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Sentenza del 30/04/2021 n. 94 - Comm. Trib. Reg.

per la Basilicata Sezione/Collegio 1


Intitolazione:
Agevolazione IVA - Handicap grave accertato - Incapacità di deambulazione.

Massima:
In materia di agevolazione IVA, l'Handicap con connotazione di gravità, ai sensi dell'art. 3, comma 3, della L. n.
104/92, accertato dalla Commissione Medica di verifica, integra il diritto ad ottenere l'agevolazione qualora, pur non
essendo previsto normativamente, sia assimilabile alle patologie che, a causa di incapacità di deambulazione,
impediscono la conduzione del veicolo; in tali casi il diritto è riconosciuto prescindendo dalla presenza di dispositivi
di adattamento del veicolo inerenti ai soggetti abilitati a condurre.

Testo:
IN FATTO E IN DIRITTO

Con atto depositato in termini l'Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di Matera proponeva appello avverso la
sentenza n. 16/2019 pronunciata in data 11/07/2018 dalla Commissione Tributaria Provinciale di Matera, Sez. n. 2,
depositata in data 16/01/2019.

Con l'atto di appello l'Agenzia esponeva che - esaminata la documentazione depositata in data 07/12/2016, dalla
quale emergeva che la società A. E. SRL" aveva venduto un'autovettura RANGE ROVER modello EVOQUE, targata
XX (cilindrata 2179), al sig. G. C.V. con aliquota Iva agevolata del 4%, ai sensi della Legge n. 97/1986 "Disposizioni
per l'assoggettamento dell'Iva con aliquota ridotta dei veicoli adattati ad invalidi", cfr. fattura n. X del 12/10/2012.
-considerato che potevano usufruire delle agevolazioni per il settore auto: non vedenti, ipovedenti (con residuo visivo
non superiore a un decimo ad entrambi gli occhi) e sordi; disabili con handicap psichico o mentale titolari
dell'indennità di accompagnamento; disabili con grave limitazione delle capacità di deambulazione o affetti da
pluriamputazioni oppure con grave handicap (comma 3 dell'articolo 3 della L. 104/92), certificati con verbale della
Commissione per l'accertamento dell'handicap presso l'Asl.

Disabili con ridotte o impedite capacità motorie, a condizione che l'autoveicolo sia stato adattato. - rilevato che dalla
documentazione medica della sig.ra D. M. (coniuge disabile, fiscalmente a carico della parte) si evinceva che la
"Commissione Sanitaria Provinciale Invalidi civili di Policoro (MT)" - in data 23/01/2008 -aveva certificato, ai sensi
della L. 104/92, che la sig.ra D. aveva ridotte capacità motorie. -rilevato che nella fattispecie in esame (disabile con
ridotte o impedite capacità motorie), il diritto alle agevolazioni era condizionato all'adattamento del veicolo alla
minorazione di natura motoria di cui il disabile era affetto. - riscontrata la mancata attestazione nella carta di
circolazione della presenza di dispositivi di adattamento del veicolo acquistato aveva proceduto ex art. 54, DPR
633/72, al recupero dell'Iva dovuta pari a Euro 5.312 (17% di euro 31.250), in quanto la società "A. E. SRL" aveva
indebitamente applicato, relativamente alla vendita dell'autovettura in oggetto, l'aliquota agevolata del 4%, anziché
l'aliquota ordinaria pari al 21%, con avviso di accertamento n. TC503 IVA 2012.

Veniva notificata alla società proposta di mediazione con sola riduzione delle sanzioni ma la società non vi aderiva e
proponeva ricorso che veniva accolto dalla Commissione Tributaria di primo grado. A sostegno dell'appello proposto
l'Ufficio appellante esponeva i seguenti motivi: 1) I giudici di primo grado avevano errato accogliendo il ricorso
motivando che " il legislatore ha esteso l'applicazione dell'aliquota IVA ridotta alle cessioni di veicoli effettuate a
favore di altre categorie di disabili o ai familiari di cui essi sono fiscalmente a carico, a prescindere dall'adattamento
del veicolo, e ciò a norma dell'art. 8, comma 3 della Legge 27/12/1997 n.449. A sostegno di tale assunto, era stata
richiamata la Circ. 11/E del 21/05/2014, punto 7.6, secondo cui in presenza di portatori di handicap in condizioni di
gravità, di cui al punto 3.3 della legge 104 del 1992, e che non possono condurre il veicolo, spetta l'applicazione
dell'IVA ridotta, anche senza necessità di adattamento del veicolo.

Tale interpretazione era contraria ai chiarimenti forniti dall'Amministrazione Finanziaria, mediante Circolare 11/E del
21/05/2014 dalla quale emergeva in maniera chiara che il legislatore abbia esteso le agevolazioni anche ai familiari
del disabile, a prescindere dall'obbligo di adattamento del veicolo ma tale volontà, proprio a recepimento dell'indirizzo
comunitario era specifica in favore di determinate persone affette da disabilità particolarmente gravi, ovvero ciechi,
sordi, persone con disabilità intellettive, psichiche gravi e con gravi limitazioni della deambulazione, comprendendo in
tale novero anche i disabili minori di età. Nel caso di specie doveva ritenersi l'insussistenza della condizione di grave
limitazione della capacità di deambulazione o della pluriamputazione, prevista per poter usufruire dell'aliquota IVA
ridotta.

L'ultimo certificato medico datato 17/02/2010, esibito dalla società ed allegato al ricorso di primo grado, non
evidenziava una invalidità con impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore, requisito
necessario, perché possa annoverarsi un soggetto disabile tra quelli di cui all'art. 3 c. 3 L.104/92, ossia tra i soggetti
fruitori dell'agevolazione anche senza l'adattamento del veicolo, e non risultando mai essere stati eseguiti sulla Range
Rover Evoque acquistata (cil. 2179), adattamenti che permettano al disabile di guidare ,l'agevolazione ottenuta non

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era dovuta. Non vi era pertanto alcuna pertinenza tra la questione in discussione e la circolare n.11/E/2014 richiamata
in sentenza, poiché il caso in essa analizzato, riguardava espressamente ed unicamente la condizione dei minori che
non possono per legge essere titolari di patente; qualora l'Amministrazione avesse voluto agevolare anche i disabili
privi di patente lo avrebbe espresso chiaramente. In conclusione dalla documentazione esaminata emerge evidente
l'esclusione del caso di specie dal novero delle situazioni di gravità agevolabili a prescindere dall'adattamento del
veicolo, che nel caso di specie non risultavano. Chiedeva pertanto l'accoglimento dell'appello che la conferma
pertanto dell'avviso di accertamento impugnato. All'odierna udienza l'appello veniva discusso e deciso. Osserva
questa Commissione Regionale che l'appello proposto è infondato va pertanto rigettato.

Come correttamente motivato dal Giudice di primo grado, la valutazione effettuata dall'Ufficio che aveva ritenuto
sostanzialmente inapplicabile l'aliquota agevolata sul presupposto che la disabilità della quale era affetta la sig.ra
D.M., non rientrava tra quelle per le quali era possibile ottenere l'aliquota agevolata prescindendo dalla presenza di
dispositivi di adattamento del veicolo (non presenti) deve ritenersi errata. Dagli atti, infatti, risulta che la persona
disabile D. M. è affetta da morbo di P. fin dal 2000, e riconosciuta dalla Commissione medica "portatrice di handicap
con connotazione di gravità, ai sensi dell'art. 3 co.3 della L. 104/1992" e quindi non poteva essere abilitata alla guida
dell'autovettura. Ad avviso di questa Commissione Tributaria Regionale l'handicap con connotazione di gravità, ai
sensi dell'art. 3 co.3 della L. 104/1992 accertato dalla Commissione medica integrava il diritto ad ottenere
l'agevolazione trattandosi di connotazioni di gravità che impedivano proprio la conduzione per cui assimilabile ai
soggetti portatori di handicap previsti normativamente (con incapacità di deambulazione ) per cui tale diritto spettava
prescindendo dalla presenza di dispositivi di adattamento del veicolo inerenti ai soggetti che sono abilitati a condurre.

Sulla base pertanto di tale motivazione l'agevolazione richiesta dal marito della D.M. deve ritenersi legittima. In ordine
alle spese della controversia in considerazione dell'entità della pretesa tributaria nonché della qualità delle parti
appare eque dichiarare interamente compensate le stesse tra le parti.

P.Q.M.

La Commissione Regionale della Basilicata sez 1 così provvede. Rigetta l'appello Spese compensate

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