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ogni famiglia italiana in media getta nella pattumiera cibo per 560,00. Scusate se poco! Non parliamo delle grandi feste: megapranzi e megasprechi. la diseducazione del nostro benessere. IL VIZIO CAPITALE Il goloso da vizio capitale come si rapporta al cibo? Con voracit e ingordigia. talmente catturato dal cibo da meritarsi il rimprovero di san Paolo: fa del suo ventre il proprio dio. Il peccato capitale della gola si annida proprio l: nellossessione idolatrica del piacere della gola. La tradizione morale e spirituale denuncia con forza il peccato di gola, non perch sia il pi grave, ma perch, degradando luomo a livello animalesco, apre la strada agli altri vizi. Gli antichi monaci definivano la gola la porta di ingresso alla lussuria, allavarizia, allira, ecc. Il troppo mangiare e bere indebolisce nella persona la capacit di autocontrollo su tutti i fronti. Perch questa voglia incontenibile di mangiare a tutte le ore? solo perversione morale? Idolatria del cibo? Labbuffarsi spesso il segnale di un vuoto interiore, di un bisogno di riconoscimento che si cerca di colmare riempiendo lo stomaco. La fame dellingordo, spesso anche obeso, il sintomo di unaltra fame: quella di affetto. Serve poco infliggergli diete e palestra. La soluzione va ricercata altrove: in rapporti familiari e relazioni positive che sappiano infondere sicurezza sulla propria esistenza e ancoraggi certi per il presente e per il futuro. Che un rapporto sregolato con il cibo riveli problemi irrisolti del tutto visibile in chi soffre di bulimia e di anoressia. Il bulimico combatte langoscia del niente riempiendosi di cibo. Lanoressica, invece, sogna i 30 kg rifiutando il cibo. Due atteggiamenti opposti, ma uno stesso problema: mancanza di autostima, vuoto interiore, deserto affettivo e difficolt ad affrontare la vita com. PERSONALIT DISTURBATE? Il rapporto con il cibo quanto mai complesso. Il moralismo non serve. Forse pi che di vizio moralmente censurabile, si dovrebbe parlare di personalit disturbate da capire e da aiutare, soprattutto se giovani. Prendendo sul serio la gola come vizio, in che modo darsi una regolata? Non esistono soluzioni facili e valide per chiunque. In ogni caso incominciare a interrogarsi sul perch ci si abbuffa o si rifiuta il cibo sempre molto istruttivo per capire da che parte si sta andando. Decisivo educarsi ed educare alla moderazione: per questo buona norma stare a degli orari. Merendine, patatine, Coca Cola e quantaltro a tutte le ore non educano a un sano rapporto con il cibo: ne tengano conto mamme e nonne. Alle buone forchette, poi, si potrebbe consigliare di rinunciare ai megabis di ci che pi piace. E perch no anche ogni tanto un po di salutare digiuno? Se ne fa tanto per la linea, perch non approfittarne per educarsi alla moderazione? A ben vedere per, la misura nel mangiare e nel bere non solo questione di autocontrollo e di imposizioni. Tutto serve. Tuttavia, se vero che nel cibo riveliamo il nostro intimo, allora certe sofferenze interiori che le abitudini golose cercano di nascondere si possono meglio affrontare e gestire in un clima educativo, familiare, affettivo e relazionale ricco di umanit. Da Il Bollettino Salesiano - Sfide etiche - Di Sabino Frigato

Foglio informativo parrocchiale ad uscita settimanale. Ciclostilato in proprio ad uso interno.

www.parrocchie.it/brenta/ Parrocchia SS.Vito e Modesto BRENTA

VANGELO (Matteo Il,25-30) MITE E UMILE DI CUORE In quel tempo Ges disse: Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perch hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. S, o Padre, perch cos hai deciso nella tua benevolenza. Tutto stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorr rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi dar ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti dolce e il mio peso leggero. il cosiddetto piccolo Inno di giubilo di Ges, il Magnificat di Ges. Il Magnificat di Ges (come quello di sua madre Maria) tutto tessuto di allusioni bibliche: si ispira agli appelli della Sapienza divina, la Hokmh, che si leggono nei libri dei Proverbi (8-9), del Sircide (51,1-30), della Sapienza (6-9) e di Danile (7.13-14). Dio si compiace di rivelare i segreti del Regno dei cieli (queste cose) ai piccoli e agli umili. Non si esplorano i misteri del Regno di Dio spremendo le proprie meningi n a colpi di

schede perforate, ma con il cuore e a forza di amore. Chi si svuota di s, si riempie di Dio; chi pieno di s, vuoto di Dio. L'azione di Dio ha sempre una costante nella storia: innalza gli umili e deprime gli orgogliosi. Ges ha una giaculatoria, che un grido di gioia al Padre: S, Padre, perch cos piaciuto a te. Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare; ecco il ruolo del Figlio nella conoscenza del Padre. Il Padre un donare totale; il Figlio un ricevere totale. Quando Dio conosce l'uomo, lo compenetra totalmente con il suo Spirito Santo e lo abbraccia quasi in un amoroso chinarsi su di lui. Conoscere e amare sono tuttuno. Ma il Figlio non pos- siede questa conoscenza solo per s; la deve comunicare. Sua missione rivelare il Regno di Dio. Il Figlio partecipa a noi ci che ha ricevuto. Attraverso la sua mediazione, ci possibile entrare in comunione con Dio. Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorer. Ges lancia il suo manifesto di Povero a tutti i poveri del mondo: venite a me. Ci che scandalizza i sapienti questa rivelazione di un Salvatore che mostra la sua potenza nella debolezza. Ges si definisce un maestro di mi-

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tezza, di non-violenza, di umilt interiore carico, i suoi comandi, sono leggeri e dolci, nei pensieri, nel cuore. Offre un senso alla idonei a costruire una citt terrestre pi vita umiliata degli affaticati e degli oppressi fraterna e a costruire il Regno di Dio. da una giungla di prescrizioni e di impegni e compiti impossibili da osservare. Promette conforto alle anime, promette pace, poich il suo giogo (cio la sua dottrina, il suo insegnamento, le sue parole), il suo

PARROCCHIA DEI SANTI VITO E MODESTO - BRENTA


e Parrocchia Santi Giovanni Battista e Maurizio - Caravate

calendario liturgico dal 4 al 10 luglio 2011

LUNED 4 LUGLIO Brenta Parrocchia ore 18.00 S. Messa def.ti SALA GENOVEFFA
e AMBROGIO MARTED 5 LUGLIO Caravate S. Agostino

DIMMI COME MANGI E TI DIR CHI SEI La gola un vizio o un problema?Il salutismo frena,il gusto accelera... Cibi sempre pi sofisticati e a volte non esenti da sofisticazioni daltro tipo.
Scusi, il suo vizio dominante? Met degli intervistati ha confessato: la gola. Che a noi italiani piaccia la buona cucina cosa nota, ma per questo siamo tutti viziosamente dediti ai piaceri del palato? Precisiamo. Noi tutti intratteniamo con il cibo dei rapporti che superano la pura necessit dellalimentazione. Il cosa e il come mangiamo assume pi di un significato: primo fra tutti quello relazionale. Anche se spesso, per ragioni di lavoro o altro, siamo costretti a mangiare da soli e di corsa, resta vero che la cosa pi bella e naturale trovarci attorno al tavolo di casa con tutta la famiglia. A livello sociale, poi, pensabile una festa o una ricorrenza di una qualche importanza senza un buon pranzo o una lauta cena? Purtroppo succede sempre pi spesso che anche in famiglia si mangi un po a tutte le ore perdendo cos loccasione del pasto insieme e il senso della convivialit. SEI CI CHE MANGI Dimmi come mangi e ti dir chi sei. Dal cosa e dal come mangiamo possiamo cogliere tanti nostri tic che fanno s sorridere, ma anche tradiscono la nostra personalit. Per esempio, il timore di mangiare un cibo mai assaggiato prima rivelerebbe una persona ansiosa; mentre chi al supermercato si mette a studiare qualit e quantit degli ingredienti dei prodotti in vendita sarebbe uno scrupoloso. Lambizioso e luomo di mondo, invece, non solo mangiano molto, ma hanno gusti ricercati e, soprattutto, ne parlano vantandosene. Dalla velocit, poi, con cui inghiottiamo senza masticare si pu dedurre il grado della nostra impulsivit. Lavaro, in tutta coerenza con se stesso, mastica e rimastica il cibo gustandoselo a lungo. La passione per torte e cioccolato denoterebbe ansiet; incertezza, invece, in chi beve latte tiepido. Infine, chi si accontenta di piluccare qua e l sappia che affetto da nevrastenia. Ma ci sarebbe di pi. Uneventuale crisi di coppia si manifesterebbe nel fatto che il marito non apprezza pi la cucina della consorte e/o la moglie non si dedica pi, come un tempo, ai fornelli per il maritino. Amenit psicologiche? In ogni caso, nel nostro rapporto con il cibo viene fuori molto di noi, compreso il nostro essere degli spreconi. Riempiamo i frigoriferi sapendo che non tutto andr consumato: importante averne a disposizione e in abbondanza. stato calcolato che
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ore 9.00

S. Messa

MERCOLED 6 LUGLIO Brenta Parrocchia ore 18.00 S. Messa def.ti BINOTTO SERGIO e familiari
GIOVED 7 LUGLIO Caravate S. Agostino ore 9.00 S. Messa

SABATO 9 LUGLIO Brenta Parrocchia ore 18.00 S. Messa def.ti MARCATO ANTONIO,
Caravate Parrocchia GIACOMO e familiari ore 18.00 S. Messa officiata dai padri Passionisti

DOMENICA 10 LUGLIO: XV TEMPO ORDINARIO (anno A)


Caravate

Brenta
Caravate

Brenta

S. M. del Sasso ore 9.30 S. Messa officiata dai padri Passionisti Parrocchia ore 10.00 S. Messa int. particolare Parrocchia ore 11.15 S. Messa e amministrazione sacramento del Battesimo S. Quirico ore 18.00 S. Messa def.ti Fam. MISCIONE e MOLON

AVVISI
La Domenica mattina, qualora qualcuno volesse fissare delle intenzioni per le Sante Messe o parlare brevemente con don Paolo, pregato di farlo in sacrestia PRIMA della celebrazione della Santa Messa delle ore 10.00, poich don Paolo, al termine di questa celebrazione, deve recarsi a Caravate per presiedere ad altra celebrazione eucaristica.

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