cerione donò al vessallo Federico Ric-
Giambattista, Giovanstefano e Francesco-Antonio cardi, suo cognato, l'ottava parte del feudo di

vassalli Ricca il 22 Sett. 1722 acquistarono il Netro, di cui il primo ad essere investito fu

feudo di Olcenengo nel territorio di Vercelli con il di lui figliuolo Giuseppe-Maria nel 1749. —
titolo comitale, titolo che ebbero pure sul feudo David, Vescovo d'Ivrea il 15 Lug. 1878. — Arma:
di Castelvecchio. — Arma: Spaccato; nel 4.° d'ar- D'argento, al cardo, di tre rami, fiorito di rosso,
gento, al leone di nero, nascente dalla partizione; fogliato di verde, ciascun ramo sostenente un
nel 2.° di rosso, al capriolo d'oro, accompagnato cardellino al naturale in atto di cibarsi dei fiori;

da tre stelle dello stesso. — Cimiero: Un cane col capo cucito d'oro, all'aquila di nero, coronata
R1C 446 — Rie

dello stesso. — Cimiero: Un uomo nascente, eantc sul partito, caricato di un sole di rosso,
scapigliato, vestito di rosso, tenente colla destra raggiante d'oro, accostato da due stelle dello
un libro chiuso, colla sinistra una spada. — Mollo: stesso.
uic hKcrr iij.k tubi un. RICCARDO di Napoli e di Benevento. — Fa-
RICCA KI>1 di Bologna. — l'ietro Riccardi miglia originata da Riccardo dell' Aquila doge di
lettore di medicina nello Studio bolognese nel Gaeta nel 4405, il cui figliuolo fu detto di ltic->

4417. — Aiima: Spaccato; nel 1.° partito d'ar- cardo, e fu vice-governatore di Sicilia al tempo
gento e di rosso, ad un monte di sci cime del- dei Normanni. — In Benevento si riscontra fin

l'uno nell'altro, movente dal basso; nel t." d'az dal 1286 una famiglia Riccardo che ebbe una
zurro, ad una scala d' oro in palo; col capo sua cappella gentilizia nel Duomo e si cstiuse
d' A ligio. nel 1700 in Feliciana maritata ad un cavaliere
RICCARDI di Firenze. — famiglia elio acqui- spaglinolo. — Ila goduto nobiltà in Napoli fuori
stò la cittadinanza liorcntina nel ]'M>H nella per- seggio, Amalfi, Benevento, Aversa, Avelliuo ed
sona di Anichino Riccardo sartore nativo di Co- Ortnna; à posseduto molti feudi ed il marchesato
lonia. — hi co considerati dalla Repubblica, i di Ripa. — Francesco maresciallo del regno e
Riccardi ebbero molti onori sotto il principato, siniscalco di Ito Ladislao nel 1443; Fauccsco pag-
ed ottennero il titolo di marchesi, e più volto gio di Re Alfonso I d'Aragona, poi regio consi-
le primo dignità dello Stato. — Terenzio Vescovo gliere e castellano di Casteluuos'o; (ìiulio-Cesare

di l'istoja nel 1440; (ìiambattista professore di Vescovo di Rari nel VÒWt. — Arma dei Riccardo
filosofia morale ne II' Università di Pisa nel XVII di Napoli: Di rosso, al monte d'argento, movente
secolo; (iabricllo maggiordomo madore della dalla punta, cimato da una pianta fogliata di

casa di Cosimo III; Cosimo governatore della cinque pezzi dello stesso. — Arma dei Iticcardo
città e porto di Livorno nel 1648. — Aiima: di Benevento: Ondato increspato d'oro e d'azzurro;

D'azzurro, alla chiave d'oro, posta in palo, col- col capo del secondo, caricato di tre pigne d'oro.
l' ingegno in alto. Arma dei Riccardo derivati dalla famiglia
RICCARDI di Genova. — Aiima: D'azzurro, dei (ìiudiec di Amalfi: Spaccato merlato di ar-
alla chiave d'oro in banda, l'ingegno in alto, volto gento e di rosso.
verso la punta RlCC ATI di Manta (Piemonte). — Giuseppe
RICCARDI d' (Mei) lia (Liguria). — Lazzaro nel 1701 barone dei capitanato di Cova, in ragione
Riccardi nel 1701 acquistò il feudo di Lantosca di due punti di giurisdizione del feudo di San
col titolo comitale. — Aiima: Inquartato; nel 1.° Michele. — Aiima: D'argento, alla punta di cardo
d'oro, alla fenice di nero sulla sua immortalità nudrila sulla pianura erbosa, il tutto al naturale.
di rosso; nel t." di rosso, a tre croci potenziate — Cimiero: Un cardo come nello scudo. — Motto:
d'argento, mal ordinate; nel II.» d'azzurro, a tre INIBII Sl'INAS i>ui.i:i;do.

piante di cardo al naturale, fiorite d'oro, una RICCHI di Firenze. — Aiima: D'azzurro, ad
accanto all'altra in tre pali; nel 4." d'argento, una stella d'otto raggi d'argento, accostata da
a tre croci potenziate di rosso, malcordiuatc. due gigli d'oro, ed accompagnata in punta da
RICCARDI di /'ciato.— (listinta). — Ori- un terzo giglio dello stesso, il tutto, accompagnato
ginaria di Ottona a mare. — Aiima: D'azzurro, in capo da altri tre gigli d'oro posti fra i quat-
al monte di verde, sostenente un albero (lidio tro pendenti di un lambello di rosso.

stesso, accompagnato in capo da una stella di RICCI II ARDI di Saluzzo. — Aiima: D'azzur-
otto raggi «l'oro. ro, al grifo d' oro.

RICCARDI di Sicilia. — Aiima: irò pieno; RICCIIIKRI di Pordenone (Friuli). — Molti


col capo di rosso bastionato di due pezzi ed un egregi uomini vanta quest'antica e nobile fami-
mezzo. glia, fra' (piali son da notare un Lucio che nella
RICCARDI di Vercelli. — L'avvocato Teodoro guerra di Gradisca ilei 16.46 fece prodigi di valore
Riccardi avendo sposato Teresa Appiano tiglia e specialmente si segnalò all'assalto dato dalle
del Cav. Filiberto che fu poi creato conte con truppe venete alle trincee austriache di l'odigora
lettore patenti di Carlo-Alberto Re di Sardegna e di Farra in cui cadde gluriosamente colpito da

date i Apr. IMI!, ottenne che stante il difetto palle nemiche. — Dalla Repubblica Veneta, poco
di prole mascolina nella casa Appiano, il titolo dopo il 1£i70 fu aggregata al parlamento friulano,
comitale come sopra concesso a Filiberto Appiano, in cui ebbe il 45." posto. — Nel 4 380 Stefano
comandante generalo del corpo reale di artiglieria, Ricchieri, che era al servizio di Maria regina
fosse a lui ed ai suoi discendenti maschi devo- d' Ungheria, fu insieme a' suoi figli e discendenti

luto, come risulta da regio patenti 24 Sett. 4H83. creato dalla Repubblica Veneta nobile veneziano.
— AllMA? Con diploma ti Gei». 4469 la famiglia Ricchieri

RICCA RUINI di Uoloyna. - Aiima: Partito ebbe il titolo di conte dell'Impero, nel quale fu

d'oro « di rosso: col enfio d'argento, attraver- confermata dui governo austriaco il 4,1 Feb. 4847.
RIC — 447 — RIC

Finalmente il Ministro dell' Interno del regno loro virtù civili e militari a prò della patria.
d'Italia con decreto 25 Lug. 4 875 dichiarò com- Basti ricordare per tutti il famoso Messer Rosso
petere alla famiglia Ricchieri il titolo cernitale. che verso la metà del XIV secolo tenne Lucca
— Arma: Di rosso inquartato da un filetto d'oro; per i Fiorentini, congiurò contro il Duca d'Atene
al l.« e 4.° un'aquila d'argento; al 2.» e 3.» una e lo costrinse a rendere la libertà a Firenze, per

ghirlanda di rose al naturale. cui egli divenne difatti il capo della Repubblica.
RICCI eli Aquila e di Rieti. — Famiglia abruz- Sconfitto da Bernabò Visconti e costretto ad esu-
zese, ascritta, prima al patriziato romano, e poscia, lare dalla patria, molte delle città d'Italia avida-
nel 1691, al patriziato aquilano. — Angelo-Maria, mente ricercarono di lui, e i Perugini lo chiesero
egregio poeta, vissuto nella prima metà del secolo loro capitano. I Romani gli deferirono il grado
XIX fu precettore dei figli di Gioacchino Murat di senatore, e Verona lo volle per riformatore.
Re di Napoli. — Arma: Spaccato in punta; nel — La famiglia dei Ricci si divise in molte ra-
4.» di rosso, all'albero al naturale, sormontato da mificazioni, una delle quali si trapiantò in Mon-
una stella d' argento, e accompagnato al di sotto tepulciano, e di là in Roma. Essa vanta duo
da un riccio al naturale; nel 2.° di verde pieno. Cardinali, Giovanni innalzato all'onore della por-
RICCI di Asti. — Nel 4 394 già signori di San pora da Giulio IH il 20 Die. 4 551, e Francesco
Paolo, poi di San Michele, Solbrito ed altri feu- creato cardinale da Benedetto XIV il 9 Set. 1743,
di. — Apparteneva a questa famiglia il celebre e e parecchi Arciv. e Veseovi. Fin dal 1434 à vesti-
sventurato David Ricci o Rizzio amico di Maria to l'abito dei S. M. 0. Gerosolim., ed ora si conta
Stuarda regina di Scozia. (Estinta). — Arma : fra le sessanta coscritte romane. - Arma: D'az-
D' argento, a tre ricci di castagno di verde, fo- zurro, a sette ricci d'oro, 3, 3 e 1, accompagnati

gliati dello stesso, 2 ed 1. — Cimiero: Un grifo da sette stelle di otto raggi d'argento, 2, 3 e 2.

nascente d'oro. — Motto: meliora latent. RICCI di Genova, marchesi di Corticelle. —


RICCI di Bologna. — Assainevemo Ricci era Arma: Inquartato in eroce di S. Andrea d'oro
degli anziani nel 1255. —
Arma: D'azzurro, al- e d'azzurro; il pento superiore d'oro caricato di

l'albero al naturale, movente da una pianura er- un riccio di castagno al naturale, fogliato di due

bosa, col riccio pure al naturale attraversante ; pezzi di verde; i punti d'azzurro caricati ciascuno
col capo d'Angiò.. — Alias: D'argento, ad un di un leone d'oro; quello a destra rivoltato.
riccio al naturale sopra una terrazza di verde; RICCI di Genova (Albergo Fieschi). — Arma:
col capo d'oro, caricato di tre rose di rosso. Partito di nero e d' argento, alla fascia di rosso

RICCI di Casale- Monferrato, marchesi di Ce- attraversante.

reseto, conti della Piova. — Arma: D'azzurro, a RICCI di Genova (Albergo Gentile). Arma: —
tre ricci di castagno d' oro, fogliati dello stesso. Inquartato in croee di S. Andrea d'argento e

2 ed 1. d'oro; il punto superiore d'argento caricalo da


RICCI di Casorate (Pavia). — Arma: Di rosso, un riccio di castagno, fogliato al naturale.

a due fascie d'oro; col capo del secondo, all'aquila RICCI di Genova (Albergo Fornari). — Arma:
di nero. Inquartato in croce di S. Andrea d'oro e d'az-
RICCI di Cuneo. — Girolamo, colonnello di zurro, il punto superiore d' oro caricato d' un
cavalleria, nel XVII secolo acquistò il feudo d'An- castagno al naturale; quelli d'azzurro caricati

dorno con titolo comitale. — Alessandro sin- fu ciascuno di un leone d'oro, quello a destra ri-

daco di Cuneo nel 1696. — Arma: Spaccato; nel voltato.

4.° d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo; RICCI di Genova (Albergo Grimaldi). Arma: —
nel 2.o di rosso, a tre ricci d'argento, 2 ed 4. Inquartato in croce di S. Andrea d'argento e

RICCI di Ferrara. — Molto antica e ragguar- d'azzurro; il punto superiore d'argento caricato
devole. — Bartolomeo letterato del XVI secolo; di un riccio di castagno fogliato di due pezzi, il

Camillo buon pittore del XVII. — Arma: D'az- tutto d'oro, per inchiesta.

zurro, al castagno di verde, e due ricci al natu- RICCI di Macerata. — Fregiata del titolo

rale affrontati e passanti sopra un terreno di marchionale. — Amico Ricci scrittore di memo-
verde. rie artistiche vissuto nella prima metà del XIX

RICCI di Firenze e di Roma. — Questa fami- secolo. — Arma: D'azzurro, ad un riccio al na-
glia, già signora di Canapaia, rocca fortissima turale, passante sopra una terrazza inclinata di

verde, movente dal fianco destro, tutto accom-


nei monti circostanti a Firenze, fu una delle poche il

che in tempo della Repubblica godesse perfino a


pagnato da un solo d' oro, movente dal cantone
destro del capo.
4 4 volte il gonfalonierato ed avesse più di 5«
priori. Il nome dei Ricci è celebre per le discor- RICCI di Montepulciano (Toscana). — Gio-
vanni, tempo del pontefice Giulio
die cogli Albizzi che divisero la città di Fironzo Arciv.
al III,

Molti celebri personaggi Sipontino, Vescovo poi di Chiusi e Cardinale di


in perniciose fazioni.

vanta la famiglia Ricci, i quali esercitarono le S. R. Chiesa nel 1654. Fu quindi Legato di Bo-
Diateaarifl Sler. Blu.
RIC — 418 — RIC

logna ed Arciv. di Pisa, dove morì nel 1574. madre Aurclia Santa-Croce divenne proprietario
Giulio di lui nepote fu da Filippo II Re di Spa- de'castelli di Talamello, Sogliano, S. Giovanni in

gna creato cav. di S. Giacomo; Jacopo e France- Galilea, S. Martino in Converseto, Strigara e
sco vestirono I' abito de. S. M. 0. Gerosolim , il Spinello, ai cui dominii unì la signoria di Sass^
primo nel 1645, l'altro nel 1682. — Arma: D'az- Corbaro e di altri due contigui castelli, nel Mon-
zurro, al riccio armato al naturale, passante di tefeltro comprata dalla famiglia Doria di Genova.
nero e guardante il sole d'oro, posto a sinistra Hanno posseduto inoltre i Ricciardelli i feudi di

del capo. Valdinoee e di S. Croce con titolo comitale. —


RICCI di Nizza, baroni des Ferres. — Arma: Arma: D'azzurro, al tronco d'albero al naturale,
D'argento, a tre ricci di castagno di verde, 2 e accollato da un tralcio di vite pampinosa dello

1. — Alias: Spaccato; nel 1.° d'argento, a tre stesso, e sinistrato da un Icone al naturale, lin-
rami di castagno, ciascuno fruttato di tre pezzi guato di rosso; il tutto movente da una terrazza
al naturale, fogliati di verde e posti in palo; nel di verde; col capo cucito d'azzurro, caricato di
2. ° d'oro, ad un istrice passante al naturale. tre gigli d'oro, ordinati in fascia.

RICCI di Pesaro. — (Estinta). — Arma: Par- RICCIARDELLI di Rimini. — È un ramo


tito; nel l.° d'azzurro, a tre bande d'oro; con dell'omonima famiglia di Forlì e di Faenza, il

un monte di tre cime di verde, attraversante quale nel XVII secolo fu ascritto al patriziato di

sulle bande, e movente dalla punta. Rimini e al Consiglio nobile di quella città. —
RICCI o RIZZI di Venezia. — Angelo, Giu- Arma: Di rosso, al leone d'argento, attraversato

seppe o Sebastiano, ed i nipoti Marco-Anto- da una banda dello stesso.


nio e Giorgio, zelanti gastaldi nelle procuratie, RICCIARDETTI di Arezzo. — Molto antica
furono aggregati al patriziato veneto nel 1687. e nobile, conosciuta sotto il nome di Ci vitella da
— Arma: Spaccato; nel 1.° d'azzurro, ad un al- una signoria di tal nome nel territorio aretino,

bero di verde, sinistrato da un riccio passante dove avea fabbricato una forte rocca, sontuosi
al naturale; nel 2.° bandato d'azzurro e d'argento palazzi ed una cappella gentilizia nella chiesa

di otto pezzi. prtorale. Le più antiche memorie rimontano al

RICCIA (la) di Taranto e di Lecce. — Origi- 1030 in cui viveva un Rainerio padre di Rolando,
naria di Roma e divenuta patrizia di Taranto il quale nel 1076 comprava alcune terre in Gello.
fin dal secolo XV. — Scipione nel 1568 era ca- — Fu di parte guelfa, ma alcuni de'suoi membri
nonico cantore, dottore in leggi, vicario generale seguirono il partito contrario; laonde soffrirono
di due arcivescovi e prelato domestico di Gre- bando e confische. — Alcuni passarono a stan-
gorio XIII. — Si trapiantò in Lecce, dove fiori- ziare in Siena, dove nel 1387 era canonico il ven.
sce tuttora. — Arma: Di rosso, ad otto torri M. Matteo di Vanni di Civitella; altri rifugiaronsi

d'argento, 4 e 4, con uno scudetto, in abisso, nella loro signoria, ed altri furon rimessi in patria
d'argento, alla croce di nero. verso la fine del XIV secolo. — Guglielmo di

RICCIALBANI di Firenze. — Derivati dai Civitella, di parte ghibellina, fu deputato della


Bostichi, tra il 1294 ed il 1505 dettero cinque repubblica di Arezzo a trattare con quella di
gonfalonieri e 19 priori alla patria, primo de'quali Siena una concordia e lega tra Aretini e Senesi
fu Michele di Jacopo di Rustico. — Francesco di nel 1231; Pietro di ser Becco di Donato gonfa-
Niccolò capitano di Pistoja n?l 1400 e podestà di loniere di Arezzo nel 1339. — Ser Angelo di Civi-

Prato nel 1 404. — Estinta dopo la metà del XVI tella e Nanni suo figliuolo nel 1390 furono dichia-
secolo. — Arma: D'azzurro, al leone di rosso. rati dal Maggior Consiglio come veri e fedeli citta-

RICCIARDELLI di Faenza. — Della stessa dini guelfi aretini, mentre Biagio ed i suoi discen-
consorteria dei Belmonti, ne fu capostipite un denti, rimasti in Civitella, adoperaronsi a prò di
Ricciardello signore delle Caminatc e capitano questa in ogni contingenza. Paolo, figlio del suddet-
del popolo forlivese nel 1326. — Da lui vennero to Biagio, fu dal general Consiglio di quella pode-
una serie numerosa di uomini grandi che illu- steria eletto e destinato ambasciatore al Magi-
strarono la famiglia e la patria. — Giovanni Ve- strato dei Priori di Firenze nel 1478. — Antonio
scovo di Cesena nel 1313; Lodovico luogot. su- fu uno dei riformatori degli statuti della pode-
premo di Obizzo Polentani dei signori di Ravenna steria di Civitella nel 1501; Alessandro di Luca
nel 1574; Ugolino capitano di gente d'armi in Ricciardetti fu mastro di campo e quartier mastro
difesa di Galeazzo Manfredi signore di Faenza, generale di tutta 1'
armata toscana nella guerra
piantò in quella città un ramo della famiglia Ric- contro i Barberini; Pietro, esperto capitano, dopo
ciardclli che fu poi aggregato a quel patriziato. aver militato nelle Fiandre, ebbe dal Granduca
— Furono cavalieri dell'Ordine di S. Stefano di Ferdinando II nel 1667 il governo del presidio e
Toscana Giulio-Cesare del cav. Marco-Antonio della città di Grosseto; Gregorio, monaco cassi-
nel 1574, e Marco-Antonio del cav. Girolamo nel nese, fu definitore, presidente generale e procu-
1593. Quest'ultimo, per retaggio della propria ratore generale della sua religione nella seconda
RIC — 419 — RIC
metà del XVII secolo. — Arma: D'oro, al leone Roma. — Estinta nel 1684 nella persona di Ba-
di rosso, accostato da sette palle d' azzurro, una ronto Ricciardi, canonico della Cattedrale. —Arma?
in capo, una sopra la testa, quattro presso le RICCIO (del) di Firenze. — Detta anticamente
branche, ed una presso la coda. dei Lotteringhi, cangiò il proprio nome da Piero,
RICCIARDI di Firenze. — Ricchissimi lana- detto il Riccio, figlio di Baldo, che nato nel Pi-
juoli, originari di S. Giminiano, ove furono assai viere di S. Pietro in Bossolo portò il domicilio in
potenti ed ammessi alla cittadinanza fiorentina Firenze. — Guglielmo e Leonardo di Giulio di
nel 1576. Si spensero nel 1803 nella persona del Francesco divisero in due rami la famiglia. Il

cav. Nicolò-Antonio di Francesco-Maria e la sua primo passò a commerciare a Napoli, dove acqui-
eredità fu raccolta dai Da Cepparello nella cui stò le baronie di Trentola e Luriano. Da Leo-
casa era entrata Cassandra Franceschi figlia di nardo proviene Luigi senatore nel 1702. — Ultimo
una di lui sorella. — Arma: Spaccato d'azzurro di questa famiglia fu Leonardo di Giovanni, sena-
e d'argento, alla banda d'oro, caricata da un tore, il quale morì nel 1772, lasciando i suoi beni
porcospino di nero, accompagnata in punta da ed il suo nome ai figli di Caterina sua sorella
una stella di otto raggi d' oro. moglie di Ottaviano Naldini. — Arma: D'oro,
RICCIARDI di Lucca. — Antica famiglia luc- alla banda di rosso, accompagnata da due rose
chese, ascritta a quel patriziato, à dato alla Re- dello stesso.
pubblica di Lucca sette anziani ed un gonfalo- RICCIO (de) di Firenze. — Nulla à di comune
niere. (Estinta nel XVI secolo). — Arma? con la precedente. — Filippo di Matteo priore
RICCIARDI di Messina. — Originari di Fi- nel 1360, 1363 e 1372. — Arma: D'argento, a
renze e baroni di Mazzacallar, anno goduto nobiltà due bande d'azzurro.
in Messina nel XV secolo. — Arma: D'azzurro, RICCIO o RIZZO di Giovinazzo. — Arma:
alla chiave d'oro, posta in palo. D'oro, alla fascia d'argento per inchiesta, accom-
RICCIARDI di Napoli. — Vittorio-Emanue- pagnata da tre ricci di castagno al- naturale, 2
le II Re d'Italia, con decreto 22 Mar. 1863, con- in capo ed 1 in punta. — Alias: D'argento, alla

cesse a Giuseppe Ricciardi, deputato del collegio fascia d'foro per inchiesta, accompagnata da tre
Foggia, sulle di lui istanze, facoltà di assumere ricci di castagno al naturale, 2 in capo ed 1 in

e di trasmettere alla figlia sua Luigia il titolo punta.


di conte, ora estinto per mancanza di successori, RICCIO di Napoli. — Arma: Spaccato d'oro
a norma dell'atto d'istituzione che dal Re Vit- ad un'aquila nascente di nero, e fasciato nebu-
torio-Amedeo III con decreto 29 Giù. 1779 aveva loso d'azzurro e d'oro di quattro pezzi; colla

conceduto per ispeciali benemerenze verso la Casa fascia d'oro attraversante sulla partizione, o ca-
di Savoja a Giovanni Ricciardi prozio del sud- ricata di un riccio di nero.

detto Giuseppe. — Umberto I Re d'Italia con RICCIO, o RIZZO, o RIGGOLI di Sicilia. —


decreti 13 Mar. e 2 Ott. 1881 concesse ad Oreste Originaria di Napoli, passata in Sicilia nel 1300
Ricciardi, nato in Napoli 23 Ag. 1840 il titolo sotto Federico II d' Ara

Potrebbero piacerti anche