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Chi era Giovanni Falcone e la storia della

strage di Capaci
Magistrato italiano, vittima di mafia
Data di nascita

Giovedì 18 maggio 1939

Luogo di nascita

Palermo, Italia

Data di morte

Sabato 23 maggio 1992 (a 53 anni)

Luogo di morte

Palermo, Italia

Causa

Assassinio

Ora vi racconteremo una delle vicende più interessanti


avvenute in Italia, quella di Giovanni Falcone.

E’ una grande storia vedrai.

Una storia dove un "semplice" uomo di Palermo decide di


ribellarsi contro il male e la violenza.

Perchè Giovanni voleva rompere quel muro, forse immaginario,


ma c’era, e tutti potevano vederlo, ma nessuno osava ….
Provò, a tutti costi, a combattere contro i mafiosi, anche a
costo di vivere una vita dura e difficile. E ci riuscì, dopo tanti
ostacoli.

Ma chi sono questi mafiosi?

Semplice, ricordati cosa diceva quel vocabolario: "bestie, non


uomini". Gente che uccide parenti con un fucile da lupi e lascia
i cadeveri tra i maiali. Anzi, è peggio. Perchè gli animali
uccidono per fame e per istinto, mentre i cosiddetti uomini
d'onore, che a differenza delle bestie possono pensare,
uccidono per odio e fame di potere.

Giovanni non voleva lasciare la sua città nelle mani di questa


gente. Voleva che un giorno anche a Palermo valesse una legge
sola: la legge giusta.

(pausa fino a fine capoverso di canzone)

Ora, però, facciamo un passo indietro.

(..subentra la secoda voce)

Giovanni Falcone nasce il 18 maggio del 1939 a Palermo.


Quando nacque, aveva due sorelline: Maria e Anna. Maria si
ricorda bene la prima volta che vide suo fratello, pochi minuti
dopo che era nato: non piangeva e teneva i pugni stretti.
Dopo aver frequentato il liceo classico e dopo aver fatto una
breve esperienza presso l’Accademia navale di Livorno, si
laureò in giurisprudenza. Vinse in seguito il concorso in
magistratura e nello stesso anno sposò la sua prima moglie Rita
Bonnici da cui divorziò 14 anni dopo. Nel 78 ottenne un lavoro

affiancato da Paolo Borsellino.

(..foto correlate, da bambino ad adulto)

Venne fondato il "pool antimafia”, una squadra di magistrati


pronta a combattere la criminalità organizzata. Nel pool
bisognava agire sempre insieme.

(..foto correlate al pool antimafia)

(sumentra l'altra voce)

Immaginatevi una vita così; rinchiusi in un bunker, lontani da


tutti, anche da chi vuoi bene.

I vicini di casa erano terrorizzati dall'idea di vivere accanto a


lui, in effetti chiunque, e in ogni momento, avrebbe potuto
scagliare un bomba nella "casa" in cui alloggiava, senza pensarci
due volte.

Se voleva andare al cinema o in piscina, ci poteva andare solo di


mattina presto o non ci andava proprio.
Ti sembra una vita perfetta, questa? Questa è una vita da
topo in trappola. E Giovanni non lo fa per diventare ricco e
famoso, lo fa per la sua città. Addirittura, quando entrava in
un ristorante la maggior parte dei clienti usciva e lasciava il
posto, per paura di morire.

Ma lui aveva paura?

Non lo sappiamo, ma sappiamo invece che nessun altro avrebbe


potuto avere quel coraggio e quella forza in sé.

Decise, addirittura, di non avere figli proprio perché sapeva


che rischiava la sua vita per tutto il bene che faceva, e non
avrebbe mai voluto che suo figlio crescesse senza di lui.

(.. foto di lui che sorride)

(foto sue personali)

(subentra l'altra voce)

L' 11 febbraio 1986 si apre il maxiprocesso di Cosa Nostra a


Palermo; che coinvolse 475 imputati per diversi capi d'accusa,
per la maggior parte di stampo mafioso.
Una grande soddisfazione per i giudici e i magistrati italiani.
(immagini falcone e maxiprocesso)

Giovanni continuò a lavorare per il governo, aiuterà le persone


che devono fare le leggi a studiare quelle che servono contro
la mafia, e dopo la grande vittoria del maxiprocesso, ci sarà un
squadra ancora più grande, con più poteri e più armi a
disposizione.

Ma anche il mostro era più forte ed era pronto a scagliare la


bomba.

23 maggio 1992, Giovanni è per le strade di Palermo, e stavolta


vuole mettersi al volante: ha voglia di guidare.

E anche il mostro ha voglia di agire.

Il mafioso, sulla collina di Capaci, vede la macchina in fondo


alla strada, avvicina il dito alla levetta del radiocomando e
scaglia una bomba. Era tutto calcolato.

(intervista nostra, pochi secondi)

Ma come fanno a venirti in mente pensieri cattivi davanti al


magnifico panorama che si vedeva dalla collina? Il mare, l'Isola
delle Femmine, il golfo...

(FOTO CAPACI)
Era una bestia.

Dopo la sua morte, è un po' come se tutta Palermo si fosse


svegliata di colpo, è come se l'esplosione sull' autostrada
avesse aperto gli occhi a tanta gente che prima dormiva.

Giovanni, però, ha tenuto viva la speranza di un futuro senza


mafia, dove la gente vive senza paura e dove vale solo la legge
dello Stato.

Il mostro è ancora vivo, ma Giovanni ci ha insegnato che si può


sconfiggere e ci ha detto come si fa.

Quindi, lottate per ciò che ritenete sbagliato, anche se è più


forte di voi, tenendo sempre la testa alta, e senza mai
smettere di sorridere.

(foto delle sue citazioni contro la mafia)

(finisce da minuto 2:03 di canzone: Ghostin)

(inizia con slowed intrumental canzone: Lovely)

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