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MATEMATICA

(Equazioni di I grado)
EQUAZIONI LINEARI

Un'equazione è una uguaglianza tra due espressioni contenenti una o più variabili, dette incognite.
Siano A(x) e B(x) le due generiche espressioni nella variabile x, l'eguaglianza:
A(x) = B(x)
si chiama equazione algebrica nell'incognita x.
Le due espressioni A(x) e B(x) si chiamano membri dell'equazione: A(x) è il primo membro, B(x)
il secondo membro.
Ogni numero razionale che, sostituito all'incognita x, fa assumere al primo membro dell'equazione
lo stesso valore del secondo, si chiama soluzione dell'equazione (o radice).
Risolvere un'equazione significa esplicitare l'insieme di tutte le soluzioni dell'equazione.
A seconda delle equazioni, l'uguaglianza può esser verificata solo per determinati valori attribuiti
alle incognite, oppure per qualsiasi valore (identità), o per nessun valore (equazione irrisolvibile).

Un'equazione algebrica, nell'incognita x, si definisce intera quando i suoi membri sono polinomi
nella variabile x.
Un'equazione algebrica si dice frazionaria o fratta, quando in uno almeno dei due suoi membri vi
sono delle frazioni che contengono l'incognita al denominatore.
Un'equazione algebrica si dice numerica, quando, all'infuori dell'incognita, contiene soltanto
numeri.
Un'equazione algebrica si dice letterale quando, all'infuori dell'incognita, contiene lettere che
rappresentano numeri ben determinati.
Due equazioni, contenenti la stessa incognita, si dicono equivalenti quando tutte le soluzioni della
prima equazione sono anche soluzioni della seconda e, viceversa, tutte le soluzioni della seconda lo
sono della prima.

In generale, per risolvere un'equazione si cerca di trasformarla in un'altra ad essa equivalente, ma di


forma più semplice; questa, a sua volta, si trasforma in un'altra equivalente di forma ancora più
semplice, e così di seguito, finché si otterrà un'equazione equivalente alla data, della quale si sappia
con facilità trovare le soluzioni.
È quindi importante conoscere i seguenti principi, che servono appunto a trasformare un'equazione
in un'altra equivalente.
PRINCIPIO DI ADDIZIONE: Se ai due membri di un'equazione si aggiunge (o si toglie) uno
stesso numero o una stessa espressione algebrica nell'incognita x, che si possa calcolare per ogni
valore di x, si ottiene una equazione equivalente alla data.
Conseguenze del principio di addizione sono le seguenti:
1. PRINCIPIO DI TRASPORTO: Se in un'equazione si trasporta un termine dal membro in cui
si trova all'altro, purchè lo si cambi di segno, si ottiene un'equazione equivalente alla data.
2. In un'equazione si possono trasportare tutti i termini nel primo membro, cosicché il secondo
risulta eguale a zero.
3. PROPRIETA' DI CANCELLAZIONE: Se un'equazione contiene lo stesso termine in
entrambi i membri, questo può essere eliminato.

PRINCIPIO DI MOLTIPLICAZIONE E DIVISIONE: Moltiplicando o dividendo ambedue i


membri di un'equazione per uno stesso numero diverso da zero o per una stessa espressione
algebrica contenente l'incognita (che si possa calcolare per ogni valore dell'incognita e che non si
annulli mai) si ottiene un'equazione equivalente alla data.
Dal principio enunciato seguono facilmente le seguenti proprietà:
1. Se i due membri di un'equazione sono tutti divisibili per uno stesso numero, l'equazione si
può semplificare dividendone tutti i termini per questo divisore comune.
2. Cambiando i segni a tutti i termini di un'equazione, se ne ottiene un'altra equivalente alla
data.
3. Un'equazione intera a coefficienti numerici si può trasformare in un'altra equivalente, in cui
non compaiono denominatori.

FORMA NORMALE E GRADO DI UN'EQUAZIONE


Le equazioni numeriche intere si possono trasformare in altre equivalenti, nelle quali non figurano
denominatori e con il secondo membro uguale a zero. Perciò il primo membro di queste equazioni
risulterà un polinomio nella variabile x . Questo polinomio si potrà scrivere sotto forma normale,
riducendone i termini simili, in modo che ogni equazione numerica intera potrà essere scritta sotto
la forma:
P(x) = 0
dove P(x) è un polinomio nella variabile x scritto sotto forma normale.
Un'equazione scritta nella forma P(x) = 0 , si dice scritta o ridotta a forma normale.
Il grado del polinomio P(x) si chiama grado dell'equazione.
In definitiva per trovare il grado di un'equazione numerica intera, bisogna scriverla sotto forma
normale e il suo grado è il grado del polinomio che costituisce il primo membro.

Per risolvere un'equazione intera di primo grado, in una incognita e a coefficienti numerici, si
procede nel modo seguente:

1. Si libera, quando sia il caso, l'equazione dai denominatori, moltiplicando ambo i


2. membri per il mcm dei denominatori.
3. Si eseguono gli eventuali prodotti indicati.
4. Si trasportano tutti i termini contenenti l'incognita al primo membro, e tutti i termini
noti al secondo.
5. Si riducono, in ambo i membri, i termini simili.
6. Si dividono ambo i membri dell'equazione per il coefficiente dell'incognita.

Data un'equazione di I grado ridotta a forma normale

ax = b

essa si risolve dividendo entrambi i membri per a.

Se a e b sono diversi da 0 la soluzione della nostra equazione sarà:

x = b/a EQUAZIONE DETERMINATA

Se a è uguale a 0 e b diversa da 0 avremo:

0x = b EQUAZIONE IMPOSSIBILE

Infine se a e b sono uguali a 0 avremo:

0x = 0 EQUAZIONE INDETERMINATA

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