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I lavori
Premessa
???
scenario
del futuro
Buona lettura
Il team di 24+
Sommario
1 Lavoro, in arrivo 1 milione
di assunzioni: ecco dove
di G. Pogliotti e C. Tucci pagina 5
3 Intelligenza artificiale,
i lavori più richiesti
di F. Barbieri e A. Magnani pagina 17
5 Lo Stato imprenditore: in
arrivo 60mila «posti fissi»
di M. Mobili e M. Rogari pagina 29
7 Stipendi, in Italia
non crescono da 20 anni
di Francesca Barbieri pagina 39
I lavori Primo
scenario
del futuro
N
el primo trimestre 2020, da Milano a Palermo, le imprese
offriranno oltre 1,1 milioni di opportunità lavorative. Di que-
ste, però, il 30,6% - circa 355mila posizioni - rischiano seria-
mente di rimanere “vuote” per mancanza di candidati. Tra i giovani il
“mismatch” è ancora più alto e raggiunge picchi del 65% (specialisti in
scienze informatiche, fisica e chimica) e sono praticamente “introva-
bili” tecnici, diplomati e Its; laureati nelle discipline «Stem».
5
I lavori del futuro Primo scenario
L’allarme «mismatch»
I numeri, anticipati da Unioncamere-Excelsior, fotografano molto da
vicino l’allarme “mismatch”, rilanciato qualche giorno fa anche dalle
aziende lombarde. La scorsa estate ha suscitato stupore la notizia che
a Milano sono divenuti introvabili persino i “ragionieri” (oggi l’istituto
tecnico di riferimento ha cambiato nome, «Amministrazione, finanza
e marketing», ndr); e altri numeri stanno facendo altrettanto scalpore:
nell’area di Milano «per 100 disoccupati siamo arrivati ad avere 83
vacancies che rimangono scoperte perché non si riescono a trovare
profili, essenzialmente tecnici, con le competenze richieste dalle im-
prese», racconta il professor Maurizio Del Conte, presidente di Afol,
l’Agenzia per la formazione, l’orientamento e il lavoro partecipata dal-
la città metropolitana di Milano e da 67 comuni dell’hinterland.
6
I lavori del futuro Primo scenario
Specialisti in scienze
1.110 1.700 65%
informatiche, fisiche e chimiche
7
I lavori del futuro Primo scenario
L’importanza dell’orientamento
«Le aziende italiane sono alle prese con grandi trasformazioni (digita-
le, Impresa 4.0, green economy, competizione internazionale) e hanno
sempre più necessità di acquisire personale qualificato - evidenzia il
segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli -. Bisogna in-
tervenire sull’orientamento, che deve essere efficace e cominciare già
dalle scuole medie inferiori».
«Le aree produttive più in sofferenza - aggiunge Chiara Manfredda,
direttore dell’Area sistema formativo e capitale umano di Assolombar-
da - sono principalmente quelle relative ai processi di automazione
industriale in ambito manifatturiero, da un lato; e quelle del comparto
Ict, con particolare riferimento alla produzione e alla gestione dei big
data, dall’altro. Accanto all’orientamento, quindi, occorre sensibiliz-
zare i giovani verso questi ambiti di studio e, più in generale, verso le
discipline Stem di cui il sistema paese ha grande bisogno».
Le materie Stem
I laureati in materie Stem (dall’inglese «Science, technology, engine-
ering and mathematics») infatti sono pochissimi in Italia: da noi ogni
anno si laureano in queste discipline solo l’1,4% dei ragazzi tra i 20 e i
29 anni, con una preponderanza schiacciante dei maschi sulle femmi-
ne (rispettivamente 1,2% uomini contro lo 0,2% donne). In Germania
si sale al 3,6%, nel Regno Unito al 3,8% (e il Regno Unito, come noto,
non è un Paese propriamente manifatturiero).
8
I lavori Secondo
scenario
del futuro
D
igitali, green, multitasking. Più istruiti e molto spesso super-spe-
cializzati. È questo - in cinque tratti distintivi - l’identikit delle pro-
fessioni del futuro, che emerge con forza dalle ultime previsioni
dal 2019 al 2023. A metterle a fuoco è il Sistema informativo Excelsior di
Unioncamere (in collaborazione con Anpal) sulla base della rilevazione
periodica, effettuata dalla rete delle Camere di commercio, dei programmi
occupazionali delle imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi.
9
I lavori del futuro Secondo scenario
Rivoluzione digitale
La “digital transformation” e l’ecosostenibilità saranno i settori trainan-
ti, arrivando a coinvolgere tra il 26 e il 29% dei lavoratori di cui le impre-
se e la Pubblica amministrazione avranno bisogno nei prossimi 4 anni
(in totale tra 2,96 e 3,2 milioni di lavoratori).
Le nuove tecnologie digitali non interesseranno solo la creazione di
nuove professioni emergenti, ma riguarderanno anche il cambiamento
delle competenze richieste alle new entry in quelle esistenti.
Skills come la capacità di usare linguaggi e metodi matematici-infor-
matici e capacità di gestire soluzioni innovative applicando la tecnolo-
gia 4.0 saranno richieste a oltre la metà dei candidati, ma la percentuale
sale all’80% se si considerano solo dirigenti, specialisti e tecnici.
«Ci troviamo al centro della quarta rivoluzione industriale - sottoli-
nea Andrea Rangone, amministratore delegato di Digital360 -, basata
sull’affermarsi di tecnologie come l’internet of things, la blockchain, i
big data, l’intelligenza artificiale». Una nuova era dall’impatto fortissi-
mo sui mercati e sul business di imprese di ogni settore, ma che neces-
sariamente produce effetti dirompenti anche sul lavoro.
10
I lavori del futuro Secondo scenario
11
I lavori del futuro Secondo scenario
12
I lavori del futuro Secondo scenario
I NUOVI POSTI
Nuovi occupati 2019-2023 e prime cinque filiere di sbocco
361.100
350.000
300.000
250.000
200.000
150.000 140.200
100.000
85.300
67.500
50.000
39.200
0
13
I lavori del futuro Secondo scenario
14
I lavori del futuro Secondo scenario
Medico-sanitario
109.400
171.400
Economico
135.800
151.800
Ingegneria
109.800
126.800
Giuridico
41.900
98.000
Insegnamento e formazione
105.000
91.900
Politico - socialie
93.400
59.600
Letterario
64.600
56.100
Architettura
32.200
56.000
Linguistico
50.900
34.000
Scientifico, matematico e fisico
25.500
28.900
Psicologico
36.400
25.600
Chimico-farmaceutico
27.700
24.900
Geo-biologico e biotecnologico
35.300
15.200
Agroalimentare
21.900
12.300
Statistico
3.900
6.500
Fonte: elaborazioni su dati Miur
15
I lavori del futuro Secondo scenario
16
I lavori Terzo
scenario
del futuro
Intelligenza artificiale,
i lavori più richiesti
di Francesca Barbieri e Alberto Magnani
L
’intelligenza artificiale è un’industria in ascesa su scala globale.
Italia inclusa, se si considera che 7 dei 10 lavori emergenti nel
2020 appartengono all’universo tech.
Peccato però che il nostro paese e l’Europa viaggino in ritardo sulla
formazione dei propri lavoratori: i soli Stati Uniti assumono il doppio
dei professionisti qualificati rispetto ai paesi Ue, pur disponendo di
una forza lavoro pari alla metà di quella attiva nel perimetro europeo.
17
I lavori del futuro Terzo scenario
18
I lavori del futuro Terzo scenario
5. BIM Specialist
Principali competenze richieste: Building Information Modeling
(BIM), Revit, Navisworks, Architecture, Architectural Design
6. Lending Officer
Principali competenze richieste: Due Diligence, NPL, Credit Manage-
ment, Banking, Credit Analysis
7. Warehouse Operative
Principali competenze richieste: Warehouse Operations, Warehouse
Management Systems, Forklift Operation, Microsoft Word, Inventory
Management
8. Data Scientist
Principali competenze richieste: Machine Learning, Python (linguag-
gio di programmazione), R, Data Mining, Big Data
9. Cyber Security Specialist
Principali competenze richieste: Cybersecurity, Vulnerability Asses-
sment, Information Security, Network Security, Penetration Testing
10. Customer Success Specialist
Principali competenze richieste: Software as a Service (SaaS), Custo-
mer Relationship Management (CRM), Pre-sales, Customer Experien-
ce, Salesforce.com
Il caso italiano
Da cosa dipende il ritardo italiano, nonostante le richieste in cresci-
ta? Le ragioni vanno da una presenza ancora ridotta di laureati nel-
19
I lavori del futuro Terzo scenario
Irlanda 3,50
Finlandia 2,18
Cipro 1,91
Lussemburgo 1,88
Svezia 1,84
Olanda 1,81
Malta 1,78
Regno Unito 1,78
Grecia 1,60
Danimarca 1,49
Slovenia 1,35
Estonia 1,31
Belgio 1,17
Portogallo 1,06
Francia 1,01
Croazia 0,94
Germania 0,81
Italia 0,71
Lituania 0,67
Spagna 0,52
Lettonia 0,51
Romania 0,50
Bulgaria 0,49
Polonia 0,44
Slovacchia 0,44
Austria 0,43
RepubblicaCeca 0,42
Ungheria 0,37
Usa 3,19
Fonte: Linkedin
20
I lavori del futuro Terzo scenario
21
I lavori del futuro Terzo scenario
22
I lavori Quarto
scenario
del futuro
L
e famiglie italiane hanno ancora 19 giorni per scegliere la scuola
dei loro figli. Logica vorrebbe che li usassero tutti. Così da indi-
viduare la soluzione più adatta alle aspirazioni, ai sogni e per-
ché no anche ai bisogni dei ragazzi che l’anno prossimo, ad esempio,
andranno in prima superiore.
Sebbene la procedura online del ministero dell’Istruzione sia partita
già il 7 gennaio (si concluderà il 31 di questo mese), non siamo davanti
23
I lavori del futuro Quarto scenario
24
I lavori del futuro Quarto scenario
TECNICO TECNOLOGICO
Percentuale occupazione 2016
20 30 40 50 60 70 80
Veneto 69,1
Emilia-Romagna 68,3
Provincia di Trento 62,0
Lombardia 61,6
Friuli-Venezia Giulia 60,7
Toscana 60,1
Piemonte 59,9
Marche 59,6
Liguria 52,9
Umbria 50,5
Abruzzo 49,7
Lazio 46,6
Molise 44,0
Basilicata 40,8
Puglia 40,3
Sardegna 35,1
Campania 31,4
Calabria 29,7
Sicilia 26,1
25
I lavori del futuro Quarto scenario
TECNICO ECONOMICO
Percentuale occupazione 2016
20 30 40 50 60 70 80
Veneto 70,1
Emilia-Romagna 67,6
Provincia di Trento 64,8
Lombardia 63,3
Piemonte 60,1
Liguria 59,8
Toscana 59,1
Friuli-Venezia Giulia 58,5
Marche 57,6
Umbria 52,6
Lazio 45,3
Abruzzo 40,7
Puglia 40,0
Basilicata 35,8
Sardegna 34,5
Molise 30,3
Campania 29,4
Calabria 27,2
Sicilia 25,8
26
I lavori del futuro Quarto scenario
Veneto
Emilia-Romagna 72,9
Friuli-Venezia Giulia 72,3
Marche 70,5
Lombardia 69,4
Toscana 67,9
Piemonte 66,5
Liguria 64,1
Umbria 60,8
Abruzzo 58,4
Molise 48,8
Lazio 48,7
Basilicata 47,0
Puglia 45,7
Sardegna 43,8
Calabria 34,7
Sicilia 28,2
Campania 26,9
Mancano i candidati
Il punto, che purtroppo vale anche per l’inizio del 2020, è che circa
un terzo di queste assunzioni programmate dalle aziende andranno,
molto probabilmente, “a vuoto”.
Come mai? Perché mancano candidati. L’istruzione tecnico-profes-
sionale (quest’ultima riformata un paio d’anni fa) sono anni che per-
27
I lavori del futuro Quarto scenario
PROFESSIONALE SERVIZI
Percentuale occupazione 2016
30 40 50 60 70 80
Veneto 71,4
Emilia-Romagna 66,2
Marche 63,3
Lombardia 61,4
Toscana 60,4
Piemonte 59,9
Friuli-Venezia Giulia 59,2
Liguria 58,4
Umbria 55,1
Provincia di Trento 53,4
Abruzzo 50,6
Lazio 48,6
Puglia 45,6
Sardegna 44,4
Basilicata 41,8
Molise 39,5
Campania 35,1
Calabria 34,8
Sicilia 31,3
28
I lavori Quinto
scenario
del futuro
Lo Stato imprenditore: in
arrivo 60mila «posti fissi»
di Marco Mobili e Marco Rogari
N
ella Pa operazione “porte aperte” per almeno 60mila nuovi
dipendenti nei prossimi tre anni. Dalle agenzie fiscali alla
giustizia, dalla scuola agli uomini in mare delle Capitanerie
di porto, l’industria del “posto fisso” si rimette in moto e mette a
concorso, tra nuovi e vecchi “bandi” fatti rivivere con il “milleproro-
ghe”, un nutrito pacchetto di assunzioni.
Ben quattro i “veicoli” messi a disposizione per accedere a ministeri,
29
I lavori del futuro Quinto scenario
Obiettivo turnover
A sottolineare la necessità di dover coprire a breve un gran numero
di posti fissi destinati a restare vacanti nella Pa è stata sulle pagine
del Messaggero la stessa ministra della Funzione Pubblica, Fabiana
Dadone, indicando in 150mila i dipendenti che dovranno essere so-
stituiti per il turnover nella Pa ora al 100% e ricordando i 3,4 miliardi
che l’ultima legge di bilancio mette a disposizione per il rinnovo dei
contratti pubblici.
Ma vediamo in sintesi con l’ultima manovra tra legge di bilancio, de-
creto scuola e decreto fiscale dove la Pa vorrà assumere nel 2020.
30
I lavori del futuro Quinto scenario
Infermieri 5.000
Pesonale non dirigenziale
Ministero Sviluppo per il Centro di valutazione 627
e certificazione nazionale
(Cvcn)
Agenzia Entrate 007 Antievasione 500
Volontari del corpo delle 450
Capitanerie di Porto
capitanerie di porto
Agenzia Dogane Personale non dirigenziale 300
Personale amministrativo 25
Personale dirigenziale non
Ministero Della Giustizia generale negli Uffici di 18
esecuzione penale esterna
TOTALE 58.243
Nota: assunzioni al netto della riapertura dei concorsi per il personale del comparto sicurezza, vigili del fuoco e Agenzia delle entrate
autorizzati da passate leggi di bilancio
31
I lavori del futuro Quinto scenario
32
I lavori del futuro Quinto scenario
Trasporti e giustizia
Gli altri posti fissi che saranno messi a concorso nel 2020 spaziano
dai trasporti alla giustizia. Ecco allora che il ministero delle Infrastrut-
ture e dei Trasporti potrà assumere a tempo indeterminato, con cor-
rispondente incremento della dotazione organica attuale, fino a 50
unità di personale di livello non dirigenziale. L’Avvocatura delle Stato
potrà procedere ai concorsi per assumere 15 avvocati dello Stato e altre
25 unità lavorative di personale amministrativo. Anche al Viminale si
potrà centrare il sogno di diventare prefetto. Il ministero dell’Inter-
no viene infatti autorizzato ad assumere 130 unità di personale della
carriera prefettizia. Infine, nel triennio 2020-2022, il ministero della
Giustizia potrà assumere fino a 18 unità di livello dirigenziale non ge-
nerale della carriera penitenziaria da destinare agli Uffici di esecuzio-
ne penale esterna.
33
I lavori Sesto
scenario
del futuro
S
econdo dati presentati a Palazzo Chigi a ottobre, l’Italia ha «per-
so» 250mila giovani tra il 2009 e il 2018. L’espressione non è
eccessiva, visto che si parla di decine di migliaia di under 35 pla-
nati all’estero nell’arco di un decennio, senza un ricambio (o un con-
troesodo) di talenti che compensi il flusso in uscita.
Il bilancio può sembrare drastico. Lo è, anche perché al momento non
si intravvedono spiragli di miglioramento sul breve termine.
34
I lavori del futuro Sesto scenario
-34,4
1991-2016
23,3
-3,0
2014-2016
4,6
35
I lavori del futuro Sesto scenario
36
I lavori del futuro Sesto scenario
37
I lavori del futuro Sesto scenario
38
I lavori Settimo
scenario
del futuro
Stipendi, in Italia
non crescono da 20 anni
di Francesca Barbieri
I
salari reali? In Italia sono fermi da oltre 20 anni e addirittura in
calo se puntiamo lo sguardo sull’ultimo decennio. Una parabola
discendente tracciata dall’Ocse, che ha messo a confronto le retri-
buzioni medie annue dei principali Paesi nel mondo.
«In tutti gli Stati - osserva Andrea Garnero, economista dell’organiz-
zazione internazionale che ha sede a Parigi - si è assistito a un rallen-
tamento dei salari negli anni dopo la crisi. Con la disoccupazione in
39
I lavori del futuro Settimo scenario
forte calo, e in alcuni paesi a livelli mai così bassi, avremmo dovuto
assistere a un aumento delle buste paga. Invece, anche al netto dell’in-
flazione più bassa, la crescita dei salari reali è molto lontana dalle ten-
denze pre-crisi»
40
I lavori del futuro Settimo scenario
IL CONFRONTO IN EUROPA
I salari medi annui a prezzi costanti e a parità di potere d'acquisto in dollari
nei principali paesi europei e variazione % sul 2000
20.000 30.000 40.000 50.000 60.000
Danimarca 55.253
Finlandia 44.111
Francia 44.510
Germania 49.813
Grecia 26.671
Italia 37.752
Olanda 54.262
Spagna 38.761
Svezia 44.196
G. Bretagna 44.770
41
I lavori del futuro Settimo scenario
La frattura giovani-vecchi
E la frattura è ancora più accentuata se si accendono i riflettori sul-
le diverse generazioni. Per chi in Italia è giovane i temi-chiave sono
due: trovare un lavoro e avere una retribuzione adeguata. Le forze in
campo sono sempre più anziane e la componente giovanile è inferiore
a dieci anni fa, con poco più di un quinto dei lavoratori con il posto
fisso che ha meno di 35 anni.
Tra il 1983 e il 2015 il valore dei salari medi annuali dei giovani tra i 15
e 29 anni rispetto a quello degli over 50 è passato dal 70% al 50% e il
salario d’ingresso è diminuito nello stesso periodo di circa il 20%.
«Tutto il paese risente della stagnazione economica e di salari che non
crescono - sottolinea Garnero -. Però ovviamente i giovani sono i più
esposti. Con regole del mercato del lavoro relativamente protettive per
chi ha un contratto a tempo indeterminato e tempo pieno, l’aggiusta-
mento si è fatto al margine».
I salari di entrata sono diminuiti. I contratti si sono spezzettati. Il
part-time involontario è più che raddoppiato. La richiesta di farsi una
partita Iva è diventata una possibilità non più sorprendente in un col-
loquio con un datore di lavoro. «Tutto questo indebolisce il potere
contrattuale dei giovani (e anche dei meno giovani) - conclude Garne-
ro - e riduce la crescita salariale».
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