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1 L’arte del clarinetto

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La barra di allontanamento dei


cavi del collarino, consente un
migliore posizionamento dello
stesso facilitando la respirazione
e rimuovendo la tensione dal
collo offrendo allo stesso tempo
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accessorio può essere utilizzato
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qualsiasi cinturino per strumenti a Seguici su:
fiato che abbia un cavo sottile. vandoren.fr/en/accessories/

2 L’arte del clarinetto


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3 L’arte del clarinetto
ATTUALITÀ

Avete detto
CLARINETTOMANIA…???
Torna a grande richiesta
dal 6 luglio al 3 agosto
il meeting per maniaci
del clarinetto
Il 2022 non poteva portare notizia Clarinet Summer University) dal 24 con docenti affermati e di esperien-
più bella per il mondo del clarinetto al 28 luglio e il BASS CLARINET za delle scuole medie a indirizzo
che il ritorno di ClarinettoMania, il FEST (1° Meeting Internazionale musicale e Licei musicali, oltre a un
format ideato dall’Accademia Ita- dedicato al clarinetto basso) il 26 interessante laboratorio di musica
liana del Clarinetto, con la direzio- e 24 luglio. Inoltre, sempre a Cese- d’insieme che si tiene al pomerig-
ne artistica del Maestro Piero Vin- na si terrà il 2° mercatino di libero gio e porta alla creazione di un’or-
centi che quest’anno sarà ancora scambio per maniaci del clarinetto. chestra di clarinetti che si esibisce
più articolato e ricco del passato. Le CLARINET MASTERCLASS tor- al termine delle attività. È l’evento
Il tutto si terrà a partire dal 6 luglio neranno poi dal 30 luglio al 3 ago- maggiormente connotato da uno
per quasi un mese. Il periodo è sta- sto a Bertinoro. Si tratta di eventi spessore pedagogico e formativo
to individuato per soddisfare le esi- pensati per oltrepassare il confine che offre un importante stimolo ar-
genze di tutti i partecipanti liberi da nazionale per rivolgersi a clarinet- tistico in un periodo cruciale della
impegni scolastici e che precede tisti europei e non solo. Un contor- crescita e in un mese-ponte tra un
l’inizio delle vacanze. Le città scel- no di attività parallele dedicate ai anno scolastico e l’altro. Le Clarinet
te sono Castrocaro Terme - Terra clarinettisti e alla loro formazione.  Masterclass si rivolgono invece a
del Sole, Cesena e Bertinoro nella ClarinettoMania seguirà un obbiet- studenti dei corsi ordinamentali di
splendida Romagna. tivo principale che è la  diffusione Conservatorio e giovani laureati.
ClarinettoMania, giunto alla 3° del linguaggio musicale attraverso A loro viene offerta la possibilità
edizione, è un evento-contenitore il clarinetto. di incontrare i grandi artisti interna-
che vedrà svilupparsi al suo inter- zionali che tengono masterclass in
no lo JUNIOR WINDS CAMPUS Le CLARINET MASTERCLASS e il cui si affrontano tematiche relative
(1° campus per strumentisti a fiato CLARINET CAMPUS sono eventi alla tecnica strumentale e prassi
e percussioni) dal 6 al 10 luglio a già collaudati e con una propria esecutiva in un’ottica di alto per-
Castrocaro Terme, a Cesena in- storicità. Il loro obbiettivo principa- fezionamento. Durante tali incontri
vece il CLARINET CAMPUS (9° le è quello di contribuire alla for- professori d’orchestra, concertisti e
International Clarinet Campus for mazione degli studenti su due livelli docenti di Conservatorio trattano
Young Players) dal 20 al 24 lu- distinti. Il Clarinet Campus si rivol- tematiche anche legate al mondo
glio, le CLARINET MASTERCLASS ge infatti a studenti sotto i 19 anni del lavoro.
aperte anche agli amatori (8° Italian e prevede lezioni frontali mattutine Stessa filosofia animerà il 1° Junior

4 L’arte del clarinetto


Winds Campus per strumenti a fiato e percussioni Il Mercatino di libero scambio sarà poi un luogo di
che si terrà a Castrocaro Terme-Terra del Sole. Que- scambio di accessori, spartiti, dischi e qualsiasi altro
sto campus ospiterà docenti di vari strumenti prove- oggetto legato al mondo del clarinetto, il vero mo-
nienti da tutta Italia e coordinati dal Maestro Michele mento dei maniaci del clarinetto. Questo interesserà
Mangani che dirigerà la formazione nata durante tutti i partecipanti che in qualche maniera potranno
l’evento nel concerto previsto il 10 luglio. condividere con i propri colleghi quanto non gli serve
Il Bass Clarinet Fest sarà il primo congresso interna- più o trovare quanto cercato da sempre.
zionale dedicato esclusivamente al clarinetto bas- ClarinettoMania sarà dunque un’esplosione di for-
so. Questo strumento negli ultimi anni ha visto uno mazione, crescita, incontro, scambio culturale, pro-
sviluppo importante che lo ha portato a distinguersi duzione musicale e condivisione a più livelli.
dal resto degli strumenti della famiglia e a crearsi un
mondo indipendente fatto di musiche originali, ac- Che dire, un evento da non perdere in tutte
cessori, interpreti e tecniche strumentali. All’interno si le sue sfaccettature!
svilupperanno convegni, masterclass e concerti.

CLARINETTOMANIA
3° Meeting Internazionale
per maniaci del clarinetto
6 luglio - 3 agosto 2022
Castrocaro Terme Terra del Sole - Cesena - Bertinoro

www.clarinettomania.it
5 L’arte del clarinetto
6 L’arte del clarinetto
L’arte del clarinetto
Rivista semestrale di clarinetto
SOMMARO
I
Anno II - Numero 3
Gennaio - Aprile 2022 ATTUALITÀ
PRESIDENTE ONORARIO 04 Clarinettomania 3° Meeting Internazionale
Renzo Arbore per maniaci del clarinetto
COMITATO SCIENTIFICO 09 Primo Borali: Una vita da Primo
John Cipolla, Corrado Giuffredi, Antonio Saiote, di Luigi Magistrelli
Eddy Vanoosthuyse 13 Christmas Festival
DIRETTORE EDITORIALE 15 Remo Pieri: il clarinetto pucciniano
Piero Vincenti di Angelo Semeraro

COORDINATORE EDITORIALE
22 Anbima: Stipulata convenzione con
Angelo Semeraro
l’Accademia Italiana del Clarinetto
37 Vincenzo Paci: il suono de La Fenice
REDAZIONE di Piero Vincenti
Rocco Masci, Luca Saracca, Maria Maiolo,
Alessandro De Blasi 44 Playing with IDBs di Alice Tediosi
51 Easter Clarinet Festival: si fa il bis!
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
Luigi Magistrelli, Alice Tediosi, Luca Saracca, 52 Luca Saracca intervista Andrea Greganti
Paolo De Gaspari, Lorenzo Baldasso, Mario D’Alessandro,
Bepi D’Amato, Alessandro De Blasi, Nicola Bulfone, RUBRICHE
Rodolfo La Banca, Maria Maiolo, Rocco Masci,
Antonio Tinelli, Stefania Navacchia
08 Editoriale di Piero Vincenti
19 Il clarinetto basso Le composizioni italiane
Concessionaria esclusiva pubblicità per clarinetto basso di Paolo De Gaspari
Accademia Italiana del Clarinetto
Corso Mazzini 46 - 47521 Cesena (FC) 23 Jazz Benny Goodman: dalle origini al successo
Cell/WhatsApp: 348.6446036/375.6807573 di Lorenzo Baldasso
e-mail: amministrazione@accademiaitalianaclarinetto.com 27 Giovani Promesse: Lorenzo Dainelli
di Angelo Semeraro
Realizzazione grafica
Francesco Foschi 31 Incontriamo... Maura Marinucci
di Angelo Semeraro

Direzione, Redazione e Amministrazione
Corso Mazzini 46 - 47521 Cesena (FC)
41 Il Clarinetto Italiano Aldo Settimini:
un clarinetto di gloria di Mario D’Alessandro
Cell/WhatsApp: 348.6446036/375.6807573
e-mail: segreteria@accademiaitalianaclarinetto.com
e Bepi D’amato
45 I parenti del clarinetto Il corno di bassetto,
Registrazione Tribunale di Forlì la letteratura e il repertorio di Nicola Bulfone
Tutti i diritti riservati. 49 Le orchestre di clarinetti: Calamus Ensemble:
Fotografie e manoscritti ricevuti, anche se non pubblicati, un racconto fantastico di Maria Maiolo

non verranno restituiti e si declina qualsiasi responsabilità
per articoli e supporti magnetici trasmessi in copia unica.
55 Pianeta clarinetto antico La percezione di
suonare un clarinetto antico di Rodolfo La Banca
Il contenuto degli articoli pubblicati non rispecchia necessa- 57 News dall’ICA di Luca Saracca
riamente le idee della redazione.
SI RICORDA a tutti i collaboratori che gli articoli si intendo- 58 SMIM Intervista all’On. Berlinguer di Rocco Masci
no concessi per una sola volta a titolo gratuito. 61 Universo AFAM Il Conservatorio di Musica
L’autore rinuncia al compenso in cambio di una copia della ‘N. Piccinini’ di Bari e la sua scuola clarinettistica
rivista e della veicolazione dell’immagine e della firma. ampliata da Nino Rota di Antonio Tinelli
Vietata la riproduzione di fotografie e testo senza
l’autorizzazione scritta dell’editore. APPUNTAMENTI
a cura di Alessandro De Blasi

63 Concorsi, Corsi, Festival, Rassegne
67 Recensioni a cura di Luigi Magistrelli e
Stefania Navacchia
L’arte del clarinetto
E I MANIACI DEL
CLARINETTO
Dopo il successo del primo anno con migliaia di download eccoci
al secondo anno con la prima di tre uscite.

EDITORIALE Come L’arte del clarinetto proporrà 3 uscite nel


2022, così Clarinettomania proporrà 3 momenti
nel suo svolgimento, delle quali all’interno della
Dopo il successo del primo anno con migliaia di rivista troverete ogni minimo dettaglio.
download eccoci al secondo anno con la prima Un evento che fissa la sua attenzione a tutti gli
di tre uscite. amanti del clarinetto, da quest’anno infatti anche
gli amatori, i non professionisti, potranno parte-
La grande tradizione italiana rimane la strada cipare ai vari corsi condividendo il palcoscenico
maestra e l’omaggio intervista al M° Primo Borali con chi del clarinetto ha fatto o vuole fare la sua
rilasciata a Luigi Magistrelli, uno dei suoi storici professione.
allievi, ne è la prova provata. Il vero momento dei Maniaci sarà il 24 luglio a
“Una vita da Primo”! Uno dei grandi Maestri del- Cesena con il libero Mercatino dedicato al cla-
la tradizione clarinettistica italiana, Primo di nome rinetto e al suo mondo e dove solo i veri mania-
e di fatto sia in orchestra (storico Primo clarinetto ci potranno scambiarsi CD, vecchi clarinetti e
dell’Orchestra Sinfonica della RAI di Milano) che quant’altro.
come insegnante (Fabrizio Meloni tra i suoi allievi Castrocaro Terme Terra del Sole, Cesena e Berti-
più noti). noro saranno le 3 splendide località che ci ospi-
Una figura che ha dedicato la sua vita alla musi- teranno. Un’occasione più unica che rara di alter-
ca e al clarinetto, un continuo ricercare e miglio- nare momenti di grande musica a visite di luoghi
rarsi in orchestra per trasmettere poi agli studenti storici straordinari a grandi tipicità enogastrono-
quanto affinato, l’arte del bel suono l’obiettivo miche del territorio.
principale. 
Un grande e dovuto ringraziamento, come sem-
Il 2022 è l’anno di Clarinettomania, la ripresa di pre, a chi ha reso possibile realizzare questo ter-
questo format dedicato ai Maniaci del Clarinetto zo numero.
vuole essere un segno inconfutabile della ripresa Aspetto numerosi in Romagna tutti i Maniaci veri
a pieno ritmo delle nostre attività.  del Clarinetto.
Clarinettomania si svolgerà in Romagna, terra di
grandi clarinettisti, uno su tutti: Aurelio Magnani. Buona lettura! W il Clarinetto Italiano!
Piero Vincenti

8 L’arte del clarinetto


RIPRODUZIONE VIETATA ©
RIPRODUZIONE VIETATA ©

PRIMO BORALI
una VITA da PRIMO
di Luigi Magistrelli
9 L’arte del clarinetto
INTERVISTA

Maestro Borali, come potrebbe riassumere la Che tipo di soddisfazioni ha potuto cogliere
sua lunga carriera artistica in qualità di docente svolgendo i due ruoli sopra citati?
e di strumentista, primo clarinetto della RAI diConcertgebouw di Amsterdam,
Ho avuto grandiconsoddisfazioni
Nikita Magaloff al pianoforte
svolgendo (1976)
i due ruo-
Milano? li di insegnante e professore d’orchestra perché ho
Ancora bambino seguivo con molto interesse la Li- notato che le due mansioni erano fra esse comple-
turgia Sacra che mi faceva entrare in un mondo di mentari: i successi ottenuti nell’esercizio orchestra-
bellezza e soavità sconosciuto. Pertanto mi sono ac- le facevano maturare in me la ricerca costante di
costato allo studio della musica con interesse e deter- perfezionamento che riuscivo più facilmente a tra-
minazione proponendomi di diventare non un sem- smettere ai miei studenti che a loro volta ambivano
plice fruitore di quest’arte ma un protagonista attivo. alla professione. Tutto ciò creava un circolo virtuo-
Ho frequentato il Liceo Musicale di Modena prose- so nel mio operato di docente: l’arte del bel suono
guendo i miei studi al Conservatorio di Parma e suc- che cercavo di produrre in orchestra lo comunicavo
cessivamente a Bologna dove mi sono diplomato. agli allievi mediante una formazione permanente e
Ho iniziato la mia attività di docente nel 1956 presso costante in continuo dialogo con il reale mondo del
il Liceo Frescobaldi di Ferrara poi, dopo aver vinto il lavoro. Insomma una anticipazione della Alternanza
Concorso Nazionale, presso il conservatorio di Par- scuola-lavoro. Gli studenti hanno risposto in modo
ma dove ebbi come collega Claudio Abbado. Infine estremamente positivo raggiungendo successi note-
ricevetti l’incarico al conservatorio di Milano e dove voli che hanno permesso loro di fare delle esperienze
rimasi fino al pensionamento. di altissimo livello, regalandomi molta soddisfazione.
Parallelamente all’attività di insegnamento mi sono
sempre dedicato ad uno studio incessante per poter Ha qualche aneddoto interessante da raccon-
raggiungere il ruolo di professore d’orchestra e così tarci di direttori o solisti con cui ha lavorato negli
avvenne: dopo aver fatto parte dell’orchestra Ange- anni che ha suonato in orchestra?
licum e del Teatro alla Scala di Milano lavorai per il Mi viene in mente un aneddoto sul M° Von Karajan,
Teatro Carlo Felice di Genova fino a quando vinsi il con il quale avevo suonato diverse volte, che mi è
concorso per entrare a far parte dell’Orchestra Sin- stato riportato. Il primo giorno di prova di una produ-
fonica della Rai TV di Milano come Primo Clarinet zione alla quale non partecipavo il Maestro chiese
to. Qui ho svolto la mia carriera artistica con grande dove fosse il primo clarinetto e gli venne indicato il
soddisfazione grazie alla possibilità di suonare con mio sostituto. Il maestro ribadì che voleva il vero Pri-
grandi direttori quali Bruno Walter, Von Karajan, Ce- mo con il quale si poteva davvero suonare, giocando
libidache, Abbado, Muti e altri ancora. sull’ambiguità fra il mio nome e il ruolo.

10 L’arte del clarinetto


Che differenze riscontra nelle nuove generazio- zionali?
ni dei clarinettisti in Italia e all’estero e nel siste- Oggi la musica ha avuto una evoluzione che può
ma didattico, rispetto all’epoca in cui insegnava portare fuori strada snaturando le sue caratteristiche
lei? fondamentali. La globalizzazione può portare bene-
Ritengo che anche gli studenti di oggi abbiano quel- fici perché permette di ampliare i propri orizzonti ma
la maturità strumentale che riscontravo ai miei tempi la scuola clarinettistica italiana deve giocarsi le pro-
ma trovo che spesso, anche i più bravi, siano frustra- prie peculiarità basandosi soprattutto sulla qualità
ti dalla situazione attuale che, almeno in Italia, non del suono e sulla tecnica brillante.
incoraggia a scegliere gli studi musicali per i quali
lo sbocco lavorativo è molto limitato, purtroppo! Nel Avrebbe qualche suo concerto solistico impor-
sistema didattico i Nuovi Ordinamenti permettono tante o sua registrazione che vorrebbe fossero
percorsi musicali più liberi e adattabili alle esigenze ricordati ?
degli studenti e ciò offre possibilità più adeguate alle Vorrei tanto che fosse ricordata la mia prima incisio-
singole esigenze e aspettative. C’è però il rischio che ne: la Sinfonia Concertante per quartetto di fiati e or-
questi studi più rispondenti alle proprie inclinazioni chestra di Mozart eseguita con l’Angelicum di Mila-
e rispondenti alle proprie attitudini non garantiscano no. E’ stata una produzione disco su 33 giri del 1957
una preparazione omnicomprensiva e idonea alle ri- che aveva come esecutori, oltre a me, i M° Zanfini
chieste del mondo musicale attuale. all’oboe, Bianchi al fagotto e Modonesi al corno.

Sappiamo che nella sua lunga carriera di do- Il 26 maggio si terrà al Conservatorio di Milano,
cente ha potuto sfornare molti talenti che tutto- per la serie Musica da leggere, la presentazio-
ra ricoprono ruoli prestigiosi in orchestra e nei ne dell’opuscolo (Quaderno del Conservatorio,
massimi Conservatori italiani. Quali principi a cura del M° Alberto Serrapiglio). Ci potrebbe
pensa siano basilari per un docente, da segui- illustrare di cosa si tratta?
re, per far crescere artisticamente un allievo nel Qualche tempo fa e il Maestro Serrapiglio mi ha pro-
migliore dei modi? posto una intervista sulla mia vita musicale sia come
Il talento è un dono ma una cosa è avere talento e docente del Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi
un’altra cosa è scoprire come usarlo. Penso che il di Milano che come professore d’orchestra della Rai.
ruolo di un bravo insegnante sia dare allo studente Mi sono sentito lusingato da tale richiesta e il risultato
gli strumenti necessari per mettere a frutto le proprie è stato un libro-quaderno che, oltre a contenere le
doti. Un musicista senza talento non è un artista ma domande e le risposte dell’intervista, ha un capito-
il talento non è nulla senza il lavoro.  L’insegnante è lo intitolato “Dicono di lui” nel quale tanti ex allievi,
lì anche per quello: insegnare la fatica, la costanza amici e conoscenti hanno espresso dei pensieri sulla
e la passione che ci vogliono per coltivare il proprio mia persona come musicista e come uomo. La pre-
talento. sentazione di questo lavoro avverrà in Conservatorio
e sarà introdotta da alcuni brani musicali suonati da
Lei mantiene tuttora una grande passione ver- e con i miei figli e nipoti, si incontreranno così le tre
so il clarinetto, al contrario di alcuni strumentisti generazioni della mia famiglia che si sono dedicate
che guadagnata la pensione appendono, per alla musica, dandomi una grande soddisfazione.
così dire, il clarinetto al chiodo. Tutto ciò da cosa
deriva? Ha dei particolari consigli da dare ai giovani
La musica è per me un elemento di vita perché suona- clarinettisti o musicisti in generale, dall’alto del-
re fa parte del mio essere, della mia natura e del mio la sua comprovata esperienza?
modo di vivere. Ancora oggi, alla soglia dei 90 anni, Ho scelto di fare musica perché è una passione inna-
ricerco il bello e il buono del suono con il mio stru- ta che ho sentito è vissuto come una vera e propria
mento per partecipare a quella bellezza più grande vocazione. La mia vita è stata la musica stessa, non
che mi aveva rapito quando ero ancora bambino. so bene quali consigli dare ai giovani che intrapren-
dono questo studio ma posso dire loro di amare ciò
Cosa pensa delle varie scuole clarinettistiche di che fanno e impiegare tenacia e serietà per ottenere
oggi, in particolare di quella della tradizione i risultati che si sono prefissi considerando che con la
italiana, a fronte di una certa forma di globaliz- loro arte possono far gioire altre persone rendendo il
zazione che potrebbe snaturare le identità na- mondo un luogo più bello.

11 L’arte del clarinetto


CLARINETTOMANIA
3° Meeting Internazionale per maniaci del clarinetto
Castrocaro Terme Terra del Sole - Cesena - Bertinoro
6 luglio - 3 agosto 2022

JUNIOR WINDS CAMPUS

CLARINET CAMPUS

CLARINET MASTERCLASS

BASS CLARINET FEST

Di rez i o n e A r t is t ic a
P i er o VI NC E NT I

12 w w w . cl a rinettomania.it
L’arte del clarinetto
CHRISTMAS CLARINET
FESTIVAL:
buona la seconda!
Si è svolta dal 27 al 30 dicembre 2021 la seconda Simone Nicoletta che ha approfondito i passi orche-
edizione del Christmas Clarinet Festival organizzato strali del repertorio sinfonico, Rodolfo La Banca che
dall’Accademia Italiana del Clarinetto sulla scia degli ha parlato del clarinetto viennese nel XVIII secolo e
eventi online lanciati con la pandemia nel 2020 at- Andrea Massimo Grassi con un approfondimento sul
traverso la piattaforma ClarinetOnline. Nel dicembre manoscritto del Quintetto op. 34 di C.M. von Weber.
2020 il format aveva visto la luce dopo il successo A conclusione dei singoli appuntamenti quotidiani il
della prima serie di “Incontri con il Maestro” propo- Festival ha ospitato Paolo De Gaspari che ha sugge-
nendo agli iscritti una serie di appuntamenti su varie rito un metodo di studio per il clarinetto basso, Luigi
tematiche musicali legate al clarinetto. La prima ma- Magistrelli che ha approfondito il rapporto tra We-
sterclass è stata tenuta da Bepi D’Amato, un incontro ber e Baermann, Antonio Tinelli che ha presentato
in cui ha parlato del clarinetto jazz con meravigliosi Inspirations 2021, l’ultimo lavoro del compositore
aneddoti e curiosità. Le altre tre masterclass sono sta- Walter Farina e Gianluigi Caldarola che ha trattato
te affidate ad Alessandro Carbonare, Piero Vincenti i passi orchestrali per clarinetto del repertorio lirico.
e Sauro Berti. Un quartetto incredibile che ha aperto Il festival è stato molto partecipato da studenti, ma
gli incontri mattutini della quattro giorni. Nel primo anche da professionisti che hanno condiviso le loro
pomeriggio sono intervenuti Angelo Semeraro che opinioni estremamente positive sull’evento apprez-
ha trattato il repertorio polacco per clarinetto, zando gli interventi degli importanti ospiti intervenuti.

13 L’arte del clarinetto


CLARINETTOMANIA
3° Meeting Internazionale per maniaci del clarinetto
Castrocaro Terme Terra del Sole - Cesena - Bertinoro
6 luglio - 3 agosto 2022

JUNIOR WINDS CAMPUS


1° Campus Internazionale per Giovani
Strumentisti a Fiato e Percussioni

Castrocaro Terme Terra del Sole (FC)


6 - 10 luglio 2022

Direttore della Clarinettomania Junior Band


M°Michele MANGANI

Dir ezio n e A rti sti ca


P ier o VI N CENT I

www.cla rinettomania.it
Comune di
Castrocaro Terme
14 L’arte delTerra
clarinetto
del Sole
INTERVISTA

REMO PIERI
Il clarinetto pucciniano
di Angelo Semeraro

Diplomato sotto la guida di Michele del Vicario all’I-


stituto Musicale “L. Boccherini” di Lucca ha studiato
in seguito con V. Mariozzi, C. Scarponi, G. Riccucci e a
Parigi con P. Cuper dove ha conseguito il primo premio
all’unanimità della commissione nel corso di perfezio-
namento. Già primo clarinetto dell’orchestra da came-
ra lucchese, voluto dal M° H. Handt, ha fatto parte
dell’orchestra del Giglio di Lucca e collaborato con
altre orchestre italiane. Dal 1997 è primo clarinetto
dell’orchestra Città Lirica e dell’orchestra del festival
Pucciniano di Torre del Lago.

Primo clarinetto del “Gruppo Bruno Maderna” diretto


da F. Neri, si è fatto apprezzare da compositori quali
Berio, Petrassi, Luporini, Sciarrino. È stato ospite, in
qualità di docente e concertista dell’università d’At-
lanta (U.S.A.), Conservatorio di Pechino (Cina), S.
Paolo (Brasile).

Ha inciso per Tactus, Gallo, Edipan e Shelve. Attual-


mente è docente di clarinetto all’Istituto di alta for-
mazione musicale “L. Boccherini” di Lucca.

Maestro, per il mondo clarinettistico italia-


no e non solo, il suo nome è fortemente lega- Mi ritengo molto fortunato di questo. In questa
to al Festival Pucciniano e quindi alla figura compagine e con questa musica ho imparato a
del grande compositore lucchese. Quando e trattare una frase musicale e a seguire un cantante
come nasce questo legame? con grande elasticità. Non è musica che si esegue
Tutto iniziò nel 1997 quando vinsi l’audizione per al metronomo. Poter eseguire musiche di Puccini
primo clarinetto dell’Orchestra Città Lirica, che era un sogno che avevo fin da bambino.
svolgeva un’intensa attività soprattutto nei tea-
tri di Lucca, Pisa e Livorno. La formazione nacque Come nasce la passione e il sogno del piccolo
con audizioni tenute dall’Orchestra Regionale To- Remo?
scana. Nel 2000 divenne l’Orchestra del Festival Da piccolo sono stato avvicinato alla musica da
Puccini di Torre del Lago, anno in cui iniziò la mia mia madre che amava l’opera. Avevamo in casa un
avventura al Festival Pucciniano. Non abbiamo giradischi e la domenica, con un nostro vicino an-
fatto sempre e solo Puccini, ma è indubbiamente ch’egli appassionato, le ascoltavamo insieme. Poi
prevalente. È un’esperienza straordinaria ancora mio padre comprò uno dei primi televisori negli
dopo vent’anni. Eseguire così a lungo e a fondo anni ’60 e iniziai a guardarle lì quando le trasmet-
Puccini dà una cantabilità e un modo di suonare tevano. La passione mi rifiorì alle medie con il
flessibile, che poche altre occasioni possano dare. flauto dolce, tanto denigrato oggi. Iniziai così a

15 L’arte del clarinetto


che ho fatto per altri dodici anni ad Alessandria,
per arrivare nel 2010 nella classe di clarinetto a
Lucca dove sono tutt’ora.

Una carriera da orchestrale e una da didat-


ta condotte insieme. Quali sono i ricordi più
belli dell’orchestra?
L’attività orchestrale è iniziata con l’Orchestra da
Camera Lucchese, dove ero primo clarinetto. C’e-
ra il Maestro Herbert Handt, cantante e direttore
d’orchestra con una preparazione musicale e cul-
turale straordinaria. Facevamo un repertorio inte-
ressante approfondendo soprattutto il ‘700 meno
eseguito. Autori come Paisiello, Domenico Pucci-
ni, ma anche tanto Mozart e Beethoven e tanti al-
tri. Per tanti anni ho fatto questa magnifica espe-
rienza. Venivano invitati molti solisti importanti
e mi ritrovavo giovanissimo a dialogare con loro.
Lì mi son dovuto dare una bella svegliata. Handt
era molto severo e quando si iniziavano le produ-
zioni c’era da avere paura. Non dormivo da una
settimana prima. Vecchia maniera, alla Toscanini.
Alla Città Lirica ho il ricordo invece di un direttore
straordinario, scomparso troppo prematuramen-
te, che è Massimo De Bernart.
suonare il violino, ma al Conservatorio me lo scon-
sigliarono perché ero già grandicello. Dopo varie Cosa pensa sia cambiato nella scuola clari-
peripezie, prima al corno e poi al flauto traverso nettistica italiana?
mi misero in mano il clarinetto che mi piacque su- A livello didattico ho visto due aspetti importanti
bito, perché con la sua estensione mi ricordava il che hanno contribuito alla crescita della scuola ita-
violino. liana. Abbiamo sempre avuto una grande tradizio-
ne, ma altre scuole sono state più alla ribalta, come
Come sono proseguiti gli studi? la scuola francese e tedesca, perché valorizzavano
Ho studiato e mi sono diplomato a Lucca con Mi- i propri musicisti anche come solisti. In Italia in-
chele Del Vicario, grande cultore del suono. Sul vece, c’era il bravo in orchestra a cui non venivano
suono in quella classe non si transigeva. Tipica date opportunità di esibirsi come solista e invece
particolarità italiana. Suono coperto, velato. Lui avrebbero potuto farlo a grandi livelli. L’altro fatto-
insisteva tanto sulle note lunghe, sul ricercare tut- re è stato l’evoluzione delle comunicazioni. I ragaz-
te le sfumature possibili e questo me lo sono ritro- zi hanno iniziato a viaggiare tantissimo. Internet
vato da grande. Poi ho continuato a studiare con ha agevolato la possibilità di conoscere e ascoltare.
diversi maestri, tra cui Mariozzi, Scarponi, Riccuc- Ai miei tempi era difficile reperire un disco e an-
ci, Goracci e Pique. Vinsi l’audizione nell’Orchestra davamo a casa degli amici a sentirli. Non era facile
del Teatro del Giglio di Lucca, ma decisi di lasciare confrontarsi come ora. Tanti sono andati all’este-
per tornare a studiare. Sentivo che dovevo anco- ro a capire come fare scuola. Vuol dire portare un
ra migliorarmi. Così me ne andai a Parigi dove mi metodo che funzioni con tanti allievi. Poi abbiamo
sono perfezionato con Philippe Cuper a metà de- avuto grandi clarinettisti negli ultimi anni. Non li
gli anni ’80. Suonavo anche nel Gruppo Maderna cito per non dimenticare nessuno. Tantissimi che
dove ho fatto tanta musica contemporanea, stu- hanno dato un contributo enorme. Importante
diata con Scarponi. Un’esperienza che mi è servita il grande lavoro di Piero Vincenti che con l’Acca-
molto. Rientrato in Italia uscirono i concorsi per i demia Italiana del Clarinetto ha creato un nucleo
conservatori che superai brillantemente, sia quel- non da poco, di cui mi onoro di far parte, risve-
lo di clarinetto che quello per musica di assieme gliando un’identità e dando importanti spinte.
per strumenti a fiato. Nel ’97, insieme all’audizio-
ne vinta in orchestra, iniziai a insegnare in Con- Maestro anche il suo contributo è stato im-
servatorio a Darfo musica d’insieme per fiati, cosa portante alla causa.

16 L’arte del clarinetto


Io nel mio piccolo ho portato l’e- ancora studio 4/5 ore al giorno
sperienza francese e ho insegna- col mio metronomo. Mi auguro di
to agli allievi dei repertori che li vedere un po’ di pace in giro per il
hanno concesso di affrontare sfi- mondo, perché siamo molto preoc-
de più grandi. Ad esempio, aver cupati. Prima la pandemia e ora la
studiato Jean Françaix con Cuper guerra non fanno bene alla mente
che lo ha inciso con l’autore mi ha di nessuno e neanche alla musica,
permesso di trasmetterlo al me- agli allievi. Dal punto di vista mu-
glio ad altri, con ottimi risultati. sicale mi augurerei di vedere più
E poi aver trasmesso il metodo di impegno della politica che deve
lavoro di Cuper molto approfon- capire che nel nostro Paese l’ar-
dito per essere in grado di risol- te è importante. Fa parte del PIL,
vere i passaggi più ostici. Sono dicendolo in modo freddo. Pare si
molto contento perché il mio in- voglia investire e spero che non re-
vestimento l’ho riportato in clas- stino belle parole. Soprattutto per i
se. Mi piace molto insegnare, più giovani. Se vengono a studiare nei
di suonare. La mia attività è sem- Conservatori devono avere oppor-
pre stata mirata all’insegnamen- tunità di suonare in orchestra, la
to. E penso di aver fatto centro speranza di un futuro. Altrimenti
e di questo ne vado molto fiero. Cosa si aspetta ancora per il che si studia a fare. Fa bene all’ar-
Continuo a suonare per capire futuro? ricchimento personale, va bene,
come poter far meglio delle cose, È una domanda molto difficile. ma se si vuole fare sul serio ci de-
tutto mirato all’insegnamento. Bisogna fare i conti con l’età, ma vono essere occasioni serie.

17 L’arte del clarinetto


Ance della Cordigliera delle Ande

18 L’arte del clarinetto


RUBRICA
IL CLARINETTO BASSO

Le composizioni
italiane per
clarinetto basso
di Paolo De Gaspari
Docente di clarinetto basso presso il Trinity Laban Conservatoire
di Londra e il Royal Conservatoire di Mons in Belgio.

Il repertorio per clarinetto basso “Brutto e ignudo” di Sjlvano Bus- dal puro strumento solo, all’uti-
si pregia di firme italiane molto sotti, “Crazy duck” di Ada Genti- lizzo del live eletronics come in
importantiche ci hanno regalato le, sempre per basso solo; “Come “Sine tempora insulae” di Evan-
capolavori considerati oggi “ma- un’onda” per basso solo del gran- gelisti, all’uso del computer come
ster pieces” del nostro repertorio. de Ennio Morricone. in “Birds” di Ceccarelli e “Biglieo-
La nostra fortuna vuole infatti Come credo sia facile intuire, bilie” di Tenan, alla voce recitante
che diversi, tra i più afferma- dopo questi grandissimi nomi, si di “La voce delle nuvole che non ci
ti compositori in attività tra gli sono cimentati man mano i loro sono più” di Campogrande, sino
anni ‘80 e 2000, fossero italiani. rispettivi allievi, e così troviamo ad approdare alle composizioni
Senza farne un elenco cronolo- brani scritti da Fedele, Ceccarel- di Bombardelli “Ground concer-
gico, desidero sottolineare alcu- li, Mauri, Campogrande, Evan- to”per clarinetto basso e orche-
ni lavori che ritengo particolar- gelisti, Perezzani, Cori, Tenan, stra d’archi, al “Bass concerto” di
mente interessanti e importanti Boccadoro, giusto per citare i più Mangani per clarinetto basso e
tanto dal punto di vista artistico, conosciuti. orchestra e al concerto per sopra-
quanto da quello didattico. no clarinetto basso e orchestra di
“Soft”di Franco Donatoni, per Tra le composizioni indicate Ambrosini “Rappresentazione di
clarinetto basso solo, è quello troviamo diverse anima e corpo”. Anche in questo
che personalmente definisco “Il caso ho citato solo alcune delle
soluzioni espressive:
pezzo”, in quanto meglio rap- opere che più significative dei
presenta le possibilità espressi-
ve e tecniche dello strumento. Il
“Capriccio detto l’ermafrodita” di
Claudio Ambrosini, per strumen-
to solo, è un brano che ha più di
quarant’anni ma si può definire
“futuristico” per quanto è attua-
le e puntuale nelle indicazioni e
per il linguaggio caratterizzato
da una ricerca totale della tecnica
estesa. Altri lavori che è obbligo
menzionare sono “Chemins IIc”
di Luciano Berio per clarinetto
basso e piccola orchestra e la “Se-
quenza IXc”, frutto dell’adatta-
mento di Rocco Parisi e pubblica-
to dallo stesso autore;

19 L’arte del clarinetto


RUBRICA
Quando nel lontano 1989 dissi al la necessità di dover fare ancora
mio insegnante che avrei voluto la valigia per poterlo studiare e
studiare il clarinetto basso, mi che il nostro repertorio italiano
sentii rispondere che avrei dovu- specifico, venisse rivalutato e fat-
to studiare prima il clarinetto e to apprezzare alle future genera-
che il basso, in assenza un corso zioni di clarinettisti e di
di studi accreditato, avrei dovuto pubblico. Anche Eric Dolphy, del
studiarlo all’estero, cosa che feci resto, non aveva certamente im-
nove anni dopo! maginato cosa sarebbe successo
Oggi come docente di clarinet- dopo il suo “God bless the child”
to basso lavoro all’estero e vedo del 1961, quando il basso era solo
avveratasi la profezia del mio uno strumento relegato al mero
maestro. Mi dispiace constata- accompagnamento, limitato sia
compositori elencati, per cui non re quante possibilità siano state nell’utilizzo che nella tecnica, con
me ne voglia il lettore se non ho perse e quante occasioni perdano una meccanica obsoleta, un’into-
menzionato composizioni di al- oggi giorno i ragazzi dei conser- nazione a dir poco prossimale e
trettanto rilievo. vatori italiani. In trent’anni nulla quindi non certo di interesse per
L’elemento che però stride con è cambiato, si studia ancora pri- i compositori del momento. E in-
quanto sopra descritto, è l’assen- vatamente. Va meglio dal punto vece…senza di lui non avremmo
za in Italia di una scuola di clari- di vista lavorativo orchestrale in avuto tutto questo!
netto basso, una classe specifica quanto abbiamo musicisti italiani Ecco perché vale sempre la pena
dedicata, un diploma, una strut- di grosso calibro che con il clari- di credere nella realizzabilità di
tura metodologico-scolastica netto basso offrono la loro espe- cose che al momento sembrano
che valorizzi questo prestigioso rienza e conoscenza in diverse or- più grandi di noi, fatelo, provate-
strumento. È triste vedere come chestre italiane e straniere e che ci e dedicatevi a capo fitto.
in Italia non vi sia la possibilità certamente portano beneficio se Questo mio scritto vuole quin-
di studiare il clarinetto basso at- non alla nostra scuola, perché di di essere un piccolo contributo,
traverso un triennio più biennio fatto inesistente, quantomeno uno spunto di riflessione affin-
specifico con un percorso com- alla nomea del musicista italiano ché anche in Italia si intraprenda
pleto, che possa preparare gli e talentuoso. Tra i più conosciuti un percorso di consapevolezza
studenti allo studio del reperto- in ambito orchestrale posso cita- dell’importanza di avere un trien-
rio originale, dagli studi ai brani re Goracci, Berti, Cardo, Lattua- nio di clarinetto basso in ogni
per clarinetto basso e pianoforte, da, Iosco, Gentile, Passalacqua, in conservatorio, o almeno uno per
percussioni, con il quartetto d’ar- quanto legati a corsi in conserva- regione, e la possibilità della pro-
chi, ai brani solistici con l’orche- tori o strutture private, finalizza secuzione magistrale, così che la
stra, per non parlare delle com- te alla conoscenza della prassi or- scuola italiana si completi, sia al
posizioni con tape, computer, chestrale con il clarinetto basso. passo con i tempi e possa far va-
live eletronics, del consolidamen- Come si può notare, volendo, ce lere al meglio le proprie incedibili
to della tecnica di base e di quel- n’è per tutti i gusti, dall’orchestra, potenzialità.
le contemporanee. Ancora oggi, alla contemporanea, alla musica
come trent’anni fa quando iniziai da camera, senza voler dimen-
a voler imparare il clarinetto bas- ticare il jazz e la world music.
so, lo studio e la scoperta delle in- Mi piacerebbe auspicare che nei
numerevoli possibilità di questo prossimi trent’anni vi saranno
magnifico strumento è destinato possibilità e Istituzioni che offra-
alla personale volontà e alla ricer- no la preparazione che merita il
ca di insegnamenti privati. clarinetto basso, che non vi sia più

20 L’arte del clarinetto


CLARINETTOMANIA
3° Meeting Internazionale per maniaci del clarinetto
Castrocaro Terme Terra del Sole - Cesena - Bertinoro
6 luglio - 3 agosto 2022

CLARINET CAMPUS
9° Campus Internazionale per
Giovani Clarinettisti (6-19 anni)

Cesena (FC)
20 - 24 luglio 2022

Direttore del
Clarinettomania Youth Clarinet Consort
M°Rocco MASCI
Dir ezio n e A rti sti ca
P ier o VI NCENT I

www.cla rinettomania.it

21 L’arte del clarinetto


ATTUALITÀ

Stipulata una convezione


tra Accademia Italiana del
Clarinetto e ANBIMA
Lo scorso 14 marzo 2022,
a Cesena, città che ospita la
sede operativa dell’Accademia
Italiana del Clarinetto è stata
siglata una Convenzione tra
l’Accademia Italiana del
Clarinetto e l’Associazione
Nazionale delle Bande
Italiane Musicali Autonome,
dei Gruppi Corali e della
Musica Popolare Italiana.
Le due realtà, contraddistinte
da una lunga storia di successi
e impegno in ambito musicale,
hanno siglato un Protocollo
d’Intesa valido per triennio
2022/2024.

Alla base i valori comuni di promozione, diffusione perienza musicale intesa come elemento di sviluppo
e valorizzazione della cultura musicale, dall’ambi- della sensibilità e dell’espressività dell’individuo; la re-
to didattico per la formazione dei giovani a quello alizzazione di scambi tra docenti, direttori e dirigenti
concertistico nazionale ed internazionale, passando delle UdB ANBIMA e dell’AIC, che implementino la
per l’aggiornamento e la qualificazione professiona- ricerca musicale nell’ambito della didattica innovativa,
le nell’ottica del lifelong learning. Tra gli obiettivi del per affermarsi quali “eccellenze formative” del pano-
nuovo accordo, da perseguire e realizzare insieme, vi rama italiano, europeo e mondiale contemporaneo.
sono: il consolidamento della collaborazione, al fine Soddisfazione è stata espressa dal Presidente dell’AIC,
di diffondere le varie forme di Arte musicale; il poten- il Maestro Piero Vincenti e il Presidente Nazionale AN-
ziamento della formazione e del perfezionamento dei BIMA, il Maestro Giampaolo Lazzeri, che ripongono
giovani musicisti e professionisti attraverso masterclas- importanti aspettative in questo accordo per la valo-
ses, conferenze, workshops, concorsi nazionali ed rizzazione della cultura musicale. Già nel 2022 si rea-
internazionali; la creazione di iniziative concertistiche lizzeranno i primi eventi in partnership dedicati ai soci
che abbiano come mission quella di condividere l’es- delle due realtà.

22 L’arte del clarinetto


JAZZ RUBRICA

BENNY GOODMAN
“Dalle origini al successo”
di Lorenzo Baldasso

Buster Bailey e iniziava a parte-


cipare alle prime jam session, as-
sorbendo le basi del jazz da colle-
ghi bianchi poco più anziani di lui
come il sassofonista tenore Bud
Freeman, il clarinettista Frank
Teschemacher e il cornettista
Jimmy McPartland.
La figura che in quegli anni so-
prattutto influenzò lo stile e la
futura carriera di Goodman fu il
leggendario trombettista Louis
Armstrong il quale, nell’agosto
del 1922, lasciò New Orleans per
trasferirsi a Chicago, intenziona-
to a congiungersi con il suo idolo
e mentore, King Oliver; con l’ag-
giunta di Louis, la “Creole Jazz
Band” di Oliver fu un qualcosa di
mai sentito prima a Chicago.
Dal 1926 nell’orchestra del batte-
rista, cantante e bandleader Ben
Pollack, Goodman si guadagnò la
reputazione di ottimo clarinet-
tista, ma l’enorme povertà della
sua infanzia l’aveva reso incre-
dibilmente ambizioso. Dopo il
licenziamento dalla band a cau-
sa di frizioni con Pollack stesso,
Benny, essendo dotato di ottima
prima vista, diventò uno dei più
importanti clarinettisti e sasso-
fonisti da studio di registrazione
di New York.
Nonostante la figura di Benny ventasse un’icona della musica Dopo la profonda crisi del 1929,
Goodman sia tuttora conosciuta americana. Sin da giovanissimo in cui il numero di musicisti di-
nel mondo del clarinetto, e non fu un incessante perfezionista e a minuì di un terzo, nel marzo del
solo, per il suo celebre sopran- Chicago andava ad ascoltare i jaz- 1933 Roosevelt salì al governo.
nome “The King of Swing”, cono- zisti dell’epoca, in particolare tut- La ripresa economica ci avrebbe
sciamo pochissimo della sua vita ti i grandi clarinettisti neri come messo anni, ma lo spirito cambiò
e della sua carriera prima che di- Johnny Dodds, Jimmie Noone e e il Proibizionismo fu abrogato.
RIPRODUZIONE VIETATA ©

23 L’arte del clarinetto


RUBRICA

Per richiamare la clientela i loca- (società di radiodiffusione nazio- Goodman e scriverne di nuovi per
li dovevano offrire nuove attra- nale) pianificò il nuovo program- lui (per es. “King Porter Stomp”).
zioni e distrazioni. A New York ma radiofonico del sabato sera La reputazione di Goodman iniziò
l’impresario teatrale e showman chiamato “Let’s Dance - 3 solid a crescere e presto molti giovani
Billy Rose annunciò l’apertura hours of real dance music”. Ave- americani cominciarono a orga-
del suo sontuoso locale “The Bil- vano bisogno di tre band, una nizzare i loro sabati sera in base
ly Rose Music Hall”; voleva anche che suonasse musica spagnola e al nuovo programma radiofonico.
una band che facesse ballare e il latino-americana (in particolare
23enne Benny Goodman era de- la rumba) capitanata da Xavier
terminato ad offrirsi. Cugat, l’altra che suonasse musica
Ispirato dalle grandi orchestre “Sweet” diretta da Kel Murray e
nere dell’epoca, iniziò a radunare una che suonasse il nuovo genere
giovani musicisti bianchi incluso di musica swing, il genere di musi-
il trombettista Bunny Berigan, il ca che Benny voleva suonare.
batterista di Chicago Gene Krupa Goodman vinse l’audizione, ma
e la giovane cantante Helen Ward, aveva un problema: non aveva
la cui attraente presenza alla fine un repertorio di qualità e abba-
persuase Billy Rose a ingaggiare stanza vasto per coprire le 3 ore
la sua band per il suo nuovo night di spettacolo radiofonico. Su sug-
club. L’ultima notte dell’ingaggio gerimento dell’amica e cantante
dell’orchestra un uomo che lavo- Mildred Bailey e del produttore
rava per un’agenzia pubblicitaria, discografico John Hammond, si
sentendo Benny e la sua orche- rivolse a Fletcher Henderson, im-
stra, lo invitò a un’audizione per portantissimo pianista, arrangia-
un programma radiofonico inte- tore e bandleader degli anni ’20
ramente costituito da musica: del secolo scorso, il quale stava
sarebbe durato 3 ore (mai succes- attraversando un brutto periodo
so prima) e per giunta di sabato con la sua band e si dimostrò felice
sera. Nell’autunno del 1934 la NBC di vendere i suoi arrangiamenti a

24 L’arte del clarinetto


RUBRICA

Un’ulteriore svolta la si ebbe


quando Henderson cominciò ad
arrangiare brani del repertorio
“popular” del periodo che tutti
conoscevano. Il brano più rappre-
sentativo fu “Blue Skies”, celeber-
rima composizione di Irving Ber-
lin, collega dell’altrettanto celebre
George Gershwin durante gli anni
alla Tin Pan Alley.
Nella primavera del 1935 tutto
sembrava andare a gonfie vele
per Goodman. L’audience del pro-
gramma radiofonico cresceva di
settimana in settimana, ma i la-
voratori della “NABISCO” (Natio-
nal Biscuit Company), lo sponsor
dello show, scioperarono e il pro-
gramma fu cancellato. Per tenere
insieme la band, Goodman aveva
un disperato bisogno di trovare
ingaggi e il suo agente organizzò
un tour che attraversava tutta la
nazione e che sarebbe finito a Los
Angeles.
La band partì a metà luglio fer-
mandosi in ogni luogo per un solo
concerto. Non c’erano soldi per un
bus per cui i musicisti dovevano sentore era che non avrebbero la grande depressione si rifiutas-
guidare attraverso la nazione. avuto alcuna possibilità perché se di andarsene, il jazz non arrivò
Le cose non andarono per niente Benny era stato proposto al pub- mai così vicino a diventare parte
bene e più si avvicinavano alla Ca- blico dai proprietari delle diverse del mondo della “popular” music
lifornia, più Goodman realizzava sale da ballo della nazione non per americana. Il suo nuovo nome
che non sarebbe riuscito a tenere suonare jazz, ma per suonare mu- “Swing” ebbe un impatto rivolu-
insieme la band ancora per molto, sica da ballo. zionario e sarebbe diventato la
e che finito l’ingaggio, sarebbe fi- Dopo un inizio in sordina, deci- musica per definizione di un’inte-
nita lì e avrebbe preso il treno per sero di scatenarsi e sfruttare il ra generazione di americani.
New York per ritornare a essere repertorio delle band nere di Har- In California, nei negozi di dischi,
solo un clarinettista. lem e immediatamente il pubbli- le registrazioni dell’orchestra di
Il 21 agosto 1935 Goodman e la co impazzì, affollandosi intorno Goodman erano al 3°, al 2° e al 1°
sua orchestra arrivarono final- al palco. Il sound iniziato da Louis posto. Era 26enne e già veniva so-
mente a Los Angeles e si fermaro- Armstrong, portato poi nelle sale prannominato il “King of Swing”.
no di fronte al nuovo Palomar Bal- da ballo di Harlem, ora veniva co- Improvvisamente la sua musica
lroom. Trovarono un’enorme folla nosciuto da tutta la nazione. L’era era ovunque e Goodman, figlio di
pronta ad entrare, ma nonostante dello “Swing” stava per iniziare. immigrati ebrei poveri, stava di-
l’incredibile numero di persone, il A metà degli anni ‘30, nonostante ventando un vero e proprio idolo.

25 L’arte del clarinetto


CLARINETTOMANIA
3° Meeting Internazionale per maniaci del clarinetto
Castrocaro Terme Terra del Sole - Cesena - Bertinoro
6 luglio - 3 agosto 2022

CLARINET MASTERCLASS
8° Italian Clarinet Summer University
(anche per amatori)

Cesena (FC)
24 - 28 luglio 2022

Direttore del
Clarinettomania Clarinet Consort
M°Angelo SEMERARO
Dir ezio n e A rti sti ca
P ier o VI N CENT I

www.cla rinettomania.it

26 L’arte del clarinetto


GIOVANI PROMESSE

RUBRICA
LORENZO DAINELLI:
il clarinetto italiano che piace al mondo tedesco
Lorenzo è attualmente membro della Karajan-Akademie dei Berliner
Philharmoniker. Tra il 2017 e il 2018 ha ricoperto la carica di primo
clarinetto nella Schleswig-Holsteinisches Sinfonieorchester in Germania.

di Angelo Semeraro

Ai nostri giovani talenti chiedia-


mo sempre come si sono avvici-
nati al clarinetto. Qual è stata la
tua esperienza?
Fin da piccolo ho avuto la fortuna
di ascoltare tanta musica. Mio pa-
dre è un grandissimo appassionato
di Jazz e di conseguenza sono su-
bito venuto in contatto con questo
genere musicale che inizialmente
mi aveva fatto innamorare del sas-
sofono.
Quando avevo sei anni, infatti,
avendo nelle orecchie John Coltra-
ne e Sonny Rollins, suonare il sax
era il mio desiderio, ma lo misi da
parte perché la banda del mio pa-
ese aveva bisogno di clarinettisti
e non di sassofonisti. Iniziai così a
suonare suonare il piccolo in mib
sotto la guida del trombettista Luigi
27
27 L’arte
L’arte del
del clarinetto
clarinetto RIPRODUZIONE VIETATA ©
INTERVISTA

Bianchi, come spesso accadeva


era un unico maestro a curare un
po’ tutte le sezioni.
Iniziai quasi per gioco. Poi mentre
ero in vacanza in Toscana dai non-
ni conobbi Nedo Carli, un clarinet-
tista di Piombino che mi preparò
durante l’estate per l’ammissione
al Conservatorio di Milano. La so-
stenni ancora con il piccolo mib,
ma subito dopo l’esame mi dissero
che era giunto il momento di pas-
sare al sib.
Chi sono stati i maestri protago-
nisti della tua formazione?
A Milano ho studiato nella classe
di Luigi Magistrelli. In seguito, sono
stato all’Accademia di Santa Ceci-
lia e alla Chigiana con Alessandro
Carbonare per poi approdare al
Mozarteum di Salisburgo dove ho Una cosa inaspettata, seppur Noti una differenza di pensiero
studiato con Wenzel Fuchs. A Sali- avessi da diversi anni contatti con nel mondo tedesco?
sburgo sono stato per un anno nel il mondo tedesco non lo avevo mai Qui è facilissimo incontrare musici-
2016, perché subito dopo vinsi un veramente affrontato. Dato l’impe- sti formatisi in ambienti diversi, ma
posto in un’orchestra nel nord del- gno dell’audizione l’ho seriamente che finiscono in qualche modo per
la Germania. Avevo 21 anni e mi studiato per un mese e mezzo, non condividere una visione musica-
entusiasmò molto l’idea di questa meno di 7 ore al giorno per tutta le e un’idea di suono comune. Un
prima esperienza professionale in l’estate. È stata una sfida. Ora re- concetto molto interessante su cui
orchestra ai confini con la Dani- sterò qui per due anni, fino a set- sento spesso insistere ad esempio è
marca. Dopo un anno, però ma- tembre 2023 più o meno. Con me quello di fare musica “Zwischen die
turai l’idea di lasciare l’orchestra c’è un’altra italiana, Sophie Parda- Tönen”, ovvero in mezzo ai suoni, e
per tornare a Salisburgo e comple- tscher. È la prima volta che l’Acca- in questo senso c’è una particolare
tare il Master. Ho imparato tanto demia ha contemporaneamente ricerca del legato. Spesso il legato
da quell’esperienza, ma avevo in due clarinettisti italiani. Non era viene descritto come un immagi-
mente di fare altro. mai successo prima. nario “portamento”, anche su uno
Poi il Covid e la pandemia han- Pensi sia un caso? strumento come il clarinetto che il
no fermato un po’ tutto, ma si- Non lo so, però so con certezza che portamento non può farlo. Questa
curamente non il tuo studio così in Italia abbiamo un’ottima scuola piccola idea fa un’enorme differen-
nell’estate 2021 succede qual- clarinettistica. Cerchiamo di tra- za. La musica avviene in mezzo ai
cosa di veramente incredibile scendere lo strumento che suonia- suoni, laddove essa non è più solo
nella tua vita. mo e abbiamo un’ideale speciale un fenomeno sonoro, ma diventa
Sì, ad agosto 2021 ho fatto l’audi- di suono e fraseggio. Sviluppiamo qualcosa di assolutamente inaffer-
zione per l’accademia dei Berliner, una sensibilità per la rotondità e rabile. Stando qui sono poi venuto
la Karajan Akademie, l’ho supera- per il bel suono che all’estero ci in- in contato con una filosofia diversa
ta e a settembre mi sono trasferito a vidiano. Questo sicuramente gioca nel modo di suonare il clarinetto.
Berlino. È un’esperienza che non so la sua parte. Le generazioni come Si usano becchi molto chiusi con
descrivere, una delle cose che so- la mia si sono formate con grandi ance parecchio dure, sulle orme
gnavo di fare: suonare almeno una maestri italiani e questo emerge della scuola clarinettistica vienne-
volta con i Berliner. Per preparare anche quando si va fuori. Lo stru- se. Questi materiali danno grande
questa audizione ho dovuto studia- mento che sia francese o tedesco è compattezza al suono, ma implica-
re sul clarinetto tedesco. solo un mezzo. no anche un modo di imboccare e

28 L’arte del clarinetto


INTERVISTA

soffiare molto diverso. Che progetti hai per il futuro?


Per il momento mi viene difficile pensare a stretto giro di poter
fare un’audizione in Italia o in Francia. Sto suonando un clarinetto
tedesco e dovrei riprendere a studiare seriamente quello francese
per poter fare ciò. Per il momento quindi penso di restare in questo
mondo. L’idea e la voglia di tornare in Italia c’è sempre. Mi piace-
rebbe molto, ma ora voglio concentrarmi su quello che sto facen-
do. Poi Berlino è una città ricca di opportunità, direttori e musicisti
meravigliosi, ricca di musica. Voglio godermi fino in fondo questa
esperienza conquistata con i denti. Cosa consiglieresti ai tuoi
colleghi italiani che stanno studiando in Conservatorio?
Sicuramente consiglierei loro un’esperienza all’estero per aprire
gli orizzonti. Cercare di rimanere aperti a tutti gli stimoli che pos-
sono provenire dall’esterno senza chiudersi in ambienti autorefe-
renziali. Ascoltare, capire cose diverse. Per me è stata una grande
sfida quella di dedicarmi al clarinetto tedesco. Significava quasi
prendere un nuovo strumento. Abbandonare una zona di confort.
Bisogna capire come vanno le cose con un occhio agli stimoli
esterni. C’è un’esperienza in orchestra che ti ha segnato? O
un direttore che ti ha lasciato un ricordo particolare?
È difficile rispondere a questa domanda, perché gli ultimi mesi
sono stati densi di esperienze orchestrali meravigliose, con gran-
dissimi direttori. Trovarsi a respirare questa atmosfera lascia sen-
za dubbio un segno profondo. Credo di essere cambiato molto
nell’arco di quest’ultimo periodo, e sento di cambiare di giorno in
giorno. Cerco di fare tesoro di ogni esperienza e di ogni stimolo
che questo ambiente mi propone.
Se devo però scegliere un’esperienza specifica che mi ha segnato
in modo particolare tornerei forse al periodo di Milano. Erano le
prime esperienze con l’orchestra degli studenti del conservatorio,
e per un progetto avemmo la fortuna di essere diretti da Gianan-
drea Noseda. In programma c’erano la Sinfonia Italiana di Men-
delssohn e Francesca da Rimini di Tchaikovsky (dove c’è un bel-
lissimo solo di clarinetto per altro). In quell’occasione sperimentai Grazie mille Lorenzo, in
sulla mia pelle per la prima volta la magia dell’orchestra e decisi bocca al lupo per il tuo
che quella sarebbe stata la mia strada. futuro musicale.
29 L’arte
L’artedel
delclarinetto
clarinetto
30 L’arte del clarinetto
Maura Marinucci è il
primo clarinetto della
Brussels Philharmonic.

RIPRODUZIONE VIETATA ©

INCONTRIAMO...
31 L’arte del clarinetto
INCONTRIAMO...

Incontriamo
MAURA MARINUCCI
di Angelo Semeraro

Classe 1993, ha studiato al conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara, e si è per-


fezionata prima con Alessandro Carbonare presso l’Accademia Santa Cecilia a
Roma ed infine con Francois Benda presso il Conservatorio della Svizzera Italia-
na. Ha collaborato da primo clarinetto con varie orchestre, tra cui: London Sym-
phony Orchestra (dove è attualmente in prova per il posto di primo clarinetto),
Philharmonia Orchestra (Londra), Royal Scottish National Orchestra (Glasgow),
BBC Wales e Welsh National Opera (Cardiff), orchestra sinfonica della Monna-
ie (Bruxelles), Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. È stata primo clarinetto
nella Gustav Mahler Jugend Orchester nelle due tournée europee del 2017. Nel
2021 ha insegnato ai corsi AFAM presso il Conservatorio G. Cantelli di Novara,
ed ha tenuto masterclass presso il Conservatoire Royal de Bruxelles e il Welsh
Royal College (Cardiff). Inoltre, da sempre si esibisce con vari gruppi di musica
da camera, con fiati ed archi, in Italia e all’estero. È un’artista Selmer, attualmente
suona una coppia di Selmer Privilege ed una coppia di Selmer Muse.

Ad una clarinettista dalla carriera a che fare ogni giorno con così tante
folgorante come la tua verrebbe culture diverse. Quando, come e per-
subito da chiedere come ha iniziato ché una piccola Maura si avvicina
a suonare il clarinetto, ma a brucia a questo strumento? Ho cominciato
pelo voglio sapere invece cosa si a suonare a 8 anni, perché mio padre
prova ad essere il primo clarinetto suonava il sassofono nella banda del
della Brussels Philharmonic! paese. Un giorno mi ha portata a senti-
Essere primo clarinetto nella Brussels re la banda durante la festa patronale e
Philharmonic è prima di tutto per me lì ho indicato il clarinetto dicendo “vo-
molto stimolante, perché ho la possi- glio suonare quello strumento”. Ho ini-
bilità di suonare tantissimi programmi ziato direttamente col clarinetto e non
con grande organico e tantissima mu- con il piccolo Mib come molti, perché
sica contemporanea e il fatto di variare avevo già le dita abbastanza grandi.
programma ogni settimana vuol dire Quando hai capito che il clarinetto
intanto doversi tenere sempre in forma sarebbe stato un compagno di vita
a livello clarinettistico, oltre ad avere la importante e che avrebbe condi-
possibilità di entrare sempre in contatto zionato per sempre la tua vita?
con stili e colori diversi. In più, l’orche- Mi sono diplomata in conservatorio a
stra rispecchia pienamente la città di 17 anni e da lì ho terminato la matu-
Bruxelles nel suo essere internazionale rità scientifica, tralasciando un po’ lo
(ci sono più di 20 nazionalità in organi- studio del clarinetto e relegandolo solo
co), dunque è molto interessante avere alle giornate in banda. Essendo molto

32 L’arte del clarinetto


INTERVISTA

brava a scuola, ho proseguito poi con


l’università. Durante il mio primo anno,
ho anche cominciato il corso in Ac-
cademia con Alessandro Carbonare,
spinta da alcuni miei amici della banda
che credevano fosse un peccato che
lasciassi lo strumento del tutto per lo
studio. In più il corso in Accademia mi
stava facendo venire voglia di studia-
re e di migliorarmi. Durante le sessioni
d’esame, non riuscivo a toccare per
niente il clarinetto, e lì mi sono accorta
di quanto ero infelice e di quanto avrei
voluto invece suonare. A giugno del
mio primo anno di università ho fatto la
rinuncia agli studi e ho deciso di dedi-
carmi interamente al clarinetto.
Chi sono i personaggi che hai in-
contrato sul tuo cammino che pensi
siano stati determinanti per la pro-
fessionista che sei oggi? Perché?
Riallacciandomi al discorso di prima,
sicuramente Alessandro Carbonare. Le
sue lezioni in Accademia mi hanno sti- Il progetto è sempre quello di miglio-
molata e mi hanno fatto venire quella rarmi e di poter suonare ancora in tante
voglia di studiare che è spesso difficile altre orchestre di altissimo livello, come
trovare a 19 anni e perchè, lo confes- ospite e perché no anche stabilmente,
so, a me piace poco studiare! E poi si- non si sa mai nella vita.
curamente François Benda, con cui ho Oltre l’orchestra invece? Hai pro-
studiato due anni a Lugano. È stato il getti in cantiere?
mio mentore e la persona che ha più Devo dire di no. Mi sento pienamente
creduto in me, quando neanche io ci felice e realizzata solo quando suono
credevo, dandomi la sicurezza e la se- in orchestra. So che è quello il mio po-
renità che mi mancavano. Penso che se sto e non lo cambierei con nient’altro
sono riuscita a fare le cose che ho fatto nella vita. Mi piace la musica da came-
è in gran parte grazie a lui. ra, ma non mi dà le stesse emozioni. Lo
Ora sei in prova anche alla Lon- so, sono difficile! Mi piace molto inse-
don, un sogno per tantissimi. Quali gnare, questo sì, mi piacerebbe avere
sono i tuoi progetti orchestrali per una bella classe tutta mia in una scuola
il futuro? di alto perfezionamento, ma per ora
Ancora non ci credo di aver avuto la non ci sono prospettive all’orizzonte, in
fortuna di aver vinto così tante audi- futuro, spero!
zioni e di aver avuto la possibilità di Come hai vissuto quest’anno l’espe-
suonare in così tante orchestre, tra cui rienza di insegnare in un Conser-
come dici la London, che era il mio so- vatorio italiano? Come hai trovato
gno sin da giovanissima. il mondo clarinettistico del domani?

33 L’arte del clarinetto


INTERVISTA

massimo.
Come c’era prima, continua ad esserci.
Fai parte di una giovane genera-
zione di clarinettisti italiani che sta
sbaragliando ovunque. Dove pensi
sia la vostra forza? Cosa ha deter-
minato questo successo?
Per avere ottimi risultati sicuramente
c’è il talento, ma soprattutto tanto tanto
studio e tanti sacrifici. Credo inoltre che
noi italiani siamo un po’ avvantaggiati
perché la lingua italiana è una lingua
molto musicale. Penso infine che il fatto
che ci siano tantissimi clarinettisti ita-
liani, me compresa, che suonano nel-
le orchestre di tutta Europa sia dovuto
all’eccellenza della scuola clarinetti-
stica italiana. Per chiudere, ci dici il
ricordo più bello che hai con il clari-
È stato bellissimo, molto faticoso a netto tra le mani?
causa dei viaggi, ma mi ha insegnato Il mio primo giorno in trial a Glasgow
tantissimo. Spero vivamente di aver in- con la Royal Scottish National Or-
segnato ai ragazzi almeno la metà di chestra. Il primo brano era la sesta di
quello che ho imparato io da loro. Ho Beethoven. Quando gli archi hanno
avuto allievi molto dediti, ambiziosi, cominciato a suonare mi sono venuti i
precisi, davvero è stata un’esperienza brividi e lì ho detto “non lascerò mai più
meravigliosa. Sicuramente c’è tanta vo- questa sedia”.
glia di mettersi alla prova e di dare il

34 L’arte del clarinetto


RUBRICA

ClarinetDays
alla 9° edizione al
Conservatorio Maderna
di Cesena Dopo la pandemia il Maderna di Cesena ha
riproposto, in collaborazione con l’Accademia
Italiana del Clarinetto, un evento consolidato
negli anni: i ClarinetDays 2022.

Dal 16 al 20 marzo il Conserva- poste musicali dal repertorio ita-


torio romagnolo ha ospitato per liano per clarinetto, con alcune
le masterclass 4 Professori di li- prime esecuzioni del M°Giov-
vello internazionale: Rafa Albert anni Bartoli storico Direttore
Soler del Conservatorio Superior del Maderna ed alcune nate dalla
de Musica di Alicante (Spagna), collaborazione della classe di cla-
Daniel Bellovì clarinetto bas- rinetto con gli studenti di compo-
so e contrabbasso della Banda sizione A.Gioia e A.Mazzotti, ese-
Sinfonica Municipal de Valencia cutori: P.Vincenti, M.Fabbrica,
(Spagna), Corrado Giuffredi 1° D.Bellovì, M.Gigliotti, E.Micali e
clarinetto dell’Orchestra della al pianoforte M.Koni; il 20 marzo
Svizzera Italiana di Lugano (Sviz- grande chiusura presso il teatro
zera) e Eddy Vanoosthuyse già Verdi di Cesena con il Maderna
Principal Clarinet della Brussels Clarinet Consort (20 elementi
Philarmonic Orchestra. con tutta la famiglia del clarinet-
Il 19 marzo una interessante con- to) diretto da Piero Vincenti con
ferenza in Sala Dallapiccola dedi- la presenza in qualità di solisti di
cata a “L’eredità musicale di Ciro Daniel Bellovì al clarinetto basso
Scarponi” è stata tenuta dal Prof. e Corrado Giuffredi al clarinetto.
Luca Saracca del Conservatorio di I concerti hanno registrato un
Perugia oltre ad una esposizione costante sold-out e lusinghieri
di clarinetti ed accessori di varie consensi da parte del pubblico,
aziende italiane e straniere arti- consensi rilevati con soddisfazio-
colata in differenti aule. ne dalla Direttrice Prof.ssa Laura
Tre i concerti: 18 marzo - “La mu- Pistolesi che ha ribadito quanto
sica spagnola per 4 clarinetti” con la partecipazione attiva degli stu-
Rafa Albert Soler e gli studenti denti e del pubblico sia importan-
ed ex di clarinetto del Maderna te quale gratificazione del lavoro
(M.Fabbrica, T.Cid Corral, E.Mi- svolto dai Professori e il persona-
cali, A.Amico; 19 marzo - “Dal le tutto del Conservatorio.
concerto di V.Bucchi ad oggi” pro-

35 L’arte del clarinetto


CLARINETTOMANIA
3° Meeting Internazionale per maniaci del clarinetto
Castrocaro Terme Terra del Sole - Cesena - Bertinoro
6 luglio - 3 agosto 2022

CLARINET MASTERCLASS
8° Italian Clarinet Summer University
(anche per amatori)

BERTINORO (FC)
30 luglio - 3 agosto 2022

Direttore del
Clarinettomania Clarinet Consort
M°Angelo SEMERARO

Dir ezio n e A rti sti ca


P ier o VI NCENT I

www.cla rinettomania.it

36 L’arte del clarinetto


Vincenzo Paci,
il suono de La Fenice
di Piero Vincenti

37 L’arte del clarinetto


INTERVISTA
Diplomatosi con il massimo dei voti in clarinetto presso il conservatorio “V. Bellini” di Pa-
lermo con il M° Di Noto, l’artista ha poi approfondito ed ampliato la propria formazione
strumentale seguendo gli insegnamenti di V. Mariozzi, A. Marriner e Sabine Meyer.
Dal 1997 è primo clarinetto dell’Orchestra del Teatro “La Fenice” di Venezia.
Ha registrato per Radio3 Rai e per Sky Classica il concerto K622 per Clarinetto e Orche-
stra di W.A. Mozart, versione ricostruita per Clarinetto di Bassetto, eseguito il 2 aprile
2011 al Teatro “La Fenice” di Venezia.

Maestro, ormai sono trascorsi La prima esperienza impor- direttori. Avere a vent’anni così
tanti anni da quando ricopre tante con un’orchestra imma- tanta esperienza non è stata cosa
il ruolo di primo clarinetto gino sia stata quella con l’Or- da poco.
del bellissimo Teatro La Feni- chestra Giovanile Italiana.
ce di Venezia. Sono certo che Si, l’Orchestra Giovanile Italiana Cos’è successo dopo il periodo
oggi ama il suo lavoro, ma è mi ha dato molto. Risultai idoneo di Fiesole?
sempre stato il suo sogno o subito dopo il diploma, insieme Avevo bisogno di capire bene al-
pensava di fare altro? ad altri strumentisti fantastici, cune cose, così ho cercato l’inse-
La passione per l’orchestra l’ho all’audizione che si tenne alla Rai gnante giusto e dopo vari ten-
avuta fin da bambino. Io sono di Napoli. All’epoca non era così tativi l’ho ritrovato in Vincenzo
della provincia di Agrigento e usuale frequentare delle master- Mariozzi. Lui mi ha fatto crescere
ho studiato in Conservatorio a class, spostarsi e conoscere altri a livello mentale. Non esiste una
Palermo. Ho sempre saputo di Maestri o altra gente per capire persona che sia l’insegnante giu-
voler fare questo nella vita. È il cosa succedesse in giro. Prima del sto per tutti. Ognuno di noi ha
lavoro che ho sempre sognato di diploma era quasi impossibile di- bisogno di qualcosa di diverso
fare. Ricordo con piacere gli anni rei. Io ho comunque cercato sem- nel proprio percorso e la persona
in Conservatorio quando, con il pre di ascoltare gli altri e di farmi giusta per uno non lo sarà per un
mio compagno di stanza, il gran- sentire dai professionisti. Volevo altro.
de Calogero Palermo, arrivavamo capire fino in fondo come illumi-
al mattino presto per andarcene nare gli angoli oscuri che non riu- Come si individua il proprio
la sera. Siamo cresciuti insieme e scivo a scrutare. Quell’esperienza Maestro?
con la stessa passione. Ci alterna- è stata molto importante per la Ci vuole fiuto, ma anche fortuna.
vamo nei programmi dell’orche- mia futura carriera. L’importante è non rimanere 10
stra ed eravamo continuamente anni a studiare con una persona
stimolati da queste esperienze. Ricorda qualcosa in maniera che per te non è quello che serve.
Per me l’orchestra viene prima di particolare? Qui il carattere e la determinazio-
tutto e non la cambierei con nul- Sicuramente la Prima di Brahms ne dell’allievo fanno tanto. Deve
la. Stare in mezzo a quel gruppo diretta da Carlo Maria Giulini. capire qual è il maestro giusto per
di musicisti è meraviglioso e la Un’esperienza indimenticabile. E sé. La bravura dell’insegnante la
mia sedia è un altarino per me. poi tante altre. All’epoca era l’u- fa l’allievo, ma essere guidati dal-
È il mio posto ideale. Mi diverto. nica orchestra giovanile per cui la persona giusta credo sia la cosa
Pubblico, applausi e musica. passavano di lì tutti i più grandi più importante.

38 L’arte del clarinetto


Giovanissimo sei arrivato poi ho praticamente suonato con tut- biamo fatto con loro veniva natu-
a Venezia. te le più grandi orchestre italiane ralmente bene. Hanno una forte
Si, dopo poco ho vinto a Venezia e anche all’estero. Mi diverto mol- personalità. Li guardi e capisci
a 24 anni. Ero risultato idoneo in to. È davvero un bel ambiente. quello che vogliono.
altre audizioni, come al Regio di Cosa consiglierebbe a un gio-
Torino e all’Arena di Verona, ma Ci sono dei direttori che le vane con il suo stesso sogno?
non ero mai arrivato primo. No- sono particolarmente a cuo- La prima cosa è di fare esperien-
nostante avessi vinto però in un re? ze. Non serve studiare dieci ore al
teatro così importante non mi Negli anni ho suonato pratica- giorno chiusi nella propria stanza.
sono fermato e ho voluto conti- mente con tutti i più grandi, però Bisogna confrontarsi, ascoltare,
nuare ad approfondire la tecnica direi che tre li amo in particola- capire dove si è, quali qualità si
clarinettistica andando a studia- re. Sono Prêtre, Dutoit e Chung. hanno rispetto al resto del mon-
re con Sabine Meyer. C’è qualcosa di mistico quando do. Andare fuori ti porta a miglio-
Volevo un suo parere. Poi sono si suona, o si suonava nel caso rare perché hai nuovi stimoli. An-
rimasto anche oltre i sei mesi di Prêtre, con loro. È come guar- che quando si pensa di non essere
della Solistenklasse in Germania dare sempre al cielo, a qualcosa pronti, molto probabilmente lo si
per suonare musica da camera, che viene da un’altra dimensione, è, quindi si deve avere coraggio di
in orchestra e come solista. Altra così bella che sembra irreale. Io affrontare le cose ci si deve lancia-
esperienza meravigliosa. In que- con loro ho sempre avuto questa re, altrimenti non si farà mai nul-
sti anni che sono stato a Venezia sensazione. Tutto quello che ab- la. Come ho già detto scegliersi

39 L’arte del clarinetto


RUBRICA

l’insegnante giusto è fondamen- Sicuramente avrei voluto fare un


tale. Un insegnante che ti deve periodo lungo all’estero. Tipo in
piacere come suona, perché na- America quando ero più giovane.
turalmente siamo portati a ripro- Però sarei sempre tornato in Ita-
durre quello che ascoltiamo fin lia. Per concludere, come con-
da bambini, altrimenti resti par- cilia l’attività didattica?
cheggiato per anni in una stanza La didattica mi piace tantissimo.
e alla fine non hai fatto nulla. Ma Vado a Pordenone un lunedì al
per scegliere bisogna girare, pro- mese e faccio tante masterclass in
vare e conoscere. Solo dopo si può giro. L’augurio che faccio a tutti è
decidere. Poi bisogna avere consa- di non fermarsi mai a quello che
pevolezza e approfondire la tecni- si sa, ma cercare sempre qualco-
ca clarinettista. La differenza tra sa che ti permetta di fare meno
un professionista e un amatore è fatica. C’è chi passa la vita a pro-
che il professionista sa quello che vare le ance invece che studiare e
sta facendo e nove volte su dieci, studiarsi. Tutto dipende da come
se non dieci, riesce a fare bene la suoni, non dall’ancia. Molti ra-
stessa cosa. Non si deve trascurare gazzi si concentrano su queste
l’aria che è tutto per noi. I violini- cose materiali che oscurano la
sti studiano l’arco concretamente musica. Cerco di far capire poi ai
per anni, noi solo parole astratte miei allievi che bisogna sempre
e poca attenzione a questo aspet- mettersi in discussione e che se
to. Direi che dovremmo cambiare un’audizione non va bene non è
anche nome: da strumenti a fiato colpa della commissione che ha
a strumenti “ad alito”. La dolcezza sbagliato la valutazione. Devono
dell’aria, senza pressione estrema. imparare a riflettere su quello che
C’è un sogno nel cassetto? succede mentre si suona. Aven-
Si, quello di non andare in pen- do il completo controllo di quello
sione. Vorrei suonare il più a lun- che succede si sapranno anche ge-
go possibile. stire le cose con lucidità davanti
Qualcosa che avrebbe voluto a una commissione o davanti al
fare invece? pubblico.

40 L’arte del clarinetto


ALDO SETTIMI, RUBRICA
IL CLARINETTO
un clarinetto di gloria ITALIANO

prima parte di Mario D’Alessandro, Bepi D’Amato

Ci tengono a farlo sapere tutti, insegnante ed umane, analiz-


di essere stati suoi allievi e zarne le attività di musicista e di
di essere usciti dalla sua “scuola”, compositore, ricordarlo tra i per-
i clarinettisti che sono ritenuti tra sonaggi della cultura che han-
i più apprezzati musicisti in Italia no fatto e fanno ancora onore
ed all’estero: tutti sentono l’orgoglio all’Abruzzo, pur senza i clamori
di avere seguito i corsi del maestro dei mezzi di comunicazione di
del clarinetto Aldo Settimi. massa. Forse non sarà possibile
delineare in un articolo tutti gli
Adriano Amore, classe 1965, cla- aspetti di una grande personali-
rinettista beneventano di fama tà nel mondo musicale, come lui,
internazionale, autore di studi e il quale si è, però, sempre tenuto
ricerche sullo strumento, lo cita fuori dalle esibizioni, soddisfatto
alla lettera “S” nel suo libro: La dei successi dei suoi tanti allievi
Scuola Clarinettistica Italiana: di cui ha seguito le vicende an-
Virtuosi e Didatti, (Frasso Tele- che dopo il diploma e pago della
sino (BN), 2006), indicandolo quiete intima della vita familia-
come maestro tra i più seguiti del re, dedicato alla moglie, ai figli, ai
Conservatorio “Luisa D’Annun- nipoti, fino agli ultimi giorni del-
zio” di Pescara. Tra i clarinettisti la sua lunga esistenza. Ma sicura-
che sono usciti da questa scuo- mente merita di essere ricordato
la ne citiamo alcuni, essendo e di essere fatto conoscere alle
impossibile elencarli tutti: Bepi nuove generazioni, che possono
D’Amato, che di recente è stato trarre da lui insegnamenti di vita
applaudito alla Carnegie Hall di e stimolo a scegliere con amore e
New York, Rocco Masci che con passione la propria strada, anche
Mariano Aquilano, Manuele Fi- se difficile e non sempre agevole
loso e Leontino Iezzi ha dato vita da affrontare qual è quella del
al Quartetto di Clarinetti “Aldo musicista. Conclusasi la prima
Settimi”, tra i più apprezzati in esperienza di servizio militare,
Europa; Romeo Petaccia, Paolo tornato a casa non rimane a guar-
Rosato, Roberto Torto, Pietro Ta- dare. Viene a sapere che a Chie-
gliaferri, Alessandro Travaglini. ti si sta per ricostituire la Banda
Per tutti loro, che calcano i palco- Musicale e così nel 1932 decide di
scenici di teatri e auditorium di partecipare al concorso privato,
tutta Italia e all’estero, è una pre- con esami, per l’occupazione del
cisa referenza poter inserire nel posto di “1° clarinetto solista” ed
proprio curriculum l’annotazio- insegnante di strumenti ad ance,
ne di aver seguito i corsi di Aldo nel Complesso Banda del Dopo-
Settimi. Basterebbero questi po- lavoro “Città di Chieti”, (compo-
chi elementi per suscitare curio- sto di 90 elementi). Naturalmen-
sità sul Maestro, conoscere la sua te il giovane clarinettista vince il
biografia, scoprirne le qualità di concorso e viene così inserito

41 L’arte del clarinetto


I consensi ottenuti in quella pri- 1946. Dopo aver vinto il posto di
ma storica esibizione nel presti- 1° Clarinetto Solista nella Banda
gioso Teatro Marrucino aprirono Presidiaria del 2° Corpo d’Arma-
ampi orizzonti professionali per ta di Alessandria, trova il modo
il giovane clarinettista che, qua- di seguire anche il “Corso Supe-
le 1° clarinetto solista, costituirà riore” presso il Liceo Musicale di
uno dei punti di forza del Gran quella città piemontese, per tutto
Concerto “Città di Chieti” diret- il periodo della sua permanenza.
to dal M° Domenico Valente. E a Riuscirà, poi, tra un impegno e
consacrare questo successo sono l’altro, a raggiungere il suo obiet-
state le esibizioni della Banda di tivo principale di conseguire un
Chieti negli Stati Uniti d’Ameri- titolo di studio corrisponden-
ca e in Germania, con tournées te alla sua attività di musicante
che hanno toccato le principali ed orchestrale. Un trafiletto del
città americane e tedesche nel giornale “Il Popolo di Roma” del
periodo tra il 1932 ed il 1934. 12 novembre 1937, che riportiamo
Le numerose documentazioni di per le interessanti notizie conte-
articoli di giornali dell’epoca te- nute, è così titolato:
stimoniano un momento di glo-
nell’organico del Gran Concerto ria per l’intero Gran Concerto e Un diploma col
del Dopolavoro “Città di Chieti” per i suoi musicisti solisti. Con- massimo dei voti
con le divise della 136^ Legione clusi i concerti all’estero il Mae-
della Milizia Volontaria Naziona- stro, riprende gli studi alla Cor- “Il valoroso giovane Aldo
le quale clarinettista solista, con porazione Musicale di Pescara, Settimi, nativo di Teramo, ha in que-
il titolo di “professore” così come ma deve ancora assolvere ad altri sti giorni conseguito al Liceo musica-
riportato dai giornali dell’epoca. obblighi militari. Consegue il di- le pareggiato “Luisa d’Annunzio” il
La prima esibizione del ricostitu- ploma di clarinetto (nella sessio- diploma di clarinetto, riportando la
ito Gran Concerto “Città di Chie- ne estiva del 1937 con la votazione votazione di 10 in tutte le prove.
ti” avverrà al Teatro Marrucino di 10 in tutte le prove) e prosegue Il Settimi, che ha avuto come
il 28 febbraio in un’atmosfera di la sua attività di 1° clarinetto soli- insegnante il valorosissimo professor
grande entusiasmo e lui, che ha sta nella Banda di Chieti, il 1° ot- Valentino Fiore, titolare della Cat-
appena 22 anni è tra i più applau- tobre 1938 viene richiamato alle tedra di Clarinetto nel nostro Liceo
diti, pur essendo a quell’epoca armi per mobilitazione nel clima Musicale, ha suscitato vivissima
ancora studente alla Corpora- di inquietudine che si avverte in ammirazione nella Commissione
zione musicale “L. D’Annunzio” Europa dove il dittatore nazista giudicatrice formata dal Commissa-
di Pescara, da poco istituita e Adolf Hitler non nasconde più rio Regio per l’esame di Stato illustre
che diventerà poi Liceo Musica- le sue mire di conquistare con la maestro G.U. Alessandro Bustini, dal
le fino al riconoscimento come guerra tutta l’Europa. Quando le Direttore del Liceo Musicale maestro
Conservatorio. Il concerto viene forze alleate (Usa, Gran Bretagna, Pietro ferro, dal noto maestro Anto-
annunciato con un articolo sul Australia, Canada, Nuova Zelan- nio D’Elia direttore della Banda del-
periodico “Il Nuovo Abruzzo” del da, India, ecc.) invadono l’Africa la R Guardia di Finanza di Roma, in
9 febbraio 1932. per mettere fine al predominio qualità di commissario estraneo, dal
“Le prime parti sono state affidate militare tedesco e conquistano maestro Giustino Scassa insegnante
ad artisti di chiara rinomanza, che Addis Abeba il 6 aprile 1941,vie- di strumentazione per banda nel Li-
non hanno bisogno di presentazione, ne fatto prigioniero di guerra ed ceo Musicale, e dal prof. Florio Croce
come il Prof. Mario Luciani (flauto), internato in un campo di concen- titolare di oboe, i quali, insieme ad
il Prof. Aldo Settimi (clarinetto soli- tramento nel Kenia. Qui rimane altri insegnanti del Liceo che si tro-
sta), il Prof. Vito Lo Rè (flicorno so- fino al luglio 1946, quando rila- vavano presenti, si sono complimen-
pranino), il Prof. Pietro Colantonio sciato in libertà viene rimpatria- tati col neo professore per il brillan-
(flicorno tenore) e il Prof. Mazzini to e giunge al Centro Alleato di tissimo esame che fa pronosticare un
Volpe (flicorno baritono”). San Martino a Napoli il 19 luglio meritato e luminoso avvenire”.

42 L’arte del clarinetto


“Un meritato e luminoso avvenire” tevolmente dall’esperienza mu-
pronosticato dall’anonimo arti- sicale professionale, che oltre
colista della cronaca pescarese, a fargli acquisire tutte le cono-
che si sarebbe poi effettivamen- scenze tecniche dello strumento,
te avverato e che appartiene alla attraverso le relazioni interperso-
storia personale di Maestro, ma nali all’interno delle Banda e nel-
anche a quella della Banda di le esibizioni pubbliche, gli hanno
Chieti, della quale è stato tra i più fatto maturare un grande senti-
acclamati solisti. Questa sua pre- mento di generosa disponibilità
parazione accademica risulterà verso tutti. E soprattutto verso i
poi fondamentale per la sua at- giovani allievi del Conservatorio,
tività di insegnante di clarinetto, nei quali, probabilmente, si rive-
del quale diventerà un virtuoso e de bisognoso di comprensione,
che susciterà addirittura “l’invi- di apprezzamento e di incorag-
dia” del grande clarinettista ame- giamento a proseguire anche nei
ricano Benny Goodmann. momenti in cui si può essere colti
Una preparazione scolastica, la dallo sconforto, per un qualsiasi
sua, integrata ed accresciuta no- delusione o difficoltà imprevista.

43 L’arte del clarinetto


CLARINETTOMANIA
3° Meeting Internazionale per maniaci del clarinetto
Castrocaro Terme Terra del Sole - Cesena - Bertinoro
6 luglio - 3 agosto 2022

MERCATINO
dei Maniaci del Clarinetto

Cesena 24 luglio
Foro Annonario - Piazza del Popolo

Cerchi qualche partitura, una fascetta non più in vendita, dei dischi che
arricchirebbero la tua collezione? O vorresti vendere degli accessori che
non usi più, dischi che non ascolti o scambiare semplicemente qualcosa
che hai da troppo tempo per qualcosa di fresco? Il 3° Mercatino di scam-
bio e vendita per maniaci del clarinetto è proprio il posto giusto che fa
te. La partecipazione è completamente gratuita.
Tutte le info sul sito di Clarinettomania o scrivi a:
segreteria@accademiaitalianaclarinetto.com

Di rez i o n e A r t is t ic a
P i er o VI NC E NT I

44 w w w . cl a rinettomania.it
L’arte del clarinetto
ATTUALITÀ

Playing with IDBs


di Alice Tediosi

Alice, che è stata costretta a ridimensionare l’attività all’insorgenza delle MICI sono sconosciute.
musicale e i suoi obiettivi a seguito della diagnosi di È noto tuttavia che sono delle patologie immunome-
MICI, è membro del coro di clarinetti del Conserva- diate che presentano alla base un’alterazione di fat-
torio di Vicenza “A. Pedrollo”. Personalità poliedrica tori genetici, immunologici, ambientali e infettivi (da
e dagli svariati interessi, è anche insegnante di yoga www.mici360.it).
in formazione, con interesse prevalentemente per lo Ho ideato questo progetto per tutti i clarinettisti e gli
yoga in gravidanza e lo yoga per musicisti, e profes- strumentisti a fiato affetti da MICI come me, per en-
sionalmente ricercatrice e divulgatrice scientifica. trare in contatto con loro, raccogliere informazioni
ed esperienze, aiutarli a vivere meglio e anche per
“Playing with IBDs” è un progetto ideato sensibilizzare e informare chi non conosce queste
per tutti i clarinettisti e gli strumentisti a fia- malattie. Il progetto è attualmente autofinanziato e
to affetti da MICI (Malattie Infiammatorie si fonda sulle conoscenze che mi derivano dalla mia
Croniche Intestinali); per entrare in contatto attività clarinettistica, di ricerca e divulgazione scien-
con loro, raccogliere informazioni ed espe - tifiche e di persona interessata all’interazione tra cor-
rienze, aiutarli a vivere meglio e anche per po e mente. Il primo passo da cui è partito “Playing
sensibilizzare e informare chi non conosce with IBDs” è un’indagine tramite questionario online.
queste malattie. Sono invitati a compilarlo tutti i clarinettisti e gli stru-
mentisti a fiato che hanno avuto una diagnosi di MICI
Mi chiamo Alice e sono una clarinettista affetta da (tutto avviene su base volontaria). Una volta ottenuto
colite ulcerosa, una Malattia Infiammatoria Cronica un numero sufficiente di risposte, i risultati saranno
Intestinale (MICI). Quando mi è stata diagnosticata raccolti ed analizzati (mantenendoli anonimi e nel
ho iniziato a cercare informazioni sull’interazione tra rispetto delle leggi sulla privacy). Se questa indagine
MICI e il suonare uno strumento a fiato (a livello fisi- andrà a buon fine, farà seguito la pubblicazione di
co, psicologico ed emotivo), ma senza molto succes- un articolo per rendere disponibili i risultati. Segui-
so. Per questo - ed essendo io anche una ricercatrice ranno altre attività, come per esempio la creazione
ho deciso di dar vita a un progetto chiamato “Playing di una community, la partecipazione ad eventi divul-
with IBDs” (ossia, Suonare con le MICI). gativi sia in ambito medico e scientifico sia in ambito
Le MICI (o IBD, dall’inglese Inflammatory Bowel Di- musicale e la collaborazione con professionisti del
sease) sono patologie infiammatorie croniche a ca- settore.
rico dell’apparato digerente (es. malattia di Crohn e
colite ulcerosa). Il loro decorso è cronico ricorrente,
ossia caratterizzato dall’alternarsi di fasi di benesse- Per maggiori informazioni:
re e periodi di riacutizzazione. Le cause che portano playing.with.ibds@gmail.com

45 L’arte del clarinetto


RUBRICA I PARENTI DEL CLARINETTO

IL CORNO DI BASSETTO,
LA LETTERATURA
E IL REPERTORIO
di Nicola Bulfone
Nel primo numero di questa rivista ho
trattato l’evoluzione della costruzione del corno In foto:
di bassetto, in questa seconda parte Corno di bassetto
discendente
mi dedicherò alla storia del repertorio di al si grave di
questo strumento. J. G. Braun

“L’age d’or”
del corno di bassetto
L’epoca d’oro del corno di bassetto si estende tra la seconda metà del
18° secolo e la prima metà del successivo (tra il 1760 e il 1860 circa),
quando molti compositori utilizzarono questo strumento in compo-
sizioni sacre, orchestrali, operistiche, in concerti solistici ed in pezzi
di musica da camera. In seguito, dopo un periodo di cinquant’anni
circa durante il quale lo strumento cade nell’oblio, si
ha una ripresa di interesse da parte di importanti compositori che lo
impiegano, specialmente in organici orchestrali, affidandogli parti
virtuosistiche.
Il corno di bassetto
in orchestra
Johann Christian Bach (1735-1782) è uno tra i primi ad impiegare
tre corni di bassetto in re nel 1772 nell’opera Temistocle e nel 1775
in “Lucio Silla” per parti di rilievo in arie e nell’ouverture sfruttando-
ne l’estensione che raggiunge il re grave d’effetto. Anche Ignaz Hol-
zbauer (1711- 1783)nel suo oratorio “La Betulia liberata” utilizza tre
corni di bassetto in re in un’aria composta in uno stile mutuato da
J.C.Bach.
Wolfgang Amadeus Mozart nutriva una particolare predilezione per
il corno di bassetto in particolare per il suo suono che egli stesso
definiva essere “la voce dell’aldilà”. Affascinato dal timbro specia-
le generato dagli strumenti dell’epoca che allora possedevano una
cameratura lunga e molto stretta, il genio di Salisburgo si avvalse
dell’utilizzo di due corni di bassetto in fa nelle sue opere “Il ratto dal
serraglio (1782), “Le nozze di Figaro” – nella versione del 1789 dove
nell’aria aggiunta appositamente per la cantante Adriana Ferrarese
“Al desìo di chi t’adora” affida un importante ruolo ai corni di bas-
setto e al fagotto, nel “Flauto magico” (1791), nel celebre Requiem
KV626 e nella musica funebre massonica dove impiega accanto ad

46 L’arte del clarinetto


RUBRICA

un clarinetto, tre corni di basset- (1745-1801) per corno di basset- di Alessandro Rolla (1757-1841),
to. Ma è soprattutto nell’opera to in sol e orchestra il cui primo violinista, virtuoso della viola at-
“La clemenza di Tito” che Mo- movimento era stato pubblicato tivo a Parma, a Milano al Teatro
zart valorizza il ruolo del corno per violoncello. Con tutta pro- alla Scala in qualità di direttore e
di bassetto nell’aria “Non più di babilità fu il virtuoso Vincent successivamente nel conservato-
fiori” elevandolo a vero solista. Si Springer a realizzare l’arrangia- rio della medesima città. Nono-
tratta di una composizione dove mento per corno di bassetto di stante si tratti di una trascrizione
il corno di bassetto dialoga con questo concerto da una versione di un concerto per fagotto, grazie
il soprano assumendo un ruolo per fagotto che era stata pubbli- alla ricchezza tematica e alla pia-
concertante con parti solistiche cata in precedenza da Breitkopf. cevolezza dello stile tipico della
di rilievo molto estese. Georg Druschetzky (1745-1819), tradizione di Boccherini con una
Nelle sue musiche scritte per la altro compositore boemo, com- evidente influenza mozartiana,
messa in scena del balletto “Le pose un concerto per tre corni viene apprezzato e considerato
creature di Prometeo”, al numero di bassetto in re e orchestra ed come una delle migliori opere
14, Ludwig van Beethoven impie- uno per corno di bassetto in sol, per corno di bassetto. Le linee
ga un oboe e un corno di basset- quest’ultimo purtroppo, andato melodiche sono per lo più situa-
to cui affida un ruolo solistico in perduto. te nel registro di clarino mentre
uno stile compositivo evidente- Non dimentichiamo inoltre il nel registro di chalumeau si tro-
mente mutuato dall’aria mozar- concerto di Mozart per corno di vano figurazioni arpeggiate oltre
tiana “Non più di fiori”. bassetto in sol , da lui successiva- che ampi salti nell’estensione che
Anche C.M. von Weber impiega mente adattato e completato per parte dal do grave per giungere al
due corni di bassetto nella sua clarinetto di bassetto in la, con do3.
opera “Peter Schmoll und seine l’aggiunta dei due fagotti nell’or- Tra le composizioni solistiche per
Nachbarn” pur facendone un uso ganico dell’orchestra. corno di bassetto e orchestra vo-
piuttosto limitato. Johann Georg Heinrich Backofen glio anche ricordare il gradevole
Degno di nota è anche il compo- (1768-1839), geniale polistru- concerto per corno di bassetto (o
sitore Simon Mayr (1783-1845), mentista, attivo come clarinetti- fagotto) scritto in quattro movi-
nato ad Ingolstadt, in Germania sta, virtuoso del corno di basset- menti dal virtuoso fagottista di
ma attivo soprattutto a Bergamo, to, flautista e suonatore di arpa F.A. Pfeiffer (1754-1787), i due
il quale prevede l’impiego del cor- a pedali, secondo la biografia di concerti di G.A. Schneider, in re-
no di bassetto solista in un’aria Gerber, compose tre concerti altà composti per clarinetto con-
per basso del suo “Domine Deus”. per corno di bassetto di cui solo tralto in fa, quindi senza registro
Compositori meno noti, quali uno è conservato nella bibliote- di bassetto e l’Adagio con varia-
Schulz, Vogler, Süssmayr, E.T.A ca di Darmstadt. Si tratta di un zioni Caspar Kummer (1795-
Hoffmann, Kastner, Balfe , Dru- concerto in fa maggiore con l’ac- 1870), su un tema dell’opera Ar-
schetzky, accanto a molti altri, compagnamento di una grande mida di G. Rossini, composizione
affidarono ruoli di primissimo orchestra. La parte solistica ha virtuosistica che nel suo finale
piano al corno di bassetto valo- un’estensione che spazia tra il do raggiunge il do4 acutissimo.
rizzandolo in opere, sinfonie e grave ed il sol3 acuto, sfruttando Corno di bassetto
svariate composizioni orchestra- il registro con grande effetto. e pianoforte
li. Di Backofen esiste pure un’altra Tra le opere per corno di bassetto
Concerti per corno di composizione virtuosistica con e pianoforte celebre è la Sonata
bassetto e orchestra accompagnamento di orchestra, di Franz Danzi, pezzo nel quale il
Durante l’epoca della sua celebri- le Variazioni per corno di bas- pianoforte ha una parte predomi-
tà, per il corno di bassetto vengo- setto in fa. La scrittura solistica nante mentre al corno di bassetto
no anche composti concerti soli- è idiomatica e l’accompagnamen- vengono affidate piacevoli melo-
stici. ti prevede un organico simile a die ed alcuni interventi brillanti.
Nella biblioteca dell’università di quello del concerto in Fa. Interessante ricordare anche che,
Münster è conservato un mano- La composizione sicuramente più della sonata per corno di Ludwig
scritto di un concerto del celebre celebre e più eseguita per corno di van Beethoven, a Vienna è conser-
compositore boemo Karl Stamitz bassetto e orchestra è il concerto vato il manoscritto di una trascri-

47 L’arte del clarinetto


RUBRICA

zione per corno di bassetto e pianoforte, ad opera quintetto, di cui esiste solamente il manoscritto
di Friedlowsky, tratta a sua volta dalla versione per dell’esposizione, per clarinetto in do, corno di bas-
violoncello. setto in fa e trio di archi, recentemente completa-
Scritta nel medesimo stile troviamo anche il tema e to da Beyer e pubblicato come “Quintettsatz”.
variazioni per corno di bassetto e piano dell’arciduca Interessantissimi anche i suoi sei notturni per
Rodolfo d’Austria, allievo di Beethoven. due soprani e basso con tre corni di bassetto. In
Tra i pezzi più virtuosistici per il duo corno di bas- quel periodo il trio di corni di bassetto incontra-
setto e pianoforte vanno sicuramente annoverati di va un grande favore tanto da sostituire spesso le
Aloys Beerhalter (1800-1852) compositore e poli- “Harmonie” (ottetto di fiati). Questa formazione
strumentista operante principalmente a Stoccarda, ebbe diffusione nella musica di corte specialmen-
il Divertimento in fa, pezzo “di bravura” pubblicato te nell’area Boema. Pur essendo costituito da tre
nel 1834 che raggiunge il la nel registro acuto, ed il strumenti perfettamente uguali , questo ensem-
Tema e variazioni. Dopo un’introduzione in stile ble riusciva a coprire l’intera estensione del trio di
operistico con virtuosistiche cadenze, il tema popo- archi. Molti compositori come G. Druschetzky, A.
lare “ Im kühlen Keller sitz’ ich hier” (“Siedo qui in Stadler, A. Rosetti (Rösler) ed A. Nudera scrisse-
una fredda cantina”) viene variato con figurazioni ro musiche d’ intrattenimento per trio di corni di
sempre più virtuosistiche sfruttando rapidi passaggi bassetto. Spesso si trattava di divertimenti oppure
e ampi intervalli. arrangiamenti di arie celebri tratte da opere di ri-
Felix Mendelssohn-Bartholdy compose per corno nomati compositori del tempo.
di bassetto in maniera virtuosistica nei due brillan-
ti Pezzi da concerto (Konzertstücke) op. 113 e 114
per clarinetto, corno di bassetto e pianoforte. Scritti
tra il 1832 e il 1833 per i virtuosi Heinrich Joseph
Baermann (il dedicatario dei concerti per clarinetto
di C.M. von Weber) ed il figlio Carl, virtuoso del cor-
no di bassetto e celebre didatta, suoi grandi amici in
previsione di una loro tournée in Russia ebbero un
tale successo che lo stesso Mendelssohn orchestrò la
parte del pianoforte del primo Konzertstück.
Musica da Camera
per corno di bassetto
Il quintetto per corno di bassetto e quartetto d’ar-
chi op.9 di J.G.H. Backofen è considerato la sua
migliore composizione in assoluto. In questo pez-
zo caratterizzato da un frizzante stile classico, le
linee melodiche scorrono con estrema naturalezza
nel primo movimento in forma sonata, mentre nel
tema con variazioni emerge lo stile tipico di Hay-
dn.
Altrettanto piacevole il suo “Duo concertante” per
corno di bassetto e arpa con accompagnamento ad
libitum di violoncello in due movimenti, allegro e
tema con variazioni.
Mozart compose numerosi pezzi per corni di bas-
setto da eseguire in occasione di cerimonie mas-
soniche. Tra queste vanno ricordati l’Adagio cano-
nico KV484d per due corni di bassetto e fagotto, In foto: Corno di bassetto di Mayrhofer
l’Adagio per due clarinetti e tre corni di bassetto
ed un Adagio per clarinetto e tre corni di bassetto,
completato da Levin. Mozart compose anche un

48 L’arte del clarinetto


RUBRICA
La “riscoperta”
del corno di bassetto
Altra importante composizione cameristica per Dopo un periodo di oblio durato circa cinquant’an-
corno di bassetto è l’Andante con variazioni di Gi- ni durante il quale il corno di bassetto era uscito
rolamo Salieri. Il nipote del celebre Antonio Salie- dalla scena musicale, si assiste ad una rinascita
ri, Girolamo, clarinettista e virtuoso del corno di dell’interesse per questo particolare strumento,
bassetto, studiò con lo zio a Vienna tra il 1814 e grazie soprattutto a compositori come Richard
il 1815. Dal 1815 al 1825 fu primo clarinetto al Strauss (1864-1949). Strauss utilizza il corno di
Teatro di Trieste e ivi professore del conservato- bassetto, affidandogli parti virtuosistiche, in nu-
rio. Attivo successivamente a Venezia al teatro La merose sue opere e composizioni tra le quali van-
Fenice, tenne concerti a Padova per poi esibirsi no menzionate “Elektra”, “Il cavaliere della rosa”,
inoltre ,tra il 1841 e il 1852 a Vienna, Graz, Trieste “La donna senz’ombra”, “Daphne”, “Capriccio”.
e Bologna. Il suo Andante con variazioni su tema Attribuisce parti di rilievo al corno di bassetto an-
tratto dall’opera di Pacini “I crociati in Tolemai- che nelle sue due Sonatine per fiati, “ Aus der Wer-
de” fu pubblicato dall’editore Ricordi a Milano nel kstatt eines Invaliden” e“Fröhliche Werkstatt”,
1829. Questa composizione virtuosistica, dallo composte negli anni quaranta del secolo scorso.
stile rossiniano, copre un’estensione che va dal do Questo rinnovato interesse fece sì che molti com-
grave al sol acuto sfruttando a pieno le caratteri- positori a partire da I.Stravinsky per giungere a K.
stiche dello strumento. Stockhausen si dedicassero a comporre per il cor-
Degne di nota sono anche il Quartetto di Dru- no di bassetto.
schetzky con trio d’archi, costituita da tre movi- Dalla collaborazione tra la clarinettista ame-
menti, composto nel 1810, il quartetto con archi ricana Suzanne Stephens e il composito-
di E. Fuss e l’inusuale quintetto di F.A. Hoffmei- re tedesco Karlheinz Stockhausen nacquero
ster, celebre compositore ed editore contempora- composizioni importanti solistiche quali “In Freu-
neo a Mozart, per flauto, oboe, corno di bassetto, ndschaft”,”Traum-Formel (1981), Xi (1986), Ypsi-
viola e fagotto. lon(1989), Freia (1991). Si tratta di pezzi per cor-
no di bassetto solo che spesso prevedono regia di
luci e coreografie con movimenti per il solista.

49 L’arte del clarinetto


RUBRICA

CALAMUS ENSEMBLE
Un racconto fantastico
di Maria Maiolo
Presto si apre anche ad altre collaborazioni strumen-
La vicenda del Càlamus sembra proprio un tali sposando il coro di clarinetti con la voce uma-
racconto fantastico, sia nel senso che essa è tanto na, gli ottoni, i legni, gli strumenti della tradizione
bella e preziosa da sembrare irreale, sia nell’altra popolare, le percussioni, addirittura la danza. E non
possibile accezione del termine fantastico, quella pago di tutto questo avvia negli anni collaborazioni
cioè di straordinario e degno di ammirazione. con solisti di grande rilievo internazionale quali Elif
Vediamo perchè. Aksoy, John de Beer, Paolo Beltramini, Antonio Ca-
polupo, Alessandro Carbonare, Radovan Cavallin,
Ron Daelemans, Paolo De Gaspari, Andrea Fallico,

L
’ensemble di clarinetti Càlamus nasce nel 2000 Corrado Giuffredi, Manuel Jodar, Michele Marelli,
all’interno dell’ Istituto Superiore di Studi Musicali Andrew Marriner, Giovanni Mattaliano, Fabrizio
Vincenzo Bellini di Catania per iniziativa del Ma- Meloni, Gabriele Mirabassi, Susan Moss, Vincenzo
estro Carmelo Dell’Acqua. Nasce come esperienza Paci, Giovanni Punzi, Milan Rericha, Kevin Spagno-
didattica tesa a favorire la relazione cameristica, l’a- lo, Piero Vincenti. Spesso il solista ospite non si limi-
scolto fra le parti, la cura del suono e dell’insieme, ta a provare con il gruppo e a suonare in concerto,
ma subito rivela potenzialità inaspettate: diventa in- ma lavora con gli studenti realizzando seminari e
tanto un’esperienza umana preziosa che ha al cen- masterclass che lasciano una traccia forte nel vissuto
tro il lavoro di collaborazione musicale, personale e umano e musicale dei giovani componenti del grup-
artistica fra giovani e giovanissimi strumentisti. Poi si po. Dalla iniziale finalità didattica si origina quindi
rivela un inesauribile strumento di esplorazione del man mano un esito artistico alto che viene riconosciu-
repertorio sinfonico, cameristico, addirittura vocale to dalla stampa e trova testimonianza negli inviti in
di varie epoche e di vari stili, utilizzando in modo Festival importanti. Questo gruppo di giovani esplora
sempre pertinente lo strumento della trascrizione, l’ Europa: è presente al VI European Clarinet Festi-
spesso realizzata dagli stessi componenti del gruppo val di Camerino, Macerata, Italia, all’Internationales
(esemplare a questo riguardo il ruolo svolto da Mar- Jugend Musik Festival nei castelli di Heldburg e di
co Monitto che ha trascritto più di 400 brani per l’en- Tambach nel Rodachtal in Germania, al Festival Het
semble, alcune di esse pubblicate da MDS-Edition, Swik presso il Kielzog Theatre Kunstencentrum di Ho-
Austria, SMP Press, California e da Edizioni Eufonia, ogezand-Sappemeer in Olanda, all’Internationales
Italia). Presto si apre anche ad altre collaborazioni ClarinetFest di Oostende in Belgio e al Gran Cana-
strumentali sposando il coro di clarinetti con la voce ria International Clarinet Festival presso il Teatro de
umana, gli ottoni, i legni, gli strumenti della tradizio- Culturas di Arinag). Fra i tanti giudizi critici entusiasti
ne popolare, le percussioni, addirittura la danza. ricordiamo qui le parole del musicologo Giuseppe

50 L’arte del clarinetto


Montemagno: “Il Càlamus è una piccola e gioiosa Grande merito di questa vicenda fantastica spetta al
‘macchina da guerra’, un esercito vittorioso sotto le Maestro Carmelo Dell’Acqua che ha saputo affron-
bandiere della grande musica…”. tare una ormai più che ventennale “fatica” organiz-
Chi ha assistito a un concerto di questo ensemble zativa e artistica enorme mantenendo sempre una
comprende immediatamente quale energia comu- energia musicale e umana altissima. L’altro merito va
nicativa e quali emozioni esso sia in grado di tra- alla musica stessa che ha fatto il miracolo: la musica
smettere al pubblico. Ma c’è un altro aspetto da come L’Anguilla di Montale supera tutto, non perde
sottolineare ed è quello relativo alla ricerca di un re- la sua strada. La poesia serve, e anche in questo
pertorio nuovo appositamente creato per il Càlamus. caso ci aiuta a capire, e a rendere limpide le visioni
Così prendono vita numerosissime pagine in prima opache, restituendoci il fantastico del nostro piccolo
esecuzione assoluta che rappresentano una valo- racconto:
re aggiunto straordinario, fantastico appunto, in un
L’anguilla, la sirena / dei mari freddi che lascia il Bal-
mondo musicale spesso asfittico nel quale la musica
tico / per giungere ai nostri mari, / ai nostri estuari,
nuova sembra isolata in nicchie di ascolto autorefe-
ai fiumi / che risale in profondo, sotto la piena av-
renziali. Qui invece si mescola gioiosamente con tut-
versa, / di ramo in ramo e poi / di capello in ca-
to il resto del repertorio e vive nella relazione con il
pello, assottigliati, / sempre più addentro, sempre
passato e con il presente. Citiamo a questo proposito
più nel cuore / del macigno. […] freccia d’Amore in
alcuni nomi di compositori spesso molto giovani: Al-
terra […] l’anima verde che cerca / vita là dove solo
berto Alibrandi, Angela Arcidiacono, Marco Betta,
/ morde l’arsura e la desolazione, / la scintilla che
Massimo Carlentini, Roberto Carnevale, DerString-
dice tutto comincia quando tutto pare / incarbonirsi
mitO, Andrea Ferrante, Giovanni Ferrauto, Marcello
Filotei, Paolo De Gaspari, Marina Leonardi, Michele Di fronte alla fatica quotidiana di vivere e spesso di
Mangani, Giovanni Mattaliano, Giovanni Nicosia, fronte alle tristezze di questo nostro mondo, il rac-
Giuseppe Rapisarda, Luciano Santonocito, Giancar- conto fantastico del Càlamus ripropone l’orizzonte
lo Scarvaglieri, Joe Schittino, Luciano Maria Serra, necessario della vita, dell’arte, dell’incontro, dell’u-
Antonino Scorsone, Letizia Spampinato, Paolo Vival- manità. E non è poco.
di. Nel 2005 ha eseguito Company di Philip Glass Esecuzioni dell’ensemble sono state trasmesse da:
nella nuova versione per ensemble di clarinetti rea- Rai International, Rai 3, Filodiffusione Nazionale,
lizzata da Thomas Lawrence Toscano: il brano è stato Radio Vaticana, Mittel Deutscher Rundfunk.
concertato ed eseguito per la prima volta nel corso Nel 2015 l’ensemble Càlamus ha rappresentato l’I-
di un incontro con il celebre compositore americano. stituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini”
Nel 2008 l’ensemble ha preso parte alla realizza- di Catania all’EXPO di Milano.
zione della colonna sonora di Paolo Buonvino per la L’ensemble ha inciso per la Suvini-Zerboni, City Re-
serie televisiva “Il commissario Manara” prodotto e cord, RaiTrade.
trasmesso da RAI 2. Nel 2019 ha suonato alcuni bra-
ni tratti da Tierkreis di Karlheinz Stockhausen nella Facebook: calamus ensemble
versione realizzata per clarinetto solista ed ensemble Canale youtube: ensemble calamus
di clarinetti da Michele Marelli. Instagram: calamusensemble.

51 L’arte del clarinetto


Anno Accademico 2022/2023

CLARINETTO: Corso propedeutico - Triennio Accademico - Biennio Accademic o

BIENNIO ACCADEMICO DI II LIVELLO

INDIRIZZO SOLISTICO

“Il repertorio clarinettistico da Stravinsky ad oggi”

N OV I TA ’
INDIRIZZO DIDATTICO

“La grande tradizione clarinettistica italiana”

Docente
P i e ro V I N C E N T I

In f o r m a z i o n i :
w w w. c o n s e r va t o r i o m a d e r n a . i t
i n f o @co n s e r va t o r i o m a d e r n a . i t
52 L’arte del clarinetto p . v i n ce n t i @ c o n s m a d e r n a . o r g
ATTUALITÀ

EASTER CLARINET FESTIVAL


SI FA IL BIS!
C
osì come per il Christmas Clarinet Festival, degli eredi di Goodman e Shaw, Buddy De Franco
anche l’Easter Clarinet Festival ha visto re- e Tony Scott, e Roberto Gander che ha illustrato le
alizzarsi la sua seconda edizione nel mese nuove metodologie di studio.
di aprile 2022. Seppur lo stato di emergenza per I primi appuntamenti pomeridiani sono stati af-
la pandemia sia ufficialmente cessato il 30 marzo, fidati a Gabriele Mirabassi con un incontro da lui
la situazione epidemiologica non ha consentito definito “a ruota libera”, a Paolo Beltramini che ha
di trasformare in presenza questo appuntamento spiegato come affrontare lo studio del repertorio
nato nel 2021 esclusivamente online. Molto pro- del ‘900 per clarinetto solo e a Rocco Masci che ha
babilmente resterà, anche in futuro e ad emergen- parlato della scuola clarinettistica abruzzese.
za terminata, un format a distanza proprio per le Le giornate di incontri si sono concluse con An-
sue caratteristiche. Tutti gli incontri infatti sono gelo Semeraro che ha parlato del clarinetto nel
pensati per un uditorio variegato e poliedrico che repertorio sinfonico dell’organico bandistico ves-
comprenda lo studente, ma anche il professio- seliano, Rocco Parisi che ha illustrato il repertorio
nista. Elemento comune è la presenza di grandi per clarinetto basso del terzo millennio e Nicola
nomi legati al mondo del clarinetto che tengono Bulfone che ha approfondito la storia e l’evoluzio-
delle lectio magistralis su argomenti relativi al no- ne dell’affascinante membro della famiglia del cla-
stro strumento. L’Easter è organizzato su tre gior- rinetto che è il corno di bassetto.
ni che nel 2022 sono stati tra il 14 e il 16 aprile. Per Come sempre, a conclusione di giornata, i parteci-
gli incontri con i grandi maestri sono intervenuti panti hanno potuto godere di un concerto online
Alessandro Carbonare, Corrado Giuffredi e Piero a loro riservato messo a disposizione dall’archivio
Vincenti. Le mattinate sono state invece aperte da dell’Accademia Italiana del Clarinetto facente par-
Sergio Brusca che ha presentato il suo nuovo me- te di materiale mai pubblicato.
todo per clarinetto, Bepi D’Amato che ha parlato

53 L’arte del clarinetto


Luca Saracca intervista INTERVISTA

Andrea Greganti
seconda parte
Quali sono i materiali impie- solo del clarinetto, la plastica.
gati per la costruzione dei Possiedo uno dei primi esemplari
clarinetti nel corso della sua fatti con questo nuovo materia-
storia? le, il Grafton del 1953 in plastica
I materiali sono vari. I clarinetti gialla. Questo marchio ebbe un
antichi sono in genere in legno momento di notorietà con il Sa-
di bosso, un legno chiaro molto xofono suonato da Charlie Parker.
compatto, adatto per costruire Dopo che il progetto naufragò
strumenti musicali. L’albero di fu tentata miglior fortuna con il
questo legno ha una crescita mol- clarinetto ma purtroppo anche
to lenta e dopo il massiccio impie questo non ebbe successo. Nella
go fatto nella prima metà dell’Ot- seconda metà dell’Ottocento si
tocento cominciò a scarseggiare. iniziò ad usare anche l’ebanite,
Così si iniziò ad usare l’ebano che un materiale con caratteristiche
veniva dall’Africa. All’inizio l’e- simili al legno ma più economico.
bano era più pregiato del bosso Kohlert e successivamente anche
perché veniva da lontano, poi col Buffet Crampon hanno prodotto
passare degli anni diventò il ma- clarinetti in plexiglass. Nel 1984
teriale usuale. il marchio Gustav Rudolf Uebel In foto: Clarinetti di metallo. Da
Dopo il grande sfruttamento fat- produsse un avveniristico clari- sinistra: Schemmel in Mib a 7
to anche di questo legno, adesso netto di alluminio, ma purtroppo chiavi, Rampone in Sib sistema
alcuni tipi di ebano sono a rischio non ne ho ancora trovato uno per Muller doppia cameratura, anoni-
estinzione. Così, in tempi moder- la mia collezione. mo in Mib (attribuito a
ni, alcuni hanno iniziato ad usare Comunque tu possiedi vari Fritz Mallach) sistema Sax
doppia cameratura, Conn
una pasta di legno in modo da clarinetti di metallo, giusto?
Wonder in Sib sistema Albert
ridurre gli sprechi. Ovviamente Si, ho degli esemplari interessan- doppia cameratura, Hawkes &
sono stati e vengono usati anche ti. Uno Shemmel di Vienna a 7 Son in Sib sistema Albert con
altri tipi di legno come palissan- chiavi datato 1830 circa. Poi ho piattelli in 4 fori, Penzel Muller
dro, cocobolo, ulivo, ecc. Antica- un Kohlert e un Hawkes & Son dei Clari-Met in Sib sistema Boehm
mente, per pochi esemplari più primi del Novecento. I clarinetti doppia cameratura, Triebert in Sib
pregiati, fu impiegato anche l’a- di metallo più pregiati sono però sistema Boehm doppia
vorio. All’inizio dell’Ottocento si quelli a doppia cameratura. Nel- cameratura.
iniziò ad usare il metallo, il cui la mia collezione è presente un
utilizzo ebbe un’intensificazione clarinetto attribuito a Rampone
nella prima metà del Novecen- di Milano con sistema Muller del
to soprattutto negli Stati Uniti. 1880 circa, uno dei primi a dop-
Dopo la seconda guerra mondiale pia cameratura costruiti in Italia.
il metallo era diventato meno re- Poi ho tre Conn Wonder in Mib,
peribile e si affacciò sul mercato Do e Sib, i primi strumenti a dop-
un nuovo materiale che da lì in pia cameratura fatti negli Stati
poi avrebbe invaso il mondo, non Uniti attorno al 1890.

54 L’arte del clarinetto


ATTUALITÀ In foto: Clarinetti piccoli,
sopranini e soprani. Da sinistra:
Rampone e Cazzani in Lab, Wolf
in Sol, Uhlmann in Fa, Eulry in Mi,
Brambach in Mib, Kruspe in Re,
Stowasser in Reb, Thibouville fils in
Do, Goulding in Si, Kulow in Sib,
Jerhing in La, Maino e Orsi in Sib
discendente al Mib.

Con sistema Boehm ci sono un variabile dipendendo dal periodo


Clari-Met Penzel Muller del 1910 e e dalla zona. Quindi, ad esempio,
un Triebert, anche questo del pri- clarinetti che sembrano in Si in
mo Novecento. realtà potrebbero essere in Sib
Che varietà di tagli strumen- con alto Pitch.
tali hai? Ci sono clarinetti a doppia to-
Faccio alcuni esempi per ogni ta- nalità?
glio partendo dal più piccolo: ho Anticamente si usavano pezzi di
un sopranino in Lab Rampone ricambio per suonare in vari toni,
e Cazzani. Poi clarinetti in Sol così esistono set completi di stru-
(Wolf), in Fa (Uhlmann), in Mi menti con pezzi di ricambio per
(Wrede, Horn), in Mib (Bratti e suonare ad esempio in Do, Sib
Ballerini, Huttl, Pfaff, Schaller), e La. Io possiedo un Finke con
in Re (Berthold, Stengel), in Reb parti di ricambio, tra cui anche
(Stowasser), in Do (Amlingue, il barilotto, in Sib e La. Poi suc-
Gerock & Wolf, Huller, Ludwig cessivamente sono stati inventati
& Martinka, Martin Fres, No- vari meccanismi per ricavare da
blet ainè), in Si (Daniel, Lefevre, un unico strumento due o addi-
Mahillon), in Sib (Barfoot, Cer- rittura tre tonalità come nel caso
veny), in La (Schemmel). di un brevetto Triebert di metà
Poi ci sono clarinetti contralto Ottocento. Nella mia collezione
(Evette & Schaeffer, Orsi), basso ho un raro Maino & Orsi. Dal
(Sioli, Hawkes & Son) e un con- 1881 questa fabbrica sviluppò In foto: Da sinistra: Finke in Sib con
trabbasso in Mib Leblanc. (Vedi un clarinetto a doppia tonalità pezzo di ricambio in La, Maino
Foto n° 6). Su alcuni strumenti che ebbe molto successo, e fino al e Orsi doppia tonalità Sib/La.
non è sempre chiaro il taglio stru- 1887 propose tre versioni. Il mio
mentale. Gli strumenti in certi appartiene alla prima generazio-
periodi potevano essere fatti con ne, è di legno chiaro con un tubo
intonazioni più alte (High Pitch) o interno di metallo che scorre per
più basse (Low Pitch), e se lo stru- gran parte dello strumento.
mento non ha il bocchino origi- Ci sono nomi maggiormente
nale a volte si può confondere il ricorrenti nella tua collezio-
tono con un alto o basso Pitch. ne?
Inoltre nella storia è stata Si. La famiglia Albert è presente

55 L’arte del clarinetto


INTERVISTA
In foto: Da sinistra: Clarinetto
contrabbasso in Mib Leblanc,
Clarinetto basso Jaques Albert,
Clarinetto basso Evette &
Schaeffer (Buffet Crampon).

prattutto le numerose collabora- famiglia Buffet. Ogni strumen-


zioni con altri costruttori fanno to nuovo che acquisisco, quindi,
contare questo nome nella storia fornisce informazioni e spunti di
in oltre venticinque marchi. ricerca che contribuiscono a cre-
Immagino che ci siano anche are un panorama più chiaro sulla
delle curiosità. storia del clarinetto.
Ho un clarinetto per mancini,
ossia con la diteggiatura inver- Ringrazio Andrea per avermi
tita, la mano sinistra è in basso. concesso questa intervista e
E’ un Adler, questa ditta fu una per avermi mostrato dal vivo
delle poche, o forse l’unica, che la sua collezione, nonostante
costruì questi strumenti in se- le ristrettezze dovute alla pan-
rie. Uno strumento particolare è demia abbiamo avuto modo di
il clarinetto “a voce rinforzata”, passare insieme un’intera gior-
brevetto Rampone del 1900, che nata ed ho potuto toccare con
è un clarinetto soprano con cam- mano quasi tutti gli strumenti
pana e barilotto di metallo curvi. della sua raccolta che, auspico
con il capostipite Eugène, da cui Lo strumento fu poi prodotto possa diventare anche ausilio
prende nome il sistema Albert. anche da vari marchi francesi e didattico e mostra itinerante
Poi ci sono i figli Eugène Joseph e statunitensi. Un’altra curiosità è da abbinare ad opportune ma-
Jacques. Altro nome di cui ho vari la Clarola del 1930 circa di Chi- sterclass sulla storia ed evolu-
esemplari è Buffet. Oltre il già ci- cago, giocattolo con meccanismo zione del nostro strumento.
tato Buffet Jne, sono presenti simile agli organi meccanici a ma-
altri clarinetti come un sistema novella, a fiato, che utilizza ro-
Muller di Jean Luis prima che di- toli di carta con 16 suoni. Infine
ventasse Buffet Crampon. qualcosa di più recente, un Vito
Poi sono interessanti anche i (Leblanc) con pezzi in alternanza
marchi che temporaneamente bianchi e neri. Probabilmente era
hanno acquisito il marchio Buffet usato nelle Marching Band statu-
Crampon mantenendo comun- nitensi.
que il marchio originario e per- Che significato ha per te por-
mettendo alla Buffet Crampon tare avanti questa collezione?
di continuare ad esistere fino ai Oltre l’aspetto puramente ludico
giorni nostri. Tra questi troviamo che ho sempre avuto fin da giova-
un clarinetto Tournier & Goumas, ne, da quando collezionavo fossili
i quali amministrarono la Buffet o bottiglie di birra, c’è sicuramen-
Crampon dal 1855 al 1859, e due te un aspetto di ricerca e studio.
esemplari Evette & Schaeffer del Il collezionare strumenti mi ha
periodo dal 1885 al 1929. Uno è permesso di approfondire la sto-
un clarinetto contralto e l’altro ria e l’evoluzione del clarinetto e
è un raro modello di basso mol- ovviamente quando è possibile
to compatto, attraverso un giro cerco di suonare gli strumenti
completo su se stesso della parte così da ridargli nuova vita. Ho
alta e una lunga campana. potuto approfondire tematiche di
Un altro nome ricorrente è Thi- cui prima non sapevo quasi nulla In foto: Da sinistra: Adler per man-
bouville. Io ne ho alcuni, ma i vari come ed esempio la storia del cla- cini, Grafton, Rampone e Cazzani
componenti della famiglia e so- rinetto di metallo o l’epopea della “a voce rinforzata”, Vito, Clarola.

56 L’arte del clarinetto


RUBRICA
PIANETA CLARINETTO ANTICO

La percezione di suonare
un clarinetto antico
di Rodolfo La Banca
Alla domanda: perché si fa poesia, Giuseppe Ungaretti,
rispose: perché abbiamo bisogno di sospensione dalla realtà.
In questa risposta é seminato il seme e il motore trainante che spinge i musicisti
a cimentarsi con la musica antica e a suonare ed insegnare il clarinetto antico.

livello intellettuale.
Il clarinetto antico pretende che
l’esecutore si adatti a lui e non vi-
ceversa. La sue forte personalità
diventa invadente e costringe l’e-
secutore a piacevoli compromes-
si. Anche l’uso delle ance risulta
diverso. Il modus operandi é simi-
le. Le ance devono suonare e po-
che se ne scartano. La cura dello
strumento deve essere fatta spes-
so. Quando il legno diventa secco
l’esecutore lubrifica la cameratura
con olio e con altri espedienti.
Tutto ciò per riscoprire l’arte o
la scienza della musica. Tutto ciò
che il musicista del diciottesimo
secolo avrebbe fatto per la prepa-
razione dello strumento e per la
Clarinetti quasi privi di chiavi che al clarinetto, Mozart alla Viola. prassi , lo si fa in toto.
per loro natura hanno perso la Per ora non ci é permesso ma stu- Scrivere il resoconto di una con-
loro vigorosa immagine lascian- diando la prassi esecutiva antica ferenza con un computer diventa
do il posto a macchine sempre piu e usando strumenti originali ( o facile e veloce. Anche la correzio-
evolute e perfette. copie di originali) riusciamo in ne automatica aiuta moltissimo.
Cosa spinge un musicista a far qualche modo a sbirciare nei me- Trenta pagine scritte con un com-
ciò? Per quale motivo ci si avvi- andri del tempo. La radicale diffe- puter sono possibili a tutti. Ma
cina alla filologia musicale e alla renza tra uno strumento “moder- scrivere la metà, quindici pagine
pratica di strumenti spariti dalla no” e uno antico é la percezione con una vecchia macchina da scri-
scena musicale da più secoli? di flessibilità che lo strumento vere dell’Ottocento?
Una delle tante risposte cui si può antico ha. Il clarinetto antico Certo lo si fa, ma con grande
dare é il gusto per la ricerca e per non é uno strumento immediato difficoltà. L’errore va corretto
i sapori musicali antichi. Sarebbe ma necessita di riscaldamento e raschiando l’inchiostro dalla pa-
fantastico poter entrare in una di una esecuzione morbida. Per gina. Ovviamente la velocità del
macchina del tempo ed assistere morbido non intendo solo la tec- computer é inpagabile. Ma la
alla performance di Anton Stadler nica ma anche una morbidezza a macchina da scrivere ha il sapore

57 L’arte del clarinetto


RUBRICA

e l’odore dell’inchiostro sulla pa-


gina, la lentezza della scrittura, il
suono del martelletto che colpi-
sce la pagina lasciando il caratte-
re sul foglio.
Questa breve metafora ci avvici-
na alla naturalezza dell’antico e
del dedicare lo studio è la vita al
clarinetto antico.
La mancanza di chiavi va modula-
ta della percezione musicale e sul
risultato sonoro che ne scaturi-
sce. L’esecuzione va ascoltata con
le orecchie dei loro contempora-
nei. L’uso delle chiavi va ad inco-
raggiare e forse correggere degli
aspetti legati al colore e all’into-
nazione. L’evoluzione porta al
clarinetto potenza e precisione, tista storico ha il piacere di com- Il concerto di Mozart k 622 resta
diminuisce i problemi di intona- battere. Manuali e trattati ci aiu- uno capolavoro con qualsiasi stru-
zione ma ne snatura l’idea inizia- tano ma non basta. Ogni forma mento. Ovviamente lo strumento
le del compositore. Ovviamente di informazione dal passato ci in uso ad Anton Stadler era ben
siamo nelle mere congetture. da un quadro completo o parzia- diverso. Ormai tutti i clarinettisti
Possiamo solo immaginare cosa le della vita musicale attiva del si avvicinano ad una sorta di ese-
avesse Mozart nella mente e nel- mondo antico. Termino questo cuzione storicamente informata.
le orecchie. Suoni aperti, suoni breve pensiero dicendo che, lo Io adoro la musica di J. S. Bach
chiusi, vocali aperte e chiuse nel strumento moderno ha tutte le suonata sulla Marimba credo che
pronunciare le note a forchetta. virtù della tecno nologia e ci sono regga molto bene in concerto. Ma
Tutti problemi a cui uno strumen- esecutori veramente eccezionali. Bach aveva altri suoni in testa.

Artista

www.patricola.com
58 L’arte del clarinetto
NEWS
RUBRICA

DALL’ICA
di Luca Saracca

Cari Amici,

dopo un primo anno intenso (nonostante i corsi e


ricorsi della pandemia da CoVid-19 non abbiano
dato molta tregua) che ha visto la pubblicazione
dei primi due “corposissimi” numeri della rivista
L’Arte del Clarinetto eccoci a salutare un terzo
numero che, come annunciato in varie sedi dal
Presidente Piero Vincenti, in anticipo rispetto al
mese di giugno porterà la rivista ad una cadenza
quadrimestrale e non più semestrale. Si passerà a
tre numeri, quindi, nel 2022 che ci dicono quanto
successo ed apprezzamento si registri intorno a
questa pubblicazione punta di diamante dei servi-
zi offerti dalla joint venture AIC+ICA, il progetto
delle Sister Organization di International Clarinet
Association che si ripropone di offrire i servizi
online a tutti gli “Associated Members” che ade-
riranno a questa promozione dal costo incredibil-
mente vantaggioso. Invito tutti i lettori a visitare Non mi resta che salutarvi
il sito di Accademia Italiana del Clarinetto (www. a nome di I.C.A. ed
accademiaitalianaclarinetto.com) troverete tutte International Council con
le informazioni alla pagina ICA+AIC 2022. l’invito ad approfittare di
Il successo di una rivista online non si misura, ov- questa vantaggiosa occasione
viamente, dalla tiratura o in copie vendute ma è di abbonamento che vi darà
stato sufficiente attivare un counter di download modo di ricevere online anche,
per rendersi conto che il primo numero è ben ol- e non solo, la rivista interna-
tre le 2.300 copie ed il secondo è già molto vicino zionale The Clarinet pubbli-
alle 1.500; se consideriamo anche tutte le persone cata in uscite trimestrali da
presenti in mailing list che le hanno ricevute sen- I.C.A. oltre a tutti i servizi
za doverle scaricare dal sito possiamo dire che la online presenti nel nostro sito
diffusione della nostra rivista è valutabile in “mi- www.clarinet.org
gliaia” di copie.
Così doveva essere e così è, questo ci aspettava-
mo in un Paese come l’Italia vista la diffusione
del nostro strumento a livello professionale, stu-
dentesco ed amatoriale. Purtroppo mi duole sot-
tolineare che non altrettanto successo ha avuto la
campagna abbonamenti, è pur vero che non ci si
può lamentare quando le adesioni sono “centina-
ia” ma anche e soprattutto in questo settore della
joint venture noi promotori aspettavamo di conta-
re numeri a 3 zeri e questo ancora non è avvenuto.

59 L’arte del clarinetto


RUBRICA SMIM

Intervista all’ On.


Luigi Berlinguer
di Rocco Masci

L’Onorevole Luigi Berlinguer è da tanti anni impegnato a livello istituzionale per la


diffusione della musica nelle scuole. Con il Comitato Nazionale per l’apprendimento
pratico della musica per tutti gli studenti porta avanti proposte per diffondere la musica a
tutti i livelli di istruzione. Con questa intervista conosciamo meglio l’Onorevole e coglia-
mo l’occasione per porre alcune domande.

mentale per la crescita dei ragazzi. Per questo mo-


tivo ho fondato il Comitato nazionale per l’appren-
dimento pratico della musica per tutti gli studenti
che opera all’interno del Ministero dell’Istruzione
con l’obiettivo di portare la musica a scuola per
tutti gli studenti nell’impianto curriculare dei due
cicli scolastici.

Sono passati 20 anni di sperimentazione in-


dirizzo musicale (1979-1999) e altri 20 di
indirizzo musicale ordinamentale, punti di
forza e di debolezza delle Smim?

Fra i punti di forza il principale riguarda l’introdu-


zione nel curricolo scolastico della pratica musica-
le e dello studio di strumenti musicali fino a quel
momento insegnati solo nei Conservatori o nelle
scuole private di musica.
La prima domanda è personale: come mai l’O- Poi l’introduzione nella storia delle discipline sco-
norevole Berlinguer è tanto impegnato sul lastiche di un percorso di alta qualità condotto da
fronte musicale, ha studiato musica? oppure docenti – artisti specializzati provvisti di titoli an-
è solo appassionato? che artistici
Ho studiato pianoforte giovanissimo, a Sassari. Lei presiede il Comitato nazionale per l’ap-
L’esperienza fu poi interrotta e io continuai il mio prendimento pratico della musica per tutti
percorso liceale, e decisi di abbandonare il piano gli studenti, l’attività che svolge è di grande
ma mi sono sempre pentito di questa scelta tanto pregio, secondo Lei perché in Italia non de-
è vero che alla veneranda età di 85 anni ho deciso colla un “sistema” di orchestre giovanili stile
di riprendere a studiare e suono con molta soddi- Venezuela?
sfazione con l’aiuto di un giovane maestro.
Il mio impegno a fianco della musica a scuola non In Italia questa parte di politica educativa non è
è conseguente solo alla mia esperienza personale adeguatamente appoggiata dai decisori politici, il
ma è dovuto alla mia concreta e ferma convinzione fatto che in Venezuela sia decollato “El Sistema” è
di quanto l’apprendimento della musica sia fonda- dovuto all’impegno strenuo e indefesso della Poli-

60 L’arte del clarinetto


tica del Ministro Abreu che portò avanti una Leg- te formati e con organici adeguati dentro l’ordina-
ge vera e propria di diffusione del Sistema orche- mento scolastico.
strale in tutto il paese.
In Italia stiamo lavorando da 15 anni con inter- Lo studio dello strumento musicale nelle
venti legislativi che però ancora non decollano in Smim e poi nel Liceo musicale: quali possibili
quanto mancano gli investimenti e un reale inte- percorsi in alternativa ai Licei Musicali?
resse e conoscenza scientifico- culturale della te-
matica. Il Decreto Legislativo 3 aprile 2017 n. 60 del qua-
le sono stato promotore, delinea bene come poter
Da qualche anno si è cominciato a parlare di utilizzare le quote di autonomia didattica e come
“fare musica” già dalla scuola dell’infanzia e poter progettare percorsi di pratica strumentale in
primaria; Ritiene che lo studio dello strumen- tutte le scuole di ogni ordine. Il problema è sem-
to musicale, come per esempio il Clarinetto, pre lo stesso: gli organici scolastici vanno rivisti,
possa essere introdotto anche a partire dagli incrementati ed è necessario avviare un percorso
alunni delle quarte e quinte della scuola pri- strutturato, continuo e di qualità per la formazio-
maria?, implementando il DM 8/11? ne docenti.

Culturalmente è importante anticipare lo studio


di tutti gli strumenti musicali nella fascia della
scuola primaria, si tratta di definire le modalità di- Un sentito ringraziamento per averci
dattiche e le implicazioni pedagogiche di interven- rilasciato questa intervista da parte di
to in questa fascia scolastica, fermo restando che
tutta la redazione con l’auspicio di averLa
dalla scuola dell’infanzia è necessario introdurre
ancora ospite nella nostra rivista.
la possibilità di fare musica in maniera pratica ed
esperienziale con docenti qualificati, adeguatamen-

Be “On Top”
of the Time

61 L’arte del clarinetto www.zacligature.com - info@zacligature.com

62 L’arte del clarinetto


UNIVERSO AFAM RUBRICA

Il Conservatorio di Musica
“N. Piccinni” di Bari
e la sua scuola clarinettistica
ampliata da Nino Rota
Dal M° Antonio Sarno ai giorni nostri e la Sonata in RE di Rota
dedicata al M° Attilio Scotese
di Antonio Tinelli
Fu il musicista e critico canne, ed una sala più
musicale barese Giovan- piccola da 136 posti.
ni Capaldi (1889-1969), L’offerta formativa, che
con la fondazione di un nel 1932 si componeva
istituto musicale pri- di 11 insegnamenti e nel
vato dedicato a Niccolò 1937 di 27 lievitando
Piccinni, ad instradare nel passaggio da Liceo
le origini del Conserva- a Conservatorio a 48,
torio di Musica “Niccolò oggi prevede numerosi
Piccinni” di Bari. Risale insegnamenti in tutte
al 14 maggio 1925 l’i- le discipline. L’attuale
naugurazione del na- struttura didattica si
scente Istituto per il qua- compone di Dipartimen-
le giunsero note augurali ti, Settori artistico-di-
da importanti esponenti torio di Bari, ne è stato 2001. Il Conservatorio sciplinari e Consigli di
del mondo musicale tra Direttore e docente di barese è ubicato nella scuole in cui confluisco-
cui Pietro Mascagni, fuga e composizione dal ottocentesca Villa Lin- no tutti gli indirizzi dal
Umberto Giordano, Ilde- 1950 al 1977 e fu pro- demann (ex Bucciero) classico al jazz, oltre a
brando Pizzetti e Fran- prio lui a traghettare con annesso parco dell’e- quello della musica anti-
cesco Cilea. Sono nume- il passaggio da Liceo a stensione di 10.000 me- ca quale uno dei Diparti-
rosi i didatti che hanno Conservatorio. I Diret- tri quadrati dal 1957. menti più grandi d’Italia.
contribuito all’afferma- tori che si sono susse- Nello stesso perimetro Negli ultimi 40 anni il
zione dell’Istituto bare- guiti sono i Maestri Gio- di Villa Lindemann oggi Conservatorio di Musica
se tra cui spicca il nome vanni Antonioni (fino al giace la costruzione di “N. Piccinni” di Bari ha
della violinista Gioconda 1982), Ferdinando Sar- ampliamento per la ex visto progressivamente
De Vito. Nel 1932 l’Isti- no (fino al 1987), Raf- scuola media, un nuovo aumentare il numero de-
tuto si trasforma in Li- faele Squicciarini (fino plesso di aule e soprat- gli iscritti e dei docenti,
ceo Musicale, nel 1937 al 1989), Marco Renzi tutto l’Auditorium, inti- attualmente conta oltre
ottenne il pareggiamen- (fino al 2010), Francesco tolato a Nino Rota, che è 1000 studenti e 208 do-
to ai Conservatorio Mu- Monopoli (fino al 2012), stato completamento ri- centi in servizio.
sicali statali e nel 1959 Gianpaolo Schiavo (fino strutturato ed inaugura- Nello specifico viene qui
(con Legge del 1962) si al 2019). Attualmente to il 22 settembre 2017. rappresentata una bre-
trasformò in Conserva- il Direttore in carica è L’Auditorium si compo- ve storia della scuola di
torio di Musica di Stato, il M° Corrado Roselli, ne, oltre che di aule per clarinetto del Conserva-
diventando il quattor- mentre il M° Riccardo attività didattiche, di torio di Bari della quale
dicesimo Conservatorio Muti, che è stato uno una sala grande da 719 ricopro il ruolo di coor-
a sorgere in Italia. È il dei più illustri allievi del posti, con un imponen- dinatore dal 2017. Il pri-
grande Maestro Nino Conservatorio di Bari al te organo Tamburini ri- mo docente risulta esse-
Rota uno dei protagoni- tempo di Nino Rota, ne strutturato da Francesco re stato Antonio Sarno
sti assoluti del Conserva- è Direttore onorario dal Zanin che conta 4396 (in servizio nel 1939) al
63 L’arte del clarinetto
ternazionale in importanti concorsi (tra cui il Pre-
mio delle Arti promosso dallo stesso MUR) e che già
collaborano con orchestre e centri di produzione e di
ricerca. Trattandosi di una rivista specifica dedicata
al clarinetto voglio puntare l’attenzione sulle attivi-
tà più recenti a cui gli studenti di clarinetto hanno
potuto partecipare. Innanzitutto sono stati coinvol-
ti nei concerti dell’Orchestra Sinfonica del Conser-
vatorio sia al fianco degli stessi docenti di clarinetto
sia ricoprendo tutti i ruoli previsti in organico.
Hanno partecipato alle produzioni liriche, alle pro-
duzioni cameristiche, eseguendo in alcuni casi ope-
re in prima assoluta, collaborano con l’Orchestra di
Direzione d’Orchestra e vengono regolarmente se-
gnalati ed inseriti in programmazioni concertistiche
di enti ed organizzazioni con cui il Conservatorio ha
rapporti di collaborazione.

Importante è anche l’attività della Junior Band e


quale è succeduto Attilio Torquato Scotese dell’Orchestra di Fiati, sostenuto dal Dipartimento
dal 1940 al 1969. Scotese, nato a Motemilone (Po- di Strumenti a Fiato del Conservatorio, che offre
tenza) nel 1899 e morto a Bari nel 1988, è stato al- continuamente opportunità per esibizioni solistiche
lievo di Umberto Blonk-Steiner al Conservatorio di e concertistiche sia nell’ambito delle attività dell’I-
Milano e risulta aver eseguito in un saggio del 1925 stituto stesso sia in contesti diversi, l’ultimo concer-
Allegro e Intermezzo dal Concerto in Do minore di to dell’Orchestra di Fiati si è svolto nella Sala Verdi
J. Mann con l’orchestra del Conservatorio diretta da di Milano e prossimamente, oltre alle esibizioni in
Guido Farina. A lui si deve la prima esecuzione as- sede, è programmato un concerto nel prestigioso
soluta della Sonata in Re per clarinetto e pianoforte cartellone del Teatro Marrucino di Chieti. Nell’ambi-
di Nino Rota, opera a lui dedicata, avvenuta a Bari to delle attività didattiche la scuola di clarinetto ha
nel 1945. Nel 1969 ricopre la cattedra di clarinetto dato vita al “BariClarinetEnsemble” che coinvolge
Angelo Perrino al quale, per ampliamento dell’orga- tutti gli studenti iscritti al corso di clarinetto con il
nico, si aggiungono Giovanni Mastromarino seguito quale si esplorano vari generi musicali oltre a stimo-
da Cornelio Martina. Con l’istituzione nel 1971 del- lare compositori a scrivere appositamente brani che
la sezione staccata a Monopoli (Bari) si avvicenda- poi vengono eseguiti in prima assoluta. Negli ultimi
no più docenti tra la sede centrale di Bari e quella anni agli studenti di clarinetto è stata offerta la pos-
staccata. Tuttavia negli anni ‘80 risultano in servi- sibilità di partecipare a Masterclass tenute da illustri
zio nella sede staccata di Monopoli (che nel 1999 artisti del panorama internazionale tra cui Giovanni
diventa sede autonoma) Giovanni Mastromarino e Punzi, Fan Lei, Sharon Kam e prossimamente sarà a
Angelo Clemente, mentre a Bari si contano cinque Bari lo storico clarinettista della London Symphony
cattedre di clarinetto con Benito Portino, Michele Orchestra Andrew Marriner. Altra opportunità che
Consueto, Antonio Di Maso, Giuseppe Accogli e Fer- gli studenti non si fanno sfuggire è quella di poter
dinando Rubinetti. A partire dal 2017 si è assistito partecipare alla mobilità internazionale attraver-
ad un turn over per quiescenza ove una cattedra è so il programma comunitario Erasmus+ sia per un
stata soppressa (cattedra di Benito Portino), io sono periodo di studio sia per un periodo di tirocinio da
subentrato sulla cattedra di Michele Consueto ed a svolgere dopo aver conseguito il titolo finale. Infatti
seguire hanno preso servizio Fernando De Cesario attualmente ci sono tre clarinettisti in mobilità Era-
(cattedra di Antonio Di Maso) e Rocco Cetera (catte- smus.
dra di Giuseppe Accogli). Ormai sono numerosi i giovani clarinettisti stranie-
ri che hanno scelto di intraprendere i loro studi a
Sono numerose le attività che vedono coinvolti tutti Bari e quelli che hanno già concluso il loro percorso
gli studenti del Conservatorio di Bari e non manca- e che tornando in patria si sono inseriti nel mondo
no numerose eccellenze che si affermano a livello in- artistico del loro paese.

64 L’arte del clarinetto


CORSI CONCORSI FESTIVAL
a cura di Alessandro De Blasi

CORSI

Associazione Tito Schipa 9° International Clarinet Campus


Musiké scuola di musica for Young Players
Alliste (Le) Cesena (FC)
10 -12 giugno 2022 20-24 luglio 2022
Giovanni Punzi, clarinetto Scadenza iscrizioni: 15 giugno
Scadenza iscrizioni: 28 maggio
www.associazionetitoschipa.altervista.org 8° Italian Clarinet Summer University
Cesena (FC)
24-28 luglio 2022
Associazione culturale Napoli Nova
Napoli Bertinoro (FC)
3 -15 giugno 2022 30 luglio -3 agosto 2022
Sauro Berti, clarinetto e clarinetto basso Scadenza iscrizioni: 20 giugno
Scadenza iscrizioni: 3 giugno
1° International Bass Clarinet Fest
Campus Clarinettistico Estivo 2022 Cesena (FC)
Capaccio, Paestum (Sa) 26-27 luglio 2022
1- 5 luglio 2022 Scadenza iscrizioni: 20 giugno
Antonio Fraioli, clarinetto
Domenico Russo, clarinetto Associazione culturale Napoli Nova
Paolo Beltramini, clarinetto Napoli
Associazione Culturale MusiCilento 14 - 16 luglio 2022
Giampietro Giumento, clarinetto
Scadenza iscrizioni: 1 luglio
CLARINETTOMANIA 2022 info@associazionenapolinova.it
www.clarinettomania.it
Accademia Chigiana Siena
1° Wind Junior Campus 91° Corsi di alto perfezionamento musicale
Castrocaro Terme Terra del sole (FC) Summer Academy
6-10 luglio 2022 18 - 30 luglio 2022
Scadenza iscrizioni: 6 giugno Alessandro Carbonare, clarinetto
Scadenza iscrizioni: 28 aprile
www.chigiana.org

65 L’arte del clarinetto


CORSI CONCORSI FESTIVAL
a cura di Alessandro De Blasi

CORSI

1° Curso nacional de Musica de verano SdA Masterclass 2022


Soto del barco - Asturias (Spagna) Seminario Vescovile di Bedonia (Pr)
25 - 31 luglio 2022 16 -21 agosto
Pedro Garbajosa, clarinetto Luigi Magistrelli, clarinetto
Scadenza iscrizioni: 30 giugno
Scadenza iscrizioni: 30 giugno
www.cursomusicadeveranosotodelbarco.com
www.suonidautore.com

F.I.M.A. 54° Corsi Internazionali 14° Summer Masterclass of


di Musica Antica Kalisz/Letnia Akademia Instrumentòw
Urbino (PU)
Detych Blaszanych
26 - 30 luglio 2022
Kalisz (Polonia)
Lorenzo Coppola, clarinetti storici
21 -26 agosto 2022
www.fima-online.org
Antonio Tinelli, clarinetto
www.brassacademy.eu
5° International Music Festival
Chieti classica
Chieti International Musica Academy of
27 - 31 luglio 2022 Cagliari 22° edizione
Antonio Tinelli, clarinetto Cagliari
Scadenza iscrizioni: 30 maggio 23 - 28 agosto 2022
www.chieticlassica.com Philippe Berrod, clarinetto
Scadenza iscrizioni: 1 agosto
Masterclass internazionale di www.acccademiadicagliari.com
Formazione Orchestrale 2022
Modica (Rg) International Musica Academy of
1 - 7 agosto 2022 Cagliari 22° edizione
Calogero Palermo, clarinetto Faenza (Ra)
Marcello Caputo, clarinetto 27 - 31 agosto 2022
Scadenza iscrizioni: 25 giugno
Antonio Tinelli, clarinetto
www.professioneorchestra.com
www.corsomarcoallegri.it

66 L’arte del clarinetto


CORSI CONCORSI FESTIVAL
a cura di Alessandro De Blasi

CONCORSI NAZIONALI E FESTIVAL E


INTERNAZIONALI RASSEGNE

Teatro S. Carlo Napoli 1° Laboratorio Clarinettistico


1° clarinetto con obbligo della fila Solofra (Av)
Scadenza Iscrizioni: 3 giugno 2022 3 - 5 giugno
www.teatrosancarlo.it Giammarco Casani, clarinetto
Gaetano Falzarano, clarinetto
International Concerto Competitions Fausto Franceschelli, corno di bassetto
2022 e clarinetto basso
Adriano Amore, musicologo
Online, giugno 2022
Tommaso Di Riso, tecnico riparatore
Scadenza iscrizioni: 29 maggio
www.masterorchestra.it
49° ClarinetFest
18° International Clarinet Competition Reno/Lake Tahoe, Nevada U.S.A.
“Saverio Mercadante” 29 giugno - 3 luglio 2022
Noci (BA) www.clarinet.org
13 - 16 ottobre 2022
Scadenza iscrizioni SENIOR: 17 settembre ClarinettoMania 2022
Scadenza per altre sezioni: 1 ottobre Castrocaro Terme, Cesena, Bertinoro (FC)
www.associazioneaulos.com 6 luglio - 3 agosto
www.clarinettomania.it

Garda Lake Music Festival 10° edizione


Desenzano del Garda (Bs)
12 -16 luglio 2022
Luca Milani, clarinetto
Scadenza iscrizioni: 1 giugno
www.gardalakemusicfestival.com

67 L’arte del clarinetto


CORSI CONCORSI FESTIVAL
a cura di Alessandro De Blasi

FESTIVAL E FESTIVAL E
RASSEGNE RASSEGNE

Xacobeo Clarinet Fest 38° Musica Riva Festival


Solofra (Av) Riva del Garda (Tn)
Lalin (Spagna) 25 - 31 luglio 2022
15 - 23 luglio 2022 Kevin Spagnolo, clarinetto
Lorenzo Coppola, clarinetti storici Scadenza iscrizioni: 12 luglio
www.xacobeoclarinetfest.com www.musicarivafestival.com

Suoni d’Abruzzo 11° European Clarinet Congress


Ortona (Ch) Cracovia (Polonia)
20 - 29 luglio 2022 7 - 11 settembre 2022
Andrea Massimo Grassi, clarinetto www.ecacracow22.org
www.festivalsuonidabruzzo.com
8° ClarinItaly
7° Festival Suoni della Majella Roma
Pretoro (Ch) 1 - 2 ottobre 2022
23 - 28 luglio 2022 Paolo Beltramini, clarinetto
Mirco Bussi, clarinetto Alessio Vicario, clarinetto
Darko Jovanovic, clarinetto www.eufonia.eu
Gianluigi Caldarola, clarinetto
Giuseppe Gentile, clarinetto basso
Manuele Filoso, ensemble di clarinetti
Scadenza iscrizioni: 30 maggio
www.festivalsuonidellamajella.com

68 L’arte del clarinetto


RECENSIONI... CD

RECENSIONI di Luigi Magistrelli

insufficiente sufficiente discreto interessante eccellente

-W. A. Mozart:
Terzetti K 439b
per tre corni di bassetto
Trio Lotz:
Robert e Ronald Sebesta, Igor Frantisak
Incisione su strumenti d’epoca
(copie di strumenti Lotz costruite da R. Tutz )
-Pavlik Records

Il corno di bassetto è sempre stato, in modo innegabile, uno strumento estremamente caro a Mozart, che l’ha
impiegato in più situazioni compositive: sei Notturni per tre corni di bassetto e due voci, cinque Divertimenti K
439b, tre Adagi canonici di sapore massonico, uso orchestrale nelle opere Ratto del Serraglio, Flauto magico e
Clemenza di Tito (Aria obbligata Non più di fiori), Al desio di chi t’adora ,(Aria supplementare delle Nozze di
Figaro) nel Requiem K 626, più vari frammenti non completati, di cui fa parte addirittura anche una bozza con
un inizio di concerto per corno di bassetto. I due fratelli Stadler, suoi amici membri dell’orchestra e dell’ottetto di
fiati imperiale, ebbero un ruolo fondamentale nell’ispirazione che Mozart potrebbe aver ricevuto. In una lettera
dell’epoca scritta da A. Stadler il dedicatario del concerto per clarinetto K 622 afferma di suonare in un trio di
corni di bassetto con R. Griesbacher, all’epoca anche noto costruttore viennese degli stessi strumenti. La vedova
di Mozart affermò in una lettera che il signor Stadler perse (o diede in pegno) una valigia contenente strumenti e
manoscritti vari, fra cui composizioni per tre corni di bassetto. Suddette composizioni possono essere senz’altro
ricondotte ai Divertimenti K 439b, in seguito pubblicati nelle versioni più commerciabili per due corni di bassetto
e fagotto (Breitkopf 1803), la versione più comune di due clarinetti e fagotto (Simrock 1812) e anche come So-
natine viennesi per pianoforte. La dicitura originale dei Divertimenti era 25 Terzetti, con singoli movimenti a se’
stanti poi accorpati insieme. Il Cd qui recensito per la prima volta mette insieme i vari movimenti dei 25 Terzetti (o
Divertimenti, come noi li conosciamo) in un ordine diverso da quello a noi noto, facendo riferimento a manoscritti
d’epoca classica (ma non di mano mozartiana) ritrovati in Austria nel 1937 dal musicologo Hermann Derschmidt
nel castello di Seisenburg. In questi preziosi manoscritti ci sono a dire il vero non 25 ma 30 terzetti, cinque dei quali
sono arie di opere mozartiane arrangiate per quella formazione. L’alto interesse che desta questo Cd non è solo
di ordine squisitamente filologico (con uno splendido booklet informativo) ma soprattutto il parametro esecutivo
e interpretativo dall’alto dell’abilità dei tre meravigliosi bassettisti di Bratislava. E’ chiara la loro profonda cono-
scenza della prassi esecutiva dell’epoca classica unita a una assoluta padronanza timbrica e tecnica sul corno di
bassetto di quell’epoca, timbricamente molto affascinanti ma di non certo facile gestione. Ho notato alcune loro,
se vogliamo, estreme ma forse anche geniali, scelte interpretative che potrebbero anche accrescere l’interesse per
questo bellissimo Cd.

VALUTAZIONE:
69 L’arte del clarinetto
RECENSIONI... CD

RECENSIONI di Luigi Magistrelli

Heinrich e Carl Baermann


Repertorio per clarinetto e pianoforte
Volume 2
- Dario Zingales, clarinetto
- Fausto Quintabà, pianoforte
- H.Baermann:
Tema con variazioni op 12, n 1
Tema e variazioni op 12, n 3
Tema e variazioni op 29
-Carl Baermann:
Ein traum, Divertimento op 47
Souvenirs de Bellini op 52
Cd Brilliant Classics

Il repertorio clarinettistico si è spesso arricchito e incrementato per merito di compositori che l’hanno valorizzato
al meglio, ma anche di insigni solisti che li hanno ispirati e per così dire guidati nell’elaborare composizioni di
spessore, e a volte autentici capolavori, come fu il caso di A. Stadler per Mozart e R. Muehlfeld per Brahms. Altri
binomi importanti della storia del clarinetto sono J. Reusch per quanto riguarda la singolare produzione di J.Mol-
ter, (6 concerti per clarinetto piccolo in re ) S.Hermstedt per le copiose e virtuosistiche composizioni di Spohr e
andando verso il novecento è degno di menzione B. Goodman che ispirò non solo Copland ma anche Bartok,
Hindemith, Milhaud, Jenkins e Britten. In questa lista non poteva certo mancare C. M. von Weber, che diede il via
al sentimento romantico tedesco con il suo Der Freischuetz e ancor prima nel 1811, quando incontrò un solista di
grande livello quale H. Baermann che divenne suo intimo amico e dedicatario di quasi tutte le composizioni clari-
nettistiche. H. Baermann ebbe un figlio clarinettista di grande talento, Carl, con il quale si esibì spesso in concerto.
Citiamo i due Konzerstuecke op 113 e op 114 di Mendelssohn, a loro dedicati. Sia padre che figlio svolsero attività
compositiva, anche in funzione dei loro numerosi concerti pubblici. Baermann padre fu anche compositore ma
essenzialmente un grande solista e fondatore di una peculiare scuola clarinettistica tedesca, Carl invece produsse
un’ opera didattica di monumentali proporzioni quale il Metodo Vollstaendige Clarinett Schule, op 63-6 e ben
88 numeri d’opera di varie composizioni solistiche per clarinetto. Dario Zingales è un clarinettista siciliano che da
diversi anni si è stabilito in Austria, precisamente a Salisburgo, dove ha ottenuto il prestigioso incarico al Mozar-
teum di professore assistente di Wenzel Fuchs. Dobbiamo rendere merito a Zingales per il suo meticoloso lavoro di
ricerca e individuazione di composizioni meritorie di incisione discografiche fra quelle dei due Baermann. Questo,
per la precisione, è il secondo volume di due Cds destinati a questo scopo. Si tratta di composizioni di carattere
salottiero, con ampio uso di belle frasi melodiche e di parti virtuosistiche con chiaro sfoggio di tecnicismi a volte
sfrenati e di grande impegno esecutivo. Dario Zingales ci offre un’esecuzione di alto livello artistico, davvero pre-
gevole sotto ogni punto di vista. Il timbro scuro, pregnante e vellutato del suo clarinetto con cameratura viennese
e il suo virtuosismo sempre ben pesato e mai fine a stesso. Davvero un Cd consigliabile per la conoscenza del
repertorio un po’ di nicchia dei due Baermann.

70 L’arte del clarinetto VALUTAZIONE:


RECENSIONI... MUSICA
RECENSIONI... CD

RECENSIONI di Stefania Navacchia

Musica per clarinetto solo


tra XX e XXI secolo

Compositore Guido López Gavilán,


Alessandra Ravera, Antonio Fraioli,
William O. Smith, Bruno Bettinelli,
Giacinto Scelsi, Giovanni Mattaliano (1969)
Esecutori: Josè Daniel Cirigliano, clarinetti
Tactus
TC.930002

L’arte italiana del clarinetto si avverte anche sul piano compositivo. La tecnica di questo strumento che nel corso di
decenni si è sviluppata nel nostro Paese ha influenzato non poco gli autori delle ultime generazioni. Lo testimonia il
CD “Musica per clarinetto solo tra XX e XXI secolo”, pubblicato per l’etichetta Tactus ed interpretato da Josè Daniel
Cirigliano.
Dei sette compositori presenti in questa registrazione solo due non sono italiani ed uno di essi, William O. Smith, ha
trovato nella penisola un terreno fertile per sperimentare. In Meditatin viene usato il demi-clarinet (parte inferiore dello
strumento), con cui si ottiene un suono particolarmente caldo. Le ricerche che Smith portò avanti anche come grandissi-
mo esecutore furono sempre funzionali all’espressività ed alla contestualizzazione storica, come accade in Five Pieces
(per clarinetto in SI bemolle), in cui sono presenti, ad esempio, echi bartokiani. Questa trasversalità delle tradizioni si
riscontra anche in Clariloquio di Guido López Gavilánk, autore cubano, molto influenzato dalle avanguardie europee,
che convivono con momenti di sensualità tipica dell’America latina.
“Musica per clarinetto solo tra XX e XXI secolo” è un disco di “musica contemporanea” non perché contienga solo
produzione sperimentale, ma perché presenta molti dei linguaggi che oggi utilizzano il clarinetto. Ne sono esempi
Quattro pezzi ed I miei occhi di Antonio Fraioli: benché egli stesso sia clarinettista, raramente utilizza nuove tecniche di
produzione del suono, giocando soprattutto su altezze e dinamiche anche per ottenere suoni striduli da contrapporre
a parti più melodiche.
Cirigliano, come si può notare in La scatola del tempo (per clarinetto basso) di Alessandra Ravera, non indugia su una
performance effettistica, ma inserisce le innovazioni della tecnica clarinettistica in un preciso contesto narrativo. Così
la musica contemporanea è recepita non solo come eversione fine a se stessa, ma anche come mezzo per raccontare
le fratture del nostro tempo. Il clarinetto e le sue tecniche divengono allora “strumenti” espressivi nelle mani di compo-
sitori come Bruno Bettinelli: in Studio da concerto dell’autore milanese, Cirigliano, giocando con timbri e dinamiche,
evidenzia un filo narrativo che non appiana i contrasti, ma li evidenzia all’interno di un unico contesto. I medesimi mezzi
esecutivi sono utilizzati per Ixor II, per clarinetto basso, di Giacinto Scelsi: in questo caso però l’interpretazione pone in
luce il carattere meditativo dell’opera.
La complessità narrativa del CD è riassunta nella traccia che lo conclude, Zeta World di Giovanni Mattaliano: in meno
di due minuti il clarinettista, sassofonista e compositore siciliano riesce a costruire un discorso musicale in cui il virtuo-
sismo lega i linguaggi dei repertori jazz, contemporaneo ed etnico. Su questa strada si colloca lo stile interpretativo di
Cirigliano, che ha compreso come la musica di oggi sia chiamata a cucire gli innumerevoli cammini che quest’arte ha
intrapreso da oltre un secolo, senza rinnegare l’originalità di ciascuno di essi.

71 L’arte del clarinetto


VALUTAZIONE:
RECENSIONI... LIBRI

RECENSIONI di Luigi Magistrelli

Il Clarinetto in Italia
Storia, Organologia, Letteratura e Virtuosi
di Adriano Amore

Il nome di Adriano Amore è ormai largamente noto fra i clarinettisti, non solo entro i nostri confini nazionali. Il suo
infaticabile lavoro di ricerca che dura da un trentennio ha prodotto una cospicua serie di preziosi libri (di cui il
primo pubblicato nel 2006) peculiarmente indirizzati verso il clarinetto ( non solo per quello in sib ma libri specifici
anche per il mib e il corno di bassetto) e i suoi virtuosi più significativi, in ambito italiano (ricordiamo il libro su E.
Cavallini). L’ultima fatica di Amore (autopubblicazione del 2021) consiste in un libro di oltre 350 pagine che ab-
braccia tutte le possibili sfacettature e argomenti inerenti al clarinetto nel contesto nazionale. E’ stato fatto quindi
un incredibile e massiccio lavoro di ricerca delle fonti, anche inteso come compendio dei libri precedentemente
pubblicati. Si tratta di un excursus che abbraccia ben trecento anni di storia, con una mole smisurata di dati, argo-
menti e biografie riportate. Nel capiente indice del libro troviamo una variegata nomenclatura, descrizione delle
principali invenzioni ed innovazioni apportate alla meccanica dello strumento, utilizzo in banda e in orchestra e
in ambito didattico. Sono presenti anche le indicazioni delle prime incisioni discografiche, analisi delle principali
composizioni solistiche, cameristiche e biografie dei maggiori virtuosi e didatti del passato. Cosa potremmo vo-
lere di più ?? Un vero tesoro di informazioni che per la prima volta in assoluto ci vengono fornite in modo chiaro,
divulgativo, coerente ed esaustivo. Non possiamo che fare un grande plauso all’autore !

72 L’arte del clarinetto VALUTAZIONE:


73 L’arte del clarinetto

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