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COD: MPSGQ-01-01-03
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Guida per la Redazione di Procedure ed Istruzioni
Operative del Sistema Gestione Qualità e Accreditamento
INDICE
1. PREMESSA 3
2. DEFINIZIONI 3
3. CRITERI 4
4. STRUTTURA DELLA PROCEDURA 5
5. LE FASI OPERATIVE 6
6. FORMAT E IMPOSTAZIONI GRAFICHE 10
7. CONTENUTI DELLE PROCEDURE 20
8. CONTENUTI DELLE ISTRUZIONI OPERATIVE 22
9. MODULI E TABELLE 23
10. MODALITA’ DI CODIFICA 23
11. DIAGRAMMI DI FLUSSO PROCEDURE ED ISTRUZIONI OPERATIVE 25
12. MODIFICHE DEI DOCUMENTI 28
13. MODALITA’ DI REGISTRAZIONE E DI CONSERVAZIONE 28
14. GLOSSARIO 29
15. BIBLIOGRAFIA 37
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Operative del Sistema Gestione Qualità e Accreditamento
1. PREMESSA
In un Servizio di Gestione della Qualità e Accreditamento Aziendale, le “procedure” vengono
introdotte come strumenti con cui rendere il più possibile oggettivo, sistematico e verificabile
lo svolgimento delle attività, soprattutto quando la complessità delle attività e
l’implementazione di percorsi assistenziali di qualità, lo richiedono.
Il miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e la gestione del rischio clinico
richiedono una grande attenzione per la produzione e la gestione di documenti che debbono
avere delle regole precise e comuni rispetto alla loro redazione, completezza, facilità di
applicazione, chiarezza, aggiornamento, accessibilità e diffusione.
Una parte importante della dote documentale di un’organizzazione sanitaria ed
amministrativa dunque, è rappresentata dalle procedure, che quindi sono i documenti che
più dovrebbero rispondere a criteri di buona qualità. E’ inoltre necessario, per prevenire il
rischio di errori, utilizzare un modello comune per la redazione delle procedure, in modo tale
che qualunque operatore, possa immediatamente comprenderne il senso e le modalità di
attuazione, anche se di UO o di Struttura diversa da quella che ha curato la redazione.
Alla luce di quanto sopra, si è ritenuto utile fornire una guida contenente alcune indicazioni
essenziali per compiere un percorso corretto nella redazione e gestione di procedurae e di
istruzioni operative, dal momento in cui si è individuato il bisogno di elaborarle.
2. DEFINIZIONI
Procedura: Modo specificato per svolgere un’attività o un
processo. Nota 1 Le procedure possono essere documentate,
oppure no.
Nota 2 quando una Procedura è documentata si adotta spesso l’espressione “Procedura
Scritta” o “ Procedura Documentata” .
Il Documento che contiene una Procedura può essere chiamato Documento di
Procedura [UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.4.5]
Scopo delle procedure nel modello di riferimento di Sistema Qualità ISO 9000 è garantire
l’efficacia e l’efficienza del Sistema Qualità, consentendo la riproducibilità e la trasferibilità
del ‘come si fa’ specifico. Una procedura deve esprimere chi fa, cosa fa, come viene fatto,
dove, quando, perché e chi è il responsabile delle attività descritte.
3. CRITERI
Fondamentalmente, l'esigenza di definire delle procedure nasce dalla necessità di avere
chiarezza e trasparenza sui meccanismi che permettono il funzionamento dei processi
fondamentali di un'organizzazione.
Le Procedure soddisfano diverse esigenze:
chiarezza: a volte, in particolare nei processi complessi che coinvolgono attori diversi
(per professionalità o area organizzativa di appartenenza), non risulta ben definito il
sistema di responsabilità relativo;
trasparenza: anche se i singoli attori conoscono le azioni e responsabilità di propria
competenza, non sempre hanno ben chiaro il ruolo di chi interviene prima o dopo di
loro nei processi.
La definizione di una procedura rientra pienamente nella logica del ciclo di miglioramento PDCA
P − Plan. Programmazione
D − Do. Esecuzione del programma
C − Check. Test e controllo, studio e raccolta dei risultati e dei feedback
A − Act. Azione per rendere definitivo eƒo migliorare il processo
La procedura dovrebbe:
chiarire l'obiettivo della procedura: ovvero che cosa si vuole garantire con la sua definizione;
chiarire i rapporti fornitore−cliente all'interno del processo;
rendere chiaramente comprensibili le attività che devono essere svolte per il
raggiungimento dell'obiettivo;
rendere trasparente il sistema di responsabilità inerenti al processo, sia per quanto
riguarda il processo nel suo insieme che per le singole attività;
garantire la disponibilità in forma aggiornata della procedura a tutti i soggetti interessati.
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5. LE FASI OPERATIVE
a) Individuazione del processo tecnico−professionale, sanitario eƒoamministrativo
b) Selezione delle informazioni
c) Individuazione dei compiti professionali
d) Definizione dello scopo e del campo di applicazione
e) Stesura
f) Verifica
g) Approvazione e Ratifica
h)Diffusione Monitoraggio e
Revisione
i) Archiviazione
In questo modo è possibile stabilire una master list di processi per quali sarebbe opportuno
costruire delle procedure.
Da ultimo, ma da non tralasciare mai per l’importanza che ha, la raccolta di informazioni sul
campo. Questo è un ottimo presupposto per garantire la successiva condivisione della
nascitura procedura. Al termine della raccolta di informazioni, il gruppo che dovrà affrontare
la redazione della procedura ha il compito di:
selezionare le informazioni raccolte
ordinarle con criteri di rilevanza per l’organizzazione e per la salute dei pazienti
dare coerenza alle informazioni ricevute, scartando quelle incomplete o incongrue o
non del tutto sostenute da evidenze scientifiche
costruire un diagramma di flusso che documenti con precisione la successione nel
tempo delle azioni da compiere all’interno del processo
e) La stesura
Solitamente la stesura di una procedura viene effettuata da un piccolo gruppo di
professionisti, spesso di diverso profilo professionale. Di conseguenza lo sforzo che si
richiede al gruppo è quello di riuscire, per quanto possibile, a trovare consenso su una
pratica comune che poi diventerà procedura scritta. La condivisione rappresenta l’aspetto
più critico nella stesura della procedura, ma anche l’elemento che ne garantisce di più
l’applicazione, l’efficacia e la stabilità. Di norma il Responsabile della struttura non ha la
possibilità di elaborare in proprio una procedura senza il valido e costruttivo sostegno di tutte
le parti interessate. Ed è anche importante redigere e conservare una serie di verbali di
riunioni o di documenti paralleli che dimostrino chiaramente che l’elaborazione è avvenuta
con la più ampia partecipazione possibile. Questa accortezza riduce il rischio che,
successivamente alla sua diffusione, si creino conflitti tra gli operatori o tra questi e la
leadership.
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f) La verifica
A garanzia della correttezza e dell’ adeguatezza, prima della sua diffusione, la procedura
deve essere verificata dal Responsabile delle Procedure ed Istruzioni Operative e dal
Responsabile del Sistema Gestione Qualità e Accreditamento Aziendale.
La verifica consiste nel confrontare la procedura redatta con una serie di parametri che ne
convalidino la stesura e nel valutarne la coerenza con altri documenti, quindi essa :
deve essere coerente con l’obiettivo che si prefigge
deve essere sovrapponibile al processo tecnico professionale che intende descrivere
deve indicare chiaramente le responsabilità singole per ogni sequenza del processo
deve indicare chiaramente le ragioni della sua costruzione, il suo scopo e il campo di
applicazione
La firma di chi compie l’atto di verifica è il prerequisito indispensabile per accedere alla sua
approvazione. Questi, che hanno i il compito di esaminare il contenuto in tutte le sue parti e
di valutare se le modalità operative proposte siano appropriate e coerenti con il mandato, le
risorse, gli obiettivi generali e la pianificazione corrente delle attività di quella determinata
struttura.
La valutazione ai fini dell’ approvazione può anche riguardare la onerosità della procedura in
termini di risorse aggiuntive (tecnologiche eƒo umane − presidi etc) necessarie alla sua
applicazione, se richieste. Nel caso in cui i Responsabili della verifica individuino degli
scostamenti dai parametri di buona qualità, la procedura dovrà tornare al gruppo di
redazione o al responsabile della redazione per le eventuali correzioni.
g) L’approvazione e la ratifica
A seguito della verifica della procedura, la stessa viene trasmessa al Direttore Sanitario o al
Direttore Amministrativo a seconda dell’Area attinente alla Procedura per la sua
approvazione per giungere indine all’ultima fase del percorso che è rappresentata dalla
ratifica da parte del Direttore Generale. L’atto di approvazione e di ratifica, rappresenta la
conferma che la procedura può essere divulgata ed applicata nel settore indicato come
“campo di applicazione”.
Se la procedura non venisse approvata e ratificata, può essere o immediatamente eliminata
o rinviata per eventuali correzioni.
definire le singole azioni e gli specifici compiti professionali, rendendo più agevole la
valutazione delle sequenze più complesse o più rischiose o più costose;
avere una valenza didattica, cioè essere uno strumento di formazione e
addestramento per operatori che si affiancano o si inseriscono in una nuova attività;
documentare l’applicazione di un sistema di gestione della qualità di una struttura;
permettere attraverso la loro stesura o revisione di ridisegnare alcune sequenze dei
processi ritenute obsolete, o troppo onerose, o rischiose per gli operatori e per i
pazienti;
indicare chiaramente come e da chi sono state effettuate la redazione, la verifica,
l’approvazione, la ratifica, la diffusione, il monitoraggio, la revisione e l’archiviazione delle
procedure;
essere condivise con tutti gli aventi titolo;
essere classificate attraverso un codice di identificazione;
essere realmente disponibili per la loro consultazione nei luoghi e nei tempi;
essere formalmente definiti dal responsabile della Struttura;
essere possibilmente accompagnate da un percorso formativo o di addestramento mirato;
utilizzare il format previsto nella procedura Cod. PSGQ−01−01 “SISTEMA DI GESTIONE
DOCUMENTALE − gestione e controllo della documentazione e delle registrazioni per la
Qualità” redatta dal Servizio di Gestione della Qualità e Accreditamento Aziendale ASM
Matera.
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campo 1: intestazione
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
REGIONE BASILICATA
AZIENDA SANITARIA MATERA
Cod.
campo 4: Titolo
TITOL
O
campo 5: Elenco emissioniƒapprovazioniƒrevisioni (nome e qualifica degli operatori che
hanno curato la redazione − nome e qualifica di chi ha verificato il documento −
nome e qualifica di chi ha approvato il documento
Elenco emissioni/approvazioni/revisioni
Autorizzazio
Rev. ni
Redazion Verific Approvazione
e a
Data
Data Chi ha redatto il Data Chi ha verificato il Chi ha approvato il
0.0
documento documento documento
campo 8: note
Note:
La responsabilità dell'eliminazione delle copie obsolete del documento (specificare quale documento si tratta) è dei
destinatari di questa documentazione
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SOMMARIO
Di seguito di riportano i SOMMARI dei diversi documenti previsti dal Sistema di Gestione
Documentale:
SOMMARIO Regolamenti
Occorre esplicitare il seguente contenuto:
SOMMARIO
PREMESSA: Descrizione dei requisiti che si intendono soddisfare e sintesi del contenuto
del Documento. Descrizione dei principi ispiratori, dei dati, delle esperienze e dei modelli
a supporto del regolamento. Definizione delle modalità dei comportamento o successione
di azioni, definite da regolamenti formali o dalla normativa che devono essere
sistematicamente ottemperate”. (Accreditamento, Certificazione ISO 9001ƒ2000,
Eccellenza);
SCOPO: Descrizione dell’obiettivo che il regolamento intende perseguire;
CAMPO DI APPLICAZIONE: è l’identificazione dell’ambito in cui si applica il documento;
RIFERIMENTI NORMATIVI DOCUMENTALI: è l’enunciazione dell’elenco delle norme i
cui requisiti vengono soddisfatti attraverso il Regolamento;
ABBREVIAZIONI, DEFINIZIONI, TERMINOLOGIA: è la spiegazione dei principali
termini adottati delle sigle utilizzate ed i relativi chiarimenti rispetto ad acronimi e
abbreviazioni;
CORPO DEL REGOLAMENTO: è la descrizione delle istruzioni che descrivono le
modalità di esercizio oggetto del regolamento.
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Descrizione attività 2 C
Descrizione attività 3 I
Inizio processo
Attività 1
Responsabile dell’attività
Attività 2
Responsabile dell’attività
Attività 2
Decisione
Responsabile dell’attività
Attività 2
Responsabile dell’attività
Decisione
N
O
S
I
Fine Processo
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In questo modo:
ognuno potrà ricevere solo l'informazione che gli è effettivamente necessaria e
concentrarsi su questa;
sarà possibile aggiornare solo i documenti interessati da eventuali cambiamenti delle
modalità operative dell'organizzazione.
Nella raccolta dei dati diventa necessario, al fine di evitare errori e dare un'interpretazione
personale (soggettiva) delle informazioni raccolte, focalizzarsi sulla raccolta accurata, cioè
ad un basso livello di astrazione, di tutti i dettagli del processo descritto.
Le classiche domande CHI, A CHI, DA CHI, COSA, COME, QUANDO, DOVE possono
sicuramente aiutare a raccogliere tutti gli elementi utili.
per ogni fase del processo, la raccolta di informazioni non potrà essere considerata
terminata sino a che per ogni attività non sia stato chiarito:
chi svolge un ruolo (attivo o passivo);
come deve essere eseguita l'attività;
quali strumenti devono essere utilizzati;
se e dove è possibile ritrovare traccia della corretta esecuzione dell'attività .
Per stendere una Istruzione Operativa occorre seguire il seguente modello che esplicita il
contenuto dell’Istruzione Operativa stessa:
SCOPO/OBIETTIVO
(In questo paragrafo vengono descritti scopiƒobiettivi dell’I.O. in oggetto: perché è stata
sviluppata l’I.O., cosa si prefigge, quali sono gli obiettivi specifici da perseguire)
CAMPO DI APPLICAZIONE
(è l’identificazione dell’ambito in cui si applica il documento)
9. MODULI E TABELLE
I moduli, fermo restando le caratteristiche dell’intestazione del format, sono strutturati
secondo le modalità richieste dall’ attività che deve essere registrata. Nella prima pagina, in
luogo del sommario, si indica l’attività che attraverso il modulo si intende dare evidenza
oggettiva. Pur essendo parte integrante delle procedure o istruzioni cui si riferiscono, sono
gestiti come documenti autonomi con indice di revisione propri.
Pertanto, ad ogni procedura eƒo Istruzione Operativa possono essere allegati moduli (MD) e
tabelle (TB). Deve essere rispettato il format previsto e la codifica descritta nella Procedura
SISTEMA GESTIONE DOCUMENTALE PSGQ−01−01 del Servizio Qualità e
Accreditamento Aziendale ASM Matera.
Procedure Operative
Procedura con applicazione a livello di Servizio o di Unità Operativa, sono identificate da un
codice alfanumerico avente il seguente formato:
PO−BBB−X−YY, dove:
− BBB identifica il SettoreƒU.O. che ha redatto il documento
− X é il punto della norma UNI EN ISO 9001:2008 a cui il documento fa riferimento
− YY é il numero progressivo di emissione
I settori sono identificati dagli acronimi elencati al punto 5.2 della presente procedura.
Istruzioni Operative
La stesura dell’Istruzione Operativa riguarda la descrizione di una attività. Possono anche
essere attività complesse che vengono opportunamente analizzate e descritte mediante
specifiche Istruzioni Operative. Quasi sempre devono far riferimento alle procedure che le
hanno generate.
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Verifica
Bozza Procedure DA e Procedure verificata
DS
NO
SI
NO
SI
Elaborazione Bozza
Norma cogente Redazione Procedure
Requisiti stabiliti dalla DSA Gruppo di lavoro
Requisiti stabiliti da
Responsabili di risorse
umane/materiali/tecnologiche
N
O
S
I
Approvazione
Bozza Procedure verificate Procedure approvate
DA Area Amministrativa
DS Area Sanitaria
N
O
S
I
Procedura approvate Ratifica Procedura ratificate
DG
Elaborazione Bozza
Norma cogente; Redazione Procedure Operativa
Requisiti stabiliti da nuove
Gruppo di lavoro Istruzione Operativa
evidenze scientifiche;
Aspettative Cittadini e/o
segnalazioni eventi avversi
N
O
S
I
Approvazione
Bozza Procedure verificate Procedure approvate
DA Area Amministrativa
DS Area Sanitaria
N
O
S
I
Procedura approvate Ratifica Procedura ratificate
DG
L’insieme dei registri costituiscono “l’Elenco della documentazione attiva del Sistema di
Gestione per la Qualità”.
La documentazione di registrazione della qualità, i documenti e i dati sono raccolti in appositi
contenitori sui quali è apposta una chiara identificazione del contenuto.
Tutti i documenti di registrazione della qualità sono conservati e archiviati in luogo protetto
per evitarne il deterioramento, lo smarrimento, il furto o la distruzione.
L’archiviazione avviene nella struttura del Sistema di Gestione della Qualità.
Tutte le modalità per la stesura e la gestione dei documenti atti a rendere evidenti i processi
per il Sistema di Gestione per la Qualità al fine di rendere omogeneo il percorso
documentale all’interno delle varie articolazioni organizzative dell’ASM di Matera, sono
descritte su apposita procedura PSGQ−01−01 ed.1 rev. 00.
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14. GLOSSARIO
Appropriatezza Misura della capacità di fornire − al livello di assistenza più idoneo − un intervento efficace per
uno specifico soggetto (paziente) nel rispetto delle sue preferenze individuali e dei suoi valori
culturali e sociali.
E’ utile distinguere tra appropriatezza clinica, intesa come la capacita di fornire l’intervento più
efficace date le caratteristiche e le aspettative di un determinato paziente e appropriatezza
organizzativa,
intesa come capacità di scegliere il livello assistenziale più idoneo alla erogazione delle cure.
Attività Insieme di operazioni organizzate e finalizzate. Nel linguaggio organizzativo le operazioni sono
gli elementi più parcellizzati mentre il primo livello di sintesi sono le attività; l’insieme di attività
connota il processo.
Le attività si realizzano per il concorso equilibrato degli individui, dei metodi di lavoro, delle
tecnologie.
Audit Prosesso sistematico, indipendente e documentato per ottenere le evidenze dell’Audit e
valutarle con obiettività, al fine di stabilire in quale misura i Criteri dell’Audit sono stati
soddisfatti.
[UNI EN ISO 19011:2012 P.to 3.1]
Azienda Soggetto giuridico, pubblico o privato, che offre attività o prestazioni sanitarie. Azienda sanitaria
sanitaria pubblica: azienda senza finalità di reddito (non profit). Si prefigge come scopo l’acquisizione
eƒo
l’erogazione di servizi di interesse collettivo primario.
Azione Azione tesa ad eliminare la causa di una non conformità rilevata o di altre situazioni
correttiva indesiderabili
rilevate. [UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.6.5]
Azione Azione tesa ad eliminare la causa di una non conformità potenziale o di altre situazioni
preventiva potenziali
indesiderabili. [UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.6.4]
Benchmarking Tecnica manageriale che consiste nel confrontare il vissuto della propria azienda con quello
delle aziende migliori al fine di razionalizzare obiettivi, strategie e processi e raggiungere
l’eccellenza individuando i fattori critici di successo ed elementi guida (enabler).
Il confronto avviene alla pari su risultati e processi di produzione.
Caratteristica Elemento distintivo. Nota 1 Una carattesristica può essere intrinseca o assegnata. Nota 2 Una
carattesristica può essere qualitativa o quantitativa. Nota 3 Esistono vari tipi di caratteristiche,
quali quelle:
- fisiche(per es. meccaniche, elettriche chimiche o biologiche)
- sensoriali (per es. relative a adori, tatto, gusto, vista, udito),
- comportamentali (per. es. cortesia, onestà verdicità);
- temporali (per es. puntualità, affidabilità, disponibilità);
- ergonomiche (per es. caratteristiche fisiologiche o riferite alla sicurezza delle persone);
- Funzionali (per.es. la velocità massima di un aereo).
[UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.5.1]
Caratteristica Caratteristica intrinseca in un prodotto, processo o sistema, relativa ad un requisito [UNI EN
qualitativa ISO
9000:2005 P.to 3.5.2]
Circoli di Piccoli gruppi di professionisti, volontari e interprofessionali, legati a precisi contesti
qualità organizzativi (Unità
Operative) per i quali ricercano il miglioramento continuo, intervenendo con metodi predefiniti
(PDCA).
Cliente Organizzazione o persona che riceve un prodotto [UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.3.5]
Competenza Dimostrate caratteristiche personali e dimostrata capacità di utilizzare conoscenze ed abilità
[UNI EN
ISO 9000:2005 P.to 3.9.14]
Conformità Soddisfacimento di un requisiti [UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.6.1]
Controlli di Si intende per controllo l’attività di misura, esame, prova, verifica per una o più caratteristiche
funzionalità dell’apparecchiatura o accessorio, a fronte di requisiti specificati, al fine di accertarne la relativa
e sicurezza conformità in riferimento alle norme EN 60601 o altre che si riferiscono in modo specifico
all’apparecchiatura oggetto di controllo.
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Controllo della Parte della gestione per la qualità mirata a soddisfare i requisiti per la qualità[UNI EN ISO
qualità 9000:2005
P.to 3.2.10]
Criteri Insieme di politiche, procedure o requisiti utilizzati come riferimento, rispetto ai quali si
dell’Audit confrontano le
evidenze dell’Audit [UNI EN ISO 19011:2012 P.to 3.2]
Cultura “Insieme di assunti di base inventati, scoperti o sviluppati da un gruppo determinato quando
impara ad
aziendale affrontare i propri problemi di adattamento con il mondo esterno e di integrazione al suo
interno, che si è rivelato così funzionale da essere considerato valido e, quindi, da essere
indicato a quanti entrano nell’organizzazione come il modo corretto di percepire, pensare e
sentire in relazione a quei problemi.” [Schein, 1990]
La cultura determina i valori, la mission (Vedi), la vision (Vedi), legittima la
configurazione organizzativa.
Delega Azione con cui si autorizza qualcuno a compiere un atto in propria vece.
Efficacia Grado di realizzazione delle attività pianificate e di conseguimento dei risultati pianificati [UNI
EN ISO
9000:2005 P.to 3.2.14]
Effiienza Rapporto tra i risultati ottenuti e le risorse utilizzate per ottenerli [UNI EN ISO 9000:2005 P.to
3.2.15]
Errore (Error) Azione od omissione non intenzionale che determina insuccesso nel compimento di una azione
pianificata come disegnata; inidoneità di quanto pianificato al raggiungimento dello scopo. E’
distinto
dalla violazione.
Evento Accadimento che ha dato o aveva la potenzialità di dare origine ad un incidente. Ogni
(Inciden accadimento che ha causato danno, o ne aveva la potenzialità, nei riguardi di un paziente,
t) visitatore od operatore, ovvero ogni evento che riguarda il malfunzionamento, il
danneggiamento o la perdita di attrezzature o proprietà, ovvero ogni evento che potrebbe dar
luogo a contenzioso.
In ambito giuridico, si considera invece l’evento penalmente rilevante come l’offesa (lesione o
messa in
pericolo) dell’interesse tutelato dalle norme.
Evento Un danno causato dalla gestione clinica piuttosto che dal processo della malattia che si traduce
avverso in un
(Adverse prolungamento della degenza o in una disabilità al momento della dimissione.
event)
Evidenza Dati che supportano l’esistenza o la veridicità di qualcosa.
oggettiva Nota: l’evidenza oggettiva può essere ottenuta mediante osservazioni, misurazioni, prove o altri
mezzi. [UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.8.1]
Facilitatore Soggetto che opera nell’organizzazione, sulla base di precisi mandati, supportando lo sviluppo
di processi di miglioramento della qualità e di cambiamento organizzativo. Il mandato al
facilitatore viene in genere conferito, su specifici incarichi o progetti, da chi ha autorità sull’area
oggetto di interesse. Il facilitatore sa utilizzare metodi che mette a disposizione di singoli
soggetti o gruppi di lavoro (modalità di conduzione di gruppi, tecniche di comunicazione e
comportamento organizzativo, metodi per la valutazione della conformità a particolari modelli
(tecniche di audit), metodi e strumenti di analisi dei processi e loro miglioramento, tecniche di
problem solving, tecniche statistiche). A seconda dei progetti in cui è coinvolto, il facilitatore
dovrà inoltre acquisire una conoscenza di base sul modello di
riferimento (Accreditamento, ISO 9000, Premi Qualità, Revisione fra pari, audit clinico, etc…).
Gantt Strumento grafico di organizzazione e programmazione del lavoro che identifica sinteticamente
(diagramma quando deve essere fatto un lavoro e ciascuna sua componente; consiste nella collocazione di
di) ciascuna azione programmata (rappresentata con barre orizzontali di diversa lunghezza) entro
un calendario in cui giorni, settimane, mesi, anni sono rappresentati da colonne verticali. Le
attività si estendono
trasversalmente alle colonne (a seconda della loro effettiva durata).
Gestione Attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione [UNI EN ISO
9000:2005 P.to
3.2.6]
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Gestione La cultura, la struttura, i processi che hanno lo scopo di gestire efficacemente effetti negativi ed
del rischio opportunità di miglioramento in tema di sicurezza. [Standards Association of Australia, Risk
Management (ASƒNZ S 4360: Strathfield, 1999)] Processo sistematico e continuativo costituito
dalle fasi di identificazione, valutazione e trattamento dei rischi. L’identificazione comprende il
monitoraggio dei
risultati del trattamento.
Gestione del E’ l’insieme sistematico di metodi, strategie e strumenti che consentono identificare, valutare e
rischio clinico ridurre
la possibilità e probabilità di danni o lesioni a pazienti conseguenti al trattamento sanitario.
Gestione per Attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione in materia di qualità
la qualità [UNI EN ISO 9000:2000 P.to 3.2.8]. E’ un insieme di azioni pianificate e sistematiche.
Nota: Guidare e tenere sotto controllo, in materia di qualità, un’organizzazione implica, di
regola, definire la politica per la qualità, gli obiettivi per la qualità, la pianificazione della qualità,
il controllo
della qualità, l’assicurazione della qualità ed il miglioramento della qualità.
Governo Si intende la capacità dei servizi di sviluppare e mantenere una sistematica attenzione alla
clinico qualità
dell’assistenza da essi erogata, con particolare riferimento alla efficacia ed alla appropriatezza
clinica delle prestazioni. Rappresenta una delle parole chiave del Piano Sanitario Regionale
3ƒ5ƒ99. Nei contesti aziendali è posta in capo al Direttore Sanitario, ma identifica nei direttori di
dipartimento e nelle loro responsabilità clinico−organizzative
i protagonisti di politiche aziendali capaci di documentare − attraverso iniziative di audit clinico−
la qualità delle proprie prestazioni e di garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori
attraverso l’adozione di strumenti di gestione del rischio clinico. Il Collegio di direzione
rappresenta l’organismo aziendale deputato al coordinamento delle singole iniziative
dipartimentali di governo clinico, alla loro coerenza con gli obiettivi generali dell’azienda ed alla
valutazione dei loro risultati e delle loro
implicazioni.
Gruppi di Piccoli gruppi volontari di professionisti, interfunzionali e interprofessionali, che intervengono sui
miglioramento processi di lavoro con le metodologie del miglioramento continuo presidiando globalmente il
percorso
del cambiamento (analisi, diagnosi, terapia, valutazione, implementazione e documentazione).
Inchiesta Un modo per raccogliere informazioni nella ricerca sociale e valutativa, consistente
(campionari nell’interrogare individui appartenenti a un campione mediante una procedura standardizzata
a) (solitamente un questionario) per potere poi studiare le relazioni fra variabili. Si distingue dal
sondaggio per il fatto di essere collegata ad una problematica teorica o ad una prospettiva di
intervento sociale [Corbetta,
1999].
Incident E’ la modalità di raccolta delle segnalazioni degli eventi indesiderati, effettuati volontariamente
reporting dagli operatori. Per l’attuazione di tale sistema, è necessario che all’interno delle
(sistema organizzazioni, sia garantita la confidenzialità delle segnalazioni e la non punibilità di coloro che
di) segnalano.
Esso fornisce una base di analisi per la predisposizione di strategie ed azioni di miglioramento.
Incidente Evento imprevisto e sfavorevole che ha avuto conseguenze, e quindi causativo un danno, per
(Accident) l’utenteƒcittadinoƒpaziente o per l’operatore sanitario.
Indicatore Caratteristica qualitativa (paragonabile) o quantitativa (misurabile) di un oggetto o di un
fenomeno che su questi consente di inferire (= costruire ipotesi, dare giudizi).
Il risultato della osservazione della caratteristica in questione, sia essa uno stato o un evento,
definisce il ‘valore’ o la misura dell’indicatore. In senso traslato indicatore può essere:
• il ‘valore’ che fornisce indicazioni sullo stato e permette, se ripetuto, una evidenza della
tendenza alla evoluzione nel tempo di specifici output di una organizzazione;
• lo strumento utilizzato per misurare l’oggetto dell’osservazione.
Gli indicatori possono essere classificati in vari modi: in base alla loro relazione con l’oggetto
(diretti, proxi), in base all’oggetto indagato (struttura, processo, risultato), alla tipologia di
informazioni veicolate (statiche, dinamiche), in base all’utilizzo (descrittivi, predittivi…), al
livello di applicazione (di
articolazione operativa, aziendali, regionali, nazionali).
Input Le entità in ingresso di un processo (Vedi). Possono essere di diversa natura (risorse, materie
prime,
informazioni, ecc)
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Performance Azioni manifeste e oggettivabili di un soggetto (singolo o équipe) come espressione concreta e
misurabile attraverso appositi indicatori delle abilità dello stesso. In ambito organizzativo le
performance riguardano la risposta a precisi mandati e ad ambiti di lavoro riconosciuti in
funzione della realizzazione del servizioƒprodotto.
Le performance sono il campo privilegiato dell’intervento formativo: il loro
miglioramento può riguardare la sostanza (nuove p.) oppure le modalità concrete di esecuzione
(forma, metodo, relazione…).
Migliorare la performance appartiene, nella logica dell’agire processuale, al campo del metodo
(protocolli, procedure, etc.) e delle persone.
Pericolo È la situazione o causa potenziale di danno per l’utenteƒcittadinoƒpaziente o per l’operatore
(Hazard) sanitario.
Pianificazione Parte della gestione per la qualità mirata a stabilire gli obiettivi per la qualità ed a specificare i
della qualità processi
operativi e le relative risorse necessarie per conseguire tali obiettivi [UNI EN ISO 9000:2005
P.to 3.2.9]
Piano Sono strumenti standardizzati e applicabili a livelli diversi. Studiati per integrare una parte
assistenziale dell’intervento personalizzato, vanno affiancati dalle procedure applicabili. Oltre a valorizzare la
professionalità e favorire l’integrazione, essi costituiscono uno strumento di formazione
permanente. Permettono di:
osservare, misurare e confrontare i
comportamenti;
definire le responsabilità;
facilitare l’inserimento di studenti e
nuovi operatori;
utilizzare razionalmente le risorse
L’elaborazione dei piani assistenziali si articola in
più fasi:
formazione del gruppo di lavoro (cioè di un gruppo limitato di persone che, guidate
da un leader, condividono lo stesso obiettivo e cooperano nel rispetto di ruoli e
mansioni con l’obiettivo di sviluppare le potenzialità dei singoli e dell’insieme
stesso);
definizione dell’argomento da normare;
circoscrizione precisa del problema;
ricerca bibliografica;
definizione di obiettivi e standard di riferimento;
individuazione delle risorse necessarie;
descrizione del processo operativo;
descrizione di complicanze e individuazione di possibili eccezioni;
definizione di modalità e tempi di verifica del piano (data di revisione);
validazione e formalizzazione;
diffusione e condivisione in base alla strategia prescelta.
[Igiene e cultura medico−sanitaria Unità 6 Metodologia sanitaria e sociale]
Piano Documento che, per uno specifico progetto, prodotto, processo o contratto, specifica quali
della procedure, e le risorse associate, devono essere utilizzate e da chi e quando
qualità Nota 1. Tali procedure comprendono, generalmente, quelle attinenti ai processi di gestione per
la qualità ed ai processi di realizzazione del prodotto.
Nota 2. Un piano della qualità fa spesso riferimento a parti del manuale della qualità o a
documenti di procedura.
Nota 3. Un piano della qualità generalmente, può costituire uno dei risultati della pianificazione
della qualità.
[UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.7.5]
Politica per la Orientamenti ed indirizzi generali di un’organizzazione, relativi alla qualità, espressi in modo
Qualità formale
dall’alta direzione [UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.2.4]
Prestazione Rappresenta l’aspetto di contenuto tecnico specifico della relazione di servizio ed è connotata
sanitaria da livelli
di complessità differenti in funzione della richiesta.
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Problema Qualcosa che ci si presenta davanti e che offre opportunità diverse di approccio, lettura,
soluzione
(comprende sia l’accezione di “pericolo” che di “opportunità”).
Procedura Modo specificato per svolgere un’attività o un processo. Nota 1 Le procedure possono essere
documentate, oppure no. Nota 2 quando una Procedura è documentata si adotta spesso
l’espressione “Procedura Scritta” o “ Procedura Documentata” . Il Documento che contiene una
Procedura può
essere chiamato Documento di Procedura [UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.4.5]
Procedu Documento descrittivo e prescrittivo che individua uno specifico processo, stabilendone
ra chiaramente le fasi di svolgimento, i singoli compiti professionali e le responsabilità ad essi
Tecnico collegate nella realtà locale.
Professionale
Processo Insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in ingresso in elementi in
uscita
[UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.4.1]
Prodotto Risultato di un processo [UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.4.2]
Professionalità Spazio operativo riconosciuto ad un soggetto all’interno di una organizzazione, concepito
direttamente come risultato di una negoziazione dove entrano in relazione il voler essere
(potenziale dinamico), dover essere (posizione), e poter essere (profilo di ruolo).
Mix di competenza (skills), capacità (abilities), atteggiamenti (judgement).
Si realizza su tre direttrici principali: il contributo tecnico specifico della attività professionale;
l’operatività quotidiana; la gestionalità e la leadership.
Progetto Processo unico che consiste in un insieme di attività coordinate e tenute sotto controllo, con
dati di inizio e fine, intrapreso per conseguire un obiettivo conforme a specifici requisiti, ivi
inclusi i limiti di
tempo, di costi e di risorse. [[UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.4.3]
Progettazione Insieme di processi che trasforma requisiti in caratteristiche specificate o nella specifica di un
e prodotto,
sviluppo di un processo o di un sistema [UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.4.4]
Protocollo Schema pre−definito, localmente concordato, di comportamento ottimale come dato di partenza
per attività cliniche (o operative). Dà conto delle ragioni, vincoli, obiettivi delle attività in oggetto.
sono schemi predefiniti di comportamento diagnostico−terapeutico e fanno riferimento a
sequenze
procedurali abbastanza prescrittive.
Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti [UNI EN ISO 9000:2005
P.to 3.1.1]
Insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto eƒo di un servizio che gli
conferiscono la capacità di soddisfare i bisogni espliciti e impliciti del clienteƒfruitore.
Qualità attesa E’ costituita dalle caratteristiche che i cittadini si attendono di vedere espresse in un prodotto
servizio. Essa dipende prevalentemente dai bisogni impliciti, ovvero quelli dei quali il paziente
non richiede
esplicitamente la soddisfazione perché la ritiene scontata.
Qualità ‘E il modo in cui i cittadiniƒutenti percepiscono le proprietà e le caratteristiche di un prodotto
percepit eƒo di un servizio. Essa dipende dalle aspettative coscienti (espresse o implicite) e dalle
a supposizioni inconsce: gli utenti sono insoddisfatti quando la loro esperienza del servizio è
inferiore alle loro aspettative o supposizioni.
Le loro aspettative o supposizioni possono essere in relazione a un valore, un modello ideale, a
un servizio simile già fruito o a ciò che pensano sia possibile ottenere da un servizio, oppure a
ciò di cui pensano di avere bisogno. La qualità percepita può essere valutata come dato
complessivo o articolato
su varie dimensioni.
Qualità totale Filosofia, tessuto connettivo di tutto l’agire organizzativo in funzione del miglioramento continuo,
orientato al clienteƒfruitore e incentrato sulla risorsa professionale.
Questionario Metodologia di rilevazione delle opinioni caratterizzata da un insieme strutturato di domande e
categorie di risposta, definite a priori da chi costruisce il questionario (le domande chiuse), eƒo
di domande aperte, che non prevedono delle risposte predeterminate. Il questionario non è solo
le ‘domande’, o più in generale gli item che contiene, ma anche il supporto fisico, il lessico
adottato, le
definizioni operative che lo riguardano [Bezzi − Palombo, 1995; Masoni, 1997, 169−174].
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Valutazione Processo scientifico e sistematico con cui viene determinato il grado in cui un intervento o
programma
pianificato raggiunge pre−determinati obiettivi (WHO).
Verifica Conferma sostenuta da evidenze oggettive del soddisfacimento di requisiti
specificati Nota 1 il termine “verificato” è utilizzato per indicare lo stato
corrispondente.
Nota 2 la conferma può comprendere attività quali:
esecuzione di calcoli alternativi;
confronto di una nuova specifica di progetto con una specifica simile già
applicata; esecuzione di prove e di dimostrazioni;
riesame dei documenti prima della loro emissione.
[UNI EN ISO 9000:2005 P.to 3.8.4]
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15. BIBLIOGRAFIA
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DEI PROCESSI ATTRAVERSO PROCEDURE” 1998
B. C. Gentile, ASM Matera − Servizio Gestione Qualità e Accreditamento Aziendale , : “Procedura
Cod. PSGQ− 01−01 ED.1 REV.00 SISTEMA DI GESTIONE DOCUMENTALE: gestione e
controllo della documentazione e delle registrazioni per la qualità” Anno 2014
C. Beccastrini S., Gardini A., Tonelli S.: “Piccolo dizionario della Qualità”, Centro Scientifico Editore, 2001
D. Bruna Magi, Enrico Meregalli, Ulrich Wienand ASR − Agenzia Sanitaria Regione
Emilia−Romagna, “Documento elaborato dal Gruppo Responsabili Aziendali Qualità”
2001
E. Fadoi, Mariapaola Lince “I percorsi assistenziali: uno strumento operativo e organizzativo”
Centro Scientifico Editore.2005
F. Igiene e cultura medico−sanitaria − Unità 6 Metodologia sanitaria e sociale Franco Lucisano
Editore • Igiene e cultura medico−sanitaria 2014
G. LAZIOSANITA’, Agenzia di Sanità Pubblica “Guida per la redazione e gestione delle
procedure tecnico− professionali”
H. NORMA EUROPEA UNI EN ISO 9000 2005 “Sistemi di Gestione per la Qualità Fondamenti e Vocabolario”
I. NORMA EUROPEA UNI EN ISO 9000 2015 “Sistemi di Gestione per la Qualità Requisiti”
J. P. Morosini, F. Perraro: “Enciclopedia della gestione di Qualità in Sanità”, Centro Scientifico Editore. 2002