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altroconsumo.it/soldi/imposte-e-tasse/consigli/documenti-quali-conservare-e-per-quanto-tempo
23 aprile
2020
Alzi la mano chi non ha mai pensato di liberarsi in un colpo solo di tutte le scartoffie
accumulate in casa. La tentazione di mettere ordine tra le proprie carte è forte e
accomuna tutti noi. Prima di cedere, però, è meglio verificare che quei documenti non
ci servano davvero più, al fine di non rischiare di dover pagare due volte la stessa multa
o bolletta. Bollette, fatture, ricevute, scontrini e altro devono essere conservati per i giusti
tempi (validità dei documenti), per averli a disposizione in caso di controlli fiscali.
Ecco una tabella che riassume tutti i documenti da conservare e per quanto tempo. Puoi
anche scaricare il pdf dell’articolo dal numero di gennaio di InTasca.
Tipologia di
documenti
Tempo di
Tipologia di documenti archiviazione
Bollette 5 anni
Scontrini 26 mesi
Multe 5 anni
Affitto 5 anni
Mutuo 5 anni
Per questo particolare caso, però, l’applicazione è differente, perché la rateazione delle
agevolazioni si spalma su dieci anni. Di conseguenza, si amplia anche il periodo durante il
quale il fisco può effettuare controlli: bisogna conservare i documenti fino a cinque
anni dopo che si è goduto dell’ultima rata delle agevolazioni. Facciamo un esempio:
chi ha effettuato lavori di ristrutturazione nel 2013, considerando la rateazione su 10
anni, approfitterà delle agevolazioni fino al 2023: dovrà quindi conservare la
documentazione fino al termine di prescrizione del controllo della dichiarazione in cui si
inserirà l’ultima rata, cioè fino alla fine del 2028.
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Conservazione del bollo dell’auto
Per quanto riguarda il bollo auto, le Regioni possono fare accertamenti fino a 3 anni da
quello in cui è stato fatto o doveva essere fatto il versamento. Quindi, per i versamenti
fatti nel 2019 i documenti vanno conservati fino al 2022.
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