clarinetto (1948) Aaron Copland (1900-1990) L’estetica di Aaron Copland
• Studi con Nadia Boulanger (1921 – 1924)
• Influenzato da Stravinski, Ravel, il gruppo Les Six, Schoenberg • Creazione di un’idioma musicale americano • Melodie popolari • Ritmi tipici del jazz • Gebrauchsmusik – la musica non è fine a se stessa • Balletti: El Salon Mexico (1936), Billy the kid (1939), Rodeo (1942), Appalachian Spring (1944) • Relazione col pubblico • Serialismo – dopo gli anni ‘50 Concerto per clarinetto e orchestra d’archi con arpa e pianoforte (1948)
• Scritto tra il 1947 e 1949
• Commissionato dal clarinettista jazz Benny Goodmann • Prima esecuzione il 6 novembre 1950 con la NBC Symphonic orchestra (Frity Reiner) • Prima esecuzione pubblica il 28 novembre 1950 con la Philadelphia orchestra (Eugene Ormandy) e Ralph McLane come solista • Versione originale recuperata da Charles Neidich Analisi del concerto
• Due movimenti collegati con una cadenza per clarinetto solo
• Primo movimento • Forma tripartita ABA; tempo lento; metro ternario; carattere lirico ed espressivo • Cadenza • Virtuosistica; rielaborazione del materiale musicale del primo tempo e introduzione del materiale usato nel secondo • Secondo tempo • Rondo libero con coda finale, tempo veloce, metro binario, carattere vivace e giocoso Un "collage" musicale
• Danze rinascimentali (pavana e gagliarda, passamezzo e saltarello)
• Concerto grosso barocco • Costruzione melodica derivata da piccoli frammenti • Armonia tonale (non funzionale) • Ritmi derivati dal jazz e danze latine – rhumba, charlestone, danze brasiliane • Poliritmia • Uso di cluster Paragone tra diverse interpretazioni del concerto
• Benny Goodmann, Columbia Symphony Strings, Aaron Copland
• Martin Frost, Malmo Syzmphony Orchestra, Lan Shui • Stanley Drucker, New York Philharmonic, Leonard Bernstein • Eddie Daniels, Orchestra Sinfonica G. Rossini, Roberto Molinelli • Sharon Kam, London Symphony Orchestra, Gregor Bühl