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Flavio Lucibello
Dedicato a Emilia
LE ULTIME NOTE
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I due anni della specializzazione passarono velocemente, il concerto di fine corso era
un’occasione unica per farsi conoscere perché tra il pubblico sarebbero stati presenti tanti
professionisti, compositori e musicisti di fama mondiale. Amelie era sempre più brava e aveva
iniziato a suonare in un quintetto con quattro suoi amici e colleghi di conservatorio.
Un primo e un secondo violino, una viola e un violoncello oltre, ovviamente, il pianoforte. In
pratica un quartetto d’archi con l’aggiunta di Amelie al piano.
Un giorno, mentre stavano provando alcuni pezzi per il nuovo repertorio, tirò fuori dalla
cartella alcuni spartiti che distribuì agli altri componenti.
- Che cosa è? - chiese Hans, il primo violino
- È l’arrangiamento per quintetto di un brano di cui non conosco la provenienza e l’autore. La
partitura che avevo io era incompleta, ho composto le ultime battute e l’ho arrangiato per noi,
ditemi cosa ne pensate -
Anche se un po’ perplessi, iniziarono a suonare. Non era un brano semplice e dovettero
interrompere più volte per trovare il giusto equilibrio tra gli strumenti ma, alla fine, tutti
rimasero entusiasti del risultato.
- Accidenti Amelie! Veramente un pezzo notevole. Ora non ti offendere, si sente che non è
tutta farina del tuo sacco. Dev’essere di un musicista famoso, ma io non l’ho mai sentito,
sicuramente un contemporaneo, mi ricorda un po’ Debussy, ma un po’ più crepuscolare –
disse Mario, il violoncello, al termine dell’esecuzione.
- Non mi offendo, è vero, magari fossi in grado di comporre un brano simile. Non avete idea
a quanti colleghi musicisti io l’abbia fatto ascoltare per trovare il compositore, nulla, nessuno
l’hai mai sentito- rispose Amelie – io propongo di metterlo comunque in repertorio, ho saputo
che al concerto del 6 gennaio, per i gruppi esordienti, sarà presente anche Victor Spilman.
Sarà qui in Europa per dirigere i Berliner nella loro tournée di fine anno e il Direttore del
Conservatorio, con cui è grandissimo amico, lo ha invitato ad ascoltare il concerto dei ”nuovi
talenti”-
- Che poi saremmo anche noi! – disse Bernard, il secondo violino, scoppiando a ridere.
- Tu non prendi nulla sul serio, guarda che queste sono le occasioni migliori per farci
conoscere- ribatté Amelie – Allora, lo inseriamo in repertorio per il concerto o no?-
E furono tutti d’accordo.
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Fuori dalla porta si sentirono gli applausi del pubblico per un’altra esibizione. Altra musica,
altre melodie, altri musicisti, altro pubblico, altre emozioni.
Non c’è prigione che possa rinchiudere le note, libere, di uno strumento.
F.L.