acciai non legati sono acciai nel quale i tenori degli elementi di lega rientrano
nei limiti indicati dal prospetto I della UNI EN 10020:acciaio al carbonio, acciaio
nero[1].
acciai legati sono acciai per i quali almeno un limite indicato del suddetto
prospetto I viene superato.
Per convenzione gli acciai legati si suddividono in:
manganese: 1,65%;
silicio: 0,50% ;
rame: 0,40%;
piombo: 0,40%;
cromo e nichel: 0,30%;
molibdeno: 0,08%;
tungsteno: 0,10%.
Designazione dell'acciaio strutturale
La norma UNI EN 10027-1 fissa i sistemi di designazione alfanumerica degli acciai.
Per un acciaio duttile, il primo tratto del diagramma è rettilineo, con legge σ = E
ε, e pertanto l'andamento del materiale è elastico lineare. Questo comportamento
vale fino al raggiungimento della tensione di proporzionalità σp.
Segue una fase elastica, ma non lineare (il diagramma si incurva), fino al
raggiungimento del limite di elasticità σe.
Oltre σe il materiale entra in una fase elasto-plastica fino al raggiungimento del
limite di snervamento σy. In questa fase lo scarico del provino comporta
l'insorgere di deformazioni permanenti.
Oltre il limite di snervamento il provino denuncia uno stato di instabilità
interna: si ha una fase plastica, caratterizzata da grandi deformazioni a tensioni
praticamente costanti e diagramma quasi orizzontale. La lunghezza di tale fase è
funzione della duttilità dell'acciaio. Alla fine della fase di snervamento, il
provino si stabilizza, e segue una nuova crescita delle tensioni (tratto crescente
del diagramma) fino a raggiungere il valore massimo σr.
In questa fase il materiale si incrudisce[2].
Dopo aver raggiunto σr il provino ha una strizione con decremento della tensione
(tratto decrescente del diagramma) fino alla rottura fisica del provino.
I valori σp, σe e σy sono molto vicini fra loro per cui normalmente si considera i
tre valori coincidenti e il comportamento elastico lineare fino al limite di
snervamento.
Per gli acciai duri, poiché il valore del modulo di Young è uguale per tutti gli
acciai, il tratto iniziale del diagramma è coincidente con quello degli acciai
duttili.
In questo caso il limite di snervamento è superiore.
Superato il limite di comportamento elastico, la fase plastica è molto corta o in
alcuni acciai praticamente assente.
Il provino raggiunge il valore di σr, superato il quale si rompe senza strizione.
Spesso nei diagrammi per acciai duri non è individuabile il limite di snervamento;
in questi casi si considera quel valore della tensione che allo scarico ha
provocato una determinata deformazione residua, ad esempio dello 0,2%. In questo
caso la tensione di snervamento viene indicata con σy,0,2.