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CONSORZIO PER LA ZONA INDUSTRIALE DI MACOMER

BUSTA B - OFFERTA TECNICA

All. 4 - RELAZIONE MIGLIORIE

PROGETTO:
FORNITURA, INSTALLAZIONE E MESSA IN SERVIZIO DI UN
IDROESTRATTORE CENTRIFUGO CON RELATIVI ACCESSORI
PER LA DISIDRATAZIONE DEI FANGHI PRODOTTI

IL CONCORRENTE:

Sede operativa:
tel: 06/7197923 fax: 06/7197623
mail: atp.srl@gmail.com
FORNITURA, INSTALLAZIONE, MESSA IN
CONSORZIO PER LA SERVIZIO DI UN IDROESTRATTORE
CENTRIFUGO CON RELATIVI ACCESSORI
ZONA INDUSTRIALE PER LA DISIDRATAZIONE DEI FANGHI
DI MACOMER PRODOTTI DALL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE
CONSORTILE DI MACOMER

La presente relazione riassume le soluzioni migliorative e le integrazioni tecniche proposte dallo


scrivente concorrente A.T.P. s.r.l. nell’ambito della procedura di gara indetta dal Consorzio per la
Zona Industriale di Macomer relative all’appalto avente per oggetto la "FORNITURA,
INSTALLAZIONE, MESSA IN SERVIZIO DI UN IDROESTRATTORE CENTRIFUGO CON RELATIVI
ACCESSORI PER LA DISIDRATAZIONE DEI FANGHI PRODOTTI DALL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE
CONSORTILE DI MACOMER".

SOMMARIO

1.  Mitigazione dell’impatto ambientale nel locale 2 

2.  Ventilazione Scarico Solido 3 

3.  Disposizione Coclee di Scarico Solidi 4 

4.  Lavaggio della Coclea 5 

5.  Pressostato sulla Mandata delle Pompe 5 

6.  Sensore di Livello sul Cassone fanghi 6 

7.  Copertura Cassone fanghi 6 

8.  Sistema di scambio Pompe Mono 7 

9.  Posizionamento Pompe Mono 8 

Il Concorrente
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FORNITURA, INSTALLAZIONE, MESSA IN
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CENTRIFUGO CON RELATIVI ACCESSORI
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DI MACOMER PRODOTTI DALL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE
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1. MITIGAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE NEL LOCALE

Uno dei principali problemi che si riscontra nel trattamento per centrifugazione dei fanghi di
depurazione, è il rilascio da parte delle acque madri (ovvero la fase liquida di separazione) di
gas aggressivi e potenzialmente tossici alle alte concentrazioni. Infatti a causa delle turbolenze
e dell’effetto di mescolamento dati dall’azione della centrifuga in funzione, i gas disciolti nel
liquido tendono a separarsi ed essere rilasciati nell’ambiente circostante.
Per ovviare a questa problematica il Decanter Flottweg è interamente sigillato, e il prodotto
(compresi gli eventuali gas) entrano ed escono solo da apposite aperture.
Grazie alle indicazioni di installazione fornite dalla Flottweg-Veronesi, si potrà realizzare un
impianto che garantisca un ambiente di lavoro “odor-free” e “gas-free”.

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Figura 1: schema di mitigazione dei gas di scarico del Decanter

La Figura 1 mostra uno schema di installazione ottimale progettato per evitare che i gas di
chiarifica si disperdano nel locale della centrifuga. Il punto 1 indica la camera di scarico e
raccolta della chiarifica; questa camera è isolata tramite apposite tenute e guarnizioni, così che
il liquido venga raccolto e convogliato per gravità verso il basso.
Per migliorare l’ermeticità della camera si installa il ventilatore ad aspirazione 2 per creare una
leggera depressione in tutte le aree interne alla centrifuga. Questo effetto di aspirazione
impedisce ogni potenziale fuoriuscita di gas per aerosol. I gas rilasciati sono così convogliati
verso la tubazione di scarico della fase liquida.
Il punto di collegamento della linea di ventilazione 3 viene inserito il più vicino possibile alla
centrifuga, per impedire che l’effetto di aspirazione possa essere smorzato dal flusso liquido in
uscita.

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Grazie al ventilatore ad aspirazione 2 installato in prossimità di un punto esterno al locale di


disidratazione, si ha la massima rimozione dei gas in uscita dalla centrifuga; al contrario, ciò
non può essere garantito dai sistemi di eliminazione dei gas senza aspirazione forzata.

2. VENTILAZIONE SCARICO SOLIDO

Per migliorare l’ermeticità della camera si provvede a ventilare la camera del rotore. In questo
modo il rotore della centrifuga produce un’aspirazione nelle fessure della camera, impedendo
fuoriuscite di aerosol.

Il punto di collegamento della linea di ventilazione è il più vicino possibile alla centrifuga, per
impedire che l’effetto della ventilazione possa essere influenzato dal flusso di prodotto.

Si posiziona il punto di collegamento in modo tale da non impedire la ventilazione naturale per
dispersione del concentrato o schiuma nel concentrato. La linea di ventilazione viene installata
con inclinazione continua in modo che non si verifichino accumuli di aerosol residui di aria di
scarico della linea (sifone).

Il flusso di aria della ventilazione contiene materiali solidi e/o particelle liquide o vapori, i quali
possono depositarsi nella linea di ventilazione o condensare. Perciò si prevedono aperture di
ispezione e possibilità di effettuare pulizie.

La ventilazione può essere statica o con ventilatore ad aspirazione.

La ventilazione viene effettuata con ventilatore ad aspirazione con capacità di aspirazione di 2


m³/min.

I collegamenti della linea saranno adeguati al flusso, preferendo le connessioni a 45° anziché i
tubi a T.

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3. DISPOSIZIONE COCLEE DI SCARICO SOLIDI

Nella presente offerta tecnica la scrivente Impresa propone di utilizzare tre coclee anziché due
per lo scarico dei solidi.. La coclea di scarico dalla centrifuga sarà reversibile, in modo da
garantire lo scarico dell’acqua di lavaggio (per maggiori dettagli vedasi paragrafo 9.1 dell'All1
Relazione).

La coclea della centrifuga e lo scivolo della nastropressa esistente caricheranno sulla coclea
centrale, che convoglierà il fango disidratato all’esterno dell’edificio sulla terza coclea di
distribuzione del fango nel cassone.

La terza coclea, di tipo reversibile come la prima, permetterà, invertendo il senso di moto, di
scaricare su due punti diversi del cassone. L'inversione del moto della coclea in argomento,
potrà essere effettuata con comando locale dal basso. Questa soluzione consentirà un notevole
risparmio di tempi e costi di gestione in quanto non si renderà necessario l'intervento
dell'operatore nè per spostare il cassone durante il riempimento, nè per movimentare
manualmente il fango disidratato.

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4. LAVAGGIO DELLA COCLEA

Il sistema di lavaggio permetterà di evitare intasamenti e stagnazione del prodotto che potrebbe
creare sbilanciamenti, consumi energetici anomali e un’usura precoce per i cuscinetti.

5. PRESSOSTATO SULLA MANDATA DELLE POMPE

Un altro importante presidio di sicurezza compreso


nell'offerta della scrivente Impresa è il Pressostato elettronico
per il comando diretto delle elettropompe monovite ed il
controllo contro la marcia a secco. Questo dispositivo, grazie
al sensore interno, fornisce un flusso costante all’utilizzo
evitando l’andamento altalenante della pressione.

Il pressostato interno, tarato alla pressione di esercizio


(regolabile), determina la partenza automatica
dell’elettropompa mantenendo in pressione l’impianto. Rileva
inoltre la mancanza di fango o miscela di polielettrolita in
aspirazione dell’elettropompa evitando il funzionamento a
secco segnalando l’anomalia mediante un led rosso (errore).

Il pressostato è immune alla formazione di condensa dovuta


alla differenza di temperatura fra ambiente e miscela
pompata.

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6. SENSORE DI LIVELLO SUL CASSONE FANGHI

Ai fini del controllo in automatico del riempimento del cassone,


verrà fornito dalla scrivente Impresa un sensore di contatto a
forcella montato su una staffa snodabile. Ciò permetterà lo
scarico e il movimento del cassone mantenendo in sicurezza il
sensore.

Il sensore non subisce alcuna usura, permettendo quindi una


lunga vita operativa. È insensibile a vibrazioni esterne e depositi,
il funzionamento non richiede manutenzione. È robusto e
compatto, inoltre non richiede taratura.

Si adatta con vari inserti elettronici, quali ad esempio NAMUR,


relè, tristore e uscite del segnale PFM, ai diversi sistemi di
controllo dell'impianto rendendolo universale.

Altre caratteristiche sono l’indicazione di depositi e abrasione,


impostazione di densità e ritardo di commutazione selezionabile.

7. COPERTURA CASSONE FANGHI

La fornitura offerta dalla scrivente Impresa si


completerà con la realizzazione di una
struttura metallica che fungerà, oltre che da
supporto per la coclea reversibile di scarico
sul cassone, anche da sostegno per una
copertura in policarbonato trasparente che
eviterà l'arrivo diretto delle acque piovane sul
cassone del fango disidratato. La
trasparenza del policarbonato garantirà
comunque che non venga ostacolato,
soprattutto nel periodo estivo, l'effetto della
insolazione che contribuisce alla
disidratazione del fango prodotto.

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8. SISTEMA DI SCAMBIO POMPE MONO

Le pompe monovite verranno installate dalla scrivente in modo da avere la possibilità di


interscambiarle ed utilizzarle alternativamente per l'alimentazione della nastropressa esistente o
della nuova centrifuga.

Il sistema, come evidenziato graficamente nella figura seguente (estratta dallo schema di
installazione riportato nell'"All1 Relazione", alla quale si rimanda per maggiori dettagli) si
compone di tre valvole di intercettazione aggiuntive poste sulla mandata delle pompe la cui
manovra consentirà di decidere la destinazione del fango.

Questa miglioria verrà fornita sia per le pompe mono fanghi che per le pompe mono
polielettrolita.

Il Concorrente
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9. POSIZIONAMENTO POMPE MONO

Tutte le pompe mono, sia quelle dei fanghi che quelle del polielettrolita, sono attualmente
posizionate all'interno di un pozzetto; questa soluzione impiantistica comporta dei problemi sia
nella manutenzione delle pompe che nella pulizia del locale.

Dalle verifiche effettuate risulta che le nuove pompe possano essere installate a quota
pavimento, pertanto nella presente offerta la scrivente Impresa ha ricompreso gli oneri per il
riempimento del pozzetto pompe e la realizzazione del massetto in cls, ricavando comunque
una canala per le tubazioni di ingresso dei fanghi.

Il Concorrente
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