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I migliori percorsi turistici di Venezia.
camminandoaVenezia.com Dove andare e cosa vedere
in una città tutta da camminare.

Stazione Ferroviaria Santa Lucia


Gheto - Fondamente Nove PERCORSO n. a005

Un percorso che, partendo dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia, attra-


versa zone antiche di Venezia, passando dal Gheto e dalla Scuola Nuova
de la Misericordia, e raggiunge le Fondamente Nove, luogo d’imbarco per i
collegamenti con le famose isole veneziane di San Michele, Murano, Bura-
no e Torcello.

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Stazione 85.33.489
Ferroviaria Santa Lucia o contattaci via 1e-mail: info@camminandoavenezia.com
percorso n. a005
Gheto - Fondamente Nove
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Lunghezza del percorso: 2895 m circa.

N° ponti da attraversare: 9.

Tempo di percorrenza: 60 minuti circa, escluse le soste.

Cosa vedere:
Chiesa de San Geremia e Santa Lucia (tra A e B), Palazzo Labia (tra A e
B), Gheto e Museo Ebraico (tra D ed E), Scuola Nuova de la Misericordia
(tra F e G), Chiesa de Santa Maria Assunta dei Gesuiti (tra I e J).

Fontane di acqua potabile: 3.


Stazione di Santa Lucia (A), Campo Gheto Novo (tra D ed E), Campo
dei Gesuiti (tra I e J).

Luoghi di sosta: 3. Parchi Pubblici (zona pic-nic): 1.


Stazione di Santa Lucia (A), Giardini Savorgnan (tra A e B), Campo
Gheto Novo (tra D ed E), Campo dei Gesuiti (tra I e J).

Toilette Pubbliche: 1.
Stazione di Santa Lucia (A).

Supermercati: 1.
Calle Longo da Fondamenta de la Misericordia (tra F e G)

Traghetti: 0.

NOTE ESPLICATIVE
In blu - Cosa vedere: si segnalano i monumenti e i musei da visitare lungo il percorso.
Ricordiamo che le segnalazioni Cosa vedere sono tutte singolarmente scaricabili in formato
PDF dalla sezione “download” e stampabili.
In rosso - Deviazioni interessanti: si segnalano monumenti, musei e luoghi d’interesse non
sul percorso, ma facilmente raggiungibili perché nelle immediate vicinanze.

Stazione Ferroviaria Santa Lucia 2 percorso n. a005


Gheto - Fondamente Nove
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A Esci dalla sede della stazione ferroviaria di Venezia, detta di Santa


Lucia (A).
I lavori per la costruzione della ferrovia iniziarono nel 1860.
Per far posto ai nuovi edifici, nel 1861 furono abbattuti il convento e la
chiesa di Santa Lucia, che qui sorgevano, e dai quali la stazione ha
preso il nome.

All’interno della sta-


zione trovi un bar e le
Toilette Pubbliche e
all’esterno panchine
per sostare.

Uscita stazione: Fondamenta Santa Lucia e San Simeon Picolo

Dando le spalle alla stazione gira a sinistra, imbocca e percorri prima


Fondamenta Santa Lucia e poi Fondamenta dei Scalzi per 150 m.

Lascia sulla tua destra il ponte


dei Scalzi e prosegui leggermen-
te sulla sinistra imboccando e
percorrendo Rio Terà Lista di
Spagna per 150 m fino a rag-
giungere Campo San Geremia.

In campo trovi Palazzo Labia e


la Chiesa de San Geremia e
Santa Lucia.

Campo e Chiesa San Geremia e Santa Lucia - a sx Palazzo Labia

Stazione Ferroviaria Santa Lucia 3 percorso n. a005


Gheto - Fondamente Nove
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Imbocca Campo San Geremia e attraver-


salo mantenendoti lungo il lato sinistro per
40 m.

Imbocca e continua su Salizada San Gere-


mia per 45 m fino ad arrivare ai piedi di
Ponte de le Guglie.

Salizada San Geremia Fondamenta Savorgnan

Gira a sinistra, imbocca e percorri Fondamenta Sa-


vorgnan per 150 m.

Dopo soli 15 m, sulla sinistra, trovi l’entrata del Par-


co Pubblico Savorgnan.

A dispetto dell’accesso il parco all’interno è vasto.


Qui trovi panchine per sostare e giochi per bambini.

Entrata Parco Pubblico Savorgnan

Parco e area giochi Parco

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Gheto - Fondamente Nove
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Prosegui diritto su Fondamenta San


Giobbe per 180 m.

Fondamenta San Giobbe

B Imbocca e percorri Ponte de


la Crea (B) per 15 m.

Ponte de la Crea

Sceso il ponte, continua su Fondamenta San Giobbe per altri 85 m.

C Gira a destra, imbocca e


percorri Ponte dei Tre Archi
(C) per 35 m.

Percorso il ponte svolta a


destra su Fondamenta de
Cannaregio e percorrila per
400 m.

Ponte Tre Archi

Prima di ritornare a Ponte de le Guglie svolta a sinistra


su Sotoportego Gheto Vechio e percorrilo per 10 m.

Sotoportego Gheto

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Gheto - Fondamente Nove
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Prosegui diritto su Calle Gheto Vechio


per 70 m.

Attraversa Campiello de le Scuole per


15 m.

Sotoportego Gheto
VeVechio

Campiello de le Scuole

Imbocca e percorri per 100 m prima Corte Cala


Mata e poi nuovamente Calle Gheto Vechio.

Calle Gheto Vechio

D Imbocca e percorri Ponte de


Gheto Vechio (D) per 15 m.

Ponte de Gheto Vechio

Attraversa tenendo la sinistra Cam-


po de Gheto Novo per 60 m.

In campo trovi il Museo Ebraico


che conserva antiche testimonianze
di questa zona veneziana denomi-
nata Gheto.

Campo de Gheto Novo

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Gheto - Fondamente Nove
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In campo trovi panchine


per sostare e una fontanel-
la d’acqua potabile.

Fontanella Panchine

E Imbocca e percorri Ponte de


Gheto Novo (E) per 25 m.

Ponte de Gheto Novo

Percorso il ponte gira a destra, im-


bocca e percorri Fondamenta dei Or-
mesini per 200 m.

Fondamenta Ormesini

F Oltrepassa Sotoportego de l'A-


seo e sempre diritto imbocca e
percorri Ponte dei Lustraferi (F)
per 15 m.

Sotoportego de l’Aseo e Ponte dei Lustraferi


Stazione Ferroviaria Santa Lucia 7 percorso n. a005
Gheto - Fondamente Nove
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Prosegui diritto su Fondamenta de la Miseri-


cordia per 400 m fino ad arrivare in Campo
de la Misericordia.

Fondamenta de la Misericordia

Deviazione interessante: dopo aver


percorso 80 m sulla fondamenta, svolta
a sinistra su Calle Longo dove trovi un
supermercato.

In campo puoi ammirare la Scuola Nuova


de la Misericordia.

Attraversa Campo de la Misericordia, co-


steggiando il canale, per 30 m.
Scuola Nuova de la Misericordia

G Imbocca e percorri Ponte de la


Misericordia (G) per 15 m.

Sceso il ponte, prosegui su Ra-


mo de la Misericordia per 20 m.

Ponte de la Misericordia

Svolta a destra, imbocca e percorri Fondamen-


ta San Felice per 15 m.

H Svolta a sinistra, imbocca e percorri Ponte Ra-


cheta (H) per 10 m.
Ponte Racheta
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Gheto - Fondamente Nove
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Sceso il ponte, imbocca e percorri Sotoportego dei


Preti per 30 m.

Sotoportego dei Preti

Svolta a sinistra e percorri Calle Racheta per


100 m.

Calle Racheta

I Imbocca e percorri Ponte Molin (I)


per 10 m.

Ponte Molin

Sceso dal ponte, gira a destra,


imbocca e percorri Fondamenta
de Santa Caterina per 125 m.

Prosegui diritto su Fondamenta


Zen per 65 m.

Fondamenta de Santa Caterina


Stazione Ferroviaria Santa Lucia 9 percorso n. a005
Gheto - Fondamente Nove
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Gira a sinistra ed attraversa diritto Cam-


po dei Gesuiti per 80 m.

In campo trovi panchine


per sostare e una fonta-
nella d’acqua potabile.
Panchine Fontanella

Verso la fine del campo, sulla destra,


trovi la bella Chiesa de Santa Maria
Assunta dei Gesuiti.

Chiesa de Santa Maria Assunta dei Gesuiti

Prosegui sempre diritto, imbocca e per-


corri Salizada dei Spechieri per 65 m.

Salizada dei Spechieri


Stazione Ferroviaria Santa Lucia 10 percorso n. a005
Gheto - Fondamente Nove
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Gira a destra, imbocca e percorri Fondamente


Nove per 55 m.

Fondamente Nove

J Imbocca e percorri Ponte


Donà (J) per 25 m.
Ponte Donà

K Sceso il ponte continua per 30 m su Fondamente Nove fino a raggiun-


gere l'imbarcadero dei mezzi acquei pubblici (K), la meta del nostro
percorso. Da qui partono i collegamenti con le isole di San Michele, il
Cimitero Monumentale della città, di Murano, famosa per le sue vetre-
rie, di Burano, con le sue antiche lavorazioni all'uncinetto, e di Torcel-
lo. La vista sulla laguna, verso la terraferma, è inimitabile.

Vista verso la terraferma San Michele e sullo sfondo Murano

Stazione Ferroviaria Santa Lucia 11 percorso n. a005


Gheto - Fondamente Nove
Venezia: COSA VEDERE
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CHIESA DE SAN GEREMIA


E DE SANTA LUCIA
La Chiesa de San Geremia e de Santa Lucia
si trova nel sestiere di Cannaregio.
Venne edificata nel mille, ma fu più volte rico-
struita; l’edificio nella forma attuale è dell’archi-
tetto Carlo Corbellini e risale al 1753, le faccia-
te, invece, risalgono al 1861.
L’interno della chiesa presenta una pianta a
croce greca con quattro tribune e una grande
cupola; intorno a essa si trovano quattro piccole
cupole emisferiche e altre se ne aprono lungo
le navate.
Nella chiesa sono conservati i resti di Santa
Lucia, vergine e martire di Siracusa.
I resti della Santa arrivarono qui nel 1861, do-
po che la Chiesa de Santa Lucia, in stile palla-
diano, che si trovava nei pressi dell’odierna
stazione, fu abbattuta per fare posto agli edifici
della ferrovia.
Dal 1863 le spoglie della Santa sono custodite
in una teca e dal 1955 il suo volto è protetto da
una maschera in argento, voluta dal Patriarca
di Venezia d’allora Angelo Roncalli, futuro Pa-
pa Giovanni XXIII.
All’esterno si vede il campanile: è uno dei più
antichi di Venezia, perché risale forse al XII se-
colo; è in mattoni a vista con due strette bifore
romaniche sulla sommità.
Usciti dalla chiesa ci si trova in Campo San
Geremia e da qui si procede per Lista di Spa-
gna: una volta questo era un canale, che fu poi
interrato nel 1700.
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“Lista” era la parte di terreno che si estendeva


vicino a una ambasciata; questo tratto di strada
si chiama Lista di Spagna perché qui sorgeva
la sede dell’ambasciata spagnola.

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PALAZZO LABIA
Palazzo Labia sorge nel sestiere di Cannaregio,
in campo San Geremia e a lato della Chiesa di
San Geremia e Santa Lucia.
E’ un palazzo barocco, costruito tra il 1600 e il
1700, su ordine della famiglia Labia, originaria
della Catalogna e iscrittasi al Patriziato Vene-
ziano solo nel 1646.
All’interno del palazzo si trova un grandissimo
salone da ballo; qui Giovan Battista Tiepolo, il
più famoso artista veneziano del tempo, aiutato
da Girolamo Mengozzi per le prospettive archi-
tettoniche, dipinse il ciclo di affreschi dedicato
alle Storie di Antonio e Cleopatra, che è il suo
massimo capolavoro.
Anche altre sale sono decorate da interessanti
dipinti: si trovano altre opere di Giovan Battista
Tiepolo, di suo figlio Giandomenico e di Jacopo
Palma il Giovane.
Il palazzo, nel corso degli anni, ha cambiato di-
versi proprietari; dal 1964 è passato di proprietà
alla Rai e qui ha la sua sede regionale.

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IL GHETTO E IL MUSEO EBRAICO


Già dal 300-400 d.C. in Veneto esistevano pic-
cole comunità ebraiche.
Dopo l’espatrio degli Ebrei dalla Spagna, avve-
nuto nel 1492, molti Ebrei si rifugiarono in Italia
e soprattutto a Venezia; all’inizio qui gli abitanti
dell’insediamento ebraico trovarono una certa
tolleranza e per questo aumentarono presto di
numero, tanto che gli edifici, essendoci poco
spazio disponibile per nuove costruzioni, ven-
nero ingranditi in altezza: varie case contano
addirittura otto piani.
Nei primi decenni del 1500 il Governo della Se-
renissima stabilì però che gli Ebrei dovevano
vivere tutti assieme in una zona precisa e iso-
lata, detta “Ghetto Nuovo”; la parola “ghetto”,
dal veneziano “geto”, cioè gettata di metallo,
deriva dal fatto che in questa parte della città
c’erano le fonderie che “gettavano” i metalli fu-
si per fabbricare i cannoni. Questo termine,
usato all’inizio solo a Venezia per indicare la
zona dove vivevano gli Ebrei, fu poi utilizzato
in tutta Europa per indicare il quartiere dove
era obbligata a risiedere, separata dagli altri, la
gente ebrea.
In certi punti il Ghetto aveva anche delle gran-
di porte: alla sera queste venivano chiuse,
perciò gli abitanti erano obbligati a rientrare
nel ghetto a una certa ora; al mattino gli in-
gressi venivano riaperti e gli Ebrei potevano
circolare liberamente.
Nei secoli, allargandosi la comunità ebraica, i
ghetti diventarono tre, così chiamati: Ghetto
Novo, Ghetto Vecchio, Ghetto Novissimo.

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Ogni gruppo ebraico, che proveniva dallo stes-


so paese d’origine, costruì la propria Sinagoga,
cioè l’edificio dove i vari membri si potevano in-
contrare per riunirsi e per pregare; così si in-
nalzarono la Sinagoga tedesca, svizzera, le-
vantina, cioè orientale, spagnola, detta ponen-
tina, e quella italiana.
Ciascuna sinagoga aveva una sala al piano
terreno, detta “oratorio”, e una sala al piano su-
periore dalla forma ovoidale, con i “matronei”,
cioè le logge per le donne sui due lati lunghi, e
sui due lati brevi, da una parte, l’armadio per
custodire i rotoli della legge, e dall’altra il pulpi-
to per leggere i testi sacri.
Nel 1797 la Repubblica Serenissima cadde e
sotto Napoleone Bonaparte tutte le discrimina-
zioni esistenti verso gli Ebrei vennero elimina-
te; da quel tempo le porte, che chiudevano gli
ingressi al Ghetto, furono tolte e gli Ebrei po-
terono risiedere dove volevano, anche fuori
dal Ghetto.
Attualmente la zona del Ghetto è rimasta ab-
bastanza simile a come era un tempo, anche
se gli ebrei veneziani sono diminuiti di numero;
due Sinagoghe sono ancora oggi aperte e de-
dite al culto e gli altri edifici importanti si posso-
no visitare.
Il Museo Ebraico è stato aperto nel 1955 e ha
conosciuto vari riallestimenti, il più importante
nel 1986.
Nelle sale interne si possono ammirare stoffe,
oggetti preziosi e argenti usati sia per svolgere
le cerimonie che per ornare e arricchire le varie
Sinagoghe esistenti a Venezia.

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SCUOLA NUOVA DE LA MISERICORDIA


Sulla lunga Fondamenta de la Misericordia, nel
sestiere di Cannaregio, si trova la Scuola Gran-
de de Santa Maria Valverde, detta Scuola Nuo-
va de la Misericordia.
Nel 1532 i confratelli della Scuola, la cui antica
sede si trovava molto vicino a quest’ultima, de-
cisero che il vecchio edificio era ormai diventato
troppo piccolo per accogliere tutti gli associati e
così vollero avere uno di più grande e bello.
Chiamarono perciò l’architetto Jacopo Sansovi-
no (1500), il quale in un’area vicina iniziò i lavo-
ri, che terminarono nel 1583, quando fu inaugu-
rata alla presenza del doge Nicolò da Ponte. Le Scuole

La Sala Terrena, uno dei più grandi saloni della a Venezia ...
città, è suddivisa in navate da una doppia serie
di colonne ed è arricchita da una preziosa deco- A Venezia le Scuole sorse-
razione ad affresco attribuita alla scuola di Pao- ro per lo più tra la fine del
lo Veronese (1500). 1200 e gli inizi del 1300, di-
Soppressa agli inizi del 1800, nel corso del stinguendosi tra scuole
1900 la Scuola Grande diventò sede di una so- “grandi” e scuole “piccole”,
cietà di ginnastica e della squadra di pallacane- a seconda del numero e
stro Reyer di Venezia. del ceto sociale degli ap-
partenenti e della sede do-
ve venivano accolti o si riu-
CHIESA DE L’ABBAZIA DE LA MISERI- nivano.
CORDIA E SCUOLA VECCHIA DE LA MI- Di solito le “scuole piccole”
SERICORDIA sorgevano per volontà di
Prosegui seguendo il fianco della Scuola Nuova artigiani, come i “testori”,
de la Misericordia lungo la fondamenta e imboc- cioè i tessitori, i “laneri”, co-
ca il Ponte de l’Abbazia: è un ponte di legno loro che pettinavano la la-
con diverso numero di gradini ai lati. na, i “marangoni”, i falegna-
mi, i “calegheri”, i calzolai e
Oltrepassato il ponte, ti trovi nel solitario Campo

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de l’Abbazia: qui regnano il silenzio e la pace e molti altri, con lo scopo


sei lontano dalla confusione e dai rumori della dell’aiutarsi e assistersi reci-
città veneziana. procamente, sia a livello
La pavimentazione del campo non è costituita spirituale che a livello mate-
da grandi pietre grigie di trachite, i “masegni”, riale, perché non possede-
ma è ricoperta da mattoni, disposti a spina di vano molte ricchezze perso-
pesce, secondo un uso molto antico. nali sulle quali poter conta-
Al centro si vede un pozzo, ornato con le figure re, come invece le famiglie
di due confratelli della Scuola Grande che ten- patrizie veneziane, che si
gono tra le mani il simbolo della Scuola, la sigla incontravano e si riunivano
SMV, che significa Santa Maria Valverde. nelle “scuole grandi”.

Affacciata sul campo davanti al ponte, trovi la Queste ultime si formavano


Chiesa de l’Abbazia de la Misericordia; fondata per devozione.
nel 900 circa, prese il nome di Santa Maria Val- Tutte queste scuole si am-
verde dall’isola sulla quale fu eretta, ricca di ministravano autonoma-
prati verdi. mente secondo un proprio
La facciata, in pietra, fu costruita nel 1659 gra- regolamento, detto “marie-
zie alla somma di denaro lasciata da un patrizio gola”, cioè la madre/regola,
veneziano; si vedono il suo “Ritratto” e le nel quale si precisavano i
“Figure allegoriche”, che la decorano. compiti e le finalità della as-
Sulla parete a destra della facciata c’è un rilievo sociazione.
trecentesco con la “Madonna orante col bambi- Nel corso dei secoli nelle
no” di stile bizantineggiante. sedi di queste scuole lavo-
A lato della chiesa si trova l’antica sede della rarono anche molti artisti fa-
Scuola, istituita nel 1308 e detta Scuola Vecchia mosi dell’arte veneziana,
de la Misericordia; l’edificio in mattoni fu costrui- che vi lasciarono veri e pro-
to nella prima metà del 1400 probabilmente dal- pri capolavori.
la famiglia Bon.
La facciata mostra il coronamento curvilineo e
le finestre ad arco polilobato, elementi di stile
gotico-fiorito; un tempo c’era anche un ricco
portale ornato da varie sculture.
La Scuola Vecchia fu abbandonata alla fine del
1500 e i Confratelli trasferirono le opere di be-

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neficenza e di assistenza sia spirituale che ma-


teriale nella nuova e più ampia sede, la Scuola
Grande de la Misericordia, prima citata.

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