nel nostro cervello dopo circa due secondi da quando conosciamo una nuova persona; in questo tempo il cervello produce il 50% dell’immagine e nei successivi 4 minuti viene completata l’idea su questa persona; quest’affermazione è di Bert Decker che con il suo studio ha scoperto la velocità del cervello a costruire una prima impressione su una persona. Parlando per quanto mi riguarda personalmente penso di farmi influenzare in maniera abbastanza relativa dalla prima impressione. Sono personalmente convinto che la prima impressione sia una cosa che inevitabilmente si crea quando si incontra per la prima volta una persona, ma io sono dell’idea che questa non deve poi condizionare il rapporto tra due persone. Spesso mi è capitato di conoscere delle persone e che la prima impressione che mi hanno fatto non fosse delle migliori. Io cerco sempre di dare una sorta di seconda possibilità alla prima impressione, perché penso che, anche se una persona non mi crea una buona prima impressione, potrebbe dipendere da alcuni fattori esterni. La prima impressione dipende infatti da alcuni fattori esterni come la gestualità, l’abbigliamento e il modo di curare il proprio aspetto, ma può dipendere anche dallo stato emotivo o anche dalla stanchezza di una persona. Molti studiosi affermano che il cervello umano è tanto rapido a creare giudizi sulle persone quanto lento a modificarli. Questo deriva da un grande fenomeno, detto effetto primacy, vale a dire che il nostro cervello è portato a credere che le prime cose che veniamo a sapere siano corrette. Se quindi durante un incontro, nei primi minuti, la persona con cui ci stiamo interfacciando sembra essere estroverso e brillante, il nostro cervello tenderà a interpretare tutte le informazioni che gli arriveranno per farle combaciare con quella descrizione, e se le informazioni successive sono in totale disaccordo con quelle precedenti, troverà delle scuse per ricondurle alla prima impressione. Personalmente penso di essere una persona che riesce a cambiare opinione di una persona in velocità. Mi è spesso capitato di trovarmi in situazioni dove la persona che avevo davanti si dimostrava essere il completo opposto della prima impressione che mi ero fatto e non ho quasi mai esitato a cambiarla. Concludendo posso quindi ritenermi una persona che non si fa influenzare troppo dalla prima impressione e che, a differenza di quello che ci si aspetterebbe, sono piuttosto capace di cambiare quella prima impressione basandomi su incontri successivi al primo con una determinata persona.